The Librarian: gli Eredi della Biblioteca

di amilcara95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: L' inizio di una meravigliosa avventura che li cambierà per sempre ***
Capitolo 2: *** Benvenuti in Biblioteca, signori Noone ***
Capitolo 3: *** Siamo molto attenti sulla scelta dei Bibliotecari... ***
Capitolo 4: *** Non so cosa significhi avere un padre... ***
Capitolo 5: *** Rimarresti sorpreso nel sapere quante cose si imparano con questo lavoro ***



Capitolo 1
*** Prologo: L' inizio di una meravigliosa avventura che li cambierà per sempre ***


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Prologo
 
L' inizio di una meravigliosa avventura che li cambierà per sempre
 
Erano passati ben venticinque anni da quando Flynn Carsen era diventato il Bibliotecario, l' ex eterno studente aveva stabilito una sorta di record: infatti nessun Bibliotecario mortale era durato così tanto tempo, per gli immortali era tutto un altro paio di maniche ma non é questo il momento di approfondire.
Certo, le cose non erano state per niente facili e, dopo che la magia era tornata nel mondo quindici anni prima, era stato aiutato nelle missioni più semplici da altri Bibliotecari; era comunque stato un tempo sufficiente perché il Newyorkese diventasse il nuovo Capo Bibliotecario, aiutato dagli immancabili Judson, Charlene e Jenkins.
Appena era diventato ufficialmente il capo Flynn aveva deciso di perfezionare il sistema dell' addestramento dei Bibliotecari, iniziato con Jacob Stone, Cassandra Cillian ed Ezekiel Jones: ora in Biblioteca c' era molto più personale e i Bibliotecari venivano selezionati ed affidati a missioni diverse in base alle loro competenze ed esperienze, ovviamente erano aumentati anche i Guardiani: i sopracitati Bibliotecari si occupavano di addestrare le nuove reclute nel loro campo di competenza, Eve Baird addestrava i Guardiani e Flynn assieme ai suoi mentori coordinava il tutto, il Newyorkese aveva anche deciso di addestrare eventuali polymathes, come lui, e tutti quelli che si sarebbero dimostrati degni e capaci di usare la magia.
La chiamata delle potenziali reclute era affidata alla Biblioteca stessa o meglio, alla magia che permeava il luogo da millenni: ai candidati sarebbe arrivata una lettera di convocazione per il colloquio a New York come da tradizione; chi avesse superato i severissimi standard di Charlene sarebbe poi andato in Oregon, dove era ancorata la Biblioteca.
Uno dei nuovi potenziali Bibliotecari, destinato a grandi cose, era Alastair Noone: un ventiquattrenne alto e slanciato, con capelli castano scuro e occhi azzurri che alle volte assumevano sfumature verdi, un fascino da ragazzo brillante e impacciato e, per concludere il quadro, era considerato bello ed estremamente intelligente: questo contribuiva ad accrescere il fascino che suscitava nella popolazione femminile.
Alastair però aveva sin da bambino un unico obiettivo: incontrare il padre che non aveva mai conosciuto a causa di forze maggiori; per questo, aiutato dalla sua memoria fotografica e dall' altissimo quoziente intellettivo, ironicamente ereditati proprio dal padre secondo quanto gli diceva spesso sua madre, aveva dedicato la sua vita allo studio: sperava infatti di essere chiamato dalla Biblioteca appena aveva saputo che il sistema di reclutamento era cambiato, glielo aveva comunicato una vecchia amica dei genitori tredici anni prima.
Il giorno in cui gli era arrivata la lettera di convocazione aveva percepito che il suo destino stava per compiersi, aveva salutato sua madre e stava per salutare anche sua sorella quando questa gli aveva detto con il suo solito sorrisetto ironico:" Al, non ti libererai di me così facilmente; siamo assieme da ventiquattro anni, credi che ti lascerei andare via così per andare a fare il lavoro più pericoloso del mondo? Mentre tu ti preparavi ad essere Bibliotecario io mi sono fatta allenare da mamma per essere una Guardiana."
Quella che aveva appena parlato era la sorella gemella di Alastair: Alexandra; essendo gemelli eterozigoti i due ragazzi si assomigliavano, ma fino ad un certo punto: la ragazza era anch' essa molto carina ma a differenza di Alastair, che era un misto dei genitori, lei era la copia sputata della madre, sia fisicamente che caratterialmente, l' unica cosa ereditata dal padre erano gli occhi marroni.
Il ragazzo guardò sorpreso la madre che tranquillamente rispose al figlio:" Credevi che ti avrei lasciato partire da solo? Al, ti voglio bene lo sai, ma devi anche capire che tu sei principalmente un Carsen e questo non è sufficiente per mantenere la copertura, non dove stai per andare."
" E se vogliamo dirla tutta anche io sono curiosa di conoscere papà, chi ti da l' esclusiva?" aggiunse Alexandra.
Alastair non poté che sorridere, sapeva che anche la sorella aveva il suo stesso diritto così annuì solo, pronto ad andare ad incontrare suo padre, il più grande Bibliotecario dei tempi moderni: Flynn Carsen; era certo di potercela fare, essere anche figlio di Nicole Noone voleva pur dire qualcosa!
 
Note dell' autrice:
Premetto che mi sto lanciando in una follia: ho già una storia in corso che va a rilento e un' altra long è un suicidio... e cosa più importante sto scrivendo una sorta di sequel della mia trilogia di film preferita, il che è un onere non indifferente per me.
Questa è un' idea che avevo in mente da molto prima che uscisse la serie TV, mi ha infatti fatto piacere aver intuito anni fa alcune cose che sono state confermate( una su tutte aver capito che la Confraternita del Serpente aveva un capo immortale e che Wilde era un fantoccio).
Non ho però deciso di scrivere queste note per questo, il loro scopo é avvisare che non so quanto seguirò il Canon della serie nonostante io sappia quasi tutto sulla saga. La ragione é semplice: come si sarà intuito dal prologo shippo la Flynn/Nicole perché a mio avviso Eve è una sostituta di Nicole, non me ne vogliano i fan della Eve/Flynn; per questa ragione interpreterò tutte le lacune lasciate dai film e dal salto temporale di otto anni ttra il terzo film e la serie a modo mio.
Ora passo a trattare questioni più pratiche: per Alastair mi sono ispirata a Grant Gustin quindi se vi dovete immaginare un volto per il protagonista pensate a lui in versione Barry Allen, inoltre il nome Alastair si legge come è scritto anche se in alcuni casi i miei personaggi lo pronunceranno ( correttamente ) Alaster; questo particolare non è trascurabile ed avrà importanza in futuro quindi lo farò notare; per Alexandra immaginatevi una Sonya Walager più giovane di quella che si vede nel primo film.
Credo di aver detto tutto e, dopo delle note lunghe come il prologo, non mi resta che sperare che qualcuno legga e segua la mia storia.
Devo poi ringraziare Dirce per aver avermi corretto il capitolo ed avermi incoraggiata nel mio progetto.
Amilcara95

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Capitolo 2
*** Benvenuti in Biblioteca, signori Noone ***


Capitolo 1

Benvenuti in Biblioteca, signori Noone

 

Alastair e Alexandra durante il tragitto in metropolitana erano rimasti silenziosi, non sentivano il bisogno di parlare perché sapevano esattamente cosa passava nella testa dell' altro, ad essere onesti non serviva essere gemelli: entrambi erano ansiosi e agitati perché avevano paura di fallire e non essere accettati, non tanto da Charlene, che conoscevano da tutta la vita, ma dagli altri in Biblioteca e soprattutto da Flynn.

I ragazzi non sapevano quale fosse la situazione sentimentale del padre perché Charlene si era sempre rifiutata di parlarne; pensando alla burbera contabile della Biblioteca Alexandra non poté che sorridere: fin da quando erano piccoli la donna era sempre venuta a trovarli, accertandosi anche che Nicole stesse bene ed assumendo per loro il ruolo di nonna paterna visto che per ovvie ragioni non avevano conosciuto Margie Carsen.

Fu Alastair a rompere il silenzio, chiedendo alla sorella con un livello di paranoia oltre il consentito:" Secondo te come mi devo comportare con Charlene? Non la vedo da dieci anni! E se poi ci saranno altri candidati? Alla sua classica domanda "Cosa le fa pensare di essere il Bibliotecario ?" non so assolutamente cosa rispondere se qualcuno fosse lì a sentire! La nostra identità deve rimanere segreta!"

La ragazza per tutto il monologo del fratello aveva alzato gli occhi al cielo e mormorato mezzi insulti, alla fine aveva sbuffato infastidita e si era limitata a dirgli:" Sta tranquillo, andrà tutto bene."

" La fai facile tu, Charlene ti riconoscerà immediatamente e così tu andrai in Biblioteca mentre io rimarrò qui a New York!"

" Alastair Flynn Noone" iniziò a dire la ragazza con un tono che non ammetteva repliche " adesso smettila con queste paranoie, mi sta venendo mal di testa! Ti ricordo che per parte di madre apparteniamo a una famiglia di Guardiani mentre da parte di padre, per il poco che sappiamo, ti posso dire che siamo figli del più grande Bibliotecario di sempre. Detto questo basta paranoie, non ti si addicono; torna ad essere il solito nerd che sa tutto di tutto, ti preferisco in quel modo anche se stento a crederlo."

Alastair non poté che sorridere grato alla sorella e dire:" Grazie, ne avevo bisogno, credo che questo sia il mio lato Carsen che viene fuori all' improvviso."

" Ora capisci perché ti servo? Da solo ti faresti scoprire in mezzo minuto e addio piano di avvicinamento."

"Sorella così mi ferisci! Dovresti avere più fiducia in me!"

Alexandra scoppiò a ridere e rispose:" Se lo dici tu... Ora non perderti nel tuo iperuranio personale, é la nostra fermata."

Gli ultimi minuti di camminata furono piacevoli e tranquilli, i due ragazzi chiacchierarono del più e del meno soprattutto per tenere a freno il nervosismo; una volta giunti in biblioteca iniziarono immediatamente a cercare un qualche segno di altri candidati ma non videro nessuno, voleva forse dire che erano in ritardo? Oppure erano gli unici ad aver ricevuto la lettera quel giorno?

Decisero di non perdere tempo, sapevano cosa pensava Charlene riguardo i ritardi, e quindi andarono a cercare direttamente la donna nel suo ufficio; lo trovarono senza difficoltà ma rimasero esitanti davanti a quella porta chiusa per qualche istante.

La loro situazione di stasi venne interrotta quando un uomo, che non aveva più di trent'anni a quanto sembrava, uscì furioso a passo di carica esclamando:" Quella donna é pazza, una totale psicopatica! Voi due andatevene adesso finché siete in tempo!"

Appena ebbe finito di parlare si sentì distintamente gridare " Il prossimo!"

Era una voce femminile, sicuramente di Charlene, glaciale al punto che ad Alastair vennero i brividi lungo la spina dorsale, il ragazzo non la ricordava così acida e soprattutto spaventosa; stava per fare un passo indietro quando si sentì addosso lo sguardo che non ammetteva repliche di sua sorella quindi si fece forza ed entrò.

Il ragazzo si ritrovò in una sala immensa e luminosissima quasi totalmente spoglia, ad eccezione di una sedia in cui si sedette quasi subito e di una scrivania dall' aria antica a cui era seduta Charlene: anche se non la vedeva da più di dieci anni la donna era rimasta identica a come la ricordava; a quel punto Alastair ebbe l' impulso di correre da lei ed abbracciarla ma si trattenne, voleva arrivare ai quaranta.

Charlene dal canto suo guardò il ragazzo senza lasciar trapelare la sua curiosità: gli sembrava di conoscerlo ma non ne era sicura, gli ricordava poi Flynn sia nell' aspetto che nel modo di fare; le venne il dubbio che quello fosse Alastair, non  ne era sicura dato che non lo vedeva da prima che partisse per l' università; a ben guardarlo era sicuramente lui, ne era sicura, questo significava che anche Alexandra era nei paraggi.

La donna allora decise di volersi divertire così disse con il tono più cattivo che le riuscì:" Mi dia la lettera che le é arrivata, devo capire che colloquio devo farle. E si sbrighi, il tempo é denaro!"

Alastair obbedì senza esitare, non voleva dimostrarsi terrorizzato, quando tornò a sedere si sentì rivolgere la domanda da lui più temuta

" Cosa le fa pensare di poter essere il Bibliotecario?"

