Il Principe del Mare

di Black090White
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Qui, Quo, Qua ***
Capitolo 2: *** Scelte ***
Capitolo 3: *** Sogno o Realtà? ***
Capitolo 4: *** Io, Ryo Tanaka. ***
Capitolo 5: *** Una strana conoscenza. ***



Capitolo 1
*** Qui, Quo, Qua ***


Esistono 7 sirene che hanno il compito di proteggere le perle a loro date dalla misteriosa Regina Dei Mari, assieme ai loro mari: Oceano Pacifico del Nord, Oceano Atlantico del Sud, Oceano Atlantico del Nord, Oceano Antartico, Oceano Artico, Oceano Pacifico del Sud e l'Oceano Indiano.


Alle sirene non è permesso di farsi vedere al mondo umano poichè questi, un tempo, davano la caccia alle sirene per impadronirsi delle loro perle, custodi di un'immensa magia. Ma i tempi sono cambiati, e le 7 sirene ora vivono nel mondo umano mescolandosi con i comuni mortali.

-Hahaha, e tu ci credi veramente?-chiese Ryo chiudendo il grosso libro tra le braccia.

Kaito, a suo fianco alzò le spalle.-Alle sirene ci credo poic...-non riuscì a finire la frase che l'amico lo interruppe, con il suo solito tono da saputello

-No, rallenta. Avevi 7 anni e stavi per affogare...era ovvio che stavi sognando.-

-E dimmi allora, la strana creatura che ho visto al nostro nascodiglio?-domandò curioso della risposta.

Ryo sorride.-Ti voglio bene anche se sei pazzo.-gli diede una pacca sulla spalla.-Arrenditi amico, pensa di più a Lucia e di meno alla tua amata sirena.-

Kaito sospirò, era sempre stato prigioniero fra due sentimenti per due persone differenti: la sirena che gli salvò la vita e Lucia Nanami, l'amica goffa e impacciata. 

La sirena si faceva spesso vedere, ma solamente quando Kaito era solo. Ai suoi occhi la creatura era bellissima, e lo era per davvero; capelli lunghi color oro raccolti in due codini, gli occhi erano grandi di un azzuro magico, la pelle sembrava porcellana mentre la lunga coda era colorata di un rosa delicato, impossibile da ricreare...semplicemente magnifica. La voce era qualcosa di surreale, mai sentito che ti lasciava incantato.

-Yo Kaito.-lo richiamò Ryo, battendo le mani di fronte alla sua faccia.-Ha chiamato Lucia, ha chiesto se potevi andarla ad aiutare al ristorante di Maki.-

Kaito si risvegliò dai suoi pensieri, ogni volta che pensava alla sirene si incantava.-Certo, tu non vieni?-chiese, alzandosi dalla sedia.

-Nah, mi scoccia. Poi devo andare a fare la spesa al negozio prima che chiuda. Ci credi che ho il frigo vuoto?

L'amico sorride.-Quando mai lo hai avuto pieno?-scherzò.

Ryo fece la linguaccia e salutando l'amico uscì dalla casa di Kaito, dirigendosi nella propia, giusto dietro l'angolo. Abitava in una privilegiata casa di fronte al mare, identica alla casa dell'amico, riusciva a pagarla grazie all'aiuto del suo misterioso tuttore, che gli metteva i soldi in banca ogni mese.

La porta era stranamente aperta ma Ryo non gli diede molta importanza visto che si dimenticava quasi sempre di chiuderla. Entrò e seduta sul divano trovò una ragazza che conosceva molto bene.

-Che ci fai qui, Hanon Hosho?-domandò lui togliendosi le scarpe.

La ragazza spostò la testa, facendo muovere i lunghi capelli blu.-Ciao anche a te.-

Il ragazzo chiuse la porta dietro di se, era curioso di sapere il motivo per cui la sua "amica", si fa per dire, fosse entrata in casa sua. Ryo e Hannon non sono mai andati d'accordo, erano come fratello e sorella, il legame che gli univa era simile a quello, anche se la ragazza aveva rivelato più volte di intendere molto di più da lui.

