Una nuova possibilità

di Matthw883
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Viaggio nel tempo ***
Capitolo 2: *** Ritrovarsi ***
Capitolo 3: *** Scherzi piccanti ***
Capitolo 4: *** Una chiacchierata con la famiglia Graham ***
Capitolo 5: *** Bei ricordi e brutta realtà ***
Capitolo 6: *** Jean Sebastian ***
Capitolo 7: *** La nuova possibilità ***
Capitolo 8: *** Litigi e incomprensioni ***
Capitolo 9: *** Pacificazione o nuovi problemi ? ***
Capitolo 10: *** Discoteca e sbagli ***
Capitolo 11: *** La proposta ***
Capitolo 12: *** La festa di Victoria ***
Capitolo 13: *** La mostra ***
Capitolo 14: *** Una triste separazione ***
Capitolo 15: *** Il dolore di Warren ***
Capitolo 16: *** La rivelazione ***
Capitolo 17: *** Il gran rifiuto ***
Capitolo 18: *** Colloqui e piani ***
Capitolo 19: *** L'infiltrazione ***
Capitolo 20: *** Un sogno di ricordi ***
Capitolo 21: *** I segreti di Jean Sebastian ***
Capitolo 22: *** Nella cantina di Jean ***
Capitolo 23: *** La resa dei conti ***
Capitolo 24: *** Il ritorno a casa ***
Capitolo 25: *** Realtà Alternative ***
Capitolo 26: *** Addio Chloe ***



Capitolo 1
*** Viaggio nel tempo ***


CAPITOLO 1  VIAGGIO NEL TEMPO



POV CHLOE



Aaaah Dio che mal di testa. M-ma che mi è successo ?  L'ultima cosa che ricordo è che mi trovavo insieme a Max sulla scogliera vicino al faro, stava arrivando il tornado e ho deciso di sacrificarmi per salvare tutte le brave persone di Arcadia Bay. Mi tocco la testa e mi alzo in piedi, ero distesa per terra, a  quanto sembra mi trovo sempre sotto il faro di Arcadia Bay. A-avrei dovuto tornare indietro nel tempo, nei bagni della scuola e invece sono qui, viva con tutti i ricordi, m-ma questo significa che Max non è tornata indietro nel tempo e che Arcadia Bay è stata distrutta dal tornado,  corro verso la ringhiera della scogliera. Vedo il bellissimo panorama che c'è davanti a me e tiro un grande sospiro di sollievo Arcadia Bay è ancora tutta intera. Q-questo significa che in qualche modo Max è riuscita a salvare la città senza bisogno del mio sacrificio. È fantastico, o-ora che è tutto finito potremmo finalmente tornare a tranquillamente e...chissà, potremmo diventare anche qualcosa di più di migliori amiche, potremmo diventare fidanzate, il bacio che ci siamo scambiate sulla scogliera è stato...unico, incredibile, epico, malinconico, non avevo mai provato sensazioni del genere. Ma lei dov'è ? Perchè non è qui insieme a me ? Che le sia successo qualcosa ? F-forse è andata a cercare aiuto perchè ero svenuta, io comincio a chiamarla e intanto comincio a scendere dalla scogliera:
-Max, Max dove sei ?-
Nessuno risponde, Max potrebbe trovarsi a scuola perciò comincio a camminare in quella direzione, tra l'altro è strano che il mio pick-up non si trovasse nei pressi del faro, però potrebbe semplicemente averla presa Max. Camminando per la città noto che c'è qualcosa di strano, qualche abitazione mi sembrano diverse rispetto a prima e vedo manifesti di prodotti pubblicitari che non ho mai visto. Ma può essere semplicemente una mia impressione, uno scombussolamento per ciò che è successo. Ma più cammino e più vedo cose strane che fino a ieri non c'erano, vedo differenze nella mia città, vedo modelli di auto che non ho mai visto. Qui c'è qualcosa che non quadra, arrivo fino alla Blackwall Academy ma una volta li rimango a bocca aperta, è pieno di ragazzi che non ho mai visto con tipi di vestiti che non ho mai visto qui c'è veramente qualcosa che non va. Entro dentro la Blackwall e vedo che l'interno è completamente cambiato, rimango confusa e disorientato, ad un tratto sento una mano poggiarsi sulla mia spalla:
-Ehi tu, dimmi chi sei e che ci fai qui, non sembri un'allieva di questa scuola.-
Mi giro e vedo il preside Wells, rimango a bocca aperta perchè è invecchiato, ha il viso pieno rughe e ha uno sguardo affaticato:
-P-preside Wells, s-sono Chloe Price, studiavo qui...prima che lei mi buttasse fuori.-
Lui mi guarda con gli occhi prima stupiti e poi infuriati:
-Non si permetta più di farsi passare per Chloe Price. Abbia rispetto per i morti, è vero le assomiglia ma non può essere lei, io stesso ho visto il suo cadavere e sono stato al suo funerale sette anni fa.-
A quelle rimango a bocca aperta, per poco non mi prendeva un infarto, non può essere vero, no, mi rifiuto a crederci, non è possibile io sono morta e-e sono passati bene sette anni, deve esserci un errore:
-Ma, m-mi scusi, che giorno è oggi ? C-credo di non stare molto bene.-
-Ovviamente oggi è il 2 Novembre.-
-Ma di che anno ?-
-2020 ovviamente. Ma si sente bene ? Devo chiamare un dottore ?-No grazie, ora va meglio, m-me ne vado subito.-
Esco velocemente dalla scuola e corro all'impazzata senza meta. A un certo punto mi fermo, ho bisogno di una certezza, entro in un edicola poco distante, dò un'occhiata alle date dei giornali e corrispondono a quella detta dal preside. Non ci posso credere, h-ho perso sette anni della mia vita, il mondo è andato avanti senza di me. Fanculo, e ora che faccio ? Dove vado ? Sono in un futuro a me sconosciuto, in futuro in cui a quanto pare sono morta. Potrei andare a casa, sicuramente mamma e David vivono ancora li, mi farò riconoscere da loro e gli spiegherò tutto, ci vorrà un pò, non mi crederanno subito ma alla fine gioiosi mi riaccoglieranno a casa. A quel punto loro mi aiuteranno a rintracciare Max e vedremo di arrivare a capo di questa faccenda. Cioè, guardando i lati positivi, io sono ancora viva e potrò cominciare una nuova vita si.
Corro il più velocemente possibile fino alla via in cui abitavo e raggiungo casa mia, l'indirizzo e proprio questo ma la casa...beh la casa è più grande, più bella, sembra sia stata ristrutturata ma  mamma e David non avevano i soldi necessari. Che non siano più loro gli inquilini di questa casa ?
Sospiro e suono il campanello, spero che abitino ancora qui, altrimenti non saprei proprio dove andare, aspetto per qualche secondo finchè una persona non mi apre la porta, è un ragazzo che sembra avere all'incirca 24 anni, ha dei folti capelli castani ondulati, gli occhi marroni, ha un bel fisico e sarebbe certi definibile come un bel ragazzo se non fosse per gli occhiali neri e la maglietta blu dell' Atari che lo fanno sembrare tanto nerd sfigato, completa il suo abbigliamento un paio di blue jeans. Ha un'aria familiare anche se non riesco a ricordare dove l'ho già visti. Lui mi chiede molto gentilmente:
-Buongiorno signorina, posso fare qualcosa per lei.-
Io non so cosa dire:
-B-beh, e-ecco i-io s-sto c-cercando i-i s-signori...-
Con un'aria preoccupata il ragazzo mi chiede:
-Sta bene signorina ? La vedo pallida.-
-S-sto bene, g-grazie.-
-Non mi sembra proprio, su entri dentro e si stenda sul divano.-
-G-grazie.-
Appoggiata a questo ragazzo entro in quella che era stata la mia casa, ma la vista mi si annebbia, poco dopo non vedo più niente e perdo i sensi.
Mi risveglio e la prima cosa che vedo è il volto di questo ragazzo che veglia su di me:
-Si sente meglio ?-
-S-si grazie.-
-Probabilmente è stato un calo di zuccheri, da quanto tempo è che non mangia ?-
-Effettivamente da troppo tempo.-
-Allora prenda.-
Mi porge delle barrette energetiche:
-Con queste starà meglio.-
Non so perchè, ma sento di potermi fidare di lui:
-Grazie mille, ma basta con questo lei e diamoci del tu.-
-E va bene, ora mi dici perchè hai suonato alla mia porta ?-
-È una storia molto lunga e pazzesca, se te la racconto non mi crederai mai.-
-Non è detto, anni fa ho sentito una storia talmente pazzesca che non potevo credere che fosse vera, ma lo era, da allora sono molto meno scettico di prima.-
-Beh ecco io...sai, io stavo cercando...-
Vengo interrotta da un rumore di passi e da una vocina:
-Papino, ho tanta fame, potresti prepararmi la merenda per favore ?-
È una bambina, la piccina entra nella stanza e non appena mi vede corre subito a nascondersi dietro la gamba destra del padre:
-Oh, la deve scusare, è molto timida con gli estranei.-
Effettivamente non devo essere proprio l'esempio di persona di cui una bambina si fiderebbe, coi miei tatuaggi e i la mia tintura. Il padre la prende in braccio e le dice:
-Ora tesoro vai in cucina, papà arriva subito, sistema una questione e poi ti prepara la merenda va bene ?-
Lei annuisce, il padre la mette giù e lei si dirige subito in cucina, io continuo a fissarla incredula perchè...è la fotocopia di Max, è un Max versione bambina, ha lo stesso taglio di capelli, gli stessi occhi blu, lo stesso naso, le stesse lentiggini, la stessa corporatura magra, le uniche differenze sono il mento, la bocca e il colore dei capelli che sono uguali a quelli del padre, la bambina indossa un maglioncino rosa e tiene in mano una scimmietta di peluche:
-Ora scusami, preparo la merenda alla piccola Chloe e arrivo subito, spero che per te non sia un problema aspettare un pò.-
-No, no, fai pure.-
Il padrone di casa si dirige in cucina e io mi alzo a rimuginare, cioè, l-la bambina si chiama Chloe, come me, n-non può essere una coincidenza. Dò un'occhiata a quella che una volta è stata la mia casa, è cambiato un pò l'arredamento e la sua disposizione, ma è sostanzialmente rimasto uguale a prima, le cose che però mi attirano più di tutte sono le fotografie che tappezzano la stanza, sono polaroid, riconoscerei lo stile di Max tra mille. Guardo attentamente le foto di famiglia presenti e non ho dubbi, s-sono capitata nella famiglia di Max, della mia amica Max, del mio possibile amore Max e ora lei vive nella mia vecchia casa. Le foto ritraggono principalmente eventi familiari, come il matrimonio, il compleanno della piccina, un viaggio a Venezia, uno a Roma, un pic-nic all aperto e cose cosi. Sapere che Max si sia sposata e che abbia fatto una famiglia mi rende a disagio. Beh ovviamente non potevo pretendere che stesse sette anni a piangersi addosso, però farsi una famiglia cosi presto...
Ma chissà chi ha sposato Max. Sopra il tavolino davanti al divano vedo un libro di poesie, apro la prima pagina e leggo una dedica:
"Spero che possa piacerti. Con tanto amore tuo marito Warren Graham."
Ecco con chi si è sposata Max, dovevo immaginarlo, quel nerd era proprio cotto di lei, allora alla fine ce l'ha fatta, ecco perchè mi ispirava fiducia. Ma quando ha messo su quei muscoli ? 
Sorrido, sono quantomeno contenta che Max viva una vita serena ma ora devo dirgli quello che mi è successo, ho bisogno di una mano. So che Warren è un uomo di scienza, ma se ha sposato Max conoscerà sicuramente il suo segreto. 
Lo chiamo:
-Warren.-
-Come fai a sapere il mio nome ? Non mi pare di avertelo detto.-
-Lo so, ma ora ti prego di non interrompermi, devo parlarti in privato, per raccontarti una storia pazzesca, a cui forse non crederai, ma devi saperlo, io sono Chloe Price, la migliora amica di Max, non so come ma sono stata sbalzata in avanti nel tempo di sette anni.-
-Wooo, è uno scherzo di pessimo gusto, Chloe è morta, sono stato al suo funerale.-
-No, ti giuro che sono io, dai, insomma, Max può riavvolgere il tempo, potresti anche credere a me. Sei sposato con una che è grado di rivivere infinite volte lo stesso momento, credo che ti avrà raccontato tutta la storia delle nostre indagini e si come abbiamo scoperto quel porco di Jefferson e vendicato la morte di Rachel.-
Gli racconto nello specifico quello che ci è successo in quei giorni. Non appena finisco Warren inizia a respirare affannosamente e a mettersi le mani nei capelli:
-È-è i-incredibile, Max mi ha raccontato che solo tu sapevi di questa storia oltre a me. N-non c'è dubbio t-tu sei Chloe, è incredibile.-
-Lo so, nemmeno io riesco ancora a crederci.-
Lui sorride:
-Max sarà felicissima di vederti e...-
Veniamo interrotti delle chiavi nella serratura della porta, la piccola Chloe che è rimasta buona buona in cucina si fionda alla porta:
-Eccola, mamma è tornata a casa.-
Oddio, rivedrò la mia migliore amica, chissà come è diventata, chissà come mi accoglierà.
















Okay, sono tornato. Spero che questa fanfic possa piacervi. Commenti e critiche (se giuste e in toni non offensivi) sono sempre gradite. 

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Capitolo 2
*** Ritrovarsi ***



CAPITOLO 2     RITROVARSI


POV CHLOE

Non appena Max apre la porta, la piccola Chloe si fionda su di lei per darle un abbraccio:
-Mamma, sei tornata a casa.-
-Ciao tesoro.-
Max risponde al suo abbraccio e bacia la piccola sulla testa:
-Allora, dimmi un pò, cosa hai fatto in questo pomeriggio sola con papà.-
-Papà mi è venuto a prendere all'asilo, poi mi ha portata a casa, abbiamo giocato finchè non mi sono stancata, dopo mi ha portato a fare la nanna. Poi mi sono svegliata, sono scesa, e poi è passata trovarci una signora e...-
-Signora ? Che signora ?-
-È ancora qui, si trova di la con papà.-
Incuriosita Max entra nel salotto e non appena mi vede il suo volto si riempe di un'espressione che è un misto di incredulità e stupore:
-N-no, n-non è possibile, n-non può essere vero, i-io s-sto sognando. T-tu non puoi e-essere qui..-
-Invece si Max, sono qui, sono vera. Non so come è potuto succedere ma dopo che ci siamo separate sulla scogliera, io ho fatto un salto in avanti nel tempo di sette anni. Ora sono qui, nella mia vecchia casa, la casa della nostra infanzia, dove abbiamo passato alcuni tra i momenti più belli della nostra vita. Dove abbiamo giocato ai pirati, dove abbiamo fatto sogni e progetti per il futuro, dove abbiamo indagato per scoprire la verità sulla morte di Rachel e l'identità del suo assassino.-
Mi alzo in piedi e allargo le braccia pronta ad accogliere un suo abbraccio. A Max cominciano a cadere delle lacrime lungo il viso:
-W-Warren, q-questo non è un sogno, vero ?-
-No Max, non lo è.-
A quel punto Max scioglie tutte le riserve, lascia cadere la borsa e si avventa verso di me abbracciandomi più forte che può, la mia migliore amica...anche se per me è come se fosse passato un solo giorno mi erano mancati i suoi abbracci:
-Oh Chloe, m-mi sei mancata t-tanto, t-ti ho pianto cosi a lungo e-e ora sei di nuovo qui.-
Sciogliamo il nostro abbraccio, la piccola Chloe si avvicina al suo papà e gli tira la maglietta per richiamare la sua attenzione, in quel momento rivolta verso me e Max:
-Papino ?-
-Si, dimmi tesoro.-
-Perchè la mamma sta piangendo ? È triste ?-
-No cucciola, quelle sono lacrime di felicità. Vedi, quella signora era la migliore amica della mamma, loro non si vedevano da un bel pò e la mamma è felice di averla rivista. Hai capito ora ?-
La piccola annuisce:
-Anzi, forse è il caso di lasciarle sole, avranno tante cose da dirsi. Che ne dici se mentre loro parlano io e te andiamo di sopra a giocare ?-
-Va bene.-
Mentre se ne vanno, Warren lancia un largo sorriso a Max che ricambia. Mi piace la sua discrezione, cosi ora rimaniamo solo io e lei nella stanza. Max mi sorride e mi dice:
-Accomodati Chloe, dopotutto questa è casa tua.-
Ci sediamo sul tavolo della cucina, siamo un pò imbarazzate, passano qualche minuto dove non sappiamo che dire. Approfitto di questi minuti per guardarla bene, non è cambiata per nulla, anzi sembra anche più bella, il suo fisico sembra abbia più curve di quando aveva 18 anni, il suo seno sembra più grande e i suoi fianchi più larghi, deve essersi sviluppata tardi. Max indossa una camicia sopra una maglietta e porta un paio di Jeans. Io le sorrido ma lei è molto impacciata e non da che fare. So che Max è sempre stata molto timida e che la situazione la confonde, cosi decido di rompere io il ghiaccio:
-Ehm...eh..hai proprio una bella famiglia Max.-
-Grazie Chloe.-
-Certo, non mi aspettavo di trovarti sposata e madre di una bambina a soli 25 anni.-
Max sorride:
-In effetti no, non è stata una cosa programmata, semplicemente è successo e basta.-
-È una bambina bellissima e adorabile. Quanti anni ha ?-
-Grazie, sono molto fiera di lei, è il mio angelo, ha quattro anni e quattro mesi. Kate dice che è la bambina più intelligente che ha mai conosciuto.-
-Kate ? Kate Marsh ?-
-Si, fa la maestra nell'asilo di Chloe e nel tempo libero pubblica anche libri per bambini. La libreria di Chloe è piena dei suoi libri, glieli leggiamo come favole della buonanotte.-
-La piccola ti assomiglia molto.-
-Grazie, me lo dicono tutti.-
-No, sul serio cazzo, ha persino il tuo stesso taglio di capelli.-
-È stata lei a volerlo, un giorno l'ho portata a tagliare i capelli e ha detto, "voglio i capelli come quelli della mia mamma".-
Ridacchiamo insieme, poi torno seria:
-Ah proposito...grazie.-
Metto la mia mano sopra la sua:
-E per cosa ?-
-Per aver dato il mio nome a tua figlia.-
Max mi sorride di nuovo:
-Era il minimo che potessi fare per mantenere il tuo ricordo, sei stata importantissima per me e... non mi sono dimenticata nemmeno di Rachel.-
Incuriosita chiedo:
-Che intendi dire ?-
-Che il nome completo di mia figlia è Chloe Rachel Graham.-
Le sorrido e poi decido di cambiare argomento, ne io ne lei ha voglia di rivivere quei ricordi:
-Graham eh ? Alla fine ce l'ha fatta a incastrarti. Alle superiore era cotto perso di te, avrebbe fatto qualsiasi cosa per  ottenere un tuo sorriso.-
Max arrossisce:
-Si, lui mi è stato molto vicino dopo la tua morte, gli ho raccontato tutta la nostra storia pochi giorni dopo, avevo bisogno di un confidente. Mi ha dato una grossa mano a uscire dalla depressione in cui ero caduta dopi la tua morte, ha avuto molta pazienza con me. Dopo un pò di tempo io e lui usciti insieme qualche volta e ho capito di ricambiare il suo sentimento, ho capito che non potevo andare avanti cosi e che dovevo proseguire con la mia vita. Ho cercato di fargli capire che ci sarei stata...ma lo sai, non sono brava con queste cose, poi lui si è deciso a fare la prima mossa e siamo diventati una coppia. Avresti dovuto vedere la faccia che ha fatto quando si è dichiarato, era cosi goffo, ma pure tanto dolce.-
Max ridacchia:
-Comunque è lui l'uomo della mia vita, l'unico che uomo che potrei mai amare. L'unico che mi rende felice, sicura e protetta, e l'unico che mi ama in quella maniera.-
-L'unico uomo eh ?-
Max annuisce:
-E Chloe ?-
-Come ti ho già detto lei non era certo nei nostri piani, è...è..successo e basta, i-io e Warren una sera l'abbiamo fatto  senza protezione e...e...sono rimasta incinta a vent'anni. Avevamo fatto una grossa cazzata, e-ero triste e impaurita, avevo paura che Warren non la volesse e invece...prima ancora di sapere se ero davvero incinta mi ha chiesto di sposarlo e io gli dissi di si. Decidemmo quindi di tenerla, non è stato facile, all'inizio i nostri genitori non erano contenti, ma alla fine anche loro sono stati felici.-
Ora le chiedo la cosa che più mi preme sapere:
-Ma perchè siete venuti ad abitare qui ? E soprattutto dove cazzo sono mia madre e David ?-
Max abbassa la testa:
-Se ne sono andati anni fa, per la precisione nello stesso periodo in cui io ero al mio quinto mese di gravidanza. Joyce non sopportava più di vivere in questa casa piena dei tuoi ricordi. Stava troppo male, era in depressione da anni, cosi lei e David se ne sono andati, non sappiamo dove, hanno rotto tutti i contatti con noi, f-forse gli ricordavamo troppo te e quindi hanno preferito andarsene. Tuttavia prima che partissero hanno regalato a me e a Warren la vostra vecchia casa. Avevamo bisogno di un'abitazione fissa...sai, per crescere la bambina e tutto il resto e loro ci hanno dato l'hanno regalata, io ero felicissima, avrei vissuto nella casa dove avevo vissuto i momenti più belli della mia infanzia, immersa nei ricordi della mia migliore amica.-
Abbasso la testa, delle lacrime scendono dai miei occhi, ho sempre cercato di non piangere, mai, però non riesco a trattenermi. Mia madre e il mio patrigno se ne sono andati chissà dove, non so come stanno, non se sono vivi, non so se mia madre sta bene:
-Mi dispiace tanto Chloe.-
-N-non fa niente, non è colpa tua, se ne sono andati di loro spontanea iniziativi, ed era giusto cosi, avevano tutto il diritto di rifarsi una vita, andare avanti e  dimenticare tutto ciò.-
-Si ma...-
-Lascia stare ti dico. Va bene cosi. Parlami di altro....per esempio, prima mi hai parlato di Kate, perchè non mi dici che fanno gli ex studenti della Blackwall ?-
Fingo di essere forte, e di essermi ripresa bene, però sto ancora male, non è certo una cosa che si può assimilare cosi in pochi minuti, tuttavia cerco di andare avanti e cerco di cambiare discorso:
-Beh, non sono riuscita a tenere i contatti con tutti gli ex studenti, alcuni come Justin, Evan,Stella e Alyssa non ho idea di che fine abbiano fatto. Ogni tanto, compatibilmente con i suoi impegni di modella mi sento con Dana che è ancora fidanzata con Trevor, poi so che Juliet è diventata una giornalista per il New York Times, so che si è lasciata con Zachary. Lui e Logan sono diventati dei giocatori professionisti di football, ogni tanto li vedo in televisione. So che Brooke ha trovato lavoro addirittura nella NASA, Taylor invece è diventata un'affermata stilista e Courtney lavora insieme a lei. Victoria invece....-
Su Victoria Max si interrompe e sospira, intuisco che qualcosa la mette a disagio:
-....beh è meglio se ti faccio vedere.-
Max si alza, si dirige verso un tavolo dove prende una rivista e la porge a me in copertina c'è Victoria che viene elogiata come la più giovane e migliore fotografa dei nostri tempi, ci sono alcune delle sue fotografie, sono molto belle e strazianti:
-E tu e Warren invece ? Che lavoro fate.-
Abbassando la testa Max dice:
-Io sono sempre una fotografa, faccio le foto per i matrimoni, comunioni, feste di laurea e collaboro con il giornale cittadino "Bay News" e con al rivista di moda "Beauty".-
Di certo non era proprio il genere di fotografa che Max voleva diventare:
-E Warren ?-
-Si è laureato in chimica farmaceutica, ora lavora in un farmacia.-
-Capito.-
-Ma ora raccontami tu che ti è successo, dimmi tutti i particolari.-
Sembra che Max voglia cambiare totalmente argomento e decido di assecondarla, le racconto tutto quello che e mi è successo durante la giornata, una volta finito Max commenta:
-Wow, è incredibile, e ora Chloe che cosa vuoi fare ? Vuoi tornare indietro ? Vuoi scoprire come hai fatto ad arrivare qua ?-
-No, non voglio tornare indietro, li mi aspetta solo la morte, e a dirla tutta non mi interessa nemmeno sapere come sono finita qui. Ora ho una nuova possibilità, ho una nuova vita e voglio viverla fino in fondo, certo non sarà facile, devo ricominciare da zero, farmi una nuova identità, trovarmi una casa, un lavoro....-
-Naturalmente Chloe puoi restare qui con noi tutto il tempo che vuoi.-
-No, non voglio disturbarvi.-
Non ho tanta voglia di vedere tutti gli scambia di dolcezza tra Max e Warren, i loro baci e cose del genere...
-Ma che dici ? Questa è la tua legittima casa, insisto perchè tu rimanga qui.-
-Ma che dirà tuo marito ? Voi avete diritto alla vostra privacy e....-
-Beh, per me va benissimo.-
Io e Max ci giriamo e vediamo Warren con in braccio la bambina:
-Warren, perchè sei sceso ?-
-Beh, perchè sono le 19:00, la piccola aveva fame, e visto che voi avete tanto di cui parlare, avevo deciso di preparare io la cena.-
Max prende il cellullare e guarda l'ora:
-Cavolo è vero, come'è tardi, mi dispiace Warren, parlando abbiamo perso la cognizione del tempo...ora mi metto il grembiule e...-
-No, ci pensiamo io e Chloe, vero tesoro ?-
Mentre dice questo da una carezza sulla guancia alla piccola.-
-Si papi.-
-Comunque tornando al discorso di prima...puoi restare qui tutto il tempo che ti serve. A Max fa piacere, e a me pure.-
Sorrido, volevo evitare, ma loro sono cosi insistenti...e poi ho bisogno di una casa:
-D'accordo, rimarrò qui.-
-Bene.-
Warren e la piccola Chloe si dirigono in cucina e io e Max parliamo della mia sistemazione
-Mi spiace Chloe, purtroppo dovrai accontentarti del divano, la tua vecchia camera ora è occupata dalla piccola e....-
-Non ti preoccupare, andrà benissimo.-
Durante la cena Max e Warren mi aggiornano su tutto ciò che è cambiato nel mondo, mi hanno raccontato tante cose incredibili, come Donald Trump presidente degli USA, Bob Dylan che vince il Nobel per la letteratura e cose cosi. Mi spiace non essere entrata subito in simpatia della piccola Chloe, la vedo mangiare silenziosa sopra la sua sedia con un cuscino e mi stupisco, perchè nonostante la sua giovane età adopera già abbastanza bene le posate, è sicuramente intelligente, ma pure molto timida. Certo i suoi non ci hanno ancora presentati ufficialmente, e del resto come fai a spiegare tutta la mia storia a lei ?
Devo pure cambiare nome e identità, ma di questo parleremo domani. Dopo cena i Graham giocano con la loro figlia in salotto e io li guardo con invidia e tristezza, sono proprio una bella famiglia, la famiglia che io non ho più, i miei pensieri vengono interrotti dalla voce di Max:
-Ora noi andiamo a letto, domani dobbiamo alzarci presto per andare a lavorare e la piccola ha l'asilo.-
-Certo, capisco andate pure, buonanotte.-
-Buonanotte.-
-Max, io sistemo il divano per Chloe e poi to raggiungo.-
-Mi racconti una favola per addormentarmi papà ?-
-Certo pulcino, sali che ti raggiungo.-
-Evviva.-
Max e la piccola Chlor salgono al piano di sopra mentre Warren mi porge una coperta e un cuscino:
-Tieni.-
-Grazie Warren, grazie per avermi permesso di restare qui.-
-Figurati, ho solo un paio di regola per te. Uno, non pronunciare parolacce in presenza della piccola. Due, comportati bene,cerca di dare una mano in casa e tre...non farmi pentire di averti accolto in questa casa, vedi di non far soffrire di nuovo Max andandotene via.-
Ha uno sguardo serio e preoccupato, mi mette a disagio
-Ma cosa...-
-Ahahahah stavo scherzando, avresti dovuto vedere la tua faccia ahahahahah, me l'aveva detto Max che eri uno spasso. Va bene, buonanotte e sogni d'oro spero che tu possa abituarti presto a questo futuro e che tu riesca a sistemare. Ci vediamo domattina. Ah..dimenticavo, Se hai bisogno di qualcosa non ti fare problemi a disturbarmi.-
Annuisco e lui si allontana. Nonostante la sua gentilezza ed il suo sorriso noto che nei suoi occhi c'è veramente della preoccupazione, non cattiveria, ma preoccupazione e paura, chissà che cos'ha. Bah, forse mi sto sbagliando io e mi sto facendo problemi per nulla, era solo uno scherzo che probabilmente mi ha impressionata eccessivamente, è stata una giornata piena di emozioni. Ma ora è meglio dormire e non pensarci più. mi aspetta una lunga giornata.















Okay, secondo capitolo.  Ora che Chloe e Max si sono ritrovate cosa avverrà  ? Come si evolveranno i rapporti tra Chloe e la famiglia Graham ? Come ha fatto Chloe a finire nel futuro ? Che succederà ? Lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo . Le critiche (se motivate in toni non offensivi) sono sempre gradite cos,i come le recensioni, di qualunque genere.  Una grazie a tutti coloro che leggeranno e recensiranno la storia.

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Capitolo 3
*** Scherzi piccanti ***


CAPITOLO 3      SCHERZI PICCANTI



POV CHLOE



Mi giro e mi rigiro nel divano senza riuscire e non è perchè è scomodo, ma perchè continuo a pensare a tutti gli avvenimenti di oggi. Ricapitolando, non so come, ma sono stata teletrasportata sette anni in avanti nel futuro. Un futuro dove sono morta e dove i miei genitori sono andati ad abitare chissà dove, per ora dormo sul divano della mia vecchia casa, ora abitata dalla mia migliore amica per cui ho una cotta, da suo marito e da sua figlia. Cazzo che casino, non posso rimanere qui a lungo....ho bisogno di una casa, di un lavoro. Ho anche bisogno di una nuova identità, non posso certo farmi passare per Chloe Price, ho bisogno di un nome nuovo, ma che comunque mi ricordi chi sono. Mmmh, potrei chiamarmi Elizabeth Madsen, il mio secondo nome e il cognome del mio patrigno. Si, mi chiamerò cosi....chissà se Joe Nemola è ancora in attività, sette anni fa faceva i documenti falsi... ne avrei bisogno. Domani vedrò di cercarlo, ora però sarà meglio andare in bagno altrimenti non riuscirò veramente a dormire. Salgo le scale e mi dirigo verso il bagno finchè non sento dei rumori provenire dalla vecchia camera da letto dei miei genitori, ma che cazzo è ? E se fosse un ladro ? No, è impossibile, incuriosita mi avvicino lentamente alla camera, dalla camera provengo dei gemiti e altri rumori di sorta, preoccupata guardo attraverso il buco della serratura e vedo Max e Warren nudi che fanno l'amore. Ritiro subito il mio sguardo e imbarazzata torno di sotto, cazzo Chloe, che idiota che sei, sei veramente una stupida, come cazzo ho fatto a non capirlo ? Era ovvio, d'altronde sono una coppia sposata. Sospiro, è una cosa che fa male, so che devo accettarla, ma il cuore non smette di far male, avevo tanto sognato di mettermi con lei, di essere una coppia, di vivere insieme, ma lei è sposata, hanno una bambina, non posso incasinare tutto. Se rimango qui non c'è possibilità che possa dimenticarmi di lei, appena possibile me andrò via, sarà meglio per tutti. Per fortuna riesco ad addormentarmi poco dopo.
Vengo svegliata da dei rumori provenienti dalla cucina, mi alzo dal divano e vedo Max che coperta da una vestaglia preparando la colazione, mi avvicino e la saluto:
-Ehi Max.-
-Buongiorno Chloe, sei riuscita a dormire bene sopra il divano ?-
-Mmmh si, abbastanza. Sono riuscita a dormire qualche ora. Che prepari di bello ?-
-Uova e pancetta con il caffè per noi, per Chloe dei cereali con il latte.-
Dico in tono scherzoso.-
-Però, che brava donnina di casa che sei diventata.-
Lei con un tono di sfida risponde alla mia provocazione:
-Beh grazie, quando hai una famiglia impari a fare di tutto in casa, mica come te che non sai cucinare nulla.-
Vorrei risponderle per le rime, ma la mia vescica sta per esplodere:
- Ora scusami, ma devo andare in bagno, parliamo dopo.-
-Si, si scappa ahahahah.-
Con tono ironico dico:
-Ah-ah-ah molto divertente.-
Resterei volentieri li a parlare con lei, ma quando certe cose scappano...non puoi certo trattenerle. Salgo al piano di sopra e entro nel bagno, mi fondo subito nel water. Purtroppo però dimentico di girare la chiave e poco dopo bagno entra un Warren senza occhiali e torso nudo:
-O-oddio C-Chloe, m-mi dispiace, n-non sapevo ci fossi tu, o-ora esco subito.-
Il suo modo di parlare mi dice che nonostante il bel fisico che ora è resta sempre un imbranato:
-No, non c'è problema, tanto ho finito, devo solo lavarmi le mani.-
Ora mi diverto un pò con lui:
-Certo che ti sei fatto un bel fisico Warren.-
-Oh, g-grazie. H-ho cominciato d-dopo la scuola, v-volevo essere bello per Max.-
-E ci sei riuscito e poi sei un ragazzo cosi dolce...mi fai quasi dubitare della mia omosessualità.-
Warren imbarazzatissimo arrossisce:
-Ahahahah, sei veramente divertente, dovevi vedere la tua faccia ahahahahah, beh ci vediamo di sotto.-
Lui rimane li con la faccia da pesce lesso , poverino, è cosi facile metterlo in imbarazzo. Scendo di sotto con Max che mi chiede:
-Come mai stai ridendo sotto i baffi ?-
-Ah niente, è troppo bello trollare tuo marito ahahahah.-
-Che gli hai fatto ?-
-Oh niente, lui per sbaglio è entrato in bagno quando c'ero io e ho fatto solo qualche apprezzamento sul suo fisico ahahahah, e anzi, dovrei farli anche sul tuo, ti sei sviluppata eh ?-
Mentre dico questo le metto le mani sul seno:
-Queste una volta erano più piccole.-
Max mi dice:
-C-Chloe smettila, lasciami.-
-Perchè dovrei farlo ?-
-Eh dai smettila, adesso scendono Warren e la bambina.-
-Secondo me questa visione gli piacerebbe.-
-Per favore Chloe, smettila.-
-Eh va bene, a quanto pare questi giochetti ti piace farli con il tuo sexy nerd eh ?-
-Ma che dici ?-
Libero Max dalla mia presa e poi proseguo:
-E dai, non fare la santarellina ora, vi ho sentiti ieri sera, ci davate dentro.-
Max diventa rossa come un peperone:
-T-tu ci hai s-sentito ?-
-Oh si, ieri notte sono dovuta andare in bagno e ho sentito parecchie cose.-
Max diventa se possibile ancora più rossa di prima:
-Dai, dimmi un pò, com'è Warren a letto ?-
-Beh...ecco..-
-Su, non te ne devi vergognare, quella che fate è una cosa normalissima. E poi, io sono la tua migliore amica, alle amiche si dicono queste cose.-
-Chloe, non siamo più ragazzine di 18 anni, smettiamola con questi discorsi, e poi...mi vergogno.-
-Beh, in verità, io 19 anni ce li ho ancora, per me è come se fosse passato un solo giorno.-
-Touchè.-
-E dai, dimmi almeno com'è messo.-
Max sospira, sa perfettamente che finchè non mi risponderà non la lascerò in pace:
-Beh, diciamo che ha una grande qualità nascosta che mi piace.-
-Eh porcellina...ecco perchè hai fatto una figlia cosi presto, non riuscivi a stargli lontano ahahaha.-
-Dai su ora basta, sta zitta e mangia. Mi sembra quasi di avere una seconda figlia ahahahah.-
Mi siedo nel tavolo e comincio a mangiare, poco dopo dalle scale  scendono Warren e Chloe. Warren si avvicina subito a Max e gli da una bacio sulle labbra:
-Buongiorno amore mio.-
-Buongiorno Warren.-
Poi Max da una carezza alla figlia:
-Ciao tesoro. Hai dormito bene ?-
-Ciao mamma, ho dormito bene.-
-Ora vai a mangiare i tuoi cereali, o farai tardi all'asilo.-
-Si.-
Chloe si siede nella sua sedia con il cuscino e comincia a mangiare tranquillamente la sua colazione. Anche Warren si siede, e sfoglia il giornale mentre Max finisce di preparargli la colazione. Li guardo con tristezza, sono proprio una bella famiglia, un pò con eravamo io, mio padre e mia madre e che ora non esiste più,con loro mi trovo bene ma...loro non sono la mia famiglia, io con loro non c'entro niente. I miei pensieri vengono interrotti da Warren:
-Come al solito la tua colazione è buonissima Max, sei la migliore.-
Warren da un bacio sulla guancia a Max seguito dalla figlia:
-Si, la mamma è la migliore cuoca del mondo.-
Faccio un sorriso amaro, poco dopo Warren guarda l'orologio:
-Oh è tardi, dobbiamo andare, Chloe, ora io e te andiamo di sopra a lavarci i denti ep oi andiamo all'asilo.-
-Si papà.-
Warren e Chloe salgono di sopra, io chiedo a Max:
-Tu non ti prepari ?-
-Si, adesso, io devo essere al mio studio fotografico solo alle 9:00 mentre Warren deve essere in farmacia alle 8:30.-
-Capito.-
-E tu invece ? Che cosa hai intenzione di fare oggi ?-
-Mah, dovrei cercarmi un lavoro e un abitazione, ma senza documenti la vedo difficile. Dovrò vedere se un tizio che sette anni fa era nel giro è ancora in attività, ovviamente sperando che non sia star arrestato...e a proposito da oggi in pubblico o davanti a tua figlia chiamami Elizabeth Madsen.-
-Elizabeth ?-
-Si, mi serve una nuova identità, non posso farmi passare per Chloe Price, però ho deciso di tenere comunque una parte di me, Elizabeth che è il mio secondo nome e Madsen il cognome del mio patrigno
-Capisco.-
-Pertanto, credo che oggi farò un bel giro in città a vedere com'è cambiata.-
Poco dopo scendono Chloe e Warren che salutano Max:
-Ciao amore, ci vediamo stasera.-
Si scambiano una bacio sulle labbra, poi Warren aggiunge:
-Dai Chloe, dai un bacio alla mamma e poi andiamo.-
-Si, ciao mammina.-
Max e Chloe si abbracciano e poi Chlor le da una bacio sulla guancia:
-Ciao tesoro, a stasera.-
Max pare non avere molta voglia di staccarsi dalla sua famiglia. Appena se ne vanno Max mi chiede:
-Ti va di accompagnarmi fino al mio studio fotografico ?-
-Certo.-
Accompagno Max fino al suo negozio di fotografia e dopo comincio a girare per la città, mi sento come una turista in vacanza. Oltre a visitare la città stacco i volantini con offerta di lavoro o chi cerca dei coinquilini. Mentre giro per il centro sento due ragazze di circa vent'anni dire:
-Ma l'hai visto il ragazzo che lavora in farmacia quant'è carino ?-
-Eh si, c'hai un bel viso, ha un bel fisico ed è sempre cosi gentile.-
-Già, non sai che voglia avrei di baciare il suo bel viso.-
-Anch'io ah peccato che sia sposato.-
-Ma veramente ? Cosi giovane ?-
-Si, pensa che ha anche una figlia. Qualche volta l'ho vista nella farmacia.-
-Fortunata la bambina ad avere un padre cosi.-
Le due ragazze si allontanano, probabilmente stavano di Warren, faccio fatica a immaginarlo come un rubacuori, ma d'altronde per lui è sempre esistita solo Max. Poco lontano vedo una farmacia, per curiosità guardo attraverso la vetrata e vedo Warren vestito col camice bianco occuparsi di una bella cliente che ci sta provando spudoratamente con lui, ma egli mantiene un contegno professionale e anzi mette sempre in bella mostra la sua fede nuziale. Quel ragazzo ama veramente Max. Oramai si è fatta un certa ora e decido di tornare nel negozio di Max, anche perchè tra poco chiude per la pausa pranzo. Non appena torno li vedo un signore uscire dal negozio, io mi nascondo per poter origliare:
-Grazie, e mi raccomando signora Graham, voglio che le foto per la festa siano perfette, degne del nostro ospite d'onore.-
-Certo.-
Non appena il signore si allontana Max torna dentro il negozio, sento dei rumori e entro nel negozio, vedo un sacco di roba a terra, Max deve aver buttato per terra tutti gli oggetti sopra il tavolo. Ora Max ha la testa china sul tavolo e sembra che stia piangendo, io mi avvicino lentamente:
-M-Max, c-che cos'hai ? Perchè piangi ?-
-C-Chloe, n-no, non dovevi vedermi cosi.-
-Ma che cos'hai ? Mi preoccupi. Dai mi racconti quello che ti succede ?-
Max annuisce e lentamente inizia a parlare.






















Okay, terzo capitolo. Spero che questo capitolo non vi abbia annoiati, ma volevo evidenziare certe dinamiche del rapporto di Chloe con la famiglia Graham.  Perchè Max sta piangendo  ?  Che cosa le è successo ? La sua famiglia è a conoscenza di questa cosa ?Come si evolveranno i rapporti tra Chloe e la famiglia Graham ? Che succederà ? Lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo . Le critiche (se motivate in toni non offensivi) sono sempre gradite cos,i come le recensioni, di qualunque genere.  Una grazie a tutti coloro che leggeranno e recensiranno la storia.

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Capitolo 4
*** Una chiacchierata con la famiglia Graham ***


CAPITOLO 4     UNA CHIACCHIERATA CON LA FAMIGLIA GRAHAM

 

POV CHLOE

Max è seduta di fronte a me che con uno sguardo preoccupato aspetto la sua risposta, si asciuga le lacrime e comincia a parlare
-Io...non è niente...è-è-è solo un attimo di debolezza...m-ma o-ora è passato.-
Sono preoccupate per lei, perciò insisto dicendo:
-Eh no Max, mi hai promesso di raccontarmi tutto, e ora parli.-
-N-no, non posso sfogare i miei piccoli problemi a te che non hai nemmeno una casa, ti sembreranno delle sciocchezze.-
-Ho la vita, che è già molto più di quello che avrei dovuto avere. Forza parla.-
-N-non è niente di grave è-è solo che a volte mi fermo a pensare a-a-a cosa è successo alla mia vita e a quella degli altri.-
-Che cosa intendi dire Max ? Non ti capisco, spiegati meglio, perchè hai pianto subito dopo che quel tizio è uscito dal negozio ? Per caso centra lui ?-
-Non proprio, mi ha solo offerto un lavoro...ed è un lavoro ben retribuito.-
-Ed è per questo che piangi ? Mi sembra una buona notizia.-
-Si in teoria lo sarebbe se non fosse che mi ha ingaggiato per scattare delle foto alla festa per il ritorno di Victoria Chase.-
-Che cosa ?-
-Come ti ho già detto ieri Victoria è diventata una famosa fotografa...gira parecchio il mondo, fa delle foto spettacolari, le sue mostre hanno un grande successi e danno lustro a tutta Arcadia Bay. Tra una paio di settimane lei tornerà ad Arcadia Bay per una mostra e il sindaco mi ha affidato il compito di scattare le foto per la festa che si terrà alla villa del sindaco per lei.-
-E quindi ? Non vedo qual'è il problema. Perchè piangi ?-
-Perchè a volte mi fermo a pensare al mio passato, mi fermo a pensare a come sarebbe andata se non fossi rimasta incinta a poco più di vent'anni. Tu non puoi saperlo, ma gli scatti di Victoria erano stati notati da una famosa fotografa che la prese sotto la sua ala protettrice e le propose di girare con lei l'America del Sud per un anno per insegnargli tutti i trucchi del mestiere e scattare delle foto alla povertà del luoghi e dei suoi bellissimi paesaggi. Al ritorno avrebbe esposto le foto di Victoria insieme alle sue.-
Max si interrompe e sospiro:
-Dai Max, arriva al punto cazzo.-
-Insomma, Victoria accettò e al ritorno da quel viaggio le sue foto vennero molto apprezzate e da li cominciò la sua carriera.-
-Continuo a non capire.-
-Il punto sta nel fatto che prima di chiederlo a Victoria lo chiese a me.-
A queste parole spalanco  gli occhi dallo stupore e incuriosita chiedo:
-M-ma c-com'è possibile ?-
-Sia io che Victoria partecipammo a un concorso fotografico ad Arcadia Bay, vinsi io, e Marina Tubbs, questo era il suo nome, mi propose andare con lei, accettai di corsa, ma dovetti rinunciare perchè...
-Perchè hai scoperto di essere incinta di Chloe.-
In lacrime Max annuisce:
-Esatto, non avrei mai potuto abortire, è mia figlia, è la persona a cui voglio più bene al mondo però....-
-Però cosa ?-
-L'abbiamo avuta troppo presto, i-i miei genitori me l'avevano detto che avere la bambina avrebbe significato la morte dei miei sogni m-ma io non diedi loro importanza, non me ne fregava. Anni dopo ho capito che certe occasioni non si ripetono più, e vedere tutti i miei ex compagni avere successo e fare quei lavori prestigiosi, mi fa sentire come se avessi buttato i miei anni migliori...cristo, a 21 anni ho avuto una bambina, a quell'età ancora i ragazzi sognano, si divertono, non hanno responsabilità, mi sarebbe piaciuto vivere ancora qualche anno cosi. O-ora dovrò andare a quella merda di festa a vedere tutta quella gente guardarmi dall'alto in basso.-
Quelle parole mi danno fastidio e con aria alterata dico:
-Vuoi dire che avresti preferito che Chloe non fosse mai nata ?-
Lei scandalizzata mi risponde:
-No, no di certo, non potrei mai pensare una cosa del genere. Ma naturalmente ho dei rimpianti, dei rimorsi, se fossi stata più attenta...Ah Chloe, ho nostalgia del tempo passato, quando noi due sognavamo di avere il mondo hai nostri piede e cose cosi. Pensa che pensavo a queste cose il giorno in cui sei ricomparsa.-
-Hai mai parlato di queste cose con Warren ?-
-No, non potrei mai fargli pesare questa cosa. Anche lui ha fatto tanti sacrifici e rinunce. Quando Chloe è nata, Warren era al terzo anno di università, gliene mancavano ancora due per finire gli studi. Con una figlia a carico tutti avrebbero rinunciato per trovare un lavoro, ma non lui. Lui non volle smettere, cercò un lavoro per mantenere la bambina, ma intanto continuava studiare, spesso studiava fino a tarda notte, diceva "voglio finire gli studi, per trovare una vero lavoro, in modo che a te e a Chloe non manchi mai nulla". Riuscì a laurearsi e a trovare un impiego ben pagato nella farmacia, ma il suo sogno era un altro, era essere uno scienziato, un ricercatore, trovare e provare nuovo farmaci per le persone. Lui non mi ha mai fatto pesare nulla di tutto ciò, e neanch'io voglio farlo.-
Annuisco, ma dentro di me tiro un sospiro di sollievo, avevo paura che fossa chissà cosa. Però non so proprio come fare per aiutare la mia amica, per dovrebbe mettersi l'anima in pace, ma come glielo spiego ?
-Dimmi Max, da quanto tempo non esci più la sera ?-
-D-domenica scorsa siamo stati con Chloe a...-
-Non dico con Chloe, intendo tu e Warren da soli, oppure con qualche amica.-
-Beh, lo sai che faccio fatica a farmi degli amici, e poi  io e Warren non siamo amanti della vita mondana, poi con la bambina cosi piccola.. preferiamo restare a casa la sera, magari guardate qualche film o serie TV, o giocare ai videogames...
-Non avete una babysitter ?-
-No, non ci fidiamo degli sconosciuti.-
-Insomma, da quanto tempo non ti dai alla pazza gioia ?-
-N-non me lo ricordo.-
-Cazzo, per forza hai questi pensieri, devi divertirti, lasciarti andare più spesso per fortuna ci sono io. Vedrai usciremo di nuovo insieme, e per te sarà come tornare adolescente, vedrai che non penserà più a queste cose.-
Il volto di Max si illumina e mi lancia un sorriso:
-Spero tu abbia ragione.-
-Certo che ho ragione. Ora asciugati quegli occhi, e andiamo a mangiare, ho una fame che mi mangerei un bisonte intero.-
-Ahahahah.-
Sono contenta di averla fatta sorridere. Nel pomeriggio, dopo aver mangiato vado a casa, devo sistemare tutti i miei vecchi vestiti, Max mi ha detto che li ha conservati in soffitta, beh meno male, non avrei saputo con cosa pagare un guardaroba nuovo. Più tardi, cercando su internet scopro che il mio falsario di fiducia è star arrestato anni fa. Che sfoga, dovrò trovare un altro modo per avere i miei nuovi documenti di identità. Poco dopo tornano a casa Warren e la piccola Chloe:
-Ehi Elizabeth, com'è andata la giornata ?-
Warren mi lancia un occhiolino, è evidente che Max lo ha avvisato del mio "nuovo" nome:
-Bah, una noia mortale, ho fatto un giro per la città, ho raccolto qualche volantino e cosi cosi...a te invece Chloe com'è andata all'asilo ?-
-Bene, grazie.-
Dopo queste parole dette in maniera sbrigativa, Chloe corre subito in camera sua:
-Scusala, ha ancora timore di te, bisognerà farvi fare amicizia visto che vivrai qui per un pò.-
Mentre dice queste cose Warren prende una bibita dal frigo:
-E a te Warren ? Com'è andata la tua  giornata ?-
-Massacrante, c'era un sacco di lavoro da fare, e poi certi clienti...mamma mia che maleducazione.-
-Ti piace il tuo lavoro ?-
-Non si può certo dire che lo amo, ma finchè dà da mangiare alla famiglia va bene. Le mie donne sono le cose più importanti.-
Annuisco:
-E dimmi, non pensi mai al passato ? Non hai rimpianti ? Non pensi mai a come sarebbe andata se non avessi avuto una figlia cosi presto.-
Dopo aver preso un sorso della bevanda Warren risponde:
-Ovviamente tutti abbiamo dei rimpianti, ma il passato è il passato, non si può rimanere ancorati a qualcosa che non c'è più. È andata cosi, la mia vita ora è questa e cerco di viverla nella maniera migliore possibile.-
Annuisco, la sua visione è completamente diversa da quella di Max piena di rimpianti, per questo credo che Max non gli abbia detto nulla:
-Ma perchè mi fai questa domanda ?-
-Oh niente, non farci caso, solo curiosità...e, a proposito di tempo passato, io e Max pensavamo di uscire insieme una di queste sere, sai in memoria dei vecchi tempi.-
Warren mi guarda sospettoso e non troppo convinto, poi prende un altro sorso e dice:
-Si, mi sembra una buona idea, Max ha bisogno di uscire e di prendere un po' d'aria, è tanto che non usciamo insieme da soli, ma sai, con una bimba e il lavoro...-
-Cioè, vuoi dirmi che ti sta bene che lei esca con me mentre tu stai qui da solo con la bambina ? È un pò ingiusto nei tuoi confronti.-
-Tranquilla, sono abituato a restare da solo, lo sono sempre stato...-
C'è tristezza nelle sue ultime parole:
-...a me è sempre bastato un pc e la chimica, ma Max ha bisogno di svagarsi in altri modi, non posso certo obbligarla a restare sul divano tutte le sere. E poi lei è una madre, sono sicuro che non farà troppi casini ahahahah.-
-Grazie..ma dimmi, proprio non esci con qualche tuo amico ?-
-Ogni tanto ci becchiamo al bar qui vicino io, Luke Parker e Daniel DaCosta, ma di rado. E ogni due settimane facciamo dei LAN PARTY a casa di Daniel.-
Sorrido a quel nerd che ha fatto breccia nel cuore della mia amica, capisco perchè, è molto premuroso e si sacrifica spesso per lei. Effettivamente è il miglior ragazzo che abbia mai conosciuto, quello che conoscevo erano quasi tutti idioti o stronzi , o tutte e due. Poco dopo sento la voce di Chloe provenire dal piano di sopra:
-Papà, io sono pronta vieni ?-
-Arrivo subito amore.-
-Che devi farle Warren ?-
-Un bel bagno. E mente lo faccio le racconto una bella storia di piratesse sai...Max le racconta sempre quelle, credo che lo faccia in tuo onore.-
Warren sale le scale e raggiunge il bagno, poco dopo incuriosita li raggiungo e li osservo.
Warren seduto su uno sgabello insapona la schiena e poi sciacqua la testa a sua figlia e intanto le racconta una storia di pirati facendo diverse facce buffe:
-Ahahaha, fallo ancora papà.-
-D'accordo amore.-
Sono cosi teneri. Torno di sotto a guardare un pò di tv, poi Warren e una Chloe pulita e profumata scendono di sotto e mi chiede
-Me la guarderesti qualche minuto ? Ora me la devo fare io una doccia, questa diavoletta mi ha bagnato tutto ahahah.-
-Va bene.-
Warren torna di sopra mentre Chloe molto timidamente mi dice:
-Mi scusi signora, ma è seduta sopra Johnny.-
Johnny ? Mi alzo e vedo che sotto il mio sedere c'è la scimmietta di peluche di Chloe:
-È questo Johnny ?-
Annuisce:
-Tieni, e non chiamarmi signora, chiamami Elizabeth, e non devi avere paura di me, io sono un amica della tua mamma e del tuo papà. Sai, io e la tua mamma ci conosciamo da quando eravamo piccole come te.-
-Veramente ?-
-Si, eravamo migliori amiche.-
-E dove sei stata tutti questi anni ? Non ti ho mai vista prima.-
-Lontano lontano, ma ora sono qui. E visto che dovrò restarci per un pò e meglio se diventiamo amiche anche noi.-
Chloe annuisce e poi mi chiede:
-E il mio papà ? Dove l'hai conosciuto ?-
-A scuola.-
-E la mia mamma e il mio papà si amavano anche li ?-
-Ahahahah no,ma il tuo papà era già innamoratissimo della mamma ma lei lo ha ricambiato solo qualche tempo dopo.-
-Tu vuoi bene hai miei ?-
-Certo, sono i miei migliori amici, e tu ?-
Chloe sorride:
-Io voglio tanto bene alla mia mamma e al mio papà, sono i migliori genitori del mondo, non mi sgridano mai, giocano sempre con me, la mamma mi cucina sempre tante cose buone e poi mi raccontano la favola per per addormentarmi.-
Ora le faccio una domanda scomoda:
-Dimmi Chloe, i tuoi litigano spesso ? Sono sempre felici insieme ?-
-No, no, no papà non sgriderebbe mai la mamma. Quando siamo insieme siamo sempre felici. Quando la mamma è insieme a papà sorride sempre, però...-

Chloe abbassa la testa:
-Però cosa piccola ?-
-Spesso...quando papà non c'è, mamma si mette a guardare vecchi album di fotografia, oppure guarda spesso fuori dalla finestra, una volta mentre stavo disegnando l'ho persino vista in lacrime.-

Mi zittisco e poi guardo questa bambina intelligentissima, per avere solo 4 anni parla un inglese migliore di un sacco di gente che conosco. Povera piccola, si vede che parlare di questa cosa la rende triste, ormai è ovvio che Max non è felice come dovrebbe e non capisco perchè cazzo, cosa può volere di più di questa bella bambina e un marito amorevole. Prima di andarmene dovrò farle capire che non ha bisogno di quel successo che desidera, devo farle dimenticare quelle sciocchezze.






















