Esilio

di Kimi97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: L'inizio dell'Esilio ***
Capitolo 2: *** I: Un Nuovo Inizio ***
Capitolo 3: *** II: il Jedi, il Droide e l'Enclave ***
Capitolo 4: *** III: Lato Oscuro o Lato Chiaro? ***
Capitolo 5: *** IV: Invasioni ***
Capitolo 6: *** V: La Difesa di Telos ***
Capitolo 7: *** VI: Nuovi Obiettivi ***
Capitolo 8: *** VII:Ritorno a Coruscant ***
Capitolo 9: *** VIII: Il Cristallo ***
Capitolo 10: *** IX: Il Patto ***
Capitolo 11: *** X: Al Servizio della Repubblica ***
Capitolo 12: *** Epilogo: Alla Ricerca della Verità ***
Capitolo 13: *** Prologo B: Missione di Salvataggio ***
Capitolo 14: *** I.B: Difetti di Programmazione ***
Capitolo 15: *** II.B: Il Tempo è Giunto... ***
Capitolo 16: *** III.B:...Eseguite l'Ordine 66 ***
Capitolo 17: *** IV.B: L'alba dell'Impero ***
Capitolo 18: *** V.B: Percorso Oscuro ***
Capitolo 19: *** Epilogo.B: Dromund Kaas ***
Capitolo 20: *** Prologo.C: Ricognizione ***
Capitolo 21: *** I.C: Corulag ***
Capitolo 22: *** II.C: Esplosione ***
Capitolo 23: *** III.C: Le Fauci ***
Capitolo 24: *** IV.C: Primo trasporto...Partito! ***
Capitolo 25: *** V.C:Tensione ***
Capitolo 26: *** VI.C: Endor ***
Capitolo 27: *** Epilogo.C: Conoscenza Perduta ***
Capitolo 28: *** Prologo.D: I Cavalieri di Ren ***
Capitolo 29: *** I.D: Tracce ***
Capitolo 30: *** II.D: Cavaliere e Generale ***
Capitolo 31: *** III.D: Incompleta ***
Capitolo 32: *** IV.D: Lo Scontro ***
Capitolo 33: *** Epilogo.D: La Fine dell'Esilio ***



Capitolo 1
*** Prologo: L'inizio dell'Esilio ***


Prima Parte: 

L’Inizio delle Guerre dei Cloni

 

Prologo:

L’inizio dell’Esilio

 

Tutti i Jedi nel Tempio sentivano l’ombra del Lato Oscuro crescere sempre di più ogni giorno che cresceva e anche se Zurom Res insisteva nel proporre di andare a cercare risposte su Korriban per capire in che modo fermare il crescere del Lato Oscuro, tutti gli ricordavano che era vietato recarsi sugli antichi pianeti Sith perchè si poteva venire sedotti dal Lato Oscuro.
Voleva anche chiedere consiglio al suo maestro personale quando era pochi mesi prima ancora un padawan, il Maestro Ryter, ma era in una delicata missione diplomatica su Anaxes che l'avrebbe tenuto impegnato per molto tempo.
Zurom non se la diede per vinta e un giorno decise di partire segretamente per il pianeta desertico in cerca di risposte. Sul pianeta desertico si era tenuto alla larga dalle antiche tombe degli Antichi Signori Sith dirigendosi verso l’antica e ormai abbandonata accademia dei Sith. Si era diretto verso l’Archivio Sith in cerca di risposte su come fermare il lato oscuro, ma non aveva trovato nessuna risposta, aveva solo trovato sul pavimento della sala circolare un cristallo rosso cremisi.
Zurom lo prese e se lo mise in tasca per analizzarlo in seguito. Tornato a Coruscant era stato subito portato davanti all’intero consiglio jedi. I maestri avevano deciso di esiliarlo dall’ordine, per la sua disobbedienza nei confronti degli ordini. La sua spada laser gli venne requisita e venne lasciato libero di intraprendere la sua nuova vita da esule. Prima di dirigersi verso altri pianeti e cercarsi un nuovo ruolo nella galassia, Zurom decise di recarsi un’ultima volta a sentire una seduta del Senato.
Da sempre era attratto dalla politica della Galassia e trovava, a differenza di molti altri Jedi, interessante sentire i dibattiti del Senato. Si diresse verso il Senato; quel giorno ci sarebbe dovuta essere una seduta speciale del senato: la possibile fondazione di un grand’esercito della Repubblica.

 

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Capitolo 2
*** I: Un Nuovo Inizio ***


I: Un Nuovo Inizio

“Io amo la democrazia, io amo la Repubblica” quelle erano le parole che più di tutte avevano colpito Zurom durante il discorso di Palpatine. 

Il Cancelliere era in carica da quasi dieci anni e sembrava un uomo che stava dando la sua vita per aiutare in tutti i modi possibili la repubblica a rifiorire. Mentre stava uscendo dal senato, diretto ai moli d’attracco, Zurom venne fermato da Mas Amedda:

-Il Cancelliere vorrebbe vederla nel suo ufficio, Maestro Jedi-. 

Zurom sorrise, seguendo Amedda nell’ufficio del Cancelliere rispondendo:

-Non sono mai stato un maestro, solo un cavaliere, e ora, non sono più nemmeno un Jedi-. 

Amedda fece finta di non sentirlo e giunti dentro l’ufficio del cancelliere, gli indicò una poltrona vicino alla scrivania del cancelliere ed uscì. Palpatine non era ancora arrivato, di sicuro stava lasciando l’aula del senato, chiacchierando con qualche senatore di passaggio.

Dopo pochi minuti il cancelliere arrivò:

-Ah, Res! Vedo che Mas Amedda l’ha trovata-.

-Sì, Cancelliere. Ma non riesco a capire il motivo della mia convocazione-. Zurom non era mai stato nell’ufficio del Cancelliere per scambiarsi notizie o voci, quell’onore ce l’avevano solo i Maestri del Consiglio o qualche altro Jedi come Kenobi o Skywalker. 

-Ho saputo che il consiglio l’ha espulsa dall’ordine e vi ha esiliato dal Tempio. Mi dispiace molto e volevo chiederle che cosa farà ora- concluse Palpatine, sedendosi alla scrivania, incrociando le mani.

-Non ci ho ancora pensato in realtà. Sa, una mia grande passione è la storia della Galassia e credo che seguirò questa strada: visiterò i pianeti che hanno avuto un ruolo fondamentale nella storia della Galassia-.

-Alcuni fatti storici sono considerate solo delle mere leggende…-.

-Non per me! E anche se fossero delle semplici leggende, sono certo che nascondano un briciolo di verità-.

Palpatine sorrise:-Giusto. Se posso vorrei consigliarle qualche pianeta da visitare nel corso dei suoi viaggi-.

-Ogni suggerimento sarà ben gradito-.

-Io suggerirei principalmente tre pianeti: Telos, dove gli Ithoriani hanno fatto un buon lavoro di ripristino ambientale dopo i tragici eventi delle Guerre Mandaloriane e della Guerra civile Jedi-.

-Si, anche io stavo pensando di andarci-.

-Poi Dantooine, dove l’enclave Jedi fu bombardato da Malak-.

-Sarebbe un’ottima occasione per esplorare l’enclave in cerca di qualche reperto di particolare importanza-.

-E infine, direi Naboo. Oltre ad essere il mio pianeta d’origine, è stato al centro del blocco della federazione dei mercanti di circa dieci anni fa ed è un avvenimento importante per la storia recente-.

-Si, credo che seguirò i suoi consigli, Cancelliere-.

-Vorrei anche finanziarle il viaggio se non le dispiace-.

-Come?-.

-I Jedi Esiliati non sguazzano nell’oro quindi le farò accreditare 10’000 crediti nel suo conto, come contributo culturale per il suo viaggio-.

-Non so che dire Cancelliere! Vorrei ringraziarla in qualche modo-.

-Sono certo che troverà un modo per ringraziarmi, però voglio essere informato di tutte le possibili scoperte che effettuerà-.

-Ci conti- e come Res lo disse allungò la mano per stringere la mano del cancelliere prima di congedarsi. Mentre gliela strette sentì una fitta di dolore alla testa e sentì una voce, sembrava la voce del cancelliere che gridava:-Potere, illimitato potere!-.

-C’è qualcosa che non va?-chiese Palpatine vedendo il cambiamento d’espressione in Zurom.

Zurom scosse la testa, cacciando quella frase dalla sua testa:

-No, cancelliere. Va tutto bene-.

-Allora non la trattengo ulteriormente. Buona Fortuna!-.

I due si salutarono e intrapresero ognuno le proprie strade.

 

Giunto allo spazio-porto, Zurom comprò un caccia. Il caccia era identico a quello che usavano i Jedi, solo che al posto di avere le insegne della repubblica sui lati, questo ne era sprovvisto. Era totalmente dipinto di nero, con qualche linea bianca che lo rifiniva. Ma quel caccia non poteva essere gestito solo da Zurom, serviva anche un droide astromeccanico, così decise di comprarne uno.

-Sei fortunato, amico!-disse il gestore dello spazio-porto:

-Mi è rimasta un’unità R2 in magazzino-.

Zurom seguì il gestore nel magazzino alla ricerca del droide.

-Vediamo…dovrebbe essere…qui-. Si fermarono davanti ad un’unità R2 grigia con alcuni pezzi colorati di verde

-Eccolo qui! TI presento R2-K7!-. 

Il Droide si avviò e iniziò a cinguettare felice verso Zurom:

-Si, ti ho comprato-.

Il droide roteò la testa continuando a borbottare

-Si, andiamo in un altro pianeta con un caccia-.

Il droide seguì Zurom verso il caccia e salì al suo posto mentre anche Zurom si preparava a decollare.

-Sei pronto R2-K7?-.

 Il droide brontolò

-Va bene, ti chiamerò solo K7-.

K7 cinguettò felice e pose un’altra domanda a Zurom

-No, non ho intenzione di ridipingere il caccia di grigio e verde solo perchè sono i tuoi colori-.

K7 emise un suono triste.

Mentre il caccia abbandonava l’atmosfera, Zurom iniziò a pensare a quale pianeta visitare per primo. Estrasse dalla sua tasca il cristallo che aveva trovato su Korriban e lo osservò. Guardando il cristallo pensò a quanto sentisse la mancanza di una spada laser al suo fianco. Anche se non veniva utilizzata, averla al suo fianco gli dava sicurezza, quindi decise di costruirsene una nuova.

Qual era il miglio pianeta tra quelli che gli aveva suggerito il Cancelliere per trovare dei componenti per fabbricare una nuova spada laser?

-K7, traccia una rotta per Dantooine-.

Il droide obbedì e il caccia saltò nell’iperspazio alla volta del pacifico mondo di Dantooine.

 

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Capitolo 3
*** II: il Jedi, il Droide e l'Enclave ***


II: il Jedi, il Droide e l’Enclave

 

Il caccia atterrò in una piattaforma d’atterraggio dello spazio-porto più vicino alle rovine dell’enclave. 

Zurom uscì dal caccia con K7 al seguito. uscirono dallo spazio-porto e attraversarono le pianure di Dantooine a piedi. La natura li circondava dando un senso di calma. Il sole stava sorgendo illuminando con una pallida luce il paesaggio attorno a loro. L’erba delle pianure era molto alta, arrivava alle ginocchia del Jedi. Alcuni alberi solitari erano spogli, mostrando solamente i loro rami. Alcuni fiumi scorrevano lentamente nelle pianure. 

Zurom camminando osservò il paesaggio sospirando:-Ora capisco perchè in questo pianeta fu costruito un enclave. Guarda K7, questo luogo trasmette pace, tranquillità, armonia, serenità-.

Il droide emise un beep di assenso continuando a seguire Zurom, ma roteando la testa ai lati in caso di qualche attacco improvviso di qualche bestia. 

-Non preoccuparti. Se ci attaccherà qualche animale selvatico ti difenderò io con la mia sp… ah, è vero. Beh, non preoccuparti, sono sicuro che non ci attaccherà nessuno! Lo spero!-.

Dopo un po’ iniziarono ad intravedere le rovine dell’enclave. Anche se erano passati gli anni, ciò che restava dell’enclave era ancora in piedi. Il livello superiore era rimasto danneggiato da un bombardamento sith di quattro millenni prima, ma il sotto-livello era rimasto quasi intatto. 

Quando era ancora un padawan aveva letto la storia dell’Esule Jedi, un Jedi esiliato come lui che aveva viaggiato per molti pianeti tra cui anche Telos e Dantooine, sconfiggendo tre signori dei sith. L’Esule Jedi aveva esplorato il sotto-livello dell’enclave di Dantooine e ora anche Zurom lo stava per fare. Arrivato all’ingresso del sotto-livello forzò la porta per aprirla ed entrò. Il sotto-livello era tutto un insieme di stanze e corridoi collegati tra di loro, pieni di polvere e di oggetti poco utili. In una stanza c’erano dei droidi protocollari ormai fuori produzioni da millenni. 

Zurom ne attivò quattro e li mise in modalità pattugliamento. I quattro droidi protocollari iniziarono a vagare per l’enclave senza neanche degnarlo di uno sguardo.

K7 cinguettò incuriosito a Zurom.

-No, non mi sembrano in vena di parlare nè con me nè con altri droidi. Lasciali vagare, tanto si spegneranno dopo un po’-. K7 emise un altro beep, seguendo con lo sguardo uno dei droidi più vicini a lui. Zurom esplorò meglio alcune stanze trovando dei componenti per costruirsi una nuova spada laser. 

-Ottimo! Ho tutti i pezzi per costruirmi una spada laser, l’unica cosa che mi serve è un cristallo…- e detto ciò estrasse dalla sua tasca il cristallo rosso che aveva trovato su Korriban. 

K7 gli cinguettò una domanda con una serie di beep

-Si, sono scettico ad usare questo cristallo. Con questo, la lama della spada sarebbe rossa, il colore delle spade laser dei Sith, ma io non sono un sith, credo…beh, non sono più neanche un Jedi, quindi credo che utilizzare cristalli blu o verdi non cambierebbe la mia situazione-.

K7 si allontanò di qualche centimetro per osservare meglio il cristallo rosso

  • Ho sempre visto le spade laser rosse come armi dei nemici e ora ne avrò io stesso una di quel colore-. 

Zurom si sedette a gambe incrociare sul pavimento, chiudendo gli occhi e lasciò che la forza lo guidasse nella costruzione della sua nuova spada laser. 

Tutti i pezzi si allinearono davanti a lui, mentre K7 osservava incuriosito la scena. 

all’improvviso tutti i pezzi si incastrarono tra di loro, lasciando davanti a Zurom l’elsa di una spada laser volteggiare davanti a se. Zurom allungò la mano e la prese. Si alzò i piedi e l’accese.

Bzeen.

La spada laser si accese rivelando la lama rosso cremisi.

K7 cinguettò dallo stupore.

-Beh, dopotutto il rosso non è un brutto colore- commentò Zurom sorridendo leggermente.

-Vediamo cos’altro si nasconde in questo luogo-.

Poco dopo trovarono una stanza circolare al cui perimetro erano disposte tute poltrone e al centro un proiettore olografico. Lo accese e venne proiettata la mappa della galassia. 

-Vediamo se questo affare riesce a connettersi all’Holonet-.

Dopo pochi secondi riuscì a collegarsi e sentì le ultime notizie. Al posto dei pianeti, comparvero delle proiezione di soldati equipaggiati con armature bianche e di droidi da battaglia combattere in un pianeta desertico mentre una voce stava commentando le immagini:

-…e grazie all’intervento del Grand’Esercito della Repubblica, guidati dai Jedi in un’epica battaglia su Geonosis, la Repubblica è riuscita ad ottenere la prima vittoria contro la Confederazioni dei Sistemi Indipendenti. Con la battaglia combattuta oggi inizia un periodo di guerra per la Repubblica, ma con il nuovo esercito di Cloni che saranno guidati dai Jedi siamo certi che la guerra durerà per un lasso di tempo veramente limitato…-.

Zurom spense il proiettore e si rivolse a K7:

-Ed ecco che i miei compagni iniziano una guerra senza di me-.

K7 domandò a Zurom qualcosa con i suoi beep

-Si, i Jedi sono i guardiani della pace, ma se si sono fatti coinvolgere in una guerra un motivo ci sarà. Non tutti i membri dell’ordine conoscono tutto sulle decisioni prese dal Consiglio. Sarebbe impossibile sapere tutto. Siamo…cioè, sono molti i membri dell’ordine, quindi è praticamente impossibile conoscere tutto nei minimi particolari-.

Zurom si sedette in una delle poltrone e riaccese la proiezione della mappa della galassia.

-Quanto mi piacerebbe combattere con loro per tutta la galassia! Salvare interi pianeti e popolazioni!-.

All’improvviso sentì alcuni passi dirigersi verso di lui. 

Zurom si alzò in piedi e accese la sua spada laser.

Un gruppo di quattro uomini entrò nella sala circolare dov’era lui ed estrassero le loro spade laser accendendole mostrando delle lame di vari colori, dal blu, al verde, al giallo fino all’argento.

-Guardate una spada laser rossa!- urlò uno degli uomini, mentre un altro commentò:

-Un Sith!-.

 

 

-Iniziata la Guerra dei Cloni è-. 

Dopo che Yoda pronunciò quelle parola, Obi-Wan uscì dalla sala del consiglio lasciando soli Windu e Yoda.

-Pensando al Giovane Zurom io sto- commentò Yoda.

-Il suo esilio sarà una punizione esemplare per tutti i Jedi che si vorranno avventurare in uno dei pianeti dei Sith per scoprire tecniche e poteri del Lato Oscuro. A un Jedi queste cose non dovrebbero interessare-sentenziò Windu.

Yoda scese dalla sua poltrona e camminandosi reggendosi al suo bastone si diresse verso l’uscita dicendo:

-La sua storia con i Jedi finita non è. Anche da esiliato un ruolo importante come aiuto per noi Jedi avrà. Nella Forza io ciò sento-.

-Tutti i Jedi esiliati si sono rintanati in luoghi dimenticati lasciandosi andare al proprio destino oppure si sono uniti al lato oscuro. Cosa ti fa pensare che lui non diventi un Sith?- ribatte Mace Windu seguendo Yoda con lo sguardo.

L’anziano maestro Jedi si girò verso l’amico:

-Perché lui cattivo non era. Errori, tutti commessi ne abbiamo. Forse, con troppa fretta deciso noi abbiamo. Speranza, nel suo futuro io vedo. Il Lato oscuro lui non seguirà. Credo che forse, più Jedi di tutti noi messi insieme lui sia-.

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Capitolo 4
*** III: Lato Oscuro o Lato Chiaro? ***


III: Lato Oscuro o Lato Chiaro?

 

-Un Sith!-.

-Io non sono un Sith!- ribattè Zurom, mettendosi in guardia con la spada laser, mentre K7 andava a nascondersi dietro alcune poltrone della sala.

Uno degli uomini, quello con la spada laser verde si lanciò all’attacco contro Zurom che parò l’attacco mentre un secondo uomo, con la spada laser blu cercò di tagliare in due Zurom con un fendente che evitò saltando all’indietro, ma mentre saltava, un terzo uomo, quello con la spada laser gialla usò la Spinta della Forza per mandare Zurom a sbattere contro il muro, mentre l’ultimo uomo del gruppo attirò verso di sé la spada laser di Zurom. 

-Che cosa vuoi?-chiese quello con la spada laser azzurra.

-Cosa voglio io? Cosa volete voi!-ribattè Zurom cercando di rialzarsi, massaggiandosi con una mano la testa.

-Sei venuto qui ad ucciderci, feccia sith?- chiese quello con la lama verde.

-Io non sono un Sith, sono un J…sono un…ah, non lo so neanche io cosa sono- rispose sedendosi.

Il gruppo di uomini spense ognuno la propria spada laser.

-Sei un esule?- chiese uno.

-Si-.

-Allora abbiamo qualcosa in comune-.

-Come?-.

-Io sono Mick. Quelli con me sono John, Eddy e Seb. Anche noi siamo esuli. Tutti e quattro non abbiamo trovato nessun maestro che ci prendesse come padawan ed eravamo destinati ad essere riassegnati per altri scopi nell’Orlo Esterno. Decidemmo di fuggire, dandoci all’esilio e l’Ordine ci ha espulso. Ora siamo qui su Dantooine aiutando i coloni e la popolazione locale come possiamo, nascondendo la nostra vera identità, ma aiutando la Repubblica segretamente, senza metterci troppo in mostra e mantenendo un basso profilo-.

I quattro si sedettero anche loro attorno al proiettore

Quello che si chiamava John ruppe il silenzio:

-E tu perchè sei stato esiliato?-.

-Ho visitato Korriban in cerca dei suoi segreti-.

Seb rise:

-Ma sei un Jedi o no? Te la sei andata a cercare-.

-Non te l’hanno mai detto che quel pianeta è pericoloso?- continuò Eddy.

-Sì, me l’hanno detto anche troppe volte, ma pensavo di trovare qualcosa che spiegasse la continua crescita del lato oscuro degli ultimi anni e invece ho trovato solo il cristallo rosso che è all’interno della spada laser-.

Eddy aveva ancora in mano la spada laser di Zurom e gliela lanciò. Zurom la prese al volo.

-Cosa ti ha portato qui, nelle rovine dell’Enclave su Dantooine?- chiese Mick.

-Un suggerimento del Cancelliere-rispose Zurom.

-Ah, il cancelliere Valorum ha sempre amato i pianeti come questo- esclamò John.

-Valorum? Da quanto tempo siete qui? Il Cancelliere è Palpatine!- rispose Zurom.

-Palpatine? Il Senatore di Naboo?-chiese Seb, mentre Zurom annuì con la testa.

-Non mi è mai piaciuto quell’uomo. Ha qualcosa di losco- commentò Mick.

-Comunque noi siamo qui da circa dieci anni. Siamo scappati il giorno in cui la Federazione dei Mercanti iniziò ad invadere Naboo- spiegò Eddy.

-Ma quanti anni avete?- chiese Zurom.

-Tutti 25, tu invece?- domandò Mick

-20- rispose Zurom.

-Ecco perchè hai visitato Korriban! l’incoscienza dei ventenni-.sospirò Eddy

-E voi invece? Scappare dal Tempio Jedi a 15 anni rappresenta un grande esempio di maturità!-esclamò Zurom seccato.

-E’ proprio grazie a questi errori che si  impara per diventare più saggi e maturi-rispose Mick.

-Ehi, droide! Perché non ti avvicini? Hai intenzione di rimanere lì nascosto per tutto il tempo.

K7 emise qualche beep di imbarazzo e andò a posizionarsi vicino a Zurom.

-Come mai non sapevate che il Cancelliere è Palpatine? Non seguite l’Holonet?- chiese Zurom

-In realtà no. Siamo sempre in giro per il pianeta aiutando le popolazioni. In cambio del nostro aiuto loro ci donano dei crediti che usiamo per restaurare l’Enclave- spiegò John.

-Beh, non mi sembra molto tenuto bene!-osservò Zurom.

-Dovevi vederlo 10 anni fa in che condizioni era!-rispose John.

-Secondo voi noi siamo seguaci del Lato chiaro o del Lato oscuro?-chiese ad un certo punto Zurom.

-Lato Chiaro-rispose Mick, senza pensarci due volte.

-Come fai a dirlo con tanta sicurezza?-chiese Zurom.

-Sono le tue azioni a decretare se sei una persona buona o una cattiva, non certo l’affiliazione ad un ordine o il colore di una spada laser- gli spiegò Eddy.

Zurom annuì e si alzò in piedi, per il momento Dantooine non aveva nient’altro da offrirgli:

-Vi ringrazio per la chiacchierata e per il vostro tempo, ma è il momento che io vi lasci. Altri posti mi aspettano-.

-Dove ti recherai?- chiese John.

Zurom ci pensò un attimo poi rispose:

-Credo che visiterò Telos!-.

-Va bene. Se mai dovessi avere bisogno del nostro aiuto, chiamaci con il comlink! E torna a trovarci quando vuoi!- gli disse Eddy.

Zurom annuì e si diresse verso l’uscita, seguito da K7. Mentre stava riattraversando le pianure di Dantooine, il sole stava calando, e stava iniziando a fare buio. Per farsi luce lungo il tragitto accese  la spada laser, ma mentre l’accese sentì una fitta di dolore alla testa ed ebbe una visione: un soldato clone con l’armatura decorata da un mantello bianco ed una spada laser rossa in mano combatteva con l’esercito della Repubblica contro i Droidi da Battaglia lungo dei viali di una città.

K7 lo chiamò con qualche beep preoccupato.

-Va tutto bene, K7. Non preoccuparti-.

Quella era la seconda volta che aveva una visione negli ultimi tempi, ma non riusciva a capire a cosa si riferisse. Forse aveva avuto una visione del futuro, ma era strano. Non gli capitava mai!

raggiunsero il caccia e decollarono verso lo spazio

-Imposta una rotta per Telos, K7!-.

Il droide ubbidì e il caccia sparì di colpo dallo spazio di Dantooine, recandosi su Telos.

 

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Capitolo 5
*** IV: Invasioni ***


IV: Invasioni

 

Telos. 

Un tempo un pianeta devastato dai bombardamenti sith durante la guerra civile jedi, ma ora completamente rivitalizzato grazie alle grandissime capacità degli Ithoriani nel ricostruire un ecosistema complesso come quello telosiano. Proprio grazie a quel grande lavoro riuscito, la Repubblica decise di finanziare altri progetti per rivitalizzare altri pianeti devastati dalle varie guerre. Se quel progetto fosse fallito, molti pianeti sarebbero stati cancellati per sempre dalle mappe stellari. 

Sopra la superficie di Telos, fluttuava la mastodontica stazione Citadel, una vera e propria città, ed era proprio lì che Zurom era appena atterrato. A pattugliare le zone di Citadel ci pensava la FST, la Forza di Sicurezza Telosiana, con le loro iconiche divise gialle e grigie. Zurom, seguito dall’instancabile K7, uscì dall’hangar e si diresse verso un punto d’osservazione dalla quale poteva osservare tutte le navi che lasciavano il sistema o che stavano atterrando. Si vedevano anche i piccoli trasporti utlizzati per spostarsi tra i vari moduli di Citadel.

-Beh K7, dove andiamo?-. 

Il droide emise qualche beep come per dire che non gli interessava la direzione, per lui l’importante era muoversi.

-Potremo andare a visitare il complesso Ithoriano per vedere il classico giro turistico che spiega come hanno fatto gli ithoriani a risanare il pianeta millenni fa-.

K7 domandò qualcosa

-Sì, qui su Telos c’è una struttura Jedi, nella zona artica del pianeta, ma è abbandonata da secoli. Se ci fossero stati degli Holocron o altri manufatti, i Jedi ormai se li saranno recuperati-.

Zurom si girò ad osservare meglio il droide e iniziò a camminare

-Dai, andiamo! Sono certo che ci divertiremo-.

 

-Un altro esiliato come noi, te ne rendi conto?- domando Eddy tutto entusiasta.

Mick stava osservando la mappa olografica, mentre John e Seb erano in giro per Dantooine.

-Noi siamo fuggiti, in seguito siamo stati esiliati. Quindi credo che in una scala sull’esilio, lui sarebbe davanti a noi- spiegò Mick.

-Scala sull’esilio?-.

-Era per dire. Non so come spiegartelo-.

Mick si collegò all’Holonet, proiettando le immagini dei nuovi incrociatori repubblicani. Un cronista stava commentando le notizie:

…i nuovi Star Destroyer classe Venator della Repubblica sono stati già divisi in numerose flotte che saranno inviate a difendere i leali e fedeli pianeti della Repubblica dalla minaccia Separatista. Presto inizieranno anche le operazioni di liberazione dei piani oppressi dalla Confederazione dei Sistemi Indipendenti. I cavalieri Jedi riceveranno il grado di generali durante tutte le fasi della guerra fino a quando il conflitto non sarà cessato. Alcuni dicono che questo conflitto verrà ricordato come le Guerre dei Cloni…”.

“Le Guerre dei Cloni! I Jedi come Generali a guidare i le varie operazioni militari! Mick, cosa ci siamo persi! Se solo avessimo trovato un maestro!-. Eddy uscì dalla sala salutandolo.

Mick attese qualche minuto poi andò a sigillare la porta. Azionò l’olo-proiettore  e impostò una chiamata olografica. Ancora prima che il proiettore iniziasse a trasmettere, Mick si inginocchiò.

-Maestro, la guerra è scoppiata come avevate previsto e anche l’esule è giunto all’Enclave-.

-Bene…bene…I tuoi compagni sospettano qualcosa?-.

-No, Darth Sidious-.

-Presto l’esule diventerà un prezioso alleato per la nostra causa e ci aiuterà a spezzare via i Jedi dalla galassia!-.

-E i miei compagni? Non dovrei avvertire anche loro di quello che i Jedi…-.

-No! Col tempo, il mio piano ti apparirà chiaro Darth Kox. Per ora, pazienta-.

-Come desideri, mio Maestro-.

Mick chiuse la comunicazione ed andò ad aprire la porta. Dopo qualche minuto arrivò Eddy:

-Mick, vieni fuori! Sono appena arrivati tre incrociatori della Repubblica!-.

