Full Metal Soul

di Trisha_Elric
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Andiamo in piscina? ***
Capitolo 2: *** I soliti idioti ***
Capitolo 3: *** La gelosia sottolinea la demenza ***



Capitolo 1
*** Andiamo in piscina? ***


-Fratellone

ANDIAMO IN PISCINA?

 

 

 

 

-Fratellone!-

-Cosa?-

-Non correre così veloce!-

-Se non ci sbrighiamo prenderanno le ultime stanze! Non voglio lasciarmi scappare una simile offerta!-

-Ma almeno guarda dove vai!-

-Che cos..?!- non finì la frase che il ragazzo sbatté contro una delle tante colonne che facevano parte dell'ingresso del centro benessere, cadendo poi a terra.

-Ahi ahi..-

-Ti sei fatto male fratellone?- chiese la voce metallica di Alphonse, chinatosi appena sulle ginocchia per vedere come stava il suo interlocutore.

-...-Edward colpì in pieno il casco della sua armatura con il pugno destro, facendola quasi volare.

-Secondo te come posso stare?! Ho preso questa colonna in piena faccia!-

-Bhe, da come sbraiti non sembra ci siano danni gravi...-

-Che cosa?!-

-Niente!- si poté sentire un lieve sogghigno proveniente dal fratellino mentre lo aiutava a rialzarsi. Ed sbuffò appena e si tolse la polvere sul suo giaccone rosso e sui suoi pantaloni neri con gesti pigri ma decisi.

-Forza muoviamoci Al, qui a Death City queste offerte ci sono una volta ogni dieci anni!-

-Si fratellone...- Al lo seguì fedelmente mentre varcavano l'ampio ingresso della hall, pensando che forse sarebbe stato meglio avvertirlo dei due gatti che aveva amorevolmente salvato dalla strada qualche minuto prima mentre Ed era intento a correre.

 

***

 

 

-No.-

-Cosa?-

-Dimmi che non è vero.-

-Ma vero cosa?-

-Dimmi che non ti sei davvero portata da studiare qui!-

-E perchè mai non dovrei farlo?! Al contrario tuo io prendo la scuola molto seriamente!-

-Dio quanto sei noiosa...Maka siamo venuti in questa specie di paradiso proprio per staccare da tutto quel caos della Shibusen!- sbottò Soul sedendosi pesantemente sul suo letto; non appena ne testò la morbidezza ci si sdraiò immediatamente con un sorriso beato. -Che goduria...-

La ragazza dagli occhi verdi e dai capelli biondo cenere lo fissarono con rabbia, battendo il piede sinistro ritmicamente a terra e con le mani poste sui fianchi.

-Soul, non penserai di farmi disfare le valige da sola, vero?!-

-Mh...perchè no? Tanto è un lavoro da donna.-

-...CHE COSA?!-

Maka era arrabbiata, Maka era furiosa e Soul lo sapeva. Il ragazzo chiuse gli occhi, consapevole di aver pronunciato le ultime parole della sua vita quando sentì la sua salvezza spalancare la porta con un gesto deciso, provocando un gran fracasso.

-YAHOO!!-

-Black Star...-mormorò l'albino con sguardo speranzoso osservando il suo amico dai capelli celesti sparati in aria e dagli occhi verde intenso che, in quel momento, brillavano allegri.

-Bene. Sei venuto a vedere il tuo amico morire?- mormorò gelida la Meister del ragazzo, brandendo tra le mani un tomo di mille pagine intitolato le "Regole per essere la buki perfetta".

-Mh. No. Ma siete ancora così?! Avanti sbrigatevi a cambiarvi!-

Solo in quel momento i due notarono l'abbigliamento dell'assassino il quale indossava un costume a pantaloncino nero che gli arrivava poco sopra il ginocchio, con disegnate due stelle verde chiaro per gamba; attorno alla vita una deliziosa ciambella gialla a poise viola con un volto da anatra disegnato sopra e come ciliegina sulla torta aveva un'enorme maschera da sub con tanto di boccaglio nero girato dalla parte opposta delle sue labbra. I due non poterono che scoppiare a ridere a crepapelle vedendo una scena talmente ridicola.

-M-ma cosa t-ti sei messo?!- provò a chiedere Maka cercando di non morire dalle risate mentre Soul cercava disperatamente una cosa dentro la il suo borsone, quasi al collasso.

Ma dov'è quella cavolo di macchina fotografica quando serve?!

-Mh? Questo?- chiese Black Star osservando tranquillamente il suo vestiario.

-Non so nuotare.-

 

 

***

 

 

-ALPHONSE ELRIC! Cosa ti avevo detto riguardo i gatti?!-

-Ma fratellone erano soli e senza cibo...non potevo essere così crudele!- disse l'armatura in risposta mentre con la grande mano accarezzava le testoline dei due gattini bianchi pezzati uno di nero e uno di marrone chiaro.

-Potevi eccome! Non ho dichiarato di avere animali nel soggiorno!-

-In realtà un animale c'è...- mormorò Al girando appena il capo verso terra.

-Hai detto qualcosa?- chiese Edward con un tono appena un poco più acuto con un sorriso tirato, alzando un sopracciglio.

-No no!-

 

PUHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA

 

 

-...! Ma cosa?!- Edward alzò lo sguardo sopra di loro, verso il soffitto, con il volto preoccupato ma allo stesso momento teso.

-Che cosa starà succedendo?!-

-Credo siano risate fratellone..- rispose Al, alzando lo sguardo anche lui verso il soffitto mentre i micetti si erano rintanati spaventati dentro la sua armatura.

-Certa gente dovrebbe ricordarsi che siamo in un luogo pubblico.- disse il fratello maggiore scocciato, aprendo il grande armadio in legno e prendendo degli indumenti da dentro.

