Demon Inside [Interattiva]

di AlekHiwatari14
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Iscrizione ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Fuori Storia 1 - Se solo... ***
Capitolo 13: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 14: *** Fuori Storia 2 - Quando il fuoco brucia... ***
Capitolo 15: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 19: *** Fuori storia 3 - Ciò che non ti aspetti.... ***
Capitolo 20: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 22: *** Fuori storia 4 - Dentro me... ***
Capitolo 23: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 24: *** Fuori storia 5 - Non è facile... ***
Capitolo 25: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 26: *** Fuori Storia 6 - Se fosse andata diversamente... ***
Capitolo 27: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 28: *** Fuori storia 7 - Quando un anima corrompe... ***
Capitolo 29: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 30: *** Fuori storia 8 - Quando si cambia direzione ***



Capitolo 1
*** Iscrizione ***


ISCRIZIONE INTERATTIVA



Genere:Sovrannaturale/Generale/Suspance

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Ok, ragazzi! Per prima cosa ciao a tutti. Sono la vostra autrice. E con questo Demon Inside voglio farvi una proposta davvero allettante. So che probabilmente pochi di voi mi conosceranno, ma siccome qualcuno me l'ha chiesto di farlo ho deciso di vedere come va. Mi spiego meglio. Che ne pensate di partecipare alle mie storie? Esatto voglio fare un interattiva. No come quelle che danno il numero prefissato come 3 o 4 personaggi disponibili. Per me va bene chiunque voglia partecipare quindi l'interattiva è aperta.  Inoltre la trama del racconto è ancora da definire. Ripeto, chiunque può partecipare, anche se vi trovate a leggerlo e volete partecipare dopo 3 o 4 pubblicazioni o di più, non importa. Anzi, ancora meglio. Più siamo meglio è. Quindi per chiunque voglia partecipare può farlo sia dando spunti per la storia, sia dando il loro personaggio. Per dare spunti, ovviamente dovrete aspettare la pubblicazione del primo capitolo visto che la trama non è ben impostata a causa del numero dei personaggi ancora non incentrato, nel caso in cui vorreste partecipare come personaggio recensite qui sotto indicando:

Nome:
Cognome e/o Sopranome (precisate se è cognome e/o sopranome):
Descrizione caratteriale e fisica del personaggio dettagliate:
Razza:
Paure:
Lato forte:
Hobby:
Compleanno:
Segno Zodiacale:
Nazionalità:
Storia:


Detto questo, non c'è altro da dirvi.  Con questo è tutto. Spero che partecipino in tanti. ^^



***

Ciel:Perchè ho come l'impressione che tu non sappia ciò che fai?
Autrice:Su, via. Vedrai che andrà benissimo.
Sebastian:Andiamo, my lord.

E così se ne vanno lasciando il vuoto dietro e l'ansia addosso all'autrice che incomincia a pensare alla trama della storia.





TRAMA incentrata!!!
Nella notte un'ombra si avvicinava alla dimora dei Phantomhive. Li vi erano luci ovunque. Si udiva la musica, si vedevano carrozze andare e venire. Non c'era alcun dubbio. La villa era in festa e quello era un giorno speciale per Ciel e colui o colei che si aggirava nell'ombra lo sapeva molto bene. Era una sera piovosa e tempestosa e non mancavano lampi e tuoni che infatti scendevano illuminando il volto della persona che era nell'ombra e rivelava il suo sorriso femminile e le labbra rosate. Quella ragazza era incappucciata ed era sul tetto del palazzo più vicino che osservava ogni movimento. Nessuno sapeva chi fosse, ne tantomeno cosa volesse. Una nuova minaccia era vicina e nessuno lo poteva immaginare cosa potesse essere ne tantomeno chi potesse provocarlo. Così i nostri eroi si ritroveranno ad affrontare qualcosa di nuovo, sorprendente e che nessuno avrebbe mai immaginato e trovarsi davanti a nuove persone che non avrebbero mai immaginato di incontrare.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1.


Pioveva fuori alla villa Phantomhive. Pioveva a dirotto e Ciel si ritrovava a camminare nella sua dimora stanco e stressato. Motivo? Sebastian aveva organizzato un ricevimento per festeggiare il compleanno del suo signorino e lui odiava terribilmente le feste e stare a contatto con tutta quella gente soprattutto in quel giorno. L'orologio incominciò a suonare. E' scoccata un'altra ora e segnavano che era già passata. In quel preciso istante incominciarono a bussare alla porta ed egli vide entrare e venire i primi invitati. Così la festa incominciò con dolci e spuntini da offrire agli invitati. Non poteva mancare la dolce melodia dell'orchestra che permetteva agli invitati di ballare il valzer ed Elisabeth non tardò a chiamarlo. Odiava ballare, ma lo faceva solo per la sua fidanzata. Tutto trascorreva per il meglio anche se fuori diluviava. Gli ospiti incominciavano a venire e qualcuno dall'alto vide tutta la scena. Quel qualcuno fu illuminato da un fulmine che scoprì la sua identità. Le sue labbra rosee e fanciullesche erano chiare. Era una donna incappucciata di nero ed era in cima ad un palazzo poco lontano dalla residenza di Ciel. Quel cappuccio non mostrava il suo volto e copriva anche tutta le sue forme, ma non era lì per perdere tempo. Era lì per un motivo ben preciso. Infatti osservava dall'alto chiunque andasse in quella dimora e qualcosa attirò la sua attenzione.

?:Grell. Lo sapevo.

Sussurrò a se vedendo uscire da una carrozza Madame Red e il suo maggiordomo. I due si diressero dentro essendo stati invitati anche loro al ricevimento dove ad accoglierli vi fu Mey Rin.

Mey Rin:Benvenuta signora.
MadameRed: Dov'è mio nipote?
Mey Rin:Sta danzando insieme ad Elisabeth.
MadameRed:Finalmente si è deciso ad imparare qualche passo di danza. Era ora.

Mormorava mentre si toglieva il cappotto e i guanti e li dava alla cameriera del nipote con eleganza, cosa che di certo Grell non aveva.

Grell:Yu-uh!!! Sebastian-darling!

Chiamò sventolandogli il fazzoletto per richiamarlo amorevolmente. Ora a chiunque è ovvio che Sebastian non sembra avere alcun interesse per lui, ma secondo Grell sono due innamorati persi, pronti a fare pazzie l'uno per l'altro, pronti a morire stile Romeo&Giulietta e Sebastian non può far altro che assecondarlo per non fargli fare il suo solito teatrino melodrammatico di sempre e rovinare la festa al suo padroncino.

Sebastian:Oh...Madame Red. Siete venuta.

Disse avvicinandosi per riceverla, ma ecco che Grell si fionda su di lui abbracciandolo.

Grell:Oh my darling! Siete così stupendo quest'oggi. Fatevi dare un bacio.

E mentre Sebastian cercava di togliersi lo shirigami innamorato da dosso, tutti danzavano felici brindando e scherzando. C'erano tutti ormai. Non mancava nessuno.  C'era anche Emily e Ciel sembrava al quanto turbato. Motivo? Quella ragazza alta circa 1.65 cm, snella, dal seno prosperoso. Quella ragazza dai capelli castani che le arrivavano al bacino e quegli occhi color cioccolata dalla personalità timida e solare allo stesso tempo, che in realtà era un'assassina ed ha lavorato come cane da guardia per qualche mese. Quella ragazza non era una semplice ragazza. Il suo vero nome era Lily e Ciel la conosceva molto bene. infatti era l'unico a sapere il suo vero nome. La conosceva fin troppo bene, dopotutto erano stati insieme ad insaputa di Elisabeth e Ciel sembrava alquanto protettivo verso di lei.

Lily:Ciel, ma che bella festa.
Ciel:E' un piacere vederla Lady Emily.

Disse cercando di essere disinvolto e distaccato dalla ragazza, ma era difficile per lui. Infatti fece un gesto da gentiluomo qual'era baciandole la mano ed Elisabeth non riuscì a mandarla giù.

Lizzy:Ciel, tesoro. Perchè non andiamo a ballare?
Ciel:Che? Ma io sono stanco.
Lizzy:Avanti!Muoviti.

E con questo, prendendolo per il braccio la trascinò via da Lily che incominciò a squadrarla da capo a piede facendole salire il suo istinto omicida.

Sebastian:Va tutto bene, lady Lily?

Chiese avvicinandosi alla ragazza e facendo cadere Grell che era appoggiato a lui. Così facendo però se lo trascinò siccome in tutto quel tempo aveva continuato ad abbracciarlo nonostante dovesse pensare agli invitati e a Ciel.

Lily:Stupendamente.

Rispose alterata guardando il suo amato Ciel trascinato dalla cugina. Il povere Ciel sembrava non volesse affatto ballare e tentava quasi di sfuggire ad Elisabeth senza successo. 

Grell:Sebastian-darling. Perchè non danziamo anche noi??

Propose facendogli gli occhioni dolci. In quel momento si sentì un tonfo e la villa incominciò a tremare. Tutti incominciarono ad urlare dal terrore. Il tetto sopra di loro venne abbattuto e la donna incappucciata sferrò la sua spada contro Grell, ma non riuscì a colpirlo poichè a fermarla fu un'infiltrata shinigami che non aveva mai visto di buon occhio le persone che fossero di razze diverse dalla sua. Quella shinigami era Paige Ambrose, una ragazza poco più bassa della norma, con un fisico scolpito e pancia piatta. Aveva dei lunghi capelli neri, che teneva legati in due codini ondulati. Gli occhi erano di un verde-giallastro tipico degli shinigami, e sempre minacciosi. I lineamenti del viso erano candidi e sottili, le labbra soffici e naso piccolo. Aveva un'aria imbronciata e odiosa. Sicuramente non tollerava ciò che stesse facendo quella ragazza incappucciata, sopratutto se si trattava di qualcuno che colpisse Grell o chiunque della sua razza.

Paige:Ti ucciderò!
?:Togliti di mezzo!!

Urlò sferrando nuovamente la sua spada che colpì una specie di ula-hop con le lame che aveva Paige tra le mani. Ebbene, Paige odiava farlo. Odiava usare la sua Death Scythe, ma quella ragazza non gli faceva rimanere altra scelta. E ovviamente invece di aiutarla gli altri shinigami che erano alla festa, si misero a guardare quello spettacolino delle due che se le davano di santa ragione senza un motivo ben preciso.  Almeno era quello che pensavano.

Ronald:Vuoi due pop-corn?

Domandò tendendo un valsoio pieno di pop-corn spuntando dal nulla dietro Grell che sembrò accettarli e gradirli.

Grell:Oh...grazie tesoro.

Disse prendendo una manciata e mettendoseli in bocca per poi chiamare Sebastian.

Grell:Sebastian-darling?? Vieni a vedere anche tu!
Paige:Ma che diamine combinate? AIUTATEMI!!!

Urlò vedendo che la ragazza era alquanto abile e non riusciva a tenergli testa. A quel punto dietro di loro si alzò un ragazzo.  Quello non era altro che Jeff Ambrose, il fratello maggiore di Paige. Aveva i capelli color pel di carota sempre spettinati verso l'alto, il visoo dai lineamenti adulti e gentili con tanto di barbetta sulla punta del mento e sopra le labbra. Pelle bianca, corporatura muscolosa e massiccia. Aveva anche lui gli occhi color verde-giallastro e aveva una montatura di occhiali nera con lenti spesse. Aveva l'aria di uno spaccone, ma probabilmente non lo era visto che appena si era alzato incominciò a sbadigliare.

Jeff:Che hai da urlare? Finalmente potevo farmi un sonnellino e tu mi hai disturbato. Che palle però, eh!
Paige:Ma piantala!!

A quel punto, vedendo Paige in difficoltà e quella strana ragazza che non voleva saperne niente, Ciel si mise di mezzo prendendo una spada e sferrandola contro alla ragazza.

?:Togliti di mezzo!
Ciel:Questa è la mia festa. Chi sei? Che ci fai qui?

Chiese puntandogli la spada contro. Stranamente la ragazza non reagì. Anzì, abbassò l'arma.

Ciel:Rispondi! Chi sei!
?:Abbassa quell'arma.

Continuò a dire senza rivelare chi fosse. Dall'alto, dal buco in cui era entrata quella strana ragazza, entrò in scena una strana fanciulla. Era alta e magra come ogni normale ragazza. Aveva 
dei capelli lunghi che le scendevano fino al sedere di un color caramello stupendo. Gli occhi erano di un color azzurro ghiaccio con delle pagliuzze dorate ben visibili al centro, che rendevano il suo sguardo caldo, ma quand'era arrabbiata sparivano rendendoli freddi. Sembrava una ragazza dolce. Probabilmente era compagna della ragazza misteriosa che aveva colpito la villa visto che questa appena la vide la chiamò.

?:Sunny. Ti avevo detto di aspettarmi al covo.
Sunny:Fermatevi tutti! Qui c'è un enorme malinteso.

Urlò vedendola in difficoltà avvicinandosi alla ragazza dove Ciel abbassò l'arma. Sunny la prese per le spalle incominciando a scuotere l'amica scioccata.

Sunny:Siamo state raggirate. Gli shinigami non centrano.
?:Che?

Domandò sorpresa voltandosi verso di loro.

?:Quel bastardo. Perchè ci ha mentiti? Perchè?
Sunny:Non lo so. Probabilmente...sapeva del tuo passato.

In quel momento ci fu un attimo di silenzio. Sembrava che la ragazza fosse scioccata dalla scoperta fatta.

?:Maledizione!!
Jeff:Ehm..scusate? Potremo sapere cosa diamine sta succedendo?
Lily:Già. Credo che noi avremo il diritto di sapere.
Sebastian:Qui c'è qualcosa che non quadra.
Ciel:Lo penso anche io.

Dissero mentre la ragazza era amareggiata dal caos creato.

?:Perdonatemi. 
Sunny:E' stato un'enorme malinteso. 
?:Non finisce così. Quel bastardo me la pagherà.

Continuava a mormorare nervosa. A quel punto Sunny si avvicinò ai ragazzi chinando il capo.

Sunny:Scusate ancora. Non è stata colpa sua. 
Sebastian:Cos'è successo?
Sunny:Un angelo ci ha ragirate. Ha detto che uno shinigami aveva ucciso la sua famiglia ed anche la mia. Ci hanno detto che Grell è il capo e dovevamo uccidere lui prima che uccidesse i nostri cari.
Lily:E noi che centriamo con tutto ciò?

A quella domanda la ragazza incappucciata si tolse il cappuccio lasciando uscire la sua identità che lasciò Ciel sconvolto. Era una ragazza alta circa 1.60 cm, magra, dal viso dolce e bambinesco, molto somigliante a quello di Ciel. Era  ben curata e con un bel po' di forme che evidenziano il fisico scolpito e la sua struttura attraente e femminile, pur indossando vestiti ottocenteschi stile maschile con tanto di camicie e pantaloni. I capelli erano lunghi e arrivavano fino a metà schiena, ricci, di color castano chiaro tendente al biondo. Occhi azzurri grandi come quelli di Ciel, ma di un azzurro tendente al grigio con venature color smeraldo verso il centro che ammaliavano in un istante chiunque li guardasse ed erano molto particolare visto che cambiavano colore a seconda dell'umore e andava dal grigio spento quando era nervosa, azzurro vivo quando era felice e verde quando era triste. Avanti a quella figura Ciel non potè fare almeno di sbarrare gli occhi e pronunciare il nome della ragazza.

Ciel:R-Rita?
Sebastian:Conoscete quella ragazza?
Ciel:E'....mia sorella.

Rivelò scioccando i presenti. Cosa accadrà? Cos'è successo e perchè Rita ha aggredito ed è stata ragirata così facilmente? Troveranno una soluzione i nostri eroi? Scopritelo nel prossimo capitolo.


***

Angolo autrice.

Ciao, ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. 

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno partecipato. In particolare a...:
_MikyCullen_ = Sunny
Zantenstuken = Paige&Jeff
NikkyP = Lily/Emily

&....
*Rullo di tamburi*
ME! Infatti ho partecipato anche io con Rita.
Spero che sia di vostro gradimento e vi abbia portato un pò di suspance. Alla prossima. Baci.




RETROSCENA.

Grell:Sebastian, amore!! Vieni qui!!

Urla correndo dietro al maggiordomo sperando che il loro amore possa presto coronarsi.



Fine.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2.


Era la notte del compleanno di Ciel quando successe. Quella ragazza incappucciata svelò il suo volto lasciando Ciel sconvolto che appena la vide non potè fare almeno di sbarrare gli occhi pronunciando il nome di quella ragazza.
 
Ciel:R-Rita?

Ebbene, quella ragazza dinanzi a lui era la sorella maggiore, la persona che aveva pensato fosse morta insieme ai suoi genitori. A causa di quell'accaduto Ciel non riuscì a dormire pensando a tutto il tempo passato e i vari perchè che si incominciò a fare nella mente. Intanto, mentre lui faceva la notte in bianco, da qualche parte Jack lo squartatore aveva attaccato ancora una volta. Questi aveva una tunica nera che si intravedevano gli stivali neri con tacco largo ai piedi della misteriosa persona. Essa aveva una maschera al volto e alle mani dei guanti che lasciavano scoperte le dita e su di essi c'erano dei teschi e proprio in una di quelle mani aveva una spada molto affilata e strana che si rivelò essere una falce della morte. Nell'altra mano aveva il capo di un uomo, l'uomo che aveva appena sgozzato. Il sangue usciva da quel corpo ed il capo gocciolante di sangue fresco che sporcava e imbrattava ogni cosa. Quella persona era uno shinigami e non era da sola. 

?:Sorellona!!!

Urlò un essere travestito nello stesso modo di colui che aveva tra le mani quella testa. Buttandosi tra le sue braccia rivelà l'identità di quella persona.  

?:Che diamine combini Mary?! Lasciami!!

Sbraitò vedendosi avvolta dalle braccia della ragazza che, agitandosi, le tolse il cappuccio e lei non tardò a togliersi la maschera svelando il suo volto. Apparentemente sembrava avere 12 anni e dagli occhi si intuiva essere uno shinigami e non solo da quelli. Dietro alla schiena aveva uno zaino con dentro  un' ascia medievale con legato un fiocco nero con il merletto intorno. Era la sua falce della morte. Aveva degli occhiali grandi di un color verde acqua ricoperti di brillantini. I capelli  erano lisci e lunghi che le arrivavano sul fondoschiena, erano  di un rosso brillante con due ciuffi che le scendevano sul viso. Aveva un codino corto alla sinistra  raccolto in un grande fiocco nero.  Aveva dei canini appuntiti e agguzzi chiaramente visibili al sorriso.

Mary:Avanti, Rosy. E' da molto tempo che non ci vediamo. 

A quel punto la ragazza buttò giù la maschera visto che ormai era inutile averla ancora addosso. Era anche lei una shinigami dagli occhi verdi-giallastri come la sorella. I suoi capelli erano castani raccolti in una coda con un nastro nero e sulla fronte un ciuffo sulla destra. Aveva gli occhiali neri con le stecche brillantinate  e portava orecchini a forma di croci gotiche. Aveva un trucco costituito da ombretto nero, matita nera e rossetto nero. Si tolse la tunica mostrando la maglia aderente nera che aveva addosso che le evidenziava il seno prosperoso. Su di essa c'erano borchie e brillantini. Sotto aveva una gonna nera molto corta con una catenella dorata in vita. Stanca sospirò.

Rosy:Lo so, ma non mi piace essere disturbata a lavoro.
Mary:Lavoro?
Rosy:Ho altri omicidi da fare. Sono stata incaricata da Spears a raccogliere le ultime anime e mostrare cosa so fare.

Rivelò mostrando la lettera alla sorella del mandato che aveva avuto che le diceva di spostarsi dalla Germania a Londra per  un breve periodo. A quel punto la sorella incominciò a ridere mostrando che anche lei aveva una lettera con i nomi delle persone che dovevano morire in quel giorno. 

Mary:Se è per questo anch'io.  William mi ha dato un bel pò di incarichi.
Rosy:Avanti. Allora andiamo.

Rispose avviandosi con lei verso la nuova meta. Intanto, poco lontano da lì, qualcuno incominciava ad aprire il suo negozio, se così si può chiamare visto che era un negozio di pompe funebri. Come avrete ben capito era Undertaker che metteva esposte le sue ultime bare di legno lussuose e i vari prezzi esposti.

Undertaker:Ecco. Questo era l'ultimo.
Ronald:Ancora a spaccarti la schiena con quest'attività?

Interruppe Ronald trovandosi a passare di lì.

Undertaker:Sicuramente si guadagna molto di più di quel che pensi. E poi oggi giorno fare il becchino è la cosa migliore che ci sia, soprattutto per uno shinigami come me, non trovi?
Ronald:Sarà. Comunque mi ha mandato William. 
Undertaker:William? Ah..giusto. Il fastidioso e rumoroso. Che vuole?

Domandò avvicinandosi allo shinigami curioso.

Ronald:Ho la lista delle anime da raccogliere.
Undertaker:Lo sai che non posso.
Ronald:Sono di Kia e di suo cugino. So che sei contro, ma William vuole che si rispetti comunque il proprio lavoro e che si lasci il passato alle spalle.

Contrariato, lo shinigami prese quelle liste e vide andare via Ronald che era enormemente in ritardo. Mentre scappava per andare a lavoro, una ragazza uscì dalla bottega di Undertaker. Aveva i capelli neri ricci lunghi fino al fondoschiena con un ciuffo che le scendeva proprio in mezzo agli occhi. Leggermente in carne, ma non eccessivamente in sovrappeso. Alta 1,65 cm circa. Occhi a mandorla di un colore verde-giallastro, ma il sinistro era attraversato da una cicatrice che ha reso l'organo cieco. Il naso piccolo e labbra carnose risaltate dal rossetto rosso. Alle orecchie aveva due orecchini dorati rotondi piuttosto grossi. Era vestita in modo uguale al signor Spears, fatta eccezione della cravatta che non aveva  del guanto nero che gli ricopriva l'intero braccio sinistro per nascondere la protesi. La ragazza si avvicinò allo shinigami vedendo le lettere tra le mani incominciò a mormorare.

Kia:Finalmente sono arrivate.

E così gli strappò dalle mani le lettere entrando dentro la bottega leggendo tutte le sue prossime vittime. Pochi secondo dopo arrivò un ragazzo. Era Manu, il cugino di Kia. Era alto quanto lei ed era molto magro e prestante per tutti gli allenamenti fatti in passato e che continuava ancora a fare. Aveva il naso leggermente schiacciato e le labbra piccole. Viso completamente privo di barba o basette. Vestito come la cugina, ma con cravatta. Gli occhi tipici da shinigami. Vedendo Undertaker preoccupato che si dirigeva dentro la bottega per inseguire Kia, bussò ed entrò.

Manu:Qualcosa non va?
Kia:Sono arrivate.
Undertaker:Non mi va che tu continua con il tuo lavoro.
Kia:Ho perso il braccio, non la vita.

Ribattè andandosene. A quel punto Manu incominciò a sospirare.

Manu:Tranquillo. Non accadrà come allora. La proteggerò io.

Rassicurò mettendogli la mano sulla spalla. Intanto, il sole incominciava a sorgere e nella sezione amministrativa degli shinigami, William era alle prese con Grell che continuava a manifestare il suo amore verso Sebastian infastidendolo.

Grell:Dovevi vedere com'era bello. Lui si che è un'uomo tutto d'un pezzo.
William:Piantala e lavora.
Grell:Will, non mi dirai che sei geloso. 
William:Penso solamente al lavoro e non alla tua vita privata.

Mormorò sedendosi alla sua scrivania e controllando le altre liste da assegnare.

Grell:Sempre a lavoro te. Assurdo.
?:Assurdo è il fatto che tu mi abbia affidato tutti questi lavori.

Si introdusse una ragazza al quanto alterata per aver avuto troppo lavoro. Quella era Monika. Una ragazza dagli occhi stranamente marroni, per essere uno shinigami e capelli a caschetto color castano scuro tendente al nero. Naso piuttosto piccolo e così anche le labbra molto sottili. Pelle abbronzata. Piuttosto prosperosa in seno e non superava i 1,75 cm di altezza. Sulla fronte aveva un simbolo del patto demoniaco. Consisteva in un pentacolo con dentro una frusta. Era una delle poche shinigami che non portava gli occhiali poichè aveva già le lenti a contatto. 

William:Non lamentarti. Grell sta facendo solo il suo lavoro.
Monika:Sarà, ma mi sta facendo spaccare la schiena.
Ronald:Ehi, calma ragazzi. E' tutto apposto.

Disse entrando in stanza con un sorriso. William guardò l'orologio e smorzò lo sguardo.

William:Nuovamente in ritardo, Ronald.
Ronald:Sono cose che capitano.
Jeff:Concordo. Io sto dormendo all'in piedi.

E con questo si introdusse nel discorso difendendo l'amico sbadigliando e stiracchiandosi ricevendo un pugno in testa da Paige che era entrata in stanza con lui.

Paige:Abbi rispetto.
Jeff:Se ho sonno,non posso farci nulla.
Ronald:Concordo.
Monika:Perchè ci hai convocati?

Chiese volendo delle spiegazioni proprio come gli altri. A quel punto William lì guardò con uno sguardo preoccupato disse:

William:Ci sono parecchie cose che non tornano ed ho  bisogno del vostro aiuto.
Paige:Di che si tratta?

E mentre William incominciava a spiegare il problema, Ciel era in sala pranzo con Lily che, vedendolo giù, cercò di capire cos'avesse.

Lily:Non hai dormito stanotte. Cos'hai?
Ciel:E' per mia sorella. 
Lily:Non sei contento che sia viva?
Ciel:Certo, però...
Lily:Però cosa?

In quel momento Ciel incominciò a pensare all'accaduto dopo aver visto la sorella. Sconvolto da tutto ciò e la festa ormai andata a rotoli, trascinò la ragazza nella sua camera per avere spiegazioni di tutto quello che stava accadendo.

Ciel:Avanti, parla. Voglio sapere tutto. Come hai fatto a sfuggire alle fiamme quel giorno?
Rita:Non sono sfuggita. Quel giorno non ero a casa.
Ciel:Che?
Rita:Avevo litigato con nostra madre. Voleva che sposassi un nobile che neanche conosco e la cosa non mi andava. Così scappai via, ma non sapendo dove andare ci pensai su e ritornai trovando tutto sottosopra e fiamme ovunque. Uno shinigami mi inseguì, ma fui salvata da un demone, probabilmente amico tuo visto che mi informò che stavi bene. 
Ciel:Amico mio? Io non conosco molti demoni. Com'era?
Rita:Non l'ho visto in faccia, ma sapendo che tu stessi bene decisi di stipulare un'accordo con lui in modo da avere qualche potere e per tenerti lontano dallo shinigami che aveva tentato di uccidermi, ma stranamente quell'essere non mi ha seguita.
Ciel:Allora è per questo che ce l'hai con Grell. Perchè è uno shinigami.
Rita:Non ce l'ho con lui, ma con colui che ha tentato di uccidermi. Ciel:Sai già chi è?
Rita:Non ne ho idea, ma spero di scoprirlo presto.

Pensando a quel discorso e al volto serio della ragazza Ciel non riusciva a capirci più nulla. Lui sapeva che la famiglia era stata uccisa da ben altro e non da uno shinigami impazzito come raccontava la sorella. Preso dai dubbi incominciò a sentire il pianto di un bambino e Lily si alzò di scatto.

Ciel:L'hai portato qui?
Lily:Lo sai che non può stare lontano da me.
Ciel:Oh...fortuna che Lizzy non c'è.

Disse vedendo la ragazza che prendeva tra le braccia un neonato. Svegliata da quel pianto, Sunny si alzò, si vestì e andò nei corridoi dove vide Finnian, il giardiniere della residenza.

Finnian:Buongiorno. Come va? Ha dormito bene?
Sunny:Si, grazie mille.
Finnian:Che ci fa qui tutta sola? Non ha già fatto colazione?
Sunny:Veramente no. Questo posto è immenso e credo di essermi persa.
Finnian:Beh, allora venga con me. La porto in sala pranzo.

Così, mentre Sunny seguiva il giardiniere che la conduceva nella sala pranzo, Mey Rin svegliava Rita, ma una volta aperte le tende incominciò a strillare. Cos'era successo? Perchè urlava in quel modo? Scopritelo nel prossimo capitolo.





***

Angolo autrice.

Ciao, ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. 

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno partecipato. In particolare a...:
_MikyCullen_ = Sunny
Zantenstuken = Paige&Jeff
NikkyP = Lily/Emily
ITreMoschettieri=Manu&Kia
Gotich_Shinigami=Rosy
Youtuber_Shinigami=Mary
Tensi=Monika
&....

*Rullo di tamburi*
ME! Infatti ho partecipato anche io con Rita.
Spero che sia di vostro gradimento e vi abbia portato un pò di suspance. Alla prossima. Baci.


RETROSCENA.



Grell:Su, Sebby. Facciamoci un selfie.
Sebastian:Selfie? Cos'è un selfie?

Chiede dubioso Sebastian non sapendo cosa fosse. Grell sorride e lo prende il braccio.

Grell:Ma come? Non lo sai? Oh...sciocchino. Vieni più vicino e fai cheeseee!!!

Scatta il flash della fotocamera che li acceca quasi.

Grell:Ecco il nostro selfie!
Sebastian:Patetico.

E con queste parole se ne va lasciando Grell intento a guardare la foto con amore.

Fine

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3.


Era appena sorto il sole e Mey Rin si trovava ad entrare nella stanza che Sebastian aveva dato a Rita, ma una volta aperte le tende delle finestre e aver fatto entrare la luce del sole, la cameriera incominciò ad urlare sconvolta. Sentendo le urla Sebastian e gli altri accorsero preoccupati insieme a Ciel ritrovandosi in una situazione un pò imbarazzante.

Rita:Che hai da urlare? Così mi stoni i timpani!

Domandò sedendosi al centro del letto proprio mentre entravano gli altri temendo il peggio.

Ciel:Ma che...? Rita!!!!

Urlò diventando rosso dalla vergogna insieme a Finnian e Baldroy, che erano accorsi anche loro a vedere cos'era successo. Il motivo per cui Mey Rin aveva urlato era lo stesso della vergogna provata dagli altri. Rita era completamente nuda, poichè era abituata dalla nascita a dormire in quel modo, anche se sua madre la rimproverava spesso. Voleva che fosse più composta e signorile, cosa che lei non ha di certo.

Rita:Non si bussa??
Ciel:Ma che diamine!! Copriti!

La ragazza si mise il lenzuolo addosso e incominciò a sbuffare.

Rita:Che modi. Dopo che do una mano alle cameriere per vestirmi prima, si mettono anche ad urlare. Assurdo. Ma che razza di servi hai? Devi trovarti dei nuovi domestici. Immediatamente.

Mormorò scendendo dal letto e incominciando a girare per casa con quel lenzuolo addosso.

Finnian:E' abbastanza particolare tua sorella.
Ciel:Non immagini nemmeno quanto.

Intanto, mentre tutto ritornava normalmente, nella sezione amministrativa degli shinigami, William aveva appena informato ai suoi sottoposti e quelli di Grell il grande problema che si era verificato e che non potevano assolutamente lasciar passare. 

Monika:Cosa??
Paige:E' uno scherzo immagino.
Ronald:Ne sei sicuro?

Dissero preoccupati vedendo la situazione alquanto grave. Motivo? Qualcuno aveva rubato le anime custodite da secoli. Quel qualcuno avrebbe potuto creare il caos dovunque volesse.

William:Ho controllato ovunque. Ho fatto anche reclamo al ramo principale, ma purtroppo non hanno visto com'è successo, ne chi sia stato. 
Grell:E' terribile. 
Monika:Bisogna fare immediatamente qualcosa. Quelle anime potrebbero essere liberate ovunque.
William:Lo so. E' per questo vi ho convocati qui. Servono un gran numero di shinigami in copertura. Dobbiamo lavorare il triplo da adesso in poi.
Jeff:Che barba però.
Paige:Piantala di lamentarti! E' una cosa seria. 

Rimproverò al fratello che incominciò a sbadigliare.

Ronald:Non credi sia il caso di far venire anche Undertaker?

Propose, ma William non sembrava molto d'accordo anche essendo una situazione grave e delicata.

William:Iniziamo noi le ricerche. Nel caso non lo troveremo nel giro di due giorni, allora faremo intervenire lui. Grell? 
Grell:Si?
William:Forma le squadre di ricerca. Dovete setacciare ogni angolo della città e trovare il malvivente. Avete capito?

Tutti urlarono "si, signore" e Grell incominciò a fare le squadre. 

Grell:Paige e Ronnie, Monika e Will ed io e Jeff. Vanno bene così?
William:Più che bene. Paige? Ronald? Voi iniziate a controllare in piazza e poi vi allontanate verso il cimitero. Io e Monika ci estenderemo lungo il municipio. 
Jeff:Ed io e Grell?
William:Di voi non mi fido. Siete sempre i soliti maldestri.
Grell:Che??
William:Quindi vi do l'incarico più semplice. Controllare che non venga rubato altro.
Monika:Vado a chiamare anche Rosy e Mary. Magari loro possono aiutarci.
William:Ottima idea.  A quest'ora dovrebbero prendere l'anima vicino alla chiesa della piazza.
Paige:Vado ad avvertirle io. Tanto comunque ci troviamo a passare di lì.
William:Ottimo. Possiamo andare.

E così si misero alla ricerca del ladro di anime. Intanto, mentre loro erano via, arrivò Scarlett nella sezione amministrativa degli shinigami per avere la nuova lista trovando il deserto. Questa era alta 1.65 cm, magra e atletica, dalla carnagione chiara. I capelli erano neri e mossi sulle punte che le arrivavano appena oltre le spalle. Occhi verde-giallastro tipico degli shinigami, con un paio di occhiali neri di forma squadrata con gli angoli leggermente smussati. Aveva una camicia bianca sopra la quale indossava una giacca nera aperta, una gonna nera a pieghe che le arrivava sopra il ginocchio e delle calze scure con un paio di stivali neri, bassi e, sul tacchetto, una piccola decorazione rossa sui lati esterni. Vedendo che non ci fosse nessuno, avanzò verso la scrivania di William.

Scarlett:Ma dove diamine sono finiti tutti?
Jeff:Sono tutti fuori. 

Avvertì Jeff entrando dalla porta con un dolce tra le mani addentandolo.

Scarlett:Come fuori?
Jeff:Se vai in piazza li trovi. Qui siamo rimasti solo io e Grell. Abbiamo deciso di fare i turni per le nuove anime che verranno raccolte.
Scarlett:Nuove anime?
Jeff:In poche parole sono state rubate e temiamo il peggio.
Scarlett:Che? E tu me lo dici così?? Oh...cielo!!!

Esclamò correndo fuori di tutta fretta raggiungendo gli altri. Intanto, Kia e Manu si misero in cammino per raccogliere le anime che erano sulla lista, non sapendo che qualcuno girava nell'ombra. Quel qualcuno era Theodore, un demone che aveva conosciuto molto bene Undertaker e voleva fargliela pagare. Era molto alto, circa 1.87 cm, e magro. Fisico ben scolpito. I capelli lunghi che arrivavano alle spalle con un ciuffo che gli copriva l'occhio destro e la barba che gli incorniciava i lati della faccia per congiungersi sul mento in un ciuffo appuntito. Gli occhi sembravano neri, ma probabilmente perchè era in forma umana. Aveva una tunica nera con sopra un mantello con cappuccio dello stesso colore. Si poteva scordare solo il ciondolo che aveva attorno al collo formato da una pietra di colore rosso dentro al quale si muoveva qualcosa che sembrava una piccola sfera di luce. Il demone prese il ciondolo tra le mani sorridendo.

Theodore:Tranquillo, Chaman. Presto avrai di nuovo un corpo.
?:Non ti pare di esagerare?

Domandò un ragazzo dietro di lui. Questo era Raphael, il fratello di Theodore. Aveva i capelli bianchi con la riga al centro legati da una coda di cavallo poichè erano abbastanza lunghi, lasciando però liberi giusto due ciuffi che gli cadevano quasi sugli occhi che infatti nascondeva e nessuno sapeva il suo vero colore, a parte il fratello. Alto e magro, vestito con giacca, camicia e pantalone bianchi. Intanto, non tranquillo Undertaker,decise di seguirli. Avvertiva da giorni una strana sensazione di essere spiato e non capiva chi potesse essere. In quel preciso istante si trovarono a passare dalla parte opposta alla sua Rosy con Mary.

Mary:Qual'è la prossima anima?
Rosy:Quella del calzolaio. Dobbiamo prendergliela mentre è in piazza.
Mary:Ma quello è....

Disse vedendo Undertaker che le sorpassava per seguire Kia. In quel momento, Theodore decise che era l'attimo perfetto. Quelle shinigami erano un diversivo perfetto per prendere l'anima che lui più ardiva così, coprendo il ciondolo mettendolo nella tunica, sorpassò il fratello ingannandolo.

Theodore:Togliti di mezzo. Devo compiere la mia opera.
Raphael:No! Theo!

Chiamò, ma purtroppo decise di agire aggredendo Rosy e Mary. Prese alla sprovvista, Rosy cadde urlando vedendo che Theodore la stava aggredendo e conoscendolo decise di intervenire, ma non fu l'unico. Anche Raphael cercò di fermarlo, ma in compenso si ritrovò nei guai visto che il fratello se ne andò per inseguire Kia.

Raphael:Ragazzi. Calmi! Io non centro niente!

Tentò di spiegare, ma fu tutto inutile. Undertaker lo bloccò al muro e le due non tardarono a contrattaccare.

Rosy:Chi diamine sei? 
Mary:Già! Perchè ci hai attaccate?
Raphael:Io non centro nulla. 
Undertaker:Tu e Theodore mi state seguendo da giorni. Avanti. Parla se non vuoi fare una brutta fine.

Disse sghignazzando come il suo solito. Intanto, Kia era con Manu e avevano appena raccolto l'anima richiesta.

Manu:Molto bene. 
Kia:Abbiamo altre tre anime da prendere. Sbrighiamoci.

Ma mentre Kia si voltò per proseguire con la raccolta, Theodore la aggredì avvolgendole il volto con un sacco. Manu, davanti a quella scena, tentò di salvarla. Purtroppo fu tutto vano. Theodore aveva pianificato tutto nei minimi particolari e Manu cascò in pieno nella sua trappola. Aveva previsto che avrebbe tentato di salvarla e infatti aveva scavato una fossa poco distante da lì prima che rapisse la cugina.  Così, vedendo la cugina rapita sotto i suoi occhi, incominciò ad urlare.

Manu:KIA!!!!!

Tentando di scavalcare la voragine profonda. L'urlo di Manu attirò l'attenzione di Undertaker che accorse e insieme a lui corsero anche Rosy e Mary.

Undertaker:Dov'è Kia?
Manu:L'ha rapita.
Undertaker:Maledizione!!!

Esclamò temendo il peggio. Intanto, nella residenza Phantomhive, accadevano cose inaspettate.

Sunny:Ma che ti è passato in testa? Eh? Tutti sanno che i nobili dormono con la camicia da notte di seta. Perchè dormire nuda quando hai questo privilegio?

Domandò incredula ancora per quanto era successo, mentre erano in camera sua sedute sul divano.

Rita:Ah...quante storie. Sarà, ma a me da fastidio. Preferisco stare al naturale. Aiuto le cameriere che evitano di togliermi e mettermi tutti quei corpetti e camicie da notte che stringono un accidente. Dovresti capirmi. Mi comprime tutto il seno e la vita. E' una tortura. E poi ne traggo anche vantaggi.
Sunny:Vantaggi?
Rita:Si. A parte che non perdo tempo, in più sto più calda sotto le lenzuola. Come vorrei essere nata uomo. Almeno loro non hanno questi problemi.
Sunny:Ah...non ti capirò mai.

In quel momento si udì di nuovo quel pianto di neonato e Rita decise di indagare. Il pianto proveniva dalla stanza di Ciel e senza perdere attimo, Rita aprì la porta trovando Lily con il bambino in braccio che tentava di calmarlo.

Lily:Oh...amore della mamma. Sta buono.
Sunny:Ma è un neonato.

Lily alzò gli occhi e vedendo le due strinse a se il suo bambino preoccupata.

Lily:Che volete? Andate via!
Rita:E' tuo figlio?

Quella domanda lasciò Lily sorpresa. Rita avanzò verso di lei rassicurandola.

Rita:Tranquilla. Non racconterò niente a nessuno. Promesso.
Lily:E' figlio mio e....di Ciel.

Confessò sorprendendo le due. Allora Rita sorrise e le scompigliò i capelli.

Rita:E brava. Finalmente sono diventata zia. Pensavo che non sarebbe mai successo.
Sunny:Come si chiama?
Sebastian:Lui è il piccolo Adrian.

Rispose entrando dalla porta sentendo il fracasso.

Rita:Quindi tu lo sapevi.
Sebastian:Lo sappiamo solo io e my lord. Il resto pensano che sia solo figlio della signorina.
Sunny:E' patetico. Perchè dovete nascondere questa cosa?
Rita:Perchè mio fratello è promesso a nostra cugina Lizzy. Sinceramente quella ragazza mi infastidisce. Sopratutto quando incomincia a parlare di trucco e vestiti.

A quel punto tutti incominciarono a ridere vedendo la faccia di Rita che incominciava ad imitarla. Il bambino, sentendo le risate, si tranquillizzò addormentandosi quasi. Improvvisamente si udì il rumore del campanello. Sebastian, allora, andò ad aprire ritrovandosi davanti ad una visita inaspettata e per niente gradita. Sulle scale della residenza scendeva Ciel che, stanco del lavoro del nuovo modello di giocattolo che stava creando, decise di scendere. Una volta ritrovato alla fine delle scale, entrò nel salone e, vedendo chi fosse, incominciò a diventare piuttosto serio.

Ciel:Alois. Che ci fai qui?
Alois:Ho saputo la notizia del tuo ricevimento. E' stato un fiasco totale. Sicuramente non sarebbe successo se solo mi avessi invitato.

Disse avanzando arrogantemente verso Ciel che era proprio dinanzi a lui nel salone. 

Ciel:Piantala e sparisci.
Alois:Che c'è? Ancora non ti va che mi sia fatto quel giro di ballo con la tua dama? Sai, girano voci che in questa casa ci sono più donne del solito.
Ciel:Chi ti ha detto queste cose?
Alois:Voci di corridoio, se così si possono chiamare.
Rita:Che succede? C'è qualche problema?

Domandò scendendo le scale ritrovandosi davanti ad Alois che rimase abbagliato dalla sua bellezza.

Alois:Wow. Figa. A quanto vedo erano vere. Chi è quella? 
Rita:Sono la sorella di Ciel. 
Alois:Molto piacere. Sembrate adulta. Quanti anni avete? Sempre se posso chiedere.
Rita:16 e dovreste evitare di parlare. Il vostro sguardo è come quello di un popolano salito. Ruvido e viscido. 

Disprezzò facendo sorridere Ciel.

Ciel:A quanto vedo hai sempre il tuo occhio vispo sorellona.
Rita:Se permettete, continuerò a farmi gli affari miei. Sebastian? Seguimi. Ho bisogno di te.
Sebastian:Ma non...
Ciel:Sebastian? Va con lei.

E così Sebastian seguì Rita che lo portò dall'altra parte della residenza. A quel punto Alois incominciò a ridersela.

Ciel:Che hai da ridere? 
Alois:Certo che è una vergogna. Avere una sorella di 16 anni che, tra l'altro, non sembra ne maritata ne fidanzata. 
Ciel:E non è una vergogna se non ha trovato ancora nessuno.
Alois:Oh...certo. Per essere una donna di facili costumi, non è per niente una vergogna.

Sentendo quelle parole Ciel incominciò ad arrabbiarsi.

Ciel:Non ti permetto di dare della cortigiana a mia sorella. Hai capito?!
MeyRin:Che sta succedendo?
Finnian:Qualcosa non va?

Chiesero entrando nella stanza.

Ciel:Mey Rin? Accompagna i nostri ospiti fuori di qui.
Alois:Ma che maleducato. Non puoi buttarci fuori così.
Ciel:Sebastian!!!

Urlò facendolo ritornare.

Ciel:Buttali fuori!
Sebastian:Yes, my lord.

E così li buttò fuori, ma quella visita provocò un bel pò di dubbi nella mente di Ciel. Intanto, Scarlett aveva raggiunto gli altri in piazza.

Scarlett:Spears! Aspetti! Jeff mi ha appena raccontato.

Disse avvicinandosi al ragazzo che sospirò:

William:Renditi utile. Sei una delle migliori shinigami. Dobbiamo trovare al più presto il ladro.
Ronald:Ciao, dolcezza. Finalmente sei arrivata.

Interruppe mettendole la mano sulla spalla facendo il cascamorto.

Scarlett:Oh...ma piantala tu!! Sei sempre il solito.
Paige:Avanti, piantala e mettiamoci a lavoro!!

Esclamò tirandoselo dietro. Che succederà? Undertaker riuscirà a salvare Kia? Che dubbi girano nella mente di Ciel? E gli shinigami troveranno il ladro di anime? Scopritelo nel prossimo capitolo.



***

Angolo autrice.

Ciao, ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. 

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno partecipato. In particolare a...:
_MikyCullen_ = Sunny
Zantenstuken = Paige&Jeff
NikkyP = Lily/Emily
ITreMoschettieri=Manu&Kia
Gotich_Shinigami=Rosy
Youtuber_Shinigami=Mary
Tensi=Monika
Darkblue_moon=Scarlett
TheodoreDaisuke=Theodore&Raphael

&....

*Rullo di tamburi*
ME! Infatti ho partecipato anche io con Rita.
Spero che sia di vostro gradimento e vi abbia portato un pò di suspance. Alla prossima. Baci.


RETROSCENA.



Sebastian:Il tea è  servito.

Dice entrando con il valsoio tra le mani e Grell si fionda addosso abbracciandolo.

Grell:Oh...Sebby! Tesoro. Sei così dolce. L'hai preparato per me?
Sebastian:Veramente...
Grell:Non parlare. Non c'è bisogno di parlare. Il nostro amore è unico e insostituibile. Baciami!!

E tutto questo accade sotto gli occhi di Ciel e dei suoi domestici che guardano la scena disgustati.

Ciel:Non cambierà mai.

Fine

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4.


Era passato già un giorno dalla ricerca del ladro di anime e nessuno riusciva a trovarlo.

William:Novità?

Chiese entrando nella sezione amministrativa per attendere notizie. A quel punto Jeff e Grell si avvicinarono dando una spiacevole notizia.

Jeff:Abbiamo girato in lungo e in largo. 
Grell:Non ci sono segni di forzatura.
Jeff:Potrebbe aver preso la chiave dal ramo principale.
William:Interessante.

In quel momento entravano gli altri shinigami.

Paige:Abbiamo setacciato le zone richieste.
Monika:Non abbiamo trovato nessun indizio. 
William:Rosy e Mary? Dove sono? Avevo chiesto di cercarle.
Ronald:Penso che sia successo qualcosa. Entrambe non erano nel luogo prestabilito per prendere l'anima.
William:Che cosa??

Urlò alzandosi all'in piedi furioso.

William:E' inaccettabile che uno shinigami non compia il suo lavoro.
Grell:Però è strano.
Jeff:Già. Conosco molto bene Mary e non si sarebbe mai comportata così se non ci fosse stato un motivo valido.
Manu:Spear!!!

Sbraitò entrando di tutta fretta nella sezione amministrativa insieme a Mary.

Manu:E' successa una tragedia!
Paige:Calmati e dicci cos'è successo.
Mary:Siamo stati attaccati da un demone. 
Manu:Hanno rapito Kia.

Sentendo del rapimento, William si arrabbiò sbattendo le mani sulla scrivania.

William:Maledizione! Prima le anime, adesso anche uno shinigami. Mi chiedo dove vogliono arrivare.

Sentendo la notizia i due incominciarono a sbraitare "cosa?" facendosi raccontare l'accaduto. Intanto, Ciel si trovava nel suo studio quando posò la penna mettendosi le mani in fronte.

Sebastian:Padroncino. Qualcosa non va?
Ciel:E me lo chiedi anche? Certo che non va! 

Esclamò alzandosi dalla scrivania.

Ciel:Sebastian? Ti darò un compito difficilissimo, quasi impossibile da compiere. Ti ordino di trovare immediatamente un marito a mia sorella.
Sebastian:Yes, my lord. Ma non credo sia così difficile.
Ciel:Questi sono i requisiti richiesti da lei.

Disse porgendogli un foglio. Appena vide le richieste spalancò gli occhi capendo la difficoltà della cosa.

Sebastian:Nient'altro?
Ciel:Un'ultima cosa che non ho scritto e che lei ha richiesto. Deve essere un nobile.
Sebastian:Yes, my lord. 
Ciel:Se è un compito troppo difficile. Fatti aiutare dagli altri.

Sebastian si chinò ed uscì fuori lasciandolo da solo a continuare il lavoro. Il demone si dirisse nell'archivio dei conoscenti e dei fornitori di Ciel per cercare l'uomo perfetto. Mentre era lì arrivò Sunny, incuriosita dai rumori, trovandolo a prendere degli scatoli.

Sunny:Che stai facendo?
Sebastian:Sto cercando informazioni.
Sunny:Vuoi una mano?
Sebastian:Beh...credo che ne avrò bisogno. 

La ragazza si avvicinò vedendo gli archivi.

Sunny:Che informazioni cerchi?
Sebastian:Dobbiamo trovare qualcuno con queste qualità, ma deve essere un nobile.

Disse dandogli il foglio che gli aveva dato Ciel. Sunny incominciò a leggere impallidendo e deglutendo.

Sunny:Sei sicuro che esista un nobile del genere?
Sebastian:Non so. Mi tocca cercare.
Sunny:Insomma, ma chi nobile non beve, non fuma, non gioca d'azzardo e non pensa al sesso di continuo? Probabilmente solo uno sgorbio.
Sebastian:Hai dimenticato di leggere l'ultima riga.

Informò prendendo gli altri scatoloni facendo spalancare gli occhi alla ragazza. Infatti c'era scritto e sottolineato che doveva essere bello ed alto, dal fisico mozzafiato. 

Sunny:Non ci credo.
Sebastian:Iniziamo a cercare. Qualcuno ci sarà così.
Sunny:Sarà, ma la vedo dura.

E mentre si mettevano alla ricerca, successe qualcosa di strano. I due aprivano i fascicoli uno ad uno. Automaticamente, senza neanche guardare lo scatolo dove li prendevano. Ad un tratto si trovarono con le mani uno sopra l'altra. I due si girarono di scatto guardandosi negli occhi rimanendo sorpresi l'uno dell'altro. Nel frattempo, Lily andò da Ciel. 

Lily:Ciel? Ti disturbo?

Il ragazzo alzò lo sguardo e sospirò.

Ciel:No. Entra pure. 
Lily:Qualcosa non va?
Ciel:Sono agitato per causa di Rita. Non voglio che le persone pensino che sia una cortigiana.

Confessò mentre la ragazza si avvicinava dietro di lui abbracciandolo.

Lily:Non temere. Vedrai che andrà tutto bene.
Ciel:Sarà, ma io già ho i miei problemi. Avrei voluto tutt'altro in questo momento. Magari che invece di venire lei, sarebbero venuti i miei genitori e avremo risolto questa situazione con Lizzy.
Lily:Penso che dovresti viverti il momento senza pensare a ciò che è successo.
Ciel:Lo so, ma... Se mia madre e mio padre non mi avessero promesso a lei, adesso potremo stare insieme tranquillamente. 
Lily:Ciel. Noi già stiamo insieme. Lizzy lo deve solo accettare.

E mentre i due parlavano cercando un modo per stare insieme tranquillamente, problema che da tempo li assilla, Scarlett si ritrovò a passare per la città. Lì, davanti alla bottega di Undertaker, si ritrovò difronte a Rosy e Undertaker in persona. Il ragazzo medicava la ferita al braccio della ragazza la quale era seduta su di una bara del negozio. Ferita che si era procurata durante l'aggressione di Theodore.

Undertaker:Così dovrebbe andar bene.
Rosy:Grazie.

Sussurrò ritrovandosi a guardarlo negli occhi. Rosy già da tempo aveva un'ammirazione irrefrenabile per lui. Infatti, avendo un lavoro come pittrice, nei suoi dipinti che dipingeva quando non era in servizio, erano tutti ispirati a lui. Questa cosa, però, lo sapeva solo la sorella Mary.

Undertaker:Qualcosa non va?

Domandò vedendola paralizzata e incantata davanti a lui.

Rosy:Come te lo sei fatto?

Chiese togliendogli i capelli dagli occhi e toccandogli la cicatrice.

Undertaker:Quand'ero in servizio.
Rosy:Adoro le cicatrici, sopratutto quelle profonde come le tue.
Scarlett:Ehi! Mi dispiace interrompere questo momento romantico, ma ho bisogno del tuo aiuto Rosy.

Interruppe facendoli voltare ad entrambi.

Rosy:Ma quale momento romantico? Sinceramente, adoro questa bottega. Sopratutto le bare. 
Scalett:Che?
Rosy:La prossima volta voglio stendermi su una di queste cose.

Lo shinigami sghignazzò.

Undertaker:Oh...ma certamente.
Scarlett:Rosy!! Ti muovi?Avanti!!

E con questo la tirò via da Undertaker trascinandola in missione. Intanto Kia si stava risvegliando ritrovandosi in un luogo buio e macabro. Era legata ad un tavolo con delle cinture di cuoio. Non riusciva a liberarsi.

Kia:Maledizione!!
Theodore:Inutile che ti agiti tanto. 
Kia:Chi diamine sei?
Theodore:Ma come? Non mi riconosci?

Chiese avvicinandosi di più a lei facendosi luce con una candela.

Kia:Theodore? Che diamine vuoi da me?
Theodore:Oh... assolutamente niente. Per ora. Dobbiamo aspettare la luna piena prima di agire.

Disse tirando fuori il ciondolo.

Theodore:Chaman? Sei felice? Guarda che bel corpo che ti ho trovato.

Ignaro di tutto ciò che stava accadendo, Raphael cercava disperatamente suo fratello. 

Raphael:Bernard? Vedi qualcosa?

Domandò al suo gufo delle nevi che lo accompagnava in ogni sua impresa o movimento. Il gufo incominciò a bubolare e Raphael comprese che non c'era ombra del fratello.

Raphael:Dannazione. Dove si sarà cacciato?

Intanto, mentre Raphael cercava suo fratello, Paige e Ronald si ritrovarono in squadra e continuarono le ricerche. Purtroppo senza successo.

Paige:Mi chiedo chi diamine sia il ladro. Non c'è neanche un indizio.
Ronald:Prendila così. Abbiamo più tempo per restare insieme, dolcezza.

Disse mettendole la mano sul fianco avvicinandola a lui. 

Ronald:Di la verità, non ti fa piacere stare con me?
Paige:Ehm...io....

E mentre Ronald tentava di rubargli un bacio, Scarlett incontrò William che continuava a cercare il ladro insieme a Monika senza successo.

William:Novità?
Scarlett:Io e Rosy abbiamo girato ovunque, ma non c'è traccia.
William:Mi raccomando. Mi fido di te. Trovalo ad ogni costo.
Scarlett:Si, signore.
Rosy:Spero solo che lo troveremo in tempo.
William:Andate. Continuate il giro.

Ordinò e le due continuarono a camminare.

Monika:Scarlett è davvero brava nel suo lavoro. Spero che tutti insieme lo riusciremo a trovare.
William:Lo troveremo. Tranquilla.

Rassicurò mettendole la mano sulla testa scompigliandole i capelli e sorridendola.

William:Ora continua a cercare.

La ragazza annui e si rimisero in cerca proprio mentre nella residenza Phantomhive accadeva l'impensabile.

Mey Rin:Avanti, Rita! Mettiti questo vestito!

Invogliava mostrendole un stupendo abito rosso e bianco pieno di sbalzi, merletti e rifiniture con le maniche lunghe merlettate. Purtroppo anche se era un vestito da sogno per chiunque ragazza, lei vedeva solo il lato negativo della cosa incominciando a protestare.

Rita:Ma neanche per sogno. Quel corpetto stringe e mi soffoca. E' una tortura.
Mey Rin:Ma Ciel ha detto che devi vestirti più femminile.
Rita:Io sono già troppo femminile e poi non è l'abito che decide di che sesso sei.
Mey Rin:Ti prego.
Rita:Va fuori!!! IMMEDIATAMENTE!!

Urlò sbattendola fuori dalla sua camera dove attendevano Sebastian e Ciel fiduciosi.

Ciel:Non vuole saperne, vero?
Mey Rin:Purtroppo no.
Sebastian:Provvedo io?
Ciel:No. Purtroppo è testarda. Se dice di no è no.

Con questo incominciò ad allontanarsi dalla porta.

Sebastian:Padroncino? Dove va?
Ciel:Ho altre cose a cui pensare adesso. Se dice di no, lasciatela stare.

In quel momento Rita aprì la porta armata da una spada. Creando panico nella residenza. Intanto, nelle segrete più oscure, in una prigione nascosta dal mondo, una ragazza era rinchiusa dietro le sbarre pettinando delicatamente le bambole che aveva attorno a se. Era molto magra, priva di qualsiasi forma, con una pelle diafana. Aveva degli occhi grandi sotto la quale aveva tre puntini neri tatuati. Le sue labbra erano piccole e carnose. Aveva capelli castano scuro, legati in un chignon con due ciocche lunghe laterali che le cadevano ai lati del viso. Aveva un kimono rosso sangue indosso con i sandali di legno tradizionali giapponesi. Sembrava essere prigioniera di qualcuno. Infatti, qualcuno scendeva in quelle segrete per farle visita.

Alois:Finalmente ti abbiamo presa, Sangdoll. 

Disse avvicinandosi alla prigione con la lanterna.

Sangdoll:Che volete da me?
Alois:Ancora nulla. Almeno per ora. 

Rispose guardandola con quel sorriso provocatorio e prepotente, mentre Hannah si avvicinava a lui.

Hannah:Sua altezza? Quando l'abbiamo presa abbiamo trovato questo.

Avvertì porgendogli una sottospecie di  scatola a scrigno con dei strani simboli attorno.

Alois:Cos'è?
Sangdoll:Non toccatelo! Mi servono per le mie bambole!!

Urlò tentando di riprendere il cofanetto. A quel punto, Alois l'aprì incominciando a ridere soddisfatto vedendone il contenuto.

Alois:Grandioso! Era proprio quello che ci voleva!
Hannah:Ma queste...
Alois:Si. Sono le anime che custodiscono da sempre gli shinigami. Finalmente abbiamo qualcosa per ammazzare quel dannato di Ciel.

Incominciò a sghignazzare e guardare la ragazza con uno sguardo alquanto inquietante.

Alois:Molto bene. A questo punto, visto che sei così brava, diventerai la mia serva.
Sangdoll:Tsk..neanche per sogno.
Alois:Se non lo farai, dirai addio a tutte le tue bambole.
Sangdoll:NO!!!

Sbraitò vedendo Alois che prese una delle sue amate bambole dalla cella strappandole il collo.

Alois:Se non mi ubidirai, faranno tutte la stessa fine.

Così, la ragazza incominciò a guardarlo con disgusto. Non aveva altra scelta. Purtroppo, quelle non erano le sole anime in circolazione. O meglio, non erano quelle che cercavano i nostri shinigami come si può pensare. Quelle erano anime destinate al dimenticatoio. Anime senza alcuna forza o potere specifico, ma questo Alois non lo sapeva. Pensava che fossero anime abbastanza potenti da abbattere il suo odiato Ciel. Ebbene, quelle anime rubate si trovavano in un altro posto ben diverso da quello di Alois. Erano racchiuse in uno scrigno come quello che possedeva Sangdoll, ma molto più grande. Sembrava quasi una di quelle scatole che contengono stivali alti appena comprati. Infatti, colui o colei che possedeva quella scatola la nascondeva sotto al letto per evitare che qualcuno potesse prenderle. Chi era il vero ladro di anime? Cosa ci farà Alois con quelle che ora possiede? E sopratutto, cosa ha intenzione di Rita con quella spada tra le mani? Scopritelo nel prossimo capitolo.


***

Angolo autrice.

Ciao, ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. 

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno partecipato. In particolare a...:
_MikyCullen_ = Sunny
Zantenstuken = Paige&Jeff
NikkyP = Lily/Emily
ITreMoschettieri=Manu&Kia
Gotich_Shinigami=Rosy
Youtuber_Shinigami=Mary
Tensi=Monika
Darkblue_moon=Scarlett
TheodoreDaisuke=Theodore&Raphael
Overdose_Nour=Sangdoll

&....

*Rullo di tamburi*
ME! Infatti ho partecipato anche io con Rita.
Spero che sia di vostro gradimento e vi abbia portato un pò di suspance. Alla prossima. Baci.



RETROSCENA.




Grell:Sebby? Tesoro? Che ne pensi di questa posa? Non sono sexy?
Sebastian:No.
Grell:Avanti. Non mi hai neanche guardata.

Dice trascinandolo sul letto.

Grell:Avanti. Guardami! Non sono una vera donna?
Sebastian:Apparentemente no.
Grell:Cosa??

Urla incominciando a piangere.

Sebastian:Lui può essere scambiato per tale.

Risponde dandogli una foto tra le mani.



Grell:Eh??? E tu lo prendi anche per una donna?? E' un uomo! Si vede lontano un miglio.
Sebastian:Sarà, ma la sua copertura è riuscita molto più della tua.
Grell:Cosa?

E con questo Sebastian se ne va lasciandolo da solo disperato pensando a qualche modo per diventare sexy e femminile quanto Ciel. 

Fine

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5.


Rita aprì la porta armata di spada sentendo le lamentele del fratello. Così facendo creò panico nella residenza. 

Finnian:Si salvi chi può!!
MeyRin:Abbassa quella cosa!
Finnian:Non farci del male.

La ragazza guardò i due che urlavano e poi si voltò verso di Ciel.

Ciel:Che vuoi farci con quella spada?
Rita:Secondo te che potrei farci? 
Ciel:Non ti sembra una reazione un pò avventata usare un'arma?
Rita:Devo sfogarmi. Lo sai. Sebastian? Ho bisogno di qualcuno che mi faccia allenare nella scherma.
Sebastian:Ma...
Rita:Niente ma! Ciel mi ha detto che sei bravo a tutto. Quindi niente storie. Seguimi! 

E con questo si incamminò verso il salone.

Ciel:Fa come ti dice. Piuttosto, hai visto quella cosa?
Sebastian:Yes, my lord. Purtroppo non ho trovato nessun umano con le caratteristiche richieste dalla signorina.
Ciel:Come temevo. Dovremo trovare qualcuno che si finga.
Sebastian:Credo di non essermi spiegato adeguatamente. Una persona con quelle caratteristiche c'è.
Ciel:Dici sul serio?
Sebastian:Si, ma se permette, ne parleremo con calma dopo.
Rita:Sebastian! Muoviti!!

Sbraitò e Sebastian si chinò a Ciel seguendo nell'altra stanza la ragazza. Così, mentre Ciel se ne tornava a lavoro, da qualche parte qualcuno riceveva la sua prima batosta.

Paige: Quante altre ragazze hai baciato oggi, Knox? Lo so che tu non provi nulla per me, quindi smettila di prendermi in giro. Sappi che l’ultima persona che ha osato farlo adesso non può più camminare. Ovviamente per merito mio. E credimi...è stata un vera goduria tagliuzzargli lentamente e dolorosamente entrambe le gambe.

Disse con quel sorriso inquietante e agghiacciante che metteva i brividi solo a guardarla. Ronald incominciò ad arrossire fingendo di non saperne niente.

Ronald:Non so di cosa stai parlando.
Paige:Ma davvero? Hai tentato di baciarmi!
Ronald:Veramente hai dello zucchero sull'angolo della bocca. 
Paige:Cosa?

Chiese prendendo uno specchietto e cercando di toglierli lo sporco dalle labbra. Lo shinigami la guardò per poi informarle:

Ronald:Comunque, non è vero.
Paige:Cosa 'non è vero'?

La ragazza abbassò lo specchio guardando il ragazzo col rossore in volto che confessava:

Ronald:Che... non provo nulla per te.

La ragazza rimase lì a guardarlo incredula. I due incrociarono lo sguardo e quegli sguardi sembravano non finire mai, finchè non venne qualcuno ad interromperli.

Jeff:Ragazzi? Va tutto bene? Che avete?
Ronald/Paige:E tu che ci fai qui??
Jeff:Spear mi ha chiesto di venire ad aiutarvi con il caso. 
Paige:Non ho bisogno del tuo aiuto.
Ronald:Concordo.
Jeff:Lo so, ma tra pochi giorni ci sarà la luna piena e dobbiamo trovare il prima possibile il ladro di anime. Avanti. Muoviamoci. Prima risolviamo il caso, prima posso dormire.

Disse mettendosi in marcia.

Paige:E' sempre il solito.
Ronald:Mi sembrava strano che fosse così attivo.
Paige:Avanti, andiamo!

Esclamò trascinandosi Ronald alla ricerca del ladro. Intanto, Rosy e Mary continuavano le ricerche in tranquillità finchè non incrociarono Grell e Scarlett.

Scarlett:Trovato nulla?
Rosy:Purtroppo ancora niente e voi?

Scarlett scosse la testa delusa.

Rosy:Stiamo girando da ore e di quel bastardo neanche l'ombra.
Scarlett:Ci servirebbe una traccia, una qualsiasi pista per poterlo trovare e spaccargli il culo.
Rosy:Sono d'accordo. E tu, Mary? Che ne pensi?

Chiese voltandosi verso la sorella che invece era attenta a fare altro.

Mary:Lo sai che i tuoi capelli sono stupendi?
Grell:Smettila di guardarmi in quel modo. Mi dai i brividi.

Disse vedendo che la ragazza lo guardava con aria innamorata. Ovviamente non perse tempo e si mise sotto al suo braccio.

Grell:Ma che diamine fai?
Mary:Adoro il tuo lavoro. Adoro tutto di te. Sei dolce, morbido. Se solo fossi un pò più aperto con me.
Grell:Forse non ci siamo capiti. Io sono una lei. Non mi metterei mai con te.
Mary:Mi dispiace contraddirti caro, ma non sei una lei. Se lo fossi non avresti quel qualcosa che io non ho.

Sghignazzò per poi avvicinarsi al suo orecchio.

Mary:E poi so io come fare con te.
Grell:TOGLIETEMELA DI DOSSO!!!!

Incominciò ad urlare correndo avanti e indietro agitando il braccio e facendola cadere a terra.

Rosy:Mary? Va tutto bene?

Chiese andandole vicino e aiutandola ad alzare.

Mary:Ovvio che si.  Adoro il suo essere riservato e scontroso. Rende la cosa ancora più intrigante.

In quel momento si trovò a passare di lì William e Monika. Grell, vedendolo, corse verso di lui nascondendosi.

Grell:Aiutami, Will. Ti prego!! Quella è un'indemoniata!!
William:Trovato niente?

Domandò avvicinandosi alle ragazze che si ricomposero e scossero la testa.

Scarlett:Ci dispiace. Non abbiamo trovato alcuna pista.
William:Non credevo saremo dovuti scendere a tanto. Monika?

Chiamò e lei, che aveva la testa tra le nuvole in quel momento, si voltò per poi avvicinarsi.

Monika:Dimmi.
William:Credo che non ci sia altra scelta. Attua il tuo piano. La situazione si sta rivelando più dura del previsto. Io andrò a vedere come stanno andando le cose e se hanno scoperto qualcosa nella sezione amministrativa.
Monika:D'accordo.

William si allontanò seguito da Grell lasciandola con le altre lì incuriosite.

Rosy:Di che parla? Che piano hai?
Monika:Qualcosa che gli shinigami odiano fare. O almeno, tutti tranne me. Paolo! Mostrati!

Richiamò e comparì un uomo, che scese dall'alto, trovandosi dietro di lei. Aveva i capelli neri che gli arrivavano alle spalle, privo di barba, fatta eccezione per una piccola parte che aveva sulla punta del mento. Anche gli occhi erano neri e la pelle era leggermente abbronzata. Si presentava in ottima forma fisica con degli stivali e pantaloni neri. Indossava una camicia bianca parzialmente coperta da un panciotto dorato, con attorno al collo una cravatta rossa legata a papillon. Aveva un cappotto scarlatto, con dietro una coda di rondine e con una chiusura a catena d'oro sul davanti. Fregi dorati a forma di fiore su sfondo nero, sulle maniche e sul bavero, con tanto di cappello a cilindro nero rifinito da una fascia dorata. Non portava guanti e aveva il marchio sulla fronte, proprio come Monika.

Paolo:Yes, my lady.
Monika:Apri bene le orecchie. Ho un incarico per te.
Paolo:Ditemi.
Monika:Scopri chi ha le anime e dove si nasconde Kia. 
Paolo:Subito.

Disse chinandosi e scomparendo davanti a se. Intanto, Manu cercava un modo per salvare la cugina.

Manu:Sei sicuro di non sapere dove l'abbiano portata?
Undertaker:Se lo sapessi di sicuro non sarei qui. Non credi?
Manu:Ma cosa voleva quell'essere? Perchè ha preso mia cugina?
Undertaker:Vuole vendicarsi, ma non la passerà liscia. Tranquillo. Sono sicuro che gli farò un funerale stupendo.

Sghignazzò immaginandolo già morto.

Manu:Almeno sai dove possa nascondersi?
Undertaker:Ho i miei informatori. Vedrai che la troveremo.
Manu:Lo spero...

Sussurrò pensando cosa potesse mai accaderle. E mentre attendevano informazioni, Kia si ritrovava ad essere spogliata da Theodore.

Kia:Lasciami brutto bastardo!!
Theodore:Non agitarti. Devo fare le incisioni per il trapianto.

Rivelò mentre la ragazza era mezza nuda vestita solamente dal corpetto e dalle mutandine di pizzo che aveva. 

Kia:Trapianto?

Chiese sconvolta continuando a muoversi mentre il ragazzo aveva tra le mani l'inchiostro per farle i segni dell'incisura.

Theodore:Già. Vedrai che mi sarai molto utile, mia cara.
Alois:Allora eri qui.

Interruppe facendosi accompagnare da Hannah e Claude.

Theodore:Che vuoi, moccioso?
Alois:La luna piena è ormai vicina. Dovresti saperlo.
Theodore:Non è ciò che ti ho chiesto. 
Alois:Come siamo scorbutici. Comunque, ho trovato qualche diversivo come avevi chiesto. 
Theodore:Diversivo?

Domandò voltandosi verso il ragazzino che si era avvicinato a lui.

Alois:Claude! Hannah! Portate la prigioniera!

I due uscirono per poi rientrare con Sangdoll e buttarla atterra davanti a Theodore.

Theodore:Oh...l'angelo della morte. L'alleata dei shinigami.

Affermò capendo chi era, avvicinandosi a lei e prendendole il mento.

Kia:Sangdoll!! Scappa!!
Alois:Non può scappare. Se lo farà, perderà tutte le sue amate bambole proprio come la sua reputazione.

Informò sedendosi sulla sedia che era accanto al tavolo dov'era legata Kia.

Kia:Che diamine volete da noi? 
Theodore:Davvero non ci arrivi? Il tuo amato Undertaker ha ucciso il mio demone. Tu sei la persona che a lui tiene di più ed è proprio per questo che la risveglierò in te.
Kia:Cosa???
Alois:Infatti, abbiamo fatto un accordo. Dopotutto lui avrà il suo Chaman ed io avrò finalmente distrutto Ciel e Sebastian una volta per tutte. E per farlo, ho questo.

A quel punto prese la scatola delle anime mostrandole a Theodore.

Theodore:Ottimo. Questo si che sarà un'ottimo diversivo. 
Sangdoll:Gli shinigami verranno a prenderti. Vedrai. Non hai scampo.
Alois:Per questo le tue anime sono veramente utili, proprio come te.
Scangdoll:Che?
Theodore:Apri bene le orecchie, ti lascerò andare a patto che tu mi faccia un paio di cose.

E mentre la situazione si complicava, Raphael continuava a cercare il fratello invano.

Raphael:Non lo troverò mai. Chissà dove si sarà cacciato.

Il gufo incominciò a borbottare e a lui si avvicinò una ragazza. Era Sunny che si trovava per le strade a fare un pò di compre per la cena.

Sunny:Raphael?
Raphael:Se l'udito non mi inganna, tu devi essere Sunny.
Sunny:Si, ti ho visto spesso alle porte del paradiso. Dimmi. Come va? Come mai qui?

Domandò avvicinadosi con una busta tra le mani.

Raphael:Ah...non mi ci far pensare. Sto cercando mio fratello. Piuttosto, tu che ci fai qui?
Sunny:Ah...è una lunga storia. Diciamo che ci sono arrivata per caso ed ora vivo con la mia amica nella sua residenza.
Raphael:Beh... adesso scusami. Devo continuare a cercare.
Sunny:Tranquillo. E' stato un piacere vederti.

Disse vedendolo incamminarsi. La ragazza sembrò intristirsi. Alzò gli occhi al cielo ripensando a ciò che era successo nell'archivio con Sebastian. Era stato uno sguardo intenso, ma le aveva colpito il cuore. Non aveva mai sfiorato la mano di un uomo provando quelle emozioni e quel batticuore.

Sunny:Se sapessero che mi piace un demone, mi spedirebbero all'inferno, sicuramente.

Pensò tornando a camminare. Intanto, nella residenza Phantomhive, accadeva l'impensabile.

Ciel:Cosa??

Urlò alzandosi di scatto sentendo chi fosse l'uomo perfetto che aveva trovato Sebastian.

Sebastian:Purtroppo ho cercato ovunque e l'unico con quei requisito è solo lui.
Ciel:Ma non ha maniere!
Sebastian:Tranquillo. Ci ho già pensato. Non sarà tanto difficile addestrarlo alle buone maniere.
Ciel:Oh... d'accordo. Tanto che sarà mai.

Disse sedendosi dinuovo alla scrivania, mentre Sebastian stava per uscire.

Ciel:Sebastian? Mi raccomando. Addestralo come si deve. Non voglio che mia sorella si insospettisca.
Sebastian:Yes, my lord.

E con questo chiuse la porta. Ciel rimase lì a pensare quando delle braccia lo avvolsero prendendolo da dietro.

Lily:Ancora preoccupato?
Ciel:Tranquilla. Piuttosto... dov'è Adrian? 
Lily:Sta dormendo tranquillamente.
Ciel:Beh..almeno non ha nulla da preoccuparsi lui.
Lily:Cos'è questo?

Chiese vedendo l'ultimo progetto di giocattoli che aveva in mente.

Ciel:E' la mia ultima creazione. Che ne pensi?
Lily:Sembra buona.

Intanto, Sebastian si ritrovava nel retro quando un gatto gironzolava lì fuori ed incominciò a coccolarlo. 

Sebastian:Quanta morbidezza. Che dolcezza.
Rita:Etchu!!!

Starnutì. Sebastian si voltò guardando la ragazza in piena crisi allergica.

Rita:Ah...stupida allergia.
Sebastian:Sta bene?
Rita:Si. Tranquillo. Sono solamente allergica al pelo dei gatti.

Disse soffiandosi il naso e poi avvicinarsi a Sebastian incominciando ad accarezzare il gatto che aveva tra le mani.

Sebastian:Ma lei è allergica ai gatti. Perchè lo accarezza?
Rita:E' vero che sono allergica, ma questo non mi impedisce di amarli.

Mentre l'accarezzava notò qualcosa di strano. Si bloccò e si alzò di scatto guardando la mano destra. Aveva un simbolo demoniaco e inspiegabilmente si era illuminato. 

Sebastian:Qualcosa non va?
Rita:Ho...le mani fredde. Credo che andrò a mettere dei guanti.

Rispose entrando dentro il più presto possibile, per evitare che qualcuno potesse vedere quel simbolo. E proprio dopo essere entrata in casa, Pluto incominciò ad alzarsi e guardare Sebastian ringhiando contro il gatto. Sebastian si voltò facendo un sorriso che solo chi aveva qualcosa in mente poteva fare. Cosa stava architettando? Gli shinigami salveranno Kia? E perchè il simbolo di Rita si è illuminato? Scopritelo nel prossimo capitolo.



***

Angolo autrice.

Ciao, ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. 

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno partecipato. In particolare a...:
_MikyCullen_ = Sunny
Zantenstuken = Paige&Jeff
NikkyP = Lily/Emily
ITreMoschettieri=Manu&Kia
Gotich_Shinigami=Rosy
Youtuber_Shinigami=Mary
Tensi=Monika
Darkblue_moon=Scarlett
TheodoreDaisuke=Theodore&Raphael
Overdose_Nour=Sangdoll

&....

*Rullo di tamburi*
ME! Infatti ho partecipato anche io con Rita.
Spero che sia di vostro gradimento e vi abbia portato un pò di suspance. Alla prossima. Baci.




RETROSCENA.


Grell:Will. Will!!! Non ci crederai mai!!
William:Cos'hai da urlare?

Chiede vedendolo euforico. Lo shinigami lo abbraccia.

Grell:Mi hanno preso!!
William:Come ti hanno preso?
Grell:Per il musical della scuola degli shinigami.
William:Davvero? Non sapevo neanche che ci fosse un musical.
Ronald:Che parte devi fare?

Domanda sentendo tutta la conversazione e gli occhi di Grell si illuminano.

Grell:Farò la protagonista. Sapevo che la mia bellezza un giorno sarebbe servita.
Ronald:La protagonista?
William:Scusa, ma... che musical devi fare?
Grell:Anna dai capelli rossi! Abbiamo anche già scelto il vestito. Ora lo indosso.

E con questo si mise l'abito mostrandosi agli altri.

Grell:Come sto?





E lì unico a rispondere fu il verso dei corvi che giravano per la stanza. Ronald e William si misero a braccetto allontanandosi da Grell.

Grell:Dove andate? Perchè non mi comprende ?!

Sbraita incominciando a piangere.

Fine.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6.


Le ore passarono fino ad arrivare al giorno in cui la luna piena era alta. Kia era ormai spacciata, mentre Sangdoll si ritrovava in una situazione ambigua.

Sangdoll:Lasciami.
Alois:Hai capito cosa devi fare? 

La ragazza annuì e fu buttata per aria. 

Theodore:Vai e crea panico!

Ordinò e così incominciò a correre dagli shinigami. In quel momento, nella sezione amministrativa degli shinigami erano tutti riuniti e Undertaker aveva finalmente trovato un modo per salvare Kia dalle grinfie di Theodore, ma per farlo serviva il consenso di Spears.

William:Qual'è il tuo piano?
Undertaker:Per farlo mi serve il cinematik record di Kia. E' l'unica soluzione per trovarla e salvarla.

Spiegava, ma la spiegazione fu interrotta sul nascere.

Monika:Non è l'unica. Paolo l'ha trovata. 

Riferì Monika entrando con il demone al suo fianco.

William:Parla! Dove si trova?
Paolo:E' in una torre abbandonata, alta più di 100 metri. La tengono prigioniera e legata ad un tavolo. 
Manu:Cosa?? Perchè diamine non l'hai salvata???

Urlò prendendolo per la camicia.

Scarlett:Calmatevi. 
?:Probabilmente non gli è stato richiesto.

Informò una shinigami attirando l'attenzione su di se. Aveva capelli rosso fuoco, lischi e lunghi  fino al sedere. Aveva uno sguardo seducente e occhi  verdi tipici di shinigami, con le ciglia rifinite di mascara e ombretto nero pesante, labbra con rossetto di rosso forte e molto carnose. Aveva un viso dolce, pelle leggermente abbronzata, seno ben in vista e molto prosperoso. Fisicamente ben messa, con sedere sodo, gambe lunghe e snelle. Alta 1,70 cm e magra. Indossava abiti molto succinti e provocanti. 

Jeff:Fire? Che ci fai qui?

Chiese appena la vide poichè era in missione raccolta anime nella sua nazione d'origine, la Russia.

Fire:Ho appena finito mio caro. Ho sentito che avevate un bel pò di problemi e così mi sono precipitata.

Rispose in modo sensuale sdraiandosi sulla scrivania guardando sensualmente Jeff.

Grell:Will!! Quello è un'atteggiamento indegno!! Che svegognata!! Un pò di decoro signorina!!
Fire:A quanto vedo non sei per niente cambiato, Grell.
William:Non abbiamo tempo per pensare a queste scemenze. 

Interruppe i due per poi voltarsi verso il demone riagganciando il discorso di prima.

William:Ritornando a noi. Paolo, che dicevi?
Manu:Che non ha salvato mia cugina.
Paolo:Anche se volevo agire, non potevo. 

Rivelò facendosi guardare da tutti.

Paige:In che senso non potevi?
Monika:C'erano dei simboli cattura demoni ovunque e in quella stanza c'erano anche Claude e Hannah. 
Scarlett:Probabilmente centrano anche loro con il rapimento di Kia.
Manu:Dobbiamo sbrigarci! Non posso lasciare che quei demoni la passino liscia.
Undertaker:Sono d'accordo. Andiamo.
Ronald:Io credo che aspetterò molto volentieri.

Disse guardando un punto fisso che era il seno di Fire che era accanto a lui. Quel comportamento irritò molto Paige che gli diede un colpo in testa.

Ronald:Ah...ma che diamine fai?
Paige:Sei sempre il solito donnaiolo! Non cambierai mai!!
Rosy:Ragazzi? Scusate. C'è qualcosa che non mi torna.

Interruppe portando l'attenzione su di se e sulla sorella che erano vicino alla porta.

William:Dimmi.
Mary:Io e Rosy ci stavamo chiedendo come mai non ci fosse Sangdoll.
Scarlett:E' vero. Di solito alle riunioni shinigami partecipa anche lei.
Paige:Sbaglio o è da qualche giorno che non si vede?
Jeff:Se non erro è dalla scomparsa di Kia che non si vede.
William:Non abbiamo tempo di pensare a lei. Abbiamo cose più urganti a cui pensare. 
Grell:A questo proposito, Will ha deciso di risolvere prima il caso delle anime e poi quello di Kia.

Sentendo quelle parole, Undertaker si irritò insieme a Manu rispondendo:

Undertaker:Mi spiace, ma io non aspetterò che si risolva prima questa faccenda.
Manu:Neanche io.
William:A questo proposito, credo che dovrete agire solo voi due. Mi spiace, ma riavere le anime rubate è una priorità per noi shinigami. Spero che capirete.
Undertaker:Certo. Ci si vede.

Contrariato uscì dal dipartimento seguito da Manu, decisi a riprendere Kia una volta per tutte, ma non furono gli unici a pensarla in quel modo.

Rosy:Aspettate!!

Urlò correndo verso i due che si voltarono nel vederla dietro di loro.

Manu:Qualcosa non va?
Rosy:No, è solo che... sono con voi. Non mi va che una shinigami come Kia rimanga nelle grinfie di quel verme. 

Informò facendo sorridere Manu.

Manu:Molto bene. Allora mentre io vado dal ramo principale per farci dare delle direttive, accompagnerai tu Undertaker.
Rosy:Perchè? Dove devi andare?
Undertaker:Che domande? Andiamo nella mia bottega. Ci iniziamo a preparare per lo scontro.

La ragazza sorrise e così fecero. Mentre i due si incamminarono, la squadra per le ricerche del ladro di anime costituita da Grell e Mary iniziavano il loro lavoro, mooolto duramente. Sopratutto per Grell.

Grell:E staccati!!

Esclamò vedendola attaccata al suo braccio.

Mary:Non è colpa mia. Stare in squadra insieme  è sempre stato il mio sogno e finalmente si è avverato.
Grell:Perchè?? Dovevo stare in squadra con qualche bel tipo. Un bel maschio come Will o Ronald. Ma si! Anche Jeff andava bene.
Mary:Ma di che ti lamenti?? 
Grell:Mi lamento che tu sei troppo appiccicosa e petulante. E poi io sono una donna.
Mary:Tutto cambierebbe se fossi un uomo, vero?

Disse guardandolo contrariata. Improvvisamente sentirono un urlo seguito da un ombra che correva verso di loro.

Mary:Ma quella è....
Grell:Sangdoll!!

Chiamò vedendola avvicinarsi.

Sangdoll:Finalmente vi ho trovati. 
Mary:Ma...dove sei stata?
Sangdoll:I demoni hanno rubato le mie anime!!

Ad un tratto, dietro di lei, incominciarono ad uscire fantasmi ed anime che incominciarono ad impossessarsi di ogni cosa ci fosse in città.

Mary:Maledizione!!
Grell:Andiamo via di qui!!

Urlò prendendola per mano e  correndo con lei, finchè non si imbatterono in Paige, Ronald e Jeff.

Paige:Che diamine sta succedendo?
Sangdoll:Le mie povere anime. Cosa darò alle mie bambole?!

Disse disperata mentre Mary cercava di confortarla.

Mary:Tranquilla, andrà tutto bene.
Paige:Tutto bene un corno! Dobbiamo liberarli e prendere quelle dannate anime.
Ronald:Si, ma non possiamo usare la falce sugli umani. Spears ci ammazzerà.
Jeff:Sulle persone sicuramente no, ma quelli che posseggono gli oggetti sicuramente si!!!

Esclamò attaccando la carrozza posseduta. Intanto, la famiglia Phantomhive e coloro che vivevano in quella residenza, erano del tutto all'oscuro del caos che si stava verificando in città poichè avevano ben altro a cui pensare.

Sebastian:Allora. E' tutto chiaro? Devi stare diritto e seduto, prendere il tea come tutti e non usare comportamenti inadeguati. E  sopratutto... niente innuko.

Rivelò togliendo la scatola di biscotti per cani davanti a Pluto che era, in forma umana, seduto nello scantinato. Ebbene si! Sebastian lo stava addestrando.  Quello era il potenziale ragazzo di Rita, dopotutto non beveva alcolici, non fumava, non giocava d'azzardo e non era un dongiovanni, proprio come lei aveva richiesto. Pluto, vedendosi privato dei suoi biscotti incominciò a fare lamenti di tristezza.

Sebastian:Mi spiace. Niente biscotti. Se andrà tutto bene ne avrai pacchi interi. Quindi cerca di fare del tuo meglio.
Pluto:Woof!!!

In quel momento si ritrovò ad entrare Sunny seguita da Lily.

Lily:Sebastian? Che combini?
Sebastian:Sto verificando le ultime cose come concordato con il padroncino.
Sunny:Non credi sia un pò troppo? 
Lily:Già. Affibiare un cane ad una ragazza non è il massimo.
Sebastian:Sto solo seguendo gli ordini di Ciel. Dopotutto sono un diavolo di maggiordomo.
Sunny:Lo so, ma... credo che Rita ci rimarrebbe male se sapesse la verità.
Sebastian:Si, ma Ciel non vuole che venga reputata per quella che non è. Dopotutto sarebbe una catastrofe per la famiglia Phantomhive, se non trovasse mai marito e per la sua età è già abbastanza in ritardo.

Informò lasciando l'amaro in bocca alle ragazze che incominciarono a guardarsi preoccupate. E mentre accadeva tutto questo, Ciel cercava di parlare del futuro sposo con Rita.

Rita:Non sei abbastanza bravo!
Ciel:Piantala!!

Esclamò schivando il colpo della sorella mentre si battevano a scherma nel salone.

Ciel:Comunque l'ho trovato. 
Rita:Cosa?
Ciel:Il tuo futuro sposo. 

Rivelò sferrando un colpo alla sorella che lo schivò come se niente fosse.

Rita:Cosa? Dici sul serio?
Ciel:Si. Ha tutte le caratteristiche che hai elencato.
Rita:E cos'è? Un cane?

Ironizzò ridendosela. Ciel, sentendo quelle parole si fermò spalancando gli occhi. Così facendo diede alla sorella la possibilità di vincere.

Rita:Ti ho battuto.
Ciel:E' stata pura coincidenza. E poi tu te ne esci con certe battute orribili!

In quel momento entrò Sebastian chinandosi e informando che il promesso sposo di Rita si trovasse nel porticato a prendere a bere del tea.

Sebastian:L'ospite è arrivato. 
Ciel:Di già?

Finse, avvicinandosi a lui, pensando di aver sfuggito alla sorella e alle sue domande sul presunto ragazzo.

Sebastian:Si, ho già offerto del tea. 
Rita:Piuttosto... non mi avete ancora detto come si chiama.
Sunny:Si chiama Pluto.

Intervenne Sunny facendo spalancare gli occhi a Rita.

Rita:P-Pluto? Ciel? Non è che è davvero un cane questo?

Lily trascinò fuori Ciel, Sebastian e Sunny sentendo quelle parole.

Lily:Come diamine se n'è accorta??
Sunny:Non lo so!
Ciel:Avevo dimenticato che il suo intuito femminile è abbastanza sviluppato.
Sebastian:Non temete. Ci penso io.
Ciel:Cerca di riparare questa cosa Sebastian. Se no è la fine.
Sebastian:Yes, my lord.

E così si avvicinò alla ragazza chinando.

Sebastian:Mi spiace contraddirvi, ma è un'assurdità.
Rita:Un nobile, senza vizi e bello è praticamente impossibile da trovare.
Sebastian:L'ho scelto io accuratamente, ha tutte le caratteristiche che cercavate. Venga a vedere con i suoi stessi occhi se non mi credete.

Incitò e così fu. La ragazza seguì Sebastian andando a  vedere chi fosse costui che gli aveva rifilato. Incominciò a pensare che gli potesse mancare un occhio, o una gamba, o addirittura le parti basse, ma non fu così.  Appena lo vide rimase di sasso.

Ciel:Che ne dici? E' di tuo gradimento?

Domandò Ciel vedendola esterefatta davanti alla figura del ragazzo che l'aspettava, mentre sorseggiava, tranquillamente, la tazza di tea.

Rita:Ok, dov'è la fregatura? Dimmelo chiaramente prima che ammazzi lui e chiunque abbia messo in mezzo questa pietosa scena.
Sebastian:Nessuna fregatura. Se ci fosse, che maggiordomo sarei.
Rita:Meglio così.

Rispose aprendo la porta per entrare, quando fu fermata da Sebastian. Quel che gli disse fu un'avvertimento che incominciò a mettere i pensieri nella testa di Rita.

Sebastian:Ah...ovviamente, nessuno è senza difetti. C'è un'unica cosa che non le ho detto. 
Rita:Lo sapevo.Di che si tratta?
Sebastian:Non può parlare. Ha avuto problemi alle corde vocali da bambino e quindi gli è impossibile parlare.

Inventò visto che era l'unica cosa che non era riuscito ad insegnare a Pluto. In quel momento la ragazza lo guardò. Qualcosa incominciava a frullargli nella testa e mentre questa pensava, Mey Rin si ritrovò ad aprire la porta dell'entrata dove avevano bussato.

Mey Rin:Desidera?

Chiese vedendo una ragazzina di circa undici anni dinanzi a se. Era bianca come il latte con una corporatura snella e minuta, proprio come il suo volto, decisamente troppo infantile per la sua effettiva età.  Aveva dei capelli  altrettanto diafani come la pelle, di colore nero corvino, lunghi e sciolti da qualsiasi fermaglio. Pur avendoli lasciati al vento erano ben ordinati e caratterizzati da una frangia perfettamente ordinata anch'essa. Aveva degli occhi grandi e azzurri. 

Alyss:Sono la nuova insegnate di musica.
Mey Rin:Ah..si. Avevo dimenticato che veniva oggi. Prego entrate.

La ragazza entrò e si ritrovò davanti a Lily che incominciò a squadrarla dalla testa ai piedi.

Lily:Come può una bambina come te essere già un insegnate?
Alyss:Non sono una bambina. Ho 14 anni ormai. Devo provvedere da me.
Lily:Sarà.

Intanto, la guerra continuava e gli shinigami iniziavano a prendere le prime anime con loro non sapendo che fosse solo un diversivo di Theodore per ultimizzare tutti i dettagli.

Theodore:Perfetto. Tra 10 minuti la luna sarà alta e potrò finalmente impiantarti l'anima di Chaman.
Alois:Se fossi in te, gliela farei ingoiare. Risparmieresti un sacco di tempo.

Consigliò dando un sorriso al suo alleato. 

Theodore:Ottima idea. Così neanche quell'idiota di mio fratello potrà rovinare i miei piani ed esorcizzare l'anima di Chaman!
Kia:Lasciami!! 
Theodore:Il momento è giunto ormai.

I dieci minuti erano passati e Theodore si preparava a infilare nella bocca della shinigami l'anima del suo demone. Kia cercava di non ingoiarla, ma la forza di quell'anima fu talmente violenta da scivolargli diritta in gola passando nella trachea e arrivando sul cuore della ragazza dove il dolore incominciò a farsi sentire. Bruciava. Sentiva come se fosse stata bruciata viva. Non poteva far almeno di urlare. Le lacrime uscivano spontanee. La terra incominciò a tremare ed un fascio di luce di luna piena la illuminò completando l'opera di Theodore. Quel terremoto fu avvertito anche dagli shinigami che stavano combattendo. 

Scarlett:Cos'è?
Mary:Un terremoto?
Grell:Si salvi chi può!!!

Urlò buttandosi tra le braccia di Jeff cercando riparo.

Paige:Guardate!!
Ronald:Ma che succede?

Dissero guardando come le anime che avevano preso possesso delle persone uscissero spontaneamente a quel terremoto, ma non fu un caso. Raphael aveva sentito tutto quel baccano ed era riuscito a strappare quelle anime dai corpi degli innocenti con la sua frusta e anche grazie all'aiuto del suo gufo. 

Raphael:Sbrigatevi ad intrappolarle. Non so fino a che punto possa resistere.

Informò dando la possibilità ai shinigami di riprendere le anime. Il terremoto sembrò finire e Raphael cadde a terra stremato.

Jeff:Perchè ci hai aiutati?

Domandò avvicinandosi a lui.

Raphael:Voglio aiutarvi. Voglio salvare mio fratello. Lui ha preso Kia e non voglio che faccia del male agli altri innocenti.

Con quelle parole, Jeff lo aiutò ad alzare convincendosi a farsi aiutare da lui, anche avendo gli altri shinigami contro.

Paige:Non sono d'accordo.
Jeff:Sta zitta. Può esserci di aiuto.
William:Mi spiace ammetterlo, ma Jeff ha ragione. Lui conosce suo fratello e può aiutarci a sconfiggerlo.
Paige:Ma è un'angelo!
Scarlett:Paige ha ragione. Vi siete dimenticati la faccenda di Angela, quando ci ha rubato i cinematic records? 
Grell:Già, quell'essere è stato spregievole. Anche se in quell'occasione ho conosciuto Undertaker e ho visto i suoi splendidi occhi.

Sospirò pensando alla scena con occhi innamorati.

William:Lui sembra neutro. Vuole salvare suo fratello, proprio come noi vogliamo salvare Kia. Quindi ci sarà d'aiuto. 

E mentre Raphael incominciava a parlare dei sospetti sui piani del fratello, Theodore aveva finalmente compiuto l'opera. Kia spezzò le catene che la incatenavano quasi con una forza sovrumana. Aveva sul volto un sorriso inquietante e guardava il ragazzo fiera e soddisfatta.

Kia:Finalmente sei riuscito a liberarmi.
Theodore:Chaman. Finalmente siamo dinuovo insieme.

Disse guardandolo mentre si alzava con il nuovo corpo della ragazza e si ammirava. Cosa succederà? Quali sono i piani di Chaman? E Rita, come si comporterà davanti a Pluto? Undertaker troverà la sua Kia, ormai trasformata in Chaman? Scopritelo nel prossimo capitolo.



***

Angolo autrice.

Ciao, ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. 

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno partecipato. In particolare a...:
_MikyCullen_ = Sunny
Zantenstuken = Paige&Jeff
NikkyP = Lily/Emily
ITreMoschettieri=Manu&Kia
Gotich_Shinigami=Rosy
Youtuber_Shinigami=Mary
Tensi=Monika
Darkblue_moon=Scarlett
TheodoreDaisuke=Theodore&Raphael
Overdose_Nour=Sangdoll
Ahilay=Alyss
Suyka99=Fire

&....

