Bevi da me

di Spensieratezza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Voglio il tuo sangue ***
Capitolo 2: *** Bacio ***
Capitolo 3: *** Voglio solo te ***
Capitolo 4: *** Se potessi scegliere, sceglierei sempre te ***



Capitolo 1
*** Voglio il tuo sangue ***


“Ehi, sono tuo fratello e ti voglio bene. Vieni a casa con me.”

“No. Non posso.”

Quando gli sparo contro la verbena, Damon perde il controllo. Mi si butta addosso, prendendomi per una gamba e con l’altra mi tiene per la schiena, finiamo così inevitabilmente a terra.

Non me l’aspettavo da lui.

“È così che mi aiuti? Con la verbena?”

“Non ho scelta, non sai cosa stai facendo!”.

Sono spaventato. Non vedevo Damon così aggressivo nei miei confronti dai tempi in cui ancora non avevamo incontrato Elena. A quei tempi, il nostro rapporto era molto più complicato, burrascoso, non andavamo d’accordo e l’unica vicinanza tra noi, era contornata dalle minacce di Damon, il suo modo di dimostrarmi affetto non era contornato da abbracci, ma dal suo prendermi a pugni o calci. Non abbiamo mai avuto un rapporto fisico, per Damon la fisicità era quando ci picchiavamo perché non andavamo d’accordo o perché litigavamo.

Poi, abbiamo avuto delle donne. Dopo Katherine c’è stata Elena, Caroline, Valerie…entrambi avevamo qualcuno da amare e abbiamo cominciato a volerci bene come veri fratelli, ma da quando il rapporto ha cominciato a migliorare, allo stesso tempo è aumentata anche la distanza tra di noi.

Non siamo mai stati davvero vicini, io e Damon, la vicinanza per Damon, nei miei confronti, era picchiarci, ma da quando ormai andiamo d’accordo, la distanza era aumentata.

Ora invece che Damon sta così, mi sembra di essere tornato indietro di anni.

Damon che riprende ad invadere il mio spazio personale, come un tempo…che mi atterra con il suo corpo e mi parla vicinissimo con il viso.

Non ha mai avuto la percezione di spazio personale, lo fa forse per mettere a disagio l’avversario e con me l’ha sempre fatto, io mi sento sempre a disagio quando lo fa, perché torno a sentirmi come suo fratello minore. Non posso nulla contro la sua aggressività, mi spaventa, non posso gestirla. Né la sua forza, né il suo odio.
 

“So esattamente quello che sto facendo, fratello. La mia umanità è scomparsa. Ora posso fare di tutto.”

Che cazzo vuol dire?

Penso che forse vuole picchiarmi ancora, darmi un pugno, magari..ma quello che fa, mi sorprende e mi sconvolge.

“AHHHH.”

Mi morde….

“Damon! Stop, fermati!!”

il dolore è fortissimo, soprattutto perché inaspettato. Non avrei mai pensato di farmi mordere da un vampiro e che questo vampiro fosse Damon. Va bene, forse è capitato una volta, massimo due, durante i nostri periodi bui, ma lo fece per spaventarmi, non per…dissanguarmi.

Non posso neanche ribellarmi. Damon è più forte di me, continua a bere il mio sangue, tenendomi una mano sul petto in maniera possessiva, mentre con l’altra mano mi stringe forte i capelli. Come se non bastasse il male alla gola.

Sembra che gli piaccia il mio sangue.

È per questo che noi non siamo mai troppo vicini. Il concetto di vicinanza di Damon con me..è strano, torbido, mi fa sentire a disagio..mi fa sentire..come se fossi una sua proprietà. Quasi mi convinco di doverlo essere, che è giusto così.

Comincia a bere più piano. Ad un certo punto capisco che non vuole dissanguarmi, sta per fermarsi.

“È buono il tuo sangue sai, sono sorpreso, non lo immaginavo. Avrei dovuto berlo già molto tempo fa.” dice, leccandomi il collo in estasi.

Mi sento a disagio. Cerco di sottrarmi.

“È malsano. Lasciami, Damon.” Tento di liberarmi, ma mi stringe forte il polso e  appoggia la fronte alla mia.

“Vuoi ancora che torni a casa?”

Non mi aspettavo una cosa del genere e sono combattuto, anche perché sono ancora spaventato dall’improvviso attacco famelico nei miei confronti.

“Rispondi o riprendo a squarciarti la gola.” Dice.

Devo farmi forza e ripetere mentalmente che non è davvero Damon. È sotto il controllo di Sybil. Quella maledetta.

