Caro amore ti scrivo... di Alieno Disperso (/viewuser.php?uid=989645)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1-L'arrivo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2-Primi dubbi ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3-La verità ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4-Non è la fine ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1-L'arrivo ***
" Gli avevo detto che non sarebbe mai dovuto andare a combattere in quel regimento, ma lui era fatto così, adorava così tanto la guerra che ha preferito sacrificare se stesso pur di coltivare la sua passione.
Io lo sapevo, sapevo cosa stava andando a fare, sapevo cosa stava per succedere e cosa sarebbe successo... maledetta camera del governo, chiunque ti abbia costruita deve morire!!!!
Scusatemi se vi parlo così ma sapere che il mio adorato è morto in modi atroci, ucciso da chissà quale entità, mi fa stare male e ora ho il timore che stia tormentando anche me.
Queste sono tutte le lettere che mi ha spedito... ha visto tutto".
FINE DEL MESSAGGIO AUDIO NUMERO 09867
LUOGO: WASHINGTON, STATI UNITI
LOCAZIONE ESATTA:IGNOTA
STATO DEL SOGGETTO XF23:MORTO
STATO DELLA CAMERA:IN ATTIVITA'
DOCUMENTO RISERVATO ALLE AUTORITA' DEL GOVERNO DEGLI STATI UNITI D'AMERICA, CONTENENTE INFORMAZIONI TOPO SECRET DA NON CONDIVIDERE CON L'ESTERNO.
DI PROPRIETA' DI JOHN BARRY, VICE PRESIDENTE DEL SSAI.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
14 Agosto 1943
Cara Diana,
Finalmente, dopo ore e ore di viaggio, ho la possibilità di scriverti.
Sono appena arrivato a destinazione, in uno sperduto campo dimenticato da Dio circondato dal nulla assoluto e situato nel cuore della Germania nazista... non puoi immaginare che sensazione di "sicurezza" mi da tutto ciò.
Siamo arrivati qui in treno e, se devo essere sincero, non sapevo di soffrirlo, tant'è che, una volta arrivato al campo, nemmeno il tempo di salutare che ho dato il benvenuto al suolo tedesco inondandolo di vomito... mi sono fatto conoscere subito eh?
Faccio parte di una squadra chiamata "I Commendatores", un gruppo di perlustrazione composto da 45 elementi che ha come capo un burbero tedesco di nome Agimund... non si capisce un cazzo quando parla, credimi è una tortura anche solo verderlo, tutto sporco, con la barba lunga, i capelli unti, le unghie lunghe e macchiate da anni di lavoro nell'esercito... insomma un tipo raccomandabile.
Durante il viaggio ho ascoltato molto le conversazioni di alcuni uomini di un regimento a noi alleato, chiamati "Control 8" e, se le mie orecchie non mi ingannano, hanno molto discusso circa una camera presente nella nostra base chiamata "Camera di mantenimento attivo"... sinceramente non so cosa significhi tale titolo che le hanno dato, nè tantomeno a cosa possa essere utilizzata; spero non sia una specie di isolamento per tutti coloro che infrangono le regole.
La nostra base è, a dir poco, immensa; vi sono all'incirca 300 camere, ognuna delle quali può ospitare da 2 a 6 uomini... facendo due conti puoi ben immaginare quanti siamo in questo posto maledetto.
Malgrado una strana sensazione che non mi ha mai abbandonato e che, mentre ti scrivo queste parole, continua ad ossessionarmi, questi tedeschi sono stati molto cordiali; ci hanno offerto subito un lauto pasto caldo a base di minestra e polenta (questo è il massimo che posso desiderare in trincea), poi ci hanno scortato fino alle nostre camere dove, fortunatamente, abbiamo incontrato qualcuno che parlava inglese; santo Dio che fortuna.
Da quanto ho capito dalle parole di quell'uomo che se non ho capito male, si chiamava Fernard, Bernard, al momento non saprei, dobbiamo sorvegliare l'intera base e, al tempo stesso, avvisare gli altri gruppi di qualsiasi cosa fuori posto o di immienti attacchi... anche se non ha specificato da parte di chi.
Io sono in camera con altri 3 uomini, tutti tedeschi che, però, si sono rifiutati di dirmi il loro nome... questo mio lavoro si sta facendo sempre più strano ma vuoi sapere la verità? Mi piace da matti.