*Rullo di tamburi*
ME! Infatti ho partecipato anche io con Rita.
Spero che sia di vostro gradimento e vi abbia portato un pò di suspance. Alla prossima. Baci.




RETROSCENA.





Grell:Sto volando! Jack!! Sto volando!!!
Ronald:Non sai che bel volo farai tra poco.
Grell:Che?

Si volta e Ronald lo butta in acqua.

Ronald:Visto che bel volo?
Grell:Brutto screanzato!! Come ti sei permesso di buttare una signora in acqua?!
Ronald:Veramente pensavo sapessi volare.
Grell:Tirami fuori di qui!!!

Urla cercando di farsi aiutare. Ronald lo aiuta afferrandogli la mano cercando di alzarlo quando una ragazza passa sul ponte. Ronald lascia la presa facendo ricadere in acqua Grell e correndo dietro alla ragazza.

Ronald:Ehi, ciao dolcezza!
Grell:Ronald!! Vieni subito qui!! Imbecille!!! Torna dalla tua ROSEEE!!!!

Ma ormai è già andato.

Fine.

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7.


Kia:Finalmente sei riuscito a liberarmi.

Affermò entusiasta mentre si guardava intorno con un sorriso inquietante sul volto.

Theodore:Chaman. Finalmente siamo dinuovo insieme.

Disse guardandolo mentre si alzava con il nuovo corpo della ragazza e si ammirava. 

Kia:Oh... finalmente un corpo di shinigami. Posso finalmente attuare il mio pianto.
Theodore:Dimmi. Perchè hai voluto il corpo di uno shinigami?
Kia:Semplice.  Ho in mente di rubare i cinematic records speciali, come ti avevo già accennato, e per farlo avevo bisogno di essere uno shinigami. Sinceramente non credevo di ritrovarmi in questo corpo femminile.
Theodore:Ho pensato che essendo una donna invece di un uomo sarà ancora più facile per te infiltrarti.
Kia:Forse hai ragione.

Rispose incominciando a toccarsi i seni e tutte le linee del corpo.

Kia:Credo proprio che tu abbia buon fiuto.
Theodore:Qual'è il tuo piano? 
Kia:Beh...agirò il prima possibile. Per prima cosa corro da Undertaker, poi fingo di averti ucciso e vivrò come Kia, finchè non riuscirò a trovare quei dannati cinematic records. Nel frattempo riunirai tutti i demoni, così appena avrò messo le mani su quei libri, li attaccherete.

Sentendo il piano, il sorriso di Theodore non poteva di certo mancare. 

Alois:Darò una mano anch'io. Mettere sottosopra la vita di Ciel e tutta Londra è l'unica cosa che mi rende veramente soddisfatto.

Così Theodore e Alois iniziarono il piano insieme a Chaman. Intanto, tra le strade di Londra, Raphael spiegava tutto ciò che aveva in mente il fratello ai Shinigami.

Paige:Cosa? 
Mary:Ma è una pazzia.
Raphael:Lo so. Non so perchè lo stia facendo. So solo che teneva molto a Chaman e non vorrei che quell'essere ritornasse in vita e facesse del male a mio fratello
William:Quindi è stato lui ha rapire Kia.
Raphael:Esatto. Non so il motivo specifico, ma sembra che centri qualcosa anche Alois e la sua servitù.

Spears si alzò e incominciò a guardarlo aggiustandosi gli occhiali.

William:Molto bene. Almeno sappiamo i piani di questo Theodore. Fortunatamente, Undertaker non ha voluto perdere tempo. 
Raphael:Cosa?
William:Scarlett? Conto su di te!
Scarlett:Si, signore. Mi dica!
William:Conduci Raphael da Undertaker e risolvi la faccenda. Il resto continui a cercare ciò che cercava. Quanto a te Sangdoll....

Disse girandosi verso di lei, ma purtroppo era sparita.

Mary:Sangdoll?
Fire:E' sparita.
Jeff:Spero non si metta nei guai.

Infatti, Sangdoll era scappata appena aveva visto Raphael che aiutava gli shinigami. Purtroppo doveva temporeggiare.  Era fuggita tra i vicoli più remoti della città e mentre correva andò a sbattere su di Hannah.

Hannah:Ottimo lavoro. 
Claude:Vieni con noi!

Ordinò prendendola per la gola trascinandola altrove, mentre gli shinigami incominciavano a prendere gli ordini di Spears.

William:Fire? Jeff? Voi continuate a cercare verso la piazza centrale. Ronald? Paige? Voi continuate ad est, verso il vecchio ponte.
Fire/Jeff/Ronald/Paige:Si,signore.
William:Monika? Tu andrai con Mariarita verso le botteghe.
Mary:Odio quando pronunci il mio nome completo.

Mormorò incominciandolo a guardare storto.

William:Quanto a te, Grell. Mettiti alla ricerca di Sangdoll. Non credo che sia andata lontano. Io sarò nel dipartimento. Qualcuno dovrà pur sorvegliare il resto delle anime.

E così gli shinigami si misero alla ricerca, senza sapere che coloro che cercavano era più vicino di quanto pensassero. Dall'alto qualcuno aveva visto il complotto, ma nessuno se ne era accorto. Intanto, nella villa Phantomhive, qualcosa incominciava a frullare nella testa di Rita. Sapere che il suo sposo non parlasse, ma fosse perfetto gli sembrava alquanto strano. Inizialmente sembrò non dargli peso ed entrò sedendosi dinanzi a Pluto. Ebbene, sapeva che c'era qualcosa sotto. Più lo guardava e più lo percepiva, ma non capiva cosa fosse. La bellezza ce l'aveva, anche i modi da nobili. Ora doveva solamente verificare se avesse anche le altre cose richieste oppure no. Così incominciò a fare ciò che odiava fare, cioè sedurre.

Rita:Tu devi essere Pluto. Non è così?

Il ragazzo alzò lo sguardo verso di lei che si avvicinava, mettendo ben in mostra il seno, ma ovviamente essendo un cane demone, sembrò non fargli nulla. Anzi. Incominciò a sorseggiare dinuovo il tea come se nulla fosse.

Rita:Ok...questo non funziona. Vediamo se beve.

Sussurrò tra se e se per poi togliergli la tazza di tea tra le mani.

Rita:Ma che schifezza ti hanno dato? Scusa. Purtroppo la servitù è un pò scarsa.  Ecco. Prendi un bel goccio di vino!

Provocò mettendogli il vino in un bicchiere. Ciel incominciò ad andare in panico, vedendo la scena.

Ciel:Ma che combina?
Sebastian:E' molto astuta. 
Sunny:Verifica che ha le qualità che ha chiesto.
Ciel:Maledizione! Sebastian!!
Sebastian:Tranquillo. Padroncino. Pluto è stato addestrato a dovere.

Riferì fecendolo continuare a guardare. Infatti, Pluto, infastidito dall'odore del vino, rifiutò riprendendo la tazza di tea.

Rita:Ma come? Non bevi alcolici? Ah...ok.

Così passò alla seconda cosa chiesta, cioè le sigarette per verificare se fumasse. La reazione fu la stessa. Anzi, stavolta le buttò fuori nel giardino.

Rita:Ti da fastidio il fumo, eh? Bene. Meglio così. Tanto i ragazzi che fumano non mi piacciono. Ti va di giocare?

Chiese facendo voltare entusiasto Pluto.

Rita:Molto bene. A quanto pare il gioco ti piace.

E a quel punto prese delle carte e dei soldi.

Rita:Io punto tutto, tu cosa fai?

Vedendo le carte sembrò infastidito. Infatti si alzò e prese una palla mettendola sul tavolo.

Rita:Che? Vuoi giocare a palla?

Pluto sorrise. A quel  punto doveva sfoggiare l'ultima carta, quella che ogni uomo non può resistere e cioè...

Rita:Forse sarà la mia impressione, ma quest'oggi il sole scotta.

E con questa frase si tolse la camicia, mentre uscivano nel giardino per giocare, rimanendo solo con il corpetto. Quel gesto fece urlare Ciel e tutti coloro che stavano guardando i due e come procedesse la cosa. Pluto la squadrò dalla testa ai piedi e poi, come nulla fosse, gli lanciò la palla incominciando a correre felice.

Rita:Che strano. Nessuno si è mai comportato così. Vuoi vedere che....mi stanno rifilando un gay?!

Incominciò a pensare sconvolgendosi. E senza perdere altro tempo, decise di scoprirlo subito. 

Rita:Pluto? 

Chiamò mentre quest'ultimo incominciava a rotolarsi nell'erba nell'attesa che lanciasse la palla, ma Rita tutto fece al di fuori di lanciargliela. Infatti si mise su di lui, nascondendo la palla dietro di lei. Ma prima che ella potesse aprir bocca, Pluto incominciò a fare dei versi per poi avvicinarsi al viso della ragazza e leccarlo, come è solito per i cani dare baci ed accattivarsi le cose. Quel gesto, fortunatamente per Ciel, Rita l'aveva interpretato che non era affatto gay, ma questo lui non lo sapeva.

Ciel:Che si fa?
Sebastian:Padroncino, calmati.
Sunny:Già, sicuramente andrà tutto bene.

E mentre accadeva tutto ciò, nella bottega di Undertaker stava succedendo qualcosa di simile, ma altrettanto macabro.

Rosy:Che bella bara. 

Disse vedendo le bare nel negozio e puntandone una.

Undertaker:Se vuoi, puoi provarla.
Rosy:Dici sul serio?
Undertaker:Certo.
Rosy:Non è che sono d'impiccio?
Undertaker:Ma figurati.

La ragazza si mise dentro, accarezzando ogni lineamento di quella assurda bara. 

Rosy:L'adoro. 

Rivelò guardando gli interni ricoperti di morbida stoffa violacea tendente al nero, con l'estero completamente nero.

Undertaker:Il nero ti sta d'incanto.
Rosy:E' il mio colore preferito.
Undertaker:Anche il mio. 

Lo shinigami si avvicinò sedendosi sul bordo della bara guardandola. La ragazza era molto determinata e sembrava essere parecchio interessata a lui.

Rosy:Non so te, ma io adoro le bare.... e non solo quelle.

Confidò guardandolo con uno sguardo provocatorio. Undertaker cercò di alzarsi captando le intenzioni della ragazza, ma purtroppo non ebbe scampo. La shinigami alzò il busto e lo abbracciò da dietro.

Undertaker:Che fai?
Rosy:Sai cosa si dice di te all'accademia shinigami? Che sei un grande shinigami, ma non solo.

Lo shinigami sembrava incuriosito dalle parole della ragazza che aveva in mente qualcosa di impensabile.

Undertaker:E che si dice?
Rosy:Che soffri il solletico.

E con questa risposta incominciò a solleticarlo nei fianchi e lì non riuscì a finire di ridere. Tanto che rise che si trovò nella bara sopra di lei senza neanche accorgersene. I due incominciarono a guardarsi e Rosy gli tolse i capelli dagli occhi per vedere i suoi. Incantata dallo sguardo dello shinigami, Rosy non potè resistere ai suoi istinti e lo baciò. Undertaker non sembrò rimanere indifferente a quel bacio, infatti lo ricambiò. Eccome se lo ricambiò. Tralasciando  queste cose amorose, alla residenza Phantomhive, Sunny era alquanto preoccupata e Sebastian se ne era reso conto.

Sebastian:Qualcosa non va?

Domandò avvicinandosi a lei che era seduta sulle scale.

Sunny:Ehm...no. Scusa. E' solo che ho un bel pò di pensieri ultimamente.
Sebastian:Immagino che pensi a Rita.
Sunny:Lei mi è stata molto vicino in questo periodo. La persona che ci ha condotti qui, voleva che noi facessimo certe cose di cui non ne vado per niente fiera.
Sebastian:Certe cose?
Sunny:Si. Volevano che mettevamo fine ai shinigami. Io... non so come dirlo, ma...
Sebastian:Se hai dei problemi con questa persona, credo che tu debba mettere in chiaro le cose. Non puoi di certo stare imbilico per sempre.

Consigliò sorridendole.

Ciel:Sebastian! Sebastian!

Incominciò a chiamare e il demone si alzò.

Sebastian:Se puoi scusarmi....
Sunny:Tranquillo. Va pure. Il tuo padrone ti chiama.

Rispose vedendolo andare via.

Lily:Però. Certo che sembrate molto intimi voi due.

Disse salendo le scale andando verso Sunny. La ragazza si voltò vedendola sorridere.

Sunny:Che hai da sorridere?
Lily:Da quanto in qua ti frequenti con Sebastian?
Sunny:Che? Io? Con Sebastian? Ma se ci conosciamo appena!
Lily:Sarà, ma nei vostri occhi leggo un certo sguardo. Non so come dirlo, ma si vede che siete fatti l'uno per l'altro.

Quelle parole e quel sorriso portarono uno strano sorriso sul volto di Sunny che si alzò e corse verso la sua camera.

Lily:Ehi. Dove vai?
Sunny:So cosa devo fare. Grazie!
Lily:Ma figurati.

Intanto Sebastian entrava in sala musica dove Ciel studiava con la sua nuova insegnante Alyss.

Sebastian:Mi avete chiamato, padroncino?
Ciel:Si, la signorina Alyss vuole perlustrare un pò la casa. Falle fare un giro. Così domani, al ballo, sarà più a suo agio.
Sebastian:Yes, my lord.

E così iniziarono il giro, dove Alyss incominciò a chiedere del ritratto dei genitori di Ciel.

Alyss:Chi sono?
Sebastian:I genitori del padroncino. Ditemi, rimarrete per qualche tempo qui o siete solo di passaggio?
Alyss:Per il momento rimarrò qualche settimana, poi girerò un pò per vedere qualche altro allievo, o lavoro.
Sebastian:Sappiate che siete sempre la benvenuta, madame.

Intanto, Monika era alle prese con Mary e la sua bizzarra idea.

Monika:Che diamine stai facendo? Non possiamo fermarci a fare shopping!
Mary:Si, lo so. Ma non c'è tempo per l'amore!!

Esclamò prendendo un paio di vestiti ed entrando per provarsi i vestiti.

Monika:Amore?? Ma di che diamine stai parlando?
Mary:Come mi stanno??

Chiese uscendo fuori con i vestiti facendosi guardare storta dalla ragazza.

Monika:Stai scherzando, vero? Quelli sono...
Mary:Esatto. Sono vestiti maschili.

Affermò mostrando la giacca, camicia e pantalone prettamente maschile, con tanto di scarpe.

Monika:Ma che diamine ci devi fare con quei vestiti?
Mary:La persona che mi piace non mi fila, dice che sono donna ed è per questo che mi travestirò da uomo.

Spiegò cambiandosi e andando verso il bancone per pagare.

Monika:Cosa?? Aspetta, aspetta!! Stai parlando di Grell, non è così?
Mary:Ovvio.
Monika:Da quanto in qua ti piace??
Mary:Ah..non sono questioni che ti riguardano.

Rispose arrossendo sentendosi scoperta. La ragazza sospirò e prese delle fascie di stoffa mettendoli sui vestiti della shinigami che aveva tra le mani.

Mary:Che?
Monika:Ti servirà qualcosa per coprirti i seni. Non vuoi mica portarli al vento?

La ragazza guardò l'amica commossa sospirando un grazie. Nel frattempo, Fire e Jeff si ritrovavano attaccati da qualcuno.

Fire:Chi diamine è?

Chiese vedendo quell'essere spalancare le proprie ali bianche e guardarli con disprezzo, fortunatamente Spears si era accorto che qualcosa non quadrava e aveva inseguito l'essere contrastandolo.

Jeff:Non è possibile... lui è...
William:Ash.

Disse affermando la sua identità.

Ash:Potrete contrastarmi una volta, ma non potete sfuggire alla purificazione per sempre.

E con quelle parole sfuggì, ma purtroppo ai due rimase un problema bello grande.

William:State bene.
Jeff:Noi si, ma...
Fire:Le nostre falci.

Sussurrò guardando le loro armi a pezzi. La loro vita sembrava distrutta. Prima la scomparsa delle anime, poi i rapimenti di shinigami e adesso si mettevano anche le armi distrutte. Come e, sopratutto, cosa faranno gli shinigami davanti a questa nuova scoperta? Riusciranno a risolvere tutta questa situazione? Quali altre cose si dovranno aspettare i nostri eroi? Scopritelo nel prossimo capitolo.



***

Angolo autrice.

Ciao, ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. 

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno partecipato. In particolare a...:
_MikyCullen_ = Sunny
Zantenstuken = Paige&Jeff
NikkyP = Lily/Emily
ITreMoschettieri=Manu&Kia
Gotich_Shinigami=Rosy
Youtuber_Shinigami=Mary
Tensi=Monika
Darkblue_moon=Scarlett
TheodoreDaisuke=Theodore&Raphael
Overdose_Nour=Sangdoll
Ahilay=Alyss
Suyka99=Fire

&....

*Rullo di tamburi*
ME! Infatti ho partecipato anche io con Rita.
Spero che sia di vostro gradimento e vi abbia portato un pò di suspance. Alla prossima. Baci&Buone Feste

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8.


Fire e Jeff si ritrovavano attaccati da qualcuno mentre erano in cerca del ladro. Un esplosione seguita da una risata agghiacciante, molto simile ad un pazzo fuori di testa, uscì da quella nube creata dall'esplosione. 

Fire:Chi diamine è?

Chiese vedendo delle ali bianche spuntare da lì dentro.

Jeff:Preparati!

Esclamò preparandola al peggio. Quell'angelo lo attaccò, ma inaspettatamente, vedendo il suo volto che li guardava con disprezzo, Jeff rimase impietrito cadendo a terra dalla forza devastante dell'angelo.

Fire:Jeff!!!

Urlò tentando di andargli incontro, ma egli la spinse con il vento delle sue ali facendola cadere a terra.

Jeff:Non è possibile... lui è...
William:Ash.

Chiamò affermando chi fosse, spuntando da dietro ai due, ferendo l'ala di Ash con la sua falce cercando di e contrastarlo.

Ash:Potrete contrastarmi una volta, ma non potete sfuggire alla purificazione per sempre.

E con quelle parole sfuggì andando verso i due shinigami scioccati e danneggiando le loro falci.

William:State bene.
Jeff:Noi si, ma...
Fire:Le nostre falci.

Sussurrò guardando le loro armi a pezzi. La loro vita sembrava distrutta.

William:Come diamine ha fatto a...
Fire:Non lo so. Ha fatto tutto con le sue ali.
Jeff:Sembrava che avesse dei fili taglienti invece di ali.

Spiegarono mentre Spears si avvicinava ed analizzava le armi trovando un dettaglio che lo lasciò di stucco.

William:Infatti è così.
Jeff/Fire:Cosa?
William:Le vostre falci sono state tagliate, ma non proprio da fili. 

Disse avvicinandosi e mostrando a loro ciò che aveva trovato.

Fire:Ma questa....
Jeff:E' una ragnatela!
William:Esatto. Quel bastardo deve essersi alleato con qualche demone. Questo è poco, ma sicuro.
Fire:Che si fa?
William:Di certo non potete stare senza falci. Torniamo al dipartimento. Ve ne darò delle altre.

Intanto, nella residenza Phantomhive, Sebastian aveva notato una strana preoccupazione da parte di Sunny e così aveva deciso di farsi accompagnare per prendere il tea in città. Mentre camminavano un ragazzo, svoltando l'angolo, finì addosso a Sunny. Quel ragazzo dalla figura snella e slanciata, dal fisico scolpito e dalla pelle chiara aveva uno strano caratterino anche se era molto affascinante. Aveva degli occhi castano chiaro con pagliuzze verdi, i capelli erano corti e castani con il ciuffo laterale che gli copriva l’occhio sinistro. marchiato dallo stesso pentacolo di Michela, simbolo del contratto. Sembrava un ragazzaccio di strada, infatti incominciò ad urlare contro di lei.

?:Ehi!Che diamine combini? 
Sunny:Mi spiace, ma io...
?:Voi ragazze siete tutte uguali! Vi buttate sul primo che passa.
Sunny:Che??

Urlò vedendosi presa per il fianco vedendo quel ragazzo che incominciava ad avvicinarsi col volto su di lei.

?:Ma tu sei piuttosto carina. Posso fare un'eccezione molto volentieri.
Sebastian:Se permettete, lei ha altro a cui pensare.

Disse tirandola via da quello strano tipo.

?:Ma guarda! Sinceramente non me l'aspettavo. Tu sei Sebastian, non è così? Ho sentito molto parlare di te.
Sebastian:E tu chi saresti?
Ansel:Io? Ah... mi chiamo Ansel, ma non credo possa importarti visto che siamo uguali.

Rivelò mostrando il pentagono che aveva sull'occhio che aveva coperto dal ciuffo. Improvvisamente si udì una donna urlare quel nome. Dietro al ragazzo c'era colei che lo chiamava. Era una fanciulla dalla bellezza bambinesca. Era alta 1,58 cm circa, pancia piatta, fianchi larghi e per niente prosperosa di seno. Aveva dei lunghi capelli lisci e castani, che le arrivano fino al fondoschiena, coperti da un basco violaceo con visiera. Occhi color nocciola grandi ed espressivi, ma metà di quello sinistro era coperto dal lungo ciuffo laterale. Aveva varie cicatrici per il corpo per chissà quale motivo. Indossava degli abiti maschili, per niente nobili, come camicie bianche con pantaloni marroni che le arrivavano alle caviglie, abbinati a degli stivaletti larghi e bassi di un nero pece, alla vita una cintura nera da cui partivano due bretelle appese ai lati delle gambe. 

Ansel:Ma guarda un pò. Ecco il mio giocattolo preferito.
?:Che?
Sebastian:Sunny, andiamo.

Disse prendendola per la mano e trascinandola via di lì avvertendo una strana sensazione in quel demone che aveva pronunciato quella frase prendendo quella ragazza, ma guardando insistentemente Sunny. Vedendo quel comportamento il demone sorrise.

Ansel:Hai visto?
?:Si, ho visto. Quindi è lui.
Ansel:E' il maggiordomo di Ciel.
?:Pare che provi qualcosa per quella ragazza.
Ansel:Meglio per noi.

E con questo si allontanò.

?:Ehi! Dove vai?
Ansel:Vado ad avvertire Alois. Non è quello che vuoi, Miki?
Miki:Certo che lo voglio. Andiamo! 
 
E mentre i due si allontanavano, Grell si ritrovò in città nella speranza di ritrovare Sangdoll che era scomparsa, ma invece di trovare lei, trovò Sebastian mano nella mano con Sunny che la trascinava dentro ad una bottega.

Grell:COSA?? Che diamine ci fa con quella??

Urlò ingelosendosi e prendendo la lista delle anime da prendere per aggiungerla, quando un carro stava per investirlo. Una figura misteriosa arrivò in tempo e salvandolo dall'impatto del carro. Il rumore delle ruote seguito a quello di un botto fece voltare Sebastian che lo vide tra i rifiuti e tutta la merce caduta per strada.

Sunny:Cos'è stato?
Sebastian:E' solo un carro. Probabilmente è caduto per correre.

Poi notò che teneva ancora per mano la ragazza e si staccò.

Sebastian:Perdonatemi. Io...
Sunny:Tranquillo. Che dovevi prendere??

E mentre i due incominciavano a prendere le foglie del tea che serviva, Grell si voltò verso la persona che gli aveva salvato la vita.  Sembrava un ragazzo. Aveva dei vestiti molto simili a quelli che aveva Spears, non era alto, anzi. Era bassino per essere un ragazzo. Aveva i capelli lisci e lunghi legati da un codino, di un color scarlatto stupendo. Non aveva occhiali, non poteva averli anche essendo un shinigami poichè portava una maschera che gli copriva tutto il volto, decorata di bianco e di nero con qualche sfumatura di rosso, e mostrava solo i suoi occhi verdi tipici di shinigami. Appena si trovò difronte a lui, Grell incominciò a sentire un forte batticuore e sentirsi come una principessa appena salvata dal suo cavaliere.

Grell:Che uomo possente e tenebroso. Adoro i ragazzi come te. Che capelli, poi. Adoro il rosso. 

Disse incominciando ad ammaliarlo annusandogli i capelli.

Grell:E poi... i tuoi occhi... non so. E' come se li avessi già visti.

Continuò avvicinandosi ancora di più a quel ragazzo fissandolo.

Monika:Oh... finalmente ti ho trovato.

Interruppe correndo verso i due.

Grell:Monika? Che ci fai qui? Non dovevi essere con Mary?
Monika:Si, ma ho avuto ordini da Spears di badare al nuovo arrivato.
Grell:Quindi lo conosci? 
Monika:Certo.
Grell:Non trovi che sia affascinante?
Monika:Si certo, ma adesso noi dobbiamo andare.

Rispose prendendo il ragazzo per il braccio, ma Grell lo bloccò per l'altro.

Grell:NO!! Tu non mi porterai via il mio uomo!!
Monika:Grell, piantala! Deve aiutarmi con il caso delle anime.
Grell:Non mi importa. Lui deve stare con me.
Monika:Non possiamo.
Grell:Almeno dimmi il tuo nome, dolce creatura venuta dall'oscurità per salvarmi.
Monika:Beh.. lui è Mar......

Si bloccò sentendosi il braccio stringere da quel ragazzo.

Grell:Mar...? Oh...che nome soave. Io sono Grell. 
Monika:Bene! Dobbiamo andare!! Bye bye!!

Disse vedendo che il ragazzo la tirava con se. Appena girato l'angolo, quel ragazzo gettò la maschera mostrandosi Mary ed urlando contro l'amica.

Mary:Ma sei impazzita? Per poco non mi ha scoperto!!
Monika:Mi dici perchè diamine questa sceneggiata proprio ora? Lo sai che dobbiamo trovare le anime.
Mary:Non c'è tempo da perdere per trovare il mio amore, sopratutto se si tratta di Grell.
Monika:Ah.. sei un caso perso. Avanti, andiamo!

Intanto, Paige e Ronald si trovarono davanti a delle bambole che cercavano di ucciderli.

Ronald:Ci penso io!!

Urlò correndo con la sua falce tagliaerba tagliandogli le testa dal collo delle bambole.

Paige:Tsk...tutto qui? Guarda che io so fare di meglio.
Ronald:Allora mostramelo, signorina.
Paige:Con molto piacere.

Rispose prendendo la sua falce ula-hop ricoperta di lame, incominciando a divertirsi nel squartare quelle bambole.

Paige:Visto come si fa?
Ronald:Attenta! Ne arrivano altri.

Avvertì salvandola da una che era dietro di lei.

Paige:Non c'era bisogno. So badare benissimo a me stessa.
Ronald:Un grazie ogni tanto lo potresti dire.
Paige:Ma che diamine dici? Io non ho bisogno di te!

Esclamò trafiggendo un'altra bambola, ma ahimè questa era fatto di un materiale diverso, tanto che ruppe l'ula-hop di Paige.

Paige:Maledizione!!

La bambola la stava per colpire, ma quel colpo non fu sferrato grazie a Ronald che la salvò per l'ennesima volta scaraventandolo nel muro.

Ronald:Tutto bene?
Paige:Si, ma potevo farcela benissimamente da sola. 
Ronald:Dobbiamo vedere chi diamine le manovra, se no qui si mette male.
Paige:La mia falce è rovinata, fa da esca. Io prendo a pugni chiunque sia.
Ronald:Buona fortuna!

Disse eseguendo gli ordini dalla ragazza che non tardò a scoprire che a manovrare quelle marionette era Ash. Tentò di sferrargli un pugno, ma non ci riuscì. Con se aveva il suo servo che manovrava le bambole per lui e l'aveva circondata di bambole.

Paige:Che diamine??
Ash:Purtroppo voi non avrete scampo, miei cari.

E con questo fuggì nuovamente lasciando il burattinaio lì a combatterli, ma Paige non si perse d'animo. Una ad una, buttò giù tutte le marionette a suon di pugni arrivando al burattinaio e prendendolo per la gola.

Paige:Muori!!!

Urlò impugnando quel che rimaneva della sua falce e sgozzandolo, salvando stavolta lei a Ronald che aveva la sua falce inceppata.

Ronald:Ehi! Ma che...? 
Paige:Un regalino per te!

Rispose ironicamente dandogli quella testa tra le mani.

Ronald:Ma che diamine hai combinato?? Lo sai che non possiamo uccidere!!
Paige:Ma non ho fatto nulla. Era nella mia lista di anime da raccogliere.
Ronald:Sei sempre la solita. 
Paige:Andiamo!

Ordinò facendo irritare Ronald, intanto Sangdoll era stata riportata da Theodore che era al quanto nervoso.

Theodore:Tu!!!

Esclamò prendendola per i capelli e sbattendola con la faccia al muro.

Theodore:Pensavo che quelle anime era abbastanza forti da indebolire gli shinigami. Perchè diamine le avevi se erano così deboli, eh?? Rispondi!!

Sbraitò convinto che ella avesse in possesso le anime più forti.

Sangdoll:Erano....per le mie bambole.
Theodore:Cosa?
Sangdoll:Erano, per le mie bambine.
Theodore:Bambole?? Sei inutile!!!

Continuò buttandola a terra. 

Alois:Se fossi in te non mi arrabbierei così tanto. 

Interruppe avvicinandosi alla ragazza prendendole il viso.

Theodore:Ma davvero? 
Alois:Almeno ci ha fatto guadagnare tempo e poi... può sempre esserci utile come spia. Non trovi?
Theodore:Sarà, ma io non mi fido di lei. Sai come si dice, chi fa da se fa per tre.
Claude:Scusate, padrone, Ansel e Victoria sono di ritorno.
Alois:Falli entrare.

Disse vedendo i due che erano rientrati.

Alois:Victoria, finalmente. Porti buone notizie?
Miki:Lo sai che non sopporto quel nome. Mi chiamo Michela ora.
Alois:Ok, Miki.
Ansel:Sembra che Sebastian sia piuttosto debole in questo momento.

Rivelò sorprendendo i demoni presenti in quella stanza.

Claude:Debole?
Hannah:In che senso?
Ansel:Si è innamorato di una e credetemi, non è una qualsiasi.
Miki:E' un angelo.

Informò sorprendendo i ragazzi. Intanto, Undertaker e Rosy ci davano dentro forte. 

Undertaker:Oh...si. Vieni qui.

Sospirava per poi sghignazzare insieme a Rosy. Ebbene i due lo stavano facendo e tra baci, carezze e quant'altro, quel momento romantico e di pura follia tra i due fu interrotto dal rumore della porta che si spalancò di colpo. Un vento gelido vi entrò e l'ombra che vi era sulla porta portò dei brividi lungo la schiena di Undertaker che incominciò a temere il peggio. Kia era tornata e l'aveva trovato a farlo con un'altra.

Rosy:KIA!
Undertaker:Ehm..non è come pensi...

Cercò di giustificarsi alzandosi dalla bara, coprendosi con il lungo cappotto che aveva sulle spalle, ma Kia sembrava pensare tutt'altro.

Kia:Under....

Con le lacrime agli occhi, mostrò i vestiti stracciati e sporchi di sangue che aveva per poi svenire. Mentre sveniva entrarono nella bottega anche Scarlett, che aveva accompagnato Raphael sott'ordine di Spears, che la prese al volo. 

Scarlett:Kia!!
Undertaker:Kia!!
Rosy:Oddio! Qui si mette male.

Disse avvicinandosi a lei cercando di riprenderla. Appena riaprì gli occhi tutti incominciarono a riempirla di domande.

Undertaker:Kia.
Rosy:Come stai?
Kia:Credo... bene.

Balbettò alzando il busto.

Scarlett:Cos'è successo?
Rosy:Già, come mai sei sporca di sangue?
Kia:Ha tentato di violentarmi....

Sospirò incominciando a piangere e mettendo le mani sugli occhi.

Undertaker:Chi è stato?
Kia:Theodore. Ha cercato di violentarmi.
Scarlett:Come hai fatto a fuggire?
Kia:Io.... l'ho.... ucciso.

Sentendo quelle parole, Raphael si accasciò a terra.

Scarlett:Ehi! Cos'hai?
Raphael:M-mio.... fratello è....

Incredulo, col cuore battente che non gli dava tregua e il fiato che incominciava a mancare, le lacrime incominciarono a scendere sul suo viso. In quel momento si trovò ad entrare Manu che, vedendo la cugina, lasciò cadere la sua falce a terra sussurrando il suo nome.

Manu:Kia....

La ragazza si voltò verso di lui che non tardò a correre da lei ad abbracciarla.

Manu:Kia!!Non immagini neanche la paura che abbiamo avuto. Come hai fatto a....

E prima che potesse finire la frase, Raphael sussurrò balbettando qualcosa.

Raphael:Theo....perchè...?
Kia:Mi spiace. Io non volevo... 

Continuava a dire con le lacrime agli occhi anche lei guardandolo a terra. Manu intuì la situazione e le mise una mano sulla spalla facendola appoggiare sul suo petto. 

Kia:Adesso verrò sicuramente declassata dal mio ordine di shinigami. Ho ucciso qualcuno che non era nella lista.
Manu:Tranquillizzati. Non è la fine del mondo. Tutti prima o poi devono morire.
Raphael:Ma vi pare bello dirlo proprio davanti a me?? Io ho appena perso un fratello!!
Manu:Ma...io...

Prima che potesse parlare Raphael era già fuori.

Manu:Ma chi era quello?
Scarlett:E' il fratello di Theodore... 
Manu:Cosa? E' il fratello del rapitore di Kia?
Rosy:Secondo te perchè è così disperato?
Kia:Sono un mostro. Mi spiace.

Continuò a dire mettendosi le mani sugli occhi.

Manu:Non temere. Risolveremo questa faccenda con Spears. Tranquilla.

Sospirò accarezzandole i capelli e stringendola a se. Tutti ci erano cascati alla perfezione e Chaman non poteva far altro che gioire sghignazzando sulla spalla del cugino di Kia. Il giorno passò e nella residenza Phantomhive, Rita si ritrovava nella sua stanza. Presto ci sarebbe stato un ballo per inaugurare il fidanzamento con Pluto. Era strano. Ogni volta che usciva in giardino o stava nei pressi di quel posto, il suo simbolo sulla mano si illuminava e gli incominciava a pizzicarle. 

Rita:Come mai prima non me l'aveva fatto?

Incominciò a chiedersi mentre guardava quel sigillo che sembrava avere una luce pulsante. E mentre pensava a tutto ciò, bussarono alla porta. Era Mey Rin che non tardò ad entrare.

Mey Rin:Siete pronta? Oggi è il gran giorno.

La ragazza annuì coprendo la mano con delle bende per poi voltarsi verso la domestica che prendeva vari vestiti dall'armadio.

Rita:Mey Rin? Posso chiederti un favore?
MeyRin:Ma certo. Dite pure.
Rita:Togli gli specchi. Non voglio vedermi.
MeyRin:Ma...perchè?
Rita:Non chiedere. Fallo e basta.

Ordinò con tono severo. Così Mey Rin sospirò per poi eseguire gli ordini senza capirne il motivo, ma la risposta non tardò ad arrivare. Rientrò nella stanza per farle provare gli abiti.

Mey Rin:Rieccomi.
Rita:Voglio mettere questo.

Disse mostrandole un vestito.

Mey Rin:Ma...quello è...
Rita:Lo so. Per questo ti ho detto che non voglio vedermi...

Sussurrò tristemente mentre ammirava quel vestito. Era il vestito della madre. Adorava indossarlo e aveva promesso a se stessa che l'avrebbe messo solo in un occasione speciale come quello di un fidanzamento. Mey Rin l'aiutò a vestirsi ed andarono nella stanza di Ciel per mostrargli come gli stava. Ciel, in quel momento, era con Lily che prendevano una tazza di tea e chiacchieravano tranquillamente.

Lily:Sei sicuro che sia una buona idea? 
Ciel:E' l'unico modo che ho per non farla prendere per una cortigiana. Penso tu possa capire.
Lily:Immagino, ma non mi sembra una vera e propria idea. Cioè.... avresti potuto farle conoscere il principe Soma, o quell'altro tuo amico... aspetta! Come si chiamava?? 
Ciel:Lau non è il suo tipo. Per quanto riguarda Soma, non mi va di darla ad uno straniero. Sai come si dice "moglie che vuoi è dei paesi tuoi".
Lily:Beh..c'è sempre il visconte Druitt. E' molto carino e mi sembra perfetto per lei.
Ciel:Credimi, quel tipo da i nervi a me che sono uomo, figuriamoci a lei che non sopporta le avance, sopratutto date da un tipo come lui.

In quel momento bussarono la porta e Ciel riprese la tazza in mano continuando a sorseggiandola.

Lily:Avanti.

Disse facendo entrare Mey Rin insieme a Rita.  Ciel, appena la vide, rimase sorpreso tanto da cadergli la tazza di mano. Era identica alla loro madre.

Rita:Che dici? Come mi sta?
Ciel:Mi meraviglio. Come mai l'hai messo?
Rita:Mi andava. Tutto qua.
Ciel:Sbaglio o avevi promesso di metterlo in occasioni speciali?
Rita:Infatti, oggi è un'occasione speciale fratellino, non è così?

Chiese sorridendo. Ebbene, Rita era enormemente felice. Anche se non lo diceva, quello era il giorno più bello della sua vita. Finalmente non sarebbe stata più sola e  la convinzione di non trovare marito, o meglio l'uomo che lei tanto ambiva, senza difetti ne vizi, ma ovviamente quella felicità era destinata a durare poco. Meno di 24 ore si può dire.  Infatti, mentre lei si sentiva finalmente realizzata mostrandosi al fratello, dall'altro lato della residenza si udì un ululato di un cane. Non era un semplice ululato, ma era il suono che dava il via ad una drammatica realtà che non tardò ad arrivare. La ragazza si voltò vedendo, dinanzi a se, Finnian trascinato da Pluto, in forma umana, che lo aveva a giunzaglio. Questi si fermò proprio addosso a Rita che incominciò ad urlare. Quell'urlo si propagò per tutta la residenza ed anche oltre arrivando alle orecchie di Alyss che era poco distante dalla residenza. Si voltò incuriosita pensando a dove potesse provenire quell'urlo, ma poi non gli diede molto peso, anche perchè era nella carrozza di famiglia che la conduceva da qualcuno a dargli l'invito da parte di Ciel. Infatti non tardò ad arrivare a quella residenza. Appena vi fu aperta la porta ed ella entrò nel salone di quella stupenda dimora, l'uomo si avvicinò a lei prendendola per il fianco incominciando a fare le avance. 

Druitt:Ciao, zuccherino. Come mai sei qui?

Senza aprir bocca gli mise la lettera in faccia e il visconte la prese tra le mani.

Druitt:Cos'è? Una lettera d'amore?
Alyss:No. Sei stato invitato al ballo del conte Phantomhive.
Druitt:Un ballo? Stupendo!!

E mentre Druitt incominciava a vedere cosa mettersi, Rita incominciava ad andare in escandescenza vedendo Pluto su di lei e intuendo tutta la situazione.

Rita:Che diamine succede??
Ciel:Pluto!! Buono! Sta giù!
Finnian:Mi spiace. Non sono riuscito a tenerlo a bada.
Ciel:Dov'è Sebastian?! SEBASTIAN!!!

Urlò sperando in un suo intervento. Cosa succederà? Chaman riuscirà nei suoi piano? Ed Ash cosa vuole realmente? Scopritelo nel prossimo capitolo.



***

Angolo autrice.

Ciao, ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. 

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno partecipato. In particolare a...:
_MikyCullen_ = Sunny
Zantenstuken = Paige&Jeff
NikkyP = Lily/Emily
ITreMoschettieri=Manu&Kia
Gotich_Shinigami=Rosy
Youtuber_Shinigami=Mary
Tensi=Monika
Darkblue_moon=Scarlett
TheodoreDaisuke=Theodore&Raphael
Overdose_Nour=Sangdoll
Ahilay=Alyss
Suyka99=Fire
666_Hope_666=Miki&Ansel

&....

*Rullo di tamburi*
ME! Infatti ho partecipato anche io con Rita.
Spero che sia di vostro gradimento e vi abbia portato un pò di suspance e anche un bel pò di risate. 
So che sembra strano da dire, ma ci si vede all'anno prossimo con il prossimo capitolo. 
Baci & Buon Anno a tutti.


RETROSCENA.





Grell:Oh...quanti regali!! Adoro il natale!! 

Urla abbracciando un regalo rosso facendosi guardare storto da Spears.



William:Che fai?
Grell:Adoro il natale, tutto si tinge di rosso e sembra tutto più bello.
William:C'è molto lavoro da fare. 
Grell:Lo so. Tranquillo, Will caro. Mi metto subito a lavoro.
William:Tsk...mi chiedo come mai ci sono più morti in questo periodo che in tutto l'anno.

Dice dubbioso prendendo delle liste dalla scrivania.

Grell:Perchè mangiano tutti fino a scoppiare. Infatti il 60% dei morti sono per ingrassamento. Fortunatamente, sono uno shinigami e non posso mai morire o ingrassare.
William:Davvero? A me sembri più gonfio.

E con quelle parole Grell incomincia a deprimersi cadendo in un dolore senza fine, per poi prendere la sua motosega e iniziare a squartare tutto ciò che vede senza pietà per riempire quel vuoto di tristezza che aveva.

Fine.



 

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9.


Sebastian:Quanta bellezza... quanta dolcezza... non ho mai visto nulla di più dolce e stupendo in vita mia. 

Pronunciò con uno sguardo innamorato verso chi amava di più in vita sua. Sunny si trovò a passare di lì trovandolo seduto sulle scale del giardino e, sentendo quelle parole, pensò che stesse con qualcuna, invece...

Sebastian:Quanta morbidezza... che belle zampe che ha...

Continuò. Sunny uscì trovandolo a giocare con un gatto nero e scoppiò a ridere. Il demone, sentendo la risata, si voltò.

Sunny:Non sapevo che vi piacessero i gatti.
Sebastian:Perdonatemi. Io...
Sunny:Tranquillo. So che girano molti gatti in questa zona. E' molto dolce da parte vostra ospitarli in casa.

Disse sorridendo. Sebastian si alzò da terra lasciando il gatto libero di girare avvicinandosi alla ragazza. I loro sguardi si incrociarono e i loro cuori incominciarono a palpitare e Sebastian le prese le mani.

Sebastian:Sunny...io....

Sussurrò guardandola negli occhi meravigliato. Mentre dentro c'era il putiferio poichè Rita si era ritrovata Pluto addosso e aveva capito come stessero realmente le cose.

Rita:Che diamine succede??
Ciel:Pluto!! Buono! Sta giù!
Finnian:Mi spiace. Non sono riuscito a tenerlo a bada.
Ciel:Dov'è Sebastian?! SEBASTIAN!!!

Urlò richiamandolo a se, mentre questo stava per dichiarare i suoi sentimenti alla ragazza. Appena sentì l'urlo, si bloccò.

Sunny:Cos'è stato?
Sebastian:Perdonatemi. Il padroncino mi chiama.

E con questo corse  da Ciel per vedere cosa stesse succedendo ritrovandosi davanti ad una scena assurda, ovvero Finnian e Ciel cercavano di staccare Pluto da Rita e Rita sbraitava.

Sebastian:Sono desolato. 

Disse guardando storto il demone segugio che si spostò subito da Rita. 

Ciel:Ma dove diamine eri finito? Ti avevo detto di badare a lui. 
Sebastian:Mi spiace. Ero andato a comprarle del tea e... 

Ciel starnutì e con lui anche Rita.

Ciel:Eri fuori a giocare con i gatti, non è così? Quante volte ti ho detto che non li voglio dentro casa? Etchu!!
Sebastian:Sono desolato.

Intanto, gli shinigami continuavano le ricerche del ladro di anime. Tutto era risolto col caso di Kia e Manu non vedeva l'ora di correre al dipartimento insieme a sua cugina per mostrare la missione compiuta.

Manu:Avanti, Kia! Vediamo chi arriva prima da Spears!!
Kia:No...aspetta! 

Purtroppo Manu era già entrato dentro e Kia, essendo Chaman, non sapeva nulla delle varie stanze.

Kia:Ma che diamine....??

Si chiese vedendo il dipartimento pieno di vari cartelli per la vista e shinigami di ogni tipo perdendo di vista Manu.

Kia:Maledizione! Dove sarà andato quell'imbecille?

Improvvisamente una mano si posò sulla spalla di Kia. Si voltò ritrovandosi davanti a Scarlett piuttosto preoccupata.

Scarlett:Kia? Va tutto bene? 
Kia:Si, perchè?
Scarlett:Sembri un pò confusa. 
Kia:No è che...non ricordo dov'è la stanza di Spears.
Scarlett:E' quella di fronte sulla destra appena voltato l'angolo.
Kia:Grazie.

Rispose sorridendo e correndo verso la stanza. Quel comportamento sembrò alquanto strano agli occhi di Undertaker.

Rosy:Sembra di buon umore. Eppure è strano. Sei sicuro di essere il suo ragazzo? Perchè quello non sembra un comportamento normale.
Undertaker:Non è Kia.
Rosy:Che?
Undertaker:La Kia che conosco, se mi avesse visto con te mi avrebbe letteralmente squartato e fatto in tanti piccoli pezzettini che di me neanche più il pensiero ci sarebbe stato, ma lei.... sembra non essersi importata di nulla.
Rosy:Potrebbe essere che l'abbia presa bene o che non abbia visto. Ti ricordo che non aveva neanche gli occhiali quando è entrata.
Undertaker:Sarà, comunque quello non è neanche il comportamento della Kia che conosco. Non sorride più da quella volta....

Sospirò mentre Rosy lo guardava pensierosa.

Rosy:Under...

Sussurrò vedendolo camminare verso la stanza di Spears dove intanto discuteva della situazione con Kia e Manu.

William:Che cosa??

Sbraitò sbattendo le mani sulla scrivania alzandosi di scatto.

William:Come sarebbe a dire che ha ucciso qualcuno?
Manu:Dice di aver ucciso Theodore.
William:Theodore? Theodore Daisuke?

Kia annuì e Spears si aggiustò gli occhiali sospirando e voltandosi verso la finestra che era dietro di lui dove aveva un libro che conteneva tutti i nomi degli umani esistenti.

Manu:Sembra che la stia prendendo un pò troppo bene.
Kia:Non lo so.

Disse guardando Spears che era di spalle e incominciava a voltarsi verso i due.

William:So che è stata una situazione di emergenza, ma io non tollero certi comportamenti.
Kia:Io non...
William:Fammi finire. 

Rimproverò per poi continuare.

William:Tuttavia,  nei nostri registri e regolamenti non c'è scritto di non uccidere un parassita, quindi mi complimento con te.
Kia:Che?
William:Anzi, sai che ti dico? Penso proprio che verrai promossa per questo. Grell? Preparami le pratiche!

Ordinò, ma Grell sembrava stare in mezzo nuvole, mentre si limava le unghie.

William:Grell?? 
Grell:Maaaaarrrrrr....

Sospirò canticchiando con gli occhi pensierosi e innamorati.

William:Ma che ti è preso? Stamani sei più strano del solito.

Notò avvicinandosi e prendendo i fogli dalla scrivania per fare i moduli per la promozione di Kia.

Grell:E' solo che sono innamorato. Ah....l'amor...
William:Non ricominciamo. Perfavore. Te l'ho detto mille volte che...
Grell:Che non sei il mio tipo. Lo so. Infatti penso a tutt'altro.
William:Di nuovo quel demone?
Grell:Ma quale demone? E' uno stupendo shinigami che mi ha salvato la vita. Monika mi ha detto che è una matricola, ma si comporta proprio come uno shinigami esperto.
William:Strano. Non ci sono matricole in questo periodo. Dovrebbero arrivare la settimana prossima.

Rivelò allontanandosi e lasciando Grell sorpreso.

Grell:Che??? Ma Monika mi ha detto che era appena entrato nella squadra.
William:Come si chiama?
Grell:Mar. Nome grazioso, non trovi?
William:Non mi risulta nessun Mar come matricola. L'unico che conosco che incomincia con quel nome è Mariarita ed è una ragazza per tua informazione.
Grell:Maria....rita?? Dici Mary??? Quella petulante e assillante ragazza che mi sta dietro ogni secondo?
William:Si.
Grell:Tsk... sarà qualcuno di qualche altro dipartimento. Mary è così femminile e assillante mentre Mar, invece, è.... un vero uomo.

Disse sospirando pensando al momento in cui l'ha salvato.

Rosy:Mar...?

Sussurrò pensierosa tra se e se intuendo la trovata della sorella, mentre Undertaker continuava a fissare Kia. Ogni secondo che passava era sempre più certo che non era lei, ma per scoprirlo doveva aspettare e aveva bisogno di tempo.  Intanto, Jeff e Fire riprendevano la caccia al ladro, ma purtroppo dovevano contare su ben altro invece delle loro falci.

Fire:Ma dico io proprio queste forbici dovevano darci?
Jeff:Purtroppo non c'era altro. 
Fire:Giuro che se prendo quel disgraziato che ha rotto la mia falce, me ne frego delle regole e lo decapito vivo.
Jeff:Non lamentarti, almeno le tue sono grandi e non piccole come le mie. 

E mentre camminavano, dinanzi a loro videro Raphael ancora combattuto per ciò che era successo. Fire si fermò di botto notando qualcosa di strano.

Jeff:Che hai?
Fire:Ma...quella è Scarlett.

Il ragazzo si voltò e, vedendo la collega che si avvicinava a quel tipo, decisero di capirne di più.

Scarlett:Va meglio?

Domandò avvicinandosi a lui che se ne stava appoggiato ad una staccionata di legno che affacciava verso uno spazio aperto.

Raphael:Secondo te può andare bene? Certo che no! E' morto mio fratello.
Scarlett:So cosa intendi. E' un vuoto che ti assale.
Raphael:E cosa ne può capire uno shinigami come te? Tu non puoi morire.

Rispose arrabbiato continuando a piangere disperato. La ragazza lo prese per le spalle per farlo riprendere.

Scarlett:Credimi, non è affatto così. Ci sono shinigami che muoiono per malattie rare quando invece vorrebbero continuare a vivere la propria vita come vorrebbero. Tu non sai com'è il destino di noi shinigami. E' peggiore di quello vostro. Io non posso morire fisicamente almeno che non mi colpisca con la mia falce o abbia un qualche malattia del genere. E' vero, ma muoio ogni santo giorno che vedo Spears turbato. Per questo tento di non deluderlo.
Raphael:Che...?

La ragazza lasciò la presa e abbassò lo sguardo continuando:

Scarlett:Almeno tuo fratello riposa in pace e non come noi vivi che lottiamo per sopravvivere. Ancor peggio quando la vita è eterna e colui che ami non si espone ne tanto meno capisci se sei ricambiata oppure no.
Raphael:Mi dispiace. 

Sussurrò abbracciandola vedendo che una lacrima scendeva anche sul suo viso.

Scarlett:Non mi toccare! Non ho bisogno della tua comprensione.

Sbraitò buttandolo per aria andandosene quando le parole del ragazzo la fermarono.

Raphael:So che prima o poi tutti moriamo, ma... perdere mio fratello, la persona a me cara, e vedere che le mie paure si materializzano, mi fa male.

La ragazza si voltò mentre questi si asciugava le lacrime ed il suo gufo ritornava sulla spalla del ragazzo incominciando a borbottare.

Raphael:Hai proprio ragione, Bernard. Non bisogna perdersi d'animo. Dobbiamo trovare Alois e vedere se Chaman è tornato in vita.
Scarlett:Chaman?
Raphael:Si, il demone di mio fratello. So che Theo, negli ultimi tempi, aveva parlato spesso con Alois. Non so il motivo e intendo scoprirlo.
Scarlett:Aspetta! Vengo con te. Può darsi che questo caso si ricolleghi con le anime.
Raphael:Ne dubito. Non so cosa potessero farci. Già avevano l'anima di Chaman da incanalare. Comunque ti ringrazio. Spero che tu riesca a farti notare da questo Spears. Ci si vede.

E con questo si allontanò da lei, mentre i due origliavano dietro un muro quello che avevano detto.

Jeff:Spears?
Fire:Non sapevo che Scarlett avesse una cotta per lui.
Jeff:Se solo sapesse che si frequenta con Monika credo che avrebbe un bel colpo.
Fire:Certo che però è un bel tipo quello. Fammi vedere meglio! Avanti! Spostati!!

Esclamò mettendosi più addosso al ragazzo facendo sentire i suoi seni sulla testa mentre si arrampicava addosso a lui.

Jeff:Fire!!!
Fire:Ma fammi vedere!!
Jeff:E' così comodo qui....

Sospirò tirando la testa all'indietro appoggiandosi sul seno della ragazza incominciando a dormire. Fire, rendendosi conto della situazione, incominciò a menarlo di brutto. Intanto, Claude e Ansel si ritrovarono nel cimitero locale. Si incominciò ad udire il suono delle campane della chiesa e al terzo rintocco scese Ash dal cielo, proprio dinanzi a loro.

Ansel:Un angelo?
Claude:Ci sta aiutando col caso.
Ash:Non credevo che saresti venuto.

Confessò appoggiando i piedi a terra e ritirandosi le ali.

Claude:Come procede il piano?
Ash:Tutto a gonfie vele. Le tue ragnatele sono servite molto.
Claude:Odio ammetterlo, ma non credevo che fare un patto con un essere schifoso come te potesse trarmi vantaggio.
Ash:Concordo. 
Ansel:Dove sono le anime?
Ash:Le andrò a prenderle stasera. La mia sottoposta le ha con se.

Rivelò facendo sorridere Claude.

Claude:Finalmente potremo nutrirci e unire tutte le forze demoniache per radere al suolo la città, prendere anima per anima e rendere così gli shinigami deboli e impotenti.
Ash:Ed io potrò purificare il mondo alla meglio, senza quegli sporchi shinigami che rompono.
Ansel:Mi raccomando. Abbiamo bisogno di quelle anime a qualsiasi costo.
Ash:Tranquilla. Le avrete senz'altro, ma ho bisogno di una cosa per entrare lì.
Claude:Parla! Cosa vuoi?

E mentre Ash spiegava cosa volesse, Paige e Ronald continuavano a camminare alla ricerca del ladro, ma prima dovevano fare ritorno da Spears per aggiustare le loro falci. Mentre camminavano, Paige continuava a ridersela e a prendere in giro lo shinigami.

Paige:Sei davvero patetico. 
Ronald:Patetico io?
Paige:Si. Ogni donna che vedi la guardi e la riguardi. Sembra che non ne hai mai vista una.
Ronald:OH!!! D'ACCORDO!! MI HAI STUFATO ORA!!

Urlò nervoso mentre giravano l'angolo.

Paige:Ehi! Che hai?
Ronald:Cos'ho? Non ho avuto neanche un ringraziamento da te per averti salvato la pelle.
Paige:Te l'ho già detto. Potevo farcela benissamente da sola.
Ronald:Davvero? A me non sembrava affatto. 
Paige:Ma che ti prende? Guarda che stavo scherzando sul fatto della ragazza.
Ronald:Non mi riferisco a quello. 

Sbraitò bloccandola al muro dando un pugno.

Paige:Ehi! Guarda che quel tono con me non l'ha mai usato nessuno.
Ronald:Ancor meglio perchè così capirai finalmente che io....

E mentre parlava, il muro dietro la ragazza, dove tra l'altro Ronald era appoggiato per bloccarla, cedette. I due si ritrovarono a cadere qualche metro ritrovandosi in un buio profondo, ma di certo non era il buio a farli tremare. Ronald si era ritrovato su di Paige e le loro labbra si erano unite. Ormai era la fine per Ronald. Sapeva che Paige era piuttosto spietata con coloro che provavano a toccarla, figuriamoci a baciarla. Ormai il danno era fatto e Ronald ne approfittò della situazione infilandogli la lingua nella bocca rendendo il bacio più vero. Intanto, Monika rientrava nel dipartimento dove trovò nell'ufficio solamente Spears affacciato alla finestra.

William:Finalmente di ritorno.

Disse vedendola dal riflesso del vetro mentre entrava.

Monika:Mi volevi?
William:Cos'è questa storia di Mar? 
Monika:Si tratta di una trovata di Mary, ma ha detto che non interferirà con il lavoro, tranquillo.
William:Se è una trovata di Mariarita, perchè ti sei messa di mezzo?
Monika:Mi aveva chiesto una mano a spalleggiarla. Mi spiace di non averti avvertito prima.

Spiegò mentre Spears sospirava mettendosi la mano in faccia.

William:Non vuole ancora rinunciare. Non è così?
Monika:No. Dopotutto assomiglia un pò a noi, non trovi?

Chiese avvicinandosi a lui abbracciandolo da dietro.

William:Monika. Lo sai come la penso. Niente effusioni a lavoro.
Monika:Dai, un'abbraccio non ha mai fatto male a nessuno.
William:Lo so.
Monika:Cosa c'è? Mister simpatia vuole continuare ad avere quel broncio ogni volta che gli dò un'attenzione?
William:No, non è colpa tua. Ho del lavoro da fare adesso.

Disse staccandosi e allontanandosi da lei prendendo la lista delle anime da raccogliere per poi voltarsi verso di lei e informarla.

William:Ah...comunque ho spiegato già chi fosse Mar a Grell. Non sapevo di questa cosa, ma se vuoi che rimanga segreta dirò che mi ero dimenticato della matricola e la metterò in squadra con lui sotto quel nome.
Monika:Se lo faresti, mi farebbe molto piacere. Dopotutto Grell non ha mai provato nulla per qualcuna e vedere Mary che riesce a farsi pensare, mi sembra un gran traguardo. Non ti pare?
William:Allora siamo d'accordo. Terrò il segreto per me, anche perchè Grell non ci ha neanche creduto.

Spiegò avvicinandosi alla porta. Poi continuò voltandosi verso di lei.

William:Non hai raccolto molte anime ultimamente. Abbiamo lasciato tutto nelle mani dei shinigami minori. Che ne pensi di andare a raccoglierle insieme?

Monika incominciò a ridere prendendo la sua lista e seguendolo. Intanto, Michela si ritrovava con Alois e Theodore per ultimare il piano.

Theodore:Dobbiamo capire come fare per richiamare i demoni.
Alois:Per quello ci sta pensando Claude. Dice che abbiamo l'esca perfetta. Piuttosto dobbiamo trovare un modo per allontanare quel maggiordomo da Ciel. 

Discutevano standosene nel loro covo oscuro.

Miki:Tranquillo. Non sarà tanto difficile da allontanarlo.
Alois:Che vuoi dire?
Miki:Sebastian ha un punto debole. Quel punto debole è l'angioletto che sta accanto a lui. Dobbiamo colpire lei per prendere Ciel.
Theodore:Come facciamo a colpirla?
Alois:Hai un piano, non è vero?

Chiese guardandola mentre ella era seduta sul tavolo con le gambe incrociate che sorrideva con fare spietato rispondendo:

Miki:Ti ho mai deluso, your highness?

Sapendo cosa avesse in mente, Alois decise di andare nelle segrete e liberare Sangdoll per proseguire con il piano e dare una mano anche a Chaman nel ritrovamento dei cinematic records.

Alois:Vieni con me!

Ordinò prendendola con violenza e trascinandola davanti a Michela incominciando ad infastidirla, sapendo che odiava prendere ordini, ironizzò ridendosela allegramente.

Alois:Se vai da Ciel, portati anche lei. Sarà un ottimo supporto e regalo, non trovi?
Miki:Non prendo ordini da te e poi...

Si alzò avvicinandosi alla ragazza prendendole il volto.

Miki:Ma che bel faccino. 
Sangdoll:Lasciami! Cosa vuoi da me?
Miki:Assolutamente niente.... e solo che....

Sussurrò per poi cambiare tono da quello dolce a quello violento.

Miki:Detesto le persone come te!!!

Sbraitò buttandola a terra e calpestandola violentemente.

Alois:Brava. Sfogati quando vuoi. 
Theodore:Non ti sembra un cosa infantile? Ci serve intera.

Rimproverò spostandola dalla ragazza.

Miki:Ehi! Guarda che ci stavo giocando io.
Theodore:Non l'abbiamo presa per menarla.
Alois/Miki:Peccato.
Miki:Almeno capiva chi è che comanda qui.
Theodore:Tranquilla. Tanto già sa cosa succederà se non fa come vogliamo.
Miki:Non la voglio dietro. Mi porto Ansel con me, dopotutto è anche il mio maggiordomo.

Chiarì facendosi guardare storto da Theodore.

Theodore:Tanto non voglio fartela portare con te. Lei tornerà dai shinigami e aiuterà Chaman. Non è così?
Sangdoll:Che??

E  così il piano stava per essere effettuato. Sangdoll tornò al palazzo shinigami dove, poco prima, incrociò Grell.

Grell:Oh. Finalmente. Erano giorni che ti cercavamo. Dov'eri finita, Doll?
Sangdoll:Mi spiace. Ho avuto un pò di impegni.
?:Se adesso stai andando verso il dipartimento, mi spiace, ma non troverai nessuno.

Quella voce fece venir i brividi a Grell che si voltò lentamente ritrovandosi dinanzi a Mary versione femminile, quella che lui odiava tanto.

Grell:Oh!! Ma è una perseguzione la tua!!
Mary:Guarda che Spears mi ha ordinato di tenerti d'occhio.
Grell:Ma piantala!! E staccati!!

Esclamò vedendosi la ragazza attaccata al suo braccio.

Mary:Mi spiace, ma non ti lascio andare. 
Grell:Cos'è? Una minaccia?
Mary:No. E' una promessa.
Grell:Che destino infame!!
Sangdoll:Ho sentito che alcuni shinigami sono stati attaccati. E' vero?

Domandò sapendo cosa fosse successo sentendone parlare da Claude il giorno prima.

Mary:Si, infatti è per questo che dobbiamo stare uniti. Spears ha paura di un ulteriore attacco. Più siamo meglio è.
Grell:Ma perchè proprio con te dovevano mettermi??
Mary:Dai, avanti! Non ricominciare con quel discorso che preferisci i ragazzi.
Grell:Ma è vero. Che farei per rivedere Mar.
Mary:Mar...??
Grell:Si, l'uomo mascherato che mi ha salvato. Con lui si che ho feeling. Non è per niente come te. E' un vero cavaliere, l'uomo che ogni donna vorrebbe.
Mary:Credimi, non immagini neanche quanto mi assomigli.

Rispose sorridendo guardando le pose amorose del Grell innamorato che incominciava ad immaginarsi il suo amato. Intanto, nella residenza Phantomhive, il danno era stato fatto e Rita, sapendo la realtà di Pluto, non aveva la più ben che minima intenzione di fidanzarsi con un essere del genere, sopratutto sentendo che fosse un demone segugio. 

Ciel:Rita. Ti prego. Ascoltami.

Cercò di farla ragionare mentre lei se ne andava arrabbiata in camera sua.

Rita:NO! Sai che ti dico? Me lo troverò io.
Ciel:E come?
Rita:Abbiamo fatto un ballo ed ora lo sfruttiamo a mio favore.
Ciel:Ma Rita...
Rita:Niente ma!!!!

Sbraitò sbattendo la porta della sua camera chiudendosi a chiave.

Ciel:Maledizione! 
Lily:Ciel....

Chiamò vedendolo terribilmente amareggiato.

Ciel:Lasciami in pace. Devo risolvere questa faccenda.
Lily:Ma...

Ma Ciel era già andato lasciandola lì. Lily sembrava alquanto preoccupata non solo per lui, ma anche per Rita. Sembrava esserci rimasta veramente male per la questione con Pluto. Ben presto sarebbe iniziato il ballo e i primi invitati non tardarono a venire. E siccome era un ballo non poteva mancare il visconte Druitt.

Druitt:Che eleganza. Finalmente un ballo come si deve. 
Alyss:Oh...vi prego.
Druitt:Non siete contenta di questo ballo anche voi?

Chiese, ma la ragazza lo guardò storto. Si vedeva lontano un miglio che non amava parlare molto, ne tantomeno dare confidenza al visconte. Il ballo era alle porte. Cosa succederà? Cosa voleva dire Lily a Ciel? Gli shinigami risolveranno la questione del ladro di anime? Scopritelo nel prossimo capitolo.



***

Angolo autrice.

Ciao, ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. 

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno partecipato. In particolare a...:
_MikyCullen_ = Sunny
Zantenstuken = Paige&Jeff
NikkyP = Lily/Emily
ITreMoschettieri=Manu&Kia
Gotich_Shinigami=Rosy
Youtuber_Shinigami=Mary
Tensi=Monika
Darkblue_moon=Scarlett
TheodoreDaisuke=Theodore&Raphael
Overdose_Nour=Sangdoll
Ahilay=Alyss
Suyka99=Fire
666_Hope_666=Miki&Ansel

&....

*Rullo di tamburi*
ME! Infatti ho partecipato anche io con Rita.
Spero che sia di vostro gradimento e vi abbia portato un pò di suspance e anche un bel pò di risate. 
Alla prossima!! Baci. 



RETROSCENA.





Grell:Credo di essermi innamorato.

Rivela continuando a guardare il poster nel loro dipartimento di Undertaker, infastidendo così William.

William:Smettila di fissare quel ritratto e vieni a lavorare. Non vorrai mica fare gli straordinari?
Grell:Altro che straordinari. Se ci fosse lui, farei tutto ciò che vuole.
William:Davvero?

Grell annuisce.

William:Undertaker? Pensaci tu.

Grell si volta ritrovandosi davanti a lui, ma è completamente diverso dalla foto.

Grell:Siamo sicuri che lui sia...

Lo shinigami si toglie i capelli dagli occhi sorridendo avidamente facendo innamorare Grell.

Grell:Sono tutto tuo!! Prendimi!!!
William:Mi raccomando. Non farlo uscire se non ha pulito tutto.
Undertaker:Non preoccuparti. E' sempre un piacere lavorare con voi.

Spears si allontana e Undertaker si avvicina a lui prendendogli il volto.

Undertaker:Allora veniamo a noi. Vuoi davvero sentirti una vera donna?!? Grell:EH??

Urla immaginandosi chissà che, ma in realtà lo shinigami gli da tutt'altro, cioè lo straccio e l'acqua per pulire.

Grell:Che destino crudele. Vi state prendendo gioco di me.
Undertaker:Tu dici di essere una donna,no? Le donne si spaccano la schiena per servire noi uomini. Quindi...lavora. 

E Grell sospira mettendosi a terra incominciando a lucidare il pavimento,mentre Undertaker alza le gambe appoggiandole sulla scrivania dell'ufficio dove deve sorvegliarlo. Una volta alzati i piedi, lo guarda e aggiunge.

Undertaker:Ah... un'altra cosa.
Grell:Si, cosa c'è?
Undertaker:Fammi ridere.
Grell:CHEEEE!?!? QUESTO E' TROPPO!!! CI RINUNCIO!!!!

E così l'urlo di Grell raggiunge l'infinito e stremato si mette a lavoro.

Fine.

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10.


Ronald e Paige cadendo si erano ritrovati l'uno sopra l'altra. Quella stessa caduta aveva provocato un bacio accidentale e, siccome Ronald conosceva molto bene Paige, sapeva che aveva i minuti contati così decise di approfittarne rendendo il bacio più vero. Peccato che prima o poi le loro labbra dovevano staccarsi e Ronald sapeva che si sarebbe trovato in guai molto seri.

Paige:Tu!!! 

Sbraitò facendo allontanare il ragazzo da lei impaurito rannicchiandosi in un angolo.

Ronald:Paige...calmati! Non è come pensi.
Paige:Non è come penso? Hai anche la faccia tosta di dire che non è come penso?
Ronald:Possiamo parlarne.
Paige:Parlarne un corno!! 

Urlò facendolo tremare e temere il peggio. 

Paige:Giuro che ti staccherò quella lingua a morsi.

Aggiunse avvicinandosi prepotentemente al ragazzo prendendolo con violenza per la camicia. Lo shinigami aveva i minuti contati, o almeno così sembrava, finchè la ragazza, cambiò totalmente espressione e tono di voce passando da quello furioso e impulsivo ad uno più sexy e dolce che gli sussurrò all'orecchio.

Paige:Però, prima dovresti finire quello che hai iniziato.
Ronald:Che? 
Paige:Hai capito bene. Qui... adesso.
Ronald:Ma qui non si vede nul...

E prima che potesse finire la frase, la ragazza lo baciò incominciando a strappargli i vestiti da dosso. Purtroppo non si sanno i dettagli siccome era tutto al buio. L'unica cosa che si era capito era quello che ci stavano dando dentro forte e questo lo intuirono anche i passanti che sentivano i loro gemiti mentre passavano in quel punto. Poco lontano da lì, a qualche vicolo di distanza, si trovavano Fire e Jeff che erano ancora increduli per ciò che avevano visto.

Fire:Certo che non credevo che Scarlett avesse una cotta per Spears.
Jeff:Beh...purtroppo è una ragazza fredda. Non dice mai niente a nessuno. E' ovvio che non lo sapevamo. Non so neanche perchè si sia confidata con quello. 
Fire:Secondo te gli piace?
Jeff:Ma figurati. Probabilmente si è arrabbiata per ciò che ha detto.
Fire:Che intendi?

Domandò voltandosi verso di lui, mentre si fermava e lo guardava avanzare. Dopo due passi, si fermò e si voltò verso di lei.

Jeff:Quel ragazzo ha perso il fratello e dicendole che uno shinigami uno può morire, ha toccato un tasto che non nessuno nel dipartimento osa ricordare. 
Fire:Parli di quei due, non è così?

Jeff sospirò ed abbassò lo sguardo ricordando quel triste giorno.

Jeff:Lei, io e Paige abbiamo sofferto molto quando abbiamo saputo di Alan. Per lei era come un fratello, proprio come lo era anche Eric.  Infatti fu lei a incitare Eric ed a trovare la cura per Alan insieme a lui. Peccato che quel giorno lei era in Francia per seguire l'anima da raccogliere. Al suo ritorno trovò solo i due corpi e un grande vuoto che l'assaliva. Da allora non si fida più di nessuno, proprio come Paige.
Fire:Approposito, non lì ho ancora incontrati.
Jeff:E' vero. Ronald e Paige dovevano essere da queste parti, dopotutto il raggio di ispezione è piuttosto ristretto qui.
Fire:Chissà dove si saranno cacciati.
Jeff:Direi di cercarla. Non voglio che attacchino anche lei.

Disse incominciando a camminare, ma dopo neanche due passi sentirono quei gemiti.

Jeff:Cos'è?
Fire:Non so perchè, ma penso che qualcuno stia....

Sentendo le voci, Paige uscì allo scoperto risalendo dalla fessura dov'erano caduti.

Jeff:Paige?
Paige:Che c'è? Dammi una mano, no? Idiota!

Esclamò facendo avvicinare il fratello che l'aiutò a salire. La ragazza sospirò ripulendosi i vestiti.

Ronald:Ah..che fatica!

Informò salendo con i capelli scombinati e la cravatta fuori posto, facendosi aiutare da Fire. Jeff, vedendo Paige con il volto più sereno e sorridente e le strane condizioni di Ronald, intuì qualcosa.

Jeff:Non dirmi che tu e Ronald...

Chiese guardandola incredulo.

Paige:Io e Ronald, cosa?
Fire:Però, ci avete dato dentro, non è così?

Domandò maliziosa inarcando le sopracciglia pensando a male. Paige arrossì stranamente e incominciò ad incupirsi.

Paige:Tsk..io? Con quel disgraziato? Ma figurati!
Jeff:Allora cos'è quel volto sorridente?
Paige:Ho solo ammazzato delle bambole, tutto qua. 
Fire:Allora cos'erano quei sussurri?
Paige:Ehi, non contraddirmi se non vuoi morire.
 
Sbraitò minacciosa contro Fire.

Fire:Stavo solo chiedendo. Non arrabbiarti...

La ragazza, stressata da quella situazione, incominciò ad avanzare, mentre Jeff guardava storto Ronald.

Jeff:Dimmi la verità, ti sei scopato mia sorella?
Ronald:Ma no. Stavamo salendo da quel buco. Siamo caduti e non riuscivamo ad alzarci.
Jeff:Allora cos'era quell'ansimare che abbiamo sentito?
Ronald:Ma quale ansimare? Era il fiatone. E' alto un accidenti da lì.

A quel punto Jeff gli mise la mano sulla spalla e si avvicinò all'orecchio dello shinigami dicendo:

Jeff:Ok, solo una cosa. Per stavolta lascio passare, ma la prossima volta che apri bocca, assicurati di avere la serranda chiusa.

E con un sorriso si allontanò insieme a Fire raggiungendo Paige.

Ronald:La serranda chiusa?

Dopo averci pensato un pò,  abbassò la testa guardandosi i pantaloni e, vedendo la zip aperta, incominciò ad urlare capendo la grande figuraccia appena  fatta.

***

Intanto, William e Monika facevano ritorno al dipartimento, quando incontrarono Sangdoll, Grell e Mary nei pressi del palazzo. 

William:Finalmente ti abbiamo trovata.
Grell:Will! Amore! Hai visto come sono stato bravo?

Domandò avvicinandosi a lui, guardandolo con gli occhi innamorati, sperando in un suo ringraziamento e magari anche qualche ricompensa, ma invece arrivò tutt'altro.

Monika:Sei tornata da sola, non è vero?

Sangdoll annuì facendo cadere a Grell il mondo addosso.

Mary:Si prende tutti i meriti quando invece non ha fatto nulla.
Grell:L'ho detto e lo ripeto. Sei una mocciosa impertinente! Non ti sopporto più!
Mary:Ma io non ho fatto niente.
Grell:La tua sola presenza mi infastidisce. WILL!!!

Urlò avvicinandosi a lui mettendosi in ginocchio a piangere.

Grell:Will, ti prego. Mettimi in squadra con qualcun altro. Non la sopporto più.

Inaspettatamente, Spears si aggiustò gli occhiali, accettando la richiesta del povero shinigami impazzito.

William:A questo proposito vorrei parlarvi. Entriamo nel mio ufficio, così ne parleremo con calma.
Mary:Cosa? No, non puoi togliermi il mio Grell.
Grell:Invece si che può.

Disse cacciandogli la lingua indispettedola per poi aggiungere seguendo Spears:

Grell:Will, aspettami!

Monika, vedendola giù di corda, le mise le mani sulle spalle sorridendola e tranquillizzandola.

Monika:Tranquilla. Ho parlato con Spears. Vedrai che la cosa ti piacerà.
Mary:Lo spero. Non voglio dividermi da lui.

E con questo entrarono dentro dove Spears si sedette alla scrivania e incominciò a illustrare il problema.

William:Mary, purtroppo siamo a corto di personale e c'è bisogno di qualcuno che vada in Germania ad aiutare i nostri delegati.
Mary:Cosa?
William:Abbiamo riflettuto allungo e siamo arrivati alla conclusione migliore. Partirai domani stesso. 
Mary:Che cosa??
Grell:E VAI!!!

Urlò sentendo la notizia incominciando a ballarsela dalla gioia. Non c'era cosa più brutta per Mary di essere costretta a trasferirsi altrove. Si sentiva inutile e con le speranze perse quando, fortunatamente, capì che era tutta una messa in scena.

William:Quanto a te, Grell. Mi spiace ammetterlo, ma avevi ragione. Mi era sfuggito la matricola del mese scorso quindi, se per te non è un problema, vorrei affidarlo a te.
Grell:Parli di Mar?
William:Certo. Non l'ho notato semplicemente perchè è molto più di una matricola, quasi non lo consideravo neanche ciò.
Grell:Questo è il giorno più bello della mia vita! La donna che non sopporto se ne va e viene rimpiazzata dall'uomo che amo. Mi sembra quasi un sogno.

Disse sospirando e pensando al ragazzo che altro non era che Mary. 
Intanto, Scarlett decise di continuare a cercare il ladro di anime, ma le parole di Raphael risuonavano nelle orecchie. Percepiva che c'era qualcosa che non andava e doveva dirlo subito a Spears. Non sapeva come, ma intuiva che questo Chaman centrasse qualcosa in tutta quella storia. Così, incominciò a correre, quando ad un tratto si fermò davanti ad un cimitero. Lì vide qualcosa di strano. Ash e Claude che parlavano insieme ad Ansel.

Scarlett:Ma quello è Ash. Che ci fa con quei demoni?

Si domandò nascondendosi dietro ad un albero incominciando ad origliare.

Ansel:Allora siamo d'accordo.
Ash:Tra poche ore attaccherò la residenza Phantomhive. Voi tornate alla base e travestitevi come vi ho detto. 
Claude:Mi raccomando, non dimenticartelo.
Ash:Non potrei mai dimenticarmi di purificare il mondo, mio caro. Adesso vado che ho delle anime da riprendere.
Scarlett:Anime?

Chiese spalancando gli occhi e guardando i tre allontanarsi.

Scarlett:Maledizione! Vuoi vedere che...

E senza esitare un'attimo, corse più veloce che poteva. Era tutto chiaro. Il ladro di anime era qualcuno che Ash conosceva molto bene e non poteva lasciarlo andare. Così corse più veloce che poteva da Spears.

Scarlett:Spears!!!

Urlò spalancando  la porta del suo ufficio ritrovandolo lì a concludere con la questione di Grell e Mary.

Scarlett:Spears, fortuna che siete qui.
William:Che succede?
Scarlett:Ho trovato il ladro di anime.
William:Cosa??

Sbraitò alzandosi dalla scrivania sorpreso.

Monika:E dov'è?  Perchè non l'hai fermato?
Scarlett:Perchè non ce l'avevano con loro.
Sangdoll:Non ce l'avevano? 
William:Quindi ne è più di uno.
Scarlett:Si, si tratta dei demoni del casato Trancy e di Ash. Sembra che abbiano stipulato un accordo, ma non ho capito bene su cosa.

Rivelò lasciando perplessi tutti.

William:Allora era per questo che c'erano quelle ragnatele.
Mary:Ragnatele?
William:Si, gli shinigami attaccati, sulle loro falci sono state trovate delle strane ragnatele. Non ne capisco la provenienza ne il materiale, ma sapendo chi c'è sotto questa storia è tutto più chiaro.

Spiegò facendo preoccupare gli shinigami presenti.

Monika:Dobbiamo agire subito.
William:Sono d'accordo, ma non sappiamo neanche dove siano.
Scarlett:Ho sentito che attaccheranno stanotte, alla residenza Phantomhive.
Mary:Phantomhive? 
Grell:Oh..dov'è il mio Sebastian, allora.
Monika:Come facciamo ad infiltrarci? Ci scopriranno.

In quel momento nessuno sapeva come fare, fin quando Sangdoll non disse qualcosa che diede a loro speranza.

Sangdoll:Ho sentito in giro che stavano dando un ballo.
Mary:Un ballo?

Ed ecco la lampadina che si accese nel cervello di Spears. Si aggiustò gli occhiali e guardò gli shinigami presenti sforzando un sorrisetto diabolico.

William:Bene, se vogliono la guerra, l'avranno.Grell, Scarlett, infiltratevi dai Phantomhive. 
Scarlett:E come? L'ultima volta che ci ha invitati Grell e Madame Red ci ha cacciato fuori.

Ricordò, ma Spears era fin troppo deciso per lasciarsi sfuggire un occasione del genere.

William:Certo, ma ti ricordo che anche l'anima di Madame Red è stata presa. Quindi ti travestirai da lei e controllerai la situazione. Non possiamo fargliela passare liscia.
Scarlett:Certo, signore. 
William:Grell, portale i panni della tua signora e andate in quella villa, adesso.
Grell:Signor si!

Così i due si allontanarono eseguendo gli ordini.

***

Intanto, Miki, una volta trovato Ansel, decisero di infiltrarsi nella residenza Phantomhive fingendosi dei poveretti in cerca di alloggio. Sebastian lì accolse e mentre Ciel scendeva le scale, stanco del litigio con la sorella, notò i due.

Ciel:Sebastian? Chi sono?
Sebastian:Mi perdoni, ma lì ho trovati a gironzolare nel giardino.
Miki:Voi siete il conte Phantomhive, non è così?

Domandò avvicinandosi a lui prendendogli le mani.

Miki:Ho sentito molto parlare di voi, delle vostre gesta e del vostro compito di cane da guardia della regina. 
Ansel:Mia sorella ha una grande ammirazione verso di voi.
Ciel:Certo, ma cosa volete da me?
Sebastian:Dicono di aver bisogno di un alloggio per qualche sera.
Ciel:Questo non è un albergo.
Miki:Lo so, ma ho bisogno del vostro aiuto. Ve ne prego.

Continuò a frignare facendo gli occhioni dolci sperando in una sua risposta. Nel guardare i suoi occhi, Ciel si accorse che quella ragazza aveva un qualcosa di familiare, così sospirò stanco dicendo:

Ciel:D'accordo, ma non più di due notte. 
Miki:Ve ne sono eternamente grata, vi ringrazio di cuore.

Disse abbracciandolo per poi staccarsi da lui.

Ciel:Sebastian? Accompagna la signorina e il fratello nella loro stanza.
Sebastian:Yes, my lord.

Rispose facendo l'inchino per poi salire con i due al piano di sopra.

Ciel:Ah..un'altra cosa. Da degli abiti degni. Non possiamo tenerli così proprio oggi che è il giorno del ballo.
Sebastian:Come desidera.

E con questo salì sopra, proprio mentre Lily scendeva le scale. Era rimasta lì tutto il tempo e vedere quella ragazza abbracciare il suo Ciel la infastidiva tantissimo, al punto di scendere e andare verso di lui.

Lily:A che gioco stai giocando?
Ciel:Di che parli?
Lily:Parlo di quella. Chi è?

Domandò ingelosendosi e Ciel incominciò a sorridere davanti alla sua reazione.

Ciel:E' una poveraccia. 
Lily:Poveraccia un corno. Quella non mi piace. Non lo so perchè, ma ho come l'impressione che non ha nulla di buono.
Ciel:Tranquilla. Starà qui solo per qualche sera.
Lily:Basta ed avanza per qualcuno che ha brutte intenzioni.
Ciel:Te l'ho già detto. Non devi preoccuparti di nulla. Ho personale qualificato io.

Cercò di tranquillizzare, ma senza successo. Lily abbassò lo sguardo per poi sospirare stanca e rivelare ciò che voleva dire prima facendo andare Ciel su tutte le furie.

Lily:Comunque stasera non ci sarò alla festa.
Ciel:E me lo dici così?
Lily:E quello che ho cercato di dirti un pò di tempo fa. Vedere te ed Elisabeth insieme, e non poter stare con te come voglio, è una gran tortura per me.
Ciel:Te l'ho già detto. Devi portare pazienza. Lei è mia cugina, non posso lasciarla così su due piedi. 
Lily:Tu tieni più a lei che a me.
Ciel:Ma che dici? Avanti, non essere sciocca ora!

Rispose nervoso. Sentendo quello Lily esplose incominciando a dire la sua.

Lily:Dimmi un pò, quando hai passato un pò di tempo con me e con Adrian, eh? Se non fosse per me che ti sto sempre appiccicata dietro, adesso non avrebbe neanche un padre.
Ciel:Non dire baggianate! Sono stato io ad accoglierti con tuo figlio.
Lily:Con nostro figlio, Ciel. Lui è nostro figlio, non solo mio. E desidero che una volta tanto, tu adempia ai tuoi compiti di padre.

Affermò alterata aprendo la porta.

Ciel:Dove vai? Torna qui!

Ma purtroppo Lily era già uscita lasciando Ciel a fissare la porta.

Ciel:Ragazze. Non le capirò mai. Più crescono e più sono strane.

***

Intanto, Sebastian aveva accompagnato Miki e Ansel nella loro camera. I due erano riusciti nel loro intento di entrare in villa e guadagnarsi la fiducia di Ciel. Mancava solamente di trovare la dolce metà di Sebastian e così manovrare Sebastian a loro piacimento. Quel diavolo di maggiordomo comprese le loro intenzioni e fece finta di nulla. Dopotutto aveva già pensato a questo. Infatti, sapendo che la cara Sunny amasse cucinare e dipingere, decise di affidarle dei compiti, ovvero aiutare Bard in cucina e, se avesse avuto altro tempo prima del ballo, dipingergli un qualcosa. E mentre il maggiordomo andava in giardino, si accorse che Pluto era ancora in disordine.

Sebastian:Ma guarda un pò. Ancora a girare nudi per casa? Stasera è la tua festa e non tollero un comportamento simile. 
Finnian:Sebastian. Perdonami. Purtroppo mi è sfuggito. 
Sebastian:Dallo a me. Tu va a sistemare il giardino. E' un vero disastro.
Finnian:Subito.

Disse correndo verso il giardino.

Sebastian:Avanti, andiamo.

E così si tirò dietro Pluto portandolo in una vasca incominciandolo a lavare, lo asciugò e lo vestì proprio come un vero nobile, per poi andare in cucina a vedere come procedessero le cose. Di certo il buon profumo non poteva manca e Bard era meravigliato dalle doti culinarie della ragazza.

Bard:Davvero ottimo.
Sunny:Dici sul serio?
Bard:Certo. Ehi, Sebastian. Vieni ad assaggiare. Questi bignè sono ottimi.

Informò dandogliene uno in mano al maggiordomo che incominciò ad assaggiarlo.

Sunny:Che ne pensi?
Sebastian:Sono davvero buoni. Credo che agli ospiti piacerà molto.
 
E mentre venivano ultimati i preparativi, una ragazza girava nei pressi della residenza. Aveva capelli biondi e ricci, lunghi fino a metà schiena, occhi eterocromi, ovvero uno azzurro e l'altro nero. Aveva delle labbra carnose ed era alta 1.65 cm circa, non troppo magra con un seno prosperoso. Aveva indosso un vestito elegante rosa, con le spalle a palloncino e guanti bianco. Al collo aveva una collana con appeso l'anello con uno zaffiro incastonato. Probabilmente era una delle invitate. Bussò alla porta dove appena la vide Sebastian rimase sorpreso.

Sebastian:Alexandra? Che ci fa qui?

Domandò conoscendo la ragazza che aveva davanti.

***

Intanto, anche Undertaker voleva saperne di più sulla vera realtà di Kia, sopratutto ora che aveva avuto la promozione nel riordinare i cinematic records. Non poteva permettere che qualcuno che si fingesse la sua amata la facesse franca e, sopratutto, doveva capire dove fosse la vera Kia. Così incominciò a fare come faceva ogni sera con la sua ragazza. Si avvicinò mentre Kia era seduta alla scrivania guardando e riguardando il foglio con la promozione avuta. 

Kia:Ancora non ci credo. Non pensavo sarebbe stato così facile.
Undertaker:Cosa, mia cara?

Chiese avvicinandosi a lei mettendole le mani sulle spalle. Chaman percepì qualcosa, che non era per niente buono, e così cercò di inventarsi qualcosa per sfuggire a quello shinigami, ma non andò come pensava.

Kia:Ehm... niente.

Balbettò alzandosi di scatto, ma Undertaker la fece risedere.

Undertaker:Dove credi di andare? 
Kia:A dormire.
Undertaker:E dopo una settimana che non stiamo insieme, pensi di svignartela così? 
Kia:Che?

Urlò sentendo le mani dello shinigami posarsi sulla sua gamba.

Undertaker:Che c'è? Non lo sai che la carne è debole quando si tratta di certe cose...

Le sussurrò nell'orecchio facendole venire i brividi.

Kia:Non voglio.
Undertaker:Ma come? Non mi desideri? Dopotutto sono un'uomo e sono il tuo lui. E' normale che mi ecciti nel vederti.

Continuò salendo più su con la mano fino all'inguine. A quel punto Chaman non riuscì a resistere e si alzò di scatto scaraventandolo per aria.

Kia:Ti ho detto di no!

Lo shinigami, vedendo la reazione, incominciò a sghignazzare. Per lui era tutto chiaro. Quella che aveva davanti non era Kia. Ciò nonostante decise di far finta di non capirlo, per vedere le sue mosse, e scoprire dove fosse la sua ragazza.

Undertaker:Cosa ti prende, cara? Sei abbastanza strana da quando sei tornata.

Chaman era nei guai. Undertaker gli aveva fatto capire che sapeva che c'era qualcosa che non quadrava. Allora incominciò ad indietreggiare finchè non ebbe un lampo di genio. Si mise le mani agli occhi e si accasciò a terra fingendo un pianto.

Kia:Mi spiace. Lo so bene, ma non posso farlo. Sento ancora le mani di quel disgraziato che mi prende e mi tocca avidamente. Mi sento così sciocca e assurda.
Undertaker:Va bene. Vorrà dire che dormirai da sola stanotte.
Kia:Che?

Domandò alzando la testa vedendo lo shinigami prendere la sua bara preferita e togliendo la polvere l'aprì.

Kia:Dici sul serio?
Undertaker:Certo. Non voglio che la mia ragazza stia con me senza volerlo. E poi, ripensandoci, sono stanco anch'io.

E con questo si mise dentro per poi aggiungere:

Undertaker:Buona notte,cara.

E chiudere la bara con il coperchio lasciando la ragazza lì che incominciava ad andare a letto, ma ovviamente Undertaker non aveva intenzione di dormire. Infatti decise di andare a controllare nella biblioteca degli shinigami per vedere che fine avesse fatto la sua Kia, sbirciando nel suo cinematic record. Purtroppo la situazione lì era più tragica del previsto e Manu, vedendolo, incominciò a rimproverarlo.

Manu:Che diamine ci fai qui? Dov'è Kia?

Domandò trovandolo all'entrata della biblioteca.

Undertaker:L'ho lasciata in bottega.
Manu:Ma sei impazzito? E se la rapiscono di nuovo?
Undertaker:Rilassati.
Manu:Non mi rilasso affatto. Qui la situazione è tragica e tu devi tenere sotto controllo Kia, hai capito?

Sbraitò spingendolo via da lì.

Undertaker:Come siamo nervosi. Va bene. Come vuoi.

E così ritornò in bottega, ma durante la strada di ritorno, a pochi passi dalla bottega, incontrò Rosy che sembrava preoccupata.

Rosy:Under...

Sussurrò vedendolo. Lo shinigami si avvicinò a lei.

Undertaker:Che hai? Sembri preoccupata.
Rosy:Come sta Kia?
Undertaker:Pensi davvero che quella sia lei?
Rosy:Veramente ho avvertito una strana presenza opposta. Non lo so.
Undertaker:E' quello che ho avvertito anch'io e devo scoprire se è lei oppure no, ma al 90% credo che non lo sia.
Rosy:Se sai qualcosa, fammi sapere.

Lo shinigami annuì per poi sorpassarla e andare all'entrata della bottega girandosi, poi, verso di lei.

Undertaker:Perchè non entri? Così ci beviamo un tea e mangiamo qualche biscotto. Che ne pensi?
Rosy:Beh...credo che non mi farà male. Dopotutto dovrò stare sveglia tutta la notte.

E così entrò sorridendo nella bottega dello shinigami.

***

Intanto, Theodore attendeva con ansia, nel suo covo oscuro, che il piano si concludesse.

Alois:Non essere irrequieto.
Theodore:Non sono irrequieto. E' solo che non so se ci possiamo fidare di quella.
Alois:Parli di Miki? Tranquillo. La conosco da anni e non mi ha mai tradito. E' come una sorella per me.
Theodore:Spero sia come dici. L'unica cosa che mi preoccupa in questo momento è quello di capire cosa frulla nella testa di mio fratello.

Infatti, Theodore percepiva che suo fratello Raphael era alla ricerca di Chaman e di Alois. Sapeva che prima o poi l'avrebbe trovato.

Claude:Signore? Sangdoll è ritornata.

Avvertì vedendola arrivare.

Theodore:Ottimo. 

La ragazza entrò col fiatone nel loro covo inciampando nello sgambetto messo da Alois.

Alois:Ma come siamo distratte. Sta più attenta.

Ironizzò ridendosela.

Theodore:Quale sono le ultime degli shinigami?
Sangdoll:Sembra che Chaman sia riuscito ad integrarsi, ma hanno scoperto il piano. Infatti due shinigami si infiltreranno nella festa di stasera.
Theodore:Cosa?

Domandò incredulo.

Alois:Davvero? Allora è arrivato il momento di introdurci anche noi alla festa. Claude? Hannah? Preparate la carrozza. Andiamo ad una festa.
Theodore:Così farai saltare la copertura di Miki.
Alois:Tranquillo. Noi terremo solamente a bada quegli shinigami. Non intralceremo alcun modo la mia amichetta.

Rivelò uscendo fuori dal covo lasciando lì Theodore preoccupato.

***

Intanto, alla mansione Phantomhive si teneva finalmente il ballo del fidanzamento di Rita che, purtroppo, non aveva affatto intenzione di fidanzarsi sapendo che Pluto fosse un demone e per di più un cane.

Ciel:Guarda che se l'ho fatto è per il tuo bene.
Rita:Per il mio bene?
Ciel:Si. Alois ha detto che tutti potevano ritenerti una cortigiana e così....
Rita:Alois?? Dici quell'antipatico presuntuoso privo di cervello che è venuto l'altro giorno? Ma l'hai visto?
Ciel:Si, ma non mi va che mia sorella venga presa per quella che non è.
Rita:Come ho detto cercherò io il mio consorte. Dopotutto sai come si dice, no? Chi fa da se, fa per tre.

Disse facendo due passi, ma una voce le fece venire i brividi e non solo a lei. Ciel e Rita si girarono lentamente verso costui che si dimostrò essere il visconte Druitt. 

Druitt:Ma quanto fascino. Chi siete, my lady?
Miki:Dice a me...?

Chiese dubbiosa vedendolo avvicinarsi mentre teneva la mano sul fianco ad Alyss cercando di filtrare con lei.  Era circondato da ragazze, ma Rita incominciò ad avere una strana reazione.

Rita:SEBASTIAN!!!

Urlò tirandoselo davanti e nascondendosi dietro di lui con il fiatone addosso.

Ciel:Cos'hai?
Rita:Che ci fa qui il virgins's thief??
Ciel:Eh?? Ma che dici?

La ragazza prese per la gola al fratello incominciando a raccontare la drammatica storia.

Rita:Si dice che nessuna donna è tornata vergine dopo aver parlato con lui.
Ciel:Non essere sciocca. E' impossibile.
Rita:Ti dico che è la verità e....

E non riuscì a finire la frase che il visconte la adocchiò.

Druitt:Quanta bellezza. Come ti chiami, principessa??

Chiese prendendola per il fianco avvicinandola a lui. In quel momento Rita non riuscì a rispondere alle sue azione e ciò che fece la condannò a conseguenze inevitabili.

Rita:TOGLI QUELLA MANACCIA DA ME!!!!

Sbraitò dandogli un ceffone diritto in faccia. Il visconte si allontanò toccandosi la guancia rossa e già gonfia.

Druitt:Cosa...hai...fatto?

Balbettò con tono sorpreso, e forse anche minaccioso, mentre teneva la testa bassa.

Rita:Ehm... mi spiace io...
Ciel:Visconte. La perdoni.
Sebastian:E' già agitata di per se la signorina e quindi....

Il visconte inaspettatamente alzò il volto. Aveva il sorriso stampato in faccia. 

Rita:Ma che...?
Druitt:Dove sei stata tutto questo tempo, mio bocciolo? 

Chiese inginocchiandosi davanti a lei, prendendole le mani e incominciandole a baciare. Come reagirà Rita? Che ne sarà della festa? Riusciranno i nostri eroi a bloccare piani di Ash? Scopritelo nel prossimo capitolo.



***

Angolo autrice.

Ciao, ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. 

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno partecipato. In particolare a...:
_MikyCullen_ = Sunny
Zantenstuken = Paige&Jeff
NikkyP = Lily/Emily
ITreMoschettieri=Manu&Kia
Gotich_Shinigami=Rosy
Youtuber_Shinigami=Mary
Tensi=Monika
Darkblue_moon=Scarlett
TheodoreDaisuke=Theodore&Raphael
Overdose_Nour=Sangdoll
Ahilay=Alyss
Suyka99=Fire
666_Hope_666=Miki&Ansel
_TaylorMomsen_=Alexandra


&....