-Se sei qui per una tazza di the sei arrivata al momento sbagliato, ho il frigo vuoto.-suonava come una scusa per farla andare via.

-Quando mai l'hai avuto pieno il frigo?-domandò prendendosi gioco del ragazzo.

Alle orecchie di Ryo suonava come un Deja-vu.

-Comunque...-riprese la ragazza, facendo posto anche a Ryo.-Volevo solo sapere se va tutto bene, Kaito mi ha raccontato del tuo problema.-l'espressione di Hannon si fece seria.

Ryo si passò una mano nei folti capelli biondi, non voleva parlare di quella cosa, si sentiva a disagio. Voleva evitare di parlarne con qualcuno, era convinto che ignorando il problema quest'ultimo sparisse. 

-Nope.-tagliò corto lui, facendo la solita faccia dell'imbecille.-Non so di cosa tu stia parlando mia cara. Comunque ora vedi di smammare che devo andare a fare la spesa, a differenza tua che non fai nulla dalla mattina alla sera, io sono un uomo molto impegnato.-

Hannon si mise a ridere cadendo persino dal divano.-Tu un uomo? Ma quando?-

Il ragazzo incrociò le mani al petto, pensando ad un'idea per convincere l'amica che lui era un uomo. L'idea arrivò.

Si alzò in piedi, di fronte ad Hannon. Si tolse la maglia mostrando il petto nudo.-Non mi sembra di avere le tette come voi ragazze, quindi sono un uomo.-un ragionamente più che ovvio.

La ragazza si coprì la faccia completamente rossa, non riusciva a credere quando potesse essere stupido Ryo, riusciva sempre a metterla a disagio, in ogni occasione possibile.

Il biondo si mise a ridere, si avvicinò alla ragazza.-Ora ne sei convinta?-domandò sorridendo.

Hannon lo spinse, facendolo cadere sul divano.-Caspita, non perdi tempo.-disse ridendo, si divertiva troppo.

-Idiota.-ribattè lei. Suonò il telefono di Hannon e appena finì la chimata salutò Ryo e uscì, dirigendosi probabilmente da Lucia e Rina, le sue amiche del cuore.

Ryo continuava a ridere, amava troppo la compagnia di Hannon, riusciva sempre a farlo ridere. 

L'idea di un frigo ancora vuoto lo fece alzare dal divano, si mise la maglia e un capellino in testa e prendendo le chiavi uscì dalla porta. Fuori il sole stava tramontando, mostando una vista bellissima del mare. Sulla spiaggia non c'era nessuno, di solito a quell'ora tutta la gente andava ai ristoranti sulla spiaggia dopo una lunga giornata di mare. Solo una ragazza era rimasta ad ammirare il paesaggio e la curiosità spinse Ryo ad andare da lei.

Era girata di spalle e questo impediva di vederla in volto, ma era convito che fosse una ragazza veramente bella. Aveva lunghi capelli indaco, mossi che le cadevano sulle spalle. Era più alta di Lucia e Hannon, ma non più di lui. 

-Hey.-salutò alzando la mano.

La ragazza si girò, mostrando due grandi occhi tristi e pronti a versare lacrime.

-Sono così brutto da farti piangere?-disse cercando di farla rallagrare e ci riuscì, sorrise alla bettuta del ragazzo.

-Ecco, così si ragiona. Lo sia che sei 100 volte più bella quando sorridi?-Era rimasto stordito, il sorriso della ragazza lo aveva colpito, era così diverso da ogni altro sorriso.

La ragazza arrossì lievemente, presa alla sprovvista dal complimento da parte di uno sconosciuto.

-Sono Ryo Tanaka, piacere.-si presentò porgendogli la mano.

-Noelle Aiiro, il piacere è mio.-

Ryo con il pollice asciugò le lacrime della ragazza.-Come mai piangevi?-

Noelle rivolse nuovamente lo sguardo verso l'oceano.-Mi manca casa.-disse tristemente

Il biondo non sapeva cosa dire, lui non era mai stato fuori casa, al massimo si addormentava da Kaito, ma era giusto dietro l'angolo.

