Prìncipi perduti

di Lisaralin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Infezione ***
Capitolo 2: *** Stelle cadenti ***



Capitolo 1
*** Infezione ***


Questa raccolta partecipa all'evento per il settimo anniversario del XIII Order Forum. Ogni capitolo della raccolta è basato su un prompt da una lista di parole creata usando un generatore automatico.
Buona lettura ;)

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#1 - Infezione

Ormai sono diventati gesti automatici, naturali come mangiare o respirare.
Prima riuscivo a infettare un solo soldato alla volta, ora basta una lieve rotazione della lancia perché decine di semi di Zagan si facciano strada attraverso le loro orecchie fino a penetrare nel cervello, annidandosi tra le pieghe più nascoste dove abita la paura. Il potere di controllo mentale di Belial fa il resto.
Ti farebbero orrore se li vedessi, Alibabà. Quasi non sembrano più esseri umani, il cranio deformato, le mandibole slogate in un urlo senza fine, gli occhi fuori dalle orbite, iniettati di sangue come quelli dei pazzi. Persino il loro odore dopo pochi giorni irrancidisce e si colora di putrefazione.
Ma non puoi vederli, perché la falce di Belial ha reciso la tua anima e l’ha confinata in un regno dove nessuno potrà mai ritrovarla.
Ti farebbero orrore perché tu sei diverso da me. Lo sei sempre stato.
I tuoi genitori ti amavano, Rashid di Balbadd voleva donarti il trono scavalcando i diritti dei suoi stessi figli legittimi, e persino il tuo fratellastro Sabmad vive nella tua ombra, venerando e idolatrando ogni passo che fai. Hai la stima di Aladdin, l’amore di Morgiana – perché so che mi ha rifiutato per te, l’ho capito molto prima di voi due – e seguaci pronti a combattere e a dare la vita in tuo nome.
La mia stessa famiglia ti considera molto più di quanto abbia mai fatto con me. Sei il migliore amico di Kogyoku, Kouen ti ha offerto Balbadd e la mano della sua preziosa sorellina – sembra che tutti facciano a gara per posarti una corona sulla testa. Non li biasimo, in fondo. È difficile non sciogliersi nel calore della tua luce.
Io avevo Judal, ma Aladdin mi ha portato via anche lui. Mi rimangono un rancore che non dorme mai e un esercito di soldati infettati dalla magia di uno djinn che mi obbedisce per costrizione.
Io non possiedo la tua luce, Alibabà, perciò devo conquistare il mio posto nel mondo con i pochi strumenti che ho. E se questi strumenti sono la morte, la decadenza e la putrefazione, non avrò paura ad abbracciarli fino in fondo.

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Capitolo 2
*** Stelle cadenti ***


#2 - Stelle cadenti


I marinai della Stella di Sindria a quest’ora vorranno gettarli fuori bordo. Le notti sono fresche ma gradevoli a questa latitudine, il legno del ponte sotto la schiena conserva ancora il calore del giorno e l’aria profuma di sale, di avventura e di promesse. Nessuna meraviglia che Alibabà e Hakuryu preferiscano fare le ore piccole a raccontarsi aneddoti e fantasticare di donne che non hanno mai avuto piuttosto che rintanarsi in cabina agli ultimi bagliori del tramonto. Dormire è uno spreco di tempo quando si è giovani e il mondo è pieno di dungeon da conquistare e torti da raddrizzare.
L’eco delle loro risate viaggia lontano sull’acqua. È il bello delle conversazioni tra amici: tra la filosofia sul senso della vita e le barzellette sconce trascorrono appena una risata e un battito di ciglia.
“Sono fori nella volta celeste,” afferma Hakuryu serio, “da cui trapela la luce dell’infinito che circonda i mondi.”
Questa è ancora più divertente di una barzelletta sconcia.
“Chi lo ha detto? Un ubriaco?”
“Non conosci Lat Poen? È il filosofo più importante di Kou!”
Stavolta Hakuryu non lo frega. Alibabà ha studiato nella biblioteca reale di Balbadd, e la filosofia faceva parte della sua educazione di principe tanto quanto la politica e il commercio.
“È una teoria superata. Tutti gli studiosi moderni concordano nel dire che le stelle sono riflessi di mondi lontanissimi dal nostro. Quelle che noi chiamiamo stelle cadenti sono avvenimenti talmente grandiosi da produrre una luce visibile in tutto l’universo.”
“Wow.”
Il silenzio abbraccia per un attimo il grembo del mare e l’immensità nera del cielo. Una scia luminosa attraversa l’oscurità come una freccia, uno scintillio d’argento che nasce e muore nel buio.
“Cosa credi che fosse?”
La voce di Hakuryu è un sussurro, quasi temesse di disturbare un evento sacro.
“Non saprei… qualcuno ha appena vinto una gara di rutti da qualche parte nel cosmo?”
Tanti saluti all’atmosfera di sacralità. Il marinaio di vedetta sbuffa e si tappa le orecchie mentre l’ennesima risata fa tremare il cielo e le stelle.
 

Hakuryu è un uomo diverso.
È cresciuto, ha preso sulle proprie spalle il fardello del comando. È un conquistatore di dungeon e un individuo con la stoffa di re, il prescelto del Magi oscuro Judal. Ha intrapreso la via tenebrosa della vendetta e immerso le mani fino ad affondare nel sangue corrotto di sua madre.
Tuttavia questo non significa che non ricordi gli avvenimenti della sua vita precedente, quando era ancora un bambino piagnucoloso e tremante di fronte alle visioni della Grande Madre Sacra Madaura.
Anche sforzandosi non potrebbe mai dimenticare le cose che contano davvero.
Il suo ultimo saluto ad Alibabà è silenzioso, ma non per questo meno partecipe. Neanche la gioia della vittoria può cancellargli quel retrogusto amaro sul fondo della gola quando lo vede giacere come un pezzo di marmo sul tappeto volante di Aladdin. Non era così che doveva finire.
Addio, amico di un tempo. La luce nei tuoi occhi non brilla più, ma oggi l’universo è stato abbagliato da una nuova, splendida stella cadente.


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Note: l'idea delle stelle come fori nella volta celeste ovviamente non è di un filosofo di Kou, ma di un suo collega terrestre :P

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