-Allora il nostro pianeta sarà invaso dai cloni-.

Eddy lo guardò in modo strano:

-Invaso? Protetto!-.

-Si, protetto, certo-.

 

-Le prime flotte sono arrivate a Dantooine, Corellia, Corulag, Kashyyyk, Kuat. Presto altre arriveranno a Naboo, Eriadu, Telos, Sullust, Carida e su tutti gli altri alleati della Repubblica. I nostri pianeti saranno ben protetti e il conflitto finirà in poco tempo-. Il Cancelliere si sedette e nell’ampia sala del Senato, molto senatori iniziarono ad urlare a squarciagola

-Il conflitto non finirà in poco tempo! I Separatisti staranno invadendo i nostri pianeti proprio mentre noi parliamo! Anche loro hanno un esercito e non staranno di certo fermi a guardare- esclamò il senatore di Kuat.

La senatrice Amidala prese la parola:

-La guerra non è la soluzione. Possiamo fermarla ancora prima di iniziare di perdere vite in questo inutlie conflitto. Lasciamo che la diplomazia…-.

-Ma quale diplomazia! I nostri soldati e le nostre navi saranno la migliore risposta alla rivolta di Dooku-.

Palpatine rimase impassibile mentre i senatori litigavano tra di loro, ma dentro di se stava gioendo. La guerra era appena iniziata, ma la Repubblica stava iniziando a crollare senza che nessuno se ne rendesse conto. Presto anche i Jedi sarebbero caduti, colpiti da coloro che considereranno soldati fedeli.

 

Zurom e K7 erano appena usciti dal Complesso Ithoriano dopo aver fatto il giro turistico della struttura.

-Devo dire che me lo aspettavo più interessante-.

K7 emise un beep di assenso.

-Mi sa che ora faremo rotta per Nab…-.

Zurom venne interrotto dallo squillo delle sirene della stazione Citadel.

Una voce all’altoparlante annunciò:

“Attenzione!! Qui il comandante Isano della FST. Una flotta separatista è appena uscita dall’iperspazio. Ci hanno comunicato che presto inizierà l’invasione. A tutti gli abitanti di Telos: barricatevi in casa e rimanete al sicuro durante lo scontro. Le forze della FST cercheranno di contenere l’invasioni in attesa dei rinforzi della Repubblica!”.

K7 cinguettò spaventato

Zurom prese in mano la sua spada laser:

-Ci sarà da combattere, K7! Anche se non sono più un Jedi, non rimarrò fermo a non fare niente mentre un pianeta viene invaso dai droidi da battaglia!-.

 

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Capitolo 6
*** V: La Difesa di Telos ***


V: La Difesa di Telos

 

-I cloni non sono ancora arrivati. Abbiamo il vantaggio di poter conquistare questo pianeta per poi difenderlo dai cloni-. Il droide comandante stava illustrando i suoi piani ai droidi da battaglia

-Roger, roger!-. risposero in coro i droidi.

-Non ho finito di spiegarvi il piano d’attacco- sbottò il comandante.

-Roger, roger!-.

-Il piano d’attacco è: attaccare!-.

-Roger, roger!-.

Detto ciò i droidi iniziarono ad avanzare peri viali artificiali di Citadel, sparando contro i soldati della FST che provavano ad avanzare la loro avanzata.

 

Zurom osservava da dietro la linea difensiva della FST i combattimenti.

-K7, tu resta qui! Io vado ad aiutare i soldati della FST a respingere i droidi-. Il droide emise un beep d’assenso e andò a nascondersi in un angolo.

Zurom scavalcò con un salto le barricate create dai soldati e corse verso la linea del fronte. Accese la sua spada laser e la lama rossa rifletté contro il pavimento lucido mentre correva. Alcuni soldati cercarono di fermarlo, ma quando videro la spada laser, lo lasciarono andare avanti.

Raggiunto il fronte, parò con la spada i proiettili dei droidi rispedendoli ai rispettivi mittenti. I soldati della FST intensificarono il fuoco, esaltati dalle azioni difensive di Zurom.

-Aiutate il Jedi!- sbraitò il comandante della FST.

Zurom rimase sorpreso di come le sue azioni stavano incoraggiando i soldati a difendere il proprio pianeta. Insieme Zurom e i soldati, cercarono di respingere i droidi sperando che la flotta della Repubblica fosse quasi arrivata per aiutarli.

 

Nello spazio intorno a Telos un incrociatore Separatista stava schierando i propri caccia droidi, pronti a respingere l’arrivo dei rinforzi della Repubblica.

In quel momento, tre Star Destroyer classe Venator uscirono dall’iperspazio. L’ammiraglia di quella flotta, la Basilisk era stata affidata all’Ammiraglio Yularen. 

-Schierate i caccia-. ordinò l’ammiraglio, mentre degli stormi di caccia ARC-170 si lanciarono contro i caccia dei droidi, mentre facevano rapporto:

-Squadriglia Oro, pronta ad ingaggiare il nemico!-.

-Squadriglia Rossa, pronta!-.

-Squadriglia Blu, in posizione!-.

Per l’ammiraglio, quella era la prima battaglia spaziale con il nuovo esercito della Repubblica. Mentre lasciava Coruscant, gli era stato anche promesso che presto avrebbe avuto un incrociatore tutto suo, molto migliore di quello che aveva in quel momento, e non vedeva l’ora di vederlo!

-Star Destroyer Allecto, Basilisk e Avenger prepararsi a fare fuoco contro l’incrociatore separatista-.

I Star Destroyer avanzarono, mentre i caccia repubblicani stavano distruggendo completamente i caccia-droide.

-Fuoco!-ordinò Yularen.

I Destroyer aprirono il fuoco, tartassando l’incrociatore nemico.

-Mandate le cannoniere con i rinforzi verso la stazione Citadel-.

Dagli hangar numerose Cannoniere della Repubblica sfrecciarono verso il pianeta.

intanto, arrivò una chiamata per Yularen dal Comandante della FST, Isano.

-Ammiraglio, siete arrivati giusto in tempo! Per fortuna che il Jedi che ha mandato la Repubblica è arrivato prima di voi per darci una mano!-.

-Mi perdoni comandante, ma per questa missione non è stato assegnato nessun Jedi-.

-Oh, mi sta prendendo in giro ammiraglio? E il ragazzo con la spada laser rossa non è forse un Jedi inviato dal Consiglio?-.

-Una spada laser rossa?-.

-Si! Non avrò mai lasciato Telos, ma riconosco un Jedi quando ne vedo uno!-.

 

I soldati clone arrivarono in tempo per aiutare la FST a respingere i droidi e Zurom, quando nessuno lo osservò tagliò la corda. Non voleva che ci fosse qualche Jedi con i cloni che gli chiedesse che cosa ci faceva lì. Raggiunse K7 e si diresse verso l’hangar dove aveva lasciato il caccia, pronto ad abbandonare il sistema per recarsi su Naboo. Saltò sul caccia, abbandonò la stazione Citadel e saltò nell’iperspazio nell’istante in cui l’incrociatore separatista esplose nello spazio.

 

I soldati della FST esultarono di gioia quando l’ultimo droide venne distrutto ed intonarono un coro:

-Viva il Jedi! Viva il Jedi!-.

I cloni guardarono i soldati della FST senza capire il perchè di quel coro. Loro non avevano visto nessun Jedi combattere quando erano arrivati. Forse si riferivano all’Esule Jedi vissuto quattromila anni fa che aveva aiutato Telos a combattere un signore dei sith tempo fa, ma non aveva molto senso.

 

-Signore, un caccia ha abbandonato il sistema!-.

Yularen si incrociò le braccia sul petto, pensando alle ultime informazioni che aveva ricevuto: un jedi con una spada laser rossa.

-Lasciate perdere il caccia! Mettetemi in contatto con il Tempio Jedi-.

 

Nella sala comunicazioni del Tempio Jedi c’erano solo Yoda e Mace Windu. L’ammiraglio Yularen li stava contattando

Windu accettò la chiamata:

-Si, ammiraglio? Com’è la situazione su Telos?-.

-I Separatisti sono stati sconfitti molto velocemente-.

-Una notizia buona questa è!-.

-Si, Maestro Yoda-.

-Qualcosa a noi vuole dire, ammiraglio?-.

-Sì. La FST ha detto che un Jedi ha aiutato i loro soldati a respingere i droidi-.

-Un Jedi lei dice? Nessun Jedi su Telos al momento è-.

-E’ quello che pensavo anche io, maestri. Ma il Comandante Isano ha detto che un Jedi con una spada laser rossa ha aiutato a respingere i droidi. E anche tutti i soldati della FST lo dicono. Ma del Jedi si sono perse le tracce-.

-Rossa? Di questo colore la spada laser di un jedi non è!-.

-Che si tratti di un Sith?-chiese Windu.

-Quale vantaggio un Sith per aiutare la Repubblica avrebbe? Mistero questo è. Per risolverlo, io su Telos mi recherò. Con il comandante Isano personalmente parlare io voglio-.

 

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Capitolo 7
*** VI: Nuovi Obiettivi ***


VI: Nuovi Obiettivi

 

-Hey, Mick! Guarda che cosa ha trovato Eddy nelle pianure!-. Seb entrò nella sala rotonda con cinque armature complete da soldati clone. 

-E cosa dovremo farcene di queste armature, eh Seb?- chiese Mick mentre andò ad osservarle da vicino.

-E’ da qualche giorno che i cloni stanno iniziando a pattugliare il pianeta e a difendere la popolazione come facevamo noi e quindi sarà difficile compiere le nostre buone azioni senza farci notare, soprattutto se dovesse arrivare qualche cavaliere Jedi. Con queste armature potremo continuare ad agire senza essere notati da qualche visita Jedi a sorpresa. Una la potremmo dare anche a Zurom quando farà ritorno qui-.

-Buona idea, Seb! Zurom mi ha appena inviato un messaggio olografico. Ha detto che è rimasto su Naboo per qualche giorno, ma non ha trovato nulla di grande importanza e che sta per arrivare qui-.

-Bene! Vado ad avvisare gli altri!- e Seb uscì dalla stanza. 

Mick prese un casco da soldato clone e se lo mise. 

“Si vede pochissimo! Come fanno a sparare? Non mi stupirei se sbagliassero a mirare e a centrare il bersaglio!”.

Nell’enclave c’era il silenzio, tranne i passi di obsoleti droidi protocollo attivati da Zurom. Quei droidi pattugliavano l’enclave senza fermarsi e facevano finta di niente se qualcuno provava a comunicare con loro.

All’improvviso l’olo-proiettore trillò: Zurom stava cercando di comunicare con l’enclave.

Mick accettò la comunicazione e andò a rispondere:-Zurom, sei arrivato?-.

-Si. Sto atterrando davanti all’enclave!-.

Dopo un paio di minuti Seb, John, Eddy, Zurom e K7 entrarono nella sala e si sedettero

-Beh, come sono andati i tuoi viaggi in questi giorni?- chiese John.

-Naboo è stato un viaggio a vuoto. Niente di interessante, mentre su Telos ho preso parte a una battaglia contro i separatisti!-.

-Woo! E i soldati clone ti hanno visto?-. chiese Seb.

-No, ho aiutato la milizia locale, ma quando sono arrivati i rinforzi della Repubblica ho tagliato la corda e sono scappato-.

-Beh, da ora non avrai più nessun motivo per scappare- affermò Eddy.

-Come mai?-.

-Guarda che cosa abbiamo recuperato!- e Seb mostrò a Zurom le armature bianche da soldati.

-E queste dove le avete trovate?-.

-Diciamo che sono misteriosamente scomparse dalla base operativa della Repubblica!- sorrise Eddy.

Zurom osservò meglio l’armatura e poi gli venne in mente la visione che ebbe giorni prima: un soldato clone con un mantello bianco che impugnava una spada laser rossa che respingeva i cloni nei vicoli di una città.

-Cos’hai?-chiese Mick.

-No, niente…è solo…strano!-.

-Che cosa è strano?-chiese a sua volta John.

Zurom si sedette e raccontò:

-Giorni fa, prima di atterrare su Telos ho avuto una visione. Ho visto un clone con un mantello bianco che combatteva in una città con una spada laser rossa. Ora, io ho una spada laser rossa e grazie a voi un’armatura. Quell’individuo nella visione ero io!-.

-Non mi sembra strano avere visioni del futuro!- affermò Seb

-Ma io non ho mai avuto visioni del futuro! ho iniziato ad avere visioni da quando mi sono recato su Korriban-.

-Hai toccato qualcosa o hai qualche oggetto che ti sei portato dietro?- chiese Mick.

-No, solo il cristallo della spada laser!-.

-Posso vederlo?- chiese Mick.

-Certo-. Zurom smontò la spada e tirò fuori il cristallo.

 Prese il cristallo e lo diede a Mick. 

Quando Mick lo prese in mano rimase immobile per qualche secondo e poi scosse la testa.

-Hai avuto qualche visione?- chiese Zurom

Mick scosse la testa:

-No, mi sembra un normale cristallo-.

-Forse è meglio se chiedo qualche chiarimento sul cristallo all’ordine Jedi-.

-Vuoi tornare al tempio per chiedere chiarimenti sul cristallo? Secondo te i jedi ti accoglieranno a braccia aperte?- chiese John

-No, ma forse potrebbero aiutarmi a capire come gestire le visione che ho dal cristallo e come ma questo cristallo fa avere visioni-.

-I cristalli sono ancora un mistero sia per i sith che per i jedi. Non credo che abbiano risposte alle domande che cerchi-.

-Voglio tentare lo stesso. Andiamo K7, torniamo a Coruscant-. Zurom si alzò, seguito dal droide e prese l’armatura, ringraziando. Lo seguirono tutti, tranne Mick. 

Mick chiese la porta quando tutti uscirono e pensò alla visione che il cristallo gli aveva fatto percepire: soldati clone con l’elmo un po’ diverso da quello attuale che lo circondavano e una voce che diceva: eseguite l’ordine 66.

 

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Capitolo 8
*** VII:Ritorno a Coruscant ***


VII: Ritorno a Coruscant

 

-Autorizzato all’atterraggio. Piattaforma O-1K-.

Dopo aver ricevuto quella comunicazione, il caccia di Zurom atterrò all’interno di una piattaforma nel Tempio Jedi. Dopo circa 2 settimane di esilio, era tornato al Tempio Jedi per chiedere consiglio a quelli che una volta erano i suoi maestri.

Zurom, seguito da K7, scese dal caccia e si diresse verso la sala dell’archivio. Prima di chiedere direttamente ai Maestri, voleva chiedere a Jocasta Nu, la custode del sapere nel Tempio Jedi. 

La trovò girovagare tra gli scaffali degli archivi e la fermò:

-Maestra Jocasta!- la salutò Zurom.

-Zurom! Ho saputo che il consiglio ti ha espulso! Cosa ci fai qui?-.

-Ho bisogno di informazioni-.

-Gli archivi sono il posto giusto. Dimmi tutto!-.

-Ho trovato un cristallo che mi fa avere visioni del futuro-.

Zurom diede il cristallo rosso a Jocasta che lo osservò con interesse.

-Mmm…non vedo niente di strano e non ho visioni del futuro toccando questo cristallo. Dovresti parlarne con il Consiglio Jedi-.

-I Maestri sono tutti qui?-.

-No, lo scoppio della guerra li ha disseminati per la galassia-.

-Il Maestro Windu e Yoda? Anche loro sono partiti?-.

-Il Maestro Yoda è partito per Telos giorni fa e non è più tornato, mentre il Maestro Windu è partito stamattina per Ryloth. Puoi trovare il Maestro Kenobi, è appena entrato a far parte del Consiglio Jedi, giusto qualche giorno fa quando il suo apprendista è stato promosso a Cavaliere Jedi-. 

-Grazie per il suo aiuto, Maestra Jocasta-.

-Sono qui per aiutarti, Zurom. Ti ho sempre visto come un Jedi destinato a grandi cose. Ricorda: anche se non fai parte dell’Ordine, questo non ti impedirà di avere un grande ruolo nella Galassia-.

Zurom annuì con la testa e si congedò dall’anziana Jedi e si diresse verso la sala del Consiglio. Quando entrò nella sala, trovò Obi-Wan Kenobi immerso nella lettura di un Datapad. 

-Maestro Kenobi, posso disturbarla?-.

-Certo, giovane padawan. Cosa posso fare per te?-.

“Padawan? Ah, forse Kenobi essendo nel consiglio da poco tempo non sa chi io sia, visto che non ci siamo mai parlati e non sa neanche che sono un Esule. Ma chiamarmi addirittura Padawan! Non sono mica così piccolo! Vabbè, starò al suo gioco”

-Ho trovato un cristallo che mi fa avere visioni del futuro. Non posso controllare queste visioni, vengono in determinati momenti-.

-Mmm…interessante, posso vedere il cristallo?-.

-Certo, Maestro! Eccolo-.

-Rosso cremisi, come le spade laser dei sith. E ti fa avere visioni del futuro?-.

-Si, Maestro-.

-Sono sicuro che il Maestro Yoda saprà dirci qualcosa su questo cristallo, fino ad allora, lo tengo io-.

-Cosa?-.

-Lo tengo io, mio giovane padawan. Vuoi un cristallo? Tieni, ho qui in tasca un cristallo verde per spade laser. Tieni, l’ho tolto da una spada laser su Geonosis. Tienilo, come souvenir di quel pianeta desertico-.

Dopo aver dato il cristalloa Zurom, Obi-Wan uscì dalla sala, lasciando Zurom da solo

-E ora come faccio senza il cristallo?-. pensò, guardando il nuovo cristallo verde.

 

-E quindi il giovane Zurom ha trovato un cristallo che fa avere visioni del futuro?-. chiese Sidious

-Si, maestro- rispose Mick all’ologramma del suo maestro.

-Interessante…interessante. Hai fatto bene a parlarne con me mio giovane amico. Sono sicuro che quel cristallo mi potrà essere utile in futuro-.

 

Zurom decise di recarsi nell’ufficio del cancelliere Palpatine, ma trovò l’ufficio chiuso. Attese davanti alla porta qualche minuto finché non uscì il cancelliere e lo chiamò:

-Zurom! Come sono andati i tuoi viaggi?-.

-Bene Cancelliere, sono venuto a salutarla, sono solo di passaggio-.

-hai trovato qualcosa di interessante durante le tue avventure?-.

-Un cristallo che fa avere delle visioni del futuro, ma l’ho trovato quando ero ancora nell’ordine Jedi, su Korriban-.

-Interessante! Posso vedere il cristallo?-.

-Sfortunatamente no. Il cristallo al momento è al tempio jedi per essere analizzato dal Maestro Yoda quando tornerà da Telos-.

-Ah…hai visitato telos e gli altri sistemi?-.

-Si cancelliere-.

-Te ne posso consigliare altri?-.

-Perchè no? Certo!-.

-Kuat e i suoi cantieri navali, Alderaan e Dagobah-.

-Va bene. Grazie cancelliere, mi metto subito in marcia-.

-Buon Viaggio!-.

Palpatine aspettò che Zurom uscì e osservò il Tempio Jedi dalla vetrata del suo ufficio

-Mi sa che andrò ad osservare da vicino quel cristallo-.

 

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Capitolo 9
*** VIII: Il Cristallo ***


VIII: Il Cristallo

 

Yoda era tornato da poche ore dal suo viaggio per Telos, dove non era riuscito a trovare nessuna informazione utile per capire chi fosse il sith con la spada laser rossa, ma i suoi pensieri furono scossi quando Obi-Wan gli consegnò un cristallo rosso dicendogli che un padawan aveva delle visioni del futuro grazie a quel cristallo. 

Su Coruscant era calata la notte e nella sala del consiglio jedi c’era solo Yoda con il cristallo stretto nella sua mano destra. Il cristallo brillava di una tenue luce cremisi. Yoda si sedette al centro della sala, sul pavimento con le gambe incrociate e appoggiò il cristallo davanti a sé. Con la Forza sollevò il cristallo, facendolo fluttuare davanti ai propri occhi e lo osservò meglio. Si concentrò unicamente sul cristallo, eliminando ogni suono proveniente dall’esterno. Guardò con più attenzione dentro il cristallo e all’improvviso iniziò a vedere molte immagini confuse.

Vide un pianeta paludoso pieno di primitive forme di vita e vide una casetta in mezzo alla pioggia su quel pianeta e sentì una voce, la sua voce che diceva: “Mia casa questa è!”. Yoda cercò di addentrarsi di più nella visione, per scorgere più particolari e vide un giovane ragazzo con i capelli biondi e occhi azzurri che gli diceva: “Sto cercando un maestro Jedi, un grande guerriero!” e risentì nuovamente la sua voce rispondere:”Guerra non fa nessuno grande”. 

Yoda si stupì di aver sentito nuovamente la sua voce e sforzandosi di rimanere focalizzato nella visione, con un filo di voce disse:

-Devo provare a scoprire di più. Devo provarci…-.

E all’improvviso la visione sparì, lasciando a Yoad solo la vista del cristallo che fluttuava davanti a se, ma prima che il cristallo iniziasse a cadere lentamente verso il pavimento sentì per un’ultima volta la sua voce:”Provare? No! Fare, o non fare! Non c’è provare!”.

 

Su Dantooine, Mick e gli altri stavano consumando la cena, sentendo le ultime notizie dall’holonet.

“…vittoria della Repubblica contro i separatisti su Telos ha rafforzato il morale degli ufficiali della flotta che continuano a credere che la guerra durerà poco tempo. Secondo i Bothan, presto i Separatisti proveranno ad assediare Dantooine per poi passare a conquistare altri pianeti. Intanto, proprio in questo momento abbiamo ricevuto la notizia che un gran numero di navi separatiste sta assediando i cantieri spaziali su Kuat…”. All’improvviso il comunicatore olografico si spense da solo.

-Hey, cosa gli è preso?- chiese Eddy.

-Non ne ho idea- rispose Mick.

Dopo pochi istanti, i quattro sentirono il rumore di diversi gusci di salvataggio schiantarsi all’esterno dell’enclave jedi. 

-Andiamo a controllare- propose John.

-Mettiamoci le armature dei cloni per sicurezza- consigliò Seb.

I quattro, dopo aver indossato le proprie armature da soldati clone uscirono all’esterno e trovarono numerosi gusci di salvataggio che circondavano l’intero enclave. Mick sollevò lo sguardo e guardò il cielo. Vide numerose navi separatiste in battaglia contro le navi repubblicane

-Ma il notiziario non aveva detto che una flotta separatista stava attaccando Kuat?- domando Eddy.

-Beh, a quanto pare ora ce n’è una che attacca anche Dantooine- commentò Seb.

Mick si avvicinò di più ad un guscio di salvataggio. Lo toccò con la mano e quello aprì il portellone d’emergenza. Dall’interno del guscio uscirono numerosi droidi da battaglia che attaccarono senza pensarci i quattro giovani.

Gli altri gusci si aprirono a loro volta e i droidi iniziarono a circondare i quattro ex-jedi che tentavano di distruggere i droidi con fendenti di spade laser.

I droidi erano troppi e li circondarono. 

Un droide comandante con la sua voce meccanicà ordinò:

-Alt, cloni che vi credete jedi! Buttate le spade laser a terra e arrendetevi!-.

I quattro obbedirono all’ordine del droide.

-Cosa facciamo ora, Mick?- chiese John.

-Non lo so-rispose Mick

-Che figura, siamo stati catturati da dei droidi! Droidi!-commentò Eddy.

Poco dopo dal cielo iniziarono a planare dei caccia repubblicani. I drodi iniziarono a puntare le loro armi contro i Caccia che aprirono il fuoco contro i droidi.

Una cannoniera atterrò sopra alcuni droidi schiacciandoli e il portellone laterale della cannoniera si aprì. Un clone si sporse a chiamare i quattro:

-Forza, salite!-. I quattro raccolsero le loro spade laser e salirono sulla cannoniera che decollò sfuggendo ai droidi. 

I restanti droidi fecero fuoco contro le navi, inutilmente. 

La cannoniera si diresse verso una Star Destroyer repubblicana, mentre la flotta della repubblica distruggeva le navi dei separatisti. Mick e gli altri si tolsero il casco e il clone davanti a loro esclamò:

-Ma…voi non siete cloni! Chi siete?-.

 

Palpatine arrivò al Tempio Jedi verso mezzanotte, nessuno faceva la guardia agli ingressi del tempio in quel periodo di guerra e molti Jedi erano partiti per il fronte. Indossava un mantello nero con il cappuccio che gli copriva il viso. 

Tastò la tasca laterale del mantello sospirando di sollievo sentendo l’elsa della sua spada laser. Doveva trovare il cristallo, ma dove poteva trovarsi? Vide il maestro Yoda di spalle camminare verso i dormitori, mentre aveva in mano il cristallo. 

Yoda vide alla sua destra un padawan e lo chiamò a se. Palpatine vide che Yoda gli diede il cristallo dandogli delle istruzioni e fatto ciò Yoda sparì per un corridoio del Tempio. Palpatine iniziò a pedinare il padawan e quando lo vide dirigersi verso l’esterno lo sollevò con la Forza facendogli cadere il cristallo e lo spinse lontano, facendolo cadere nelle profondità dei vicoli di Coruscant. Palpatine sorrise e prese il cristallo tra le sue mani. Dopo un po’ tornò nell’ufficio del cancelliere e appoggiò il cristallo sulla scrivania. 

Si tolse il mantello, nascondendolo e si sedette ad osservare il cristallo. 

Lo osservò con attenzione e all’improvviso ebbe una visione.

Vide una stazione spaziale colossale distruggere un pianeta con un raggio verde, vide i Jedi morti nel tempio jedi e in altri pianeti della galassia e sentì la sua voce: “Tutto procede come avevo previsto”.

Palpatine sorrise: il cristallo gli aveva mostrato il futuro, un futuro roseo per i suoi piani. Aveva visto i jedi caduti, la super arma che voleva costruire in azione e aveva sentito se stesso dire che tutto procedeva secondo i propri piani. 

Il futuro era perfetto, ma ora cosa ne avrebbe fatto del cristallo?

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Capitolo 10
*** IX: Il Patto ***


IX: Il Patto

 

Mick e gli altri erano stati portati sul ponte dell’ammiraglia della flotta repubblicana che orbitava attorno a Dantooine. Erano attorno al tavolo tattico olografico, aspettando che il comandante di flotta si recasse da loro per interrogarli. Il comandante della flotta stava osservando le perdite della flotta su un datapad, con una mano dietro la schiena. Diede il datapad ad un ufficiale e si diresse verso il tavolo olografico. Era un uomo con i capelli castani che stavano iniziando ad ingrigirsi. Aveva occhi chiari e uno sguardo molto penetrante, così tanto che bastava un suo solo sguardo per far pietrificare i suoi sottoposti. 

-Sono il comandante Tarkin, a comando di questa flotta. Mi interesserebbe sapere chi siete voi e perchè avete quelle armature-.

 Il comandante si portò una mano a reggersi il mento, in attesa delle loro risposte. Gli ex-jedi si guardarono e Mick decise di rispondere a nome di tutti:

-Un tempo eravamo dei padawan al tempio jedi. Non avendo trovato nessun maestro disposto a prenderci come apprendisti abbiamo deciso di abbandonare il tempio e rifugiarci qui su Dantooine, nell’antico enclave abbandonato. Le armature da soldati clone vengono da un vostro accampamento-.

Tarkin non si smosse dopo aver ricevuto quelle informazioni:

-L’ordine Jedi deve essere informato della vostra presenza su questo pianeta-.

-No!-si oppose Seb.

-No? E perchè mai? Cosa vi spaventa così tanto?-.

-L’ordine non deve a venire a conoscenza del nostro nascondiglio. Se lo sapesse potrebbero rinchiuderci per sempre in qualche prigione o ci esilierebbe su qualche pianete desolato- rispose John.

-Ho visto le registrazioni del vostro combattimento con i droidi sulla superficie di Dantooine. Le vostre abilità in combattimento sono uniche e per questo ho da proporvi un patto-.

Tarkin si portò le mani dietro la schiena mentre Mick gli chiese:

-Patto? Che genere di patto?-.

-Le vostre abilità potrebbero tornare utili alla mia flotta. Mentre una Star Destroyer rimarrà qui per difendere il pianeta, il resto della flotta sta per essere spedito in missione verso vari sistemi per combattere i separatisti sia in battaglie spaziali che battaglie terrestri e avere qualche Jedi…quasi Jedi, potrebbe essere un vantaggio in battaglia. Se rimarrete a combattere tutte le battaglie in cui verremo spediti al fianco dei miei soldati, non informerò il Consiglio Jedi della vostra “esistenza”.  In più farò in modo di non farmi affiancare da nessun Jedi proveniente dal Tempio  durante le missioni-.

Il gruppo si guardò e alla fine accettarono

-Eccellente! Siete liberi di esplorare la nave, vi informerò quando avrò bisogno dei vostri servigi. Ah, un’ultima cosa. Non sarete chiamati Generali, come quelli della vostra “religione”-.