" Ho letto moltissimi libri..."

Sentendo quella risposta Charlene ebbe un déjà vu risalente a venticinque anni prima, sapeva esattamente come sarebbe andata a finire anche questa volta perciò decise di tastare immediatamente le intenzioni di Alastair; a valutarlo come Bibliotecario avrebbe pensato Flynn.

La donna disse fredda:" Non faccia lo spiritoso, con me non attacca. Mi dica qualcosa che la qualifichi come Bibliotecario e non come semplice libraio."

Il ragazzo ci rifletté per un istante, decise poi di seguire quello che gli suggeriva l' istinto così disse:" É da tutta la vita che mi preparo per essere scelto: ho più di venti lauree e parlo qualsiasi lingua conosciuta; va anche aggiunto che ce l' ho nel sangue: mio padre é un Bibliotecario."

" Bene, mi dica allora chi é suo padre."

"Flynn Carsen, dovresti conoscerlo Charlene. Tu stessa gli hai fatto il colloquio."

A quel punto Alastair si aprì in un sorriso quando vide che la donna si era addolcita, era tutto finito adesso; Charlene andò ad abbracciare il ragazzo per poi esclamare:" Guarda come sei cresciuto! Per un momento non ti avevo riconosciuto; dato che sei qui immagino tu abbia raggiunto il tuo obiettivo, sono fiera di te. Adesso però inizia la parte più difficile... Sappi che io, Judson e tua sorella saremo sempre al tuo fianco. Alex smettila di origliare ed entra, lo so che sei sola li fuori."

La ragazza fece come le era stato detto ma non si trattenne dal dire:" Potevi torchiarlo di più, così mi togli tutto il divertimento. Immagino sappiate già che a me é arrivata la lettere da Guardiano."

Lanciò poi uno sguardo significativo a Charlene che voleva dire chiaramente: dobbiamo parlare in privato; la donna intese alla perfezione così disse ad Alastair:" Devo sistemare alcune cose di carattere burocratico con tua sorella, perché intanto tu non ci aspetti nella stanza qui affianco e ti siedi un attimo? Mi sembri ancora sconvolto."

Il ragazzo fece come gli era stato detto così una volta sole Alexandra disse:" Meno male che é ancora mezzo intontito dall' ansia che aveva, normalmente non avrebbe accettato una scusa così banale."

" Figurati, so come trattare con voi Carsen. Fammi indovinare, mi devi parlare di qualcosa di serio e importante ma non vuoi che Al sappia."

" Esattamente, so che la Guardiana che ha preso il posto di mamma quindici anni fa l' ha sostituita in tutti i sensi. Voglio sapere tutto di lei, in che rapporti é con papà e se ho altri fratelli."

" Dritta al punto come al solito; come hai scoperto di Eve?"

" Ah, é così che si chiama... Che nome banale. Charlene, non sarò intelligente come Al ma anche io ho preso il cervello dei Carsen. Mi é bastato fare due più due: il fatto che non volevi dire niente a riguardo era piuttosto sospetto così sono venuta qui e ho fatto un paio di domande alle persone giuste."

" Bene, sappi che nonostante tutto Flynn non ha dimenticato Nicole, ha avuto qualche storia ma mai nulla che durasse più di sei mesi, devi ringraziare la Biblioteca. Quindici anni fa ha conosciuto Eve, sta con lei soprattutto perché inconsapevolmente gli ricorda tua madre; non hanno figli anche perché con i vari impegni che hanno si vedono di persona qualche giorno al mese."

Alexandra assimilò tutte le informazioni ricevute, poi disse a Charlene:" Grazie per avermi detto la verità, ora credo che dovrò essere sincera anche io; sai vero che se non mi piacerà non mi comporterò bene con lei indipendentemente da quello che dirai?"

Charlene rispose sorridendo:" Lo so, ora sarà meglio andare da Alastair o inizierà a collegare."

Raggiunto il ragazzo Charlene disse seria:" Adesso aprirò una porta che vi farà arrivare direttamente in Biblioteca, saremo in Oregon quindi dovrete abituarvi al jet leg il prima possibile.

Per i primi mesi penso che verrete solo addestrati ed eventualmente mandati in missioni semplici, affiancati da qualcuno che vi supervisioni e che vi aiuti in caso di necessità.

Al, tu in quanto polymathes sarai affidato direttamente a Flynn , Judson e Jenkins quindi non farti scoprire immediatamente, tuo padre reagirebbe malissimo nonostante abbia capito qual' é il suo destino.

Alex tu invece starai con gli altri Guardiani, non mostrare subito tutto quello che sai fare; ti suggerirei anche di non innamorarti di nessun Bibliotecario ma non dipende da nessuno.

Ancora qualche raccomandazione e ho finito:io in questo momento vi sto spiegando cosa fa la Biblioteca per prepararvi, capirete da soli quando dire la verità, mi fido e poi voi non mi avete mai vista prima di oggi."

Alastair sbuffò e disse annoiato:" Charlene, ti voglio bene, lo sai, ma la predica te la potevi risparmiare: ci é stata già fatta. Ci hanno anche detto di mostrarci stupiti di ogni cosa."

A quel punto Charlene, capendo che non c'era più niente da dire, aprì la porta che in un secondo scarso li porto dall' altra parte del paese.

In Oregon quel giorno si respirava un' aria di attesa da parte di tutti: Charlene prima di andare a New York aveva avvisato che era giorno di selezioni, la Biblioteca aveva spedito lettere sia per aspiranti Bibliotecari che per aspiranti Guardiani quindi tutti, dall' ultimo arrivato a chi era ormai un veterano, erano curiosi di vedere chi sarebbero stati i nuovi acquisti e ovviamente già giravano le prime scommesse.

Anche chi teoricamente doveva essere imparziale era curioso: Flynn non essendo impegnato in missioni fondamentali per il destino del mondo( erano le uniche a cui partecipava da anni) era nel suo ufficio assieme a Jenkins, l' unico responsabile ad essere libero, ad attendere l' arrivo delle nuove reclute; per rompere il silenzio il Bibliotecario chiese cordiale:" Secondo te come saranno le nuove reclute?"

" Flynn, so molte cose ma non ho ancora il dono della preveggenza."

Il cinquantenne sbuffò per poi aggiungere:" Jenkins, sei davvero noioso. Era solo per fare conversazione! Ad esempio a me piacerebbe che arrivasse qualche Guardiano in più, fanno sempre comodo e finalmente anche un polymathes: in quindici anni non ne é ancora arrivato nessuno degno di questo nome."

" Non sarebbe male avere qualcuno con un minimo di cervello ma con i giovani d' oggi non ci spererei troppo; sappi che i polymathes, come li intendiamo noi almeno, sono molto rari: da quello che so l' ultimo prima del tuo arrivo è diventato Bibliotecario nell' 800; credo che per un po' ti dovrai limitare ad insegnare la magia.

Per quanto riguarda i Guardiani sappi che ne abbiamo a sufficienza, anche se tu hai dimostrato che un Bibliotecario esperto può cavarsela tranquillamente da solo, se correttamente addestrato."

L' ex eterno studente si perse nei ricordi: ripensò ai primi mesi in Biblioteca, quando Nicole lo aveva aiutato a migliorare in tutte le cose che servivano per sopravvivere che non erano scritte sui libri; erano stati i sei mesi migliori della sua vita, in quel periodo era stato davvero felice: aveva tutto quello che aveva sempre sognato.

Nonostante conoscesse Nicole da poco aveva anche intenzione di farle la proposta, era convinto fosse lei quella giusta; quel giorno però lei lo aveva lasciato dicendogli solo che un giorno avrebbe capito il perché e che sarebbe sicuramente diventato il più grande dei Bibliotecari.

Da allora Flynn non aveva avuto più relazioni degne di quel nome, di solito veniva lasciato a causa del suo lavoro; aveva perso le speranze e si era rintanato in Biblioteca fino a quando non era arrivata Eve, il fatto che fosse così simile a Nicole aveva inconsciamente spinto il Bibliotecario ad avere una relazione che, per quanto stabile, aveva i suoi limiti: si vedevano per pochi giorni al mese visto che erano entrambi sempre in giro per il mondo; ad entrambi però andava bene e quindi non si erano mai posti problemi di sorta.

Perso nei ricordi il Bibliotecario non si era accorto dell' arrivo di Charlene, che notando lo sguardo perso disse:" Flynn, torna tra noi. Questa volta abbiamo una nuova Guardiana e un Bibliotecario; ti farà piacere sapere che é un polymathes."

Jenkins si intromise:" Davvero interessante, va avvisato Judson, ci penso io."

Rimasti soli Charlene chiese senza giri di parole:" A cosa pensi?"

" Ad essere onesto non lo so esattamente, ho in testa una confusione assurda. Te ne posso parlare questa sera da soli? Non che non mi fidi di Judson, ma preferisco parlare con te."

Sia Flynn che Jenkins avevano nominato il  vecchio Bibliotecario perché, nonostante avesse finto la sua morte, era vivo e vegeto poiché immortale: aveva inscenato la sua morte per far si che Flynn potesse compiere il suo destino, era poi stato scoperto quindi da quel momento era semplicemente rimasto nell' ombra.

Charlene ebbe a mala pena il tempo di dare una risposta a Flynn perché subito dopo arrivarono in quell' ufficio le nuove reclute; quando Flynn li guardò in faccia rischiò un tracollo nervoso: i due ragazzi appena arrivati erano inequivocabilmente figli di Nicole Noone, la ragazza era identica a lei mentre il ragazzo oltre ad avere i suoi occhi aveva una certa somiglianza somatica con la donna.

Eventuali dubbi vennero spazzati via quando i due gli vennero presentati come Alastair e Alexandra Noone; questo particolare mise in moto il suo incredibile intelletto, che gli permise di capire alcune cose dei ragazzi: avevano al massimo venticinque anni, Alexandra aveva sicuramente il carattere della madre viste le pose e i tic che aveva; il Bibliotecario non aveva compreso solo due cose: chi era il loro padre, visto che avevano il cognome materno e chi era davvero Alastair visto che non era riuscito ad inquadrarlo completamente; alcune cose non tornavano: era come se, sapendo delle doti di analisi del Bibliotecario, il ragazzo avesse deciso di eliminare qualunque particolare rilevante.

Le sue riflessioni erano durate qualche istante così Flynn  disse cordiale:" Benvenuti in Biblioteca, adesso immagino sarete piuttosto confusi su quello che vi sta succedendo. Anche se sicuramente Charlene vi avrà già detto qualcosa voglio dirvi che state per intraprendere un' avventura straordinaria. Alaster, Alexandra, la vita in Biblioteca non sarà per niente facile, é inutile negarlo, sarà però anche incredibile e riuscirà a far emergere il meglio da voi stessi; per quanto intelligenti, forti o astuti potrete essere con il giusto impegno migliorerete sicuramente. Voi poi avete anche un potenziale notevole: se non sbaglio e, non credo di sbagliare, essere figli di vostra madre vi aiuterà. La vostra somiglianza con Nicole é incredibile, soprattutto per quanto riguarda lei, signorina Noone."

Alexandra fece ricorso a tutte le sue doti di attrice per esclamare con un tono sufficientemente stupito che risultasse convincente:'" Davvero? Conosce nostra madre?"

Flynn rispose con un sorriso nostalgico:" Si, lei è stata la mia guardiana nei miei primi sei mesi come Bibliotecario venticinque anni fa."

Alastair invece non disse nulla, stava riflettendo su quanto era successo: Flynn aveva capito che erano figli di Nicole dal cognome e dal fatto che Alexandra era identica alla madre, se lo aspettava, era prevedibile visto che da quanto sapeva il QI del Bibliotecario superava ampiamente i duecento punti; il problema era capire se lui sapeva di essere il loro padre o meglio, se l' aveva capito... Alastair si ritrovò a sperare che Flynn non guardasse negli occhi Alexandra o che in lui vedesse solo i tratti materni, che non erano sufficienti a nascondere la sua identità se  l' avesse osservato con occhio critico.

Le riflessioni del Carsen più giovane vennero interrotte da Flynn che disse:" Dato che qui in Oregon é pomeriggio inoltrato per oggi direi di non farvi fare nulla, i vostri allenamenti inizieranno domani; adesso prima di mostrarvi i vostri alloggi vi vorrei presentare almeno i miei collaboratori più stretti. Charlene la conoscete già, lei é la contabile quindi ricordatevi le ricevute. Adesso seguitemi vi presento gli altri."