Stava per dire qualcosa, quando un giramento di testa lo colpì, chiuse gli occhi per blandire il dolore. Fu costretto a posare la fronte contro la spalla di Noelle, tenendola per le fragili spalle pur di non cadere. La ragazza era preoccupata.

-Che ti succede?-

Il ragazzo alzò la testa, la guardò e in un attimo perse i sensi, cadendo nelle braccia di Noelle.

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Capitolo 2
*** Scelte ***


Kaito camminava piano lungo le spode del mare, guardando e navigando tra i ricordi che lo legavano all'oceano. Ricordava così bene il momento in cui la sirena lo salvò. Quando chiudeva gli occhi gli pareva di sentiva la sua dolce melodia.

Si fermò di fronte al tramonto.-Dove sei?-chiese  alla sirena, sperava ad una risposta, che però non arrivò. Sperava in un nuovo incontro, sapeva che lei nuotava nel suo stesso mare, ma non ha mai avuto occasione di imbattersi in lei.

Il pensiero passò dalla sirena a Lucia, un'altra ragazza a cui Kaito era affezionato, provava dei sentimenti anche nei suoi confronti, ma non era chiaro cosa volesse fare. Era troppo ossesionato dalla sirena, tanto da vedere della somiglianze tra Lucia e la creatura misteriosa; non era possibile che fosse lei, sarebbe troppo facile.

-Kaito, a cosa stia pensando?-domandò una voce allegra; quella di Lucia.

Il ragazzo si girò verso di lei, preso alla sprovvisto del suo arrivo.

-Oh, hey Lucia. Ero immerso nei mie pensieri.-disse, grattandosi la nuca.

-Stavi pensando di nuovo a quella ragazza, non è così?-la voce era tremolante e lo sguardo basso.

Kaito annuì.-Non so per quale motivo ma tu me la ricordi. Cioè, insomma, non puoi essere tu, è una cosa assolutamente assurda...-

-Sei solo uno sciocco...-iniziò lei, tenedo stretta tra le meni il suo ciondolo rosa.-Tu non sai nemmeno cosa sia l'amore. Ti sei innamorato di una ragazza solo ascoltando la sua voce. Non capisci che stai inseguendo un'illlusione? Perchè non accetti il fatto che quella ragazza non esiste affatto?-

Il castano andò di fronte a Lucia, infastidito delle parole della ragazza. Anche lei lo considerava un folle alla ricerca di un sogno, propio come Ryo. Si avvicinò a lei così tanto da poter sentire il battito aumentato della ragazza, stringeva con forza il suo ciondolo come per darle forza. La guardò dentro gli occhi, vedendo il propio riflesso.

-Io te lo ripeto, devi dimenticare quella ragazza. Sei uno stupido, dovresti imparare a vivere la realtà e non rincorrere un sogno, solo così scoprirai...-fu fermata dal bacio improvviso del ragazzo, era carico di rammarico, non rispecchiava affatto i sentimenti che provava per Lucia. Lo schiaffo di quest'ultima rimise la distanza tra di loro, lascindo un evidente segno sulla guancia si Kaito, che sorrideva amaramente.

La ragazza era rimasta incredula del gesto compiuto, tremava e aveva paura dei comportamento strano del ragazzo. Sapeva di aver fatto la cosa giusta; doveva far scordare a Kaito dell'esistenza della sirena.

-Tu non puoi capire...-disse sedensodi sulla sabbia, rivolto verso il mare.-Puoi dirmeno quante volte vuoi, ma io non la smetterò mai di cercarla...gli devo la vita.-

Lucia scappò con le lacrime agli occhi, lasciando Kaito da solo, in cerca di risposte. Stette sulle sponde del mare fino quando il sole calò, lasciando il posto alla luna.

