Pokemon: The Glazed Challenge

di Justice Gundam
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Arrivo movimentato a Tunod ***
Capitolo 2: *** Borgo Querciantica ***
Capitolo 3: *** Un Pikachu molto particolare ***
Capitolo 4: *** Di nuovo in cammino ***
Capitolo 5: *** Ciocolina, la città sul lago ***
Capitolo 6: *** Nelle Paludi Granita ***
Capitolo 7: *** L'allenatrice di Unima ***
Capitolo 8: *** La Sala del Sole ***
Capitolo 9: *** Uno strano mondo nuovo ***
Capitolo 10: *** Benvenuti ad Oceanipoli ***
Capitolo 11: *** Misteri alla centrale elettrica ***
Capitolo 12: *** Centrale elettrica nel caos ***
Capitolo 13: *** L'elettrizzante meccanico Macario ***
Capitolo 14: *** Chelle e Percy contro Macario ***
Capitolo 15: *** L'isola della pace ***
Capitolo 16: *** Un piccolo incidente per Shelly ***
Capitolo 17: *** Invenzioni rivoluzionarie ***
Capitolo 18: *** La prima sfida a Terenzio ***
Capitolo 19: *** Quando manca gioco di squadra ***
Capitolo 20: *** Draghi e coleotteri ***
Capitolo 21: *** Team Rocket in trappola ***
Capitolo 22: *** La Roccia Stregata ***
Capitolo 23: *** Alleati imprevisti ***
Capitolo 24: *** Mega Evoluzioni a confronto! ***
Capitolo 25: *** Mimikyu contro Pikachu ***
Capitolo 26: *** Rivincita a Serenisola ***
Capitolo 27: *** Alleniamoci al faro! ***
Capitolo 28: *** Un rivale agguerrito ***
Capitolo 29: *** La diga di Spumarinia ***
Capitolo 30: *** Una visita da Rankor ***
Capitolo 31: *** L'incontro con Bewear ***
Capitolo 32: *** Notte a Spumarinia ***
Capitolo 33: *** Geminia, la città dei minatori ***
Capitolo 34: *** La città delle miniere ***
Capitolo 35: *** Battaglia in miniera ***
Capitolo 36: *** Huntail e Gorebyss ***
Capitolo 37: *** Allenamenti a Spumarinia ***



Capitolo 1
*** Arrivo movimentato a Tunod ***


Pokemon: The Glazed Challenge

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Buongiorno a tutti! O buonasera, a seconda del momento della giornata in cui state leggendo questa introduzione.

Quella che state leggendo è una storia della mia saga di Pokemon che da diverso tempo volevo scrivere... ispirata al fangame Pokemon Glazed, un simpatico gioco che prende spunto da Pokemon Smeraldo per creare un nuovo mondo e delle sfide eccitanti! E sarà nel continente di Tunod che le due giovanissime protagoniste di questa storia, Heather Molinar e Shelly Citra (che voi potreste aver conosciuto in Pokemon: A World Reborn), affronteranno il loro personale viaggio alla scoperta di nuovi luoghi, incontreranno nuove persone, e magari faranno i primi passi sulla strada dell'amore!

Questa, ve lo dico subito, è la prima storia in cui ho messo una coppia shoujo-ai come coppia principale. Non sarà una cosa troppo seria, data la giovane età delle protagoniste, ma c'è, quindi... ho pensato fosse meglio avvertirvi.

Questa storia si svolge poco dopo la conclusione di "Pokemon: A World Reborn", anche se non farò più di tanti spoiler per quella storia che è ancora lontana dall'essere completata. Inoltre, gli eventi di questa storia si svolgono in contemporanea ad altre due mie storie, "The Quest for Zeta and Omicron", e "XY Reload". Comunque, come ho detto, ci saranno quanti meno spoiler possibile per quelle storie.

Disclaimer: Pokemon non appartiene a me, ma a Nintendo e Gamefreaks. Heather, Shelly e il resto dei personaggi di Pokemon Reborn appartengono ad Amethyst. Percy, Chelle, il continente di Tunod e tutti i personaggi che appaiono in Pokemon Glazed sono di proprietà di Lucbui. Questa fanfiction è stata scritta unicamente a scopo ricreativo, senza fini di lucro.

Detto questo... cominciamo pure a seguire le nostre piccole amiche Heather e Shelly nel loro viaggio attraverso Tunod... e oltre!

Buon divertimento!

 

oooooooooo   

 

Capitolo 1 - Arrivo movimentato a Tunod

 

La città di Borgo Querciantica, posta in una calda ed assolata provincia del colorato continente di Tunod. Una piccola città nel bel mezzo di una lussureggiante foresta di conifere, composta da casette di legno ad uno o due piani al massimo, che si affacciava su un grande mare azzurro. Un luogo tranquillo, dove di solito non accadeva niente di particolare... tranne per un importante particolare - era in questa città che gli aspiranti allenatori di Pokemon del continente di Tunod ricevevano il loro starter, ed era da qui che partivano per il viaggio della loro vita.

Un continente per gran parte immerso nella natura, composto da alte montagne, spiagge dorate,  foreste inesplorate e ambienti diversificati, Tunod era un luogo accogliente e al tempo stesso misterioso, conosciuto per la sua Lega Pokemon un po' inusuale rispetto a quelle di altri continenti, e per la sua grande varietà di paesaggi e spettacoli naturali, così come per la grande varietà di Pokemon che avevano scelto quel luogo come la loro casa. E Borgo Querciantica era la prima città che molti allenatori provenienti da altri paesi sceglievano di visitare. Per molti, la prima impressione non era quello che si dice la più eccitante o sbalorditiva.
Borgo Querciantica, in effetti, non dava l'impressione di una città particolarmente importante. Si trattava per lo più di un gruppo di case disposte ordinatamente attorno ad una piazza centrale, nella quale svettava un simpstico monumento che rappresentava i tre starter del continente di Johto - un Chikorita, un Totodile ed un Cyndaquil. Il più grande degli edifici del piccolo villaggio era il laboratorio Pokemon di proprietà dell'insigne professor Salicio, la più grande autorità in fatto di Pokemon nel continente di Tunod. Era lì che gli aspiranti allenatori potevano scegliere i loro starter, e si diceva che Tunod permetteva una scelta ancora più ampia...

Era proprio verso questa cittadina in apparenza così anonima, e in realtà così importante, che due giovanissime allenatrici di Pokemon si stavano dirigendo, ansiose di iniziare il loro nuovo viaggio in un continente molto più sicuro e più tranquillo di come una volta era il posto in cui erano vissute per tanto tempo. In quel momento, si stavano avvicinando trepidanti a Borgo Querciantica, sentendosi sempre più emozionate man mano che la distanza si riduceva...

"Okay, ci siamo..." disse la più piccola delle due bambine, un tipetto scattante e dall'aspetto deciso, con i capelli fucsia arruffati e lunghi fino alle spalle, con tanto di ricciolino ribelle che le scendeva sulla fronte, gli occhi scarlatti e l'aria di una ragazzina che era stata costretta a crescere più velocemente di quanto non fosse giusto. Indossava un grazioso vestito bianco con i bordi dello stesso vivace colore rosso dei suoi capelli, oltre che un paio di stivaletti rossi al ginocchio. "Tra pochi minuti saremo a Borgo Querciantica, e potremo farci registrare dal professor Willow come partecipanti alla Lega Pokemon di Tunod..."

La sua compagna di viaggio annuì timidamente - era una bambina un po' più grande, con lunghi capelli lavanda tenuti legati in una graziosa treccia che le arrivava fin quasi ai fianchi, con gli occhi viola parzialmente oscurati da una frangia sulla fronte, che indossava una divisa alla marinaretta verde chiaro con una gonna dello stesso colore, calze bianche alte fino sopra le ginocchia, e un paio di scarpe viola. "Sì... ancora non riesco a credere che siamo qui... mi sembra quasi un sogno che finalmente Reborn sia libero e noi possiamo riprendere la nostra vita..."

"Fino a poche settimane fa, mi sembrava impossibile..." affermò la bambina più piccola, guardando il terreno con espressione malinconica. "Eppure... eppure, alla fine, grazie a Vera e ai nostri amici, il Team Meteora è stato sconfitto per sempre, e Reborn è stato salvato dalla loro tirannia! Chissà cosa direbbero mamma e papà se fossero qui... sarebbero sicuramente contenti che finalmente il loro paese è salvo..."

La bambina con i capelli viola prese delicatamente le spalle della sua amica. "Sono... sono sicura che il signor Corey e la tua mamma sono orgogliosi di te, Heather, in... qualsiasi posto si trovino." affermò gentilmente. Era un capitolo della storia delle loro vite che ancora faceva male, e le due amiche cercavano di soffermarsi su di esso il meno a lungo possibile... ma era inevitabile che, prima o poi, venisse fuori e dovesse essere affrontato senza nascondersi.

"Grazie, Shelly... lo so, ed è per questo che voglio vivere la mia vita al massimo, almeno per onorarli e per fare in modo che la loro scomparsa non sia stata inutile." affermò la bambina dai capelli fucsia di nome Heather, i cui occhi si stavano inumidendo al ricordo del suo passato. Ricacciò via le lacrime e annuì, ricordando a sè stessa di non lasciarsi influenzare dal suo passato...

Heather Molinar e Shelly Citra, in effetti, erano tutt'altro che delle bambine normali: fino a poco fa, la loro patria era stata il continente di Reborn, un luogo infido e pericoloso dominato dal malvagio Team Meteora, una temibile organizzazione criminale che teneva tutti sotto scacco. Il padre di Heather, un allenatore esperto di Pokemon Veleno di nome Corey, era stato lui stesso un agente del Team Meteora, cosa che aveva finito per aprire un abisso tra padre e figlia e far allontanare Heather. Come fosse andata poi... beh, era qualcosa che Heather e Shelly sapevano fin troppo bene.

Shelly, invece, era originaria di Johto - era nientemeno che la sorella minore di Raffaello, il capopalestra di tipo Coleottero della città di Azalina. Tuttavia, per quanti sforzi facesse, non era mai riuscita a farsi vedere dalla gente del suo paese come un'allenatrice realizzata e degna di essere raffrontata con il suo più talentuoso fratello... e questo l'aveva portata a cominciare un viaggio per conto suo, nella speranza di costruirsi una reputazione. Sfortunatamente, il suo viaggio l'aveva portata ad un sgradito incontro con alcuni seguaci del Team Meteora, venendone rapita e portata a Reborn per essere una loro recluta. Solo grazie alla resistenza che si era formata contro il Team Meteora Shelly era riuscita a scappare. Ed era nelle fila della resistenza che Shelly aveva conosciuto Heather, e malgrado i loro caratteri molto diversi le portassero a volte ad essere in disaccordo tra loro (disaccordi che si risolvevano quasi sempre a favore di Heather, a causa del carattere timido e schivo di Shelly), erano ormai diventate amiche per la pelle, pronte a combattere l'una per l'altra fino alla fine. Assieme, avevano aiutato la resistenza a combattere contro il Team Meteora, e si erano sorrette a vicenda nei momenti più difficili. Shelly era stata vicina a Heather dopo la morte del padre di quest'ultima, durante quelle lunghe giornate che Heather trascorreva immersa in un gelido silenzio, rifiutandosi di versare lacrime. E nel suo modo un po' brusco e scostante, Heather aveva aiutato Shelly quando lei era depressa perchè si sentiva sola e dispersa in un mondo violento e pericoloso come Reborn. Se non fosse stato l'una per l'altra... adesso Heather e Shelly non osavano pensare a dove si sarebbero trovate.  

Ed ora che, grazie alla loro amica Vera, il continente di Reborn era stato finalmente liberato dal giogo del Team Meteora, e la sua capitale Reborn City stava venendo ricostrita e stava tornando alla gloria di un tempo... Heather e Shelly avevano deciso di recuperare il tempo che il Team Meteora aveva loro sottratto, ed affrontare un viaggio verso un nuovo continente, in modo da competere in una Lega Pokemon come facevano tanti bambini e bambine della loro età...

Per la verità, inizialmente avrebbero voluto restare a Reborn City ed aiutare ancora un po' con la ricostruzione... ma i loro compagni della resistenza avevano pensato che fosse giusto che Heather e Shelly si prendessero un po' di tempo per loro stesse, data la loro giovane età, e dopo un po' di convincimento, le due bambine avevano deciso che valeva la pena fare un tentativo, almeno per vedere un posto diverso e fare un po' di esperienza con i loro Pokemon...

E quindi, eccole lì, dirette verso Borgo Querciantica, eccitate e un po' incerte all'idea di quello che poteva capitare.

 

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Tunod era davvero un continente diverso da Reborn -  non erano più abituate a vedere un paesaggio così tranquillo ed incontaminato... e in particolare Heather sembrava trovarsi come un pesce fuor d'acqua, all'idea di trovarsi in un paese dove non doveva guardarsi le spalle ad ogni momento, e non doveva stare sempre all'erta per evitare gente che voleva aggredirla o approfittare di lei. Prima di allora, si era sentita più o meno al sicuro soltanto tra i suoi compagni della resistenza...               

"Va tutto bene, Heather?" si sentì chiedere dalla sua migliore amica. "Mi sei sembrata un po' svagata per un attimo..."

"Oh?" esclamò la bambina dai capelli fucsia, scuotendo poi la testa e facendo una faccia scura in modo da darsi un tono. "Nulla di tutto questo, Shelly! Lo sai che io non abbasso mai la guardia. E' solo che... non hai l'impressione che avremmo dovuto già essere a Borgo Querciantica?"

La bambina dai capelli violetti guardò nella direzione verso cui stavano andando. "Se... devo essere sincera, mi sembrava che la strada fosse un po' lunga." rispose. "E poi... c'è una cosa che mi lascia un po' perplessa. Hai notato anche tu... che è da quasi un minuto che non vedo più Pokemon attorno a noi? E' come se... fossero scomparsi tutti all'improvviso."

"E' vero, ora che mi ci fai pensare..." rispose Heather. Durante il loro cammino verso Borgo Querciantica, si vedevano piccoli Pokemon come Pidgey o Starly che svolazzavano qua e là, oppure qualche Caterpie o Wurmple che zampettava sui rami degli arbusti, ma adesso non ne vedevano più nessuno, per qualche motivo. "Sembra quasi... che adesso non siamo più a Tunod, ma da un'altra parte."

"Ma non è possibile... abbiamo camminato lungo la strada che porta a Borgo Querciantica per tutto questo tempo, e non ci siamo mai staccate da essa." affermò Shelly, sbattendo gli occhi mentre si guardava attorno spaesata. Il paesaggio attorno a loro era lo stesso, almeno in apparenza, eppure c'era qualcosa di diverso, qualcosa che le due percepivano per istinto. Per qualche motivo, la bambina dai capelli violetti aveva come l'impressione che quel posto fosse del tutto diverso non solo da quel poco che aveva visto di Tunod, ma anche dal resto del mondo...

"E allora cosa significa tutto questo? Non sarà per caso una nostra impressione?" si chiese Heather, restando vicina alla sua migliore amica. Cercava di non darlo a vedere, ma una situazione così inusuale le faceva un po' paura... e per una questione di orgoglio personale, Heather non aveva nessuna intenzione di mostrare paura.

Un fruscio proveniente dalla vegetazione al loro fianco attirò l'attenzione delle due bambine, e fu Shelly, per riflesso condizionato, a voltarsi nella direzione da cui era provenuto, forse sperando che si trattasse di un Pokemon selvatico che le confermasse che si trovavano sempre a Tunod. Invece, quello che vide uscire dalle fronde fu un ragazzino dai capelli castani un po' lunghi che si era fatto strada tra la vegetazione con non poca fatica, e i cui abiti erano ora coperti di macchie di erba e polvere. Indossava dei vestiti di colore scuro che apparivano abbastanza anonimi... e anche lui, in effetti, dava l'impressione di essere una persona abbastanza normale, senza particolarità che lo facessero spiccare in mezzo ad una folla.

Prima che Heather e Shelly potessero rivolgersi a lui, il ragazzino sgranò gli occhi ed emerse completamente dalla boscaglia, avvicinandosi di corsa alle due amiche. "Cosa? E... e voi, cosa ci fate qui? Non mi aspettavo che qualcuno come voi si trovasse in questo posto!" esclamò, con l'unico effetto di confondere ulteriormente sia Heather che Shelly. La più piccola delle due si piazzò davanti alla sua amica e prese una delle sue Pokeball, decisa a combattere in caso ce ne fosse stato bisogno.

"Cosa? Noi non dovremmo... e tu chi sei? Dove ci troviamo?" esclamò Shelly intimorita.

"Se sei un nemico, te la dovrai vedere con me!" esclamò Heather, guardando minacciosamente il nuovo arrivato, che tenne le mani davanti a sè per dire che non aveva cattive intenzioni e per calmare un po' la focosa domatrice di draghi in erba.

"No, no, tranquille, non sono qui per farvi del male o cose del genere." affermò il giovanotto. "E' solo che... non mi aspettavo di vedere due allenatrici di Pokemon così all'improvviso, e... guardate, è una storia un po' lunga. Vi riporterò da dove siete venute, e vi spiegherò tutto! Non abbiate paura, non correrete alcun rischio."

"Cosa? Che vorrebbe dire 'da dove siamo...'?" esclamò una sempre più confusa Shelly, mentre il giovanotto si metteva una mano sulla fronte e chiudeva gli occhi come se si stesse concentrando. Per un attimo, lei ed Heather videro il paesaggio attorno a loro sbiadire e perdere consistenza... prima di tornare ad essere quello della foresta incontaminata attraverso la quale stavano camminando pochi minuti prima. Un paio di Sentret che facevano capolino da una collinetta, e un Butterfree che svolazzava tranquillamente da un fiore all'altro furono la conferma per Heather e Shelly che erano di nuovo dove si trovavano prima... e in lontananza, le due bambine tornarono a vedere Borgo Querciantica, con le sue basse casette in legno e la sua graziosa piazza principale. "Ma che... che cosa è successo? Non capisco... Siamo finite da un'altra parte?"

"Perchè, pensi che io ci capisca di più, Shelly?" esclamò Heather. "Cosa significa tutto questo? Dove eravamo fino ad un attimo fa?"

Il ragazzo si tolse la mano dalla fronte e aprì gli occhi, tirando un sospiro di sollievo. "Quindi, è questo il posto giusto... meno male..." disse dopo essersi dato un'occhiata intorno, non nascondendo un po' di meraviglia. Per diversi secondi, il ragazzo restò come ipnotizzato ad osservare i Pokemon selvatici che si avvicendavano tutt'attorno, e le due bambine non poterono fare a meno di notare che sembrava particolarmente entusiasta. Sembrava quasi che non avesse mai visto dei Pokemon in vita sua...

"Okay, adesso vi spiego... non so come, ma in qualche modo, siete passate dalla vostra dimensione alla mia..." spiegò il ragazzo dopo qualche attimo in cui Heather e Shelly pensarono che si fosse incantato a guardarsi attorno. "E' stata una fortuna che io mi trovassi nei paraggi quando ciò è successo, o sarebbero successi grossi guai!"

"Cosa? Vorresti dire... che siamo finite in un'altra dimensione?" esclamò un'incredula Heather sgranando gli occhi. Non era un argomento di cui lei fosse totalmente ignorante, ma era comunque qualcosa di talmente fuori dal comune che non riusciva a crederci tanto facilmente. "E tu come fai a sapere tutto questo? Che cosa è successo, esattamente?"

"Noi... non abbiamo fatto nulla per... raggiungere un'altra dimensione!" affermò Shelly. "Quindi l'unica è che... qualcosa ci abbia fatto passare nella tua... senza che noi ce ne rendessimo conto subito! Com'è... possibile?"

"Non so esattamente cosa sia stato... forse un semplice incidente, ma..." cominciò a spiegare il ragazzo, prima di cominciare a sbiadire e sgranare gli occhi allarmato. "Ugh... accidenti, temo di non poter restare più a lungo. Devo tornare da dove sono venuto... state attente... potrebbe accadere..."

"Hey, aspetta! Abbiamo ancora delle domande da farti!" esclamò Heather, tenendo una mano verso il ragazzo per richiamarlo. La voce del giovane si fece distorta, come se provenisse da una radio mal sintonizzata, e nel giro di due secondi, sparì nel nulla, lasciando Heather e Shelly nel bel mezzo del sentiero nella foresta, imbambolate a guardare il punto in cui era svanito!

Le due bambine restarono in silenzio per diversi attimi, stordite da ciò che avevano visto e dalle implicazioni di tutto ciò. Quindi quel ragazzo proveniva da un'altra dimensione... e loro vi erano capitate per caso... o forse perchè qualcosa, o qualcuno, le aveva fatte finire lì.

"H-Heather... non so te, ma... temo che avremo ancora a che fare con questo problema." mormorò Shelly. "Io... credo che sia il caso... di... di restare all'erta. Potrebbe... capitare di nuovo, in qualsiasi momento..."

Heather annuì lentamente. "Cavolo... e pensare che quasi mi ero rilassata, ormai... e non abbiamo neanche saputo il nome di quel tipo!"
        

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Nel frattempo, in un'altra zona di Tunod non troppo lontana, una nave era da poco attraccata nel porto di una delle città principali del continente, portando con sè dei passeggeri davvero inusuali...

In una delle cabine della nave, una giovane donna dai lunghi capelli color rosso acceso si stiracchiò, sgranchendosi un po' la schiena dopo un sonno durato al massimo qualche ora. Certo che quei giacigli erano scomodi... anche se rispetto al dormire all'addiaccio a cui lei e i suoi due compagni erano abituati, erano sicuramente un miglioramento. Almeno adesso avevano un soffitto sopra la testa e potevano fare tre pasti caldi al giorno...

Ma in quel momento, non era quello il problema che assillava di più Jessie, mentre guardava verso i suoi due inseparabili compagni di sventura, James e Meowth, che stavano ancora ronfando come due Snorlax nei giacigli vicino a lei. Quello che più le dava da pensare era il motivo per cui lei stava intraprendendo quella missione. Certo, era un ordine di Giovanni, che aveva affidato a loro tre ai loro poco stimati colleghi Cassidy e Butch il compito di scoprire quanto più possibile su un'organizzazione segreta di Tunod che avrebbe potuto diventare concorrente del Team Rocket. E gli ordini del capo non si rifiutavano mai... ma per lei era un'occasione che forse non si sarebbe mai più ripetuta... era una missione che per lei aveva un'importanza personale, e forse questa era la sua ultima occasione di vedere realizzato il suo più grande desiderio...

E se questo voleva dire collaborare con quell'arpia di Cassidy, beh... era un fastidio che era disposta a sobbarcarsi.

"Hmm... no, grazie, ho già mangiato abbastanza..." sentì la voce di James che parlava nel sonno. Il ragazzo aveva un'espressione beata e sorridente, ed era evidente che stava facendo un bellissimo sogno...

E lo stesso valeva per Meowth, il loro inseparabile Pokemon parlante, che in quel momento stava letteralmente facendo le fusa per la gioia! "Hmm... heheheee... grazie mille, capo! Lo sapevo, io... che valevo di più di quel Persian da quattro soldi..."

Jessie sospirò, vagamente irritata dal loro comportamento... ma non riuscì ad evitarsi di sorridere nonostante tutto. La loro avventura Tunod era appena iniziata, pensò tra sè Jessie. E forse sarebbe stata la più grande avventura delle loro vite...  

CONTINUA...

 

Note dell'autore: E così comincia una fanfiction che attendevo da lungo tempo di poter scrivere! Spero che come inizio vi piaccia!

Giusto per dare un riferimento a chi non avesse ancora letto la mia storia "Best Wishes Reload": in quella storia, grazie ai loro successi durante "Heart Soul Adventures", il Trio Rocket ha ricevuto da Giovanni un incarico di fiducia nel continente di Unima... e visto che anche lì hanno fatto un inaspettato buon lavoro, Giovanni ha affidato a loro - e a Cassidy e Butch - un altro incarico importante qui a Tunod. Importante per il Team Rocket, ma anche per Jessie, come potete vedere...

Già l'inizio di questa storia presenta un bel po' di misteri, eh? Sarà un viaggio pieno di sorprese per le piccole Heather e Shelly, e ci sarà molto da vedere, nei luoghi che visiteranno! Detto questo, vi do appuntamento al prossimo aggiornamento... se vi va di lasciarmi una recensione, è più che ben accetta!

Tanti auguri, e felice anno nuovo!
     

                   
 
     

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Capitolo 2
*** Borgo Querciantica ***


Pokemon: The Glazed Challenge

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 2 - Borgo Querciantica

"E così... questa è Borgo Querciantica. E' da qui che comincia tutto..." disse Heather con un pizzico di esitazione, guardando emozionata verso il centro della cittadina. Attorno a lei e a Shelly, si avvicendavano numerosi giovani aspiranti allenatori, tutti attorno alla loro età, che si affrettavano al laboratorio del professor Salicio per ricevere il loro primo Pokemon, e partire per il loro viaggio, creando un'atmosfera rumorosa ed allegra. La giornata era calda, con un sole brillante e una fresca brezza che rendeva la temperatura confortevole, e la cittadina stessa, mezza immersa nel verde lussureggiante di Tunod, riusciva a trasmettere una sensazione di gioia. Molti genitori erano andati ad osservare i loro bambini mentre partivano per il loro viaggio, ed Heather, di tanto in tanto, vedeva qualche mamma o papà che stringeva a sè il proprio figlio o la propria figlia, inconsapevole di offrire ad Heather uno spettacolo che faceva bruciare di nuovo ferite mai del tutto rimarginate.
Shelly, da parte sua, non poteva dire di sentirsi molto a suo agio. La graziosa piccola entomologa non si era mai sentita molto a suo agio in mezzo al trambusto, preferendo il silenzio di una camera in cui poteva dedicarsi alla lettura senza alcuna distrazione... e il fatto che in tutta quella confusione nessuno sembrasse accorgersi di lei tranne Heather non la aiutava di certo.

E nessuna delle due poteva impedire ai propri pensieri di tornare agli eventi di poco prima, a chiedersi cosa volessero dire, e se si sarebbero ripresentati...

"S-solo che adesso non so... esattamente cosa dobbiamo fare." mormorò esitante Shelly, cercando di non staccarsi mai eccessivamente dalla sua migliore amica. "V-voglio dire, vedo che... il l-laboratorio è d-da quella parte, ma... noi che abbiamo già dei P-Pokemon, cosa dovremmo fare?"

"Sto cercando di pensarci, Shelly... non è facile, con tutto questo trambusto!" esclamò Heather, facendosi un po' stizzita quando due bambini della sua età le corsero dietro le spalle, quasi spingendola a terra con la loro foga. "Hey! Almeno potreste chiedere scusa, voi due impiastri! Ugh... meglio che ci allontaniamo un po', qui non concluderemo niente!"

"V-va bene..." mormorò Shelly, cominciando a seguire la piccola domatrice di draghi verso un punto in cui la folla era meno fitta. Heather e Shelly si fecero in qualche modo strada nel trambusto, un po' sgusciando tra le persone, un po' chiedendo permesso... e un po' facendosi largo grazie alle "maniere gentili" di Heather che sgomitava per farsi largo!

"Ugh... e non state tutti pigiati qui! C'è gente che deve passare, santo cielo!" esclamò la bambina dai capelli fucsia, cercando di intrufolarsi tra due ragazzi più grandi di lei. "E voi due, non statevene qui come due statuine! Non c'è spazio, un po' più in là?"

"Non direi proprio, piccola sputafuoco!" si sentì rispondere quasi immediatamente da una squillante e decisa voce femminile, appartenente ad una dei due ragazzi che si erano inconsapevolmente trovati sul suo cammino. Si trattava di una ragazza alta, di circa tredici o quattordici anni, con i capelli di colore verde chiaro tenuti raccolti in una coda appena sopra la nuca, che indossava un completo anch'esso verde che consisteva in una maglietta a maniche lunghe di fattura effettivamente un po' rozza, un paio di hot pants di colore smeraldino, e un paio di scaldamuscoli per le gambe che partivano da metà coscia e arrivavano fino alla caviglia, mentre ai piedi indossava un paio di sandali infradito. Heather non aveva mai visto una persona vestirsi in maniera così stravagante... "Perchè vedi, noi siamo qui proprio perchè non abbiamo trovato posto altrove!"

"Chiko, chiko!" esclamò la Pokemon che stava al suo fianco con voce acuta e cristallina. Era una buffa e graziosa creatura dalla pelle di colore verde chiaro, che camminava su quattro zampette tozze con un artiglio piatto su ciascuna zampa e una corta coda, un collo largo e corto con la testa tonda, e dei boccioli verdi che circondavano il suo collo come una sorta di collana. I suoi occhi erano grandi e di colore rosso, ma nonostante ciò, non aveva per niente un'espressione minacciosa, e anzi appariva una Pokemon dolce ed allegra, impressione che in qualche modo veniva accentuata anche da quella buffa foglia che le spuntava dalla testa, svolazzando qua e là.

"Hm? Questa... questa è una Chikorita, vero?" chiese Shelly, chinandosi verso la graziosa Pokemon d'Erba che la guardava con un certo sospetto. La bambina dai capelli lavada cercò nella sua borsa e ne tirò fuori un Pokedex di colore nero bordato di azzurro, decorato da un disegno che formava una P... e lo aprì con la pressione di un pulsante, mostrando uno schermo tridimensionale sul quale apparve un ologramma incredibilmente ben fatto della Pokemon che le stava davanti.

"Chikorita, il Pokemon Foglia. Tipo Erba. Ama crogiolarsi al sole, ed emana una fragranza dolce e rilassante dalla foglia che le spunta dalla testa. Può usare la sua foglia per controllare il calore e l'umidità dell'ambiente, ma anche per tenere a bada il nemico durante un combattimento." disse il Pokedex con una voce computerizzata che imitava il timbro di quella umana con sorprendente precisione!

"Sì, è una Chikorita... ma cos'è quel Pokedex che avete con voi? Non ne ho mai visto un modello simile qui attorno!" affermò il secondo dei due ragazzi. Sembrava avere attorno ai 12-13 anni, e aveva i capelli neri che diventavano improvvisamente rossi sulle punte, pettinati in una serie di ciuffi appuntiti e disordinati sulla testa, e il cui abbigliamento consisteva di una maglietta nera con sopra una giacca a maniche lunghe dello stesso colore, pantaloni lunghi di colore blu-verde, e scarpe nere, e dava l'impressione di essere un tipo sveglio, anche se non aggressivo come la sua compagna dai capelli verdi. Ad accompagnarlo c'era un altro Pokemon, che evidentemente era il suo starter - un piccolo mammifero simile ad un toporagno grande come un grosso gatto, con un muso allungato e un paio di occhi perennemente chiusi, piccole orecchie nascoste tra il pelo della testa, e quattro corte zampette, delle quali quelle posteriori erano più robuste e scattanti. La sua corta pelliccia era di colore beige, che diventava scura sulla fronte, il muso e la schiena... e sulla schiena presentava quattro macchie tonde di colore rosso, dalle quali sprigionava di tanto in tanto una fiammata.

"Beh, è un Pokedex che viene da Reborn! O meglio, è l'ultimo modello che hanno sviluppato da quelle parti!" rispose prontamente Heather, guardando incuriosita i due starter dei ragazzi. Shelly fece un cenno con la testa, salutando educatamente il ragazzo e la ragazza più grandi, e diede un'occhiata anche al Pokemon del ragazzo...

"Cyndaquil, il Pokemon Fuocotopo, tipo Fuoco. E' timido e spesso se ne sta appallottolato, ma se viene attaccato si difende spruzzando fiamme scarlatte dal dorso. Più è arrabbiato, più le fiamme sul dorso diventano calde. Tuttavia, quando è stanco diventano fiammelle dalla combustione incompleta." disse il Pokedex, sopra il cui schermo era apparsa una perfetta riproduzione olografica in 3D dello starter del ragazzo.

"Reborn? Non è quel postaccio pieno di malavita e spostati oltre l'oceano?" chiese la ragazza dai capelli verdi, un po' sorpresa. Shelly non dava certo l'impressione di una che era vissuta in quel covo di vipere, anche se il cipiglio di Heather era verosimile per una persona vissuta in un luogo pericoloso come lo era Reborn City.

"Lo era una volta, stangona. Adesso non lo è più." replicò Heather freddamente. Lei e la ragazza più grande si squadrarono con aria di sfida - sembrava che tra loro ci fosse antipatia a prima vista! "Il Team Meteora, i malfattori che facevano quello che volevano da quelle parti, è stato sconfitto per sempre. E adesso, io e la mia amica abbiamo deciso di affrontare una Lega Pokemon dopo tutto quel tempo in cui eravamo troppo impegnate a guardarci le spalle per poter allenare i nostri Pokemon. Guarda caso, abbiamo pescato la Lega di Tunod! Non siete molto aggiornati su quello che succede in giro per il mondo, da queste parti!"

"Evidentemente non ce n'era bisogno... e ditemi, per caso sareste state voi due a mettere fine al Team Meteora, soldi di cacio?" la stuzzicò la ragazza vestita di verde, strizzando un occhio e guardando Heather con un'espressione di sfida. Shelly giocherellò nervosamente con le dita, non sapendo se fosse il caso di intervenire mentre la sua migliore amica e la ragazza più grande si guardavano con tanto di scintille elettriche che sfrecciavano tra i loro occhi.

"Chikorita?" esclamò la Chikorita della ragazza, muovendo con fare sicuro la foglia sulla sua testa...

"Okay, okay, ragazze, non c'è bisogno di litigare." rispose il ragazzo dai capelli neri. Il suo Cyndaquil si mise a fianco della Chikorita della ragazza dai capelli verdi, facendole cenno di non farsi provocare. "E quindi, voi due siete di Reborn, eh? Avevo sentito dai notiziari che il Team Meteora, l'organizzazione criminale che spadroneggiava a Reborn, era stato finalmente sconfitto. Spero che questo voglia dire che per il vostro paese sia giunto il momento di ricostruire ciò che è andato perduto."

"Lo speriamo anche noi..." affermò Shelly sorridendo speranzosa. "Tuttavia... io non sono proprio di Reborn. Sono... ehm... sono nata ad Azalina, nel continente di Johto... un po' ad est rispetto a qui..."

"Azalina? Ah, già, certo... la città famosa per la fiera degli Slowpoke e per la sua palestra di Pokemon Coleottero!" rispose la ragazza dai capelli verdi. "Beh, buono a sapersi, significa che non siete delle dilettanti in ogni caso. Il mio nome è Chelle, e questa è la mia starter, Chikorita. Niente male, eh?"

"Chikorita!" affermò Chikorita con fierezza. "Chiko chiko, chikorita!"

"Quill? Cyndaquil..." mormorò il Cyndaquil del ragazzo, che guardò la starter di tipo Erba con espressione dubbiosa. Scosse la testa, come se ormai fosse abituato a certi colpi di testa della graziosa Pokemon Foglia, e si voltò verso il ragazzo con i capelli appuntiti, facendogli un cenno per dirgli che era il momento che lui si presentasse.

"Giusto, dove avevo la testa..." disse il ragazzo, togliendosi un po' di polvere dai vestiti. "Il mio nome è Percy, e vengo da Ciocolina, una città non troppo distante da Borgo Querciantica... è giusto al di là del lago, tanto per darvi un'indicazione." Indicò con un braccio la strada che dall'affollata piazza centrale proseguiva verso le rade foreste appena fuori da Borgo Querciantica, e raggiungeva un laghetto cristallino appena visibile da quella distanza.

"Beh, allora vorrà dire che presto visiteremo la tua città, visto che stiamo partendo anche noi per il nostro viaggio." disse Heather, ora un po' più socievole. Gettò una breve occhiata alla ragazza di nome Chelle, che rispose alzando le spalle e guardando da un'altra parte con una faccia da finta innocentina! "Comunque... il mio nome è Heather Molinar, ho dieci anni, e sono specializzata in Pokemon Drago... anche se per ora ho soltanto Shelgon, Vibrava, Druddigon e Noivern."

"Beh, non posso certo dire che sia male, come squadra!" affermò Percy con un cenno della testa, sgranando gli occhi impressionato.

"IO invece... mi chiamo Shelly Citra, ho dodici anni e come ho detto, vengo da Azalina. Ho vissuto per diverso tempo... lì a Reborn, ed è stato lì che ho conosciuto Heather..." si presentò la piccola entomologa, inchinandosi davanti ai due ragazzi più grandi e facendo ondeggiare un po' la sua lunga treccia. "Comunque, io sono specializzata in Pokemon Coleottero! Sono la mia passione, a parte la lettura!"

"Pokemon Coleottero, eh?" chiese Chelle, sfregandosi il mento. "E vieni da Azalina... fammi indovinare, sei in qualche modo imparentata con il capopalestra Raffaello, vero?"

Il viso di Shelly si illuminò come sempre faceva quando Raffaello veniva menzionato. "Sì, certo! Lui è mio fratello! E l'ho sempre ammirato fin da quando ero piccola! Ho sempre sognato di diventare brava come lui, e adesso che io e la mia migliore amica possiamo partire per il nostro viaggio... beh, forse ne avrò la possibilità!" affermò. "Ehm... c-comunque... ecco, noi volevamo giusto parlare con... con il professor Salicio per avere qualche dritta su quello che ci potrebbe aspettare... qui a Tunod!"

"Aaah, capisco. Beh, non siete delle dilettanti, ma non sottovalutate neanche la lega che vi trovate davanti." disse la ragazza dai capelli verdi. "Beh, se avete intenzione di competere nella lega di Tunod, sappiate che parteciperò anch'io! Sarà anche la mia prima volta, ma non ho nessuna intenzione di fare la figura della pivellina! Vedrete come diventerà forte la mia squadra!"

"Chikorita, chiko chiko..." affermò Chikorita con fare sognante, immaginandosi già come una possente e fiera Meganium che troneggiava assieme alla sua allenatrice sul podio della vincitrice al Grande Stadio della Lega Pokemon di Tunod!

"Anche per me è la prima volta... ma il mio Cyndaquil è carico e pronto a dare battaglia a qualunque avversario!" continuò Percy, prendendo in braccio il suo grazioso starter di Fuoco ed accarezzandolo sulla testa. Cyndaquil reagì con evidente gradimento, tenendo gli occhi chiusi ed emettendo un verso di piacere. "Hehehee... e con un Pokemon così simpatico dalla mia parte, voglio proprio vedere se non ce la farò!"

"La simpatia di un Pokemon non ha nulla a che vedere con il successo, amico!" esclamò Chelle, con un tono di amichevole presa in giro, sottolineato dalla lieve gomitata che la ragazza diede al suo amico. "Piuttosto, ti farò vedere io come si fa a salire in cima alla Lega POkemon di Tunod! La mia squadra sarà così ben allenata, che farai fatica a riconoscermi, una volta che avrò finito!"

"Sei spavalda, mia cara Chelle, ma non hai dimenticato un piccolo particolare? Anzi, due?" affermò il giovanotto dai capelli neri. Il suo Cyndaquil indicò verso Heather e Shelly che erano rimaste ferme lì vicino... con Heather che guardava da un'altra parte, tenendo le mani dietro la nuca con espressione disinteressata. "Le nostre due amichette di Reborn, qui presenti, non sono delle principianti! E parteciperanno anche loro alla Lega Pokemon di Tunod di quest'anno... credo che ci troveremo di fronte delle rivali piuttosto agguerrite!"

Shelly ridacchiò imbarazzata e si sfregò la nuca con una mano. Non era certo abituata ad essere notata in quel modo, dopo quasi tutta una vita passata ad essere ignorata in favore del suo più talentuoso fratello maggiore. "Hehehee... addirittura... beh, noi... cercheremo senz'altro di fare del nostro meglio, ma non credo di essere poi un'allenatrice così brava!"

"Oh, e non fare la modesta, Shelly! Abbiamo fatto o no parte della resistenza che ha liberato Reborn dal Team Meteora?" esclamò Heather. "E poi non vedo l'ora di dare una lezioncina a questa simpaticona! Ti faccio vedere io cosa vuol dire affrontare dei veri ostacoli!"

Chelle ghignò con fare sicuro. "See, see... al momento, certo, non posso gareggiare con te, sei troppo forte per me. Ma... tra non molto, ci affronteremo in una vera lotta di Pokemon, e allora ti farò vedere io chi è la più forte!" esclamò, guardando Heather dall'alto in basso. "Ma in ogni caso... credo che fareste bene a dare un'occhiata al laboratorio, visto che la folla si sta finalmente diradando..."

"Hm? Hanno già finito?" chiese Heather, un po' stupita di vedere che la folla di bambini e ragazzi che si era riunita là attorno si era ridotta di molto. Numerosi allenatori di Pokemon in erba si stavano allontanando lungo la strada principale o stavano tornando a casa con entusiasmo per far vedere i loro primi Pokemon alle loro famiglie - Heather e Shelly guardarono con attenzione gli starter che accompagnavano i bambini, e videro che oltre ad alcuni Chikorita, Totodile o Cyndaquil, si vedevano anche numerosi Piplup, Chimchar, Turtwig, e anche qualche Shinx ed uno o due Riolu! "Accidenti, avevano ragione a dire che hanno una grande scelta di starter qui a Tunod... vedo che ne avete addirittura otto!"

"Già, una volta erano disponibili solo Cyndaquil, Totodile e Chikorita... ma da quando qui a Tunod hanno cominciato a diffondersi Pokemon di altre regioni, abbiamo potuto espandere la nostra scelta, e adesso c'è la possibilità di selezionare anche i tre starter della regione di Sinnoh, Shinx o Riolu." affermò Percy con sicurezza. "Comunque, adesso il professor Salicio dovrebbe essere disponibile per parlare con voi, quindi... venite, vi accompagnamo!"

"Per me non c'è problema, ma... deve proprio venire anche lei?" borbottò Heather. Mentre lei e la sua migliore amica cominciavano a seguire Percy ed il suo Cyndaquil verso il laboratorio, Chelle si affiancò alla bambina dai capelli fucsia e le arruffò i capelli con la mano, con abbastanza forza da lasciare Heather intontita per un istante! C'era qualcosa in Chelle che ad Heather proprio non piaceva, e la bambina stessa non sapeva esattamente di cosa si trattasse.

"Certo che devo venire anch'io, piccola! Percy è il mio migliore amico, e a questo punto voi siete le mie rivali!" affermò Chelle, parlando come se fosse già stato tutto deciso! "Quindi, mi sembra giusto che mi impicci un po' anch'io dei vostri affari, no? Heheheheheeee..."

"Non... non sono sicura di aver capito la logica di tutto questo..." disse Shelly, con un grosso gocciolone di sudore che le scendeva lungo la testa. La Chikorita di Chelle ed il Cyndaquil di Percy si piazzarono l'una a fianco dell'altro, e la graziosa Pokemon Foglia tirò un breve sospiro prima di rivolgersi al suo "collega", dando l'impressione di non essere molto convinta delle due nuove arrivate.

"Chikori, chikorita?" cinguettò rivolta a Cyndaquil. Il simpatico Pokemon Fuoco, tuttavia, non sembrava condividere le preoccupazioni della starter di Chelle, e rispose con un'alzata di spalle, facendo scaturire una fiammata dai puntini rossi sulla sua schiena.

"Cyndaquiiil..." affermò, dando una rapida occhiata ad Heather... il cui sguardo continuava a puntare quasi minacciosamente contro una tranquillissima Chelle, che si comportava come se stesse portando delle vecchie amiche a vedere un film al cinema! Questo modo di fare stava spiazzando la sospettosa Heather, e anche Shelly si sentiva un po' a disagio nel trovarsi davanti ad una persona dal carattere così sopra le righe.

Il fatto che i bambini rimasti nella piazza centrale di Borgo Querciantica stessero tutti guardando verso le due nuove arrivate non aiutava certo la timida entomologa a sentirsi a suo agio...

"Quil, quil. Cyndaquil." affermò il piccolo Pokemon Fuocotopo, facendo un cenno con la testa a Chikorita come per dirle di non preoccuparsi tanto. Alla Pokemon Foglia sembrava più che altro che Cyndaquil non vedesse l'ora di evolvere per poter affrontare i Pokemon di Heather e Shelly ad armi pari. Non era una cosa che a lei interessasse così tanto, visto che a lei importava soprattutto di far vincere la sua allenatrice e fare in modo che il suo sogno di diventare una grande allenatrice si realizzasse... ma decise che tanto valeva lasciar correre e non contraddire Cyndaquil. Del resto, pensò tra sè la Pokemon Foglia, il fatto che Heather e Shelly non fossero delle dilettanti voleva dire che potevano essere una buona prova per lei e per i Pokemon che da lì a poco si sarebbero uniti al gruppo di Chelle...

"Okay, siamo arrivati!" affermò Percy, raggiungendo la porta d'ingresso del laboratorio di Borgo Querciantica - un edificio bianco e dall'aspetto ben tenuto, ad un solo piano ma particolarmente grande ed ampio, con delle antenne dall'aspetto complesso sul soffitto, e una porta automatica che si apriva grazie ad una piccola telecamera posta sul suo stipite. In quel momento, la porta era aperta, permettendo di dare una sbirciata all'interno del laboratorio, dove il professor Salicio, in mezzo a numerosi terminali altamente tecnologici e dall'aspetto un po' inquietante, stava distribuendo qualche starter agli ultimi ragazzini rimasti. Il più famoso studioso di Pokemon di Tunod era un uomo di una certa età, che probabilmente si stava avvicinando alla sessantina d'anni, con i capell brizzolati e un po' radi, e un paio di folti baffi dello stesso colore grigio quasi argentato, che indossava un completo beige scuro composto di pantaloni e giacca, con le scarpe di un colore un po' più scuro e una bombetta in pefetto stile inglese sulla testa. Un orologio da tasca di modello ormai antiquato spuntava leggermente dalla tasca sinistra della sua giacca, e sotto la sua giacca si vedevano di sfuggita una camicia bianca ben tenuta e una cravatta, che contribuivano a dargli un aspetto nobile e distinto.

Il gruppetto di allenatori e Pokemon si fermò sull'ingresso del laboratorio, attendendo che il professore finisse di distribuire gli starter. Da dove si trovavano, Heather e Shelly riuscivano a vedere che una bambina aveva con sè un grazioso Shinx e lo stava già coccolando, mentre un ragazzino con un paio di spessi occhiali da vista abbracciava il suo Riolu. Heather ammise tra sè di provare un pizzico di invidia - magari avesse avuto nche lei la fortuna di ricevere il suo starter in quel modo...

"Yu-huuuu! Guardate il mio Shinx quant'è carino!"

"Sì, non c'è male. Ma sono sicuro che il mio Riolu potrebbe batterlo senza tanti problemi!"    

"Perchè non proviamo? Vieni fuori che facciamo la nostra prima battaglia!"

"Heh... e va bene, ma non perderò!"

"Shishinx!"

"Riooooolu!"

"Hohohooo.. sempre pieni di entusiasmo, questi giovani allenatori!" commentò il prof. Salicio con voce profonda, per poi rivolgersi ai due giovanissimi allenatori - dovevano avere la stessa età di Heather, forse solo un po' di più - e fare loro qualche dovuta raccomandazione. "Bene, ragazzi, sono contento per voi. Ma ricordatevi che questi Pokemon non sono giocattoli vivi. Hanno sentimenti e bisogni come noi uomini, e per noi sono degli amici e dei compagni di viaggio."

"Certamente, professor Salicio! Ce ne ricorderemo!"

"Grazie mille! A presto!"

I due bambini uscirono rapidamente dal laboratorio, evitando di poco il gruppo di Heather e Shelly che attendeva vicino alla porta... e la bambina dai capelli fucsia, pensando che finalmente era venuto il momento di parlare con il luminare di Pokemon di Tunod, si schiarì la voce e si rivolse al professore.

"Professor Salicio?" chiese Heather. "Professor Salicio, è... disponibile? Forse le hanno già detto di noi... siamo Heather e Shelly, e siamo qui per... registrarci alla Lega di Tunod!"

Immediatamente, l'uomo si voltò verso le nuove arrivate e le guardò con un pizzico di sorpresa. "Oh, bene, bene, molto bene... voi siete le allenatrici di Reborn di cui ho sentito parlare, giusto?" disse il prof. Salicio, facendo cenno alle due bambine di entrare. "Shelly Citra ed Heather Molinar. Ho sentito che siete due giovani allenatrici di talento, e vi do il benvenuto a Tunod. Spero che il vostro soggiorno qui sia proficuo... e soprattutto, che non abbiate problemi."

Shelly, ancora un po' intimorita dalla situazione a lei poco familiare, rispose sorridendo timidamente e facendo un cenno con la testa, mentre Heather si schiarì la voce per rispondere. "Beh... diciamo che come primo giorno, non è stato male." affermò. "Dobbiamo ringraziare anche Percy e Chelle, qui presenti, per averci dato una mano ad orientarci." Indicò con un cenno i due neo-allenatori dietro di lei, ed entrambi loro annuirono per confermare quello che la giovane allenatrice di draghi aveva detto.

"Ora... ehm... ora saremmo qui per iscriverci ufficialmente... alla Lega di Tunod..." continuò Shelly.

"Oh, certo, ovviamente. Se non vi iscriveste, non potreste partecipare al torneo annuale." rispose Salicio. "Quindi... prego, se voleste darmi per qualche attimo i vostri Pokedex, io provvederò a far pervenire i vostri dati alla Lega di Tunod."

Le due bambine porsero al professore i loro dispositivi elettronici, che Salicio prese con un cenno di ringraziamento e piazzò sopra un tavolino, vicino ad un computer. Collegò ciascun Pokedex ad una presa USB con dei cavi, e digitò alcune righe alla tastiera, con il risultato che lo schermo delle enciclopedie elettroniche lampeggiò per qualche istante, segno che l'iscrizione era stata accettata. Dopo aver avuto la conferma che tutto era andato a buon fine, il prof. Salicio distaccò i cavi USB dal computer e restituì i Pokedex alle due ragazzine di Reborn. "Ecco fatto, adesso dovreste essere a posto. Siete ufficialmente registrate come partecipanti alla Lega di Tunod."

"G-grazie, professor Salicio!" rispose Shelly, riprendendo il suo Pokedex assieme alla sua migliore amica.

"Di niente. Piuttosto, penso che sia il caso di dirvi due cose riguardo la Lega di Tunod, giusto perchè voi siate preparate a quello che vi aspetta lungo il viaggio..." affermò il professore. "Percy, Chelle, volete venire anche voi? Vi ho già detto queste cose, ma magari volete accompagnare le nostre nuove amiche."

Heather storse il naso. Non avrebbe esattamente definito Chelle un'amica, anche se almemo Percy sembrava un po' più a modo... la ragazza dai capelli verdi, da parte sua, restituì alla bambina un sorrisetto trionfante.

"Con molto piacere." rispose Percy. Il suo Cyndaquil emise un acuto verso di entusiasmo e accese una fiammata sulla sua schiena, e il professore guidò il gruppetto di allenatori fuori dal suo laboratorio e di nuovo nella piazza principale di Borgo Querciantica, in mezzo al quale spiccava la strana scultura che le bambine avevano già visto prima - una rappresentazione di tre degli starter di Tunod, Cyndaquil, Chikorita e Totodile. "Allora, ragazze, è il caso che voi sappiate che, un po' come in molti altri continenti, la Lega di Tunod consente l'accesso dopo aver ottenuto otto Medaglie."

"A capo della Lega Pokemon di Tunod si trova il Campione, il signor Griso, che tra l'altro è mio fratello maggiore. Appena sotto di lui, abbiamo i Superquattro - Rosalba, Magnus, Tania e Nerone." continuò a spiegare Salicio. "Una cosa un po' particolare della Lega di Tunod è che i nostri Superquattro non sono specializzati in un tipo in particolare. I loro Pokemon sono invece selezionati in base al colore - ognuno dei Superquattro ha Pokemon che corrispondono ad un particolae schema cromatico. Per esempio, uno potrebbe avere solo Pokemon rosa, mentre un altro, solo Pokemon viola, mi spiego?"

"E' un modo di fare un po' originale, lo so." disse Chelle alzando le spalle. "D'altronde, è perfettamente nel diritto di una Lega Pokemon indipendente, e nessuno se n'è mai lagnato."

"Okay..." mormorò Heather non troppo convinta, con tanto di gocciolone di sudore che le scendeva dalla nuca, e una piccola Yanma stilizzata che svolazzava allegramente dietro di lei...

"Nel corso della vostra avventura, incontrerete molti Pokemon, tra cui anche alcuni che provengono da luoghi finora sconosciuti." affermò Salicio, riprendendo il discorso alle due allenatrici più giovani. "Penso che nei luoghi più caldi potrete addirittura trovare qualche Pokemon proveniente dal continente di Alola. E' da un po' che viene segnalata la loro presenza in alcune zone di Tunod."

La notizia fece illuminare in volto Shelly. "Alola? Volete dire... quel bellissimo arcipelago inmezzo all'oceano?" esclamò la piccola entomologa. "Aaaaah, ho letto molte cose su Alola, e ho visto anche i Pokemon che ci vivono! Come mi piacerebbe vederne uno dal vivo! Dov'è che si trovano, professor Salicio? La prego, me lo dica!"

"Non capisco perchè ti ecciti tanto, Shelly..." disse Heather con fare corrucciato. "Sono dei nuovi Pokemon, e allora?"

Gli occhi di Shelly continuarono a sbrilluccicare, e delle stelline dorate si accesero attorno a lei, che guardava trasognata nel nulla. "Ma non capisci, Heather?" esclamò raggiante. "C'è una bella differenza tra leggere un libro sui Pokemon di Alola e vederli dal vivo! Per una come me, questa è un'occasione da non perdere!"

"E va bene... vorrà dire che non appena ne avremo la possibilità, andremo a cercare qualche Pokemon di Alola, se ci sono davvero." rispose la più giovane delle due amiche, massaggiandosi la fronte con una mano. Non ebbe il tempo di continuare prima che Shelly le si gettasse al collo con entusiasmo, abbracciandola davanti ai sorpresi Percy e Chelle, e ad un professor Salicio evidentemente divertito.

"Yu-huuuuu! Sei grande, Heather! Lo sapevo che avresti capito!" esclamò, stringendo la sua amica in un abbraccio quasi soffocante! "Non vedo l'ora! Non vedo l'ora!"

"Ugh... per quanto... apprezzi... la gratitudine... ho bisogno... di ossigeno..." mormorò Heather, il cui viso stava diventando di un comico colore azzurro.  Percy, Chelle e i loro Pokemon restarono ad osservare con vago stupore la scena tra le due amiche, e la Chikorita della ragazza dai capelli verdi mosse la foglia che le cresceva sulla testa come per dire di no. Aveva appena conosciuto la sua allenatrice, e già incontravano due tipe strambe...

"Chikorita..." affermò la piccola Pokemon Erba.

Il professor Salicio sembrò capire, e fece una bonaria risata a mezza bocca. "Hohohohooo, non essere troppo rigida, Chikorita. Dopotutto, vedere quelle due mi ricorda un po' gli anni della mia giovinezza, di quando ero entusiasta e pieno di energia come loro!" affermò. "Eh, quanti anni sono passati!"

"Okay, okay... quindi, fatto questo, possiamo cominciare il nostro viaggio, giusto? Ora siamo riconosciute come partecipanti, vero?" chiese Heather, cercando di mantenere un'aria seria e distaccata nonostante tutto. Ancora una volta, constatò con un pizzico di acredine che non era abituata ad un luogo tranquillo e sicuro come Tunod, e si rendeva conto che stava apparendo un po' troppo sul chi vive.

"Certo, adesso siete libere di partecipare e farvi battere da me e dalla mia Chikorita!" affermò Chelle. "Heheheee, certo, adesso siete voi più forti, ma aspettate di vederci all'opera! La nostra squadra sarà imbattibile!"

"Cyndaquil!" esclamò il Cyndaquil di Percy, deciso a non essere da meno, e il ragazzo dai capelli neri e rossi si passò un indice sotto il naso e rivolse alle ragazze un sorrisetto arguto.

"Mi sa tanto che il mio Cyndaquil ha detto una cosa sensata. Aspettiamo di vedere cosa sai fare, Chelle, e vediamo un po' con che squadra ti presenterai al torneo!" affermò con sicurezza. "E non fare l'errore di pensare che Heather e Shelly non siano anche loro in grado di diventare molto più forti!"

Heather, sentendosi punta nell'orgoglio, volle aggiungere qualcosa, e si parò davanti a Chelle, puntandole contro un indice. "Appunto! Te lo dico subito, spilungona, ci incontreremo al torneo di Tunod di quest'anno, e io e i miei Pokemon Drago ti conceremo per le feste! Questo è poco ma sicuro!"

"Ehm... andiamo, Heather, non è il caso di esagerare..." cercò di trattenerla Shelly.

"Raccolta la sfida, eh?" replicò Chelle, per nulla intimorita - anzi, a giudicare dal suo sorrisetto, la reazione di Heather era esattamente quello che la ragazza più grande voleva. "E va bene, voglio proprio vedere cosa farete quando ci incontreremo al Torneo di Tunod! Per il momento... io vado ad allenarmi! Mi raccomando, vedete di non farvi aspettare troppo, branco di Slowpoke! Vieni, Chikorita, comincia il nostro viaggio! Hahahahaaa!"

Con una risata impertinente, Chelle si staccò dal gruppo e si allontanò salutando con una mano, seguita a ruota dalla sua Chikorita che si fermò giusto un istante per salutare con la foglia che le cresceva sulla testa, e cacciò fuori la lingua! Percy alzò le spalle rassegnato, ormai abituato a certi modi di fare della sua amica, e la salutò a sua volta, mentre Heather restava lì, a braccia conserte, a guardare con rabbia in direzione di Chelle, e il professor Salicio alzava gli occhi al cielo con ironia.

"Ma chi si crede di essere, quella lì? Fa del suo meglio per farmi arrabbiare o cosa?" borbottò la bambina dai capelli fucsia. "Tsk, buon per lei che non ha avuto l'idea di sfidarmi, perchè io non aspetto altro che il momento giusto per darle una lezione che non si scorderà mai! Parola mia!"

"E che ci vuoi fare? Chelle è fatta un po' a modo suo." affermò Percy, prendendo di nuovo in braccio il suo Cyndaquil, che disse di sì con la testa. Anche nel breve tempo in cui l'aveva conosciuta, il piccolo Pokemon Fuoco aveva capito più o meno di che risma fosse quella ragazza. "Ma non fatemi intimorire troppo. Chelle potrà fare la dura, ma è una brava ragazza, in fondo."

"Beh... se lo dici tu, Percy..." mormorò Shelly massaggiandosi la nuca. "Io... ehm... no è per giudicare, ma... non posso dire che la prima impressione della mia amica sia stata un granchè..."

"Quella è un pallone gonfiato, e ci penserò io a farle abbassare la cresta!" sentenziò Heather sferrandosi un pugno sulla mano.

Per fortuna, ci pensò il professor Salicio a raffreddare un po' l'animo della piccola ed irascibile domatrice di draghi. "Beh, effettivamente il modo di fare di Chelle più essere un po'... sopra le righe, diciamo. E' stata mia allieva alla scuola di Pokemon, e ha sempre avuto molto talento... e poca modestia, una combinazione non esattamente salutare per un giovane. Ma vi posso assicurare che Chelle ha buone intenzioni. Avrete modo di conoscerla meglio nel corso della vostra avventura. Piuttosto... perchè non mi fate vedere un po' i vostri Pokemon? Giusto a titolo di curiosità personale, tutto qui."   

"Sì, con piacere, professor Salicio!" affermò Shelly, contenta che il professore avesse trovato un modo per distrarre Heather dalla sua arrabbiatura. La sua amica era capace di tenere il broncio abbastanza a lungo, e lei lo sapeva meglio di tutti. "E poi... credo che i nostri Pokemon saranno contenti di sgranchirsi un po' e di vedere da loro com'è Tunod! Forza, ragazzi, finalmente potete venire fuori... e fino a domattina, potete correre quanto volete!"

Shelly aprì le sue Pokeball una alla volta, facendo uscire i Pokemon che l'avevano aiutata nello scontro con il Team Meteora - un Volbeat, una Beedrill, un Galvantula, un Ariados, una Yanmega e uno Scizor. Ognuno di loro si mise in posizione di guardia non appena uscito dalla sua sfera, come tanti soldatini pronti a difendere la loro allenatrice!

"Beeeeeedriiiiiill!" esclamò Beedrill, puntando le sue braccia-lance davanti a sè e drizzando le antenne. Scizor sferrò un fendente in aria con una delle sue chele, e si mise in ginocchio, in una posa da samurai, mentre Galvantula alzò le zampe anteriori e arruffò la sua pelliccia elettrificata in modo da sembrare più grande. Dava l'impressione di essere una squadra forte e ben allenata, e Percy e Salicio non poterono fare a meno di esprimere la loro ammirazione.

"Niente male davvero! E' un po' inusuale che una ragazza preferisca i Pokemon Coleottero, ma vedo che ci sai fare, Shelly!" commentò Percy. Shelly arrossì imbarazzata e si mise una mano davanti alla bocca in segno di timidezza, ma il suo Volbeat le diede una pacchetta amichevole sulla spalla come per dirle di non essere troppo modesta.

"Vol volbeat!" esclamò il simpatico Pokemon lucciola, la coda che si illuminava ad intermittenza.

"Shelly conosce molto bene i Pokemon Coleottero. Lei... legge sempre un sacco di libri! E' davvero un topo di biblioteca!" affermò Heather, ora di umore migliore. "E ora, beh... credo che sia il momento di presentarvi i miei Pokemon! Forza, ragazzi, venite pure fuori!"

Heather prese le sue quattro Pokeball e le lanciò in aria, facendo uscire i suoi guerrieri: il suo Shelgon, la forma evoluta del Bagon che era stato il suo primo compagno di avventura e sventura; il suo Vibrava, il suo Noivern - una sorta di incrocio tra un drago ed un pipistrello, con delle grandi orecchie ed un paio di ali membranose; e infine, il Pokemon che per ultimo era entrato a far parte della sua squadra, il suo Druddigon, un grosso drago alto un po' meno di una persona normale, ricoperto di affilate squame blu-verdi, la testa rossa ornata di creste appuntite, e numerosi spuntoni rossi che fuoriuscivano dalle braccia e dalla spina dorsale, dandogli un aspetto feroce e battagliero.

"DRRRRRRUDDIGON!" esclamò il feroce Pokemon Grotta, aprendo le braccia e mostrando i suoi letali artigli, con il risultato che la maggior parte dei Pokemon lì vicino si tirarono indietro in un moto di paura. Druddigon ghignò, soddisfatto del risultato della sua "esibizione"... almeno finchè Heather non tirò fuori un ventaglio di carta e non gli diede una pacca sulla testa con espressione esasperata.

"Per favore, Druddigon, la conosciamo già questa messinscena..." affermò la bambina dai capelli fucsia. "Lo sappiamo che in realtà non faresti del male a nessuno, quindi piantala di fare il buffone!"

"Gon..." grugnì Druddigon, piuttosto seccato che la sua entrata in scena fosse stata rovinata così. Lo Shelgon di Heather, uno dei pochi che non si era lasciato impressionare, ridacchiò beffardo, ottenendo in cambio un'occhiataccia da parte del Pokemon Grotta.

"Ehm... comunque... ecco, questi sono i nostri Pokemon. Sono i nostri compagni che ci hanno aiutato a combattere e sconfiggere il Team Meteora." affermò Shelly, permettendo al suo Volbeat di atterrarle sulla spalla. Il suo Galvantula emise un verso cinguettante e si strusciò sulla gamba della sua allenatrice, come un gatto che fa le fusa al suo padrone. "E... adesso siamo qui per cominciare il nostro viaggio nel continente di Tunod... speriamo che sarà un'esperienza interessante per noi e per i nostri Pokemon."

Ariados alzò le zampe anteriori ed annuì, aprendo e chiudendo le mandibole mentre emetteva un verso acuto e melodioso simile a quello di Galvantula. "Ariad!"

"Vern, noivern!" esclamò la Noivern di Heather con voce acuta e stridula. Impressionati, Percy ed il suo Cyndaquil si tennero ad una certa distanza, osservando i Pokemon delle due bambine. Per quanto fossero giovani, davano veramente l'impressione di essere allenatrici esperte e sicure di loro - in particolare Heather, visto che Shelly si teneva sempre un po' sulle sue - e i loro Pokemon erano chiaramente forti e ben addestrati.

"Beh... che posso dire, sono veramente colpito. Non trovi anche tu, Cyndaquil?" rispose Percy, ricevendo in cambio un cenno affermatico da parte del suo grazioso starter di Fuoco, che non nascose un brivido di paura osservando Noivern e Druddigon. In effetti, ammisero tra sè sia il Pokemon che il suo allenatore, avrebbero dovuto fare abbastanza strada per potersi misurare da pari a pari con le squadre di Shelly e di Heather. "Davvero incredibile. Dovete essere davvero due allenatrici molto abili!"

"G-grazie..." affermò imbarazzata Shelly, accarezzando prima la sua Beedrill e poi la sua Yanmega, che risposero emettendo un ronzio soddisfatto. "Speriamo... che i nostri Pokemon siano in grado di affrontare... le prove che ci attendono qui a Tunod! Noi... continueremo ad allenarli, al meglio delle nostre possibilità!"

"Galv!" affermò Galvantula, ansiosa di cominciare il viaggio. Il Vibrava di Heather spalancò le sue "ali" e si mise in posa, a sua volta desiderosa di mettersi un po' in mostra.

Il professor Salicio annuì, sfregandosi il mento con una mano. "Hmm... veramente due squadre ben strutturate, e riesco già a sentire quanto è saldo il legame che vi unisce." affermò.

Heather annuì gentilmente, tenendo in braccio il suo Shelgon, che si accoccolò su di lei con affetto. "E' vero... Shelgon ed io siamo stati assieme fin da prima che mio padre... beh... se ne andasse... allora era solo un Bagon, e abbiamo condiviso praticamente tutto assieme."

"E i miei Pokemon Coleottero sono stati i miei più grandi amici assieme ad Heather... almeno finchè non ho imparato a farmi altri amici e a non chiudermi più in me stessa..." affermò Shelly. "Possiamo dire... che se non fosse stato per i nostri Pokemon, noi ora saremmo chissà dove..."

"Capisco..." disse Percy, sentendosi d'improvviso un po' malinconico. Lui veniva da una famiglia più o meno normale, e non riusciva nemmeno ad immaginare cosa dovevano aver passato quelle bambine in un posto infido e pericoloso come Reborn. Dovevano aver avuto una storia molto difficile alle spalle... soprattutto Heather, che ancora adesso manteneva quell'espressione fin troppo matura per la sua età.

"Va bene, va bene... non facciamoci prendere dalla malinconia, adesso." affermò Salicio. "Adesso... ragazze, penso che fareste bene a trovarvi un posto per la notte. Se volete, possiamo cenare a casa mia, e vi posso trovare un posto per passare la notte... poi, domani mattina ,potete partire freschi e riposati! Ovviamente sei invitato anche tu, Percy!"

"Non vorremmo disturbare, professor Salicio." affermò Heather, schiarendosi la voce. "I nostri Pokemon potrebbero darle qualche problema, poi..."

"Shelgon!" affermò lo Shelgon di Heather, indicando la piazza centrale di Borgo Querciantica. Sembrava voler dire che avevano a loro disposizione tutta la piazza per sgranchirsi le gambe, giocare ed ambientarsi al nuovo continente. Galvantula ed Ariados annuirono entusiasti, e ognuno dei loro Pokemon si disse d'accordo, ognuno a modo suo. In particolare, il Druddigon di Heather spalancò le sue ali e mosse la coda qua e là con energia. Il lungo viaggio lo aveva lasciato un po' anchilosato, e sembrava contento di potersi sfogare un po'.

"In questo caso... immagino che non dovrebbero esserci problemi, giusto?" affermò Shelly. "Va... va bene, professor Salicio. Immagino... che sarà anche bello passare una sera con lei e con il nostro nuovo amico, Percy!"

"Grazie dell'offerta!" continuò Heather. La bambina dai capelli fucsia fece un inchino, imitata dalla sua Noivern, e tutti i Pokemon, ognuno a modo suo, esultarono per la contentezza.

"Oh, nessun problema, ragazze!" affermò il prof. Salicio. "Domani dovrete tutti fare un po' di strada per arrivare a Ciocolina... e da lì, arrivare alle Paludi Granita per raggiungere il vostro primo obiettivo, Oceanipoli, dove si trova la Palestra di Sparky, esperto di Pokemon Elettro."

"Non è una passeggiata, ve lo dico subito!" affermò Percy. "Comunque, sarò lieto di accompagnarvi fino alla mia città natale domattina, ragazze! Sono sicuro che sarà un viaggio entusiasmante, sia per me che per voi!"

"Cyndaquil! Quil, quil!" esclamò lo starter di Percy, strappando un sorriso alle due bambine e al professore. In quel momento, tutti loro avevano il sentore che quello che Percy diceva non potesse essere che la realtà dei fatti...

Certo, non immaginavano quanto incredibile sarebbe stato quel viaggio...


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Nel cuore della foresta appena fuori Borgo Querciantica, quando ormai la notte era scesa su Tunod, una piccola figura si aggirava con aria misteriosa e minacciosa lungo la strada che portava a Ciocolina, costeggiando il grande lago dalle acque limpide.

Un piccolo Pokemon dalle lunghe orecchie, con una coda a forma di fulmine, e una sciarpa legata al collo, che ondeggiava lentamente nella leggera brezza della notte, e i cui occhi fissavano sinistramente le case della piccola città, brillando brevemente di luce rossa nell'oscurità della notte.

Presto sarebbe giunto il momento...               
   

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CONTINUA...

Note dell'autore: Le nostre amiche sono arrivate a Borgo Querciantica, e adesso sono ufficialmente in gara per la Lega Pokemon di Tunod! Tra l'altro, abbiamo conosciuto anche Percy e Chelle, coloro che diventeranno i principali rivali delle nostre due eroine! Certo, per adesso sono dei principianti... ma non sottovalutateli, abbiamo già visto di cosa è stato capace Sandro nell'anime!

Nel prossimo capitolo, comincia il viaggio vero e proprio. La prima meta di Heather e Shelly sarà Ciocolina, una piccola città sulle rive di un lago che fa da trampolino di lancio per tutti gli allenatori che ambiscono a sfidare la Lega Pokemon di Tunod. Cosa attenderà Heather, Shelly e Percy nel loro viaggio?

Lo scopriremo presto... prima, però, cercherò di aggiornare A World Reborn e The Striaton Battle! Ci vediamo presto!       
                   
 
     

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Capitolo 3
*** Un Pikachu molto particolare ***


Pokemon: The Glazed Challenge
 

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 3 - Un Pikachu molto particolare

 

"Hmm... accidenti, che dormita che ho fatto... non ricordo di aver mai dormito così bene in vita mia..." mormorò la bambina dai capelli fucsia che in quel momento si stava lentamente risvegliando, i raggi del primo sole del mattino che filtravano attraverso la finestra e andavano ad illuminare il suo grazioso viso. Accanto a lei, dormivano i suoi Pokemon, tutti disposti ordinatamente attorno al suo sacco a pelo con aria protettiva... in particolare il suo primo amico, lo Shelgon che l'aveva accompagnata fin dall'inizio dalle sue avventure, quando lei era ancora una nocellina piena di amarezza e rancore, e lui, pur con tutta la sua decisione, era ancora un Bagon che sognava di volare nel cielo con le potenti ali di un Salamence.

Poco più in là, si trovavano Noivern, Vibrava e Druddigon, gli altri Pokemon Drago che si erano uniti ad Heather nel corso delle sue avventure a Reborn. Heather si mise seduta sul suo sacco a pelo, e Shelgon si arrampicò sulle sue gambe, in modo da farsi coccolre un po' e darle il buongiorno.

"Shel, shelgon!" esclamò il Pokemo Drago simile ad una crisalide con le zampe. Heather sorrise lievemente quando il suo primo Pokemon cominciò ad accoccolarsi su di lei, e lo accarezzò su quella che doveva essere la testa, mentre con l'altra mano si strofinava gli occhi.

"Buongiorno, Shelgon... hai dormito bene anche tu, spero..." disse la bambina dai capelli fucsia, notando che in quel momento si stavano alzando anche gli altri suoi draghi. Druddigon sbattè lentamente le sue ali vestigiali, e si produsse in un ampio e teatrale sbadiglio che ripugnò un po' Noivern, facendole girare la testa dall'altra parte!

"Noiverrrrn..." mormorò la viverna nera. Poi, vedendo che anche la sua allenatrice si era alzata, Noivern si voltò verso di lei e piegò il collo in avanti in segno di saluto. "Noivern! Noi noivern!"

"Vibrrrrrava!" esclamò Vibrava, facendo fremere le sue corte ali da insetto. Sembrava essere il suo modo di stiracchiarsi e scrollarsi di dosso il torpore della notte.

"Ben svegliati a tutti, amici..." disse Heather, accarezzando uno alla volta i suoi amici Pokemon. "Allora... oggi comincia il nostro viaggio verso la Lega di Tunod, eh? Credo che sarà divertente... a proposito, Shelly e Percy dove sono?"

"Gon!" grugnì Druddigon, indicando una poltrona dall'altra parte della stanza dove Shelly era seduta, con un libro aperto tra le mani, intenta a leggere... almeno, finchè non sentì lo sguardo di Heather su di lei, al che alzò gli occhi dal suo libro e salutò con un sorriso allegro sul viso. Heather notò che Shelly era già vestita, e il suo zaino era già pronto ed appoggiato a fianco della poltrona.

"Oh, ciao, Heather! Scusa se non ti svegliato... temevo di disturbarti, visto che... sembravi dormire molto bene!" esordì la piccola entomologa. Anche i suoi Pokemon erano fuori dalle Pokeball, in particolare Volbeat e i suoi due ragni, Ariados e Galvantula, che Shelly aveva catturato nei sotterranei di Reborn City. Galvantula si voltò verso i Pokemon di Heather ed emise un verso cinguettante che suonava quasi come il canto di un usignolo.

Heather si stiracchiò e si sgranchì la schiena. "Ho... dormito meglio stanotte che in qualsiasi altra notte della mia vita..." rispose la piccola domatrice di draghi. "In effetti, ho dormito talmente bene che adesso mi sento strana... non sono abituata a stare così tranquilla."

"Ti capisco... io sono nata a Johto, ma tu sei sempre vissuta in un posto pericoloso come Reborn..." rispose Shelly, ma decise che non era il caso di rivangare ricordi spiacevoli. "Ma sono sicura che ti abituerai presto... ora però credo che... beh... sia il momento di cominciare a muoversi. Percy si è... già alzato anche lui... e si sta preparando in questi momento."

"Sì, hai ragione... meglio partire per tempo, non so quanta strada riusciremo a fare oggi..." disse Heather. Si svegliò del tutto, uscì dal suo sacco a pelo e si infilò gli stivaletti che aveva appoggiato lì vicino...

Si sentì qualcuno bussare alla porta della stanza, e la voce ormai conosciuta di Percy risuonò dal lato opposto. "Salve, ragazze! Scusate se vi disturbo ma bisogna alzarsi e cominciare a prepararsi!" esclamò la voce del ragazzo dai capelli bicolori. "Sono le otto... e se vogliamo coprire abbastanza strada, è meglio che ci sbrighiamo!"

"Va bene, Percy! Arriviamo subito!" rispose Heather alzando giusto un po' la voce. "Sei già pronto? Non dimentichi nulla?"

"Tutto a posto, Heather!" rispose la voce del ragazzo. "Il professor Salicio ci offre la colazione per stamattina... poi, si comincia la camminata verso Ciocolina!"

"Grazie, Percy! E ringrazia anche il professor Salicio da parte nostra. Noi... noi arriviamo non appena Heather si è vestita!" rispose Shelly. La sua migliore amica si era già chiusa in bagno per lavarsi e vestirsi, e i loro Pokemon sembravano eccitati e pronti ad iniziare il viaggio. La bambina dai capelli color lavanda si mise a posto la lunga treccia, e chiuse il libro che stava leggendo, prendendo un bel respiro per calmare il nervosismo che la stava prendendo. "Accidenti, Shelly... lo so che tendi ad essere nervosa, ma stai tranquilla... siamo in un posto molto più sicuro di Reborn, e non abbiamo più nulla di cui preoccuparci... andrà tutto bene, Shelly, pensa a divertirti, e a goderti questo viaggio assieme alla tua migliore amica."

Si sdraiò sul divano, accarezzando il suo Volbeat che svolazzò vicino a lei come per assicurarsi che la sua allenatrice stesse bene. Shelly sbattè gli occhi, un po' sorpresa, quando il Pokemon lucciola si posò delicatamente accanto a lei, tocandole la fronte con una mano.

"Volbeat?" chiese, con l'aria di essere un po' sorpreso. Aveva come l'impressione che Shelly fosse rossa in viso.

"Hm? Oh, io sto bene, Volbeat... forse sono ancora un po' stravolta per il viaggio, ma mi ci abituerò. In fondo... adesso dobbiamo solo attraversare una foresta e passare per le rive di un lago, per poi arrivare ad una nuova città. Non ci sarà nulla di pericoloso, in tutto questo." rispose Shelly. "Accidenti... certo, devo ammettere che nemmeno io mi sono ancora del tutto abituata ad un posto tranquillo e sicuro come Tunod..."

"Ariados..." cinguettò il suo Ariados. Per qualche motivo, il ragno gigante aveva l'impressione che il motivo del nervosismo della sua allenatrice non fosse esattamente il viaggio che era da poco iniziato...

 

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Circa un'ora dopo...

Il professor Salicio diede ai suoi giovani ospiti un cenno di soddisfazione, vedendo che erano tutti pronti a cominciare il viaggio. Dopo una colazione sostanziosa e dopo aver controllato che tutti i loro effetti personali e le loro Pokeball fossero al loro posto, i giovani allenatori erano schierati di fronte all'anziano studioso di Pokemon, per fare i loro ultimi saluti. Il Cyndaquil di Percy, lo Shelgon di Heather e il Volbeat di Shelly erano tutti fuori dalle loro Pokeball per accompagnare i loro allenatori.

"Perfetto, ragazzi... adesso, non credo che sia rimasto altro da dire." affermò il professore, dando un'ultima occhiata al terzetto di amici. "Vedo che siete tutti determinati e pronti all'avventura, quindi... vi auguro buona fortuna! Percy, ti raccomando soltanto di non spingerti al di là delle possibilità tua e dei tuoi Pokemon. So che Heather e Shelly sono delle allenatrici più esperte di te, malgrado la loro giovane età, ma in ogni caso... cerca di non strafare, okay? La tua squadra di Pokemon dovrà essere ben variata e ben allenata, se vorrai sperare di partecipare al torneo di quest'anno."

"Non si preoccupi, professore... noi accompagneremo Percy fino a Ciocolina, e gli insegneremo un po' di basi su come catturare ed addestrare i Pokemon. Anche se... beh... ho come l'impressione che Percy sappia già qualcosa di come si catturano!" affermò Shelly. Heather e il suo Shelgon dissero di sì con la testa, e il ragazzo dai capelli bicolore, con a fianco il suo inseparabile Cyndaquil, fece un segno dell'okay per dire che era pronto.

"Grazie comunque, ragazze. Sarà un piacere viaggiare con voi." affermò.

Cyndaquil si alzò in piedi sulle zampette posteriori, e dei ciuffi di pelo sulla sua schiena si drizzarono come due fiammate. "Cyndaquil!" esclamò il piccolo starter di Fuoco. per poi mettersi a saltellare come per incitare tutti a iniziare il cammino. Percy ridacchiò cordialmente dei modi di fare del suo Pokemon, e gli diede una grattatina dietro la nuca per esortarlo ad essere un po' più paziente.

"Adesso partiamo, Cyndaquil!" disse il ragazzo. "Va bene, professor Salicio...Cercherò di ricordarmi di tutti i suoi insegnamenti, metterò su una squadra di Pokemon formidabile... e se dovessi incontrare il signor Griso al torneo di Tunod di quest'anno, glielo saluterò da parte sua!"

"Hehehee... mi faresti davvero un grosso favore, ragazzo mio! Come Campione di Tunod, mio fratello è sempre così impegnato che non abbiamo quasi mai la possibilità di sentirci!" rispose il professor Salicio con cordialità. "Molto bene... allora buon viaggio a tutti voi... e mi raccomando, piccole, voi cercate di godervi tutte le meraviglie che Tunod potrà offrirvi! E non saranno poche nè tantomeno prevedibili!"

"Volbeat!" esclamò entusiasta il Volbeat di Shelly.

"Certo, lo faremo senz'altro!" affermò Heather emozionata, scambiandosi uno sguardo di intesa con il suo Shelgon. Il Pokemon Drago simile ad una crisalide con le zampe chiuse gli occhi in quella che appariva essere un'espressione di gioia. "Grazie mille, professor Salicio... e a proposito, avremo la possibilità di contattare i nostri amici a Reborn? Ci piacerebbe tenerli aggiornati sui nostri progressi... e magari anche avere la possibilità di ruotare un po' la nostra squadra di Pokemon. Shelly, in particolare... lei ha altri Pokemon che sono rimasti a Reborn."

"Certamente! Basta che lo chiediate alle Infermiere Joy dei vari Pokemon Center in cui vi fermate, e avrete senz'altro la possibilità di mettervi in contatto con Reborn." rispose il professore. "Adesso  che il Team Meteora è stato annientato, e il continente di Reborn sta rientrando in comunicazione con le altre Leghe Pokemon, il lungo periodo di isolamento di Reborn è terminato, e la nuova Lega sta facendo del suo meglio per ripristinare i contatti. Ci vorrà ancora un po' di tempo perchè la Lega di Reborn sia ai livelli di quelle di altri continenti, ma per il momento... quello che vi interessa è che avrete la possibilità di inviare e ricevere i Pokemon che avete lasciato nella vostra città."

"Perfetto! Grazie, professore!" affermò entusiasta Heather. "Okay... allora grazie di tutto, e a presto!"

"Buona fortuna, ragazzi! Sono sicuro che l'avventura che vi attende sarà indimenticabile!" salutò il professore. Lentamente, il gruppetto di allenatori si incamminò lungo la strada principale della città, continuando a salutare il professore mentre si allontanavano... finchè gli edifici della piazza centrale di Borgo Querciantica non diventarono indistinti, e la strada asfaltata lasciò il posto ad un sentierino di terra battuta affiancato da un paio di alte staccionate in legno che si dirigeva verso la foresta, e verso il lago sulle cui rive sorgeva la loro prima meta!

"Aaaah, e così comincia la nostra avventura a Reborn!" affermò Percy, stiracchiandosi e sentendosi più carico che mai. Il ragazzo stava già guardandosi attorno, evidentemente alla ricerca di qualche Pokemon con cui cominciare a costruire la sua squadra, e il suo Cyndaquil stava annusando l'aria, in parte per godersi il profumo dei fiori, e in parte per sentire se c'era qualche Pokemon selvatico in giro. "Allora, ragazze, che mi dite? Che tipo di Pokemon mi consigliereste di catturare per primo?"

Heather prese una Pokeball dalla sua cintura e la lanciò in aria, per poi afferrarla al volo mentre scendeva, cercando di darsi  un po' di contegno da allenatrice esperta. "Beh... innanzitutto, immagino che sia il caso di cominciare con dei Pokemon abbastanza comuni e facili da addestrare, come un Rattata, uno Zigzagoon... o ancora meglio un Pokemon Volante di quelli che si trovano comunemente in giro per le terre selvagge. Di solito questi Pokemon sono facili da addestrare e diventano forti in fretta. Io addestro Pokemon Drago, quindi immagino di non fare testo..."

"E a costo di essere di parte... i Pokemon Coleottero tendono ad evolvere in fretta e a diventare potenti molto velocemente! Certo, ci sono eccezioni come Volcarona, ma per la maggior parte, i Pokemon Coleottero sono una scelta solida se si vuole un Pokemon che evolve presto." continuò Shelly. Volbeat svolazzò orgogliosamente accanto alla giovanissima entomologa, in modo da mettersi un po' in mostra. "Quindi... sì, penso che Heather abbia ragione, catturare un Pokemon mammifero od uccello, magari di tipo Normale, e un Pokemon Coleottero sarebbe un buon inizio."

"Ricevuto..." affermò Percy, fermandosi quando si accorse che il suo Cyndaquil stava già puntando qualcosa. Il buffo Pokemon Fuoco si era voltato verso un cespuglio di oleandro ai margini della strada, e stava fiutando l'aria con sempre maggiore interesse mentre si avvicinava ad esso. "Hey, Cyndaquil, che succede? Hai sentito qualcosa?"

"Cyndaquil!" rispose il suo starter, muovendo la testa con partecipazione. Cyndaquil si acquattò sulla stradina polverosa e si preparò a saltare, ma Percy gli fece cenno di aspettare.

"Un momento, Cyndaquil... capisco che sei impaziente di metterti alla prova, ma non è il caso di gettarsi a capofitto. Potrebbe essere un Pokemon troppo forte per te in questo momento, chi può dirlo?" affermò il ragazzo. "Piuttosto... aspettiamo un po', e magari usa il tuo attacco Murodifumo per farlo uscire."

"Quil!" rispose Cyndaquil, un po' deluso per il fatto di non potersi fionare alla carica come avrebbe preferito di gran lunga. Tuttavia, l'idea di Percy era sensata, e il piccolo Pokemon Fuocotopo prese fiato e sofffiò un getto di fumo nero addosso alla pianta velenosa, nel punto in cui aveva visto le fronde agitarsi. Immediatamente, il Pokemon che vi si era nascosto reagì con indignazione, agitandosi e cercando di uscire dalla coltre di fumo irritante...

"Sentret, sentreeeet!" esclamò il Pokemon, uscendo di colpo dal cespuglio e gettandosi a terra in preda a colpi di tosse. Si trattava di un Pokemon che ricordava un incrocio tra uno scoiattolo e una marmotta, con un corpo tozzo di forma ovale ricoperto di una corta pelliccia bruna, con un cerchio più chiaro sul petto e sulla pancia, corte braccia e gambe, ed una coda a righe marroni e nere, talmente grossa e folta che avrebbe potuto benissimo usare per reggersi in piedi. Un paio di lunghe orecchie da coniglio si ergevano sulla sua testa, muovendosi rapidamente per esprimere l'allarme della strana creatura. "Sentret!"

"Quello è un Sentret! Abbiamo avuto un bel colpo di fortuna, Cyndaquil!" esclamò Percy, estraendo il suo Pokedex mentre Heather, Shelly e i loro Pokemon si ritiravano per dare ai loro nuovi compagni lo spazio di cui avevano bisogno per sostenere quella prima battaglia.

"Sentret, il Pokemon Esplorante. Tipo Normale. Pokémon molto cauto. Si alza da terra con la coda per scrutare i dintorni. Sentret dorme soltanto se un suo simile rimane vigile. La vedetta allerta gli altri al primo segnale di pericolo, gridando e battendo la coda sul terreno. Se viene allontanato dal branco, questo Pokémon non riesce più a dormire dalla paura." disse il Pokedex. Percy ed il suo Cyndaquil corrugarono un po' la fronte - quel Sentret era da solo, in effetti. Questo voleva dire che era un rinnegato scacciato dal branco?

Ma Sentret non diede loro il tempo di pensarci su. Con uno scatto improvviso, dettato dalla paura e dalla decisione di non diventare una preda, Sentret eseguì un attacco Azione, scagliandosi contro il piccolo Pokemon Fuoco con tutto il suo peso! Cyndaquil non riuscì a scansarsi in tempo, e venne centrato ad un fianco, venendo costretto ad indietreggiare di qualche passo. Si riprese in fretta e si mise in guardia... e per quanto tenesse gli occhi perennemente chiusi, Heather ebbe come l'impressione di veder brillare in essi una luce di decisione e di entusiasmo!
"Quel piccolo Pokemon ha fegato, questo è poco ma sicuro..." disse tra sè la bambina, mentre osservava con attenzione la battaglia che iniziava.

Percy fece un rapido calcolo, e decise che era il caso di testare un po' le capacità del Sentret che gli stava davanti. "Okay, Cyndaquil... non partiamo subito in quarta. Limitati ad usare Fulmisguardo, e poi Azione!" ordinò il ragazzo dai capelli neri e rossi. Shelly annuì tra sè, vedendo che per quanto fosse un principiante, Percy era uno che sapeva quello che faceva... e un attimo dopo, Cyndaquil puntò uno sguardo feroce addosso al Sentret avversario, che per un paio di secondi sembrò ritrarsi per la paura. Poi, Cyndaquil rispose con la stessa mossa con cui era stato colpito un attimo prima e si scagliò contro Sentret con tutta la sua forza, centrando il Pokemon sentinella con una spallata che lo lasciò stordito per un istante.

"Strano trovare un Sentret da solo... forse è un esemplare che è stato allontanato per qualche motivo. Se è così, dovrà sentirsi molto solo, e spero che si troverà bene con Percy..." disse Shelly, annuendo con fare approvante quando Cyndaquil schivò un altro attacco Azione da parte di Sentret. "Comunque Percy e il suo Cyndaquil hanno talento, non credi, Heather?"

"Hm, hmm..." rispose la bambina più piccola, che assieme al suo Shelgon e al Volbeat di Shelly era seduta accanto ad una staccionata, con tra le mani una vaschetta piena di popcorn che era apparsa da chissà dove... e che ora stava condividendo con i due Pokemon, come se stessero guardando un film divertente!

Un grosso gocciolone di sudore scese dalla testa di Shelly. "Um... Heather... non... non mi sembri molto partecipe... s-scusa se lo dico..."

Percy e il suo Cyndaquil erano completamente concentrati sulla battaglia, e non badarono al siparietto che si era venuto a creare tra le due amiche. Sentret si acquattò sul terreno e sferrò un rapido colpo di coda, sollevando una piccola nuvola di polvere che andò in faccia a Cyndaquil, irritandogli gli occhi e facendogli perdere qualche secondo prezioso, di cui il Pokemon Normale approfittò per sferrare un altro attacco Azione...

"Attento, Cyndaquil! Sta arrivando di fronte a te!" lo avvertì Percy, appena in tempo. Guidato dall'istinto e dalla fiducia che già provava verso il suo allenatore, Cyndaquil si gettò di lato e riuscì a schivare l'attacco di Sentret, che gli passò di fianco rimanendo scoperto ed esposto ad un contrattacco... un'occasione che Percy non si fececerto sfuggire! "Perfetto, Cyndaquil! Adesso usa Braciere!"

"Quil!" squittì il Pokemon Fuocotopo. Aprì leggermente la bocca e scagliò da essa una fiammella che raggiunse Sentret alla coda, facendogli spalancare gli occhi in una comica espressione di disappunto! Il Pokemon Esploratore si allontanò di scatto e cominciò a soffiarsi sulla punta della coda per estinguere la fiammella che vi si era accesa, mentre Percy annuiva con approvazione in direzione del suo Pokemon.

"Bel colpo, Cyndaquil, credo che questo sia sufficiente... non è il caso di fargli troppo male." disse il giovane allenatore. Sentret aveva appena finito di spegnersi la coda e si era rimesso in guardia, impaurito ma determinato a lottare. Quindi, rimase un po' sorpreso quando Percy, interrotto lo scontro, gli si avvicinò incuriosito. "Okay, allora sentiamo un po'. Come mai da solo, piccolino? Di solito i Sentret vivono in gruppo."

La stessa domanda che Shelly si era posta... e il Pokemon Esploratore, dopo aver sbattuto gli occhi confuso, tirò un sospiro e diede la risposta nella sua particolare lingua. "Sentret, sentret..." affermò, guardando in lontananza.

Il Cyndaquil di Percy, che fino a quel momento era stato concentrato sulla lotta, restò allarmato e sorpreso. "Quil? Cynda cyndaquil!" squittì. "Cyndaquil quil, cyndaquil!"

"Vuoi dire che i suoi simili sono stati rapiti?" esclamò Percy, attirando l'attenzione anche di Heather, Shelly e i loro Pokemon. Adesso tutti e tre avevano sentito qualcosa che poteva essere preoccupante, e volevano vederci chiaro. "E da chi? Hai visto chi è stato?"

"Vvvvvolbeat?" chiese il Volbeat di Shelly.

Sentret scosse la testa desolato. "Sentret sent... sentret..." affermò.

Volbeat strinse un po' gli occhi e fece un cenno con la testa in segno di comprensione prima di "tradurre" per la sua allenatrice e i suoi compagni. "Vol volbeat... volbeat vvvvolb!"

"Degli uomini vestiti di... arancione?" chiese Shelly confusa. "Non... non credo di aver mai sentito parlare di... un'organizzazione come questa... e tu, Heather?"

La bambina più piccola scosse la testa. "No, nemmeno io. Spero almeno che non siano come il Team Meteora..." rispose, reprimendo un brivido. Ne sarebbe passato di tempo, prima che i ricordi di quello che aveva passato per colpa del Team Meteora la lasciasseo in pace per sempre.

"Non ho mai sentito parlare nemmeno io di gente del genere..." rispose Percy. "Qui a Tunod non ci sono mai stati Team criminali come il Team Rocket o il Team Galassia. E sinceramente, spero che non comincino ora..." Si ricordò immediatamente di Sentret, e pensò che sarebbe stato il minimo, se non altro, dare al piccolo Pokemon una nuova casa. "Beh... se non puoi più tornare al tuo branco, che ne diresti di entrare a far parte della mia squadra? Magari... Cyndaquil ed io possiamo aiutarti a trovare i tuoi compagni e a liberarli da questi tizi in arancione!"

"Sì, sono d'accordo!" esclamò Heather. "Non so chi siano queste persone, ma sarei curiosa di scoprirlo! Magari sono bracconieri di Pokemon... e in questo caso, non vedo l'ora di averli per le mani per dare loro una lezione!" Si diede un pugno sulla mano per enfatizzare la sua decisione, e il suo Shelgon annuì in segno di assenso. Poi, rendendosi forse conto di avere un po' esagerato, Heather si schiarì la voce. "Ehm... ad ogni modo, Percy... mi sembra una buona idea anche per Sentret, così non resterà più da solo... credimi, io e Shelly sappiamo entrambe molto bene cosa si provi."

Percy guardò Heather con evidente dispiacere per un attimo, chiedendosi cosa doveva aver passato. Ma decise che sarebbe stato indelicato chiederlo così presto dopo averla conosciuta, e si concentrò di nuovo sul Pokemon davanti a lui. "Allora, Sentret, che ne dici? Ti andrebbe di unirti a me?" gli chiese, e il Pokemon sentinella rispose con sollievo ed entusiasmo.     

"Sentret! Sentret!" squittì, dicendo di sì con la testa mentre con una zampa incitava Percy a lanciare la sua Pokeball. Il ragazzo non aveva bisogno di sentirselo ripetere - e dopo aver soppesato la sfera nella sua mano, la lanciò con precisione facendole toccare il corpo del Pokemon Esploratore. Immediatamente, Sentret venne assorbito nella sfera, che si richiuse e cadde a terra con un tintinnio metallico, agitandosi per qualche istante prima di fermarsi.

"Congratulazioni, Percy! Hai catturato il tuo primo Pokemon!" esclamò Heather. Il Volbeat di Shelly applaudì, e la ragazzina dai capelli color lavanda espresse la sua approvazione con un cenno della testa e un lieve sorriso mentre il ragazzo andava a raccogliere la Pokeball.

"Devo ringraziare anche voi per i consigli, ragazze." disse, voltandosi verso Heather, Shelly e i loro Pokemon per ringraziare con un cenno della testa. "Diciamo che siete state un valido supporto. E ora... immagino che sia il caso di iniziare l'allenamento, no?"

"Beh... meglio non subito, Percy... un Pokemon deve... come posso dire... ambientarsi un po', ed abituarsi al suo nuovo allenatore. Forse... forse è m-meglio fermarsi, passare un po' di tempo con lui..." suggerì Shelly. "E... anche lasciarlo riposare un po'. Voglio dire... avete pure combattuto un po'..."

Percy si sfregò la nuca con una mano e strizzò un occhio. "Hmm... in effetti, non ci ho pensato. Ero un po' euforico per aver catturato il mio primo Pokemon, e ho corso un po' troppo. Che e dici, Cyndaquil? Adesso magari facciamo un altro po' di strada, e poi ci fermiamo così tu e Sentret vi potete conoscere meglio, ti va?"

Ma il piccolo Pokemon di Fuoco sembrava distratto. Non rispose subito alla domanda del suo allenatore, e restò fermo dov'era, guardandosi attorno e fiutando l'aria. "Cyn... daquil..." squittì, insospettito ed allarmato.

Heather e il suo Shelgon non mancarono di cogliere qualche segnale preoccupante. "Percy... ho come l'impressione che il tuo Pokemon si sia accorto di qualcosa di strano..." affermò la bambina dai capelli fucsia. Cyndaquil annuì rapidamente e guardò verso il suo allenatore, la cui aria convinta era stata rapidamente sostituita da una traccia di paura.

"Cosa succede, Cyndaquil? C'è qualcosa che..." cominciò a dire il ragazzo.
Uno sfrigolio elettrico interruppe la sua frase, e Cyndaquil scattò di lato con uno squittio allarmato un attimo prima che una potente scarica elettrica solcasse l'aria e colpisse il terreno in mezzo ai tre allenatori, che saltarono indietro per lo spavento! Con un'esclamazione allarmata, Heather indietreggiò di qualche passo e guardò nella direzione da cui era priovenuto l'attacco, trovandosi di fronte il responsabile che li osservava con ostilità da una collinetta vicina.

L'aspetto del loro aggressore era inconfondibile: era un piccolo mammifero, non più alto di mezzo metro quando stava in piedi sulle zampe posteriori, ricoperto da una corta pelliccia gialla con righe marroni sul dorso, lunghe orecchie dalle punte nere, occhi neri e tondi, e due chiazze rosse rotonde sulle guance, mentre la sua coda aveva una buffa forma a fulmine.  Non c'era certo bisogno di essere grandi conoscitori di Pokemon per sapere di cosa si trattasse... quello era sicuramente un Pikachu, un Pokemon di tipo Elettro popolare in tutti i continenti. Heather e Shelly stesse ne avevano visto qualcuno a Reborn, e Vera aveva parlato loro del suo compagno di viaggio, Ash Ketchum, che aveva un Pikachu come Pokemon principale.

Tuttavia, quel Pikachu aveva qualcosa di particolare - attorno al collo portava una sciarpa rossa che aggiungeva qualcosa di misterioso al suo aspetto carino e vivace... e poi, notò Heather, non aveva l'espressione allegra e simpatica che di solito era tipica dei Pokemon di quella specie. In effetti, notò la bambina, sembrava parecchio cupo...

"Un Pikachu? Beh, che dire, questo dev'essere proprio il mio giorno fortunato!" esclamò Percy. "Anche se non capisco cosa sia quella sciarpa rossa che porta..."

"Dev'essere di qualcuno, Percy... non... non proverei a catturarlo..." affermò Shelly, mentre il ragazzo guardava il suo Pokedex per avere qualche informazione in più.

"Pikachu, il Pokemon Topo. Tipo Elettro. Forma evoluta di Pichu. E' capace di produrre potenti attacchi elettrici dalle sacche che ha sulle guance, e quando vari Pokemon di questo tipo si radunano, la loro energia può causare delle forti tempeste. Solleva la coda per analizzare l'ambiente che lo circonda, e se qualcuno cerca di tirargliela si innervosisce e si difende con una scarica elettrica." disse il Pokedex di Percy. Il ragazzo pensò tra sè che Shelly aveva probabilmente ragione, e che quella sciarpa era probabilmente un regalo che gli aveva fatto il suo allenatore... ma questo poneva un'altra domanda, e cioè, dove fosse in questo momento il suo allenatore.

"Cyndaquil?" chiese Cyndaquil, avvicinandosi con circospezione al Pikachu con la sciarpa rossa. Sembrava che il Pokemon Fuoco pretendesse una spiegazione per l'attacco non provocato.

Sfortunatamente per lui, il misterioso Pikachu non aveva nessuna intenzione di spiegarsi.

"Pikachu..." squittì minaccioso, le guance percorse per un attimo da delle scariche elettriche, prima di sprigionare un dirompente attacco Scarica. Un'aura elettrica si accese attorno al corpo del roditore giallo e si espanse rapidamente attorno a lui sotto forma di una cupola di energia che avanzò con rapidità spaventosa verso Cyndaquil! Già un po' stanco per la battaglia con Sentret, il Pokemon Fuocotopo cercò di evitare l'attacco, ma non riuscì a mettersi in salvo del tutto, e venne percorso da una scarica elettrica quando la parte finale dell'attacco lo sfiorò.

"Attento, Cyndaquil!" esclamò Percy, vedendo il suo starter che si accasciava a terra percorso da qualche tremito per la scarica elettrica. Cyndaquil emise uno squittio di dolore e cercò di rialzarsi, riuscendoci solo dopo qualche istante, ma i suoi movimenti erano diventati lenti ed impacciati a causa della scarica che gli aveva provocato una temporanea paralisi. "Cyndaquil, come stai?"

"Cyn... da... quil..." mormorò Cyndaquil, stringendo i denti e facendo accendere le fiamme sulla sua schiena. Heather e Shelly rimasero per un istante scioccate dal violento attacco di quel Pikachu che pure sembrava così carino... ma la piccola Domadraghi non restò ferma, e si schierò tra Percy e il misterioso Pikachu, accompagnata da Shelgon.

"Shelgon!" esclamò il Pokemon Drago. Fissò il misterioso Pikachu con espressione astiosa, come per chiedergli il motivo di tanta violenza.

"Okay, batteria ambulante, ora te la vedi con noi!" esclamò Heather. "Shelgon, comincia con Cozzata Zen!"

Il Pokemon Resistenza prese la rincorsa e si scagliò all'attacco, tenendo la testa abbassata e circondata da un'aura rosata di energia psichica. Ma il Pikachu con la sciarpa reagì con rapidità disarmante, e riuscì ad evitare la carica di Shelgon saltando di lato. Heather non restò sorpresa, forse aspettandosi che quel Pikachu non fosse uno qualsiasi, e fece cenno al suo Shelgon di continuare l'assalto. "Tienilo sotto pressione, Shelgon! Non dargli il tempo di caricarsi di nuovo!"

"Shel, shelgon!" esclamò il bizzarro drago-crisalide. Si girò di scatto e tentò un altro attacco diretto, e questa volta il Pikachu nemico non cercò di schivarlo.
Il topolino elettrico sembrava sul punto di essere colpito, quando fece qualcosa di assolutamente inaspettato: aprì appena un po' la bocca e soffiò una folata di vento nel quale danzavano particelle di luce azzurra che fluttuarono in aria per una frazione di secondo prima di condensarsi in piccoli pezzi di ghiaccio che crebbero rapidamente, trasformandosi in affilati spuntoni di ghiaccio. Uno alla volta, i proiettili di ghiaccio sfrecciarono verso Shelgon, che ormai era lanciato verso Pikachu e non era in grado di evitare il colpo. Uno dei proiettili di ghiaccio si infranse sulla cupola di energia psichica che proteggeva la testa di Shelgon... anche un secondo... ma il terzo fece cedere la protezione e raggiunse Shelgon, seguito da un quarto e un quinto! Il Pokemon Drago emise un acuto stridio di dolore e venne scaraventato a terra, rotolando su di essa per un breve tratto.

"Non... non è possibile!" esclamò Shelly.

"VOLBEAT?" fu la reazione del suo Pokemon.

"Cosa? Quello... quello era... un attacco Scagliagelo! Come... come accidenti fa un Pikachu ad usarlo?" esclamò esterrefatta Heather. "Shelgon! Shelgon, come stai?"

Per fortuna, Shelgon riuscì a rialzarsi, anche se aveva subito un duro colpo. Si sapeva, del resto, che gli attacchi di tipo Ghiaccio erano la nemesi dei Pokemon Drago. "Shelgon!" esclamò, rimettendosi in guardia. Il Pikachu con la sciarpa sembrava essersi un po' esaltato per come stava riuscendo a tenere a bada il primo dei Pokemon di Heather, e stava facendo cenno a Shelgon di farsi avanti, ghignando e tendendo la mano verso di lui.

Heather non aveva mai sopportato essere presa in giro, e non era conosciuta per essere troppo paziente. Un'espressione rabbiosa le apparve sul viso, e strinse le mani a pugno in segno di ira. "Ugh... vorresti prenderti gioco di noi, specie di lampadina? E va bene, te lo sei voluto! Shelgon, usa Dragartigli!" esclsmò la bambina. Il Pokemon Drago scattò verso Pikachu, che riuscì ad evitare un primo fendente che Shelgon sferrò con la zampa anteriore destra circondata da una baluginante aura smeraldina... ma con rapidità inaspettata, Shelgon alzò l'altra zampa e centrò in pieno il misterioso Pikachu con un poderoso fendente che raggiunse il Pokemon Topo al fianco, scaraventandolo via per un breve tratto con uno squittio di dolore e sorpresa! Il Pikachu nemico eseguì un volteggio a mezz'aria e riuscì ad atterrare in piedi, massaggiandosi il fianco e restituendo uno sguardo astioso al Pokemon di Heather...

"Come... come... com'è possibile che un Pikachu sappia usare Scagliagelo? Io... io leggo molti libri, ma non ho mai letto di un Pikachu che potesse usare quella mossa!" esclamò Shelly, ancora esterrefatta. "E... E poi... e poi... hai visto come ha preso l'attacco Dragartigli dello Shelgon di Heather? Non... non credevo che ci sarebbe riuscito!"

"Volbeat?" chiese il suo Volbeat, facendo la stessa domanda che tutti più o meno si stavano facendo - da dove veniva quel Pikachu, e come faceva ad essere così forte?

"Accidenti... ma che diamine... Shelgon, stai attento! Temo che ci troviamo di fronte ad un avversario molto più duro del previsto!" affermò Heather. Il suo Shelgon, per quanto indebolito, si mise di nuovo in guardia e sfidò il Pikachu nemico con lo sguardo. "Okay, vediamo un po'..."

"Pikachu!" esclamò il Pikachu con la sciarpa. Scattò in avanti, deciso a non lasciare ad Heather il tempo di pensare ad un'altra strategia, e la bambina sgranò gli occhi sorpresa e spaventata quando lo vide scagliarsi contro Shelgon con la coda scintillante, segno di un attacco Codacciaio che stava arrivando.

"Ah! Attento, Shelgon!" esclamò Heather. "Usa Protezione per fermarlo!"

Gli occhi di Shelgon si accesero di luce argentata per un istante, e davanti a lui apparve un muro di energia semitrasparente che intercettò il micidiale colpo di coda del Pikachu avversario. L'attacco Codaccaio percosse lo schermo energetico, e il Pikachu con la sciarpa rimbalzò all'indietro, eseguendo una capriola in aria per cercare di non restare scoperto. Prima di atterrare, si caricò per un attimo e scagliò un attacco Fulmine contro il suo avversario, proprio nel momento in cui l'effetto di Protezione si esauriva... e Shelgon non ebbe altra scelta che subire l'attacco, che comunque non riuscì ad infliggergli molti danni grazie alla resistenza all'elettricità del tipo Drago. Tuttavia, lo scopo del Pikachu nemico non era quello di fare danni, ma di distrarre il suo avversario quel tanto che bastava per mettersi in una posizione migliore.

Dopo essere atterrato in piedi, Pikachu scattò di nuovo verso il suo avversario, volteggiando su sè stesso prima di sferrare un poderoso colpo di coda, che Shelgon riuscì per un pelo ad evitare acquattandosi sul terreno. Vedendo che Pikachu si era scoperto per unistante, Heather corrugò la fronte e scelse quel momento per sferrare quello che sperava sarebbe stato un attacco decisivo...

"Colpiscilo ora, Shelgon! Usa di nuovo Cozzata Zen!" esclamò la piccola domatrice di draghi. Immediatamente, il drago-crisalide si caricò, e la sua testa venne nuovamente avvolta da un'aura rosata che fece da protezione. Questa volta, il Pikachu nemico era troppo vicino per poter schivare l'attacco, e la testata di Shelgon lo centrò in pieno petto, scaraventandolo via e questa volta facendolo cadere a terra a faccia in giù con uno squittio di dolore e di disappunto.

"Ce l'ha fatta?" chiese Percy, ancora troppo impressionato dalla forza dimostrata da quel Pikachu per immaginare che sarebbe andato giù così facilmente. Per un attimo, il Pokemon Elettro rimase faccia a terra, apparentemente sconfitto... ma poi, con un agile colpo di reni, si rialzò e scrollò la testa, un po' stordito e dolorante, ma ancora in grado di combattere. Si passò una mano sul labbro inferiore e fissò astiosamente Shelgon, che corrugò la fronte e tenne gli occhi sull'avversario.

"Maledizione... ma di cosa è fatto, quel Pikachu? Non ne ho mai visto uno così resistente!" commentò Heather.

Per fortuna, lo scontro non proseguì oltre. Con un'espressione di rabbia e disappunto, il misterioso Pikachu voltò le spalle ad Heather e Shelgon, i lembi della sciarpa che svolazzavano nel vento, e se ne ndò a tutta velocità, scattando da un lato all'altro della strada e correndo a zig-zag in modo tale che i suoi avversari non riuscissero a capire dove andava. Shelgon fece per inseguirlo, ma si rese conto che sarebbe stata una completa perdita di tempo... quel Pikachu era molto più veloce di lui, e senza dubbio conosceva la zona. Non sarebbe mai riuscito a stargli dietro, quindi decise con riluttanza di lasciar perdere e tornare dalla sua allenatrice.

"Shelgon! Shelgon, stai bene?" chiese Heather, raggiungendo il drago-crisalide e acquattandosi accanto a lui per vedere se era ferito seriamente. Per fortuna, Shelgon se l'era cavata con relativamente poco, a parte quell'inaspettato attacco Scagliagelo, e disse di sì con un cenno del capo, facendo tirare un sospiro di sollievo alla piccola domadraghi.

"Se n'è andato, quel Pikachu... ma che significa? Da... da dove salta fuori un Pikachu così forte?" esclamò un esterrefatto Percy. Cyndaquil, ripresosi un po' dall'attacco di prima, si massaggiò la testa con una zampa, squittendo il suo nome.

"Cyndaquillll..."

"Non... non ne ho... la più pallida idea..." mormorò Shelly. "Quel Pikachu... conosceva una mossa che... che... in teoria non poteva! Come ha fatto a... e poi... perchè ci ha attaccato? Tutto questo... non ha senso..."

Heather sospirò, mentre tirava fuori un flaconcino di pozione curativa dal suo zainetto e ne versava un po' su Shelgon, per poi usare il resto per far riprendere del tutto il Cyndaquil di Percy, che ringraziò con un sorriso e un cenno della testa. "Lo dici a me, Shelly? Quel Pokemon era davvero strano... nel senso negativo del termine, si intende!"

"Shel shelgon..." affermò lo Shelgon della bambina dai capelli fucsia.

"Forse... dovremmo tornare indietro e parlarne con il professor Salicio..." azzardò Shelly. "M-magari lui... lui ha un'idea migliore... magari lui ci sa dire perchè quel Pikachu..."

Percy tirò un sospiro rassegnato. "Certo, non posso dire che mi faccia piacere l'idea di tornare indietro così presto... ma immagino che in questo caso, sia un'idea sensata. Anche a me piacerebbe sapere che ha di strano quel Pikachu." affermò. "E magari potrò far riposare un po' Cyndaquil e Sentret."

"Cyndaquil..." rispose il Pokemon Fuocotopo. Voleva dire che sarebbero arrivati a Ciocolina con un giorno di ritardo, ma la cosa non importava più di tanto...
Quello che tutti volevano, in quel momento, era vederci un po' più chiaro... ed Heather non potè fare a meno di pensare che questo era in qualche modo collegato a quello strano evento che era capitato a lei e a Shelly soltanto il giorno prima...

"Accidenti..." disse tra sè. "Sembra che i guai ci seguano ovunque andiamo... speravo che sarebbe stata una semplice gita di piacere a Tunod, e invece mi sa tanto che abbiamo qualche altro mistero da risolvere..."

