Ouroboros Club

di Ria_27
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mens Rea I- The Girlfriend ***
Capitolo 2: *** Mens rea I: The Girlfriend (part II) ***
Capitolo 3: *** Mens Rea II- The Bestfriend (parte I) ***
Capitolo 4: *** Mens Rea II- The Bestfriend (parte II) ***
Capitolo 5: *** Mens Rea II (parte III) ***



Capitolo 1
*** Mens Rea I- The Girlfriend ***


Mens Rea I: The Girlfriend

  

TRAILERhttps://www.youtube.com/watch?v=VUklkoX2fWI

PARTE I

 

"Venenum in auro bibitur"

"Il veleno si beve nell'oro" Seneca, "Il Tieste"

La porta dell'ufficio si apre ed entra un ragazzo a passo svelto. Indossa un abito da cerimonia, blu scuro, i capelli ordinatamente pettinati indietro. Con aria risoluta si avvicina alla scrivania e inizia ad aprire i vari cassetti. Una ragazza lo segue, il lungo abito argentato perfettamente abbinato al frak del suo compagno, con una profonda scollatura sul retro; i capelli rossi legati sulla nuca permettono una libera mostra della schiena nuda, quasi dello stesso colore del vestito alla luce della luna. Lei da un ultima occhiata al corridoio, prima di richiudere la porta. Sente una risata dietro di sé

Christopher << Liz, non c'è nessuno>> asserisce esausto, come se avesse ripetuto almeno una decina di volte quella frase. Un sorriso obliquo gli illumina il viso << Sono tutti giù alla festa>> dice riprendendo la ricerca << troppo impegnati a ubriacarsi con del buon Don Perignon del 1936>> si blocca alla vista di qualcosa. Tira fuori un foglio, lo solleva all'altezza del suo viso. Il sorriso sghembo sostituito da uno più ampio, di puro trionfo. Lancia un occhiata alla ragazza tornando per un attimo serio << Sei ancora in tempo per tirartene fuori. Non è la tua battaglia, e ci saranno delle conseguenze. Conseguenze che non ricadranno solo su di te ma anche su chi ti sta attorno.>> la fissa intensamente, sperando di poter finalmente provocare il crollo che temeva da settimane. Ma lei mantiene lo sguardo fermo, gli occhi verdi quasi vitrei dalla fermezza. Le labbra di Chris accennano di nuovo un sorriso, mentre lui tira fuori dalla tasca un altro foglio, quasi identico al primo, eccetto per i caratteri stampati. Li scambia richiudendo il cassetto. Elizabeth si avvicina a lui tendendo la mano

Elizabeth << Dallo a me>> Christopher la fissa sbalordito. Si aspettava un cedimento isterico e invece si ritrovava nientemeno che una complice a tutti gli effetti << Posso metterlo nella borsa e farlo sparire una volta che saremo fuori da qui. Così non potranno incriminarti in futuro, non avranno prove.>> Chris non riesce a trattenere un sorriso divertito, al quale lei risponde con un'espressione offesa. Lui le prende la mano offerta e la porta alle labbra, dandogli un bacio leggero

Christopher << Sai cosa penso?>> lei non risponde ma lo fissa un pò allibita, perciò lui continua, portando la mano di lei dietro la sua schiena e avvicinandosi ancora di più << Penso che tu sia totalmente inadatta alle irregolarità. E' un tono che proprio non ti dona>> vedendo l'espressione di lei farsi sempre più cupa aggiunge subito << Però grazie a queste circostanze credo di averti capita fino in fondo. Perché non saresti in questa stanza se non fosse perché mi ami alla follia. E a quanto pare sei una di quelle che per amore farebbero qualsiasi cosa >> sorride divertito, costringendo anche lei a sciogliersi un pò. Liz fa scorrere la mano sul suo petto e poi inizia a pizzicargli il papillon. Lui continua a fissarla, studiandola << Non ho bisogno di un alibi>> le sussurra << Sapranno che è opera mia non appena verrà letta quella lista. Ed è esattamente quello che voglio. Liz, io voglio che si sappia che sono stato io>>

Elizabeth << Perché?>> chiede aggrottando la fronte << Potrebbero cacciarti dalla Società. Potresti essere punito, avete fatto un giuramento di fiducia...>>

Christopher avvicina le labbra alle sue, costringendola a fermarsi, senza baciarla << Perché?>> sussurra serio incollato al suo viso, con aria un pò più tesa << Perché è esattamente quello che il Master si aspetta da me. Se voglio essere dentro, occorre fare questa piccola deviazione etica>> un ghigno divertito spezza l'espressione quasi intimidatoria che iniziava a farla preoccupare << Non è nemmeno un vero tradimento, direi più che si tratta...di rimettere le cose al loro posto.>> le sorride fiducioso e lei gli accarezza il viso << Sta tranquilla>> dice facendo eco alle sue preoccupazioni
<<  E' la storia più vecchia del mondo. Mi sorprende anzi che non abbia anche tentato di metterti le mani addosso>>

Elizabeth, seria << Ti amo, Christopher>>

Chris la guarda di nuovo intensamente, aspettando qualche secondo per rispondere << Lo so>> le sorride e la bacia. Lei solleva le mani prendendogli la testa per avvicinarla ancora di più, un anello dall'aspetto singolare le scintilla sull'indice: un serpente d'argento che si morde la coda.

Qualche minuto dopo rientrano alla festa. La sede della società era uno dei più antichi palazzi dell'Università, e il salone principale quella sera era degno di qualsiasi castello regale. I soci non avevano badato a spese, l'illuminazione era composta unicamente da candele (di ogni forma possibile) appese sui ciascuno dei quattro lati della stanza ovale, dandole un atmosfera calda. Il grande lampadario in cristallo, seppur spento, scintillava sopra le teste degli ospiti: una cinquantina di ragazzi e ragazze che si aggiravano fra il nervoso e l'eccitato per la sala, armati di calici di cristallo con finiture d'oro, sempre pieni per combattere i nervi. Tre grandi vetrate circondavano l'ala nord, aprendo la vista sul parco inghiottito dall'oscurità: si estendeva per ettari, era considerato una delle riserve naturali della Scozia del Nord. Il brusio di voci viene interrotto da un tintinnio, tutti i ragazzi si girano verso il fondo della sala dove un ragazzo un pò più grande li guarda sorridendo dietro un imponente poggio in legno, con un rilievo al centro: un serpente che si morde la coda. Dietro di lui si schierano altri, con la stessa espressione soddisfatta.

Master << Bene, sono lieto di annunciarvi che è arrivato il momento>> i ragazzi della sala ricambiano il suo sguardo di eccitazione. Lui si gira e un ragazzo alla sua destra gli porge una busta. La apre e tira fuori un foglio << Sono lieto di riconoscere che quest'anno nonostante le dure prove - che in effetti non tutti di noi cinque anni fa avrebbero sopportato ->> si gira verso i ragazzi dietro e scambiano delle risate << Vi siete dimostrati degni e meritevoli di essere citati in questa lista. La nostra non è una confraternita. Nè una qualunque società segreta dove rimorchiare escort a buon prezzo oppure ottenere i risultati dei test di chimica organica. Noi siamo un istituzione>> un attimo di silenzio << Un'istituzione antica quanto la nobiltà di ceto, che nel corso della storia si è sempre distinta anche e soprattutto al di fuori delle mura accademiche. E' un'iscrizione a vita, una vita che in molti vorrebbero e che in pochi sanno persino esistere. Per cui voglio complimentarvi con voi. Perché è sempre più difficile esserne degni o rispettarla. Quest'anno in effetti non vi nascondiamo che abbiamo temuto non esserci nemmeno la possibilità di una nuova generazione, ma questo>> scuote un attimo il foglio << Questo in effetti lo fa ricredere eccome. Una semplice lista che è speranza per il futuro>> abbassa gli occhi e guarda il foglio I ragazzi nella sala stanno in silenzio e in attesa << La lista...>> Legge il contenuto velocemente e impallidisce, sgrana gli occhi e torna a guardare la sala. Quasi sussurrando << Questa...questa non è la lista dei nuovi membri>> tutti si scambiano sguardi preoccupati e sorpresi. Lui solleva il foglio mostrandolo alla sala << Questa è la lista dei traditori che ci avete consegnato tre mesi fa>> torna a guardare la lista scorrendola velocemente. Si blocca, torna a guardarli infuriato, sussurrando << Ma in questa c'è un nome in più. Il nome di uno degli adepti.>> fissa una persona in particolare. Un ragazzo, in mezzo alla folla, sgrana gli occhi e deglutisce nervosamente. Si gira con aria tramortita e spaventata e trova qualcuno a fissarlo poco distante alla sua destra. Christopher, dall'altra parte della sala, alza il bicchiere in segno di brindisi verso di lui - è l'unico che da le spalle al Master - con un ghigno soddisfatto fa un cenno, e svuota tutto d'un sorso il contenuto del suo bicchiere di cristallo. Il ragazzo, in iperventilazione, lo guarda con espressione tradita.

***

Christopher Leander Hamilton aveva trascorso le ultime settimane di vacanze estive nella tenuta della zia, Lady FitzMaurice, a St. David's in Galles. Aveva giustificato tale scelta con i suoi genitori invocando il desiderio di un pò di solitudine, che giovasse alla riflessione, per l'imminente inizio dell'anno accademico presso la facoltà di Legge della St Andrew University. Ma in molti vociferavano che avesse semplicemente litigato con la fidanzata e volesse stare da solo. Quel giorno - come i molti altri delle ultime due settimane - aveva deciso di allenarsi un pò a Polo; aveva intenzione di entrare in squadra al primo semestre, e l'assiduo lavoro lo aveva in effetti portato non solo a migliorare ma anche a definire ulteriormente il fisico. Si allenava con un paio di altri ragazzi che come lui spendevano gli ultimi giorni di vacanza in visite a cari e vecchi familiari. Il sole era alto, ma l'aria iniziava ad essere sempre più pungente. Dopo l'ennesimo punto, il maggiordomo di Lady FitzMaurice venne a sollecitare Christopher

Maggiordomo << Mr Hamilton, vostra zia richiede la vostra partecipazione al té di questo pomeriggio>>

Christopher, avvicinandosi col cavallo << Mr. Templeton, ho già spiegato a mia zia che non tarderò a presenziare al tè, oggi>> scende da cavallo, il maggiordomo gli passa un pano asciutto con cui si asciuga la fronte sudata << Ma avrei preferito che non venisse a ricordarmelo ogni dieci minuti. La tensione ha tragicamente rovinato lo spirito della partita>> fa un ghigno divertito al Maggiordomo, che ignora la battuta. Mentre i ragazzi attorno richiamano Chris

Paul << Andiamo, Chris>> dice avvicinandosi col cavallo << Hai tutto il tempo di prendere il té con tua zia dopo i 50 anni, scommetto che persino lei preferirebbe giocare a polo piuttosto>>

Chris sorride divertito << Già, ma temo che quando avrò 50 anni la mia tenere zia potrebbe essere più che morta, dio gli salvi l'anima>> ride divertito con i ragazzi, ridà al Maggiordomo il panno e rimonta a cavallo. Guardando i ragazzi << Ad ogni modo direi che per oggi ti ho umiliato abbastanza. Oltre che hai goduto della mia presenza molto più di quanto abbia fatto mia zia in tutta l'estate. Potresti risultare esigente, sai?>> fa un sorriso sghembo al ragazzo

Paul << Fottiti, Hamilton. Ci vediamo domani>> Chris fa un cenno di saluto e parte al galoppo verso la tenuta della zia.

Lady FitzMaurice attendeva l'arrivo del nipote seduta su una poltrona in canapa bianco. Aveva allestito un piccolo gazebo per godere del fresco anche in caso di qualche goccia di pioggia. Ma quel giorno il cielo era terzo, e nessuna nuvola minacciava la buona riuscita dell'ora del té. In effetti era il ritardo del suo ospite a farla preoccupare

Lady FitzMaurice << Mr. Templeton>> dice girandosi nervosamente verso il maggiordomo lì accanto << Sai se è arrivato?>>

Mr Templeton << Si, Lady. Sono andato personalmente a verificare che fosse entrato in doccia anziché sgattaiolare dalla finestra come la scorsa settimana...>>

Lady << Non mi riferisco a Chris! Ma al nostro ospite>> dice innervosendosi e sistemando l'ampia gonna di pizzo bianco

Chris, apparendo << Dio, voglio sperare che la prossima volta non chiederai a Mr. Templeton di essere ancora più meticoloso>> guarda nervoso il Maggiordomo, si avvicina per dare un bacio alla zia che gli sorride amorevolmente. Lui sorridendole << O potrei finire per chiedergli di passarmi il sapone, già che c'è>> la zia gli fa cenno di zittire, lui sorride divertito e prende posto accanto a lei. Indossa un completo da tè, pantaloni bianchi e camicia color crema con sopra un gilé di cotone leggero bianco. Ha ancora i capelli bagnati, ma pettinati ordinatamente indietro. Sua zia tiene molto all'ordine, specialmente nell'ora del tè. Prende una tazza e la riempie, portandola alle labbra. << Allora>> posa la tazza sul tavolo << Di che ospite stiamo parlando?>>

Lady FitzMaurice << Tesoro, spero che tu adesso non me ne abbia per aver preso una simile iniziativa. Ma le voci girano e io non posso permettere che il nome degli Hamilton venga infangato con volgari pettegolezzi>> Chris aggrotta la fronte, lei con aria altezzosa prende il suo té e lo riempie di zucchero << D'altra parte mi hai personalmente riconosciuto che si trattassero solo di voci, per cui non c'è niente di male se ho deciso di aprire le porte della mia casa ad un tuo caro. L'attività fisica fa bene allo spirito al corpo ma, tesoro>> lo guarda scuotendo la testa in segno di disapprovazione << Il tuo ormai assomigliava di più ad accanimento...>>