Okay, nuovo capitolo.  Max lascerà da parte questi suoi rimpianti ?  Che combineranno Chloe e MaxChe accadrà in seguito ? Come si evolveranno i rapporti tra Chloe e la famiglia Graham ? Che succederà ? Lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo . Chiedo scusa se questi capitolo sembrano noiosi, ma sono necessari. Le critiche (se motivate in toni non offensivi) sono sempre gradite cosi come le recensioni, di qualunque genere.  Una grazie a tutti coloro che leggono e recensiscono la storia.

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Capitolo 5
*** Bei ricordi e brutta realtà ***


CAPITOLO 5     BEI RICORDI E BRUTTA REALTA'


POV CHLOE


Vivo con la famiglia Graham ormai da cinque giorni. Dopo il primo, comprensibile imbarazzo iniziale ci siamo tutti abituati a questa strana convivenza a quattro. Sono subito tornata ad essere la migliore amica di Max, e anche i rapporti con la piccola Chloe sono migliorati dopo i primi due giorni, ora per lei sono come una zia acquisita e mi vuole bene. Solo Warren di tanto in tanto lancia delle occhiate torve nei miei confronti, specie quando sono troppo vicina a Max, credo che sia solamente solo un pò di gelosia, per il resto è sempre molto gentile con me, scherziamo spesso. Questa sera io e Max usciremo insieme da amiche come hai bei vecchi tempi, voglio distrarle dal suo lavoro che non ama, voglio ricordarle le bellezze della sua vita. Ci  troviamo sedute al tavolo della cucina mentre stiamo cercando di decidere dove andare quando a un certo punto Max mi chiede:
-Dove vorresti andare stasera ?-
-Mi piacerebbe molto cenare al Two Whales, sai non ho ancora avuto modo di rivederlo...non avevo il coraggio, mia madre ha lavorato li per anni, troppi ricordi, ma con te ho voglia di farlo.-
Max mi sorride:
-Va bene Chloe, se ci tieni tanto andremo li, ma ho paura che lo troverai diverso. Ha subito molti cambiamenti.-
-Me lo aspettavo, ma non importa, li abbiamo vissuto i migliori ricordi della nostra infanzia, e perciò per quanto possa essere diverso sarà comunque bello.-
Dopo esserci lavate e vestite bene ci prepariamo a uscire con Max che sta salutando la sua famiglia:
-...allora, sei veramente sicuro di volermi lasciar andare stasera ? Non è che poi al mio ritorno vedo la cucina distrutta ?-
-Ma no, sta tranquilla, io e Chloe ce la caveremo e ci divertiremo da matti. Non è vero piccola ?-
-Si.-
-Tu pensa solo a divertirti, hai bisogno di svagarti, e poi so quanto è importante il tuo rapporto con Chloe, perciò vai tranquilla.-
-Grazie, ti amo.-
Max bacia Warren sulla bocca e poi si rivolge a sua figlia:
-Ciao piccola, ci vediamo domani, fai la brava.-
Max da un bacio a Chloe sulla testa:
-Ciao mamma, divertiti.-
-Io Elizabeth preparo l'auto, tu aspettami qui fuori.-
-Va bene.-
Prima che io possa uscire però vengo trattenuta da Warren:
-Aspetta solo un momento Elizabeth.-
Il suo sguardo è cosi serio che ne sono un pò intimorita:
-D-dimmi Warren.-
-Mi posso fidare a lasciar uscire Max da sola con te ?-
-C-che intendi dire ?.-
-Andiamo, non fare la finta tonta, Max mi ha raccontato che avevi una cotta per lei, e so bene che un sentimento del genere non si esaurisce in poco tempo. Posso fidarmi sapendo che non farai niente di sconveniente ?-
Abbassando tristemente la testa rispondo:
-Non farei mai niente del genere. Ora non sono più io la persona più importante per lei, siete tu e Chloe, e poi si vede lontano un miglio che ti ama.-
-Va bene, voglio fidarmi di te, ma se osi tradire la mia fiducia, io ti sbatto in mezzo alla strada e me ne frego altamente se questa era casa tua o della tua amicizia con Max.-
Quelle parole mi spaventano, non mi hai mai parlato in cosi ma Warren si calma subito:
-Scusa, scusami m-mi dispiace, n-non volevo parlarti cosi, ma Max e Chloe sono la mia vita e-e-e io non so come farei se perdessi una sola di loro.-
-Non ti devi preoccupare Warren, non accadrà mai, nessuno te le porterà via.-
-Grazie, e scusami ancora.-
Warren molla la pressa, raggiungo Max e partiamo con la sua auto, durante il viaggio ripenso alle parole di Warren, non l'avevo mai visto cosi, se non quella volta  quando Nathan ci aveva minacciato a scuola. Non appena aveva visto Max in pericolo, Warren non ci ha visto più e ha cominciato a pestare a sangue Nathan, se si tratta di Max sarebbe capace di uccidere un drago se fosse necessario. I miei pensieri vengono interrotti da Max che parcheggia l'auto:
-Chloe dai, è ora di scendere.-
-Di già ?-
-Si. A che pensavi ? Sei stata in silenzio per tutto il viaggio.-
-Pensavo a quanto sei fortunata ad avere una famiglia cosi. Delle persone che ti vogliono cosi tanto bene e che riempiono la tua vita. Vorrei avere anch'io qualcuno che mi vuole bene cosi, ma purtroppo non ho più nessuno.-
-Chloe non devi dire questo ora la mia famiglia è anche la tua famiglia. Noi ci saremo per te.-
-Si come no, guardiamo in faccia la realtà Max. Io non faccio parte della vostra bella famigliola...s-sono solo una momentanea intrusa, ed è giusto che sia cosi. Quindi finiamola e andiamo, forza, ho una fame.-
Max rinuncia a consolarmi e mi segue esitante:
-Accordo, andiamo.-
Mi dirigo verso il Two Whales e non appena arrivo vedo una scena agghiacciante, una cosa che non avrei mai pensato di vedere. Al posto del Two Whales vi ci trovo un Burger King, mi assale un alone di tristezza, non ho mai amato questo posto che risucchiava tutto il tempo di mia madre però ci ho passato tanti bei momenti, ho tanti ricordi di questo posto:
-Mi dispiace Chloe,forse avrei dovuto dirtelo, ma...-
-No, no, credimi va bene, mi avevi detto che l'avrei trovato diverso. Dai va bene, entriamo e mangiano i due hamburger con patatine.-
Mi faccio forza ed entro, ordiniamo e poi mangiamo, sembriamo essere tornate ai vecchi tempi, due adolescenti che mangiano e parlano di tutto. Anche Max sembra tornare indietro nel tempo, la vedo serena come ai vecchi tempi. Dopo la cena facciamo un giro sul lungomare, è tutto cosi magico come una volta e Max sotto il chiaro di luna è bellissima; vorrei tanto prenderla appoggiarla nel muro li vicino e baciarla. Ma non posso, proprio non posso, devo trattenermi, non posso rovinare la nostra amicizia, non posso rovinare quella bella famiglia.
Max guarda il cellulare e mi dice:
-Chloe, è ora di tornare a casa.-
-Di già ? Ma è ancora presto, e poi tu domani non devi andare a lavorare giusto ?-
-Si, ma nemmeno mia figlia deve andare all'asilo e qualcuno dovrà pur occuparsi di lei domattina no ?-
-Non può pensarci Warren ?-
-No, questo sabato è di turno in farmacia.-
-Capisco.-
-È stato bello fingere di essere un"adolescente questa sera, però ormai è ora di tornare alla vita vera ahahahah.-
Ce ne torniamo a casa. Il week-end scorre via serenamente, anche se lo passo quasi da sola a casa poichè sabato sera portano Chloe a una festa in paese vicino e domenica pomeriggio i Graham fanno un giro per la città. In questi due giorni Max mi è sembrata molto serena, tranquilla e felice, ma domenica sera invece sembra molto triste. Max è seduta su un tavolo con la testa appoggiata sopra la sua mano, e mentre Warren sta portando a letto la bambina le chiedo:
-Max come mai sei cosi giù ? C'è qualcosa che non va ?-
-Ehm...oh no niente, tutto a posto.-
-Ma a che vuoi prendere in giro ?-Tranquilla Chloe...-
-Allora che dici ? Domani ti accompagno al tuo studio ?-
-No, non andrò la, ho un servizio da fare da un'altra parte della città.-
-Posso venire con te ?.-
Lei risponde con un secco no
-Max sei veramente sicura di star bene ? Ah me non sembra.-
Con tono scocciato mi risponde:
-Si, è tutto a posto ti ho detto, ora scusami ma vado a letto.-
No, non è tutto a posto, ti conosco troppo bene Max per capire che hai un problema che non vuoi rivelarmi, e sicuramente centra il posto in cui andrà domani. La pedinerò e scoprirò dove va.

POV MAX

Dopo aver salutato e mio marito e mia figlia prendo la borsa con la macchina fotografica e mi avvio verso il luogo dove oggi farò una dei miei servizi fotografici. È una fortuna che stamattina Chloe sia uscita presto, non avrei retto ad altre sue imbarazzanti domande, già mi vergogno tantissimo a dover fare questa cosa, se lo sapessero Warren e la mia bambina anche loro si vergognerebbero di me. Cammino un pò e finalmente arrivo a destinazione, entro nell'edificio dove vengo salutata da una persona:
-Buongiorno signora Graham, come sta la sua famiglia ?-
-Buongiorno a lei Smith, stanno bene grazie, io venuta per il solito servizio.-
-Ma certo, prego, la strada la conosce, spero passi una buona giornata.-
-Anche lei signor Smith.-
Smith, una delle poche persone decenti presenti in questo schifo. Mi dirigo verso lo studio di fotografia dello stabile, alla porta c'è quel viscido del capo vestito con un gessato giallo, con la cravatta e il fazzolettino che sembra  mi stia aspettando
-Signora Graham, finalmente, la stavamo aspettando. Come la sua bambina  ?-
-Bene
-Ne sono molto felice, ora le spiego brevemente quello che deve fare oggi lei...-
-Non si perda in chiacchiere, mi dia il programma e aspetti fuori.-
-Va bene ecco.-
Mi da una foglio con su scritto tutto quello che devo fare nel servizio e...uh mi fa schifo solo leggerlo. Apro la porta e saluto tutti gli addetti alle luci:
-Buongiorno a tutti.-
-Salve signora Graham, noi qui siamo tutti pronti a cominciare.-
-Eccellente, allora non perdiamo a tempo.-
Ecco, non appena accenderanno le luci lo schifo avrà inizio. Tiro fuori la mia macchina fotografica e dico alla ragazza seduta sul divano di fronte a me:
-Sei pronta cara ?-
Lei annuisce:
-Bene, allora togliti il reggiseno e cominciamo.-
La ragazza se lo toglie e io comincio a scattare le foto:
-Bene, va benissimo, ora togliti anche i pantaloni e le mutandine.-
Lei esegue la mia richiesta e io scatto altre foto:
-Brava, cerca però di essere più provocante.-
Non so come faccio a non vomitare:
-Bene, brava, ora fate entrare le altre due ragazze.-
Due ragazze entrano da una porta li accanto e si siedono anche loro sul divano:
-Spogliatevi anche voi.-
Una delle due sembra titubante, è molto giovane, avrà solo vent'anni io mi avvicino a lei:
-È il tuo primo servizio ?-
Annuisce:
-So che all'inizio non è facile, che c'è la vergogna, ma poi ci si abitua. Non ti vergognare io sono una donna come te.-
Lei si convince e si spoglia, scatto altre foto di loro tre, oh Dio, la prossima parte non so nemmeno se riesco a farla, dai Max, pensa a Warren e alla piccola Chloe e che lo fai per loro, forse è meglio di no. Se penso a loro non ce la farò mai:
-Va bene, ora Janice e Odette baciatevi sulla bocca.-
Loro eseguono e io scatto altre foto, dopo di loro si susseguono altre donne, che schifo lavorare per una rivista porno, non vorrei farlo, ma ho bisogn dei loro soldo.  Il lavoro continua cosi finchè non devo fare il servizio all esterno con la sola Janice, sulla terrazza con di fronte il mare e sul muro di cinta. Per fortuna una volta completata avrò finito. Mentre faccio quell'ultimo servizio mi sento osservata come se qualcuno mi spiasse, bah sarà una mia impressione. Una volta finito mi affretto ad allontanarmi da quello schifo devo tornare allo studio e sviluppare tutta quella merda, prima finisco prima non l'avrò tra le mani. Purtroppo esco cosi velocemente che non mia accorgo della persona contro cui vado a sbattere:
-Ahi che male.-
-Oddio scusi, mi dispiace tanto. Sono cosi sbadata non la avevo vista. La aiuto ad alzarsi.-
Gli prendo la mano e non appena lo guardo mi rendo conto che è il ragazzo più bello che abbia mai visto; ha gli occhi azzurri come il mare e un viso che ispira fiducia, una leggera barba e dei folti capelli neri, è vestito con jeans e una camicia bianca con sopra una giubbotto in pelle, il ragazzo parla con un forte accento francese:
-Grazie mille, ma non si preoccupi, nemmeno io sono stato molto attento. Oh, le sono cadute queste foto, la aiuto a raccoglierle.-
Nella borsa, oltre alla macchina fotografica c'erano anche delle mie personali foto, questo ragazzo le raccoglie e mi dice:
-Complimenti sono molto belle. Me ne intendo, sa sono un gallerista.-
-Davvero ? Cosi giovane ?-
-Sono molto ricco.-
-Capisco, mi dispiace, posso offrirle un caffè per scusarmi signor...-
-Jean Sebastian Dupont, queste è il mio nome, e accetto volentieri signorina...-
-Max, Max Caulfield.-
Cazzo è Max Graham, perchè non mi sono presentata col cognome di mio marito, e perchè non l'ho corretto quando mi ha chiamato signorina ?



 



















Okay, nuovo capitolo.   Che persona è Jean Sebastian?  Chruolo avrà nella storia ? Come sarà il rapporto tra lui e Max ? Come risucirà Chloe a conciliare i suoi sentimenti con la sua amicizia con Max ?  Che succederà ?Lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo . Le critiche (se motivate in toni non offensivi) sono sempre gradite cosi come le recensioni, di qualunque genere.  Una grazie a tutti coloro che leggono e recensiscono la storia.spa

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Capitolo 6
*** Jean Sebastian ***


CAPITOLO 6  JEAN SEBASTIAN


POV MAX


Io e il sogno Dupont raggiungiamo un bar vicino e una volta li ordino due caffè, mentre aspettiamo ci sediamo in un tavolo, lui con molta naturalezza e gentilezza mi chiede:
-Posso chiederle come mai una brava fotografa come lei deve lavorare per quel tipo di aziende ?-
-Che intende dire ?-
-Lei stava uscendo dal edificio di quella rivista discutibile. Mi chiedevo come mai ci deve lavorare.-
-Beh per necessità, è il cliente che paga meglio e io ho tante spese a cui far fronte. Sa l'affitto dello studio, gli strumenti del mestiere e tante altre cose.-
-Suo marito non guadagna abbastanza ? La obbliga lui a fare questo ?-
-C-come fa a sapere che ho un marito ?-
-La sua fede sul anulare parla per lei.-
-Comunque no, no di certo, anzi se sapesse che il lavoro per quella "rivista" manda avanti la mia passione credo che mi obbligherebbe a lasciarlo per salvaguardare la mia reputazione.-
-Non è un bella cosa che suo marito si preoccupi di questo ?-
-Si, ma se facessi ciò credo che vorrebbe che io rimanga a casa a fare la casalinga. E io non voglio, io voglio che la mia passione sia il mio lavoro, non voglio essere una di quelle donne che vivono solo per il loro marito, non so se mi spiego...-
Con tono forte mi chiede:
-Intende dire che suo marito è uno di quegli uomini che ritengono che le donne debbano solamente occuparsi delle casa, di preparare loro la cena e che devono essere sottomesse a loro ? È cosi ?-
-No, no lui non è quel tipo di uomo, e solo che....parole sue... mi considera la sua dama, una creatura che non deve affannarsi, lui si considera come una cavaliere che deve proteggermi e salvarmi, e una cavaliere deve pensare al sostentamento della propria. Lui è l'uomo più buono, dolce e premuroso che esista, questo è molto bello, ma io non ho bisogno di essere protetta e salvata, io non ho bisogno di appoggiarmi su un altro, io ho bisogno di sentirmi libera e di "dominare io la vita". Ma in questo modo io non posso sentirmi realizzata e ho paura che questo mio marito non l'abbia mai capito.-
Lui annuisce, non so perché ho voluto raccontargli cose che non ho mai detto nemmeno a Chloe. Che cazzo ti prende Max ? Dire queste cose a uno sconosciuto, ma lui è cosi carismatico, bello, accogliente, sicuro di se che mi sento tranquilla nel parlargli di queste cose. I camerieri intanto ci portano il caffè, e mentre versa due cucchiaino di zucchero nel caffè riprende la conversazione:
-Posso chiederle da quanto tempo siete sposati e da quanto vi conoscete ?-
-Ci siamo sposati  quattro anni fa, e ci conosciamo da sette.-
-Vi siete sposati molto giovani, strano, in quest'epoca ci si sposa sempre più tardi o non ci si sposa affatto. Posso chiederle come mai avete preso questa decisione ? Forse è per questo che non riuscite a capirvi su certi punti, potrebbe essere stata una decisione troppo affrettata, non vi conoscevate ancora bene e per questo ora avete delle incomprensioni. Ora la prego, non mi prenda come uno sputasentenze che vuole farsi i suoi fatti privati, ma io ho studiato psicologia e ho pensato che magari potessi esserle d'aiuto con qualche piccolo consiglio.-
Queste parole mi innervosiscono un pò:
-Preferirei non dirvelo, questi sono affari miei, e poi io lei non la conosco nemmeno, so solo che è un gallerista.-
-Ha ragione lei, mi perdoni non volevo essere invadente.-
-Perdonato, perchè ora non mi racconta qualcosa di lei ?-
-Certo, io sono per metà francese e per metà americano. Ho vissuto buona parte della mia infanzia a Parigi, poi nell'adolescenza sono venuto a studiare negli Stati Uniti dove ora risiedo permanentemente, le mie passione sono l'arte in generale, con predilezione per fotografie, dipinti e teatro. Come le ho già detto sono un gallerista, espongo le fotografie di molti artisti. Tra l'altro sarei curioso di vedere altre sue foto, lei ha talento.-
Ci sa proprio fare con le parole, sempre sicuro di se, sa sempre cosa dire. Ricordo invece che al nostro primo incontro Warren non faceva altro che balbettare, faticava a produrre delle frasi di senso compiuto, era cosi buffo:
-Ma come ha fatto a diventare una gallerista ? Occorrono molto soldi per fare una cosa dal genere.-
Lui sospira:
-Un eredità, i miei genitori erano molto ricchi, purtroppo sono morti cinque anni fa, e siccome ero il loro unico figlio...-
-Oh mi dispiace, non immaginavo di certo.-
-Oh non si angusti, non è colpa sua, lei non poteva di certo saperlo.-
Mentre dice queste cose mi stringe la mano:
-Lo so, ma mi sento comunque in colpa, p-posso chiederle come è successo ?-
-Incidente d'auto.-
Fa una pausa e poi riprende:
-Ma non voglio rivangare questi brutti ricordi riprendiamo e...-
In quel momento gli suona il cellulare:
-Mi perdoni...Come ? È già arrivata ? Bene, esegui la solita procedura e aspettami, io sarò li in un baleno, non immaginavo di certo che sarei riuscito a fare questo colpo. Arrivo subito.-
Posa il cellulare in tasca e poi si rivolge di nuovo a me:
-Mi perdoni, ma il lavoro mi chiama, tuttavia mi piacerebbe molto rivederla, ecco le lascio il mio biglietto da visita. Chiami quando vuole, e la prossima volta porti altre foto...ci conto.-
-C-certo...arrivederci signor Dupont.-
-Au revoir mademoiselle, e per favore mi chiami semplicemente Jean.-
Mi fa il baciamano e poi se ne va. Io ritorno nel mio studio a sistemare alcune foto, ma anche durante il lavoro continuo a pensare a lui. È bello, intelligente, colto, figo, sicuro di se ed è un amante dell'arte, e se avrò fortuna forse forse esporre le mie foto, il mio sogno forse si realizzerà, tutto grazie a quell'uomo. Ah chissà cosa sarebbe successo se l'avessi conosciuto quando frequentavo la Blackwall, forse mi sarei innamorata di lui e forse ora saremmo sposati. Aaaah che razza di pensieri sto facendo ? Non posso prendermi una cotta, sono sposata con un uomo che mi ama, e poi già sono incasinata con i miei sentimenti a causa di Chloe. Quando è tornata ho avvertito dei forti sentimenti, una grande gioia, felicità, voglia di passare del tempo con lei, tenerla lontano dai guai e tante altre cose. Non so se è amore però...aaaah in questo periodo sono davvero incasinata, non so quello che voglio davvero.
Qualche ora dopo torno a casa, ad aprirmi la porta c'è Chloe chi mi guarda con un fare gelido:
-Ciao Max.-
-Ciao Chloe, c-c'è qualcosa che non va ?-
-Dimmelo tu.-
-D-dove sono Warren e Chloe ?-
-A fare la spesa, vogliono prepararti loro la cena perchè tu sei sempre stanca dal lavoro...il tuo bello e faticoso lavoro.-
-Chloe ma che dici ?-
-Perchè lavori per quella merda di rivista ? Perchè ti abbassi cosi tanto da fare delle foto a quelle sgualdrine ? Perchè ?-
A quelle parole rimango stupita:
-C-come lo sai ?-
-Non mi hai convinto la sera scorsa, ero preoccupata per te e cosi ti ho seguita e ti ho visto scattare quelle foto all'esterno dell'edificio e poi me ne sono andata. Ma ciò non è importane, dimmi, perchè lo fai ? Ma Warren approva questa cosa ? Cazzo hai una bambina.-
-Non comportarti da madre con me. Ovvio che Warren non lo sa o mi imporrebbe di smettere, ma io ho bisogno di soldi, per mandare avanti lo studio e tutte le altre cose, io voglio essere indipendente da Warren almeno sul lato lavorativo. Mi hanno assunta perchè le ragazze, soprattutto le più inesperte sono più a loro agio se il fotografo è una donna.-
-Si, ho capito ma cazzo Max, ti rende conto se si venisse a sapere in giro che accadrebbe ? Tutti a sparlare di te e se lo venisse a sapere tua figlia ?-
-Lo faccio anche per lei.-
-No lo fai per te stessa, perchè devi essere cosi testarda ?-
Perchè deve essere tu cosi testarda e insistente ? Mi sta facendo incazzare:
-E tu perchè devi essere cosi paternale ? E poi una volta a te non te ne fregava niente del giudizio degli altri.-
-Qui non si tratta di me, si tratta di te e della tua famiglia.-
-Si ho capito. Beh non ti devi preoccupare se avrò fortuna presto non dovrò più lavorare li.-
-Che intendi dire ?-
Racconto a Chloe l'incontro con Jean e tutto quello che ci siamo detti:
-Wow, quindi questo tipo è perfetto ed è in grado di farti famosa.-
-Forse.-
-Da come ne parli sembra un gran figo.-
-Si, e poi dovresti vederlo carismatico, sicuro di se, intelligente.-
-Warren sarà contento, potrebbe dare una svolta alla tua vita.-
-Preferirei che Warren non lo venisse a sapere.-
-E perchè ? Cosa c'è di male ?-
-N-nulla, è p-preferirei che v-vorrei fargli una sorpresa, preferirei che lo sapesse solo quando tutto verrà deciso, se succederà.-
-Non me la racconti giusta, cos'è questo tipo ti ha corteggiato ?-
-N-nom è-è- che ho paura che Warren diventi geloso....-
-Senti....-
Chloe non finisce la frase perchè in quel momento entrano Warren e mia figlia, che corre subito verso di me ad abbracciarmi:
-Ciao mammina.-
-Ciao piccola cosa avete preso di bello ?-
-Cozze, io e Chloe le faremo gratinate per te:
-Grazie.-
Warren da subito un bacio a sua moglie
 
POV CHLOE
 
Posso capire benissimo Warren, anch'io sarei gelosa, anch'io sono gelosa, chi è questo bellimbusto che ci prova con Max ? Cioè, se non può innamorarsi di me, almeno che stia con la sua bellissima famiglia, guardali, Warren e Chloe che stanno cucinando insieme per lei. Perchè non gli bastano ? Perchè deve essere cosi ostinata a voler essere indipendente ? Perchè non riesco a togliermela dalla testa ?
















Okay, nuovo capitolo.   Che ne pensate di Jean Sebastian?  Si proverà spudoratamente con Max ? Come si evolverà il rapporto tra lui e Max ?  Warren capirà che sua moglia ha questi dubbi ?  Che succederà ?Lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo . Le critiche (se motivate in toni non offensivi) sono sempre gradite cosi come le recensioni, di qualunque genere.  Una grazie a tutti coloro che leggono e recensiscono la storia.

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Capitolo 7
*** La nuova possibilità ***


CAPITOLO 7    LA NUOVA POSSIBILITA'


POV MAX


Durante la notte non faccio altro che rigirarmi nel letto, non riesco a dormire, continuo a pensare all'incontro che ho avuto ieri con Jean, alla sua promessa di rivederci e di valutare il mio lavoro e a quello che ho provato mentre ero con lui. È inutile negarlo Max, tu hai provato attrazione fisica nei suoi confronti, chi non la proverebbe ? È cosi sexy e carismatico. Guardo l'altro lato del letto dove sta dormendo beatamente Warren, lui è il migliore marito del mondo, quindi perchè provo queste sensazioni per un altra persona ? Devo farmi passare questa...questa...questa cosa, ma ovviamente non voglio rinunciare alla mia ultima opportunità di essere una vera fotografa. Poi c'è anche la questione di Chloe, dopo che è tornata provo qualcosa anche per lei, non so se è attrazione, amore o amicizia, ma so solo che il suo ritorno mi ha scombussolata tutta, ah che periodo di merda, m-mi sento cosi confusa.
La mattina dopo mi trovo nel mio studio fotografico, ad un tratto sento squillare il telefono:
-Pronto ?-
-Si, parlo con Max Caulfield ?-
-Si sono io, chi è lei ?-
-Ma come, non mi riconosce ? Sono Jean.-
-Jean c-come ha fatto trovare il mio numero ?-
-Lei si trova sull'elenco mia cara.-
-C-che cosa posso fare per lei ?-
-Mi chiedevo quando fosse possibile incontrarla di nuovo, sa non vedo l'ora di rivedere lei e le sue foto. Come le ho detto lei ha un grande talento.-
-L-la ringrazio m-molto.-
-Prego, che ne dice di vederci questo pomeriggio nello stesso bar di ieri ? Facciamo verso le 17:30 ?-
-C-certo va benissimo, ci sarò.-
-Bene, ci vediamo li allora.-
-A più tardi.-
Lui riattacca e io mi siedo per calmarmi e riordinarmi le idee. Stai calma Max, è-è solo un colloquio, tu ora vai li gli presenti le tue foto e parlate d'affari, tutto, solo di lavoro.
All'orario prefissato raggiungo il bar dove ci siamo incontrati ieri. Lui è seduto in fondo al locale in un tavolino, indossa un classico completo elegante blu con cravatta nera e io mi sento in imbarazzo a presentarmi solo con dei jeans e una camicia a scacchi, non appena mi vede mi saluta cordialmente:
-Salve Max, è un vero piacere rivederla, sono contento che è riuscita a trovare del tempo per me.-
-N-no s-sono io c-che l-la r-ringrazio per l'opportunità che mi sta dando.-
-Non sia nervosa. Non la mangio mica ahahah.-
-L-lo so, è solo che questa cosa è molto importante per me.-
-La capisco, perchè non si accomoda e non ordina un caffè ? Offro io naturalmente.-
-Grazie, ma sono a posto cosi.-
-Va bene, allora veniamo subito al dunque, mi faccia vedere le sue migliori fotografie.-
Tiro dalla borsa le mie fotografie e gliele porgo, lui comincia a guardarle con grande interesse:
-Mmmh...si, si, bene, interessante. Posso farle una domanda ?-
-C-certo che vuole sapere ?-
-Come mai lei usa una antiquata polaroid invece di macchine fotografiche molto avanzate ?-
-È semplice, con una polaroid posso fare foto in ogni momento e vedere istantaneamente il risultato. E poi mi piace farlo è il mio stile.-
-Capisco il suo stile...si, lo stile retrò piace.-
Lui continua a guardare le foto, io rimango col fiato sospeso, queste sono le migliori fotografie che ho scattato nel corso di questi ultimi anni, poco dopo posa le foto e mi sorride, uno dei suoi dolci e sexy sorrisi:
-Molto bene Max, veramente molto belle questo foto sono splendide e le voglio esporre nella mia galleria d'arte per la mostra "Vita di tutti i giorni" dove mostreremo la semplicità della vita di tutti. Nelle sue foto c'è tutto questo, trasmettono questo, ci sono gli anziani che giocano a carte, i bambini che corrono nei prati e...-
Io non riesco a finire di ascoltarlo, mi butto verso di lui e lo abbraccio:
-Grazie, grazie, grazie Jean, il mio sogno si avvera, non avrei mai pensato che sarebbe successo.-
Lui mi sorride e io rendendomi conto di quello che sto facendo mi stacco da lui, non posso dargli questa confidenza, n-non devo avere contatti fisici con lui p-potrebbe avere delle idee strane.
-M-mi scusi. Io non volevo è che è sempre stato il sogno della mia vita.-
-E di cosa ? Non si deve scusare.-
Tra noi cala un silenzio imbarazzante, cosi cambio argomento:
-Jean posso farle una domanda ?-
-Può farmi tutte le domande che vuole.-
-Volevo chiederle qual'è la foto che le è piaciuta di più.-
Lui sfoglia le foto e non appena trova quella giusta me la mostra:
-Questa è la migliore.-
Prendo la foto dalla sua mano e la guardo attentamente, è una foto di Warren e Chloe che ho scattato la scorsa estate, si tengono mano nella mano mentre mangiano un gelato. Questa non doveva nemmeno essere in mezzo alle altre, è una foto privata, non so come ci sia finita qui:
-Posso chiederle come mai preferisce questa a tutte le altre ?-
-Osservi lo sguardo del padre nei confronti della bambina, è uno sguardo pieno d'amore. Lei è stata brava a catturare il momento giusto in cui il padre guardava con amore sua figlia, e chiunque guardi questa foto non può che sentirsi inebriato dallo stesso amore che il padre prova per sua figlia.-
Non immaginavo certo che una semplice foto della mia famiglia potesse piacergli tanto, la mia famiglia, mi sembra quasi di tradirla ma questo il sogno della mia vita e poi non sto facendo niente di male ? Almeno per adesso, cazzo Max, smetti di pensare a Jean in quella maniera:
-Bene, questo significa che ormai siamo soci, mi potrebbe cortesemente dare il suo numero di cellulare ? La aggiornerò io per tutti i dettagli.-
-Certo.-
Le scrivo il mio numero su un foglietto e glielo porto, lui mi sorride di nuovo, un sorriso gentile, mi sento di nuovo a disagio:
-Vedrà Max, lei diventerà famosa.-
-Mmh si, a proposito di gente famosa..tu puoi avere tutti i fotografi famosi del mondo, perchè vuoi mostrare le foto di una dilettante ?-
-Beh, innanzitutto perchè voglio aiutare giovano talenti sconosciuti, specie se carini come lei, in seconda cosa lei non è una dilettante. So bene che lei aveva vinto il concorso fotografico organizzato da Marina Tubbs ma che per motivi personali ha dovuto rifiutare la sua offerta di farle da mentore, quindi ho deciso di darle una nuova possibilità.-
Sono stupita e impaurita da queste sue conoscenze:
-Ma lei come fa a sapere queste cose ?-
-È semplice, io ero presenta tra il pubblico quel giorno, e inoltre basta cercare su internet, si ottengono tutte le informazione di cui si ha bisogno. È bastato cercare negli archivi del giornale di Arcadia Bay e sulla pagina di Wikipedia di Victoria Chase, colei che ha preso il suo posto. Mi potrebbe ora dire come mai ha dovuto rifiutare quella fantastica opportunità ?-
Io mi metto sulla difensiva:
-No, sono motivi personali.-
-È stato suo marito vero ? Lui le ha impedito di approfittare di quella offerta ?-
-No, non è vero....-
Mi fermo un attimo, in effetti è vero, se non fossi rimasta incinta ciò non sarebbe successo:
-Beh diciamo di si, ma non è stata una cosa voluta e...-
-Mi spieghi allora, Max quell'uomo le impedisce di realizzarsi, le impedisce di essere veramente felice. Deve staccarsi da lui e...-
Quelle parole mi danno fastidio:
-Come si permette, si faccia gli affari suoi e non si intrometta nella mia sfera privata.-
Subito dopo passata l'incazzatura mi scuso subito:
-Mi dispiace non volevo...-
-No, sono io che mi devo scusare, sono io che devo chiederle perdono, non ho alcun diritto di ficcare il naso nella sua sfera privata. È che vede Max, io ci tengo a lei, anche se ci siamo incontrati soltanto ieri.-
Appoggia una mano sulla mia guancia e mi lancia uno sguardo dolce, è cosi bello, cosi confortevole. No, non devo pensare a questo:
-Mi scusi ma ora dovrei andare...-
-Certo capisco, allora la chiamo io per u prossimi dettagli.-
-Certo.-
-Posso tenere queste foto ? Sa per ingrandirle...e tutti gli altri dettagli.-
-Si si.-
-Allora arrivederci.-
-Arrivederci.-
Mi allontano velocemente dal locale e mi dirigo verso casa. Perchè ogni volta che lo vedo devo comportarmi cosi cazzo ? Perchè provo queste sensazione ?
Ripenso alla sue parole, che sarebbe successo se avessi accetta l'offerta e se non fossi rimasta incinta di Chloe ? Che avremmo fatto io e Warren ? Saremmo rimasti insieme o ci saremmo lasciati ? E se avessi conosciuto Jean alla Blackwall mi sarei messa con Warren ?

POV WARREN

Mi trovo in cucina a preparare la merenda di Chloe, oggi è strana, invece di giocare con me si è messa li a guardare la televisione tranquilla sul divano, ha detto di essere stanca. Strano, solito è piena di energia e poi da ieri ha un colorito abbastanza pallido, mi sa che è meglio se le misuro la febbre. Le porto il suo panino e vedendola tremare le metto attorno una coperta e nel mentre le sento la fronte, non scotta, non ha la febbre ma mi chiedo che cos'abbia, meglio se ne parlo con Max che tra l'altro è in ritardo.-
Sento suonare il campanello, è Chloe:
-Ehi Elizabeth, com'è andata oggi ?-
-Non me ne parlare, niente di niente, e poi fa un freddo cane.-
-Non ti scoraggia, qualcosa..anche solo un lavoretti troverai.-
-Lo spero.-
Sento aprire la porta, è Max, ha un espressione strana, a metà tra l'essere felice e l'essere preoccupata, mi avvicino subito a lei:
-Ehi tesoro è tutto a posto ? Hai fatto tardi stasera ?-
-Si, si tutto a posto, ho solo lavorato molto e sono stanca.-
-Dovresti prenderti una pausa dal lavoro, ridurre i tuoi orario, passare del tempo con me e Chloe ti farebbe bene.-
-No, va bene cosi, non ti preoccupare, tra poco preparo la cena.-
È qualche giorno che Max è strana, ammetto che non le ho dedicato molto del mio tempo libero ultimamente. Le farò una sorpresa, la porterò da qualche parte ma quando ? Tra poco mi cominciano i massacranti turni notturni. Chiedo a Elizabeth:
-Senti potresti portarla fuori una di queste sere ? Io non posso ho i turni e lei ha bisogno di distrarsi:
-Certo.-
Forse tra le altre cose mostrarle di più il mio apprezzamento per le cose che fa.

POV CHLOE

Mi rigiro nel divano e continuo a rimuginare su Max c'è sotto qualcosa, Max non mi convince, dovrò farmi raccontare tutto da lei, secondo me centra questo tizio che ha conosciuto. Era molto distratta questa sera soprattutto a cena, aveva la testa da un'altra parte.

FLASHBACK

-Come mai Chloe non mangi tanto questa sera.-
-Non ho fame.-
Warren interviene:
-Non lo so Elizabeth, credo che abbia preso qualcosa, mi sa che prendo un appuntamento da dottore per questo giovedì pomeriggio per vedere che cos'ha va bene Max ?-
-Ah-ah si va bene.-
-Ci verrai anche tu vero mamma ? Non mi piacciono i dottori.-
-Si, si tutto quello che vuoi.-

FINE FLASHBACK 

A parole era li, ma con la testa era da tutt'altra parte. Come cazzo si fa ? Si tratta della salute di sua figlia porca puttana, andrò in fondo a questa faccenda, voglio proprio conoscerlo questo tipo. Al prossimo incontro che avrà con Max voglio esserci anch'io.






















Okay, nuovo capitolo. Cosa ha la piccola Chloe ? Chloe grande incontrerà Jean ? Che impressione avrà di lui ? E Max ? Riuscirà a vincere i suoi dubbi ? Come andrà la mostra ? E Warren riuscirà a sistemare tutti ? Lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo. Grazie a tutti coloro che leggono, seguono e commentano la Fanfic. Critiche (se giustificate) sono amichevolmente accettate perchè aiutano a migliorarsi.

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Capitolo 8
*** Litigi e incomprensioni ***


CAPITOLO 8  LITIGI E INCOMPRENSIONI
 

POV CHLOE

Giovedi mattina, sto facendo colazione insieme alla famiglia Graham, sbadiglio, non mi abituerò mai ai loro orari, si svegliano troppo presto per i miei gusti. Prendo una doppia tazza di caffè, devo essere ben sveglia oggi. Voglio proprio vedere in faccia questo tizio che sta facendo il filo alla mia Max ? Ho definito Max come mia ? Cazzo Chloe, perchè non ti passa questa cosa ? Va beh, lasciamo perdere, non appena Max uscirà io la pedinerò e non la perderò di vista un solo istante, poi farò finta di passare di li per caso, li saluterò, mi farò presentare e finalmente vedrò che razza di persona è quel tizio. È proprio un bel piano Chloe eheheheh mi faccio i complimento da sola:
-Va bene Chloe, allora io esco, ci vediamo stasera.-
-D'accordo, ciao Max.-
Perfetto, ora che Max è uscita posso seguirla, la seguo a cento metri di distanza, sembra che sia diretta al suo studio e difatti e proprio li che entra. Io mi siedo in un bar li vicino e aspetto che entri qualcuno che risponda alla descrizione fattami da Max o che sia proprio lei a portarmi da lui.

QUALCHE ORA DOPO


Comincio a pensare che il mio piano non sia poi cosi perfetto come pensavo. Sono ore che sono qui e ancora non è successo niente, non è entrato nessuno che corrisponda al identikit di questo Jean, e inoltre è una noia mortale restare qui a non fare niente, mi sa che non sono furba come credevo. A un certo punto Max esce e chiude la porta del suo negozio, guardo l'orologio e non è ancora l'ora di chiusura del negozio, forse ci siamo. Seguo Max per parecchi isolati finchè non arriviamo a un edificio moderno che non ho mai visto, evidentemente è stato costruito di recente. All'esterno c'è un ragazzo di circa la mia età vestito con un giaccone in pelle da motociclista con guanti fatti dello stesso materiale e stivaletti, ha capelli neri, occhi azzurri e una leggera barba. Beh ammetto che è veramente un bel manzo, non c'è che dire. Max si avvicina a lui e comincia a parlargli è il mio momento, esco dal mio nascondiglio e gli vado incontro:
-Ciao Max, che sorpresa incontrarti, ma che fai di bello qui ? Lavoro ?-
Lei mi guarda un pò disorientata, capisce che sto fingendo ma per non fare brutta figura mi saluta:
-Ciao Elizabeth, si sto lavorando, tu invece che ci fai qui ?-
-Oh niente, stavo facendo una passeggiata finchè non ti ho visto e cosi ho pensato di venire a salutarti. Ma allora dimmi, che stai facendo di bello ?-
-Beh, il signor Dupont mi stava parlando di dove sarebbero state esposte le mie foto e...-
-Oh ma allora è lei il famoso Jean Sebastian Dupont, sa Max mi ha parlato tanto di lei.-
-Ne sono lei ma lei è...-
-Jean, questa è la mia migliore amica Elizabeth Madsen.-
Jean mi afferra la mano e me la bacia:
-Incantato mademoiselle, sono molto felice di conoscere un amica di Max.-
Che inutili smancierie, ora ho pure la mano sporca della sua saliva. Lui con una voce falsamente gentile mi dice:
-Stavo per mostrare a Max il luogo dove mostreremo le suo opere, ma se vuole può venire a vedere anche la sua amica.-
-Oh veramente ? Sarebbe un vero onore per me.-
Brrr, non ci credo, ho fatto la parte della sciacquetta:
-Bene, allora seguitemi.-
Jean ci fa strada e intanto Max mi sussurra a bassa voce:
-Chloe, che cazzo ci fai qua ? Non dovresti essere qui.-
-E invece ci sono, sono proprio curiosa di sapere che tipo è questo Jean.-
-Beh ora che l'hai visto...-
Veniamo interrotte da Jean che ci mostra una parete:
-Ecco, qui verranno esposte tutte le fotografie di Max. Vedrete, le sue opere saranno un successone.-
-Speriamo.-
-Ahahahah, non ti preoccupare, sono sicuro che andrà tutto bene. Anzi, ti devo chiedere una cosa...-
-Che cosa ?-
-Sarebbe opportuno che tu ti presentassi qui il giorno della mostra, sai per rispondere a domande di eventuali critici, per chiarimenti vari eccetera eccetera. Quindi ti vorrei chiedere di venire qui, vestita col tuo abito migliore e di essere bellissima...non che tu non lo sia già ovviamente, ma anche l'occhio vuole la sua parte, l'immagine è molto importante.-
Max arrossisce, non si è accorta di come Jean la guarda. Quello non è uno sguardo di ammirazione, è uno sguardo viscido, di possessione. Ne ho visti tanti di tipo come questo, ormai li so riconoscere.
In quel momento a Jean gli suona il cellulare:
-Oh vogliate perdonarmi, è un mio socio in affari. Oh sei tu, come ? Sei riuscito a convincerla, e tra qualche minuto sarà nell'ufficio ? Bene, bravo, tienila buona, arrivo subito.-
Rimette il cellulare in tasca:
-Mi spiace lasciarvi ma il lavoro mi chiama e non mi lascia mai. Max ci risentiremo per altri dettagli e Chloe....è stato un piacere conoscerla.-
Mi bacia la mano, ma lo fa con fastidio, come se la mia presenza non fosse non fosse gradita. No, decisamente questo tipo non mi piace, non appena lasciata la mia mano sale in sella alla sua moto e si allontana da noi. Non appena rimaniamo da sole una Max infastidita comincia a farmi delle domande:
-Chloe, che cazzo ci fai qui ?-
-Volevo vedere questo "famoso" Jean Sebastian, perchè non si può ?-
-No, se mi metti in imbarazzo.-
-Io non metto in imbarazzo nessuno, ma volevo capire che tipo era e lasciamelo dire, non mi piace neanche un pò.-
-Come fai a dirlo ? È la prima volta che lo vedi.-
-Lo so, ma i tipi come lui si riconoscono subito, è un damerino francese di merda che secondo me ci prova con tutte. Ho visto il suo sguardo Max e non mi è piaciuto.-
-Esagerata, è solo un uomo gentile e di classe, ben diverso dai cafoni che frequentavi tu. Lui non ci prova con tutte è solo molto disponibile.-
Certo che Max a volte è proprio zuccona:
-Anche Jefferson lo era, te lo sei forse dimenticata ?-
-No, ma lui è sicuramente diverso.-
Max si sta scaldando sempre di più:
-E chi te lo dice ? Non fidarti di lui Max dammi retta, dopotutto sono la tua migliore amica Cristo. Non vorrei mai il tuo male.-
-Io invece credo che tu dica queste cose solo perchè sei gelosa.-
-Io gelosa ?-
-Si, andiamo Chloe, sappiamo entrambe che quel bacio che ci siamo scambiate anni fa significava qualcosa di più, e siccome per te sono passate poche ore non puoi aver già rimosso tutto.-
Cavolo Max ha capito che provo ancora qualcosa per lei, calma Chloe, cerca di non andare fuori tema, cerca di sviarla:
-Ma che dici ? Al massimo dovrei essere gelosa di Warren. Lui è tuo marito Max, non Jean anche se a giudicare da come lo guardi sembra che tu voglia cambiare uomo, sembra quasi che tu ti sia presa una cotta per lui.-
Max inizia a balbettare, quando è insicura fa sempre cosi:
-N-no, non è vero, i-io amo ancora Warren e...-
-Ah si ? E allora perchè non gli hai ancora parlato di questa mostra ? Perchè non hai ancora detto a Jean di avere una figlia ? Perchè vuoi flirtare con lui eh ? È questa la verità.-
-N-no, o-o meglio non lo so. Non lo so Chloe, mi sento molto confusa in questi giorni, ammetto di provare attrazione per Jean, ma da qui a lasciare Warren ce ne passa. È-è solo che l-lui mi ha dato una nuova possibilità. La possibilità di avere successo, di vedere come sarebbe stata la mia vita se fossi partita cinque anni fa e io non voglio perderla. E in ogni caso Jean non è cattivo come dici.-
La ragazza ha ripreso vigore:
-Beh io ti dico di si e te ne accorgerai e comunque è ora che tu fai chiarezza perchè se continui cosi gli unici che ne soffriranno saranno le persone che ti vogliono più bene, ovvero tuo marito Warren e la tua bambina.-
-Oddio la bambina...devo andare dal medico, che ore sono ?-
Una Max agitatissima guarda l'orologio:
-È già tardi cazzo, devo sbrigarmi gliel'avevo promesso.-
Max corre all'impazzata e io mi giro ripensando alle sue parole. Può essere che le cose su Jean le ho pensate solo perchè sono gelosa ?


POV WARREN

Ma dov'è Max, perchè non è ancora arrivata ? Eppure gli avevo raccomandato di essere puntuale, è qualche giorno che mi preoccupa, ha evidentemente qualche problema, la vedo assente con la testa da un'altra parte, spero che questo non la porti a trascurare Chloe. Mi giro di lato e vedo la mia bimba vestita con un cappotto rosa e un basco nero, tiene stretta se Johnny la sua scimmietta di peluche. Trema, non gli è mai piaciuto andare dal dottore, ci è andata anche troppe volte per la sua età, è una bambina piuttosto cagionevole di salute. Poco dopo il dottore ci chiama:
-Graham.-
-Eccoci.-
Mentre entro nella stanza del dottore tendo la mano a Chloe. Il dottore ci tratta con molta gentilezza:
-Ma che bella bambina abbiamo qui. Di un pò quanti anni hai signorina ?-
Lei mostra quattro dita:
-E come ti chiami ?-
-Chloe.-
-Non stai tanto bene vero ?-
Lei scuote la testa:
-Va bene noi ora cercheremo di scoprire che cos'hai. Mi dica signor Graham quali sono i sintomi ?-
-Beh, da qualche giorno è più stanca del solito, sà è una bambina piena di energia.-
Il dottore annuisce:
-Poi mangia meno del solito e ha frequenti brividi di freddo, senza contare questo colorito eccessivamente pallido.-
-Mmmh capisco, adesso piccola siediti nel lettino.-
Chloe molto riluttante si siede e poi il dottore la visita:
-Mmmh, respiro affannoso, ho un idea di cosa potrebbe essere, ma per avere la certezza bisognerà fare un esame del sangue, ti dovrò fare una punturina Chloe.-
Chloe subito viene verso di me.
-No, la puntura no, papà non voglio fa male.-
-E' per il tuo bene tesoro.-
Max, Max perchè non ci sei ? Solo lei riesce a convincere Chloe a farsi fare la puntura, è una cosa che odia.
-E' per il tuo bene tesoro.-
-Voglio mamma, quando arriva ?-
-Non lo so tesoro.-
Chloe inizia a versare qualche lacrima:
-Mi scusi dottore.-
Le accarezzo la testa.
-Faremo subito Chloe, e una volta fuori, se farai la brava ti prometto che andiamo a comprare un bel giocattolo nuovo per te.-
-Davvero ?-
-Si.-
Ancora con le lacrime Chloe acconsente a farsi fare la puntura, ma è ancora triste:
-Mamma aveva promesso di essere qui.-
-Lo so tesoro ma...-
-Ho finito, sarò tra voi tra poco.-
-D'accordo
Cazzo Max, avevi promesso Cristo. Almeno rispondi ai miei messaggi, eppure gliel' avevo ricordato anche ieri, prima che andassi a fare il turno di notte
 
FLASHBACK
 
-Allora Max, ricordati che domani dobbiamo porta, re Chloe dal dottore, mi preoccupa, anche oggi non stava bene. Ma mi stai ascoltando ?-
-Si, si ma non preoccuparti non sarà nulla.-
-Lo spero, lei è la cosa più bella che tu mi abbia mia fatto.-
-Lo so, ma non devi essere troppo apprensivo.-
-Tu hai qualche problema ? Questi giorni ti vedo strana-
-N-no va tutto bene, n-nessun problema.-
 
 
FINE FLASHBACK
 
 
Invece qualche problema c'era. Sospiro e il dottore ritorna:
-Allora dottore ?-
-Le analisi confermano quello che pensavo, non è niente di troppo grave.-
-Cos'è ?-
-Anemia causata da carenze di ferro, non è rara tra i bambini. Non credo che debba spiegarle cos'è, lei è un farmacista. Basterà darle delle medicine col ferro e in breve tempo ritornerà come prima e non le faccia fare troppi sforzi. Comunque una bambina nell'età di sviluppo dovrebbe mangiare più carne.-
Tiro un sospiro di sollievo:
-Grazie dottore, prometto di starci più attento.-
In quel momento nello studio entra Max e io nel vederla arrivare solo ora mi arrabbio molto:
-Oh finalmente sei arrivata. Si può sapere che ti è successo ? Io e Chloe ti abbiamo aspettato ma non sei mai arrivata.-
-S..scusa, m-ma avevo una cosa importante da fare.-
-Più importante della salute di tua figlia di quattro anni? Non credo.-
-M-mi dispiace.-
-Chloe aveva bisogno del tuo sostegno Max.-
-Ma che cos'ha.-
-Solo un'anemia  per fortuna, ho avuto anche paura che potesse essere leucemia Max. Guarda, meglio se me ne vado, non voglio urlarti addosso. Vieni Chloe, andiamo a prendere il giocattolo che ti ho promesso. La riporto stasera prima di andare al lavoro.-
-Devi fare ancora la notte ? Ma l'hai fatta ieri sera-
-Si,-
Se solo sapessi perchè faccio tutti questi turni notturni...
 
 
POV MAX
 
Mentre Warren si allontana noto che Chloe mi guarda fissa, è triste, è uno  sguardo triste, è sguardo deluso, io  li ho delusi, sono la mia famiglia e io  l'ho delusa.
 
















Okay, nuovo capitolo. I dubbi di Chloe sono legittimi o è frutto della gelosia ?  E Max riuscirà a vincere i suoi dubbi ? Come andrà la mostra ? E il rapporto tra Max e Warren riuscirà a sistemarsi ?  Max sistemerà i suoi dubbi o la famiglia salterà ?Lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo. Grazie a tutti coloro che leggono, seguono e commentano la Fanfic. Critiche (se giustificate) sono amichevolmente accettate perchè aiutano a migliorarsi.