Con calma e in ordine, i tre allenatori e i loro Pokemon tornarono sui loro passi, dirigendosi nuovamente verso Borgo Querciantica e il laboratorio del professor Salicio...

 

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Il Pikachu con la sciarpa scosse un braccio, infastidito dal dolore. Quell'attacco Cozzata Zen che lo Shelgon di quella bambina aveva messo a segno era stato efficace, più di quanto gli facesse piacere ammetterlo. Non era una dilettante qualsiasi... ed era pronto a scommettere che non lo era neanche quella sua amichetta con la treccia lunga che la accompagnava. Ma da dove venivano? Non ricordava di averle mai viste, in tutto il tempo in cui si era trattenuto vicino a Borgo Querciantica.

"Pikachu..." mormorò, prima di aggiustarsi la sciarpa e rimettersi a posto come meglio poteva. Adocchiò un cespuglio lì vicino sul quale crescevano delle Bacchecedro, dei frutti gialli grandi come mirtilli, la cui forma ricordava dei limoni in miniatura. Non resistendo alla golosità, il Pikachu con la sciarpa raggiunse il cespuglio e prese un paio di frutti, per poi mangiarli con piacere.

Si sentì subito molto meglio, e la stanchezza della battaglia scomparve rapidamente... ma non si potè dire altrettanto della sensazione che quelle misteriose bambine si potessero rivelare un problema. Meglio andare a parlarne il prima possibile con i suoi collaboratori... era il caso di tenerle d'occhio, quelle due.

 

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Nel frattempo, in un'altra zona di Tunod non troppo distante da Borgo Querciantica...

"Molto bene, ecco dove ci troviamo noi in questo momento." stava spiegando Cassidy al resto della squadriglia del Team Rocket. La ragazza dai capelli arancioni aveva appena disteso una mappa su un tavolo illuminato da una lampada appesa al soffitto, e stava mostrando la loro attuale posizione a Butch, Jessie, James e Meowth. "Siamo proprio a metà strada tra Oceanipoli e la Palude Granita, dove ci hanno detto che sono state viste attività dei nostri concorrenti... il Team Fusione! Useremo questa come base per fare qualche scorreria nelle paludi e dare un'occhiata alle antiche rovine. Pare che in questo luogo sorgesse una florida civiltà, in tempi antichi... e che questo popolo avesse qualche esperienza in fatto di magie e Pokemon!"

"Che cosa? Questa sì che è una sorpresa..." affermò James stupito. "E di che tipo di magia si trattava?"

"E io come faccio a saperlo? Siamo appena arrivati qui a Tunod!" sbottò Cassidy. "Scoprire qualcosa di più farà parte del nostro compito... e se riusciremo a dare qualche informazione in più al signor Giovanni, sicuramente ce ne verrà un bonus sostanziale!"

"See, see... tu continua pure a darti tante aire, Cassidy, ma alla fine vedrai chi farà il lavoro migliore!" si vantò Meowth, tenendo le braccia incrociate. "Noi tre abbiamo un bel po' di esperienza dalla nostra parte, e sappiamo come regolarci. Altrimenti non saremmo riusciti a venire fuori da Unima a testa alta!"

"Non datevi tante arie solo perchè avete portato a termine una missione, voialtri!" protestò Butch imbarazzato. Sperava che non gli rinfacciassero che lui e Cassidy non avevano esattamente le migliori prestazioni come membri del Team Rocket. "Vi informo che anche io e Cassidy non scherziamo, e ve ne accorgerete quando il capo ci accoglierà con tutti gli onori!"

"Tsk... questo è quello che vedremo, voi due!" ribattè Jessie con una serietà e una freddezza che nessuno di loro era abituato a vedere in lei. Da quando quella missione era iniziata, Jessie era sembrata molto decisa e concentrata, per motivi che erano noti soltanto a lei... e sia James che Meowth speravano di cogliere un'occasione per chiederle come mai questo strano comportamento. "Ad ogni modo, non è il momento di litigare. Faremo una bella incursione nella Palude Granita, e vedremo cosa sono queste rovine, e che cosa nascondono! E soprattutto... che cosa vogliono questi buffoni del Team Fusione nelle rovine!"

"Giusto, giusto... quindi non è il caso di litigare proprio adesso, dico bene?" affermò James, cercando di fare in modo che gli animi non si scaldassero troppo. Neanche a lui piacevano molto Cassidy e Butch, ma la missione imponeva di collaborare... "Facciamo così, che ne dite? Faremo qualche giro di esplorazione nella Palude Granita, e vedremo di trovare queste antiche rovine, e capire di cosa si tratta."

"Va bene. Magari ci troviamo anche qualcuno del Team Fusione a cui scucire un po' di informazioni." rispose Cassidy con un sorrisetto obliquo. "E... quand'è che ci muoveremo, esattamente?"

"Domani stesso." rispose Jessie con decisione. "Prima riusciamo a tirare fuori qualcosa da quell'acquitrino gigante, meglio sarà per tutti."

"Soprattutto per me... se riesco a scoprire qualcosa in più sul Team Fusione, forse riuscirò anche a scoprire dove si trova... la mamma..." pensò tra sè Jessie. L'indomani avrebbe potuto essere un giorno decisivo per lei, e per la sua carriera nel Team Rocket...                    

 

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: E con questo, il famigerato Pikachu con la sciarpa è entrato in scena... e ha dimostrato di non essere per niente uno scherzo, stracciando rapidamente il Cyndaquil di Percy, e dando parecchio filo da torcere allo Shelgon di Heather. Sì, anche nel gioco il Pikachu con la sciarpa conosce e può imparare mosse che un Pikachu normalmente non può usare. E credo che per Heather, Shelly e Percy ci sarà presto un bel mistero da risolvere.

Nel frattempo, veniamo finalmente a sapere il motivo per cui Jessie è così interessata a Tunod. Ve lo aspettavate? Hehehee... è un elemento della trama che gli autori si saranno anche dimenticati, ma io no! Quindi... questa storia potrebbe voler dire un punto di svolta molto importante per il nostro trio di criminali imbranati preferito!

Questi capitoli non sono molto lunghi, rispetto a quelli che sono abituato a fare... ma è perchè ancora la storia non è entrata nel vivo. Credo che già il prossimo avrà molta più sostanza, e magari tra non molto ci sarà una sorpresa ad attenderci! Come andrà a finire?

Per scoprirlo, vi do appuntamento al prossimo capitolo! Mi raccomando, recensitemi se potete... e a presto!                     
 
     

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Capitolo 4
*** Di nuovo in cammino ***


Pokemon: The Glazed Challenge
 

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam
 

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Capitolo 4 - Di nuovo in cammino

 

"E così, quando il mio Shelgon è riuscito a mettere in fuga quello strano Pikachu, abbiamo pensato che sarebbe stata una buona idea tornare indietro e parlarne con lei, professor Salicio." affermò Heather. "Pensavo che lei magari avrebbe potuto dirci qualcosa di più in proposito."

Il gruppetto di giovani allenatori non ci aveva messo molto a tornare sui loro passi e raggiungere nuovamente Borgo Querciantica, prima di bussare nuovamente alla porta del professor Salicio ed esporre il problema nel quale si erano imbattuti. Percy aveva approfittato dell'occasione per lasciare il suo Cyndaquil e il Sentret che aveva da poco catturato in una macchina curativa, e nel giro di pochi minuti, entrambi i Pokemon erano nuovamente in forma, e stavano zampettando allegramente per il laboratorio, giocando e cercando di conoscersi meglio a vicenda.

Sfortunatamente, le aspettative di Heather e dei suoi compagni erano destinate ad essere deluse.
"Capisco... e vi ringrazio per la vostra fiducia. Ma la verità è che nemmeno io posso dirvi molto. So per certo che esistono dei Pokemon che presentano delle notevoli differenze all'interno della stessa specie. In particolare, i Pokemon provenienti dal continente di Alola, come Vulpix o Sandshrew. So per certo che da quelle parti, entrambi questi Pokemon sono di tipo Ghiaccio, a causa di alcune importanti differenze nel processo evolutivo..."

"Sì, certo, è quello che ho letto anch'io!" esclamò Shelly, contenta di poter dare un po' di sfoggio di quello che aveva letto quella mattina prima di partire. Come se si fosse n po' pentita della sua reazione eccessivamente entusiasta, la bambina dai capelli color lavanda si schiarì la voce e si sfregò la fronte con una mano. "Ehm... quel libro che stavo leggendo stamattina, Heather... parlava di alcuni Pokemon del continente di Alola... e diceva che alcuni di loro hanno un tipo diverso... per esempio... sapevi che i Rattata di Alola sono di tipo Normale/Buio? Si sono evoluti così... per sfuggire agli Yangoose, i loro nemici naturali!"

"Cosa? Dici davvero, Shelly? Questa proprio non la sapevo!" esclamò Heather esterrefatta, accarezzando il suo Shelgon, che stava in piedi accanto a lei con espressione imbronciata. Forse stava pensando ancora allo scontro con quello strano Pikachu, ed Heather non mancò di notare il fastidio del suo Pokemon più affezionato. "Ehm... comunque, lasciamo perdere questi dettagli, non siamo qui per questo! Stavamo dicendo di quel Pikachu..."

"Ah... è vero, chiedo scusa! Durante la battaglia... quel Pikachu ha usato un attacco Scagliagelo..." affermò la piccola entomologa. "E' un attacco che un Pikachu normale non può imparare... ma... professore, lei dice che non sa come sia possibile che... che... insomma, che quel Pikachu l'abbia usato?"

Il simpatico vecchietto scosse la testa, sorseggiando una tazzina di tè caldo. "Mi dispiace, ragazze... non ho proprio idea di cosa potrebbe trattarsi." affermò. "Di solito, un Pokemon può imparare delle mosse particolari se il suo genitore le conosce, nel qual caso nasce dall'uovo con la mossa già nel suo repertorio... oppure tramite degli allenamenti particolari. Ma anche così, c'è un limite al tipo di mosse che un Pokemon può apprendere."

"Certo... certo, lo capiamo bene. E' solo che pensavamo che magari lei avesse già visto questo strano fenomeno prima d'ora." affermò Percy, raggiungendo le sue amiche più giovani. Accanto a lui, Cyndaquil e Sentret si stavano rincorrendo per gioco, e il giovane allenatore esordiente sembrava soddisfatto che stessero già facendo conoscenza. "Ad ogni modo... beh, immagino che a questo punto sia inutile stare qui a recriminare. Vorrà dire che proseguiremo il viaggio... e se scopriremo qualcosa in più su questo strano Pikachu, glielo faremo sapere."

"Ve ne sarei molto grato. Questo è un fenomeno senza precedenti, almeno che io sappia, e sarebbe meglio cercare di raccogliere quante più informazioni possibili su questo Pokemon così inusuale." rispose Salicio. "Anzi, vi do un piccolo consiglio... quando arrivate a Ciocolina, vi consiglio di andare a fare visita ad un mio amico che abita da quelle parti, e che magari vi può dire qualcosa di più... lo chiamano l'Inventore, perchè... beh, è il suo hobby preferito! Inventa strane macchine che di solito sono di dubbia utilità, ma in certi casi... in certi casi è riuscito a creare delle piccole meraviglie! Forse lui può dirvi di più su questo strano Pikachu. O chissà, magari è stato proprio lui a permettergli di imparare Scagliagelo, chi può dirlo?"

Percy e le bambine fecero una breve risata divertita. "Beh... immagino che lo scopriremo una volta che saremo lì!" affermò Heather. "Allora... beh, se non c'è altro, vedo che Cyndaquil e Sentret sono già in piena forma, quindi... noi riprenderemmo la strada. Abbiamo un po' di tempo da recuperare... e poi, magari, questo suo amico ci può dire qualcosa su un gruppo di strani individui vestiti di arancione che se ne vanno in giro a fare bracconaggio..."

"Sentret?" chiese il Pokemon simile ad una marmotta, rivolto a Cyndaquil. Dava l'impressione di essere cautamente speranzoso... se non altro, questo voleva dire che i suoi nuovi compagni avevano preso a cuore la sua situazione ed erano decisi ad aiutarlo.

Cyndaquil fece un cenno affermativo con la testa e battè una zampina sulla spalla del suo nuovo compagno. "Cynda cyndaquil!" esclamò il piccolo Pokemon Fuoco con fare convinto, e Sentret sorrise speranzoso e drizzò le orecchie.

"Hmm... individui vestiti di arancione, avete detto?" chiese il professor Salicio. "Forse ne so qualcosa..."

"Dice davvero, professore?" chiese Shelly con cauto ottimismo. "Sentret... ne ha parlato al Cyndaquil di Percy... ha... ha detto che questi strani individui vestiti di arancione hanno rapito i suoi compagni... è per questo che abbiamo incontrato Sentret che era da solo... è... una cosa che mi è subito sembrata un po' strana."

"Volbeat vol?" chiese il Volbeat di Shelly, anche lui curioso di sapere di più.

Il professor Salicio annuì lentamente. "Sì... quelli di cui state parlando sono un gruppo di bracconieri di Pokemon che si fanno chiamate Team Fusione... e che da un po' di tempo a questa parte si stanno facendo più attivi. Sfortunatamente, non sappiamo esattamente il perchè catturino Pokemon... e nessuno sa neanche da dove provengano, quale sia la loro sede centrale, e chi sia il loro capo."

Heather e Shelly si rabbuiarono di colpo, e Volbeat e Shelgon non mancarono di notare la loro reazione. Del resto era comprensibile... con tutto quello che avevano passato per colpa del Team Meteora, sentire di un gruppo criminale che aveva un nome simile portava alla mente dei pessimi ricordi...

"Il Team Fusione, eh?" mormorò la bambina dai capelli fucsia, stringendo una mano a pugno. SHelly, che era seduta vicino a lei, si rese conto che stava tremando. "Beh... chiunque siano, cercherò di scoprire di più su di loro, e gliela farò pagare per aver rapito i compagni di Sentret!"

Heather terminò la frase battendo un pugno sul tavolo davanti a sè, con abbastanza foga da far fare un salto per la sorpresa sia a Percy che al professor Salicio. Lo studioso di Pokemon ammutolì per un attimo, guardando con attenzione la piccola allenatrice di draghi... e riuscì a vedere nei suoi occhi un lampo di rabbia e tristezza, l'espressione di una bambina che era stata costretta a crescere troppo in fretta...

"Shelgon..." mormorò il Pokemon Drago, avvicinandosi alla sua allenatrice e strusciandosi affettuosamente sul suo braccio in modo da farle sentire la sua vicinanza.  

Heather si riscosse dai suoi tristi pensieri, e accarezzò Shelgon, ringraziandolo silenziosamente per averla aiutata in quei momenti difficili della sua vita. Anche Shelly cercò di far sentire ad Heather il suo supporto, e mise una mano sulla spalla della sua amica, che accettò il gesto con un cenno della testa. Per qualche istante, lo sguardo di Percy indugiò sulle due allenatrici più giovani, chiedendosi cosa fosse successo nel loro passato. Sicuramente, adesso che le guardava bene, aveva la sensazione che quelle due avessero un legame molto stretto, nonostante la differenza di carattere... ma che cosa dovessero aver passato, era una domanda che al tempo stesso lo incuriosiva e lo inquietava...

"Ad ogni modo... penseremo più tardi a questo Team Fusione, per adesso... credo che la cosa migliore da fare sia riprendere il cammino." affermò Percy, spezzando un po' quella cappa di tensione che si era venuta a creare. "Come ho detto... ci vorrà qualche giorno per arrivare a Ciocolina... e se conosco Chelle bene come credo, lei sarà già a metà strada, o magari ancora oltre..."

"Sì... è vero, con questo imprevisto, abbiamo finito per ritardare..." rispose Heather. "Comunque... adesso i tuoi Pokemon stanno bene, vero, Percy?"

Il ragazzo dai capelli bicolore indicò Cyndaquil e Sentret, che si stavano allenando tra loro, usando qualche debole attacco Azione in modo da prepararsi alle battaglie successive. Entrambi i Pokemon sembravano essersi quasi dimenticati di ciò che era successo poche ore prima nella battaglia con il misterioso Pikachu con la sciarpa, e stavano concentrandosi unicamente sul loro allenamento.

"Beh, direi di sì." rispose Percy con un sorriso arguto. "Sembra che si stiano divertendo molto ad allenarsi, quindi... sì, stanno bene!"

"Mi fa piacere..." disse Shelly, alzandosi dalla sua sedia e facendo un inchino cortese al professor Salicio. "Ad ogni modo, professore... grazie per il suo aiuto, anche se quel Pikachu era un incognita anche per lei."

"Di nulla, ragazzi miei, mi dispiace solo di non esservi stato più utile..." rispose il professore, ricambiando l'inchino di Shelly. I giovani allenatori si alzarono dai loro posti e si allontanarono, accompagnati dai loro Pokemon... si fermarono a salutare dalla soglia del laboratorio e, dopo essere usciti, si volsero nuovamente verso la strada che portava verso Ciocolina, sperando che questa volta non ci fossero intoppi.

Per quanto riguardava Heather, avevano già abbastanza problemi a cui pensare, e l'istinto le diceva che erano in qualche modo legati. Non sapeva dire il perchè, ma se lo sentiva...

 

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Da tutt'altra parte, nel frattempo...

Le Paludi Granita erano un luogo in cui a pochi piaceva recarsi - umido, ricoperto di vegetazione cresciuta senza controllo, ed infestata di insetti molesti, sia Pokemon che normali, erano un posto che di solito veniva evitato da allenatori e turisti. Ma per un gruppo di ricercatori ed archeologi, era un posto di grande interesse, in particolare per le misteriose rovine che si trovavano nel bel mezzo di una radura immersa nella vegetazione, e che rappresentavano per loro un puzzle da risolvere.

Nella parte più interna della palude, sorgevano i resti di quella che una volta doveva essere stata una grande civiltà - file di colonne in stile dorico che sostenevano i resti di cornicioni scolpiti, bassorilievi che rappresentavano Pokemon di vario tipo, in particolare Leggendari... e soprattutto, delle iscrizioni in alfabeto Unown, incise su delle grandi lastre di pietra sui muri di ciò che restava degli antichi edifici di marmo bianco e pietra beige.

Un gruppo di ricercatori, raccolti vicino a quella che una volta doveva essere un'ara sacrificale, stava per l'appunto leggendo una di queste iscrizioni, e ciò che stavano leggendo era decisamente interessante...

"E così... questo antico popolo venerava i tre Pokemon Drago che rappresentano lo Spazio, il Tempo e l'Antimateria..." stava dicendo in quel momento un signore alto e magro, annotandosi le sue osservazioni su un taccuino. "Dialga, Palkia e Giratina... nonostante questo luogo sia decisamente lontano da Sinnoh, che è il continente dove questa leggenda ha avuto origine."

"Questo suggerisce che in passato ci siano stati legami tra Tunod e Sinnoh." affermò un altro ricercatore, un uomo di una certa età con corti capelli neri e una barbetta un po' incolta. "Quello che mi lascia perplesso è... come avranno fatto ad incontrarsi, due civiltà che distavano così tanto l'una dall'altra? O magari stiamo ponendoci la domanda sbagliata, e dovremmo piuttosto pensare a come sia possibile che le antiche popolazioni di Sinnoh siano arrivate fin qui, e abbiano stabilito qui una loro "colonia", per così dire?"

Ad intervenire subito dopo nella discusione fu un personaggio che poteva sembrare in qualche modo fuori posto, in mezzo a tanti studiosi - una ragazzina di circa tredici o quattordici anni dai lunghi capelli castani legati in una folta coda di cavallo, che indossava un paio di shorts cortissimi, una maglietta bianca a maniche corte con sopra una giacchetta nera, e un berrettino boanco con il frontino rosso, decorato con una Pokeball stilizzata rossa disegnata sulla fronte. Indossava inoltre un paio di scarpe da trekking nere con la suola rossa, e si portava con una sicurezza data dall'esperienza e dalla consapevolezza del suo ruolo in quella situazione.

"Non abbiamo ancora abbastanza elementi per dirlo per certo." affermò la ragazzina, continuando a dare un'occhiata alle incisioni sulle pareti. "Certo, possiamo fare delle ipotesi e farci un'idea di come siano andate le cose ai tempi, ma non siamo in grado di dire con sicurezza cosa fosse successo. Detto questo... non posso fare a meno di notare qualche somiglianza con certe leggende del mio paese, Unima. Sarà anche una somiglianza superficiale, e potrebbe non voler dire niente, ma vale comunque la pena di notarla."

"Di che somiglianza stai parlando, Touko?" chiese uno dei ricercatori.

Uno dei Pokemon di Touko, lo Emboar che lei aveva ricevuto come starter dalla professoressa Aralia all'inizio del suo viaggio attraverso Unima, si avvicinò alla ragazzina, portando con sè alcuni reperti che appoggiò delicatamente accanto al gruppo di ricercatori. L'Eroina della Verità accarezzò il suo starter sulla testa, ringraziandolo per il suo impegno prima di rispondere alla domanda che le era stata posta. "Anche nel mio paese si racconta una leggenda di tre draghi... o meglio, di un unico Pokemon Drago leggendario che ha aiutato due antichi sovrani, due fratelli, a dare vita alla civiltà di Unima. Ma un giorno, questi fratelli cominciarono ad essere in disaccordo, e il Drago leggendario si scisse in tre Pokemon - Zekrom, che rappresentava gli Ideali; Reshiram, che rappresentava la Verità... e Kyurem, il rimasuglio del Drago originale. I due fratelli presero a lottare tra loro per cercare di stabilire chi dei due avesse ragione, e su quale delle due filosofie dovesse fondarsi la civiltà di Unima, ma nessuno dei due riuscì a prevalere... e Reshiram e Zekrom entrarono in uno stato di letargo, sotto forma di due pietre magiche le cui tracce finirono per perdersi."

"Interessante." disse un altro membro della spedizione, dando un'occhiata ad altri due Pokemon della squadra di Touko che stavano svolgendo un po' di compiti. Lilligant stava dando un'occhiata ad alcuni reperti, aiutando altri ricercatori a catalogarli e classificarli, mentre lo Scolipede della ragazzina dava un'occhiata là attorno, tenendo le antenne drizzate nel caso dovesse avvicinarsi qualcosa di pericoloso. "Effettivamente, è curioso che entrambi i continenti abbiano queste leggende riguardanti Pokemon Drago. Potrebbe esserci una connessione anche tra Sinnoh ed Unima?"

"Emboar..." rispose lo Emboar di Touko alzando le spalle, come se volesse dire che per quanto ne sapeva lui, poteva anche essere così.

"Beh, per adesso concentriamoci su quello che abbiamo qui." continuò il ricercatore che aveva parlato per primo. "Devo dire, che finora abbiamo trovato un bel po' di cose interessanti, e che studiarle potrebbe davvero permetterci di trovare alcuni anelli mancanti nella storia del nostro mondo!"

"Sarebbe davvero una gran cosa se fosse possibile!" commentò Touko. "Anch'io mi sono interessata alla storia proprio perchè penso che conoscere il passato sia importante per comprendere meglio dove stiamo andando, quali esperienze dobbiamo trarre dagli eventi di tanto tempo fa... insomma, direi che abbiamo solo da imparare da tutto questo!"

"Come mai questo interesse per la storia, Touko?" chiese uno dei ricercatori, un po' incuriosito. "Di solito, i ragazzi della tua età non hanno interesse per queste cose, e preferiscono allenare i loro Pokemon..."

"Beh, anch'io sono un'allenatrice di Pokemon, e anch'io sto cercando di far allenare la mia squadra. I miei Pokemon sono i miei più grandi amici, e amo viaggiare con loro, farli allenare, e condividere con loro tutte le mie esperienze Ma questo non significa che non posso avere anche degli altri interessi... e il mio viaggio attraverso Unima mi ha fatto pensare a quanto è importante il nostro passato, e a quanto può essere affascinante studiarlo." rispose Touko. Lei ed Emboar si scambiarono uno sguardo di intesa, chiaramente ripensando alla favolosa avventura che avevano vissuto a fianco di Ash, Pikachu e i loro compagni. "Così... quando il torneo di Pokemon di Unima è terminato... in maniera molto rocambolesca, potrei aggiungere... ho deciso che il mio prossimo obiettivo sarebbe stato quello di viaggiare per il mondo e cercare di conoscere quanto più possibile della nostra storia. E poi, farlo conoscere a quante più persone possibile. Ci sono ancora molte cose che non conosciamo, e spero che assieme a voi potrò conoscerne ancora..."

"E' un grande piacere lavorare con te, Touko... sai, all'inizio ti avevamo accettato semplicemente perchè ci faceva comodo avere un'allenatrice abile come te nel caso ci fosse stato qualche problema... se avessimo dovuto difenderci da qualche malintenzionato, per esempio... ma sapere che anche tu sei tanto interessata alla materia che noi studiamo  ci rende la tua compagnia molto più gradita!"

"Grazie, grazie mille!" rispose Touko, scambiadosi uno sguardo di intesa con la sua Lilligant, che alzò lo sguardo dai reperti che stava aiutando ad ordinare, e chiuse gli occhi in un'espressione che esprimeva contentezza. "E devo dire che il continente di Tunod è un posto davvero bello... ha un sacco di posti da vedere, e c'è una grande varietà."

"Beh, se ti piace la varietà, ti consiglierei davvero di dare un'occhiata a Borgo Costanord, la più importante stazione sciistica del nostro continente!" affermò uno dei ricercatori. "Diciamo che questo... è un modo come un altro per ringraziarti di quello che stai facendo per noi."

Touko alzò le spalle, sorridendo con modestia. "Per così poco. E poi, se c'è da allenare un po' anche i miei Pokemon, perchè non unire l'utile al dilettevole?"

"Boar!" esclamò lo Emboar della ragazzina, il suo starter oltre che il suo Pokemon più forte. Touko si voltò verso il gigantesco cinghiale bipede e gli fece il segno del pollice in alto, provando una strana sensazione nel pensare che poco meno di un anno fa, quel possente e fiero Pokemon era un piccolo Tepig spaventato che era stato abbandonato dal suo precedente allenatore. E adesso, grazie ad un po' di pazienza, costanza e supporto, era diventato il Pokemon grazie al quale Touko era riuscita a sconfiggere N, il sovrano del Team Plasma, e a ricondurlo alla ragione.

Chissà cosa stava facendo N in quel momento, si chiese la ragazzina con un pizzico di nostalgia. Erano passati più di due mesi da quando lei e l'ex-sovrano del Team Plasma si erano salutati, e lui era partito per conoscere meglio il mondo che fino a quel momento era stato un totale mistero per lui. Dovunque fosse, Touko si augurò che per lui fosse una bella esperienza, e che un giorno, presto o tardi, si sarebbero rivisti.

"Boar, emboar..." grugnì il Pokemon Suinincendio, indicando alcune colonne che sorreggevano una grande lastra di pietra intagliata.              

Touko raggiunse il suo Pokemon, tenendo in una mano i suoi appunti. "Sì, Emboar? Dimmi, c'è qualcosa che non va?" chiese la giovane Eroina della Verità, mentre gettava uno sguardo verso i capitelli. Certo, non era ancora un'esperta, ma lo stile le ricordava molto quello di Sinnoh, per come lo aveva visto di recente su alcuni libri.

Emboar la rassicurò con un gesto della sua grande mano. "Em... boar." grugnì, avvicinandosi poi ad una delle colonne. Con una delle sue grandi mani, il cinghiale di fuoco toccò alcune incisioni nella parte inferiore della colonna, per mostrarle alla sua allenatrice: si trattava di alcuni simboli un po' particolari, che la ragazzina non riconobbe subito. Solo dopo averli osservati per qualche istante, Touko si rese conto che si trattava di alfabeto Unown...

"Questi simboli... un antico alfabeto le cui origini risalgono a tempi preistorici." affermò Touko. "Già, ma... questo non restringe molto il campo di ricerca, visto che l'alfabeto Unown è stato usato per parecchio tempo. In ogni caso, però, ci conferma che questa civiltà aveva qualche legame con qualche Pokemon Leggendario. Sei stato bravo ad accorgertene, Emboar, a me forse sarebbero sfuggiti."

Emboar fece un cenno con la testa...

...e un attimo dopo, Scolipede emise uno stridio allarmato e drizzò le antenne, avvertendo che c'era qualcosa che non andava. Accortosi che il suo compagno si era inquietato, il cinghiale di fuoco si mise in guardia, e Touko, avvertita del potenziale pericolo, guardò nella stessa direzione del suo starter, verso i cespugli che circondavano la radura.

"Scolipede! Scolipede!" esclamò il millepiedi gigante, puntando un'antenna verso i cespugli. Lilligant aalzò la testa dal suo lavoro e scattò in piedi, mettendosi in guardia.

"Va tutto bene, Scolipede? Stai tranquillo, qualunque cosa sia, ci pensiamo tutti assieme." chiese Touko. Si schiarì la voce e diede un avvertimento a chi poteva essersi nascosto in mezzo alle fronde, in modo che anche gli altri ricercatori fossero allertati di un possibile pericolo. "Se c'è qualcuno là tra i cespugli, si faccia vedere! Se non ha nulla da nascondere, si intende! Qui stiamo facendo delle importanti ricerche!"

Touko ed Emboar sentirono delle voci sommesse provenire dai cespugli, poi una serie di fruscii sinistri... e infine, alcune figure umanoidi uscirono allo scoperto - in parte umani, in parte Pokemon di tipo Lotta. La ragazzina corrugò la fronte e fece un passo indietro, mentre osservava gli intrusi che avanzavano e si facevano finalmente vedere: diverse persone vestite di arancione accompagnate da un Machoke, uno Scrafty, un Sawk e un Breloom...

"Spiacente, ma dobbiamo chiedervi di sgombrare." disse il primo dei misteriosi individui vestiti d'arancione, un uomo che indossava una tuta intera da lavoro, molto simile a quella di un meccanico, con tanto di berretto con il frontino e pesanti scarpe dalla suola di gomma. Il particolare più evidente, tuttavia, era una grande lettera F maiuscola scritta in bianco e rosso sul petto dell'uomo... e dei suoi compagni. "Questo posto è stato dichiarato luogo di interesse per i nostri studi e i nostri rilievi, e la vostra presenza è controproducente al nostro lavoro."

"Lilligant?" esclamò la Lilligant di Touko, sfidando con lo sguardo i misteriosi individui. "Lilli!"

"E quale sarebbe il vostro lavoro?" chiese uno dei ricercatori, piuttosto contrariato e al tempo stesso intimorito dai Pokemon Lotta che avanzavano minacciosi. "Noi siamo qui su autorizzazione della Lega Pokemon di Tunod e del Campione Griso in persona! Non potete venire qui a dirci che adesso dobbiamo sloggiare!"

Una donna nel gruppo di intrusi si fece avanti, accompagnata da un Mienfoo. Era vestita come una race queen, con un costume intero arancione con una striscia bianca che attraversava diagonalmente il torso, e una lettera F maiuscola scritta su di essa, e aveva un berretto con il frontino di colore arancione che si aggiustò attentamente prima di dare la sua risposta. "Temo che in questo momento l'autorizzazione della Lega Pokemon valga ben poco, signori." affermò con un sorrisetto. "Il motivo per cui siamo qui... è per qualcosa che aiuterà tutti gli allenatori di Pokemon di Tunod!"

"Boar..." grugnì Emboar, facendo rumore con le nocche. Chiaramente, non era stato per nulla convinto dalle parole della donna, e neanche Touko e gli altri Pokemon.

"Belle parole, ma corrispondono a quello che davvero volete fare?" affermò la ragazzina dai capelli castani. "E... di grazia, perchè i ricercatori del nostro gruppo non potrebbero continuare il loro lavoro mentre voi fate il vostro, se i vostri scopi sono davvero benevoli come dite?"

"Non dobbiamo nessuna spiegazione a te, mocciosa!" esclamò rabbiosamente uno degli individui in tuta arancione. "Noi siamo il Team Fusione, e facciamo quello che dobbiamo per eseguire gli ordini dei nostri superiori. Se non volete togliervi di mezzo... ci pensiamo noi a darvi una mano a decidere! Machoke! Tocca a te, fai sloggiare quegli importuni!"

"Choke!" esclamò il muscoloso Pokemon Lotta, facendo un passo verso Touko e mostrando i bicipiti possenti nel tentativo di intimorirla. Touko fece di nuovo un paasso indietro, ma non esitò e si preparò al combattimento che ormai appariva inevitabile.

"E' così che la mettiamo?" esclamò Touko. "Beh, come volete... ma non crederete certo che ci lasceremo sopraffare così! Lilligant, usa Petalodanza!"

La graziosa Pokemon Fiorfronzolo alzò le braccia in aria e cominciò a volteggiare su sè stessa in un elegante passo di danza, sprigionando attorno a sè un vortice di petali rosa che si espanse rapidamente, fino a diventare un vero e proprio tornado che Lilligant scagliò contro il suo avversario con un rapido e deciso gesto delle braccia! Machoke cercò di scansarsi, ma l'attacco era partito molto più velocemente di quanto lui e il suo allenatore si fossero aspettati, e il massiccio Pokemon Lotta venne investito in pieno dal vortice di petali, che lo percossero con violenza e lo scaraventarono a terra! Con un'esclamazione di disappunto, lo scagnozzo del Team Fusione richiamò il suo Machoke nella sfera, e Lilligant rivolse la sua attenzione ad un altro bersaglio - il Sawk che aveva visto prima, che stava avvicinandosi con espressione minacciosa. Il vortice di petali cambiò direzione e sfrecciò verso il nemico, che però sembrava essere pronto a riceverlo...

"Presto, Sawk! Usa Resistenza!" esclamò lo scagnozzo del Team Fusione a  cui apparteneva il Pokemon karateka, e quest'ultimo si concentrò per una frazione di secondo, congiungendo le mani e chiudendo gli occhi in una posa di meditazione prima di essere raggiunto a sua volta dal vortice! Il colpo travolse il Sawk nemico, inghiottendolo nella sua furia e infliggendogli diversi duri colpi... ma quando Lilligant smise di danzare, rilassandosi e facendo scendere le braccia lungo i fianchi, si accorse con un certo disappunto che il Pokemon nemico era ancora in piedi, anche se abbastanza danneggiato! "Bravo, Sawk! E adesso usa Breccia!"

Sawk scattò in avanti quando Lilligant non aveva ancora avuto il tempo di rimettersi in guardia, e la colpì al fianco con un poderoso colpo di taglio sferrato con la mano destra, strappandole un acuto grido di dolore e facendola cadere in ginocchio. Altri Pokemon del Team Fusione avanzarono con aria minacciosa, costringendo i ricercatori a ritirarsi... ma Emboar e Scolipede affiancarono rapidamente le loro compagne. Il pugno infuocato di Emboar sfrecciò verso il Sawk del Team Fusione, che riuscì per un pelo ad evitarlo saltando all'indietro con uno scatto agilissimo.   

"Scolipede?" chiese il millepiedi gigante alla Pokemon ballerina, che si rimise in guardia e fece un cenno di assenso, prima che tutti e tre i Pokemon si schierassero di fronte al piccolo esercito del Team Fusione - quasi tutti Pokemon Lotta, ma Touko ne vide qualcuno che doveva essere per forza di tipo Fuoco, Acqua od Erba.

"E così, voi sareste il Team Fusione, eh? Ho un po' di esperienza con gente del vostro stampo." commentò Touko. "E ditemi... come pensate di fare... a fare un favore a tutti gli allenatori? Giusto per curiosità..."

"In quelle rovine in cui voi vi state gingillando c'è la risposta alla tua domanda, ragazzina." affermò una donna del Team Fusione. "Lasciaci passare e fare il nostro lavoro, e non vi daremo altri guai. Non vogliamo grane, stiamo solo eseguendo gli ordini dei nostri superiori!"

"Spiacente, ma non mi basta sentirmi dire che le vostre intenzioni sono nobili! Ho già avuto a che fare con persone che sbandieravano ai quattro venti di come la loro causa fosse giusta, e alla fine si è rivelata tutta una farsa." rispose Touko. "Andatevene via voi, piuttosto. Non ho voglia di combattere, ma se mi costringerete a farlo, non esiterò."

"E va bene... e con le buone non vi abbiamo convinto..." disse un uomo del Team Fusione. "Avanti, Breloom, usa il tuo attacco Assorbipugno!"

"Scrafty, attacca con Sgranocchio!" esclamò un altro scagnozzo.

"Mienfoo, usa Bruciapelo!" esclamò la donna che aveva parlato per prima. Il Pokemon simile ad una martora scattò rapidamente in avanti e, con le "fruste" che aveva sulle braccia, sferrò un potente manrovescio sulle guance di Emboar, che emise un breve grugnito e barcollò indietro per un istante, perdendo la possibilità di contrattaccare. Breloom si scagliò contro Lilligant con il suo attacco Assorbipugno, mentre Scrafty eseguiva un salto mortale in avanti e si gettava a capofitto su Scolipede per morderlo con i suoi denti squadrati!

"Lilligant, difenditi con Eledanza!" escamò Touko. "Scolipede! Usa il tuo attacco Megacorno per respingerlo!"

"Scolipede!" esclamò il millepiedi gigante. Le sue antenne diventarono rigide come lance, e il Pokemon Coleottero/Veleno le puntò contro Scrafty, che non potè fare nulla per evitarle e venne centrato in pieno, venendo scagliato a terra! Mentre Scrafty si rimetteva in piedi con una capriola, Lilligant eseguì il suo attacco Eledanza, esibendosi in un suggestivo volteggio degno di una ballerina classica, e riuscì ad evitare il poderoso diretto con il quale il Breloom nemico tentava di colpirla. Una tenue aura verde circondò il corpo di Lilligant, a segnalare che si stava potenziando.

"Emboar, adesso usa Nitrocarica... Scolipede, usa Ferroscudo e poi Rulloduro! Lilligant, attacca con Energipalla!" ordinò rapidamente Touko. Emboar si lanciò alla carica, avvolto da una scia di fiamme rosse, e sferrò un rapido e poderoso attacco contro il Mienfoo del Team Fusione, che venne sbalzato all'indietro con un'espressione di disappunto. Le scaglie di Scolipede assunsero per un attimo uno scintillio argentato, prima che il millepiedi gigante si arrotolasse su sè stesso come una palla e si lanciasse contro lo Scrafty nemico, mentre Lilligant alzò le braccia e creò una sfera di energia verde e luminosa che scagliò contro Breloom... il Pokemon fungoide non si spostò nemmeno e prese il colpo senza subire danni rilevanti.

"Tutto qui, quello che sai fare, mocciosa?" la prese in giro lo scagnozzo del Team Fusione che allenava Breloom. "Dovresti saperlo che i Pokemon d'Erba non subiscono tanti danni dalle mosse Erba!"

"Il mio scopo non era quello di colpire duro!" lo rimbeccò rapidamente Touko.

In effetti, Breloom era dovuto restare fermo per qualche istante dopo aver parato l'Energipalla di Lilligant, e questo aveva dato il tempo ad Emboar e Scolipede di mandare a segno i loro attacchi senza paura di essere intercettati. Lo Scrafty nemico era riusscito a malapena a togliersi di mezzo prima che il Rulloduro di Scolipede lo centrasse in pieno, ed Emboar aveva fatto dei danni a Mienfoo, ed era anche riuscito ad aumentare la propria velocità.

"Hmph... non crederai certo che basti questo ad impressionarci, vero?" esclamò un'altra recluta del Team Fusione. "Avanti, Breloom, usa il tuo attacco Velenoshock!"

Touko sgranò gli occhi con evidente disappunto. "Cosa? Oh, cavolo... attenta, Lilligant!"

"Breeee!" lo strano Pokemon canguro-fungo aprì le braccia, e dal cappello che portava sulla testa si sprigionò una raffica di raggi di energia viola che sfrecciarono verso Lilligant ed Emboar! Scolipede si accorse appena in tempo della mossa e si spostò rapidamente, in modo da fare da scudo a Lilligant con il proprio corpo e ricevere lui l'attacco Velenoshock, che non gli inflisse molti danni se non una breve fitta di dolore. Emboar si chiuse in difesa e riuscì ad amortizzare l'impatto di Velenoshock, ma finì per esporsi ad un Calcio-Salto sferrato dal Mienfoo nemico.

"Vorrà dire che dovrò fare sul serio..." affermò Touko. "Adesso, Emboar... usa Fiammapatto!"

"EMBOARRRRRR!"

Gli occhi del cinghiale di fuoco si illuminarono di rosso, e sia Scolipede che Lilligant si allontanarono allarmati prima di restare coinvolti. Un istante dopo, una fiammata si accese sul punto in cui Emboar si trovava... e il Pokemon Suinincendio percosse il terreno con il palmo di una mano, facendo scaturire da esso delle colonne di fuoco che si chiusero rapidamente sullo Scrafty nemico con un ruggito assordante! Il Pokemon Buio/Lotta sgranò gli occhi incredulo prima di essere raggiunto e travolto dalle colonne di fuoco, che si fusero assieme in un'unica immensa fiammata, un'abbagliante esplosione di luce rossa che scaraventò via Scrafty, facendolo atterrare abbrustolito e privo di sensi sul terreno poco più in là! Lo Emboar di Touko, da parte sua, prese fiato per un momento e annuì soddisfatto, osservando il frutto dei suoi allenamenti.

"Accidenti, ragazzi, avete visto che roba?" esclamò uno dei ricercatori che stavano con Touko. "Quella... quella non era per caso... una mossa del tipo Patto? Sono davvero pochi i Pokemon che riescono ad impararle!"

"Nemmeno noi ci siamo resi conto di quanto forte fosse Touko in realtà..." rispose un altro del gruppo.
Ma la battaglia non era ancora finita... e a ricordarlo, pensarono i Pokemon del Team Fusione che erano rimasti fuori - Sawk, Mienfoo e Breloom, che si lanciarono all'attacco un attimo dopo contro Emboar, sperando di coglierlo mentre stava ancora riprendendo fiato.                     

"Sco!" esclamò Scolipede, voltandosi di scatto ed intervenendo con la velocità insospettabile per la quale la sua specie era conosciuta. La scolopendra gigante eseguì un volteggio su sè stessa e colpì con la sua coda avvolta da una nube di miasma violaceo, centrando il Sawk nemico già indebolito dall'attacco precedente di Lilligant, e scaraventandolo a terra con un grugnito! Un attimo dopo, anche Lilligant intervenne, e Touko le diede un nuovo ordine.

"Bravo, Scolipede! Lilligant, esegui una Strampadanza!" esclamò la giovane Eroina della Verità.

Lilligant cominciò a muoversi come in una sorta di danza hawaiiana, muovendo le braccia e le anche a tempo, e creò una raffica di ondate di energia verde che si espansero verso Mienfoo e Breloom e li raggiunsero. Immediatamente, i due Pokemon Lotta vennero sopraffatti da una sensazione di confusione... e i loro attacchi, che avrebbero in teoria dovuto raggiungere Emboar, cambiarono bersaglio. Mienfoo raggiunse Breloom per primo con un attacco Acrobazia, volteggiando su sè stesso e colpendo il Pokemon fungoide con una poderosa mossa. Doppiamente sensibile a quel tipo di attacchi, Breloom non riuscì a resistere e cadde a terra a faccia in giù, sconfitto.

"No! Dannata ragazzina... da dove viene, ai tuoi Pokemon, tutta quella forza?" esclamò una delle reclute del Team Fusione.

Touko non rispose subito. "Bene, Scolipede! Adesso terminiamo!" esclamò. "Attacca Mienfoo con Velenpuntura!"

Scolipede abbassò la testa, e le sue antenne si trasformarono per qualche istante in corna vere e proprie. Con uno scatto, il Pokemon Millipede raggiunse Mienfoo, che ancora stava cercando di lottare contro l'effetto della Strampadanza, e lo colpì in pieno con le sue corna velenose, facendolo barcollare per qualche istante prima che il Pokemon Lotta si abbattesse a terra senza più forze.

"Bel colpo, Scolipede!" esclamò la ragazzina, raggiungendo il millepiedi gigante per fargli una carezza su un fianco. Scolipede mostrò il suo apprezzamento chiudendo gli occhi ed agitando allegramente le antenne. "Per rispondere alla vostra domanda, su come fanno i miei Pokemon ad essere così forti, è perchè ci siamo allenati assieme e abbiamo cercato di essere quanto più costanti possibile. Solo con l'impegno e la costanza si può diventare forti... non è così, Emboar?"

"Emboarrrr!" esclamò il cinghiale dal mantello fiammeggiante, mostrando un sorriso orgoglioso. Per lui, in particolare, il discorso di Touko era significativo. Lui, che era stato considerato un Pokemon debole e senza alcuna prospettiva dal suo allenatore precedente, era invece riuscito a raggiungere simili livelli. Era stato uno sforzo congiunto, da parte sua e di Touko, e aveva dato degli ottimi frutti.

Tuttavia, gli uomini del Team Fusione non sembravano troppo convinti dal disorso di Touko... e uno di loro sbuffò e le rispose per le rime. "Hmph... ma sentitela, questa ragazzina, parla come se fosse una maestra! E quindi, mi stai dicendo che ti va bene passare ore ed ore in noiosi allenamenti, a cercare di elaborare strategie, insegnare ai tuoi Pokemon le mosse giuste... e farli diventare più forti?"

"Certo che ci va bene!" rispose Touko, alquanto sorpresa dalle parole della recluta. "Perchè non dovrebbe? Io e i miei Pokemon ci alleniamo insieme, ci facciamo compagnia e approfondiamo anche la nostra amicizia! Non credi anche tu che instaurare un legame con i propri Pokemon sia la cosa più importante, per un allenatore?"

"Ma è ridicolo!" esclamò un'altra recluta. "Perchè perdere tanto tempo, quando c'è la possibilità di ottenere gli stessi risultati con meno tempo e meno fatica? Sia tu che i tuoi Pokemon potreste diventare forti in poco tempo! E' questo che stiamo cercando di fare noi del Team Fusione... il nostro progetto permetterà ai Pokemon di allenarsi meglio, e agli allenatori di raggiungere nuove vette in meno tempo, senza fare fatica!"

Scolipede corrugò la fronte insospettito. "Scoli... pede?"

Un altro scagnozzo del Team Fusione scosse la testa e decise che a quel punto era inutile perdere tempo. "Lasciamo perdere, ragazzi... qui non caveremo uno Spinarak dal buco." affermò. "Per questa volta ci ritiriamo. Ma non crediate che abbiamo rinunciato a queste rovine! Per il nostro progetto, serviranno anche loro!"

"Team Fusione, ritirata!" si sentì un ordine. Tutti gli uomini in arancione richiamarono i loro Pokemon e si affrettarono a ritirarsi, disperdendosi nella folta vegetazione che attorniava la radura. Lilligant fece per inseguirli, ma si trattenne quasi subito - inutile tentare, probabilmente si erano già dileguati.

"Va bene così, ragazzi, non c'è bisogno di inseguirli." affermò Touko. "Siete stati bravi, tutti quanti... ma è meglio restare in guardia, torneranno di sicuro."

"Emboar!" esclamò Emboar. Il Pokemon Suinincendio grugnì e fece un gesto con il braccio per mostrare ciò che stava loro attorno. "Boar boar, emboar."

"Scolipede..." continuò preoccupato Scolipede. Aveva già drizzato nuovamente le antenne

"Se vuoi fare la guardia, Emboar... te ne saremmo tutti molto grati! Anche tu, Scolipede... state solo attenti a non farvi cogliere impreparati, okay?" disse la ragazzina. "Va bene... allora in bocca al lupo, eh? Dopo magari ci pensano Accelgor ed Unfezant a darvi il cambio."

"Pede!" esclamò Scolipede con espressione contenta, prima di riprendere a pattugliare la zona con le antenne drizzate. Emboar si mise un pugno all'altezza del cuore e annuì con fare sicuro, poi si mise a perlustrare l'area, e Touko fece ad entrambi i suoi Pokemon un cenno di assenso prima di rivolgersi nuovamente ai ricercatori suoi compagni.

"Per adesso, il Team Fusione se n'è andato..." affermò. "Ma... chi sono esattamente, quegli strani tipi? Ne sapete qualcosa, per caso?"

Uno dei componenti della spedizione rispose scuotendo il capo. "No... è la prima volta che abbiamo a che fare con loro." fu la sua risposta. "Sappiamo che si tratta di un gruppo di criminali e ladri di Pokemon che agiscono qui a Tunod, ma a parte questo... non sappiamo nulla di loro, di chi siano i loro capi, quali siano i loro scopi... sappiamo solo che addestrano perlopiù Pokemon di tipo Lotta, ma non disdegnano neanche Pokemon di tipo Acqua, Erba o Fuoco."

"Capisco, capisco..." affermò la ragazzina. "In effetti erano praticamente tutti Pokemon Lotta quelli che ho affrontato. Se è così, credo che bisognerà tenere d'occhio questo Team Fusione... sicuramente avremo ancora a che fare con loro."

"E magari dovremmo raddoppiare i nostri sforzi per capire cosa li interessa tanto, in questo sito storico." affermò un altro ricercatore. "Forse così riusciremmo a scoprire cosa stiano tramando... e tentare qualcosa per fermarli."

"Giusto... meglio rimetterci al lavoro." concluse Touko, immaginando che da quel momento in poi avrebbero dovuto lavorare ancora più duramente per fermare i piani di quell'organizzazione criminale, qualunque essi fossero.

"E comunque, hanno parlato del fatto che vogliono facilitare l'allenamento e rendere più semplice per gli allenatori raggiungere la vetta. Cosa vorranno dire, con questo? E cosa gliene viene a loro? Meglio stare in guardia..."

 

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Erano passati alcuni giorni da quando Heather, Shelly, Percy ed i loro Pokemon si erano rimessi in marcia da Borgo Querciantica, e per fortuna, almeno questa volta, il viaggio si risolse senza imprevisti. Le bambine e il loro compagno si erano presi il tempo che ci voleva per allenarsi, e per fare sì che Percy catturasse un altro Pokemon - un Sandshrew, che in quel momento si stava allenando con lo Shelgon di Heather: il nuovo acquisto della squadra di Percy era un Pokemon Terra somigliante ad un armadillo dalla pelle color sabbia, la schienaricoperta di grosse scaglie dalla forma regolare, e piccoli artigli bianchi sulle mani e sui piedi. Le sue orecchie erano piccole e triangolari, e i suoi occhi erano piuttosto grandi rispetto al resto del corpo, a mandorla e di colore nero. Una corta ma robusta coda si agitava lentamente dietro la schiena del Pokemon corazzato, mentre si preparava ad un altro scontro con Shelgon.

"Okay, Sandshrew! Ora usa il tuo attacco Sfuriate!" esclamò il ragazzo dai capelli neri e rossi. Il Pokemon Topo scattò in avanti, nello stesso momento in cui Shelgon avanzò... e si lanciò all'attacco, sferrando una raffica di colpi con le zampette anteriori.

"Shelgon, difenditi con Protezione!" esclamò Heather. Prima che Sandshrew potesse mandare a segno il suo primo attacco, Shelgon illuminò gli occhi e creò una barriera di energia semitrasparente davanti a sè, parando senza troppi problemi l'attacco del Pokemon Terra, che fece un salto indietro e atterrò sulle zampe anteriori, pronto ad un nuovo assalto.

"Sandshrew..." affermò, facendo cenno al suo avversario di non fermarsi qui.

Shelly, che stava osservando la battaglia da una certa distanza mentre al tempo stesso allenava i suoi Pokemon Coleottero - e in quel momento aveva fatto uscire Ariados e Galvantula, i due Pokemon ragno che aveva incontrato nei sotterranei di Reborn City -, era impressionata dalla tenacia dimostrata da quel Sandshrew. Nonostante Shelgon fosse un avversario evidentemente molto più forte di lui, Sandshrew gli stava chiedendo di non trattenersi più dello stretto necessario. Voleva diventare forte il più rapidamente possibile, questo era abbastanza evidente.

"Ariados!" esclamò Ariados con una voce che suonava stranamente dolce e melodiosa, per un Pokemon dall'aspetto così inquietante. Shelgon si fece avanti, cercando di colpire Sandshrew con una zampa anteriore, ma il Pokemon simile ad un armadillo si difese con un Ricciolscudo e riuscì ad amortizzare il colpo... ma non a negarlo completamente, dal momento che la forza di Shelgon fu comunque sufficiente a scagliarlo a terra e farlo rotolare per qualche metro, fino a farlo finire quasi ai piedi di Percy.

"Okay, Sandshrew... credo che per adesso tu abbia fatto abbastanza." affermò il ragazzo, accarezzando il suo nuovo Pokemon sulla testa. "Non è il caso di sforzarsi troppo, visto che tra non molto dovremo raggiungere Ciocolina... e da lì le Paludi Granita."    

"Shrew...?" chiese Sandshrew. Sembrava in qualche modo deluso dal fatto di non poter continuare l'allenamento, ma accettò con un'alzata di spalle e andò a sedersi accanto ad un ceppo d'albero, ad una certa distanza da dove Cyndaquil e Sentret stavano già mangiando la loro cena. Lo starter di tipo Fuoco alzò la testa dalla sua ciotola di cibo, e guardò incuriosito Sandshrew che, ignorando il cibo che Percy e le bambine avevano già messo da parte per lui, si metteva a scavare per mangiare qualche radice.

"Sentret, sentret?" esclamò Sentret rivolto a Cyndaquil. Il Pokemon Fuoco sospirò e decise che per quel giorno avevano già lavorato abbastanza, ed era il caso di rilassarsi... ma si risolse di parlare con Sandshrew uno dei quei giorni, e cercare di conoscere un po' meglio il nuovo compagno.

"E' una mia impressione... o Sandshrew non è molto cordiale con gli altri Pokemon?" chiese Shelly, dopo che Ariados e Galvantula ebbero mostrato la loro abilità nell'eseguire un attacco combinato con Ragnatela ed Elettrotela. I due Pokemon ragno presero fiato dopo l'allenamento e seguirono la loro allenatrice, che osservava con interesse e preoccupazione i Pokemon di Percy. Cyndaquil e Sentret sembravano abbastanza affiatati, ma lo stesso non si poteva dire di Sandshrew.

Percy storse il naso, ma non diede eccessivo peso alla cosa. "Beh... dopotutto, si è unito soltanto oggi alla mia squadra." affermò. "Diamogli tempo, sono sicuro che diventerà amico di Cyndaquil e Sentret molto presto."

Heather fece un sorriso un po' amareggiato. Quel Sandshrew le stava ricordando com'era lei dopo la scomparsa di suo padre... ma decise che non era il luogo nè il momento adesso di parlare di quelle cose. "Adesso... dovremmo essere molto vicini a Ciocolina, non è così?" chiese la piccola domatrice di draghi, sedendosi su una roccia accanto a Shelgon, e facendo cenno a Shelly di sedersi accanto a lei.

"Sì... domani mattina, con un po' di fortuna, dovremmo arrivarci. Immagino che Chelle sarà già lì a vantarsi del fatto che è arrivata prima di noi..." rispose Percy. "E poi, dopo esserci fermati lì per un po', dovremo passare per le Paludi Granita. E' un posto... beh, non diciamo esattamente ospitale, ma offre la possibilità di vedere molti Pokemon, in particolare Pokemon Coleottero."

"Pokemon Coleottero? Dici davvero?" esclamò Shelly, illuminandosi in viso. Heather ridacchiò tra sè, conoscendo ormai molto bene la passione della sua migliore amica per quel tipo di Pokemon. Evidentemente, era qualcosa che correva nella sua famiglia. "Wow, che bello! Spero che potremo fermarci un po' per studiarli! Sono curiosissima di vedere che Pokemon vivono in questo posto... magari ce n'è anche qualcuno che non ho mai visto prima!"

"Ci sarà sicuramente l'opportunità di incontrare qualche Pokemon Coleottero o qualche Pokemon d'Erba." affermò Percy. "Ma soprattutto, sono sicuro che sarete interessate a visitare le antiche rovine che si trovano nel cuore della Palude Granita. Sono dei reperti storici molto misteriosi, e ancora adesso, diversi ricercatori stanno studiandoli per cercare di capire qualcosa di più sulle antiche popolazioni di Tunod."

"Allora, vorrà dire che ci fermeremo anche lì. Potrebbe essere importante, chi può dirlo." disse Heather, dando una mela al suo Shelgon e guardando con soddisfazione il suo primo Pokemon che divorava rapidamente il frutto fino a lasciarne solo il picciolo. Poi, la bambina guardò verso l'orizzonte, e verso il sole che ormai era sceso quasi del tutto sotto l'orizzonte. "Il sole che tramonta... a Reborn lo si vedeva così di rado, uno spettacolo come questo."

"Cyndaquil?" chiese il Cyndaquil di Percy, avvicinandosi al gruppetto. Heather accarezzò il Pokemon Fuoco sulla testa, e Cyndaquil accese le fiammelle sulla sua schiena in segno di apprezzamento... mentre poco più in là, Sandshrew riprendeva gli allenamenti per conto suo, graffiando la corteccia di un albero vicino.

"Sandshrew mi sembra un po' impaziente... o forse solo un po' nervoso..." azzardò Shelly. "Beh... per adesso, meglio riposarsi un po'. Domani arriviamo a Ciocolina... e dovremo organizzarci per il nostro viaggio attraverso le paludi. E' stata una giornata piena... ma sono soddisfatta. Ci siamo allenati un bel po', vero, amici?"

"Galv!" esclamò Galvantula in segno di assenso. Il gigantesco ragno elettrico si accoccolò sulle gambette di Shelly e cominciò a fare le fusa come un gattino affettuoso, mentre Shelly gli accarezzava delicatamente la folta pelliccia gialla. Heather sospirò e mise una mano sulla spalla di Shelly per farle sentire la sua vicinanza, con il risultato che Shelly mise una mano su quella della sua migliore amica. Sentire che Heather era lì con lei, in qualche modo, le faceva provare una sensazione di gioia e di sicurezza che raramente aveva sentito prima d'allora...

Forse perchè erano amiche... eppure, in qualche modo, Shelly aveva la sensazione che ci fosse qualcosa di più, anche se non era del tutto sicura di poter dire che cosa fosse.      
      
 
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CONTINUA...

Note dell'autore: Piaciuto il ritorno in scena di Touko? E a quanto pare, non ha perso nulla della sua abilità. Non credo che avrà un ruolo tanto grande nella mia storia, ma... sicuramente farà la sua parte, e sono convinto che a molti di voi faccia piacere rivederla.
 

Nel prossimo capitolo, il gruppetto di Heather, Shelly e Percy arriverà a Ciocolina, dove li aspetta qualche nuova scoperta, e qualche piccola sorpresa. E a questo proposito, finalmente vediamo in azione il Team Fusione, il team malvagio di Pokemon Glazed! Quali saranno i loro piani? Cosa sperano di ottenere?
 

Al prossimo capitolo, e a presto!
 

 

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Capitolo 5
*** Ciocolina, la città sul lago ***


Pokemon: The Glazed Challenge
 

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam
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Capitolo 5 - Ciocolina, la città sul lago

 

"E così... finalmente siamo arrivati a Ciocolina!" esclamò Heather con contenuto entusiasmo. Lei e i suoi compagni di squadra erano appena saliti in cima ad una collinetta, seguendo la strada sterrata che si arrampicava fino alla piccola altura, e dalla quale si vedeva la graziosa città che sarebbe stata la loro prima fermata nel loro viaggio attraverso Tunod - Ciocolina, una graziosa città che sorgeva sulle rive di un tranquillo lago dalle acque azzurre ed incontaminate... certo, una visione completamente diversa da quello che una volta era Reborn City, con i suoi grattacieli grigi, le acque inquinate e la cappa di smog che aleggiava onnipresente, ed Heather restò a guardarla affascinata per qualche minuto, aspettando che anche Shelly, Percy e Cyndaquil la raggiungessero.

Ciocolina non dava certo l'impressione di essere una città particolarmente grande o indaffarata, quanto piuttosto di una calma cittadina di campagna in cui tutti conoscevano tutti: le case erano tutte al piano terreno, con tetti spioventi di argilla rossa, un Pokemon Center vicino alla piccola piazza principale, e una spiaggia non troppo lontana da quest'ultima, sulla quale si vedevano alcuni bagnanti, in particolare bambini, che si divertivano. Al centro della piazza principale sorgeva una statua, che i ragazzi non riuscivano a distinguere molto bene da quella posizione, ma che doveva senza dubbio rappresentare un Pokemon Leggendario. Le strade non erano asfaltate, e si snodavano attraverso la piccola città costeggiando delle grandi aioule verdi. Di tutti gli edifici, uno soltanto appariva leggermente stravagante - un osservatorio che sorgeva su un'altura nella parte più a nord-est della città, la zona più distante dall'ingresso che Heather e i suoi compagni si apprestavano a varcare. Era un edificio con il tetto a cupola, dal quale si vedeva uscire un grande telescopio. Probabilmente, pensò Heather, era lì che lavorava l'Inventore, quel misterioso individuo di cui parlava il professor Salicio.

"Esatto, Heather. Questa è proprio Ciocolina." affermò Percy, con un certo orgoglio all'idea di fare da cicerone per le due ragazzine più piccole. "Una tranquilla città che sorge su un laghetto... è talmente piccola che non ha neanche un Pokemon Market, e si affida invece ad un mercatino locale... e alle bancarelle che arrivano qui ogni settimana. Anche così, la città se la cava bene, e non credo abbia nulla da invidiare a metropoli più grandi e complesse."

"Mi dà l'impressione che mi piacerebbe molto vivere qui..." affermò Shelly, raggiungendo Heather e Percy in cima alla collinetta, accompagnata dal suo Volbeat. Il Pokemon Coleottero, che era stato uno dei primi membri della squadra della piccola entomologa, stava dandosi un'occhiata attorno, cercando di farsi un'idea del luogo in cui stavano arrivando.

"E va bene. Allora andiamo a dare un'occhiata. Tra l'altro, mi piacerebbe andare afare una visitina a questo Inventore di cui ci ha parlato il professor Salicio." disse Heather, prendendo la testa del terzetto e guidandolo verso l'ingresso della città...

"Hey, Heather! Aspettaci un momento!" esclamò Shelly, seguendo rapidamente la sua migliore amica.

 

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La prima impressione che le bambine si erano fatte di Ciocolina si era dimostrata corretta... e in effetti, adesso che stavano camminando per le vie sterrate della cittadina di campagna, Heather, Shelly e i loro Pokemon avevano l'impressione che la città fosse addirittura un po' troppo tranquilla. Non c'era molta gente per le strade, e quelli che incontravano davano tutti l'impressione di essere un po' nervosi e distratti, al punto che l'arrivo di alcuni stranieri in città non aveva riscosso un grande interesse... o almeno, così non sembrava.
Anche Percy e Cyndaquil si rendevano conto che c'era qualcosa che non andava da quelle parti. Ciocolina era sempre stata una cittadina tranquilla, ma il ragazzo dai capelli bicolore non se la ricordava così silenziosa e nervosa...

"Adesso che la vedo più da vicino... Ciocolina mi sembra addirittura... un po' troppo silenziosa..." mormorò Shelly, per poi voltarsi rapidamente verso Percy e chiedere scusa nel caso avesse detto qualcosa di inopportuno. "Senza offesa, Percy..."

"No, no, nessuna offesa, piccola Shelly." rispose il neo-allenatore, sfregandosi il mento mentre si guardava attorno dubbioso. Il suo Cyndaquil non si staccava da lui, girando nervosamente la testa in giro. "In effetti... nemmeno io mi aspettavo che fosse così quieta. Sembra quasi che stiano aspettando qualcosa di brutto."
Heather e il suo Shelgon si avvicinarono alla statua che dominava la piazzetta centrale di Ciocolina - ora che la vedevano più da vicino, rappresentava un Pokemon simile ad un sorta di gattino, con una coda lunga e sottile che si ingrossava un po' soltanto alla fine, zampe posteriori molto grandi, un po' come quelle di un coniglio, e corte braccia con zampe da tre artigli ciascuna. Per come era scolpito, sembrava fluttare in aria piuttosto che stare in piedi sulle zampe posteriori, o tenersi in piedi su tutte e quattro le zampe.

"E questo... che Pokemon è? Non ricordo di aver mai visto nulla di simile..." chiese Heather, guardando incuriosita la statua. Spostò lo sguardo verso la targhetta che identificava la piccola scultura, e le lesse:
"La città di Ciocolina offre il suo umile tributo a Mew, il Pokemon che in tempi antichi ci ha mostrato la sua benevolenza."

"Mew?" si chiese Heather, cominciando a ricordare qualcosa.

Fu Shelly a chiarire i dubbi della sua migliore amica. "Ma sì, Heather, non ti ricordi di quello che abbiamo studiato? Secondo la leggenda, Mew è stato uno dei primi Pokemon creati da Arceus, e contiene il DNA di tutte le creature che vivono su questo mondo!" affermò, sempre contenta quando si trattava di fare un po' di sfoggio della sua conoscenza. "Dicono che possa diventare invisibile, creare campi di energia psichica, trasformarsi in tutti i Pokemon che si conoscano e ancora di più, e che conosca tutte le mosse che i Pokemon di questo mondo ed oltre possono usare!"

"Esatto. Dice la leggenda che molto tempo fa, Mew si fermò qui a Tunod per popolare alcune regioni remote con la sua prole." affermò Percy. "Da lui nacquero numerosi Pokemon che si diffusero nel continente di Tunod, trasformandolo in una regione fertile e piena di vita."

"Ciocolina è stata una delle città che, in quei tempi antichi, più ha beneficiato della generosità e della bontà di Mew, anche se adesso come adesso è questa cittadina un po' raffazzonata..." intervenne la voce di Chelle, che Percy riconobbe subito. Il ragazzo alzò gli occhi al cielo con una mezza risata, e si voltò verso la ragazza dai capelli verdi che in quel momento stava uscendo da una casetta di legno, sopra la cui porta era appesa un'insegna che la identificava come una farmacia o un'erboristeria: una piccola croce, con davanti un bastone attorno al quale erano avvinghiati due serpentelli. "Comunque, dal momento che Mew è in grado di utilizzare qualsiasi mossa, molti ritenevano che fosse lui l'antenato di tutti i Pokemon."

"In tempi più recenti si è scoperto che non era proprio così... visto che Mew è stato comunque creato da Arceus, e non prima che Arceus creasse Dialga, Palkia e Giratina, i tre Pokemon che rappresentano il Tempo, lo Spazio e l'Antimateria." affermò Shelly. "Ehm... comunque, non disperdiamoci in tanti discorsi... sei arrivata prima di noi, qui a Ciocolina!"

"Cosa te lo fa pensare, piccola?" replicò sarcastica Chelle. "Comunque, sì, è già da un paio di giorni che sono qui, e stavo cominciando a stancarmi di aspettarvi... siete lenti come degli Slowpoke!"

"Hmph..." grugnì Heather. "Per tua informazione, abbiamo avuto degli inconvenienti lungo la strada! E comunque, cosa ci fai tu qui? Se seitanto veloce, non dovresti essere già alla Paludi Granita?"

La ragazza dai capelli verdi alzò le spalle. "Ci sarei già, in effetti, se non fosse stato per un piccolo contrattempo." affermò. "In questo momento, mentre stiamo parlando, l'ingresso alle paludi è sbarrato da un gruppo di tizi stravaganti che si fanno chiamate Team Fusione... un branco di imbecilli che si vestono di arancione e dicono che le loro operazioni nella Palude Granita necessitano di tempo... Comunque, sembra che stiano cercando il tizio che si fa chiamare l'Inventore. Finora gli hanno chiesto, con una certa veemenza, di collaborare con loro."

"Ma potrebbe essere che si facciano più violenti? E' questo che stai dicendo, Chelle?" chiese Percy, guardando in direzione dell'uscita nord della piccola città. In lontananza, si vedeva l'ingresso di un'intricata foresta di mangrovie, e non c'era bisogno di molta immaginazione per capire che quello era l'inizio delle Paludi Granita... ma anche da quella posizione, Percy, Cyndaquil e i loro compagni riuscivano a vedere dei misteriosi individui vestiti di arancione stanziati davanti all'ingresso a fare la guardia, come dei soldati.

"Cyndaquil!" esclamò il Cyndaquil di Percy, guardando allarmato le persone vestite di arancio.

"Quelli devono essere questo Team Fusione di cui abbiamo sentito parlare..." affermò Heather stringendo gli occhi. Il nomedell'organizzazione le ricordava fin troppo il Team Meteora e tutto quello che lei e i suoi amici avevano passato per mano loro, e la bambina dai capelli fucsia sentì un impeto di rabbia. Si costrinse alla calma, grazie anche a Shelly che le mise una mano sulla spalla per trattenerla. "Ma cosa vogliono dall'Inventore? Non gli basta che stanno catturando i Pokemon per farne chissà cosa?"

"Non ne ho idea di cosa vogliano... non sono stati tanto cortesi da dirlo!" disse sarcastica Chelle. "Ad ogni modo... io e i miei Pokemon ci stiamo equipaggiando per andare da quella gente e farli sloggiare. Immagino che anche voi abbiate pronti i vostri Pokemon, vero?"

Percy sorrise astutamente. "Per chi mi hai preso, Chelle? Certo che sto preparando la mia squadra! Ho già un Sentret e un Sandshrew, oltre al mio Cyndaquil qui presente!"

"Quil, quil!" affermò il piccolo Pokemon Fuoco. Si mise in piedi sulle zampe posteriori e si appoggiò le zampette anteriori sui fianchi, mentre alcune fiammate si levavano dalla sua schiena!

Chelle, tuttavia, non sembrò troppo impressionata da quella rivelazione. "Heh... tre Pokemon, quindi? Beh, sì, non è male, ma io ho già fatto di meglio!" affermò. Da dietro di lei, arrivò la sua Chikorita, tenendo alta la foglia che aveva sulla testa con espressione vagamente minacciosa... e un attimo dopo, la ragazza dai capelli verdi prese altre tre Pokeball e le aprì, facendo uscire i Pokemon che aveva già catturato: il primo era un Emolga, un Pokemon simile ad un buffo scoiattolo volante dalla corta pelliccia bianca che emetteva delle piccole scariche elettriche, con la testa nera dalle orecchie tonde, una strana coda nera e le guance gialle, come giallo era anche l'interno delle sue "ali", due lembi di pelle che collegavano le zampe anteriori a quelle posteriori   e gli permettevano di fluttuare trattenendo dell'aria al loro interno, un po' come un piccolo paracadute.

Il secondo era un Pokemon simigliante ad un uccellino dalle piume rosate, con un becco bianco ed uncinato che prendeva gran parte del suo viso e ricordava molto la maschera indossata da un medico della peste durante il Medioevo. Aveva gli occhi arancioni con delle lunghe ciglia, oltre che un grosso ciuffo di piume in cima alla testa, e due piccole ali rosa. Le sue zampette erano di colore violetto ed erano tenute raccolte accanto al corpo. Attorno a lui aleggiava un gradevole profumo di miele.

Infine, il terzo dei Pokemon catturati da Chelle era un simpatico animaletto che dava l'impressione di un cagnolino o di un cucciolo di volpe con lunghe orecchie da coniglio, una pelliccia color marronccino e corte zampette con tre dita ciascuna, che osservava il mondo con grandi occhioni castani. Un Eevee, senza ombra di dubbio... un Pokemon piuttosto raro allo stato selvatico, conosciuto per la sua capacità di evolversi in almeno otto forme diverse. Heather e Shelly avevano già visto il Glaceon di Vera in azione durante la loro avventura a Reborn, e sapevano di cosa fosse capace.

"Accidenti, Chelle, hai catturato davvero un bel po' di Pokemon! E sono anche piuttosto rari e potenti!" esclamò Shelly impressionata. Incuriosita dalla vista dello strano uccellino rosa, la bambina dai capelli viola lo esaminò con il suo Pokedex, ricevendo una risposta piuttosto inaspettata.

"Spritzee, il Pokemon Profumo. Tipo Folletto. Il suo corpo emette un profumo che inebria chi lo annusa, e la sua fragranza cambia in base a ciò che mangia. Si dice che nell'antichità, al posto del profumo, alcune nobildonne portassero sempre con sè questo Pokemon, che diffondeva la loro fragranza preferita." disse il Pokedex di Shelly.

"Heh... sorprese, piccole? Questo è un Pokemon proveniente da Kalos, il luogo più alla moda che si possa immaginare!" si vantò Chelle, chiamando a sè i suoi Pokemon. Lasciò che Spritzee si posasse sulla sua spalla con un rapido frullo d'ali. "Comunque, immagino che siate venuti qui per poi raggiungere le Paludi Granita, eh? Temo che sarà un po' difficile, con quei signori del Team Fusione che cercano di sbarrarci la strada."

"Nessun problema! Andiamo da loro e li facciamo sloggiare! Non vedo cosa ci sia di tanto complicato!" affermò Heather dandosi un pugno sulla mano. "Più ci dilunghiamo, più quelle canaglie si convincono di poter fare quello che vogliono!"

La più prudente Shelly volle indurre la sua impulsiva amica a più miti consigli. "No, aspetta, Heather... penso che piuttosto sia meglio attendere e cercare almeno di capire cosa vogliono." affermò la bambina dai capelli violetti. "Chi lo sa... potrebbe essere importante, non credi?"

"Per me, l'unica cosa importante è far sloggiare il Team Fusione prima che diventino un problema come il Team Meteora..." rispose con acredine Heather. IL suo Shelgon borbottò qualcosa, anche lui memore di tutto quello che era successo nel suo continente, e sperando che Tunod non fosse destinato a ripercorrere gli stessi tragici passi.

"Tranquille, ragazze, c'è la possibilità di fare l'una e l'altra cosa." intervenne Percy, volendo evitare che le due allenatrici di Reborn si mettessero a litigare. Aveva l'impressione che Heather avrebbe facilmente avuto la meglio... "Per adesso, però, credo che Shelly abbia ragione. E' meglio studiare la situazione e non attaccare apertamente il Team Fusione se non siamo sicuri di quello che stiamo facendo."

"E' quello che volevo dire... non vorrei che noi ci infilassimo in qualcosa di troppo grande per noi." rispose Shelly. Heather, comprendendo il loro punto di vista pur non essendo esattamente d'accordo, si arrese e tirò un sospiro. "Ma... non te la prendere, Heather... non abbiamo intenzione di trascurare il Team Fusione. Per ora... cerchiamo di capire cosa vogliono, okay? Poi, se sarà necessario... studieremo un piano."

La bambina dai capelli fucsia annuì un po' cupamente, e Chelle ne approfittò per far riprendere il discorso da dove lo aveva lasciato prima. "Allora, io direi che la prima cosa da fare sia cercare questo Inventore di cui si sente tanto parlare." affermò la ragazza più grande, guardando poi verso quella sorta di osservatorio che avevano visto al momento di entrare in città. "E io direi di partire dal suo laboratorio. Mi hanno detto che è uno che lavora quasi tutto il giorno e sta sempre pensando a qualche nuova invenzione... quindi, il suo laboratorio dev'essere per forza il luogo dove passa più tempo."

"Va bene... andiamo a parlare con lui, così magari capiamo di più di quello che sta accadendo da queste parti..." disse Heather, cominciando a seguire Chelle attraverso le viuzze semideserte di Ciocolina.
Il piccolo gruppo di allenatori e Pokemon raggiunse il laboratorio, seguito dagli sguardi incerti delle poche persone che si trovavano all'esterno. Normalmente, l'arrivo di un gruppo di allenatori esordienti non avrebbe attirato così tanta curiosità, ma quelle due bambine più piccole non davano l'impressione di essere tanto inesperte - una di loro aveva addirittura uno Shelgon, un tipo di Pokemon che da quelle parti si vedeva molto raramente...

Nulla di tutto questo, comunque, distrasse il gruppetto di allenatori e Pokemon mentre si dirigevano verso il laboratorio, in cima ad una collinetta della periferia nord-est della città. Chelle fece cenno ai suoi compagni di stare indietro e si avvicinò alle porte a vetri dell'edificio, che si aprirono con un suono appena udibile quando la ragazza e il suo Eevee entrarono nel raggio d'azione della telecamera posta sopra l'ingresso... e il vivace Pokemon Evoluzione scattò verso l'interno del laboratorio, emettendo degli acuti guaiti!

"Vee, vee!" esclamò, cominciando immediatamente ad annusare in giro senza badare ai tentativi di un'imbarazzata Chelle di riportarlo indietro!

"Hey! Eevee, aspetta un momento..." disse la ragazza, chinandosi per prenderlo quando il Pokemon si fermò per anusare un terminale computerizzato... ma Eevee scattò via senza quasi neanche accorgersi di lei e corse a curiosare in mezzo ad alcune macchine medicinali simili a quelle in uso nei Pokemon Center, dove alcuni tecnici che stavano lavorando guardarono con stupore il grazioso Pokemon che cercava di insinuarsi dappertutto! "Ugh... scusate il disturbo, signori, ho un Eevee che avrebbe bisogno di un po' più di disciplina! Hey, Eevee, torna qui! Gah!"

Heather non potè trattenere una risatina a denti stretti quando Chelle, come niente fosse, entrò nel laboratorio e cominciò ad inseguire Eevee tenenosi chinata sotto i tavoli, bellamente ignorando i lavoratori e gli scienziati che si trovavano lì in quel momento, e che la guardavano esterrefatti!

"Hey, signorina, un momento! Non ha neanche atteso il nostro permesso!" esclamò uno scienziato, mettendosi a sua volta ad inseguire Chelle mentre lei cercava di riacchiappare Eevee! Prima che il tutto degenerasse in una comica corsa tra gatto e topo, Percy e le bambine decisero di intervenire e si annunciarono prima di entrare nel laboratorio.

"Chiediamo... ehm... chiediamo scusa per il disturbo, signori!" esordì Shelly dopo essersi schiarita un po' la voce. "Io e i miei amici siamo appena arrivati qui a Ciocolina, e... avremmo bisogno di qualche informazione su un vostro collega."

Un uomo alto e magro, con i capelli già un po' grigi, affiancato da una Magnemite che fluttuava accanto a lui, andò ad accogliere il gruppetto, mentre un po' più in là, Chelle continuava a dannarsi l'anima per acchiappare Eevee che stava allegramente correndo in tondo attorno ad uno schermo computerizzato! "Salve, ragazzi... benvenuti, e scusate se c'è un po' di confusione da queste parti. La nostra città è un po' in fermento, da quando il Team Fusione è venuto qui e ha richiesto l'assistenza del nostro collega, l'Inventore." esordì, dando una buona occhiata al gruppo per farsi un'idea delle persone con cui aveva a che fare. "Ma immagino che siate qui anche voi per lui, non è così?"

"Immagino che molti di quelli che passano per questo laboratorio lo cerchino..." affermò Percy alzando le spalle.

"Va bene... una volta che la vostra amica avrà finito di andare in cerca del suo Pokemon..." cominciò a dire l'impiegato, strizzando un occhio quando Chelle, che sembrava essere finalmente sul punto di acchiappare il suo Eevee, inciampò su un cestino della carta straccia e finì faccia a terra in mezzo ad una piccola massa di carta sgretolata! "Vi condurrò dal nostro stimato collega. Credo che adesso stia finendo i suoi esperimenti su un congegno particolarmente interessante sul quale lavora già da un po' di tempo..."

"Magnemite." avvertì la Magnemite dell'uomo. Nonostante non avesse la bocca, il Pokemon magnetico parlava con una voce chiara ed acuta, che sembrava essere stata sintetizzata al computer... e Shelly fece una buffa espressione impaurita e si ritirò di un passo.

"Vvvolbeat?" chiese il suo Volbeat incuriosito.

Shelly ridacchiò nervosamente alla domanda del suo Pokemon. "Ehm... heheheee... scusa, Volbeat... ma se devo essere sincera, ho sempre trovato inquietanti i Magnemite e quelli della loro linea evolutiva!" rispose.

Heather alzò gli occhi al cielo. "Femminuccia."

"Ah, ah! Finalmente ti ho ripreso! Allora, che cosa ti è saltato in mente, eh, piccola peste?" esclamò scherzosamente Chelle. Finalmente, dopo un bel po' di sforzi e sospiri, l'allenatrice dai capelli verdi era riuscita a riacchiappare il suo Eevee e lo stava tenendo con sè, portandolo in braccio come un cucciolotto. Comportandosi come niente fosse, Chelle si schiarì la voce e si riavvicinò al gruppo. "Ehm... ecco fatto, tutto sotto controllo, ragazzi. Il mio Eevee ha avuto un piccolo colpo di testa e ha voluto curiosare in giro... ma adesso è tutto sotto controllo, davvero!"

"Se lo dici tu..." mormorò Percy poco convinto, osservando il piccolo Eevee che si divincolava nella presa della sua allenatrice, smanioso di andare ancora in giro ad esplorare... e Spritzee che sospirava e scuoteva la testa.

 

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"Molto bene... scusate la confusione, ma il nostro collega ha molte cose per la testa ultimamente, e tende a lasciare un po' di attrezzi in giro..." commentò l'impiegato dopo aver guidato Heather e i suoi compagni fino alla sala dove l'Inventore stava continuando a fare prove su prove.

Effettivamente, constatò una alquanto stupefatta Heather guardandosi attorno, dire che c'era confusione era davvero dire il minimo per descrivere lo stato di caos e disordine che regnava supremo in quella stanza: cavi elettrici, componenti meccaniche, attrezzi, cartacce e chissà quanta altra roba ricoprivano il pavimento, e anche i tavoli e le sedie non erano messi molto meglio. I cestini dei rifiuti erano pieni, e probabilmente non erano stati svuotati da qualche giorno.

"Spritzee..." mormorò disgustato lo Spritzee di Chelle, svolazzando attorno alla sua allenatrice che si metteva una mano davanti al naso per la repulsione. Il Pokemon Folletto decise che era il caso di fare qualcosa e sprigionò un'ondata di aromi attorno a sè, migliorando almeno un po' l'aria che pervadeva la sala.

"Meno male che doveva essere solo un po' di confusione..." commentò con acredine la piccola Heather. "Per un attimo, mi è sembrato di essere tornata alla Reborn City di una volta..."

"Ehm... buongiorno, signor Inventore?" si azzardò Shelly, guardandosi attorno senza vedere nessuno. Si sentiva, certo, qualche rumore che proveniva da qualche altra parte della stanza, ma fino a quel momento non avevano visto nulla del famoso Inventore.

Diversi secondi di silenzio... e poi, da dietro un alto pannello in plastica, si sentì un suono aspro e penetrante, come quello di un macchinario che segava una lastra d'acciaio, e alcune scintille si sollevarono in aria, seguite da un'esclamazione trionfante!

"Eureka! Finalmente! Finalmente ci sono riuscito!" si sentì una voce entusiasta provenire da un punto del laboratorio che non riuscivano a vedere da lì. Non ci voleva molto per capire che quello era il famigerato Inventore... e l'assistente di laboratorio sospirò e fece cenno al gruppo di amici di seguirlo. "Come immaginavo, la soluzione era così semplice... hehehee, ma sono proprio queste cose semplici che a volte tendono a sfuggire! Davvero straordinario! Incredibile! Favoloso!"

Una volta giunti dietro ai pannelli e accanto al tavolo di lavoro, Heather e i suoi compagni poterono vedere bene chi fosse l'individuo chiamato l'Inventore: era un uomo ancora abbastanza giovane, che probabilmente non aveva ancora raggiunto i quarant'anni, o al massimo li aveva superati da poco, e aveva i capelli neri pettinati corti, in maniera un po' approssimativa, con una barbetta non ben curata sul mento, e un paio di occhiali da pilota a proteggere la sua vista. Anche il suo abbigliamento dava l'impressione di uno a cui non importava nulla di cosa indossasse purchè ci si potesse lavorare comodamente, e sotto il camice da laboratorio portava semplicemente una camicia grigia che aveva visto giorni migliori, un paio di pantaloni neri e un paio di scarpe da lavoro anch'esse nere. Era talmente concentrato sul suo lavoro - e assieme a lui, anche il Mr. Mime e il Jynx che gli stavano accanto - che Heather dubitava che si fosse anche soltanto accorto di loro...

"Jynx, jynx, jynx?" chiese uno dei due Pokemon che lavoravano con lui - una Jynx, una Pokemon di tipo Ghiaccio/Psico che dava l'impressione della caricatura di una principessa nordica, con la pelle violacea, grandi labbre rosate e carnose e lunghi capelli biondi, oltre ad un abito rosso che scendeva fino a terra. La Pokemon stava facendo cenno al suo allenatore che stava arrivando qualcuno... e per fortuna, dopo che l'Inventore ebbe passato alcuni minuti a contemplare quello che aveva creato, riuscì ad attirare la sua attenzione.

"Hm? Che succede, Jynx? C'è qualcosa che... oh! Dei visitatori! Che felice evento! E' passato un po' di tempo dall'ultima volta che qualcuno si è degnato di fare visitare al nostro modesto laboratorio! Che cosa abbiamo qui, eh? Un po' di novellini che hanno da poco ricevuto i loro primi Pokemon, eh?"

Parlando come se la voce gli uscisse da sola dalla bocca, l'Inventore scattò di fronte ad Heather e ai suoi compagni, e cominciò a presentarsi, stringendo loro la mano con tutta l'energia e l'entusiasmo di un bambino in un negozio di dolci! "Ah, il nostro giovane Percy! Ne è passato di tempo, dall'ultima volta che ci siamo visti! Mamma mia, mi ricordo ancora quando eri un soldo di cacio alto così!" esclamò l'Inventore, con grande imbarazzo da parte del ragazzo dai capelli bicolore!

"Ugh... signore, guardi che erano ormai due anni fa!" cercò di difendersi il giovanotto, il cui Cyndaquil si coprì la bocca con le zampette prima di fare una risatina sommessa!

"Questo però non toglie che anche adesso io sono più alta di te, eh?" Chelle non resistette alla tentazione di canzonare un po' il suo amico d'infanzia. "Quindi, per quanto mi riguarda, sei un soldo di cacio ancora adesso!"

"E tu sei la piccola Chelle! Mi ricordo quando sei venuta qui a Ciocolina un paio di anni fa! Eri una stangona ancora in quei giorni!" esclamò l'Inventore, con il risultato che ora toccò a Chelle sperimentare l'imbarazzo di qualcuno che parlava di lei quand'era più piccola! "Comunque, comunque... vedo che avete con voi due nuove amiche, eh? Voi due chi siete? E in cosa posso esservi utile?"

"Ehm... io... io mi chiamo Shelly... Shelly Citra... e lei è la mia migliore amica, Heather... siamo due allenatrici di Pokemon che sono qui a Tunod per affrontare la Lega di quest'anno." rispose imbarazzata Shelly. Il carattere a dir poco esplosivo di quell'uomo la metteva un po' a disagio... "E... siamo venute qui per parlare di... un piccolo problema..."

"Scusi il disturbo, signore, ma i nostri giovani amici qui presenti volevano parlarle del problema che in questo momento il Team Fusione sta rappresentando per la nostra città." disse l'assistente di laboratorio.

Immediatamente, l'Inventore sembrò calmarsi e farsi più serio - chiaramente, questo era un problema che lo riguardava direttamente e lo preoccupava abbastanza. "Anche loro hanno già saputo del Team Fusione e delle loro attività."

"Beh... più che altro, diciamo che abbiamo saputo che catturano Pokemon e li usano per i loro scopi... anche se non sappiamo quali siano!" rispose prontamente Heather, ancora non del tutto sicura di cosa pensare di quell'individuo. Era davvero un po' troppo espansivo per i suoi gusti, e lei non era certo il tipo di persona che si fidava troppo della prima impressione che aveva di una persona... troppe volte, a Reborn, aveva rischiato di finire in trappola perchè si era fidata di qualche viso sorridente.

L'Inventore annuì lentamente. "Certo, certo... sì, ho un'idea di che cosa potrebbero volere quegli strani individui da me. Mi hanno accennato alle rovine che si trovano nel bel mezzo delle Paludi Granita, e al fatto che hanno bisogno di uno strumento per tradurre certe iscrizioni." affermò. "Devono aver saputo che ultimamente, le mie ricerche si sono orientate in quel campo."

"L'Inventore ha di recente formulato una teoria seconda la quale, sintonizzandosi sulle frequenze giuste, sarebbe possibile creare un traduttore simultaneo. In realtà avrebbe formulato questa teoria per tradurre il linguaggio dei Pokemon, in modo che sia comprensibile anche per chi non sia il loro allenatore, ma questa teoria può essere applicata senza particolari modifiche anche ai linguaggi antichi." spiegò il tecnico. La sua Magnemite apparve sorpresa - tanto quanto poteva apparirlo un Pokemon inespressivo come quello - e reagì emettendo una serie di ronzii elettrici e facendo ruotare le sue mani-magnete.

"Mag, magnemite?" esclamò.

"Anche se non sono il suo allenatore, non credo di avere bisogno di un traduttore per immaginarecosa ha detto Magnemite." commentò Percy con un pizzico di sarcasmo. "Sta dicendo che è sorpresa e che non riesce a credere a quello che sente, vero?"

"Cyndaquil!" rispose prontamente il suo Cyndaquil.

"Non posso crederci... è davvero possibile fare una cosa del genere?" esclamò Shelly sbalordita. "Voglio dire... sapevo che la tecnologia aveva fatto passi da gigante, e anche a Reborn, da dove vengo io, ci sono delle macchine che lasciano senza parole per quello che possono fare... ma non credevo potesse esserci un traduttore simultaneo come quello di cui mi state parlando!"

"Effettivamente è stata una scoperta che ha lasciato di stucco anche me... e io sono uno scienziato di comprovata genialità, se mi è permesso di dirlo!" affermò l'Inventore, non resistendo alla tentazione di vantarsi un po' delle sue scoperte. Heather si era rapidamente resa conto che, quali che fossero le qualità di quell'uomo, l'umiltà non era una di queste. "In ogni caso, ho fatto delle prove, e ho potuto constatare che in effetti funziona! Anzi, perchè non ve ne do una prova? Il tuo Shelgon, bambina! Perchè non prova lui a dirmi qualcosa?"

L'Inventore prese uno strumento dal suo tavolo di lavoro - sembrava una sorta di lettore mp3 in miniatura, con un cavo dotato di un paio di auricolari che si dipartiva da un lato e terminava in un paio di cuffiette che lo scienziato si infilò nelle orecchie. Heather e il suo Shelgon stavano guardando scettici la scena... e il Pokemon Drago diede infine voce ai suoi pensieri, guardando verso la sua allenatrice e scuotendo la "testa".

"Shel shelgon, shel!" affermò, guadagnandosi un cenno di assenso sia da parte di Heather che dal Volbeat di Shelly. Tuttavia, prima che la bambina dai capelli fucsia potesse rispondere, l'Inventore colse lei e Shelgon di sorpresa!

"Ah, ah! Come immaginavo! Ha detto che secondo lui io ho un po' di rotelle fuori posto e dovrei restare con i piedi per terra!" esclamò orgogliosamente l'eccentrico scienziato. Guardando verso Heather, che era rimasta ad occhi spalancati e con la mascella che sembrava sul punto di cascarle per terra, l'Inventore sorrise come niente fosse e fece il suo commento. "Beh, ho indovinato, no? Era questo che ha detto il tuo Shelgon, vero?"

"SHELGON?" replicò il Pokemon Drago, gli occhi che si spalancavano fino a raggiungere le dimensioni di un paio di piattini da tè! L'espressione di Heather, per non parlare di quelle del resto del gruppo, non era molto diversa, ed esprimeva bene tutta la loro sorpresa ed incredulità!

"Sì, ha detto che ho indovinato." affermò l'Inventore. "O meglio, che la mia invenzione ha funzionato esattamente come avrebbe dovuto!"

"Ha... ha... ha... ha proprio azzeccato! Shelgon ha detto proprio così!" esclamò Heather. "Ma... ma se è così, allora... questa invenzione è straordinaria! Non... non mi stupisce che questo Team Fusione la voglia..."

"Ma cosa sperano di ottenere traducendo le iscrizioni incise sui muri di quelle antiche rovine?" chiese Chelle una volta ripresasi dalla sorpresa. "Vogliono trovare qualcosa di prezioso, qualcosa che gli permetterà di diventare inarrestabili... o che altro?"

"Mime, mime, Mr. Mime..." affermò il Mr. Mime dell'Inventore scuotendo la testa.

"Mr. Mime vuole dire che finora non abbiamo mai capito cosa potrebbe interessare al Team Fusione in quel posto misterioso." affermò l'Inventore. "E se devo essere sincero... io non ho mai avuto il coraggio di avventurarmi in quel luogo. Io... non sono esattamente un allenatore, e non credo che potrei fare molto se quei tipacci del Team Fusione mi attaccassero. Quindi... vorrei chiedervi se fosse possibile per voi farmi da guardie del corpo. Se voi foste d'accordo, non solo andremmo a scacciare il Team Fusione, ma potremmo anche dare un'occhiata più da vicino alle Rovine Granita, e capire qualcosa in più di questo mistero."

"Fare da guardie del corpo, eh?" chiese retoricamente Chelle, guardando il suo Spritzee appollaiato su un mobiletto vicino. "Neanche io e Percy siamo proprio degli allenatori esperti, ma... credo che sarebbe una buona idea dare una bella lezione a questo Team Fusione e fare in modo che Ciocolina possa dormire sonni tranquilli. In fondo, credo che sarebbe anche un buon allenamento, no?"

Shelly si sfregò la nuca con una mano, un po' spiazzata dai modi di Chelle. "Beh... immagino di sì, e poi... io ed Heather siamo un po' più esperte, quindi..."

"Vvvvvolbeat vvvvolbeat!" esclamò il suo Volbeat con voce ronzante, come se il brusio di uno sciame di vespe fosse stato modulato per formare delle parole vere e proprie.

"In un modo o nell'altro, finiamo sempre per agire per qualche scopo umanitario..." commentò Heather. "Bah, non importa. Dopotutto, anch'io ho una gran voglia di sistemare questo Team Fusione. Non lascerò certo che facciano quello che vogliono... e non permetterò che diventino un problema delle dimensioni del Team Meteora!"

"Shelgon..." affermò lo Shelgon di Heather stringendo gli occhi. La bambina dai capelli fucsia si voltò verso il suo Pokemon e lo accarezzò su un fianco, per dirgli che aveva tutta l'intenzione di occuparsi di questo problema il prima possibile.

"Stavolta, non mi faccio fermare da nulla!" affermò Heather. "Shelly, tu che ne dici? Lo facciamo assieme, vero? Come quando abbiamo combattuto assieme contro il Team Meteora!"

"Certamente, Heather! Nemmeno io voglio lasciare che il Team Fusione minacci gli abitanti di Tunod.." rispose Shelly con un lieve sorriso. "Va bene, allora... e se volessero venire anche Chelle e Percy..."

"Cyndaquil!" rispose prontamente il Cyndaquil del ragazzo, ansioso di gettarsi in battaglia e dare prova di sè stesso. Anche Chelle e Percy si dissero d'accordo, guardandosi negli occhi ed annuendo con decisione.

"Bene, direi che siamo tutti d'accordo." rispose Chelle con un ghigno sicuro. "Che aspettiamo, allora? Andiamo a sistemare il Team Fusione, una buona volta!"

"Chikorita!" Il suo starter mosse la foglia che le cresceva sulla testa come un lazo, in modo da darsi un certo tono!

 

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Per gli uomini del Team Fusione che erano stati assegnati a quel posto di guardia all'ingresso della Palude Granita, la situazione non poteva essere più noiosa di così. Un gruppetto di uomini e donne in uniforme arancione si aggirava con fare vagamente irritato nei pressi della stradina che si addentrava tra le mangrovie, e  gettavano di tanto in tanto qualche occhiata alla città che si trovava a poche centinaia di metri di distanza. Quasi desideravano che prima o dopo arrivasse qualche allenatore temerario a sfidarli, giusto per spezzare la monotonia di quell'incarico...

"Certo che i nostri capi non potevano darci una missione più noiosa di questa, non trovate anche voi?" si lamentò una donna vestita con un corpetto arancione che non lasciava moltissimo all'immaginazione, un berretto con il frontino dello stesso colore, e un paio di scarpe con il tacco alto che un po' stridevano con il resto dell'abbigliamento. "Siamo fermi qui davanti a Ciocolina, giusto per fare in modo che non arrivi nessun intruso, e per ricordare all'Inventore che noi stiamo ancora attendendo una sua risposta. Almeno fossimo con la squadra che si occupa delle rovine..."

"Lo so, è una fregatura essere bloccati qui." rispose un uomo vestito in tuta e pantaloni arancioni con tanto di scarpe da lavoro. "Ma del resto, dobbiamo farlo. Quelle rovine sono una parte molto importante del nostro piano, e dobbiamo a tutti i costi cercare di capire qualcosa di quelle iscrizioni. Abbiamo il nostro lavoro da fare, e vediamo di farlo bene, che ne dite?"

"Giusto, giusto... però ho il diritto di dire che è una noia mortale, no?" affermò la donna che aveva parlato per prima, stiracchiandosi pigramente mentre teneva lo sguardo fisso verso la stradina. Stava per fare qualche commento in più, quando il suo sguardo cadde su un gruppetto di persone che stava avanzando verso illoro posto di blocco, dando l'impressione di un gruppo di allenatori che volevano entrare nelle Paludi Granita. Guardando con un po' più di attenzione, la donna riconobbe l'Inventore nel bel mezzo del gruppetto... e gli altri erano tutti allenatori abbastanza giovani, due di loro erano addirittura bambine. Ciò nonostante, sembravano molto decisi a passare oltre il posto di guardia... e a guardare con un po' più di attenzione, lo Shelgon che accompagnava quella bambina con i capelli fucsia sembrava abbastanza ben allenato. "Hey, guardate un po', ragazzi! Sembra che abbiamo un po' di ospiti, da queste parti!"

"Li vedo, li vedo... sembra che l'Inventore abbia deciso di incontrarci, finalmente! E si è portato dietro un po' di allenatori... cosa crede, che saranno le sue guardie del corpo?" chiese retoricamente uno degli uomini del Team Fusione.

"Hmm... io ci starei attento. Quella bambina più piccola ha uno Shelgon." affermò un altro dei soldati del Team Fusione. "Non so come l'abbia catturato, ma vuol dire che non è un'allenatrice da sottovalutare."

A quel punto, il gruppetto dell'Inventore era arrivato quasi a ridosso del posto di blocco, e una delle reclute si fece avanti per sbarrare loro la strada. "Hey, un momento, voi altri!" affermò, tenendo pronta una Pokeball. "Chi siete voi, e che cosa ci fate qui? L'Inventore può restare, ma tutti gli altri... facciano il favore di andarsene!"

"Il Team Fusione, immagino." affermò con acredine Heather. "Vogliamo andare alle Paludi Granita, e da lì proseguire per Oceanipoli. Quindi, se ci fate il favore di togliervi di mezzo, ve ne siamo molto grati."

"E già che ci siete, lasciate anche in pace Ciocolina e i suoi abitanti." continuò Percy. Il suo Cyndaquil si mise in guardia, pronto a scattare all'attacco al momento opportuno, e anche gli altri Pokemon si tennero pronti al combattimento. Nessuno di loro si aspettava certo che il Team Fusione cedesse senza combattere...

E infatti, il capogruppo fece un sorrisetto maligno e squadrò con fare arcigno il gruppetto di allenatori e Pokemon. "Piuttosto sfacciato da parte vostra farci una richiesta del genere, non trovate? Venite qui senza neanche sapere chi siamo noi del Team Fusione, e cercate di dirci che dobbiamo andarcene da qui e lasciarvi proseguire."

"Vi ho già detto, in ogni caso, che non ho nessuna intenzione di collaborare con il Team Fusione." affermò l'Inventore con nonchalance, tenendo le mani sulla nuca. "Sono qui per ribadirvelo, e questi ragazzi sono qui per darmi una mano a farlo."

Shelly annuì, lei stessa sorpresa della sicurezza in sè che provava. "Quindi, per favore, smettetela di dare fastidio agli abitanti di Ciocolina, e andatevene da qui." affermò. "Preferirei... non dover usare la forza, ma se sarà necessario..."

"Spiacente, ragazzi, ma non possiamo farlo. Gli ordini sono ordini." affermò una recluta femminile. "Voi, piuttosto... dovreste andarvene da qui. Tranne l'Inventore, che abbiamo più volte cercato di contattare per farci avere una sua invenzione... una che sarà molto utile a noi del Team Fusione."

"Ma cosa volete fare? Rapite i Pokemon, volete il traduttore dell'Inventore... ma si può sapere cosa sperate di ottenere, con tutto questo?" Heather pretese di sapere. Il suo Shelgon si acquattò sul terreno, pronto a balzare all'attacco nel caso gli uomini del Team Fusione avessero tentato qualche mossa strana...

Una recluta alzò le spalle. "E pretendete che ve lo diciamo? Spiacente, non andremo certo a blaterare dei nostri piani a dei mocciosi che passano di qui per caso. Avanti, ragazzi... mandiamo via questi ficcanaso!"

Immediatamente, la recluta scagliò una Pokeball, dalla quale uscì un Mankey... e subito dopo, anche gli altri uomini del Team Fusione mandarono in campo i loro Pokemon - un Magby, un Elekid e un Woobat, che si schierarono davanti al gruppetto di Heather, mettendosi in guardia.

"Spiacente, ma non abbiamo intenzione di andare via così facilmente!" esclamò Heather. "Shelgon, tocca a noi! Usa il tuo attacco Sgranocchio!"

"Volbeat, usa Codadiluce!" esclamò Shelly.

"Chikorita, tu occupati di Elekid! Usa Profumino per distrarlo!" esclamò Chelle.

"Cyndaquil, attacco Murodifumo su Magby!" esclamò Percy.

Shelgon si lanciò rapidamente all'attacco sul Woobat del Team Fusione, che però riuscì abbastanza facilmente ad evitare il potente morso del Pokemon Resistenza volando un po' più in alto. Con uno scatto, il pipistrello psichico si gettò sull'avversario, colpendo Shelgon ad un fianco con il suo muso avvolto da una tenue aura di energia psichica! Il Pokemon Drago sussultò e venne sbalzato indietro, ma il colpo non fu particolarmente dannoso, e Shelgon riuscì a rimettersi in guardia quasi subito.

Il Volbeat di Shelly si alzò in volo per un breve tratto, e la sua coda si illuminò come una lampadina, trasmettendo al Pokemon Lucciola una corroborante scarica di energia e facendolo sentire di colpo molto più forte. Il Mankey nemico si avvicinò di colpo e usò un attacco Abbattimento, raccogliendo da terra un sasso grosso come il pugno di un uomo e scagliandolo contro il suo avversario, che riuscì però a scansarsi, e rispose rapidamente con un attacco Segnoraggio. La coda luminosa del Pokemon Lucciola si accese di nuovo, e da essa scaturì un raggio di energia multicolore che colpì in pieno il Mankey nemico, costringendolo ad indietreggiare per un breve tratto.

Nel frattempo, anche Chikorita e Cyndaquil stavano cominciando ad attaccare con tutta la loro foga: la Pokemon d'Erba sprigionò una nube di profumati vapori rosati che raggiunsero lo Elekid nemico e lo frastornarono con la loro intensità, mentre Cyndaquil creò una nube di fumo nero davanti a sè e la soffiò addosso al Magby del Team Fusione per annebbiargli la vista.

"Elekid, non farti distrarre! Usa Attacco Rapido!" ordinò una donna del Team Fusione... e malgrado fosse un po' intontito dall'inebriante profumo che Chikorita gli aveva soffiato addosso, scattò in avanti con rapidità e colpì l'avversaria con potenza e precisione, facendola barcollare. L'allenatore di Magby diede a sua volta un ordine, e il piccolo Pokemon Fuoco soffiò un attacco Braciere, che Cyndaquil evitò per un soffio gettandosi di lato.

"Shelgon, usa Protezione... e poi Dragartigli!" esclamò con decisione Heather, un attimo prima che il Woobat nemico si lanciaasse all'attacco con un altro Cuorestampo. Il colpo mancò Shelgon per una questione di pochi centimetri, schiantandosi sullo scudo energetico che il Pokemon Resistenza aveva creato davanti a sè... e un attimo dopo, Shelgon scattò in avanti e sferrò un poderoso colpo con i suoi artigli, mandando a terra il pipistrello psichico con un'esclamazione di paura e dolore! Woobat cadde a terra e sbattè le ali ancora per un attimo prima di perdere i sensi...

"Continua così, Mankey! Usa un attacco Sfuriate!" esclamò l'allenatore del Pokemon Suinpanzè, che si lanciò furiosamente all'attacco contro il Volbeat di Shelly, agitando le braccia per sferrare una raffica di fendenti con i suoi artigli! Volbeat riuscì ad evitare il primo e il secondo fendente, ma il terzo arrivò più rapidamente del previsto, e colpì di striscio il Pokemon Coleottero ad un fianco, facendogli fare una breve smorfia di dolore.

"Attento, Volbeat!" esclamò allarmata Shelly. "Adesso usa Stordiraggio!"

"Vol... beat!" esclamò il Pokemon Lucciola, puntando le antenne verso il Pokemon Suinpanzè e scagliando contro di esso un'alone di luce che fluttuò rapidamente verso Mankey, orbitò attorno alla sua testa per un istante... e poi scomparve, lasciando il Pokemon Lotta stordito e come ubriacato!

Chikorita e Cyndaquil sembravano combattere più o meno alla pari con i loro avversari. La Pokemon d'Erba era riuscita a mandare a segno un potente attacco Foglielama contro lo Elekid nemico, che però era rimasto in piedi e aveva contrattaccato con un Tuonoshock che pur non riuscendo a fare molti danni aveva abbagliato la Pokemon Foglia e l'aveva costretta a retrocedere. Cyndaquil, invece, era appena riuscito ad evitare un attacco Pulifumo da parte del Magby del Team Fusione, e aveva risposto con un poderoso e ben piazzato Attacco Rapido, colpendolo in pieno. Ma il Magby nemico non cadde, e riuscì a controbattere svanendo per un istante e poi riapparendo accanto a Cyndaquil per colpirlo con una Finta! Cyndaquil emise un breve stridio di dolore, ma riuscì a tenersi in piedi...

"Forza, Chikorita, usa Sintesi e poi Riflesso!" esclamò Chelle. La sua Pokemon alzò la testa, puntando la foglia che cresceva su di essa verso il sole... e assorbì rapidamente i raggi del sole, riprendendosi dai colpi che aveva subito. Poi, un attimo prima che lo Elekid nemico potesse attaccarla con un Tuonopugno, Chikorita creò una barriera semitrasparente davanti a sè, sulla quale il pugno elettrificato dall'avversario si abbattè senza fare danni. Chikorita venne sbalzata indietro, ma era rimasta più o meno illesa... e fu in grado di rispondere un attimo dopo! "Perfetto! Ora vai, Chikorita! Concludi con un bell'attacco Foglielama!"

"Chiko, chiko! Chiko!" rispose prontamente la Pokemon d'Erba. Con un rapido movimento della testa, Chikorita scagliò una raffica di foglie contro l'avversario a mò di shuriken, centrandolo in pieno e facendolo finalmente cadere con gli occhi trasformati in spirali. Magby e Cyndaquil stavano ancora combattendo, e lo starter di Percy stava tenendo a bada con una certa bravura gli attacchi del suo avversario, ma anche Magby lottava come un leone, e riusciva ad evitare il grosso degli attacchi del suo nemico... mentre il Volbeat di Shelly era già riuscito a mettere ko il Mankey avversario con un ben piazzato attacco Segnoraggio, costringendo la recluta del Team Fusione a richiamare il Pokemon Suinpanzè.

"Ottimo lavoro, Shelly! Siete diventati davvero bravi, tu e i tuoi Pokemon... attento, Shelgon, usa il tuo attacco Sgranocchio!" esclamò Heather, vedendo che il suo avversario aveva mandato in campo un altro Pokemon - un Natu, un Pokemon Psico/Volante simile ad un variopinto uccello tropicale dal becco  lungo ed acuto. Il Pokemon Resistenza evitò un attacco Psicoraggio da parte del suo avversario e mandò a segno Sgranocchio, mandandolo a terra con gli occhi trasformati in spirali.

"Bravi anche voi, Heather! Per adesso sembra che stia andando tutto bene." commentò Shelly. Poco più indietro, l'Inventore stava osservando la battaglia, impressionato dall'abilità che le due bambine stavano dimostrando... e dal talento che Percy e Chelle stavano mettendo in campo.

"Davvero incredibile... non credevo che quelle due bambine fossero così brave." disse tra sè lo strampalato scienziato, aggiustandosi un po' i capelli con un gesto della mano. "Immagino che da dove vengono loro... abbiano dovuto imparare presto a combattere con i Pokemon. Certo è che se partecipano al torneo di quest'anno... sicuramente ne vedremo delle belle!"

Non si aspettava che qualcuno gli rispondesse... perciò rimase alquanto sorpreso quando un'elegante figura in smoking bianco, dai capelli verdi scuri un po' scompigliati, si affiancò a lui, commentando a sua volta sulla battaglia.

"Già, davvero impressionante. Ma anche quei due esordienti si stanno comportando bene." affermò, parlando con un timbro nobile, una voce morbida e al tempo stesso forte e decisa. "Certo, immagino che quelle siano reclute di basso rango. Ma vedo che stanno comunque facendo un ottimo lavoro."

"Ah! Lei... non sarà per caso..." chiese l'Inventore, volgendo lo sguardo con evidente meraviglia verso il nuovo arrivato, un giovanotto sulla trentina d'anni dall'aspetto nobile, che avanzava verso il posto di blocco tenendo in mano una Pokeball. Anche se, a giudicare da come il quartetto di allenatori stava sistemando il Team Fusione, molto probabilmente non avrebbe avuto bisogno di intervenire...
 

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CONTINUA...

Note dell'autore: E con questo, la storia comincia ad entrare nel vivo! Il primo scontro con il Team Fusione sembra andare bene per il momento... ma in fondo, si tratta soltanto di reclute, e i prossimi avversari riusciranno sicuramente a dare molto più filo da torcere alle nostre piccole eroine.

Cosa si nasconderà nella Palude Granita? Chi sarà il misterioso individuo che si è presentato proprio adesso? E intanto... cosa starà architettando il Team Rocket, che continua a nascondersi nell'ombra? Ora le cose cominciano davvero a muoversi... quindi, vi do appuntamento al prossimo aggiornamento, e spero che vi piacerà!

Al prossimo capitolo, e a presto!
 

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Capitolo 6
*** Nelle Paludi Granita ***


Pokemon: The Glazed Challenge
 

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 6 - Nelle Paludi Granita


"Lei... non sarà per caso..." disse sorpreso l'Inventore. L'apparizione di quella persona davanti a lui lo aveva lasciato di stucco - non si aspettava certo di vedere un allenatore di tale rango così all'improvviso, a passeggiare per una piccola ed anonima città come Ciocolina come niente fosse.

La persona in questione doveva avere circa trent'anni, ed era un uomo dai lineamenti eleganti e un po' femminei, evidenziati dai suoi lunghi capelli verde smeraldo che scendevano lungo la sua schiena, ed erano pettinati in un ciuffo zigzagante che nascondeva in parte il suo occhio sinistro. Anche il suo modo di vestire era fine e ricercato, con un elegante completo bianco dalle maniche lunghe e dai pantaloni firmati, sopra una camicia nera e con un paio di scarpe nere che creavano un gradevole contrasto. Indossava inoltre una cravatta di colore rosso scuro, e al suo fianco aveva diverse Pokeball - e in effetti si portava con il modo di un allenatore abile ed esperto.

"Chiedo scusa per essere arrivato così di sorpresa." disse il nuovo arrivato con una voce calda e pacata. "Immagino che lei sia l'Inventore, giusto? Si è fatto una certa fama, anche fuori dalla sua città."