*Rullo di tamburi*
ME! Infatti ho partecipato anche io con Rita.
Spero che sia di vostro gradimento e vi abbia portato un pò di suspance. Ho cambiato un pò il modo e ho separate le varie scene, visto che alcuni di voi mi hanno fatto notare che è faticoso capire quando si passa da un personaggio ad un altro. Fatemi sapere che ne pensate. Alla prossima. Baci.

 

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Capitolo 12
*** Fuori Storia 1 - Se solo... ***


Fuori Storia 1 -  Se solo...

Era una giornata fredda e cupa quando accadde. 

"Mamma, io esco!"Avvertì Kia uscendo di casa di tutta fretta andando verso l'accademia shinigami. Come avrete sicuramente notato è completamente diversa da come la conosciamo. Ebbene, quella ragazza, non era fredda e seria come la conosciamo, ma bensì una con il sorriso sempre stampato in faccia. La vita non poteva offrirgli di meglio. Presto sarebbe arrivato il giorno dell'esame di qualifica e non stava più nella pelle, anche perchè ad allenarla c'era il suo mito, colui che l'accademia parla e riparla per le sue grandi imprese, ovvero Undertaker. All'epoca lui era ancora in servizio. Odiava insegnare il suo sapere a delle matricole incapaci, per questo aveva scelto con diligenza i suoi allievi e a passare la prova furono solo Kia e il cugino della ragazza, ovvero Manu.
Kia arrivò in biblioteca, dove si sostenevano le lezioni, e si ritrovò da sola. Quello era il primo giorno e non sapeva di essere stata promossa solo lei e suo cugino da quel mito. 
"Che strano."Sussurrò sedendosi ad un tavolo. Poco dopo arrivò anche il cugino che l'abbracciò da dietro salutandola.
"Ciao, cuginetta."
"Manu? Che ci fai qui?"Chiamò incredula mentre il cugino si staccava e si sedeva accanto a lei.
"Beh...non ci crederai mai. Sto in classe con il mitico Undertaker."
"Davvero? Anch'io."Rispose entusiasta.
"Wow. Non vedo l'ora che incominci."E mentre i due si sorridevano, felici di stare in classe insieme, arrivò Undertaker. 


Come tutti avranno notato, non è il pazzoide col cappello a cilindro che conosciamo, ma un uomo giovane, alto, di bell'aspetto, con occhiali da vista e divisa da lavoro, con tanto di falce personalizzata e neanche una cicatrice in volto. Praticamente l'uomo che ogni shinigami, e non, desidera. 

Senza fiatare, Undertaker si sedette difronte ai due guardandoli negli occhi. Poi, posando la sua falce accanto a se, disse:"Allora, iniziamo a fare l'appello."

I due, sentendo quelle parole, si guardarono in faccia vedendo che ci fossero solo loro. Kia alzò la mano e lui lo squadrò da capo a piedi.


"Che c'è? Qualcosa non va?"
"No, signore, ma... non crede sia meglio aspettare gli altri?"Domandò facendo ridere a crepa pelle lo shinigami.
"Sei davvero una tipetta simpatica. Non ridevo così da anni."Informò sghignazzando. "Potresti  fare la comica una volta finito gli studi. Hai davvero talento, credimi."
"Ma non ho detto nulla di che." Cercò di giustificarsi, mentre lo shinigami sorrideva. Undertaker si ricompose e appoggiando le braccia sul tavolo, unendo ed intrecciando le dita delle mani, spiegò la situazione.
"Sia ben chiaro, non voglio degli scansafatiche in classe mia, quindi ho promosso solo quelli che avevano stoffa e avevano le qualità che io cerco. E gli unici a passare quella prova sono stati Chiara ed Emanuele Busoni, cioè voi due."

Sentendo come stessero le cose, Kia e Manu incominciarono ad urlare un pò per gioia e un pò per stupore. Erano gli unici ad aver superato la prova per essere allenati dal grande Undertaker in persona e non ci potevano credere. I due furono così allenati da lui. Il tempo passò proprio come passarono anche loro l'esame di qualifica e diventando shinigami effettivi, ma il rapporto con Undertaker, stranamente, non si ruppe, anzi. Tra Undertaker e Kia incominciò ad esserci una bella complicità, tanto che incominciarono a frequentarsi. 

"Avanti, raccontamene un'altra."Incitava standosene seduto, su di una bara nella sua bottega, ad ascoltare le barzellette della ragazza che se la rideva insieme a lui.
"Ma dai. Non sei stanco?" Chiese con il sorriso stampato in faccia, quando quel sorriso fu tolto dalle parole di Undertaker.
"Con te non sono mai stanco, parlerei per ore." Il tono calmo e rilassato di quel ragazzo le fece palpitare il cuore, ma ancora di più quando questi si alzò avvicinandosi a lei prendendole le mani e le disse:"Ti voglio con me. Voglio che tu sia mia."
Inaspettatamente, le accarezzò il volto e, avvicinando il suo, la baciò appassionatamente. Per Kia le cose non potevano andare meglio di così. Lei e il suo Undertaker incominciarono anche a convivere e Manu ne risentì moltissimo, poichè incominciò ad andare avanti ed indietro, dal palazzo degli shinigami alla bottega del becchino, per le eventuali compiti da svolgere.
Sfortunatamente, in uno di quei lavori, Kia dovette svolgerlo da sola, senza il supporto del cugino che aveva un'altra lista e richieste dalla parte opposta della città in cui doveva lavorare.

"Ah...eccolo. Giusto in tempo."Disse trovandosi nel cimitero sperduto, il luogo in cui avrebbe dovuto raccogliere l'anima del suo malcapitato. L'anima in questione era quella di Theodore Daisuke, demone che sarebbe morto tra lo scontro di tre shinigami e lei era l'addetta a raccogliere quell'anima maledetta, peccato che non andò come doveva. Il motivo era molto semplice, Theodore aveva stretto un patto con il demone Chaman, anche conosciuto come il principe delle illusioni. Quel demone era al capo di gran parte delle legioni oscure. Aveva previsto l'attacco di uno shinigami e si era alleato con Hannah e Claude che l'assalirono colpendola ripetutamente.
"Cosa diamine...?"Sussurrò vedendosi colpita alle spalle da Hannah. Kia cercò in tutti i modo di contrastarla, ma la sua rivale conduceva un gioco sleale essendo continuamente spalleggiata da Claude e da Chaman. Ed è proprio in uno di questi inganni che Claude, con un calcio, le sfilò la falce dalle mani. Una volta disarmata e ridotta male, quello stesso demone decise di non essere per nulla clemente con lei, così, vedendola a terra, decise di concludere l'opera usando la falce della ragazza per darle il colpo di grazia. Con quel pò di forze che le rimanevano, Kia riuscì a schivare l'attacco, ma ahimè colpì il suo braccio sinistro il quale incominciò ad uscire gran parte di sangue, ma non era quello a preoccuparla. Le forze incominciarono ad abbandonarla ed i suoi ricordi incominciarono ad uscire da lì. Kia stava per morire, ma neanche difronte alla morte Chaman ci fermò. Si avvicinò a lei con Theodore e, accovacciandosi difronte a lei, le disse:"Che bei occhi. E' un peccato che li abbia una che neanche vivrà!" 
E senza pietà, con un pugnale, la ferì l'occhio sinistro, sfeggiandole il volto e continuando a penetrarle il pugnale in quell'occhio. L'urlo di Kia provocato dal forte dolore e frustrazione si propagò in tutta la città fino ad arrivare alle orecchie di Undertaker che, avvertendo la sensazione che fosse in pericolo, era già sulle sue traccie. 

"Invece di giocarci, uccidila!"Ordinò Theodore vedendo Chaman che continuava a torturarla.
"Hai ragione. Passami quella falce. Morirà nello stesso modo in cui voleva prendersi la tua anima."Rispose sghignazzando in un modo alquanto inquietante. Claude si avvicinò con la falce, proprio mentre la ragazza incominciava a piangere. Aveva ancora tante cose da fare, ancora tanto da vivere pensava mentre Chaman impugnava quella falce e si preparava a colpirla.
"E' la fine."Kia chiuse gli occhi pronunciando quella frase, ma la falce non la colpì pur sentendo il rumore di quella lama perforare la carne e gli sghizzi di sangue che gocciolavano sulla terra. Allora aprì gli occhi rimanendone sorpresa. Undertaker era venuto a salvarla e quella lama aveva colpito sul suo volto provocandogli la cicatrice che tutti sappiamo che possiede ora, ma era riuscito a contrastarlo prima che potesse ucciderlo, usando la sua falce.
"Undertaker."Riconobbe Chaman mentre le due falci erano contro.
"Ci rincontriamo, mio caro."
"Che diamine ci fai qui e perchè ti metti di mezzo?" Incominciò a chiedere confuso il demone.
"Niente, faccio semplicemente il mio lavoro e credo che stasera dovrò fare un funerale."Rispose sghignazzando, per poi aggiungere:"Il tuo!" e sferrare un attacco con la sua falce, ma non lo colpì. Così facendo si aprirono le danze per una battaglia di tre demoni contro un unico shinigami, ovvero Chaman spalleggiato da Hannah e Claude contro il nostro Undertaker che sembrava tenergli testa molto bene. Fortunatamente, da quelle parti si trovavano a passare Spears e Manu che, sentendo le urla ed i rumori di ferro che batteva come se ci fosse una battaglia in corso, decisero di controllare cosa stesse accadendo. Una volta ritrovati lì, Manu si rese conto delle gravi condizioni di Kia cercando di soccorrerla.

"Manu..."Chiamò con quel filo di voce che gli rimaneva. Lo shinigami corse verso di lei insieme a Spears.
"Kia, va tutto bene. Ci sono qui io."
"Sono tanto stanca."Informò incominciando a socchiudere gli occhi. Davanti a quella scena, Manu non potè fare almeno di scuoterla per mantenerla sveglia.
"Non dormire, ti prego. Se chiudi gli occhi passerai dal sonno alla morte."
"Under..."Sospirò guardandolo battersi contro quei demoni. Spears, allora, decise di intervenire contrastando Hannah e Claude. Purtroppo erano in minoranza ed i demoni stavano per avere la meglio. Undertaker era messo veramente male, aveva tagli proprio dove oggi ha le cicatrici, cioè sulla gola e sulla faccia. Bisognava farsi venire un'idea alla svelta prima che i demoni li avessero fatti fuori. Allora, vedendo Theodore sorridente che incoraggiava Chaman,  Undertaker ebbe un lampo di genio. Lasciò Spears a lottare contro di loro e lui, con un balzo, sorpassò Chaman sghignazzando e diriggendosi verso l'allievo del demone preparando la falce per infliggergli il colpo fatale che l'avrebbe condotto alla morte. Theodore, che era solo un demone dilettante ed inesperto di scontri, incominciò ad urlare vedendolo avvicinarsi sempre di più. Chaman, per salvarlo, gli fece da scudo contro quella falce che mirava diritto al suo cuore. Undertaker aveva previsto tutto e ridendo gli disse:"Hai visto? Te l'avevo detto che ci sarebbe stato il tuo funerale."




"Tu...maledetto..."Pronunciò affannosamente, per poi accasciarsi a terra. 
"C-Chaman?"Balbettò Theodore cadendo sconvolto in ginocchio. "NO!!!"Urlò, vedendolo a terra in fin di vita. 

Undertaker, uccidendo quel demone, aveva fatto dileguare anche gli altri due, ma non di certo Theodore che incominciava ad avvertire una sete di vendetta insaziabile verso quello shinigami.
"Tu! Me la pagherai!"Sbraitò correndo verso lo shinigami che schivò l'attacco del ragazzino.
"Sei piuttosto lento, ragazzino. Potrei farti fuori in ogni momento io voglia, non lo sai?" Gli fece notare per la sua lentezza nel colpire e per quanto inutile era, ma non poteva perdere tempo con lui. Infatti, appena si stancò, lo bloccò con facilità prendendolo da dietro.
"Sei senza speranze."
"Lasciami!"Ordinò incominciando a muoversi per liberarsi, ma era tutto inutile. Non ci riusciva, finchè Spears non incominciò ad urlare:"Maledizione! Piantala di giocare con quel moccioso! Abbiamo uno shinigami a terra!"
"Under!!"Chiamò Manu facendo voltare Undertaker verso di loro. Vedendo la ragazza in quelle condizioni, buttò Theodore per aria e corse verso di lei.
"Kia!"Esclamò lo shinigami vedendola in fin di vita. Il nastro dei cinematic record incominciava ad uscire. Non poteva perdere altro tempo a giocare con Theodore alla vendetta. Dovevano intervenire subito, così la prese in braccio e la portarono all'ospedale più vicino, lasciando Theodore lì. Sfortunatamente per gli shinigami, Chaman aveva ancora un pizzico di forze che utilizzò per dare la sua anima all'allievo dicendogli:"Prendi ciò che mi rimane della mia energia e mettila in questo ciondolo. Quando sarà il momento, trovami un corpo ed io sarò dinuovo con te,"
"Maestro..."Sussurrò vedendolo stremato.
"Promettimi che lo farai, come già avevamo concordato. Promettimelo!"
"Lo farò."E così raccolse quella anima fuggendo lontano ed aspettando il momento giusto per attaccare. Intanto, Kia era uscita fuori pericolo, ma purtroppo avevano dovuto amputarle il braccio poichè risultava essere diventato motivo di morte per la ragazza. 

Da allora Kia non ride più. Il suo sorriso si era spento ed in lei ardeva solamente il desiderio di fargliela pagare a chiunque fosse un demone, ma sopratutto a Claude e Hannah per averla ridotta in quello stato. Quel suo incupirsi, chiudersi in se stessa e diventare sempre più fredda incominciò a farsi risentire anche sulla storia con Undertaker, ma lui voleva starle accanto. Capiva che stava attraversando un momento difficile e non voleva abbandonarla ne sconfortarla. Così decise di dimettersi e dedicarsi di più a lei, ma le cose di certo non miglioravano.
"Se solo non fosse successo, adesso sarebbe ancora sorridente."Pensò ad alta voce Undertaker guardandola con volto triste, mentre la povera Kia non sapeva più come sorridere e guardava il cielo con occhi non più sorridenti, ma tristi, colmi di dolore e vendetta. Vendetta che prima o poi sapeva che sarebbe arrivata da lei.




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Angolo autrice.

Ciao ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. 
Ebbene, ho deciso di fare qualche fuori storia per farvi comprendere meglio i nuovi personaggi con le loro relazioni, il concatenamento con gli eventi, ma anche con il loro passato.
Fatemi sapere che ne pensate.
Baci.

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Capitolo 13
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11.


Scarlett:Siamo sicuri che non si accorgeranno di me?

Chiese , stando nel dipartimento, vedendosi vestita con gli abiti di Madame Red.

Grell:Sta tranquilla. Ci sono io che ti spalleggio.
Scarlett:E' questo il problema.
William:Scarlett? Non devi preoccuparti. 
Monika:Ricordi il compleanno del conte? Lei era lì. 

Fece ricordare e venire i dubbi a Mary.

Mary:E' vero. Com'è possibile che era presente se Grell l'ha uccisa?
William:Purtroppo quel parassita mi ha aiutato quella volta e non potevo non restituirgli il favore.
Scarlett:Di che parla?
Grell:Parla di Sebby.
Scarlett:Sebby?

Chiese incredula e confusa. Monika, allora, spiegò meglio la situazione.

Monika:Vedi, Sebastian ha ascoltato, come d'accordo, William a non interferire mentre indagava nel circo ed è stato alle sue regole a condizione che agli eventi importanti, come quello del 14° compleanno del padrone, ci fosse stata Madame Red a festeggiare con lui. Solo che Ciel, l'altra volta, non se ne accorse neanche della sua presenza.
William:Il giorno del rapimento delle anime, il ladro le ha prese tutte, compresa quella di Madame Red.
Scarlett:Quindi... adesso non c'è traccia di lei. Dico bene?
William:Si, vai tranquilla, ma copriti il volto. 

Disse dandole un cappello con un velo davanti che le avrebbe coperto il volto. Scarlett lo prese e mentre lo prendeva Spears le sorrise aggiungendo:

William:Mi fido di te. Non deludermi.
Scarlett:Si signore.

E mettendosi il cappello guardò Grell che le sorrise.

Grell:Bene. Possiamo andare.

Così si allontanarono dal palazzo degli shinigami e si diressero alla residenza dei Phantomhive, mentre Mary incominciava a ringraziare e a baciare le mani a Spears per la sua grande trovata del finto trasferimento per spalleggiarla con la sua storia con Grell.

Mary:Non vi ringrazierò mai abbastanza, signore.
William:Piantala! Non l'ho fatto per te, ma per me e per la mia tranquillità mentale. 
Mary:Cosa?
William:Se non l'avessi fatto, mi avrebbe torturato a vita. Invece, avendo questo "Mar" penserà a lui e mi lascierà vivere in santa pace.
Mary:EH?!?

Urlò sentendosi cadere il mondo addosso. Aveva pensato che Spears si fosse addolcito e che il motivo per cui la stava aiutando era puramente affettivo, invece si era verificato esattamente l'opposto. 

Monika:Comunque devi vestirti. Non puoi stare così.
Mary:Ma io sono vestita.

Rispose confusa non capendo cosa intendesse.

Monika:Lo so, dico...

Balbettò guardandola da capo a piede ricordandole della trovata e che dovesse vestirsi da uomo.

Mary:Ah...già. Giusto. Il mio Grell non può aspettare il caro Mar. Vado a prepararmi.

E con un sorriso andò a preparandosi lasciando i due da soli. Monika si accorse che Spears fosse preoccupato, così si avvicinò e, mettendogli la mano sulla spalla, domandò:

Monika:Va tutto bene?
William:Non so. Ho una strana sensazione.
Monika:Non temere. Scarlett ce la farà.
William:Non mi preoccupo di lei, ma di Grell. Trova gli altri, non possiamo lasciare quei due da soli.

Disse avanzando verso la porta cercando il resto degli shinigami.


***

Intanto, qualche minuto prima della festa, Sebastian aveva ricevuto una visita inaspettata. 

Sebastian:Alexandra? Che ci fa qui?

Domandò conoscendo la ragazza che aveva davanti.

Alexandra:Sebastian. Per fortuna che siete qui. 
Sebastian:E' successo qualcosa?
Alexandra:Vi ho cercato ovunque, ma non sapevo dove trovarvi. 

Rispose con volto sconvolto. Sebastian non si perse in chiacchiere e la fece entrare ed accomodare nella sua stanza.

Sebastian:Cos'è successo? Perchè siete qui e non con vostro padre?

Continuò a chiedere vedendola seduta sul suo letto offrendogli un tea per calmarla.

Alexandra:I miei sono stati assassinati e quel bastardo che li ha uccisi ha preso anche mio fratello Eric in ostaggio. 
Sebastian:E a quale scopo ha fatto tutto ciò?
Alexandra:Non lo so, ma credo che voglia sperimentare che poteri hanno degli ibridi nati dall'unione di demoni ed angeli. Dopotutto io e mio fratello siamo così.
Sebastian:Chi è stato a rapirlo?
Alexandra:Una donna, almeno credo. 
Sebastian:Stia tranquilla. Risolveremo questa faccenda, ma non ora. Adesso ho la festa da badare. Voi riposate, intanto vi procuro un vestito nel caso vogliate partecipare alla festa.
Alexandra:Grazie, Sebastian.

Disse vedendolo uscire dalla stanza, mentre cercava di calmare la sua rabbia per ciò che era accaduto sorseggiando quella tazza che le era stata offerta da quel demone, tanto caro a lei.

***

Intanto Theodore, rimasto solo con Sangdoll, decise di non rimanere con le mani in mano e si mise a frugare nel vecchio libro di magie e contratti del suo maestro quando qualcosa gli saltò all'occhio in un libro che cadde e si aprì spontaneamente. Quel qualcosa lo fece incominciare a sorridere in modo inquietante.

Theodore:Ma tu guarda. Questa davvero non me l'aspettavo.

Rivelò guardando una pagina in particolare. Il suo maestro stava conducendo un gioco davvero sporco e lui era immensamente fiero di tutto questo. Si era preso informazioni riguardo Undertaker e quelle informazioni erano custodite gelosamente nel diario di Hannah. Undertaker non era uno shinigami qualsiasi, ma il bello è che neanche lui lo sapeva. Era un ibrido, o per meglio dire era per l'80% shinigami e il 20% demone segugio. Quella scoperta era sensazionale. Theodore sapeva che i demoni segugio erano completamente diversi dai demoni normali. Con un collare speciale sarebbe stato controllato alla perfezione. Il problema risiedeva nel far venir fuori il suo 20% di demone segugio. Così incominciò a cercare trovando un unico modo per rendere tutto ciò possibile. Undertaker avrebbe dovuto farlo con un demone, poichè serviva il liquido seminale di entrambi che fossero mischiati, solo in quel momento lo shinigami sarebbe stato più vulnerabile e sarebbe stato possibile controllarlo. Il motivo? Molto semplice. Una volta controllato a suo piacimento da Chaman avrebbe reso ancor più deboli gli shinigami. Dopotutto neanche Spears si mette contro un mito come Undertaker e, al momento opportuno, quando tutto sarebbe finito, avrebbe squartato e ucciso a suo piacimento quello shinigami che gli aveva tolto  il suo Chaman, così compiendo finalmente la sua vendetta.

Theodore:E' geniale. Come faccio a dirgli al mio maestro della scoperta ora?

Si chiese incominciandosi a guardare intorno. Appena vide Sangdoll sorrise e mise tutte le scoperte in un libro, per poi andare verso di lei.

Theodore:Ehi, tu! 
Sangdoll:Io?
Theodore:E a chi se no?

Scontrosamente gli buttò il libro il testa per poi aggiungere:

Theodore:Va da Chaman e dagli quel libro. 
Sangdoll:Ma...
Theodore:Niente ma! Muoviti se non vuoi fare una brutta fine tu e le tue bambole!!
Sangdoll:Si, signore.

Disse alzandosi e correndo verso l'uscita eseguendo gli ordini.

***

Intanto, Undertaker parlava tranquillamente con Rosy che rimaneva sempre più sorpresa su di lui.

Rosy:Ma cosa sono? 

Chiese vedendo un piatto pieno di biscotti a forma di osso.

Undertaker:Biscotti. Non ti piacciono?

La ragazza prese uno di quei biscotti incominciandolo ad osservare, poi guardò Undertaker e scoppiò a ridere.

Undertaker:Cos'hai da ridere?
Rosy:Non so, ma mi sento come un cane a mangiare questi biscotti.
Undertaker:Perchè? Sono buoni.
Rosy:Su, Undy. Qui. Mangia il biscottino.

Ironizzò puntandoglielo verso la bocca dove lui iniziò a sghignazzare.

Undertaker:Non sono mica un cane?

La ragazza iniziò a ridere per poi confidare:

Rosy:Non sapevo che tu e Kia stavate insieme da così tanto tempo.
Undertaker:Già. Il tempo è passato come se nulla fosse.
Rosy:Allora... perchè sei tanto gentile con me, se continui a volerle bene?

Davanti a quella domanda, Undertaker non seppe che rispondere. Si sentiva confuso. Da una parte aveva la ragazza di una vita, cioè Kia, e dall'altra Rosy, la ragazza che riusciva a farlo ridere e farlo star bene con poco. Senza fiatare, si alzò prendendo il valsoio con i biscotti diventando molto serio e li buttò cambiando discorso.

Undertaker:Hai ragione, sembrano cibo per cani.
Rosy:Sei confuso, non è vero?

Chiese capendo il motivo di quel comportamento. Lo shinigami si voltò verso di lei e sospirò. Non sapeva che dire. Cosa avrebbe dovuto fare in quella situazione? Dopotutto non gli era mai capitato una cosa del genere.

***

Intanto, William trovò il resto del gruppo che l'avvisarono dell'attacco.

William:Cosa? Anche tu e Ronald siete stati attaccati?
Ronald:Si, non sappiamo cosa fossero.
Paige:Sembravano bambole, ma per fortuna siamo riusciti a contrastarli.
William:Date a me le falci e andate alla residenza Phantomhive.
Fire:Ehi! E noi che facciamo signore?

Domandò vedendo che l'ordine era stato dato solo a Paige e a Ronald.

William:Tu e Fire andrete in dipartimento ad aggiustare le loro falci, poi ci raggiungerete fuori alla residenza.

Purtroppo l'ordine non piacque affatto al caro Jeff. Pensare che la sua "dolce" sorellina sarebbe stata da sola con Ronald durante il tragitto, lo infastidiva tremendamente, a tal punto da disobbedire agli ordini e protestare

Jeff:Cosa??? Ma neanche per sogno. Non lascio mia sorella da sola.
Paige:Piantala, Jeff. Dopotutto sto in buone mani. Diglielo, Ronnie.

Incitò abbracciando lo shinigami molto dolcemente, facendo andare su tutte le furie il fratello.

Jeff:Altro che buone mani! No! Io non ci sto. Vengo con voi due, tanto comunque dobbiamo incontrarci fuori alla residenza.

E con questo separò i due mettendosi in mezzo e trascinandoli alla residenza, lasciando lì Spears e Fire increduli a guardarlo allontanarsi.

Fire:Ma che gli è preso?
William:Non lo so, ma non tollero questo genere di comportamento. 
Monika:Su, via. Credo solamente sia geloso di sua sorella.

Interruppe Monika uscendo con Mary, versione uomo, dal dipartimento.

William:Geloso o no, comunque doveva obedire agli ordini.
Fire:E tu chi diamine sei?

Domandò a Mary che scoppiò a ridere.

Mary:Ehi, adesso neanche tu mi riconosci? 
Fire:Mary?

Chiamò stupita vedendola togliersi la maschera.

Monika:Ti spiegheremo tutto strada facendo, ora andiamo.

E con questo avanzarono verso la residenza, ovviamente solo dopo aver posato le falci rovinate.

***
Intanto, nella residenza, i festeggiamenti erano iniziati e Rita si era ritrovata difronte al visconte Druitt che si incominciava a dimostrare innamorato perso di lei non appena questa gli aveva dato un ceffone.

Druitt:Dove sei stata tutto questo tempo, mio bocciolo? 

Chiese inginocchiandosi davanti a lei, prendendole le mani e incominciandole a baciare. 

Rita:Oddio!!! Ho colpito un masochista!!
Druitt:Ma quale masochista? Nessuno mi ha mai rifiutato come voi. Nessuno è stata così audace! Nessuno è come voi. Io vi amo.
Rita:E come ci innamoriamo presto, visconte. E che diamine! Neanche ci conosciamo.

E così incominciò a guardare suo fratello che intanto se la rideva.

Rita:Cos'hai da ridere?
Ciel:A quanto vedo la tua ricerca del partner va a gonfie vele. Dopotutto è un buon partito.
Rita:Buon partito un corno.
Sebastian:Ma nessuno che sia umano è senza vizi.

La ragazza guardò il visconte e poi guardò Pluto che era in cima alle scale con Finnian che lo teneva a bada. Incominciò a degluitire e, dopo un lungo ragionamento mentale, si decise. Guardò il visconte dicendogli:

Rita:Oh..sono desolata. Io ho già il mio promesso sposo.
Ciel:Davvero? E chi sarebbe?
Druitt:Già, voglio vederlo. Sicuramente non è migliore di me.
Rita:E' proprio lì sulle scale, vicino al giardiniere.

Appena vide Pluto il mondo cadde addosso al caro Druitt. Sapeva di non poter competere con un ragazzo del genere e così scappò in giardino con la sua prima delusione amorosa.

Ciel:E così hai scelto il cane.
Rita:Sai come la penso. Meglio un cane uomo che un uomo cane.
Ciel:Ben detto. Vedrai che non te ne pentirai.
Rita:Lo spero. 

Intanto Alois, intrufolato alla festa, andò diritto da Ansel e Miki che erano vicino al tavolo dello champagne. Nel vederlo Miki incominciò ad alterarsi.

Miki:Alois? Che diamine ci fai qui? Eravamo d'accordo che...
Alois:Calmati. Non sono qui per rovinarvi la copertura, ma per coprirvi. 
Claude:Pare che gli shinigami siano a conoscenza del nostro piano e abbiano deciso di infiltrarsi come noi.
Miki:Cosa?
Ansel:Come diamine l'hanno saputo?

Chiesero incominciandosi a preoccuparsi.

Claude:Pare che quando abbiamo incontrato Ash, qualcuno di loro era nei paraggi e abbia sentito di tutto.
Ansel:Quegli stupidi shinigami. 
Miki:Spero che non mandino all'aria il piano.
Alois:Non temete. Ho portato qui Claude e Hannah proprio per tenerli occupati.

Rivelò facendo sorridere i due. Intanto, nel giardino il visconte non si rassegnava al fatto di essere stato rifiutato.

Druitt:Non posso crederci. Nessuno mi ha mai rifiutato.
Alyss:Beh...c'è sempre una prima volta.

Interruppe avvicinandosi a lui, ma quelle parole invece di farlo abbattere, lo spinsero ancora di più verso di Rita.

Druitt:Lo so, ma non posso lasciarla andare così. Io lo so, lei mi ama proprio come l'amo anch'io. E' come un fiore in cima alla montagna, pronto ad essere raccolto e non posso farla raccogliere a quel tipo. Lei mi sta solo mettendo alla prova, me lo sento. Lei mi vuole e non la lascierò andare via da me.
Alyss:Non vi arrendete, anche se lei vi ha rifiutato, non è vero?
Druitt:In lei vedo la mia futura consorte e non posso lasciarmela scappare.

Così, con quella determinazione che aveva addosso, decise di rientrare dentro e ritentare con Rita che intanto era dubbiosa di quella scelta appena fatta. Incominciò a girare per la sala fino ad arrivare accanto a Pluto e vedere Finnin stanco che voleva divertirsi un pò.

Rita:Finnian, se vuoi divertirti, vai. Dopotutto è una festa.
Finnian:Dice davvero? 
Rita:Certo.

E con un sorriso ricambiato, Finnian andò giù alle scale ad aiutare Mey Rin. 

***

Intanto, Raphael si ritrovava a camminare alla ricerca di Alois. Voleva sapere che fine avesse fatto suo fratello, come fosse morto e se Chaman era tornato in vita, ma qualcuno contrastò i suoi piani e quel qualcuno era proprio Ash nei panni di Angela.

Angela:Raphael. Qual buon vento ti porta qui?

Domandò vedendolo passare per una stradina deserta che lo avrebbe condotto poi nella città vicino, dove c'era la residenza Phantomhive, il luogo in cui si diriggeva Raphael convinto di trovare Alois e le risposte a tutte le sue domande.

Raphael:Angela? Ma tu non eri...
Angela:Andata via? Beh...sinceramente sono tornata per cercare un certo Alois Trancy. Ho saputo che ci sono molte cose che non quadrano, così la madre celeste mi ha messa ad indagare.

Spiegò seriamente avvicinandosi a lui.

Raphael:Capisco. 
Angela:Sto qui da un bel po' e, credimi, di Alois, stranamente, non c'è neanche l'ombra pur essendoci un ballo o un qualcosa del genere.
Raphael:Su cosa sta indagando la nostra madre? Di solito manda angeli più vicini a lei invece di una lontana come te.

Domandò incominciando ad avere dei sospetti sulla ragazza. Credeva che Ash fosse il gemello di Angela. Sapeva che lui fosse caduto e sciolto dall'incarico di angelo, ma non sapeva che Angela ed Ash fossero la stessa persona. Pensava che non l'aveva più vista perchè era stata declassata per ciò che aveva combinato il fratello e quindi era un semplice angelo come tanti, come poi gli avevano fatto capire per non ferirlo, visto che aveva una profonda ammirazione per lei. Con grande intuito, Angela riuscì a far svanire ogni sospetto, dicendogli:

Angela:E' questo il punto. Dice che stanno accadendo cose strane ed il mondo sta andando sottosopra. In mezzo a questa storia c'è Alois ed ha mandato me per il semplice fatto di non essere scoperta.
Raphael:Capisco... allora... sto con te a sorvegliare la residenza Phantomhive.
Angela:Certo, se ti fa piacere, anche se, probabilmente, conviene indagare anche sulla residenza Trancy, ma non posso sdoppiarmi. 
Raphael:Ho capito. Andrò io a controllare lì. Se sai qualcosa, tienimi informato.
Angela:Tranquillo e poi... adoro collaborare con te. Anche perchè dicono che sei un angelo molto buono, oltre ad essere anche carino. 

Disse incominciando ad ammaliarlo. Essendo piuttosto buono, Raphael arrossì e si allontanò da lei non sapendo che in realtà avesse tutt'altro nella mente. 

***

Intanto, nella cucina della residenza, Sunny si ritrovava ad uscire per prendere una boccata d'aria. Inaspettatamente si ritrovò di fronte ad Hannah.

Hannah:Tu sei Sunny, non è così?
Sunny:Ma tu sei la cameriera di Alois. Che vuoi da me?
Hannah:Io assolutamente niente, più che altro dovresti chiederti cosa vuole Ash.
Sunny:Ash? Non dirmi che ha mandato te.
Hannah:No, ma dovresti rimanere fuori e preparare il carico da dargli. Ha detto che metterà la residenza sottosopra se non lo fai.

Avvertì, ma Sunny non era molto convinta pur annuendo facendo allontanare la cameriera. Indecisa, si diresse nella sua stanza dove, sotto al letto, prese una scatola enorme, molto somigliante ad uno scrigno, e l'aprì. Quella non era una comune scatola, era piena di anime. Ebbene, il ladro di anime era proprio lei. Aveva rubato quelle anime solo perchè Ash gli aveva promesso che se l'avesse fatto si sarebbero vendicati di colui che l'aveva derisa e le aveva reso la sua vita un inferno. Sunny non sapeva che fare, ma sapeva che quel gesto, consegnare quella scatola ad Ash, non era la cosa giusta anche perchè, quello stesso gesto di rubare quelle anime, non la faceva riposare la notte tranquillamente. Così sospirò e prese la sua decisione. Non voleva fare un'altra cosa sbagliata e decise di rimettere la scatola con le anime sotto il letto al sicuro, per poi consegnarla agli shinigami al momento opportuno. Da lì decise di andare nel salone per vedere come si svolgeva la festa. 

***

Intanto Chaman si ritrovava a guardare il libro che Sangdoll gli aveva consegnato.

Kia:Che? Ma sei impazzita?
Sangdoll:Queste sono le scoperte fatte da Theodore, non mie. 

E con questo stava andandosene quando si voltò ricordandosi una cosa essenziale che gli aveva ricordato Theodore prima che uscisse.

Sangdoll:Ah...un'altra cosa. Come avevi chiesto,  Theodore ha cercato le pratiche del l'insediamento completo. Dice che avverrà entro le 24 ore e avrai tutti i ricordi dello shinigami.
Kia:Molto bene. Era questo che volevo sentire.

Disse sorridendo avidamente, mentre la porta veniva aperta da Manu.

Manu:Sangdoll? Che ci fai qui?

Sentendosi scoperta, Sangdoll uscì di tutta fretta. Chaman incominciò a sorridere guardando Manu.

Manu:Perchè è scappata? Non mi pare di avergli chiesto nulla di male.

Kia:Lo so, ma era venuta solamente per riportarmi un libro che gli diedi tanto tempo fa. Dice che stanno tutti gli shinigami alla residenza Phantomhive. Come mai non ci sei andato anche tu?
Manu:Veramente mi hanno rispedito qui per vedere come stavi.
Kia:Sono veramente stanca.
Manu:Ok, ti lascio dormire.

Rispose avvicinandosi alla cugina baciandole la fronte e uscendo dalla stanza dove incominciò ad urlare con Undertaker.

Manu:Cioè c'è mia cugina dall'altra parte e tu fai il cascamorto con Rosy offrendogli tea e biscotti? Ma chi diamine ti credi di essere?
Undertaker:Se non te ne fossi accorto, quella non è Kia.
Manu:E su che base lo dici?
Undertaker:Me lo sento. Anche al dipartimento non ricordava le stanze.
Manu:Ti ricordo che ha avuto uno shock. E' stata quasi violentata da un demone.
Undertaker:Non ne abbiamo la prova, quindi non possiamo dire che sia così.
Manu:Perchè? Il fatto che sia tornata sporca di sangue non ti basta?

Urlò prendendo per la giaccia. Rosy, vedendo tutto quel trambusto, decise di mettersi in mezzo dividendo i due.

Rosy:Piantatela! Qui entrambi avete ragione. Come dice Under, noi non sappiamo cosa sia successo, ma è anche vero che dobbiamo darle tempo per ricordare. Quindi basta litigare.

Impose difendendo e dividendoli da una rissa sicura, ma non sapeva che quel tempo che diceva fosse stato suo rivale.

***

Intanto, nel salone, Rita incominciò a sorridere vedendo la scena tra Sunny e Sebastian. Sunny era appena arrivata in sala insieme a Bardroy che portava i vari dolci. Tutti sembravano divertirsi, anche Sebastian che invitò Sunny a ballare.

Sunny:Ma io...
Sebastian:Vi prego. Sarebbe un onore ballare con lei.

La ragazza arrossì vedendo il maggiordomo allungare la mano verso di lei invitandola a ballare. Con il suo fare indecisa, accettò la mano incominciando a danzare con lui. Sebastian danzava divinamente e sembrava andare tutto per il meglio, quando Rita si accorse che Pluto era infastidito da qualcosa.

Rita:Ehi, cos'hai?

Domandò avvicinandosi a lui. Notò subito che il collare gli dava fastidio e tentava di allargarselo, sembrava che gli stesse stretto e si stesse stringendo, la ragazza sospirò.

Rita:Aspetta, ti aiuto io.

E con queste parole cercò di aiutarlo. Vedendo che il collare non volesse saperne di slacciarsi, prese un coltello a serramanico da suo decoltè, che portava sempre in caso di emergenze, e lo tagliò mentre incominciava ad illuminarsi.

Rita:Non capisco perchè non te l'abbiano tolto.  E' stretto un accidente. Rischiavi di soffocare.

Pluto sembrò alquanto strano una volta tolto quel collare, come se qualcosa fosse riaffiorato nella sua mente mentre guardava la ragazza toccandosi il collo.

***

Intanto Lily, presa dai sensi di colpa per aver lasciato il suo Ciel nelle mani di Elisabeth, ritornava verso la residenza incrociando Raphael. I due si guardarono insospettiti. Lily non capiva cosa stesse succedendo. Sentiva dentro di se che qualcosa non andava, ma non sapeva cosa finchè un esplosione ed una nuvola non avvolsero la residenza poco lontano da lì. Raphael, sentendo l'esplosione, si voltò.

Lily:Oh..no! Ciel!!

Urlò correndo a più non posso. Raphael la seguì non sapendo cosa stesse capitando. Ebbene, in quel momento, dalla finestra della villa fece iruzione Ash. Sebastian, vedendo Sunny che stava vicino alla finestra a bere lo champagne, sentendo l'esplosione dietro di lei che la stava travolgendo le fece da scudo con il suo corpo, ma non bastò a difenderla da quell'essere.

Ash:Sunny. Ridammi ciò che è mio.
Sunny:Giammai!
Miki:Ti conviene darcelo se non vuoi che faccia una brutta fine.

Minacciò mettendo un pugnale al collo di Ciel. La tensione era a mille in quella residenza. Sebastian non sapeva chi difendere. Ciel era il suo padroncino e aveva stipulato un contratto con lui. Non poteva abbandonarlo, ma neanche lasciare Sunny nei guai. Sebastian doveva escogitare un piano e alla svelta prima che qualcuno si facesse seriamente male, ma Rita, vedendo il fratello in pericolo, decise di agire lei togliendosi i guanti e le bende che aveva intorno alla mano lasciando uscire il simbolo demoniaco del patto formato da una stella capovolta stile trinità con una zampa al centro.

Rita:Non ti lascerò far del male a mio fratello. 
Ciel:Rita, no!

Gridò non sapendo che la ragazza ormai era un demone, o meglio mezzo demone.

Rita:Brucia! Te lo ordino!

Esclamò puntando la mano contro Miki. Il simbolo era illuminato e i suoi occhi erano rossi. Inaspettatamente, il fuoco non uscì dalla sua mano, ma dalla bocca di Pluto che si mise dietro di Miki sputando fuoco. Rita era scioccata. Di solito il fuoco veniva dal pavimento prendendo tutta la persona, ma stavolta era andata diversamente. Non capiva il motivo finchè non notò qualcosa dietro al collo del demone segugio. Aveva lo stesso simbolo che aveva lei sulla mano. Com'era possibile? Sebastian riuscirà a contrastare l'attacco o Ash riuscirà a rubare le anime? E gli shinigami quando decideranno di attaccare e riprendersi ciò che è loro? Scopritelo nel prossimo capitolo.



***

Angolo autrice.

Ciao, ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. 

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno partecipato. In particolare a...:
_MikyCullen_ = Sunny
Zantenstuken = Paige&Jeff
NikkyP = Lily/Emily
ITreMoschettieri=Manu&Kia
Gotich_Shinigami=Rosy
Youtuber_Shinigami=Mary
Tensi=Monika
Darkblue_moon=Scarlett
TheodoreDaisuke=Theodore&Raphael
Overdose_Nour=Sangdoll
Ahilay=Alyss
Suyka99=Fire
666_Hope_666=Miki&Ansel
_TaylorMomsen_=Alexandra


&....

*Rullo di tamburi*
ME! Infatti ho partecipato anche io con Rita.
Spero che sia di vostro gradimento e vi abbia portato un pò di suspance. Anche se qualcuno si è lamentato sul mio stile di scrittura e si aspettava qualcosa di diverso, purtroppo non posso cambiarlo per il semplice fatto che ci sono molte persone a partecipare a questa interattiva e diventerebbe difficoltoso usare qualche altro tipo di scrittura, ma anche perchè dopo mi confondo con gli stili e addio capitoli. Infatti, come avrete sicuramente notato, ho scritto i fuori storia più diversamente rispetto ai capitoli precedenti e per i fuori storia userò quel tipo di scrittura, così che possiate capire anche qual'è il capitolo e quale il fuori storia. 
Fatemi sapere che ne pensate. Alla prossima. Baci.

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Capitolo 14
*** Fuori Storia 2 - Quando il fuoco brucia... ***


Fuori Storia 2 - Quando il fuoco brucia...


Era in una serata serena e limpida. La luna era alta in cielo, splendente come una stella e nella residenza Phantomhive incominciavano i festeggiamenti. Come al solito, quella casa, era piena di sorrisi ed allegria, oltre all'enorme numero di persone presenti. Il conte Vincent Phantomhive stava tenendo un ricevimento con molte persone importanti ed era sempre al centro dell'attenzione cercando di accontentare tutti gli ospiti ed accoglierli nel miglior modo possibile.

"Papà!"Chiamò Ciel correndo verso Vincent, ovvero il padre, abbracciandolo. Questi, vedendolo aggrappato alle sue ginocchia, lo prese tra le sue braccia sorridendo e sollevandolo da terra.
"Avanti, Ciel. Papà ha gli ospiti da accogliere."Disse la madre avvicinandosi cercando di staccarlo dal padre, ma lui si rifiutò stringendosi al collo di Vincent, mormorando un no.
"Lascialo stare. Vuoi accogliere anche tu gli ospiti con me, non è così?"Domandò a Ciel che non tardò ad annuire. Come vedete sembra tutto normale, ma in realtà c'è un lato oscuro, un lato che non vi è stato raccontato ed è proprio in quel lato che vi è la storia di Rita. Infatti, ella non si trovava a quella festa, proprio come non aveva mai partecipato agli altri ricevimenti del padre e della madre in cui ci fossero altri invitati oltre alla famiglia. Il motivo? Molto semplice, loro cercavano di tenerla distante il più possibile perchè se avessero detto che il loro primogenito fosse lei, sarebbe diventata automaticamente il cane da guardia della regina con tutti gli averi e gli altri titoli del padre, ma al conte Vincent non gli garbava per niente la cosa che una donna potesse amministrare i suoi averi e doveri. Per questo teneva sempre con se Ciel invitandolo ai party e facendolo conoscere in giro a tal punto che Rita venne totalmente oscurata dal padre e dimenticata da chi non fosse della famiglia, ma a lei non importava poi così tanto. Aveva zia Angelina e la madre Rachel che le stavano sempre vicino, ma non solo. C'era anche il suo fidato amico a quattro zampe, colui che riteneva il suo miglior amico, che non la mollava un attimo. La madre, vedendo Ciel andare dal padre, incominciò a guardarsi intorno preoccupata. Poi, notando che la sorella non fosse in sala, fece un sorriso capendo dove fosse.  

"Guarda che sono più veloce io."Provocava la piccola correndo per tutto il giardino. Il cane, sentendo la provocazione che era rivolta a lui, incominciò a seguirla, ma ovviamente sotto costante osservazione di Angelina. 
"Zia, perchè non vienite a giocare pure voi?"Chiese correndo verso di lei che era seduta su di una sedia che vi era vicino al tavolo del giardino.
"No, gioca da sola. Sto qui a guardarti. Tranquilla."E con questa rassicurazione, le accarezzò i capelli e Rita ricominciò a correre con il cane. Angelina sembrava quasi divertirsi nel vederla così vivace. 

"Allora siete qui."Angelina si voltò vedendo che a parlare era stata sua sorella, Rachel, che incominciava ad avanzare verso di lei.
"Ah...sei tu."Sospirò sollevata Angelina continuando a guardare la piccola.
"Sai più la guardo e più credo che la vivacità di quella ragazza non svanirà mai. Se solo fosse un po' più tranquilla forse...io..."Balbettò Rachel mentre si sedeva accanto alla sorella. 
"Hai una figlia intelligente. Credimi, vorrei avere la forza e la vivacità che ha lei." Rispose voltandosi verso di lei, aggiungendo:"Non le importano delle feste. Preferisce stare all'aperto a giocare col cane, o qualsiasi altro animale, divertendosi, piuttosto che stare con milioni di persone che neanche conosce." Fece notare, sentendo che nelle parole della sorella c'era un tono di dispiacere per quel comportamento che aveva la piccola.
Rachel sospirò e, guardando la figlia sorridendo, rispose alla sorella:"Tranquilla. Credo che al compleanno di Ciel parteciperà anche lei alla festa."
Quelle parole e quel sorriso sembravano fin troppo decisi. Angelina capì subito di cosa si trattava e perchè avrebbe partecipato.
"Non credi sia troppo presto? Infondo è ancora giovane."
"Ha 12 anni, ha l'età giusta e poi mi fido di lei."Continuò a rispondere Rachel, ma Angelina conosceva fin troppo bene la nipote, forse anche più della stessa madre che riponeva tanta fiducia in lei. Per questo continuò a replicarle:"Lo so, ma... non credo che accetterà facilmente la cosa."
"Mamma! Zia! Avanti, venite a giocare!"Interruppe Rita correndo verso di loro trascinandole a giocare con lei e il suo cane.



Le tre giocarono per tutta la durata della festa e Rachel aveva sempre in mente ciò che aveva detto la sorella, ma sapeva che non poteva evitarlo. Ormai Ciel era fidanzato ufficialmente con Elizabeth e nessuno poteva togliergli la successione al titolo di cane da guardia e le altre mansioni del padre, poichè risultava adulto rispetto a Rita ed era ufficialmente il primogenito maschio.  Qualche giorno più tardi Rachel, durante una giornata in famiglia e i tanti giochi con i cugini, incominciò ad anticiparle qualcosa, ma Rita non sembrò esserne affatto entusiasta, proprio come l'aveva avvertita Angelina.
"Avanti, non fare così. Ormai hai 12 anni, non puoi rimanere in eterno da sola."Incoraggiava, ma la figlia non ne voleva sapere.
"No, no e poi no! Io non voglio mettermi con quell'essere immondo. Non lo sopporto."Confessò arrabbiata mentre ne discutevano nella stanza della stessa ragazza. 
"Tesoro, ma Edward è un bravo ragazzo ed è anche tuo cugino, il fratello di Elizabeth, non ti farebbe mai del male. E poi è di buona famiglia."Continuava Rachel cercando di convincerla, ma neanche quello servì.
"E proprio questo il punto. Io non voglio essere fidanzata con uno della famiglia. Mi fa ribrezzo e poi non mi piace."
"Allora che ne pensi del visconte Druitt? So che ha successo con le ragazze."Disse cercando un accordo con la figlia, ma quella trovata non fu per niente buona, anzi. Innervosì ancora di più Rita che cercò di farsi valere le sue ragioni.
"Ma mamma. Non potevi scegliermene uno peggio."
"Perchè? Cos'ha che non va?"
"Punto uno, ha 8 anni in più a me e si dice che faccia il cascamorto con le ragazze. Sinceramente, non voglio un tipo del genere. Poi tanto vale che mi prendo Edward se così stanno le cose. Punto due, preferisco tutt'altro genere di ragazzo e poi voglio scegliermelo da sola, come tu hai fatto con papà. Io voglio un uomo come lui, che mi fa sentire protetta ed amata anche quando non è con me." Confessò, ma i buoni propositi di Rita non furono accolti dalla madre.
"Papà ed io non ci siamo scelti. Lui ha scelto me ed Edward è già disposto a prenderti. Purtroppo la realtà è questa."
"Ma mamma io..." Prima che potesse parlare entrò Angelina ed il discorso fu sospeso. Rachel decise di andare in giardino con lei e la figlia dove già attendevano Ciel ed il padre insieme a degli sconosciuti. 

"Ciel, vieni qui."Chiamò e il piccolo corse da lei. La madre decise di raccontare una storia per tenerli occupati a non fare guai. Ben presto venne il giorno del compleanno di Ciel, il suo decimo compleanno e, dopo essere rientrati dalla passeggiata, Rachel decise di riprendere il discorso con Rita, ma ebbe nuovamente la stessa reazione.

"Ti ho detto di no! Io non lo voglio!" Continuava ad opporsi mentre tenevano il discorso nel salone centrale della residenza, finchè la madre non disse qualcosa che le spezzò il cuore.
"Non vorrai fare la stessa fine di tua zia Angelina, spero. Noi siamo donne, cioè non abbiamo possibilità di decidere. Noi siamo semplici oggetti che vengono dati agli uomini. Purtroppo è dura da accettare, ma è così." Spiegò drasticamente la madre, ma quella spiegazione non bastò.
"No, madre. Tu non capisci. Noi siamo persone. Abbiamo un cuore che batte, che pulsa ed un anima in grado di amare e di interagire con chiunque, non posso accettare una cosa del genere. Non sono un oggetto. E poi se devo proprio esserlo, voglio essere l'oggetto dell'uomo che amo, proprio come lo sei stata tu con papà.E poi, zia Angelina è stata sfortunata. Lo sai meglio di me. Aveva trovato l'uomo della sua vita e gli è morto."
"Si, ma..."Cercò di contrastare, ma Rita continuò il suo discorso.
"Madre... io voglio un uomo che mi faccia battere il cuore come mio padre. Perchè è vero che papà pensa più a Ciel che a me, ma mi fa sentire comunque protetta ed amata. Io voglio un uomo come lui, con le sue stesse caratteristiche. Lui è bello, alto, nobile, dolce e protettivo, certo a volte sembra freddo, ma è anche simpatico quando vuole e, sopratutto, non ha vizi." Confessò con le lacrime agli occhi cercando la comprensione della madre. Il volto di Rachel cambiò diventando stranamente triste e, mettendo le mani sulle spalle della figlia, le disse la dura realtà: "Tesoro... nessun umano è senza vizi. Anche tuo padre li ha. Può sembrare perfetto per te, ma è umano. Ha anche lui le sue imperfezioni."Davanti a quelle parole, il cuore di Rita non riuscì a reggere la cosa.  Incominciò a piangere urlando:"Non ti credo! Papà non ha vizi!"
"Anche se fosse così, ormai è stato deciso. Tu starai con Edward. Vedrai che ti troverai bene con lui."
"Io non voglio."
"Te l'ho già detto. Tu starai con lui."
"No! Io non voglio!"Sbraitò incominciando a rompere tutto ciò che si trovava davanti per poi correre in tutta fretta verso la porta di casa.
"Rita!"Chiamò vedendola uscire di tutta fretta con le lacrime agli occhi. Voleva seguirla, ma Vincent la fermò mentre tentava di uscire dalla residenza per seguirla.
"Lasciala stare. Ha bisogno di tempo e poi non sei nelle condizioni adatte per uscire."Le disse abbracciandola, poichè il giorno prima aveva avuto uno dei suoi attacchi d'asma. 

Rita scappava. Non voleva più saperne di tornare a casa. Passarono delle ore. La notte calò mentre era tra i vicoli di quella città a giocare con i gatti randagi, nonostante le venisse l'allergia e starnutisse. Poi, vedendo che non aveva riparo ne posto in cui stare, dopo aver meditato molto, decise di ritornare. Dopotutto era solo una ragazzina di 12 anni e non era mai stata più di un'ora senza sua madre o tutta sola com'era rimasta. Pensava e ripensava alla sua famiglia mentre si dirigeva verso casa ancora con le lacrime agli occhi.


"Mi sa che mi toccherà accettare la proposta."Mormorò tra se e se, camminando a volto basso verso casa, quando qualcosa attirò la sua attenzione. Un'ombra passò sgattagliolando all'interno di un vicolo. 
"Cos'è stato?"Si domandò e rieccola apparire dinuovo. Presa dalla curiosità, incominciò a seguire quell'ombra notando che avesse una lunga coda bianca, simile a quella che hanno le volpi, ed era l'unica cosa che riuscita a vedere. Quell'ombra emetteva dei versi di un cane irrequieto. Quasi come dolorante o piangente. Quei versi spinsero sempre di più Rita a seguirlo, invece di tornare indietro come chiunque avrebbe fatto.
"Ehi, aspetta."Ordinò correndogli dietro. Ad un tratto arrivò in un vicolo cieco dove si ritrovò davanti quell'ombra che si dimostrò essere come aveva immaginato, ovvero un cane.



Ma quello non era un cane normale. Era enorme, possedeva una pelliccia bianca ed occhi rossi come fuoco, molto simile ad un lupo sia in aspetto che nella voce ringhiante. Quell'essere cercava di nascondersi, ma dinanzi a Rita, vedendosi con le spalle al muro, incominciò a ringhiare ed abbagliare mostrando le zanne. Aveva una voce profonda e incluteva terrore a chiunque, ma no a lei che, invece di scappare, andò verso quell'animale. Avvicinandosi, si accorse che aveva una zampa ferita.
"Piccolo, non temere. Non voglio farti del male. Voglio solo vedere che hai."Rassicurò avvicinandosi sempre di più. Il cane continuava a ringhiare e cercò di morderla più volte, ma lei era testarda e non si perse d'animo, anzi riuscì nel suo intento. Arrivò alla zampa del cane dove notò una grossa lastra di vetro conficcata nella zampa anteriore destra.
"Poverino. Ci credo che sei spaventato. Chi farebbe mai del male ad un cucciolo come te? Che esseri immondi e crudeli."E con questo strappò un lempo dalla veste che aveva addosso, togliendogli il vetro dalla zampa e fasciandola.
"Ecco, così dovrebbe andare meglio."La ragazzina si spostò dal cane che incominciava a scodinzolare ed a baciarla.Rita incominciò a ridere. Si vedeva lontano un miglio che quel cane gli era grato per ciò che gli aveva fatto, ma poi sentì la campana del campanile suonare.
"Oh..no! Tra poco c'è la festa. Non posso mancare."E così, si alzò da terra ed incominciò a correre, per poi fermarsi alla fine del vicolo e voltarsi verso il cane aggiungendo:"Adesso vado, ci vediamo cucciolone."Per poi correre verso casa, ma non sapeva che lì stava avvenendo qualcosa di doloroso. 

Qualcuno aveva appiccato un fuoco nella villa e al suo ritorno Rita non trovò altro che fiamme. 
"Rita, piccola mia."Chiamò Angelina vedendola arrivare e non esitò ad abbracciarla aggiungendo:"Fortunatamente sei ancora viva. Pensavo che anche tu fossi stata coinvolta nell'incendio."
"Mamma....papà..."Balbettò con un filo di voce Rita. Era incredula davanti a quello spettacolo incessante. 



Le fiamme non smettevano di ardere e Rita si svincolò dalla zia correndo diritto dentro quelle fiamme invocando la madre e il padre. 
"Non può essere. Mamma, papà, Ciel!!!"Continuava a chiamare vedendosi completamente avvolta dalle fiamme. Il fumo l'avvolgeva e non la faceva respirare, ma voleva vederci chiaro. Prese un pezzo di stoffa dal suo vestito mettendoselo alla bocca incominciando ad indagare su cosa fosse realmente successo. 
"Tanaka!!"Chiamò vedendolo ferito alle spalle. Senza proseguire, vedendo che fosse ancora vivo,decise di tornare indietro aiutando il povero Tanaka che era svenuto. 
"Rita, non tornare lì dentro."Incitava la zia vedendola tornare indietro con il maggiordomo di famiglia.
"Zia, rimanete qui. Se c'è lui ancora vivo, vuol dire che anche la mia famiglia è li dentro. Non posso lasciarli bruciare vivi.Sono pur sempre mio padre e mia madre." E con questo corse dentro a cercarli nuovamente.
"Rita!"Urlò, ma la ragazza era già tornata dentro. Le fiamme erano troppo alte e Rita non riusciva quasi più a respirare. Arrivò nella sala centrale dove finalmente trovò la madre e il padre, ma non appena si avvicinò notò qualcosa di atroce. Qualcuno aveva cucino i loro volti. Con lo stomaco sottosopra dal disgusto, la ragazza incominciò a vomitare e a piangere.
"Mamma...papà..."Chiamava avvicinandosi ai due corpi senza vita. Poco distante trovò anche il corpo del suo miglior amico, inerme senza vita. C'era sangue ovunque, come se ci fosse stata una battaglia prima di quell'incendio. La ragazza avvicinò i tre corpi e la testa della madre e del padre che era appoggiato al tavolo del salone posandolo a terra. 
"Mamma...papà... che futuro avrò senza di voi?"Chiese cadendo in ginocchio a terra per poi aggiungere:"Avrei dovuto ascoltarvi. Mi spiace tanto. Io... io volevo solo dimostrarvi che posso cavarmela da sola, ma ora non ho più la forza."

Il fumo era alto a tal punto da non far respirare più la ragazza che si accasciò sui corpi dei genitori svenendo. Quella tragica scena fu vista da qualcuno che se la rideva, qualcuno che le fiamme non lo intimorivano, anzi. Lo vedeva come un grande alleato per il suo lavoro di becchino. Quello di cui sto parlando è Undertaker. Era stato incaricato lui a prendere quelle anime, ma non appena si ritrovò a raccogliere l'anima di Rita accadde qualcosa. Nel nastro della vita di quella ragazzina non c'era divertimento come tutti pensavano. Quella ragazza aveva fatto tante opere buone all'insaputa della madre e del padre. Prendeva di nascosto il pane dalla cucina dandolo alle bestioline di passaggio e agli affamati in paese dando loro un po' di vita in più. Era proprio per quello che il conte Vincent non voleva darle i suoi averi. Sapeva che invece di aiutarlo a mandare avanti la malavita e le richieste della regina, non avrebbe fatto altro che mandare tutto all'aria, sopratutto gli intenti della regina quando temeva qualcosa e discuteva di eliminare qualcuno dalla società. Era la prima volta che capitava. Non era mai successo. Rita era la prima persona ad avere un'anima pura e buona, in grado di cambiare le cose, il futuro del mondo e della natura stessa, così la riportò in vita, ma non fu una buona idea. Appena ella riaprì gli occhi, alzandosi con il busto pian piano, vedendo lo shinigami tenderle la mano incominciò a pensare male. La falce dello shinigami era sporca di sangue e Rita l'associò alla morte dei suoi genitori. 
"Tu...come hai potuto?"Domandò con le lacrime agli occhi.
"Ma che bella anima che hai. Lasciate che vi aiuti."
"Non mi toccare!"Urlò alzandosi di fretta ed incominciando a correre in tutta la residenza.
"Aspetta."Ordinò correndole dietro. Rita uscì da una finestra rotta cercando di sdeviarlo, ma non ci riuscì. Lo aveva alle calcagna. Sapeva che sarebbe morta se l'avesse presa. Quello stesso essere, un paio di notti prima, era venuto a casa dicendole che la sua anima sarebbe stata presa proprio come quella dei Phantomhive, ma Vincent non l'ascoltò, anzi. Ci rise su. Ormai era spacciata. Il fiato incominciava a mancarle e le gambe incominciavano a cedere, quando voltò l'angolo e qualcuno la prese, tappandole la bocca con la mano. Quel qualcuno la salvò aiutandola a sfuggire allo shinigami.
"Va tutto bene. Adesso sei al sicuro."Le disse con voce dolce e calma, pur avendo un tono alquanto vivace. La ragazza si staccò voltandosi verso colui che le parlava, ma non riusciva a vedergli il volto poichè era coperto da capo a piedi da una tunica nera.
"Chi sei? Perchè mi aiuti?"Chiese la ragazza confusa, ma la risposta la confuse ancora di più.
"Tu hai aiutato me ed io ho aiutato te." poi, prendendola per mano, aggiunse :"Vieni con me. Non possiamo stare qui."E con quelle parole la condusse lontano da quel posto. 

La notte passò e Rita non riusciva a credere su quello che era successo. Pensava che fossero morti tutti, quando gli venne in mente l'unico corpo che non aveva visto, quello del fratello.
"Chissà che fine avrà fatto Ciel. Spero che almeno lui si sia salvato."
"Tranquilla. Lui è al sicuro, o almeno lo sarà presto."Rassicurò facendo voltare la ragazza verso di lui.
"E tu che ne sai che è al sicuro?"
"Lo so e basta. Diciamo che uno come me, o quasi come me, lo sta andando ad aiutare."Spiegò brevemente.
"Come te? Perchè? Cosa sei?"
"Io sono un demone. Anche quello che ti ha inseguito non è normale. Era uno shinigami, colui che prende le anime delle persone."
"Quindi è per questo che hai questa coperta addosso e ti copri il volto? Temi che potrei spaventermi?"Continuò a domandare ricevendo un si da quello strano tipo incappucciato.

"Cosa fate voi demoni? Perchè sei venuto proprio da me e no da qualcun altro?"Continuò a domandare. Il demone allora rispose:"Tu mi hai cercato la prima volta ed io sono accorso appena ho avvertito che fossi in pericolo. Quanto al fatto del nostro lavoro, beh... ognuno è diverso a modo suo. Noi facciamo patti e rimaniamo vicino alla persona che ha fatto il patto finchè non si avvera il suo desiderio."Sintetizzò tralasciando i dettagli. Rita ci pesò su e, allora, decisa si alzò da terra guardandolo e stringendo i pugni affermò:"Voglio aiutare mio fratello. Voglio fare un patto con te."
"Ma il patto con me è completamente diverso rispetto a quello dei demoni comuni."
"Non importa. Adesso ne ho bisogno. Non posso lasciare che quello shinigami si avvicini a Ciel."
Il demone si alzò e scoprì le sue mani bianche, grandi e possenti, con unghie ricoperte da quello che sembrava essere smalto nero e prese le mani della ragazza sospirando:"Cosa desideri?"
"Proteggere mio fratello e  contrastare chiunque si metti contro di me."Quella risposta decisa della ragazza fece abbassare il volto al demone facendole vedere le mani.
"Avrai le mie stesse mani, le mie stesse unghie ed un sigillo su una di queste."
"Non mi interessa. Fammi diventare un demone come te."
Il demone lasciò le sue mani e disse:"D'accordo, ma per farlo dovrò rinunciare a qualcosa di mio."
"Qualcosa di tuo?"Chiese confusa non sapendo della pratica del patto che avrebbe condotto quell'essere.
"Si, ma sarai tu a decidere cosa prendere.Dovrai decidere tra:occhi, per vedere oltre le persone, a distanza di chilometri e anche il futuro;naso, per sentire l'intenzione di una persona e avvertire veleni;orecchie, per sentire i pensieri; labbra, per diventare l'ossessione e parlare nella mente;voce, per ordinare cosa far accadere;mani, per curare e distruggere qualsiasi cosa tu voglia;piedi, per correre più veloce di un fulmine."Poi guardandola negli occhi,facendo uscire i suoi di un colore rosso acceso, aggiunse:"Ma posso darti un solo potere tra questi, inoltre funzioneranno solamente se siamo distanti più di 800 metri. Se saremo distanti 800 metri o un numero inferiore il tuo potere non funzionerà."
"Com'è possibile che non funzioni?"Domandò non capendoci nulla. Allora il demone spiegò:"Per il semplice fatto che io non chiedo la tua anima allo scadere della vendetta o del desiderio, come i comuni demoni,ma offro fedeltà in cambio della tua anima una volta che sarà giunta la tua ora."
La ragazza ci pensò su e allora si decise scegliendo:"Voce."Poichè sapeva che era l'unica cosa che al demone poteva mancare senza provocargli danni.

"Molto bene."Rispose il demone prendendole la mano destra.
"Che fai?"
"Sigilliamo il patto. Farà un pò male."Avvertì infilando la mano nel cappuccio della tunica e mettendosela dietro al collo. La ragazza incominciò ad avvertire un bruciore assurdo tanto che le urla non potevano mancare.
"Dammi un nome. Chiamami per nome."Incitò il demone prendendo l'altra mano con la mano scoperta e Rita, ricordava solo un nome, il nome del suo miglior amico ucciso nelle fiamme, lo chiamò."Pluto. Tu sei Pluto."
"Molto bene, my lady."E con questo staccò le mani della ragazza diventata ormai come le sue. Poi continuò:"Ora sei come me. Sei un demone, o meglio... un mezzo demone."
Una volta fatto il patto, a Rita non restava che tornare con quell'uomo sulle ceneri della casa. I corpi erano stati rimossi. Voleva dare un'ultimo saluto ai suoi prima di partire.


Tra quelle ceneri, macchiata di sangue, trovò una foto della famiglia al completo, ma su di un lembo della fotografia, proprio dove c'era il suo volto, era stato bruciato. 
"Qui è tutto a pezzi. Pluto? Andiamo."Disse, ma una volta voltato il demone era sparito. Non sapendo cosa gli fosse successo incominciò un lungo viaggio da sola. Ebbene, mentre Rita era di spalle a vedere quella foto, Pluto l'aveva protetta lasciando uscire il suo vero aspetto umano per attaccare colui che voleva prenderla. Quel qualcuno si trattava di Ash che, vedendo Pluto, decise di prenderlo con se mettengli un collare in grado di farlo obbedire ad ogni sua richiesta, proprio come se il contratto fatto con la ragazza fosse rivolto a lui. L'interferenza del collare fece si che i poteri di Rita potessero manifestarsi anche a distanza di 100 metri. In quel viaggio incontrò molte persone, tra cui Sunny che la spinse nelle grazie del maggiordomo della regina, ovvero Ash. 
Lui aveva già promesso a Sunny di aiutarla e che ciò che era successo a lei era successo anche a Rita, spiegando come fossero andate le cose, ovviamente inventandosi tutto.
"Quindi...è così! Gli shinigami hanno ucciso la mia famiglia. Ma... perchè?"Chiese frastornata la ragazza non capendone il motivo.
"Perchè l'anima del cane da guardia della regina è molto promettente. Non a caso attaccheranno quest'oggi alla residenza Phantomhive. Ciel sta dando un ballo, ma nessuno sa che ci saranno degli shinigami che li attaccheranno."
"Come?"Sbraitò Rita incredula mentre quell'uomo gli mostrava il suo sapere.
"Li guiderà un certo Grell, che si fingerà maggiordomo di Madame Red."Informò dandole una foto dell'individuo. Così Rita si mise all'opera non sapendo che in realtà Ash aveva architettato tutto e rendere possibile il rapimento delle anime che poi si compì solamente il giorno successivo a causa di un imprevisto e da lì sappiamo già i risvolti di tutta quella storia assurda.




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Angolo autrice.


Ciao ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi abbia chiarito un pò di cose sul mio personaggio. Fatemi sapere. Alla prossima.

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Capitolo 15
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12.


Alla residenza Phantomhive ci fu un esplosione. Gli invitati corsero spaventati, chi a destra chi a sinistra. Gli shinigami, vedendo l'esplosione, cercarono di entrare, ma all'entrata c'era tanto di quel fumo che non si vedeva ad un palmo dal naso. 

Ronald:Maledizione! Qui non si vede nulla.
Jeff:Mi raccomando, Ronald, non ne approfittare.
Ronald:Ti sembrano discorsi da fare in un momento del genere?

Sbraitò sentendosi preso in giro da Jeff che non gli era ancora sceso giù il fatto che lui fosse stato con la sorella.

Fire:Se solo avessimo le nostre falci, sarebbe tutto più semplice.
Ronald:Concordo. Rivoglio la mia falce taglia-erba, ora!
Monika:Piantatela di fare i bambini. Già non siamo attrezzati come dovremo.
William:Monika ha ragione. Stiamo vicini e tenete preparate le falci.
Paige:Giuro che se scopro chi ha distrutto la mia falce, me lo mangio vivo.

Si lamentarono poichè avevano le attrezzature delle matricole, cioè una falce in miniatura. Improvvisamente si sentì un rumore dall'alto che colpì diritto sulla faccia di Spears che cadendo, gli caddero gli occhiali.

William:Maledizione. 

Disse cercando di recuperare gli occhiali. Monika, vedendolo in pericolo, corse da lui dando un calcio diritto sulla fronte al demone che stava per attaccarlo, ovvero Claude. Gli shinigami si trovavano a disagio. Non potevano contare ne sulla vista, ne sull'olfato, ne tantomeno sull'udito visto le urla assillanti delle persone che correvano li disorientavano.

Monika:Dove diamine è finito?

Chiese non vedendo più Claude.

Fire:Bisogna fare qualcosa e alla svelta.

Paige incominciò a guardarsi intorno, ma non riusciva a trovare soluzione finchè non notò il soffitto che le fece accendere una lampadina nella mente.

Paige:Ronald? Ho un idea. Fammi da supporto.
Ronald:Perchè proprio io?
Jeff:Non ti permetto di toccare mia sorella.
Paige:Piantala Jeff.

Purtroppo Jeff, non riusciva a vedere cosa diamine stessero combinando, ma Paige ebbe un'idea a dir poco strabiliante. Si mise le spalle contro quelle di Ronald dicendogli:

Paige:Ascoltami bene, guarda su. Cosa vedi?
Ronald:Secondo te che diamine posso vedere? Il soffitto, no?
Paige:Ora guarda giù. Cosa vedi?
Ronald:Il pavimento. Ma che diamine di domande fai?
Paige:Guarda avanti. Cosa vedi?
Ronald:Non vedo un fico secco.
Paige:E' questo il punto. Loro attaccano da sopra e da sotto. Vedono i nostri passi così e ci attaccano alla ceca sono svantaggiati come noi.
Ronald:Che vuoi fare?
Paige:Dammi lo slancio, io li attacco da sopra, tu dal basso. Dobbiamo trovare la fonte del fumo.
Ronald:D'accordo. 

Così Ronald si staccò, unendo le mani per farle dare lo slancio. Paige ci aveva visto giusto, i demoni attaccavano dall'alto e, con quello slancio, si ritrovò faccia a faccia con Hannah che la fece ricadere nella nube.

Paige:Maledetta. Giuro che se ti trovo, ti ammazzo!!!!

Sbraitò decisa avendo avuto una bella botta al sedere nella caduta. L'idea era buona, se solo Hannah ed i tre gemelli la lasciassero fare, ma purtroppo per lei, la colpivano ancor prima che potesse vederli.

***

Intanto Ash cercava di riprendersi le anime che Sunny aveva rubato per lui.

Ash:Sunny. Ridammi ciò che è mio.
Sunny:Giammai!
Miki:Ti conviene darcelo se non vuoi che faccia una brutta fine.

Minacciò mettendo un pugnale al collo di Ciel. La tensione era talmente alta che Rita non la resse. Vedendo il fratello in pericolo, decise di agire lei togliendosi i guanti e le bende che aveva intorno alla mano lasciando uscire il simbolo demoniaco del patto formato da una stella capovolta stile trinità con una zampa al centro.

Rita:Non ti lascerò far del male a mio fratello. 
Ciel:Rita, no!

Gridò non sapendo che la ragazza ormai era un demone, o meglio mezzo demone.

Rita:Brucia! Te lo ordino!

Esclamò puntando la mano contro Miki. Il simbolo era illuminato e i suoi occhi erano diventati rossi. Inaspettatamente, il fuoco non uscì dalla sua mano, ma dalla bocca di Pluto che si mise dietro di Miki sputando fuoco. 

Rita:Cosa?

Chiese scioccata, un pò per il fuoco lanciato da Pluto ed un pò per il simbolo che egli aveva dietro al collo, ma non sapeva che quell'urlare di Miki, dal dolore straziante delle fiamme, non era altro che finzione.

Miki:Credevi davvero che un pò di fuoco mi avrebbe fatto male?
Rita:Ciel!

Urlò preoccupata. Ad un tratto si vide volere delle statue che colpirono in pieno la faccia di Miki e diedero a Ciel l'opportunità di scappare.

Finnian:Non dovresti disturbare la festa dei Phantomhive.
Mey Rin:Già, sopratutto quando abbiamo impiegato molto per prepararla.

Disse mostrando le pistole e gli occhiali alzati.

Sebastian:Padroncino, venite.

Chiamò prendendo sia Sunny che Ciel sotto le braccia per portarli in un luogo sicuro lasciando lì Rita che veniva coperta da Pluto. 

Ash:Pluto, che diamine combini? Devi attaccarli, non difenderli!

Sbraitò vedendo che non rispondesse al suo ordine di attaccare Rita, ma bensì la proteggeva. La ragazza incominciò a ridere vedendo e ricordando la situazione ed il motivo per cui lui la proteggesse.

Rita:Ok, questa non me l'aspettavo. Devo ammetterlo.
Pluto:My lady.

Pronunciò, baciando la mano col sigillo che aveva la ragazza, lasciando uscire la sua voce che gli era ritornata grazie alla vicinanza di Rita.

Ash:Chi ti ha tolto il collare?

Urlò notando che non l'avesse al collo.

Rita:Dici questo?

Ash, vedendo il collare che la ragazza gli mostrava, incominciò ad alterarsi attaccandola, ma Pluto la proteggeva da ogni attacco, tanto che si trasformò in cane ed incominciò ad attaccarlo e contrastarlo.

***

Intanto, dall'altra parte della residenza, Miki si svincolava da una di quelle statue che l'avevano colpita. Vedendo che la forza di colui che gliel'aveva gettato contro l'aveva condotta vicino le scale dove conduceva verso la stanza di Sunny, iniziò a sorridere. Sapeva che lei aveva le anime ed Ansel gli aveva informato del posto preciso in cui erano, solo che non era riuscito a raccoglierle. Così, con quell'idea nella mente e l'ossessione di non deludere il capo dell'operazione, ovvero Theodore, decise di attuarlo.

Alois:Miki? Va tutto bene?

Chiese avvicinandosi con Ansel aiutandola ad alzarsi. La ragazza, vedendolo che l'aiutava, non perse tempo e li informò di ciò che aveva nella mente.

Miki:Ho un'idea. Alois, Ansel, copritemi. Visto che l'angioletto non vuole darcelo con le buone, ce le prenderemo con la forza.

E così Alois e Ansel, sghignazzando, annuirono coprendo la ragazza dagli attacchi di Finnian e Mey Rin. Miki raggiunse la stanza di Sunny dove l'aprì e, inaspettatamente, trovò Bardroy sul letto.

Miki:Tu...
Bardroy:Non si entra nelle stanze altrui, non lo sai?
Miki:Togliti di mezzo!

Determinata a prendere quelle dannate anime, Miki si lanciò nel suo intento, nonostante Bardroy incominciava ad usare gli esplosivi su di lei. Ma tutto ciò non servì molto. Quegli esplosivi non facevano effetto e che li scansava come se niente fosse, al punto tale da arrivare a lui senza problemi e spingerlo con violenza nel muro. E proprio mentre prendeva ciò che più desiderava, il nostro caro chef prese un lanciamissili puntandoglielo addosso.

Miki:Maledizione!

Incominciò a correre più veloce che poteva e schivava ogni missile che riusciva a vedere finchè, lanciandosi dalla finestra, Bardroy non la colpì facendola precipitare nel vuoto, ma per lei quella era solo una scottatura. La cosa peggiore fu che cadendo qualcuno la lanciò, con un calcio, verso il muro facendola male seriamente. Quel qualcuno era Paolo. Monika, vedendo che la situazione si era fatta tragica, aveva invocato lui per farsi aiutare. Ovviamente, un demone alleato degli shinigami che si trovava qualcuno con le anime che cercavano, non poteva lasciarselo sfuggire. Così incominciò una battaglia a suon di pugni che spinsero Miki a perdere il controllo e trasformarsi lasciando uscire allo scoperto i  poteri che gli aveva conferito Ansel al momento del patto. Corna lunghe ed affilate spuntarono sulla sua testa, le orecchie divennero a punta e gli occhi si tinsero di rosso sangue, mentre sulla schiena spuntavano quattro ali da un piumaggio nero.

Miki:Non te le lascierò prendere! 

Esclamò determinata incominciando una battaglia con quel demone senza sosta.

***

Intanto Grell aveva i suoi momenti di pazzia vedendo Sebastian che fuggiva e cercava di mettere in salvo Ciel, mentre Ash voleva attaccarlo.

Grell:Hai toccato il mio Sebas-chan! Non te lo perdonerò mai!!!

Urlò cercando di farlo a fettine, ma l'angelo riuscì a svincolarsi da lui.

Grell:Sebby!! Aspettami!!

E così corse dietro a Sebastian, mentre Rita cercava di tenere occupato Ash insieme a Pluto.

Ash:Come diamine hai fatto? Lui era mio!
Rita:Non si può spezzare un patto. Dovresti saperlo.
Pluto:Non ti lascierò avvicinarti a lei.

Disse mostrando i denti e ringhiando contro Ash che incominciò a ridere.

Ash:Non credevo che potessi parlare.
Rita:Pluto? Va da Ciel e Sunny. Vedi se ci sono altre persone in giro.
Pluto:Ma...
Rita:Tranquillo. Penso io a lui.

Interruppe sorridendolo. Il cane demone annuì e incominciò a cercare Ciel come gli aveva ordinato la ragazza, o almeno fu quello che fece credere.

Ash:E' ammirevole da parte tua, ma questa è una questione tra me e Sunny.
Rita:Veramente, riguarda anche me. E finchè ci sarò io non ti lascerò passare.

Replicò prendendo una spada da terra, poi aggiunse pensierosa.

Rita:Anche se, sinceramente, mi spiace rovinare il vestito di mamma.

E senza preavviso, se lo tolse rimanendo in intimo.

Rita:Fortuna che l'ho messo, se no mi toccava battermi nuda.

E, con un sorriso smagliante, buttò  a terra l'abito incominciandosi a scontrare con Ash. Mentre si batteva entrò in scena anche il visconte Druitt che, davanti a quella scena di Rita che si scontrava in intimo, non riuscì a resistere e rimase lì ad ammirarla, con la faccia da ebete, infastidendola.

Rita:Che diamine hai da guardare?! Va via!
Druitt:Quanto splendore!
Rita:Splendore un corno!

Esclamò dando un calcio ad  Ash diritto nello stomaco allontanandolo da lei.

***

Intanto,  Scarlett si toglieva i panni di Madame Red aiutando gli altri shinigami che sembravano essere in pericolo. Incominciò ad attaccare i tre fratelli Canterbury, Thompson e Timber notando che, ad alimentare quel fumo, c'erano proprio il loro zampino. Infatti, quel fumo, serviva a Claude e Hannah che non facevano altro che sparire e ricomparire da quella nube creata da loro, poichè attaccavano costantemente gli shinigami che, avendo poca visibilità, erano praticamente vulnerabili e indifesi. Scarlett riuscì nel suo intento di tenerli a bada nonostante fosse una contro tre ma, mentre Timber la stava per colpire alle spalle, entrò Mary versione maschile in scena da una finestra colpendolo diritto sulla testa salvando l'amica.

Mary:Serve una mano?
Scarlett:Ma come diamine ti sei conciata?
Mary:E' una lunga storia. E' tutto incominciato quando...

E così incominciò a raccontargliela mentre l'aiutava a tenere testa a quei tre. Quel fumo, grazie all'aiuto delle due, incominciò ad assottigliarsi e gli shinigami intrappolati li dentro incominciarono a vedere qualcosa in più ma, mentre quel fumo incominciava a svanire, si sentì un rumore di vetri rotti e Jeff si accorse subito di cosa si trattava.

Jeff:Ehm...Spears? Cercava i suoi occhiali per caso? Perchè credo di averli calpestati.
William:Maledizione, Jeff! Ora come faccio a combattere?
Monika:Tranquillo. Ti faccio da occhi così riesci a combattere.

Rassicurò avvicinandosi a lui.

William:Dov'è quel parassita di Paolo?
Monika:L'ho chiamato, ma non è ancora venuto.
Fire:Possibile che abbia trovato il ladro?
William:Può darsi, ma non mi fiderei di lui. Dopotutto è pur sempre un parassita.

Criticò Spears quando un urlo lo fece voltare.

Paige:Ronald? Che succede?
Ronald:Ragazzi! C'è qualcosa di viscido. Sembrano....SERPENTI!

Urlò vedendo dei serpenti strisciare su di lui e sul pavimento. Erano gli "amici" di Snake che, vedendo la situazione tragica, era venuto in aiuto di Rita. Motivo? Durante la festa delle pettegole parlavano della sua pelle e lui si sentiva a disagio. Rita l'aveva notato e, infastidita da tutto ciò,  era andata contro queste donne con due bicchieri di champagne rovinando i loro vestiti di seta pura e dicendole che così avevano altro su cui spettegolare. Snake aveva apprezzato tutto ciò e voleva ricambiare il gesto e, mentre gli shinigami guardavano i serpenti strisciare ai loro piedi, ma non farli niente, Paige se ne fregò di quei cosi striscianti poichè la nube si era assottigliata e vide, con immenso piacere, Hannah arrivarle incontro. Con un sorriso alquanto inquietante, caricò la mano prendendo la demone per il seno, incominciando a dargliene di santa ragione e Ronald, che sembrava preoccupato per i serpenti, cambiò totalmente espressione ed incominciò a divertirsi guardandole combattere. Dopotutto non si vedeva tutti i giorni due ragazze pestarsi a sangue e strapparsi i vestiti facendo uscire tutto da fuori. Comunque sia Fire, riuscendo nuovamente a vedere, andò verso di Scarlett e Mary per aiutarle siccome erano in minoranza numerica.

***

Intanto, all'oscuro di tutto, Rosy e Manu discutevano della questione di Kia, mentre facevano quattro passi per calmarlo dal fatto che volesse dare addosso a Undertaker.

Manu:Quindi pensi che dovremo darle tempo.
Rosy:Penso di si. Dopotutto non sappiamo cosa sia successo, ma sicuramente ha avuto qualcosa di traumatico. Under pensa che non sia lei, ma io sono sicura che lo sia. Dopotutto non avrebbe dovuto neanche sapere dove abitava Under, non trovi?
Manu:Hai ragione.Piuttosto... tu... che rapporto hai con Under? Sai, ti sto vedendo spesso in bottega ultimamente.

Rosy abbassò lo sguardo e rispose con rammarico:

Rosy:Sinceramente non lo so. Lui mi piace, ma ha Kia. Sento che tra me e lui c'è feeling, ma se non so lui cosa prova per me, non posso dire che genere di rapporto abbiamo. Credo che per lui, al momento, sia solo un'amica.

Sentendo la risposta di Rosy, Manu tirò un sospiro di sollievo.

Manu:Ah...che sollievo. Credevo che fossi la sua amante. 
Rosy:Che?
Manu:Sai, dopotutto lui non si comporta così con molte persone. Anzi. E' piuttosto macabro e sfuggente. Mi sembrava strano che facesse il doppiogioco.

In realtà Rosy si sentiva davvero l'amante di Undertaker. E' vero, lui era confuso, ma non aveva mai tradito Kia con nessuno e questo la spingeva sempre di più a pensare che provasse qualcosa in più per lei.

***

Intanto, Sebastian nascose Sunny e Ciel nella sua stanza.

Sebastian:Rimanete qui.
Ciel:Non posso, c'è Adrian al piano inferiore. Dobbiamo salvarlo.
Sebastian:Mi spiace dirvelo, ma non potete. E poi...il piccolo è in buone mani. 
Ciel:Ma che diamine stai blaterando? Mio figlio è in pericolo! 

Sbraitò prendendolo per la camicia per poi guardarsi attorno e notare:

Ciel:Dov'è Elizabeth? Non l'avrai lasciata nella sala spero.
Sebastian:Invece è proprio così.
Ciel:Ma che diamine ti passa per la testa? Va subito a salvarla. Non vorrai mica che quell'essere le faccia qualcosa?
Alexandra:Si tratta di Ash, non è così?

Interruppe facendosi notare.

Sunny:E tu chi sei?
Alexandra:Mi chiamo Alexandra, Alex per gli amici. 
Ciel:Come hai fatto ad entrare qui?
Sebastian:Si calmi. Alexandra mi ha avvertito della faccenda. Hanno attaccato anche lei e suo fratello è stato preso in ostaggio da loro.

Rivelò lasciando sorpresi i due. Alexandra incominciò a spiegare dell'attacco e delle varie relazioni che avevano suo padre con Sebastian così come anche il motivo per cui si trovava lì. Ciel, nonostante ella parlasse e avesse la comprensione sia di Sebastian che di Sunny, non l'accettava. 

Ciel:Io non la voglio.
Sebastian:Vi proteggerà lei, padroncino. 

E con questo uscì dalla stanza lasciando lì i tre e andando verso la sala inferiore.

***

Intanto, proprio in quella sala, facevano iruzione Agni ed il principe Soma che erano in ritardo per la festa. Vedendo tutto sottosopra e la battaglia in corso decisero di aiutarli quando Soma rimase incantato e sbalordito dalla bellezza emanata da Rita e dal suo  modo di combattere insieme al fatto che fosse in intimo.

Soma:Chi è quella fanciulla?
Agni:Non ne ho la più pallida idea.
Sebastian:E' la sorella del padroncino.

Rivelò arrivando in sala e sentendo la conversazione.

Soma:Cosa? Ciel ha una sorella?

Chiese incredulo, mentre Elizabeth correva verso di lui.

Lizzy:Sebastian? Dov'è Ciel?
Sebastian:Tranquilla. Vi porto al sicuro.
Rita:Che situazione incresciosa. Sinceramente non credevo di finire così.

Rispose sentendosi leggermente a disagio sapendo che fossero amici del fratello. Sebastian prese Elizabeth con se facendosi seguire da Agni e dal principe vedendo che Rita, pur avendo ordinato di andare a Pluto, egli la teneva sotto costante osservazione, senza contare il fatto che Snake la stesse aiutando con i suoi serpenti a tenerlo a bada.

***

Intanto Lily, vedendo tutto quel trambusto, si gettò nella prima finestra che vide e corse verso la sala dov'era il suo bambino. Non poteva lasciarlo lì, non poteva permettersi che qualcuno gli facesse del male. Quando entrò in sala vide Alois, che aveva lasciato Ansel combattere contro Finnian e Mey Rin, tenere tra le braccia il piccolo Adrian. Aveva un sorriso inquietante e vedere il suo piccolo tra le braccia di un essere schifoso come quello la fece arrabbiare e non poco.

Lily:Mettilo giù!
Alois:Certo che il conte si è dato da fare.
Lily:Hai sentito cos'ho detto? Mettilo giù!
Alois:Davvero? Io avevo pensato di strangolarlo.

Sentendo quelle parole e avvertendo il pericolo, il piccolo incominciò a piangere. Il pianto incessante del bambino la fece perdere il controllo a tal punto da correre verso quel disgraziato e conficcargli un pugnale nella pancia riprendendosi il bambino con le mani sporche del sangue di quel bastardo.

Lily:Su, piccolino. Non piangere.

Coccolava e consolava, mentre Alois se la dava a gambe.

Alois:Claude, ritirata!

Ordinò e Claude sparì insieme a lui e alla sua servitù, mentre nel giardino Miki stava avendo la peggio. Come se non bastasse si era messo anche Raphael a combattere al fianco di Paolo. Sembrava che quell'angelo si fosse alleato con gli shinigami e la cosa non andava affatto bene. Ansel, sentendo che fosse in pericolo, intervenne prendendola al volo e ferendo Paolo al braccio evitando un ulteriore attacco alla ragazza.

Miki:Corriamo, presto. Abbiamo ciò che volevamo.

Disse affannosamente, mentre stingeva la scatola,  facendo annuire Ansel che si ritirò con lei tra le braccia. Ash, vedendo la ritirata degli alleati e la situazione messa male, decise di ritirarsi anche lui.

***

Intanto Chaman rifletteva sul dafarsi riguardo la questione di Undertaker. Era nel letto e controllava e riguardava ogni dettaglio descritto nel libro portato da Sangdoll. Era strano, ma si poteva definire che l'allievo aveva superato il maestro. Theodore aveva studiato ogni minimo dettaglio, quasi perfettamente, ma l'idea di farlo con uno shinigami per giunta maschio, gli faceva schifo. E ancor peggio era una donna e doveva anche ricevere invece di dare.

Kia:Preferisco morire invece di scoparmi quello shinigami.

Mormorò disgustato chiudendo il libro e posandolo sotto al letto, ma purtroppo era tutto perfetto. La notte la passò a pensare e giunse ad una conclusione. Anche se gli faceva schifo doveva scoparselo perchè se non l'avesse fatto, l'avrebbero scoperto.

***

Tutto era a pezzi nella residenza Phantomhive, gli shinigami trovarono Sunny che si dimostrò disposta a restituire ciò che era loro e, proprio quando tutto sembrava essere finita tutta quella caccia al ladro, la scatola con le anime era sparita.

Sunny:Eppure ero convinta che fosse qui sotto.
Bardroy:Parli della scatola di legno?
Sunny:Si, l'hai presa tu?

Domandò sentendo che sapesse come fosse fatta.

Bardroy:No. Purtroppo l'hanno presa quei disgraziati.
Paige:Maledizione! Ma qui non c'è pace.
William:Almeno sappiamo su chi battere.

Disse tranquizzando anche se era una calma apparente perchè dentro bestemmiava a morte Jeff che gli aveva portato via i suoi adorati occhiali. Ma comunque aveva ragione. Almeno avevano qualche indizio su chi fosse. Gli shinigami decisero di andarsene e Grell, vedendo Mary versione maschile,  corse tra da lei strngendola a se.

Grell:Che bello, allora sei venuto anche tu. Lo sai vero che da adesso in poi staremo in squadra assieme? Non ci staccheremo mai e poi mai.

Le disse entusiasto facendo gli occhi a cuoricino e sollevando sia Spears che  Sebastian dal fatto che Grell si fosse finalmente concentrato su qualcun altro.

Soma:Mi spiace non essermi presentato prima, io sono il principe Soma e lui è Agni.

Affermò facendo l'inchino a Rita, mentre questa guardava minacciosa il fratello.

Rita:P-principe? Cioè tu avevi un principe per amico e hai preferito affibiarmi un cane??
Ciel:Rita, calmati. Posso spiegarti.
Rita:No, questa me la paghi!!

Sbraitò correndogli dietro, prendendo la prima sedia che trovò, per rompergliela in testa.

Druitt:Più la vedo e più mi innamoro.
Alyss:Piantala e andiamocene. La festa è finita.

Rispose trascinandoselo fuori.

***

E mentre i servitori della residenza Phantomhive mettevano tutto al loro posto passò la notte e Theodore si ritrovava davanti ai suoi alleati a cercare di risolvere un grande problema.

Theodore:Siete un branco di imbecilli!

Urlò buttando tutto per aria.

Hannah:Purtroppo ci hanno assaliti. Erano in  troppi.
Theodore:Come facciamo adesso? Come? Quelle anime erano destinate a Ash. Se le hanno quei dannati shinigami, il dipartimento sarà strapieno e Chaman non riuscirà a trovare i cinematic records come dovrebbe perchè punteranno tutti verso di lui.
Ansel:Se fossi in te non mi preoccuperei così tanto.

Interruppe sorridendo attirando l'attenzione su di lui mentre era appoggiato al muro.

Theodore:Dov'è quell'altra disgraziata di Miki? Perchè non è con te?
Ansel:Penso che dovresti andare a controllare di persona. E' in una cella a medicarsi. A quanto pare ha rischiato molto, ma c'è riuscita.

Sentendo quelle parole, Theodore rimase sorpreso e si diresse nelle segrete dove trovò Miki a medicarsi il braccio, seduta a terra, in una di quelle celle. Anche se copriva la ferita, il sangue le scorreva dal braccio comunque. Non aveva un bell'aspetto. Sembrava che gliele avessero date di santa ragione, come poi è stato. Poi notò qualcosa che lo fece gioire il cuore. Quella ragazza era conciata così perchè era riuscita a recuperare e difeso con tutte le sue forze le sue preziose anime e se non fosse stato per lei, sarebbe andato tutto a monte.

Theodore:Non ci credo. Ci sei riuscita.
Miki:Ti ho mai deluso?

Domandò mentre il ragazzo si accovacciava e prendeva la scatola da terra vedendo che c'erano tutte le anime come desiderava. Il demone era sbalordito. Si voltò verso la ragazza e la guardò posando quelle anime a terra nuovamente.

Theodore:Chi te le ha fatte?
Miki:Un demone di nome Paolo. A quanto pare gli shinigami sembrano andare molto d'accordo con lui.

Rivelò, mentre il ragazzo si avvicinava prendendole il braccio. Prese uno straccio e l'aiutò a pulire la ferita, per poi guardarla sghignazzando e buttarsi su di lei.

Theodore:A quanto pare, sembra che davvero le donne ne sappiano una più del diavolo.
Miki:Sono riuscita ad uscirne viva solo perchè sono anch'io un dem...

E prima che potesse finire di parlare, Theodore la baciò.  Quella ragazza era riuscita a salvare il piano della sua vendetta e gliene era davvero grato. Quale modo migliore per dimostrarglielo se non inzittirla con un bacio e farlo con lei? E così, incominciò a spogliarla facendolo, ma non sapeva che una volta finito e uscito da quella cella avrebbe incontrato Ansel lì fuori ad aspettarlo, appoggiato al muro.

Ansel:Se fossi in te non giocherei con il mio giocattolino. Potresti innamorarti.
Theodore:Tranquillo. In testa ho solo l'idea di strappare il cuore di Undertaker con le mie mani. E poi dovevo mostrarle un pò di gratitudine, no? Dopotutto è stata meglio di tutti voi messi insieme.

Tranquillizzò sorpassandolo, mentre nella cella Miki aveva il cuore a mille. Nessuno lo sapeva, ma lei era innamorata di Theodore dal primo momento che l'aveva visto ed è stato proprio quello il motivo per cui ha deciso di partecipare al piano con Alois ed Ansel.

***

Il giorno successivo Sangdoll era al dipartimento e cercava di coprire Chaman come gli aveva chiesto, ma per coprirlo per bene doveva ascoltare i piani di Spears.

William:Finalmente posso rivedere.

Disse riavendo un paio di occhiali nuovi di zecca riuscendo nuovamente a vedere.

Scarlett:Che distetta. Le avevamo quasi prese.
Ronald:Se non fosse stato per le armi e tutto quel fumo, adesso riavremo le nostre anime.
Fire:Concordo.
William:Non perdiamoci d'animo. Almeno sappiamo chi ha le nostre anime.
Monika:Il cerchio si ristringe sempre di più. Pare che le anime siano state rubate da una certa Miki, alleata di Ash.