La sola cosa che mi turba è stata che, finito il pranzo, uno strano tipo inglese vestito di tutto punto, con un berretto decorato con strani simboli sul capo, ci ha detto che dobbiamo manetere il più assoluto segreto su quanto vedremo o sentiremo qui dentro... non credo che una guerra possa essere così incredibile da mantenerla segreta al mondo intero; no amore mio, io ti terrò informata su tutto ciò che mi capiterà in questo mese di agonia.
Spero solo non leggano le lettere perchè, se dovessero sapere che condividiamo informazioni riservate con l'esterno, ci hanno detto, la morte sarà l'ultimo dei nostri problemi... chi li capisce questi tedeschi.
Ora ti lascio tesoro, sappi che già mi manchi da morire; spero solo di riuscire a rivederti il mese prossimo, sebbene qui tutto sembra presagire il contrario.
A presto, ti amo.
Il tuo Barney
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Capitolo 2-Primi dubbi ***
16 Agosto 1943
Cara Diana,
Innanzitutto ti chiedo perdono per non essermi fatto sentire
praticamente per due giorni, tant'è che ti sto scrivendo
quando qui è quasi mezzanotte.
Ho passato davvero di tutto ieri; come prima cosa ci hanno portati in
una specie di campo d'addestramento ma, al posto dei fucili, avevamo
delle lance o, comunque, armi molto semplici... il motivo di tutto
ciò sfugge alla mia comprensione.
Ci hanno comunicato di come, i nostri nemici, sono immuni alle armi da
fuoco e che, se vogliamo avere una qualche chance di vittoria, dobbiamo
essere disposti a sacrificare la nostra vita, pur di ferirli... ancora
non so contro chi stiamo combattendo ma qui la situazione non mi sta
piacendo affatto.
Dopo pranzo il nostro comandante ha scelto un uomo a caso dal gruppo,
ed è capitato ad un certo Gonzalo, un soldato senza famiglia
arruolatosi in quanto, in caso di morte, non avrebbe perso niente e
nessuno dato che viveva completamente da solo, e lo ha condotto
all'interno di una stanza, la numero 03... non so cosa sia successo
lì dentro, so solo che quel poveretto non ne uscì
mai.
Appurato che era morto, ci venne comunicato che presto sarebbe toccato
a noi combattere all'interno del "Limbo"; non ti so dire se
è il nome della stanza oppure il luogo nel quale dobbiamo
affrontare questi nemici misteriosi.
Così il secondo giorno passò tranquillo... anche
oggi non è successo niente di così sensazionale,
la sola cosa che mi ha lasciato perplesso di tutta la giornata
è stato l'arrivo di un camion, credo fosse più un
carro funebre, dal quale scesero degli strani individui vestiti da
militari ma con una maschera a forma di teschio, i quali chiesero cosa
fosse successo a Gonzalo... scoperta la morte entrarono in quella
stanza e, da quel momento in poi, non so più nulla, so solo
di averli visti uscire con in mano il completo che quel poveretto
indossava al momento del suo ingresso nella 03.
Mentre fecero per andarsene, un urlo, dalla chiara voce maschile,
risuonò nell'aria ma nessuno fu in grado di capire da dove
provenisse... ora temo di sapere cosa succederà domani; temo
proprio che non riuscirò a tornare vivo a casa mia cara.
Spero davvero di non morire... ancora non so contro chi stiamo lottando
che alcuni di noi ci rimettono la pelle in modi a me sconosciuti.
Se non dovessi scriverti sappi che ti ho amato come nessun'altra in
vita mia... amore mio mi auguro di poterti dare notizie più
incoraggianti nei giorni a venire ma, sinceramente, non so
più che pensare.
A presto... forse.
Il tuo Barney
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Capitolo 3-La verità ***
22 Agosto 1943
Cara Diana,
Con mio grande rammarico temo proprio che questa sarà
l'ultima volta che potrò scriverti.
Finalmente alcuni giorni fa ci hanno fatto entrare in quella
maledettissima camera e, so che non dovrei ma preferisco morire
piuttosto che lasciarti all'oscuro della mia vita, ho visto contro chi
stiamo andando a combattere... non avrei mai pensato di dover
fronteggiare esseri che non sono di questo mondo; ci hanno mostrato
cosa vi era dietro la porta e, come alcuni di noi già
sospettavano da tempo, in essa altro non vi era che un altro Universo,
un Universo pieno di esseri mostruosi, sadici, senza il minimo
interesse per la vita altrui, mostri venuti fuori dagli Inferi proprio
per sterminare la razza umana... erano dei demoni.
