Tanuki X Gaikotsu

di Raven626
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Diversi anni prima... ***
Capitolo 2: *** Bip ***



Capitolo 1
*** Diversi anni prima... ***


Erano quasi le dieci di notte quando tre bambini fecero il loro ingresso nel parco del quartiere.
Due di loro cantavano euforici in un coro che non aveva nè testo, nè un ritmo vero e proprio, l'altro invece si limitava a seguirli, sempre con quel suo sorriso stampato sul volto.
I due canterini marciavano uno dietro l'altro, portando sulle spalle un bastone al quale avevano legato per mani e piedi un piccolo esserino marrone, il quale si dibatteva nel vano tentativo di sfuggire alla sua fine imminente.
 - Soushi, ti prego! Non stare lì a guardare! Fà qualcosa! - Supplicò il piccolo tanuki con le lacrime agli occhi.
 - Mi dispiace Watanuki, ma il padrone mi ha ordinato di non immischiarmi. - Rispose la volpe senza mutare minimamente la sua espressione, segno che aveva assistito a quella scena ormai tante di quelle volte da non provare più neanche un briciolo di compassione dei confronti del povero malcapitato.
 - Se... Se mi lasciate farò qualsiasi cosa! - Propose allora speranzoso, ma allo stesso tempo già sapendo come sarebbe andata a finire.
Zange e Kagerou si fermarono guardandosi per qualche istante, come se stessero valutando l'offerta, allora si scambiarono uno sguardo d'intesa e si voltarono verso il tanuki.
 - Allora? - Chiese lui sempre più speranzoso.
I due lo fissarono seri ancora per qualche istante e poi, quando sembrava che Kagerou stesse finalmente per prendere la parola, nel medesimo istante scoppiarono in una grande risata.
 - Sei proprio uno spasso, Banri. - Lo derise Kagerou asciugandosi gli occhi dalle lacrime che gli erano salite per le troppe risate.
 - Sai, ho sentito dire che l'acqua del fiume è particolarmente piacevole a quest'ora della sera. - Disse Zange facendo rabbrividire la "vittima".
 - No! Il fiume no! L'ultima volta mi è venuta la febbre per due settimane! - Supplicò Watanuki, ma i due avevano già ricominciato a marciare, ignorando completamente le sue proteste.
 - Sei proprio un sadico! - Esclamò Kagerou all'amico dandogli una pacca sulla spalla.
 - Anche tu se è per questo. - Disse il coniglio chiedendosi perché l'amico fosse così fissato.
 - Hai proprio ragione! - Concordò. - Watanuki invece direi che è decisamente un masochista! -
 - Concordo in pieno! -
 - Non è mica colpa mia se voi mi tormentate! - Sbuffò il tanuki.
 - Sì, ma non ce lo impedisci. - Disse Kagerou.
 - E ci credo! Mi avete legato mani e piedi! -
I due si scambiarono un'occhiata per poi voltarsi verso Watanuki ed esclamare nel medesimo istante: masochista.
 - Soushi invece? - Chiese Zange.
Kagerou si voltò verso la volpe e dopo averlo osservato per qualche secondo rilasciò la sua sentenza.
 - Sicuramente sadico, lo vedi come ci guarda e sorride? -
Zange lo osservò a sua volta e non poté fare a meno di annuire con aria grave.
"Se continuano così, magari si dimenticheranno di me!" Pensò Watanuki, ma per sua sfortuna, non appena i due ebbero valutato Miketsukami, ripresero a marciare verso il fiume, ricominciando anche con quel loro canto senza senso.
 - Arrivati! - Esclamò Natsume ammirando il fiume.
Kagerou si avvicinò all'acqua e immerse una mano, subito la tirò fuori rabbrividendo e la strinse al petto per farla tornare a una temperatura sopportabile.
 - L'acqua è fantastica. - Disse avvicinandosi a Watanuki, il quale, sempre legato al bastone, era stato posato per terra.
 - Non essere avventato! Possiamo parlarne! - Squittì il tanuki tremando al solo pensiero di quanto dovesse essere fredda quell'acqua.
 - Ti stiamo per buttare in acqua e tu non puoi fare nulla per fermarci. - Intervenne Zange. - Ecco, ora ne abbiamo parlato! -
 - Preparati! - Esclamò l'altro allungando le mani verso l'esserino.
 - Ehm... Kagerou... - Lo interruppe Natsume picchiettando sulla spalla dell'amico.