Chris si solleva dallo schienale con aria vagamente nervosa << E' dolce da parte tua avere così tanto a cuore la mia salute , ma continuo a non aver capito di quale iniziativa parli.>>

Lady FitzMaurice lo fissa seria e poi sospira << Di Elizabeth, naturalmente. L'ho invitata a prendere un tè questo pomeriggio>> lei non lo guarda, continua a bere il tè. Christopher si guarda in giro e poi sorride

Christopher << Strano, perché qui non vedo nessuno ed Elizabeth non è di certo così scortese anzi la sua impeccabile attenzione all'ordine sociale farebbe innervosire persino te>> afferra una scones e le da un morso guardando la zia divertito

Lady FitzMaurice gli lancia uno sguardo docile << Sono sicura che avrà avuto le sue buone motivazioni>>

Elizabeth << In effetti si>> Lady FitzMAurice e Christopher si girano di scatto e trovano una ragazza poco fuori dal portico. Indossa un abito con gonna a campana qualche centimetro in giù del ginocchio - giusto secondo la norma - di un leggero crema, con un grande cappello a ripararla dal sole. Sorride a entrambi e si avvicina per salutare Lady FitzMaurice, porgendole la mano << La sua premura mi mette quasi in imbarazzo, Lady FitzMaurice>> lei le sminuisce facendole un cenno con l'altra mano << Ero a St. David's solo di passaggio, ho prolungato molto volentieri la mia visita da mia sorella Claire....>>

Lady FitzMaurice le fa segno di sedersi << E io sono contenta di poter far felice mio nipote con la tua presenza, mi rendo conto che trascorrere l'estate con una vecchia signora non è poi così entusiasmante>>

Christopher << Sei crudele zia>> la guarda con un sorriso forzato << St. David's è la mia meta preferita sin da quando ero bambino>>

Lady FitzMaurice << Ma adesso di certo non lo sei, quindi tanto vale addolcire la tua permanenza qui con qualche buona distrazione piuttosto che attendere che il Polo finalmente ti stanchi e preferisca non venirmi più a trovare>>

Elizabeth, prendendo la tazza di tè << Oh, non temete. Christopher si allontanerà difficilmente da questa attività. A volte temo che un giorno sarà il medico stesso a impedirglielo, per evitare che si spezzi il femore>> le due donne ridono, Chris fa un ghigno divertito verso Elizabeth, che abbassa lo sguardo e torna a bere il té

Lady FitzMAurice, alzandosi << Bene, allora io mi ritiro>>

Elizabeth << Lady FitzMaurice, spero non sia la mia presenza a privarle della sua stessa poltrona>>

Lady FitzMaurice << Ma no cara, che sciocchezze. Preferisco lasciarvi da soli. E' da un pò che non vi vedete, in effetti da più di quanto si addica a due fidanzati>> sorride alla ragazza e tende la mano a Chris, che si alza in piedi e la saluta dandole un bacio << Ci vediamo a cena, caro>> si gira e se ne va. Christopher segue la zia con lo sguardo

Elizabeth << E' dolce da parte sua, no?>>

Christopher << Dolce quasi quanto questo té nero senza zucchero> guarda Elizabeth << Quella vecchia arpia ha la triste abitudine di dimostrare il suo affetto manipolando le persone e portandole a fare quello che vuole>> sorride e prende il té << Ma è anche vero che le sue scuderie fanno invidia a tutto il Galles, quindi può andarmi bene. Allora Liz, come hai trascorso le vacanze?>>

Elizabeth, guardandolo seria e nervosa << Non troppo bene in effetti. Avevo dei piani ma in effetti sono saltati>>

Christopher aggrottando la fronte ironico << Oh, male. Avresti dovuto mantenere i programmi originari>> annuisce con la testa e beve un altra sorsata di té>>

Elizabeth, sollevandosi dritta la schiena dalla poltrona << Chris, ti prego. Sono stanca.>> lo guarda più dolce << Facciamo una tregua>>

Chris << Cosa intendi tu per tregua, Liz? Io che mi dimentico di avere un opinione e torno a seguire a bacchetta quello che dici fino al momento successivo in cui mi ricordo di nuovo di avere un opinione?>> Elizabeth si guarda intorno nervosa, Chris fa un cenno con la mano << Oh, non ti preoccupare. Se Mr. Templeton mi segue sotto la doccia figurati se non origlia alle discussioni con la mia fidanzata..>> torna a sorseggiare il té

Elizabeth ride divertita << La tua fidanzata>> Chris la fissa per un attimo sorpreso, lei si alza dalla poltrona e si avvicina a lui << Allora, in effetti, non abbiamo rotto>> scorrendo la mano sul tavolo si avvicina, si ferma proprio davanti a lui. Si piega in avanti per sussurrargli << Ti prego Chris>> gli sposta i capelli ancora bagnati dalla fronte << Ti amo così tanto, sono stanca di giocare ai ragazzini che bisticciano>> si fissano per qualche secondo, lui sospira e si solleva. Lei si siede sulle sue gambe e continua ad accarezzargli il viso << Ho chiuso con la storia della despota rompiscatole, puoi fare tutto quello che vuoi>>

Christopher alza un sopracciglio << Anche se non è del tutto gradito?>> lei annuisce, lui si avvicina sorridendole, le parla piano << Anche se è del tutto scandaloso?>>

Elizabeth sorridendo << Dipende da quale sia il tuo metro di giudizio per scandaloso>> Chris si sporge sorridendo e prende una bottiglia di vetro con dentro del Brandy, lei o guarda sbalordita << Sul serio? Il té corretto è una storia vecchia, si definiva scandalo quando avevano dodici anni...>>

Christopher << Non intendevo quello. Proporrei di festeggiare questa riappacificazione cambiando un pò i toni di quest'ora del tè.>> lei lo guarda curiosa, lui inclina la testa << Diciamo cambiando sede>>

(Burning Desire, Lana Del Rey)

Elizabeth cammina di spalle nel fitto del bosco, lascia le scarpe per terra e si abbassa la cerniera del vestito. Si gira e sorride. Chris ricambia il suo sorriso e venendole incontro la bacia. Le abbassa il vestito, che cade per tera nell'erba. Lui si toglie il gilet e lei gli apre la camicia. Lui le fa bere dalla bottiglia, poi beve lui. Si adagiano per terra. Lei slaccia la cintura e gli sfila i pantaloni. Chris si solleva un attimo, ha i capelli totalmente arruffati

Elizabet << Perché questo bosco?>> sorride, lui si abbassa e le da un altro bacio

Christopher << Perché ci ho sempre voluto portare una ragazza>> fa un sorriso sghembo << E perché è il punto di incrocio di tutte le tenute qui vicine. Chiunque esca a cavallo e abbia voglia di andare alla valle, ci beccherebbe in pieno>> sorride divertito, lei aggrotta un pò la fronte e poi sorride. Lui si abbassa di nuovo lentamente e la bacia << Prima o poi non sopporterai più tutto questo e ti deciderai a lasciarmi perdere>>

Elizabeth accarezzandogli dolcemente la fronte << Avrei dovuto farlo molto tempo fa. Ormai ti amo fin troppo>> sorridono e tornano a baciarsi.

***

L'indomani mattina Mr Templeton accompagna Christopher ed Elizabeth alla stazione, per prendere il treno per Londra delle 12:00. Nel vagone di prima classe Elizabeth decide di darsi alla lettura di Kafka mentre Chris guarda la gazzetta sportiva

Elizabeth, sbirciando Chris << Spero che tu non stia pensando di iniziare a fare qualche puntata senza di me>> Chris alza gli occhi dalla rivista, con espressione imperturbabile, lei gli sorride ammiccando alla pagina sportiva << Sai che ho più fiuto di te per le corse>> con un leggero movimento sposta i lunghi capelli rossi che quella mattina le ricadono come onde sul viso, tornando a leggere << Anche se fra la facoltà di economia, le attività sportive e gli eventi sociali finiremo per non avere più tempo per certe cose>>

Christopher piega la rivista e si rilassa sulla poltrona << Sai, ho proprio voglia di un Double Chocolate Hell Cake della Peggy Porschen. Ti va di passarci?>>

Elizabeth inclina la testa curiosa, poi sorride << D'accordo, e cioccolato sia>> sbuffa tornando a leggere <>

Chris << E allora lascia perdere quella in russo. Non devi per forza aver letto tutta la bibliografia di Francis per essere la prima del corso>>

Elizabeth << E' vero. Ma conoscere così bene la lingua di uno dei paesi economicamente più potenti del mondo può dare una marcia in più il primo semestre>> fa capolinea dal libro << No?>>

Chris fa spallucce << Sarà.>> guarda fuori dal finestrino. Elizabeth gli lancia un occhiata mordendosi il labbro, poi chiude il libro. Lui si gira guardandola curioso << Tutto ok?>>

Elizabeth << Si>> si alza e si siede accanto a lui << Ma ho voglia di godermi il viaggio con te>> appoggia la testa alla sua spalla e gli prende la mano. Christopher guarda prima perplesso le loro mani, poi accenna un sorriso e torna a guardare il finestrino. Lei fissando il panorama << Mi mancherà. A te no? Dopotutto è casa>>

Christopher << Mio padre ha trascorso tutta la vita a decantare le meraviglie della St. Andrews, mi riesce difficile immaginare che mi mancherà un posto così ordinario>> accenna un sorriso, lei lo guarda aggrottando un attimo la fronte

Elizabeth aggrotta la fronte << Hey...>> lui la guarda << Pensavo che fosse il nostro progetto prima di tutto. Il tuo progetto>>

Christopher << E lo sarà>> torna a guardare fuori, accarezza dolcemente la mano di Elizabeth << Sarà il nostro progetto>>

Escono dalla pasticceria di Peggy Porschen, suona il telefono di Chris

Christopher, guarda il display e sorride << Hey, stronzetto stra-viziato che fine hai fatto?>>

Charles è appoggiato alla scrivania in mogano della sua camera, giocherella con una palla da biliardo e guarda il panorama oltre la finestra: Old London << Nessuna, sei tu che ti sei eclissato come la peggiore delle isteriche a casa di una vecchia zia. Dimmi, hai migliorato il tuo stile a Bridge?>>

Christopher sorride mentre entra nella macchina insieme a Elizabeth. Il conducente parte << Vaffanculo, Charlie. Ci sarai stasera?>>

Charles << Dove, di grazia?>> si alza e rimette la palla sul tavolo da biliardo

Christopher << Chelsea. Newt De Viels ci ha gentilmente invitato a casa su per scolarci le ultime bottiglie di Scoatch superstiti all'estate>>

Charles << Fammi indovinare, niente ragazze?>>

Christopher << Esatto, niente ragazze>>

Charles << Dio, che finocchio. D'accordo, sentirò Cordelia per sicurezza ma immagino che non ci saranno problemi>>

Christopher << Cordelia? Non te le ha ancora restituite le palle?>>

Charles << Ciao, Chris>>

Christopher ride e spegne il telefono. Elizabeth lo guarda con espressione interrogativa << Programmi?>>

Christopher << Stasera saluto i ragazzi, prima della partenza>>

Elizabeth << Immagino niente ragazze>>

Christopher facendo sorriso sghembo << E immagini bene>>

Elizabeth guarda fuori dal finestrino sorridendo << Davvero, non capisco perchè Cordelia fa un sacco di storie a Charles ogni volta che fate queste serate. Secondo me tirate fuori le vecchie macchinine e i treni a locomotore>> ridacchia scuotendo la testa << Ragazzi>>

Christopher alza un sopracciglio facendo un ghigno divertito << Si, in effetti Newt ha chiamato le escort una volta sola>> Elizabeth lo guada seria di scatto, lui scoppia a ridere e le da un bacio. La macchina si ferma e lo chauffeur apre la porta. Lui prende la borsa << Ci vediamo alla St. Andrews, allora>>

Elizabeth << Ci vediamo alla St. Andews>>

Prossima Pubblicazione: Sabato 3 Dicembre 

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Capitolo 2
*** Mens rea I: The Girlfriend (part II) ***


Mens rea I: The Girlfriend (part II)

Newt De Viels manda una palla in buca nella tavola da biliardo al centro di una delle stanze più lussuose di Londra: l'ufficio del padre, Carl De Viels. La famiglia De Viels vanta una prospera carriera nell'industria metallurgica inglese, una delle poche ad aver avuto abbastanza fortuna da superare il crollo del '29. In molti vociferano che tante fortuna è dovuta a un spiccato senso degli affari e a un metodo machiavellistico degli affetti. Il figlio maggiore, Newt, sembra aver ereditato queste caratteristiche persino nel sorriso sfrontato con il quale accoglie ogni singolo punto ben riuscito.

Newt << Centro, Van Der Bilt. Fai proprio schifo a biliardo>> Charles, dall'altra parte del tavolo accenna un sorriso e si piega per fare il suo tiro . Christopher, passando il gesso sulla punta della stecca, lancia un occhiata di sottecchi a Newt e prima che Charles tiri, fa un colpo di tosse distraendolo. Charles sbaglia il tiro e guarda male Chris, che ghigna soddisfatto.