“S-sì. Sì.ma…”

“Bene. Allora, sono disposto a tornare, MA, c’è una condizione..”

“Quale?”

“Se torno a casa, non mi rinchiuderai in una dannata cella..sarò libero di girare per la casa..”

Deglutisco.

“O-okay, ma..”

“E…mi farai bere il tuo sangue.” Dice, guardandomi negli occhi.

Sgrano gli occhi.

“Perché??” dico solo.

Damon sorride malizioso.

“Mi piace..e poi prendilo come un pegno per il mio ritorno a casa.”

“Non preferiresti bere sangue umano, piuttosto che quello di un vampiro? Io..”

“Lascia decidere a me, quello che mi piace o no.” dice Damon, stringendomi ancora il braccio.

Sospiro. È l’unico modo per riaverlo con me.

“Va bene, ma..Caroline e gli altri non dovranno mai saperlo.”

Mi sorride malizioso.
 
 
 















Note dell'autrice: 

ehilà! xd non massacratemi ahha è la mia prima storia defan e in particolare in questo fandom! xd

a me la defan piace davvero molto e so che non esiste nel telefilm, sì, ma quando uno shippa qualcosa,è così, lo sapete xd

e niente, quindi ho voluto scrivere come mi sarebbe piaciuto che andassero le cose nella puntata appena trasmessa, anche se so benissimo che non metteranno mai l'incesto in tvd ^^

ma un pò ci ho sperato, di vedere anche solo un morso nella puntata scorsa, lo ammetto ahha

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Capitolo 2
*** Bacio ***


Damon era tornato a casa Salvatore. Come una volta. Nella vecchia residenza Salvatore.

Solo che stavolta, non era più come quando erano loro due da soli. Stavolta…c’era un’altra donna e non era Elena.

In teoria, Damon aveva spento i sentimenti, quindi non avrebbe dovuto infastidirlo tanto questa cosa. Avrebbe dovuto essere insensibile a qualunque emozione, mentre invece continuava a provare rabbia…dolore.

Caroline aveva fatto un mucchio di storie quando Stefan era tornato e aveva comunicato a lei che Damon sarebbe vissuto con loro, fino a quando non avrebbe riacceso i sentimenti.

Stefan era convinto che la sua vicinanza avrebbe riaccelerato il processo, questo disse a Caroline.

Dentro di lui però temeva che spingere Damon a bere il suo sangue tutte le volte che voleva, lo avrebbe condotto ancora più nell’abisso, non lo avrebbe aiutato ad uscire.

Allora perché aveva accettato? Forse solo per l’egoistica promessa che Damon gli aveva fatto? Che sarebbe tornato a casa? Se Damon si fosse perduto per sempre a causa di questa scelta, avrebbe avuto anche questa cosa sulla coscienza?
 
 
 
 
“Dov’è la tua futura mogliettina, Stefan? Non la vedo trafficare in cucina come una perfetta domestica.” Disse Damon con un sorrisetto, strappando Stefan ai suoi pensieri.

“È andata a scegliere i vestiti per il matrimonio, visto che l’ultima volta l’hai interrotta.” Disse Stefan ancora arrabbiato di quella piazzata.

“Ohhhh..qui qualcuno è un po’ irritato. Sai, Stefan, quando ho scoperto che il mio caro fratellino mangia scoiattoli si sarebbe sposato, sono stato molto addolorato di non aver ricevuto un invito.” Disse Damon in maniera plateale e facendo un mucchio di smorfie sceniche.

“Credevo avessi detto che non provavi più sentimenti.” Disse Stefan.

“Touchè..” disse Damon con un sorriso. “Ma parlami della tua futura mogliettina, Stefan..”

“Non chiamarla così.”

“Forse preferisci futura sposa? È un po’ stile ottocento, ma in fondo veniamo da lì, giusto? Se mi sforzo riesco ancora a ricordare quei bei vecchi tempi…”

“Damon, per favore..”

“Che cosa ha di tanto speciale Caroline Forbes, da essere stata colei che è riuscita nella dura impresa di mettere un altro anello al dito, dopo il fedelissimo che ci protegge dal nostro nemico, il SOLE?” chiese Damon.

“Queste sono cose che non ti riguardano.”

“Andiamo, Stefan!! Lei è così..scialba, anonima, non ha niente di speciale. Spiegami!”

“Caroline è fantastica. È buona, coraggiosa, intelligente e si prende cura di me, piantala di…”

“La ami?”