Rivelò entrando nell'ufficio di Spears con Paolo.

William:Tu, parassita! Perchè diamine non sei venuto?

Urlò vedendolo entrare, ma Monika lo fermò spiegandogli la situazione.

Monika:Pare che abbia visto quella ragazza uscire con la scatola delle anime. Ha cercato di contrastarla insieme a Raphael.
Scarlett:Parli dell'angelo?
Monika:Si. Pare che ci sia anche Chaman dietro tutta questa storia.

Sentendo quelle parole, Sangdoll andò in biblioteca dov'erano custoditi i cinematic records, ad avvertirlo di ciò che si parlava.

Kia:Tranquilla. Tanto non scopriranno mai che sono io, piuttosto va ad avvertire Theodore di tutto questo. Credo che si farà venire qualche piano niente male.

***

Intanto, alla residenza Phantomhive, arrivò un ragazzo alquanto insolito. 

Sebastian:Si? Desidera?
Ben:Mi chiamo Benjamin Drowned. Sono una vecchia conoscenza del conte Phantomhive. Vi ho scritto l'altro giorno per annunciarvi del mio arrivo.
Sebastian:Ma certo. Entri.

Invitò facendolo entrare. In quel momento la residenza incominciò a traballare. Le urla di Rita arrivarono fino alle orecchie del nuovo ospite. Urtata si diresse nel salone ritrovandosi davanti a questo ragazzo che era di bellezza mozzafiato, talmente bello che Rita ne rimase incantata. Era alto come il padre che lei aveva sempre ammirato, per intenderci la ragazza  gli arriva alle spalle, aveva un fisico scolpito, ma non era ben visibile a causa degli abiti che aveva addosso, molto simili a quelli del visconte Druitt. Aveva un portamento fine ed elegante. I suoi capelli erano corti di un biondo ramato, gli occhi di un azzurro limpido e la pelle marmorea. All'orecchio destro c'era un orecchino d’argento e un marchio tribale, che sembrava un tatuaggio, nero sul lato sinistro dalla spalla, proprio sul fianco del corpo, comprendendo anche il braccio.

Rita:Sebastian? Chi è?

Domandò attirando la sua attenzione. Il ragazzo alzò lo sguardo rimanendone incantato, quasi come avesse avuto un colpo di fulmine per lei.

Sebastian:Dice di essere un vecchio conoscente.
Rita:Nome, prego.
Ben:B...b....b...Benjamin...mi... mi chiamo Benjamin Drowned.

Rispose balbettando mentre incominciava ad arrossire dinanzi alla ragazza.

Rita:Benjamin... 

Incominciò a pensare ricordando un qualcosa vagamente. Chi è veramente questo "Benjamin" e perchè continuava a guardare Rita insistentemente? Quali altre avventure si troveranno ad affrontare gli shinigami? Riuscirà Chaman ad affrontare la prova più ardua della sua vita? E sopratutto, ci saranno altre minaccie pronte a colpire i nostri eroi? Scopritelo nel prossimo capitolo.



***

Angolo autrice.


Ciao, ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. 

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno partecipato. In particolare a...:
_MikyCullen_ = Sunny
Zantenstuken = Paige&Jeff
NikkyP = Lily/Emily
ITreMoschettieri=Manu&Kia
Gotich_Shinigami=Rosy
Youtuber_Shinigami=Mary
Tensi=Monika
Darkblue_moon=Scarlett
TheodoreDaisuke=Theodore&Raphael
Overdose_Nour=Sangdoll
Ahilay=Alyss
Suyka99=Fire
666_Hope_666=Michela/Miki&Ansel
_TaylorMomsen_=Alexandra/Alex
_Dark_Fallen_Angel=Benjamin/Ben


&....

*Rullo di tamburi*
ME! Infatti ho partecipato anche io con Rita.
Spero che sia di vostro gradimento e vi abbia portato un pò di suspance e che la battaglia vi abbia gasato abbastanza. Dovevo pubblicarlo lunedì, ma sono riuscita a finirlo prima e quindi l'ho anche messo.^^
Fatemi sapere che ne pensate. Alla prossima. Baci.

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Capitolo 16
*** Capitolo 13 ***


Capitolo 13.


Era di prima mattina quando l'urlo di Rita si propagò in tutta la residenza. Sicuramente starete pensando chissà cos'è successo. Ebbene, si era ritrovato un serpente velenoso nello stivale che stava per mettergli colui che aveva scelto come maggiordomo, ovvero Snake. Motivo? Beh... sentendo e ricordando che il contratto che avesse con Pluto era basato sulla fiducia reciproca e non coprendeva servigi come quello di Sebastian e Ciel, ha incominciato a fare capricci fino a quando Snake, per farla smettere, non si è offerto volontario per il ruolo di maggiordomo, pur restando il valletto di Ciel.

Snake:Mi scusi, non accadrà più. Dice Dan.
Rita:Lo spero. Mi ha fatto prendere un colpo.

E urtata si diresse nel salone dove notò subito la bellezza mozzafiato di Ben. 

Rita:Sebastian? Chi è?

Domandò attirando la sua attenzione. Il ragazzo alzò lo sguardo rimanendone incantato.

Sebastian:Dice di essere un vecchio conoscente.
Rita:Nome, prego.
Ben:B...b....b...Benjamin...mi... mi chiamo Benjamin.

Rispose balbettando incominciando ad arrossire dinanzi alla ragazza.

Rita:Benjamin... 

Incominciò a pensare ricordando vagamente qualcosa, ma non ne era molto sicura.

Rita:Credo di aver capito chi siete.

E mentre Ben cercava di avvicinarsi alla ragazza per chiederle qualcosa, il pianto di Adrian che proveniva dalla sala pranzo lo bloccò.

Soma:Come diamine si spegne questo coso?!
Agni:Signore, si calmi.

Disse vedendolo in difficoltà mentre cercava di tranquillizzare il piccolo tra le sue braccia. Ciel sospirò alzandosi da tavola e, inaspettatamente, lo prese tra le braccia incominciando a cullarlo. Così facendo riuscì a commuovere Lily con Finnian e Mey Rin che erano lì a guardarlo. Sebastian corse nella sala pranzo e, trovando quella scena, rimase sorpreso così come anche Rita, mentre il nuovo arrivato la ammirava. 

***

Intanto nel dipartimento falci, Ronald cercava di convincere le addette a ridargli la sua falce.

Ronald:Ehi, ciao dolcezza.

Salutò avvicinandosi alla segretaria del dipartimento.

Segretaria:Ciao Ronald. Che ci fai qui?
Ronald:Sono venuto a prendere la mia falce.
Segretaria:Ma non posso dartela ora. E' ancora in magazzino per essere ultimata. Abbiamo molte falci stamattina. Dovresti saperlo.
Ronald:Su via, qual'è il problema? Mi dai solo la mia e quella di Paige, così continuiamo il nostro lavoro senza queste caccole qui.

Disse posando la minifalce sul tavolo per convincerla, ma la segretaria ribattè sorpresa.

Segretaria:Paige? Allora è vero quello che si dice in giro.
Ronald:Perchè? Che si dice?
Segretaria:Che tu e la pazza isterica state insieme.

Provocò, ma Ronald non aveva intenzione di cedere. Voleva la sua falce ad ogni costo.

Ronald:Chi? Io? Con Paige? Naaaa! Sono single e poi non mi metterei mai con una come lei. Al massimo una botta e via.

Purtroppo quella risposta venne alle orecchie di Paige che stava proprio passando per di lì con suo fratello.

Jeff:Mi sa che ho mangiato troppo stamattina. Aspettami qui. Torno subito.

Avvertì lasciandola da sola e andando in bagno. Ovviamente incominciò a guardare minacciosamente sia Ronald che la segretaria. Dopotutto chi vedendo il proprio uomo fare le avance ad un ochetta non si arrabbi e/o ingelosisca?

Ronald:Se vuoi possiamo uscire insieme stasera. Dopotutto non posso tirarmi indietro davanti ad una bellezza del genere.
Segretaria:Dici sul serio?

Domandò col rossore in volto. Ronald si avvicinò a lei sparando pose sexy e convincenti per farsi dare ciò che voleva.

Ronald:Però sai cos'è che voglio.
Segretaria:D'accordo. Aspettami qui. Vado a prenderle subito.

Disse alzandosi ed entrando nel magazzino. Ronald era soddisfatto di ciò che aveva fatto, peccato però che Paige non la pensasse nello stesso modo. Così, prima che potesse avere la sua adorata falce tra le mani, Paige lo afferrò per i capelli trascinandolo e scaraventandolo nello scabuzzino, per poi chiudere la porta a chiave.

Ronald:Ma che ti prende?
Paige:Nulla.Pensavo solamente di rinfrescarti la memoria visto che quel giorno non si vedeva niente.
Ronald:Paige, non mi va di scherzare. Dammi la chiave.

E mentre facevano quel battibecco, Jeff uscì dal bagno e vedendo tutte quelle ragazze vicino alla porta dello scabuzzino si avvicinò.

Jeff:Che succede?
Fire:Pare che Ronald e Paige si siano chiusi lì dentro.
Jeff:Ma figurati. Paige mi sta aspettando vicino all'accettaz...

Si bloccò sentendo Paige urlare:

Paige:NO!
Ronald:Non fare la bambina. Dammela!
Paige:Ti ho detto di no.
Ronald:Avanti! Dammela!!

Urlò imponendosi. Jeff, sentendo quelle parole, pensò che Ronald volesse altro e incominciò a picchiare sulla porta sbraitando:

Jeff:Ronald! Giuro che ti ammazzo se tocchi la mia sorellina!!

Sentendo la voce di Jeff, Ronald incominciò a mormorare.

Ronald:Hai visto che hai fatto? Adesso c'è anche Jeff fuori. Avanti, dammela. Non mi va di prendermi a botte ed avere un richiamo da Spears.

La ragazza sospirò.

Paige:D'accordo. Vieni a prendertela.

Provocò fingendo di mettersela tra i seni, quando in realtà la nascose nel guanto. Ronald, senza pensarci, le sbottonò la camicia, poi vedendo i suoi seni nudi, realizzò la scemenza appena fatta.

Ronald:Ehm...Paige...dov'è la chiave?
Paige:Ce l'ho io.
Ronald:Dove? Lì non c'è.
Paige:Scava meglio. Forse la troverai.

Disse con voce sexy e dolce prendendo la mano del ragazzo per mettersela sul seno, ma Ronald se la tirò.

Ronald:Ormai ti conosco. E' un modo per farmi cedere, ma io non lo farò in servizio. Non mi va di essere declassato.

La ragazza si avvicinò all'orecchio del ragazzo sussurrandogli:

Paige:Avanti, finisci ciò che hai iniziato. Non vorrai lasciami mica così.
Ronald:Non mi convinci. Io...

La ragazza incominciò a leccargli il collo e allora Ronald perse tutti i sensi. La prese per le gambe sollevandola da terra e baciandola con passione incominciarono a farlo facendo sbraitare Jeff fuori alla porta che sentiva tutto.

***

Intanto, nel dipartimento amministrativo, Spears assegnava le squadre per il caso del recupero anime.

William:Dobbiamo scavare da cima in fondo la città. Non possiamo permetterci che quei dannati parassiti si appropiano delle nostre anime.
Monika:Sono d'accordo. 
Manu:Come ci organizziamo?
William:Manu? Tu non parteciperai. Siccome Kia sembra essere ancora confusa, direi di starle vicino.
Manu:Si, signore.

Disse uscendo dalla porta diriggendosi verso la cugina.

William:Rosy? Tu andrai da Raphael. Pare che il caso coincida anche con lui, quindi scopri cosa c'è sotto.
Rosy:Certamente.
William:Scarlett? Tu inizierai la ricerca con James. Andrete verso il bosco. 
Scarlett:James?

Chiese incredula.

Monika:Chi è James?

Ad un tratto si avvicinò uno shinigami. Era alto 1.85 cm. Aveva dei lineamenti nobili con un fisico ben definito, una carnagione chiara, occhi verde-giallastro tipici dei shinigami, coperti da occhiali neri e  capelli corvini, lisci, portati abbastanza corti. Il naso leggermente all'insù, labbra delle dimensioni medie e rosee. Aveva uno sguardo freddo e deciso.

Scartell:Chi non muore si rivede.

Ironizzò infastidita.

James:Quanto entusiasmo. A quanto pare l'acidità non ti è ancora passata. Devo dedurre che sei ancora sola, senza un uomo che ti rinfreschi ogni tanto.
Scarlett:Queste non sono cose che debbano interessare ad un egocentrico megalomane come te.

Rispose contrariata incrociando le braccia.

Monika:Will? Non credo che vadano molto d'accordo.
William:Poco importa. Devono adempiere al loro compito. Ovviamente, tu starai con me e cercheremo in città dalla bottega di Undertaker al cimitero.
Monika:D'accordo.
William:Invece Grell e Mar andranno nel centro. Tutto chiaro?

Domandò facendo annuire tutti.

Grell:Staremo sempre insieme! Vicini vicini!

Esclamò abbracciando Mary.

Mary:Certo che sei proprio appiccicoso quando vuoi.

Mormorò tra se e se, ma Grell la riuscì a sentire prendendole le mani.

Grell:Che bella voce che hai. E' così fine ed elegante.
Mary:Che?

Urlò vedendolo praticamente appiccicato a lei che la guardava con occhi sognanti.

William:Piuttosto, dov'è quello scansafatiche di Ronald?
Monika:Ha detto che cercava di riprendersi la sua falce.

Spears si alzò e andò nel dipartimento delle falci dove trovò Jeff che voleva dare addosso a Ronald.

Jeff:E' la mia sorellina.
Paige:Ma piantala, Jeff. Dovresti abituarti all'idea mia e di Ronnie.

Disse stringendosi al braccio di Ronald e facendo andare su tutte le furie Jeff.

Jeff:Ma neanche per sogno!
William:Che succede qui?

Interruppe vedendo tutto quel casino.

Fire:Sembra che a Jeff non vada giù che Ronald vada d'accordo con Paige.
Jeff:Altro che d'accordo! Quello si scopa la mia adorata sorella ed io mi devo stare anche zitto? 
Ronald:Cose che capitano.
William:Invece di pensare a queste cretinate, tornate a lavoro. ORA!

Sbraitò riportando l'ordine. E mentre si mettevano all'opera uscendo dal dipartimento incontrarono una ragazza. Era alta 1.85 circa, occhi ambrati e capelli di un castano scuro tendente al nero che le arrivavano fino ai reni. Aveva la pelle color bronzo, ma tutto questo lo sapeva solo chi la conosceva. In lei erano visibili solo gli occhi poichè indossava un burqa. Monika, appena la vide, la riconobbe andando verso di lei abbracciandola.

Monika:Andromeda! Che ci fai qui?
Andromeda:Ho sentito che avevate bisogno d'aiuto.
William:Arrivi giusto in tempo. 

Così Spears incominciò a raccontarle tutto l'accaduto.

***

Intanto, nella residenza Phantomhive, Ciel accoglieva l'ospite facendolo accomodare in camera sua.

Ben:Vi ringrazio molto della vostra ospitalità.
Ciel:Non dirmi che ti piace.
Ben:Che?
Ciel:Parlo di Rita. Ho notato come la guardi. 
Ben:Ecco...veramente...

Incominciò a balbettare arrossendo di colpo.

Ciel:Saresti il ragazzo perfetto per lei. Ho sentito che non bevi, non fumi, non giochi d'azzardo, hai proprio tutte le qualità che lei cerca in un uomo.

Sentendo quel discorso, Rita che era di passaggio vicino la camera di Ciel, si fermò ed incominciò ad ascoltare parola per parola.

Ben:Davvero? Cioè... sarebbe meraviglioso se....

Ma prima che potesse dire la sua Ciel lo interruppe cercando di fargli abbandonare ogni speranza che aveva.

Ciel:Meglio dirtelo subito senza giri di parole e senza darti false speranze....

Rita intuì cosa volesse dire il fratello così entrò, prima che potesse mandare tutto all'aria e condannarla ad una vita insieme al cane Pluto.

Ciel:Mia sorella si è appena fi....

E prima che potesse concludere la frase, la ragazza bloccò il fratello abbracciandolo e stringendolo a punto tale da fargli mancare l'aria.

Rita:Fratellino caro. Di che parlate?
Ben:Mi...mi stava dicendo che...che voi...vi...
Ciel:Che ti sei appena fi....

E Rita lo interruppe ancora una volta dandogli un pugno nello stomaco.

Ben:Quindi...voi... vi siete fidanzata.

Disse comprendendo e abbassando la testa pensando che la donna che amava ormai era già di qualcun altro, ma Rita, siccome non voleva perdersi un ragazzo VERO che avesse le qualità che cercava, incominciò ad urlare.

Rita:NO! Cioè... mio fratello voleva dire che mi sono appena fi....

Incominciò a pensare balbettando quel fi per un quarto d'ora, finchè non si inventò qualcosa.

Rita:Fi...fidata.
Ben:Fidata?
Rita:Ma certo. Di questi mascalzoni per le strade, sa... quelli... che vendono sulle bancarelle ed ho fatto male perchè mi hanno rifilato un falso.
Ben:Oh.. ma dovete...dovete stare attenta a questi tipi.
Rita:Potete scusarci un'attimo. Dovrei conferire qualche parola con mio fratello.

E prima che potesse rispondere con un va bene, Rita trascinò letteralmente Ciel fuori dalla stanza.

Rita:Ma che diamine combini? 
Ciel:Secondo te che posso combinare? Sto solamente cercando di essere chiaro.
Rita:Possibile mai che vuoi farmi sposare con un cane? Già hai mandato tutto a puttane con Soma dicendogli che ero già fidanzata, non puoi farlo anche con Ben.
Ciel:Guarda che a Soma non gliel'ho detto per puro piacere, ma perchè non mi piace. Già non lo sopporto come contabile, figuriamoci a tenerlo come cognato.
Rita:Si, ma perchè vuoi mandare all'aria anche con Ben?

Incominciò a chiedere vedendo che il fratello sembrava contrariato dalla presenza di quel tipo.

Ciel:Perchè Sebastian non l'ha messo nella lista dei potenziali ragazzi. L'unico che corrispondeva alla tua descrizione era Soma, ma avevo detto che non volevo uno che non era del nostro paese e quindi mi rifiuto anche di accettare questo Benjamin o come diamine si chiama lui.
Rita:Invece non ti lascerò buttare all'aria tutto.
Ciel:Se proprio lo vuoi anche essendo americano, comunque rimane il fatto che abbia dei vizi pur dicendo di non averli. Sebastian non si sbaglia mai.
Rita:Tranquillo. Verificherò io stessa. Nessun dongiovanni ha resistito alle mie prove.

Disse sorridendo mentre Ciel ritornava in camera con l'ospite.

***

Intanto Rosy si ritrovava ad obedire agli ordini dati da Spears. Sapeva che Raphael era in città e doveva assolutamente trovarlo e scoprire che altro c'era sotto, ma mentre camminava fu aggredita alle spalle dai tre fratelli Canterbury, Thompson e Timber. La ragazza cadde a terra e cercò di riprendere la sua falce spada allungando la mano, ma Thompson si mise su di lei calpestandole la mano.

Rosy:Maledizione.

Tra le mani Timber e Canterbury avevano una sottospecie di ragnatela creata da Claude. L'avevano attaccata di proposito facendola cadere nella ragnatela dove Rosy non riusciva più a muoversi. Era intrappola, ma la cosa peggiore era che quelle ragnatele erano taglienti come lame. La ragazza sentiva che stava per essere tagliata viva e così incominciò ad urlare. L'urlo di Rosy si propagò in tutta la città arrivando alle orecchie di Raphael, Grell e Mary che nel frattempo si erano incontrati.

Raphael:Lasciatela in pace!

Esclamò tirando la sua frusta verso i tre che mollarono la presa.

Mary:Rosy? Va tutto bene?

Chiese avvicinandosi a lei che era stremata e aveva tagli ovunque.

Rosy:La mia falce...

Sussurrò con quel filo di voce che le rimaneva per poi svenire. La sua falce spada era stata inspiegabilmente distrutta. Vedendo la maggioranza numerica del nemico, i tre si ritirarono, ma Mary non voleva farseli scappare, sopratutto dopo che avevano attaccato la sua amata sorella.

Mary:Bastardi! Tornate indietro!

Sbraitò inseguendoli. Grell, vedendola andare via e Raphael che cercava di guarire le ferite di Rosy, decise di inseguire il suo amato Mar.

Grell:Darling, aspettami!

Ordinò, ma ormai era andata. La ragazza era vicino ai tre, talmente vicino che con un colpo di falce-ascia, li prese in pieno, ma non bastò ad ucciderli. Anzi. I tre, con un gioco d'astuzia, la intrappolarono nei vicoli utilizzando proprio quella ragnatela. Mary non poteva fare un passo ne avanti ne indietro. Sapeva che se l'avesse fatto si sarebbe fatta male e non poco. I tre incominciarono ad attaccarla ripetutamente. Alla ragazza cadde la maschera dal volto ritrovandosi a cadere indifesa a terra. Quel gruppo di demoni stava avendo la meglio. Ormai Mary era spacciata finchè Grell non corse in suo aiuto mettendo in fuga quei disgraziati, ma nell'intervenire la sua falce si ruppe a causa delle ragnatele.

Grell:Bastardi! Mi dovete una nuova falce! Maledetti!

Urlò contro i tre che ormai erano lontani. La ragazza incominciò a piangere. Ormai era spacciata. La sua copertura era saltata. Se Grell si fosse avvicinato avrebbe scoperto tutto, ma lui non poteva affatto avvicinarsi a causa proprio di quelle ragnatele.

Grell:Mar? Tesoro? Stai bene?
Mary:Non ti avvicinare.

Grell abbassò lo sguardo e vide la maschera della ragazza a terra, per poi riguardare Mary.

Grell:Oh...finalmente hai messo il tuo volto splendido fuori.
Mary:Non ti avvicinare! 
Grell:Oh... ho capito. Vuoi continuare a fare il misterioso. D'accordo, ma comunque la maschera è andata a pezzi.

Disse lasciando incredula la ragazza che si voltò lentamente verso di lui trovandolo a frugare nella spazzatura a cercare qualcosa per coprirle il volto.

Grell:Maledizione. Qui non c'è nulla. 

Poi ci pensò su e prese il lungo fiocco nero che aveva attorno alla giacca rossa che portava e gliela passò.

Grell:Vedi se va bene, Darling.

La ragazza, commossa, prese quel fiocco e, grazie alle ragnatele taglienti, tagliò due pezzi facendo i buchi per gli occhi in modo che potesse vedere. Si alzò, mettendosi quel nastro e prese i suoi occhiali, grandi color verde acqua e ricoperti di brillantini, dalla tasca mettendoseli, mentre Grell cercava un modo per togliere tutte quelle ragnatele che erano accanto alla ragazza.


Mary:Grazie.

Sussurrò voltandosi verso di lui che, vedendo le sue labbra scoperte rosee, la montatura femminile dell'occhiale e i lineamenti delicati della ragazza, invece di intuire chi fosse e di arrabbiarsi sembrò innamorarsi ancora di più di lei.

Grell:Che bel volto che hai, darling. Perchè non lo hai mostrato subito?

Mary intuì che non avesse ancora capito chi fosse. Era sollevata della cosa, anche perchè poteva vedere meglio con il nastro dato da Grell. Il ragazzo tolse tutte le ragnatele intorno a lei, tagliandosi anche. La ragazza lo guardava sorpresa. Aveva fatto tutto quello per proteggerla e salvarla, ma ciò non toglieva che era terribilmente arrabbiata con lui, perchè aveva rischiato la vita per salvarla e non poteva permettere che il suo amato si facesse del male per colpa sua.

Mary:Sei un idiota.

Affermò guardandolo arrabbiata.

Grell:Mar, tesoro? Che ti prende?
Mary:Che mi prende? Potevi morire! Che diamine ti è passato per la testa?!
Grell:Ma...io...
Mary:Non ti permettere più di fare altre scemenze del genere, hai capito?

Sbraitò prendendolo per la giacca e scuotendolo per poi allontanarsi.

Grell:Ma...Mar...

Balbettò avvicinandosi. La ragazza impugno la sua falce rotta e incominciò a colpirlo ripetutamente dicendogli con le lacrime agli occhi:

Mary:Sei un'idiota! 

Continuava a ripetere colpendolo in ogni parte del corpo finchè il ragazzo non afferrò la falce e ribaltò la situazione, bloccandola al muro che era dietro di lui. Nel bloccarla, si accorse degli occhi lucidi della ragazza. 

Grell:Ma...tu stai...
Mary:Non guardarmi! Allontanati subito da me!

Urlò, ma il ragazzo fece tutt'altro.

Grell:Nessuno ha mai temuto per la mia vita o ha mai pianto per me. Nessun uomo ha mai fatto tanto.

E con quelle parole e il rossore in volto Grell appoggiò le sue labbra alla ragazza baciandola appassionatamente. Era un bacio lento, ma parlava molto delle loro emozioni.

***

Intanto Raphael aveva portato Rosy alla bottega di Undertaker cercando di curarla nel modo migliore.

Rosy:Cos'è successo?

Chiese aprendo gli occhi e guardandosi intorno.

Undertaker:Pare che hai avuto un bell'attacco da quei demoni.
Raphael:Cosa volevano?
Rosy:Non lo so. Io ti stavo cercando. Spears voleva sapere di più riguardo Chaman e il motivo per cui lo cerchi.
Raphael:Beh.. il motivo è semplice. Se Chaman è rinato vuol dire che ha un piano in mente. L'ultima volta, che io sappia, voleva uccidere gli shinigami. Stavolta non so.

Spiegò brevemente senza scendere nei dettagli.

Undertaker:Confermo. Chaman è piuttosto rozzo e impertinente.
Rosy:Conosci pure tu questo tizio?

Domandò vedendo che anche Undertaker, che era al suo fianco, ne sapeva qualcosa.

Undertaker:Kia si ritrova con un occhio e un braccio in meno a causa di quell'essere.
Raphael:Se rinasce vuol dire che gli shinigami sono in grave pericolo e i demoni metteranno sottosopra tutta la città raccogliendo e sfamandosi di tutte le anime esistenti. Per questo dobbiamo fermarlo.
Rosy:Non ci credo. Allora già ha attaccato in passato.
Raphael:Si e dobbiamo muoverci. Non abbiamo molto tempo.

Disse facendola alzare. I due uscirono dalla bottega e Rosy, vedendo che Undertaker non li seguì, tornò indietro.

Rosy:Under? Non vieni?
Undertaker:No, io rimango qui. Ho cose più divertenti da fare.

La ragazza uscì, ma sentiva che c'era qualcosa di strano nell'aria. Infatti, pochi minuti dopo, entrò Chaman nella bottega. Ormai aveva completato l'insediamento e aveva tutti i ricordi di Kia. Così incominciò ad ammaliare Undertaker in qualche modo, mentre questo puliva le bare. Si mise dietro di lui a lo abbracciò.

Kia:Scusami per l'altro giorno. Io... non volevo rifiutarti.
Undertaker:Tranquilla. Dovevo capirlo anch'io che tu non volevi e stavi male ancora per ciò che hai subito.
Kia:Ti ricordi la nostra prima volta? L'abbiamo fatto proprio su questa bara.

Ricordò facendo svanire i dubbi di Undertaker su di lui. Lo shinigami si voltò e abbracciò la ragazza dicendole:

Undertaker:Tranquilla. Quando ti sentirai pronta a farlo, me lo dirai tu.

Quelle parole fecero sghignazzare Chaman. Aveva guadagnato altro tempo prima di farlo, ma sapeva che prima o poi doveva scoparsi l'uomo che odiava.

***

Intanto Theodore se ne stava nel suo covo a ricevere la visita di Ash.

Ash:Com'è andato il vostro piano? Le avete prese?
Theodore:Certo, la mia sottoposta preferita non mi ha deluso. Non l'ha mai fatto e mai lo farà.

Rispose mostrandogli le anime.

Ash:Bene. Pensavo che non ce l'avreste fatta. 
Claude:Dobbiamo solo sbarazzarci degli shinigami e degli intrusi.
Ansel:Dobbiamo trovare un modo per tenere a bada Sebastian e Paolo. Quei due demoni non la contano giusta.
Alois:Già, avete visto cosa ha fatto quel Paolo a Miki? Per poco non l'ha uccisa.

Riferì mentre Hannah gli cambiava la fascia dalla pancia a causa della ferita che gli aveva creato Lily.

Ash:Per Sebastian non dovete preoccuparsi. Faccio ancora parte della servitù della regina. Sicuramente se verrà dato un incarico al suo padroncino non riuscirà a non seguirlo.
Hannah:Sono d'accordo. Il problema è Paolo.
Miki:Relativamente...

Disse interrompendo il discorso.

Theodore:Che intendi? Hai un piano?
Miki:Lui, proprio come gli shinigami, cerca solo le anime. Basterà prendere la scatola e metterci un paio di anime dentro. Il resto ne avremo noi. 
Theodore:Ma sei impazzita? 
Miki:No, perchè se ci va bene, avremo sia le anime che c'erano dentro, sia il demone degli shinigami, ma se va male non rischieremo molto. Solo due anime su migliaia se non milioni di trimilioni.

Sentendo il piano, Theodore incominciò a ridere.

Theodore:Però, mi piace. 
Ash:Hai davvero un'ottima sottoposta. 
Theodore:Lei è l'unica a non essere come questi incapaci.

In quel momento entrarono i tre fratelli Canterbury, Thompson e Timber nel covo dando la notizia di aver disarmato altri shinigami.

Theodore:Perfetto. Ansel? Va in giro e vedi se ci sono altri sospettati.
Ansel:Ehi, giocattolino? Andiamo!

Disse prendendo Miki per mano e trascinandola fuori con lui, mentre nel covo entrava Sangdoll riferendo dei sospetti degli shinigami.

Theodore:Tranquilla. Finchè hanno sospetti non è un problema. 
Hannah:Il problema è se scoprono che risiede nel corpo di Kia.
Theodore:Questo problema non ci sarà. 

Rispose facendo un sorriso inquietante.

Alois:Perchè ho l'impressione che tu abbia un piano?
Theodore:Perchè è così. Sangdoll? Torna dagli shinigami, quanto a voi preparatevi. Presto attaccheremo Chaman. Se aggrediamo tutti tranne lui i sospetti si raddoppieranno e non possiamo permettercelo.
Ash:Sarebbe un onore combattere al vostro fianco.
Theodore:No, tu devi occuparti della faccenda Phantomhive. A questo si occuperanno Hannah e Claude.

Affermò deciso.


***

Intanto, nella residenza Phantomhive, Sebastian si ritrovava a svolgere le sue solite manzioni quando, passando per il giardino, vide Sunny sulle scale pensierosa.

Sebastian:Qualcosa non va?
Sunny:Oh...no. Sta tranquillo.

Rispose con volto spento. Il demone si sedette accanto a lei.

Sebastian:Avanti, con me potete parlare di tutto.
Sunny:Mi sento una vera sciocca. Quel bastardo mi ha ingannato fin dal principio. Se solo fossi stata meno ingenua, forse...forse...

La ragazza non riuscì a finire la frase che scoppiò a piangere. Il demone, vedendo il suo pianto, non riuscì a resistere e l'abbracciò cercando di tranquillizzarla.

Sebastian:Gli angeli sono creature orribili. Tu... non ne hai colpa.

Sentendo quelle parole Sunny si staccò di scatto.

Sunny:Cos'hai detto?
Sebastian:Che non ne avete colpa.
Sunny:No, prima.
Sebastian:Che gli angeli sono orribili. Lo so. Probabilmente voi non capirete, ma...

La ragazza si alzò di scatto.

Sunny:Capisco perfettamente invece. Solo che non pensavo di essere reputata così.

Con le lacrime agli occhi, Sunny cercò di ritirarsi nella sua stanza, ma fu fermata da Sebastian che la prese per mano.

Sebastian:Aspettate. Voi...siete un angelo?

La ragazza annui e il volto di Sebastian divenne sempre più sorpreso.

Sebastian:Perdonatemi, io non credevo che voi foste una di loro. Di solito sono perfidi e infimeri.
Sunny:Gli angeli caduti come Ash lo sono. Non coloro che stanno in servizio.

Rispose voltandosi verso di lui.

Sebastian:Oiboh. Questo è davvero un problema.
Sunny:Questo cosa?
Sebastian:Un diavolo di maggiordomo come me non dovrebbe provare certi sentimenti per un angelo come voi. 

Confessò lasciando la ragazza senza parole.Alexandra, che era di passaggio di lì, sentì tutto rimanendone sorpresa. Pensava che potesse nascere qualcosa tra lei e quel demone e invece lui sembrava attratto da quell'angelo, ma non voleva perdersi d'animo. Lei aveva una carta in più a Sunny, ovvero era una mezzosangue angelo e demone e di conseguenza era più possibile che Sebastian avrebbe scelto lei che Sunny. Doveva solo farsi notare come ragazza, invece di bambina come Sebastian l'aveva sempre vista. 

***

Intanto Lily cercava di convincere Ciel ad uscire con lei ed il piccolo.

Lily:Avanti. Non è la fine del mondo.

Disse prendendolo per il braccio.

Ciel:Ma poi dovrei lasciare Rita con Ben.
Lily:E qual'è il problema? 
Ciel:Il problema è che sembra che sia intenzionata a metterlo alla prova. E già hai visto cosa fa quando vuole mettere qualcuno alla prova.
Lily:Avanti! E' inutile che ti preoccupi. E poi c'è Sebastian, Sunny, Soma e Agni, per non contare anche l'altra amica di Sebastian. Non starà da sola.
Ciel:E' questo il punto. Figuraccia maggiore.

Rispose preoccupato. Allora Lily sospirò dicendogli:

Lily:E poi ti ricordo che anche tu ne hai fatte passare a Sebastian. Lui non ne voleva proprio sapere di Pluto e tu gliel'hai messo sotto al naso.
Ciel:Deve essere un vizio di famiglia allora.
Lily:Avanti. Non staremo via per molto tempo.

Il ragazzo sospirò convincendosi.

Ciel:E va bene. Basta che non mi assilli.

E così Ciel, Lily ed il piccolo Adrian uscirono come una bella famigliola felice. 

***

Intanto, nella residenza Phantomhive, veniva il visconte Druitt accompagnato da Alyss. Dopotutto il visconte non poteva permettersi di lasciarsi perdere qualcuno che l'avesse rifiutato, nonostante Alyss gli avesse detto di non insistere. 

Druitt:Dov'è? Dov'è la mia amata??

Chiese entrando nella residenza incominciando a cercarla, ma tutto avrebbe pensato al di fuori di trovarla come la vide, ovvero alle spalle di Ben che tentava di sedurlo come aveva fatto con Pluto. Come reagirà Druitt davanti a questo "affronto"? Gli shinigami riusciranno a contrastare Theodore e i suoi piani? E Chaman riuscirà a superare il disgusto e attenersi ai piani di farlo con il suo peggior nemico? Scopritelo nel prossimo capitolo.



***

Angolo autrice.


Ciao, ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. 

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno partecipato. In particolare a...:
_MikyCullen_ = Sunny
Zantenstuken = Paige&Jeff
NikkyP = Lily/Emily
ITreMoschettieri=Manu&Kia
Gotich_Shinigami=Rosy
Youtuber_Shinigami=Mary
Tensi=Monika&Andromeda
Darkblue_moon=Scarlett&James
TheodoreDaisuke=Theodore&Raphael
Overdose_Nour=Sangdoll
Ahilay=Alyss
Suyka99=Fire
666_Hope_666=Michela/Miki&Ansel
_TaylorMomsen_=Alexandra/Alex
_Dark_Fallen_Angel=Benjamin/Ben


&....

*Rullo di tamburi*
ME! Infatti ho partecipato anche io con Rita.
Spero che sia di vostro gradimento e vi abbia portato un pò di suspance. Inoltre ricordo che sono aperta ad ogni richiesta riguardante la storia. Fatemi sapere che ne pensate. 
Alla prossima. Baci.

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Capitolo 17
*** Capitolo 14 ***


Capitolo 14.



Lily e Ciel erano usciti insieme al loro bambino e Rita, vedendo che era rimasta sola con Ben, ne approfittò della situazione per verificare chi fosse realmente iniziando a provocarlo nello stesso modo in cui fece con Pluto. Lo invitò in salone dove anche Soma e Agni, sotto assistenza di Mey Rin che era stata ordinata di tenerla d'occhio insieme a Sebastian. Aveva provato a farlo bere, fumare e giocare d'azzardo, ma non ne voleva sapere. Anzi, sembrava quasi infastidito dalle prove della ragazza. Possibile mai che fosse davvero un ragazzo per bene come voleva la cara Rita? Così incominciò a fare il solito trucchetto che faceva sempre per verificare se fosse un dongiovanni. Mettendosi dietro di lui abbracciandolo.

Rita:Siete davvero un ragazzo molto carino, lo sapete?

Disse stringendolo a se. Nel stringerlo il ragazzo incominciò ad arrossire di botto sentendo il seno della ragazza premere sulla sua testa. In quel momento faceva iruzione nella residenza il visconte Druitt accompagnato da Alyss.

Druitt:Dov'è? Dov'è la mia amata??

Chiese entrando nella residenza incominciando a cercarla, ma tutto avrebbe pensato al di fuori di trovarla come la vide. 

Druitt:E voi chi diamine siete? Che ci fate con il mio bocciolo?
Ben:R-Rita... 

Balbettò alzandosi di scatto scappando via.

Rita:Ok. Sembra un tipo piuttosto timido.
Mey Rin:Signorina! Che diamine avete combinato? Se lo sa il padroncino andrà su tutte le furie.
Rita:Tranquilla. Adesso vado a sistemare la cosa. Intanto buttate fuori dell'idiota del visconte.

E con questo andò a cercare Ben, mentre fece cadere il mondo addosso al visconte. 

Druitt:Non potete allontanarmi da lei! Io la amo, proprio come lei ama me!
Alyss:Avanti, andiamo!
Druitt:No! Io lo so. Mi sta mettendo alla prova! Ne sono sicuro!
Soma:Ma è sempre così?

Domandò il principe a Mey Rin che annuì, mentre Rita era arrivata nella sala centrale e notò Pluto, sotto forma canina, che ringhiava contro Ben.

Rita:Pluto. Sta giù! Accuccia!

Ordinò andando verso di lui mettendolo a sedere e accarezzandolo.

Rita:Va tutto bene?
Ben:Si, grazie. E' ...il vostro cane? E' davvero... enorme.
Rita:Si, fa da guardia alla residenza. Un posto così grande può essere preso di mira da chiunque.
Ben:I...immagino.

Continuò a balbettare. La ragazza si staccò da Pluto e si avvicinò al ragazzo.

Rita:Comunque mi spiace per prima. Non volevo mettervi a disagio, ma sa... ci sono tanti ragazzi che dicono una cosa e poi ne fanno un'altra. 
Ben:Oh..non preoccupatevi. Io...io capisco. Capisco perfettamente...

La ragazza sorrise e quello scambio di sorrisi irritò molto Pluto che iniziò a ringhiare di nuovo.

Rita:Ehi, ma cosa ti prende? Non sarai mica geloso, spero.

Gli disse vedendo Ben ritornare in sala. Il demone segugio sembrò urtato dalle parole della ragazza e così uscì fuori rannicchiandosi a terra.

Rita:Ah..chi ti capisce. Sei davvero strano quest'oggi.

E con questo ritornò in salone.

***

Intanto Paige, non essendole ancora passato il fatto che una bastarda l'avesse chiamata pazza isterica, decise di andare da lei. Anche perchè Ronald non era riuscito a prendere quelle benedette falci a causa sua e quindi doveva rimediare.

Segretaria:Oh..ciao, Paige. In cosa posso aiutarti?
Paige:Ciao Betty. Mi serve la mia falce.
Segretaria:Ma non te le posso dare prima di...

La ragazza la prese per la gola iniziando a soffocarla.

Paige:Ascoltami bene. Ho sorvolato il fatto che mi hai chiamata pazza isterica, ho fatto finta di non sentirti fare la smorfiosa con il mio uomo, ma adesso mi devi dare la mia falce se non vuoi finire all'inferno.

E con questo la scaraventò a terra. La povera segretaria, che era a conoscenza delle vittime fatte da Paige, decise di andare subito a prenderla.

Segretaria:Eccoti la tua falce. Contenta?

Domandò cercando di calmarla.  Paige analizzò la falce in ogni minimo dettaglio e poi guardò la ragazza con un sorriso alquanto inquietante.

Paige:Molto bene, ma sembra che ti sia dimenticata qualcosa. Io non permetto a nessuno di avvicinarsi o parlare con il mio Ronnie!!

Sbraitò tagliandole la testa dal collo con un sol colpo di falce, poi andò nel magazzino per prendere il resto delle falci dei compagni e ritornare da loro.

***

Intanto, fuori al palazzo shinigami, Ronald era abbastanza preoccupato.

Ronald:Ma dove si sarà cacciata Paige? 
Jeff:Sicuramente starà cercando di togliersi il tuo fetore di dosso.
Ronald:Jeff, la pianti? Quante volte te lo dovrò dire che è stata lei a saltarmi addosso.
Jeff:La mia dolce sorellina non salterebbe mai addosso ad un idiota come te.
Fire:Finitela voi due. Dovete andare d'accordo. Non potete litigare in eterno.

Separò i due da una lite sicura. In quel momento arrivò Paige con le falci a portata di mano.

Fire:Paige!! Come hai fatto?
Paige:Metodi facili e veloci.
Jeff:La mia falce. Che bello rivederti.

Disse abbracciandola e baciandola, mentre Ronald sembrava molto fiero di Paige.

Ronald:Incredibile. Sei riuscita a prenderle anche prima di me. Come hai...?

E prima che potesse chiederle come avesse fatto, la ragazza incominciò a sorridere tendengli un pacco.

Ronald:Cos'è?
Paige:E' un regalo per te, Ronnie caro.
Ronald:Un regalo?

Insospettito e incuriosito, il ragazzo aprì il pacco ritrovandosi la testa della segretaria con cui aveva parlato qualche ora prima ed incominciò ad urlare.

Ronald:Che diamine significa??
Paige:Beh... semplice. Non so come mi consideri, ma se pensi che sia la tua ragazza, allora è un bene. Ma se pensi che sia solo una botta e via, sarò la più grande tortura che ci sia, visto che potrai interagire solo con il possessore di questo corpo, cioè il mio. Non potrai parlare, guardare, ammirare,  baciare e sopratutto scopare con nessun'altra che non si chiami Paige Ambrose!

Chiarì nervosa e Ronald gettò quella testa rispondendo con un va bene. Paige fu talmente presa alla sprovvista che non riuscì a fare almeno di abbracciarlo e baciarlo. Poi iniziarono la ricerca insieme a Fire e a Jeff.

***

Intanto Monika, Andromeda e Spears iniziavano la ricerca, ma sembrava tutto inutile. Finchè non incontrarono Rosy e Raphael.

Monika:Rosy! 

Chiamò vedendola che zoppicasse e che non aveva più la sua falce con se.

William:Che è successo?
Rosy:Mi hanno attaccata. Hanno distrutto la mia falce e adesso sto cercando mia sorella. Ha seguito insieme a Grell quei disgraziati, ma non è ancora in giro.
Raphael:Temiamo che si stata rapita.

Spiegarono sinteticamente.

Andromeda:E' terribile quello che sta accadendo.
Raphael:I demoni ne stanno provando di tutte. Dobbiamo fermarli al più presto.
Rosy:Raphael pensa che ci sia Chaman dietro tutta questa storia.
Monika:Credo che dovremo farci aiutare da Paolo. Dopotutto, un demone conosce gli altri demoni. Che ne pensate?

Chiese, ma Spears non sembrava d'accordo.

William:Non mi piace quel Paolo. E' vero che ci ha dato grandi informazioni riguardanti il ladro, ma ciò non toglie che è pur sempre un parassita.
Andromeda:Che io sappia Paolo non ha mai tradito mia sorella, anzi. E' sempre corso in aiuto. Anche essendo un parassita, è pur sempre nostro alleato.

Difese la sorella di Monika convincendo Spears.

William:Va bene, ma solo per questa volta.

Monika richiamò Paolo e gli ordinò di setacciare tutta la zona per scoprire cosa c'era sotto. Allora il demone eseguì gli ordini, o almeno così sembra. Infatti, si ritrovò presto davanti a chi aveva architettato quel piano, ovvero Theodore. Erano sul tetto di una delle case distanti pochi metri l'uno dall'altro, ma invece di attaccarlo, Paolo si inchinò al suo cospetto.

Paolo:Il vostro piano sta riuscendo alla perfezione.
Theodore:Molto bene. Pensa ancora che sia suo alleato?
Paolo:Si, mio signore.

Rispose alzandosi. 

Theodore:Ascoltami bene. Adesso attaccheremo Chaman per non destare altri sospetti e tu fingerai di salvarlo. Intesi?
Paolo:D'accordo.

Miki, vedendo Theodore parlare con Paolo, incominciò a preoccuparsi. Lei, come anche gli altri partecipanti del piano, non sapevano del complotto tra lui, il demone degli shinigami e Chaman. Così, temendo il peggio, corse subito in suo aiuto mettendosi davanti a Theodore facendogli da scudo.

Miki:Bastardo! Tenta di torcergli un capello e giuro che ti ammazzo.

Sbraitò contro il demone che invece di impaurirsi, incominciò a ridere.

Paolo:Che scena patetica.
Theodore:Miki? Va tutto bene.

Le sussurrò con voce dolce appoggiandole la mano sulla spalla. La ragazza si voltò verso di lui.

Miki:Come sarebbe a dire?
Theodore:Lui è un nostro alleato. Non un nemico.

Sentendo quelle parole, la ragazza spalancò gli occhi sorpresa allontanandosi da Theodore incredula incominciando a balbettare:

Miki:Cosa? Allora... tutto quel preoccuparti.. tutto quel.. tu hai finto dal primo momento di volerlo eliminare.
Theodore:Esattamente.
Miki:Ma... perchè?  Perchè hai messo in pericolo la mia vita e quella degli altri? Perchè fare una cosa così crudele?
Theodore:Perchè me l'aveva ordinato Chaman.

Rispose con un sorriso.

Miki:Chaman?
Theodore:Lui mi ha ordinato di non dire nulla del nostro complotto, inoltre era un modo per vedere di chi mi potevo veramente fidare e tu hai superato la prova brillantemente. 

Ferita nell'orgoglio, Miki diede un ceffone al ragazzo.

Miki:Sei un bastardo! Avrei potuto morire per eseguire i tuoi ordini e te ne esci che era una stupida prova?
Theodore:Avanti, non fare la bambina!
Miki:Bambina? Io? Qui chi è un bambino sei tu! 
Ansel:Che succede?

Chiese interrompendo la lite. La ragazza, disgustata, si allontanò salterellando sui tetti e Ansel intuì tutto senza che Theodore potesse parlare.

Ansel:Allora le cose stanno così. Avevo avuto qualche sospetto di te fin dall'inizio, ma non ero così sicuro. Fingere di essere un alleato del nemico ed essere nostro nemico. Assurdo.
Paolo:E' stata tutta una richiesta di Chaman non mia, ne tantomeno di Theodore.
Ansel:Sarà, ma di certo di te non mi fido. Se sei riuscito a nascondere una cosa così grande, non immagino quale altra cosa tu abbia in serbo per noi.

E con questo se ne andò cercando Miki e lasciando i due a parlare.

***

Intanto Mary e Grell giravano per le strade quando incontrarono Jeff e gli altri.

Mary:Ehi, ragazzi!
Paige:Ma che diamine...?

Chiese vedendola con il nastro invece della maschera.

Mary:Siamo stati attaccati dai demoni.
Jeff:Cosa?
Fire:Di nuovo?
Mary:Sembra che vogliono  disarmarci.
Paige:Questo è un bel problema.
Ronald:Grell? Come mai hai quella faccia strana?

Domandò vedendolo col rossore in volto e la faccia da ebete. Senza preavviso, lo shinigami si mise sotto il braccio di Mary e annunciò qualcosa che fece cadere la mascella a terra a tutti i presenti.

Grell:Beh..visto che lo vuoi proprio sapere. Io e Mar ci siamo baciati ed è stato il bacio più bello che potessi avere. Così abbiamo deciso di fidanzarci. Ormai siamo una coppia a tutti gli effetti. Giusto, darling?
Mary:Ma ti pare il caso di raccontarlo in giro?
Grell:Si, dopotutto ho un ragazzo supendo al mio fianco.
Paige:Ragazzi? Ho sentito bene?
Fire:Grell si è....con...

Balbettò guardando i due straniti.

Ronald:Ok, questa non me l'aspettavo. Avrei pensato di tutto tranne questo.
Jeff:Ma Grell non è gay? Che ci fa con...?
Ronald:Sembra che il piano abbia funzionato alla perfezione. Non lo credevo possibile.

Discutevano a bassa voce. Quando un esplosione non creò il caos generale. Quell'esplosione proveniva dalla piazza centrale. Allora gli shinigami corsero lì dove trovarono Claude e Hannah attaccare Kia.

Ronald:Kia!
Paige:Resisti!

Urlarono correndo verso di lei, ma una nube di fumo li avvolse e non riuscirono a vedere niente.

Grell:Maledizione!

Ronald ricordando la tecnica di Paige nella residenza Phantomhive, riuscì a svincolarsi utilizzando la sua falce-taglia erba come supporto. Si sdraiò a terra e mettendo in moto la falce uscì dalla nube di fumo ritrovandosi davanti alla scena di una Kia ferita al braccio e Paolo che la difendeva insieme al cugino Manu riuscendo a mettere in fuga i due.

Manu:Se vi prendo vi spedisco all'inferno!!

Sbraitò nervoso cercando di raggiungerli, ma Paolo lo fermò.

Paolo:Invece di inseguirli dovresti pensare a tua cugina. Sembra essersi fatta davvero male.
Manu:Kia!

Chiamò buttando per aria il demone controllando la ferita.

Manu:Vieni. Andiamo in bottega. Dobbiamo subito disinfettarla.

Ronald, davanti a quella scena, sembrò intuire qualcosa. Anche perchè, dietro al demone Paolo, aveva visto Sangdoll che, appena si era accorta di essere osservata da lui, era fuggita via. Paige riuscì a liberarsi dal fumo insieme agli altri e raggiunsero Ronald.

Paige:Cos'è successo?
Fire:Sembra che Kia sia ferita.
Jeff:Andiamo.

Dissero allontanandosi. Paige, vedendo Ronald non battere ciglio e rimanere lì a fissare il muro, tornò indietro.

Paige:Ronnie? Non vieni?
Ronald:Andate voi. Vi raggiungo subito.

Rispose fingendo di pulire la falce. Paige pensò che si fosse sporcata o qualcosa del genere, così entrò dentro alla bottega di Undertaker insieme agli altri. Una volta solo, Ronald incominciò a seguire Sangdoll salendo sulla sua falce per non perdere altro tempo. Riuscì a raggiungerla, ma non aveva contato che il nemico era dietro l'angolo. Infatti, Miki dopo aver riflettuto allungo sul dafarsi con Theodore, aveva deciso di non abbandonarlo. Così, vedendo che Ronald era ad un passo dalla verità, utilizzò le ragnatele di Claude bloccandogli il passaggio e facendolo cadere dalla falce.

Ronald:Maledizione!

Esclamò sentendosi soffocare da quelle cose.

Miki:Ma tu guarda. E' arrivato diritto da me.
James:Ehi, bel faccino. Lo sai che le torture piacciono tanto a noi shinigami?

Irinizzò James accorrendo in aiuto di Ronald insieme a Scarlett.

Ronald:Piantala e liberatemi. Qui soffoco!

Scarlett liberò Ronald, mentre James cercò di contrastarla, ma l'unica cosa che riuscì è metterla in fuga.

Scarlett:Hai visto che hai fatto? Potevamo prenderla!
James:Perchè prenderla quando può condurci al suo covo?
Scarlett:Ah..ma davvero? Adesso avresti dovuto seguirla, deficiente!

Così incominciarono a litigare e Ronald cercò di dividerli.

***

Intanto Alois, trovò Sangdoll, che incominciò a pestare brutalmente vedendo cosa fosse successo.

Alois:Che diamine ti è saltato in mente? Per poco non ci hai fatto scoprire!

Sbritò colpendola ripetutamente con il bastone.

Sangdoll:Mi spiace!
Alois:Cerca di non fare altri danni, anzi. Sai che ti dico? Queste missioni non fanno per te! Da oggi in poi sarai il mio giocattolino anti-stress.

Disse facendo un sorriso inquietante continuandola a colpire, quando fu fermato da Theodore.

Theodore:Piantala di pestarla. Ci serve integra.
Alois:Stava per mandare a monte il piano!
Miki:E' vero. Se non ci fossi stata io saresti stato scoperto... di nuovo.

Rivelò attirando l'attenzione su di lei che era su di un tetto seduta.

Theodore:Molto bene. Come al solito non fallisci mai.

Affermò mentre questa scendeva e si avvicinava a lui.

Miki:Sappi che farò finta di niente, ma se scopro che nascondi qualche altra cosa, mi ritiro dai piani.
Theodore:Come vuole, my lady.

Ironizzò prendendole la mano e baciandogliela facendola arrossire. La ragazza si tirò la mano e continuò a camminare prendendo Sangdoll e trascinandosela al covo.

***

Presto calò la sera e nella residenza Phantomhive Ciel si metteva a letto quando qualcuno aprì la porta. Era Lily.

Ciel:Lily, cos'hai?
Lily:Ti va...se dormiamo insieme?
Ciel:Ma certo.

Così la ragazza si avvicinò a lui mettendosi nel suo letto. 

Lily:Era da molto che non venivo in camera tua.
Ciel:Non sopporto avere altre persone nel mio letto. Non mi sono ancora abituato.

Confessò ricevendo l'abbraccio dalla ragazza.

Lily:Lo so. Ti ricorda molto quel giorno orrendo, non è vero?
Ciel:Si... 
Lily:Non ci pensare. Adesso sto io con te.

Gli sussurrò dolcemente baciandolo. Sebastian, che stava per entrare in camera, vide la scena e decise di non distubarli. Andò in camera sua dove trovò Alexandra seduta sul suo letto.

Sebastian:Che ci fai qui? Non dovresti essere a letto?
Alexandra:Infatti. Preferisco dormire nel letto con te. Dopotutto questa è una residenza enorme.
Sebastian:Avanti, non fare la bambina. Vai in camera tua.
Alexandra:Ma non faccio la bambina. Voglio solo dormire con te, come fanno due persone adulte.

Rivelò togliendosi la vestaglia che aveva addosso rimanendo completamente nuda, ma non sembrò fare colpo su Sebastian.

Sebastian:Oh..cielo. Una donna non dovrebbe comportarsi così. Verrebbe presa per ciò che non è. 

E con questo si diresse verso la porta.

Alexandra:Ehi, che fai? Te ne vai?
Sebastian:Voi avete bisogno di dormire, dopotutto siete mezzo angelo e non voglio rovinarvi il vostro sonno. Rimarrò sveglio. Tanto... noi demoni non abbiamo bisogno di dormire.

E uscì chiudendo la porta dietro di se.

Alexandra:E' mai possibile che faccia sempre così? E'....così sfuggente e non lo lascerò prendere a Sunny. Costi quel che costi.

E mentre Alexandra si faceva le sue autoconfinzioni, Sunny non riusciva a dormire. Il problema era che non solo si sentiva male per ciò che aveva fatto agli shinigami, ma anche per i sentimenti di Sebastian. Pensava e ripensava a ciò che le aveva detto. Che uno della sua razza non poteva provare ciò che provava per lei e capì che solo un demone poteva dire quelle parole. 

Sunny:Sebastian...prova qualcosa per me...

Sussurrò incredula a se stessa. 

Intanto, mentre lei cercava di riprendersi, Sebastian vide Pluto entrare in casa.

Sebastian:Eh..no! Tu dormi fuori.

Pluto guardò fuori facendo notare che stesse piovendo, ma Sebastian se ne fregò buttandolo fuori. Il cane demone incominciò a fare lamenti e a piangere come fanno i cani. Incominciò a bagnarsi tutto il pelo, ma fortunatamente non rimase lì allungo. La porta della residenza che conduceva verso il giardino in cui stava, si aprì vedendo la sua padroncina Rita coperta da un lenzuolo. La ragazza fece cenno di entrare e lo inzittì. Allora Pluto si trasformò nella versione umana correndo dentro insieme a lei che lo condusse in camera sua. Prese degli asciugamani ed incominciò ad asciugargli i capelli.

Pluto:Vi ringrazio, padroncina.
Rita:E di che? Non potevo lasciarti fuori a prendere freddo.

Pluto le saltò addosso abbracciandola e incominciando a leccarle il volto.

Rita:Pluto. Fermo. Che fai?

Si sentiva molto imbarazzata, dopotutto vedersi un uomo completamente nudo addosso non era il massimo, sopratutto se anche lei era nuda sotto a quel lenzuolo.

Rita:Avanti. Sta fermo. 
Pluto:Posso dormire con voi?
Rita:Che?
Pluto:Ti prego, ti prego, ti prego...

Incominciò a ripetere facendole gli occhioni da cucciolo bastonato. Allora la ragazza sorrise e lo fece sdraiare accanto a se a condizione che avesse almeno i pantaloni addosso. 

***

Intanto Chaman, avendo avuto il collare per controllare Undertaker da Claude durante lo scontro, decise di attuare il piano. O almeno tentare di farlo. Ormai pronto a tutto, sapeva che se non l'avesse fatto i sospetti sarebbero ricaduti presto su di lui e doveva trovarsi uno scudo per difendersi da tutte le accuse. E quale scudo era migliore dell'uomo che odiava? Così eseguì il piano attuato da Theodore, avvicinandosi e tentando di baciare Undertaker pur facendogli schifo, ma questi lo fermò e si allontanò.

Kia:Ehi, che ti prende?
Undertaker:Non posso. Cioè... 

Balbettò incominciando ad avere i sensi di colpa facendo alterare Chaman che ormai si era fatto un autoconvinzione ed era fermo sui suoi doveri.

Kia:Come non puoi?

Allora lo shinigami si fece forza e coraggio e confessò tutto ciò che aveva dentro.

Undertaker:Vedi, quando sei stata rapita, mi sono lasciato un po' prendere la mano, cioè... l'ho fatto con un altra.
Kia:Alla faccia dello stronzo.
Undertaker:Lo so che ti faccio schifo. Ti capisco se non mi vorrai più.

Disse rammaricato. Chaman lo guardò storto e poi sospirò. Doveva continuare con il suo piano e non poteva permettersi di temporeggiare ancora o mandare tutto a monte per dei sensi di colpa di quel dannato shinigami. Così si avvicinò abbracciandolo.

Kia:Tranquillo. L'importante è che me l'hai detto. 
Undertaker:Sei sicura?
Kia:Certo, sempre che tu mi desideri ancora.

Lo shinigami si voltò e baciò la ragazza per poi farsi trascinare al letto. Peccato, però che Undertaker sembrava molto indeciso nel farlo.

Kia:Che ti prende? 
Undertaker:Niente è solo che... sei sicura di volerlo fare.
Kia:Certo che si!

Così lo shinigami incominciò a spogliarla, ma si verificò un contrattempo.  Chaman aveva qualche problema a farlo con lui.

Undertaker:Lo sapevo. Ti faccio schifo.
Kia:No, non è questo.
Undertaker:Ma sei fredda e rigida. Non sei per niente entusiasta di farlo con me.
Kia:E ci credo...farlo con uno come te è uno schifo...

Sussurrò tra se e se.

Undertaker:Hai detto qualcosa?
Kia:No, cioè... vado un'attimo in bagno.

Così si svincolò da lui rifuggiandosi lì dentro. Incominciò a guardarsi allo specchio.

Kia:Maledizione, ma perchè diamine....?

Si fermò dinanzi allo specchio accorgendosi di essere completamente nudo. Guardandosi a quello specchio, incominciò a toccarsi il corpo e la cosa sembrava eccitarlo. Era tutto chiaro cosa dovesse fare. Portò lo specchio nella stanza dov'era Undertaker in modo da poter vedere il corpo della ragazza, invece di vedere la faccia del suo nemico.

Undertaker:Oh...vuoi fare la porcellina stasera.
Kia:Piantala e scopami prima che perdo la concentrazione e ci ripensi!

E così si buttò addosso a Undertaker, ma purtroppo lo shinigami sembrava non essere eccitato.

Kia:Perchè non ti si alza?
Undertaker:Mi spiace. Non so che mi prende.
Kia:Ma il mio corpo non ti eccita?
Undertaker:Non è questo. 
Kia:Invece mi pare proprio di si.

La realtà era che Undertaker non riusciva a farlo a causa di Rosy. Non lo diceva, ma era preoccupato per lei. Sentiva che c'era qualcosa che non andava in Kia, ma non capiva cosa fosse.

Kia:Pensi a Rosy, non è vero?

Chiese intuendo il problema dello shinigami che cercò di non parlarne, trascinando la ragazza a letto cercando di farlo. Dopo tanti tentativi vani, Undertaker e Chaman riuscirono a farlo, anche se quest'ultimo era molto turbato e rigido, ma continuava a ripetere che doveva farlo, non sapendo che il motivo per cui riuscì a farlo con lui era perchè lo shinigami incominciò a pensare a Rosy mentre lo faceva e non Kia come al solito. Dopo il rapporto, mentre Undertaker dormiva, prese il collare dato per controllarlo e glielo mise al collo incominciando a dare un sospiro di sollievo.

Kia:E' stata l'esperienza più brutta della mia vita. Fortuna che è passato. La prossima volta ci mando quell'idiota di Theodore a farlo.

Incominciò a lamentarsi sentendosi lo stomaco sottosopra. 

Kia:Devo trovare una ragazza al più presto, mi sento un vero schifo.

Si disse vestendosi e andando a cercare qualche ragazza disposta a farlo.

***

Intanto, nella residenza Phantomhive, tutti dormivano e Ben, voltandosi e rivoltandosi nel sonno, gli si sganciò l'orecchino. Il ragazzo aprì gli occhi che incominciarono a luccicare di rosso e prese l'orecchino che gli era caduto. Il suo sorriso dolce si era trasformato in uno diabolico. Il cadere dell'orecchino aveva risvegliato la sua parte demoniaca. Pluto, che dormiva tranquillamente di fianco a Rita, incominciò a fiutare qualcosa di sgradevole a tal punto da svegliarlo. Il look di Ben era completamente cambiato. Non aveva gli abiti in ordine, ma messi in modo da renderlo più figo. Aveva la camicia sbottonata ai primi tre bottoni, la giacca di un colore nero attorcigliata insieme alla camicia fino ad arrivare al gomito. I capelli in disordine e l'aria da ribelle. Ben non era più in lui. Il bravo ragazzo che conosciamo aveva dato posto ad un bad boy. Uscì in piena notte andando chissà dove e, dopo tre o più ore,  ritornò con la puzza di alcool e di fumo addosso. Sembrava ubriaco fradicio e Pluto non riusciva a sentire quella puzza, tanto che si alzò avvertendo qualche pericolo. Nell'alzarsi, Rita si svegliò. Avvertiva anche lei una strana sensazione. Il demone segugio uscì fuori alla porta, vedendo Ben intenzionato ad entrare in camera, incominciò a ringhiare.

Pluto:Stai lontano dalla mia padrona.

Il ragazzo incominciò a ridere.

Ben:Ma tu guarda. E' talmente riservata che si è messo anche il cane a fare la guardia.
Pluto:Vattene immediatamente!
Ben:Non prima di aver avuto il corpo di quella ragazza nelle mie mani.

Sentendo quelle parole, Pluto tentò di fermarlo attaccandolo con morsi, graffi e fiamme, ma Ben lo contrastò come niente ancor prima che potesse sputare il fuoco, scaraventandolo con un sol colpo nel muro quasi con una forza sovrannaturale. Rita, che intanto si era alzata, sentendo tutto quel casino si avvicinò ricordando tutta la verità su di lui. E mentre stava per sferrare l'ennesimo pugno al cane demone, Rita lo bloccò.

Rita:Non dovresti disturbare il sonno di una donna. E' stressante. Odio essere svegliata in piena notte.

Informò facendolo voltare verso di lei ritrovandola nuda, con addosso solo un lenzuolo. Preso dagli istinti, scattò verso di lei, prendendola per il braccio avvicinandola a lui. Rita capì che non era il Ben buono. Lo intuì sopratutto dal colore degli occhi che ormai era cambiato.

Ben:Ma che bel boccocino.
Pluto:Padrona!

Urlò cercando di alzarsi per intervenire. Cosa accadrà? Ben violenterà la ragazza o Pluto riuscirà a salvarla? E Theodore riuscirà nei suoi piani? Scopritelo nel prossimo capitolo.



***

Angolo autrice.


Ciao, ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. 

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno partecipato. In particolare a...:
_MikyCullen_ = Sunny
Zantenstuken = Paige&Jeff
NikkyP = Lily/Emily
ITreMoschettieri=Manu&Kia
Gotich_Shinigami=Rosy
Youtuber_Shinigami=Mary
Tensi=Monika&Andromeda
Darkblue_moon=Scarlett&James
TheodoreDaisuke=Theodore&Raphael
Overdose_Nour=Sangdoll
Ahilay=Alyss
Suyka99=Fire
666_Hope_666=Michela/Miki&Ansel
_TaylorMomsen_=Alexandra/Alex
_Dark_Fallen_Angel=Benjamin/Ben


&....

*Rullo di tamburi*
ME! Infatti ho partecipato anche io con Rita.
Spero che sia di vostro gradimento e vi abbia portato un pò di suspance. E sopratutto spero che vi sia piaciuta la scena tanto attesa dell'unione tra Undertaker & Chaman. Fatemi sapere che ne pensate. 
Alla prossima. Baci.

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Capitolo 18
*** Capitolo 15 ***


Capitolo 15.


Pluto tentò di fermare Ben sapendo che volesse violentare Rita. Così incominciò ad attaccarlo con morsi, graffi e fiamme, ma Ben lo contrastò come niente ancor prima che potesse sputare il fuoco, scaraventandolo con un sol colpo nel muro quasi con una forza sovrannaturale. Rita, che intanto si era alzata, sentendo tutto quel casino si avvicinò ricordando tutta la verità su di lui. E mentre stava per sferrare l'ennesimo pugno al cane demone, Rita lo bloccò.

Rita:Non dovresti disturbare il sonno di una donna. E' stressante. Odio essere svegliata in piena notte.

Informò facendolo voltare verso di lei ritrovandola nuda, con addosso solo un lenzuolo. Preso dagli istinti, scattò verso di lei, prendendola per il braccio avvicinandola a lui. Rita capì che non era il Ben buono. Lo intuì sopratutto dal colore degli occhi che ormai era cambiato.

Ben:Ma che bel boccocino.
Pluto:Padrona!

Urlò cercando di alzarsi per intervenire, poichè temeva il peggio. La ragazza incominciò a fare un sorriso inquietante. Era strano. Non era del suo stile e Pluto percepì qualcosa che lo fermò. Rita incominciò a guardarlo con occhi dolci e,con la mano libera che aveva, incominciò ad accarezzare i capelli del ragazzo.Sembrava che quel tipo l'aveva riuscita ad ammaliare, ma invece non era così.  

Ben:A quanto vedo ti piacciono i miei modi.

Disse toccandole il sedere cercando di avere qualcosa in più. Il sorriso della ragazza, così come gli occhi, incominciò a trasformarsi dal dolce e sensuale all'infame e inquietante. Gli occhi si tinsero di rosso, grazie all'aiuto di Pluto che si mise il collare e, con quella mano tra i capelli, incominciò a stringere forte e a tirare i capelli biondi del ragazzo.

Rita:Sia ben chiaro, certi atteggiamenti non li sopporto e sentire la puzza addosso dell'alcool e del fumo mi fa ancora più schifo. Sei un bastardo e un demente, nessuno mi ha presa mai in modi così rozzi e volgari e non permetto di certo che lo faccia proprio tu!

Sbraitò dandogli una ginocchiata nelle parti basse facendolo cadere a terra dal dolore.

Rita:E' proprio come quella volta. Una peste intrappolata nel corpo di un angelo. 

Sentendo quelle parole, il ragazzo incominciò a ridere.

Ben:Non ci credo. Ancora non cedi. Anzi. Sei diventata sempre più dura andando avanti con l'età. E non sai quando la cosa mi ecciti.
Rita:Buttati dell'acqua gelata. Vedrai che l'eccitazione ti passerà.
Pluto:Ma che razza di mostro è?

Domandò avvicinandosi. Rita incominciò a guardare storto il demone segugio rispondendogli.

Rita:Non è un mostro. Almeno per me non lo è e non lo sarà mai. Dopotutto non è colpa sua se è nato da una madre ibrida angelo-umana e da un padre demone. 

Poi si voltò verso il ragazzo raccomandandogli:

Rita:Comunque sia, prova ad avvicinarti di nuovo senza quel benedetto orecchino e giuro che non avrai più una vita ne tantomeno delle palle.

E mentre la ragazza entrava nella sua stanza, Ben scoppiò a ridere intuendo la situazione.

Ben:Così, ti piace lo sfigato, quello che tutti rifiutano per me. Quell'altra parte di me che nessuno mai prenderebbe.
Rita:Pluto, andiamo a dormire. 

Disse lasciandolo lì senza dargli una risposta. Ben, stanco di quella faccenda si rimise l'orecchino ritornando il buono che era, ma non ricordando cosa fosse successo tornò in camera sia. Sebastian, che in quel momento girava per la casa, vide la scena rimanendone colpito. Improvvisamente udì un urlo e dei lamenti provenire dalla camera di Sunny dove si precipitò all'istante trovandola terribilmente spaventata e sudata.

Sebastian:Sunny? Sta bene?
Sunny:Si, credo di aver avuto un incubo.

Il demone si avvicinò e vedendola bagnata di sudore le prese un'altra camicia da notte.

Sebastian:Non può stare con quella camicia. Finirà che si ammala.

Poi si avvicinò per toglierla.

Sebastian:Permette? 

E così incominciò a sbottonarle la camicia sfilandogliela con gli occhi chiusi, ma nel rimettergliela accadde l'impensabile. Toccò i fianchi nudi della ragazza la quale non riusciva più a resisterle. Aprì gli occhi notando un accenno di rossore sul volto della ragazza che si voltò.

Sunny:Grazie.

Sussurrò vedendosi con la camicia pulita. Il demone, davanti alle strane sensazioni provate, cosa che non gli era mani successo prima d'ora, la tirò a se baciandola appassionatamente.

Sebastian:Oh..cielo. Questo... non dovrebbe accadere.

Disse ritornando in se, ma fu per poco perchè non poteva resistere alle labbra di Sunny che continuò a baciare e ribaciare fino a portarla a letto dove incominciò a farlo con lei. Così, dopo quel brutto incubo che ricorreva ogni notte nei sogni di Sunny, finalmente qualcosa di buono accadeva ed uno dei suoi sogni diventava realtà. 

***

Intanto Alyss girava per la residenza del visconte essendo sua ospite. Non sapeva che fare. Si sentiva terribilmente sola, così incominciò a sfogliare le foto della sua famiglia che portava spesso con se.  Se era diventata un'insegnante di musica lo doveva sopratutto a loro. E mentre guardava quelle foto, la porta del salone si aprì. Era il visconte che anche lui non riusciva a chiudere occhio.

Alyss:Visconte? Va tutto bene?
Druitt:No che non va bene! Nessuna donna mi ha mai respinto, nessuna. 
Alyss:Ancora a pensare a quella ragazza, eh?
Druitt:E come faccio a non pensarla? Mi ricorda quella splendida fanciulla dal vestito rosato, molto infantile e bambinesca, dolce candida e ingenua.

Ricordò riferendosi all'incontro con Ciel in versione femminile, ma ovviamente lui non sa che era lui.

Alyss:Ti piacciono le ragazze sfuggenti, allora.
Druitt:No. A me piace qualsiasi fanciulla, ma quella ragazza è completamente diversa dalle altre. Ha qualcosa che... non so... il fatto che mi rifiuta e abbia avuto il coraggio di schiaffeggiarmi davanti ad un atteggiamento che non le piaceva, la rende ancora più affascinate.
Alyss:Sei proprio strano te.

Sospirò guardandolo storto, mentre Druitt incominciava a fantasticare e a raccontare qualsiasi cosa riguardante Rita.

***

Comunque, ritornando alle cose serie, mentre accadeva tutto ciò, nell'oscurità più profonda della residenza Trancy, Claude scendeva in quelle segrete dove c'era qualcuno che lo stava aiutando col caso degli shinigami. Arrivò ad una cella dove trovò colei che lo aiutava. Era una giovane donna, alta all'incirca 1.60 cm. Aveva una  pelle chiara come il latte e morbida. Occhi grandi e di un colore rosso scarlatto dal tagli felino, un nasino piccolo e aggraziato. Aveva delle labbra a forma di cuore,  rosse come il sangue, un viso delicato e leggermente tondo. Capelli lunghi costituiti da boccoli neri, quasi corvini, che le arrivavano a metà coscia. Era vestita in modo strano, con abiti gotici di un nero molto acceso.

Claude:Ecco la mia strega preferita.

Avvicinandosi alla cella. La ragazza si voltò guardandolo storto.

?:Che vuoi?
Claude:Ho bisogno che tu incanti queste altre ragnatele, mia signora.
?:Credi che chiamandomi così io ti aiuti?
Claude:Certo e lo sai molto bene perchè te lo sto chiedendo.
?:Siamo sicuri che con questi mezzi arrivi a lui?
Claude:Ma certo.
?:In te vedo solo menzogna.
Claude:Ti ho detto che ti condurrò a Sebastian ed è quello che faò.

La ragazza guardò il demone e sospirò alzandosi e avvicinandosi alla cella.

?:Va bene. Dammi quelle ragnatele e prendi quest'altre.

Disse dandogli le altre ragnatele. Claude si inginocchiò e le baciò la mano.

Claude:Vi ringrazio molto. Cordelia.
Cordelia:Piantala con queste scemenze. Devo mettermi a lavoro.

Rispose sedendosi e iniziando a lavorare. Claude si allontanò con il sorriso sulle labbra per aver avuto altre di quelle ragnatele incantate, unico mezzo in grado di turbare e rompere ogni falce esistente degli shinigami.

***

Intanto, al dipartimento della sezione amministrativa degli shinigami, si discuteva ancora sul problema delle falci rotte.

William:Ho fatto analizzare quelle ragnatele, ma non c'è niente di anomale.
Monika:Mi chiedo com'è possibile che le falci si rompono per delle semplici ragnatele.
Andromeda:E' strano. Di solito le falci dovrebbero astento sporcarle, ma non rompersi.

Notarono le due sorelle assieme a Spears che era turbato dal fatto di non capire come fosse possibile che delle semplici ragnatele avessero distrutto delle falci più resistenti delle roccie.

Mary:Comunque sia hanno rotto le nostre falci e la cosa peggiore è che Grell non sa neanche come riparare la sua.

Rivelò lasciando perplessi i colleghi.

Fire:Ne sei sicura?
Mary:Si. Pare che tutti i pezzi della sua falce siano lesionati non solo fuori come pensavamo, ma anche all'interno. L'ha dovuta dare al dipartimento falci per la riparazione.
Scarlett:Mi chiedo come sia possibile.
James:Da quel che ne so l'ha personalizzata e resa praticamente indistruttibile.
Jeff:Già, per non contare il fatto che l'abbia personalizzata lui stesso e che sia anche abbastanza abile nell'aggiustare qualsiasi falce.
Grell:Pare che non solo la mia era ridotta così male.

Interruppe entrando e attirando l'attenzione su di lui.

William:Che novità ci sono? 
Grell:Anche le altre falci portate erano messe abbastanza male, sopratutto quella di Ronnie e di Jeff. Sembra che più forti siano le falci, più meccanismi hanno e più si danneggiano al suo interno.
Ronald:Come sarebbe?
Paige:E' impossibile.
Jeff:Già, è assurdo che le nostre falci siano state danneggiate così tanto.

Replicarono nervosi e increduli, ma ciò che li informò Grell lì lasciò senza fiato.

Grell:E' assurdo. Me ne rendo conto. Per questo ho fatto delle ricerche e pare che la falce meno danneggiata fosse quella di Fire, inquanto sia una falce semplice senza modifiche ne tantomeno personalizzata.

E con questo posò i fogli con le foto delle falci rovinate e i vari documenti del dipartimento falci che aveva richiesto. Spears prese quei fogli e incominciò a sfogliarli per poi guardare Grell.

Andromeda:Siamo sicuri che...
William:Purtroppo si. Ci sono le schede scritte e i vari documenti che parlano chiaro.
Fire:Beh...almeno abbiamo un vantaggio sapendo questo. 
Monika:Se dobbiamo batterci con quei demoni, dobbiamo farlo senza le nostre falci abituali.
James:La cosa non mi piace.
Scarlett:Neanche a me.
Rosy:Qualsiasi mezzo usiamo, l'importante è batterli.

Affermò tenendo tra le mani un fucile argentato con una croce scolpita all'estremità del fucile e rifiniture in nero e argento ricaricandolo. Paige, vedendo quel gesto, incominciò ad innervosirsi.

Paige:Ehi, che diamine vuoi fare con quel coso?
Rosy:Secondo te? Che potrei mai farci? 
William:La falce di Rosy era messa abbastanza male e così ha deciso di cambiarla.
Paige:Perchè proprio in un fucile? Potevi prendere qualche altra arma. Ce ne sono milioni e milioni in magazzino.

Disse guardando storto il fucile che aveva tra le mani la ragazza.

Rosy:Sciocca. Se avessi preso un'altra falce avrebbe fatto la stessa fine.Ti ricordo che Kia è stata rapita, ma stranamente la sua falce-fucile non è stata compromessa.

Ricordò facendo riaffiorare alla mente quel ricordo.

Scarlett:E' vero. Com'è possibile che non sia stata compromessa?
Andromeda:Perchè le falci-fucili hanno un'altro tipo di meccanismo. 
Rosy:Esattamente. Vanno a pallottola e di conseguenza la ragnatela anche se entra all'interno, non può bloccarla, mentre invece una qualsiasi falce si rompe perchè va a meccanismo. Come quella di Grell, per esempio, si inceppa perchè va a ruotazione. La falce di Fire è stata la meno danneggiata per il semplice fatto che non ha ingranagi a cui aggrapparsi e di conseguenza ha attaccato la lama indurendola. Ovviamente, ha agito come il ghiaccio e al minimo tocco si è rotta. Invece il fucile, anche se la ragnatela entra all'interno del mirino o nella canna, la pallottola la scaraventa via ed è difficile che si rompa.

Spiegò Rosy lasciando tutti senza parole.

William:Molto bene. Non c'è altro da fare. Prendiamo delle falci di riserva, anche le mini falci vanno bene e mettiamoci alla ricerca di quei parassiti. Dobbiamo riprenderci le nostre anime.

Tutti sbraitarono di si andando nel dipartimento falci a prenderne un'altra, quando Paige fu fermata Spears prima che potesse uscire.

William:Paige? Aspetta. 

Ordinò fermandola e facendola voltare verso di lui.

Paige:Signore? Qualcosa non va?
William:Dobbiamo fare quattro chiacchiere riguardo a Betty. Sai per caso che fine ha fatto?
Paige:Diciamo che ha perso la testa appena ha visto Ronald. Nel vero senso della parola. Poi... non so altro.

Rispose incrociando le braccia e con il volto imbronciato. Spears conosceva molto bene Paige e allora incominciò a rimproverarla.

William:Quando la finirai con questa storia? Hai ammazzato più di trenta segretarie da quando sei stata assunta. 
Paige:Erano ochette senza valore. Completamente prive di senso. Dovreste ringraziarmi invece di farmi la ramanzina ogni volta. Almeno vi siete risparmiato di licenziarle.
William:Sappi che se questo atteggiamento si ripete, sarò costretto a declassarti. Sei una grande risorsa per noi, non hai mai fallito, ma questo fatto che continui ad ammazzare le segretarie solo perchè parlano con qualcuno è inammissibile. Fino ad ora ho sempre sorvolato perchè hai del potenziale che in dipartimento serve, ma non possiamo più sorvolare. Il ramo principale sta pensando seriamente di allontanarti dal dipartimento. Sai cosa vuol dire, o sbaglio?

A quel punto Paige abbassò lo sguardo.

Paige:Tranquillo, Spears. Da oggi in poi non avrò più modo di arrabbiarmi con le segretarie e ucciderle. 
William:Lo spero. Adesso torna a fare ciò che stavi facendo.

La ragazza annuì ed uscì andando al dipartimento falci per prendere una nuova falce. Lì Ronald la fermò.

Ronald:Che voleva Spears?
Paige:Per colpa tua e di quella bastarda mi ha preso di mali modi.
Ronald:Che vuoi dire?
Paige:Cerca di fare quello che ti ho raccomandato, cioè di non guardare, ammirare, baciare o scopare nessuno altra apparte me. Se no finisce che mi cacciano a furia di squartare le segretarie.

Rivelò prendendo una minifalce mettendosela nel lato quando Ronald si tolse gli occhiali tendendoglieli.

Paige:Ehi, ma che diamine fai?
Ronald:Visto che non devo guardare nessuno, tienili tu. Così sei sicura e non ti arrabbi.

Le disse lasciandola sorpresa.

Paige:Ronald...io... se poi Spears ti dovesse vedere, penserebbe che ti vuoi dimettere.
Ronald:Ed io spiegherò che la mia ragazza è talmente gelosa che ho dovuto dargli la mia vista per non preoccuparla e non farla mettere nei guai.

La ragazza incominciò a commuoversi davanti a quel gesto. Non credeva di sentirselo dire. Ormai era ufficiale, Ronald la vedeva come la sua ragazza e il cuore stava per scoppiare dalla gioia enorme che provava. Paige si tolse gli occhiali e prese quelli del ragazzo che, vedendola piangere, incominciò ad accarezzarle i capelli. La ragazza non voleva farlo rimanere senza occhiali. Sapeva che sarebbe stato rischioso così decise di dargli i suoi in modo che tutti avrebbero capito che si appartenevano.

***

Intanto, nella biblioteca del dipartimento Chaman continuava a cercare i cinematic records speciali, quando lo scaffale dove stava indagnando era troppo in alto e, nel prenderne uno, cadde dalla sedia che gli faceva da rialzo. Nel cadere, lo scaffale si ruppe e gli caddero addosso tutti quei libri. 

Kia:Ahi, che dolore. 

Disse toccandosi la testa che era stata colpita da uno di quei libri, quando si accorse di qualcosa che lo fece spalancare gli occhi. 

Kia:Non ci credo.

Incominciò a guardarli uno ad uno rimanendone scioccato. Finalmente  aveva trovato i cinematic records speciali. Nulla poteva andare meglio di così ma, purtroppo per lui, Undertaker non era ancora sotto il suo controllo e, trovandolo con quei libri tra le mani, gli puntò la falce alle spalle.

Undertaker:Fermo lì. Posa quei dannati libri.

Chaman, che non era ancora a conoscenza della cosa, si voltò lentamente. 

Kia:Che diamine combini? Toglimi quella falce di dosso.
Undertaker:Neanche per sogno. Sapevo che non eri la mia Kia. L'ho sempre saputo e ieri ho avuto anche la prova. 
Kia:Che?
Undertaker:Se solo avessi tentato di dire porcellina alla mia ragazza sarebbero volati mobili e sedie, invece tu mi hai detto scopami, cosa che non è da lei. Chi sei? Dov'è Kia?

Domandò facendo ridere Chaman.

Kia:Molto astuto. Sinceramente pensavo di averti facilmente ragirato. Dovevo intuirlo  che non eri il tipo.
Undertaker:Tu non mi ragiri affatto. Avanti, rispondi. Chi sei e dov'è Kia?
Kia:E' proprio davanti a te e devo ammettere che il suo corpo, anche se logorato, è molto suadente e sensuale. Infatti se l'ho potuto fare è solo grazie a questo corpo.

Rivelò toccandosi il seno e i fianchi facendo intuire chi fosse. Schifato, Undertaker rispose:

Undertaker:Maledetto schifoso. Chi lo avrebbe mai pensato che l'avessi fatto con uno come te.
Kia:Quindi hai capito chi sono.

Lo shinigami alzò lo sguardo e sghignazzando disse:

Undertaker:Certo, il mio sesto senso non mi inganna mai. Se non l'ho riuscito a farlo inizialmente è perchè sentivo che non eri la mia Kia. E, sfortunatamente, non mi eccitano i maschi, ma non credevo che un demone come te avesse certi orientamenti.

Quelle parole urtarono e non poco Chaman che guardando sghignazzare il nemico, incominciò ad innervosirsi.

Kia:Mi stai dando del gay percaso?
Undertaker:E che altro se no? Dimmi... ti è piaciuto farti penetrare dal sottoscritto?
Kia:Bastardo, io ti ammazzo!!

Sbraitò prendendo la falce-fucile incominciandolo ad attaccare furiosamente.

Undertaker:Certo che non avrei mai pensato che il tuo odio nei miei confronti sarebbe diventato puro amore.

Provocò irritando ancora di più Chaman che non riusciva a controllare la rabbia e lo dava addosso pesante, ma Undertaker riusciva ad evitare quei colpi come nulla fosse, tanto da avvicinarsi a lui e afferrare quella falce-fucile e bloccarlo al muro.

Undertaker:Adesso parla. Dov'è Kia?
Kia:Te l'ho già detto. Questo è il suo corpo. Se mi ammazzi, morirà anche lei con me.

Rivelò nuovamente. Undertaker lo prese per la gola.

Undertaker:Parla! Come faccio a tirarti fuori dal suo corpo?
Kia:Credi davvero che te lo dica?
Undertaker:Parla!

Continuò ad urlare sbattendolo nella libreria, quando improvvisamente, il collare al collo di Undertaker incominciò ad illuminarsi e a stringersi, tanto che lo shinigami mollò la presa tentando di allargarsi quel collare che lo accasciò a terra.

Undertaker:Che...diamine??

Chaman si alzò da terra e si avvicinò allo shinigami sorridendo in modo molto inquietante.

Kia:Ora sei sotto il mio controllo, bastardo.

Sentendo queste ultime parole, la scossa del collare fu talmente forte che gli occhi dello shinigami si spensero. Qualche secondo dopo riprese conoscenza e incominciò ad abbracciare Chaman leccandogli il volto.

Kia:Che diamine??
Undertaker:Padroncino....

Chiamò strofinandosi il volto vicino al suo. Ormai era sottomesso completamente, ma nella confusione aveva riperso i cinematic records speciali e quindi gli toccava ricercarli.

***

Intanto nel covo segreto di Theodore, Miki era ancora contrariata da quanto era successo. Il fatto che Paolo fosse un loro alleato e Theodore l'avesse tenuto per se non le andava giù. Ansel lo sapeva bene, infatti la vide seduta sulla finestra del covo a guardare il cielo.

Ansel:A che pensi?
Miki:Nulla che debba importarti.
Ansel:Si tratta di Theodore, non è vero?
Miki:Anche se fosse, non dovrebbe importarti.

A quel punto, Ansel la prese in braccio trascinandola via dalla finestra.

Miki:Ehi, che diamine combini?
Ansel:Non sopporto che qualcun altro giochi con il mio giocattolino.
Miki:Lasciami!

Ordinò, ma il demone non si fermò di certo. La trascinò in una delle celle incominciandola a spogliare. Theodore, in quel momento, passò di lì vedendo Ansel che tentava di violentare Miki.

Miki:Ti ho detto di no.
Ansel:Tu sei di mia proprietà.
Theodore:Piantatela di litigare.

Disse attirando l'attenzione di entrambi.

Miki:Theodore..
Theodore:Non mi piace il vostro atteggiamento. 
Ansel:Non metterti in mezzo!

Esclamò Ansel alzandosi e prendendolo per la gola.

Theodore:Non mi sto mettendo in mezzo. Sto solo dicendo che invece di perdere tempo a scopare dovreste essere fuori a creare un pò di caos come vi avevo ordinato.

Affermò togliendosi la mano dalla gola.

Ansel:Io non prendo ordini da te.
Miki:Ansel?

Chiamò facendo voltare il demone per poi aggiungere:

Miki:Theodore ha ragione. Andiamo. Dobbiamo metterci a lavoro.

E con questo si alzò e incominciò a vestirsi, mentre Ansel, contrariato, uscì dalla cella. Improvvisamente, si sentì avvolta da delle braccia. Theodore la stava abbracciando e baciando i capelli.

Theodore:Per questo sei la mia preferita.
Miki:Grazie, ma potevo cavarmela anche da sola con Ansel.
Theodore:Non ho dubbi. 
Miki:Hai qualche altra richiesta,per caso?

Disse intuendo che sotto quella situazione c'era dell'altro. Il ragazzo la prese per le spalle e la fece voltare dicendole:

Theodore:C'è molto altro.  Ho un lavoretto che solo tu puoi portarlo a termine.

E avvicinandosi al suo orecchio incominciò a rivelargli ciò che aveva in mente.

***

Intanto, nel dipartimento amministrativo il sole sorgeva e Ronald prese Spears in disparte per parlargli di ciò che aveva visto il giorno prima.

William:Di che volevi parlarmi?
Ronald:Pare che Sangdoll nasconda qualcosa. Durante l'attacco, invece di aiutarci, è rimasta a guardare e, appena mi ha visto, è corsa via. Come un infiltrato che era stato scoperto.
William:La situazione è molto delicata. Di certo non possiamo lasciare che ci sfuggano altri particolari. Quindi... occupati insieme a Paige della cosa.

Ordinò diriggendosi verso la porta quando Ronald lo fermò.

Ronald:Signore?Non credo sia una buona idea.

Spears si voltò e Ronald continuò:

Ronald:Vorrei occuparmi del caso personalmente da solo. Non ve l'ho mai chiesto, ma non voglio mettere in pericolo Paige o Sangdoll. Voi la conoscete bene. 
William:Certo. La cosa potrebbe sfuggirci. Sopratutto per l'impulsività di Paige ad ammazzare chiunque invece di chiarire.

Poi ci pensò su e aggiunse:

William:Bene. Verrà Manu con te. 
Ronald:Si signore.

E così uscirono andando nel dipartimento falci dove Spears incominciò a creare le coppie.

William:Per la ricerca delle anime, allora, Monika? Andromeda? Voi setacciate la parte est della città.

Le due annuirono uscendo dalla stanza incominciando la ricerca.

William:Rosy?Fire? Voi andrete verso il cimitero e vi estenderete verso la parte est della città.

Rosy:Ceramente.

Rispose caricando la falce-fucile.

Fire:Andiamo.

E anche le altre due uscirono.

William:Jeff? Paige? voi verso la piazza e...
Paige:Cosa? E Ronald?
William:Ronald l'ho incaricato in un altro caso, insieme a Manu. 

Informò lasciandola sorpresa. 

William:A che eravamo? Ah..giusto. Scarlett, James, voi verso ovest e invece del caso delle anime, penserete a cercare Raphael dopotutto riguarda anche lui questa cosa.
Scarlett:Come vuole, signore.
James:Sarà fatto.
William:Per il resto, io rimarrò in ufficio, mentre Mar e Grell andranno ad indagnare riguardo le regnatele.

I due annuirono e così gli shinigami si misero alla ricerca.
Manu, non avendoci ancora capito nulla del caso, incominciò a chiedere a Ronald, mentre erano già sui loro passi.

Manu:Ancora non ho capito in cosa dobbiamo occuparci.
Ronald:Di Sangdoll. Pare che nasconda qualcosa e dobbiamo vedere cosa.
Manu:Per questo allora Spears non ti ha messo in squadra con Paige. 
Ronald:Credimi, avere una ragazza del genere, non è per niente facile da gestire. Per questo non mi sono mai fidanzato prima.
Manu:Cosa? Tu e Paige state insieme?

Domandò incredulo. Ronald sospirò e lo guardò.

Ronald:Ovviamente. Anche se non pensavo che fosse così aggressiva, ma mi piace.
Manu:Tu sei proprio strano.
Ronald:Come sta tua cugina?
Manu:Pare che si sia ripresa e Undertaker non la molla un attimo. Prima ero andato in biblioteca a vedere come stava e l'ho trovata insieme a lui che l'abbracciava. 
Ronald:Ah...l'amore. La cosa più bastarda che ci sia.
Manu:Ronald?Ma quella non è..

Chiese fermandosi una volta arrivato in città. Ronald si voltò e vide tra i vicoli Sangdoll correre. Allora i due incominciarono a seguirla e mentre Sangdoll correva andò a sbattere su qualcuno cadendo.

Sangdoll:Ahi, che botta.
?:Ti sei fatta male?

Quella voce suonò quasi in un modo celestiale alle orecchie della ragazza. Alzò il volto e si ritrovò davanti a qualcuno che trovava veramente bello. Quel qualcuno lo conosciamo bene ed è il cinese Lau che le tendeva la mano per alzarla.

Sangdoll:No, tranquillo. Sto bene.

Disse afferrando la mano gentile del ragazzo. La ragazza non riusciva a staccargli gli occhi di dosso e questo lo notarono anche Manu e Ronald che si nascosero dietro a dei bidoni.

Manu:Ti prego. Non mi dire che Sangdoll si vede con quel tipo.
Ronald:Non ne ho la più pallida idea.

***

Intanto, nella residenza Phantomhive, incominciava ad esserci il sole alto e Rita ancora doveva andarle giù il comportamente di Ben.

Pluto:Padroncina, non siate nervosa.
Rita:Ma non sono nervosa. Devo solo prendermi la rivincita. Lo stesso imbarazzo che ho provato quando mi ha messo quelle mani addosso lo dovrà provare anche lui.

Rispose decisa mentre Snake entrava in camera per vestirla. In quel momento passava di lì Ben. Aria signorile, orecchino all'orecchio. Non c'erano dubbi. Era il Ben buono e finalmente poteva vendicarsi come si doveva.

Rita:Snake, aspettami qui. Torno subito.

Disse uscendo e avvicinandosi a Ben abbracciandolo da dietro.

Rita:Ciao, tesoro.

Solo a sentire la voce della ragazza, Ben incominciò a farsi di mille colori, ma non immaginava neanche che fosse completamente nuda dietro di lui.

Ben:B...b...b...b...b...b...buon.....g...g..giorno.

Balbettò voltandosi e vedendola completamente nuda con solo il lenzuolo addosso, ma non bastava a coprire le sue forme. 

Rita:Cosa c'è? Qualcosa non va?
Ben:N...n...n..n..n..n..n...n...no. E'...che...i..i..i..i..io...

La ragazza abbracciò il suo braccio mettendogli il seno contro facendolo imbarazzare ancora di più.

Rita:Avanti. Andiamo a fare colazione. Mi vestirò dopo.

E mentre lo trascinava e la faccia del ragazzo, rossa come un pomodoro, che non riusciva a togliersi dalle guancie, Ciel la fermò.

Ciel:Rita? Che diamine combini? Non è il modo di comportarsi con un ospite.
Rita:Quanto sei intromettente. Lasciami fare.

Allora Ciel incominciò a sospirare.

Ciel:Sebastian? Pensaci tu.

E così fu strappata dal ragazzo proprio quando la sua vendetta era quasi compiuta. E mentre Snake e Pluto cercavano di tenerla a bada, Ciel si trovò a sedersi in sala pranzo a fare colazione, quando Lily si avvicinò a lui abbracciandolo.

Lily:Va tutto bene?
Ciel:Si, grazie. Hai dormito bene?
Lily:Accanto a te sto sempre bene.

Rispose per poi sedersi e veder arrivare Sebastian con un valsoio e delle lettere.

Sebastian:Signore, le vostre lettere. Pare che ce ne sia una da parte della regina.
Ciel:Della regina?

