Il prezzo della fama

di ilaria8
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Il prezzo della fama

Questo mio scritto è pubblicato senza alcuno scopo di lucro.

 

 

Il prezzo della fama

 

L’SG11, più o meno due giorni prima, aveva fatto amicizia con una popolazione che poteva fornire un valido aiuto per la definitiva sconfitta dei Goa’uld e Hammond, più deciso che mai a porre fine a questa guerra interplanetaria, affiancò alla squadra del Colonnello Willer, l’SG1.

Daniel era a dir poco entusiasta di poter conoscere una nuova civiltà, e con quella storia alle spalle, mentre Sam non vedeva l’ora di studiare le caratteristiche del loro pianeta dato che si trovavano relativamente vicino al loro sole.

Teal’c che era rimasto un po’ in disparte invece, venne affiancato da O’Neill nella sala d’imbarco.

-Allora, che ne pensi di questa missione?- chiese, mettendosi a posto gli occhiali da sole, il Colonnello O’Neill.

-Credo che questa popolazione sia di grande aiuto per il proseguo della lotta contro i Signori del Sistema O’Neill- rispose con la sua solita calma Teal’c, mantenendo lo sguardo fisso sul cerchio azzurro che si era appena formato nel grande anello di pietra.

-Sì…bhè…anche io credo che ci possano dare una mano, ma dopotutto, non vedo perché dobbiamo andare anche noi; bastavano Carter e Daniel non credi? Io dovevo andare a pesca!- disse stringendo i pugni.

Teal’c alzò un sopracciglio fissando l’amico, e proprio mentre stava per rispondere, la voce del Generale Hammond risuonò nella sala d’imbarco.

-Squadre SG1 e SG11…fate del vostro meglio. Buona fortuna!!- concluse il Generale dalla sala controllo.

Detto ciò, le due squadre salirono sulla rampa e attraversarono lo Stargate.

•••••

Il paesaggio che si trovarono di fronte era quasi paradisiaco.

-Bhè…tutto sommato…una vacanza non ha mai fatto male a nessuno!- disse Jack sfoggiando uno dei suoi più solari sorrisi.

-Colonnello…il villaggio è due miglia a nord!- lo informò il Colonnello Willer.

-Bene, incamminiamoci!- ordinò O’Neill.

Quasi due ore dopo, raggiunsero il villaggio e fecero subito conoscenza con Shana, una ragazza di circa venticinque anni che si offrì per far loro da guida.

Jack e il Colonnello Willer furono subito accolti dal capo villaggio che diede l’ordine ad alcuni ragazzi di mostrare gli alloggi degli ospiti.

Di alloggi non si poteva parlare in realtà, perché erano pur sempre delle tende anche se molto ben arredate.

Daniel, Teal’c e O’Neill furono alloggiati in una tenda sul lato nord del villaggio, vicino a quella dell’SG11, mentre Carter doveva essere spostata in una tenda sul lato sud, quello riservato alle donne.

-Perché non posso restare qui?- chiese Sam.

-Non è permesso dormire nella stessa tenda con un uomo se non si è sposati- le rispose gentilmente Shana.

-Capisco…ma non è la prima volta che alloggio nella stessa tenda con loro- disse Sam indicando involontariamente il Colonnello O’Neill.

-OH, allora sei sposata con il Colonnello O’Neill!- affermò la ragazza fraintendendo Samantha che si affrettò a correggerla.

-NOOOO!- rispose Sam con un tono di voce piuttosto alto rispetto al solito, mentre Daniel e Teal’c si soffermarono sull’espressione di Jack piuttosto incupita per la reazione di Sam –bhè…volevo dire…io non sono sposata con il Colonnello, ma non c’è nulla di male a dormire nella stessa tenda!- concluse.

-Ma le nostre regole non lo prevedono Maggiore!- ripose dura Shana.

-Sam…è solo per una notte, e poi avrai una tenda tutta per te, mentre…come vedi, io dovrò dividerla- disse indicando Jack che si lanciava su di una brandina e Teal’c che si sedeva in un angolo per fare Kelno’reem.

-D’accordo, mi hai convinto Danny, possiamo andare Shana! Buona notte ragazzi!- li salutò infine.

-Buonanotte Maggiore!- disse Teal’c.