-Mh.- si limitò a dire l'armatura, osservando le mutande del ragazzo in bella vista mentre si cambiava.

La zia Pinako dovrebbe ricordarsi di inviargli anche mutande con i pinguini invece di soli cani...

 

 

***

 

-PUHAHAHAHHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHA!-

 

I due ormai stavano letteralmente rotolando sul letto dalle troppe risate, tenendosi la pancia con entrambe le mani, le lacrime agli occhi.

Black Star alzò un sopracciglio e si girò verso la sua buki, Tsubaki, arrivata da poco e che osservava confusa la scena davanti a lei.

-Pensi che mi stiano prendendo in giro?-

-Ma no...- mormorò al ragazzo accanto a lei, ridacchiando appena; la bella mora indossava un costume nero a due pezzi che mettevano in mostra il corpo perfetto e prosperoso, un pareo arancione trasparente legato attorno alla vita e sulla spalla una lunga tracolla di un borsone da spiaggia.

-Quanto baccano..-

-In effetti credo che tutto l'albergo vi abbia sentito!-

-Però è stato divertente, vero sorellina?!-

Kid, Liz e Patty, nei loro costumi bianchi e neri perfettamente in tema tra loro, osservavano la scena da dietro i due amici.

-Non sono ancora vestiti?- chiese il piccolo Shinigami rivolgendosi a Black Star che osservava perplesso la situazione.

-A quanto pare vogliono continuare a ridere, ma non capisco ancora perchè.-

Kid notò come il ragazzo era conciato ma quando decise di porre la domanda notò Tsubaki scuotere la testa allarmata e allora capì, cercando di non unirsi alla risata dei due.

-Non è che per caso vogliono continuare a ridere così che noi li lasciamo soli per fare cose zozze?- mormorò Liz con sguardo eloquente, osservando i due che ridevano ancora.

-Certo che sono davvero dei porcellini!- commentò di rimando Patty, indicandoli sorridendo.

-Che cosa?! Con questo/a qui?! MAI!- urlarono i due in coro, destandosi immediatamente dalla loro condizione precedente.

-Oh bene bene!- convenne Kid sorridendo appena. -Allora vi andrebbe di cambiarvi e di andare insieme in piscina?-

-Come potrei cambiarmi in questa stanza se questa qui non smania altro che mettere le mani sul mio corpo?!-

Non seppe come ma Soul si ritrovò fuori dalla stanza in meno di un secondo con la faccia spiaccicata al muro e con il costume gettato di fianco a lui.

-Cambiati fuori, porco!- e dopo aver cacciato tutti i maschi Maka chiuse la porta della sua stanza con un scatto.

-Mh...tutto ciò è molto poco fico.- commentò l'albino cercando di riprendersi dalla botta, mettendosi a sedere e massaggiandosi la fronte.

-Sbrigati Soul, voglio andare in piscina e mostrare la mia magnificenza!-

-Senti tu..!- il ragazzo lo guardo un secondo, poi si voltò e andò in uno sgabuzzino lì vicino a cambiarsi mentre Kid e Black Star lo guardavano confusi.

 

Se guardo ancora una volta Black Star non riuscirò  neanche a levarmi la maglietta.

 

 

***

 

-Ah! Il paradiso!- commentò Ed seduto a bordo piscina, volgendo lo sguardo verso il cielo sereno, notando lo strano seppur buffo Sole sorridente, muovendo pigramente il piede sia metallico che in carne nell'acqua fresca.

-Hai ragione, qui si sta benissimo. E' tutto così calmo!- commentò Alphonse, accarezzando la schiena di uno dei due gatti che dormivano sulla sdraia accanto a lui, riparati da un ampio ombrellone bianco latte.

-Già!- il ragazzo chiuse i suoi occhi dorati e lasciò che il delicato vento gli scompigliasse i ciuffi laterali biondi dei suoi capelli, legati in una morbida coda. Era tutto perfetto in quel momento.

Ad un tratto storse appena il naso, sentendo un rumore abbastanza forte, e aprì un occhio. Non sentiva più il calore del Sole sul suo viso.

Strabuzzò gli occhi e osservò l'onda gigantesca che sembrava non lasciargli scampo.

-Oddio...- fu il suo ultimo commento prima che l'acqua lo colpisse in pieno, bagnandolo tutto e facendolo cadere in acqua in piena faccia.

-Fratellone!! Stai bene?!- chiese Al ad alta voce, alzandosi di scatto e osservando la situazione e il punto in cui il biondo era sparito. Riemerse poco dopo sputando acqua con qualche colpo di tosse e si girò verso la fonte del disturbo.

-Ma sei impazzito?!-

Il ragazzo in questione ci mise parecchi istanti per girarsi  verso di lui; era difficile muoversi con quella ciambella!

-Cosa?!  Vuoi un mio autografo?! Sono stato SEN-SA-ZIO-NA-LE! - ululò Black Star, alzando un pollice verso di lui, raggiante.

-Autografo?! Ma sai quanto me ne frega?!- sbottò Ed, arrabbiato e stranito allo stesso tempo.

-Che cosa?! Non fare il timido piccoletto, tutti vogliono un ricordo del potante me medesimo!-

-PICCOLETTO A ME?!- l'alchimista non ci vide più e cominciò a muovere l'acqua verso di lui con molta forza tanto da fargli ribaltare la ciambella che lo teneva a galla.

-Ma cos..??- Black Star inizio a dimenarsi, trovandosi letteralmente a testa in giù sotto l'acqua.

-Così impari.- sorrise Edward, chiudendo gli occhi compiaciuto.

-Fratellone annegherà!-

-E allora?-

-Come allora!-

-B-Black Star!- chiamò Tsubaki preoccupata, precipitandosi in piscina e tuffandosi per aiutare il povero ma stupido Meister.