Detto questo Flynn lasciò il suo studio per incamminarsi, seguito dai due ragazzi, lungo un corridoio che li portò in una sala rotonda piena di scaffali colmi di libri e piena di porte, la più grande era larga almeno due metri e mezzo e sicuramente portava in Biblioteca; il Bibliotecario però andò verso una lavagna su cui erano appuntati dei nomi, dopo avergli dato una rapida occhiata commentò:" Ragazzi, stranamente tutti i Bibliotecari e Guardiani che volevo farvi conoscere sono in missione o ad addestrarsi da qualche parte. Qui ci sono solo Jenkins e alcune reclute... Visto che avete già conosciuto Charlene non voglio turbarvi più del dovuto. Vi accompagno ai vostri alloggi, prima però dovete superare un piccolo test."

Ai gemelli gelò il sangue nelle vene, possibile che fossero già stati scoperti? Si rilassarono leggermente quando Flynn aggiunse:" Alaster, cosa c'é di più importante della conoscenza? Alexandra, se ti dovessi trovare a scegliere sacrificheresti tuo fratello per salvare il mondo?"

Il primo rispose immediatamente, con un tono malinconico che non sfuggì al Bibliotecario:" L' amore in ogni sua declinazione: che sia l' affetto verso un amico, l' amore tra i membri di una famiglia o il legame tra una coppia senza di esso, anche con la conoscenza assoluta, la vita non avrebbe senso."

La sorella si limitò a dire:" Non lo farei, c'è sempre un' alternativa. Farei di tutto per capire come salvare sia mio fratello che il mondo; essere un Guardiano significa proteggere chiunque quindi non sacrificherei mai qualcuno che devo tutelare. Piuttosto darei la mia vita."

Flynn sorrise, quei due ragazzi stavano dimostrando una maturità ben superiore alla loro età; disse quindi:" Bene, test superato. Sono fiero di voi; adesso seguitemi, vi accompagno alle vostre stanze. Sono camere singole dotate di tutto il necessario, compresa una mappa della Biblioteca e una tabella con i vostri orari."

I gemelli annuirono così seguirono, senza sapere cosa dire, il Bibliotecario lungo uno dei corridoi; man mano che camminavano Alastair ebbe la sensazione che stessero seguendo uno schema preciso, quasi fossero i rami di un albero visto che ad ogni bivio partivano due corridoi non perpendicolari.

Arrivati a destinazione Flynn disse cordiale:" Alexandra questi sono gli alloggi femminili, entra pure. Troverai una sala comune e li sicuramente qualcuno ti troverà una stanza libera. Per i tuoi bagagli tranquilla, appena avrai scelto una stanza un particolare incantesimo farà arrivare in automatico tutte le tue cose; se poi avrai bisogno di qualcosa non esitare a chiedere."

Alexandra ringraziò e entrò come le era stato suggerito; Alastair e Flynn rimasero quindi soli, il Bibliotecario allora disse:" Alaster, sei un polymathes. È una cosa rara anche per la Biblioteca, sappi che l' ultimo arrivato, prima di te ovviamente, ero io. In virtù di questo fatto devi essere addestrato al meglio perciò sappi che principalmente ti addestrerai con me, ti affiderò ad altri solo quando sarò impegnato in missioni che richiederanno la mia presenza e a cui tu non sarai ancora pronto. A proposito di questo fatto, é utile che tu conosca il mio mentore, sappi però che non ne devi fare parola con nessuno: solo Charlene e Jenkins sanno che è ancora vivo e così deve rimanere."

Sentendo quelle parole Alastair venne colto da un connubio di emozioni: era emozionato e felice per l' occasione di poter trascorrere del tempo con il padre ma al contempo era anche preoccupato, infine era anche curioso di conoscere finalmente Judson e poter liberamente parlare con lui; non fece però trasparire nulla, limitandosi a conversare normalmente con Flynn per i brevi secondo che lo separarono dalla sua stanza.

Quando fu solo non poté che sorridere: ce l'aveva fatta, era in Biblioteca.

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Capitolo 3
*** Siamo molto attenti sulla scelta dei Bibliotecari... ***


Capitolo 2
Siamo molto attenti sulla scelta dei Bibliotecari...

Una volta da soli nelle loro camere Alastair ed Alexandra fecero più o meno le stesse identiche cose: per prima cosa avevano impostato tutti gli orologi in loro possesso sul nuovo fuso orario, successivamente si erano guardati attorno per vedere la stanza che gli era capitata dopo aver ringraziato i loro accompagnatori: avevano sistemato le loro cose e poi avevano studiato la mappa della Biblioteca per impararla il più velocemente possibile ed evitare di fare figure portandosela dietro come turisti per non perdersi.
Alastair notò compiaciuto di aver intuito la pianta dell' edificio: si trattava infatti di un albero, il ragazzo suppose che si trattasse dell' Albero della Conoscenza visto che aveva notato quello stemma sulle porte; ad un' attenta analisi della mappa si osservava un corridoio che aveva l' aspetto di un tronco e che dalla porta di ingresso della struttura arrivava fino alla stanza circolare che conteneva sia l' ingresso in Biblioteca sia tutti gli altri corridoi  che si diramavano come rami e che portavano agli uffici dei "capi", alla mensa, alle camere maschili e femminili e ad alcune stanze usate per addestrare le reclute. 
Alastair si fece l' appunto di complimentarsi con chiunque avesse usato la magia per trasformare una semplice sede d' appoggio in quella struttura, probabilmente era stato Judson. 
Quando i due Noone si ritennero sufficientemente preparati sulla mappa decisero di passare allo studio dei loro orari da apprendisti: Alexandra aveva ovviamente solo corsi tenuti da Guardiani specializzati in varie discipline, come ad esempio arti marziali e tecniche di sopravvivenza; la vera sorpresa la ebbe Alastair poiché anche lui doveva seguire corsi da Guardiano oltre che da Bibliotecario.
Il ragazzo però si ritrovò a pensare che nonostante tutto era abbastanza logico: suo padre era durato tutto quel tempo anche e soprattutto perché sua madre lo aveva aiutato nelle questioni più pratiche ed essenziali alla sopravvivenza; la cosa che lo stupì fu però la lezione di scherma: non era tenuta da un Guardiano ma dal Bibliotecario stesso e dal misterioso Jenkins, l' uomo che inizialmente Flynn voleva presentare loro quel pomeriggio.
Le riflessioni di Alastair vennero interrotte dal brontolio del suo stomaco, il rgazzo  a quel punto guardò l' orologio: erano quasi le sette e mezza di sera!
Sistemare tutto secondo i suoi canoni gli aveva sottratto molto più tempo di quanto avesse immaginato o, più probabilmente, si era assorto a tal punto nelle sue riflessioni da aver perso la cognizione del tempo.