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Capitolo 9
*** Pacificazione o nuovi problemi ? ***



CAPITOLO 9   PACIFICAZIONE O NUOVI PROBLEMI ?


POV MAX
 

Qualche ora dopo la nostra litigata dal dottore Warren e Chloe tornano a casa. Lei è felice poichè Warren le ha comprato una bambola nuova, ma lui ha un espressione torva e in modo molto brusco e veloce mi porge una boccettina:
-Queste sono le pillole per il ferro di Chloe, dagliene una dopo cena, io devo andare a lavorare.-
-Ma non ceni qui con noi ?-
-No, non ho fame.-
Warren sale al piano di sopra, si mette il suo camice bianco e poi scende a salutare Chloe con un bacio sulla fronte:
-Ciao tesoro, buonanotte ci vediamo domani.-
-Ciao papà.-
A me non degna neanche di uno sguardo e se ne va a lavorare, ci sono rimasta male, di solito ogni volta che ci lasciamo lui mi saluta sempre con un bacio. Io, Chloe e mia figlia ci mettiamo a mangiare la cena che ho preparato, per tutto il tempo mia figlia non mi rivolge mai la parole, c'è rimasta molto male. Poi finito di mangiare è l'ora di darle la pillola:
-Dai su tesoro, prendi la pillola.-
Lei senza battere ciglio se la beve e poi si allontana in camera sua a giocare con la sua nuova bambola il tutto senza dirmi nulla. Sospiro, non mi aveva mai riservato questo trattamento di silenzio. Guardo Chloe che mi guarda con uno sguardo di disapprovazione che mi innervosisce un pò:
-Perchè mi guardi in quel modo ? Mi innervosisci, smettila.-
-Ehi, non prendertela con me se hai litigato con tuo marito e tua figlia non ti parla più.-
Ha ragione, non posso incazzarmi con lei:
-Scusami hai ragione tu, ma perchè Chloe se l'è presa cosi tanto ? Infondo è solo una visita dal dottore, ne ha già fatte molte.-
-Beh evidentemente per lei non sono semplici visite dal dottore, ma qualcosa di più.-
Confusa le chiedo:
-Che intendi dire ?-
-Credo che Chloe si senta tradita da te, avevi promesso di starle accanto, e tu hai infranto questa promessa. Da quel che ho potuto capire a lei non piacciono i dottori, credo che lei abbia un infantile paura di un laboratorio medico perchè lo associa alle malattie, a situazione in cui lei non si sente bene. Dimmi un pò le altre volte in cui è stata dal dottore chi ce l'ha portata ?-
-Andavamo sempre tutti insieme.-
-Ecco ti sei risposta da sola. Per affrontare questa sua paura ha bisogno del conforto di entrambi i genitori, conforto che da parte tua è venuto a mancare, da sua madre, la persona che più di ogni altra dovrebbe proteggerla.-
-Dove le hai imparate questa cose ? Non credevo fossi cosi esperta di psicologia infantile.-
-La psicologia e le scienze della formazione erano tra le mie materie preferite e poi...-
Chloe si interrompe, sospira e poi riprende:
-...so per esperienza cosa vuol dire essere trascurati dai genitori a causa dei propri lavori.-
Mi intristisco:
-Chloe mi dispiace io...-
-Non devi dispiacerti, te l'ho già detto, però hai capito quello che voglio dirti ? Se continui a mettere il lavoro sopra la tua famiglia li perderai entrambi capisci ?-
-C-credo di si.-
-Bene, allora vai di sopra e scusati con tua figlia. Sarà l'omonimia, ma non voglio che quella bambina soffra, ora vai su, muoviti.-
Io le sorrido:
-Grazie Chloe, non ti facevo cosi saggia.-
-E io non ti facevo cosi stupida ahahah.-
-Ahahah scema.-
Le parole di Chloe mi confortano, cosi salgo le scale ed entro nella camera di mia figlia che sta giocando nel pavimento con le bambole, io gli dico:
-Su Chloe, è ora di andare a letto, mettiti il pigiama.-
Lei senza ancora rivolgermi una sola parola si avvicina a me, io la aiuto a togliersi i suoi vestiti e poi a mettersi in pigiama, poi lei senza ancora dire una parola si mette sul letto. Io mi avvicino lentamente a lei per tirargli su le coperte e le dico:
-Hai intenzione di non parlarmi ancora per molto ?-
Lei sta ancora zitta:
-Ascoltami tesoro, ti chiedo scusa, avrei tanto voluto venire con te dal dottore, ma ho avuto da fare con il lavoro e non sono proprio riuscita a liberarmi prima.-
Le racconto questa mezza verità cercando di calmarla e lei rompe il silenzio:
-Ma me l'avevi promesso.-
-Lo so tesoro, ma a volte per quanto una persona vorrebbe non sempre riesce a mantenere le promesse.-
-Perchè non sei potuta venire da me ? Cosa facevi ?-
Decido di seguire il consiglio di Chloe e le racconto la verità:
-Vedi tesoro mamma stava preparando una cosa molto importante. Sai, una persona molto importante ha deciso che organizzerà una mostra dove ci saranno tantissime mie fotografie.-
-Veramente ? Significa che tutti potranno vedere le tue foto.-
-Si tesoro.-
-E ci sono delle foto dove ci sono anch'io ?-
-Si, ce n'è una dove ci siete tu e papà. Allora mi perdoni ? Prometto che una cosa del genere non accadrà mai più.-
Lei mi guarda incerta e dice:
-Quando sarà tutto pronto mi ci porti alla mostra ?-
-Si Chloe.-
-Allora si, ti perdono.-
Io mi avvicino a lei, l'abbraccio e poi le do un bacio sulla fronte:
-Grazie tesoro, ora dormi, ci vediamo domani.-
-Buonanotte mamma.-
-Buonanotte Chloe.-
Le spengo la luce e chiudo la porta, che brava bambina che ho, sono orgogliosa di lei. Scendo di sotto dove Chloe sta cazzeggiando con il televisore:
-Allora com'è andata ?-
-Beh, direi bene, mi ha perdonata.-
-Ora devi sistemare le cose con Warren.-
Sospiro:
-Lo so, tu invece che stai facendo ?-
-Ma niente, sto utilizzando NETFLIX per recuperare tutte le serie TV che mi sono persa questi anni.-
Ridacchio:
-Va bene, io vado a letto.-
-Ok.-
Salgo le scale e entro nella mia camera da letto, cerco di addormentarmi ma non ci riesco, mi sento ancora molto in colpa per mia figlia e per Warren. Cazzo, mio marito mi ama tanto e io stavo flirtando con un altro uomo, che razza di moglie sono ? Mi sento una merda, ma quando sono insieme a Jean non so cosa mi prenda....no Max, devi proprio smetterla i tuoi rapporti con lui devono essere solo lavorativi, devo smettere di pensare a lui in quella maniera. Resto sveglia per tutta la notte ad aspettare Warren, voglio risolvere subito la situazione, lo sento aprire la porta verso le tre di notte, sale lentamente le scale e poi entra in camera, è naturalmente stupito di vedermi in piedi:
-Max, che ci fai ancora sveglia a quest'ora, dovresti dormire, domattina devi andare al lavoro.-
Nel tono della sua voce sento ancora la sua delusione:
-Lo so, ma non riuscivo a dormire, non posso mettermi a letto sapendoti che eri arrabbiato con me.-
-Avresti dovuto pensarci prima di dare buca a nostra figlia.-
-Lo so Warren, e mi dispiace tanto, credimi. Avrei tanto voluto essere li ma non son riuscita a liberarmi...vedi, una famoso gallerista vuole esporre le mie foto in una delle sue mostre, è una grandissima occasione per farmi conoscere, capisci ? Finalmente forse il mio sogno diventerà realtà.-
-V-veramente ? Vuole proprio le tue foto ?-
Annuisco:
-Ma è una notizia fantastica Max, finalmente tutti vedranno che mia moglie è la miglior fotografa del mondo.-
Detto questo mi abbraccia:
-A-allora non sei più arrabbiato ?-
-No, so che questa cosa ti rende felice, e io voglio vederti felice, ma perchè non me l'hai detto che il motivo era quello.-
Dico con scarsa convinzione
-V-volevo farti una sorpresa e...-
-Si, si non importa, l'unica cosa che ti chiedo è di  far si che questa cosa non ti porti trascurare Chloe. Trova tempo anche per lei.-
-TI giuro che non accadrà mai più.-
Warren mi da un bacio sulla guancia:
-Ti amo tanto, non ci credo, finalmente qualcuno riconosce il tuo talento, ero sicuro che questo giorno sarebbe arrivato, ho sempre creduto in te anche se...-
-Anche se ?-
-Beh cominciavo a pensare che il tuo lavoro non ti piacesse più, ti vedevo nervosa e stanca questi giorni e invece era solo per questa occasione, ne sono felice.-
Lui mi abbraccia stretta ma io non credo di meritarmelo in pieno, in effetti non erano proprio quelli i motivi per cui non volevo dirglielo:
-Ma dimmi, chi è che vuole mettere in mostra le tue foto ?-
-E' una francese Jean Sebastian Dupont.-
-Mai sentito.-
-B-beh per forza, non sei un esperto del settore.-
-Già, forse hai ragione.-
-Senti, tu verrai a vedere la mia mostra vero ?-
Non voglio rimanere sola con Jean:
-Certo, se non dovrò lavorare ci verrò senz'altro, purtroppo dovrò fare per alcune sere la notte.-
-Come mai ultimamente fai tutti questi turni notturni ?-
Taglia corto:
-Devo farli e basta.-
CI rimango un pò male, mai poi lui si scusa:
-Oh mi dispiace Max, n-non volevo parlarti cosi, ma sono stanco, credimi anch'io preferirei non farli.-
Gli sorrido, gli do un bacio sulla guancia e lo accarezzo sotto il mento e gli dico con voce sensuale, mi sento in dovere di farmi perdonare
-Ti perdono, e tu ? Che ne dici di festeggiare degnamente il mio risultato.-
Mentre dico queste cose inizio a togliermi la maglietta ma Warren mi ferma:
-No Max, no stasera no, sono molto stanco, facciamo un'altra volta. Stasera proprio non me la sento va bene ?.-
Annuisco:
-D' accordo, buonanotte SuperMax.-
-Buonanotte Warren.-
Ci sono rimasta di sasso, Warren non mi ha mai rifiutato, non ha mai dai detto di no al sesso, tante volte anche quando era stanco per il lavoro faceva l'amore con me. Quando eravamo fidanzati poi lo facevamo anche a orari impensabili, forse se non lo avessimo fatto tanto spesso non sarei rimasta incinta presto e...Max non divagare cazzo, questa cosa è strana e-e-e se Warren avesse un amante ? No, non devo neanche pensarlo, ma se invece fosse tutto vero ? Io l'ho trascurato e lui si è buttato su un'altra, ciò spiegherebbe tantissime cose, il perchè non vuole fare l'amore con me, il perchè deve andare a lavorare quasi tutte le sere, in realtà si vede con un' altra donna. No, Max, non puoi nemmeno pensare una cosa del genere, è-è- troppo assurdo. Cerco non pensare a queste idiozie ma ormai il tarlo è nella mia testa e non riesco a toglierlo.

Ho passato una nottataccia e non ho chiuso occhio per neanche un minuto, sono rimasta li a rimuginare per tutto l tempo a quella cosa, so che è assurdo, ma non riesco a non pensarci. Decido di parlarne con Chloe quando Warrene e mia figlia non ci sono:
-Chloe, vorrei parlati di una cosa.-
-Certo, dimmi tutto.-
Le racconto tutti i miei dubbi e una volta finito lei si mette a ridere:
-Aahahahahahah, ma che sciocchezze ti vengono in mente Max ? Assurdo, Warren non farebbe mai una cosa del genere, si vede lontano un miglio che ti ama.-
-Lo so che è assurdo, ma non riesco a togliermi questo pensiero dalla testa. Io-io lo so che non mi tradirebbe mai ma...-
-Okay Max, ascolta, sei nervosa, in questi giorni sono successe tante cose, sono tornata io, hanno scelto le tue foto per una mostra, hai conosciuto Jean, tue figlia si è ammalata, è ovvio  che sei confusa, ascolta una di queste sere usciamo, va bene ? Ti porto a divertirti, ti svaghi e vedrai che i tuoi pensieri ti sembreranno assurdi, ok ?.-
Annuisco:
-F-forse hai ragione.-
-Perfetto.-
-E dove vorresti portarmi ?-
-Oh, in un posto dove non siamo state mai.-
-Ovvero ?-
-In discoteca.-
 
 
 
 
 









Okay, nuovo capitolo. Warren ha davvero un amante o è il frutto dell'immaginazione di Max?  Come andrà la mostra ? E il rapporto tChe accadrà in discoteca ?   Max sistemerà i suoi dubbi o la famiglia salterà ?Lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo. Grazie a tutti coloro che leggono, seguono e commentano la Fanfic. Critiche (se giustificate) sono amichevolmente accettate perchè aiutano a migliorarsi.

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Capitolo 10
*** Discoteca e sbagli ***


CAPITOLO 10     DISCOTECA E SBAGLI


POV MAX

Alle sue parole rimango stupita:
-Che ? Ma che dici Chloe ? In discoteca ? N-no, non posso non è possibile, non possiamo farlo.-
-E perchè no ?-
-Su dai ragiona, ho una figlia adesso, n-non posso venire in discoteca e sballarmi come fai tu.-
-Ma chi ha detto che devi fare questo ? Andiamo li, balliamo per qualche ora, ci prendiamo da bare un drink e la serata finisce li.-
Non ho proprio voglia di andare in discoteca:
-No, andrà sicuramente a finire molto tardi, devo lavorare e...-
-Non credo che tu ti metta a lavorare il sabato.-
-Beh è vero ma...-
-Ma cosa ?-
-Non credo proprio che a Warren piaccia l'idea che io vada la sera in discoteca.-
-E dai, mica gli diciamo che andiamo a ballare.-
È proprio insistente:
-E chi mi tiene la piccola durante la serata ? Warren questi giorni lavora sempre di notte e non posso certo lasciare Chloe a casa da sola.-
-E dai, non cercare scuse, un modo lo trovi di sicuro.-
-Ma insomma, perchè ci tieni tanto ad andare in discoteca ?-
-Perchè ho trovato lavoro li, come barista. Si, mi pagano in nero ma è sempre un lavoro e ci tengo che tu veda il posto dove lavoro, tu mi hai mostrato il tuo.-
Finita la frase mi lancia un bellissimo e sincero sorriso:
-E va bene d'accordo, ma solo poche ore e pochi alcolici ok ?-
-D'accordo, d'accordo mammina.-
-Bene, sentirò se per una sera Kate può tenermi la bambina.-
-Ottima idea, da quel che mi hai raccontato è la sua maestra d'asilo.-
-Già, siamo rimaste grandi amiche e spero che mi faccia questo favore.-
La chiamo, e per fortuna acconsente di guardarmi Chloe per quella sera:
-Ha detto che accetta.-
-Beh, meno male ma come hai fatto a convincerla ?-
-Beh, non gli ho certo detto che andiamo a ballare. Ma d'altra parte Luke il suo ragazzo si trova fuori città per un processo e non poteva restare con lei.-
-Luke ? Luke Parker ?-
-Si, è diventato avvocato.-
-Mmmh si ce lo vedo bene come avvocato.-
-Già.-
Penso che forse una serata del genere possa aiutarmi a non pensare a Jean e...
Mi suona il cellulare, è lui, per la serie parli del diavolo e spuntano le corna:
-Pronto ?-
-Buonasera Max, la disturbo ?-
Parla con una voce calma e sensuale:
-No, no mi dica.-
-Mi chiedevo se potessi farmi il grande piacere di venire a cena con me la prossima settimana, volevo parlare di alcune cose relative alla mostra se fosse possibile.-
-Io e lei da soli ?-
-Si, ma non lo prenda come un appuntamento, piuttosto come una cena di lavoro. Non vorrei certo annoiare qualcuno con le nostre chiacchiere lavorative.-
-Ha ragione.-
Digli di no Max, digli di no:
-Allora accetta ?-
La sua voce però è cosi saudente:
-S-si d'accordo.-
Merda:
-Splendido, le va bene questa domenica ?-
-Certo.-
-Ottimo allora per quella sera alle 20:00, arrivederci.-
-Arrivederci.-
Merda, in che guaio vado a cacciarmi. Meglio non pensarci e concentraci sulla serata.
Venerdì sera arriva presto, e io e Chloe ci prepariamo e...oddio, non che lei abbia molto da prepararsi visto che verrà vestita come il suo solito, l'unico trucco che si concede è un pò di rossetto nero sulle labbra. Io invece cerco di vestirmi il meglio possibile cercando il meglio che il mio armadio possa offrire e il risultato è ottimo:
-Wow Max sei fantastica.-
-Grazie Chloe.-
-Avrai tutti gli uomini addosso, sarai guardata da tutti.-
-Spero di no, non voglio che degli allupati si avvicinino a me -
-Ah tranquilla, ti proteggo io, e inoltre appena vedranno la tua fede scapperanno a gambe levate ahahahah.-
-Ahahahah, speriamo che sia cosi.-
-Ah proposito, che scusa hai usato con Warren ?-
-Gli ho detto che dovevo finire di sviluppare delle foto tassativamente entro domani e che ero talmente indietro che dovevo lavorare tutta la notte.-
-E se l'è bevuta ?-
-Si...ma comunque ricorda che ci resteremo per poco.-
-Uff, come sei noiosa. Piuttosto, l'altro uomo si è rifatto sotto ?-
-IntendI Jean ?-
-Si.-
-Mi ha invitato a una cena di lavoro.-
-Con nessuno, solo io e lui.-
-Allora non è una cena di lavoro.-
-Cosa ?-
-Non è una cena di lavoro, quel tipo ci vuole provare con te, e spudoratamente aggiungerei.-
-Ma...-
-Max ragione, il discorso che abbiamo fatto l'altra sera non ti lasciato nulla ?-
Le sue parole mi innervosiscono:
-Oh insomma basta di intrometterti nella mia vita. Sono grande, e so gestire la cosa.-
-Non mi pare proprio.-
-Oh insomma, fatti i cazzi tuoi e andiamo.-
Chloe decide di soprassedere sulla questione, cosi ci dirigiamo verso la discoteca e poi entriamo. È molto grande e moderna, con lunghi banconi da bar e un enorme spazio per la console del DJ. L'unico tocco vintage che personalmente adoro è una vecchia palla da disco nel soffito:
-Cosi è qui che lavorerai ?-
-Già, da domani, servirò i cocktail, e proposito, vado subito a prendere e un paio.-
-Per me no, non ora.-
-E dai Max, per una sera non ti faranno niente, hai bisogno di svagarti, e poi suvvia, ci sono io che ti guardo.-
-Mi sa che invece accadrà il contrario, sarò io a guardare te -
Comunque Chloe ha ragione, e perciò prenderò anch'io un drink, in fondo uno cosa potrà mai farmi ? Io voglio divertirmi:
-E va bene Chloe prendilo anche per me.-
-Cosi mi piaci ragazza.-
Chloe mi porta una drink:
-Cin, cin.-
Non essendo abituata a bere basta un solo drink per abbassare i miei freni inibitori:
-Wooo, dai andiamo in pista ragazza.-
-Si baby.-
Ci mettiamo a ballare e mi sto proprio divertendo, non me l'aspettavo, è bello divertirsi e non avere pensieri...anche se solo per una sera. In fondo l'idea di Chloe non era poi cosi male, se non fosse che sta forse bevendo troppo alcol però sono felice di essere qui con lei, sembriamo quasi una coppia. Chissà cosa sarebbe successo se Chloe fosse sopravvissuta a Nathan cosa sarebbe successo, forse ci saremmo messe insieme, forse sarei stata più felice oppure avrei avuto una vita di stenti, non lo so, ma ogni tanto è bello immaginare come sarebbe stato il futuro se il passato fosse andato in modo diverso.

POV CHLOE

È una serata spaziale era da tanto tempo che non mi divertivo cosi. Solo io e Max come ai vecchi tempi, finalmente sono riuscita a portarla in discoteca  e a tirare fuori l'animale da festa rimasto sopito dentro di lei. Si sta proprio divertendo.
Sospiro, lei è cosi bella questa sera, peccato che non sarà mai mia, lei ora ha una famiglia e la cosa giusta è che lei rimanga con suo marito e sua figlia. Però non posso fare a meno di guardarla e pensare a noi due in giro per il mondo su una moto, una via di mezzo tra Thelma e Louise e Easy Rider, io e la mia Max, insieme per sempre.
La guardo e noto due ragazzi che la stanno fissando, meglio se la porto via o quegli stronzi cominceranno a importunarla, mi avvicino a lei:
-Oh Chloe grazie, mi sto divertendo un mondo, grazie per avermi portata qui e grazie per essere tornata nella mia vita.-
Sorrido:
-Prego Max.-
È una bellissimo momento, lei ë bellissima, io-io devo baciarla, voglio baciarla.

POV TERZA PERSONA

Ormal l'alcol ha tolto ogni inibizione o pensiero critico a Chloe lei senza rendersi conto di quello che fa da un bacio sulla bocca a Max:
-Ti amo tanto Max.-
Lei è sotto shock e una volta resasi conto dell situazione si infuria con Chloe:
-Che cazzo fai Chloe ? Che cazzo fai ? M-mi hai baciata, perchè l'hai fatto, lo sai che sono sposata

POV CHlOE

Oh mio Dio, ho baciato Max, e le ho detto che l'amavo, no, io non volevo farla, io non dovevo farlo:
-M-mi dispiace Max, i-io non volevo, è-è stato l'alcol.-
-No, tu volevi farlo e l'alcol ti ha aiutato, i-io lo sapevo che non potevi aver rimosso il sentimento per me. Ma non credevo che saresti arrivata fino a questo punto.-
Abbasso la testa sconsolata, lei si sente ferite:
-Hai ragione, mi dispiace, è vero, io ti amo e quel bacio sulla scogliera aveva significato tantissimo per me, ma credimi quando ti dico che non farei mai qualcosa che possa far separare la tua famiglia. I-io ti giuro che non capiterà mai più.-
-Allora avevo ragione a dire che Jean ti stava antipatico perchè eri gelosa di lui.-
-No, non è vero lui è veramente un viscido.-
-Mi dispiace Chloe ma non ti credo, mi hai mentito, avevi detto di aver superato la cotta e....mi dispiace, ma hai perso la tua credibilità dei miei confronti.-
Abbasso la testa:
-Ti prego perdonami.-
-Andiamo a casa.-
-Cosa ?-
-Andiamo a casa, non mi va più di restate qua.-
-P-posso capirlo.-
Una volta in macchina però si calma e dice:
-Stai tranquilla non dirò nulla a Warren, ma è ovvio che finchè non risolvi questa cosa non potremo continuare a essere amiche.-
-Lo capisco.-
Warren, mi dispiace tanto per lui, ho tradito la sua fiducia, mi-mi sento un verme cazzo lui deve saperlo:
-No, è giusto dirglielo.-
-Ma che dici ? Non ti farà mai restare a casa, e non puoi puoi andartene in mezzo alla strada.-
-Lo so ma deve saperlo.-
-Senti, ne parliamo domani -
Annuisco, Max guida l'auto fino a casa e una volta parcheggiata entriamo in casa. Li troviamo Warren seduto sul divano con un sguardo furibondo:
-Eccovi finalmente, dove cazzo siete stata ?-
-Warren ma che ?-
-Dove eravate ditemelo.-
-N-nello studio, te l'ho detto.-
-Non raccontarmi balle. Guardati, sei tutta truccata, con quei bei vestiti, tu non sei stata di certo a lavorare.-
Warren è veramente infuriato, decido di prendermi la colpa per compensare almeno in parte il bacio di prima:
-Eravamo in discoteca, ma non prendertela con Max, è stata un'idea mia, v-volevo farla svagare un pò, pensavamo di dirtelo, ma avevamo paura della tua reazione...mi dispiace.-
Invece di calmarlo si arrabbia ancora di più:
-Cioè, voi eravate in discoteca a ballare mentre io ero a faticare come un mulo ? Eravate a divertirvi mentre io ero preoccupato da morire ?-
Max abbassa la testa:
-Si, mi dispiace tanto.-
-Cosa ti dispiace ? Di avermi mentito ? Di esserti presa gioco di me ? Di aver deluso tua figlia ? Di fotografare le puttane ? Eh ?-
Non ho mai visto Warren cosi alterato, dev'essere la stanchezza a farlo svalvolare, difatti ha due lunghe occhiaie pronunciate:
-M-ma che dici ?-
-Parlo di queste.-
Warren poggia sul tavolo alcune foto di quelle " modelle" fotografate da Max:
-C-come le hai avute ?-
-Non hai idea di come mi sono sentito quando non ti ho trovato a casa, cosi sono passato nel tuo studio a sincerarmi come stavi, ma tu non ti trovavi nemmeno li, in compenso ho trovato queste.-
Sbatte un pugno sul tavolo:
-Voglio delle spiegazioni, che ci fanno foto pornografiche nel tuo ufficio ?.-
-Sono i lavori per cui mi pagano meglio, credimi, non vorrei farlo, mi sento sempre cosi sporca a farlo. Ma ne ho bisogno per far fronte alle spese, per mandare avanti lo studio altrimenti dovrò chiudere.-
Warren sembra aver perso un pò della sua rabbia ma rimane ancora furioso:
-Voglio che tu smetta subito.-
-No Warren, ti ho detto che ne ho bisogno altrimenti dovrò chiudere studio.-
-E allora chiudilo. Non voglio che mia moglie viva facendo cose cosi volgari. Pensa se lo venisse a sapere la gente. Pensa se lo venisse a sapere Chloe nostra figlia. Non pensi mai a lei ?-
-Ma col tuo solo stipendio non potremo far fronte a tutte le spese, per questo ho dovuto accettare.-
Warren sembra calmarsi:
-Non ti devi preoccupare di questo Max. Tra poco il proprietario della mia farmacia andrà in pensione, e non avendo figli sta pensando di lasciare la farmacia a me, per questo sto facendo più turni la sera, voglio ingraziarmelo. Vedrai, guadagnerò molto di più, non avremo più problemi economici e cosi potrai smettere in tutta tranquillità. Potrai restare a casa, rilassarti, passere del tempo con nostra figlia, con Chloe, non dovrai più preoccuparti del lavoro. Ci penso io, vivrai come un principessa.-
Max rimane  zitta, Warren si avvicina e l'abbraccia:
-Ora capisco perché questi giorni eri strana, assente; per questo. Lo so Max che la tua vita non è andata come volevi e che soffri a lavorare in quello studio. Io voglio che tu possa vivere felice nonostante tutto, voglio che tu riesca a godere le bellezze che il mondo può ancora darci, come la piccola Chloe o un prossimo figlio. Tu sei una sognatrice, non puoi vivere prigioniera in quel lavoro e anche se la vita non è andata come avresti voluto io sono qui per rendertela migliore.-
È un bel discorso, ma Max si stacca da lui piangendo arrabbiata
-Allora non hai capito niente, io non voglio smettere, io non voglio essere dipendente da te, io non voglio restare a casa a badare i figli o a prepararti il pranzo, io voglio continuare a fare la fotografa, voglio realizzarmi professionalmente e ci riuscirò hai capito ? Non farò la casalinga.-
Warren sta per rispondere ma una vocina li interrompe:
-Mammina, papino state litigando ? È per causa mia ?-
È la piccola Chloe con il suo peluche, è assonnata e sta per mettersi a piangere, nel vederla Max si calma e sei lei che Warren capisco che per il momento è meglio mettere da parte i litigi:
-Tesoro...no, non litighiamo a causa tua piccola anzi abbiamo appena fatto pace e ora andiamo a dormire vero Warren ?-
-Si, ora andiamo.-
-Senti Chloe ti accompagno di sopra ok ?-
Le dico, e lei annuendo mi segue. La piccola ha interrotto la discussione che però è solo rimandata, sento da di sotto Warren che sento Warren dire;
-Io casa non ci resto stasera vado in un motel e ci vediamo domani e chiariremo tutto.-


 
 
 









Okay, nuovo capitolo scusate il ritardo, ma a causa delle feste era difficile trovare tempo. Warren e Max faranno pace ?  Chloe dirà a warrend el bacio ?  Come sarà il rapporto tra Warren e Chloe ?Come andrà la mostra ? E il rapporto Che accadrà in discoteca ?   Max sistemerà i suoi dubbi o la famiglia salterà ?Lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo. Grazie a tutti coloro che leggono, seguono e commentano la Fanfic. Critiche (se giustificate) sono amichevolmente accettate perchè aiutano a migliorarsi. Via auguro un buon anno

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Capitolo 11
*** La proposta ***


CAPITOLO 11    LA PROPOSTA



POV WARREN


Uff, che nottataccia cazzo, sono molto deluso e arrabbiato con Max, non immaginavo che sarebbe stata capace di fare una cosa del genere. Fare delle foto per delle riviste pornografiche, che schifo, mi vergogna sapere che mia moglie vive con questi lavori, mi fa sentire inutile, mi fa sentire un mezzo uomo, nessuna donna deve fare queste cose, è compito di ogni uomo di casa provvedere al benessere della famiglia, questo mi ha insegnato mio padre. Lei poi come se l'è presa, come se volesse avere ragione, ma non ce l'ha, insomma con la mia promozione non avremo più problemi economici, lei può smettere di lavorare, di affaticarsi, per il suo bene e quello di nostra figlia. Ammetto che forse è una visione molto maschilista, con l'uomo che si deve occupare della famiglia, di tutto e la donna relegata in casa, però è maschilismo voler tanto bene alla propria moglie e affrancarla dalle fatiche e dalle preoccupazioni di un lavoro ? Non lo so, io cerco di fare sempre il meglio per lei, ma ultimamente sembra non andare mai bene nulla.  Max è una ragazza che ha sempre voluto essere indipendente, realizzarsi e avere successo nella vita, non vuole più essere guardata dall'alto in basso però deve anche capire che non sempre i sogni si realizzano. Io però devo avere più pazienza non è facile accudire una figlia e rinunciare ai tuoi sogni, farò cosi, la perdonerò un'altra volta.
Arrivo a casa e li trovo Max che sta facendo colazione da sola, ha la testa bassa e sembra triste:
-Max, come mai sei qui da sola ? Dove...-
-Chloe ha accompagnato nostra figlia a fare una passeggiata, i-io ero qui ad aspettarti.-
Annuisco:
-C-che hai deciso Warren ?-
Sospiro:
-Ecco Max, mi dispiace averti urlato contro per quelle foto, ma cerca di metterti nei miei panni. Come vuoi che mi sia sentito nel sapere che fai le foto alla puttane ? Ho subito pensato a Chloe, che direbbe se venisse a scoprire che scatti quel tipo di foto ?-
-Lo so Warren ma come ti...-
-Non c'è bisogno che continui con le spiegazioni, so che lo facevi per essere una donna indipendente, realizzata come tutte le donne dovrebbero essere, i soldi di quelle foto servivano per realizzare il tuo sogno e mi dispiace non averlo capito. Però Max, a volte bisogna fare un passo indietro, a volte i sogni non si realizzano. Alcune volte per non soffrire bisogna rinunciare a  tu non puoi continuare cosi. Ti lascio continuar a fare la fotografa, ma tu promettimi una cosa, se la mostra in cui tanto speri non dovesse andare bene promettimi che piuttosto che umiliarti cosi la smetterai e resterai a casa. Non potrei continuare a guardarti in faccia sapendo che fai quel tipo di foto.-
Max mi sorride:
-Oh grazie Warren, grazie per la tua comprensione, i-io prometto che se non andrà bene resterò a casa a occuparmi di Chloe e...-
Sorrido e le metto un dito davanti alla bocca per zittirla :
-Non c'è bisogno che parli Max, sono contento che abbiamo fatto pace, ora abbracciami.-
Ci abbracciamo stretti:
-Anch'io sono contenta. Sai, domenica ho una cena di lavoro con il gallerista e...-
-Vorresti che io venissi con te ?-
-Si.-
-Mi spiace Max, ma ho ancora il turno notturno.-
-Di nuovo ?-
-Lo sai che è importante, ma tranquilla te la caverai benissimo.-
Lei sbuffa e poi fa una faccia preoccupata, strano.

POV CHLOE

Non ho chiuso occhio per tutta la notte, i sensi di colpa mi attanagliano cazzo, ho baciato la mia migliore amica dopo che avevo giurato a Warren che non lo avrei fatto, dopo che lui mi ha gentilmente  ospitata a casa sua. Cazzo, non ho mai avuto tutto questo rimorso, glielo devo dire. Cazzo ho avuto una nuova possibilità e già la sto mandando a puttane, togliermi questo peso di dosso, non mi importa se mi sbatte fuori di casa, ora ho un lavoro, posso condividere un appartamento con altre persone e...
-A cosa pensi Elizabeth -
-Che ?-
-Ti vedo turbata.-
-Non è niente piccola.-
Basta, ora appena arriviamo a casa glielo dico.
Io e Chlor torniamo a casa, lei si getta subito verso sua madre,  sembra che Max e Warren abbiano fatto pace, li vedo più sereni, mi avvicino a Warren:
-Cosi avete fatto pace ?-
-Già, abbiamo trovato un compromesso, d'altronde è questo il matrimonio ahahahah.-
-P-posso parlarti in privato ?-
-C'È qualcosa che non va ? Ti vedo strana, pallida.-
-Devo dirti una cosa che non posso tenermi tutta dentro.-
Lui sospira:
-D'accordo, andiamo di sopra.-
Raggiungiamo il piano superiore:
-Allora Chloe che devi dirmi ?-
Sospiro:
-W-Warren, c-c'è una cosa che devi sapere.-
-Che cosa ? Dimmi ?-
-Ecco vedi...l'altra sera in discoteca è successa una cosa...-
Cazzo com'è difficile dirlo:
-Che è successo ? Qualcuno vi ha aggredito ?-
-No, no, è successa una cosa che non doveva succedere, i-io non volevo non l'ho fatto apposta, è-è stato l'alcool.-
Lui inizia a innervosirsi:
-Oh insomma, cosa hai fatto ?-
-Io ho baciato Max.-
-Tu hai fatto cosa ?-
Eccolo che sta per esplodere:
-Io ho baciato Max ecco. Mi dispiace, mi spiace davvero tanto, non volevo farlo, l'alcol mi ha annebbiato la  mente, io non ero in me, ho agito di impulso. Ma non ti devi preoccupare di nulla, devi restare tranquillo, Max è rimasta arrabbiata e delusa proprio come lu sei tu ora, lei non mi ama, non ti ha detto nulla solo per non mettermi nei guai.-
Warren fa dei grossi respiri profondi, sta cercando di calmarsi, poi con un toce di voce più deluso che arrabbiato mi dice:
-Avevo paura che questo sarebbe successo, immaginavo che sarebbe potuto accadere, ma mi fidavo di te, mi fidavo del tuo buon senso e invece mi hai deluso, hai tradito la mia fiducia. Perchè l'hai baciata ? Perchè hai baciato mia moglie ? Perchè hai fatto questo a me ? A me che ti accolto ? A me che ti ha dato una casa.-
-Lo so e mi dispiace, sensi di colpa non mi hanno dato tregua, per questo ho deciso di raccontarti tutto anche se Max ha preferito non dirti nulla per evitare  un inutile lite visto che per lei non è successo niente.-
Warren sospira, sta veramente cercando di non arrabbiarsi:
-Capisco, ma tu capisci che ora non puoi più restare qui con noi ? Mi dispiace ma te ne devi andare, chi mi garantisce che in futuro non lo rifarai ? E poi ora posso neanche pensare di dover vivere sotto lo stesso tetto con una persona che ci ha provato con mia moglie.-
Abbasso la testa:
-Lo so, me l'aspettavo.-
Warren prende dalle tasche il suo portafogli e mi porge dei soldi:
-Ecco, questi dovrebbero bastarti per pagare un paio di giorni in albergo, poi saranno affari tuoi.-
Annuisco:
-Grazie.-
-Ora ascoltami, sto per uscire e tornerò tra circa una paio d'ore, in quel lasso di tempo tu raccogli le tue cose e te ne vai. Al mio ritorno non voglio più vederti qui chiaro ?-
Annuisco mentre lui fa una considerazione amara dice:
-Cazzo, da quando sei riapparsa io e Max non facciamo altro che litigare, prima del tuo arrivo andava tutto cosi bene, ora invece...-
Queste parole mi feriscono e tento di ribatterle mettendo in guardia su Jean, so che avevo promesso a Max di non dirgli nulla ma è giusto che lo sappia, e poi ormai...:
-Non è vero Warren, ascoltami, c'è una cosa che devi sapere vedi, il tipo della mostra di Max è...-
Purtroppo non mi lascia finire e mi interrompe:
-Non voglio più ascoltarti Chloe, ho perso ogni fiducia in te, mi pento di aver chiamato mia figlia come te, ricorda al mio ritorno tu te ne devi andare da casa mia.-
Detto questo alza i tacchi e se ne va, scendo di sotto dove Max mi chiedo:
-Perchè se n'è andato cosi incazzato che gli hai detto ? Non gli avrai raccontato di ieri sera ?-
-Invece si.-
-Ma sei pazza ? E che ti ha detto.-
Racconto tutto quello che ci siamo detto:
-....e quindi ora me ne devo andare.-
Max sospira e mi tiene la mano:
-Non ti preoccupare, Warren è un uomo buono, gli passerà.-
-Speriamo, beh ora è meglio che me ne vada, salutami Chloe.-
-Non vuoi salutarla di persona ?-
-No ho sempre odiato gli addii, fin dal giorno in cui tu lasciasti Arcadia Bay e mi abbandonasti.-
Dopo questa ultima frecciata vado a sistemare le mie cose.
 
POV MAX
 
Accidenti a Chloe, avevo appena sistemato le cose con Warren e lei ora va a rovinare tutto parlando di un bacio che non ha significato assolutamente nulla. Ah cazzo che casino ora tra me e Warren ci sono ancora tensioni, e ora come se non bastasse devo andare alla cena con Jean Sebastian senza mio marito. Lo volevo portare con me in modo da poter resistere meglio ai miei stupidi impulsi, e invece devo andare li da sola. Warren è già partito per andare a fare il suo stramaledetto turno di notte, io me ne vado salutando Kate che per questa sera mi guarda di nuovo Chloe. Mi dirigo verso il ristorante scelto da Jean, uno dei più cari della città; mi sono vestita in maniera elegante ma non troppo, niente di vistoso o di provocante. Entro nel ristorante e subito lo vedo in un tavolo per due vestito con un elegante giacca nera e la camicia bianca, ha la barba fatta  di fresco e i capelli molto curati grazie al gel, lui coi suoi modi di fare eleganti e gentili mi chiede subito:
-Max buonasera, prego si accomodi pure.-
-Grazie.-
-Prenda un pò di Champagne.-
-Ecco io...non doveva disturbarsi a ordinare delle cose così costose.-
-Oh no, una grande artista lei le merita tutto ciò.-
-G-grazie.-
-Ora mi dica come vanno le cose ?-
-Beh ecco....io...-
-Su, non si vergogni, con me può parlare.-
Io sono indecisa se parlargli della mia vita privata o no, però lui è cosi gentili e ha uno sguardi che sembra sinceramente preoccupato, e cosi ptra un boccone e l'altro, gli racconto tutto quello che è accaduto in questi ultimi giorni fino alla cacciata di Chloe da casa mia.
-...e cosi l'ha mandata via di casa, per un bacio che per me non è significato niente.-
Non appena ho finito lui con una faccia preoccupata mi consola tenendomi la mano:
-Oh Max, lei ha assolutamente ragione, non c'era motivo di mandare via la sua amica per una cosa avvenuta senza che lei volesse. Sa, non  credo che suo marito sia una  cattiva persona, ma di sicuro è geloso e insicuro, ha timore di perderla, e lo capisco, una donna come lei non si trova facilmente, però quell'uomo non è adatto a lei, una persona cosi non può sostenerla, non può renderla felice.-
-Dove vuole arrivare ? Che intende dire ?-
-Giochiamo a carte scoperte,se non lo ha ancora capito io Max Caulfield mi sono perdutamente innamorato di lei, e voglio che lasci suo marito per andare via con me, io la renderò felice, realizzerò i suoi sogni, quell'uomo non la merita, non sarebbe mai in grado di offrirle tutto questo questo.-
A queste parole rimango di stucco, non so che dirgli fino a qualche giorno fa avrei detto di no sdegnata, ma adesso non lo so, lui è bello, gentile di classe, probabilmente se lo avessi conosciuto prima mi sarei innamorata di lui. Con Warren ora sono in crisi ma lui è un bravo ragazzo mi ha sempre amata, voluto bene nonostante tutto, anche se non credo che appoggi veramente i mie sogni, ma ci ho fatto pure una figlia, a proposito, Jean non lo sa, sicuramente se glielo dico si ritirerà e non dovrò scegliere:
-Ecco Jean, c'è una cosa che devi sapere i-io ho una figlia da accudire e crescere e non potrei...-
Lui mi mette un dito sulle labbra per zittirmi:
-Lo immaginavo, è quella bambina che si trova nella mia fotografia preferita vero ?-
-C-come fai a saperlo ?-
-E' identica a te, comunque non ti devi preoccupare, le vorrò bene come se fosse mia figlia, la porteremo con noi.-
-No. non posso fare questo a Warren, lui ama nostra figlia più di ogni altra cosa.-
-E allora la lasceremo qui e la andremo a trovare spesso, sono disposto a fare qualsiasi compromesso per averti Max.-
Comincio a respirare affannosamente e la testa comincia a girarmi:
-I-io non so cosa fare, n-non so che dirti, non posso prendere una decisione cosi su due piedi, i-io non so nemmeno se ti amo, i-io...-
-Lo so, no mi deve rispondere subito, ma gradirei una risposta per mercoledì sera a cena, ovvero un giorno dopo la mostra.-
-I.-io-
-Ci pensi con calma, prima di andarmene voglio darti questo.-
Inaspettatamente mi stampa un caldo bacio sulle labbra.
 
 









Okay, nuovo capitolo scusate la lentezza degli aggiornamenti, cercherò di essere più rapido. Warren e Max faranno pace ?  Chloe farà pace con Warren ? Come andrà la mostra ? Ma sopratutto cosa sceglierà Max?  Lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo dove troveremo anche molti dei personaggi del gioco da adulti. Grazie a tutti coloro che leggono, seguono e commentano la Fanfic. Critiche (se giustificate) sono amichevolmente accettate perchè aiutano a migliorarsi. 

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Capitolo 12
*** La festa di Victoria ***


CAPITOLO 12     LA FESTA DI VICTORIA
 
 
POV MAX
 
 
Ho passato una notte completamente insonne, e una giornata di merda, non ho fatto altro che pensare alle parole che mi ha detto Jean, io abbandonare questa vita ? Ok, non mi piace per niente, non mi soddisfa per nulla, è piatta, ha sempre le solite però, come posso lasciare Warren e Chloe ? Però non sono felice ecco, ma poi io Warren lo amo veramente ? Avrei detto di si fino a poco fa, ma se invece mi fossi messa con Warren solo perché lui mi ha aiutato a superare la morte di Chloe e perché abbiamo fatto una figlia insieme ? Non lo so, non ho mai capito fino in fondo cosa fosse l’amore d’altronde io non ho mai avuto altre storie oltre che a quella con Warren. Non lo so , Warren è un bravo ragazzo, una buona persona e queste qualità sono difficili da trovare, ma Jean sembra cosi perfetto e lui mi spalancherebbe le porte alla vita che ho sempre sognato di fare ma non ho mai potuto avere. Sono egoista a pensare queste cose, però io nella vita non voglio vivere coi rimpianti. Ah, preferisco non pensarci anche perché tra poco devo andare a scattare foto a quella merdosa festa per Victoria.   Do un’ occhiata a Warren che sta giocando alla playstation, gli dico:
-Allora Warren, io vado ci vediamo domani.-f
-Mmh, va bene. ciao.-
Warren risponde con stizza, i rapporti tra me e lui sono peggiorati dopo quella storia con Chloe, ma perché gliel’ha detto ? Lo sapevo che avrebbe solo portato problemi, lui ora fa molta più fatica a fidarsi di me, oddio, non avrebbe proprio i tutti i torti.  Raggiungo la villa del sindaco ad Arcadia Bay, è una villa immensa che si trova di poco fuori città, vado verso la porta dove ci sono dei buttafuori:
-Scusatemi, dovrei entrare.-
-Mmmh, lei chi è ?-
-Mi chiamo Maxine Caulfield, sono la fotografa per la festa.-
Controllano nella lista:
-Si bene, tutto a posto entri pure.-
Varco la soglia della villa e rimango meravigliata dallo sfarzo della villa, è lussuosa e dentro è pieno di VIP e personalità legate ad Arcadia Bay, mi si avvicina il sindaco:
-Oh signora Graham, finalmente è arrivata, molto bene, non ho molto da dirle se non quella di fare le migliori foto possibili sulla festa.-
-Certo.-
Beh, meglio mettersi subito al lavoro, comincio a scattare delle foto ai vip e alla casa, sembra che il sindaco voglia dei ricordi di questa sera, bah contento lui,  nel mentre faccio le foto sento i discorsi dei VIP e delle loro vite fantastiche:
-…e cosi il mese scorso siamo stati a Parigi per concludere quell’affare, siamo stati benissimo in quell’albergo, ci torneremo sicuramente.-
- Noi invece siamo stati a Roma, probabilmente la migliore città del mondo se non fosse amministrata malissimo.-
Cambio zona della villa mi metto a fare delle foto a quella zona finchè non sento qualcuno che mi pone la mano sulla spalla:
-Max, che bello rivederti.-
Mi giro e vedo una ragazza coi capelli sciolti lunghi, è vestita con uno scollato abito rosso che è lungo dalle spalle alle gambe, è truccata ed è molto bella:
-Dana, che ci fai tu qui ?-
-Che domande,  sono stata invitata alla festa, dopotutto sono una famosa modella conosciuta in tutto il paese, insomma do lustro alla città.-
-Immagino.-
-E tu ? Che ci fai qui invece ?-
-Sono stata assunta dal sindaco per fare della foto alla festa.-
-Ah ah, lavoro dunque ?-
Annuisco:
-Sono contenta che tu sia qui, almeno ho qualcuno con cui parlare invece dei soliti snob, è da un po’ che non ci vediamo, sarà qualche mese…dimmi, come stanno Warren e la piccola Chloe ?-
-Warren sta bene, Chloe invece ha contratto l’anemia.-
-Oh povera piccola, spero non sia nulla di grave.-
-No, no tranquilla.-
-Meno male, devo passare a trovarvi più spesso, ma sai com’è…il lavoro, sono piena di impegni, devo girare il mondo, devo fare mille  e mille sfilate, non molto tempo per godermi la vita.-
Annuisco, Dana è gentile come sempre, però non si rende conto che parlare del suo successo mi fa star male, mi fa pensare alle occasioni che non ho potuto sfruttare, cerco di parlare d’altro:
-Dimmi un po’ invece, Trevor dov’è ?-
-Oh, lui è rimasto a Los Angeles, sai, odia a morte questo tipo di eventi mondani.-
-Immagino.-
Mentre parliamo una donna di una certa età vestita elegantemente ma in modo semplice si avvicina a lei:
-Oh Dana, che bello vederti, ascolta dovrei parlarti di quella cosa…-
-Scusami, tra poco ora scusami ma sto parlando con questa mia amica.-
-Oh mi dispiace, perdonatemi, però dovremmo farlo subito, sai la tua linea di moda….-
-Uff che noia, va bene, scusami Max ma vedi questa è Bella Watson, la mia manager.-
-Non ti preoccupare, anch’io dovrei lavorare.-
Loro si allontanano di poco ma le sento ancora chiacchierare:
-Dimmi un po’ chi era quella con cui parlavi, non la conosco, eppure io conosco tutti i VIP di Arcadia Bay.-
-E’ Maxine Caulfield, una mia amica ed ex compagna di scuola, è qui per fare le foto per conto del sindaco.-
-Ah, quindi non è una persona famosa.-
-No.—
-E’ una poveraccia, capisco.-
-No, lei aveva un vero talento per la fotografia ma poi è rimasta incinta e…-
-Capisco, un’altra che ha rinunciato al successo per la famiglia e il marito, bah, non mi fa compassione, è per persone come lei se esiste ancora il patriarcato, tu vedi di fare i figli il più tardi possibile, una volta che ne hai uno sei condannata.-
Quelle parole mi feriscono e decido di cambiare di nuovo stanza, qui  tra una foto e l’altra vedo Taylor con indosso un tailleur giallo disegnato da lei stessa, anche lei è splendida mi si avvicina lentamente:
-Ciao Max, hai fatto un ottimo lavoro con le tue ultime per le mie modelle.-
-Ti ringrazio Taylor.-
-A casa stanno tutti bene ? Hai più dei problemi economici ? Hai bisogno di altri lavori ?-
-Si, stanno tutti bene, e no grazie ora Warren ha avuto una promozioni, sai sarà lui a gestire la farmacia del paese e anzi ora un gallerista-
-Oh, sono proprio contenta.-
Taylor è gentile, ma nelle sue parole avverto molta pietà, compassione e commiserazione per la mia situazione, mi fa andare in bestia, come se mi dicesse: “Oh, povera Max, è rimasta incinta a vent’anni e ora non più in grado di fare nulla”. La mia rabbia passa quando a un lato della stanza noto un ragazzo della mia età, con un aria familiare, ha i capelli completamente rasati  e indossa un’ elegante smoking nero:
-Taylor, chi è quel tipo ? Mi pare di conoscerlo.-
-Lo credo bene che pensi di conoscerlo, lui è Nathan Prescott.-
-Nathan ? Lo credevo in una casa di cura.-
-Lo era, è uscito da poche settimana e Victoria l’ha voluto qui, sai loro erano molto amici.-
-Ma è cambiato ?-
-SI è molto cambiato, non è cattivo né pazzo, è molto pentito di quel che ha fatto ma ora che non senti più l’obbligo di soddisfare il padre è diventato una persona per bene, si è già trovato un lavoretto, ma se vuoi sapere la mia, credo che lui e Victoria si metteranno insieme.-
-Credi davvero ?.-
-SI.-
Poco dopo noto che lo stesso Nathan mi ha visto, si avvicina a me e molto umilmente mi chiede:
-Max, Max Caulfield, che bello rivederti, senti, posso parlarti in privato.-
-C-certo.-
Mi chiedo proprio cosa voglia dirmi, ammetto di essere un po’ spaventata, usciamo nel retro della villa e una volta chiusa gli dico:
-Nathan, ti trovo bene sono contenta che tu sia uscito dalla casa di cura, ma cos’è che vuoi dirmi.-
-Io-io v-volevo d-dirti….-
Inaspettatamente lui si butta a terra piangente:
-I-io volevo chiederti scusa, m-mi dispiace aver ucciso quella che era la tua migliore amica e Rachel, i-io non volevo, e-ero pieno di droga e-e-e Jefferson mi ha plagiato, io mi inginocchio qui chiedendoti il tuo perdono. So di non meritarmelo, so di aver fatto cose terribili in passato, ma ti prego concedimelo, i-io ho bisogno di perdono. Sono rimasto anni a pensare a ciò che ho fatto e il rimorso non mi ha mai dato tregua, mai, uccidere un persona è una cosa che porti dentro per tutta la vita. Io appena uscito da quel manicomio volevo subito scusarmi, fare ammenda con i suoi  genitori, m-ma non li ho trovati, c-cosi io appena ti ho visto qui sono subito venuto a chiederti scusa, per la sua morte anche per tutto il male che ti ho fatto.-
Io confusa e imbarazzata non posso fare altro che darglielo, d’altronde lui era solo uno strumento nelle mani di Jefferson e Chloe è tornata in vita:
-D’accordo Nathan, tu sei cambiato e sei molto pentito, non era solo colpa tua, anche Jefferson, tuo padre, nostra che non abbiamo capito la tua situazione, perciò io ti perdono.-
Ci abbracciamo, è un bel momento sono contenta di essermi chiarita con lui, asciugandosi le lacrime mi dice:
-Oh grazie, grazie Max, significa tanto per me, chiedi scusa anche a Warren, l’ho spesso maltrattato e bullizzato, ho saputo che vi siete sposati e avete una bambina.-
-Già.-
-Cosa fai nella vita ?-
-Fotografa, mentre Warren è un farmacista.-
-Devi proprio avere una bella famiglia.-
Tiro fuori il cellulare e gli mostro una foto della mia famiglia al completo:
-Oh Max, tua figlia è bellissima, è uguale  a te. Come si chiama ?-
-Chloe.-
Lui sospira ripensando a ciò che ha fatto:
-Sei molto fortunata ad avere una famiglia cosi che ti ama, v-vorrei tanto averla anch’io, m-ma non ho avuto questa fortuna.-
Si, ricordo come l'unica persona che gli voleva veramente bene era sua sorella, forse ha ragione lui. Taylor apre la porta e dice:
-Dai entrate, c'è il momento clou della serata.-
Incuriositi rientriamo e vedo tutta l'attenzione della gente è posta verso il sindico che fa un breve discorso:
-Bene, illustrissimi signori e signore innanzitutto vi ringrazio per essere tutti venuti qui in questa festa dove sto per premiare con una targa placcata in oro una nostra illustre concittadina ovvero Victoria Chase, che con le sue foto ha dato fama alla nostra città, un bell'applauso a lei.-
Dalle spalle del sindaco viene fuori Victoria, è rimasta praticamente la stessa se non fosse per la pelle più abbronzata e il fisico più atletico:
-Grazie mille signor sindaco, quando frequentavo la Blackwall Academy mai e poi mai avrei pensato di diventare cosi famosa, non avrei pensato di riuscire a fare tutto quello che ho fatto. Beh che dire di più, ringrazio tutti i presenti e tutti quelli che mi hanno supportato.-
Tutti la applaudono e la riempiono di complimenti e io provo un sentimento che non avrei mai pensato di provare, l'invidia, li dovrei esserci io, non lei, dovrei essere io a ricevere gli applausi, sento una grande rabbia:
-Già, deve dare proprio fastidio vedere Victoria in trionfo quando al suo posto dovrebbe esserci lei.-
-Ma chi...-
Mi giro e dietro di me vedo Jean vestito con un completo blu con in mano una baloon pieno di vino:
-Jean, c-che ci fa qui ?-
-Sono stato invitato dal sindaco, sai ho fatto una generosa offerta per il centro culturale della città.-
-Capisco.-
-Non cambi argomento, lo so bene che è invidiosa di Victoria si vede subito, la sua vita la meriterebbe lei, io posso renderla possibile se lei...-
-Mi pare di capire che avevo altri due giorni di tempo per darle una risposta.-
-Oh ma io non voglio la risposta ora, non voglio metterle fretta ora poi che sta lavorando. Volevo solo ricordarle cosa le aspetterebbe se decidesse di venire via con me, mostre, città d'arte, nonchè la possibilità di andare in tutti i posti dove vorrà fare le sue foto.-
Tutto ciò è molto allettante e bello, però se la mostra avrà successo forse mi aprirà queste porte comunque:
-A dimenticavo, se le sue opere non dovessero piacere sarebbe l'unica possibilità per lei di avere questa vita, ci pensi bene, buona serata.-
Ma che fa ? Legge nel pensiero, non so ancora bene cosa voglio fare, ma so con certezza che io voglio fare la vita di Victoria.
 