-Ma cosa è successo?- chiese Kid raggiungendo la piscina e notando la strana scena; che giornata bizzarra era.

-Scommetto che Black Star ha già combinato qualche guaio con qualcuno.- commentò Soul, che si teneva ancora a distanza da una Maka molto vendicativa.

-Ovviamente, voi ragazzi siete tutti stupidi.- commentò quest'ultima, scuotendo il capo osservando la piscina e la scena; l'occhio le cadde sul ragazzo dai capelli biondi che osservava il gruppo con curiosità e sospetto.

-Non ci credo...Edward?-

-Mh?- dopo un attimo di smarrimento, l'alchimista sgranò gli occhi e sorrise raggiante. -Non è possibile...tu sei Maka!-

La ragazza continuò a sorridere raggiante e, sotto lo sguardo allibito di Soul e degli altri, prese la rincorsa e si buttò in piscina proprio davanti a lui.

-Sei proprio tu!-

Maka gli cinse il collo con le braccia ed Edward l'afferrò prontamente per la vita, ridendo contento.

-E' vero, tu sei di queste parti!!-

-Mi ritengo molto offesa sappilo!- rispose la ragazza abbracciandolo forte.

 

-Non ci credo, è davvero Maka!- disse Alphonse ad alta voce e dal suo tonò si capì che era felice quanto il fratello maggiore.

Soul e gli altri osservarono la scena a bocca aperta; l'albino strinse un pugno, pervaso da una piccola rabbia che quasi lo sorprese.

 

E quello chi diavolo era?!

 

Era decisamente una giornata bizzarra.

 

 

 

-Angolo autore-

 

EEEEEh salve! Dopo anni, torno su questo fandom con un crossover con FMA, primo mio amore. *Da tanti baci al suo Edward <3*

Si insomma, quanto mi mancava scrivere su di loro! Sarà una ff meno impegnativa, comica e ma con tratti seri e *rullo di tamburi* anche momenti dolci con le mie coppie preferite ovviamente.

Soul Eater: SoulxMaka, TsuStar(i miei adorati),KidxLiz(?)

Fma: EdxWin  e cenni di AlxMay

 

Per il resto boh, spero vi abbia divertito!

Comunque per chi mi segue in Shibusen High School

sto scrivendo un capitolo! Verrà pubblicato a breve (della serie a chi frega? Va bhe io lo dico xD e scusate il ritardo ma ora ho ritrovato l'ispirazione!)

Bhe grazie dell'attenzione, e grazie per chi leggerà e recensirà!

 

Un bacione

 

Trisha_Elric

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Capitolo 2
*** I soliti idioti ***


-Volevate far tornare in vita vostra madre

I SOLITI IDIOTI

 

 

 

 

-Volevate far tornare in vita vostra madre?-

-...Si.-

-Ma...come è potuto accadere? Trisha è sempre stata una donna in salute...-

-Un male l'ha colpita all'improvviso; è morta nel giro di un mese.-

-E quindi voi due avete...-

-Abbiamo fatto ciò che è sempre stato considerato impossibile, proibito.-

 

Edward, Alphonse e Maka stavano parlando da molto tempo ormai seduti davanti ad un tavolo bianco del bar della piscina. Vicino a loro, del tutto estranei alla vicenda, vi erano Kid, Liz, Patty, Black Star, Tsubaki e Soul che tentavano di seguire il filo del discorso, abbastanza interessati; tutti tranne Soul.

Infatti l'albino non si dimostrava minimamente colpito dalle loro vicende, probabilmente nemmeno li stava ascoltando.

Ma chi voleva sentirlo quello? E' così pieno di sé. Pensò Soul alzando appena le spalle, scocciato; Black Star, notandolo, sogghignò appena con uno sguardo poco rassicurante.

-Io ti vedo.- gli mimò.

Il ragazzo dai capelli argentati parve sorpreso, riscosso dai suoi pensieri, e dopo essersi girato indietro capì che l'assassino si stava riferendo proprio a lui.

-Dici a me?- mimò di rimando indicandosi con l'indice.

-Certo, Soul caro.- il ragazzo in questione dovette trattenersi dal non vomitare/ urlare isterico nel sentire quell'aggettivo pronunciato da lui.

 

-Al ma tu non ..?-

-Non sento nulla Maka, niente; non posso piangere, non posso dormire, non posso sentire alcun dolore.- mormorò l'armatura con voce flebile e triste.

La ragazza voltò lo sguardo su Ed non sapendo cosa dire o fare in quel momento ma il biondo si limitò ad annuire.

-Questo è il motivo per cui sono diventato un alchimista di stato: per riavere i nostri corpi, per riavere Al.-

Maka annuì e, socchiudendo gli occhi verdi, avvicinò lentamente le dita sul suo petto, sfiorando la carne livida da cui era agganciata la protesi metallica. -Deve aver fatto molto male.-

-Non preoccuparti, ora sto bene.- le sorrise grato.

 

-Ehi!-

 

Tutti i presenti si voltarono verso Soul che, dopo aver visto la scena, aveva battuto con forza il palmo della mano sulla superficie del tavolo.

Che razza di confidenze sono?! Impudichi!

-Soul, che succede?- chiese Tsubaki osservandolo preoccupata.

-Te lo dico io Tsu, ti farai certe risate!- disse Black Star ridendo di gusto.

-Non ti azzardare!- minacciò Soul con sguardo truce.

-Guarda che a papà non fai paura, ah ah ah.-

-B-Black Star?-

-Soul!- lo ammonì Maka, lo sguardo indecifrabile.-Che diavolo ti prende?!-

-Cosa? A me? Nulla! Sai com'è, c'era una mosca sul tavolo.- commentò con noncuranza il ragazzo.

-E fai tutto questo casino?! Ma sei scemo?-

-La scema sarai tu!-

-Come osi?! Ragazze, tenetelo fermo.- ordinò la bionda tirando fuori dalla borsa estiva il tomo da mille pagine.