L'eccentrico scienziato, che normalmente non avrebbe perso l'occasione di mettersi in mostra, drizzò la schiena nel tentativo di darsi un tono formale. "Immagino... immagino che qualcuno abbia sparso delle voci sul mio lavoro, signor Nerone." rispose. "Piuttosto, mi viene da chiederle come mai un allenatore del suo livello sia venuto a graziarci della sua presenza."

Da dietro Nerone apparve uno dei suoi Pokemon - un grosso corvo panciuto con un grosso ciuffo di piume bianche sul petto, un becco ricurvo e giallo, e occhi acuti dall'iride rossa. La cosa più particolare, tuttavia, era il fatto che le piume sulla sua testa erano disposte in modo da sembrare che il nero volatile indossasse un cappello a larghe falde, dandogli un piglio da padrino mafioso. Con un rumoroso frullio di ali, il Pokemon corvo - chiaramente un Honchkrow - rese il volo e si appollaiò vicino a Nerone, che gli lisciò le piume sulla schiena con un gesto gentile della mano.

"E' stata un decisione presa all'ultimo momento, in effetti." rispose l'uomo elegantemente vestito. "Di recente, ho sentito parlare delle attività del Team Fusione, e che si stavano concentrando soprattutto sulle Paludi Granita. Come Superquattro della Lega di Tunod, non potevo restare indifferente a queste attività illegali, quindi ho pensato di fare visita al luogo. Anche se vedo che qualcuno mi ha anticipato."

"Krow, krow?" gracchiò lo Honchkrow di Nerone. Il Pokemon Buio/Volante guardava verso Heather e i suoi compagni, che stavano tenendo a bada gli uomini del Team Fusione - anche se con un po' di difficoltà nei casi di Chelle e Percy.

"Sono un gruppo di allenatori proveniente da Borgo Querciantica, e due di loro hanno da poco iniziato il loro viaggio." spiegò l'Inventore, compiaciuto del fatto che la sua invenzione avesse avuto successo - riusciva a sentire quello che diceva il Pokemon come se quest'ultimo parlasse il linguaggio degli uomini. "Quelle bambine più piccole che vedete, invece... sono due allenatrici che vengono dal continente di Reborn."

"Reborn? Ah, certo, quel luogo che fino a poco tempo fa godeva di una pessima fama..." affermò Nerone. "Solo di recente è riuscito a risollevarsi... il Team Meteora è stato annientato, e la capitale Reborn City sta tornando allo splendore di un tempo."

"Così ho sentito..." rispose l'Inventore. "Detto questo, solo una di loro è proprio di Reborn... Heather, quella bambina più piccola. La sua amica, Shelly, viene da Johto, e ha vissuto a Reborn per diverso tempo dopo essere stata rapita dal Team Meteora."

"Capisco." concluse Nerone. Lui e il suo Honchkrow stavano osservando lo scontro con gli uomini del Team Fusione, e videro Percy richiamare il suo Cyndaquil per mandare in campo un altro Pokemon... il suo Sandshrew, quello che aveva catturato da poco.  Il Pokemon simile ad un armadillo si mise in guardia... e senza nemmeno aspettare che Percy gli desse un ordine, si lanciò verso il suo avversario, un Litwick, arrotolandosi a palla ed eseguendo un perfetto attacco Rotolamento.

"Ah! Hey, un momento, Sandshrew! Non avevo neanche..." cominciò a dire Percy, un attimo prima che il Litwick del Team Fusione reagisse all'attacco con scioccante rapidità e precisione. Il Pokemon simile ad una candela fantasma eseguì un attacco Braciere, scagliando delle lingue di fuoco viola dalla fiamma che ardeva sul suo stoppino, e colpì in pieno il Sandshrew avversario prima che questo potesse raggiungerlo, fermando il suo attacco rotolante e facendolo saltare all'indietro con un'esclamazione di dolore. "Ugh... stavo per dirlo, Sandshrew... non attaccare prima che io ti abbia detto che mossa usare!"

"Sandshrew..." borbottò il Pokemon armadillo, ripulendosi la corazza dalla cenere che vi era rimasta attaccata.

Anche Chelle stava cominciando ad avere qualche difficoltà. Era riuscita a cogliere di sorpresa il Team Meteora con la sua bravura inaspettata, ma adesso che i criminali vestiti di arancione si stavano riorganizzando, i suoi Pokemon - in particolare Chikorita e Spritzee, che erano fuori a combattere in quel momento - cominciavano a trovarsi in minoranza. La battagliera Pokemon Erba scattò di lato appena in tempo per evitare un attacco Ventogelato scagliato da un Seel del Team Fusione - il Pokemon simile ad una foca bianca aveva aperto la bocca e scagliato una raffica di vento gelido misto a schegge di ghiaccio, lasciando un lastrone di ghiaccio nel punto in cui Chikorita si trovava in quel momento. Spritzee, invece, era decisamente nei guai: stava cercando di tenere a bada uno Skarmory, un feroce volatile dalle piume d'acciaio il cui tocco era terribilmente dannoso per il Pokemon Folletto.

"Più veloce, Spritzee! Cerca di evitare le sue ali!" esclamò Chelle con sempre maggiore fretta. "Sta attaccando sempre più velocemente, quell'uccellaccio..."

"Skarmory, colpiscilo con Alacciaio!" esclamò la recluta maschile che stava affrontando. Il rapace d'acciaio virò con uno scatto improvviso e sferrò un poderoso fendente con le sue terribili ali metalliche, colpendo in pieno Spritzee e facendolo cadere a terra stordito, mentre Chikorita mandava a segno un attacco Frustata contro il Seel nemico... attacco che però non mandò al tappeto il Pokemon foca, che reagì afferrando le liane che Chikorita aveva esteso dal suo collo... e poi soffiandole addosso un altro Ventogelato.

Chikorita emise un lamento di dolore quando l'aria gelida la investì, appesantendole le giunture e rallentandole i movimenti. Heather e Shelly, che stavano sicuramente avendo molti meno problemi ad affrontare i loro avversari, videro che i loro compagni si trovavano in difficoltà, e ognuna di loro mandò un Pokemon ad intervenire.

"Accidenti... Chelle e Percy sono nei guai!" esclamò Heather, lanciando una Pokeball. "E' il momento, Druddigon! Fatti valere!"

La Pokeball si aprì, e fece uscire il possente Pokemon Grotta, che atterrò vicino al Sandshrew di Percy, facendogli corrugare la fronte in quello che dava l'impressione di essere disappunto. Druddigon lanciò un feroce ruggito ed eseguì subito un attacco Visotruce, puntando gli occhi contro il Litwick nemico. Alla vista dell'espressione di Druddigon, il Pokemon Fuoco/Spettro rabbrividì e cercò nervosamente di ritirarsi... cosa che diede a Sandshrew il tempo di riorganizzarsi ed attaccare di nuovo!

"Grazie, Heather!" esclamò Percy. "Sandshrew, attaccalo con Sabbiotomba!"

"Shrrrrew..." rispose il Pokemon Topo, un po' deluso per non essere riuscito da solo a sconfiggere l'avversario. Mosse le zampe anteriori da un lato, sollevando un po' di sabbia da terra, poi le spostò rapidamente dall'altra parte e scagliò un vortice di sabbia contro il suo avversario, che non riuscì a spostarsi in tempo e venne risucchiato per poi essere brevemente sballottato come in una centrifuga!
Shelly, nel frattempo, aveva mandato uno dei suoi Pokemon a dare man forte alla Chikorita e allo Spritzee di Chelle. La Yanmega della piccola esperta di Pokemon Coleottero volò a tutta velocità contro Skarmory, senza farsi intimorire dal fatto che il volatile metallico fosse nettamente avvantaggiato su di lei, inarcò la coda sopra di sè e creò sulla sua punta una sfera di luce nero-violacea che poi scagliò contro il Pokemon Acciaio/Volante con precisione millimetrica! Il colpo investì lo Skarmory nemico prima che quest'ultimo potesse reagire, e lo scaraventò sul terreno con un'assordante rumore metallico.

"Chelle! Tutto bene, tu e i tuoi Pokemon?" chiese Shelly, mentre lo scagnozzo del Team Fusione corrugava la fronte irritato.

La ragazza dai capelli verdi ghignò e fece il segno dell'okay. "Me la cavavo anche da sola, ma grazie lo stesso!" affermò. "Tranquilla, i miei Pokemon non vanno giù con così poco! Vai, Chikorita! Acchiappa quello Skarmory con Parassiseme!"

"Chiko!" esclamò la graziosa Pokemon Erba, per poi agitare la foglia che le cresceva sulla testa e scagliare un seme che raggiunse la pelle metallica dell'avversario e sbocciò all'istante, ricoprendo Skarmory di una rete di rampicanti che iniziarono subito a risucchiare la sua energia. Stridendo rabbiosamente, Skarmory fece un giro su sè stesso e tagliò alcuni dei rampicanti con un preciso colpo d'ala, ma Chikorita continuò il suo attacco eseguendo la sua mossa Profumino: un gradevole odore, un misto di rose e miele, pervase l'aria attorno all'uccellaccio metallico, che sbattè gli occhi sorpreso e barcollò indietro, spiazzato ed incantato.

Shelly sorrise gentilmente e diede un nuovo ordine alla sua Yanmega. "Brava, Chelle! Ora... tocca a te, Yanmega, usa il tuo attacco Forzantica!"

La Pokemon Libellorco mosse rapidamente le sue grandi ali e creò alcune rocce frastagliate fatte di pura energia attorno a sè, poi le scagliò contro lo Skarmory nemico... che si riebbe dagli effetti di Profumino appena in tempo per difendersi, e usò le sue ali taglienti come rasoi per fare a pezzi sia il resto delle piante che lo avvolgevano, che la maggior parte delle rocce che Yanmega aveva scagliato. Tuttavia, l'ultimo frammento di roccia si rivelò più veloce degli altri, e il Pokemon Acciaio/Volante se lo vide arrivare addosso e venne colpito al torace, restando stordito!

"Arrendetevi, voi del Team Fusione! Non avete scampo!" esclamò Heather, annuendo soddisfatta quando vide il suo Druddigon mettere a terra uno Staravia avversario con uno Sgranocchio ben piazzato. "Andatevene di qua e non date più fastidio agli abitanti di questa città!"

Lo scagnozzo del Team Fusione più vicino strinse i denti e guardò Heather con astio, ma non ebbe il tempo di rispondere prima che qualcun altro si intromettesse. "Molto bene, credo che il gioco sia durato più che abbastanza." disse la voce distinta di Nerone, che cominciò ad avvicinarsi al posto di blocco accompagnato dal suo Honchkrow. Immediatamente, tutti i contendenti interruppero le loro battaglie e guardarono verso di lui. "Questa bambina ha ragione. Voi del Team Fusione non siete i benvenuti da queste parti. Quindi, vorrei chiedervi gentilmente di abbandonare la vostra posizione, e andare a dire ai vostri capi che, per quanto riguarda le Paludi Granita, non se ne fa niente."

Diversi membri del Team Fusione reagirono negativamente alla vista di Nerone: molti di loro indietreggiarono con un'espressione che era un misto di rabbia e soggezione, e anche quelli che erano rimasti dov'erano lo stavano facendo con grande riluttanza. Chelle e Percy, dal canto loro, erano rimasti a bocca aperta mentre Nerone e il suo Pokemon Buio/Volante si avvicinava,

"Krrrrrrowwwww!" Honchkrow emise un lungo gracchio e svolazzò minaccioso attorno al Team Fusione, come un avvoltoio che volteggia attorno ad una vittima.
Heather, Shelly e i loro Pokemon, non conoscendo la persona che era appena arrivata, furono gli unici a non sembrare troppo colpiti... Heather in maniera particolare, visto che non era mai stata una che si faceva impressionare dalle apparenze. "Hm? E questo tizio chi è? Come mai è qui?" esclamò lapidaria, storcendo il naso in quella che pareva essere un'espressione di fastidio.

"Dovresti essere un po' più rispettosa, piccola, lo sai?" la rimbeccò Chelle, mettendosi a braccia conserte mentre fissava la piccola domatrice di draghi. "Questo è uno dei più grandi allenatori di Pokemon di Tunod... è Nerone, esperto di Pokemon neri, miliardario, filantropo e membro dei Superquattro di Tunod."

"C-cosa? E'... è uno dei Superquattro?" esclamò stupefatta Shelly. Il suo Volbeat e la sua Yanmega sgranarono gli occhi per la sorpresa, e anche l'espressione sospettosa di Heather fece posto ad una di stupore e curiosità.

"Sì... l'ho visto spesso in tv o sulle riviste, sono sicuro che è proprio lui." confermò Percy. Sandshrew, che era appena riuscito a mettere fuori combattimento il Litwick nemico, di rimise a fianco del suo allenatore, tenendo alta la guardia. "Come mai da queste parti?"

"Sono venuto perchè ho sentito che era qui attorno che il Team Fusione stava facendo qualcosa di losco." affermò "E a quanto pare avevo ragione. Che cosa state cercando, qui nelle Paludi Granita? Come mai siete tanto interessati a questo posto?"

"Shelgon!" esclamò lo Shelgon di Heather, giusto per enfatizzare la minaccia implicita.

Uno degli uomini del Team Fusione decise che era il caso di fare buon viso a cattivo gioco, e dare almeno una parte delle risposte, dicendo qualcosa che non fosse critico per i loro piani. "Noi... noi siamo qui per studiare le antiche rovine che sorgono nel cuore della Palude Granita." rispose. "Non vedo perchè la cosa dovrebbe interessarvi."

"Certo che ci interessa. Io, come appartente ai Superquattro di Tunod, ho il preciso dovere di occuparmi di tutto ciò che potrebbe provocare disordini o essere un potenziale pericolo per la sicurezza del nostro paese." rispose Nerone. "Ora, voi avete tutta l'aria di essere dei banditi. Quindi, siete pregati di dire esattamente cosa stavate cercando in quelle rovine, e cosa avete intenzione di farne."

"E cercate di rispondere bene!" esclamò Heather rabbiosamente. "Sappiate che io so come trattare con gente come voi!"

"Non... non credi sia il caso di essere un po' più moderati, Heather?" chiese Shelly, sorridendo goffamente con un grosso gocciolone di sudore sulla testa.

"Hmph... e voi credete che andremo a spifferare tutti i piani del Team Fusione?" esclamò una recluta femminile. "Ragazzi, siamo in una situazione in cui non possiamo vincere. Torniamo dai nostri compagni e avvertiamoli di ciò che è successo!"

"E' l'unica cosa da fare..." affermò una recluta maschile. Immediatamente, tutti gli uomini del Team Fusione richiamarono i loro Pokemon nelle rispettive Pokeball, e cominciarono a correre via, raggiungendo rapidamente l'ingresso della palude e cercando di far perdere le proprie tracce tra i fitti alberi e le mangrovie. Lo Honchkrow di Nerone reagì rapidamente e scese in picchiata per cercare di fermarli, ma riuscì soltanto ad agguantare una delle reclute, trascinandolo a terra con tutto il suo peso per poi restare appollaiato su una sua spalla.

"Argh!" esclamò l'uomo, cercando senza successo di sgusciare via dalla presa di Honchkrow. Ma il Pokemon Buio/Volante, oltre ad essere molto battagliero, era anche molto pesante e non permise al malcapitato di fuggire. "Maledizione... lasciami andare! Lasciami, ti dico!"

"Honchkrow! Honchkrow!" gracchiò il corvo gigante scuotendo la testa per poi tirargli qualche beccata sulla capoccia!

"Non credo proprio che lo farà. Il mio Honchkrow non ascolta gli ordini di criminali come voi." affermò l'elegante Superquattro, raggiungendo la recluta mentre questa cercava ancora di sfuggire. L'uomo, rendendosi conto di non avere nessuna possibilità di sfuggire, strinse i denti e smise di agitarsi, attendendo che Honchkrow gli si togliesse dalla schiena. "Okay, Honchkrow, puoi alzarti. Non credo che questo signore cercherà di fare sciocchezze."

"Krow..." gracchiò Honchkrow. Prese il volo con un deciso battito d'ali e rilasciò il prigioniero, che ebbe comunque il buon senso di non tentare nulla di impulsivo. Con tutti quegli allenatori e quei Pokemon che gli stavano addosso, non era davvero il caso di tentare la sorte. Tirando un sospiro di sollievo, la recluta del Team Fusione si mise seduta e si massaggiò le spalle.

"Non ti preoccupare, non abbiamo nessuna intenzione di farti del male. Ma allo stesso tempo, non correremo rischi." disse Nerone, avvicinandosi alla recluta con espressione rassicurante ma al tempo stesso severa - voleva essere sicuro che quell'uomo capisse che non poteva farsi gioco di loro. "Ora, se volessi collaborare, raccontando a me e ai qui presenti cosa avete in mente di fare con quelle rovine, sicuramente metterò una buona parola per te quando ti consegnerò all'agente Jenny di Ciocolina."

"Va... va bene..." rispose la recluta. "Vi racconterò tutto quello che so. Non so tutto di tutto, eh? So soltanto un po'... e di poche cose!"

"Sì, certo... immagino che i tuoi capi ti abbiano detto solo quello che ti serviva per portare a termine la tua missione!" ribattè acida Heather. "Bah. Dì qualcosa, qualsiasi cosa, purchè ci aiuti a fermare il Team Fusione."

L'uomo annuì velocemente. "Sì... sì, certo, non ne dubitare!" esclamò. "Allora... noi stiamo cercando le rovine della Palude Granita per ragioni di affari. Il nostro capo... almeno stando a quello che ci ha detto... avrebbe pensato ad un modo per permettere agli allenatori di Pokemon di risparmiarsi ore su ore di pratica per impadronirsi di una nuova mossa. Con questa idea, si è messo a cercare un modo per ottenere questo risultato... e ritiene che le rovine contengano un pezzo del puzzle."

"Davvero? E chi sarebbe il vostro capo?" esclamò minacciosa Heather - tanto quanto poteva essere minacciosa una bambina di dieci anni.

Il subordinato deglutì, immaginando che si stava cacciando nei guai... ma a quel punto, tanto valeva collaborare. "Ve... ve lo dico subito. Il signor Levi ha coordinato quest'operazione... ed è stato lui a darci come obiettivo le Paludi Granita. E' lui il nostro capo..."

"Bene... questa è già un'informazione in più." affermò Nerone, aiutando l'uomo ad alzarsi. "E per quanto riguarda questa storia di... aiutare gli allenatori? Di cosa si tratta?"

"Non... non lo so, esattamente! IL signor Levi non ci ha detto esattamente di cosa si tratta... solo lui sa con esattezza cosa vuole fare." affermò la recluta.

Shelly annuì con calma. "Certo... certo, ha anche senso. Il capo del Team Fusione, questo Levi di cui parlano, non ha rivelato ai suoi subordinati cosa vuole fare esattamente perchè aveva paura che qualcuno di loro potesse parlare." commentò. "Beh, però adesso sappiamo chi è il capo di questi malfattori..."

"Questo è sicuramente un grosso vantaggio. Potremo cominciare a svolgere qualche indagine e scoprire qualosa di più su questo Levi." affermò l'Inventore. "E poi, nell'immediato, abbiamo rimosso il Team Fusione da qui, e gli abitanti di Ciocolina non si sentiranno più minacciati."

"E' vero. Guardate, stanno già uscendo dalle case." affermò Percy guardando gli abitanti della piccola città sul lago che cominciavano ad uscire, dapprima timidamente, ma poi con sempre maggiore entusiasmo e in numero sempre maggiore. In breve tempo, una piccola folla si era riunita attorno al gruppetto di allenatori per congratularsi con loro... e soprattutto con Nerone.

"Grazie mille per quello che avete fatto per noi!" esclamò una ragazza, portando con sè il suo Zigzagoon. "Quei malfattori ci tenevano in scacco... non sapevamo cosa fare per liberarci di loro!"

"E' stato grande, signor Nerone!" affermò un ragazzo. "Non ci aspettavamo niente di meno da uno dei Superquattro, del resto!"

Tuttavia, l'elegante membro di Superquattro di Tunod non aveva nessuna intenzione di arrogarsi meriti che non erano suoi, e dopo aver ringraziato con un cenno della testa, indicò Heather e i suoi compagni, che stavano in piedi poco lontano da lui, mentre l'Inventore stava legando i polsi della recluta catturata con un robusto filo elettrico. "Vi ringrazio, ma il merito è stato mio solo in minima parte. Quelli che dovete ringraziare sono questi giovani allenatori che hanno deciso di opporsi al Team Fusione e alla loro prepotenza. Sono loro che hanno combattuto."

Chelle accarezzò la sua Chikorita e il suo Spritzee, poi si mise le mani sui fianchi e ghignò in modo da darsi un certo contegno. "Beh, sì, non è stato tanto difficile! Quelli del Team Fusione sono delle mezze calzette, nulla che possa dare problemi ad un'allenatrice del mio calibro!" commentò l'altezzosa ragazza dai capelli verdi, e la sua Chikorita si mise in posa imitandola, e drizzando in aria la foglia che le cresceva sulla testa. "Ma... temo che non abbiamo ancora finito. Dobbiamo ancora stanarli dalle Paludi Granita e scoprire che cosa vogliono esattamente."

"Per adesso, abbiamo catturato uno dei loro scagnozzi." affermò Percy, indicando l'Inventore che portava davanti a sè la recluta catturata. "Forse è meglio se chiamate le autorità, saranno loro ad occuparsi di questo tipo."

"Heh... sì, lo ammetto, mi sono fatto beccare... nel vero senso della parola." affermò la recluta, dando un'occhiataccia allo Honchkrow di Nerone, che rispose sghignazzando. "Ma se pensate davvero di poter andare nella palude a dare fastidio ai miei colleghi, e passarla liscia... beh, temo che abbiate fatto i conti senza l'oste. O, in questo caso, il Team Fusione!"

"Abbiamo battuto il Team Meteora. Non credo voi buffoni possiate essere molto peggio di loro." tagliò corto Heather, scambiandosi uno sguardo di intesa con il suo Shelgon. La recluta del Team Fusione non fece altri commenti e si lasciò portare via dagli abitanti per essere messa in sicurezza... poi, il gruppetto di allenatori si riunì poco lontano per discutere di ciò che si doveva fare. "Okay, abbiamo tolto di mezzo le reclute che erano qui... ma adesso dobbiamo sistemare quelle che sono rimaste nella palude, altrimenti non risolveremo davvero i problemi di Ciocolina."

"E' vero... dobbiamo entrare nelle paludi e cercare di scovare le altre reclute." rispose Nerone. "Comunque, se è per questo, state tranquilli. Ho tutta l'intenzione di accompagnarvi. Le Paludi Granita sono un posto piuttosto infido, e possono essere anche pericolose."

"Sì... non sono un posto in cui ci si può avventurare senza sapere quello che si fa." rispose Chelle facendosi seria. "Sono infestate di piante velenose, insetti e acque stagnanti... davvero un posto sgradevole, ma è anche la strada per arrivare da qui ad Oceanipoli, quindi... avremmo dovuto farla comunque."

"Questa degli insetti non mi sembra poi una brutta cosa..." affermò Shelly, sentendo che si parlava di uno dei suoi argomenti preferiti. "Voglio dire... ehm... sì, immagino che a molte persone gli insetti non piacciano molto, ma... ecco... io invece ho una grande passione per loro!"

"Sì, lo sappiamo..." affermò Heather alzando brevemente gli occhi al cielo. Poi, quando Nerone e l'Inventore la guardarono con fare interrogativo, la piccola domatrice di draghi spiegò come stessero le cose. "Shelly è la sorella minore di Raffaello... uno degli otto Capipalestra di Johto, specializzato in Pokemon Coleottero."

"Certo, certo... questo spiega come mai è così affascinata dagli insetti, siano essi Pokemon o insetti normali." rispose Nerone. "Tuttavia, il punto rimane. Dobbiamo entrare nelle Paludi Granita se vogliamo scovare il resto del Team Fusione e mettere fine al loro piano."

"Beh, in tal caso..." continuò Percy. "Quello che dobbiamo fare è andare per un po' al Pokemon Center a far riposare i nostri Pokemon, comprare un po' di provviste per il viaggio, e poi saremo pronti ad entrare nelle Paludi Granita." Il suo Sandshrew annuì energicamente... Percy si era accorto che il suo ultimo acquisto sembrava essere particolarmente ansioso di gettarsi in battaglia.

"Non ci metteremo molto, e poi cominceremo a seguire le tracce del Team Fusione." affermò Heather. "Chiunque sia questo Levi, dobbiamo fermarlo prima che diventi un problema come lo è stato il Team Meteora."


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"Per te c'è un guaio."

"Fanne un paio."

"Ma che bel guaio."

"Fanne un paio."

Jessie sghignazzò soddisfatta alla fine del piccolo scambio di battute che era ormai diventato un classico per il Team Rocket. Certo, era da parecchio tempo che non lo usavano più, ma era comunque divertente usarlo! "Heheheee... nulla di meglio che rispolverare i nostri vecchi gridi di battaglia per celebrare la nascita del nuovo e migliorato Team Rocket!" commentò la giovane donna dai capelli purpurei, gettando uno sguardo di superiorità a Cassidy e Butch che arrancavano stancamente dietro di loro. Il quintetto di agenti del Team Rocket si era addentrato nel labirinto della Palude Granita, e si stava addentrando nelle profondità, in cerca di qualche cosa che potesse portarli al Team Fusione. Sfortunatamente per loro, Cassidy e Butch non sembravano gradire molto l'ambiente...

"Ugh... ma come fanno quei tre babbei ad essere così di buon umore! Guarda che schifo! Tutto questo fango! Le zanzare mi stanno usando come abbeveratoio! E ci sono piantacce dappertutto!" si lamentò Cassidy, mandando via con la mano un piccolo sciame di zanzare che cercava di pungerla. "Sentite, non c'era un altro modo per cercare tracce di questo accidenti di Team Fusione?"

"Regola numero uno dei perfetti segugi, seguire sempre le strade a cui nessuno penserebbe!" rispose prontamente Meowth, muovendo una zampa come per dire no e sfoderando il sorrisone saccente che voleva dire 'io ne so più di te'. "Il Team Fusione, se è qui, non ci vedrà nemmeno arrivare, e per quando noi avremo fatto rapporto al capo, quei dilettanti ancora non sapranno nulla di noi!"

"E poi, non è solo questione di non farci vedere..." affermò Butch. Se non altro, lui sembrava adattarsi a quella scomoda situazione meglio della sua complice. "Dobbiamo anche scoprire qualcosa in più su queste rovine di cui abbiamo sentito parlare. Sono quello su cui il Team Fusione si sta concentrando, vero?"

"Già, e potrebbero contenere delle informazioni molto interessanti." rispose Meowth con un cenno della testa. Diede una rapida occhiata ad una mappa che aveva con sè, e indicò con una zampa un punto delle paludi. "Okay, noi dovremmo essere qui, più o meno. Siamo vicini al sentiero che di solito viene percorso dagli allenatori di Pokemon che vanno da Ciocolina ad Oceanipoli, e viceversa."

"A questo proposito, meglio che abbassiamo un po' la voce..." disse James, facendo un cenno con la mano. "Mi sembra... di sentire qualcuno in lontananza. Non credete che... potrebbero essere degli allenatori?"

Facendosi serio d'un tratto, Meowth fece cenno a tutti di fermarsi e drizzò le orecchie, cercando di ascoltare i suoni quasi impercettibili che provenivano dalla strada davanti a loro: da quella distanza, James e Jessie non potevano distinguere le parole, ma il Pokemon felino aveva un udito molto più sensibile.

"Hmm... in effetti, James ha ragione, sento che ci sono degli allenatori che stanno parlottando... almeno, credo che siano degli allenatori..." affermò Meowth. "E sentite questa, sembra che anche loro stiano cercando il Team Fusione."

"E allora, perchè non li seguiamo? Magari ci portano dove vogliamo." affermò Cassidy, segretamente sperando di potersi finalmente togliere da quel labirinto di vegetazione e fanghiglia, e tornare su una stradina sterrata.

"Per una volta sono d'accordo con la signorina Cassidy..." borbottò Jessie mentre si toglieva dei rametti dai capelli. "Neanche a me è piaciuto molto camminare in mezzo alle foglie e al fango. Allora... dove si va?"

Meowth diede un'attenta occhiata davanti a sè. "Dovrebbe essere... anzi, no, sono sicuro che sia soltanto qualche centinaio di metri più avanti." rispose il gatto parlante. "Comunque, non siamo troppo frettolosi. Prima diamo un'occhiata e vediamo di chi si tratta... e soprattutto, che cosa vogliono fare in questo posto. Poi semmai li seguiremo."

Con un po' di riluttanza, Butch e Cassidy annuirono in silenzio, e il Team Rocket cominciò a seguire le indicazioni di Meowth, sguciando tra la folta vegetazione con estrema attenzione. Ben presto, le fronde e gli arbusti cominciarono a sfoltirsi, e anche i quattro agenti del Team Rocket cominciarono a distinguere le parole che venivano dette.

"Interessante... e così, ci sarebbe stata un'antica popolazione che ha costruito un tempio da queste parti... prima che le paludi si formassero in questo luogo." disse la voce tenue di una bambina che dava l'impressione di essere alle porte dell'adolescenza.

"Sì... una popolazione di cui ancora sappiamo molto poco." rispose una voce adulta e sicura di sè, che Meowth notò avere un tono calmo ed aristocratico. "Sappiamo per certo che utilizzavano un alfabeto particolare... lo stesso alfabeto che è stato trovato nei bassorilievi e sulle tavolette ritrovate nelle Rovine d'Alfa, a Johto."

Questo sembrò risvegliare ancora di più l'interesse della prima che aveva parlato, mentre il Team Rocket si avvicinava con prudenza a quella che sembrava essere la strada battuta seguita dagli allenatori. "Davvero? Questa sì che è una notizia interessante!" esclamò, con fare eccitato. "Ehm... voglio dire... per me che sono nata a Johto... vicino a quel luogo... è una notizia davvero... affascinante! Quando... quando tornerò ad Azalina... dovrò ricordarmi di darci un'occhiata! Io e mio fratello... non abbiamo mai avuto l'occasione di andarci!"

"Con calma, Shelly." rispose la voce di una bambina più piccola ma dal piglio più duro. "Prima dobbiamo affrontare la Lega di Tunod e ottenere tutte e otto le Medaglie per poi partecipare al torneo... e fermare il Team Fusione, già che ci siamo. Comunque... quando avremo finito qui e andremo a Johto ad incontrare tuo fratello... magari faremo un salto anche lì, che ne dici?"

"Ne... ne sarei felice, Heather!" rispose gioiosa la bambina più grande.

"Okay, ragazze, adesso non facciamoci sentire e parliamo a bassa voce." disse un ragazzo. "In questo posto i rumori si sentono... fin troppo bene."

Immediatamente, le voci tacquero, ma a quel punto, il Team Rocket aveva già avuto l conferma che il gruppetto stava passando di là, e rimasero ben nascosti tra le fronde ad osservare chi fosse in procinto di passare. Nel giro di pochi minuti, i passi si fecero più forti... e da un lato della strada, arrivarono lentamente alcune figure umane accompagnate da alcuni Pokemon abbastanza familiari al quintetto di criminali imbranati... due bambine, un ragazzo ed una ragazza entrambi adolescenti, e due adulti... uno dei quali era vestito in maniera elegante che poco si addiceva al luogo malsano in cui stavano incamminandosi. Assieme a loro c'erano alcuni Pokemon che si mantenevano vicini ai loro allenatori, ognuno attento ad ogni possibile minaccia... una Chikorita, un Cyndaquil, un Volbeat, uno Shelgon e un Honchkrow.

Jessie, James, Meowth, Cassidy e Butch trattennero il fiato mentre aspettavano che il gruppo passasse. Li videro passare a soltanto qualche metro dal loro nascondiglio, e ringraziarono tra sè il fatto che gli odori della palude impedissero ai Pokemon di fiutarli... e anche quando ormai il gruppo di Heather e Shelly non fu più visibile, attesero un paio di minuti prima di uscire dal loro nascondiglio.

"Sono un gruppo parecchio strano... quattro allenatori alle prime armi, e due adulti." affermò Butch incuriosito. "Cosa staranno facendo qui, in questo postaccio? E poi, un gruppo così grande... stanno davvero cercando tracce di questo Team Fusione?"

"Una sola cosa da fare. Stargli dietro, e vedere cos'hanno in mente." affermò Meowth. "Hehehee... e poi, se ce ne fosse bisogno, potremo sempre intervenire per smuovere un po' la situazione, non siete d'accordo?"

"A questo punto... immagino che quel gruppetto di allenatori sia il nostro unico appiglio." affermò Cassidy. "E va bene, seguiamoli. Spero solo che non si riveleranno delle spine nel fianco come quegli altri marmocchi con cui abbiamo avuto a che fare..."

James rabbrividì al pensiero delle scariche elettriche che prendeva regolarmente da Pikachu... e a tutte le volte che erano stati spediti in orbita alla velocità della luce! "Non fatemici pensare di nuovo..." mormorò, con una comica espressione di paura stampata in faccia e dei fiumi di lacrime stilizzati che gli scorrevano sulle guance!

"Beh... guarda il lato positivo, James, ragazzo mio... adesso quel Pikachu è lontano mille miglia da qui, e non avremo grane con altri Pikachu!" affermò Meowth.


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Da un'altra parte di Tunod, un Pikachu che indossava una sciarpa rossa si sentì pizzicare il naso... e dopo aver cercato di trattenersi per un po', emise un poderoso starnuto! Si asciugò il naso con un fazzoletto che aveva tirato fuori apparentemente dal nulla, ed emise un verso di disappunto. Aveva la vaga sensazione che qualcuno stesse parlando di lui...


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Per Heather, Percy e Chelle, l'esperienza di viaggiare nel bel mezzo della Palude Granita non era esattamente il loro ideale di un viaggio alla scoperta dei Pokemon. Per Shelly, d'altra parte, era un'esperienza eccitante... poche volte avrebbe avuto la possibilità di vedere un ambiente così pieno di forme di vita interessanti, e voleva sfruttare al massimo questa possibilità!

"Wow, guardate che forza!" esclamò la piccola entomologa, evitando accuratamente un cespuglio di ortiche per dare un'occhiata ad un lungo millepiedi nero e rosso che strisciava rapidamente dietro alcune rocce ricoperte di muschio. "Non saranno Pokemon, ma questi insetti sono fantastici! E chissà i Pokemon che vivono qui! Non vedo l'ora di darci un'occhiata!"

Come se avessero sentito le parole della ragazzina dai capelli lavanda, alcuni Pokemon Coleottero scesero rapidamente dalle fronde di un albero, e scivolarono sul terreno, attirando la sua attenzione. Si trattava di un gruppetto di Pokemon violacei lunghi poco meno di un metro e ricoperti da robuste piastre chitinose, che assomigliavano a degli scorpioni giganti con dei grandi occhi azzurri a fessura, una bocca seghettata affiancata da un paio di mandibole ricurve, e un paio di corte braccia che terminavano in artigli ricurvi anzichè pinze. Una lunga coda si inarcava per un breve tratto dietro la loro schiena, terminando in due pungiglioni ricurvi, e si spostavano con notevole velocità su quattro zampette segmentate.

"Skorupi?" disse uno degli strani Pokemon scorpione, parlando con una voce un po' stridula ma stranamente gradevole. Alcuni di loro guardarono incuriositi verso Shelly... e la bambina andò immediatamente in visibilio, con tanto di stelline dorate che si illuminavano attorno a lei!

"Aaaaah! Ma questi sono degli Skorupi! Troppo carini!" esclamò la bambina, parlando come se si trovasse di fronte ad un cestino di gattini! Senza starci a pensare, la bambina si chinò in avanti e ne prese delicatamente uno in braccio per coccolarlo... con grande sgomento di Chelle! "Guardateli, non sono adorabili, con queste zampette e questa stupenda coda arcuata? E poi, quando evolvono si trasformano in dei bellissimi Drapion! E' vero che non sono più dei Pokemon Coleottero, ma sono fantastici lo stesso!"

"Skorupi..." mormorò il Pokemon scorpione, zampettando furiosamente per cercare di liberarsi dalla presa della bambina! Il suo Volbeat ridacchiò imbarazzato e si grattò la testa, con tanto di gocciolone di sudore che gli scendeva dalla testa.

"Terribilmente adorabili..." commentò sarcastica Chelle, massaggiandosi la testa con espressione esasperata. Heather, abituata a certe stranezze da parte della sua migliore amica, non ci fece caso e alzò le spalle.

"Perchè non chiedi ad uno di loro se vuole entrare nella tua squadra, Shelly?" chiese la bambina dai capelli fucsia, voltandosi per un attimo verso l'Inventore. "Scusi... può prestare per un attimo alla mia amica la sua invenzione? Forse sarebbe interessata a sentire quello che hanno da dire quei graziosi Skorupi circa la mia proposta."

"D'accordo, ma attente a non rovinarmela! D'accordo che è pur sempre frutto del mio genio e la posso ricostruire, ma sarebbe uno spreco terribile!" affermò l'eccentrico scienziato. "Anzi... sarebbe davvero una grande occasione per mostrare ad uno dei Superquattro di Tunod che la mia invenzione funziona! Certo... non le dà fastidio se le do una dimostrazione qui e adesso, vero, signor Nerone?"

"Assolutamente no... anzi, credo che sarà molto interessante! Prego... vediamo un po' se questa sua invenzione funziona!" rispose Nerone incuriosito, mentre l'Inventore passava il suo traduttore simultaneo ad Heather. A sua volta, la piccola domatrice di draghi passò il piccolo macchinario a Shelly, che premette alcuni pulsanti per attivarlo.

"Grazie mille... sono... sono davvero emozionata... all'idea di provarlo!" mormorò la piccola entomologa, appoggiando a terra lo Skorupi che aveva preso poco prima. Un po' irritato, il Pokemon scorpione raggiunse i suoi simili, tenendo la testa alta e la coda sollevata. "Scusa, Skorupi... mi sono fatta prendere la mano... e ho finito per eccitarmi!"

"Beh, non posso dire che essere preso in braccio così mi abbia fatto troppo piacere..."

Shelly sobbalzò sbalordita quando, invece di sentire il nome del Pokemon ripetuto più volte, sentì delle autentiche parole! Certo, la voce aveva un tono elettronico che suonava ancora un po' sgradevole all'orecchio umano... ma la traduzione era ottima e fluente!

"Avete... avete... avete sentito anche voi?" esclamò Shelly, voltandosi di scatto verso i suoi compagni di viaggio. "Sta funzionando, signor Inventore! Sta funzionando! Sento la voce dei Pokemon come se stessero parlando il linguaggio degli uomini! E' favoloso! Stupendo! Non ho parole per definirlo!"

"Wow, Shelly..." rispose Heather, sgranando un po' gli occhi. Abituata com'era al carattere timido e remissivo di Shelly, vederla così vivace ed entusiasta era un po' una sorpresa. "Con... con calma, okay? Purtroppo, la senti solo tu la voce dei Pokemon... io sento ancora... Skorupi, Skorupi!"

"Allora fai una prova anche tu, forza!" esclamò Shelly. Raggiunse di corsa Heather e le mise in mano il traduttore simultaneo attivato, per poi esortarla a voltarsi verso gli Skorupi. "Chiedigli qualcosa! Una cosa qualsiasi!"

"O... Okay..." rispose imbarazzata Heather. Si schiarì la voce, pensando a cosa avrebbe potuto chiedere ad un gruppo di Skorupi, e poi formulò la sua domanda. "Scusate, piccoli Skorupi, la mia amica si entusiasma sempre quando vede qualche Pokemon Coleottero. Comunque... Shelly sarebbe molto contenta se qualche nuovo Pokemon Coleottero si unisse alla sua squadra, e penso che, se uno di voi fosse interessato..."

"Che razza di domanda ci fate, così all'improvviso?" le arrivò la voce di uno dei Pokemon Coleottero/Veleno, che indietreggiò rapidamente e alzò gli artigli davanti a sè. "Venite qui nel nostro territorio, vi mettete a coccolarci come se fossimo dei peluche, e adesso ci chiedete se vogliamo unirci a voi?"

"Però... io devo ammettere che non mi dispiacerebbe avere un allenatore..." continuò un altro degli scorpioni.

Un terzo scosse la testa. "Beh, con questa le ho proprio sentite tutte. Un traduttore che ci permette di parlare direttamente con gli umani? Che cosa si inventeranno, la prossima volta?"

"Li sto sentendo anch'io!" esclamò Heather facendo alcuni passi indietro, e quasi inciampando in una radice che sporgeva. Shelly dovette prenderla per le spalle per impedirle di cadere a terra come un sacco di patate. "Shelly... li sento! Li sento! Cavolo, mi stanno parlando! Li capisco! Ma... ma... coa diavolo fa questo aggeggio?"

"SIIIIII! Sì, sì, sì, sì, sì... SIIIIII'!" l'Inventore si stava sbracciando per la gioia, vedendo che una delle sue trovate più rivoluzionarie stava funzionando esattamente come lui sperava! "Ha funzionato, ha funzionato! Sono davvero un genio! La mia geniale invenzione cattura le onde sonore, modulandone la frequenza in modo che l'orecchio umano possa captare un suono traslato comprensibile per i centri di elaborazione umani... e allo stesso tempo riesce ad interpretare le inflessioni della voce dei Pokemon in modo da tradurre anche le emozioni!"

"Ehm... non sono sicura di aver capito tutto..." mormorò Chelle.

"Ma in pratica, questo marchingegno passa dal linguaggio dei Pokemon a quello umano." continuò Percy, il cui Cyndaquil annuì impressionato.

Nerone sorrise e si sfregò il mento con un'espressione di approvazione. "Davvero notevole, signor Inventore. E' una scoperta molto interessante, e se fosse lanciato sul mercato, avrebbe davvero molto successo. Quanto... quanto tempo ci vorrà per avviare la produzione di massa?"

"Beh... ci sono un po' di errori che vanno corretti..." affermò l'Inventore, prendendo fiato dopo aver dato sfogo alla sua gioia. "Ma credo che nel giro di due o tre mesi... magari quattro, giusto per essere prudenti... sarebbe possibile. Certo, ammesso e non concesso che i fondi ci siano."

"Farò in modo che alla Lega di Tunod giuga voce di questa sua scoperta, e sono sicuro che i miei colleghi e il signor Griso saranno ben lieti di finanziarla." disse Nerone, guardando con approvazione Heather e Shelly che si passavano il traduttore a vicenda, facendo ognuna una domanda ai sempre più spaesati Skorupi... e Percy e Chelle che intervenivano all'improvviso, cercando di soffiare il traduttore alle due bambine per provarlo a loro volta!

"Hey, bimbe! Vi siete divertite abbastanza, ora tocca a noi!" esclamò la ragazza dai capelli verdi. La sua Chikorita estese le sue liane e sgraffignò il traduttore dalle mani di Shelly, prima di passarlo alla sua allenatrice... ma un istante dopo, il Cyndaquil di Percy spiccò un salto e afferrò al volo l'invenzione, passandola poi a Percy sotto lo sguardo incredulo di Chelle!

"Se permetti, lo provo io prima!" rispose Percy con un sorrisetto arguto.

"Neanche per sogno! Precedenza alle signore!"

"Tu non sei una signora, sei un maschiaccio!"

"Grrrrr... e tu sei un impiastro! Ridammelo subito, o ti spunto tutte quelle punte che hai sulla testa!"

"Brrr, che paura!"

In tutto questo, Nerone, l'Inventore, Heather e Shelly erano rimasti là a guardare esterrefatti... e anche gli Skorupi non si erano mossi da dov'erano, osservando il comico litigio tra i due neo-allenatori... e Chikorita e Cyndaquil che si scambiavano una raffica di attacchi Azione, dimenticandosi del tutto delle loro mosse più potenti!

"Sko... rupi..." mormorò uno dei Pokemon scorpione, scuotendo la testa.

"Non abbiamo bisogno di un traduttore simultaneo per sapere cosa state dicendo..." affermò la piccola Heather. "Sono una coppia di pazzoidi, siamo d'accordo."

"Heather... non mi sembra molto gentile..." rispose la più moderata Shelly, primadi aggiungere tra sè e sè. "Anche se ammetto che sono d'accordo..."

 

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Finalmente, dopo un po' di accesa discussione - che si era conclusa con una sorta di incontro di wrestling improvvisato tra Chelle e Percy - il gruppetto di allenatori stava proseguendo lungo la stradina battuta, seguiti a ruota dallo Skorupi che aveva detto di volere un allenatore. Il Pokemon scorpione aveva deciso di seguire il gruppetto di Heather, giusto per farsi un'idea di cosa aspettarsi... ed eventualmente, se la cosa gli avesse fatto piacere, si sarebbe unito alla squadra di Shelly.

"Okay, ragazzi..." esordì Nerone, evitando con nonchalance una pozza d'acqua stagnante ai lati della strada. "Adesso, ci stiamo avvicinando alle rovine nel cuore della Palude Granita. Mi raccomando... massimo silenzio, e lo dico soprattutto a voi due, okay?"

Il Superquattro elegantemente vestito si voltò verso Chelle e Percy e fece loro un occhiolino in segno di intesa... con grande fastido dei due neo-allenatori, che sospirarono e guardarono ognuno in una direzione diversa, in modo da nascondere il loro imbarazzo. "Ooookay... immagino di essermi lasciata prendere un po' troppo la mano." affermò la ragazza dai capelli verdi. "Chiedo scusa. Immagino che abbiate ragione. Questa è una missione parecchio importante, e io mi sono lasciata distrarre."

"Lo stesso vale per me, immagino. Anch'io... non stavo prendendo la cosa troppo sul serio." rispose Percy. "Chiedo scusa, Chelle. Sono stato troppo impulsivo ed egoista."

"Sono stata io la prima a cercare di accapparrarmi il traduttore simultaneo del signor Inventore, quindi... sono io che devo scusarmi per prima." fu la rapida risposta di Chelle. "E poi, se devo essere sincera, nemmeno io ho preso la situazione abbastanza sul serio. Siamo due allenatori alle prime armi, e abbiamo avuto già i nostri problemi ad affrontare delle reclute di basso rango del Team Fusione. Non possiamo permetterci di prenderlo alla leggera."

"Non appena ne abbiamo la possibilità, dobbiamo riprendere adallenare seriamente la nostra squadra..." disse Percy, accarezzando il suo Cyndaquil. Il Pokemon Fuocotopo emise un verso di gradimento, drizzando un po' i ciuffi di pelliccia simili a fiamme che spuntavano dalla sua schiena... e con una zampetta, indicò il percorso che il gruppo stava seguendo, per attirare la loro attenzione verso qualcosa. "Hm? Che succede, Cyndaquil? C'è qualcosa che non va?"

"Quill! Quill!" squittì il simpatico Pokemon. Nerone per primo seguì l'indicazione che Cyndaquil stava dando, e vide che cominciava a vedersi qualcosa di inusuale... ai lati del percorso si trovavano i resti di alcune colonne, pietre e statue, rese irriconoscibili dai rigori del tempo, ma che facevano subito capire che si stavano avvicinando ad un punto di interesse archeologico!

"Guardate... sembra che ci stiamo avvicinando alle antiche rovine di cui dicevamo." affermò Chelle. "Fa uno strano effetto vedere dei resti di qualche tempio... o cose del genere... in un posto come questo, lo devo dire."

"Allora è questo il posto a cui il Team Fusione è interessato..." disse Heather. Lei e Shelly, con Shelgon e Volbeat al proprio fianco, si avvicinarono ai resti delle colonne, e il Pokemon lucciola cominciò subito ad esaminarli con le proprie antenne.

"Skorrrrupi?" lo Skorupi che stava seguendo le due bambine si avvicinò a sua volta, incuriosito. Aveva vissuto per molto tempo nella Palude Granita, eppure non aveva mai visto quei resti... ed era ansioso di saperne di più.

"Va tutto bene, Skorupi... non... non c'è nulla di cui avere paura... almeno spero..." rispose Shelly, mentre osservava Shelgon che annusava guardingo le pietre scolpite. "Per... per ora abbiamo trovato... le rovine di cui si parava. A-adesso però dobbiamo stare attenti che... il Team Fusione non si faccia vedere all'improvviso."

L'Inventore stava dando un'occhiata a ciò che restava di una statua che una volta rappresentava certamente un Pokemon Drago, stando alla forma e alla disposizione. Sfortunatamente, la testa e parte del torso erano scomparse, e l'esigua luce che filtrava dalle fronde degli alberi non rendeva facile vedere i particolari che magari avrebbero aiutato ad identificare il Pokemon. Detto questo, si vedeva che era bipede e abbastanza massiccio...

"Un Pokemon Drago, a quanto vedo." continuò Nerone avvicinandosi alla statua semidistrutta. "Sembrerebbe un Dragonite... oppure Palkia, se vogliamo parlare di Pokemon Leggendari."

"Palkia, eh?" chiese Heather. Adesso era lei che si trovava nel suo campo di competenza. "Ho sentito parlare della leggenda di Sinnoh secondo cui Dialgia, Palkia e Giratina sarebbero stati creati da Arceus, il Pokemon supremo, come personificazioni dello spazio, del tempo e dell'antimateria... ma perchè rappresentare una statua di un Pokemon Leggendario di Sinnoh da queste parti?"

Mentre Shelgon cominciava a dare un'occhiata alla statua infranta, desideroso di saperne di più, Nerone suggerì prudenza prima di saltare alle conclusioni. "Potrebbe essere come dici tu, piccola Heather." affermò, tenendo il suo Honchkrow appollaiato su un avambraccio. "Tuttavia, al momento non abbiamo informazioni sufficienti per poter dire se è vero o meno. Dovremmo andare a dare un'occhiata più in profondità nelle rovine, per verificare se troviamo qualcosa di simile."

"Detto questo... intanto siamo vicini alle rovine, questo è già qualcosa!" disse Shelly sollevata. Skorupi si arrampicò su una pietra scolpita per guardare più lontano...

...e si fermò di colpo, emettendo un verso di sorpresa, quando qualcuno uscì di colpo da un cespuglio vicino, con un suono di foglie spostate e rametti infranti!
"A dire la verità, quella in effetti era una statua di Palkia, il Pokemon Leggendario che rappresenta lo Spazio." affermò la figura che aveva colto di sorpresa un po' tutti, da Heather e Shelly fino allo stesso Nerone. Si trattava di una ragazzina di circa tredici o quattordici anni dai lunghi capelli castani legati in una folta coda di cavallo, e vestite di pantaloncini corti, maglietta bianca con sopra una giacca nera senza maniche, berretto conil frontino e scarpe da trekking... e l'espressione sul suo viso era quella di una persona che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno mentre osservava il gruppetto di visitatori della Paludi Granita. E per giunta non era sola - accanto a lei si trovava un massiccio Emboar, un Pokemon simile ad un panciuto cinghiale bipede con lunghe zanne e una barba fatta di fuoco, che stava in piedi a braccia conserte accanto alla ragazzina, come un'integerrima guardia del corpo.

"Piuttosto, voi chi siete?" chiese la ragazzina castana. "E come mai siete tanto interessati a questo sito archeologico?"  
                      
 

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CONTINUA...


Note dell'autore: Per chi ha già giocato a Pokemon Glazed e conosce già la trama... tranquilli, so quello che sto facendo, quindi per favore chiedo di non fare spoiler. XD

Finalmente, il gruppetto di Heather, Shelly e dei loro compagni incontrano Touko... e il Team Rocket, più agguerriti e decisi che mai, è sulle loro tracce! Bisogna dire che le aspettative per il futuro di questa storia sono numerose... e tra non molto, accadrà qualcos'altro che vi lascerà stupiti! E tra non molto, dovrei essere in grado di aggiornare XY Reload! ^_^

A partire dal 20 Aprile fino al 2 Maggio sarò via dell'Italia, quindi... beh, diciamo che mi farò sentire non appena ne avrò la possibilità!

Ho visto il trailer del ventesimo film, che dovrebbe essere una rivisitazione della saga di Kanto dell'anime... che vi devo dire? Se in questa rivisitazione non ci sono Misty e Brock, allora non mi interessa. Mi spiace, sono disposto ad adattarmi a molte cose, ma non al fatto che tolgano due dei personaggi a cui sono più affezionato.

Beh, detto questo... spero che questo capitolo sia stato interessante, e vi do appuntamento a presto con XY Reload! XD

 

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Capitolo 7
*** L'allenatrice di Unima ***


Pokemon: The Glazed Challenge
 

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam


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Capitolo 7 - L'allenatrice di Unima


Heather stava tenendo d'occhio la ragazza più grande, chiaramente un'allenatrice, che si era parata davanti a loro, guardandoli con sospetto. I suoi vestiti davano l'impressione di una che era rimasta in quel posto per diverso tempo, ma non toglievano nulla alla grinta che ostentava... e che era condivisa da quel massiccio Emboar che camminava accanto a lei, imperturbato dall'umidità di quel luogo inospitale. Ad Heather tornò in mente il Pokemon della sua amica Vittoria... ma aveva come l'impressione che questo che vedeva davanti a sè fosse ancora più forte e meglio allenato.

"Skorupi?" esclamò lo Skorupi che si era messo a seguire il gruppetto. Teneva le chele alzate nel caso ci fosse stato bisogno di combattere... ma se doveva essere sincero, non credeva davvero che avrebbe potuto fare molto contro un Pokemon forte come quell'Emboar.

"Siamo qui nella Palude Granita perchè abbiamo sentito di alcune persone poco raccomandabili che stanno cercando di mettere le mani sulle antiche rovine che sorgono nel cuore di questo luogo." spiegò rapidamente Nerone, piazzandosi di fronte al gruppetto di esploratori e facendo un inchino formale alla ragazzina castana. "Il mio nome è Nerone, e sono uno dei Superquattro di Tunod."

"Krow, krow!" gracchiò il suo Honchkrow. Il Pokemon corvo si appoggiò accanto a lui, spiegando un po' le ali in modo da fare un po' di effetto.

Questo sembrò mettere un po' più a suo agio la brunetta sconosciuta, la cui espressione si fece più distesa mentre continuava a tenere d'occhio i nuovi arrivati... in particolare Heather e Shelly, che non le staccavano mai gli occhi di dosso.

"Tu, piuttosto, chi sei? E come mai sei qui? Non sei con il Team Fusione, vero?" chiese Heather, facendosi quasi minacciosa. Sperava in effetti di fare un certo effetto alla ragazza più grande, e rimase un po' delusa quando vide che quest'ultima non si faceva impressionare così facilmente.

"Il Team Fusione? Volete dire quel branco di buffoni che si sono fatti vedere di recente e volevano cacciare me e gli altri ricercatori dalle rovine? No, non sono con loro, state tranquilli... e se siete venuti qui per aiutarci a cacciarli via, allora siete i benvenuti!" affermò la ragazza castana, uscendo del tutto dal suo nascondiglio. Il suo Emboar la seguì a breve distanza, sempre tenendo d'occhio Nerone e i ragazzi, "Il mio nome è Touko, e... sì, sono un'allenatrice di Pokemon proveniene da Unima. Sono qui perchè sto facendo delle ricerche per conto mio sui Pokemon Leggendari e sulla storia dei vari continenti. Ho sentito parlare dei misteri che circondano certi siti archeologici nel continente di Tunod, e così ho deciso di venire qui a fare degli studi. Certo non mi aspettavo che anche il team criminale che opera qui fosse interessato a darci un'occhiata."

"Emboar, emboar..." grugnì il Pokemon Suinincendio.

Dopo un attimo di esitazione, Shelly sospirò e si sfregò timidamente la nuca con una mano. "Chiediamo scusa... per un attimo, avevamo pensato che anche tu fossi con il Team Fusione! Piacere di conoscerti, Touko... il mio nome è Shelly Citra, e lei è la mia migliore amica, Heather Molinar... e poi ci sono Percy e Chelle... siamo qui perchè vorremmo partecipare al torneo di quest'anno della Lega di Tunod... e anche per vedere un altro continente..."

"Piacere..." rispose Chelle, dissimulando un po' di timore. Non le piaceva certo mostrarsi in soggezione, ma quella ragazza di Unima aveva con sè un Emboar, e la ragazza dai capelli verdi, per quanto arrogante potesse essere, non lo era al punto da credere di potersi misurare con un'allenatrice così tanto più brava di lei.

"Per rispondere alla tua domanda di prima, ragazza mia..." disse l'Inventore, facendosi avanti. "Quel gruppo di malfattori che si fanno chiamare Team Fusione hanno minacciato Ciocolina, la città dove lavoro, e adesso... questi giovani e baldi allenatori hanno deciso di darmi una mano per fare in modo che se ne vadano. Sapevamo che stavano cercando qualcosa qui nelle Paludi Granita... per l'esattezza, stanno cercando qualcosa in quel sito archeologico in cui stai lavorando anche tu, vero?"

"Sì... ho già dato loro una lezione, ma sono convinta che torneranno." rispose Touko. Emboar abbassò la guardia, immaginando che a questo punto non ci fosse più bisogno di apparire minacciosi. "Ma... scusate se sono stata un po' brusca, non potevo certo fidarmi delle prime persone che capitano per la strada, quando ho gente così alle costole."

"Non ti preoccupare. E' una cosa che abbiamo già passato, io e Shelly..." affermò Heather con un sorrisetto amaro, ricordando i tempi in cui lei e la sua migliore amica dovevano imparare a sopravvivere nelle spietate strade di Reborn City. Shelly e Shelgon la guardarono, comprendendo fin troppo bene la sua posizione.

"AD ogni buon conto, ci fa piacere che ci sia qualcun altro preoccupato per le attività del Team Fusione." disse Nerone rivolto alla ragazza di nome Touko e al suo Emboar. "Avete scoperto qualcosa di interessante riguardo questo posto e lo scopo che aveva ai tempi in cui è stato costruito?"

"Boar! Em emboar!" esclamò Emboar, facendo rapidamente un cenno affermativo con la testa. Muovendo il braccio, disse a Nerone e al resto del gruppo di seguirlo e cominciò a riaddentrarsi nel folto della vegetazione, scostando senza problemi le ortiche e le piante rampicanti che gli ostruivano il cammino.

"Credo che il mio buon vecchio Emboar voglia mostrarvi qualcosa!" disse Touko con un sorriso gioviale, prima di cominciare a seguire il Pokemon Suinincendio. "Hey, aspetta un momento, Emboar! Con tutta questa vegetazione in mezzo, non vorrei che ci perdessimo! Ehm... prego, venite! Vi faccio vedere di cosa stavamo parlando! Sono sicura che lo troverete molto interessante!"

"Un... un momento! Diamine, che fretta!" commentò Percy. "Forza, Cyndaquil, seguiamoli. Ragazze, signor Nerone, signor Inventore... ci siamo tutti?"

"Tutti, tutti!" replicò Heather un po' irritata. Si guardò dietro e vide Shelly che prendeva in braccio Skorupi prima di unirsi alla fila. "Anche il nostro ospite, a quanto pare! Shelly, c'era proprio bisogno di dargli un passaggio? Non restare indietro o ti perdi!"

"Non potevo lasciare qui il piccolo Skorupi..." si giustificò mitemente Shelly.

"Skorupi..." commentò con sorpresa il Pokemon scorpione... prima di accoccolarsi tranquillo tra le braccia della piccola entomologa, come un gattone affettuoso!

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Il gruppo di amici si era addentrato nella vegetazione della Palude Granita, seguendo Touko ed il suo Emboar mentre il terreno fangoso e gli alberi ricoperti di muschio facevano man mano posto ad un terreno più solido e ad un ambiente più asciutto e meno insalubre. Gli alberi cominciavano a diradarsi, e i raggi del sole filtravano meglio tra le loro fronde, rendendo il paesaggio un attimo più vivace.

"Dovremmo essere quasi arrivati, amici..." affermò Touko, guardandosi indietro per vedere se c'erano ancora tutti. Nerone ed il suo Honchkrow, l'Inventore, Heather e Shelgon, Shelly e Skorupi, Chelle e Chikorita, e anche Percy e Cyndaquil... sì, c'erano tutti. "Tra non molto arriveremo alle rovine che sto studiando. Per adesso, sembra che il Team Fusione non si sia fatto vedere."

"Chikorita!" la rimbeccò la starter  di Chelle.

"Credo che Chikorita voglia dire che non devi parlare del diavolo se non vuoi ritrovartelo in casa..." affermò la ragazza dai capelli verdi con un sorrisetto astuto. "Certo, per adesso non vedo nulla che possa sembrare un pericolo, a parte tutte queste ortiche che ci stanno attorno..."

"Non sono abituato a fare passeggiatine in mezzo alla palude..." affermò l'Inventore, grattandosi la gamba sinistra. Sulla caviglia, gli era apparso un segno rosso là dove le foglie di una pianta di ortica lo avevano toccato. "Spero solo che non ci voglia troppo tempo per arrivare."

"Emboar, emboar..." cominciò a dire lo starter di Touko...

E un istante dopo, la terra cedette sotto i piedi del gruppetto!

*CRAAAAAAASH!*

Heather riuscì a lanciare un breve grido di sorpresa quando si sentì mancare l'appoggio... e un paio di secondi dopo, tutti quanti si ritrovarono accatastati l'uno sull'altro sul fondo di una enorme buca scavata da chissà quale idiota che aveva deciso di giocare un brutto scherzo ai passanti!

"Aaaah... ma che è successo? Heather, ragazzi, state tutti bene?" mormorò Shelly. La bambina dai capelli violetti cercò di disincagliarsi dal groviglio di ramoscelli, rampicanti, umani e Pokemon in cui era finita, e stava controllando che nessuno si fosse fatto male nella caduta.

"Dove siamo finiti? Sembrerebbe una trappola..."

"Skorrrrrupi..." esclamò irritato Skorupi mentre cercava di togliersi da sotto il dolce peso di Chelle.

La ragazza dai capelli verdi si diede una controllata e si tolse la polvere di dosso... poi, emise un'esclamazione di dolore e sorpresa quando Skorupi la pizzicò con una delle sue tenaglie per dirle di spostarsi! "Ow! Accidenti a te, stupido bacherozzo! Non l'ho mica fatto apposta, a caderti addosso!" esclamò, guardando storto il Pokemon scorpione, che guardò dall'altra parte con fare offeso e incrociò le chele sul petto!

"Ooookay, chi ha avuto la brillante idea di scavare una buca qui per farci cadere dentro?" si chiese Percy, controllando che anche il suo Cyndaquil stesse bene. Il Pokemon di Fuoco rispose con un cenno della testa e guardò verso l'alto, rizzando la pelliccia sulla schiena in modo da sembrare più feroce ed intimidatorio.

"Cynda cynda, quiiiil?" stridette lo starter di Fuoco.

A rispondere alle loro domande fu una risata trionfante, acuta ed arrogante che fece storcere il naso a Touko - la ragazzina dai capelli castani riconobbe la risata di qualcuno che conosceva molto bene...

"Hohohohoooo! Che ve ne pare della nostra trappola?" esclamò la  voce di una giovane donna dal tono altezzoso. "Perfetta per intrappolare dei novellini come voi! Ed ora... Preparatevi a passare dei guai, siamo pronti al decollo!"

"Dei guai molto grossi, in arrivo a rotta di collo!" continuò la voce di un ragazzo... e in quel momento, Touko si mise una mano sulla fronte quando Jessie e James, accompagnati dall'immancabile Meowth, si fecero vedere da oltre il bordo della fossa!

"Dovevo aspettarmelo... di nuovo questi tre buffoni!" commentò esasperata Touko.

"Di nuovo? Conosci questi tre pagliacci, Touko?" chiese Heather, guardando con evidente fastidio il trio Rocket che si metteva in posa. Si aspettava che mandassero in campo i loro Pokemon... e invece, con grande sorpresa sia dei due allenatori di Tunod che delle due amiche di Reborn, i due nuovi arrivati e il loro Meowth si esibirono in un ridicolo siparietto che lasciò tutti quanti stupiti e senza parole!

"Se ci chiedete questo o quello..." cominciò Jessie.

"E' la pietà del mondo che vi risponde!" continuò James.

"Per prevenire del mondo la devastazione!"

"Per proteggere la pace della nostra nazione!"

"Della verità e dell'amore sentiremo i lamenti!"

"Siamo i malvagi più simpatici e divertenti!"

"Jessie!"

"E James!"

"Il Team Rocket verso la galassia si protende!"

"Un buco bianco, un futuro radioso ci attende!"

"Meowth! O qualcosa del genere!" concluse Meowth. Il Pokemon parlante arrivò in scena con una capriola e alzò le zampette anteriori come se volesse sfoderare gli artigli, rivolgendo un sorriso sornione al gruppetto.

O meglio, Meowth avrebbe concluso, se il Wobbuffet di Jessie non fosse saltato fuori all'improvviso facendo un saluto militare! "Wobbuffet!"
Le reazioni dei presenti a quella scenetta erano quantomeno diversificate... mentre Touko stava scuotendo la testa con fare esasperato, Heather era rimasta come imbambolata a guardare il trio Rocket come se provenissero da un altro pianeta. Shelly, invece era presa da tutt'altro...

"Ma che bella coreografia. Fatto molte prove?" chiese sarcastica Chelle alla coppia di imbranati malfattori.

"Sono del tutto fuori strada se vi chiedo cosa accidenti volete da noi?" chiese Heather.

Shelly, invece, restò per qualche istante come ipnotizzata a guardare il trio Rocket... e la reazione che ebbe una volta riavutasi dalla sorpresa non fu esattamente quello che tutti si aspettavano! La bambina dai capelli violetti sembrò illuminarsi in viso, e delle comiche scintille di luce si accesero come stelle attorno a lei!

"Wooooow! Un Meowth parlanteeeee! Che bellooooo!" esclamò Shelly. "Non sapevo che un Meowth potesse imparare a parlare! E' fantastico! Da dove... da dove vieni, piccolo Meowth? Come hai imparato a parlare così?"

"Skorrrrrupi?" chiese Skorupi, con un grosso gocciolone di sudore che gli scendeva dalla fronte.

Chelle ed Heather persero l'equilibrio per un istante e sembrarono sul punto di cascare a terra, ma riuscirono a tenersi in piedi all'ultimo momento. Anche così, il ciuffetto di capelli che Heather aveva sulla fronte si torse da solo, assumendo una strana forma a zigzag che esprimeva la frustrazione della piccola domatrice di draghi!

"Shelly! Ma insomma, ti pare il momento di pensare ad un Meowth parlante?" esclamò Heather, andando quasi in faccia alla sua migliore amica. "Anche se ammetto che un Pokemon che parla non è una cosa che si vede tutti i giorni..." aggiunse poi, ricordando soltanto la Gossip Gardevoir che aveva visto tante volte in televisione a Reborn...

"Sì, conosco questi due babbei... li ho incontrati più volte quando ero ad Unima!" borbottò Touko. Il suo Emboar si sgranchì le spalle e si mise in guardia. "Okay, voi tre, come mai vi ritrovo qui a Tunod? Quali sarebbero i vostri piani?"

"Hohohohoooo! Ma loro non sono solo in tre!" esclamò una seconda voce femminile dal tono trionfante. Il sorrisetto di Jessie sbiadì, e la giovane donna dai capelli fucsia fece una smorfia disgustata nel momento in cui un'altra donna del Team Rocket, che indossava una divisa molto simile a quella di Jessie, ma di colore nero, con i guanti e gli stivali bianchi, apparve accanto alla sua "collega", le mani sui fianchi e i lunghi capelli biondi scuri legati in due strane code dietro la testa! E un attimo dopo, un giovanotto dai corti capelli verdi e gli occhi castani, anche lui con addosso una divisa nera del Team Rocket, si piazzò accanto a James, guardando il gruppetto di Heather e Shelly con aria di superiorità!

"Io sono la grande Cassidy, astro nascente del Team Rocket!" esclamò la ragazza bionda, le braccia conserte sul petto.

"E io sono Butch... come sopra!" rispose il ragazzo dai capelli verdini, facendo un occhiolino e un segno dell'okay.

"Raticate!" esclamò un irsuto Raticate, mostrandosi all'improvviso a fianco di Meowth e sfoderando i suoi affilati incisivi.

"Hey! Non ti mettere così attaccato!" protestò Meowth.

Nerone si alzò con tutta calma, spolverandosi i vestiti mentre si assicurava che tutti stessero bene. L'Inventore gli fece un cenno di assenso con la testa, e l'elegante Superquattro di Tunod guardò verso l'alto, rivolgendosi agli agenti del Team Rocket con tutta calma. "Voi fate parte del Team Rocket, l'organizzazione criminale che opera a Kanto e a Johto, non è così? Siete qui per ordine del vostro capo Giovanni, immagino." affermò senza scomporsi.

"Che cosa siete venuti a fare qui, voi tre fanfaroni e i vostri due compagni?" chiese Touko. Emboar si sgranchì le nocche delle mani, come per dire che a seconda della loro risposta lui avrebbe preso provvedimenti drastici. "Siete qui per rubare i frutti della nostra ricerca come quelli del Team Fusione?"

"Beh, se è per questo, non ci interessa davvero cosa state cercando qui nella palude..." rispose James sfregandosi il mento. "Quello che ci interessa, in realtà, è quello che sta cercando il Team Fusione. Vorremmo sapere cosa gli interessa tanto, in questo posto..."

Una grossa goccia di sudore scese dalla testa di Heather. "Seriamente?" commentò la bambina dai capelli fucsia, mentre il suo Shelgon scuoteva la testa desolato. "E non vi è venuto in mente nessun altro mezzo per scoprirlo che scavare una buca qui e farci cadere dentro?"

"Hey, il trucco della buca è il nostro orgoglio e gioia!" rispose Jessie piccata. "E poi, ci siete cascati, no?"

"Okay, un punto per lei..." borbottò Heather. La situazione si stava facendo imbarazzante...

Touko prese la parola. "Beh, e perchè dovrei dirvi che cosa sta cercando il Team Fusione, esattamente?" rispose. "Voi tre non siete persone cattive, anche se siete un terzetto di buffoni..."

"Wobbuffet!" esclamò Wobbuffet con fare indignato, sentendosi messo da parte.

"Okay, quartetto, visto che oggi vogliamo essere pignoli..." continuò la ragazzina di Unima. "Quello che voglio dire è che voi non siete cattivi, ma state comunque lavorando per un capo che voleva impadronirsi del potere di quattro Pokemon Leggendari, e che non si  fatto problemi a mettere in pericolo tutto il continente di Unima per i suoi scopi! Non sono certo amica di quelli del Team Fusione, ma non vedo in cosa la vostra organizzazione sia meglio di loro! Quindi... mi dispiace, ma non vi dirò niente"

"Emboar!" esclamò il suo starter con espressione decisa.      

"Ben detto, Touko! Cominci davvero a piacermi, lo sai?" commentò Heather, prima di voltarsi verso Jessie e fare un versaccio, tirando fuori la lingua e al tempo stesso tirandosi giù una palpebra con l'indice di una mano! "Bleaaaaah!"

Jessie non era mai stata una persona paziente... e soprattutto, era sempre stata terribilmente permalosa. Vedere Heather che la prendeva in giro era una provocazione che non poteva tollerare, e una venuzza pulsante affiorò sulla sua fronte in segno di indignazione! "Ugh... ma come ti permetti, mocciosetta insolente! Ora ti diamo noi una bella lezione! Forza, Arbok! Seviper! Fategli vedere cosa sapete fare!"

"Weezing! Magcargo! Fatevi valere!" esclamò James, mandando a sua volta in campo due dei suoi Pokemon. I due Pokemon serpente si posizionarono davanti a Jessie, sibilando minacciosi, e Arbok aprì il suo collare, mostrando le screziature a forma di volto ghignante sul suo torace.

"Sssssharbok!" sibilò il cobra gigante. Seviper agitò la sua coda affilata e fece saettare tra le labbra la sua lingua biforcuta.

"Weeeeeezing!" esclamò il Weezing di James, con una voce roca e stentata come se soffrisse costantemente di asma.

"Magcargo!" esclamò la Pokemon simile ad una chiocciola di lava, con un guscio fatto di roccia magmatica.

Cassidy e Butch non avevano nessuna intenzione di sfigurare, e misero anche loro mano alle Pokeball. "Tsk... non eravamo venuti qui per combattere, ma visto che ci siamo costretti... E va bene! Tentacruel, fagli vedere chi sei!" esclamò Cassidy.

"Primeape, vai!" proseguì Butch, mandando in campo la sua scimmia lottatrice, che apparve in un lampo di luce e agitò scompostamente i pugni per la smania di gettarsi nella mischia.

Chelle, Percy e i loro Pokemon, che fino a quel momento sembravano abbastanza sicuri di poter affrontare gli uomini del Team Rocket in uno scontro di Pokemon, restarono interdetti davanti agli avversari che erano stati mandati loro contro. "Accidenti... ho come l'impressione che siamo in una brutta situazione, Cyndaquil... non credo che possiamo già affrontare dei Pokemon evoluti come quelli."

"Cyndaquillll..." rispose il grazioso Pokemon Fuocotopo, il cui tono faceva subito capire che era preoccupato. Anche lui si era reso conto che si trovava in netta inferiorità.

"Odio ammetterlo, ma è vero. Non credo che neanche la mia Chikorita possa fare molto contro questi tipi." affermò Chelle stringendo i denti irritata.

Ovviamente, lo stesso non si poteva dire per Touko, Heather, Shelly e soprattutto per Nerone, che si misero in posizione davanti ai due allenatori novizi e all'Inventore, e fecero loro cenno di mettersi al sicuro. "Tranquilli, qui possiamo pensarci noi." affermò la piccola domatrice di draghi. "Forza, Shelgon, Druddigon! Diamo una lezione a questi palloni gonfiati!"

Shelgon si piazzò davanti alla sua inseparabile amica, e un attimo dopo venne affiancato dal Druddigon che Heather aveva catturato durante le sue avventure a Reborn - il Pokemon Grotta aprì le ali e mostrò gli artigli al Team Rocket, sfidandoli ad avvicinarsi.

"Venite, Galvantula! Yanmega!" esclamò Shelly. Due dei suoi Pokemon Coleottero più fidati apparvero accanto a lei, e Galvantula sollevò le zampe anteriori in modo da dare l'impressione di essere più grande, mentre Yanmega si librava in volo ronzando minacciosamente. Dal canto suo, Emboar si mise in guardia accanto a Touko e le fece un cenno con la testa... e la ragazzina castana annuì in segno di intesa e mandò in campo un altro dei suoi Pokemon.

"Certo, Emboar! Facciamo un bel lavoretto come sempre!" affermò. "Vai, Carracosta!"

Con un gesto del bracco, Touko lanciò un'altra Pokeball dalla quale apparve una testuggine gigante di colore azzurro intenso, il cui corpo era per gran parte ricoperto da una corazza dura come la roccia e di colore blu scuro, che formava uno spesso guscio sulla sua schiena e una sorta di maschera armata di zanne appuntite sul suo muso. Le sue braccia terminavano con delle larghe pinne, armate ciascuna di tre artigli di roccia blu, e il suo addome, appena visibile tra le fenditure del suo guscio, era di colore azzurro più chiaro.

"Carrrrra! Costa!" ruggì la testuggine preistorica, mettendosi poi in guardia davanti al Team Rocket. La Tirtouga che Touko aveva ricevuto dopo il suo incontro con Ciprian alla Palestra di Grecalipoli si era evoluta... e adesso era diventata una combattente di tutto rispetto, la cui vista lasciò di stucco le due bambine di Reborn.

"Accidenti, quella è una Carracosta!" esclamò Shelly. Aveva visto molte volte Pokemon preistorici nei libri per i quali aveva una passione, e non aveva bisogno del Pokedex per riconoscerla. "E' un Pokemon che è vissuto milioni di anni fa! Al giorni d'oggi... solo chi ha un Fossiltappo può avere un Pokemon come questo! Touko, dov'è che hai avuto..."

Touko sorrise astutamente. "E' una storia un po' lunga, Shelly! Te la racconterò più tardi... ma per adesso, pensiamo a tenere a bada il Team Rocket, okay?"

"Drrrruddigon!" esclamò il Druddigon di Heather affilandosi gli artigli. La piccola Domadraghi prese il suo Pokedex e controllò Carracosta.

"Carracosta, il Pokemon Ancestruga. Vive nel mare e sulla terraferma. Ha una forza tale da sfondare con un solo colpo il fondo di una nave cisterna. Delle mascelle incredibilmente potenti gli consentono di inghiottire rocce e travi di acciaio, oltre alle sue prede, che cattura a terra e trascina in mare per finirle."

Nerone, per parte sua, richiamò il suo Honchkrow. "Va bene, Honchkrow, credo che sia giusto far divertire qualcun altro... non pensi?" chiese il Superquattro, con la calma che gli era propria. Il Pokemon corvo fece un cenno di assenso con la testa e agitò le ali per dire che era d'accordo, e un istante dopo, Nerone mandò in campo un altro Pokemon. "Bene... adesso direi che tocca a te, Snorlax!"

Nerone scagliò una Pokeball bianca e grigia con delle protuberanze blu semisferiche sulla parte superore, che si aprì di scatto quando toccò terra, e fece uscire un enorme e panciuto Pokemon vagamente simile ad un orso - coperto da una corta pelliccia blu scuro su schiena, testa e braccia, e color crema sulla faccia, sui piedi e sul suo pancione tondo, aveva un viso dall'espressione paciosa e sognante, gli occhi perennemente chiusi e due piccole zanne che spuntavano dalla mascella inferiore, mentre le sue orecchie erano corte ed appuntite. Braccia e gambe erano piuttosto corte, e gran parte del corpo era composto dal suo addome ballonzolante che la diceva lunga sulle abitudini dietarie del Pokemon e su quanto gli piacesse l'esercizio fisico!

"Snooorlax..." mormorò, come se stesse sbadigliando.

Cassidy, tuttavia, non sembrava per nulla impressionata da tutti i Pokemon che si erano schierati contro di loro. "Hah! E credete di farmi paura con questo? Tentacruel, fai vedere chi sei! Usa Geloraggio!"

"Primeape, usa Incrocolpo su quello Snorlax!" esclamò Butch.

Tentacruel, un Pokemon simile ad una gigantesca medusa azzurra armata di innumerevoli tentacoli grigi, prese la mira e scagliò un raggio di energia bianco-azzurrina a temperatura sottozero contro il Druddigon di Heather, che si accorse in tempo del pericolo e scansò lateralmente... ma anche così, non riuscì ad evitare del tutto l'attacco e venne colpito ad un'ala, sulla quale si formò una crosta di ghiaccio spesso! Druddigon mossa l'ala con un gesto di stizza e infranse il ghiaccio, ma un po' di danno era già stato fatto.

Il Primeape di Butch, invece, si lanciò contro lo Snorlax di Nerone, alzando entrambe le braccia per sferrare un doppio colpo di taglio. Il Pokemon Sonno attese senza scomporsi, aspettando che la scimmia lottatrice fosse a portata di tiro... e Primeape fece uno scatto improvviso, raggiungendo il suo avversario prima che questo potesse opporre una difesa efficace.

O almeno, questo era quello che Nerone e il suo Snorlax volevano far credere...

Primeape sferrò il suo attacco, abbattendo le mani sulle spalle di Snorlax e colpendolo in pieno, con tale foga che l'immane stazza del gigante gentile non riuscì ad impedirgli di sentire dolore e cadere in ginocchio! Il Pokemon Lotta fece per saltare via... ma si accorse troppo tardi di essere caduto in un tranello quando Snorlax scattò verso di lui e gli afferrò i polsi!   

"Prime?" esclamò Primeape sgranando gli occhi, per poi cominciare ad agitarsi e a scalciare nel tentativo di liberarsi. "Prime! Prrrrimeape!"

"Primeape, che stai facendo? Cerca di liberarti!" esclamò Butch allarmato.

Nerone fece un cenno con il braccio al suo Pokemon. "Perfetto, Snorlax... adesso usa Contatore!" disse senza alcuna fretta. Snorlax sembrò sorridere... poi, agendo con una rapidità che nessuno si sarebbe aspettato, sferrò un terrificante cazzotto che raggiunse Primeape in pieno petto, con un tale fragore che per un attimo il Pokemon Suinpanzè restò assordato! La forza del colpo fu tale che Primeape volò via come un fuscello spinto da un tornado e solcò l'aria in direzione del suo allenatore, che non lo vide arrivare in tempo per spostarsi! Primeape centrò Butch in pieno e lo scaraventò a terra a sua volta, con il risultato che sia il Pokemon che il suo allenatore finirono a terra con gli occhi trasformati in spirali!

"E quello è già ko..." commentò sarcastico Meowth. "Davvero, Bill, sei valso ogni centesimo..."

"Il mio... nome... è... Butch..." mormorò stravolto Butch, prima di perdere i sensi del tutto.

"Tentacruel, continua ad attaccare!" esclamò Cassidy, puntando l'indice contro il Druddigon e lo Shelgon di Heather. Per massima prudenza, decise che fosse il caso di mandare un altro Pokemon. "Anche tu, Raticate! Usa Iperzanna su Shelgon!"

"Rat raticate!" esclamò il Pokemon ratto, scattando con rapidità verso lo Shelgon di Heather, mentre Tentacruel stendeva un tentacolo contro Druddigon e scagliava un altro attacco Geloraggio dalla sua punta. Il drago riuscì per un pelo a schivare l'attacco, mentre Shelgon si difendeva con un Dragartigli dal morso feroce di Raticate.

"E va bene, visto che volete giocare duro... non mii resta che accontenrtarvi!" esclamò Heather. "Shelgon, colpisci Raticate con Sgranocchio! Druddigon, usa Forza contro quel Tentacruel!"

Shelgon evitò un altro morso da parte del Pokemon ratto e rispose a sua volta con una raffica di morsi, spalancando una bocca armata di denti aguzzi che fino ad un attimo prima sembrava non esserci! Raticate riuscì a difendersi, ma uno dei morsi lo raggiunse al fianco strappandogli un breve squittio di dolore... mentre Druddigon, tenendo d'occhio il Tentacruel di Cassidy che si apprestava a scagliare un altro Geloraggio, si chinava sul terreno e agguantava un grosso pezzo di terra e roccia, letteralmente sradicandolo per poi scaraventarlo contro il Pokemon medusa come se fosse stato una catapulta! Tentacruel sgranò gli occhi e cercò di usare di nuovo Geloraggio per congelare il colpo, ma ormai era troppo tardi - il colpo lo raggiunse in pieno e lo fece barcollare, lasciandolo stordito!

"Drrrruddigon!" grugnì, poi si mise in guardia quando vide che il Pokemon di Cassidy era ancora attivo e si apprestava a sferrare un nuovo attacco...

 

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"Seviper, usa Velenocoda su quella specie di peluche!" esclamò Jessie puntando un indice contro il Galvantula di Shelly. "Arbok, attacca Emboar con Fossa!"

"Presto, Magcargo, usa Frana! E tu, Weezing, bloccali con Murodifumo!" esclamò James. Il Pokemon gassoso aprì le fauci e feceuscire da esse un getto di gas tossico di colore plumbeo, cercando di annebbiare la vista di Yanmega e dei Pokemon di Touko... e un attimo dopo, la chiocciola di lava scagliò una raffica di rocce dalla sua conchiglia, facendole piovere addosso ai suoi avversari come grandine!

"Yanmega! Individua!" esclamò Shelly con prontezza, immaginando che la libellula gigante non sarebbe riuscita a reggere ad un attacco di tipo Roccia.  I grandi occhi compositi della Pokemon Libellorco scintillarono per una frazione di secondo... e un attimo dopo, Yanmega si spostò di colpo, evitando le rocce che stavano per caderle addosso. Ma non ebbe la stessa fortuna con la fitta cortina fumogena che Weezing aveva scagliato, e che avvolse sia lei che i Pokemon di Touko.

Seviper e Galvantula si stavano affrontando - la vipera dai denti a sciabola sferrò un potente attacco con la lama posta sulla sua coda, e la tarantola elettrica riuscì appena a non farsi prendere in pieno, venendo comunque presa di striscio dal fendente che le strappò uno stridio di sorpresa. Nello stesso tempo, lo Emboar di Touko stava cercando di mettersi in guardia. Lo Arbok di Jessie stava scavando verso di loro, e il Pokemon Suinicendio stava tenendo tutti i sensi all'erta per anticipare il momento in cui il cobra gigante sarebbe riemerso.

"Adesso è il momento! Arbok, usa Velenpuntura!" esclamò Jessie.

Con uno scatto improvviso, Arbok riemerse dal terreno e si lanciò su Emboar, mordendolo al braccio sinistro con le sue zanne velenifere! Il Pokemon cinghiale strinse i denti, emettendo un roco verso di dolore quando le fauci del serpente gigante si chiusero su di lui, ma riuscì ad evitare di essere avvelenato, e fece scattare in avanti l'altro braccio, afferrando per il collo il Pokemon di Jessie!

"EMBOAR?" esclamò, ghignando come se volesse chiedere ad Arbok se era tutto lì quello che lui sapeva fare. Meowth strinse i denti, immaginando che sarebbe venuto adesso il momento peggiore.

"Cavolo... mi sa che siamo riusciti solamente a farlo arrabbiare..." miagolò il felino parlante.

"Ben fatto, Emboar... adesso fagli vedere chi è che comanda qui! Usa il tuo attacco Marchiafuoco!" esclamò la castana.

Il Pokemon Suinincendio non aspettava altro che quello. Con un grugnito, afferrò la coda di Arbok, tirò in modo da costringerlo a mollare la presa sul suo braccio, e lo scagliò via. Il cobra gigante atterrò senza eccessivi problemi, ma Emboar se l'era aspettato, e adesso stava eseguendo una delle sue mosse più devastanti: fece un salto altissimo e si circondò in una sfera di fiamme gialle ed arancioni, in modo da trasformarsi in una sorta di palla di fuoco vivente... poi si precipitò giù a tutta velocità, come una meteora infuocata che si abbattè con violenza su Arbok, schiacciandolo contro il terreno e facendogli strabuzzare gli occhi in un'espressione di sorpresa e dolore! Dopo qualche secondo, Emboar si staccò e atterrò agilmente sul terreno accanto a Touko, lasciando Arbok stordito e dolorante sul terreno, mentre Carracosta se la vedeva con Magcargo. La testuggine di roccia scagliò un attacco Acquagetto, scagliandosi contro la chioccola di lava in uno sbuffo di acqua ad altissima pressione, ma la coltre di fumo creata da Weezing era molto fitta, e non riuscì a prendere bene la mira, andando a colpire soltanto la parete della fossa.

La testuggine rimbalzò indietro, scuotendo la testa per schiarirsela, e si vide arrivare addosso un attacco Forzantica da parte dell'avversaria - una raffica di rocce circondate da una tenue aura rosso-arancione volò verso Carracosta, che si mise in guardia e si preparò a respingerle.

"Okay, Carracosta... ora usa Ritirata!" esclamò Touko. "Emboar, stai attento! Non  credo che Arbok sia ancora sconfitto!"

"Carra!" esclamò Carracosta. Ritirò gli arti e la testa nel suo guscio roccioso un attimo prima che l'attacco Forzantica potesse raggiungerla, e i proiettili scagliati da Magcargo si infransero senza fare alcun danno sulla spessa protezione della Pokemon Ancestruga. Arbok, nel frattempo, si era rialzato e aveva scagliato contro Arbok un attacco Acido, scagliando dalla bocca un fiotto di liquido corrosivo violaceo che descrisse un breve arco in aria prima di piovere addosso al Pokemon Suinincendio, che però riuscì a difendersi efficacemente.

"Emboar, usa Lanciafiamme per bloccarlo!" esclamò l'allenatrice di Unima. Il cinghiale fiammeggiante spalancò le fauci e scagliò una fiammata dirompente che fece evaporare il liquido letale senza che questo potesse fare danni.

"Okay... credo che sia il caso di renderci le cose un po' più facili." decise Shelly. "Yanmega, usa un attacco Sonicboom per disperdere il fumo!"

La libellula gigante si sollevò in aria, prendendo quota oltre la nuvola di fumo in cui il campo di battaglia era ormai immerso... e cominciò a sbattere furiosamente le ali, creando una raffica di onde sonore e una folata di vento che cominciò a disperdere il fumo e respingerlo addosso al Team Rocket! Jessie, James, Meowth e i loro complici indietreggiarono sorpresi e cercarono di scacciare via il denso fumo grigio agitando le mani davanti a sè, senza alcun risultato!

"Tenta... tentacruel!" esclamò il Tentacruel di Cassidy. Aveva cercato di lanciare un nuovo attacco Geloraggio contro il Druddigon di Heather, ma si era visto improvvisamente una coltre di fumo grigio che si innalzava davanti a lui, talmente denso che quasi sarebbe stato possibile tagliarlo. Il suo attacco Geloraggio successivo andò a vuoto, dando a Shelgon, Druddigon e Snorlax tutto il tempo necessario ad organizzarsi e sferrare un devastante contrattacco!

"Ottima mossa, piccola Shelly! Snorlax." disse Nerone, per nulla intimorito dalle dimostrazioni di forza dei Pokemon del Team Rocket. "Usa un attacco Cozzata Zen. Sulla parete."

"Lax..." affermò con tranquillità il Pokemon Sonno. Guardò in direzione dei Pokemon del Team Rocket, poi abbassò la testa, che venne circondata da un'aura luccicante di energia rosata, e caricò verso le pareti della fossa come un ariete da sfondamento! L'impatto fu tremendo, e scosse la terra sotto il Tentacruel di Cassidy, che sgranò gli occhi e cercò in tutti i modi di tenersi aggrappato, ma senza risultati: un attimo dopo, la terra gli franò da sotto i tentacoli, e la medusa gigante scivolò nella fossa e atterrò addosso a Snorlax. Il Pokemon pigrone non battè ciglio e sferrò un altro attacco Cozzata Zen, pressando il malcapitato Tentacruel contro la parete per poi farlo scivolare giù privo di sensi!

"Aaaaargh! Maledizione... ritorna, Tentacruel!" esclamò furente Cassidy. "Raticate, che stai facendo? Cerca di liberarti di quell'accidenti di Shelgon!"

"Rat rat... raticate!" esclamò il Pokemon ratto, cercando in qualche modo di oltrepassare le difese dello Shelgon di Heather... ma il Pokemon Drago si batteva come un leone, e nonostante l'aspetto poco agile, riusciva a controbattere ogni attacco dell'avversario! Un altro attacco Iperzanna andò a vuoto, e Raticate si ritrovò con il fianco esposto.

"Adesso, Shelgon! Attacca con Dragartigli!" esclamò Heather. Il Pokemon simile ad una crisalide con le zampe si scagliò contro il nemico, sferrando un poderoso fendente che raggiunse il Pokemon del Team Rocket al torace, mandandolo a terra con uno stridio acuto! Raticate si rotolò di lato, cercando di rimettersi in piedi, e riuscì a sfuggire ad un altro attacco Dragartigli.

"Sgranocchio, Raticate!" esclamò Cassidy.

"Presto, Shelgon, respingilo con Protezione... e tu, Druddigon, colpiscilo con Breccia!" esclamò la piccola domatrice di draghi! Gli occhi di SHelgon si illuminarono brevemente, e uno scudo di energia luminosa si accese davant a lui, impedendo a Raticate di mandare a segno il suo attacco! Il ratto gigante si ritirò di qualche passo con un'esclamazione di fastidio, ma non riuscì a fare un secondo tentativo prima che Druddigon lo raggiungesse, sferrando un tremendo colpo con il taglio della mano... e questa volta, Raticate venne centrato in mezzo agli occhi, restando in piedi per qualche attimo e tremando visibilmente come se gli avessero dato una scossa elettrica... poi, le forze lo abbandonarono, e il Pokemon ratto si accasciò a terra con gli occhi trasformati in spirali.

"Ottimo lavoro, piccola Heather." si complimentò Nerone, mentre Cassidy digrignava comicamente i denti in un accesso d'ira!

"AAAARGH! Ma com'è possibile? Doveva essere una missione facile facile, e invece le stiamo prendendo!" strepitò.

Galvantula era ancora in difficoltà con Seviper, ad ogni modo: il ragno elettrico riusciva a scansare agilmente gli attacchi della vipera dai denti a sciabola, ma non riusciva a trovare il momento giusto per contrattaccare. Con un agile balzo, Galvantula evitò un attacco Velenozanna dell'avversaria, che chiuse la bocca in aria e indietreggiò irritata, agitando la sua coda affilata... e il ragno gigane ne approfittò per sferrare un attacco!

"Galvantula, attacca con Raggioscossa!" esclamò Shelly, cogliendo al volo l'occasione. Gli occhi compositi di Galvantula si illuminarono, sprigionando una raffica di scintille, e da essi partì uno sfrigolante raggio di elettricità che sfrecciò verso la Pokemon Veleno e sembrava sul punto di travolgerla; e lo avrebbe fatto, se Seviper, con un movimento che aveva del prodigioso, si voltò di scatto e parò il colpo con il piatto della coda, facendolo deviare verso l'alto e mandandolo a colpire un ramo sopra di loro, facendolo cadere. Arbok ed Emboar stavano ancora lottando, e il cobra gigante si era avvinghiato attorno al Pokemon cinghiale usando il suo attacco Avvolgibotta, per poi cercare di stancarlo con una serie di attacchi Sgranocchio. Sfortunatamente per lui, Emboar non stava ricevendo una gran quantità di danni... e con un po' di sforzo, Emboar afferrò il temibile rettile e cominciò a forzare le sue spire per liberarsi!

"Accidenti... Arbok, usa di nuovo Velenpuntura!" ordinò Jessie. "E tu, Seviper, prendilo con Lanciafiamme!"

"Galvantula, evita quel colpo... e rispondi con Fulmine!" esclamò Shelly allarmata. Seviper spalancò le fauci e scagliò una potente fiammata che Galvantula riuscì a malapena ad evitare con un agile scarto laterale! Poi, il ragno elettrico drizzò la pelliccia e scagliò una potente scarica elettrica che investì la vipera dai denti a sciabola e rivelò per qualche istante la forma del suo scheletro, prima di farla cadere a terra fumante... ma non ancora sconfitta.

"Weezing, usa anche tu Lanciafiamme! Devi prendere quella Yanmega!" esclamò James. "Magcargo! Usa Geforza contro quella tartarugona!"

"Wee... weezing!" esclamò il Pokemon gassoso, prima di soffiare una fiammata che puntò verso Yanmega nel tentativo di travolgerla! La libellula gigante eseguì una spettacolare cabrata e scansò la fiammata, ma Weezing si mosse e la inseguì, costringendola ad eseguire un ubriacante zig-zag per sfuggire al micidiale attacco. Una lingua di fuoco sfiorò il fianco di Yanmega, che emise uno stridio di dolore e sorpresa, e perse un po' di quota, mentre Magcargo si caricava di energia apprestandosi a scagliare un potente attacco contro la Carracosta di Touko.

Ma nè Touko nè Shelly avevano ancora gettato la spugna.

"Accidenti, e adesso... adesso.... ah, sì, ci sono! Yanmega! Presto usa Doppioteam, e poi Psichico!" esclamò la piccola entomologa, pensando rapidamente e allo stesso tempo cercando di non farsi prendere dal panico. Weezing stava facendo tornare indietro la sua fiammata, cercando di usarla per investire Yanmega, e la Pokemon Libellorco riuscì per un pelo ad usare la sua mossa di difesa, creando delle immagini residue di sè stesse e volando in una spettacolare figura ad otto! Il Lanciafiamme ne infranse diverse, ma non riuscì a raggiungere la vera Yanmega, che riuscì a piazzarsi in un punto dove il Lanciafiamme non poteva arrivare così facilmente. Poi, la Pokemon Libellorco illuminò gli occhi e scagliò un attacco Psichico contro Weezing, colpendolo in pieno e scagliandolo a diversi metri di distanza... ma con grande sorpresa sia della Pokemon che della sua allenatrice, il Pokemon Veleno non cadde!

Touko e la sua Carracosta, nel frattempo, stavano vedendosela con la Magcargo di James... che si stava apprestando a scagliare un potente attacco Geoforza contro di lei. Ma la Pokemon Fuoco/Roccia non era esattamente nota per la sua velocità, e Touko sapeva come fare per contrastarla.

"Usa di nuovo Acquagetto, Carracosta!" esclamò la giovane allenatrice di Unima. Carracosta si acquattò sul terreno, poi sfrecciò verso la sua avversaria, trasformata in un proiettile ricoperto da un dirompente muro d'acqua! Magcargo si stava caricando, e non ebbe la possibilità di evitare il rapidissimo attacco - ma in ogni caso, sarebbe stata troppo lenta per farlo.

L'Acquagetto di Carracosta centrò in pieno Magcargo, e la chiocciola di lava emise un acuto verso di disappunto e si ritirò, vedendo alcune parti della sua epidermide di lava che si solidificava sotto la pressione dell'acqua. Cercò di resistere al colpo, ma il suo tipo la metteva in grandissimo svantaggio, e dopo aver tentato inutilmente di restare in piedi, si afflosciò a terra con gli occhi trasformati in spirali.

"Ragazzi, forse è meglio se ce la diamo a gambe... ritorna, Magcargo!" esclamò James, vedendo che ormai il risultato della battaglia stava volgendo nettamente a loro sfavore. "Del resto... non eravamo neanche venuti qui per combattere..."

"Se Jessie non si fosse offesa per quello che aveva detto la marmocchia..." commentò Meowth con fare disapprovante.

Inutile dirlo, Jessie si rivoltò come se fosse stata punta da uno spillone! "Hey! Quella bambinetta si stva prendendo gioco di me! Non potevo lasciar correre! Tsk... ma è vero che non sta andando bene, dobbiamo andarcene in fretta!" affermò, vedendo che Seviper cominciava ad indietreggiare sotto i colpi della Galvantula di Shelly. Il ragno elettrico aveva a sua volta subito dei colpi ben visibili, ma non era il caso di rischiare.

"Ci penso io... Weezing, usa Murodifumo per coprirci la fuga!" esclamò James. Un po' stordito per il colpo appena preso, Weezing fluttuò rapidamente accanto a James e scagliò una cortina fumogena che avvolse il Team Rocket, coprendo la visuale di Nerone e degli allenatori.

"Okay, adesso richiamate i Pokemon e tagliamo la corda! Avremo altre occasioni!"

"Wobbuffet!" esclamò il Wobbuffet di Jessie, saltando fuori all'improvviso da chissà dove!

"Hey! Guarda che tu non hai il diritto di criticare!" esclamò infastidito Meowth. "Sei saltato fuori all'improvviso e poi te ne sei rimasto lì senza fare niente per tutto questo tempo!"

"Wobba..." mormorò il Pokemon Psico, con quella faccia melensa che faceva saltare i nervi a Jessie e a Meowth...

 

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"Ancora con questa storia della cortina fumogena?" esclamò Heather sfregandosi la fronte in segno di irritazione. "L'abbiamo già fatto prima!"

"Spazzala via di nuovo, Yanmega..." disse Shelly. Non aveva neanche finito di parlare, che la libellula gigante stava già sbattendo furiosamente le ali e scatenando un attacco Sonicboom che investì la nube di fumo e cominciò a disperderla. Nel giro di pochi secondi, la visuale era tornata normale... ma era troppo  tardi, visto che il Team Rocket aveva già levato le tende.

"Galvantula..." mormorò il Galvantula di Shelly alzando le spalle. Druddigon grugnì infastidito - aveva davvero una gran voglia di dare una bella lezione a quegli impiastri, ma a quanto pareva sarebbe stato per un'altra volta.

"Se ne sono andati." mormorò delusa Heather. "Tsk... che branco di pusillanimi. Percy, Chelle, tutto bene da voi? Signor Inventore, anche lei sta bene?"

"Skorupi! Skorupi, dove sei?" esclamò Shelly, non vedendo più il piccolo Pokemon scorpione.

"Tutto a posto! Non sottovalutate le risorse di un genio!" affermò l'Inventore. Lo Skorupi che aveva seguito il gruppetto strisciò fuori da sotto un cumulo di terra dove si era andato a rifugiare non appena si era reso conto che non era una battaglia alla quale avrebbe potuto partecipare, e sia Heather che Shelly tirarono un piccolo sospiro di sollievo nel vederlo riapparire sano e salvo.

"Sì... sì, stiamo bene..." affermò Chelle, tirando un sospiro di sollievo che non si era nemmeno accorta di aver trattenuto. La sua Chikorita corrugò la fronte, irritata per non essere stata in grado di dare una mano, e la sua allenatrice colse al volo quello che pensava la sua starter. "Sì... capisco cosa vuoi dre, Chikorita, anche a me da fastidio. Ma... Heather e gli altri hanno ragione, quegli agenti del Team Rocket erano dei buffoni, ma erano troppo forti per noi."

"Quill..." mormorò il Cyndaquil di Percy. Il giovanotto dai capelli bicolore era rimasto in silenzio, sconcertato dalla battaglia che aveva visto. Certo, immaginava che gli allenatori che aveva davanti fossero a tutt'altro livello. Ma vederlo con i suoi stessi occhi era davvero un'altra cosa, e gli faceva capire fin troppo bene quanta strada dovesse ancora fare per potersi considerare al livello di Heather e Shelly...

"E ho l'impressione che torneranno presto." disse Nerone, avvicinandosi al suo Snorlax per ringraziarlo dell'impegno che ci aveva messo. "Tue vecchie conoscenze, Touko... almeno, questo mi sembra di capire dalle frasi che vi siete scambiati."

Lo Emboar e la Carracosta di Touko si diedero il cinque, e il Pokemon Suinincendio confermò con un cenno della testa. "Emboar!" esclamò, lasciando poi che la sua allenatrice si spiegasse.

"Quando li ho incontrati io, nel mio viaggio ad Unima, mi avevano dato l'impressione di un branco di sciocchi... però sono migliorati molto." spiegò Touko. Immaginando che Heather, Shelly, Chelle e Percy non sapessero nulla di tutto questo, l'Eroina della Verità diede loro le dovute spiegazioni. "Ho incontrato il Team Rocket quando io e i miei compagni siamo passati per il Regno della Valle, un luogo misterioso legato ad una delle più antiche ed importanti leggende di Unima. Volevano impadronirsi della Dragoenergia, l'antico potere che veniva sprigionato da quella regione, per i loro loschi scopi."

"E adesso... immagino che siano qui per scoprire che cosa nascondono le antiche rovine della Palude Granita, proprio come il Team Fusione, eh?" chiese Percy. Anche se cercava di non darlo a vedere, era rimasto alquanto stupefatto dalla battaglia che si era svolta - non c'era bisogno di essere allenatori esperti per sapere che lui e Cyndaquil non avrebbero potuto fare nulla nel bel mezzo di quella battaglia epocale!

Chelle annuì lentamente. "Tunod è un luogo pieno di misteri e di luoghi di interesse archeologico. Sicuramente stanno cercando qualcosa legato alle antiche leggende... forse qualcosa di legato ai draghi di Sinnoh di cui abbiamo sentito?"

"Non abbiamo abbastanza elementi per dirlo per certo... ma è una probabilità da non escludere." disse Touko. "E... sì, Tunod è un luogo di grande interesse archeologico. Per questo è stato uno dei miei obiettivi, dopo che il mio viaggio ad Unima è terminato. Diciamo che... è stato un viaggio molto movimentato, che mi ha fatto capire molte cose di me e del mondo che mi circonda... ma credo che sia meglio che aspettiamo un po' prima che io ve lo racconti. Per adesso, cerchiamo di uscire da qui e tornare al campo base dei miei compagni..."

"Snor, snorlax!" affermò il Pokemon Sonno di Nerone, facendo loro cenno che lui avrebbe potuto fare scaletta per farli risalire. Anche Emboar e Carracosta fecero la stessa cosa, strizzando un occhio alla loro allenatrice e ai suoi nuovi amici.

"Grazie, ragazzi! Detto sinceramente, meno restiamo in questa buca, meglio è." affermò Percy, ripulendosi un po' i vestiti dalle macchie di fango e muschio che vi erano rimaste. "Dista molto il vostro campo base da qui?"

"Non molto." rispose Touko, poggiando un piede sulla base d'appoggio che il suo Emboar le stava facendo con le mani. Nerone e l'Inventore stavano facendo lo stesso con Snorlax e Carracosta, mentre Shelly stava raccogliendo Skorupi, tenendolo in braccio per rassicurarlo.

"Va tutto bene, piccolo Skorupi." affermò la bambina dai capelli violetti, coccolando lo scorpione viola come se fosse stato un gattino. "Scusa se ti abbiamo spaventato. Sembra proprio che non riusciamo a stare lontane dai guai, non importa in che continente andiamo."

"Rupi..." disse Skorupi con voce roca, forse chiedendosi cosa volesse dire.

Heather si sgranchì la schiena. "Coraggio, Shelly... per adesso, vediamo di uscire da qui, e poi decideremo cosa si può fare per questi due Team di rompiscatole... il Team Rocket e il Team Fusione, eh? Non ne bastava uno..." affermò. "E... hai intenzione di portarti dietro anche quello Skorupi? Non penso che sia una buona idea lasciarlo qui nel bel mezzo della palude, dopotutto."

Shelly guardò verso Galvantula e Yanmega, ricevendo i loro cenni di assenso. A quanto pare, anche senza avere un traduttore simultaneo, lei e i suoi Pokemon si intendevano alla perfezione! "Non era mai stata nostra intenzione... che ne dici, Skorupi? Io adoro i Pokemon Coleottero, e sarei molto contenta se volessi unirti alla mia squadra... ma voglio che sia tu a fare la scelta, okay? Se vuoi venire con me, viaggeremo per Tunod e in tanti altri luoghi... e assieme formeremo la più grande squadra di Pokemon Coleottero che si sia mai vista! Sono sicura che ti divertirai un mondo anche tu!"

"GALV!" esclamò Galvantula, e Yanmega emise un ronzio acuto, per confermare a Skorupi che era proprio così... e per il Pokemon scorpione, non c'era bisogno di stare troppo a pensarci!

"Sko, skorupi!" esclamò, chiudendo gli occhi e facendo un cenno di assenso che gli fece guadagnare un forte abbraccio da parte di Shelly!

"Stupendo! Grazie, Skorupi, sono sicura che sarà un viaggio entusiasmante!" esclamò.

Heather e il suo Druddigon incrociarono le braccia e alzarono gli occhi al cielo. "Va bene, va bene... Shelly, quando hai finito di coccolare il tuo amichetto, ci sarebbero Touko e il signor Nerone che ci aspettano là di sopra." affermò la bambina più piccola, mentre i suoi due Pokemon grugnivano in segno di impazienza. Tuttavia, Heather non potè impedirsi di sorridere lievemente - era contenta che Shelly si fosse fatta un nuovo amico, e che un nuovo Pokemon si fosse unito alla loro squadra.    

"Okay, gente... c'è stato un piccolo imprevisto, ma adesso riprendiamo la nostra strada." affermò Chelle, cercando di non pensare più a quell'incidente. Per quanto la riguardava, doveva considerare quell'incontro un monito di quanti allenatori più forti di lei ci fossero al mondo... e un incentivo a diventare più forte e migliorarsi in vista dei prossimi scontri in Palestra.

"Chikorita..." mormorò la graziosa ma battagliera Pokemon Erba, decisa a far vedere al Team Rocket quanto lei valesse la prossima volta che si fossero incontrati.  
                              

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CONTINUA...

Note dell'autore: E con questo, il Team Rocket ha fatto il suo trionfale, ma non troppo, ritorno in scena! Certo, non si può dire che siano i soliti imbranati. Hanno dato abbastanza filo da torcere a Touko e alle bambine di Reborn. Ma Nerone era davvero al di là della loro portata... A proposito, piaciuto il loro nuovo motto? L'ho inventato io, ispirandomi al loro motto originale nella versione giapponese!

Da dove viene la Carracosta di Touko? In uno degli ultimi capitoli di Best Wishes Reload, Touko aveva preso con sè una Tirtouga - era il capitolo in cui Ash ha fatto la rivincita con Ciprian, se ricordate. Ed ecco i risultati dell'allenamento! Che ve ne pare?
I prossimi capitoli saranno abbastanza importanti per il prosieguo della storia. Preparatevi, perchè ci sarà da divertirsi!

Alla prossima! Spero di pubblicare un nuovo capitolo il prima possibile!

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Capitolo 8
*** La Sala del Sole ***


Pokemon: The Glazed Challenge

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 8 - La Sala del Sole


La vegetazione delle Paludi Granita si era fatta sempre meno fitta ed impenetrabile man mano che Touko e il gruppo di Heather e Shelly si avvicinavano alla loro destinazione, ma anche così, gli allenatori erano stati costretti a far uscire i loro Pokemon in modo che li aiutassero a farsi strada... La Beedrill di Shelly, in quel preciso momento, stava provvedendo a sfoltire un cespuglio cresciuto al punto tale da bloccare la strada, usando le sue braccia-lance per spezzare rami e falciare foglie finchè le dimensioni della pianta non furono ridotte ad un livello accettabile.

"Beedrill..." disse la Pokemon vespa con la sua voce penetrante e ronzante. Con un cenno della testa, segnalò ai suoi compagni di viaggio che la via era libera.

"Grazie, Beedrill... ormai dovremmo essere quasi arrivati a destinazione, non è vero?" rispose Shelly, dando una rapida occhiata al terreno. Ormai la terra fangosa della palude sembrava essersi solidificata del tutto, cosa di cui anche lo Skorupi che si era unito al gruppo si era accorto - il Pokemon scorpione zampettò rapidamente sul terreno di fronte al gruppo e si accorse di affondare un po' meno.

"Shelgon..." affermò lo Shelgon di Heather, tastando il terreno con una zampa.

"Sì, le rovine che stiamo studiando sono proprio qui attorno." affermò Touko. "Guardate, è qui che ci sono i reperti di cui vi parlavo."
Con un cenno del braccio, la ragazzina castana mostrò ai suoi accompagnatori i resti degli antichi edifici che si trovavano lì attorno. Piccoli templi, case dalle pareti in marmo e i resti di statue e colonne circondavano il gruppo di allenatori, e la loro magnificenza, nonostante fossero passati letteralmente secoli, era solamente accentuata dalle piante rampicanti e dagli alberi che erano cresciuti in mezzo ad essi. Tre membri della spedizione di cui faceva parte Touko si accorsero che la loro giovanissima compagna era tornata, assieme a degli ospiti interessanti, e misero temporaneamente da parte i loro studi per andare ad accoglierli.

"Touko, sei tornata! E vedo che alla fine hai trovato un po' di gente da queste parti!" affermò un uomo dai capelli corti e castani, dando un'occhiata al gruppo. "Oh... benvenuto, signor Nerone, non immaginavamo che avremmo avuto il privilegio di ricevere la visita di un Superquattro. E anche lei, signor Inventore, lieti di averla con noi."  

"E' un piacere per me!" affermò l'Inventore con entusiasmo, stringendo la mano in maniera forse un po' troppo estroversa. "E vedo che siete giustamente contenti di ricevere ungenio come me... tranquilli, tranquilli, non c'è bisogno di essere tanto ossequiosi! Per me non ci sono problemi!"
Chelle sospirò e si mise una mano sulla fronte come se stesse covando un feroce mal di testa! "La modestia è il suo punto di forza, eh?"

"Non per offendere, Chelle, ma non sei esattamente nella posizione di criticarlo..." rispose ironico Percy, per poi scansarsi con uno scatto velocissimo quando la ragazza dai capelli verdi tirò fuori un ventaglio di carta da dietro la schiena ecercò di suonarglielo sulla testa! "Oops! E non hai neanche una buona mira, lascia che te lo dica!"

"Lasciate perdere quei due, credo che sarà una scena a cui ci dovremo abituare..." mormorò Heather scuotendo la testa. "Ad ogni modo... il mio nome è Heather, e vengo da Reborn City. E lei è la mia migliore amica, Shelly. Siamo qui per partecipare al torneo di Pokemon di Tunod di quest'anno... e anche per mettere i bastoni tra le ruote al Team Fusione e al Team Rocket!"

"P-piacere di... conoscervi..." si presentò nervosamente Shelly, un po' imbarazzata davanti a tutta quella gente che la osservava. Anche se non era più ai livelli di una volta, ogni tanto si faceva ancora sentire quella parte di lei che si innervosiva al contatto con la gente. "Ecco... siamo qui... come ha detto la mia amica Heather... per darvi una mano con il Team Fusione!"