Charles, guardandosi intorno, a Newt << Tuo padre non si incazzerà per la nuvola di fumo che troverà nel suo studio?>>

Newt, versandosi dello Scotch nel bicchiere << Nah, fa parte del nostro accordo. Io non dico alla mamma che lui si sbatte la stagista e lui mi lascia distruggere il suo studio>>

Charles e Christopher ridono

Eddie, un ragazzo piuttosto alto e poco socievole, è uno dei più fermi membri della ricca combriccola. Aveva sviluppato presto l'amore per le gallerie d'arte e i vini francesi, per cui preferiva trascorrere il tempo libero sgattaiolando a Parigi insieme alla migliore amica di sua madre, Penelope Tate. Si, lo stesso Tate del Tate Modern. Ma di recente sua madre aveva iniziato a sospettare qualcosa, così aveva deciso di depistarla frequentando un pò di più la vita mondana londinese. Prendendo il bicchiere di Scotch da Newt << E come mai non te la sbatti anche tu?>>

Newt << Perché me la sono già sbattuta alla festa di Natale dell'anno scorso>> sogghigna mentre gli altri ridono. Christopher manda in buca una palla e si scambia uno sguardo soddisfatto con Newt. Lui, guardando gli altri due ragazzi << Abbiamo detto Cinquecento sterline, giusto?>>

Eddie << Giusto>> sorseggia lo Scotch

Newt, piegandosi di nuovo << Allora vi conviene iniziare a mettere mani al portafoglio>> la chioma riccia gli ricade disordinata davanti gli occhi, ma non lo trattiene dal mandare un'altra palla in buca. Guarda Christopher << Mi sa che alla St. Andrews ti conviene trovarti un buon compagno. Se giochi insieme a Van Der Bilt asciugherai il saldo in un mese>>

Christopher sorride e si avvicina alla libreria. Da uno sguardo ai libri e si blocca vedendo qualcosa fra due tomi. Prende in mano un libro piccolo e nero e lo studia << Leges Maximi?>> guarda curioso verso Newt. Lui fissa un secondo il libro e poi accende un sigaro, quasi con indifferenza.

Newt << Credo sia uno dei vecchi libri di Giurisprudenza di mio padre>> cicca nel posacenere e si avvicina a Christopher

Christopher, aprendo il libro e dando un occhiata << Il Master può interferire in ogni momento allorquando l'Adepto di primo livello si trova impegnato in una relazione che ostacola o inficia il cursus honorum previsto dalla società>> chiude il libro di scatto e ride con scherno << Non credo che in tribunale siano invocate leggi che riguardano la vita personale del...>> torna a sfogliare il libro << ...adepto?>>

Newt prende in mano il libro e guarda Christopher << Dove hai preso questo libro?>>

Christopher, indicando con un cenno del viso la libreria << fra quei due tomi>>

Newt ripone il libro al suo posto << Strano, ho provato mille volte a fregarlo a mio padre per leggerlo ma l'ha sempre nascosto bene>> guarda Chris, che lo sta fissando curioso << E' il codice dell'Ouroboros>> Chris rimane in silenzio, lui riavvicinandosi al tavolo da biliardo << Una sorta di Club degli scacchi a Luci Rosse di cui faceva parte quando andava alla St. Andrews>> gli altri ragazzi lo guardano, lui tirando di nuovo << Ha sempre infinocchiato a mia madre che fosse una sorta di circolo intellettuale. Ma quando sono riuscito a leggere un paio di quelle regole ho capito che ci fosse qualcosa di più...sporco dietro>> si alza e guarda i ragazzi << Non ha mai voluto approfondire l'argomento, e visto che andrò a Cambridge non ne scoprirò di più>> fa un altro tiro di sigaro

Charles, divertito << Alla St. Andrews ci sono confraternite?>>

Newt facendo spallucce << Non so se si limitassero a prostitute e coca oppure se falsificassero anche esami>> guarda Chris che continua a fissarlo curioso << Ma si, immagino sia una specie di confraternita>>

Eddie ridacchiando << E' roba da sfigati>> si piega per tirare la palla << Solo un pezzente americano ha bisogno di entrare in una confraternita per entrare dentro la gonna di una Modella di Victoria's Secret e truccare gli esiti di un esame>> si alza in piedi e riprende il bicchiere, guardando Charles e Christopher << Roba da estate del terzo anno>>

Newt << Secondo me è per questo che mio padre fa tanto il misterioso. Non avrebbe mai il coraggio di rivelarmi di essere stato un così gran coglione >>

Eddie << Magari avevano anche una di quelle spille appuntate sul petto >> Charles ridacchia

Newt << E avrà corso nudo per il campus in cerca di un povero animale sodomizzato per la squadra di cricket>> ridacchiando beve altro Scotch << Sul serio>> guardando Christopher << Se fate qualcosa del genere non disturbatevi a mandarmi gli auguri di Natale>>

Chris fa un sorriso sghembo e prende due bicchieri di Scotch. Uno lo passa a Charles e uno lo tiene per sé. Lo alza guardando gli altri << Direi di brindare, allora, al nostro buon gusto>>

Eddie << Che rimanga per sempre tale>>

Newt << E che nessun gruppo di esaltati in toga nera possa mai comprare la vostra anima>> sorridono e bevono << Sul serio, non ne varrebbe la pena. Nemmeno se dovessero offrirmi la Johansson>> gli alti ridacchiano

Christopher, scuotendo la testa << Decisamente sopravvalutata>> posa il bicchiere e si piega per tirare di nuovo << Anche se, ad essere sinceri, ai tempi di Scoop non era ancora sbocciata>>

Charles << Vuoi ancora infinocchiarci la storiella dell'attrice alle prime armi che apre le gambe al minorenne che si spaccia per il figlio maggiorenne del produttore?>>

Christopher, facendo spallucce << Ho sempre dimostrato qualche anno in più>> fa un sorriso sghembo e mentre gli altri riprendono a contestarlo, lui lancia un'altra occhiata alla libreria, fra i due tomi: nota solo il quel momento qualcosa sul dorso del libro, un serpente d'argento che si morde la coda.

***

I cortili della St. Andrew sono affollati dall'orda di ragazzi che si registrano nei padiglioni dei corsi del primo trimestre. Christopher svogliato continua a seguire Elizabeth verso l'ennesimo addetto all'informazione che non ha ancora tormentato

Christopher, sfogliando uno dei tanti depliant << Hai intenzione di partecipare a tutte le attività previste nel trimestre?>>

Elizabeth sospira esasperata e continua a camminare, la gonna blu scuro sbalza con eleganza ogni volta che muove un passo. I lunghi capelli rossi le ricadono in onde innaturalmente ordinate: quasi come se preferissero sfidare l'attrito del vento piuttosto che le pretese di perfezione della ragazza. Nonostante ci sia molta gente e quello non sia esattamente il più esclusivo dei suoi abiti, emana abbastanza eleganza da non passare inosservata. Un ragazzo quasi fa un inchino quando le passa accanto. << No, solo i primi cinque.>>  guarda Chris sorridendo ignorando il ragazzo << Ma devo prima capire quali sono realmente importanti e quali solo da arrampicatori sociali>> Chris scuote la testa, lei si avvicina a un ragazzo che le sorride affabile << Salve, posso avere il depliant delle informazioni del corso di letteratura e politica russa?>>

Addetto << Certo!>> si gira e prende diversi fogli, Christopher vedendoli sospira, Elizabeth gli lancia un'occhiata di traverso << Ecco, se vuoi posso anche consigliarti gli orari di Lingua e Traduzione così da poter seguire entrambi i corsi insieme>>

Elizabeth accenna un sorriso sbattendo le folte ciglia << No, grazie. Ho già seguito quei corsi circa tre anni fa>> l'addetto spalanca gli occhi sorpreso e poi sorride nervosamente. Chris ed Elizabeth si allontano

Christopher, ghignando << Direi che ufficialmente questo è l'addetto che hai terrorizzato di più>> Elizabeth lo guarda esasperata << Sul serio, almeno quello della squadra di Badminton non è impallidito quando gli hai detto di aver vinto tre titoli senza aver ancora messo tutti i denti da latte>>

Elizabeth si ferma e gli sbatte nel petto il depliant << Sarà. Almeno io non mi sto mimetizzando con la fauna.>> sul viso di Christopher fa di nuovo capolino il sorriso sghembo << Qua ci sono i moduli per Nuoto, Polo e se ti senti particolarmente coraggioso persino quello di Scacchi>> sgrana i grandi occhi verdi in un'impeto di ironica eccitazione

Christopher << Solo perché non vado in giro per il patio a pavoneggiare le mie doti non significa che voglia restare nell'ombra>> guarda i moduli << Penso che aspetterò il secondo trimestre prima di distruggere psicologicamente Rupert J. Watson>> Elizabeth lo guarda confusa, lui gli mostra il modulo del club degli scacchi << Campione nazionale per tre anni consecutivi, amico di tutti i mammiferi della Scozia del Nord - che solo stagionalmente osa impallinare - e>> da un'altra occhiata al foglio, leggendo << Da poco single>> solleva le sopracciglia fingendosi sorpreso, sorride ad Elizabeth << Direi che avete almeno due cose in comune>>

Elizabeth << Hai ragione>> prende il depliant << Anche se in effetti lascio che siano altri a impallinare Bambie, al massimo acquisto la borsetta della collezione Autunno-Inverno>> Christopher accenna un sorriso la prende e la bacia. Tornano a camminare << Hai già scelto la camera?>>

Christopher, guardandosi intorno << No in realtà sto aspettando l'arrivo di Charles per litigare su chi dormirà nel letto di sopra>> guarda l'orologio << E' in ritardo>>

Elizabeth << Se ha deciso di arrivare insieme a Cordelia credo che passeranno ancora un paio di giorni>> Christopher la guarda confuso, lei scuotendo la testa << Ho sentito mia madre, a quanto pare è stata trattenuta alle Mauritius. Credo per qualcosa che abbia a che fare con un'epifania mistica, con la quale ha scoperto di voler entrare a far parte di una setta locale>>

Christopher << E allora, che c'è di male? Le sette possono essere divertenti>>

Elizabeth alza scettica un sopracciglio << Sono il modo meno discreto di intraprendere un percorso verso il suicidio. Sia che si parli di sette religiose o surrogati sociali, sono il modo più sfigato in cui una persona può dire "Salve, sono un essere inutile e solo. Pur di far parte di qualcosa mi faccio volentieri manipolare il cervello: fate pure">> scuote la testa << Roba di gente priva di spina dorsale>>

Christopher sbuffa divertito << Ti va di passare a prendermi prima della cerimonia di stasera?>>

Christopher << D'accordo, ci vediamo fuori dall'alloggio per le sei>>

Elizabeth, gli da un bacio sulla guancia e si allontana

Christopher, urlandole dietro << Non ti azzardare ad avvicinarti alla Chiesa Locale>> Elizabeth si gira e alza gli occhi divertita << Qui la corruzione è presa sul serio>> lei si rigira e se ne va.

***

Christopher ed Elizabeth ringraziano il docente che li saluta e si allontana. La sala principale della facoltà di Giurisprudenza è stata adibita per la Cerimonia di Inizio Anno con cibo e bevande gentilmente offerti dai docenti delle diverse facoltà per accogliere al meglio i giovani rampolli appena immatricolati. Elizabeth ferma un cameriere voltato di spalle chiedendogli un altro bicchiere di Champagne.

Charles sorridendo << Mia madre me lo aveva detto che con questo modello superato mi avrebbero scambiato per uno dei camerieri>> prende bicchiere li vicino e lo porge ad Elizabeth

Christopher << Sapevo che non ti saresti perso tutto questo alcol>> brinda insieme a Charles

Charles, guardandosi intorno << Direi che il corpo docenti non perde occasione per ingraziarsi i figli dei loro principali finanziatori>> fa sorriso a Christopher che risponde con un ghigno

Elizabeth << Io direi piuttosto che hanno a cuore le menti che si occuperanno di plasmare nei prossimi mesi>>

Charles, sorridendole educatamente << Avranno anche a cuore le nostre menti, ma evidentemente non si può dire lo stesso per i nostri fegati>> Elizabeth scuote la testa sorridendo, Charles la squadra sorridendole << Sei molto carina stasera, è chiaro che il verde ti doni>> sorseggia lo champagne continuandola a guardare, Elizabeth accenna appena un sorriso e torna a guardare la sala.

Elizabeth << Ho appena intercettato la docente di Economia del Terzo Mondo>> sorridendo a Chris e avvicinandosi << Depennato il suo nome, ho ufficialmente concluso la mia lista di persone da traumatizzare>> Christopher accenna un sorriso e si baciano.

Elizabeth si allontana, i due ragazzi la seguono con lo sguardo

Charles, sorseggiando << Sei fortunato ad avere la tua compagna per il debutto in società>> lo guarda divertito <>

Christopher, aggrottando la fronte << Guaio?>>

Charles vago << Come al solito credo abbia infranto qualche regola del buon costume di Port Louis>> Christopher ridacchia e riporta il bicchiere alle labbra.

Christopher, guardando la folla intercetta una persona di suo interesse. A Charles << Quello non è il professor Bower?>>

Charles guardandolo stranito << Si, ma è il docente di Diritto Penale. A te cosa importa?>>

Christopher facendo un sorriso sghembo << La filosofia di Elizabeth è di mettere quante più persone nel sacco>> e si allontana.