-Col cavolo che mi faccio picchiare da te!- dichiarò l'albino facendole una pernacchia e nello stesso tempo alzandosi.

-Comincia a correre caro.-

 

-Scommetto che questo lato di Maka non lo conoscevate ancora, eh?- chiese Kid, appoggiando il gomito destro sul bracciolo della sedia, rivolgendosi ai fratelli Elric indicando tranquillamente i due che correvano lungo il perimetro della piscina.

-Bhe.- si guardarono un momento in silenzio. - Veramente il dolore dei suoi Maka Chop sono ancora un vivo ricordo!-

-Già, sopratutto perchè ha passato la mania ad una nostra cara amica, Winry...solo che lei usa la chiave inglese, e posso assicurare che fa davvero male.- dichiarò Edward, massaggiandosi la testa che gli doleva stranamente al solo pensiero.

-Giusto!- l'armatura indicò il fratello. -L'attrezzatura di Win ha un legame speciale con il fratellone.-

-Ah, divertente.- sentenziò il biondo guardandolo truce.

-Tu!-

-Mh?- Kid si voltò verso il suo amico dai capelli sparati in aria e alzò un sopracciglio. Perchè si era alzato ora?

-Ti credi figo solo perchè hai un braccio di metallo?! BHE, NON E' COSI'!-

Edward guardò Black Star stranito per poi sorridere, chiudendo gli occhi e sventolando un ventaglio preso da chissà dove. -Mi pare ovvio.-

-N-Non osare rubarmi la scena!-sbraitò l'assassino indicandolo, indignato, con l'indice.

-A te? Pensi che qualcuno possa accorgersi di te quando ci sono io, l'alchimista di stato più bello e affascinante ma sopratutto più forte?-rispose il biondo alzandosi a sua volta.

-Non osare!-

-E' già accaduto!-

-Fratellone...-

-Black Star...-

-Idioti.-

I due ragazzi si erano avvinati e si stavano confrontando faccia a faccia.

-Vedremo chi avrà la meglio!- urlarono all'unisono, mettendosi in una pseudo posa da combattimento.

In quel preciso istante Soul Evans fu colpito dal libro di Maka e cadde di faccia in piscina.

 

 

****

 

-...-

-...-

-...-

-...-

-Allora?-

-Cosa?-

-Che ti prende?! E' tutto il giorno che eviti di guardarmi Soul.-

-Mh.-

-Come mh?!-

Ma l'albino rimase in silenzio, seduto a gambe incrociate sul letto, lo sguardo rivolto verso la finestra. Erano quasi le cinque del pomeriggio.

-...quando fai così non ti sopporto proprio!- scattò Maka entrando dentro il bagno sbattendo la porta; si voltò verso lo specchio e vide il suo riflesso. Lo ammazzo! pensò.

 

-Fratellone hai chiamato Winry?-

Edward quasi si strozzò con il tramezzino al tonno e pomodori che stava mangiando e si girò di scatto verso l'armatura.

 No, non l'aveva avvisata.

-Si arrabbierà moltissimo, lo sai vero?-

-Lo so.-

-Che aspetti allora?-

Non voglio morire.

Al passò il telefono al fratello il quale lo afferrò macchinosamente. Che scusa inventarsi?

 

***

 

-Io vado.- si limitò a dire la Maestra d'armi mentre si avvicinava alla porta con passo deciso, gli occhi chiusi. Si era cambiata d'abito ed ora indossava un abito leggero bianco con le spalline ricamato con motivi floreali di diversi colori.

-Mh.-

-Me ne vado da Edward, ciao!- e detto questo sbattè la porta uscendo, lasciando l'albino completamente allucinato.

CHE COSA?!     

 

***

 

-C-ciao Winry...-

-EDWARD IGNOBILE MICROCEFALO ELRIC!- sbraitò una voce dalla cornetta.

-Finalmente ti sei degnato di una chiamata!-

Edward aveva allontanato l'oggetto dal suo orecchio, stordito. Quando era arrabbiata, la sua voce poteva essere un'arma fin troppo potente e letale per il suo cervello.

-Si...scusa.-

-Come sarebbe scusa?! Sono MESI che non ti fai vivo! Dove sei? Che cosa fai? Ti sei fatto male?! Scommetto che mi hai chiamato per farti sistemare l'automail! Sei sempre il solito!-

-Ma Win...- provò Ed ma senza successo, la ragazza continuava a parlare ed a fargli domande di continuo.

Mentre la conversazione andava avanti, qualcuno bussò alla porta; quando Al l'aprì fu felice di vedere Maka sulla soglia che gli rivolgeva un sorriso.

-Maka!-

-Ciao Al! Disturbo?-

-No prego, entra pure! Al momento il fratellone è impegnato in una chiamata.- sghignazzò l'armatura indicando il fratello di spalle seduto sul letto, il capo chino che si limitava ad annuire di tanto in tanto; si poteva udire chiaramente la voce di Winry anche dalla loro distanza.

-Ma sta parlando con...?-

-Si si!-

-Oh!- Maka corse subito da Ed e gli rubò la cornetta. -Winry!-

La bionda, dall'altra parte si accigliò. -Si?-

-Sono io! Sono Maka!-

-MAKA! Oddio mio! Sei davvero tu?-

-Si! Come stai?!-

-Tutto bene! Non ti riconoscevo dalla voce! Tu stai bene?-

 

E si avviò una conversazione eterna tra due amiche che non si sentivano da anni; da parte sua, Ed non poteva che essere felice di non sentirsi più sgridare.

-Che carini che siete fratellone!-

-Ma sta zitto!- rispose Edward, leggermente rosso sulle guance.

 

Dopo non si sa quanti minuti...