Il ragazzo a quel punto decise di andare a mangiare qualcosa per poi andare a dormire il prima possibile: tre ore di jet lag potevano sembrare ridicole ma a suo avviso influenzavano fin troppo il suo sonno; arrivato in mensa vide una scena che lo fece avvilire: Alexandra stava chiaramente avendo un diverbio con un ragazzo poco più vecchio di loro, ignorando  bellamente le raccomandazioni sul tenere un profilo basso.
Alastair era fortemente indeciso sul da farsi: da un lato non aveva voglia di intervenire mentre dall' altro intuiva chiaramente la necessità di agire per aiutare il ragazzo; le sue riflessioni vennero interrotte da una voce femminile che gli chiese:"  Fammi indovinare, stai decidendo se aiutare o meno Marcus. Ti do il mio parere: lascia stare; é la prima volta che lo vedo così e posso dire che tua sorella ha fatto colpo."
A quel punto Alastair si voltò verso la sua interlocutrice per osservarla attentamente: si trattava di una ragazza giovane, forse più di lui, a suo avviso molto carina: era alta circa un metro e settanta, aveva capelli castano scuro molto lunghi, un viso molto grazioso e cosa che colpì maggiormente  il ragazzo occhi di una particolare tonalità di castano chiaro, tendente al dorato; dedusse poi che si trattava o di una Bibliotecaria visto che aveva capito subito che era il fratello di Alexandra oppure poteva anche essere una Guardiana che aveva parlato con sua sorella.
" Bibliotecaria o Guardiana chiacchierona?"
" Come scusa?"
" È piuttosto semplice: o sei una Bibliotecaria e hai dedotto la mia parentela con Alex dal fatto che siamo le due nuove reclute e ci assomigliamo o sei una Guardiana che ha iniziato a fare conversazione con mia sorella e lei ti ha raccontato di noi. Sono Alaster Noone comunque,  tu però se vuoi chiamami Al, lo preferisco."
" Tu devi essere sicuramente un aspirante Bibliotecario. Io sono Chrystal, Bibliotecaria da un anno e specializzata in Storia; ti devo fare i miei complimenti Al, sei davvero abile a dedurre, forse solo Nicholas e Flynn sono meglio di te. Ti devo però fare l' appunti di aver tralasciato alcune possibilità più improbabili. Se non sono indiscreta in cosa sei specializzato?"
" Sono un Polymathes, è per questo che sono così abile a dedurre. Comunque ho due domande per te: chi é questo Nicholas e secondo te mi dovrei preoccupare per quel Marcus?"
Chrystal rimase stupita da quello che le aveva detto il nuovo arrivato, i polymathes erano più unici che rari e trovarsi faccia a faccia con uno era un evento non comune, la ragazza ebbe poi il sospetto che Al sarebbe diventato un grande Bibliotecario visti i risultati dei precedenti polymathes; rispose poi alla domanda del suo interlocutore:" Allora, Nicholas é stato uno dei primi ad essere reclutati con il nuovo sistema ed é un genio della deduzione e della logica, in molti qui l' hanno ribattezzato lo Sherlock Holmes del ventunesimo secolo perché é in grado di capire tutto di te semplicemente guardandoti, un po' come riesce a fare Flynn. É così che entrambi hanno ottenuto il posto. Per la cronaca è quello che ti sta fissando, sicuramente ti starà leggendo.
Marcus invece é un Guardiano, potrei azzardarmi a dire che sia il mio Guardiano viste tutte le missioni che abbiamo fatto assieme; è molto bravo, il suo difetto é però essere troppo impulsivo. Devo dire che però è la prima volta che lo vedo così tranquillo: quella che ha sbraitato per colpa delle solite frasi fatte é tua sorella; direi che ha fatto colpo, anche se non so in che senso, quindi ne vedremo delle belle.
Io adesso devo andare, é stato un piacere conoscerti Al, ci si vede in giro."
" Vale lo stesso per me. Ciao Chrystal."
A quel punto Alastair si focalizzò sul famoso Nicholas, lo individuò subito: era rimasto nella stessa identica posizione e in quel mento stava osservando Alexandra come prima aveva fatto con lui; il ragazzo decise di andargli a parlare per scoprire quanto aveva dedotto su di lui e su sua sorella.
Quando Alastair fu seduto davanti a Nicholas lo osservò velocemente: era un uomo sui trentacinque con tratti somatici leggermente orientali ma molto eleganti e raffinati, quasi da nobile, abbastanza alto per quanto lasciasse intendere la sedia su cui era seduto, con capelli scurissimi e occhi di un azzurro molto chiaro che davano al suo sguardo un che di glaciale e penetrante.
" Così tu saresti Nicholas, Chrystal mi ha detto che sei un esperto nella deduzione."
Nicholas rispose con un tono distaccato, quasi come se stesse deducendo altre informazioni su Alastair:" Si, é così. Chrystal ti ha detto la verità anche se dal mio punto di vista parla troppo: non c'è gusto a dedurre quando si hanno già informazioni. Tu sei il nuovo arrivato invece, so che hai una sorella che ha un temperamento piuttosto focoso visto come ha interagito con Marcus. Dimmi, di che cosa ti occupi?"
" Sono un polymathes, ti prego di non farmi domande che non ti interessano veramente solo per dedurre altre cose sul mio conto, se sei davvero bravo come Flynn avrai già scoperto tutto su di me. Non sono al tuo livello ma anche io me la cavo piuttosto bene con le deduzioni; a differenza tua però non ho molta pazienza e preferisco andare dritto al sodo: cosa sai di me?"
" Non c'è dubbio alcuno che tu e tua sorella abbiate ereditato l' irruenza di vostra madre, sbaglio signor Carsen?"
Ci furono alcuni istanti di silenzio tra i due interlocutori, Alastair dopo disse pacato:" Come immaginavo hai capito subito; sei davvero all' altezza della tua fama. Ti devo però chiedere il favore di non dire a nessuno quello che sai, potrà sembrare banale, ma siamo io e mia sorella gli unici ad avere il diritto di dire a Flynn la verità, quando l' avremo scoperta totalmente."
" Non ho problemi, mantengo già abbastanza segreti. Ti avviso però, non sono l' unico che vedendo te e tuo padre potrebbe fare il collegamento, soprattutto se si scoprisse che ti chiami Alastair Flynn. Non fare quella faccia, ti ho semplicemente letto il labiale quando ti sei presentato a Chrystal e dedotto il resto.
Essere stato la prima recluta del nuovo sistema mi ha permesso di legare con Flynn e di sapere molte cose sul suo conto, sappi che sono dalla vostra parte."
Al rimase sorpreso dalle abilità di Nicholas, l' uomo aveva capito davvero molto di lui, decise però di dire anche lui qualcosa:" Ti prego di chiamarmi Al  viste le circostanze. Comunque sono curioso di sapere una cosa su di te Nicholas: come mai un italiano ha un bisnonno giapponese?"
Nicholas a quella frase abbandonò completamente la maschera di rigidità che aveva all' inizio per aprirsi in un leggero sorriso:" Complimenti Al, anche tu non te la cavi male. Ti propongo un accordo: ti racconterò tutta la mia storia quando tu mi racconterai interamente la tua. È stato bello parlare con te, ora però io devo andare, tu mangia qualcosa o il tuo stomaco si sentirà fino in Biblioteca. Sentiti libero di dire quello che preferisci a tua sorella."
A quel punto Alastair rimase da solo a riflettere, sperava davvero che quel Nicholas mantenesse il segreto: era per quello che l' aveva avvicinato; le sue riflessioni vennero interrotte dall' arrivo di sua sorella che chiese curiosa:" Con chi stavi parlando?"
" Un Bibliotecario che ha capito chi siamo, gli ho chiesto di mantenere il segreto. Tu con chi stavi litigando?"
" Un Guardiano che mi voleva dare lezioni private. Sai che non apprezzo quel genere di approcci."
Alastair si lasciò andare in una risata mentre sua sorella aggiunse:" Sei sicuro che quel tipo manterrà il segreto? Sai che se necessario andrò a scambiare due chiacchiere con lui."
L' interpellato rispose incerto:" Onestamente non lo so; le cose che mi fanno supporre il si sono molte di più di quelle che fanno supporre il no. Va anche detto che credo di stargli simpatico visto che ho capito alcune cose di lui quindi tendenzialmente direi di fidarci, al massimo se le cose dovessero cambiare agiremo di conseguenza."
A quel punto i due fratelli cambiarono discorso passando ad argomenti più leggeri; in un altra zona della Biblioteca Flynn era seduto alla sua scrivania a fissare il vuoto mentre rifletteva sugli avvenimenti di quella giornata: erano arrivate nuove reclute, un Bibliotecario polymathes e una Guardiana, figli niente meno che di Nicole Noone il suo primo grande amore; era rimasto stupito, confuso, frastornato e spaesato.
Doveva assolutamente parlarne con qualcuno o sarebbe impazzito, escludeva a priori quasi tutti per svariate ragioni: Ezekiel e Jacob non conoscevano la situazione, Eve probabilmente non avrebbe capito nonostante tutto, Cassandra era in missione, Jenkins era da escludere a priori... Erano rimaste solo tre possibilità: parlare con Judson, quello che lo conosceva meglio di tutti, e ricevere una delle sue risposte enigmatiche; con Nicholas, il primo Bibliotecario che aveva addestrato, e sentire tutte le sue deduzioni  oppure parlare con Charlene, tentando la sorte con il suo umore.
Ricordandosi di aver già chiesto alla donna di poter parlare quella sera il Bibliotecario si incamminò verso il suo ufficio, memore che i consigli della contabile erano comunque tra i migliori che avesse mai ricevuto; arrivato a destinazione Flynn bussò prima di entrare, per essere accolto con un caustico avanti che nonostante gli anni gli dava ancora i brividi.
Quando Charlene vide chi era entrato cambiò subito tono ed espressione per poi chiedere preoccupata:" Flynn mi sembri sconvolto, va tutto bene?"
" Onestamente non lo so, so solo di essere piuttosto confuso e turbato dai nostri nuovi acquisti: sono i figli di Nicole e perciò mi vengono in mente tantissime domande e rimpianti."
" Adesso siediti e mettiti comodo. Io ti porto un the e poi ne parliamo. Immagino quanto tu sia sconvolto,  hai tutto il mio appoggio."
Quando Flynn ebbe in mano una tazza di the fumante Charlene iniziò a parlare:" Allora partiamo dall' inizio: oggi sono arrivati i figli di Nicole, Alexandra tra l' altro è identica a sua madre e questo mi mette a disagio; Alaster invece è un polymathes ed è piuttosto difficile da interpretare e leggere e questo mi irrita. Vedendoli non posso non pensare alla vita che avrei potuto avere con Nicole se lei non mi avesse lasciato, probabilmente il padre dei due ragazzi è riuscito a far innamorare davvero Nicole nonostante il fatto che abbiano il cognome materno; probabilmente è successo qualcosa di grave al padre prima che lui e Nicole si potessero sposare.
La seconda cosa che mi sconvolge davvero tanto è il fatto che sento davvero per la prima volta il peso di non aver formato una famiglia mia con Eve, assecondando i suoi desideri pensando che fosse quello che volevo anche io;  con il mio lavoro non avevo mai considerato l' idea di avere dei figli ma vedere che Nicole l' ha fatto mi lascia confuso.
Charlene spiegami poi perché ha chiamato Alaster il maschio! Sapeva perfettamente cosa significhi quel nome per me, anche se la pronuncia è differente l' ha pur sempre chiamato come mio padre!"
" Flynn, quella di Nicole è stata semplicemente una scelta come un' altra: molto probabilmente le piaceva il nome e appunto perché tuo padre si chiamava Alastair lei ha deciso di chiamarlo Alaster, sia per non mancarti di rispetto nonostante tutto sia per ricordarsi di te: ricorda che lei ti ha amato molto, anche se poi la vostra storia è finita."
Con quelle parole Charlene stava cercando sia di consolare Flynn sia di mantenere la copertura dei ragazzi, si ritrovò a pensare che non aveva più l' età per fare certe cose; Flynn invece era perso nelle riflessioni derivate dalle parole di Charlene, chiese poi alla donna:" Credi che dovrei dire qualcosa ad Eve? Insomma... Non so quanto potrebbe prenderla bene: sono arrivati in Biblioteca i figli della mia ex... Forse dovrei anche andare a cercare Nicole, mi aveva detto di non farlo ma la situazione credo lo richieda; tu che dici?"
Charlene sospirò, si stava pentendo di aver offerto al Bibliotecario una spalla su cui piangere: sembrava che Flynn fosse regredito fino al nerd impacciato che era quando l' aveva conosciuto; nonostante tutto gli diede il consiglio che reputava migliore:" Flynn, hai cinquantacinque anni ormai, dovresti sapere che in questi casi la cosa migliore da fare è dire la verità: Eve non ha ragioni per arrabbiarsi quindi perché non dirle tutto quando tornerà? Per quanto riguarda una visita a Nicole ti direi di andare solo se lo ritieni necessario; rivederla potrebbe fare più male che bene. Poi perché vorresti andare da lei? Le chiederesti perché ha scelto un altro uomo o chi è il padre di Alexandra e Alaster? Sai meglio di me che sono risposte che non vorresti mai sentire."
Il Bibliotecario non poté che annuire, Charlene aveva perfettamente ragione: anche se avesse avuto delle risposte non gli sarebbero piaciute ; c' era però la parte più irrazionale di lui che lo spingeva a tentare a causa della minuscola possibilità che i due ragazzi fossero i suoi figli, dopotutto le date combaciavano.
Flynn si diede da solo dell' idiota: se davvero quei due ragazzi fossero stati i suoi figli se ne sarebbe sicuramente accorto viste le sue abilità deduttive; si era fatto prendere dal momento e non ragionava a mente lucida!
Disse infatti alla donna:" Hai perfettamente ragione; non otterrei assolutamente nulla di buono per me. Sapendo quello che c'è stato tra me e la loro madre se vorranno saranno Alaster e Alexandra a dirmi qualcosa; è giusto che abbiano la loro privacy, dopotutto non sono il loro padre, non mi devono rendere conto di nulla."
A quel punto decise di salutare Charlene e di andare a farsi una bella dormita, si era fatto tardi e il giorno successivo avrebbe avuto la sua prima lezione con Alaster quindi voleva essere in piena forma; la contabile appena Flynn si fu allontanata disse ad alta voce con il suo tipico tono burbero:" È maleducazione origliare le conversazioni private che non vi riguardano. Non me lo sarei mai aspettato da voi due."
A quel punto apparvero dal nulla Jenkins e Judson, il cavaliere della Tavola Rotonda provò a giustificarsi mantenendo la sua solita compostezza:" Hai ragione, non lo nego. Ero però curioso di vedere cosa avrebbe detto e come avrebbe reagito Flynn a questa situazione."
Ad un' occhiata gelida di Charlene aggiunse:" Cosa ti aspettavi? Sono anche io un essere umano!"
Judson era rimasto in silenzio fino a quando non era stato interpellato da Charlene, il Primo Bibliotecario a quel punto disse:" Sono preoccupato per le implicazioni che derivano dalla presenza di questi due ragazzi. Hanno diritto di dire chi sono al loro padre, ma mi preoccupa la sua reazione; mi fa impensierire anche una frase che mi ha detto Nostradamus secoli fa: il conflitto tra voi e la Confraternita terminerà, non so però a favore di chi, quando avrai lasciato il tuo posto a un Bibliotecario figlio sia della forza che dell' intelligenza; toccherà a lui e alla sua famiglia porre termine a questo conflitto millenario."
Charlene esclamò sorpresa:" Non l' avevi mai detto neanche a me! Capisco perché sei preoccupato, i tempi sembrerebbero maturi."
" Si, è da quando abbiamo assunto Flynn che mi tornano in mente queste parole."
Jenkins si intromise chiedendo:" Perché sarebbe Flynn il Bibliotecario in questione? Riconosco le sue doti ma non è l' unico a corrispondere a questa caratteristica, soprattutto adesso che abbiamo molti Bibliotecari."
" Galahad, ti sto per rivelare uno dei nostri segreti meglio custoditi, poi capirai da solo il perché. Flynn è un diretto discendente sia di Salomone, l' intelligenza, che di Artù, la forza. È per questo che sono convinto sia lui il Bibliotecario in questione; o meglio, ne ero certo: Alastair è un altro possibile candidato visto che è figlio di un Bibliotecario è una Guardiana, risulta essere doppiamente possibile."
A quel punto Jenkins perse totalmente i suoi caratteristici modi da perfetto lord inglese ed urlò un poco raffinato ma esplicativo:" Cosa?!??!!! Spero tu stia scherzando! Flynn discende da due dei più grandi re del passato?"
Judson spiegò pazientemente mentre Charlene annuiva:" Si, discende per parte di padre da un figlio illegittimo di Salomone diventato uno dei ventiquattro Massoni Criptici posti a guardia delle sue Miniere e in un punto imprecisato del suo albero genealogico, non so se da parte di padre o di madre, va inserito un discendente di Artù: ne ho avuto la prova vedendo che ha estratto Excalibur  sia dalla roccia in Biblioteca sia da quella a Londra e osservando come riuscisse a usarla prima che venisse distrutta."
Jenkins sentita quella spiegazione si limitò a dire:" Capisco perché hai sempre avuto progetti su di lui. So che domani ti vuole presentare ad Alastair, cosa dirai al ragazzo di tutto questo?"
" Anche tutta la storia se lo reputerò degno e sufficientemente maturo per sopportare un simile fardello."