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Capitolo 3
*** Sogno o Realtà? ***


Ryo si risvegliò di colpo, alzandosi a sedere. La testa gli faceva male e gli girava tutto, tanto da doversi ristendere. Al suo fianco c'era solamente sabbia; nessun segno della ragazza che era presente prima del suo incidente...l'aveva forse sognata?

Fuori faceva buoio, la spiaggia era deserta, nemmeno uno straccio di persona: era da solo. Si alzò in piedi, spolverandosi i vestiti da resti di granelli di sabbia. Il dolore si era placato all'improvviso, propio come era venuto ma solo una cosa non tornava; che fine aveva fatto Noelle?

Il mare era calmo, rilassante. Il ragazzo intravide nell'acqua una persona...una ragazza, visti i lunghi capelli scuri. Si avvicinò il più possibile all'acqua per vedere meglio , ma questo gesto spaventò la ragazza, facendo fuoriuscire una coda da pesce.

-Una...sirena...-sussurrò completamente incredulo. Non credeva ai suoi occhi, le sirene non esistevano, eppure aveva la prova propio davanti agli occhi.

La sirena lo guardava, aveva due grandi occhi viola e l'espressione era agghiacciante ma allo stesso tempo provocante. Ryo non osava muoversi, anche perchè i muoscoli si erano paralizzati.

-Noelle...?-chiese a bassa voce, guardando la ragazza in mare. I tratti del viso di assomigliavano per quel poco che riusciva a vedere.-Non è possibile...-si disse, pogiandosi una mano nei capelli.

Fece per andare verso di lei, bagnandosi i piedi, ma la sirena scappò, immergendosi nell'acqua.

Ryo iniziò a correre lungo le sponde, cercando di raggiungere la ragazza. Sicuramente si stava sbagliando, era solamente un delfino che nuotava, le sirene non esistevano. Cercava di auto-convincersi, ma nemmeno lui ci credeva più di tanto.  Aveva il fiatone e il giramento di testa di faceva vivo, doveva fermarsi per riprendersi ma non lo fece, continò a correre nonostante le forze lo lasciavano.

Se la sirene era effettivamente Noelle, come si doveva comportare? E se era un mostro? Doveva pensarla anche in questa maniera, magari lo voleva mangiare, forse le sirene mangiano gli umani...no, impossibile, Kaito era pur vivo nonostante avesse incontrato una.

Si fermò di fronte agli scogli; non sarebbe stato certo una roccia a bloccarlo. Velocemente si arrampicò su di essi, stando attendo a non cascare nel mare. Più volte aveva rischiato di cadere, ma in un modo e nell'altro si salvò, arrivando fino in cima. La vista era magnifica, si poteva ammirare tutto il fascino dell'oceano, le stella da lì sopra apparivano più vicine e molto più splendenti.

Si riposò un istante, riprendendo ossigeno nei polmoni. Si guardò le mani, aveva alcuni tagli ma nulla di serio, guardò più attentamente: stava tremando. Alzò lo sguardo, girava tutto, non riusciva più a distinguere quale fosse il mare e quale il cielo, sembra che si fossero uniti. Gli bastò un passo falso per non sentirsi più la terra sotto i piedi, il vento era diventato più forte...stava cadendo. D'istinto cercò di salvarsi aggrappandosi agli scogli, ma scivolò procurandosi un tagli sulla mano.

Cedde in acqua di testa, l'aria che era riuscito a ingerire prima dello schianto non era tanta, ma se si fosse sbrigato forse bastava. Stava raggiungendo a poco a poco il fondo. Esaminò i dintorni, nessuna forma vivente, nemmeno meduse, se non che erano presenti alcune alghe che si depositavano su delle rocce. Si gurdò la mano, perdeva molto sangue laddove la ferita sembrava profonda.