Dopo che il gruppo di Jedi uscì dalla sala, Tarkin armeggiò con i comandi del tavolo tattico ed effettuò una chiamata verso Coruscant.

L’immagine del Cancelliere comparì dopo qualche secondo

-Cancelliere Palpatine, ho un’informazione che potrebbe trovare interessante-.

 

 

-Un padawan morto e un cristallo scomparso un problema sono-commentò Yoda. 

Obi-Wan annuì mentre se ne stava seduto sulla sua poltrona nella sala del Consiglio Jedi

Yoda camminava avanti e indietro nella sala completamente vuota eccezion fatta per se e per Kenobi.

-Il cristallo non mi ha mostrato nessuna visione del futuro, maestro-.

-Qualcosa a me mostrato ha, invece-.

-E’ normale avere visioni del futuro, ma non credo che un cristallo possa mostrare il futuro. Voi dite sempre che il futuro è in movimento-.

-Si, così io dico, ma con i Sith il cristallo è collegato io sento-.

-Come potete esserne certo, maestro?-.

-Certo, io non sono. Provare a trovare risposte io devo. Su un pianeta sith recare mi devo, Korriban la mia meta sarà-.

-Korriban? Ma è un pianeta a cui vietiamo l’accesso a molti Jedi…-.

-Proprio perchè è pericolo lì recare io devo. Solo lì qualche risposte a questo mistero su quel cristallo io posso-.

-Cosa facciamo maestro, informiamo gli altri maestri?-.

-No, la guerra dei cloni in corso è, solo io e te informati su questo cristallo dobbiamo essere-.

-Siete sicuro, maestro? E’ una scelta saggia?-.

-A questo rispondere io non so. Solo questo giusto mi sembra-.

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Capitolo 11
*** X: Al Servizio della Repubblica ***


X: Al Servizio della Repubblica

 

E dopo tanto girovagare per tanti pianeti alla ricerca di una meta e di un nuovo obiettivo, Zurom era nuovamente tornato a Coruscant nell’ufficio del Cancelliere dopo essere stato convocato giorni prima. Dopo aver visitato Kuat, Zurom aveva ricevuto due chiamate sul comlink: una era da parte di Seb in cui gli veniva spiegato la loro nuova posizione e l’altra era un invito a recarsi su Coruscant da parte di Palpatine. Seb aveva raccontato dettagliatamente a Zurom la loro battaglia su Dantooine e del loro primo incontro con il Comandante Tarkin; secondo la “nuova recluta”, lui e gli altri erano dei “Jedi Segreti”, solamente la loro flotta avrebbe saputo chi fossero in realtà mentre il resto della galassia non l’avrebbe mai saputo. Seb aveva anche cercato Zurom di unirsi a loro, ma quest’ultimo era incerto: certo, aiutare la Repubblica era una cosa giusta, ma era davvero quello il suo nuovo scopo? Rispose che avrebbe avuto bisogno di tempo per pensarci e Seb chiuse la comunicazione. In quel momento gli tornò in mente il cristallo che aveva trovato su Korriban. L’aveva affidato all’Ordine Jedi per avere risposte sulla natura di quel cristallo, ma non era ancora passato a vedere se i suoi ex-maestri avevano trovato qualche spiegazione riguardante il cristallo. Il suo flusso dei pensieri fu interrotto dall’ingresso nella stanza del Cancelliere

-Ah, Zurom! Sono lieto di rivederti! Spero che la tua nuova avventura proceda bene!-.

Il cancelliere si sedette nella sua poltrona, sorridendo.

-Non molto, Cancelliere. Sto visitando i pianeti che lei mi ha consigliato ma non ho trovato niente di importante. Ultimamente ho solo visto flotte separatiste e repubblicane-.

-Sembra che le Guerre dei Cloni dureranno molto più del previsto. Ho consigliato l’Holonet di dire che la guerra durerà poco per tranquillizzare i cittadini della Repubblica, ma credo che per risolvere questa crisi ci vorrà qualche anno. I Jedi stanno combattendo al fianco dei cloni, ma alcuni di loro stanno iniziando a cadere in battaglia. Spero che queste perdite non pesino troppo sull’ordine e che siano in grado di rialzarsi dopo questo conflitto-.

-Si, ho sentito delle morti di alcuni jedi che sono caduti. Alcuni li conoscevo, mi dispiace per loro-. Zurom abbassò lo sguardo pensando ad alcuni momenti di quando era ancora un iniziato. Alcuni Jedi caduti erano suoi coetanei ed erano stati i suoi primi amici nel Tempio.

-A proposito di Jedi. Ho qui il cristallo che hai trovato su Korriban, o Moraband come molti lo stanno iniziando a chiamare. Il Maestro Yoda me l’ha dato personalmente dicendomi di darlo al misterioso giovane che l’aveva consegnato al Maestro Kenobi-.

-Ah, grazie. Hanno potuto estrapolare qualche informazione dal cristallo?-.

-No, purtroppo no. Hanno solo detto che è un cristallo come tutti gli altri. Non ha niente di particolare-.

-Ah…capisco-.

-Ho sentito che un gruppo di ex-jedi si è unito alla flotta del Comandante Tarkin…perchè non ti unisci a loro e aiuti la Repubblica a combattere i Separatisti?-.

Zurom guardò il Cancelliere: era la seconda persone che gli proponeva di entrare nel vivo del conflitto, forse quella nuova missione l’avrebbe aiutato a trovare il suo ruolo nella galassia.

-Mi unirò alla flotta di Tarkin allora-sorrise.

-Buona fortuna, Zurom-.

-Grazie Cancelliere! La ringrazio per tutto quello che sta facendo per me-.

-Non mi devi ringraziare. Sono felice di aiutarti-.

Detto questo Zurom si congedò e lascio Palpatine da solo nel suo studio.

Il Cancelliere andò a prendere il suo mantello nero e lo indossò e chiamò Mick.

Mick si inchinò nell’ologramma e lo salutò:

-Maestro, cosa desideri?-.

-Sei stato paziente, Kox. Ora che sei dentro la flotta della Repubblica al momento opportuno la potrai colpire dall’interno-.

-Quando, mio maestro?-.

-Non ora, dovrai attendere un bel po’. Ma esegui tutti gli ordini che ti vengono dati dal Comandate Tarkin. Lui ancora non lo sa, ma sarà un nostro alleato-.

-Come desideri, mio maestro-.

-I tuoi compagni ex-jedi potrebbero cadere nelle battaglie, ma non temere, molti jedi li seguiranno-.

-Ho capito, maestro-.

Palpatine chiuse la comunicazione e si tolse il mantello. Si ricordava quando Mick, quando era ancora nel tempio jedi era andato in giro per il senato e l’aveva trovato. 

Aveva visto un potente alleato in quel ragazzo e gli aveva consigliato di fuggire dai jedi e di nascondersi su Dantooine; solo facendo così lui e i suoi amici non sarebbero stati caduti preda di spaventose creature nascoste nel tempio Jedi. 

Le “spaventose creature” inventate da Palpatine avevano terrorizzato Mick che era fuggito dal tempio con i suoi amici per sfuggire dalle creature. 

Col tempo l’aveva addestrato segretamente facendolo diventare un’apprendista sith, ma lui sarebbe stato sempre un apprendista di secondo piano, non avrebbe avuto un ruolo centrale nel suo grande piano, ma solo quello di comparsa. 

Avrebbe dovuto solamente fare fuori qualche Jedi e ora con la guerra l’avrebbe fatto, senza sapere che ora, entrando a far parte di una divisione della repubblica, circondato da Cloni alla fine della guerra sarebbe stato fatto fuori con un semplice ordine…un ordine segreto che sarebbe stato fatale per Mick e per tutti i Jedi, una pugnalata alle spalle dei fedeli protettori della pace nella galassia. 

Ma il tempo per quell’ordine non era ancora giunto…la Repubblica e i Jedi dovevano continuare ad indebolirsi.

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Capitolo 12
*** Epilogo: Alla Ricerca della Verità ***


Epilogo:

Alla Ricerca della Verità

 

Più Yoda ci pensava, più gli sembrava ironico. Da secoli l’Ordine vietava ai Jedi, salvo casi particolari, di andare su Korriban per indagare i misteri dei Sith e in quel momento Yoda era appena atterrato su quel pianeta desertico in cerca di risposte sulle visioni che aveva avuto. Il cristallo che gliele aveva causate era un cristallo rosso, il tipico colore attribuito ai Sith, quindi quale miglior terreno per cercare risposte se non un pianeta Sith? Attorno a Yoda la sabbia del pianeta desertico veniva continuamente spostata dal vento che devastava continuamente la superficie di Korriban. Nella valle dove si trovava, le antiche tombe degli antichi signori dei Sith tra i quali Marka Ragnos e Naga Sadow occupavano l’intero paesaggio. Erano antiche costruzioni imponenti fatte per far sentire i visitatori del pianeta insignificanti rispetto al grande potere del lato oscuro. In passato alcuni archeologi avevano tentato di visitare le antiche tombe in cerca di reperti e segreti, ma le trappole all’interno delle costruzioni erano state la fine per molti predatori e stolti avventurieri. I pochi fortunati che erano riusciti ad uscire vivi da quegli antichi templi trafugando degli Holocron dei Sith erano poi stati condotti alla pazzia dagli insegnamenti stessi contenuti all’interno di quegli antichi manufatti. Yoda non aveva intenzione di entrare dentro le Antiche Tombe, ma proseguì dritto verso l’abbandonata accademia Sith. Le porte dell’accademia erano aperte e il corridoio d’ingresso era scarsamente illuminato da della luce artificiale. Il Maestro Jedi entrò e dopo aver proseguito lungo il corridoio si ritrovò in un’ampia sala rettangolare dalla quale si diramavano molte porte porte che conducevano in varie stanze. Una era un dormitorio ormai abbandonato, un’altra era una sala da interrogatorio con un sacco di strumenti per torturare i prigionieri, un’altra ancora era una sala da combattimento e l’ultima era la sala per l’archivio Sith. Yoda si ritrovò in una saletta circolare al cui centro c’era un antico terminale ancora funzionante. Nello schermo ancora perfettamente funzionante campeggiava la scritta:

 

***A quale informazione vuoi avere accesso?***

 

Yoda provò a digitare: “Cristalli”.

 

***Ricerca per “Cristalli” in corso…Attendere….recupero dei file in corso…Elementi collegati a cristalli:

Costruzione Spada Laser, Cristalli: proprietà fisiche e chimiche, Struttura dei Cristalli, Caratteristiche dei cristalli, Particolarità dei Cristalli, Visioni sul Futuro***.

 

Yoda selezionò “Visioni sul Futuro”.

 

***File parzialmente danneggiato…attendere…recupero parti non danneggiate in corso:_-_-_-_-_-_-_-Diario di Naga Sadow:***…succedere a volte di avere delle visioni, ma si sa che il futuro è sempre in movimento, tuttavia esiste un particolare cristallo, molto raro e molto prezioso che può mostrare parti del futuro che non si possono cambiare, eventi fissi. Qualunque azione possiamo compiere per impedirne il verificarsi non servirà a cambiare quelle parti del futuro. Su Korriban non si trovano molti cristalli di questo tipo, sono collegati con la Forza stessa. Alcuni di questi cristalli sono stati distrutti da molti Sith e Jedi con conseguenze disastrose. La distruzione di questi cristalli può causare la morte di chi distrugge il cristallo, intrappolando lo spirito di chi cerca di distruggerlo all’interno. Per liberare chi è intrappolato all’interno del cristallo si deve…***_-_-_-_-_- file danneggiato…***.

 

Yoda rimase perplesso da quello che aveva letto. Quello che aveva visto si sarebbe verificato in futuro. Qualunque cosa avrebbe fatto, quel futuro non sarebbe cambiato. Sarebbe stato cercato da un giovane jedi in futuro in un pianeta paludoso. Ma per quale motivo si sarebbe trovato in un posto del genere e non nel tempio Jedi? Possibile che la Guerra dei Cloni sarebbe terminata con una catastrofe che l’avrebbe costretto a cercare rifugio in un pianeta desolato? Yoda si diresse verso l’uscita pronto a lasciare il pianeta desertico dei Sith per sempre. Aveva trovato qualche risposta a qualche suo dubbio, ma quella risposta gli aveva fatto sorgere altri dubbi. Durante il suo viaggio di ritorno a Coruscant, cercò di non pensarci e si concentrò sulle prossime battaglie che l’ordine jedi avrebbe dovuto affrontare durante quel periodo.

 

Fine Prima Parte 

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Capitolo 13
*** Prologo B: Missione di Salvataggio ***


Seconda Parte:

La Fine delle Guerre dei Cloni

 

Prologo B:

Missione di Salvataggio

 

La voce del Comandante Tarkin rimbombava in tutti gli altoparlanti presenti nello Star Destroyer classe Venator mentre viaggiava nell’iperspazio

-Ci è stato ordinato che l’Accuser deve recarsi immediatamente a Coruscant a fornire supporto alla flotta di di difesa del pianeta. Il Generale Grievous sta assediando con tutta la flotta separatista la capitale della Repubblica. In questo momento, tutte le navi schierate nei pressi dei Mondi del Nucleo sono state dirottate in difesa di Coruscant e noi ci uniremo a loro. Grievous è appena atterrato sul pianete, non sappiamo ancora quale sia il suo obiettivo. A tutti i piloti, recatevi all’hangar e preparate i vostri caccia. Squadriglia Argento, voi sarete la prima ad uscire dall’Accuser appena saremo usciti dall’iperspazio. Tarkin, chiudo-.

Nell’Accuser i piloti correvano tutti verso i propri caccia, e tra di loro c’erano anche Zurom e gli altri suoi amici. 

Seb fu il primo a salire su uno dei caccia della Squadriglia Argento: un Ala-V.

-Avete sentito? Squadriglia Argento! Tarkin ce l’aveva con noi!-commentò Seb.

-Abbiamo sentito, non siamo mica sordi-rispose Mick.

-Dai, ragazzi teniamoci pronti. Ci sarà da combattere appena usciremo dall’iperspazio-sentenziò Zurom. I Jedi erano pronti nei loro caccia.

L’Accuser uscì dall’iperspazio e si ritrovò circondata dalla battaglia che infuriava sopra Coruscant. Innumerevoli Star Destroyer combattevano contro altrettante navi speratiste di tutti i tipi: dalle singole fregate alle navi di controllo dei droidi. 

Uno stormo di Caccia-Droidi si buttò a colpire con i turbolaser l’Accuser mentre apriva l’hangar centrale per far uscire i caccia.

Mentre la Squadriglia Argento usciva dalla nave, Tarkin li chiamò al comunicatore dei caccia:

-Rapporto, Argento-.

-Argento Uno, sono pronto!-rispose Zurom mentre usciva per primo dall’Accuser, seguito dagli altri che risposero a Tarkin.

-Argento Due, pronto e in attesa-confermò Mick.

-Argento Tre, in attesa!- continuò Seb.

-Argento Quattro, pronto!- disse a sua volta John.

-Argento Cinque, pronto all’azione!-terminò Eddy.

Tarkin riprese a parlare al comunicatore:

-Come vedete siamo circondati dai caccia nemici. Abbiamo visto due fregate separatiste che puntano verso di noi. La Squadriglia Rossa e la Squadriglia Oro penseranno alle due fregate, voi occupatevi di distruggere i caccia che ci hanno preso di mira.

La Squadriglia Argento rispose in coro:

-Roger, Accuser. Squadriglia Argento pronta ad ingaggiare il nemico-.

-Ragazzi, state attenti. Ho visto degli sciami di droidi insetto. Se quelli si attaccano alle nostre navi potrebbero distruggere qualche sistema principale- avvisò Eddy.

-Basta pensare ai danni che potremo avere! Divertiamo a distruggere qualche caccia!-controbatté Seb.

Sotto di loro una Star Destroyer esplose, fatta a pezzi da una fregata separatista, mentre sopra di loro era invece una fregata separatista ad essere esplosa. 

La Squadriglia Argento distrusse quasi tutti i caccia che provavano ad attaccare l’Accuser, mentre giunse una nuova comunicazione da Tarkin:

-Squadriglia Argento, l’Ammiraglio Yularen ci informa che Grievous ha rapito il Cancelliere Palpatine e si sta dirigento verso la sua nave ammiraglia, l’Invisible Hand, trovate la nave ammiraglia. Tarkin, chiudo-.

-Il Generale ha rapito il cancelliere? Da quando i separatisti sono così audaci da sferrare un attacco a Coruscant e rapire il Cancelliere come ostaggio?- domandò Mick.

-Da quando li stiamo sconfiggendo in tutto l’Orlo Esterno-rispose Zurom.

La Squadriglia si fece largo tra le varie navi che battagliavano tra di loro alla ricerca dell’ammiraglia di Grievous. 

Finalmente riuscirono a trovarla e Zurom chiamò Tarkin:

-Comandante, abbiamo trovato l’Invisible Hand. Le nostre scansioni indicano che ha gli scudi ancora alzati, cosa facciamo? Li disattiviamo a colpi di cannoni laser?-.

-Negativo, Argento Uno. I Generali Kenobi e Skywalker stanno arrivando per infiltrarsi nella nave e liberare il Cancelliere. Tornate qui a difendere l’Accuser-.

-Facciamo tanto per aprirci un varco per trovare la nave e poi vengono due Jedi che ci subentrano? Cosa hanno loro che noi non abbiamo?-domandò John.

-Loro fanno parte dell’Ordine, noi no!-rispose Mick.

La Squadriglia tornò verso l’Accuser e distrusse alcune fregate che cercavano di circondare lo Star Destroyer. Alcuni minuti dopo videro da lontano l’Invisible Hand iniziare a cadere in direzione della superficie di Coruscant.

-Accuser, cosa succede all’Ammiraglia di Grievous?-chiese Zurom.

-E’ stata attaccata da una nostra nave che ha colpito i suoi sistemi principali-.

Poco dopo videro che la nave tornò stabile, ma che ad un certo punto si divise in due parti, una delle quali si dirigeva ad alta velocità verso la superficie del pianeta.

-Accuser, dobbiamo intervenire?-chiese Mick.

-Negativo, Argento Due. Kenobi e Skywalker hanno…requisito la nave e stanno portando la mezza-nave restante su Coruscant. Hanno con loro il Cancelliere-.

Dopo pochi minuti, molte navi separatiste iniziarono a fuggire, saltando nell’iperspazio, lasciando Coruscant circondato dalle sole navi della Repubblica.

-Squadriglia Argento, tornate alla nave. Missione conclusa-.

 

Zurom e gli altri si ritrovarono sulla plancia di comando dell’Accuser, davanti al Comandante Tarkin.

-Il Comando ci ha informato che il Conte Dooku è stato ucciso dal Generale Anakin Skywalker, mentre il Generale Grievous è riuscito a fuggire-.

-Qual è la nostra prossima missione?-chiese Seb.

-Abbiamo ricevuto ordine di recarci a Bothawui e di coordinare da lì alcune missioni di ricognizione nei pianeti separatisti per trovare il pianeta dove si nasconde Grievous-.

-Bene, andiamo allora-commentò Mick.

-L’accuser partirà a breve, non appena finirà di fare rifornimento. La fine della guerra è vicina, e sembra che ne usciremo vincitori-. commentò Tarkin:-Cosa farete dopo che la guerra sarà finita?-.

Zurom scosse il capo:-Pensiamo a vincere la guerra, poi ci penseremo. Non credo che queste ultime fasi della guerra saranno semplici. Sono sicuro che ci saranno degli eventi inattesi-.

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Capitolo 14
*** I.B: Difetti di Programmazione ***


 

 I.B: Difetti di Programmazione

 

Nel centro di spionaggio su Bothawui, i Bothan erano intenti a intercettare qualunque comunicazione separatista potesse rivelare qualche dettaglio sulla posizione del Generale Grievous. Nella sala di controllo principale, un grande tavolo olografico rotondo proiettava in  tutta l’ampia sala una mappa della galassia con i sistemi stellari evidenziati da diversi colori: rosso per i sistemi separatisti e blu per quelli repubblicani. Vicino al tavolo, ad osservare i bothan intenti nel loro lavoro c’era il comandante Tarkin, accompagnato da Zurom ed Eddy, mentre gli altri erano rimasti sull’Accuser, pronti ad attivarsi in caso di bisogno. 

-Ancora nessuna traccia?- Tarkin stava ripetendo quella domanda da diversi minuti e nessun bothan riusciva a dargli la posizione di Grievous. 

Il supervisore del centro, un bothan di nome Banh Ton, rispose per l’ennesima volta a Tarkin:

-Comandante, ve lo ripeto: ripetere ogni dieci minuti la stessa domanda non ci aiuterà a trovare quello che stiamo cercando. Quando sapremo qualcosa ve lo comunicherò subito. Non riesco a capire perchè il Cancelliere abbia deciso di mandarvi qui, di solito le nostre informazioni vengono comunicate direttamente all’Ordine Jedi e non a qualche ufficiale-.

-Il Cancelliere vuole mettere fine alla guerra in tempi rapidi. Sono qui per velocizzare il termine della guerra. La mia presenza dovrebbe essere gradita, sono qui per darvi sostegno e protezione con la flotta sopra il vostro sistema-.

-Naturalmente vi siamo grati, comandante…ma…aspettate-. 

Il bothan premette una sua zampa sull’auricolare dentro il suo orecchio, ascoltando una comunicazione. Dopo poco si rivolse verso Tarkin:

-Forse abbiamo qualcosa-.

-Definisca il “qualcosa”, supervisore- ribattè Tarkin.

-Un vecchio droide della serie HK ha intercettato una comunicazione dal leader politico di Utapau-.

-Un’unità HK? Non ne vengono prodotte da secoli!-commentò Zurom.

-Il droide sarà anche vecchio, ma svolge egregiamente il suo compito-.

-Possiamo parlare con il droide?-chiese Tarkin.

-Naturalmente-. Banh Ton diede qualche ordine al suo comlink e dopo pochi minuti arrivò nella sala un droide ormai con il telaio metallico dipinto di arancione. L’unità HK muoveva a scatti la testa, squadrando tutti i presenti nella sala.

-HK-47, cos’hai scoperto?- chiese il bothan.

Il droide attivò qualche tasto sul tavolo olografico , facendo apparire Utapau.

-Risposta: stavo ascoltando le trasmissione dei pirati del Sole Nero fino a quando ho sentito sulle loro frequenze una richiesta d’aiuto del leader politico di Utapau. Ha detto che il suo pianeta è occupato dai separatisti e che Grievous è lì, pianificando le sue prossime mosse-.

-Ritieni autentica la comunicazione, droide?-chiese Tarkin.

-Considerazione: i miei protocolli sono stati programmati in modo di farmi riconoscere una trasmissione veritiera da una falsa, sacco di carne-.

-Sacco di carne?-chiese Tarkin.

-Lo scusi, comandante. Il droide, come ho detto, è vecchio e qualche difetto nella sua programmazione ormai non si può correggere-si intromise il Bothan.

-Quali sono le tue funzione principali, HK?-. chiese Zurom.

Il bothan guardò il droide spaventato.

-Risposta: Sono un droide assassino sotto copertura di droide protocollare. Lavoro con i bothan per far fuori i loro avversari-.

-Avversari, eh? Come mai la Repubblica non ne sa nulla?-chiese Tarkin.

HK-47 rispose precedendo il bothan:

-Osservazione: Tutti i sacchi di carne della galassia hanno dei nemici-.

-Beh, è vero- commentò Tarkin sorridendo:

-Questo droide potrebbe esserci utile. Supervisore, da questo momento requisisco questo droide. Zurom, sarà il tuo compagno di squadra in missione assieme alla tua unità K7-.

-Considerazione: Scommetto che presto tornerò a fare buchi con i blaster!- commentò HK.

Poco dopo, Tarkin comunicò la scoperta del droide alla squadra sull’Accuser e pianificò una strategia. 

-Dobbiamo verificare che Grievous sia veramente su quel pianete. Seb, ti recherai con un caccia su Utapau in avanscoperta per vedere se il Generale è davvero su quel pianeta. In caso affermativo, comunicalo immediatamente-.  Seb annuì e poco dopo partì con un caccia alla volta di Utapau, mentre HK e Zurom presero una navetta per tornare sull’Accuser. Durante il tragitto, Zurom decise di conoscere meglio il suo nuovo droide:

-HK, da quanti anni sei attivo?-.

Il droide girò lo sguardo su Zurom e dopo un po’ rispose:

-Risposta: Non lo so, sacco di carne. Ho un problema con la mia programmazione. Ho dei black-out nella mia cronologia interna. Secondo i miei circuiti sono attivo da circa quattromila anni, ma io ricordo di essere attivo solo da trecento anni. Ho ricordi da solo da quando sono stato attivato dai bothan. Devo avere qualche programma che mi cancella la memoria in caso di cambiamento di proprietario. Ma ora non sto perdendo la memoria…Considerazione: E’ un argomento troppo complesso e potrei mettere in difficoltà la tua piccola intelligenza, sacchetto di carne-.

-Come mai mi chiami “sacco di carne”?-.

-Risposta: Anche quello è nella mia programmazione. Ipotesi: Forse al mio creatore quel termine piaceva e l’ha usato per programmarmi.Confessione: io lo preferisco rispetto a chiamarti “padrone..ugh..-.

-Perchè?-.

-Osservazione: Ah! Quante domande! Domanda: se mi stai sottoponendo ad un interrogatorio, puoi anche usare la violenza per avere le risposte che cerchi, sacco di carne-.

-Cosa? No, voglio solo conoscerti meglio-.

-Risposta delusa: Come vuoi. In caso che ti cambi idea, io sono pronto ad essere interrogato sotto tortura-.

-Che strano droide!-.

-Contro-risposta: che strano sacco di carne!-.

 

Seb uscì dall’iperspazio ritrovandosi davanti Utapau. Il grande pianeta verde e giallo si stagliava nello spazio profondo. Seb impostò il navigatore tracciando una rotta verso il principale centro abitato. Entrando nell’atmosfera notò che la superficie del pianeta era costellata da crateri dentro i quali erano state costruite le città ai lati dei crateri. Atterrato, Seb iniziò a girare la città in cerca di tracce di droidi, ma non trovò nulla. Si girò e vide un droide da battaglia camminare per la strada. Decise di seguirlo. Poco dopo vide che altri droidi stavano pattugliano alcune strade e si unirono formando una piccola pattuglia che si stava dirigendo verso un grande hangar. Seb facendo attenzione a non essere seguito da nessuno, si diresse verso il grande hangar e vide in lontananza  alcune leader separatisti parlare tra di loro. Prese il suo comlink e chiamò l’Accuser e la figura di Tarkin apparve:

-Comandante, la comunicazione intercettata era corretta, i separatisti sono su…AH!-.

All’improvviso sentì una fitta alla schiena e un dolo atroce al petto. Il comlink cadde sul terreno, spegnendosi. Abbassò lo sguardo e vide la lama di una spada laser verde che fuoriuscì dal suo petto. 

Mentre cadeva al suolo morendo, sentì una voce metallica:

-Radunate i leader separatisti, la Repubblica ci sta individuando!-.

 

A bordo dell’Accuser, Tarkin, Zurom, HK-47, Mick, Eddy e John stavano riascoltando la comunicazione di Seb.

Comandate, la comunicazione intercettata era corretta, i separatisti sono su…AH!”.

-E’ stato scoperto-commentò Eddy.

-Dobbiamo andare a salvarlo!- propose John.

-A quest’ora ormai è morto-rispose Tarkin.

-Dobbiamo andare a vendicarlo -ribattè Mick.

-No, ho già comunicato al Cancelliere la posizione di Grievous. Il consigli Jedi ora deve decidere chi mandare su Utapau. Ma ho delle missioni dal cancelliere in persona per voi.

Mick, tu devi recarti sull’enclave su Dantooine. Eddy e John, voi dovete recarvi su Felucia. Zurom, tu e HK dovete andare su Tatooine. I dettagli delle missione vi saranno comunicati in seguito. Vi lascio del tempo per commemorare il vostro compagno caduto-.

HK-47 fece ripartire l’ultima comunicazione di Seb e poi commentò:

-Frase Jedi: Ora è tutt’uno con la Forza!-.

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Capitolo 15
*** II.B: Il Tempo è Giunto... ***


II.B: Il Tempo è Giunto…

 

Un prototipo di navetta da trasporto classe Lambda stava viaggiando nell’iperspazio in direzione di Tatooine. Zurom, K7 e HK-47 erano nella cabina di pilotaggio, con l’umano seduto al posto del pilota e il droide assassino seduto al suo fianco, mentre l’astro-droide stava dietro di loro ad osservare HK con attenzione.

-Domanda: perchè continui a fissarmi, lattina?-.

K7 emise qualche beep come risposta.

-Sorpresa: Come sarebbe a dire che anche io sarei una lattina? Il fatto di essere entrambi droidi non giustifica che entrambi abbiamo lo stesso status. In più, la mia programmazione è superiore alla tua, barattolo-.

Zurom si intromise nella conversazione:

-In realtà K7 è un modello di droide molto più recente di te, HK. E’ lui più superiore a te-.

K7 si mosse emettendo qualche beep come se fosse una risata.

