Art and Magic always have a Price...

di Lady I H V E Byron
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Birth Of a Genius ***
Capitolo 2: *** Delusione ***



Capitolo 1
*** The Birth Of a Genius ***


Note dell'autrice: per quanto ammiri Mozart, mi dispiace sfatare il suo mito, ma potrebbe essere una possibile ipotesi del suo talento, almeno secondo OUAT (ricordate quanto detto da Tremotino su Don Giovanni "Don Giovanni era negato prima del mio accordo."? Da questa sua affermazione la mia ispirazione per questa storia). Se ci fossero cultori/estimatori/ammiratori sfegatati di Mozart che non apprezzeranno questa storia, siete liberi di insultarmi come blasfema.
Poi, pensateci bene: avete presente quei bambini che si esibiscono ai talent show? Secondo mio padre, sono i genitori a mandarli lì, solo per la fama di essere genitori di un bambino di talento... questo mi ha dato da pensare su Herr Leopold. Forse è così, forse mi potrei sbagliare. In ogni caso, sento che avrò innumerevoli haters con questa storia, ma vale la pena rischiare...


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1759.
Salisburgo.
Un'aura di Oscurità stava circondando un'abitazione di nobili.
-Devo ammetterlo...- Tremotino stava girando in tondo in un salotto, osservato dallo sguardo serio di un uomo -Nei miei lunghi anni di immortalità... e con tutti gli accordi che ho stipulato... questo, di accordo, è senz'altro il più particolare che abbia mai udito...-
L'uomo, Leopold, storse di poco la bocca, osservando il pavimento, senza dire una parola.
-Vediamo se ho capito bene...- continuò il Signore Oscuro, camminando e gesticolando a scatti -Voi volete... che vostro figlio Wolfgang diventi famoso, un musicista senza pari? Che abbia un talento inimitabile? Che abbia gloria, onore e ammirazione nelle sue mani?-
Leopold annuì.
-Sì, Signore Oscuro...-
Tremotino fece una risatina acuta, divertito.
-Devo ammettere che pensate davvero in grande per vostro figlio, Herr Mozart!-
-Qualunque padre rispettoso vorrebbe solo il meglio per il proprio figlio, non credete anche voi?-
Quelle parole fecero cambiare l'espressione del Signore Oscuro, oltre a fermarsi dove si trovava: Leopold aveva come toccato un tasto dolente.
Ripensò a Baelfire, il suo unico motivo per cui era divenuto Signore Oscuro. Aveva ceduto all'Oscurità per salvarlo dalla guerra, per assicurargli un futuro lieto e tranquillo. Ma poi finì che la gola del potere aveva preso il sopravvento sull'amore che provava per il figlio, a tal punto da abbandonarlo. Forse non completamente, visto che un istante dopo sarebbe partito alla sua ricerca ininterrotta.
L'Oscurità gli aveva permesso di salvare Baelfire, ma lo aveva spinto all'abbandono di quest'ultimo.
Non era riuscito a salvare il futuro che voleva per lui; ma poteva salvare il futuro di un altro figlio.
-Allora suppongo che si possa fare...- disse, con sguardo perso nel vuoto e la voce indifferente.
Leopold Mozart percepì qualcosa nell'improvviso cambiamento di espressione dell'essere che aveva di fronte.
Forse il Signore Oscuro non era il mostro che sembrava, ma che ci fosse ben altro dietro l'aura oscura che emanava al solo sguardo.
-Anche voi siete un padre...?- domandò, quasi stupito.
Tremotino gli rivolse uno sguardo minatorio, come per dirgli "Sono affari miei."
Ma, non sapeva come, gli rispose:
-Sì, avevo anch'io un figlio. Anch'io volevo il meglio per lui, anche se non ai vostri livelli. Ma vi basti sapere che per stupidità l'ho abbandonato. Allora, vogliamo concludere questo accordo o volete impicciarvi dei miei affari?-
Senza pensarci due volte, il Signore Oscuro fece comparire un foglio, su cui c'erano scritte le condizioni del loro accordo.
Herr Mozart si sgomentò appena le lesse.
-Immonda bestia! Cosa significa questo?!- tuonò, minaccioso.
L'essere non ne fu spaventato, anzi; ridacchiò.
-Esattamente quello che c'è scritto, Herr Mozart...- spiegò -Vostro figlio avrà un talento musicale senza pari, ma sapete com'è... la magia ha sempre un prezzo. Il destino predice gli anni in cui vivranno le persone. E il prezzo che chiedo è... la metà degli anni che vostro figlio è destinato a vivere.-
-Volete... degli anni di vita?! Ma cosa ve ne fate?! E come?!-
-Sono affari miei, Herr Mozart.- fu la risposta, brusca -Allora, cosa facciamo?-
Leopold Mozart diede un'ultima occhiata al foglio e pensò intensamente al figlio. Si augurò che gli anni di vita cui era destinato a vivere fossero stati cento, così, almeno, poteva godersi una buona parte di vita. Mai si sarebbe aspettato che, in realtà, suo figlio sarebbe morto praticamente giovane.
-Mi assicurate che sarà famoso in tutta Europa?-
-Assolutamente! Sarà talmente famoso da essere ricordato per intere generazioni! Hihihi... faranno persino uno spettacolo "particolare"  su di lui...-
-Ma voi come fate a...?-
-So leggere nel futuro.- tagliò corto l'essere, con il suo solito sorriso malefico -Vi posso assicurare che vostro figlio non cadrà nell'oblio, se firmerete qui.-
Leopold restò fermo a fissare il foglio, con aria seria e pensierosa.
Dopodiché, sospirò e prese una penna d'oca, con cui firmò.
Ormai era fatta.
Tremotino sorrise malignamente.
-Bene, abbiamo un accordo...-

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A cosa saranno serviti a Tremotino gli anni di vita che ha rubato a Johannes Wolfgangus Christostomus Theophilus Mozart?
Nessuno lo sa. Fatto sta che era sempre presente alle sue presentazioni, ai suoi concerti, alle sue esibizioni, con il suo solito sorriso malefico di soddisfazione.