-‘Notte Sam!-

-‘Notte Carter!-  

Dopo essere giunta alla tenda, Sam sprofondò in un sonno profondo.

Erano circa le tre di notte, quando una mano le si poggiò sulla bocca impedendole di chiedere aiuto; si voltò di scatto allora, alla ricerca del suo P-90, ma non era più al suo posto.

Coloro che la tenevano in ostaggio la fecero voltare, e con sua grande sorpresa scoprì che era Shana insieme a due uomini.

-Stia zitta maggiore, o per lei non finirà bene- la informò Shana puntandole il fucile contro.

-Cosa vuoi da me?- chiese Sam.

-Da te niente…mi servi solo per guadagnare un po’ di denaro!- rispose sorridendo la giovane ragazza.

-Muoviti Shana o ci scopriranno- la incitò uno dei due uomini che la tenevano prigioniera.

-Stai calmo Neves…nessuno rovinerà il nostro piano…vero Maggiore?-

Dopodichè, Sam fu imbavagliata, legata e trascinata fuori dalla tenda; nessuno si accorse di nulla, così non ebbero problemi ad uscire dal villaggio.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2

CAPITOLO 2

 

La mattina seguente, Daniel fu il primo ad alzarsi e dopo aver svegliato anche Jack e Teal’c, si precipitò verso la tenda di Sam.

Non stava più nella pelle; quel giorno avrebbero dovuto esplorare una grotta antica alle porte del villaggio, che racchiudeva diversi segni di una popolazione ormai estinta.

-Sam…sveglia! Oggi si va alla grotta!- disse restando fuori dalla tenda.

Notando che non riceveva nessuna risposta, provò nuovamente.

-Sam…ci sei?-

Daniel infine decise di entrare, ma all’interno della tenda trovò solo lo zaino di Sam, il pc portatile e la sua radio; decise allora di chiedere un po’ in giro; qualcuno doveva pur averla vista, pensò tra se.

Nessuno seppe dirgli niente, quindi tornò di corsa alla sua tenda e riferì tutto a Jack.

-Nessuno l’ha vista e nella sua tenda c’è il suo pc e la radio, insieme allo zaino- lo informò.

-Sam non avrebbe mai lasciato la radio e il suo pc nella tenda! Deve essere successo qualcosa!- gli rispose Jack iniziando a girovagare per la tenda, in cerca di un piano per ritrovare Carter –tu e Teal’c spiegate tutto all’SG11, mentre io vado a parlare con il capo villaggio- decise infine.

Subito dopo O’Neill uscì dalla tenda e si diresse verso quella che stava al centro del villaggio, mentre Teal’c e Daniel avvertivano l’SG11 dell’accaduto.

Quasi un’ora dopo, Jack uscì dalla tenda con una faccia che lasciava ben poche interpretazioni; il capo del villaggio aveva assicurato che non aveva dato l’ordine di rapire Carter a nessuno del villaggio, tuttavia all’appello, oltre a Sam, mancava anche Shana.

-Colonnello Willer- disse Jack avvicinandosi al gruppo che lo stava aspettando fuori con passo veloce e deciso –mandi due dei suoi uomini allo Stargate per avvisare il Generale Hammond! Immediatamente! Mentre lei e uno dei suoi verrete con noi alla ricerca del Maggiore. Dobbiamo trovarla!- sottolineò alzando il tono della voce.

Daniel lo osservò per qualche istante, e potè notare senza alcun problema, lo sguardo furioso che aveva Jack in quel momento; sapeva quanto lui tenesse a Sam, e aveva sempre sospettato che tra i due ci fosse molto più che Colonnello e Maggiore, ma come ben sapeva, il regolamento li divideva.

Detto ciò, l’SG11 insieme al Capitano Jonson e al Colonnello Willer si misero alla ricerca di Carter.

****

Nel frattempo a qualche miglia di distanza, Sam e i suoi rapitori si stavano dirigendo verso una navetta che li avrebbe poi portati a bordo della nave madre di Ahtle’sh.

-Davvero credi di poter guadagnare qualcosa? Ti uccideranno appena mi consegnerai, e con te i tuoi amici!- cercò di convincerla Sam.

-Non credo…ho un piano anche io!- rispose sicura di se Shana puntandole alla schiena il P-90.