 

Angolo autrice

Salve a tutti! Spero che la parte sugli antenati di Flynn non sia sembrata troppo da Gary Stu ma è abbastanza probabile se ci si riflette: come ho già detto non sto a specificare le mie motivazioni sulla parentela con Artù; per quanto riguarda la parentela con Salomone mi sono chiesta: perché il Massone che muore all' inizio del secondo film manda la mappa proprio a Flynn che non sa assolutamente nulla del suo retaggio e non a uno degli altri ventidue( la risposta per avere una motivazione era troppo banale, si poteva far iniziare il film in altri modi)? E perché sparsi in giro ci sono proprio i disegni di Flynn?
Poi va anche detto che nel terzo film dopo che Flynn sfasa e se ne va quando scopre di avere delle ferie Judson dice una frase del tipo:"Tornerà, abbiamo dei progetti per lui." Questa frase onestamente apre un mucchio di possibilità che io ho interpretato in questo modo costruendo una mia spiegazione, sperando che sia abbastanza sensata.
Credo di aver detto tutto perciò alla prossima ;)
Amilcara95

 

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Capitolo 4
*** Non so cosa significhi avere un padre... ***


Capitolo 3
"Non so cosa significhi avere un padre..."

Per Alastair ed Alexandra era arrivato finalmente il tanto atteso primo giorno di assestamento in Biblioteca, inutile negare il fatto che entrambi fossero curiosi, emozionati, eccitati e, almeno per Alastair, anche nervosi ed agitati.
Quella mattina, dopo aver fatto colazione, i due fratelli erano nella sala circolare da cui partivano tutti i corridoi della struttura in attesa di incontrare i loro istruttori; alle otto e trenta spaccate comparve Flynn da chissà dove, che disse ai due ragazzi con tono gentile:" Buon giorno, spero abbiate dormito bene e che vi siate abituati immediatamente al jet lag, avrete bisogno di tutte le vostre forze per affrontare al meglio le sfide che vi si presenteranno. Prima di farvi iniziare l' addestramento vorrei però farvi vedere cosa dovrete proteggere: vi mostrerò la Biblioteca.
Vi raccomando però di non allontanarvi ed iniziare a vagare in giro per conto vostro, c'è il rischio che vi perdiate."
In risposta allo sguardo scettico di Alexandra il Bibliotecario aggiunse vagamente divertito:" Non scherzo, abbiamo già passato delle giornate a cercare reclute che si erano perse; persino io ho impiegato anni a conoscere alla perfezione tutto l' edificio."
A quell' affermazione la ragazza chiese curiosa e stupita:" Anni? Allora quanto è grande la Biblioteca?!"
Flynn sorrise per poi rispondere cordiale:" Alexandra, ti dirò quello che disse a me Charlene quando le feci la stessa domanda: la Biblioteca è grande quanto serve. Pensa che dopo due anni io non avevo ancora visto l' area delle grandi collezioni."
A quel punto fu il turno di Alastair esclamare sorpreso:" C'è addirittura un' area delle grandi collezioni?!"
" Chissà come mai reagiscono tutti allo stesso modo quando dico che c'è anche l' area delle grandi collezioni. Prima o poi qualcuno me lo dovrà spiegare... Adesso però basta perdere tempo, so che è terribilmente da Charlene questa frase, ma é ora di muoversi."
 Detto questo Flynn si diresse verso le porte più grandi presenti nella sala e  disse con fare teatrale:" Signori Noone, state per vedere qualcosa che pochi uomini al mondo hanno visto."
Finito di parlare aprì la stanza per far vedere ai ragazzi quello che vi era contenuto: dinanzi agli occhi di Alastair e Alexandra si estendeva, apparentemente infinita, la Biblioteca.
Molte volte  Nicole e Charlene avevano raccomandato ai due fratelli di mostrarsi sorpresi e stupefatti se mai si fossero trovati in quel luogo, nonostante sapessero esattamente cosa ci fosse contenuto; in quel momento però tutte le raccomandazioni ricevute sembrarono superflue: le espressioni di stupore e meraviglia dipinte sul volto dei due ragazzi non avrebbero potuto essere più vere.
Alastair osservò incantato e meravigliato quello spettacolo: a prima vista si notava un enorme corridoio al cui centro si estendeva una fila ininterrotta di tavoli, immediatamente alla destra e alla sinistra di quei tavoli c' erano altrettante teche colme di reperti ed esternamente si osservavano immense librerie stracolme di libri di ogni genere; da quel corridoio Alastair immaginò partissero poi lateralmente tutti gli altri.
L' attenzione del giovane Aspirante Bibliotecario venne catturata dalla prima teca sulla sinistra, quella contenente l' arca dell' alleanza.
" Legno d' acacia rivestito d' oro, lunga due cubiti e mezzo. Alastair stai osservando l' arca dell' alleanza; lascia che di dia un consiglio: non toccarla o, come dicevano allora, verrai folgorato all' istante."
Il terzetto dopo questo scambio di battute proseguì la visita di quel luogo magico e misterioso addentrandosi tra libri e reperti quali la Mona Lisa, Re Mida, il vaso di Pandora, l' oca dalle uova d' oro, un unicorno, il Graal, la Lancia del Destino e molti altri ancora; ad un certo punto Alexandra notò una roccia con accanto una targa su cui era scritto Excalibur così chiese curiosa:" Signor Carsen dov'è Excalibur? Qui vedo solamente la roccia ma non la spada."
Flynn sospirò, ricordando uno dei momenti peggiori che aveva vissuto da quando era Bibliotecario, per poi rispondere alla ragazza:"Adesso è in giro da qualche parte, per un anno invece è stata distrutta. Vedi Alexandra fino a quindici anni fa Excalibur era qua in Biblioteca, poi è stata distrutta a causa della Confraternita del Serpente e l' anno dopo a causa di un viaggio nel tempo l' ho recuperata."
" Confraternita del Serpente? Non hanno giocato un po' troppo a Dungeons and Dragons?"
"Al! Non interrompere!"
Flynn rise, per poi proseguire la spiegazione:" Alexandra, sappi che venticinque anni fa mi chiesi la stessa cosa, era il mio secondo giorno di lavoro... Comunque tornando a noi, vi avrei già dovuto dire tutto della Confraternita quindi tanto vale partire dall' inizio.
La Confraternita è il più antico e pericoloso tra i nemici della Biblioteca perché è stata formata secoli fa da un gruppo di Bibliotecari separatisti che, piuttosto che proteggere la magia, preferivano usarla. Potrete ben immaginare come il dissenso si sia trasformato prima in odio e poi in guerra aperta...
Per secoli Biblioteca e Confraternita  si sono affrontate nell' ombra poi, venticinque anni fa, il conflitto si è evoluto: il capo della Confraternita, Lancillotto del Lago o, come si fa chiamare adesso, Dulaque ha reclutato tra le sue fila un Bibliotecario: Edward Wilde, il mio predecessore.
Avendo inscenato la sua morte per agire indisturbato si era liberato il posto da Bibliotecario; per farla breve venni scelto io e la stessa notte Wilde rubò uno dei pezzi che formavano la Lancia del Destino
Io venni incaricato di recuperare tutti i pezzi e fu così che mi scontrai per la prima volta con la Confraternita.
Dieci anni dopo tentarono di rubare sia Excalibur che la corona di Artù per riportare la magia nel mondo, purtroppo riuscirono e inoltre fummo costretti a disancorare la Biblioteca dalla realtà; a quel punto il conflitto è diventato guerra aperta... O più aperta di quanto non fosse prima.
In quel periodo inoltre la Confraternita stava uccidendo i potenziali Bibliotecari così ebbi l' idea che era l' embrione del sistema che è in uso ora: avere più Bibliotecari occupati in missioni minori mente il Bibliotecario più esperto si sarebbe occupato solo di cose apocalittiche.
Comunque, tornando alla nostra storia, Excalibur venne distrutta quando la magia tornò nel mondo; io riuscì a riportare indietro la Biblioteca e scoprì il fine ultimo di Lancillotto: tornare ai tempi di Camelot.
Negli ultimi quindici anni mi sono occupato personalmente di tenere sotto controllo Dulaque e tutti gli oggetti che gli permetterebbero di riscrivere la Storia.
Penso di aver detto tutto, è ora di andare a lezione per voi due; Alexandra se da qui vai a sinistra e poi sempre dritto ti ritroverai nel corridoio principale; vorrei accompagnarti io ma ho da fare con tuo fratello, spero mi perdonerai."
 " Nessun problema signor Carsen, penso di riuscire a trovare la strada da sola senza problemi. Al noi ci vediamo in giro, evita di combinare casini e fare brutte figure." 
" Alex, sei sempre simpatica... Mi chiedo come sia possibile un tale concentrato di simpatia."
Conclusosi lo scambio di battute tra i due fratelli Alastair rimase da solo con Flynn; a quel punto il Bibliotecario si incamminò verso il cuore della Biblioteca seguito da Alastair, mentre camminavano l' uomo chiese curioso:" Alastair posso chiederti una cosa? Premetto che non sei tenuto a rispondermi."
" Dica pure signor Carsen."
" Per prima cosa chiamami Flynn, signor Carsen é troppo formale e sbagliato, con ventidue lauree e mezzo sarei il Dottor Carsen... Scherzi a parte, ho visto che Alexandra è la copia esatta di Nicole, sia fisicamente che caratterialmente; questo me l' ha ricordata molto quindi ti vorrei chiedere come sta. So che è una domanda che può apparire banale ma, vedi, anni fa abbiamo avuto una relazione e nonostante tutto  tengo ancora a lei."
Alastair tirò un enorme sospiro di sollievo: per un momento si era aspettato che gli venisse chiesto chi fosse suo padre, in quella circostanza sarebbe stato davvero nei guai; il ragazzo si limitò a rispondere con tono triste e malinconico, evitando di rivelare particolari che l' avrebbero tradito:" Diciamo che sta bene, è una donna forte che è stata una Guardiana... Va detto però che la scomparsa di mio padre l' ha segnata, è riuscita a non avere cedimenti solo perché era rimasta incinta."
" Quindi non avete mai conosciuto vostro padre."
A quell' affermazione Alastair rispose con la più grande menzogna della sua vita:" No,  non ho idea di chi sia. Mamma non ne ha mai voluto parlare ma ad essere onesto non mi importa... Ovvio l' assenza di una figura paterna ha segnato la mia infanzia ma c'erano comunque mio nonno e i miei zii."
" Se ne avessi la possibilità lo cercheresti? Vorresti sapere che fine ha fatto, se è vivo o perché vi ha abbandonati?"
" Non lo so. Non so cosa significa avere un padre, non vorrei farmi inutili illusioni che poi finirebbero per deludermi o ferirmi."
Flynn rimase sorpreso da quel ragazzo: aveva poco meno di venticinque anni e già aveva una maturità e una saggezza decisamente fuori dall' ordinario.
Cosa però più importante gli ricordava se stesso da giovane, dopotutto avevano una storia molto simile; in ultima istanza il Bibliotecario era rimasto impressionato dalla tristezza che era scaturita dal tono di Alastair a discapito delle parole pronunciate.
Sentendosi responsabile disse con il tono più gentile che gli riuscì, ringraziando mentalmente di aver imparato nuovamente a relazionarsi grazie a tutte le persone presenti in Biblioteca:" Alaster mi spiace averti fatto quella domanda, inavvertitamente ho aperto una ferita che ovviamente non è mai guarita... Sediamoci un attimo, Judson può aspettare. Vecchio com'è ha imparato l' importanza della pazienza."
Una volta che un confuso Alastair si fu messo a sedere per terra Flynn riprese a parlare:" Cosa stavo dicendo? Ah si, mi spiace aver trattato questo argomento. Non sono affari miei anche se il mio passato è tornato alla mia porta.
Ti posso comunque dire che ti capisco perfettamente e, credimi, non è una frase detta tanto per dire: quando ero piccolo mio padre è stato ucciso da quello che tutti credevamo essere il suo migliore amico perché Jerry, il bastardo per intenderci, voleva sapere dove si trovassero le miniere di Salomone; io di conseguenza sono cresciuto solo con mia madre, per di più figlio unico... Credo che aver avuto dei fratelli mi sarebbe stato d' aiuto."
Alastair a quel punto chiese d' istinto, curioso di sapere il più possibile sulla famiglia Carsen:" Flynn anche tuo padre era un Bibliotecario?"
" No, mio padre era un discendente di uno dei ventiquattro massoni criptici posti a guardia delle miniere dallo stesso Salomone; ho poi scoperto di  discendere dallo stesso re visto che il massone capostipite della mia famiglia era un figlio illegittimo di Salomone."
" Scusa se te lo chiedo ma come mai questo Jerry voleva sapere delle miniere? Da quello che so dovrebbero esserci conservati solo oro e testi sacri."
" In realtà vi era conservato anche il grimonio di Salomone, un libro capace di riscrivere lo spazio è il tempo; Jerry lo voleva per evitare che mio padre sposasse mia madre.
Io sono venuto a conoscenza di tutto questo quando avevo trentadue anni ed ero Bibliotecario da poco più di un anno; capisco perfettamente cosa significa non sapere cosa vuol dire avere un padre... Ovvio, Judson in qualche modo ha alleviato questa mia mancanza ma, ad essere onesti, non mi è bastato: io non ho avuto un padre negli anni in cui ne avevo più bisogno e il sostituto che avevo era in realtà l' assassino di mio padre che voleva mia madre... Alla fine ha avuto quello che si è meritato: morto nel tentativo di usare il grimonio; sai cosa è ironico? Diceva che per lui ero come un figlio ma lui non avrebbe esitato un secondo a cancellare la mia esistenza per i suoi fini."
Alastair alla fine di quel lungo monologo era rimasto senza parole: sapeva che la vita di suo padre era stata difficile ma non immaginava così tanto; era a conoscenza del dovere il suo nome al nonno paterno perché era morto quando Flynn era piccolissimo ma non immaginava certo che ci fossero simili retroscena.
Flynn riprese a parlare:" Immagino che anche tu ti sia reso conto di quanto le nostre vite siano simili... Ti posso solo dire di avere fede: essere giunto qui testimonia il fatto che tu sei speciale, la selezione dei candidati da noi  è piuttosto severa; sono convinto che se sarà destino scoprirai chi sei e cosa devi diventare... Con me è stato così, basta avere pazienza.
A proposito di avere pazienza! È ora di andare da Judson, ha aspettato fin troppo."
A quel punto Flynn si alzò fulmineo e si incamminò verso un corridoio sulla destra, Alastair fu costretto a correre per raggiungerlo ed evitare di perdersi, fortuna che aveva detto di non voler perdere reclute...
Il giovane mentre seguiva Flynn giunse alla conclusione di avere per padre una persona piuttosto eccentrica, ne era anche affascinato a causa del mistero e del carisma che esercitava e soprattutto a causa della curiosità che nutriva nei confronti del padre.
Ad un certo punto i due arrivarono ad un vicolo cieco fatto da un muro ai cui lati erano presenti due stipiti intagliati; Alastair a quel punto chiese titubante:" Flynn, sei sicuro di non esserti perso? Oltre non si va..."
" Sicurissimo, sta a vedere."
Appena ebbe finito di parlare il Bibliotecario toccò un punto preciso dello stipite di sinistra, all' improvviso al posto del muro apparve una porta a due ante il cui decoro richiamava quello degli stipiti, inoltre su ogni anta vi era impresso lo stemma della Biblioteca; Flynn e Alastair entrarono in quella nuova stanza che si rivelò essere uno studio privato: c' erano infatti una grande scrivania in mogano, alcune librerie, quadri e manufatti di natura personale; seduto alla scrivania c'era un uomo molto anziano  che appena ebbe notato i due arrivati disse cordiale:" Alla buon' ora Flynn, credevo ti fossi perso. Lui invece deve essere il giovane Alaster."
" Alaster, ti presento Judson. Lui è stato il mio mentore, tutto quello che ho imparato negli ultimi anni lo devo a lui. 
Alaster ascoltami bene, è importante: il mondo crede che lui sia morto e la situazione deve restare così; ho voluto fare un' eccezione con te poiché sei un polymathes e sei sotto la mia diretta supervisione perciò probabilmente l' avresti scoperto da solo creando più danni che benefici. Poi ti informerò meglio sui dettagli."
Alastair annuì solamente, troppo occupato ad osservare Judson per poter parlare; dopotutto era colpa sua il non essere cresciuto con un padre: era stato Judson a convincere Nicole a lasciare Flynn per il bene del mondo.
Alastair non era arrabbiato perché, come sua madre prima di lui, aveva capito le ragioni che avevano motivato quella richiesta: Flynn era destinato a grandi cose e il sapere di dove diventare padre lo avrebbe allontanato dalla Biblioteca condannando il mondo; Nicole a quel punto aveva lasciato Flynn senza un' apparente ragione ed era sparita, supplicando il Bibliotecario di non cercarla.
Le riflessioni di Alastair erano durate solo qualche istante quindi riuscì a non destare sospetti dati dalla sua aria assente; Judson parve accorgersi di qualcosa ma non diede modo a nessuno dei presenti di far capire che qualcosa non andava.
Alastair a quel punto si presentò a Judson e per qualche minuto lui, Flynn e il vecchio Bibliotecario parlarono sommariamente di quello che sarebbe stato il suo addestramento: scherma, sopravvivenza, imparare tutte le lingue morte non convenzionali e le lingue caratteristiche di molte creature magiche e soprattutto la magia.
Successivamente Judson disse a Flynn con tono cortese e pacato:" Flynn, tra poco é ora della tua lezione di scherma... Sarà utile che tu vada a prendere il materiale necessario anche per il giovane Alaster; noi ti aspetteremo qua."
" Hai ragione Judson! Torno il più in fretta possibile a prenderti Alaster; aspettami qui."
Quando Flynn se ne fu andato Judson riprese a parlare:" Sei cresciuto molto dall' ultima volta che ti ho visto Alastair; sono anche fiero di te: hai raggiunto il tuo obiettivo. Sei in Biblioteca."
" Già... In realtà quella era la parte più facile. La parte complicata é iniziata ieri, quando sono diventato ufficialmente un Bibliotecario."
" Non è di questo che vuoi parlare con me da quando sei entrato, vero?"
Alastair rimase stupito dall' abilità di Judson di saper leggere il suo stato d'animo; era vero però: il ragazzo voleva sentirsi dire tutta la sua storia direttamente da chi l' aveva provocata.
Disse poi al primo Bibliotecario con un tono incerto, che però voleva sembrare deciso e sicuro:" È vero. Da quando sono qui in questo ufficio voglio chiederti una cosa, anche se so già la risposta. Voglio sentire la tua versione dei fatti sul ruolo che hai avuto nella scelta di mia madre venticinque anni fa."
Judson venne sorpreso dalla schiettezza del giovane, decise però di rispondere senza omettere alcun dettaglio, sarebbe stato deleterio visto che aveva già sperimentato l' ostinata cocciutaggine dei Carsen in più di un' occasione.
" Va bene Alastair, dopotutto è un tuo diritto. Partiamo dal principio: venticinque anni fa tuo padre venne scelto come Bibliotecario, sembrerà banale come incipit ma questo è il cardine di tutto.
Lui è stato scelto non tanto per le sue incredibili doti o per tutte le sue lauree ma a causa del suo, del vostro, retaggio: Flynn Carsen è un predestinato al ruolo di Bibliotecario, è nato per fare questo.
L' ho infatti osservato nell' ombra per anni e questa convinzione non ha fatto altro che rafforzarsi; una volta diventato Bibliotecario ho capito che tuo padre era colui che avrebbe preso il mio posto.
È per questo che appena scoprì di essere incinta Nicole venne da me e non disse nulla a tuo padre: anche lei si era accorta che Flynn non era un Bibliotecario come gli altri;  io le dissi che era libera di scegliere cosa riteneva più giusto... Lei mi chiese solamente di avvisarla se fosse successo qualcosa a Flynn e di proteggerlo: Nicole aveva deciso di anteporre il mondo alla sua felicità perché sapeva che se avesse saputo di dover diventare padre Flynn avrebbe abbandonato la Biblioteca.
Il resto credo tu lo sappia già... Vorrei comunque che mi credessi quando dico che io non ho influenzato in alcun modo tua madre nella sua scelta."
" Mi fa piacere che tu sia stato onesto con me. So che lo sei stato: la tua versione è esattamente la stessa di mia madre."
Judson sorrise poi aggiunse:" Alastair, tuo padre sta per arrivare; sta sera torna in Biblioteca: ho altro di cui parlarti e non preoccuparti, ti cercherò io."
Dopo qualche istante rientrò Flynn, allegro e sorridente,  con in mano due spade e disse energico:" Bene Alaster, è ora di andare. Preparati tra poco dovrai fare un bel po' di esercizio! Prometto di non essere troppo cattivo, dopotutto sei un principiante!"
Alastair rimase semplicemente perplesso:  si chiese sia come avesse fatto Judson a sapere che Flynn sarebbe rientrato in quell' istante sia se suo padre soffrisse di personalità multiple...
Alla fine per il bene della sua sanità mentale decise di non indagare oltre e seguire suo padre, avrebbe avuto tutto il tempo per dedicarsi alla ricerca di risposte.