“Certo che la amo!!”

“Bugiardo..”

Stefan lo spinse, stufo di quei discorsi.

“Pensa quel diavolo che ti pare, sono stanco. La cosa importante è che lo sa lei se la amo o no, non devo dimostrarti niente.”

“Torna qui.”

Stefan lo guardò perplesso da quell’ordine.

“Fottiti, Damon.” Disse, cercando di lasciare il salotto, ma Damon corse a velocità supersonica da vampiro e gli arrivò davanti, prendendolo per il colletto e sbattendolo al muro.
 
“Damon, cazzo!!” gemette Stefan. L’impatto con il duro marmo faceva male.

“Mi hai fatto arrabbiare, Stefan..e sai cosa succede quando mi fai arrabbiare?”

“Damon, no..”

“Succede che devi farti perdonare e sai cosa devi fare per farmi tornare il buonumore.” Disse, trasfigurando nuovamente il viso nella sua forma da vampiro. Aprì le fauci e si preparò a mordere di nuovo la sua gola.
 
 
 
 
 
 
*

Passavano i giorni e Damon passava dall’arroganza strafottente a una depressione cronica. Quel giorno, si trovava nella cella. Non era stato Stefan a mettercelo. Semplicemente, Damon aveva voluto entrarci, chissà per quale motivo, ma non era prigioniero.

E ora stava ancora bevendo il suo sangue. Erano entrambi a terra, Damon in ginocchio, che succhiava il sangue da Stefan, come se ne avesse un disperato bisogno. Si aggrappava a lui e ansimava come se Stefan fosse il suo amante.

Stefan era provato da questa situazione, scosso da questa intimità inaspettata. Gli accarezzava e gli stringeva forte le spalle, un po’ per consolarlo, un po’ per aggrapparsi a lui, visto che le forze sembrava lo stavano abbandonando.

“Mi abbandonerai anche tu..come tutti gli altri, Stefan?” sussurrò.

Stefan si rese conto che questa era una piccola traccia di umanità che lottava per riaffiorare, forse non era stata del tutto una cattiva idea quella del sangue.
 
Fece qualcosa che non si aspettava di fare mai. Gli accarezzò i capelli.

“Non ti abbandonerò mai, Damon..e neanche gli altri lo faranno.”

Damon gli strinse di più il braccio. Stefan si volse a guardare la sua presa.

“Tu mi hai già abbandonato..”

“Cosa?? No, non è vero!!” Stefan era addolorato che Damon pensasse questo.

“Da quando ci siamo fidanzati..io con Elena e tu Con caroline…hai preso sempre più le distanze da me.”

“Io credevo che tu volessi i tuoi spazi, pensavo..”

“ Io volevo solo che tu mi stessi vicino.” Disse Damon stringendogli ancora di più il braccio.

“Damon, mi dispiace, io…che cosa stai facendo?” disse, cercando di spostare il viso, visto che Damon era vicinissimo al suo e dava segno di volersi avvicinare ancora.


“Ahhh..” gemette Stefan, quando Damon lo atterrò con il suo corpo, salendo sopra di lui.

“Damon, che vuoi fare? Smettila!” disse, agitato, visto che Damon gli aveva poi alzato la maglietta.

Poi, gli diede un piccolo bacio sul suo ombelico e Stefan fremette.

“Damon, sei impazzito!! Sono tuo fratello, cazzo!” disse, cercando di ribellarsi, ma Damon gli bloccò le mani contro la testa.

“Esatto. Credo sia ora di rinsaldare un po’ il legame fraterno.” Disse.

“Tu sei malato. Anzi, questo non sei tu. Sybil ti ha triturato il cerv..ahhh.” gemette quando Damon gli diede un piccolo morso proprio sopra l’ombelico.

Una piccola goccia di sangue cadde e Damon la leccò con la lingua.

“Damon..” gemette Stefan.
 
Damon alzò la testa e si addossò sdraiato sopra di lui, poi chinò la testa, lo guardò. Stefan lo guardava a sua volta, impaurito e indeciso.

Damon studiò il suo sguardo, poi nascose la testa sul suo collo., strusciandola.

“Non posso fare a meno di te, Stefan.”

Una nota di tenerezza dolente investì Stefan con la potenza di un uragano. Gli accarezzò i capelli, poi i due si guardarono negli occhi e Stefan senza sapere perché lo stava facendo….

Gli prese il viso e gli diede un bacio, che Damon ricambiò.
 