 - Che c'è? Non vedi che sono impegnato? - Ribatté l'altro cercando di sciogliere i nodi che legavano le zampe di Watanuki al bastone.
 - C'è...  c'è qualcuno che ci fissa... - Mormorò il coniglio, la voce ridotta a un sussurro.
 - Cos'hai detto? - Chiese Kagerou voltandosi e non appena vide ciò che stava guardando l'amico, subito impallidì a sua volta.
 - Che state guardando? - Domandò Banri agitato: se quei due si erano spaventati, allora significava che doveva esserci qualcosa di davvero terrificante!
 - Si salvi chi può! - Gridò Zange sfrecciando via a una velocità allucinante.
 - Questo si che è sadico! - Esclamò invece l'altro prima di gridare e correre via trascinandosi dietro un Soushi confuso più che spaventato.
 - Ehi! Non lasciatemi qui! Sono ancora bloccato! - Gridò il tanuki sempre più terrorizzato, non aveva idea di cosa ci fosse alle sue spalle dato che era ancora legato e non poteva quindi muoversi, ma di una cosa era certo: se non trovava al più presto un modo per liberarsi, sarebbe stata davvero la fine per lui!
Rabbrividì quando sentì dei rumori dietro di sè: qualcuno gli si stava avvicinando e dal suono dei suoi passi, doveva essere davvero enorme!
D'un tratto sentì qualcosa di freddo e duro afferrarlo e alzarlo verso il cielo, arrivando quasi all'altezza degli alberi! Quanto era grande quella creatura!?
Quando Watanuki venne fatto voltare e si trovò così faccia a faccia con il mostro, improvvisamente si ritrovò a rimpiangere la nuotata nel fiume. Quello davanti ai suoi occhi era l'essere più terrificante che avesse mai visto in tutta la sua vita!
Era un gigantesco scheletro ambulante, alto quasi cinque metri e circondato da una strana aura violetta. Lo fissava minaccioso dritto negli occhi attraverso quelle sue orbite vuote e impassibili, la bocca semiaperta, come se stesse pensando di fare del tanuki il suo prossimo pasto, sempre se gli scheletri potevano mangiare...
 - Non... Non mi mangiare! - Supplicò il bambino sull'orlo delle lacrime.
Il gigantesco scheletro lo osservò ancora per qualche istante, allora, a dispetto di ogni sua aspettativa, lo ripoggiò a terra con una delicatezza che il bambino non avrebbe mai creduto potesse appartenere ad un essere simile.
Watanuki, ora tornato nello stesso punto di poco prima, si dibatté cercando invano di sciogliere quei nodi e fu allora che vide una cosa a dir poco sbalorditiva: lo scheletro si rimpicciolì pian piano e pochi secondi dopo si trasformò in una bambina della sua stessa età dai lunghi capelli rosa. Indossava un lungo cappotto azzurro che le arrivava fino alle ginocchia e nella mano destra stringeva i manici di una piccola busta da supermercato.
Lo "scheletro" lo osservò con quei suoi grandi occhi rosati, lo sguardo a dir poco indecifrabile, un'espressione non tanto stanca, quanto sognante, come se vivesse in un mondo tutto suo.
Gli si avvicinò con calma e si chinò su di lui riuscendo in pochi istanti a sciogliere i nodi che lo legavano al bastone.
Banri sgranò gli occhi salla sorpresa quando si rese conto di essere finalmente libero e subito riacquistò la sua forma umana iniziando a massaggiarsi i polsi.
 - Grazie. - Disse alla bambina cercando ancora di capire cosa fosse successo esattamente.
 - Perché ti dovrei voler mangiare? - Chiese allora lei con un tono di voce dolce e pacato prima di tirare fuori dalla busta un piccolo lecca lecca.
 - Ecco... Io credevo che... Insomma... Tutti sono scappati... Mi hai afferrato... - Balbettò lui imbarazzato.
La bambina continuò a osservarlo senza dire una parola, dando di tanto in tanto una leccata al dolce.
 - Cosa stavate facendo? - Domandò allora. - Ho sentito delle grida... Eri tu? -
 - Ehm... Sì, ero io. - Ammise il bambino con imbarazzo.
 - Che ti stavano facendo? -
 - Ecco... Mi volevano buttare nel fiume... - Mormorò chinando il capo.