La vista si faceva ofuscata, tanto da non riuscire più a individuare quale fosse la superficie. I vestiti erano incollati al corpo e gli rallentava i movimenti. Provò a nuotare ma sbagliò direnzione, andando a sbattere contro un frangente. Non riuscendo più a trattenere il respitò inalò l'acqua perdendo a poco a poco la coscienza; sentiva le palpebre pesanti, era cosicente che se chiudeva gli occhi era la fine. La ferita non la smetteva di perdere sangue, ma ormai non sentiva più il dolore. Era convinto che era questione di secondi prima di perire.

Intravide qualcosa venire verso di lui, era una ragazza...no, era la sirena. Lo prese per le spalle e lo tirò verso di sè, posando le labbra su quelle del ragazzo, dangogli così una quantità di ossigeno per salvarlo. Ryo faticava a tenere gli occhi aperti per vedere la sirena, ma a causa della vista annebiata non potè scorgere i dettegli.

La sirena lo portò a riva, facendolo standere sulla sabbia. Il ragazzo sputò l'acqua respirata, tossendo violentemente. La mano aveva iniziato a far male, più di prima, il dolore era insopportabile ma Ryo lo tratteneva quanto bastava.

-Esisti...-disse provando ad alzarsi a sedere. Gli occhi gli bruciavano e la vista non voleva tornare alla normalità. Con la mano toccò le labbra della ragazza, per assicurarsi che fosse reale...e lo era per davvero!

La sirena lo teneva tra le sue braccia con lo sguardo preoccupa aiutandolo a respirare normalmente.-Shh, devi riposare.-disse soltanto, con la voce che a Ryo parve angelica. Adorava la sua voce, era qualcosa di unico.

Ryo gli sorrise e chiuse gli occhi, addormentandosi tra le braccia della sirena.

Sul marciapiedi una persona guardava la scena: era Noelle.

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Capitolo 4
*** Io, Ryo Tanaka. ***


-Non posso credere che Kaito mi ha abbandonato così...-si lametò Ryo, pulendo un tavolo del ristorante di Maki.

-Smettila di lamentarti pigrone, non è colpa sua se deve andare a scuola.-ribettè il propietario, finendo si asciugare dei picchiere dietro il bancone del bar.

Ryo finì di pulire il tavolo, rimise a posto le sedie e posando lo straccio sulla spalla si girò verso il capo.-Bah, io l'ho sempre odiata.-ammise andando al bancone.-Fortuna che non sono più obbligato ad andarci.-gridò entusiasmante; l'istruzione è sempre stato un peso per lui, odiava tutto quello che consisteva in libri e studio.

-Beata l'ignoranza.-scherzò Maki, iniziando a ridere.

Ryo si girò di scatto lanciandogli lo straccio.-Ti diverti propio a prendermi in giro, non è cosi?-

L'uomo alzò le spalle.-Chi lo sa.-disse ridendo.

-Senti vecchio...-il biondo cominciò a parlare, usando un tono abbastanza serio. Maki restò attento, smettendo di fare il suo lavoro.-Penso di aver perso la testa per una ragazza..-

Il propietario alzò un sopracciglio.-Come mai lo dici come se non fosse mai successo? Di solito perdi la testa per ogni ragazza che incontri.-

Ryo scuotè la testa, in segno di negazione.-Questa volta è diverso.-aggiunse, sedendosi al bar. Non sapeva come esprimersi; era vero che si era infatuato di una ragazza, ma non di una qualsiasi, ma bensì di una sirena, e dirlo sarebbe suonato strano.-Nah, lascia stare.-disse alzandosi e camminando verso l'uscita.-Vado a farmi un giro, chiamami se serve altro.-

Si mise le mani in testa, con lo sguardo basso e la mente che viaggiava nei ricoridi della sera prima, si diresse verso l'uscita. La mattina dopo l'incidente si era trovato in casa di Kaito a dormire sul divano. La ferita era stranamente guarita, lasciando solamente una leggera cicatrice sul palmo. Quando aveva chiesto a Kaito come fosse arrivato lì, lui rispose che lo aveva trovato alla sua porta, bagnato e addormentato. Centrava qualcosa la sirena?