-Indignazione: Padrone, ti schieri con il barattolo? I miei protocolli potrebbero salvarti la vita su qualsiasi sistema mentre il droide non potrebbe far altro che emettere qualche scarica elettrica! Sarò anche datato, ma i miei metodi d’azione sono sempre efficaci. Minaccia: forse dovrei farti qualche dimostrazione sparando contro l’astro-droide-.

All’udire quelle frasi, K7 scappò a nascondersi nella stiva spaventato.

-HK, non ce n’è bisogno. Ho notato che hai iniziato a chiamarmi “padrone”-.

-Chiarimento: Si, padrone. Voglio farvi provare l’illusione del comando-.

-Illusione?-.

-Risposta: Certo! In realtà comando io-.

-Si, certo…come no!-.

-Considerazione: in tutti i miei anni di funzionamento, ho notato che ai sacchetti di carne piace comandare. Alcuni di voi sanno dare ordine come se lo avessero fatto per tutta la vita, come ad esempio Tarkin, mentre altri ci provano ma non riescono ad ottenere quello che vogliono, come il bothan Bahn Ton-.

-Mi sembra che tu abbia raccontato alcuni dettagli che sarebbero dovuti rimanere tra te e il bothan. L’hai fatto apposta, vero?-.

-Risposta: Ovviamente! Chiarimento: Mi stavo annoiando a fare fuori qualche esponente del Sole Nero o qualche avversario politico dei bothan. Ho visto il comandante Tarkin e ho colto l’occasione per farmi riassegnare in alcuni incarichi veramente interessanti durante questa fase della guerra-.

-Non ti stavi divertendo con i bothan?-.

-Rassegnazione: erano sempre le stesse missioni. Fai fuori x, uccidi y e distruggi la nave di z. Volevo fare qualcosa di diverso-.

-Ho capito. Perchè definisci sempre quello che stai per dire prima di iniziare a parlare? Stai sempre dicendo “Risposta”, “Considerazione”, “Chiarimento”…-.

-Avvertimento: Padrone, questa è la mia programmazione. Se non ti sta bene posso anche far esplodere la nave e andarmi a cercare un altro incarico. Tanto io, come tutti i droidi, sono in grado di sopravvivere nello spazio-.

-No! Stavo solo chiedendo!-.

-Affermazione: Ora ti faccio io una domanda. Domanda: perchè ahi una spada laser appesa alla  tua cintura. Sei un Jedi? O meglio, sei un guerriero sith assetato di sangue?-.

-Diciamo che io e l’ordine jedi abbiamo preso strade differenti-.

-Osservazione: Da come mi hai risposto  intuisco che è un argomento da non trattare-.

-Grazie, preferisco non parlarne-.

-Domanda: cosa stiamo andando a fare a Tatooine? Nessuna flotta separatista o della repubblica è interessata a quel sistema-.

-Tarkin ha detto di recarci a Mos Espa  e di attendere ordini-.

-Osservazione: Sembra come se il comandante ci stia nascondendo da qualcuno. Domanda retorica: perchè mandarci in un luogo non strategico in attesa quando avremmo potuto restare in attesa sull’Accuser?-.

-A volte bisogna solo ubbidire agli ordine senza porsi domande-.

-Opinione: Io mi pongo domande. Io ho un centro di controllo che mi permette di elaborare i dati che ricevo e posso crearmi un’opinione. Andare su Tatooine mi sembra molto strano-.

 

Mick era tornato su Dantooine come gli era stato ordinato da Tarkin. Si era recato all’enclave e chiamò Darth Sidious.

-Maestro, è da anni che aspetto di far fuori qualche Jedi e non ne ho avuto l’occasione. Ho solo perso un amico per rivelare ai Jedi la posizione del loro nemico. Voglio vendicarlo-.

-L’ordine Jedi sta mandando un Jedi lì su Dantooine ad esplorare l’enclave. Uccidilo e vendicati del tuo amico. Dopo che l’avrai fatto. Ti rivelerò il mio grande piano per far fuori tutti i Jedi in un colpo solo-.

Mick chiuse la comunicazione e camminò per l’enclave ripensando a tutti gli eventi della sua vita. Aveva lasciato il tempio jedi su consiglio di Palpatine assieme ai suoi amici e in quegli anni aveva coltivato un’invidia contro i Jedi che si era tramutata in odio contro tutti i Jedi. Aveva tenuto quell’odio nascosto ai suoi compagni di avventure. Col tempo, venne contattato da Darth Sidious che gli aveva detto che lui sarebbe stato il suo cacciatore di Jedi, ma durante tutta la sua vita non aveva neanche ucciso un Jedi. Tarkin l’aveva mandato su Dantooine dicendogli di sorvegliare l’enclave e ora il suo maestro gli aveva detto che un Jedi si sarebbe recato lì. Finalmente avrebbe ucciso un Jedi. Erano anni che attendeva quel momento.

Decise di recarsi nella sala dell’olo-proiettore e attese lì il Jedi.

Dopo tre ore un anziano Jedi entrò nella sala, impugnando la spada laser con la lama verde. 

-Salve, ragazzo!-. lo salutò.

Mick alzò lo sguardo, si alzò in piedi e azionò la sua spada laser:

-Preparati a morire, vecchio-.

L’anziano Jedi alzò la spada laser giusto in tempo per parare un fendente di Mick.

Mick sorrise. 

Finalmente avrebbe duellato contro un Jedi e lo avrebbe fatto fuori.

Mentre si lanciò nuovamente all’attacco pensò:

“Seb, questo è per te”.

 

Nello spazio sopra Felucia infuriava la battaglia tra la Repubblica e la Confederazione dei Sistemi Indipendenti.

Gli Star Destroyer repubblicani stavano attaccando le fregate separatiste. John ed Eddy, con due caccia Ala-V stavano guidando alcuni stormi di caccia repubblicani contro i caccia droidi. 

Sulla superficie del pianeta, la battaglia era terminata, ma nello spazio era lungi dall’essere terminata.

All’improvviso i caccia che stavano seguendo John ed Eddy si allontanarono da loro.

-Perchè si stanno allontanando da noi?- chiese John urlando nel comunicatore.

-Non lo so, ma non mi piace-rispose Eddy.

-Prova a contattare l’Accuser-.

-Non ci riesco. E’ come se i nostri caccia siano stati tagliati fuori dalle comunicazioni-.

-Cosa sta succedendo? Non ne ho idea-.

 

Tarkin sul ponte dell’Accuser osservava la battaglia sopra Felucia.

Il Cancelliere aveva dato a Tarkin le destinazioni per alcune missioni per i suoi quattro ex-jedi superstiti. Il cancelliere aveva fatto capire a Tarkin che presto i suoi ex-Jedi sarebbero stati “inutili”. Lo avevano aiutato durante la guerra, ma ora che la guerra stava terminando i Jedi non avevano più alcuna utilità e rappresentavo solo un pericolo contro il potere del Senato Galattico.

Presto sarebbe stato emanano un ordine per impedire che la minaccia che rappresentavano i jedi si potesse manifestare. Tarkin riconosceva l’utilità di quell’ordine e l’avrebbe rispettato quando sarebbe stato emanato. Poche ore fa aveva ricevuto la conferma della morte del Generale Grievous e ciò significava che la Guerra dei Cloni era quasi conclusa.

All’improvviso un’ufficiale delle comunicazioni attirò l’attenzione di Tarkin.

-Comandante, abbiamo una trasmissione in arrivo dall’ufficio del Cancelliere Supremo Palpatine-.

Tarkin sospirò: sapeva che quello era il momento in cui doveva rimanere fedele ai suoi ideali.

-Trasmetta la comunicazione a tutti i soldati, piloti ed ufficiali della flotta-.

L’ufficiale annuì e in tutti i comlink risuonò la voce del Cancelliere:

-Il tempo è giunto…-.

 

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Capitolo 16
*** III.B:...Eseguite l'Ordine 66 ***


III.B: …Eseguite l’Ordine 66

 

-…eseguite l’Ordine 66-.

La comunicazione di Palpatine terminò e Tarkin iniziò subito a mettersi all’opera:

-Avete sentito? Fate fuoco con le torrette turbolaser contro i due caccia della squadriglia Argento-. Anche i caccia della repubblica smisero di attaccare i caccia separatisti, allontanandosi per prendere la mira e colpire quelli che per ben tre anni erano stati i loro compagni d’armi. Tarkin osservò i due Ala-V esplodere nello spazio, mentre gli ARC-170 della Repubblica ripresero a fare fuoco contro i separatisti.

-Rapporto squadriglia Rossa- chiese Tarkin nel comlink al capo squadriglia.

-Signore, Argento Quattro e Argento Cinque sono stati polverizzati-.

-Molto bene-. Tarkin continuò a guardare i relitti dei due caccia, fino a quando l’ufficiale delle comunicazioni non lo richiamò.

-Signore, dalla superficie del pianeta ci fanno sapere che il Generale Aayla Secura è stata giustiziata dai cloni-.

-Perfetto, il Cancelliere sarà soddisfatto-.

 

Mick continuò a combattere con l’anziano Jedi fino a quando riuscì a disarmarlo. La spada laser del jedi venne distrutta con un fendente da Mick mentre l’anziano cadde a terra sulla propria schiena. Si udirono dei passi fuori dalla stanza dirigersi verso di loro. Mick guardò negli occhi l’anziano Jedi e con un fendente gli tagliò la testa dal collo che rotolò verso un angolo della stanza mentre il sangue iniziò a bagnare il pavimento. I passi che Mick aveva sentito si fecero sempre più vicini e una decina di soldati clone entrarono nella stanza, posizionandosi lungo il perimetro della stanza. 

Mick aveva ancora la spada laser accesa mentre osservava i soldati entrare nella stanza. All’improvviso l’olo-proiettore si attivò da solo e l’ologramma di Darth Sidious apparve. Mick si inginocchiò pronto a salutare il proprio maestro, senza considerare la presenza dei soldati clone nella stanza.

-Maestro, il Jedi è morto-.

Darth Sidious non lo degnò neanche del suo sguardo, concentrandosi e guardando con più attenzione i soldati clone presenti nella stanza:

-Il tempo è giunto, eseguite l’ordine 66-.

Mick si irrigidì tutto d’un colpo. Gli venne in mente la visione che ebbe tre anni fa. Se stesso ucciso dai cloni subito dopo aver sentito quella frase.

L’ologramma di Sidious svanì e i soldati clone puntarono i fucili blaster contro Mick iniziando a sparargli contro. Mick non provò neanche a difendersi e gli ultimi suoi pensieri furono rivolti ai suoi compagni di avventure. Nella sua mente scorsero le immagini di tutte le avventure che aveva vissuto durante la sua vita con Seb, Eddy e John: 

“Volevo solo proteggervi ragazzi, ho fatto tutto per tenervi al sicuro. Mi scuso per il mio fallimento, amici…potrete mai perdonarmi?”.

I soldati clone continuarono a far fuoco su Mick anche quando il suo corpo cadde a terra senza vita, cessando cessando di sparare dopo pochi minuti.

Poco dopo, uno dei soldati clone uso l’olo-proiettore per chiamare l’Accuser:

-Informate il Comandante Tarkin che Argento due è stato giustiziato-.

 

La navetta Lambda uscì dall’iperspazio e si ritrovò davanti Tatooine. Zurom impostò una rotta per atterrare fuori da Mos Espa nella posizione che gli consigliò Tarkin. Mentre si dirigeva verso il punto d’atterraggio vide che c’era una decina di cloni che stava combattendo contro altrettanti droidi. Atterrò mentre HK osservò meglio la battaglia:

-Ipotesi: secondo i miei calcoli i soldati cloni saranno uccisi dai droidi, solo un droide però sopravviverà alla battaglia-.

-Allora dobbiamo aiutare in fretta i soldati-.

-Zurom fece atterrare la navetta e corse con HK verso lo sportello principale ed uscì dalla navetta. Era troppo tardi, i soldati cloni giacevano senza vita con assieme a nove droidi da battaglia. Solo un droide era sopravvissuto 

-Considerazione: I miei calcoli erano corretti, padrone. Solo una lattina scheletrica è sopravvissuta-.

-Già, ho notato-.

Il droide puntò la propria pistola blaster contro Zurom:

-Mani in alto!-.

K7 in quel momento uscì dalla navetta e si diresse dietro il droide da battaglia mentre Zurom guardava il droide. Con una scarica, K7 disattivò il droide e lo fece cadere a terra.

-Effimeri Complimenti: K7, ci hai salvato! Come avremmo fatto senza il tuo prezioso aiuto?-.

K7 emise qualche beep di gioia.

-Ti sta prendendo in giro, K7-.

-Chiarimento: Padrone, non dovrebbe dirlo al droide! Dovrebbe lasciarlo vantarsi del suo inutile trionfo-.

-HK, riesci a riattivare il droide ma disattivando i suoi protocolli da battaglia?-.

-Risposta: Ovviamente, ve lo renderò un perfetto schiavo metallico da interrogare-.

HK riportò il droide sulla navetta e dopo una decina di minuti riuscì a riattivare il droide separatista:

-Roger, roger!-.

-Domanda: Roger? Zitto ferraglia e rispondi alle domande del padrone-.

-Perchè vi trovavate su questo sistema?-.

-Missione di ricognizione, roger!-.

-Osservazione: a quanto pare gli piace la parola “roger”. Suggerimento: Padrone, suggerirei di chiamarlo Roger-.

-L’hai reso innocuo?-.

-Risposta: Ovviamente padrone-.

-Allora credo che lo terremo come membre dell’equipaggio della navetta-.

-Domanda: Padrone, vuoi formare un esercito di droidi? Possiedi me e K7, che te ne fai anche di Roger-.

-Potrebbe tornarci utile, un giorno-.

-Rassegnazione: Ah! Continua a collezionare droidi, ma lo spazio della navetta prima o poi finirà, quindi ti consiglio di non prenderlo a vizio-.

Roger si guardò attorno guardando HK:

-Roger, tu sei un droide vecchio!-.

-Rabbia: Cosa?! Vecchio? Sei appena arrivato, non osare offendermi. Minaccia: volendo ti posso disattivare con un colpo di blaster alla testa-.

-Roger, provaci vecchia ferraglia. Ah ah ah! Roger, roger!-.

-Osservazione: ti credi anche spiritoso, eh?-.

Zurom li lasciò litigare tra di loro mentre cercava di contattare l’Accuser. 

Niente. Non riusciva a contattare lo Star Destroyer.

-HK, abbiamo un problema. Credo che il sistema di comunicazioni abbia qualche problema. Non riesco a contattare l’Accuser-.

-Risposta: No, è impossibile, padrone. Ho controllato i sistemi della navetta prima di partire. Se non riesci a contattare l’Accuser può voler solo dire che siamo stati tagliati fuori dalle comunicazioni o forse loro hanno un problema nel trasmettere i loro segnali-.

-Per quale motivo?-.

-Risposta: non ne ho idea-.

-Ah, va bene. proviamo a fare rotta per l’Accuser. Forse riusciamo a capire cosa sta succedendo-.

 

-Signore, la navetta classe Lambda sta provando a contattarci-.

Tarkin guardò il datapad dell’ufficiale delle comunicazioni con i tentativi di Zurom di mettersi in contatto con loro.

-La squadra d’assalto dei cloni che ho inviato su Tatooine ha risposto?- chiese Tarkin.

-No, signore. Li abbiamo persi-.

-Quindi Argento Uno è ancora vivo…comunicategli di recarsi al Tempio Jedi. Il Cancelliere mi ha consigliato di inviare lì i nostri ex-jedi in caso di mancata esecuzione-.

-Perchè al Tempio, signore?-.

-Lì c’è la 501esima Legione che aspetta tutti i Jedi sopravvissuti. Che mettano loro fine al suo esilio-.

-Agli ordini, signore!-.

 

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Capitolo 17
*** IV.B: L'alba dell'Impero ***


IV.B: L’Alba dell’Impero

 

Una spia sulla console di comando della navetta iniziò a lampeggiare mentre HK entrava nella cabina di pilotaggio seguita dal droide da battaglia che ormai era stato battezzato da HK come Roger.

-Osservazione: Padrone, mentre stavo litigando con Roger hai danneggiato qualcosa? C’è una spia che sta lampeggiando-.

Zurom premette un comando sulla console e la spia si spense, sostituita da una comunicazione audio:

Le Guerre dei Cloni sono finalmente terminate. Tornate al Tempio Jedi, la guerra è finita e verrete ricompensati per il vostro eroismo. Tutto il Consiglio Jedi vi attende. A nome di tutti i cittadini della Repubblica: grazie!”.

-Strano…non riusciamo a contattare Tarkin ma riceviamo questa comunicazione…-.

-Osservazione: Forse l’abbiamo ricevuta proprio per quello. Domanda: ci recheremo su Coruscant?-.

Zurom rifletté per qualche istante.

-Non lo so, HK. Io sono stato esiliato dall’Ordine. Per quale motivo dovrei tornarci?-.

-Ipotesi: forse per tutte le battaglie che hai combattuto nell’aiutare la Repubblica, il Consiglio potrebbe reintegrarti nell’Ordine Jedi-.

Zurom non ne era molto convinto. Sapeva bene che erano rari i casi in cui il Consiglio reintegrava alcuni Jedi nel proprio Ordine. I Maestri erano saggi, ma era sempre difficile ammettere un proprio errore e scusarsi.

-Va bene, HK. Imposta la rotta per Coruscant-.

Dopo pochi minuti, la navetta stava viaggiando nell’iperspazio verso Coruscant.

Nel frattempo, Zurom si sedette sopra il pavimento della cabina di pilotaggio e si mise a meditare. Appoggiò la spada laser davanti a se e si lasciò trasportare nel flusso infinito della Forza. La spada laser iniziò a lievitare davanti a Zurom e si smontò in tutti i componenti possibili. Il cristallo rosso che Zurom aveva trovato anni prima su Korriban risplendeva di rosso e HK lo guardò con attenzione:

-Osservazione: Padrone, dove hai trovato quel cristallo?-.

Zurom, con gli occhi chiusi, continuò a meditare, rispondendo nel frattempo anche ad HK.

-L’ho trovato su Korriban tre anni fa, prima che fossi esiliato dall’Ordine Jedi-.

-Commento: E’ molto simile ad alcuni cristalli che ho visto molti anni fa su Dxun-.

-Dxun?-.

-Chiarimento: Si, una delle lune di Onderon. Su Dxun c’è la tomba di un antico signore oscuro: Freedon Nadd-.

-Come mai ti trovavi lì?-.

-Risposta: Padrone, sono un droide assassino…Domanda: perchè mi sarei trovato lì? Risposta: per uccidere!-.

-Ho capito, non c’è bisogno di arrabbiarsi-.

-Considerazione: Un droide non si può arrabbiare, non proviamo emozioni. Ma forse io provo solo un’emozione-.

-Ah, si? Quale?-.

-Risposta: l’Amore-.

-In che modo?-.

-Risposta: Trovo interessante vedere un mio proiettile perforare un sacco di carne e vedere il mio bersaglio cadere per terra privo di vita è molto simile all’amore che voi sacchetti di carne provate per altre persone-.

-Ehm..credo che le nostre visioni di amore siano molto differenti-.

-Domanda: Comunque…perchè conservi quel cristallo se ti ricorda il motivo per cui sei stato esiliato? Di solito le cose che ci fanno ricordare brutti eventi andrebbero gettati via-.

-Lo conservo proprio perchè mi ricorda del mio errore. Mi serve per ricordarmi che una piccola azione, anche se svolta a fin di bene, può essere fraintesa da alcune persone e vista come un’azione sbagliata-.

-Osservazione: credo che il motivo non sia solo questo…-.

Zurom ricompose la spada laser e si sedette al posto del pilota:

-Qualche volta il cristallo mi fa avere delle brevi visioni su avvenimenti futuri-.

-Commento: Interessante…-.

Una spia sulla console di comando trillò segnalando l’imminente uscita dall’iperspazio.

-Considerazione: siamo arrivati-.

Un’altra spia lampeggiò:

-Cos’è quella spia?-.

-Osservazione: sembra una comunicazione…arriva direttamente dall’Holonet è sembra essere molto importante-.

-Atterriamo al Tempio, la ascolteremo mentre saremo a terra-.

La navetta si diresse verso il Tempio, mentre il sole sorgeva su Coruscant.

Dal Tempio Jedi si alzava un’alta colonna di fumo, e parecchi cadaveri di soldati clone e Jedi giacevano all’ingresso. La navetta atterrò e HK e Zurom andarono ad osservare meglio la scena. Iniziati, padawan, cavalieri, maestri e soldati. Questi erano i corpi senza vita che il droide e l’ex-jedi si ritrovarono davanti agli occhi.

-Osservazione: E’ una situazione molto insolita. Proposta: suggerisco di esplorare l’interno-.

-Si, avanziamo…comunica a Roger di inviarci la comunicazione dall’Holonet-.

HK chaimò Roger con il comlink:

-Ordine: Ehi, Roger-Roger! Trasmetti a questo comlink la comunicazione dell’Holonet-.

La voce metallica di Roger rispose:

-Roger! Comunicazione in arrivo, reperto archeologico! Ah ah ah! Roger, roger!-.

-Osservazione: devo aver qualche piccolo danno con i suoi sistemi interni-.

Dopo qualche secondo la voce del Cancelliere Palpatine fuoriuscì dal Comlink e accompagnò Zurom e HK mentre camminavo nella carneficina all’interno del Tempio Jedi:

“Questi assassini Jedi mi hanno lasciato sfigurato e deforme. Ma non sono riusciti a sfigurare la mia integrità! Posso assicurarvi che la mia risoluzione non è mai stata più forte! I traditori superstiti saranno braccati, scovati ovunque si nascondano, e assicurati alla giustizia! Tutti i collaboratori subiranno la stessa sorte. Coloro che proteggono il nemico sono il nemico! Questo è il momento di agire! Adesso restituiremo il colpo! Adesso distruggeremo i distruttori! Morte ai nemici della democrazia! 

Sono stati tempi difficilissimi, questi, ma abbiamo superato la prova. La guerra è finita! 

I Separatisti sono stati completamente sconfitti, e la Repubblica sopravvivrà! Unita! Unita e libera!

La rivolta dei Jedi era la nostra prova finale: era l'ultimo respiro delle forze delle tenebre. Adesso ci siamo lasciati quelle tenebre alle spalle per sempre, ed è sorto un nuovo giorno! E' l'alba della Repubblica!

Non saremo mai più divisi! Non avremo mai più settori contro settori, pianeti contro pianeti, fratello contro fratello! Siamo un'unica nazione, indivisibile! 

E per garantire maggior sicurezza ed una durevole stabilità, la Repubblica verrà riorganizzata, trasformandosi nel primo Impero Galattico!

Per una società più salda e più sicura!

Siamo un Impero governato da una maggioranza! Un Impero governato da una nuova Costituzione! Un Impero di leggi, non di politici! Un Impero votato alla salvaguardia della società onesta. Di una società unita e sicura! Siamo un Impero che durerà diecimila anni!” .

-Osservazione: la Repubblica è morta-.

-E’ l’alba dell’impero-.

Zurom e HK camminarono e si ritrovarono vicino alla sala comunicazioni del Tempio e sentirono due voci parlare:

-Non so neanche dove l’abbia mandato l’Imperatore. Non so dove cercarlo!-.

-Segui l’istinto, Obi-Wan, e trovarlo potrai!-.

Zurom riconobbe subito quelle due voci: il Maestro Yoda e Obi-Wan Kenobi. Zurom corse verso quelle voci seguito da HK-47.

Quando entrò nella sala, i due Jedi li guardarono subito:

-Ospiti abbiamo, maestro Kenobi. Zurom, tornato dall’esilio tu sei?-.

Zurom si avvicinò e abbassò la testa in segno di rispetto:

-Ho ricevuto una comunicazione che…-.

Kenobi lo interruppe:

-Sì, lo sappiamo. Ho appena provveduto a modificarla-.

-Maestro Yoda, che cosa è successo?- chiese Zurom.

-Tradimento…colui che noi vedevamo come un amico ci ha tradito, puntando i nostri compagni d’armi contro di noi. L’ordine 66 emanato è stato-.

-Domanda: Ordine 66?-.

Kenobi rispose:

-A quanto pare, Palpatine ha dichiarato i Jedi come nemici della Repubblica-.

-Ciechi noi siamo stati. Darth Sidious lui è. Il Maestro di Maul, Dooku e ora anche di Vader-.

-Chi è Vader?- chiese Zurom.

Kenobi abbassò la testa per nascondere il suo volto mentre rispondeva:

-Colui che un tempo era il mio padawan. Colui che vedevo come un amico e un fratello. Colui che rispondeva al nome di Anakin Skywalker-.

-Consumato da Darth Vader, il giovane Skywalker è-.

-Dobbiamo fare qualcosa- propose Zurom.

-Io e Obi-Wan ai Sith penseremo. In caso di sconfitta, in luoghi perduti ci nasconderemo-.

-Cosa posso fare io?-.

-Segui il tuo istinto, giovane Zurom. La Forza una via ti indicherà. Certo, io ne sono-.

Zurom annuì e fece per andarsene, ma Yoda lo richiamò:

-Alcune scuse, tutto l’ordine ti deve. Ad esiliarti sbagliammo. Se le mie scuse accettare tu vuoi, felice io ne sarei. Più Jedi di molti di sicuro tu sei. Formalmente, nell’ordine io ti reintegro, anche se il tuo esilio finito non è, ma l’esilio per tutti i Jedi è iniziato-.

Kenobi si intromise:

-Non sei più l’unico esule, ora siamo tutti esuli-.

-Grazie, Maestri. Che la Forza sia con voi-.

I due maestri Jedi lo salutarono a loro volta:

-Che la Forza sia con te, Zurom-.

-Saluto a me stesso: Che la Forza sia anche con te, HK-47! Risposta a me stesso: Anche con te, HK-47!-.

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Capitolo 18
*** V.B: Percorso Oscuro ***


V.B: Percorso Oscuro

 

La navetta Lambda decollò da Coruscant e si diresse verso lo spazio. Il Maestro Yoda e il Maestro Kenobi avevano suggerito a Zurom di seguire il proprio istinto, la Forza gli avrebbe mostrato la via.

-Domanda: Qual è la nostra nuova destinazione?-.

Zurom si sedette al posto del pilota, mentre HK armeggiava con i comandi dal posto del co-pilota, Roger pattugliava la navetta fischiettando mentre K7 controllava lo stato dell’iperguida. 

-Beh, abbiamo tutta la galassia davanti a noi, HK. Tu dove vorresti andare?-.

HK rimase di stucco.

-Risposta: Nessuno mi aveva mai posto una domanda del genere. Di solito vado nei sistemi in cui mi viene ordinato…solo una volta sono andato in un posto per aiutare un amico…-.

-Vuoi parlarne?-.

-Risposta: Credo che mi terrò questa storia per me, se non ti dispiace. Osservazione: Tutti abbiamo dei ricordi, felici o tristi, che vogliamo tenere solo per noi stessi, senza avere il bisogno di condividerli con gli altri-.

-La tua risposta è molto da “sacchetto di carne”-.

-Commento: Forse passando così tanto tempi con quelli della tua specie mi sto umanizzando anche io! Precisazione: solo nel modo di pensare! Le mie parti metalliche continuano a essere fatte di metallo e non di…sangue, carne, acqua…-.

-Allora, hai deciso dove andare?-.

-Risposta: Sì, andremo su Dxun-.

-Come mai?-.

-Osservazione: Ti piace farmi l’interrogatorio, eh padrone? Risposta: Voglio scoprire di più su quel cristallo che ti mostra il futuro. Ti ho già detto di averne visto simili su Dxun, quindi ci recheremo lì-.

-Agli ordini, HK-47!-.

HK impostò la rotta sul navicomputer e la navetta saltò nell’iperspazio verso la luna di Onderon.

Poco dopo, Roger portò a Zurom delle barrette energetiche in cabina di pilotaggio:

-Padrone Z, ti ho portato del nutrimento! Roger-roger!-.

-Considerazione: Il nostro Roger potrebbe diventare lo sguattero della navetta. Se fossi in te, padrone, gli ordinerei di lucidare il pavimento-.

-Stai zitto, Reperto 47. Io ho combattuto con onore in guerra. Sono uno dei pochi droidi da battaglia separatista rimasto attivo e illeso alla fine della guerra e mi devi considerare un eroe di guerra!-.

-Commento: Più che eroe di guerra, credo che tu sia un errore di guerra! Il tuo modello ha sempre subito pesanti colpi dai soldati clone. Non riesco a capire perchè i separatisti non vi abbiano rinforzato o sostituito completamente con i superdroidi da battaglia. Tu e i tuoi simili siete solo una versione base-.

-I miei simili hanno combattuto innumerevoli battaglie, tu invece dove hai combattuto?-.