Christopher, avvicinandosi al professor Bower << Professor Bower?>> tende la mano verso l'uomo << Christopher Hamilton>> si stringono la mano

Bower lo guarda perplesso << Si,Mr Hamilton. So perfettamente chi è lei. Non ho ancora avuto modo di ricambiare suo padre per quella battuta di caccia nello Yorkshire>> aggrotta la fronte <<  E se non ricordo male, in quell'occasione suo padre non ha risparmiato parole di lode per la sua imminente iscrizione al corso di Economia>>

Christopher infila le mani in tasca e distoglie un attimo lo sguardo << Si, sono molte le parole che mio padre ha speso per assicurarsi che seguissi i suoi consigli incondizionati>> sorride << Ma in effetti le mie sono state decisamente più persuasive quando gli ho spiegato perchè il corso di Giurisprudenza era una scelta più consona>>

Bower annuendo contento << Mi fa piacere, non avevo ancora ricevuto la notizia dalla segreteria. Se le cose stanno così immagino che le farebbe comodo ricevere qualche dritta>>

Christopher sorridendo e avvicinandosi << Si, in effetti avrei qualche consiglio da chiederle, ma non inerente al suo corso.Mi chiedevo se potesse indicarmi quali delle attività promosse dall'Università tornerebbero comode per il mio percorso di studi>>

Bower sorridendo sorpreso << Se mi sta chiedendo se il Polo possa tornarle utile in Tribunale temo di doverla deludere. Anche se mi stanno a cuore le sorti del nostro Campionato.So che ha vinto diversi titoli>>

Christopher sorridendo imbarazzato << No, non era alle attività sportive che mi riferivo>>

Bower lo guarda curioso << In tal caso sarà meglio se le presento il mio assistente, si è laureato lo scorso Giugno, a quanto ne so ha partecipato a diverse attività che gli hanno comunque permesso di arrivare facilmente alla lode>> guarda alla sua destra e richiama un ragazzo << Wrigth?>> il ragazzo si gira, saluta educatamente la persona con cui stava parlando e si avvicina con aria interessata ai due. Bower, indicandogli Christopher << Questo è Christopher Hamilton. E' una matricola del nostro corso interessata alle attività contingenti a una buona riuscita dell'avvocatura>> sorride guardando Christopher << Mi sembra scontato dirle che per questo basterebbe essere abili nel corrompere la Direzione della Sala Mensa>> i due ragazzi ridono educatamente << Ma credo che Cole saprà dirle qualcosa in più>>

Cole stringe la mano a Christopher e lo guarda incuriosito << Non c'è problema, nel caso la mia esperienza non basti conosco un paio di direttori dei vari club che sarebbero ben contenti di averla>>

Bower << Bene, allora il mio lavoro è finito>> sorride a Christopher << Ci vediamo in aula>> Christopher sorride e Bower si allontana

Cole e Christopher si avvicinano al tavolo delle bevande. Cole prende due bicchieri di Champagne << Inutile dirti che il Club del libro ha una spasmodica tendenza a prediligere la Austen>> lo guarda sconcertato << Purtroppo alla direzione c'è sempre qualche ragazza>> alza la mano << Non che io sia un sessista, ma bisogna riconoscere che proporre di seguito Emma, Pride and Prejudice e Sense and Sensibility chiama da sé questo giudizio>> sorseggia e iniziano a camminare << Se vuoi restare al passo col programma, ti sconsiglio anche Dibattito Politico e Cineforum>> lo guarda << Tra l'altro anche lì hanno poca fantasia: in un solo trimestre potresti ritrovarti a guardare solo corti di David Lynch>>

Christopher, sorridendo << Fra le righe mi pare di capire che tu mi stia consigliando proprio di lasciar perdere>>

Cole, facendo spallucce e guardando verso la sala << No, ci sono un corso o due che vale la pena seguire qui alla St. Andrews>> guarda Christopher << Ma ti consiglio di aspettare. Dei migliori non si fa molta pubblicità, e solitamente iniziano poco dopo che la massa è defluita in quelli più scontati>> Christopher lo guarda incuriosito, lui sorride e porta il bicchiere alla bocca. Christopher nota qualcosa di familiare che luccica sul suo indice << Se ti serve qualcos'altro non esitare a chiedere>> fa un cenno di saluto e si allontana. Christopher rimane lì fermo per qualche secondo e lo segue perplesso con lo sguardo. Arriva Elizabeth al suo lato

Elizabeth << Fatte conoscenze interessanti?>>

Christopher, girandosi a guardarla << Credo di si. Non ne sono sicuro>>

Elizabeth guardando l'orologio appeso lì vicino << Direi che è meglio andare. Domani abbiamo lezione molto presto>>

Christopher guardandola serio << No, in realtà la mia prima lezione è alle tre del pomeriggio>>

Elizabeth sorridendo scettica << Impossibile, ho consultato il calendario mille volte. Abbiamo Economia Aziendale alle nove...>>

Christopher, mantenendo lo sguardo << Lo so. Infatti mi riferivo a Diritto Privato>> Elizabeth lo guarda confusa << Alla fine ho deciso di iscrivermi a Giurisprudenza>>

Elizabeth sorpresa, sussurrando << E perché me lo stai dicendo solo ora?>>

Christopher << Perché solo ora ne sono sicuro>> Elizabeth aggrotta un attimo la fronte contrariata, ma subito dopo si rilassa e sospira

Elizabeth << Ad ogni modo meglio andare, direi che qui abbiamo fatto>> guarda un attimo curiosa Chris, lui annuisce tranquillo << Vado a prendere i cappotti>> si gira e se ne va. Christopher rimane lì a guardarla, non preoccupandosi di quella reazione. Ha appena riconosciuto la forma dell'anello di Cole: un serpente d'argento che si morde la coda.

***

La mattina seguente Christopher esce di buon ora dalla camera. Elizabeth la sera prima gli aveva scritto un messaggio specificando che approvava la sua scelta e aveva superato il trauma dell'omissione. Lui aveva preferito darle la buonanotte senza aggiungere altro. Avrebbe voluto prendere un Caffè insieme a Charles per parlargli di Cole, ma anche lui era fuggito a lezione alle prime ore del mattino. Così si gode tutto solo il parco della St. Andrews, osservando l'andirivieni degli altri studenti. Un paio di ragazze passano lì davanti scambiando dei generosi sorrisi, lui ricambia accennando appena una smorfia sotto il bicchiere. Non era il caso di iniziare ad aver problemi con Liz, non adesso che la situazione è già abbastanza tesa. E poi, non è il suo stile. Alza il viso dal caffè fumante e scorge Cole poco lontano che cammina in una delle gallerie che collegano i cortili. Sembra andare di fretta e non si accorge di Chris. Lui lo segue curioso con lo sguardo, ma quando gira l'angolo verso est lo perde definitivamente di vista. Vorrebbe seguirlo, e vedere di scoprirne di più. Ha la netta sensazione che non gli avesse spiegato tutto al sera prima...ma decide di lasciar perdere.

<< Chris Hamilton?>> Chris si gira e trova un ragazzo dai capelli rossi a sorridergli. Anche lui quella mattina aveva deciso di indossare qualcosa di più pesante << Non sapevo che fossi qui!>> Sorride a Chris, e lui risponde affabile. Conosceva Alfred Collins dalle elementari, poi si era trasferito a Edimburgo e si erano persi di vista

<< Come va?>> gli sorride e gli stringe la mano. Si stringe un pò per il freddo. Indossa un maglione di cotone pesante blu scuro, forse era meglio aggiungere anche una giacca.

Alfred << Alla grande. Sono iscritto al corso di Ingegneria Astronomica ma ancora non riesco a muovermi in questo labirinto>> si guarda attorno

Chris fa un ghigno << Che ci vuoi fare, nel Quindicesimo secolo non erano per la topografia semplicistica>> Alfred sorride << Se vuoi ti faccio compagnia per la ricerca>> Alfred annuisce e iniziano a camminare

Alfred << Scommetto che sei già titolare della squadra di Polo>>

Chris fa un sorriso imbarazzato << No, preferisco aspettare un pò prima di scegliere a quale sport dedicarmi. Sembra incredibile ma mi sono un pò stancato del Polo. Mi sa che torno a lucidare il mio fioretto>>

Alfred << Impossibile, Hamilton. Tu sei nato a cavallo e con un bastone in mano. La scherma è roba da Van Der Bilt...>>

Christopher << Proprio per questo penso di tornare in pista. Sarebbe troppo comodo lasciare a Charles tutto lo spazio d'azione. Ascolta>> Chris si guarda in torno circospetto << Hai sentito parlare di qualche associazione diciamo...un pò più esclusiva all'interno del campus?>>

Alfred lo guarda perplesso, poi sorride << Non parli del Club degli Scacchi, immagino>>

Christopher << No, direi di no>>

Alfred sospira pensieroso << Beh, si ci sono parecchie storie qui alla St. Andrews. Mio padre è stato a Westminster, ma mio nonno si è laureato qui nel '53. E una volta mi ha accennato a un gruppo elitario di cui faceva parte>> Chris lo guarda curioso, lui ride scettico << Ma da come ne parlava sembrava per lo più roba di aspiranti politici e accademici. Parecchio noiosa>> Chris fa espressione delusa e continua a camminare. Alfred lo guarda << Tu ti riferivi a qualcosa in particolare?>>

Christopher guardandolo << No, in realtà ne so poco. Praticamente zero. Speravo solo ci fosse in ballo qualcosa di più interessante, sai il convenzionale mi ha un pò annoiato. Non sarebbe male avere una marcia in più per godersi la vita del College...>>

Alfred, scettico << Tipo una confraternita?>> Chris lo guarda imperturbabile <> ride << Qui verrebbero pestati il secondo giorno persino dai più sfigati>>

Christopher, sorridendo nervoso << Secondo me sei ipocrita, potrebbe essere divertente>>

Alfred << Andiamo, Chris. Mettiamola così: le confraternite sono nate in un paese dove il potere politico viene conquistato o al massimo comprato. Un'istituzione che ricalchi in privato i ruoli sociali ancora prima che si stabiliscano nel pubblico sono una marcia in più di cui noi non abbiamo bisogno.>> si fermano << Non ho bisogno di far capire alla gente chi sono, ho un albero genealogico più esteso del Salice piantato qua fuori.>> Chris sorride divertito << Conoscono il nostro cognome persino le persone che ancora non sanno nemmeno parlare. Se proprio hai voglia di farti una bevuta senza che a passarti il boccale sia un barista, puoi sempre far trasferire qui il tuo maggiordomo>>

Chris, sorridendo e guardandosi intorno << No, direi che non si parla di maggiordomi.>>

Alfred, guardando il portone di fronte a loro << Oh, eccola finalmente: "Albert's Hall">> guarda Christopher << Quando ti annoi, sai dove trovarmi.>> Chris sorride e si allontana, lui richiamandolo << Hey, salutami Elizabeth>>

Chris, aggrottando la fronte << Come fai a sapere che anche lei è qui?>>

Alfred, stranito << Beh perché me l'ha detto lei. Quest'estate l'ho beccata alla Fashion Week a Parigi, non te l'ha detto?>>

Christopher rimane in silenzio per qualche secondo, poi sorride << Si, in effetti si. Ho una pessima memoria, scusami>>

Alfred << Tranquillo, nemmeno lei si ricordava di me.>> Chris gli sorride di nuovo poi lui si gira ed entra nell'edificio. Il sorriso scompare dal viso di Chris, che diventa nervoso e teso.

Elizabeth esce dall'edificio di Economia facendo risuonare il rumore dei tacchi nella galleria a volte. Si blocca sorpresa quando trova Chris appoggiato alla parete lì accanto

Elizabeth << E questa imboscata?>> Chris le sorride e le passa il bicchiere di Cappuccino caldo << Grazie>> sorride e gli da un bacio. Iniziano a camminare per la galleria

Christopher << Allora? Com'è andata la prima lezione?>>

Elizabeth ammiccando << Niente di che, in effetti. Mi aspettavo qualcosa di più da un corso tenuto dalla prima donna che ha rivoluzionato il concetto di imprenditoria femminile del ventunesimo secolo>> sorseggia il cappuccino << Ma le darò un pò di fiducia, e staremo a vedere>>

Christopher sorridendo e incalzandola << E com'è andata a Parigi, quest'estate?>>

Elizabeth fa un sorriso nervoso << Parigi? Io non sono andata a Parigi>>

Christopher fa una risata nervosa guardando dritto << Oh, giusto. Allora è per questo che il povero Alfred Collins ha subito quella terribile gaffe: ha scambiato la tua omonima sottopagata per i lavori sporchi per te>> la guarda << E tu non le avevi aggiornato la lista dei conoscenti dalla seconda elementare>> Elizabeth fa espressione perplessa, lui la guarda serio << Cosa sta succedendo, Liz? Prima mi molli, poi mi riprendi e poi ti metti a mentire?>>

Elizabeth nervosa << Io non ti mento>>

Christopher, alzando la voce << E allora perché non vuoi che sappia che sei stata a Parigi, quest'estate?>>

Elizabeth si guarda intorno a disagio << Chris, per favore>> lui respira un attimo e distoglie nervoso lo sguardo. Lei si avvicina << Ti ho detto che non sono stata a Parigi, perché non sono andata a Parigi. E' vero, sarei dovuta andare alla Fashion Week, ma era il giorno dopo che abbiamo litigato. Perché noi abbiamo litigato, non ti ho mollato. Sei tu che sei sparito ritirandoti nel Galles. Ho trascorso quei giorni a casa di mia cugina Elsa, a Kengsinton. Se non mi credi puoi anche chiamarla per fartelo confermare.>>

Christopher, sussurrandole vicino << E allora perché Alfred dice di averti vista lì?>>

Elizabeth, guardandolo fisso << Bella domanda, immagino che dovrò chiederglielo personalmente>> Chris la guarda in silenzio per qualche secondo, poi si calma

Christopher << Devo andare a prendere i libri in camera. Ho lezione fra un'ora>>

Elizabeth << D'accordo, allora mangiamo una cosa al volo>> Chris sospira e poi annuisce.