Chiese voltandosi verso di Sebastian, proprio mentre Rita entrava in sala. Sentendo quelle parole e vedendo la freddezza di Ciel che si alzò da tavola andando nel suo ufficio con Sebastian, le ricordò molto l'atteggiamento del padre e del fatto che anche lui reagisse così ogni volta che si parlava della regina.

Lily:Rita? Va tutto bene?
Rita:Perchè se n'è andato?
Lily:Gli ordini sono ordini. Sopratutto se è della regina. Dovresti saperlo che è il suo cane da guardia.
Rita:Anche nostro padre lo era.
Lily:Quindi credo sarai abituata, no?

Domandò mentre sorseggiava il tea. In quel momento entrò Alexandra in sala pranzo molto turbata e nervosa.

Lily:Che hai? Qualcosa non va?
Alexandra:Sebastian. Ah... cerco di persuaderlo, ma non cede. 
Lily:E' un servitore è normale che non ceda.
Alexandra:Non è questo. E' che mi vede come una bambina. Lui e mio padre erano ottimi amici e mi ha visto crescere quindi non mi vede come donna, ma come bambina.
Lily:E' la vita, mia cara. Abituati. Magari fingendo di non pensarlo, può scaturire qualcosa.
Rita:Non ce la faccio!

Esclamò alzandosi di scatto.

Lily:Ehi? Che ti succede?
Rita:Non posso tollerare che anche Ciel abbia questo comportamento. Vado a prenderlo e lo trascino a tavola. Subito.

Rispose andando verso lo studio di Ciel, ma non riuscì ad entrare. Non aveva il coraggio di udire ciò che si stavano dicendo. Così ritornò in sala pranzo dove vide Sunny con un aria molto allegra.

Alexandra:Certo che ti sei svegliata bene, stamattina.
Lily:Sicuramente avrà fatto qualche bel sogno.
Sunny:Veramente... è successo tutt'altro, ma non voglio che si sappia. Anche perchè sarebbe scortese davanti ad un uomo, non trovate?

Disse facendo notare Ben che era al loro tavolo. 

***

Intanto, mentre Rita si metteva al suo posto, in città accadeva qualcosa. Raphael camminava insieme al suo gufo nella ricerca di trovare altre notizie su Theodore, quando incontrò Angela.

Angela:Raphael, che bello rivederti.
Raphael:Angela. A quando vedo ci rincontriamo.
Angela:Credimi, avevo tanto sperato di rincontrarti.

Cercò di ammaliare prendendolo per le mani.

Raphael:Che? Davvero?
Angela:Certo. Magari puoi aiutarmi nella ricerca.
Raphael:Beh...se proprio insisti. In cosa posso aiutarti?
Angela:Ho sentito che le anime sono state sottratte dagli shinigami, non è così? Quindi mi chiedevo, perchè non aiutarli?
Raphael:In realtà già ci sto pensando io ad aiutarli.

Ammise con un sorriso. Angela, allora, sentendo le sue parole, abbracciò il ragazzo guardandolo con uno sguardo dolce.

Angela:Quanto ti adoro. Lo sapevo che sei sempre stato un angelo d'oro.

Sentendo quelle parole, Raphael incominciò ad imbarazzarsi.

Raphael:Ecco...io...
Angela:Che ne dici di andarci a fare un giro insieme? 
Raphael:Ma io...
Angela:Non vorrai mica lasciare una ragazza indifesa tutta sola, spero.

Vedendo quello sguardo e il fatto che gli chiedesse qualcosa di non molto impegnativo, allora accettò facendosi trascinare lontano da lì. Ebbene, quello fu un trucco ideato da Theodore che, vedendolo andare via, incominciò a ridersela.

Theodore:Povero sciocco. Lo sapevo che non può resistere ad Angela. Peccato che non sappia che Angela ed Ash siano la stessa persona.
Miki:E' tutto pronto, Theodore.

Il ragazzo si voltò  verso di lei e si avvicinò prendendole il volto. 

Theodore:Fa quello che devi fare.

Infatti, Angela aveva il semplice compito di contrastare l'incontro tra gli shinigami e Raphael riempiendogli la giornata. In quel momento, Scarlett e James erano alla ricerca di Raphael, vennero attaccati alle spalle proprio da Miki. 

Scarlett:Maledizione.
James:Ricordati di utilizzare la mini falce.
Scarlett:Si.

E senza perdere tempo tentò di spezzare le ragnatele e contrastarla, ma all'attacco non c'era solamente lei. C'erano anche Claude e Hannah che li contrastavano. Mary, che era di passaggio da lì, corse in soccorso ai due insieme a Grell. 

Claude:ORA!

Urlò e i quattro si ritrovarono in una ragnatela gigante. Non potevano fare un passo. Erano in trappola.

Miki:Sapevo che avreste cambiato le armi.

Disse avvicinandosi a Grell.

Grell:Toglimi le manaccie di dosso! Sei una strega!
Miki:Davvero? Se fossi in te eviterei di dire simili sciocchezze.
Mary:Cosa vuoi da noi?
Scarlett:Lasciateci!

In quel momento Ronald, temendo il peggio, intervenì correndo in soccorso dei suoi compagni a bordo della sua falce-tagliaerba. Con uno slancio evitò la falce incominciando a correre.

Ronald:Non mi scappi.
Grell:Vai, Ronnie!! Salvaci!!

Incoraggiava Grell ricevendo un pugno da Mary.

Grell:Tesoro. Non sarai mica geloso?
Mary:Non ti sopporto.
Grell:Ma dai. Non sono mica la tipa che sta con tutti?  Io amo solo te.

Rassicurò abbracciandola e baciandola.

Scarlett:Per favore. Tiratemi fuori di qui.
James:Sono d'accordo. E' una scena imbarazzante questa.
Manu:Tranquilli. Vi libero subito.

E mentre Manu accorreva liberandoli, Ronald era alle calcagna di Miki, peccato che quello era solo un inganno.

Miki:Claude, Hannah! Ora!

Esclamò facendo scendere i due all'azione con le ragnatele tra le mani che incominciarono a girare intorno a Ronald. Lo shinigami ormai era in trappola e la sua falce era completamente ricoperta di ragnatele, proprio come lui che era avvolto e legato come un salame.

Ronald:Lasciatemi!
Miki:Ecco. Finalmente ti ho trovato.

Disse avvicinandosi e prendendogli il volto.

Miki:Mi chiedo come facciano gli shinigami ad essere così carini.
Ronald:Toglimi le mani di dosso!
Theodore:Quindi è costui, quello che hanno messo alla ricerca di Sangdoll.

Interruppe mettendo i brividi a Ronald mentre si avvicinava a lui.

Theodore:Molto bene. Portatelo alla base. 
Ronald:No, lasciatemi!
Theodore:Lasciarti? E per quale motivo? Per dare più informazioni al nemico? No. Non se ne parla neanche, anzi.

E prese gli occhiali dagli occhi dello shinigami aggiungendo:

Theodore:Non vedrai neanche ciò che succede. Non puoi senza questi.
Ronald:No! 

Urlò, ma fu inutile. Theodore calpestò gli occhiali e lo condusse nel loro covo facendolo prigioniero. Dovevano indebolire al meglio il nemico e privargli di Ronald o qualche altro superiore era la cosa migliore che potevano fargli. Miki, volendo velocizzare il ritrovamento per godersi la scena, accese un esplosivo. Paige, sentendo l'esplosione provocata dall'attacco di Ronald, corse sul posto nonostante il fratello Jeff glielo proibiva. Una volta lì non potè fare almeno di spalancare gli occhi. Di Ronald e degli altri non c'era traccia, apparte la falce-tagliaerba e gli occhiali rotti che raccolse  da terra.

Jeff:Paige?
Rosy:Ragazzi? Cos'è stato?

Chiese correndo insieme a Fire dove videro la dura realtà.

Paige:Maledizione! Questa me la pagano!
Fire:Paige, calmati!
Paige:Giuro che se li trovo li ammazzo.

Sbraitò mentre Miki sentendola se la rideva. Cosa accadrà? Riuscirà Paige a riprendersi il suo Ronald? Quali saranno gli ordini nella regina e che altro accadrà? Scopritelo nel prossimo capitolo.



***

Angolo autrice.


Ciao, ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. 

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno partecipato. In particolare a...:
_MikyCullen_ = Sunny
Zantenstuken = Paige&Jeff
NikkyP = Lily/Emily
ITreMoschettieri=Manu&Kia
Gotich_Shinigami=Rosy
Youtuber_Shinigami=Mary
Tensi=Monika&Andromeda
Darkblue_moon=Scarlett&James
TheodoreDaisuke=Theodore&Raphael
Overdose_Nour=Sangdoll
Ahilay=Alyss
Suyka99=Fire
666_Hope_666=Michela/Miki&Ansel
_TaylorMomsen_=Alexandra/Alex
_Dark_Fallen_Angel=Benjamin/Ben
BloodyGothicOlly=Cordelia

&....

*Rullo di tamburi*
ME! Infatti ho partecipato anche io con Rita.
Spero che sia di vostro gradimento e vi abbia portato un pò di suspance. E sopratutto spero che vi sia tutto chiaro della scena hot-comica tra Undertaker & Chaman del capitolo precedente. Dopotutto Undertaker non è così stupido come sembra. ;) 
Fatemi sapere che ne pensate. Alla prossima. Baci.

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Capitolo 19
*** Fuori storia 3 - Ciò che non ti aspetti.... ***


Fuori Storia 3 -  Ciò che non ti aspetti...


Era un giorno come tanti quanto accadde. 



Paige, Scarlett e James erano usciti dall'accademia shinigami col massimo dei voti e avevano superato brillantemente la prova finale, mentre Jeff tentava di mettere su un discorso convincente per farsi riammettere agli esami. Purtroppo era stato l'unico della classe ad avere C in tutte le materie e non era riuscito a farsi ammettere agli esami. 
"Maledizione. Devo trovare qualcosa per farmi ammettere."Disse scrivendo qualcosa su di un foglio mentre era nella biblioteca shinigami.
"Paige? Ma quello non è tuo fratello?"Chiese Scarlett all'amica vedendolo seduto ad una scrivania preoccupato.
"Non dategli retta. Non è riuscito a passare l'esame ed ora è in piena crisi esistenziale."Rispose freddamente incrociando le braccia per poi aggiungere:"Comunque dobbiamo andare a prendere i nostri posti. Non possiamo badare a lui."

Come darle torto. Era il loro primo giorno di lavoro e non potevano permettersi di fare tardi per causa di Jeff e la sua stupida depressione. Così andarono nell'ufficio di collocamento per sapere il dipartimento in cui avrebbero lavorato. Lì c'erano anche altri shinigami seduti a parlare probabilmente del loro lavoro. Era tutto in ordine e avevano tra le mani dei fascicoli neri.



"Scarlett? Sai cosa sono?"Domandò James vedendo quei libri incuriosendosi.
"Non ne ho idea."
"Dovrebbero essere i fascicoli di raccolta."Ipotizzò Paige alzandosi dal posto in cui era seduta, avvicinandosi a loro. Noi ovviamente conosciamo i due, ma lei non lo sapeva ancora che fossero Alan ed Eric.
"Scusate, sono nuova di qui, i miei colleghi ed io ci stavamo chiedendo cosa fossero."
"Sono dei fascicoli illustrativi." Rispose Eric ed Alan spiegò:"Di solito nel dipartimento di raccolta anime li utilizziamo per capire meglio dove si trova la nostra anima da raccogliere."

Da lì Scarlett e James si avvicinarono ed incominciarono a fare conoscenza con i nuovi tizi. Presto arrivò l'addetta del collocamento e scoprirono i loro dipartimenti di assegnazione. Scarlett e James andarono nel dipartimento amministrativo di un'altra sezione, quella affidata a Grell, mentre Paige andò in quello in cui c'era Spears. Le giornate passarono bene per lei e gli altri, ma di certo non si poteva dire lo stesso per Jeff che era stato nuovamente bocciato all'esame. Paige, vivendo nella stessa casa con Jeff, lontano dai genitori, sospirò e decise di parlare con i supervisori dell'esame. Dopotutto non c'era sfizio a picchiare qualcuno che  pretendeva di essere picchiato per gli errori fatti.

"La prego, ammettete mio fratello. Lo so che è contro le regole, ma baderò io stessa a lui."Cercò di convincere trovandosi davanti ai supervisori dell'esame, ma non ne volevano sapere e avevano anche ragione. Uno con tutte C ed una D in pratica dove lo mandavano? E mentre Paige era in quella stanza, Scarlett sembrava essere molto in armonia con Eric, tanto che incominciarono a circolare strane voci su di loro.
"I pettegoli non mancano mai."Disse Eric ridendosela.
"Pare che sei molto indeciso tra me e Alan. Bene."
"Non so chi l'abbia messa questa cosa, ma è davvero assurda."
"Concordo."Discussero ridendosela mentre erano nei corridoi del dipartimento. 



Beh...chiunque l'avesse messa quella voce, non aveva poi così torto. Scarlett provava davvero qualcosa verso Eric, ma era la stessa cosa che provava per Alan, cioè un amore fraterno. Almeno era quello che pensava visto che Eric continuava ad incoraggiarla a farsi avanti e mostrare i suoi sentimenti verso Spears, ma ovviamente la ragazza non sapeva come fare. Non ci sapeva fare con l'amore o a flirtare con i ragazzi.  

Intanto Paige, non si sa come e cosa successe in quella stanza, ma riuscì a convincere in un modo o nell'altro i supervisori e a far promuovere il fratello. Jeff, all'oscuro di tutto quello che aveva fatto la sorella per lui, piangeva disperato nella biblioteca.
"Voglio morire."Affermò sbattendo la testa sulla scrivania ancora con le lacrime agli occhi per l'esame andato male. Paige, una volta risolta la situazione, andò dietro di lui e gli diede un pugno in testa.
"Si! Picchiami! Non merito di vivere!"Urlò, ma Paige lo prese per la camicia che aveva addosso scuotendolo avanti e indietro.
"Sei un'imbecille! Perchè dici di non aver passato l'esame?"
"Perchè è così."
"Ma se ho parlato ora con i supervisori e mi hanno detto che ti hanno promosso."
Sentendo quelle parole Jeff incominciò a ridere e a salterellare ovunque. Non credeva alle sue orecchie. Era stato promosso. Se solo avesse saputo che era colpa di Paige. 



Beh.. comunque sia, Paige ritornò al suo lavoro e anche a sfottere il suo senpai preferito.
"Ehi, musone. Il capo ti ha affidato un altro lavoro con Eric, eh?"Provocò infastidendo Alan che era nella scrivania accanto a lei.
"Potrei farcela anche da solo. Non c'è bisogno che Eric mi aiuti. Lo sai bene anche tu."
"Certo.  Signor so tutto io è il massimo. Sa fare tutto da solo. Non vuole aiuto da nessuno."Ribattè irritandolo.
"Piantala. Sei irritante."
"Ma è quello il mio scopo, irritarti."Rivelò sghignazzando quando quel sorriso venne a mancare ed incominciò a sbavare. 


La ragazza non poteva fare almeno di guardare Ronald che si era appena alzato dalla sedia della scrivania davanti a lei. Il motivo? Molto semplice, dal primo giorno che aveva visto quel ragazzo nel dipartimento insieme a lei non gli aveva tolto gli occhi di dosso, ma sopratutto dal sedere.
"Mamma... quello si che è culo!"Pensò guardando il sedere di Ronald con occhi sognanti.
"E' notevole come il tuo umore cambi ogni volta che si alza Knox."Punzecchiò Alan.
"E' patetico. Non dovresti avere gli occhi puntati su di lui."Aggiunse Eric che si era appena voltato verso Alan e Paige.
"Tsk..siete davvero irritanti. Chi diamine vi dice che mi piaccia quel dongiovanni da quattro soldi?"
"Beh... sappi comunque che Ronald non riesce ad avere relazioni serie. Basta guardarlo come corrompe le segretarie."Informò facendola andare su tutte le furie.
"Non mi importa e non sopporto che voi vi prendiate gioco di me così!"Esclamò alzandosi e uscendo dal dipartimento nervosa. Anche se negava e nascondeva ciò che provava per Ronald, non poteva nascondere la gelosia e così iniziò una incessante battaglia che la spingeva ad uccidere ogni donna che ci provasse con lui.

La cosa venne alle orecchie di Spears, voleva cacciarla dal dipartimento, ma non poteva. Era una risorsa troppo grande per lasciarsela scappare, così scesero in accordi che avrebbe dovuto contenersi. I giorni passarono e Jeff entrò a far parte dello stesso dipartimento di Paige. Quando entrò tutti pensavano fosse un duro, qualcuno da temere veramente, ma poi quella maschera subito cadde quando fece quel sorrisino da ebete salutando con la manina chiunque fosse in quella stanza.
"Oh...no! Questa è una tortura."Mormorò Paige tra se e se vedendo che tutti incominciavano a prendere in giro Jeff.
"Ehi, mollaccione! Perchè non te ne vai a dormire?"
"Ma no, dai. E' educato. Saluta un'altra volta con la manina. Piccolino."Presero in giro Eric e un altro gruppo di shinigami ridendosela, ma sembrava che a Jeff se ne importasse poco. Paige si sentiva messa in ridicolo quando una voce attirò la sua attenzione.
"Ehi, ma la mammina ti ha dato la merendina o devi guardare a noi adulti come mangiamo?"  La ragazza alzò lo sguardo spalancando gli occhi increduli. 



Ronald stava prendendo in giro suo fratello, cioè il ragazzo che lei ammirava e voleva farsi notare, parlava con suo fratello dopo un secondo che era entrato e non con lei che era da più tempo di lui.
"No, veramente me l'ha fatto la mia sorellona."Disse incominciando a metterla in ridicolo.
"Oh..allora c'hai una sorella. Com'è?"Domandò Ronald curioso.
"Non lo sai? Jeff è il fratello di Paige."Rivelò Alan al ragazzo che continuò a chiedere:"Paige? Dici la pazza che sta dietro di me?"
Quelle parole attirarono l'attenzione di Paige. Appena alzò lo sguardo verso di lui, Ronald le fece l'occhiolino facendola arrossire di colpo.


"Però... niente male la pazza." Sussurrò tra se e se facendo arrabbiare Eric che era accanto a lui.
"Smettila di prenderla in giro."Difese Alan vedendo la calma di Eric che veniva a mancare, ma Ronald continuava a guardarla.
"Perchè? Cos'ho fatto? Ho solo detto ciò che penso."Continuò lasciandola senza fiato. Per la prima volta aveva ammesso di averla notata e lei non se ne era nemmeno accorta. Incominciò a fantasticare sulla storia tra di loro, ma ovviamente il ragazzo continuava a dare le sue avance alle segretarie e lei doveva sbarazzarsi in qualche modo di quelle che ci provavano con lui. Finchè, un giorno, Ronald non divenne il partner di Paige nella raccolta anime.Quello stesso giorno Scarlett e James furono messi nella stessa squadra incominciando a raccogliere anime come una specie di gara a chi ne raccoglieva di più.

"Ho vinto."Affermò Scarlett notando che avesse un'anima in più al ragazzo. I due ritornarono al dipartimento carichi di anime e lì videro Eric all'entrata.
"Ehi, come mai qui fuori?"Domandò la ragazza avvicinandosi.
"Non hai saputo, pare che Alan sia malato. Ha fatto dei controlli e probabilmente ha una malattia molto grave."Informò abbassando lo sguardo.
"Dai, noi siamo shinigami. Niente e nessuno può ucciderci. Vedrai che si riprenderà."E con freddezza si dirisse dentro al dipartimento quando qualcosa la bloccò di scatto, ovvero le parole di Eric.
"Non credo. E' affetto da una malattia chiamata spine della morte."

Sentendo quelle parole, Scarlett si bloccò spalancando gli occhi e cadendole tra le mani le anime raccolta.
"Cosa? E tu me lo dici così?"Sbraitò prendendo l'amico per la camicia aggiungendo:"Dov'è?Dov'è?"
"Spears gli ha dato la giornata di riposo."
"Dobbiamo trovare immediatamente una cura."
"Ma non ce ne sono."
"Cercheremo. Avanti. Non abbiamo tempo da perdere. James? Raccogli le anime e portale in dipartimento. Ho una cosa urgente da sbrigare." E con questo trascinò Eric via da lì conducendolo nella biblioteca cercando un rimedio per l'amico, ma qualsiasi libro sfogliassero c'era un unico sistema. Il sacrificio di mille anime. Così incominciarono ad andare contro le regole prendendo le anime necessarie facendo gli straordinari all'insaputa di Spears e di Grell, ma non durò molto.
"Cosa? Devo andare in Francia?"
"Certo, per seguire l'anima da raccogliere. Non vorrai lasciare il tuo posto spero."Disse Grell guardandola da capo a piedi vedendo una strana tensione che le saliva.
"No, anzi. Mi metterò subito in viaggio."

A malincuore uscì  dal dipartimento e all'uscita incontrò Eric che se ne stava sul ciglio della porta appoggiato a fumare una sigaretta.
"Cos'è quel broncio?"
"Devo partire. Baderai tu alle anime?"
"Certo. Sta tranquilla. Vedrai che quando tornerai troverai Alan sano e più energico di prima."
"Lo spero. " Sospirò abbassando il volto. Scarlett si sentiva inutile nei confronti di Eric ed Alan. Lo shinigami se ne accorse e buttò la sigaretta avvicinandosi a lei prendendola per le spalle.
"Ehi, sta tranquilla. Lo so che avresti voluto esserci anche tu, ma... guarda il lato positivo. Staremo tutti e tre insieme e andremo a festeggiare al tuo ritorno. Che ne pensi?"
"Mi farebbe molto piacere."
"E inviteremo Spears anche e sarà la tua occasione di buttarti su di lui, perchè se non lo farai ti spingerò io sorella. Sono stanco di questa storia che parli sempre di lui e poi non ti fai mai avanti."
Quelle parole fecero sorridere la ragazza che non riuscì a resistergli e lo abbracciò. Non voleva dirglielo, ma aveva una strana sensazione, come se quello fosse stato il suo ultimo abbraccio.



La ragazza partì come d'accordo e raccolse l'anima per poi ritornare nella speranza di ritrovare i suoi amici pronti ad abbracciarla e a festeggiare la guarigione di Alan, ma non fu così. Al dipartimento, mentre Scarlett era in viaggio, arrivarono i corpi inermi dei due. L'urlo di Ronald fece accorrere tutti gli shinigami trovandolo a piangere su quei cadaveri.
"No, Senpai. No!"
"Separatelo."Ordinò Spears. Sembrava gelido, probabilmente perchè a trovarli erano stati lui e Undertaker. Pur avendo un grande vuoto dentro, cercava di non darlo a vedere. Gli shinigami incominciarono a piangere vedendo quei corpi e accorsero anche le segretarie del dipartimento che cercarono di allontanare lo shinigami, come richiesto da Spears.
"Ronald."Chiamarono avvicinandosi a lui.
"No, no, no. Lasciatemi!"Esclamò staccandosi dalle due e buttandosi nuovamente su quei corpi.

Davanti a quella scena, Paige si incamminò verso i due incredula. 
"Basta! Piantatela di scherzare! Non è divertente!"Pronunciò con tono arrabbiato, staccando Ronald da lì e buttandosi sul corpo di Alan incominciandolo a scuotere.
"Avanti, Signor so tutto io. Alzati e smettila con questa falsa. Sei stato davvero convincente sia tu che gli altri. Complimenti, ma adesso basta."
"Paige... scendi da li. Ormai non ci sono più."Balbettò Ronald facendo voltare Paige.
"Che diamine stai dicendo? Loro sono qui. Stanno facendo un teatrino. Non lo vedi?"
"Ti ho detto...di scendere da lì!!"Sbraitò con le lacrime agli occhi tirandosi la ragazza verso di lui per poi aggiungere:"E' mai possibile che tu sia così sciocca e insensibile? Sono morti. Hai capito? Morti!"Rivelò facendola tornare alla realtà che Paige non voleva vedere.
"Tsk...patetici."E con tono alterato si alzò guardando con disprezzo i due.
"Anch'io sto male, diamine! Qui stiamo tutti male. Nessuno di noi se lo aspettava! Io....io...."Continuò a balbettare incredulo con le lacrime agli occhi.
La ragazza, vedendolo male, lo guardò e gli disse:"Noi siamo Shinigami. Non possiamo star male per una sciocchezza simile. Siamo noi a portare la morte!"
Quelle parole rudi della ragazza fecero abbassare lo sguardo a Ronald che l'abbracciò inaspettatamente cercando di nascondere le lacrime che scendevano inesorabilmente sul volto.

In quel momento si trovò ad entrare Scarlett ormai di ritorno con l'anima che doveva raccogliere tra le mani. Vedendo le due falci dei ragazzi al muro, pensò che Eric ce l'avesse fatta, ma guardando tutta quelle persone lì che cercavano di trattenere le lacrime, incominciò a pensare che fosse successo qualcosa. Però, la gioia di riabbracciare Eric ed Alan andava oltre al fatto di cosa fosse successo.
"Scusate, avete visto Eric?"Incominciò a chiedere a due addette che in lacrime si allontanarono da lei.
"Cos'ho detto di sbagliato?"Pensò, ma nell'avvicinarsi alla folla si accorse dei due corpi a terra e le cadde dalle mani l'anima che aveva raccolto.
"Scarlett..."Chiamò James vedendola, ma la ragazza lo sorpassò arrivando vicino ai corpi dei due accasciandosi a terra.
"Bastardi! Siete dei bastardi! Avevate detto che sareste stati qui insieme e al mio ritorno avremo festeggiato. Cosa? Il vostro funerale?"
"Scarlett."
"Perchè? Perchè? Perchè?"Continuò a chiedere mentre le lacrime incominciavano a scenderle. Il ragazzo si avvicinò a lei abbracciandola da dietro, ma non voleva alcun conforto. Voleva stare da sola con il suo dolore, il dolore in cui ormai vivevano i suoi due amici.



Non sapeva cosa li aveva spinto a farlo, probabilmente non c'era soluzione per la cura di Alan o qualcosa era andato storto con le anime. Era questo quello che pensava Scarlett e ancora tutt'oggi pensa, ma non sa che il vero motivo per cui erano lì quei corpi. Ebbene Spears aveva trovato lì i corpi con dei segni sospetti e li aveva portati in dipartimento ad analizzarli scoprendo ciò che già sapeva. Erano morti a causa di uno scontro con un demone. Da allora Spears ha odiato ancora di più quei parassiti, mentre Scarlett ha paura a fidarsi delle persone. Già prima selezionava le persone amiche, ma ora di amici non ne vuole sapere. Ormai per lei sono tutti conoscenti e non vuole soffrire più come allora. Quel vuoto è incolmabile e sente che nessuno potrà mai guarirlo. I suoi migliori amici, anzi... i suoi fratelli non sono più con lei e non c'è cosa più dolorosa di non capirne il motivo ne tantomeno perchè tutto ciò sia successo proprio a lei.



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Angolo autrice.

Ciao ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi abbia chiarito un pò di cose sul passato di questi quattro personaggi. Fatemi sapere. Baci.

Ps.Fuori storia modificato.

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Capitolo 20
*** Capitolo 16 ***


Capitolo 16.


Paige era arrivata sul luogo del rapimento di Ronald, trovando solamente la sua falce avvolta dalle ragnatele e gli occhiali, che si erano scambiati, a terra completamente a pezzi. Si avvicinò con il cuore in gola e prese quegli occhiali accovacciandosi a terra.

Jeff:Paige?
Rosy:Ragazzi? Cos'è stato?

Chiese correndo insieme a Fire dove videro la dura realtà. 

Paige:Maledizione! Questa me la pagano!

Esclamò alzandosi di scatto.

Fire:Paige, calmati!
Paige:Giuro che se li trovo li ammazzo.

Sbraitò mentre Miki che era seduta sulla cima di una casa se la rideva sentendola e vedendola completamente fuori di se. 

Paige:Io non rinuncerò a lui! E' il mio ragazzo e nessuno può portarmelo via da me! Sopratutto se si tratta di una lei!
Jeff:Calmati, Paige. Spears ha detto che non devi commettere altri omicidi se no...
Paige:Al diavolo Spears. Mi licenzio, ma devo spaccare il culo a quella bastarda, no anzi. La eviscero e poi la faccio sciogliere nell'acido, ma devo riprendermi il mio uomo, subito!
Rosy:Non credi di esagerare?
Paige:Sono fin troppo dolce, magari potrei asportarle qualche organo interno.
Jeff:Sei inquietante.
Grell:Ragazzi? State bene?

Chiese correndo insieme agli altri.

Paige:Bene? Secondo te stiamo bene? Il mio Ronnie è stato appena rapito da quella bastarda e tu mi chiedi se sto bene? No! Che non sto bene! Voglio quella maledetta, ORA!!! La devo aprire come una matrioska!

Sbraitò mentre gli shinigami cercavano di farla ragionare. Miki aveva portato via la persona più cara a Paige e agli altri del gruppo, ma non voleva fermarsi di certo lì. Doveva prendere anche qualcun altro che tutti facevano affidamento, ma non ora. Doveva prima portare Ronald al covo e rinchiuderlo in cella e di fatti così fece.

Ansel:Ci rimarrai a vita. Abituati!

Disse sbattendolo in cella e chiudendolo lì dentro. Ronald aprì gli occhi e, rendendosi conto del problema, cercò una soluzione alzandosi all'in piedi e guardandosi intorno.

Ronald:Maledizione. Senza occhiali non riesco a fare un granchè. Fortuna che non sono una talpa come Spears, se no sarebbe un bel problema. Devo affidarmi ai miei sensi e a quel pò che riesco a vedere. Spero solo che Paige non si metta nei guai per causa mia.

Pensò incominciando a guardare intorno, anche se vedeva tutto sfogato intorno a se. Fortunatamente non aveva una miopia alta e riusciva a vedere cosa ci fosse attorno a se, o almeno a capirlo.

Ronald:Questi bastardi mi hanno rinchiuso. Fortuna che non sono del tutto disarmato, ma non devo farmi scoprire, se no addio speranza di libertà.

Mormorò tra se e se guardando la falce-pistola che aveva nascosto dentro la tasca della giacca. In quel momento sentì la cella aprirsi e una figura femminile avvicinarsi. Non riusciva a comprendere chi fosse, finchè non si avvicinò di più e aprì bocca.

Miki:Ma tu guarda. Certo che quegli occhiali ti nascondevano bene, eh? Non ho mai visto shinigami carini come te.
Ronald:Chi sei? La ragazza che mi ha rapito?
Miki:Certo, chi altro, se no?
Ronald:Posso riavere i miei occhiali?
Miki:Per fare cosa? Fuggire via da me?

Domandò prendendogli il volto e avvicinandoselo al suo. In quell'istante, Ronald ebbe un lampo di genio. Quale modo migliore di ammaliare il nemico e mettere tutto sottosopra? Così, incominciò a persuaderla.

Ronald:E' un peccato che la mia miopia mi accechi. Hai una bellissima voce e credo che anche fisicamente sarai stupenda, come una colomba che vola nel cielo.Ma che dico? Un vero e proprio angelo.
Miki:Piantala di prendermi in giro.
Ronald:Ma non ti prendo in giro, anzi. Ti ringrazio di avermi preso. Sinceramente mi stavo annoiando di tutta quella monotonia del lavoro.

Disse prendendola per i fianchi facendola arrossire. 

Miki:Non ci provare!

Esclamò allontanandolo da lei.

Ronald:Chi? Io? No. Quella che ci sta provando sei tu, con questa voce così sensuale, sinceramente non riesco a resisterle.

Ribattè tirandosela e abbracciandola. Miki rimase di stucco davanti a quei modi galanti del ragazzo. Anche se non gli piaceva, riusciva a prenderla e a farle tremare il cuore. Theodore, che era di passaggio, vide la scena e urlò il suo nome facendola ritornare in se.

Miki:Lurido shinigami! Non ci provare più.

Sbraitò dandogli un ceffone sulla guancia e andando fuori alla cella chiudendola. 

Ronald:Gli amori proibiti sono i più dolci ed eccitanti, non trovi?

Provocò appoggiando le mani sulle sbarre della prigione che Miki aveva chiuso. Con la scusa di vederla allontanare si diede un'occhiata attorno, almeno per quello che riusciva a vedere.

Miki:Mi perdoni. Non so cosa mi sia preso.
Theodore:Voleva ammaliarti. Dopotutto è uno shinigami in trappola.
Ansel:Miki, non ti avvicinare più a quella cella. A quanto ho visto, pare che ci sappia fare con le donne. Potrebbe ingannarti facilmente.
Theodore:Concordo. Baderà Claude a lui. Tu occupati di rapire un altro shinigami.
Miki:Si signore.

Rispose eseguendo gli ordini e andando alla ricerca di un'altro shinigami insieme ad Ansel.

***

Intanto Ciel si metteva sulle traccie del nuovo caso mandato dalla regina uscendo insieme al suo fidato Sebastian.

Ciel:Dobbiamo trovare costui al più presto. La regina teme che possa recare seri danni all'inghilterra.

Affermò mentre Snake gli apriva la carrozza facendolo entrare con Sebastian al suo interno.

Sebastian:Non si preoccupi padroncino. Lo troveremo sicuramente.

Rassicurò mentre Ciel guardava perplesso dal finestrino della carrozza che incominciava a muoversi per condurlo nel luogo in cui avrebbe dovuto cercare il famoso "the Shadows", il ricercato che ovunque andasse non lasciava traccia, quasi come un'ombra che cammina nella notte e sparisce col sorgere del sole. Questi erano gli indizi e le parole del commissario Abberline durante una sua indagine. E di certo Rita non poteva ancora fingere che la cosa le andasse bene, così incominciò a scavare nella stanza di Ciel appena vide la carrozza partire.

Sunny:Rita? Che diamine combini?
Lily:Non dovresti scavare nella scrivania di Ciel. Si arrabbierà.
Rita:Sinceramente me ne frego di ciò che farà, ma io devo vederci chiaro in questa storia. 

Rispose incominciando a mettere tutto sottosopra, quando si accorse di un cassetto della scrivania chiuso con la chiave.

Rita:E questo cos'è? Perchè non si apre?
Lily:Rita, ti prego. Allontanati da lì. 
Sunny:Finirai per pentirti di quello che fai. Proprio com'è successo a me.
Rita:Non mi pento affatto di vedere cosa diamine sta succedendo. Anche mio padre quando riceveva una lettera della regina cambiava espressione. Se per voi la cosa sta bene, vuol dire che non fate parte realmente della famiglia Phantomhive a pieno. 

Sentendo quelle parole le due rimasero sorprese. Rita aveva ragione. A Ciel importava solo delle richieste della regina e Lily non lo sopportava più, proprio come non sopportava più vedere quel volto triste del suo amato.

Lily:Ok, ma non dire che non ti avevamo avvertita.
Sunny:Cosa? Tu glielo lasci fare?
Lily:Sinceramente Ciel è sempre triste e freddo, ma quando riceve una di quelle lettere diventa anche peggio. Voglio vederci anch'io chiaro, ma non voglio di certo mettermi in mezzo senza il suo consenso.
Rita:Lascia che ti dica una cosa. Le cose se le fai da solo te le trovi, ma se aspetti agli altri che te le facciano, sei sulla strada sbagliata.
Ben:Comunque non ritengo sia giusto farlo.

Interruppe entrando in stanza insieme ad Alexandra.

Alexandra:Fate quel che volete, tanto la faccenda non mi riguarda.
Ben:Dovresti esaltare a fare la cosa giusta, non a dirle quello che vuole fare.
Rita:Ben, lasciatelo dire. Sei davvero un uomo senza palle.

Disse lasciando il ragazzo cadergli il mondo addosso. La ragazza sospirò e prese il coltello a serramanico dal decoltè e cercò di forzare la serratura. Allora, il ragazzo si avvicinò.

Ben:Rita....
Rita:Che vuoi?
Ben:La....la...lascia fare...a me.

Balbettò togliendole il coltello dalle mani.

Ben:Queste... sono cose per noi uomini. 

Continuò forzando la serratura al posto della ragazza. All'apertura di quel cassetto, la ragazza rimase sorpresa. C'erano tutte le lettere della regina e tutti i casi risolti.

Rita:Cosa?
 
Incredula incominciò a sfogliare una ad una quelle lettere scoprendo quanto fosse meschina la regina. Vedendo l'espressione della ragazza cambiarsi, Lily e Sunny si avvicinarono.

Sunny:Rita? Va tutto bene?
Lily:Cosa diamine sono queste lettere?
Rita:Per questo... non volevano...

Sussurrò tra se e se abbassando il volto.

Lily:Rita?

Chiamò, ma la ragazza davanti a quelle prove non riuscì a fare almeno di buttare tutto per aria e correre via da quella stanza. 

Lily:Ma..che..?
Alexandra:Perchè è fuggita così?
Ben:Credo di sapere il motivo.

Disse ipotizzando ciò che la ragazza aveva capito in quel momento. Rita non era riuscita a resistere davanti a quelle prove che mostravano il reale motivo di padre e del suo comportamento. Ebbene, suo padre non l'ha mai voluta come erede perchè sapeva che ereditando il suo posto come cane da guardia avrebbe dovuto obedire alla regina e di certo Rita non l'avrebbe fatto sapendo che molte cose non erano giuste. Per questo aveva sempre messo Ciel prima di lei e comprese solo allora le parole che la madre le disse quel giorno in cui litigarono e lei scappò di casa. Davanti a quella realtà, era corsa in giardino dove inciampò cadendo a terra. Pluto, vedendola cadere, incominciò a preoccuparsi mutando la sua forma canina in umana.

Pluto:Padroncina. Vi siete fatta male?

Chiese avvicinandosi a lei, ma nell'avvicinarsi si accorse che la ragazza era in lacrime.

Pluto:Padroncina...

Senza fiatare, Rita abbracciò Pluto che incominciò ad accarezzarle i capelli.

Rita:Papà....non.... lui non....non si è mai fidato...di me.

Singhiozzò confessando ciò che aveva sempre intuito e aveva negato a se stessa da tempo. 

*** 

Intanto, nel covo di Theodore, arrivavano i soccorsi per il caso shinigami proprio come egli aveva progettato.

Theodore:Allora sei venuto. Pensavo non venissi più.

Affermò voltandosi verso il demone appena arrivato con la sua umana. Era alto 1.75 cm circa, non molto robusto, ma meglio non sottovalutarlo. Nascondeva una forza straordinaria. I capelli erano di un biondo cenere mossi corti e spesso disordinati,  gli occhi di un verde smeraldo con molte sfumature al suo interno. Vestito con abiti nobiliari, procurati spesso dall'umana che aveva accanto.  Quest'ultima era bassina,  alta all'incirca 1.56 cm, con una pelle molto chiara, quasi pallida, ma colorata dalle guance rosate che le davano un tocco di bellezza inspiegabile e la rendeva carina, di media corporatura.  I capelli erano di un biondo scuro con dei ricci morbidi che le arrivavano fino alle spalle. Gli occhi di un verde pallido mischiato ad un verde acqua tendente al marrone. Indossava un pantalone a sigaretta marrone ed una camicia piene di rifiniture e merletti, bianca. Ovviamente, non era del tutto sconosciuta nell'allegra compagnia.

Alois:Simon, qual buon vento ti porta qui?

Domandò appena la vide. La ragazza si avvicinò al ragazzo.

Simon:Potrei dire la stessa cosa di te, Alois.
Alois:Vedo che hai portato anche il tuo demone con te.
Simon:Arthur è la mia spalla, proprio come Claude è la tua. Dovrei essere io quella sorpresa che lui non sia qui con te.
Theodore:Lui aveva un'altra missione da fare. 

Spiegò Theodore mettendosi in mezzo.

Arthur:Quindi questa riunione tra demoni ha un senso.
Theodore:Lasciatemi che vi dia una notizia che lascierà a bocca aperta. Tutto questo è opera del mio maestro. Ho organizzato tutto con lui.
Arthur:Intendi Chaman? Credevo fosse morto.
Hannah:E' tornato in vita e vive nel corpo di uno shinigami. Sarà sicuramente alla ricerca dei cinematic records speciali adesso, se ancora non li avrà trovati.

Informò lasciandoli senza fiato. In quel momento entrò Claude sorridente.

Claude:Signore? I piani procedono meglio del previsto.
Theodore:Molto bene. Hai fatto incantare i bracciali di Paolo, non è così?
Claude:Si, saranno sotto il suo controllo. Vedrai, si ammazzeranno come cani tra di loro.

Disse ridendosela e facendo sorridere tutti intorno a lui.

***

Intanto Lau arrivava alla residenza trovandosi difronte a Ben. 

Lau:Così ci rincontriamo.
Ben:Scusa, ci conosciamo?

Domandò non sapendo chi fosse. Il cinese si avvicinò e gli tolse l'orecchino trasformandolo nel Ben ribelle che incominciò a sorridergli in modo al quanto irritante strappandogli l'orecchino dalle mani.

Ben:Che novità ci sono?
Lau:Pare che i piani di Theodore stiano avendo la meglio.
Ben:Sarà, ma quel bastardo vuole interagire con me e la cosa non mi piace neanche un pò.
Lau:Che vuoi dire?
Ben:La lettera che ha spinto Ciel fuori di casa, non è stata mandata dalla regina. O almeno non l'ha scritta lei.

Rivelò facendo notare le due scritture differenti.

Lau:Credi che sia...
Ben:Ovvio. Solamente lui farebbe una cosa del genere. Dopotutto odia tremendamente il padrone di casa e vuole farlo fuori ad ogni costo.
Lau:Che si fa?
Ben:Tu sta al tuo posto e cerca altre informazioni. Quel bastardo non la passerà liscia. Solo perchè sono per qualche percentuale demone non vuol dire che devo far parte per forza della sua schiera demoniaca. 
Lau:Credi che non l'abbiano accettato allora?
Ben:Theodore è testardo. Non credo che gli sia andata giù il fatto di non partecipare all'operazione ordinata da Chaman, e poi quel tipo mi sta proprio sulle palle. Preferisco spassarmela invece di perdere tempo nei loro piani.

Disse guardando fuori dalla finestra. Lì vide Rita ancora in lacrime parlare con Pluto. A quel punto decise di andare da lei e mostrarle quel che il Ben buono non aveva notato, cioè le lettere differenti. Arrivò fuori alla porta del giardino vedendo che era ancora scossa dalla cosa, si fermò facendosi notare.

Ben:Ehi, principessa. Ancora a piangere?

Sentendo quelle parole Rita intuì subito che non era il Ben buono e si voltò verso di lui.

Rita:Che diamine vuoi? 

Il ragazzo si avvicinò a lei anche se Pluto continuava a ringhiargli contro.

Rita:Pluto, sta buono.

Ordinò mentre si avvicinava.

Ben:C'è qualcosa che dovresti vedere.

Le disse facendole notare ciò che aveva visto. Così incominciò a raccontarle della sua situazione e del sospetto che, secondo lui, Ciel era stato mandato a fare chissà che, ma per conto di qualcun altro che si fingeva essere la regina. 

Rita:Sei sicuro?
Ben:Non proprio. Per saperlo dovremo chiedere al diretto interessato.
Rita:Diretto interessato?
Ben:Si. Al maggiordomo della regina, ma come saprai per me è impossibile avvicinarmi.
Rita:Vuoi che vada io, non è così?
Ben:Non ti direi mai di darti a qualcuno che non sono io.

Le disse prendendole il volto. La ragazza lo spinse allontanandolo da lei, per poi prenderlo per il colletto della camicia e chiedere:

Rita:Come si chiama? Chi è costui che lavora per la regina?
Ben:Charles....Charles Grey. Lui solamente può dirti ciò che succede, ma non sarà facile di certo avvicinarsi ad un tipo del genere.
Rita:Tenterò tutto il possibile.

Rispose decisa.

***

Intanto, nel dipartimento della sezione amministrativa, Spears veniva informato del rapimento di Ronald venendone seriamente scosso.

William:Non è possibile!

Esclamò sbattendo le mani sulla scrivania alzandosi di scatto.

William:Com'è possibile che si sia fatto ragirare così?
Scarlett:Voleva salvarci e alla fine è stato preso al posto nostro.
William:Maledizione.
Fire:Come se non bastasse gli hanno tolto anche gli occhiali.
William:Praticamente è in trappola. Non ha vie di fuga. Uno shinigami senza occhiali è completamente perso.
James:Quali sono gli ordini?

Domandò vedendolo agitato. A quel punto incominciò a dare gli incarichi ai suoi sottoposti prima che la situazione potesse peggiorare ulteriormente.

William:Dobbiamo trovare assolutamente Ronald. Non possiamo permetterci di essere ragirati come degli sciocchi. Scarlett, James? Voi due andate immediatamente alla ricerca di Ronald. Qualche indizio avrà sicuramente lasciato mentre lo trasportavano.
Scarlett:Signore, ma noi....
William:Niente ma! Subito a lavoro.
James:E chi troverà Raphael?
Fire:Raphael? L'ho visto dalla parte opposta della città. 
William:Molto bene. Allora tu e Rosy andrete a prendere Raphael. Grell, andrai insieme a Mar ed indagherete su Sangdoll. Ronald temeva che c'era qualcosa che nascondesse, scoprite cosa fosse.
Mary:Si, signore.
Paige:Cosa? Perchè non da a me il caso? Se non sbaglio è stato rapito proprio perchè era sulle traccie di Sangdoll con Manu.

Incominciò a protestare, ma Spears non l'ascoltò. Anzi, le rivelò la realtà di ciò che stava accadendo.

William:Te lo proibisco. Lui non voleva metterti in mezzo ed io non lo farò.
Paige:Cosa?
William:Sapeva che c'era qualcosa di pesante sotto. Mi ha spiegato di  una certa ragazza che già lo intrappolò.
Scarlett:E' vero. Quel demone già tentò di prenderlo quel giorno. 
James:Se non fosse stato per me e Scarlett l'avrebbero preso già allora.

Quelle parole furono come un pugnale nel cuore della ragazza che  prese Scarlett per la gola incominciandola a scuoterla avanti e indietro urlandole:

Paige:Cosa? Perchè diamine non me l'avete detto prima?
James:Perchè Ronald voleva proteggerti da qualcosa, probabilmente.
William:Piuttosto, dov'è Monika e sua sorella? Abbiamo bisogno di loro.
Mary:L'ultima volta che le ho viste erano fuori con Paolo. 
Grell:Già, sembra che le abbia fatto un regalo. Quel demone sa essere molto amorevole.
William:Cosa? Un parassita non può regalare certe sciocchezze ad uno shinigami.

Contrariato, uscì dalla stanza trovando Monika e Andromeda ricevevano  in dono un  bracciale fatto da Paolo per le due. Era fatto ad uncinetto ed era di un color panna stupendo. 

Andromeda:Avrai perso molto tempo per farli.
Paolo:Certo, ma sapendo che la signorina Monika volesse qualcosa che vi caratterizzasse, ho pensato di farvene uno con le mie mani.
Monika:E perchè mai dovrei accettarlo?
Paolo:So che non volete e che in passato abbia fatto cose che non meritano di essere comprese, ma volevo solo donarvi qualcosa per mettere da parte il rancore. Come un servo fa col proprio maggiordomo.

Rassicurò e Monika se lo mise rispondendo con un grazie. A quel punto Spears, vedendo la situazione, andò da loro.

William:Che diamine combinate voi due?
Monika:Guarda qui! Paolo ci ha fatto dei bracciali uguali.
Adromeda:Ne ha fatto uno anche a te.

Annunciarono mostrandogli il bracciale. Il demone, con un sorriso, gli tese il bracciale a Spears che, invece di accettarlo, lo prese e si arrabbiò.

William:Grazie, ma le cose offerte dai parassiti, li trovo spazzatura.

Affermò buttandolo nel cestino dei rifiuti.

Monika:Will!
Andromeda:Perchè l'hai fatto?
William:Perchè è appena stato catturato un nostro uomo e voi perdete tempo in queste scemenze dei bracciali. Subito!  Non abbiamo tempo da perdere.

Ordinò e tutti si rimisero a lavoro.
***

Intanto Raphael se ne stava in un bar insieme ad Angela, quando questa si alzò improvvisamente.

Raphael:Cos'hai?
Angela:Scusa, devo andare.

E senza aggiungere altro si allontanò lasciandolo perplesso, quando dalla porta del bar entrarono Fire e Rosy.

Rosy:Eccolo lì.
Fire:Raf. Ti abbiamo cercato ovunque.

Rivelò avvicinandosi al ragazzo che si alzò.

Raphael:Scusate, avevo visto un'amica e non potevo lasciarla da sola.
Rosy:Amica, eh?
Fire:Certo. Avrai tempo per la tua ragazza un'altra volta. Adesso dobbiamo scoprire dove diamine si trova questo Chaman e se è vivo.
Rosy:Già e poi Spears vuole parlarti.

Dissero le due mettendosi entrambe sotto al suo braccio, una a destra e l'altra a sinistra, trascinandoselo al dipartimento. Una volta arrivato lì Raphael incominciò ad avvertire una strana presenza fermandosi di scatto.

Fire:Ehi? Che ti prende?
Raphael:Cosa c'è dentro quella porta?

Chiese indicando la porta che conduceva nella biblioteca shinigami. Le due, sorprese dal fatto che avesse visto la porta anche ad occhi chiusi, incominciarono a chiedere.

Rosy:Come diamine sai che c'è una porta lì?
Raphael:Me l'ha appena detto Bernard, il mio gufo.
Fire:Il tuo gufo?

E sulla spalla del ragazzo si posò proprio il gufo di cui parlava.

Fire:Ma...come diamine...?
Raphael:E' una lunga storia. Piuttosto, cosa c'è li dentro? Avverto una strana energia.
Rosy:C'è la biblioteca.

Senza esitare un attimo, il ragazzo aprì la porta anche se le ragazze glielo vietavano. Sentiva che c'era qualcosa di molto grave li dietro e non poteva fare il bravo angioletto ad ascoltarle. E così, aprendo quella porta, si ritrovò difronte a Kia il quale intuì subito essere Chaman a causa della presenza fortemente demoniaca emanata da quest'ultimo.

Rosy:Che diamine combini?
Raphael:E così eri qui. 

Disse guardando con disprezzo la ragazza.

Fire:Raphael? Conosci Kia?
Raphael:Siete così ceche che non vi siete neanche accorte che non è lei. Quella che vedete è Chaman.

Davanti a quelle parole, le ragazze prepararono le armi. Chaman incominciò a ridersela.

Kia:E bravo. Pensavo che nessuno se ne fosse mai accorto. 

Vedendo i cinematic records nelle sue mani, Rosy cercò di attaccarlo, ma sfortunatamente Undertaker la bloccò.

Rosy:Under...che diamine fai?
Raphael:E' fuori di se, non lo vedi?
Kia:Dovevo pur trovarmi un alleato e poi... non è l'unico qui dentro.

E così Raphael cercò di attaccarlo insieme a Fire, ma in suo aiuto arrivò Paolo lasciando a bocca aperta Fire.

Fire:Paolo? Che diamine stai combinando?
Paolo:Eseguo solo gli ordini del mio padrone.

Tutto sembrava perduto. Fire venne sbattuta al muro e la sua falce si ruppe, Rosy non sapeva come contrastare Undertaker. Cercava di farlo ragionare, ma non serviva a nulla. Tutto quel caos e quei colpi a vuoto fecero correre Spears,  Monika e Andromeda che ancora dovevano mettersi a lavoro. 

William:Che sta succedendo?
Monika:Paolo? 

Chiese confusa e il demone allora attivò il potere incastrato nei bracciali spegnendo completamente l'anima di Monika e Andromeda facendole diventare come burattini nelle sue mani. Le due incominciarono ad attaccare Spears, il quale era confuso e non poco dalla cosa.

William:Monika. Fermati! Che diamine combini?

Ma ella non poteva parlare, era sotto incantesimo. Andromeda lo attaccò da dietro e Spears per scansarla perse gli occhiali. Ormai era spacciato, ma in suo aiuto venne Manu che le mise a tappeto.

Manu:Spears? Che sta succedendo?

Domandò mentre questo prendeva gli occhiali da terra e si alzava.

William:Non lo so, ma dobbiamo fermarli.

Affermò impugnando la sua falce preparandosi ad attaccare.

***

Intanto Sangdoll arrivava nel covo dove trovò Ronald in una delle celle. Questo, riuscendo a capire chi fosse dalla sagoma, si avvicinò alla prigione prendendola per il braccio e avvicinandola a se vedendola più chiaramente.

Ronald:Tu. Che diamine ci fai qui? Sapevo che c'era qualcosa in te che non andava.
Sangdoll:Posso spiegarti.
Ronald:Spiegarmi cosa? Se sto in questo guaio è per colpa tua. Che diamine ti è passato per la testa?
Sangdoll:Assolutamente niente. 

Rispose tirandosi il braccio. Allora Ronald la afferrò nuovamente cambiando tono. Non sapeva se era un nemico o un alleato. L'unica cosa certa era che doveva uscire di lì e avvertire della situazione Spears prima che le cose sarebbero degenerate.

Ronald:Scusa, ma sto perdendo la testa senza i miei occhiali. 
Sangdoll:Comunque non è colpa mia. Loro hanno preso le mie bambole e mi hanno fatto prigioniera. 
Ronald:Cosa?
Sangdoll:Mi hanno minacciata e se non farò ciò che dicono loro... loro romperanno le mie bambole e non solo. Hanno detto che un altro errore che faccio e diventerò la schiava di Alois.
Ronald:Allora stai al loro gioco per questo.

La ragazza annuì e Ronald la lasciò.

Ronald:Ok, ma fammi uscire di qui.
Sangdoll:Non posso... io..
Ronald:Ti prego, fammi uscire.
Sangdoll:Te l'ho già detto. Non posso.

Ribatteva. A quel punto, Ronald sapeva che l'unica cosa da fare era ciò che non avrebbe mai dovuto fare, ma se ne fregò altamente delle conseguenze. Doveva uscire di lì il prima possibile e così tirò la ragazza a se prendendole il volto con le mani parlandole dolcemente.

Ronald:Doll, lo sai che sei sempre stata un angelo per me?
Sangdoll:Che?
Ronald:Ho sempre avuto occhi solo per te.

E con questo la baciò. Davanti a quel bacio, Sangdoll non poteva più lasciarlo lì dentro. Anche perchè lo shinigami incominciò a provocarla e lei non aspettava altro.

Ronald:Vorrei toccarti per bene e averti per me. 
Sangdoll:Che?
Ronald:Che ne dici di aprirmi e venire qui dentro con me?

Presa alla sprovvista, la ragazza aprì la cella e il ragazzo la baciò nuovamente, ma una volta avvicinato fuori la cella capovolgendo la situazione, la spinse e chiuse la prigione.

Sangdoll:Ehi! Che diamine combini?
Ronald:Ben ti sta. Per la cronaca, io ho già una ragazza. E' stato bello finchè è durato. Addio.

E con questo se ne andò lasciandola lì dentro cercando una via d'uscita.

***

Intanto Grell e Mary erano alla ricerca di Sangdoll. Avevano girato in lungo e in largo, ma niente. Di Sangdoll non c'era neanche l'ombra. Si ritrovarono davanti al lago, l'ultimo posto in cui potevano cercare.

Mary:Non è neanche qui.
Grell:Beh...che ne dici di approfittarne?
Mary:Approfittarne? Di cosa?

Chiese non capendo cosa volesse dire quando questi se la tirò a se sul prato urlandole:

Grell:Possiedimi!
Mary:E' una parola.
Grell:Avanti, non essere timido.

Disse cercando di metterle la mano tra le gambe della ragazza che si allontanò prima che egli potesse toccarla.

Grell:Siamo sfuggenti, eh?Cos'è? Vuoi farti desiderare ancora?
Mary:Non è questo il punto.

Il ragazzo abbassò lo sguardo vedendola distante da lui e triste sussurrò:

Grell:Lo sapevo. Non ti piaccio. Non dirmi che non vuoi una come me.
Mary:Io? Non volerti? Stai scherzando, vero? Perchè io ti ho desiderato dal primo momento che ti ho visto e....

E a quel punto si fermò. Intuì che quel discorso e quella confessione che stava facendo non erano adatti, sopratutto dirgli di essere una lei invece di un lui non era un bene per quella situazione ambigua e strana. Sentendo quelle parole, gli occhi di Grell incominciarono a diventare sempre più lucidi. Ogni secondo che passava con Mary sapendo che fosse un lui, non faceva altro che farlo innamorare e prenderlo sempre di più.

Grell:Oh...Mar.

E si tirò la ragazza a se baciandola appassionatamente, ma quel momento romantico non durò molto. Improvvisamente si sentì un esplosione dietro di loro e una nube di fumo li avvolse. Miki e Ansel li stavano attaccando.

Grell:Mar! Amore mio!

Chiamò non vedendolo più. La ragazza non riusciva a vedere dove fosse Grell, ma sentiva che qualcosa stava accedendo. Senza perdersi in chiacchiere cercò di uscire dalla nube di fumo trovando Ansel e Miki che stavano avendo la meglio su Grell. 

Grell:No! La mia falce!

Esclamò vedendo la sua bellissima falce a pezzi. L'attacco ravvicinato dei demoni non gli permetteva di prendere la falce-pistola che aveva nella giacca. Vedendolo in difficoltà, Mary prese la sua falce-pistola puntando verso i due ferendo Miki al braccio e facendola arrabbiare non solo a lei, ma anche Ansel. I due incominciarono ad attaccare Mary invece di Grell che, ormai era in trappolato dalle ragnatele, non poteva liberarsi senza ferirsi. La shinigami si trovava in difficoltà e non poco. Due contro uno non era il massimo, tanto che la presero alla sprovvista. Mentre Mary cercava di attaccare Miki, Ansel le venne da dietro colpendola in faccia violentemente provocandole una caduta nelle acque del lago.

Grell:No! Mar!

Sbraitò vedendola in acqua e non risalire. 

Ansel:E un altro shinigami è sistemato.
Miki:Possiamo andarcene.

Disse ridendosela e allontanandosi con il suo demone mentre Grell, in lacrime, cercava di raggiungere il lago facendosi tagliare dalle ragnatele dei nemici. Una volta raggiunto, si tuffò prendendo Mary, priva di sensi, e trascinandola fuori dall'acqua. Purtroppo, una volta trovata tra le sue braccia, la ragazza aprì gli occhi mentre lui sorpreso scopriva la sua realtà.

Grell:Ma...tu...sei...

Balbettò vedendo la camicia bianca bagnata che mostrava i seni di Mary. Questa, capendo la situazione, si coprì i seni con le mani arrossendo.

Mary:Posso spiegarti.
Grell:Tu sei una ragazza! 

Esclamò sbattendola sulla riva e mettendosi su di lei togliendole con la forza la maschera scoprendo la sua realtà.

Grell:Mary...?
Mary:Grell...io...

Deluso si alzò e si voltò dicendole:

Grell:Sei davvero un ingrata. Sei malefica, come hai potuto ingannarmi così?
Mary:Grell... posso spiegare.
Grell:Non voglio le tue spiegazioni. Sta lontana da me.

E con il cuore in gola e le lacrime agli occhi per aver scoperto la realtà del suo ragazzo, Grell fuggì via lasciando lì la ragazza a piangere anche lei.

Mary:Quella bastarda. Se non fosse stato per lei adesso tutto questo non sarebbe successo.

Sbraitò dando un pugno alla terra. Voleva vendicarsi al più presto. Non poteva accettare il fatto che la sua storia sia finita a causa di uno stupido attacco demoniaco.

***

Intanto calò la notte e Claude si avvicinò alla cella della sua strega prigioniera per darle da mangiare.

Cordelia:Voglio uscire di qui. 

Disse non appena vide Claude avvicinarsi alla sua prigione.

Claude:Già te l'ho detto. Continua a lavorare per noi e avrai il tuo Sebastian tutto per te.
Cordelia:Sarà, ma a me sembri solamente un buffone approfittatore.

Rispose facendolo sorridere.

Claude:Non ne sto approfittando. E poi se il piano di Ash va in porto, Sebastian non sarà più legato a Ciel e l'avrai tutto per te.

Annunciò facendola sorridere.

Cordelia:Quindi hai intenzione di rompere il patto del demone.
Claude:Diciamo che lo sto solamente aiutando ad avvicinarsi a te. 
Cordelia:Non andrà secondo i tuoi piani. Lo sai bene.
Claude:Oh...invece si. La famiglia Phantomhive verrà completamente distrutta e di essa rimarrà solo cenere.

Rivelò poichè il piano di Ash e il suo combaciavano perfettamente. E la chiave della distruzione della famiglia Phantomhive risiedeva proprio nella persona che correva nell'ombra e veniva chiamata "The Shadow". Ella, infatti, correva nella notte per non farsi scoprire. Sentiva che qualcuno la stava alle calcagna, ma non sapeva chi fosse. Si nascose all'interno di un vicoletto nell'ombra più scura seminando chi la stesse cercando. Vedendo via libera si tolse il cappuccio della tunica nera che aveva addosso, mostrando il suo volto. Era una giovane ragazzina dai lunghi capelli neri bluastri legati in una disordinata coda alta con una frangia laterale disordinata. Aveva grandi ed innocenti occhi azzurri, dalla carnagione molto chiara e una bellezza incantevole, capace di attrarre chiunque. Era molto esile e minuta e sotto a quella tunica indossava una camicia e dei pantaloncini corti. Era scalza e sembrava aver paura del buio anche se si nascondeva al suo interno. Scampato il pericolo si allontanò dall'ombra avvicinandosi ad un lampione. Quella ragazzina era stranamente identica a Ciel. Sospirò e incominciò ad incoraggiarsi.

Kath:Avanti, Kath. Andrà tutto bene. 

E iniziò ad incamminarsi coprendosi la testa col cappuccio, ma quel coprirsi e il volto della ragazza presero l'attenzione di Alyss che era di passaggio di li. 

Alyss:Ma è...?

Si chiese pensando fosse Ciel, ma nel voltarsi della ragazza non c'era neanche più l'ombra. Era come scomparsa nel nulla lasciandola incredula.  Chi è Kath e che avrà in mente? Ronald troverà la via d'uscita prima che i demoni se ne accorgano della sua fuga? Spears riuscirà a fermare Chaman? E Rita riuscirà a scoprire la verità sulla lettera? Scopritelo nel prossimo capitolo.



***

Angolo autrice.


Ciao, ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. 

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno partecipato. In particolare a...:
_MikyCullen_ = Sunny
Zantenstuken = Paige&Jeff
NikkyP = Lily/Emily
ITreMoschettieri=Manu&Kia
Gotich_Shinigami=Rosy
Youtuber_Shinigami=Mary
Tensi=Monika&Andromeda
Darkblue_moon=Scarlett&James
TheodoreDaisuke=Theodore&Raphael
Overdose_Nour=Sangdoll
Ahilay=Alyss
Suyka99=Fire
666_Hope_666=Michela/Miki&Ansel
_TaylorMomsen_=Alexandra/Alex
_Dark_Fallen_Angel=Benjamin/Ben
BloodyGothicOlly=Cordelia
Aki_and_Ami=Arthur&Simon
_Fable_666=Kathryn/Kath


&....

*Rullo di tamburi*
ME! Infatti ho partecipato anche io con Rita.
Spero che sia di vostro gradimento e la battaglia vi abbia entusiasmato un pò. Fatemi sapere che ne pensate.

Ps. ho aggiornato il fuori storia 3 perchè mi sono accorta di aver commesso qualche errore con qualche personaggio. ^^'  

Alla prossima Baci.

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Capitolo 21
*** Capitolo 17 ***


Capitolo 17.


Il piano di Chaman stava andando per il meglio, ma Raphael, grazie all'aiuto del suo fidato gufo Bernard e l'energia demoniaca avvertita, lo trovò incominciandolo a contrastare insieme a Fire e Rosy dove incominciarono a trovarsi in difficoltà vedendo che gli alleati di Chaman erano Paolo e Undertaker.

Rosy:Under,torna in te!

Incitava, ma era tutto inutile. Undertaker eseguiva gli ordini alla lettera essendo comandato dal collare che lo rendeva impotente e lo sottometteva agli ordini del demone. Come se non bastasse, Rosy aveva la sua falce-fucile e con lo shinigami non andava per niente. Non aveva tempo di caricare la falce e doveva difendersi come se quella era una falce normale per non farsi colpire.

Rosy:Ti prego, fermati! Under!

Continuava ad urlare, ma era tutto inutile. Non ci riusciva. Si sentiva inutile e non capiva com'era possibile che Undertaker stesse a sentire Chaman. Eppure aveva sentito Raphael svelare la realtà che non era Kia, ma il demone. Com'era possibile che sembrava così ottuso da incominciarla a difendere e a battersi per il nemico? E mentre pensava a tutto questo e lo contrastava, Spears venne spedito a terra da Monika. Sembrava quasi che i loro alleati stavano diventando nemici. Fortunatamente, in suo aiuto, arrivò Manu bloccando l'attacco di Monika e Andromeda.

Manu:Spears? Che sta succedendo?

Domandò vedendolo alzarsi e prendere gli occhiali da terra, mettendoseli.

William:Non lo so, ma dobbiamo fermarli.

Affermò impugnando la sua falce preparandosi ad attaccare. Monika e Andromeda, senza neanche pensarci, attaccarono Spears che continuava ad essere spalleggiato da Manu. Purtroppo le due stavano avendo la meglio su di loro quando improvvisamente Andromeda si fermò. Nessuno sapeva cosa stesse succedendo, ma nella sua mente c'era qualcosa o qualcuno che l'aveva appena fermata. Infatti, dinanzi a lei, Andromeda incominciò a vedere nient'altro che buio ritrovandosi a volteggiare nel vuoto. Il burqa della ragazza si era dissolto come per magia ritrovandosi con una camicia bianca, una cravatta nera alla gola e dei jeans neri attillati. Il suo volto era scoperto. Ormai non aveva più niente che nascondesse la sua bellezza e il suo viso. Con occhi spenti si inginocchiò ritrovandosi a guardare nello specchio sotto di lei che le mostrava il volto e la sua figura. La ragazza era molto confusa e non capiva cosa stesse succedendo, fin quando qualcuno non si avvicinò. 

?:Okaerinasai,  otome-san. (Bentornata, signorina.)

Disse una voce maschile avvicinandosi pian piano. Era molto dolce e tranquilla come voce. Vedendo l'ombra nello specchio e la voce di quell'essere, Andromeda alzò lo sguardo vedendo la mano tesa di un ragazzo che lei riconobbe subito appena lo vide.

Andromeda:Okami. Che sta succedendo? Perchè sono qui e sono senza il burqa?

Domandò al ragazzo mentre questi l'alzava mostrandogli il suo volto e il suo aspetto. Capelli neri, lunghi fino a metà collo, con gli occhi coperti dal cappello a cilindro che aveva in testa il quale nel vederla al suo cospetto se lo sollevò mostrando i suoi occhi. Occhi a mandorla neri che davano al suo volto un espressione gentile e rassicurante, e sul viso un pò di barba nera che gli incorniciava i lati del viso per congiungersi sul mento con questo lungo ciuffo. Indossava giacca, cravatta, scarpe e pantaloni neri con una camicia bianca. Era un perfetto shinigami vivente nella sua mente e nessuno l'aveva mai saputo e di certo, Andromeda non l'avrebbe mai detto a nessuno di colui che si ritrovava davanti in quel momento, proprio come se l'era ritrovato anche altre volte. Con un sorriso e un tono dolce le chiese:

Okami:Shitagatte, junban ni irete kaishi suru no ga tekisetsudeshou ne ka? (Dunque, non è opportuno iniziare a mettere in ordine?)
Andromeda:Credo tu abbia ragione...

Sussurrò chiudendo gli occhi abbandonandosi all'abbraccio del ragazzo che prese possesso del suo corpo strappandole il bracciale dal braccio. Così riuscì a prendere il controllo totale della ragazza e iniziò a battersi contro Paolo schierandosi a favore degli shinigami. La cosa confuse ancora di più quest'ultimi, ma non solo loro. Infatti, grazie a questo cambio di programma e l'intervento di Okami, Chaman venne messo con le spalle al muro. Vedendo la situazione critica, Paolo e Monika, che era sotto il controllo del demone, presero Undertaker fuggendo lasciando Chaman nei guai. 

William:Bene bene. Finalmente ti abbiamo preso.
Raphael:Come hai fatto a tornare in vita? Avanti, parla!
Kia:Semplice, ho preso l'anima di tuo fratello.

Finse ridendo, ma gli shinigami non scherzavano di certo. Così incominciarono a colpirlo e metterlo sempre più alle stretta.

Kia:Se volete uccidermi, fatelo pure. Ma badate bene che anche la vostra sottoposta verrà con me all'inferno.

Informò. Spears se ne fregò e cercò di colpirlo quando la sua falce venne trattenuta da Manu.

William:Che diamine fai?
Manu:Non possiamo ucciderlo. E' nel corpo di mia cugina! Così perderemo ogni speranza di aiutarla.
William:Me ne frego.
Fire:Spears, fermati! Non possiamo.
Manu:Lascialo andare. Non possiamo ammazzarlo.

Fermarono i due. Il sorriso di Chaman era inquietante e Spears non potè fare almeno di lasciarlo andare. Dopotutto avevano ragione. Se lo avessero ucciso avrebbero perso anche le speranze di ritrovare Ronald e il promotore della cosa. Così Chaman riuscì a svignarsela, ma fortunatamente Raphael gli sfilò dalle mani i cinematic records insieme a Spears. E mentre erano lì amareggiati dalla cosa, Rosy non riuscì a trattenersi e cadde a terra in lacrime.

Manu:Rosy, cos'hai? Tutto bene?

Domandò avvicinandosi alla ragazza che non riusciva più a fingere confessando il dolore che aveva dentro di se.

Rosy:Perchè? Perchè mi ha colpito così?
Fire:Rosy, avanti. Under non voleva. Sicuramente è sotto il controllo di Chaman.
Rosy:Lo so, ma fa comunque male essere attaccata da chi ami.

Sentendo quelle parole, Manu si incuriosì.

Manu:Rosy, non dirmi che ti sei presa una cotta per Under.
Rosy:Ma quale cotta? Idiota! Io sono innamorata di lui e lui lo è di me.
Manu:Avanti, ma che stai dicendo? Lui è innamorato di Kia. Sta con lei.
Rosy:Starà anche con lei, ma quando è stata rapita io e lui abbiamo scoperto di avere feeling a tal punto che ci siamo ritrovati a farlo nella sua bara preferita.

Sbraitò arrabbiata. Davanti a quella confessione Manu non potè fare almeno di urlare e alterarsi.

Manu:Come sarebbe a dire? Ah... fammelo prendere quel bastardo che gli spacco quella bara in testa. Come osa tradire mia cugina?
William:Credo che adesso abbiamo cose più importanti a cui pensare di un semplice tradimento.
Fire:Già, piuttosto, Andromeda? Una curiosità, ma perchè ti sei finta dalla parte del nemico? 

Domandò avvicinandosi alla ragazza che era in trans e veniva informata da ciò che era successo dal suo "coinquilino, tanto da non sentirla minimamente.

Fire:Ehi, guarda che sto parlando con te.
Andromeda:Ero sotto controllo.

Sintetizzò ritornando in se.

Raphael:Sotto controllo?

La ragazza annuì incominciando a raccontare ciò che le era successo tralasciando i dettagli del suo discorso interiore con il suo Okami.

***

Intanto, scoperto l'inganno, Grell si allontanò deluso da ciò che era successo con Mary, ma ad un tratto si fermò non appena oltrepassò un paio di alberi.

Grell:E' davvero infame. Come ha potuto farmi una cosa del genere?

Si chiese con le lacrime agli occhi. Poi qualcosa dentro di se gli disse di tornare indietro e voltandosi sentì l'urlo strepitante della ragazza che aveva le lacrime agli occhi di quanto accaduto.

Mary:Quella bastarda. Se non fosse stato per lei adesso tutto questo non sarebbe successo.

Arrabbiata, diede un pugno alla terra. Voleva vendicarsi al più presto. Non poteva accettare il fatto che la sua storia con Grell fosse finita in quel modo. Vedendola piangere si fermò nascondendosi dietro ad un albero. Sentiva che la ragazza stava male, ma stava anche lui nello stesso modo. Era qualcosa di inspiegabile per lui. Come poteva provare certi sentimenti per una ragazza se anch'esso si definiva tale? La ragazza si alzò da terra e avanzò asciugandosi le lacrime per continuare a seguire gli ordini di Spears quando Grell la fermò.

Grell:Dove credi di andare conciata così?

La ragazza si voltò meravigliata. Non si aspettava che lui fosse rimasto dietro quell'albero e non si fosse allontanato.

Mary:Secondo te dove potrei mai andare? Continuo le ricerche.

Disse fingendo di essere amareggiata e che non le importasse di lui. Grell sospirò e si avvicinò a lei mettendole la sua giacca rossa sulle spalle.

Mary:Ma che fai?
Grell:Se dobbiamo continuare non puoi farlo così bagnata. Ti verrà un malanno.
Mary:E che te ne importa? Tanto il problema è mio non tuo.

Mormorò avanzando e lasciandolo pensare. Lo shinigami non riusciva a capire. Aveva scoperto che era Mary, la ragazza insopportabile che gli faceva il filo da sempre, quella impertinente e petulante che non aveva mai mandato giù, invece di un ragazzo dolce e carino come lui credeva. Eppure continuava a sentire quell'inspiegabile bisogno di proteggerla e prendersi cura di lei. Era strano, ma non voleva neanche dirlo. Così si inzittì e seguì la ragazza continuando a cercare Ronald.

***

Intanto Jeff e Paige erano alla ricerca delle anime e la cosa non garbava per niente alla ragazza che continuava a guardare storto il fratello che sembrava felice del compito meno rischioso avuto.

Jeff:Avanti, non avere quel broncio. Spears l'ha fatto per te. E poi dovresti rivalutarmi.
Paige:Piantala! Io con te non ci voglio stare! Mi fai schifo e poi siamo fratelli.
Jeff:E proprio per questo che è più bello. Pensaci, se Ronald non tornasse più sarei l'unico al tuo fianco. Qui tutti ti temono e quel bastardo dongiovanni non farebbe altro che farti soffrire.

Cercava di convincerla. La ragazza si fermò di scatto e irritata dalle parole del ragazzo stava per sferrargli un pugno in testa e massacrarlo di botte mentre questo continuava a camminare, ma quel pugno non arrivò al destinatario. Ella si fermò. Qualcosa attirò la sua attenzione. Alzò la testa e vide passare Miki e Ansel soddisfatti su alcuni tetti proprio accanto a lei. Allora, vedendo il fratello che continuava a parlare a vanvera e continuava ad irritarla, ne approfittò  della situazione allontanandosi da lui senza farsene accorgere. Sapeva che doveva seguire gli ordini di Spears, ma non poteva stare tranquilla sapendo che quei due avessero preso il suo Ronald. Così iniziò a seguirli, anche se il suo scopo iniziale era quello di prenderli a sberle ed eviscerarli, falli soffrire come mai nessuno aveva fatto fino a quel momento.  Fortunatamente non si accorsero della sua presenza e Paige trovò il covo dov'era prigioniero il suo Ronald. Senza perdersi in chiacchiere entrò dentro incominciando a cercarlo quando qualcosa attirò la sua attenzione.

Ansel:Vado dal bastardo. Tu rimani qui.
Miki:Certo. Tranquillo. Mi sono fatta ingannare una volta, non lo farà una seconda. Va pure.

Disse vedendolo allontanare. Paige stava per aggredirla quando vide qualcosa che la bloccò. Ronald aveva preso Miki di spalle tappandole la bocca e trascinandosela con se. Presa dal nervoso e dalla curiosità, la ragazza andò a vedere che stesse accadendo vedendo una scena che la fece alterare e non poco.

Ronald:Ciao, bellezza. 
Miki:Lasciami! Come diamine hai fatto a liberarti?
Ronald:Non dovresti sottovalutare il potere dell'amore.

La ragazza si svincolò prendendolo per la gola e bloccandolo al muro.

Miki:Potere dell'amore, un corno! 

Vedendo quella situazione, Paige si avvicinò, impugnò la sua falce avvolta da un aurea oscura e inquietante che non prometteva niente di buono, tanto che anche Ronald l'avvertì pur essendo senza occhiali. Miki si voltò di scatto e cercò di sfuggire alla falce e alla furia di Paige.

Paige:Brutta bastarda! Come hai osato toccare il mio ragazzo?

Sbraitò lanciandole la falce contro colpendola in pieno il braccio anche essendosi scansata.

Ronald:Oh...ciao amore. Che bello sentire la tua voce.
Paige:Non muoverti di lì. Con te facciamo i conti dopo che avrò ammazzato questa porca stronza impertinente da quattro soldi!

Continuò ad esclamare arrabbiata mettendo i brividi a Ronald che la lasciò fare rimanendo rintanato nell'angolo dov'era stato scoperto.

Paige:Hai violato la mia proprietà. Lui è mio e non permetto a nessun'ochetta di parlarci, guardarlo o annusarlo, figuriamoci a toccarlo come hai appena fatto.

La ragazza continuava a svincolarsi dalla furia di Paige, ma sapeva che aveva i minuti contati. Non poteva svincolarsi ancora a lungo. Infatti Paige riuscì ad intrappolarla e averla impugno. Miki era a terra e la shinigami le era sopra pronta a darle il colpo di grazia quando si bloccò improvvisamente. Qualcuno l'aveva presa alla gola con una catena facendola quasi soffocare e cadere la falce dalle mani. Cercava di liberarsi, ma non ci riusciva. La demone guardò il suo salvatore sorridendo, fiera di ciò che avesse appena fatto. E colui che l'aveva salvata non era altro che Theodore, corso in suo aiuto appena aveva sentito il fracasso della shinigami.

Miki:Appena in tempo. Un altro pò e questa bastarda mi ammazzava.
Theodore:Mia cara, non sai che prima di entrare dovresti avvertire il padrone di casa?

Domandò ironicamente mentre continuava a strangolare la povera Paige che incominciava a respirava a fatica. Sentendo quelle parole e avvertendo che Paige era in pericolo, Ronald cercò di salvarla prendendo la falce-pistola che aveva nella tasca puntandogliela alla testa del demone che la stava soffocando.

Ronald:Metti giù la mia ragazza se vuoi ancora avere l'anima in corpo.

Minacciò, ma quella minaccia non faceva altro che far ridere il demone. 

Theodore:Sei molto tenace, peccato che uno shinigami senza occhiali è come una talpa senza la sua tana. Praticamente inutile!

Esclamò dandogli un calcio da dietro colpendogli in pieno lo stomaco facendolo accasciare a terra e perdere i sensi, mentre Miki prendeva il controllo su Paige togliendole gli occhiali e sbattendola al muro. Trovando Sangdoll nella prigione di Ronald, Ansel corse a vedere dov'era Miki trovandola con varie ferite e Theodore che aveva salvato la ragazza dai due shinigami che erano a terra svenuti.

Theodore:Chiudeteli in cella!

Ordinò facendoli rinchiudere e andando nella sala principale trovando Alois e Simon che tenevano Sangdoll per i capelli. 

Alois:Con questa bravata credo che sarai un giocattolino meraviglioso.
Simon:Sono perfettamente d'accordo.

Dissero guardandosi in faccia e sghignazzando. 

Theodore:Prendetela con voi. Non abbiamo bisogno più di lei. Anzi, bruciate le sue bambole.
Sangdoll:No! Vi prego! No!
Theodore:Bruciatele, ora. Davanti ai suoi occhi.

Continuò a ordinare vedendola disperata. A quel punto, entrarono Arthur e Hannah che portarono le bambole della ragazza dandogliele tra le mani di Theodore.

Theodore:Fatelo fare a qualcun altro. Preferisco godermi lo spettacolo, invece di sporcarmi le mani.

Riferì mettendosi comodo a guardare la ragazza che voleva svincolarsi e salvare le sue adorate bambole.

Alois:Allora ci penserò io. 
Simon:Non puoi prenderti tutto il divertimento. Arthur...
Alois:Hannah...
Simon/Alois:Mantenetela!

Ordinarono e i due si avvicinarono mentre Sangdoll continuava a dimenarsi per salvare ciò che era suo.

Sangdoll:No! Lasciatemi! Vi prego, fate tutto ciò che volete, ma no le mie bambole!

Continuava a sbraitare mentre Arthur e Hannah la prendevano mantenendola e costringendola a guardare ciò che i loro padroni facevano. Alois e Simon, con un sorriso inquietante, incominciarono a giocare con quelle bambole strappandole i loro vestiti insieme alle loro teste, braccia e gambe. 

Alois:Ops...si è rotta.

Disse sorridendo non appena aveva strappato la testa dal collo della bambola insieme alle braccia.

Simon:Ormai non serve più. Bruciala!

Esclamò prendendo la legna e dandola fuoco. Davanti a quella scena, Sangdoll incominciava a urlare e cercare di svincolarsi, ma non ci riusciva. I due demoni la mantenevano forte e la povera ragazza non poteva far altro che assistere a quel massacro con le lacrime agli occhi e il sorriso di Theodore davanti a quella disperazione della ragazza. E mentre nella sala principale accadeva questo, nella cella di quel covo Ronald riprendeva i sensi e si avvicinava a Paige.

Ronald:Paige? Paige? Apri gli occhi.

Incitava vedendola ancora svenuta. La ragazza aprì gli occhi, ma non poteva vedere nient'altro che tutto sfogato. Erano seduti a terra, entrambi disarmati. I demoni li avevano privati delle loro falci e delle loro possibilità di salvezza prendendosi anche gli occhiali.

Paige:Ronald.
Ronald:Sta tranquilla. Troveremo il modo di uscire.

Rassicurò, ma ella era arrabbiata e non poco tanto che incominciò a dare pugni al pavimento.

Paige:Quel bastardo! Ce l'avevo in pugno. L'avevo quasi ammazzata.
Ronald:Non dovevi venire qui. Perchè sei venuta?

Incominciò a chiedere perplesso.

Paige:Non potevo lasciarti da solo. Perchè non mi hai detto dei sospetti che avevi di Sangdoll?
Ronald:Perchè non volevo metterti in pericolo. Non volevo questo.

Rivelò lasciandola sorpresa. Si sentiva una stupida. Voleva ammazzare i demoni e riprendersi il suo Ronnie, ma alla fine aveva fallito. Non aveva pensato alle possibilità di cattura, ma aveva agito d'impulso come sempre. La cosa che la infastidiva di più e quasi le faceva paura era il fatto di essere senza vista.

Paige:Non sono mai stata senza occhiali. E' così orrendo. Ora si spiega perchè Spears ci raccomandava di non perderli mai.
Ronald:Paige? Fidati di me. Sono stato molte volte senza occhiali, proprio perchè Spears ci diceva questo. Ti porterò fuori di qui. Promesso.
Paige:Ronnie...io...

Il ragazzo si avvicinò a lei prendendole la mano e baciandola per rassicurarla.

***

Intanto Scarlett e James erano alla ricerca delle anime da raccogliere quando incontrarono Jeff che parlava ancora da solo.

James:Ehi, imbecille? Che fai? Parli da solo?
Jeff:Ma che dite? Stavo parlando con la mia dolce sorellina, non è vero Paige? 

Disse voltandosi. Non vedendola con lui incominciò a sbraitare e ad allarmarsi.

Jeff:Paige? Paige? Dove sei?

Chiamava incominciando a guardare lungo il sentiero che aveva percorso cercandola senza trovarne traccia.

James:Pensi che sia stata rapita?
Scarlett:Non credo. Conoscendola sarà andata a cercare Ronald anche se Spears gliel'ha proibito.
James:Concordo. E poi con un tipo del genere chiunque riuscirebbe a fargliela sotto al naso.
Jeff:Ti ho sentito. Non sono mica scemo io?

Interruppe avvicinando e guardandoli nervoso.

Scarlett:E' inutile arrabbiarsi per qualcosa di inutile. Direi di cercarla.
Jeff:Sono d'accordo. Andiamo!

Esclamò mettendosi alla ricerca e facendo incamminare anche i due quando James fermò Scarlett prendendola per mano e videro Jeff allontanarsi senza di loro. 

Scarlett:Che imbranato.
James:Abbiamo capito come Paige si è sbarazzata di Jeff. 

Affermò incominciandosela a ridere.

Scarlett:Non è divertente.
James:Sarà, ma più idiota di quello non c'è nessuno. 

Vedendolo allontanare e praticamente sparire all'orizzonte senza nemmeno accorgersi che si erano fermati, Scarlett si mise la mano in fronte incominciando a ridere cercando di trattenersi. Quando qualcosa prese l'attenzione dei due. Paolo e Monika che fuggivano sui tetti insieme a Undertaker.

James:Ma quelli...
Scarlett:Che strano. Monika non doveva stare con Andromeda? Perchè c'è Undertaker con lei?
James:Non lo so, ma direi di seguirli.
Scarlett:Sono d'accordo.

E così i due incominciarono a seguirli.

***

Intanto Rita usciva di nascosto della residenza Phantomhive. Aveva un vestito rosso pieno di sbalzi, scollato al seno con un merletto rosso che definiva il decoltè e una rosa rossa proprio al centro della rifinitura. Quel vestito aveva le maniche a palloncino e un fiocco rosso più scuro in vita, proprio come i guanti lunghi che portava. Assomigliava molto ai vestiti che portava Madame Red, non a caso era uno dei regali dati alla ragazza in uno dei suoi compleanni. Arrivò in giardino prendendo Pluto e allontanandosi di nascosto quando, appena fuori alla residenza, vide Benjamin che l'aspettava appoggiato al muro con tanto di sigaretta in bocca.

Ben:Dove credi di andare tutta da sola conciata in quel modo?
Rita:Non ho bisogno del tuo supporto. Posso farcela benissimo da sola.
Ben:Lo so, ma non voglio che ciò che è mio diventi di qualcun altro

Disse prendendola per il fianco avvicinandola a lui mentre Pluto continuava a ringhiare. E, per l'ennesima volta, ebbe un altro ceffone dalla ragazza che fu talmente forte da farlo cadere a terra.

Rita:Piantala! Non sopporto queste volgarità.

Irritata si allontanò da lui, ma egli non cedeva. La seguì fino in città dove poi, da lontano, videro Charles Grey che se la rideva con il suo collega Charles Phipps. Quest'ultimo si allontanò e Rita si svincolò da Ben, grazie all'aiuto di Pluto, e incominciò a seguirlo. Il ragazzo non ci mise molto a scoprire di essere seguito, tanto che le puntò la spada contro appena voltato uno dei vicoli. La ragazza si bloccò di scatto vedendo che per poco non veniva decapitata dalla spada che il ragazzo gli tendeva contro. Il buio non mostrava il suo volto al ragazzo  e fu un gran vantaggio, tanto che lo incuriosì.

Grey:Chi sei? Perchè mi state inseguendo?

A quel punto, vedendo la curiosità del ragazzo, la ragazza cercò di sedurlo trovando scuse e facendo un tono di voce più dolce e posato possibile.

Rita:Sono spiacente. Non volevo spaventarla. Solo che è una novità incontrare uno dei maggiordomi della regina in città, tanto che non ho resistito a seguirvi. Sa... si dice che i maggiordomi reali siano davvero affascinanti e devo dire che non hanno tutti i torti.
Grey:Che?

Domandò confuso non capendo le intenzioni della ragazza.

Rita:Oh...perdonate la mia sfacciataggine, ma puntare una spada dinanzi una signora non è molto regale, non vi pare?

Il ragazzo abbassò la guardia e posò la spada alla cintura guardando la ragazza sempre più incuriosito dalla cosa.

Grey:Perdonatemi. Avete ragione, ma pensavo foste qualche malintenzionato.
Rita:Non si preoccupi, dopotutto è ragionevole. Voi siete il grande Charles Grey, non è così? Ho sentito molto parlare di voi.
Grey:Davvero? Eppure io non so nulla di voi.

La ragazza uscì dall'ombra abbassando lo sguardo sorridendo timidamente.

Rita:Avete ragione, ma una povera fanciulla come me che dovrebbe mai raccontarvi? 

Vedendo la bellezza della ragazza ne rimase sorpreso, tanto che incominciò a sorriderle, mentre ella alzava gli occhi mostrandole il suo sguardo ipnotico.

Grey:Beh...potreste incominciare dicendomi il vostro nome.
Rita:Rita. Mi chiamo Rita Durless Barnett.
Grey:Onorato di conoscerla.

Disse prendendole la mano e baciandogliela non intuendo minimante che il cognome non era il suo. Poi aggiunse:

Grey:Che ne dice di andare a prendere qualcosa insieme?
Rita:Ne sarei onorata.

Ormai sembrava in pugno. Niente e nessuno avrebbe potuto rovinare il suo piano, infatti cercò subito di fargli uscire le informazioni che voleva. Purtroppo Grey non era così stupido. Non si sbilanciava su ciò che la ragazza voleva sapere. Per quanto chiedesse del suo lavoro per fargli uscire da bocca della lettera della regina non ci riusciva. Come non bastasse, nel bar in cui andarono a bere, c'era anche Ben che li osservava mentre se ne stava seduto su un divano con tre ragazze avvinghiate su di lui e fumava il narghilè. La situazione si faceva sempre più delicata e Rita non poteva parlare con Grey tranquillamente della cosa senza insospettirlo. Doveva agire con cautela, ma come? Come avrebbe dovuto fare? Poi ebbe un lampo di genio. Avrebbe dovuto essere più intima con lui. Far sviluppare la cosa il prima possibile, ma con Ben che continuava a guardarla minacciosamente, non ci riusciva. Così decise di trascinarlo fuori. I due incominciarono a camminare e a parlare, ma ancora Grey non ne sapeva di dire dei lavoretti della regina finchè non vide l'orario.

Grey:Oh..cielo. Si è fatto veramente tardi. Vi accompagno a casa.
Rita:No, non è necessario. 
Grey:Dovrei tornare a palazzo. Non posso lasciarla qui. Sa quanti malintenzionati ci sono.
Rita:La prego, non se ne vada. 
Grey:Ma io...
Rita:La prego.

Continuò abbassando lo sguardo e catturando la sua occasione. Incominciò a piangere davanti al maggiordomo che non sapeva come fare. Era la prima volta che una ragazza piangesse davanti a lui per qualcosa che non ne aveva minimamente colpa.

Grey:Così mi mette in difficoltà. Non pianga.
Rita:Mi spiace. E' solo che... è stata una così bella serata e.... non vorrei tornare a casa. Sa, da quando è morta mia madre, vivo da sola e non è facile per me. Ho sempre paura che qualcuno entri dentro casa.

Finse cercando di asciugarsi le lacrime con le mani. Il ragazzo sospirò e si toccò il collo cambiando totalmente atteggiamento con lei dicendole:

Grey:Beh...se stai da sola e non ti va, puoi venire a dormire da me, ma non approfittarne. Domani torni a casa.

Aveva abboccato in pieno alla trappola di Rita. La ragazza si avvicinò e lo abbracciò.

Rita:Grazie, grazie. 

Separandosi dall'abbraccio, però successe qualcosa di inaspettato. Charles la baciò lasciandola sorpresa e non poco. Era il suo primo bacio e il fatto che l'avesse sprecato per scoprire cosa ci fosse sotto a tutta quella storia la faceva bestemmiare, nella sua mente, a quel disgraziato di fronte a lei che l'aveva baciata e al suo caro fratellino Ciel che avrebbe sicuramente ammazzato una volta tornata a casa. Beh...almeno c'era il fatto che aveva ingannato il maggiordomo a consolarla. Così arrivarono nel palazzo dove il ragazzo la portò in camera sua e prese dello champagne. Continuarono a parlare, ma ancora non usciva niente di ciò che voleva sapere. Sembrava che l'alcool lo reggesse davvero bene. Nervosa dal fatto che ogni tentativo era vano, decise di provare l'ultima carta, quella che non avrebbe mai voluto usare, ovvero fingersi ubriache fradicie e buttare il maggiordomo sul letto baciandolo e spogliandolo anche a costo di farlo e sprecare anche quello, ma doveva sapere cosa ci fosse sotto. Allora lì finalmente qualcosa uscì fuori.

Grey:Se la regina sapesse di  questo, credo che ci punirebbe ad entrambi.

Le disse mentre la ragazza gli baciava il collo.

Rita:Davvero? Perchè? Cos'è che non sopporta la regina?
Grey:Beh..ci sono molte cose. Per questo ha il cane da guardia che si occupa di tutte le preoccupazioni e le situazioni a lei scomode.
Rita:E come fa? Non è mica un mago?

Chiese ridendosela fingendo di essere ancora ubriaca, mentre il ragazzo le incominciava ad abbassare la zip del vestito.

Grey:No, lui fa i lavoro sporchi. Non so, tipo come l'altro giorno. Uno di noi è andato dalla regina dicendole di un certo "The Shadow".
Rita:The Shadow? Chi è?

Continuò a domandare mentre gli toglieva la camicia da dosso lasciandolo a dorso nudo. E Lui la informò togliendole il vestito rosso lasciandola in intimo.

Grey:Hanno detto che è come un'ombra e potrebbe attaccarla da un momento all'altro. Avendo paura della sua incolumità ha mandato il suo cane da guardia a ucciderlo e ha ordinato al maggiordomo stesso di scriverla.

Dopodichè incominciò a baciarle il collo e i seni cercando di toglierle il corpetto. La ragazza gli prese le mani ridendo fingendo di non essere minimamente imbarazzata alla cosa, anche se lo era eccome, e lo bloccò al letto.

Rita:Come si chiama costui?
Grey:Perchè vuoi saperlo? 
Rita:Perchè pensavo che solo tu e Phipps eravate i suoi maggiordomi. Almeno siete quelli più popolari.

Depistò baciandolo.

Grey:Beh... è stato un certo Ash. Prima era lui il diretto interessato che parlava al cane da guardia, ma ora la regina ha dato l'incarico a me e a Phipps perchè crede che siamo più abili di lui.

Rivelò facendo intuire tutto l'accaduto alla ragazza che lo legò al letto con la cintura che gli aveva tolto dai pantaloni fingendo di voler giocare con lui. Una volta legato, la ragazza scese dal letto e prese i suoi vestiti.

Grey:Ehi! Che fai? 

Con un sorriso smagliante la ragazza gli rispose:

Rita:E' stato bello finchè è durato, ma adesso devo proprio andare. 
Grey:Cosa?
Rita:Pluto!!!

Urlò richiamando il demone segugio facendolo sfondare la finestra con le sue sembianze canine. Si mise in groppa al cane e mandò un bacio confessò:

Rita:Non ti dimenticherò facilmente. Addio.
Grey:Bastarda! Liberami da qui! 

Sbraitò vedendola allontanare in groppa a quel cane incominciandosi ad agitare. Così, sapendo che sotto a tutto quel casino c'era Ash, decise di tornare in residenza, cambiarsi e cercare Ciel per impedirgli di fare del male a questo "The Shadow". 

Sunny:Cosa? 
Lily:Allora è stato Ash a mandare quella lettera.
Rita:Esattamente.

Affermò una volta arrivata a casa informandole della cosa mentre scendeva le scale e si dirigeva nel salone.

Ben:Come hai fatto a farlo parlare? Grey non è il tipo che parla di queste cose alla prima che passa.
Sunny:Sicuramente l'avrà ammaliato.
Lily:Già, come al solito.

Ipotizzarono le due, quando Rita rivelò qualcosa lasciando tutti a bocca aperta.

Rita:Veramente l'ho baciato e ci stavo per finire a letto, ma... dettagli.

Le due incominciarono a sbraitare incredule avvicinandosi alla ragazza.

Sunny:Tu cosa hai fatto?
Lily:Ma sei impazzita? 
Sunny:Sbaglio o era il tuo primo bacio quello?

La ragazza annuì e Benjamin incominciò a dare i numeri.