-Risposta arrogante: Io ho combattuto durante la Guerra Civile Jedi! Ho combattuto su Rakata Prime, Tatooine, Korriban, Nar Shaddaa, Manaan, Taris, Dantooine, Telos, Malachor V e altri pianeti. Ho visto la vera Vecchia Repubblica sia vincere che perdere innumerevoli battaglie. Ho visto la Galassia evolversi durante quaranta secoli! E tu cosa hai visto e dove ahi combattuto? Solo in una guerra che è durata tre anni? Considerazione: Devi ancora vedere molto della galassia, devi ancora combattere in tante battaglie se vuoi essere superiore a me. Io sarò anche stato costruito tanto tempo fa, ma sono ancora attivo. Molti tuoi simili sono stati costruiti da poco tempo e in poco tempo sono stati distrutti-.

Zurom masticò la barretta osservando i due droidi discutere.

-Roger-roger! Anche io un giorno sarò come te! Roger-Roger! Tutti gli esseri che vivono nella galassia tremeranno al solo sentire il mio nome, roger!-.

-Commento: Solo il tempo potrà dirlo. Ordine: torna a fare la ronda della navetta, lattina-.

-Roger! Agli ordini, Reperto 47! Roger!-.

Dopo poche ore arrivarono nell’orbita di Onderon, uscendo dall’iperspazio. Zurom prese il comando della navetta e la diresse verso la tomba di Freedon Nadd.

-Rilevo delle comunicazioni provenienti da Dxun…sembra essere…-.

-Consiglio: non farci caso. Molti secoli fa c’era un accampamento mandaloriano segreto ubicato qui su Dxun. Può darsi che alcuni loro discendenti usino ancora quell’avamposto come deposito o come punto di riferimento. Atterra vicino alla tomba, padrone, così eviteremo di addentrarci all’interno delle giungle della luna ed eviteremo spiacevoli incontri con la fauna locale-.

La navetta atterrò davanti ad uno spiazzo nei pressi della tomba di Nadd. La tomba sembrava una piramide con alcune torri alte che si protraevano verso il cielo. L’intera struttura era costruita con materiali tendenti a colori scuri con delle rifiniture rosse. L’architettura dell’intera struttura ricordava le tomba degli antichi signori sith nella Valle Oscura su Korriban.

Zurom e HK entrarono nella tomba.

Maestosi corridoi illuminati da tenui luci rosse e bianche si presentarono di fronte ai due.

Alcuni scheletri di umani e di belve venivano mostrati dalle luci, mentre i due camminavano, proseguendo avanti. 

Giunsero nella sala della tomba di Freedon Nadd. Una grande sala rettangolare con una vasca d’acqua rettangolare al centro della stanza. Oltre di essa, dall’altra parte della sala c’era una statua  che aveva ai suoi piedi un sarcofago che secondo i due doveva essere la vera e propria tomba dell’antico signore oscuro. 

-Consiglio: padrone, guarda vicino ai piedi del sarcofago-.

Zurom guardò dove gli aveva consigliato HK-47 e vide alcun cristalli rossi simili a quello che aveva trovato su Dxun. Ma tra tutti quei cristalli ce n’era uno diverso: un cristallo che risplendeva di una luce verde. Zurom lo raccolse e quando lo toccò, davanti ai propri occhi vide antichi sith combattere contro tre jedi in quella stanza.

Quello che vide non era il futuro, come all’inizio pensava, ma era il passato.

Mentre la visione finiva sentì una voce, non riusciva a capire da dove provenisse, forse proprio dal cristallo, che gli diede un ordine: “Recati all’antico enclave Jedi su Dantooine. Lì troverai un vecchio amico”.

-Domanda: padrone, tutto bene?-.

-Si…credo…HK, dobbiamo recarci su Dantooine-.

-Domanda: Dantooine?-.

-Si, credo che la Forza ci stia mostrando una via-.

 

La navetta atterrò all’esterno dell’enclave su Dantooine. Zurom ordinò ai droidi di rimanere sulla navetta, solo lui sarebbe andato nell’enclave. Zurom entrò e facendosi guidare dalla Forza si ritrovò davanti all’ingresso della sala con l’olo-proiettore. Quando la porta automatica si aprì vide il cadavere di Mick a terra, colpito a morte da dei colpi blaster, probabilmente era una vittima dell’Ordine 66. Ma poi vide un altro corpo…un corpo privo di testa. Vide una testa dall’altra parte della stanza, e avvicinandosi gli venne una fitta al cuore: quel Jedi con la testa mozzata dal corpo era il suo Ex-Maestro Jedi Ryter che l’aveva preso come padawan e l’aveva addestrato fino a farlo diventare un cavaliere Jedi.

Si inginocchiò davanti al suo Maestro e prese il cristallo verde trovato su Dxun e si concentrò per avere una visione del passato.

Finalmente, dopo alcuni minuti, ebbe una visione.

Vide Mick decapitare il suo ex-maestro, poi i cloni entrarono nella sala. Mick salutò il suo maestro Palpatine con il proiettore, ma Palpatine non lo degnò di uno sguardo ed emanò l’ordine 66 facendo decapitare Mick dai cloni.

Zurom era senza parole: Mick era un sith, apprendista di Palpatine e venne ucciso dal suo stesso maestro. Per Zurom il colpo mortale al suo maestro non era stato inflitto da Mick, ma da Palpatine che l’aveva portato sulla via del Lato Oscuro.

La stessa voce che aveva sentito su Dxun nella tomba di Freedon Nadd gli diede un altro ordine:

“Vendicati di Palpatine”.

Zurom cercò di non sentirla, cercando invece di ricordarsi tutti i momenti felici passati con il suo maestro

“Vendicati del suo carnefice”.

L’aveva preso come padawan quando era molto giovane. Con lui aveva visitato molti pianeti.

“Vendicati del suo assassino”.

Zurom cedette e si lasciò comandare dalla voce che sentiva. Avrebbe vendicato il suo maestro. Avrebbe preparato per anni la sua vendetta aspettando il momento giusto per colpire l’Impero e farlo crollare per sempre. Avrebbe distrutto lui stesso l’Imperatore e il suo apprendista Darth Vader. Ma doveva trovare un luogo dove pianificare per bene la sua vendetta. In quale pianeta non sarebbe stato disturbato per nulla?

La voce venne nuovamente in suo aiuto e gli indicò un pianeta dove avrebbe pianificato la sua vendetta per molti anni, aspettando il momento giusto per colpire. 

“Dromund Kaas. Fai tuo qual pianeta. Rendilo la tua nuova casa”.

Mentre usciva dall’Enclave, nei suoi occhi brillava una nuova luce, una luce oscura.

Per la galassia quello era il giorno in cui l’impero era sorto, ma per Zurom quello era il giorno in cui iniziava a progettare il tramonto dell’Impero.

 

Sul ponte dell’Accuser, Tarkin osservava la nuova arma dell’Impero in costruzione. Non c’era molto da vedere, solo la forma sferica era appena accennata. Secondo le ultime stime, per completare quell’arma ci sarebbero voluti circa diciannove anni. L’imperatore e il suo nuovo apprendista Darth Vader camminarono verso Tarkin, raggiungendolo per osservare la nuova arma dell’Impero. Vader guardò Tarkin da dietro la sua maschera e Tarkin si allontanò dai due Sith. Solo poco tempo prima, l’Imperatore aveva subito un attacco da un Jedi, Yoda, ma il signore oscuro era riuscito a uscirne illeso. Del Jedi si erano perse le tracce. Poco tempo dopo, l’Imperatore comparì seguito da Darth Vader. Lo sguardo del nuovo apprendista di Palpatine riusciva a spaventare tutti gli ufficiali della flotta. Tarkin non aveva paura di Vader. Nessuno sapeva la sua identità, ma Tarkin un’idea se l’era fatta. Dagli Star Destroyer la striscia rossa che rappresentava la Repubblica fu tolta e fu sostituita da una colorazione grigia a tinta unita. 

Anche con quel piccolo cambio di colorazione si intuiva un evento storico che nessuno si sarebbe mai aspettato: la Vecchia Repubblica era caduta, sostituita dall’Impero Galattico. 

Tarkin guardò un’ultima volta l’arma dell’Impero in costruzione. La Galassia si sarebbe inginocchiata senza lamentarsi al volere dell’Imperatore? Oppure qualche sciocco si sarebbe ribellato? 

Con quella nuova arma in costruzione, ogni speranza di ribellione sarebbe stata sradicata dalla galassia.

 

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Capitolo 19
*** Epilogo.B: Dromund Kaas ***


Epilogo.B: Dromund Kaas

 

In passato Dromund Kaas era stato la capitale dell’Impero Sith e la sua posizione era sconosciuta persino alla Vecchia Repubblica. Poi, l’Impero decise di iniziare la guerra con la Vecchia Repubblica e l’Impero Sith venne sconfitto e la Repubblica vinse il conflitto. Da allora, Dromund Kaas venne abbandonato dai Sith. La Repubblica provò a colonizzarlo, ma tutti i tentativi fallirono miseramente. Sembrava che i Sith avessero reso quel pianeta inabitabile per chiunque non fosse in qualche modo collegato al Lato Oscuro. C’era un’unica grande città sul pianeta: Kaas City. Lì, l’antico imperatore Sith aveva eretto la Cittadella Imperiale, un intero quartiere occupato da un immenso palazzo che divenne il centro di potere dell’antico impero sith. Sull’intero pianeta infuriavano senza sosta temporali e tempeste lasciando il pianeta eternamente immenso in una quasi totale oscurità.

In mezzo a uno di quei tanti temporali la navetta di Zurom atterrò nella Cittadella Imperiale. Il palazzo imperiale aveva la classica struttura piramidale tipica delle antiche costruzioni sith. Zurom uscì dalla navetta, seguito da HK-47.

I due entrarono nel palazzo e al loro ingresso le luci dell’intero palazzo si accesero. Camminarono diretti verso la sala del trono. Il palazzo era deserto. 

-Domanda: padrone, sei sicuro che questo posto possa diventare un nascondiglio sicuro per noi?-.

-Ovviamente, HK-.

-Considerazione: perfino io che sono un droide sento qualcosa di oscuro in questo pianeta…qualcosa di sbagliato-.

-HK, proprio tu che hai visto tanto male nella galassia ti fai mettere soggezione da questo misero pianeta?-.

-Risposta: Dromund Kaas è il Lato Oscuro fatto a pianeta. Secoli fa si diceva che qui la libertà muore-.

-Allora sarà il luogo perfetto per pianificare la fine della libertà di Palpatine-.

-Osservazione: Padrone, mi sembri diverso da quando ci siamo recati su Dantooine. Sei cambiato-.

-La Forza mi ha indicato una via, HK. Fatti piacere questo luogo, ci rimarremo per molto tempo-.

Arrivarono nella sala del trono e Zurom si sedette sul trono. Chiuse gli occhi e quando li riaprì le sue iridi avevano cambiato coloro, diventando arancioni.

-HK, chiedi a Roger le posizioni dei depositi e delle fabbriche di droidi dei Separatisti-.

-Domanda: per cosa?-.

-Voglio sfidare l’impero e lo farò con tutte le risorse su cui riuscirò a mettere mano. Costruiremo un nuovo esercito di droidi qui su questo pianeta. Costruiremo armi in grado di sfidare l’Impero. Attingeremo alle conoscenze del Lato Oscuro nascoste in questo luogo per distruggere Palpatine-.

-Domanda: Sei sicuro di voler intraprendere questo sentiero, padrone?-.

-Non si torna indietro, HK. Palpatine rimpiangerà ogni Jedi ucciso con l’Ordine 66. E’ tempo di diventare pazienti e calcolatori come ha fatto lui in questi anni. Ci prenderemo tutti gli anni di cui avremo bisogno per sfidare ad armi pari l’impero. La mia vendetta lo colpirà all’improvviso-.

-Considerazione: Se sei sicuro di quello che stai facendo…io…io ti aiuterò-.

-Vedrai, HK! CI riusciremo!-.

Intanto sulla navetta Lambda, K7 era preoccupato mentre riparava l’iperguida. Il suo padrone era cambiato in pochissimo tempo. Durante il viaggio per recarsi su quel pianeta oscuro, Zurom era diventato sempre più taciturno. Passava le ore a meditare con i due cristalli, quello trovato su Korriban e quello trovato su Dxun.

K7 capiva che quei due cristalli stavano cambiando il suo padrone portandolo in sentieri oscuro. Roger continuava a fischiettare per la navetta senza preoccuparsi di niente. K7 pensò che il droide da battaglia fosse fortunato. I suoi cambi di programmazione non gli mostravano la verità nuda e cruda come invece la vedevano lui e HK. 

Ora che l’oscurità stava iniziando a calare su tutta la galassia era meglio essere difettosi come Roger. 

Certe volte, la verità fa solo stare male.

 

Fine Seconda Parte

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Capitolo 20
*** Prologo.C: Ricognizione ***


Terza Parte:

Guerra Civile Galattica:

L’Impero e i Ribelli

 

Prologo.C: Ricognizione

 

Lo Star Destroyer Imperiale Basilisk stava sorvolando sopra il pianeta Dromund Kaas. Solo poche ore prima era stata ricevuta una richiesta d’aiuto da una corvetta corelliana che diceva di essere stata attaccata da dei ribelli in quel sistema. Il Comando Imperiale aveva deciso di inviare uno Star Destroyer ad investigare su quel possibile attacco ribelle. Quando lo Star Destroyer arrivò nel sistema non c’era nessuna traccia nella corvetta corelliana e neanche dei ribelli. 

Il comandante dello Star Destroyer, il Capitano Kron, stava scrutando le mappe stellare in cerca di detriti di qualche navetta. Uno squadrone di caccia TIE stava facendo ricognizione vicino al pianeta in cerca di caccia ribelli, ma non ce n’era traccia. Dal pianeta sottostante decollò una vecchia navetta Lambda. L’ufficiale delle comunicazioni chiamò Kron:

-Capitano, una navetta classe Lambda appena decollata dal pianeta sta cercando di contattarci-.

-Passatemi la comunicazione al comlink-.

Kron prese il suo comlink legato alla sua cintura e premette un tasto per accettare la chiamata in entrata:

-Qui lo Star Destroyer Imperiale Basilisk. Parla il Capitano Kron. Navetta Lambda, identificatevi-.

Dal comunicatore rispose la voce metallica di un droide:

-Comunicazione: Salve Basilisk, qui è navetta classe Lambda “Obscurus”-.

-Obscurus, riferite motivo della vostra presenza in questo sistema-.

-Risposta: affari commerciali-.

-Affari commerciali in questo sistema?-.

-Risposta: Sì, capitano. Questo pianeta diventerà presto un importante centro commerciale in questo settore-.

-Navetta, atterrate nell’hangar principale per un’ispezione del carico della navetta-.

-Risposta: Agli ordini, capitano!-.

L’ufficiale delle comunicazione accanto a Kron gli fece qualche domanda:

-Come mai vuole ispezionare quella navetta?-.

-Potrebbe contenere qualche carico di spezia illegale-.

-Allora in quel caso dovremo portare l’equipaggio della navetta su Kessel-.

-In più voglio anche interrogare quel droide con cui ho parlato. Potrebbe sapere qualcosa sull’attacco ribelle di cui siamo stati informati-.

-E’ strano…non ci sono segni della corvetta corelliana e neanche dei ribelli…-.

-Sembra come che qualcuno ci abbia voluto qui, in questa posizione-.

-Pensa ad una trappola?-.

-Non lo so…teniamoci pronti-.

La navetta Lambda atterrò nell’Hangar e appena toccò il suolo dello Star Destroyer, nella nave suonò un allarme

-Capitano, tre grosse navi stanno uscendo dall’iperspazio-.

Kron andò al proiettore olografico richiamando la mappa tattica.

Tre fregate separatiste uscirono dall’iperspazio iniziando a colpire con le torrette turbolaser i motori della Star Destroyer.

-Virate la nave in modo di avere le tre fregate davanti a noi-.

L’ufficiale delle comunicazioni diede l’ordine ai suoi sottoposti:

-Come è possibile che ci stiamo attaccando tre fregate separatiste? Le Guerre dei Cloni sono finite diciannove anni fa!-.

-Non ne ho idea-.

Appena la nave virò suonò un nuovo allarme:

-Dal pianeta stanno decollando centinaia di caccia droide!-.

Innumerevoli caccia droide volarono verso il Basilisk bombardandolo in ogni sua parte. Anche le fregate continuarono a colpire la nave senza sosta. Un altro allarme interno suonò all’interno del ponte di comando.

Il Capitano Kron guardò gli avvisi da un datapad, mentre l’ufficiale delle comunicazioni lo informava sul nuovo allarme:

-Dalla navetta appena atterrata sono usciti circa venti droidi da battaglia separatisti guidati da un uomo che brandisce due spade laser-.

Kron ignorò l’avviso dell’ufficiale dirigendosi verso le vetrate del ponte ad osservare le fregate separatiste.

Il Basilisk stava sempre più subendo danni.

-Capitano, prepariamo la ritirata?-.

-No, l’Impero non si ritira mai-.

All’improvviso dalla porta d’ingresso nel ponte entrarono numerosi droidi da battaglia che spararono a tutti gli ufficiali che erano presenti nella plancia. L’unico ufficiale ancora vivo era Kron. 

Dalla porta entrò un uomo che brandiva due spade laser: una con la lama rossa e una con la lama verde.

Kron non poteva credere ai propri occhi: i Jedi erano stati sterminati con l’Ordine 66 e i superstiti venivano cacciati e uccisi da Darth Vader e dagli Inquisitori dell’Imperatore. 

Com’era possibile che un Jedi stesse guidando un assalto contro l’Impero con vecchi droidi da battaglia separatisti. Chissà dove li aveva trovati. Un vecchio droide della serie HK entrò sul ponte, stringendo un fucile blaster, avvicinandosi verso il Jedi.

-Osservazione: Sembra che il tuo piano abbia funzionato, padrone. L’impero è cascato nella nostra trappola-. Il droide si accorse della presenza di Kron:

-Osservazione: Padrone, c’è ancora un superstite-.

Il Jedi si avvicinò verso Kron. 

L’ufficiale indietreggiò colpendo con la schiena le vetrate del Basilisk. Più il Jedi si avvicinava più sentiva una morsa attorno al collo. Iniziava ad avere difficoltà a respirare. Iniziò a toccarsi la gola, cercando di allargarsi il colletto della divisa, ma tutti i suoi tentativi erano vani. Quando il Jedi si trovò davanti all’ufficiale, Kron non riusciva più a respirare. 

Il Jedi lo sollevò con la Forza e lo spinse contro la vetrata, frantumandola, mandandolo fuori, nelle profondità dello spazio.

Una barriera de-pressurizzante sostituì immediatamente la vetrata.

Il Jedi si girò verso il droide HK:

-HK, fai sterminare il resto dell’equipaggio-.

-Risposta: Come desideri, padrone Zurom-.

Zurom si girò a guardare i corpi degli ufficiali morti sparsi per il ponte:

-Finalmente la mia vendetta sta per compiersi-.

 

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Capitolo 21
*** I.C: Corulag ***


I.C: Corulag

 

Lo Star Destroyer Basilisk era stato riparato ed ora faceva parte della flotta che Zurom aveva messo insieme in quei diciannove lunghi anni. Sul ponte di comando, vari droidi da battaglia avevano preso il posto degli ufficiali imperiali ai comandi delle varie postazioni e i Caccia TIE nell’hangar furono sostituiti da varie squadriglie di caccia droide. Durante quel lungo periodo di pianificazione, Zurom, con l’aiuto delle informazioni contenute nella memoria di Roger, a trovare vari avamposti separatisti su vari sistemi che erano rimasti nascosti agli occhi dell’Impero. Zurom reclutò e riprogrammò tutti i droidi da battaglia che era riuscito a trovare, potenziò tutti i caccia droide rimasti illesi durante le Guerre dei Cloni, ma la vera sorpresa fu trovare 3 fregate separatiste  abbandonate nello spazio sopra Takodana. Quelle tre fregate erano diventate la punta di diamante dell’esercito che il Jedi era riuscito a ricostruire. Mentendo all’Impero per attirarlo su Dromund Kaas, il nuovo esercito droide venne messo al banco di prova per provarne l’efficacia contro uno dei simboli dell’Impero: uno Star Destroyer. Sorprendentemente erano riusciti a conquistarlo, e Zurom aveva tutta l’intenzione di tenerlo e aggiungerlo alla sua flotta. L’equipaggio non aveva fatto in tempo a chiedere aiuto all’Impero in quel combattimento, quindi per l’Impero quello Star Destroyer era ancora in missione.

HK-47 osservava lo spazio da una vetrata, mentre Zurom, camminando sopra il ponticello che divideva in due lo spazio sottostante riservato ai droidi alle prese con le loro console di comando, pianificava le prossime mosse con il droide.

-Osservazione: Il Basilisk è stato riparato ed è pienamente operativo, padrone. Le tre fregate non hanno ricevuto danni e non abbiamo subito alcuna perdita. Tutti i nostri trecento caccia sono ora qui, negli hangar; mentre i nostri cinquemila droidi sono stati suddivisi tra le nostre quattro navi-.

-Ottimo, HK. Ora siamo in grado di sfidare l’impero-.

-Domanda: Qual è la nostra prossima mossa?-.

-Beh…ora abbiamo uno Star Destroyer…secondo i registri, l’equipaggio non ha comunicato con il centro di comando, quindi l’impero non sa che ora il Basilisk è sotto il nostro comando. Possiamo utilizzarlo per vedere i vari movimenti di flotte, ricevere comunicazioni dall’impero, avere informazioni…-.

Zurom venne interrotto da un droide da battaglia che alle prese con la sua console lo chiamò:

-Signore, stiamo ricevendo una comunicazione urgente dal Comando Imperiale-.

-Domanda: da chi viene la comunicazione e che cosa dice?-.

-Signore, la comunicazione proviene dal Gran Moff Tarkin e ci ordina di abbandonare la nostra missione e di recarci immediatamente su Scarif per aiutare la Flotta a contrastare l’attacco ribelle-.

-Scarif? Cosa c’è su Scarif?-.

-L’informazione è riservata, signore. Sembra che ci sia una struttura particolarmente importante per l’Impero-.

-Domanda: I Ribelli stanno attaccando quel pianeta?-.

-Si, signore!-.

-Osservazione: Strano…i ribelli hanno poche risorse e pochi uomini…in questi anni abbiamo solo sentito di loro poche azioni isolate come rapimenti, furti e qualche attacco a qualche piccola divisione imperiale…ma un attacco contro un pianeta imperiale su larga scala…-.

-Se l’Impero sta concentrando la propria flotta su Scarif per difendersi vuol dire che qualche pianeta rimarrà sgombro dalla propria flotta difensiva…se siamo fortunati rimarrà senza difesa un pianeta di prima fascia…-.

-Analisi: dai movimenti della flotta imperiale a cui abbiamo accesso risulta che nei pianeti del nucleo non c’è nessun cambiamento sulle guarnigioni a difesa di Coruscant…lo stesso per Anaxes…idem per Byss…Sorpresa: a quanto pare però c’è Corulag che sta per rimanere senza guarnigione difensiva-.

-Corulag, eh? La popolazione locale è molto legata all’impero…lo dimostra una delle Accademie Imperiali costruita sul pianeta…un attacco a quel sistema farebbe scalpore…-.

-Domanda: Che genere di attacco?-.

-Se sacrifichiamo il nostro nuovo Star Destroyer e lo facciamo schiantare contro l’Accademia Imperiale?-.

-Incredulità: Padrone, sei impazzito?! Questa nave ora rappresenterà un grande vantaggio per la nostra piccola flotta! Non possiamo sacrificarla in questo modo! Se proprio vogliamo distruggere l’accademia propongo una strategia diversa-.

-Sentiamo, allora-.

-Chiarimento: Potrei introdurmi nell’Accademia come nuovo droide di servizio. Ai droidi non vengono fatti molti controlli da parte dell’Impero e quindi riuscirei ad entrare liberamente nell’Accademia. Dall’interno, potrei piazzare delle cariche in vari punti della struttura e poi, potrei farle saltare facendo esplodere l’intera struttura-.

-Potrebbe funzionare…ottimo piano-.

Il droide alla console richiamò l’attenzione di Zurom:

-Signore, il Gran Moff Tarkin continua ad ordinarci di recarci su Scarif-.

-Ah, si? Blocca le comunicazioni in entrata da parte dell’impero. E’ tempo che inizino a capire che hanno perso uno Star Destroyer-.

-Osservazione: Gran Moff Tarkin! Il nostro ufficiale ha fatto carriera-.

-Non la vedo come una sorpresa-.

-Commento: Oh, beh…chissà se otterrà successi anche in questo conflitto-.

 

 

Finalmente avevo finito l’addestramento all’accademia imperiale. Non ne potevo più di seguire corsi teorici. Ora che avevo passato finalmente tutte le prove, avrei cominciato a mettere in pratica tutte le nozioni che avevo appreso. Mentre mi stavo dirigendo verso l’hangar, pronto ad imbarcarmi su un trasporto che mi avrebbe portato su uno Star Destroyer diretto verso Dantooine, mi ritrovai a pensare a tutto quello che avevo combinato nella mia vita fino a quel momento. Ero nato su Anaxes, un anno prima della fine delle Guerre dei Cloni. Sul mio pianeta, la figura di Palpatine veniva idolatrata come una divinità e spinto da quel fanatismo, i miei genitori mi forzarono ad unirmi all’esercito imperiale, mandandomi qui su Corulag a seguire l’addestramento per diventare ufficiale. Ora, dopo qualche anno, ero diventato Tenente e presto avrei aiutato l’impero a mantenere la pace nella galassia. Pace…certo…a differenza dei miei compagni di corso, io mi informavo delle atrocità che l’impero commetteva nell’Orlo Esterno. Anche se certe cose non mi sembravano giuste, io da solo non potevo fare nulla…e poi l’impero pagava bene i propri ufficiali. Qualche anno nella Flotta e poi sarei potuto diventare Ammiraglio. Mi sarei fatto spostare al Centro Imperiale, o Coruscant, a dirigere la flotta dal Centro di Comando Imperiale. Il lavoro dietro una scrivania e un proiettore olografico era il più sicuro della galassia. quando stavo per giungere in prossimità dell’hangar, un vecchio droide HK attirò la mia attenzione. Da qualche ora, quel droide stava girovagando per tutta l’accademia, senza degnare di dare qualche spiegazione a nessuno sul suo continuo girovagare. In quel momento non avevo nessuna intenzione di indagare su quel droide, che ci pensino i soldati normali. Un ufficiale doveva comandare, non essere comandato. Presi una navetta Lambda e controllai il datapad che portavo con me per vedere dove avrei trovato lo Star Destroyer al quale mi sarei unito. Era lo Star Destroyer Harbinger. Decollai lasciando l’hangar, ma mentre stavo lasciando la superficie, un messaggio d’urgenza comparve sul mio datapad:” Alderaan è stato distrutto” . Non riuscivo a capacitarmi dalla lettura di quel messaggio. Come poteva essere distrutto un pianeta? Avevo sentito che l’Impero stava costruendo un’arma segreta con una potenza tale da poter distruggere un intero pianeta, ma perchè scegliere come bersaglio un pianeta su cui erano state bandite anche le armi? Mentre molti interrogativi frullavano per la mia testa, sentì un’esplosione proveniente dalla superficie. Sul datapad comparve un’altro messaggio: “Attacco ribelle su Corulag. Accademia Imperiale gravemente danneggiata”.

I ribelli avevano colpito l’impero apertamente su un pianeta del Nucleo? Come era possibile. Solo pochi secondi fa ero nell’accademia, come era possibile che nessuno dentro l’accademia si fosse accorto di qualche infiltrato ribelle? Lasciai i miei interrogativi e mi diressi verso lo Star Destroyer e atterrai nell’hangar principale. Appena sceso dalla navetta, l’Harbinger saltò nell’iperspazio, diretto verso Dantooine. 

Mi diressi verso la sala riunioni, dove tutti gli ufficiale era stati convocati dal Capitano dell’Harbinger. 

Presi posto  al tavolo rotondo che occupava l’intera stanza, mentre tutti gli ufficiali occupavano un posto. Un uomo anziano, con pochi capelli e occhi verdi prese la parola:

-Signori, l’Impero ha subito un furto di informazioni vitali dalla nostra base su Scarif. Le informazioni sono state trasmesse a delle navi ribelli, che hanno dato le informazioni ad una corvetta corelliana denominata “Tantive IV”. Lord Vader è riuscito a catturare la corvetta, ma all’interno non c’era traccia delle informazioni trafugate, solo qualche diplomatico tra cui la figlia dell’ex-senatore di Alderaan: Leia Organa. Sia Vader che il Gran Moff Tarkin ritengono che la Principessa Organa faccia parte dell’Alleanza Ribelle e hanno ottenuto da lei l’ubicazione della  base dei ribelli: Dantooine. La nostra missione è recarci lì e sterminare i ribelli-.

Alcuni ufficiali chiesero della distruzione di Alderaan e il capitano rispose subito:

-Leggete quello che invierò ai vostri Datapad-.

 

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Capitolo 22
*** II.C: Esplosione ***


II.C: Esplosione

 

Da quando HK-47 era tornato a bordo della Basilisk, l’impero non aveva degnato di uno sguardo l’attacco che avevano programmato su Corulag. Dalle comunicazioni che Zurom era riuscito a intercettare, l’Impero era riuscito a catturare una corvetta corelliana, poi aveva mandato parte della flotta verso Dantooine e ora stava mandando un’arma verso Yavin IV. L’arma non era descritta nei dettagli, ma aveva solo un nome in codice: Morte Nera.