Elizabeth e Christopher camminano lungo il cortile principale

Elizabeth << Allora, come sta Alfred?>>

Christopher, guardando davanti a sé << Sempre lo stesso. Ho provato a fargli qualche domanda in più su questo posto, suo nonno ha studiato qui. Ma non sapeva granché>>

Elizabeth curiosa << A che ti riferisci? Tutto quello che c'è da sapere lo trovi nella pila di fogli sopra la mia scrivania>>

Christopher << No, in realtà mi riferivo a qualcosa di meno...noto>> Elizabeth lo guarda curiosa, lui sospira << Una sorta di Club esclusivo di cui mi ha parlato Newt>>

Elizabeth ride scettica << Newt De Viels? Quel cervello è stato bruciato dalla cocaina, non c'è da ascoltarlo>>

Christopher fissando curioso i ragazzi attorno a sé << Sarà>> Arrivano davanti il dormitorio maschile, lui le accenna un sorriso << Forse è meglio se aspetti qui>> lei lo guarda con aria interrogativa << Stamattina c'era più di un ragazzo nudo che girava per il corridoio>> Elizabeth alza gli occhi al cielo e lo invita a entrare << Arrivo subito>>

Chris sale di corsa le scale e sorride vedendo alcuni ragazzi che escono dalla stanza con dei panni alla vita. Apre la porta della sua camera e indietreggia di soprassalto: per terra, vicino il suo letto, c'è una piccola serpe. Un ragazzo lì vicino guarda dentro la camera

<< Amico, non ti spaventare. Siamo in piena campagna scozzese, può succedere>>

Chris si raddrizza nervoso << Non ho paura. Ma non pensavo che gli animali potessero attraversare porte chiuse e finestre sbarrate>> si avvicina e cautamente afferra la serpe e la avvicina al ragazzo. Lui indietreggia spaventato e lui sorride beffardo << Vuoi un animale domestico?>> Il ragazzo indietreggia

<< No, grazie. Ho lasciato mia madre a casa proprio per questo. Si gira e se ne va>> Chris sorride e poi guarda curioso la serpe, aggrottando la fronte.

Esce dal dormitorio

Elizabeth << Ci hai messo una vita>>

Christopher << C'era un membro di troppo in camera mia>> Elizabeth aggrotta la fronte ma lui scuote la testa <> lei fa espressione schifata. Si avvicinano al cortile principale e si bloccano. Una folla di ragazzi intralcia il passaggio

Elizabeth << Che succede?>> una ragazza lì accanto si gira eccitata

<< Qualcuno ha deciso di venire in limousine. Tanto per non attirare l'attenzione>> si gira impettita e se ne va. Elizabeth e Christopher si fanno avanti. Da una lunga macchina nera scende una ragazza col viso coperto da un cappello a retina nero. Un uomo la accompagna all'entrata senza lasciar avvicinare nessuno

Elizabeth sospira << E' solo Cordelia>>

Christopher guarda curioso la confusione << Perché portarsi dietro tutta la servitù?>>

Charles << Perché la stampa la tormenta da quando il suo aereo è atterrato a Heathrow>> lui si appoggia a una delle colonne in marmo e sorseggia da un bicchiere. Fissando la ragazza che attraversa il cortile << A quanto pare non si trattava di conversione religiosa ma più di perversione oltraggiosa>> sorseggia altro Caffè, senza guardare gli altri due << L'hanno beccata mentre si faceva uno dei sacerdoti appena iniziati dentro un tempio>> sorride beffardo << E la cosa veramente seccante è che lui ha pensato bene di rilasciare un'intervista dettagliata ai Tabloid>> Chris lo guarda preoccupato, lui gli lancia sorriso << Sto bene. La conosco, è fatta così e non l'ha mai nascosto. E io...in qualche modo la amo comunque>> Elizabeth e Chris si scambiano occhiata << Meglio se vado da lei>> gli fa cenno di saluto e se ne va.

Elizabeth, guardandolo mentre si allontana << Non posso credere che abbia fatto una cosa del genere>>

Chris la guarda curioso << Chi? >>

Elizabeth annuisce << Cordelia. E' autodistruzione pura. Potrebbe almeno avere la decenza di comprarsi il loro silenzio>>

Chris alza le sopracciglia e poi torna a guardare in direzione di Charles << Pensavo di riferissi a Charles.>> Elizabeth lo guarda di scatto, lui la guarda << Non potrei mai sopportare di essere tradito così, pubblicamente>> fa un sorriso sghembo << E a dirla tutta, nemmeno con discrezione>> Si gira e si allontana, Elizabeth lancia un'ultima occhiata nervosa verso Cordelia.

Qualche mese prima, a Parigi, la sera della Fashion Week: Elizabeth sta seduta a un tavolino del Baudelaire's scolando una bottiglia di vodka mentre le sue amiche si complimentano con uno stilista per la collezione appena mostrata. Lei rigira il suo bicchiere facendo tintinnare il ghiaccio e scoppia in una risata isterica

Charles << Attenta>> lei si gira di scatto, lui è lì in piedi e sorridendo prende posto accanto a lei, che lo scruta arcigna. Lui si versa della vodka nel bicchiere vuoto << Chi ti conosce potrebbe mettere in dubbio la tua serietà nei confronti del buon costume. E chi non ti conosce...>>

Elizabeth << ...direbbe che sono una ricca ragazzina inglese che si ubriaca da sola>> si scola il bicchiere << Fanculo, che lo pensino.>>

Charles ridacchia << Il problema è che se sei a un After Party di Alessandro Dell'acqua, ci sono parecchi fotografi. Molti dei quali ben pagati dai nostri tabloid>> versa dell'altra Vodka nel suo bicchiere << Ti consiglierei, da buon amico, di trovare quantomeno un posto più appartato>>

Elizabeth, ubriaca << Tu non sei un mio buon amico. Sei un buon amico per Christopher. In realtà tu mi odi, pensi che sia una rompicoglioni.>>

Charles facendo spallucce << Si è vero>> sorseggia la sua Vodka mentre Elizabeth gli lancia un'occhiata torva. lui la guarda << Una bellissima rompicoglioni vestita di verde.>> Elizabeth aggrotta la fronte infastidita, lui sorride e si avvicina << Che c'è? Ti fa strano sentire una spudorata verità? Credevo che Chris avesse abbastanza fegato da tenerti testa>>

Elizabeth << Evidentemente il fegato lo avrà corroso, perché ci siamo mollati>> beve ancora, si gira a guardarlo sorridendo << E tu lo sai benissimo>> Charles fa un sorriso e rimane in silenzio << Quindi smettiamola con queste cazzate e dimmi che cosa vuoi, Cordelia non c'è a farti compagnia e ti senti tutto solo?>>

Charles << Cordelia è in vacanza, così come lo sono io>>

Elizabeth lo guarda sprezzante

Charles sorridendo educatamente << Si, fa pure. E' la serata della sincerità spudorata>>

Elizabeth sorridendo beffarda << Mi fa schifo la vostra relazione depravata e aperta, e non mi sembra di averlo mai celato.>> beve ancora, Charles alza il bicchiere in segno di brindisi << Penso che tu sia solo una nullità che corre dietro alla sua ombra pur di avere un minimo di notorietà. Da solo la gente non ricorderebbe nemmeno il tuo nome.>> fa un sorriso sprezzante e alza il bicchiere in segno di brindisi

Charles inclina la testa sorridendo in silenzio

Elizabeth << Che c'è? Ne vuoi ancora?>>

Charles << Oh no, è il mio turno.>> si inclina per avvicinarsi a lei, che aggrotta la fronte per quell'improvvisa invasione di spazio << Io penso che tu in realtà stia bevendo perché sei segretamente contenta di aver rotto con Chris. Lui è solo l'idea del buon ragazzo di famiglia a cui tanto aspiri, ma gli manca quel tono in più che farebbe troppo scandalo al tuo buon nome ma di cui evidentemente non riesco a fare a meno>> indica il bicchiere << E ti stai ubriacando solo per nascondere l'euforia evidente nel luccichio eccitato dei tuoi occhi>>

Elizabeth << Sei solo un pervertito, tu e Cordelia vi appartenete.>>

Charles << Si,lo so. Ma so anche che le ragazzine come te nell'ombra delle loro camere pensano più a tipi come me che a quelli come Chris.>> Elizabeth lo guarda serio << E per una felice coincidenza stasera ho proprio voglia di accontentare quel desiderio represso per dieci anni, dimmi tu se questa non è cavalleria>>

Elizabeth << Preferirei scoppiare piuttosto che preferire a Chris uno come te>>

Charles sussurrando << Lo so, per questo domani mattina tornerai disperata a Londra per riconquistarlo>> Elizabeth lo fissa serio, lui avvicina la mano e le accarezza le labbra << Sarà il nostro piccolo segreto>> lei lo guarda immobile. Pochi minuti dopo Elizabeth chiude la porta della sua camera d'albergo, seguita da Charles.

***

Christopher prende posto al secondo banco, guardandosi attorno. L'aula circolare ha delle pareti color crema, con qualche dipinto di un vecchio magistrato qua e là. Ci sono solo due finestre a volta, alte tanto quanto la parete a est. Nonostante fossero vecchie di almeno cinquencento anni, non lasciavano traspirare nemmeno un soffio di vento. I lunghi banchi in legno seguono ad anfiteatro il profilo della parete centrale. Il professore entra in aula e invita tutti a fare silenzio

Professor Drake << Ragazzi prendete il libro a pagina venti e statemi dietro. Diritto Privato non è roba leggera, ve lo assicuro sin da subito>>

Chris prende il libro e lo apre, sgranando gli occhi. La copertina è quella giusta, ma il contenuto delle pagine non è lo stesso. Anziché vedere i caratteri neri stampati, sono bianche. Si guarda attorno nervoso, ma nota che tutti hanno lo stesso libro con le pagine normali. Lo sfoglia, e si blocca trovando qualcosa in una pagina a metà libro:

"Facilis descensus averni. Sed revocare gradium superasque evadere ad auras: hoc opous, hic labor est"

E un simbolo nero stampato sotto, un serpente che si morde la coda.

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Capitolo 3
*** Mens Rea II- The Bestfriend (parte I) ***


MENS REA II: THE BESTFRIEND
 

TEASER TRAILERhttps://www.youtube.com/watch?v=i4VNBaDeZ2g

 

"Chi guarda un vero amico, in realtà, è come se si guardasse in uno specchio"

            De Amicitia, Cicerone

[31.10.2016]

Chris sente un paio di mani afferrargli le spalle e bloccarlo, poco dopo qualcuno gli leva la benda. Strizza chi occhi per il lampo di luce che quasi lo acceca dopo tanta oscurità, e prova a mettere a fuoco qualcosa: vede un uomo, seduto di fronte a lui, visibile solo per la sagoma d'ombra che lo osserva al di là di una scrivania. Ai suoi lati ci sono altri due ragazzi, immobili. A differenza degli altri tre Chris sa di essere perfettamente visibile, perché l'unica lampada accesa della camera è puntata su di lui.

<< Christopher Hamilton?>> la voce proviene dall'uomo seduto dietro la scrivania, il tono della domanda è chiaramente retorico. Si tratta di un ragazzo, poco più grande di lui: la voce non è certo quella di un uomo adulto ma abbastanza sicura e ferma da non essere quella di una matricola. Chris preferisce tacere e aspettare che sia lui a continuare, infila lentamente la mano in tasca per controllare se in una disperata ipotesi di aggressione abbia qualcosa con cui colpirlo << Il tuo è uno dei nomi più discussi della lista. Alcuni di noi sostengono che sia tu la mela marcia, ed è per questo che ti abbiamo convocato>>

Chris si sforza di sorridere << Non mi sembra di aver ricevuto un tiepido invito per unirmi a questa festa>>

Il ragazzo fa una risata sommessa << Si, hai decisamente la lingua lunga. E ti dirò, non sempre questo ti porterà lontano. Adesso però parlerai solo se ti verrà richiesto>>

Chris ha l'impulso di controbattere con qualcosa di ancor meno educato ma si trattiene. Per qualche motivo si rende conto che se vuole uscire fuori da quella situazione, è meglio stare al loro gioco. Vede il ragazzo prendere qualcosa dal tavolo e sente il rumore di un foglio di carta

<< Dunque>> il ragazzo sembra consultarlo << Immagino che ormai persino tu sia a conoscenza del fatto che è stato commesso un furto alla St. Andrews>> Chris rimane in silenzio, così lui continua << Normalmente sono faccende di cui si occupa l'organo di competenza all'interno del Campus. Ma visto che si tratta di una cosa piuttosto preziosa - e che le autorità non ne sono ancora venute a capo - ci hanno chiesto di intervenire>>

Christopher non riesce a trattenere la domanda << Vi hanno chiesto di intervenire?>>

Il ragazzo aspetta qualche secondo prima di rispondere << Hai ragione, errore mio>> sospira divertito << Abbiamo deciso noi di prendere in mano la situazione. Diciamo che deliberiamo dei metodi di ricerca un pò meno convenzionali è un pò più efficaci delle autorità>>

<< Credevo si trattasse soltanto di un club esclusivo dove bere dell'ottimo Scotch, non di un apparato proto militare>> 

Il ragazzo ridacchia di nuovo << Si, ogni storia ha la sua versione romantica. E solitamente è quella più diffusa>>

Christopher << Quindi stai asserendo che siete degli sporchi criminali>>

<< Usiamo la violenza se serve, ma nessun crimine. Abbiamo abbastanza potere da avere la licenza per commettere praticamente qualsiasi cosa impunemente>>

Christopher incalza << ... E che in realtà la storia del furto vi riguarda direttamente>>

<< Non ci piace che degli oggetti preziosi vadano nelle mani sbagliate >>

Christopher sospira e rimane in silenzio. Avrebbe dovuto dar retta ad Alfred, o al custode. Persino Elizabeth ci aveva visto meglio di quanto avesse fatto lui, accecato dal dubbio.