Solo in pochi hanno avuto il coraggio di andare a fronteggiare quelle
creature dalla maschera scheletrica, occhi coperti da lembi di pelle
sanguinante e corpi mutilati da anni di menzogne, fustigazioni e
lamenti di un "capo" che ha un solo desiderio... espandere il suo
dominio anche sulla nostra Terra.
Lo so che tutto questo ti sembrerà assurdo e, beh, adesso mi
viene da ridere, lo è davvero; purtroppo però
questo è ciò che sto passando qui e non credo
proprio che potrò tornare a casa, lì da te, nella
pace più assoluta.
Le nostre armi da fuoco si sono rivelate purtroppo inefficaci, sembrava
fossimo tornati all'epoca della Guerra delle Termopili... loro erano in
milioni e noi soltanto in 300.
Fortunatamente ciò che ci avevano fornito, delle semplici
lance, dei coltelli e degli archi, hanno avuto effetto e, dopo tre
giorni di sangue, dolori, morti, imprecazioni, preghiere, urla e
decapitazioni, li abbiamo sconfitti.
Siamo rimasti soltanto in 15, non so come sia stato possibile... vedevo
gente che veniva mangiata viva, masticata da bocche che non hanno mai
parlato la nostra lingua, uccisa da mostri che non conoscono la parola
"pietà", decimata dal folle desiderio di un re, a noi
misterioso, che brama soltanto potere; eppure, grazie a non so quale
miracolo, io sono qui a raccontarti tutto questo.
Perchè non potrò più scriverti dato
che abbiamo vinto? Beh, quella era soltanto una delle restanti 149 orde
di nemici che dovremmo affrontare, ognuna composta da milioni di queste
creature... ma non è questo che mi spaventa, le truppe
stanno arrivando; io temo per la mia vita quando ti spedirò
questo messaggio.
Sai bene che ciò che facciamo qui nasce e muore tra queste
mura... io sono soltanto un povero soldato, sfinito già
all'inizio della battaglia che non vuole morire per il proiettile di
una pistola; spero solo che, se mai dovessero leggere queste parole,
abbiano il buon cuore di lasciarmi finire ciò per qui mi
sono arruolato e, quando tutto sarà finito, farmi esplodere
la testa con l'arma da fuoco più potente che hanno a
disposizione.
Domani comincerà la seconda parte di questa infinita
Odissea, non ho paura, ho solo voglia di strappare le carni di quei
mostri... ricordo ancora come hanno infierito su di me, mostrandomi la
testa decapitata del mio migliore amico qui al fronte, Jason Boourty;
loro conoscono tutto di noi, le nostre paure, le nostre gioie, i nostri
rancori; ma se c'è una cosa che non possono conoscere
è l'ardua voglia di vivere e di combattere che distingue noi
vivi dai morti.
Mentre termino questa lettera sento soldati che si lamentano per le
ferite riportate, lame di spade che vengono affilate sul fuoco da abili
artigiani, monaci che pregano che tutto questo possa finire presto ma,
soprattutto, sento le voci di quei dannati, direttamente dalle Cave
dell'Inferno, aspettare la nostra mano per venire massacrati una
seconda volta... per l'ultima volta.
Ora ti lascio tesoro mio; non credo di avere più parole per
poterti descrivere quello che sto passando qui dopo appena una
settimana e mezzo... mi auguro che il mondo, così come lo
conosci, possa esistere ancora quando uscirò da
lì.
Si amore mio... dovrò restare in quel posto maledetto per i
successivi 149 giorni; questo non ce lo avevano detto lo so, ma non
temo il mio destino.
Combatterò fino all'ultimo respiro... così mi hai
conosciuto e così me ne andrò; da fiero guerriero.
Spero di poterti riabbracciare un giorno.
A presto Diana
Il tuo Barney
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Capitolo 4-Non è la fine ***
18 Gennaio 1944
Cara Diana,
Non immagini quale gioia mi dia lo scriverti nuovamente dopo 5 mesi;
devo raccontarti molto è vero ma mi soffermerò
soltanto su pochi punti dato che ormai il mio tempo è
scaduto... che voglio dire?
Durante una delle nostre innumerevoli battaglie contro questi
incredibilmente numerosi demoni, uno di loro, a quanto pare addirittura
su comando di un mio compagno (del quale però non conosco il
nome in quanto sai benissimo che non me lo hanno mai voluto dire), mi
ha maledetto, togliendomi energia vitale giorno dopo giorno... non
voglio farti preoccupare tesoro mio ma non ti sto scrivendo
più nemmeno io, tant'è che queste parole le sto
pronunciando al mio amico Adalmar; sono con le lacrime ma non riuscivo
a tenerti nascosto tutto questo ancora a lungo.