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Capitolo 3
*** Voglio solo te ***


Stefan aveva deciso di ignorare Damon per giorni, dopo il bacio, ma stavolta Damon non ci stava più.

Aspettò che andassero tutti via e poi spinse Stefan contro il divano, dal momento che accorgendosi di essere solo, stava già scappando di nuovo.

“Damon, non ricominciare!”

“Io non sono una persona che si può ignorare, Stefan! Ora dammi il tuo sangue, come mi hai promesso, o me ne vado seduta stante!”

Stefan fece una smorfia.

“Se lo vuoi,perché non vieni a prendertelo?”

Damon non se lo fece ripetere due volte, piombò sopra Stefan, pronto a morderlo, ma poi il suo sguardo vacillò.

“Non voglio costringerti.”

“Damon..quello che è successo..non possiamo continuare a farlo..” disse Stefan con sguardo supplichevole.

“Ma tu hai provato qualcosa quel giorno vero? Sei stato tu a baciarmi.”

“Damon, ti prego..”

Damon a quel punto non parlò più. Lo morse solo, ma non con ferocia. Lo morse e poi cominciò a succhiare piano e Stefan sembrò come arrendersi, lasciarsi andare, poggiando la testa sul bracciolo del divano.

“Damon..” gemette perché Damon gli aveva messo piano le mani sotto la maglietta.

“Non possiamo..sei mio fratello..” disse, mentre Damon risaliva piano con la bocca il suo collo, fino a risalire la sua guancia.

“Tu sei…mio…di nessun altro, Stefan..” sospirava Damon.

“Ma..Elena..”

“Lei? È importante per me, ma non quanto lo sei tu.”

“I…io..”

“Che c’è, Stefan? Non mi ami?”

L’esitazione di Stefan, fu provvidenziale. Damon si riattaccò alla sua bocca e ricominciò a baciarlo. Questa volta non c’era niente di incerto e dolce. Il bacio era passionale e vorace, un incontro di lingue a non finire.

Stefan gli mise le mani sotto la maglietta e Damon divampò come fuoco. Si spogliò, spogliando anche Stefan. Rimasti nudi, si presero per mano e andarono nella camera di letto.
 
 
 
“AHHH…ODDIO…AHHH. Damon. Damoooon.” Erano le grida di Stefan, agli affondi di Damon, che con lussuria ardente continuava a spingere nel suo corpo.
 
Quando fu tutto finito, i due erano sdraiati insieme. Stefan accarezzò piano la mano di Damon.

“Sei pentito? Gli chiese Damon.

"No."

“Neanch’io.”

“Questo può voler dire soltanto due cose. O abbiamo spento i sentimenti entrambi o…”

“O magari li abbiamo accesi entrambi.” Disse Damon.

“Credi che sia così?” chiese Stefan.

“Ne sono sicuro. Sybil non ha più alcun controllo su di me.”
 
Stefan si sporse a baciarlo di nuovo, finendo sopra di lui e lasciando una scia di baci sul suo torace.

“Aaaah, Stefan, così tanti anni sprecati…avremmo dovuto farlo molto prima.” Disse Damon, stringendogli i capelli estasiato dai suoi baci.

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Capitolo 4
*** Se potessi scegliere, sceglierei sempre te ***


Dopo che riuscirono finalmente a sconfiggere Sybil e la “sorella” cattva, Damon e Stefan avevano preso una decisione.

Avevano comunicato ai loro amici, a Caroline, ad Alaric, a Bonnie, che sarebbero andati via per un tempo indefinito.

Avevano bisogno di staccare la spina, lontano da tutti.

Caroline l’aveva presa molto male, soprattutto perché lei e Stefan dovevano sposarsi. Questa discussione li portò ad un’inevitabile separazione.

Per diversi giorni cercarono di convincerli a non andare via, ma ormai la decisione era stata presa, anche perché…
 
“Da quand'è che tu e Damon siete diventati così complici?” chiese Bonnie con aria corrucciata perché Stefan aveva riso a una sua battuta.

Insomma, non potevano continuare a restare lì con loro.

Altrimenti l’avrebbero scoperto.
 
Decisero così di partire. In fondo era parecchio che non lo facevano.
 
Andarono a vivere molto lontano e si presero una nuova casa che denominarono la nuova “Casa Salvatore.”
 
 
 
 
4 anni dopo….

“Ahhhhh. Sì, così. Ahhhh. Ancora….” Gemeva Stefan mentre Damon lo penetrava da dietro, mentre Stefan si sosteneva con le mani sul muro. Accanto a loro un ferro da stiro. A quanto pare, vedere Stefan stirare, era stato molto erotico per Damon!