Il ragazzo riprende a parlare << Quindi adesso ti verranno poste delle domande, e ti consigliamo di rispondere sinceramente senza aggiungere altro. Perché se mentirai noi lo capiremo, e saremo costretti a...persuaderti in modi meno delicati>>

Christopher tenta di inchiodarlo con lo sguardo, per quanto gli fosse concesso alla cieca << E se non avessi alcuna voglia di stare al vostro gioco?>>

A parlare questa volta è un'altro ragazzo, quello alla destra dell'inquisitore << Se proprio ci tieni a scoprirlo ti basta guardare in alto>>

Christopher impiega alcuni secondi a digerire quelle parole, dopodiché per la prima volta da un'occhiata intorno a sé: si trovano in una stanza, o forse una grotta. L'ambiente è semi-oscuro, si capisce solo che sono all'interno di uno spazio ristretto. In alto vede solo un muro di pietra, e da qualche parte qualcosa sta perdendo acqua. Alla sua sinistra vede uno spazio più scuro degli altri, probabilmente l'unica via d'uscita da quel posto. Ma è l'oggetto alla sua destra che congela all'istante il sangue nelle sue vene: in una specie di soppalco un ragazzo giace semi svenuto, il busto nudo bloccato fra due sbarre orizzontali sulle quali sono legate le braccia con una corda spessa. La testa penzolante non permette di riconoscere il volto ma a Chris non serve, riconoscerebbe quella cicatrice sulla spalla destra dovunque. Era stato lui a provocarla, intimidendo un pò troppo il cavallo di Charles e facendolo cadere vicino ad un rastrello. Fa un sorriso sghembo e si rivolge al ragazzo << Molto bene, iniziate pure >>

<< Il ragazzino ha paura di rovinarsi il bel visetto >> sogghigna il ragazzo che poco prima lo ha intimidito. Chris abbassa lo sguardo un attimo forzandosi al silenzio, dopodiché torna a guardarli << Che vi aspettavate? E' il mio migliore amico. Non è la prima volta che devo tirarlo fuori dai guai >>

Il ragazzo sorride e si rivolge al compagno << Immagino che da questo qui otterremo qualcosa in più rispetto a Van Der Bilt. Quantomeno ha capito subito che non deve dire cazzate >>

Chris stringe il pugno nella tasca e si sforza per non far risalire il ghigno soddisfatto che stava per tradirlo. Perché l'inquisitore aveva ragione solo a metà: non era la prima volta che doveva salvare Charles da una brutta situazione, ma sarebbe stata la prima in cui lui - anziché salvargli semplicemente il culo - avrebbe osato qualcosa di più. Fissa la sagoma oscura di fronte a sé e tira un profondo respiro, preparandosi a tradire (e probabilmente rovinare) il suo migliore amico.

***

[11.10.2016]

Elizabeth restituisce il foglio di carta spiegazzato a Christopher guardandolo esasperata << Chris, te lo ripeto: l'unica cosa che posso dirti è che quella è una citazione dall'"Eneide" di Virgilio e che probabilmente i tuoi compagni di corso sono dei teppisti>> fa uno sbuffo sprezzante << E non c'è da stupirsi >> continua a sfilare per la sala mensa sistemando la borsa sulla piega dell'avambraccio << lì dentro sei il nemico politico erede di titoli che la Camera dei Deputati distruggerebbe molto volentieri, oppure il cliente che ha commesso l'ennesimo capriccio e adesso deve nascondere sotto il tappeto il fango che può lederne l'immagine>> lo guarda sorridendo << Non ti permetteranno mai di fare parte del gruppo >>

Chris si sposta per far cortesemente passare Elizabeth dalla porta principale per prima 

Elizabeth sorridendo << Se la cavalleria è morta, la nobiltà sopravvive con discrezione fra simili >>

Chris, seguendola << Non credo si tratti di intimidazione accademica, quel libro è stato sempre fra le mie mani. Nessun aveva né il modo né il tempo di cambiarlo >>

Elizabeth si blocca e lo guarda con espressione accondiscendente << Allora stai dicendo che sei stato tu stesso a procurartelo ?>> alza un sopracciglio, Chris rimane in silenzio << Chris, stai vaneggiando. Perché non hai una vera tesi >>

Christopher si morde un labbro e distoglie lo sguardo << Una ci sarebbe. >> la guarda, lei lo fissa curiosa. Gli occhi di lui luccicano per qualche secondo << Qualcosa di cui non si vuole parlare... qualcosa di >> si guarda intorno, poi la fissa dubbioso << Segreto >>

Elizabeth aggrotta la fronte << Stai parlando di nuovo di quell'associazione segreta in cui è stato il padre di Newt?>> lui tace, lei sospira << Chris, a dirtela tutta: anche se esistesse e ti avessero contattato, sarei contenta se tu non ne facessi parte >>

Chris << Perchè? Non fanno niente di peggio di quello che abbiamo fatto noi nei weekend a casa tua a Worcester...>>

Elizabeth, scattando << Oh Chris, per favore >> sbuffa nervosa, poi si avvicina sussurrando << Credi che non abbia fatto qualche ricerca dopo che me ne avevi parlato? Non esiste nessun club esclusivo dove poter godere di privilegi sconosciuti ad ogni essere umano vivente. Nè poltrone più morbide di quelle di casa Windsor su cui sedere: si tratta per lo più di associazioni di razzisti violenti e privi di scrupolo, che ogni tanto provano a crearsi un seguito per tenere le redini della facoltà >> ride sprezzante << Non hanno nemmeno abbastanza credito da poter uscire da queste mura >> Chris distoglie lo sguardo, lei gli accarezza i capelli spostandoli dalla fronte << Era solo uno stupido scherzo per attirare la tua attenzione, qui intorno c'è più di un arrampicatore sociale >> sorride, poi torna seria e si avvicina << Ma soprattutto non esiste nessun Ouroboros Club >> 

Christopher le prende la mano e gliela bacia << Sei tu la secchiona >> fa un sorriso sghembo e alza un sopracciglio in espressione maliziosa << Hai un'ora di buco prima della prossima lezione, giusto? >>

Elizabeth sorridendo curiosa << Si, un'ora >>

Chris cingendole i fianchi con le mani << Perfetto, direi che basti>>

Elizabeth inclina la testa verso il tetto e con un ultimo gemito crolla sopra il petto nudo di Chris. I ragazzi sospirano affannati. Chris le accarezza i capelli, lei ride divertita << Che ti succede >> lo guarda << Da quando siamo qui sembri aver raddoppiato i bisogni di intimità >>

Chris fa un sorriso sghembo << Il freddo scozzese è famoso per essere uno dei più rigidi, non posso bere alcol alle undici del mattino >> Elizabeth ride di nuovo e appoggia la guancia sul suo petto, chiudendo gli occhi 

Elizabeth sorridendo << Se continui così non riuscirò nemmeno a vederla, la primavera >> Chris le accarezza i lunghi capelli rossi sulla schiena. 

Christopher fissando il tetto << Liz, hai detto che quella citazione era dall'Eneide di Virgilio...ti ricordi che passo, di preciso?>>

Elizabeth, tenendo gli occhi chiusi << Nel sesto libro Enea scende negli inferi e incontra il suo avo, Anchise. Gli mostra tutti i suoi futuri discendenti >>

Chris << Quindi ha a che fare con i propri avi? Nonni, bisnonni ecc?>>

Elizabeth << Non è esattamente un punto centrale dell'opera, più che altro è una digressione >>

Chris << E alla fine come fa a entrare negli inferi?>>

Elizabeth alza la testa e lo guarda curiosa << Si fa aiutare da una Sibilla...>> aggrotta la fronte << Ci stai ancora pensando?>>

Chris << No, ero solo curioso >> lei rimane in silenzio, lui torna ad accarezzarla la schiena e con forza la spinge su di sé tornando a baciarla. Lei all'inizio lo respinge sorridendo, lui la trattiene con forza e alla fine cede.

Si sentono dei colpi alla porta e poi una maniglia scattare ed entra Charles in camera. Elizabeth si stringe a Chris sorpresa, guardando male Charles. Chris rimane calmo ma fa un espressione scocciata a Charles

Charles, alzando le braccia << Lo so, non era mia intenzione. Ma credo sia meglio se vi abbia sorpresi io a letto e non la persona che sta percorrendo le scale, e ti assicuro che non avrebbe nemmeno provato a bussare.>>

Chris aggrottando la fronte << E chi diavolo sarebbe un simile maleducato? >>

Charles alza le sopracciglia << Beh, tuo padre in effetti. >>



Ecco a voi la prima parte del capitolo Mens Rea II- The Bestfriend.
Scusate se non ho avuto tempo prima per lasciare un commento nello spazio autrice.Tenevo a ringraziare Sireen. per aver letto e commentato e anche i semplici lettori silenziosi.
Volevo inoltre informarvi che per all'inizio di ogni nuova Mens Rea (che sarebbero i capitoli effettivi mentre le altre saranno parti dello stesso capitolo) pubblicherò anche un video Teaser. 
Troverete il link ad inizio della pagina.
Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto :)
Prossimo aggiornamento: Sabato 10 Dicembre

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Capitolo 4
*** Mens Rea II- The Bestfriend (parte II) ***


MENS REA II-THE BESTFIEND 

PARTE II

Charles alza le sopracciglia << Beh, tuo padre in effetti. >>

Chris sbuffa seccato e si alza dal letto, Charles sospira e distoglie lo sguardo. Chris prende una giacca da camera e la indossa, si avvicina alla porta. Charles si gira, un uomo percorre il corridoio nella loro direzione. Indossa un completo elegante, e sorride a Chris

Mr. Hamilton << Chris, spero di averti sorpreso >>

Christopher forza un sorriso << Anche più del dovuto>> lancia un occhiata di sottecchi dietro di sé, richiude la porta in modo da non far vedere Elizabeth << In effetti ti sarei grato se mi attendessi fuori dall'edificio, papà >>

Mr. Hamilton aggrotta un attimo la fronte, sorridendo << Non dirmi che ti ho beccato a letto la prima settimana di lezioni! Io e tua madre non paghiamo certo perché tu ti trastulli fino a tarda mattinata >>

Chris fa un sorriso sghembo << E' bello da parte tua preoccuparti così presto della mia vita qui al campus. Ma no, non mi stavo trastullando a letto >> inclina la testa distogliendo lo sguardo << In effetti credo tu abbia interrotto Elizabeth in un felice impeto di iniziativa >> suo padre sgrana gli occhi e si innervosisce, lui sorride beffardo << Quindi ti sarei incredibilmente grato se mi dessi un vantaggio di >> scuote la testa pensieroso << Facciamo dieci minuti? Credo mi bastino >> Mr. Hamilton lo guarda in silenzio furioso, lui mostra un sorriso trionfante << Tranquillo, chiuderò gli occhi e fingerò di non averti visto >> lo indica << Per non...rovinare l'effetto sorpresa >> apre la porta e sorride di nuovo, dopodiché guardandolo gliela chiude in faccia.

Charles sospira a disagio e fa un sorriso nervoso a Mr. Hamilton; Mr. Hamilton si guarda intorno nervoso per qualche secondo, poi si apre in un sorriso << Allora, Charlie. Posso offrirti un caffè?>>

Christopher scende di fretta gli scalini davanti al dormitorio sistemandosi il bottone della camicia indossata sotto un maglione blu. Ha i capelli ancora umidi che gli ricadono sulla fronte, tenta di sistemarli. Arriva al chiosco vicino al suo dormitorio e sorride a suo padre e Charles, fermi lì davanti. Christopher prende il bicchiere di Charles e beve, sorride a suo padre << Papà! Che sorpresa ! Mi fa piacere che tu sia qui >> fa un sorriso sghembo e beve un altro sorso di caffè. Sostiene lo sguardo di suo padre, che lo fissa irritato. Charles guarda i due nervoso.

Charles << D'accordo, Chris. Puoi finire tu il mio caffè >> tende la mano a suo padre << E' stato un piacere Mr. Hamilton>>

Mr. Hamilton tende affabile la sua mano << Anche per me, Charles. Ti aspetto a Liverpool per quella regata >>

Charles << Sa che mio padre non si perderebbe mai i Warwick Rowers in finale >>

Mr. Hamilton << Così come sono sicuro che vorrebbe vederti in squadra, qui alla St. Andrews >> Charles rimane un attimo in silenzio

Chris incalza << Oh, non lo sapevi Charlie? Papà adesso si preoccupa anche per te, nel caso in cui tuo padre abbia deciso di lasciarti in pace. Ti conviene far come dice o te li ritroverai in camera mentre sei in discussioni decisamente interessanti con Cordelia >> sorseggia altro caffè, Mr. Hamilton lo guarda serio. Lui alza le sopracciglia a Charles in segno di assenso.