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Capitolo 2
*** Delusione ***


Note dell'autrice: in origine doveva essere una one-shot, ma temo di aver avuto un'idea.
Ispirazione tratta da "Amadeus".

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Questo 4 agosto, Stancie ed io abbiamo intenzione di sposarci e vivere insieme a Vienna.
Mi dispiace, papà.
Tuo Wolferl



Leopold lesse quelle ultime righe con ira e delusione insieme.
Non smetteva un attimo di mordersi una nocca.
Lanciò la bottiglia di lambrusco contro il muro e rovesciò sul pavimento tutto ciò che c'era sul tavolo, quasi ruggendo.
-Stupido, stupido, stupido!- imprecò, battendo un pugno sul tavolo -E irriconoscente...!-
-Mi sembra che qualcuno non sia soddisfatto del risultato...-
Quella voce. Così stridula, così irritante. E quella risata...
Tremotino.
Non sapeva come o perché, ma era tornato. Nello stesso punto in cui era apparso più di venti anni prima.
Leopold non volle salutarlo, neppure chiedersi cosa lo avesse spinto a tornare: gli puntò la lettera contro.
-Voi!- esclamò, di nuovo -Immonda bestia! E' tutta colpa vostra!-
Il Signore Oscuro apparve come confuso, prima di girare per la stanza, muovendo le mani, per accompagnare le sue parole.
-Colpa mia...?- domandò -Io ho solo rispettato la mia parte del nostro accordo, quello di rendere vostro figlio Wolfgang il più grande compositore di tutti i tempi. E non mi sembra che non sia conosciuto in tutta Europa, mi sbaglio, Herr Leopold...?-
L'uomo scosse la testa, sospirando. Batté nuovamente la mano sul tavolo, insieme alla lettera.
-Quell'idiota...- mormorò -Mi ha scritto questa. Ha detto che ha intenzione di sposarsi!-
Anche Tremotino diede un'occhiata, ma restò del tutto indifferente.
-Non mi sembra una cosa così grave...-
-Ma io glielo avevo proibito! Quell'ingrato... io l'ho fatto conoscere a tutta Europa... gli ho permesso di sviluppare le sue capacità come musicista... e mi ringrazia così?!-
-Un comune caso di gelosia paterna...- commentò il Signore Oscuro, prendendo la lettera e leggendola continuando a girare per la stanza -Tipico...-
-E voi!- proseguì Leopold, indicandolo minacciosamente -Me lo avete allontanato! Non vi è bastato prendere metà dei suoi anni?! Adesso lo volete anche lontano da me?!-
Tremotino non aveva la pazienza facile.
Ma più delle volte lasciava parlare le persone, per evitare di trasformarle in animali da schiacciare sotto il suo stivale o per evitare di strappare loro il cuore e schiacciarlo.
Ma con Leopold non fece nessuna di queste cose.
Irritato, piegò le dita della mano destra, come se stesse prendendo qualcuno per la gola. Mozart, infatti, sentì una forte presa che gli stava stringendo la gola, prima di venir sollevato per aria a un metro e mezzo di altezza.
-Statemi bene a sentire, Herr Leopold!- chiarì, serrando le labbra -I patti erano un'abilità musicale fuori dal comune per vostro figlio, per metà degli anni della sua vita! A quanto mi risulta, io ho rispettato quel patto! Ma questo non ha mai incluso che restasse con voi per il resto dei suoi giorni! Non ho mai detto che ve lo sareste tenuto tutto per voi! Quindi, se lui ha deciso di sposarsi, non è certo colpa mia...-
Lasciò la presa, e Leopold atterrò quasi prono sul pavimento, tossendo e ansimando, a causa della presa invisibile che aveva subito.
-Immonda bestia...- disse, con il poco fiato che aveva in gola.
Tremotino si voltò verso di lui, quasi con disgusto.
-Cosa volete?- schernì -Ritirare l'accordo? In tal caso... vostro figlio Wolfgang non sarà mai ricordato per i secoli successivi, ma almeno vivrà una serena vecchiaia. E' questo che volete...?-
L'uomo rivolse uno sguardo minatorio all'essere di fronte a lui, serrando le labbra. Voleva solo il meglio per suo figlio. E con meglio, intendeva il suo successo. Se annullare il matrimonio significava annullare l'accordo stipulato con il Sigore Oscuro, allora era meglio lasciare le cose com'erano.
Un sospiro rassegnato e la testa rivolta verso il basso diedero la risposta.
Tremotino sorrise in modo malefico.
-Come pensavo...- sibilò, prima di svanire nel suo fumo rosso.

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Note finali: ci sarà un altro capitolo. Non so quando, ma ci sarà.

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