-Domanda: Perchè non ci rechiamo anche noi su Yavin IV per vedere con i nostri occhi l’arma dell’Impero?-.

-Potrebbero scoprire e distruggere la nostra flotta-.

-Considerazione: Certo, ma potremmo recarci solo con una navetta e mandare la nostra flotta in un pianeta lontano dagli occhi imperiali. Tanto, tra non molto l’Impero invierà qualche incrociatore in questo sistema per indagare sul perchè questa Star Destroyer non ha ancora fatto rapporto-.

-Quale pianeta è lontano dagli occhi imperiali?-.

-Risposta: Lo Spazio Hutt-.

-Troppo controllato dagli Hutt e dai loro cacciatori di taglie. Potrebbero insospettirsi e tentare un’azione contro di noi vedendo il Basilisk e le altre tre fregate. Potrebbero rubarcele mentre noi saremo su Yavin. Ci serve un pianeta che sia lontano da tutto e da tutti. Qualcosa come Dromund Kaas-.

-Proposta: Perchè non Endor?-.

-Endor?-.

-Risposta: Sì. Dalle nostre informazioni è un pianeta lontano dal controllo imperiale. Non c’è niente di rilevante e l’impero non l’ha occupato-.

-Potrebbe andare…Va bene! HK, comunica l’informazione a tutte le navi e ordina di compiere il salto nell’iperspazio appena noi saremo usciti dall’hangar-.

Zurom uscì dalla plancia, seguito da Roger e K7 che lo seguivano mentre si dirigeva verso la loro vecchia navetta Lambda nell’Hangar.

-Roger, roger! Padrone, penso che quest’arma sia collegata con l’incursione ribelle su Scarif-.

-Per il momento quest’arma non è un nostro problema, il nostro problema è distruggere l’Impero-.

K7 cinguettò tristemente, chiedendo a Zurom dove stessero andando.

-A vedere quest’arma. Solo per curiosità, non tenteremo nessuna azione azzardata. Non è una nostra priorità fermare questa..ehm…Morte Nera-.

Mentre camminavano per i corridoi del Basilisk, vedevano alcuni droidi da battaglia che pattugliavano la nave, marciando e muovendo le loro teste di lato ad osservare con maggiore attenzione alcune parti della nave. L’esercito privato dei droidi di Zurom era pienamente operativo e pronto a colpire le truppe d’assalto dell’Impero.

Arrivati alla navetta, Zurom iniziò ad impostare il navicomputer e poco dopo arrivò anche HK-47. Decollarono, lasciando l’hangar. Si allontanarono dalla flotta e poi la videro compiere il salto nell’Iperspazio. Zurom attivò il salto a velocità luce. Mentre la nave entrava nel tunnel creato dall’iperspazio, HK stava ispezionando l’Holonet da una console. Trovo un notiziario è alzò il volume per sentirlo meglio:

…Alderaan è stato distrutto per mano dell’Impero per punire il tradimento dei Ribelli. Tutti gli altri pianeti sono avvertiti! Nessun tradimento, nessun supporto ai Ribelli, nessuna insubordinazione sarà tollerata dall’Imperatore. Lo stesso destino di Alderaan sarà riservato a tutti i pianeti che proveranno a mettersi contro l’Impero…”.

-Considerazione: Sono sicuro che Alderaan è stato distrutto dalla Morte Nera-.

-Può essere-.

-Domanda: Non ti preoccupa il fatto che l’Impero possa distruggere un pianeta?-.

-L’Impero sterminava persone già prima di distruggere Alderaan. A noi non interessa la distruzione dei pianeti. La nostra base è la nostra flotta e le flotte non si trovano a terra sui pianeti, ma orbitano nello spazio-.

-Domanda: Non credi che forse, aiutando i ribelli potremmo fermare l’Impero?-.

-I ribelli? Tsk. Non riusciranno mai a fermare l’Impero con le loro risorse. Potrebbero riuscire a distruggere qualche loro base, qualche loro flotta, ma non riusciranno mai a distruggerlo completamente. La galassia si è abituata alla presenza dell’impero durante questi diciannove anni. Se l’Impero sarà mai sconfitto, alcuni sistemi si troveranno spaesati senza più un governo autoritario come quello di Palpatine. Un nuovo male potrebbe sorgere, e potrebbe commettere atrocità ben peggiori di quelle dell’Impero-.

-Domanda: Quindi sconfiggere l’Impero non ha senso?-.

-Ha senso, ma bisogna farlo con una tattica ben studiata. Bisogna riabituare tutti i sistemi ad essere liberi e indipendenti-.

-Considerazione: Come era al tempo della Vecchia Repubblica…-.

-Esatto, come quando c’era la Vecchia Repubblica…e i suoi cavalieri ad aiutarla…-. 

I pensieri di Zurom tornarono ai corpi senza vita dei Jedi sparsi lungo tutto il Tempio Jedi. I Jedi avevano sempre aiutato la Repubblica a prosperare, e la Repubblica, guidata in segreto da un sith, li aveva ripagati con la morte. Secoli e secoli di tradizioni, di storia sono andati perduti per mano di Palpatine. Zurom avrebbe distrutto Palpatine e il suo Impero. La sua vendetta, la vendetta di un Jedi, sarebbe stata presto messa in atto. Dopo anni e anni di preparazione e pazienza, l’Impero avrebbe avuto un nuovo sfidante.

La navetta uscì dall’iperspazio. davanti alla loro navetta vedevano in lontananza una grande sfera grigia che si muoveva lentamente verso Yavin IV. Alcuni caccia ribelli stavano tentando di sparare verso la stazione da battaglia, sparando in cerca di un punto debole-.

-Considerazione: Quindi la Morte Nera è una stazione da battaglia con una potenza di fuoco in grado di distruggere un pianeta…interessante-.

-I Ribelli stanno cercando di distruggerla con qualche caccia…illusi…non riusciranno neanche a scalfirla-.

Videro i caccia dei ribelli venire distrutti, tranne pochi superstiti.

-Osservazione: Se stanno combattendo così, vuol dire che la loro base è su Yavin e che la Morte Nera sta prendendo la mira per distruggerli-.

-Oh bene! Osserveremo la distruzione di un pianeta dal vivo! La loro ribellione era già morta alla sua nascita. Sono sempre stati senza speranza. Ora che saranno sconfitti saremo solo noi gli unici che…-

Zurom dovette interrompersi per guardare quello che stava succedendo. Vide i pochi caccia ribelli rimasti allontanarsi in fretta dalla Morte Nera e vide poco dopo la Morte Nera esplodere e illuminare lo spazio circostante. I ribelli erano riusciti a distruggere l’arma dell’impero nel loro disperato tentativo. Zurom e HK rimasero senza parole a guardare i detriti della Morte Nera che orbitavano nello spazio. L’enorme stazione spaziale era stata distrutta da dei piccoli caccia. 

-Domanda: Come è possibile? Avrei scommesso sulla distruzione del pianeta, non nella distruzione della stazione spaziale!-.

-Certe volte la Forza agisce in modi inspiegabili-.

-Domanda: Torniamo al Basilisk?-.

-Sì, imposta la rotta per Endor…ho bisogno di meditare su quello che ho visto-.

 

 

Alla notizia dell’esplosione della Morte Nera ero rimasto senza parole. Non sapevo cosa dire. Non mi sarei mai aspettato che un manipolo di ribelli potesse distruggere l’arma definitiva dell’Impero. Quando l’Harbinger era arrivato su Dantooine, alcuni soldati andarono ad ispezionare il pianeta alla ricerca della base dei ribelli. Trovarono solo un’enclave Jedi abbandonato e qualche base nascosta ribelle abbandonata da tempo. Era ovvio che il prezioso ostaggio ribelle non avrebbe mai rivelato la vera posizione dei suoi alleati. Ora ci ritrovavamo senza un grande comandante, il Gran Moff Tarkin era rimasto ucciso nell’esplosione della Morte Nera, ma Lord Vader era sopravvissuto. Il mio soggiorno sull’Harbinger stava per giungere al suo epilogo. Avevo ricevuto un trasferimento su uno Star Destroyer segreto…Non sapevo cosa aspettarmi, sapevo solo che sarei stato sotto il comando di Darth Vader. Giravano voci tra gli ufficiali sul misterioso Signore Oscuro. Era meglio non deluderlo. Non sapevo perchè girassero voci del genere, ma presto avrei avuto il modo di capire meglio osservando dal vivo Vader in azione.

 

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Capitolo 23
*** III.C: Le Fauci ***


III.C: Le Fauci

 

Tornato sul Basilisk, Zurom si era rinchiuso in quella che era diventata la sua stanza personale per meditare. Si sedette a gambe incrociate sul pavimento e appoggiò le sue due spade laser davanti a se. Chiuse gli occhi e lasciò che la il flusso della Forza lo inondasse. Le due spade laser iniziarono a lievitare davanti a se, iniziando a ruotare intorno a lui. Una aveva dentro il cristallo che aveva trovato quasi venticinque anni prima su Korriban, mentre l’altra aveva il cristallo che aveva trovato su Dxun. Proprio quell’ultimo cristallo gli aveva suggerito in tutti questi anni cosa doveva fare. Era come una specie di guida. Lo aveva portato ad intraprendere un sentiero oscuro. Il cristallo rosso non gli aveva dato più nessuna visione dalla fine delle Guerre dei Cloni. Mentre i suoi pensieri tornavano agli ultimi avvenimenti sentì una voce insinuarsi nella sua mente:

L’alleanza ribelle ha bisogno del tuo aiuto, Zurom”.

Aveva già sentito quella voce, molti anni prima…era quella del Maestro Kenobi.

“No! Continua ad agire da solo! Così ti vendicherai di Palpatine! Sconfiggerai l’Impero!”.

Sentiva la voce proveniente dal cristallo che cercava di non fargli dare ascolto alle parole di Kenobi. 

Nell’Alleanza c’è una nuova speranza per l’intera galassia. Una speranza che potrà riaccendere il fuoco sacro dei Jedi nella Galassia. L’uomo che darà inizio ad un nuovo ordine jedi”.

“Sono solo inganni. Continua ad accumulare potere”.

“Non posso rimanere per molto tempo a parlare con te, Zurom. Fidati di quello che ti sto dicendo. Unisciti all’Alleanza Ribelle e non te ne pentirai. L’Ordine Jedi rinascerà. Abbandona il Lato Oscuro. Che la Forza sia con te!”

Dopo che la voce del Maestro Kenobi cessò di parlare, ebbe una visione: un intero pianeta era stato trasformato in una gigantesca Morte Nera. Il pianeta aveva appena fatto fuoco e stava distruggendo tutti i pianeti di un intero sistema stellare con una potenza superiore alla Morte Nera. Sentiva le grida di dolore delle popolazioni dei pianeti. La testa iniziava a fargli male dal troppo dolore.

Aprì gli occhi e le due spade laser caddero di colpo a terra. Zurom appoggiò la fronte sulla propria mano destra e guardò per qualche secondo le spade a terra. Aveva seguito per diciannove anni gli insegnamenti del lato oscuro ed era riuscito solo a mettere insieme un piccolo esercito e a rubare una Star Destroyer, mentre i ribelli erano riusciti a distruggere la Morte Nera. Il Lato Oscuro non lo stava portando ad ottenere grandi risultati, ma solo piccolissime vittorie prive di significato.

Il cristallo trovato su Dxun stava continuando a persuaderlo…ma Zurom ormai aveva deciso. Prima di tutto doveva rompere i suoi legami con il passato sbarazzandosi dei due cristalli Sith. 

Si diresse verso il ponte di comando. HK era la tavolo olografico studiando la mappa della galassia.

-Sorpresa: Oh, padrone! Pensavo che stessi meditando-.

-Il tempo della meditazione è finito, HK. I ribelli mi hanno fatto aprire gli occhi. Se ci uniamo a loro avremo più chance di fermare l’Impero-.

-Considerazione: Felice di sentirtelo dire, padrone. Domanda: qual è la nostra prossima mossa?-.

-Dobbiamo liberarci di questi cristalli sith. Dobbiamo trovare un luogo in cui nessun essere vivente possa venir tentato dal loro potere. Idee?-.

-Risposta: In realtà ci stavo pensando da tempo… e ho trovato un posto dove potremmo lasciarli per sempre-.

-Dove?-.

-Domanda: Avete mai sentito parlare delle Fauci? Risposta: Credo di no. Spiegazione: Le Fauci sono un insieme di buchi neri che si trovano a breve distanza tra di loro in una piccola zona vicino allo spazio Hutt. Di solito nessuna nave cerca di addentrarsi in quel pezzo di galassia per il rischio che si corre nel venire risucchiati dentro i buchi neri, quindi c’è una piccolissima probabilità che i cristalli vengano trovati da qualcuno-.

-Bene, ottimo lavoro HK-.

-Dichiarazione: Il mio non essere un sacco di carne fa in modo che ogni lavoro che io faccia sia ottimo, padrone. Non sono mica Roger-.

Il droide da battaglia si trovava poco più avanti, e lo sentì:

-Ehi, rottame! Ti ho sentito, roger-roger!-.

-Dai , non iniziate a litigare. HK, Roger e K7, raggiungetemi alla navetta: abbiamo una missione da compiere-.

Appena tutti furono a bordo della navetta, Zurom impostò la rotta per le Fauci, lasciando per la seconda volta la flotta senza di lui e i suoi tre droidi fidati.

Appena la navetta uscì dall’iperspazio, si ritrovarono davanti una vista meravigliosa ma allo stesso tempo inquietante. Molti buchi neri ruotavano lentamente vicini tra di loro, in svariate posizioni. Zurom riuscì a contarne almeno tredici, ma il navicomputer ne indicava venti in più.

-Vado a posizionare le spade laser nella stiva. Appena tornerò, aprirò il portellone e le lasceremo precipitare nello spazio-.

I droidi non dissero niente. Zurom fece come detto e quando tornò a sedersi rimase titubante sul pulsante dell’apertura del portellone della stiva. Sentiva la voce del cristallo di Dxun che continuava a chiamarlo. Chiuse gli occhi e gli tornò in mente l’arma che aveva visto nella sua ultima visione. Aprì gli occhi e premette il pulsante, lanciando le due spade laser nello spazio.

-Osservazione: Hai fatto bene, padrone!-.

K7 cinguettò anche lui d’accordo con HK, mentre Roger fischiettava, guardando i buchi neri. 

Zurom impostò la rotta per tornare alla flotta su Endor. 

Il viaggio di ritorno durò circa cinque ore, come quello di andata e quando uscirono dall’iperspazio si ritrovarono davanti uno scenario che mai si sarebbero aspettati: la loro flotta era stata completamente distrutta. Al suo posto trovarono uno Star Destroyer enorme, lunghissimo e molto molto pericoloso.

-Che cos’è quel coso?-.

-Osservazione: Sembra uno Star Destroyer molto più potente e motlo più grande del normale…Domanda: si potrebbe chiamare…Super Star Destroyer?-.

-Come hanno fatto a trovarci?-.

-Risposta: Non ne ho idea, padrone. Forse l’Impero sta cercando qualcosa in questo sistema-.

-Imposta una rotta per un altro sistema…scappiamo finchè possiamo-.

-Domanda: Su quale sistema ci dirigiamo?-.

-Mon Calamari-.

 

Quando vidi per la prima volta la nave a cui ero stato riassegnato ero rimasto senza parole…era enorme. Dopo poco tempo mi dissero che era il primo Super Star Destroyer costruito dall’Imperatore come regalo per Darth Vader per farne la sua ammiraglia. La chiamavano Executor. Mi diedero il compito di monitorare alcune comunicazioni. Lord Vader era diventato ossessionato dal trovare i ribelli e l’uomo che aveva distrutto la Morte Nera. mentre varie sonde imperiali furono spedite in lungo e in largo nella galassia, Vader decise di andare a conquistare l’orbita spaziale di Endor. Nessun ufficiale riusciva a capire perchè Vader volesse andare in quel luogo, ma dopo che l’Executor spazzò via una piccola flotta spaziale su Endor, i piani dell’Imperatore furono noti a tutto l’equipaggio. L’Impero doveva costruire una nuova Morte Nera. La distruzione della prima non avrebbe fermato l’impero, anzi l’avrebbe rafforzato. Tempo dopo, arrivarono i primi addetti alla costruzione della nuova stazione spaziale e iniziarono a progettare la nuova base. Anche se ero a bordo dell’ammiraglia di Vader, nei primi periodi non ebbi mai l’occasione di vederlo, fino a quando un ufficiale seduto ad una console accanto a me diceva di aver individuato una base ribelle, ma quando gli assaltatori imperiale erano andati a controllare, avevano trovato solo un vecchio avamposto separatista. Vader apparve come un’ombra dietro di me. L’ufficiale alla mia destra iniziava ad ansimare, toccandosi il collo. iniziò a ondeggiare davanti a Vader, mentre stava per morire asfissiato. Poi, la voce metallica di Vader. La sentì per la prima volta. Era spaventosa. 

“Mi ha deluso per l’ultima volta, tenente!”

Il mio collega cadde a terra, morto. Dopo, un paio di assaltatori portarono via il suo corpo, mentre dentro di me una paura prese il controllo della mia mente. Bastava un solo sbaglio e si veniva eliminati da Vader. Da quel giorno, vidi il Signore Oscuro più spesso. Quando sentivo i suoi passi e il suo respiro rimanevo paralizzato, non sapevo come comportarmi. Stavo rimpiangendo il fatto di essere stato assegnato all’Executor. Avrei potuto disertare, ma ero sicuro che Vader potesse leggere anche nelle nostre menti e quindi ogni tentativo di libertà sarebbe stato soffocato. Non mi rimaneva che fare al massimo delle mie capacità il mio dovere. Non avrei fatto la fine del mio collega.

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Capitolo 24
*** IV.C: Primo trasporto...Partito! ***


IV.C: “Primo trasporto…Partito!”

 

Dopo mesi di vagabondaggio per trovare qualche indizio su dove fossero i ribelli, Zurom aveva finalmente localizzato la loro base segreta su Hoth. Il pianeta ghiacciato era un ottimo posto dove nascondersi dalla flotta imperiale. Quando i ribelli videro la navetta classe Lambda di Zurom fare richiesta di attracco nei loro hangar pensarono che fosse un’imboscata imperiale. Quando il Jedi, seguito dai suoi droidi scese dalla navetta si ritrovò circondato dai soldati ribelli che l’avevano messo sotto tiro delle loro armi. Fu subito condotto a colloquio con i principali esponenti dell’Alleanza Ribelle. 

L’Ammiraglio Ackbar, Mon Mothma e il Generale Madine lo interrogarono. Gli chiesero perchè voleva unirsi a loro e lui rispose che era per liberare la galassia da tutto ciò che rappresentava l’Impero: tradimento, oscurantismo, tirannia. 

Dopo avergli fatto altre domande sul suo passato, decisero di dargli il benvenuto nell’Alleanza. Non disse che faceva parte dell’Ordine Jedi, disse che era sempre stato un contrabbandiere al servizio del Sole Nero. 

La navetta gli venne requisita provvisoriamente, ma venne già messo al servizio per i turni di guardia della base assieme ai suoi tre droidi. 

Conobbe il Comandante Luke Skywalker, promosso a quel rango per aver distrutto la Morte Nera e il Comandante Han Solo e la sua spalla Chewbacca, anche loro ebbero un ruolo cruciale nella distruzione di quell’arma imperiale. 

Partecipò anche ad alcuni meeting tattici in cui vide per la prima volta la Principessa Leia Organa di Alderaan. Anche se era giovane, il suo atteggiamento, il suo modo di parlare e la sua tenacia la rendevano molto più matura rispetto alla sua età. 

Mentre stava pattugliando i corridoi della Base Eco con HK, Roger e K7, il droide assassino iniziò a riflettere sulle tattiche ribelli:

-Considerazione: Ormai siamo con i ribelli da un paio di settimane. Ackbar, Madine e Mon Mothma sono partiti in cerca di una nuova base, mentre la maggior parte dell’Alleanza è ancora qui su Hoth. Domanda: Perchè non ci mandano tutti ad imbarcarci nella flotta per evitare di essere possibilmente individuati dall’Impero?-.

-Beh, credo che non ci sia abbastanza spazio per tutti sugli incrociatori Mon Calamari e le fregate Nebulon-B-.

-Ipotesi: Credo che sull’Home One di Ackbar una buona parte dell’Allenza potrebbe benissimo starci. Commento: E poi qui c’è freddo, padrone! Io che sono un droide non lo sento come lo sentite voi sacchetti di carne, ma credo che il freddo non faccia bene ai droidi!-.

-Ne sei certo, HK?-.

-Risposta: Sì, ho le prove. Ieri sera, mentre tu stavi dormendo, io e K7 abbiamo fatto un giretto per la base e abbiamo incontrato un droide protocollare dorato assieme ad un astro-droide bianco e blu. Il droide protocollare si stava lamentando con la sua controparte che con questo freddo si gela nella camera della principessa e che non sapeva come asciugarle gli abiti, continuando poi a parlare aggiungendo qualche “Oh, santo cielo!”. Osservazione: Secondo me quel droide è la prova che il freddo fa male ai droidi-.

-Ah, stai parlando dei droidi di Skywalker, C-3PO e R2-D2?-.

-Risposta:Sì, quei due-.

-Beh, C-3PO è un po’ logorroico, ma…-

-Interruzione: Padrone, non provare a giustificarlo! Non ha giustificazioni per la sua parlantina! Ci vorrebbe un bell’attacco imperiale per…-.

HK non finì di parlare che alcuni allarmi iniziarono a risuonare per i corridoi della base ribelle. Alcuni soldati iniziarono a correre per i corridoi, mentre Zurom chiese ad uno di loro cosa stesse succedendo:

-Che succede?-.

-Hanno trovato una sonda imperiale vicino al generatore dello scudo. Sembra che l’Impero ci abbia trovato!-.

HK saltellò di gioia:

-Osservazione stupita: Davvero? Evviva! Finalmente potrò tornare a prendere parte alle battaglie! E’ da troppo tempo che non impugno le mie armi!-.

 

Tutti i ribelli furono riuniti attorno agli X-wing negli hangar, gli imperiali stavano per arrivare nel sistema e l’Alleanza doveva prepararsi ad evacuare la base. Gli imperiali avrebbero tentato un assalto terrestre per distruggere la base e ottenere informazioni, mentre la flotta imperiale avrebbe impedito loro di saltare nell’iperspazio per fuggire. Il piano era semplice: il cannone ionico della base avrebbe colpito gli Star Destroyer permettendo la fuga dei trasporti dalla base per qualche minuto, ma alcuni soldati avrebbero dovuto trattenere gli imperiali in una battaglia sulle distese innevate di Hoth.

Zurom si propose per prendere parte alla battaglia, ma fu assegnato assieme ai droidi come guarnigione interna ai trasporti. HK non era molto entusiasta, se tutto sarebbe andato per il verso giusto, non avrebbero dovuto sparare nemmeno un colpo.

 

Alcune ore dopo, i primi Star Destroyer imperiali uscirono dall’iperspazio e nella Base Eco venne attivato lo scudo. Gli imperiali iniziarono a far sbarcare i loro possenti AT-AT sulle distese innevate per cercare di distruggere il generatore dello scudo. I soldati ribelli si schierarono, pronti ad una strenua resistenza. Il cannone ionico era pronto a fare fuoco e il primo trasporto era pronto a partire.

 

Dopo ricerche estenuanti riuscimmo a localizzare la base dei ribelli, o meglio il Capitano Firmus Piett riuscì a localizzarla. L’ammiraglio Ozzel era convinto che il droide sonda mandato su Hoth stesse inviando immagini e segnali inutili per l’impero, ma per sua sfortuna e per fortuna di Piett, Lord Vader analizzò in prima persona i dati e decretò Hoth come base ribelle. L’Executor e la flotta venne subito messa in rotta per il remoto sistema ghiacciato, ma l’Ammiraglio Ozzel fece uscire la flotta dall’iperspazio troppo vicino al pianeta, cosa che non ci consentì di coglierli di sorpresa. Quel giorno vidi un’altro episodio che non riuscirò mai a dimenticare. Lord Vader strozzò con la sua..ehm…”mano invisibile” Ozzel, e promosse Piett al grado di Ammiraglio dicendogli con la sua voce metallica:- Ora è lei al comando, Ammiraglio Piett-. 

Tra noi ufficiali iniziammo a scommettere quanto a lungo Piett sarebbe sopravvissuto. 

Era la seconda volta da quando avevo preso servizio su quella nave che vedevo Vader uccidere un suo ufficiale ed ero convinto che prima o poi anche Piett avrebbe subito lo stesso destino.

Io cercavo di impegnarmi al massimo, evitando nel mio lavoro ogni singolo errore che mi avrebbe potuto costare la vita. 

Vedevo Vader camminare vicino alla mia postazione, diretto ai ponti superiori e ogni volta che passava pregavo che non si fermasse a chiedermi qualcosa. Se mi avesse chiesto qualcosa e io non avessi risposto…che cosa mi avrebbe fatto? 

Quando Vader ci informò che era diretto sulla superficie di Hoth, per assaltare in prima persona la Base Eco assieme agli assaltatori e al Generale Maximilian Veers, nell’Executor ci fu un sospiro di sollievo. 

Per qualche decina di minuti potevamo rilassarci.

Ma se i ribelli fossero riusciti a fuggire…quando sarebbe tornato ci avrebbe fatto pagare al massimo i nostri errori.

Eravamo tutti convinti che i Ribelli ormai erano destinati a morire su Hoth, sotto i colpi imperiali, ma quando il loro cannone ionico colpì le nostre navi e vedemmo i loro trasporti fuggire…

Un ufficiale si avvicinò a Piett e gli sussurrò:-Preparati a morire, Firmus. Vader sta arrivando-.

 

 

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Capitolo 25
*** V.C:Tensione ***


V.C: Tensione

 

Il trasporto di Zurom era arrivato senza problemi al punto di rendez-vous dove avevano trovato parte della flotta ribelle ad accoglierli. Furono accolti sull’Home One di Ackbar. Appena Zurom scese dalla nave, venne subito convocato sul ponte principale dell’incrociatore. 

Sul ponte vi trovò Ackbar e Mon Mothma.

-Abbiamo bisogno del tuo aiuto- esordì l’ex-senatrice.

-Se posso, sarò felice di darvi una mano- rispose.

-Abbiamo ricevuto una…soffiata- continuò la donna.

-Si pensa che l’impero voglia costruire una nuova super arma. Non sappiamo di cosa si tratta e non sappiamo neanche dove potrebbero costruirla- proseguì Ackbar.

-Prima di unirti a noi, hai visto la flotta imperiale in qualche sistema privo di rilevanza strategica? Un pianeta dove l’Impero non dovrebbe trovare niente di utile?- chiese Mon Mothma.

Zurom si accarezzò il mento, riflettendo. Era stato su Dromund Kaas, ma l’impero era lì per causa sua; poi Yavin, ma era per causa dei ribelli, e poi…

-Endor- dichiarò.

-Endor? Non l’ho mai sentito- disse Ackbar.

-E’ una luna boscosa vicino all’Orlo Esterno, non c’è nessuna civiltà evoluta e non c’è nessuna risorsa di grande rilevanza strategica- spiegò Zurom.

-Invierò alcuni Bothan ad investigare. Ci potrebbe volere del tempo, ma se l’imperò sta facendo qualcosa su quel sistema, i bothan lo scopriranno, anche a costo della loro stessa vita, se questo servirà per fermare Palpatine- propose Mon Mothma.

-La mia nave, la navetta Lambda…dov’è?-.

-E’ nell’Hangar, la stiamo controllando e potenziando. E’ una nave molto datata rispetto a quelle odierne, ma potrebbe esserci utile per qualche missione sotto copertura. Ti verrà restituita quando l’impero sarà sconfitto- dichiarò Ackbar.

“Bene…vuol dice che non rivedrò mai più quella nave” pensò Zurom.

-Come è andata la ritirata su Hoth, abbiamo subito molte perdite?- chiese l’ex-Jedi.

-Abbiamo perso molti valorosi soldati, ma i trasporti e i caccia sono riusciti ad arrivare qui quasi tutti sani e salvi. All’appello mancano solo il Millennium Falcon di Solo e l’X-Wing di Skywalker. Dovrebbero raggiungerci presto- rispose Mon Mothma.

-Cercheremo una nuova base per l’alleanza?-. domandò nuovamente Zurom.

-No, le basi planetarie sono troppo rischiose. Da questo momento, la nostra base è la nostra flotta. Sarà più facile fuggire in caso di attacchi imperiali-.

Zurom si congedò dai due e si diresse verso l’hangar dove HK-47 lo stava aspettando.

-Domanda: Qualche nuova missione?-.

-No, HK. Dobbiamo attendere, forse l’Impero sta costruendo una nuova arma-.

-Proposta: Andiamo ad investigare noi-.