Ben:Non posso credere che tu sia così sciocca da sacrificare il tuo corpo per un idiota del genere. Doveva essere mio.
Rita:Il mio corpo non ha importanza quando si tratta di mio fratello. E poi di primi baci ne posso avere quanti ne voglio, ci sarà sempre il primo bacio con chiunque mi voglia mettere.
Ben:Beh...allora potresti darmene uno anche a me.

Consigliò mettendole la mano sul fianco ed ecco un altro ceffone della ragazza.

Rita:Giù le tue zampaccie da me! Se l'ho fatto è solo per mio fratello, idiota!

Rispose lasciandoli tutti sorpresi. Poi aggiunse:

Rita:E poi.. dobbiamo fermarlo. Potrebbe esserci qualcosa in questo "The Shadow" che non sappiamo. E' strano che Ash agisca così senza uno scopo ben preciso.
Sunny:Sono d'accordo. Potrebbe intaccare anche Sebastian.
Ben:Beh... lui è un demone. Non ha partecipato al piano di Theodore per quanto ne sappia, quindi è anche lui nel mirino insieme a tutto il resto dei Phantomhive.

Spiegò sintetizzando la cosa. Sentendo tutto ciò, Alexandra si alzò dal divano del salone e si avviò verso la porta.

Lily:Alex? Dove vai?
Alexandra:Se voi volete rimanere qui, fatelo pure. Ma non posso permettere che al mio Sebastian accadda qualcosa di grave. 

Così, sentendo quelle parole, le ragazze decisero di mettersi in cammino insieme a Benjamin per trovare Ciel e fermarlo.

***

Intanto, nella residenza Trancy, la povera Cordelia continuava a guardare le carte per predire il futuro a Claude, ma nuovamente la stessa cosa.

Cordelia:Te l'ho detto. Non andrà come speri.
Claude:Sei sicura. Eppure io vedo la morte. La vedo chiaramente.

Disse indicando la carta della morte, ma Cordelia sospirò e annunciò:

Cordelia:La carta della morte non vuol dire che qualcuno verrà ucciso o c'è morte, ma bensì che c'è una trasformazione o termine degli eventi. Un qualche cambiamento improvviso. Anche perchè continua ad uscire la ruota della fortuna subito dopo.Quindi non ci sono dubbi. Qualcuno cambierà il destino degli eventi. 
Claude:E chi potrebbe mai essere? Dimmi chi è!

Ordinò incredulo alzandosi dal tavolo dove la ragazza gli leggeva le carte. La strega sospirò e incominciò a mischiare le carte cercando di scoprire chi fosse. 

Cordelia:L'imperatrice.

Rivelò vedendo la carta uscita, mentre Claude si risedeva per vedere.

Claude:Che vuol dire?
Cordelia:E' una donna. Una donna ricca, ma anche intelligente. Una persona dalla grandi ambizioni. E' una che, con le sue grandi capacità e la sua caparbia volontà, è in grado di dare vita a tutte le cose che vuole. Si mostra quasi come una madre autoritaria, ma molto comprensiva in grado di fare tutto ciò che può per le persone a lei care, anche sacrificare se stessa.
Claude:Dobbiamo abbatterla. Il piano non può fallire!

Esclamò rialzandosi. La ragazza voltò un'altra carta e lo guardò dicendogli:

Cordelia:Non puoi. Nessuno può abbatterla.
Claude:E perchè mai non...
Cordelia:Perchè è protetta costantemente da un demone.

Informò mostrandogli la carta che era uscita, ovvero il diavolo. Il demone buttò tutto per aria e uscì fuori dalla cella rinchiudendola. La ragazza guardò la carta sorridendo.

Cordelia:La verità fa male, non è vero Claude?

Infatti aveva intuito bene. Claude incominciò a sospettare del probabile demone e così andò a cercare Ash per avvertirgli della situazione. Arrivò in un luogo remoto, nascosto da tutti. Era oscuro e tetro. Intorno a loro non c'era altro che il nulla a parte qualche mattone qua e la.

Ash:Come mai sei qui? Non dovresti goderti la perdita del nostro caro Phantomhive?
Claude:Lui non perderà. C'è una donna con lui che lo protegge.
Ash:E chi te lo dice?
Claude:Ho appena fatto leggere le carte da Cordelia. Ha detto che è una donna capace di tutto, che è qualcuno che riesce a cambiare le carte in tavola, ma non è da sola. E' con un demone.

Appena sentì quelle parole Ash si voltò di scatto ridendo.

Ash:Ma certo. Benjamin. Lui non ha partecipato al piano, proprio come Sebastian, dico bene? E' un vero e proprio peccato. Vedremo la loro fine avvicinarsi e ce la goderemo, vedrai. Intanto, va ad avvertire Theodore della grave sciagura. Avrà sicuramente un piano in mente.

E con questo aprì le sue ali volando e lasciando lì il demone nervoso da ciò che gli era stato riferito.

***

Intanto Ciel si ritrovava sulle traccie di "The Shadow", quando in città vide Alyss che lo fermò.

Alyss:Ciel, perdonatemi, ma come avete fatto?
Ciel:Fatto cosa?
Alyss:Prima vi ho visto da quella parte, o forse era qualcuno che vi assomigliava. Pensavo foste voi, ma neanche il tempo di voltarmi che è sparito.

Informò facendo venire i sospetti a Sebastian.

Sebastian:Bocchan? Potrebbe essere...
Ciel:Si, lo penso anch'io. Sulla lettera c'era scritto che prendeva la forma di chi voleva attaccare. Ciò significa che vuole attaccare me e quindi uccidere la regina come temevamo.

Ipotizzò, poi guardando Alyss chiese:

Ciel:Dov'era diretto?
Alyss:L'ho visto nei pressi del ponte che andava nella parte opposta, verso il cimitero... credo.
Ciel:Sebastian, andiamo.

Ordinò e i due si rimisero in cammino quando udirono il rumore di un colpo d'arma da fuoco. Incuriositi, corsero a vedere cosa fosse stato e lì videro Abberline a terra svenuto, ma sul corpo, stranamente, non aveva nessun segno di arma da fuoco.

Ciel:Cos'è successo?

Domandò avvicinandosi all'uomo quando Sebastian si accorse di qualcosa.

Sebastian:Bocchan! 

Esclamò correndo verso qualcuno che scappava. Ciel incominciò a seguirlo, ma perse le traccie sia del maggiordomo che del tipo che inseguivano.

Ciel:Spero che Sebastian lo prenda.

Disse ricominciando a correre. Infatti, Sebastian le era alle calcagna. Ormai per Kath non c'erano più vie di fuga ritrovandosi in un vicolo cieco. La ragazza era in trappola. Sebastian era riuscita a seguirla nonostante la sua incredibile velocità, ma di certo non sarebbe finita così. Era molto tenace. Non voleva arrendersi, così incominciò a prendere a pugni Sebastian. Erano pugni talmente potenti da poter creare voragini, ma di certo per il demone non erano altro che carezze. In quel momento, ad assistere alla scena dal tetto di una delle case, ci furono Mary e Grell il quale avevano l'ordine di raccogliere l'anima di Kathryn.

Grell:Oh... l'amore della mia vita si sta battendo con la nostra vittima. Non trovi che sia davvero sexy?
Mary:Sarà...

Borbottò guardandolo storto. In quel momento arrivò Ciel e Grell incominciò a ridersela.

Grell:E' ora. Pensa tu a prendere l'anima, io vado dal mio Sebastian darling!

Ordinò correndo dal demone lasciando lì Mary a sospirare stanca della situazione. Così, Grell interruppe il combattimento mettendosi di mezzo e iniziando a battersi lui con Sebastian. Kathryn, vedendo il demone occupato, cercò di fuggire, ma dinanzi a lei c'era Ciel che le puntava la pistola in testa. Era con le spalle al muro e non aveva via di scampo. Davanti a morte certa, la ragazza chiuse gli occhi e Ciel non esitò minimamente a premere il grilletto di quella pistola. Il rumore dello sparo fu imminente, ma il colpo fatale, stranamente, non venne inferto. La ragazza aprì gli occhi vedendo Rita che aveva bloccato l'attacco prendendo le mani di Ciel e deviando il colpo verso l'alto.

Ciel:Che diamine combini? Lasciami!
Rita:Non ti permetterò di farlo.

Disse mettendosi dinanzi alla ragazza facendole da scudo.

Ciel:Rita, togliti immediatamente.
Rita:Te lo scordi! Prima di ucciderla, dovrai passare sul mio cadavere!
Ciel:Perchè? Perchè ti immischi di una cosa che non ti riguarda?
Rita:Invece mi riguarda eccome.

Rivelò lasciandolo sorpreso dalla risposta, mentre arrivavano anche gli altri che incominciarono a guardare quella scena. 

Ciel:Io sono il cane da guardia, non tu! Devo ucciderlo adesso, prima che lui uccida me!
Rita:Non ucciderai nessuno.
Sunny:Sono con lei. 

Disse mettendosi davanti alla ragazza insieme a Lily.

Lily:Anch'io. Non possiamo permettere che tu uccida qualche innocente.
Ciel:Ma che diamine dite? Innocente? Lui mi vuole morto per poi approfittarsi della regina. Guardate il suo volto! Ha detto Alyss che mi assomiglia.
Alexandra:Solo perchè qualcuno ti assomiglia non vuol dire che voglia ucciderti.

Interruppe mentre con lo sguardo cercava Sebastian. Ciel non voleva crederci. Tutti erano contro di lui, ma la cosa che lo scioccava di più era il fatto che la sua stessa sorella avesse fatto da scudo a qualcuno che neanche conosceva. Dinanzi a quel gesto, Mary era incredula. In quel preciso istante quella ragazza avrebbe dovuto morire tra le mani di Ciel, ma non era accaduto. Così incominciò a vedere il fascicolo della ragazza e, stranamente, la data della morte di Kathryn era cambiata.

Mary:Com'è possibile? Non può essere. Lei doveva morire oggi. Doveva morire alle 21.20. 

Scioccata, guardò l'orologio e vedendo il minuto dopo l'orario di morte della ragazza, alzò lo sguardo verso Grell cercando di intervenire per dirgli dello strano cambiamento di programma, quando, improvvisamente, qualcuno intervenne prima di lei. Ritrovandosi dinanzi alla scena di Grell che si batteva con Sebastian per prendere l'anima di Kath, che era stata inspiegabilmente salvata da Rita, una ragazza si armò di pugnali e con un sorriso inquietante entrò in azione. Occhi grandi e molto vivaci, il destro era giallo con screziature dorate e il sinistro  nero. I capelli erano di un biondo quasi bianco, che finivano con un'accentuata sfumatura di nero ebano, lunghi fino alle caviglie e legati in una coda bassa. Dal volto sembrava una diciottenne, labbra sottili colorate da un rossetto lilla chiaro. Il corpo era slanciato con seno prosperoso e unghie lunghe, ma non era ben visibile a causa della tunica nera che portava addosso. Senza preavviso attaccò Grell il quale la contrastò con la sua falce che cadeva a pezzi, lasciando libero il demone. A quel contrasto, la giovane ragazza si illuminò di una strana energia, trasformandosi in uno shinigami. Dall'essere una fanciulla, si era trasformata inspiegabilmente in un giovane ragazzo bello e dall'aria macabra. I colori dei capelli si erano invertiti e quei lunghi capelli che ella aveva erano diventati molto più corti e si era aggiunta una piccolissima sfumatura di rosso al suo interno. Per non parlare dei suoi occhi il quale anch'essi si erano invertiti di colore. E Grell non poteva far altro che rallegrarsi nel vederlo.

Grell:Che piacere rivederti, mio caro Al. Pensavo di non rivederti più. 

Ironizzò respingendo l'attacco. 

Al:Potrei dire lo stesso di te se non fosse che ci stai provando con l'uomo che amo!

Sbraitò cercando di colpirlo. Sebastian rimase lì a guardare quei due incredulo, finchè il colpo di Alissa non andò a vuoto grazie all'intervento di Mary.

Al:E tu chi diamine sei?
Mary:La partner di Grell.

Rispose colpendola e facendola cadere nel tetto di una casa facendola ritornare nella sua forma normale, ovvero quella femminile.  

Mary:Che tipo strano. Chi è?
Grell:Una vecchia conoscenza. Non è vero, Alissa?

Disse guardandola mentre si rialzava e si riprendeva dall'attacco a sorpresa di Mary. Chi era questa Alissa e che voleva da Grell? Come facevano a conoscersi? Cosa c'è in Kathryn e perchè Ash ha puntato proprio nell'uccisione della ragazza? Ronald e Paige riusciranno a salvarsi? Tutto questo lo scopriremo nel prossimo capitolo.



***

Angolo autrice.


Ciao, ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. 

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno partecipato. In particolare a...:
_MikyCullen_ = Sunny
Zantenstuken = Paige&Jeff
NikkyP = Lily/Emily
ITreMoschettieri=Manu&Kia
Gotich_Shinigami=Rosy
Youtuber_Shinigami=Mary
Tensi=Monika&Andromeda
Darkblue_moon=Scarlett&James
TheodoreDaisuke=Theodore&Raphael
Overdose_Nour=Sangdoll
Ahilay=Alyss
Suyka99=Fire
666_Hope_666=Michela/Miki&Ansel
_TaylorMomsen_=Alexandra/Alex
_Dark_Fallen_Angel=Benjamin/Ben
BloodyGothicOlly=Cordelia
Aki_and_Ami=Arthur&Simon
_Fable_666=Kathryn/Kath
Anime e co=Alissa/Al


&....

*Rullo di tamburi*
ME! Infatti ho partecipato anche io con Rita.
Spero che sia di vostro gradimento e la battaglia vi abbia entusiasmato un pò e messo l'adrenalina. Sorpresi dalla reazione di Grell? Ho soddisfatto le vostre aspettative sugli eventi della storia, vi ho sorpresi ancora di più oppure no? Fatemi sapere che ne pensate.
Alla prossima Baci.

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Capitolo 22
*** Fuori storia 4 - Dentro me... ***


Fuori Storia 4 -  Dentro me...

Era un giorno come tanti. Monika si ritrovava in dipartimento, nell'ufficio di Spears, quando da questi le fu dato affidato un caso di estrema delicatezza.
"Ci sono molti esseri umani che non sono stati ritrovati. Alcuni di loro sono le anime che dobbiamo raccogliere e c'è bisogno di indagare."Informò Spears dandole un fascicolo del caso.
"Sembra preoccupante."
"Non sembra. Lo è. Penso che di mezzo ci siano quei parassiti. Non vedo altro motivo."Spiegò avvicinandosi alla finestra per poi aggiungere:"Trova il colpevole e libera gli ostaggi."
La ragazza, a quell'ordine, annuì diriggendosi verso la porta dell'ufficio quando Spears la fermò continuando a dire:"Ah...un'altra cosa. Sta attenta."
"Certo, stai tranquillo."Rispose voltandosi verso di lui che la stava guardando. I due, con quello sguardo, percepirono le intenzioni l'uno dell'altro. Non poteva essere altrimenti, dopotutto stavano insieme da un bel pò. Monika uscì incominciando a indagare sul caso. 



Incominciò ad incamminarsi ritrovandosi  lungo un sentiero buio e tetro quando  una voce incominciò ad attirare la sua attenzione. Era una canzone strana. Le entrava nella testa e non usciva più, tanto che la spinse a cantare quella stessa melodia. Improvvisamente si ritrovò in un circo o almeno quello sembrava. Continuando a camminare si rese conto che quella melodia e quel posto fossero il territorio di caccia ed il richiamo di un demone, un Master Ring, ovvero Paolo. Questi si presentò da lei, nelle vesti di un direttore del circo, incominciando a ridersela.



"Sei finita in trappola."Affermò facendo apparire sotto di lei una luce bluastra con il segno di un pentacolo. La ragazza non poteva muoversi. Era praticamente bloccata da quella luce e la cosa incominciò ad irritarla parecchio, ma cercò di mantenere la calma.
"Fammi uscire."
"Mi spiace, non posso. Questo è solo il punto di partenza."
"Punto di partenza? Tsk.. a che gioco stai giocando, lurido sporco parassita?"Domandò vedendolo estremamente calmo e disinvolto. Ebbene, Monika ha sempre reputato i demoni come esseri schifosi ed infami. La cosa potrà sembrarvi strana, ma quel che stava facendo il demone era solo l'inizio di una grande trappola già architettata all'origine e lui la stava mettendo in atto.

"Vedi, sei nel mio territorio. Quindi non puoi muoverti. Se vuoi avere la pelle salva dovrai raggiungere l'altra uscita e per farlo dovrai attraversare il mio percorso e non è per niente facile. Se solo provi a ritirarti...beh... la tua anima sarà mia."Sghignazzò informandola della situazione.
"Tsk... ma in questo gioco non ci guadagno niente. Perchè dovrei partecipare? Qui ci guadagni tutto tu."Rispose sapendo che il demone stesse giocando sporco, ma non sapeva a che punto.
"Sei davvero sciocca. Mettiamola così..." Disse sorridendole e avvicinandosi alla ragazza per poi aggiungere:"Se perdi avrò la tua anima, ma se vinci... avrai questo." Con quelle parole gli mostrò il Black Club che aveva alla cintura, ovvero un bastone nero che avrebbe ucciso chiunque in un sol colpo, anche a distanza di chilometri e non solo.  Poi guardò la ragazza e continuò:"Inoltre...avrai un demone come schiavo. La cosa non vi basta?"
A quel punto, vedendo che la sua falce era praticamente inutilizzabile in quel posto, decise di accettare la sfida. Non aveva vie di fughe se non quella.

"Va bene, accetto."
"Molto bene, ma sappi che nessun umano è uscito dal mio labirinto."Informò continuando a sghignazzare dissolvendosi nel nulla e facendo sparire il fascio luminoso che la intrappolava. 
"Bene. Devo solamente trovare l'uscita. Non sarà difficile." Si rassicurò per poi darsi un occhiata in giro.
"Dovrebbe essere da questa parte."E con questo la ragazza incominciò a correre. Quel percorso si rivelò pieno di esplosivi e trabocchetti, ma erano facilmente passabili a chiunque fosse stato agile. Arrivò nel primo tendone pensando che l'uscita fosse dall'altro lato, ma appena l'aprì vi fu un esplosione che la scaraventò a terra facendola ritrovare il demone addosso.

"Oh..l'avevo praticamente scordato. Ad ogni errore, c'è una cauzione da pagare. Dovrai ricominciare di nuovo, ma per farlo dovrai pagare!"Riferì strappandole la camicia di dosso cominciando a violentarla. In quel momento fu tutto chiaro a Monika sul caso. Nessuno era riuscito a superare la prova che fosse umano proprio per causa di quelle violenze rozze e villane. Chiunque avrebbe preferito morire e dargli l'anima, invece di continuare a subire. Erano violenze di ogni genere, non solo  fisico, ma anche psichico. Di certo il demone non si aspettava di ritrovarsi qualcuno così determinato come Monika. Aveva promesso al suo William che sarebbe tornata e non l'avrebbe deluso, ma sopratutto non voleva deludere sua sorella, Andromeda, che era a casa ad aspettarla. Così raccolse le forze e andò avanti. Ostacolo dopo ostacolo era sempre più debole e sembrava sempre più dura, ma alla fine riuscì a raggiungere l'uscita.
"Adesso dammi ciò che devi, parassita!"Richiamò facendolo chinare dinanzi a lei e porgerle il bastone. La ragazza sembrava essere fiera di avercela fatta, quando quel demone la prese di sorpresa. Si avvicinò di spalle mettendole la mano sulla fronte e marchiarla col fuoco. La ragazza incominciò ad urlare dal dolore infernale che il demone la stava sottoponendo.

Ebbene, il demone non stava facendo altro che sigillare il patto tra lui e la shinigami. Avrebbe dovuto obedire a lei e stare sotto i suoi comandi, ma in realtà Monika non sapeva che quella era solo una tattica per infiltrarsi tra gli shinigami. Dopotutto, non poteva permettere che il suo prezioso Black Club non fosse più tra le sue mani. 
"Perchè l'hai fatto?"Chiuse nervosa toccandosi la fronte.
"Perchè adesso vi appartengo, mia signora. Non posso fuggire da voi. Sarò vostro servo finchè morte non ci separi."Annunciò, ma ella non era molto d'accordo sulla cosa.
"Tsk...parassita! Perchè proprio sulla fronte? Un posto meno visibile no, eh?"Urlò alterata. Dopotutto avrebbe dovuto spiegare a Spears cosa fosse successo, il che era già dura di per se con tutte le violenze subite dal demone.



Ritornata al palazzo, si avviò da lui per fare rapporto e spiegare cosa fosse accaduto, ma lo shinigami, appena vide il simbolo sulla  fronte della ragazza, incominciò ad arrabbiarsi e non poco.
"Che significa? Perchè hai un pentacolo sulla fronte?"Domandò alzandosi dalla sedia. A quel punto Monika non ebbe scelta ed incominciò a raccontargli di Paolo e di tutto ciò che aveva passato, ma non fu una buona idea.
"Cosa? Lui cos'ha fatto? Perchè? Perchè l'hai fatto fare?"
"Ecco io..."Cercò di spiegare, ma Spears sembrava fuori di se che non le diede neanche il tempo di parlare.
"Ti sei fatta toccare come niente e per giunta da un parassita. Ma sei impazzita!"Sbraitò buttando tutto per aria. In poco tempo, fuori alla stanza, incominciò ad affollarsi. Gli shinigami, che erano di passaggio,  si fermavano sentendo le urla e i rumori di Spears.
"Non avevo scelta. Io..."
"Va via!"Esclamò dandole le spalle.
"Cosa?"
"Ti ho detto di andartene! Sparisci dalla mia vista!"Ferita nell'animo, Monika eseguì gli ordini allontanandosi con le lacrime agli occhi, mentre Spears continuava a buttare tutto per aria lasciando i colleghi sorpresi da quella reazione. Nessuno fino ad allora sapeva della relazione tra i due.

Quelli furono giorni veramente duri per Monika e William. Quel demone aveva creato una spaccatura tra i due e per questo la ragazza non l'avrebbe mai richiamato, almeno che non ci fossero state circostanze abbastanza gravi e ingestibili. Solo allora l'avrebbe richiamato e se lo promise in una notte fredda, mentre abbracciava piangendo il cuscino standosene nel letto, con le lacrime agli occhi, il cuore a pezzi e non riuscendo a dormire. Spears in quel periodo, non fu più lo stesso. Dentro di lui c'era molta amarezza. Non solo perchè la donna che amava l'aveva fatto con qualcun altro che non fosse lui, ma anche perchè l'altro era un odioso parassita. 
"Non ti ho mai visto così depresso."Affermò Grell vedendolo bere in un bar.
"Che vuoi?"
"Che domande? Se il mio Will è triste, devo pur consolarlo in qualche modo."
"Va via. Non ho bisogno di altre rotture. Già ho il mio cuore che mi tormenta."Cacciò posando il bicchiere colmo di alcool.



"Beh...se ti tormenta, fa quel che ti dice. Non pensare con la testa."Consigliò all'amico col rossore in volto non sapendo del problema con Monika. Pensava che parlasse finalmente della storia tra di loro. Che era tormentato perchè fossero entrambi maschi, ma per la prima volta Grell aveva detto qualcosa di giusto. Lo shinigami si voltò verso di lui incominciando stranamente a ridere mettendogli i brividi addosso.
"Will? Ti senti bene?"
"Certo. E' solo che è la prima volta che ti sento dire qualcosa di sensato. L'alcool fa brutti scherzi."
Così il giorno seguente Spears, anche se gli faceva male, rivolse finalmente di nuovo la parola a Monika, dopo averla evitata per mesi e non averle rivolto più la parola. E pian piano il loro rapporto ritornò come prima, ma nel cuore di Spears quella ferita provocata da quel parassita di nome Paolo non si era del tutto rimarginata. Per questo continuava a non accettarlo anche se Monika credeva di averlo in pugno e avere il controllo totale sul demone. Ma, mentre per Monika tutto si aggiustava, per Andromeda non era così. 

Infatti, durante l'assenza della sorella,  la ragazza incontrò, nella bottega di Undertaker, un curioso umano di nome Shizuka Eiku. Andromeda era alquanto affascinata da lui e riuscì ad avere informazioni tramite Undertaker scoprendo che fosse un monaco buddista. Affascinata dalla cultura giapponese, incominciò a frequentare sempre di più la bottega di Undertaker finchè il tipo non si accorse di lei. I due sembravano avere sintonia così incominciarono a frequentarsi anche fuori dalla bottega del becchino ed in una di quelle occasioni scoprì che quell'uomo che sembrava avere 35 anni, in realtà ne avesse 200.

"Ma...cosa...?"Balbettò incredula. L'uomo le aveva dimostrato tutto ciò trafiggendosi con un pugnale sul braccio fino a toccare l'osso e creare una ferita quasi mortale a chiunque essere umano. E tutto questo solamente per  mostrandole ciò che fosse realmente.
"E' una tecnica giapponese. Si chiamano Kessentzu. Basta uno solo di questi vermi per annullare il processo di invecchiamento cerebrale e fisico. E' anche capace di rimarginare ogni ferita."Spiegò vedendola incantata.
"Incredibile."Sussurrò toccando la ferita dell'umano entusiasta vedendo che a poco a poco si rimarginava da se. Poi aggiunse:"Deve essere fantastico avere questo potere."

Ma quell'affermazione fece spegnere il sorriso dell'uomo che scosse la testa.
"Non è per niente fantastico. Pensavo di essere felice con questo potere, ma... mi sono reso conto che è una condanna. Perdere amici e moglie, uno dopo l'altro, vedere tutto sparire davanti ai tuoi occhi, non è per niente bello."Sintetizzò mentre sul volto dell'uomo compariva una lacrima.
"Mi spiace...io non potevo immaginare."
"L'eternità è bella solo se si ha la persona che si ama al proprio fianco. Per questo mi sono prefissato di trovare qualcuna che mi ami e che sia disposta ad abbracciare la mia sorte facendola diventare anche la sua, ma nessuno sembra essere disposto a tutto questo. Sono davvero stanco di stare solo."Rivelò lasciandola sorpresa. 

Anche Scarlett aveva sempre detto la stessa cosa da quando erano morti Eric e Alan ed ora lei ne capiva realmente il significato. Riusciva a sentire tutte le emozioni di quell'uomo che aveva dinanzi a se così chiaramente che non riuscì a trattenere il suo sussurrare:"Vorrei tanto poterti aiutare".
Sentendo quelle parole, l'uomo alzò la testa voltandosi verso la ragazza con un sorriso sulle labbra.
"Uccidimi."
"Che?"Chiese scioccata vedendolo che le prendeva le mani inginocchiandosi dinanzi a lei.
"So che ti sembro un pazzo, ma hai capito bene. Uccidimi. Fallo ora. Ne ho bisogno."
"No!"Rispose tentando di staccarsi da lui.
"Ve ne prego!"
"Ho detto di no."Continuò allontanandosi da lui. 

Dopotutto era la realtà.Non poteva ucciderlo. Non le era concesso visto che non era sulla lista delle anime e quindi avrebbe dovuto attendere. Peccato che non sapeva di aver chiesto proprio ad uno shinigami di ucciderlo. Andromeda avrebbe voluto tutto tranne quello, così incominciò a riflettere sulla questione arrivando ad una soluzione. Parlarne con Spears per vedere se fosse possibile rendere anche lui uno shinigami in modo da non farlo sentire più solo, ma non ebbe neanche il tempo di parlarne. Shizuka era praticamente esasperato. Tanto che incominciò a seguirla e nel cuore di quella stessa notte la fermò trascinandosela in un vicolo. Continuava a chiedere di ucciderla. Era disperato. Aveva le lacrime agli occhi mentre glielo chiedeva in ginocchio.
"Ti prego. Ascoltami."
"Ho detto di no!"Continuò a battere allontanandosi, ma non riuscì a fare due passi che l'uomo non riuscì più a gestire le sue emozioni. 

Si alzò e ferocemente la spinse a terra mettendosi su di lei tentandola di strangolarla, ma Andromeda riusciva a difendersi bene e cercava di farlo ragionare.
"Shizuka! Calmati!"
"Se non posso morire, allora tu starai con me. Non posso permettere che qualcun altro muoia davanti ai miei occhi!"Le urlò strappandole i vestiti di dosso con violenza. La povera Andromeda non aveva neanche la falce con se. L'aveva dimenticata al lavoro e di conseguenza era praticamente vulnerabile. Non riusciva a far altro che urlare e quelle urla non riuscivano a calmare l'uomo che incominciò a violentarla passandole, attraverso il liquido seminale, i vermi per renderla immortale. Quel gesto disperato dell'umano, si rivelò il suo biglietto di solo andata per il regno dei morti. Grell, che era di passaggio, udì le urla della ragazza e si precipitò in suo aiuto squartandolo per bene e facendo a pezzi l'uomo rendendo impossibile la rigenerazione dei vermi.



"Tsk...così impari a mettere le mani su una donna. Noi siamo piccole, fragili e indifese. Non è educato utilizzare queste mosse rozze. Dico bene, Andromeda?"Chiese soddisfatto del lavoro compiuto, ma la ragazza non rispose. Lo shinigami si voltò trovandola in uno stato di shock che le rendeva impossibile capire cosa le stesse succedendo.



Grell corse da lei e vedendola in quello stato incominciò a chiamarla:"Andromeda? Andromeda!"Ma non riusciva a dare segni di percezione così la prese in braccio portandola nella bottega di Undertaker. La ragazza tremava come una foglia e Undertaker incominciò a visitarla per vedere cosa fosse successo.
"Sembra molto grave. Penso che sarebbe meglio se stesse qui per un pò."Consigliò vedendola completamente impaurita. 
Lo shock era stato molto forte. Essere violentata dall'uomo che voleva al suo fianco, non era il massimo per lei. In quel periodo di convalescenza Andromeda si accorse che c'era qualcosa di strano in lei. Oltre ad essere stata capace di curare ferite con i vermi che possedeva, nella sua mente c'era qualcosa che non quadrava.
"No, di nuovo? Come ci sono finita qui?"Si chiese ritrovandosi dalla parte opposta della città. Poi sospirando aggiunse: "Non so neanche dove mi trovo."
In quel momento sentì una voce dirle:"Hidari ni ikimasu. (Va a sinistra.)"La ragazza si voltò, ma non vide nessuno. Stranamente, quella lingua riusciva a capirla e decise di fare come diceva. Così facendo si ritrovò su una strada a lei familiare e riuscì a tornare da Undertaker. 

Quella non fu la prima volta, ma neanche l'ultima. Sapeva che c'era qualcosa che non andava. Sentiva nella sua testa la presenza di qualcuno. Era qualcosa di assurdo e inspiegabile.  Notando gli strani comportamenti della ragazza, Undertaker e Grell cercarono di capirne di più.
"Come ti senti?"
"Sinceramente, non lo so neanche io. E' da giorni che sento come la presenza di qualcuno nella mia testa."Confessò facendo guardare i due in faccia.
"Credo che abbia seri problemi."Disse il becchino guardando Grell preoccupato.
"E' normale. Ha avuto un brutto shock."Incominciarono a discutere allontanandosi dalla ragazza per non farla sentire a disagio. Così facendo arrivarono ad una conclusione. Per capire se c'era davvero qualcun altro come pensava doveva scrivergli.
Inizialmente sembrò una cosa stupida per Andromeda, infondo chiunque l'avrebbe pensato se gli avessero detto di scrivere dei bigliettini e lasciarli in bella vista. Con scetticismo, decise di stare a sentire i due, ma dovette ricredersi. Lo stupore la avvolse e non poco quando a quel bigliettino con scritto:"Mi chiamo Andromeda, chi sei? Dimmi il tuo nome." Si aggiuse sotto un inspiegabile risposta in kanji che la ragazza cercò subito di tradurre scoprendo il significato di quelle parole:"Konnichi wa, jo-san. Okami desu.( Buongiorno signorina. Sono Okami.)"

Vedendo che la cosa funzionava, incominciò a comunicare con la tecnica dei bigliettini finchè non arrivarono ad una conclusione.  Lo stupro seguito dallo shock le aveva creato una sorta di seconda personalità. Questa teoria di Okami e dei due shinigami non sembrava andare molto a genio ad Andromeda. Continuava a pensare a cosa sarebbe successo se l'avesse saputo la sorella delle sue condizioni e della malattia psichica contro la quale sembrava non esserci soluzioni. E poi non pensava neanche lontanamente di essere malata visto che quell'essere riusciva ad impossessarsi del suo corpo. Così decise di tacere e tenere segreta la cosa insieme ai due. 



Ovviamente, sapendo che Okami poteva prendere possesso del suo corpo, ma la voce usciva maschile poichè era intrappolato dentro di lei, decise di indossare il burqa in modo che non sarebbe stato un problema per lui sostituirla. Inoltre l'avrebbe aiutata anche a nascondere la presenza dei vermi kessentzu che incominciavano a farsi notare. Così nominò Okami guardiano delle sue emozoni, mentre lei continuava a vivere la sua vita con la promessa di Grell e Undertaker di non rivelare nulla, sopratutto a Monika e a Spears che già stavano avendo problemi per causa di Paolo.

Qualche giorno dopo la ragazza si presentò in dipartimento. Monika e Spears, che si erano appena riappacificati, la videro indossare il burqa e incominciarono a chiedere spiegazioni. Senza esitare, Andromeda raccontò ciò che era successo, ma cambiò qualcosa nella versione dei fatti. Per non far cadere nuovamente di grado il povero Grell e fargli subire altre punzioni, decise di raccontare di aver ucciso lei Shizuka e nello scontro era stata completamente sfigurata in volto.
Sentendo quelle parole, Monika si buttò tra le sue braccia piangendo. Entrambe avevano passato dei brutti momenti, ma come Monika non sapeva della realtà di Andromeda, neanche Andromeda sapeva le violenze che la sorella aveva subito.
Infatti, questa lo seppe per puro caso mentre era in Francia. Era in una spedizione per recuperare un'anima quando sentì parlare alcuni shinigami che erano presenti al momento del litigio tra Spears e Monika. Sapendo ciò che ha subito realmente la sorella, decise di non essere molto carina con Paolo al suo ritorno, ma gli eventi cambieranno le circostanze. La minaccia dei demoni si era già compiuta e le intenzioni del demone verso Monika erano tutt'altro che amichevoli, ma questo non potevano  di certo saperlo e neanche immaginare come realmente fossero le cose.





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Angolo autrice.

Ciao ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi abbia chiarito un pò di cose su Monika e Andromeda.  Fatemi sapere che ne pensate. Alla prossima.

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Capitolo 23
*** Capitolo 18 ***


Capitolo 18.


Ciel, davanti al comportamento irrazionale di Rita, incominciò a trovarsi in difficoltà. Non voleva ferire la sorella e così abbassò l'arma, vedendo che lei si fidava di quello che veniva chiamato "The Shadow", si avvicinò.

Ciel:Perchè? Perchè lo proteggi?
Rita:Lei non ha colpa.

Disse facendogli capire che era una ragazza. Rita si voltò e si avvicinò alla ragazza, mentre dinanzi a lei c'erano Sunny e Lily che tenevano lontano Ciel che era intenzionato ad ammazzarla a tutti i costi. Scoprendo il volto della ragazza  rimase estremamente sorpresa.

Rita:Kathryn...

Sussurrò il suo nome riconoscendola, mentre questa era rannicchiata a terra che la guardava impaurita.

Kath:Si, come sai il mio nome?

Ciel, incuriosito dalla cosa, si avvicinò insieme alle altre e vedendo il volto della ragazza che stava uccidendo ne rimase colpito. 

Ciel:Voi, mi assomigliate. Com'è possibile?

Domandò avvicinandosi sempre più alla ragazza.

Kath:Non lo so. 

Rispose guardandolo negli occhi. In quel momento il conte ebbe una strana tenerezza nei confronti di quella fanciulla, tanto che decise di tenderle la mano e aiutarla ad alzare da terra.

Ciel:Mi spiace avervi fatto del male. Per scusarmi, vi offrirò riparo nella mia mansione.
Rita:Ben detto.

Affermò vedendo la ragazza afferrare la mano del ragazzo.

***

Intanto, sui tetti, Grell era stato attaccato da Alissa, ma grazie all'aiuto di Mary, era riuscito a contrastarla.

Mary:Chi è?
Grell:Una vecchia conoscenza. Non è vero, Alissa?

Disse guardandola, mentre la ragazza si rialzava e si riprendeva dall'attacco a sorpresa di Mary. 

Al:Prova ad avvicinarti dinuovo a Sebastian e giuro che ti ammazzo.
Grell:Si, si... d'accordo. Come vuoi.

Sospirò senza neanche degnarla di uno sguardo.

Mary:Torniamo al palazzo. C'è qualcosa che non va con la cattura dell'anima.
Grell:Perchè? Cosa c'è che non va?
Mary:Non l'ho presa. La data è stranamente cambiata.
Grell:Ma è impossibile.
Mary:Forza. Facciamo rientro.

Discussero per poi incamminarsi verso il palazzo shinigami. Vedendo che Grell seguì la ragazza, ma solo dopo aver dato l'ultimo bacio al suo Sebastian, Alissa li seguì furiosa dal gesto fatto. Il maggiordomo sospirò e con grande sollievo potè finalmente scendere e vedere cosa stesse succedendo al suo padroncino.

Sebastian:Oh...cielo. Che ci fate qui?

Domandò vedendo tutti che erano lì accanto a Ciel e Kathryn.

Ciel:Non possiamo ucciderla.
Lily:Giusto.
Sunny:Lei è una di noi.
Ben:Portiamola alla residenza.

E con questo rincasarono.

***

Intanto, nel palazzo shinigami, Spears cercava un modo per riprendersi Monika e Undertaker, senza far del male a Kia.

William:E' praticamente impossibile. 
Manu:Ci sarà un modo.
William:No. Non c'è. Avrei dovuto chiudere la questione quando ce l'avevo tra le mani.
Fire:Credo che dobbiamo pensare a molte cose. Non possiamo guardare solo il lato Kia e rapiti.
Rosy:Concordo. 
William:Secondo voi perchè li ho lasciati andare, eh? Non perchè mi piacesse, ma semplicemente per riprenderci i cinematic records. Se non l'avessimo fatto, Paolo e gli altri ci avrebbero attaccato e addio possibilità di vita.

Disse lasciando l'amaro in bocca agli altri.

Rosy:Credo che per prima cosa dovremo togliere i cinematic records da mezzo.
Fire:Concordo, ma tenerli qui è troppo rischioso.
William:Già, qualcuno ha qualche idea?

In quel momento, Raphael alzò la mano ed espose la sua opinione.

Raphael:So che questa faccenda riguarda voi shinigami e non me e che quindi dovrei farmi gli affarmi miei, ma vorrei offrirmi volontario.
William:Volontario? Per cosa?
Raphael:Per proteggere i cinematic records. 
William:Irrilevante. I cinematic records sono degli shinigami e tali devono rimanere.
Raphael:Ma non dico di spostarli tutti. Solo quelli speciali, quelli che sono degli shinigami e dei demoni. Magari li porto nel mio mondo, vicino al paradiso, così che nessuno a parte me possa toccarli.
Fire:C'è un altro problema. Nell'alleanza di Chaman c'è Ash, il che rende le cose più complicate visto che è un angelo.
William:No. L'angioletto qui ha ragione. Ash non può accedere ai livelli celesti.
Raphael:Esatto. Lui è un angelo caduto e quindi le porte dei cieli sono stati chiuse a lui.

Spears incominciò a riflettere e guardando Raphael annui.

William:D'accordo, ma se dopo tutto questo trambusto quei libri non tornano qui, verrò a cercarti e non avrai vita lunga.
Raphael:Tranquillo. Non vi deluderò.

E mentre parlavano all'entrata del palazzo varcarono la soglia Grell e Mary per portare notizie a Spears in quanto accaduto. Aprirono la porta e videro Raphael con i cinematic records tra le mani incominciando ad insospettirsi.

Mary:Ehi, che succede?
Grell:Che ci fa questo bel maschiaccio qui?

Chiese avvicinandosi a Raphael incominciandolo a guardare da capo a piedi mettendolo in soggezione.

William:Siamo stati attaccati dai demoni. Se non fosse stato per Raphael, ora non avremo più i nostri cinematic records.
Grell:Sarà, comunque è successo qualcosa di strano. Spiegaglielo tu Mary. Io sarei un pò occupato ad osservare questa meraviglia.

Disse sedendosi sulla scrivania di Spears continuando scrutando centimetro per centimetro l'angelo.

Mary:L'anima non è stata raccolta.
William:Come sarebbe a dire che non è stata raccolta?
Mary:La data è cambiata improvvisamente.

Informò mostrandogli il fascicolo facendolo rimanere sorpreso.

William:Che strano. Com'è possibile?
Mary:Non ne ho idea.

Rispose continuando a vedere il fasciocolo insieme a Spears, mentre Grell faceva l'occhiolino a Raphael incominciando a buttargli dei baci con le mani. Per calmare gli animi, vedendo che Raphael si sentiva molto a disagio ad avere avance da un uomo, Fire e Rosy lo portarono via lasciando in stanza Grell e Manu a chiacchierare della situazione fino a quando non entrò Alissa.

Al:Che combinate?
William:Che ci fa lei qui?
Mary:Deve averci seguito mentre venivamo qua.

Rispose vedendola avvicinarsi.

***

Intanto, Andromeda si trovava al cimitero. Era arrivata lì senza sapere come e sapeva che a condurla lì era stato il suo guardiano. Così, sedendosi a terra entrò, in trans incominciando a parlare con Okami nell'universo che era dentro di lei.

Okami:Konbanwa, Otome-san. (Buonasera, signorina.)
Andromeda:Okami. Perchè siamo qui?
Okami:Kotaeha... koko de. Soko ni mite, anata no menomaede. (La risposta è... qui. Guarda lì, di fronte a te. )

La ragazza  aprì gli occhi notando delle lapidi dinanzi a lei. Si alzò e si avvicinò togliendo la polvere che le copriva, vedendo i nomi incisi e rimanendone sorpresa.

Andromeda:Ecco dov'erano finiti.
Okami:Anata wa nani o subeki ka shitte imasu...(Sai cosa dobbiamo fare...)

Gli sussurrò apparendogli come un fantasma dietro di lei per poi dissolversi. Su quelle lapidi c'erano i nomi dei senpai più ammirati dagli shinigami, ovvero Eric e Alan. La ragazza sospirò pensando cosa dovesse fare. Incominciò a riflettere sulla situazione e al fatto che i demoni continuavano a rapire i colleghi, così si decise. Inaspettatamente incominciò a scavare a mani nude per arrivare ai corpi dei due senpai. Non sapeva come ci fossero finiti lì, di solito Spears non li seppelliva, ma li lasciava decomporre e marcire in qualche posto sperduto. La cosa non le era molto chiara, ma non voleva saperne di più. Voleva solo raggiungere i due per dissotterrarli e fare ciò che per lei era più logico fare. Doveva pur salvare la sorella in qualche modo e non gli importava di cosa pensasse Spears, doveva farlo a qualunque costo.

***

Intanto, nel covo di Theodore, Simon e Alois incominciavano a divertirsi nel torturare Sangdoll.

Alois:Avanti, spogliati!
Sangdoll:Che?
Simon:Hai capito bene. Spogliati!

Ordinarono, ma la ragazza non aveva intenzione di collaborare. In quel momento Claude entrò nel covo presentandosi dinanzi a Theodore e fermando i due che incominciarono a mantenere la ragazza per non farla fuggire.

Alois:Claude, dove sei stato?
Theodore:Come mai così di fretta?
Claude:Abbiamo un problema, signore. Il piano contro i Phantomhive non è andato a segno.

Informò irritando Theodore.

Theodore:Com'è possibile? Era perfetto. Ash mi aveva assicurato che era infallibile.
Claude:Purtroppo... è intervenuta una donna, ma non era sola. C'era un demone con lei e Ash sospetta di Benjamin e Sebastian.
Theodore:E' ovvio. Sebastian non si è proprio presentato, quando a Benjamin... lui me l'ha detto chiaramente che era contro il nostro piano. Tsk...che idiota. Pensa all'amore invece di prendere anime. Sembra che con gli anni si sia rammollito e di molto anche.

Riferì alzandosi dalla sedia e avvicinandosi a Sangdoll prendendola a calci.

Theodore:Portatela via. Non la voglio qui. E' merce marcia e inutile.

Continuò per poi prendere una sigaretta e incominciare a fumare mentre Claude accompagnava Alois e Simon fuori con Sangdoll per condurla alla residenza Trancy.  Sentendo l'odore della nicotina che bruciava, Miki si appoggiò alla porta della stanza dov'era Theodore incominciandolo a guardare da capo a piede.

Miki:Sempre con quella sigaretta tra le mani, eh?
Theodore:Mi rilassa. Piuttosto... come va il braccio?

Domandò voltandosi per poi avvicinarsi alla ragazza.

Miki:Quella bastarda per poco non mi ammazzava. Se non fosse stato per te, penso che mi avrebbe letteralmente ucciso.

Disse mentre il ragazzo guardava la fasciatura della ragazza. Poi alzò il suo sguardo freddo sussurrandole:

Theodore:E' questo che mi piace di te. Ti saresti fatta ammazzare pur di eseguire i miei ordini e non posso essere più fiero di una sottosposta così obediente. 

Poi lasciò la stanza incominciando a girare per il covo lasciandola lì, quando Ansel la prese e incominciò a dare i numeri.

Ansel:Questa storia non mi piace.
Miki:Che intendi dire?
Ansel:E' la seconda volta che rischi di morire per Theodore. 
Miki:Ti ricordo che mi ha salvato la vita.

Difese facendo alterare Ansel.

Ansel:Certo, ma con Paolo invece? Anche lui doveva far parte dello schiaramento degli shinigami e invece si è rivelato un doppiogiochista, proprio come Theodore.
Miki:Questo discorso è assurdo.
Ansel:Quel che cerco di dirti è che dobbiamo tirarci indietro. Adesso sei viva, ma in futuro? Che potrebbe succedere?
Miki:Fa come vuoi. Se vuoi ritirarti, fallo. Ma non chiedermi di fare una cosa del genere. Non posso tradire la fiducia di Theodore. E poi nessuno mi da degli ordini.

Rivelò allontandosi da lui che la prese per il braccio bloccandola al muro. Quel gesto inaspettato del demone fece arrossire la ragazza all'istante. Non credeva che se l'avesse presa per così poco.

Ansel:Perchè? Perchè scappi da me? Sembri più presa da lui che da me. Come mai? Il mio giocattolino preferito si è innamorato del capo, per caso?
Miki:E anche se fosse... che importanza ha per te? Tu sei il mio demone e servo, quindi non prendo ordini da te!

Esclamò svincolandosi dal demone per poi allontanarsi da lui.

***

Intanto, James e Scarlett avevano incontrato Jeff, ma vedendo Paolo e Monika che fuggivano sui tetti insieme a Undertaker decisero di inseguirli lasciando da solo il povero Jeff. Quei tre non erano soli. C'era anche Kia con loro. Ebbene, Spears ci aveva visto giusto. Se avesse solo toccato Chaman con un dito, i tre li avrebbero attaccati di sorpresa e quel che sembrava una fuga, non era altro che una tattica ingegnosa ordinata da Theodore. Nel seguirli, i due shinigami, si ritrovarono nel loro covo. Capendo il posto in cui erano capitati, incominciarono a guardarsi intorno vedendo un enorme numero di demoni che entrava ed usciva da li.

James:Ma questo...?
Scarlett:Non può essere.

Dissero vedendo il covo tetro e costruito solamente di mattoni di pietra. Per non farsi notare da quei demoni, i due incominciarono a camminare nascosti nell'ombra per vederci meglio su quanto avevano intuito. Lì udirono delle voci e incuriositi si avvicinarono nel luogo da cui provenivano vedendo una scena, che per loro, era assurda.

Theodore:Oh... il mio maestro è tornato. Abbiamo trovato i cinematic records?

Chiese avvicinandosi con un sorriso maligno e gettando la sigaretta a terra nel vederlo.

Kia:Trovato? Certo che li ho trovati, se solo non fosse stato per tuo fratello a quest'ora avremo tutto il mondo sotto i nostri piedi.
Theodore:Tsk...al mio caro fratellino piace giocare. Peccato che non l'avrà vinta. Hai incantato gli shinigami?
Kia:Undertaker è sottocontrollo, proprio come Monika. Spears però non si è lasciato ragirare.
Theodore:Non importa. Meglio avere la sua ragazza che lui. Quando si tratta d'amore, tutti sono deboli e il caro Spears lo sarà ancora di più. 

Affermò guardando Monika e Undertaker mantenuti da Paolo. 

Theodore:Portali in cella. Il demone segugio potrebbe ritornare shinigami da un momento all'altro. 

Ordinò per poi farsi seguire da Chaman nella stanza principale. Vedendo di che posto si trattasse e i vari demoni che lo circondavano, Scarlett e James decisero di avvertire Spears, ma non appena arrivarono vicino alla porta, sentirono una voce. Erano le voci di Ronald e Paige che incominciavano a litigare.

James:Sbaglio o è la voce di Ronald?
Scarlett:Andiamo a vedere.

Disse andando verso le voci, quando James la prese per il braccio fermandola.

James:No. E' troppo pericoloso.
Scarlett:James, tu va ad avvisare gli altri. L'uscita la so. Cercherò di tirarli fuori e se non ci riuscirò almeno qualcuno avvertirà Spears di quanto accaduto.
James:Allora vado io. Tu va da Spears.
Scarlett:Perchè proprio io?
James:Perchè se ti succedesse qualcosa, non me lo perdonerei.

Rivelò alzando la voce e lasciandola sorpresa, ma non era la sola ad esserla. Anche lui lo era. Non credeva di dirle una cosa del genere. Abbassò lo sguardo mentre la ragazza chiedeva:

Scarlett:Cosa?
James:Lascia perdere e fa come ti dico.

Ribattè allontanandosi dalla ragazza che intuì i sentimenti di James rimanendone seriamente sorpresa.

Scarlett:James... 

Sospirò per poi dirigersi verso l'uscita cercando di non essere scoperta dai demoni. James arrivò alla prigione di Paige e Ronald trovandoli confusi, disarmati e accecati.

Ronald:Te l'ho detto. Non l'ho fatto apposta. Volevo rapirla come lei ha rapito me.
Paige:Si, tutte chiacchiere. Ringrazia che non ci vedo, se no ti avrei acconciato per le feste. 
James:Ronald? Paige?

Sentendo la voce del ragazzo, Ronald si alzò di scatto da terra avvicinandosi alla cella.

Ronald:James, sei tu?
James:Si. Che vi è successo?
Ronald:Sangdoll è una loro alleata. 
Paige:Ci hanno rubato gli occhiali e le falci.

Informò alzandosi anche lei e avvicinandosi al ragazzo.

James:Vi libero subito. 
Paige:Fa presto. Giuro che appena torno a vedere, quella bastarda me la mangio viva.
Ronald:Paige, sta zitta. Ora pensiamo ad uscire e a procurarci degli occhiali, poi penseremo al resto.

Le disse mentre James cercava di forzare la serratura senza successo.

James:Maledizione. Non si apre.
Ronald:Le chiavi. Devi prendere le chiavi.
James:Dove sono?
Paige:Se non sbaglio deve averle quella stronza o il capo.
James:State tranquilli. Vedrò di prenderle.
Paige:No, è troppo rischioso. Ci sono troppi demoni qui in giro.
Ronald:Va ad avvertire Spears.
James:E' già andata Scarlett.
Paige:Oh... speriamo che almeno quel demente di mio fratello venga a salvarci.
James:Veramente ne dubito. Non se ne era neanche accorto della tua assenza.
Paolo:Bene, bene. Guarda un pò qui chi c'è.

Interruppe vedendo James che tentava di liberare i due.

Ronald:James, scappa!
James:Non mi tiro indietro di fronte a lui.
Paige:Ehi, genio. Ci sono troppi demoni, inoltre Theodore è spietato. Se ti becca siamo finiti.

Ascoltando le parole dei ragazzi, James tentò di fuggire, ma Paolo non gli lasciava piede libero. In poco tempo fu circondato dai demoni e dall'esercito creato da Theodore che si avvicinava sempre più a lui.

***

Intanto, Jeff incontrò Andromeda incominciando ad impallidirsi.

Jeff:An..An..An...Andromeda? C..c..c..che ci fanno...lo..loro qui?

Domandò balbettando e vedendo i corpi di Alan ed Eric circondati da vermi. La ragazza si voltò sentendosi scoperta poi, vedendo Jeff, si rassicurò. Dopotutto un imbranato del genere non poteva rivelare il suo segreto, anche perchè non ci capì nulla della spiegazione della ragazza.

Andromeda:Sto utilizzando il mio kessentzu. 
Jeff:Il tuo che?
Andromeda:Kessentzu. Posso curare qualsiasi parte mancante con questo mio potere.  

Lo informò, ma Jeff era talmente tonto da non capire il perchè l'utilizzasse su dei corpi morti.

Jeff:Ma sono morti.... da tanto.
Andromeda:Non esattamente. L'anima degli shinigami rimane nel corpo e si spegne, di conseguenza se uso il mio potere su di loro, la loro anima dovrebbe riaccedersi.

E con questo i vermi si ritirarono entrando nel corpo della ragazza, la luce che rifletteva sulle sue mani della svanì e pian piano i due incominciarono a respirare, riaprendo i loro occhi e alzando il busto confusi da ciò che era successo. Dinanzi a questa scena, Jeff si nascose dietro Andromeda pensando che fossero zombie.

Jeff:I morti viventi, sono tra noi!
Andromeda:Ma che dici?
Jeff:Non lo vedi? Sono degli zombie! E adesso chi glielo dice a Spears?
Eric:Parli proprio tu di morti viventi? Ma ti sei visto?

Rimproverò lo shinigami vedendo la reazione di Jeff che, a dir suo, era esagerata.

Alan:Non sei per niente divertente.

Sentendo la voce dell'amico, Eric si voltò sorpreso verso di lui con le lacrime agli occhi.

Eric:Alan? Ma tu...
Alan:Io cosa?
Eric:Sei vivo!

Esclamò abbracciandolo.

Alan:Ma che fai?! Certo che sono vivo! 
Eric:Non ci credo. Com'è possibile? Tu...tu eri morto e...ed io...

I due incominciarono a ricordare le loro morti e guardarono Andromeda sorpresi.

Alan:Sei stata tu per caso?

La ragazza annui aiutandoli ad alzare e vedendo le loro tombe intuirono ciò che avevano ricordato era veramente successo.

Andromeda:Ne è passato di tempo dall'ultima volta.
Eric:In che anno stiamo?
Andromeda:Qualche anno dopo, non di più.
Jeff:Perchè li hai riportati in vita? Ora siamo tutti spacciati.

Continuava Jeff essendo ancora convinto che fossero zombie invece di essere resuscitati.

Andromeda:La pianti di dire scemenze? Ci serve il loro aiuto contro quei demoni.
Alan/Eric:Demoni?

Domandarono confusi. Allora Andromeda decise di raccontargli tutto. Sentendo la situazione i due decisero di collaborare, ma prima dovevano riprendere le loro falci che erano custodite nel dipartimento shinigami. E, mentre facevano rientro al palazzo shinigami, videro Scarlett correre di tutta fretta in quella direzione.

Eric:Scarlett!

Chiamò appena la vide. Sentendo quella voce Scarlett si fermò di scatto.

Scarlett:Non può essere...

Sussurrò tra se e se voltandosi lentamente e, vedendo i due che si avvicinavano, le cadde la falce dalle mani. Era praticamente scioccata che le lacrime incominciarono a scendergli dagli occhi senza neanche accorgersene.

Eric:Scarlett, qualcosa non va?

Chiese avvicinandosi a lei mentre abbassava lo sguardo nascondendo le lacrime. Senza esitare un solo attimo, inaspettatamente, diede un ceffone al ragazzo facendogli cadere la sigaretta da bocca.

Alan:Ehi, ma sei impazzita?
Eric:Che ti prende?
Scarlett:Sei un idiota! Come hai potuto? Avevi detto che quando sarei tornata avrei festeggiato con voi e invece.... invece....

Singhiozzò con le lacrime agli occhi. Eric si avvicinò mettendole la mano sulla spalla.

Eric:Oh..su via! Non è la fine del mondo. Festeggeremo non appena capiremo meglio della faccenda. 
Alan:Andiamo. Dobbiamo prendere le nostre falci. Non possiamo combattere senza.

E così continuarono il loro cammino verso il palazzo shinigami.

***

Intanto, Simon ed Arthur erano arrivati alla residenza Trancy insieme a Claude e Alois per mettere al suo posto la povera Sangdoll.

Sangdoll:Vi prego, lasciatemi!

Esclamò vedendo i due che incominciarono a strapparle i vestiti da dosso.

Alois:Sembri un agnellino indifeso, non è vero Simon?
Simon:E me lo chiedi pure? Peccato che questo è solo l'inizio.

Affermò prendendo delle cinture incominciandola a frustare sulla schiena, mentre Claude e Arthur incominciavano a mettere la tegliera sul fuoco per preparare il tea caldo ai due padroncini.

Arthur:Certo che quei due si divertono molto insieme.
Claude:E lo dici pure? Hanno la stessa personalità.
Arthur:Concordo, piuttosto... sei abbastanza preoccupato. Come mai?
Claude:C'è qualcosa che non mi torna col caso Phantomhive, ma non riesco a capire cosa sia.
Arthur:Vedrai che si risolverà e anche i Phantomhive saranno nelle nostre mani. E poi, mi fido di Theodore. E' diventato molto astuto stando a contatto con Chaman, sopratutto quando l'ha visto perdere la vita. Sembra essere maturato molto sia in arroganza che in cattiveria. E poi... lui ha me nel piano quindi andrà sicuramente bene.

Tranquillizzò mentre prendeva le tazze e le metteva sul valsoio.

Claude:Certo che la stima di non ti manca.
Arthur:L'arroganza prima di tutto. Dovresti saperlo.

Improvvisamente si sentì un tonfo nella stanza dov'erano i due. Senza perdere tempo i due demoni si avviarono nella stanza trovando Alois a terra con la guancia rossa.

Alois:Ma sei impazzita? Che diamine ti prende?
Simon:Osa di nuovo chiamarmi Simo e ti ammazzo!! Io mi chiamo Simon, no Simo!
Alois:Sei sempre la solita. Non cambierai mai!
Simon:Sempre la solita? Guarda un pò chi parla, l'arrogante, presuntuoso ed egoista. Inoltre sei davvero un tappo!

Urlò cercando di offenderlo per la sua statura un pò bassina.

Alois:Come mi hai chiamato?
Simon:Hai sentito bene come ti ho chiamato!
Alois:Ma senti un pò da chi viene la predica! Dalla nana infame. Fino a prova contraria sei più corta di me!
Simon:Ripetilo se hai il coraggio!!

Vedendo la lite i due maggiordomi si guardarono in faccia e sospirarono.

Arthur:Sempre i soliti.
Claude:Non cambieranno mai.
Arthur:Ci pensi tu o ci penso io?
Claude:Visto che dici di essere il migliore a tutto, prego. Pensaci tu. Vado a vedere la prigioniera. Ha altre ragnatele da incantare.

Così, mentre Arthur tentava di dividere i due, Claude scendeva nelle segrete, inconsapevole di ciò che stava architettando la sua strega.

Cordelia:Bene. Adesso ho abbastanza sale per farlo.

Disse escogitando un piano per fuggire dalla cella. Sentendo il rumore della porta seguito da quello dei passi, la ragazza si alzò da terra allontanandosi dal letto e mettendosi di spalle com'era il suo solito fare. Vedendo Claude che si avvicinava si voltò verso di lui.

Claude:Cordelia? Hai altre ragnatele da incantare.
Cordelia:Davvero? Sono stanca di incantare ragnatele. 
Claude:Sai come sono i patti. Avrai il tuo Sebastian una volta concluso il piano.

Cercò di convincerla, ma Cordelia sembrava avere altro per la mente.

Cordelia:Veramente non sono più interessata a lui. Sto provando una strana attrazione per i demoni come voi, privi di alcun sentimento, impenetrabili ed imprevedibili.

Cercò di ammaliare avvicinandosi alla cella guardandolo negli occhi.

Claude:Non ci provare. Con me non attacca.
Cordelia:Dico sul serio. 
Claude:Cosa vuoi?

Domandò nervoso percependo che fosse un inganno, ma la strega lo ragirò dicendogli:

Cordelia:Che domande? Voglio te.
Claude:Me?
Cordelia:Sei così affascinante che proprio non riesco a far almeno di te.

Provocò guardandolo con occhi accattivanti e accarezzandogli il volto. Il demone aprì la cella pensando che volesse solo una rinfrescata o qualcosa del genere, ma invece ci fu tutt'altro. Cordelia, sotto al letto dove giaceva, aveva fatto un pentacolo col sangue e sale per bloccare e incatenare il demone e baciandolo lo trascinò su quel letto pregando a finchè la trappola funzionasse. Non appena Claude fu spinto sul letto la barriera si alzò intrappolandolo in un vortice di luce.

Claude:Tu!
Cordelia:Ci si vede.

Disse scappando via dalla cella chiudendolo dentro. Sapendo di non poter uscire dalla via principale, cercò di scappare attraverso un condotto di quelle segrete che l'avrebbero poi portata verso l'uscita.

***

Intanto Rosy e Fire chiacchieravano con Raphael che li ringraziava ancora per averlo allontanato di Grell.

Raphael:Davvero, non so come ringraziarvi. A momenti mi saltava addosso quel tipo.
Rosy:Chi? Grell? 
Fire:Tranquillo. Non potrebbe mai saltarti addosso in presenza di Spears e Mary.
Rosy:Concordo.Mary lo ammazzerebbe se guardasse altri.
Raphael:Comunque, non so come sdebitarmi.

Continuò sorridendo mentre le due continuavano a dire di non preoccuparsi. L'angelo si fermò e aggiunse:

Raphael:Allora, vado a portarli alle porte del paradiso. Almeno così non li prenderanno.

Le due annuirono e mentre Raphael sfogiava le sue bellissime ali bianche per spiccare il volo, fu fermato dalla voce di Scarlett. Fire e Rosy si voltarono rimanendone scandalizzate.

Fire:R-Rosy? Dimmi...vedi anche tu quel che vedo io?
Rosy:Ma quelli...sono i...senpai?
Fire:Ma non erano morti?

Domandò guardando Rosy. Entrambe erano scioccate e Raphael non capiva il motivo.

Scarlett:Ragazze. Vi ho trovato. Dobbiamo andare subito da Spears. Abbiamo trovato il covo e James è al suo interno. 

Informò col fiatone, ma vedendo che le due continuavano a fissare Eric e Alan continuò a chiedere:

Scarlett:Ragazze? Mi state ascoltando?
Fire:Ehm...si...ma...loro....
Andromeda:Li ho risvegliati io.

Sintetizzò mentre le due incominciarono a guardarsi in faccia incredule a chiedersi come fosse possibile.

Raphael:Avete trovato il covo, allora.
Scarlett:Si, sembra che a comandare tutto ci sia un ragazzo. Sembra fidarsi molto di Kia.
Rosy:Quella non è Kia, ma Chaman.
Scarlett:Comunque è al suo servizio. Sembra esserle molto devoto.

Sentendo quelle parole Raphael si avvicinò a Scarlett, prendendola per le spalle, incominciando a chiedere:

Raphael:Come sarebbe a dire? Com'è costui? 
Scarlett:Aveva un ciuffo lungo e una barba che gli incorniciava i lati. Inoltre sembrava privo di emozioni, freddo e meschino.
Raphael:Fumava per caso?
Fire:Ma che razza di domande fai?
Scarlett:Si, come fai a saperlo?

L'angolo lasciò la presa facendo un sospiro di sollievo.

Raphael:Allora Theo è vivo. 

Sussurrò con un sorriso ed il cuore che incominciò a sentirlo più leggero. Aveva pensato che Chaman avesse alimentato il suo trasporto dell'anima nel corpo di Kia utilizzando la vita di Theodore, ma fortunatamente non era andata così. Chaman e Theodore avevano ingannato tutti muovendosi nell'ombra, ma ora toccava a lui rimettere nella retta via il fratello e distruggere Chaman.

***

Intanto, nel covo, Paolo aveva sistemato James e l'aveva rinchiuso in cella insieme a Paige e Ronald. Il povero James aveva fatto di tutto pur di svincolarsi dai demoni, ma era solo contro un numero notevole di nemici e quindi, dopo averne avute di santa ragione, fu sbattuto in cella e, come gli altri shinigami, privato di falce e occhiali. 

Paolo:Ben ti sta. La prossima volta pensarai più volte prima di entrare nella tana del lupo.

Poi, con un sorriso, decise di passare al piano successivo. Voleva approfittarne dell'ipnosi di Monika e della sua sottomissione. La povera shinigami aveva coscienza di ciò che le stesse capitando, ma non riusciva a muoversi secondo la sua volontà ne tantomeno a parlare. 

Paolo:Molto bene, come vedi, adesso sei sotto il mio controllo e dovrai fare tutto ciò che ti dico.

Disse sorridendo e aprendo la cella dov'era. I tre shinigami, che erano nella cella accanto, sentirono tutto e cercarono di intervenire.

Paige:Lasciala!
James:Non provare a toccarla!
Ronald:Monika!

Urlavano, ma il demone non era intenzionato a fermarsi. Si  avvicinò alla ragazza che era seduta sul letto della cella e incominciò a privarle dei vestiti. Dentro di se, la ragazza gridava e sbraitava di non farlo. Non voleva subire altre violenze da quel bastardo demone, ma non poteva neanche ribellarsi. Il demone la stese sul letto incominciando a ridere mentre si metteva su di lei bloccandole le mani.

Paolo:Voglio proprio vedere come spiegherai questo al tuo Spears.

Sghignazzò abbassandosi i pantaloni e incominciando a violentarla ripetutamente. I rumori del dolore della ragazza e delle sue lacrime arrivarono alle orecchie degli shinigami che non sapevano come comportarsi. 

Paige:Giuro che appena esco di qui lo sciolgo nell'acido bollente.
Ronald:Sono con te.
James:Che mostro.

Dissero vedendosi costretti a sentire e non poter agire in nessun modo. Quel demone non aveva intenzione di fermarsi. Voleva distruggere Spears e  lui sapeva molto bene che non c'era dolore peggiore di sapere che la propria donna fosse stata nuovamente con quel demone che lui odiava tanto. E poi doveva vendicarsi degli anni di prigionia avuti da quella ragazza. Non poteva fargliela passare liscia.

***

Intanto, al palazzo shinigami, arrivavano i ragazzi trovando una scena assurda, ovvero Alissa che abbracciava Grell e Mary che tentava di ammazzarla.

Mary:Lascia il mio ragazzo!
Al:Il tuo ragazzo? Lui è mio!

Esclamò lasciando Manu e Spears sorpresi, poichè sembrava improvvisamente innamorata di Grell quando prima voleva ammazzarlo. La cosa alterò e non molto Mary che incominciò ad urlare:

Mary:Prova a ripeterlo e giuro che ti ammazzo!
Grell:Sarebbe tutto più entusiasmante se fossero due uomini a contendermi invece di due donne.

Riferì facendosi guardare storto dalle due che gli puntarono la falce alla gola.

Al:Fammi capire, noi litighiamo per te e tu pensi agli uomini?
Mary:Sei davvero un insolente!

Urlò sferrandogli la falce sulla spalla arrabbiata e mettendosi a braccetto con Alissa si allontanarono.

Grell:Ah...certo che non finirà mai di stupirmi.

Sospirò guardando Mary con gli occhi a forma di cuoricini. Le due si fermarono di scatto e vedendo lo strano comportamento delle due, Grell alzò gli occhi insieme a Spears vedendo Eric ed Alan dinanzi a loro.

Grell:Non ci credo!
William:Com'è possibile?
Fire:Andromeda li ha portati in vita.

Informò facendo guardare la ragazza.

William:Davvero? Come ha fatto?

Chiese sorpreso vedendola avvicinare. Ma la nostra Andromeda non fece neanche due passi che fu improvvisamente avvolta dalle braccia di Grell che era euforico da quanto avesse fatto.

Grell:Oh...non so come abbia fatto, ma tu sei un genio!!!

Urlò abbracciandola da dietro. Purtroppo, la ragazza aveva lo stesso problemino della sorella, ovvero non sopportava essere abbracciata di sorpresa. Quel tipo di abbracci la spaventava a tal punto da incominciare ad urlare e correre via il più lontano possibile dallo shinigami prima ancora di aver spiegato come avesse fatto a portare in vita i due a Spears che glielo stava chiedendo.

Grell:Oh...che sbadata. Me ne ero dimenticata.

Sghignazzò, ma quel comportamento irritò molto Mary che lo colpì alla testa con la sua falce.

Grell:Perchè mi hai colpito?
Mary:Perchè l'hai fatta spaventare? Sei un idiota!

Quel rimprovero sembrava non dare fastidio al caro Grell, anzi. Invece di prendersela, mentre la ragazza gli dava le spalle per sentire ciò che era successo dai due senpai, l'abbracciò facendola arrossire.

***

Presto venne l'indomani e Charles Grey si ritrovava ad entrare nella residenza insieme a Phipps, il suo collega, per riscuotere le prove dell'uccisione di The Shadow sott'ordine della regina.

Ciel:Che sei venuto a fare?

Domandò vedendolo entrare.

Grey:Non è ovvio? La regina mi ha mandato per fare rapporto sull'uccisione di The Shadow. 
Ciel:E' stato ucciso. Questa ne è la prova.

Disse dandogli la tunica nera che indossava la ragazza, sporca di sangue. Avendo quel tessuto nero tra le mani, Grey sembrava non essere convinto dell'uccisione visto che la regina aveva ordinato espressamente di avere le prove in carne e non in tessuti.

Grey:La regina non vi ha ordinato questo.
Phipps:Dov'è il suo corpo?
Ciel:Veramente...

Balbettò sentendosi in difficoltà quando ad aiutarlo corse Sebastian.

Sebastian:Mi spiace molto, ma il padroncino adesso avrebbe da fare e poi non sembrava bello mostrare certe cose alla regina, non vi pare?
Grey:Abbiamo fatto delle domande ed esigo delle risposte.
Rita:Acido.

Quelle poche sillabe pronunciate dalla bocca della ragazza che era in cima alle scale, mise i brividi a Grey che si voltò di scatto vedendola scendere.

Phipps:Acido?
Rita:Si, ho detto a Ciel di fare un lavoro più pulito e quale metodo è migliore dell'acido che corrode ogni cosa e non lascia traccia?
Ciel:Perdonate la sua irruenza. Mia sorella, alle volte, è davvero intromettente.

Informò lasciando Grey sorpreso nel vederla scendere.

Grey:Sorella? Oh.. quindi la regina di cuori è una Phantomhive, non è così?
Rita:Regina di cuori? Quale nome è più assurdo di questo?

Domandò ridendosela e arrivando dinanzi a Grey che la prese per il braccio.

Grey:Mi avete ingannato alla perfezione la scorsa volta.
Rita:Davvero? Non mi pare di conoscerla. Chi siete? 

Finse sorridendo, mentre dalle scale scendevano Ben e Soma.

Ciel:Rita, conosci Charles Grey?
Rita:Non credo. Penso che il signore qui presente mi abbia scambiato per qualche corteggiana di passaggio. Dopotutto è normale che voi uomini vi abbandoniate a certi giochetti, sopratutto quelli proibiti. Pare che non riescano a farne almeno.

Provocò, quando a calmare la tensione, intervennero i due.

Ben:Chi sono i signori?
Soma:Sono i maggiordomi della regina, dico bene?

Chiese appena li vide.

Rita:Vogliate scusarmi, ho la mia lezione di violino ora.

E così si staccò dal ragazzo andando verso la sala musica, quando si accorse della vendetta che Ben gli stava preparando, dopotutto non aveva ancora l'orecchino.

Rita:Oh...se fossi a voi mi guarderei le spalle, signor Earl Grey. 

Aggiunse ridendosela.

Grey:Perchè ride?
Snake:E' davvero un uomo affascinante. Dice Emily.
Grey:Emily?

Domandò confuso non vedendo altre ragazze in giro quando sulla spalle si vide il serpente di Snake incominciando ad urlare.

Grey:Toglietemelo di dosso!
Ben:E voi sareste pure un uomo? Siete davvero ridicolo.

Sghignazzò vedendolo andare avanti e indietro. Ben avanzò tranquillamente verso la sala musica raggiungendo Rita, mentre Snake cercava di riprendere la povera Emily che era nelle grinfie di Grey.

Sunny:Povero serpente.
Lily:Alle volte Ben è davvero spietato.
Sunny:Concordo.

Dissero vedendo cos'era successo. I due Charles se ne andarono e Lily si avvicinò a Ciel abbracciandolo quando ad interrompere quel momento ci fu Kathryn.

Kath:Ciel!

Chiamò buttandosi tra le sue braccia staccando Lily dal ragazzo.

Ciel:Kathryn?
Kath:Andiamo a giocare? Avanti. Non dirmi di no.
Ciel:Veramente...io..
Kath:Non voglio scuse, andiamo!

Esclamò trascinandoselo con se facendo andare Lily su tutte le furie.

Lily:Non ci credo. Da quand'è venuta quella ragazzina io e Ciel non abbiamo più un attimo di tempo. 

Incominciò a lamentarsi entrando nella sala musica insieme a Sunny e a Sebastian.

Sunny:Avanti, non arrabbiarti.
Lily:Non dovrei arrabbiarmi? Ma l'hai vista?
Rita:Tanto non potrà farci niente con lui. E' inutile essere gelosi per niente.

Si introdusse essendo alquanto calma e per niente preoccupata del comportamento della ragazza nei confronti del fratello.

Lily:Come fai ad essere così calma? E' tuo fratello e potrebbe condurlo sulla mala via.
Rita:Chi? Kathryn? Non credo proprio. E poi non potrebbe mai togliertelo. 

Affermò convinta della cosa mentre prendeva tra le mani il violino.

Lily:Ma l'hai vista? Ieri ha dormito anche nel suo letto, vi rendete conto? Quella vuole rubarmi il ragazzo.
Rita:Sarà, ma comunque non può.
Lily:Perchè continui a dire che non può?
Alexandra:Perchè è sua sorella. E' più che ovvio.

Rispose facendo meravigliare le due.

Lily:Cosa?
Sunny:Sua sorella?
Alexandra:Esatto. Non avete visto quanto si assomigliano quei due?
Ben:Scusate....che è successo?

Interruppe essendosi messo l'orecchino ed essendo all'oscuro di tutto quello che era successo. Rita sapeva molto bene che il Ben buono aveva come un reset su tutto quello che gli era accaduto mentre era cattivo, ma sapeva anche che quello cattivo era a conoscenza di tutto quello che sapeva e capitava a quello buono. Così posò il violino e si avvicinò a lui abbracciandolo da dietro.

Rita:E' successo questo...

Sussurrò baciandolo la guancia facendolo diventare rosso e alzarsi di scatto dal divano su cui era seduto per poi andare nell'altra stanza. Sembrava quasi che la ragazza amasse umiliarlo e vederlo fuggire con il rossore in volto, ma tutt'era al di fuori di questo.

Sunny:Rita, perchè continui a torturarlo?
Lily:Già, mi fa una gran pena. 
Sunny:E' così timido.

Dissero le due guardando la ragazza che si sedeva sul divano.

Rita:Ehi! Guarda che io non lo torturo affatto. Anzi...faccio tutt'altro.
Alexandra:Tutt'altro? A me sembra che ti piace metterlo in difficoltà.
Sebastian:Sarà un vizio di famiglia.

Ipotizzò guardando Ciel che era fuori ricordando l'evento di quando portò Pluto in villa.

Rita:Veramente...Adoro quando arrossisce. Mi piace.

Confessò lasciando urlare le ragazze sorprese.

Lily:Come sarebbe a dire che ti piace?
Sunny:Stai scherzando, vero?

La ragazza fece un sorriso e tutti incominciarono a pensare che fosse realmente strana, sopratutto per il suo modo di mostrare affetto al povero Ben.

***

Intanto, nella residenza del visconte Druitt si trovava a passare una fanciulla. Aveva una carnagione molto pallida,  capelli neri che le arrivavano alle ginocchia raccolti in una treccia morbida, ma erano anche molto ribelli poichè li aveva spettinati, mentre gli occhi erano di un color cioccolato stupendo. Aveva un fisico magro e slanciato, un seno prosperoso,  alta 1.76 cm circa.
Le mani erano molto magre, dei polsi cosi gracili che toccandoli si sente subito l'osso, delle labbra morbide e carnose. Aveva addosso  una camicia bianca, un gilet nero, dei pantaloni neri e un paio di moccasini neri, in poche parole sembrava un maggiordomo vestita in quel modo.

Alyss:Helen, allora è venuta.

Disse aprendo la porta e vedendo chi fosse lì fuori. La ragazza fece un sorriso ed entrò. Al visconte Druitt di certo non sfuggiva nulla e nel vederla si fiondò su di lei.

Druitt:Come siamo graziose, sembrate un usignolo, mi lady.

Pronunciò prendendole la mano e baciandogliela.

Helen:Che modi galanti che ha. Non dovreste...
Druitt:Perchè mai non dovrei?
Alyss:Helen rimarrà con noi per qualche giorno. Quindi, ti prego. Non assillatela visconte.
Druitt:Beh... non posso assillarla, ma di certo per un uomo come me non sarà facile resistere a certe bellezze.
Alyss:Hai detto lo stesso anche della sorella del conte Phantomhive e fortunatamente ve la siete dimenticata.

Mormorò prendendo Helen per il braccio per poi continuare:

Alyss:Prego, venite! Vi mostro la casa.

E così lasciò Druitt lì all'entrata a guardarle allontanare. 

***

Intanto Sangdoll, dopo essere stata torturata, era stata travestita da cameriera e Alois e Simon sembravano essere tornati come prima.

Alois:Avanti, pulisci!

Ordinò mettendogli il piede in testa facendole fare faccia e pavimento.

Simon:Sei troppo buono con lei. Dovresti punirla seriamente.

Informò mentre si avvicinava col tea verso la ragazza. Con un sorriso inquietante, le versò il contenuto della tazza in faccia. Era bollente e la ragazza non poteva fare almeno di piangere, ma non sapeva che quella tortura sarebbe finita. Qualcuno che era fuori alla residenza Trancy aveva visto tutto ed era pronto ad intervenire. Chi era costui? Chi l'aveva mandato e perchè era lì? Ma sopratutto, come agirà Spears ora che ha dalla sua parte anche Eric e Alan? Scopritelo nel prossimo capitolo.



***

Angolo autrice.


Ciao, ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. 

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno partecipato. In particolare a...:
_MikyCullen_ = Sunny
Zantenstuken = Paige&Jeff
NikkyP = Lily/Emily
ITreMoschettieri=Manu&Kia
Gotich_Shinigami=Rosy
Youtuber_Shinigami=Mary
Tensi=Monika&Andromeda
Darkblue_moon=Scarlett&James
TheodoreDaisuke=Theodore&Raphael
Overdose_Nour=Sangdoll
Ahilay=Alyss
Suyka99=Fire
666_Hope_666=Michela/Miki&Ansel
_TaylorMomsen_=Alexandra/Alex
_Dark_Fallen_Angel=Benjamin/Ben
BloodyGothicOlly=Cordelia
Aki_and_Ami=Arthur&Simon
_Fable_666=Kathryn/Kath
Anime e co=Alissa/Al
Fiore velenoso 51=Helen

&....

*Rullo di tamburi*
ME! Infatti ho partecipato anche io con Rita.
Spero che sia di vostro gradimento.
Ok, so che non ve l'aspettavate il ritorno di Alan ed Eric. Vi ho sorpresi vero? :D
Ho soddisfatto le vostre aspettative sugli eventi della storia, vi ho sorpresi ancora di più oppure no? Fatemi sapere che ne pensate.

Inoltre informo a chiunque volesse iscriversi che da adesso in poi le iscrizioni saranno chiuse. Chi è dentro è dentro, chi è fuori... pazienza. 

Alla prossima Baci.

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Capitolo 24
*** Fuori storia 5 - Non è facile... ***


Fuori Storia 5 -  Non è facile...

Era una notte tempestosa quando accadde. I lampi e i tuoni squarciavano il cielo e il pianto strepitante di un neonato che veniva al mondo invadeva una villa immensa. 


"E' nato! E' nato!"Urlava un uomo guardando il figlio tra le braccia. 
"Benjamin è nato. Annabel, guardalo."Disse alla moglie, ma la donna non rispondeva.
"Annabel?"Chiamò avvicinandosi. Il dottore, che era lì vicino col polso della donna tra le mani, alzò lo sguardo scuotendo la testa dispiaciuto.
"Mi spiace, signore. Non ce l'ha fatta."Annunciò facendolo rimanere  il cuore in gola. Le lacrime incominciarono ad uscirgli spontaneamente. Aveva dentro sentimenti contrastanti. Gioiva per la nascita del figlio, ma soffriva per aver perso la donna che amava. Ma la cosa che lo feriva ulteriormente era il fatto che avrebbe dovuto scappare da lì. Il piccolo che aveva tra le mani era il frutto dell'amore proibito tra un ibrido mezza angelo e mezza umana con un demone. Temeva che come aveva perso sua moglie avrebbe perso anche suo figlio se l'avesse portato con se nel suo mondo oscuro, così decise di camuffarsi e crescere il piccolo Benjamin, ma fu più dura del previsto. Ben non riusciva ad avere un atteggiamento normale. Non si riusciva a capire come fosse realmente. Cambiava carattere e personalità senza un vero e proprio motivo. Non poteva stare a contatto con nessuno a causa del suo comportamento strano. 

"Andiamo via! E' un mostro!"Gridavano i bambini scappando via. 
Vedendo i bambini che giocavano col figlio, correre via dal parco, andavano verso i genitori in lacrime decise di andare a vedere cosa stesse succedendo e lì vide qualcosa di atroce.
"Ma..io.."Balbettò Ben vedendoli andare via. 
"E' un mostro!"
"State lontani da lui!"
"Ma non ha i genitori?"
"Dovrebbero vergognarsi di un figlio così."Mormorarono le mamme dei bambini trascinandoli via da Ben.
"Benjamin? Che..."Il padre non finì neanche di parlare che Ben abbassò lo sguardo trovandosi a guardare la cosa atroce che aveva fatto. Tra le mani un gatto nero squartato. Confuso e impaurito, buttò per aria l'animale incominciando a piangere. Era sporco di sangue e quella non era la prima volta che il padre lo ritrovava così. La prima volta che accadde tagliò la testa ad un bambino solo per il gusto di farlo, ma appena ritornò in se incominciò a piangere disperato. Il padre si avvicinò e gli accarezzò i capelli sorridendogli.
"Sta tranquillo, Ben. Non è successo niente."
"Papà...."Chiamò buttandosi tra le sue braccia con le lacrime agli occhi.


Capendo che fosse il fatto di essere un ibrido tra razze contrastanti, decise di regalargli un orecchino per bloccargli i poteri da demone, mentre per controllare quelli da angelo decise di chiamare una vecchia amica di famiglia.
"Sono felice che siate venuta."Disse l'uomo appena vide varcare la soglia della porta dalla donna.
"Non si preoccupi. Penso non sia un problema per voi se i miei figli passino del tempo qui."
"Ma certo che no."Rispose vedendo i due che erano con la madre, ma completamente diversi l'uno dall'altro. Uno aveva una personalità fredda, tanto che non si capiva che provasse a stare lì, mentre l'altro era piuttosto timido e si nascondeva dietro la gonna della madre.
"Perdonatemi, non ve li ho presentati. Lui è Theodore. "Presentò il piccolo di lato a lei che incominciò a scrutare l'uomo con diffidenza, poi la donna aggiunse:" E quest'altro dietro di me è Raphael."
"Mamma...ti sei dimenticata di presentare Bernard."Informò innocentemente il piccolo mostrando il piccolo gufo che aveva sulle spalle. 
L'uomo dinanzi a tanta innocenza e diffidenza sospirò:"Sembrano quasi contrastanti."
"Infatti lo sono. Theo è un demone proprio come mio marito, mentre Raph è un angelo come me."Spiegò sinteticamente facendo sorridere l'uomo.
"Beh..allora credo che andranno molto d'accordo con mio figlio."

Così, per la prima volta, Ben incontrò Raphael e Theodore. I tre incominciarono a giocare insieme e a passare del tempo ridendo e scherzando durante le ore che la loro madre si ritrovava lì a insegnargli come trattenere i poteri. Non a caso, Raphael aveva con se sempre quel gufo. Uno dei suoi poteri maggiori che doveva trattenere risiedeva negli occhi. Era un potere che, tra l'altro, non era per niente angelico. Avrebbe spazzato tutto via con un solo sguardo. Ebbene, nei suoi occhi risiedeva il suo potere demoniaco ed era talmente concentrato che anche il suo stesso colore di occhi era diverso,  completamente tinti di nero, sclera compresa. Mentre Theodore di angelico non ha nulla, tranne l'amore che prova verso il fratello il quale preferirebbe scappare invece di fargli del male. E, mentre la madre dei due insegnava a Ben le buone maniere, il padre del ragazzo si presentò alla villa Phantomhive ritrovandosi difronte al conte Vincent.
"Appena ho saputo, sono venuto. Com'è successo?"Domandò entrando nella stanza del conte che era alquanto sconvolto della cosa.
"Non ne ho la più pallida idea."
"Ha chiamato i suoi sottoposti?"
"Si, ma di lei non c'è traccia."Informò deluso.



La porta della stanza fu aperta ed entrò una bambina di circa tre anni con un peluche tra le mani.
"Papà, dov'è Kath?"Chiese ingenuamente dopo aver visto solo Ciel nella culla.



"Papà la sta cercando. Vedrai che la troveremo."Rispose avvicinandosi alla piccola che incominciò a piangere.
"Voglio la mia sorellina. Perchè se n'è andata?"
In quel momento entrò Angelina che prese la piccola tra le braccia.
"Oh...perdonatemi Vincent, ma questa ribelle non vuole dormire."
"Non preoccupatevi. E' normale che stia così."Affermò mentre la donna portava la piccola dall'altra parte. Poi, voltandosi verso l'uomo, si scusò:"Perdonatemi, Mr.Drowned, ma mia figlia a volte è davvero testarda."
"Ah...è vostra figlia? Pensavo aveste solo il figlio che vi è rimasto."
"Diciamo che preferisco tenerlo per me. E poi, l'uomo deve portare la casata, non la femmina."
"Si, lo so, ma è vostra figlia. Dovete dirlo, anche se è una femmina e non vi va a genio."
"Diciamo che è fin troppo buona e la cosa mi fa paura. Ai giorni d'oggi non si può essere buoni in una società che non fa altro che ammazzare chiunque. Quindi preferisco farla crescere da Angelina.Quando sarà il momento, si saprà."
"Tornando al discorso di prima, sa chi avrebbe potuto rapire la piccola, Kathryn?"Domandò l'uomo mentre Vincent era ancora amareggiato dalla cosa.
"Non lo so, ma sicuramente è qualcuno che tenta di togliere la reputazione ai Phantomhive. Fortuna che è successo ora, a qualche giorno dalla nascita."
"Avete qualcosa in mente?"
"Si, dirò che ho avuto un maschio. Tanto nessuno verrà a sapere che avevo due gemelli, non vi pare?" E così il conte Phantomhive decise di tener segreta la cosa. Il problema ora era far tacere Rita.



Vincent entrò nella camera della piccola e la vide addormentata insieme alla zia. Sorrise dinanzi a quella scena dolce, poi si avvicinò alle culle dov'erano Ciel e Kathryn. Non sapendo più che farne, decise di bruciare la culla di Kathryn, ormai rassegnato dall'idea di ritrovarla. Il tempo passò e Benjamin divenne un giovanotto di dieci anni. Ormai erano trascorsi sei anni dall'inizio delle lezioni con la madre di Raphael e Theodore. Infatti, i due fratelli avevano smesso di venire da lui per seguire i loro istinti di angelo e di demone, ma la loro amicizia era piuttosto salda. Ben riuscì a controllare i suoi poteri di angelo e, con l'orecchino che fungeva da sigillo per il suo lato demoniaco, era più facile per lui mostrare la sua vera personalità. Vedendo che riusciva a gestire il suo potere angelico, a controllarsi e ad avere dei buoni modi, il padre decise di portarlo con se ad uno dei ricevimenti al quale il conte Phantomhive l'aveva invitato. Era il 19 novembre, ovvero quel ricevimento era speciale per il conte. Dopotutto era il nono compleanno della sua primogenita e non poteva negargli la festa. C'erano molti nobili e aristocratici, adulti e bambini. 



Erano tutti lì riuniti e Ben era estasiato dalla festa. Luci, dolci, champagne e quant'altro, con balli e musica classica. Era tutto così stupendo, peccato che alcuni di quelli che erano al ricevimento lo riconobbero subito. Infatti non tardò a spargersi la voce che era un mostro. Vedendosi isolato e che tutti scappavano da lui o che vociferavano tra di loro, Benjamin incominciò a sentirsi incompreso e preso in giro, tanto da allontanarsi dal salone e rannicchiarsi in un angolo buio incominciando a piangere.
"Piccolo, perchè piangi?"Quella voce lo sorprese, una ragazzina si avvicinava a lui. Era la prima volta che qualcuno si avvicinava spontaneamente a lui senza gridare che fosse un mostro.
"Tutti dicono che sono un mostro. Hanno tutti paura di me."Spiegò singhiozzando, ma la ragazzina sembrò non avere paura di lui quando qualcuno la fermò.
"Rita, allontanati da lui."
"Già, è un mostro. Una volta l'ho visto uccidere un gatto."
"Ma che dici? Non ha ucciso solo un gatto, si dice che abbia ucciso anche delle persone."Incominciarono a sparlare due ragazzine che erano dietro di lei, probabilmente sue amiche. Rita, sentendole parlare, sospirò stanca e si avvicinò alle due contrariata cambiando totalmente atteggiamento.
"Ehi, ma quando la pianterete di dire queste scemenze? Credete davvero a tutto quello che si dice in giro? E' assurdo! Siete davvero delle ochette impertinenti."Provocò nervosa con un tono freddo e contrariato facendo alterare le due che se ne andarono lasciandola lì.
 
Davanti a quel gesto, Ben alzò il volto vedendo la ragazzina sorridente avvicinarsi nuovamente a lui.
"Avanti! Non essere timido. Come ti chiami?"Chiese accovacciandosi dinanzi a lui.
"Ben....Benjamin...ma... tu non hai paura di me?"
"Sinceramente, non sto a sentire le voci di corridoio. Preferisco verificare di persona. E poi.. non sei un mostro. Sei così carino."Gli rispose facendolo arrossire e dire:"Che? Io?"
La piccola annuì e si alzò, poi tendendogli la mano gli disse:"Avanti, non vorrai stare lì tutta la serata. Andiamo a ballare."Quel sorriso dolce, quella mano amica, lo sguardo della ragazzina, incominciarono a farlo arrossire mentre accettava l'aiuto di quella piccola. 



Per la prima volta qualcuno lo stava accettando così com'era e il suo cuore non poteva far altro che innamorarsi di lei, ma la cosa più strana era che non l'amava solamente nella sua personalità normale. Quella ragazzina era riuscita ad entrare nella parte più profonda di lui, tanto che anche la sua personalità demoniaca non aveva occhi che per lei. Quella sera fu magica per Ben, sapeva di aver trovato qualcuno su cui contare, ma non durò allungo. Perse i suoi contatti qualche anno dopo, ma la sua mente continuava a pensarla proprio come il suo cuore. E proprio in quel frangente di tempo, quando Ben conosceva Rita, la piccola Kathryn aveva i suoi sei anni. Fu sfruttata brutalmente e poi venduta al circo. Lì incominciò a trovarsi molto bene, tanto che le sembrava quasi di avere una famiglia.



Presto divenne una grande stella, una delle attrazioni principali grazie al suo incredibile equilibrio e tiro, infatti era specializzata sul trapezio e al lancio dei coltelli. Si sentiva al settimo cielo. I giorni passarono e all'età di nove anni si ritrovò ad affrontare qualcosa per niente facile.
"Kath? Il proprietario vuole vederti."Disse uno degli addetti entrando nella sua tenda.
"Davvero? E cosa vuole?"
"Non so, ha detto che vuole parlarti."Informò facendola uscire. Non sapeva come mai quell'uomo l'avesse chiamata, ma si sentiva molto irrequieta. Pensava che avrebbe avuto una promozione o qualcosa del genere, ma non fu così. Arrivò nella tenda dove il proprietario del circo l'aspettava, ma lì trovò tutt'altro. Qualcuno la prese di sorpresa prendendola di spalle e mettendole un panno bagnato di alcool alla bocca impedendole di respirare. Confusa, non capendo cosa stesse succedendo, perse i sensi e si ritrovò in una gabbia rinchiusa. Era lo stesso posto in cui si sarebbe trovato poi Ciel, ma questo non poteva saperlo. Una risata maligna incominciò ad impaurirla. Un uomo scese dalle scale andando verso di lei. 
"Vi ho trovato, contessina Phantomhive."
"C-contessina?"Domandò confusa non sapendo di cosa stesse parlando. Dopotutto era stata rapita quand'era ancora in fasce ed era comprensibile che non sapesse nulla di se.



Estasiato dalla sua bellezza, l'uomo continuò ad avvicinarsi. Kathryn non sapeva chi fosse, ma l'uomo sembrava molto interessato a lei o, per meglio dire, ai Phantomhive. Infatti, colui che scendeva le scale, non era altro che il barone Kelvin, un uomo innamorato follemente di quella famiglia.
"Oh...quanto siete bella. Siete identica a vostro padre."
"Che? Mio padre? Io non ho un padre."La ragazza era sempre più confusa. Non capiva perchè quell'uomo continuava a guardarla così. Poi incominciò a grattarsi le braccia. Avvertiva un prurito inspiegabile e improvviso. Si guardò e notò delle punture.
"Cosa sono? Perchè ho queste macchie rosse?"
"Stia tranquilla. Le ho solo inniettato delle sostanze per renderla migliore nel circo."Informò facendola rabbrividire.
Quelle sostanze, infatti, la resero un vero e proprio mostro, ma non in aspetto. Non poteva toccare nulla che rompeva qualsiasi cosa. Non riusciva più a controllare la sua forza. Ciò che a lei poteva sembrare una carezza, soffocava le cose. Diventò notevolmente veloce e il barone gioiva di questa sua scoperta. Voleva renderla la donna perfetta, proprio come vedeva il padre della ragazzina, ma non andò secondo i suoi piani. Qualche mese più tardi, la ragazzina, presa sull'orlo della disperazione, incominciò ad uccidere tutti i componenti del circo pensando che la colpa fosse anche in gran parte la loro. Fuggì via bruciando il circo e tutto ciò che era al suo interno. Kelvin, sentendosi togliere via l'unica opportunità di avvicinare il conte Phantomhive, incominciò a ricercarla come una serial killer in modo che i poliziotti l'avessero trovata presto. Invece di lei non si seppe più nulla. Diventò come un'ombra che girava per la città. Incominciò a vivere di furti e omicidi, ma costantemente vegliata da qualcuno che sapeva che prima o poi le sarebbe tornato utile, ovvero Ash. Kathryn non sapeva che quell'angelo da quattro soldi la osservava continuamente.