Mancavano due giorni di marcia e poi avrebbero raggiunto la navetta; i soccorsi dovevano arrivare il più presto possibile. 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3

CAPITOLO 3

 

Sopraggiunse la notte anche alla base SG; da qualche ora erano stati avvisati della scomparsa del Maggiore Carter e pur avendo inviato un UAV sul pianeta per trovare qualche traccia, i risultati erano stati a dir poco scoraggianti.

Nel frattempo sul pianeta, la squadra era ancora in marcia nel tentativo di ritrovarla.

-Ma cosa diavolo sarà successo?- sbottò Jack dopo diverse ore di cammino senza neanche sapere da che parte andare.

-Credo che il Maggiore Carter sia stata rapita da Shana e che la stia portando ad un mezzo di trasporto- rispose pacato Teal’c.

-Sì, ma Sam sarebbe riuscita a scappare contro quella ragazza- disse Daniel in preda all’agitazione.

-Forse non è da sola!- gli rispose Teal’c vanificando le opzioni dell’archeologo.

-Basta fare supposizioni, dobbiamo trovarla e per questo stanotte non faremo soste; continueremo le ricerche separandoci per coprire un territorio maggiore. Teal’c e Daniel a ovest, Willer e Johnson a est mentre io proseguo verso nord.

Ci ritroveremo al villaggio tra due giorni al massimo. Tenetevi in contatto radio!-ordinò Jack con tono deciso e irremovibile.

Detto ciò, il gruppo si separò e ognuno si incamminò nella direzione assegnata.

****

Passò un altro giorno e Sam stava iniziando a credere che non ce l’avrebbe mai fatta; sarebbe finita nelle mani dei Goa’uld se non si inventava subito qualcosa.

Appena si accorse che i suoi rapitori si erano distratti, ne approfittò per iniziare a correre in mezzo alla foresta.

I tre rapitori però non tardarono ad accorgersi della fuga di Sam e uno dei due uomini sparò un colpo con il P-90 rubato alla stessa Sam al villaggio.

Il proiettile la colpì al fianco e si accasciò a terra; la ferita era piuttosto profonda e dato che aveva le mani legate non potè neanche tamponare la ferita in modo da non perdere molto sangue.

I tre la raggiunsero e le slegarono le mani per darle la possibilità di medicarsi, ma Sam non aveva niente con cui farlo; il suo kit medico era rimasto nella tenda insieme alla radio e al suo pc.

 

Jack in lontananza udì uno sparo, allora si mise immediatamente in contatto con gli altri.

-Cosa è successo? Daniel, Willer mi ricevete?- urlò nella radio O’Neill.

-Sono Daniel…qui è tutto OK!- lo tranquillizzò l’archeologo.

-Qui Willer…anche da noi tutto tranquillo!- confermò il Colonnello.

-Ho sentito uno sparo; voi non avete sentito niente?- chiese impaziente Jack.

-Nessuno sparo!- confermarono entrambi.

-Siete troppo distanti…raggiungetemi, qualcuno ha sparato- gli ordinò.

Dopo quasi venti minuti di corsa nella foresta, Jack udì delle voci.

Si accovacciò tra i cespugli e intravide il viso di Sam.

Decise di aggirare i rapitori e inserì nella canna del fucile dei proiettili che contenevano sonnifero.

In modo fulmineo e del tutto silenzioso, Jack mise a riposo tutti e tre i rapitori inesperti, facendo rimanere Carter a bocca aperta.

Uscì dai cespugli e si avvicinò di corsa a lei che era seduta a terra con la testa poggiata ad un tronco d’albero.

-Carter…sei ferita?- chiese preoccupato scrutandola.

-Colonnello!- sussurrò Sam incontrando i suoi occhi.

-Stai bene?- chiese inginocchiandosi accanto a lei.

-Mi hanno preso al fianco!- rispose con una smorfia di dolore.

-Fammi dare un’occhiata!-

-Non è grave, non si preoccupi!-    

-È un ordine!- disse O’Neill intento a far valere i suoi gradi.

Dopo averla praticamente costretta, Jack applicò sulla ferita delle bende con un medicinale per prevenire le infezioni, ma per estrarre il proiettile bisognava tornare alla base, e lo Stargate era distante due giorni di cammino.

-Dobbiamo camminare un po’…ce la fai?- chiese Jack osservandola.

-Certo!- rispose tentando di sorridere anche se il dolore era molto forte.