 - Come mai? -
 - Non lo so in realtà... Si divertono a tormentarmi perché sanno che non posso fare niente per impedirglielo... -
 - Perché? -
 - Mi hai visto, no? Sono solo un tanuki, non riuscirei mai a mettere paura a qualcuno, neanche se mi ci impegnassi... -
 - Allora puoi diventare qualcuno da temere quando sei in questa forma. - Propose lei scartando un secondo leccalecca.
 - Credo proprio che questa forma sia ancora meno spaventosa dell'altra... -
 - Puoi diventare un delinquente. -
 - Un delinquente? - Ripetè lui sorpreso.
La bambina annuì seria.
 - I delinquenti fanno paura a tutti. - Affermò sicura.
 - Delinquente... - Mormorò lui lentamente, come se stesse assaporando quella parola. - Non suona affatto male! - Esclamò. - Diventerò il delinquente più duro e temibile che si sia mai visto e loro non potranno più torcermi un capello! - Affermò sicuro.
 - E se non funziona, ti proteggerò io. - Aggiunse la bambina senza mutare minimamente la sua espressione pacata, come se più che una proposta quello fosse per lei un dato di fatto.
Watanuki si voltò verso di lei sorpreso.
 - Tu? Ma non so neanche chi sei. -
 - Roromiya Karuta. - Si presentò mentre tirava fuori dalla busta un altro dolcetto. - Lecca lecca? -



Allora, premetto di averla scritta alle undici di sera nel pieno di un'improvvisa ondata di ispirazione e l'ho ricontrollata solo un paio di volte, quindi se vedete errori di alcun tipo (anche nella caratterizzazione dei personaggi) ci terrei molto che me li faceste notare e ora passiamo a un avviso...


Ci tenete ai vostri scrittori?
Vi preoccupate della loro salute psichica e del loro benessere?
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Capitolo 2
*** Bip ***


- Bip. -
 - Cos'hai detto? -
 - Bip. - Ripeté lei  dopo aver nuovamente toccato la spalla del ragazzo con l'indice.
 - Che stai facendo? - Chiese Watanuki interdetto.
Ignorandolo, Karuta toccò questa volta la mano del ragazzo con un gesto rapido e deciso.
 - Bip. - Mormorò nuovamente, il dito ancora sospeso a mezz'aria.
 - Ah, ho capito! - Esclamò il ragazzo. - Vuoi di nuovo giocare all'interruttore? -
Per tutta risposta la ragazza premette nuovamente "l'interruttore".
 - Interruttore "mi piace di più". - Mormorò nel mentre.
 - Mi dispiace, ma dopo l'ultima volta quell'interruttore l'ho fatto rimuovere. - Rispose Watanuki ricordando con un misto di gioia e paura la prima volta che avevano fatto quel gioco.
Karuta aggrottò la fronte con fare pensieroso, allora toccò la spalla del ragazzo.
 - Interruttore trasformazione. -
 - Ok, questo si può fare. - Acconsentì il biondo prima di prendere le sembianze di un tanuki.
Di nuovo la ragazza premette quel pulsante e l'animale tornò ad essere un ragazzo.
Watanuki la osservò in attesa di scoprire quale sarebbe stato il prossimo interruttore, ma la ragazza premette di nuovo lo stesso di prima, una volta dopo l'altra. Preso alla sprovvista, il ragazzo accontentò l'amica e iniziò a trasformarsi e tornare come prima una volta dopo l'altra, sperando che Karuta si stancasse dopo un po'. Com'era già successo l'ultima volta, però, la ragazza non si fermò e continuò a far trasformare l'amico fino allo sfinimento.
 - Basta! Ora basta! Chiedo una tregua! - Annaspò lui lasciandosi cadere di peso sul divano del grande salone della residenza. - Non avrei mai creduto che traformarsi potesse togliere tutte queste energie. - Mormorò mentre Karuta si sedeva accanto a lui osservandolo con quel suo solito sguardo indecifrabile.
 - Di nuovo il pulsante "mi piace di più"? - Chiese Zange avvicinandosi a loro e ridacchiando alla vista del ragazzo.
 - No, era l'interruttore "trasformazione". - Disse Watanuki raddrizzandosi.
 - Posso giocare anche io? - Chiese allora l'altro autoinvitandosi.
 - Veramente... - Iniziò il tanuki, ma venne interrotto da Karuta, che subito toccò l'orecchio da coniglio del nuovo arrivato, includendolo nel gioco.
 - Interruttore "imitazione". - Disse lei prima di tornare a sedersi.
 - Imitazione? Posso imitare chi voglio? - Chiese Zange pensando chi potesse copiare.