"E noi siamo contenti di poter contare su di voi." rispose un altro individuo, che dava l'impressione di essere il capo della spedizione - magro, con i capelli bianchi e gli occhiali, e l'aspetto di una persona istruita e razionale. "Ma... avete parlato anche del Team Rocket? Volete dire... l'organizzazione criminale di Pokemon che si trova a Kanto e a Johto?"

"Effettivamente sì, sembra che anche Giovanni, il capo del Team Rocket, sia interessato a Tunod. Ma faremo in modo che non riesca ad espandere la sua sfera di influenza anche qui, se è questo il suo piano." commentò Nerone. "Tuttavia... per comprendere meglio gli obiettivi del Team Fusione, avremmo bisogno di chiedervi che cosa esattamente stanno cercando di ottenere da voi. Potrei chiedervi di mostrarci quello a cui state lavorando?"

"Certo, per quello non ci sarà nessun problema, signor Nerone." affermò Touko, con un rapido movimento della testa per dire di sì. "Signori... credo anch'io che sarebbe una buona idea se il signor Nerone e il signor Inventore dessero un'occhiata a quello che stiamo studiando."

Il capo della spedizione non ebbe nulla da ridire in proposito. "Sì, comprensibile. Prego, seguiteci... il nostro campo base è qui a due passi, e vi potremo mostrare quello che abbiamo scoperto finora." affermò, prendendo la testa del gruppetto mentre tornavano alla base. In silenzio e con ordine, Heather, Shelly e i loro compagni e Pokemon si misero in fila e seguirono i ricercatori, impazienti di sapere un po' di più su cosa stesse succedendo in quello strano posto.

"Sko skorupi." disse il Pokemon scorpione, tenendo alzato il pungiglione per ogni evenienza. A quel punto, probabilmente si aspettava un'imboscata da parte del Team Rocket o del Team Fusione da un momento all'altro...


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"Grrrr... hai avuto proprio una bellissima idea a fare baruffa con quelle marmocchie, Jessie cara! Guarda come vi hanno ridotti!"

"Ah, sì? Beh, non mi sembra che a voi sia andata molto meglio! Quel tizio con lo Snorlax vi ha stesi come la biancheria!"

"Perchè voi vi siete attardati con quelle mocciose e non siete venute a darci una mano!"

"Ah, adesso ammetti che non ce l'avresti fatta comunque da sola, eh?"

Meowth aveva sentito abbastanza. Prima che Jessie e Cassidy potessero continuare a battibeccare inutilmente, il Pokemon felino fece un salto e sferrò un attacco Graffio che colpì le due ragazze del Team Rocket in faccia, tracciando tre belle linee rosse parallele sui loro volti!

"Insomma, smettetela!" esclamò Meowth, mentre le due rivali si mettevano le mani sulla faccia lanciando delle comiche grida di dolore! "Se avete il tempo di scaricarvi addosso la colpa, ce l'avete anche per pensare ad un altro piano per scoprire cosa vuole il Team Fusione da questo posto!"

"Non è per essere pedante, ma... Meowth ha ragione. Non eravamo partiti con l'intenzione di fare uno scontro di Pokemon, ma soltanto per scoprire cosa si nascondesse di tanto importante da queste parti." rispose James. Avrebbe aggiunto che era stata Jessie ad iniziare, ma ci teneva alla sua integrità fisica.

"Okay, allora adesso quello che dobbiamo fare è cercare un altro modo di scoprirlo. Immagino che tentare di intrappolarli di nuovo non funzionerebbe, vero?" chiese retorico Butch massaggiandosi la testa. Sentiva ancora la botta che aveva ricevuto da parte di Primeape... "Quel tizio con lo Snorlax era a tutt'altro livello, accidenti a lui..."

"Giusto. Quindi, la nostra prossima mossa sarà architettare un modo per avvicinarci alle mocciose e spiarle senza che loro si accorgano di noi." affermò Meowth sfregandosi il mento. Un sorriso sornione apparve un istante dopo sul suo volto da felino, e il Pokemon parlante cominciò ad esporre la sua idea. "Beh, non è davvero un problema, se facciamo le cose con una certa accortezza! James, tu hai la tua Carnivine, vero?"

"Beh, certo, come sempre... ma non so se sarà brava ad avvicinarsi senza farsi vedere." affermò il ragazzo dai capelli azzurri, piuttosto interdetto. "Voglio dire, ogni volta che esce dalla sua Pokeball non riesce a fare a meno di... dimostrarmi il suo affetto..."

James rabbrividì comicamente al pensiero di come Carnivine mostrava il suo affetto - doveva essere un gioco del destino, che tutti i Pokemon Erba che aveva in squadra con sè dimostravano il loro affetto in maniera così entusiasta da diventare addirittura dannosa!

Jessie ci pensò su per un attimo. "Hmm... perchè non proviamo, James? Dopotutto, non ci perdiamo nulla." affermò. "Se riusciamo a scoprire qualcosa sul Team Fusione e sui loro progetti... allora avremo delle possibilità molto migliori di completare la nostra missione!"

James guardò la sua compagna di mille avventure (e soprattutto, sventure) con espressione pensosa. Allora non era stata una loro impressione. Per qualche motivo, Jessie stava prendendo molto sul serio la missione che Giovanni aveva loro affidato. Non era semplicemente desiderio di fare bene il suo lavoro... James non poteva dire di essere troppo intuitivo, ma si stava sempre più facendo l'idea che fosse qualcosa di personale per Jessie.  

"E va bene... immagino che a questo punto tanto valga fare questo tentativo." affermò James. "Vieni, Carnivine..."

James aveva fatto appena in tempo a terminare la frase, che una delle sue Pokeball si aprì di scatto, e da essa uscì la pianta carnivora che James aveva conosciuto e con cui aveva fatto amicizia quand'era bambino: era una pianta carnivora la cui "testa" era una sorta di trappola a scatto, composta da due parti divisa da una larga bocca dentellata. Sopra la bocca si trovavano un paio di occhi tondi dalle pupille minuscole, e il suo busto era composto da un fusto vegetale da cui uscivano due large foglie che facevano da braccia. Al posto dei piedi aveva liane di vari colori. Come da programma, la pianta carnivora si avvinghiò attorno a James e lo abbracciò affettuosamente - fin troppo per i gusti del malcapitato, il cui viso cominciò a diventare azzurro per la mancanza di ossigeno!

"Carrrrnivine!" esclamò entusiasta.

"Uuuuugh... apprezzo molto... l'affetto... ma avrei... bisogno di... dirti una cosa..." mormorò il ragazzo. Per fortuna, la pianta carnivora sciolse immediatamente il suo abbraccio soffocante e annuì in direzione di James, pronta ad eseguire i suoi ordini. "Ecco... avremmo bisogno di una mano per spiare quelle ragazzine che sono arrivate di recente qui nelle Paludi Granita. Dobbiamo scoprire esattamente cosa stanno studiando e perchè anche i nostri concorrenti del Team Fusione lo stanno cercando. Puoi darci una mano a scoprirlo, Carnivine?"

La pianta carnivora spalancò gli occhi, e la sua enorme bocca si spalancò in un'espressione di entusiasmo. "Vine, vine!" esclamò, quasi stesse chiedendo al suo allenatore dove lei dovesse andare per eseguire questo compito... e Cassidy e Butch si guardarono stupiti, chiedendosi se davvero potevano fidarsi di affidare un compito così delicato ad un Pokemon come quello...

"Devo ammettere che il nostro James è davvero in grado di stupirci, certe volte!" affermò Meowth con un cenno di approvazione mentre Carnivine dava l'impressione di stare preparandosi ad iniziare la missione. "Okay, James, ci affidiamo all'abilità della tua Carnivine. Spero che sia all'altezza."

"Carnivine!" esclamò la Pokemon dionea, sentendosi quasi offesa che qualcuno mettesse in dubbio la sua abilità.

Butch si massaggiò la testa, non del tutto sicuro che sarebbe andata bene... ma a quel punto, era un'idea migliore che semplicemente attaccare senza criterio, quindi decise che valeva la pena aspettare e vedere come sarebbe andata.

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"Ecco... questo è quello che siamo riusciti a determinare fino a questo momento." disse un membro della spedizione, svolgendo una serie di fogli riempiti di appunti sul tavolo attorno al quale stavano in piedi Heather, Shelly, Touko e i loro compagni di avventura. Le due bambine di Reborn diedero un'occhiata attenta a quello che c'era scritto su quei fogli, ma dovevano ammettere che non riuscivano a capire molto di quello che era stato annotato. Tutto quello che vedevano erano degli strani simboli che ricordavano geroglifici o rune, e che dovevano essere senza dubbio esempi dell'antica modalità di scrittura che era stata rinvenuta in quelle rovine.

"Quello che sappiamo per certo è che in questo luogo si riunivano dei culti religiosi che veneravano non solo Arceus, ma anche i tre Pokemon Drago da lui creati, ovvero Dialga, Palkia e Giratina." affermò il capo dei ricercatori. "Facendo qualche ricerca in più, abbiamo avuto modo di appurare che  in questo luogo si tenevano delle cerimonie religiose... eppure, per qualche motivo, abbiamo ragione di credere che ci sia qualcosa di più in questo luogo. Non si tratta solamente di un luogo di culto... a giudicare ai reperti che abbiamo trovato, possiamo dire con relativa certezza che qui si facevano degli esperimenti molto particolari."

"Che tipo di... esperimenti?" chiese Percy dubbioso. "Stiamo pur sempre parlando di popolazioni che esistevano secoli, o addirittura millenni fa. Che tipo di esperimenti potrebbero aver fatto?"

"Beh... questo è quello che stiamo cercando di appurare." rispose Touko, dando un'occhiata di ringraziamento al suo Scolipede quando il millepiedi gigante portò alcuni reperti, tenendoli abilmente in equilibrio su un delle sue lunghe antenne. La ragazzina castana accarezzò il suo Pokemon Coleottero/Veleno su un fianco, ricevendo da esso un'espressione di gioia e fierezza. "Grazie mille, Scolipede! Posso sempre contare su di te!"

"Scolipede!" esclamò il Pokemon millepiedi. Shelly si avvicinò a lui e cominciò a coccolarlo, e Scolipede drizzò le antenne e spalancò gli occhi in un'espressione di imbarazzo!

"Vedo che la tua amica è molto entusiasta quando si tratta di Pokemon Coleottero, Heather!" commentò divertita Touko, e la bambina dai capelli fucsia alzò gli occhi al cielo. "Comunque, come stavo dicendo... ecco, questo è un reperto molto importante. Osservatelo bene..."
Nerone si sfregò il mento e annuì lentamente mentre dava un'occhiata a quell'oggetto particolare. Sembrava essere un coccio di ceramica di forma regolare - troppo regolare perchè potesse trattarsi di un pezzo di qualcosa che si era rotto - sul quale era scritto qualcosa in alfabeto Unown, anche se erano caratteri talmente piccoli che si faceva molta fatica a leggerli senza una lente di ingrandimento.

"Beh... non conosco molto l'alfabeto degli Unown, ma sono al corrente che quelle strane creature sono legate a luoghi di grande importanza, dove si sono manifestati i poteri di qualche Pokemon Leggendario." affermò.

L'Inventore annuì. "Questo vuol dire che... effettivamente coloro che sono vissuti a quel tempo potrebbero aver cercato di fare qualcosa di molto particolare con il potere degli Unown. Permettetemi di fare una prova..." affermò. Prese il suo traduttore simultaneo e lo avvicinò alla tavoletta di ceramica, passandolo sopra di esso in modo che potesse leggere ogni cosa.

"Hm? Dice che... la sua invenzione può funzionare anche con quello, signor Inventore?" chiese Chelle con un certo stupore. La sua Chikorita le si arrampicò sulla spalla, curiosa di vedere come funzionava... e una voce metallica provenne da quello strano strumento, che leggeva e traduceva in tempo reale quello che era scritto sulla tavoletta.

"Al levare del sole, abbiamo eseguito nuovamente il rituale nella Sala del Sole." disse il traduttore simultaneo. "Simo riusciti ad ottenere risultati imprevisti. Gli dei stanno con noi. Riusciamo a vedere ciò che sta oltre la conoscenza che abbiamo. Ma questo potere può essere pericoloso. Non deve finire nelle mani delle persone sbagliate."

"Non è proprio chiarissimo quello che vogliono dire... ma lo è abbastanza da far capire che chiunque abbia messo su questo posto aveva motivo di temere che il potere ad esso legato venisse abusato." commentò Percy tenendo in braccio il suo Cyndaquil.

"La Sala del Sole, eh?" chiese retoricamente Shelly, distraendosi dalle coccole che stava facendo a Scolipede e a Skorupi. "Questo sì che potrebbe essere un elemento utile. Sapete per caso quale sia? Mi piacerebbe andare a dare un'occhiata..."

"Sko... rupi?" affermò il piccolo Pokemon scorpione, anche lui non del tutto sicuro di quello che stava sentendo.

"Che cosa pensi, Shelly? Che da quelle parti ci sia ancora un filo che possiamo seguire per capire cosa veniva fatto qua attorno?" chiese Heather accarezzando il suo Shelgon.

Shelly fece un cenno con la testa. "Considerando quanto poco ne sappiamo di quello che sta accadendo... credo che sarebbe una buona idea seguire ogni pista disponibile, per quanto possa sembrare fragile o distante la connessione." affermò, stupendosi da sola nel fare tutto questo discorso senza balbettare nè nostrare paura, Accidenti, se era cambiata da quando Vera e i suoi compagni l'avevano incontrata - una bambina fragile ed emotiva che si faceva prendere dal panico al primo cenno di battaglia o di confronto, e che permetteva ad Heather di metterle i piedi in testa.

I membri della spedizione sembrarono pensare per qualche istante all'idea di Shelly, e uno di loro, che sembrava in ogni caso deciso ad andare fino in fondo, si offrì di accompagnarli. "Hmm... e va bene, immagino che non sia esattamente una cattiva idea. E va bene, ma solo sotto stretta sorveglianza. Non vorrei mai che accadesse qualcosa di imprevisto, e voi vi troviate in fronte ad una situazione pericolosa." affermò. "Quindi... va bene, daremo un'occhiata a questa Sala del Sole. Credo di sapere quale sia, in ogni caso."

"Il che è una buona cosa, visto che stavo giusto per chiedere se sapevamo dove fosse questo posto..." commentò Chelle con un certo sollievo. Se non, altro, non si stavano gettando nella mischia senza pensare.

Touko annuì, sentendosi ansiosa di scoprire qualcosa di più su quel mistero. "Va bene... tenete pronti i vostri Pokemon più riposati, non si sa mai quando ci attaccheranno quelle canaglie del Team Fusione... o quel branco di farlocchi del Team Rocket." affermò. "Chelle, Percy... mi raccomando, voi che avete cominciato da poco come allenatori, cercate di non fare nulla di impulsivo, e non mettetevi a combattere contro un avversario che non siete sicuri di poter battere."

"Sì, certo, lo sappiamo benissimo. Guarda che non sono diventata un'allenatrice di Pokemon per farmi umiliare." ribattè seccamente Chelle. Il fatto che (a parte l'Inventore) lei e Percy fossero gli allenatori meno forti di quel gruppetto, malgrado Heather e Shelly fossero più giovani, le dava non poco fastidio.
L'Inventore, invece, non sembrava badare troppo a questo dettaglio, e anzi appariva più che pronto a soddisfare la propria curiosità. "Su, su, non te la prendere, ragazza mia. Sono sicura che la nostra Touko non voleva mancarvi di rispetto." affermò. "Sta solo dicendo che con questi pericoli in giro, è meglio essere prudenti."

"Lo sappiamo, signor Inventore. Sappiamo qualcosa, noi due, di cosa significa essere prudenti." affermò Heather. "Detto questo, anch'io sono abbastanza curiosa di vedere cosa si nasconde dietro questo mistero. Shelly, tu e i tuoi Pokemon, siete pronti?"

"Skor skorupi!" esclamò lo Skorupi che aveva seguito Shelly fin da poco dopo il suo ingresso in quel luogo misterioso.
La piccola entomologa cercò di consigliargli prudenza. "Sono contenta che tu voglia accompagnarmi, piccolo Skorupi. Ma cerca di non spingerti troppo oltre, okay? Ho come l'impressione... che ci stiamo andando a ficcare in qualche guaio."

"Comunque vada, ci penserò io a darvi una mano, se ce ne sarà bisogno." commentò Nerone. "Come Superquattro di Tunod, è mio dovere fare sì che eventuali minacce alla sicurezza del mio paese e dei suoi abitanti siano neutralizzate quanto prima."

"La ringraziamo ancora per il suo aiuto, signor Nerone." affermò l'Inventore, tenendo pronto il suo traduttore simultaneo. Aveva l'impressione che gli sarebbe stato utile per sapere qualcosa di più di quanto stava accadendo in quel luogo così misterioso.

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Come molti avevao giustamente ricordato, il pericolo poteva nascondersi dietro ogni angolo in quel luogo oscuro... e infatti, non troppo lontano da dove il gruppo di Heather e SHelly stava discutendo, un gruppetto di uomini del Team Fusione si muoveva con destrezza e segretezza nel profondo della foresta di mangrovie, avvicinandosi al campo base e alle rovine.

"Okay, ragazzi... questa volta non dobbiamo sbagliare, ricordatevi che è in questo posto che troveremo quello che ci serve per il progetto del Team Fusione." disse una recluta femminile, tenendosi accanto al suo Pokemon, una Miltank dall'aspetto mite ma con un'espressione decisa nello sguardo. "Ricordatevi che è quella Touko la minaccia più grande. Dobbiamo cercare di neutralizzarla il prima possibile, prima che possa mandare in campo qualcuno dei suoi Pokemon."

"Ma senza farle del male, se possibile." ribattè un altro membro della misteriosa organizzazione. "Usare metodi un po' coercitivi potrebbe essere necessario, ma non dobbiamo esagerare. Non ci farebbero certo una buona pubblicità."

"Rio..." esclamò un Lucario che viaggiava assieme al gruppetto di reclute, portandosi un dito davanti al muso per dire di non parlare a voce troppo alta. Non era il caso di farsi scoprire proprio in quel momento, e soprattutto non era il caso che qualcuno che si fosse trovato lì attorno sentisse quali erano i piani del Team Fusione.

"Giusto... scusa, Riolu." disse una recluta maschile, che doveva essere l'allenatore del piccolo Pokemon Emanazione. "Dobbiamo essere più silenziosi. Il campo base di quel gruppo di intriganti dovrebbe essere qui vicino. Se li cogliamo di sorpresa, non sarà difficile neutralizzare quella Touko... e da lì in poi, il resto dovrebbe essere in discesa."

"Non abbassare la guardia. Hai sentito i rapporti che ci hanno fatto i nostri compagni, vero?" chiese un altro degli individui vestiti di arancione. "Un gruppo di allenatori provenienti da Ciocolina ha attaccato le nostre avanguardie ai bordi della Palude Granita e li ha messi in fuga. A quanto pare c'erano due allenatori novizi, due bambine provenienti da un posto sconosciuto, e un allenatore davvero formidabile."

"Sì, questo l'ho sentito..." affermò una delle donne del Team Fusione. "Ma non sarà certo questo a fermarci! Si tratta semplicemente di pensare ad un piano d'attacco efficace, e attaccarli di sorpresa prima che possano mandare in campo i loro Pokemon. Saranno anche degli allenatori molto abili, ma se non riescono a far uscire i loro Pokemon, sono delle persone come tutte le altre."

"Okay, d'accordo... ma ora, facciamo silenzio e vediamo di avvicinarci senza farci notare, okay?" rispose una delle reclute che aveva parlato per prima. La vegetazione cominciava a diradarsi, e si intravedevano alcuni antichi edifici in rovina, e alcune colonne infrante. Il terreno, inoltre, stava diventando più stabile, mostrando ciò che restava di una strada fatta di piastrelle di marmo ricoperte di muschio. "Ormai ci dovremmo essere... restiamo all'erta, e teniamoci pronti ad attaccare."

"Riolu?" esclamò il Riolu che viaggiava con il gruppo, drizzando le orecchie. Aveva sentito qualcosa, ed era pronto a scommettere che si trattava dei ragazzi che stavano cercando. "Rio rio! Riolu!"

"Hm? Guardate, mi sembra che Riolu abbia sentito qualcosa!" affermò una delle reclute. Il Pokemon Lotta fece un cenno con la testa e indicò una stradina che si addentrava nel sito archeologico, segnata da un paio di colonne ricoperte di edera.

"Rio!" continuò il piccolo Pokemon Emanazione. Il sentore che ci fosse qualcosa di strano da quella parte si faceva sempre più forte, e lo spingeva a seguire quella direzione. Il resto del Team Fusione seguì la piccola guida, sperando di non cacciarsi in qualche guaio...
Pochi secondi dopo che il Team Fusione ebbe lasciato la zona, un lieve fruscio si levò da alcune fronde che costeggiavano la stradina improvvisata... e la Carnivine di James emerse prudentemente da un cespuglio, tenendo lo sguardo fisso sulla strada che le reclute del Team Fusione avevano preso...

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Heather, Shelly, Percy e Chelle si guardarono attorno con espressione meravigliata nel momento in cui il piccolo gruppo di amici varcò le soglie della cosiddetta Sala del Sole. Non c'era bisogno di molta fantasia per immaginaria che in quella stanza, centinaia e centinaia di anni prima, si dovevano essere svolti dei riti molto importanti per le popolazioni che avevano costruito quel luogo: anche se ora restavano solo delle rovine, non avevano perso tutto della maestà del tempo.

Heather entrò per prima nella stanza, stando attenta a dove metteva i piedi. Il pavimento era composto da delle grandi, massicce mattonelle di marmo bianco, che le ingiurie del tempo non erano ancora riuscite a intorbidire del tutto, e si vedevano ancora, appese ai muri della stanza, delle rappresentazioni artistiche, bassorilievi e mosaici che conservavano ancora buona parte del colore e della spettacolarità di tanto tempo prima. Alla parte opposta della stanza si trovava una sorta di meridiana, il cui quadrante era composto da delle strane rune, probabilmente delle stilizzazioni di oggetti e concetti importanti per l'antica civiltà che aveva costruito tutto questo... e il soffitto a volta era tenuto sollevato da delle robuste colonne intagliate. Ai lati della meridiana, le ragazzine di Reborn videro due statue che rappresentavano Dialga e Palkia... ma subito sotto la meridiana, c'erano altre due statue, una delle quali sicuramente rappresentava Giratina. Tuttavia, la quarta statua rappresentava un Pokemon che nessuna delle due ricordava di aver mai visto sui loro libri: si trattava di un gigantesco leone dalla criniera folta, con un muso pronunciato circondato da dei lunghi spuntoni, il corpo agile e muscoloso, e una coda lunga e sottile terminante in una sorta di ciuffo.    

"Woooow... questo posto è davvero impressionante!" esclamò Percy dopo qualche secondo di stupore mentre seguiva il resto del gruppo all'interno della grande sala. "Quindi è qui che veniva condotto questo... rituale di cui abbiamo sentito parlare?"

"Certo, se io fossi una maga o cose del genere, non mi dispiacerebbe come posto per fare i miei incantesimi..." scherzò Touko. "Comunque... sì, questa è la Sala del Sole di cui avete sentito parlare. Anche qui vediamo delle statue dei Pokemon Drago leggendari di Sinnoh... assieme ad un altro Pokemon Leggendario di cui non sappiamo assolutamente nulla."

La ragazzina castana indicò la statua del Pokemon leone con lo sguardo, e l'Inventore annuì lentamente mentre esaminava la rappresentazione con palpabile, per quanto trattenuto, entusiasmo. "Sì, sì, lo vedo... non ricordo di aver mai visto questo Pokemon da nessuna parte, sui libri che ho studiato. E ne ho letti un bel po'..." affermò lo scienziato. "Signor Nerone, lei ha qualche idea di cosa possa essere questo Pokemon?"

"Detto sinceramente... no, non ne ho la più pallida idea." affermò il Superquattro, dopo aver esaminato a sua volta la statua con estrema attenzione. "Posso solo dire che si tratta di un Pokemon Leggendario di un altro continente, ma di chi si tratti esattamente... non lo so proprio."

"E non è il solo... avete visto le pareti?" commentò Chelle, indicando un mosaico un po' sbiadito sulla parete  alla sinistra dell'ingresso. In effetti, anche lì era rappresentato qualcosa che nessuno di loro aveva mai visto prima - anche se le figure erano stilizzate, Heather e Shelly riconobbero la figura di Dialga che sembrava stare combattendo contro alcuni Pokemon più piccoli dall'aspetto misterioso e un po' inquietante. A guardarli così, sembravano delle meduse fluttuanti, ma certamente non erano dei Tentacool o dei Tentacruel...

"E quei Pokemon cosa sono?" chiese Shelly, avvicinandosi al mosaico con un pizzico di esitazione. "Sembrano... delle meduse, ma non credo di averli mai visti prima..."

"Non lo sappiamo..." disse uno degli archeologi. "Ora capite come mai questo posto ha un valore archeologico inestimabile? Qui abbiamo scoperto delle cose che potrebbero aggiungere un tassello molto importante alla storia del nostro mondo, e se riuscissimo a decifrare tutti questi indizi nella maniera corretta... beh, vedete anche voi che le possibilità che si aprirebbero davanti a noi sarebbero immense!"

"Certo... scoprire qualcosa di più sulla storia del nostro mondo ci permetterebbe di comprendere meglio anche la nostra situazione attuale. E chissà, magari anche scoprore qualche potenziale pericolo ed evitarlo in futuro." affermò Touko.

Chelle sbuffò, rimettendosi a posto i capelli con un gesto della mano. "Certo che la fate un po' lunga... va bene, sono dei reperti archeologici molto importanti, ma addirittura così importanti?" affermò. "Per me state sopravvalutando tutto questo... io non vedo che ruderi e macerie."
"Ma la storia che sta dietro a questi... ruderi e macerie... potrebbe essere molto importante!" insistette Shelly.

Heather si avvicinò alla statua del Pokemon leone, e la toccò delicatamente con una mano, non volendo danneggiarla. Ritrasse rapidamente la mano quando sentì come una scarica di energia attraversarle il braccio, quasi che in quella statua fosse rimasto un accenno dell'energia magica usata negli antichi rituali. "Ah! Beh... io... devo dire che sono d'accordo con la mia amica Shelly. Chissà cosa si potrebbe scoprire da questi posti! Tra l'altro... se il Team Fusione vuole a tutti i costi sapere di più di questo posto, vuol dire che ha una sua importanza!"

"Vero... non farebbero tutta la confusione che stanno facendo se non fossero sicuri che qui c'è qualcosa di molto importante." disse Percy, ora completamente assorbito dalle rappresentazioni sulle pareti. In una, si vedevano quattro maestosi Pokemon simili a giganteschi uccelli da preda che volavano in cerchio attorno ad un'isola... e in un'altra, si vedevano delle persone che inserivano qualcosa in una statuetta antica dagli occhi grandi e dalla testa tonda. O forse stavano prelevando qualcosa da essa, era un po' difficile dirlo...

Chelle sbuffò e appoggiò la schiena ad un muro, immaginando che ci sarebbe voluto un po' di tempo per riprendere il loro cammino verso la Lega Pokemon di Tunod. Lo Skorupi che aveva seguito la piccola Shelly per tutto quel tempo, decidendo che era il caso di lasciare che la sua nuova amica si guardasse attorno per bene - la bambina dai capelli violetti si era quasi del tutto immersa nello studio di quei magnifici reperti, e non sembrava in grado di prestare troppa attenzione a quello che le succedeva attorno.

Il Pokemon scorpione restò un po' in disparte ad osservare il gruppo che riprendeva a studiare la Sala del Sole, in particolare la statua di quel misterioso Pokemon leone che si trovava sotto la meridiana... e si voltò verso Chelle, che restava ferma accanto alla porta d'ingresso con le braccia conserte e un'espressione annoiata. Lei era l'unica che sembrava non condividere l'entusiasmo generale per quella scoperta sensazionale.

"Skorupi?" chiese Skorupi, avvicinandosi incuriosito alla ragazza dai capelli verdi, che si distrasse dalla sua meditazione, e guardò il simpatico Pokemon scorpione che le si avvicinava zampettando. Sembrava preoccupato per lei, qasi volesse chiederle come mai non si sentisse a suo agio in quel posto così affascinante.

"Hm? Ah, sei tu." disse la ragazza dai capelli verdi. "Tu vai pure con gli altri, io aspetto qui. Non mi ha mai interessato molto la storia... sinceramente, non vedo cosa ci possa essere di tanto interessante nel passato, quando è il futuro la cosa più importante."

"Ma tu guarda cosa sto facendo... mi metto a parlare con un Pokemon che non è neanche mio." si rimproverò Chelle. Skorupi piegò la testa da un lato e ripetè il proprio nome con voce raschiante... ma non ebbe il tempo di dire altro prima che le sue zampette avvertissero delle vibrazioni nel terreno. Erano molto deboli, e un normale essere umano non avrebbe certo potuto avvertirle... ma lo stesso non si poteva dire di un Pokemon Coleottero.

"Sko?" esclamò allarmato, sbattendo gli occhi. Le vibrazioni si stavano facendo più intese... gli sembrava evidente che, chiunque o qualunque cosa le stesse provocando, si stava avvicinando rapidamente. E forse non aveva esattamente buone intenzioni... poteva trattarsi del Team Fusione! "Skorupi, skorupi! Skorupiiii!"

"Ah? Ma che fai, Skorupi? Che ti prende tutt'a un tratto?" chiese Chelle, allarmata dall'improvvisa eccitazione del Pokemon Coleottero/Veleno. Le esclamazioni acute del Pokemon attirarono l'attenzione anche degli altri allenatori e degli archeologi, e Skorupi puntò una delle sue chele verso il corridoio da cui erano entrati.

"Sko, sko! Skorupi!" esclamò, per poi zampettare rapidamente accanto a Shelly e mettersi in guardia con le chele sollevate. Shelly, riconoscendo al volo il modo di fare del Pokemon, capì che Skorupi li stava avvertendo di qualcosa di importante.

"Skorupi..." mormorò la bambina dai capelli color lavanda. "Che succede? Sta arrivando qualcuno?"

"Mi sembra evidente..." affermò Heather. La piccola Domadraghi guardò Skorupi per avere conferma, e vide che il Pokemon scorpione annuiva freneticamente. "Quanto scommettiamo che si tratta del Team Fusione?"

"Non ci voleva... ma come hanno fatto a scoprire questo posto?" affermò Touko, afferrando rapidamente una Pokeball. Chelle, Percy e Nerone si schierarono rapidamente, pronti ad accogliere qualsiasi malfattore facesse il suo ingresso nella Sala del Sole. Adesso si cominciavano a sentire dei passi sempre più veloci che provenivano dal corridoio...

Nerone corrugò la fronte, e gli archeologi allarmati si piazzarono dietro il gruppo dei loro difensori. "Restate dietro di noi, signori. Posso dire con abbastanza sicurezza che saremo in grado di catturarli." affermò.

"Quindi, dobbiamo fare in modo che non tornino a comunicare quello che hanno scoperto, giusto?" affermò Touko. "Catturarli tutti e portarli alle autorità."
Il Superquattro specializzato in Pokemon Buio annuì rapidamente. "Esatto... se anche uno solo torna alla base, potrà comunicare agli altri la posizione della Sala del Sole." affermò. "Questo non possiamo permetterlo."

"Non sarà un problema!" esclamò Heather dandosi un pugno sulla mano con fare deciso. "Non ce ne lasceremo scappare nemmeno uno! Shelly, sei con me, vero?"

"S-sì, Heather!" rispose Shelly, ancora un po' intimorita dal carattere forte della sua migliore amica. Ora i passi li sentivano anche loro... e il primo ad entrare nella sala fu uno scagnozzo vestito di arancione, accompagnato da un piccolo Riolu dall'aspetto inoffensivo, da un Mankey e da un possente Primeape!

"Rio, rio!" esclamò il piccolo Pokemon Emanazione, indicando la meridiana e le statue dei Pokemon Leggendari che si trovavano vicino ad essa. Altri uomini del Team Fusione stavano arrivando, facendo irruzione nella Sala del Sole accompagnati dai loro Pokemon.

"Fermi tutti! Nessuno si muova! In nome del Team Fusione, siamo qui per impadronirci di questi reperti!" esclamò la recluta che era entrata per prima. Un Absol dal mantello candido si piazzò accanto a lui, mostrando la sua minacciosa lama in modo da far capire al gruppetto di difensori che stavano facendo sul serio.

"Restate fermi dove siete, e nessuno si farà male." affermò una recluta femminile. Un Machop e un Timburr si erano schierati accanto a lei, il secondo dei quali bilanciava facilmente una grossa trave di legno sulle spalle come un'arma improvvisata.
Ben lungi dal farsi intimorire da simili improvvisate - del resto, lei ne aveva viste, di cose più minacciose - Touko alzò gli occhi al cielo come esasperata.

"Seriamente? Tutto qui quello che riuscite a fare?" affermò la giovane Eroina della Verità. Con un gesto quasi casuale della mano, tirò fuori una Pokeball e la lanciò. L'Absol di prima scattò rapidamente verso Touko, nel tentativo di fermarla... ma la sfera si aprì in tempo, e da essa uscì l'elegante Lilligant di Touko, che si piazzò tra la sua allenatrice e il Pokemon Buio, e scagliò rapidamente un attacco Energipalla: la sfera di energia smeraldina apparve con un lampo tra le mani della Pokemon floreale e sfrecciò verso il bersaglio, colpendolo in pieno e sbalzandolo indietro. "Adesso, ragazzi! Fate uscire i vostri Pokemon!"

"Ricevuto!" esclamò Heather. "Vibrava, Druddigon! Fate vedere di cosa siete fatti!"

"Vibrrrrrrava!" esclamò il Pokemon formicaleone. Atterrò agilmente davanti alla sua allenatrice e spalancò le sue grandi ali, parandosi davanti al nemico, mentre il possente Druddigon abbassava la testa e strisciava una zampa contro il terreno, pronto alla lotta.

"Ariados! Scyther!" esclamò Shelly, lanciando altre due Pokeball.

Heather sbattè gli occhi stupefatta quando una gigantesca e fiera mantide religiosa verde con artigli simili a falci uscì dalla Pokeball, esclamando il proprio nome con voce penetrante. "Scyther?" chiese la bambina dai capelli fucsia.

Shelly si sfregò la nuca imbarazzata. "Beh... ho pensato che fosse l caso di far fare un po' di moto anche a lui..." rispose.

"Scyther!" esclamò il Pokemon mantide, sferrando un paio di fendenti a vuoto per poi gettare uno sguardo di intesa alla sua allenatrice.

Nerone annuì con approvazione vedendo il piccolo esercito di Pokemon apparso davanti al Team Fusione, e fece uscire a sua volta un Pokemon, ritenendo che sarebbe stato più che sufficiente. "Bene... immagino che sia giusto che anch'io facciala mia parte." commentò con tranquillità. "Houndoom, vieni a me!"

"DOOOOOOOOM!" Il terrificante cane apparve accanto al Superquattro, gettò indietro la testa e proruppe in un lungo ululato, poi mosse la sua coda a freccia e si acquattò sul terreno, la bocca circondata da lingue di fuoco scarlatto.

"Impressionante..." affermò Chelle, affiancata dalla sua Chikorita e dalla sua Spritzee. "Ancora non riesco a credere che i Pokemon di un Superquattro siano così tanto più forti dei nostri..."

"Chiko..." affermò Chikorita scuotendo la testa. Un Timburr nemico si avvicinò di scatto, cercando di coglierla di sorpresa e colpirla con la sua trave di legno, ma la graziosa quanto battagliera Pokemon d'Erba reagì di scatto, balzando via dalla traiettoria dell'arma che si schiantò rumorosamente sul pavimento di marmo. Con un movimento della testa, Chikorita usò un attacco Foglielama e scagliò una raffica di foglie taglienti contro il piccolo Pokemon Lotta, che fu costretto ad usare la sua trave per  difendersi come poteva. Riuscì a parare almeno in parte l'attacco, ma alcune delle foglie lo raggiunsero comunque, facendolo barcollare.

Il Sandshrew di Percy, nel frattempo, stava affrontando un Torchic del Team Fusione - i due Pokemon avevano rapidamente ridotto le distanze e stavano ingaggiando un frenetico duello: il Pokemon di Terra superò la guardia dell'avversario e mise a segno un attacco Graffio, poi usò un attacco Turbosabbia per scagliargli della polvere negli occhi. Il pulcino fiammeggiante emise un verso di rabbia e disappunto, ma reagì rapidamente, e fu in grado di colpire Sandshrew con un attacco Beccata che lo lasciò stordito per mezzo secondo... ma il Pokemon armadillo si riprese rapidamente e, come se il breve momento di dolore lo avesse risvegliato, si scagliò con ancora più decisione contro il nemico.

"Continua così, Sandshrew! Usa il tuo attacco Magnitudo!" esclamò il ragazzo dai capelli bicolore. Il Pokemon simile ad un armadillo piantò le unghie nel terreno e creò una piccola scossa sismica, ma il Torchic nemico riuscì ad evitare il grosso del colpo saltando di lato e poi scagliando un attacco Braciere, sotto forma di una fiammella danzante che avrebbe raggiunto Sandshrew al fianco destro, se quest'ultimo non si fosse rapidamente acquattato sul terreno. "Ora rispondi con Velenospina!"

Con un'espressione decisa e quasi feroce, Sandshrew flettè i muscoli e scagliò un aculeo velenoso contro Torchic, colpendolo ma non riuscendo ad iniettargli il veleno. I due esordienti se la stavano cavando bene... ma sapevano fin troppo bene che era soltanto perchè i loro compagni stavano tenendo abada i membri più esperti del Team Fusione, e oltre a questo avevano un Superquattro e tre allenatrici esperte dalla loro parte.
Il Scyther di Shelly eseguì un poderoso attacco Forbice X, volando ad alta velocità contro un Poliwhirl del Team Meteora, e poi sferrando un doppio colpo con le sue braccia-falci, disegnando una forma ad X in aria sopra il suo avversario, che sgranò gli occhi incredulo e poi si abbattè al suolo senza più forze. Un membro del Team Fusione, cercando di approfittare della confusione, cercò di sgattaiolare in mezzo ai combattenti e raggiungere la meridiana e le statue dei Pokemon Leggendari... ma non riuscì a sfuggire allo sguardo acuto dello Ariados della piccola entomologa, che si voltò rapidamente verso di lui.

"Ariados!" esclamò per intimargli l'altolà. La recluta si voltò allarmata verso il ragno gigante ma non rallentò... ed Ariados reagì con prontezza, scagliando un getto di seta appiccicosa che raggiunse lo scagnozzo e lo invischiò contro il muro con un'esclamazione di disappunto!

"Ah! B-bravo, Ariados!" si congratulò Shelly. "Non... non avevo proprio visto quella canaglia..."

"Stai attenta, Shelly! Questi arrivano dappertutto!" esclamò Heather. "Druddigon, attacca con Sgranocchio! Vibrava, non farli passare! Ostruiscigli il cammino con Rocciotomba!"

Il Pokemon Grotta non ci pensò su due volte e attaccò un Weepinbell del Team Fusione, afferrandolo con i suoi denti e scaraventandolo via conro altri due avversari! Un altro Weepinbell mandò a segno un attacco Acido che raggiunse il drago ad un fianco, strappandogli un ringhio di dolore quando il liquido urticante bruciò le sue squame. Vibrava gettò uno sguardo apprensivo al suo compagno, ma vide che Druddigon riprendeva a combattere senza problemi, e scagliò una raffica di rocce che atterrò con fragore davanti ad un gruppo di uomini del Team Fusione ed impedì loro di avvicinarsi alle statue.

"Brave! Continuiamo così!" esclamò Touko, la cui Lilligant stava tenendo a bada un paio di Pokemon del Team Fusione, un Misdreavus e un Emolga. La Pokemon floreale eseguì uno spettacolare attacco Petalodanza, creando un vortice di petali rosa che travolse i due avversari, scaraventandoli via. Emolga riuscì a rialzarsi scrollando la testa, ma Misdreavus non fu altrettanto resistente e cadde a terra privo di sensi.
Nerone annuì, osservando il suo Houndoom che affrontava senza alcuna difficoltà un Primeape, un Gastrodon e un Ferrothorn. Il mostruoso dobermann prese fiato e scagliò un potente attacco Lanciafiamme dalle sue terribili fauci, travolgendo i Pokemon avversari e mandandoli a terra! Il Gastrodon nemico resistette abbastanza a lungo da tentare un attacco Pantanobomba, e scagliò una sfera di acqua e fango contro lo Houndoom del Superquattro, ma quest'ultimo si scansò facilmente, facendo in modo che la bomba di fango si schiantasse sul terreno.

"Non lasceremo che il Team Fusione si impadronisca di questo posto." affermò Nerone. "Houndoom, adesso usa Boato!"

"Hound... hound... DOOOOOOOOM!" ululò il Pokemon Buio/Fuoco, mostrando le zanne e accendendo i suoi occhi di luce scarlatta! Alcuni dei Pokemon che si stavano avvicinando ebbero qualche ripensamento e si ritirarono... e anche una delle reclute strinse i denti per la paura!

Nel frattempo, lo Spritzee di Chelle se la stava vedendo con un avversario che lo stava impegnando più del previsto - lo stesso Riolu che aveva permesso al Team Fusione di raggiungere quella stanza si era parato davanti a lei e lo stava costringendo ad una frenetica difesa. Con un fendente quasi troppo veloce per essere seguito, Riolu mandò a segno un Attacco Rapido che fece barcollare il folletto mascherato, e lo costrinse ad indietreggiare ed agitare freneticamente le ali in un tentativo di difesa...

"Rio!" esclamò Riolu, cogliendo un'apertura nella difesa dell'avversario. Il suo pugno destro si illuminò di una tenue aura argentata, e il piccolo Pokemon Emanazione sferrò un potente attacco Pugnoscarica che scaraventò a terra Spritzee. Chelle strizzò un occhio e strinse i denti rabbiosamente, sapendo che gli attacchi di tipo Acciaio erano tra i pochi punti deboli dei Pokemon Folletto...

"Presto, Spritzee, rispondi con Assorbibacio!" esclamò stringendo un pugno davanti a sè. Spritzee si riprese con abbastanza rapidità dal suo stordimento e si avvicinò a Riolu con uno scatto, baciandolo sulla fronte con il suo lungo naso. Il pokemon Emanazione si irrigidì in un'espressione di sorpresa e dolore, e dei nastri di energia rosata partirono dal suo corpo e si trasferirono a quello di Spritzee, facendogli recuperare parte dell'energia che aveva perso. Riolu riuscì a staccarsi appena in tempo e si mise in guardia, mentre Spritzee si librava in volo ed eseguiva un altro attacco. "Adesso usa Echeggiavoce, Spritzee!"

Con un'acuta esclamazione, il Pokemon Profumo aprì il suo lungo becco e scagliò una scarica di onde sonore contro Riolu, che si scansò appena in tempo eseguendo un'agile capriola all'indietro, mentre attorno a loro la battaglia infuriava. Il Team Fusione cercava di penetrare la barriera che gli allenatori avevano formato, ma i loro sforzi, per quanto stessero mettendo alla prova i difensori, si stavano rivelando inutili.

"Incredibile... il Team Fusione sta indietreggiando!" esclamò uno degli archeologi. Druddigon sferrò un attacco Codadrago che scaraventò via un Weepinbell del Team Fusione, costringendolo a tornare nella sua Pokeball. Vibrava era un po' più in difficoltà, visto che un Bibarel del Team Fusione lo stava tenendo sotto tiro con un attacco Acquagetto, ma riuscì a reggere e replicò con Dragospiro, costringendo il grosso castoro in difesa.

L'Inventore annuì impressionato quando lo Houndoom di Nerone mise ko un Ambipom nemico con un singolo attacco Sgranocchio. "Già... nemmeno io mi aspettavo che fossero così in gamba." rispose. "Hanno sconfitto senza problemi la postazione di guardia del Team Fusione che impediva l'accesso alla Palude Granita, e anche un gruppetto di impiastri che ci avevano teso un agguato lungo la strada."

"Dobbiamo mandare via il Team Fusione... ma state attenti adove mandate i vostri attacchi, potreste danneggiare qualcosa!" esclamò Nerone.


Heather annuì seriamente. "Non si preoccupi, signor Nerone, manderemo via queste canaglie prima che possano fare danni." affermò. Con rabbia e decisione, la bambina dai capelli fucsia gettò uno dei suoi sguardi feroci alle reclute... e diiverse di loro videro così tanta furia negli occhi di una bambina di dieci anni che ne rimasero intimoriti. "Fatevi avanti, Team Fusione! Saremo lieti di darvi ciò che meritate!"

"C-così fai paura, Heather..." affermò Shelly con un gocciolone di sudore sulla fronte. Il suo Scyther parò l'attacco di uno Swellow nemico che cercava di schaffeggiarlo con le ali, e si preparò a scagliare un contrattacco... quando notò che stava accadendo qualcosa alla sua allenatrice!

"Scyther?" esclamò la mantide religiosa, indietreggiando un po' per evitare un contrattacco dello Swellow nemico. Una tenue aura di luce bianca si era accesa attorno al corpo di Shelly, che stava cominciando a diventare traslucido, come un fantasma! Anche la piccola esperta di Pokemon Coleottero sembrava essersene accorta, e si stava guardando allarmata... così come tutti i presenti!

"Shelly? Shelly, che succede? Stai... stai diventando..." cominciò a dire Heather, prima di guardarsi per istinto e accorgersi che la stessa cosa stava capitando a lei! Anche lei stava emanando quella strana aura di luce, e stava rapidamente perdendo consistenza... "Ah! Ma... ma cosa... sta succedendo anche a me! Che diamine significa?"

"Heather! Shelly! Ma cosa sta..." esclamò allarmata Touko. La sua Lilligant emise un'esclamazione allarmata e indicò le statue, attorno alle quali brillava la stessa aura misteriosa che aveva avvolto le due bambine! Gli occhi di Dialga e Palkia rilucevano di un'innaturale bagliore argentato, mentre il Pokemon leone sconosciuto sembrava quasi fremere... "Che significa? Guardate le statue! Cosa stanno... cosa succede?"

"Non... non ne ho idea! Anche il Team Fusione sembra non saperne nulla!" esclamò Nerone. In effetti, anche i malfattori erano molto sorpresi e stavano indietreggiando. Solo il Riolu che stava affrontando lo Spritzee di Chelle sembrava capire qualcosa... anche se non tutto, vista la sua espressione dubbiosa!

"Heather! Heather, che sta succedendo? Aiutami..." esclamò Shelly quasi in panico, correndo verso la sua migliore amica e tendendole la mano. Heather agì d'istinto e si protese verso Shelly... ma un attimo prima che potessero raggiungersi, le due bambine scomparvero davanti agli occhi attoniti del loro gruppo e del Team Fusione, e i Pokemon che stavano lottando si separarono e guardarono attoniti il punto in cui erano scomparse.

"Che cosa... è successo?" si chiese Nerone dopo un attimo di stupore. Il suo Houndoom guardò di nuovo verso le statue dei Pokemon eggendari. Poteva giurare di aver visto una strana luce risplendere attorno ad esse per un istante... come se fossero vive!

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Per un attimo, Heather non capì più niente. Il mondo attorno a lei era scomparso, sostituito da un vortice inimmaginabile di luci, suoni e colori che non avevano nulla a che fare con la realtà a cui era abituata. Per un istante, la bambina dai capelli fucsia ebbe la sensazione di vedere delle figure simili a meduse fluttuanti che le volteggiavano attorno... e poi, guardando alla propria destra guidata dall'istinto, riuscì a vedere una massiccia figura che incombeva su di lei, un umanoide dai muscoli sovrasviluppati con una mostruosa testa da insetto...
Heather distolse lo sguardo con un moto di spavento... e venne accolta da una vista ben più gradevole, quella di Shelly che si protendeva spaventata verso di lei, muovendole labbra senza dire nulla! Heather fece un passo in avanti e abbracciò la sua migliore amica per tranquillizzarla... e un attimo dopo, il folle gioco di luci e colori cessò di colpo, e le due bambine caddero in ginocchio su un terreno umido e coperto di muschio!

"Shelly!" esclamò Heather. "Shelly, che succede? Stai bene, vero?"

"Io... io... sto... sto bene... H-Heather..." balbettò Shelly, abbracciando Heather di rimando. "Ma... ma cosa... cos'è successo? Non... non siamo più nella sala... del Sole..."

"Di... di cosa stai parlando?" esclamò Heather, sentendo l'aria calda e umida delle paludi sulla pelle. Per un attimo, la piccola domatrice di draghi ebbe l'impressione di trovarsi ancora nella Paludi Granita... ma questa impressione svanì subito quando si rese conto che lei e Shelly erano state in qualche modo teletrasportate in una fitta foresta di mangrovie! Era un ambiente buio ed umido, una foresta di piante di palude dalle ampie radici che affondavano in un terreno fangoso e ricoperto di muschio... sicuramente un ambiente molto diverso dalle Paludi Granita!

"E questo... questo... che posto è?" mormorò Heather, alzandosi in piedi e aiutando Shelly a fare lo stesso. "Come ci siamo finite?"

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CONTINUA...            
     
          
 
 
   
   
 

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Capitolo 9
*** Uno strano mondo nuovo ***


Pokemon: The Glazed Challenge

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 9 - Uno strano mondo nuovo

"H-Heather... dove... dove siamo?" chiese Shelly dopo diversi secondi di attonito silenzio. Lentamente, le due bambine si separarono e cominciarono a guardarsi attorno, per cercare di capire che posto fosse. Non era certo nessun posto con il quale avessero familiarità... era una foresta di mangrovie dal terreno ricoperto di muschio che non assomigliava per niente alle Paludi Granita. Non solo la vegetazione e il terreno non erano gli stessi... ma c'era qualcosa nell'aria di estremamente inusuale, qualcosa che nessuna delle due sarebbe stata in grado di definire... un sentore che qualunque fosse il posto in cui erano finite, doveva essere per forza molto lontano da Tunod.

Forse addirittura un'altra dimensione...

"Ne sono... quanto te, Shelly." rispose Heather, il cui Shelgon si era messo ad annusare in giro per cercare delle tracce, degli indizi, qualsiasi cosa permettesse loro di capire che diamine stesse accadendo. "Un attimo fa... eravamo nella Sala del Sole assieme a Percy, Chelle, Touko e tutti gli altri... e adesso siamo qui? Non vedo più le rovine... le strade che abbiamo percorso..."

"E... s-soprattutto..." balbettò Shelly. "Ho... ho la stessa s-sensazione... che ho provato quella volta... Ti... ti ricordi, Heather? Q-quando stavamo a-andando a Borgo Querciantica? Che... che ti ho detto che... che mi sembrava... di non vedere più Pokemon?"

"Ma com'è possibile?" si chiese Heather, sedendosi su un sasso pieno di muschio e sfregandosi la fronte, cosa che spinse il suo Shelgon ad avvicinarsi a lei per verificare se fosse tutto a posto. "Cavolo... stanno accadendo troppe cose tutte assieme, e il mio cervello da solo non ce la fa a seguirle!"

"Shelgon!" affermò il suo Pokemon, prendendole una spalla e scuotendola per dirle di non farsi prendere la mano.

"P-per favore, Heather... non... non perdiamo la calma proprio adesso..." affermò Shelly, pur sapendo che molto probabilmente era lei quella che appariva più spaventata da quello che stava accadendo. "Allora... se è vero quello che ci ha detto quel ragazzo, quella volta... adesso noi ci troviamo in un'altra dimensione."

Heather scosse la testa, sentendosi sempre più confusa e stressata... ma prima che la bambina dai capelli fucsia potesse dire qualcosa, Shelgon sentì la presenza di qualcuno, e guardò in direzione di un sentierino che si inoltrava tra un gruppo di grandi alberi, dal quale stava arrivando una figura dall'aspetto vagamente familiare. Il Pokemon Drago puntò una zampa in quella direzione, e le due ragazzine, in parte sorprese e in parte sospettose, guardarono nella stessa direzione, chiedendosi chi potesse essere...

"Voi siete... quelle due bambine che ho incontrato un po' di tempo fa! Mi ricordo di voi!" affermò la persona che stava arrivando. In effetti, era proprio il misterioso ragazzo che avevano incontrato in quell'occasione! I suoi capelli castani un po' lunghi, con quei vestiti dai colori anonimi... certo, non era uno che distaccava in una folla, ma in quel momento, Heather e Shelly erano sicure che l'avrebbero riconosciuto in ogni caso. "Vi ricordate di me, vero? Il mio nome è Luke... ci siamo incontrati quando voi siete arrivate a Tunod!"

"Sì, mi ricordo di te! Tu sei quel ragazzo..." affermò Heather alzandosi di scatto dal suo posto mentre il ragazzo dai capelli castani le raggiungeva.

"Ma... che sta succedendo, esattamente? E... dove ci troviamo, in questo momento?"

"Non ne sono sicuro nemmeno io, di cosa stia succedendo..." affermò. "Ma vi posso dire per certo dove siete. Anche se per voi potrebbe essere uno shock."

"Senti, non mi va di girare attorno a questo problema!" esclamò Heather infastidita, con Shelly che le faceva timidamente cenno di non perdere la testa. "Abbiamo assistito a cose che con la ragione non c'entrano affatto! Quindi... credo che potremo anche reggere a qualche altra rivelazione, no?"

"Okay, okay... non te la prendere, stavo solo dicendo..." si scusò Luke, muovendo le mani davanti a sè. Heather grugnì e si passò una mano sulla fronte come se avesse il mal di testa, borbottando qualche parola di scusa per essersi scaldata tanto. Shelly, tirando un piccolo sospiro di sollievo, guardò verso Luke e gli fece cenno di continuare con un sorriso incoraggiante. "Allora, in questo momento vi trovate nella foresta di mangrovie alle Everglades, in Florida... su un pianeta che qui da noi viene chamato Terra."

"Cosa? Siamo... siamo su un altro pianeta, quindi?" esclamò Shelly, talmente sbalordita che persino la sua trecciona sembrava stare in piedi da sola!

"Terra? Florida? Everglades? Mai... mai sentito niente del genere in vita mia!" esclamò Heather allarmata. "E come torniamo indietro sul nostro mondo? C'è un modo per farci riportare indietro nella Paludi Granita?"

"State calme, ragazze... c'è un modo, di questo ne sono sicuro!" Luke provvide subito a tranquillizzare le due bambine, che sembravano in procinto di farsi prendere dal panico. Immediatamente, shelly si fermò e si schiarì la voce, scusandosi a bassa voce. "Ascoltate... prima che torniate nel vostro mondo, però, ho bisogno di una mano. Ho bisogno... che voi ricatturiate un Pokemon che è passato in questo mondo prima di voi."

"Un Pokemon... è arrivato in questo mondo?" chiese Heather, sentendosi un attimo più calma. "E... immagino che nel tuo mondo non esistano i Pokemon, vero?"

"No... ci sono solo animali privi di poteri, e non credo che la presenza dei Pokemon farebbe bene all'equilibrio ambientale sulla Terra. Per non parlare del putiferio che si scatenerebbe se si sapesse dell'esistenza di Pokemon veri e propri. Vedete, qui da noi... i Pokemon esistono soltanto nei cartoni animati e nei videogiochi! Ma vi spiegherò tutto più avanti, se ci sarà la possibilità." rispose rapidamente Luke, vedendo dai loro sguardi che le due bambine avevano un sacco di domande da fare. "Per adesso... soltanto quel Pokemon, un Mudkip, è arrivato sulla Terra. Per favore, ho bisogno che voi lo catturiate e lo riportiate indietro nel vostro mondo, prima che qualcuno lo veda."

"Sì... certo, capisco cosa vuoi dire... Se è un Mudkip, non dovremmo avere problemi a catturarlo." affermò Shelly dopo averci pensato su un momento. "E'... è da queste parti, vero?"

Luke annuì con decisione. "Sì... l'ho visto razzolare da queste parti ancora pochi minuti fa, quindi non credo che sia andato molto lontano." affermò. "Comunque, vi darò una mano anch'io a cercarlo. E' il minimo che io possa fare per darvi una mano, visto che è in parte anche colpa mia se vi trovate in questa situazione."

"Figurati, per così poco... piuttosto, siamo contente che almeno abbiamo qualcuno che ci da una mano!" affermò Heather, cominciando a guardarsi attorno alla ricerca di qualcosa di piccolo ed azzurro. "Forza, cominciamo a cercare questo Mudkip... prima ce la facciamo, prima torniamo nel nostro mondo, giusto?"

"S-sì!" esclamò rapidamente Shelly. "Per favore, Galvantula, puoi darci una mano anche tu? Immagino... che otto occhi vedano meglio di due." Detto questo, la piccola esperta di Pokemon Coleottero tirò fuori una Pokeball e la aprì, facendo uscire la tarantola elettrica, che apparve nell'ormai consueto lampo di luce, sollevando fieramente le zampe anteriori ed emettendo un verso che sembrava quasi un cinguettio.

"Vantula!" esclamò vivacemente la Pokemon Coleottero/Elettro, facendo sgranare gli occhi a Luke per la sorpresa.

"C-cosa? Ma... quel Pokemon..." esclamò il giovanotto. "Che razza di Pokemon è? Nei giochi di Pokemon che ci sono nel mio mondo, quel Pokemon non esiste!"

"Giochi di Pokemon?" chiese Heather, dopo essersi scambiata con Shelly uno sguardo dubbioso. Anche Galvantula sembrò piuttosto interdetta, e sbattè i suoi numerosi occhi compositi, mentre la sua pelliccia si spettinava di colpo per esprimere la sua confusione. "Che vuoi dire con... giochi di Pokemon?"

Luke si rese conto di aver detto qualcosa di troppo, e si schiarì la voce per farsi passare l'imbarazzo. "Ah... ehm... niente, niente... non è nulla di importante! Piuttosto... cominciamo a cercare, quel Mudkip non si troverà certo da solo!"

"Va bene..." affermò Shelly, ancora dubbiosa ma decidendo che era più saggio rimandare a dopo certe discussioni. "Galvantula, cerchiamo qui attorno!"

"Shelly, tu e Galvantula andate a vedere da quella parte!" Heather diede istruzioni alla sua migliore amica, indicando un luogo in cui le mangrovie si diradavano un po', vicino ad una pozza d'acqua fangosa e stagnante. "Shelgon, vieni anche tu... noi e Luke cercheremo di qua!"

"Shel!" esclamò l'inusuale Pokemon Drago, facendo cenno a Luke di seguirli. Ancora un po' spiazzato, gettando di tanto in tanto qualche occhiata alla Galvantula di Shelly, il ragazzino castano seguì l'allenatrice più piccola e il suo Pokemon verso un cespuglio di piante cresciute senza controllo, dove i due cominciarono a cercare...

"Teniamo gli occhi aperti... non dovrebbe essere troppo difficile trovare un Mudkip da queste parti, o sì?" chiese Heather, totalmente concentrata su quello che c'era da fare. Scostò con una mano alcune fronde, dando una scrupolosa occhiata tra la fitta vegetazione...

E un istante dopo, una piccola creatura blu e azzurra, con delle buffe branchie arancioni sulle guance e una pinna a cresta sulla fronte scattò fuori dal cespuglio, sgusciò tra i due ragazzi, e zampettò rapodamente verso il letto del fiume, correndo a zig-zag per confondere quelli che cercavano di acchiapparlo. Colti di sorpresa dalla sua apparizione, Luke ed Heather non riuscirono a reagire in tempo, e lo Shelgon della bambina non fece in tempo ad intercettare il Mudkip fuggitivo... che adesso si stava dirigendo verso Shelly e Galvantula!

"Ah!" esclamò Luke. "Attenta, Shelly! Sta andando verso di te! Cerca di fermarlo!"

"Huh? S-sì! Subito!" esclamò allarmata la piccola entomologa, voltandosi di scatto e cercando la strana creaturina. Riuscì a vedere Mudkip mentre balzava da un lato e si rifugiava dietro un ceppo d'albero, e diede rapidamente ordine alla sua Galvantula di fermarlo. "Galvantula! Presto, usa Elettrotela! Cerca di immobilizzarlo!"

"Galv!" esclamò la tarantola elettrica con un sobbalzo di sorpresa. Ma si riebbe in mezzo secondo e alzò le zampe anteriori, poi aprì le mandibole e scagliò una scarica elettrica che prese in una frazione di secondo la forma di una ragnatela e calò verso il Pokemon Fangopesce, cercando di intrappolarlo come una rete da pesca! Ma Mudkip si accorse in tempo del tentativo, e corse via appena in tempo, col risultato che la ragnatela elettrica atterrò sul terreno fangoso e si esaurì miseramente.

"Accidenti, troppo veloce..." esclamò Luke. "Presto! Sta scappando verso il greto del fiume! Dobbiamo evitare che prenda il largo!"

"Shelgon!" esclamò lo starter di Heather, facendo una corsa verso il letto del fiume e cercando in tutti i modi di tagliare la strada a quel Mudkip così veloce! Il Pokemon Drago cominciò a correre con tutta l'energia di cui era capace, ma le sue zampette corte e goffe costituivano per lui uno svantaggio notevole...

"Shelgon, usa Dragospiro per bloccarlo!" esclamò Heather. Senza rallentare, Shelgon puntò in direzione di Mudkip, prese fiato e soffiò una fiammata multicolore che tagliò la strada a Mudkip prima che quest'ultimo potesse tuffarsi nelle acqua limacciose. Il Pokemon Fangopesce frenò di botto e cercò di cambiare direzione all'ultimo momento, ma perse comunque mezzo secondo che fu più che sufficiente a Shelly e alla sua Galvantula per fare un altro tentativo.

"Grazie, Heather... Shelgon... Usa di nuovo Elettrotela, Galvantula!" esclamò Shelly. Galvantula ripetè la mossa di prima... o meglio, cercò di farlo, ma il suo avversario si rivelò più veloce e scaltro del previsto, e usò un rapido attacco Fangosberla, muovendo una delle sue zampette anteriori davanti a sè e scagliando un getto di fango in faccia al ragnone elettrico. Con uno stridio frustrato, Galvantula indietreggiò, cercando di ripulirsi il muso con le zampe e dando così il tempo a Mudkip di raggiungerlo, balzargli in groppa e usarlo come trampolino per prendere lo slancio...

...e saltare verso il viso della malcapitata Shelly!

La bambina dai capelli lavanda ebbe giusto il tempo di sgranare gli occhi allarmata prima che il buffo Pokemon d'Acqua spiccasse un salto enorme dalla schiena di Galvantula, e le si appiccicasse alla faccia! Con un gridolino soffocato, Shelly afferrò a sua volta Mudkip per cercare di toglierselo dalla faccia, ma la bestiola si era attaccata con tutte le sue forze, e non dava cenno di volersi staccare!

"Mudkip! Mudkiiiiip!" strillò, avvinghiandosi ancora più saldamente.

"Hmmmmph! Hmmmmph!" protestò Shelly. Immediatamente, Luke ed Heather si precipitarono da lei e cominciarono a tirare Mudkip per convincerlo a spostarsi da quella poco simpatica posizione. Il Pokemon Fangopesce scosse la testa e cercò ostinatamente di restare ancorato al viso di Shelly, ma alla fine, dovette staccarsi e finì per ruzzolare sul terreno fangoso, trascinandosi dietro anche Luke ed Heather, mentre Shelly barcollava all'indietro per un breve tratto e si ripuliva il viso con le mani. "Wah! G-grazie, ragazzi! S-scusate, mi ha colto di sorpresa!"

"Ugh... tutto a posto, Shelly! Se ti può consolare, ha colto di sorpresa anche noi!" borbottò Heather, ripulendosi come poteva il fango dai vestiti. "Accidenti, certo che quel Mudkip non si fa prendere!"

"Eccolo lì!" esclamò Luke, indicando un albero di mangrovie poco lontano da loro, tra le cui radici nodose Mudkip aveva trovato rifugio. Il Pokemon Fangopesce era acquattato in una pozzanghera di fango, e si teneva sulla difensiva, evidentemente spaventato sia dal nuovo mondo in cui si trovava, sia da tutti quei ragazzi e quei Pokemon che gli davano la caccia.

"Hmm... aspettate, forse abbiamo sbagliato. Meglio cercare di convincerlo a tornare con noi, piuttosto che corrergli dietro." affermò Shelly, sperando che il suo approccio fosse un po' più efficace.

"E... come pensi di convincere quel Mudkip, Shelly?" chiese Luke, un po' scettico.

Shelly sorrise gentilmente. "I Pokemon non sono dei semplici animali. Bisogna saperli prendere... e io ho fatto una certa esperienza con i Pokemon Coleottero. Sai, non è proprio facilissimo instaurare un rapporto con uno di loro, almeno all'inizio." affermò. "C'è bisogno di imparare le basi, e cercare di capire come pensano. Ma... una volta che hai imparato come rapportarti con loro, fare lo stesso con altri tipi di Pokemon non è più tanto difficile!"

"Okay, Shelly, lasciamo fare a te." affermò Heather. Con un gesto del braccio, fece cenno a Luke e al suo Shelgon di tenersi indietro e lasciare che la sua migliore amica e Galvantula tentassero.

"Vantula!" cinguettò Galvantula con un cenno della testa. Lei e Shelly si avvicinarono con prudenza al rifugio temporaneo di Mudkip, che si acquattò sul terreno fangoso e fece per proteggersi... ma la tarantola elettrica lo sorprese tendendo una zampa verso di lui in segno di comprensione. "Galv galv!"

"Mud, kip..." rispose Mudkip, non fidandosi ancora di chi aveva di fronte, e preparandosi a scavare una Fossa nel caso Galvantula avesse deciso di attaccare. Tuttavia, il ragno elettrico non mostrò segno di aggressività o di impazienza, e restò fermo dov'era per invitare Mudkip ad uscire dal suo rifugio.

"Galvantula... galv?" disse, cercando di essere tanto convincente quanto poteva esserlo un enorme ragno dalla pelliccia elettrificata. tese ancora un po' la zampa verso Midkip, in modo da fargli vedere che non aveva cattive intenzioni.

"Mudkip?" esordì Shelly, piegandosi sulle ginocchia in modo da essere, per quanto possibile, ad un'altezza simile a quella di Mudkip. "Mudkip, scusa se ti abbiamo fatto paura... ci siamo fatti prendere dal panico, e non abbiamo pensato che anche tu potresti essere spaventato... Vero? E' così, giusto? Ti trovi in questo strano mondo chiamato Terra dove i tuoi simili Pokemon non esistono... lo senti anche tu, vero?"

"Galvantula..." continuò Galvantula con un cenno affermativo. Lei meglio di Shelly poteva capire come ci si sentisse all'idea che non ci fossero suoi simili nel raggio di miglia e miglia.

Tuttavia, comprensibilmente, Mudkip non era ancora del tutto convinto, e prese la mira nel caso ci fosse stato bisogno di scagliare un attacco Pistolacqua contro la Galvantula che le stava vicina. Shelly e la sua Pokemon tarantola si accorsero dello stato d'animo di Mudkip e fecero un passo indietro, in modo da non farlo più sentire minacciato.

"So che fa paura sentirsi soli... io mi sono sentita sola per quasi tutta la mia vita..." continuò Shelly, tornando con la mente a prima di conoscere Heather e il resto della resistenza anti-Team Meteora. "Ma adesso, per favore, ascoltami, Mudkip... Noi non dovremmo essere qui. Se... se restiamo qui, sarà un problema per tutti, e anche noi finiremo per sentirci soli... se... invece torniamo indietro, nel nostro mondo... sono sicura che anche tu troverai degli amici e non dovrai più vivere nella paura."

"Mudkip..." affermò il Pokemon Fangopesce, emergendo un po' dal terreno fangoso. Il limo scivolò via dalla pelle del buffo Pokemon d'Acqua, che scivolò tra le radici delle mangrovie, decidendo che valeva la pena di fidarsi. "Mudkip, mud?"

"Galv... galvantula..." disse Galvantula. La tarantola elettrica continuò a tendere una zampa verso Mudkip, e dopo qualche secondo di esitazione, il Pokemon Fangopesce vinse ogni rimanente dubbio e strinse la zampa alla Pokemon Coleottero/Elettro per dire che si fidava. Contenta di essere riuscita a convincere Mudkip senza inutili combattimenti, la bambina dai capelli lavanda accarezzò il Pokemon fuggiasco sulla testa in modo da metterlo ancora più a suo agio...  e un po' più in là, Luke sgranò gli occhi impressionato davanti all'abilità dimostrata da Shelly.

"Accidenti... è davvero incredibile!" affermò il giovanotto, osservando Shelly e Galvantula che convincevano il piccolo Mudkip ad uscire dal suo nascondiglio. "La tua amica ha davvero un talento innato per stringere legami con i Pokemon..."

Heather fece un sorriso un po' stentato e annuì lentamente. "Shelly è sempre stata una ragazzina molto sensibile verso i problemi degli altri... ma dal momento che ha un carattere piuttosto timoroso, e per altri motivi che non credo di poter spiegare qui in questo momento, ha sempre finito per ritrovarsi da sola." affermò. Shelgon chiuse gli occhi e sospirò, neanche lui troppo contento di ricordare quei momenti difficili. "Detto questo... le è servito per studiare meglio i Pokemon e imparare a comprenderli meglio. E'... particolarmente brava a comprendere i Pokemon che si sentono soli ed abbandonati."

"Perchè è così che lei si è sentita per gran parte della sua vita, in fondo." aggiunse tra sè la piccola domadraghi.

A quel punto, Mudkip si era finalmente convinto che Shelly e i suoi compagni non rappresentavano per lui un pericolo. Dopo aver messo da parte la sua precedente esitazione, il buffo Pokemon Fangopesce sfregò la testa sulla mano di Shelly come un gattino affettuoso, e lei cominciò a grattarlo affettuosamente sulla testa.

"Mudkip, mudkip..." affermò.

"Ecco... sì, Mudkip, va tutto bene! Adesso torniamo a casa, nel nostro mondo!" rispose Shelly. Convinto a fidarsi della sua nuova amica, Mudkip disse di sì con la testa, e Shelly strizzò un occhio e si voltò verso Luke, tenendo in braccio il Pokemon fuggiasco. "Ecco fatto... sono riuscita a convincere Mudkip, alla fine. Ora però... dobbiamo tornare indietro nel nostro mondo... tu sai per caso come si fa, Luke?"

"Sì, in qualche modo ho un'idea di come fare." affermò il ragazzino castano. Fece cenno alle bambine e ai loro Pokemon di seguirlo, e si piazzò più o meno nello stesso punto in cui Heather e Shelly erano apparse. "Bene... è qui che si trova il passaggio. Concentratevi, pensate intensamente al posto da cui siete partite... e riuscirete a tornare indietro. Ma... ho l'impressione che ci saranno ancora situazioni come questa. Non so esattamente cosa... ma c'è qualcosa nel vostro mondo che sta provocando questi fenomeni inspiegabili. Mi dispiace dover fare a voi questa richiesta... ma vi chiedo di scoprire di cosa si tratta, e cercare di porvi fine. Entrambi i nostri mondi saranno in pericolo, se non verrà fatto qualcosa."

"O... Okay! Faremo tutto quello che possiamo!" esclamò Heather dopo un attimo di esitazione. "Cercheremo di capire chi si nasconde dietro tutto questo, e perchè stia provocando questo caos! E gli daremo una lezione che non si scorderà tanto facilmente!"

"Grazie, ragazze... ci rivediamo! Fino ad allora, buona fortuna!" fu la conclusione di Luke. Fece cenno ad Heather e a Shelly di piazzarsi nel punto esatto in cui erano apparse, mentre Galvantula, Shelgon e Mudkip si piazzavano attorno a loro. Heather chiuse gli occhi e cominciò a concentrarsi, nel tentativo di visualizzare la Sala del Sole nella propria mente... e Shelly fece la stessa cosa.

Un istante dopo, un cerchio luminoso si accese di colpo sul terreno attorno alle due giovanissime allenatrici e ai Pokemon, proiettando una tenue luce azzurrina tutt'attorno. Luke fece un passo indietro e salutò un'ultima volta... e la luce si intensificò, inghiottendo Heather, Shelly e i tre Pokemon che erano con loro.

Quando la luce si diradò, tutto era tornato alla normalità, e sia le ragazze che i Pokemon erano scomparsi, tornati nel loro mondo. Alcune piccole luci azzurre, come delle lucciole, fluttuarono in aria per alcuni istanti, prima di dissolversi nel nulla. Tutto era tornato alla normalità... l'unico a sapere cosa fosse successo in quello sperduto angolo di mondo era Luke, che tirò un sospiro di sollievo e cominciò ad allontanarsi.

"Per stavolta è andata bene... ma posso solo sperare che sarà lo stesso anche la prossima." disse tra sè. "Ho paura che questi fenomeni non faranno altro che farsi più frequenti e pericolosi... Heather, Shelly, mi affiderò a voi. Cercherò di aiutarvi il più possibile, ma da qui... c'è ben poco che io possa fare."

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Heather strinse i denti, tenendo strette le mani di Shelly, mentre le due amiche e i loro Pokemon continuavano la loro discesa nello spazio vuoto tra le dimensioni, in un allucinante susseguirsi di colori che rendeva il paesaggio incomprensibile. Ancora una volta, Heather ebbe l'impressione di vedere delle strane forme, creature dall'aspetto alieno ed inquietante, che si susseguivano rapidamente davanti ai suoi occhi - di nuovo, quelle strane meduse fluttuanti e semitrasparenti che aleggiavano minacciose attorno a loro, come dei fantasmi...

E subito dopo, Shelly emise un'esclamazione di sorpresa e spavento quanto un'altra di quelle strane creature passò come un lampo davanti a loro - una creatura umanoide dall'spetto femminile ma dalle fattezze di insetto, coperta di chitina bianca, con due antenne a frusta talmente lunghe che avrebbero potuto toccare terra, e un ampio carapace che dava l'impressione di lunghi e voluminosi capelli bianchi. La creatura guardò le due bambine con i suoi sfaccettati occhi neri, e Shelly ebbe quasi l'impressione che avesse voluto dirle qualcosa... ma riuscì a capire che cosa fosse.

"Galvantula..." affermò la Pokemon ragno, voltandosi verso l'essere extra-dimensionale come per intimarle di non minacciare la sua allenatrice o la sua migliore amica...

"Mudkip?" esclamò stupefatto il piccolo Mudkip...

E, rapida com'era venuta, la strana creatura si separò da Heather, Shelly e i loro Pokemon e schizzò via, riunendosi alle meduse che infestavano quell'assurdo "non-luogo". Le due bambine restarono a guardarla meravigliate... per appena mezzo secondo, visto che quella creatura era talmente veloce che seguirla con lo sguardo era quasi impossibile.

Poi, il risucchio proveniente dalla loro dimensione ebbe la meglio, ed entrambe chiusero gli occhi in un attimo di paura mentre venivano riportate indietro...

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Heather non riuscì a trattenere un urlo di sorpresa nel momento in cui il viaggio dimensionale terminò, e le suole dei suoi stivaletti toccarono nuovamente il terreno solido. Sentiva ancora la presenza dei loro Pokemon e le mani di Shelly che tenevano saldamente le sue... e un attimo dopo, allorchè lo scombussolamento dovuto al viaggio dimensionale cessò, sentì sulla pelle la stessa sensazione che aveva avuto mentre stava esplorando la Sala del Sole con i suoi compagni, solo mezz'ora prima al massimo. Il rimbombo che sentiva nelle orecchie si smorzò... e la ragazzina riuscì a sentire, tutt'attorno a lei, le esclamazioni di stupore di coloro che si trovavano da quelle parti.

"Skorupi, skorp!" esclamò sollevato lo Skorupi che si era unito al gruppetto, zampettando rapidamente fino a Shelly per abbracciarla.

"Heather... Shelly? Siete... siete tornate!" esclamò la voce ormai conosciuta di Chelle. Scuotendo la testa per schiarirsela e accogliendo il suo amico Skorupi - stando bene attenta a non perdere l'equilibrio per l'entusiasmo che ci stava mettendo il Pokemon scorpione - Shelly rispose a chi le aveva chiamate... e in effetti, vide che erano davvero tornate nella Sala del Sole, e i loro compagni di spedizione - Touko, Chelle, Percy, Nerone e l'Inventore - si trovavano lì, in quella stanza, assieme ad alcuni dei loro Pokemon. Solo che il Team Fusione non si vedeva più... e il gruppo di ricercatori dava l'impressione di essere stato molto occupato a cercare tracce delle due bambine apparentemente scomparse nel nulla! Certo, ora che Shelly riusciva a dare un'occhiata più attenta, poteva vedere che c'erano ancora i segni della battaglia che era stata combattuta, anche se per fortuna le statue di Dialga, Palkia, Giratina e del Pokemon leone sconosciuto erano rimaste intatte.

"Heather! Shelly!" esclamò Touko, raggiungendo le due bambine per assicurarsi che stessero bene. "Non vi siete fatte male, vero? Che... che cosa è successo? Siete scomparse nel nulla mezz'ora fa... e riapparite dal nulla proprio adesso! Oh? E... come mai questo Mudkip è con voi?"

"Mud mudkip..." mormorò il Pokemon Fangopesce guardandosi attorno. Era un ambiente a lui del tutto sconosciuto... ma decisamente meglio che trovarsi in un mondo alieno in cui non sarebbe probabilmente mai riuscito a sopravvivere.

"Dove siete finite?" chese Percy, altrettanto preoccupato. Anche il suo Sandshrew, che fino a quel momento non sembrava aver avuto un carattere troppo affabile, si avvicinò preoccupato. "Abbiamo mandato via quei buffoni del Team Fusione, ma da quel momento in poi, abbiamo cercato in lungo e in largo per scoprire dove foste finite."

La più piccola delle due si rimise a posto il ciuffo ribelle di capelli che le scendeva sulla fronte e cominciò a raccontare... non senza esitazione, visto che era convinta che sia lei che Shelly avrebbero potuto essere prese per pazze. "Non penso che ci crederesti, Percy, ma... siamo finite in un altro mondo, un mondo dove i Pokemon non esistono! E questo Mudkip... c'era finito dentro anche lui."

"Chiko?" esclamò la Chikorita di Chelle. Skorupi sgranò gli occhi stupefatto e mollò la presa su Shelly, facendole perdere l'equilibrio per un attimo... ma Mudkip confermò con un cenno della testa.

"State.. state dicendo sul serio?" chiese l'Inventore. "Siete davvero state in un altro mondo? E com'era? Per quale motivo siete state trasportate fin lì?"

"Non posso crederci... non posso davvero crederci!" mormorò Chelle, guardandosi attorno come una tigre in gabbia. "Tutto questo... sembra uscito da un film di fantascienza!"

Nerone, dopo qualche iniziale e comprensibile attimo di stupore, intervenne dicendo la sua. "Io invece non lo escluderei..." esordì, accarezzando il suo Houndoom che passeggiava lì vicino. Il feroce dobermann si sedette vicino al suo allenatore, e Shelly ebbe l'impressione che anche lui fosse molto curioso di ascoltare quello che era successo. "Non è la prima volta che sentiamo delle voci sull'esistenza di dimensioni parallele, se così la vogliamo mettere. Secondo certe teorie, il nostro mondo non sarebbe altro che una tra tante... infinite possibilità. Esisterebbero, secondo questa teoria, altre dimensioni che non sono altro che un universo che si è sviluppato in modo diverso. A volte le similitudini sono tali che due dimensioni diverse appaiono quasi uguali, ma altre volte, il risultato è qualcosa di così lontano dalla concezione umana, che soltanto guardare questi mondi comporterebbe gravi rischi per la psiche."

"C'entrano in qualche modo quegli strani cosi simili a meduse?" chiese Heather, indicando uno dei mosaici della sala, sul quale erano rappresentate le stesse misteriose creature che lei e Shelly avevano brevemente incrociato nel viaggio tra le dimensioni.

"Quelle lì, dite?" chiese Touko, la sua attenzione interamente rivolta agli arazzi. "Quelli sono Pokemon di cui non conoscevo neanche l'esistenza... ammesso che siano Pokemon, si intende!"

"Sì... erano più o meno così! Sembravano delle meduse fatte di vetro!" rispose prontamente Shelly. "E poi... c'erano altre due creature molto strane... sembravano degli insetti, una era grande e muscolosa con la testa di una zanzara, e l'altra era magra come uno stecchino! Si sono avvicinate a noi... ma non ci hanno fatto niente! Non so cosa volessero..."

La Galvantula di Shelly rabbrividì e rizzò il pelo come un gatto arrabbiato. Non le era piaciuto per niente quell'incontro... fin troppo ravvicinato! E anche Mudkip represse un brivido al ricordo di quelle inquietanti creature...

"Doom?" abbaiò lo Houndoom di Nerone.

"Beh, questa mi è del tutto nuova..." rispose Nerone. "Questi Pokemon non corrispondono a nulla che io conosca. E' una sfortuna che non è stato possibile studiarle, date le circostanze... ma ora me l'avete detto, vi prometto che farò tutto il possibile per scoprire qualcosa in più e comunicarvelo. Se quelle strane creature c'entrano qualcosa con il Team Fusione e i loro piani... allora scoprire di cosa si tratta potrebbe essere vitale."

"Accidenti... non immaginavo che in queste stanze si potessero fare così tante scoperte..." rispose Touko, affascinata e al tempo stesso spaventata. "Ho paura che non abbiamo la più pallida idea dell'enormità di ciò che siamo andati a toccare."

L'Inventore intervenne per cercare di calmare un po' gli animi. "Per adesso... si è risolto tutto senza problemi, no?" affermò lo stravagante scienziato. "Ora, quello che dobbiamo fare è prendere nota di tutto questo e fare delle ricerche in questo senso, per cercare di capire cosa si nasconda dietro le attività del Team Fusione... e se queste strane creature che Heather e Shelly dicono di aver visto c'entrino qualcosa."

Per qualche motivo, per quanto non fosse certo quella l'intenzione, Heather si sentì come se l'Inventore la stesse accusando di qualcosa. "Come sarebbe a dire, che io e Shelly "diciamo" di aver visto quelle cose?" esclamò. "Le abbiamo viste eccome! Come è sicuro che stiamo vedendo voi in questo momento! Io sono tante cose, ma bugiarda no di sicuro!"

"Hey, calma, Heather! Il signore non voleva mica dire questo!" intervenne prontamente Chelle. "Ma devi riconoscere che è una storia davvero incredibile, non pensi anche tu? Se non foste state voi a raccontarmelo, non penso che ci avrei creduto."

"Chelle non ha torto. Come si fa a dimostrare che siete state... in un'altra dimensione?" chiese Percy, con calma ma con chiarezza. "Non avete neanche le prove del vostro viaggio... e anche se le aveste, chi potrebbe dire che non sono in qualche modo state fabbricate?"
Shelgon strinse gli occhi, come se si sentisse offeso a nome della sua allenatrice... Heather, invece, restò in silenzio per un attimo, poi incrociò le braccia sul petto e borbottò qualcosa tra sè. Per quanto le seccasse ammetterlo, i suoi compagni di viaggio avevano ragione... e in quel momento, si diede della stupida per non essersi fatta dare da Luke qualcosa che provasse che erano state sulla Terra. In quel momento, presa dalla situazione concitata, non aveva pensato a questa cosa.

"Ad ogni modo..." intervenne Nerone, mentre il suo Houndoom gli faceva un segno di approvazione. "Con tutto quello che ho visto, sono più che disposto a credere a quello che mi dite, ragazze. Non vi preoccupate, discuterò di questo problema con i miei compagni Superquattro, e con il signor Griso, e vedremo di trovare una soluzione a questo problema... e magari scoprire qualcosa di più di queste strane creature che dite di aver visto. Non risparmieremo nessuna risorsa per scoprire la verità."

"Sko..." disse Skorupi sollevato.

Touko sorrise ironica. "Anch'io sono molto interessata a sapere di più di tutto questo. Diciamo che... scoprire la verità sul mondo che mi circonda fa un po' parte del mio compito!" rispose. Accorgendosi delle espressioni un po' dubbiose che erano apparse sui volti di Chelle e Percy, la ragazzina di Unima si schiarì la voce. "Ehm... è una cosa un po' lunga da spiegare. Ma per adesso... mi basti dire che una delle cose più importanti per me è che la verità venga conosciuta. E' il modo più sicuro per renderci conto della nostra situazione attuale, e poter fare qualcosa per migliorarla. E... ho avuto delle esperienze che mi hanno portato a rendermi conto di persone di quanto importante sia cercare la verità."

Heather sorrise lievemente e guardò in lontananza, chiaramente pensando alla sua situazione e al suo passato. "A volte la verità può fare male..." disse, evidentemente pensando a quello che aveva scoperto a suo tempo su suo padre. "Ma è giusto ricercarla e affrontare i problemi che ne vengono fuori. E' una cosa che ho imparato a mie spese... ma non ho nessun rimpianto, in questo momento."

"Heather..." disse tra sè Shelly. Lo Shelgon di Heather guardò con empatia la sua allenatrice, che si girò verso di lui e lo accarezzò sulla testa.
Nerone esalò il fiato che non si era reso conto di aver trattenuto, in un gesto che voleva esprimere partecipazione. Non aveva idea di cosa doveva aver passato quella bambina, ma venendo da un posto come Reborn, poteva immaginarlo...

Chelle pensò che fosse il caso di riportare tutti alla realtà, prima che la situazione si facesse troppo sentimentale. "Bene... ora che abbiamo detto quello che c'era da dire e abbiamo mandato via il Team Fusione a gran calci nel sedere... che ne dite se continuiamo la nostra ricerca?" chiese retoricamente. "Se riusciamo già adesso a trovare qualcosa da queste parti... qualcosa che ci aiuti a far luce su questo mistero... tanto meglio per noi, no?"

"Cyn, cyndaquil!" esclamò il Cyndaquil di Percy. Il piccolo starter di Fuoco stava già fiutando in giro, cercando qualcosa di interessante, e il ragazzo dai capelli bicolore fece una breve risata tra sè.

"Sandshrew!" Il Sandshrew del ragazzo si aggiunse un istante dopo alla ricerca, deciso a non farsi lasciare indietro... e un attimo dopo, anche la Chikorita di Chelle e il Mudkip che avevano salvato si unirono alla squadra di ricerca!

"Mi fa piacere vedere che i loro Pokemon sono già così entusiasti..." commentò divertito Nerone, guardando il suo Houndoom che si era messo a sua volta a fiutare. "E anche i miei non sono da meno!"

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"Uff... accidenti, questo non me l'aspettavo..." affermò una delle reclute del Team Fusione facendosi aria con il berretto, e allo stesso tempo guardandosi indietro per assicurarsi che nessuno li stesse seguendo. Il gruppo di malfattori, dopo la misteriosa scomparsa di Heather e Shelly, si era ritrovato a dover comunque fronteggiare Chelle, Percy e soprattutto Touko e Nerone, con il risultato che anche la superiorità numerica non era riuscita a farli resistere a lungo. "Ci siete tutti? Non è che qualcuno si è fatto beccare, vero?"

"No... ci siamo tutti, per fortuna. Siamo riusciti a non farci prendere." rispose una recluta femminile, accanto alla sua Vulpix che stava riprendendo fiato dopo quella corsa a rotta di collo. "Però non mi aspettavo che avremmo dovuto vedercela addirittura con un Superquattro. Questo significa che queste rovine sono davvero molto importanti... devono per forza nascondere qualcosa di grosso."

"Buon per voi  che mi sono premunito." affermò una terza recluta, un uomo un po' tarchiato con i capelli castani tagliati corti. Da una tasca della sua uniforme arancione, tirò fuori una piccola macchina fotografica, che mostrò ai suoi colleghi. "Mentre tutti erano impegnati a combattere, io ho preso qualche foto della stanza, in modo che possiamo far vedere al nostro capo quello che abbiamo scoperto. Non sarà esattamente come essere riusciti a prelevare qualcosa da lì, ma intanto è qualcosa, non trovate?"

"Riolu..." mormorò il piccolo Pokemon Emanazione che aveva dato una man al Team Fusione. Mostrava i segni della lotta, tra ammaccature e graffi, ma tutto sommato, se l'era cavata meglio di altri Pokemon dell'organizzazione. Se non altro, almeno erano riusciti a trovare qualcosa di concreto...

"Accidenti a te, Todd, sei stato geniale!" affermò una delle donne del Team Fusione. "Mano male che c'eri tu, altrimenti..."

"Beh, adesso non è il caso di restarcene qui." tagliò corto la prima recluta che aveva parlato. "Dobbiamo tagliare la corda. Se quel Superquattro viene a cercarci e ci trova qui, siamo fritti."

Gli uomini del Team Fusione annuirono rapidamente e si affrettarono verso l'uscita da quel posto misterioso e minaccioso, con Riolu che dava un'ultima controllata in giro e poi si dileguava nella stessa direzione... del tutto ignari della Pokemon vegetale che, perfettamente mimetizzata tra le piante che circondavano l'area archeologica, non si era persa un istante di quello che si erano detti, e si era fatta già una certa idea di cosa fosse successo da quelle parti. Se fosse dipeso da lei, sarebbe rapidamente intervenuta per legare quel gruppo di rivali come tanti salami, e lasciarli lì per le autorità... ma in quel momento, la sua missione era un'altra, e ci sarebbero state altre possibilità di mettere loro i bastoni tra le ruote.

Con destrezza e furtività, Carnivine scivolò nuovamente tra le fronde e si ritirò verso il luogo dove il suo allenatore e i suoi compagni di viaggio avevano fissato il rendez-vous...

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Jessie cominciava ad essere impaziente.

Beh, questa non era certo una novità - la giovane agente del Team Rocket non era mai stata conosciuta per la sua pazienza e il suo contegno. Ma James e Meowth potevano giurare che in qualche modo, Jessie stava diventando ancora più bisbetica del solito. Non che le potessero dare torto - l'umidità, il freddo, i nugoli di zanzare che infestavano la Palude Granita, nulla di tutto questo contribuiva a fare di quel luogo un posto dove ci si sarebbe volentieri fermati ad attendere.

E le cose non andavano meglio a Butch e Cassidy... i due rivali di Jessie, James e Meowth erano seduti lì vicino, sul tronco di un albero caduto, e cercavano come potevano di difendersi da alcuni fastidiosi moscerini e da qualche Pokemon Coleottero che stava gironzolando nei dintorni.

"Allora, quanto ci mette, la tua Carnivine?" chiese Jessie, battendo l'indice sulla roccia sulla quale si era seduta. "Non mi va di restare qui molto più a lungo! Con tutta questa umidità, mi si screpola la pelle e mi si spettinano i capelli!"

James cercò di blandire un po' la sua focosa complice, immaginando che tuttavia non sarebbe stata un'impresa tra le più facili... "Andiamo, Jessie, non credo che Carnivine ci metterà molto a tornare..." disse, anche se nel frattempo si guardava attorno per vedere se c'era qualche traccia della sua Pokemon dionea. Il suo Weezing, il suo primo compagno di avventure, fluttuava là attorno gettando di tanto in tanto qualche sguardo al gruppo del Team Rocket per assicurarsi che fosse tutto a posto... e un po' più in là, lo Arbok e la Seviper di Jessie sembravano stare a loro volta montando la guardia, con l'unico inghippo che la vipera dai denti a sciabola stava approfittando dell'occasione per flertare un po' con il cobra gigante, e Arbok non era del tutto indifferente. Wobbuffet stava a sua volta dando un'occhiata attorno... anche se i ragazzi del Team Rocket erano un po' scettici per il fatto che il bizzarro Pokemon Psico teneva costantemente gli occhi chiusi.

"Forse sarebbe stato più prudente mandare qualcun altro a darle una mano..." disse Meowth con espressione pensierosa. "Chissà cosa si può incontrare in questa palude... sembra piuttosto un labirinto di ortiche!"

"Forse avremmo dovuto mandare qualcuno dei nostri Pokemon, non credete?" disse Cassidy, decisa a non perdere l'occasione per lanciare qualche frecciatina ai rivali. "La Mightyena di Bill sarebbe riuscita a ritrovare quei mocciosi in un attimo, con il suo olfatto!"

"Il mio nome è Butch!" esclamò esasperato il malcapitato agente del Team Rocket, al cui fianco sedeva l'elegante canide dalla pelliccia nera. "Ugh, lasciamo perdere... Cassidy ha ragione, la mia Mightyena se la sarebbe cavata in molto meno tempo. Non so perchè il signor Giovanni abbia voluto affidare questa missione a due perditempo come voi! Noi che la saremmo già cavata."

"Might!" abbaiò la Pokemon Buio.

Non ci voleva molto per far arrabbiare Jessie, e infatti la focosa ragazza dai capelli porpora abboccò all'esca come uno stupido Magikarp ad un verme! "Cosa? Come ti permetti, buffone? Vorresti ripeterlo, se hai il coraggio?" esclamò. Immediatamente, Wobbuffet, Arbok e Seviper si trovarono al suo fianco, guardando minacciosi (per quanto minaccioso potesse essere Wobbuffet...) verso Cassidy, Butch e i loro Pokemon. James fece una faccia imbarazzata, e Meowth alzò gli occhi al cielo, borbottando qualcosa tra sè.

Con un sorrisetto arrogante, Cassidy tirò fuori una Pokeball. "Certo che abbiamo il coraggio di ripeterlo, mia cara Jessie! Non ti montare tanto la testa solo perchè il capo ha un po' cambiato idea su di voi!" la provocò.

"Ehm... calma, ragazzi... non mi sembra questo il momento di litigare tra noi..." cercò di mediare il più ragionevole James.

Per fortuna, Cassidy e Butch non ebbero modo di provocare oltre. Un paio di liane calarono da uno degli alberi coperti di muschio attorno a loro e si avvinghiarono attorno alle caviglie di Cassidy e Butch, che erano troppo impegnati a provocare Jessie e James per avvedersene. Un secondo dopo, le liane tirarono verso l'alto... e sotto lo sguardo scioccato di Mightyena, Cassidy e Butch cascarono faccia a terra nel terreno fangoso, avendo appena il tempo di lanciare un breve grido di sorpresa!    

"Yena?" abbaiò Mightyena.

Jessie, James, Meowth e i loro Pokemon restarono stupefatti per un istante... e un attimo dopo, la Carnivine di James si calò dall'alto, usando i suoi arti simili a liane per tenersi avvinghiata ai rami degli alberi e guardando il suo allenatore con un sorriso entusiasta sul suo volto irto di denti! "Vine, vine! Carnivine!" esclamò.

"Carnivine! Meno male, sei tornata!" esclamò James sollevato. "Allora, com'è andata?"

La risposta della pianta carnivora fu quanto mai eloquente. Si diede la spinta con i suoi steli e balzò addosso al malcapitato James, avvinghiandolo con le sue liane al punto da togliergli il fiato! "CARNIVINE!" esclamò entusiasta, mentre James strabuzzava gli occhi in una comica espressione di dolore, e Weezing si avvicinava preoccupato.

"Weezing...?" esclamò Weezing, cercando come poteva di allentare la presa della fin troppo affettuosa dionea sul ragazzo dai capelli azzurri.

"Ah, eccoti finalmente, Carnivine! Sei capitata al momento giusto!" la accolse Meowth, sorridendo astutamente. Carnivine sciolse un po' l'abbraccio soffcante nel quale aveva avvinghiato James, e il ragazzo riprese a respirare normalmente, con suo immenso sollievo!

"Già! Hai dato a quei due babbei quello che si meritavano!" disse Jessie beffarda. Rivolse uno sguardo trionfante a Butch e Cassidy, che si stavano rialzando e ripulendo le facce dal fango puzzolente delle paludi.

"Sharrrbok, sha?" sibilò Arbok, scivolando accanto a Carnivine.

La pianta carnivora non ebbe esitazioni. "Vine!" rispose con la sua voce roca, e fece un cenno con la testa per dire che era riuscita ad ottenere delle informazioni. Immediatamente, Meowth drizzò le orecchie e si piazzò a fianco di Carnivine, soddisfatto che uno dei Pokemon dei suoi compagni e complici fosse riuscito a scoprire informazioni che potevano essere davvero importanti.

"Benissimo! Sentiamo un po' cos'hai da dire, Carnivine!" affermò il Pokemon felino.

La pianta carnivora rispose rapidamente alla domanda. "Carnivine... carn carn, vine! Carnivine..." cominciò a dire, raccontando quello che aveva visto nella Sala del Sole e nelle antiche rovine. Meowth si sedette ad ascoltare, senza perdersi una parola.

"Sì... sì, certo, capisco." affermò. "Heh... e così anche quei farlocchi del Team Fusione le hanno prese dalla mocciosa di Unima! Hehehee... e poi, cos'è successo?"

Mentre Carnivine riprendeva a raccontare, Meowth continuava ad ascoltare... e ad un certo punto, il Team Rocket e i loro Pokemon si resero conto che la sua espressione si stava facendo prima pensierosa, poi quasi incredula. Di qualunque cosa si trattasse, Carnivine doveva aver assistito a qualcosa di davvero straordinario...

"Stai... dicendo sul serio, Carnivine? Quindi, quelle due mocciose..." disse Meowth, restando sul vago verso la fine, e suscitando la curiosità di Jessie, James e dei loro rivali. Seviper corrugò la fronte, anche lei sorpresa ed allarmata al tempo stesso da quello che sentiva.

"Seviper..." sibilò la vipera dai denti a sciabola. Arbok la guardò, quasi cercando di leggere nei suoi occhi le sue preoccupazioni...

"Che succede, Meowth? Che sta dicendo Carnivine?" chiese Butch con percettibile allarme.

Il Pokemon felino guardò seriamente Carnivine. "D'accordo... grazie, Carnivine, sei stata molto utile." affermò, e la dionea gigante sorrise gioiosamente e tornò ad avvinghiarsi sul malcapitato James, che ridacchiò nervosamente e cercò di mettersi in modo che Carnivine non lo stritolasse con il suo abbraccio fin troppo affettuoso. "Beh, ragazzi... Carnivine mi ha detto delle cose molto interessanti. Credo che il Team Fusione stia tentando qualcosa di grosso."

"Sssssharbok..." sibilò Arbok.

"Quando dici... qualcosa di grosso... cosa intendi, in realtà?" chiese Cassidy. La giovane dai capelli arancioni non potè nascondere un po' d'ansia. A quel punto, la sua rivalità con Jessie stava passando del tutto in secondo piano...

Meowth si sedette e si schiarì la voce. "Sembra che... quelle due mocciose di Reborn siano scomparse di colpo. E a quanto mi dice Carnivine, sono ricomparse nello stesso posto circa mezz'ora dopo." affermò. "Carnivine non mi ha saputo dire di preciso dove fossero finite, ma... il Team Fusione sembra essere molto interessato a questo fenomeno. Dobbiamo cercare di scoprirne di più."

"Questo è vero..." affermò James dopo qualche attimo di stupore. Aveva visto molte cose strane in vita sua - a partire dai suoi eccentrici genitori - ma questa ancora non aveva nessuna spiegazione. "Allora... che cosa ne dite, facciamo rapporto al capo?"

"Sarebbe una buona idea. Se non altro, così lui sa che stiamo indagando." affermò Meowth. "Comunque, aspettiamo che le mocciose di Reborn riprendano il cammino. Daremo un'occhiata alle rovine, magari senza destare sospetti, e poi ce la squagliamo alla chetichella! Così abbiamo le possibilità di trovare un altro po' delle informazioni che ci servono."

"E' una buona idea, devo ammetterlo..." fu la risposta di Butch. "Ma come facciamo ad entrare nella zona archeologica senza destare sospetti?"
Meowth sorrise astutamente. "Lasciate fare a me, ragazzi! Lo sapete che Meowth ha sempre l'idea giusta!"

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Qualche ora dopo, in una sala nascosta in un luogo impervio ed irraggiungibile, sulle vette più alte di Tunod...

La persona seduta al tavolo stava guardando con attenzione le immagini che i suoi uomini gli avevano mandato, facendole scorrere lentamente sullo schermo del suo computer... e doveva ammettere che quello che stava vedendo era quanto meno interessante. Che le antiche rovine della Palude Granita potessero nascondere tali segreti, non lo sospettava nemmeno. Era valsa la pena di insistere un po' su quel luogo...

In quel momento, sul computer si vedevano Heather e il suo Shelgon che si battevano contro un Combusken del Team Fusione... e in un'altra immagine, subito dopo, si vedevano Shelly e il suo Ariados che fermavano uno degli uomini del Team Meteora, bloccandolo con un preciso lancio di ragnatela da parte del Pokemon aracnide. E poi c'era quella ragazza di Unima, che a quanto pareva rispondeva al nome di Touko... anche lei poteva essere una spina nel fianco non indifferente. Ma senz'altro, la minaccia peggiore era quel Nerone... le loro attività stavano già attirando l'attenzione della Lega Pokemon di Tunod. Dovevano fare più attenzione, la prossima volta. Meglio tenere un profilo basso per i prossimi giorni e non gettarsi a capofitto sul prossimo obiettivo.

"Certamente, quello che sto vedendo adesso è interessante... quindi, a quanto sembra, Dialga, Palkia e Giratina sono in qualche modo legati a questo Pokemon sconosciuto." disse il comandante del Team Fusione, il cui sguardo si era posato sulla foto che ritraeva il Pokemon leone ancora senza nome nella Sala del Sole. "Interessante... forse, per ottenere il massimo risultato dalla fase finale del nostro esperimento, dobbiamo documentarci un po' su questo Pokemon."

"E' tutto sotto controllo, Levi?" chiese una donna, apparendo silenziosa come un felino da una porta laterale e avvicinandosi alla scrivania a cui era seduto l'uomo. Era una donna alta ed attraente, con i capelli rossi tagliati corti, dei quali solo una frangia ribelle spuntava dal berretto nero che indossava. Era vestita di una camicia color lavanda a maniche corte con un corpetto nero a coprirle l'addome, un paio di pantaloni grigi scuri molto aderenti, e un paio di stivali neri che si fermavano a metà polpaccio, oltre che un paio di guanti neri che arrivavano ai gomiti, e alle orecchie portava un paio di elaborati orecchini dorati. I suoi occhi azzurri e gelidi osservavano con estremo interesse l'uomo seduto alla scrivania.

Ad accompagnarla c'era un Manectric, un Pokemon Elettro originario di Hoenn dall'aspetto di cane, con un corpo di un vivace colore azzurro decorato da dei ciuffi appuntiti di pelliccia gialla che restavano in piedi retti dall'energia elettrica generata dal suo corpo.

"Sì, Cheri. Non c'è bisogno di preoccuparsi, almeno per adesso." affermò. "Ma... dalle informazioni che ci hanno dato i nostri uomini, credo sia il caso di fare qualche ricerca in più."

"Capisco." affermò la donna di nome Cheri. "Quindi, per ora nessuna modifica sostanziale al piano."

"No, per adesso no. L'esperimento procederà come da programma." affermò Levi, alzandosi finalmente dalla sua sedia. Per quanto alta fosse Cheri, Levi la superava di almeno una spanna, con un fisico ben allenato dalla carnagione olivastra, i capelli neri tagliati corti, e dei vestiti che mettevano bene in risalto i suoi muscoli - una tuta viola dalle maniche nere e corte, ampi pantaloni grigio piombo tenuti ben fermi da una cintura, e scarpe marroni con dei gambali grigi. Anche lui indossava un paio di guanti neri, ma nel suo caso, si fermavano al polso. Inoltre, indossava una sorta di coprispalle rosso con un ampio collare, che proteggeva in parte anche il torace.

"Tuttavia, credo che sia il caso di tenere d'occhio queste due allenatrici." disse Levi, mostrando a Cheri lo schermo del suo omputer, dove si vedeva un'immagine di Heather, Shelly, Shelgon e Galvantula. "Pur essendo giovani, sono molto forti, e hanno dimostrato di essere in grado di affrontare i nostri uomini senza difficoltà. Tra l'altro, non ho idea da dove vengano. Potrebbero rappresentare una minaccia se le lasceremo fare."

"Manectric..." affermò il Pokemon Elettro di Cheri.

La donna annuì con decisione. "Vorrà dire che cercheremo di raccogliere quante più informazioni possibile su quelle due. Sappiamo almeno i loro nomi?"

"Ho già trovato delle informazioni su di loro. Heather Molinar... e Shelly Citra. Due allenatrici di Pokemon Drago e Coleottero rispettivamente, provenienti dal continente di Reborn." affermò Levi. "Facevano parte del gruppo di resistenza che ha annientato il Team Meteora. Oh, e a quanto pare... sono entrambe imparentate con dei Capipalestra. Heather è la figlia di Corey Molinar, ex-Capopalestra di tipo Veleno di Reborn City... mentre Shelly è la sorella minore di Raffaello, Capopalestra di tipo Coleottero nella città di Azalina, a Johto."

"Questo spiega già molto della loro abilità." concluse Cheri. "D'accordo, Levi. Per adesso ci possiamo accontentare dei risultati ottenuti. Quale sarà il nostro prossimo obiettivo?"

Levi sembrò pensarci un po' su, senza mai perdere la sua espressione stoica. "L'Isola Fantasma, al largo di Serenisola." affermò. "Sembra che lì troveremo qualcosa di molto importante per la parte successiva del nostro progetto."

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I primi raggi del sole filtrarono da una finestra della stanzina in cui Heather e Shelly avevano dormito quella notte, e la bambina storse il naso nel sonno quando il raggio andò ad illuminarle il viso, risvegliandola dal suo sonno. Con un mugugno, Heather si voltò sull'altro lato per cercare di riprendere sonno e sfuggire a quella luce fastidiosa...

"Heather...?" la voce di Shelly distrusse completamente ogni possibilità di riaddormentarsi, trascinando via la più piccola delle due allenatrici dal mondo dei sogni. Finalmente, rendendosi conto che era inutile opporre resistenza, Heather aprì gli occhi e si passò una mano sulla faccia, e si trovò di fronte il viso sorridente e sereno di Shelly, affiancata da Shelgon e da Skorupi. La sua migliore amica si era già vestita, e le mancavano soltanto le sue classiche scarpette viola... mentre Heather era ancora in pigiama.

"Shelgon!" esclamò il Pokemon Drago, alzando una zampa per salutare e strizzando un occhio.

"Ben svegliata, Heather! Scusa se ti svegliamo così... ma Chelle e Percy sono già pronti." esordì Shelly, sorridendo un po' timidamente. "Dobbiamo partire presto, se vogliamo arrivare ad Oceanipoli prima di sera."

"Oceanipoli?" mormorò Heather ancora assonnata. "Oh già... è là che si trova la prima Palestra di Tunod, vero? Va bene... Touko e gli altri, cosa faranno?"

"Hanno detto che resteranno qui a fare altre ricerche... Mi sono offerta di dare una mano, ma loro hanno risposto che non ce n'era bisogno... e che non dovevamo sentirci in obbligo di interrompere il nostro viaggio per loro..." rispose Shelly. "E comunque, ci hanno detto che se avranno bisogno, ci contatteranno. Io... sono sinceramente preoccupata per questa storia, Heather. Quel ragazzo... Luke... e tutta questa assurda situazione con il Team Fusione. Certo, non sono minacciosi e feroci come il Team Meteora, però..."

"Okay, Shelly, non ti metterai a deprimerti adesso, vero?" rispose rapidamente Heather, ora del tutto sveglia. Il suo Shelgon si spostò un po' per consentirle di scendere, e la ragazzina, vestita di un pigiama bianco a macchie rosa, scese giù e si infilò un paio di pantofole, accarezzando il suo Pokemon Drago. "Ascolta, adesso preoccupiamoci di fare presto e arrivare ad Oceanipoli prima di sera. Poi vedremo cosa fare, e magari cercheremo qualche informazione in più, okay?"

"Sko? Skorupi!" affermò Skorupi, annuendo rapidamente.

Sentendo la mano di Heather appoggiata sulla sua spalla, Shelly mise da parte le sue incertezze e annuì con decisione, sentendosi pronta a riprendere il cammino. "Va bene, Heather. Io mi sento pronta, in ogni caso." affermò. "Non facciamo aspettare troppo i nostri compagni, e prepariamoci."

"Ottimo, Shelly!" affermò Heather. "Questo è lo spirito giusto!"

"Skorupi!" confermò Skorupi, mettendosi in una posa eroica e strappando una risata alle due bambine e a Shelgon!


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CONTINUA...

 

Note dell'autore: Vi aspettavate che questo succedesse? Che le nostre eroine facessero un salto sulla Terra? Scommetto di no... 

Il Mudkip che hanno salvato diventerà un personaggio importante in seguito... sì, c'è una scena simile anche nel videogioco, e in effetti è un'ottima occasione per cercare di catturare un Mudkip, che una volta evoluto diventerà importante per affrontare la prima Palestra!

Con questo, direi che ho finito. Ci vediamo al prossimo capitolo!
 

 
 

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Capitolo 10
*** Benvenuti ad Oceanipoli ***


Pokemon: The Glazed Challenge

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 10 - Benvenuti ad Oceanipoli

 

Quella mattina, appena un'ora dopo che Heather si era svegliata, il quartetto di allenatori che comprendeva lei, la sua migliore amica e i due allenatori novizi, entrambi carichi e pronti all'azione, si stava apprestando a riprendere il viaggio verso la loro prima meta - Oceanipoli, la città dove la prima lotta in Palestra li attendeva. Touko, Nerone e l'Inventore stavano salutando il gruppetto, augurando loro buona fortuna per il prosieguo del loro viaggio.

"Allora, avete deciso di partire." disse la castana allenatrice di Unima, aggiustandosi un po' il berretto sulla testa. "Va bene... allora, non posso fare altro che augurarvi buona fortuna... e buon proseguimento! Noi resteremo qui, e continueremo le nostre ricerche. Sono sicura che ci sia molto da scoprire su questi nuovi Pokemon e su questo posto... per non parlare del viaggio dimensionale che voi due avete fatto." Strizzò un occhio in segno di intesa alle due bambine di Reborn, ed Heather alzò gli occhi al cielo, vagamente infastidita.

"Senti, Touko, non è stata poi questa gran cosa. Siamo andate, abbiamo recuperato un Pokemon, abbiamo visto un abitante di questa... dimensione parallela, o come si chiama... e siamo tornate indietro. A parte quegli strani Pokemon che abbiamo visto di sfuggita, non vedo cosa ci sia di tanto straordinario. In fondo... si sapeva già che esistono dimensioni parallele." affermò... anche se Shelly, che conosceva Heather meglio di chiunque altro, ebbe l'impressione che Heather semplicemente non volesse ripensare più di tanto a quello che era successo, per qualche motivo.

"E' vero, ma la vostra esperienza è qualcosa di nuovo e del tutto inaspettato." affermò Nerone. "E poi, vi dobbiamo ringraziare per averci aiutato a sciogliere questo mistero, anche se ancora non è del tutto risolto... e a mandare via il Team Fusione dalle Paludi Granita. Non credo che molleranno tanto facilmente, ma intanto è stato un buon risultato."

"Giusto... ora gli studiosi potranno lavorare più rapidamente e con maggiori risultati, visto che non devono più preoccuparsi di essere disturbati." affermò l'Inventore. "A proposito... per quanto riguarda quel traduttore simultaneo del linguaggio dei Pokemon... potete anche tenerlo voi. In fondo, io mi sono già fatto tutte le annotazioni che mi servono e un bel po' di copie di backup, quindi non mi sarà difficile riprodurlo."

Chelle fece un rispettoso inchino. "La ringraziamo, signore. Io e il mio compagno Percy ne faremo buon uso." affermò la ragazza con i capelli verdi.

Questo fece venire in mente a Shelly un altro particolare che si era scordata. "Ehm... a questo proposito, che fine ha fatto quel Mudkip che abbiamo recuperato sulla Terra?" chiese la piccola entomologa. "E' tornato nelle paludi, per caso?"

