Always Somewhere

di Ciryata
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° capitolo ***
Capitolo 2: *** 2° capitolo ***



Capitolo 1
*** 1° capitolo ***


Ciao il mio nome è Lia, ho diciassette anni, i capelli biondi e gli occhi rossi.Vivo in Germania con tutta la famiglia.
« Buongiorno Sam » saltello verso il mio fratellino, siamo alti tutti e due 1,75, però lui è biondo con gli occhi castani scuri.
Mi risponde con un cenno della mano ignorandomi completamente, « dove vai » lo vedo prepararsi per uscire sono curiosa di sapere cosa vuole fare visto che mancano due giorni al nostro diciottesimo compleanno. « Niente, esco con Jaeger perchè » risponde senza degnarmi di uno sguardo, tipico del suo carattere sempre freddo e insensibile. « Beh ero curiosa di sapere con chi uscivi » mi giro verso le scale e scesi al piano di sotto. Sto per entrare in cucina quando sento due voci all'interno, mia madre Eil sta parlando con papà, credo che loro abbiano divorziato ma vivono sotto lo stesso tetto per me e mio fratello. Alla fine decido di entrare salutandoli. « Buongiorno piccola, dormito bene » la voce della mamma è sempre gentile « come vuoi che ha dormito, bene come sempre ormai è divetnata un ghiro » questo è mio padre, fa il freddo con la maggior parte delle persone ma alla fine è buonissimo. « Ho dormito bene, sapete stavo pensando che ormai è passato più di un mese da quando ho cambiato scuola e mi sono fatta delle amiche che però non fanno altro che chiedermi di Jaeger e questo mi da fastidio » sono gelosa di mio fratello, ed è questo il segreto su di lui, mi piace da quando ho quindici anni e sapere che non siamo fratelli di sangue mi da una possibilità. Lui ancora non sa che mi piace e spero di dirglielo il prima possibile. Gli unici a cui l'ho detto sono Sam, Kid, Terry e Ivan e Lilyan, i figli di zia Kate e Warsman. « Non ti preoccupare prima o poi delle amiche te le farai e non saranno interessate solo al tuo fratellone » mi scompiglia i capelli papà « basta avere pazienza » dice prima di uscire, sorrido e mangio la colazione che la mamma ha preparato. Decido di farle una domanda personale e sapere se lei e papà stanno ancora insieme. « Mamma » la chiamo e aspetto di avere la sua  completa attenzione « dimmi tesoro » mi sorride in modo dolce, « tu e papà fate ancora... » mi blocco, mi imbarazza questa domand ma voglio sapere che loro due si amano ancora « sesso » finisco la frase lasciandola a bocca aperta. « Lia » sbotta imbarazzata « sono domande da fare » aveva la faccia rossa come un peperone. « Volevo sapere se tu e papà state ancora insieme » dissi con aria da finta innocente, la verità è che voglio un fratellino più piccolo, da coccolare. Vedo lo sguardo di mamma addolcirsi « stiamo ancora insieme » indica l'anello di matrimonio. Sorrido e corro verso la camera al piano di sopra, mando un messaggio a Sam dicendogli che li raggiungerò al centro commerciale. Esco di casa, fa più freddo del solito, ma è una cosa normale ci troviamo nel mese di novembre, non vedo l'ora che nevica. Iniziai a camminare verso il centro commerciale, dove Sam e Jaeger mi aspettano.

************

Camminavo per i vari negozi, « ehi Sam » Jaeger mi blocca « per me questo andrebbe bene come regalo per Lia » indica una collana e un bracciale in oro. Ha ragione a Lia starebbe bene tutto. Decido di comprarli facendmi fare un pacchetto regalo, gli piacerà ne sono sicuro. Mi giro verso mio fratello che mi sorride, a lei piace mentre lui è troppo preso dagli allenamenti per accorgersene o pensare ad una ragazza e poi la vede come una sorellina. Continuiamo a camminare, se lui gli fa del male non mi importa farò come se non fosse nulla, non deve fare del male a Lia. « Oi Sam, ti va di fare una partita » mi giro verso Jaeger che sta fermo davanti ad una sala giochi « ok, perchè no » sorrido prima di entrare.