Immerso nei suoi sogni non vide la persona che stava entrando nel ristorante, andandole contro, facendola cadere all'indietro. Grazie ai riflessi riuscì a prenderele la mano e a evitare che si facesse male.

-Scusa, non guardavo dove andavo.-si scusò Ryo, alzando gli occhi così da vedere la ragazza che meno si aspettava: Noelle.

-Figurati, la colpa è anche mia.-disse solare.

Come un flash nella sua mente apparve il volto della sirena...era così simile a Noelle, ma non poteva essere lei, suonava ridicolo anche solo pensarlo.

Si sforzò a non pensarci più.-Come mai da queste parti?-domandò sorridendo, provava una certa attrazione verso la ragazza; era cosi graziosa e apparentemente innocua, completamente diversa dalle ragazze che si trovava intorno.

La ragazza accennò un sorriso.-Faccio visita a delle mie amiche, te invece?-

-Beh, aiuto Maki qualche volta.-

Ryo si sentiva a suo agio con la ragazza nei paraggi e non si sapeva spiegare il motivo. 

-Che fine avevi fatto ieri?-chiese, sedensodi ad un tavolo.

Il ragazzo inizialmente non sapeva di cosa parlava, ma poi gli venne in mente.-Quando mi sono svegliato ho visto che non c'eri più...-

Noelle gli spiegò tutto; non l'haveva abbadonato come lui credeva, ma bensì era andata a chiamare aiuto.

Quando parlava, Ryo non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, sentiva attrazione nei suoi confronti. Il pensiero che lei potesse essere la sirena gli dava un certo fascino agli occhi del ragazzo che nessuna altra ragazza aveva.

Fece una mossa azzardata, si spostò verso di lei, spostando dietro l'orecchio una ciocca di capelli perdendosi nei suoi occhi. La distanza tra loro era minima, riuscivano a sentirsi i respiri avvicenda. Noelle non poteva nemmeno muoversi, il battito cardiaco era aumentato, tanto...troppo. Non era mai stata così vicina ad un ragazzo.

Ryo era un rubacuori, su questo nessuno poteva dire niente, riusciva a fare sua ogni ragazza, e a quanta pareva anche Noelle era caduta nel suo fascino. 

-Ragazzi, che giornata!-urlarono alcune voci esauste, entrando dentro il locale.

-Yo!-salutò il biondo, alzando la mano.

Hannon si fermò di colpo, facendo sbattere contro di lei Coco che era propio dietro.-Che ti prende Hannon?-chiese guardano la sua stessa direzione.-Oh, ma che bel ragazzo.-

-Che ci fa qui un pervertito come te?!-più che una domanda sembrava un'esclamazione.

Ryo ignorò totalmente Hannon e chiese di Lucia, visto che mancava.-Dove è finita la goffa Lucia?-

Fu Rina a prendere parola.-Si è fermata con Kaito a pulire, era il loro turno.-

Il ragazzo si alzò in piedi, tentato di andarsene.-Vi lascio a fare cose da ragazze, tipo parlare di smalti e trucchi...ye.-

 Uscito dal ristorante ma non sapeva cosa fare e dove andare, si sentiva solo senza Kaito nei paraggi. Si guardò il palmo della mano sinistra, il taglio...aveva deciso: sarebbe andato sugli scogli, lì doveva aveva avuto l'incidente.

Camminava a testa alta, fischiettando una canzone che aveva sentito da qualche parte. Era felice. Noelle lo rendeva felice. Non si era propio innamorato, ma qualcosa c'era. Il percordo dal ristorante non era poi così corto come si immaginava ma aveva per la testa mille pensieri, così tanti che neanche si accorse che era già arrivato. 

Da sopra il panorama era magnifico anche di mattina, se fosse stato un pittore avrebbe immortalato il panorama su una tale, ma con l'arte non era molto bravo.

Si mise le mani in tasca e guardando l'orrizonte parlò.-Con cosa posso aiutarla...signorina?-


Vi sta piacendo questa storia?