Charles sbuffa divertito << Arrivederci >>

Mr Hamilton gli fa un sorriso e poi si volta verso Chris. Lo osserva tranquillo << Tu e tua madre avete la cattiva abitudine di puntare i riflettori degli oppressi infelici su di voi, mentre sorseggiate nettare degli dei >> gli prende il bicchiere di caffè

Chris fa un sorriso scettico << Ma sono abbastanza sicuro che non hai mai beccato mamma semi nuda insieme al suo amante >>

Mr. Hamilton << Chris, non permetterti a parlare così di tua madre >>

Chris sospira e distoglie lo sguardo, poi torna a sorridergli << Va bene, allora diamo il meritato rispetto a questa conversazione. Perché sei corso fin qui in piena campagna? >> suo padre apre la bocca, lui incalza << E non ripetere la storiella del padre amorevole che sente la mancanza del figlio. Sono via solo da una settimana, metà della servitù non si sarà nemmeno accorta che sono andato via >> sorride beffardo

Mr. Hamilton lo fissa scrutandolo << D'accordo. Allora diciamo che un mio caro amico ama trascorrere i weekend più caldi nella sua tenuta qui in Scozia. E che spesso e volentieri si diletta nell'umiliare Fred Bower in una battuta di caccia >> Chris sbuffa sprezzante e scuotendo appena la testa distoglie lo sguardo, lui continua << Immaginati la soddisfazione quando - nonostante il mio amico avesse insaccato il doppio del bottino - Bower mette nel sacco qualcosa di decisamente più ghiotto. Come un basso pettegolezzo sul figlio viziato i ingrato di Oscar J. Hamilton >>

Chris guardandolo con finto stupore << Non credevo di aver sollevato un così grande polverone con poco >> socchiude gli occhi e fissa un punto indistinto << Pensa quando si parlerà d i sceglier moglie...>>

Mr. Hamilton avvicinandosi nervoso << Christopher >> lui si gira e lo fissa serio << Se il motivo per cui hai deciso di allontanarti così tanto da casa è umiliarmi con più comodità puoi anche salire al dormitorio a fare le valigie >>

Christopher socchiude gli occhi << Non ho mai accertato che avrei scelto Economia. Ho solo cambiato idea all'ultimo e non avevo il tempo di aggiornarti, le segreterie hanno delle scadenze...>>

Mr. Hamilton << Si, e noi un mucchio di edifici e sale col nostro nome qui >> Chris lo fissa irritato, Mr. Hamilton sorride amorevolmente << Andiamo, voglio sperare che almeno abbia ereditato abbastanza dal mio ramo da capire che è stupido spendere così tante energie nei panni del figlio infelice >> inclina la testa sorridendo e beve un sorso del suo caffè, sospira soddisfatto << Fai il bravo, Chris. O ti rispedisco a casa di Lady FitzMaurice >> Chris distoglie nervoso lo sguardo, Mr. Hamilton fa rigirare il contenuto del suo bicchiere << Oppure potrei essere meno clemente questa volta e spedirti dai nostri parenti nelle campagne provenzali >>

Chris guardandolo di scatto << Non ho intenzione di occuparmi di te, ho di meglio da fare >>

Mr. Hamilton annuisce sorridendo, poi sospira cambiando discorso << Immagino sia inutile chiederti come stia Elizabeth >> accenna un sorriso e beve il caffè

Chris fissandolo truce << Sta bene, si >>

Mr. Hamilton << Per essere una del suo rango è decisamente sfrontata. Ci si aspetterebbe un più di compostezza dalla nipote del Duca di Queensbury >>

Christopher sorride beffardo << Sarà che ho un cattivo ascendente >>

Mr. Hamilton torna serio << Non rovinare le cose con lei. E' un ottimo partito, oltre che l'influenza dei Middleton è fondamentale per il nostro progetto >>

Chris sbuffa in una risata << Il nostro progetto ? >>

Mr. Hamilton << Si, Chris. Oserei dire che è più tuo che mio. Sfortunatamente sembri non capirlo. >> rimane in silenzio qualche secondo, poi si guarda attorno << Ad ogni modo devo farti i miei complimenti >> Chris lo guarda sorpreso << Bower ha creduto alla nostra complicità, ed é rimasto molto colpito dalla tua lungimiranza - naturalmente sostenuta da me - >>

Chris confuso << Hai detto che aveva tirato fuori un pettegolezzo su di noi...>>

Mr. Hamilton fa spallucce << Non ho specificato se buono o meno. E volevo capire se le tue intenzioni erano di fare semplicemente una scelta di corso diversa o se puntassi il fiorino su di me >> Chris lo guarda sorpreso e infastidito, lui sorride << Era il modo più comodo di mettere le cose apposto - nel caso fosse necessario - . Non te la prendere Christopher, hai ancora tanto da imparare su questo mondo. Persino sulla tua famiglia. >> beve l'ultimo sorso di caffè e poi butta il bicchiere, Chris lo fissa truce << Posso offrirti il pranzo dopo la lezione? >> Rimangono a fissarsi per qualche secondo, dopodiché Chris fa un sospiro << Certo >>

Mr. Hamilton << Allora ci vediamo dopo >> Chris si ricorda qualcosa e lo blocca

Christopher << Papà >> lui si ferma e lo guarda << Tanto per cominciare, quando eri qua alla St. Andrews ti è mai capitato di sentire di...un Club?>>

Mr. Hamilton sorride << Christopher è una delle università più antiche del mondo, c'è più di un Club di cui parlare >>

Christopher << Anche di uno segreto? >> Mr. Hamilton lo guarda un attimo aggrottando la fronte con espressione indecifrabile, fra il sorpreso e lo spaventato, ma si ricompone subito

Mr. Hamilton facendo spallucce << Direi di no. >> socchiude gli occhi pensieroso << O forse si >> Chris lo guarda curioso << Se non sbaglio nel '77 un gruppo di ragazzi è stato sospeso perché scoperti a occupare abusivamente uno degli edifici. Ma se ricordo bene si trattava solo di giri un pò meno legali di poker...niente di più >>

Chris annuisce lentamente e poi gli fa un cenno di saluto. Quando suo padre gli volta le spalle, rimane a fissarlo serio. Era vero, c'erano ancora un mucchio di cose che doveva ancora imparare da lui; salvo una che aveva imparato da sua madre: quando suo padre mentiva, si tradiva sempre con un particolare inconfondibile...fingeva di non ricordare le cose, per poi tirar fuori persino dettagli. La vera domanda a quel punto è: perché Oscar J. Hamilton, uno degli uomini più potenti e temuti d'Inghilterra, ha mentito come un ragazzino sorpreso a fumare sull'esistenza di un Club universitario?

***

Charles fa un ultimo sorriso divertito pensando alla lavata di testa che aspetta al suo migliore amico per essere stato così avventato. Nulla da rimprovergli, certo. Ma al posto suo avrebbe evitato di infastidire l'uomo più potente di Kensington Court, soprattutto se guarda caso è tuo padre. Osserva i ragazzi intorno a lui carichi di libri, che vanno e vengono dalle aule. Quel giorno il cielo era nuvoloso, il vento gli sforzava la faccia con un certo fastidio. Attraversa una delle gallerie a doppie volte e arriva all'entrata del parco: una schiera di macchie rosse e verde scuro segue i confini che circondano buona parte del campus, facendo da spartiacque fra il bosco fitto e le torri della St. Andrews. Spesso é capitato che qualcuno vi si è perso all'interno, spinto dalla curiosità di attraversare uno dei parchi nazionali più grandi della Scozia. Ma il suo oggetto di interesse non è il St. Andrews Park, bensì il ragazzo che a pochi metri da lui lo sta fissando con un biglietto in mano. Charles si avvicina a passi lenti, fingendo di ammirare il paesaggio di fronte a loro
Charles, senza guardarlo negli occhi << Allora, hai portato qualcosa di interessante questa volta?  >>
Il ragazzo continua a guardarlo << Credo di si, trovare queste informazioni è stato più difficile dell'altra volta. Immagino perché siano quelle giuste >>
Charles << Allora immagino che il tuo compito sia finito. >> finalmente si gira a guardarlo e tende la mano, il ragazzo gli passa il foglio. Charles lo legge e annuisce soddisfatto << Si, credo che questa volta ci hai azzeccato. >> il ragazzo fa un cenno con la testa, compiaciuto << E il tuo informatore? >>
<< Pensa che sia semplicemente interessato alle pitture dei monasteri del quindicesimo secolo. >>
Charles lo guarda intensamente, facendo trapelare per un secondo l'eccitazione e l'ossessione che lo avevano animato in quei giorni << E tu? >>
il ragazzo accenna un sorriso e distoglie lo sguardo << Io adesso torno nel mio dormitorio, accenderò il computer e controllerò se nel mio conto è stato casualmente versato un bonifico gentilmente offerto dalla Van Dei Bilt&Sons per dei servigi che in effetti non ricordo>> lo guarda sorridendo << Gli studi hanno il loro prezzo >>
Charles sostiene il sul sguardo per un secondo, dopodiché gli fa un cenno con la testa congedandolo. Il ragazzo senza salutare si allontana, lasciandolo da solo. Charles abbassa lo sguardo e ripercorre le righe scritte sul foglio: questa volta quasi ne divora il contenuto, tremando all'idea del vantaggio conquistato. Una volta memorizzata ogni sillaba, tira fuori un accendino e gli da fuoco, lasciandolo incenerire davanti ai piedi. Eliminate le prove, fa dietrofront e si avvia verso il castello. Non aspetta nemmeno di attraversare il cancello prima di verificare di non aver dimenticato nulla, iniziando a sussurrare fra sé : "Paul Theodor Harrison, 12/05/1802 - 12/05/1876. Cimitero di Hepburn Gardens, St. Andrews, Scozia"

 ***

Come promesso ecco a voi il nuovo aggiornamento.  Spero che vi piaccia la direzione che sta prendendo la storia.Ancora una volta ci tengo a ringraziare chi sta continuando a seguirmi e chi ha iniziato da poco :) . Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate di questo nuovo capitolo. Grazie ancora a tutti voi.

Prossima pubblicazione Lunedì 12 Dicembre

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Capitolo 5
*** Mens Rea II (parte III) ***


Mens Rea II (parte III)


Christopher esce dall'aula e attraversa il cortile, non curandosi della pioggia che inizia a cadere sempre più copiosamente. Una volta arrivato davanti la porta della sala mensa, ha i vestiti zuppi. Le gocce d'acqua scivolano lungo i capelli attaccati alla fronte, che prova distrattamente a sistemare con un gesto nervoso. Da un'occhiata ai lunghi tavoli disposti orizzontalmente, ma nessuna traccia di Liz. La discussione col padre lo ha innervosito tanto da chiudergli lo stomaco, così decide di attraversare la stanza velocemente in direzione della biblioteca, meglio utilizzare quel tempo per iniziare la ricerca sul caso Livingstone / Richfield. Ma giunto vicino al bancone delle salsicce, qualcosa attira la sua attenzione: la voce di un ragazzo che parla di serpenti...

<< Me ne sono ritrovato un altro, stamattina. Dentro la doccia.. >>

<< Oliver sei una femminuccia. >> gli risponde l'amico che in quel momento sta generosamente servendosi una doppia porzione di costatine in salsa worcestershire << Io non ho trovato nemmeno una formica in camera mia, evidentemente hai lasciato la finestra aperta troppo a lungo... >>

Il ragazzo si fa più vicino e sussurra nervosamente << La mia camera non da nemmeno sul parco, Dan. Non può esser entrato da solo. E' un loro messaggio >>

l'amico sorride sprezzante e si allontana dal bancone, avvicinandosi a Christopher. Il ragazzo seguendolo incalza << Ti dico che funziona così. Mio cugino Edmund mi ha raccontato che per la sua reclutazione gli hanno fatto trovare una piccola serpe dentro il cassetto dei calzini. Le Società esclusive si muovono in questo modo >>

<< Quindi se domani trovo un topo dentro l'armadio significa che sono stato reclutato da Disneyland? >> Chris é tentato di seguirli per continuare ad origliare, fortunatamente i due si accomodano al tavolo li vicino. Il ragazzo da un'occhiata dietro di sé e poi torna a guardare l'amico << questo non è uno scherzo, Dan >>

l'amico posa la forchetta sul tavolo esasperato e gli risponde stancamente << E questa non è vera Worcestershire, ma volgarissima BBQ. >>

A quel punto la conversazione prende un'altra piega e Chris decide di lasciarli ed esce dalla grande sala. Camminando lungo il corridoio ripensa alle parole di quel ragazzo, ma soprattutto al modo in cui il suo amico voleva negare a tutti i costi la possibilità che quel serpente fosse un messaggio. Nemmeno Liz aveva sposato per un istante la sua ipotesi, quasi respingendola con forza. Eppure anche lui aveva trovato un serpente in camera... e poi c'era stata la scritta sul libro. Riprende dalla tasca il biglietto e ne rilegge le parole. Sale velocemente le due rampe di scale verso la biblioteca e attraversa il portone in legno massiccio sul bordo del quale un avvertimento singolare accoglie ogni visitatore: "La saggezza è la scala più veloce verso la verità, ma chi sa ben mentire arriva per primo". Chris sorride leggendola per la seconda volta, chiedendosi chi mai abbia avuto tanto spirito e altrettanto coraggio da inciderla su uno degli edifici più austeri del campus. Una volta dentro si avvicina alla vecchia signora che da dietro gli occhiali gli porge un sorriso gentile. lancia un occhiata al libro di Chris e poi gli domanda << Sezione di diritto privato? >>

<< No >> risponde Chris sorridendo << Le sarei grato se mi indicasse quella di letteratura latina. Inoltre, la cartina più antica del campus a che anno risale? >>

***

Christopher tornò in biblioteca tutti i pomeriggi nelle successive due settimane, consultando volumi di letteratura ed epica, percorrendo le mille diverse ramificazioni delle planimetrie del campus, e in un disperato momento chiese persino alla bibliotecaria una sua personale opinione su quelle due righe. Non specificando perché dovesse associarle alle attività extra accademiche o ad una piantina del 16esimo secolo

<< Mr. Hamilton, l'unica cosa che mi viene in mente rileggendo quel passo é l'Eneide di Virgilio. Sfortunatamente qui alla St. Andrews non abbiamo un corso in lettere antiche, ma godiamo di una centenaria collaborazione con i professori di Oxford. Sono sicura che se chiede a un suo docente di patrocinarla, potrà avviare una corrispondenza e approfondire l'argomento >> e quando alla fine aggiunse << o persino cambiare college >> Chris capì che era meglio lasciarla alle sue catalogazioni. Oltretutto aveva iniziato a sentire la spiacevole sensazione di essere osservato, e se la sua teoria dell'Ouroboros era esatta sapeva che era meglio non farsi beccare a dare informazioni a terzi.