-Non funziona così. Ora facciamo parte dell’Alleanza. Non possiamo fare tutto quello che ci passa per la testa. Dobbiamo seguire le regole che ci vengono imposte-.

-Considerazione: Ribellandoci all’impero stiamo già infrangendo le regole. Domanda: Perchè quindi dobbiamo seguire altre regole?-.

-Lascia perdere, uscirebbe un dibattito filosofico non molto interessante. Dov’è Roger? E K7?-.

-Risposta: Stanno girando per la nave-.

-Cerchiamo anche noi di tenerci occupati con qualcosa, HK. Il tempo passerà più veloce-.

 

 

Sorprendentemente Vader non punì Piett. Ordinò all’Executor di seguire il Millennium Falcon attraverso un campo di asteroidi. Il Falcon si muoveva con agilità tra i vari asteroidi, mentre l’Executor poteva solo distruggere alcuni asteroidi, ma l’inseguimento diretto venne affidato ai caccia TIE. 

Vader seguiva l’inseguimento dalle vetrate del ponte, gettando l’occhio…o meglio…il casco su alcuni schermi tattici per avere dati sull’inseguimento, fino a quando quella nave sparì da tutti gli schermi tattici. Sembrava sparito nel nulla. Tutti si aspettavano una sfuriata da Vader, ma lui fece portare l’Executor fuori dal campo degli asteroidi. 

Dopo mi venne detto che l’Imperatore voleva comunicare con Vader. 

Nessuno seppe cosa Palpatine comunicò a Vader, ma quando tornò a gironzolare per il ponte mi si avvicinò. 

Iniziai a sudare freddo. 

Non sapevo cosa aspettarmi.

Sentivo il suo respiro che diventava sempre più udibile che aumentava sempre più mentre si dirigeva verso di me. Mi portai istintivamente una mano a toccarmi il colletto della divisa, indietreggiando anche di qualche passo fino a quando non sbattei la schiena contro la mia dannata console che bloccò la mia “fuga”.

Il mio cuore stava battendo all’impazzata, sentivo che poteva esplodermi da un momento all’altro.

Vader is fermò vicino a me e sentì la sua voce diretta per la prima volta verso di me:

-Contatti i cacciatori di taglie più richiesti e li convochi qui sull’Executor. Dica loro che ho un incarico per loro che verrà ricompensato con un bel po’ di crediti-.

Risposi con un timido:-Ai suoi ordini, Lord Vader-.

Il mio cuore riprese a battere normalmente, e tornai a respirare normalmente.

Mi aveva dato un semplice incarico.

Lavorai alla console, cercando i migliori cacciatori di taglie della gilda dei cacciatori di taglia che lavoravano sia per il Sole Nero che per il clan degli Hutt. 

Misi insieme una lista di contatti: il trandoshano Bossk, il droide assassino IG-88, il mandaloriano Boba Fett, Dengar, 4-L0M e altri. 

Inviai loro una comunicazione e attesi il loro arrivo. Quando arrivarono e si allinearono sul ponte, attendendo Lord Vader, alcuni ufficiali lanciarono alcune occhiatacce a quei cacciatori di taglie.

Li definivano feccia, scarto della società, mercenari pronti a tradire per il migliore offerente.

Quando Vader gli affidò loro l’incarico di trovare il Millennium Falcon, tutti gli ufficiali sul ponte speravano che fallissero. 

Come potevano dei cacciatori di taglie agire meglio delle forze imperiali.

Il loro successo sarebbe stato un insulto per noi ufficiali. 

Tempo dopo ricevemmo una comunicazione da Boba Fett. 

Aveva trovato il Millennium Falcon: si stava dirigendo su Bespin.

Vader ci ordinò di fare rotta per il gigante gassoso.

Lì, si recò con una guarnigione imperiale a trattare con le forze locali. 

Non seppi mai cosa successe su Bespin. 

Quando Vader tornò sull’Executor e vide il Millennium Falcon sfuggirgli un’altra volta davanti agli occhi, tutti si aspettavano l’esecuzione definitiva di Piett, ma non accadde.

Doveva essere successo qualcosa su Bespin che aveva scosso Vader. 

Doveva aver fallito qualche incarico.

Forse la comunicazione dell’Imperatore centrava qualcosa.

Dopo qualche mese venimmo indirizzati su Endor.

 

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Capitolo 26
*** VI.C: Endor ***


VI.C: Endor

 

Finalmente l’Alleanza aveva scoperto cosa stava architettando l’Impero. Venne convocata una riunione nella sala strategica dell’Home One dove tutti i ribelli si sedettero attorno al tavolo olografico davanti a Mon Mothma, Ackbar e il Generale Madine. Zurom, HK, Roger e K7 si sedettero in fondo alla sala, un po’ isolandosi dal gruppo, potendo così commentare liberamente cosa avrebbero detto i leader della ribellione. Zurom vide entrare Skywalker, seguito da Solo e la Principessa Organa. Dopo essere sfuggiti a Hoth, Solo e Organa avevano avuto degli spiacevoli incovenienti dell’Impero su Bespin. Aveva sentito che Solo fu catturato da un cacciatore di taglie e poi liberato da Skywalker su Tatooine, ma non si informò nei dettagli, non gli interessava.

Sapeva solo che  con loro c’era un nuovo individuo che si era unito ai ribelli, il Generale Lando Calrissian.

Ormai venivano dati dei posti di comando a tutti nell’Alleanza, anche Zuron aveva ottenuto un titolo senza un particolare. Era diventato il Tenente Res.

Mon Mothma iniziò a parlare:

-L’imperatore ha commesso un errore, e l’ora del nostro attacco è venuta. Le spie Bothan ci hanno indicato l’esatta posizione della nuova stazione da battaglia dell’Imperatore. Sappiamo inoltre che gli armamenti di questa Morte Nera non sono ancora operativi. Essa è rimasta poco protetta, con la flotta imperiale sparsa per tutta la galassia nel vano tentativo di darci battaglia. Ma più importante ancora: sappiamo che l’Imperatore sta personalmente supervisionando le fasi finali della costruzione di questa Morte Nera. Molti Bothan sono morti per darci queste informazioni. Ammiraglio Ackbar, prego-.

 HK iniziò a lamentarsi sottovoce con Zurom:

-Considerazione: “i bothan hanno scoperto l’esatta posizione”? Se la posizione è Endor dovrebbero dire che siamo stati noi a dare un aiuto-.

-Tranquillo HK, sono sicuro che non si tratta di Endor. Sarà un posto isolato come Le Fauci…-.

Ackbar prese la parola continuando il discorso iniziato da Mon Mothma, attivando il proiettore olografico del tavolo al centro della sala:

-Qui potete vedere la Morte Nera che orbita intorno alla luna boscosa di Endor. Benché i sistemi di armamento su questa Morte Nera non siano ancora operativi, la Morte Nera è munita di un potente dispositivo di difesa. È protetta da uno scudo di energia che è generato dalla vicina luna boscosa di Endor. Lo scudo deve essere disattivato se si vuole tentare un qualsiasi attacco. 

Una volta disattivato lo scudo, i nostri incrociatori effettueranno un accerchiamento, mentre i caccia voleranno attraverso la struttura centrale e cercheranno di distruggere il reattore principale. 

Il Generale Calrissian ha chiesto di poter guidare l’attacco dei caccia. Generale Madine…-.

HK guardò Zurom dritto neglio occhi con i suoi fotorecettori arancioni:

-Domanda retorica: Cosa avevi detto padrone? Scusa, ma sto invecchiando. Eri per caso sicuro che non si trattasse di Endor?-.

Roger iniziò a ridere, facendo anche divertire K7 che si mosse divertito.

Zurom roteò gli occhi:

-Beh, io ho dato solo una piccola informazione che si sarebbe potuta rivelare anche sbagliata. I bothan hanno fatto il loro dovere, noi non abbiamo fatto niente di che-.

-Consiglio: Padrone, ti consiglio vivamente di prenderci la nostra navetta “sequestrata” e di scappare. Alla fine a noi non daranno neanche un piccolo riconoscimento e il merito per aver vinto questa guerra se lo prenderanno tutto Skywalker, Solo e il loro nuovo amico Calrissian-.

-Non credo-.

-Considerazione: Ho sentito che per la distruzione della prima Morte Nera hanno dato una medaglia a Skywalker e a Solo, mentre Chewbacca non ha ricevuto niente!-.

-Dai, continuiamo a sentire-.

Il Generale Madine prese il posto di Ackbar e iniziò a parlare:

-Abbiamo rubato una piccola navetta imperiale. Camuffandola da cargo e usando un codice imperiale segreto, un commando atterrerà sul pianeta e disattiverà il generatore dello scudo-.

HK non riusciva più a trattenersi:

-Sgomento: Padrone! La nostra navetta! Sopresa: Non riesco a crederci! Non l’hanno rubata loro. E’ la nostra navetta! Era una delle prime navette Lambda costruite alla fine delle Guerre dei Cloni. Quel codice segreto imperiale è un codice vecchio risalente a diciannove anni fa. Tecnicamente è un codice repubblicano, ma con l’ascesa dell’impero dovrebbe essere ancora memorizzato negli archivi imperiali-.

-Mi sa che dopo oggi non rivedremo più la navetta, HK. Speriamo che sia un aiuto per la squadra che dovrà atterrare su Endor-.

Quando la riunione terminò, Ackbar trattenne Zurom e i suoi droidi nella sala.

-Abbiamo una missione diversa per te e per i tuoi droidi- li informò il Mon Calamari.

-Di cosa si tratta?- chiese Zurom.

-Ipotesi: si tratterà di una missione suicida per liberarsi di noi, padrone- commentò sarcastico HK.

 -Ahah, buona questa Roger-Roger! HK, sei uno spasso, Roger!- commento Roger.

-Smettetela di fare gli spiritosi- li apostrofò Zurom, scusandosi con Ackbar:

-La prego, ammiraglio, ci dica di cosa si tratta-.

-La nostra missione su Endor dovrà svolgersi con la massima segretezza e non possiamo permetterci che l’Impero sospetti qualcosa. Per evitare ciò, vorremmo che tu ti recassi assieme alla tua squadra su Sullust. Lì c’è un cantiere navale imperiale. Non è grande quanto quello di Kuat, ma è fondamentale per l’Impero. Così facendo attirerai l’attenzione su di te su Sullust e permetterai alla nostra flotta di cogliere di sorpresa l’impero su Endor. Cosa ne pensi? Accetti?-.

Zurom rifletté attentamente. 

Se quella sua azione avrebbe aiutato i ribelli a distruggere la nuova Morte Nera doveva correre il rischio…

-Si, ammiraglio. Ma che nave avrò a disposizione?- chiese incuriosito.

-Considerazione: Considerando che le navi più importanti verranno utilizzate per l’attacco su Endor, sono sicuro che a noi daranno le navi più scadenti della flotta- commentò HK.

Ackbar scosse la testa:

-No, non possiamo correre il rischio che l’impero pensi che il vostro non sia un attacco serio. Avrete a disposizione l’incrociatore Mon Calamari “Liberty” che sarà la vostra ammiraglia, quattro fregate Nebulon-B e alcune squadriglie di caccia. Cercate di fare più danni possibili a quei cantieri navali. Buona fortuna, Tenente!-.

Detto ciò il Mon Calamari li lasciò da soli.

-Sopresa: Interessante. Ci hanno dato una flotta ben assestata…ci sarà da divertirsi!-.

 

 

La flotta di Zurom si riunì e dopo poco tempo saltò nell’iperspazio in direzione di Sullust. 

Quando uscirono dall’iperspazio trovarono il cantiere navale deserto. Nessuna Star Destroyer era a guardia delle strutture, nessun caccia TIE volò verso di loro per attaccarli, nessun ufficiale imperiale chiese loro di identificarsi. 

Il cantiere navale era deserto. Alcuni ufficiali chiesero a Zurom cosa dovevano fare. 

Zurom ordinò di distruggere tutte le strutture, ma nessuna forza imperiale si presentò per fermarli. 

Quando il cantiere navale fu distrutto, provarono a comunicare con la flotta imperiale, ma i sistemi di comunicazione erano in sovraccarico e non riuscirono a contattare Ackbar. A quel punto, Zurom decise di portare la flotta su Endor per dare una mano ai ribelli.

Quando arrivarono su Endor, la battaglia stava infuriando. Videro il Super Star Destroyer Executor, precipitare e schiantarsi contro la Morte Nera ancora in costruzione. Si connessero al sistema di comunicazione dell’Alleanza e appresero che Calrissian stava entrando nella Morte Nera con il Falcon per cercare di distruggerla. 

Zurom ordinò alla sua flotta di attaccare gli Star Destroyer Imperiali, aiutando la flotta di Ackbar. Alcuni minuti dopo la Morte Nera esplose davanti ai suoi occhi, la flotta imperiale smise di combattere e saltò nell’iperspazio. 

Nelle comunicazioni Skywalker li informò che l’Imperatore e Darth Vader erano morti.

Zurom sorrise. Palpatine, colui che aveva tradito l’Ordine Jedi pugnalandoli alle spalle, colui che era stato il responsabile della morte dei suoi amici e del suo Maestro era finalmente morto. La Guerra Civile Galattica sembrava finalmente volgere al termine, ma c’erano ancora molte cose da fare prima che giungesse la pace.

 

 

Quando sul ponte dell’Executor venne fatta lasciar passare quella vecchia navetta Lambda diretta verso Endor, sospettai fortemente che presto i ribelli ci avrebbero attaccato. Controllai molte volte i codici di quella navetta e scoprì che erano sì negli archivi imperiali ed erano anche riconosciuti come validi, ma erano vecchi. Erano della Vecchia Repubblica!

Risalivano ad una delle prime navette Lambda che fu data all’allora Capitano Tarkin. 

Iniziavo a sentire una strana sensazione dentro di me, paura, agitazione, preoccupazione.

Tempo dopo arrivò la flotta ribelle. Ne ero certo.

Iniziarono ad attaccarci.

In un primo momento noi riuscimmo a prevalere. I ribelli furono anche colti di sorpresa dalla Morte Nera che era pienamente operativa, ma quando il generatore dello scudo fu distrutto la musica cambiò.

I ribelli si fecero più audaci ed iniziarono a distruggere i nostri incrociatori. Ben presto anche l’Executor fu preso di mira. Alcuni ufficiali iniziarono a lasciare la loro postazione, fuggendo verso i gusci di salvataggio. Quando vidi che un caccia stava per schiantarsi verso il ponte, fuggii anche io.

Non mi diressi verso i gusci di salvataggio, ma verso l’hangar. Presi una navetta Lambda e abbandonai la nave. Mette impostavo una rotta per saltare nell’iperspazio, vidi l’Executor schiantarsi contro la Morte Nera. 

In quel momento vidi l’Impero morire.

La mia vita era stata scandita sempre dalle leggi dell’Impero. 

Ero diventato un ufficiale per l’amore del mio pianeta natale nei confronti dell’Impero.

Avevo obbedito sempre all’Impero.

E ora cosa sarebbe rimasto dell’impero?

Ora ci sarebbe stato solo caos…

Caos e disordine.

Era la terza volta che vidi i ribelli mandare far esplodere una struttura imperiale davanti ai miei occhi.

Prima l’accademia imperiale su Corulag, poi la prima Morte Nera e ora anche la seconda Morte Nera.

Giurai a me stesso che i ribelli l’avrebbero pagata.

Non importa quanto tempo ci avrei messo: un giorno, un mese, un anno, una decade o più…

Avrebbero pagato all’impero quello che avevano fatto.

Mi resi conto in quel momento che grazie ai ribelli ero diventato tutto a un tratto più patriottico nei confronti dell’Impero. 

I Ribelli mi avevano trasformato.

MI avevano trasformato in quella che un giorno sarebbe potuta essere la loro rovina.

 

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Capitolo 27
*** Epilogo.C: Conoscenza Perduta ***


Epilogo.C: Conoscenza Perduta

 

Erano passati alcuni mesi dalla battagli di Endor.

L’Alleanza Ribelle stava continuando a liberare i pianeti che si ribellavano alla morsa imperiale. Alcuni pianeti erano allo sfascio, chiedendo l’aiuto dei ribelli e si unirono alla causa ribelle, mentre altri erano rimasti fedeli all’Impero, credendo impossibile la morte di Palpatine.

L’alleanza Ribelle si stava riformando diventando pian piano nota come la Nuova Repubblica. Mon Mothma era diventata il nuovo Cancelliere. Piano piano si stava anche cercando di riformare il Senato della Repubblica e come sede del nuovo governo venne scelto il sistema di Hosnian. Mentre la Nuova Repubblica continuava a crescere, l’Impero Galattico scendeva sempre più nel baratro.

I vari Moff, Ammiragli e gli ufficiali si stavano scontrando per prendere il potere e riempire quel buco che la morte di Palpatine aveva creato. Anche se potevano contare su alcuni pianeti, principalmente quelli del Nucleo che rimanevano legati a loro, la macchina bellica imperiale stava diventando ogni giorno meno efficace contro quella della Nuova Repubblica. L’impero sembrava aver fatto il suo tempo, se veramente gli imperiali volevano lottare contro l’autoproclamata repubblica avrebbero avuto bisogno di una nuova forza politica e militare…

 

 

Zurom era stato promosso al grado di Ammiraglio dopo la battaglia di Endor, e gli fu data carta bianca su quel che avrebbe fatto per aiutare i ribelli. Decise di riprendere la sua navetta Lambda e partì con HK, Roger e K7 per ricostruire quella che era tutta la conoscenza Jedi che l’impero aveva distrutto in quegli anni. Non disse a nessuno che lui era un ex-Jedi e decise che nessuno l’avrebbe mai dovuto sapere. Scoprì che Luke Skywalker fu addestrato da Yoda prima della battaglia di Endor e decise che spettava a lui il compito di fondare il nuovo ordine Jedi. Zurom decise di ricostruire la storia dei Jedi con tutto il loro sapere e quando avrebbe ritrovato tutto il sapere dei Jedi, decise  che l’avrebbe donato a Luke per dargli una mano a riportare l’ordine jedi alla grandezza. Zurom si recò su Dantooine, Tython e altri antichi templi jedi. Dopo aver trovato molti Holocron, manufatti e olodischi Jedi, decise di ritirarsi nell’enclave Jedi su Dantooine a mettersi al lavoro. Ci sarebbero voluti molti anni a ricostruire tutta quella conoscenza perduta dei Jedi che era riuscito a trovare, ma appena l’avrebbe finita, l’avrebbe portata a Skywalker. Iniziò a mettersi al lavoro con l’aiuto di HK, Roger e K7, ci sarebbe voluto molto tempo…

 

 

Quando la mia navetta uscì dall’iperspazio mi ritrovai nello spazio profondo, non avevo impostato una rotta calcolata alla perfezione.

Dal navicomputer scoprì che mi trovai molto vicino a molti buchi neri che erano pericolosamente vicini alla mia nave. 

Mentre cercavo di impostare una rotta per una base imperiale per riunirmi alla flotta, sentì una strana voce che mi chiamava. 

Non riesco a descriverla con perfezione. 

Era una sorte di richiamo surreale.

Veniva dallo spazio fuori dalla navetta. 

Una voce mi diceva che mi avrebbe aiutato a preparare la mia vendetta contro i ribelli. 

Me ne andai da quel luogo.

Ci tornai giorni dopo con una nave più grande e qualche assaltatore. 

Feci ispezionare quell’angolo di spazio in ogni suo metro cubo alla ricerca di cosa avrebbe potuto farmi sentire quella voce che mi prometteva grandezza. 

Gli assaltatori mi consegnarono solamente due spade laser. 

Le smontai e ci trovai dentro due cristalli: uno rosso e uno verde. Buttai i componenti delle spade laser e conservai i cristalli. 

Ogni tanto li osservavo e sentivo una voce provenire dal cristallo verde che mi dava consigli. In un primo momento mi sembravano ordini, ma col passare del tempo mi sembravano solamente dei consigli preziosi…consigli che dovevo seguire.

Non mi importava di scoprire l’origini di quei cristalli.

L’importante era solamente quello che mi promettevano: grandezza.

Per costruire la mia vendetta ci sarebbe voluto del tempo…molto tempo…

 

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Capitolo 28
*** Prologo.D: I Cavalieri di Ren ***


Quarta Parte:
L'ascesa del Primo Ordine:
La Fine del Viaggio

Prologo.D: I Cavalieri di Ren

 

Erano passati ventiquattro anni da quando quella feccia ribelle aveva distrutto la seconda Morte Nera a Endor.

In tutti questi anni, preparai la mia vendetta.

Con l’impero ormai allo stremo, mi ritirai nelle Regioni Ignote assieme alle più alte cariche imperiali.

Mentre il Senato della Nuova Repubblica si divideva in due schieramenti, l’impero costruiva nuove astronavi più grandi e metteva insieme un nuovo esercito per fronteggiare la Nuova Repubblica. Alla fine, una parte del Senato si staccò dalla Repubblica e venne a cercarci. Si unirono a noi e in quel giorno venne alla luce il Primo Ordine. 

Mentre si stava costruendo il nuovo assetto politico del Primo Ordine, venni addestrato in un’antica via da uno dei cristalli che avevo trovato molti anni prima. Capii che ero sensibile a quella che veniva chiamata Forza e imparai a padroneggiarla in segreto. 

Costruii anche una spada laser a lama singola, con la lama rossa cremisi; Il cristallo verde, invece, me lo portavo sempre in una delle tasche dei pantaloni della divisa. Sotto il consiglio della gentile voce che sentivo provenire dal cristallo, iniziai a progettare una nuova arma.

Era più potente delle due Morti Nere e molto più catastrofica. 

Per costruire quell’arma serviva convertire un intero pianeta in un’apocalittica super-arma.

Presentai il mio progetto agli alti ranghi del Primo Ordine e la presero in esame con attenzione. Decisero di avviare la ricerca di un pianeta nascosto in cui poterla costruire. Quando un anno fa trovarono quel pianeta, avviarono la costruzione dell’arma. Ci sarebbero voluti altri sei anni per ultimarne la costruzione e per usarla. Nel Primo Ordine, l’incarico del Leader Supremo venne affidato a Snoke. Quasi nessuno sapeva da dove provenisse, ma era un essere molto pericoloso.

Il nuovo Ordine dei Jedi e la Resistenza della Nuova Repubblica stavano cercando di scoprire che cosa stessimo tramando e ogni tanto si intromettevano nei nostri affari, distruggendo qualche nostra base o qualche nostro incrociatore. 

Il Leader Supremo Snoke decise che era giunto il tempo di fermare Skywalker e i suoi apprendisti. 

Snoke fondò quello che sarebbe stato un nuovo gruppo in opposizione ai Jedi: I Cavalieri di Ren. 

Furono scelti sette individui per farne parte. 

Tutti i cavalieri dovevano essere sensibili alla Forza e in grado di padroneggiare una spada laser. Fui scelto anche io per far parte dei Cavalieri.

Il nostro capo era Kylo Ren, quello che un tempo fu uno dei più promettenti allievi di Skywalker. Snoke era riuscito a corromperlo e a farlo rivoltare contro i suoi genitori contro suo zio. 

Quel giorno, Snoke ordinò a Kylo Ren e a noi di attaccare il tempio jedi di Skywalker e di sterminare i suoi apprendisti.

Ci preparammo. Eravamo tutti vestiti con degli abiti scuri, pesanti elmi metallici e delle spade rosse cremisi.

Era notte e diluviava quando decidemmo di attaccarli. Molti apprendisti non si resero conto di cosa li stesse attaccando e quando qualcuno se ne rese conto, ormai era troppo tardi. Quasi tutti i Jedi furono sterminati, tutti ad eccezione di uno: Luke Skywalker. 

Kylo Ren lo aveva fronteggiato in un duello a colpi di spada laser, ma il Jedi era riuscito miracolosamente a fuggire. Quando un trasporto del Primo Ordine venne a prenderci, il Generale Hux iniziò a deridere Kylo per il fallimento nell’uccidere Skywalker. Ren decise di mandarci in svariati pianeti alla ricerca del Jedi fuggiasco. Io fui mandato su Dromund Kaas, un remoto pianeta Sith quasi dimenticato da tutta la galassia. Il mio viaggio era appena cominciato…

 

 

-Osservazione: Ventiquattro anni in questo vecchio enclave Jedi per scrivere tutti questi file…pochi contatti con l’esterno, e anni buttati per questi datapad per un Jedi… padrone, secondo me hai perso tempo- sentenziò HK osservando Zurom che riordinava tutti i datapad che aveva elaborato in tutto quel tempo. 

Finalmente il suo lavoro di rielaborazione era finito ed era pronto a portare quei datapad a Luke Skywalker. 

-K7, Roger! Venite qui ad aiutarmi a portare sulla navetta questi datapad!-.

I due droidi arrivarono nella sala e li presero e camminarono davanti a Zurom e HK, dirigendosi verso l’uscita dell’enclave. Fuori il sole stava sorgendo.

La navetta era parcheggiata davanti all’ingresso principale. Col tempo, la ruggine stava iniziando a colorare la navetta, coprendo il grigio chiaro. 

Saliti sulla navetta, Zurom imposto la rotta per Hosnian. 

Non sapeva dove Luke aveva fondato il suo ordine Jedi quindi decise di recarsi verso la capitale della Nuova Repubblica per chiedere informazioni a Leia.

Decollarono lasciandosi Dantooine alle spalle e saltarono nell’iperspazio, ignari dell’attacco dei Cavalieri di Ren al nuovo Ordine Jedi…

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Capitolo 29
*** I.D: Tracce ***


I.D: Tracce 

 

HK e Roger erano rimasti sulla navetta mentre Zurom e K7 erano andati alla sede del Senato Galattico alla ricerca di Leia.

I due droidi erano nella cabina di pilotaggio: HK era intento ad aggiornare il collegamento della navetta con l’Holonet, mentre Roger fischiettava allegramente.

Dopo vari tentativi, HK riuscì a collegare la navetta alla rete galattica e attivò subito il proiettore olografico per accedere ai servizi.

-Da quanto tempo non ci colleghiamo con l’Holonet?- chiese Roger.

-Risposta: Ventiquattro anni-.

Appena HK finì di rispondere, l’Holonet si attivò mostrando un notiziario.

…continua la lotta in Senato tra i Centralisti e i Populisti. Mentre molti altri pianeti dei Centralisti continuano ad abbandonare la Nuova Repubblica unendosi al Primo Ordine, il Cancelliere Lanever Villecham continua a rassicurare i cittadini ribadendo che il Nuovo Ordine non costituisce una minaccia reale per la Nuova Repubblica…”.

-Villecham? Chi è?- chiese Roger.

-Risposta: Non ne ho idea. Mi sembra di non averlo visto nell’Alleanza Ribelle molti anni fa. Ero convinto che il Cancelliere fosse ancora Mon Mothma, ma evidentemente dopo qualche mandato ha deciso di ritirarsi-.

Il notiziario riprese a dare altre notizie:

…la Resistenza ha attaccato nuovamente la flotta del Primo Ordine. Il Leader Supremo Snoke minaccia la Repubblica dicendo che sono loro i mandanti di questi attacchi…”.

-Osservazione: E’ ovvio che ci sia la Repubblica dietro la Resistenza. Dopo la demilitarizzazione tutte le navi e tutte le risorse dell’ex-Alleanza Ribelle sono passate alla Resistenza. Di sicuro Organa avrà dato una mano alla Resistenza. Potrebbe anche guidarla in segreto-.

…Su…bzzz…bzzz…dove si trova il nuovo Ordie Jedi fondato da Luke Skywalker…bzzz…bzzz…”

-Osservazione: ci sono delle interferenze…è un peccato! Così non possiamo avere un quadro completo di tutto il contesto!-.

HK spense l’Holonet mentre in quell’istante Zurom tornò sulla navetta.

-Sorpesa: Ah, padrone! Sei già tornato! Domanda: Hai trovato quello che cerchi?-.

Zurom scosse la testa, mentre divenne scuro in viso:

-Il Tempio Jedi di Luke è stato attaccato dai Cavalieri di Ren. Ho incontrato Solo e Organa e mi hanno detto che Luke ha deciso di auto-esiliarsi e nessuno sa dove si trovi in questo momento-.

-Domanda: I Cavalieri di Ren, padrone? Chi sono?-.

-Leia mi ha detto che sono guidati da un certo Kylo Ren che a sua volta è sotto gli ordini di Snoke. Mi hanno detto che Kylo Ren era un’apprendista di Luke che è stato sedotto da Snoke e dalle sue idee per allearsi con il Primo Ordine. Lì ha fondato un gruppo di seguaci chiamati Cavalieri di Ren e hanno attaccato Luke e distrutto il suo Tempio-.

-Cosa faremo ora?- chiese Roger.

-Cerchiamo di scoprire di più sui Cavalieri di Ren-.

-Domanda: In che modo?- domandò HK.

-Su Telos il Primo Ordine sta reclutando cadetti…potrei farmi passare per cadetto e poi…-.

HK interruppe Zurom alzando una mano:

-Intromissione: No, padrone. Osservazione: Guardati, hai settant’anni! Non si è mai visto un cadetto così vecchio!-.