Voglio però che tu sappia che, in mezzo a tutta questa
sofferenza, noi abbiamo vinto, li abbiamo sconfitti una volta per
tutte... molti se ne sono andati durante le varie battaglie alle quali
abbiamo dovuto prendere parte in tutto questo tempo (circa 80), avvolti
da pensieri di speranza, gioia e felicità che,
però, non sono mai arrivate; purtroppo non appena superavano
il cancello venivano freddati con una raffica di mitragliatrice e
gettati in quella porta, come pasto per demoni... uno spettacolo
rivoltante.
Nessuno del nostro plotone è tornato indietro sano e salvo:
a me manca l'occhio destro, ho perso due dita della mano sinistra, la
pancia è "decorata" da graffi a 3 dita, un marchio
indelebile della tortura che abbiamo dovuto subire fino a pochi giorni
fa e, come se non bastasse, sono stato maledetto fino alla morte.
Mentre ti dico tutto questo sento le forze che lentamente abbandonano
il mio corpo, la vista si fa annebbiata, i muscoli si rifiutano di
muoversi, la testa non riconosce più nemmeno il mio nome e,
temo, presto nemmero te Diana.
Noi siamo stati decimati; dei 10 mila di soldati utilizzati in questo
massacro, solo 4 sono riusciti a sopravvivere, anche se a breve saranno
3... Diana, amore mio, sto morendo.
Lo so che sarei dovuto tornare ma, come puoi ben intuire, le frecce del
nemico hanno fatto effetto colpendo direttamente al cuore; la vita del
soldato è questa in fondo, sacrificarsi per ciò
che più si ama e sapere di avere fatto di tutto pur di
portare a termine tale ed onorevole compito.
Mi sono dimenticato di dirti una cosa Diana, qualcosa che non credo ti
farà piacere... durante l'ultima battaglia contro quegli
infimi esseri, la porta della loro dimensione si è rotta,
facendo uscire gli unici due superstiti fino a dargli il benvenuto nel
nostro mondo; uno di loro è quello che mi ha ridotto
così e ora, temo, si stia dirigendo da te.
Io ti amo lo sai, ma non posso più proteggerti... la
battaglia è andata bene ma le perdite erano inevitabili.
Ci ritroveremo lassù mia cara... a presto.
Il tuo Barney.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
INDAGINE DEL SSAI CONCLUSA, ESITO DELLO STUDIO SULLA PORTA 003
POSITIVO, LA ZONA E' INFESTATA DA SPIRITI DEMONIACI, GLI UOMINI MORTI
SONO QUASI 10 MILA.
IL SOVRINTENDENTE HARNOLD HA DICHIARATO DI NON SAPERE NULLA CIRCA
L'ESISTENZA DI UNA SIMILE CREAZIONE UMANA.
LA MOGLIE DEL SOLDATO MORTO IL 20 GENNAIO 1944, DIANA FREGHYR, E' STATA
TROVATA MORTA LO STESSO GIORNO ALL'INTERNO DELLA SUA ABITAZIONE, SOTTO
CUSTODIA DI DUE AGENTI, "NERO" E "BIANCO"... IL CASO PUO' RITENERSI
CONCLUSO.
LA SITUAZIONE IN GERMANIA E' TORNATA NORMALE... LA CAMERA NON E' STATA
DISTRUTTA E, AL MOMENTO, NON SI CONOSCE LA SUA ESATTA LOCAZIONE NEL
GLOBO, POSSIBILE CHE SIA STATA SPOSTATA IN QUALSIASI ALTRO CONTINENTE.
LA RISERVATEZZA DI SIMILI PAROLE DOVRA' RIMANERE TALE FINO ALL'ANNO
3443; NESSUN UMANO DOVRA' MAI SAPERE COSA ACCADRA' ALLORA.
CASO NUMERO 3443... ARCHIVIATO.
IL CORPO DELLA DONNA E' STATO SEPOLTO IN UN LUOGO SEGRETO, NOTO
SOLTANTO ALLE FORZE DELL'ORDINE LOCALI... CHIUNQUE INTRALCERA' TALE
DOCUMENTO VERRA' PUNITO CON LA MORTE IMMEDIATA.
IL SEGRETARIO DELLA GIUSTIZIA FRANCISCO EMIEL.
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=3600339
|