Infatti, l'angelo caduto voleva usarla, ma non sapeva come. Finchè non arrivò quel giorno in cui andò dalla regina e le informò di una grande minaccia. La regina era in sala pranzo a fare colazione quando entrò in sala di tutta fretta.
"Mia regina, sembra che un'ombra si agiri per le città di Londra. Potrebbe attaccarvi da un momento all'altro. Io stesso sono stato attaccato da costui."Spiegò fingendo di essere stato attaccato dalla ragazza. La regina incominciò a preoccuparsi e domandò:"Secondo voi vuole attaccarmi?"
"Certo, mia regina. Quell'ombra non è umana. E' un mostro. Non so neanche come ci sono uscito vivo. Non so se sia uomo o donna, ma colui che intende attaccare acquisisce il suo volto."
"Chiamate lord Phantomhive. Penserà lui a togliere questa minaccia da mezzo."Poi, alzandosi dalla tavola, e chiamò:"Charles? Venite con me. Ho bisogno di riposarmi un pò." I due Charles si avvicinarono a lei e Ash la fermò.
"Vittoria? Dove andate? E...la lettera?"
"Scrivetela voi. Sono troppo stanca ora."Riferì facendosi accompagnare dai due in camera sua. 
In quel momento Ash non chiedeva di meglio. Ciel avrebbe ucciso con le sue stesse mani la gemella e con quell'uccisione un altro pezzo di se sarebbe venuto a mancare. Il dolore l'avrebbe lacerato ulteriormente e allora Ash l'avrebbe purificato, se solo fosse andato come credeva ovviamente. Peccato che non andò secondo i suoi piani. Kathryn e Ciel si riunirono e quella unione nessuno l'avrebbe sciolta, proprio come Benjamin, nel rivedere Rita, non volle più separarsi da lei e si promise di proteggerla finchè morte non l'avrebbe separato da lei.





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Angolo autrice.

Ciao ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi abbia chiarito un pò di cose su questi personaggi. Fatemi sapere che ne pensate^^ Baci.

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Capitolo 25
*** Capitolo 19 ***


Capitolo 19.



Raphael era arrivato nel paradiso come architettato insieme a Spears. Era lì per proteggere i cinematic records speciali. Non poteva permettere che suo fratello avesse messo le mani su qualcosa di così prezioso e, sopratutto, di proprietà degli shinigami, ma tutto si sarebbe aspettato al di fuori di quello che avvenne. Arrivò nella zona alta volando con le sue splendide ali bianche, raggiungendo quella della stanza protetta dal potere supremo, totalmente inaccessibile sia ai demoni che qualunque altra forma di vita che non sia angelica pura. Quei libri pesavano e anche abbastanza, ma non solo. Ne erano anche parecchi, tanto che per strada ne perse qualcuno e tornò a riprenderlo. Una volta arrivati tutti i libri nella sua  stanza, con un sospiro di sollievo, li appoggiò su di un tavolo che era in quella stanza completamente bianca e molto simile al dipartimento degli shinigami, fatta eccezione delle finestre e dei poster che lì non erano presenti. Nell'appoggiare quei libri, ne cadde uno. Raphael si accorse subito della cosa e si voltò calandosi per prendere quel libro che si era aperto da se. Nel prenderlo, si accorse di non poter fare almeno di leggere un paio di righe di quel cinematic records rimanendone incantato. Quel percorso fatto da quella persona era così duro e lui poteva intuire molto bene la sua sofferenza e il suo disagio. Sembrava come se le immagini della vita di quella persona gli scorressero nella testa e sapesse bene di chi si trattasse. Chiuse il libro avendone la certezza poichè sulla fodera del libro c'era scritto proprio il nome di quella shinigami, ovvero  Andromeda Leroy.

Raphael:Ne hai passate di tutti i colori, vero piccola?

Disse guardando con sguardo intenerito quel libro. Poi, accorgendosi della strana sensazione che provava, si riprese.

Raphael:No, Raf. Hai dei libri da proteggere, un mondo da salvare e un fratello da far ragionare, non puoi permetterti di provare proprio ora certe cose.

Affermò posando quel libro sul tavolo col rossore in volto ed il cuore che incominciava a palpitare. Possibile mai che Raphael vedendo i sentimenti della ragazza, la sua storia e tutta la sua vita in quel libro, si fosse innamorato? 

***

Intanto, nel palazzo shinigami, Spears apprendeva la notizia del ritrovamento del covo che tanto cercavano.

William:Cosa? Avete trovato il covo?
Scarlett:Si, ma James ha voluto rimanere lì a liberare gli altri.
Mary:Dubito che un posto circondato da demoni possa uscire.
Rosy:Beh...almeno sappiamo dove si trova.
Fire:Dobbiamo trovare un modo per entrare li dentro e tirarli fuori.

Pensò la ragazza avendo l'approvazione da tutti. Il problema ora riguardava al come far uscire i demoni ed entrarci senza problemi.

Eric:L'unico modo che abbiamo è dividere i demoni.
William:Si, ma come? Qui ci vuole un piano e deve essere ben architettato.
Alan:Ho appena ideato una strategia. Sarà abbastanza efficace.

Interruppe entrando con dei fogli in mano mettendoli sulla scrivania di Spears. Purtroppo, lo shinigami non era d'accordo che intervenissero Eric ed Alan. Dopotutto si erano dimessi e dovevano smettere di lavorare come succede a tutti gli shinigami che si dimettono dall'incarico.

William:Mi spiace, ma tu ed Eric non potete partecipare. Vi siete dimessi. Ve lo siete dimenticato?
Manu:Fammi capire, Undertaker poteva partecipare tranquillamente a questa missione anche essendosi dimesso e loro, che da anni non fanno nulla, li vuoi far rimanere qui a marcire?
William:Già è tanto che non marciscano sotto metri di terra. Eppure non riesco a capire come abbia fatto Andromeda a farvi ricomporre.

Continuò guardando i due dubbioso, ma Manu continuò a battere.

Manu:Qualsiasi sia il motivo, che ce ne frega? L'importante è che abbiamo altri due uomini dalla nostra parte e adesso ci servivano, sopratutto con i rapimenti subiti.
Rosy:Manu ha ragione. Non possiamo metterci a pensare. 
Scarlett:Già. Riassumili! Dopotutto non volevano veramente dimettersi.

Spears incominciò a pensarci su. Non poteva permettere di far passare altro tempo. La sua ragazza era già nelle mani di quei bastardi da ore e lui già temeva il peggio. Così, vedendo che Alan già aveva un piano pronto, non potè fare almeno di sospirare ed accettare.

William:D'accordo. Siete di nuovo in carica. Qual'è il piano?
Alan:Il piano si divide in due parti signore, ma per attuarlo, abbiamo bisogno di tutti gli shinigami disponibili.
William:Tutti? E perchè mai?
Alan:Beh.. per spargerci per tutta la città. Sarà un allarme perfetto per i demoni che vogliono colpirci, sopratutto con un esca vicino al covo. 
Scarlett:Ma certo. Così usciranno tutti, o la maggior parte di loro in modo da poter entrare tranquillamente, liberarli e andarcene.
Eric:Scusate la domanda, ma chi entra e chi fa da esca? Vi ricordo che ne siamo abbastanza pochi. 

Fece notare a Spears che si alzò deciso vedendo che incominciavano a fare casino per chi entrare nel covo e chi no. 

William:Farò io da esca, voi due entrerete li dentro e tirerete fuori tutti. In caso di emergenze, Rosy tu interverrai. Gli altri che si spargessero per tutta la città. Dobbiamo incastrarli e riprenderci i nostri uomini.

Affermò deciso facendo urlare a tutti i presenti in sala con un si. Era pronto a tutto pur di liberare Monika. Non gli importava di nulla. Voleva solo riaverla al suo fianco anche se questo avrebbe implicato alla sua cattura o alla sua stessa morte.

***

Intanto, nel covo di Theodore, Chaman era alquanto irrequieto sentendo il caso Phantomhive che gli aveva appena accennato il suo allievo.

Kia:Ne sei sicuro?
Theodore:Claude mi ha detto che è stata una donna accompagnata da un demone a fermare l'attacco.

Informò mentre se ne stava sul ciglio della porta della stanza a fumare.

Kia:Una donna con un demone?
Theodore:Non so chi sia e neanche Claude lo sa. Gliel'ha detto la strega che incanta le ragnatele.

Continuò facendo preoccupare Chaman che si sedette sul divano, dove sedeva di solito Theodore, a pensare.

Kia:Chi ti ha dato l'idea di far uccidere quella ragazza al conte?
Theodore:E' stato Ash. Ha detto che il conte Phantomhive senza quella ragazza avrebbe avuto un vuoto incolmabile, peggio di quando sono morti i suoi. Avrebbe avvertito inconsapevolmente una ferita al cuore e un dolore tale che l'avrebbe potuto uccidere. Purtroppo è arrivata quella donna a fermare l'attacco e tutto è saltato.
Kia:Dobbiamo trovare Ash e farci spiegare la situazione. E' strano che esiste qualcuno con un potere così grande.
Theodore:Certo, ma non ora.

Disse buttando la sigaretta a terra dando le spalle al maestro per allontanarsi.

Kia:Dove vai?
Theodore:Che domande? Prima di andare devo divertirmi un pò con il cucciolo.

Rispose sorridendo in modo alquanto inquietante. Avanzò fuori arrivando alla cella di Undertaker che se ne stava seduto buono buono a mangiare un biscotto per cani.



Theodore:Bene bene. Guarda cos'abbiamo qui? 

Undertaker, vedendolo e stando sotto l'effetto dell'ipnosi ancora, si alzò avvicinandosi alla cella. Il demone aprì la porta ed entrò con una frusta incominciandolo a torturare per tutto quello che era successo quel giorno in cui aveva ucciso Chaman.

Theodore:Cattivo cagnaccio!!

Esclamò colpendolo violentemente. Ogni colpo che gli infliggeva, non  era altro che lo specchio del dolore e dell'imbarazzo di quel giorno, quando lui era ancora inesperto e gli avevano tolto l'unica fonte di conoscenza che aveva. Lo shinigami sgorgava sangue ovunque e Theodore non ne voleva sapere di fermarsi. Aveva sentito troppo il dolore della perdita del maestro insieme alla paura e l'imbarazzo di sentirsi incapaci di agire. Si era sentito umiliato e inutile ed era una cosa che non riusciva a regere. A fermare quei colpi però vi fu una mano amica che lo abbracciò da dietro vedendo e percependo il dolore che egli aveva. Con quell'abbraccio, il demone abbassò l'arma e si calmò voltandosi dinanzi a lei che lo stava rassicurando.

Miki:Basta. Risparmia le energie per gli shinigami. Lui ormai è nostro.
Theodore:Hai ragione, ma doveva pagare per ciò che ha fatto.

Rispose appoggiando la mano sulle mani della ragazza che ancora l'abbracciava.

Theodore:Miki? Ti do il compito di non perderli di vista. 
Miki:Perchè? Dove vai?

Chiese vedendo che si staccava incominciando a percorrere il corridoio tetro del covo.

Theodore:Ho un paio di questioni da risolvere con Chaman. Mi raccomando. Tu sei l'unica di cui mi fido. Non tradire la mia fiducia.

Aggiunse continuando a camminare. 

***

Intanto, nella residenza Trancy, Sangdoll veniva torturata da Alois e Simon brutalmente. Tanto che Alois, vedendola che resisteva alle loro torture, incominciò a ridersela pensando a qualcosa ancora più atroce di quello che stava subendo.

Alois:Mi sa che la lezione non le basta.
Simon:Già. E' fin troppo calma e per nulla spaventata.
Alois:Voglio rivederla come quando abbiamo bruciato le sue bambole.

Disse avvicinandosi e mettendole un piede in testa.

Alois:La schiaccerò come un verme, anzi. La tratterò da quella che è.

Rispose abbassandosi e incominciandola a spogliare dei suoi vestiti.

Sangdoll:No! Lasciami!
Simon:Beh.. allora vi lascio nelle vostre cose. Andiamo Arthur.

Chiamò allontanandosi insieme al suo maggiordomo capendo ciò che Alois aveva nella testa. Alois aveva intenzione di violentarla e davanti a quella scena, colui che era fuori alla finestra non riuscì a trattenere la calma. Una nuvola di fumo allucinogeno si sparse nella camera e colui che entrò lo spinse lontano dalla ragazza facendolo sbattere contro il muro.

Alois:Claude! Claude!

Incominciò a chiamare, ma Claude non poteva intervenire a causa della bravata di Cordelia che era ancora legato e imprigionato nelle segrete. Temendo il peggio, Hannah si mise dinanzi ad Alois che incominciò a sentirsi al sicuro.

Alois:Hannah, scopri chi c'è dietro tutto questo.

Ordinò mostrando il simbolo dell'appartenenza ad Hannah che apparì come per magia sull'occhio. La demone accorse per vedere cosa stesse succedendo, ma appena si ritrovò in quel fumo, il corpo di Sangdoll era scomparso e si udì il suono di un vetro che si rompeva. Chiunque avesse preso la ragazza la stava portando con se in salvo. Purtroppo Sangdoll non riuscì a capire chi fosse. Svenne ancor prima di vedere la faccia di chi la portasse in salvo. L'unica cosa che sapeva era il fatto che chi l'avesse salvata, era un uomo alto e bruno, ma la sua immagine era sfogata poichè svenne appena lo vide. Colui che l'aveva salvata, si ritrovò ad entrare nel suo covo pieno di sedie e oggetti lussuosi e narchilè ovunque, appoggiando la ragazza adagio sul divano rosso dinanzi a se, per poi uscire di lì.

***

Intanto gli shinigami incominciavano ad attuare il piano nella notte subito dopo averlo rivelato anche a Raphael che non si tirò indietro, anzi. Decise di aiutarli con la liberazione dei loro amici. Gli shinigami vennero divisi in squadre di piccoli gruppi che distanziavano circa 50 metri gli uni dagli altri. Dovevano farcela. Non potevano permettersi di fallire. La loro fortuna fu che Theodore e Chaman erano appena usciti dal covo per incontrare Ash nel cimitero vicino e saperne di più riguardo alla questione insolita sorta riguardo i Phantomhive. Quel passo falso lasciò i demoni senza una guida che vedendo Spears fuori dal covo e gli shinigami sparsi, sapendo che Theodore volesse diminuirli e prendere in ostaggio sopratutto Spears e Grell, ovvero gli altri due membri guida degli shinigami, incominciarono ad uscire. Il piano sembrava procedere come previsto. Eric e Alan entrarono nel covo, ma non sapevano che lì c'era Miki e Ansel ad aspettarli.

Miki:Ma tu guarda. Altri due shinigami. Theodore sarà fiero di sapere che siete venuti qui, proprio per farvi ammazzare!

Urlò attaccandoli, ma l'attacco venne contrastato da Rosy che usò il suo fucile-falce contro la falce che Miki aveva tra le mani. Quella falce era di Paige e Miki sapeva bene che un sol colpo di quell'arma avrebbe ucciso anche gli shinigami. La ragazza teneva testa a Miki e riuscì a respingerla, mentre Ansel attaccava Eric che continuava a tenergli testa.

Rosy:Alan! Va! Qui ci penso io.

Alan annuì e corse a cercare i ragazzi trovandoli nella prigione disarmati e senza occhiali, ma anche tremendamente disgustati davanti alla scena che avevano assistito della povera Monika violentata da Paolo senza alcuna pietà. Fortunatamente non sembrava esserci alcun demone e Alan incominciò a cercare un modo per liberarli quando, entrando nella stanza principale dove risiedeva sempre Theodore, trovò i gemelli Cantebury, Thompson e Timber che facevano da guardia alle chiavi delle celle.

Cantebery:Non passerai di qui.
Thompson:Il capo non sarà felice di vederti nella sua stanza.
Timber:Dovremo fare un pò di pulizia.

Dissero prendendo le loro armi incominciandolo ad attaccare.

***

Intanto Andromeda camminava per la città, ignara dei piani di Spears e del fatto che tutti gli shinigami dovevano spargersi per la città. Accanto a lei apparve Okami che le sfiorò la spalla destra facendola fermare.

Okami:Otome-san...

Balbettò sapendo cosa stesse pensando. La ragazza si voltò verso di lui.

Andromeda:Tranquillo. So che prima o poi troveremo una soluzione. Monika è coraggiosa e non posso permettere che le accadda qualcosa di tremendo.

Disse pensando al peggio. Improvvisamente si sentì un esplosione venire da dietro.

Andromeda:Cos'è stat...?

Non finì neanche di dire voltandosi che qualcuno l'afferrò per la vita salvandola dall'attacco a sorpresa di Paolo. Quel qualcuno era Raphael.

Raphael:Va tutto bene?

Chiese mettendola a terra poco distante dal posto dell'attacco. La ragazza annuì sentendosi stranamente al sicuro. Dietro di lui apparve Paolo che incominciò ad attaccarlì, ma Raphael sembrava abbastanza abile nel contrastarlo. Andromeda, istintivamente, prese la sua falce per aiutarlo, ma Raphael la fermò.

Raphael:No, va via! Qui ci penso io. Tu...

Si voltò e stranamente intuì i suoi pensieri. Possibile che Raphael potesse parlarle telepaticamente? Andromeda non riuscì a capire se fosse un suo potere o c'era qualcosa che la legava al ragazzo a tal punto da farle sentire ciò che egli volesse. La ragazza annuì, un pò perplessa incominciando a percepire uno strano palpitio del cuore, allontanandosi da lì e correndo alla ricerca della sorella. Poco distante da lì incontrò Grell e Mary che combattevano insieme a dei demoni uccidendoli con grande facilità. Quel momento e quella situazione erano abbastanza strani e anche al quanto inopportuno per Andromeda trovarsi lì, ma ovviamente che ne poteva sapere lei cosa stesse accadendo.

Grell:Visto come si fa?
Mary:Piantala!

Esclamò contrariata. Ebbene, anche se Mary amava Grell, non sopportava tanta indifferenza. Vederlo nei panni di una donna la faceva sentire quasi ambigua, neanche fosse lesbica. Voleva accettarlo, voleva amarlo, ma vederlo andare dietro ai ragazzi la feriva molto e così cercava di tenerlo distante per reprimere i suoi sentimenti. Ma c'era una cosa che non sapeva. Grell, pian piano, si stava innamorando di lei anche se gli sembrava una cosa abbastanza strana.

Grell:Senti, giusto per essere chiari, non mi piace questa tua distanza.
Mary:Ah...si? E perchè mai?

Domandò guardandolo storto. Il ragazzo si avvicinò a lei con il rossore in volto. Voleva dirgli i suoi sentimenti, ma Andromeda bloccò tutto.

Grell:Vedi...io...
Andromeda:Ragazzi! Che sta succedendo?

Grell, sentendo la voce di Andromeda provenire da dietro, si bloccò urlando.

Grell:Andromeda! Mi hai fatto venire un colpo!
Mary:Stiamo attuando il piano.
Andromeda:Il piano? Quale piano?

Chiese e Mary incominciò a spiegarle tutto per filo e per segno.

***

Intanto, nella residenza Trancy, Alois non trovando Claude, fece mettere Hannah alla ricerca insieme ad Arthur.

Hannah:Non può essere andato lontano. 
Arthur:Concordo. Era sceso in cantina prima che sparisse.

L'informò e la demone incominciò a cercare lì dentro trovandolo legato da dei vincoli magici nella cella di Cordelia.

Arthur:Assurdo. Ti sei fatto fregare da una stupida strega.

Rise vedendolo in trappola.

Claude:Bastardo! Tirami fuori di qui! 

Urlò arrabbiato. Hannah e Arthur l'aiutarono a liberarsi e quando fu libero incominciò a cercarla. Non poteva fargliela passare liscia. Doveva essere sua. Se non l'avesse più avuta con se gli shinigami non avrebbero avuto più grattacapi, i piani di Theodore sarebbero andati in fumo e, cosa peggiore, insieme a quei stessi piani Chaman avrebbe distrutto anche loro riducendo tutti ad ammassi di cenere e Claude non poteva permettersi una cosa del genere. Incominciò a cercare per la città notando subito la strana situazione di shinigami sparsi ovunque. La cosa gli sembrò strana e si fermò controllando la situazione sul tetto di una casa.

Claude:Qualcosa non quadra. Ci sono troppi shinigami in giro.

Disse tra se e se. Non era affatto sciocco e sapeva che qualcosa c'era in atto. Doveva agire, ma qualcosa attirò la sua attenzione. Era qualcosa di diverso, sentiva un'energia che lo attraeva e quella stessa energia proveniva dalla ragazza che passeggiava insieme ad Alyss. Claude sentiva che quel che emanava la ragazza misteriosa era un'energia unica. Un'energia che gli sarebbe stato molto utile sopratutto per sopraffare gli shinigami.

Claude:Cosa vedono i miei occhi? E' incredibile.

Mormorò osservandola da un tetto mentre parlava tranquillamente con Alyss.

Helen:Mi dica, da quand'è che lei e il visconte siete amici?

Domandò ad Alyss che sorrise.

Alyss:E' un vecchio amico di famiglia. Piuttosto, perchè continui a darmi del lei? Siamo amiche, no? Dammi del tu.
Helen:C-cosa?

Chiese perplessa. Purtroppo Helen, per quanto si sforzasse, non riusciva a dare del tu al nessuno e la cosa la metteva a disagio. In quel momento avrebbe tanto voluto sparire, anzichè dare il tu e provare a superare quel limite che aveva di dare sempre e solo il lei o il voi a chiunque passasse. Dopo solo qualche attimo, il suo desiderio di sparire fu accolto.  Improvvisamente, qualcuno l'afferrò per i fianchi da dietro rapendola e quel qualcuno era proprio Claude. 

Helen:Ma che fa? Mi lasci!
Claude:Un tipetto particolare come te non credo che possa lasciarmelo sfuggire.

Informò mentre si allontanava e Alyss cercava di aiutarla inutilmente seguendola.

***

Intanto, Andromeda saputo ciò che stava accadendo, spinta da Okami decise di entrare nel covo insieme a Mary e a Grell. I due, una volta entrati, vedendo che Rosy ed Eric avevano la peggio, bloccarono subito Miki e Ansel andandogli da dietro. Con un colpo di falce Mary e Grell cercarono di colpirli, ma Miki e Ansel erano abbastanza agili da sfuggire a quell'attacco. Purtroppo non abbastanza agili da sfuggire all'ennesimo attacco di Andromeda che riuscì a spingerli, con l'aiuto di Rosy ed Eric, in una cella intrappolandoli.

Miki:Bastardi! Fateci uscire!

Urlò inutilmente. Gli shinigami decisero di dividersi. Mary e Rosy andarono da una parte a cercare Undertaker, mentre Eric, Grell e Andromeda raggiunsero subito la cella dei ragazzi. Una volta lì, i tre cercando un modo per liberarli quando sentirono un rumore di armi. 

Eric:Alan!

Chiamò correndo verso l'amico ad aiutarlo.

Paige:Alan?

Domandò non capendoci nulla di ciò che stava succedendo.

Ronald:Sbaglio o era la voce di Eric quella?
Paige:Non può essere.
Andromeda:Tranquilli. Adesso vi tiriamo fuori di qui.
James:Dov'è Scarlett?

Chiese non sentendola.

Grell:E' occupata a battere quei bastardi.
James:Come sta Monika? 
Ronald:Già. E' nella cella affianco.

Informarono facendola trovare da Andromeda.

Andromeda:Monika!

La ragazza non ci mise molto a capire cosa fosse successo. Dopotutto, era ancora mezza nuda e non riusciva a coprirsi a causa dell'ipnosi che le impediva di muoversi.

Andromeda:Ti tiro fuori di qui!

Esclamò incominciando a cercare un modo per rompere la serratura.

***

Intanto Chaman era arrivato con Theodore in un luogo isolato e tetro vicino al cimitero. Erano lì ad aspettare Ash per saperne di più della faccenda Phantomhive.  L'angelo caduto arrivò dal cielo posandosi sul terriccio dov'erano i due.

Kia:Finalmente.
Theodore:Abbiamo delle questioni da chiuderti.
Ash:Di che si tratta?

Domandò nascondendo le sue ali. 

Theodore:Perchè il piano non ha funzionato? Pensavo che fosse andato tutto bene.
Ash:Infatti è così, ma...non avevo pensato a lei.
Theodore:Lei?
Kia:Chi? 
Ash:La sorella del conte. E' riuscita a scappare alla morte e la sua anima non è stata raccolta perchè si pensa che sia un'ottima risorsa per il mondo.

Spiegò sinteticamente lasciando i due increduli.

Kia:Ma è impossibile.
Theodore:Già, chi shinigami lascerebbe un'anima in un corpo che deve morire?
Ash:Undertaker. E poi lei non è più un umana, o almeno lo è in parte.
Kia:Non vorrai dire che...
Ash:Esatto. E' una mezza demone.

Chaman, sentendo tutto ciò e capendo che la ragazza riusciva a gestire ogni situazione e con lei in giro i suoi piani non sarebbero andati a buon fine, subito ideò qualcosa per farla sparire dalla circolazione. Non poteva permettere che i suoi piani andassero a monte ancora.

Kia:Theodore? Preparati. Abbiamo una nobile da rapire.

Disse facendo sorridere il ragazzo e incominciando a spiegare il piano anche all'angelo caduto.

***

Intanto, nell'altra parte del covo di Theodore, Rosy e Mary  trovarono Undertaker, ma era fuori controllo. Le ringhiava contro.

Rosy:Non capisco. Perchè fai così?

Domandò avvicinandosi pian piano a quella cella accorgendosi che era aperta. Undertaker non scappava e non era scappato solamente perchè era sotto ipnosi. Quello stato in cui stava, con ferite e sangue che sgorgava ovunque, ma continuava a ringhiare pur di stare lì, feriva molto Rosy. Non poteva vederlo in quello stato.

Rosy:Mary...rimani qui...

Balbettò aprendo la porta della cella cercando di avvicinarsi a lui.

Mary:No, Rosy! Ti ucciderà! Non è in se!
Rosy:Devo tentare. Non posso lasciarlo qui.

Disse decisa posando la falce-fucile a terra e avvicinandosi pian piano a Undertaker che, invece di restare fermo, l'aggredì mordendole il collo strappandole quasi anche un pezzo di carne da esso quando Rosy riuscì a strappare quel collare facendolo ritornare normale.

Mary:Rosy!!

Urlò vedendola con il sangue al collo, mentre Undertaker si spostava da lei ritornando in se e toccandosi la testa.

Undertaker:Cos'è successo? Rosy....?

Domandò vedendola toccarsi il collo vedendo il sangue colare da lì.

Rosy:Undy...

Balbettò con le lacrime agli occhi, mentre lo shinigami si avvicinava abbracciandola.

***

Intanto, Raphael era riuscito a contrastare Paolo facendogli perdere i sensi. Voleva raggiungere Andromeda e aiutarla, ma i demoni lo circondarono. Purtroppo gli shinigami ne erano pochi rispetto ai demoni e anche se Spears se la cavava abbastanza bene nello sfuggire, non si poteva dire lo stesso per Raphael, ma fortunatamente un'amica intervenì bloccando l'attacco di un demone che era proprio dietro di lui.

Scarlett:Ehi, cerca di non farti uccidere.
Raphael:Spiritosa.

Rispose ironicamente. Qualche metro più avanti, Spears si imbatte in Hannah e Arthur che, intuendo la situazione, lasciano per un attimo la loro ricerca di Cordelia cercando di prenderlo.

Jeff:Spears! Serve una mano?

Domandò Jeff facendosi notare seduto su di un tetto.

William:Sarebbe anche il caso. Non credi?
Jeff:Si, si...non ti scaldare. Arrivo subito.

Disse sbadigliando e prendendo la falce per aiutarlo, quando in suo soccorso arrivò anche Alissa notando il demone che lo stava per colpire, bloccando l'attacco con la sua falce.

Al:Imbranato! Cerca di non farti uccidere!

Urlò contro Jeff che non si era minimamente accorto del demone che lo stava per attaccare da dietro.

Jeff:Oh...grazie.

Rispose sorridendo e scendendo dal tetto andando in aiuto di Spears. Le cose andavano meglio del previsto per gli shinigami, anche per quelli che erano nel covo di Theodore. Infatti, grazie ad una strategia suggerita da Okami, Andromeda riuscì a liberare la sorella e anche gli altri shinigami. Purtroppo, però erano troppo deboli per combattere e fargliela pagare, sopratutto Monika che riprese subito coscienza di se appena Andromeda le tolse il bracciale.

Andromeda:Come ti senti?
Monika:Quel....bastardo!

Balbettò con le lacrime agli occhi sentendo ancora le sue mani sulla pelle. Non riusciva a reggersi in piedi.

Andromeda:Dovremo andare.
James:Credo sia la pensata migliore.
Paige:Io non me ne vado prima di aver squartato quella bastarda!

Paige era decisa a fargliela pagare. Non sopportava il fatto che Miki l'avessa resa così inutile davanti agli occhi di tutti e l'avesse umiliata. Voleva strapparle il cuore con le sue stesse mani, ma Ronald riuscì a farla ragionare.

Ronald:Non possiamo rimanere. Non abbiamo occhiali, ne armi. Torneremo a squartarla un'altra volta.

Così gli shinigami si ritirarono e i demoni non riuscirono a fermarli per vari esplosivi che chiusero molte stanze in quel covo.

***

Intanto, nella residenza Phantomhive, Sebastian aveva appena finito di lucidare l'argenteria, quando sul ciglio della porta della sala pranzo vi entra Sunny.

Sebastian:Qualcosa non va?
Sunny:Beh...ecco...

Balbettò e Sebastian intuì sospirando. I due uscirono dalla stanza andando in soggiorno e vedendo Lily litigare con Kathryn.

Ben:A-avanti, ragazze. N-non litigate.
Lily/Kath:Ha incominciato lei!
Sebastian:Signore, vi prego, questo non è modo di comportarsi. 

Disse entrando e guardando intorno.

Lily:Non mi interessa! Lei deve sparire di qui!
Kath:Qui se qualcuno deve sparire quella sei tu!
Sunny:Ehm...Sebastian...

Mormorò facendolo voltare e allontanare di lì incominciando a spiegare il motivo del litigio tra le due. Dopotutto Lily aveva ragione. Non poteva fare un passo con Ciel che Kathryn si metteva di mezzo e la cosa incominciava a stargli stretta.

Ciel:Cos'è tutto questo baccano?

Domandò entrando in soggiorno e vedendole litigare. Kathryn gli si illuminarono gli occhi e andò ad abbracciarlo e Lily rosicava nel guardare quella scena.

Lily:Non ci credo! Io me ne vado!

Urlò uscendo dal soggiorno arrabbiata.

Ciel:Ma che gli prende? 
Sebastian:Se permettete, vedrò di sistemare la situazione.

Ciel annuì e Sebastian uscì andando verso Lily.

Sebastian:Signorina, vi prego, non se ne vada. Al conte non piace vedervi triste.
Lily:Sarà, ma comunque rimane sempre il fatto che sia la seconda scelta e alla fine sono diventata anche la terza con quella di mezzo.
Sebastian:Ma che dite? Sapete bene che Kathryn è la sorella di Ciel e di conseguenza non può esserci alcun incesto con lei, per quanto riguarda la signorina Elisabeth, beh... se amava lei di certo non stava anche con voi, non vi pare?

Disse facendola ragionare.

Lily:Comunque rimane il fatto che non posso stare dietro di lui che lei è sempre in mezzo!
Sebastian:Tranquilla, ci penso io a farvi avere un pò di tempo con Ciel.

Rassicurò cercando di provvedere al problema. 

Kath:NO! Non se ne parla neanche.
Sebastian:Vi prego, avere un vestito decente per una nobil donna è essenziale.
Kath:Non vado da nessuna parte senza Ciel.
Sunny:Avanti, andremo insieme.
Kath:No,no e no!
Sebastian:Eppure è un vero peccato. 
Sunny:Concordo, poteva essere un modo per farti notare da lui.

Quelle parole di Sunny risuonavano alle orecchie di Kathryn, tanto che si voltò indietro verso i due.

Kath:Dite sul serio?
Sunny:Già, un bell'abito va sempre in evidenzia, sopratutto alle persone come Ciel.

Senza perdersi in chiacchiere, Kathryn usì fuori insieme a Sunny andando a prendere il famoso vestito facendo sospirare finalmente Lily. Ovviamente alle otto di sera non ci sono negozi aperti, ma ovviamente Kathryn questo non lo sapeva. Ciel era già in procinto di andare a dormire. La vita era stancante e l'indomani avrebbe dovuto svegliarsi presto per andare dalla regina. Sebastian uscì dalla camera lasciandolo pensieroso. Da quando era arrivata Kathryn si sentiva più sereno e la cosa lo confortava molto. Sentiva stranamente di aver trovato un pezzo di se, come se qualcuno della sua famiglia fosse tornato e non ne capiva il motivo. Dopotutto Rita non gli aveva detto nulla sulla verità di Kathryn e non aveva neanche intenzione di dirglielo. Voleva che lo scoprisse man mano, ma le sensazioni che provava per Kathryn confondevano molto Ciel. La porta si aprì e, immerso nei suoi pensieri, non la sentì aprire. Qualcuno entrò nel letto abbracciandolo da dietro. Quell'abbraccio l'avrebbe riconosciuto tra mille. Era quello di Lily.

Lily:A che pensi?
Ciel:Nulla. 

Disse voltandosi e guardandola negli occhi, mentre la ragazza si avvicinava sempre più baciandolo.

***

Intanto, dall'altro lato della residenza Phantomhive, Sebastian andava in camera sua dove, una volta aperta la stanza, fu colto di sorpresa da Alexandra. La ragazza era nuda, difronte a lui e non aveva alcuna intenzione di perdere contro Sunny. Sapeva che il cuore di Sebastian lo stava conquistando quella ragazza e non voleva. Non voleva che l'uomo che amava la riteneva una bambina, perchè lei si sentiva donna e voleva stare con lui a tutti i costi.

Sebastian:Che ci fai qui?

Domandò passivamente chiudendo la porta per poi continuare:

Sebastian:Sopratutto in quelle condizioni. Hai dimenticato come vestirti?

Quell'ironia ferì ulteriormente Alexandra che si avvicinò al demone prendendolo per il cravattino.

Alexandra:Che fai? Mi prendi in giro? Guarda che non sono una bambina! Il mio corpo ti fa tanto schifo?
Sebastian:No, per niente. Ma sei molto più giovane di me e tuo padre era un mio carissimo amico. Lo sai. Non potrei mai stare con te.

Disse spostandosi quasi evitandola. La ragazza abbassò lo sguardo usando l'ultima carta rimasta, ovvero umiliarlo.

Alexandra:Demone senza palle.

Sentendo quelle parole Sebastian si bloccò per poi voltarsi tranquillamente.

Sebastian:Che hai detto?
Alexandra:Semplicemente che non sapevo che eri un demone senza palle. 

Ribattè voltandosi verso di lui. I due si guardarono per un istante negli occhi. Il silenzio rintuonava in quella stanza. Non c'era alcun rumore e nessuno dei due sapeva ciò che stava per succedere.

***

Intanto, Theodore e Chaman ritornavano al loro covo, trovando tutto sottosopra.

Kia:Che diamine...?

Theodore, intuendo il peggio, incominciò a correre verso le celle degli shinigami scoprendo che non c'erano più.

Theodore:Che diamine è successo?

Domandò cercando qualche demone che sapesse dell'accaduto, ma nessuno ne aveva idea visto che la maggior parte dei demoni era fuori. Theodore entrò nella sala principale, trovando i gemelli Cantebury, Thompson e Timber svenuti sotto ammassi di pietre. La cosa lo sorprendeva e lo faceva arrabbiare allo stesso tempo. Non comprendeva il perchè di quella situazione.

Miki:Theodore! 

Urlò con tutte le sue forze per farsi sentire essendo lontana da lui. Il demone percepì il suo grido.

Theodore:Miki.

Sussurrò correndo nella direzione in cui l'aveva udito. La ritrovò insieme ad Ansel in una cella e non ci mise molto a liberarla.

Theodore:Cos'è successo?
Miki:Gli shinigami... ci hanno attaccato. Non so cosa sia successo. Ci hanno rinchiusi qui. Eravamo solo io e Ansel di guardia all'entrata, mentre alle celle c'erano i tre gemelli. Gli altri erano tutti usciti. Non so come, ma ci avevano circondati ed erano vicino al covo.
Theodore:Maledizione. Ma siete degli imbecilli? Come diamine è potuto succedere?
Paolo:Non potevamo lasciarli entrare. Per questo siamo usciti.

Spiegò tranquillamente il demone avvicinandosi a loro.

Kia:E questa...vi sembra una spiegazione valida?

Sbraitò contro il demone per poi aggiungere:

Kia:State a sentire, i nostri piani non possono andare a monte nuovamente, avete capito? 
Ansel:Signore, ma noi...

Cercò di giustificare, ma Chaman non gli diede il tempo di aprire bocca.

Kia:Forse noi non ci siamo capiti.

Disse avvicinandosi a lui.

Kia:Forse, non vi è chiaro. Secondo voi perchè mi chiamano "il principe delle illusioni"? Devo percaso ricordarvelo?
Ansel:No, signore. Ma se mi lasciaste....

Senza farlo finire di parlare, diede una dimostrazione del suo nome, creando una palla di fuoco ad una mano e gettandola su di un demone che passava di lì, riducendolo in cenere in un sol colpo, lasciando tutti perplessi.

Kia:Sia ben chiaro, se non l'ho fatto prima, è solo perchè dovevo abituarmi al nuovo corpo e i miei poteri erano minimi. Fortunatamente sono cresciuti e continuano a crescere giorno dopo giorno. Quindi, la prossima volta che fallirete, avrete lo stesso trattamento. E' chiaro?
Ansel:Si...signore...

Balbettò perplesso vedendolo allontanare.

Theodore:Dobbiamo trovare un modo per fargliela pagare. Miki? Setaccia tutta la zona del palazzo shinigami. Dobbiamo trovare il loro punto debole.
Paolo:Tranquillo. Presto ci saranno rogne negli shinigami.
Ansel:Che hai combinato?

Domandò vedendolo troppo sicuro di se.

Paolo:Ah... nulla. Solo qualcosa che lascierà Spears senza fiato. Dobbiamo solo attendere.

Disse ripensando alla violenza fatta a Monika. 

Theodore:Spiegati meglio.
Paolo:Il tempo è dalla nostra parte e credo che dovremo agire quando la spaccatura avverrà. Dopotutto, chiunque shinigami, sapendo che la propria donna è incinta di un demone, va in tilt. Non trovate?

Quelle parole fecero sorridere Theodore incominciando a sghignazzare.

***

Intanto, alla residenza Phantomhive, Sebastian si ritrovava ad uscire nel giardino prendendo un pò d'aria.  Era confuso. Era successo tutto troppo in fretta. Alexandra aveva colpito in pieno. Sentirsi ridicolizzato da una stupida ragazzina, l'aveva fatto fare ciò che non doveva. 

Sebastian:Tsk... quando dicono che le donne ne sanno una più del diavolo, non sbagliano mai.

Disse ripensando a quel momento. Ebbene, anche non volendo, si era trovato a fare l'amore con Alexandra. Non riusciva a crederci di averlo fatto. E la cosa che lo confondeva di più era che gli era piaciuto, ma sapeva anche che quella situazione non era affatto facile da gestire. Stare con due donne contemporaneamente non è mai piaciuto a nessuno, soprattutto al nostro Sebastian. Anche se l'idea gli sfiorasse la mente, non avrebbe mai voluto farlo. Fuori faceva freddo e stava incominciando a piovere. Si alzò e stava per tornare dentro quando, improvvisamente, sentì un rumore provenire dal giardino. Qualcosa attirò la sua attenzione. Si avvicinò lì dove aveva sentito il rumore vedendo una ragazza svenuta tra l'erba. Era Cordelia che, andando attraverso le fognature e correndo avanti e indietro, si era ritrovata, stremata, nel giardino della famiglia Phantomhive. Sebastian si accovacciò e notò subito che la povera ragazza aveva la febbre. Sapeva che non poteva lasciarla lì, così la prese in braccio portandola dentro al caldo tentando di farle scendere la febbre. La posò adagio sul divano del soggiorno mettendole dei panni pieni d'acqua fredda sulla testa.

***

Intanto, Kathryn spalancò la porta di casa. Aveva capito il trucco di Lily e Sunny, insieme a Soma e Agni che erano dentro casa, cercavano di farla ragionare.

Kath:Non se ne parla nemmeno. Vado dal mio Ciel.

Disse liberandosi dalle mani dell'amica correndo diritto nella stanza di Ciel trovando i due abbracciati l'uno all'altra. Senza esitare, si mise la camicia da notte e si buttò tra i due abbracciando Ciel e spostando Lily a tal punto che cadde dal letto svegliandosi.

Lily:Ma che...? Ehi! Togliti di qui!
Kath:Non se ne parla neanche.
Lily:Ti ho detto di toglierti!

Continuò ad ordinare mettendosi nel letto cercando di smuoverla da Ciel, quando un urlo le prese alla sprovvista. Quell'urlo che si estese in tutta la residenza svegliando tutti era di Rita. Come ogni notte dinuovo quell'incubo dei due genitori avvolti tra le fiamme. Era sudata e accanto a lei c'era Pluto che si era svegliato vedendola tesa. La guardò e si avvicinò leccandole il viso. La ragazza l'accarezzò rassicurandolo.

Rita:Tranquillo, Pluto. E' stato solo un incubo. Sto bene.

Disse fingendo un sorriso, per poi alzarsi dal letto e dirigersi al piano di sotto. Si ritrovò a scendere le scale dov'era il quadro del ritratto dei genitori. Mezza nuda, con il solo lenzuolo che la copriva, si fermò voltandosi verso quel ritratto. Involontariamente le lacrime incominciarono a scendere. Per l'ennesima volta si sentiva completamente inutile. 

Rita:Mamma...papà...

Balbettò con le lacrime agli occhi e con quel pò di voce che aveva accasciandosi a terra. Sentendo un lamento ed essendosi svegliato dall'urlo della ragazza, Ben si ritrovò a scendere le scale assistendo a quella scena. Non sapeva che fare. Non aveva mai consolato nessuno fino a quel momento e vedere la donna che amava piangere lo faceva soffrire enormemente. 

Ben:R-Rita...

Mormorò sentendo quel pianto straziante. La ragazza non riusciva a fermare il suo pianto. Aveva il cuore a pezzi e continuava a rimproverarsi, come ogni volta, che se quel giorno non fosse fuggita di casa, tutto quello non sarebbe successo. Vedendola tremendamente giù, Ben deglutì facendosi anima e coraggio avvicinandosi alla ragazza. Si accovacciò e l'abbracciò cercando di confortarla. 

Ben:Va... tutto bene...

Sussurrò timidamente col rossore in volto.

***

Intanto, Claude arrivava nel covo di Theodore con Helen.

Helen:Signore, vi ho detto di lasciarmi!

Senza farselo dire nuovamente, Claude la scaraventò a terra incominciandola a fissare.

Claude:Credo che in questa occasione ci sarai davvero molto utile.
Ansel:Claude! Dove sei stato?

Urlò facendolo voltare e continuare:

Ansel:Chi diamine è quella e che ci fa qui?
Claude:Semplice. E' il nostro biglietto per vincere gli shinigami.

Replicò con un sorriso. Cosa avrà in mente Claude? Cosa succederà alla residenza Phantomhive con l'arrivo di Cordelia? E sopratutto, come reagiranno gli shinigami ora che sono tutti liberi dai demoni? Scopritelo nel prossimo capitolo.




***



Angolo autrice.


Ciao, ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. 

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno partecipato. In particolare a...:
_MikyCullen_ = Sunny
Zantenstuken = Paige&Jeff
NikkyP = Lily/Emily
ITreMoschettieri=Manu&Kia
Gotich_Shinigami=Rosy
Youtuber_Shinigami=Mary
Tensi=Monika&Andromeda
Darkblue_moon=Scarlett&James
TheodoreDaisuke=Theodore&Raphael
Overdose_Nour=Sangdoll
Ahilay=Alyss
Suyka99=Fire
666_Hope_666=Michela/Miki&Ansel
_TaylorMomsen_=Alexandra/Alex
_Dark_Fallen_Angel=Benjamin/Ben
BloodyGothicOlly=Cordelia
Aki_and_Ami=Arthur&Simon
_Fable_666=Kathryn/Kath
Anime e co=Alissa/Al
Fiore velenoso 51=Helen

&....

*Rullo di tamburi*
ME! Infatti ho partecipato anche io con Rita.
Spero che sia di vostro gradimento.
Scusate per tutto il tempo perso, ma purtroppo ho avuto un pò di problemi sia col pc che con il tempo che non riuscivo mai a trovarlo.
Spero di avervi sorpreso nuovamente.
Fatemi sapere che ne pensate.

Alla prossima Baci.

 

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Capitolo 26
*** Fuori Storia 6 - Se fosse andata diversamente... ***


Fuori Storia 6 - Se fosse andata diversamente...

Tutto cominciò parecchio tempo fa, quando la nostra Michela era ancora in fascie. Ciò che accadde la segnò per la vita.
Era una notte fredda e gelida di dicembre. Una donna, vestita di stracci e malconcia, si avvicinò ad un orfanotrofio con in mano dei panni stracciati. Dentro quei panni, però, custodiva ciò che le era più prezioso. Talmente caro le era che non poteva permettersi di farle avere una vita di stenti come l'aveva avuta lei.
"Victoria... amore mio."Pronunciò la donna scoprendo la bambina che era tra le sue braccia. Una lacrime le scese sul viso, mentre appoggiava la piccola su quei freddi scalini sul ciglio della porta di quell'orfanotrofio.
"La mamma avrebbe tanto voluto averti con se. Se solo non fossi stata così povera e avessi avuto qualche soldo per permetterti di vivere, non ti lascerei qui."Disse la donna accarezzandole le guancie per poi continuare:"Tu devi avere il meglio. Tu... devi essere dolce con tutti. Anche se la mamma ti abbandona, sappi che ti voglio immensamente bene." Per poi baciarla sulla fronte.
La donna non voleva staccarsi da lei, finchè non venne il marito.
"Avanti! Andiamo!"Ordinò prendendo per le spalle la moglie alzandola in piedi.
"Io non...."Singhiozzò la donna, ma quell'uomo la interruppe subito. 
"Dobbiamo andare. Lo sai che non possiamo tenerla. Se quei bastardi mi facessero lavorare, probabilmente l'avremo tenuta con noi."
La donna scappò in lacrime davanti a quelle parole, ma il marito non poteva rincorrerla. Sapeva che quella era l'unica cosa che potevano fare per assicurarsi che la piccola crescesse. 
L'uomo si voltò verso la piccola, avvicinandosi pian piano, le accarezzò il viso sorridendo.
"Ascoltami bene, mia cara. Non so cosa ti abbia detto tua madre, ma fa tutto il possibile per vivere. Purtroppo gli uomini sono bastardi e difficilmente ti accetteranno così come sei. Cova dentro di te questo giorno e fagliela pagare per non essere rimasta con noi. Hai capito?"Domandò guardandola, ma la piccola dormiva ed era appena nata. Non poteva rispondere, neanche se volesse. L'uomo sospirò e si alzò bussando alla porta dell'orfanotrofio e allontanandosi. Una volta sceso le scale si voltò nuovamente sorridendo:"Mi raccomando."Sospirò incominciando a correre lontano.

La piccola incominciò a piangere e quel pianto attirò l'attenzione della direttrice dell'orfanotrofio che non esitò minimamente a prenderla con se. I giorni passavano diventando anni e, inconsapevolmente, la piccola incominciava a comportarsi da proprio come le aveva ordinato il padre. Era un istinto inconscio. Non capiva neanche il perchè lo facesse, ma quello stesso comportamento la portava ad isolarsi. Chiunque la adottasse, dopo pochi giorni, la riportava indietro. 

"E' una cosa inammissibile!"Urlò una donna contro alla direttrice che non sapeva minimamente cosa stesse succedendo.
"Signora, si calmi e mi spieghi cos'è successo."Disse cercando di tranquillizzare la donna su tutte le furie.
"Cos'è successo? E me lo chiede pure? Quella bambina non è per niente tale. E' una viscida serpe! Ha ucciso tutti i miei gatti. Li ha torturati e strangolati con le sue stesse mani. E' inammissibile!"Spiegò la donna alterata.
"Ma... questo è impossibile."Disse incredula la direttrice, mentre la donna si alzava e si avviava verso la porta dell'orfanotrofio per andarsene.
"La faccia vedere da un esorcista. E' indemoniata!"
"Ma signora...."Balbettò cercando di fermarla, ma la donna le chiuse la porta in faccia senza voler dire altro.
La direttrice non sapeva come fare con lei. In cinque anni aveva cambiato più di venti case e tutti l'avevano portata indietro per lo stesso motivo. La piccola era sadica e violenta, ma la cosa strana era che sembrava non percepisse il problema, quasi come se fosse un dovere farlo e non un piacere.

I giorni continuarono a passare e la povera Victoria rimaneva lì,in quell'orfanotrofio, aspettando che un miracolo la portasse via di lì e quel miracolo ci fu all'età di otto anni.
"Ehi, che ci fai qui? Ti sei persa?"Domandò un bambino dai capelli rossi, avvicinandosi a lei che era seduta nel cimitero, lontana dall'orfanotrofio e da tutti ammazzando i topi che gironzolavano di li.
"No. Voglio stare da sola."Informò con un coltello tra le mani decapitando il topo.
"Sei arrabbiata con tutti, non è vero?"Chiese una voce che proveniva dietro di lei. La piccola si voltò vedendo un bambino, poco più grande di lei, dai capelli color oro e occhi azzurri. Quei bambini non erano altro che Alois e suo fratello Luka.
"Come fai a saperlo?"Ribattè Victoria alzandosi in piedi.
"Perchè lo siamo anche noi."Rispose il piccolo Luka sorridendole.
"Beh... almeno voi avete una famiglia. Io, invece, devo stare insieme a quel branco di idioti nell'orfanotrofio."
Davanti a quelle parole, Alois scoppiò a ridere."Ma che dici? Noi non abbiamo una famiglia."
Sorpresa da quelle parole, Victoria incrociò lo sguardo di Alois che le sorrideva e le proponeva:"Che ne dici di fuggire via con noi? Quel posto sembra un inferno."
"Dici sul serio?" Incredula la piccola spalancò gli occhi e vedendo annuire il ragazzino, sorrise.
"Non ci siamo ancora presentati, io sono Jim e questo piccoletto qui è Luka, mio fratello."Aggiunse Alois e Victoria non tardò a presentarsi.



Tutto sembrava essersi colorato intorno alla piccola, finchè non avvenne la strage.  La bambina si ritrovava sempre nel tombino dove vivevano i due fratelli per giocare e scherzare con loro, ma quel giorno, la direttrice dell'orfanotrofio la prese e la portò con se chiudendola in una cella di detenzione per le sue fughe. Victoria era molto astuta e, in quella stessa cella, aveva portato con se il suo coltello rompendo i mattoni dietro al letto. In un batter d'occhio uscì di lì e incominciò a correre verso di loro, ignara di ciò che stava accadendo. Perchè? Beh... quello stesso giorno, il villaggio in cui vivevano Alois e il fratello iniziò a bruciare. Una volta arrivata lì non trovò altro che cenere e il corpo di Luka inerme a terra. 



Da quel giorno non ebbe più notizie di Alois, apparte che era stato venduto ad un nobile. Quella sua vita così colorata, incominciò ad ingrigirsi. Nulla era più come prima e, per avere qualche emozione in più, incominciò a rubare, visto che decapitare animale non le bastava più per coprire quel vuoto lasciato dentro. E proprio mentre coltivava questo suo nuovo hobby, scoprì qualcosa di atroce. 

Stava correndo per le strade della città rincorsa da un uomo infuriato.
"Bastarda!Torna qui!"Urlò vedendola correre con un sacco di mele tra le mani. L'uomo gli era alle calcagna e Victoria si ritrovò in un vicolo cieco. Sembrava spacciata, ma in realtà non lo era affatto. L'uomo voltò l'angolo trovando il vicolo cieco, ma della ragazzina neanche l'ombra. Era diventata talmente agile che aveva superato lo steccato alto che c'era in quel vicolo, trovandosi a correre sui tetti. E mentre correva verso una meta non ancora definita, si ritrovò in un bosco. Si fermò a riprendere fiato.
"Credo di averlo seminato."Disse appoggiandosi ad un albero guardando le mele che aveva preso.
"Se ci fosse stato Jim, sicuramente sarebbe stato fiero di me."Aggiunse riponendole nella busta e allontanandosi da quel posto quando, proprio girando quell'albero, si ritrovò a sbattere su di un ragazzo. 

La ragazzina alzò lo sguardo e vedendolo non potè fare almeno di rimanere a bocca aperta. Era diverso dagli altri e non poteva non intuirlo fin da subito. Doveva avere all'incirca diciasettenne, dalla figura snella e slanciata, pelle chiara e capelli castani corti con un ciuffo laterale e, tra quei capelli, vi erano delle grandi e ricurve corna nere con sfumature rosse ai lati della testa, delle grandi ali dal piumaggio scuro e spettinato sulla schiena, due grandi occhi rossi dal taglio felino e una coda lunga e appuntita. La ragazzina indietreggiò, ma la radice dell'albero che era dietro di se, la fece da sgambetto facendola cadere.
"Ma tu guarda. Che bel bocconcino."Pronunciò lo strano essere avvicinandosi sempre più alla ragazzina.
"Cerca di non avvicinarti, brutto stronzo!"Esclamò tirando fuori un coltello che non fece altro che far ridere il ragazzo.
"Credi davvero che quel coltello mi faccia del male? Sei davvero fuori strada."

"Chi sei?"Domandò la ragazzina. 
"Sono la persona di cui hai bisogno."
"La persona di cui ho bisogno? Tsk! Ma chi ti credi di essere? Io non ho affatto bisogno di te!"Sbraitò alzandosi e allontanandosi quando qualcosa la fermò di colpo e quel qualcosa furono le parole di quello strano ragazzo.
"Vuoi vedere come sta Jim Macken, non è vero?"
"Cosa?"Sussultò la ragazzina voltandosi.
"Era il tuo amico d'infanzia, non è vero? E' stata davvero dura dopo la morte del suo fratellino Luka."
"E tu che ne sai?"Chiese vedendolo fin troppo informato.
"Io...so tutto mia cara. Se solo Jim avesse saputo che è stato proprio il fratellino a dare fuoco a tutto e rinunciare alla sua stessa anima per lui, credo che non si sarebbe venduto così a delle misere canaglie."
"Smettila! Non è affatto vero!"Urlò Victoria incredula.
"Invece è così. Sai, fortunatamente assomiglia molto al figlio scomparso della famiglia Trancy. Adesso si fa chiamare Alois e, anche se quell'uomo abusa di lui, sembra quasi appagato dalla cosa."
"Ti ho detto di piantarla!"Esclamò la ragazzina prendendo il coltello e lanciandoglielo contro. Il ragazzo lo prese al volo tagliandosi la mano.
"Oh..ma tu guarda."Disse vedendo il sangue sulla sua mano per poi leccarlo e aggiungere:"Sei davvero tenace e la cosa mi piace."
"Non credo ad una singola parola di quel che hai detto."
"Beh...allora te lo mostrerò!"Sussurrò prendendole il volto con la mano ferita e guardandola diritta negli occhi.

Quello sguardo gli entrò nella mente mostrandole tutto ciò che accadeva in quel preciso istante. I battiti della ragazzina aumentavano sempre più davanti allo schifo che si ritrovava a guardare. Alois, il suo amico d'infanzia, stava passando tutto quello e la cosa non le andava giù per niente. La rabbia che aveva dentro cresceva sempre più e quello stesso sentimento nutriva e faceva venir voglia al demone di avere quella ragazzina e quell'anima così martorizzata, tanto che ne approfittò della situazione.
"Sai, non dovresti essere arrabbiata, ma dovresti prendere esempio."
"Prendere esempio?"Chiese alterata Victoria vedendolo avvicinarsi a lei.
"Già, dopotutto Jim è diventato Alois grazie ad un demone."
"Un demone?"Continuò la ragazzina sempre più confusa.
"Si, lui ha in mano tutta la residenza Trancy ora. E' vero che il costo è l'abuso, ma è meglio essere abusati di un demone che di uno sporco aristocratico, non trovi."Sussurrò accarezzandole il volto per poi aggiungere."Pensaci. Potresti essere un demone, cambieresti nome, vita e tutti ti rispetterebbero."
Davanti a quella proposta, Victoria accettò diventando un demone.
"Da adesso in poi tu sarai Michela Dream. Datemi un nome, mia signora."Disse inginocchiandosi a lei.
"Miki. Mi chiamo Miki e non Michela. E tu, Ansel Grimoire sarai il mio servo finchè ne avrò bisogno."Ribattè la ragazza aprendo gli occhi mostrando su di uno di essi il simbolo dell'appartenenza al demone. 

Il patto tra di loro era semplice. Lui abusava di lei e lei lo sfruttava finchè ne aveva bisogno, ma quei poteri ricevuti erano incontrollabili. Bastava che qualcuno la deridesse che vi erano esplosioni ovunque. Pian piano, grazie ad Ansel, riuscì a controllare i suoi poteri, anche se lui pretendeva di abusarla maggiormente. Alla ragazzina non importava poi così tanto. La sua vita era già distrutta e doveva capire come controllare quel potere così grande dentro di lei. Pian piano si calmò e la vita tornò quella di sempre, ma come gli aveva predestinato Ansel, sarebbe cambiata. Infatti, al suo decimo compleanno, una famiglia decise di provare ad adottarla. La donna dai capelli rossi si avvicinò a lei prendendola per mano. Quella donna era Angelina, la zia di Ciel, che sotto consiglio della sorella Rachel, adottò Michela. Purtroppo l'adozione non riuscì ad esserci per il semplice fatto che Angelina non aveva più un marito e, senza pensarci due volte, Vincent decise di prenderla come sua figlia e di Rachel, ma a patto che Angelina avesse curato lei la ragazza.
La donna teneva lontano da tutti e da tutte la piccola Michela e il suo amico Ansel. Spesso, la ragazza vedeva la donna entrare in casa con il volto sporco di sangue, sempre accompagnato dal suo immancabile maggiordomo. 
"Quel tipo mi puzza."Disse Ansel appena vide il maggiordomo. Era talmente contrariato dalla sua presenza che si allontanava spesso e volentieri ogni volta che era nei paraggi. La situazione era insostenibile, tanto che il giorno del compleanno di Ciel, sapendo di non poter partecipare, scoppiò l'ira di Michela e quella stessa ira diede fuoco a tutta la casa. 



La ragazzina svenne poichè non riusciva ancora a controllare quel potere come doveva. Ansel la prese tra le braccia trascinandola via di li e, mentre camminava, incontrò qualcuno che davvero non riusciva a digerire e quel qualcuno non era altro che Ash.
"Ma tu guarda, l'angoletto è venuto a rompere."Affermò ironicamente Ansel vedendolo entrare nella villa.
"Beh.. dovresti saperlo. Lì dove la tua compagna distrugge, c'è sempre vita e quindi devo assicurarmi che vengano uccisi come si deve."Spiegò sinteticamente, ma Ansel conosceva molto bene Ash e sapeva cosa faceva realmente.
"Quante balle! Il tuo lavoro da ermafrodite mi disgusta. Unire uomini e donne per mostrare la perfezione che, tra l'altro, non ci vedo niente di perfetto."
"Comunque si, ringraziala da parte mia."Continuò l'angelo caduto sorpassandolo.

Era evidente a chiunque avesse visto che Ansel proteggeva quella ragazzina. Nutriva amore profondo senza rendersene conto, così come Miki che si legava a lui ogni giorno di più. 
Al suo risveglio, vedendo ciò che aveva combinato, Michela decise di fuggire insieme a lui riprendendo la vita di sempre, ovvero rubare per sopravvivere. E proprio mentre rubava, il destino volle farle uno scherzo, che lasciò la ragazza a bocca aperta. Ormai aveva undici anni e aveva i vestiti e i comportamenti molto mascolini. Si ritrovò a rubare ad un maggiordomo di una nobile famiglia, ma questo maggiordomo non era come gli altri. La prese per il braccio con violenza. 
"Non dovresti toccare le anime di altri. Non ti ricordi, Claude?"Domandò Ansel seduto sul tetto della casa dove il demone aveva afferrato la ragazza.
"Che ne sai del mio nuovo nome?"Chiese vedendolo fin troppo sicuro di se. Ansel si alzò e scese con un sorriso. Non appena vide la sua faccia, Claude sospirò aggiungendo:"Ma certo. Il demone seduttore. Avevo dimenticato della tua squallida chiaroveggenza."Per poi lasciarla.
"Ansel, conosci questo tipo?"Confusa la ragazza si voltò verso il demone e prima che potesse rispondergli, una voce familiare attirò la sua attenzione.
"Claude! Imbecille! Che ci fai qui? Dov'è il mio orologio? Sai che devi stare al mio servizio!"Rimproverò il ragazzo. Claude si inginocchio di fronte a lui e le parole che disse fecero spalancare gli occhi a Miki lasciandola incredula.
"Yes, your highness."
"J-Jim..."Sussurrò con un filo di voce la ragazza.



Sentendo quel nome il ragazzo si voltò notando la ragazza che avrebbe conosciuto tra mille.
"Victoria."
"Non sono più Victoria. Adesso sono Michela Dream, ma puoi chiamarmi Miki."Disse mostrandogli il simbolo dell'appartenenza che aveva sull'occhio e la cosa non potè far altro che far gioire Alois.
"Se è per questo anch'io non sono più Jim. Adesso mi chiamo Alois Trancy."Affermò mostrando il suo simbolo. 



Quella riconciliazione fu l'inizio di tutto. Erano tornati come fratello e sorella. Avevano lo stesso sadicismo infondo e torturare le persone insieme erano alcune attività che facevano molto spesso. Ben presto Alois, grazie a Claude, venne a sapere del grande potere di Miki e decise di usarla per i suoi scopi per eliminare Ciel e Sebastian, ma stavolta doveva usufruire di qualcosa migliore. Già era stato ferito da Ciel una volta, era morto e grazie ad Hannah era ritornato in vita. Non poteva permettersi di morire una seconda volta. Non avrebbe avuto altre possibilità di tornare in vita, così come Claude e  i gemelli dovevano obedire agli ordini di Hannah e Alois perchè loro li avevano dato dinuovo vita grazie a qualcuno con un potere superiore al loro. Quel qualcuno era Theodore.

"Theodore? Abbiamo un nuovo alleato."Disse Alois entrando nel covo del demone mostrando Michela che, non appena vide Theodore, ebbe un colpo di fulmine. Il suo fascino, il suo comportamento misterioso e il suo modo di scrutarla da capo a piedi con uno sguardo quasi serio e severo, l'avevano colpita e non poco, ma aveva paura di ammetterlo. Il motivo? Semplice. Per lei l'amore era ed è sempre stata una debolezza. Riteneva che chiunque avesse amato, sarebbe diventato il suo punto debole e lei non voleva avere punti deboli. Non voleva sentire quel sentimento dentro di se che la prendeva ogni secondo sempre di più, ma era qualcosa di inevitabile perchè, come la rabbia e l'odio, le nasceva e bruciava dentro prendendole il cuore e l'anima.
Quel sorriso sadico, quel lato misterioso, la attirava sempre di più. Sentiva che infondo erano uguali. Era qualcosa di inspiegabile. La cosa saltò subito agli occhi di Ansel, sopratutto perchè Miki non riuscì a tirarsi indietro e fare almeno di entrare a far parte del piano, quando col demone avevano accordato di fare un piano loro e mostrarlo al misterioso Theodore. 
"Mi spiace. Non prendo persone normali nel mio piano. Ho bisogno di altri tipi di persone."Rifiutò Theodore, alzandosi dalla sedia e allontanandosi dai due.
"Ma lei è speciale. Non è come le altre."Difese Alois facendolo voltare. 
A quel punto, Theodore si avvicinò a Miki incrociando il suo sguardo per poi chiedere:"Sentiamo! Perchè vorresti uccidere e far soffrire qualcuno come Ciel Phantomhive? Oppure qualcuno che neanche conosci? Perchè?"
"Perchè dovrei aver pietà di persone che  valgono meno di niente?"Ribettè la ragazza.
"E degli shinigami? Che ne pensi?"Continuò a chiedere facendola alterare.
"Che dovrebbero marcire sotto cumuli di pietra dopo aver perito per anni. Voglio uccidere chiunque mi ostacoli. Questa è la verità. Che esso sia umano, angelo, demone o shinigami, me ne frego! Voglio tutti morti!"

Quella determinazione della ragazza fece sorridere Theodore che le appoggiò la mano sulla spalla dicendole:"Bene. Credo che noi andremo molto d'accordo, mia cara."
Quelle parole alterarono Ansel e non poco. Sapeva che Theodore era molto più forte di lui. Non aveva mai visto tutta quella determinazione negli occhi della ragazza, determinazione che solo quel ragazzo era riuscito a tirare fuori. 
Alois portò via Miki di lì mostrandole meglio il covo. Dopotutto era il loro ritrovo e non poteva non conoscerlo da cima a fondo. 

"Se credi che ti lascerò giocare col mio giocattolo preferito, hai sbagliato strada."Avvertì Ansel rimanendo in quella stanza solo con Theodore.
"Oh... e così ti sei abbassato a quella mocciosa."
"Ti ho avvertito. Se sto ai piani è solo perchè sono il suo servo, ma non credere che mi abbassi anch'io a te. Prova a torcerle un capello e te la vedrai brutta."Continuò per poi dargli le spalle e andare via.
"Tsk... le cose si fanno davvero interessanti, mio caro maestro. Credo che quel tipo ci sarà molto utile."Sussurrò a se toccandosi il ciondolo con dentro l'anima di Chaman che ancora doveva essere impiantata.
Sicuramente, se fosse andata diversamente, se i genitori della ragazza non l'avessero abbandonata, tutto quel sadicismo e quel trattamento, la povera Miki non l'avrebbe avuto e sarebbe diversa da ciò che ora.
Nessuno sapeva come sarebbe finita, ma tutti erano lì per lo stesso scopo. Sapevano che l'unione fa la forza e dovevano mettercela tutta per stare uniti e massacrare i dannati shinigami e la famiglia Phantomhive. Questo era ciò che importava ora. Questo era ciò che voleva la nostra Miki.





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Angolo autrice.

Ciao ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi abbia chiarito un pò di cose su Miki e Ansel. Fatemi sapere che ne pensate.^^

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Capitolo 27
*** Capitolo 20 ***


Capitolo 20.



Claude era appena entrato nel covo di Theodore con Helen che continuava a lamentarsi di lasciarla andare. Senza farselo dire nuovamente, Claude la scaraventò a terra incominciandola a fissare.

Claude:Credo che in questa occasione ci sarai davvero molto utile.
Ansel:Claude! Dove sei stato?

Urlò facendolo voltare e, vedendo la ragazza, continuò:

Ansel:Chi diamine è quella e che ci fa qui?
Claude:Semplice. E' il nostro biglietto per vincere gli shinigami.

Replicò con un sorriso. La cosa lasciò perplesso Ansel non capendo di cosa stesse parlando.

Ansel:Che? Ma che diamine dici?
Claude:Guardala bene! Non noti niente di strano in lei?

Domandò facendolo avvicinare e accovacciare di fronte alla ragazza dove notò subito qualcosa di strano, incominciando a toccare le parti che pronunciava. 

Ansel:Pallore del viso...

Pronunciò prendendogli il volto per poi voltarlo e continuare fissando i capelli:

Ansel:Capelli corvini perfetti...

Poi incominciò a fissarle gli occhi notandone la particolarità.

Ansel:Occhi cioccolato, ma che vibrano di una luce strana.

Così la lasciò e si voltò verso Claude sorridendo.

Ansel:Hai proprio ragione. Lei non è una normale. Ci sarà molto utile, ma per farlo... dobbiamo addestrarla.
Miki:Addestrare cosa?

Interruppe vedendo i due che tramavano qualcosa.

Claude:Vieni a vedere. 

La ragazza si avvicinò e intuì subito ciò che stavano combinando i due sorridendo.

Miki:Molto bene. Credo che Theodore sarà felice di saperlo.
Helen:Ehm...scusate... di che state parlando? Cosa sono io? Perchè sono così importante per voi?
Ansel:Oh...ma non mi dire. La ragazzina qui non sa chi è.
Helen:Io...so bene cosa sono, signore.
Miki:Quindi sai anche di non essere umana.

Affermò Miki dando un colpo al cuore ad Helen che, fino a quel momento, sapeva di essere solo ed esclusivamente di quella razza.

Helen:Ma...che state dicendo? E' impossibile.
Miki:Invece è così. Tu sei solo del 20% umana, ma per il resto hai il sangue di uno shinigami e demone nella stessa percentuale. I demoni puri, hanno i capelli di quella tinta di nero e solo gli shinigami puri, hanno il colore così bianco e sono così gracili come te. 
Helen:No...io non...

Balbettò incredula, mentre i tre se la ridevano per lo shock della ragazza. Fortunatamente, aveva avuto tante prepotenze in passato e quelle risate non le facevano nulla a confronto di ciò che aveva saputo su se stessa.

***

Intanto, da un'altra parte, Sangdoll si ritrovò a svegliarsi trovandosi su un divano rosso.

Sangdoll:Ma...che è successo?

Si chiese guardandosi a destra e a sinistra. Sicuramente era un ritrovo per tossicodipendenti a guardare tutti quei narchilè e quel lusso sfrenato. La ragazza si incamminò verso la porta, che vi era infondo al corridoio lungo, aprendola. Si ritrovò di fronte ad una ragazza a lei sconosciuta, ma che noi conosciamo molto bene, ovvero Ran Mao.

Ran Mao:Finalmente vi siete svegliata. 

Disse con grande freddezza. Sangdoll incominciò ad essere confusa.

Sangdoll:Dove mi trovo? Come ci sono finita qui?
Ran Mao:Venite. Il mio padrone vi sta aspettando.

Continuò senza rispondere alcuna domanda, avviandosi verso un'altra stanza. La ragazza aprì la porta facendola entrare. Sangdoll riconobbe subito il ragazzo. Era lo stesso che l'aveva salvata. Poteva intuirlo bene dagli abiti e dai capelli che aveva visto. Quel tipo era di spalle e la ragazza incominciò ad avvicinarsi pian piano, finchè lui non si voltò.

Lau:A quando vedo vi siete svegliata.

Affermò voltandosi. Il suo volto colpì subito Sangdoll. Era lo stesso ragazzo che aveva visto quella volta, ma qualcosa non le quadrava. Come mai l'aveva salvata?

Ben:Tsk... e così  è lei che hai salvato.

Pronunciò Benjamin, versione ribelle, mentre era sdraiato su uno di quei divani a fumare il narchilè.

Lau:Non potevo lasciarla nelle grinfie di Alois. 
Ben:Ti ricordo che sei un mio sottoposto. Sei la mia vista solamente perchè il demone è furbo e non posso farmi vedere. Per questo non puoi permetterti di farti vedere in giro a salvare persone inutili come lei e metterti in mostra. Ho bisogno di sapere tutto ciò che ha in mente quel bastardo di Theodore. 

Rimproverò sedendosi più composto, per modo di dire, e guardando storto Lau, continuò:

Ben:Non possiamo permettere che attacchino la residenza Phantomhive. Sicuramente sta architettando qualcosa. Ti ricordo che tra Alois e Ciel non scorre buon sangue ed io ho aggravato le cose tirandomi indietro con il suo piano di conquista e di ritorno del maestro Chaman.
Lau:Quindi siamo nel mirino.
Ben:Molto peggio. So come agisce Theodore ed i suoi piani sono sempre velocemente ben elaborati. Inoltre, il tempo non ci è d'aiuto. Ogni giorno che passa lo rende molto più sicuro e meno impacciato del giorno precedente. Dobbiamo agire in fretta e con cautela.

Disse preoccupando il cinese. Il ragazzo si alzò e, dando un'ultima occhiataccia alla ragazza, uscì accompagnato da Ran Mao lasciando i due da soli.

***

Intanto, nel covo di Theodore, le cose incominciavano a farsi interessanti. L'arrivo di Helen che fu trascinata davanti a Theodore e Chaman, suscitò grande interesse tra i due.

Theodore:E così abbiamo un ibrido tra noi. Bene. Molto bene. Che ne pensate, maestro?

Chiese mentre la fissava seduto sulla sua sedia con quel sorrisetto tra il maligno e il sadico. Chaman si avvicinò alla ragazza sorridendo.

Kia:Credo che sia un'ottima opzione. Potremo farla infiltrare tra gli shinigami.
Theodore:Era proprio quello che pensavo anch'io.

Poi guardò Miki e ordinò:

Theodore:Miki! Prenditi cura della nostra ospite e addestrala come solo un vero demone può fare. Dalle tutti i dettagli sui nostri nemici. Dobbiamo renderla una vera shinigami agli occhi di quegli stupidi.
Miki:Non temere. Me ne occuperò personalmente.

Rispose prendendo Helen e trascinandola via per iniziare l'addestramento.

Chaman:Ci vorrà del tempo prima che sia pronta.
Theodore:E noi sfrutteremo questo tempo. Dopotutto abbiamo una Phantomhive da rapire.

Affermò facendo sorridere il demone accanto a lui.

***

Intanto, nella villa Phantomhive, Cordelia riprendeva conoscenza ritrovandosi sdraiata su di un divano blu in un grande salone.

Cordelia:Ma...dove sono?

Si domandò alzando il busto e guadandosi intorno.

Sebastian:Siete alla residenza Phantomhive.

Informò facendo voltare la ragazza verso la porta dov'era il demone che le sorrideva e continuava a dirle:

Sebastian:Vi ho trovata svenuta in giardino e l'ho portata dentro. Spero che non le dispiace della cosa.
Cordelia:Ehm...no...cioè... si figuri.

Balbettò confusa. Non riusciva a ricordare come fosse arrivata lì ne tanto meno come poteva trovarsi difronte a Sebastian, l'uomo che lei andava cercando da mesi. Il demone si avvicinò e la fece distendere nuovamente.

Sebastian:Non è opportuno agitarsi nelle vostre condizioni. Il tempaccio di ieri vi ha fatto davvero molto male e credo che sia meglio che riposiate signora. 

Disse mettendole un panno bagnato sulla fronte vedendo che aveva avuto la febbre e ancora non era scesa. La ragazza arrossì all'incrociare lo sguardo del demone, ma il momento fu interrotto.

Rita:Sebastian?

Chiamò entrando dalla porta del salone facendo voltare il demone.

Sebastian:Si, signorina?
Rita:Hai visto Ben? Non lo trovo.
Sebastian:Credo che sia uscito qualche ora fa.

La ragazza, preoccupata, uscì dalla camera lasciando solo i due. Mentre scendeva le scale che diriggevano all'entrata, lo vide rincasare.

Rita:Ti sembra questa l'ora di tornare?
Ben:E così ti sei preoccupata per me.
Rita:Rimettiti subito l'orecchino!

Ordinò vedendolo nella sua versione demone e porgendogli l'orecchino. Il demone incominciò a ridersela e ad avvicinarsi a lei.

Ben:Tsk... metterò l'orecchino quando e come mi pare. Non prendo ordini da una come te. Dopotutto le donne sono solo la merce di noi uomini.

Provocò strappando l'orecchino dalle mani della ragazza che spalancò gli occhi. Quelle parole erano le stesse che le diceva sua madre e non le erano mai piaciute, tanto che sentendosele ridire, si infuriò a tal punto da mettere le mani al collo al ragazzo.

Rita:Prova a dirlo dinuovo e giuro che non avrai più una vita! Io non sono una merce! Io sono una persona. Hai capito??

Urlò scaraventandolo per aria e allontanandosi.

Ben:Però... che caratterino.

Sussurrò compiaciuto vedendola allontanare per poi indossare l'orecchino.

***

Intanto gli shinigami erano tornati al palazzo shinigami dove pian piano incominciavano a riprendersi dall'aggressione dei demoni.

Paige:Giuro che se me la trovo tra le mani, la squarto!!!

Urlò pensando all'umiliazione che le aveva dato Miki.

Ronald:Calmati, vedrai che troveremo un modo per vendicarci.
Scarlett:Monika? Cos'hai?

Domandò vedendo che la ragazza era silenziosa e non voleva parlare. Aveva lo sguardo perso nel vuoto e Andromeda, guardandola meglio, comprese subito cosa fosse successo.

Andromeda:Quel bastardo!  

Esclamò uscendo dal dipartimento di scatto. Vedendo la strana reazione della ragazza, Manu e Raphael incominciarono a seguirla.

Raphael:Dove vai?
Andromeda:Secondo te dove posso andare? Vado ad ammazzare quel bastardo di Paolo!
Raphael:Perchè? Cos'è successo?
Manu:Fermati e parlaci!

Disse afferrando la mano della ragazza che si voltò verso di lui incrociando il suo sguardo. In quel momento, incrociando quello sguardo, Manu incominciò a sentire qualcosa verso la ragazza. Era qualcosa di strano che non riusciva a capire, ma quegli occhi lo attraevano e non poco.

Andromeda:Che è successo? E me lo chiedete anche? Non vedete in che condizioni è mia sorella?

Sbraitò non rendendosi conto che Manu rimase lì a fissarla senza ascoltare neanche quello che diceva tanto che era stato preso da lei.

Raphael:Certo che vediamo, ma... 

Si fermò essendo totalmente insicuro su ciò che stava dicendo per poi balbettare.

Raphael:..Se vai da sola... potrebbe... cioè.... potrebbero attaccare anche te e... non voglio che succeda...cioè....
Manu:Già, Raf ha ragione.

Affermò riprendendosi dal momento di smarrimento.

Manu:Se vai da loro, finirà che attaccheranno anche te. Già abbiamo troppe persone in stato di shock e non possiamo permetterci di averne altre così.

In quel momento, Andromeda ci pensò e senza fiatare si diresse verso il dipartimento dov'era prima e, mentre camminava, comparse accanto a lei Okami ridendo.

Andromeda:Cos'hai da ridere?
Okami:Watashitachiha tanoshiidesu o motte imasu...(Ci divertiremo....)

Continuò ridendosela senza che Andromeda potesse capire.

Andromeda:Sei proprio strano tu.

E mentre i allontanava, Manu si avvicinò a Raphael senza sapere della cotta che aveva per la shinigami.

Manu:Certo che è proprio bella.
Raphael:Si...cioè....no...cioè....che??

Domandò voltandosi verso di lui.

Manu:Che dici? Secondo te le piacerà un tipo come me?
Raphael:Beh...io...non saprei...cioè...
Manu:Perchè stai balbettando? Non ti ho mai visto così impacciato.

Disse incominciandolo a squadrare da capo a piedi capendone il motivo.

Manu:Aspetta un momento. A te piace Andromeda!
Raphael:Che? No! Cioè...si...cioè...
Manu:Ascoltami, tu sei un angelo. Credi davvero che una shinigami possa prendere uno come te? Sicuramente sceglierà me che sono un suo simile.
Raphael:Non è vero! Cioè...
Manu:Ci si vede.

Salutò allontanandosi dal ragazzo che incominciò a demoralizzarsi. Vedendolo giù di corda, Bernard, il gufo che lo accompagnava sempre, si posò sulla sua spalla destra parlandogli telepaticamente.

Bernard:Tranquillo. Non è detto che vincerà lui.
Raphael:Lo so, ma lui ha molte più carte di me.
Bernard:Non ascoltarlo. Ricorda:in amore e in guerra tutto è lecito. Se lei davvero ti piace non puoi lasciarla a lui. Dovresti tentare.
Raphael:Credo che tu abbia ragione.

Rispose con un sorriso accarezzando il gufo che era sulla sua spalla.

***

Da quell'episodio della cattura degli shinigami, erano passati tre mesi lunghi ed estenuanti. Gli shinigami erano ritornati in forma, ma ancora non avevano attaccato i demoni per il semplice motivo che volevano fare le cose per bene. Volevano eliminarli dalla circolazione una volta per tutte e non farli avere solo grattacapi. Il problema era che per farlo c'era bisogno di un piano lungo e ben architettato.

William:Dobbiamo saperne di più. Non possiamo fargliela passare liscia così.

Si lamentò Spears voltandosi verso gli shinigami presenti nella stanza, ovvero coloro che erano stati rapiti. Era passato parecchio tempo e dovevano trovare più dettagli possibili per incastrarli. Peccato che erano tutti ciechi durante il rapimento e dovevano basarsi solo su ciò che avevano sentito.

William:Pensate. Avete pur sentito qualcosa che può sembrare un punto debole. Dobbiamo picchiare su quella cosa. Lo capite?
James:Mi spiace, signore. Non saprei. Tutto ciò che ricordo è che seguivano gli ordini di Theodore.
Ronald:Concordo. Sopratutto Miki. Che tra l'altro ancora non ho capito perchè era sempre seguita da Ansel.

Quelle parole saltarono all'orecchio di Paige che, essendo acconto a lui, lo prese per il colletto della camicia.

Paige:Che vuoi dire? Che per caso volevi stare solo con lei?
Ronald:Ehm...certo che no. E' solo che...sembravano affiatati, tutto qui.

Si giustificò alla ragazza che incominciò a riflettere sulla cosa facendole accendere una lampadina nella testa e illuminare gli occhi di gioia.

Paige:Tu! Sei un genio! Come ho fatto a non pensarci prima? 
Ronald:Io? Perchè?
Paige:Eliminando Ansel il dolore di Miki aumenterà a tal punto che ucciderla sarà inutile confronto alla sofferenza che le infliggerò.

Disse pensando alla ragazza inerme davanti al corpo del ragazzo facendola sorridere in modo sadico e spaventoso che mise i brividi a chiunque era in quella sala.

William:Monika, tu non ricordi nulla?

Domandò vedendo la ragazza pensierosa e, stranamente, silenziosa. Da quando era stata salvata e portata fuori da quel covo, non riusciva ad aprir bocca. Aver subito un'altra violenza da quel demone e aver perso anche il Black Club, ovvero il bastone che teneva legato a se Paolo, l'aveva scioccata, ma mai quanto ciò che sapeva e non aveva il coraggio di dire al suo amato Spears. La ragazza scosse la testa per dire un no. La campanella della pausa pranzo suonò e gli shinigami in quella stanza uscirono, ma Monika era talmente assente e assorta nei suoi pensieri che non se ne accorse nemmeno della campanella che era suonata. Spears sospirò avvicinandosi a lei.

William:Ehi...

Mormorò e la ragazza alzò il volto sorpresa incominciando a guardare a destra e a sinistra notando che tutti fossero già usciti.

William:Cos'hai? Ancora non ti è passato lo shock dell'ipnosi?

Chiese, ma la ragazza abbassò lo sguardo per poi alzarsi e allontanarsi da lui. Dopotutto che avrebbe dovuto dirgli? Come avrebbe reagito se avesse saputo che in grembo aveva un demone? Purtroppo, la verità viene sempre a galla. La ragazza stava andando verso la porta, quando un dolore atroce le contorse le viscere. L'urlo della ragazza si espase in tutto il palazzo shinigami, mentre lei si accasciava atterra dal dolore.

William:Monika!

Chiamò avvicinandosi a lei cercando di soccorrerla.

***

Intanto, ignara di tutto, Andromeda se ne stava seduta in un bar a pensare. Erano giorni che Okami non si faceva vedere e la cosa le sembrava abbastanza strana. Dopotutto era dentro di se e non poteva sparire improvvisamente così senza un chiaro motivo. La cosa la lasciava stranita e turbata. Avrebbe tanto voluto sapere dov'era finito e perchè non si mostrava a lei.

Manu:Ehi, che ci fai qui?

Domandò entrando nel bar vedendola seduta a pensare.

Manu:Stai aspettando qualcuno?
Andromeda:Beh...ecco...

E prima che potesse parlare comparve Raphael dietro di Manu mettendogli una mano sulla spalla del ragazzo.

Raphael:Ancora qui?
Manu:Ancora tu?

Chiese guardandolo minacciosamente. Era palese che i due si contentevano la stessa donna, ma Andromeda sembrava non capirlo. Era abbastanza distratta in quel periodo da cose ben più importanti come la scomparsa improvvisa di Okami ed il fatto che la sorella fosse stata violentata nuovamente e Paolo dovesse pagare per ciò che era accaduto. Era talmente distratta che non si accorse neanche che i due avevano incominciato a prendersi per il colletto della camicia pronti ad azzuffarsi per lei e quando si voltò verso di loro vedendoli in quella posizione, incominciò ad avere dei dubbi sui due.

Andromeda:Ehi! Che state combinando?

I due si tolsero le mani di dosso ricomponendosi e rispondendo entrambi con un "niente" sorridendo.

Andromeda:Ah... ma chi vi capisce.

Sospirò mentre la porta del bar si spalancava da qualcuno che portava cattive notizie.

Alan:Andromeda! Sei qui!
Eric:Ti abbiamo cercata ovunque. Devi correre subito in ospedale.
Alan:Tua sorella sta male.
Andromeda:Che cosa?

Domandò alzandosi di tutta fretta e correndo in ospedale dalla sorella.

***

Intanto, nel covo di Theodore, le cose incominciavano a farsi interessanti. Helen era diventata una vera e propria macchina da guerra forgiata nell'odio che nessuno le aveva mai rivelato chi fosse davvero e Miki la spronava ad essere sempre più violenta verso gli shinigami. In quei tre mesi passati, Theodore non se ne era stato con le mani in mano, infatti quello non era altro che un frammento di ciò che aveva idealizzato.

Ash:Così è lei l'ibrido di cui mi hai parlato.

Disse entrando nel covo e vedendo Helen allenarsi con Miki.

Theodore:Esattamente. Ha ancora un bel pò da imparare, ma è molto attenta e apprende velocemente. Piuttosto, hai creato il diversivo per la cattura della Phantomhive?
Ash:Beh... diciamo che la cara Phantomhive che voi ambite è stata un pò scortese e irrispettosa con uno dei miei sottoposti. Il che potrebbe rendere la cosa ancora più semplice.
Theodore:Beh.. allora lascio fare a te il diversivo.
Ash:Piuttosto, ho sentito che il caro Undertaker se la stia spassando con una certa Rosy e altri due gironzolano dietro ad Andromeda, tra cui anche tuo fratello. 
Theodore:E' davvero caduto in basso allora.

Rispose per poi guardare Chaman sorridendo e avendo un piano in mente.

Theodore:Ash? Per caso sai qualcosa di Andromeda?
Ash:Beh... a quanto pare una volta è stata violentata da uno stolto di nome Shizuka. Come mai questa domanda?

Theodore, senza dire altro, si alzò e andò verso Chaman.

Theodore:Maestro? Credo che sia giunto il momento di confondere quei inutili shinigami.

Disse mostrando un sorriso maligno.

***

Intanto Andromeda, Raphael e Manu erano arrivati all'ospedale trovando Spears su tutte le furie buttando di qua e di la sedie e vari oggetti che si trovava tra le mani.

William:Maledizione! Come ho fatto a non accorgermene?

Si chiese urlando e dando un pugno al muro.

Manu:Cosa?
Alan:Non ho mai visto Spears così.

Andromeda corse verso Jeff che se ne stava lì a vedere Spears avvilirsi.

Andromeda:Cos'è successo?
Jeff:Non lo sai? Monika ha appena partorito.
Andromeda:Cosa? Ma che stai dicendo?
Jeff:Come se non bastasse, non è uno shinigami.

In quel momento, Andromeda percepì il tutto e corse da Monika sapendo che lo stato in cui stava non era dei migliori. Entrò nella stanza e la vide pensierosa guardando il piccolo con odio.

Andromeda:Monika.

Mormorò avanzando verso di lei lentamente.

Monika:E' uno schifo. 
Andromeda:Ma che stai dicendo?
Monika:Ciò che ho fatto. E' un mostruoso e bastardo demone. Non lo sopporto. Inoltre... Spears mi ha lasciata per causa di questo bastardo. Già ha creato un bel pò di problemi. Non lo voglio.

Disse mentre la sorella si avvicinava a lei. 

Andromeda:Tranquilla. Le cose si aggiusteranno.

Confortò la sorella mettendole una mano sulla spalle e guardando il bambino che aveva tra le mani. Dopotutto non era del tutto un demone, ma era un mezzosangue intuibile dal fatto che avesse occhi verdastri come gli shinigami e capelli neri. Era solo un neonato e Andromeda sapeva che il piccolo non aveva colpa, ma la colpa era di chi l'aveva impiantato nel corpo di Monika.

Andromeda:Lo sai bene che lui non centra nulla. Lui non voleva nascere. E' stato Paolo che lo ha utilizzato, non lui.

Convinta dalle parole della sorella, Monika guardò meglio il piccolo notando gli occhi tipici degli shinigami. Dopotutto Andromeda aveva ragione. Lui non aveva colpa, ma lei non riusciva ad accettare un rifiuto del genere.

Paolo:E' tutto molto commuovente. Davvero.

Sentendo la voce del demone le due si voltarono verso la porta vedendolo battere le mani.

Andromeda:Non ti avvicinare.

Avvertì prendendo la sua falce e puntandogliela contro.

Paolo:Oh... tranquilla. Sono solo venuto a prendere ciò che è mio di diritto.

E con questo sorrise in modo maligno seguito subito da un esplosione che creò una nube tossica nella stanza.

Andromeda:Monika!
Monika:NO!

Urlò sentendosi tirare dalle mani il bambino.

Paolo:Mi spiace, ma Kai ha finito il suo lavoro ed ora viene con me.

Disse scomparendo in quella nube. Monika non riusciva ad alzarsi a causa del parto e Andromeda la prese in braccio trascinandola fuori dalla stanza.

Manu:Cos'è successo?
Andromeda:Paolo. E' stato qui.

Avvertì facendo entrare i ragazzi nella stanza, ma lì non c'era più traccia di Paolo ne tantomeno del bambino.

***

Intanto Paolo rientrava con il bambino tra le braccia nel covo di Theodore trovandolo ad attuare il piano "confondi shinigami".
Kia era sdraiata su di un tavolo e l'anima di Chaman era stata estratta dal corpo. Theodore sapeva che solo se fosse tornata quella shinigami e tutti avessero creduto che Helen l'aveva salvata, avrebbe avuto il benvenuto dagli shinigami e l'infiltrazione tra di loro sarebbe stata molto più che semplice e facile. Inoltre, sapere della debolezza di Andromeda, ovvero Shizuka, e impiantare nel corpo di quell'uomo ormai morto, l'anima di Chaman avrebbe causato un bel pò di scompiglio.

Ash:Ecco. Ho appena modificato la sua memoria.
Theodore:Ottimo. Adesso tocca solo all'ibrido.
Miki:Mi raccomando. Non fare scherzi.

Raccomandò vedendo Helen avanzare verso il corpo della shinigami.

Helen:Perchè dovrei stare dalla parte di chi non mi ha riferito di ciò che ero e che sono? State tranquilli signori. Tornerò presto con le notizie che cercate.

Disse allontanandosi con Kia tra le braccia.

Paolo:Molto bene. Credevo che avreste messo Helen all'opera tra qualche giorno.
Theodore:E farci sfuggire un occasione del genere? Se gli shinigami sono già deboli dobbiamo battere nella debolezza. Piuttosto, hai trovato Kai?

Il demone, sentendo il nome del figlio, sorrise mostrandoglielo al suo padrone.

Theodore:Molto bene. Ansel? Miki? Buttatelo nel buco dell'inferno. Lì potrà crescere più velocemente. Dopotutto non ci servono bambini, ma uomini.
Ansel:Sarà fatto.

Dissero prendendo il piccolo e portandolo via dal covo.

Ash:Sei davvero privo di scrupoli. Potrebbe morire in quel genere di posto. Dopotutto non è del tutto un demone.
Theodore:Tsk...davvero credi una cosa del genere? Bambini così piccoli possono mutare il loro sangue se buttati in quel posto. Diventerà un demone al cento per cento. Inoltre diventerà talmente spietato che potrà uccidere con le sue stesse mani la donna che lo ha messo al mondo.
Paolo:E' davvero incredibile per come siate geniale alle volte.
Theodore:Piuttosto, come va il piano per la cattura della Phantomhive?

Chiese sedendosi comodamente.

Ash:Beh...l'amo è stato  buttato. Dobbiamo aspettare solo che venga abboccato.
Theodore:Ottimo. Paolo, trova Claude e Hannah. Visto che non hai nulla da fare ti unirai a loro nella ricerca del corpo di Shizuka.
Paolo:Si, signore.

Obedì allontanandosi dal covo. 

***

Intanto, ignari di tutto, Undertaker e Rosy passavano le giornate come sempre. Il loro amore cresceva ogni giorno sempre di più e Rosy passava la maggior parte del suo tempo insieme al suo adorato Undertaker nella bara a fare l'amore, ma quel giorno qualcosa cambiò. Se ne stavano lì, tranquillamente, quando Manu entrò e li beccò insieme.

Manu:Ok, adesso basta!

Urlò Manu preso dalla rabbia dandogli un pugno diritto in faccia, scaraventandolo a terra e continuando a gridargli contro:

Manu:Ci sono un milione di problemi lì fuori e tu te ne stai qui bello beato a farti questa sgualdrina? Senza offesa Rosy, ma non sopporto l'atteggiamento di Under.
Undertaker:Oh...ma di che ti preoccupi? Qua ce la stiamo solo spassando. E poi Rosy la amo.
Manu:Certo, dopo che hai passato tanto tempo con mia cugina Kia te ne esci che ami un'altra. Vorrei proprio vedere se da quella porta entrasse Kia come reagiresti!

Sentendo quelle parole Rosy si sentì una vera idiota. Aveva lasciato spazio alle sue emozioni e non a come stavano realmente le cose. Undertaker l'amava e lei lo sentiva. Sapeva che c'era qualcosa di forte in loro, ma era pur sempre fidanzato con Kia e a peggiorare la cosa vi fu un evento inaspettato. La porta si spalancò mentre un lampo sguarciò il cielo e la pioggia si faceva sentire e chi entrava era proprio Kia, ma non sapevano come comportarsi. Poteva essere Chaman ancora, ma capirono presto che non era così. Quella non era Chaman nel corpo di Kia, ma era proprio la ragazza in carne ed ossa e se ne accorsero proprio perchè era senza sensi e portata da una persona a loro sconosciuta, ma a noi conosciuta ovvero Helen.

Helen:Per favore, signori. Aiutatemi.

Disse facendo avvicinare Manu e Undertaker.

Undertaker:Cos'è successo?
Helen:Se ve lo raccontassi, non mi credereste mai, signore.
Manu:Come hai fatto a portarla qui?
Helen:Ero prigioniera dei demoni. Sono riuscita a farmi liberare fingendomi dalla loro parte. Theodore mi ha raccontato del ciondolo e che potesse catturare un'anima e che lì dentro c'era quella del suo maestro. Sapendo che questa povera ragazza era vittima di quel demone, l'ho liberata. Purtroppo sono stata scoperta e hanno ripreso l'anima che era nel corpo della ragazza. La stavo trascinando in un luogo sicuro, ma non sapendo dove andare mi sentivo spacciata finchè ella non mi ha rivelato questo posto prima di perdere completamente i sensi.

Finse facendola accomodare dentro insieme a Kia. Il ritorno di quella ragazza proprio in un momento così delicato, spinse Rosy ad uscire dalla bottega. Undertaker si accorse dello strano comportamento seguendola fuori. La pioggia scendeva lenta sui due nascondendo le lacrime della ragazza.

Undertaker:Che fai qui fuori? Entra dentro.
Rosy:No, io... io credo di essermi comportata da sciocca. Dopotutto tu hai la tua vita ed io ho la mia. 
Undertaker:Ma che dici?
Rosy:Dico solamente che è meglio che non ci vediamo più.

Presa dall'orgoglio e dalle lacrime, la ragazza incominciò a correre. Non sopportava il fatto che qualcuno l'aveva presa talmente tanto da farle sfuggire che era una shinigami e non era giusto tradire. Odiava il fatto che avesse sbagliato a tal punto che incominciò ad odiare se stessa per quelle stupide lacrime che le scendevano.