 
 









Okay, nuovo capitolo scusate la lentezza degli aggiornamenti, cercherò di essere più rapido. Warren e Max faranno pace ?  Chloe farà pace con Warren ? Come andrà la mostra ? Ma sopratutto cosa sceglierà Max?  Lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo dove troveremo anche molti dei personaggi del gioco da adulti. Grazie a tutti coloro che leggono, seguono e commentano la Fanfic. Critiche (se giustificate) sono amichevolmente accettate perchè aiutano a migliorarsi. 

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Capitolo 13
*** La mostra ***


CAPITOLO 13   LA MOSTRA


 
POV MAX
 


Mi sveglio ancora molto assonata, sono tornata a casa molto tardi ieri notte, la festa è finita intorno alle 3:00, ho proprio bisogno di un buon caffè, oppure quest’oggi dormirò in piedi,  scendo di sotto e vedo Warren e Chloe che stanno facendo colazione, sospiro ripensando alla proposta di Jean, sto veramente considerando l’idea di lasciarli ? Di lasciare da soli mio marito e mia figlia ? Di abbandonarli a loro stessi mentre io vado in giro per il mondo ? Non lo so, proprio non lo so, questa non era la vita che sognavo di fare. Warren al contrario sembra felice della vita che fa, sembra felice di esser diventato padre cosi presto, lui è sempre stato un ragazzo molto solo, figlio unico coi genitori assenti e quasi nessun amico, mi raccontò di come per molti anni la sua unica compagnia erano i libri e tutto ciò per colpa del bullismo che subiva già in tenera età, non me l’ha mai detto apertamente ma credo che il suo unico desidero fosse avere accanto a se persone che gli volessero veramente bene:
-Ehi Max che ti succede ?-
-Cosa ?-
-Guardavi fisso un punto a caso, sembrava quasi che non fossi con noi.-
-N-non è niente pensavo al lavoro e…-
-Immagino, dev’essere stata dura ieri sera, devi proprio essere stanca, dai su siediti.-
Mi siedo nella sedia e subito dopo Warren mi fa un massaggio al collo:
-Warren ma che…-
-Ssshh rilassati, questi sono stati giorni molto duri per noi,  sai con la storia di Elizabeth, lo stress e cosi via, anche io non devo essere stato il massimo, ma adesso le cose cambieranno, stasera è una serata importante per te e devi essere la massimo della forma.-
-Questo significa che tu stasera ci sarai ?-
-Certo, io sarò al tuo fianco, ora e sempre.-
-Sei un tesoro.-
Era tanto tempo che non mi faceva un messaggio, davanti a me vedo Chloe che ci guarda sorridente mentre mangia i suoi cereali,  loro sono la mia famiglia, mi vogliono bene e io sto pensando di allontanarmi da loro ? Mi sento male anche al solo pensiero di come reagirebbero, tuttavia questa vita non riesco più a sentirla mia:
-Va b-bene Warren, o-ora s-smettila, lasciami mangiare c-che devo andare a lavorare.-
-O-ok, d’accordo.-
Mangio velocemente e subito dopo corro di sopra a vestirmi e ad allontanarmi da casa mia, prima di andare via sento Chloe chiedere a Warren:
-Papà, ma che cos’ha la mamma ? Non l’ho mai vista cosi.-
-Oh tesoro, è solo in ansia per la mostra di stasera.-
Magari fosse solo quello, mi dirigo verso il mio studio, ho bisogno di stare un po’ da sola a riflettere su tutto ciò, però mentre mi dirigo verso lo studio incontro per strada Kate che mi saluta in maniera un po’ preoccupata:
-Oh ciao Max, sono contenta di averti incontrato, c’è una cosa di cui ti devo parlare.-
-Ciao Kate, di che cosa mi vuoi parlare ?-
-Ecco,  io l’avrei detto a Warren non appena avrebbe portato Chloe all’asilo, devo farti vedere questi, è-è- che qualche giorno che Chloe fa queste cose.-
Mi porge dei fogli che io guardo attentamente, sono dei disegni di Chloe, che raffigurano due persone che litigano e di una terza figura che piange:
-M-ma questi…-
-Si, siete voi che litigate, Max, io non so che problemi avete avuto tu e Warren, ma so che Chloe soffre per queste cose.-
-Forse sta estremizzando, in fondo erano solo semplici litigate.-
-Tu credi Max ? Se lo dici tu, ora scusami ma devo scappare all’asilo.-
Mi lascia li un po’ sdegnata, si è molto affezionata a Chloe e io ripenso a quei disegni, mi hanno lasciata un po’ di sasso, non immaginavo che Chloe se la prendesse cosi però d’altronde non avevamo mai litigato tanto come in questi giorni, senza contare la tensione che aleggiava. Arrivo finalmente al mio studio, ma per tutto il tempo non faccio altro che pensare alla situazione in cui mi sono andata a cacciare.
La sera torno a casa,  mi apre Warren con una faccia triste e preoccupata che mi dice:
-Max, sei tornata.-
-Che succede Warren ? Perché hai quella faccia ?-
-Chloe sta male, ha la febbre, l’ho messa a letto.-
Preoccupata gli chiedo:
-Ha la febbre alta.-
-Non è molto alta, credo che si sia presa l’influenza.-
Salgo subito nella sua camera e mi chino nel suo letto dove sta dormendo per sentirgli la fronte, per fortuna ora è scesa:
-Ora è bassa,  non preoccuparti per lei, resterò io, tu vai pure tranquilla alla mostra e non pensare a lei, mi spiace però che non ci potrò essere.-
-Oh Warren,  non devi essere dispiaciuto-
Lui mi bacia sulle labbra e mi dici:
-Vai e fagli vedere chi sei.-
Mi cambio mettendomi dei bei vestiti da sera e esco di casa prendendo l'auto, sono tesissima, ansiosa e molto confusa.
Arrivo nel luogo dove si terrà la mostra, alla porta c'è Jean Sebastian vestito con una giacca blu sopra una camicia bianca e con un fazzoletto nella tasca della giacca, indossa poi degli eleganti Jeans e dei mocassini marroni, noto che ha la barba molto curata, è veramente molto, molto bello, io salgo lentamente gli scalini della galleria, lui mi viene subito incontro:
-Oh Max, finalmente è qui.-
Lui mi bacia la mano molto galantemente:
-La stavo aspettando, mancava solo lei, venga su, sarà un trionfo.-
Lui mi guida dentro la gallerie e io rimango a bocca aperta, la gallerie è calda, accogliente ed illuminata con tante luci, le pareti sono colorati dai colori più differenti, Jean mi accompagna nel luogo dove si trovano le mie fotografie:
-Questo il suo "spazio", mi sono permesso di darle uno dei migliori, proprio al centro della galleria.-
-Beh grazie.-
-Lei resti qui, risponda alle domande della gente, io devo andare a svolgere  altri compiti, badare ad altri artisti, mi spiace lasciarla, spero che le sue opere vengano apprezzate quanto meritino.-
Mentre dice questo mi tiene la guancia sinistra con le sua calda mano destra, poi mi lascia e si allontana, io mi metto di fianco alle mie foto aspettando le domande della gente.


POV CHLOE


E qualche giorno che non sento più Max, spero che a Warren sia passata l'arrabbiatura e si siano riappacificate, oggi è il gran giorno della sua mostra, dovrei andare a vederla, l'ho promesso a Max, e poi devo convincerla a non abbandonare la sua famiglia per quel deficiente, però se li c'è anche Warren..o insomma, vaffanculo, non può impedirmi di frequentare un luogo pubblico, e poi sono già scusata, prendo il giacchetto e saluto la mia coinquilina:
-Ehi Shirley, io esco, torno tardi, vuoi venire con me ?-
-No Elizabeth, non posso devo studiare per un esame.-
-Va bene, ci vediamo domattina.-
Ahah Shirley, cosi perfettina, cosi seria, mi ricorda un pò Max, è stata una fortuna aver trovato il suo annuncio per strada altrimenti credo che avrei dovuto passare una notte sotto i ponti.
Mi dirigo verso il luogo della mostra, entro e vedo che c'è un mucchio di gente di tutti i tipi, da gente comune, a snob, a critici d'arte, cerco un pò all'interno della struttura finchè non trovo la zona di Max, è li vicino alle sue foto con un bell'abito da sera, sta proprio bene, mi avvicino a lei:
-Yo Max, allora alla fine ce l'hai fatta.-
Lei si gira e sorpresa mi saluta:
-Chloe..ehm..Elizabeth, che ci fai qui ?-
-Che domande, sono venuta a vedere i tuoi capolavori, sperando che tuo marito non mi cacci anche da qui.-
-No, non ti devi preoccupare, non è qui, è rimasto a casa con Chloe che ha la febbre.-
-Mi dispiace, è qualcosa di grave ?-
-No, solo un pò di influenza.-
-Capisco...-
Do un'occhiata a tutte le sue fotografie:
-E cosi sono queste le tue foto, sono tutte belle, ma questa le batte tutte.-
Io indico la foto di Warren e Chloe:
-E' bella, rappresenta la famiglia, la famiglia che tu non apprezzi...-
-Smettila Chloe, ho capito dove vuoi arrivare.-
-No, non la smetto finchè non la smetti tu, allora, hai finito di pendere dalle labbra di quel Jean. Allora hai fatto chiarezza ?-
Lei abbassando la testa mi dice:
-V-veramente mi ha chiesta di andare via con lui in Francia.-
Sono incredula:
-C-cosa ? Cosa ? Tu gli hai detto di no vero ?-
-I-in verità non gli ho ancora detto nulla, d-devo dargli la mia risposta domani.-
-Gli dirai di no vero ?-
-Io non lo so.-
-Cosa ? Max, ti prego non fare stronzate, ragiona bene, fai la scelta giusta, per tua figlia.-
-Non è facile Chloe, mi si prospetta la vita che ho sempre sognato.-
-E tu lasceresti tuo marito e tua figlia che ti amano tanto per andare con un riccone snob di merda ?-
-Si, se può darmi la vita che ho sempre desiderato, e comunque non ho ancora deciso.-
-A me sembra di si.-
-Basta Chloe, vattene stai attirado l'attenzione.-
-Certo che me ne vado, me ne vado da questo posto, la vera amica non avrebbe mai messo la fama di fronte alle persone, tu non sei più lei, Jean ti ha offuscato il cervello.-
Io mi allontano,  ma non tanto, voglio sorvegliare Max e Jean Sebastian, bah quel tipo ha il dono di farmi innervosire anche a distanza.


POV MAX


Dopo che Chloe si è congedata da me sento una mano dietro la mia spalla, mi giro è Jean:
-C'è qualche problema Max ?  Ho visto che litigava con la sua amica.-
-Mmmh si, sia le ho raccontato della vostra proposta e lei non è d'accordo.-
-Posso capirla, non è facile, ma se è vostra amica accetterà lasua decisione. A proposito posso chiederle se...-
-Se ho già deciso ? No, non è facile.-
-La capisco, però guardi che successo stasera, le sue foto sono piaciute a tutte, se verrà con me ce ne saranno molte altre, gireremo l'Europa, l'Asia, tutti i continenti, vivrà una vita emozionante, non è quello che ha sempre desiderato di fare ?-
-Si, ma la mia famiglia, non posso abbandonarla-
-Mi ascolti Max, lei non vuole rinunciare a questa vita, la rende felice giusto ?-
Annuisco:
-E probabilmente se dicesse di no vivrebbe col rimorso per tutta la sua vita vero ?-
Annuisco:
-Quindi lei sarebbe infelice e questa felicità potrebbe ripercuotersi nella sua vita, nei confronti di sua figlia, e poi non pensa che anche suo marito merita qualcun' altra che possa darle l'affetto totale che lei non è più capace di darle perchè quella vita non la soddisfa più ?-
Non l'avevo mai vista sotto questo punto di vista, è vero, io non sarei in grado di riversare tutto il mio amore per lui, la mi infelicità renderebbe lui e Chloe infelici, e sarebbe peggio per tutti, lui merita di meglio, merita una moglie che possa amarlo in tutta la sua totalità:
-Forse ha ragione, ma la separazione...-
-Soffriranno all'inizio, ma poi sarà meglio per tutti.-
Io sospirando dico lentamente senza essere sicura di far bene:
-D'accordo Jean, verrò con te in Francia.-
-Splendido.-
Detto questo mi bacia dolcemente sulla bocca.


POV CHLOE


Lo sapevo,  lo sapevo porca puttana, sapevo che avrei dovuto nascondermi, sapevo  che gli avrebbe detto di si, quel tipo è un mago nel plagiare le persone, è un drago della parola, devo impedire che lei finisca nelle sue grinfie, devo parlarne con Warren.
 
 









Okay, nuovo capitolo scusate la lentezza degli aggiornamenti, cercherò di essere più rapido.  Chloe riuscirà a fermarla e a convincere  Warren ? Max se ne andrà davvero con Jean ?   Lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo. Grazie a tutti coloro che leggono, seguono e commentano la Fanfic. Critiche (se giustificate) sono amichevolmente accettate perchè aiutano a migliorarsi. 

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Capitolo 14
*** Una triste separazione ***


CAPITOLO 14    UNA TRISTE SEPARAZIONE

 

POV  CHLOE

 

Questa volta non posso restare zitta, devo andare a dirlo a Warren, forse lui riuscirà a farla ragionare e a non farla partire, spero solo che mi creda e che soprattutto mi faccia parlare.
Corro più veloce che possa fino a quella che una volta era la mia casa. Ansimante suono il campanello, un Warren molto assonnato vestito con un pigiama mi apre la porta, non appena mi riconosce cerca subito di chiudermi la porta in faccia, ma in con grande tempismo metto il piede in mezzo alla porta per impedirgli di chiuderla:
-Aspetta Warren, so che sei arrabbiato con me e che ne hai tutte le ragioni per esserlo, però non chiudermi la porta in faccia.-
-E perché non dovrei farlo ?-
-Ti devo dire una cosa molto importante che riguarda Max.-
Warren ci pensa un attimo e poi dice:
-E va bene entra, ma sbrigati e non fare tanto rumore c’è Chloe che non sta tanto bene.-
-Lo so, ora ascoltami bene, ne va del tuo matrimonio.  Hai presente il gallerista, quello che ha offerta a Max di esporre le sue fotografie alla mostra ?-
Annuisce:
-Ebbene è un ricco, stronzo, damerino francese che ci ha provato spudoratamente con Max, e sai qual è stata la cosa più bella ? Che lei si è fatta corteggiare, li ho pure visti baciarsi prima alla mostra e non è tutto, lei ha deciso di lasciare te e la bambina per andare via con lui verso una nuova vita ricca e lussuosa, tu devi impedirglielo Warren, devi impedirgli di fare questa stronzata.-
Lui ridacchia e poi mi dice:
-Non ho mai sentito una cazzata simile in tutta la mia vita, Max lasciare me e Chloe ? E perché deve farlo ? Lei ama Chloe e ama me, in più di cinque anni non l’ho mai vista interessata per un altro uomo. Io ho sempre cercato di essere il marito migliore del mondo per lei, so bene di non essere l’uomo più bello, il più aggraziato,  il più ricco o il più affascinante del mondo, ma so bene che nonostante tutto Max mi ama, mi ama troppo per andare dal primo che capita. So che ultimamente abbiamo avuto dei problemi ma li risolveremo dialogando come abbiamo sempre fatto,  so anche  che la vita che facciamo adesso non era proprio quello che desiderava ma io faccio il possibile affinchè lei possa essere felice lo stesso, lei lo sa e per questo so che non mi lascerà.-
Le sue parole mi spingono a provare pietà per lui, poverino, non riesce a minimamente a immaginare che Max lo possa abbandonare:
-Ora Chloe ti chiedo di andartene hai abusato abbastanza della mia ospitalità e pazienza.-
-Ma no, aspetta quello che ti ho raccontato è vero e….-
-Vattene Chloe.-
Io stizzita mi alzo e rispondo:
-E va bene, ma quando una mattina ti sveglierai e nel tuo letto non  troverai Max ma bensi un suo biglietto d’addio non potrai dire che non ti avevo avvisato.-
Detto questo alzo i tacchi e me ne torno verso casa,  sospiro, Warren non mi ha creduto, ho fallito, certo che questa nuova possibilità di vita la sto proprio buttando nel cesso, prima non sono riuscita a far innamorare Max di me, e ora lei sta pure per abbandonare la sua famiglia, ma perché sono tornata in vita ? Non era meglio restare morta e non avere coscienza di tutto ciò ? Non era meglio restare delle dolci braccia della morte piuttosto che continuare questa agonia ? I miei ultimi anni della mia vecchia vita hanno fatto schifo e non è che questi stiano andando meglio.

POV MAX

POV MAX
Dopo la mostra decido di tornare a casa, ho spiegato a Jean che ho bisogno di ancora un po’ di tempo per comunicare alla mia famiglia la mia decisione, anche se non sono sicura di poterci riuscire, non credo di poter reggere una scontro con Warren. Mi chiedo ancora se sto facendo veramente la scelta giusta, però mi ripeto sempre che se io sono infelice lo saranno anche i miei famigliari quindi meglio tagliare la testa al toro e pensare che questo sia un nuovo inizio per tutti.
Una volta a casa salgo fino alla cameretta di Chloe, entro nella sua stanza, lei sta dormendo beatamente con la sua scimmietta di peluche stretta su di se, mi avvicino a lei e le sento la fronte, per fortuna non scotta, le è passata la febbre, la bacio sulla testa e penso:
“Ciao piccola, mi dispiace non essere stata la mamma che meritavi, spero che mi sostituirà possa volerti bene almeno quanto te ne voglio io.”
Entra poi in camera mia dove vedo Warren che sta dormendo in una buffa posizione, con una gamba fuori dalle coperte e il braccio sinistro messo in una posizione strana, cosi strana che mi tira fuori un sorriso. Oh Warren, forse è per questo che mi ero messa con te, per la tua capacità di tirarmi fuori sempre il sorriso, la tua capacità di mettermi sempre di buon’umore, con la tua gentilezza, le tue battute pronte e la tua pazienza nei miei confronti, spero che potrai una donna che ti meriti, una che possa amarti più di quanto ho fatto io, mi spiace di non essere riuscita a essere completamente felice con te.
Mi metto a letto per l’ultima volta insieme a Warren, difatti domani sera andrò a cena con Jean dove sistemeremo i dettaglia per la mia nuova vita e la mia nuova sistemazione.
La mattina dopo mi alzo volutamente molto presto per evitare ancora l’inevitabile scontro con Warren, gli lascio un biglietto con scritto che tornerò a casa tardi a causa del lavoro, ah se parlare con lui fosse facile quanto lasciargli un biglietto…ma si, ecco l’idea, non ho il coraggio di guardarlo in faccia cosi gli lascerò un biglietto, so che è una vigliaccata e che Warren mi odierà per questo, però d’altronde si arrabbierà lo stesso, perciò meglio evitare una cosa che porterà dolore a tanti.  Vado per l’ultima volta nel mio studio dove sistemo le foto della festa del sindaco, tra quelle ci sono pure alcune foto di me, Warren e le mie due Chloe insieme in momenti felici, per un attimo mi viene il dubbio su quello che sto per fare, solo per un attimo però.
Torno a casa molto tardi, giusto il tempo di prepararmi per la cena con Jean, a Warren dirò che devo andare a un’altra cena di lavoro. Arrivata a casa noto che non c’è nessuno,  sia Warren che Chloe non ci sono, meglio cosi, salgo al piano di sopra, faccio una doccia e inizio a cambiarmi, quando sento sbattere la porta:
-Max, sei qui ? Sei a casa sei tornata ?-
-S-si, Warren, sono qui.-
-Bene, ti stai cambiando ?.
-S-si, t-tra poco devo andare a un cena.-
-Ahahah, eh già, ci aspetta proprio una bella cena, per questo ho lasciato Chloe da mia madre.-
Ci aspetta ? Ma che intende dire ? Che abbia capito tutto ? No, non è possibile. Finisco di cambiarmi con un bel vestito rosso e scendo di sotto:
-C-che intendi dire Warren ? Io devo andare a una cena di lavoro con il  gallerista, sai per parlare di nuove mostre e…-
Warren comincia a irritarsi:
-Che intendi dire tu ? Non ti ricordi che giorno è oggi ?-
-C-certo oggi è  mercoledì 18 Novembre.-
-Ebbene proprio non ti ricordi cosa è successo il 18 Novembre di 5 anni fa ?-
-N-no.-
Guardo Warren, è vestito elegantemente con una bella giacca blu sopra una camicia, poi indossa un paio di Jeans molto eleganti con le scarpe lucide, ha la barba rasata da poco e i capelli ben pettinati, ed è molto furioso:
-Cioè Max fammi capire, tu non ricordi che questo è l’anniversario del giorno in cui ci siamo sposati ?-
Oh cazzo è vero, oggi era il nostro anniversario, come ho potuto essere cosi stupida da dimenticarlo, mi sento molto in imbarazzo:
-Come cazzo hai potuto dimenticare che il 18 Novembre andiamo a cena nel ristorante dove ci siamo sposati ? E’ una tradizione di famiglia, come hai potuto dimenticarlo ? COME HAI POTUTO ?-
-M-mi d-dispiace Warren, i-io non ci ho ripensato, e-ero presa dalla mostra, dal litigio con Chloe, d-da tante altre cose e…-
Warren è sempre più furibondo:
-Si la mostra… il gallerista, tu stavi per andare con lui vero ?-
-S-si, ma per lavoro.-
Mento spudoratamente e Warren se ne accorge:
-Non raccontarmi balle, Chloe mi ha detto tutto, ti ha visto che lo baciavi alla mostra, mi ha raccontato di come ti ha avvicinato e della sua proposta, allora è vero che stai per lasciarmi eh ? Chloe aveva ragione e io che non le ho dato retta, ero convinto che lei voleva portarti via da me, e invece era un’altra persona, allora dimmi è vero ?-
Oramai è inutile mentire, è arrivato il momento di affrontare la situazione, non cercare di fuggirgli:
-Si è vero Warren, mi dispiace.-
-E io che pensavo che era solo stanchezza, ho lavorato cosi tanto questi giorni per avere dei maledettissimi giorni di ferie per portarti in crociera.
Tira fuori due biglietti che straccia davanti a me:
-Volevo farteli vedere stasera, come regalo di anniversario, ma tu…-
La rabbia che c’era in Warren viene sostituita dalla tristezza, io rimango in silenzio:
-M-ma perché ? D-dove ho sbagliato ? Non sono forse stato un bravo marito, h-ho sempre cercato di renderti felice.-
-Lo so Warren, infatti tu non hai sbagliato nulla, sei stato probabilmente il miglior marito del mondo, sono io il problema, sono io che non merito il tuo amore. Mi dispiace Warren, ma probabilmente io e te non siamo fatti per stare insieme…-
-Ma siamo stati felici questi anni, e-eravamo o meglio credevo che noi fossimo come Ellie e Carl di Up, unite insieme per sempre nonostante tutti i problemi e le difficoltà.-
-Quello è un cartone animato Warren, non è la vita vera, è vero ci siamo amati, siamo stati felici, ma ormai a me questo non basta più, non riesco a essere più felice, mi spiace ma io ho sempre aspirato a essere  qualcosa di più di una madre casalinga. Io ho sempre voluto essere una fotografa famosa , lasciare  un segno nel mondo, girare il mondo,  viverlo, respirare alcuni ambienti,  mi spiace ma io e te vogliamo cose diverse. Tu vuoi una moglie e una famiglia che ti voglia bene incondizionatamente perché da piccolo eri solo, va bene, è giusto cosi, hai diritto di averla e di essere felice, tuttavia io non sono la persona giusta per te, non ti posso amare come meriteresti a lungo andare saresti stato infelice anche tu. Andiamo Warren, ci siamo sposati troppo giovani, solamente perché aspettavamo una figlia, è stata un decisione dettata dalla fretta, siamo fatti per stare insieme.-
Forse sono stata troppo dura, ma meglio essere decisa e poi per lui sarà più facile superare la cosa se inizierà ad odiarmi
-No, non dire queste sciocchezze io non voglio un’altra donna,  io voglio te, ho sempre voluto solo e soltanto te, e poi a me il tuo amore è sempre bastato, non dire queste stronzate solo per giustificarti. Ma prima di questa decisione hai pensato a Chloe, hai pensato a nostra figlia ? Hai pensato a quanto ne soffrirebbe ? Come crescerebbe coi genitori separati? E lei che intendi fare portarla con te ? Sappi che se vorrai farlo io…-
-No, resterà qui con te , non sono stata la madre che lei meritava, hai visto anche tu quella volta dal dottore…io non c’ero per lei, starà meglio senza di me, e comunque tranquillo verrò a trovarla spesso.-
-Ma…no, aspetta Max, rimani, risolveremo i nostri problemi parlando come abbiamo sempre fatto, troveremo una soluzione e…-
-No, Warren, questa è l’unica soluzione per tutti.-
-Q-quello ti ha plagiato, tu non sei cosi, non sei la Max che ho sposato, l-lei non abbandonerebbe mai le persone che ama, lei non voleva rinunciare a tutto pur di diventare famosa, lei non era squallida come Victoria Chase. I-io ti ho amato, ti ho dato tutto me stesso e non è bastato, l-lo sapevo che era troppo bello per essere vero, e-e-e io che mi sono fatto il mazzo per renderti economicamente libera.-
-Si vede che mi conosci male, ho sempre voluto essere qualcuno Warren. Mi dispiace Warren, spero che tu possa innamorarti di un’altra donna, una che ti renda felice, che ti ami.-
Mi dirigo verso la porta ma lui mi segue disperatamente mettendosi in ginocchio:
-No, non andartene ti prego, non farmi questo, non fare questo a Chloe.-
-Non essere ridicolo.-
Lui in preda alla rabbia e piangendo:
-Eh va bene, vattene, vattene e non tornare mai più, tu non hai idea del dolore che mi stai dando, mi stai spezzando il cuore.-
Me ne esco di casa, per non tornare più, sono stata forse troppo dura, ma dovevo essere chiara.
 
POV TERZA PERSONA
 
Non appena Max è uscita di casa Warren chiama sua madre e gli chiede di tenere Chloe qualche altro giorno, lei gli chiede:
-E’ successo qualcosa tra te e Max ?-
-No, no, ma ho bisogno che tu me la tenga.-
Chiude il telefono, poi in preda alla rabbia prende ogni singolo quadretto con le foto di famiglia appesi al muro e li rompe sbattendoli per terra, stracciando tutte le foto di Max,  poi prende la cornice con la foto del loro matrimonio e la rompe sbattendola addosso alla porta e poi lancia un grido di dolore:
-Aaaaaaaaaaah-
E poi pensa:
“ l-lo sapevo, sapevo che era troppo bello per essere vero, sapevo che io non la meritavo, che prima o poi mi avrebbe lasciato per uno migliore di me, per uno più bello, più ricco, c-come poteva restare con  un nerd come me ? Brutto, debole, con alcune cicatrice dovute all’acne, un perdente è riuscita a sposarla solo perché l’ha messa incinta”.
Warren piange a dirotto:
-E ora come farò a dirlo a Chloe.?
Poi Warren si avvicina all’armadietto degli alcolici che offre agli ospiti:
-C’è solo un modo per non pensarci.-
Warren tira fuori una bottiglia di rhum e comincia ad attaccarsi alla bottiglia.
 









Okay, nuovo capitolo scusate la lentezza degli aggiornamenti, cercherò di essere più rapido.  Max cambierà idea? Che farà Warren ? Chloe riuscirà a far cambiare idea alla sua amica ? E la piccola Chloe come la prenderà ?   Lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo dove troveremo anche molti dei personaggi del gioco da adulti. Grazie a tutti coloro che leggono, seguono e commentano la Fanfic. Critiche (se giustificate) sono amichevolmente accettate perchè aiutano a migliorarsi. 

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Capitolo 15
*** Il dolore di Warren ***


CAPITOLO 15    IL DOLORE DI WARREN


POV WARREN

Ahi che male, ho la testa che mi scoppia, ma dove cavolo ho dormito ? Sul divano ? Si, ovvio, Max mi ha lasciato a mi sono affogato nel bere per non pensarci. Mi alzo lentamente dal divano e mi faccio strada tra tutti i detriti delle cornici e dei vetri che ho distrutto la sera precedente subito che Max mi ha lasciato. Non ho mai preso una sbronza simile, ma ne avevo assoluto bisogno, avevo bisogno di non a ieri sera. Sentivo una grande fitta al cuore che mi faceva un gran male, ancora adesso mi fa un gran male. Raccolgo da terra le bottiglie con le quali mi sono sbronzato la sera prima, più tardi dovrò dare una pulita, qui è un gran macello. Metto a posto le bottiglie e poi vado in bagno, mi lavo la faccio e poi mi guardo fisso nello specchio, ho ancora gli occhi rossi causati dal pianto di ieri sera. Ma perché ? Cosa ho fatto da male per meritarmi questo ? Perché mi ha lasciato ?
Guardo fisso il mio volto riflesso sullo specchio cercando una risposta. Forse non sono abbastanza bello per lei, ho queste brutte cicatrici dovute all’acne giovanile, cerco di coprirle con un po’ di barba ma si vedono ancora tanto. Forse è causa del mio fisico, no non può essere, non ho più 16 anni, mi sono fatto un mazzo per migliorarlo e diventare più forte, in questo modo sarei stato in grado di difende Max da eventuali aggressioni. Io odio lo sport, l’ho fatto solo per lei. Forse è il mio modo di parlare, troppo timido o comunque troppo incerto, poco sicuro.  Forse è perché le ho impedito di realizzare i suoi progetti mettendola incita, no, lei vuole bene a Chloe, deve volerglielo, altrimenti credo di non averla mai conosciuta veramente. Ma come si può lasciare una povera bambina di neanche cinque anni ?
Meglio che non mi faccia queste seghe mentali, altrimenti credo che il dolore che ho nel cuore non passerà. Meglio che io mi lavi i denti, ho l’alito pesante per colpa di tutto l’alcol che ho bevuto, apro l’armadietto del bagno per prendere il dentifricio, però senza volerlo faccio anche cadere degli altri prodotti per terra, forse è per questo che Max mi ha lasciato, perché sono un imbranato…
Raccolgo le cose che ho fatto cadere a terra, sono dei prodotti di bellezza di Max, ricordo quando gli ho detto che non le servivano perché lei era già bellissima cosi, ma lei mi rispose che lei voleva essere ancora più bella per me, perché mi amava, tutte bugie, appena un altro si è interessato  a lei non ci ha pensato due volte a lasciarmi. Per rabbia prendo il suo portacipria e lo sbatto contro la vasca da bagno, affanculo devi andare.
Ora mi metto a lavare i denti, ma non appena il mio spazzolino tocca i miei denti mi fa ricordare quella volta in cui io e lei abbiamo insegnato a Chloe a usare lo spazzolino.
Rinuncio, prenderò un chewing gum, vado giù in sala per pulire il disastro che ho combinato, comincio a raccogliere le cornici e le foto che ho buttato a terra, alcune le ho strappate perchè mi faceva male vederle. C'È quella del nostro viaggio di nozze a Roma, eravamo cosi innamorati, eravamo...
C'È la foto di me e Max a Venezia sulla gondola, mi sono dovuto svenare economicamente per portarli li, ma lei era cosi felice, cosi riconoscente, cosi innamorata…e invece erano tutti bugie.  Raccolgo un altra  foto, in una siamo io Max e la piccola Chloe a fare un pic-nic da brava famiglia felice, cosa che ora non avverrà. Mentre raccolgo i cocci mi cade l’occhio sulla sua chitarra, la chitarra che usò per cantarmi qualcosa un sera in spiaggia, ricordo come scherzammo sul fatto che avrei dovuto essere io a cantare e non lei, la chitarra che ha usato molte volte per suonare una ninna nanna per Chloe. Mi viene da piangere, no, non ce la posso fare a continuare, qui dentro ogni cosa mi ricorda Max, ho-ho bisogno di staccare, di uscire, di non pensarci.
Metto il giubbotto e esco di casa a fare un giro per il centro ma è inutile, anche qui edificio, ogni albero, ogni insegna mi ricordano lei. Entro in un bar li vicino e posando i soldi sul bancone dico al barista:
-Un gin tonic.-
-Non è un po’ presto per degli alcolici ?-
Gli rispondo in maniera sgarbata:
-Si faccia i fatti propri, io sono il cliente, io pago, io ho ragione.-
Lui mi serve da bere, non avrei mai creduto  che mi sarei messo a bere queste porcherie, ma ora come ora è l’unico modo per non pensare. Bevo lentamente il liquido all’interno bicchiere, nel mentre faccio questo la porta si apre ed entra un tizio coi capelli neri e una leggera barba dello steso colore, è vestito con un completo blu e un farfallino, è un tipo molto elegante e da quello che posso notare muscoloso. Saluta gentilmente il barista:
-Buongiorno Horace, sarebbe così gentile da darmi il solito.-
-Ma certo signor Dupont.-
Dupont ? No, non sarà lui:
-Mi dica Jean Sebastian, com’è andata la prima serata della sua mostra ?-
-Oh molto bene grazie.-
Allora è lui, quel figlio di puttana, sono incazzato nero, mi alzo e mi rivolgo a lui:
-TU, sei tu il figlio di puttana che mi ha rubato la moglie.-
-Come prego ? Non so di che sta parlando..-
-Non faccia il finto tonto, sto parlando di Max Caulfield, anzi Max Graham mia moglie.-
-Oh si, la signora Caulfield, grande donna, allora è lei suo marito…Beh, non mi sorprende minimamente che l’abbia lasciata, è già ubriaco a quest’ora  ahahah.-
A quelle parole mi arrabbio ancora di più e lo spingo verso il muro:
-Ora ascoltami grandissima testa di cazzo, io non mi sono mai ubriacato prima di ieri sera, ovvero da quando mia moglie mi ha lasciato per te.-
-Beh mi dispiace per lei, ma doveva pensarci prima, doveva trattarla come meritava, non impedirle di realizzare i suoi sogni e le sue aspirazioni, maschilista.-
-Ora ascoltami, chi sei tu per giudicarmi ? Non mi conosci, io ho sempre voluto il meglio per Max, ho sempre cercato di fare il meglio per lei, eravamo felici, ma poi sei arrivato tu a riempire la testa di Max di sciocchezze, brutto sfascia famiglie.-
Sto per tirargli un pugno quando nel locale entra Max:
-W-Warren c-che stai facendo ?-
-M-max, s-sei qui, i-io…-
Non appena la vedo lascio subito andare Jean:
-Voleva picchiarmi, hai fatto bene a lasciarlo Max, lui è violento.-
-Stai zitto.-
-Warren, questo è vero ?-
-S-si, l-lo ammetto, ma era perché lui ti ha portata via da me. Q-quando si tratta di te perdo la ragione.-
Lei sospira:
-Lo so Warren, ora però calmati.-
-Mi calmo un cazzo, Max ti prego torna da me, lo vedi come sono  ridotto dopo solo una notte senza di te ? Tu sei una delle mie ragioni di vita, ti prego ritorna da me.-
-Oh Warren, non umiliarti e ti prego accetta la mia decisione, ora soffri e non la capisci, ma un giorno capirai e realizzerai che è stata la decisione migliore per tutti, ora vai a casa e fatti un doccia per favore, ti stai rendendo ridicolo.-
Capisco che è il caso di andarsene, tutto il bar e anche la gente fuori da esso mi guarda:
-D’accordo,  ho capito me ne vado, non sono gradito, lo capsico, non sono mai stato gradito in tutta la mia vita tranne che da te, e ora pure tu mi volti le spalle.-
Me ne vado mestamente verso il supermarket, ho assoluto bisogno di alcol.
Arrivato nel posto vedo che li davanti ci sono delle donne dietro a un banco dove fanno discorsi femministi:
-Negli ultimi tempi sono scomparse altre due ragazze, altre due sono rimaste vittime di stupro, ditemi dove sono le istituzioni in tutto questo ? Ma per loro le vite delle donne sono di serie B, per loro devono solo fare figli e pulire la casa mentre loro tradiscono e vanno a divertirsi, per loro la donna non deve realizzarsi, deve essere a disposizione del marito.-
SI rivolge a me
- Signore se la pensa come lei aiuti la nostra petizione, deve solo mettere una firma qui.-
Sgarbatamente rispondo
-NO, non mi interessa, lasciatemi passare ho altro per la testa che le vostre manie di persecuzioni.-
-Maschilista.-
-Non sono maschilista, ma se proprio vuole saper una cosa, deve sapere che non tutte le donne sono angeli sfruttati, alcune di loro sono delle troie che sfruttano un uomo che le vuole bene, che fa di tutto per lei e che poi viene scaricato brutalmente, e ora mi lasci passare.-
Finalmente entro, compro l’alcol e mi dirigo a casa

IL GIORNO DOPO

POV CHLOE

Sono appena uscita, devo andare a fare la spesa per me e la mia coinquilina, che palle, non ne ho la minima voglia, però mi tocca visto che Shirley questa mattina ha lezione all’università. Ho qui la lista della spesa che mi ha dato Shirley, faccio un giro in centro e passo  in tutti i negozi che mi ha detto la mia amica.  Toh, senza rendermene conto il macrobiotico con le cose di Shirley è proprio davanti la farmacia di Warren…Mi chiedo se lui e Max hanno chiarito. Entro e decido di dare un occhiata per vedere come sta Warren, però ho bisogno di una scusa per entrare, dovrò comprare qualcosa. Ma cosa ? Certo, i profilattici, costano poco e li porterò a Shirley,  il suo ragazzo non fa altro che chiederglieli. Entro nella farmacia, ma Warren non c’è, c’è solo una sua collega, una ragazza di circa 27 anni, con i capelli biondi, gli occhi scuri nascosti dietro due occhiali da vista, devo dire che è molto carina:
-Mi scusi, come mai non c’è Warren oggi ? Sono una sua amica e mi stavo preoccupando.-
-Oh, Warren è in ferie, l’altro ieri era il suo l’anniversario di matrimonio e perciò si è preso dei giorni per portare in una crociera sua moglie, non è romantico.-
-Ehm..già.-
Esco e ritorno a casa velocemente, sono preoccupata, se si fossero riappacificati Max me l’avrebbe detto, meglio che vado a controllare.
Arrivo a quella che una volta era la mia casa, busso ripetutamente alla porta ma non mi apre nessuno, cosi decido con le mie chiavi di casa, fortuna che prima di andarmene ne ho fatto una copia.
Entro in casa e chiamo a gran voce:
-Warren, Max, Chloe, ci siete ?.-
Arrivo in sallotto dove vedo una scena agghiacciante, c’è Warren disteso per terra a pancia in sotto con intorno a se tante bottiglie di alcol vuote, tanti frammenti di fotografie, tanti frammenti di vetri e soprattutto una grossa chiazza di vomito vicino alla sua bocca. Mi avvicino a lui:
-Warren, Warren va tutto bene ?-
Lui non risponde,  si  è proprio preso una bella sbronza, beh d’altronde, da uno che alle superiori si ubriacava con mezza birra….
Lentamente lo porto in bagno, mentre lo trascino lo sento biascicare:
-M..Max ?-
-Sono Chloe Warren, sei messo  piuttosto male, ora ti porto in bagno dove ti farò vomitare tutto l’alcol e poi faremo una bella doccia.-
Si sta lentamente riprendendo, fortuna che ha dormito con la pancia in giù o avrebbe potuto soffocare col suo vomito, gli faccio bere molta acqua e lui lentamente inizia e vomitare e a sentirsi meglio:
-G-grazie C-chloe, s-sei un vera amica, m-mi dispiace averti trattato male, avevi ragione tu M-Max mi ha lasciato per Jean, durante il nostro anniversario, e io che volevo portarla in vacanza.-
Ora si mette pure a piangere, uff che palla:
-M-mi dispiace tanto.-
-Lo ma tranquillo Warren, ti perdono.-
-No, non è solo per quello mi dispiace per il fatto che sparirai entro poco temp.-
-Che intendi dire ?-
-E-ecco, ho fatto qualche ricerca sui libri, t-tu non sei di questo tempo, tu sei già morta, infatti la Chloe della linea del tempo originale è sepolta nel cimitero, tu sei solo un’intrusa.-
-Che intendi dire ?-
-N-non so come hai fatto a venire qui, f-forse è stato grazie ai poteri di Max, ma comunque tu non appartieni a questo tempo, è-è un po’ come quel film di Futurama “Il colpo grosso di Bender”,d-dove Fry indietro nel tempo creando tanti Fry, ma che prima o poi sono destinati a scomparire lasciando posto solo all’originale, le copie non posso vivere e la tua copia originale Chloe si trova al cimitero..Bleah.-
Warren vomita ancora, io sono sorpresa, non credo di aver capito bene le sue parole, ma da quel che ho capito credo che non resterò a lungo qui, beh me l’aspettavo, era troppo bello per essere vero, beh userò il mio tempo per rimetter insieme Max e Warren e poi chissà, forse Warren si sbaglia
Una volta ripreso Warren non ricorda di avermi detto quelle cose e io per ora non voglio approfondire, gli chiedo invece cosa gli è successo in questi due giorni, lui racconta tutto in maniera molto dettagliata:
-….e così mi sono messo a bere finchè non sono caduto addormentato e tu mi hai trovato.-
-Warren, tu non puoi a continuare a bere cosi, finirai per ucciderti, già oggi hai rischiato.-
-Ah lo so, il problema è che qui tutto mi ricorda Max, e il cuore mi fa tanto male, solo l’alcol lenisce il dolore.-
-Beh, dobbiamo studiare un modo per farti riconquistare Max.-
-No.-
Le sue parole mi colgono di sorpresa:
-Che cosa ? Sei impazzito ? Non rivuoi Max ?-
-Certo, ma lei non vuole me, ho riflettuto, se la amo veramente devo lasciarla andare, se lei è felice con lui e non con me devo lasciarla andare, non è un oggetto, è una persone e io non posso possederla.-
-M-ma come vuoi dire che rinunci senza combattere ?-
-SI, è giusto cosi, lei non mi ha mai veramente amato, ora lo capisco.-
-E che vuoi fare ?-
-Andarmene, non posso restare qui dove tutto mi ricorda Max, porterò via Chloe a andremo in un'altra città a cominciare una nuova vita, amerò sempre Max, ma occorre andare avanti, devo andare avanti, per il bene di Chloe.-
Non credo alle mie orecchie:
-Ma il lavoro ?-
-Ne troverò un altro, farò pure l’operaio per 40 anni come mio padre se serve, ma non posso restare qui.-









Okay, nuovo capitolo scusate la lentezza degli aggiornamenti, cercherò di essere più rapido.  Max cambierà idea? Warren se ne andrà veramente o lotterà per riprendersi MAx? Chloe riuscirà a far cambiare idea alla sua amica ? E la piccola Chloe come la prenderà ? E Chloe morirà di nuovo ?   Lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo dove troveremo anche molti dei personaggi del gioco da adulti. Grazie a tutti coloro che leggono, seguono e commentano la Fanfic. Critiche (se giustificate) sono amichevolmente accettate perchè aiutano a migliorarsi. 

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Capitolo 16
*** La rivelazione ***


CAPITOLO 16    LA RIVELAZIONE



POV CHLOE


Mi chiedo perché sono ancora seduta sul divano a guardare questa foto di me e Max da bambine, è cambiato tutto ,  dov’è finita la vera Max ? Dov’è finita la mia migliore amica ?  Devo provare a riportarla indietro, o quantomeno dovrò provarci fino alla fine. Ah, la situazione è grave, ricapitolando: Warren non ha intenzione di lottare, è rimasto scottato e ferito da quel che è successo, ed è talmente nobile che ha deciso di lasciare andare Max,  piuttosto di lottare per riaverla preferisce soffrire in silenzio che ostacolare la felicità di Max, oltre a essere molto nobile è molto stupido a dire la verità. Max non mi ascolta e tra qualche giorno partirà per la Francia, devo impedirglielo, ma come ? Come posso convincerla ?
I miei pensieri vengono interrotti dalla mia coinquilina:
-A che cosa pensi Elizabeth ?-
-Eh che cosa ?-
-C’è qualcosa che non va? Sono ore che stai li a guardare quella fotografia.-
Sospiro, sono indecisa se raccontarle la faccenda, forse è meglio di no, ma lei si è sempre rivelata una buona amica nel poco tempo in uci ci siam conosciute, non mi ha mai giudicata, mi ha accolto cosi come sono, senza chiedermi nulla di particolare, un particolare che molti troverebbero sciocchi ma che rivela la sua grande fiducia e la sua bontà. Ho bisogno di sfogarmi cosi le racconto tutto, naturalmente omettendo alcune cose incredibili, come il mio viaggio nel tempo:
-Woao, e quindi lei ha lasciato la sua famiglia per mettersi con un riccone ?-
-Già, e della peggiore specie, quella del finto gentile, quel tipo mi puzza, secondo me nasconde qualcosa.-
-Come fai a dirlo ? Non hai alcuna prova, non puoi accusare qualcuno solo in base alla sua antipatia.-
-Hai ragione ma dove posso cercare ?-
-Beh su internet no ? Se questo tipo è cosi famoso troverai tutte le informazioni che cerchi, se è rimasto coinvolto in qualcosa lo scoprirai di certo.-
Mi alzo da divano e vado verso il tavolo dove si trova il computer portatile di Shirley:
-Sai una cosa ? Hai ragione, anzi comincio subito.-
-Ehi Elizabeth, quello è il mio computer.-
-Eh dai mica te lo rubo, te lo prendo in prestito per qualche ora.-
Lei sbuffa:
-Eh va bene, ma ridammelo entro questa sera, mi serve per studiare.-
-Si, si vai tranquilla.-
Shirley si allontana nella sua camera e io resto nel nostro piccolo salotto a cercare informazioni su Jean Sebastian.







POV WARREN 

Sono seduto davanti al pc ad inviare il mio curriculum ad aziende, farmacie, industrie farmaceutiche, centri commerciali, negozi, insomma a qualsiasi cosa. Non mi importa cosa andrò a fare, e neppure dove dovrò andare a vivere, l'unica cosa che conta è andarmene da questa città piena di ricordi su Max. Non posso continuare ad abitare qui altrimenti credo che i ricordi mi ucciderebbero, credo che finirei per autodistruggermi. Sento suonare il telefono, chissà chi è, f-forse è Max, forse è Max che vuole tornare con me, mi fiondo subito a rispondere:
-Pronto ?-
-Warren, tesoro sono io.-
La mia flebile speranza si è spenta subito, è mia madre:
-Si mamma, dimmi pure.-
-Warren ascoltami, qui c’è Chloe che non fa altro che chiedermi dove tu Max vi troviate, di quando la tornerete a prenderla e perché non vi siete fatti sentire per qualche giorno e io vorrei saperle cosa devo dirle ?-
Credo che oramai non posso più rimandare il confronto, Chloe deve sapere.
Sospiro:
-Ascoltami mamma, non ti dovrai più preoccuparti di ciò, ora vengo li da te e la riporto a casa.-
-D’accordo, ma senti Warren è successo qualcosa ? Hai qualche problema ? Ti sento strano.
Mento:
-N-no, è tutto a posto mamma.-
-Spero che sia cosi.-
Non ho proprio voglia di parlarle dei problemi che ho con Max, non me la sento, cosi taglio corto:
-Senti, ci vediamo tra poco ok ?-
-Va bene.-
 Metto a posto il telefono, mi vesto e una volta prese le chiavi entro in macchina, forse è meglio mettere su un po’ di musica, magari per qualche minuto mi riuscirà a distrarmi e a non farmi pensare all’inevitabile discorso che farò a Chloe. Accendo la radi, ma la prima canzone che sento è “To All of You”
 di Syd Matters, la canzone è preferita di Max, eh ma che cazzo, ora pure la radio è contro di me. Spengo subito l’apparecchio e accendo la macchina, sarà meglio concentrarsi sulle parole che dovrò dire a Chloe, devo trovare il modo migliore di dirle che sua madre se n’è andata senza farla soffrire troppo. Impresa quasi impossibile, come fai a spiegare queste cose a una bambina di neanche 5 anni ?
Dopo un po’ raggiungo finalmente la palazzina grigia dove abita mia madra. La palazzina si trova in una trascurata periferia della città, negli ultimi anni Arcadia Bay è cresciuta molto in popolazione perciò sono state create molti nuovi quartieri ma purtroppo alcuni sono tenuti malissimo. Mia madre si è trasferita qui dopo la morte di papà, purtroppo la vecchia casa era troppo grande per lei da solo, povera mamma, chissà come si sentirà quando saprà che Max mi ha lasciato. Sarà un brutta botta anche per lei, da quando mio padre non c’è più io e Chloe sia le sue uniche ragioni di vita.
Suono il citofono:
-Si chi è ?-
-Sono io Warren.-
Lei mi apre la porta e lentamente salgo le scale di questo palazzo senz’anima, vorrei che queste scale non finissero mai, perché non so se riuscirò a reggere il confronto con quel suo sguardo triste. Entro nell’appartamento mia madre, la piccola Chloe è sdraiata sul tappeto a guardare qualche cartone animato in televisione mentre mia madre è seduta sul divano a ricamare qualcosa per lei. Non appena mi vede Chloe si fionda subito su di me:
-Papà, sei tornato.-
-Ciao scricciolo.-
La abbraccio e una volta lasciata guardo il suo sorriso, il sorriso che tra poco spegnerò, non vorrei mai farlo, per un suo sorriso io darei la mia stessa vita:
-Bene Chloe, prendi le tue cose e vestiti che torniamo a casa.-
Prende i suoi effetti personali e poi aiuto a mettersi il berretto di lana rosa e il cappotto blu:
-Su Chloe spicciati a vestirti, dai un bacio alla nonna e andiamocene, si è fatto tardi.-
Sono molto nervoso e ansioso di tornare a casa, devo togliermi al più presto questo peso:
-Si, va bene papà.-
Si fionda subito verso di lei, la abbraccia e le da un bacio sulla guancia:
-Ciao nonnina.-
-Ciao tesoro.-
-Beh allora ciao mamma-
Mentre stiamo per uscire dalla casa di mia madre quando lei ad un tratto mi mette una mano sulla spalla e mi sussurra:
-Warren tesoro è successo qualcosa tra e te e Max non è vero?-
-Io…io…ecco…si…c-come fai a saperlo ?
-Una madre capisce sempre tutto del figlio.-
-D’accordo, m-ma n-non voglio parlartene adesso.-
-Non devi farlo, ma mi raccomando, non fare niente di stupido, lo so che quando si tratta di lei tu non ragioni.-
-Ti giuro che non le farò.-
-Me lo auguro.-
Lei scote la testa e se ne torna al suo lavoro a maglia.  Esco dal palazzo e faccio accomodare Chloe nel sedile posteriore dell’auto, Chloe intanto mi parla di cose a cui io non presto ascolto e che dopo un po’ mi infastidiscono e alzando un po’ la voce le dico:
-Chloe, per favore fai silenzio.-
Dopo queste parole lei si zittisce subito, guardando dallo specchietto retrovisore vedo che ha uno sguardo timoroso e che stringe più stretta se il suo peluche. Mi spiace averle urlato, ma ora non riesco proprio a parlare delle sue cose da bambina. Arriviamo a casa e Chloe si fionda subito dentro casa a cercare sua madre che non vede da giorni:
-Mamma ? Mamma, io e papà siamo tornati, dove sei ?-
Ecco, tra poco dovrò dirle che sua madre se n’è andata, dovrò sopportare il confronto con i suoi occhi innocenti, non so se riuscirò a reggerlo. Dove aver girato per tutta la casa Chloe ritorna da me con una faccia preoccupata:
-Papà dove la mamma ? Perché non è qui ? E’ al lavoro ?.-
Sospiro:
-Siediti sul divano Chloe, c’è una cosa molto importante che devo dirti.-
Mi guarda con occhi ansiosi e preoccupati:
-Chloe…tua madre…ecco…vedi tua madre…-
Nella mia mente mi ero ripetuto il discorso da farle più e più volte, ma ora le parole non mi escono, cosi decido di dirglielo chiaramente
-Chloe, la mamma non è qui, se n’è andata.-
Lei è stupita da questa frase, ma ancora speranzosa mi chiede:
-Ma poi torna ?-.-
-No piccola, non tornerà, non abiterà più qui con noi.-
A queste parole Chloe comincia a piangere:
-No, non è vero, lei non lo farebbe mai, non mi lascerebbe mai.-
-M-mi dispiace piccola.-
-P-perché l’ha fatto ? E’-è stata colpa mia ? N-non sono stata brava ? N-non mi vuole più bene.-
-Oh no, no tesoro, non è stata colpa tua, tu sei sempre stata brava, e non pensare minimamente che tua madre non ti voglia più bene.-
-M-ma allora perché se n’è andata ?-
Decido di dirgli una mezza verità:
-La mamma ha deciso di andarsene per poter realizzare tutti i sogni che aveva da ragazza, cercherà di diventare la fotografa più brava del mondo.-
-M-ma quando ci sarà riuscirà lei tornerà, n-non è vero papà ?-
-N-no, vedi la mamma ha trovato una persona a cui vuole più bene del papà e..e..cosi d’ora in poi abiterà con lei. Ma non temere, la rivedrai, la mamma tornerà a trovarti-
-L-la mamma non ti vuole più bene ?-
-No, piccola paura di no, almeno non più come prima.-
Lei comincia a piangere molto più forte, e io non so come farla smettere:
-N-non voglio che tu e le mamma vi separiate come i genitori di Billy. I-io voglio che voi restiate insieme con me.-
-Mi spiace tesoro, ma non è possibile.-
Lei continua a piangere a dirotto e cosi faccio l’unica cosa che sembra sensata e la abbraccio, la tengo stretta a me:
-Su, su non piangere tesoro,  andrà tutto bene, andrà tutto bene.-

POV CHLOE

Mastico nervosamente un’altra patatina mentre continuo a cercare notizie compromettenti su Jean Sebastian, ma non trovo niente, cazzo, sono ore che sono qui. Sto per rinunciare quando ad un tratto trovo in un sito francese la notizia dell’accusa di uno stupro da parte di una donna nei suo confronti. Grazie a Google traduttore riesco a capire più o meno ciò che c’è scritto: Secondo lei Jean Sebastian l’avrebbe aggredita e sequestrata una sera al parco, di averlo riconosciuto nonostante il buio in quanto qualche giorno prima aveva espresso interesse per le sue opere che voleva esporre a una sua mostra, avevano pure preso un caffè insieme. Tuttavia non è iniziata un indagine nei suoi confronti in quanto quella sera si  trovava a una serata mondana, l’hanno visto centinaia di persone per cui aveva un alibi di ferro, la donna però continua insistere sul fatto che fosse stato lui a stuprarla, mmmh interessante. Guardo i casi di stupro e sequestro avvenuti qui ad Arcadia Bay in questi ultimi giorni ma niente, in tutte le volte che sono successi Jean era insieme a Max cazzo. Tuttavia la cosa mi puzza, il numero di questi reati è aumentato esponenzialmente da quando Jean si trova qui in città, e anche se ha degli alibi di ferri sento che questa è la pista giusta. Devo cercare di rintracciare questa francese e vedere di farle alcune domande.