 

-E' stato bellissimo risentire Winry!-

-Ah...mi fa piacere.- sorrise gelidamente Ed, pensando che per lui la cosa non lo aveva fatto proprio felice. Bhe, forse un po' si.

-Come mai sei venuta da noi Maka?- chiese Alphonse garbato, rivolgendo la sua attenzione sulla ragazza.

-Ah!- ci rifletté un paio di secondi. -Non mi andava di stare in camera.-

-Oh...per caso devi dirmi qualcosa, Maka adorata?- la stuzzicò Edward rivolgendole uno sguardo eloquente. Lei arrossì di botto e gli diede un pugno sulla testa. -Modera le parole piccoletto!-

-P...piccoletto?!-

-Soul è un'idiota che ha i suoi momenti no e quindi ho preferito non rovinarmi la giornata e venire qui!-

-Piccoletto a me?!-

-Fratellone calma dai.-

Edward ci mise svariati minuti per calmarsi, poi si rilassò e guardando la finestra, assorto dai suoi pensieri, si riavviò i capelli lunghi e biondi, lasciati sciolti.

-Maka ...vorrei parlarti di una cosa.- il suo tono era serio, deciso. Forse lei poteva aiutarlo in quella che sembrava una ricerca impossibile. Forse un altro tabù.

-Dimmi.- rispose lei allo stesso tono, sorpresa da quel cambio di umore così improvviso; si sedette sulla poltrona che era in camera e rimase attenta.

-Vedi non è un caso che non siamo venuti qui a Death City...- cominciò Al, la voce metallica che risuonava per tutta la stanza.

-C'è una cosa che sto cercando Maka, e forse tu puoi aiutarmi.- mormorò Edward alzando lo sguardo verso di lei dopo alcuni istanti.
-Di cosa si tratta?- chiese la ragazza con sguardo serio.
-Hai mai sentito parlare del sangue nero?-

La ragazza sgranò gli occhi, sorpresa, stupefatta mentre dei brividi di orrore la percorrevano lungo tutto il corpo.

Dietro la porta della camera, appoggiato ad essa, Soul ebbe la stessa reazione e senza quasi accorgersene le sue dita sfiorarono la cicatrice sul suo petto, coperta dalla canotta bianca.

 

-Si, ne ho sentito parlare.-

 

 

 

Angolo autore

 

Ed eccomi qua! Finalmente! Mi dispiace per il ritardo ma ho aggiornato finalmente alcune cose lasciate e poi esami! Ed ora eccomi *^* !

Ho rischiato con questa ff, non sapevo se poteva o no essere interessante ma sono contenta che invece vi sia piaciuta!! Grazie di cuore a tutti coloro che leggeranno! Spero di non avervi deluso con questa mia ff <3 un bacione enorme e a presto, promesso!

ps: non potete capire quanto AMI prendere per i fondelli Soul *^* voglio dedicare questo capitolo alla mia adorata Sara a cui voglio un mondo di bene *3*

 

Trisha_Elric

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Capitolo 3
*** La gelosia sottolinea la demenza ***


LA GELOSIA SOTTOLINEA LA DEMENZA

 

-Si, ne ho sentito parlare.-

Lo sguardo di Edward sembrò brillare improvvisamente e, contemporaneamente con Al, si avvicinò di più alla giovane Maestra.

-Sul serio? E cosa sai?-

Maka non mutò il suo sguardo e rimase a guardarli con espressione cupa ed estremamente seria, molto diversa da prima.

-Cosa volete farci?-

Il giovane alchimista rimase colpito dal cambio d'umore drastico della sua amica ma decise ugualmente di proseguire con le domande; scambiò uno sguardo fugace con il fratello e ricominciò a parlare, questo volta serio anch'egli.

-L'idea di far tornare in vita la mamma è stata chiusa tempo fa.-

-Si merita di vivere in pace.- intervenne Al poggiando i gomiti metallici nelle sue ginocchia.

-Esatto. Tuttavia, non posso assolutamente permettere che Alphonse rimanga in queste condizioni: io posso continuare a vivere con queste protesi.- mentre spiegava, Edward mostrava con ripudio i suoi arti metallici evidenziando il disgusto che aveva per se stesso, per quello che aveva fatto.

-Lui non può vivere in questo modo. A Central City sono diventato Alchimista di Stato per poter avere accesso ad informazioni top-secret che i cittadini comuni non possono accedere. Purtroppo abbiamo scoperto che lo stesso Stato è immischiato in qualcosa di più grosso di quanto si possa immaginare. - Edward sospirò, riprese fiato e continuò assottigliando gli occhi dorati. - Tentammo con l'idea di utilizzare la pietra filosofale ma ..-

-Ma?- intervenne Maka vedendolo titubante e in difficoltà nel continuare il discorso.

-Beh.- proseguì Al guardando la ragazza, in aiuto del fratello. -Abbiamo scoperto che la pietra filosofale stessa è un prodotto dell'alchimia avanzata, i cui ingredienti principali sono ...persone.-

-Questo è stato un nostro..no, un mio errore. Non devono rimetterci altre persone innocenti per rimediare ai miei danni.- Edward si coprì gli occhi con il dorso della mano sana. -Tempo fa avevo preso in prestito alcuni libri interessanti in una biblioteca privata, che per una serie di eventi avevo accantonato..-

-Il dottore Shou Tucker.-

A quel nome, Edward strinse a sangue entrambi i pugni. -Già. Li ho ritrovati alcuni giorni fa e iniziai a leggerli: erano pieni di elementi, componenti e tecniche completamente diverse da quelle che conosco, una realtà totalmente sconosciuta che i libri sembravano narrare come leggende, fantasia. Se c'è una cosa che ho imparato è che nulla è impossibile; armi magiche, maestri di queste armi e creature chiamate Shinigami...tutto questo sembrava impossibile, irrazionale! Abbiamo letto la città e siamo partiti con il primo treno. Il sangue nero, qualcosa capace di amplificare le capacità fisiche alla massima potenza; un potere del genere, unito alla mia conoscenza alchemica potrebbe far riavere il colpo ad Alphonse!-

Maka aveva ascoltato tutto con attenzione, rimanendo immobile ad ogni parola narrata. Rimase sul suo posto, inquieta, senza alzare lo sguardo su di loro.