Aveva persino provato a intercettare Di nuovo quel ragazzo a mensa, ma dati i programmi che incalzavano i professori avevano preso l'abitudine di trattenerli sempre dieci minuti in più. Così si ritrovava a pranzare ogni giorno dopo le due, non avendo più l'occasione di incontrarlo. Sapeva che era meglio non sottovalutare le ripercussioni che quel tempo trascorso a fare ricerche alla circa avevano sul tempo con Elizabeth, ma riusciva a infilarsi in camera sua quasi tutte le sere. E quando se ne andava, aveva l'aria tutt'altro che insoddisfatta. Così, quando uscendo dall'aula vede Cole venirgli incontro, gli occhi quasi luccicano dall'eccitazione. Aveva quasi rinunciato all'idea di interrogarlo...

Cole gli fa un sorriso << Hamilton, mi deludi >> Chris aggrotta per un secondo la fronte, non capendo a cosa si riferisse. Poi aggiunge << Siamo solo alla terza settimana di lezioni e hai già le borse sotto gli occhi >> Cole ridacchia divertito nascondendo volto dentro il bicchiere di té caldo. Sospira soddisfatto dopo la sorsata e studia per qualche secondo Chris << Ti vedo un po' spaesato >>

Chris fa un sorriso sghembo e si decide a rilassarsi, non aveva alcuna voglia di passare come un idiota << In realtà queste non sono merito delle lezioni, ma delle diventi attenzioni che mi richiede la mia ragazza >> Cole solleva le sopracciglia impressionato << I nostri orari non coincidono poi tanto, così sono costretto a sfruttare le ore dopo il tramonto.. >>

<< Attento >> lo avverte Cole << se si abitua troppo bene, quando inizierai il praticantato in aula saranno guai. Il terzo anno rimanevo anche fino alle quattro del mattino fra le disposizioni del Professor York.. >>

Chris accenna un sorriso << Fa sempre piacere ricevere qualche buona dritta.. >> per qualche secondo osserva Cole attentamente, ma quello non si scompone. Dato che non prende nessuna iniziativa, Chris decide di arrischiare una domanda che gli punzecchia la gola da quando ha visto Cole << Senti Cole, posso farti una domanda... confidenziale? >> Cole inclina il sopracciglio curioso, poi annuisce quasi impercettibilmente. Chris da un occhiata furtiva in giro e poi si avvicina << Sai se per caso qualcuno del club qui al campus ha un motto... un proverbio diciamo di appartenenza? >>

Cole rimane impassibile  << Qui al campus pratichiamo almeno otto sport diverse e di notevole anzianità, capisci bene che di motti e proverbi ce ne saranno parecchi... >>

Chris incalza << Anche in latino? >>

Cole continua a osservarlo calmo << Se non vado errato quello della squadra di scherma é "Periculum in mora stat". In effetti in un duello un secondo di ritardo può esserti fatale. Così come in altre situazioni... >> Cole socchiude per un secondo gli occhi, poi rilassa il volto e si apre in un sorriso affabile << Se vuoi ti mostro la via più veloce per arrivare alla Albert Hall.>> guarda l'orologio << Potrei essere il responsabile di un tuo ritardo alla lezione di Keepling >>

Chris annuisce << Certo, fammi strada>>. Cole inizia a camminare a passo svelto, attraverso vicoli e strade secondarie che in effetti Chris non avrebbe mai imboccato da solo. Per quanto ne sapeva, portavano alle dispense della mensa

<< Allora >> fa Cole lanciandogli un'occhiata da dietro le spalle << mi pare di capire che tu non abbia ancora scelto un club al quale unirti >>

<< No >> risponde Chris distrattamente evitando un cespuglio spinoso. Erano nel retro di qualche edificio, lungo un corridoio stretto che dava su una delle serre di Botanica << Ma sono stato sorpreso dalla qualità del cibo della mensa >>

<< Si >> ridacchiò Cole svoltando a destra e scendendo lungo una stretta scalinata quasi invisibile ai passanti << Per quello la St. Andrews é abbastanza famosa. Difficilmente assaggerai una Double Vegetable Pie più buona in tutta la Gran Bretagna >> avevano raggiunto l'ultimo gradino e adesso svoltavano a sinistra, lungo un piccolo viale coperto da un'arcata di aceri. Chris affretta il passo e si guarda intorno curioso. Cole risponde facendo eco ai suoi pensieri << Ho trovato questo posto perdendomi al primo anno. É tornato utile parecchie volte. >> da un'occhiata alla sua destra, verso una via secondaria << Io vado verso l'ufficio del Professor Bower, prendo da lì. Se continui dritto per altri cento metri dovresti trovarti di fronte un bivio, va a sinistra. Dovresti percorrere in salita una stradina per.. >> scuote leggermente la testa sovrappensiero << cinquanta metri, e poi trovarti davanti l'Albert Hall. >>

<< Grazie >> fa Chris

Il viso di Cole si apre in un largo sorriso, che per qualche secondo fa aggrottare di perplessità la fronte di Chris

Lui fa un cenno congedandosi << Cerca di non tardare anche lì >> si gira e se ne va, lasciando interdetto Chris per qualche altro secondo. Dopodiché inizia a seguire le sue indicazioni, e si avvia. Ben presto però inizia a dubitare della strada presa, perché nel punto in cui avrebbe dovuto esserci il bivio era stato costretto da un vicolo cieco a svoltare a sinistra, lungo una strada stretta che sembrava scendere ancora di più. Decise di percorrerla fino alla fine e in caso tornare indietro. Ma quando uscì fuori da quel corridoio di pietra si trovò di fronte il più improbabile degli scenari: nonostante ci fossero diversi alberi, l'atmosfera era decisamente tetra. I tronchi sembravano confondersi con le lapidi e qualche corvo qua e là lo osservava circospetto. Chris fa un passo avanti e scatta al rumore di un tronco spezzato dalla sua stessa scarpa, ovviamente suggestionato da quel posto. Rimane a fissarlo per un po', non aveva idea che alla St. Andrews ci fosse un cimitero. Non c'era nessuna chiesa nei dintorni, solo un piccolo mausoleo al centro. Due statue in pietra facevano da cornice alla grande entrata in vetro colorato, al centro della quale Chris per un attimo vede luccicare qualcosa. Fa un passo in avanti per guardare meglio, ma una mano lo blocca facendolo sobbalzare: un vecchio dall'aria torva lo sta fissando carico di rimprovero. Indossa una vecchia tuta smessa, di un grigio che il tempo e il fango della terra avevano reso quasi irriconoscibile. Le rughe di disapprovazione sembrano scalfite con uno scalpello sul suo volto, così Chris abbozza una scusa << Credo di essermi perso >>

<< No >> gracchia l'uomo finalmente liberando Chris dalla presa. Solo in quel momento si accorge che nell'altra mano ha un rastrello col quale ricomincia a spostare un mucchio di foglie << sei solo un altro studente che cerca guai >>

Chris da un'altra occhiata al posto, non riuscendo proprio a immaginare che genere di guai si possono cercare in un cimitero quando a pochi chilometri di distanza si trovava uno dei più grandi Golf Club del paese

<< Non c'è niente da vedere qui, l'ho detto anche all'altro ragazzo >> si ferma e alza un dito in segno di minaccia << Sono trent'anni che lavoro qui e non ho mai visto altro che un mucchio di erbacce e foglie appassite. Ecco che gli ho detto >> bofonchia tornando alla sua attività << Non cercare guai, me lo sono scelto apposta questo lavoro. Niente persone, niente guai. >>

Chris da uno sguardo in giro in cerca di una possibile via di fuga. Non ha alcuna voglia di tornare indietro e rifarsi tutto in salita, ma quel posto sembra inghiottito nel nulla. Come se fosse facile da raggiungere e impossibile da lasciare...

in quel momento spalanca gli occhi di fronte l'evidente rivelazione di quel pensiero. Il custode sembra accorgersene e incalza << Che ti succede? Hai visto un fantasma? Nemmeno quelli ho mai visto, gliel'ho detto a quel gruppetto di svergognate piene di robaccia puzzolente.. >>

<< Lei conosce a memoria tutte le iscrizioni di questo cimitero, giusto?.>> il vecchio apre le braccia in segno di ovvio assenso, così Chris continua, fremendo per l'eccitazione << Sa se qualcuno qui si chiamava Enea? O Virgilio? >>

il vecchio aggrotta la fronte sconcertato << Che diavolo ragazzo, nessuno porta quei nomi nella Scozia del Nord >>

Chris si fa più vicino quasi per afferrare l'occasione che sembra scivolare via dalle sue mani << E allora qualcuno che ha scritto un epitaffio particolare? Magari che parli della discesa nel regno dei morti? >>

Il vecchio indietreggia spaventato per quell'invasione di spazio, e fissa Chris in silenzio senza celare il suo disgusto << No, niente del genere>>

Chris osserva deluso il volto del custode. Fa un sospiro esasperato e osserva il mucchio di foglie davanti a sé << D'accordo >> dice abbozzando un sorriso cortese << Adesso me ne vado >> fa qualche passo in direzione del vialetto, quando il custode richiama la sua attenzione

<< Se state organizzando una delle vostre maledette feste di Halloween io vi avverto, il rettore mi ha autorizzato a cacciarvi >> Chris alza le mani in segno di difesa, lui riprende bofonchiando << venire a tormentare i morti per una stupida festa del diavolo. Ho visto che quel ragazzo cercava un modo per entrare nel mausoleo degli Harrison, ma io non ho paura di voi ragazzetti se serve uso anche le maniere forti.>>

il cuore di Chris inizia a battere forte di nuovo animato da una possibile rivelazione << C'era un ragazzo che fissava il mausoleo? >> il vecchio rimane fermo immobile << Quel Mausoleo? >> Chris indica di nuovo la costruzione circolare al centro del cimitero

<< Si >> risponde finalmente il custode drizzandosi fiero << una delle famiglie più antiche e famose della Scozia del Nord. >>

Chris rimane a pensare qualche secondo, poi decide di rischiare e avvicinarsi all'entrata, sperando di non sentire un colpo di rastrello alla nuca. Gli basta dare un occhiata per sentire il suo cuore prendere il volo, perché ciò che aveva visto luccicare poco prima era un serpente in vetro argentato che si mordeva la coda. Era quasi impercettibile da riconoscere con tutti quei colori. Abbassa lo sguardo studiando avidamente quella porta, e qualcos'altro attira la sua attenzione: una serie di numeri incisa percorreva la circonferenza delle grosse maniglie in ottone. Non gli serviva annotarle o memorizzarle, aveva letto quel passo così tante volte da ricordare persino il numero dei versetti.

<< É facile scendere negli inferi. Il difficile è risalire... >> sussurra fra sé

<< Cosa dici? >> fa il custode curioso. Chris distoglie la sua attenzione facendo un sorriso cortese e allontanandosi velocemente dall'entrata

<< Nulla, é ora di andare >> fa un ultimo cenno e si allontana

<< Ragazzo >> gli urla dietro il custode. Chris si gira innervosito e si sforza di apparire calmo. Lo sguardo del custode però lo colpisce, perché non é più duro e pieno di disapprovazione... ma preoccupato, carico di compassione << Non so cos'altro vi siete inventati voi giovani per divertirvi. Ma cammino fra queste tombe da una vita e ho visto lasciare questo mondo tanta gente dalla strada sbagliata, e ti dico una cosa: scendere all'inferno è facile >> Il sangue di Chris si congelò all'istante, aveva sentito alla perfezione cosa aveva sussurrato < ...e lo è anche risalire. La vera maledizione é quella che ti porti dietro da quel posto. Le fiamme dell'inferno ti manchiano in eterno, e non sempre è un bel vedere. Lascia perdere. >>

Chris rimane un attimo perplesso e quasi sorride per quella profezia superstiziosa. Ma decide di fare un altro sorriso cordiale e congedarsi. Il vecchio rimane a fissarlo qualche secondo, e quando il ragazzo è fuori portata di fa un segno della croce << Anime innocenti ammaliate dal fuoco >> borbotta fra sé << Il vostro gioco peccaminoso finirà per ammazzarvi >>

SPAZIO AUTRICE
Scusate l'incredibile ritardo ma ho avuto problemi con la connessione rendendo impossibile la pubblicazione.
Allora, le cose iniziano ad intrecciarsi sempre di più. Cosa ne pensate?
Prima di salutarvi volevo aggiungere che ho pubblicato una nuova storia nella sezione fantasy ispirata a "Peter Pan", riprende le vicende tre anni dopo che Wendy tornò a Londra e la domanda è "cosa succederebbe se una Wendy di 16 anni molto più matura decidesse di far ritorno all'Isola che non c'è?"
Se vi va passate a dare un'occhiata e lasciarmi qualche opinione, mi farebbe piacere. 
Vi lascio il link qui : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3598235&i=1

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