In un lussuoso salotto immerso nel buio, ad eccezione di un fuoco scoppiettante, lontano centinaia di chilometri dalla Biblioteca, una figura misteriosa era seduta su un' elegante poltrona a riflettere mentre beveva del vino pregiato; le sue riflessioni vennero interrotte dall' arrivo di un uomo che disse con rispetto:" Signore, le devo dare una pessima notizia: i figli di Carsen sono stati accolti dalla Biblioteca."
Si sentì un rumore di vetri infranti poi, la figura si alzò e si diresse con tutta calma verso il camino, mostrando l' immagine di un uomo alto e magro, molto anziano; l' unica risposta che diede al suo sottoposto fu un congedo.
Nuovamente solo si sedette sulla sua poltrona e sul suo volto nacque spontaneo un ghigno: le cose si facevano interessanti, la resa dei conti con i Bibliotecari era sempre più vicina.



Angolo autrice
Allora inizio a dire che questo capitolo inizialmente non doveva essere così, quando poi ho iniziato a scrivere tre giorni fa l' ispirazione del momento mi ha fatta deviare su toni molto più introspettivi e malinconici; non mi lamento, il capitolo mi piace, il problema è che deve piacere ai lettori...
A proposito di questo fatto vedo che la mia storia è abbastanza letta e visualizzata perciò ringrazio tutti i lettori silenziosi che ho e mi lancio in un invito: non abbiate paura e recensite, mi fa piacere sentire le opinioni di chi legge le mie storie; è un ottimo modo per capire se e dove sto sbagliando, per poi correggere quello che non va.
P.S qualcuno sa come centrare le immagini di inizio capitolo?

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Capitolo 5
*** Rimarresti sorpreso nel sapere quante cose si imparano con questo lavoro ***



Note dell' autrice: ( questa volta sono all' inizio)
So di mancare dal sito da una vita però va detto che ho avuto impegni, problemi e altro che non mi hanno lasciato molto tempo per scrivere... Inoltre ho iniziato una ( ennesima) storia che non ho finito è una storia che voglio finire assolutamente; prometto che finirò anche questa, prendetelo come buon proposito per il 2017.
Premessa che va fatta: non considero minimamente gli avvenimenti della terza stagione in questa storia, se siete in pari potete tranquillamente intuire a cosa mi riferisco, io non farò spoiler comunque.
Nom mi resta che augurarvi una buona lettura e sperare che ci sia ancora qualcuno che leggerà; altro appunto: non siate timidi con le recensioni: se questa storia fa schifo ditelo, sapere che la storia viene letta ma non avere riferimenti non è molto utile.
Buon anno ;)
Amilcara95

Capitolo 4
Rimarresti sorpreso nel sapere quante cose si imparano con questo lavoro 