Soul, dietro la porta, aveva sentito tutto e ne era rimasto spiazzato.

-Io...sono stata a diretto contatto con il sangue nero.-

Edward la guardò con attenzione senza nemmeno sbattere le palpebre e Al si mise sull'attenti.

-Il sangue nero è qualcosa di astratto, una componente quasi viva; è vero, ha proprietà strabilianti e ti rende capace di grandi cose.-

-E tu sai dove si..?-

-No Edward. Non hai idea di cosa sia. Non si può spiegare, il sangue nero è pura follia. Ti rende pazzo, irrazionale, privo di qualsiasi freno...è pericoloso. Ti inghiotte e finiresti per perderti. Non è questione di essere più o meno forti, ognuno di noi ha una componente pazza dentro di e il sangue non fa altro che amplificarla, rendendola dominante. Potresti avere qualsiasi potere tu voglia, ma sei disposto a pagare il prezzo?-

Edward sgranò gli occhi e si alzò in piedi di scatto, il viso indecifrabile.

-Si tratta sempre e solo di questo: il prezzo! Avrei dovuto saperlo, Edward non impari mai, vero?!- urlò il biondo dando un violento pugno al muro dietro di lui.

-Avrei dovuto aspettarmelo...niente si ottiene con il niente, qualunque cosa ha un prezzo. E' la legge dell'alchimia, la legge della natura; ogni azione ha una conseguenza, la vita non regala nulla.-

-Fratellone..- Al si era alzato e aveva poggiato la sua grande mano metallica sulla spalla del ragazzo.

-Al..-

-Troveremo un altro modo fratellone, non preoccuparti.-

-Mi dispiace.- disse Maka dietro di loro, guardandoli con tristezza. -E' meglio vivere lontano dalla follia, ve lo garantisco.-

-Grazie Maka, sei stata di grande aiuto. Avremmo potuto fare davvero uno sbaglio enorme.- disse l'armatura con voce pacata.

-Edward..-

-Scusami.- sospirò Ed prendendo un respiro profondo ad occhi chiusi. -Mi sento così patetico.-

In risposta, la ragazza lo abbracciò di scatto da dietro poggiando la guancia sulla sua schiena e guardando con occhi grandi Al.

-Andrà tutto bene, lo so.-

Edward sgranò gli occhi, poi sospirò nuovamente, questa volta più rilassato, e rimase così, tra le braccia di Maka mentre Al cinghiava entrambi con i grandi arti.

Soul, avendo assistito alla scena sbirciando dal buco della serratura, se ne andò subito senza voler vedere oltre; se ne tornò in camera non prima di aver calpestando con inaudita violenza un carrello delle pulizie poggiato lì da una delle cameriere.

 

***

 

L'albino era steso sul letto a pancia in su, incapace di prendere sonno.

Non riusciva a non pensare a quello che aveva ascoltato: quei due erano così disperati da rifugiarsi nel sangue nero? Possibile che non sapessero di cosa si trattasse?

-Tsk, che due stolti. rifugiarsi nella follia non porta da nessuna parte.-

E lui lo sapeva bene.

Si girò su un fianco e cercò la posizione migliore per riuscire a prendere un po' di sonno.

Meglio dormirci sopra..

Leggermente rilassato, Soul cominciò ad assopirsi lentamente coccolato dal tepore estivo.

-SOUL.-

Addio tepore estivo.

-Ma che cos..?-

-SOUL.-

-Sono qui Black Star, non sono sordo.-

-Aprimi.-

L'albino guardò l'amico appoggiato contro il vetro della finestra chiusa.

-Ehm, non potevi entrare dalla porta?-

-Non sarebbe stato abbastanza d'impatto la mia entrata, non credi?-

Soul si girò sull'altro fianco e gli diede le spalle -...resta fuori.-

-SOUL!-

-Mh.-

-SOOOUL.-

-Ok ti apro ma smettila! Mi sembri un gatto in calore.- di malavoglia il ragazzo si alzò e sbloccò la finestra.

-Grazie amico, ti meriti una pacca sulla spalla da me medesimo.-

-Che ti serve Black Star?- sospirò Soul ansioso di riprendere da dove si era interrotto.

-Si si, con calma!- il ragazzo dai capelli celesti sorrise radioso e si mise le mani sui fianchi. -Ho incontrato Maka qualche minuto fa!-

-Mh, ok.-

-Mi ha detto di dirti di raggiungerla nella palestra!-

L'albino alzò un sopracciglio senza cambiare espressione. -E perchè mai?-

-Non lo so ma ha detto di non fare domande!-

Quella senza-tette comanda come al solito.

Accigliato, Soul seguì il suo euforico amico.

-Dormire con Tsubaki non ti fa bene.-

 

***

 

Se c'era una cosa che a Soul piaceva, era mostrare le sue capacità a chiunque avesse dubitato di lui; non era un'esibizionista come Black Star, ma sapeva certamente il fatto suo quando si trattava di mostrarsi.

Questa occasione era perfetta per dimostrare a quel presuntuoso chi fosse realmente il più forte.

Erano tutti riuniti nella grande palestra dell'albergo, a loro uso personale esclusivo grazie a Kid che aveva chiesto di chiuderla al pubblico per qualche ora. Edward e Alphonse erano a poca distanza dal gruppo della Shibusen, intenti a qualche colpo di riscaldamento; Soul, il più distante da loro, li guardava torvo con le braccia conserte.