Zurom sorrise:

-In effetti non sono più così giovane-.

-Considerazione: Non sei per niente giovane, padrone. Proposta: troverò io un modo per introdurmi nel Primo Ordine su Telos…ma prima ho bisogno di un cambio di look-.

 

 

La superficie di Dromund Kaas era eternamente martoriata da temporali e scrosci di pioggia. Ma lì, in quel luogo, sarebbe iniziata la mia ricerca di Skywalker. Mi addentrai a Kaas City e mi diressi verso la Cittadella Imperiale. Quella un tempo era la sede di governo dell’Antico Impero Sith. Percepivo il lato oscuro fluire da ogni pietra, da ogni goccia d’acqua, da tutto.

Entrai in quelle oscure sale ormai dimenticate da secoli…o almeno così credevo fino a quando non vidi che all’interno c’erano dei pezzi di alcuni droidi risalenti alle Guerre dei Cloni. Droideka, superdroidi e normali droidi da battaglia. 

Alcuni erano in ottime condizioni, altri erano danneggiati e senza alcune parti. Presi il cristallo verde che trovai anni prima alle Fauci e lo tenni in mano, in attesa di una visione del passato.

Dopo qualche secondo vidi uno scorcio del passato di quel luogo: un Jedi stava riparando dei droidi assistito da tre droidi. 

Ero rimasto sorpreso da quella scoperta. 

Sapevo che molti Jedi erano scampati all’Ordine 66 ma non mi sarei aspettato che uno di loro avesse usato quel pianeta come rifugio.

Cosa ne era stato di quel Jedi? Era ancora vivo? Era sopravvissuto alla Guerra Civile Galattica? Dovevo indagare.

Tornai alla mia navetta e mi collegai con gli archivi imperiale per cercare qualche resoconto su battaglie tra impero e ribelli con l’uso di droidi da battaglia. Quando ero un ufficiale imperiale, ricordo di aver combattuto una battagli contro dei droidi su Endor poco prima che la costruzione della seconda Morte Nera iniziasse, ma volevo sapere se c’erano stati altri casi simili.

No, niente.

Quello era stato l’unico caso registrato.

Forse quel Jedi si era di nuovo nascosto, ma dove?

Presi il cristallo rosso dalla mia spada laser per avere una visione del futuro in grado di guidarmi e la ebbi: mi vidi camminare in un enclave jedi abbandonato. Riconobbi subito il luogo e il pianeta.

Ora sapevo dove recarmi.

Dantooine.

Quei due cristalli che avevo trovato alle Fauci stavano sempre più diventando una grande risorsa.

Non me ne sarei mai separato.

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Capitolo 30
*** II.D: Cavaliere e Generale ***


II.D: Cavaliere e Generale

 

Erano passati quasi cinquant’anni da quando Zurom si era recato per la prima volta su Telos con K7, quando le Guerre dei Cloni erano appena iniziate.

Sopra il pianeta l’immensa stazione Citadel continuava ad orbitare sopra la superfici del pianeta, ma quello che colpì più di sorpresa Zurom erano gli incrociatori del Primo Ordine che orbitavano nello spazio, come un avvertimento per tutte le astronavi che giungevano dall’iperspazio.

Al Primo Ordine piaceva mostrare la propria potenza militare mettendo in bella mostra i propri Star Destroyer proprio come faceva l’Impero.

Mentre la navetta atterrava in uno degli hangar della Stazione Citadel, Zurom andò nella stiva dove HK e Roger si erano rinchiusi per “cambiare il look” di HK e renderlo un droide che potesse passare meglio inosservato la sicurezza del Primo Ordine. Quando giunse nella stive, il telaio robotico di HK era completamente riverniciato di grigio chiaro, con tre strisce nere che partivo dalla sua spalla sinistra e arrivavano fino alla sua vita. Anche i fotorecettori di HK avevano cambiato colore, abbandonando il suo giallo per un celeste chiaro.

-Osservazione: Padrone, il mio nuovo aspetto mi renderebbe perfetto per le sfilate di alta moda dei mondi del nucleo. Non per vantarmi ma sto divinamente!-.

Roger rise:

-Ah ah ah ah! HK, ora non sembri più un pezzo di ferraglia fuori produzione da secoli, sembri un droide nuovo di zecca-.

Anche Zurom prese positivamente il nuovo aspetto di HK:

-Beh, mi sembri perfetto per infiltrarti-.

-Risposta: Lo sono, ora se permettete ho una missione da compiere-.

Detto ciò usci dalla navetta, lasciando Zurome e Roger a guardarlo uscire. 

Dopo una decina di minuti, Zurom decise di andare a girovagare per la stazione Citadel con Roger, lasciando a K7 il compito di sorvegliare la nave.

 

 

HK era giunto nell’ambasciata del Primo Ordine su Telos, dove un tempo sorgeva il complesso residenziale degli Ithoriani. A fare la guardia, all’ingresso, c’erano due stormtrooper, ma HK entrò senza che lo degnassero di particolare attenzione

“Osservazione: Fin qui sembra tutto molto facile, ora mi basta trovare un terminale”.

Nella stanza principale dell’ambasciata, alcuni ragazzi chiacchieravano tra di loro, mentre aspettavano che qualche ufficiale li analizzasse per vedere se erano in grado di entrare nella flotta.

Mentre HK vagaca tra i corridoi in cerca di un terminale informativo dove infiltrarsi un giovane ufficiale con dei capelli rossi e gli occhi azzurri lo fermò.

-Droide, qual è il tuo codice identificativo e la tua qualifica?-.

HK si fermò, cercando di formulare velocemente una menzogna credibile:

-Dichiarazione: HK-0047000, droide protocollare specializzato in comunicazioni tra le varie specie, al vostro servizio!-.

Il giovane lo squadrò per qualche secondo:

-Il Primo Ordine non si serve di droidi protocollari per relazionarsi con altre specie aliene, noi non tolleriamo gli alieni, proprio come non li tollerava l’Impero-.

HK rimase in silenzio, senza sapere cosa dire, immobile.

L’ufficiale rimase a osservarlo:

-Ti conviene tornare dagli Ithoriani al comando della FST e dire loro che non intendiamo ridare loro questo complesso-.

Mentre il giovane gli diceva quello, uno stormtrooper andò verso l’ufficiale, richiamando la sua attenzione:

-Generale Hux, abbiamo ricevuto una comunicazione da Kylo Ren. Chiede di parlare con lei-.

L’ufficiale sbuffò:

-Uff! Non riesco a capire come fa il Leader Supremo ad affidarsi a Ren. E’ uno sprovveduto e un inetto. Sono certo che uno di questi giorni deluderà il Primo Ordine-.

Detto questo, Hux si allontanò con lo stormtrooper, lasciando nuovamente HK libero di girovagare.

HK riuscì a trovare la sala della sicurezza, deserta.

Nei monitor, c’erano le registrazioni delle olo-camere, e lo attirò la registrazione proveniente dalla sala delle comunicazioni, dove il Generale Hux stava comunicando con quello che ipotizzò essere Kylo Ren.

-Non mi sorprende il fatto che Skywalker sia fuggito al tuo attacco, Ren. Il Leader Supremo avrebbe dovuto far attaccare il Tempio Jedi di Skywalker alle mie truppe, oppure bombardarlo con dei TIE-.

-Era mio compito attaccare Skywalker-.

-E hai fallito, come era prevedibile. Avremmo potuto usare la Starkiller per distruggere direttamente  Skywalker e il suo ordine. Avremmo dovuto solo attendere ancora qualche anno…-.

-No, non si poteva attendere. Skywalker avrebbe terminato l’addestramento di molti Jedi e in pochi anni sarebbero andati in giro per l’intera galassia. Non si poteva correre questo rischio-.

-Potevi corromperli e farli entrare nel tuo fanclub privato…-.

-I Cavalieri di Ren non devono essere oggetto di battutine!-.

-Ti stai innervosendo, Ren? Bene! Le emozioni come la rabbia e la collera non sono una sorta di nutrimento per quelli come te? Forse facendoti innervosire ti renderò più produttivo-.

-Sto per raggiungere il limite, Hux-.

-Mi stai minacciando, Ren? Non mi puoi toccare. Io sono una risorsa fondamentale per il Primo Ordine. Vai a sfogarti. Spacca qualcosa con la tua spada laser e poi vai a cercare Skywalker-.

-So cosa devo fare! Non prendo ordini da te!-.

Kylo Ren chiuse la comunicazione e Hux rimase solo nella sala:

-Idiota-.

HK uscì dalla sala. Non aveva trovato le informazione che cercava, doveva continuare a cercare.

Quando uscì dalla stanza, vide Hux uscire dalla sala delle comunicazioni e dirigersi verso di lui. HK, decise di cambiare direzione e prese un corridoi verso destra, ma si trovò in uno sgabuzzino. Si girò e si ritrovò faccia a faccia con Hux:

-Mi sembra che tu non sia un droide mandato dagli Ithoriani-.

HK provò a dire qualcosa:

-Osservazione: Mi sono perso, Generale-.

Hux attivò il comlink che portava al porso:

-Capitano Phasma, qui il Generale Hux. Venite nel corridoio J8 e prendete in custodia un droide. Portatelo sulla mia navetta, verrà con me sulla Base Starkiller per essere analizzato e riprogrammato-.

 

 

Giunsi nell’enclave jedi abbandonato su Dantooine. 

Non mi sembrava molto abbandonato. DI sicuro qualcuno ci aveva vissuto per molto tempo, ma non c’era anima viva dell’occupante abusivo.

Trovai file e file di datapad su antichi archivi Jedi. Sarebbero stati utili al Primo Ordine.

Entrai in una sala circolare con un proiettore olografico e in quel posto il cristallo verde mi mostrò squarci del passato: cavalieri jedi che parlavano tra di loro riguardo un esilio, vidi un duello tra un sith e un jedi e poi l’assassinio del sith da parte di quelli che erano i soldati clone della Vecchia Repubblica.

Mi sedetti a gambe incrociate nel pavimento. Non mi sarei mosso da quel luogo. Prima o poi il Jedi che stavo cercando sarebbe tornato nella sua “casa”. 

Avrebbe trovato una bella sorpresa al suo ritorno.

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Capitolo 31
*** III.D: Incompleta ***


III.D: Incompleta

 

-Generale Hux, bentornato sulla Base Starkiller! Vi aspettavamo un po’ prima.-. 

Un semplice ufficiale salutò in quel modo Hux, Phasma e HK mentre scendevano da una navetta del Primo Ordine all’interno di uno dei tanti hangar di quella base.

-Lo so. Abbiamo avuto dei piccoli contrattempi e una spia- rispose Hux indicando con un cenno il droide.

-Chiarimento: Non sono una spia, sono solo un droide…-

-Un droide protocollare. Certo. Al servizio della Resistenza!-.

Il tenente chiamò alcuni assaltatori che presero il droide sotto custodia e poi si rivolse al generale:

-Cose ne facciamo di lui, Generale? Lo disintegriamo o lo riprogrammiamo?-.

-Riprogrammatelo. Mi sembra un droide fuori produzione da molto tempo, ma credo che potremmo usarlo per servire il Primo Ordine. Dopo che gli avrete cancellato la memoria e lo avrete riprogrammato, portatemelo nella sala delle comunicazioni. Vedrò di trovargli subito un nuovo impiego-.

-Agli ordini-.

Gli assaltatori presero HK per le braccia robotiche e lo trascinarono per i corridoi della struttura. HK continuava a pensare a come sarebbe potuto fuggire. Aveva alcune armi nascoste in certe parti del suo telaio, ma non poteva prenderle ed usarle visto che gli assaltatori lo tenevano fermo. Avrebbe potuto usarle su Telos, ma dopo che sentì Hux ordinare di portarlo sulla sua navetta diretta su una base del Primo Ordine, aveva deciso di non sfuggirsi l’occasione di cercare negli archivi di una base del Primo Ordine informazioni sui Cavalieri di Ren. 

I due assaltatori lo portarono in una stanza piena di droidi disattivati, con un uomo di circa 40 anni intento ad assemblare e smontare droidi. Uno degli assaltatori spinse HK all’interno della stanza, ordinò all’uomo di riprogrammare il droide e gli assaltatori se ne andarono, lasciando il tecnico con HK.

L’uomo sbuffò:

-Un altro inutile droide da riprogrammare-. Detto ciò, su girò cercando alcuni strumenti nei contenitori disposti lungo il perimetro della stanza. HK attese che l’uomo fosse girato di spalle ed estrasse una piccola pistola da un inserto nascosto nel suo telaio metallico e colpì l’uomo con un colpo del calcio della pistola in testa, lasciandolo svenuto sul pavimento. HK cercò un terminale nella stanza con cui si collegò per scaricare una mappa della struttura nella sua memoria. Cercò di accedere anche agli archivi principali della base, ma si poteva accedere solo da alcune stanze. 

HK rimase fermo per decidere cosa fare. Sarebbe tornato da Hux facendo finta si essere stato riprogrammato. Si sarebbe fatto dare un incarico da Hux e poi sarebbe fuggito dalla base. Si, il suo piano poteva funzionare. 

Uscì dalla stanza e si diresse verso la stanza delle comunicazioni della base e si ritrovò in un’immensa stanza vuota, all’estremità della stanza vi erano degli scalini con un olo-proiettore che stava proiettandola un’ologramma altissimo di un uomo con un volto sfigurato. Hux, stava parlando con la figura, non accorgendosi dell’ingresso del droide nella sala, viste le dimensioni estese della sala. 

-…Ren continuerà la ricerca di Skywalker. Deve trovarlo a qualunque costo. Uno dei cavalieri ha trovato in un pianeta un indizio su dove si potrebbe nascondersi Skywalker. Si sta dirigendo in un luogo sperduto, dove si trova il primo tempio dei Jedi. Negli archivi dell’impero potrebbe esserci la mappa  che ci potrebbe portare a lui-.

-Leader Supremo, siete sicuro di potervi fidare di Kylo Ren? Si è lasciato sfuggire Skywalker sotto il proprio naso. Se non riuscisse a catturare il jedi si rischierebbe di…-.

-Generale, lasci Ren ai suoi compiti. Lei cerchi di trovare la mappa negli archivi imperiali e continui al supervisione della costruzione dell’arma. Appena sarà pronta lanceremo un forte segnale verso la Nuova Repubblica-.

-Come desidera, Leader Supremo. Se avrò delle novità da comunicarle, la contatterò subito-.

L’enorme ologramma scomparve. Hux si girò e si diresse verso l’uscita incontrando con lo sguardo HK.

-Vieni con me-.

Il Generale usci dalla sala seguito dal droide. Dopo aver attraversato alcuni corridoi si ritrovarono nella sala di controllo della base e Hux indicando una postazione con diverse console e terminali diede alcuni ordini ad HK:

-Cerca negli archivi imperiali una mappa della galassia con tutte le posizioni di tutti i templi jedi della galassia. Cerca di localizzare il più antico-.

HK annuì con la testa e si mise al lavoro con i terminali. Si collegò e scaricò nella sua memoria tutte le informazioni sui Cavalieri di Ren e su Kylo Ren. Fatto ciò cercò la mappa ordinatagli da Hux. La scaricò in un piccolo proiettore olografico e andò a consegnarla ad Hux che si era allontanato da lui, guardando il panorama del pianeta su cui si trovavano da una finestra. Era un pianeta innevato. 

HK andò da Hux:

-Ecco la mappa che mi ha richiesto, Generale-.

Hux prese il proiettore e lo attivò.

Una mappa della galassia venne proiettata e lo sguardo di Hux si mise a guardarla con attenzione ma rimase sorpreso.

-Questa mappa è incompleta. Manca un pezzo-.

HK osservò con più attenzione la mappa e vide che mancava una porzione rettangolare dalla mappa.

-Chiarimento: Ho scaricato tutto il possibile dagli archivi dell’Impero. Se manca un pezzo vuol dire che qualcuno l’ha cancellato-.

Hux rimase pensieroso.

-Puoi andare. Se avrò bisogno di te, ti contatterò-.

HK annuì con la testa e si diresse verso l’hangar. Salì su una navetta e dando informazioni false decollò, recandosi verso Telos per tornare da Zurom, Roger e K7. HK sperò di trovarli ancora su Telos, d’altronde non si era fatto sentire per molto tempo.

 

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Capitolo 32
*** IV.D: Lo Scontro ***


IV.D: Lo Scontro

 

Ormai ero su Dantooine da parecchio tempo e del Jedi che stavo seguendo non se ne vedeva alcuna traccia. Il mio comlink squillò e accettai la trasmissione olografica. Quando la comunicazione partì, la figura azzurra di Kylo Ren venne proiettata davanti ai miei occhi.

-Dove sei?- mi chiese Ren.

-Sono su Dantooine, sto seguendo le tracce di un Jedi-.

-Non ci sono più Jedi. L’ultimo Jedi è Skywalker ed è lui il nostro obiettivo. Tutto il resto è secondario-.

-Sono sicuro che colei che sto braccando sia importante. Lo sento collegato con Skywalker, in qualche modo-.

-Ti do ancora qualche giorno per proseguire questa tua ricerca, ma ricordati che la nostra priorità è Skywalker e che tu sei sotto il mio comando. Il fatto di aver imparato ad usare la Forza da solo e di aver progettato la base Starkiller non ti rendono un eletto. Sei sempre sotto al mio comando-.

La rabbia stava iniziando a ribollirmi nelle vene.

-Ho capito, Ben Solo-.

-Quel nome non rappresenta più niente per me! Non provare più a chiamarmi così! Ren chiudo-.

Sorrisi. Ero riuscito a colpirlo. Ora dovevo solo continuare ad attendete quel Jedi.

 

 

HK riuscì a tornare a Telos e rimase sorpreso di trovare ancora la navetta di Zurom ancorata all’Hangar. Quando entrò nella nave e si diresse nella cabina rimase piacevolmente sorpreso dal fatto che i suoi compagni di viaggio lo avessero atteso per così tanto tempo.

-Finalmente, HK! Hai trovato qualcosa di utile?- chiese Zurom.

-Risposta: Sì, ma non crederai mai a dove sono stato-.

-Cos’hai trovato?-.

-Qualche file sui Cavalieri di Ren e sul loro capo, Kylo Ren. Ho scoperto che il Primo Ordine sta dando la caccia a Luke e pensano che sia diretto verso il primo tempio dei Jedi-.

-Il primo? Si trova in un pianeta remoto di cui nessuno si ricorda più il nome, neanche in tutti i file che abbiamo catalogato in tutti questi anni su Dantooine ce n’è traccia. Non so come abbia fatto Luke a trovarlo. Fatto sta che se si trova su quel pianeta, è al sicuro dal Primo Ordine, non riusciranno mai a trovarlo…neanche noi-.

-Domanda: Quindi cosa faremo ora?-.

-Dobbiamo combattere contro questi “Cavalieri”. Fammi vedere cosa hai trovato-.

HK si collegò ad una console della cabina e trasferì i dati che aveva trafugato nella loro nave. Aprì il file e lo mostrò a Zurom.

-Allora…i Cavalieri di Ren sono sette…il loro leader è Kylo Ren e rispondono direttamente al Leader Supremo Snoke…hanno delle armature particolari caratterizzate dal colore nero…originariamente erano adorati del lato oscuro guidati da un ex-ufficiale imperiale…non c’è nulla che ci possa aiutare. Torniamo su Dantooine e lì decideremo cosa fare-.

K7 emise qualche beep di gioia e preparò la nave al decollo, mentre Zurom continuò l’analisi dei file portati da HK, mentre quest’ultimo andò a cercare Roger per raccontargli la sua avventura.

 

 

Arrivati su Dantooine, Zurom si rese subito conto che c’era qualcosa che non andava bene. Nel cortile c’era un caccia del Primo Ordine. Zurom prese la spada laser dalla lama verde legata alla sua cintura e l’accese. HK e Roger imbracciarono le loro armi pronti a combattere, mentre K7 li seguiva da lontano. 

 

Avevo sentito una presenza arrivare. Forse il Jedi che stavo cacciando era finalmente arrivato. Mi alzai e mi diressi verso l’ingresso, ed accesi la mia spada laser a croce. La lama rosso cremisi, ottenuta grazie ad uno dei cristalli che avevo trovato anni addietro illuminava il corridoio in maniera spettrale. Presi l’altro cristallo verde e lo strinsi in mano. Quello mi dava sempre della carica quando dovevo combattere, oltre a darmi delle visioni.

 

Zurom e i droidi entrarono e videro un uomo ricoperto da un’armatura nera e con una spada laser rossa a croce dirigersi verso di loro. Zurom fermò i droidi:

-State indietro, me la sbrigo da solo con questa feccia Sith-. 

I droidi smisero di seguirlo, ma puntarono le armi contro l’oscura figura. Zurom si incammino verso di lui, pronto ad iniziare a combattere contro di lui, ma rimase bloccato quando vide che nella mano sinistra dell’uomo c’era un cristallo verde. Non era un cristallo qualunque…era il cristallo che Zurom aveva trovato su Dxun. Il cavaliere si rese conto della distrazione di Zurom e lo sollevo con la forza iniziando a strangolarlo lentamente. Zurom rimase senza fiato, i suoi anni stavano iniziando a farsi sentire sui suoi riflessi e non riuscì a difendersi. La sua  spada laser cadde al suolo, spegnendosi.

-Dove si trova Skywalker?- chiese il cavaliere.

Zurom scosse la testa facendo intendere che non ne avesse idea.

Roger sparò un colpo diretto verso la testa del cavaliere, ma quest’ultimo lo deviò con un movimento della spada laser e lo rimandò al mittente, colpendo Roger in testa, facendolo cadere a terra disattivato. HK e K7 si precipitarono a controllare i danni del loro amico droide, ma ormai, Roger era danneggiato e disattivato e non si poteva riparare.

 

Quel droide voleva veramente colpirmi con un colpo da blaster? Tsk, illuso. Mentre continuai a guardare quell’anziano Jedi ebbi una visione. Lo vidi, molto più giovane recarsi alle Fauci e gettare dalla navetta due cristalli, proprio quelli che avevo trovato io. Sorrisi.

-Devo ringraziarti. Senza le tue azioni non avrei mai trovato questi cristalli. Mi hanno reso potente-.

 

HK stava osservando la scena, non poteva credere che Roger fosse morto. Poi sentì il cavaliere ringraziare Zurom per i cristalli e HK capì che quel cavaliere aveva trovato i cristalli che aveva suggerito di buttare nelle Fauci. HK si diede dello stupido, avrebbero dovuto disfarsene in qualche altro modo, ma come? All’improvviso HK si ricordò che molti secoli fa, su Korriban aveva letto un pezzo di un diario di Naga Shadow, che diceva che alcuni cristalli erano collegati con la forza e che i cristalli potevano uccidere o intrappolare lo spirito di chi provava a distruggerli. HK sperò fortemente che quei cristalli avessero quelle caratteristiche.

 

-Osservazione: vedo che non hai ancora scoperto il potere segreto di quei cristalli!-. L’altro droide stava parlando con me. Cosa intendeva?

-Cosa stai blaterando, droide?-.

-Considerazione: Per conquistare il vero potere devi distruggere i cristalli-.

Feci sbattere l’anziano Jedi contro il muro facendolo svenire e poggiai il cristallo per terra, pronto a colpirlo con un fendente della spada laser. Avrei fatto qualunque cosa pur di conquistare il potere dei cristalli. colpì il cristallo mentre il droide disse:

-Menzogna: Noi non li abbiamo distrutti perché non eravamo capaci di prendere il loro potere-.

Cosa? Menzogna? Ma ormai avevo colpito il cristallo con la spada.

 

Appena il cavaliere colpì il cristallo con la spada venne risucchiato dentro il cristallo, lasciando la sua armatura vuota cadere a terra con un tonfo. La sua spada laser si spense, mentre il cristallo verde brillò di luce proprio per un secondo, per poi diventare un cristallo rosso. HK andò a svegliare Zurom.

-Cos’è successo?- chiese.

-Il cavaliere ha provato a distruggere il cristallo ed è stato risucchiato all’interno di esso. Ora il cristallo verde è rosso e l’altro è dentro la sua spada laser-.

Zurom raccolse il cristallo e poi prese anche quello dentro la spada del cavaliere. Avrebbe dovuto liberarsene per sempre. Quei cristalli erano troppo pericolosi, erano riusciti a corrompere sia lui che il cavaliere. 

Zurom andò verso Roger. Il colpo alla testa che aveva ricevuto lo rendere irreparabile.

HK si avvicinò a Zurom e a K7 che osservavano Roger disteso sul pavimento:

-Osservazione: E’ stato più coraggioso di me. Quando ha visto che tu eri in pericolo ha subito provato a difenderti. Io lo prendevo in giro per il fatto che lui non sapesse niente di cosa fossero le battaglie, ma alla fine è lui che ha dimostrato cosa vuol dire aiutare un compagno in battaglia-.

Zurom annuì:

-Ora è un tutt’uno con la Forza-.

-Osservazione: Ma è un droide-.

-Non fa alcuna differenza. Finchè lo ricorderemo, non morirà mai-.

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Capitolo 33
*** Epilogo.D: La Fine dell'Esilio ***


Epilogo.D: La Fine dell’Esilio

 

Erano passati quasi sette anni da quando Zurom si era scontrato con uno dei cavalieri di Ren. 

In quegli anni aveva cercato un nascondiglio per i due cristalli, e finalmente l’aveva trovato. Si trovava  su Korriban e si stava dirigendo verso una delle tombe della Valle Oscura, proprio in quella dove aveva trovato i cristalli. Camminando, Zurom pensò a tutte le sue avventure: l’esilio dall’Ordine per essersi recato sul quel pianeta, l’incontro con K7 e la battaglia su Telos, la guerra combattuta sotto gli ordini di Tarkin fianco a fianco con Mike, Seb, John ed Eddy, l’incontro con HK e Roger, la camminata nel Tempio Jedi su Coruscant dopo l’emanazione dell’Ordine 66 e l’incontro con Yoda e Obi-Wan che gli dicevano che lui non era più un Esule ma un Jedi, la sua vendetta contro l’impero con il suo esercito di droidi, la sua entrata nell’Alleanza Ribelle e le battaglie di Hoth ed Endor e la sua battaglia con uno dei Cavalieri di Ren. Ne aveva passate di avventure. 

Giunse nella tomba ed entrò.

Arrivò proprio nel punto in cui trovò il cristallo molti decenni prima e fece cadere dalle sue mani i due cristalli rossi facendoli cadere con un tonfo sordo sul pavimento. Mentre cadevano, i cristalli gli regalarono un’ultima visione del passato: il Maestro Yoda che visitava quel tempio in cerca di risposte, come aveva fatto lui, con la scoperta di cosa succedeva a chi provava a distruggere quei particolari cristalli. Zurom sorrise. A lui non era venuto in mento di controllare nel terminale Sith come aveva fatto Yoda. Lui era solo un giovane Jedi arrogante che pensava di trovare tutte le risposte e tutta la conoscenza. Ora, invece, aveva capito che non si possono avere le risposte a tutte le domande e che certe cose è meglio non cercarle. Era diventato più saggio, ma ce ne aveva messo di tempo per diventarlo.

Uscì da quel luogo per dirigersi verso la navetta. 

Pensò che in quel luogo il suo esilio era iniziato e ora, forse, il suo esilio era finalmente terminato. Anche se Obi-Wan e Yoda l’avevano reintegrato nell’ordine, Zurom si sentiva sempre un esule. Ora che si era liberato di cosa aveva causato il suo esilio si sentiva finalmente libero.

L’ultima volta che si era sentito veramente libero era stato circa cinquantadue anni fa, prima dello scoppio delle Guerre dei Cloni. 

Tornò alla nave a HK e K7 lo raggiunsero.

-Domanda: Hai fatto quello che dovevi?-.

Zurom annuì:

-Sì, il mio esilio è finito-.

 

Sul ponte della Finalizer, il Generale Hux osservò le scie dell’iperspazio scemare, lasciando libera la vista del pianeta in cui la sua nave il suo equipaggio erano finalmente arrivati: Jakku.

Finalmente avevano trovato l’ubicazione del pezzo della mappa di Skywalker mancante.

Hux vide le navi da trasporto delle truppe fare rotta verso il pianeta, seguite in lontananza dalla nave che scortava Kylo Ren. In sette anni non era ancora riuscito a liberarsi di Kylo Ren e dei suoi cavalieri. Solo uno di loro era scomparso, ma prontamente sostituito. In quel momento ad Hux tornò in mente il droide che l’aveva aiutato a recuperare la maggior parte della mappa per trovare Skywalker dagli archivi dell’Impero. Mentalmente lo ringraziò per il suo lavoro, ma un dubbio lampante colpì la sua mente: dov’era finito quel droide?






Note dell'Autore: Questa che avete appena concluso di leggere è la prima fanfiction che ho scritto e pubblicato su EFP. Ringrazio tutti quelli che hanno letto la storia, e chi ha avuto la pazienza di attendere ogni volta un nuovo capitolo. Grazie a tutti gli "esuli" che hanno accompagnato Zurom e i suoi compagni nel suo lungo esilio in quella galassia lontata lontana.

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