Seguendo Flynn per i labirintici scaffali della Biblioteca, Alastair si ritrovò in una stanza molto grande; sembrava una stanza degli allenamenti di una qualche Gilda cavalleresca di un romanzo fantasy: il ragazzo si trovava in una stanza a pianta quadrata di almeno venti metri di lunghezza, alle pareti c' erano moltissime attrezzature utili per addestrarsi con la spada e disseminati qua e là si notavano parecchi manichini, più o meno rovinati.
L' ambiente era quasi del tutto deserto, fatta eccezione per un uomo piuttosto anziano che Alastair non aveva mai visto; Flynn a quel punto ruppe il silenzio dicendo:" Alaster, ti presento Jenkins. Lui è uno dei migliori qua in Biblioteca, inoltre mi aiuterà ad addestrarti. Jenkins, questo è Alaster, il polymathes che è arrivato ieri."
L' uomo chiamato Jenkins rispose:" Piacere di conoscerla signor...?"
" Noone, Alaster Noone; gradirei però che mi chiamasse Al o, se proprio non riuscisse ad usare diminutivi, Alaster. Inoltre un' altra cosa: mi dia del tu, odio che mi venga dato del lei a ventiquattro anni; devo essere io l' unico a dare del lei."
" Bene Alaster; farò come chiedi anche se mi costerà fatica. Sembri promettente, spero di non sbagliare."
Alastair a quel punto si mise ad osservare attentamente Jenkins: aveva notato un leggero accento, tra il germanico e il celtico, che era nascosto quasi totalmente da un accento da perfetto lord inglese; la sua statura e la postura,  assieme ai tremori alla mano destra, tipici di chi è abituato a maneggiare una spada, fecero giungere Alastair alla conclusione che si trovasse di fronte ad un cavaliere della Tavola Rotonda; in un mondo dove la magia era reale la cosa non era poi così strana.
Non sapendo esattamente cosa dire guardò suo padre che lo guardò incuriosito di rimando; intuendo qualcosa Flynn incoraggiò Alastair dicendogli:" Non ti preoccupare Alaster, Jenkins ha molta più esperienza di me, puoi fargli la domanda che hai in mente."
Il ragazzo allora chiese:" Se non le da disturbo mi potrebbe dire chi era quando faceva ancora il cavaliere?"
Jenkins assunse un' espressione stupita ma non poté rispondere perché la porta della stanza si aprì facendo entrare una quindicina di persone, tra le quali si notavano la chioma bionda di Alexandra e la zazzera spettinata castano scuro di Marcus; Alastair immaginò fosse entrata la "classe" dei guardiani.
Non si dovette attendere molto perché la porta si aprisse nuovamente: nel giro di cinque minuti entrarono una ventina di persone, Al riconobbe Chrystal e Nicholas; quando anche l' ultimo Bibliotecario fu nella stanza Flynn iniziò a parlare:" Buon giorno ragazzi; prima di iniziare la lezione vorrei presentare a tutti i nostri nuovi arrivati: Alaster e Alexandra."
I due gemelli a quel punto furono al centro dell' attenzione e reagirono in maniera diametralmente opposta: Alastair rimase lì, immobile con un' aria idiota perché non sapeva come comportarsi, Alexandra invece lanciò uno sguardo di fuoco a Flynn; il Bibliotecario non riuscì a reggere il contatto visivo non tanto per la rabbia della ragazza, era abituato a cose ben peggiori, quanto al fatto che gli ricordava terribilmente lo sguardo irritato di Nicole.
Jenkins intervenne prontamente risolvendo la situazione di stallo:"  Bene, ora che le presentazioni sono state fatte direi di iniziare la lezione. Ognuno prenda la sua spada, poi dividetevi a coppie e iniziate a fare i vostri esercizi di riscaldamento; voi signori Noone invece starete con me e con il signor Carsen."
Tutti obbedirono senza esitazioni, Jenkins non aveva l' autorità di Charlene ma poco ci mancava; fu così che Alastair si ritrovò in coppia con Jenkins mentre Alexandra finì con Flynn. 
Mentre Jenkins correggeva la postura del ragazzo gli disse a bassa voce:" Le devo fare i miei complimenti Alastair, è la quarta persona che capisce chi sono da venticinque anni a questa parte."
Al cercò di rimanere impassibile mentre rispondeva:" Ha sbagliato la pronuncia del mio nome. È Alaster."
" Ragazzo, capisco che debba mantenere la sua copertura ma crede davvero che io non sappia chi è lei in realtà? Se suo padre non vuole vedere la verità non è detto che anche altri facciano come lui."
" Bene, se andremo avanti di questo passo tutti in Biblioteca sapranno chi sono nel giro di una settimana! Ottimo davvero..."
Jenkins si stupì sentendo parlare Alastair con quel tono: era lo stesso usato da Flynn quando faceva del sarcasmo; era evidente che i due fossero padre e figlio.
Alastair volle però togliersi un dubbio:" Ha detto che sono la quarta persona a capire chi è in realtà... Tolti mio padre e Nicholas chi è stato il quarto?"
" È davvero perspicace, non c'è che dire... Il quarto a capirlo è stato James Moriarty."
" Un attimo!" esclamò il ragazzo" Intende quel James Moriarty? La nemesi di Sherlock Holmes?"
Jenkins chiese perplesso:" È quello che ho detto; perché è così sorpreso? Dovrebbe sapere che molte cose ritenute impossibili non sono tali in questo mondo."
" Ha ragione... So che le costa fatica ma non mi dia del lei, la prego. Non mi ha ancora detto però chi è stato ai tempi di Camelot."
Jenkins sorrise per poi proporre:" Visto che questo è un allenamento di scherma le... Ti propongo una sfida: se riuscirai a toccarmi con la spada te lo dirò; sappi però  che avrai un' ora di tempo: io poi devo andare ad allenarmi con il signor Carsen. Sono tra i pochi con cui si può esercitare utilizzando Excalibur."
Al sentendo quella proposta rispose scoraggiato:" Non mi sembra molto corretto... Almeno questa proposta può essere sempre valida?"
" Glielo concedo. D' ora in poi si allenerà sempre con me per un' ora ogni volta."
Detto questo i due iniziarono a tirare di spada, prevedibilmente Alastair fece una figura misera contro Jenkins; nel frattempo anche Flynn e Alexandra oltre che a tirare di spada stavano parlando: il Bibliotecario aveva infatti iniziato a fare conversazioni di argomento vago, con la speranza che la ragazza si lasciasse sfuggire qualcosa in più sulla sua identità; tutto ciò che però aveva scoperto era che stava parlando con la copia sputata di Nicole.
Per Flynn non era molto ma era già qualcosa: ora sapeva come comportarsi con la ragazza; inoltre era rimasto piacevolmente colpito dal talento che aveva dimostrato così le fece una proposta:" Alexandra, vorrei farti una proposta, non sentirti però obbligata ad accettare. Ho notato che hai un talento naturale con la spada quindi vorrei allenarti io stesso, non per vantarmi ma assieme a Jenkins sono il migliore spadaccino qui in Biblioteca... Credo sarebbe un peccato non approfittare del tuo potenziale."
Alexandra era perplessa e stupita: non si aspettava certo una simile proposta; decise però di accettare, sapeva che Flynn le stava concedendo un' occasione più unica che rara per passare del tempo assieme e lei non voleva sprecarla: dopotutto non era solo Alastair quello che voleva conoscere il proprio padre.
" Accetto volentieri la proposta signor Carsen. Sarà un onore per me."
" Ripeto quello che ho già detto a tuo fratello e che in realtà ripeto a chiunque: chiamami Flynn, con tutte le lauree che ho sarei il dottor Carsen ma preferisco evitare."
Passarono un paio di secondi di silenzio tra i due, Alexandra si chiese cosa volesse significare poi comprese: Flynn voleva una conferma alla sua proposta alle sue condizioni; alla ragazza vennero in mente le parole della madre: Flynn Carsen alle volte era peggio di un bambino.
" Accetto la tua proposta Flynn, mi fa piacere che tu mi ritenga così brava. Così va meglio?"
Flynn ridacchiò sentendo le parole della ragazza, rimase inoltre colpito dal fatto che avesse smascherato le sue intenzioni in pochi secondi; il Bibliotecario decise di non darlo a vedere rispondendo calmo:" Molto meglio. Visto che hai accettato la mia proposta ti allenerai sempre con me e con tuo fratello. Da quello che posso notare Jenkins l' ha preso in simpatia, cosa rara, quindi sarà lui ad allenarlo."
" Questo non spiega perché dovrò allenarmi con lui."
" Vero: normalmente io mi esercitavo prima contro Excalibur e poi contro Jenkins con Excalibur; mentre io ero impegnato lui vigilava su tutti. Adesso sia io che lui abbiamo degli allievi quindi credo che d' ora in poi ci alleneremo solo tra noi due; questo ci riporta alla tua domanda: quando io sarò con Jenkins andrai ad allenarti con tuo fratello."
Detto ciò i due ripresero ad allenarsi e a chiacchierare fino a quando Flynn non dovette andare con Jenkins; quando i due fratelli non furono più a portata d' orecchie indiscrete iniziarono a raccontarsi le prime impressioni di quel giorno; Alexandra raccontò la sua mattinata: una serie di esercizi vari che, senza la sua preparazione, l' avrebbero  fatta crollare a terra esausta; la parte peggiore era però sapere che Eve, la responsabile, era anche peggio, le due donne avevano provato odio a vista, immediato e reciproco.
Al invece disse alla sorella della conversazione con Judson e della conversazione con Flynn, concluse poi dicendo:" È alla fine Judson mi ha detto che questa sera vorrebbe parlare con me. Non so di cosa ma so che è importante e riservato o me l' avrebbe detto subito."
" Credo tu abbia ragione, sai che lo vorrò sapere il prima possibile vero?"
" Ovviamente. Tu invece tienimi aggiornato su ogni particolare sospetto."
I due andarono avanti ad allenarsi fino a quando Flynn non  comunicò la fine della lezione; il Bibliotecario prese nuovamente Alastair sotto la sua tutela così i due si diressero nuovamente in Biblioteca.
Questa volta Flynn non sembrò andare verso un luogo specifico, si limitò a percorrere il lungo corridoio centrale stando lungo una parete a cui erano appesi una serie apparentemente infinita di ritratti di Bibliotecari, Al lo aveva capito perché il primo che aveva visto era quello di suo padre. 
Una volta fermati Flynn prese parola:" Penso che tu abbia già intuito quello che sto per dire ma lo espliciterò lo stesso: Alaster adesso ti farò un breve riassunto della storia della Biblioteca. Iniziamo da questo ritratto perché è l' origine di tutto: lui è Eldred, il Grande Maestro ed il primo Bibliotecario ad essere stato reclutato nel terzo secolo dopo cristo. La Biblioteca aveva sede ad Alessandria ed era gestita e governata solamente dal suo fondatore: Yahuda; resosi conto di non poter gestire gli artefatti recuperati e nel contempo trovarne altri decise di affidare quest' ultimo compito ad una persona che si sarebbe dimostrata meritevole; Yahuda si avvalse poi di svariati collaboratori che lo aiutavano nelle faccende più disparate poiché, come forse saprai, fare il Bibliotecario è un lavoro pericoloso e si muore fin troppo facilmente."
Mentre i due ripercorrevano la strada fatta a ritroso il Bibliotecario continuò la sua spiegazione:" Passarono i secoli e tutto andò liscio. I primi drammi si ebbero dopo la caduta di Camelot: Lancillotto divenne il capo di una setta di separatisti, conosciuta come Confraternita del Serpente, e nel settimo secolo distrusse la Biblioteca, Yahuda allora decise di non abbattersi e di ricostruire la Biblioteca nel nuovo centro culturale dell' epoca: Bisanzio; questa volta la Biblioteca venne ancorata in un piano dimensionale diverso sia per facilitarne la protezione sia perché diventava sempre più grande.
Nei secoli successivi la Biblioteca si trasferì prima a Roma poi a Londra ed infine a New York; in questo lasso di tempo si sono succeduti tantissimi Bibliotecari... Alcuni sono durati molto, altri qualche mese, ma tutti hanno consacrato la loro vita a questo posto e agli ideali che rappresenta; la cosa importante è che tu capisca questo: tutte queste persone sono morte per un ideale in cui credevano e, salvo un'eccezione, non si sono fatti ne tentare ne corrompere dal potere che questo lavoro concede.
Questo è stato possibile anche grazie al lavoro dei Guardiani, essenziali per guidare i Bibliotecari per i primi tempi."
Oramai i due erano tornati al punto di partenza: il ritratto di Flynn era a pochi metri di distanza; il Bibliotecario però non si fermò davanti al suo ritratto ma a quello precedente.
Il quadro ritraeva un uomo sui quaranta, abbastanza alto con i capelli brizzolati e l' aria misteriosa; Al lesse la didascalia e impallidì: si trattava di Edward Wilde, il Bibliotecario traditore.