***

Intanto, al palazzo, Mary era abbastanza preoccupata. Grell non si faceva vedere da giorni e lei si sentiva abbastanza trascurata. Sembrava quasi che la evitasse e che passasse più tempo con Alissa che con lei e la cosa la turbava parecchio.

Mary:Sapete che fine ha fatto Grell?

Domandò non vedendolo da più di un mese.

Scarlett:Pare che non si faccia vedere da giorni.
Paige:Sarà sicuramente andato a spassarsela con qualcuno.
Ronald:Veramente, ultimamente era sempre insieme ad Alissa. Forse avrà avuto qualche incarico con lei.

Ipotizzò notando il comportamento strano nello shinigami. Mary non sopportava quella situazione e avere la conferma da Ronald non la rendeva di certo tranquilla.

Fire:Noi andiamo, tu non vieni?

Chiese vedendola preoccupata e che non usciva dalla stanza insieme a loro.

Mary:No, andate pure. Ho molto lavoro ancora da fare.
Fire:Ok, non stancarti troppo.

Raccomandò uscendo dalla stanza. La ragazza, vedendosi sola, si andò verso la sua scrivania. Ormai era sera e fingere di avere altro lavoro da fare, quando in realtà stava male e voleva stare da sola, era più che ovvio. Mary si avvicinò alla scrivania per sedersi, quando ad un tratto trovò, su quella sedia, una strana scatola con un biglietto vicino.

Mary:Ma è di Grell.

Disse prendendo il biglietto e vedendo che era da parte sua. Incuriosita, aprì la scatola trovando la giacca rossa e una lunga treccia rossa fatta con i suoi capelli.

Mary:Che significa?
Grell:E'...la mia scelta.

Rivelò facendola voltare verso di lui che era nascosto nell'ombra e nel buio più totale che non mostrava il suo volto e il suo nuovo aspetto.

Mary:Da quanto tempo sei lì.
Grell:Da un bel pò.
Mary:In che senso è la tua scelta?

Domandò confusa riguardando la scatola.

Grell:Qualche mese fa, mi hai detto di scegliere te o il mio aspetto e lì c'è la mia scelta, o meglio... alla cosa che riesco a rinunciare.
Mary:Q-questo vuol dire che...

Balbettò sorpresa alzando il volto verso di lui che era ancora nascosto e non aveva il coraggio di farsi vedere.

Grell:Ti prego, non ridere. So di essere orrendo. Per questo non volevo farmi vedere così.

Affermò facendosi anima e coraggio, avanzando nell'ombra verso la luce, mostrando il suo nuovo aspetto completamente maschile.


Con i capelli corti e senza giacca era un vero uomo. Si tolse il nastro dal collo dandoglielo alla ragazza dicendole:

Grell:Scusa. Ho dimenticato di mettere questo lì dentro.

Davanti a quel gesto, Mary non riuscì a fare almeno di saltargli addosso con le lacrime agli occhi e incominciarlo a baciare. Tutto si sarebbe aspettata tranne questo. Aveva creduto che Grell la evitasse perchè non ne voleva più sapere di lei e aveva dirizzato le sue forze su di Alissa e, invece, aveva architettato tutto quello per dirle cosa provava realmente. Era ormai notte fonda e non c'era nessuno in dipartimento apparte loro due. Quel bacio li trascinò talmente che la voglio di volersi incominciò a farsi sentire. Grell prese Mary in braccio, mentre la baciava e la trascinò sulla scrivania. 

Mary:Che fai?
Grell:Sta zitta e fammi fare.

Disse iniziandola a spogliare e a farlo con lei.

***

Intanto, il piano di Theodore procedeva talmente bene che, il giorno dopo, l'amo di cui parlava Ash aveva abboccato e non poco.

Grey:Cosa?!

Urlò Charles Grey leggendo una lettera anonima che aveva trovato sul suo comodino. Le parole di quella lettera l'avevano talmente colpito che incominciò ad arrabbiarsi e non poco.

Grey:Non può passarla liscia così. 

Continuò avanzando alterato e andando nelle stanze reali senza neanche vestirsi decentemente. In quella lettera c'era scritto che nella famiglia Phantomhive c'era una persona che utilizzava la stregoneria e colei di quella famiglia che l'utilizzava era proprio Rita. In quella lettera, inoltre, si supponeva che la utilizzasse nelle notti di luna piena per accalappiare uomini e prendere denaro per poi legarli al letto per sacrificarli ai demoni e al male. Ripensando a tutto l'accaduto,  Grey decise che non poteva permettersi di farla passare liscia a quella ragazza, avendo così un mandato di cattura e di esecuzione della ragazza dalla regina in persona. In poco tempo si ritrovarono davanti alla residenza Phantomhive dove ad aprirli vi fu Sebastian.

Sebastian:Padroncino?

Chiamò vedendo Ciel scendere le scale.

Ciel:Come mai questa visita improvvisa?
Grey:Abbiamo un mandato.

Informò Grey facendosi guardare storto da Ben, versione ribelle, che era in cima alle scale.

Ben:Quel tipo non mi piace per niente.
Kath:Che succede?
Sunny:Non affacciarti. Potrebbero vederti.

Vedendo i ragazzi sulle scale, Lily scese domandando cosa stesse succedendo, sopratutto vedendo la lettera della regina tra le mani di Ciel e il ragazzo che diventava sempre più incredulo.

Ciel:E' assurdo. La nostra famiglia non fa nulla di questo.
Grey:Mi spiace, ma la vostra cara sorella ha fatto proprio questo. Sfortunatamente si è imbattuta in me e posso testimoniare che ha commesso proprio questi reati. Inoltre ha falsato il suo nome da Rita Phantomhive a Rita Durless Barnett, il che è un altro reato che si aggiunge alla lista. E poi, essendo il cane da guardia della regina, dovreste sapere bene che lei ha paura della sua incolumità e vostra sorella è proprio una minaccia per la popolazione e anche per sua maestà.

Rivelò facendo preoccupare tutti.

Sunny:Cosa? Ma...Rita non ha fatto nulla di tutto questo.
Kath:Infatti. Lei è sempre buona.
Ben:Signore, vi prego. E' assurdo. Solo perchè vi ha scaricato non vuol dire che sia un reato.

Disse scendendo le scale e avvicinandosi a Ciel.

Ciel:Veramente, il mandato dice che pratica arti di stregoneria ed è una ladra professionista.
Grey:Il che spiegherebbe tutte le vostre ricchezze.
Ben:Che diamine dice? 
Ciel:Mia sorella non è una ladra, ne tantomeno una strega.
Rita:Wow, essere etichettata per una persona così poco virile, mi rende davvero disgustata.

Interruppe entrando in sala insieme a Snake e Pluto.

Snake:E' assurdo, dice Wilde.
Pluto:Lei non è nulla del genere.
Grey:Comunque sia, la regina vuole che vi elimini con le mie stesse mani!

Replicò sguainando la spada sulla ragazza che si scansò allontanandosi rapidamente dal ragazzo alla ricerca di una spada o qualsiasi altra cosa per difendersi.

Ben:Non è carino prendersela con una signora, sopratutto se disarmata.

Affermò Ben bloccando l'attacco di Grey con la spada che utilizzava sempre la ragazza.

Rita:Ehi! Quella è mia!
Ben:Si, si. Intanto se non l'avessi presa io, tu saresti nella merda.
Rita:Certo. Che altro vuoi? Un applauso?
Ben:E' affascinante il vostro modo di disprezzarmi anche quando tento di salvarvi la vita.
Rita:Anche se sono una donna so benissimo difendermi da me!

Urlò afferrando la spada dalle mani di Benjamin e battendosi con Grey al posto suo.

Grey:Diamine! Siete davvero abile per essere una donna.
Rita:Sono molto di più!

Disse colpendo contro la spada del ragazzo, ma purtroppo la fortuna non era dalla sua parte. Dietro di lei la finestra fu rotta scaraventando Grey che era dinanzi a lei per aria. Colui che entrò dalla finestra fu Theodore che prese la ragazza da dietro tappandole la bocca con la mano.

Theodore:Finalmente ti ho trovata.
Ben:Lasciala andare!

Sbaritò Ben vedendo tra le grinfie di Theodore.

Theodore:Oh... ma tu guarda. C'è anche Ben. Allora era qui che ti eri nascosto.
Ben:Bastardo! Ti ho detto di lasciarla andare!

Esclamò correndo verso Theodore, ma il demone si scansò ritrovandosi dall'altro lato della stanza insieme alla ragazza.

Ben:Maledetto!!
Pluto:Lasciala!

Urlò Pluto cercando di salvarla, ma nuovamente Theodore evitò l'attacco incominciando a ridersela.

Theodore:Mmm...credo proprio di no. Non posso lasciarmela sfuggire. Rovinerebbe i piani... e poi...credo che questo ti faccia cambiare idea sull'unirti a me.

Informò mentre vedeva Ben correre contro di lui insieme a Pluto. Con una mossa, Theodore si nascose nel suo mantello, che portava sempre quando usciva, sparendo insieme alla ragazza e lasciando tutti con il fiato sospeso.

Ben:Maledizione!

Sbraitò dando un pugno al pavimento.

***

Intanto, Arthur e  Simon erano alla ricerca di Sangdoll, ormai scomparsa dalla circolazione. Nessuno dei due riusciva a capire come avesse fatto a sfuggire dalle loro mani, l'unica cosa che sapevano era che dovevanoo trovarla, così come dovevano trovare Cordelia per avere nuovamente colei che forgiava le loro ragnatele indistruttibili sui shinigami.

Arthur:Abbiamo cercato in lungo e in largo. Non pensi sia meglio andare a divertirsi un pò con qualcuno? Mi sto annoiando a cercare quella dannata donna.
Simon:Piantala! Lo sai bene che se non la troviamo Theodore ci ammazza. Anche Alois è sulle sue traccie con quei tre bastardi dei gemelli. Non possiamo rinunciare ora.

Spiegò sinteticamente Simon continuando le ricerche. Purtroppo non trovarono nulla e si ritrovarono a camminare in un cimitero dove ebbero un incontro con una shinigami di nostra conoscenza.

Al:Ma tu guarda. Oggi mi sa che è la mia giornata fortunata.

Disse Alissa appena li vide con ancora la falce intrinsa di sangue.

Simon:Non credo che ti convenga. Siamo due contro uno.
Al:Sai quanto me ne frega! Oggi ho solo voglia di decapitare voi schifosi demoni.
Arthur:A quanto pare hai avuto una giornata storta.
Al:Molto più che storta.
Simon:Allora ne possiamo parlare. Dopotutto anche noi stiamo avendo il nostro periodo per niente fiorito.

Affermò cercando di accattivarsela.

Al:Ma davvero? Cos'è? Spears vi ha rotto il culo per caso?
Simon:Credimi, ci sono cose peggiori di Spears.

Informò facendo abbassare la guardia alla shinigami.

Al:Ma davvero?
Arthur:Stiamo cercando una nostra prigioniera, ma non la troviamo. E poi, sinceramente, sono stanco di combattere contro gli shinigami. E' stato bello per un pò, ma poi ad un certo punto la cosa stanca.

Continuò Arthur sedendosi a terra vicino alla recinzione del cimitero.

Simon:Già, e come se non bastasse non possiamo tornare nel covo finchè non l'abbiamo trovata.
Arthur:Ormai sono passati tre mesi. Chissà che fine avrà fatto.
Simon:Piuttosto, tu che giornataccia hai avuto che sei così nervosa? 

Domandò lasciando la shinigami un pò incredula della cosa.

Al:Beh.... il ragazzo che mi piaceva... si è fatto uscire che voleva dichiararsi ad un'altra. Ma vi rendete conto?
Simon:Ne so qualcosa.
Arthur:I ragazzi sono davvero strani.
Simon:Ce l'hanno nel cromosoma Y la stranezza.

E mentre Alissa sentiva di potersi fidare stranamente di quei due, per loro non era affatto così. Infatti, entrambi avevano inscenato quella falsa solamente per catturarla. Come? Beh... avevano notato che non erano soli. Infatti, i tre gemelli Thompson, Timber e Cantebury erano dietro alla shinigami che, abbassando la guardia, i tre la catturarono in una sola mossa, dandole un colpo dietro alla testa, facendola svenire. Inoltre i tre non erano da soli.

Alois:Molto astuta, mia cara.
Simon:Trovato nulla?
Alois:A quanto pare Cordelia sembra essere dai Phantomhive. Abbiamo trovato un pezzo del suo vestito nei pressi della residenza. Per quanto riguarda Sangdoll, non ho la più pallida idea di dove si sia cacciata. Tu? Hai scoperto qualcosa?
Simon:No. Sembra sparita nel nulla. 
Arthur:Fortuna che abbiamo trovato la shinigami, se no Theodore ci avrebbe ammazzato.

Informò Arthur preoccupato.

Alois:Ho saputo che Claude e Hannah stanno sulle traccie del corpo di Shizuka.
Simon:Con tutto il rispetto, ma credo sia difficile trovarlo così. Credo che dovremo aspettare Helen per saperne di più.
Alois:Concordo. Torniamo al covo e portiamo la notizia a Theo prima che perda la pazienza.

Disse avanzando verso il covo.

***

Intanto, Alyss stava passando per la residenza Phantomhive quando vide un putiferio. Vetri rotti, Grey che sbraitava e Sebastian che cercava di calmare le persone presenti nell'abitazione.

Sebastian:Vi prego, calmatevi.
Ciel:Già, dobbiamo trovare un piano per ciò che è successo.
Grey:Io non voglio averci niente a che fare. Me ne vado.

Affermò avanzando fuori dalla residenza, mentre Alyss entrava dentro.

Kath:Che intendeva quel tipo quando ha detto che Ben doveva cambiare idea?
Pluto:Bau, bau, bau!

Abbagliò Pluto rendendosi conto che Rita era ormai lontana da lui e così aveva perso la voce.

Ben:Mi spiace, va bene! Ma quel tipo voleva che entrassi nel suo piano, ovvero distruggere gli shinigami. Purtroppo non era l'unica cosa visto che oltre a distruggere loro avremo dovuto distruggere anche i Phantomhive, va bene?

Informò Ben alterato cercando un modo per liberare Rita.

Alyss:Ehm...scusate? Cos'è successo?

Domandò avvicinandosi a Lily.

Lily:Alyss, purtroppo non è il momento. Rita è stata rapita.
Alyss:Davvero? Potrebbe essere stato lo stesso uomo che ha rapito Helen qualche mese fa.
Lily:Ma che dici?

Chiese sentendo della scomparsa di Helen.

Alyss:Helen era una mia compagna. Era venuta a vivere insieme a me e al visconte, quando un giorno un uomo comparve di fianco a lei prendendola e portandola via. Ho chiamato anche la polizia, ma non hanno ancora trovato nulla su di lei.

Rivelò Alyss lasciando perplessa Lily.

Lily:Potrebbe essere che sia la stessa persona. O almeno siano collegate.
Sebastian:Com'era il tipo che l'ha rapita?
Alyss:Aveva i capelli neri, poi non so. Era vestito come un maggiordomo. Non saprei.
Ben:Claude.

Pronunciò il nome di chi aveva rapito Helen.

Sunny:Claude?
Ben:Lui faceva parte del piano. Sapevo che Theodore avrebbe attaccato presto la residenza, ma non sapevo che l'avrebbe fatto di persona.
Sebastian:Quindi sapete chi fa parte del gruppo di rapitori.
Cordelia:Sono tutti demoni o mezzi demoni.

Interruppe Cordelia uscendo dalla residenza insieme ad Alexandra.

Ciel:Ne sei sicura?
Cordelia:Mi hanno utilizzata per creare delle ragnatele indistruttibili. Quindi so come agiscono. Purtroppo non so il loro covo. 
Alexandra:Theodore è astuto. 
Sebastian:Alexandra? Lo conosci?

La ragazza annuì alzando lo sguardo verso di lui rivelandogli ciò che tutti erano all'oscuro.

Alexandra:Ricordi quando sono venuta alla residenza Phantomhive? Ti dissi che mio fratello era stato rapito e i miei assassinati da una donna. 
Sebastian:Si, mi ricordo.
Alexandra:Ho scoperto che... che quella donna lavora per Theodore.
Cordelia:Quella donna era Hannah. Dico bene?

Alexandra scosse la testa per dire di no.

Alexandra:Non so il suo nome. Non so neanche se sia davvero una donna o no. E' abbastanza confusa la mia mente.
Sebastian:Capisco.
Ciel:Beh...perchè non ci mettiamo a cercare un modo per liberarli.
Ben:Un modo c'è, ma è quello che non voglio fare.

Disse voltandosi verso gli altri sapendo che l'unica soluzione per salvare Rita era proprio lui.

***

Intanto, Scarlett e James erano in città per la raccolta delle anime. Tutto procedeva tranquillamente e tra una chiacchiera e un'altra Scarlett scoprì della gravidanza di Monika.

Scarlett:Dici sul serio?
James:Si. Pare che Spears non l'abbia presa bene. Anche perchè non era uno shinigami, ma un mezzosangue.
Scarlett:Un mezzosangue?
James:Già. Frutto dell'incesto tra uno shinigami e un parassita. Ti rendi conto? Un vero schifo.

In quel momento Scarlett si fermò incredula, mentre il ragazzo continuava a camminare per poi notare che la ragazza si era fermata. Quel suo sguardo sorpreso si trasformò in un sorriso spaventoso che mise i brividi persino a James.

Scarlett:Si!! E' la mia occasione! Finalmente Spears mi rivaluterà.

Poi intuì di essere osservata da James e di aver parlato ad alta voce fingendo di non aver detto nulla.

Scarlett:Che c'è? Qualche problema?
James:Davvero credi che non abbia sentito e non sappia della tua cotta per Spears?
Scarlett:Ma dai! Non è così evidente.
James:Certo che sei davvero testarda. Ah... ma lo vuoi capire o no che lui non ti vede neanche. 

In quel momento l'entusiasmo della ragazza si fermò per poi voltarsi verso il ragazzo arrabbiata e decisa.

Scarlett:Lui mi vede e mi vedrà come io vedo lui. Hai capito?

E mentre questa si allontanava da lui, il ragazzo pronunciò qualcosa che lasciò Scarlett incredula, ovvero disse:

James:Tsk...invece di vedere una talpa come lui ed essere cieca, dovresti guardarti un pò intorno visto che ci sono ben altri che ti guardano e tu non te ne accorgi neanche!

La ragazza si fermò voltandosi lentamente verso di lui che arrossì e se ne andò dalla parte opposta alla ragazza.

Scarlett:Ma...che...?

Si chiese dubbiosa non capendo lo strano comportamento del ragazzo.

***

Intanto, nel covo di Theodore, Rita era stata sbattuta in cella.

Rita:Lasciami andare!
Theodore:E permettere di rovinare nuovamente i piani? Certo che no!
Rita:Rovinarti i piani? Ma di che diamine stai parlando?
Miki:Per colpa tua Ciel adesso è felice. Invece avrebbe dovuto essere tanto triste e vulnerabile.

Informò Miki avvicinandosi alla cella dov'era Rita.

Rita:Cosa?
Ansel:La tristezza e il vuoto l'avrebbe trovata solo quando avrebbe ucciso sua sorella. Invece, per colpa tua, quello non è mai accaduto.
Rita:Tsk...non sono mica un Dio? Che diamine! Sono una persona normale e quella era anche mia sorella. Sapete quanto tempo l'ho cercata?
Theodore:Oh...ma non mi dire. Quindi tu non sai che le tue azioni hanno dei comportamenti molto significativi.

Disse prendendo il volto della ragazza tra le mani.

Theodore:Senti un pò, posso lasciarti anche libera, ma devi stare al mio piano. Dopotutto sei anche tu un demone o sbaglio?

Chiese notando il simbolo dell'appartenenza sulla mano della ragazza e capendo che fosse una di loro.

Rita:Come fai a sapere tutte queste cose?
Theodore:Facciamo così, ti lascerò qui per una notte e poi decidi se stare dalla mia parte o stare contro di me. Ovviamente se starai contro di me, la cosa non andrà per nulla bene, visto che la sofferenza ti divorerà.
Rita:Non potrà mai divorarmi nuovamente visto che ormai non ho più nulla da perdere.

Theodore e gli altri demoni si allontanarono da lei e la ragazza subito si mise all'opera per tentar di forzare le sbarre, ma nulla. Quella cella sembrava essere fatta apposta per i demoni, inoltre era anche lontana dalle altre celle sparse nel covo. Improvvisamente sentì un lamento provenire nel buio pesto infondo alla cella. 

Rita:Chi c'è lì?

Domandò avanzando verso il lamento che aveva udito. Cosa l'aspetterà? Monika riuscirà a risolvere le cose con Spears? Come si comporteranno gli shinigami sapendo che Alissa è stata rapita e vedendo Kia nuovamente a lavoro?Scopritelo nel prossimo capitolo!





***



Angolo autrice.


Ciao, ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. 

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno partecipato. In particolare a...:
_MikyCullen_ = Sunny
Zantenstuken = Paige&Jeff
NikkyP = Lily/Emily
ITreMoschettieri=Manu&Kia
Gotich_Shinigami=Rosy
Youtuber_Shinigami=Mary
Tensi=Monika&Andromeda
Darkblue_moon=Scarlett&James
TheodoreDaisuke=Theodore&Raphael
Overdose_Nour=Sangdoll
Ahilay=Alyss
Suyka99=Fire
666_Hope_666=Michela/Miki&Ansel
_TaylorMomsen_=Alexandra/Alex
_Dark_Fallen_Angel=Benjamin/Ben
BloodyGothicOlly=Cordelia
Aki_and_Ami=Arthur&Simon
_Fable_666=Kathryn/Kath
Anime e co=Alissa/Al
Fiore velenoso 51=Helen

&....

*Rullo di tamburi*
ME! Infatti ho partecipato anche io con Rita.
Spero che sia di vostro gradimento.
Ok, ragazzi. Che ne pensate? Vi ho lasciato incuriositi?
Ho soddisfatto le vostre aspettative sugli eventi della storia, vi ho sorpresi ancora di più oppure no? Fatemi sapere che ne pensate e scusate per il ritardo della pubblicazione del capitolo. Purtroppo tra università e lavoro ho sempre meno tempo per scrivere, ma non preoccupatevi, in un modo o nell'altro comunque continuerò quella interattiva fino alla fine. ^^

Alla prossima Baci.

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Capitolo 28
*** Fuori storia 7 - Quando un anima corrompe... ***


Fuori Storia 7 - Quando un anima corrompe...

.


Di certo Simon non era come la conosciamo ora, difatti era tutt'altro. C'è stato un tempo che la ragazza era sempre felice e spensierata, un tempo dove la ragazza non era altro che una semplice fanciulla nata da una famiglia povera, ma felice. Aveva molti amici con se e non era per niente fredda ed egoista come ora. Ma, allora, com'è diventata così?



Tutto accadde in una sera. La madre e il padre di Simon erano seduti vicino al caldo fuoco del camino quando il padre le confidò che voleva cambiare attività all'interno della bottega dove era suo solito lavorare.
"Perchè voi cambiare attività? Lo sai che astento arriviamo a fine mese."Protestò la madre della ragazza, mentre questa rientrava sentendo la discussione.
"Beh... potrebbe essere la nostra fortuna. Ho saputo che ci sono molti nobili a cui piace l'oppio. Infatti anche un mio amico ha aperto quest'attività e ha detto che sta avendo ottimi frutti." Spiegò l'uomo alla moglie che era ancora titurbante della cosa.
"Che succede?"Domandò curiosa Simon posando il cappotto stropicciato e rovinato sulla sedia, per poi avvicinarsi ai genitori.
"Niente. Tuo padre vuole cambiare attività."Sintetizzò la madre ritornando a girare la pentola che era sul fuoco.
"Ma perchè?"Continuò a chiedere la ragazza non capendone il motivo.

Il padre incominciò a sospirare per poi rivelargli la triste realtà:"Perchè purtroppo nessuno riesce a prendere il pane, mia cara. I soldi sono pochi e nessuno nella zona riesce a comprare più di un pezzo misero. Avevo pensato di vendere del vino, cioè di allagare l'attività, ma tua madre è contraria."
"Beh...allora fallo. Sicuramente ci saranno più gente nella bottega, dico bene, mamma?"
"Non lo so, cara. Questa storia non mi piace. Ho sentito che molti uomini hanno preso un brutto vizio stando a contatto con l'oppio."Confessò preoccupata la madre prendendo la pentola dal fuoco e mettendola sul tavolo.
"Ma questo non accadrà a papà. Dico bene? Dopotutto è anche astemio, come può incominciare a fare qualcosa che neanche gli piace?" Disse la ragazza con un fare ottimista. 

Infatti l'uomo incominciò a produrre vino e oppio come si era promesso di fare e la cosa andava a gonfie vele. La dea bendata sorrise finalmente alla sua famiglia e il padre rimase astemio per un bel pò di tempo, finchè un nobile non lo invitò al palazzo come suo ospite per firmare un contratto dove sarebbe stato il suo fornitore personale di vini e oppio. Sfortunatamente alla cena, il nobile volle fargli assaggiare il suo vino e lui fu costretto a berlo poichè il nobile incominciava a sospettare che quella bevanda fosse avvelenata. 

In poco tempo il padre incominciò ad arricchiersi grazie alla bottega di vino e oppio che aveva aperto, ma quell'assaggio di quel vino dato al nobile gli fu letale. Poco a poco incominciò ad ubriacarsi. Quel nettare così dolce per il padre non fu lo stesso per Simon che, vedendolo rientrare in quello stato, incominciò a protestare.
"Papà, ma cosa stai combinando? Non ti riconosco più!"
"Sta zitta, mocciosa!"Urlò il padre dandole un ceffone così forte da buttarla a terra. La madre, vedendo la scena, decise di dividerlo dalla figlia portandolo a letto.
I giorni passavano e il vizio del padre verso l'alcool era sempre più forte. Divenne una vera e propria droga per lui e la cosa a Simon non andava per niente, anche perchè era costretta ad essere picchiata e sentire le urla che veniva violentata ogni qual volta quell'uomo tornava. Un giorno, la madre non stava molto bene e il padre si ritirò nuovamente ubriaco fradicio andando diritto dalla figlia a dargliene di santa ragione.

"Papà, lasciami! Così mi fai male!"Sbraitava la ragazza con le lacrime agli occhi. La madre si mise di mezzo, ma essendo debole fu scaraventata dal marito a terra sbattendo la testa. Davanti a quella scena Simon non riusciva a reggere la tensione. Poco dopo, il padre violentò la moglie recandole gravi danni davanti alla figlia che, vedendo la madre che non batteva ormai cigliò, incominciò a correre via, urlando, con le lacrime agli occhi.

In quel preciso istante, Arthur era alla ricerca di un'altra anima. Anche lui, come il padre della ragazza, aveva il suo vizietto ovvero essere un vero e proprio casinista. Amava creare scompiglio per poi prendere le anime tormentate  e la cosa andò a peggiorare volendone sempre più. Ogni anima era preziosa per lui. Aveva sempre fame e fretta di avere un'altra anima dinanzi a lui. Fortuna volle che passò Simon proprio di fianco a lui. Le lacrime della ragazza profumavano della sua anima. Era folle e tormentata, vogliosa di vendetta e di cambiare tutto. Il demone la fermò prendendola per il braccio. La ragazza si voltò incrociando il suo sguardo. In quel momento, nel cuore del demone, qualcosa passò, ma nessuno sa che cosa. Sentiva una strana sensazione di tenerezza verso quella fanciulla che neanche lui riusciva a spiegarsi.

"Ehi, cosa ti è capitato?"Domandò e la ragazza incominciò a confessare il tutto sentendo che la persona che si ritrovava davanti era diversa dalle altre che aveva conosciuto fino a quel momento.
"Mio padre... non è più mio padre. Non lo sopporto. Voglio cambiare vita, voglio che lui non sia qui. Voglio vedere tutti morti! Tutti!"Sbraitò con le lacrime agli occhi e Arthur le asciugò quella lacrima sul viso.
"Beh...se vuoi cambiare vita, hai trovato l'uomo migliore per fartela cambiare."Le sussurrò facendo spalancare gli occhi alla ragazza.

"Dici sul serio?"
"Certo, dopotutto sono il più grande!"Affermò sorridendo per poi aggiungere:"Tutto quello che dobbiamo fare è un accordo."
"Un accordo?"Chiese perplessa non capendo il senso dell'accordo.
"Tu mi darai la tua anima alla tua morte ed io obedirò ai tuoi ordini rendendoti ricca e senza oppositori. Che ne dici? Ci stai?"
La ragazza ci pensò un pò per poi contrabbattere:"E dopo? Che farai? Prenderai la mia anima appena avrò i soldi? Mi spiace. La miaa anima la darò alla mia morte, ma tu oltre a quello che mi hai chiesto, dovrai essere il mio servitore a vita, ma la tua di vita."

Il demone, sentendo la proposta, sorrise per poi annuire. Simon, così, decise di firmare l'accordo con quel demone facendosi stampare il sigillo del patto dietro alla nuca e dando così il nome di Arthur a quel demone. Il primo passo per arricchiersi e non avere più ostacoli fu proprio quello di ammazzare il padre dove Arthur prese anche la sua anima cibandosene, inoltre avrebbe avuto tutte le eredità. In poco tempo riuscì a salire di grado diventando talmente ricca che incominciò ad organizzare ricevimenti. Proprio in uno di quei ricevimenti incontro Alois.



"Davvero notevole. Ho saputo che una semplice campagnola sgualdrinata era riuscita a mettere su un palazzo e mi chiedevo come mai."Punzecchiò il ragazzo avvicinandosi a Simon insieme a Claude e Hannah. La ragazza incominciò a scrutarlo per poi intuire chi fosse e sorridendo ribattè:"Voi dovete essere quell'orfanello salito. Aspetta. Come si chiamava? Ah..si. Alois Trancy, dico bene?"
Il ragazzo sorrise compiaciuto dal comportamento della ragazza. Incominciò a squadrarla da capo a piede intuendo che erano fatti della stessa pasta.
"Credo che noi andremo davvero molto d'accordo, signorina."Disse porgendole la mano.
"Non so perchè, ma lo credo anch'io."Rispose sorridendo e afferrando quella mano amica e iniziando così un rapporto abbastanza contorto con Alois. Quel rapporto era strano e non poco visto che era una specie di relazione tira e molla tra amici-nemici. 



Era difficile da capire e da credere, ma entrambi sapevano che, nel profondo, erano uguali. Infatti, proprio grazie ad Alois, Simon imparò tante cose e condivise molte passioni, tra cui anche quella di torturare le persone. Ovviamente, la cosa non andava molto a genio ad Arthur e per farsi notare, molte volte si è fatto vedere con altre ragazze dalla sua padroncina per farla ingelosire, ma anche se la cosa non andava a Simon ed era molto legata ad Arthur, era molto calma e la cosa torturava il demone visto che non percepiva cosa avesse nella mente.
Il tempo con Alois l'ha resa egoista e sadica, fredda e meschina, proprio come la conosciamo oggi, ma ha ancora una parte indelebile dentro, ovvero il ricordo del padre che continua a torturarla fino all'eternità ed ogni notte ancora affiora quel ricordo tanto orribile alla ragazza.






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Angolo autrice.

Ciao ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi abbia chiarito un pò di cose su questi personaggi. Fatemi sapere.
Alla prossima ^^

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Capitolo 29
*** Capitolo 21 ***


Capitolo 21.


Rita:Lasciami andare!

Urlò la ragazza vedendosi sbattuta in cella da Theodore che non tardò a risponderle:

Theodore:E permettere di rovinare nuovamente i piani? Certo che no!
Rita:Rovinarti i piani? Ma di che diamine stai parlando?
Miki:Per colpa tua Ciel adesso è felice. Invece avrebbe dovuto essere tanto triste e vulnerabile.

Informò Miki avvicinandosi alla cella dov'era Rita.

Rita:Cosa?
Ansel:La tristezza e il vuoto l'avrebbe trovata solo quando avrebbe ucciso sua sorella. Invece, per colpa tua, quello non è mai accaduto.
Rita:Tsk...non sono mica un Dio? Che diamine! Sono una persona normale e quella era anche mia sorella. Sapete quanto tempo l'ho cercata?
Theodore:Oh...ma non mi dire. Quindi tu non sai che le tue azioni hanno dei comportamenti molto significativi.

Disse prendendo il volto della ragazza tra le mani.

Theodore:Senti un pò, posso lasciarti anche libera, ma devi stare al mio piano. Dopotutto sei anche tu un demone o sbaglio?

Chiese notando il simbolo dell'appartenenza sulla mano della ragazza e capendo che fosse una di loro.

Rita:Come fai a sapere tutte queste cose?
Theodore:Facciamo così, ti lascerò qui per una notte e poi decidi se stare dalla mia parte o stare contro di me. Ovviamente se fossi contro di me, la cosa non andrà per nulla bene, visto che la sofferenza ti divorerà.
Rita:Non potrà mai divorarmi nuovamente visto che ormai non ho più nulla da perdere.

Theodore e gli altri demoni si allontanarono da lei e la ragazza subito si mise all'opera per tentar di forzare le sbarre, ma nulla. Quella cella sembrava essere fatta apposta per i demoni, inoltre era anche lontana dalle altre celle sparse nel covo. Rita intuì subito che anche se fossero venuti a cercarla, non l'avrebbero mai trovata, ne tantomeno sentita. Quella cella era piena di simboli anti-demoni sparsi ovunque e la ragazza incominciò ad analizzare la situazione cercando una via di fuga. Improvvisamente sentì un lamento provenire nel buio pesto infondo alla cella. 

Rita:Chi c'è lì?

Domandò avanzando verso il lamento che aveva udito aspettandosi il peggio, invece si ritrovò davanti ad un ragazzo addolorante. Aveva un viso familiare e Rita non ci mise molto a capire a chi assomigliasse.

Rita:Ma.... è identico ad Alex.

Disse notando la straordinaria somiglianza tra lui e la ragazza. Infatti, lui non era altro che Erik, il fratello gemello di Alexandra. Aveva capelli biondi e ricci spettinati corti, occhi eterocromi, uno azzurro, l'altro nero dell'esatto contrario della sorella. Aveva una bellezza androgena, tanto che assomigliava molto ad una ragazza pur non essendolo. Era alto poco più di Alexandra, cioè circa 1.70, fisico gracile, dovuto probabilmente alla mancanza di cibo.  Risultava essere abbastanza debole e Rita non riusciva a capirne il motivo, dopotutto essendo un mezzo demone la mancanza di cibo non doveva nemmeno sentirla. Avvicinandosi di più, però, si rese conto che il ragazzo aveva un altro problema ben più grave. Aveva un sigillo sulle braccia che risucchiava tutte le sue energie e per questo sembrava quasi in fin di vita. Senza perdersi in chiacchiere, Rita strappò via i sigilli dal ragazzo aiutandolo così a riprendersi.

Rita:Ehi, come ti senti?

Domandò facendolo alzare gli occhi verso di lei.

Erik:Chi sei? Perchè mi hai liberato?
Rita:Sono anch'io prigioniera di quei bastardi. Piuttosto... sei il fratello di Alexandra, non è così?

Chiese intuendolo dall'incredibile somiglianza con la ragazza. Erik, appena sentì il nome, spalancò gli occhi e a chiedere di lei. 

***

Intanto, al palazzo shinigami, era tornata Kia con Helen. Purtroppo però nessuno sembrava fidarsi di lei e del fatto che fosse tornata in sè. Le due si diressero nell'ufficio di Spears insieme a Manu che incominciò a spiegare la situazione a quest'ultimo lasciandolo incredulo.

William:E così sei scappata dai demoni e hai salvato una shinigami.
Helen:Si, signore. So che può sembrarvi assurdo, ma è così. 
Kia:Hanno creduto fosse una di loro pensando che fosse un demone.

Spiegò sinteticamente la ragazza, ricordando quei pochi ricordi confusi inniettati da Ash, innervosendo Spears. Vedere un mezzosangue lo irritava parecchio già prima, ma in quel momento, con tutto quello che aveva passato e la gravidanza di Monika che aveva dato alla luce proprio un mezzosangue lo stordiva e non poco.

William:Così sei una di loro. Una di quei sporchi demoni.

Helen, sapendo del tranello che gli aveva giocato Paolo, sorrise rispondendo:

Helen:No, signore. Se potessi togliere il mio sangue demone dalle vene, lo farei sedutastante. Ho sempre pensato di essere una mezzosangue umana-shinigami e mai avrei creduto di far parte di quel gruppo orrido di persone. Non a caso ho ucciso mio padre, sporco demone, per avermi mentito e farmi essere ciò che sono.

Mentì lasciando Spears confuso della cosa, ma anche molto compiaciuto. Dopotutto, aveva pur sempre liberato un suo sottoposto e non poteva non ricompensarla.

William:Molto bene. Verrai affidata a Manu per questo periodo di prova. Se andrà tutto bene, sarai dei nostri.
Helen:Vi ringrazio, signore.

Disse chinando il capo e voltandosi verso Manu che era vicino alla porta e la osservava da lontano sospettoso. Dopotutto, chiunque l'avrebbe fatto sapendo che era stata a contatto con dei demoni senza nemmeno provocarle un semplice graffio. I due uscirono dalla porta, mentre Manu continuava a scrutarla e a pensare cosa fare.

William:E' vero ciò che hai detto? Che quella ragazza ti ha liberata?

Domandò a Kia mentre anche questa stava per uscire dalla porta, fermandola.

Kia:Si, è vero. Ma non posso raccontarvi le dinamiche. Non ricordo ancora nulla per bene. 

Rispose confusa voltandosi verso il suo capo.

William:Non possiamo accettarti così. Sei stata troppo a contatto con quei demoni e per giunta posseduta da una di loro. Va in infermeria e fai tutte le analisi. Dobbiamo accettarci che il tuo corpo sia libero di spie e sigilli.

Informò Spears lasciandola perplessa, ma dopotutto era normale che avrebbe dovuto fare quel processo. Chaman avrebbe potuto lasciare un sigillo di rientrata e quindi possederla nuovamente in qualsiasi momento o utilizzarla come esca per sapere la prossima mossa degli shinigami. Senza fiatare, la ragazza annuì uscendo dall'ufficio e venendo così notata da Monika e da Andromeda che passavano di lì.

Andromeda:Ma quella è...
Monika:Questa storia non mi piace.

E senza aggiungere altro, la ragazza andò diritto nell'ufficio di Spears lasciando fuori la sorella.

Monika:Cos'è questa storia? Che ci fa lei qui?
William:Non hai il diritto di sapere. Sono il tuo capo e di conseguenza faccio ciò che mi pare.
Monika:Sei ancora arrabbiato per quello che è successo, non è così?
William:Tenermi all'oscuro della tua gravidanza non è un comportamento adeguato. Io ti ho sempre spiegato le mie preoccupazioni e i miei problemi e tu? Che hai fatto? Non mi hai neanche detto di questa tua gravidanza.
Monika:Ma io non sapevo di essere incinta.

Cercò di spiegare, ma Spears non voleva sentire ragioni.

William:Comunque sia mi hai tenuto all'oscuro di come stavi. Non parlavi più e questo mi fa pensare che già lo sapessi da molto tempo.
Monika:Anche se lo avessi saputo e te lo avessi detto, cosa sarebbe cambiato? Portavo comunque un parassita in grembo e ti saresti comportato nello stesso e identico modo in cui ti stai comportando ora.

E senza aggiungere altro, la ragazza uscì fuori amareggiata dal comportamento di Spears. Era ovvio. Quel piccolo aveva rotto un legame molto forte e nessuno dei due accettava ciò che avevano fatto l'uno all'altro, ma entrambi nutrivano lo stesso desiderio. Uccidere chi aveva permesso tutto ciò, ovvero Paolo.

***

Intanto Scarlett era abbastanza pensierosa, mentre era in biblioteca e guardava i fascicoli delle prossime anime che avrebbe dovuto raccogliere. La discussione con James l'aveva lasciata perplessa e non poco.

Scarlett:Che diamine gli è preso?

Continuava a chiedersi, mentre Alan e Eric si sedevano accanto a lei.

Alan:Ehi, va tutto bene?
Eric:Già. Cos'è quel muso lungo?
Scarlett:Per caso sapete cos'ha James? 
Alan:Perchè? E' successo qualcosa?

Domandò vedendola pensierosa.

Scarlett:Sapete vero che Monika si è lasciata con Spears?
Eric:Certo. E' il tuo momento di andare alla carica. Non era ciò che volevi.
Scarlett:Si, ma in realtà non so neanche se lo voglio più. 
Eric:Mi sa mi sa che la nostra Scarlett ha perso la testa per qualcun altro.
Scarlett:Ma che diamine dici? Io? Perdere la testa per qualcuno? Ma neanche per sogno! Anzi... sapete che vi dico? Me ne vado!

Esclamò imbarazzata e irritata dall'affermazione dell'amico prendendo le sue cose e andandosene mentre Eric incominciò a ridersela.

Eric:Mi sa che la nostra Scarlett incomincia ad avere le idee confuse.
Alan:Beh... è normale che stando a contatto con una persona prima o poi ci si affeziona.

In quel momento James entrava in biblioteca con il fascicolo delle anime da raccogliere per studiarle e capire meglio la loro dinamica di cattura. Eric, vedendolo entrare e intuendo la situazione, si alzò vedendolo che si sedeva ad un altro tavolo e si allontanò da Alan andando verso James.

Alan:Eric! Dove vai?
Eric:Tu pensa a studiare le anime da catturare. Io vado a divertirmi un po'. 

Rivelò andando poi verso James e sedendosi di fronte a lui.

Eric:Ehi.
James:Che vuoi? Non vedi che sono impegnato?
Eric:Hai sentito di Scarlett? Pare che voglia confessare i suoi sentimenti a Spears.
James:Ed io che ci devo fare?
Eric:Oh...nulla, ma a quanto ne so Spears l'ha già adocchiata. Secondo me tra i due nascerà presto qualcosa.

Irritato, James si alzò di scatto sbattendo le mani sul tavolo e prendendo le sue cose.

Eric:Che c'è? Qualcosa non va?
James:Sei rumoroso. Non riesco a lavorare.

Mentì spudoratamente. Sapere che Scarlett voleva dichiararsi al capo e che il capo la stava guardando, lo ferivano enormemente sopratutto pensando ad un possibile fidanzamento tra i due. Ma la cosa che faceva male di più a James erano quei sentimenti nuovi che non aveva mai provato e non riusciva a gestire, tanto che Eric incominciò a ridersela.

Eric:Diamine! Certo che deve piacerti proprio per comportarti così.
James:Chiudi il becco! Non sono faccende che ti riguardano.

Affermò allontanandosi, mentre Alan si avvicinava ad Eric.

Eric:Non immaginavo avesse questa reazione.  
Alan:Sei davvero infantile.
Eric:Non so perchè, ma intravedo un futuro roseo per quei due.

E mentre Eric fantasticava, Alan gli mise i fascicoli davanti delle anime da raccogliere.

Alan:Invece di pensare a queste sciocchezze, abbiamo del lavoro da fare.

Disse richiamandolo al lavoro.

***

Intanto, Simon e Arthur rientravano nel covo insieme ad Alois e i gemelli portando con loro Alissa.

Theodore:Molto bene.

Affermò vedendo la ragazza che veniva rinchiusa in cella e deprivata delle sue mini-falci a forma di pugnale.

Simon:L'abbiamo trovata mentre eseguivamo gli ordini.
Theodore:Novità sulle nostre ex-prigioniere?
Alois:Cordelia dovrebbe essere nella residenza Phantomhive, per quanto riguarda Sangdoll, non l'abbiamo ancora trovata.
Theodore:Capisco. Dopotutto è un angelo della morte. Potrebbe essere ovunque quella disgraziata.

Affermò con tono stranamente calmo che fece venire i brividi ai due sapendo che quel tono non prometteva nulla di buono.

Theodore:Alois? Simon? Avete un nuovo incarico. Dovete riportarmi Cordelia, ora.
Simon:Certamente. Andiamo Arthur.

Disse la ragazza avanzando con il demone quando fu fermata.

Theodore:Dove credi di andare? Questo compito l'ho assegnato solo a Simon e Alois.
Alois/Simon:Cosa??

Urlarono insieme non sapendo cosa avesse in mente Theodore e sapendo che senza i loro compagni erano entrambi morti.

Theodore:Avete capito bene. Dovete andare da soli.
Alois:Ma è inaccettabile! Noi...
Theodore:Cosa c'è? Non sapete neanche riportare un stupida strega al suo posto? Perchè se fosse così, tu avresti molto da perdere Alois.

Rivelò con un sorrisetto che metteva i brividi. Alois abbassò la testa e non potè far altro che annuire. Dopotutto se si ritrovava in quella situazione era solo perchè Theodore l'aveva costretto. Lui non voleva lottare contro gli shinigami, ma contro Ciel. Purtroppo Theodore aveva preso qualcosa che a lui era prezioso e per questo continuava ad obedire come una marionetta nonostante odiava eseguire gli ordini di quel demone. La stessa cosa valeva per Simon. Lei aveva perso tutta la sua famiglia ed Alois l'aveva accolta mostrandole quel nuovo modo di divertirsi insieme alla sua famiglia nobile composta da demoni servitori e colui che Theodore aveva preso in ostaggio, ovvero Luka, il fratello minore di Alois. Probabilmente vi starete chiedendo come sia possibile una cosa del genere. Dovete sapere che alcuni tipi di demoni possono assorbire solo la parte buona di un anima, ma le parti cattive e intrinse di odio e rancora sono indigesti, infatti quella parte viene rimossa dal loro organismo ridandogliela al proprietario che viene trasformato in demone. Ebbene è successo proprio questo. Luka facendo il patto a quel tempo con Hannah, la sua anima venne divorata, ma non il suo corpo. Infatti, pochi anni dopo, fu riportato in vita dall'espulsione dell'anima nera generata da Hannah trasformandolo in demone, ma Alois è riuscito ad unirsi al fratello solo dopo essere stato trasformato anche lui in demone dalla stessa autrice che ha trasformato il fratello Luka.

Simon:Non temete. Riporteremo Cordelia, anche senza l'aiuto di altri demoni.

Disse la ragazza togliendo l'aria di tensione e trascinando fuori Alois per mettersi a lavoro, mentre Theodore incaricava i tre gemelli a cercare il corpo di Shizuka e Arthur di vegliare sull'ostaggio.


***

Intanto Miki e Ansel camminavano tranquillamente. I due stavano eseguendo gli ordini dati da Theodore, ovvero di buttare il piccolo nel buco dell'inferno per farlo crescere e farlo maturare come un vero demone, quando si ritrovarono davanti a Paolo, Claude e Hannah.

Miki:Come mai da queste parti?
Claude:Stiamo cercando il corpo di Shizuka, ma non abbiamo la ben che minima idea di dove sia.
Hannah:E' tuo figlio Paolo?

Domandò vedendo il piccolo tra le braccia di Miki.

Paolo:E' solo un moccioso. Non ci serve.
Ansel:Theodore ha ordinato di buttarlo nel buco dell'inferno. Per farlo crescere più velocemente.
Hannah:Capisco. Comunque non possiamo tornare a mani vuote. 
Claude:Già, se sapesse che non abbiamo trovato nulla ci ammazzerebbe.
Ansel:Si, ma solo perchè il grande maestro è ritornato al collo e non ha più un corpo.

Schernì irritato dalla situazione.

Miki:Comunque, se vi può interessare, ho visto Andromeda poco distante. Potrebbe esservi utile per rintracciare il corpo o quanto meno ad assemblarlo, visto che non abbiamo neanche la ben che minima idea di come uscirà.

Informò la ragazza ricontinuando a camminare e dando una diritta ai tre che non si persero in chiacchiere e si misero alla ricerca di Andromeda.

***


Intanto, nella residenza Phantomhive Ciel e Sebastian si preparavano per recuperare Rita dalle grinfie di Theodore.

Ben:Mi spiace, ma voi non potete venire.
Kath:No, non se ne parla. Se viene Ciel vengo anch'io.

Protestò sbattendo i piedi a terra come una bambina.

Ben:Non stiamo giocando alle bambole, dolcezza! Qua andiamo in guerra! Sono demoni!
Sebastian:Benjamin ha perfettamente ragione. Sunny, rimani qui con Alyss, Cordelia e Kathryn. Accertati che non escono di qui.
Sunny:Si, tranquillo.

Rassicurò vedendo la situazione tragica, cosa che invece Kathryn non vedeva, o meglio non accettava.

Kath:Niente si, tranquillo! Io voglio stare con Ciel e nessuno mi impedirà di stargli accanto!

Sbraitò attaccandosi al braccio di Ciel.

Ciel:Kath, lasciami. Così mi fai male.
Kath:Non se ne parla!
Lily:Per l'amor di Dio! Staccati dal mio Ciel!

Urlò cercando modo di staccarla, ma non fece altro che far male al suo Ciel.

Ciel:Ragazze! Sebastian! Ti prego, fa qualcosa!

E mentre si avvicinava alle due per staccarle, bussarono alla porta.

Ciel:Chi diamine è adesso?

Alyss si avvicinò alla porta aprendola e facendo entrare i due ospiti inattesi, ovvero Simon e Alois.

Alois:Ma tu guarda, chi non muore si rivede.
Ciel:Che vuoi Alois?
Alois:Volevo mostrare ad una delle mie care amiche, uno dei miei rivali più temibili. Allora, che ne pensi, Simo?
Simon:Simon,  mi chiamo Simon pezzo di imbecille, non Simo!

Sbraitò dandogli un pugno in testa facendogliela toccare dal dolore.

Alois:Ma sei impazzita?
Simon:Tu prova a chiamarmi di nuovo con quel nome e giuro che ti castro.
Lily:Direi che quei due sono fatti l'uno per l'altro.
Ciel:Puoi dirlo forte.

Dissero incominciando a fissare i due che litigavano, mentre Ben, stufo della situazione, usciva dalla residenza per andare da Rita.

Alexandra:Che combini?
Ben:Che domande? Vado a prendere Rita. Se loro hanno tempo da perdere, io non ce l'ho.

Affermò allontanandosi dalla ragazza che rientrava in residenza.

Cordelia:Cos'è questo baccano?

Domandò la strega scendendo le scale sbadigliando essendosi svegliata dal caos che stavano creando. Non appena vide i due, spalancò gli occhi sorpresa capendo di essere stata trovata. Simon e Alois si guardarono in faccia sorridendo l'uno all'altro e percependo cosa volessero fare, Cordelia incominciò a scappare. Simon, con uno slancio, arrivò al piano di sopra della residenza lanciando la spada da scherma ad Alois che l'afferrò in un lampo.

Alois:Ah...già. Dimenticavo di dirvi che sono venuto per sfidarti, mio caro Ciel.
Ciel:Sfidarmi? Tsk...non è proprio il momento ora. Devo trovare mia sorella e non posso pensare a te.
Alois:Chi? La cortigiana? 

Chiese incominciando a deriderlo per poi rivelargli:

Alois:Se è lei che cerchi, sappi che il nostro capo l'ha già presa in ostaggio e se non fa ciò che gli dice si farà davvero tanto male.
Ciel:Allora ci sei tu in tutta questa storia.
Alois:Cosa c'è? Non vuoi ancora batterti?
Ciel:Sebastian? Dammi la spada della scherma. Oggi qualcuno morirà.

Disse facendosi passare la spada ed incominciare così lo scontro, mentre Simon prendeva Cordelia e la legava con le ragnatele che essa stessa aveva forgiato per i demoni.

Sunny:Lasciala stare!

Urlò correndo con Alexandra cercando di aiutarla, ma Simon non aveva affatto intenzione di lasciarsela sfuggire così buttò un fumoggeno.

Sunny:Ma che..?
Alexandra:Maledizione!

Esclamarono tossendo, mentre Simon si dava alla fuga. Vedendo il fumo fuoriuscire dal piano di sopra, Alois intuì ciò che era successo.

Alois:Pardon, Ciel. Ma dovrei proprio andare adesso. Come sapete, non si può lasciare una ragazza da sola.

Informò cacciando un fumoggeno anche lui che gli permise la fuga.

Ciel:Sebastian! Prendilo! 

Ordinò, ma anche Sebastian non riusciva a vedere nulla. Dopotutto era comprensibile visto che erano stati incantati anche quelli per evitare l'inseguimento di demoni e shinigami.

Sunny:State tutti bene?
Ciel:Si.
Lily/Kath:Ciel!!!

Urlò buttandosi entrambe nelle braccia del ragazzo.

Kath:Menomale che stai bene.
Lily:Certo che sta bene.
Sebastian:Ma dov'è finito Benjamin?

Domandò non vedendolo più.

Alexandra:E' uscito prima che succedesse tutto questo casino, ma non so cosa avesse in mente.

Avverte facendo preoccupare tutti.

***

Intanto, Andromeda era andata nella città lì vicino insieme alla sorella per farla calmare un po', ma la cosa non servì molto.

Monika:Ma ti rendi conto? Quel bastardo di Paolo mi ha rovinato la vita! Giuro che se me lo trovo tra le mani lo squarto con le mie stesse mani.
Andromeda:Dai, rilassati. Spears è solamente arrabbiato. Ha bisogno di tempo.Vedrai che tra qualche giorno le cose si sistemeranno.
Monika:Lo spero.

Sospirò per poi guardare la sorella e incominciò ad accorgersi che era abbastanza pensierosa.

Monika:Cos'hai?
Andromeda:Niente.
Monika:Ti conosco troppo bene. Sono giorni che non fai altro che pensare e pensare. E' successo qualcosa?
Andromeda:No, tranquilla. Niente di cui preoccuparsi.

Rispose freddamente pensando ad Okami che stranamente non era più nella sua mente, ma quel pensiero venì distolto da ciò che vide da lontano. Era Raphael che sembrava cercare qualcosa. La ragazza non capiva il motivo, ma ogni volta che vedeva quell'angelo qualcosa in lei scattava e sentiva il cuore pulsare più forte e la cosa la confondeva e non poco.

Monika:Ehi! Che combini?

Domandò Monika avvicinandosi al ragazzo preoccupato.

Raphael:Nulla. Sto cercando Bernard.
Monika:Bernard?
Andromeda:Parli del gufo che porti sempre con te?

Chiese notando che non aveva il gufo con se. Il ragazzo annuì abbassando la testa.

Raphael:Se non lo trovo non posso muovermi da qui.

Rivelò imbarazzato dalla situazione.

Andromeda:Bernard? Dove sei finito?

Urlò incominciando a cercarlo. Il ragazzo sentendo che la ragazza stava incominciando a cercare il gufo rimase sorpreso per poi sorridere.

Monika:Ah...ecco perchè era pensierosa.

Disse intuendo la verità sui due. Dopotutto sapeva che la sorella preferiva i fatti alle parole e anche se non lo dimostrava, ci teneva davvero a Raphael. Il ragazzo si voltò verso Monika sentendo ciò che aveva detto e prima che potesse chiedere qualcosa, la ragazza incominciò anche lei la ricerca lasciando Raphael pieno di punti interrogativi. La ricerca di Bernard, purtroppo era destinata a fallire, poichè Claude aveva messo le mani su di lui ed evitando così che il ragazzo potesse aiutare Andromeda nel momento dell'attacco.

Monika:Andromeda? Andiamo! Si è fatto tardi. Abbiamo delle anime da raccogliere.
Andromeda:Va pure. Io continuo ancora per un po' la ricerca.

Informò facendo allontanare la sorella.

Raphael:Andromeda? Puoi anche lasciar perdere. Non fa nulla. Lo cercherò domani.
Andromeda:E lasciarti così, senza vista fino a domani? Tsk...neanche per sogno.
Raphael:Cosa? Allora tu....?

Domandò sorpreso pensando che la ragazza non sapesse del problema della sua vista.

Raphael:Da quand'è che lo sai?
Andromeda:Che domande? E' da sempre che lo so. Insomma, cammini con gli occhi chiusi, un gufo perennemente appiccicato a te con la quale ci parli anche. Non sono mica cieca che non lo vedo?

Disse facendo arrossire il ragazzo che abbassò la testa dalla vergogna.

Raphael:Perchè? Cioè...perchè lo fai? Potresti anche andartene come ha fatto tua sorella. Perchè invece continui a cercarlo nonostante non sia una cosa tua?

Quella domanda bloccò la ragazza. In quel momento incominciò a pensare anche lei:"perchè lo sto facendo?", ma cercò di riprendere la situazione tra le mani ribattendo un:

Andromeda:Mi accorgo che continuare questa conversazione con te mi fa solo sprecare tempo e fiato, quindi finiamola qui e lasciami cercare il pennuto.

Quelle parole lasciarono sorpreso Raphael, ma anche Andromeda al tempo stesso, anche perchè non sapeva come rispondere alla domanda di Raphael e, anche se il suo cuore probabilmente sapeva la risposta, era troppo orgogliosa per dirglielo. Improvvisamente qualcosa le sfilò la falce dalle mani e si vide prendere da dietro. Quel contatto la fece urlare e allarmare Raphael.

Claude:Oh...ma tu guarda!

Esclamò spingendo Raphael e scaraventandolo a terra.

Bernard:Raphael.

Chiamò stando nella scatola dove Claude l'aveva rinchiuso.

Andromeda:Lasciami!!

Cercò di liberarsi, ma era inutile. Paolo e Hannah l'avevano afferrata per bene senza darle via di scampo. Claude si avvicinò e con un coltello ferì il braccio della ragazza. Il taglio era profondo ed il sangue scorreva lungo il braccio mentre Andromeda cercava di liberarsi senza riuscirci.

Hannah:Claude? Che combini? 
Paolo:Già! Dobbiamo andarcene!
Claude:Si, ma non prima di aver preso questo.

Disse raccogliendo il sangue della ragazza in un bicchiere, mentre Raphael liberava Bernard e riusciva nuovamente a "vedere" la situazione correndo verso i tre demoni per liberare la ragazza. Claude, con un salto, salì sul tetto incominciando a svignarsela mentre Paolo e Hannah cercavano di portare la ragazza con se.

Hannah:Disgraziato! Torna indietro!

Urlò vedendo Claude andarsene. Raphael era dietro al demone e Paolo, accorgendosi del ragazzo che tornava all'attacco sorrise, lasciando la presa e prendendo Hannah teletrasportandosi sul tetto e facendo andare a sbattere Raphael su Andromeda e farli finire diritti nella spazzatura l'uno sopra l'altro. 

Raphael:Ahi, che botta! Stai bene?

Domandò abbassando il capo verso la ragazza che era impietrita dalla situazione. Si trovava sopra al ragazzo, aveva la testa sul suo petto e lei, che fino a quel momento era terrorizzata dai contatti, non aveva alcuna reazione e la cosa la spaventava. Com'era possibile che non sentisse alcun timore? Possibile che si fosse innamorata di Raphael? Con questi pensieri nella testa non si accorse del ragazzo ad accarezzarle i capelli pensando che fosse impaurita per l'attacco dei demoni.

Raphael:Tranquilla. Se ne sono andati.

Rimasero così per un po' poichè Andromeda non riusciva a connettere sul cosa stesse realmente succedendo finchè una voce familiare ai due li fece sobalzare.

Manu:Che diamine sta succedendo qui? 
Raphael:Ehm...no...non è...c-come pensi.
Manu:Toglile subito le tue manaccie di dosso!!

Urlò facendo spostare i due.

Helen:State bene?

Chiese vedendoli scossi. I due annuirono ed Helen vedendo la ferita sul braccio di Andromeda sorrise intuendo l'accaduto, per poi mascherare quel sorriso con una finta preoccupazione.

Helen:Cos'ha sul braccio? Ma vi siete ferita?
Manu:No, ti prego. Dimmi che non è stato un altro attacco dei demoni.
Raphael:Invece è proprio così.
Helen:Credo che dovremo andare a medicarvi. Non può stare con la ferita aperta.

Continuò a dire cercando un modo per guardare la ferita.

Andromeda:Tranquilla. Non c'è ne bisogno. Ho i tessuti che si rigenerano velocemente.
Helen:Comunque sia, dovremo fare rapporto al signor Spears.
Manu:Concordo. 

Disse vedendo che Helen aveva ragione e così fecero.


***

Intanto, Undertaker aveva girato tutto il giorno per cercare Rosy, ma di lei non c'era più traccia. Sembrava svanita nel nulla e la cosa lo preoccupava anche se era ritornata Kia nella sua vita. Era strano. Stare con Kia era quello che voleva, ma durante la sua assenza Rosy era riuscita a prendere il suo posto così facilmente e per Undertaker era tutto diverso. Per lui le giornate sembravano vuote e guardare Kia seduta al tavolo accanto a lui invece di Rosy lo sconfortava e lo confondeva.

Kia:Cos'hai? 
Undertaker:Niente. Vado a vedere se ci sono altri morti in giro.

Informò alzandosi da tavola e andando fuori. Kia non era cieca. Sapeva che qualcosa non andava in Undertaker, ma la sua mente era talmente confusa e annebbiata che non ricordava nulla. Non sapeva nemmeno che Undertaker l'avesse tradita e ancora non riusciva a ricordare nulla di ciò che era accaduto in tutto il periodo di possessione. In quel momento entrarono Fire e Jeff convinti di trovare Undertaker, ma non fu così.

Fire:Kia, come stai?
Kia:Diciamo. Un po' confusa.
Jeff:Dov'è Undertaker?
Kia:E' uscito pochi minuti fa.

Rispose vedendo i due che incominciarono a preoccuparsi.

Jeff:Credi che sia per...
Fire:Credo di si.
Kia:Sia per cosa?

Domandò sentendoli bisbigliare.

Fire:Non credo sia il caso di dirtelo. Almeno in queste condizioni.
Jeff:Vado a cercare Under.

Riferì uscendo dalla bottega seguita da Fire e ingigantendo i dubbi di Kia insieme alle sue preoccupazioni per il ragazzo.

***

Intanto, Rosy se ne stava tranquillamente seduta su di una tomba di un cimitero a dipingere quel macabro paesaggio. Era assurdo per lei continuare a pensare a Undertaker ed essersi lasciata andare a lui pur sapendo che era il ragazzo di una sua compagna di squadra. Per lei quelle emozioni erano inaccettabili e non riusciva a comprenderle, tanto che si ritrovava a piangere ricordando i momenti passati con lo shinigami.

Mary:Rosy? Allora sei qui!

Affermò avvicinandosi alla sorella che si asciugava le lacrime per non mostrare le sue debolezze.

Rosy:Che c'è?
Mary:Perchè non torni al palazzo. Ci sono delle belle novità.
Rosy:Mi spiace, ma lo sai che non mi compete. Se venivo era solamente perchè mi era stato espressamente richiesto da Spears ed ora non vedo alcun motivo per cui tornare.

Rispose prendendo la sua tela e allontanandosi da Mary che la guardava preoccupata. Dopotutto conosceva bene la sorella e sapeva che c'era qualcosa che non quadrava. Scese la notte e incominciò a piovere.

Rosy:Oh..no! I miei quadri!

Disse vedendo che i suoi dipinti che erano caduti e venivano bagnati dalla pioggia. Si abbassò per prenderli, ma ogni dipinto che era a terra raffigurava una sola persona. Undertaker. Lo amava così tanto che non si era resa conto che insieme ai paesaggi aveva dipinto anche quell'uomo che amava. Le lacrime incominciarono a scendere insieme alla pioggia. I sentimenti erano troppo forti e lei non riusciva a gestirli finchè qualcuno non si avvicinò prendendo quei quadri tra le mani e tendendole una mano. Quel qualcuno era Grey che si trovava lì di passaggio per ritornare dalla regina ed avvertirle dell'accaduto dei Phantomhive, ma quell'incontro bloccò entrambi.

Grey:Va tutto bene?

La ragazza alzò lo sguardo incrociando quelli del ragazzo. Erano bagnati fradici e Grey sapeva di non potersi presentare in quello stato alla regina così come Rosy sapeva di dover portare in un luogo asciutto i suoi quadri. I due trovarono riparo in un fienile e la  gentilezza del ragazzo e l'aiuto che le diede per prendere tutti i suoi quadri e far asciugare colpirono così tanto Rosy che, per un momento, si illuse che quella gratitudine era qualcosa di più. Finì di piovere dopo che i due avevano parlato molto e nelle cose dette sembravano essere quasi come due goccie d'acqua, tanto che Rosy, prima di lasciarsi, baciò il ragazzo. Quel bacio, però fu visto da qualcuno. Qualcuno il cui cuore potè solamente andare a pezzi dinanzi a quella scena. Colui che li vide era Undertaker che abbassò la testa tornandosene in bottega con l'idea di aver perso per sempre la sua Rosy.

***

Intanto, nel covo di Theodore, arrivavano Claude, Hannah e Paolo con il sangue di Andromeda tra le mani.

Theodore:Avete trovato il corpo?
Claude:Non ancora, ma in compenso abbiamo preso questo.

Disse mostrando il sangue di Andromeda nel bicchiere. Il ragazzo prese il bicchiere tra le mani e vedendo il contenuto incominciò a sorridere.

Theodore:E' stata una buona trovata. Ottimo lavoro, Miki.

Affermò lasciando tutti i demoni a bocca aperta e sorridere Miki che era appoggiata vicino alla porta.

Miki:Ho dato solo una diritta. Il resto l'hanno fatto loro. 
Theodore:Adesso non ci resta che trovare il corpo e finalmente Chaman ritornerà tra noi.
Ansel:Tsk... scusa se te lo dico, ma per me quel Chaman è scarso. 

Rivelò entrando nella stanza dov'erano gli altri.  Sentendo quelle parole e sapendo come Theodore fosse affezionato al maestro lo guardarono tutti storto facendolo inzittire, tranne Arthur che disse la sua:

Arthur:Senza offesa. So che è il tuo maestro ed è anche forte, ma sono d'accordo con Ansel. E' davvero goffo e stupido. Se non fossero per le tue trovate gli shinigami ci avrebbero in pugno da un pezzo.

A quel punto il silenzio scese e Theodore non perse tempo a romperlo.

Theodore:Quante balle! E' lui che mi ha istruito. L'avete conosciuto che era fuori forma, ma vi assicuro che è un ottimo maestro. Non avete nulla di cui preoccuparvi.

Rassicurò avviandosi nei corridoi e guardando il ciondolo. Camminando arrivò alla cella dov'era Rita. L'aprì ed entrò li dentro togliendo il sigillo anti-demone.

Theodore:Allora, che hai intenzione di fare? Starai con me?
Rita:Neanche per sogno!!

Sbraitò attaccando il demone da dietro, per sfortuna Rita non era ancora molto abile con i suoi poteri da demone a differenza di Theodore che riuscì a bloccarla subito prendendola per la gola e legandole le mani con il sigillo dei demoni per poi appenderla al muro.

Rita:Lasciami!
Theodore:Non mi piace quando voi assurdi demoni volete fare di testa vostra e non collaborate. Forse....dovrei darti un assaggio di ciò che succede a chi mi ascolta.

Disse sorridendo e slacciandosi i pantaloni. La ragazza incominciò a muoversi. Voleva liberarsi, ma la presa del demone era troppo forte e quei sigilli anti-demone la impedivano di muoversi. Cercava di urlare, ma anche riuscendo ad urlare nessuno poteva a sentirla, neanche Erik che era in quella stessa cella e, dal terrore, se ne stava seduto in un angolo a non interferire sapendo che Theodore era capace di tutto. La ragazza fu picchiata e violentata nel modo più crudele che si possa immaginare. Le lacrime le scendevano sul volto. Fu il momento più lungo della sua vita. Il suo sguardo si spense e Theodore gli chiese nuovamente:

Theodore:Sei una di noi?

Tremolante, mezza nuda e sotto shock, la ragazza annuì e Theodore sorrise.

Theodore:Molto bene. 

E con questo la lasciò lì, con le lacrime che scendevano ancora e  le parole della defunta madre continuavano a ronzarle nell'orecchio incominciandole a ripetere:

Rita:Le donne sono... sono solo merce e devono obedire e stare a ciò che gli uomini dicono....

Quella frase continuava a ripeterla anche davanti ad Erik che si era avvicinato.

Erik:Rita? Rita? Che ti prende?

Domandò spaventato vedendola continuare a piangere e ripetere quella frase. Sembrava essere uscita fuori di se. Qualcosa dentro di lei si era spento e nessuno avrebbe saputo cosa sarebbe successo.

***

Intanto, al palazzo Shinigami, Paige se ne stava in biblioteca per studiare le anime da raccogliere con Ronald, ma quest'ultimo aveva tutt'altro nella testa.

Ronald:Che noia!

Sbadigliò per poi guardare le segretarie presenti nella biblioteca, quando gli arrivò un enciclopedia in testa.

Paige:Guarda qualcun'altra e ti ammazzo!
Ronald:Guarda che non stavo guardando nessuna. Piuttosto, che stai facendo? Ti vedo concentrata al massimo. Cos'è? 

Disse sbirciando lo studio della ragazza che tutt'era al di fuori delle anime da raccogliere, ma bensì un piano strategico per ammazzare Miki.

Ronald:Ma..che?
Paige:Così quella bastarda non mi sfuggirà. Per avermi umiliata e accecata merita un castigo unico. Deve soffrire. Si, così tanto che dovrà augurarsi la morte per poi morire con la mia stessa falce.

Rivelò con occhi brillanti immaginando il momento fatilico, quando a loro si aggregarono Mary e Grell.

Mary:Che combinate di bello?

Domandò sedendosi accanto a Paige.

Grell:Secondo te cosa potranno mai combinare? Sicuramente cercano un modo per ammazzare quei parassiti, dico bene?
Paige:Giustissimo!

Esclamò continuando a guardare il piano perfetto, quando Ronald si accorse del nuovo Grell.

Ronald:Grell?Che diamine hai combinato ai capelli?
Grell:Ah...non mi ci far pensare.
Mary:Piuttosto, avete visto Al? E' da un po' che non la vedo.
Grell:L'ultima volta che l'ho vista, le ho detto che volevo dichiararmi a te e si è messa a fare la pazza rincorrendomi.  Mi ha tagliato i miei bellissimi capelli e mi ha lasciato con questo aspetto orrendo.

Rivelò lasciando Mary perplessa che incominciò ad urlare subito dopo:

Mary:Che? Ma se avevi detto che ti ero tagliato i capelli per me?
Grell:Beh...avevo intenzione di farlo, ma non così. Comunque sia sono il tuo uomo adesso, o sbaglio?

Disse facendole l'occhiolino e facendola arrossire. La scena disgustò Ronald che voleva supporto da Paige.

Ronald:Siete disgustosi. Diglielo anche tu, Paige.
Paige:Si! La ucciderò nel modo più disgustoso che esiste, mio caro.

Continuava a ripetere pensando al momento in cui l'avrebbe ammazzata.

Ronald:Voi siete fuori.

Affermò alzandosi e allontanandosi da loro. Si incamminò nei corridoi quando vide una luce nell'ufficio di Spears accesa. Curioso si avvicinò e vide Raphael, Andromeda, Manu e Helen che discutevano di ciò che era accaduto.

William:Non possiamo permettere che accadda di nuovo. Dobbiamo contrastare quei dannati demoni. 
Manu:Abbiamo bisogno di un piano.
Andromeda:Sono d'accordo.
Helen:Scusate se mi permetto, ma essendo l'ultima arrivata non so come funziona a voi, ma è tardi. Credo che dovremo prima dormirci sopra, anche perchè i demoni hanno la fortuna di non dormire.

Spears alzò lo sguardo verso Helen perplesso. 

William:D'accordo. Risolveremo la cosa domani.

Rispose alzandosi. Dopotutto la ragazza aveva ragione. Era tardi ed era ora di tornare a casa, inoltre non amava fare gli straordinari per qualcosa che avrebbe tranquillamente risolto l'indomani dopo una sana dormita.

***

Intanto, Ben era arrivato al covo di Theodore ignaro di ciò che era successo a Rita. Lì fu bloccato all'ingresso da Miki e Ansel.

Miki:Di qui non si passa.
Ansel:Chi sei?
Ben:Oh...Theo non ve l'ha detto? Mi sorprende.
Theodore:Benjamin.

Chiamò vedendolo all'ingresso scrutandolo da capo a piede per poi sorridere.

Ben:Theodore? Questo è il modo di comportarsi con un vecchio amico che vuole darti il suo appoggio?
Theodore:Pensavo ti saresti rifiutato. C'è qualche motivo particolare che sei tornato?
Ben:Voglio la ragazza che hai rapito.
Theodore:Tranquillo. L'avrai, ma prima devo vedere se mi posso fidare di te.

Disse avvicinandosi al ragazzo mettendole la mano sulla spalla e sussurrandogli:

Theodore:Trovami Sangdoll ed io ti lascerò entrare.

Affermò sapendo che Ben l'aveva seguito fin dall'inizio. Il ragazzo sorrise.

Ben:Così poco? Tsk...farò in un attimo.

E con questo si allontanò, ma Theodore lo conosceva molto bene, infatti lo fece seguire da Miki. Il ragazzo, fortunatamente, aveva avuto lo stesso studio di Theodore e quindi riuscì a percepire fin dal primo istante di essere inseguito dalla ragazza e prima di andare da Lau, sapendo che la ragazza fosse li, la fece girare mezza città insieme a lui.

Miki:Cosa? Ma...? Dove diamine è finito?

Incominciò a chiedersi perdendolo di vista.

Ben:Come pensavo. Dilettante!

Sussurrò tra se e se ridendosela e allontanandosi dalla ragazza andando diritto nella bottega lussuosa di Lau prendendo la ragazza che dormiva tranquillamente vicino al ragazzo senza fargliene accorgere per poi fare ritorno da Theodore.

***

 Intanto, Theodore era soddisfatto dal cambiamento mostruoso che aveva avuto su di Rita

Theodore:Ottimo, perfetto.

Disse vedendo la ragazza che aveva creato. Aveva ucciso già dieci persone e senza neanche provare dolore. Aveva il corpo e il capo coperto dalla tunica nera che gli aveva donato Theodore. L'aveva resa un'assassina, perfetta per depistare gli shinigami e per nutrire la squadra di demoni che aveva in possesso Theodore.

Simon:Diamine, che cambiamento.

Affermò la ragazza entrando nel covo, vedendola notevolmente cambiata e sotto il controllo totale di Theodore, mentre Alois metteva Cordelia in cella con Alissa.

Cordelia:Fatemi uscire di qui!
Al:Inutile urlare. Non ti faranno uscire, almeno che non lo vogliono loro.

Informò lasciando la ragazza perplessa. 

Alois:E' meglio che la stai a sentire. Così abbiamo meno baccano nel covo.

Riferì ridendosela, mentre nel covo entrava Benjamin e buttava Sangdoll a terra.

Theodore:Ottimo. 
Ben:Ora dammi la ragazza.
Theodore:Ma lei è qui, proprio accanto a te.

Disse facendogli notare la ragazza incappucciata vicino alla porta. Il ragazzo si avvicinò togliendole il cappuccio della tunica e guardandola in faccia comprese che quella ragazza non era la Rita che conosceva.

Ben:Rita? Sono io, mi riconosci?

Domandò cercando di capire cosa fosse successo e la ragazza non replicò. Lo fissò solamente con lo sguardo perso nel vuoto e Ben non potè fare almeno di intuire che fosse sotto il suo controllo, ma non riusciva a comprendere come.

Theodore:Miki? Porta Rita nella sua cella. Ansel? Accompagna il nostro Ben. Deve darsi una sistemata.

Avvertì allontanandolo dalla ragazza per non fargli scoprire la verità che c'era sotto, ma Ben era molto astuto e sapeva che c'era qualcosa  che non quadrava. Fece come gli era stato chiesto. Incominciò a bere e a fumare insieme agli altri demoni fingendosi alleato, ma la cosa durò poco. Ben se ne stava fuori a fumare la sua sigaretta mentre il sole sorgeva. Con la coda degli occhi vide Rita andare verso le celle dov'erano rinchiusi la shinigami e la strega passandogli del cibo. Il ragazzo si avvicinò notando che i due prigionieri dormivano e la ragazza si alzava voltandosi verso di lui senza emettere alcuna parola.

Ben:Rita...

Chiamò avvicinandosi e toccandole il viso.

Ben:Non ti riconosco più. Cosa ti è successo?

Il cappuccio della tunica cadde scoprendo il viso della ragazza. La mano del ragazzo scivolò verso i capelli spostandoli dal collo e notando qualcosa che lo fece spalancare gli occhi.

***

Intanto, Helen ritornava dal palazzo shinigami con qualcosa che Theodore non poteva fare almeno di rallegrarsi.

Helen:Ho trovato qualcosa che può interessarvi.

Disse avvicinandosi al demoni con un libro tra le mani porgendoglielo. Appena Theodore lo vide lo riconobbe subito.

Theodore:Il cinematic records di Shizuka. Molto bene. Così sapremo il punto esatto dov'è stato seppellito.

Affermò sfogliando il libro pagina per pagina. Cosa accadrà ora? Come si comporterà Ben davanti a quella situazione? E il piano dei demoni funzionerà o gli shinigami riusciranno a contrastarli? Scopritelo nel prossimo capitolo.



***

Angolo autrice.

Ciao, ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. 

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno partecipato. In particolare a...:
_MikyCullen_ = Sunny
Zantenstuken = Paige&Jeff
NikkyP = Lily/Emily
ITreMoschettieri=Manu&Kia
Gotich_Shinigami=Rosy
Youtuber_Shinigami=Mary
Tensi=Monika&Andromeda
Darkblue_moon=Scarlett&James
TheodoreDaisuke=Theodore&Raphael
Overdose_Nour=Sangdoll
Ahilay=Alyss
Suyka99=Fire
666_Hope_666=Michela/Miki&Ansel
_TaylorMomsen_=Alexandra/Alex
_Dark_Fallen_Angel=Benjamin/Ben
BloodyGothicOlly=Cordelia
Aki_and_Ami=Arthur&Simon
_Fable_666=Kathryn/Kath
Anime e co=Alissa/Al
Fiore velenoso 51=Helen

&....

*Rullo di tamburi*
ME! Infatti ho partecipato anche io con Rita.
Spero che sia di vostro gradimento.
Ok, ragazzi. Che ne pensate? Vi ho lasciato incuriositi?
Ho soddisfatto le vostre aspettative sugli eventi della storia, vi ho sorpresi ancora di più oppure no? Fatemi sapere che ne pensate e scusate ancora una volta per il ritardo della pubblicazione del capitolo. ^^
Ricordo, come al solito, che chiunque abbia richieste o idee sul proseguimento sono ben accette.

Alla prossima. Baci.

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Capitolo 30
*** Fuori storia 8 - Quando si cambia direzione ***


Fuori Storia 8 - Quando si cambia direzione... 

Sembrava una giornata come tante quando la piccola Alissa si ritrovava a girare per Londra tra le braccia del padre e affiancata dalla madre. Aveva solo sei anni e non sapeva nulla su di se, apparte che aveva dei genitori nobili e benestanti. Era una famiglia felice e Alissa non chiedeva di meglio.

"Papà, guarda! Una bancarella!"Disse la piccola indicando le bancarelle natalizie.
Il padre sorrise e si avvicinò a quella bancarella colma di oggetti vari. 
"Guarda! Papà! Che bello!"Esclamò la piccola Alissa indicando un ciondolo. Il padre non esitò a farla scendere dalle spalle e a comprarglielo nonostante la madre glielo sconsigliava.
"Ma dai, tesoro. E' solo un ciondolo."
"Lo so, ma dobbiamo andare al ballo. Non possiamo mancare, lo sai."Ribattè la donna ricordandogli della festa dov'erano stati invitati e prendendo la mano di Alissa incamminandosi. 

La festa a cui andarono erano ricche di luci, musiche e bei vestiti. Adorava quel clima e sapeva che era destinata ad essere una nobile.
"Oh...ma che sorpresa. Pensavo non arrivaste più."Affermò un uomo avvicinandosi ai genitori della piccola. Quell'uomo era qualcuno di nostra conoscenza, ovvero Vincent Phantomhive, il padre di Ciel, anche lui invitato alla festa.
"Oh...buona sera, signor Phantomhive."Salutò il padre della piccola allontanandosi con l'uomo. 

La festa si svolse normalmente, fin troppo bene si direbbe. Il padre, una volta in strada con la moglie e la figlia, si fermò.
"Ah...quasi dimenticavo. Ho una cosa per te, Alissa."
Prese qualcosa dalla tasca e inginocchiandosi alla piccola glielo mostrò. Era il ciondolo che voleva prima alla bancarella.
"Papà!"Urlò abbracciandolo, ma quel regalo fu destinato a sparire insieme ai genitori che erano con lei. 
I lampioni della strada incominciarono a lampeggiare, quasi come qualcosa di orrendo si stesse avvicinando.
La madre intuì subito afferrando la piccola Alissa e allontanandola dal padre che, in quell'asso di tempo, fu trafitto da una falce. 



Colui che l'aveva trafitto aveva denti agguzzi, tipica caratteristica degli shinigami. Era vestito di nero e la madre sembrava quasi conoscere quel tipo.
"Che diamine combini?"Domandò spingendo la piccola Alissa dietro ai bidoni per nasconderla ed avvicinarsi all'assassino che aveva appena ucciso il marito.
"Jack..." Chiamò mettendogli la mano sulla spalla, ma lo shinigami sembrava intenzionato a fare tutt'altro che ragionare.
"Se io non posso averti.... allora non ti avrà nessuno."E con queste parole trafisse la donna proprio davanti agli occhi della figlia che non riusciva ad emettere alcun grido. Le parole le rimasero incastrate in gola, mentre vedeva quello shinigami andarsene e calpestare anche quel ciondolo che gli aveva comprato il padre. L'unica cosa che riuscì a fare fu avvicinarsi ai cadaveri dei genitori piangendo.
"Mamma...papà...."Mormorò accasciandosi a terra incominciando ad urlare e ad abbracciare quei corpi senza vita che la pioggia stava incominciando a bagnare. 

La piccola cercò di darsi forza e prendendo quel ciondolo rotto da terra, lo mise in tasca e si incamminò verso casa.
"Dove devo andare?"Si domandò non ricordando la strada di casa quando qualcuno di sua conoscenza la trovò.
"Ma tu guarda. La piccola Alissa. Che ci fai tutta sola, per strada, a quest'ora?"Domandò la donna. La piccola si voltò ritrovandosi di fronte a Madame Red e Grell nei panni di maggiordomo.
La piccola scoppiò in lacrime e la donna la condusse verso la sua dimora. Una volta lì, la piccola raccontò tutto e Madame Red sembrava alquanto nervosa su ciò che era successo.
"Maledizione!"Urlò scaraventando tutto per aria.
"Quel bastardo mi doveva dei favori e invece a mandato tutto all'aria!"Continuò la rossa imbestialita per poi voltarsi verso la piccola:"Sai che ti dico? Metterò fine a tutte le tue sofferenze, mia cara, ma prima voglio divertirmi un po'." Disse sorridendo e mettendo i brividi alla piccola.



Incominciò a torturarla e quando l'ira della rossa finì, diede il compito a Grell di ucciderla, mentre lei si concedeva un piacevole bagno. 
"No, ti prego..."Sussurrò Alissa vedendo la falce nelle mani di Grell puntarla verso di lei, ma qualcosa lo bloccò. Forse il pallore della pelle, o per quegli occhi che gli sembravano strani.
"Ah...come diamine faccio ad ucciderti se mi guardi in quel modo?"Chiese irritato lo shinigami guardandola storta. La bambina incominciò a piangere e le lacrime della piccola gli fecero cambiare idea sul dafarsi.
"Va via."Mormorò lo shinigami facendosi guardare dalla piccola.
"Che?"
"Ti ho detto di andartene!"Esclamò facendola scappare. Lo shinigami incominciò a cercare una mortale qualsiasi della stessa età della piccola e le sfigurò il volto oltre alle numerose falciate effettuate su di lei per renderla irriconoscibile, così che Madame Red avrebbe pensato si trattasse di Alissa invece di qualcun altro.


La piccola si rintanò nei vicoli di Londra cercando di riprendere fiato. Troppe cose sono successo in così poco tempo e deve realizzare ancora quel che le sta accadendo. Faceva freddo e la piccola aveva sonno e senza accorgersene si addormentò. Qualcuno la vide da lontano.



Era sul tetto di un abitazione e non perse tempo ad avvicinarsi incominciando ad osservare la piccola. L'uomo sorrise e, amorevolmente, la prese in braccio portandola nella sua dimora. Al suo risveglio, la piccola si ritrovò su di un divano rosso e in una stanza dove il lusso era di casa. Ne rimase incantata e poco distante c'era un tavolo. La piccola si avvicinò vedendo due pugnali di cui uno era legato dal manico ad una catena, simile alla catena del ciondolo che le aveva regalato il padre, ad un bracciale da polso. Sorpresa, la piccola mise le mani in tasca convinta di avere ancora il cappotto con se, ma si ritrovò addosso un vestito rosso. Lì vicino vi era uno specchio che, guardandosi, capì che chiunque l'aveva accolta si stava prendendo cura di lei.
"Ti piace?"Domandò qualcuno vedendo che la piccola si ammirava.
Sorpresa, Alissa si voltò ritrovandosi dinanzi ad un uomo, vestito in giacca e cravatta, dai capelli rossi-violacei e gli occhi verde-giallastri che, a contatto con la luce, cambiavano nel rosso. Era bello e sembrava essere un uomo d'affari.



"Oh...tranquilla. Non voglio farti del male."Rassicurò l'uomo avvicinandosi alla piccola e, prendendo i pugnali dal tavolo, si accovacciò verso di lei tendendoglieli:"Ecco. Prendi!"
La piccola si avvicinò e prese quei pugnali con timore, mentre l'uomo incominciò ad accarezzarle i capelli domandandole:"Come ti chiami?"
"A....Alissa."Rispose la piccola ancora un po' confusa dalla situazione.
"Alissa..."Sussurrò l'uomo facendo un sorriso che stranamente rassicurò la piccola. Il tempo passò e la piccola divenne ragazzina. Anche se era in quella casa da anni, molte cose ancora non le erano chiare, come il motivo per cui l'uomo usciva sempre e rincasava tardi, le stanze chiuse a chiave nonostante dicesse che fossero vuote e quei pugnali che l'uomo le aveva affidato ed insisteva affinchè li usasse.
"Ma non mi va. Mi fanno paura."Confessò la piccola guardando quei pugnali nelle mani. L'uomo si accovacciò e come ogni volta le disse:"Prima o poi sarai costretta, piccola Al."Continuò a ripetergli dopo l'ennesima discussione, per poi baciarle la fronte e continuare con:"Vado a lavoro, ma quando torniamo mi devi promettere che li usiamo, intesi?"
La ragazzina annuì e l'uomo le scompigliò dolcemente i capelli per poi uscire di casa. 

La ragazzina era sveglia e sapeva che usare quegli oggetti non era nulla di buono, ma decise lo stesso di ascoltare l'uomo che continuava a dirglielo per farle superare le sue paure.
Inoltre, Alissa aveva un grandissimo difetto era parecchio curiosa e vivace, così quel giorno, dopo quella promessa, decise di vederci chiaro. Non riusciva a capire quale costrizione vedeva l'uomo e così fece ciò che le era proibito. Prese le chiavi dell'uomo dalla scrivania e si avvicinò ad una delle stanze proibite. L'aprì e si incamminò nel lungo corridoio che si ritrovava davanti fino ad arrivare in una stanza buia e macabra. C'erano arnesi di tortura e falci ovunque insieme ad una tunica nera. Quella stessa tunica  dell'uomo le fece ritornare in mente l'uomo che aveva ucciso i suoi genitori con un particolare agghiacciante.
"Jack..."Sussurrò la piccola ricordandosi il nome pronunciato dalla madre prima di morire, lo stesso nome dell'uomo che l'aveva accolta fino a quel momento. La ragazzina indietreggiò finendo su qualcuno che era alle sue spalle. Voltandosi notò un ritratto della madre con quell'uomo che era dietro di lei, ovvero Jack.

"Ti avevo detto di non entrare in queste stanze."Disse con una voce per niente rassicurante. La personalità dolce e gentile di quell'uomo sembrava quasi essere mutata di colpo in un macabro e sadico mostro. Tentò di prendere la ragazzina che riuscì a fuggire, ma prima di uscire dalla porta di casa, egli l'afferrò per il braccio.

"Lasciami!"
"Non puoi andartene.Tu sei speciale, non lo capisci?"Urlò Jack cercando di ferirla con un pugnale, ma la ragazza riuscì facilmente ad evitarlo facendolo incastrare nella porta dov'era bloccata.
"Vedi? Hai i riflessi, sei abile e sicuramente sei uguale a me."
"Ma che diamine stai dicendo? Io non sono uguale a te! Sei un mostro!"Sbraitò scaraventandolo a terra. Sembrava avere abbastanza forza da lanciarlo lontano da lei, ma la ragazza era talmente spaventata che non se ne rese conto e uscì incominciando a correre. L'uomo, o meglio lo shinigami, prese la falce, incominciando ad inseguirla.
Nel correre, la ragazzina andò a sbattere contro qualcuno che si rivelò essere Grell.
"Grell!"Urlò la ragazza impaurita.
"Alissa?"Domandò riconoscendola.
"Grell, ti prego, aiutami! C'è un pazzo che vuole uccidermi!"Esclamò convinta che quell'uomo che la inseguiva voleva ucciderla.

Jack sbucò fuori dal vicolo urlando il suo nome e Grell, impugnando la sua falce, lo trafisse facendolo cadere a terra in fin di vita. Nel cadere, le cose che aveva tra le mani finirono accanto ad Alissa che si accovacciò meravigliata. Erano i pugnali che quell'uomo le aveva dato con una foto di sua madre seduta insieme a quell'uomo. La ragazzina lo guardò e lo vide piangere mentre i cinematik records dell'uomo uscivano dalla ferita. I quei cinematik records c'erano tutte le risposte alle domande della ragazza. Quell'uomo era uno shinigami e per giunta il padre, che fino a quel momento pensava fosse stato quel nobile ucciso, non era altro che un impastore. Quel Jack era il suo vero padre e, al momento della nascita, la madre di Alissa lo lasciò per dare una vita migliore a sua figlia.
"N-non farmi morire così. A-Al....T-tu sei...come me."Balbettò l'uomo tendendole la mano. La ragazzina si avvicinò e accadde qualcosa di strano. I cinematik records dell'uomo si intrecciarono e l'anima che stava uscendo passò nel petto della ragazza che l'assorbì insieme ai poteri che egli aveva. 

Davanti a quella scena, Grell intuì tutto. Il motivo per cui non era riuscito ad ucciderla quando Madame Red glielo aveva ordinato era semplicemente perchè era una mezzosangue, ovvero mezza umana e mezza shinigami. Grell la prese per mano alzandola da terra. La ragazza era ancora frastornata ed emotivamente instabile. Prese i pugnali da terra e si allontanò con lo shinigami che la condusse da Madame Red che, in quel momento, era preoccupata per la scomparsa di Ciel. Addolcita dalla perdita e sentendo la ragazzina che viveva la sua stessa situazione, le si avvicinò:"Perdonami. Mi spiace averti fatto del male."Le disse abbracciandola, mentre quest'ultima era ancora scossa da quanto era successo.

Madame Red decise di tenerla con se e accudirla come figlia nascondendola da occhi indiscreti della gente. Da quel giorno molte cose cambiarono tra cui anche Alissa che scoprì di essere instabile come il padre. Assistì ai numerosi omicidi di Jack lo Squartatore, uccidendo gli shinigami che incontrava per la sua via ed intracciavano il lavoro di Madame Red creando così una delle sue tre personalità, ovvero quella sadica e inquietante, ma scoprendo anche qualcosa di scioccante. Ogni anima shinigami che assorbiva la rendeva più forte e, grazie all'anima assorbita del padre, poteva trasformarsi da umana a shinigami. L'unico problema era che, siccome aveva assorbito la prima volta l'anima di un uomo, di conseguenza diventava un maschio che Grell solitamente chiamava Al.

Normalmente, Alissa era una ragazza vivace, che amava Grell e Madame Red. Infatti, il ritorno di Ciel la confuse e la infastidì visto che Angelina passava più tempo con il nipote che con lei. Non a caso vede Sebastian e Ciel come suoi rivali.
Presa dalla personalità sadica e piena di sete di vendetta, decise di sostituire Madame Red, uccidendo alcune vittime al posto suo impugnando le armi che il padre gli aveva lasciato ed è proprio per questo che chi la vide la rinominò "La ragazza di Sangue" a causa del suo abbigliamento colmo di sangue.



La sua instabilità peggiorò col tempo e, un giorno, mentre era di turno per evitare che gli shinigami ostacolassero Madame Red, vide Grell battersi con Sebastian. In quel preciso istante, scoccò la sua terza personalità, innamorata di Sebastian  e della sua perfezione, vedendo Grell, l'uomo che normalmente amava, come un rivale.

Accorgendosi di questa sua instabilità decise di allontanarsi e, capendo che ciò che aveva fatto fino a quel momento era tutto sbagliato, decise trovare lavoro in un dipartimento shinigami lontano da Londra, pronta a diventare uno shinigami in tutto e per tutto, finchè il destino non l'ha condotta nuovamente faccia a faccia con Grell.
Ovviamente, Alissa non è l'unica cambiata negli anni, ma anche qualcun'altro è cambiato. 

Quel qualcuno è Fire.
Non era una semplice ragazza che ha sempre lavorato sodo per raccimolare quei pochi spiccioli per l'affitto di casa, ma era una ragazza nata nel lusso. Padre e madre entrambi ricchi shinigami. Il padre, dopo essersi dimesso come shinigami, aveva deciso di parsi alla politica arrivando ad alti livelli, mentre la madre, anche se continuava ad essere in servizio, lavorava anche come modella ed ha sempre voluto che la figlia fosse appariscente.
A Fire tutto quello andava bene, ma lavorare come shinigami nel dipartimento dove il padre era considerato un grande e la madre venerata per i suoi costumi, le stava stretto. 
"Allora, tesoro, tra poco compirai diciotto anni. Hai già pensato a che regalo vorresti?"Domandò il padre mentre erano a tavola a mangiare. 

La ragazza posò le posate e con volto spento rispose:"Andarmene."
"Che?"Chiese il padre guardandola preoccupata.
"Ho detto che me ne voglio andare."Ribattè la ragazza decisa.
"Tesoro, ma come? Perchè vuoi andartene?"La madre preoccupata si alzò avvicinandosi alla ragazza per poi continuare a chiederle:"E' successo qualcosa?"
"E' successo che voi due siete dei grandi, mentre io sono la pecora nera della famiglia. Ecco cos'è successo! Tutti si aspettano grandi cose da me solo perchè sono figlia vostra. Io non voglio più rimanere in Russia. Voglio andarmene!"Confessò con le lacrime agli occhi. 

La madre le accarezzò il viso per poi guardare il marito che annuì dicendo:"Beh...se è questo che vuoi, l'avrai. Dove hai intenzione di andartene?"
"A-a Londra."Balbettò la ragazza alzando il volto.
"Ti troverai sola e senza soldi, ne sei a conoscenza?"
"Si."Continuò la ragazza. Ci fu un minuto di silenzio imbarazzante che sembrò durare un eternità finchè non fu rotto alla decisione del padre.
"Bene. Farò qualche telefonata al direttore per riferire del tuo trasferimento lì."Avvertì il padre alzandosi da tavola e allontanandosi facendo gioire la figlia. 
Finalmente avrebbe potuto fare tutto quello che le pareva, almeno era quello che credeva. 

Una volta lì si accorse che la vita non era affatto facile. Ratti e scarafaggi ovunque, la puzza di urina era penetrante e la casa che comprò era una misera baracca decadente, ma non si perse d'animo. Entrò nel dipartimento dove fu assegnata a Spears e ciò che aveva in mente la ragazza fu solamente una cosa:"Essere se stessa."







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Angolo autrice.

Ciao ragazzi. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi abbia chiarito un pò di cose su questi personaggi. Fatemi sapere che ne pensate.^^

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