E' forte anche qui, ecco perchè papà perde più tempo con lui che con me o con Lia. Un suono mi desta dai miei pensieri, prendo il celulare per leggere il messaggio di mia sorella. « Jaeger io devo andare, ho delle cosa da fare, aspetta qui Lia che ci sta per raggiungere » mi risponde con un cenno della testa mentre io cammino via dal centro commerciale. Cammino verso casa, mando un messaggio a Lia dicendogli che passerà la sua gioraata con Jaeger. Non vedo l'ora di fare diciotto anni per andarmene via da quella casa. Non voglio più stare sotto lo stesso tetto di mio padre. Mi accendo una sigaretta e mi siedo su una panchina , se papà venisse a scoprire che fumo mi ucciderebbe ma fra un po' non potrà dire più nulla. Finisco di fumare e penso alle parole con cui dovrò lasciare la mamma e Lia, per papà basterà solo mandarlo a quel paese. « Cazzo » sbotto chiudendo il giacchetto, fa un freddo cane, è meglio che mi sbrighi a tornare a casa. Pensando a papà mi sento un fallimento con lui vicino, ho lasciato scuola perchè non ero abbastanza intelligente e non prendevo dei bei voti, non sono mai stato bravo con il wrestling ed è stata la cosa che lo ha deluso più di tutti, l'unica cosa che ho fatto bene per me stesso è stato trovarmi un lavoro e mettermi abbastanza soldi per andare a vivere in un appartamento insieme ad un mio amico, ma per questo dovrò aspettare ancora due giorni. 
Corro verso casa, ormai ha iniziato a nevicare, prendo le chiavi ed entro. « Sono tornato » urlo sentendo subito la risposta di mamma, c'è solo lei a casa, bene. Mi levo il giacchetto e mi rilasso sul divano addormentandomi subito.

« Sam » qualcuno mi sta chiamando, « Sam » apro lentamente gli occhi, quanto ho dormito, mi giro di lato trovandomi Lia sorridente « ben svegliato fratellino » si laza dirigendosi verso la cucina. « Sam sbrigati la mamma ha fatto il tuo piatto preferito, wurstel e crauti » urla dalla cucina, mi sbrigo a raggiungerli, non voglio dare a papà una scusa per cui lamentarsi, lo odio. Per fortuna la cena è passata in silenzio tranne per i vari commenti sul piatto che era venuto molto bene, ocme sempre. Mi alzo aiutando la mamma a sparecchiare. Corro su in camera buttandomi sul letto addormentandomi subito.

 
 

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Capitolo 2
*** 2° capitolo ***


Quella mattina mi svegliai presto, mancava un giorno ai diciotto anni e volevo a tutti i costi riuscire a parlare con
Jaeger per poi scordarmelo e andare avanti con la mia vita, siamo fratello e sorella e
questo non posso cambiarlo. « Lia » urlò Sam facendo irruzione nella  mia stanza, « Sam » urlai
« se fossi stata nuda? » lui ridacchiò « come se vedessi qualcosa di interessante ».
« Comunque sono venuto a scoprire qualcosa che ti farà cambiare idea » si mise seduto sul letto e incrociò le gambe
« noi due con Jeager non siamo nulla nè di sangue nè per legge, lui è solamente un allievo di nostro padre »
si mise sdraiato vicino a me « lui non è nostro fratello adottivo, lui per noi non è nulla, non è mai stato adottato »
sembrava felice mentre ne parlava, come se fosse orgoglioso che lui non faccia parte della famiglia. No è impossibile
lui l'ha sempre rispettato forse è felice perchè ora che lo so posso farmi avanti con lui senza problemi. « Ah Lia » mi
sveglia dai miei pensieri « oggi vengono Kid e Terry, li andiamo a trovare » non li vedevo da tanto tempo, credo ormai da due anni ovvero
quando Kid ha vinto la corona Chojin « ok dammi il tempo di prepararmi e vengo ». Aspettai che Sam uscisse dalla stanza per pensare alla notizia su Jeager, se lui non è veramente nostro fratello, perchè mamma e papà ci hanno mentito. Non mi importa domani dirò tutto a Jeager e poi inizierò a pensare solo a me stessa, come è giusto che sia e come dice sempre Sam, pensa a te stessa e poi agli altri, tu sei troppo buona e non fanno altro
che farti del male. Dopo essermi vestita con una felpa e un Jeans, scesi per salutare il resto della famiglia, tolto Jeager, lui per me non è più nulla.
Non so perchè sono arrabbiata, sarà perchè ieri non ha fatto altro che ignorarmi per tutta la giornata. Giravamo per il centro commerciale o per strada
e non mi degnava di uno sguardo o di una parola. Lo odio ma continua a piacermi. Ho parlato con qualche mia amica e dice che cinque anni di differenza
sono troppi mentre Lilyan mi ha risposto con un " ma che cazzo te ne frega, avrà più esperienza" la solita donna delicata. « Sam sono pronta andiamo » mi misi il giubbotto e un cappello. Sam mi raggiunse e uscimmo di casa salutando tutti. « Sai per caso quando arrivano Ivan e Lilyan » mi chiese mentre stavamo camminando per andare in centro, all'hotel dove si sarebbero fermate le famiglie Muscle e Kenyon. « Si domani mattina, verranno a stare da noi mamma già sta preparando le camere per gli ospiti » avvicinai le mani alla bocca riscaldandole, mi sono scordata i guanti che scema.