-Io trovo che l'idea sia fantastica!- esclamò Black Star euforico, stiracchiandosi le braccia verso l'alto.

-Non vedo l'ora di dimostrare loro quanto vale l'illustre me!-

-Rilassati Black Star.- intervenne Maka sorridendo divertita. -Saremo io e Soul ad affrontare Ed. Tu ti batterai con Alphonse.-

Il ragazzo dai capelli celesti guardò dietro di lui l'armatura, inizialmente deluso, per poi sfoggiare il suo solito sorriso sfrontato. -Con vero piacere, sarà un giochetto!-

Maka non volle precisare che Al fosse davvero forte, ma  preferì lasciargli scoprire la dolce sorpresa da solo. Rivolse lo sguardo verso Soul, più distaccata ma non più arrabbiata.

-Ce la fai a sincronizzare la tua anima con la mia o devo prenderti a colpi in testa?-

L'albino la guardò con improvvisa sorpresa per poi sorridere strafottente. -Fare brutte figure non è nel mio stile.-

La ragazza sorrise e si avviò verso i due fratelli.

-Tsubaki, sei pronta?-

-Certo Black Star.- sorrise la ragazza corvina al suo fianco.

-Grande.- il ragazzo la guardò con la coda nell'occhio e le sorrise malizioso. -Vinco qualcosa se lo batto?-

-Mh..un'audizione?-

Il ragazzo aveva pensato a ben altro ma ascoltando la sua idea, accantonò il piano originale. Da bravo demente.

-Evvai!!!-

 

***

 

-Un gioco pulito ragazzi.- disse Kid mettendosi tra il più grande dei fratelli e la coppia della Shibusen. -Hai capito Soul?-

Il ragazzo in questione si limitò ad alzare gli occhi al cielo. -Se.-

Edward si raccolse i lunghi capelli biondi in una coda alta, sgranchendosi successivamente le spalle e la schiena. -Bene allora, fatti sotto Maka. Ti avverto, non sarà più come quando eravamo piccoli, potresti farti male!-

In risposta Maka scambiò una fugace e intensa occhiata con il suo partner il quale immediatamente si tramutò nella sua tipica e maestosa forma di falce nera e rossa. La maestra d'armi la fece piroettare un paio di volte in alta per poi riprenderla con sguardo deciso.

-Stavo per dirti la stessa cosa.-

-Ma è davvero fantastico fratellone!-esclamò Al entusiasta dal mutamento di forma. -E' come se il corpo di Soul si fosse plasmato in quell'arma!-

-Io credo che sia tutt'altro, Al.- disse Ed con grandissimo interesse. -E' questione di anime.-

-Esatto.- disse Kid dietro di lui, le sorelle Thompson al suo fianco, con un sorriso gentile in viso. -Tra arma e maestro esiste un legame profondo, una sincronia di anime che permette all'uno di interagire con l'altro come fossero un corpo solo. Più il legame è forte, più il loro potere cresce.-

-Interessante..-

-Del tutto irrazionale. - Edward battè le mani l'una contro l'altra. -Mi piace.- con velocità premette i palmi a terra evocando da essa una lancia di due metri in acciaio e ferro.

Davanti allo sguardo incredulo dei ragazzi, Al intervenne. -Quello che il mio fratellone ha fatto, è stato quello di convertire la materia che formava parte del pavimento in un'arma. Questo processo è detto trasmutazione. Un procedimento indispensabile per noi alchimisti.-

-Affascinante.- convenne Maka, sinceramente ammirata. -Ma può la tua arma battere la mia?-

-Fatti sotto e scopriamolo!-

Entrambi sorrisero e iniziò quello che fu uno scontro memorabile: Maka e Soul sincronizzavano le loro anime come non facevano da tempo, combinando e amplificando le loro capacità in quella che sembrava una vera e propria musica.

-Di certo non sei più una ragazzina!- disse Edward schivando abilmente i suoi colpi senza mai smettere di sorridere. -E' evidente che ora combatti come una donna.-

-Cosa?! Rimangiatelo!- disse la ragazza inviperita mentre continuava a sferrargli colpi.

-Assolutamente no!- Ed si parò con la lancia che venne frantumata dall'impeto di rabbia isterica dell'amica.

-Che permalosa!- l'alchimista colpì il muro adiacente con le mani evocando una serie di frecce che puntarono Maka ad alta velocità. La maestra riuscì a schivarli continuando così per interi minuti.

Che cosa sta facendo? Non si sta nemmeno impegnando seriamente!

Dentro la falce, Soul era inquieto; osservava lo scontro e partecipava animatamente ma sembrava che Maka volesse continuamente modulare la sua forza.

Come posso farmi valere se non riesce a essere lucida?!

A quei pensieri, Soul diventò ingestibile.

Maka si fermò di colpo e tenne la falce stretta a se, come se essa avesse cominciato a pesare molto di più del dovuto.

-Soul, che ti prende?!-

L'arma non rispose, faceva resistenza.

-Che cosa stai facendo?- urlò l'anima di Maka nella testa di Soul.

-Cosa credi? Se tu non combatti seriamente io mi rifiuto di continuare. Sono un professionista io.-

-Non fare il cretino, qui si combatte per divertirsi, Edward non è un kishin!-

No, è molto peggio.

Quel bell'imbusto potrà aver avuto un'infanzia disastrosa e la sua strada era sicuramente difficile davanti a lui.

Ma anche la sua vita non era stata rosa e fiori!

No, Edward non meritava compassione o simpatia.

-Ah, ho capito. Sei geloso.-

-CHE COSA?!-

 

Soul tornò in forma umana, dando le spalle alla sua maestra.

-Sei un deficiente!- esclamò con una smorfia di dolore la ragazza tenendosi i palmi delle mani contro il petto.