 - Chi vuoi. - Confermò la ragazza in attesa che l'interruttore facesse effetto.
Il coniglio rimase a pensarci un po' su, allora si illuminò e subito prese da un tavolo lì vicino un tovagliolo, ci fece due buchi e se lo mise sul viso a mo' di maschera.
 - Masochista! - Gridò indicando Watanuki.
Banri sobbalzò scoprendo chi avesse deciso di imitare, ma per quanto Kagerou lo terrorizzasse, non poté fare a meno di ridere di fronte alla parodia del ragazzo che aveva di fronte.
 - Anche il cuscino su cui sei seduto è un masochista! Questo divano invece vuole solo farci credere di esserlo, ma in realtà è un sadico! - Continuò con enfasi.
Watanuki non riuscì proprio a trattenersi e iniziò addirittura a piangere dalle troppe risate.
 - Sei proprio identico! - Esclamò asciugandosi gli occhi con la manica della giacca.
 - Quel lecca lecca è un sadico, ma lo stai per mangiare, quindi è masochista! - Gridò indicando il dolce che Karuta stava per scartare.
La ragazza osservò il suo dolcetto sorpresa, allora lo ripose nella tasca dalla quale lo aveva tirato fuori.
 - Venite con me! Vi porterò nel mio mondo di sadici e masochisti! - Urlò Zange lasciandosi trasportare mentre saliva sul tavolino davanti al divano.
 - Bravissimo. - Applaudì il tanuki continuando a ridere. - Proprio identico! - Disse, ma le sue risate furono pian piano smorzate dalla vista dell'espressione sorpresa di Zange, come se avesse appena visto qualcosa di spaventoso.
 - Che succede? Perché non continui? - Chiese il tanuki confuso. - Stavi andando benissimo, eri riuscito a rendere perfettamente il suo atteggiamento da pazzo svitato! -
Roromiya lo picchiettò sulla spalla un paio di volte per attirare la sua attenzione.
 - Che c'è? Un atro pulsante? - Chiese il biondo confuso dall'atteggiamento degli amici.
Karuta scosse il capo prima di indicare qualsiasi cosa si trovasse dietro il tanuki.
Banri la osservò confuso ancora per un po' prima di capire cosa fosse successo. Subito si irriggidì, sul viso un'espressione a dir poco terrorizzata. Deglutì, facendosi forza per guardare dietro di sè e confermare, suo malgrado, il suo presentimento.
Come temeva, dietro di lui, fermo con le braccia incrociate sul petto, c'era proprio Kagerou!
 - Pazzo svitato? - Chiese con fin troppa calma, come se stesse per esplodere da un momento all'altro.
Watanuki, ormai senza più fiato per poter anche solo accennare una risposta, prese lentamente l'indice di Karuta e lo premette sul suo petto.
 - Che interruttore è? - Chiese Karuta mentre il biondo le lasciava l'indice afferrandole questa volta l'intera mano.
 - Quello è l'interruttore... - Mormorò lui con un filo di voce. - ..."FUGA"! - Gridò all'mprovviso alzandosi di scatto e correndo fuori dal salone più veloce che poté trascinandosi dietro la ragazza.
 - Questo sì che è da sadici. - Stava dicendo intanto Kagerou mentre Zange scendeva dal tavolino e si toglieva la maschera improvvisata dal viso.

 - Perché stiamo correndo? - Chiese Karuta guardando confusa il tanuki.
 - Non ci sta seguendo? - Domandò Watanuki fermandosi per riprendere fiato.
La ragazza guardò dietro di sè e scosse il capo. A forza di correre erano arrivati sul tetto della residenza, ma nonostante sembrasse che Kagerou non avesse alcuna intenzione di inseguirli, Watanuki decise comunque di rimanere lì finché non fosse stato certo che quel "pazzo svitato" fosse andato via.
 - Via dal salone? - Chiese la ragazza sedendosi su una panchina.
 - In realtà intendevo via da questa città. - Disse il ragazzo sedendosi accanto a lei. - Non fa che andarsene e tornare, sono sicuro che entro questa sera sarà già sparito dalla circolazione. -
 - Quindi dovremmo rimanere qui fino a questa sera? - Chiese Karuta tirando fuori dalla tasca il lecca lecca che prima, dopo aver sentito il discorso di Zange, aveva deciso di non mangiare.
 - Che? No, se vuoi puoi andare via, non devi restare per forza. - Rispose lui tutto d'un fiato arrossendo improvvisamente nel rendersi conto di non aver ancora lasciato la mano della ragazza.