 

POV MAX

Sono nella mia stanza d'albergo, la stanza d'albergo che Jean ha pagato per me. Gli ho detto che ancora non mi sentivo pronta per andare a vivere con lui, che dormire nella stessa casa sarebbe stato strano. Lui è stato gentilissimo, mi ha capita e non mi ha imposto nulla anzi...Ora devo scendere a cenare con lui, sono cosi nervoso,non ero mai stata in un luogo cosi lussuoso, quest'hotel è carissimo pieno di Vip, Warren avrebbe mai potuto farci mangiare o soggiornare qui. Ah Warren, chissà cosa stanno facendo lui e Chloe in questo momento, chissà se Warren le ha già raccontato tutto quello che è successo. Beh, meglio non pensarci, è ora di scendere giù a cenare. Finisco di truccarmi molto velocemente e scendo giù di sotto in sala da pranzo dove Jean Sebastian mi aspetta in un lussuoso tavolo, lui è vestito con uno smoking nero con il papillon dello stesso colore, mi accoglie subito baciandomi la mano:
-Max, è veramente incantevole questa sera.-
Imbarazzata risponde:
-B-beh grazie Jean. A-anche lei sta molto bene.-
-la ringrazio, ma non posso assolutamente competere con il suo splendore. Ora la prego, si accomodi, la cena ci sarà servita a breve.-
Non appena mi siedo un piccola orchestra posta poco distante da noi comincia a suonare delle incantevoli arie di Mozart, mamma mia, mi sembra di trovarmi in Francia ai tempi della Bella Epoque, è tutto cosi meraviglioso, sembra di essere in un sogno. Poco dopo i camerieri ci portano delle pietanze raffinatissime come il caviale:
-Le deve essere costata una fortuna ordinare questa cena.-
-Sciocchezze, il denaro non fa la felicità, e poi, per ma la sua non ha prezzo.-
Arrossisco:
-Grazie, ma la smetta di darmi del lei, ormai ci conosciamo.-
-Già, ma finchè non abiteremo insieme preferisco darle del lei, sa come segno di rispetto. Però se lo desidera lei può darmi tranquillamente del tu.-
-Va bene.-
Mentre continuiamo a mangiare lui mi parla di tante cose, di arte, di music e ella sua Francia. Tuttavia non gli presto grande attenzione, perchè nonostante io abbia sempre sognato non mi sento felice, è..è..è come se mi mancasse qualcosa, come se la felicità fosse a un passo ma non riuscissi a raggiungerla. Guardo fuori dalla finestra e vedo una famigliola composta da tre persone: padre, madre e figlio che camminano ognuno con mano nella mano dell’altro, faccio un enorme sospiro. Quanto mi sarebbe piaciuto essere in un posto simile con la mia famiglia, con Warren e Chloe:
-Qualcosa non va Max ?-
-Eh..uh..niente, m-mi e-ero distratta.-
-Come mai ?-
-Niente è-è-è che guardando quella famiglia la fuori mi ha fatto capire quanto mi manca mia figlia e…-
-Capisco, ma lei è proprio sicura di volerla lasciare qui ?-
-Si, non posso chiedere a Warren di rinunciare anche a lei e poi lei ha bisogno di stabilità, non può girare di continuo il mondo senza farsi dei veri amici o comunque senza vedere mai vedere suo padre,  anche se vorrei averla con me.-
Lui mi sorride:
-Ho capito, ma se, la sua bambina volesse venire via con noi,  non la porterebbe con se ? E se Warren non volesse più occuparsi di lei, non le piacerebbe che venisse con noi in Francia?-
-Beh si, in questo caso si. Ma questo non accadrà di sicuro, Warren ama troppo Chloe per lasciarla andare.-

-Lei dice ? Beh vedremo.-

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Okay, nuovo capitolo, questo capitolo sarebbe dovuto uscire prima, ma avevo perso metà capitolo e ho dovuto riscriverlo a capo, cercherò di essere più rapido.  Cosa ha in mento Jean ? Chloe parlerà con la francese ? Jean è veramente un delinquente ? Che accadrà a Warren e alla piccola Chloe ? E    Lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo. Grazie a tutti coloro che leggono, seguono e commentano la Fanfic. Critiche (se giustificate) sono amichevolmente accettate perchè aiutano a migliorarsi. 

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Capitolo 17
*** Il gran rifiuto ***


CAPITOLO 17  IL GRAN RIFIUTO

 

POV WARREN

E’ mattina ormai, devo scendere e preparare la colazione per Chloe, ora che non c’è più Max dovrò pensarci io. Ho passato tutta la notte in camera di Chloe, non voleva addormentarsi da sola, mi ha chiesto di rimanere con lei finchè non si fosse addormentata, ci ha messo un po’ di tempo ma alla fine ce l’ha fatta, nonostante si fosse addormentata non l’ho voluta lasciare un solo istante, deve capire che almeno io non la abbandonerò mai. Prima di scendere le dò un ultima occhiata, sta ancora dormendo, sembra serena nonostante gli occhi ancora lucidi per via delle lacrime che ha versato. Le do un bacio sulla fronte e decido di lasciarla dormire ancora un po’, scendo al piano di sotto a prepararle la colazione: latte e cereali per lei e caffèlatte con biscotti per me. Chloe scende poco dopo tenendo stretto tra le sue braccia il suo peluche, la vedo ancora molto triste:
-Ciao tesoro.-
-Ciao papà.-
Si siede a tavola nel suo posto ma non tocca per nulla il cibo:
-Che hai Chloe ?.-
-Non ho fame.-
-Chloe devi mangiare, non puoi restare senza forze, lo sai che sei debole e malata, lo sai che devi prendere le medicine, se non mangi la medicina  poi non funziona.-
Per farmi contento lei mangia due-tre cucchiai di cereali ma poi smette subito. Devo farla mangiare, l’anemia la debilita già abbastanza senza che ci si metta anche lei:
-Senti Chloe, che ne dici se accendo la televisione ? Ci guardiamo i cartoni animati che ti piacciono tanto e mangiamo di là in salotto.-
Non gli ho mai permesso di fare una cosa del genere, ma l’ha sempre desiderata, perciò forse la convinco quantomeno a finire la colazione. Ma lei fa cenno di no con la testa:
-Non mi va.-
Vederla così triste e apatica mi fa male al cuore, ma devo essere forte per tutti e due, soprattutto per lei,  devo trovare un modo per regalarle almeno un sorriso:
-Tesoro ascolta, oggi non andrai all’asilo, oggi io e te andiamo a divertirci al parco che ti piace tanto, poi facciamo un bel giro in centro e poi andiamo a mangiare fuori, eh che ne dici ? Ti va di farlo ?-
Annuisce poco convinta:
-Va bene.-
Spero che questa giornata possa portarle almeno un briciolo di allegria e che la aiuti a non pensare a Max, almeno per un po’:
-Allora adesso appena finita la colazione ci vestiamo e usciamo. I bucanieri Warren e Chloe andranno in cerca di nuove avventure e nuovi tesori -
Dico quest’ultima frase con una voce strana e la faccia talmente buffa che riesco ad ottenere da Chloe una breve risata, parlare dei pirati però non può che farmi venire in mente Max, e la sedia vuota accanto a me e a Chloe non fa che aumentare la tristezza che c’è dentro di me ma che cerco di non far vedere a Chloe.
Dopo esserci vestiti usciamo e andiamo in giro per la città, oggi non è una bella giornata, ci sono dei grossi nuvoloni grigi in cielo e per il momento il giro in centro non sta di certo rallegrando mia figlia, anzi sembra quasi rattristarla ancora di più, credo che pensi a tutte le volte che abbiamo fatto delle passeggiate in centro tutti e tre, la capisco, le penso anch’io. Poco dopo arriviamo in un piccolo parco giochi dove sono presenti esclusivamente una giostra, uno scivolo e un'altalena:
-Che dici Chloe ? Ti va di andare sull'altalena ? Ti spingo io.-
Annuisce, ma credo che lo faccia più per me che per se. La spingo 3-4 volte ma poi mi chiede di fermarmi:
-Basta papà, non ho più voglia.-
Chloe scende dall'altalena e si dirige con scarsa convinzione verso lo scivolo.
Abbacchiato per non essere riuscito a far sorridere mia figlia, mi siedo in una panchina e osservo Chloe da lontano. Sospiro, chissà quanto tempo ci vorrà prima che Chloe torni ad essere la bambina felice e spensierata che era prima di questa faccenda, forse non tornerà mai più come prima. Perso nei miei pensieri non mi accorgo che un uomo si è avvicinato e si è seduto accanto a me nella panchina, questo almeno finchè lui non mette una mano sulla mia spalla e mi dice:
-È proprio una bella bambina, sarai sicuramente orgoglioso di lei.-
Mi giro per vedere chi sia e mi ritrovo davanti la brutta faccia di Jean Sebastian, vestito con una giacca nera sopra un orrenda camicia viola:
-Tu ? Che cazzo ci fai tu qui ? Mi hai seguito per caso ?-
Lui con molta calma e gentilezza mi risponde:
-No, no, passavo di qui per caso e vi ho notato, non che sia stato difficile, è strano vedere una bambina e in genitore a quest'ora del mattino, di solito si è al lavoro o a scuola.-
-E quindi che vuoi farmi ora ? Insultarmi di nuovo ? Umiliarmi ancora di più ?-
-No, no, sono qui per parlare di tua figlia, del suo futuro e del tuo.-
Con molta calma inizia a spiegarmi:
-Come ben sai io e Max ormai stiamo insieme e presto ce ne andremo a vivere in Francia, lontano da qui, dove Max potrà dedicarsi seriamente alla sua professione di fotografa e...-
-Oh insomma basta, taglia corto, cos'è che vuoi ?-
-Tua figlia, a me e a Max piacerebbe moltissimo che venisse a vivere con noi in Francia. Però tranquillizzati Max ha detto che se tu non acconsento è d'accordo nel lasciarla qua.  Però pensaci, non dovresti più preoccuparti di lei, ii tratterei la bambina proprio come se fosse mia figlia, ti liberemmo dal  grosso peso di accudirla da solo,saresti libero di ricominciare una nuova vita, di formare una nuova famiglia. Siccome io sono un galantuomo e per me la felicità di Max non ha prezzo, sono anche disposto a darti un aiuto per farti ricominciare in cambio del tuo assenso, diciamo una cifra a cinque zeri, che ne pensi ?-
Tira fuori un blocchetto per gli assegni, dopo averlo compilato me lo porge, io disgustato lo prendo solo per stracciarlo e rispondergli sgarbatamente:
-Ascoltami bene verme, ci sono dei punti che voglio mettere subito in chiaro con te: Uno, il blocchetto per gli assegni te lo puoi infilare dove non batte il sole. Due, nemmeno tutto l'oro del mondo può convincermi a separarmi da Chloe. Tre, non lascerei mai mia figlia a uno come te. Quattro, allevare un figlio non è un peso, non solo perlomeno, è un'avventura, una magnifica esperienza, piena di gioie e soddisfazioni, è una cosa che ti fa maturare, e se tu non lo hai capito, beh allora non potrai mai essere un padre. Cinque, non ti sto picchiando solo perchè non voglio che Chloe pensi che suo padre è un violento, quindi vede di levarti dai piedi.-
Jean non si fa impressionare dalle mie parole:
-Ho capito, non vuoi separarti da tua figlia, ciò è molto bello, ma hai pensato per un attimo a quello che vuole lei ?-
-Cosa intendi dire ?-
-Intendo dire che forse Chloe preferirebbe restare con sua madre invece che con te.-
Ammetto di non aver pensato a questa eventualità, forse ha ragione, forse Chloe preferirebbe andare via con Max piuttosto che restare con me. Se fosse cosi allora forse sarebbe infelice con me:
-So che non è una decisione facile da prendere, ma pensaci bene, se venisse in Francia gli si aprirebbero tante porte, potrebbe studiare nelle migliori scuole del mondo.-
Ha ragione, ovviamente Chloe è ancora troppo piccola per sapere cosa vorrà fare da grande, però con tutti i soldi che ha Jean niente gli sarà precluso, potrebbe fare qualsiasi cosa che il suo cuore desidera, sospiro e dolorosamente prendo una decisione, anche se mi piange il cuore separarmi da Chloe devo rispettare le sue volontà:
-Va bene, se vorrà venire con voi, io non la tratterrò, ma sarà lei a decidere, non io.-
Lui sorride soddisfatto per questa sua vittoria, Dio, gli tirerei un cazzotto in mezzo alla bocca ma devo trattenermi. Mi alzo in piedi dalla panchina e chiamo Chloe che si sta dondolando lentamente sull’altalena
-Chloe, vieni qui per favore, c’è una persona che ti vuole parlare.-
Obbedisce e vieni immediatamente verso di me, Jean comincia a parlare:
-Ciao piccola, tu devi essere Chloe, non è vero ?-
-Si.-
-Lo sai che sei proprio uguale a tua madre ?-
-Si, me lo dicono tante persone, ma tu chi sei ?-
-Oh il mio nome è Jean Sebastian, sono un “amico” di tua madre.-
-Oh.-
-Ascolta piccola, ti piacerebbe tornare a vivere con la mamma ?-
I suoi occhi si riempiono di speranza:
-Siiiiii.-
-Pur di stare con la mamma saresti disposta anche ad andare via da Arcadia Bay ? Saresti disposta a venire in Francia ?-
Ci pensa un attimo poi risponde:
-Mi hanno detto che la Francia è lontana, lontana, qui ho tanti amici, ma per riavere la mamma andrei dap-dap-dappartutto.-
Sorrido:
-Chloe, si dice dappertutto, non sforzarti a usare parole difficili che non conosci.-
-Allora ascoltami piccola, se tu lo vuoi, io posso farti stare con la tua mamma, io ti porterò dove si trova lei-
-Davvero ?-
Lo ammetto, quello stronzo ci sa proprio fare con le parole.
-Si certo.-
-Allora ci vengo.-
Un grande senso di disperazione mi pervade, ecco, adesso pure Chloe mi abbandonerà,  le persone più importanti della mia vita se ne andranno, e io resterò qui tutto solo come un cane:
-Ma papà può venire con me?-
-Cosa ?-
-Papà può venire con me ?-
-Ehm….no, piccola, vedi, tuo papà e la tua mamma non stanno più insieme. Se verrai in Francia abiterai solo con tua madre e me, ma non ti devi preoccupare, mi prenderò io cura di te.-
A quelle parole Chloe sdegnata rifiuta la proposta:
-Allora no, non vengo, io voglio stare sia il mio papà che la mia mamma,  non voglio un papà diverso da quello che ho.-
Sentendo questa frase mi rianimo:
-Ne sei sicura Chloe ?-
-Si.-
-Ne sei sicura piccola ? Guarda che io ti tratterei bene.-
Se prima Chloe provava per Jean  un misto di sentimenti tra la speranza e la curiosità, ora prova un misto di odio e timore:
-No, io ce l’ho già un papà, non ne voglio un altro.-
Chloe si nasconde dietro la mia gamba, e poi tiene stretta la mia mano. Sono cose che fa ogni volta che ha paura della persona che si trova di fronte:
-Ma…-
-Hai sentito quello che ha detto ? Non vuole venire con te, quindi ora gira i tacchi e vattene.-
Jean Sebastian non insiste e lentamente si allontana, non appena ha girato l’angolo sollevo Chloe sulle mie braccia e le chiedo:
-Chloe, veramente non vuoi andare in Francia con la mamma e Jean ?-
Lei scuote la testa:
-No, se non puoi venire tu allora non vado nemmeno io, ci sarei andata se eravamo tutti e tre insieme e poi non voglio lasciare soli la nonna e i miei amici. Io vorrei che potessimo tornare ad abitare tutti e tre insieme a casa come prima, inoltre quel signore non mi piace.-
-E perché non ti piace ?-
-Perché ha portato via la mamma da noi, è andata cosi, non è vero papi ?-
-Si tesoro, la mamma se n’è andata per lui.-
A volte mi stupisco io stesso dell’intelligenza di mia figlia, Kate me l’ha detto tante volte che è una bambina molto perspicace ma lei riesce sempre a sorprendermi. Le tolgo il basco che indossa e lei do un bacio sulla testa:
-Tu credi che io sia migliore di lui Chloe ?-
-Si, tu se il migliore papà del mondo, sei il papà più buono e dolce che esista.-
La abbraccio:
-Ti voglio tanto bene tesoro.-
-Anch’io papà.-
Sorrido, sono cosi fiero di lei:
-Ti va di andare al negozio di giocattoli ? Ti voglio comprare un bel regalo.-
-E perché ?-
-Perché sei una brava bambina, e te lo meriti.-
Andiamo all’emporio dei giocattoli della città:
-Allora Chloe, dimmi cosa vuoi e papà te lo comprerà.-
Lei si guarda intorno e poi mi indica una scatola:
-Voglio quello.-
-Il piccolo chimico ? Ma tesoro, quello è un giocattolo per i bambini più grandi, ed è pericoloso.-
-Ma io voglio fare gli esperimenti proprio come si vede in televisione, e proprio come li fai tu in garage.-
Quando non faccio cose pericolose acconsento a, Chloe di venirmi a guardare mentre creo qualche piccolo composto chimico nella vecchia stanza degli attrezzi di David, che ho trasformato nel mio piccolo laboratorio di chimica. Ma non pensavo che gli interessasse cosi tanto:
-Ci tieni proprio ad averlo piccola ?-
-Si.-
Ancora incerto cosi chiedo al negoziante:
-Per caso c’è qualche elemento pericoloso qui dentro ?-
-No, no, le sostanze qui dentro sono assolutamente innocue.-
Alla fine cedo, un pò perché non posso dirgli di no, un po’ perché sono orgoglioso che la mia bambina abbia la mia stessa passione per la chimica:
-Va bene, lo compro, però lo useremo insieme, non dovrai mai toccarlo quando sarai da sola, va bene ?-
Annuisce:
-Papà ?-
-Si Chloe.-
-Ti posso chiedere un’altra cosa ?-
Sbuffo:
-Che cosa ? Avevamo detto solo un gioco.-
-Lo so, infatti non voglio altri giocattoli.-
-E cosa vuoi ?-
-Mi prometti che riporterai a casa la mamma ?-
-Cosa ? Ma tesoro, se la mamma non vuole tornare non posso certo obbligarla, se è felice lontano da noi  è giusto che se ne vada. Non possiamo trattenerla contro la sua volontà.-
-Almeno provaci per favore, è la cosa che più desidero al mondo, e poi Jean non mi piace, non voglio che resti con lui-
Volevo evitare di umiliarmi e continuare a soffrire, cosi come volevo evitare di obbligare Max a tornare a casa contro la sua volontà.  Ma ora devo mettere da parte l’orgoglio, la paura e la sofferenza, devo farlo per Chloe:
-Va bene piccola, farò tutto il possibile.-
Lei sorride e mi abbraccia, Non so se non riuscirò a riportare a casa Max, però intano la piccola ha fatto tanto per me, mi ha fatto ritrovare la voglia di lottare per Max come quando ero adolescente, una voglia che sembravo aver perso. Il no di Chloe a Jean mi ha fatto capire che forse in fondo io vado bene cosi, non ho nulla in meno di lui, che comunque sia ho almeno una persona che mi vuole bene per come sono. L’unica cosa certa è che non ho più voglia di scappare da Arcadia Bay, in ogni caso posso camminare a testa alta, perché io valgo. Appena sarò tornato a casa dovrò parlare con Chloe, è l’unica che può aiutarmi a riportare indietro Max, ma intanto:
-Ehi Chloe, ti va di andare a mangiare qualcosa ?-
-Si.-
Ci prendiamo le mani e ci dirigiamo verso il ristorante più vicino.




POV CHLOE


Oh, finalmente Shirley ha finito di studiare con questo cazzo di computer. E’ da ieri sera che voglio cercare di contattare Francine Edwards, la anglo-francese rimasta vittima della violenza per chiedergli dettagli su Jean Sebastian. Shirley era inamovibile cazzo, eh ma ho l’esame, eh ma ho il parziale,   cazzo qui ne va del destino della mia amica. Dove posso cercare questa Francine ? Ma certo, su Facebook, praticamente mezzo mondo si trova li, spero che lei sia nella metà che ci sta dentro, altrimenti non saprei come contattarla. Mi creo un profilo e inizio a cercarla. Ah, mi mancano i tempi in cui io e lei indagavamo insieme sulla scomparsa di Rachel, per me sono passati poche settimane, ma in realtà sono passati anni da quando è successo, ora sono sola, ma non temere Max, tu non finirai come Rachel, fosse l’ultima cosa che faccio, io ti salverò. Eccola, è lei, la foto del profilo è identica a quella che c’era sul giornale francese. Le invio un messaggio, spero che accetti di parlare con me.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Okay, nuovo capitolo, capitolo che ho voluto dedicare quasi totalmente al rapporto padre e figlia tra Warren e Chloe, con l'aiuto di sua figlia Warren ha ritrovato la voglia di lottare per Max  ed è finalmente riuscito a togliersi di dosso quel senso di inadeguatezza e inferiorità .  Ceh accadrà ora ? Cosa ha in mento Jean ? Chloe parlerà con la francese ? Jean è veramente un delinquente ? Warren riuscirà a far ragionare Max ? Lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo. Grazie a tutti coloro che leggono, seguono e commentano la Fanfic. Critiche (se giustificate) sono amichevolmente accettate perchè aiutano a migliorarsi. 

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Capitolo 18
*** Colloqui e piani ***


APITOLO 18    COLLOQUI E PIANI


POV CHLOE

Scrivo a Francine questo messaggio in inglese:
-Ciao Francine, io mi chiamo Elizabeth Madsen, ti scrivo perchè mi piacerebbe avere dei dettagli sull'aggressione che hai subito in Francia. Quella per cui hai accusato Jean-Sebastian Dupont. So di chiederti tanto, io sono una sconosciuta che ti chiede di raccontarti quello che credo sia il tuo peggior ricordo ma vedi, io credo che lui non sia del tutto innocente e voglio scoprire cosa nasconde prima che possa fare del male ad altre persone.-
Passo alcuni secondi con il fiato sospeso, ho paura che possa rifiutarsi, che rivivere il ricordo la possa far star male, ma per fortuna Francine decide di rispondere al mio messaggio:
-Sei della polizia ? O sei una giornalista?
Beh, è ovvio che prima di raccontare questo avvenimento voglia avere notizie sul suo interlocutore. Potrei mentire, dire che sono un detective, che scrivo per un giornale online, ma no, meglio che io sia me stessa e che dica la verità:
-No, ma una mia amica è rimasta ammaliata dal suo fascino, e io voglio farle capire che razza di persona sia Jean in modo che lei si allontani da lui. Ma per far ciò bisogno delle tue informazioni.-
-Bene Elizabeth, sono molto felice di sapere che nel mondo c'è qualcuno disposto a credere alla mia versione dei fatti, ragion per cui ti aiuterò. Ti racconterò tutto ciò che mi è accaduto, e non preoccuparti per me, se ciò che ti dirò servirà a salvare la tua amica da Jean, beh allora mi sentirò ripagata abbastanza per aver rivissuto quel terribile momento.-
-Bene, allora per prima cosa dimmi come hai conosciuto Dupont e di come puoi a essere cosi sicura che l'uomo che ti ha stuprata fosse proprio Jean Sebastian ? Ci sono testimoni che hanno confermato che quella sera si trovava a una serata di gala.-
Mi dispiace essere stata cosi diretta con lei, ma non ho tempo da perdere in inutili convenevoli e poi sono troppo ansiosa di sapere:
-È molto semplice, io ero una pittrice, dipingevo quadri che poi rivendevo per le strade di Parigi. Un giorno mi si presenta davanti agli occhi questo ragazzo che comincia a riempirmi di complimenti per me e per i miei dipinti. Io rimango abbagliata e incantata da lui, è bellissimo, elegante, cortese, affascinante, dice di essere un gallerista e che vorrebbe tanto esporre le mie opere in una sua mostra. Il giorno dopo prendiamo pure un caffè in un bar li vicino dove iniziamo a parlare di questa mostra. Io sono felicissima, il mio sogno si sta avverando, e finalmente ho incontrato un uomo bello, elegante e per bene, mi stavo innamorando. Col senno di poi mi ripeto spesso che dovevo saperlo che era troppo bello per essere vero, che dovevo sospettare qualcosa, ma ero completamente ammaliata, lui ha un fascino che ti ammalia, non riesci a ragionare bene.-
-E poi cosa è successo ? Per favore non ti interrompere, lo so che è difficile ma è molto importante.-
-Si scusami, hai ragione perdonami.-
-Non ti preoccupare.-
-Allora,  quel giorno al bar lui mi invitò a cena per quel sabato,  io ovviamente ero felicissima della cosa e accettai volentieri . Ci demmo appuntamento alle 8:00 precise in un parco li vicino, dove mi disse che ci saremmo incontrato poi saremmo andati a cena insieme.  Feci i salti gioia e per tutti quei giorni che mi separavano dall’evento a non pensai ad altro che a quella cena, mi preparai con cura e all’orario prefissato andai  al parco. Restai li per un bel po’, Dupont era in ritardo, ad un tratto però una figura uscì da dietro i cespugli, ci misi un attimo a riconoscerlo ma era lui, ma non era affasciante come al solito, anzi era vestito con una felpa e dei jeans, aveva i capelli unti e disordinati e una barba incolta. Stavo per dire qualcosa finchè ad un tratto lui non si buttò addosso a mi violentò.-
Si interrompe un attimo e poi riprende a scrivere:
-Volli chiamare aiuto ma la voce non mi uscì, al parco non c’era nessuno e questo lo facilitò, ora capisco perché scelse proprio quel parco per il nostro incontro, era isolato e ci passava poca gente.-
-Mi dispiace tantissimo per quello che ti è successo, ma come fai a essere sicura che fosse proprio lui ?  Non poteva essere un balordo qualsiasi ?-
-Sono le stesse cose che mi ha detto anche la polizia, ma era lui, ne sono certa, guardai il suo volto tutto il tempo, non mi potevo dimenticare il suo volto, non potevo dimenticare i suoi bellissimi occhi, azzurri come il mare ma feroci. Lui però aveva una alibi d’acciaio, e cosi la polizia disse che io avevo soltanto creduto di essere stuprata da Jean, ma che in realtà a causa dello shock dovuto alla violenza avevo confuso il volto del maniaco con quello Jean. La cosa finì li, ma io ho continuato a sostenere la sua colpevolezza, ma per ora solo mi hai creduto. E questa è tutto quello che posso dirti.-
-Ma come pensi che possa averti stuprato se in realtà lui si trovava da un’altra parte ?-
-Non lo so, ma sono certa che fosse lui, ora scusami ma devo proprio scappare, devo andare a lavorare.-
Sembra quasi una scusa per allontanarsi e chiudere la conversazione:
-Wow, è  una storia molto triste Francine, mi dispiace ti auguro il meglio per tutto, te lo meriti.-
-Grazie Elizabeth, ti auguro buona fortuna.-
Sospiro, è stata una storia molto triste, ma non è che ne so molto più di prima, sono stupita nel vedere come imperterrita Francine continua a sostenere che sia proprio Jean Sebastian il suo aggressore. Se non fosse cosi certa che fosse stato lui non credo che continuerebbe ad accusarlo. Faccio una veloce ricerca sui giornali di Arcadia Bay cercando articoli riguardanti stupri, sparizioni o omicidi. Sono avvenute due sparizioni e due stupri nelle ultimi settimane, tutte donne giovani con passioni per fotografia, pittura e scultura, secondo la polizia c’è la stessa persona dietro questi reati che guarda caso sono avvenuti proprio quando Jean Sebastian è arrivato in città, secondo me è lui l’autore. Il problema è che anche in questo caso ha degli alibi di ferro, in quanto sono avvenuti questi misfatti era insieme a Max. Qui la cosa puzza e non poco, il problema è che se vado da Max a raccontargli i miei sospetti mi ride in faccia. No, no,  ho bisogno prove, di vere prove non di supposizioni.
 
POV WARREN

Lancio un urlo che mi sveglia dal sogno che stava facendo, era un sogno orribile, Max e Chloe che vivano insieme a Jean Sebastian. Tocco istintivamente l'altra metà del letto come faccio sempre ogni volta che ho un incubo, ma questa volta non troverò mia moglie a rincuorarmi. L'altra metà del letto è vuota, non c'è nessun altro oltre a me, sospiro questa è la prima volta da quando Max se n'è andata che torno a dormire nel mio letto ma non so se sia stata una buona idea. Lei mi manca cosi tanto, mi sento cosi solo e inerme senza di lei.
La porta della mia stanza si apre lentamente ed entra una Chloe molto assonnata:
-Papà stai bene ? Ti ho sentito urlare.-
-È tutto a posto piccolina, ho solo fatto un brutto sogno.-
-Oh mi dispiace, vuoi dormire insieme a Johnny ? Magari se c'è lui a dormire insieme a te i brutti sogni non ti cercheranno.-
Lei mi porge il suo peluche, io sorrido pensando alla sua ingenuità, ma allo stesso tempo sono molto fiero di lei, rinuncerebbe al suo pupazzo che per lei è come un amico solo per farmi stare meglio:
-Oh no tesoro, non vi separerei mai mai, lui riesce a dormire solo con te.-
-Oh, allora facciamo cosi, dormirò insieme a te, come fai tu quando io ho gli incubi.-
-Ma veramente tesoro...-
Non faccio in tempo a dire altro che lei si è già messa sotto le coperte insieme a me. Beh, almeno se non altro questa non dormirò da solo, e poi sarà è bello poter dormire con lei e poi coccolarla non appena sarà sveglia. Le dò una bacio sulla fronte e la saluto:
-Buonanotte Chloe.-
-Buonanotte papà.-
Domani devo assolutamente telefonare a Chloe, devo parlarle, scusarmi con lei, poi insieme dobbiamo pensare a come far ragionare Max e a come riportarla a casa. Non voglio più passare delle notti cosi, in  balia degli incubi e delle paure.

Dopo aver portato Chloe all'asilo torno a casa e chiamo il numero di telefono della casa di Chloe. Numero che mi ha lasciato l'altro giorno quando era venuta a cercarmi:
-Pronto ?-
-Chloe, sono io, Warren.-
-Oh sei tu ? Cos’è hai finito di fare la larva sul divano e hai deciso di riportare a casa tua moglie ?-
Dice tutto questo in tono sarcastico, incasso il colpo, in fondo me lo merito:
-Si, ma per far ciò ho bisogno del tuo aiuto.-
-Bene, allora vieni a casa mia che ne parliamo, ora ti do l’indirizzo.-
Chloe mi da il suo indirizzo di casa e io corro subito da lei.
Arrivo a casa sua, abita in un appartamento vicino all’università, suono il campanello:
-SI ?-
-Sono Warren
-Oh bene, ti sta aspettando.-
Salgo le scale e apro la porta, mi guardo intorno cercando Chloe il salotto è molto piccolo, solo un tavolo con delle sedie, un divano e il televisore:
-Benvenuto nel mio regno Warren.-
Chloe è appena uscita da una stanza laterale e ha in mano una merendina:
-Scusami Warren, ma mi era venuta fame, cosi sono andata in cucina a prendere uno spuntino. Allora che ne pensi della mia casa
-Bella casa, un po’ piccola ma carina.-
-Si, ha solo il salotto, cucina, una bagno e due camere da letto, lo condivido con una studentessa universitaria, si chiama Shirley. Chloe come sta ?-
-Male ,l’altro giorno sono riuscita a rallegrarla un po’, ma ovviamente è molto triste per via di questa decisione di Max. E’ per lei che ho deciso di lottare di nuovo per Max.-
Le racconto tutto quello che mi è successo, compreso l’incontro con Jean, Chloe ascolta molto pazientemente:
- E quindi Jean ha addirittura cercato di comprare tua figlia ? Ciò non fa che confermare ciò che pensavo ho anch’io una cosa molto importante da dirti.-
-Che cosa ?-
Chloe mi racconta di tutte le sue ricerche e indagini che ha fatto riguardo a Dupont, mi racconta dell’articolo di giornale, del colloquio avuto con Francine e dei suoi sospetti. Io ascolto con interesse tutto quello che mi dice ma sono incerto. Il mio istinto e la mia rabbia mi dice che Chloe ha ragione, che Jean è  solo uno sporco delinquente che vuole fare del male a Max, ma il mio lato razionala mi di e che sono solo sospetti infondati:
-Ah non lo so Chloe, che quel Jean sia uno stronzo, pezzo di merda, approfittatore, manipolatore non ci piove, ma da qui a dire che sia uno stupratore ce ne passa. Non hai alcuna prova che le tue teoria siano giuste, solo sospetti non avvallati da fatti concreti. Che hai in mano ? Nulla, solo la testimonianza di una persona che non verrà mai presa sul serio.-
Lei impassibile risponde:
-Appunto, per questo bisogna trovarle.-
-Come e dove ?-
-A casa sua, ci apposteremo li, aspetteremo che esca di casa e poi entreremo a cercare tutte le prove di cui ho bisogno.-
Indignato le rispondo:
-Chloe, stai parlando di un effrazione, stai parlando di entrare in casa d’altri e rubare, è un reato molto grave, lo sai ?-
-E dai non fare storie, vuoi riavere tua moglie o no ?-
-Si, ma non in questo modo, io voglio riconquistarla in modo pulito.-
-Warren, ascoltami, tra pochi giorni partirà per la Francia, e inoltre non riuscirai mai ad avvicinarti a lei  ,  non hai il tempo materiale per riconquistare Max con le buone. Bisogna agire e farle capire che razza di uomo sta frequentando, vedrai che una volta capito tornerà da te chiedendoti scusa.-
Non sono convinto:
-Ma non voglio che Max torni con me solo perché non c’è niente di meglio, solo perché sono il meno peggio. Io voglio che torni con me perché mi ami, voglio che torni con me perché creda che io sia la sua anima gemella. Io devo riuscire a farla rinnamorare.-
-Warren, Max ti ama, è solo che se ne è dimenticata, vedrai che una volta che ripasserete del tempo insieme capirà di amarti.
Sospiro:
-F-forse hai ragione, ma è comunque rischioso, ci faremmo sgamare in un secondo.-
-Dai, non è la prima volte che mi intrufolo in posti dove non dovrei andare. L’ho fatto già una volta, nell’ufficio del preside.-
-Si, Max me l’ha raccontato, se non fosse stato per me non sareste riuscite a entrare, e senza i poteri di Max sareste state arrestate.
Risoluta mi risponde:
-Appunto per questo che mi serve il tuo aiuto per entrare, perché io entrerò lo stesso con o senza di te. Se non vuoi venire non venire, ma io andrò.-
Sbuffo, sa essere proprio testarda:
-Eh va bene, ti aiuterò. Ma dimmi, cosa vorresti trovare dentro quella casa ? Come fai a sapere che troverai qualcosa li ?-
-Spero di trovare le ragazze scomparse, o comunque delle prove che indichino la sua colpevolezza.-
-Ma come fai a essere sicura che le troverai li dentro ? Potrebbe averle portate da un’altra parte o comunque potrebbe aver tenuto del materiale compromettente nella sua casa In Francia.-
-Warren, devi ricordarti che Jean viene da fuori, è qui di passaggio, non conosce bene la zona, ma so che ha una casa qui, per  l’unico posto adatto a nascondere delle ragazze è dentro casa sua. Inoltre, io mi porterei sempre dietro una cosa che non vorrei mai vedesse nessuno. Cosi potrei tenerla sempre sott’occhio.-
-Forse hai ragione tu.-
- Certo che ho ragione, saresti capace di costruirmi un esplosivo che non faccia rumore ?-
-Si, credo di si, ma ci vorrà almeno un giorno per farlo.-
-Perfetto, ascolta, facciamo cosi, io domani andrò a fare un sopralluogo nella sua villa a vedere che ostacoli avremo. Tu invece cercherai di incontrare Max, e le parlerai della bella cosa che ha cercato di fare Jean, ovvero comprare tua figlia. Poi vedi tu quello che riesci a fare, sperando che ovviamente Max accetti di vederti, cosi facciamo quello che vogliio io e quello che vuoi tu, in questo modo siamo tutti contenti. Ma ricorda che poi dopodomani entreremo in quella casa.-
Sospiro:

-E va bene, facciamolo.-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Okay, nuovo capitolo, capitolo importante perchè  Chloe ha parlato con Francine e ha deciso di entrare direttamente in casa di Jean a cercare prove della sua colpevolezze, Warren l'aiuterà ma non è convinto.  Che accadrà ora ? Warren e Chloe troveranno qualcosa in casa di Jean? Riusciranno ad entrare o verranno fermati ? Jean è veramente un delinquente ? Warren riuscirà a far ragionare Max ? Lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo. Grazie a tutti coloro che leggono, seguono e commentano la Fanfic. Critiche (se giustificate) sono amichevolmente accettate perchè aiutano a migliorarsi. 

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Capitolo 19
*** L'infiltrazione ***


CAPITOLO 19  l'INFILTRAZIONE 


 
POV WARREN
 
Niente, niente cazzo, per tutto il pomeriggio ho provato a chiamare Max per chiederle di vederci ma niente, non vuole incontrarmi. Sospiro la chiamo un’altra volta ma non risponde nemmeno a questa, un’altra telefonata inutile, sto per appoggiare il telefono sul tavolo quando vedo è arrivato solo un messaggio. E’ da parte di Max,  f-forse alla fine dopotutto mi vuole incontrare, mi vuole parlare. Tuttavia leggendo il messaggio rimango deluso e preoccupato:
“Warren, smettila di cercarmi per favore, per noi due è finita, qualunque cosa tu voglia fare non cambierà le cose, io tra tre giorni partirò per la Francia con Jean.”
Tre giorni ? Cazzo, è veramente poco tempo, non riuscirò mai a riconquistarla.  Credo che Chloe abbia ragione dobbiamo intervenire in modo drastico sulla questione. Meglio chiamarla subito:
-Si pronto ?-
-Chloe sono io Warren.-
-Che c’è ?-
Le racconto quello che mi è appena capitato:
-….e cosi partiranno tra solo tre giorni, non abbiamo più tempo da perdere. Se vogliamo fare irruzione nella casa di Dupont, dobbiamo farla quanto prima.-
-Cazzo, questa non ci voleva, speravamo che avremmo potuto avere più temp.  Ascolta, riesci a preparare l’esplosivo per domani notte ?-
-I-io credo di poterci riuscire ma…-
-Bene, allora ascolta, vienimi subito a prendere a casa,  e andiamo a fare un sopralluogo alla sua villa, ho visto su Internet il luogo dove si trova, è di poco fuori città.  Vedremo di cos’altro dovremo munirci e domani sera entreremo.-
-M-mah come fai a essere sicura che domani sera lui non sarà in casa ?-
-Beh perché sarà all’ultima serata della mostra con tua moglie, lui è il promotore e non può mancare. Peccato che per nostra sfortuna durava soltanto poco più di una settimana.-
Il solo pensiero di quel bastardo insieme a Max mi fa ribollire il sangue nelle vene:
-Ho capito.-
-Bene, allora ti aspetto.-
Non perdo tempo, esco di casa e cerco di arrivare a casa di Chloe il più presto possibile. Fortuna che mia figlia è da una sua amichetta, in questo modo non devo spiegarle nulla. Perderei la faccia di fronte a lei se sapesse che voglia entrare in casa d’altri a rubare.


POV CHLOE
Oh, finalmente Warren è arrivato, stavo cominciando a spazientirmi:
-Perché ci hai messo tanto ?-
-Scusami, ma c’era traffico.-
-SI si va bene, ora andiamo, non c’è un secondo da perdere.-
Entro nell’auto e ci dirigiamo verso la casa di Jean Sebastian, non possiamo sbagliare visto che è l’unica villa della zona, è costruita con uno stile moderno, ha un grande giardino dentro il muro di cinta che per fortuna non è troppo alto, con una scala riusciremo a passare. Vedo inoltre delle telecamere poste davanti all’entrata della casa,  e davanti alcune finestre, beh quelle non me le aspettavo, noto anche un cartello posto sul cancello, chiedo a Warren di avvicinarsi:
-Fermati vicino al cancello Warren.-
Usciamo dall’auto e diamo un occhiata al cancello, c’è un cartello con una scritta:
“Attenti al cane”
Guardando all’interno vedo che ci sono due grossi cani da guardia, due pittbul che non appena ci vedono corrono subito ad abbaiarci contro, hanno due occhi molto feroci, ecco, questi possono essere un problema:
-Ehm…Chloe, forse è meglio levarsi di torno, Jean potrebbe uscire e accorgersi della nostra presenza, potremmo insospettirlo.-
-Hai ragione.-
Rientriamo dentro la macchina e ci allontaniamo, il primo di noi due a parlare è Warren:
-E’un vero casino, le telecamere, i cani, non credevo che ci fossero cosi tanti sistemi di sicurezza.-
-Warren, la cosa mi puzza, ha comprato la casa poche settimane fa, ma non certo per rimanerci, perché mettere tutte le telecamere e i cani da guardia in una casa che sai già che lascerai dopo poco tempo? Perché ha speso tutti quei soldi in misure di sicurezza esagerate ?-
-Forse è solo un po’ paranoico.-
-Forse, o forse ha qualcosa da nascondere.-
- Beh, comunque sia, il muro di cinta non è un problema, con una scala non troppo alta riusciremo a entrare. Il problema sono le telecamere e cani.-
-Beh, coi cani useremo un paio di polpette corrette con un po’ di sonnifero, loro le mangeranno e si addormenteranno beatamente, in questo modo potremo passare indisturbati. Funzione, l’aveva fatto un mio cugino.-
-E le telecamere ?
-L’unica soluzione è vestirci con abiti totalmente neri dalla testa ai piedi, in questo modo non potrà riconoscerci, apriremo la porta con l’esplosivo silenzioso e potremo cercare indisturbati per tutta la casa. Fortuna che l’abitazione si trova in una zona isolata-
Warren si mostra molto preoccupato:
-Si, ma comunque sia Dupont si accorgerà che qualcuno è entrato in casa sua. Senza contare che potrebbero andare storto tantissime cose e….-
Mi sono stufata dei suoi piagnistei:
-Oh senti, lo so che non è il piano perfetto, ma non abbiamo tempo, anch’io avrei voluto che ci fosse un modo migliore, ma non c’è. L’importante è entrare, trovare quel che ci serve e andarcene senza farci riconoscere.-
Lui sospira:
-Speriamo vada tutto bene.-
-Tranquillo, tutto sarà a posto, troveremo le prove, lo arresteranno e tu potrai riabbracciare Max.-
Col morale sotto i tacchi risponde:
-Ho paura di no.-
-E dai, basta fare il disfattista, non ci faremo riconoscere te l’ho già detto.-
-Non mi riferisco all’irruzione, ma a Max.-
-Che intendi dire ?-
-Beh ecco, che se scoprissimo che in realtà è innocente io perderei Max per sempre. E anche se riuscimmo a dimostrare che lui è colpevole poi chi mi dice che tornerà da me ? Mi ha fatto capire che la vita con me e Chloe non la soddisfa più, se non tornerà più da me, io che farò ? In tutta la mia vita non ho mai amato nessuno cosi profondamente come Max. Se divorziamo non credo che mi risposerò mai più, lei era l’unica, non amerò mai nessuno come lei, e la piccola Chloe dovrà crescere senza di lei.-


POV WARREN


Chloe impietosita dal mio racconto mi mette una mano sulla spalla e cerca di consolarmi:
-Warren, stai tranquillo, vedrai che tutto andrà bene, tu e Max siete anime gemelle, tornerete insieme.-
-Veramente sei convinta che io e lei siamo anime gemelle ?-
Mi sorride:
-Certo, l’avevo capito già da tempo, da quando Max mi parlò la prima volta di te, insomma siete entrambi due strani geek .-
Ridiamo insieme e poi riprende a scrivere:
-Sai, hai presente la sera in cui entrammo di nascosto nell’ufficio del preside per cercare prove su Natahn ?-
Annuisco:
-Beh, una volta uscite da li decidemmo di farci una nuotata nella piscina della scuola, e finimmo a parlare di ragazzi e lei non fece altro che tessere le tue lodi e elencarmi le tue qualità. Quella sera capii che era innamorate di te, anche se non se ne rendeva ancora conto. Ammetto di averti odiato quei giorni, perché anch’io mi stavo innamorando di Max, e cosi rifiutai la realtà ma credimi già da allora lo sapevo che eravate fatti l’uno per l’altra. Anche Max lo sa, deve solo ricordarlo.-
Le sue parole di ridanno forza:
-Grazie Chloe, non avrei mai pensato di dirlo, ma sei una vera amica.-
-Lo so, ahahahah, scherzi a parte, ho avuto una nuova possibilità di vita, e voglio viverla fino in fondo. Voglio fare del bene, mi piacerebbe che tra te e Max tutto torni com’era prima e farò tutto affinchè ciò si realizzi voglio usare bene tutto il tempo che mi è stato concesso.-
-Che intendi dire ?-
-Ti ricordi la mattina in cui sono venuta a casa tua e ti ho trovato per terra ubriaco fradicio ?-
-Si.-
-Beh, quella mattina mi involontariamente detto che non potrò restare su questa terra per molto tempo, che sono la Chloe di un universo alternativo, che appartengo a un ‘altra linea del tempo, che non sono la Chloe originale eccetera eccetera e  che perciò sono destinata a scomparire,.
Sono costernato, non volevo andasse cosi:
-Oddio, mi dispiace, non avrei voluto che venissi a saperlo cosi, beh a dir la verità non avrei mai voluto nemmeno che lo sapessi. E-e poi non sono sicuro al 100 % che quello che ho teorizzato è giusto. Potrei anche sbagliarmi, e-e-poi anche se fosse non puoi sapere quando sparirai, potresti sparire anche tra molti anni.-
Chloe fa un sorriso amaro:
-Grazie per il tuo tentativo di rincuorarmi, ma sapevo che era troppo bello per essere vero. Pazienza, è comunque stato bellissimo tornare, anche solo  per aver passato qualche giorno con la tua famiglia e con Max.-
-Sai Chloe, ti chiedo scusa, ti chiedo veramente scusa, non ti chiederò mai scusa abbastanza. Io ti odiavo, credevo che volessi portarmi via Max, e invece scopro che nonostante i tuoi enormi difetti sei un persona fantastica. Sono felice che mi a figlia porti il tuo nome.-
Chloe fa un sorriso sincere:
-Grazie, a proposito della bambina, pensavo che se alla fine Max non torna da te, potrai prendere io il suo posto. Cioè, so che non potrò mai sostituirla, però magari potrei stabilirmi a casa tua, vivere io, te e la bambina insieme. Lei avrebbe comunque una figura materna nella sua vita, e io avrei una famiglia con cui passare il tempo che mi resta.-
A queste parole rimango di sasso:
-S-stai scherzando vero ? M-mi stai prendendo giro.-
Le avvicina la sua testa alla mia e con occhi molto seri mi dice:
-No, non sto scherzando, pensaci, non ho possibilità di avere una vita normale, non posso avere una lavoro regolare, io in teoria non esisto, basterebbe un piccolo controllo per qualche stupido motivo e scoprirebbero subito che non sono registrata all’anagrafe ne da nessun altra parte. Inoltre non posso avere una famiglia perchè purtroppo li lascerei presto. Sarebbe la soluzione migliore, Chloe avrebbe una madre, io una famiglia un compagno che conosce la mia situazione e sa che presto me ne andrò, e tu, beh tu avrai una persona che ti può aiutare a sopportare il tuo dolore.-
Non so proprio cosa dire:
-M-ma, t-tu v-vorresti d-dire che….-

-Che voglio sposarti ? No, no di certo, vivere insieme, si, dormire insieme ? Forse, sesso ? Tutti hanno bisogno di sfogare quelle pulsioni di tanto intanto, e io sono disposta a divertirmi con te qualche volta.-

-M-ma t-tu n-non eri omosessuale ?-
-Uff, eterosessuale, omosessuale, dobbiamo sempre etichettare tutto ? Non è più semplice parlare di amore a prescindere dal sesso ?-
Le labbra di Chloe si avvicinano pericolosamente a me, n-non so che fare, non so come comportarmi, cazzo, Chloe mi sta per baciare. Le nostre labbra ormai sono separate che da pochi centimetri, ma ad un tratto Chloe si ritira:
-Ahahahahah, eri veramente convinto che ti avrei baciato ahahahaha, avresti dovuto vedere la faccia che hai fatto.-
Mi sento arrabbiato e indispettito:
-Ma ti sembrano scherzi da fere ? Mi hai fatto prendere un colpo.-
-Esagerato, per uno scherzetto fai tutta questa scena. Sarebbe una cosa cosi brutta vivere con me ?-
-N-no, non si tratta di questo, i-io amo solo Max e…-
-Ok, ok, mi dispiace. Scherzi a parte però, se Max decidesse di non tornare e tu fossi in difficoltà con la bimba o in qualsiasi altro modo non esitare a chiamarmi. Se ti serve una spalla…beh io ci sono.-
-Grazie, è molto nobile da parte tua.-
-Tornando seri, dobbiamo decidere da dove entrare, porta principale o retro ? Tieni conto che in entrambe le porte ci sono telecamere.-
-Meglio il retro, almeno qualche possibile passante non ci noterà.-
-Allora è deciso, colpiremo domani notte.-
-Si.-
Riporto a casa Chloe e poi corro all’asilo per prendere mia figlia e portarla a casa