Percy sorrise astutamente... e un attimo dopo, il piccolo Mudkip sbucò repentinamente fuori dal suo zaino, facendo capolino da esso e sollevando una zampetta in segno di saluto. "Mud, mudkip!" esclamò vivacemente.

"Già... ha voluto unirsi a me!" affermò il ragazzo dai capelli bicolore con un sorriso arguto, accarezzando sulla testa il buffo Pokemon d'Acqua di Hoenn. "Avevo pensato che forse sarebbe stato più giusto lasciarlo a voi, ma le vostre squadre di Pokemon sono già specializzate in un altro tipo... e poi, era giusto che fosse Mudkip a scegliere, no?"

"Mudkip!" esclamò contento Mudkip. Chelle attivò il traduttore simultaneo che aveva con sè e fece un cenno con la testa, contenta che quello che aveva supposto fosse vero.

"Sì... dice che è contento di viaggiare con Percy!" affermò la ragazza, e Shelly non potè risparmiarsi una breve risata a labbra strette, mentre Heather si sfregava la nuca come per dire che per lei non faceva alcuna differenza.

"Comunque... ci fa piacere essere stati d'aiuto. Vi auguriamo buon proseguimento anche per il vostro lavoro... e cercheremo di scoprire anche noi qualcosa di più sul Team Fusione e su quello che sperano di ottenere."

"La cosa ci fa molto piacere. Non sappiamo ancora cosa vogliano, ma abbiamo visto che potrebbe essere molto più serio di quanto abbiamo supposto in partenza." affermò Touko, guardando seriamente il suo Emboar, che si sfregò il mento barbuto con una delle sue pesanti mani e grugnì, emettendo una fiammella dalle narici. "Faremo in modo di scoprire dove si nascondono, e quale sia il loro scopo. Finora sono stati terribilmente vaghi, ma abbiamo intenzione di andare fino in fondo."

"Ottimo. Allora... buona fortuna a tutti voi. Touko, signor Nerone, signor Inventore..." affermò la piccola Heather con un cenno di assenso e un'espressione addolcita. Anche adesso che il Team Meteora era stato annientato, era un po' difficile vedere Heather completamente rilassata... "Noi continueremo il nostro viaggio verso Oceanipoli, e speriamo di arrivarci entro stasera. Sono... abbastanza ansiosa di scoprire come sarà la prima palestra che io e i miei amici affronteremo."

"Bene, bene... in tal caso, vi posso anticipare che il primo Capopalestra della Lega di Tunod si chiama Macario... è un esperto meccanico, oltre che un maestro nelle lotte con i Pokemon Elettro. Vi consiglierei di non sottovalutare il suo Jolteon, visto che è perfettamente in grado di affrontare con successo anche un Pokemon di tipo Terra."

"Anche un Pokemon di tipo Terra, eh? Accidenti, e io che contavo di fare affidamento sul mio Sandshrew... ovviamente, una volta che ci saremo allenati assieme un po' di più. Vorrei cercare di capire il motivo della personalità aggressiva del mio Sandshrew, percè temo che potrebbe rivelarsi un problema, più avanti."

"E fai molto bene. Un allenatore deve prestare attenzione al carattere del suo Pokemon, per ottimizzare il suo allenamento." disse Touko, approvando il modo di fare di Percy. Sarà stato anche alle prime armi, ma quel ragazzo stava dimostrando di saperci fare. "D'accordo... allora, vi auguro buona fortuna con Macario. Sono sicura che farete un figurone, se continuate a combattere come avete sempre fatto."

"Emboar!" grugnì Emboar, facendo il segno dell'okay al gruppo di allenatori più giovani.

Lo Skorupi di Shelly si avvicinò al Pokemon Suinicendio e gli porse una tenaglia in segno di amicizia. "Skorupi!" esclamò con la sua vocetta acuta. Emboar rispose tendendo due dita di una mano verso di lui per ricambiare il gesto - una mano sarebbe stata troppo grande per il Pokemon scorpione.

"Grazie mille, Touko... e buona continuazione!" rispose Heather, rispondendo a nome del resto del gruppo. Tutti assieme, fecero un inchino a Nerone e all'Inventore e scambiarono con loro gli ultimi saluti. Il suo Shelgon chiuse gli occhi e sembrò piegarsi in avanti in segno di rispetto... e pochi minuti dopo, il gruppo di allenatori aveva ripreso il suo viaggio, prendendo una fangosa stradina che si addentrava ancora di più nelle Paludi Granita. Touko e i due adulti restarono a guardarli finchè non furono più visibili, per poi sospirare e ritornare al loro lavoro.

"Credo che tra un po' dovrò anch'io tornare alla Lega Pokemon." disse Nerone, mettendosi un po' a posto i vestiti - l'ambiente umido delle paludi non era stato molto buono per quei vestiti così eleganti. "Devo riferire al signor Griso le scoperte che abbiamo fatto, e cercare di approntare una strategia per ostacolare questo Team Fusione."

"Certo, lo capiamo bene..." affermò l'Inventore. "La dobbiamo ringraziare per l'aiuto che ci ha dato. Senza il supporto della Lega Pokemon, non credo che saremmo riusciti a risolvere questa situazione altrettanto positivamente... A questo proposito, ho sentito dire che lei avrebbe in mente di chiedere un incontro ufficiale al signor Griso, l'attuale Campione della Lega di Tunod."

"E' vero... ma ho chiesto di posporre il match fino a che non sarà stato risolto il problema del Team Fusione." affermò Nerone, facendo un sorrisetto ironico. "Certo, spero che questa occasione si possa presentare abbastanza presto, ma prima diamo la priorità ai compiti più importanti."

"In ogni caso... sono convinta che riusciremo a sistemare il Team Fusione una volta per tutte... come è successo ad Unima con il Team Plasma!" affermò Touko, ricordando con piacere e un po' di nostalgia l'avventura in cui si era imbattuta nel suo primo viaggio come allenatrice. Il suo pensiero tornò per qualche istante ad N, quel ragazzo misterioso e gentile che riusciva a sentire la voce dei Pokemon, e che se non fosse stato per lei e i suoi compagni, adesso sarebbe ancora nient'altro che una pedina nei folli piani di Ghecis. Chissà dov'era N in quel momento... Touko sperava che, dovunque fosse, stesse riuscendo a rifarsi una vita per conto suo, finalmente libero dalla schiavitù a cui quell'uomo malvagio lo aveva costretto. "Quei ragazzi sono dei principianti, questo è vero... ma sono convinta che abbiano un grosso potenziale! E quelle due bambine... hanno davvero qualcosa di particolare. Sono sicura che col tempo, diventeranno due allenatrici che lasceranno il segno nella storia di questo mondo."

Nerone sorrise gentilmente tra sè. Touko era una persona che sapeva quello che diceva, nonostante la giovane età... e non vedeva l'ora di constatare con i suoi stessi occhi quanto fossero profetiche le sue parole.
"Ne sono convinto, giovane Touko."

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"Okay, Butterfree! Adesso usa un attacco Psicoraggio!"

"Ariados, usa Agilità per evitarlo... e poi contrattacca con Ragnatela!"

L'imprevisto, come quasi sempre, era intervenuto a fare sì che Heather e il suo gruppetto di amici facessero in ritardo sulla tabella di marcia per arrivare ad Oceanipoli... e in questo caso, si era presentato sotto forma di un giovane allenatore, probabilmente della stessa età di Heather, che però si era rivelato avere con sè dei Pokemon Coleottero davvero forti, al punto che Shelly aveva dovuto mandare in campo uno dei suoi Pokemon più forti per spuntarla... e lo scontro si stava comunque rivelando alquanto incerto.

La Butterfree dello sfidante puntò le antenne verso Ariados e scagliò un brillante raggio di energia che sfrecciò verso il suo bersaglio... ma quest'ultimo si mosse con rapidità, scattando in avanti e facendo in modo che lo Psicoraggio si schiantasse sul terreno senza alcun effetto. Poi, mentre l'avversario cercava di rimettersi in guardia, Ariados prese la mira e scagliò dalle mandibole un getto di seta appiccicosa che colpì le ali della Butterfree nemica, invischiandole e facendo in modo che la malcapitata Pokemon farfalla fosse costretta a scendere a terra con un'esclamazione di disappunto.

"Butterfree! Cerca di liberarti di quella roba!" esclamò il ragazzino - un tipetto con i capelli castani chiari, vestito in maglietta, pantaloncini corti, sandali e cappello di paglia. Butterfree afferrò i filamenti di setache le si erano attaccati addosso e cercò di liberarsene tirando con tutte le sue forze, ma erano troppo forti per essere strappati via così facilmente... e così facendo, Butterfree non fece altro che perdere tempo mentre lo Ariados di Shelly preparava un altro attacco.

"Ottimo! Adesso è il momento, Ariados! Usa Velenpuntura!" esclamò la bambina dai capelli lavanda, sentendosi ora convinta di potercela fare. Il ragno gigante rispose ripetendo il proprio nome con voce cinguettante... e lo spntone bianco che usciva dalla sua fronte venne avvolto da una sottile coltre di miasma violaceo, un attimo prima che Ariados scattasse in avanti, caricando come un toro infuriato. Butterfree, allarmato, cercò di scansare il colpo, ma grazie ad agilità, la velocità del ragno gigante era molto aumentata, e il Pokemon di Shelly riuscì a portare a segno il suo attacco, colpendo la Butterfree nemica ad un fianco con il corno avvelenato! Butterfree drizzò le antenne ed emise un'acuta esclamazione di dolore, prima di cadere a terra stordita e perdere i sensi, rendendo ben chiaro di chi fosse la vittoria.

"Skorupi!" esclamò lo Skorupi di Shelly, applaudendo con le chele!

"Bel colpo, Shelly! Ce l'hai fatta!" esclamò Heather, facendo all'amica un applauso entusiasta che provocò una reazione un po' imbarazzata da parte di Shelly. La piccola esperta di Pokemon Coleottero si sfregò la nuca con una mano e sorrise, sperando che Heather non notasse il lieve rossore che le era apparso sulle guance.

"Ottimo, piccola. Ottimo davvero." rispose Chelle, a braccia conserte e con un'inequivocabile espressione di convinzione sul volto. "Ammetto che io stessa non avrei saputo fare di meglio."

"Detto da te, Chelle, è davvero una lode!" scherzò Percy, e il suo Cyndaquil ridacchiò divertito, attirandosi dietro uno sguardo disapprovante da parte della Chikorita di Chelle.

"Grazie... grazie mille, amici." ringraziò Shelly, accarezzando il suo Ariados per complimentarsi con lui. Il Pokemon aracnide fece schioccare le mandibole soddisfatto e accettò i complimenti agitando un po' le lunghe zampe, mentre lo sfidante sconfitto richiamava la sua Butterfree. "Oh... e devo complimentarmi anche con te. E' stato... uno scontro molto stimolante!"

"Grazie... ma speravo di vincere. Beh, che ci vuoi fare, si incontra sempre qualcuno più forte..." disse il giovane allenatore, aggiustandosi un po' il suo cappello di paglia. "Comunque... a questo punto non siete molto lontani da Oceanipoli. Ancora un'oretta di cammino, e dovreste raggiungere il Parco Oceano, una sorta di polmone verde nella periferia della città. Da lì al Pokemon Center, la strada è breve. L'unico inconveniente è che il Pokemon Center non è molto vicino al centro della città e ai suoi negozi."

"Non... non fa niente, magari questo vuol dire che possiamo dormire più... tranquillamente... lì al Pokemon Center." affermò Shelly, pensando che magari in questo modo non si sarebbero sentiti i rumori della città. "Grazie per le indicazioni... e buon proseguimento."

"Grazie a te, Shelly... è stato un bello scontro, anche se io e Butterfree abbiamo perso." affermò il giovane allenatore, dando la mano a Shelly. "Buona fortuna anche a te e ai tuoi amici, ho sentito dire che Macario, il Capopalestra di Oceanipoli, è un allenatore davvero molto abile. E spero che riusciate a trovarlo in Palestra... di recente, ho sentito dire che è spesso assente. Non so per quale motivo, ma sembra che si ricolleghi alla centrale elettrica di Oceanipoli..."

"C'è una centrale elettrica ad Oceanipoli?" chiese Heather.

Percy disse di sì con la testa. "Sì... una delle centrali più importanti del nostro continente." rispose. "Forse il Team Fusione è interessato alla centrale elettrica per qualche motivo?"

"Il Team Fusione?" chiese il ragazzino che si era appena battuto con Shelly. "Non ne ho mai sentito parlare, chi sono queste persone?"

"Gente che si è messa in testa di fare il bello e il cattivo tempo qui a Tunod." affermò Heather con un'alzata di spalla. "Se chiedi a me, io credo che siano soltanto un branco di pazzi esaltati. Ma non sono da sottovalutare, potrebbero diventare pericolosi."

"Al momento si sono limitati a dare fastidio ai ricercatori alle rovine dalla Palude Granita..." disse Chelle, facendo un cenno con la testa verso l'ingresso della fitta boscaglia umida dalla quale erano da poco usciti. Skorupi, in braccio a Shelly, disse di sì con la testa. "Ma non sappiamo quali siano i loro scopi, nè come sperino di raggiungerli. Comunque, tu non ti preoccupare. La Lega Pokemon di Tunod si sta già occupando della questione."

"Bene... se il signor Griso si sta già occupando di questi malfattori, allora immagino che non ci sia nulla di cui preoccuparsi." affermò il ragazzino, già più rassicurato. "Comunque... state attenti a quella centrale elettrica, ho sentito dire che là dentro si aggirino Pokemon Elettro selvatici, e che oltre a loro ci siano anche delle bande di teppisti che non trovano niente di meglio da fare che rendere la vita difficile ai visitatori."

"Ricevuto. Ci staremo attenti." disse Percy. "Buona fortuna, ragazzo... e grazie delle informazioni!"

"Shelgon..." affermò il Pokemon Drago di Heather, contento di potersi lasciare alle spalle la palude, finalmente. Gli sembrava di starci da settimane, quando invece ci avevano passato soltanto un paio di giorni... ma erano stati due giorni carichi di eventi.

"Grazie a te per la battaglia, Shelly... spero di rivederti, un giorno, e ci batteremo di nuovo!" concluse il giovane allenatore.

Shelly sorrise e annuì gentilmente. "Certo... io e i miei Pokemon Coleottero siamo sempre contenti di misurarci con un allenatore così abile!"

 

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Shelgon prese un bel respiro, godendosi il profumo dei fiori che decoravano le aiuole attorno a lui e a Skorupi, che per primi avevano attraversato il tori di legno dipinto di rosso per entrare nel Parco di Oceanipoli.

"Shel! Shelgon!" esclamò lo strano Pokemon Drago. Si voltò indietro, verso il quartetto di allenatori che stava in quel momento entrando nel parco, e fece loro cenno di sbrigarsi. Il sole stava già scendendo all'orizzonte, e Shelgon sperava di raggiungere il Pokemon Center in tempo per riposarsi un po', e avere ancora il tempo di fare una passeggiata in quel posto dall'aspetto rassicurante - era un parco molto ben tenuto, che consisteva di numerose aiuole dal vivo colore verde smeraldo, abbellite da fiori rosa e gialli piantati in maniera simmetrica, in modo da alternarsi secondo uno schema semplice ma gradevole. Alcune panchine di legno ben intagliato erano piazzate attorno alle aiuole e vicino ad un piccolo specchio d'acqua pulita, proprio al centro dei giardini pubblici, nella quale nuotavano alcuni Lotad e Goldeen. Alcuni allenatori e i loro Pokemon stavano passeggiando lungo le stradine del parco, e tra questi, Heather e i suoi compagni notarono subito una ragazzina con un Sentret, e un ragazzo con il suo Lillipup al guinzaglio.

"Calma, Shelgon! Aspettaci, Skotupi! Stiamo arrivando anche noi!" esclamò Heather, raggiungendo il suo Pokemon e facendogli con una mano cenno di aspettare. Il Pokemon Drago chiuse gli occhi ed esclamò nuovamente il proprio nome, mentre i Pokemon degli altri componenti del gruppo cominciavano ad aggirarsi per il parco, contenti di trovarsi in un posto dall'aspetto così rassicurante. Il Volbeat di Shelly stava già ronzando attorno ad un gruppo di girasoli... uno dei quali si rivelò essere un Sunflora che fece fare un salto per la sorpresa al leggiadro Pokemon lucciola!

"Volbeat!" esclamò, trovando all'improvviso di fronte il volto sorridente del raro Pokemon Erba. Sunflora mosse allegramente i suoi petali dorati e fece per salutare con le sue larghe foglie... un attimo prima che anche la Chikorita di Chelle e il Cyndaquil di Percy si avvicinassero incuriositi.

"Chiko chiko!" affermò la Pokemon Erba, dando un'occhiata attenta a Sunflora un attimo prima che quest'ultimo - evidentemente nervoso per la vicinanza di Cyndaquil - decidesse di allontanarsi a passo svelto e cercare un altro posto dove godersi i raggi del sole serale.

"Quil..." mormorò Cyndaquil, un po' sconsolato.

"E così... questo è il Parco di Oceanipoli." disse Shelly. Come primo impatto, le sembrava positivo. "E' molto bello... certo, è parecchio diversa da Borgo Querciantica... si sente già l'aria di mare."

"Oceanipoli si è fatta una certa fama... è un porto da cui ogni giorno partono navi per gli altri continenti, in particolare per Johto, che non è molto lontano da qui." spiegò Percy. "Ma adesso andiamo al Pokemon Center, che è qui vicino. Con un po' di fortuna, dovremmo trovarci anche un Pokemon Market."

"D'accordo... vieni, Shelgon, tra un po' avremo il tempo di fare tutti assieme una passeggiata qui intorno." affermò Heather, richiamando il suo Pokemon Drago. Un po' deluso per non aver potuto andarsene un po' in giro adesso, ma comunque soddisfatto perchè avrebbe potuto farlo in seguito, Shelgon raggiunse la sua allenatrice e si accoccolò su di lei con abbastanza energia da farle quasi perdere l'equilibrio! Il gruppetto si ricompose rapidamente e cominciò ad attraversare il parco, fermandosi di tanto in tanto per godersi il paesaggio rilassante, reso ancora più tranquillo dal bagliore arancio del sole che cominciava a scendere dietro le montagne.

Il parco di Oceanipoli era abbastanza grande, ma la strada che lo attraversava era abbastanza diretta, e nel giro di circa una decina di minuti, Heather, Shelly e i loro compagni uscirono dalla recinzione che lo deliminatava e misero piede per la prima volta nella città vera e propria. Le stradine polverose e battute lasciarono posto ad una strada asfaltata e ben tenuta che si snodava tra la vegetazione, seguendo varie curve fino a raggiungere un Pokemon Center che appariva collocato ad una certa distanza dal centro della città.

"Siamo arrivati. Per adesso, pensiamo a riposarci... e domani, vedremo di dare un'occhiata in giro per la città." affermò Chelle con un cenno di assenso. "Sinceramente, non vedo l'ora di mostrare a Macario quanto vale la mia squadra!"

"Ma prima... beh, per questa sera sarebbe un'idea carina portare i nostri Pokemon a fare una passeggiata per il parco di Oceanipoli!" affermò Shelly con un pizzico di esitazione. "Non facciamo le cose troppo in fretta. Anche i nostri Pokemon hanno il diritto di godersi questo viaggio, no?"

"Skorupi!" affermò il Pokemon scorpione muovendo allegramente la sua coda uncinata, per poi scambiarsi un cinque con lo Shelgon di Heather... e la bambina dai capelli fucsia strizzò un occhio al suo Pokemon Drago e lo accarezzò su un fianco per dirgli che era d'accordo.

"Sì, sì, tranquillo, Shelgon. Dopo che ci siamo riposati un po' e abbiamo mangiato qualcosina... abbiamo tutto il tempo di fare una passeggiata al parco!"

 

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Percy e Chelle dovevano dire che l'idea delle loro giovanissime accompagnatrici era stata ottima. La cena era stata semplice ma gustosa, un po' di zuppa di granchio e pesce fritto con le patatine mangiati in riva al mare, con la brezza profumata di salsedine che soffiava loro sul viso. E subito dopo, assieme ai loro Pokemon, i quattro allenatori si erano diretti al parco di Oceanipoli, che ora aveva un aspetto ancora più suggestivo - grazie ai lampioni illuminati e ad un po' di insegne luminose che erano state piazzate attorno ai cespugli e sugli ingressi. In quel momento, i quattro amici stavano seduti su una panchina a godersi l'aria fresca della sera, mentre i loro Pokemon si sgranchivano un po' i muscoli, correndo qua e là e giocando con gli altri Pokemon del parco.

Il Sandshrew di Percy era in quel momento impegnato a fare una corsa con il suo compagno Cyndaquil, dando un po' sfogo al suo carattere competitivo. La Chikorita di Chelle, un po' calmata dall'atmosfera tranquilla del luogo, stava tranquillamente gironzolando tra l'erba alta e i fiori, annusando una rosa di tanto in tanto.

"Insomma, Chikorita... dei maschiacci come noi non possono certo farsi vedere in giro a fare una cosa così da femminucce!" la rimproverò bonariamente Chelle. "Siamo noi le future campionesse di Tunod, quindi cerchiamo di farci vedere serie e professionali, no?"

"Heheheee... in realtà, non credo che molti campioni sarebbero d'accordo con te, Chelle! Sai, ho sentito che la campionessa di Sinnoh, Camilla, non vede perchè non farsi vedere in giro a mangiare un gelato?" chiese sarcastico Percy. Il suo Sandshrew era riuscito ad arrivare primo ad una linea del traguardo immaginaria, e stava tirando il fiato prima di mettersi in posa come un centometrista vincitore! "Certo, io che ho un Sandshrew a cui piace mettersi in mostra, forse sono l'ultimo a poter criticare quello che fanno i Pokemon degli altri allenatori..."

"Su, su, non pensiamo alle lotte di Pokemon per stasera." disse Heather, dando un'occhiata sopra di sè quando vide un'ombra alata dall'aspetto vagamente minaccioso che si librava in volo sopra di loro. Per fortuna, di altri non si trattava che della sua Noivern, che svolazzava attorno al gruppo come una sorta di silenziosa protettrice. La Pokemon Volante/Drago atterrò agilmente sopra un lampione, ripiegando le ali sul corpo... ed Heather tirò fuori dal suo zaino una pera e la lanciò a Noivern, che la afferrò al volo con i suoi denti e cominciò a divorarla con evidente piacere. Il Vibrava e il Druddigon della bambina dai capelli fucsia stavano invece facendo un po' di rimpiattino con la Galvantula, lo Ariados e lo Scyther di Shelly, godendosi quanto più possibile la libertà di cui godevano in quel momento. Non avevano per la testa pensieri di qualche team criminale o di qualche recondito mistero che stava minacciando il continente... erano soltanto un gruppo di ragazzi e (soprattutto) ragazze che si godevano una serata tranquilla, da amici.

"Scyther, scythe!" esclamò il Pokemon mantide di Shelly, gettando un'occhiata in giro, per poi scansarsi quando Vibrava cercò di toccarlo con le antenne come per dirgli che adesso stava sotto lui! Con uno scatto, Scyther si spostò e fece in modo che Vibrava si trovasse davanti il malcapitato Ariados, che non riuscì a schivare in tempo e venne toccato dalle antenne del Pokemon Terra/Drago. Galvantula ridacchiò con la sua voce acuta e quasi cinguettante... con il risultato che si ritrovò una ragnatela in faccia da parte di un Ariados alquanto infastidito!

"Ho come l'impressione che i nostri Pokemon stiano facendo la lotta in ogni caso..." affermò Shelly. "Su, su, Ariados, Galvantula, non è il momento di litigare, okay?"

"Vantula!" replicò tranquillamente la tarantola elettrica, togliendosi la ragnatela dalla faccia, e sfoderando un sorrisone - come facesse un ragno a sorridere, soltanto lei ed Ariados lo sapevano.

Il Sandshrew di Percy, da parte sua, si era messo in testa di sfogare la sua iperattività in un altro modo - piazzandosi di fronte ad un grosso tronco d'albero e cominciando a sferrare poderosi fendenti con gli unghioni posti sulle sue zampe anteriori, in modo da far capire ai suoi compagni di squadra che faceva sul serio e che un giorno sarebbe stato lui il Pokemon più forte.

"Spritzee?" chiese lo Spritzee di Chelle, svolazzando accanto al Pokemon di Terra che stavain quel momento riprendendo fiato dopo aver scavato due profondi solchi nel tronco centenario. Sandshrew interruppe per un attimo i suoi allenamenti per rispondere al buffo Pokemon Folletto, e fece un cenno affermativo con la testa.

"Sandshrew." rispose un po' bruscamente. Spritzee non diede segno di essersi risentito, e si acquattò accanto a Sandshrew, ripiegando le ali contro il corpo. Pochi istanti dopo, dopo aver fatto un po' di silenzio come per far scendere un po' di atmosfera, Sandshrew e Spritzee cominciarono a fare conversazione.

"Sprit, spritzee, spritz."

"Sandshrew? Sand, sandshrew!"

"Spri? Spritzee..."

"Shrew shrew!"

"Se qualcuno è interessato a sapere cosa si dicono... Spritzee si sta complimentando!" affermò Chelle con un sorrisetto sicuro, tenendo in una mano il traduttore simultaneo che l'Inventore le aveva regalato. "E' rimasto alquanto impressionato dal modo in cui Sandshrew si batteva, e gli ha chiesto come mai ci mette tanto accanimento nelle sue lotte."

"In effetti, è una cosa che mi sono chiesto anch'io..." rispose Percy, raccogliendo il suo Cyndaquil che era venuto da lui e gli era saltato sulle gambe come un gattino affettuoso. "Sandshrew ha detto qualcosa a proposito? Io... non ho ancora avuto il tempo che mi ci vorrebbe per mettermi lì assieme a Sandshrew e cercare di capire qual è il suo problema."

"A quanto pare..." disse Chelle, facendosi un po' più seria mentre dava un'occhiata al suo traduttore. "A quanto pare, Sandshrew vuole dare prova di sè... non vuole essere visto come un debole. Non chiedetemi perchè, lui non si è spiegato ulteriormente."

Percy si sfregò la fronte con una mano. Tutto questo gli stava dando l'impressione che avrebbe forse dovuto passare un po' più di tempo con il Pokemon che aveva catturato più di recente - escluso Mudkip, che in quel momento stava giocando in una pozzanghera assieme allo Shelgon di Heather e al Volbeat di Shelly. Magari, questi giorni che avrebbero passato ad Oceanipoli sarebbero stati una buona occasione per stringere un rapporto un po' più stretto con i suoi compagni... Heather aveva ragione, per un po' era anche giusto mettere da parte gli allenamenti, e passare un po' di tempo con i loro Pokemon come amici...

Percy si fermò a pensare, scambiandosi uno sguardo di intesa con il suo Cyndaquil. Il Pokemon Fuocotopo alzò la testa, e i ciuffi di pelliccia rossa simili a fiamme sulla sua schiena si mossero in un gesto che voleva esprimere empatia e comprensione.

"Senti, Cyndaquil... pensi che forse stiamo approfittando un po' troppo?" chiese Percy a bassa voce, cercando di non farsi sentire da Chelle e dalle bambine di Reborn. Per fortuna, la ragazza dai capelli verdi era andata a correre dietro al suo Eevee, che stava combinando qualche pasticcio con un gruppetto di Poliwag che si erano riuniti attorno al laghetto... mentre Heather e Shelly stavano chiacchierando un po' tra di loro. Adesso che le guardava bene, Percy aveva come l'impressione che tra di loro ci fosse un legame un po' particolare... certo, erano amiche, su questo non ci pioveva, ma a Percy sembrava che il rapporto tra le due fosse qualcosa di veramente particolare. Chissà cosa nascondeva il loro passato... probabilmente era per questo che erano tanto legate l'una all'altra? Perchè erano tutto quello che era rimasto l'una all'altra? Perchè riuscivano a capirsi così bene a vicenda dopo i colpi bassi che la vita aveva tirato loro?

Percy non ne sapeva abbastanza da poterlo dire, quindi scosse la testa e decise di non pensarci, almeno per il momento. "Quello che voglio dire, Cyndaquil... è che per adesso ci siamo fatti guidare da Heather e Shelly." affermò. "Ma presto o tardi, dovremo cominciare a sviluppare il nostro sistema di allenamento. E questo lo potremo fare... soltanto se non ci facciamo sempre prendere per mano da degli allenatori così tanto più esperti di noi."

"Cyn, cyndaquil..." affermò il grazioso starter di Fuoco, dando un'occhiata alla città con fare pensieroso. In lontananza, si vedevano alcuni palazzi di pochi piani edificati accanto a delle graziose case dal tetto spiovente e dalle murature in pietra bianca, che davano ancora di più l'impressione di un'allegra e vitale città di mare. Tra tutti gli edifici, nella parte nord della città, si notava in particolare la centrale elettrica, una costruzione di grandi dimensioni, solida e ben tenuta, dalla quale si vedevano svettare dei grandi trasformatori e dei pali della luce ricoperti di cavi dall'aspetto vagamente inquietante. La Palestra di Oceanipoli sorgeva non troppo distante dalla centrale, e il piccolo Cyndaquil ebbe l'impressione di vederla, grazie ad una serie di cavi che, a partire da un lato della centrale, scendevano fino ad un edificio più piccolo recintato da un'alta rete di protezione. Alla luce dei lampioni, si riusciva a vedere già un bel po' del centro della città...

Una cosa era certa, l'indomani avrebbero avuto un po' da fare in città, per prepararsi alla sfida in Palestra contro Macario...

 

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Il giorno dopo, una mattina un po' grigia aveva salutato Heather, Shelly, Percy e Chelle quando si erano svegliati nel Pokemon Center di Oceanipoli. La piccola entomologa era stata ancora una volta la prima a svegliarsi... e aveva passato il tempo a leggere un libro assieme al suo Volbeat e a Skorupi mentre aspettava che anche gli altri si svegliassero, seduta sotto una finestra dalla quale penetrava una sufficiente quantità di luce. Il Pokemon lucciola si era appoggiato delicatamente accanto a lei, evitando di illuminare la coda in modo da non disturbare gli altri che dormivano, e stava dando un'attenta occhiata alle pagine che la sua allenatrice stavastudiando con estrema attenzione. Parlavano di un altro continente, un luogo chiamato Alola - per l'esattezza, un lontano arcipelago tropicale, dove uomini e Pokemon avevano stabilito tra loro un legame molto stretto, e nel quale si studiavano tattiche di lotta rivoluzionarie, nuove specie di Pokemon, nuove forme di turismo meno invasive e più rispettose verso la natura...

In particolare, c'era un capitolo che interessava molto Shelly e il suo Volbeat - il capitolo dedicato ai Pokemon Coleottero nativi di quel luogo lontano. Da quello che Shelly poteva vedere, erano tutti dei Pokemon molto belli ed interessanti... in particolare, ce n'era uno che aveva catturato subito l'occhio della giovane allenatrice, che lei trovava particolarmente carino: un Pokemon che il libro identificava come Wimpod, che aveva l'aspetto di un crostaceo dal corpo schiacciato, con delle lunghe antenne e un paio di occhi gialli, la cui espressione dava l'impressione che fosse sempre spaventato.

"Wimpod, un Pokemon di tipo Coleottero/Acqua nativo dei mari di Alola, è considerato lo spazzino del mare." lesse Shelly a voce bassa, tenendo stretto a sè Volbeat che seguiva con altrettanta curiosità... e Skorupi che invece sembrava ancora un po' assonnato. "Questi Pokemon mangiano tutto quello che trovano per terra, oppure lo mettono da parte se non è commestibile. Si sa per certo che sono Pokemon molto antichi, esistiti fin dalla preistoria e rimasti invariati in tutto questo tempo. Malgrado la loro curiosità, sono Pokemon estremamente timidi, e si danno alla fuga non appena vengono avvicinati da qualcosa di grande come o più di loro. Questo si riflette anche nella loro abilità speciale Fuggifuggi, che fa in modo che il Pokemon si ritiri automaticamente da una lotta se colpito abbastanza duramente."

"Volbeat..." disse Volbeat, facendo cenno alla sua allenatrice di voltare pagina. Shelly disse di sì con la testa e passò alla pagina successiva, dove continuò a leggere.

"Allora... vediamo se dice dove vivono... I primi esemplari di questo Pokemon sono stati avvistati ad Alola, sull'isola di Akala. Tuttavia, sono stati confermati alcuni avvistamenti nel continente di Aevium, in quello di Torren, e di recente anche a Tunod, sulle coste di Serenisola." lesse la piccola esperta di Coleotteri, pensando tra sè che le sarebbe piaciuto molto poter vedere qualcuno di questi Pokemon. Peccato che fossero così diffidenti, chiaramente non sarebbe stato facile avvicinarli...

"Shelly, sei già alzata?" sussurrò la voce di Heather, cogliendo di sorpresa la più grande delle due amiche. Con un piccolo sobbalzo per essere stata distratta all'improvviso dalla sua lettura, Shelly alzò lo sguardo e vide Heather, vestita ancora del suo pigiama e con gli occhi ancora un po' velati di sonno, che stava in piedi accanto a lei. Shelly ebbe l'impressione che Heather stesse cercando di trovare il punto a cui lei era arrivata nella lettura... ma era un po' difficile dirlo, visto che la bambina dai capelli fucsia dava la netta impressione di essere ancora un po' rintronata.

"Ah... ciao, Heather... non mi ero neanche accorta che ti fossi alzata..." sussurrò Shelly, gettando poi un'occhiata ai sacchi a pelo nei quali dormivano Percy e Chelle, ancora distesi sul pavimento del Pokemon Center, vicino ai termosifoni. "Come va? Dormito bene?"

"Sì... devo ancora farci l'abitudine, a dormire così tranquilla." mormorò Heather. Si stiracchiò e poi si sedette accanto a Shelly, che arrossì leggermente. "Stavi ancora dando una letta ad uno dei tuoi libri, secchiona?"

"Heather, non è il caso di dirlo in questo modo..." protestò mitemente la più grande delle due. "Comunque... sì, stavo... leggendo questo libro sui Pokemon Coleottero... leggevo di questi Pokemon che vengono da Alola, i Wimpod. Sembra... che ce ne sia qualcuno anche qui a Tunod, ma si fanno vedere poco... sono molto timorosi... diciamo che un po' mi rivedo in un Pokemon come questo..."

Heather e il suo Shelgon diedero un'occhiata all'illustrazione. A guardarli così, quei Pokemon non sembravano proprio un granchè, e non erano neanche tanto belli, ma Heather non era certo il tipo di persona che giudicava dalle apparenze. "Wimpod, eh? Beh... se per caso dovessi incontrarne qualcuno qui a Tunod, te lo farò sapere quanto prima. Chissà... forse potresti anche convincere uno di loro ad unirsi alla tua squadra."

"Sarebbe il massimo... anche se in effetti, mi piacerebbe incontrare anche un Vikavolt o un Ribombee!" affermò Shelly, mostrando ad Heather e a Shelgon le immagini di altri due Pokemon Coleottero di Alola - un grosso cervo volante blu e giallo dalle minacciose mandibole seghettate, e un bombo impellicciato con delle grandi ali, un viso a forma di cuore, lunghe e sottili zampe nere, e una sorta di sciarpa dorata attorno al collo... "Guardali, non sono bellissimi?"

"Skorupi..." protestò mitemente il piccolo Pokemon scorpione, sentendosi un po' messo da parte.

"Ehm... scusa, Skorupi, non volevo dire che tu non lo fossi..." disse Shelly, sentendosi un po' in colpa. Accarezzò Skorupi sulla testa, e il piccolo Pokemon Coleottero/Veleno socchiuse gli occhi come per dire che così andava meglio.

"Beh... diciamo che hanno il loro fascino!" rispose Heather con una risatina imbarazzata. Poi, si schiarì la voce e decise che era il caso di parlare di qualcosa di un po' più urgente. "Piuttosto, Shelly... che cosa pensi che sia il caso di fare, oggi? Io direi che prima di sfidare la Palestra di Macario, sarebbe una buona idea andare a darci un'occhiata in modo da farci un'idea di cosa ci aspetti."

Shelly annuì lentamente, notando che anche Percy, Chelle e i loro Pokemon si stavano svegliando. Ormai erano quasi le sette e mezza, e per quanto qualcuno di loro cercasse di rimettersi disteso e dormire, la luce del mattino non glielo avrebbe concesso. Cyndaquil saltellò vivacemente fuori dal sacco a pelo e si diede un'energica scrollata, come un gatto sornione... e Chelle nello stesso momento, cominciò a sgusciare fuori dal suo sacco a pelo, sgranchendosi le ossa.

"Hmm... accidenti, che dormita..." commentò assonnata Chelle, prima di spalancare la bocca e fare il più grande ed ineducato sbadiglio che le riuscisse! "YAAAAAWN! SArei rimasta volentieri a dormire un altro po'... hey, Shelly... Heather... come vanno le cose? Ciao, Chikorita, dormito bene?"

"Chikori..." mormorò la graziosa ma combattiva Pokemon Erba, sfregandosi gli occhi con la foglia che cresceva sulla sua testa. Dopo essersi svegliata del tutto, la starter si drizzò fieramente e si stiracchiò a sua volta, prima di mettersi sull'attenti. "Chiko chiko!" esclamò, prima di voltarsi verso Percy, che stava ancora dormendo.

"Salve, Chelle... a giudicare da come russavi stanotte, direi anch'io che hai dormito bene." affermò Heather con un pizzico di sarcasmo.

La ragazza dai capelli verdi fece una buffa espressione offesa. "Hey, le ragazze non russano. Ricaricano il cervello." rispose prontamente. "E vedo che anche il nostro Percy ha bisogno di ricaricarlo un bel po'..."

"Cyndaquil..." affermò lo starter di Fuoco, alzando le spalle dopo aver tentato per l'ennesima volta di scuotere il suo allenatore per farlo svegliare, senza troppo successo.

Chikorita ghignò argutamente e cominciò a fare il solletico sotto il naso a Percy con la sua foglia... e come da programma, il ragazzo dai capelli bicolore storse il naso e cominciò a muovere la testa, per poi esplodere in un repentino starnuto che lo svegliò di soprassalto!

"ACHOOOO!"

Percy si mise di scatto seduto sul suo sacco a pelo e si sfregò il naso, mentre Chikorita e Cyndaquil ridacchiavano divertiti. "Ugh... accidenti, c'era proprio bisogno di svegliarmi così, accidenti?"

"Certo, altrimenti saresti rimasto in letargo fino a mezzo giorno, Slowpoke che non sei altro!" lo prese bonariamente in giro Chelle infilandosi i suoi infradito. "Su, alziamoci, che sono le sette e mezza, abbiamo molto da fare, e meno tempo per farlo!"

"Buongiorno, Percy! Scusa per la sveglia un po' brusca..." disse Shelly. Il suo Volbeat mosse la zampa per salutare e illuminò la sua coda ad intermittenza, mentre Shelgon fece un cenno affermativo. "Mi... ero svegliata prima, e ho passato il tempo a leggere un po'..."

"Ciao, ragazze... ben svegliate! Adesso mi preparo anch'io..." mormorò Percy. Fu in quel momento che il giovanotto dai capelli bicolore notò che stavano entrando l'infermiera Joy con la sua Blissey di turno, e salutò anche loro. "Oh... buongiorno, infermiera Joy, e grazie per l'ospitalità."

"Blissey!" esclamò allegramente la Pokemon rosa, togliendosi per un attimo il copricapo da infermiera che indossava.

"Buongiorno, ragazzi e soprattutto ragazze! Spero che sia stata una notte tranquilla." rispose l'infermiera Joy. "I vostri Pokemon sono tutti in forma e pronti all'azione. E ne avrete bisogno, visto che state per affrontare Macario. Anche se... sinceramente, non so se avrete la posssibilità di sfidarlo tanto presto."

"In che senso?" chiese Heather. "Il Capopalestra non c'è, in questo momento?"

"In questo periodo, mi è sembrato molto impegnato con dei problemi che si sono verificati alla Centrale Elettrica." spiegò l'infermiera, guardando da una finestra mentre si piazzava al bancone e attivava le macchine. "Di recente, circa un paio di settimane fa, c'è stato un black-out, che per fortuna è durato solo pochi minuti... ma subito dopo, alcuni controlli hanno appurato che qualcuno si era introdotto nella centrale e aveva provocato dei danni. Non si è scoperto di chi si tratta, ma non sembra nulla di organizzato."

Heather e Shelgon serrarono gli occhi. A sentire così questa notizia, sarebbe stata pronta a scommettere che si trattasse del Team Fusione e di qualche altro loro piano strampalato, ma Shelly e Percy non davano l'impressione di esserne tanto sicuri.

"Beh, in questo caso, la soluzione è abbastanza semplice!" esclamò impulsivamente la piccola domatrice di draghi, dandosi un pugno sulla mano. "Andiamo là, diamo una mano a sistemare i farabutti, e il problema è risolto!"

"Cyndaquil..." disse Cyndaquil storcendo il suo lungo naso.

"Aspetta, Heather... credo che tu stia saltando alle conclusioni un po' troppo rapidamente." affermò il giovane, alzando una mano per dire ad Heather di calmarsi. "Prima di tutto, che vantaggio potrebbe avere un team come il Team Fusione ad attaccare una centrale elettrica?"

"E che vuoi che ne sappia?" replicò Heather, vagamente infastidita. "Magari vogliono rifornirsi di energia, o vogliono catturare alcuni Pokemon che vivono lì... infermiera Joy, vivono dei Pokemon Elettro in quel posto?"

"Sì, ce ne sono molti che vivono allo stato brado in quell'edificio. Di solito non ci sono problemi, visto che gli operatori della centrale e i Pokemon si danno anche una mano a vicenda." spiegò l'infermiera Joy. "Ma adesso... non so come sia la situazione. Dopo quell'incidente due settimane fa, se ne sono verificati altri... Altri black out che sono durati soltanto pochi minuti, ma che ci preoccupano parecchio su ciò che sta accadendo."

"Capisco... comunque, mi sembra che abbiamo ancora poco a nostra disposizione per dire di cosa si tratti." affermò Shelly, riflettendo attentamente su quello che aveva appena sentito. "Sentite, ragazzi, forse è meglio se andiamo a dare un'occhiata anche noi, e magari parliamo con il signor Macario, se lo troviamo. Magari si tratta di un altro complotto del Team Fusione... o magari si tratta di qualcos'altro, e gettarci a capofitto senza saperne nulla non farà altro che peggiorare le cose."

"Volbeat..." affermò Volbeat con un cenno della testa.

Heather storse il naso. In effetti, il suo primo impulso sarebbe stato quello di correre alla centrale elettrica, e sistemare i malfattori... ma doveva ammettere che la sua migliore amica aveva ragione, e che probabilmente era meglio informarsi un po' meglio di cosa stesse accadendo, prima di fare qualche mossa azzardata.. "E va bene... allora faremo così, Shelly. Ma abbiamo idea di dove cercare il capopalestra Macario?" chiese con un sospiro.

"Blissey, bliss!" rispose Blissey dicendo di sì con la testa, e facendo cenno al quartetto di allenatori e ai loro Pokemon di avvicinarsi.

"Ascoltate, vi posso dire io dove lo potrete trovare più facilmente..." affermò l'infermiera dai capelli rosa, mentre il gruppo si avvicinava per saperne di più...

 

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All'interno della centrale elettrica, in quello stesso momento, un Pokemon molto particolare stava in piedi su un generatore... e ne stava assorbendo l'energia elettrica tenendo le mani in contatto con dei cavi scoperti, e risucchiando la carica prodotta nel proprio corpo. Un Pikachu dall'aspetto particolare, con lo sguardo acuto e feroce, e con una sciarpa rossa avvolta attorno al collo, i cui lembi svolazzavano quasi selvaggiamente in aria mentre il piccolo Pokemon Elettro si caricava.

Il misterioso Pikachu dalla sciarpa rossa sorrise quasi sinistramente, sentendo tutta quell'energia fluire in lui e aumentare il suo potere. Fino a quel momento, era andato esattamente tutto come previsto. Prelevare soltanto un po' di energia dalla centrale, in modo che il blackout non durasse più di qualche minuto, si era rivelata una strategia vincente - non solo era riuscito a diventare notevolmente più forte, ma quegli sciocchi di Oceanipoli non erano riusciti mai a scoprirlo, e i loro tentativi di dargli la caccia si erano risolti ogni volta in una bolla di sapone.

"Certo, non può andare avanti così per sempre, e prima o poi arriveranno a darmi qualche fastidio..." pensò tra sè il topolino elettrico, prima di gettare uno sguardo minaccioso ad una coppia di Magnemite che lo stavano guardando con fare enigmatico. Il Pikachu con la sciarpa interruppe per un momento le sue operazioni e si mise in guardia. facendo cenno ai Magnemite di farsi avanti... e quando i due Pokemon magnetici esitarono, rendendosi conto di avere di fronte un avversario formidabile, Pikachu scattò in avanti ugualmente e sferrò al primo di loro un poderoso colpo di taglio con la mano sinistra, abbastanza potente da provocare un tremendo frastuono metallico e far cadere a terra il Magnemite avversario, con l'unico occhio trasformato in una spirale!

Allarmato dalla rapida sconfitta del suo collega, il secondo Magnemite si portò a distanza di sicurezza e spalancò il suo occhio, la cui pupilla brillò di luce verde per un istante, prima che il Pokemon Acciaio/Elettro scagliasse un attacco Cristalcolpo, una sorta di raggio laser verdino percorso da riflessi azzurri che sfrecciò verso il suo bersaglio... il quale rimase del tutto immobile e rispose con un attacco Protezione. Il raggio di energia si schiantò sullo schermo protettivo del misterioso Pikachu senza fargli nulla, e il topolino giallo con la sciarpa sospirò annoiato e attese che il bombardamento di Magnezone cessasse. Il raggio di energia luminosa si esaurì dopo qualche secondo, e Pikachu ricambiò il favore prendendo un bel respiro...

E poi, in maniera del tutto inaspettata, aprì la bocca e soffiò un enorme getto di fuoco che partì ruggendo e avvolse il malcapitato Magnemite, facendolo cadere a terra bruciacchiato e privo di sensi. Soddisfatto, il Pikachu annuì e incrociò le braccia sul petto, prima di tornare al suo lavoro e riprendere ad assorbire energia dal generatore...

"Devo diventare più forte... solo così potrò realizzare il nostro scopo." continuò a pensare tra sè. "Quando il Team Fusione avrà tutti e tre i pezzi del puzzle, allora non ci saranno più segreti per noi... e potrò diventare il Pokemon più forte mai esistito su Tunod, e avere la mia vendetta!"

 

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Uno scatto improvviso... e un istante dopo, le luci del Pokemon Center e i macchinari da poco accesi si spensero di colpo, con un inquietante suono ronzante! L'infermiera Joy e la sua Blissey, impegnate com'erano a spiegare come stesse la situazione alle bambine e ai loro compagni, sobbalzarono per la sorpresa, ma si ricomposero rapidamente.

"Accidenti, un altro black out... per fortuna che non ci sono Pokemon che hanno bisogno dei macchinari." commentò, dando una rapida occhiata ad un pannello posto sopra il suo banco. Niente da fare, anche quello era spento.

"Bliss..." mormorò la Pokemon infermiera scuotendo la testa, come per dire ad Heather e ai suoi compagni che era appunto quello il problema con cui avevano a che fare da un po' di tempo a questa parte.

Chelle strinse i denti e si sfregò la fronte, al tempo stesso irritata e preoccupata. In effetti, era un problema che non andava sottovalutato... "Questi black out potrebbero diventare una vera fregatura, se non verrà trovata la causa..." affermò. "Infermiera Joy... lei ha detto che sa dove possiamo trovare il Capopalestra Macario, vero? Vorrei... scoprire anch'io cosa sta succedendo da queste parti."

"Sì, anche noi..." disse Heather, dopo aver rivolto lo sguardo a Shelly, Shelgon e Volbeat, e aver ricevuto dei segni di assenso. "So che non sono esattamente cose che ci riguardano, visto che io e Shelly non siamo di Tunod... ma non ho mai avuto l'abitudine di ignorare i problemi."

Shelly storse un po' il naso. Questo poteva essere vero in generale, ma visto il comportamento un po' inusuale di Heather quando stavano parlando con Touko, non poteva dire che fosse sempre così... comunque, non disse nulla, e si propose di parlarne in seguito alla sua amica del cuore.

"Va bene, ragazzi... tutto quello che vi chiedo è di stare attenti, se c'è davvero qualche organizzazione criminale dietro a questi black out." si raccomandò l'infermiera Joy. Fece cenno ai ragazzi e ai loro Pokemon di avvicinarsi, e continuò. "Di solito, a quest'ora, il signor Macario e il suo Jolteon stanno raccogliendo informazioni nelle sale più interne della centrale elettrica. Finora non hanno trovato nulla di definitivo, a quanto ne so."

"Va bene, per adesso questo sarà sufficiente." affermò Percy. "Allora, ragazze, che ne dite? Facciamo un salto alla centrale e cerchiamo il signor Macario... almeno possiamo dare una mano e aiutarlo a capire chi sta provocando questi black out."

"Quil, cyndaquil!" rispose prontamente il suo piccolo Cyndaquil. La Chikorita di Chelle disse di sì con la testa, anche lei desiderosa di gettarsi nella mischia.

"Skorupi!" affermò lo Skorupi di Shelly agitando la sua coda e stringendo le chele. Non c'era bisogno di molte parole per far capire che la decisione era stata presa.

"E va bene. Allora, prepariamoci... e non appena abbiamo finito la colazione, facciamo un salto alla centrale elettrica!" esclamò Heather con decisione. "Qui c'è un mistero da scoprire, e voglio vederci chiaro!"

 

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CONTINUA...

Note dell'autore: Ecco fatto, e anche questo capitolo è completato! Spero di non averci messo troppo tempo...

Nulla di particolare da dire, se non qualche spiegazione sull'adattamento che ho fatto per il nome del primo Capopalestra di Tunod. Il suo nome originale è Sparky, e in effetti il suo Pokemon più forte è un potentissimo Jolteon che può fare a pezzi in breve tempo una squadra impreparata... gli ho dato il nome Macario nel mio adattamento in quanto questo nome richiama un po' il sostantivo "macchina", nel senso di automobile... e questo Capopalestra, come secondo lavoro, ripara automobili.

Sì, confermo che ci saranno Pokemon di settima generazione in questa storia... beh, in fondo li abbiamo anche già visti, no? XD

Questo è tutto per adesso. Alla prossima!

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Capitolo 11
*** Misteri alla centrale elettrica ***


Pokemon: The Glazed Challenge

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 11 - Misteri alla centrale elettrica

In quel momento, la centrale elettrica di Oceanipoli sembrava quasi un edificio fantasma - non si vedeva attività, e non c'era proprio nessuno lì attorno... ad eccezione dei quattro allenatori accompagnati da alcuni dei loro Pokemon, che si aggiravano furtivamente attorno al reticolato che separava la centrale dal resto della città. Per essere una centrale elettrica, doveva ammettere Heather, non dava l'impressione di essere troppo curata, e la bambina dai capelli fucsia tornò con la mente alla centrale elettrica di Reborn City, prima del grande ammodernamento che la città aveva conosciuto una volta sconfitto il Team Meteora. Anche quella era un posto trascurato e lasciato in uno stato di semi-abbandono, pur riuscendo ancora a fare quello che doveva.

Il Scyther di Shelly gettò una rapida occhiata all'interno, e la sua vista acuta colse del movimento accanto ad una finestra. Non si riusciva a vedere troppo bene, a causa della distanza, ma il Pokemon mantide riusciva comunque a distinguere due individui che camminavano lungo un corridoio... non era ben chiaro cosa stessero facendo, ma li vide fermarsi vicino ad un muro, fare qualcosa, e poi allontanarsi sghignazzando.

"Che succede, Scyther? Hai visto qualcosa?" chiese Percy, accucciandosi vicino a Scyther e tenendosi al tempo stesso ben nascosto tra i folti cespugli che crescevano appena fuori dalla rete.

"Scyther..." affermò la mantide religiosa, indicando la finestra che aveva attirato la sua attenzione con una delle sue braccia-falci. "Scy scyth!"

"Come? Vuoi dire che ci sono delle persone, là dentro?" chiese Shelly. "Saranno degli operai, o degli addetti..."

Il Pokemon Coleottero/Volante scosse rapidamente la testa. "Scy!" esclamò, e Shelly abbassò lo sguardo con aria preoccupata, giocherellando nervosamente con la sua lunga treccia.

"Erano degli estranei, allora? Probabilmente sono quelli che hanno provocato questo black-out..." disse, parlando quasi tra sè, a voce bassa. Stava pensando a come fare per introdursi nella centrale elettrica e scoprire qualcosa di più... ma prima che le venisse qualche idea, il suo Skorupi avanzò rapidamente verso le rete e cominciò a tagliarla usando le chele e aiutandosi con il suo pungiglione affilato! "Ah! Aspetta un momento, Skorupi! Così è troppo affrettato!"

"Skorrrrupi!" affermò il Pokemon scorpione, volandosi verso la sua allenatrice e facendole un occhiolino prima di completare il lavoro con qualche rapido movimento dei suoi artigli. Una piccola parte di recinzione gli restò nelle chele, abbastanza grande da far passare uno dei ragazzi alla volta, e lo scorpione violetto la gettò da parte, prima di indicare l'apertura come se stesse invitando i quattro allenatori e i loro Pokemon ad una festa! "Rupi!"

"Ooookay... questa non credo di averla mai vista prima..." affermò Chelle con un grosso gocciolone di sudore sulla testa!

"Shelgon!" proseguì lo Shelgon di Heather. Il Pokemon Resistenza fece un cenno, come per dire che intanto avevano una via per entrare nella centrale, e sgusciò furtivamente nel varco che Skorupi aveva aperto.

"Beh, adesso l'hai vista. Forza, ragazzi, seguitemi. Chiunque ci sia là dentro, lo prenderemo di sorpresa!" commentò Heather, infilandosi con fare esperto dietro al suo Shelgon, che si era fermato ad aspettarla nel cortile interno. "Andiamo, Shelly, cosa aspetti? Non stare lì a guardare!"

"Giusto! Non essere lenta come uno Slowpoke!" la stuzzicò Chelle.

"Chiko, chiko!" La Chikorita di Chelle usò la sua foglia per fare cenno a Shelly di sbrigarsi, e la piccola appassionata di Coleotteri sospirò e alzò gli occhi al cielo prima di entrare nel recinto, seguita a ruota da Scyther e Skorupi. Fece cenno al Pokemon mantide di rientrare, giusto perchè sarebbe stato più semplice muoversi in un gruppo meno numeroso, e Scyther disse di sì con la testa e si fece richiamare nella Pokeball mentre anche Chelle e Percy entravano nel recinto.

"Okay, fase uno completata." disse Percy, mentre richiamava il suo Cyndaquil. "Ora, qual è la fase successiva del piano?"

"Mi sembra fin troppo semplice. Entriamo, facciamo un po' di fracasso, scopriamo perchè accadono questi black out, risolviamo e ce ne andiamo. Non fa una piega, no?" chiese Heather, parlando come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

La più prudente Shelly ebbe qualcosa da dire a riguardo. "Non credo che sarà tanto semplice, Heather..." affermò. "Non sappiamo chi ci sia là dentro, e non sappiamo neanche se saremo in grado di affrontarlo... questo vale soprattutto per Percy e Chelle, che hanno cominciato ad allenare Pokemon solo da poco..."

"Hey, piccola! Cos'è questa storia?" disse Chelle con un ghigno scherzoso, appoggiando un indice sulla fronte di Shelly e dandole una spintarella. "Adesso, soltanto perchè siamo dei dilettanti, dobbiamo farci togliere le castagne dal fuoco da voi? Aspetta e vedrai come li conciamo, quei fetenti!"

"Ehm... n-non avevo intenzione di... prendervi sottogamba..." si scusò Shelly, riprendendo l'equilibrio. A volte Chelle aveva una foga nel fare le cose... "Quello che volevo dire era che... insomma... non sappiamo chi incontreremo... e non so... quanto siano forti e cosa..."

"La piccola ha ragione. Mi sembra una buona idea darle ascolto." disse la voce di un ragazzo che si intromise nella conversazione, sbucando fuori da un angolo e alzando uns mano in segno di saluto. Accanto a lui camminava un Jolteon la cui pelliccia era talmente lucida da brillare alla luce del sole.

"Salve. Immagino che voi siate venuti qui per sapere qualcosa di più sui black-out che stanno accadendo giù in città, vero? E... lo sapete che vi siete introdotti qui illegalmente? Potrei benissimo fare rapporto di tutto questo all'ufficiale Jenny di turno, e farvi pagare la multa per danneggiamento e violazione."

"Ah... ehm..." Shelly ebbe un moto di panico e agitò freneticamente le mani davanti a sè. "Mi spiace mi spiace mi spiace! Ho... ho provato a dire al mio Scyther e al mio Skorupi che non potevano semplicemente aprire un buco nella rete ed entrare, ma Skorupi non mi ha ascoltato! Chiedo scusa, pagheremo tutti i danni..."

"Insomma, Shelly, smettila di scusarti!" esclamò un'esasperata Heather. "Siamo venuti qui per vedere se c'è il Team Fusione dietro questa storia dei black out! E poi, mi scusi, ma lei chi è per saltare fuori all'improvviso e mettersi a fare i sermoni? Non mi sono mai piaciuti i predicozzi!"

"Skorupi!" esclamò il Pokemon scorpione. La sua espressione si era fatta seria mentre osservava il nuovo arrivato con un cipiglio che voleva essere minaccioso, ma che alla fine era più buffo che altro.

Il ragazzo che era apparso doveva avere un po' più di vent'anni, ed era vestito in maniera un po' trasandata, con una maglietta bianca con le orlature blu attorno al collo, una giacca arancione tenuta sbottonata sul davanti, sulla quale si vedevano ancora i segni di macchie d'olio, un paio di pantaloni lunghi da lavoro, con un paio di tasche in più sulle gambe, e un paio di trasandate scarpe di gomma. Sulla testa portava un cappello di colore azzurro-grigio che impediva di vedere i suoi capelli, e nonostante il suo aspetto poco elegante, si vedeva nei suoi occhi una luce di acutezza e curiosità... che si acuì quando il giovane si mise a posto il berretto e il suo Jolteon si grattò con una zampetta dietro un orecchio. "Hahahahaaa, tranquilli, stavo solo scherzando!" affermò, con grandesollievo di Shelly. "Se siete venuti qui per scoprire cosa sia successo alla centrale elettrica, avete tutto il mio sostegno. Il mio nome è Macario. Immagino che avrete già sentito parlare di me, vero?"

"Jolteon!" affermò il Pokemon Elettro che camminava al suo fianco.

"Certamente. Lei è il Capopalestra di Oceanipoli, specializzato in Pokemon Elettro. E' così, giusto?" chiese Percy, anche se si sentiva di aver detto un'ovvietà. Jolteon alzò gli occhi al cielo.

"Jolt jolteon?" affermò. "Jolteon!"

Shelly si schiarì la voce, e tirò fuori il traduttore simultaneo che l'Inventore le aveva regalato. "Jolteon ha detto... che l'intuizione di Percy è stata molto arguta. Credo che fosse sarcastico..."

"Oh, grande. Adesso ci capita anche un Jolteon sarcastico..." affermò Percy storcendo il naso.

Inutile dirlo, questo scatenò immediatamente la curiosità di Macario, che si avvicinò con passo svelto a Shelly e si mise a guardare affascinato quello strano congegno dall'aspetto così insignificante in apparenza. "Aspetta... aspetta un momento, piccola! Sto... sto avendo le traveggole, o questo strumento ha tradotto quello che diceva il mio Jolteon?"

"Eon! Eon!" esclamò la Eevolution elettrica con evidente stupore, facendo un cenno con la testa per dire di sì. Shelly ridacchiò nervosamente, e una delle sue sopracciglia guizzò verso l'alto in segno di nervosismo. Accidenti a lei quando si faceva scappare certe cose...

"Ehm... sì... in effetti... è un regalo di un amico che... ehm... ma... credo che... sia il caso di parlarne dopo, non crede anche lei... signor Macario?" rispose la bambina dai capelli violetti.

"Avremmo delle cose un po' più importanti da fare, in questo momento..." disse Chelle, indicando la centrale con lo sguardo. Per il momento, non stava accadendo nulla, ma la giovane esordiente sapeva bene che era solo questione di tempo prima che gli occupanti abusivi della fabbrica li vedessero. "Per esempio, scoprire da dove vengono i black out..."

"Giusto, giusto... scusatemi, mi sono fatto prendere un po' la mano." rispose il Capopalestra di tipo Elettro. Il suo Jolteon si scrollò come un cagnolino che sista asciugando, scatenando una piccola tempesta di scintille elettriche che crepitarono tutt'attorno a lui. "Va bene, allora vi darò una mano anch'io. I black out sono cominciati qualche tempo fa, e poco dopo ho cominciato a vedere degli individui sospetti che si aggiravano attorno alla centrale. Non so esattamente chi fossero, ma si tratta di ragazzini e adolescenti..."

"Non pensa che potrebbe trattarsi di uomini del Team Fusione, signor Macario?" chiese Heather. Il gruppo si stava tenendo il più possibile attaccato ai muri dell'edificio, in modo da introdursi più furtivamente.

Jolteon notò una porta di servizio non molto lontano da dove si trovavano loro, e fece cenno al suo allenatore di raggiungerla. "Va bene, Jolteon, vediamo se riusciamo ad introdurci da lì... in realtà no, non penso che siano del Team Fusione. No, neanche che siano un gruppo di esaltati che vogliono unirsi a quel gruppetto di criminali da quattro soldi. Più probabile che siano dei piccoli vandali che vogliono approfittare di questa situazione per divertirsi un po'. No, io credo che l'origine dei black out sia un'altra... ma adesso, facciamo silenzio e cerchiamo di introdurci furtivamente. Non vogliamo mettere in allarme i nostri ospiti, no?"

Percy fece un cenno affermativo con la testa mentre Heather raggiungeva la porta, dava una rapida occhiata all'interno, e confermava ai suoi compagni che era tutto libero. Lei e i suoi compagni scivolarono nel corridoio d'ingresso della centrale elettrica, trovandosi subito in un luogo dall'aspetto abbandonato, anche se ancora ben tenuto - i pavimenti erano stati puliti da poco, e c'era soltanto un po' di polvere sui mobili. In lontananza, si sentiva qualcuno che rideva e correva per il corridoio... e il gruppetto di allenatori pensò bene di togliersi di lì e rifugiarsi in una stanzetta vicina per evitare di farsi scoprire.

Macario raggiunse una porta, la aprì di scatto, e fece cenno ai suoi compagni di entrare, poi fece entrare il suo Jolteon e si introdusse lui stesso, chiudendo la porta dietro di sè.
Ma le sorprese non erano finite. Fu soltanto quando Macario ebbe chiuso la porta che i ragazzi si resero conto che in effetti c'era qualcuno in quella stanza - un giovinastro di non più di quindici o sedici anni, vestito in maniera alquanto terra terra, con spettinati capelli neri e il viso segnato da alcuni brufoli, si alzò di scatto da dietro una scrivania, dove si trovava accucciato sul pavimento a fare chissà cosa, e trasalì quando vide gli intrusi!

"Cosa? E... e voi chi siete? Da dove saltate fuori?" esclamò, per poi riaversi di colpo e lanciare due Pokeball. "Comunque, non mi prenderete tanto facilmente! Andiamo, Koffing! Poochyena!"

"Koffing!" esclamò l'ormai celeberrimo Pokemon di tipo Veleno che assomigliava ad un pallone fluttuante con un viso dall'espressione bonacciona. Accanto a lui, apparve un altro Pokemon abbastanza noto - un Poochyena, un lupacchiotto dal mantello grigio che diventava nero sul muso e sulle zampe. Il Jolteon di Macario sembrava non attendere altro per dare un po' di sfogo al suo desiderio di combattere... e si caricò per un istante, mentre una sfera di scariche elettriche dorate circondava il suo corpo.

"E tu chi sei? Questa è la domanda che dovremmo fare noi!" esclamò Heather, pronta a far uscire uno dei suoi Pokemon. "Questa è una centrale elettrica, nel caso tu non te ne sia accorto! Non è mica un posto dove si può entrare e fare quello che si vuole!"

Un gocciolone di sudore scese dalla testa di Shelly. "E meno male che sei tu quella che odia le regole e i predicozzi, Heather..." disse tra sè e sè.

Poochyena ringhiò, ma indietreggiò di qualche passo quando il Jolteon di Macario avanzò, carico di energia. "Non... non credere di farmi paura, sai, mocciosa?" esclamò, senza però riuscire a fare troppa paura. "Noi... noi non sappiamo niente di quello che è successo qui alla centrale! Era già vuota quando io e i miei compagni di banda l'abbiamo occupata! Era vuota e ci siamo sistemati qui! Qualcosa da dire?"

"Come sarebbe a dire che era già vuota?" esclamò Percy.

"Quil! Cyndaquil!" esclamò Cyndaquil. Le fiamme sulla sua schiena si alzarono, e il Pokemon Fuocotopo avanzò di un passo verso Koffing, la cui espressione non cambiò di una virgola.

"Tsk... non starò certo qui a spiegare tutto a degli estranei! Avanti, Koffing! Poochyena! Dategli una lezione!" esclamò il teppista. I suoi Pokemon non attendevano altro che quell'ordine e scattarono verso i loro avversari rispettivi... ma nessuno di loro riuscì a fare molta strada prima di essere intercettato da due attacchi rapidi e decisi!

"Se non vuoi convincerti con le buone..." sospirò Macario. "Jolteon, colpisci con Segnoraggio!"

"Cyndaquil, Ruotafuoco!" esclamò Percy. Gli occhi luminosi di Jolteon si accesero di luci di mille colori, e scagliarono una sorta di raggio laser multicolore che investì in pieno Poochyena, sollevandolo in aria con un'esclamazione di sorpresa. Nello stesso momento, mentre Koffing gli si gettava incontro a testa bassa, Cyndaquil eseguì una rotazione su sè stesso e si circondò di una ruggente fiammata rossa, per poi andare a colpire il Pokemon Veleno con tutte le sue forze.

Jolteon interruppe l'attacco Segnoraggio semplicemente chiudendo gli occhi, e il Poochyena del ragazzaccio cadde a terra privo di sensi, mentre Koffing barcollava con una serie di colpi di tosse e scagliava nuvolette di fumo violaceo in tutte le direzioni. Stupito dalla facilità con cui quelle persone stavano spazzando via i suoi Pokemon, l'intruso incespicò all'indietro e per poco non andò ad inciampare sulla sedia della scrivania!

"Ah! Ma voi... ma voi chi siete?" esclamò. "K-Koffing! Attaccalo con Smog!"

"Koffing!"

Koffing spalancò la bocca, mostrando per un istante i suoi corti canini prima di scagliare una nube di fumo tossico violaceo che investì in pieno Cyndaquil! Appena in tempo, il Pokemon Fuocotopo spense la fiamme che lo circondavano, temendo che avrebbero potuto accendere il gas e provocare una dolorosa esplosione... ma venne comunque colpito in pieno e costretto ad indietreggiare sotto la pressione del gas che gli entrava negli occhi e nelle narici!

"Attento, Cyndaquil... niente attacchi di Fuoco, adesso! Usa Comete!" esclamò Percy. Incespicando, lo starter di Fuoco si portò fuori dalla nube e, pur avendo la vista offuscata dal gas, inquadrò Koffing senza possibilità di errore e gli scagliò contro una raffica di proiettili energetici a forma di stella che descrissero una serie di traiettorie arcuate in aria prima di infrangersi sul corpo dell'avversario! Koffing fu costretto ad interrompere il suo getto di gas, e fluttuò verso terra con espressione stordita... ma subito dopo, lo Skorupi di Shelly sgranò gli occhi in un moto di allarme, e afferrò la gonna della sua nuova allenatrice, tirando leggermente verso di sè e indicando la porta con una delle sue chele!

"Sko! Skorupi!" esclamò il Pokemon Coleottero/Veleno. La bambina dai capelli lavanda guardò verso di lui, e capì immediatamente quello che voleva dire.

"Cosa? Che dici, Skorupi? Sta arrivando qualcuno?" chiese Shelly. Skorupi disse di sì con la testa e picchiettò sulla porta con le sue chele.

Chelle non esitò e afferrò una delle sue Pokeball. "Mi sa che qualcuno ha sentito il frastuono che veniva da questa stanza, e sta venendo a vedere di cosa si tratta."

"Tanto spiacente per l'approccio furtivo. Adesso si passa alla mia parte preferita. L'azione." disse Heather... un attimo prima che Macario le facesse cenno di avere pazienza. "Cosa? Che vuol dire, signor Macario?"

Il Capopalestra di Oceanipoli spiegò rapidamente il suo ragionamento, mentre il suo Jolteon continuava a tenere sotto controllo il teppista. La Eevolution di tipo Elettro puntava il giovinastro, e sembrava minacciarlo di sferrargli una scarica elettrica se avesse tentato di fare qualcosa di stupido.

"Jolt..." disse, con voce bassa e minacciosa.

"O... Okay... buono, Jolteon... fai... fai il bravo, okay?" mormorò, le mani tenute davanti a sè come per farsi scudo.

"Non credo che questi teppistelli abbiano le conoscenze che gli servono per interrompere l'erogazione di corrente e poi riprenderla." spiegò Macario.

Shelly disse di sì con la testa. "E' vero... non è semplice come premere un interruttore. Ci vuole una certa conoscenza." affermò. "Non credo che dei semplici teppistelli sappiano come si fa."

Il teppista che stava dietro il banco fece una faccia comicamente offesa, ma non disse nulla. Dopotutto, quella mocciosa aveva ragione, nessuno di loro sapeva come fare a regolare il flusso di corrente elettrica...

"Questo significa che c'è qualcun altro qua dentro che riesce a gestire il flusso di corrente fino ad Oceanipoli, e che causa questi black out." disse Macario. "Ma per adesso... dobbiamo pensare ai compagni di questo signorino!"

"Tsk... e voi credete davvero che riuscirete a fermare tutti i miei compagni? Siamo almeno una dozzina qua dentro!" esclamò l'intruso, sghignazzando tra sè malgrado il Jolteon che lo guardava con evidente irritazione. "Non riuscirete mai a fermarli tutti!"

"Una dozzina? Questo vuol dire che possiamo sistemarne sei ciascuno. Dividiamo a metà da bravi amici, eh, Percy?" affermò Chelle, per nulla impressionata dal numero degli avversari. "Okay, ragazzi, è il momento di divertirci un po'!"

Chelle fece uscire due dei suoi Pokemon - la sua Chikorita e il suo Eevee, che si misero subito in guardia.

"Chiko!" esclamò la Pokemon d'Erba, ansiosa di cominciare.

"Vee vee!" proseguì il piccolo Eevee, le orecchie dritte e le zampine puntate per terra, pronto a gettarsi alla carica!

"Okay, facciamo a metà... Heather, Shelly, voi e il signor Macario riuscite ad occuparvi del resto?" chiese Percy. Il suo Cyndaquil si piazzò nuovamente a fianco del ragazzo dai capell bicolore, che mandò poi in campo altri due Pokemon. "Sandshrew, Mudkip... è il momento di sgranchirsi un po' le ossa!"

"Mudkip!" esclamò il Pokemon Fangopesce nel momento in cui uscì dalla Pokeball. Il più aggressivo Sandshrew si drizzò in piedi sulle zampe posteriori e si mise subito in guardia... proprio mentre dall'esterno proveniva il suono di passi che si avvicinavano sempre di più. Gli occupanti abusivi della centrale stavano convergendo proprio lì...

Per nulla preoccupata, Heather fece un sospiro un po' tirato e alzò gli occhi al cielo. In fondo, rifflettè, quei teppistelli da quattro soldi erano degli avversari che Chelle e Percy potevano tranquillamente affrontare. "Okay, Percy... vedete di non strafare, okay?" affermò. "Noi proseguiamo e cerchiamo di capire cosa sta provocando i black out. Ancora non mi tolgo dalla testa che sia stato il Team Fusione, o che c'entri in qualche modo."

"Attenzione, adesso apro la porta..." avvertì Shelly. Vide il Jolteon di Macario che le faceva cenno di proseguire, e aprì di scatto la porta, in modo che la Eevolution di tipo Elettro potesse fiondarsi fuori... proprio nel momento in cui un gruppetto di adolescenti dall'aspetto sfaccendato - per la maggior parte ragazzi, ma si vedeva anche qualche ragazza - faceva irruzione nel corridoio da entrambi i lati, chiaramente tentando di bloccare il gruppetto di allenatori e tagliare loro ogni via di fuga. Gli abusivi ebbero appena il tempo di frenare e rivolgere lo sguardo verso la creaturina luminosa che si era parata loro davanti... che quest'ultima usò il suo attacco Flash, sprigionando un lampo luminoso che abbagliò i teppisti!

"Aaaaaaah! I miei occhi!" esclamò una voce dalla marmaglia. "Chi è statoooo? Di chi è quello stupido Jolteooooon?"

"Jolteon!" esclamò il Pokemon Luminoso con fare offeso. Si avvicinò al ragazzo che aveva parlato e sferrò un attacco Doppiocalcio, tirandogli un paio di calcioni allo stinco con entrambe le zampette posteriori, un po' come un asino! Il malcapitato cominciò ad ululare di dolore e a saltellare su una gamba sola, e Jolteon alzò fieramente il naso in aria.

"Ahiaaaaaa! Mi ha dato un calcioooooo!" si lamentò il teppista. Deciso che quel tipo ne aveva avute abbastanza, il Pokemon Luminoso se ne andò per seguire Macario, Heather, Shelly e i loro Pokemon - le bambine avevano già fatto uscire Volbeat e Shelgon, e come era diventata sua abitudine, Skorupi zampettava accanto alla sua nuova allenatrice. Prima che i teppisti potessero riprendersi dalla mossa di Jolteon, quest'ultimo aveva già raggiunto il resto del gruppo, e ad un cenno di Macario, si fecero strada tra gli occupanti abusivi e si dileguarono lungo il corridoio.

"Qui ci pensiamo noi!" affermò con fare sicuro il giovane Percy. Il suo Sandshrew già non vedeva l'ora di lanciarsi all'attacco, ma aspettava che i teppisti mandassero in campo i loro Pokemon. "Voi andate e scoprite cosa sta succedendo da queste parti!"

"Chikorita!" esclamò la Chikorita di Chelle. Alcuni dei ragazzacci stavano recuperando la vista, e la graziosa Pokemon d'Erba si tenne pronta per quando avrebbero fatto uscire i loro Pokemon.

"Okay, mi raccomando, state attenti!" si raccomandò Macario. "Forza, ragazze, i generatori di energia dovrebbero essere da questa parte!"

"Accidenti, quelli ci sono scappati!" esclamò uno della gang, sfregandosi gli occhi irritati dalla luce. "E voi chi accidenti siete? Che cosa volete da noi?"

"Oh, niente di particolare... vogliamo solo farvi sloggiare da questa che non è casa vostra!" affermò Chelle con affettata noncuranza.

"Mud mudkip..." affermò il Mudkip di Percy, un po' nervosamente. Sandshrew ed Eevee si piazzarono fianco a fianco, mentre i membri della banda si disponevano a semicerchio per bloccare a Percy e Chelle ogni via d'uscita. I Pokemon di Chelle e Percy non sembravano per nulla impressionati, e i due allenatori si scambiarono uno sguardo di intesa prima di dare inizio alla sfida.

"Facciamo sloggiare questi ficcanaso, ragazzi!" esclamò una ragazza tra gli intrusi. "Avanti, Venonat! Usa Supersuono!"

"Zigzagoon, attacca quel Mudkip con Bottintesta..." cominciò a dire un teppista, prima che il suo Pokemon procione ricevesse un pugno di sabbia negli occhi dello Eevee di Chelle! Il Sandshrew di Percy attaccò un attimo dopo, mettendo a segno un tremendo attacco Sfuriate che lasciò lo Zigzagoon nemico barcollante e confuso!

"Ce la stanno già mettendo tutta... okay, Mudkip, attacca con Pistolacqua!" esclamò Percy, il cui Pokemon d'Acqua replicò schizzando un potente getto d'acqua in faccia ad un Weedle nemico.

"Chikorita, usa Foglielama! Eevee, un bell'attacco Morso!" ordinò Chelle. Entrambi i Pokemon agirono rapidamente, con Chikorita che scatenava una raffica di foglie contro un Taillow nemico, ed Eevee che mordeva un Tangela! I Pokemon di Chelle e Percy stavano già mostrando la loro forza, e gli occupanti abusivi stavano già cominciando ad indietreggiare...

 

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Il resto della centrale elettrica, sfortunatamente, non era ben tenuto come la parte da cui erano entrati. Gli occupanti avevano lasciato il segno sui muri e sui pavimenti, scrivendo dei graffiti con la vernice spray, ribaltando alcuni cestini dei rifiuti, e in generale comportandosi come se la centrale fosse una sorta di campeggio. Ogni tanto, si vedeva qualche Pokemon Elettro, come un Magnemite o un Voltorb, che se ne andava in giro a guardare con fare turbato il macello lasciato in giro, e che cercava a modo suo di ripulire. In un ufficio vicino al quale Heather e Shelgon stavano passando, c'erano un Elekid e un Tynamo che cercavano come potevano di raccogliere i fogli gettati per terra.

"Aspettate, vi diamo una mano anche noi." disse Heather, prendendo un attimo di tempo per entrare nell'ufficio e raccattare ciò che i malfattori avevano gettato per terra. Lo Elekid ringraziò e riprese a mettere a posto, e Tynamo fluttuò sopra la scrivania e, usando le sue pinne in maniera creativa, cominciò a spostare penne e altri oggetti sparpagliati usando delle deboli scariche elettriche per farli muovere.

"Qui hanno fatto un vero disastro..." commentò Shelly, mentre guardava una libreria sulla quale i volumi erano stati gettati giù e poi piazzati alla rinfusa. Per un topo di biblioteca come lei, vedere che qualcuno non aveva rispetto dei libri era quantomeno fastidioso. "Diamine... adesso dobbiamo raccogliere tutto e rimettere a posto. Ma chi si credono di essere, quei barbari, per trattare così dei libri? Dovrebbero prenderli a randellate sulla zucca!"

"Volbeat..." affermò il Volbeat di Shelly, con un grosso gocciolone di sudore dietro la testa mentre cercava di rimettere a posto un libro. Non era abituato a vedere la sua allenatrice infervorarsi così...

Contento di non doversi più occupare da solo di rimettere a posto l'ufficio, Elekid fece un cenno a Macario, che stava rimettendo a posto un cestino della carta straccia... e quando il Capopalestra di tipo Elettro e il suo Jolteon alzarono la testa per rispondere, il piccolo Pokemon umanoide uscì dall'ufficio e cominciò a dare delle indicazioni, puntando verso il fondo del corridoio. "Elekid... ele elekid!" disse, nella speranza che comprendessero quello che stava dicendo. "Eleki... ele elekid."

"Cosa? Come dici, Elekid? Ci stai... dando delle indicazioni?" chiese Macario. Jolteon corrugò la fronte e disse di sì con la testa, ma qualcuno altro tradusse le parole di Elekid al suo posto. Distraendosi giusto per un attimo dal suo lavoro, Shelly prese il suo traduttore e lo attivò, per poi restare qualche secondo in attesa. Nella sua mente, risuonarono alcune parole, e la ragazzina disse di sì con la testa, e cercò di memorizzare quello che Elekid aveva detto.

"Certo... okay, ho capito! Elekid dice che dobbiamo proseguire lungo questo corridoio per un po', poi svoltare a destra quando vediamo un'indicazione... salire un paio di rampe di scale, e raggiungiamo la sala del generatore, da dove nasce tutto il problema. Dico bene, Elekid?" chiese al Pokemon Elettro, che incrociò la braccia e annuì con decisione.

"Un traduttore simultaneo del linguaggio dei Pokemon... davvero, non credevo che avrei mai visto il giorno in cui questo sogno sarebbe diventato realtà." affermò Macario.
Heather si mise le mani sui fianchi con fare convinto. "Già, nemmeno io. Il nostro amico Inventore ha davvero fatto una scoperta magnifica!" affermò. "Comunque... stanza del generatore, eh? Sai per caso se sia venuto qui qualche losco individuo vestito di arancione?"

"Elekid!" confermò quasi subito il Pokemon Elettrico. "Elelekid ellll..."

Il suo compagno Tynamo volle aggiungere qualcosa.

"Tynamoooo..." affermò. Fece illuminare gli occhi e la sua strada bocca a croce in modo da enfatizzare quello che stava dicendo, e Shelly sgranò gli occhi quando il suo traduttore simultaneo le chiarì di cosa si trattava. "Tyna tyna tynamo!"

"Shelly?" chiese Heather. "Che cosa ha detto? Era il Team Fusione, vero?"

"Non solo quello, Heather... avevano con sè un Pikachu che indossava una sciarpa rossa!" rispose l'appassionata di Pokemon Coleottero. "Te lo ricordi? E' lo stesso Pikachu che abbiamo incontrato appena fuori da Borgo Querciantica!"

"Shelgon!" esclamò Shelgon con gli occhi sgranati. Non era certo un incontro che era possibile dimenticare facilmente.

"Quel Pikachu? Altro che se me lo ricordo! Ma allora... lui e il Team Fusione lavorano assieme? E per quale motivo?" fu la risposta di Heather. "Accidenti... adesso la storia si sta facendo ancora più complicata!"

"Un Pikachu con una sciarpa rossa? Ma che significa?" chiese Macario sbalordito. "Appena fuori da Borgo Querciantica? E com'è che lo avete incontrato?"

"Volbeat... vol volbeat!" esclamò il Volbeat di Shelly. "Vvvvvolbeat..."

"E'... una storia un po' lunga da raccontare, signor Macario." rispose Shelly. "Quando... quando siamo arrivate a Tunod, siamo ovviamente passate per Borgo Querciantica, visto che è da lì che di solito gli allenatori partono... scelgono il loro starter e si avventurano... siamo... siamo state lì ad accompagnare Percy... e non appena abbiamo provato a seguire la strada che... andava a Ciocolina... abbiamo incontrato questo strano Pikachu con questa sciarpa rossa attorno al collo..."

Lo Shelgon di Heather rabbrividì al ricordo. "Shel shelgooooon..." mormorò, e la sua allenatrice si mise accanto a lui e gli mise una mano sul fianco.

"Andiamo, Shelgon! Sei un drago o un coniglio?" borbottò, prima di sospirare e ammettere tra sè che il suo migliore amico non aveva tutti i torti. "Beh... tuttavia, non posso dire che Shelgon abbia torto ad essere impressionato da quel Pikachu. A parte il fatto che era parecchio forte... usava delle mosse che un Pikachu normalmente non dovrebbe essere in grado di imparare!" riprese Heather. "Mi ricordo... che quando Shelgon ha cercato di affrontarlo, quel Pikachu ha usato Scagliagelo su di lui!"

"Volbeat!" confermò il Pokemon lucciola, e anche Shelly disse di sì con la testa.

"Jolt... jolteon..." mormorò il Jolteon di Macario, ancora incredulo e un po' spaventato. Comprendeva bene che le implicazioni dell'esistenza di un Pikachu come quello non erano esattamente rassicuranti. "Jolteon?"

"Non... non ho idea di come questo possa essere... ma se è così, allora... è quello strano Pikachu che sta interrompendo il flusso di corrente dalla centrale ad Oceanipoli?" chiese il Capopalestra.

Tynamo annuì rapidamente. "Tynamo! Ty tynamo! Tyna tyna tynamo..."

"Ha detto... che gli uomini in arancione se ne sono andati subito dopo, ma il Pikachu con la sciarpa è rimasto nella sala del generatore." spiegò Shelly. "Alcuni Pokemon che abitano nella centrale hanno cercato di affrontarlo, ma sono stati respinti... quel Pikachu usa delle mosse contro le quali non hanno potuto niente."

"Elekid..." mormorò Elekid massaggiandosi la testa. Doveva anche lui aver sperimentato la forza di quel Pikachu sulla sua pelle...

Macario e il suo Jolteon rimasero fermi a riflettere per qualche istante, in modo da elaborare quella notizia inaspettata e preoccupante. "Questa... è veramente una cosa strana. Se il Team Fusione e quel Pikachu lavorano assieme... che questo abbia a che fare con le mosse che quel Pikachu è capace di usare?" si chiese Macario. Anche se, effettivamente, non si aspettava una risposta da Heather e Shelly in quel momento, e com'era prevedibile, le due bambine non potevano dargliene nessuna.

"Non... non ne sappiamo abbastanza, signor Macario." rispose Shelly, anche mentre cercava di pensare ad una spiegazione per quello strano fenomeno. "Forse... forse è un Pikachu che il Team Fusione ha modificato, e adesso è in grado di usare quelle mosse, ma... non ho idea di come abbiano fatto..."

"Mentre stiamo qui a pensare a come sia possibile che quel Pikachu usi Scagliagelo o che so io... lui se ne sta lì nella sala del generatore a dare ancora problemi!" esclamò Heather con impazienza. Era lì per combattere, non per fare ipotesi! "Quindi, che ne dite se rimandiamo a dopo tutti questi se e questi ma, e andiamo a fermare quel Pikachu?"

"Ah! Ehm... hai ragione, Heather, mi... mi sono persa nei miei pensieri, e così... andiamo!" rispose frettolosamente Shelly.

"Elekid, Tynamo... vi chiediamo scusa, ma dobbiamo andare! Cercheremo... ehm... cercheremo di risolvere questo problema il prima possibile!"

"Tynamo!" esclamò Tynamo, agitando le pinne in una espressione di gioia e fiducia. Heather fece il segno dell'okay con una mano, e il suo gruppetto di amici cominciarono a seguire le indicazioni che i due Pokemon avevano lasciato loro.

 

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"Ugh... accidenti, maledette ragazzine... ma da dove vi viene tutta quella forza?" si lamentò un ragazzo, nel momento in cui il suo Toxicroak venne messo a terra da un potente attacco Dragartigli sferrato dal Druddigon di Heather, che aprì le ali e si mise in posa plastica. Un po' più in là, un Mightyena e un Ivysaur erano stati sconfitti dalla Yanmega di Shelly e dal Jolteon di Macario... e in disparte, Skorupi stava applaudendo e agitando la coda in segno di approvazione!

"Non è soltanto merito nostro. I nostri Pokemon si sono dati da fare assieme a noi. E' stato un lavoro di squadra... dico bene, Druddigon?" rispose prontamente Heather, e il massiccio Pokemon Grotta ghignò e rivolse il palmo della mano in direzione di Heather. La piccola domatrice di draghi si scambiò un cinque con il suo Pokemon, e Shelly estese un braccio per permettere a Yanmega di darle la zampa in un gesto di amicizia. "Ed ora, se permettete... vorremmo passare. Visto che voi siete troppo fifoni per andare a vedere cosa c'è nella sala del generatore, non credo vi darà fastidio se lo facciamo noi al vostro posto."

"E comunque, voi non dovreste trovarvi qui, in ogni caso." affermò Macario severamente. "Voi avete semplicemente approfittato del fatto che il Team Fusione sia venuto qui a sollevare un polverone, e ora vi comportate come se ora questo posto fosse vostro. Vi consiglierei di andarvene, prima che vi succeda qualcosa."

"Ugh... che umiliazione..." disse l'uomo, richiamando i suoi Pokemon sconfitti mentre Heather, Shelly e Macario lo superavano ed entravano nel corridoio che portava alla sala del generatore... un lungo corridoio dalle pareti lisce e dall'aspetto sterile, nel quale i rumori dei loro passi venivano amplificati al punto da riecheggiare in maniera sinistra tutt'attorno. Senza farsi impressionare, tuttavia, il gruppetto continuò fino a raggiungere una grande porta di metallo che sbarrava l'unica via d'uscita, sulla cui parte frontale si leggevano diversi cartelli di avvertimento di alta tensione - in particolare, uno che avvertiva di non usare Pokemon d'Acqua per spegnere eventuali incendi.

"Okay, questa mi giunge nuova... come mai non si usa l'acqua per spegnere gli incendi, da queste parti?" chiese Heather, sinceramente incuriosita. Druddigon alzò gli occhi al cielo, grugnendo qualcosa tra sè e sè.

Fu Macario a dare la risposta, mentre cercava qualcosa nelle sue tasche. "E' molto semplice... l'acqua è un'ottima conduttrice di elettricità, e usarla in un luogo in cui ci sono così tanti emettitori di elettricità è molto pericoloso." affermò. "Quindi, pensateci bene prima di far usare una mossa di tipo Acqua ai vostri Pokemon."

"Certo... non si preoccupi, signor Macario." rispose prontamente Shelly. Heather voltò la testa dall'altra parte, imbarazzata per la sua mancanza di intuizione, e cercò di concentrarsi sull'incontro che probabilmente li aspettava dall'altra parte della porta. Da parte sua, Macario aveva tirato fuori una carta magnetica e la stava avvicinando ad un pannello elettrico su un lato della porta.

Un lieve suono elettronico seguì un paio di secondi dopo... e la porta si aprì con un sibilo appena udibile, dando ad Heather e ai suoi compagni accesso alla sala del generatore. Heather fece uscire uno dei suoi Pokemon... e Druddigon si mise immediatamente in guardia, portando le lunghe braccia artigliate davanti a sè e drizzando la coda.

"Drrrrruddigon!" ringhiò il Pokemon Grotta, prima di fare il primo passo all'interno. La stanza sembrava buia e deserta, ma Druddigon era troppo esperto per fidarsi delle prime impressioni...

*FLAAAAAAAASH!*

Le luci si accesero di colpo, inondando la sala di un bagliore accecante, e un fastidioso rumore di elettricità crepitante fece accapponare la pelle ai tre allenatori, che si ritirarono con espressione impaurita e si coprirono gli occhi con le braccia. La sala apparve ai loro occhi, quasi inquietante per quanto era grande e piena di strani congegni elettronici, cavi intrecciati, trasformatori ed altri aggeggi che crepitavano di energia... e al centro di essa, si trovava il generatore, un grande cilindro di acciaio grigio, ricoperto di strane spie luminose, cavi e spine... sul quale stava in piedi una piccola figura gialla che era ben nota a Shelly e ad Heather - un Pikachu con una sciarpa rossa avvolta attorno al collo, i cui lembi svolazzavano in aria quasi selvaggiamente mentre il roditore elettrico fissava gli intrusi, le braccia conserte davanti a sè.

"Eccolo... è proprio lui! Quel Pikachu con la sciarpa!" esclamò Heather. "Druddigon, tienti lontano!"

Druddigon e Yanmega, prudentemente, fecero un piccolo balzo indietro nel tentativo di mettersi fuori dalla portata delle dolorose scariche elettriche del Pikachu anormale, e anche Jolteon decise che era il caso di restare indietro e vedere quale sarebbe stata la reazione del misterioso Pokemon Elettro. Il quale restò fermo dov'era, circondato da dirompenti scariche elettriche che si sollevavano dal resto delle apparecchiature ed entravano in lui... evidentemente, contava sul campo elettrico che lo circondava per proteggersi, e i Pokemon delle bambine cercarono di tenersi a distanza per non restare folgorati.

"Pika pikachu..." squittì il misterioso Pikachu, lo sguardo puntato verso Heather e Shelly. Anche lui aveva riconosciuto le due allenatrici che aveva incontrato vicino a Borgo Querciantica.
Questa volta, però, Shelly aveva con sè il traduttore simultaneo dell'Inventore, e lo attivò per capire cosa volesse dire quel Pikachu.

"Ci rivediamo..." disse il roditore elettrico, la cui vocetta acuta riecheggiò nella mente della piccola entomologa. "E dov'è il vostro compagno? Lo avete lasciato indietro?"

"No, Pikachu, noi non lasciamo indietro i nostri compagni..." rispose prontamente Shelly. "Piuttosto, a proposito di compagni... tu sei con il Team Fusione, vero?"

Il Pikachu misterioso corrugò la fronte. "Si intuiva, eh? Sì, sono con loro... e con questo? Ho le mie ragioni per fare quello che sto facendo."

"Beh... e quali sono queste ragioni? Vorremmo... almeno sapere cosa sta succedendo, prima di dire la nostra?" chiese Shelly. "Lo sai... che quello che stai facendo sta provocando... molti problemi alla gente di Oceanipoli?"

"Me ne rendo conto... ma è una cosa che deve essere fatta." affermò il Pokemon Elettro. "E visto che voi non c'entrate nulla con tutto questo, vi consiglierei di restarne fuori. Se cercate di interferire con il Team Fusione, non ne uscirete bene!"

Shelly fece un passo indietro, non del tutto sicura di cosa volesse dire quello strano Pokemon... ed Heather mise una mano sulla spalla della sua amica. "Che succede, Shelly? Che ha detto, quel Pikachu?" chiese la bambina più piccola, senza mai perdere di vista il Pokemon elettrico.

"Dice... che è una cosa che deve fare." rispose Shelly, riferendo quello che il suo traduttore aveva detto. "Che noi dobbiamo restarne fuori e non dobbiamo interferire con il Team Fusione."

"Yannnnmega..." confermò la libellula gigante. Scese di quota e agitò le ali, quasi stesse inquadrando il bersaglio.

Il Druddigon di Heather scosse la testa, per nulla convinto delle parole dell'avversario. "Gon. Druddigon." grugnì il dragone. Fece un passo in avanti, ma Pikachu lo fermò lanciando una scarica elettrica che gli atterrò davanti ai piedi, e fu costretto a restare distante.

"Druddigon, attento!" esclamò Heather, per poi guardare di nuovo il Pikachu con la sciarpa. "Ah, sì? Beh, Shelly, digli che io non sono il tipo che se ne sta zitto quando vede qualche malfattore che crede di poter fare tutto quello che vuole! E' quando le persone se ne fregano di quello che gli succede intorno, pensando che non sia affare loro!"

Macario rivolse alla bambina dai capelli fucsia uno sguardo comprensivo. Da come lo diceva, e dall'espressione fredda e severa che aveva assunto, si capiva che per lei era una questione molto importante...

"La tua amichetta non dovrebbe intromettersi!" esclamò il Pikachu con la sciarpa. "Ho una vendetta da portare a termine, e non saranno le parole ad aiutarmi! E' stato il Team Fusione ad aiutarmi, e io ho con loro un debito di riconoscenza! Quindi, non cercate di fermarmi, o subirete anche voi la mia rabbia!"

Con queste parole, Pikachu si caricò e scagliò un potente attacco Scarica: le sue guance si illuminarono e vennero circondate da scintille elettriche azzurre, per poi lanciare una raffica di fulmini azzurri dal proprio corpo, che caddero in rapida successione vicino alle due amiche e ai loro Pokemon, costringendoli a restare a distanza. Il Pikachu con la sciarpa si caricò di nuovo e lanciò un altro attacco Scarica, ma questa volta venne intercettato da Jolteon, che assorbì le scariche elettriche nel proprio corpo, trasformandole in energia per sè stesso!

"Hehee... scommetto che non avevi calcolato l'abilità Assorbivolt del mio Jolteon, vero?" chiese Macario. Jolteon finì di assorbire l'attacco Scarica e guardò verso il Pikachu misterioso, proprio mentre Macario alzava una mano e dava un ordine. "Ed ora tocca a noi contrattaccare! Jolteon, attacca con Palla Ombra!"

"Subito!" esclamò con decisione il Pokemon Luminoso - o almeno, questo era quello che Shelly sentiva grazie al suo traduttore. Jolteon puntò le zampette a terra e aprì la bocca, creando all'interno di essa una sfera di oscurità turbinante che poi scagliò con precisione contro l'avversario. Pikachu era troppo impegnato a caricarsi per poter scansare il colpo, e venne raggiunto in pieno! Il potente attacco lo scosse, e il Pikachu misterioso strinse i denti per il dolore, ma riuscì ad ancorarsi saldamente e a non farsi scaraventare giù dal generatore.

"Tsk... un Jolteon con l'abilità Assorbivolt, eh? Beh, non importa... finchè resterò connesso a questo generatore, non riuscirete a fermarmi... devo assorbire più energia... diventare più forte..." esclamò Pikachu, e cercò di concentrarsi ancora di più per assorbire tutta l'elettricità di cui fosse capace. Scatenò un altro attacco Scarica contro i suoi avversari, e la Yanmega di Shelly virò di colpo ed evitò per un soffio di essere travolta dalla terribile ondata di elettricità. Poi, il Pikachu anomalo fece un'altra cosa che i ragazzi non si aspettavano... strinse le mani a pugno e colpì il terreno con entrambi i pugni, scatenando un attacco Battiterra che scosse la terra sotto i piedi dei presenti, scuotendo con violenza Druddigon e soprattutto Jolteon! La Eevolution elettrica, che non si era aspettata una simile mossa, venne sballottata con violenza e scaraventata via, sotto gli occhi sbalorditi di Macario!

"Cosa? Un Pikachu in grado di usare attacchi di tipo Terra? Da quando in qua?" esclamò il Capopalestra di Oceanipoli, prima di correre dal suo Pokemon e verificare se stesse bene. Per fortuna, il Pokemon Luminoso riuscì a rialzarsi senza troppi problemi e si scrollò di dosso la polvere e i pezzi di roccia che gli erano rimasti addosso.

"Ve l'avevo detto... c'è qualcosa di veramente insolito in questo Pikachu!" affermò Heather. "Dobbiamo trovare un modo di impedirgli di caricarsi di elettricità... non c'è un modo per interrompere il flusso di energia?"

"Si potrebbe raggiungere l'interruttore di sicurezza ed attivarlo, in modo da bloccare temporaneamente il generatore... ma è dall'altra parte della stanza, e non credo proprio che quel Pikachu ci lascerà fare!" rispose Macario. Con un braccio, indicò una sorta di finestrino oltre il quale si vedeva un bottone rosso sigillato dietro una lastra di vetro. Sarebbe stato semplice raggiungerlo, rompere il vetro e premere il pulsante... se non fosse stato per quel Pikachu che continuava a scatenare un'autentica tempesta elettrica contro tutti coloro che tentavano di avvicinarsi oltre un certo limite.

"Quel Pikachu... sta controllando l'emissione di elettricità in tutta la stanza." affermò Shelly preoccupata. "Dobbiamo... trovare un modo di fare sì che i nostri Pokemon resistano alle scariche elettriche e raggiungano il pulsante di emergenza..."

"Drrrruddigon!" ringhiò Druddigon. Il Pokemon Grotta tentò coraggiosamente di avvicinarsi e di oltrepassare le scariche elettriche, ma Pikachu lo fermò centrandolo in pieno petto con un Fulmine, e mozzandogli il fiato! Il dragone scivolò all'indietro per quasi due metri e si afferrò il punto in cui era stato colpito, sul quale si era già formata un'ustione elettrica. Malgrado la sua resistenza agli attacchi Elettro, Druddigon ne sentiva gli effetti fin troppo bene! "Drrr... Drrrruddigooooon!"

"L-lo sappiamo, Druddigon... s-sappiamo che fai del tuo m-meglio, ma... non è facile passare oltre!" affermò Shelly, cercando di pensare ad una strategia. Yanmega fece un paio di finte, ma Pikachu era troppo veloce, e già due volte la libellula gigante evitò soltanto per un soffio di essere colpita da un attacco Raggioscossa...

"Non vi permetto di interferire!" esclamò Pikachu. "Non mi impedirete di ottenere la mia vendetta!"

"Ma vendetta contro chi? Contro che cosa?" chiese Heather esasperata. Pikachu non spiegò oltre e continuò ad attaccare con le sue dirompenti scariche elettriche... ma quella piccola distrazione aveva dato ad Heather il tempo di pensare ad un'idea che forse avrebbe potuto salvare la situazione! "Huh? Un momento! Ma certo, perchè non ci ho pensato prima! Io ce l'ho un Pokemon di Terra!"

Con uno scatto, Heather prese una Pokeball e la lanciò... e da essa apparve in un lampo il suo Vibrava, uno dei Pokemon che più l'avevano aiutata durante la lotta con il Team Meteora. Il Pokemon simile ad un formicaleone spiegò le sue ali romboidali e atterrò agilmente sul terreno, avanzando poi rapidamente di qualche passo... e Pikachu reagì con prontezza, attivando due emettitori tra i quali Vibrava si trovava in quel momento. Il Pikachu anomalo fece un ghigno di cupa soddisfazione quando una tremenda scarica elettrica saettò tra i due congegni e investì Vibrava... ma restò parecchio contrariato nel momento in cui si rese conto, una frazione di secondo dopo, che Vibrava non stava subendo alcun danno. La scarica elettrica lo aveva attraversato senza fargli nulla.

"Vibrava, vibrava!" esclamò Vibrava. Alzò la testa verso Pikachu, aprì le ali e le agitò come se volesse prendere in giro il roditore elettrico.

"NOn... non mi sembra il caso di prenderlo in giro, Vibrava..." cercò di avvertirlo Shelly... e come volevasi dimostrare, Pikachu alzò un braccio, caricò una sfera di energia bianco-azzurrina sulla punta di un dito, e scagliò un Geloraggio! Vibrava eseguì un agile salto laterale e riuscì ad evitare il colpo, che congelò una sezione di pavimento... e subito dopo, il Pikachu con la sciarpa venne bersagliato da una raffica di dardi di energia che il Jolteon di Macario stava scatenando contro di lui usando l'attacco Missilspillo! Si difese prontamente, creando uno scudo elettrico attorno a sè sul quale i proiettili di Jolteon si dissiparono senza fare danni, ma stava cominciando a mostrare segni di preoccupazione. I suoi avversari stavano ideando una strategia che lo metteva in difficoltà...

"Okay, credo che possiamo farcela! Shelly, cerca di fare in modo che Yanmega raggiunga quel pulsante di emergenza e lo prema! Noi penseremo a distrarre Pikachu e lo terremo sotto attacco!" esclamò Heather. "Druddigon, Vibrava... dovrò contare su di voi per questo tentativo!"

"Gon! Druddigon!" ruggì Druddigon. Il drago afferrò una sbarra d'acciaio rimasta per terra e la scagliò con tutta la sua forza contro il Pikachu con la sciarpa, che intercettò il colpo con un attacco Fulmine che bloccò il proiettile improvvisato a mezz'aria e lo fece cadere a terra, contorto e annerito. Vibrava lanciò un attacco Fangosberla, scagliando contro Pikachu una raffica di schizzi di fango, ma quest'ultimo si protesse di nuovo con il suo campo elettrico... che questa volta, però, non riuscì a reggere e si dissolse con un crepitio assordante! Arrabbiato, il Pikachu con la sciarpa lanciò una scarica elettrica a Yanmega, costringendola ad indietreggiare, e poi scatenò un attacco Geloraggio contro Druddigon, costringendolo a difendersi chiudendo le ali attorno a sè. Il colpo lo raggiunse e lo scaraventò indietro di qualche passo, ma il dragone riuscì in qualche modo a tenersi in piedi!

"Andatevene! Non vi permetterò di rovinare tutto!" esclamò il Pikachu con la sciarpa.

"Accidenti... dobbiamo riuscire a toglierlo da lì o disattivare il flusso di corrente." affermò Macario. "Jolteon, continua a tenerlo sotto pressione!"

"Jolt!" esclamò il Pokemon Luminoso, facendo un salto altissimo e scatenando una pioggia di aculei grazie a Missilspillo. Pikachu si chiuse in difesa e assorbì il colpo senza eccessivi problemi, poi si caricò ancora un attimo e unì le mani... poi le aprì di colpo e scagliò un potente attacco Focalcolpo contro Jolteon, che si scansò appena in tempo e riuscì ad evitare il grosso dell'attacco... ma l'esplosione della scarica di energia lo sollevò comunque in aria e lo fece cadere a terra un po' più lontano. Poi, si voltò verso Vibrava... e lo sorprese con un attacco Idropulsar, scagliando una raffica di anelli d'acqua dalla bocca e centrando in pieno il formicaleone, che emise uno stridio di dolore e indietreggiò, con gli occhi che sembravano girare nelle orbite.

"Accidenti, Vibrava è confuso... dobbiamo trovare un modo di distrarre Pikachu abbastanza a lungo da interrompere il flusso di corrente, o non riusciremo a venire a capo di tutto questo..." disse Heather, il cui Druddigon si piazzò davanti a lei, pronto a riprendere la lotta...

 

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CONTINUA...

Note dell'autore: Mi è piaciuto molto scrivere questo capitolo. Ora sì che l'azione si intensifica! E... sì, sto cercando di dare maggior spessore al mitico Pikachu con la sciarpa, ed espandere su quello che succede nel fangame! Nel prossimo capitolo si concluderà la sfida nella centrale elettrica... e tra non molto, ci sarà la battaglia per la Medaglia nella Palestra di Macario, un luogo davvero particolare!

Cercherò di aggiornare questa storia abbastanza presto, ma mi dedicherò anche a Digimon. Spero di rivedervi presto... e alla prossima!

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Capitolo 12
*** Centrale elettrica nel caos ***


Pokemon: The Glazed Challenge

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 12 - Centrale elettrica nel caos

Nei corridoi della centrale elettrica di Oceanipoli, il duo composto da Chelle e Percy, assieme ai loro Pokemon, stava facendo del suo meglio per tenere a bada i numerosi intrusi che cercavano di attaccarli da varie direzioni. Pokemon di vario tipo, anche se prevalentemente Normale o Veleno, cercavano di sopraffare quelli dei due esordienti con la forza del numero... e in risposta, i due amici cercavano di far combattere i loro Pokemon in spazi ristretti in cui il numero degli aggressori non avrebbe potuto contare nulla.

"Chikori!" Con un breve grido di battaglia, la Chikorita si scagliò con tutte le sue forze contro un Rattata avversario e mandò a segno un poderoso attacco Corposcontro, che scaraventò il Pokemon topo per diversi metri prima di farlo finire a terra stordito. Contrariato, il ragazzo che lo aveva mandato in campo lo richiamò... ma Chikorita venne quasi subito presa di mira da un Hoothoot. Il Pokemon civetta aveva preso quota e si era lanciato silenziosamente su Chikorita da un angolazione che quest'ultima non riusciva a tenere d'occhio facilmente... ma per fortuna, il Mudkip di Percy intervenne, scagliando un attacco Pistolacqua che colpì Hoothooy al petto e lo costrinse ad allontanarsi dalla sua preda.

"Chiko chiko!" esclamò la Pokemon d'Erba. Dall'espressione, si capiva che voleva dire che se la sarebbe cavata ugualmente. Da parte sua, il Mudkip di Percy non si scompose e le fece un'occhiolino.

"Mudkip!"

"Ottimo, Mudkip, credo che adesso siamo..." cominciò a dire Percy, prima che una nuova minaccia colpisse all'improvviso, cogliendolo di sorpresa. Un altro Pokemon nascosto, questa volta uno Shinx, saltò fuori da dietro un macchinario abbandonato e si scagliò contro Mudkip con tutta l'intenzione di centrarlo con un attacco Scintilla! Il Pokemon Fangopesce si voltò di scatto, vedendosi arrivare addosso il felino elettrico avvolto da una scarica baluginante...

...e un istante dopo, lo Eevee di Chelle eseguì uno spettacolare Attacco Rapido che raggiunse Shinx al fianco, facendolo barcollare, e Chikorita si produsse in un attacco Foglielama che volò verso Shinx e lo colpì in pieno! Con un breve stridio di dolore, Shinx si ritirò e tornò dal suo allenatore.

"Heh. Cosa credi, che tocchi solo ai Pokemon del ragazzi salvare quelli delle ragazze?" replicò Chelle con un ghigno. "Bel colpo, ragazzi! Li abbiamo in pugno, questi furfanti!"

"Chiko!" rispose Chikorita con fare sicuro mentre il suo corpo cominciava ad emanare una luce abbagliante. Lo Shinx nemico cercò di attaccare di nuovo, questa volta usando un attacco Morso... e riuscì a chiudere i denti sulla spalla destra della Pokemon d'Erba che strinse i denti ma non desistette. "Ko! Chiko... rita!"

"Accidenti... sbarazzati di lui con Velenpolvere!" esclamò Chelle. La Pokemon Foglia strinse gli occhi minacciosamente e agitò la foglia sulla sua testa, da cui si sprigionò un getto di polvere violacea che raggiunse lo Shinx avversario, il quale non potè fare altro che inalarla... per poi mollare la presa su Chikorita ed indietreggiare, tossendo e starnutendo. Questo diede a Chikorita il tempo necessario per usare la sua mossa successiva, e questa volta, Chelle fece in modo che fosse il colpo decisivo. "Okay, Chikorita, ottimo lavoro! Adesso chiudiamo la questione con Frustata!"

Chikorita estese due liane lunghe e sottili dalle gemme che le crescevano attorno al collo, e sferrò un poderoso attacco che raggiunse il Pokemon Elettro avversario al torace mentre non era in guardia! Il colpo ebbe l'effetto desiderato, e con un breve stridio rabbioso, Shinx venne scaraventato via e atterrò privo di sensi sul pavimento, mentre Chelle stringeva un pugno in segno di vittoria e convinzione.

"Ottimo! Bel colpo, Chikorita! Sapevo che ti avevo addestrato bene! Io, te e i nostri compagni Pokemon, siamo una squadra imbattibile!"

"Vee, vee!" esclamò Eevee... mentre Percy e il suo Mudkip si lasciavano sfuggire un gocciolone di sudore dalla fronte davanti a quei tre che si gloriavano tanto della loro vittoria. Chikorita stava muovendo la sua foglia come un lazo, facendola volteggiare sopra la testa... e la luce bianca che stava già cominciando ad avvolgere il suo corpo si espanse ancora di più e la inghiottì del tutto. Poi, mentre Chelle continuava ad osservare con orgoglio, Chikorita aumentò di dimensioni, e il suo corpo iniziò a cambiare forma - le gemme attorno al suo collo si trasformarono in germogli, e la foglia che spuntava dalla sua testa diventò più lunga e più stretta. Quando la luce si diradò, Chelle vide che non solo la sua starter era diventata più grande e più robusta, ma che il suo colore era passato dal verde vivace ad un verde-giallino, e le sue zampe erano più alte, per non parlare del fatto che l'artiglio di ciascuna zampa era diventato più lungo. La sua starter era evoluta - e per Chelle, il fatto di esserci riuscita prima di Percy era un punto d'onore.

"Bay! Bayleef!" esclamò la Pokemon d'Erba con evidente orgoglio.

"Perfetto! Bravissima, Bayleef!" esclamò Chelle, correndo poi ad abbracciare la sua Pokemon, che rispose strusciandosi affettuosamente sulla sua allenatrice. "Noi sì che facciamo sul serio, eh?" affermò.

Percy e il suo Mudkip fecero un cenno con la testa intanto che il ragazzo consultava il suo Pokedex. "Beh, devo dire che sono impressionato. Chelle e la sua starter hanno davvero fatto un ottimo lavoro..." disse, mentre sul suo Pokedex appariva un'immagine di Bayleef.

"Bayleef, il Pokemon Foglia. Tipo Erba. Forma evoluta di Chikorita." disse l'encicolpedia elettronica. "Bayleef emana un'aroma speziato dall'effetto energizzante dalle foglie intorno al collo, e il suo attacco Foglielama è estremamente potente. Usa la foglia sulla sua testa per misurare la temperatura e l'umidità. Ama crogiolarsi al sole."

"Allora, che ve ne pare?" disse Chelle. La ragazza dai capelli verdi si volto di scatto verso Percy, tenendo una mano sulla schiena di Bayleef e facendo un segno di vittoria con l'altra. "Avete visto di cosa è capace la mia starter?"

"Credo proprio di sì... e credo che adesso loro vogliano farci vedere di cosa sono capaci..." rispose Percy. Con un gesto della mano, indicò un gruppetto di teppisti che si erano riuniti appena fuori dalla stanza, e stavano tenendo le loro Pokeball pronte al loro fianco... "Seriamente, Chelle... ti sembra il momento di perdere tempo a vantarsi di quanto siete brave tu e Bayleef, quando ci sono ancora altri clienti da sistemare?"