 - Che facciamo? - Chiese allora lei per tutta risposta.
 - Non saprei, vuoi continuare con il gioco dell'interruttore? - Chiese Banri guardando nervosamente la porta dell'ascensore, come timoroso che Kagerou potesse uscirne da un momento all'altro.
Roromiya annuì con il capo.
 - Bene, allora questa volta premo io l'interruttore. - Disse il ragazzo toccando incerto la mano dell'amica.
Karuta però non mutò minimamente espressione, senza accennare a nessun effetto.
 - Che succede? - Chiese il biondo confuso. - Che pulsante era? -
 - Quello è l'interruttore "sorpresa". - Rispose lei.
 - Ah, qual è la sorpresa? -
 - Aspetta e vedrai. - Disse lei atona continuando a leccare il dolce. - Me l'ha insegnato Soushi questo pulsante. -
 - Davvero? Non sapevo che anche lui ci giocasse. - Disse Watanuki sorpreso, non riusciva proprio a immaginarsi Miketsukami che parteciva a un gioco del genere. - Allora premerò un altro pulsante. - Disse dopo un po' toccando questa volta il ginocchio.
 - Ormai è in corso l'interruttore "sorpresa", finché non fa effetto non puoi attivarne altri. -
 - Davvero? Ma non è giusto, così ti sei praticamente esclusa dal gioco! -
Senza prestargli attenzione, Karuta toccò la guancia del ragazzo.
 - Pulsante "silenzio". - Mormorò mettendo così fine alle proteste del ragazzo.
Watanuki alzò gli occhi al cielo, quello che stavano facendo poteva anche non essere un gioco in cui alla fine ci sarebbero stati un vincitore e un perdente, ma se fosse stato così, era certo che quella partita l'avrebbe vinta Karuta.
Karuta rimase ad osservarlo in silenzio per qualche istante, come soddisfatta di essere finalmente riuscita a mettere fine alle sue lamentele.
Watanuki stava per chiederle se non avesse più voglia di giocare, ma si ricordò del pulsante "silenzio" e non disse nulla, in attesa che la ragazza facesse qualcosa.
 - Bip. - Disse lei toccando il capo del ragazzo. - Interruttore "statua". -
Il tanuki sospirò rassegnato. Certo, gli faceva sempre piacere passare del tempo con Karuta, ma iniziava a non sopportare più quel gioco, iniziò perfino a sperare che arrivasse qualcuno così da mettere fine alle sue sofferenze. Dopo cinque minuti di immobilità il piede iniziò a formicolargli e dovette fare appello a tutto il suo autocontrollo per non cedere e iniziare a squoterlo per far sparire quella sensazione fastidiosa.
Stava per arrendersi e chiedere a Roromiya di cambiare gioco quando la ragazza gli si avvicinò ancora di più di quanto non fosse già.
Il ragazzo la osservò confuso, cercando di capire le sue intenzioni, ma quando Karuta iniziò a protendere il viso verso il suo, Banri riuscì a pensare solo a quante probabilità ci fossero che morisse d'infarto lì in quel preciso istante, perché benché fosse stato traformato in una statua, sentiva che il cuore gli sarebbe uscito dal petto a forza di battere con così tanta rapidità.
 - Effetto interruttore "sorpresa". - Mormorò Roromiya quando ormai aveva le labbra a solo pochi centimetri da quelle del ragazzo.
Watanuki sgranò gli occhi dalla sorpresa nel rendersi conto che tutto ciò stava accadendo sul serio e non era solo frutto di una sua allucinazione. Forse alla fine il gioco dell'interruttore non era così male...
Gli sembrò di sentire un rumore alle sue spalle, ma non vi prestò attenzione, troppo concentrato su quel momento che mai avrebbe creduto di poter vivere se non la notte nei suoi sogni.
Nè lui, nè Karuta si accorsero quindi della coppia che, dall'ascensore, si era ritrovata ad osservare la scena.
 - Ci avevano detto che stavano giocando all'interruttore... - Mormorò la ragazza arrossendo come un pomodoro.
 - Ho insegnato a Karuta l'interruttore "sorpresa". - Disse Soushi premendo il pulsante per tornare al piano terra.
 - Capisco... Così anche lui ne è stato vittima... - Mormorò Ririchiyo.
 - Non credo che "vittima" sia il termine più appropriato. - Contestò Miketsukami ridendo sommessamente mentre le porte dell'ascensore si richiudevano.

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