Uff, ci siamo, tra poco io e Chloe ci infiltreremo in casa di quel bastardo di Dupont per cercare informazioni sulla sua vita. Ho passato tutta la giornata in laboratorio a creare un esplosivo che faccio meno rumore possibile, ho anche creato un potente sonnifero che metterò in due polpette da dare ai cani da guardia. Ho pensato per tutto il giorno se la cosa che sto per fare sia giusta, io sto per violare la legge, sto introdurmi illegalmente in casa d’altri per rubare. So che è per una buona causa, ma se alla fine della storia Jean fosse veramente innocente ? Diventerei un vero e proprio criminale,  e-e poi potrebbero scoprirci, potrei finire in galere. Tuttavia alla fine mi sono deciso, per Max farei qualsiasi cosa, ruberei, farei truffe finanziari, forse ammazzerei pure se servisse a riaverla con me, ragion per cui se entrare in casa di Jean può aiutarmi a riportarla a casa, beh io lo farò. Carico tutte le cose in una borsa e salgo sull’auto, per evitare di essere riconosciuto mi sono vestito completamente di nero, con una calzamaglia, un giubbotto e guanti di pelle neri, un berretto nero e una maschera di Anonymus, spero che basti a non farmi riconoscere.
Arrivo a casa di Chloe, suono il campanello e lei scende subito dopo, anche lei è vestita come me, l’unica differenza è che al posto della maschera di Anonymus ha una maschera da maiale. Sale in auto e comincio a guidare fino alla casa di Jean, sono veramente molto teso:
-Ehi, tutto a posto ?  Ti vedi agitato.-
-Agitato è dir poco, ho una scarica di adrenalina pazzesca.-
-Sei sicuro di farcela ?-
-SI, è tutto apposto, non ti lascio salvare mia moglie da sola.-
-Bene, dimmi un po’ invece, Chloe dove l’hai sistemata ?-
Taglio corto
-E’ da mia madre. Allora dove mi fermo ? Non possiamo parcheggiarla troppo vicino alla sua casa, qualcuno potrebbe notarla e insospettirsi.-
-Tanto qui non passa mai nessuno, comunque mettila dietro quel capannone, li non la noteranno, e se cosami la vedessero non si insospettiranno, crederanno che sia del proprietario del capannone.-
Faccio quello che mi dice, poi insieme tiriamo fuori la scala dalla macchina, per fortuna non ne serviva una molto alta:
-Dai muoviamoci, cerchiamo di fare in fretta.-
Ci avviciniamo al retro della casa di Jean e posizioniamo la scala, ho l’ansia a mille, un sacco di cose potrebbero andare storte non appena iniziamo a salire sulla scale, arrivano subito i due cani che iniziano ad abbaiare rumorosamente:
-Warren, passami le polpette presto.-
Passo a Chloe le polpette e lei subito le tira addosso alle due belve:
-Ecco, prendete stupidi cani.-
I cani le ingoiano in un solo morso e poco dopo si addormentano beatamente:
-Non si sveglieranno neanche con le cannonate, forza Warren andiamo.-
Attraversiamo tutto il giardino e arriviamo alla porta sul retro, sto bastardo ha pure la piscina, viziato di merda:
-Dai Warren, non restare incantato a pensare ad altro e piazza l’esplosivo.-
Sistemo la carica sulla maniglia della porta e accendo la miccia:
-Allontaniamoci.-
Dopo pochi secondi, la carica esplode in modo molto silenzioso, tutto come avevo previsto. Sono orgoglioso del mio esplosivo, non lo dirò mai a Chloe, ma non ero convinto al 100 % che fosse assolutamente silenzioso, mica costruisco esplosivi tutti i giorni:
-Dai Warren entriamo e facciamo attenzione, non dovrebbe esserci nessuno, ma non dobbiamo abbassare la guardia.-
La porta sul retro è quella della cucina lussuosissima come tutta la villa. La casa è costruita con uno stile moderno, il salotto è decorato con divani in pelle, tappeti persiani e un enorme televisore al plasma, sto ricco stronzo:
-Warren, non siamo qui per ammirare la casa di Jean, quindi smettila di gingillarti e dammi una mano.-
-Si eccomi.-
Cominciamo a subito a cercare dappertutto, nei cassetti, nelle mensole, in mezzo ai libri, dovunque ma niente. Dovevo immaginarlo, non ha nulla da nascondere, e se lo avesse non lo se lo porterebbe di certo in America, forse sarebbe meglio rinunciare:
-Warren, vieni presto, c’è un cassetto chiuso a chiave.-
Forse mi sbagliavo:
-Credo che sia la volta buona, f-forse qui dentro ci sono le prove che cerchiamo.-
-Aspetta ci provo io.-
Tento di aprire con tutte le mie forze il cassetto di legno ma niente, è chiuso a chiave:
-A questo punto dobbiamo usare la maniere forti.-
-Che cosa vuoi fare ? Senza chiave è impossibile aprirlo.-
-Ho i miei metodi.-
Dalla su borsa Chloe tira fuori un martello che sbatte violentemente sul cassetto finchè non si rompe:
-Ecco, ora possiamo vedere che c’è dentro.-
-Perché ti sei portata dietro un martello ?-
-Poteva essere utile, e poi avevo voglia di spaccare qualche suo vaso prezioso.-
Detto questo Chloe spacca un prezioso vaso cinesi posto li sopra il tavolo, rido, ma è  meglio non pensare al vandalismo di Chloe e guardare cosa c’è qui dentro. Sono documenti, però sono  tutti scritti in francese, non riesco a capirci molto, ma sembrano dei referti sull’incidente dei suoi genitori e delle cartelle cliniche di un istituto di igiene mentale francese:
-Interessante, sembra che “qualcuno” si stato ricoverato in un ospedale psichiatrico, però è tutto in francese, dobbiamo portarcelo dietro per tradurlo con calma a casa.-
Alzo lo sguardo dai documenti e vedo Chloe è diventata improvvisamente sconvolta:
-Chloe, ma che ti prende ?-
-L-le f-foto c’era u-una busta con d-delle foto.-
Chloe ha appoggiato il tutto sopra il tavolo. Io predo qualche foto in mano e rimango inorridito, sono foto di donne legate e imbavagliate, donne nude, donne con tagli nel volto e sulle braccia e foto di altre cose orribili:
-Oh mio Dio, è-è-è orribile, quel-quel tipo è-è davvero un maniaco, è un depravato, e-e Max è davvero in pericolo.-
Non ho tempo per pensare a Max, perché tutto d’un tratto sento un rumore quasi impercettibile:
-Cos’è stato ?-
-Cos’è stato cosa ?-
-Mi è sembrato di sentire un urlo, mi sembra che provenisse dal piano di sotto.-
-Sarà meglio tirare fuori questa allora.-
Chloe tira fuori dalla sua borsa una pistola, sono molto sorpreso:
-E quella dove l’hai presa ?-
-Ce l’avevo il giorno in cui sono stata teletrasportata nel futuro.-
-Ce l’avevi anche quando stavi in casa mia ?-
-Si, ma tranquillo, sapendo che c’era una bimba avevo tolto tutti i proiettili. Avevo pensato di sbarazzarmene, ma sapevo che prima o poi mi sarebbe tornata utile.-
Io e Chloe cerchiamo di raggiungere il piano di sotto, ma l’unica porta che conduce là è molto pesante ed è chiusa a chiave:
-Merda, non si apre, avrei dovuto fabbricare altri esplosivi. Cazzo, qui sotto posso esserci una persona, una ragazza prigioniera, io ho sentito un urlo provenire da qui sotto.-
Mi sto veramente agitando, Chloe lo vede è perciò cerca subito di tranquillizarmi:
-Warren, Warren stai zitto e ascoltami: Ora tu ti calmi e io cerco di forzare la serratura, poi quando ti sarai ripreso vai a cercare altri indizi nelle altre stanze. Va bene ? E-e-poi forse ti sei solo immaginato l’urlo, i.io non l’ho sentito-
Faccio due grossi respiri:
-Va bene, va bene, d’accordo.-
Alzo i tacchi e vado a cercare altri indizi, devo stare calmo, f-forse Chloe ha ragione, f-forse mi sono solo l’urlo. Però, io sono sicuro di averlo sentito, ma forse è stato solo lo stress di scoprire che Max è nelle mani di un manico, sono molto in ansia per lei ma non è il momento di farsi trascinare, devo stare calmo. Cercando per la casa trovo il luogo di controllo delle telecamere, decido di distruggerlo per non lasciare altre prove, la prudenza non è mai troppo. Salgo le scale e arrivo davanti a due camere da letto, apro una della due, all’interno c’è un letto con delle fibbie e delle corde, c-credo che qui ci tenga prigioniere delle ragazze, è-è orribile. Il solo pensiero di Max legata a quel letto mi disgusta, cosi cambio stanza, qui c’è una lussuosissima camera da letto con un letto matrimoniale e delle foto appese. Cerco nell’armadio e nella scrivania, ma non trovo niente, sto per rinunciare quando cosi per scrupolo cerco anche sotto il letto di Jean e bingo, ho trovato un computer portatile, magari qui dentro ci sono tutti i segreti di Jean, altrimenti perché nasconderlo sotto il letto ? Devono esserci le prove che cerchiamo. Guardo l’orologio e vedo che è tardissimo, dobbiamo andarcene. Scendo velocemente le scale e dico a Chloe:
-Basta Chloe, dobbiamo andarcene, Dupont può tornare da un momento all’altro.-
-M-ma non ho ancora finito.-
-Lascia stare, ho trovato il pc di Dupont, se riusciamo a violarlo potremmo trovare tutte le prove di cui abbiamo bisogno.-
-Non bastano le foto che già abbiamo ?-
-No, nelle foto non si vede mai la faccia di Dupont, non possiamo andare alla polizia, non crederebbero mai che le foto siano le sue. E’ la sua parola contro la nostra, potrebbe dire che le foto potrebbero essere di chiunque, che vogliamo incastrarlo. E per noi sarebbe molto difficile spiegare ai poliziotti in che modo abbiamo ottenuto le foto. No, abbiamo bisogno di prove vere.-
Chloe sospira:
-Avremmo dovuto portare una macchina fotografica e documentare il tutto, siamo stati degli stupidi principianti.-
-Fa niente, se il PC contiene ciò che spero siamo a cavallo.-
-Sai come hackerarlo.-
-Non sono un informatico, ma coi computer ci so fare, inoltre un mio ex compagno di studi mi ha mostrato dei trucchetti molto interessanti. Mi ci vorrà tutta la notte per entrarvi, una volta riuscito avremo tutte le rove.-
Annuisce Io e Chloe ci allontaniamo velocemente, per fortuna non ci ha visto nessuno e nonostante qualche nostra ingenuità la spedizione è andata abbastanza bene, anche se non come speravamo. Sappiamo che Dupont è un maniaco, ma ancora non abbiamo prove schiaccianti.
-Meglio se facciamo queste operazione a casa tua Chloe. Jean sa dove abito, e potrebbe sospettare di me, non dovrebbero esserci problemi.-
Lei annuisce e poi accende la radio:
-Ma che fai ?-
-Voglio ascoltare un po’ di musica, sai per scaricare l’adrenalina.-
Mette su una stazione radio locale ma invece della musica c’è notiziario che riporta una notizia che ci gela il sangue, una donna Melanie Puckett è stata stuprata questa notte, e un’altra Charlotte May è stata rapita. Gli inquirenti dicono che l’autore dei due reati è lo stesso dei precedenti. Io  e Chloe non abbiamo dubbi, Jean ha colpito ancora, ma come ha fatto se è rimasto per tutta la sera alla mostra insieme a Max ?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Okay, nuovo capitolo, un lungo e importante capitolo, inizialmente volevo interromperlo dopo lo scherzo di Chloe a Warren, ma poi ho preferito continuare perchè credevo che non si facessero troppi passi avanti nella trama.  Che accadrà ora ? Warren risucirà ad hackerare il pc di Jean Sebastian ? Se si, troveranno le prove per incastralo ? E' davvero Jean ad aver commesso quei reati ? Jean scoprirà che sono stati Warren e Chloe a entrare in casa sua ? Max è in pericolo ? Lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo. Grazie a tutti coloro che leggono, seguono e commentano la Fanfic. Critiche (se giustificate) sono amichevolmente accettate perchè aiutano a migliorarsi. 

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Capitolo 20
*** Un sogno di ricordi ***


 
CAPITOLO 20   UN SOGNO DI RICORDI


 
POV WARREN


Io e Chloe arriviamo a casa sua e cominciamo a scaricare le cose:
-Non creeremo disturbo alla tue coinquilina ?-
-No, vai tranquillo, questa notte la passa dal suo ragazzo, quindi potremo lavorare in santa pace.-
-Perfetto, allora faremo cosi, mentre io provo entrare dentro il computer tu cercherai di tradurre tutti quei fogli in francese, siamo d’accordo ?-
-Certo.-
-Bene, allora mettiamoci subito al lavoro, non c’è un secondo da perdere.-
Portiamo dentro le cose che ci servono e io comincio subito a smanettare con il computer mentre Chloe cerca un dizionario di francese. Devo sbrigarmi, il destino di Max dipende da me, lei non ritornerà mai indietro da sola, devo farle capire che razza di pazzo è Jean. E devo farlo in fretta, domani lei e quello stronzo partiranno.


POV MAX



E’ proprio bella Arcadia Bay di notte, non ricordavo che fosse cosi. Jean mi ha fatto offerto di riaccompagnarmi all’albergo, ma io ho gentilmente rifiutato la sua offerta, volevo farmi un’ultima passeggiata ad Arcadia Bay prima di partire. La mia città, nonostante io abbia sempre sognato di vedere città come Parigi, Londra, Madrid credo proprio che mi mancherà. Ancora poche ora e lascerò questo posto, il posto dove sono nata e cresciuta.
La serata che ho appena trascorsa è stata eccezionale, ero al centro dell’attenzione di tutti, moltissime persone mi hanno fatto i complimenti per le mie foto. E’ stato quello che ho sempre sognato, eppure non mi sento felice è come se mi mancasse qualcosa.
Cammino per qualche metro finchè dopo che ho girato l’angolo non incrocio una persona che non avrei mai pensato di incontrare a quest’ora in giro di notte. Davanti a me c’è Victoria che mi sorride:
-Max, Max Caulfield sei proprio tu ?-
Sembra gentile e sorpresa di vedermi:
-S-si, sono io.-
Fingo di non riconoscerla, non so bene come comportarmi, se essere gentile oppure ostile:
-Sono Victoria, Victoria Chase, la tua ex compagna di classe. Non puoi esserti dimenticata di me.-
-Oh si, Victoria , è-è bello rivederti.-
-Non c’è bisogno di mentire. Tu non sei felice di vedermi, ma ti capisco, d’altronde alla Blackwall Academy non facevo altro che tormentarti. Beh, so che le scuse fatte molti anni dopo non hanno tanto valore, ma voglio comunque  dirti che mi dispiace, mi spiace veramente per il modo in cui ti ho trattata.-
Sembra chi sia molto cambiata rispetto ai tempi del liceo:
-Le accetto, credo che sia inutile rimanere in cattivi rapporti per via di vecchie ruggini adolescenziali.-
-Ne sono felice, ma dimmi, che ci fai in giro a quest’ora ?-
-Diciamo che avevo bisogno di pensare.-
-Ti capisco, io non riuscivo a dormire, per cui ho deciso di fare una passeggiata notturna.  Senti, che ne dici se entriamo nel mio appartamento, ci beviamo un tè e parliamo di ciò che è successo in questi ultimi anni ? Dai, non farti pregare, permettimi di riparare almeno a qualche vigliaccata che ti ho fatto.-
Vorrei evitare, ma Victoria è cosi insistente che non riesco a dirle di no:
-D’accordo, andiamo pure.-
Victoria mi accompagna a casa sua, saliamo nel suo moderno appartamento, mi fa accomodare sul tavolo della cucina e mi prepara un tè:
-Ecco fatto, non per vantarmi immagino che tu sappia molte cose me, sono in tutte le riviste di fotografia.-
-
Nella mia mente sorrido, ovviamente non poteva cambiare troppo:
-Ma ora dimmi cosa fai nella vita ? L’ultima volta che ho sentito parlare di te è stato quando hai dovuto rinunciare al viaggio   per motivi personali e cosi ci sono andata io. E dico la verità, ti devo ringraziare, se tu non avessi rinunciato, credo non io sarei mai diventata quello che sono. Posso chiederti se non sono troppo indiscreta come mai non sei partita ? Eri una grossa occasione, avresti svoltato.-
Abbasso la testa, ripensando a come sarebbe stata la mia vita se avessi intrapreso quel viaggio, tuttavia mi sento a mio agio insieme a Victoria, cosi decido di parlarle un po’ della mia vita:
-Beh si, ho-ho dovuto rinunciare perché ero incinta, aspettavo una figlia da Warren.-
-Oh, allora sei una mamma ? E dimmi, lei com’ è ?-
-E’ una bambina dolcissima, tranquilla, intelligentissima, il suo unico problema è che è una bimba cagionevole di salute.-
-Oh, non hai delle foto in cui posso vedere com’è ?-
Incredibilmente mi sento a mio agio insieme a Victoria, cosi decido di parlarle un po’ della mia vita:
-Certo, eccola.-
Tiro fuori il mio cellulare e le mostro una foto di Chloe, noto che la guarda con uno sguardo che sembra di invidia e rimpianto:
-Oh Max, è bellissima, ti assomiglia tantissimo.-
-Lo so, me lo dicono sempre tutti.-
-E con Warren invece come va ? Siete sposati ? Lui come sta ?-
-Beh, lui si è laureato in chimica farmaceutica, e ora lavora nella farmacia di Arcadia Bay, non è cambiato poi molto. Siamo sposati da ben 5 anni ma…-
Mi interrompo, non vorrei raccontarle tutti gli avvenimenti degli ultimi giorni:
-Ma cosa ? Siete divorziati ? Spero di no.-
-N-no senti, non ne voglio parlare.-
-Max, ascolta, so che tra me e te non è mai corso buon sangue, ma se hai bisogno di confidarti, di sfogarti, parla pure con me. Te l’ho detto, non sono più quella di una volta.-
Non vorrei farlo, ma ho bisogno di parlare di questa situazione con qualcuno, e visto che la mia migliore amica non mi approva forse è meglio parlarne a Victoria, forse lei potrà capirmi.  Le racconto quello che mi è accaduto negli ultimi giorni, le parlo di Jean Sebastian, dei miei dubbi, dei mi sogni, delle mie delusioni e della mia vita:
-Wow Max, Max, Max, ci hai pensato bene ? Sei sicura di quello che stai facendo ? Lasciare la tua famiglia per andartene con un tizio che conosci solo da poco tempo ?-
Sospiro:
-Senti, è sempre stato il mio sogno essere una famosa fotografa, mostrare le mie foto nelle più grandi città del mondo, un po’ come fai tu. Se resto qui tutto questo non potrà mai accadere.-
Victoria sospira e si alza in piedi:
-Io Max non posso dirti quelle che è giusto fare, è una decisione che devi prendere tu. Ma lascia almeno che ti racconti una cosa. Tu pensi che la vita della fotografa di fama internazionale sia bellissima, eccitante, vedi tantissimi posti diversi, tu e le tue opere siete al centro dell’attenzione, insomma è fantastica non è vero.-
Annuisco:
 -Beh si, tutto questo è vero, ma non è tutto rose e fiori, ci sono anche i momenti in cui non sei sotto le luci della ribalta. I momenti in cui sei da sola in albergo, i momenti in cui sei da sola in una città lontana. Nel mio lavoro Max non riesce a stabilire amicizie e rapporti duraturi, sei sempre in giro per il mondo a fare foto o a eventi mondani, non hai il tempo di formare una famiglia. Ci sono momenti in cui penso che forse non avrei mai dovuto diventare una fotografa, in cui penso a come sarebbe stata la mia vita se avessi scelto un’altra strada. Sai,  a volte ti pensavo, pensavo a te che avevi la fortuna di avere delle persone vicino a te che ti amano. Una persona come Warren che ti ama. Io non ero molto brava a farmi apprezzare dalla gente, ero stronza e bastarda, mi sono pentita  di ciò che ero un paio d’anni dopo che ho cominciato lavorare. Cosa ci fai con la fama e i soldi quando non hai nessuno con cui condividerli ? Che ci fai coi complimenti della gente se poi nessuno di loro ti vuole bene veramente ? Che senso ha girare il mondo se non hai nessuno con cui vederlo ? Ricorda, che la felicità è reale solo se condivisa-
-Ma sei molto giovane, insomma sei ancora in tempo per creare una famiglia se lo desideri.-
-Si hai ragione, io sono ancora in tempo. Sei tu che presto non avrai più tempo.-
-Che intendi dire ?-
-Durante la scuola ho imparato a conoscerti un po’ Max Caulfield. Per te i rapporti umani con le persone a cui vuoi bene sono importantissimi. Io sono sicura che se partirai, prima o poi ripenserai alla tua decisone e vorrai tornare indietro, riprenderti la tua vecchia vita. Solo che non potrai più farlo, Warren non ti vorrà più vedere e Chloe sarà cresciuta senza una madre, perché credimi, ho seri dubbi che tuo marito si vorrà risposare. Hai ragione, io sono ancora in tempo per formare una famiglia, ma se tu parti perderai quella che già hai. Ti perderai la crescita di tua figlia, ti perderai i Natali passati insieme, ti perderai la gioia e l’affetto, ti perderai forse la cosa più importante di questo mondo, l’amore.-
-B-beh ho ancora J-Jean i-io formerò una famiglia insieme a lui.-
-Ma per favore, credi veramente che quel uomo ti potrà mai amare come Warren ?  Credi che per te farebbe i sacrifici che ha fatto tuo marito ? No, credimi no, per quel ragazzo tu sei tutto. Mentre invece lo sai cosa sei per quel Dupont ? Tu sei una delle tante, secondo me quello prima o poi si stancherà di te.-
Mi sto innervosendo, non può parlare di Jean cosi:
-Tu nemmeno lo conosci.-
-Tu credi ? Beh, di persone come lui io ne ho conosciute tante, elegante, bello, gentile, sono i più subdoli, i più manipolatori, ti fanno credere a tutto quello che vogliono loro, ti abbindolano con regali e complimenti, sono dei donnaioli. E poi dai, proprio tu giudichi le persone in base alla apparenze e ai modi di fare piuttosto che guardare quello che ha dentro ? E poi sai, non so se si tratti della stessa persona, ma qualche tempo in fa, mi trovavo in Francia e lessi un articolo che parlava di un Jean Sebastian accusato di stupro, la vicenda si concluse con un archiviazione, ma c’erano molti punti oscuri nella faccenda.-
In quel momento suona una sveglia:
-Oh com’è tardi, mi spiace Max, ma devo chiedere di andartene, devo ancora finire di preparare le valige.-
-Sei in partenza ?-
-Si, per il Sud America, devo fare delle foto alle montagne delle Ande. Beh Max, stammi bene e ripensa a quello che ti ho detto, sono sicura che farai la scelta giusta.-
-Buon viaggio Victoria.-
Ci abbracciamo e poi me ne vado. Giudicata da Victoria Chase, non posso crederci, devo essere proprio caduta in basso. Guardo la mia figura riflessa sulla vetrina di un negozio, sono ancora io oppure no ? Sono forse diventata quello che Victoria ai tempi della scuola ? Una stronza egoista ? Veramente quello che voglio è andarmene da qui per diventare famosa ?
 
Con ancora in testa le parole di Victoria torno all’albergo, ora come ora ho solo voglia di mettermi a letto. Sistemo i vestiti dentro l’armadio e prendo la camicia da notte che mi ha regalato Jean assieme a molti altri vestiti, per ora andrò in Francia con questi e poi troverò un modo per farmi inviare da Warren tutte le mie cose rimaste a casa. Tutto ad un tratto dalle tasche di un paio di pantaloni sistemati male cada un oggetto, mi avvicino per raccoglierlo e vedere che cosa sia. E’ un anello, per la precisione è la fede che mi ha messo al dito Warren il giorno in cui ci siamo sposati. Warren mi ha detto che apparteneva a sua nonna e che lei gli aveva fatto promettere di darla in dono alla sua sposa. Devo assolutamente restituirgliela quanto prima. La appoggio sul mio comodino e poi mi metto a dormire e a sognare:
Siamo nel parco del campus, Warren è davanti a me ed è molto triste:
-E allora è vero ? Te ne vai da Arcadia Bay e ritorni a Seattle ?-
-SI Warren, è vero, devo andare, ormai qui non c’è nulla per me. Jefferson, l’insegnante per cui ero venuta è in prigione e Chloe è morta. Non posso più restare qua, vedere tutti i posti in cui sono stata con Chloe mi rende triste.-
-Max, tu non puoi andartene, devi restare qui e lottare, è quello che vorrebbe Chloe. Qui ci sono io, ti aiuterò a superare questo momento, ti prego resta, hai tanti amici qui, non sei sola ti aiuteremo tutti.-

Gli rispondo con rabbia:
-Tu non sai niente di Chloe, non la conoscevi nemmeno.-
-Allora aiutami a conoscerla, raccontami com’era, raccontami cosa è successo.-
-Non mi crederesti mai.-
-Non puoi saperlo se non mi racconti nulla.-
Va bene, che ho da perdere, racconto a Warren tutta la storia mia e di Chloe. Non appena ho finito,  lui incredibilmente mi abbraccia, io ero convinto che si sarebbe fatto una risata e mi avrebbe mandata la diavolo:
-Oh Max, dev’essere stato terribile.-
-T-tu mi credi ?-
-Si, io ti credo, tu non racconti bugia. Sei la mia migliore amica, ti conosco bene, non sopporto di vederti soffrire, farei di tutto per te. Ma non posso aiutarti se non resti-
La dolcezza e l’amicizia di Warren riesce a convincermi:
-Si, io resterò qui.-

Siamo di ritorno a una notte passata a vedere una maratona di film al drive-in di Newberg, Warren mi sta riaccompagnando al mio dormitorio:
-Allora ti sei divertita SuperMax ?-
-Molto, è stata una bellissima serata.-
-Ne sono felice.-
Warren si fa improvvisamente serio:
-Max, ho-ho una cosa molto importante da dirti.-
Gli rispondo col sorriso:
-Che cosa Warren ?-
Lui abbassa la testa e inizia a gesticolare con le mani:
-M-Max, c’è-c’è u-una cosa c-che ti voglio d-dire d-da tantissimo tempo e…e…cioè, io….-
Poverino, è cosi impacciato, ma è anche cosi dolce:
-I-io ti volevo dire che mi sono innamorato di te dalla priva volta che ti ho visto.-
L’ha detta tutto d’un fiato, è come se si volesse liberare da un gran peso che portava da tempo, io gli sorrido:
-Lo so Warren, anch’io.-
Detto questo lo bacio, ed è un bacio bellissimo, caldo, appassionato, come se riversassimo parte della nostra anima nella bocca dell’altro.  Il  bacio più bello che abbia mai avuto, molto, molto meglio di quello che ho avuto con Chloe. Ci stacchiamo:
-Q-questo significa che stiamo insieme Max ?-
-Si, Warren, si.-

-I-io p-potrei e-essere incinta.-
A quella notizia sbianca completamente:
-M-ma n-ne sei sicura?-
-I-io non lo so, non ne sono sicura, però ho un appuntamento dal ginecologo, lui mi dirà con certezza se lo sono oppure no. I-io p-però v-volevo s-sapere tu cosa vorresti far ne-nel caso che….-
-Max, io ti sosterrò qualunque scelta tu faccia.-
-Ho capito, ma tu cosa preferiresti ?-
Si appoggia alla colonna e sospira:
-I-io Max non voglio influenzarti in alcun modo, m-ma io v-vorrei tenerlo. E’ una vita, lo so che per alcuni è solo un ammasso di cellule, ma crescerà e diventerà un bambino, è una vita, una vita che abbiamo creato noi. E poi onestamente ho sempre voluto diventare padre di un figlio tuo e mio. L-lo so che non sarà facile, che avremo tanti problemi e tante difficoltà, m-ma io cercherò di fare del mio meglio. Detto questo, ti ripeto che appoggerò qualsiasi scelta tu voglia fare, se devo aspettare per diventare padre lo farò. Come dicono le femministe ? L’utero è mio e me lo gestisco io. La scelta è solo tua Max.-
Saputo il suo punto di vista mi avvio dubbiosa dal ginecologo.

-Allora dottore, quali sono i risultati delle analisi ?-
Il dottore è un uomo brizzolato di circa di 55 anni con occhiali e la barba grigia, sembra molto gentile, prende in mano un foglio e midice:
-Beh signorina Caulfield, le faccio le mie congratulazioni, lei incinta fra circa 8 mesi lei darà alla luce un bambino.-
A quelle parole mi metto a piangere, ciò sapevo che c’era questa possibilità, ma non mai voluto affrontare fino in fondo quell’eventualità, e ora che farò ? S-se lo tengo dovrò rinunciare alla più grossa occasione della mia vita, ma se abortisco, m-mio figlio morirà e con lui una parte di me, n-non posso mantenerlo, ma non vorrei perderlo ? Cosa posso fare?
Il dottore si avvicina a me e cerca di consolarmi:
-Su, su signorina Caulfield, non pianga, una soluzione si trova, se vuole….-
Smette di parlare, fa un grosso respiro e poi prosegue:
-Insomma, immagino che lei non voglia tenerlo quindi…-
-I-io non lo so dottore, lei cosa mi consiglia ? Cosa dovrei fare-
Lui sospira, si affaccia alla finestra dell’ambulatorio e dice:
-Signorina Caulfield, la scelta deve essere solo sua. Io posso solo dirle che nella mia carriera ho fatto tantissimi aborti e  che sono stati quasi tutti dolorosissimi. Molti madri non volevano, ma allo stesso non potevano mantenere i propri figli. E’ stato molto doloroso anche per me, non mi è mai piaciuto fare queste cose, vorrei non doverle più fare, vorrei smettere, ma non posso , è il mio lavoro, anche se contrasta con la mia religione.-
Tira fuori una catenina con la croce dal suo collo:
-Lei è cattolico ?-
-Si, non sono un obbiettore, non sono una fanatico, mi rendo conto che alcune volte non è possibile far nascere un bambino, ma le dico che ogni vita che non ho fatto nascere me la sogno ogni notte. Io vorrei che l’aborto fosse l’ultima soluzione estrema, non un rimedio semplice, come magari lo intendono certi ragazzini irresponsabili. Loro se ne fregano della vita che portano nel grembo, mi fa rabbia, non sono stato responsabile e perciò un bambino non deve nascere perché sono un coglione. Ops, mi perdoni, non volevo.-
Noto come le ultime frasi le dica con un tono più rabbioso:
-Sto divagando, meglio tornare a lei, mi dica, lei c’è l’ha un compagno ? Un fidanzato ?-
-Si, ce l’ho m-mi ha già detto che rispetterà qualunque decisione io prenderò.-
-Beh, è già qualcosa, certi tizi scappano non appena scoprono che la propria ragazza è incinta. Lavorate ? Avete una casa ?-
-Beh, i-io sto lavorando per conto di un giornale locale, mentre il mio ragazzo frequenta la facoltà di chimica, tra un paio di anni si laura. E no, al momento non abbiamo una casa, io condivido un appartamento con un paio di ragazze e lui abita nei dormitori del campus.-
-Mmmh Avete dei genitori che possano sostenervi economicamente ?-
-Beh si, ma non so come la prenderanno. La cosa di cui ho paura però è che se lo tengo poi non potrò più realizzare i miei sogni.-
-Mi ascolti signorina, sa anch’io ho avuto un figlio molto presto, è mi rendo che può essere difficile far destreggiarsi tra la carriera e il figlio, ma guardi, io sono riuscito comunque a laurearmi e a diventare un ginecologo come desideravo e non avrei rinunciato veder crescere mio figlio per tutto l’oro del mondo. E? stata un esperienza bellissima, molto difficile ma bellissima. Poi lo so che è difficile dirlo ai genitori, ma se ti voglio veramente bene prima o poi lo accetteranno. Comunque la scelta è sua, faccia quello che il suo cuore desidera.-
Ripenso alle parole del dottore, alla voglia di Warren di essere padre e poi mi tocco la pancia. No, è il mio bambino e io non lo ucciderò:
-Grazie dottore, ora ho deciso.-
-Ovvero ?-
-Terrò il bambino.-

Busso nel dormitorio di Warren, lui mi apre subito la porta, sto per dirgli dei risultati ma lui me lo impedisce:
-No Max, non parlare, sono io il primo che deve dirti una cosa.-
Ecco, ora mi dirà che non vuole più il bambino, che dovrò abortire. Ma incredibilmente si inginocchia e tira fuori un anello dalla tasca:
-Max Caulfield, vuoi sposarmi ?-
Sono sbalordita:
-C-cosa ?-
-V-vuoi diventare mia moglie ? Te lo chiedo prima che tu mi dica se sei veramente incinta oppure no perché…beh perché io ti amo e non voglio che tu creda che io ti voglia sposare solo perché sei incinta. Io ti voglio sposare perché sei l’unica ragazza che io abbia mai amato e l’unica che amerò mai. Perché sei unica, perché senza di te non posso vivere, perché sei la mia fonte di felicità, la mia fonte di gioia, perché sei dolce, sensibile, simpatica, bella e geek proprio come me. Allora vuoi sposarmi ?-
La sua dichiarazione mi commuove e sto quasi per mettermi a piangere:
-Si Warren, io ti sposerò, i-inizieremo u-una nuova vita tutti e tre insieme.-
-V-vuoi dire che….-
-Si, sono incinta, è voglio tenerlo.-
Si fionda subito ad abbracciarmi e baciarmi:
-Ti amo, ti amo tanto.-
Si abbassa per toccarmi la pancia:
-E amo tanto anche te piccolo Graham.-
-
E’ la nostra prima notte di nozze, siamo nella nostra nuova casa, o per meglio dire la casa di Joyce e David che ora è diventata nostra. Siamo sotto le coperte, abbiamo appena finito di fare l’amore, e Warren mi sta accarezzando dolcemente la pancia, poco dopo lo sento singhiozzare:
-W-Warren s-stai piangendo ?-
-Si, dalla felicità.  Ancora non ci credo, grazie Max, tu hai fatto in modo che si avverasse il mio sogno più grande. Quello di avere una famigli insieme a te. Grazie ancora-
-Prego Warren, sono io a doverti ringraziare per tutto quello che fai per me.-
Sorride:
-Tu cosa credi che sarà il bambino, un maschio o una femmina ?-
-Io credo che sarà un maschio.-
-Io una femmina, non so perché, ma ho questa netta sensazione.-
-Tu dici Warren ?-
-SI, ma non mi importa quale sarà il sesso, gli vorrò bene qualsiasi cosa sia.-
Ci baciamo

Sento suonare al campanello, è Warren che è tornato a casa dal lavoro:
-Amore, sei tornato a casa.-
-Si , ciao SuperMax.-
Ci baciamo e poi si avvicina per sentire il mio pancione:
-Come sta la piccola ?-
-Bene, mi ha tirato un paio di calci oggi .-
Warren sorride:
-Bene, allora preparami un caffè, tra tre giorni devo dare un esame e devo essere preparato.-
-Ma Warren, sei appena tornato, non vuoi cenare ?-
-Non ho tempo, domattina devo essere di nuovo in fabbrica, preparami un paio di panini, mangerò mentre studio.-
Dopo una doccia veloce Warren si fionda subito sui libri, sono preoccupata per lui, non riposa mai un attimo, appena stacca dal lavoro va subito a studiare:
-Warren ma non vuoi riposarti un po’ ? Sei stanco, vieni da otto ore di lavoro.-
-Non posso riposarmi Max. Devo laurearmi, devo dare una stabilità economica a te e alla piccola.-
Mi metterei a piangere, lui fa cosi tanti sacrifici per me e per sua figlia. Mi ama cosi tanto, ci ama cosi tanto.-

Il sole sta per tramontare, ormai in spiaggia siamo rimasti solo noi. Chloe sta ancora facendo un castello di sabbia, mentre Warren mi tiene stretta a lui:
-Non è bellissimo essere qui in spiaggia tutti insieme ?-
-SI, moltissimo.-
-Guarda che bel tramonto, credo che ne verrebbe fuori uno scatto perfetto.-
-Hai ragione.-
Prendo dalla borsa la mia fedele polaroid e faccio mettere in posa Warren e Chloe:
-Dite cheese.-
La foto esce dalla macchina:
-Oh ma è bellissima, tu che ne dici Chloe ? Ti piace ?-
-Si, la mamma è la più brava fotografa del mondo.-
-Grazie tesoro.-
Quando mi fanno questi complimenti non mi rammarico troppo di non essere diventata una famosa fotografa, loro sono il mio pubblico. Se le mie foto piacciono a loro io sono contenta anche cosi.
-Ora però la mamma dovrà scappare, altrimenti il drago delle coccole la riempirà di baci.-
Inizio a fuggire con loro due che mi inseguono:
-Eh no, dai, smettetela.-
 
Mi sveglio tutto d’un tratto. E’ stato un sogno, e che sogno, è stato il mio passato, eventi che ho vissuto. Ricordi felici di me e la mia famiglia, e io-io la voglio abbandonare. Io-io che cazzo sto facendo ? Sono proprio una scema, un’idiota. Come mi è venuto in mente l’idea di lasciarla ? Come posso abbandonare mia figlia ? Ricordo i suoi primi passi, la prima volta che ha detto “mamma”, ricordo i pomeriggi passati al parco a spingerla sull’altalena, il suo primo disegno. Il sogno mi ha fatto ricordare una cosa, nessuno mi amerà mai come Warren e io non amerò mia nessuno come Warren, Avrei voluto ricordarmene, avrei voluto capirlo prima.

Mi alzo e mi rimetto con grande orgoglio la fede nell’anulare. Ora devo uscire, andare da Jean, dirgli che non partirò con lui e poi tornare a casa da mio marito e dalla mia bambina, spero solo che Jean sia comprensivo e non soffra troppo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Okay, nuovo capitolo, ammetto che non accadono troppe cose, più che altro sono ricordi del passato di Max, ricordi che gli hanno permesso di capire finalmente che vuoloe restare con la sua famiglia. Che accadrà ora ? Warren e Chloe scopriranno qualcosa? Se si, troveranno le prove per incastralo ? E' davvero Jean ad aver commesso quei reati ? Jean si metterà l'anima in pace? Max è in pericolo ? Lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo. Grazie a tutti coloro che leggono, seguono e commentano la Fanfic. Critiche (se giustificate) sono amichevolmente accettate perchè aiutano a migliorarsi. 

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Capitolo 21
*** I segreti di Jean Sebastian ***


CAPITOLO 21   I SEGRETI DI JEAN SEBASTIAN
 
POV WARREN


Manca poco più di un’ora all’alba, e io ancora non sono riuscito ad entrare in questo dannatissimo, strameledettissimo computer di merda. Cazzo se non ci riesco, entro poche ore Max partirà insieme a quel Dupont. Batto un pugno sul tavolo per la frustrazione, una Chloe preoccupata si avvicina con dei fogli in mano e mi chiede:
-Non ci sei ancora riuscito ?-
-Purtroppo no, questo pc ha più sistemi di sicurezza di una base militare.-
-Beh, io invece per fortuna sono riuscita a tradurre alcuni di questi fogli.-
Speranzoso chiede:
-E che hai scoperto ?-
-Alcune cose sono parecchio oscure, altre sono decisamente inquietanti però…-
-E dai, non tenermi sulle spine.-
-Beh, tra i vari fogli che ho tradotto c’e un rapporto ufficiale della polizia francese riguardo un incidente d’auto avvenuto esattamente cinque anni fa in Francia. Nell’incidente persero la vita marito e moglie, i loro  nomi erano Marcel Dupont e Monica Hayden, i genitori di Jean Sebastian.-
-Si, ho letto su internet che i suoi genitori sono morti per incidente d’auto, c’era scritto che il padre ha perso il controllo dell’auto, forse dovuto a qualche bicchiere di troppo e che questa si è schiantata addosso ad una parete rocciosa e che alla loro morte lui ha ereditato tutto, non vedo però come questo possa aiutarci.-
-Beh, può aiutarci eccome, qui c’è scritto che nel sangue di Marcel non furono trovate tracce di alcol e che lo schianto addosso alla parete fu dovuto a freni non funzionanti. Anzi, ti dirò di più, l’agente che ha scritto questo rapporto è sicuro al 100 % che i freni fossero stati sabotati e che quindi non si sia trattato di un incidente ma bensi di un omicidio premeditato.-
Dice tutto questo con impassibilità, con una faccia priva di emozione:
-Aspetta, aspetta, aspetta, vuoi dirmi che secondo te Jean ha ucciso i suoi genitori per intascare tutto l’eredità ?-
-Beh si, è la soluzione più logica, era la persona che più di tutte poteva trarre vantaggio dalla morte dei genitori.-
Mi porto le mani sui capelli e con voce sconvolta dico:
-Cioè, questo ha ucciso i suoi genitori, coloro che l’hanno messo al mondo, coloro che gli hanno voluto bene solamente per un questione di denaro. Che mostro, ma se avevano questi sospetti, perché non hanno indagato su Jean ? Perché la polizia è arrivato cosi presto alla conclusione che tutto sia stato solo un incidente ? E che ci faceva quel fascicolo nel cassetto di Jean ?-
-E’ proprio questo il punto, questi documenti sono riservati, non dovrebbero mai uscire da un ufficio di polizia, e invece si trovavano dentro il cassetto di un tavolo. Io credo che Jean abbia corrotto qualcuno per farsi consegnare questo rapporto e sostituirlo con uno a lui più favorevole.-
-Tu credi ?-
Con l’impassibilità che ha fatto sfoggio per tutta la conversazione Chloe risponde:
-Beh di certo a quel punto i soldi non erano un problema per lui, sembra che l’eredità consisteva in diversi milioni di euro, oltre che diversi terreni e edifici, suo padre era capitano d’industria. Industria che poi Jean ha rivenduto per altri svariati milioni.-
-Ma se era un rapporto cosi scottante per lui, perché non l’ha distrutto ? Perché se l’è tenuto in casa ? Era molto più comodo farlo sparire per sempre.-
-E io che ne sò ? Vallo a sapere come funziona la testa di certi criminale ?-
-Peccato che questo non basti a condannarlo.-
-No, però è già qualcosa con cui sarebbe possibile aprire un indagine e un procedimento penale perlomeno in Francia. Se non altro abbiamo la certezza che Jean ha veramente a che fare con cose losche e poco pulite.-
-Si, il trafugare documenti riservati è un reato, ma potrebbe cavarsela con poco oppure proprio scamparla del tutto.-
-Già, per questo devi riuscire ad entrare dentro il suo computer, ho il sospetto che li dentro troveremo cose ben più scottanti.-
-Lo credo anch’io.-
Sospiro, se non riusciamo a trovare altre prove Max partirà con quel delinquente, ho tanta paura di quello che quel bastardo potrebbe farle:
-Senti, le altre carte invece ? Sei riuscita a tradurle ?-
Chloe fa un faccia dubbiosa:
Si, una buona parte si, ma non credo che ci possano essere di grande aiuto.-
-E perché mai ?-
-Sono delle semplici cartelle cliniche riguardanti lo stato di saluto di un paziente, il suo nome è Pierre, Pierre Giroud. Non sono riuscita a capire bene di quale malattia sia affetto, anche perché questi referti sono molto vecchi, ho capito però che questo tipo aveva tante di quelle parafilie da far rabbrividire anche il più maniaco dei maniaci. Qui c’è scritto che per fortuna non ha mai ucciso nessuno, ma che avrebbe potuto farlo da un momento all’altro, e proprio per questo sconsigliavano il rilascio della persona.-
-E di quali tipi di parafilie stiamo parlando ?-
-Beh, sadismo, frotteurismo, biastofilia e queste sono solo alcune, le altre te le risparmio.-
Scandalizzato chiedo:
-Vuoi dire che un tipo del genere è in libertà ?-
-Non è detto, potrebbero semplicemente averlo trasferito in un altro istituto.-
-Ma perché queste carte si trovano in casa di Dupont ?-
-Forse questo Pierre è un suo amico o un parente di Dupont. E lui gli sta semplicemente pagando queste cure psichiatriche.-
-Comunque a giudicare dalle date che sono scritte sulle scheda,si può dedurre che Pierre è stato internato quando Dupont aveva solo 15 anni. Quindi non può essere stato lui a chiuderlo, forse sono stati i genitori o un altro dei suoi parenti.-
-Però potrebbe averlo fatto uscire.-
-Beh si, quello si. Tuttavia non credo che questa persona abbia a che fare con tutta questa faccenda.-
Frustato sbuffo:
-Forse, o forse è lui il suo complice, pensaci è cosi malato che potrebbe benissimo essere lui a violentare e rapire quelle povere ragazze mentre Dupont si trova da un'altra parte.-
-Warren ragiona, Francine ha detto che l’uomo che l’ha aggredita era uguale, identico spicciato a Dupont e a giudicare da questa foto allegata al fascicolo non sembra che gli somigli tantissimo.-
Chloe mi porge il fascicolo dove all’interna trovo una fotocopia in bianco e nero di una foto, cazzo ha ragione, questo ragazzo non assomiglia a Jean, ha le labbra molto più sottili, il naso molto più grande, il mento molto più sporgente, le sopracciglia sono più folte e pure gli zigomi sono diversi. Non sono certo dettagli, una persona non l’avrebbe mai potuto scambiare per Dupont:
-Comunque come ti ho già detto non può essere stato lui.-
-Però potrebbe averlo fatto uscire.-
-Beh si, quello si.-
Frustrato sbuffo:
-Purtroppo hai ragione, ed è un grosso enigma da scoprire. Come fa a stuprare le ragazze se si trova da tutt’altra parte ? Non è che per caso ha un fratello gemello ? Un sosia ?-
-Sarebbe troppo bello, troppo facile, no lui è figlio unico di questo sono assolutamente certa. In quanto al sosia, beh dai è una soluzione troppo banale per essere vera, Ma sono sicurissima che dentro quel computer troveremo la risposta ai nostri problemi.-

-Già, beh è meglio se mi rimetto a lavorarci su.-


POV MAX

Mi rendo conte che è ancora molto presto, il sole è sorto da poco, ma devo andare subito da Jean, prima finisce questa storia meglio è. Non vedo l’ora di tornare a casa, di riabbracciare la mia Chloe e di baciare di nuovo Warren, già Warren, spero che mi possa perdonare, mi sono veramente comportata da stronza.  Metto da parte gli eleganti vesti che mi ha regalato Jean e mi metto un paio di jeans, una maglietta e una semplice felpa, ecco, ora sono di nuovo Max Caulfield, anzi Max Graham. Esco velocemente dall’hotel e inizio a camminare velocemente presso la casa di Jean.
Una volta arrivata li non posso che rimanere a bocca aperta nel vedere il lusso, la grandezza e la modernità della sua villa. Rimango a fissarla ammirata per qualche secondo, ma poi ritorno in me, basta, non è il momento di restare qui a fissare la bellezza di questa abitazione. Mi avvicino al cancello per suonare il campanello ma vedo che Jean è nel giardino a fissare la sua abitazione, ha uno sguardo preoccupato e porta gli stessi vestiti dell’altra sera, come se non avesse dormito per nulla, lo chiamo:
-Buongiorno Jean.-
Lui si gira, mi sorride, sembra felice di vedermi e mi risponde molto cordialmente:
-Oh buongiorno Max, come mai si trova qui ? Che ci fa sveglia a quest’ora ?-
-Potrei farle la stessa domanda. Indossa gli stessi abiti di ieri sera, come se non avesse dormito.-
-Infatti purtroppo è cosi Max. Ieri notte, mentre io e lei ci trovavamo alla mostra qualche farabutto si è introdotto in casa mia. Ora Io stavo controllando se ci sono danni alla villa.-
Merda, cosi sarà più difficile dirgli che non partirò con lui, non vorrei aggiungergli un altro dispiacere, ma lui deve partire oggi e in teoria io dovrei andare con lui:
-Oh mi dispiace, le hanno rubato qualcosa ?-
Dice con fermezza:
-No, niente di prezioso, forse erano solo vandali che volevano divertirsi rovinando le proprietà altrui. Si figuri che dentro casa mia è un disastro, vasi rotti, cassetti spaccati, bah, certa gente non conosce il significato della parola rispetto. –
-Ma ha chiamato la polizia ?-
-Si, se ne sono andati poco fa, ma non credono che troveranno i responsabili, non hanno lasciato tracce, hanno cancellato le registrazione delle telecamere e ovviamente avevano i guanti, per cui non hanno lasciato impronte.-
-Ma non le sembra strano che abbiano fatto tutta questa fatica solo per vandalizzare la sua casa ? Dal modo di fare sembrano dei ladri professionisti.-
Le mie domande cominciano a innervosirlo:
-Non lo so, forse semplicemente non sono riusciti ad aprire la cassaforte e cosi hanno deciso di divertirsi un po’ distruggendo qualche mio oggetto.-
-Questo significa che il ritorno in Francia verrà rimandato ?-
-No, assolutamente, partiremo all’orario prefissato. Ho alcune faccende urgenti da sbrigare in Francia, perciò a sistemare le cose qui ci penserà un mio uomo di fiducia.-
Accenna a uno starno sorriso e poi riprende a parlare:
-Ma ora non voglio angustiarla con queste cose. Mi dica, perché è venuta qui da me ? Avremmo dovuto partire questo pomeriggio non questo mattina, e sarei dovuto venire io a prenderla non il contrario, mi dica le è successo qualcosa ?-
Titubante inizio a parlargli:
-E-ecco Jean, a-a proposito del nostro viaggio i-io….-
-Su, si faccia coraggio e mi racconti tutto.-
Quel sorriso, quel viso mi fanno titubare, ma alla fine riesco a tirare fuori dalla bocca quello che devo dire:
-Ecco, io ho deciso di non partire più.-
Sconvolto mi chiede:
-Ma che dice ? Non mi dica che ha cambiato idea.-
-Purtroppo si, mi dispiace darle un’altra cattiva notizia, ma ho deciso di tornare a casa dalla mia famiglia. Ho capito che quello è l’unico posto dove posso essere veramente felice, ho capito che in verità io amo ancora mio marito. Mi dispiace tanto-
-Ma sta scherzando ? Max, vuole veramente rinunciare a tutti i suoi sogni per tornare alla sua vecchia, insoddisfacente vita di prima ? Vuole veramente tornare da quell’uomo che non la apprezza e che le impedisce di realizzare i suoi sogni ?-
I suoi modi cominciano a farsi più duri, più rabbiosi, cosi decido di rispondergli a tono:
-Ci sono cose più importanti della ricchezza o della fama signor Dupont, come stare insieme alle persone che le vogliono bene, purtroppo me lo ero dimenticato, ma ora non farò più lo stesso errore. E tanto per la cronaca, non è vero che mio marito non mi apprezza, per cui non si azzardi più a parlare cosi di Warren, lui ha fatto tanti sacrifici per me, lui mi ama veramente e per quanto lei si sforzi non potrà mai essere come lui. Non può comprarmi con regali o promesse.-
Lui sembra calmarsi:
-Ha ragione, mi scusi, non volevo mancare di rispetto a lei o a suo marito. Lei ha fatto la sua scelta e io la rispetto per questo, è una cosa molto difficile rinunciare ai soldi e alla fama per la famiglia sa ? Per questo io non le porto rancore, ma ogni decisione ha le sue conseguenze, ogni azione ha il suo prezzo da pagare, e il suo è molto alto. La sua decisione le costerà la vita.-
-C-che cosa ? C-credo di non aver capito bene.-
-Ha capito benissimo.-
Jean mi afferra e mi tira un pugno sulla nuca che mi fa cadere a terra, l’ultima cosa che vede sono le sue scarpe.


POV WARREN


Incredibile, finalmente ce l’ho fatta, sono riuscito a entrare dentro il computer, ora potremo finalmente conoscere tutti i segreti di Dupont. Bevo un sorso di caffè e poi sveglio Chloe che sta riposando sul divano:
-Chloe, Chloe, svegliati presto, finalmente ci sono riuscito, sono riuscito a entrare dentro il computer.-
Lei apre lentamente gli occhi e con voce infastidita mi chide:
-Mmm che cosa c’è ? Perché mi hai svegliata ?-
-Chloe sono riuscito ad entrare dentro il pc.-
A quelle parole si sveglia definitivamente:
-Cosa ? Davvero ? Bravo Warren, e dimmi, sei riuscito a scoprire qualcosa ?-
-Ancora non ho visto niente, volevo farlo insieme a te.-
-Bene, allora muoviamoci.-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 Nuovo capitolo, Warren e Chloe hanno scoperto molte cose interessanti riguardo a Jean, ma ancora non bastano per incastrarlo, sperano che le prove che cercano siano dentro il pc, intanto Max ha detto a Jean che non partirà con lui per la Francia ma tornerà a casa dalla sua famiglia, lui in tutta risposta l'ha colpita e le ha fatto perdere i sensi . Che accadrà ora ? Jean ha veramente ucciso i suoi genitori ? E che centrano le schede dell'istituto psichiatrico ? Cosa c'è dentro il computer? Si, troveranno le prove per incastralo ? Che accadrà a Max ? Chloe e Warren riusciranno a salvarla ? Lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo. Grazie a tutti coloro che leggono, seguono e commentano la Fanfic. Critiche (se giustificate) sono amichevolmente accettate perchè aiutano a migliorarsi. 