"Hey, non è colpa nostra se siamo troppo in gamba per questa gentaglia!" affermò Chelle, quasi per niente preoccupata. "Anzi... se vogliono farsi sotto, non saremo certo noi a tirarci indietro!"

Uno dei teppisti e il suo Pokemon, un Foongus, cominciarono ad avanzare, ma Percy, Mudkip e Cyndaquil si misero in mezzo, decisi a non lasciare che Chelle si prendesse tutti gli onori della cronaca. "Non ho dubbi che ce la potresti fare, Chelle... ma lascia che si diverta un po' anche qualcun altro, non trovi?" chiese il ragazzo. Mudkip e Cyndaquil si guardarono e si scambiarono un segno di intesa, poi si voltarono per affrontare il Foongus nemico... e un altro Pokemon che il teppista aveva mandato in campo, un Natu - un Pokemon Psico/Volante simile ad un uccellino colorato dagli occhi a mandorla.

"Ugh... questi mocciosi ci stanno prendendo per i fondelli!" esclamò uno degli occupanti. "E sono anche forti... temo che siano più forti di quanto possiamo fare noi!"

"Non ce ne andremo mica senza almeno tentare, vero?" esclamò il suo compagno di malefatte. "Avanti, Foongus, usa Megassorbimento! Natu, tu colpisci con Ombra Notturna!"

Natu prese il volo, si fermò a mezz'aria e scagliò un raggio di luce nera e rossa dai suoi occhi in direzione di Cyndaquil, che puntò le zampe a terra per prepararsi all'impatto... ma Mudkip si mise in mezzo e prese il colpo al posto suo! Il pesciolino di fango strinse i denti, ma resse egregiamente al doloroso impatto che prosciugò parte delle sue energie, e mentre Natu si ritirava con disappunto, Foongus avanzò e cercò di colpire con un attacco Megassorbimento. Ma questa volta, fu Cyndaquil a controbattere - si piazzò davanti al suo nuovo compagno di squadra, e assunse un'espressione vagamente contrariata quando il Megassorbimento prelevò un po' della sua energia vitale per trasferirla a Foongus. Ma l'effetto fu davvero minimo, e Cyndaquil fu in grado di rispondere a tono senza problemi.

Fece un salto, si chiuse su sè stesso come un riccio, e la sua pelliccia si accese di fiamme rosse che emanavano un pungente odore di legno bruciato. Poi, si scagliò con tutte le sue forze contro il Foongus nemico, che sgranò gli occhi e cercò in qualche modo di scansarsi, ma non fu abbastanza veloce - e la Ruotafuoco dello starter di Fuoco lo centrò in pieno e lo mandò a terra. Nello stesso momento, il piccolo Mudkip puntò le zampette a terra, si concentrò... e con immensa sorpresa di Percy, fece apparire delle rocce luminose attorno a sè, per poi scagliarle una alla volta contro il Natu avversario, che si abbassò di colpo per evitarle. Le prime due andarono a vuoto, ma la terza e la quarta si rivelarono troppo veloci perchè il passerotto psichico riuscisse a scansarsi, e lo colpirono in pieno, mandandolo a terra privo di sensi!

"Un... un attacco Forzantica?" esclamò esterrefatto Percy. "Incredibile... non immaginavo che avesti una mossa così potente, Mudkip!"

"Kiiiip!" esclamò con convinzione il simpatico Pokemon d'Acqua. Cyndaquil atterrò agilmente dal suo attacco Ruotafuoco e annuì soddisfatto... prima che il suo corpo cominciasse a risplendere di luce bianca, e lui si sentisse di colpo più forte e più potente. Anche lui stava evolvendo, esattamente come aveva fatto Chikorita poco prima... e mentre Percy, Chelle e i pochi fuorilegge rimasti guardavano impressionati, il piccolo Pokemon di Fuoco si trasformò in una versione ingrandita di sè stesso, una sorta di tasso dal corpo allungato e snello dalla pelliccia prevalentemente di color crema, tranne sulla schiena e sul capo dove presenta un colore verde scuro. Aveva le orecchie triangolari con l'interno rosa e occhi dall'iride rossa, il muso era arrotondato e le zampe anteriori ben più lunghe di quelle posteriori. Il capo e la schiena erano decorati da alcune macchie rosse circolari, da cui fuoriuscivano alcuni getti di fuoco.

"Qui... Quilava!" esclamò fieramente il nuovo Pokemon. Percy e Chelle si riebbero quasi subito dalla loro sorpresa e applaudirono a Quilava, ma Chelle e la sua Bayleef non poterono fare a meno di pensare che questo le metteva nuovamente in minoranza rispetto alla squadra di Percy.

"Cavolo, speravo che non si evolvesse così presto dopo la mia Chikorita... volevo dire, Bayleef." disse Chelle tra sè e sè, e guardò la sua starter da poco evoluta. Come immaginava, la Pokemon d'Erba stava storcendo un po' il naso. "Dobbiamo allenarci di più, non possiamo lasciarci superare da Percy!"

"Quilava, il Pokemon Vulcano. Tipo Fuoco. Forma evoluta di Cyndaquil." disse il Pokedex di Percy, che il giovanotto stava consultando per avere un po' di informazioni sulla nuova forma del suo starter. "Quilava tiene a bada il nemico grazie all'intensità delle sue fiamme e a getti di aria rovente. Questo Pokemon sfrutta la sua estrema destrezza per evitare gli attacchi anche mentre ustiona il nemico. Nella lotta, se s'incurva vuol dire che sta per attaccare con le fiamme che ha sul dorso."

"Si mette male, ragazzi... meglio squagliarcela da qui!" esclamò uno dei teppisti, vedendo la mala parata. "Stiamo già facendo fatica, e non possiamo farcela contro due Pokemon evoluti!"
"Peccato... mi piaceva questo posto..." si lamentò un suo compagno. "Natu, Foongus, ritornate."

Dopo aver recuperato i loro Pokemon, i ragazzacci cominciarono a ritirarsi sotto gli sguardi feroci e decisi di Bayleef e Quilava. I due Pokemon fecero cenno di muoversi verso di loro...

...e nel giro di pochi secondi, la sala si era completamente svuotata.

"Beh... direi che abbiamo vinto." affermò Chelle, ben sapendo di dire un'ovvietà. Il Sandshrew di Percy si stiracchiò e si affilò le unghie, e Percy non seppe dire se il suo battagliero armadillo fosse soddisfatto o ancora voglioso di combattere. "E i nostri starter sono evoluti... niente male, per il lavoro di una sola giornata, eh?"

"Bayleef!" esclamò la Pokemon Erba. Con espressione di sfida, si voltò verso Quilava e disse di sì con il capo... e il Pokemon di Fuoco restituì il gesto, come per dirle che era pronto a combattere in qualsiasi momento lei volesse.

"Qui, quilava..." aggiunse un attimo dopo, e Bayleef sogghignò, avendo compreso ciò che voleva dire il suo amico e rivale. Non subito... non era quello il momento di confrontarsi. Erano evoluti da poco, e ancora non sapevano gestire i loro nuovi poteri.

"Credo che Quilava voglia dire... di aspettare che siamo diventati un po' più esperti nell'usare le loro mosse, prima di sfidarci." disse Percy.

Chelle comprese il suo punto di vista. "Giusto. Non avrebbe senso sfidarci se i nostri Pokemon non fossero al cento per cento, non credi?" disse la ragazza dai capelli verdi. "Quindi... faremo una bella sfida quando saremo al massimo della forma. Magari quando avremo una squadra di sei Pokemon ciascuno. Ti va l'idea? Per adesso... andiamo a vedere le bambine e Macario come se la stanno cavando."

"Basta che riusciamo ad orientarci in questo posto..." disse Percy. Raggiunse la porta d'ingresso della stanza e guardò verso il corridoio. "Se solo avessimo un'idea di dove siano andate Heather, Shelly e il signor Macario..."

Bayleef colse al volo l'opportunità di mettersi un po' in mostra. "Bay! Bayleef!" esclamò la Pokemon Erba. Quando Chelle guardò verso di lei, chiedendosi cosa volesse dire, Bayleef cominciò ad annusare l'aria, muovendosi come un segugio in cerca della sua preda, e uscì dalla stanza. Cominciò a seguire una traccia e si incamminò lungo il corridoio, per assicurarsi di non essersi sbagliata.

No, non c'era dubbio. Quello era senza ombra di dubbio l'odore delle due bambine di Reborn. Era un po' debole, e il resto degli odori della centrale elettrica lo stava un po' coprendo, ma la traccia era ancora fresca, e non c'era possibilità di sbagliarsi.

"Bayleef!" esclamò. Con un movimento della foglia sulla sua testa, la Pokemon d'Erba chiese a Chelle, Percy e Quilava di seguirla, e senza attendere oltre, si diresse a tutta velocità verso l'interno della centrale elettrica. Sperava che Heather, Shelly e Macario stessero bene... e che magari avessero lasciato qualche avversario abbastanza tosto per lei!

 

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"Prendete questo! Lanciafiamme!" esclamò il Pikachu con la sciarpa rossa, la cui vocetta acuta e stridula riecheggiò dal traduttore simultaneo che Shelly aveva con sè. Dopo aver preso fiato, il misterioso Pokemon scagliò un'enorme fiammata dalla bocca e mosse la testa in modo da spazzare l'area davanti a sè... e una lingua di fuoco raggiunse la Yanmega di Shelly, che scattò all'indietro con un'espressione di dolore, e sbattè furiosamente le ali. Il Vibrava di Heather stava cercando di riprendere la concentrazione, e si scagliò contro il temibile avversario, in modo da colpirlo con un Dragartigli... ma non riuscì ad evitare di schiantarsi contro un trasformatore, e scivolò a terra in una posa che sarebbe stata quasi comica se la situazione non fosse stata così difficile.

"Adesso, Druddigon! Usa il tuo attacco Tritartigli!" esclamò Heather. La bambina aveva visto un'apertura nella guardia del Pikachu con la sciarpa rossa... e mentre l'inusuale Pokemon era impegnato a scagliare fiamme, il dragone chiuse le ali attorno a sè, disse di sì con la testa alla sua allenatrice, e caricò con tutta la velocità di cui era capace. Prima che Pikachu potesse reagire, il Pokemon Grotta aveva raggiunto l'emettitore elettrico sul quale si era asserragliato, e afferrò il pilone con i suoi micidiali artigli, che strinsero con una tale brutale forza da stritolare il pilone con un terrificante rumore di metallo strappato! Pikachu emise un grido di paura quando sentì l'energia che smetteva di scorrere nel suo corpo... e Druddigon cominciò a tirare con tutte le sue forze, abbastanza da provocare un cortocircuito e scatenare una pioggia di scintille in varie direzioni.

In preda al panico, senza pensare, il Pikachu con la sciarpa saltò giù da quella che fino ad un attimo prima era stata una postazione inespugnabile... e scagliò un attacco Fulmine a bruciapelo che centrò Druddigon in pieno petto, senza lasciargli il tempo di reagire. Il drago strinse i denti ed emise un sordo, roboante ringhio di dolore, ma riuscì a puntare i piedi a terra e resistere alla pressione dell'elettricità...

"Presto, Druddigon! Attacca con Codadrago!" esclamò Heather, cogliendo l'occasione.

Il Pokemon Grotta spalancò la bocca, emise un ruggito assordante, poi volteggiò su sè stesso e colpì il Pikachu con la sciarpa usando la sua robusta e muscolosa coda! Il colpo fu diretto e deciso, scaraventando l'impreparato Pikachu verso il lato opposto della stanza, e vicino all'interruttore generale, dove atterrò con un tonfo sordo! Druddigon ghignò, soddisfatto di essere finalmente riuscito a sferrare un colpo serio al misterioso Pikachu che stava dando loro così tanto filo da torcere... ma la sua allegria durò soltanto un momento prima che una scarica elettrica percorrere il suo corpo a partire dalla punta della coda, e i suoi muscoli si irrigidirono di colpo!

"Drrrrrruddigon!" ringhiò il dragone, ed Heather e Shelly sgranarono gli occhi allarmate.

"Druddigon, che succede?" esclamò Macario.

Heather si diede una pacca sulla testa per il disappunto. "Ugh... ma certo, che scema! Mi sono del tutto dimenticata dell'abilità Statico di Pikachu!" esclamò. "Ma come ho fatto?"

"N-non importa, Heather! Cerco di dare una mano anch'io... Yanmega, usa Ronzio!" esclamò Shelly.

Macario e il suo Jolteon non vollero essere da meno. "Jolteon, usa Introforza per attaccare quel Pikachu!"

Dopo essersi posizionata in modo da evitare di essere colpita da qualche altro attacco, Yanmega cominciò a sbattere furiosamente le ali e scagliò una furiosa raffica di onde sonore che bombardò il punto in cui il Pikachu era caduto. Il misterioso Pokemon si era appena rialzato dall'attacco Codadrago, e si ritrov di punto in bianco sotto un micidiale bombardamento che lo costrinse a gettarsi di lato per evitare di subire un duro colpo. Jolteon prese la mira, e delle sfere di luce bianco-azzurrina si formarono sulle punte della sua pelliccia, per poi sfrecciare a tutta velocità contro il Pikachu con la sciarpa.

"Ah! Qui comincia a mettersi male! Schermoluce!" esclamò quest'ultimo. Le sue guance si illuminarono, e il Pokemon Elettro creò davanti a sè uno scudo luminoso, sul quale l'attacco Introforza andò a schiantarsi lasciando Pikachu illeso. Ma il Ronzio di Yanmega stava ancora proseguendo, e il Pikachu con la sciarpa si ritrovò costretto ad indietreggiare per sfuggire alla sua furia - in qualche modo, lo Schermoluce non stava facendo molto per frenare le poderose onde sonore.
Il Vibrava di Heather recuperò la lucidità quanto bastava per accorgersi che il Pikachu nemico aveva abbandonato la sua posizione. Fece appello a tutta la sua forza di volontà, e si diresse verso l'interruttore d'emergenza, restando indifferente alle scariche elettriche a migliaia di volt che scaturivano attorno a lui... poi, dopo aver preso bene le misure, si diresse alla massima velocità possibile verso il suo obiettivo.

"Vibrava?" chiese Heather. Sollevata nel vedere che il suo Pokemon Terra/Drago si era almeno in parte ripreso dall'attacco di prima, la giovanissima domadraghi non perse tempo e diede un nuovo ordine. "Okay... usa Fossa per avvicinarti scavando sottoterra, e cogli quel Pikachu dal basso! Dovresti essere in grado di sistemarlo!"

"Yanmega, continua a coprire Vibrava!" esclamò Shelly. "Usa ancora Ronzio!"

Con maggiore sicurezza, Yanmega si sollevò di quota e scatenò una bordata di onde sonore ancora più potente, e il Pikachu con la sciarpa rossa emise un acuto squittio di dolore quando il potente attacco iniziò a martellare il suo corpo... e Vibrava non perse tempo e cominciò a scavare sottoterra, per poi infilarsi nel tunnel che lui stesso aveva creato, e dirigersi verso il suo obiettivo. Gli girava ancora la testa, e non era sicuro che sarebbe riuscito a mantenere il controllo fino alla fine... ma questa era un'occasione d'oro, e si impose di non sprecarla!

"Forza, ragazze, credo che questa volta lo abbiamo in pugno!" esclamò Macario. Il Pikachu con la sciarpa venne scagliato a terra da un proiettile sonoro che lo aveva colpito ad una spalla, ma riuscì a tenersi in piedi, e decise che aveva giocato un po' troppo.

"Lo credete davvero? Beh, permettetemi di farvi vedere quanto vi sbagliate!" esclamò. "Prima di tutto, togliamo di mezzo quel fastidio... attacco Frana!"

Pikachu colpì la parete con la coda, con abbastanza violenza da scuotere l'intera sala e far staccare dal soffitto dei pezzi di roccia proprio sopra Druddigon e Yanmega! La libellula gigante, colta di sorpresa, non potè fare altro che guardare impotente la valanga di rocce che le stava cadendo addosso... e anche l'intervento di Druddigon non servì a molto. Il Pokemon Grotta cercò di bloccare la raffica di pietre, ma non fu abbastanza veloce, e diverse di esse raggiunsero Yanmega e la trascinarono dolorosamente a terra. La libellula gigante fece un tentativo di rialzarsi in volo, ma le forze le venirono meno, e si accasciò a terra un istante dopo, priva di sensi.

"Oh, no! Yanmega!" esclamò Shelly. "Presto, ritorna!"

"Toglietevi di mezzo! State rovinando tutto!" continuò il misterioso Pikachu con la sciarpa. "C'è un motivo per cui sto facendo tutto questo! Se vi mettete in mezzo, non farete altro che ostacolarmi, e non ne otterrete nulla di buono!"

"Perchè non ci dici che cosa stai cercando di fare? Magari potremmo... potremmo aiutarti!" cercò di convincerlo Shelly. Heather guardò verso la sua amica del cuore...

E Vibrava scelse proprio quel momento per riemergere e colpire Pikachu, mettendoci tutta la forza di cui era capace! Il formicaleone si scagliò contro l'avversario con tutto il peso del suo corpo, emergendo dalla fossa che aveva scavato, e scaraventò via il misterioso Pikachu, che si schiantò contro il muro dietro di lui, e scivolò a terra stordito. Shelly rimase sbalordita, e un grosso gocciolone di sudore le scivolò giù dalla nuca.

"Ooookay... tanto spiacente per l'approccio diplomatico." affermò Macario. "Beh... questo è il momento giusto per contrattaccare, Jolteon! Premi il pulsante di emergenza, adesso!"

"Jolt! Jolteon!" esclamò la Eevolution elettrica. Con uno scatto, Jolteon corse verso il pulsante di emergenza, correndo a zig-zag fra i trasformatori e gli impianti elettrici senza curarsi delle scariche, che anzi venivano assorbite dalla sua pelliccia appuntita. Il Pikachu con la sciarpa si rialzò scuotendo la testa, e vide Jolteon che si avvicinava con rapidità sconcertante... e il pericolo imminente lo aiutò a riscuotersi dallo stordimento e a reagire in tempo.

"No, non ancora... non posso farmi fermare proprio adesso! Prendi questo!" esclamò il Pikachu anomalo. Tirò indietro il braccio destro e balzò agilmente verso Jolteon prima che Vibrava e Druddigon potessero intervenire, e colpì Jolteon con un attacco Megapugno quando l'evoluzione Elettro di Eevee non era che ad un metro dal suo obiettivo, con una tale potenza che la vittima venne scaraventata via e atterrò sul pavimento a diversi metri di distanza, sollevando un po' di polverone!

"Ah! Jolteon!" esclamò Macario. Il suo Pokemon si rialzò abbastanza presto e si scrollò di dosso la polvere, ma l'attacco diretto lo aveva indebolito e stordito, e ci mise qualche secondo per riprendersi del tutto. "Accidenti, quel Pikachu non si distrae nemmeno un attimo! Come accidenti facciamo a passare oltre?"

Il Pikachu con la sciarpa si arrampicò rapidamente su un altro trasformatore e riprese ad assorbire elettricità. Ormai aveva gettato al vento ogni precauzione e non pensava ad altro che ad accumulare quanta più energia possibile...

"Credo... credo che a questo punto non abbiamo... molta scelta!" disse Shelly. "Vai, Scizor!"

La bambina dai capelli violetti lanciò la Pokeball appartenente ad uno dei suoi Pokemon più forti - un maestoso Scizor dalla corazza luccicante che lei aveva catturato a Reborn quando era ancora un Scyther. Il Pokemon simile ad una mantide religiosa scarlatta si mise in guardia sferrando un paio di fendenti in aria... e senza aspettare che Shelly desse i suoi ordini, si scagliò in avanti, sferrando un attacco Lacerazione che colpì il trasformatore sul quale il Pikachu con la sciarpa era salito!

"No, Scizor!" esclamò Shelly esasperata. "Aaaaah, ma perchè si fa sempre prendere dalla smania di combattere?"

"Scizor!" esclamò il Pokemon Coleottero/Acciaio, atterrando nella posizione di un samurai che ha appena sferrato un fendente decisivo. Il Pikachu con la sciarpa rimase come congelato dov'era per un breve istante... e poi, il trasformatore emise una raffica di scintille elettriche e cadde a terra diviso in quattro parti nette con un precisissimo taglio ad X!

"Aaaah! No! Come... come hai fatto?" esclamò il Pokemon anomalo, un attimo prima che i resti del trasformatore si sparpagliassero per tutto il pavimento. Scizor si voltò soltanto per un attimo verso l'avversario, che si rialzò e prese fiato...

"Attento, Scizor! Adesso tenterà un attacco Lanciafiamme!" lo avvertì Shelly.

L'espressione stoica di Scizor venne sporcata giusto per un attimo da un'ombra di stupore, ma il Pokemon Coleottero/Acciaio riuscì a spostarsi appena in tempo prima che il Pikachu con la sciarpa riuscissse a scagliare una vampata di fuoco che investì il punto dove Scizor si trovava fino ad un attimo prima. Stupito ma per nulla demoralizzato, Scizor fece una rotolata e afferrò un grosso pezzo di soffitto che si era staccato durante la battaglia e lo scagliò contro l'avversario, che però si difese usando un attacco Breccia e spaccò in due il proiettile, che cadde a terra senza fargli nulla.

Ma a quel punto, Pikachu si stava stancando, e non riusciva più a tenere il ritmo di tutti gli attacchi che gli venivano scagliati contro...

"Vibrava! Adesso usa Geoforza!" esclamò Heather.
Il Pokemon formicaleone puntò le antenne verso il Pikachu anomalo e il suo corpo si illuminò di luce gialla un attimo prima che lui sbattesse una zampa a terra. Delle crepe dorate luccicanti si dipartirono dal terreno attorno a Vibrava e sfrecciarono verso il pikachu dalla sciarpa rossa, per poi esplodere in una scarica di energia che scaraventò via il Pokemon anomalo per un breve tratto!

"Scizor! Attacca con Metaltestata!" esclamò Shelly, mettendo da parte il sentore sgradevole che provava attaccando un Pokemon più piccolo del suo potente Scizor.

"Jolteon! Ora colpisci con Segnoraggio!" ordinò Macario.
Scizor abbassò la testa e caricò contro il Pikachu dalla sciarpa rossa, colpendolo in pieno mentre era a mezz'aria... e Jolteon scagliò dagli occhi un raggio di luce multicolore che irradiò l'avversario e lo fece cadere a terra con un'esclamazione di dolore e di disappunto! Nello stesso momento, cercando di opporsi al dolore e alla stanchezza del combattimento, il Druddigon di Heather raggiunse finalmente il pulsante di emergenza, strinse una mano a pugno e sferrò un poderoso pugno che infranse il vetro di sicurezza e schiacciò il pulsante!

"No! Non adesso! Ce l'avevo quasi fatta!" esclamò il Pikachu con la sciarpa attraverso il traduttore simultaneo di Shelly, mentre si rialzava a fatica dall'attacco combinato dei suoi avversari. Con estremo disappunto, restò a guardare mentre i sistemi di sicurezza della centrale si attivavano, interrompendo la distribuzione di energia e facendo spegnere tutti i circuiti tranne quelli per il mantenimento minimo. "Perchè vi siete messe di mezzo, dannate mocciose? Non dovete intromettervi in cose di cui non capite nulla!"

"Perchè non ci dici cosa sta succedendo, Pikachu?" esclamò Shelly, decisa ancora una volta a tentare l'approccio diplomatico. Heather e Macario guardarono incuriositi verso la loro compagna appassionata di insetti, e sperarono tra sè che le sue parole avessero qualche effetto su quello strano Pikachu. "Forse non è davvero una cosa che non ci riguarda! E comunque... se hai bisogno di un aiuto, puoi anche chiedercelo! Non siamo così insensibili da ignorare chi ha bisogno di noi!"

"Beh... io non sono generosa come la mia amica, ma ammetto che vorrei capirci qualcosa anch'io!" affermò Heather, con le braccia conserte e guardando da un'altra parte come per dire che la cosa non la interessava più di tanto.

Il Pikachu con la sciarpa restò fermo dov'era, ribollendo di rabbia e spruzzando scintille crepitanti dalle guance... poi, senza degnare Shelly di una risposta, scattò verso una presa d'aria e usò un attacco Codacciaio per scaraventare via la ringhiera. Prima che Macario e le due bambine potessero fare qualcosa per fermarlo, il Pokemon misterioso si infilò nel tunnel e si defilò con rapidità incredibile. Heather, Shelly e i loro compagni Pokemon vennero lasciati soli nella stanza ora desolata e semibuia, con il sentore di coloro che vengono tenuti all'oscuro di tutto senza un motivo valido...

"Se n'è andato..." disse Macario desolato, mentre il suo Jolteon gli si avvicinava di nuovo e guardava pensieroso verso di lui. "Va... va tutto bene, Jolteon, tu hai fatto un'ottimo lavoro. Ma... ancora non sappiamo nulla di quel Pikachu... come mai si è intrufolato nella centrale e rubava l'elettricità? E come mai... è in grado di usare tutte quelle mosse strane? Un Pikachu non dovrebbe poter usare Lanciafiamme o Frana..."

"E' quello che ci chiediamo anche noi, dalla prima volta che lo abbiamo incontrato!" affermò Heather sfregandosi la fronte con aria frustrata. Druddigon si avvicinò un po' barcollante alla sua allenatrice, che gli diede una piccola pacca sulla spalla in segno di congratulazioni. "Non ha... detto niente di preciso su quello che vuole, non è vero, Shelly?"

"Drrrruddigon..." grugnì Druddigon scuotendo la testa. Anche lui aveva posto orecchio alla conversazione tra Shelly e il Pikachu misterioso.

"No, si è proprio rifiutato di dare cosa stia succedendo." disse Shelly con un sospiro desolato, cercando di rimettersi un po' a posto la lunga treccia di capelli color lavanda. "Ho cercato di convincerlo, ma... non ha voluto darmi retta..."

Heather si sfregò il mento con una mano, riflettendo su quello che stava succedendo. Prima questa folle storia dei mondi paralleli, ed ora questo stranissimo Pikachu. La bambina dai capelli fucsia, nonostante la giovane età, aveva già abbastanza esperienza con queste cose da immaginare che le due cose fossero in qualche modo correlate tra loro. Non era certo un'ipotesi da scartare... e anzi, ora che ci pensava, le appariva sempre più probabile che fossero strettamente legate.

"Non... non so davvero da dove venisse quello strano Pikachu. Certo... in tutta la mia esperienza con i Pokemon di tipo Elettro, non ho mai visto un Pikachu come quello." affermò Macario. "Detto questo... devo ringraziarvi per l'aiuto che mi avete dato, ragazze. Se non fosse stato per voi... avrei avuto molte più difficoltà a sistemare tutto."

"Scizor." affermò lo Scizor di Shelly. Il Pokemon Coleottero/Acciaio raggiunse la sua allenatrice e si piegò su un ginocchio in segno di fedeltà... e la bambina fece un sorriso accomodante e accarezzò Scizor sulla testa in segno di gratitudine. Anche se, in effetti, aveva qualcosa da dire riguardo certi modi di fare della mantide d'acciaio...

"Grazie, Scizor, sei stato davvero in gamba." disse Shelly. "Ma... ehm... la prossima volta, magari, potresti evitare di... danneggiare ciò che ti sta attorno senza starci tanto a pensare?"

"Zor?" chiese Scizor, un po' sorpreso... ed Heather indicò il trasformatore che Scizor aveva tranciato, e che ora giaceva in quattro pezzi sul pavimento. Immediatamente, il Pokemon Coleottero/Acciaio si sfregò la nuca con una delle sue chele, e anche se l'espressione sul suo volto non cambiò di molto, dava comunque l'impressione di essere parecchio imbarazzato. "Scizor..."

"Ecco. Magari la prossima volta, evita di fare a pezzi la prima cosa che ti capita sotto tiro appena esci dalla Pokeball." disse Heather con pungente ironia.

Vibrava alzò gli occhi al cielo, e il Jolteon di Macario storse il naso, non abituato ai modi di fare dei Pokemon di quelle due...

"Ad ogni modo... adesso la situazione dovrebbe essere sotto controllo." disse Macario. Tirò fuori una pila elettrica e diede un'occhiata in giro per verificare se tutto fosse a posto. In effetti, il combattimento aveva danneggiato diversi strumenti e distributori elettrici, e quel Pikachu aveva assorbito un sacco di energia... ci sarebbe voluto del tempo prima che tutto tornasse alla normalità, ma almeno, adesso poteva ripristinare la distribuzione basilare di energia ad Oceanipoli. "Almeno questo problema è risolto. Ora... andiamo a prendere i vostri amici, e poi andiamo al Pokemon Center per far riprendere i nostri Pokemon."

"Mi sembra una buona idea... non credo che Chelle e Percy abbiano avuto troppi problemi a sbarazzarsi di un branco di bulli, se devo essere sincera." affermò Heather. "Okay, Vibrava... Druddigon... è ora di riposarsi un po'. E' stata una sfida abbastanza ardua, devo ammettere..."

"Gon..." disse il Pokemon Grotta facendo roteare un braccio per dire che non era per niente stanco. Tuttavia, doveva ammettere che l'idea di riposarsi un po' non gli dispiaceva affatto... soprattutto pensando che tra qualche giorno, lui e la sua allenatrice avrebbero probabilmente affrontato la loro prima lotta in una Palestra di Tunod...

 

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"Accidenti... non era così che sarebbe dovuta finire! Ho assorbito un bel po' di energia, ma il mio potere non è ancora aumentato abbastanza!" pensò tra sè il Pikachu con la sciarpa, mentre scivolava agilmente nelle condutture dell'aria e verso una via di fuga. "Dovevano mettersi in mezzo proprio quelle due disgraziate... comincio a pensare che me le troverò sempre sulla strada. Tsk, la prossima volta, se non si convinceranno a lasciar perdere, le costringerò io a farlo! Credono di essere tanto preparate, eh? Non sanno con chi hanno a che fare... e se lo sapessero, tremerebbero di paura!"

Perso nei suoi cupi pensieri, il misterioso Pikachu quasi non si era accorto di aver finalmente raggiunto uno sbocco verso l'esterno. Si fermò e guardò verso l'alto, vedendo finalmente la luce del sole che filtrava tra le grate. Con un sospiro di sollievo, afferrò le sbarre d'acciaio e spinse verso l'alto, mettendoci tutta la forza che aveva. Dopo alcuni secondi di sforzo, finalmente la piastra si mosse e permise al Pokemon anomalo di uscire all'aria aperta, dove prese un bel respiro, godendosi finalmente qualche fiato di aria pulita dopo essere rimasto al chiuso di quella maledetta baracca per tutto quel tempo.

"Aaaah, finalmente!" pensò. "Devo riconoscere che non è andata proprio così male, tutto sommato. Con tutta l'energia che ho assorbito, la mia forza è aumentata parecchio, e avrò altre occasioni più avanti. Forse non è il caso di crucciarsi tanto, e piuttosto è meglio avere pazienza. Quelle due ragazzine sono ben lontane dall'essere la mia preoccupazione maggiore."

Guardò alla propria sinistra, e vide che Oceanipoli era più vicina di quanto immaginasse. Non era prudente restare lì troppo a lungo.

Con uno scatto repentino, il Pokemon Elettro si dileguò verso la costa, pianificando di prendersi un passaggio sulla prima nave che salpasse da lì. Il suo prossimo obiettivo era chiaro... doveva raggiungere il Picco Fantasma e i suoi compagni, e da lì avrebbero dato inizio alla fase successiva del piano. Non ci sarebbe stata la possibilità di assorbire altra energia, ma poco male. In fondo, aveva anche lui un patto con il Team Fusione, e non aveva certo intenzione di ignorarlo...

Dopo essersi assicurato che nessuno lo stesse seguendo, il Pikachu misterioso si dileguò e scomparve tra gli edifici della periferia di Oceanipoli, diretto verso il porto.

 

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"Grazie di tutto, ragazzi... vi devo un favore!" disse Macario, di fronte al quartetto di allenatori. Era ormai quasi mezzogiorno, e il sole era alto nel cielo limpido, quasi stesse festeggiando la vittoria del piccolo gruppo di amici sugli occupanti abusivi della centrale elettrica. "Ormai questi problemi alla centrale stavano diventando veramente una seccatura... e non mi sarei mai aspettato che a provocarli fosse un Pokemon come quel Pikachu!"

"Lo stesso Pikachu di cui mi avevi parlato tu, Percy? Quello che usava tutte quelle mosse strane?" chiese Chelle. Dall'espressione e dal tono di voce, non era molto facile capire se era perplessa o indifferente. "Tsk... e dire che all'inizio non ci credevo davvero..."

"Beh, noi lo abbiamo visto, e i nostri Pokemon lo hanno anche sentito..." affermò Heather, forse con un po' più di rabbia di quanto volesse far trapelare. "Ha usato un attacco Frana per mettere ko la Yanmega della mia amica, e poi Lanciafiamme, Breccia, Geloraggio... sembrava avere un attacco per ogni occasione!"

Shelly annuì lentamente, e guardò la Pokeball nella quale si stava riposando Yanmega. Heather aveva l'impressione che la sua migliore amica si sentisse in colpa per aver permesso che la libellula gigante si facesse male. "E'... del tutto imprevedibile. Non sai mai che mossa potrà usare." disse Shelly un attimo dopo. "E non sappiamo ancora cosa voglia... perchè stia facendo tutto questo... mi aveva accennato ad una cosa in cui noi non dobbiamo immischiarci, ma non è stato... molto più preciso."

"Questi malfattori misteriosi non si spiegano mai granchè, eh? E' come se avessero una regola non scritta che gli impone di essere quanto più sibillini possibile." affermò Percy, accarezzando il suo Quilava che rispose con un grugnito, facendo uscire una piccola scintilla di fuoco dalle sue narici.

Il Pokemon Fuoco rispose con convinzione. "Bene, se vuole proprio la guerra, noi lo accontentiamo. Che si faccia avanti, io e Percy lo sistemeremo come si deve!" disse, anche se soltanto Shelly riuscì a capirlo.

"Non metto in dubbio le tue capacità, Quilava." rispose Percy accarezzandolo sulla testa. Il Pokemon rispose piegando un po' la testa e rizzando i ciuffi di pelliccia fiammeggiante che aveva sulla schiena in segno di soddisfazione. "Ma... qui stiamo parlando di un Pokemon molto particolare. Non sappiamo nulla di lui... e potrebbe usare chissà quali mosse di tipo Acqua, Terra o Roccia per metterti al tappeto. Credo che abbiamo bisogno di più allenamento se vogliamo poterlo affrontare."

"Io e Bayleef non avremo problemi." rispose Chelle baldanzosa. La sua Pokemon strizzò un occhio e alzò la testa come per vantarsi della sua nuova forma. "Comunque, giusto per sicurezza, anche noi ci alleneremo come si deve... e credo che la nostra battaglia in Palestra sarà una bella occasione per mettere alla prova la nostra nuova forza, che ne dici, Bayleef?"

"Sicuro!" rispose senza esitazione la Pokemon d'Erba.

Shelly ridacchiò gentilmente, mentre Heather strusciò la suola di uno dei suoi stivaletti per terra, un po' irritata. "See, see... aspetta di trovartelo davanti quel Pikachu, e non credo che sarai così sicura di te." affermò.

"Oh, aspetta di vedere me e Bayleef in azione, soldo di cacio! Non sarà un Pikachu qualsiasi, non importa quali mosse strane conosca, a farci piegare!" rispose la ragazza dai capelli verdi.

Macario e il suo Jolteon ridacchiarono brevemente della scena, e Shelly si pettinò i capelli con una mano e sospirò. "Beh, abbiamo visto tutti di cosa siete capaci, ragazzi... e soprattutto, ragazze!" disse il giovane Capopalestra, che si aggiustò il berretto sulla testa e cominciò ad incamminarsi verso i cancelli d'uscita della centrale, dove si era radunata una piccola folla di curiosi e di cittadini entusiasti che volevano congratularsi con il gruppo. "Ma adesso... che ne dite di dare prova della vostra abilità in una sfida con il sottoscritto? Purtroppo oggi non avrò molto tempo, visto che ho il mio lavoro e devo recuperare il tempo che ho perduto, ma domani sono a vostra disposizione! Vi andrebbe una lotta in doppio?"

"Sarebbe una bella idea, Heather, non credi?" chiese Shelly, eccitata all'idea di competere in una vera Palestra. Da quando era piccola aveva assistito alle battaglie che suo fratello sosteneva alla Palestra di Azalina, non aveva potuto fare a meno di chiedersi come ci si sentisse ad essere lì, pronto a sfidare il Capopalestra e compiere un altro importante passo verso la qualifica per il campionato di Pokemon di Johto... e adesso, toccava a lei e alla sua migliore amica fare quel passo così importante. Non poteva chiedere di meglio che condividere con Heather quella sensazione inebriante... finalmente era venuto il momento anche per loro di provare quello che provano tutti gli allenatori quando giunge il momento decisivo!

Per una volta, Heather decise che non era il caso di essere sarcastica. "Beh... ammetto che mi sento abbastanza carica anch'io al pensiero!" disse, e mostrò alla sua migliore amica quel sorriso allegro e sincero che raramente Shelly aveva avuto la fortuna di vedere. Forse era il fatto che il Team Meteora non minacciava più le loro vite e i loro cari, o il fatto che finalmente Heather aveva avuto la giusta conclusione per le traversie della sua vita... ma di qualunque cosa si trattasse, Shelly era felice per lei. Si voltò di lato, giusto per non far vedere ad Heather che stava arrossendo. Accidenti, che sensazione buffa. Non le era mai successo prima di qualche giorno fa, ma adesso... cominciava a provare un certo batticuore e a sentire il viso che si riscaldava quando si trovava più a stretto contatto con Heather. Le era già successo qualcosa di simile in passato, ma non con una tale intensità...

Accidenti, l'idea che le era venuta in mente era davvero un po' azzardata. Non era il caso di fare delle asserzioni simili così alla leggera...

"Allora... visto che siete tutti così carichi, che ne dite se domani mattina ci affrontiamo io e voi, ragazzi?" chiese Macario, volgendosi verso Chelle, Percy, Bayleef e Quilava. "Non vi preoccupate, per voi userò dei Pokemon che si addicano al vostro livello di esperienza. Immagino che... le nostre piccole amiche di Reborn non avranno questa fortuna, eh?"

"Hey, noi non abbiamo chiesto nessun trattamento di favore!" protestò Heather mettendosi le mani sui fianchi.

Jolteon sembrò sghignazzare tra sè. "Jolt jolt!" disse con voce acuta, che il traduttore di Shelly provvide a traslare in linguaggio umano - anche se Shelly non pensava che ce ne fosse davvero bisogno.

"Scherziamo, scherziamo..."

"E vorrei ben vedere..." disse Heather, un attimo prima che il gruppetto raggiungesse la folla festante... e la piccola domatrice di draghi venisse presa d'assalto dalle domande dei curiosi!

"Hey, voi, da dove venite?"

"Siete forti per aver potuto dare una mano al signor Macario!"

"Chi siete? Che Pokemon usate?"

"Ditemi come avete fatto!"

Shelly sgranò gli occhi e fece una comica espressione di imbarazzo, muovendo freneticamente le mani davanti a sè. "Aaah! Un... un momento, con calma! Con calma! Siamo... siamo appena usciti da lì, e siamo ancora... ehm... un po' frastornate!"

"Accidenti, ma quanti sono?" esclamò Heather, mentre cercava in qualche modo di sottrarsi alla calca. Anche Percy, Chelle e i loro Pokemon si ritrovarono rapidamente in mezzo alla folla che applaudiva la loro abilità, e pensarono che in fondo, per quella giornata, non sarebbe stato sgradito un po' di riposo e tranquillità, prima di sostenere la sfida con Macario...

Se non altro, per il momento, era andato tutto bene. Ma non erano ancora riusciti a scoprire di più su quel Pikachu con la sciarpa rossa, sul mondo al di là del confine dimensionale, o sul Team Fusione - e per quanto avessero l'impressione che in effetti fosse così, non avevano nessuna conferma che queste cose fossero o meno legate tra loro. La prossima volta che il Team Fusione si fosse fatto vedere, avrebbero cercato di ottenere più informazioni su di loro - questi erano i pensieri che passavano per la testa di Heather mentre si barcamenava tra due ali di cittadini di Oceanipoli che festeggiavano la liberazione della loro centrale elettrica...

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: Ecco fatto! E anche questo capitolo è terminato! Spero che sia stato all'altezza delle aspettative! Non è stato molto facile scrivere la battaglia con il Pikachu con la sciarpa. Essendo in grado di imparare un sacco di mosse molto particolari per la sua specie, è un po' difficile immaginare tutte le strategie che può usare, quindi tendo a fargli usare pura e semplice forza bruta. Ma adesso che sa di avere di fronte avversarie capaci, quel Pikachu farà senz'altro di meglio.

Cominciamo a vedere i primi accenni di qualcosa di più che amicizia tra Heather e Shelly? ^_^

Nel prossimo capitolo, vedremo finalmente la sfida con Macario! Riusciranno i nostri eroi a conquistare la prima Medaglia di Tunod da questo avversario così abile? A presto le risposte!

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Capitolo 13
*** L'elettrizzante meccanico Macario ***


Pokemon: The Glazed Challenge

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 13 - L'elettrizzante meccanico Macario

 

La mattina del giorno dopo era arrivata in fretta. Heather, Shelly, Percy e Chelle avevano passato parte del pomeriggio a fare qualche ultimo allenamento, in modo che tutti i loro Pokemon fossero il più in forma possibile. Quella sera, erano tutti andati a dormire abbastanza presto, in modo che sia allenatori che Pokemon fossero freschi e lucidi al momento di affrontare la sfida che tutti attendevano...

E adesso, erano tutti e quattro riuniti davanti alla Palestra di Macario, senza dubbio una delle Palestre più originali che le bambine di Reborn avessero mai visto! Certo, nel loro continente ce n'erano di più stravaganti, come il castello di Titania o il labirinto sommerso di Amaria, ma questa era la prima volta che vedevano una Palestra ricavata in un luogo come quello che avevano davanti... un'officina di elettrauto, nella quale alcuni operai stavano già lavorando alacremente, vestiti di uniformi gialle e azzurre sporche di olio, polvere e vernice. Alcuni stavano controllando la batteria di una piccola automobile bianca posteggiata vicino alla saracinesca sollevata, mentre altri due stavano smontando alcuni componenti da un'altra automobile che sicuramente aveva visto giorni migliori. Tuttavia, l'insegna colorata posta sopra l'ingresso, e i cartelli indicatori, non davano alcuna possibilità di sbagliarsi. Quella era sicuramente una Palestra di Pokemon... e a darne ulteriore conferma pensarono i Pokemon Elettro che in quel momento stavano facendo i loro turni nell'officina. Una Voltorb stava usando una scarica elettrica emessa dal suo corpo sferico per dare energia ad un quadro elettrico, mentre una graziosa Mareep aiutava due operai a verificare che le spie del cruscotto di un'altra macchina si accendessero correttamente.

E davanti ai quattro sbalorditi allenatori, tutti in riga davanti all'entrata dell'officina, si trovava Macario, che si abbassò il berretto con espressione gioviale e diede loro il benvenuto nella sua Palestra.

"Vedo che questo posto non vi ha lasciato indifferenti. Già, questa è la Palestra di Oceanipoli, e allo stesso tempo è la mia rimessa! Niente male come idea, vero?" chiese retoricamente il Capopalestra. Il suo Jolteon era accanto a lui, e stava facendo ai nuovi arrivat un cenno con la testa, come per dire loro di accomodarsi. "Non preoccupatevi, non state disturbando nulla. Ho detto ai ragazzi che avrei avuto delle visite questa mattina."

"Se... se lo dice lei, signor Macario..." rispose Shelly. Il gruppo, con Chelle in testa, entrò nell'officina, ricevendo i saluti degli operai. "Certo... a me fa una strana impressione... mi sembra quasi di venire qui ad interrompere il vostro lavoro."

"Hey, hey, non ti preoccupare per questo, piccola!" rispose un operaio vicino che aveva sentito la piccola allenatrice di Pokemon Coleottero. "Anzi, anche a noi fa piacere quando arriva qualche sfidante per il nostro capoccia! C'è sempre da divertirsi!"

"Si può dire che Macario fa le scintille! Hahahahahaaa!" continuò un secondo operaio, scatenando la breve ma intensa ilarità del resto del gruppo. Il Jolteon di Macario alzò gli occhi al cielo per la battuta, ma un sorriso divertito apparve sul suo muso affusolato.

"Jolteon..." mormorò la Eevolution elettrica. Con un cenno della testa, chiese ai giovani sfidanti di seguire lui e il suo allenatore in una stanza sul retro dell'officina... e dopo aver raggiunto una porta scorrevole, Macario tirò fuori una carta magnetizzata da una tasca della sua tta da lavoro, e la strisciò in un comparto posto a fianco della porta, che si aprì con un lieve suono metallico e diede accesso all'arena della Palestra.

"Okay, ci siamo. Prego, ragazzi, accomodatevi. E' qui che affronterete la vostra prima battaglia in una Palestra di Tunod!" affermò il Capopalestra di tipo Elettro, mentre entrava nella sua arena con evidente orgoglio. Heather entrò per prima nella stanza, e si guardò attorno incuriosita - assomigliava effettivamente all'interno di un'officina per automobili, ma Macario aveva fatto delle modifiche più che evidenti - l'arena altro non era che una piattaforma ricavata da un meccanismo per il sollevamento e la manutenzione di automobili, pavimentata con lastre di metallo e con delle corde luminose a fare da delimitazione, quasi fosse un ring di pugilato. Ad ogni angolo dell'arena si trovava un piccolo trasformatore collegato alle corde luminose, e diverse lampade al neon pendevano dal soffitto, e proiettavano vari colori sul luogo dove si sarebbe svolta la battaglia. In qualche modo, Heather aveva l'impressione di un'arena ben progettata e costruita, anche se con mezzi non esattamente eleganti.

Con l'agilità che gli era propria, Jolteon balzò tra le corde del ring e si piazzò al suo angolo, mentre Macario raggiungeva una piccola scala a gradini e saliva a sua volta per raggiungere il suo Pokemon campione. I ragazzi erano già tutti entrati, e si guardavano attorno per farsi un'idea del posto, seguiti a ruota da un gruppo di lavoratori dell'officina che non vedevano l'ora di godersi una battaglia del loro capo.

"Benvenuti, signore e signori! Benvenuti alla Palestra di Oceanipoli, che è anche un'officina specializzata nella riparazione di automobili... e il luogo in cui lavorano gli operai più tosti di tutta Tunod! Oggi, in questa arena, non uno... non due... ma ben quattro giovani sfidanti affronteranno il sottoscritto e i suoi micidiali Pokemon Elettro, in uno scontro elettrizzante per ottenere la prima Medaglia della Lega Pokemon di Tunod, la Medaglia Scossa!" si presentò Macario, quasi fosse stato un lottatore di wrestling in procinto di sostenere uno scontro epico! Sicuramente, i suoi collsboratori la presero in quel senso, visto che si misero ad esultare ed applaudire!

"Evvai, capo! Fai vedere chi sei!"

"E' forte, il nostro capo! E' fortissimo!"

"Cavolo... neanche stessero assistendo a chissà quale scontro del secolo..." disse con una certa acredine la piccola Heather. "Spero almeno che questa sceneggiata non duri tanto a lungo."

Per fortuna, neanche Macario era tipo da perdere tempo, e lo dimostrò facendo cenno ad Heather e Shelly di salire sulla piattaforma. "E... perchè non lasciamo che siano le nostre gradite ospiti provenienti da Reborn City a dare inizio alle danze? Heather e Shelly! Volete iniziare voi?"

Alcuni degli operai cominciarono a parlottare tra loro. La poco felice fama del continente di Reborn aveva preceduto le due bambine... e del resto, anche le voci secondo cui il Team Meteora era stato annientato, e la regione aveva cominciato a riprendersi dagli abusi che la malvagia organizzazione aveva perpetrato su di essa. e due amiche si guardarono attorno, un po' a disagio a causa di questa improvvisa attenzione concentrata su di loro... e Chelle incrociò le braccia sul petto e borbottò qualcosa tra i denti. Probabilmente le sarebbe piaciuto essere lei la prima a scendere in campo, da sola o assieme a Percy.

Shelly se ne accorse e si rivolse a lei. "Chelle, se vuoi possiamo tranquillamente lasciare a te e a Percy il primo incontro." affermò la piccola studiosa di Pokemon Coleottero. "Voglio dire... se ti fa piacere... per me non c'è nessun problema... e tu, Heather?"

La bambina più piccola alzò le spalle. "Per me non è un problema. Prima o dopo, è lo stesso." affermò. "SE vuoi andare per prima tu, Chelle, fai pure."

La ragazza dai capelli verdi sembrò piacevolmente sorpresa del fatto che Heather e Shelly le lasciassero il passo... ma dopo averci pensato su un momento, e aver dato un'occhiata anche a Percy, che sembrava meno disposto a gettarsi nella mischia per primo, decise che in fondo non era una cattiva idea lasciare che le sue piccole amiche andassero per prime. "Naaah, non è poi tanto importante. Lascio a voi il primo incontro, piccole. Ero solo un po' impaziente di incominciare, ma... penso che dare un'occhiata alla tecnica di combattimento di Macario ci sarà più utile quando toccherà a noi."

"In altre parole, noi due facciamo da cavie..." disse Heather con pungente sarcasmo. Alzò le spalle e ridacchiò divertita. "Beh, non che la cosa mi dispiaccia. Sei pronta, Shelly? Questa è la nostra prima battaglia in una Palestra di Tunod!"

"Sì, Heather, sono pronta!" rispose Shelly dopo aver preso un bel respiro. "Quanti... quanti Pokemon useremo, signor Macario?"

"Sarà uno scontro quattro contro quattro, e ognuna di voi potrà scegliere due Pokemon per affrontare i miei quattro." rispose Macario. Si sentirono alcune esclamazioni di approvazione - il match sarebbe durato più a lungo e sarebbe stato più interessante. "Molto bene, ragazze... fate la vostra scelta e salite pure sul ring!"

"Okay... io ho già fatto la mia scelta!" disse Heather. La bambina dai capelli fucsia prese due Pokeball e le guardò con attenzione, prima di fare un cenno con la testa e confermare a sè stessa la decisione. "Shelly... tu che Pokemon sceglierai?"

"Umm..." la bambina più grande si fermò a pensare a quali fossero i suoi Pokemon che meglio di tutti avrebbero potuto affrontare Macario e il suoi Pokemon Elettro. Una volta considerati tutti i pro e i contro, Shelly fece la sua scelta e prese le Pokeball corrispondenti. "Okay, sono pronta. Andiamo pure, Heather! Chelle, Percy... grazie per averci lasciato andare per prime!"

"In bocca al lupo, ragazze." disse il giovanotto dai capelli neri e rossi. Chelle ghignò e alzò un pollice mentre Heather e Shelly salutavano i loro amici di Tunod e salivano sulla piattaforma che Macario aveva adibito a ring. Una volta che entrambe furono al loro lato del quadrato, sentirono il terreno muoversi sotto di loro, e Shelly ebbe un attimo di paura quando la piattaforma cominciò a sollevarsi con un rumore di macchinari in attività!

"Ah! Ma... ma cosa..." esclamò Heather. La piattaforma, spinta da alcuni macchinari posti sotto di essa, raggiunse un'altezza da terra di circa un metro e si fermò bruscamente.

"Un mio tocco per rendere questa arena più originale." affermò Macario. "Scusate, non era mia intenzione farvi paura."

"Nessun... problema, davvero!" affermò Shelly, che ora vedeva il lato divertente della situazione. Se pensava alla Palestra della sua amica Julia, lì a Reborn City, questo trucchetto le sembrava quasi banale. "Anzi... credo che aggiunga un po' di fantasia a questa Palestra!"

"Già una Palestra in un'officina di elettrauto mi sembra parecchio originale, se è per questo..." fu il commento di Heather. "Ma non importa. Noi siamo pronte, possiamo iniziare! E per iniziare... scelgo te, Vibrava!"

"Galvantula, facciamo del nostro meglio!"

Shelly ed Heather scagliarono assieme le loro prime Pokeball, dalle quali emersero due dei loro Pokemon più forti e fidati - il Vibrava che Heather aveva con sè fin da prima di incontrare Vera e i suoi compagni, e il Galvantula che Shelly aveva incontrato sotto la Grande Scalinata di Reborn City quando era ancora un piccolo ed intimorito Joltik. Entrambi si piazzarono sul campo di battaglia e si tennero pronti ad affrontare i primi due Pokemon che Macario avrebbe mandato contro di loro...

"Jolt, jolteon?" chiese Jolteon al suo allenatore, mentre gettava un'occhiata preoccupata al Vibrava di Heather. "Jolt jolt... eon..."

"Tranquillo, Jolteon, so che sei equipaggiato per affrontare anche i Pokemon di Terra... ma non ho intenzione di buttarti allo sbaraglio così. Tu entrerai in campo dopo, okay?" affermò Macario. La Eevolution elettrica tirò il fiato, contenta di non doversi subito misurare con Vibrava... e Macario tirò fuori due Pokeball e mandò in campo i suoi primi due Pokemon. "Va bene... cominciamo subito a dare una scarica di energia a questa sfida! Ampharos! Luxray! Alla carica!"
Erano due Pokemon con i quali Heather e Shelly avevano una certa dimestichezza - Ampharos, la forma evoluta finale di Mareep, era un Pokemon bipede alto quasi un metro e mezzo, con la pelle gialla che riluceva lievemente, interrotta solo da alcune righe nere sul collo, sulle orecchie e sulla coda, aveva l'addome bianco e due gemme rosse sferiche, una incastonata sulla testa, e un'altra posta sulla punta della coda. Per certi versi, ricordava un drago, anche se il muso arrotondato e lo sguardo pacifico detraevano dalla sensazione di minaccia.

L'altro Pokemon era invece una sorta di grande felino dalla pelliccia nera e selvaggia, che diventava azzurra sul muso, le orecchie tondeggianti, la schiena e le zampe posteriori. Aveva gli occhi rossi con le pupille gialle, e la sua lunga e sottile coda terminava con una sorta di stella gialla a quattro punte.

"RRrrrrray!" ruggì Luxray, e una scarica elettrica percorse la sua pelliccia, facendola rizzare come tanti spuntoni aguzzi! I Pokemon di Heather e Shelly si ritrassero, resi incerti dalla scena effettivamente impressionante di Luxray, ma si riebbero subito e si prepararono ad affrontare i loro avversari.

"Vedo che... Macario non fa sconti." disse Chelle, più intrigata che intimorita. "Ma sono curiosa di sapere un po' di più su questi due Pokemon. Vediamo un po'..."

"Ampharos, il Pokemon Luce. Tipo Elettro. Forma evoluta di Flaaffy. E' un Pokémon gentile che spende la maggioranza del suo tempo pascolando in greggi di altri Ampharos e delle sue pre-evoluzioni Mareep e Flaaffy. Dato che la sua coda emette una luce molto intensa in caso di emergenza è in grado di usarla come se fosse un faro. In passato, le persone si inviavano segnali usando la luce della coda."

"Luxray, il Pokemon Occhiluce. Tipo Elettro. Forma evoluta di Luxio. Ha una vista straordinaria. Essa è così potente che può vedere attraverso la maggior parte degli oggetti, come la vista a raggi X. E' un predatore orgoglioso e feroce, che si sente soddisfatto solo quando riceve riconoscimenti e lodi."

"Interessante... heh, Luxray mi dà l'impressione di essere proprio il tipo di Pokemon che piace a me." affermò Chelle. "Chissà, magari avrò la fortuna di catturarne uno... comunque, Percy, che te ne pare? Pensi che le nostre piccole amiche se la caveranno?"

"Difficile dirlo... non ho visto bene quanto fossero forti, sia loro che il signor Macario." affermò Percy. "Sicuramente, però, dovranno sudarsi questa Medaglia."

"Il capo non dà mai le Medaglie gratis, ragazzo mio!" si intromise un operaio dal viso sporco di olio. "Vedremo se quelle marmocchie sono abbastanza toste da meritarsela!"

Dopo un attimo di fastidio per il comportamento un po' invadente dell'uomo, Percy sorrise sottilmente "Non le sottovalutare. Due allenatrici che si sono fatte le ossa a Reborn City non possono certo farsi battere tanto facilmente!"

"Tula!" cinguettò Galvantula. La tarantola elettrica alzò le zampe davanti a sè, nel tentativo di apparire più grande di quanto già fosse, e Shelly prese fiato e fece un cenno di approvazione verso il suo Pokemon Coleottero/Elettro.

"Va tutto bene, Galvantula. Basta che manteniamo il sangue freddo... e ce la possiamo fare!" commentò. Galvantula si girò e strizzò uno dei suoi tanti occhi in segno di intesa... e un attimo dopo, uno degli operai diede il segnale dell'inizio della sfida!

"Comincia ufficialmente l'incontro! Heather Molinar e Shelly Citra, in una battaglia in doppio con il Capopalestra di Oceanipoli, Macario! Buona fortuna a tutti voi... e cominciate!"

Come era facile aspettarsi, fu Heather a dare inizio all'incontro. La piccola domatrice di draghi decise che tanto valeva prendersi il primo colpo, e alzò un braccio in aria mentre dava un'ordine al suo Vibrava. "Okay, allora non è il caso di risparmiarsi! Cominciamo, Vibrava! Usa il tuo attacco Sabbiotomba su Luxray!"

"Ehm... Galvantula, iniziamo con... con... ah, già! Usa il tuo attacco Lacerazione su Ampharos!" Shelly ordinò dopo averci pensato su un momento.

Vibrava iniziò subito le ostilità: i suoi occhi si illuminarono di azzurro, e il Pokemon Terra/Drago creò un vortice di sabbia e terra che si raccolse rapidamente attorno alle zampe del felino elettrico, mentre Galvantula si scagliò in avanti e raggiunse Ampharos con un rapido scatto, cercando di sferrare un poderoso fendente con le sue zampe artigliate.

"Non perdete tempo, vedo. Meglio così." rispose Macario. "Ampharos, usa Gemmoforza! Luxray, togliti di lì con Magnetascesa!"

Le due bambine si ritrovarono rapidamente spiazzate per la rapidità e la sicurezza con cui Macario aveva contrastato i loro attacchi iniziali! Galvantula stava per colpire Ampharos con un fendente, ma la forma evoluta di Flaaffy si concentrò per un istante e creò dei cristalli di energia attorno a sè, dai quali scagliò dei raggi di energia che colpirono in pieno il ragno gigante e lo fecero cadere a terra con uno stridio di dolore e sorpresa. Luxray fece un salto... e cominciò a fluttuare a mezz'aria grazie al campo elettrico da lui generato... e il vortice di sabbia e polvere che stava per intrappolarlo venne vanificato.

"C-cosa?" esclamò Shelly. "Accidenti, questo è un problema..."

"Non è certo finita qui!" continuò Macario. "Luxray, colpisci Vibrava con un attacco Gelodenti! Ampharos, continua con Segnoraggio!"

"Galvantula, usa Agilità!" esclamò Shelly. Ampharos scagliò un raggio di energia di vari colori dalla gemma incastonata sulla sua fronte, ma il suo avversario riuscì a scansarsi, rotolando di lato, atterrando in piedi su tutte e otto le sue zampe, e poi si produsse in una corsa a rotta di collo in direzione dell'avversario, che spostò la testa per colpirlo con il Segnoraggio. Ma Galvantula riuscì nuovamente a scansare l'attacco, gettandosi in un'altra direzione, e mettendosi poi a correre a zig-zag nel tentativo di confondere le idee ad Ampharos.

Luxray, intanto, si scagliò su Vibrava, che cercò disperatamente di evitare le fauci spalancate e splendenti di energia azzurra congelante del felino elettrico. Ma era troppo lento, ed Heather non riuscì a pensare ad un contrattacco in tempo... l'attacco Gelodenti di Luxray raggiunse Vibrava, che venne percorso da un brivido doloroso, e rapidamente ricoperto da una patina di ghiaccio che si estese dal punto in cui era stato morso. Luxray mollò la presa e fluttuò a distanza di sicurezza, mentre il Pokemon formicaleone cadeva a terra a faccia in giù, e cercava in qualche modo di raccogliere le sue forze per opporsi al gelo che lo pervadeva!

"Oh, no! Vibrava, non arrenderti! Puoi resistere!" esclamò Heather, vedendo il suo Pokemon che si agitava per terra. In qualche modo, Vibrava riuscì a resistere a malapena, e il ghiaccio che lo stava ricoprendo si fermò, evaporando qualche istante dopo. Nonostante tutto, Vibrava riuscì a rimettersi in piedi barcollando e ad alzare nuovamente la guardia, ma sarebbe bastato ancora un colpo ben dato a metterlo fuori combattimento...

"Vi... vibrrrrrrrava..." esclamò Vibrava. Represse un brivido e tentò di rimettersi in guardia, anche se tremava per il freddo.

"Il suo Vibrava è tenace, piccola. Non credevo che sarebbe stato ancora in piedi dopo un attacco Gelodenti." affermò Macario. "Ma non credo reggerà ad un altro attacc. Luxray, attacca con Sgranocchio. Ampharos, cerca di bloccare Galvantula con Cotonspora!"

Ampharos aprì le braccia e creò una raffica di piccole sfere di polline lanuginoso che indirizzò verso il ragno elettrico, che cercò di evitarle... ma il polline venne attratto dalla carica elettrica della sua pelliccia, e Galvantula si ritrovò presto circondato da quelle fastidiose masse di lanugine...

"Me lo aspettavo... la pelliccia di Galvantula attira più facilmente il polline... ma c'è un modo di contrastarlo!" disse tra sè Shelly. "Okay, adesso! Galvantula, usa Ronzio!"

"Tula!" rispose il ragno elettrico con voce stridente, si acquattò e rizzò la pelliccia, scagliando una raffica di onde sonore dal proprio corpo, e colpendo la Cotonspora mentre questa stava per scendere su di lui. Alcune onde sonore proseguirono e colpirono Ampharos, che alzò le braccia davanti a sè e attutì il colpo come meglio poteva... ma attaccare direttamente l'avversario non era lo scopo principale di Shelly.

Spinte via dalle onde sonore, numerose palline di polline si sparpagliarono per l'arena... e vennero attratte dal manto di Luxray, che si stava scagliando su Vibrava per metterlo definitivamente a terra con uno Sgranocchio!

Improvvisamente, il felino si ritrovò ricoperto di polline simile a fiocchi di cotone che rallentò enormemente i suoi movimenti, e lanciò un ruggito di sorpresa! Cercò di liberarsi del polline che gli si stava attaccando addosso, ma la carica elettrostatica che pervadeva la sua pelliccia rendeva la cosa alquanto difficile.

"Sorpreso, signor Macario?" chiese Shelly, con un tono sensibilmente più deciso. "Se il mio Galvantula ha lo svantaggi che la sua pelliccia attrae il polline a causa della corrente statica, ho pensato che poteva essere lo stesso per il suo Luxray! A quanto pare, avevo ragione!"

Impressionata dalla prontezza di pensiero della sua migliore amica, Heather restò per un attimo a bocca aperta, ma non ci restò a lungo, e diede un altro ordine al suo Vibrava. "O... Okay! Grazie, Shelly, questo mi aiuta molto! Vibrava, colpisci con Dragartigli!"

"Vibrava!" esclamò il Pokemon formicaleone. Mentre Luxray cercava goffamente di tenersi in aria sotto il peso di tutto il polline che gli si appiccicava addosso, Vibrava scattò verso di lui con tutte le forze che gli erano rimaste, e sferrò un poderoso colpo con i suoi artigli, tracciando tre scie di fuoco multicolore in aria, e infliggendo un serio colpo al felino elettrico! Con un sibilo, Luxray piombò a terra a peso morto, e provocò un tonfo sordo quando andò a sbattere sul quadrato, al punto che Percy e Chelle strinsero i denti in un'espressione che voleva essere di compassione per il malcapitato...

"Ahia! Quel Luxray la sentirà domattina, questa caduta..." affermò Percy. Il suo Quilava non potè che assentire...
Ampharos, da parte sua, si era ritrovato all'improvviso costretto sulla difensiva dal combattivo Galvantula di Shelly, che sembrava aver finalmente preso confidenza. Ora era il ragno elettrico, grazie alla sua velocità superiore, a mettere alle strette Ampharos. "Okay, Galvantula... adesso cerca di avvicinarti, e poi usa Gigassorbimento!"

"Tula!" esclamò la tarantola elettrica. I suoi numerosi occhi colsero un leggero baluginio attorno ad Ampharos, e Galvantula riconobbe i segni di un altro attacco Gemmoforza. Ma stavolta, grazie alla sua velocità aumentata e al fatto che si era aspettato l'attacco, Galvantula riuscì a scansarsi al momento giusto e saltò addosso al Pokemon luminoso, che sgranò gli occhi stupefatto e cercò senza successo di scansarsi prima che gli arrivassero addosso, a tutta velocità, quindici chili di tarantola pronta a tutto pur di vincere! Galvantula morse Ampharos sulla spalla e cominciò a risucchiargli energia, e il Pokemon luminoso emise uno stridio di dolore e si agitò convulsamente per sfuggire alla presa del ragno gigante... ma Shelly non aveva ancora finito.

"Ora usa Ragnatela! Cerca di tenerlo fermo!" esclamò la piccola entomologa. Mentre stava ancora risucchiando energia ad Ampharos, Galvantula scagliò un getto di seta vischiosa dal suo addome, e riuscì ad avvolgere l'avversario in un bozzolo bianco e resistente prima di saltare giù sentendosi rinvigorito!

"Ampharos?" esclamò stupefatto il Pokemon di Macario. Il suo allenatore rimase senza parole davanti allo spettacolo - Ampharos era avvinghiato fino al petto da una trappola di seta bianca ed appiccicosa, una ragnatela intessuta con la perizia che soltanto un ragno poteva avere. E non sarebbe stato facile liberarsi... Luxray, invece, era stato ricondotto a terra dall'attacco di Vibrava, e adesso stava cercando di tenersi lontano dal Pokemon formicaleone - nonostante la debolezza, Vibrava aveva ripreso ad attaccare con vigore, al punto che Luxray era rimasto stupefatto ed intimorito dalla sua combattività!

"Bravissimo, Vibrava! Lo stiamo mettendo alle strette!" esclamò la bambina dai capelli fucsia. "Vai avanti con un attacco Battiterra!"

"Vibrrrrrava!" Il Pokemon Terra/Drago percosse il terreno con la coda e provocò un tremore e un'ondata sismica che investì Luxray, e il felino elettrico ringhiò e perse la presa, finendo con la faccia a terra. Tuttavia, riuscì a rialzarsi un istante dopo, e il suo allenatore decise di tentare un approccio diverso.

"E va bene... adesso, Luxray, risponsdi con Visotruce!" esclamò Macario. Dopo essersi rimesso in guardia, Luxray fissò Vibrava e i suoi occhi si illuminarono di una luce inquietante. Il felino aprì la bocca quel tanto che bastava per mostrare le sue zanne acuminate, e l'espressione terrificante sul suo muso fece esitare Vibrava e lo fece ritirare rapidamente di qualche passo, mentre Ampharos cercava ancora di liberarsi dalla Ragnatela di Galvantula.

"Ampharos... prova a liberarti usando Fuocopugno!"

"Non dargliene la possibilità, Galvantula! Attacca di nuovo con Ronzio!" esclamò Shelly. Ampharos cercò di liberare un braccio per colpire le ragnatele che lo avvinghiavano con un pugno infuocato, mentre Galvantula ripeteva l'attacco di prima e bombardava il suo avversario con una potente onda sonora.

Heather, da parte sua, era in difficoltà - non le veniva in mente un modo per contrastare l'attacco di Luxray, che nonostante avesse subito qualche colpo, era in evidente vantaggio su Vibrava. Se solo Vibrava fosse evoluto di colpo in un Flygon nel bel mezzo dell'incontro, allora qualcosa si sarebbe potuto fare...

"No, non posso sperare in un colpo di fortuna nel bel mezzo di un incontro. Non sarebbe una vittoria meritata." affermò tra sè Heather. "E va bene, visto che dobbiamo comunque giocarci il tutto per tutto... Vibrava, resta indietro... e poi attacca con Frana!"

Luxray, su ordine di Macario, cercò di usare un attacco Sgranocchio... ma Vibrava riuscì in qualche modo ad evitare le fauci del felino elettrico, e rispose con il suo attacco Frana: una raffica di rocce, tutte grandi più o meno come il pugno di un uomo, apparve dal nulla sopra Luxray e cadde su di lui, sferrando un colpo deciso al Pokemon Elettro, che indietreggiò con un'esclamazione di dolore e disappunto, mentre cercava di correre a zig-zag per evitare le pietre. Ma l'attacco si rivelò insufficiente - Luxray riuscì a restare in piedi, nonostante fosse un po' ammaccato, e Macario sferrò il colpo decisivo a Vibrava quando quest'ultimo cercava di rimettersi in guardia.

"Tu e il tuo Vibrava siete in gamba, Heather. Avete resistito molto più a lungo di quanto avessi previsto dopo quell'attacco Gelodenti." affermò il meccanico Capopalestra. "Ma c'è un limite a quello che il tuo Pokemon può sopportare. Luxray, finiscilo con Sgranocchio, di nuovo!"

"Rrrrrrayyyyy!" stridette il Pokemon Occhiluce, prima di scattare verso Vibrava e sferrare nuovamente il suo morso triturante. Questa volta, Vibrava non riuscì a sottrarsi in tempo alla mossa, e dopo essersi dibattuto per qualche istante nella presa di Luxray, cadde a terra con gli occhi trasformati in spirali.

"Vibrava non è più in grado di combattere!" esclamò l'operaio che faceva da arbitro. "La concorrente Heather Molinar mandi in campo un altro Pokemon!"

"Accidenti... mi dispiace, Vibrava, mi sa che avremmo dovuto allenarci di più per questo incontro..." affermò accigliata la bambina. Ma il suo orgoglio riemerse in un attimo, e la spronò a fare ancora meglio con il Pokemon successivo. "Okay, ritorna, Vibrava. Shelgon, ora tocca a te! Facciamogli vedere che siamo forti!"

Vibrava venne richiamato, e al suo posto apparve il Pokemon con cui Heather aveva il legame più forte - il suo Shelgon, che era stato con lei fin da quando era un Bagon, si piazzò sul campo di battaglia, mentre Amharos continuava a cercare di liberarsi dalla ragnatela che lo avvinghiava. Finalmente, il Pokemon Luce riuscì a liberare un braccio e colpì il bozzolo di seta vischiosa con un pugno infuocato. La seta prese rapidamente fuoco, e Ampharos strinse i denti quando il calore periferico gli provocò delle scottature, ma riuscì a liberarsi e a rimettersi in guardia per affrontare di nuovo Galvantula.

Sfortunatamente per Macario ed Ampharos, Galvantula non era rimasto fermo.

"Galvantula, tieniti pronto. Scommetto che adesso tenterà qualcosa di strano..." disse Shelly. Il Pokemon Elettroragno si diede lo slancio e si preparò a colpire al momento giusto, mentre Ampharos prendeva tempo in modo da confondergli le idee.

Quando Macario fu convinto che Shelly e Glavantula non sarebbero riusciti a contrattaccare, diede un ordine repentino... e che in effetti la bambina non si aspettava.

"Ampharos, colpisci Galvantula con Dragopulsar!" esclamò Macario. Il corpo di Ampharos si illuminò fiocamente di verde, e il Pokemon luce aprì la bocca per scagliare una sfera di energia blu-verde che si stava formando al suo interno...
Ma nonostante la sorpresa, Shelly si riebbe rapidamente.

"Galvantula, usa Sbigoattacco!" esclamò. Macario sobbalzò, non aspettandosi una mossa simile... e Galvantula scattò verso Ampharos con la rapidità che lo contraddistingueva, mettendo a segno una testata alla bocca dello stomaco del draghetto elettrico! Ampharos si piegò e boccheggiò un paio di volte, mentre l'energia che si stava raccogliendo attorno a lui si disperdeva in un innocua pioggia di particelle di luce. Ampharos barcollò in avanti per un breve tratto... poi cadde a terra con un'espressione di stupore e fatica stampata sullafaccia, e con gli occhi trasformati in spirali.

"Uno Sbigoattacco... devo ammetterlo, questo non me l'ero aspettato." ammise Macario sfregandosi imbarazzato la nuca. "Va bene, ammeto che questo scontro è tuo, Shelly. Ritorna, Ampharos."

Macario richiamò il Pokemon Luce, ma si rese ben presto conto che anche Luxray era nei guai. Heather e il suo Shelgon stavano attaccando con decisione, impedendo al felino elettrico di usare nuovamente il suo pericoloso attacco Gelodenti. Con uno scatto, Luxray cercò di evitare un attacco Dragartigli che fendette il pavimento dell'arena e lo mancò di pochissimo, ma incespicò e si scoprì per un istante... un istante che fu più che sufficiente al drago-crisalide per mandare a segno un attacco poderoso!

"Ora usa Cozzata Zen, Shelgon!" esclamò Heather. Le piastre di armatura sopra gli occhi di Shelgon vennero avvolte da un'aura azzurra luminosa che si espanse fino a formare una sorta di scudo energetico attorno al corpo del draghetto, che prese lo slancio e caricò con tutte le sue forze contro Luxray. A quel punto, il Pokemon Occhiluce era troppo stanco per continuare a schivare, e il travolgente attacco Psico lo colpì al fianco con violenza, scaraventandolo a terra! Con la pelliccia crepitante di scariche azzurrine, Luxray riuscì a rimettersi in piedi... ma si trattava soltanto di un ultimo tentativo di opporre resistenza. Le forze gli vennero meno un istante dopo, e Luxray si accasciò al suolo con il fiato corto, segnando la vittoria di Shelgon - che tra l'altro, non aveva subito praticamente nessun danno.

"E... con questo sono due!" esclamò stupefatta Chelle. "Accidenti, immaginavo che le due marmocchie fossero in gamba, ma fino a questo punto... odio ammetterlo, ma siamo ancora ben lontani dal loro livello. Tu che dici, Percy?"

"Effettivamente... ci vorrà un bel po' di allenamento, per arrivare ai loro livelli." commentò Percy senza staccare per un attimo lo sguardo dal ring. Macario aveva richiamato anche il suo Luxray, e gli operai del suo elettrauto fecero il tifo per lui con ancora più decisione. "Certo... considerando che vengono da un continente noto per essere stato un luogo pericoloso ed infido... e che Shelly è la sorella di un Capopalestra di Johto... non mi sorprende più di tanto che siano già così abili."

"Bravo, Shelgon... e brava Shelly! Ottimo lavoro... adesso abbiamo noi il vantaggio!" disse Heather. Le due amiche si raggiunsero e si diedero il cinque, come fecero anche Shelgon e Galvantula. "Ma... immagino che venga adesso il bello, eh?"

Shelly disse di sì con la testa, e Heather riuscì chiaramente a vedere la preoccupazione nella sua espressione. "Sì... è adesso che dovremo fare del nostro meglio. Credo... che il signor Macario manderà in campo il suo Jolteon..." cominciò a dire, prima di dare un'occhiata al ring, e accorgersi che la piccola, agile e combattiva Eevolution Elettro si era già piazzata sul ring, e non aspettava che il segnale che gli avrebbe dato di lì a poco il suo allenatore. "Ugh... eccolo lì, infatti. Non credo che sarà un'impresa tanto facile..."

"Eon! Jolteon!" esclamò Jolteon. Si girò verso il suo allenatore, che strizzò un occhio per dirgli di non preoccuparsi, e selezionò un nuovo Pokemon...

"D'accordo. E' il momento di far vedere a queste due novelline cosa sanno fare i Capipalestra di Tunod. Teniamo alta la nostra bandiera!" esclamò Macario. Un applauso di incoraggiamento da parte dei suoi colleghi portò un sorriso sulle labbra del giovane meccanico, prima che quest'ultimo bilanciasse la Pokeball che aveva selezionato nella mano, la prendesse al volo, e la lanciasse. La sfera descrisse un breve arco in aria e toccò terra, aprendosi di scatto e facendo uscire il Pokemon che attendeva di scendere in campo.

"Strika!" Accanto a Jolteon apparve un magnifico Pokemon che aveva l'aspetto di una zebra con i colori invertiti - il mantello era nero, solcato da dei motivi bianchi zigzaganti che ricordavano dei fulmini, acuti occhi gialli con le pupille azzurre che esprimevano potenza ed energia, e una criniera bianca che formava una serie di spuntoni acuminati lungo la schiena del Pokemon, e terminava in una lunga coda che terminava con un ciuffo a forma di stella. Sulla testa del Pokemon si vedevano altri due ciuffi di pelo elettrificato che si drizzavano per un breve tratto sulla testa, a mo' di corna, e dovunque appoggiasse gli zoccoli, scaturivano dal terreno delle scintille che crepitavano per mezzo secondo.

"Guarda, Shelly, quella è una Zebstrika! Come quella di Julia, ricordi?" esclamò stupita Heather. Stava parlando di una delle sue compagne della resistenza contro il Team Meteora, una cheerleader con la mania delle esplosioni, e un fondamentale aiuto nella battaglia contro la malvagia organizzazione... oltre che un membro del quartetto di allenatrici della Scuola Pokemon del Quartiere Onice.

"Sì, e ho già un'idea di cosa aspettarmi." affermò Shelly. Sicuramente, poteva aspettarsi un attacco Nitrocarica... e la piccola studiosa di Pokemon Coleottero decise che era meglio premunirsi. "Comincia subito tu, Galvantula! Usa Elettrotela!"

Galvantula fece un salto indietro prima che Zebstrika e Jolteon potessero attaccare, e sollevò le zampe anteriori. Scintille elettriche gialle apparirono tra i pedipalpi della tarantola elettrica e scagliò un getto di elettricità verso i Pokemon avversari... e nel corso della traiettoria, la scarica elettrica si aprì e cambiò forma, trasformandosi in una tela di ragno intessuta di energia che scese di colpo sui due Pokemon di Macario.

"Hah! Sembra tanto timida, ma vedo che la piccola Shelly si fa rispettare!" affermò Chelle. "Forza, Shelly! Vai che sei grande!"

Shelly si sentì arrossire per l'emozione sentendo qualcuno che tifava per lei... ma non riuscì a rallegrarsi a lungo. La ragnatela elettrica toccò Jolteon e Zebstrika, e scomparve con un bagliore accecante, che tuttavia lasciò ad Heather e Shelly il tempo di vedere l'energia elettrica che entrava nei corpi dei Pokemon di Macario! Zebstrika si impennò, con la criniera che sembrava ancora più affilata di prima, e gli aculei sulla schiena di Jolteon si drizzarono come se fossero stati d'acciaio!

"Ah! Accidenti, Shelly, ma che cosa...?" esclamò Heather. Il suo Shelgon indietreggiò e si protesse gli occhi con un movimento della zampa anteriore destra... poi, fu costretto a scansarsi quando Jolteon scattò verso di lui e sprigionò un potente attacco Fulmine! Una sfrigolante scarica elettrica volò verso il drago-crisalide, che soltanto per un pelo riuscì ad evitare il grosso del colpo, ma venne colpito da alcuni archi di elettricità che lo scaraventarono a terra nonostante la sua resistenza all'elemento.

"Non... non capisco, ero convinta che Elettrotela li avrebbe rallentati..." disse la piccola entomologa. Galvantula non aveva avuto il tempo di stupirsi, invece... visto che Macario diede l'ordine di attaccare un istante dopo!

"Zebstrika, usa il tuo attacco Nitrocarica!" esclamò il meccanico. La Pokemon zebra scattò in avanti come un proiettile, il corpo avvolto da una fiammata rossa guizzante, e colpì il Pokemon aracnide con un tonfo sordo! Galvantula cadde a terra dolorante, e per un attimo, Shelly ebbe paura che non sarebbe riuscito a rialzarsi... ma con un po' di sforzo, la tarantola elettrica riuscì a rimettersi in guardia. "Non lo sapevate? Le abilità speciali di Zebstrika e Jolteon sono, rispettivamente, Elettrorapid ed Assorbivolt... Jolteon, usa Missilspillo! Zebstrika, colpisci con Ritorno!"

"Jolt!" esclamò la Eevolution elettrica. Shelgon cercò di usare un attacco Dragartigli, sferrando un fendente davanti a sè con la zampa avvolta da fiammate multicolori... ma Jolteon evitò il colpo con una velocissima capriola all'indietro! Heather e Shelgon ebbero appena il tempo di rendersi conto di cosa stesse accadendo, prima che Jolteon scagliasse una pioggia di aghi luminosi contro il draghetto!

"Ah! Presto, Shelgon, usa Ferroscudo!" esclamò la piccola domatrice di draghi. Per fortuna, il Pokemon Resistenza agì in tempo e rese la sua pelle rigida come acciaio, con il risultato che la maggior parte dei proiettili di Jolteon si infranse sulla sua corazza. Alcuni aghi lo ferirono lievemente al viso e alle zampe anteriori, ma Shelgon riuscì ad evitare un attacco più pericoloso.

Sfortunatamente, Galvantula non ebbe la stessa fortuna. Zebstrika, ormai trasformato in un proiettile, scattò verso di lui e colpì in pieno il Pokemon tarantola, che riuscì per un pelo ad afferrarsi al corpo muscoloso della zebra elettrica. "P-presto, Galvantula!" esclamò Shelly, decisa a fare almeno qualcosa per indebolire Zebstrika prima che Galvantula andasse al tappeto. "Adesso scaglia un attacco Ronzio a bruciapelo!"

"Gal... VANTULAAAAA!" con uno stridio acuto, Galvantula raccolse tutte le forze che gli restavano e scagliò una potente scarica di onde sonore che investì in pieno la zebra elettrica e la scosse con violenza! Zebstrika barcollò e pestò gli zoccoli sul terreno, nel tentativo di sfuggire alla tortura di quella scarica, ma fu costretta a subire l'attacco per alcuni secondi prima di scaricarsi di dosso l'avversario. Galvantula atterrò sul pavimento del ring, e questa volta, non gli rimanevano le forze necessarie per rialzarsi - soddisfatto per essere riuscito comunque a fare la sua parte, il Pokemon tarantola perse i sensi, dopo aver alzato una zampa artigliata per segnalare a Shelly che era andata bene.

"Galvantula... grazie, so che hai fatto del tuo meglio." affermò la ragazzina dai capelli color lavanda. "Heather, come stai andando?"

"Per adesso, io e Shelgon ce la caviamo." disse la bambina più piccola. "Shelgon, usa Protezione... e poi, usa Visotruce!"

"Jolteon, usa Scarica!" esclamò Macario. Il Pokemon Luminoso eseguì all'istante, emanando una potente scarica elettrica sotto forma di una sfera crepitante che si diffuse attorno a lui e venne assorbita da Zebstrika, la cui velocità aumentò ulteriormente. Dall'altra parte, l'attacco Scarica proseguì ed investì Shelgon... ma grazie alla Protezione che il Pokemon Resistenza aveva innalzato attorno a sè, non riuscì a fargli danni.

Una volta che l'attacco Scarica si fu dissolto, Shelly prese l'altra sua Pokeball e la lanciò con precisione, mentre Shelgon fissava Jolteon con uno sguardo talmente feroce che il Pokemon Luminoso indietreggiò con un'esclamazione di paura. "Okay, adesso ci pensiamo noi a dare una mano!" affermò Shelly. "Adesso... tocca a te, Volbeat!"

Il Pokemon simile ad una lucciola apparve, librandosi in aria a poche decine di centimetri da terra, e si mise in guardia dopo aver descritto una spettacolare figura ad otto a mezz'aria. "Vol vol volbeat!" disse con voce ronzante. Non ebbe il tempo di mettersi in mostra, dal momento che Zebstrika e Jolteon ripresero i loro attacchi, più decisi che mai.

"Jolteon, colpisci Shelgon con Introforza! Zebstrika, usa di nuovo Nitrocarica!" esclamò Macario.

Malgrado si sentisse sotto pressione, Shelly cercò di pensare ad una strategia per avere la meglio sui Pokemon più forti della squadra di Macario. Zebstrika stava diventando talmente veloce che tra non molto sarebbe stato impossibile fermarla... e Jolteon continuava a sferrare attacchi poderosi e precisi! Il Pokemon Luminoso risplendette per un attimo, poi scagliò una raffica di sfere di energia bianco-azzurrina contro Shelgon, che riuscì per un pelo ad evitare la prima e la seconda, infranse la terza con un attacco Dragartigli scagliato al momento giusto... ma la quarta superò la guardia di Shelgon, e colpì il Pokemon Resistenza alla schiena, scuotendolo con un'ondata di gelo terrificante! Shelgon barcollò, ma riuscì a non cadere... e Zebstrika scattò verso Volbeat, ancora una volta coperta di fiamme scarlatte!

Ma fu in quel momento che Shelly agì, altrettanto agile d'ingegno.

"Ah! Ho trovato! Presto, Volbeat, usa Stordiraggio!" esclamò Shelly, sperando che Zebstrika non fosse ancora diventata abbastanza veloce da coprire la distanza che la separava dal suo Pokemon Lucciola. Volbeat fece un cenno con la testa, si sollevò in aria e puntò la sua coda luminosa verso Zebstrika, per poi emettere da essa un bagliore colorato abbacinante...

E Zebstrika sterzò di colpo, con un'espressione sbalordita e confusa nei suoi occhi elettrici, prima di cascare goffamente sul pavimento in acciaio del quadrato! Anche alcuni degli operai dell'elettrauto non riuscirono a trattenere qualche risata davanti a quella scena...

"Ah! Uno Stordiraggio... con tutta la velocità che ha accumulato, essere confusa è un guaio per Zebstrika..." disse Macario. "Jolteon, devi cavartela da solo per adesso! Usa Palla Ombra!"

"Shelgon, cerca di evitarlo, e poi usa Cozzata Zen!" rispose Heather. Il Pokemon Luminoso saltò all'indietro, nel tentativo di mettersi fuori portata degli attacchi di Shelgon, e scagliò la sua Palla Ombra contro il draghetto, che però riuscì ad evitare il colpo di pochi centimetri, e caricò contro Jolteon, la testa avvolta di un bozzolo di luce rosata. Il Pokemon Luminoso si difese usando di nuovo il suo attacco Missilspillo, che scatenò contro Shelgon una raffica di aghi affilati, ma ancora una volta, la maggior parte di questi si infranse sulla coriacea pelle e sull'energia psichica che formava uno scudo attorno al drago-crisalide. Jolteon si chiuse rapidamente in difesa e riuscì ad attutire l'impatto, venendo scagliato a quasi un metro di distanza dall'impatto di Cozzata Zen, ma restando in piedi e ancora pronto a combattere.

Zebstrika si rialzò barcollando e cercò di concentrarsi su Volbeat, ma nel frattempo, il Pokemon Lucciola e la sua allenatrice avevano avuto tutto il tempo di prepararsi allo scontro successivo. "Okay... adesso che abbiamo un po' di tempo... Volbeat, usa il tuo attacco Codadiluce!" esclamò la bambina.

"Vvvvvolbeat!" esclamò con decisione il Pokemon Lucciola. La sua coda si accese come una lampadina e circondò il Pokemon Coleottero di un'aura luminosa, mentre la sua energia aumentava a dismisura. Zebstrika scosse la testa e cercò di caricare di nuovo... questa volta, riuscì a restare concentrata abbastanza a lungo da tentare un altro attacco Nitrocarica, e sfrecciò come una fiammata vivente contro il suo bersaglio! Appena in tempo, Volbeat si chiuse in difesa e riuscì ad attutire il colpo, che comunque lo fece barcollare e lo costrinse a scendere verso il terreno. Atterrò appoggiando le mani sul pavimento in acciaio... e prima che Zebstrika potesse attaccare di nuovo, Shelly sferrò un attacco!

"Presto, Volbeat! Prima che possa caricare di nuovo, attacca con Ronzio!" esclamò la bambina dai capelli violetti. Volbeat ghignò, tenne le mani appoggiate a terra in modo da darsi maggiore stabilità... e scatenò una tempesta di onde sonore muovendo le ali in maniera frenetica! Una raffica di onde sonore sotto forma di una serie di cerchi concentrici giallo-verdini sfrecciò verso Zebstrika e colpì con violenza, scuotendo la Pokemon zebra, mentre Jolteon e Shelgon erano passati al corpo a corpo, scambiandosi colpi micidiali...

"Jolteon, usa un attacco Scarica!" esclamò Macario, sempre più sotto pressione. "Zebstrika, ritirati e usa Pioggiaplasma!"

"Pioggiaplasma? Ma che mossa sarebbe?" esclamò Heather allarmata. "In difesa, Shelgon! Devi resistere a quel colpo! Poi... attacca con Dragartigli, di nuovo!"

"Gon!" esclamò Shelgon, per poi ritirarsi in modo da difendersi dalla scarica elettrica che proruppe dal corpo della Eevolution elettrica. Nello stesso tempo, Zebstrika si impennò, ricevette la carica aggiuntiva dell'attacco Elettro del suo compagno... e il suo corpo venne avvolto da una tenue luce azzurra che si diffuse rapidamente attorno a lui, immergendo la Palestra in una tenue, spettacolare luce blu elettrico.

"Oooh! Adesso sì che il capo fa sul serio!" affermò uno degli operai.

Percy e il suo Quilava guardarono stupiti i muri e il soffitto della sala che venivano avvolti dalla tenue, ipnotica luce dell'attacco Pioggiaplasma. "Cosa? Ma che... che razza di mossa è questa?" esclamò il ragazzo dai capelli bicolore. Anche l'arrogante Chelle e la sua battagliera Bayleef erano rimasta senza parole davanti a quello spettacolo così inusuale. "Non l'ho mai vista prima d'ora..."

"Pioggiaplasma carica tutti gli attacchi, in modo tale che le mosse di tipo Normale diventino di tipo Elettro per un breve periodo di tempo." affermò un altro operaio. "Adesso le vostre amichette dovranno fare un bel po' di fatica per difendersi... quando il capo usa questa strategia, non ce n'è più per nessuno!"

"E' quello che vedremo..." sussurrò Chelle tra sè. Storse il naso quando sentì un penetrante odore di ozono giungere alle sue narici, e fece un rapido augurio alle sue piccole amiche. Per quanto forti fossero i loro Pokemon, la loro abilità sarebbe stata testata fino al limite con questa tattica...

E infatti, un istante dopo, Zebstrika si lanciò all'attacco, sferrando un attacco Pestone con gli zoccoli crepitanti di energia elettrica! Volbeat riuscì appena in tempo ad alzare la guardia e riuscì ad attutire il colpo, che però gli inflisse comunque un forte dolore e gli trasmise una scossa che lo lasciò stordito per un istante!

"Jolteon, colpisci con Coro! Ormai le stiamo mettendo all'angolo!" esclamò Macario.

Jolteon sorrise, fece un cenno con la testa, e lanciò una raffica di note musicali avvolte da scariche elettriche che raggiunsero Shelgon e Volbeat con potenza e precisione, facendoli barcollare. Volbeat arretrò verso la sua allenatrice, tenendosi la spalla sinistra. Il braccio cominciava a pesargli per il dolore... sapevano entrambi che dovevano chiudere in fretta, o sarebbero stati costretti a soccombere.

"Volbeat! Ce... ce la fai ancora?" chiese Shelly allarmata. Il Pokemon Lucciola fece un cenno con la testa, e cercò di concentrarsi sugli avversari...

"Shelly... credo che abbiamo bisogno di una tattica di coppia se vogliamo prevalere." Heather disse nervosamente, mentre si avvicinava alla sua migliore amica. "Hai qualche idea?"

"Forse... forse sì..." affermò la bambina più grande, e sperò che l'idea fosse valida. "Okay... ascolta... forse possiamo reggere a questo attacco, ma... dobbiamo avere un ottimo tempismo..."

Shelgon guardò verso la sua allenatrice dopo aver mancato l'attacco Dragartigli, e fece un cenno con la testa per dire che era pronto a rischiare. Nello stesso momento, Zebstrika abbassò la testa e il suo corpo venne avvolto da una tenue aura luminosa...

"Avete resistito bene, bambine, e i vostri Pokemon sono in gamba. Ma non credo riusciranno a restare in piedi dopo questo colpo! Zebstrika, usa Ritorno su Volbeat! Jolteon, finisci Shelgon con Palla Ombra!"

"Non così in fretta!" esclamò Shelly, prendendo la decisione a due mani. "Volbeat, usa Flash! Vediamo se è vero..."

"Volbeat!" esclamò il Pokemon Lucciola, prima di voltarsi di scatto... e facendo illuminare la sua coda con abbastanza intensità da avvolgere l'intero campo di battaglia! L'attacco Pioggiaplasma aveva reso più intenso l'attacco Flash, e Zebstrika stava già prendendo lo slancio - non riuscì a ripararsi gli occhi prima che la dirompente ondata di luce li colpisse, abbagliandola! Anche Jolteon non potè evitare la mossa di Volbeat, e si ritirò con un'esclamazione di sorpresa e disappunto.

"Jolt! Jolteooooon!" strillò, scuotendo la testa nel disperato tentativo di tornare a vedere in tempo. La sua Palla Ombra sfrecciò verso Shelgon, ma Heather era pronta, e seguì il consiglio che Shelly le stava sussurrando all'orecchio.

"Protezione!" esclamò la piccola allenatrice di draghi. La sfera di ombre turbinanti sfrecciò verso il suo bersaglio, e rimbalzò sullo scudo energetico che il Pokemon Resistenza aveva creato attorno a sè, evitandosi un attacco molto pericoloso! Di fronte ad un così clamoroso fallimento di una delle sue tattiche più efficaci, Macario restò di stucco, e non riuscì a dare un nuovo ordine prima che Shelgon e Volbeat scagliassero un attacco coordinato contro i suoi Pokemon.

"Come speravo! L'effetto di Pioggiaplasma ha reso Flash più potente!" esclamò Shelly, sentendosi per una volta fiera e orgogliosa di una sua idea. "Ora... concludiamo qui, Volbeat! Usa Ronzio ancora una volta!"

"Shelgon! Usa il tuo attacco Sgranocchio!" esclamò Heather. Prima che Zebstrika e Jolteon potessero rispondere, Volbeat scatenò un'altra violenta tempesta di onde sonore contro la Pokemon zebra... e Shelgon coprì il più rapidamente possibile la distanza che lo separava dallo sbalordito Jolteon, per poi colpire con un poderoso morso! I due assi di Macario non riuscirono a reggere questo intenso attacco combinato... e un attimo dopo, entrambi caddero a terra con gli occhi trasformati in spirali, mentre il bagliore azzurro di Pioggiaplasma si esauriva, e la stanza tornava normale.
Per un attimo, il pubblico rimase attonito, mentre il ring cominciava a scendere con un tenue suono metallico... e quando toccò terra, Percy, Chelle e i loro Pokemon iniziarono ad applaudire ed esultare per la vittoria di Heather e Shelly, seguiti dagli applausi del resto degli operai!

Ma la loro esultanza era nulla in confronto a quella di Heather, che si era messa ad abbracciare contemporaneamente Shelgon e Shelly saltellando come una cavalletta!

"Sììììì! Sì, sì, sì! SIIII'! Ce l'abbiamo fatta, gente! Abbiamo vinto! La nostra prima Palestra di Tunod, e abbiamo vinto! Favoloso! Incredibile! Siamo i migliori! Bravo, Shelgon, sei sempre il mio Pokemon più grande!" esclamò. "Grazie, Shelly! Siamo una coppia imbattibile!"

"Aaaah... calma, Heather, così mi stritoli!" esclamò Shelly, cercando come poteva di respirare nella morsa della sua amica del cuore e di Shelgon!

"Shelgon!" esclamò Shelgon con gioia ed orgoglio. Volbeat si spazzò via la polvere dal petto e dalle elitre, e sorrise drizzando le antenne in direzione del pubblico, poi fece un inchino e accolse Percy, Chelle e i loro starter che stavano arrivando a congratularsi.

"Complimenti, ragazze! Davvero una battaglia favolosa!" esclamò Percy. Volbeat e Bayleef si diedero il cinque a modo loro, e Chelle fece il segno dell'okay alle due bambine. "Accidenti, non immaginavo davvero di vedere una battaglia a così alto livello..."

"Sì, riconosco che ne dovremo fare di strada, per essere alla pari con voi..." ammise Chelle. "Complimenti, ragazze... davvero incredibile! Dovete essere fiere di voi stesse!"

"Lo siamo, se è per quello..." affermò imbarazzata Shelly, mentre accarezzava Volbeat sulla testa. "E' solo che... beh... mi sento un po' strana... è... è questa la sensazione che si prova quando si vince la prima Medaglia...?"

"Sì, è proprio così, mia cara." disse Macario. Il giovane meccanico si avvicinò alle due bambine dopo aver richiamato Zebstrika e Jolteon. "Grazie per l'impegno, ragazzi... avete fatto un gran bel lavoro. Bene... a questo punto, direi che è solo una formalità... comunque, vi siete guadagnate la Medaglia Scossa, tutte e due! Spettacolare, elettrificante! Complimenti!"

"Grazie, signor Macario!" rispose Heather, mentre Macario consegnava ad entrambe una medaglia a forma di stella ad otto punte di colore giallo splendente, che le ragazzine ricevettero con orgoglio. "Siamo... siamo state onorate di questa sfida... e anche i nostri Pokemon! Non... credo di essermi mai divertita tanto in una battaglia di Pokemon!"

"Mi fa piacere che abbiate questa considerazione di me." affermò Macario. "E grazie ancora per il vostro aiuto alla centrale! E' stato... davvero provvidenziale. Considerate questa battaglia anche come un allenamento per quando verrà il momento di sfidare il Team Fusione, qualsiasi siano i loro piani."

"Grazie, signor Macario... questo scontro è stato un'iniezione di fiducia, per noi e i nostri Pokemon." ringraziò Shelly, ripensando ancora una volta a quel misterioso e potente Pikachu con la sciarpa. "Ora... immagino che sia il momento di cominciare a prepararsi per Percy e Chelle, giusto?"

"Non aspettiamo altro di salire sul ring a fare scintille!" affermò Chelle sgranchendosi le nocche delle mani. La sua Bayleef alzò la testa e sorrise, ansiosa di dare inizio alla battaglia non appena fosse giunto il momento...


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CONTINUA...

Note dell'autore: La prima battaglia in Palestra per Heather e Shelly è terminata con la vittoria delle nostre eroine, che hanno ricevuto da Macario la Medaglia Scossa. E ora... non resta che vedere se Percy e Chelle riusciranno a dare prova di sè in un incontro a più basso livello... ma non per questo meno eccitante!

Nel prossimo capitolo... sposteremo la nostra attenzione anche in altre zone di Tunod, e vedremo cosa sta combinando il nostro terzetto di criminali preferito! Chissà quali sorprese riserva Tunod anche per loro... e cosa starà tramando nell'ombra il Team Fusione?

Grazie a tutti per l'attenzione... a presto con il prossimo capitolo, e Buon Natale a tutti!

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Capitolo 14
*** Chelle e Percy contro Macario ***


Pokemon: The Glazed Challenge

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 14 - Chelle e Percy contro Macario

Mentre, nella Palestra di Oceanipoli, due giovanissime promesse stavano affrontando la loro prima battaglia con un Capopalestra della Lega di Tunod, altri eventi stavano lentamente prendendo forma in altre zone del continente... eventi che riguardavano certi criminali imbranati ben conosciuti, e le persone che li accompagnavano in questa missione importante sia per loro che per il loro capo Giovanni.

Sotto mentite spoglie, il famigerato terzetto del Team Rocket si stava nascondendo in una casetta abbandonata ai confini della Palude Granita, e stavano pianificando la loro prossima mossa, alla ricerca del luogo dove i loro rivali del Team Fusione avrebbero potuto colpire.

"Allora, vediamo un po'..." disse Meowth con la sua voce nasale, mentre dava un'occhiata ad una mappa di Tunod che lui e i suoi compagni di mille avventure avevano dispiegato su un tavolino tarlato nel bel mezzo della stanza, alla luce di una lanterna appoggiata lì vicino. "Noi in questo momento ci troviamo qui, alla Paludi Granita... e abbiamo visitato quelle antiche rovine. Le due mocciosette e la mocciosa di Unima se ne sono andate da qualche altra parte... anzi, penso che adesso si trovino ad Oceanipoli, qui vicino. Questo significa che abbiamo un po' di tempo per pensare alla nostra prossima mossa, o meglio, a quella di quei farlocchi del Team Fusione."

"Non sappiamo ancora nulla di concreto su di loro, mi sa..." affermò Butch con un sospiro. "Non sappiamo chi sia il loro capo, e perchè stessero curiosando in quelle antiche rovine. Tra l'altro... penso che dovremmo sapere qualcosa di più su quegli stranissimi Pokemon di cui abbiamo sentito parlare."

James si sfregò il mento con espressione dubbiosa, ricordando quello che gli aveva detto Carnivine riguardo le incisioni e i mosaici della Sala del Sole. "Sì, in effetti è qualcosa su cui dovremmo fare delle indagini... ma prima di tutto, credo che dovremmo capire cosa vuole fare questo Team Fusione."

"Le due cose potrebbero essere più strettamente intrecciate di quanto pensi, James, ragazzo mio." affermò Meowth, che stava cominciando a fare qualche collegamento. "Il Team Fusione è interessato a quei Pokemon, per dei motivi che adesso come adesso possiamo solo immaginare. Al momento, non abbiamo abbastanza informazioni da poter dire con sicurezza cosa vogliono... ma se ricercassimo le loro basi operative, potremmo infiltrarci e scoprire qualcosa di più. Basterebbe soltanto procurarsi qualcuna delle loro uniformi..."

"Quelle orribili uniformi arancioni? Ugh... che umiliazione..." borbottò Cassidy. "E va bene, va bene, se è questo che dobbiamo fare, mi adatterò... ma avete idea di dove cominciare a cercare?"

"Ci stiamo lavorando, in questo momento..." disse Jessie, con un tono teso e nervoso. "Stiamo cercando di ipotizzare dove questo Team Fusione potrebbe avere una base operativa... non possono certo aver improvvisato, devono per forza avere un punto d'appoggio qui vicino."

"Abbastanza vicino ad una città da potersi rifornire senza problemi... e al tempo stesso abbastanza lontano ed isolato da non attirare l'attenzione con le loro attività..." spiegò Meowth. "E io credo di avere già un'idea di cosa possa essere! Guardate qui!"

Con una zampetta artigliata, il Pokemon felino indicò un punto a nord-ovest della mappa di Tunod, nel quale si trovava un'isoletta di forma ovaleggiante. "Questa che vedete qui... è un'isoletta chiamata Roccia Stregata, che si trova a circa un paio di ore di traghetto da una cittadina chiamata Serenisola. La Roccia Stregata è considerata un posto infido e pericolo, e per questo non sono molti quelli che ci vanno. Potete immaginare che per un gruppo che vuole operare in segreto... è un luogo ideale per stabilire un nascondiglio!" affermò il Pokemon felino

"Hmm... interessante! Quindi dici che dovremmo cominciare a cercare da lì?" chiese James.

"Certo che sì, ragazzo mio! Sono pronto a scommettere che il Team Fusione starà facendo qualcosa da quelle parti..." affermò Meowth con le braccia conserte in segno di fierezza. "Quindi, mi chiedo, perchè non andare anche noi a dare un'occhiata da quelle parti, e cercare di capire cosa sta combinando il Team Fusione? L'unico problema... è che non siamo esattamente il massimo in termini di furtività."

"Mime, mime!" esclamò uno dei Pokemon di James, saltando fuori all'improvviso e posandosi sulla spalla del ragazzo dai capelli azzurrini, e agitando allegramente le sue corte ed esili braccia. Con un moto di sorpresa, il ragazzo si voltò verso il suo piccolo Mime Jr., che era sempre stato uno dei membri più entusiasti della sua squadra... e che anche adesso sembrava desideroso di iniziare questa missione.

"Ah... Mime Jr., sei tu? Vuoi dire che saresti disposto a cercare di dare tu stesso un'occhiata in giro alla Roccia Stregata, quando ci arriveremo?"

"Mime!" esclamò il piccolo Pokemon Psico/Folletto, e disse rapidamente di sì con la testa.

Jessie guardò Mime Jr. storcendo il naso... ma doveva ammettere che era una delle loro migliori possibilità per dare un'occhiata a quello che stava tentando il Team Fusione senza esporsi troppo. E poi, pensò tra sè la giovane donna, valeva la pena di correre qualche rischio per questa particolare missione. Era un'occasione unica per lei... forse l'ultima possibilità che aveva per giungere finalmente ad una conclusione definitiva con il suo passato.

"Mime Jr. ha avuto un'ottima idea! Sarà lui a fare da esploratore, con le sue piccole dimensioni, gli sarà facile intrufolarsi nella base del Team Fusione e scoprire cosa stanno combinando quei buffoni!" esclamò Jessie, con una tale decisione che il resto del Team Rocket ebbe l'impressione che da dietro di lei scaturissero delle fiammate enormi!

"Mime!" esclamò orgoglioso il piccolo Pierrot, tenendo alte le braccia. Gli faceva piacere che qualcuno avesse fiducia nella sua abilità come esploratore, e si ripromise di essere all'altezza delle aspettative dei suoi compagni di squadra. James e Meowth, da parte loro, non erano del tutto convinti: James era preoccupato per il più giovane dei suoi Pokemon, e Meowth aveva come l'impressione che Jessie fosse stata presa da questa missione più del dovuto.

A Butch e Cassidy non importava granchè del resto... per quanto li riguardava, qualsiasi cosa avesse loro permesso di portare a termine quella missione e riconquistarsi i favori del capo. Se dovevano sfruttare Jessie, James e i loro Pokemon per raggiungere questo risultato, beh... il gioco sarebbe valso la candela, alla fine.

"Okay, allora... quand'è che partiamo per questa Roccia Stregata?" chiese Butch, non nascondendo la sua impazienza. "Prima scopriamo cosa vuole questo Team Fusione, meglio sarà, non credete?"

"Con calma, con calma. Il capo non ci ha dato un termine di tempo troppo ristretto, vero? E allora proseguiamo con prudenza, e non gettiamoci nella mischia senza sapere il più possibile su quello che andiamo a fare." disse Meowth. "Per prima cosa, io credo che sarebbe una buona idea fermarci a Serenisola per un po'... lì potremmo cercare un po' più di informazioni sulla Roccia Stregata, e magari confernare se il Team Fusione si nasconde davvero lì. Facciamo le cose con calma. Non c'è bisogno di rischiare di fallire la missione soltanto perchè siamo impazienti."

"Giusto, Meowth! Su questo siamo d'accordissimo!" precisò Jessie, le braccia conserte sul petto e il naso dritto in aria. "E' una missione a cui teniamo moltissimo, dopotutto! Ora che abbiamo il favore del capo, non possiamo giocarcelo!"

"Eh, già, non era una mia impressione, Jessie... ci tieni davvero molto a questa missione." commentò James, chiedendosi cosa spingesse la sua complice e compagna a darsi tanto da fare. "Voglio dire, non che a me e a Meowth farebbe piacere fallire, ma è da tempo che non ti vedevo mettere così tanto entusiasmo in un compito che ci è stato dato dal nostro capo..."

"Beh? E che c'è di strano? Sono ansiosa di fare un buon lavoro, e non voglio che quelle mocciosette e quella tipetta di Unima ci mettano i bastoni tra le ruote! Abbiamo già avuto abbastanza problemi con i marmocchi e Pikachu!" affermò prontamente Jessie. Ma tra sè, la giovane donna si ripromise che avrebbe parlato a James e a Meowth del vero motivo per cui quella missione le premeva così tanto... in fondo, riflettè tra sè, per quanto potessero darle fastidio a volte, Meowth con la sua pignoleria e James con la sua imbranataggine, erano sempre stati i suoi più fidati compagni di avventura, e ormai Jessie aveva perso il conto di quante volte si erano dati una mano a vicenda, e si erano tirati fuori da situazioni difficili. Aveva l'impressione che anche in questa occasione, anzi in questa in modo particolare, avrebbero avuto bisogno del sostegno reciproco. Questa... poteva anche essere la loro ultima missione come membri a pieno titolo del Team Rocket, a seconda di come si fosse risolta!

"Allora, la nostra prossima mossa consiste nell'andare a questa Rocca Stregata e controllare se il Team Fusione sta facendo qualcosa da quelle parti." affermò Cassidy, interrompendo le riflessioni della sua rivale. "Va bene... Per raggiungerla, però, dobbiamo prima passare per Oceanipoli, e da lì andare a Serenisola. E' soltanto da lì che si può trovare un passaggio sicuro, da quanto mi sembra di capire."

"Abbiamo il vantaggio che qui nessuno ci conosce." continuò Butch sfregandosi il mento. "Bene, bene... vorrà dire che avremo la possibilità di muoverci senza attirare troppa attenzione su di noi. Non sospetteranno di un gruppo di quattro turisti... e un Meowth... che viaggiano su una nave passeggeri. Ma poi... come facciamo da lì a raggiungere la Roccia Stregata?"

"Avremo il tempo di pensarci. Per adesso, pensiamo a trovare un traghetto per Serenisola." rispose Cassidy. "Comunque, troveremo sicuramente un modo per sgattaiolare fuori dalla nave e raggiungere il nostro obiettivo. Immagino che non sarà facile... ma quello che si dovrà fare, si farà, qualsiasi cosa."

"Okay, allora siamo d'accordo, per una volta!" concluse Meowth. "Per oggi, è troppo tardi per imbarcarci, ma domani, andremo ad Oceanipoli e prenderemo il primo traghetto per Serenisola. Mi raccomando, fate in modo che i vostri Pokemon siano ben riposati... credo proprio che vedremo un bel po' di azione, una volta che saremo arrivati da quelle parti!"

"Mime mime!" esclamò il piccolo Mime Jr., facendo una specie di saluto militare... e un attimo dopo, una delle Pokeball di Jessie si aprì di scatto, ed ecco uscirne il famigerato Wobbuffet, con il braccio già alzato!

"Wobbuffet!" gracchiò il Pokemon Psico, facendo bella mostra di sè davanti a Butch e Cassidy, con grande scorno ed imbarazzo di Jessie. E infatti, Cassidy non perse l'occasione per lanciare una frecciatina ironica all'indirizzo della sua rivale.

"Oh? Ma che vedo, ti trascini ancora dietro quel sacco da allenamento vagante?" affermò beffarda la giovane donna dai capelli arancioni, godendosi l'espressione furiosa che apparve sul viso di Jessie, e la venuzza pulsante che affiorò dalla sua fronte! "Hohohohohoooo! Vedo che in fatto di eleganza e buon gusto, ne hai ancora di strada da fare, piccola Jessie!"

"Grrrr... perchè non pensi per te, strega?" ringhiò Jessie. James e Meowth si stavano già scambiando delle occhiate ansiose... la loro compagna stava raggiungendo il punto di ebollizione, e non era il caso di restarle troppo vicino quando fosse giunta a quel punto! "Vorrei ricordarti che neanche il vostro record è esattamente stellare, mentre noi, se non altro, siamo riusciti a riconquistare la fiducia del capo!"

"E' solo questione di tempo prima che la riconquistiamo anche noi!" ribattè a tono Cassidy, e ne approfittò per fare una linguaccia alla sua rivale. "E quando lo avremo fatto... saremo promossi e vi supereremo di grado, mia cara Jessie, e tu non potrai fare altro che stare zitta ed obbedire!"

"Ma davvero? E' quello che vedremo! Intanto pensa a fare il tuo lavoro, e vediamo cosa riesci a fare! Ti farò mangiare la mia polvere!" ringhiò Jessie. Le due rivali si guardarono dritte negli occhi, e una scarica elettrica scarlatta schizzò tra di loro, riempiendo l'aria di un inequivocabile suono di elettricità e di un penetrante odore di ozono!