Mentre Flynn raccontava la sua storia, che si intrecciava inevitabilmente con quella dei due Carsen, Al non prestò particolare attenzione: sapeva già tutto nei minimi dettagli grazie a sua madre; il ragazzo si concesse qualche istante per guardare il ritratto precedente: si trattava di una giovane donna molto carina, non troppo alta e dalla corporatura armoniosa, aveva capelli nerissimi e occhi verde scuro, si chiamava Alexandra Callagan; il ragazzo capì come mai sua sorella si chiamasse così: la Bibliotecaria ritratta era stata un' amica di sua madre e la sua morte doveva averla segnata molto.
" ... E così riuscì a recuperare la Lancia di Longino. Edward morì, questa volta per davvero e, per qualche anno, non sentimmo più parlare della Confraternita del Serpente."
Flynn aveva finito il suo racconto; Alastair per non sembrare un totale idiota chiese la prima cosa che gli venne in mente:" Come mai il tuo è l' ultimo ritratto?"
" In realtà è piuttosto semplice: non essendo ancora morto o non essendomi ancora ritirato sono ancora io il Bibliotecario in carica, solo quando il mio successore compirà la sua prima impresa si potrà avere un nuovo ritratto.
Direi che è giunto il momento per farti vedere la Biblioteca e spiegarti come sono classificati gli artefatti. Direi di iniziare con la sezione greca, è la più vicina."
Padre e figlio si diressero verso la sala degli artefatti menzionata da Flynn, quando arrivarono Alastair si guardò attorno meravigliato: vedeva in ogni dove armi, corazze, statue e vasi; il giovane era immerso in un tripudio di opere artistiche e non dal valore inestimabile.
" Alaster sappi questo: la Biblioteca è organizzata secondo schemi ben precisi, a meno che la sua ragione non si stacchi e decida di andare in vacanza... Adesso però sto divagando... Tornando a monte: nel corridoio centrale sono custoditi gli attratti più famosi e pericolosi, nei corridoi laterali invece ci sono i meno potenti; nelle sale invece abbiamo gli artefatti divisi per argomento."
" Ho capito. Flynn, giusto per essere chiari, cosa intenti quando dici che il senno della Biblioteca va in vacanza?"
" Beh quello che ho detto più o meno... Ti ho detto che la Biblioteca ha vagato nel nulla quindici anni fa, quando è stata portata indietro il Senno ha preso forma umana e noi abbiamo avuto non pochi problemi. Mi ha poi rapito perché, dopo avermi stalkerato, ha ritenuto che fossi l' unico in grado di ridargli la memoria; è andata così: la Biblioteca e la sua Ragione si sono ricongiunte e tutto è andato per il meglio, nonostante fossimo a un passo dal baratro... Va detto che succede quasi sempre."
Alastair era a bocca aperta: la magia della Biblioteca arrivava fino a quei livelli; si chiese cos' altro nascondeva quel posto.
Mentre era perso nei suoi ragionamenti con il gomito urtò un piedistallo con sopra un piccolo oggetto dorato  inserito sotto una campana di vetro, l' impatto lo fece cadere a terra così il ragazzo mortificato si apprestò a raccogliere quella che a tutti gli effetti identificò come una mela d'oro, probabilmente proveniva dal giardino delle Esperidi quindi Alastair non si preoccupò molto della pericolosità.
Flynn si accorse della scena e esclamò subito preoccupato:" Alaster fermo! Non toccare quella Mela!"
Fu però troppo tardi: il giovane Bibliotecario aveva già in mano il frutto magico e ora fissava Flynn con un' aria strafottente e arrogante.
" Perché mai dovrei mettere giù questa Mela? Flynn non mi sono mai sentito meglio! Sono finalmente in un posto adatto a me: con tutta la conoscenza e il potere racchiusi qua dentro entro un paio d' anni potrò diventare un Dio ammirato e temuto dall' intero pianeta! Uomini e creature magiche obbediranno al mio volere; perché non ti unisci a me? Anche tu hai il potenziale per essere un Dio; insieme potremmo dominare incontrastati, entrambi lo abbiamo nel sangue dopotutto!"
Flynn rimase senza parole: la Mela aveva su Alastair lo stesso effetto che anni prima aveva avuto su di lui, entrambi erano affetti da un delirio di onnipotenza e dal desiderio di dominare su tutto e su tutti; il Bibliotecario non capì però a cosa si riferisse il ragazzo nell' ultima frase, decise però di lasciar perdere: la cosa importante era togliere la mela ad Alastair.
Flynn agì immediatamente, sapeva molto bene quali danni poteva causare la Mela della Discordia: rapidissimo, nonostante non fosse più così giovane, con la mano destra afferrò il polso di Alastair mentre gli pestava con forza il piede per distrarlo e con l' altra mano prese la mela.
Rapidissimo la rimise a posto, preferiva evitare contatti prolungati con quella diavoleria; andò poi dal suo apprendista per accertarsi delle sue condizioni e gli chiese preoccupato:" Alaster, tutto ok? Ti sei ripreso?"
Il ragazzo chiese spaventato:" Che cosa mi è successo? Perché ho detto quelle cose e cosa mi ha fatto quella Mela? Pensavo fosse una semplice Mela delle Esperidi... Ero io che pensavo veramente quelle cose, è come se avesse portato a galla i pensieri e i sentimenti più oscuri che ho."
" Ascoltami attentamente: quella era la Mela della Discordia. Il suo funzionamento è leggermente diverso da quello che si racconta; la Mela crea il caos facendo emergere il lato peggiore di una persona, non puoi immaginare i danni che può causare nelle mani sbagliate."
Alastair era confuso: lui per poco aveva mandato a monte tutta la sua copertura e aveva avuto l' istinto  di dominare il mondo solo toccando la Mela; come mai suo padre non era stato coinvolto? Era forse la peggiore versione di Flynn Carsen quella?
Decise di togliersi quella curiosità:" Flynn non ti conosco abbastanza per poter fare giudizi su di te ma se la Mela mostra la peggiore versione di noi... Come mai tu..."
Flynn venne in contro al ragazzo, vedendone l' imbarazzo:" Vuoi sapere perché non sono stato soggiogato vero? Beh, ho imparato a controllare i miei istinti. Qua dentro l' unico veramente immune alla Mela è Ezekiel Jones, lui è già la sua versione peggiore anche se devo ammettere che con gli anni un po' è migliorato... Mi fa però ancora un certo effetto pensare a lui come un Bibliotecario e non come un ladro.
Alaster consolati: io ho rischiato un incidente diplomatico con tutte le creature sovrannaturali la prima volta che sono entrato in contatto con la Mela."
Alastair rimase in silenzio: non sapeva bene cosa dire o come comportarsi, era ancora assorto da infinite riflessioni su quanto successo poco prima; la sua versione peggiore era uno psicopatico con il complesso di dio che voleva conquistare il mondo, lui però non credeva di avere tutta quella malvagità latente... Era più probabile che avesse un qualche trauma inconscio dovuto all' assenza della figura paterna! Questo non doveva implicare deliri di onnipotenza.
Flynn parve accorgersene perché si limitò a dire:" Alaster, tutti hanno i loro demoni interiori e il loro lato oscuro; per sconfiggerli bisogna prima conoscerli e accettarli.
Ora vieni, dobbiamo andare. Devo mostrarti parecchie cose."
Il ragazzo obbedì e fu grato del tatto dimostrato dal Bibliotecario: non era in vena di sentire frasi fatte o consolazioni da due soldi.
Il resto della giornata, se paragonato a quell' episodio, passò tranquillo e monotono: Alastair passò il resto del pomeriggio con Flynn ad esplorare la Biblioteca e ad imparare ad orientarsi un minimo in quel posto labirintico. 
La sera, dopo una cena veloce passata in compagnia di Alexandra, Nicholas, Crystal, due Guardiani e un Bibliotecario, Alastair si congedò velocemente e si diresse nuovamente in Biblioteca, facendo attenzione che nessuno lo seguisse; solo Marcus gli lanciò un' occhiata sospettosa ma rimase impassibile al suo posto e non lo seguì.
Arrivato nella Biblioteca si guardò in giro alla ricerca di Judson, non trovandolo decise di proseguire lungo il corridoio centrale: in questo modo non avrebbe corso il rischio di perdersi se si fosse allontanato troppo dall' ingresso
Dopo qualche minuto sentì qualcuno che lo chiamava, ad essere precisi era Judson:" Vedo che non ti sei fatto ripetere due volte la proposta di venire a scambiare due chiacchiere con me."
" Non potevo certo lasciarmi scappare un' occasione simile. Dopotutto è di una chiacchierata con il fondatore della Biblioteca che stiamo parlando; credo che sarebbe un peccato non approfittarne. Sbaglio forse?"
" Potrebbe essere. Non ho simili pretese, se però tu ritieni sia così perché contraddirti? Alastair ti ho voluto qua perché ritengo che il discorso iniziato oggi vada approfondito se tu sei d' accordo; sempre dietro tuo consenso vorrei approfondire ciò che è successo con la Mela."
Alastair rimase basito: non si aspettava una simile richiesta! Era prevedibile che Judson volesse parlare approfonditamente degli argomenti accennati in precedenza ma non si aspettava certo che sapesse e, soprattutto, volesse approfondire anche l' episodio di quel pomeriggio in cui Alastair aveva dato il peggio di sé; il ragazzo decise però di rispondere, non faceva per lui rimanere zitto troppo a lungo:" Beh Judson, se posso permettermi... Lasci che le dica che ritengo che lei sia fin troppo modesto, oppure si finge così. È inutile girare in torno a chissà cosa è negare ciò che lei è e ciò che ha fatto: mia madre mi ha raccontato molto su di lei e quindi sa cosa penso, gliel' ho appena detto. Ammetto che mi ha stupito questa sua richiesta, non pensavo di essere così importante."
" Alastair la tua schiettezza è identica a quella di tua madre; lascia poi che ti dica una cosa: tu e tua sorella siete molto più importanti di quanto tu non possa immaginare, siete figli del migliore Bibliotecario che abbiamo mai avuto e di una eccellente Guardiana. Forse sei tu ad essere troppo modesto."
" No."
Quella semplice parola spiazzò Judson così Alastair proseguì:" Non sono troppo modesto. So di avere un retaggio a cinque stelle, se mi passa il termine; so anche di essere dotato altrimenti non mi avreste scelto. A queste constatazioni segue un ma notevole: qua dentro ci sono persone straordinarie almeno quanto me, non sono certo migliore di loro o più speciale di loro solo perché discendo da Salomone."
Judson sentendo quella frase rimase stupito e si chiese quanto il ragazzo sapesse della sua eredità.
" Se si sta chiedendo da quanto lo so sappia che è solo da oggi. Flynn ha detto di discendere da Salomone quindi fare due più due non è stato troppo difficile. Dei Carsen so solo quello che sapeva mia madre e quello che  mi sta rivelando mio padre; se ci sono cose che lei sa sarebbe cortese che le rivelasse sia a me che a mia sorella che a nostro padre."
La risposta di Alastair arrivò diretta e puntuale; parlare con Judson stava facendo emergere il suo lato più emotivo e al contempo razionale: nel ragazzo si era scatenato un fiume di emozioni che però stava incanalando verso le domande migliori e più utili per lui.
A quell' affermazione Judson si limitò ad annuire. 
Dopo qualche istante di silenzio il vecchio Bibliotecario continuò il suo discorso:" Alastair sappi che ti stai dimostrando un eccellente Bibliotecario. È notevole come, nonostante l' influenza della Mela, tu sia riuscito a mantenere una certa lucidità che non ti ha fatto scontrare con Flynn."
Il ragazzo si lasciò andare ad una risata amara, la verità era che se non fosse intervenuto suo padre ci sarebbero stati parecchi problemi.
" Judson, se mio padre non fosse intervenuto sarebbe successo un disastro: non costruisca castelli di sabbia troppo vicini al mare: le onde li abbatterebbero fin troppo facilmente. L' unico che va lodato è mio padre... Credo che su questo argomento non ci sia più nulla da dire e inoltre credo che non mi dirà molto altro; almeno per sta sera.
Scusi ma vado a letto."
Dette queste parole Alastair se ne andò lasciando da solo Judson ad osservarlo mentre andava via.
Nella testa de vecchio Bibliotecario si erano formati un sacco di pensieri e di idee; c'era solo un pensiero chiaro: Alastair era straordinariamente complesso e incredibilmente determinato, di sicuro avrebbe ottenuto quello che desiderava.
Judson sorrise: aveva trovato nella famiglia Carsen i suoi degni eredi.

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