Non appena cercò di mettersi in piedi, con l’aiuto di Jack, le gambe le cedettero e crollò praticamente addosso al suo superiore che la sorresse prontamente.

-Sali!- le ordinò Jack indicandogli la sua schiena.

-No Signore, posso camminare- provò a protestare lei inutilmente.

-A me non sembra. Sali forza!-

Dopo aver constatato che senza aiuto non ce l’avrebbe mai fatta, Sam accettò l’aiuto di Jack.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


CAPITOLO 4

CAPITOLO 4

 

Dopo quasi undici ore di cammino, Jack si fermò vicino ad un ruscello; ne approfittò anche per riempire le borracce e dare un’occhiata alla ferita di Sam.

-Per fortuna non ha fatto infezione!- disse sistemandole la maglietta e aiutandola a mettersi seduta.

-Che ore sono?- chiese scrutando il cielo preoccupata.

-Sono le nove di sera; non possiamo continuare al buio e le torce non dureranno a lungo. Per stasera ci accamperemo qui- disse infine Jack.

Dopo aver cenato con le poche provviste di cui disponevano, Jack fece sdraiare Sam su un letto d’erba e la coprì con la sua giacca della divisa per ripararla dal freddo della notte.

-Lei non dorme Signore?- chiese Sam sistemandosi sul letto d’erba.

-Farò la guardia...tu dormi pure Carter- le rispose Jack sorridendole.

-Allora a domani Signore!- chiudendo gli occhi sprofondò in un sonno sereno.

-Buonanotte Sam- sussurrò Jack osservandola con il sorriso stampato in volto.

*****

L’alba li sorprese l’uno accanto all’altra; Jack era crollato dalla stanchezza, mentre Sam si era fatta una bella dormita per tutta la notte.

-Colonnello…si svegli!- disse Sam scuotendolo.

-Eccomi…sono sveglio! Come ti senti?- chiese Jack non appena incontrò i suoi occhi.

-Molto meglio, anche se fa ancora male!- rispose sorridendo per tranquillizzarlo.

-Bene, ma ora dobbiamo rimetterci in cammino. Forza! Sali e non discutere!- disse Jack aiutandola ad alzarsi.

Dopo quasi mezza giornata di cammino, Jack e Sam arrivarono finalmente allo Stargate, e dopo aver digitato il codice, apparvero sulla rampa della base SG.

Subito Sam fu portata in infermeria da Janet, mentre Jack dovette seguire il Generale Hammond per il rapporto post-missione.

Quasi mezz’ora dopo, Jack venne accompagnato da Daniel in infermeria per fare alcune visite di controllo, mentre a Sam era stato estratto il proiettile ed ora riposava sotto l’effetto dei sedativi.

La mattina dopo, Jack uscì di nascosto dall’infermeria senza farsi vedere dalle infermiere, e si diresse nella stanza accanto.

-Hey Carter…come ti senti?- chiese avvicinandosi al letto, sorpreso di trovarla cosciente.

-Salve Signore…devo dire che una notte passata su un letto comodo fa stare molto meglio- rispose lei sorridente, ancora intontita dal sonno.

-Sono contento che ti senta meglio-

-Signore…volevo ringraziarla per avermi portato in spalla per tutto il tragitto!-

Jack avvicinò il suo viso a quello di Sam e le parlò sussurrando.

-Non potevo mica lasciarti là; non me lo sarei mai perdonato!-

Detto ciò si avvicinò ancora poggiando le sue labbra su quelle di Sam, coinvolgendola in quel bacio che tanto avevano atteso.

Sam si allontanò quel tanto che bastava per sussurrare.

-Signore…Jack, potrebbe entrare qualcuno- disse sorridendo, senza staccarsi dalle sue labbra.

-Hai ragione…ora è meglio che vada, altrimenti Janet potrebbe legarmi al letto!-

Si chinò verso di lei e le diede un ultimo bacio prima di allontanarsi dal letto, e dopo essersi rivolti un sorriso colmo di gioia, Sam si addormentò con ancora la sensazione delle labbra di Jack sulle sue.

 

 

Angolo dell’autrice:

Ringrazio tutte coloro che hanno letto e recensito questa mia ultima ff e vi do appuntamento alla prossima che scriverò tra non molto.

 

 

 

 

 

 

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