-Il problema sei tu, da quando ci sono questi due non ti riconosco.-

-Che cosa c'entrano Ed e Al?! Loro sono miei amici come lo siete voi!-

-Ma forse non è proprio così, vero?-

-Non posso crederci, tu stai davvero insinuando quello che penso?!-

-Beh, che ci sarebbe di sbagliato?-

-Soul, io...io..- Maka lo guardava con disprezzo mentre le sue iridi verdi si riempivano di lacrime amare.

-Che cosa succede? Ti sei fatta male Maka?- chiese Edward avvicinandosi assieme a Kid.

-No.- rispose secca la bionda. E pensare che la sua arrabbiatura le era anche passata. Soul era un demente, in tutto questo tempo non aveva mai capito nulla.

-Ti sei scottata, vieni ti porto in infermeria.- disse Kid osservando i palmi arrossati della ragazza.

-Non c'è bisogno.- esclamò fredda la ragazza continuando a fissare il suo partner.

Soul si voltò appena, sentendosi osservato, e non riuscì a reggere il loro sguardo di..accuse?

-Che avete da guardare?! -

-Soul, che cosa ti succede?- chiese Kid con sguardo preoccupato, non sapendo come intervenire per aiutare il suo amico visibilmente scosso.

L'albino non rispose e girò nuovamente lo sguardo.

Passarono momenti di interminabile silenzio, senza fare nulla.

Edward rimase lì a guardare la scena senza capire e cercò di rompere il ghiaccio.

-Dai..- fece un passo verso l'amica e il partner. -Non c'è bisogno di scaldarsi.-

Ecco.

-E tu perchè ti metti in mezzo?! Ti sei imbucato nella nostra vita e pretendi di fare il samaritano?!-

-Ma, in realta io non..-

- Perchè invece di stare qui non te ne vai a piangere sulla tomba di tua madre?!-

Il suono sordo che seguì subito dopo riempì l'intera stanza, interrompendo ogni suono presente.

Soul aveva il viso arrossato girato di lato a causa dello schiaffo appena ricevuto da una Maka furiosa, arrabbiata..ferita.

-Come ti permetti a dirgli certe cose?- sibilò la ragazza con voce rotta.

-Cosa ne sai tu di quello che è successo?-

Edward era dietro Maka, lo sguardo fermo su quello di Soul. Kid e le sorelle guardavano la scena con sgomento.

-Se non sai di cosa parli, allora non aprire quella cazzo di bocca.-

Senza aggiungere altro Maka se ne andò di corsa verso camera sua sbattendo violentemente la porta.

Al posò una mano sulla spalla del fratello e Edward sollevò lo sguardo verso di lui annuendo.

Soul rimase con il volto girato dalla parte colpita, lo sguardo basso e il corpo rigido.

Kid si avvicinò verso l'armatura. -E' meglio lasciarli soli. Ti spiace portare Black Star via da qui?-

-Ma certo.-

Il grande Black Star se ne stava in un angolo della stanza, legato come un salame da corde di acciaio privo di sensi, accudito da un'amorevole Tsubaki. A detta di Al lui è un bravo combattente ma facile da distrarre e da sopraffare. Lo scontro era durato pochi minuti. Se lo caricò in spalla e uscì insieme al resto del gruppo.

Edward sospirò appena e fece un passo verso Soul.

-Sei ingiusto con Maka.-

L'albino non si mosse ma ringhiò impercettibilmente di rabbia. -Che ne sai di com'è il nostro rapporto? Non mi conosci.-

-E' vero, non ti conosco.- sentenziò Ed avvicinandosi e mettendosi davanti a lui; constatò a malincuore che il ragazzo era di un centimetro più alto di lui.

-Ma conosco il tuo atteggiamento. Fare il duro e creare un muro attorno al resto delle persone a cui tieni non migliorerà la situazioni. Io ho cercato per molto tempo di tenere lontana la gente perchè le credevo incapace di capirmi.-

-Tu non sai nulla di me. -ripetè l'albino, guardandolo con i suoi occhi rossi, gelidi.

-So quanto basta. Ed a quanto ho capito tu sai cose di me.-

Soul non rispose, si limitò a fissarlo.

-Ti risparmierò i dettagli penosi e patetici di un bambino che per disperazione ha cominciato a cercare un rimedio ai suoi errori.- ridacchiò triste il ragazzo biondo accompagnando le parole con un gesto non curante con la mano. -Ma è stato un bene aver visto Maka, grazie a lei ho capito che il sangue nero non è la soluzione che stavo cercando.-

-No, non lo è affatto.-

Edward gli sorrise in silenzio, poi lentamente sollevò l'automail e la posò sulla spalla dell'albino, il quale fu percorso da un brivido gelido sentendo il contatto metallico con la sua pelle.

-Sei sempre così scorbutico con le persone che non conosci?-

Soul si allontanò di scatto con lo sguardo indecifrabile.

-Cosa? Io non sono scorbutico!!-

L'alchimista fece una risata e iniziò a dirigersi verso l'uscita.

-Comunque stai tranquillo, non ho alcun interessa per Maka in quel senso. Quindi puoi anche finirla di essere geloso.-

E sollevando una mano in cenno di saluto, uscì dalla palestra lasciando l'albino completamente spiazzato.

Geloso di quel tipo?!

Era caduto davvero in basso.

 

 

-Angolo Autore-

Ehm, si. un anno e mezzo. Sono  pessima lo so, e in più questo capitolo è di gran lunga più seri di quelli precedenti! Spero di non avervi deluso, mancano due capitoli alla fine e li finirò presto (spero ;-;) perdonate la mia inattività, spero che il capitolo vi piaccia! Grazie a chi mi ha recensito che mi ha spinto a continuarla :3.

Un bacio a tutti <3

 

Trisha_Elric

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