Damon uscì da lui e si mise in ginocchio a succhiare il suo membro. In quella casa faceva molto caldo, c’era la temperatura ideale per fare sesso e anche molta luce.

Stefan fece appena in tempo a venire nella sua bocca, che squillò il telefono. Era Caroline.

Era successo qualcosa di inaspettato.. Bonnie morì inaspettatamente, per tornare come vampira e questo inaspettatamente, fece tornare anche Elena.

Tornarono quindi per una festa di bentornato ad Elena.

Ma erano diversi ormai. Erano cambiati.
 
 
Elena se n’era accorta e aveva chiamato a sé Damon nel giardino sul retro del ristorante. Bellissima nel suo abito di seta viola.

“Damon, che c’è? Hai uno sguardo da far paura. Non credi forse che sono davvero io?”

“No, non è questo. Io ti credo  e sono contento che tu sia tornata, Elena.”

“Sono viva, i nostri amici sono vivi! Bonnie e…perfino Tyler. Caroline mi ha raccontato tutto, ma…mi ha anche detto della vostra fuga.”

“Sì, io..”

“Finita questa festa, ripartirai quindi con Stefan?”

“Elena..mi dispiace. Ti ho aspettato tanto, ti avrei aspettato tutta la vita, lo sai…ma il mio posto, è con Stefan. È sempre stato con Stefan.”

Elena lo capì. Gli sorrise e gli diede un casto bacio sulla bocca per poi dire:

“Lo so. L’ho sempre saputo, ma sono stata felice che almeno per un po’, sei stato mio. è stato bello amarvi.” Dicendo così se ne andò, mentre Stefan assisteva in silenzio.
 
 
 
Dopo la festa, Stefan e Damon andarono via. Era notte, Stefan guidava e ad un certo punto Damon disse:

“Fermati qui, Stef.”

“Cosa? Perché? Non vorrai..” disse con un sorrisetto.

“No, scemo. Usciamo, sdraiamoci un po’ sul prato.”

“Un Damon romantico che vuole guardare le stelle, chi se lo sarebbe mai aspettato.” Disse Stefan.
 
Si sdraiarono sul praticello e cominciarono  a rimembrare eventi del passato. Come Tyler grazie all’incantesimo di Bonnie era tornato in vita, come la stessa Bonnie sarebbe vissuta anche lei per sempre con loro.

Come loro adesso stavano insieme, da soli, come era sempre stato.

“Sai, Stefan, forse ti ho sempre amato, ma ero troppo orgoglioso per ammetterlo.”

“Anch’io, Damon. E poi ammetti che..non è facile amarti.” Aveva riso Stefan.

“Come dice snoopy: ecco come sono. Detestabile e adorabile!” aveva riso Damon.

“Damon, quando ti ho trasformato…”

“È una cosa passata, Stef..”

“Sybil però ha detto che è ancora fresca nella tua memoria..”

“È vero, ma lei era una manipolatrice. Non ti ha detto per esempio per quali motivi lo era.”

“E sarebbero?”

“Sarebbe che quando avevo spento le emozioni, cominciò a riaffiorarmi con prepotenza la verità di quell’atto. Lo avevi fatto per amore e questa verità non sono più riuscito a levarmela dalla testa.” Disse Damon, a pochi centimetri dal suo viso.

Stefan gli prese il viso baciandolo con passione.

“Mi sono stancato di parlare, Stefan.” Disse Damon, abbracciandogli la vita.

“Anch’io!”

Allora i due cominciarono a spogliarsi e ben presto si ritrovarono a fare l’amore sotto le stelle.
 
 
Quattro anni più tardi, Elena si sposava con Matt.

Stefan e Damon si presentarono al matrimonio, sorridenti, guardandoli da lontano, ma non restarono al ristorante. Erano diventati una leggenda ormai. Una di quelle leggende sempre in movimento, che vedi per poco, perché l’attimo dopo sono sempre sparite, per una nuova avventura.
 
 















Note dell'autrice: 

completa!! xd ok so che il finale è un pochino melenso xd ma davvero era solo una scusa per scrivere il defan ahah xd faccio fatica a scrivere fanfiction sull'opera originale, nel senso che gli au mi vengono molto meglio e anche più numerosi xd

scriverò sicuramente altre storie defan, con tante varianti, spero che questa storia vi sia piaciuta ^^

ps quando elena dice: è stato bello amarvi" non è un errore, intende proprio entrambi xd

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