************

Camminavo insieme alla mia sorellina, oggi quando ho scoperto che Jeager non era nostro fratello ero felice. Sia chiaro ero felice per mia sorella ma 
anche perchè ora non avrei rimorsi a stare in competizione con lui, so che mio padre può essere testardo ma gli farò capire
che alla fine io sono meglio del suo allievo. Mi passo una mano tra i capelli, non sono ne troppo lunghi ne troppo corti, ma vorrei tanto farli crescere
ma finchè vivo sotto lo stesso tetto di mio padre i capelli lunghi non li posso avere. Beh ridicola come regola, ma lui dice che se mi faccio crescere i capelli
già sono biondo, potrei persino essere preso per una donna. Guardo Lia sembra spensierata. Ieri dopo cena è arrivata tutta arrabbiata
con la faccia rossa e le guance gonfie dicendomi che Jeager non gli ha parlato per tutta l'uscita. Era buffa. Poi mi ha detto che voleva dichiararsi 
per poi andare avanti e forse in futuro trovarsi un ragazzo che ci tiene. All'inizio come idea non mi dispiaceva ma essendo il suo primo
amore, non voglio vederla soffrire. Così quando stamattina ho scoperto quella notizia sono corso a dirglielo, sperando che almeno lei in fatto di amore
sia più fortunata di me. 

Presi il pacchetto da cui estrassi una sigaretta, « Sam lo sai che mi da fastidio quando mi fumi davanti » mi riprese subito, lei lo sa da un anno, 
mi fido e so che non lo direbbe a nessuno. « Dai Lia non fare la rompipalle, è solamente una » rispondo con voce fin troppo smielata per prenderla un po'
in giro, per poi accenderla e tirare quella prima boccata di fumo. Mi sentii più rilassato dopo aver fumato. Presi Lia per le spalle e l'abbracciai, è la mia sorellina e guai a chi gli fa del male, potrei arrivare a fare di tutto per lei. « Ehi Sam, non ho mai chiesto a mamma una cosa e volevo sapere se tu ne eri a conoscenza » guardò avanti individuando l'insegna dell'hotel. « Dimmi » la avvicinai sempre di più a me, dopo averla vista tremare. « Di quanti minuti sei più grande di me » scoppiai a ridere a quella domanda, « dodici minuti e mezzo » sorrisi « grazie fratellone » cominciò a correre per entrare subito nell'edificio 
dove dovevamo incontrare i due ragazzi.

************

Entrai nell'hotel e mi arrivò subito una ventata di aria calda, sono sicura che domani mi sentirò male la sfortuna mi perseguita. « Ragazzi » urlai sbracciandomi per farmi vedere dai due wrestler. Ma avevo visto male girandosi, uno era Terry ma l'altro non era altro che King Muscle, che vergogna.
Ci pensai, mi sembrava strano che Kid si fosse ingrassato, errore mio. Sentii le risate di mio fratello, che figuraccia.
« Lia » mi salutò Terry con un abbraccio « Kid è ancora in camera a dormire, il solito pigrone » andò a salutare mio fratello. « Signor Muscle » salutai, lui
mi sorrise « chiamami King non sono così vecchio » mi fece l'occhiolino « smettila, vecchio porco e vai a chiamare tuo figlio immediatamente » urlò Belinda, 
sembrava lei il maschio di casa, sentii un "si" sottomesso di King prima di vederlo sparire su per le scale. « Buongiorno Lia, fa freddino oggi » mi sorrise
la regina come sempre in modo dolce. « Allora domani diventate maggiorenni, cosa farai dopo » ci pensai un attimo, non saprei proprio. « Prima credo
di finire scuola, poi non saprei » sorrisi girandomi e raggiungendo Sam e Terry ormai immersi in un discorso tutto loro.