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Capitolo 22
*** Nella cantina di Jean ***


CAPITOLO 22      NELLA CANTINA DI JEAN


 
POV MAX


Ahi, perché mi fa cosi male la testa ? Che  è successo ?  Dove sono ? E perché ho le mani e le gambe legate ?
Ah già, è vero, ora ricordo, Jean mi ha fatto perdere i sensi e poi deve avermi portata qui, la stanza è buia e c’è una piccola luce soffusa, non riesco a vedere molto bene, ma a giudicare dalla finestrella sopra di me sembra che mi trovo in cantina. Nell’aria sento puzza di sangue e di qualcosa in decomposizione, ho paura che possa esserci un corpo umano qui da qualche parte. Quell’ essere è davvero un delinquente, avevano ragione a Chloe e Warren a sospettare di lui. Warren mi dispiace tanto, non meritavi tutto quel dolore, ti ho fatto soffrire, ora chissà se ti rivedrò mai più. Sto per cominciare a piangere ma trattengo le lacrime, no non posso farlo, devo essere forte, ho già vissuto una situazione del genere quando Jefferson mi rinchiuse nella camera oscura. Devo trovare il modo di riuscire ad uscire da qui, prima devo slegarmi o rompere le corde, ma è impossibile qui non c’è nulla di appuntito, però se riuscissi a prendere il mio telefono cellulare forse potrei chiamare aiuto.
Cerco di raggiungerlo ma niente, i nodi sono troppo stretti.
Sento aprirsi la porta della cantina, meglio che finga di essere ancora stordita, chiudo immediatamente gli occhi e rimango ferma a terra:
-Allora, posso divertirmi con la nuova arrivata ?-
-No scordatelo, lei è mia, non ti bastano tutte quelle che ti ho procurato in questi giorni ?-
Sono in due, uno e Jean, ma l’altra persona non riesco proprio a capire chi sia
-Ma a me piace.-
-Pure a me, e visto che tutte le altre te le sei godute solo tu, questa è mia chiaro ? Non devi contraddirmi, altrimenti ti rispedisco dritto da dove sei venuto. Allora dimmi è questo quello che vuoi ?-
A quello parole rabbrividisco, è ovvio che stanno parlando di me:
-No, no, no ti prego no, qualsiasi cosa ma quello no.-
La voce dell’uomo è molto spaventata, Jean deve avergli fatto qualcosa di terribile:
-Ecco bene, allora vedi di ricordarti di chi ti ha salvato il culo.-
-Certo.-
-Bene, allora posa la roba e torna di sopra, voglio restare da sola con lei, quando ho fatto ti chiamo io.-
-Ma…-
-E dai, non avrai certo da annoiarti c’è sempre la donna che hai preso ieri sera.-
-Si ma non è divertente, non urla più, non c’è più gusto cosi.-
-E dai, oh per una volta che voglio divertirmi io, tu fai un sacco di storie.-
La leggerezza con cui parlano di queste cose mi sconvolge sempre di più, mi sento quasi paralizzata:
-Eh va bene, me ne vado.-
L’altro uomo si allontana mentre a giudicare dai sui passi sembra proprio che Jean stia camminando verso di me. Una volta arrivato di fronte a me Jean poggia il suo piede sulle mie gambe e mi da qualche colpetto energico:
-Su Max apri gli occhi, è arrivata l’ora di divertirsi.-
Mi si rivolge con il suo classico tono di voce pacato. Io rimango ferma e immobile, spero che lui creda che io sia ancora svenuta e che se ne vada:
-Oh guarda, guarda, sembra proprio che qui ci sia la bella addormentata nel bosco. Chissà, magari se la bacio si sveglia.-
Quel verme si avvicina al mio volto, poi solleva la mia testa con una mano e mi stampa un bacio sulle labbra, tenta anche di mettere dentro la lingua, ma io mi oppongo scostando la testa:
-Bleah, mi fai schifo.-
Il bacio mi fa venire i conati di vomito, se penso poi che l’ho baciato pure ieri sera di mia spontanea volontà, sto ancora più male:
-Ahahah, proprio come avevo immaginato, stavi fingendo.-
Gli urlo contro:
-Allontanati da me.-
-Oh e perché dovrei farlo ? Non eri tu quella che era sempre felice di vedermi ?  Non eri tu quella a cui il cuore batteva forte ogni volta che mi vedeva ? Non eri tu quella che dicevi che ero l’uomo perfetto, elegante, raffinato, gentile ? Non ti sono piaciuti i miei baci ?-
A sentire quelle parole mi sento ancora più in colpa, in questa situazione mi ci sono infilata da sola, e mi dispiace ammetterlo, ma è vero, Jean mi piaceva:
-Si, è vero, hai ragione, ho commesso un grosso errore nel darti fiducia, avevano ragione mio marito e la mia migliore amica, non dovevo fidarmi di me, sei uno degli essere più viscidi che abbia mai conosciuto.-
Senza perdere la calma nella sua voce ribatte la mia affermazione toccandomi il viso:
-Tu credi ? No, la verità è che tu non hai commesso un grosso errore. La verità è che sapevi quello che volevi, tu sei una di quelle tante puttanelle disposte a tutto per avere un briciolo di fama e di successo. Sia uguale a tutte le altre, uno è gentile con voi, vi offre il mondo, ma voi ve ne fregate dei sui sentimenti e lo fate soffrire, perché vi importa solo di ciò che può avere da lui. Pensavo che fossi diversa, ma mi sbagliavo.-
Si alza in piedi e si avvicina a un lato della stanza:
-Sapessi, le volte che ho immaginato noi due come una famiglia, sapessi le volte che ho immaginato noi due mentre facciamo l’amore. E invece….-
Si interrompe  per qualche secondo, nel suo volto mi sembra di vedere un ghigno malvagio:
-Anche se all’ultima cosa porremmo rimedio molto presto. Ma ora come prima cosa ammira la mia cantina.-
Jean preme un interruttore e un fascio di luce quasi mi acceca, passati i secondi necessari affinchè i miei occhi si abituassero alla luce, vedo finalmente vedo quello che c’è qui intorno a me e ne rimango inorridita.
La cantina è molto grande, è dipinta di bianco, alla mia destra si trova un letto con le lenzuola sporche di sangue, davanti al letto, in piedi su un cavalletto si trova una telecamera, mentre alla destra di essa si trova una sedia. La cosa più orrenda però è un corpo coperto da un panno bianco insanguinato che si trova nell’angolo della stanza più lontano da me:
-Mi dispiace moltissimo per la puzza e il sangue, volevo accoglierti in una ambiente più pulito, ma vedi, ieri sera una delle nostre ospiti è morta, un vero peccato, l’abbiamo già sostituita, ma non abbiamo ancora provveduto a smaltirla. Come ormai credo tu abbia capito, tra poco io e te ci divertiremo proprio qui, vedrai, ti divertirai da morire.-
Questo sta parlando delle donne come se fossero immondizia, spazzatura, è peggio di Jefferson, lui almeno aveva una sorta di rispetto per le sue “modelle” ma lui no, le tratta come se fossero bambole che compri al supermercato, e che quando sono rotte butti via. La prossima bambola a essere rotta sarò io, beh, forse un po’ me lo merito, sono ormai rassegnata al mio destino, l’ho già scampata una volta con Jefferson, non mi può andare bene due volte, affronterò il mio destino con coraggio, è quello che la mia famiglia vorrebbe da me. La cosa che mi fa più male però è sapere che non riabbraccerò più la mia bambina e che non potrò dire a Warren che è lui l’unico uomo che amo e che abbia mai amato:
-Non sembri spaventata.-
-Cosa ?-
-Non sei spaventata ? Di solito le ragazze che vengono qui urlano di paura. Perché tu non lo fai ?-
-Mi sono già trovata in una situazione del genere e poi servirebbe a qualcosa urlare ? No, faresti comunque i tuoi sporchi comodi, quindi meglio accettare quello che il destino mi riserva. Ma prima di cominciare dimmi una sola cosa, perché ? Perché hai fai tutto questo ? Come mai ?-
Sorride:
-Va bene, te lo dirò, in fondo te lo meriti.  Ma prima voglio farti una domanda Max, tu sai cos’è l’amicizia ?-
-Cosa ?-
-L’amicizia, la vera amicizia, quella che ti fa sentire in completa simbiosi con un’altra persona, quella che ti fa sentire l’altra persona come un fratello, quella per cui faresti di tutto per l’altra persona. La conosci ? Hai mai provato un sentimento simile per un’altra persona ?-
Ripenso a tutta la storia mia e di Chloe:
-Si, l’ho provata, ma che c’entra questo ?-
-Centra, perché cosi potrai capirmi meglio. Vedi Max, io tempo fa avevo un amico, il mio unico, solo amico, era l’unica persona che mi volesse bene, l’unica persona che sapevo che non mi avrebbe mai abbandonato. Pensa che un giorno lui mi salvò la vita, stavo per annegare in un fiume e lui mi salvò, si tuffò incurante del pericolo e mi salvò la vita. Da quel giorno giurai che lo avrei protetto da qualunque cosa. Passarono gli anni, e il mio amico fu rinchiuso in un istituto di igiene mentale, meglio noto come manicomio, dicevano che era malato, che era un depravato, un pervertito, che aveva bisogno di essere isolato, che avrebbe potuto fare del male alle altre persone, che non poteva essere controllato. Balle, basta portargli periodicamente una donna con cui divertirsi e lui non farà mai del male a nessuno. A-avresti dovuto vedere quello che gli facevano in quel posto, l-li dentro non è vita, non lo curavano, lo umiliavano. Ho usato i miei soldi, le mie conoscenze e l’ho fatto uscire da li dentro. Ho cercato di gestirlo, di riadattarlo al mondo esterno, ma non è servito a niente, non volevo rimandarlo li dentro, non potevo rimandarlo li dentro, cosi ho deciso di aiutarlo, di portargli le ragazze,  ho cercato circoscrivere i suoi problemi, all’inizio non partecipavo anch’io ai sui…diciamo “momenti di divertimento”, diciamo che lo aiutavo, io filmavo tutto il “divertimento”, ma poi a forza di guardare ci ho preso gusto e anch’io ho cominciato a “divertirmi”.-
All’inizio del suo racconto era molto triste e commosso, cose mi hanno fatto pensare alle somiglianza del rapporto tra me e Chloe con  quello Jean e il suo amico, solo che a differenza nostra loro sono dei maniaci omicidi:
-T-tu sei malato, v-voi siete malati, siete completamente pazzi. E dimmi, come avreste fatto a non farvi beccare dalla polizia ? Come hanno fatto a non identificarvi mai ?
A queste parole si innervosisce parecchio:
-Questi non sono affari tuoi, ora stai zitta e lasciami fare.-
Lui mi afferra e mi depone sopra la sedia che si trova nella stanza:
-Ora ci divertiamo ?-
-E’-è cosi che mi avresti amata ? E’ cosi che mi avresti trattata una volta arrivati a Parigi ? E’ cosi che avremmo fatto l’amore ? Con la minaccia e la coercizione ?-
-Sta zitta, sta zitta, tu non capisci, all’inizio ti avevo adocchiato come una possibile preda sessuale, ma poi parlando con te, mi sono accorto che mi piacevi veramente. I-io volevo veramente formare una famiglia insieme a te, sarebbe stato bello avere un po’ di normalità in mezzo a tutte quelle che voi chiamate follie. Sarebbe stato bello avere qualcuno che mi amava, i-io avrei anche adottato tua figlia, mi sarei preso cura di lei, tu eri perfetta, dolce e sensibile, senza contare il fatto che tu saresti stata un ottimo alibi per la maggior parte delle nostre malefatte. Ma tu no, mi hai spezzato il cuore, tu hai preferito tuo marito, quel Warren Graham, dimmi, cos’ha lui più di me ?-
Sembra come se Jean convivessero due personalità in una sola persona, da una parte c’è il suo lato folle, sadico, malvagio e perverso, dall’altro lato però c’è una persona che sembra desiderare ardentemente una vita normale, che vuole una famiglia, che vuole amare e essere amato, che desidera la felicità ma che non può averla:
-Allora, cosa ha lui più di me ?-
-Tanto, tutto, io amo Warren perché è una brava persona, è un ottimo marito, un buon padre, è onesto, buono, generoso, coraggioso, dolce, sensibile, intelligente, una gran lavoratore, è una persona che mi ama per come sono, è un uomo che fa tanti sacrifici per la sua famiglia. Ma soprattutto non è un maniaco come te.-
A queste parole Jean perde del tutto la pazienza, prima taglia la corda delle mie gambe con un coltello, poi mi afferra e mi sbatte contro il muro:
-Ora mi hai davvero stancato, non è più tempo di parole, è tempo di agire.-
Detto questo Jean mi strappa di dosso la felpa e la maglietta, dopodichè comincia a palparmi il seno:
-Mmmh si, non molto grande, ma veramente niente male.-
Io non posso fare nulla, ho ancora la corda intorno alle man e poi sono paralizzata dal terrore e dalla paura, mi sento violata, è-è una sensazione orribile, lo stupro è la cosa peggiore che possa mai capitare a una donna, peggio dell’omicidio, e io sono ancora all’inizio. Vorrei tanto piangere ma non posso, non voglio dargli questa soddisfazione, io non piangerò.
Dopo avermi palpata Jean si mettere a fare dei buchi sui miei pantaloni e subito dopo lui comincia a slacciarsi la cerniera e lo tira fuori, io sono sempre più terrorizzata, ma prima di soccombere del tutto alla paura ho un ultimo scatto di orgoglio:
-Sai Jean, ho trovato un’altra cosa in cui Warren è meglio di te.-
-Ah si, e che cosa ?-
-L’attrezzo, il tuo non è lungo nemmeno la metà di quello di Warren. Ce l’hai piccolo, se pensi di poter dare piacere a una donna con quel coso, beh credimi, sei completamente fuori strada.-
Detto questo gli sputo in viso:
-Ora mi hai davvero stancato, ti farò patire le pende dell’ inferno.-
Jean prende il suo coltello e comincia a passarlo su tutta mia guancia destra, fa un male cane, ma ancora una volta cerco di non piangere. In questo momento per superare il dolore cerco di pensare alle cose belle, a mia figlia, a Chloe, e a Warren, al mio cavaliere bianco che questa volta purtroppo non potrà venire a salvarmi.




POV WARREN


Quello che ho visto dentro quel pc è raccapricciante, è pieno di filmati di Jean che stupra delle donne, ero tantissimi, ne ho visto solo uno, gli altri non li ho voluti vedere, ma tanto mi è bastato per farmi rimanere schifato a inorridito:
-Hai visto Chloe ?-
-S-si, non immaginavo che potesse esistere qualcuno capace di questa violenza bestiale.-
-Già, ma invece purtroppo esiste, e ora abbiamo le prove che ci servono per incriminare quel bastardo.-
-Si, ma non sappiamo ancora come ha fatto a rapire e stuprare quelle ragazze senza farsi scoprire.-
-Io una mezza idea ce l’ho, credo che si sia fatto aiutare a Pierre, l’amico che era ricoverato nell’ospedale psichiatrico, hai visto quello che è capace di fare no ? Non mi è ancora chiaro il metodo che hanno usato, ma non importa, quello che c’è dentro questo pc ci basterà per incastrarlo.-
Chloe annuisce:
-Si hai ragione, muoviamoci, non c’è un secondo da perdere, dobbiamo subito andare alla polizia.-
-No.-
-Come no ? Sei diventato improvvisamente scemo ?-
-Certo che dobbiamo andare alla polizia, ma prima dobbiamo avvertire Max, dobbiamo dirgli quello che abbiamo scoperto, dobbiamo tenerla lontana dalle sue grinfie, dobbiamo impedirle di avvicinarsi a luii.-
Chloe sbuffa:
-E allora cosa hai intenzione di fare ?-
-Telefona a Max, avvisiamola del pericolo e se non ascolta….beh, credo che saremmo costretti a inviarle qualche fotogramma del video.-
Chloe prende il telefono fisso e compone il numero:
-Cazzo, ha il cellulare spento.-
Cazzo, e se fosse già insieme a Jean:
-P-prova a chiamare l’albergo in cui alloggia.-
-Chloe fa come gli ho detto:
-Pronto ? Si buongiorno, vorrei parlare con una delle vostre ospiti, si chiama Maxine Caulfield e…..ah, ok, ma non saprebbe dirmi quando ritorna ? Va bene, grazie lo stesso.-
Dopo questa conversazione Chloe sospira e si siede sul divano:
-Allora che ti hanno detto ?-
-Max non si trova in hotel, ha lasciato detto che sarebbe stata via poco, che doveva sistemare una cosa e poi sarebbe tornata subito indietro a a prendere i suoi bagagli, ma ancora non si è fatta viva.-
POV CHLOE
Dopo le mia parole Warren rimane zitto e immobile per qualche secondo, poi dopo aver stretti i pugni si alza in piedi e agitato va a prendere il suo giacchetto di pelle:
-Ma che stai facendo ?-
-Lei è li con lui, l’ha presa quel figlio di puttana, lo so , lo sento, m-magari adesso le sta facendo del male. Io devo fare qualcosa, devo andare a salvarla.-
-No, fermati, in questo modo sarai in pericolo anche tu. Andiamo dalla polizia, gli consegniamo il computer e vedrai che poi ci penseranno loro ad arrestare quel mostro.-
-No, qui ogni secondo è prezioso, non c’è tempo, non possiamo aspettare i comodi dei poliziotti. Hai visto anche tu cosa quell’essere è capace di fare. Facciamo cosi, tu vai a consegnare il computer, io intanto farò irruzione in casa sua e cercherò di tenere al sicuro Max fino all’arrivo della polizia.-
-Non se ne parla nemmeno, non ti lascerò andare li dentro da solo, io vengo con te.-
-No, scordatelo, non metterò in pericolo la tua vita, e poi se tu vieni con me chi è che consegnerà il computer alla polizia.-
-Posso farlo io.-
Io e Warren ci giriamo stupiti nella direzione da dove viene la voce, è Shirley che è appena entrata in casa:
-Scusatemi, ero tornata a casa dopo aver passato la notte dal mio ragazzo, quando ho sentito le vostre voci, ho capito che stavate parlando di cose che non dovevo sapere, ma non me ne sono andata, non ho potuto fare a meno di sentire il vostro discorso. Quell’uomo è davvero un mostro, bisogna impedirgli di nuocere ad altre persone, perciò s-se nel mio piccolo posso fare qualcosa per fermarlo, beh potete contare su di me.-
Io e Warren ci lanciamo uno sguardo di intesa, lui annuisce e io dico a Shirley:
-Va bene Shirley, se proprio vuoi esserci utile, allora porta immediatamente questo computer alla polizia, fagli vedere i disgustosi filmati che ci sono all’interno, e poi porta i poliziotti a quest’ indirizzo.-
Gli porgo un bigliettino con scritto l’indirizzo della casa di Jean:
 -Oh dimenticavo, grazie mille Shirley.-
Lei sorride:
-Prego.-
 
Dopo esserci congedati da Shirley, io e Warren saliamo sulla sua auto e ci dirigiamo verso la casa di Jean.
Prima di uscire consegno a Warren una pistola:

-Prendila, ti servirà.-
-E questa dove l’hai presa ? Credevo che ne avessi una sola-
-Ne ho comprata un’ altra di scorta, una delle cose belle degli U.S.A è che si possono vendere armi a chiunque in qualunque posto.-
Dico questa frase con una certa ironia.
Usciamo dall’auto e ci dirigiamo verso la sua casa, il cancello è stranamente aperto, come se qualcuno fosse entrato o qui poco fa, Max, non può che essere stata lei. Fortunatamente i cani stanno ancora dormendo:
-Ma quanto era potente quel sonnifero ?-
-Mi sa che ho fatto un piccolo errore calcolo, non avrebbero dovuto dormire per cosi tanto tempo, beh meglio cosi.-
-Già.-
Spavaldi ci dirigiamo verso la porta che si trova sul retro della villa, è l’unico posto dove possiamo entrare, Jean non può averla già riparata in poche ore. Fortunatamente è cosi, io e Warren entriamo e lentamente ci muoviamo per le stanze:
-Dobbiamo raggiungere la porta che non siamo riusciti ad aprire ieri sera, secondo me Max è stata portata la sotto.-
-D’accordo, ma facciamo piano.-
Arriviamo alla porta ma è di nuovo chiusa, presa dalla frustrazione sbatto violentemente il pugno sulla porta:
-Noooo cazzooo, maledetta.-
-Chloe calmati, fai silenzio.-
Prima che potessi rendermi conto della stronzata che ho fatto sento una voce potente provenire dalle scale:
-Chi è che fa questo rumore ? Pierre sei tu ? Hai finito di sotto ?-
Una persona scende velocemente dalle scale, deve essere Jean Sebastian:
-Presto nasconditi Chloe.-
Io e Warren ci nascondiamo dietro a un mobile. La persona che scende dalle scale si rivela essere proprio Jean Sebastian, è vestito con un paio di jeans e un felpa insanguinata, ha con se un fucile . Spero che il sangue sulla felpa non sia quello di Max. S
Si avvicina lentamente verso di noi, e poi si ferma davanti alla porta:
-Che strano, non c’è nessuno, eppure mi era sembrato di sentire delle voci.-
Si avvicina al mobile dove sono nascosta, non faccio in tempo a tirar fuori la mia pistola che già mi è addosso:
-Ah ah, ecco dove sei.-
-No, fermo lasciami stare.-
Prima che possa colpirmi col calcio del fucile, Warren sbuca dal suo mobile e lo colpisce alle spalle con il calcio della sua pistola:
-Ma cosa…-
Non fa in tempo a finire la frase che cade a terra svenuto:
-Wow, mi hai salvato, grazie Warren.-
-Prego, ora forza, prendiamogli la chiave per aprire questa porta, però facciamo attenzione, ho paura che di sotto si trovi Pierre, il suo complice.
Mi metto a cercare le chiavi nei suoi pantaloni, eccole, erano nella tasca destra. Le porgo a Warren:
-Ottimo, senti, di lui che ne facciamo ?-
-Credo sia meglio strascinarcelo dietro, potrebbe sempre riprendersi, e poi Pierre non oserà colpirci se con noi abbiamo il suo amico.-
Non appena Warren apre la porta sentiamo un forte grido, è di Max, sembra che stia soffrendo molto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 E' stato un capitolo molto faticoso e difficile, spero non ci siano troppi errori, voi che l'avete letto di starete chiedendo: Ma Jean non si trovava nel piano di sotto con Max ? Matthw hai sbagliato. No, non ho sbagliato e lo vedrete nel prossimo capitolo dove avrete un quadro chiaro ti tutto ciò che è successo (lo so che la spiegazione di Jean non è completa, è solo un assaggio. Che accadrà ora ?  Chloe e Warren riusciranno a salvare Max ? E come ha fatto Jean a non farsi scoprire per tutto questo tempo ? Lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo. Grazie a tutti coloro che leggono, seguono e commentano la Fanfic. Critiche (se giustificate) sono amichevolmente accettate perchè aiutano a migliorarsi. Ah dimenticavo, ditemi se devo portare il rating da arancione a rosso per via di certe scene che ho scritto in questo capitolo perchè onestamente non lo so.  

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Capitolo 23
*** La resa dei conti ***


 
 
CAPITOLO 23   LA RESA DEI CONTI
 
 
POV WARREN
 
Scendo molto velocemente le scale della cantina, non aspetto nemmeno Chloe che così deve trasportare Dupont da sola, mi spiace non aiutarla, ma non c’è un secondo da perdere. Quello stronzo sta facendo del male a Max r io devo fermarlo, devo salvare Max, Chloe mi rallenterebbe e basta.
Finalmente arrivo in fondo alle scale e li vedo, lui sta premendo Max contro il muro, ha la cintura slacciata e in mano ha un coltello che sta usando contro Max. Il solo vedere la scena mi fa montare un rabbia in corpo enorme, mi verrebbe voglia di fare subito fuoco contro di lui. Non so in che modo io abbia fatto, ma per fortuna riesco a trattenermi, sollevo la pistola e gliela punto addosso:
-Lasciala stare, girati lentamente e posa subito a terra quel coltello, altrimenti ti riempio la schiena di pallottole.-
Max mi riconosce e con voce spezzata mi dice:
-W-Warren s-sei v-venuto a salvarmi.-
Lui sembra essersi accorto solo ora della mia presenza:
-D’accordo, ma non sparare.-
Si gira lentamente e finalmente lo vedo in faccia, e rimango di sasso. E’ Jean Sebastian, come cazzo è possibile ? Io e Chloe l’abbiamo messo KO poco fa. Com’è possibile che si trovi qui sotto ?
-N-non è possibile, t-tu e-eri di sopra e…-
La mia rabbia si trasforma in confusione, non so proprio cosa pensare, sono venuto qui pensando di trovare Pierre Giroud, e invece qui c’è Jean Sebastian, sono sicuro che è lui, indossa i suoi classici vestiti, giacca, pantaloni abbinati ad essa, camicia bianca.  Lo shock è tale da farmi perdere la concentrazione, Jean se ne accorge e ne approfitta per mettere il coltello davanti alla gola di Max. Ora riesco a vedere il volto della donna che amo, è un volto segnato da un enorme taglio che attraversa tutta la sua guancia, dal occhio alla bocca, è un volto spaventato, terrorizzato preoccupato ma in quello stesso viso leggo la speranza, la speranza di uscire viva da questa situazione. Vederla cosi mi fa nuovamente imbufalire:
-Che  le hai fatto ? Che hai fatto a Max ?-
-Oh non ti preoccupare, niente di che, avevo appena cominciata, peccato che tu sia arrivato a interrompere la festa proprio sul più bello intimandomi di lasciare il coltello. Ma fortunatamente ora la situazione si è invertita, ora sei tu che devi mettere giù l’arma, fallo altrimenti la sgozzo come un capretto.-
Smetto di preoccuparmi dell’identità della persona che ho davanti , ora l’unica cosa importante è salvare Max.:
-Se lo fai ti ammazzo.-
Sghignazza:
-Oh sono sicuro che lo farai, ma prima che tu possa farlo Max morirà, e non credo che per te la vita di tua moglie valga quanto la mia.-
E’ vero, ha ragione, non posso mettere in pericolo la sua vita, sono tentato di gettare a terra la pistola, ma non voglio che lui l’abbia vinta, e poi se mettessi a terra la mia pistola sono sicuro che riprenderebbe ad abusare di lei, e se accadrà io dovrò assistere impotente a tutto ciò, no, devo pensare a un modo per riuscire a salvare capra e cavoli. Per fortuna sentendo i passi i Chloe che scende le scale mi viene un idea, nonostante non abbia ancora capito come facciano ad esserci due Jean Sebastian ho capito che per l’uno è molto importante che l’altro sopravviva, perciò decido di giocare lo stesso gioco con la stessa moneta:
-Beh, non credo che la situazione sia tanto cambiata.-
Dubbioso mi chiede:
-Che cosa intendi dire ?-
-Intendo dire che se tu uccidi Max, noi uccideremo il tuo compagno di merende.-
-V-vuoi dire che ?-
-SI, abbiamo catturato il tuo amico, e vuoi sapere una cosa ? Non è stato difficile, non è molto intelligente.-
Jean si innervosisce parecchio:
-No, non è vero, è un bluff, stai tentando di fregarmi, l-lui non può essersi fatto catturare.-
-Se non mi credi lo vedrai coi tuoi occhi, la mia socia, lo sta portando giù proprio adesso.-
 
POV CHLOE
 
Scendo giù dalle scale tenendomi alla ringhiera con una mano, mentre con l’altro braccio porto giù Jean Sebastian, certo che portare questo peso morto da sola è una bella fatica, ma per fortuna sono quasi arrivata, sento Warren pronunciare questa frase:
-Ecco che è arrivata, come puoi ben vedere insieme a lei c’è il tuo amico svenuto.-
Finalmente arrivo in fondo alle scale, la prima cosa che vedo è Warren che sta puntando la pistola a un tizio che sta tenendo in ostaggio Max con un coltello.
Rimango per parecchi secondi a fissare stupita il tipo che sta minacciando Max perché non riesco a credere ai miei occhi, quello davanti a me sembra Jean Sebastian, no, non è possibile, forse sono io che ho visto male. Mi stropiccio gli occhi, ma niente, Jean Sebastian è ancora li, non è cambiato, non se n’è andato, è lui, i suoi vestiti non lasciano dubbi. Ma se quello di fronte a me è Jean Sebastian, chi è questo peso morto che mi sono portata giù per le scale ?
-W-Warren, v-vedi anche tu quello che vedo io ?-
-S-si.-
-Aspetta, se lui è Jean Sebastian, chi cazzo è quello che abbiamo steso poco fa ?-
-N-non lo so, ma ora è più importante salvare la vita a Max, al resto penseremo dopo. Come vedi non mentivo Jean, noi abbiamo in ostaggio il tuo amico, quindi se provi a torcere anche un solo capello a Max noi faremo del male a lui.-
-Non ne avreste il fegato.-
-Tu dici ? Ti conviene non metterci alla prova.-
Passano alcuni secondi in cui nessuno di noi dice nulla, poi con uno sguardo da impertinente Jean decide di rompere il silenzio:
-Beh carissimi ospiti, a quanto pare siamo giunti ad un’ impasse.-
-Impasse un corno, presto arriverà la polizia. Tu e lui siete finiti in ogni caso. Quindi è meglio per te se ti arrendi e lasci stare Max.-
-Non ne ho alcuna intenzione, secondo me non è vero che arriverà la polizia, sta bluffando.-
-Invece si caro mio, io e Chloe ci siamo introdotti in casa tua ieri notte e abbiamo trovato le prove della tua colpevolezza, ora saranno in mano alla polizia. Quindi ti conviene arrenderti.-
-Allora siete voi i bastardi che si sono introdotti ieri notte a casa mia, voi, siete stati voi a fottermi il computer. Lo immaginavo-
-Già, ed è pieno di video molto interessanti.-
Jean comincia a sbuffare e a innervosirsi, è in difficoltà, non sa che rispondere:
-Ti conviene arrenderti. Non hai alcuna possibilità di scamparla.-
-Questo lo dici tu.-
Lo vedo sempre più nervoso e instabile, ho paura che se messo sotto pressione Jean possa fare qualche pazzia, potrebbe decidere di uccidere Max  fregandosene della salute del suo amico.  Credo che Warren stia sbagliando nel cercare di prendere la situazione di petto, non dobbiamo arrivare allo scontro, con uno come lui abbiamo bisogno di giocare d’astuzia. Warren al momento non è in grado di capirlo perché è troppo coinvolto sentimentalmente, non riesce a ragionare in maniera lucida, posso capirlo, vedere Max impaurita, spaventata e che trema come una foglia fa preoccupare anche me, ma io al contrario di Warren riesco a pensare lucidamente. Forse sarà perché che ci sono abituata, beh non è certo la prima volta che mi trovo in situazioni simili, comunque sia ora devo pensare a un modo per uscire da questa situazione in maniera pacifica, senza spargimenti del sangue. Tanto per cominciare abbiamo bisogno di guadagnare tempo in attesa dell’arrivo della polizia, devo farlo parlare, cosi avrò pure il tempo di pensare a qualcosa che ci tiri fuori di qui:
-Calma, calma, calmiamoci tutti quanti, non c’è bisogno di arrivare a tanto. Possiamo risolvere la cosa pacificamente. Ascolta potremmo semplicemente scambiarci gli ostaggi, tu liberi Max e noi liberiamo il tuo amico ? Eh che ne pensi ?-
-Mmmh la tua proposta è molto interessante.-
Indignato Warren mi chiede:
-M-ma Chloe s-sei impazzita ? Che stai dicendo ? Vuoi veramente lasciarlo andare ?-
-Stai zitto e lasciami parlare.-
Lancio uno sguardo a Warren, negli ultimi giorni si è formata una certa complicità tra noi due, una certa intesa, ovvio non è non sarà mai come quella che ho con Max, ma ora anche noi siamo partner, spero capisca che non sto dicendo la verità. Lui annuisce e mi lascia fare, sono felice che abbia compreso quello che sto facendo.
Jean fa un sorrisetto impertinente:
-Ecco bravo, stai zitto. La tua proposta mi interessa, dimmi come vorresti organizzare il tutto ?-
-Te lo dico, ma prima mi devi spiegare una cosa, mi devi raccontare tutta la vostra storia. Come fate a essere completamente identici ? Da quel che sappiamo tu non hai fratelli gemelli, eri l’unico figlio dei tuoi genitori, i genitori che hai ucciso. Perché l’hai fatto ? Volevi i loro soldi ? E che c’entra Pierre Giroud in tutto questo ?-
-Lo volete proprio sapere ? Guardate che non è una bella storia.-
-Si..-
Jean ridacchia:
-E va bene, in fondo dopo tutto l’impegno che ci avete messo è giusto che conosciate la verità, immagino che voi abbiate già scoperto qualcosa sulla mia storia, ma di sicuro non potete sapere tutto. Ebbene, la verità è che il vero Jean Sebastian non sono io. Io sono Pierre Giroud, il vero Jean Sebastian è l’uomo che avete tramortito.-
-Aspetta, aspetta, aspetta, vuoi dire che per tutto questo tempo tu ti sei fatto passare per Jean Sebastian quando in realtà non lo sei ?
Molto fieramente dice:
-Precisamente, è proprio cosi. Voi non avete mai parlato con Jean Sebastian, voi avete parlato e interagito con Pierre Giroud.-
-Ma tu non dovresti trovarti in una clinica psichiatrica ? E-e poi il tuo aspetto è diverso rispetto alla fotografia che si trovava nel fascicolo dell’ospedale. E perché se non sei Jean Sebastian ti fai passare per lui.-
-Calma, un attimo di pazienza e vi racconterò tutto. Innanzitutto dovete sapere che io e Jean siamo fratellastri, io sono nato da una relazione clandestina che nostro padre ebbe con Marine Giroud, mia madre. Nonostante non mi abbia mai riconosciuto come suo figlio, mio padre si prese molta cura di me e mia madre, ogni mese ci inviava un sostanzioso assegno per far si che non mi mancasse niente e soprattutto per far tenere la bocca chiusa a mia madre, non voleva che si creasse uno scandalo. Passava spesso a trovarmi, credevo che nonostante tutto mi volesse bene, si comportava veramente da padre, cazzo quando mi sbagliavo. Nonostante non mi avesse mai fatto mancare niente, io non ero felice, mi mancavano gli amici, non avevo nessuno, ero solo. Un giorno ero a giocare vicino ad un fiume, per errore caddi in acqua, non sapevo nuotare, ero terrorizzato, pensai che era giunta la mia fine, ma per fortuna arrivò Jean che mi salvò, da allora diventammo amici e i giurai che l’avrei sempre protetto. Eravamo felici insieme, finchè un giorno…-
Pierre si interrompe, si asciuga una lacrima che le cade lungo la guancia e poi riprende:
-Finchè un giorno mia madre morì, fu il giorno più triste della mia vita. Mio padre però non si dimenticò di me e  per togliermi dalla strada decise di iscrivermi ad un collegio, credo che l’abbai fatto perché cosi non avrebbe dovuto preoccuparsi di me, almeno per un po’. Persi tutti contatti con Jean, non seppi più nulla di lui, almeno fino al giorno in cui mio padre venne a farmi visita. Mi spiegò che purtroppo avrebbe dovuto far ricoverare Jean in un ospedale psichiatrico, che doveva essere curato, che era un maniaco, un depravato, che per poco non aveva stuprato una ragazza. Io rimasi sconvolto da queste dichiarazioni, non potevo credere che Jean fosse un tipo cosi pericoloso. Mio padre era molto preoccupato per la sua reputazione, un capitano di industria come lui non poteva avere un figlio depravato, i suoi affari ne avrebbero risentito. Cosi mi chiese di prendere il posto di suo figlio malato, sarei stato accolto nella sua casa, sarei vissuto in una famiglia ricca e sarei diventato l’erede di tutto il suo patrimonio. Ero dubbioso, ma alla fine accettai, pensavo che se lo avessi fatto, alla fine avrei ottenuto amore e rispetto. Dio come mi sbagliavo…..-
Jean sospira e riprende il racconto:
-Fu cosi che ci scambiammo le identità, Jean venne rinchiuso all’ospedale con il mio nome e io invece divenni Jean. Per prima cosa venni sottoposto a continue operazioni di plastica facciale che mi avrebbero permesso di diventare praticamente uguale a mio fratello. Poi fui costretto ad abbandonare la mia personalità per assumere quella di Jean, dovevo comportarmi come lui affinchè nessuno notasse la differenza,  mi impegnai con massimo delle mia forze per cercare renderli fieri, ma c’era sempre qualcosa che non andava bene, non riuscivo a essere come lui, per forza, ero un’altra persona. Non andavo mai bene per loro, dovevo essere più gentile, più garbato, più elegante, cominciai a odiarli, ma ancora in me non era ancora arrivato il desiderio di ucciderlo. Un giorno i miei mi concessero di fare visita a Jean in ospedale, li lo vidi, era trattato non come una persona, ma come una bestia, gli facevano l’elettroschok e altre torture, non lo stavano curando, lo stavano uccidendo.  Fu allora che maturò in me il desiderio di uccidere i Dupont, una volta uccisi sarei stato libero, avrei avuto accesso ai loro soldi e avrei potuto far uscire Jean dal manicomio. Credo che non ci sia bisogno di spiegarvi il resto, credo che lo sappiate già.-
Warren aggiunge:
-Si brutto figlio di puttana, hai ucciso i tuo padre e la tua matrigna sabotando i freni della loro auto, poi hai corrotto i poliziotti affinchè affossassero tutte le accuse nei tuoi confronti. Dopodichè hai liberato Jean e sfruttando la vostra somiglianza avete commesso tutti quei rapimenti e stupri, in questo modo non avreste avuto guai con la gistizia visto che avevi sempre un alibi di ferro.-
-Esattamente.-
La sua storia è pazzesca, incredibile, anche triste se vogliamo dirla tutta, sembra quasi che Pierre non vedesse l’ora di raccontarla a qualcuno, e ora che l’ha fatta sembra che si sia levato un peso che portava da tanto tempo. Non pensavo che potessero esistere delle persone capaci di fare queste cose, distruggere l’identità di una persona solamente per salvare la propria reputazione, pura follia:
-Ci sono ancora un paio di cose che mi devi spiegare.-
-E cosa ?-
-Perché ti sei tenuto il fascicolo della polizia che parla della morte dei Dupont ? Non sarebbe stato meglio distruggerlo ?-
Pierre ridacchia:
-Forse, ma rileggere il modo in cui l’ho fatta pagare a quei due bastardi mi fa sentire….felice.-
-E i documenti dell’ospedale ? Perché in quelli c’è una foto che non è quella di Jean ?-
-Quella l’ho conservata perché è l’unica foto rimasta di me prima delle operazioni. Era stata allegata al fascicolo, in questo modo se qualcuno fosse passato a chiedere notizie sul mio stato di salute i medici gli avrebbero mostrato quella scheda e nessuno avrebbe avuto dei sospetti. Come vi ho detto io e Jean ci siamo scambiati i ruoli, ufficialmente ero io a essere rinchiuso, quindi la mia scheda doveva avere la mia foto.-
-Ma come avete fatto a convincere i medici ?-
Pierre ridacchia di nuovo:
-Ovviamente  con la corruzione. Ma ora basta con tutte queste chiacchiere, ditemi quello che volete fare e facciamola finita.-


Sono preoccupata, credo proprio che il tempo sia finito, la polizia non è ancora arrivata, e la guancia e le gambe di Max continuano a sanguinare. Credo che ci convenga veramente mettersi d’accordo con Pierre, dobbiamo portare subito Max al pronto soccorso, devono chiudergli quella ferita:
-Va bene Pierre, è tutto molto semplice, tu lasci andare Max e io ti prometto che lasceremo libero Jean, non cercheremo nemmeno di inseguirvi.-
-E chi mi garantisce invece che non cerchiate di fregarmi ? Chi mi dice che se libero Max voi lascerete andare  me e Jean?-
-Se non accetti siete fregati in ogni caso, se accetti invece potresti avere qualche piccola possibilità di cavartela. E poi guarda Max, dobbiamo portarla subito in ospedale, o potrebbe morire dissanguata, non perderemmo certo del tempo per cercare di fermarti.-
Pierre si guarda intorno, è dubbioso, ma alla fine decide:
-D’accordo, ma-ma prima gettate a terra le pistole, i-in questo modo sarò sicuro che non mi giocherete brutti scherzi. E-e tu, allontanati da Jean-
-V-va bene.-
Appoggio a terra la mia pistola e mi allontano lentamente da Jean, Warren è molto restio a fare lo stesso, non vuole rimanere senza armi:
-Dai Warren fallo, per Max.-
Lo vedo arrabbiato ma alla fine cede:
-E va bene.-
Al contrario di me, Warren non getta a terra la pistola, si limita a gettare a terra i proiettili dell’arma:
-Ecco fatto, ora libera Max.-
Pierre prima lancia via la mia pistola e poi si avvicina a Jean e ci dice:
-Bene, ora sollevatelo e portatelo nella mia auto.-
Warren infuriato lo avverte
-No, non vi aiuteremo a scappare, non erano questi i patti, abbiamo lasciato stare Jean, quindi ora libera Max.-
-Ahahahah, ma veramente pensavate che avrei rispettato i patti ? Siete due ingenui, ora voi siete disarmati e io no, se non lo fate io ucciderò Max.-
Che idiota che sono stata, ho pensato che pur di salvarsi la pelle ci avrebbe lasciato Max, e invece no, ci ha presi in giro per potergli essere d’aiuto. Mai fidarsi dei pazzi:
-Allora vi muovete ? O volete che io uccida Maxine ?-
-NO.-
Warren fa una cosa che nessuno di noi si aspettava, tira addosso a Pierre la sua pistola che nonostante il tentativo fatto per schiavarla a che lo colpisce in testa. Grazie a ciò la sua presa su Max si allenta e ora può liberarsi. Lei però rimane ferma, immobile, paralizzata dalla paura, allora Pierre cerca di rifarsi sotto, ma viene bloccato da Warren che lo tiene per i polsi:
-Chloe forza, portala via da qui.-
Obbedisco alle sue parole, prendo per mano Max e la allontano dallo scontro che sta avvenendo tra Max e Pierre. Purtroppo Pierre riesce ad atterrare Warren, ora il francese si trova sopra il mio amico e cerca di accoltellarlo . Vorrei avvicinarmi per dar man forte a Warren ma lui me lo impedisce:
-No Chloe, n-non ti avvicinare, p-pensa a Max e-e stai attenta a Jean, n-non vorrei che si riprendesse, s-se vuoi essere d’aiuto cerca invece di recuperare la tua pistola.-
Raggiungo il punto dove è finita la mia pistola, ma si è infilata sotto un mobile e non io riesco a prenderla cazzo.
 
POV MAX
 
 
Vorrei fare qualcosa per aiutare mio marito e la mia migliore amica, però non ci riesco, sono paralizzata dalla paura, Pierre mi mette soggezione, mi sento in colpa tremendamente in colpa, se sono finiti in questa situazione è tutto per causa mia, non riesco a far altro che guardare lo scontro da quei due uomini. Per fortuna grazie a un calcio nelle parti intime Warren riesce disarmare Pierre, purtroppo però lui si rifà sotto poco dopo, i due cominciano a picchiarsi come due pugili su un ring, disgraziatamente quello che sembra avere la peggio è Warren che cade a terra, una volta caduto Pierre non smette di prenderlo a pugni. Mi sembra di rivedere la scena che ho vissuto tanti anni fa, in una realtà alternativa, quando Warren venne picchiato pesantemente da Nathan perché aveva cercato di difendermi. E io ora come allora non sto facendo nulla per aiutarlo:
-Okay, brutto figlio di puttana, lascialo stare e alza le mani.-
E’ Chloe ha recuperato la sua pistola e ora la sta puntando verso Pierre:
-C-calma n-non sparare.-
 Pierre è fermo l’ attenzione è tutta rivolta verso Chloe, Warren si riprende, colpisce alle spalle Pierre e poi inizia, ogni colpo ha una dedica particolare:
-Questo è per aver manipolato mia moglie.-
Inizia prendendolo a pugni in faccia per poi passare ai calci:
-Questo è per averla portata via da me.-
-Questa è per tutte le lacrime che hai fatto versare a me e alla piccola Chloe.-
-Questa è per aver cercato di comprare mia figlia.-
-Questa è per le ragazze che hai rapito e stuprato.-
-E questa è per aver rapito e violentato mia moglie.-
Conclude il suo pestaggio con un calcio sulle palle all’uomo ormai privo di conoscenza:
-E comunque è Max, mai Maxine.-
Anni fa fermai il pestaggio che Warren fece hai danni di Nathan, ma questa volta non perché so che Pierre si merita ogni singolo colpo che ha ricevuto.
Non appena ha finito Warren si fionda subito su di me e mi abbraccia forte:
-E’ finita Max, è-è tutto finito. Quell’uomo non ti farà più del male-
Io non posso fare a meno che piangere sulla sua spalle.
-Su su non piangere, come ti ho detto è tutto finito, le senti queste sirene ? La polizia è qui, sono venuti ad arrestarli, non dovrai più preoccuparti di loro.-
-Piango per la gioia, nonostante il modo in cui ti ho trattato sei venuto qui, hai rischiato la vita e mi hai salvato. Grazie Warren, sei il migliore e grazie anche a te Chloe sei l’amica più fantastica che potevo avere.-
-Ehi, non ti avrei mai abbandonato, siamo sempre partner in crime.-
Io e Warren ci stringiamo di nuovo molto forte, ma non riesco a godermi questa bella sensazione di perché mi sento improvvisamente molto debole, non riesco più a stare in piedi, Warren e Chloe si preoccupano molto:
-Max, Max stai bene ? Alzati su.-
-Warren, dobbiamo portarla subito all’ospedale.-
-Si, hai ragione, facciamo presto, non c’è un secondo da perdere.-
Warren usa la sua giacca per coprirmi e poi mi prende a mò di sposa per portarmi via da li, mi rendo conto che sto perdendo conoscenza, però è bello essere di nuovo tra le calde braccia di Warren e addormentarsi appoggiata al suo petto. Lui, il mio cavaliere bianco, il mio dottor Graham, dopo avermi salvata dai demoni usciti fuori dopo la morte di Chloe, dopo avermi salvata dai desideri di aborto, dopo avermi salvata da me stessa beh, mi ha salvata un’altra volta.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 E' stato un capitolo molto faticoso e difficile, spero non ci siano troppi errori, finalmente i cattivi sono stati sgominati, spero vi sia piaciuto. Che ne pensate di Jean e Pierre, vi aspettavate questa cosa ?Che accadrà ora ?  Max è grave o no ? Tutto tornerà come prima ? Lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo. Grazie a tutti coloro che leggono, seguono e commentano la Fanfic. Critiche (se giustificate) sono amichevolmente accettate perchè aiutano a migliorarsi. 

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Capitolo 24
*** Il ritorno a casa ***


CAPITOLO 24    IL RITORNO A CASA


 
POV WARREN
 
Io e Chloe siamo stati svegli tutta la notte a vegliare su Max, i medici dicono che non è niente di grave, che si sveglierà presto, che lo svenimento è accaduto perché aveva perso molto sangue, ma io sono preoccupato lo stesso, non voglio perdere Max proprio adesso che sono riuscito a salvarla. Un’altra cosa che mi inquieta è il non sapere cosa lei vuole fare adesso, se vuole tornare a casa con me oppure lasciarmi per sempre, è vero, l’abbiamo salvata da quel maniaco di Pierre, ma chi mi dice che lei voglia tornare a casa con me ? Se n’era andata perché voleva una vita diversa, e se nonostante tutto quello che è avvenuto decidesse di andarsene lo stesso ?
Mi avvicino al suo letto e le osservo attentamente il volto, sembra serena, nelle sue labbra noto l’accenno di un sorriso, chissà magari sta facendo un bel sogno, sarebbe l’ideale visto che è appena uscita da un incubo.
MI siedo vicino a lei, le tengo la mano e le do un bacio, poco dopo sento la mano di Max muoversi, cosi mi alzo e vado a chiamare Chloe che si è assopita su una sedia qua fuori:
-Chloe, Chloe, vieni presto.-
Vorrei godermi il momento da solo con Max,  ma so che Chloe vuole esserci al momento del risveglio:
-Uffa, che cosa vuoi ? Mi ero addormentata-
-Max si sta svegliando.-
A quelle parole Chloe si riprende del tutto:
-Allora muoviamoci.-
Entriamo nella stanza e ci mettiamo di fronte al suo letto, non appena apre gli occhi la saluto dolcemente:
-Ciao Max, ti sei svegliata finalmente.-
-C-ciao Warren, c-ciao Chloe.-
Lei confusa si guarda intorno poi mi chiede:
-D-dove sono ?-
-Sei in ospedale, avevi perso conoscenza giù nella cantina di Jean, cosi ti abbiamo portato subito all’ospedale.-
A quelle parole Max si agita:
-E’ vero, la cantina,  J-Jean, P-pierre, d-dove sono ? Dove sono loro ?-
Mi avvicino ad accarezzarle la testa e le rispondo con un tono rassicurante:
-Calmati Max, è tutto a posto non ti devi più preoccupare di loro, è finito, è tutto finito, ora loro si trovano in cella, mentre tu sei al sicuro. I medici ti hanno chiuso la ferita sulla guancia e ci hanno messo i punti dopodichè ti hanno lasciata dormire tranquilla-
Istintivamente Max si porta la mano sulla guancia. La vedo ancora molto scossa, turbata e insicura.
In quel momento entra il dottore che sorridente saluta cordialmente Max:
-Buongiorno signora Graham, vedo che finalmente si è svegliata, come si sente ?-
-B-bene, m-mi sento bene.-
-Prova dolore da qualche parte ?-
-N-no, no, è tutto a posto.-
-Eccellente, ne sono felice. Signor Graham, potrebbe venire fuori un secondo ? Devo parlarle di alcune cose.-
-Certo, Chloe, resti tu con lei ?-
-Va bene.-
Il dottore porta gli occhiali e ha la barba e i capelli bianchi, mi ricorda un po’ il dottor Colonnello di Scrubs, è molto simpatico:
-Va bene dottore, che cosa mi vuole dire ?-
Sorridendo mi dice:
-Che sua moglie sta bene, si è ripresa alla perfezione, non abbiamo alcun motivo per trattenerla oltre, perciò se vuole può portarla a casa oggi stesso.-
Naturalmente questa notizia mi rende molto felice, ma anche un po’ preoccupato, non è un po’ presto ?
-Ne è sicuro ? Non sarebbe meglio aspettare un altro giorno ?
Il sorriso che fino a quel momento ha contraddistinto il dottore si spegne:
-Mi ascolti signor Graham, poco fa sono arrivati risultati delle analisi che abbiamo fatto ieri sera, e ci hanno confermato che sua moglie sta bene e che per fortuna nessun atto sessuale è avvenuto tra lei e quella bestia. Tuttavia ha comunque subito una grave forma di violenza, il problema in questo caso non è fisico, è psicologico, molte donne arrivano a soffrire di disturbo post-traumatico da stress e spesso non riescono a recuperare appieno da uno stupro subito. Si verificano frequentemente attacchi di panico, depressione, ansia , problemi nel dormire e problemi sulla sfera sessuale. Affinchè sua moglie possa guarire ha bisogno di tutto l’aiuto psicologico che siete in grado di darle. È importante che voi per primo la aiutiate facendo in modo che non si senta giudicata ed aiutandola a capire che non ha colpa per quello che è successo. Ha bisogno di tutto l’amore possibili, capisce ?-
-S-si, credo di si.-
-Bene allora ha capito perché credo che la cosa migliore per lei sia quella tornare a casa e passare un po’ di tempo in mezzo ai sui affetti. Mi dica voi avete dei figli ?-
-Si, una bambina di quattro anni.-
Il dottore sorride:
-Perfetto, cercate di passare del tempo insieme, riempitela d’amore, cercate di non farla pensare a tutto ciò che le è avvenuto e vedrà che col tempo tutto tornerà come prima.-
Ci stringiamo la mano:
-Buona fortuna signor Graham.-
-Grazie dottore, di tutto.-
Il suo discorso mi ha fatto venire in mente mia figlia, con tutto quel che è successo mie ero quasi dimenticato lei. Si trova ancora a casa mia madre e non sa niente di tutto quello che è capitato, meglio cosi, non voglio che rimanga traumatizzata, tuttavia devo farmi vivo, sarà in pensiero per me. E poi ora che ci penso devo anche sistemare i giornalisti, è da ieri sera che sono accampati qui fuori sperando di poterci intervistare. Max non può reggere l’interrogatorio di questi sciacalli, meglio che scenda a parlare una volta per tutte, cosi ci lasceranno in pace. Ritorno nella stanza, prendo da parte Chloe e le spiego le mie intenzioni.


POV CHLOE


Dopo averci salutate, Warren si allontana, mi ha chiesto se potevo essere io a portare Max a casa con la sua auto, perchè vuole tenerla lontana dalle domande scomode dei giornalisti, quindi si allontanerà a piedi portandoseli dietro. Naturalmente ho detto si, non voglio che quella gente venga a farle domande su una cosa cosi terribile:
-D-dov’è andato Warren ?-
La voce di Max interrompe i miei pensieri:
-Oh visto che ti dimetteranno tra poco è andato a per prendere la piccola Chloe, cosi non appena torni a casa potrai riabbracciarla subito. Inoltre aveva un disperato bisogno di farsi una doccia, è rimasto qui tutta la notte.-
Non le sto mentendo, Warren è andato a fare anche queste cose;
-E dove si trova Chloe adesso ?-
-A casa delle madre di Warren.-
Max sospira e allontana lo sguardo da me:
-La mia piccola Chloe, chissà cosa penserà di me adesso ? Probabilmente mi odia a morte perché l’ho abbandonata.-
Max comincia a singhiozzare:
-S-sono un fallimento, sia come moglie che come madre. Ho tradito il mio uomo e ho abbandonato la mia bambina, s-sarebbe più che giusto se loro due mi sbattessero fuori di casa e non volessero più avere niente a che fare con me.-
-No, no, non dirlo nemmeno per scherzo, se Warren non avesse più voluto avere a che fare con te non sarebbe certo venuto a cercarti nella casa di Jean. La tua famiglia ti vuole bene, e non vede l’ora di riaverti in casa.-
In quel momento entra un infermiera con del cibo:
-Ecco a lei la colazione signora Graham, una volta che l’avrà finita sarà libera di tornare a casa.-
-Va bene.-
L’infermiera si allontana e Max inizia a mangiare lentamente il suo pasto:
-Ti va di raccontarmi tutto quello che vi è successo in questi giorni ?-
-Certo.-
Mentre Max mangia le racconto tutto quello che abbiamo fatto, dal colloquio con Francine, all’irruzione nella casa di quel delinquente.  Una volta finito il racconto aiuto Max a vestirsi e la riaccompagno a casa.
 