"Temo che... sarà una lunga missione, se quelle due non si danno una calmata..." commentò Meowth.
Mime Jr. and Wobbuffet non poterono fare altro che sospirare e dirsi d'accordo...

 

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Il giorno dopo, nella Palestra di Oceanipoli...

"Hmm... abile mossa la vostra, ragazzi. Ma questa volta vi tengo in pugno." affermò Macario, con un sorriso sicuro sulle labbra. Il meccanico-Capopalestra si era prestato con ampio anticipo all'appuntamento per la sfida con Chelle e Percy... e dopo una battaglia molto combattuta, entrambe le parti avevano mandato in campo i loro ultimi Pokemon. La Bayleef di Chelle e il Sandshrew di Percy stavano lottando fianco a fianco, impegnati a tenere a bada una Voltorb dall'aspetto combattivo, e un Pokemon che nessuno dei due allenatori principianti aveva mai visto prima - un Pokemon che assomigliava molto ad un Pikachu arancione, con le orecchie tonde e due paia di vibrisse a forma di antenne televisive che gli spuntavano dal musetto tondo. Il Pokedex di Chelle lo aveva identificato come un Dedenne, un Pokemon di tipo Elettro/Folletto originario di Kalos. "Okay, ragazzi... adesso usa Introforza, Voltorb! Dedenne, attacca con Elettrococcola!"

"Attento, Sandshrew! Sono sicuro che è un'Introforza Acqua o Ghiaccio..." iniziò a dire Percy, avvertendo il suo Pokemon del pericolo. Voltorb rotolò per un breve tratto, emettendo un'aura bianco-azzurrina luminosa dal suo corpo... e scagliò un proiettile energetico che sfrecciò verso il Pokemon armadillo. "Adesso, Sandshrew! Usa Fossa!"
Sandshrew si diede subito da fare e scavò una buca con le sue potenti unghie anteriori, infilandosi in essa un attimo prima che l'Introforza potesse raggiungerlo, mentre il Dedenne di Macario scattava verso Bayleef, le vibrisse caricate di energia elettrica!

"Non farti colpire da quella mossa, Bayleef! Protezione!" ordinò Chelle. La sua Pokemon d'Erba reagì appena in tempo, e creò uno schermo luminoso davanti a sè sul quale Dedenne rimbalzò con uno squittio infastidito. Il Pokemon criceto saltò all'indietro, e i suoi baffi smisero di emanare corrente... prima che potesse attaccare di nuovo, Chelle mosse una mano, e Bayleef mosse la testa in un arco, scagliando una raffica di Foglielama che centrarono Dedenne e lo fecero indietreggiare. Macario strinse i denti, ma non aveva perso d'occhio Sandshrew, e calcolò con precisione il momento in cui il Pokemon di Percy sarebbe riemerso dalla buca...

"Voltorb, schivalo usando Magnetascesa, e poi usa un'altra Introforza!" esclamò. "Dedenne... usa Sottocarica e poi Caricaparabola!"

"Cosa? Caricaparabola? E che mossa sarebbe?" esclamò CHelle sbalordita. Voltorb si concentrò per un attimo, e il suo corpo sferico iniziò a sfrigolare di energia... per poi staccarsi da terra e fluttuare a circa un metro da essa, evitando Sandshrew mentre quest'ultimo usciva di colpo dal terreno e cercava di travolgere Voltorb con tutto il suo peso. Il Pokemon di Terra emise un ringhio soffocato di frustrazione, e alzò lo sguardo... ma non riuscì ad evitare l'attacco Introforza con cui Voltorb lo colpì. Dedenne, vedendo un'opportunità unica, eseguì un salto acrobatico, schivò un'altra raffica di Foglielama di Bayleef, e atterrò agilmente in cima a Voltorb.

"Volt! Voltorb!" esclamò il Pokemon sferico con voce metallica. Sandshrew era stato mandato a terra dal colpo di Voltorb, ma anche se con un po' di difficoltà, era riuscito a rialzarsi, e adesso sembrava fremere dalla voglia di prendersi la rivincita. Non c'erano molte delle sue mosse che potessero raggiungere Voltorb o Dedenne da lì, ma Percy non si perse d'animo, e cercò di pensare rapidamente ad un modo per contrastarli...

"Non dategli tregua, ragazzi! Voltorb, usa Sonicboom!" esclamò Macario.

Voltorb scagliò una raffica di onde sonore contro Sandshrew, e il battagliero Pokemon di Terra riuscì a scansare il colpo solo per un pelo, scattando di lato un attimo prima che una raffica di onde sonore sotto forma di anelli concentrici si abbattesse su di lui! Dedenne alzò la testa e lanciò un breve grido di battaglia mentre il suo corpo veniva percorso da una sfrigolante scarica elettrica che si concentrò sulle sue vibrisse... e un attimo dopo, alcune fruste fatte di pura energia elettrica scaturirono dai baffi di Dedenne e si avvinghiarono attorno a Bayleef, iniziando a prosciugare le sue energie mentre la Pokemon d'Erba si dibatteva con un'esclamazione di dolore e rabbia!

"Bayleef, no! Accidenti, è davvero ben preparato!" ringhiò Chelle con disappunto. "Percy, tu sei un po' più bravo di me a pensare... hai qualche idea su come possiamo fermarlo?"

"Forse sì... anche se credo che avremo bisogno di un po' di collaborazione." rispose Percy. "Dobbiamo cercare di condurre a terra quel Voltorb, in modo da sottrargli il vantaggio della quota!"

"Certo, questo lo immaginavo anch'io... ma hai un'idea di come fare?" ribattè infastidita la ragazzina dai capelli verdi.
Macario non aveva nessuna intenzione di dare loro tregua, e i suoi Pokemon ripresero immediatamente l'attacco. "Non penso possiate permettervi di distravi, in questo momento... Voltorb, colpisci Bayleef con Tuononda! Dedenne... usa un attacco Coro contro Sandshrew!"

"Voltorb!" rispose Voltorb con la sua voce metallica, prima di circondarsi di un'aura elettrica sfrigolante, e scagliare una scarica elettrica che attraversò rapidamente il pavimento e si diresse verso Bayleef. La Pokemon d'Erba cercò di scansarsi, ma a quel punto, sembrava già troppo tardi...

Il Sandshrew di Percy non esitò, e si piazzò davanti alla Tuononda, un attimo prima che questa potesse raggiungere Bayleef. La scarica paralizzante raggiunse il Pokemon di Terra e, com'era prevedibile, si dimostrò del tutto inefficace su di lui, esaurendosi con uno scoppiettio innocuo... ma Dedenne aveva già usato la sua mossa successiva, aprì la bocca e rilasciò da essa una nota acuta, e una raffica di cerchi rossi, blu e verdi che investirono Sandshrew e lo scagliarono indietro verso Bayleef. Ma la Pokemon d'Erba intervenne in tempo, e scagliò una raffica di Foglielama contro i Pokemon di Macario, e Dedenne fu costretto ad interrompere l'attacco e ad alzare la guardia. Anche così, le Foglielame riuscirono ad infliggergli dei danni, e Voltorb eseguì una rapida schivata per cercare di portarsi in una posizione più favorevole.
Tuttavia, questo aveva dato a Sandshrew e a Bayleef il tempo di organizzarsi e tentare un altro attacco... e i loro allenatori non se lo fecero sfuggire.

"Adesso, Sandshrew! Chelle! La tua Bayleef... ha una mossa che possa servire a rallentarli un po'?" chiese Percy. Immediatamente, Sandshrew scrollò la testa, si riprese dal colpo di prima, e si arrampicò con tutta l'agilità di cui era capace sul dorso di Bayleef, che lo guardò stupita, ma restò ferma dov'era, curiosa di scoprire quale fosse la strategia del ragazzo.

"Una mossa per..." cominciò a dire Chelle. Aveva intenzione di chiedere cosa volesse fare Sandshrew, ma decise che era meglio rimandare a dopo tutte queste considerazioni. "Tsk, e va bene! Bayleef, usa Profumino!"

Bayleef si spostò di un passo, in modo da trovarsi in una posizione migliore... e le foglie arrotolate che crescevano attorno al suo collo si aprirono leggermente e cominciarono a diffondere nell'aria un profumo inebriante, un misto di fiori freschi e miele che si diffuse rapidamente e raggiunse i Pokemon Elettro di Macario. Il suo Jolteon, che stava osservando il combattimento accanto al suo allenatore, capì quello che stava facendo Bayleef, e la sua espressione si fece seria. Non era ancora sicuro che quei due sfidanti avrebbero vinto, ma sicuramente sapevano quello che stavano facendo.
Voltorb sembrò non sentire il profumo... ma lo stesso non si poteva dire di Dedenne, e il criceto elettrico si rilassò, con un'espressione deliziata sul muso, quando quel profumo inebriante gli entrò nelle narici e gli fece girare la testa.

"De... denne..." Dopo aver tentato per un attimo di opporre resistenza, Dedenne socchiuse gli occhi con evidente piacere, e ignorò bellamente Voltorb quando quest'ultimo cominciò a protestare e a cercare di scuoterlo!

"Voltorb! Voltorb!"

"Grazie, Chelle! Questa era proprio la distrazione che volevo!" esclamò Percy. "Sandshrew, usa Rocciotomba!"

"Sand, sandshrew!" ribattè il Pokemon armadillo, si diede lo slancio, fece un salto e scagliò una raffica di pietre di forma ovaleggiante contro Voltorb e Dedenne, colpendo entrambi e facendo perdere quota al Pokemon sferico! Con uno squittio allarmato, Dedenne perse l'equilibrio sulla groppa di Voltorb e finì per sbattere comicamente a terra...

 

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Nella sala dove si teneva l'incontro, Heather e Shelly stavano assistendo alla battaglia, e la bambina più grande approvò la mossa di Percy. "Un attacco Rocciotomba! Una strategia molto utile contro dei Pokemon veloci..." affermò Shelly con soddisfazione. "Adesso Bayleef e Sandshrew avranno migliori possibilità di mandare a segno i loro attacchi. Dedenne e Voltorb si muovono già con più fatica."

"Ammetto che è una strategia abbastanza accorta, ma... non credo che siano tutti qui, i trucchi di Macario." affermò Heather, ben memore di quanto fosse stato arduo lo scontro che lei e la sua migliore amica avevano sostenuto con il meccanico-Capopalestra. "Percy e Chelle dovranno concentrarsi ancora più di prima, se non vorranno che Macario capovolga di colpo la situazione."

"E' quello che vedremo. Credo che le... prossime mosse saranno quelle decisive." rispose Shelly. "Ecco... almeno credo... non posso dire di esserne sicura al cento per cento..."

Heather alzò gli occhi al cielo. Anche se aveva fatto dei passi avanti con la sua timidezza, Shelly aveva ancora quella sua insicurezza di fondo...

 

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"Non abbiamo ancora finito! E' quando sembra che siamo stati messi all'angolo, che i miei Pokemon tirano fuori la carica!" affermò Macario, mentre il suo Dedenne si rialzava, un po' stordito. "Voltorb, usa un attacco Introforza, cerca di colpirli tutti e due! Dedenne, tu ritirati, e fai da supporto a Voltorb con Altruismo!"

"Dedenne!" Dedenne si spostò rapidamente per evitare un attacco Sfuriate che Sandshrew stava per usare contro di lui. Poi si piazzò dietro Voltorb, adesso che l'effetto della sua Magnetascesa si stava esaurendo, e battè le mani alcune volte per incoraggiarlo, prima di appoggiare la mano destra sulla pelle metallica del suo compagno di squadra. Il corpo sferico di Voltorb venne percorso da una scarica di energia, e i due sfidanti si allarmarono, avendo la sensazione che il loro avversario stesse per scatenare contro di loro qualcosa di davvero pericoloso...

"Attenti, ragazzi! E' un attacco Introforza alla massima potenza!" esclamò Chelle.

"Vooool... tooooorb!" esclamò Voltorb. La sua aura energetica si espanse di colpo e viaggiò ad alta velocità verso Sandshrew e Bayleef, ricoprendo il pavimento di un sottile strato di brina man mano che si espandeva! I Pokemon di Chelle e Percy scattarono in direzioni diverse, nel tentativo di distanziare l'attacco...

"Presto, Bayleef! Cerca di fermare quell'attacco! Usa il tuo attacco Foglielama per rallentarlo! A raffica!" esclamò Chelle. Non era sicura che avrebbe funzionato, ma era la sola cosa che le venisse in mente in quel momento.

"Sandshrew... adesso usa di nuovo Fossa!" esclamò Percy. Appena in tempo prima di essere raggiunto, Sandshrew scavò un'altra trincea e riuscì ad evitare la folata di energia gelida che attraversò il punto in cui lui si trovava un attimo prima... e poi, senza esitare, puntò dritto verso Dedenne, che non sembrava essersi accorto della mossa! Nello stesso momento, Bayleef scagliò contro Voltorb una fittissima raffica di attacchi Foglielama, un autentico bombardamento che raggiunse la calotta di energia congelante. Le foglie affilate congelarono all'istante nell'impatto e si sbriciolarono, ma ottennero il risultato di rallentare ed indebolire l'attacco Introforza quel tanto che bastava a Bayleef per riceverlo senza soccombere. Dopo che il quarto attacco Foglielama fu andato a segno, Bayleef non riuscì più a trattenere l'attacco, e l'Introforza di Voltorb la investì! La Pokemon Foglia strinse i denti e puntò i piedi a terra per non farsi trascinare via... e nonostante i morsi del gelo, riuscì a reggere, anche se di poco!

"Bayleef!" esclamò Chelle... per poi fare un ghigno di vittoria quando la sua starter alzò la testa, aprì di scatto gli occhi e, con un movimento deciso, infranse la coltre di ghiaccio che si era formata sul suo corpo e si rimise in guardia, pur respirando affannosamente. Chelle sapeva che la sua starter non avrebbe potuto reggere a lungo in quelle condizioni...

"De? Denneeeeee!"

L'attacco Introforza si era appena esaurito, dissolvendosi in una pioggia di particelle di luce bianco-azzurrina... e all'improvviso, Dedenne lanciò un'esclamazione scioccata e venne scaraventato in aria da qualcosa che uscì di colpo dal terreno e lo centrò con incredibile precisione e potenza! Il criceto elettrico volò per una notevole distanza, mentre il Sandshrew di Percy emergeva dal pavimento del ring e atterrava con una capriola... e due secondi dopo, Dedenne si schiantò a terra dietro di lui, e rimase disteso a terra dopo aver fatto un ultimo tentativo di rialzarsi. Come sempre quando un Pokemon perdeva del tutto le forze, gli occhi di Dedenne diventarono spirali, e il Pokemon Antenna perse i sensi.

"Ah? Ma cosa... Dedenne!" esclamò Macario. Nella frenesia del momento, non si era neanche accorto dell'attacco che Sandshrew aveva mandato a segno se non quando ormai era troppo tardi. "Accidenti, questa non ci voleva..."

"Bay... bayleef!" Bayleef si mise ad esultare, e si sentì rinvigorita nonostante l'attacco Introforza che aveva da poco subito.

"Ottimo, Percy! Adesso aggiungo qualcosa anch'io!" esclamò Chelle. "Adesso, Bayleef! Usa Sintesi per riprenderti, e poi... Corposcontro!"

Ma Macario non si era ancora arreso, e con un sorrisetto di sfida, diede un nuovo ordine a Voltorb. "Heh... non crederai di avere già vinto, vero, ragazza mia?" affermò. "Voltorb, usa il tuo attacco Stridio, e poi... Scintilla!"

Il veloce Pokemon sferico spalancò gli occhi e sfregò rapidamente la parte inferiore del suo corpo sul terreno, provocando un suono penetrante che fece fare una smorfia di fastidio alla Pokemon Erba, anche mentre quest'ultima si scagliava all'attacco e cercava di investire Voltorb con tutto il suo peso. Prima che il Corposcontro potesse andare a segno, il corpo sferico del Pokemon Elettro venne avvolto da una scarica elettrica... e Voltorb si lanciò alla carica a sua volta, con tutta la velocità e la potenza di cui era capace! I due Pokemon coprirono rapidamente la distanza che li separava, e sferrarono il loro attacco contemporaneamente!

Chelle strinse i denti e si coprì gli occhi quando un bagliore intensissimo scaturì dal punto in cui i due Pokemon si erano scontrati... e un attimo dopo, Voltorb e Bayleef finirono la loro corsa l'uno alle spalle dell'altra, e rimasero fermi dov'erano senza fare una mossa, come se tutto il loro impeto si fosse esaurito in quel momento... e il pubblico restò senza fiato e in assoluto silenzio, attendendo che il risultato di quello scontro si palesasse...

"Bay... leef..." mormorò Bayleef. La Pokemon Foglia incespicò, e per un attimo Chelle temette che l'attacco Scintilla fosse stato troppo potente per lei... ma Bayleef riuscì a restare in piedi, anche se con i muscoli indolenziti; la scarica elettrica le aveva provocato una momentanea paralisi. Voltorb aveva anche lui accusato il colpo, e barcollò visibilmente per qualche secondo, prima di rimettersi in guardia e voltarsi verso la sua avversaria. Entrambi i Pokemon si stavano stancando - il prossimo attacco sarebbe probabilmente stato l'ultimo.

"E adesso... che cosa faranno?" si chiese Shelly, mentre tra sè augurava buona fortuna ai suoi amici di Tunod. Percy e il suo Sandshrew decisero di intervenire per aiutare Chelle e Bayleef a vincere questa battaglia... ma l'orgogliosa ragazzina dai capelli verdi alzò una mano, per dire al suo compagno di viaggio di non interferire.

"Faccio io, Percy! Non serve che tu mi dia una mano... questa Medaglia ce la dobbiamo guadagnare io e Bayleef, con le nostre sole forze!" esclamò severamente Chelle. Percy sbattè gli occhi con espressione stupita... ma Sandshrew, comprendendo il punto di vista di Bayleef, si tirò indietro. "Okay, vedo che il tuo Sandshrew ha capito l'antifona! Forza, Bayleef, facciamogli vedere che noi non ci arrendiamo mai! Scatena un attacco Foglielama!"

"Bay... leef!" esclamò Bayleef. Ma a quel punto, la Pokemon Foglia era stata sensibilmente rallentata dalla paralisi, e il movimento fu un po' troppo lento. Quando le foglie taglienti volarono verso Voltorb, il Pokemon sferico si era già preparato a ricevere il colpo, e si protesse.

"Riflesso!" esclamò Macario. Immediatamente, Voltorb spalancò gli occhi, le pupille si accesero di luce azzurra, e uno schermo semi-invisibile apparve davanti a Voltorb. Le Foglielama rimbalzarono in parte su questa protezione, anche se un paio di esse riuscirono ad infliggere qualche graffio a Voltorb... ma Chelle non si era aspettata di concludere con un attacco così diretto, e diede infatti subito il suo nuovo ordine.

"Adesso è distratto, Bayleef! Usa Parassiseme!"

Con un sorrisetto, Bayleef aprì le foglie che aveva attorno al collo e scagliò da esse una raffica di semi che percorse una breve traiettoria arcuata e superò il Riflesso di Voltorb, che si accorse troppo tardi dell'attacco. I semi atterrarono attorno a Voltorb e sbocciarono all'improvviso, ricoprendo il Pokemon Elettro di un reticolato di rampicanti che gli si avvinghiarono attorno e gli bloccarono i movimenti! Con un'esclamazione acuta, Voltorb cercò di rotolare via, ma i rampicanti lo stavano ostacolando, e come se non bastasse stavao risucchiando la sua energia per trasferirla a Bayleef. La Pokemon Foglia riuscì a recuperare le forze almeno in parte, e si spostò con tutta la rapidità di cui era capace.

"Ancora un po', Bayleef, intanto che lui è ostacolato!" continuò Chelle. "Bayleef, usa Sintesi!"

La Pokemon Foglia drizzò in aria la foglia che cresceva sulla sua fronte, e una scarica di raggi luminosi venne sprigionata dal suo corpo per qualche secondo. Bayleef si sentì rinvigorita, e nonostante la paralisi, cominciò a muoversi con più sicurezza, avanzando verso Voltorb mentre quest'ultima cercava ancora di liberarsi dalle liane. Vicino a Macario, Jolteon scosse la testa, immaginando che a quel punto il combattimento fosse quasi interamente deciso.

"Hey, un momento, Jolteon! Tu da che parte stai, esattamente?" esclamò Macario con una breve risata imbarazzata. La Eevolution elettrica alzò gli occhi al cielo, e il suo allenatore diede un altro ordine, deciso ad aiutare il suo Jolteon fino a che il combattimento non fosse davvero concluso. "Avanti, Voltorb, non abbiamo ancora finito! Usa Introforza!"

"Volt... orb!" esclamò il Pokemon simile ad una Pokeball. Con un'esclamazione furiosa, Voltorb creò una sfera di energia bianco-azzurrina attorno al proprio corpo, e la scagliò contro la sua avversaria, sperando di concludere lo scontro con quell'ultima mossa.

"Okay, Bayleef... adesso ci giochiamo la vittoria." mormorò Chelle. "Anche se quella Sintesi è stata molto utile, non credo che potrai reggere ad un ltro attacco come quello, immagino. Allora, tieniti pronta. Dobbiamo batterlo con questo colpo."

"Leef!" Bayleef rispose con un movimento deciso della testa, e si preparò a ricevere l'attacco Introforza, che stava gelando le liane germinate dal Parassiseme. Tutte le liane si infransero pochi istanti dopo, in una pioggia di cristalli di ghiaccio, e Voltorb si sollevò in aria di qualche centimetro e scagliò la sua Introforza contro Bayleef!

"Eccola che arriva!" esclamò Chelle. "Bayleef! Usa un attacco Frustata e aggrappati al soffitto!"

Dalle foglie che facevano da collana a Bayleef uscirono due lunghe e sottili liane verdi che si estesero rapidamente verso il soffitto e si avvinghiarono attorno ad una trave del soffitto... poi, Bayleef si tirò su e si sollevò in aria, evitando per un pelo l'attacco Introforza che Voltorb gli aveva scagliato contro!

"Volt?" esclamò stupefatto Voltorb. Cercò di alzare lo sguardo e seguire i movimenti dell'avversaria, ma ormai era troppo tardi - Bayleef stava già tentando un nuovo attacco.

"E adesso... usa Corposcontro e concludi!" esclamò Chelle. La sua starter mollò la presa sul soffitto con le sue liane e si lasciò cadere addosso a Voltorb con tutto il suo considerevole peso, amplificato dall'altezza da cui si era lanciata! Troppo sorpreso per reagire, Voltorb restò a guardare Bayleef che si avvicinava con rapidità allucinante... e un istante dopo, subì un tremendo impatto che lo schiacciò contro il pavimento!

Bayleef saltò all'indietro e atterrò un po' goffamente ad una certa distanza da Voltorb... e il Pokemon simile ad una Pokeball barcollò, e infine si inclinò su un fianco e perse i sensi.

"Sia Voltorb... che Dedenne non sono più in grado di combattere." affermò l'operaio che faceva da arbitro per quell'incontro. "Visto che il leader Macario non ha più Pokemon da mandare in campo... gli sfidanti Percy e Chelle sono i vincitori di questa battaglia, e guadagnano così la Medaglia Scossa della Palestra di Oceanipoli!"

"Bay, leeef!" esclamò Bayleef dopo aver preso fiato per un attimo. La piattaforma su cui stavano combattendo si abbassò lentamente con un cigolio metallico... e la Pokemon Foglia raggiunse Sandshrew e si scambiò un cinque con lui, nella sua maniera particolare - usando la foglia che le cresceva sulla testa come una mano! Sandshrew fece un piccolo salto e ricambiò il gesto di Bayleef, mentre Heather e Shelly applaudivano con soddisfazione, e i due sfidanti della Palestra esultavano per la loro prima vittoria!"

"SI'!" Chelle urlò a squarciagola, fece un salto e alzò entrambi i pugni al cieli, prima di correre ad abbracciare la sua starter. "Sì, sì, sì, sì, sì! Siamo o non siamo grandi? Bravissima, Bayleef, sei stata favolosa! Quell'ultimo colpo... è stato geniale!"

"Sei stato bravo, Sandshrew. Ti sei davvero impegnato molto." affermò Percy, più contenuto nella sua gioia di Chelle, ma altrettanto contento della sua prima vittoria in una Palestra. La sensazione era davvero stupenda... come se quella vittoria fosse un'iniezione di fiducia per il resto del viaggio. Si dice che il buongiorno si vede dal mattino, e quella prima battaglia era stata un inizio davvero promettente per i due giovani allenatori.

"Sandshrew!" Il Sandshrew di Percy cercò di fare un'espressione da duro, restando in piedi e con le braccia lungo i fianchi quando Percy lo accarezzò sulla testa, ma dentro di sè era fiero di come fosse riuscito a dare prova di sè in una battaglia in Palestra. Anche Quilava era stato abile, ed era riuscito a battere senza troppi problemi la Magnemite che Macario aveva mandato in campo... ma in quel momento, le luci della ribalta erano puntate su di lui! Era riuscito a dare prova di sè... si sentiva felice e orgoglioso come mai finora era stato!

Macario si dimostrò ancora una volta una persona che sapeva perdere sportivamente. Rivolgendo qualche parola di ringraziamento a Voltorb, lo fece tornare nella sua sfera, e si avvicinò ai due sfidanti, mentre la piattaforma che faceva da ring tornava al suo posto.

"Vi siete veramente meritati queste Medaglie Scossa, tutti e due." affermò Macario. Con un gesto del braccio, cercò all'interno della sua giacca da lavoro, e ne tirò fuori due spille gialle a forma di stella ad otto punte, che consegnò ai due allenatori novizi. "Complimenti, è stato un bell'esordio per entrambi voi. TUttavia, cercate di non adagiarvi troppo sugli allori. Sarà un cammino lungo e difficile, e ci sono ancora sette Capipalestra da affrontare prima di poter entrare nella Lega di Tunod."

"Grazie, signor Macario... ce ne ricorderemo!" rispose Percy, mentre accettava l'onore di una Medaglia direttamente dalle mani del Capopalestra di Oceanipoli. I suoi operai applaudirono, in modo da esprimere il loro supporto per il loro capo anche se aveva perso... mentre Shelly andava a complimentarsi con i suoi compagni di viaggio, seguita a ruota da Heather.

"Siete stati bravissimi tutti e due! Complimenti!" esclamò la piccola esperta di Pokemon Coleottero, con un sorriso radioso sul volto. Anche se Heather era più trattenuta, Percy e Chelle la videro annuire verso di loro, in segno di approvazione. "Signor Macario... è stato davvero un onore conoscerla... e confrontarci con lei. Speriamo... che d'ora in poi la centrale elettrica non darà più questi problemi!"

Macario rise amichevolmente. "Hahahahaaa! Non ti preoccupare, piccola, io e Jolteon penseremo a tutto." disse, indicando con lo sguardo il buffo Pokemon Elettro che lo seguiva affettuosamente, e che fece un segno di assenso con la testa.

"Eon, eon, jolteon!" affermò, facendo intendere che avrebbero preso seri provvedimenti per fare sì che nessuno usasse più la centrale come luogo di ritrovo. Tuttavia, un altro pensiero si aggiunse subito dopo, allorchè Jolteon si ricordò di quel misterioso e potente Pikachu che aveva dato loro tanto filo da torcere. "Jolteon?"

"Credo che Jolteon stia chiedendo cosa avete intenzione di fare con quel Pikachu... cercherete di ritrovarlo, immagino." affermò Macario. "Sinceramente, spero che riuscirete a scoprire di più su di lui... sono anch'io preoccupato per quello che vuole fare."

"Sandshrew..." affermò il Sandshrew di Percy grattandosi una guancia in segno di dubbio. Per quanto battagliero fosse, ciò che sapeva di quel Pikachu gli faceva passare la voglia di gettarsi nella mischia a testa bassa."

"Beh, intanto queste Medaglie vogliono dire che abbiamo fatto dei progressi. State a vedere, farò in modo che quel Pikachu non causi più problemi, vero, Bayleef?" rispose Chelle con la sicurezza che le era propria.

La Pokemon Erba non ebbe esitazioni. "Bayleef!" esclamò.

Heather si fece un appunto mentale di tenere a freno Chelle e Bayleef se avessero deciso di tentare qualcosa di impulsivo, e di tenere d'occhio quel Pikachu il più possibile. Tuttavia, per il momento c'era l'esaltazione e l'orgoglio di aver battuto il primo Capopalestra di Tunod, ed Heather non aveva voglia di guastare la festa. "Signor Macario... per quanto riguarda il prossimo Capopalestra che dovremo affrontare, ci può dire qualcosa su di lui? Dov'è che dobbiamo andare?"

"Certo che posso dirvi qualcosa. Il suo nome è Terenzio, ed è un archeologo, specializzato in Pokemon di tipo Terra." affermò il metalmeccanico aggiustandosi il berretto sulla terra. Il suo Jolteon rabbrividì impaurito, e gli spuntoni che ornavano il suo corpo sembrarono drizzarsi ancora di più! "La sua Palestra si trova su un'isola non troppo lontana da qui... si chiama Serenisola, ed è a non più di un'ora di traghetto dal porto di Oceanipoli. Vi basterà prendere un biglietto al porto, e ne parte uno ogni ora. Sono sicuro che Serenisola vi piacerà parecchio!"

"Hm... sembra interessante. Va bene, grazie per le informazioni, signor Macario!" affermò Percy. "E... che altro c'è di interessante, lì a Serenisola?"

"C'è... anche una spiaggia? Non sono mai andata al mare, in vita mia..." chiese Heather. Per un attimo, la sua espressione da dura si addolcì, e la piccola domatrice di draghi si permise di comportarsi come la bambina di dieci anni che era. Shelly ebbe un moto di nostalgia a sua volta... quanto tempo era passato dall'ultima volta che aveva fatto un tuffo in mare? Quanto tempo da quando il Team Meteora l'aveva costretta a seguirli in quell'inferno invivibile che Reborn City era una volta? Davvero un bel po'... troppo per i suoi gusti.

"Bayleef?" chiese Bayleef, anche lei attratta dall'idea di prendere un po' di sole.

Macario ridacchiò di nuovo prima di dare la sua risposta. "Certo che c'è una spiaggia, una delle più belle di Tunod!" confermò. "E poi, non dovete che guardarvi in giro per trovare qualcosa di bello da vedere. Per esempio, c'è il Resort Pokemon, oppure la Torre Sfida! Terenzio potrà dirvi di più su tutte queste cose!"

"Ottimo! Allora la nostra prossima fermata sarà Serenisola!" esclamò Chelle. "La seconda Medaglia mi aspetta... e non sarebbe educato farsi attendere, no?"

"Prima dobbiamo far riposare i nostri Pokemon... e poi andare al porto e comprarci tutti un biglietto." affermò Percy. "Per adesso... possiamo rilassarci un po'. A proposito, Heather, Shelly... grazie di tutto! Siete state due maestre eccellenti!"

"Abbiamo avuto degli ottimi allievi!" rispose tranquilla la bambina più piccola. "Va bene... sinceramente, non vedo l'ora di partire per Serenisola, ma avete ragione. Meglio restare qui un pochino, e prepararsi bene. Ho l'impressione che ci attenderanno un sacco di sorprese, da quelle parti."

Macario e il suo Jolteon sorrisero ed annuirono. Quei ragazzi avevano un brillante futuro come allenatori davanti a loro...


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CONTINUA...

 

Note dell'autore: E con questo, la mini-saga di Oceanipoli si conclude. Con questo, Percy e Chelle hanno ottenuto una prima, sfolgorante vittoria... e il nostro gruppetto di eroi può proseguire per la loro prossima meta, la tranquilla Serenisola - una delle mie località preferite nel videogioco. Il Team Rocket, nel frattempo, continua con i suoi piani... e anche il Team Fusione farà presto le sue mosse! Ma intanto... spero che questa parte vi sia piaciuta, e cercherò di aggiornare qualche altra mia storia il prima possibile! Penso che nel giro di qualche giorno aggiornerò la mia saga su Ercole, quindi tenetela d'occhio! Per chi è interessato, si intende...

Non ho molto da dire, in realtà, quindi... vi so appuntamento alla prossima volta! A presto!

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Capitolo 15
*** L'isola della pace ***


Pokemon: The Glazed Challenge

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 15 - L'isola della pace
 
In un luogo poco frequentato di Tunod, dove le onde oceaniche si infrangevano rumorosamente sulle rupi a picco, e fitte nubi grigie avvolgevano per gran parte del tempo il cielo sopra l'isola vulcanica, un Pikachu molto particolare stava furtivamente sgusciando tra una roccia e l'altra, alla ricerca di qualcosa di cui lui soltanto sapeva... e che sentiva di dover trovare a tutti i costi.

"Eppure sono sicuro che sia qui, da qualche parte..." pensò tra sè il misterioso Pikachu, aggiustandosi la sciarpa rossa che portava attorno al collo e che ormai era diventata una sorta di marchio di fabbrica per lui. Certo, lo faceva riconoscere immediatamente, ma non era una cosa che lo turbasse più di tanto. "Accidenti... se voglio diventare abbastanza forte da tentare l'impresa che ho in mente, devo per forza collaborare con il Team Fusione... e questo significa, aiutarli a trovare quello che stanno cercando da queste parti. Magari fossero stati un po' più specifici... ma a questo punto, è inutile recriminare. Continuiamo a cercare... e magari quella cavolo di sfera la troveremo, da qualche parte..."

Il misterioso Pikachu cominciò ad arrampicarsi su un costone di roccia a picco sul mare, stando bene attento a sfruttare tutti gli appigli che gli erano disponibili. Con un agile scatto, il Pokemon Elettro si issò su una piattaforma di roccia flagellata dalla pioggia insistente, e si prese un momento per ricaricarsi, riempendosi i polmoni dell'aria di mare carica di energia elettrica. Dopo qualche istante, si sentì più carico e si accinse a riprendere la sua scalata.

Si stava avvicinando di nuovo alla parete scoscesa, quando un movimento proveniente da un anfratto tra le rocce attirò la sua attenzione, e il misterioso Pokemon si voltò verso la spaccatura nella parete, tendendo le orecchie e caricandosi di energia elettrica nel caso ci fosse bisogno di combattere. Con circospezione, alzò la guardia e fece cenno a chiunque fosse nascosto là dentro di farsi avanti.

"Pika! Pika pika pikachu!" esclamò, i lembi della sua sciarpa che volteggiavano selvaggi nel vento. La cosa che aveva attirato la sua attenzione si mosse di nuovo, e il Pokemon Elettro avvertì una strana sensazione di gelo e di minaccia, una cosa a cui non era per nulla abituato...

Una voce aspra e carica di malizia risuonò nell'aria mentre il Pokemon misterioso si fece avanti, e un paio di occhi dall'espressione maligna scintillarono nell'oscurità...

"Mimikyuuuu..."

Il Pikachu con la sciarpa non potè fare a meno di sgranare gli occhi per la sorpresa quando il suo avversario si fece avanti, rivelando il proprio aspetto: era alto appena una ventina di centimetri, esattamente come un Pikachu normale, ed era interamente coperto da un grossolano travestimento che lo faceva assomigliare ad un Pikachu stilizzato: un sacco di pezza sgualcito, dalla pelliccia di colore giallo sbiadito, con lunghe orecchie spiegazzate dalla punta nera, e una coda di legno a forma di losanga che cercava di imitare quella zigzagante di un Pikachu normale. Il volto sembrava essere stato disegnato da un bambino con dei pastelli, e consisteva di un paio di grandi occhi neri e una bocca a zigzag, assieme ad un paio di guance rosse circolari. Si muoveva come un burattino su un gruppo di fili invisibili, e il Pikachu in carne ed ossa davanti a lui provò un senso di ribrezzo - quella creatura aveva decisamente qualcosa che non andava!

"Ma... ma cos'è questa... questa cosa? Non ho mai visto prima un Pokemon del genere... se è davvero un Pokemon!" pensò tra sè, e si ritirò di qualche passo, senza mai perdere di vista il bordo della piattaforma sulla quale si trovava. "Chi sei tu? Che cosa vuoi da me?"

"Mimikyuuuu..." ripetè la creatura sconosciuta. Pikachu strinse i denti, e sentì un brivido di paura percorrergli la spina dorsale. Il rancore, la pura ostilità che permeavano la voce di quello strano essere erano quasi palpabili...

Il Pikachu con la sciarpa e il misterioso Pokemon ammantato restarono a squadrarsi con sospetto per diversi secondi... poi, la creatura sconosciuta attaccò, estendendo una sorta di tentacolo fatto di ombra solida da una falda del suo lenzuolo sdrucito, e usandola per cercare di agguantare il Pokemon che stava imitando! Per sua fortuna, il Pikachu con la sciarpa era un combattente esperto, e nonostante la sorpresa, riuscì ad evitare il colpo con un salto all'indietro. Atterrò quasi sull'orlo del precipizio, e si caricò per un istante. Se questo strano essere voleva la guerra, ebbene la guerra avrebbe avuto!

"Pikaaaaa!" esclamò il Pikachu con la sciarpa. Le sue guance si illuminarono ed emisero una serie di scariche elettriche per mezzo secondo, prima che un poderoso attacco Fulmine venisse sprigionato dal suo copo e centrasse in pieno quello strano essere! Il Pokemon misterioso non diede alcun segno di dolore o di sconforto mentre veniva investito dalla scarica elettrica... ma quando Pikachu cessò l'attacco, sentì uno scricchiolio inquietante provenire dall'avversario, e la sua testa cadde di lato, penzolando ad un lato del corpo in maniera innaturale!

L'essere misterioso non si diede per vinto, ed emise di nuovo quel verso strano ed inquietante di prima... poi si lanciò contro Pikachu ed estese un paio di artigli di ombra che emersero dal nulla sotto il suo lenzuolo! Pikachu reagì prontamente, rendendo la sua coda dura come l'acciaio, e usandola come una spada per respingere l'attacco Ombrartigli della strana creatura; poi, Pikachu eseguì una giravolta e colpì l'avversario al torace con il suo attacco Codacciaio.

Questo attacco sembrò sortire effetto, e il misterioso Pokemon ammantato stridette per il dolore prima di essere scaraventato via, schiantandosi sulla parete di roccia e scivolando poi a terra. La sua espressione disegnata non cambi neanche di una virgola, e Pikachu storse il naso, irritato per il fatto di non poter vedere se il suo attacco aveva davvero fatto effetto...

Tuttavia, lo strano essere sembrava aver deciso che non aveva alcuna voglia di continuare a combattere. Con un altro di quei suoi versi strani, inquietanti, il Pokemon sconosciuto prese il volo e cominciò a fluttuare in aria, facendosi trasportare dal vento! Pikachu cercò di inseguirlo, ma la creatura si muoveva in maniera del tutto imprevedibile, e riuscì a seminarlo con una serie di movimenti innaturali che Pikachu non riuscì a seguire. Ritenendo che inseguire quel Pokemon sarebbe stato un inutile spreco di energia, Pikachu scosse la testa e decise di lasciar perdere.

"Non so che razza di Pokemon fosse... ma se non torna a darmi fastidio, meglio ignorarlo. Ho cose più importanti da fare." pensò Pikachu. Controllò che tutto fosse a posto, e riprese la scalata, ignaro della piccola imbarcazione che si avvicinava ad una piccola baia relativamente riparata dalle mareggiate e dai venti impetuosi...

 

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"Okay, ormai ci siamo..." disse Meowth con determinazione. Il Pokemon parlante si era arrampicato su uno degli alberi della barca che gli agenti del Team Rocket avevano costruito per la loro missione - una strana barca di forma affusolata, lo scafo di colore rosa e crema, e la rappresentazione di un Milotic sulla prora a fare da polena! Senza dubbio, un'altra delle imbarcazioni strampalate che il Team Rocket riusciva in qualche modo a costruire ogni volta che c'era bisogno di navigare. "Quella che vediamo davanti a noi è la Roccia Stregata... il Team Fusione si sta nascondendo lì, e quindi è lì che troveremo gli indizi che potrebbero interessarci!"

"Bisogna ammettere che non è un posto molto rassicurante..." affermò James con un brivido. Mentre la barca approdava nella baia, tenendosi a distanza di sicurezza dalla costa, il ragazzo dai capelli azzurri stava osservando il paesaggio che gli si parava davanti, reso ancora più inquietante dalle nubi grigie e dal temporale che si avvicinava. Alta come un palazzo, una montagna di pietra vulcanica con soltanto qualche spiaggetta e qualche sparuto gruppetto di abitazioni a punteggiarla qua e là, la Roccia Stregata faceva davvero onore al proprio nome - sembrava un enorme spuntone che dalle acque si levava fino a trafiggere le nubi, e trovarsi così vicino ad esso trasmetteva la sensazione di una minaccia incombente. "Speriamo solo di trovare un posto dove stare che sia almeno un po' comodo..."

"Hai visto anche tu che ci sono dei piccoli centri abitati qui, no? Vorrà dire che andremo in cerca di un Pokemon Center e passeremo la notte lì..." commentò acida Cassidy - un malumore che le era stato provocato dal mal di mare che aveva sofferto per tutto il viaggio, e che a giudicare dal suo colorito non era ancora passato del tutto.

"Questo posto mi mette i brividi." commentò Butch. "Siamo sicuri che sia una buona idea fermarci qui?"

"Fidati, Dutch, e non fare il difficile." rispose prontamente Meowth. "Questo è il migliore indizio che abbiamo sul Team Fusione, e gli ordini del capo sono di tenere d'occhio i nostri potenziali rivali. Per adesso, non mi sono sembrati esattamente un granchè, ma non si può mai sapere."

"D'accordo, così sia... e il mio nome è Butch, in ogni caso!" esclamò il diretto interessato, che si era accorto solo all'ultimo momento che il Pokemon felino, come al solito, aveva sbagliato il suo nome.

Meowth non ci fece caso e corse alla plancia di comando, dove premette alcuni bottoni in modo che l'imbarcazione facesse le manovre necessarie per approdare in un luogo sicuro. Il resto degli agenti del Team Rocket si afferrò saldamente e attese che la strana barca terminasse le sue manovre, approdando finalmente in una piccola baia dalla vegetazione rigogliosa, che non soffriva delle intemperie grazie alla sua posizione riparata. Una piccola spiaggia dava accesso all'entroterra poche decine di metri più avanti, e un gruppo di case dall'aspetto un po' rozzo ma funzionale sorgeva in una sezione pianeggiante di terreno, separato dalla spiaggia soltanto da una stradina asfaltata. Dalla sua posizione, Jessie riusciva a vedere che c'erano anche un piccolo market e un Pokemon Center, e dovette ammettere che i pochi abitanti dell'isola erano determinati e bene organizzati per essere riusciti a trovare un modo di vivere in quel luogo inospitale ed inquietante, e riuscire anche a trovarsi bene.

"Ecco fatto, finalmente siamo arrivati alla Roccia Stregata!" affermò Meowth con decisione. "Okay, ragazzi, facciamo tutti i dovuti preparativi, e poi sbarchiamo! Abbiamo un bel po' di cose da fare, e meno tempo per farle!"

"Mime..." il piccolo Mime Jr. di James fluttuò sul ponte da sotto coperta, massaggiandosi una tempia. A quanto pareva, Cassidy non era stata la sola a soffrire di mal di mare.

James si preoccupò subito della salute del suo Pokemon. "Tutto okay, Mime Jr.? Non ti preoccupare, adesso sbarchiamo... e la prima cosa che facciamo è passare al Pokemon Center, okay?" disse, lasciand che il piccolo Pokemon Psico/Folletto gli si posasse su una spalla.

"Speriamo di non dover restare troppo a lungo da queste parti, in ogni caso. Questo posto è davvero inquietante..." fu il commento di Jessie. "E tutta questa salsedine finirà per farmi venire le rughe..."

"Wobbuffet!" come da programma, il bizzarro Pokemon Psico di Jessie saltò fuori dalla Pokeball e apparve in mezzo al gruppo del Team Rocket facendo un saluto militare!

"No, tu non sei inquietante, sei solo scemo!" brontolò Jessie, un attimo prima di richiamare all'ordine il suo Pokemon e farlo tornare nella sfera. Dopo aver messo a posto la Pokeball di Wobbuffet, la giovane donna dai capelli fucsia cercò tra le Pokeball della sua cintura e tirò fuori le due appartenenti ai due Pokemon a lei più cari. "Arbok, Seviper... mi raccomando, conto su di voi. Se devo per forza restare per più di qualche giorno in questo posto, allora preferisco che sia accompagnata da voi."

Le Pokeball dei due Pokemon serpente ondeggiarono un pochino, come se i Pokemon al loro interno volessero dirsi d'accordo...

 

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Il porto di Oceanipoli, malgrado le piccole dimensioni, era sempre molto indaffarato ed affollato. Il quartetto di allenatori che aveva iniziato da poco il viaggio da Borgo Querciantica si stava destreggiando come poteva tra file di gente e impiegati che andavano qua e là, nel tentativo di raggiungere il terminal dal quale il loro traghetto per la loro prossima meta stava per partire.

"Ugh... e io che credevo di essere abituata al caos di Reborn City." commentò Heather acremente, ridotta a fare uno slalom tra le persone mentre cercava di seguire Macario e il suo Jolteon. La piccola domatrice di draghi e il suo Shelgon avevano preso la testa del gruppo, e dopo aver comprato dei biglietti per il traghetto, stava tenendo d'occhio Shelly, Percy e Chelle per evitare che si perdessero in quella marea di gente. "Signor Macario, la prego... mi dica che non siamo molto lontani dal terminal del traghetto per Serenisola..."

"Jolteon!" esclamò il Jolteon del meccanico-Capopalestra, un attimo dopo essersi fermato vicino ad un edificio della capitaneria. Con un cenno del muso, Jolteon indicò un capannone sul molo, al cui ingresso si vedeva già una coda abbastanza lunga... e sul cui lato opposto era ormeggiato un traghetto dall'aspetto moderno e altamente tecnologico, bianco con il fondo blu scuro, sulla cui fiancata era ben visibile il marchio della compagnia a cui apparteneva.

Lo Shelgon di Heather espresse sollievo all'idea che erano finalmente riusciti a raggiungere il traghetto, e fece un cenno alla sua allenatrice e ai suoi compagni di viaggio. Chelle si stiracchiò senza badare per nulla alla forma e si sfregò gli occhi. "Ooooh, finalmente! Cominciavo a credere che questo cavolo di traghetto non si trovasse più. Allora... questa è la bagnarola che va a Serenisola, giusto?"

"Sì... è dove si trova la vostra prossima Palestra. Ma vi consiglierei di aspettare un po' prima di affrontarla, visto che il Capopalestra Terenzio è un osso abbastanza duro." li volle avvertire Macario. "Credetemi, ho visto molti che sono partiti per Serenisola convinti che avrebbero sconfitto Terenzio senza tante difficoltà, e poi, al momento del dunque, sono stati umiliati..."

"Va bene..." disse Chelle, anche se dava l'impressione di non prendere troppo sul serio l'avvertimento. "Comunque, quello che importa è che siamo arrivati al terminal, e da qui prendiamo il traghetto per Serenisola. Non vedo l'ora!"

"Non posso darti torto... Serenisola è considerata uno dei luoghi più belli di tutto il continente di Tunod, e visitarla almeno una volta è il sogno di un po' tutti gli abitanti del nostro continente." rispose Percy, parlando anche alle loro compagne più giovani. "Comunque... signor Macario, la ringraziamo di tutto. E' stato un piacere conoscerla, e un onore averla potuta affrontare nella sua Palestra."

"Sì, sono d'accordo. La ringrazio anch'io." continuò Chelle. La ragazza dai capelli verdini fece un inchino al Capopalestra di Oceanipoli, in una dimostrazione di umiltà che lasciò Percy un po' sorpreso - non era abituato a vedere la sua amica così disposta a riconoscere l'abilità dell'avversario. "E' stato davvero uno scontro di tutto rispetto. Ora vedremo di affinare la nostra tecnica e di venire preparati al torneo di Tunod."

"Perfetto. Allora, conto di sentire presto vostre notizie, ragazzi." disse Macario. Lui e il suo Jolteon fecero un saluto a Percy e Chelle, poi si volsero verso Heather, Shelgon e Shelly. "E anche di voi, ragazze. Sarete anche giovani, ma siete davvero molto brave. Sono sicuro che lascerete il segno nel mondo delle battaglie di Pokemon. Continuate così, mi raccomando."

"Oh... ehm... g-grazie, s-signor Macario..." rispose Shelly con incertezza. Ancora non era abituata a ricevere dei complimenti in maniera così sincera e diretta, nonostante tutti i miglioramenti che aveva fatto mentre era nella resistenza contro il Team Meteora. "Cercheremo... di continuare su questa strada. Anche se... penso che avremo bisogno di catturare qualche nuovo Pokemon per riuscire nel nostro intento. Lei... pensa che potremmo trovare qualche Pokemon Drago o Coleottero interessante, lì a Serenisola?"

"Beh... Pokemon Drago non lo so, ma credo che troverai qualche Pokemon Coleottero molto interessante!" rispose Macario, e fece un cenno di approvazione in direzione delle due bambine. "Ma adesso... vi consiglierei di sbrigarvi. Il traghetto partirà tra non più di un quarto d'ora."

"Va bene, signor Macario." rispose prontamente Heather. Si pettinò distrattamente il ciuffo ribelle di capelli rosati che svettava sulla sua testa, e sia lei che Shelgon fecero un inchino a Macario e Jolteon. "Grazie di tutto. Le auguriamo buon proseguimento... e buon lavoro!"

"Shelgon!" esclamò il compagno d'avventura di Heather, ed estese una zampa in direzione di Jolteon in un gesto di intesa e rispetto. Jolteon comprese il significato, ed estese a sua volta una zampetta verso lo stravagante drago-crisalide; i due Pokemon si diedero un cinque e si guardarono per diverso tempo dritti negli occhi, in modo da scambiarsi così la promessa che si sarebbero incontrati di nuovo più avanti.

"Jolteon!" esclamò la Eevolution elettrica. Aveva tutta l'intenzione di vincere il loro prossimo incontro...

 

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Shelly distolse un po' lo sguardo dal libro di Pokemon che stava leggendo assieme ad Heather, e guardò fuori dall'oblò accanto al quale era seduta, provando una sensazione a metà tra la paura e l'eccitazione quando sentì il rollio della nave sotto il suo sedile. La bambina dai capelli violetti guardò all'esterno, e restò ad osservare Oceanipoli che si allontanava lentamente, e la sagoma della sua centrale elettrica ancora visibile appena fuori dal centro abitato. Il pensiero le tornò per qualche istante al misterioso Pikachu con la sciarpa che avevano di nuovo incrociato sulla loro strada, e Shelly diede una rapida occhiata altraduttore simultaneo di cui l'Inventore le aveva fatto dono, e che le aveva consentito di capire il linguaggio di quel Pokemon così inusuale.

Era impressionata dalla sua forza e dalla sua versatilità, inutile negarlo. Ma non era quello a cui stava pensando in quella situazione. Quel Pikachu, quando aveva parlato, era stato sibillino e distante... aveva accennato che era costretto a fare quello che stava facendo, ma non aveva detto quale fosse esattamente il suo scopo ultimo. Una parte di Shelly sperava di incontrarlo di nuovo, e avere un'altra possibilità di chiarirsi, per evitare lotte inutili...

La piccola appassionata di Pokemon Coleottero decise di mettere da parte quei pensieri. Se avessero incontrato di nuovo quel Pikachu, avrebbero cercato di spiegarsi con lui e capire le sue motivazioni. Per il momento, meglio godersi il viaggio verso Serenisola...

"Shelly? Tutto okay, non ti stai incantando?" Heather provvide a richiamare alla realtà la sua migliore amica, che sbattè gli occhi e si voltò di scatto verso di lei.

"Ah! S-scusa, Heather, mi ero messa a pensare mentre osservavo il panorama..." disse Shelly frettolosamente, e riportò la sua attenzione al libro che stavano leggendo assieme. Le due bambine erano sedute su due posti affiancati vicino ad un finestrino, in modo da poter osservare meglio il paesaggio. "Ehm... scusa, dove eravamo rimaste? Mi sembrava che stessimo leggendo questa parte sui Pokemon Coleottero di Alola..."

"Sì, esatto, proprio questa parte qui." rispose Heather, e indicò una pagina nella quale si vedeva la foto di un Pokemon Coleottero dall'aspetto di un cervo volante blu con lunghe mandibole seghettate. "Stava parlando di questo strano Pokemon... Grubbin, mi sembra..."

"Sì, che poi evolve in Charjabug... e infine in questo magnifico Pokemon Coleottero/Elettro chiamato Vikavolt! Non è stupendo?" chiese Shelly, con tutto l'entusiasmo che lei metteva sempre quando si parlava di Pokemon Coleottero. Heather riuscì a sorridere a sua volta e seguì l'indice di Shelly mentre quest'ultima continuava a leggere informazioni ed interessanti curiosità sui Pokemon Coleottero di Alola. Il modo in cui Shelly parlava dei suoi Pokemon preferiti con tanta passione riusciva ad entusiasmare anche lei, che amava ritenersi una ragazzina piuttosto cinica per certi aspetti...

"E' sicuramente un Pokemon molto bello... ma devo dire che quei Pokemon Coleottero/Folletto che abbiamo visto prima, Cutiefly e Ribombee... quelli mi piacevano anche di più!" rispose Heather. "In effetti... anche se ad Alola non ci sono tantissimi Pokemon Coleottero, quelli che ci sono sono comunque molto interessanti."

Shelly guardò verso l'alto tenendo i pugni stretti davanti a sè in segno di gioia, ed Heather ebbe l'impressione che la sua timida amica stesse luccicando! "Hai ragione, sono meravigliosi! Sono tutti così affascinanti... hanno un aspetto e delle abilità che non avevo mai visto prima... credimi, Heather, sarei felice di poter avere un Pokemon Coleottero di Alola nella mia squadra! Certo, prima vorrei fare amicizia con lui, conoscerlo, sapere tutto quello che gli piace..."

Heather si ritrasse di qualche centimetro, e un grosso gocciolone di sudore le scese dalla testa. "Uh... Shelly... comprendo il tuo entusiasmo, ma adesso stai addirittura brillando..." affermò.

"Ah... ehm... chiedo scusa... mi lascio sempre trasportare quando parlo di Pokemon Coleottero... o di mio fratello..." rispose Shelly, tornando ad essere la ragazzina timida e silenziosa che Heather era più abituata a vedere. La sua voce si tinse di un accenno di malinconia - Shelly stava parlando di Raffaello, il fratello maggiore che gestiva la Palestra di Azalina, nella regione di Johto.

"Tranquilla, va tutto bene." rispose Heather, per poi dare un'occhiata alla cabina del traghetto, dove numerosi passeggeri stavano viaggiando per raggiungere Serenisola. Chelle era vicino al banco del bar su un lato della cabina, e stava bevendo una lattina di Coca-Cola con la schiena appoggiata al muro, mentre Percy stava seduto ad un posto non troppo lontano da lei, e stava controllando qualcosa sul suo Pokedex. "Sono contenta di fare questo viaggio... ancora non mi sembra vero che ci troviamo in un luogo così tranquillo e sicuro. Ormai, mi ero abituata a guardarmi sempre le spalle, qui invece... abbiamo quasi subito trovato delle persone che sono diventate nostre amiche."

Shelly disse di sì con la testa, contenta che questo viaggio stesse convincendo anche Heather ad abbassare un po' la guardia e a godersi quelle giornate. "Chelle è una ragazza un po' a modo suo... è un po' presuntuosa, ma sono sicura che ha un grande cuore." disse Shelly, e soffocò una breve risata quanto Chelle si mise una mano davanti alla bocca - tipici inconvenienti che accadono quando si beve una bibita gassata tutta d'un fiato. "Che ne pensi, Heather? Non mi pare che ti dispiaccia viaggiare con loro."

"E' vero, è vero. Sono una buona compagnia, e dei buoni amici." affermò Heather. Percy si era messo a rimproverare bonariamente Chelle per le sue maniere non esattamente impeccabili, e la ragazza dai capelli verdi gli rispondeva cacciando fuori la lingua. "Anche se... beh, spero che Chelle non si sia montata troppo la testa per la loro vittoria contro Macario. Si è dimostrata abile, questo è vero, ma potrebbe fare il passo più lungo della gamba. Come ho finito per fare anch'io una volta..."

Shelly intervenne prima che la sua migliore amica potesse disperdersi in qualche brutto ricordo di quello che una volta era Reborn. "Heather... nessuno di noi è immune da errori." affermò cautamente. "Quello che è successo in passato non deve tormentarci, è quello che i nostri amici... in particolare miss Saphira e il signor Adrieno... hanno cercato di insegnarci per tutto questo tempo. Pensa che... tutto si è concluso bene, e che quello che dobbiamo fare adesso è imparare dai nostri errori e dare consigli agli altri affinchè non li facciano a loro volta."

Heather annuì muta, e si permise di sorridere di nuovo quando vide Chelle che afferrava Percy in una presa amichevole e gli sfregava il pugno sulla guancia. Se non altro, il loro soggiorno a Serenisola si sarebbe rivelato piacevole, con quei due accanto a loro...

 

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"Signore e signori... benvenuti a Serenisola, un paradiso che si affaccia sull'oceano di Tunod!"

La voce entusiasta di uno degli steward di bordo, e il richiamo di un piccolo stormo di Wingull che volava sopra il porto, presentarono ai passeggeri la loro destinazione mentre questi scendevano dal traghetto e venivano investiti da una piacevole ondata di calore tropicale, che portava con sè il profumo della salsedine e di piante tropicali che Heather e Shelly credevano che avrebbero visto soltanto sui libri. Con esitazione dettata dall'emozione, le bambine di Reborn scesero dalla passerella e raggiunsero il molo, collegato al resto dell'isola e del centro abitato da un lungo ponte di granito grigio.

Appena dopo la fine del ponte, c'era una grande città in cui casette di legno e bungalow bianchi si mischiavano in maniera spettacolare con grattacieli imponenti, palme rigogliose e spiaggie dorate, con un alto faro che svettava sulle spiagge di un lato dell'isola. Le strade erano ricoperte di mattonelle di marmo blu che ricordavano molto dei grandi corsi d'acqua, e avevano l'effetto di dare alla città un aspetto ancora più rilassante. Per dirla in breve, Heather e Shelly avevano come l'impressione di essere finite nella valle dell'Eden.

"Questa... è Serenisola?" esclamò finalmente Heather dopo qualche istante di silenzio meravigliato. Il suo Shelgon si avvicinò a lei, e guardò con stupore la città tropicale che si estendeva davanti a loro, brulicante di vita, attività ed allegria. Anche nel corso della sua ricostruzione, Reborn non le aveva mai dato l'impressione di essere tanto... vitale, per mancanza di un termine più efficace per descrivere quel posto straordinario.

"Già... ammetto che io stesso non mi aspettavo che fosse così bella." disse Percy. Il ragazzo dai capelli bicolore scese dalla nave, accompagnato dal suo Quilava, e il Pokemon fiammeggiante chiuse gli occhi e rizzò la sua pelliccia simile a fuoco ardente, godendosi il calore del sole tropicale.

"Quilava..." disse, sentendosi quasi in estasi. Guardò verso Shelgon e Volbeat, in modo da controllare se anche loro si stessero godendo il calore di Serenisola... e vide, con suo grande piacere, che il Pokemon lucciola stava già svolazzando allegramente in cerchio sopra la sua allenatrice, eccitato dal calore e dalla luce del sole. "Quilava, quil?"

"Volbeat! Vol vol volbeat!" esclamò Volbeat. Discese a terra e cercò di spronare Shelgon a darsi una mossa e godersi anche lui quella bellissima giornata. "Volbeat!"

"Shellllgon..." Shelgon era talmente sbalordito che esitava anche soltanto a fare un passo, ed Heather dovette fargli gentilmente cenno con una mano perchè il drago-crisalide si spostasse e non intralciasse il cammino agli altri passeggeri. Chelle e la sua Bayleef scesero a loro volta pochi istanti dopo, e la Pokemon d'Erba drizzò elegantemente la foglia che cresceva sulla sua testa, in modo da fare meglio la fotosintesi.

"Aaaah, eccoci finalmente a Serenisola! Ragazzi, non avete idea di quanto ho desiderato visitare questo posto!" esclamò Chelle entusiasta. "Che ne dici, Bayleef? Ora che siamo qui, ce lo godremo per tutto il tempo, non sei d'accordo?"

"Bayleef!" rispose la sua starter, che si avvicinò poi a Quilava e gli diede un'amichevole spallata. Quilava storse il naso, ma rispose a tono scontrandosi amichevolmente con l'altra starter e ridendo divertito.

"Qui, quilava!"

"E'... è un posto magnifico!" disse Heather, quasi commossa da quello che stava vedendo. Si rese conto che si stava rendendo un po' troppo sentimentale, e si ricompose, cercando di mantenere un'espressione seria. "Voglio dire... sì, questo posto è molto bello. Spero... che ce lo godremo quanto più possibile, in questi giorni. Ma non dimentichiamoci l'allenamento. Uno dei motivi per cui siamo qui è perchè vogliamo sfidare Terenzio, il Capopalestra di questa città... a questo proposito, che tipo di Palestra avrà, secondo voi? Il signor Macario ci ha detto che è un archeologo, quindi..."
Shelly prese un bel respiro godendosi l'aria di mare, mentre lei e il resto del gruppo si incamminavano verso la città. "Beh, a giudicare dal tipo di Pokemon che usa e dalla sua professione, possiamo aspettarci una Palestra scavata nei sotterranei. Non mi stupirei se ci fosse da superare un labirinto o da risolvere qualche puzzle..."

"Già, un po' come fanno gli archeologi nei film di Pokèwood, vero?" affermò Chelle a braccia incrociate sul petto, metre la sua eccitata Bayleef faceva ruotare la sua foglia come un lazo! "A questo proposito, ragazze... avete un costume da bagno, vero?"

Chelle guardò Heather e Shelly con un sorrisone spiazzante, e le due bambine restarono imbambolate per un istante...

"Shelgon..." mormorò Shelgon con un gocciolone di sudore sulla testa che non era dovuto al caldo dell'isola. Una Yanma che certo non faceva parte della squadra di Shelly passò dietro le due bambine, svolazzando desolata.

"Ehm... non... non pensavamo che ci saremmo trovate... ad andare in spiaggia..." disse infine un'imbarazzata Shelly. "Ecco... temo di no, non abbiamo nessun costume..."

"Vvvolbeat..." affermò il Volbeat di Shelly, facendo con le mani un gesto come per dire che avrebbero dovuto pensarci.

"Beh, non è certo un problema! Qui a Serenisola ci sono un bel po' di negozietti in cui potrete comprare qualche grazioso costume da bagno!" rispose Chelle senza perdere un colpo.  "A questo proposito, Shelly, ti ci vedo benissimo con un grazioso due pezzi blu! E tu, Heather... a te andrebbe benissimo un costume rosa, o magari bianco e rosso... ti starebbe una favola!"

"Ah! Come... hey, un momento, Chelle! Non decidere per noi quali costumi ci andrebbero bene!" esclamò Heather imbarazzata... mentre Shelly trasalì e si sentì arrossire leggermente al pensiero di vedere la sua amica in costume da bagno.

"In effetti... se ci penso un po'... credo che Heather starebbe molto bene in costume rosa..." disse tra sè la bambina dai capelli lavanda, mentre guardava la sua amica che inseguiva giocosamente Chelle. Volbeat sbattè gli occhi, forse pensando che la sua allenatrice si stesse comportando in maniera un po' inusuale... e le agitò una corta zampa davanti al viso, facendola risvegliare!

"Volbeat?" chiese Volbeat. Da come stava guardando Shelly, si capiva che stava chiedendosi che cosa ci fosse di strano nella sua allenatrice.

"Ah! S-scusa, Volbeat... non so cosa mi sia preso, tutt'a un tratto! Accidenti, cosa vai a pensare, Shelly?" si scusò, a voce più alta di quanto volesse, e attirò su di sè l'attenzione di alcuni dei turisti che camminavano sul pontile assieme a loro... Heather compresa!

"Tutto a posto, Shelly?" chiese Percy. "Mi sembri un po' su di giri..."

"Non è che l'aria di questo posto ti sta dando un po' alla testa, piccola Shelly?" chiese con pungente ironia Chelle, mentre con una mano teneva ferma Heather che cercava di acchiapparla!

Shelly scosse rapidamente la testa. "No, no, no, no, io sto bene! Davvero! Non mi sta succedendo nulla di strano, lo giuro!" esclamò, con abbastanza foga da far capire subito a Volbeat, Shelgon, Heather e il resto del gruppo che era imbarazzata per chissà quale motivo. "Comunque... ehm... mi sembra... che siamo arrivati, non è vero? Questa... è la vera e propria città di Serenisola, vero?"

Qualche altro passo dopo, il gruppo di giovani avventurieri e i loro Pokemon era arrivato sulla terraferma, e finalmente aveva potuto dare un'occhiata più da vicino alla geaziosa cittadina. Le loro prime impressioni, che già erano state entusiastiche, vennero soltanto confermate da ciò che si presentò loro davanti. Le strade di Serenisola erano pulite e ben tenute, affiancate da spettacolari esemplari di vegetazione tropicale, tra i quali i quattro amici e i loro Pokemon distinsero anche qualche Exeggcutor. La sensazione di tranquillità e rilassatezza che permeava quel luogo da sogno si vedeva anche nelle persone e nei Pokemon che gironzolavano per le strade: molti Pokemon di piccole dimensioni, in particolare Sentret e qualche Eevee, andavano in giro senza timore; e il modo di vestire degli abitanti dava anch'esso l'impressione di una località tropicale. La maggior parte degli abitanti era vestita di t-shirt e pantaloncini, o comunque indumenti altrettanto leggeri, e alcuni andavano in giro scalzi senza tanti problemi.

"Beh? Cosa state facendo là impalati a guardare? Sembrate tanti Slowpoke!" esordì Chelle. Si tolse con un paio di calci i sandali infradito, e se li mise nello zaino. "Forza, ragazzi, la prima cosa che dobbiamo fare è andare al Pokemon Center! Poi decideremo cosa fare! Su, su, in marcia! Non restatemi dietro!"

"Ah... hey, Chelle, aspetta un momento!" Percy cercò di richiamarla, ma a quel punto Chelle stava già marciando verso l'edificio che più di tutti assomigliava ad un Pokemon Center, a soltanto un centinaio di metri lungo la strada. La sua Bayleef la stava già seguendo a ruota, e con la sua foglia, spronò il resto del gruppo a non attardarsi. "Ugh... dovevo immaginarlo... scusate per il comportamento di Chelle. Quella ragazza non conosce il significato della parola contegno."

"Quilava..." il Quilava del ragazzo incrociò le braccia sul petto e disse di sì con la testa.

Heather, Shelly e i loro Pokemon, per fortuna, non erano tipi da farsi tanti problemi per la formalità. "Ah... non è un problema, dico sul serio!" affermò la bambina più piccola. "Beh, ha ragione, non restiamo qui a prendere il sole e a boccheggiare! Dobbiamo andare al Pokemon Center... e poi pensare a cosa faremo prima di sfidare Terenzio!"

"Volbeat!" esclamò il Volbeat di Shelly, e il gruppo cominciò a muoversi verso il Pokemon Center.

 

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Poco dopo, nel Pokemon Center, i quattro giovani avventurieri stavano dando un'occhiata ad alcune mappe e depliant di Serenisola, mentre i loro Pokemon erano stati lasciati fuori dalle loro Pokeball, e si stavano sgranchendo un po'. Tra non molto sarebbe arrivato il momento di iniziare ad allenarsi per affrontare Terenzio, e tutti loro volevano essere in piena forma.

"Galvantula!" La Galvantula di Shelly, pur immaginando che non sarebbe riuscita a fare molto contro i Pokemon Terra del Capopalestra locale, stava addestrando il Sentret di Percy e lo Eevee di Chelle, in vista di quello che si annunciava come uno scontro molto interessante. La tarantola elettrica sferrò un colpo con le zampette artigliate, trattenendosi in modo da non fare seriamente del male ai due Pokemon nel caso non fossero stati abbastanza veloci.

Un po' più in là, il Druddigon di Heather stava facendo la stessa cosa con il Sandshrew di Percy e lo Emolga di Chelle. Anche se le mosse di topo Elettro dello scoiattolo volante sarebbero state inutili contro i Pokemon di Terenzio, almeno il tipo Volante dava anche ad Emolga un vantaggio, e per questo Chelle aveva insistito ad usarlo nello scontro in Palestra, quando si sarebbe svolto.

"Allora, vediamo un po', ragazze..." disse Percy, seduto su un divano con Quilava al suo fianco, e mostrando una piantina di Serenisola. Shelly era seduta su un divanetto vicino, e stava coccolando il suo Skorupi sulle ginocchia, mentre Heather, prendendo esempio da Chelle più di quanto lei stessa avrebbe voluto ammettere, si era messa comoda, con le mani dietro la nuca e le gambe accavallate vicino a Shelly. Chelle stessa era seduta a gambe incrociate accanto a Percy, e la sua Bayleef era accanto a lei. "Intanto, una cosa che dobbiamo fare senz'altro è andare in spiaggia. Domani sarà sicuramente una giornata ideale per fare una nuotata, visto che danno un sole spettacolare, e potremo approfittare anche per far fare una nuotata ai nostri Pokemon, e allenarli come si deve."

"Ottimo! Lasciate fare a me per i costumi da bagno, bambine! Nessuno se ne intende più di me!" rispose Chelle. "E poi, dobbiamo provare il Faro Sereno, dove ogni giorno numerosi allenatori si incontrano per addestrarsi e misurarsi tra di loro. Sarà un ottimo allenamento in vista dello scontro con Terenzio!"

"Skorupi!" affermò il piccolo Skorupi, interessato a quello che aveva appena sentito dalla ragazza dai capelli verdi. "Sko, skorupi?"

"Certamente, Skorupi... anche tu fai parte della mia squadra, e se vuoi allenarti, non sarò io a dirti di no!" affermò Shelly, e diede una grattata sulla schiena al Pokemon scorpione. "Voglio solo che tu non esageri. Cerca di prendere le cose con calma."

"Quilava, qui..." continuò il Quilava di Percy, la cui attenzione era stata attratta da qualcosa che aveva visto sulla mappa. Indicò con una zampetta un punto a nord ovest di Serenisola, nella zona che ospitava gli alberghi e i resort per i turisti - una zona che, inutile dirlo, era affollata quasi tutto l'anno.

"Ah, certo, dobbiamo dare un'occhiata anche da queste parti." fu il commento di Percy, che sorrise con quella che Heather, Shelly e Skorupi riconobbero come cauta eccitazione. "A parte il fatto che qui sorgono i migliori hotel di Serenisola... e purtroppo, mi sa che non abbiamo i soldi per permetterci una stanza... qui si trova anche la sede centrale di una delle più importanti compagnie di Tunod... la Warren Corporation, che si occupa della produzione di equipaggiamento per Pokemon, alimenti, e strumenti per l'allenamento."

"Ah, certo, avrei dovuto ricordarmi anch'io di quella gente." continuò Chelle, e si chinò verso Percy per dare un'occhiata alla mappa. "Ho sentito parlare del fatto che adesso stanno per sperimentare qualcosa di veramente rivoluzionario... uno strumento chiamato Macchine Tecniche. Ma non so molto di loro, e di cosa facciano esattamente. E' solo una voce che ho sentito di sfuggita."

"Il presidente della Warren Corporation, Michael Warren, non si è sbilanciato molto riguardo la nuova creazione della sua compagnia." arrivò la risposta da parte dell'Infermieria Joy di turno. L'infermiera dai capelli rosa e la sua Pokemon assistente, in questo caso una Happiny, si erano avvicinati al quartetto, e avevano sentito la parte finale del discorso. "Comunque, è un filantropo e una persona molto conosciuta e rispettata nella Lega Pokemon di Tunod. Le sue invenzioni non aspettano altro che il nulla osta della Lega per essere esportate fuori dal nostro continente."

"Drudd?" affermò il Druddigon di Heather, interrompendo per un po' l'allenamento che stava facendo con Sandshrew ed Emolga. Il Pokemon armadillo si era dimostrato un combattente tenace, ed era addirittura riuscito a fare un graffio sulla gamba destra del dragone.

"Accidenti... da come ne sento parlare, dev'essere davvero un tipo in gamba." disse Heather. Diede una rapida occhiata alla ferita sulla gamba destra del suo Pokemon, e notò con sollievo che si trattava di poco più che una scalfitura. "Ammetto che sarei curiosa di sapere un po' di più su queste... Macchine Tecniche."

"Tra non molto, Michael le presenterà al pubblico." rispose Joy con  un sorriso rassicurante. "E credo che avrete presto la possibilità di provarle. I vostri Pokemon mi sembrano altrettanto curiosi..."

"Sandshrew!" disse Sandshrew, muovendo la testa per dire di sì, con l'aggressivo entusiasmo che lo contraddistingueva. Il Sentret del ragazzo dai capelli bicolore si mise a saltellare sulla coda, per implorare il suo allenatore di fargli almeno provare questa invenzione.

"Va bene, Sentret... quando ne avremo la possibilità, sicuramente proveremo una di queste Macchine Tecniche!" affermò lui con un cenno della testa. "Beh... che dire, Infermiera Joy, grazie per l'informazione. Faremo in modo di non perderci questa novità."

"Già... credo proprio che ci aspettino momenti molto eccitanti, qui a Serenisola!" concluse Heather. Shelly fu contenta di vedere che la sua amica stava sorridendo con tutta sè stessa... un passo in più per liberarsi del suo passato difficile e ritrovare la serenità.

"E' un posto molto bello..." continuò la piccola entomologa. "Spero che potremo passare dei giorni felici da queste parti."

"Happiny!" esclamò la Happiny dell'infermiera. Quel gruppetto di allenatori dava l'impressione di essere molto affiatato, nonostante le ovvie differenze tra di loro. Si augurò che quello che Shelly aveva detto si avverasse.

Il soggiorno di Heather e dei suoi compagni a Serenisola era cominciato sotto i migliori auspici.    
          

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CONTINUA...

Note dell'autore: Un breve capitolo di stacco, ma uno che fa entrare in scena un personaggio molto importante... ebbene sì, mi sono permesso di fare qualche piccola modifica agli eventi dell'anime, e se sapete come sono andate le cose nell'anime di Sole & Luna, scommetto che sarete già impazienti di vedere cos'altro ho in serbo.

Inoltre, qualcuno potrebbe aver colto alcuni indizi dell'entrata in scena di un altro personaggio. Se lo sapete già... niente spoiler per favore! Ho già un piano per tutti i personaggi che appariranno, e so cosa sto facendo. :)

Vi posso anticipare che il prossimo capitolo sarà per gran parte dedicato a Shelly... e ci sarà una nuova cattura! Altro non posso dire, quindi... vi do appuntamento alla prossima volta,  quando sarò tornato dalla Fiera del Fumetto di Mantova! A presto!

Se voleste lasciare una recensione, ve ne sarei infinitamente grato! :)        
                       

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Capitolo 16
*** Un piccolo incidente per Shelly ***


Pokemon: The Glazed Challenge

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 16 - Un piccolo incidente per Shelly

Il giorno dopo, di mattina presto, Chelle aveva preso nuovamente la testa del gruppetto di amici... e con tutto l'impeto di un Tauros che vede un drappo rosso, aveva guidato Heather e Shelly verso un grazioso negozietto di articoli da spiaggia perchè le due bambine potessero comprarsi dei costumi da bagno nuovi. E quando si dice che Chelle aveva "guidato" qualcuno, voleva dire che le aveva letteralmente prese per mano e trascinate verso il negozio, con Percy e il suo Quilava che cercavano di seguirle!

"Chelle... guarda che non c'era esattamente bisogno di essere così precipitose!" brontolò Heather, mentre si rimetteva a posto il vestito. Shelly era ancora mezza assonnata - Chelle l'aveva svegliata presto lasciandole giusto il tempo di fare colazione prima che il negozio aprisse. "Non potevamo prenderci un po' di tempo per fare colazione, lavarci e fare tutto con calma?"La bambina dai capelli fucsia grugnì per l'irritazione e cercò di pettinarsi con le mani per cercare di far stare al suo posto quel ricciolino ribelle che spiccava sempre sulla sua testa. Accanto a lei, Shelly aveva appena finito di rimettersi a posto la treccia...

"Ma così fate prima a scegliere il vostro costume e abbiamo più tempo per divertirci sulla spiaggia!" si giustificò Chelle con un sorriso smagliante e una faccia tosta, come se niente fosse successo. "Su, ragazze, non fate complimenti! Scegliete pure il costume che vi piace di più... e poi, la spiaggia è qui a due passi!"

"Ehm... non è proprio facilissimo, con tutti questi modelli..." mormorò Shelly. Il suo Volbeat non sembrava altrettanto intimorito dall'imbarazzo della scelta, e stava ronzando allegramente tra gli scaffali alla ricerca di qualcosa che potesse andare bene alla sua allenatrice... mentre Heather e Shelgon mettevano a parte l'imbarazzo e cominciavano a cercare.

"Chelle, sei sempre precipitosa, eh?" affermò Percy, che finalmente era riuscito a raggiungere la sua compagna di viaggio. "D'accordo che siamo qui per goderci Serenisola, ma non stai andando un po' troppo veloce?"

La ragazza dai capelli verdi alzò gli occhi al cielo. "Ancora con questa storia, Percy? Siete voi che siete degli Slowpoke!" rispose. "Piuttosto, non vedi anche tu qualcoa che ti interessa da queste parti? Sono convinta che un ragazzo di bell'aspetto come te non abbia bisogno che di un costume che gli permetta di mettersi in mostra!"

"Bay!" La Bayleef della ragazzina rispose dando una leggera spallata alla sua allenatrice, che sghignazzò divertita e accarezzò la Pokemon d'Erba sulla testa.

"Era una battuta, Bayleef! Non essere così rigida! Proprio tu che ti getti nella mischia senza pensarci su due volte!" affermò Chelle. "Sai, per essere una Bayleef, hai un carattere piuttosto battagliero..."

"Bayleef!" rispose la Pokemon storcendo il naso.

"Io direi che come starter si addice perfettamente ad una come te." commentò Percy alzando le spalle. Chelle brontolò qualcosa, ma decise di passarci sopra e diede di nuovo un'occhiata alle sue amiche più piccole che continuavano a cercare tra gli articoli in esposizione.

"Allora, vediamo un po'..." disse tra sè Heather. "Visto che posso scegliere il costume che voglio... hmm... mi piacerebbe uno abbastanza vistoso, ma allo stesso tempo tradizionale... qualcosa di carino, insomma! Magari sembrerà un po' infantile, ma in fondo ho pur sempre dieci anni..."

"Che faccio, che faccio, che faccio?" si chiese Shelly, diventando rossa in viso quando spostò con una mano un costume da bagno a motivi floreali. Certo, sembrava abbastanza carino, ma non era un po' troppo vistoso? "Accidenti, non sono abituata a certe cose. Io mi trovo più a mio agio in biblioteca a studiare i Pokemon Coleottero..."

"Vol vol volbeat?" chiese Volbeat. Il Pokemon lucciola scese di quota, sorrise astutamente e alzò le zampette per far vedere alla sua allenatrice il costume da bagno che aveva adocchiato... un bikini di un vivace colore blu! "Volbeat!"

La piccola entomologa alzò lo sguardo per dare un'occhiata. "Hm? Sì, dimmi, Volbeat... hai visto qualcosa che potrebbe..." I suoi occhi si posarono sul costume che il Pokemon Lucciola teneva tra le mani, e dopo essere rimasta per un attimo imbambolata a guardarlo, divenne rossa come un pomodoro maturo! "Qu... Qu... Quello è... no, Volbeat, non puoi chiedermi di prendere quello! Mi farebbe venire voglia di sprofondare per la vergogna!"

"Volbeat, vol..." affermò il buffo Pokemon Coleottero. Strizzò un occhio con fare complice alla sua allenatrice e indicò discretamente Heather, che stava ancora cercando tra i costumi ad un pezzo, del tutto ignara di ciò che stava accadendo. "Volbeat?"

"Ma... ma che ti viene in mente, Volbeat?" esclamò Shelly esasperata. Alcuni avventori la guardarono stupiti, e la bambina dai capelli violetti, sempre più imbarazzata, si scusò e ricominciò a rovistare tra i costumi. "Ugh... come... come ti è saltato in mente che... insomma... che Heather mi piaccia in quel senso? Noi... noi siamo grandi amiche, questo è vero, ma non stai correndo un po' troppo?"

Volbeat sorrise astutamente, notando che la sua allenatrice non aveva esattamente negato quello che lui stava implicando... e porse il costume a due pezzi a Shelly, invitandola almeno a provarlo. Capendo che a quel punto non c'era molto da fare se non assecondarlo, Shelly sospirò e accettò il bikini, per poi andare in cerca di un canerino dove provarlo. Gettò uno sguardo ad Heather, ancora impegnata a fare la sua scelta tra le centinaia di costumi in vendita... e deglutì nervosamente, chiedendosi come avrebbe fatto a mostrarsi a lei non appena si fosse cambiata...

"Del resto, ci sarebbe anche la possibilità di vedere come sta Heather in costume... a Reborn City non siamo mai andate in spiaggia assieme, per ovvi motivi..." disse tra sè Shelly, finalmente trovando un camerino e accingendosi a cambiarsi. "Accidenti, ma cosa mi viene in mente? Heather è carina, è vero... e sono felice che sia stata al mio fianco per tutto il tempo in cui ho vissuto in quel postaccio che era Reborn City... accidenti, ma chi sto cercando di ingannare? E' un po' che ho cominciato a vedere Heather con occhi diversi... la considero ancora la mia migliore amica, ma... non lo so, sento che c'è qualcosa di più! Accidenti, lasciamo perdere per adesso. Se mi metto a fare tutti questi ragionamenti, va a finire che facciamo notte in questo negozio... e Chelle non me la farebbe passare liscia!"

Shelly scosse la testa per distrarsi dal flusso di pensieri che le stava entrando in testa... e cominciò a togliersi le scarpe, preparandosi mentalmente a quando si sarebbe fatta vedere in costume da bagno...

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Mezz'ora dopo...

"E finalmente... siamo in spiaggia! Sarai contenta, eh, Chelle?" chiese retoricamente Percy, mentre si metteva un paio di occhiali da sole per proteggersi dai raggi abbaglianti. Era una mattinata davvero calda e piacevole... e sia lui che Quilava avevano intenzione di godersela il più possibile! Il ragazzo dai capelli bicolore si era già cambiato, e indossava un paio di pantaloncini da bagno rossi con le bordature gialle e un simbolo che sembrava un Chinchou stilizzato disegnato sulla gamba sinistra. Indossava inoltre una camicia bianca tenuta decorata con dei motivi floreali e tenuta aperta sul davanti... un abbigliamento che si addiceva perfettamente al posto in cui si trovavano!

Poco distante da lui, si trovavano Chelle e la sua Bayleef. "E me lo chiedi? Non aspettavo che l'occasione di prendermi un po' di sole... scommetto che la pensi così anche tu, vero, Bayleef?" chiese la ragazza dai capelli verdini alla sua Pokemon. Anche Chelle si era cambiata, e indossava un costume da bagno verde scuro alquanto audace - un bikini con tanto di pareo semitrasparente. I suoi capelli erano legati nella stessa maniera improbabile in cui li teneva di solito, e si era messa un paio di occhiali da sole che Percy non ricordava di averle visto addosso, o nel bagaglio, in alcun momento...

Bayleef si erse fieramente accanto alla sua allenatrice e tenne alzata la sua foglia, in modo da assorbire quanti più raggi solari possibile. Poi, la Pokemon d'Erba si voltò verso due cabinette da spiaggia lì vicino, e richiamò le persone che si trovavano là dentro per cambiarsi. "Bayleef bay!"

"Hai ragione, Bayleef, non abbiamo ancora visto le nostre piccole amiche come stanno!" continuò la ragazza dai capelli verdi. "Hey, voi due! Allora, quanto ci mettete? Vogliamo vedere come state con i vostri costumi!"

"Il tempo di infilarmi questa cosa e sembrare decente, che diamine!" rispose una vocetta accigliata da una delle cabine. La porta si aprì di colpo qualche secondo dopo, e da essa uscì Heather, con addosso il costume da bagno che aveva comprato poco prima - un costume intero di colore rosso sulla parte superiore e bianco in quella inferiore, con dei pizzini di tessuto rosato sulle spalle e sulle anche. Indossava inoltre un cappello di paglia dalle falde larghe che tuttavia non impedivano al suo ricciolino ribelle di cascarle sulla fronte. "Eccomi qua... non capisco che cosa ci sia di tanto straordinario... ci siamo messe il costume da bagno, tutto qui!"

"Shelgon..." disse lo Shelgon di Heather, alzando gli occhi al cielo. Effettivamente, però, Heather doveva ammettere che era un'esperienza nuova... tra il suo passato difficile e il fatto che Reborn non era il posto più adatto per andare in spiaggia, Heather non aveva mai indossato un costume da bagno fino a quel momento, e adesso si sentiva non poco in imbarazzo ad uscire così poco vestita.

Chelle fischiettò con tono di approvazione. "Wow! Niente male davvero, piccola! Ti sta una meraviglia!"

Heather voltò la testa dall'altra parte nel tentativo di apparire irritata. "Hmph! E' soltanto un costume da bagno, che sarà mai!" borbottò. "Piuttosto... quella lumaca di Shelly è ancora là dentro?"

"Credo che si stia prendendo il suo tempo, Heather..." rispose Percy alzando gli occhi al cielo.

Chelle sghignazzò. "E' una Slowpoke anche lei, o si imbarazza troppo facilmente?"

"Ho capito, ho capito, meglio che la vada a chiamare io..." replicò Heather, mormorando qualcosa sul fatto che la sua migliore amica aveva un po' troppi complessi. Raggiunse la cabina dove Shelly si stava cambiando, e bussò in maniera non troppo delicata. "Hey! Shelly, che succede? Va tutto bene, là dentro?"

La vocetta imbarazzata di Shelly rispose pochi secondi dopo. "Ehm... sì... sì, va tutto... er... tutto bene, è solo che... ecco..." cominciò a balbettare l'allenatrice di Pokemon Coleottero. Shelgon si avvicinò a sua volta e grattò sulla porta della cabina con una zampa. "Potete... potete aspettare un momento? Io... ehm... non mi sento ancora pronta..."

"Andiamo, Shelly, quanto ti ci vuole per metterti un costume?" continuò Heather, e bussò di nuovo.

Shelly ridacchiò nervosamente e sperò che la sua impulsiva amichetta le lasciasse un po' più di tempo. "Ehm... non è questo il fatto... per quello, io il costume me lo sono già messo, è solo che... ehm..." cercò di spiegarsi. Heather e il suo Shelgon decisero che era meglio aspettare che Shelly dicesse la sua...

...ma Chelle non fu dello stesso avviso.

"Allora, che aspettiamo? Se ti sei già messa il costume, allora fatti vedere!" esclamò la ragazza dai capelli verdi. Senza tanti giri di parole, Chelle raggiunse la porta della cabina di Shelly e la aprì di colpo!

"KYAH!" Shelly emise un gridolino di stupore ed imbarazzo, e si appiattì contro il fondo della sua cabina. Il motivo dell'imbarazzo di Shelly apparve ben evidente - la ragazzina indossava soltanto un bikini di colore blu scuro! "Ch-Ch-Chelle! Avevo detto che non ero ancora pronta!" esclamò, tingendosi di un vivo colore rosso senza neanche aver preso il sole! Heather sgranò gli occhi e guardò da un'altra parte per non mettere in ulteriore imbarazzo la sua migliore amica... anche se tra sè commentò che il costume che Shelly aveva preso era davvero molto carino.

Percy si schiarì la voce per non far vedere che anche lui era un po' stupito. "Ah-ehm... Chelle, non ti aveva detto che non si sentiva ancora pronta? Penso che avresti fatto meglio a lasciarle il suo tempo, no?"

"La giornata dura soltanto 24 ore, Percy... e non tutte di sole!" ribattè prontamente la ragazza dai capelli verdi, prima di rivolgersi nuovamente a Shelly. "E poi, cosa c'è di tanto imbarazzante? Quel costumino ti sta benissimo! Anche se non credo l'abbia scelto tu, conoscendoti..."

"Ehm..." mormorò Shelly, uscendo dalla cabina con esitazione. "Ecco... in realtà... è stato Volbeat a convincermi..."

Chelle sbattè gli occhi incredula... e il Pokemon Lucciola di Shelly apparve da dietro le cabine e mosse un braccio in segno di saluto, sfoderando il suo migliore sorriso! "Vol volbeat!"

"Quiii..." mormorò il Quilava di Percy scuotendo la testa.

Heather si passò una mano sul viso per non far vedere che era arrossita - come mai vedere Shelly in costume da bagno le faceva questo effetto, poi? - e guardò di nuovo verso la sua migliore amica. Il fisico di Shelly era quello che ci si poteva aspettare da una ragazzina di dodici anni che aveva passato la maggior parte del tempo chiusa in casa sui libri, in contrasto con la più giovane ma più atletica Heather, ma con quel costume blu e i capelli lillà, l'insieme era davvero molto carino...

"Ah... ehm... Heather, stai... davvero bene con quel costume!" esordì Shelly, cogliendo di sorpresa la sua amica. Heather restò stupita per un istante, poi guardò il costume bianco e rosso che indossava, e si sfregò la nuca, cercando di non guardare Shelly direttamente.

"Dici... davvero? Beh... grazie, anche tu stai bene..." affermò. Si diede tra sè della stupida... come diamine era possibile che le parole gli mancassero proprio in quel momento? Cosa c'era di tanto strano che nessuna delle due riusciva più a mantenere la calma? Volbeat e Shelgon si mossero lentamente attorno alle loro allenatrici, anche loro non del tutto sicuri di cosa prendesse loro... almeno finchè finalmente Chelle non prese in mano la situazione con i suoi soliti modi diretti e un po' bruschi.

"Okay, bambine, mentre voi ve ne state lì a guardarvi incantate... la giornata scorre, e il sole e il mare non aspettano!" esclamò la ragazza dai capelli verdi, per poi indicare la spiaggia dorata ed affollata davanti a loro. "Io e Percy andiamo a scegliere uno spiazzo per noi quattro! Se volete venire con noi... vi consiglio di farlo subito, perchè io non aspetto più!"

"Ah! Ehm... certo! Certo che veniamo!" esclamò la piccola domatrice di draghi, appoggiando una mano sul fianco di Shelgon. Il drago-crisalide toccò il fianco di Heather con la testa in modo da spronarla, ed Heather si passò l'altra mano sulla faccia e guardò verso Shelly. "Ehm... cerchiamo di goderci questa giornata al mare con i nostri Pokemon, okay? Credo che... anche i nostri Pokemon non vedano l'ora!"

"Volbeat!" esclamò Volbeat muovendo freneticamente le sue piccole ali, in modo da esprimere la sua impazienza di dare inizio ad una giornata indimenticabile!

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"Alza!"

"Sono pronta!"

"Vai, schiaccia!" esclamò Heather passando la palla a Chelle. Il Vibrava della bambina dai capelli fucsia uscì dalla sabbia del campo di beach volley e palleggiò abilmente, mandando la palla in direzione di Chelle... e la ragazza più grande sfoderò un ghigno audace e saltò, eseguendo una spettacolare schiacciata verso la squadra avversaria - composta da Shelly, Scyther, Percy e Quilava. Gli altri Pokemon avevano formato una sorta di platea improvvisata ai due lati del campo, e facevano il tifo per i rispettivi allenatori.
Con un deciso movimento del braccio, Chelle lanciò la sua schiacciata... ma con sua grande sorpresa, Shelly si piazzò rapidamente sotto rete e riuscì a parare l'attacco! La palla volò verso il Quilava di Percy, che la sollevò in aria e fece un occhiolino al suo allenatore... e il ragazzo annuì e scattò verso la rete mentre la palla scendeva! Chelle si preparò, e quando fu convinta di avere calcolato i tempi giusti, saltò e fece muro contro la schiacciata di Percy...

Ma il ragazzo aveva fatto una finta, e mandò a vuoto la sua bracciata! Chelle ebbe appena il tempo di rendersi conto di essere stata ingannata, prima che il Scyther di Shelly facesse un salto e colpisse la palla con il piatto di una delle sue braccia-lame, mandandola dall'altra parte della rete e a punteggio nonostante il tentativo di Heather e della Bayleef di Chelle di fermarlo!

"Sprrritzeee!" esclamò imparziale lo Spritzee di Chelle da bordo campo, assegnando un punto alla squadra di Percy. Heather si rialzò, spazzandosi la sabbia al costume, e andò a recuperare la palla con un sospiro.

"Chi l'avrebbe mai detto? Io che perdo a beach volley con Shelly..." affermò. "Non credevo fossi così brava a parare, Shelly. Devo dire che mi hai davvero sorpreso!"

"Beh... visto che non sono molto atletica, cerco... di fare qualcosa che mi riesce bene!" si schermì la piccola esperta di Pokemon Coleottero. "Okay, palla vostra!"

"Aaaah! Questa volta mi avete colta di sorpresa, ma non crediate che si ripeterà!" esclamò Chelle. "Preparatevi, adesso vedrete all'opera Chelle, la regina del beach volley!"

"Bayleef bay?" chiese retoricamente Bayleef, guardando di sottecchi la sua allenatrice.

La reazione di Chelle fu immediata... e piuttosto imbarazzata! "N-non è importante quante volte all'anno ci gioco, ma lo spirito che ci metto!" esclamò, con un grosso gocciolone di sudore sulla nuca! "Andiamo, Bayleef, dammi una mano anche tu! Sollevami la palla e permettimi di fare una schiacciata di quelle come si deve!"

"Ho... come l'impressione che Chelle non sia tanto formidabile come vuole far credere, eh, Vibrava?" chiese Heather, mentre palleggiava innervosita.

Il Pokemon formicaleone scosse la testa. "Vibrrrrrava..."

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"Okay, ragazzi! Vediamo chi riesce a nuotare per primo fino a quello scoglio lì!" esclamò Chelle, indicando una roccia che affiorava dall'acqua, non troppo lontano dalla spiaggia. Non aveva neanche finito di parlare, che Heather, Percy e il Mudkip di quest'ultimo si erano lanciati alla carica, nuotando con tutte le loro forze verso lo scoglio... e Chelle rimase imbambolata per lo stupore per un attimo, prima di gettarsi all'inseguimento! "Hey! Hey, aspettate un momento! Non avevo neanche dato il via! Così non vale!"

L'Ariados di Shelly scosse la testa, osservando dal bagnasciuga la gara tra gli amici della sua allenatrice, e poi voltò lo sguardo verso quest'ultima, che era seduta lì vicino e stava costruendo un castello di sabbia, ma continuava a guardare verso Heather in modo da tifare per lei. "Ariados?" chiese il ragno gigante, zampettando rapidamente verso di lei. "Ari ari?"

"Va tutto bene, Ariados!" rispose Shelly, che poi si sedette a gambe incrociate accanto alla costruzione di sabbia che aveva parzialmente terminato. "Ho già detto ad Heather che il nuoto non è il mio forte e che preferivo restare sulla spiaggia... lei ha cercato di spronarmi un po', ma che vuoi farci... io non sono atletica e vivace come lei."

"Ariados..." affermò Ariados, per poi guardare verso il suo amico Galvantula, che si era sdraiato accanto a Shelly e stava prendendo pigramente il sole! Con un gesto della zampa, Galvantula si grattò la nuca, poi si girò a pancia all'aria e chiuse i suoi numerosi occhi in un'espressione di assoluta beatitudine!

"Gaaaalvvv..." affermò soddisfatto il ragno elettrico. Ariados si avvicinò a Galvantula e lo scosse un po', come per dirgli che non era il momento di starsene là a poltrire... ma il risultato fu soltanto che Galvantula si girò dall'altra parte e riprese a sonnecchiare. Shelly rise brevemente della scena, mentre Ariados grattava la sabbia con una zampa in segno di fastidio...

"Ognuno di noi si sta godendo la spiaggia a modo suo... Vai, Heather! Ancora qualche bracciata e ci sei!" esclamò Shelly, alzandosi di colpo da dove stava seduta e usando le mani come megafono per incitare la sua amica!

Un po' più in là, il Volbeat di Shelly agitò allegramente le ali mentre si godeva il sole vicino all'ombrellone del gruppetto, e Skorupi si stiracchiò tenendo dritto il suo pungiglione. Era bello vedere che finalmente la loro allenatrice e la sua migliore amica si stavano godendo quei momenti... il viaggio a Tunod si stava rivelando un vero toccasana!

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Alle tre del pomeriggio, il gruppo di amici stava ancora aspettando che fosse passato abbastanza tempo dal pranzo - si erano fermati ad un piccolo ristorante sulla spiaggia, e avevano mangiato quelli che Heather e Shelly avrebbero definito, senza esagerazione, i migliori kebab che loro avessero mai provato - e avevano deciso, per passare il tempo, di fare una passeggiata verso la zona meno frequentata della spiaggia, magari alla ricerca di qualche Pokemon che avrebbe potuto entrare a far parte della loro squadra. Per la maggior parte, i Pokemon che gironzolavano sulla battigia e nelle acque basse erano Wingull, Krabby, Tentacool e altri Pokemon d'Acqua comuni su quella falsariga... ma questo non voleva dire che non potessero essere interessanti...

"Eevee, continua così! Usa Comete!" ordinò Chelle con un gesto della mano, prendendo come bersaglio il Wingull con cui il suo Pokemon Normale stava combattendo. Il Pokemon gabbiano eseguì una virata a mezz'aria e cercò di portarsi in una posizione sicura, ma Eevee si concentrò per un istante, e scagliò una raffica di stelle luminose contro l'avversario. I proiettili cambiarono di colpo la loro traiettoria e raggiunsero il Wingull selvatico come tanti missili guidati, costringendolo ad abbassarsi di quota con uno stridio acuto. Ma il Pokemon Acqua/Volante non si perse d'animo, e rispose scendendo di colpo e schiaffeggiando Eevee con un ben piazzato Attacco d'Ala.

"Ugh... cavolo, quel Wingull è parecchio combattivo!" esclamò Heather con un certo stupore. "Lo Eevee di Chelle ha mandato a segni dei bei colpi... ma il suo avversario non si arrende!"

"Sì, devo riconoscere che è un duro... ma proprio per questo ho ancoa più voglia di averlo nella mia squadra!" affermò la ragazza dai capelli verdi. Il suo attimo di esitazione fece spazio ad un ghigno sicuro, e Chelle diede un altro ordine al suo Pokemon. "Okay, Eevee... adesso usa Occhioni Teneri, e poi un bell'attacco Azione!"

"Vee vee!" esclamò il Pokemon simile ad un volpino, poi guardò verso Wingull e sgranò gli occhi, fece un occhiolino, e mandò una raffica di minuscoli cuori rosa verso il Pokemon gabbiano. Wingull non riuscì ad evitare la mossa e rimase imbambolato per un attimo, poi eseguì una virata, si fermò a mezz'aria e aprì il becco per scagliare un attacco Idropulsar sotto forma di una raffica di anelli d'acqua... ma Eevee riuscì a spostarsi in tempo, e il colpo non fece altro che creare una pozzanghera d'acqua sulla sabbia. Wingull scese di quota, in modo da tentare un altro Attacco d'Ala, ma Eevee fu più veloce e si lanciò contro Wingull con tutto il suo corpo, centrandolo in pieno con una testata! Il Pokemon Acqua/Volante si abbattè al suolo con un gracchio e rotolò per un breve tratto prima di fermarsi, si rialzò e si scrollò la sabbia dalle piume... ma Eevee non proseguì l'attacco, immaginando che a questo punto Wingull fosse abbastanza indebolito da poter essere catturato. Si voltò verso Chelle e le disse di sì con la testa, e la ragazza dai capelli verdi fece il segno dell'okay prima di prendere una Pokeball e lanciarla verso Wingull.

"Ottimo lavoro, Eevee! Pokeball, vai!" esclamò.

Un istante dopo, Wingull abbassò il becco e, senza neanche provare a scansare la sfera, si lasciò toccare ed assorbire da essa, prima che quest'ultima ricadesse sulla sabbia con un suono appena percettibile. La Pokeball cominciò ad ondeggiare, ma non durò molto - nel giro di tre secondi, la luce rossa sul pulsante della sfera si spense, e la sfera si immobilizzò.

"E con questo fanno cinque! Ho uno splendido Wingull in squadra!" esclamò trionfante Chelle. Lei ed Eevee corsero a recuperare la Pokeball, prima di mostrarla con fierezza ad Heather, Shelly, Percy e alla piccola folla che si era riunita lì per assistere alla battaglia. "Ta-daaaan! Un altro passo per la grande CHelle verso il titolo di campionessa di Tunod!"

La folla fece un breve applauso, per quanto molti di loro fossero quanto meno scettici della vanteria di Chelle... e in mezzo alla folla, una persona in particolare prese nota di quel gruppo di allenatori, e si fece una nota mentale di andare a parlargli. Sembravano essere dei principianti, ma alquanto promettenti... e quelle due bambine più piccole che erano con loro non gli davano l'impressione di essere di Tunod.

"Hmm... mi sembra che la bambina con la treccia abbia dei lineamenti tipici di Johto." disse tra sè l'uomo, facendosi brevemente aria con la camicia a fiori dai colori sgargianti che indossava, e calando un po' i suoi occhiali da sole. "E quella più piccola con il costume bianco e rosso... hmm... non so esattamente da dove possa venire. Certo, sono sicuro di non averla mai vista da queste parti. Bene, bene... potrebbero essere interessati a quello che offriamo..."

"Bel colpo, Chelle... ho l'impressione che dovrò darmi da fare se non voglio farmi lasciare indietro." disse Percy, osservando Chelle che prendeva in braccio il suo Eevee. La ragazza dai capelli smeraldini e il suo Pokemon Normale si stavano voltando da una parte all'altra, ricevendo i complimenti della piccola folla di spettatori. "Beh... Heather, Shelly, avete visto qualcosa di interessante da queste parti?"

"Mica tanto..." rispose Heather, tirando un calcio all'acqua mentre passeggiava immersa fino alle caviglie. Anche Shelly, che aveva ripreso a cercare qualche Pokemon da catturare, non sembrava aver avuto fortuna. "Speravo di trovare un Horsea o qualcosa del genere, ma... niente, non riusciamo a pescare nulla di interessante!"

"Vibrrrrava..." affermò il Pokemon formicaleone, per poi indicare con la coda un frangiacque fatto di grandi pietre bianche e squadrate a non più di un centinaio di metri di distanza.

"Non ho qui il mio traduttore simultaneo, ma credo che Vibrava voglia dire di andare a cercare da quella parte, e magari avremo un po' più di fortuna." affermò Shelly, e il Pokemon Terra/Drago di Shelly annuì rapidamente, approvando la rapidità di pensiero della piccola entomologa. Mentre la folla si scioglieva, ognuno tornando alla propria giornata al sole di Serenisola, il gruppetto di Heather iniziò a dirigersi verso il luogo che Vibrava aveva indicato, senza badare all'individuo in camcia a fiori, pantaloncini corti, sandali ed occhiali da sole che aveva preso un certo interesse in loro... e che in quel momento li stava seguendo da una certa distanza, quanto bastava per poter dire con ragionevolezza che stava semplicemente passando da quelle parti.

Poco dopo, il gruppetto di amici era arrivato al frangiacque... ed Heather per prima diede un'occhiata attorno per cercare di trovarequalcosa di inusuale. In effetti, ora che riusciva a vedere anche il lato opposto del molo, si era accorta che c'era qualcosa di particolare... vicino alla riva si era riunito un gruppetto di strani Pokemon simili a crostacei, con un corpo piatto di colore principalmente grigio-verde, con una strana pinna caudale formata da un ciuffo a quattro punte viola. Il muso era allargato e proseguiva per un breve tratto a lato del corpo con strutture simili a baffi, e aveva un paio di lunghe antenne anch'esse viola. Avevano ciascuno un paio di occhi gialli che restavano semichiusi, esprimendo paura, nervosismo o quantomeno sospetto. La schiena di questi strani Pokémon si divideva in tre scaglie, su ognuna delle quali si trovava un triangolo di colore grigio scuro. Stavano sguazzando nell'acqua bassa, arrampicandosi sugli scogli per mangiare un po' di alghe, e di tanto in tanto, uno di essi si spingeva fino quasi alla spiaggia, ma gli mancava il coraggio all'ultimo momento, e zampettava di nuovo dai suoi compagni.
Heather e il suo Vibrava si fermarono e rimasero a guardare quelle strane ed affascinanti forme di vita per qualche istante, mentre attendevano che il resto del gruppo si riunisse con loro. Era sicura di aver visto quegli strani Pokemon isopodi da qualche parte...

Ma certo! Come aveva fatto a dimenticarsene! Erano un gruppo di Wimpod, quei Pokemon del continente di Alola che Shelly le aveva fatto vedere solo pochi giorni fa! E dire che lei era stata così entusiasta... anzi, se non ricordava male, il libro diceva che di recente questi Pokemon erano emigrati proprio lì a Tunod, e adesso ne avevano le prove!

"Skorupi!" esclamò lo Skorupi di Shelly con voce raschiante, usando le sue corte ma agili zampette per arrampicarsi su uno dei blocchi di pietra e vedere di cosa si trattava. Il Pokemon scorpione sgranò gli occhi stupefatto, e fece cenno a Shelly di avvicinarsi.

"Che succede, Heather? Skorupi? Avete visto..." cominciò a chiedere la piccola esperta di Pokemon Coleottero...
Shelly si bloccò stupefatta quando il suo sguardo si posò sui Wimpod, e riconobbe all'istante i Pokemon che aveva visto nel libro del Pokemon Center di Oceanipoli. Non riusciva a crederci... aveva tanto voluto vederli, e aveva sperato in un'occasione di trovarli qui a Serenisola... e infatti eccoli lì! Completamente rapita dall'entusiasmo e dal suo interesse scientifico, la bambina si affacciò leggermente dalla banchina, con un sorriso gioioso che le attraversava il viso. Sì, erano proprio loro... non si poteva sbagliare! Sembrava come ipnotizzata, mentre osservava i Pokemon Coleottero / Acqua che sguazzavano tra i flutti, muovendosi nervosamente tra la sabbia e le pietre.

"Sono... bellissimi..." sussurrò Shelly, mentre anche Percy, Chelle e i loro Pokemon restavano lì ad ammirare la scena. Presa dall'entusiasmo, Shelly cominciò a calarsi lentamente e con prudenza giù dal frangionde, mettendoci quanta più cautela possibile anche se stava quasi tremando per l'emozione. "Ragazzi... io... io... vado a vedere se riesco a guardarli più da vicino! Questi... questi Pokemon sono incredibili! Scusate, ma... non posso aspettare! Devo per forza darci un'occhiata!"

"Okay, ma stai attenta..." Heather cercò di avvisare Shelly, che rispose con un cenno della testa e si avvicinò lentamente al gruppetto di Wimpod. Per il momento, i buffi crostacei non sembravano allarmati, anche se qualcuno di loro la stava osservando innervosito... e Shelly prese confidenza e cercò di scendere in acqua...

Purtroppo, in quel momento, Shelly stava attenta soltanto ai Wimpod...

Senza accorgersene, la bambina dai capelli violetti appoggiò il piede sinistro su un Tentacool che si stava riposando accanto ad un piccolo scoglio affiorante... e il Pokemon medusa venne svegliato all'improvviso con un sussulto di spavento! Shelly trasalì e fece un passo indietro, ma ormai il Tentacool era stato allertato e, preso dal panico, reagì d'istinto: alzò i tentacoli e schizzò un fiotto di liquido violaceo che colpì Shelly ad entrambi i piedi.

"KYAAAH!" la bambina dai capelli violetti barcollò e gridò di dolore, sentendosi come se avesse immerso i piedi nell'acqua bollente. Riuscì a mantenere l'equilibrio abbastanza a lungo da sedersi su una roccia, e scalciò per cercare di calmare un po' il dolore, mentre i Wimpod si rifugiavano spaventati tra le rocce o sotto la sabbia del fondale. Heather e Skorupi scattarono a fianco di Shelly per cercare di darle una mano.

"Shelly!" esclamò Heather allarmata. "Shelly, che ti è successo? Stai bene?"

"I miei piedi..." mormorò Shelly, strizzando un occhio e stringendo i denti per il dolore. "Mi ha schizzato dell'acido sui piedi..."

Skorupi diede un'occhiata, e vide che in effetti quel liquido violaceo aveva lasciato il segno sui piedi della bambina, la cui pelle era diventata rossa ed infiammata. Heather diede a Shelly una mano ad alzarsi e la aiutò a risalire sulla scogliera, dove Percy, Chelle e il resto dei Pokemon attendevano ansiosi. "Shelly, che è successo? Ti sei fatta male?" chiese Percy.

"Abbiamo visto che stavi scendendo, poi all'improvviso hai urlato..." disse Chelle, prima di accorgersi delle ustioni chimiche sui piedi di Shelly. "Accidenti, cosa ti sei fatta? Come mai quelle bruciature?"

Shelly si era già un po' abituata al dolore, e riuscì a fare un sorriso imbarazzato mentre Heather la faceva sedere su una roccia. "Un Tentacool... era nascosto sul fondale... ahi! Io... l'ho disturbato senza accorgermene, e lui ha reagito." spiegò Shelly. "Ugh... accidenti, come brucia!"

"Skorupi!" esclamò il Pokemon scorpione con un certo allarme. La prima cosa da fare era cercare in qualche modo di lavare via l'acido dai piedi di Shelly, e Skorupi si guardò attorno per vedere se per caso non ci fosse un po' d'acqua lì attorno. Per fortuna, la ricerca non durò a lungo... qualcuno accorse dalla spiaggia, allarmato da grido di dolore di Shelly.

"Che succede, ragazzi? La vostra amica si è fatta male?" chiese l'uomo, un signore di bell'aspetto che doveva avere poco meno di quarant'anni, con i capelli neri ben pettinati e un contegno distinto, quasi aristocratico. Indossava una colorata camicia decorata con motivi floreali accompagnata da un paio di calzoncini corti, un paio di sandali da spiaggia e occhiali da sole che in quel momento teneva sollevati sulla testa, e portava su una spalla una borsa da mare.

"Ah... meno male che c'è qualcuno! Signore, non avrebbe per caso un po' d'acqua?" chiese Percy. "Alla nostra amica è finito dell'acido sui piedi, e ne abbiamo bisogno per evitare che le ustioni diventino più serie..."

L'uomo abbassò lo sguardo verso Shelly, seduta sulla roccia con un'espressione dolorante. Stava ancora agitando i piedi in un tentativo di calmare il dolore, mentre Heather le restava seduta accanto e le teneva le spalle ansiosamente... e il nuovo arrivato capì subito il problema. "Certo... certo, capisco. Per fortuna ho giusto qui quello che serve!" affermò, mettendo una mano nella borsa e tirandone fuori una bottiglia di plastica piena d'acqua. La stappò rapidamente e si chinò su Shelly, che lo guardò incuriosita prima che lui cominciasse a versarle l'acqua sulle bruciature. Immediatamente, Shelly sentì una sensazione di bruciore più intensa... che però si attenuò quasi subito, e la bambina tirò un lungo sospiro di sollievo mentre il bruciore scendeva a un livello sopportabile. L'uomo versò ancora un po' d'acqua sui piedi della bambina, in modo da assicurarsi che il trattamento avesse effetto.

"Phewwww..." Shelly sospirò e provò a muovere i piedi. L'acido del Tentacool le aveva provocato delle dolorose ustioni, ma almeno adesso non aveva più bisogno di trattenersi. "Grazie, signore... adesso va un po' meglio..."