Mentre aspettavamo Kid sentii squillare il mio cellulare. « Pronto » risposi, « ah Lilyan dimmi » detto quel nome Sam si avvicinò in fretta,
mimandomi sotto un "che succede". « Capito, ok glielo dirò ciao ». Dopo aver chiuso la chiamata rimasi ferma un attimo a fissare il vuoto.
« Ivan e Lilyan vengono oggi pomeriggio, ovviamente anche Kate e Warsman » continuai, non vedevo l'ora, Lilyan è sempre stata la mia 
migliore amica ma anche cugina. Le nostre mamme si conoscono da una vita e grazie a loro noi stiamo continuando quello che loro avevano
iniziato alle elementari tempo fa. « Davvero, non vedo l'ora di vedere le mosse che ha imparato Ivan dall'allenamento con il padre » mio fratello 
è sempre stato un fan di Warsman, voleva chiedere a lui di allenarlo ma sparì tempo fa per poi scoprire che si era travestito da Lord Flash.
« Ragazzi, eccomi » sentimmo qualcuno gridare, ci girammo per vedere un Kid mezzo assonnato che scivolò e cadde per le scale. Scoppiammo
a ridere, è sempre il solito si deve far sempre riconoscere.

************

I ragazzi si erano rifatti tutta la strada indietro, fino a casa. Con quella neve decisero che era meglio stare a casa e giocare
alla play o qualche gioco da tavola. « Ehi perchè non giochiamo a twister? » chiese Lia, ricevendo un risposta positiva. « Jeager
giochi anche tu » chiese il texano « si, non perderò mai contro di voi » rispose alzandosi e mettendosi in posizione. « Io giro la freccetta, quindi a partecipare saranno Jeager, Terry, Kid e Sam » disse la bionda facendo girare la prima freccetta per Kid. « Piede destro sul blu » iniziarono con pose facili prima che Kid dopo quattro volte a cambiare o piede o mano cadde come una pera e venne eliminato. Il secondo a cascare fu Jeager che reggeva Sam e Terry 
e con i loro piccoli pesi piuma ha ceduto. Rimasero in due, uscirono intrecci strani ma non mollavano. Nel frattempo i genitori dei gemelli se la 
ridevano, tifando per le povere vittime ancora bloccate in quel gioco maledetto.

Sam vinse, non si sa come ma si poteva vedere dell'orgoglio nel suo sguardo, ragazzi tutti strani è quello che pensò Lia. « Mamma, Kate e Warsman verranno oggi pomeriggio, il volo è stato anticipato » la bionda informò la madre, che stranamente era piuttosto tranquilla, è più che sicuro che Kate 
l'abbia già avvertita da giorni. « Lia posso dirti una cosa » Sam chiamò la sorellina, che corse verso di lui. « Domani, dirai tutto a Jeager? » chiese appoggiandosi all'uscio della porta « si glielo dirò, se lui mi rifiuterà andrò avanti so che mi farà male ma passerà » gli occhi di Lia iniziarono ad inumidirsi 
« è così che deve andare o vieni accettato o rifiutato, punto non si può scegliere a chi piaci e a chi no » disse prima di tornare in salotto dove i partecipanti
del gioco maledetto avevano deciso di giocare ad un gioco meno faticoso, la tombola, non era meglio il gioco dell'oca pensò Sam prima di prenderne parte
pur sapendo che la fortuna non girava mai a suo favore. Passarono una giornata a ridere finchè la sera i due wrestler dovettero tornare a casa mentre
i due gemelli si stavano preparando per il giorno del loro diciottesimo compleanno giocando fino a tardi con Lilyan e facendo impazzire il povero Ivan ormai esausto dal viaggio e dalla parlantina della sorella.


 

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