POV MAX


Chloe mi sta riaccompagnando a casa, lei mi sta parlando ma io non le sto prestando la benchè minima attenzione. Penso a tutto quello che è avvenuto, a quello che Chloe e Warren hanno fatto per me, ai rischi che hanno corso, alla leggi che hanno infranto, e tutto questo per me. Questa situazione mi ricorda quella che abbiamo passato io e Chloe quando cercavamo Rachel, è come allora, solo che al mio posto c’è Warren e al posto di Rachel ci sono io, il finale però è stato diverso, per fortuna.
Chloe accosta al lato di un marciapiede:
-Perché ti sei fermata ?-
-Che razza di domande, siamo arrivate no ?-
Guardo fuori dal finestrino e si, è vero, siamo proprio arrivate a casa. Scendo e mi avvicino lentamente verso la porta, ho timore, penso a come mi accoglierà Chloe. Potrebbe urlarmi contro, dirmi che non mi vuole più bene, odiarmi, o peggio ancora trattarmi con indifferenza come quella volta in cui mi sono dimenticata di accompagnarla dal dottore:
-Dai su Max, non fare quella faccia, non stai andando al patibolo, stai tornando a casa, dalle persone che ti vogliono bene, dovresti essere felice.-
-Ma Chloe….-
-Niente ma, ti detto di stare tranquilla, tua figlia ti vuole bene. Ora apri la porta.-
Nonostante sia ancora piena di timori, prendo le chiavi e apro la porta. Una volta dentro mi dirigo lentamente verso il salotto dove Chloe e Warren stanno giocando con i mattoncini lego. Chloe è talmente indaffarata che non si accorge di me, almeno finchè non parlo.
-C-ciao, s-sono tornata.-
E’ l’unica cosa che riesco a dirle. Chloe volge immediatamente la sua attenzione nei miei confronti, ha gli occhi sgranati, è incredula, mi guarda ancora per qualche secondo per essere sicura che io non sia un’allucinazione. Ma poi corre immediatamente verso di me, e mi abbraccia con tutta la forza che le sua piccole braccia sono in grado di fare:
-Mamma, mamma, sei tornata, sei tornata a casa. Sei tornata da me.-
Vengo letteralmente investita dal suo amore, e tutte le mie preoccupazione nei suoi confronti svaniscono, lei mi vuole ancora tanto bene. Mi inginocchio e la abbraccio con tutto l’amore che riesco a darle:
-Si tesoro, mamma e tornata e non se ne andrà più, resterà sempre con te e papà.-
Con occhi speranzosi mi chiede:
-Me lo prometti ?-
-Ma certo, tu e papà siete le cose più importanti della mia vita-
-Sono contenta che tu sia tornata.-
-Anch’io lo sono. Scusami amore, scusami tanto Chloe, non sono stata la mamma che meritavi. M-ma ti prometto che da oggi cambierò, farò del mio meglio per essere la mamma migliore del mondo, non ti deluderò.-
-Ma tu sei già la mamma migliore del mondo, non voglio che cambi, voglio che resti quella di sempre.-
A quelle parole mi metto a piangere a dirotto, come ho potuto anche solo pensare di abbandonarla ? Come ho potuto anche solo pensare di poter fare a meno della cosa più bella della mia vita ?
Chloe con voce preoccupata mi chiede:
-Mammina perché piangi ? Sei triste ?-
-No, no tesoro, piango perché sono felice, sono felice di essere tornata, sono felice di avere una bambina come te.-
Chloe sorride:
-Io pensavo piangessi per colpa della bua.-
-Quale bua ?-
-Questa qui.-
Chloe indica la ferita che ho sulla guancia:
-Che vi è successo mamma ? Anche papà ha un occhio nero e….-
Quando si preoccupa è adorabile:
-Niente tesoro, niente di grave, è-è stato un incidente, un semplice piccolo incidente, come quello di papà col suo occhio nero.-
-Vuoi che ti dia un bacio sulla bua cosi ti passa ?-
Sorrido pensando alla sua innocenza:
-Si, puoi darmi tutti i baci che vuoi.-
Dopo avermi dato una bacio sulla guancia Chloe mi chiede:
-Mamma, vuoi venire a giocare con me e papà? Voglio finire le costruzioni. –
Sono commossa, per lei è come se non fosse successo nulla, come se non la avessi mai abbandonata:
-Certamente tesoro.-
Mi prende la mano e mi precede verso il tappeto. Prima di cominciare a giocare la mia migliore amica mi lancia un sorriso e mi saluta:
-Bene, dato che sei in buone mani e non hai bisogno de me, io mi me ne vado.
-Chl..ehm Elizabeth, puoi restare se vuoi.-
-No, ho alcune cose da fare, e poi non voglio rovinare il vostro momento.-
Conclude la frase con una risatina e poi si allontana. Io Warren e Chloe restiamo a giocare insieme per qualche ora, poi lui guarda l’orologio:
-Oh, è già ora di preparare il pranzo, mi dispiace Chloe, ma dobbiamo smettere di giocare. E dimmi Chloe, cosa si fa quando si smette di giocare ?-
-Si mettono a posto i giocattoli.-
Warren le fa una carezza sulla testa:
-Brava tesoro, allora sai quello che devi fare.-
Chloe comincia a sistemare i mattoncini dentro la scatola, e poi lentamente fa le scale per portarle al proprio posto, ovvero in camera sua. A volte mi stupisco di quanto sia intelligente la mia bambina, è molto più indipendente di molti dei suoi coetanei:
-Max, dove hai messo la padella grande ? Non riesco più a trovarla.-
Voglio dimostrare loro che d’ora in poi sarò la persona che meritano di avere accanto cosi mi alzo in piedo:
-Aspetta Warren, cucino io e…
Warren interrompe sdegnato la mia frase:
-Non pensarci nemmeno, hai bisogno di riposo, cucinerò io per voi, perché intanto tu non ti rilassi guardando un po’ di televisione ?-
Mi lancia un dei suoi sorrisi più belli, uno di quelli che mi hanno fatto innamorare di lui, e cosi non posso che dirgli di si:
-Va bene.-
Mi siedo sul divano e accendo la televisione, la prima cosa che vedo è il telegiornale che parla del mio rapimento e del salvataggio da parte di Chloe e Warren. Mi basta vedere la faccia di Pierre nello schermo del televisore per cominciare a ripensare e rivivere tutte le orribili sensazione che ho provato la notte precedente. Comincio ad ansimare e a tremare come una foglia, non riesco nemmeno a cambiare canale da quanto mi sento spaventata. Fortunatamente Warren se ne accorge, cambia immediatamente canale e poi si siede ad abbracciarmi:
-Su, su Max, stai tranquilla, calmati, è-è tutto finito, non hai più nulla da temere da lui, non potrà più farti del male, marcirà in galera per il resto dei suoi giorni.-
-L-lo so, ma n-non è facile, m-mi rivedo tutta la scena e…-
Sono contenta che Chloe si andata di sopra, non voglio che mi veda cosi:
-Lo so, lo so, non è facile, ma non preoccuparti, ci sono io con te, non ti abbandonerò mai, nemmeno per un momento.-
Conclude dandomi una bacio sulla guancia:
-Ora me meglio ?-
Gli sorrido:
-Si grazie.-
-Mi sa che è meglio se per qualche giorno rimani distante dai telegiornali.-
-Forse è meglio.-
Warren mi da un altro bacio sulla testa poi mi chiede:
-Perchè non vieni a guardarmi cucinare ? Sarà come una puntata di Masterchef.-
Sorrido:
-Va bene.-
E’ incredibile come questo ragazzo, anzi no quest’uomo sia in grado di farmi tornare il sorriso in poco tempo. E’ veramente lui la persona che voglio accanto per il resto della mia vita.
 
POV WARREN
 
E’ tardi, è ora di andare a letto:
-Su Max, spegni la playstation, è ora di andare a letto.-
-Solo un secondo Warren, finisco questa parte a arrivo.-
-Va bene, allora io intanto vado di sopra-
E’ stata una buona idea  farla giocare per un po’ alla playstation, in questo modo si è distratta, anche se  è negata per giocare a Crash Bandicoot.
Sago le scale, prima di entrare nella camera da letto passo a controllare se Chloe dorme bene. Per fortuna è cosi, le do un bacio sulla guancia ed esco. Bisogna che domattina chiami l’asilo di Chloe per comunicargli che per qualche giorno la piccola sarà assente. Non voglio che i compagni le parlino di quello che è accaduto, starà a casa finchè le acque non si calmeranno, spero che gli insegnanti capiscano e…
-Warren, Warren, puoi venire qui un momento ?-
La voce di Max mi distoglie dai miei pensieri, mi avvicino a lei:
-Certo, cosa c’è che non va Max ?-
-Come mai le foto che avevamo appeso qui non ci sono più ?-
Io abbasso la testa per la vergogna:
-Mi dispiace tanto Max, ma vedi, tu mi avevi lasciato, e-e io in un impeto di rabbio ho distrutto le tutte le foto che ti ritraevano e mi dispiace, ti prego di perdonarmi.-
Max mi sorride:
-Non c’è bisogno che ti scusi, avevi tutte le ragioni per farlo, sono io che devi scusarmi con te e Chloe. E poi non ti preoccupare, ho fatto delle copie, basterà sostituirle. Ora andiamo a letto.-
-Va bene.-
Ci mettiamo a letto, è una sensazione strana avere di nuovo Max qui nel letto matrimoniale, bellissima ma strana, non ci credo ancora, se penso a tutte le volte che ho sognato di riaverla qui, mi sembra ancora irreale. Quasi come se fosse un’allucinazione destinata a sparire, cosi la stringo a me per essere certo che sia vera, per essere certo che al mio risveglio non sparisca. Resterei in questa posizione per tutta la vita, ma tuttavia devo fargli una domanda che ho in testa da oggi, più che una domanda voglio una conferma:
-Max ?-
-Si Warren ?-
-Dobbiamo parlare di una cosa importante.-
Timorosa mi chiede:
-Cosa ?-
-Quello che hai detto oggi a Chloe…che saresti sempre rimasta con noi per sempre. Dicevi la verità o era solo per tranquillizzarla ?
-Che intendi dire ?-
-Ecco, tu ci hai lasciato non solo perché ti eri presa una cotta per Jean, ma anche perché dicevi che volevi una vita diversa, che volevi realizzare i tuoi sogni, che ti eri stufata e insomma. Alla fine Jean si è rivelato un bastardo, ma se arrivasse una altra occasione, ecco, tu…-
Max mi zittisce subito:
-Warren ascoltami, è vero, io sono voluta andarmene per questi motivi, i tuoi dubbi sono più che legittimi, ma devi stare tranquillo. Io non vi lascerò mai più. Per tutto il periodo in cui sono rimasta da sola mi siete mancati tantissimo, ed è allora che ho capito che senza di voi non sarebbe falsa la pena di fare tutto ciò. Sai, io mi trovavo a casa di Jean perché ero passata a dirgli che non sarei partita con lui, che sarei rimasta con vo, e sai perché ? Perchè Io vi amo.-
-Non vuoi più essere indipendente ? Non vuoi più realizzare i tuoi sogni ?-
-Si, ma non devono diventare delle ossessioni, non devo diventare delle cose che ci portano via la salute, la felicità non devono farci allontanare dai nostri affetti. Perché sai, ho capito che per essere felici non dobbiamo sempre cercare delle cose irraggiungibili ,  spesso ci basta godere di quelle che già abbiamo, e io ho voi. Se poi qualcosa accadrà bene, ma non voglio restare a morire dietro una cosa irraggiungibile, io sono comunque felicissima di essere una moglie e madre-
-Questo è un bellissimo pensiero Max, ma dimmi, tu ora cosa vuoi fare ?-
-Non lo so Warren, non lo so, forse tornare al mio studio di fotografia, forse diventare una casalinga, non lo so. L’unica cosa che so è che voglio dimenticare questa esperienza e restare con voi, per il resto vedremo. -
Ci baciamo sulla bocca, era tanto tempo che non ce ne scambiavamo un cosi, è un bacio bellissimo, è un misto di sentimenti e di emozione, è speciale, come il primo che ci siamo dato. E’ cose se fossimo tornati ragazzi e avessimo appena realizzato di amarci alla follia:
-Warren ?-
-Si Max ?-
-Amami.-
-Che cosa ?-
Spero di aver capito male:
-Fammi sentire amata, dopo tutto quello che mi è successo ne ho bisogno, ho bisogno di sentire l’affetto dell’uomo che amo.-
Preoccupato le chiedo:
-Max, ma ne sei sicura ? Sei appena stata violata da un manico, può-può riportarti alla mente brutti ricordi e…-
-No, perché so che lo faccio con te, l’uomo più dolce, buono e sensibile che ci sia.-
Alla fine cedo, ci spogliamo lentamente, e poi comincio dandogli tanti amorevoli baci per tutto il corpo, devo farla sentire desiderata, non devo farla sentire un oggetto. Tuttavia la sento tremare come una foglia e cosi smetto subito e procedo con la penetrazione, cerco di essere  il più delicato possibile, ma purtroppo il sesso non è soddisfacente, sto facendo tutto io, l’unica cosa che Max fa è tenersi stretta a me. Se non fosse per i gemiti che continua fare crederei di starlo facendo con una bambola gonfiabile, Max ancora molto bloccata e insicura. Se metto a confronto le tante belle notti d’amore vissute con molta partecipazione e trasporto da parte entrambi con questa mi viene da piangere. Al loro cospetto questa risulta deprimente, non è colpa di Max, ma forse era meglio evitare di fare tuto questo, una volta finito Max si scusa subito con me:
-Grazie Warren, mi dispiace non essere stata un granchè, a-avrei voluto fare di meglio ma..-
-Non ti preoccupare, lo so che per te non è facile, ma ne usciremo insieme, io ti aiuterò perchè ti amo ancora come se fosse il primo giorno. -
La stringo forte a me, e le accarezzo il volto per calmarla. CI vorrà del tempo prima che tutto torni come prima.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 E' stato un capitolo molto intenso, spero non ci siano troppi errori, finalmente Max, tornata a casa ti, spero vi sia piaciuto, vi annuncio che siamo agli sgoccioli, un'altri 2-3 capitoli più 'epilogo e poi la storia si concluderà, so che non sono molto emozionanti ma mi piace scriverli. Max guarirà? Tutto tornerà come prima ?  Che accadrà a Choloe , vivrà ?Lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo. Grazie a tutti coloro che leggono, seguono e commentano la Fanfic. Critiche (se giustificate) sono amichevolmente accettate perchè aiutano a migliorarsi. 

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Capitolo 25
*** Realtà Alternative ***


CAPITOLO 25     REALTA’ ALTERNATIVE


 
POV MAX


 
Vedo Warren, è seduto sul divano di casa, sta bevendo una bottiglia di Rhum mentre guarda la televisione, ma perché lo sta facendo ? Warren non beve mai. Devo sapere che cosa gli è successo.
Mi avvicino lentamente a lui e lo chiamo:
-Warren, perché stai bevendo ? Che cosa ti è successo ?-
 Lui non risponde. Lo voglio abbracciare, ma le mie braccia lo trapassano, è come se fossi diventata invisibile e trasparente. Non potendo in alcun modo interagire con lui rivolgo la mia attenzione verso il televisore, per capire che cosa sta guardando. E’ un film, o meglio dire il finale di un film, dove ci sono padre, madre e figlia che si allontanano verso il tramonto.
 Noto che mentre Warren guarda questo finale gli vengono gli occhi lucidi, sembra pronto a piangere:
-Max, Max, perché ? Perché mi hai lasciato qui da solo ? Non faccio altro che piangerti tutte le notti, sono distrutto, non riesco più andare avanti, dopo che te ne sei andata la mia vita ha perso di significato. Chissà  dove sei, chissà  cosa starai facendo. Probabilmente sarai in Europa, a Parigi, oppure a Roma, a Berlino, insieme ai VIP, insieme a gente che possa celebrarti degnamente. E-era tuo diritto essere felice, seguire la tua strada, prendere le tue decisioni, era tuo diritto lasciare questa cittadina per aspirare le stelle, è-è stato giusto lasciarci, e-eravamo diventati quasi due estranei. I-io ho cercato d-di aiutarti, d-di essere  lo stesso, un bravo fidanzato, di far finta di credere che tutto fosse come prima, m-ma non ci sono riuscito, purtroppo nulla a quel punto era più come prima. E-era tuo diritto non portare a termine la gravidanza per inseguire il tuo sogno, e-era tuo d-diritto, i-il corpo e-era tuo, la decisone poteva essere solo tua. M-ma il bambino e-era nostro, nostro. A-avremmo potuto essere una famiglia, una famiglia felice, n-non sarebbe stato facile, m-ma alla fine ce l’avremmo fatta, a-avrei fatto tutto il possibile, vi avrei amati tantissimo entrambi. Ma ora non ha più importanza, d-da quel giorno io non fui mai più felice, anzi, meglio farla finita subito.-
Parla in modo confusionario a causa delle lacrime e della commozione, i-io vorrei urlargli che non è vero, che io sono ancora con lui, e che Chloe è nata ed  è una bambina bellissima, ma dalla mia bocca non esce alcun suona:
-Che me frega ormai di voler diventare scienziato, senza Max non vale più la pena di fare nulla.-
Warren si alza in piedi e si dirige verso il laboratorio di chimica. Io lo seguo, sono molto preoccupata, non so cosa voglia fare. Una volta li mescola alcuni ingredienti per ottenere uno strano composto:
-Eccolo, una volta bevuto questo sarà tutto finito nel giro di pochi secondi. Chissà se esiste veramente un aldilà ? Non ci ho mai creduto, ma ora spero proprio di si, c-cosi almeno potrò vedere il mio piccolino. A-addio Max, sei stata l’unica donna che io abbia mai amato.-
Solo ora capisco veramente quello che vuole fare, voglio dirgli di non farlo, ma ancora una volta non mi esce la voce e cosi Warren beve quel veleno. Si accascia a terra in pochi secondi.
 
Avanzo lentamente nel cimitero di Arcadia Bay, sto andando al suo funerale. Nonostante non ci vedessimo da anni, sono triste per lui, dopotutto era mio amico, è sempre il padre di mia figlia, e poi non avrei mai pensato che sarebbe scomparso cosi presto. Di fianco a me, cammina con passo spedito Jean, so che gli ho chiesto un grande sacrificio nel venire qui, ma lui ancora una volta ha acconsentito alla mia richiesta.
Mi spiace non essere riuscita a venire in tempo per il suo funerale, tuttavia forse è stato meglio cosi, non so se avrei potuto reggere tutti i loro sguardi accusatori. Ci giriamo intorno cercando la sua lapide:
-Credo di averla trovata.-
Mi avvicino al punto da dove proviene la voce di Jean,  e li la vedo, è li grigia, senza nemmeno una fotografia. Di fianco alla sua tomba vedo quella di Chloe, dovevo immaginare che mia figlia l’avrebbe seppellito vicino alla mia migliore amica. Mi abbasso su di essa appoggiando dei crisantemi:
-Mi dispiace tanto Warren, riposa in pace.-
Mi rialzo dicendo in silenzio una piccola preghiera per lui, quando i miei pensieri vengono interrotti da una voce che mi rimprovera:
-Certo che hai proprio un bel coraggio a farti rivedere qui.-
Mi giro per vedere chi sia e come immaginavo altri non è che mia figlia:
-Chloe…è bello rivederti.-
Con stizza mi risponde:
-Peccato che io non possa dire lo stesso.-
La guardo attentamente, è passato tanto tempo dall’ultima che l’ho vista. E’ diventata una bella e giovane donna, assomiglia tanto a me quando avevo la sua età, solo che a giudicare dai vestiti che indossa sembra quasi la mia defunta amica sua omonima:
-Perché siete venuti qui ?
-Per dare un ultimo saluto a tuo padre ovviamente.-
-Strano, non ho mai sentito di un assassino che è venuto a portare dei fiori sulla tomba delle sue vittime.-
Immaginavo che Chloe mi avrebbe accolto con ostilità, dopotutto non mi sono più fatta vedere per anni. Io abbasso la testa, ma Jean per difendermi non esita a mettersi contro Chloe:
-Non accusarla di cose di cui non ha colpa, lo sai anche tu che Warren è morto per un cancro al fegato.-
Chloe risponde violentemente alle sue parole:
-Tu devi solo stare zitto, non sei nemmeno degno di pronunciare il suo nome. Tu che ne sai di mio padre ? Che ne sai tu di quanto ha sofferto, di quanto ? Era l’uomo più dolce, gentile e paziente che abbia mai conosciuto, aveva uno spirito di sacrificio non comune, nonostante il dolore andò avanti per me, ha sempre cercato di farmi felice, di non farmi mancare nulla. Ha iniziato a bere perchè a un certo punto non è più riuscito a sopportare i suoi demoni, ma non è stata allora che ha cominciato a morire…-
Chloe si interrompe per asciugarsi gli occhi ormai pieni di lacrime, poi riprendere rivolgendosi a me:
-Ha cominciato a morire il giorno in cui lo hai lasciato, cosi senza alcuna spiegazione valida, solo perché avevi trovato uno più ricco e più bello, lui non si è mai dato pace per questo, ha sempre pensato che fosse colpa sua, che avesse sbagliato qualcosa, che non era stato un buon marito.  Io l’ho visto spegnersi lentamente, giorno dopo giorno perdeva parte della sua allegria, perdeva parte della sua forza vitale, e io non sapevo cosa fare, mi sentivo impotente, inutile. S-speravo che prima o poi un giorno, tu saresti ritornata, e allora tutti noi saremmo tornati a essere quello che eravamo prima, una normale famiglia felice. Ma mi sbagliavo, non è mai successo.-
Chloe si rimette a piangere:
-Chloe, figlia mia io…
Mi avvicino per abbracciarla, deve aver sofferto tanto, avrei dovuto essere più presente, ma lei mi respinge:
-Non avvicinarti Maxine, io ti odio, ti odio con tutte le mie forze. Non sei più mia madre, hai smesso di esserlo il giorno in cui ci hai abbandonato, tu sei solo una puttana. Si, una puttana. E ora andatevene, non siete degni di porgere dei fiori sulla sua tomba. Anzi, sapete che faccio ?  Me ne vado io, sono contenta che papà sia morto poco dopo che ho compiuto 18, almeno in questo modo non sono costretta ad abitare con voi, è stato il suo ultimo regalo. Tu fai come hai fatto in questi ultimi anni Maxine, non cercarmi mai più, addio.-
Chloe si allontana infuriata dal cimitero, io vorrei seguirla ma Jean mi trattiene:
-Lasciala andare, ha fatto la sua scelta. E date che se ne è andata che ne dici di divertirci un po’.-
-Ma Jean, siamo in un cimitero.-
-Si, sarà molto eccitante farlo davanti alla tomba del tuo ex-marito. Dai non fare la difficile, tanto so che alla fine ti piacerà.-
Jean mi strappa i vestiti e comincia a toccarmi, a mettere le mani ovunque. Io non voglio, mi sento violata, umiliata, cosi urlo:
-Noooooooooo.-
In quel momento mi sveglio, per fortuna era solo un incubo, un cazzo di fottuto incubo, anche se dentro di me c’è la convinzione che forse queste cose sarebbero potute succedere realmente, se soltanto avessi fatto delle scelte diverse.
 
POV WARREN
 
Vengo svegliato dall’urlo di Max, mi giro subito verso di lei per vedere che cos’à. Sta tremando come una foglia ed è bagnata di sudore dalla testa ai piedi:
-Stau bene Max ? Che cos’hai ?-
-W-Warren, t-tu e-eri morto e-e-e Chloe era-era...-
Io la abbraccio e cerco di calmarla:
-Su, su Max, calmati, non è successo niente, era solo un sogno, solo un brutto sogno.-
Lei ancora è ancora molto agitata:
-No, no, è-è quello che sarebbe potuto succedere se avessi fatto scelte diverse.-
Non riesco a capire quello che vuole dire, è ancora confusa e spaventata:
-Max, qualunque cosa tu abbia sognato, stai tranquilla che non era vera, era solo frutto della tua immaginazione, frutta della tua fantasia, niente di quello che tu hai sognato è vero.-
La stringo stretta a me per qualche minuto finchè non si calma:
-Ora va meglio ?-
Lei annuisce, tuttavia la vedo ancora molto ansiosa, fa dei lunghi respiri affannosi e si tiene la mano sul petto. Devo trovare un modo per farla rilassare:
-Che ne dici di un bagno Max ?-
-Che cosa ?-
-Un bagno, sono sicuro che dopo che l’avrai fatto ti sentirai meglio.-
-Tu dici ?-
-Ma certo, ti sembrerà come rinascere.-
-N-non lo so Warren, e-e che io...-
E’ talmente prigioniera dell’ansia che non riesce nemmeno a muoversi, vedendola ancora spaventata e insicura decido di prenderla in braccio e portarla io in bagno. Per prima cosa mi metto i miei boxer (siamo ancora nudi da ieri sera) e un paio di pantaloni, poi vado nel bagno a preparare la temperatura della vasca, e quindi torno nella nostra stanza da letto dove Max sta ancora tremando, mi avvicino a lei e la sollevo delicatamente a mò di sposa insieme al lenzuolo per coprirla:
-Ma che fai Warren ? Mettimi giù.-
-No, visto che sembra per il momento non sei in grado di fare nulla, ho deciso che sarò io a lavarti. Tu non devi preoccuparti di nulla, penso a tutto io.-
Dopo quelle parole Max si lascia trasportare docilmente verso la vasca. Delicatamente le tolgo il lenzuolo e la deposito lentamente nella vasca da bagno:
-La temperatura va bene ? O è troppo calda per te ?-
-N-no Warren, va benissimo cosi.-
Inizio a insaponarle delicatamente le gambe per poi passare su tutto il resto del corpo, proprio come faccio con Chloe. Max sembra tranquillizzarsi, cosi mi lascia fare. Ci siamo visti nudi tante volte per cui non ci sono imbarazzi tra noi, tant’è che lei stessa mi chiede di entrare con lei nella vasca:
-Perché non vieni a fare il bagno insieme? Sarà più comodo per entrambi.-
Stupito le chiedo:
-Ma sei sicura ?-
Lei annuisce, io ancora incredulo mi spoglio ed entro nella vasca con lei, era da tanto tempo che non facevamo un bagno insieme. Mi metto dietro di lei e comincio a insaponarle la schiena, quando a un certo punto inspiegabilmente Max si mette a piangere:
-Che cos’hai Max ? Perché piangi ?-
Rimango senza risposta, noto che si sta toccando la guancia ferita, quella dove si trovano i punti. I medici mi hanno detto purtroppo quel segno le resterà per sempre e le deturperà il viso:
-Max, non piangere per la cicatrice, lo so che resterà per sempre, ma a me non importa, per me tu sei bellissima anche cosi.-
Lei si strofina gli occhi e poi mi dice:
-No, non piango per la cicatrice, anzi me la merito, mi servirà per ricordarmi l’enorme stronzata che stavo per fare.-
-N-non devi dire questo e…-
-Piango perché non mi merito niente di tutto questo. Non merito di essere qui, non merito di essere accudita da un marito amorevole e da una figlia fantastica, non dopo tutto il male che vi ho fatto. I-io ti ho tradito Warren, ho abbandonato la piccina, vi ho fatto soffrire tanto, i-io sono andata con un altro uomo. Sono una puttana Warren , è questo quello che sono, una puttana, per questo Pierrè mi ha quasi violentata. Avrebbe fatto bene, s-se non me ne fossi andata non sarebbe successo niente, s-se non ti avessi tradito ora staremmo a goderci la crociera che mi avresti voluto regalare per il nostro anniversario, anniversario che io ho dimenticato.-
Mentre Max ricomincia a piangere io ripenso alle parole che il dottore mi ha detto all’ospedale, non devo mai farle pensare che quello che è successo sia stata colpa sua:
-No Max, non è stata colpa tua, sei stata plagiata da quell’uomo, non sapevi quello che facevi. Eri confusa, incerta, e quello se ne è approfittato, non è stata colpa tua.-
-Come no ? E’ sempre stata colpa mia, sempre. I-io sono una sgualdrina, una che attira i maniaci, è già successo, prima Jefferson e ora Pierre.-
Io la abbraccio e la stringo sempre di più sul mi corpo
-No, non devi dire queste cose nemmeno per scherzo.-
-Hai ragione, la colpa è sempre stata solo della mia passione per la fotografia. Mi ha sempre cacciata nei guai, se non l’avessi avuta non mi sarei mai iscritta al corso di Jefferson, se non l’avessi avuta non avrei mai incrociato Pierre, non sarei mai stata violata e…
-…..e non saresti mai tornata ad Arcadia Bay, non mi avresti mai conosciuto, Chloe non sarebbe mai nata e non avresti mai più riallacciato i rapporti con la tua migliore amica. Non è colpa tua Max, ogni cosa porta con se cose negative e cose positive, qualunque azione, non pensare mai che la tua passione sia una cosa negativa, anzi è una cosa bellissima, è stata quella a muovere la tua vita, è stata quella che ci ha fatto incrociare, in fondo è stato anche grazie a lei se ora siamo sposati. E ora siamo insieme, io il cavaliere bianco e la mia SuperMax-
Lei ridacchia:
-Era da una vita che non mi chiamavi con uno dei tuoi soprannomi.-
-Lo so, pensavo che ormai li ritenessi infantili.-
-in realtà mi piacciono, mi fanno sentire speciale.-
-Allora tornerò a usarli, chissà, forse se ti avessi fatto sentire speciale più spesso forse non te ne saresti andata.-
Max sorride, sono finalmente riuscito a calmarla, ha pure voglia di scherzare:
-Su questo hai ragione tu.-
Ci scambiamo un bacio:
-Dai, ora usciamo, siamo stati in acqua anche troppo, tra poco Chloe si sveglierà e vorrà fare colazione.-
-Va bene.-
Usciamo dalla vasca, ci asciughiamo e poi riporto Max in camera da letto:
-Va meglio adesso ?-
-Si grazie.-
Le sorrido:
-E non è ancora finita, ora tu resta qui a riposare, io ritorno subito.-
-Dove vai ?-
-A portarti la colazione a letto.-


POV MAX


Sono fortunata ad avere un marito come Warren, mi ha addirittura portato la colazione a letto insieme a un giornale. Ora si trova di sotto a preparare la colazione per nostra figlia, io intanto mangio e dò una lettura al giornale, ovviamente la prima pagina è dedicata ai fatti di cronaca di cui ci siamo resi protagonisti. Per fortuna leggere queste notizie non mi crea problemi d’ansia, sono molto più tranquilla e serena rispetto a ieri. Sfogliando le pagine vedo un intervista fatta da un inviato a Warren:
-Allora signor Graham, ci dica, come sta sua moglie ?-
-Abbastanza bene, i medici la dimetteranno in giornata, poi potrà tornare a casa.-
-Come ha fatto a scoprire che quell’uomo era in realtà un maniaco ?-
Warren racconta quasi tutta la storia omettendo però alcuni dettagli:
-Avete fatto una cosa eccezionale.-
-Ho solamente lottato per salvare la persona che amo. Cosa che avrebbero fatto tutti, personalmente non ritengo di aver fatto nulla di eccezionale.-
-Lei è troppo modesto, non l’avrebbero fatto tutti, mi creda.-
-E ora cosa vuole fare ?-
-L’unica cosa che al momento mi interessa è ritornare ad avere una vita normale con mia moglie e mia figlia.-
L’intervista mi ha commosso, dai miei occhi scendo alcune lacrime, in quel preciso momento Warren rientra nella stanza:
-Eccomi Max, sono tornato, ho chiamato l’asilo di Chloe e il lavoro, ho spiegato la situazione e hanno detto che non ci sono problemi…ma Max tu stai piangendo.-
Warren nota il giornale posato sulle mie gambe e subito di avvicina per portarmelo via:
-Che idiota che sono stato, non dovevo portarti il quotidiano, è pieno di cose su Pierre, era ovvio che…-
Io lo fermo e poi mi asciugo le lacrime:
-N-no, non è stato per quello, ma per l’intervista che hai fatto, le cose che hai detto sono stata belle e…beh grazie.-
Warren sorride:
-Beh meno male, pensavo avessi avuto un altro attacco d’ansia.-
-No.-
Riprendo il giornale per fargli vedere la pagina dove lo intervista, e riguardando la data e solo ora mi rendo conto di che giorno sia, tutti noi abbiamo saltato un avvenimento importante:
-Warren, guarda la data, il tuo compleanno è già passato da una settimana e non abbiamo ancora festeggiato.-
Warren si gratta le testa:
-Ah già è vero, me ne ero dimenticato, avevo altre cose a cui pensare.-
-Beh forse è il caso di rimediare.-
Mi alzo in piedi e comincio a vestirmi:
-Max cosa vuoi fare ?-
-Voglio organizzarti una piccola festa.-
Mi sembra il minimo che posso fare per lui:
-No, non devi, non c’è bisogno e poi ti devi riposare.-
-Non sono un’invalida, e poi mi sono stancata di stare qui senza fare nulla.-
Warren non oppone altra resistenza, cosi scendo di sotto dove Chloe sta mangiando la sua colazione, non appena mi vede, viene verso di me per abbracciarmi con uno sguardo preoccupato:
-Ciao mamma, come stai ? Papà mi ha detto che non stai tanto bene e che devo aiutarti a farti stare meglio. Ti prometto che farò tutto il possibile per far si che tu stia meglio.-
Le sorrido:
-Sto bene tesoro, il papà e la mamma hanno sconfitto un orco cattivo, da lotta ha avuto delle conseguenzs su di me, ma ora sto meglio.-
Lei risponde al mio sorriso:
-Allora se è cosi posso chiederti di venire di giocare con me ?
-Ma certo Chloe, giocherò con te tutta la mattina, ma al pomeriggio ti va di aiutarmi a preparare una torta per il compleanno di papà che non abbiamo festeggiato, che ne dici piccola ? Ti va di farlo ?
-Va bene.-
 
 
La sera, ci ritroviamo in cucina a festeggiare il compleanno di Warren con una torta al cioccolato, insieme a noi c’è pure la mia migliore amica che in questo momento ci sta scattando una fotografia di me, Warren e la piccola Chloe dietro la torta.-
 
POV CHLOE


-Sorridete.-
La famiglia Graham sorride, e io le scatto molte foto:
-Grazie Chole.-
-Prego.-
Rimango qualche secondo a fissarli, sono una famiglia bellissima, e io mi sento di troppo, mi sento come se non facessi parte di tutto ciò. E infatti è cosi, io dovrei essere morta, dovrei essere sepolta sotto terra, e secondo Warren dovrei tornarci presto. Beh, non aspetterò la morte illudendomi che potrebbe nono arrivare mai , il poco tempo che ho voglio sfruttarlo bene. No, non posso restare qui a perdere tempo,  ho voglia di vedere il mondo, ho voglia di cercare mia madre a David, voglio vederli un ultima volta prima di lasciare definitivamente questo mondo. Io devo andarmene, non posso restare qui, devo farlo anche per Max, più resto, più sarà difficile per lei lasciarmi andare e più soffrirà quando me ne andrò per sempre. Prima me ne vado e meglio è per tutti. Sorrido pensando che però ora Max non ha più bisogno di me, è in ottime mani, è con la sua famiglia, con le persone che la amano, starà benissimo anche senza di me. Mi mancherai Max, ma è la cosa giusta da fare
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 E' stato un capitolo molto intenso, spero non ci siano troppi errori, finalmente Max, vi annuncio che siamo agli sgoccioli, ci sarà solo un altro capitoli più  un piccolo epilogo e poi la storia si conclude, Chloe ha deciso di partire, lo farà realmente ? O rimarrà ad Arcadia Bay ? Morirà ? NOn perdetevi l'ultimo capitolo. . Critiche (se giustificate) sono amichevolmente accettate perchè aiutano a migliorarsi. 

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Capitolo 26
*** Addio Chloe ***


 
CAPITOLO 26   ADDIO CHLOE


 
POV MAX
 
Subito dopo la foto procedo con il taglio della torta mentre la piccola Chloe abbraccia suo padre:
-Tanti auguri papà, ti voglio tanto, tanto bene.-
-Anch’io tesoro.-
Poco dopo essersi staccata Chloe corre di sopra a prendere il suo regalo per Warren:
-Ecco papà, questo, l’ho fatto io,  è per te, vedi siamo io, te e la mamma.-
-E questa figura qui sulla destra chi è ?-
-Quella è la zia Elizabeth.-
Zia Elizabeth, la conosce da poco, e già la chiama zia, che tesoro. A giudicare dallo sguardo ha, sembra che Warren sia molto orgoglioso del regalo di nostra figlia:
-Oh ma è bellissimo Chloe, sai che facciamo adesso ? Lo appendiamo nel frigorifero, in modo che possano guardarlo tutti. Ora su, vieni a dare un bacio a papà.-
La piccola da un bacio a Warren, poi torna a sedersi sulla sua sedia per mangiare la fetta di torta che le spetta, io metto una fetta sul piatto di Warren e poi gli sussurro:
-Mi dispiace di non averti fatto nessun regalo Warren ma io…-
Mi zittisce subito:
-Il regalo migliore che potessi farmi era quello di tornare a casa.-
Io gli sorrido,  poi lui assaggia una fetta di dolce e aggiunge:
-…e poi anche solo questo dolce va benissimo, è molto buono.-
-Ti piace davvero papà ? Sai, ho aiutato io la mamma a prepararlo.-
-Davvero ? Beh, siete state bravissime, tutte e due.-
Chloe sorride, è bello poter rivivere queste scene di vita famigliare, solo ora mi rendo conto di quanto mi siano mancate e quanto siano importanti per me. E’ proprio una bella serata, le cene di lusso sono belle si, ma non battono una semplice cena con la mia famiglia, vorrei averlo capito prima. I miei pensieri vengono interrotti da mia figlia che con voce triste chiede alla mia migliore amica:
-Come mai non mangi Elizabeth ? N-non ti piace ? Non sono stata brava ?-
-Oh no, no, no è buonissima, solo che non ho fame, ecco tutto. Tu sei stata bravissima.-
Chloe la accarezza sulla testa e allora la piccolina sorride. Nonostante il chiarimento noto che Chloe è strana, è come se fosse distante, come se pensasse a qualcos’altro, come se ci fosse qualcosa che la preoccupa, non ha detto niente per tutto il tempo, dovrò parlarle prima che torni a casa.
Il resto della serata va avanti serenamente, ci mettiamo a vedere un film per famiglie. Poco prima della fine del il film però la piccola Chloe, ormai stanca morta si addormenta tra le braccia di suo padre:
-La vado a mettere a letto, oggi è stata una giornata molto faticosa per lei.-
-Va bene.-
Warren si avvia verso il piano di sopra e io rimango di sola con Chloe, è il momento giusto per parlarle:
-Chloe mi dici che cos’hai ? Per tutta la sera non hai detto una parola e hai sempre avuto lo stesso sguardo pensieroso che hai adesso.-
 
POV CHLOE
 
Sospiro, non volevo dirglielo subito, ma forse è meglio cosi, prima lo saprà, prima potrà abituarsi all’idea. Racconto a Max tutto quello che mi ha detto Warren e i miei propositi sul poco tempo che mi resta da vivere, non appena finisco di parlare Max comincia subito a piangere:
-M-ma come Chloe ? T-ti ho appena ritrovato e ora devo perderti di nuovo ?-
-Purtroppo si Max, mi dispiace.-
-N-no, non farlo Chloe, r-resta con noi, voglio passare con te tutto il tempo che ti resta.-
Rispondo in maniera categorica:
-Non posso farlo Max, pensaci, più rimango qui e più sarà difficile per te lasciarmi andare. Prima me ne vado e prima Chloe si dimenticherà di me, in questo modo non soffrirà quando io me ne andrò. Inoltre visto che mi resta poco tempo, voglio usarlo per fare più cose possibili, visitare il mondo, cercare i miei genitori, e fare tante altre cose.-
-Allora hai proprio deciso ?-
-Si e non c’è nulla che tu possa fare per farmi cambiare idea.-
Max continua a piangere, cerco di consolarla, anche se io stessa sono triste per via di quello che sta accadendo:
-Dai su, ora smetti di piangere, in fondo questa “resurrezione temporanea” è stata un bel regalo. Ci ha permesso di rivederci e di stare insieme un’altra volta, chissà quante volte che hai sognato di potermi riabbracciare.-
-Tante volte.-
-E ora hai l’occasione di farlo un’altra volta. Dai non piangere, ricorda che anche se io sarò lontana o non ci sarò più, sarò sempre qui nel tuo cuore, anche se non mi vedrai, io sarò sempre con te. E poi, non dimenticarti mai che non sarai mai più sola, ci sarà sempre la tua famiglia con te.-
Max si asciuga le lacrime che ancora le colano nel viso e poi mi abbraccia:
-Quando partirai ?-
-Non lo so, tra qualche giorno, sicuramente prima di partire passerò a farvi un ultimo saluto. Ora comunque è meglio che vada, altrimenti ho paura di non riuscire a staccarmi.-
-Ciao Max.-
-Ciao Chloe.-
Mi allontano dalla casa con gli occhi lucidi, ho cercato di trattenerle, ma ora anche loro escono fuori come una fiume in piena.
POV WARREN
Scendo subito verso, purtroppo cambiare Chloe senza cercare di svegliarla è stato più difficile del previsto, non appena tornato in salotto vedo Max che sta piangendo:
-Max che hai ? Perché piangi ? Cosa è successo ? Hai avuto un altro attacco d’ansia ?-
Non appena mi vede, Max si butta subito verso di me:
-Oh W-Warren, C-Chloe s-s n’è andata, d-dovrà a-andarsene per sempre e….-
Nonostante i singhiozzi, la voce rotta dal pianto e le parole confuse capisco quello che vuole dire:
-Lo so Max, mi dispiace tanto, avrei dovuto dirtelo subito, ma eri appena uscita dall’ospedale e avevi i tuoi attacchi d’ansia e….-
-Non è colpa tua Warren, m-ma dimmi, s-sei veramente sicuro che Chloe se ne andrà molto presto ?-
-I-io non ne sono sicuro al 100%, le mie sono solo teorie, solo supposizioni, m-ma credo di si purtroppo Chloe sparirà molto presto, lei non appartiene a questo universo, mi dispiace tanto Max.-
Max si mette a piangere sulla mia spalla:
-Si Max, piangi, butta fuori tutto, sfogati.-
Dopo aver pianto per un po’ Max mi fa una domanda molto seria;
-Warren, spiegami come è potuto succedere. Come ha potuto Chloe venire da un universo parallelo al nostro ?-
-Non lo so Max, e credo che non lo sapremmo mai, però penso che questo sia stato possibile solo grazie al tuo potere. Sei riuscita a far muovere Chloe da uno degli universi paralleli che avevi creato e l’hai portata fin qua. Dimmi, per caso il giorno in cui è apparsa hai fatto o provato qualcosa di strano ? Qualche assurda sensazione ?-
-B-beh si, era il giorno precedenti in cui Chloe è apparsa era il 2 novembre, il giorno dei morti, cosi eravamo andati al cimitero a trovare Chloe, ricordi ? Eravamo tutti e tre insieme davanti alla sua lapide, e li vi abbiamo depositato dei fiori…
-Si, mi ricordo.-
-Ebbene, quel giorno avevo provato una forte nostalgia, un forte dolore, talmente tanto che ho desiderato ardentemente che lei potesse tornare e…-
-E lei è veramente tornata….assurdo.-
-Beh, la mia vita è sempre stata assurda.-
-Già, beh, dai, ora andiamo a letto, hai tanto bisogno di riposo.-
-Hai ragione.-
Saliamo fino alla nostra camera, ci spogliamo e poi ci mettiamo sotto le coperte. Max non fa altro che tremare, cosi mi avvicino a lei e la stringo stretta a me per farle calore, restiamo cosi finchè non ci addormentiamo.
 
POV MAX
 
Nei giorni successive avvengono alcune cose significative, ho iniziato a frequentare delle sedute di psicoterapia e poi ho ricevuto la notizia il tribunale ha stabilito che Pierre dovrà pagare un megarisarcimento a tutte le sue vittime. Però la cosa mi interessa poco, la mia testa è sempre rivolta all’inevitabile addio che avrò con Chloe. In questi giorni passano a trovarmi e a rincuorarmi moltissime persone, Kate, Dana e Trevor, i miei genitori, Taylor e tante altre persone che ci vogliono bene, cercano di tirarmi su il morale è la cosa mi fa molto piacere, ma ora non ho proprio di essere allegra. Su Chloe non so ancora niente, è da quella sera che non la vedo più:
-Max, devi magiare, hai bisogno di energie, come pensi di riprenderti se diventi magra come un chiodo ?-
-Si mamma devi magiare, la maestra Kate dice sempre che non bisogna saltare i pasti.-
Sotto l’impulso della mia famiglia mi decido a mangiare un paio di bocconi del pranzo che Warren ha amorevolmente preparato per me. In quel preciso momento suona il campanello:
-Uh ? Chissà chi è a quest’ ora ?-
-Vado io.-
Mi alzo e lentamente arrivo fino alla porta, dietro la porta c’è Chloe, ha un enorme zaino dietro la schiena e un casco da motocicletta in mano, sembra pronta a partire:
-C-Chloe…cioè Elizabeth, c-che Ci fai qui ?-
-Sono venuta a salutarvi, sto partendo.-
Avverto della commozione nella sua voce:
-Con cosa parti ? E dove vai ?-
-Ma che domande,  parto con quella motocicletta, il dove…beh deciderà la strada.-
Guardo nella direzione indicatami da Chloe, e noto che davanti casa nostra è parcheggiata un Harley Davidson nera:
-Ma dove l’hai presa quella ? Deve costare un mucchio di soldi.-
-Gli ho dato una mano io a comprarla, usando parte dei soldi di Pierre, era il minimo che potessi fare per te Elizabeth, mi hai aiutato a riavere la mia famiglia e io per questo non potrai mai.-
-L’unico modo che hai per ringraziarmi e quello di continuare ad amare e a prenderti cura di Max per tutti i giorni della tua vita come ai fatto fino ad oggi.-
-Lo farò Elizabeth.-
-So che lo farai.-
Warren prende qualcosa dalla sua tasca e la porge a Chloe:
-Prendila, è una foto con noi tre insieme, in questo modo potrai portarci con te ovunque tu andrai.-
-Grazie Warren, è un bel regalo. Stammi bene.-
-Stammi bene anche tu.-
Chloe sia avvicina alla bambina sua omonima, le fa una carezza e le dice:
-Ciao piccola Chloe, mi mancherai.-
Il momento è molto commovente:
-Ciao zia Elizabeth, tornerai a trovarmi, non è vero ?
Chloe le dice una tranquillizante bugia:
-SI, piccola tornerò a trovarvi. Mi raccomando prenditi cura della tua mamma, ha tanto bisogna del tuo amore-
Dopo avere salutato Warren e Chloe, si rivolge verso di me, realizzo solo ora che questa probabilmente sarà l’ultima volta che la vedrò, ma non mi metto a piangere, ho già versato abbastanza lacrime in questi giorni, ormai sono pronta a dirle addio, ci abbracciamo forte:
-Addio SuperMAx, addio mia partner in Crime. Cerca di stare bene, cerca di essere serena, cerca di essere sempre felice, di avere una bella vita, non pensare alle cose che non hai, pensa sempre a quelle che hai, alla tua famiglia, alla piccole e belle cose della vita. Non preoccuparti per me, io me la caverò, l’unica cosa che ti chiedo è di non dimenticarmi mai.-
- Non ti ho mai dimenticata in tutti questi anni, non lo farò di certo adesso. Abbi cura di te Elizabeth, mi mancherai moltissimo mia compagna piratessa.-
-Anche tu mi mancherai piratessa Max.-
Ci stacchiamo faticosamente e ci salutiamo per l’ultima volta
-Addio Max.-
Noto che dopo aver detto questa frase, Chloe sta quasi per mettersi a piangere:
-Arrivederci Elizabeth.-
Detto questo Chloe si gira e si dirige verso la moto, ma prima di salirci si gira per salutarci un’ultima volta con un cenno della mano a cui noi rispondiamo, poi lei sale sulla sua moto e si allontana verso l’orizzonte.
 
 
EPILOGO


POV MAX



Adesso sto molto meglio, grazie all'amore della mia famiglia e alle tante sedute di psicoterapia sono finalmente riuscita a superare tutti i traumi che ho subito e a liberarmi di tutte le paure che mi opprimevano. 
La vita è tornata serena come prima, il rapporto tra me e Warren e più forte che mai, ci amiamo sempre tantissimi e abbiamo anche ripreso a fare l'amore come prima, e abitiamo sempre nella vecchia casa di William e Joyce e la nostra vita scorre tranquilla e serena, anche se io non lavoro più da tempo, ho smesso definitivamente qualche mese dopo la partenza di Chloe e ho venduto lo studio fotografico. Per fortuna non abbiamo problemi economici, Warren riesce tranquillamente a mantenerci tutti e quattro. Si dico tutti e quattro perchè il motivo per cui ho smesso di lavorare è stata una nuova gravidanza, una nuova vita che io e Warren abbiamo concepito. Questa volta è un maschietto, ed è tutto suo padre, ha i suoi stessi occhi e il suo stesso sorriso, cosi abbiamo deciso di chiamarlo Junior, Warren Graham Junior e non solo per la somiglianza fisica. È un modo per onorare doppiamente l'uomo che mi ha salvata più di una volta. È stato anche grazie a lui se sono riuscita a lasciarmi finalmente alle spalle quel passar orribile, mi ha aiutato a  ridarmi gioia e tanta voglia di vivere.
Fortunatamente Chloe non è gelosa del suo nuovo fratellino anzi, gli vuole tanto bene e vuole essere una brava sorella per lui.
L'unica cosa che ogni tanto mi rattrista è questa, da quando è partita non ho mai più visto la mia vecchia amica Chloe. Non so che fine abbia fatto, non  se sia riuscita a incontrare David e Joyce, se stia bene se sia viva o morta. Continuo a sperare di si, anche se a dir la verità dentro di me, sento che lei non c'è più. Sento che non si trova più a questo mondo. Lo capii tempo fa, quando vidi una notizia su un giornale, parlava do uno scontro avvenuto tra una moto e un camion in una statale, molto curioso, poichè non venne mai ritrovato il corpo della donna che sedeva sulla motocicletta, è come se fosse sparito, volatilizzato, c'erano le tracce di sangue, ma il cadavere non c'era. Il tutto venne spiegato come allucinazioni prodotte dalla guida in stato di ebrezza del camionista che aveva colpito una moto ferma in mezzo alla strada e si era immaginato tutto. Lui sostenne che alla guida del mezzo c'era una ragazza, ma non venne creduto.
In quel preciso momento poi passò davanti a me una farfalla, era di colore blu, era strano vedere una, era pieno inverno.
Il mio istinto mi disse che in realtà quella era la mia vecchia amica, che mi salutava un ultima volta.
Anche se la ragione mi dice che Chloe potrebbe essere ancora viva, il cuore da che lei ormai è morta.
Per fortuna questa volta fa meno male rispetto a tanti anni fa, forse sarà perchè sono cresciuta, forse sarà perchè adesso ho altre persone che mi amano e mi vogliono bene
E ora finalmente ne sono sicura, nella vita ho preso le decisioni giuste, e questa vita non la cambierei per niente al mondo.
Non scambierei mai i sorrisi di Junior con dei premi per le fotografie, non scambierei mai gli abbracci di Chloe con i baciamano dei VIP, e non scambierei mai i baci di Warren con tutti i soldi del mondo.
Ora mi trovo in salotto insieme ai miei figli aspettando che mio marito ritorni dal lavoro, sto allattando il piccolo Junior mentre Chloe sta giocando per terra con le costruzioni, a un certo punto si ferma, resta a fissare il suo fratellino per un pò e poi mi chiama:
-Mamma ?-
-Dimmi Chloe.-
-C' è una cosa che volevo chiederti da quando è nato Junior...-
-E cosa piccola ?-
-Ecco, pensavo al suo nome, l'abbiamo chiamato cosi perchè assomiglia a papà, ma per me invece perchè scelto di nome Chloe ?-
Le sorriso:
-Lo vuoi proprio sapere tesoro ?-
Lei annuisce, si alza e vieni a sedersi accanto a me:
-E allora mettiti comoda, è una lunga storia, una lunga storia che parla di due piratesse inseparabili, di un cavaliere bianco e un orco cattivo, ti va ancora di sentirla ?-
-Si.-
Sorrido e comincio a raccontarle la storia mia e di Chloe.
 
 
 
 
 
 
 
 
Beh, un altre storia è finita, spero che vi sia piaciuta. Vi avviso che per qualche tempo non scriverò più delle fanfic, presto non avrò più tempo e  ho comunque bisogno di una pausa, ho iniziato a scrivere fanfic su Max e Warren perchè non esistevano qui sul sito, ne ho fatte quattro e sono contento, ma questa è stata la più difficile 26 capitoli molto lunghi, gli ultimi capitoli li ho fatti un pò controvoglia, quindi per ora mi fermo, non so quando tornerò, ma prima o poi lo farò. Se volete scrivermi potete farlo tranquillamente, non smetto di frequentare il sito, anzi. Critiche (se giustificate) sono amichevolmente accettate perchè aiutano a migliorarsi. 
 
Arrivederci

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