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Capitolo 5
*** Una strana conoscenza. ***


La ragazza era propio dietro di lui, lo aveva seguito fin da quando era uscito dal ristorante e di questo lui se n'era accorto, tanto da andare sopra gli scogli così da parlare senza aventuali intromettenti.

-Quindi?-la incoraggiò Ryo girandosi lentamente verso di lei, così da rimanere per un momento come folgorato.

Aveva due occhi ambra, ma lo sguardo era gelido e carico di disprezzo. La postura era rigida e le mani incrociati al petto; nonostante tutto era molto graziosa e attraente, come una modella. Era alta, 1.70 ad occhio e croce. Mon sembrava affatto una bambina, anzi, doveva avere la stessa età di Ryo.

Fu come se le parole gli fossero morte in gola, non riusciva a spiaccicare nemmeno un verbo e all'improvviso si sentiva come a disagio, spogliato da quei due grandi occhi ambra. 

La ragazza sorrise, un sorriso seducente ma con un pizzico di malizia.-Cosa ti succede...dov'è finita tutta quella sicurezza di prima?-domandò spostandosi i capelli all'indietro, facendogli fluttuare nell'aria.

Ryo sorride in modo ironico non capiva cosa gli stesse succedendo, iniziava a sentire caldo e a sentire il respiro affannoso, come se avesse appena finito una partita di Basket. I sentimenti erano completamente opposti a cosa aveva provato fino a 20 minuti fa quando era di fronte a Noelle; era forse il Karma?

-Chi...-si bloccò, non riuscendo più a dire una parola.-Chi sei?-

La misteriosa ragazza si avvicinò di più verso di lui, facendolo indietreggiare; non capiva cosa stava facendo, non era da lui. Si fermò quando arrivò ai margini degli scogli, se faceva un'altro passo cadeva nuovamente in mare...ma in quella situazione avrebbe preferito buttarsi, piuttosto che continuare a parlare con la ragazza.

-Non importa chi sono, volevo solo mettere alla prova il mio sesto senso...-il tono era diventato all'improssivo seducente e anche il linguaggio del corpo era cambiato. Aveva campito di avere Ryo in pugno.

Posò la mano sulla spalla del ragazzo e con movimenti calcolati portò le propie labbra adiacenti all'orecchio del biondo.-...cosa c'è scusa...ti dispiace forse?-continuò con il solito tono provocante.

-"Una mossa azzardatà..."-pensò Ryo. Fu come un colpo di fulmie, aveva usato le stesse azioni con Noelle...ma a quale scopo ricopiare tutto ciò?  

Spostò lo sguardo sul viso della ragazza e notò la piccola voglia che aveva sotto l'occhio sinistro...opposto a quello di Noelle...

-Scusa...ma a me interessa un'altra ragazza.-finalmente era riuscito a parlare, la sicurezza gli era tornata. 

La ragazza si mise di fronte a lui, interessata.-E chi sarebbe, scusa?-

Ryo toccò la minuscola voglia della giovane.-Tua sorella...Noelle.-enunciò vittorioso. Aveva completamente ragione, di fronte a lui c'era propio la sorella gemella di Noelle: Karen. 

Aveva fatto tutto quel teatrino per dimostrare che Ryo era il ragazzo che lei pensava: un buono a nulla!

Prima che lei potesse rispondere una melodia proveniente dal fondo del mare immobilizzò Ryo, fecendolo cadere in una profonda trans.

Improvvisamente sentiva un'attrazione verso la collana di Karen. Con la punta dell'indicce toccò il ciondolo, facendo scaturire in esso una forte luce d'orata, che accecò Ryo, facendolo cadere in ginocchio. Sul collo di quest'ultimo la luce abozzò una strana corona dalle 7 punte.

La melodia si fece più forte e più potente, facendo compiere al ragazzo un'azione rischiosa; si buttò in mare, completamente ipnotizzato.




Ok e anche questo capitolo è finito. Non ho la minima idea se a voi sta piacendo o meno, però lo continuo, sperando che sia di vostro gradimento.

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