"Shelly, adesso come ti senti? Non ti fa più tanto male, vero?" chiese preocupata Heather. La piccola entomologa riuscì a sorridere con fare accomodante, e disse di sì con la testa, ma il suo Skorupi non era tanto sicuro che sarebbe bastato questo.

"Skorupi..." disse il Pokemon scorpione, e puntò la coda uncinata verso la città, e più esattamente verso il luogo in cui si trovava il Pokemon Center.

"Ah? Sì, Skorupi, ho capito... vuoi che vada a farmi visitare dall'infermiera Joy, immagino..." affermò Shelly. Si diede un'occhiata ai piedi, e vide che erano pieni di chiazze rosse dove l'acido aveva intaccato la pelle.

L'uomo dalla camicia colorata approvò. "Sì, credo che sia prudente. Non sembrano ustioni molto profonde nè molto diffuse, ma non si è mai troppo prudenti in questi casi." commentò.

Shelly appoggiò i piedi a terra, sperando che fossero ancora in grado di reggerla... ma ci ripensò quando un forte bruciore le salì dalle piante fin quasi al cervello, e la bambina si mise nuovamente seduta, respirando affannosamente. "Ah! Uff... puff... accidenti... scusate, ragazzi, non ce la faccio a camminare... il dolore è un po' passato, ma mi ritorna se cerco di camminare..."

"Non ti preoccupare, Shelly... ti porto io!" decise Heather, senza stare tanto a pensarci. Shelly sbattè gli occhi stupita, ma non riuscì a dire nulla prima che Heather la prendesse e se la mettesse in spalla! D'istinto, Shelly cinse le braccia attorno alle spalle della sua migliore amica in modo da non cadere... ed Heather barcollò, cercando di sostenere il peso di entrambe sotto lo sguardo scettico dei due ragazzi più grandi e del signore che era intervenuto. Per quanto fosse atletica e determinata, e per quanto Shelly non pesasse certo tanto, Heather era pur sempre una bambina di undici anni... ma non dava l'impressione di voler badare a certi dettagli come le leggi della fisica! "Uuuuuugh... non... non pesi tanto, Shelly! Ti posso portare io, nessun problema!"

"Brava?" chiese Vibrava, nemmeno lui troppo convinto di quello che stava facendo la sua allenatrice... che rispose semplicemente dicendo di sì con la testa, anche se il suo viso stava diventando rosso acceso come i suoi capelli!

"Ehm... ne sei... proprio sicura, Heather?" chiese Percy grattandosi una tempia.

"Heather?" chiese Shelly, con un grosso gocciolone di sudore sulla nuca. "Non... non mi dai l'impressione di riuscire a... fare molta strada!"

"Uuuugh! State un po' zitti! Certo... certo che... ce la faccio... non è tanto difficile... devo solo... fare... un po' di... strada..." Heather cercò di incamminarsi, ma si vedeva che non riusciva a reggere il peso della sua amichetta... e per fortuna, una volta di più, quel gentile signore venne in loro aiuto.

"Va bene, piccola, va bene!" affermò l'uomo con una risata gentile, prima di prendersi Shelly sulle spalle. Heather incespicò e mise il broncio per un secondo, ma si convinse che era più importante pensare alla salute di Shelly e se la mise via. Certo, non le piaceva dover chiedere aiuto ad un perfetto estraneo... "Okay, ragazzi e ragazze... voi andate a prendere i vostri vestiti, e quelli della vostra amica, rivestitevi, e ci vediamo al Pokemon Center, okay?"

"Skorupi..." affermò il Pokemon scorpione con un cenno di ringraziamento verso il soccorritore.

"Va... va bene. Le affido la mia amica!" rispose Heather.

Un po' imbarazzata, Shelly cercò di rassicurare la sua migliore amica. "Su, su, Heather, non c'è bisogno di essere tanto ansiosa..." disse. "Mi... mi sono fatta male ai piedi, tutto qui, non è nulla di davvero grave..."

"Okay, signore... ci vediamo al Pokemon Center, e grazie ancora!" rispose Chelle, per poi guidare il resto del gruppo verso le cabine dove avevano lasciato le loro cose.

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Poco dopo, al Pokemon Center...

"Va tutto bene, cara, non ti devi preoccupare di nulla." affermò l'infermiera Joy di turno, rivolgendosi a Shelly che ora sedeva su uno sgabellino vicino al banco principale, i piedi a mollo in una bacinella piena di acqua tiepida. "Le ustioni non sono gravi - dovrai restare ferma per due o tre giorni, dopodichè penso che sarai in grado di saltellare come una lepre come prima!"

Shelly ridacchiò imbarazzata e si sfregò la nuca con una mano, mentre il suo Skorupi e il suo Volbeat ringraziavano la Chansey dell'infermiera Joy con delle energiche strette di mano. "Grazie, infermiera Joy... chiedo scusa per avervi fatto preoccupare... mi dispiace, sono sempre così imbranata..." affermò.

Heather si appoggiò con la schiena al muro, tenendo le braccia conserte e cercando di assumere un'aria da dura. "Sì, sì, lo sappiamo tutti che sei imbranata, Shelly... dovevi proprio andare a disturbare un Tentacool con la luna storta? Sei fortunata che c'era il signore qui presente..." rispose, ancora un po' infastidita di non essere riuscita a prestare soccorso alla sua migliore amica da sola.

"Eppure a me sembrava che la signorina Heather, qui presente, fosse molto preoccupata per la sua amichetta... o era solo una mia impressione?" scherzò il soccorritore. Si avvicinò ad Heather e le premette gentilmente un indice sulla fronte, dandole una spintarella... e davanti all'espressione irritata della piccola domatrice di draghi, non potè trattenere una breve, bonaria risata. "Hehehee... mi sa tanto che avevo ragione! Ti piace fare la dura, mi sembra di capire!"

"Io... non ero così in ansia per Shelly, dico davvero!" Heather cercò di darsi un contegno, senza eccessivo successo. "Ero solo... sì... sono stata colta di sorpresa, ecco tutto!"

"Vibrava!" Il Vibrava di Shelly incrociò le zampe anteriori, tenendosi in piedi su quelle posteriori e appoggiandosi con la schiena al muro.

Nessuno dei presenti si lasciò incantare dalla recita di Heather, ma decisero di fare finta. "Va bene, va bene, signorina domadraghi, lo sappiamo che sei una ragazza tosta che non si fa prendere dal sentimentalismo!" scherzò Percy. "Detto questo, eri tu quella che più si è preoccupata per Shelly, o almeno così mi è sembrato..."

"A questo proposito, signore..." disse Chelle rivolta al soccorritore sconosciuto. "Non ci siamo neanche presentati... il mio nome è Chelle, e vengo da Borgo Querciantica; lui è il mio più grande rivale Percy, anche lui di Borgo Querciantica... e infine, le due bambine che ci accompagnano sono Heather e Shelly, entrambe provenienti da Reborn City... anche se in realtà Shelly è nata ad Azalina, nel continente di Johto."

"Mio fratello è il Capopalestra di quella città..." precisò Shelly, quasi a scusarsene, mentre l'infermiera Joy di turno provvedeva ad asciugarle e bendarle i piedi.

"Aaaah, capisco, quindi voi due siete all'inizio del vostro viaggio come allenatori." affermò l'uomo. "E voialtre due venite proprio da Reborn... sì, ho sentito anch'io parlare di quello che è successo da quelle parti. Onestamente, il mondo è un posto di gran lunga migliore senza il Team Meteora. Ma... permettete che mi presenti anch'io. Il mio nome è Michael Warren... forse avrete già sentito parlare di me?"

Chelle e Percy trasalirono per la sorpresa... e anche Heather e Shelly ricordarono quel nome da quello che i loro amici avevano raccontato loro il giorno prima. "A-aspetti un momento!" esclamò la ragazza dai capelli verdi, quasi facendo un salto. "Lei... lei è il presidente della Warren Corporation? Il signor Michael Warren in persona?"

"Proprio io... in realtà, ero qui per supervisionare certi progetti della mia azienda, ma ho pensato che non ci fosse nulla di male nel prendersi una giornata di relax alla spiaggia." affermò Michael con completa nonchalance. "Ad ogni modo, se avete la possibilità, potete venire a farmi visita qui, alla sede locale dell'azienda. Se siete curiosi di saperne un po' di più, vi parlarò del mio nuovo progetto... con il quale conto di segnare una nuova tapa nella storia dell'allenamento dei Pokemon! Immagino che... se siete informati, avrete già sentito parlare delle Macchine Tecniche."

"Quilava..." rispose il Quilava di Percy, guardandosi in giro con fare assorto.

"Di sfuggita..." ammise il ragazzo dai capelli bicolore. "Abbiamo sentito dire che si tratta di un sistema un po' particolare per addestrare i Pokemon in maniera più efficiente..."

Michael fece una breve risata gioviale e si mise le mani dietro alla nuca. "Oh beh... sì, si può dire che sarà una sorpresa per tutti. Ma... non posso parlarne troppo apertamente qui. Come ho detto, se vorrete venire a farmi visita, sarò ben felice di illustrarvi tutto! Sapete dove andare, vero? E' abbastanza visibile... nel palazzo della Warren Resorts, agli ultimi piani. E' lì che si trova la sede locale della mia azienda."

"Grazie, signor Warren. Non appena mi sarò rimessa, le faremo visita! Vi va bene, ragazzi?" rispose Shelly. Il resto del gruppo disse di sì con la testa, e Michael diede un'occhiata al suo orologio da polso.

"Ne sarò molto onorato, ragazzi." affermò. "Ma ora... temo di dovervi lasciare, ragazzi. Ho un po' di faccende da sbrigare. Conto di vedervi in giro, in questi giorni!"

"Va bene... grazie, signor Warren!" disse Heather con espressione pensierosa. Guardò verso Shelly, che salutava Michael con la mano, sorridendo garbatamente... e poi salutò a sua volta, ma la sua mente stava già andando al suo timore che la giornata fosse stata rovinata da questo malaugurato incidente. Come fare per rimediare?

"A presto, ragazzi. E buona continuazione, malgrado questo incidente!" concluse Michael, salutando un'ultima volta prima di uscire dalle porte automatiche del Pokemon Center...

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Quella sera, dopo cena, il gruppo aveva deciso di restare al Pokemon Center, a guardare un po' di televisione, giocare con i loro Pokemon e chiacchierare, seduti sui loro sacchi a pelo distesi sul pavimento in un angolo del centro di assistenza. Shelly si era messa un po' in disparte a leggere un libro sulla storia del mondo dei Pokemon, con Volbeat accoccolato su di lei a farle luce con la coda, i piedi fasciati appoggiati su un cuscino. Nonostante fosse costretta a restare ferma per qualche giorno, la cosa non sembrava darle più di tanto fastidio, e anzi sembrava pensare che fosse una buona occasione per portarsi avanti con un po' di lettura.

Heather era rimasta seduta al suo posto, guardando la televisione, e di tanto in tanto offrendo un po' di conversazione, ma Shelly aveva notato che sembrava distratta e un po' svagata. Fin dal momento in cui la sua amichetta si era infortunata, Heather le era sembrata più silenziosa.

“Heather? Tutto okay? Mi sembri un po' sulle tue… non è esattamente da te.” chiese Percy, confermando a Shelly che non era stata la sola ad accorgersi di quel cambiamento di umore della sua amichetta.

“Non hai neanche fatto un commento quando la tv ha cominciato a parlare delle ultime notizie di Tunod.” Continuò Chelle, che stava dando da mangiare al Wingull che aveva catturato solo poche ore fa, e stava tenendo fuori dalla Pokeball in modo da familiarizzare un po' con lui. Indicò la televisione, sul cui schermo si vedevano i titoli di coda di un notiziario. Per qualche istante Heather non rispose, e Shelly si chiese se la sua migliore amica avesse sentito… ma per fortuna, la piccola domadraghi si passò una mano sulla faccia e si alzò in piedi, sgranchendosi la schiena.

“Tutto okay, ragazzi. Ero solo… un po' sopra pensiero, dico davvero.” Affermò, con il tono di una persona che cerca di dire che non c'era alcun problema anche se non era proprio così.

Shelly cercò di convincere Heather che non aveva nulla da rimproverarsi. “Se… se ti senti ancora in colpa perché mi sono fatta male… ti ho detto, Heather, non è stata… colpa tua.” Rispose. “Sono… sono stata io che non sono stata attenta, e mi è successo questo…”

“Ma no, ma no, non era a questo che stavo pensando!” si affretto' a precisare Heather. Meglio fare in fretta e andarsene di lì prima che la sorpresa fosse rovinata… “Sentite… io vorrei andare fuori a prendere un po' d'aria e far sgranchire le ali a Noivern. Voi… non vi preoccupate, tornerò tra mezz'ora al massimo!”

“A-aspetta, Heather!” Shelly cercò ancora una volta di richiamarla, ma la piccola domatrice di draghi stava già infilando la porta, ed era uscita dal Pokemon Center lasciandosi dietro uno sbalordito terzetto…

Gull?” gracchio' il Wingull di Chelle.

“Beh, questa non me l'aspettavo…” commentò Chelle, mentre Shelly chiudeva il suo libro tenendo il segno con un indice, e sbatteva gli occhi, chiedendosi cosa avesse preso ad Heather…

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La spiaggia di Serenisola era tanto affollata e piena di vita il pomeriggio, quanto era silenziosa e tranquilla di notte. Gli unici suoni che risuonavano tutt'attorno erano il gracchiare di qualche Wingull di tanto in tanto, e il gradevole suono delle onde che si infrangevano sugli scogli e sul bagnasciuga. La spiaggia era illuminata fiocamente dalle luci della città, e il clima era tiepido, non troppo umido e gradevole. Era in questo ambiente che Heather e il suo Noivern, uno dei suoi primi Pokemon, si muovevano con calma ed attenzione, mentre si dirigevano verso uno dei frangionde. Il drago-pipistrello teneva tese le sue enormi e sensibilissime orecchie, in modo da captare anche il più insignificante suono... ed Heather gli fece cenno di fare con cautela mentre si avvicinavano al frangionde quanto più furtivamente possibile.

"Ssssh! Facciamo piano, Noivern... Shelly mi ha detto che sono Pokemon estremamente timidi, che si spaventano con niente." sussurrò Heather, ringraziando tra sè che l'udito del suo Noivern fosse talmente fine che lei poteva parlare così piano e farsi capire ugualmente.

La viverna disse di sì con la testa e fiutò l'aria per qualche secondo, prima che un suono appena percettibile le facesse voltare la testa verso la scogliera. Fece ad Heather un cenno con il capo, e la bambina dai capelli fucsia si acquattò sulla sabbia, proseguendo con tutta la furtività di cui era capace. Se le sue previsioni erano corrette, quei bizzarri Pokemon avrebbero dovuto essere ancora lì da qualche parte...

Con estrema cautela, Heather e Noivern raggiunsero il punto in cui il frangionde e la riva si incontravano, e il Pokemon Volante/Drago sporse la testa appena un po' oltre uno scoglio in modo da vedere se c'era davvero quello che cercavano. Come avevano sperato, alcuni Wimpod stavano scorrazzando tranquillamente tra le rocce, godendosi un momento di pace.
Noivern fece un cenno ad Heather, e la bambina sorrise, prese in mano una Pokeball, e raggiunse in silenzio il suo Pokemon alato... che nel frattempo vide uno dei Wimpod, magari un po' più ardito o più curioso degli altri, che si staccava dal resto del branco e nuotava verso la spiaggia, muovendo freneticamente le sue corte zampette da crostaceo. Noivern seguì con lo sguardo il Pokemon isopode senza fare alcun suono, e lo vide raggiungere il bagnasciuga e cominciare ad esplorare la zona.

Heather fu tentata di partire subito e lanciare la sua Pokeball verso il Wimpod... ma all'ultimo momento decise che era meglio non rischiare. Se avesse mancato quest'occasione, i Wimpod sarebbero scappati tutti, e addio sorpresa per Shelly... così, la bambina fece cenno a Noivern di restare fermo, e i due amici si misero ad osservare il timido crostaceo che cominciava man mano a prendere confidenza con la terraferma. I minuti cominciarono a scorrere lentamente, e il Wimpod si avvicinò con un po' di titubanza al loro nascondiglio. Sembrava che non li avesse ancora notati, ma Heather non era sicura di coglierlo alla sprovvista. E poi, chissà... magari, riflettè la bambina, se avesse lasciato che Wimpod si avvicinasse, magari avrebbe potuto convincerlo senza bisogno di spaventarlo. Non aveva il traduttore simultaneo che l'Inventore aveva dato a Shelly, ma non importava... era convinta che avrebbero potuto farcela anche da soli, lei e Noivern.

Il Pokemon isopode si era avvicinato ancora un po' al loro nascondiglio... e finalmente, dopo un po' di esitazione, oltrepassò le rocce del frangionde e alzò lo sguardo nervosamente verso Heather e Noivern.

Per qualche istante, Wimpod continuò ad osservare Heather e Noivern, che restavano fermi al loro posto senza tentare nulla... e il Pokemon isopode cominciò ad indietreggiare intimorito. Tuttavia, Noivern intervenne, cercando di convincerlo a rimanere... e si abbassò sulla spiagga in modo da sembrare meno minaccioso.

"Noi... verrrn..." disse con voce morbida, simile alle fusa di un gatto.

Wimpod ebbe un moto di paura, ma restò dov'era, non sapendo se essere incuriosito o spaventato. Con esitazione, alzò lo sguardo verso Noivern... e poi lo spostò su Heather, che sorrise nella maniera più convincente che le riuscisse, e mosse una mano per salutare.

"Ciao..." sussurrò la bambina. "Voi... venite spesso qui, vero?"

"Wiiiimpod..." rispose Wimpod, la cui voce suonava flebile, quasi lamentosa. Sembrava non sapere come rapportarsi con quella ragazzina e quel dragone alato che gli erano apparsi davanti. Vedendo che Heather e Noivern non davano l'impressione di essere aggressivi, il Pokemon isopode riuscì a vincere almeno in parte la sua naturale timidezza, e si rilassò un minimo. "Wimpod..."

"Noivern..." affermò Noivern dicendo di sì con la testa, e aprendo le orecchie in quello che sembrava essere un gesto amichevole. Heather si acquattò e mostrò il palmo della mano a Wimpod, in modo da fargli vedere che non aveva cattive intenzioni.

"Siamo... venuti qui a Tunod con i nostri amici, e a cercare altri Pokemon per le nostre squadre... ma non ti preoccupare, noi trattiamo bene i nostri POkemon!" disse Heather, sentendosi sempre più imbarazzata!

"Aaaah, ma che mi metto a dire? Non so come fare per parlare con un Pokemon che non ho mai visto prima! Shelly, suggeriscimi come fare!"

"Wimp?" chiese Wimpod sbattendo gli occhi e agitando le antenne.

"Noi noivern..." continuò Noivern, per poi voltarsi verso la sua allenatrice e farle un cenno rassicurante con la testa. "Noivern!"

"La mia amica Shelly... era venuta qui in spiaggia per cercare di fare amicizia con uno di voi, e magari convincerlo ad entrare nella sua squadra." sussurrò tranquillamente Heather. "Solo che ha avuto un piccolo incidente, e non potrà muoversi per un paio di giorni. Sai, lei ci teneva molto a fare amicizia con uno di voi... è una gran secchiona, lo sai? E' una ragazza molto dolce, anche parecchio timida... ma quando si parla di Pokemon Coleottero o di libri, le brillano gli occhi. Vederla così mi rende felice... sai, io e lei siamo diverse in molte cose, e a volte abbiamo anche litigato... beh, più che altro ero io a litigare, visto che lei non ama le discussioni..."

Noivern sghignazzò divertito, ma si ricompose subito e disse la sua. "Noiverrrn..." affermò, continuando a guardare Wimpod per rassicurarlo. Il Pokemon isopode disse di sìcon la testa, lentamente ma inesorabilmente rassicurato dal modo di fare di Heather e del suo dragone alato. Se non altro, sembravano gente di cui ci si poteva fidare.

"Pod pod!" affermò con un movimento della testa.

Heather prese il gesto come un incitamento a continuare, e proseguì. "Quello che volevo dire... è che ero venuta qui per vedere se riuscivo a trovare qualcuno della tua razza e proporgli di unirsi alla squadra della mia amica. Questo... ovviamente, sempre se lo vuoi tu. Non ti vogliamo costringere a fare nulla. Però... ecco, se volessi unirti a noi, sono sicura che troverai tanti amici, e Shelly ti tratterebbe con tutto il dovuto riguardo. Per lei diventeresti un compagno prezioso... e se vorrai anche tu essere suo amico, ne sarebbe molto felice. Che ne dici? Ti va? Potresti vedere il mondo, viaggiare in luoghi meravigliosi... e magari anche evolvere più facilmente, se vorrai. Però... ovviamente sei tu quello che deve decidere..."

"Noivern, noi noivern!" esclamò Noivern, traducendo ciò che aveva detto la sua allenatrice. "Verrrrn... noi noivern, noivern!"

"Pooood..." Wimpod si fermò, e sembrò pensare seriamente all'offerta di Heather. Sembrava interessante, a pensarci bene... viaggiare per il mondo con un'allenatrice e diventare più forte, vedere nuovi posti, e magari partecipare a qualche torneo... in cambio, non avrebbe più dovuto vivere nel timore e nel sospetto ogni momento della sua vita, sapendo che adesso avrebbe avuto qualcuno al proprio fianco...

In effetti, non era una scelta tanto difficile da fare...

Dopo averci pensato su per un momento, Wimpod alzò lo sguardo verso Heather e Noivern... e un sorriso apparves sul suo muso, mentre con le antenne toccava la Pokeball che Heather aveva appoggiato al proprio fianco! "Pod!" esclamò, un attimo prima che la sfera si aprisse e lo risucchiasse al suo interno. Si richiuse di scatto... e dal momento che il Pokemon si era lasciato prendere di sua volontà, non ci fu neanche bisogno di attendere, prima che la Pokeball confermasse l'avvenuta cattura!

Sorridendo con gioia, Heather raccolse la Pokeball e fece una carezza al Pokemon attraverso la fredda superficie metallica. "Non te ne pentirai, Wimpod... grazie mille!" sussurrò. "Okay, Noivern, credo che qui abbiamo finito. Torniamo al Pokemon Center, non vedo l'ora di far conoscere Shelly a questo simpatico Wimpod!"

Contento che fosse andato tutto bene, il Pokemon viverna sbattè le ali e drizzò entusiasta le orecchie. "Vern!"

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Stavano per scoccare le dieci quando Heather varcò nuovamente la porta del Pokemon Center assieme al suo Noivern, e venne accolta dai suoi compagni di viaggio, che cominciavano ad essere un po' preoccupati. Percy fu il primo a raggiungere Heather quando quest'ultima entrò, ma la piccola domadraghi aveva già sentito lo sguardo ansioso di Shelly, che dal suo giaciglio l'aveva inquadrata non appena era rientrata.

"Heather! Noivern, dove siete stati? Peressere una passeggiata, ci avete messo un po'!" esclamò il ragazzo dai capelli bicolore. "Cominciavamo a pensare che vi foste persi!"

"Questa non è una città pericolosa... ma insomma, sono quasi le dieci di sera!" continuò seccata Chelle, accarezzando il Wingull che stava appollaiato sulla sua spalla destra. Il Pokemon gabbiano si scrollò e disse di sì con il becco. "Se avessi tardato un po' di più, beh... io e Wingull ci saremmo dovuti prendere il disturbo di cercarti, non pensi?"

"Noivern..." affermò imbarazzato il Noivern della ragazzina più piccola, che con un cenno della testa disse ad Heather di farsi avanti. La giovanissima allenatrice disse di sì con la testa, e tenne in mano la Pokeball di Wimpod mentre si scusava con i suoi compagni di viaggio e si dirigeva verso Shelly - quest'ultima si era messa in posizione semiseduta sul suo sacco a pelo, come per dire ad Heather che la stava aspettando con una certa ansia.

"E' vero, è vero... chiedo scusa!" affermò la bambina più piccola. "E' che... beh, avevo delle cose importanti da fare, e... beh, avevo una certa urgenza..."

"Potevi dire di cosa si trattava, Heather..." disse Shelly con espressione a metà tra l'imbronciato e il sollevato. "E' vero che sono ferma qui, ma almeno non avremmo avuto motivo di preoccuparci..."

Heather non perse tempo, coprì in un lampo la strada che la separava da Shelly, e si chinò in modo da mostrarle la Pokeball di Wimpod. La piccola entomologa restò senza parole quando la sua migliore amica, vincendo un iniziale imbarazzo, le mise in mano la sfera e guardò dall'altra parte, arrossendo vistosamente. "E... e rovinare questa sorpresa? Ecco, Shelly... questo... è un mio piccolo regalo! Ho pensato che... beh, visto questo piccolo incidente che hai avuto, fosse giusto che avessi anche qualcosa di bello per ricordare questa giornata! Ecco... spero... spero che ti piacerà!"

"H-Heather...?" balbettò Shelly, incredula e lusingata. Restò ferma dov'era, come ipnotizzata, per un attimo, guardando Heather che cercava di evitare il contatto visivo per l'imbarazzo... e vide Noivern che strizzava un occhio per convincerla a dare un'occhiata. Emozionata, la ragazzina dai capelli color lavanda premette un pulsante sulla Pokeball...

E un istante dopo, il piccolo Wimpod apparve accanto a Shelly, agitando le antenne con contentezza!

"Wim... wimpod!" esclamò. Si ritrasse per un attimo per il suo naturale istinto che lo spingeva a sospettare subito di chiunque... ma si rassicurò subito nel pensare che questa era l'amica di cui Heather parlava, e nel vedere il sorriso di gioia che apparve sul viso della ragazzina. "Wimpod!"

"H... H... Heather, ma... questo... questo... questo è un Wimpod! Tu... tu... l'hai catturato... per me? Perchè sapevi che..." balbettò Shelly con gli occhi che le luccicavano per l'emozione. Heather si sentì infiammare tutta per l'emozione, e con la coda dell'occhio guardò Shelly che permetteva a Wimpod di saltarle in grembo e cominciava a coccolarlo! "Benvenuto in squadra, Wimpod! Sono... sono sicura che... con me... ti troverai benissimo! Sei... sei davvero carino, lo sai? Oh, mamma mia, sono... sono davvero contenta! Grazie mille, Heather, sei la migliore!"

"Skorupi..." mormorò lo Skorupi di Shelly, mentre lui e Volbeat si aggiravano attorno a Wimpod per osservarlo attentamente, stando bene attenti a non spaventarlo. Heather, da parte sua, si tenne in disparte e fece un piccolo sorriso di soddisfazione... un attimo prima che Shelly la raggiungesse strisciando sulle ginocchia e le mettesse una mano sulla spalla, usando l'alro braccio per coccolare un Wimpod molto entusiasta!

"Beh, io... ho solo fatto quello che... qualunque amica avrebbe fatto, no?" cominciò a dire Heather.

Quello che Shelly fece un attimo dopo la colse completamente di sorpresa. La piccola esperta di Pokemon Coleottero avvicinò rapidamente il viso a quello di Heather...

...e le diede un bacio sulla punta del naso!

Heather si sentì improvvisamente girare la testa per la sorpresa e lo stupore. Certo, si era trattato di un bacetto sul naso, niente di incredibile... eppure, in quel momento, l'emozione che aveva provato era stata indescrivibile! Il viso le era diventato completamente rosso, e non era sicura che i suoi pensieri seguissero più alcun filo logico... era sicura che se avesse cercato di parlare in quel momento, le sarebbe venuta fuori soltanto una sfilza di parole senza senso! Neanche a Percy, Chelle e ai Pokemon rimasti fuori dalle sfere era sfuggita questa sua reazione... i due ragazzi più grandi le guardavano con vago stupore, e Noivern sbattè gli occhi... mentre Volbeat fischiettò impressionato, e Skorupi e Wimpod si guardavano indecisi!

"Grazie, Heather... sei meravigliosa! Grazie, mi hai fatto davvero un regalo splendido!" continuò Shelly, continuando a coccolare Wimpod!

Finalmente, Heather recuperò abbastanza presenza di spirito da rispondere... e sorrise con gioia mentre guardava di nuovo Shelly negli occhi.

"Di niente..."

Mentre osservava Shelly, Skorupi e Volbeat che cominciavano già a prendere confidenza con Wimpod e cercavano di mettere a suo agio il timoroso Pokemon isopode, Heather pensò che quella era stata senz'altro una delle più belle giornate che avevano passato lì a Tunod, e che l'incidente avvenuto a Shelly non aveva fatto proprio nulla per rovinarlo...

"Grazie a te, Shelly..." sussurrò emozionata tra sè.

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CONTINUA...

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Capitolo 17
*** Invenzioni rivoluzionarie ***


Pokemon: The Glazed Challenge

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 17 - Invenzioni rivoluzionarie


"Allora, Shelly? Come ti senti? Riesci a camminare bene?" chiese Heather, tenendo d'occhio la sua migliore amica mentre quest'ultima appoggiava con prudenza i piedi appena liberati dalle bende sul pavimento. Le bruciature che si era fatta tre giorni prima a causa di un Tentacool che lei non aveva visto erano per gran parte guarite, lasciando solo qualche segno rosso sul dorso e sulle piante dei piedi.

Con un cenno della testa, Shelly provò a muovere qualche passo, e con suo sollievo, dopo un inizio un po' incerto, riuscì a camminare perfettamente in linea retta. "Sì... tutto bene, Heather, i piedi non mi fanno più male!" rispose Shelly, facendo poi un cenno di intesa e di ringraziamento all'infermiera Joy che l'aveva medicata. "Grazie mille, infermiera Joy... adesso sono a posto! E grazie anche per aver badato ai miei Pokemon!"

"Vol volbeat!" affermò Volbeat, mettendosi a ronzare allegramente attorno alla sua allenatrice. Accanto a lui si trovavano anche gli altri membri dell'attuale squadra di Shelly (Galvantula, Ariados, Scyther, Yanmega, Skorupi e il più recente acquisto, il piccolo Wimpod che Heather aveva catturato per lei), ognuno dei quali ringraziava a modo suo l'infermiera per quello che aveva fatto per la loro allenatrice. Shelly diede un'occhiata di striscio alla sua squadra, ricordandosi che avrebbe dovuto mandare uno dei suoi combattenti in riserva.

"Scythe!" esclamò Scyther con voce acuta, e si inchinò con la compostezza di un autentico samurai.

"Sei contenta, Shelly? Adesso possiamo tornare a viaggiare... cerca solo di non calpestare un altro Tentacool quando andiamo in spiaggia, okay?" continuò Heather.

Shelly abbassò la testa e si sfregò la nuca in segno di imbarazzo. "Beh... farò... del mio meglio, Heather..." affermò incerta, per poi guardarsi intorno e chiedere una cosa che le frullava per la testa già da qualche minuto. "A... a proposito, dove sono Percy e Chelle? Li ho visti poco fa a colazione... ma adesso sono andati da qualche parte..."

"Beh... avevano detto che volevano allenare i loro Pokemon e fare una passeggiata per Serenisola." disse l'infermiera Joy. La Chansey che era con lei indicò una piccola mappa della cittadina, e in particolare il punto in cui sorgeva l'edificio più alto della città.

"Chansey!" disse la Pokemon rosa.

"Ah, già, quello era l'edificio di cui ci ha parlato il signor Michael, quello in cui sviluppano quelle nuove tecnologie per l'allenamento di Pokemon di cui ci hanno parlato." disse Shelly, riconoscendo ciò di cui Chansey stava parlando. La bambina dai capelli violetti si era seduta su uno sgabello e si stava rimettendo i calzettoni. "Sono andati lì a vedere di cosa si tratta?"

"Potevano aspettarci. Che tipi... scommetto che Percy si è lasciato trascinare da Chelle." borbottò Heather con espressione comicamente offesa.

Il Wimpod di Shelly, zampettando con fare insicuro accanto alla sua neo-allenatrice, le rivolse uno sguardo interrogativo. “Wimpod…” affermò indicando con lo sguardo la mappa che l'infermiera Joy stava mostrando.

“È un posto di cui ci ha parlato un signore che abbiamo incontrato… il giorno in cui ci siamo conosciuti, Wimpod.” Rispose prontamente Shelly. “Ci aveva proposto, una volta che fossi guarita, di fargli visita nella sede della sua compagnia qui a Serenisola, e a quanto pare… i nostri amici hanno deciso di precederci.” Terminò di allacciarsi le scarpe e fece qualche passo giusto per assicurarsi di camminare correttamente. Con suo grande sollievo, ebbe la conferma che l'incidente di pochi giorni prima non aveva avuto conseguenze a lungo termine.

"Okay, questo è un problema risolto." disse Shelly, prima di dare un'occhiata alla sua squadra. Certo, non era tanto facile per lei dire ad un membro della sua squadra che per un po' non avrebbe viaggiato con lei, ma si ripromise di richiamarlo il prima possibile.

"Ehm... Scyther, scusa se ti chiedo di tornare a Reborn City per un po'. Vorrei... ehm... allenare un po' Wimpod, se non ti dispiace. Puoi... salutarmi tanto Saphira e gli altri, quando li vedi?"

Il Pokemon mantide prese la cosa con filosofia e comprese al volo il pensiero della sua giovanissima allenatrice. Con un cenno della testa, incrociò le braccia-lame sul petto e fece un inchino per esprimere il suo assenso. "Scyther!" affermò, per poi farsi richiamare nella Pokeball.

"Grazie, Scyther. Ti richiamerò prima possibile." rispose Shelly, coccolando il suo Pokemon Coleottero/Volante attraverso la Pokeball. La sua Yanmega svolazzò leggiadramente verso di lei, e Shelly stese il braccio sinistro per permetterle di appoggiarsi lì. "Credo che avremo un po' da fare in questi giorni. Mi raccomando, Yanmega... e tutti gli altri... so che vi siete sempre comportati bene, ma fate in modo che Wimpod si senta ben accolto."

"Vantula!" rispose prontamente Galvantula, mentre la libellula gigante emetteva un ronzio compiaciuto e Volbeat faceva il segno dell'okay con una mano. Shelly fece un cenno affettuoso verso i suoi Pokemon e si diresse verso un terminale, in modo da spedire Scyther a casa sua a Reborn City. La bambina dai capelli violetti ripensò con sollievo a quanto fosse migliorata Reborn City da quando Vera e i suoi compagni avevano posto fine per sempre al dominio del Team Meteora e della sua comandante suprema, la perfida Lin. Adesso era diventata una città molto più vivibile... un posto in cui era convinta che anche Scyther si sarebbe trovato bene.

“E va bene… allora, vediamo di raggiungere Percy e Chelle.” Disse Heather. “Devo ammettere che anch'io sono curiosa di sapere di più di quello che fa il signor Warren, e di queste Macchine Tecniche di cui ci ha parlato. Infermiera Joy… la ringraziamo ancora per aver aiutato la mia amica, e per essersi presa cura dei nostri Pokemon.”

Chansey!” rispose Chansey salutando con una mano.

“Abbiamo solo fatto il nostro dovere, ragazze!” rispose Joy con un sorriso gentile. “Spero che oggi vi divertiate con i vostri amici… e se i vostri Pokemon hanno ancora bisogno di qualcosa, non esitate a tornare qui!”

Dopo essersi scambiate gli ultimi saluti con l'infermiera, Heather e Shelly richiamarono i loro Pokemon nelle rispettive sfere, uscirono dal Pokemon Center e si incamminarono verso la sede della Warren Corporation, nelle colorate e indaffarate strade di Serenisola. Shelly prese un bel respiro, contenta di poter finalmente uscire dopo essere rimasta ferma per tre giorni.

“Okay… adesso, quello che dobbiamo fare è ritrovare quei due impiastri.” Disse Heather guardandosi in giro. Riusciva a vedere il grattacielo della Warren Corporation, ma la strada per arrivare fin lì, tra tutti quei vicoletti seminascosti dalla vegetazione tropicale, non le era altrettanto chiara. “Hmm… aspetta un attimo, dov'è che dovevamo girare? Ho dato un'occhiata alla mappa lì al Pokemon Center, ma adesso non mi oriento più… cavolo…”

“Credo che… a questo punto si vada avanti fino alla seconda a destra, e poi si va da quella parte.” Disse Shelly. “Sì, ne sono sicura. Da qui non dovrebbe volerci molto per arrivare al palazzo. Chissà cosa vedremo… non ho la più pallida idea di cosa ci sia nella sede centrale di un'azienda che si occupa di supporti per l'allenamento dei Pokemon.”

“Nemmeno io, è per questo che ci stiamo andando, no? Seriamente, Shelly, a volte dici certe ovvietà…” commentò Heather. Shelly si massaggio' la testa imbarazzata e stava per rispondere qualcosa per giustificarsi…

Il rumore di qualcosa che suonava come una battaglia attirò la loro attenzione, e le due bambine, dopo un istante di stupore, accelerarono il passo per andare a vedere di cosa si trattasse esattamente. Dopo aver fatto alcune svolte, seguendo sempre le indicazioni che Shelly ricordava, lei ed Heather raggiunsero la piazza davanti al grande edificio della Warren Corporation, nella quale furono subito colpite dallo spettacolo di una folla abbastanza nutrita che stava osservando una battaglia di Pokemon… e la bambina dai capelli fucsia alzò gli occhi al cielo quando si accorse che i due che si stavano sfidando erano Chelle e Percy - il Sandshrew del ragazzo si stava battendo con lo Eevee della sua rivale, e stavano offrendo al pubblico improvvisato una battaglia alquanto spettacolare!

"Oh, santo cielo... sta a vedere che si sono lasciati prendere la mano..." mormorò tra sè Heather mentre guardava il Sandshrew di Percy ricevere senza eccessivi problemi un attacco Azione di Eevee, usando le zampe anteriori per proteggersi come meglio poteva. Fu costretto a fare un passo indietro, ma si trovava nella posizione perfetta per un contrattacco.

"Ottima difesa, Sandshrew! Adesso, lanciati all'attacco con Sfuriate!" esclamò il ragazzo dai capelli bicolore. Il Pokemon simile ad un armadillo fu più che felice di eseguire l'ordine, e si scagliò verso lo Eevee di Chelle prima che quest'ultimo potesse rimettersi in guardia, colpendo con una precisa e potente raffica di fendenti sferrati con gli artigli anteriori. Eevee emise un acuto lamento di dolore e disappunto, ma riuscì a sottrarsi alla raffica di colpi dopo solo un paio di attacchi, e per quanto Sandshrew cercasse di rimettersi in guardia il prima possibile, non riuscì a farlo prima che il successivo attacco di Eevee partisse.

"Eevee! Attaccalo con Comete!" esclamò la ragazza dai capelli verdi.

Il tenero Pokemon Evoluzione si allontanò di appena mezzo passo da Sandshrew mentre quest'ultimo cercava goffamente di riprendere l'iniziativa, e fece una piroetta su sè stesso, scagliando una raffica di proiettili luminosi a forma di stella che sfrecciarono verso il Pokemon di Terra come tanti missili teleguidati e si infransero sulla sua spessa armatura naturale. Infastidito più che danneggiato, Sandshrew mosse gli artigli davanti a sè per cercare come poteva di difendersi da quell'attacco...

"Comete non manca mai il bersaglio... allora... Sandshrew, usa Fossa!" esclamò Percy. Non appena Eevee cessò di bombardarlo, Sandshrew iniziò a scavare furiosamente nel terreno e si avvicinò come un siluro ad Eevee, che cercò come poteva di scansare l'attacco. Riuscì a fare una previsione di dove si trovasse il suo avversario, e si spostò per cercare di evitarlo... ma Sandshrew agì più rapidamente di quanto lui si aspettasse, ed emerse in maniera esplosiva, colpendolo di striscio, ma con abbastanza potenza da farlo barcollare. I due Pokemon atterrarono l'uno davanti all'altro, e si guardarono negli occhi - sia Percy che Chelle ebbero l'impressione che si stessero complimentando a vicenda.

"Niente male... sei degno di essere il mio rivale, Percy!" affermò Chelle, chinandosi per fare una carezza al suo Eevee in segno di congratulazioni. "Okay, Eevee, credo che per adesso possa bastare. Ritorna nella sfera."

"Vee!" rispose il piccolo Pokemon Evoluzione, prima di sparire all'interno della Pokeball. Chelle disse di sì con la testa e rimise a posto la sfera del suo Eevee, poi cercò a tentoni un'altra Pokeball, quella del più recente acquisto della sua squadra.

"Okay, contro un Pokemon di tipo Terra come un Sandshrew... usare un Pokemon di tipo Acqua/Volante è una strategia vincente! Vai, Wingull!" continuò la ragazza. Wingull emise uno stridio acuto quando la sfera toccò terra dopo aver percorso un breve tratto dalle mani di Chelle, e si librò in volo a circa un metro da terra, sbattendo elegantemente le ali. "E cominciamo subito con Idropulsar!"

"Usa di nuovo Fossa per evitarlo, Sandshrew! Anche se non puoi raggiungerlo, è sempre meglio che subire l'attacco!" affermò Percy. Il Pokemon gabbiano gracchiò un verso di assenso, poi prese la mira e scagliò una raffica di anelli d'acqua contro Sandshrew, ma quest'ultimo fece in tempo a scavare una galleria e mettersi al sicuro. L'attacco Idropulsar sfrecciò verso il suo bersaglio, ma lo mancò di pochissimo e si schiantò inutilmente sul terreno a pochi centimetri dall'imboccatura del tunnel.

"Wingull..." gracchiò Wingull, e cercò di aguzzare la vista per prevedere dove il Pokemon di tipo Terra sarebbe emerso per sferrare il suo attacco successivo. Chelle disse di sì con la testa, intuendo quali fossero le intenzioni del suo Pokemon, e tenendosi pronta ad ordinare un nuovo attacco Idropulsar nel caso ce ne fosse stato bisogno.

Percy attese un paio di secondi, cercando di far cadere la sua avversaria in un falso senso di sicurezza, poi diede il suo nuovo ordine. "Okay, Sandshrew... adesso usa un attacco Velenospina da sottoterra!" esclamò il ragazzo.

Colta di sorpresa da quel trucco inaspettato, Chelle fu comunque rapida a reagire. "Cosa? Wingull, prendi quota!" esclamò. Una frazione di secondo dopo, il Sandshrew del ragazzo emerse soltanto di qualche millimetro dal terreno, e scalciò con una zampa posteriore, scagliando contro Wingull un aculeo violaceo... ma il Pokemon gabbiano aveva eseguito prontamente il contrordine di Chelle, e lo spuntone velenoso passò sotto di lui, descrisse una parabola, e si infranse sul terreno senza fare nulla. Chelle tirò un sospiro di sollievo, poi riprese la sua espressione sicura di sè e quasi beffarda, e strizzò un occhio a Percy. "E bravo, Percy... per un attimo mi hai davvero stupito. Attaccare il mio Wingull senza neanche emergere del tutto, in modo che nè io nè lui possiamo prevedere da dove viene il colpo. Ma... sfortunatamente, Sandshrew era sottoterra, e questo non ha permesso all'aculeo di andare lontano. Wingull, Attacco d'Ala!"

"Sandshrew, Ricciolscudo!" ordinò rapidamente Percy. Wingull emise nuovamente il suo grido di battaglia e si scagliò contro Sandshrew per colpirlo con le sue ali, ma il Pokemon armadillo si chiuse a riccio, in modo da non offrire all'avversario delle parti vulnerabili del suo corpo, e quando la frustata arrivò, non riuscì a fare danni eccessivi. Wingull sferzò l'avversario con le ali e lo costrinse a ritirarsi un po', ma un attimo dopo, Percy colse il momento perfetto per contrattaccare.

"Adesso... Sandshrew, usa Rotolamento!" esclamò il giovanotto dai capelli neri e rossi. Il Pokemon di Terra, ancora appallottolato, rotolò con energia verso Wingull e lo centrò come una palla da bowling impazzita, scagliandolo indietro di parecchio per poi continuare a rotolare, eseguire una virata e cercare di nuovo di scagliarsi addosso a Wingull!

"Heh... non male, ma il punto debole di Rotolamento... è che deve continuare a colpire!" affermò Chelle. "Wingull, usa Doppioteam, e poi Idropulsar!"

Sandshrew si lanciò di nuovo all'attacco per travolgere Wingull con un attacco ancora più potente, ma il gabbiano riuscì a sottrarsi con uno scatto repentino, e si lasciò dietro una serie di immagini illusorie... una delle quali venne colpita dall'attacco di Sandshrew e mandata in frantumi. Frustrato, Sandshrew atterrò sul terreno e si voltò di scatto, aspettandosi un attacco.

Riuscì a reagire rapidamente quando il secondo Idropulsar di Wingull sfrecciò verso di lui, e fu in grado di evitare di essere preso in pieno, ma un potente schizzo lo raggiunse comunque, e il Pokemon armadillo strinse gli occhi in un'espressione di dolore e fastidio.

"Hmm... troppo rischioso, Sandshrew, meglio che ritorni! Grazie di tutto!" affermò Percy. Sandshrew grugnì infastidito - aveva sperato di finire il combattimento, ma in effetti doveva ammettere che era in svantaggio contro un Pokemon come Wingull. Quindi, accettò la decisione del suo allenatore e si fece richiamare nella sfera... che poi Percy riappese alla cintura prima di tirare fuori un altro dei suoi combattenti. "Okay, Sentret... ora tocca a te!"

Percy mandò in campo il primo Pokemon che aveva catturato, che apparve davanti a lui e si rizzò sulla punta della coda, attirandosi dietro le esclamazioni ammirate e gli applausi di numerosi bambini... e rispose alle lusinghe giradosi verso il pubblico e prodigandosi in una serie di inchini!

"Sentret, sentret!"

"Okay, okay, abbiamo capito, Sentret, sei una star!" rispose Chelle sarcastica. "Ma adesso... vediamo se riesci a tenere testa al mio bellissimo Wingull! Forza, Wingull, usa il tuo Supersuono!"

"Gull!" l'agile Pokemon Acqua/Volante sbattè rapidamente le ali, in modo da restare in sospensione sul posto, e scagliò dal becco una raffica di onde sonore concentriche... ma Sentret evitò l'attacco piegando la coda in modo che il suo corpo, ancora in equilibrio precario su di essa, pendesse di lato e si togliesse dalla traiettoria del colpo, che perciò si esaurì in lontananza. Prima che Chelle e Wingull tentassero una nuova tattica, Percy cercò di invertire le posizioni con un'energica serie di attacchi.

"Sentret, usa Attacco Rapido!" affermò Percy. Il buffo Pokemon sentinella, a dispetto della sua tipica lentezza, scattò in avanti e colpì Wingull con rapidità e precisione, prima di saltare indietro e atterrare su tutte e quattro le zampe, in una posizione di guardia.

"Vuoi fare sul serio, eh? Bene, lo farò anch'io! Attacco Pistolacqua!" esclamò Chelle. Il gabbiano prese di nuovo la mira e scagliò un potente getto d'acqua addosso all'avversario, che venne colpito in piena faccia prima che potesse sferrare un nuovo Attacco Rapido. Sentret emise uno squittio allarmato mentre veniva spinto indietro dalla potenza dell'acqua, ma riuscì a fermarsi dopo alcuni istanti e a deviare il getto d'acqua che lo percuoteva.

"Win, wingull!" Con un'altra esclamazione acuta, Wingull volò in cerchio e sferrò un nuovo attacco, questa volta una Raffica - iniziò a sbattere rapidamente le ali e scagliò una potente folata di vento che si trasformò in un tornado in miniatura e sfrecciò verso Sentret prima che quest'ultimo potesse organizzarsi per attaccare di nuovo. Allarmato, il Pokemon Esplorante riuscì per un pelo ad evitare il colpo spostandosi di lato, ma venne comunque fatto inciampare dalla vicinanza della raffica di vento.

"Sentret, usa un attacco Assistente!" esclamò Percy. Sentret si drizzò nuovamente sulla coda e cominciò a muovere le mani in aria in maniera apparentemente casuale, illuminandosi di un'aura rosata...

Un attimo dopo, la luce che circondava Sentret passò da rosa ad arancione scuro... e il Pokemon Esplorante, richiamando una delle mosse di Mudkip, scagliò un attacco Forzantica sottoforma di una raffica di pietre luminose che apparvero attorno a lui e sfrecciarono verso Wingull! Il Pokemon gabbiano non era pronto per un simile attacco, ma riuscì comunque a difendersi con impressionante abilità, eseguendo una virata che lo portò oltre il primo e il secondo proiettile, passò di pochi centimetri sotto il terzo, prima che il quarto lo colpisse in pieno e lo facesse barcollare! Stordito dall'attacco diretto, Wingull atterrò e cercò di riprendersi...

"Trespolo, Wingull!" esclamò Chelle. Il pokemon Acqua/Volante appoggiò le zampe a terra e aprì le ali, mentre una luce bianca avvolgeva il suo corpo, e una scarica di energia lo attraversava, in modo da fargli recuperare le forze. I due Pokemon si misero di nuovo in guardia e ripresero fiato, preparandosi per la parte successiva dello scontro...

Ma lo scontro si concluse lì. Pensando evidentemente di aver fatto abbastanza pratica per quella giornata, i due ragazzi fecero cenno ai loro Pokemon di desistere, e sia Sentret che Wingull si rilassarono e tirarono un sospiro. Era stato uno scontro combattuto, sia per loro che per i loro compagni...

"Heheheheee... ben fatto, Percy! Mi hai quasi messo in difficoltà." disse la ragazza dai capelli verdi, sgranchendosi una spalla. Si sentiva quasi come se avesse combattuto lei stessa... "Devo ammettere che non me l'aspettavo, quell'attacco Assistente."

"Sentret, sentret!" esclamò il Pokemon Normale. Con un salto acrobatico, Sentret atterrò su tutte e quattro le zampe e mosse la coda come un cagnolino affettuoso.

Percy sorrise ironico, mentre con una mano si riavviava i capelli a cresta. "In effetti, non me l'aspettavo nemmeno io. Sono andato a fortuna... e immagino che ci voglia anche quella."

"Dovevo aspettarmelo... che voi due vi mettevate a fare una battaglia di Pokemon proprio qui." commentò Heather. Lei e Shelly si fecero avanti dalla folla che si era riunita attorno al luogo della battaglia e raggiunsero i loro compagni di viaggio più grandi, mentre il resto del pubblico applaudiva per il duello a cui avevano assistito. "Certo che vi siete mossi in fretta dal Pokemon Center. Non potevate proprio attendere, eh?"

"Ehilà, bimbe! Come vanno i tuoi piedini, Shelly? Mi sembra che cammini bene, ora!" disse Chelle con fare allegro, notando che la piccola entomologa stava dietro ad Heather senza neanche zoppicare. Shelly sorrise e battè un piede sul terreno ricoperto di piastrelle blu per far vedere che adesso stava bene.

"Beh, posso capire che non poteste attendere..." continuò Shelly, riagganciandosi alla precedente domanda di Heather. "Questa è la sede della Warren Corporation di Serenisola, eh? Mi sembra un posto molto bello... spettacolare, addirittura!"

"In effetti, è un bel vedere." continuò Percy, tenendo in braccio il suo Sentret in modo che anche lui vedesse bene. Il grattacielo della Warren Corporation si sviluppava su un'altezza di almeno una ventina di piani, le pareti solide e ben costruite, ricoperte da cemento e grandi finestre dalle sfumature blu che si intonavano bene con il resto del paesaggio e del mare che circondava l'isola. Aveva un aspetto moderno e al tempo stesso confortevole, e a dare questa impressione contribuivano le piante ornamentali piazzate ai lati delle grandi porte scorrevoli d'ingresso, e un'insegna colorata posta sopra di essa, che rappresentava una Pokeball bianca e nera, e una grande lettera W posta alla sua destra. La cosa che più stupì le bambine fu vedere che all'interno, al piano terra, e anche all'esterno, poco lontano dall'entrata, si trovavano molti turisti seduti a quelli che sembravano essere dei tavolini di un bar o di un ristorante, impegnati a bere qualche succo, mangiare uno snack, lavorare al computer, o anche soltanto rilassarsi o scambiare due parole. Detto in breve, quel posto simboleggiava alla perfezione l'atmosfera calda ed accogliente di Serenisola, anche con il frenetico viavai di persone vestite da camerieri che portavano le ordinazioni a chi era seduto all'esterno.

"Per essere la sede di un'importante azienda di tecnologia per allenatori... devo dire che assomiglia parecchio ad un hotel." Commentò Heather. Vide qualcuno all'interno dell'edificio che si avvicinava alle porte, che scivolarono di lato per permettergli di uscire, e riconobbe in quella persona il signor Michael, lo stesso che avevano incontrato solo alcuni giorni prima. L'unica differenza era che adesso indossava un elegante completo viola firmato, con le scarpe nere e una cravatta rossa che spiccava sulla sua camicia bianca. Si portava con la sicurezza che poteva dare lo status sociale e la consapevolezza di sé, con un portamento fiero e un sorriso affabile sul viso mentre si scambiava saluti con diversi clienti di quella specie di ristorante.

“Benvenuti, miei giovani amici.” Disse Michael non appena il suo sguardo si posò sul quartetto di allenatori. “Immaginavo che vi avrei trovati qui oggi. Vedo con piacere che Shelly è di nuovo in piedi. Benvenuti alla sede centrale della Warren Corporation di Serenisola… uno dei tanti luoghi dove lavoriamo per migliorare il rapporto tra uomini e Pokemon, e per rendere la vita più facile agli allenatori.”

“Ah… buongiorno, signor Warren!” Shelly salutò l'affascinante affarista facendo un inchino. “Sì… adesso sto bene, per fortuna. Siamo… ehm… siamo proprio venuti qui per rispondere al suo invito. Mi… mi sembra un posto molto bello!”

“Anche se, effettivamente, un po' particolare.” Disse Chelle, stringendo la mano a Michael quando quest'ultimo gliela porse. “Cos'è, una sorta di bar, di ristorante?”

Michael rise brevemente ricevendo i saluti anche di Percy ed Heather. “In effetti, è una sistemazione molto particolare. I piani superiori di questo grattacielo, in effetti, sono la vera sede della mia compagnia. La metà inferiore, invece, ospita un albergo di prima classe, il Warren Resorts!”

La reazione dei ragazzi fu immediata, e si manifestò sotto forma di occhi sgranati e mascelle cascate! “C-come? Vorrebbe dire… che questa è al tempo stesso la sede della sua compagnia, e un hotel? E… e come funziona questa cosa, esattamente?” chiese una stupefatta Heather.

"Non... credo di aver mai visto nulla di simile. E a Reborn ne ho viste, di cose..." continuò Shelly.

Avendo previsto la reazione dei suoi giovani ospiti, Michael fece una breve risata. "Hehehee... immaginavo che sareste rimasti alquanto sorpresi da questa rivelazione. E' stata una mia idea. E' un modo per lavorare a più stretto contatto con i nostri potenziali clienti, capite cosa voglio dire? Trovo che... aiuti a renderci conto di persona delle loro esigenze, dei loro desideri, e del loro carattere. Tutto questo per migliorare sempre più i nostri prodotti, e rispondere meglio ai loro desideri."

"Beh... che posso dire, questo è un modo alquanto originale di rapportarsi con il pubblico." affermò Chelle, la cui curiosità era stata stuzzicata non poco. Guardandosi attorno, lei e i suoi compagni videro diverse buffe scenette - una ragazza che giocava con il suo Sentret, seduta ad un tavolo vicino ad un cespuglio di oleandro, e gli gettava qualche biscotto secco che il buffo Pokemon Esploratore afferrava al volo usando la sua coda come una molla; un ragazzo che cercava di staccare il suo Snubbull da uno zerbino che il Pokemon rosa sembrava aver scambiato per uno spuntino; camerieri che facevano lo zigzag tra Pokemon incuriositi, o semplicemente vivaci, che schizzavano qua e là per la sala e il cortile. "E... quindi da qualche parte c'è un ingresso riservato ai vostri dipendenti per arrivare alla sede centrale, immagino."

Michael guidò i ragazzi attraverso la sala e verso alcuni ascensori, salutando gli inserienti che incontrava, e ricevendo in cambio i loro saluti. Quell'uomo si era fatto davvero una buona fama da queste parti, riflettè tra sè Heather guardandolo rivolgersi ora ad una persona, ora ad un'altra sempre con il sorriso sulle labbra. "Sì, c'è un ascensore particolare che solo noi della Warren Corporation possiamo usare." disse togliendosi di tasca una carta magnetica mentre si avvicinava agli ascensori. Raggiunse l'ascensore di mezzo, che sembrava più grande degli altri (senza dubbio, pensò Shelly, per poter caricare la merce), e strisciò la carta magnetica in uno scomparto posto a lato. L'ascensore emise un tintinnio, e le porte si aprirono scivolando di lato, permettendo al gruppo di entrare in una cabina vasta e ben tenuta, con il pavimento coperto di raso rosso.

"Wow! Anche gli ascensori sono il top!" affermò Percy mentre le porte si chiudevano dietro il gruppo. Michael passò la carta magnetica vicino ad un sensore sulla parete della cabina, e l'ascensore cominciò a salire, facendo venire un sentore di vertigini a Chelle e a Shelly!

"Ah! Accidenti, non sono abituata a questa tecnologia..." affermò la ragazza dai capelli verdi, rimettendosi in piedi un attimo dopo in modo da darsi di nuovo la sua aria da dura. "Ehm... dicevamo, che tra un po' arriveremo alla sede centrale della sua azienda qui a Serenisola, vero? Bene, sarà interessante vedervi al lavoro."

"Facciamo quanto possiamo per rendere più comoda e più sicura la vita degli allenatori di Pokemon." disse Michael, aspettando qualche istante che la cabina si fermasse a destinazione. Le porte si aprirono di nuovo, e il gruppo di Heather si trovò davanti un lungo corridoio che portava verso alcuni uffici. La bambina dai capelli fucsia ebbe un brivido quando l'aria condizionata le soffiò addosso - la temperatura era sensibilmente inferiore a quella dell'isola. "Ecco, siamo arrivati. Benvenuti alla Warren Corporation, ragazzi. Vi farò fare una breve visita guidata, ma mi raccomando... restate in gruppo, okay? Ci sono diverse sezioni della mia impresa in cui non potete entrare... sapete com'è, una compagnia come la mia deve tenere ben guardati i suoi segreti."

"Certo, signor Warren, lo capiamo bene." disse Shelly, guardandosi attorno meravigliata. Non ricordava di aver mai visto un posto così immacolato e ben tenuto, abituata com'era alle strade luride e ai corridoi fatiscenti di Reborn City, e per qualche istante, le sembrò quasi di essere in un altro mondo.

"Già... un altro mondo..." si disse, ora che i suoi pensieri le avevano riportato alla mente la bizzarra avventura che aveva vissuto assieme ad Heather in quel breve balzo su quel mondo chiamato Terra. C'era ancora molto che non sapeva di ciò che stava accadendo, di quelle strane creature simili a Pokemon alieni che avevano visto nel passaggio tra le dimensioni, e dei piani del Team Fusione. Si ripromise che, non appena ne avessero avuto la possibilità, avrebbero cercato di scoprire qualcosa di più su quegli strani fenomeni.

"Hey, Shelly? Tutto okay?" chiese Heather, notando l'espressione svagata della sua migliore amica, che si voltò rapidamente verso di lei, sorrise gentilmente e mosse la mano come per dire che era tutto a posto. "Sembravi un po' preoccupata... se c'è qualcosa che ti dà da pensare, non farti scrupolo a dirmelo, okay? Dopotutto, questo viaggio lo stiamo facendo assieme."

"E c'è sempre quel Team Fusione che non ha di meglio da fare che rompere le scatole e guastare la festa." commentò Chelle con le mani dietro la nuca.

Michael sembrò farsi più serio alla menzione dell'organizzazione criminale che stava agendo in quel periodo a Tunod. "Il Team Fusione, eh? Sì... siamo al corrente delle loro losche attività, e faremo del nostro meglio per tenerle sotto controllo." affermò. "E speriamo che le nostre invenzioni possano servire allo scopo... ma adesso, non parliamo di quei malfattori. Sono sicuro che la nostra polizia potrà occuparsene senza troppi problemi. Adesso... pensiamo alla nostra visita e soprattutto... a farvi vedere cosa stiamo progettando! Le Macchine Tecniche saranno il futuro dell'arte dell'allenatore."

Michael si avvicinò ad una porta bianca su cui spiccava il simbolo della sua azienda, una Pokeball bianca e nera con una enorme W dorata disegnata a fianco. La aprì con un gesto della mano e fece entrare i suoi giovani ospiti in una grande sala d'aspetto, anch'essa pulita con la stessa cura maniacale dei corridoi. "Okay, eccoci arrivati. Come potete vedere... questo è un ambiente di lavoro molto particolare. Abbiamo bisogno di particolari condizioni per essere in grado di sviluppare le nostre invenzioni, e fare in modo che riescano a funzionare nel modo migliore. Quindi... per la durata della vostra visita, vi consiglierei di non toccare gli strumenti dei nostri sviluppatori."

"Ricevuto..." disse Percy. Una sequenza di passi annunciò l'arrivo di un'altra persona, e il ragazzo dai capelli bicolore vide arrivare una giovane donna dai lunghi ed ondulati capelli neri e dai penetranti occhi verdi, vestita in maniera abbastanza semplice, ma al tempo stesso provocante: un vestito arancione a tubino senza maniche, una minigonna bianca e un paio di scarpe nere dal tacco alto che le davano un'andatura altera e sicura di sè, in questo aiutate anche da un paio di splendenti orecchini con dei citrini dal colore vivace incastonati in essi, e un braccialetto nero portato al polso sinistro. Anche se aveva un aspetto giovanile, Heather suppose che doveva avere già una quarantina d'anni.

"Oh, bentornato, Michael caro." disse la donna, con una voce calma, un po' profonda pur restando femminile ed aggraziata. "Vedo che abbiamo degli ospiti. Sono quei ragazzi di cui mi avevi parlato l'altro giorno?"

"Sì, tesoro, sono proprio loro." affermò il capo della Warren Corporation, rivolgendosi alla donna - chiaramente sua moglie, o comunque la sua compagna - con un sorriso radioso. "Non ci sono problemi se faccio dare loro un'occhiata alla nostra graziosa azienda, vero?"

La donna si mise a posto i capelli con un ampio, lento gesto della mano che evidenziò ancora di più il suo fascino. "Non mi crea nessun problema, caro... purchè non vadano a guardare dove non dovrebbero." affermò. "Immagino però che non ci sia bisogno di dirlo, vero? Mi danno tutti l'impressione di ragazzi in gamba e coscienziosi."

Mentre Heather e i suoi compagni osservavano la nuova arrivata per cercare di farsi un'idea di che tipo di persona potesse essere, Michael annuì entusiasta e diede la sua risposta. "Non preoccuparti per questo, cara... ho avuto modo di conoscerli, e sono sicuro che sapranno portarsi come si deve." disse, poi si voltò verso il gruppo di Heather per presentare la donna. "Ragazzi miei, vi presento... my wife! Mia moglie, la mia bellissima Regina. Regina, questi sono i ragazzi che hoincontrato sulla spiaggia l'altro giorno. Heather Molinar e Shelly Citra, di Reborn City... anche se Shelly è nata a Johto... Percy di Borgo Querciantica... e Chelle di Ciocolina."

"Ah, quindi lei è la moglie del signor Warren? Molto piacere di conoscerla!" affermò Chelle mentre dava la mano a Regina. La donna si mostrò disponibile ed affabile, e diede a tutti il benvenuto prima di indicare l'interno dell'azienda.

"Il piacere è tutto mio, ragazzi. Ma... prego, accomodatevi. Io e il mio caro Michael vi faremo vedere un po' del nostro lavoro, e intanto voi ci potete raccontare qualcosa dei vostri viaggi e delle vostre avventure."

"Visto che il nostro viaggio è appena iniziato, non so se potremo raccontarle molto..." affermò Percy, mettendosi per primo dietro a Regina mentre il gruppo entrava nella parte più interna dell'azienda...

 

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"Hmm... e così, avete incontrato un Pikachu che è in grado di usare mosse che normalmente non potrebbe imparare?" chiese Regina. Michael, sua moglie e il gruppo di Heather stavano incamminandosi attraverso una serie di laboratori, in cui numerosi ricercatori della Warren Corporation lavoravano ad alcuni terminali computerizzati o a macchinari che assemblavano strani oggetti. "Questa sì che è una notizia curiosa. Non so da cosa possa dipendere... certo, mi dà l'impressione di essere molto pericoloso. Se per caso dovessimo avere a che fare con lui, state pur certi che non risparmieremo nessun tentativo di tenerlo sotto controllo."

“Non sappiamo esattamente cosa voglia, ma ce lo siamo trovato davanti già due volte, e non sappiamo davvero che cosa pensare di lui.” Disse Heather. Ma al momento, il desiderio di mettere da parte certi problemi ebbe la meglio, e la piccola domatrice di draghi si guardò in giro con una curiosità che nonostante tutti i suoi sforzi, non riusciva a nascondere. “Ma… adesso direi che è il caso di pensare ad altro. È qui che state creando queste… Macchine Tecniche di cui ci ha parlato suo marito, vero?”

Regina sorrise e tirò fuori da una tasca della sua minigonna un oggetto che assomigliava molto ad un cd in miniatura. Era di colore giallo splendente, quasi dorato, e dalla sua superficie si sprigionavano dei deboli raggi di luce colorata che formavano una tenue aura bianco-giallina attorno ad esso.

“Precisamente.” Affermò Michael, guardando con orgoglio il dischetto che sua moglie stava tenendo davanti a sé. “Ma credo che sia meglio che vi spieghi con maggiore precisione cosa sono le Macchine Tecniche e cosa fanno… in pratica, sono una concentrazione di dati che permettono ad un Pokemon di imparare una mossa immediatamente.”

I quattro amici restarono in silenzio, paralizzati dallo stupore. Avevano capito bene? Aveva detto… imparare una mossa immediatamente? Com'era possibile?

“Signor Warren… come sarebbe a dire, immediatamente?” chiese infine Chelle.

Regina strizzo' un occhio al marito con espressione complice. Era esattamente la reazione che si erano aspettati dai loro giovani ospiti. “Sarebbe a dire che da quando usano la Macchina Tecnica in poi, i Pokemon sono in grado di utilizzare quella particolare mossa come se l'avessero imparata normalmente, con l'allenamento e tutto il relativo dispendio di tempo ed energie. Non tutti gli allenatori hanno tanto tempo libero, dopotutto… e per loro, le Macchine Tecniche svolgeranno un ruolo fondamentale.”

“Tutto quello che bisogna fare è dare la MT… chiamiamola così per brevità… al Pokemon che vogliamo che impari la mossa… e se il Pokemon è compatibile, i dati contenuti nella MT fluiranno nel sistema nervoso del Pokemon sotto forma di particolari impulsi elettrici, e faranno in modo che la conoscenza di quella particolare mossa rimanga per sempre impressa nella sua memoria!” continuò Michael, con l'entusiasmo di un ragazzino che mostra ai suoi genitori un gioco entusiasmante che aveva appena inventato. “Il limite di questo sistema è che non tutti i Pokemon sono compatibili con tutte le mosse… per ovvi motivi… ma in ogni caso, trovo che sia un miglioramento sensibile, piuttosto che dover allenare i Pokemon cercando di tenere conto di tanti fattori imprevedibili.”

Heather, Percy e Chelle sembravano tutti e tre entusiasti di quello che sentivano dire, passata l'iniziale incredulità… ma la reazione di Shelly era un po' più contenuta. Per qualche motivo, la bambina dai capelli violetti non sembrava essere altrettanto impressionata dalle possibilità offerte dalle MT…

“Wow, questa sì che è un'invenzione straordinaria!” esclamò Percy.

Heather cercò di non mostrarsi troppo entusiasta, ma non resse alla tentazione di fare una richiesta. “Beh… che posso dire, signor Warren, questa è davvero una grande novità… la… la disturbo se le chiedo se fosse possibile darci una dimostrazione?”

“Sì, ottima idea! Se riuscite a convincerci, sarò io la vostra prima cliente!” affermò Chelle.

Questa richiesta non disturbo' per niente Michael, anzi gli fece molto piacere. “Ma certo! Quale modo migliore per dimostrare l'efficacia del tuo prodotto, che far vedere ai clienti di cosa è capace?” rispose con decisione. “Allora, vediamo un po’… prima di tutto, ragazzi, qualcuno di voi ha un Pokemon a cui vorrebbe insegnare qualche mossa potente? Magari Lanciafiamme, Solarraggio o Terremoto?”

“Sono già arrivati a queste mosse così potenti?” chiese Heather, sempre più impressionata. “E va bene, sono sempre più convinta! Vorrei provare ad insegnare Terremoto al mio Druddigon!”

“Un Solarraggio per la mia Bayleef!” continuò Chelle.

Percy non volle essere da meno. “E un Lanciafiamme per il mio Quilava!”

"Ottimo, ottimo, ragazzi! Si vede che siete degli allenatori decisi!" affermò Michael. Cercò in una pila di cd appoggiata su una scrivania vicina, e consegnò ad ognuno un dischetto di colore diverso - giallo chiaro per Heather, verde per Chelle e rosso acceso per Percy. "Ecco qua! In ognuna di queste MT c'è la mossa che desiderate! Allora, Percy... perchè non provi prima tu?"

"Con piacere!" esclamò il ragazzo di Borgo Querciantica, ricevendo con entusiasmo il dischetto rosso da Michael. Prese la Pokeball del suo starter e la aprì di colpo, facendo uscire da esso il simpatico Pokemon simile ad un furetto fiammeggiante.

"Quilava... quil?" chiese Quilava, guardandosi attorno e cercando di orientarsi in quell'ambiente a lui sconosciuto. Guardò il suo allenatore, come per chiedergli spiegazioni. "Quil?"

"Va tutto bene, Quilava, non ti preoccupare... ti ho chiamato solo per farti una proposta... che credo troverai interessante!" disse il giovane allenatore esordiente, per poi mostrare a Quilava la Macchina Tecnica che Michael gli aveva consegnato. "Vedi questo dischetto? Qui ci sono i dati che ti servono per impararesubito una nuova mossa, Lanciafiamme! Ed è una mossa davvero potente! Che ne dici, ti interessa impararla?"

Il Pokemon di Fuoco sgranò gli occhi stupefatto, quasi non riuscendo a credere a quello che sentiva... ma si convinse un istante dopo, drizzò i ciuffi di pelliccia simili a fiamme che aveva sulla schiena, e disse di sì con la testa, saltellando da una parte all'altra.

"Quil, quiiiil! Quilava!" esclamò con la sua vocetta acuta.
Percy rise giovialmente e gli porse la Macchina Tecnica. "Già, immginavo che ti avrebbe fatto piacere! Okay... signor Michael, signora Regina, che cosa dobbiamo fare perchè i nostri pokemon imparino questa mossa?" rispose.

"Non dovete fare altro che farglielo tenere per qualche secondo, e dire ai vostri Pokemon che si concentrino per qualche istante sui dati contenuti nella MT." affermò Michael, mentre lui e Regina consegnavano le MT desiderate ad Heather e Chelle. Con un ghigno vittorioso, Heather chiamò il suo possente Druddigon dalla sua Pokeball per proporgli la Macchina Tecnica. "Tutto qui, il tuo Pokemon non deve fare altro."

"E allora... facciamo pure questa prova. A te l'onore, Quilava." rispose Percy. Consegnò il dischetto al suo starter, che lo accolse con entusiasmo e lo appoggiò sul terreno davanti a sè... poi, appoggiò su di esso le zampe anteriori, chiuse gli occhi e cercò di concentrarsi al massimo.

Gli effetti non tardarono a manifestarsi. Il dischetto si illuminò fiocamente, e strisce di luce scarlatta salirono dalla sua superficie e sfrecciarono verso Quilava, che restò fermo al suo posto e lasciò che le scie energetiche convergessero su di lui. Un'aura di energia rossa, stoccata di lingue di fuoco, avvolse il corpo del Pokemon Fuoco, che si sentì attraversato da una nuova energia... una scarica corroborante che lo fece sentire di colpo più forte e più sicuro di sè. La sensazione durò solo pochi secondi, ma quando svanì... il Pokemon riuscì a percepire che qualcosa era cambiato in lui. Sentiva che se adesso avesse provato ad usare la mossa Lanciafiamme, avrebbe funzionato alla perfezione!

"Quilavaaaaa!" esclamò, al settimo cielo. Peccato solo che non ci fosse la possibilità di provare la sua mossa senza dare fuoco a tutto...

"Sì! Sembra che funzioni davvero!" esclamò Percy con contentezza. "Ti senti bene, Quilava, vero? Ti senti... più forte, eh? Queste Macchine Tecniche... sono davvero un'invenzione strabiliante!"

"Anche più... del traduttore simultaneo che ci ha regalato il signor Inventore?" chiese Shelly, un po' insicura. Era un'invenzione che lei considerava molto più utile, per quanto la riguardava.

Ci pensò Heather a rassicurare la sua migliore amica, mentre il suo Druddigon teneva la MT tra le zampe artigliate e ne assorbiva i dati. "Hey, adesso non credo che sia il caso di paragonare le due cose, Shelly... si tratta di invenzioni geniali in entrambi i casi... è solo che hanno scopi diversi. Una serve per aiutarci a capire meglio i Pokemon, e l'altra per aiutarli a combattere meglio. Detto questo... mi sembra che a Druddigon stia piacendo molto quest'idea!"

"Drrrrruddigooooon!" il Pokemon Grotta aveva appena finito di assorbire i dati dalla MT che Heather gli aveva dato, e la sua reazione era altrettanto entusiasta - stava flettendo i muscoli e ruggendo per la contentezza, circondato da una splendente aura gialla. E anche la Bayleef di Chelle, già vivace e battagliera di per sè, sembrava entusiasta della Macchina Tecnica che Chelle le aveva dato.

"Bay! Bayleef!" esclamò la Pokemon d'Erba.

"Ottimo, ottimo! Non appena ne avrete la possibilità, vi consiglierei davvero di provare queste nuove mosse!" affermò Michael con un cenno di approvazione. "Vedrete che non sarete delusi dei risultati... sarà come aver imparato queste mosse in maniera naturale, solo che le mie MT ci impiegano molto meno tempo! E tu, Shelly, non vorresti una MT per te?"

"Provaci, Shelly! Queste MT sono veramente una favola!" le fece eco Chelle. La sua Bayleef espresse il suo entusiasmo facendo volteggiare la foglia che le cresceva sulla fronte come il lazo di un cowboy, e Shelly ridacchiò nervosamente davanti a quell'esibizione a suo dire un po' troppo sopra le righe.

"Ehm... grazie, ragazzi, ma... al momento non mi sembra che i miei Pokemon abbiano particolare bisogno di imparare nuove mosse. E poi... preferirei allenare il mio Wimpod per conto mio, senza fargli imparare subito mosse troppo potenti o complesse." rispose Shelly, ancora poco convinta. Per qualche motivo, sentiva che c'era qualcosa di strano in quella pur brillante invenzione. Qualcosa che la portava a non fidarsi di essa. Certo, Heather e i due allenatori esordienti sembravano molto contenti di quell'idea rivoluzionaria, ma... Shelly non era sicura di come spiegarlo, ma aveva il sentore che non fosse tutto oro quello che luccicava.

"Va bene, ma se per caso dovessi cambiare idea, non esitare a farmelo sapere. Considerate queste MT come un regalo da parte mia per il vostro interesse e il vostro entusiasmo. Se poi voleste farle conoscere in giro per Tunod, anche dopo che avrò completato la mia presentazione, questo non mi farebbe altro che piacere." continuò Michael. "Ad ogni modo, se volete, abbiamo anche un'area adibita all'addestramento dei Pokemon. Se volete fare qualche prova con i vostri Pokemon e le mosse che hanno appena imparato... non avete che da chiederlo, e vi possiamo far usare alcune delle arene di addestramento."

"Siete davvero troppo gentile, signor Michael..." disse Heather con un sorriso sulle labbra...

La bambina dai capelli fucsia si bloccò, sentendosi improvvisamente strana. C'era qualcosa che non andava... qualcosa che non le tornava, per l'esattezza. Da quando in qua lei si fidava così di una persona che conosceva da così poco tempo? Dov'era finito il sospetto che lei aveva nei confronti di quasi tutti coloro che la avvicinavano, e che le aveva permesso di sopravvivere così a lungo quando viveva nell'inferno di Reborn City?

Da quando in qua Heather Molinar abbassava la guardia così facilmente?

C'era qualcosa che non le tornava... l'offerta di Michael era troppo bella per essere vera... e lei aveva cominciato a sospettare soltanto adesso. Certo, Michael era stato gentile, educato e disponibile, ma...

Heather non era sicura di cosa stesse accadendo esattamente, e si sarebbe sentita in colpa ad accusare Michael dopo che lui si era prodigato per aiutare Shelly quando lei si era infortunata... e dopo che aveva fatto tanto per loro...

Eppure... sentiva che c'era qualcosa che non tornava. Non sapeva che cosa, ma... il presentimento era lì, e non le dava tregua.

Forse non era neanche colpa di Michael... eppure...

"Però... ecco... ho pensato che io e i miei amici abbiamo recato già abbastanza disturbo. Immagino... ehm... che abbiate delle cose molto urgenti a cui pensare... certo più urgenti di un gruppetto di allenatori esordienti come noi." continuò Heather, mentre il suo Druddigon inclinava la testa da un lato e guardava dubbioso la sua allenatrice. Non sembrava spiegarsi come mai il suo comportamento verso Michael e Regina fosse cambiato così all'improvviso. "Vi ringraziamo per quello che avete fatto per noi... e soprattutto, signor Michael, la ringrazio ancora per aver aiutato Shelly. Sono sicura che sapremo fare buon uso delle vostre Macchine Tecniche."

"Sicura che va bene così?" chiese Michael, mantenendo la sua espressione cordiale. Si accorse delle espressioni un po' confuse di Percy e Chelle, forse dovute a quell'improvviso cambio di marcia di Heather, ma non disse nulla a riguardo. "Beh, non voglio insistere se non volete fermarvi più a lungo. Solo, ricordatevi di noi, e... quando le Macchine Tecniche usciranno sul mercato... vedete di comprarne qualcuna, che ne dite?"

"Certo... questo lo faremo di sicuro, signor Michael." rispose Percy con appena percettibile incertezza. Aveva la strana impressione che l'atmosfera si fosse fatta un po' tesa da quando Heather aveva detto di voler andare. "Spero comunque di rivedervi presto... e grazie di tutto! E' stata una visita molto interessante!"

"Puoi dirlo! Ora io e la mia Bayleef li lasceremo a secco, tutti quei dilettanti che credono di poterci sfidare!" esclamò Chelle. Si diede un cinque con la sua starter, che usò la sua foglia come mano.

"Bayleef!"

Michael disse di sì con la testa. "Bene, ragazzi... se proprio dovete andare, non saremo io e la mia cara mogliettina a trattenervi." rispose. "Permettetemi comunque di accompagnarvi fino all'uscita... e buona fortuna nel vostro viaggio!"

"Grazie, signor Michael. Buona fortuna anche a lei con il suo lavoro." rispose Shelly. Doveva ammettere che non era nemmeno lei sicura di fino a dove le sue parole fossero sincere, e la cosa la faceva sentire in colpa. Eppure, c'era qualcosa che proprio non le piaceva di quelle Macchine Tecniche.

"Hey, Shelly..." le sussurrò Heather, mentre il gruppo si avviava verso l'uscita, accompagnato da Michael. Il Druddigon di Heather si piazzò accanto alle bambine, in modo da nascondere meglio che poteva la loro conversazione. "Come mai non hai voluto una MT? Hai... qualche sospetto?"

Shelly scosse lentamente la testa. "No, no, niente di tutto questo. E' solo che... beh, te lo spiego dopo, Heather. Tu, invece... hai... ehm... hai pensato che ci fosse... qualcosa che non andava?"

"Non te lo so dire, Shelly..." rispose Heather. "Forse sono io che sono troppo paranoica, ma... ti spiego tutto dopo anch'io, questo non è il posto adatto."

Druddigon corrugò la fronte, anche lui curioso di sapere cosa stesse pensando la sua allenatrice. Se c'era qualcosa che non tornava, voleva esserne al corrente anche lui...

 

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: Mi scuso per il tempo che ci ho messo ad aggiornare, ma avevo altri impegni, e per un po' non ho potuto concentrarmi sulla scrittura. Cercherò di aggiornare altre storie più velocemente e con un po' più di costanza.

Come potete vedere, ho inserito nella mia saga il concetto delle Macchine Tecniche... ma ho intenzione di dargli una mia reinterpretazione. Vi renderete conto di cosa voglio dire più avanti, per adesso non faccio spoiler.

Le vacanze di Heather e compagni a Serenisola proseguono nel prossimo capitolo, ma questo non vuol dire che mancherà l'azione! Tra non molto accadrà qualcosa di importante, quindi... restate sintonizzati, e spero di aggiornare il prima possibile! A presto!


 

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Capitolo 18
*** La prima sfida a Terenzio ***


Pokemon: The Glazed Challenge

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 18 - La prima sfida a Terenzio

Vicino ad una spiaggia di Serenisola, tra palme verdi e cespugli dalle larghe foglie, un quartetto di amici stava facendo un po' di pratica con i loro Pokemon, assistiti da un piccolo pubblico di bambini e giovani che sembravano incuriositi da quegli stranieri che portavano con sè quei Pokemon così particolari. Chelle e Percy avevano voluto fare pratica con le mosse che avevano insegnato di recente ai loro Pokemon grazie alle MT che avevano ricevuto in dono da Michael e Regina... mentre le due bambine di Reborn davano ancora l'impressione di essere un po' scettiche.

"Non capisco come mai vi siate tirate indietro all'improvviso, ragazze! Queste MT sono una cosa straordinaria! Un vero miracolo della tecnologia!" commentò un'entusiasta Chelle, mentre con la sua fedele e determinata Bayleef cominciava ad allenarsi ad utilizzare la mossa Solarraggio. Con fare baldanzoso, la ragazza dai capelli verdi si avvicinò alla sua starter, tenendo fieramente in mano il dischetto nel quale erano registrati tutti i dati della mossa, e mostrandolo alle due bambine che la osservavano dubbiose. "Avanti, Bayleef, perchè non facciamo vedere alle nostre due compagne la potenza della tua nuova mossa? Sono sicura che resteranno a bocca aperta!"

Percy e il suo Quilava incoraggiarono la loro amica e rivale con un cenno sicuro della testa, e Bayleef rispose con un'esclamazione gioiosa e si preparò ad usare la mossa che Chelle le aveva fatto imparare. "Bayleef!" esclamò con voce acuta, per poi alzare fieramente la testa e aprire la foglia che cresceva sulla sua fronte. Il suo corpo cominciò ad emanare una calda luce dorata, e la Pokemon d'Erba si sentì carica di energia... una sensazione che non aveva mai provato prima di allora, e che la faceva sentire potente e sicura di sè, come se niente avesse potuto fermarla!

"Sta... caricando l'energia solare nel proprio corpo, vero?" chiese Heather, che doveva ammettere tra sè che la potenza di quella mossa era davvero impressionante. "Ma... non è un po' lenta? Che io sappia, Solarraggio ci mette un po' a caricarsi del tutto, prima di poter essere scagliato."

"Volbeat..." mormorò il Volbeat di Shelly, sfregandosi distrattamente la fronte mentre osservava il corpo di Bayleef che riluceva di una dirompente aura di luce solare. Dopo alcuni istanti, la carica giunse al massimo, e Bayleef sprigionò la sua energia in un potente raggio di luce che scaturì dalla sua foglia, mentre le gemme che crescevano attorno al suo collo sprigionavano una nuvoletta di polvere dorata tutt'attorno a lei!

Con un rumore assordante, il potente raggio di energia solare sfrecciò verso il cielo, lasciaando abbagliati gli spettatori e facendo fare due passi indietro alle due bambine e ai loro Pokemon! Shelgon restò ad occhi aperti mentre osservava il potente attacco che si disperdeva in lontananza... era davvero un colpo fenomenale, e il Pokemon Drago, nonostane la sua resistenza a tale elemento, non era sicuro che sarebbe riuscito a rialzarsi, se fosse stato colpito da quell'attacco.

"S-sì... di solito... Solarraggio ci mette un po' a caricarsi... a meno che non valga ancora l'effetto di Giornodisole." affermò Shelly. "Come puoi vedere... c'è voluto un po' di tempo prima che Bayleef scagliasse il suo attacco. Se... se Chelle ha deciso di usare una mossa come questa... è perchè è sicura che... riuscirà a reggere agli attacchi dell'avversario, e colpirlo in pieno."

"Oh, non crederete che io sia così sventata da affidarmi solo a questa mossa!" affermò fieramente Chelle, quasi senza badare al pubblico che si era riunito lì attorno, e che osservava sbalordito il risultato dell'attacco. "Bayleef conosce già un po' di mosse che le daranno il tempo di caricare il suo attacco e mettere a terra ogni avversario! Grazie a queste MT, sono sicura che le otto Medaglie della Lega di Tunod saranno presto in mano nostra! Che ne dici, Bayleef? Ti va l'idea?"

"Bay... bayleef!" esclamò la Pokemon d'Erba con entusiasmo. Provare Solarraggio l'aveva fatta sentire potente e sicura di sè, in grado di affrontare qualsiasi avversario! E Shelly aveva come l'impressione che Bayleef si stesse lasciando un po' troppo ubriacare dal potere che aveva adesso a sua disposizione. Forse aveva imparato Solarraggio un po' troppo presto, e questo non faceva che aumentare i sospetti di Shelly sull'effettiva utilità di quelle invenzioni.

Non c'era dubbio che fossero utili e potenti... ma quali sarebbero state le conseguenze del loro uso? Forse il signor Warren e sua moglie erano stati un po' troppo entusiasti della loro invenzione, pensando di fare un favore a molti allenatori...

Ma anche Percy e Quilava avevano intenzione di mostrare la potenza della mossa che lo starter aveva imparato. Con un cenno della mano, il giovanotto dai capelli bicolore chiese al suo starter di piazzarsi in un punto in cui non c'era nulla davanti a lui se non il mare, e Quilava disse di sì con la testa, drizzò i ciuffi di pelliccia simili a fiamme che aveva sulla schiena, e aprì un pochino la bocca, dalla quale uscirono alcune roventi lingue di fuoco! Il Pokemon di Fuoco prese un bel respiro, riempiendosi i polmoni il più possibile...

"Okay, Quilava, credo che così vada bene! Mostra il tuo attacco Lanciafiamme!" esclamò Percy, bramoso di vederne i risultati!

E i risultati arrivarono un attimo dopo, impressionanti come quelli mostrati da Bayleef!

Quilava aprì di scatto la bocca... e con un ruggito simile a quello di un leone infuriato, una fiammata enorme scaturì dalla sua gola e sfrecciò verso il mare, fermandosi solo a pochi metri da esso! Il pubblico restò nuovamente di stucco nel vedere gli effetti del Lanciafiamme, e una parte della sabbia si trasformò in vetro per l'elevata temperatura! Per diversi secondi, Quilava riuscì a sostenere la fiammata prima di doversi fermare per riprendere fiato... ma per allora, era riuscito a mostrare a tutti uno degli attacchi Lanciafiamme più potenti ed impressionanti che un Pokemon di quelle ridotte dimensioni fosse mai riuscito a sostenere!

"Avete visto che roba?" una voce commentò dopo diversi secondi di stupore e silenzio.

"Straordinario!" esclamò un ragazzino tra la folla, facendosi avanti per congratularsi con Bayleef e Quilava. "Non ho mai visto una mossa del genere! Come hanno fatto i vostri Pokemon a usare delle mosse così potenti?"

"Hehehee... vorresti sapere il nostro segreto, eh, soldo di cacio?" rispose prontamente Chelle, piazzandosi di fronte al bambino e toccandogli la fronte con un indice. "Beh, mangia la tua verdura, e magari te lo rivelerò! Hahahahaaa! Dai, scherzavo! Non sono così fiscale! E' tutto merito di un'invenzione della Warren Corporation che tra non molto verrà rilasciata sul mercato!"

"Davvero? Un'invenzione del signor Michael Warren?" esclamò una giovane donna con evidente stupore. "E come funziona? Permette di potenziare le mosse dei Pokemon fino a questo punto?"

"Quilava..." affermò lo starter di Percy, mostrando un sorriso radioso malgrado avesse il fiato corto per la mossa che aveva usato.

"Non è proprio così..." affermò Heather, decidendo che era il caso di partecipare a sua volta, anche se non era del tutto sicura di quell'invenzione. "Piuttosto, diciamo che si tratta di un sistema per insegnare rapidamente le mosse ad un Pokemon."

"Si tratta delle MT... che è un'abbreviazione di Macchine Tecniche." continuò Chelle mostrando di nuovo il regalo di Michael. "Una volta che il Pokemon le ha con sè, può imparare rapidamente e senza alcuno sforzo la mossa che è memorizzata in ognuna di esse! Riuscite ad immaginare quanto più semplice questo renderà allenare i nostri Pokemon?"

"Tra non molto, la Warren Corporation metterà sul mercato queste meravigliose invenzioni!" continuò Percy, anche lui entusiasta di fare un po' di pubblicità alle Macchine Tecniche. "Vi consiglio davvero di provarle! Avete visto anche voi la potenza delle loro mosse, no?"

"Però, queste Macchine Tecniche sembrano davvero interessanti..." affermò un ragazzo, rivolto ai suoi amici. "Immaginate se il mio Pidgeotto potesse imparare in un istante Volo o Acrobazia?"

"E la mia Ralts potrebbe imparare Psichico... senza dover aspettare di diventare una Gardevoir!" affermò una bambina bionda, altrettanto contenta. "Woooow, che bello! Dobbiamo veramente essere grati al capo di questa azienda! Chi è, a proposito?"

"Il signor Michael Warren e sua moglie Regina. Hanno fatto davvero un gran bel lavoro, non trovate?" continuò Percy accarezzando il suo Quilava, che rispose con un compiaciuto mormorio simile alle fusa di un gatto. "Mi raccomando di comprare le MT che vi servono, quando usciranno nei negozi! Sarà un investimento di cui non vi pentirete!"

"Se permetteranno ai nostri Pokemon di usare delle mosse come quelle che abbiamo visto... allora valgono davvero tutti i soldi che spenderemo!" affermò un ragazzo. "Amici, mettete mano ai risparmi! Dobbiamo comprarne un bel po', di quelle splendide invenzioni!"

"Io voglio una MT per Psichico!" ribattè gioiosa la bambina di prima.

Nel giro di pochi secondi, la folla era stata conquistata dalla potenza delle Macchine Tecniche e ne stava decantando le lodi... con grande imbarazzo di Heather e Shelly, che sembravano essere le uniche, in tutto questo, a dubitare ancora di quanto davvero potessero essere utili. Heather si rigirò tra le mani il disco contenente la mossa Terremoto, che lei stessa aveva insegnato al suo Druddigon soltanto il giorno prima... e si chiese se davvero aveva fatto una scelta saggia, o se invece non si fosse fatta prendere la mano dalla novità.

"Dicono che le MT renderanno più facile l'allenamento." disse Shelly, mentre lei e il suo Volbeat guardavano pensierosi la MT di Heather. "Più ci penso, e più mi torna in mente... quello che avevano detto quelli del Team Fusione. Non avevano detto che era quello il loro scopo?"

Heather sembrò congelarsi per un attimo, e sul suo viso tornò l'espressione cupa e piena di rabbia silenziosa che Shelly aveva visto fin troppo spesso quando vivevano a Reborn City, sotto il giogo del Team Meteora. C'era davvero qualcosa che non andava... poteva essere solo una coincidenza, ma ora che Shelly le aveva fatto venire questo sospetto, Heather era convinta che non sarebbe più riuscita a toglierselo dalla testa.

"Detto questo..." Shelly cercò di guardare le cose da un altro punto di vista, e ragionare un po' più a freddo. "Detto questo, mi viene da chiedermi... esattamente... se davvero la Warren Corporation stesse architettando qualcosa di losco... come li aiuterebbe creare dei congegni che insegnano nuove mosse ai Pokemon?"

"E' ovvio, Shelly... li vendono per guadagnare soldi e finanziare le loro operazioni." rispose Heather, senza esitazione.

Ma Shelly fece notare che c'era qualcosa che non tornava. "M-ma... non ha molto senso, Heather... scusa, non volevo offenderti... ma perchè vendere qualcosa che potrebbe aiutare altri allenatori a combattere contro di loro? Potrebbero vendere molte altre cose, e ottenere lo stesso i soldi che gli servono... certo, parlando... da un punto di vista ipotetico... voglio dire, il signor Warren mi era sembrato una persona a modo, e mi ha anche aiutato quando mi sono fatta male... quindi... ecco... mi sento un po' in colpa a sospettare di lui..."

Heather fece per rispondere... ma si bloccò subito quando si rese conto che quello che Shelly diceva era sensato. Decise perciò di discutere di qualcos'altro, e cercare di non far sentire Shelly in colpa per quello che le era venuto in mente. In fondo, anche Heather si sentiva in debito nei confronti di Michael...

"Ma... magari non è lui quello che ha in mente il piano... qualunque esso sia." propose la bambina più piccola. "Forse... c'è qualcuno nella sua azienda che collabora con il Team Fusione, e lui non lo sa? Avrebbe senso, non credi?"

"Può essere..." affermò Shelly, non sapendo più cosa pensare in quel momento. Certo, parlare dei loro sospetti in quel momento non sarebbe stato indicato... le persone che circondavano Chelle e Percy erano così entusiaste degli effetti delle TM, che non avrebbero certo ascoltato qualcuno che avesse accusato il loro creatore di disonestà.

Mentre Chelle, Percy e i loro Pokemon si beavano delle attenzioni del pubblico, una persona dall'aspetto davvero particolare si fece gentilmente largo tra la folla, e osservò gli starter dei due allenatori con grande interesse. "Hm? Che cosa sta succedendo, qui?" chiese la persona che si era appena aggiunta, dando l'impressione di essere sinceramente impressionata da quanto stava vedendo. "Mi sembra di capire che qualche allenatore sta dando prova di sè... siete voi due, per caso?"

Chelle e Percy si voltarono verso la persona che aveva parlato... e immediatamente, i presenti si spostarono per fare largo al nuovo arrivato, guardandolo con espressione deferente - era un uomo vestito di una maglietta a maniche corte e pantaloni al ginocchio di colore neutro, che certo non spiccavano ma che sarebbero stati perfetti per una camminata in mezzo a qualche terra selvaggia, un cappello a larghe falde dal quale spuntavano ciuffi dei suoi capelli grigi, e delle pesanti scarpe da trekking. L'impressione che dava era quella di una sorta di avventuriero-archeologo, ed Heather e Shelly non si sarebbero stupite se qualcuno avesse detto loro che quello era il Capopalestra di Serenisola.

"Ah! Buongiorno, signor Terenzio." disse uno degli spettatori, per poi confermare le supposizioni delle due bambine. "Come mai il Capopalestra della nostra isola è qui da queste parti? Pensavamo... che sarebbe stato alla sua Palestra per continuare i suoi studi."

"Sì, ma ho pensato che non sarebbe stata una cattiva idea andare a fare una passeggiata!" rispose Terenzio con fare sbarazzino. Si tolse per un attimo il cappello e lo usò per farsi aria. "Uff... certo che fa caldo, oggi... e voi due bambine? Non mi ricordo di avervi mai visto da queste parti. Siete delle allenatrici in viaggio per Tunod, vero?"

"Ah... ehm, sì, io mi chiamo Heather... e lei è Shelly, la mia migliore amica." rispose rapidamente Heather. Per un attimo esitò a dire qualcosa in più, ma si convinse che di un Capopalestra ci si poteva fidare. "I nostri amici, Chelle e Percy... hanno da poco ricevuto un regalo un po' particolare... e lo hanno usato per insegnare delle mosse molto particolari e potenti ai loro Pokemon. Credo... che possa già vedere l'effetto del Lanciafiamme di quel Quilava sulla spiaggia."

"Shel, shelgon..." Lo Shelgon di Heather zampettò rapidamente verso la spiaggia e indicò il punto in cui la fiammata aveva lambito la sabbia, trasformandone una parte in vetro. Senza apparente preoccupazione, Terenzio raggiunse il punto che Shelgon aveva indicato... e si chinò per osservare il fenomeno.

"Hmm... effettivamente, per indurre vetrificazione del silicio, la temperatura dev'essere stata molto elevata." commentò con un cenno della testa, chinandosi giusto un po' per osservare i frammenti di vetro senza scottarsi. Shelgon toccò il vetro con una delle sue tozze zampe, e nonostante la sua resistenza al calore, sentì comunque che la temperatura della superficie era ancora elevata. "Posso sapere chi è stato a fare questo prodigio?"

"Quilava!" esclamò lo starter di Percy, ergendosi con orgoglio sulle zampe posteriori per darsi un po' di importanza. Il ragazzo si riavviò i capelli con un gesto della mano, e accarezzò di nuovo Quilava, orgoglioso della sua bravura.

"E' stato il mio Quilava, grazie alla Macchina Tecnica che la Warren Corporation è stata così generosa da lasciarci come prova!" affermò Percy. "E ovviamente, anche grazie all'allenamento che abbiamo fatto insieme! Sono sicuro che tra non molto saremo diventati abbastanza forti da vincere il campionato di Pokemon di quest'anno!"

"Hehehee... ovviamente, questo dipende! Potremmo essere io e la mia Bayleef a strapparvi il trofeo dalle mani!" rispose Chelle con alterigia. Entrambi gli allenatori neofiti e i loro Pokemon sembravano, ora più che mai, ubriacati dal potere che le Macchine Tecniche avevano concesso loro, e sembrava che il loro senso del limite si fosse affievolito...

"Leeeef!" Bayleef strisciò le zampe a terra e abbassò la testa come se stesse per partire alla carica. Shelly, Heather, Shelgon e Volbeat la guardarono storcendo il naso. In particolare, il Pokemon campione di Heather aveva come la sensazione che Percy e Chelle si stessero allontanando... che il legame che si era venuto a formare tra loro e le due bambine di Reborn si stesse incrinando ora che i due neofiti avevano a disposizione il potere delle MT.

"E non ha visto quel raggio di energia che la mia Bayleef ha scagliato poco fa?" chiese Chelle, non resistendo alla tentazione di vantarsi un po' anche lei. "E tutto grazie alla Macchina Tecnica che le ha fatto imparare la mossa Solarraggio! Grazie a questo potere, sono sicura che io e i miei Pokemon otterremo le Medaglie di Tunod in un battibaleno!"

"Ooooh, molto interessante! Le Macchine Tecniche, eh? Ne ho sentito parlare... si tratta di una particolare invenzione della Warren Corporation, da quanto ricordo." commentò Terenzio, mentre si aggiustava il cappello sulla testa e si avvicinava nuovamente al gruppo. Al contrario di molti dei presenti, il Capopalestra non sembrava così sbalordito da quello che aveva visto, e sembrava prendere il discorso un po' alla leggera. "Bene, bene... quindi, se avete con voi il potere di queste MT, immagino che siate sicuri di vincere. In tal caso, credo proprio di capire, come si suol dire, come il cacio sui maccheroni. Come immagino avrete già sentito, io sono Terenzio, il Capopalestra di Serenisola."

"Con degli abiti così stravaganti... e soprattutto caldi... mi sarei stupita se non fosse stato un Capopalestra. Sono quasi sempre così stravaganti..." fu il commento di Heather. Shelly le fece timidamente cenno di non farsi sentire, portandosi un dito davanti alla bocca.

L'entusiasmo di Chelle e Percy non venne per nulla frenato dalla consapevolezza di chi avevano di fronte... e anzi, la ragazzina dai capelli verdi pensò che fosse un'occasione unica per dimostrare a tutti la sua nuova forza. "Ah, già, il Capopalestra Terenzio... abbiamo già sentito un po' parlare di lei! Se lei è il Capopalestra... allora questo vuol dire che è disposta ad accettare la mia sfida, vero? Dopotutto, siamo venuti qui a Serenisola proprio per questo!"

La Bayleef di Chelle rincarò la dose. "Bayleef!"

"Infatti accetto la vostra sfida, ragazzi!" rispose prontamente Terenzio, con grande gioia degli isolani presenti, che vedevano questa come l'occasione di assistere ad uno scontro ad alto livello. Non era tutti i giorni che si vedeva uno spettacolo simile, nella loro tranquilla e pacifica isola. "Ci vediamo alla mia Palestra tra un'oretta... oh, e voi due, sentitevi libere di assistere!" aggiunse, voltandosi per un attimo verso Heather, Shelly e i loro Pokemon. "Credo che... comunque vada, potrete imparare qualcosa di interessante!"

"Davvero quella è pronta a sfidare il signor Terenzio?" si sentì qualcuno chiedere tra la folla. "Va bene che la sua Bayleef è forte... ma non penso che lo sia abbastanza da sconfiggere i suoi Pokemon di tipo Terra. Il signor Terenzio è molto ben preparato..."

"Ma con un Solarraggio del genere... sinceramente, non sono sicuro che il signor Terenzio abbia la vittoria in tasca." affermò un'altra persona. "Io... sono curioso di andare a vedere come andrà, perchè immagino che non sarà così scontato."

Chelle e la sua Bayleef non vedevano a loro volta l'ora di misurarsi con il Capopalestra e fargli vedere di cosa fossero capaci. "Perfetto! Allora, forza, che aspettiamo? Avanti, Percy, non essere lento come uno Slowpoke! Questa è la nostra occasione! Il potere delle TM ci farà vincere questa battaglia senza alcuna difficoltà!"

"Ah, questo è poco ma sicuro!" continuò Percy. "Accetto anch'io la sfida, signor Terenzio! Sono sicuro che sarà uno scontro bellissimo! Hey, Shelly! Heather! Ci sarete anche voi, vero? Non potete perdervi questo spettacolo!"

"Quil quilava!" affermò Quilava rivolto a Volbeat e Shelgon. Il Pokemon Fuoco strizzò un occhio, invitando i suoi "colleghi" ad assistere a quello che si preannunciava come uno scontro in cui avrebbe potuto dare prova della sua abilità... e nonostante ancora non fossero troppo convinte che fosse una buona idea, Heather e Shelly pensarono che alla fine non ci fosse nulla di male nell'assistere ad una battaglia di Pokemon contro un avversario del calibro di un Capopalestra...

"E va bene..." disse Shelly mettendosi a posto la treccia, e scambiando uno sguardo affettuoso con il suo Volbeat. Il Pokemon lucciola accese la coda e la spense ad intermittenza, come se volesse dire che non era il caso di preoccuparsi troppo, e che per il momento dovevano pensare solo a divertirsi. "Andiamo pure ad assistere a questo incontro. Vediamo un po'... se queste MT sono davvero così potenti come ci sono sembrate."

"Io spero solo di non aver fatto un errore ad insegnare Terremoto al mio Druddigon..." disse tra sè Heather con evidente preoccupazione, e il suo fedele Shelgon le toccò una gamba con la zampa destra per dirle di non pensarci troppo. In questo momento, erano lì solo per dare un'occhiata all'incontro di Percy e Chelle contro Terenzio, e per rendersi conto di persona del potere delle MT. Poi, in seguito, si sarebbero potuti occupare del resto, magari dopo che Druddigon avesse detto la sua in proposito.

Con la mente occupata da diversi e a volte contraddittori pensieri, Heather e Shelgon seguirono il gruppo di isolani che si dirigevano alla Palestra di Terenzio, sempre più desiderosi di vedere come sarebbe andata...

 

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Era apparso subito chiaro sia alle due bambine di Reborn che ai loro compagni di viaggio che la Palestra di Terenzio si specializzava in Pokemon di tipo Terra. Era un edificio dall'aspetto abbastanza anonimo, e anche l'interno non sembrava nulla di particolare... almeno finchè Terenzio non guidò i suoi sfidanti e gli spettatori lungo una rampa di scakle che si addentrava nei sotterranei di Serenisola, tra due alte mura di solida roccia, fino a giungere ad una grande galleria dal pavimento ricoperto di sabbia soffice. Chelle non resistette alla tentazione e si tolse gli infradito per godersi la sensazione della sabbia fresca sulle piante dei piedi.

"Niente male... una Palestra che si addice molto ad un esperto di Pokemon Terra." affermò la ragazza dai capelli verdi, mentre lei, Percy e i loro due starter si guardavano attorno. Alla luce delle lampade alogene un po' attempate che pendevano dal soffitto, si poteva vedere che la Palestra era poco più che una stanza intagliata nella roccia e tenuta in piedi da delle solide impalcature di legno spesso, e addossate alle pareti si vedevano numerose bacheche nelle quali erano accuratamente conservati diversi reperti, dei tipi più svariati. Per la maggior parte erano fossili, pezzi di anfore o tavolette incise... e quando Percy e Quilava si avvicinarono per dare un'occhiata, videro che erano scritte nell'alfabeto degli Unown che avevano già visto da altre parti.

"Interessanti, vero, questi ritrovamenti? Sono alcuni dei reperti che ho trovato nel mio lavoro di archeologo." spiegò Terenzio, mentre prendeva posizione ad un lato del ring. L'area dove si sarebbe svolta la battaglia era uno spiazzo rettangolare ampio e ben spianato, ricoperto di sabbia sottile e delimitato da un perimetro composto da piccole pietre grigie. Ad un lato del quadrato, un Pokemon stava già aspettando il suo allenatore - un muscoloso Donphan, un Pokemon simile a un elefante in miniatura dal corpo di colore grigio con una spessa piastra nera, simile alla gomma di uno pneumatico, lungo la spina dorsale e la proboscide. Delle cavigliere nere proteggevano ciascuna zampa, mentre l'interno delle orecchie era di colore rosso. Un paio di potenti zanne di avorio bianco uscivano dalla sua bocca a ciascun lato della proboscide, formando due armi micidiali. Nonostante il suo aspetto intimidatorio, tuttavia, il Pokemon elefante reagì all'arrivo di Terenzio andandogli incontro affettuosamente, e cominciando a strusciarsi su di lui come un gattino affettuoso!

"Don, dooooon!" esclamò Donphan con un potente barrito.

"Ah! Hahahahaaa, Donphan! Stai calmo, così mi fai perdere l'equilibrio!" rispose Terenzio, cercando di mantenere l'equilibrio mentre Donphan lo abbracciava. L'impeto del Pokemon Armatura era tale che minacciava di farlo cadere a terra... per fortuna, con un po' di riluttanza, Donphan si separò dal suo allenatore e si fece serio e concentrato, capendo che era il momento di sostenere una vera lotta. "Okay, okay... abbiamo due allenatori che vogliono conquistare la nostra Medaglia Polvere. Però non possiamo rendergli le cose troppo facili, vero, Donphan?"

Il Pokemon elefante alzò la proboscide per dire che d'accordo con il suo allenatore... e un attimo dopo, il suo tentativo di darsi untono venne rovinato da Chelle e Bayleef, che si avvicinarono a Donphan e cominciarono a coccolarlo!

"Dooon?" si chiese il Pokemon di Terenzio, ritrovandosi improvvisamente addosso Chelle che lo abbracciava come se fosse stato un cagnolone affettuoso!

"Bay, bayleef!" esclamò Bayleef, mentre continuava a strisciare la testa sul fianco corazzato del Pokemon Armatura. "Bayleef!"

"Ho l'impressione che il suo Donphan abbia riscosso le simpatie dellamia amica e della sua Bayleef... strano, di solito Chelle non è così affettuosa!" commentò Percy con una breve risata, seguita da quella di Heather, Shelly e di diversi degli spettatori. Neanche Terenzio potè ignorare il lato divertente della situazione, e ridacchiò brevemente, almeno finchè Chelle non si alzò in piedi e non si schiarì la voce, per dire che era pronta ad affrontare lo scontro.

"Ehm... chiedo scusa, mi sono fatta prendere la mano..." affermò la ragazza dai capelli verdi, cercando di mettersi a posto come poteva per l'incontro. "Comunque... sì, io e il mio amico Percy siamo qui per avere la possibilità di ottenere la Medaglia Polvere... e per far vedere a tutti la potenza delle MT della Warren Corporation!"

"Va bene... in tal caso, prego, prendete posizione al vostro lato dell'arena! E a tutti voi, gentile pubblico, estendo il mio invito a scegliervi un posto da cui assistere a questo incontro... che devo dire, si preannuncia interessante. Una Bayleef e un Quilava... vediamo come se la caveranno contro i miei Pokemon di tipo Terra!"

"Qui!" rispose Quilava con un cenno della testa. Mentre la gente cominciava a prendere posto attorno all'arena, sedendosi su dei graniti scolpiti nelle pareti di roccia all'altro lato della Palestra, Chelle e Percy si schierarono al loro lato del ring, con i loro fedeli Pokemon al loro fianco. La ragazza dai capelli verdi appoggiò gli infradito dietro di sè e prese una Pokeball, prima di rivolgere a Bayleef un'espressione comprensiva.

"Aspetta un attimo, Bayleef, d'accordo?" chiese Chelle. Quando la Pokemon Foglia la guardò dubbiosa, chiedendosi il perchè di questa richiesta, Chelle proseguì. "Sono sicura che con il tuo Solarraggio sarai in grado di concludere in fretta... ma vorrei dare la possibilità anche a qualche altro dei miei Pokemon di dare prova di sè. Il mio Wingull, per esempio... credo che questo sia il posto giusto per il suo debutto!"

Chelle strizzò giocosamente un occhio, e Bayleef accettò la spiegazione e si fece da parte per assistere allo scontro. Accanto a lei, anche il Quilava di Percy fece la stessa cosa, e si piazzò ad un angolo per lasciare che il ragazzo mandasse in campo un altro dei suoi Pokemon - in questo caso, il Mudkip che Heather e Shelly avevano riportato indietro da quel mondo parallelo chiamato Terra.

"Va bene, signor Terenzio... noi siamo pronti a vincere!" affermò con convinzione Percy, mentre il piccolo Mudkip si preparava e puntava le zampette a terra. "Va bene una sfida in doppio, vero?"

"Kip kip!" esclamò Mudkip.

Heather, Shelly, Shelgon e Volbeat si erano scelti dei posti in prima fila ad un lato dell'arena di combattimento, e mentre gli spettatori si preparavano, e i contendenti sceglievano i Pokemon da mandare in campo, la piccola domatrice di draghi sospirò, fece una carezza al suo Pokemon, e guardò in direzione di Shelly per farle una domanda. "Allora... tu che ne pensi, Shelly? Percy e Chelle possono farcela, con quelle Macchine Tecniche che hanno usato?" chiese, non sapendo bene se avesse dovuto essere contenta o meno di una risposta affermativa.

Volbeat svolazzò lentamente a fianco della sua allenatrice, che si sfregò la fronte dubbiosa. Certo, aveva visto con i suoi occhi la potenza delle mosse insegnate dalle MT, ma sarebbe stato sufficiente contro un Capopalestra? "Non lo so... mi stupirei se il signor Terenzio non avesse qualche strategia particolare per coprire i punti deboli della sua squadra... e Chelle e Percy mi sembrano davvero... un po' troppo sicuri di sè... per non dire qualcos'altro..."

"Qualcos'altro... in che senso?" chiese Heather confusa. Shelgon teneva lo sguardo fisso sugli allenatori, passando da Percy e Chelle, a Terenzio, e viceversa. La bambina dai capelli fucsia aveva l'impressione che il suo Pokemon stesse cercando di farsi un'idea dell'abilità di ciascun allenatore...

Shelly alzò le spalle. "Niente, niente... forse... ehm... è solo una mia impressione." affermò la piccola maestra di Pokemon Coleottero. "Piuttosto... adesso godiamoci l'incontro. Potremo discuterne dopo, se sarà necessario."

"Va bene..." rispose Heather, e Volbeat indicò il ring, per dire che lo scontro stava per iniziare...

"Diamo ufficialmente inizio a questo incontro in doppio per l'ottenimento della Medaglia Polvere!" affermò Terenzio, mentre lanciava due Pokeball. "Quindi... iniziamo pure con voi, Mudbray e Hippopotas!"

Quando i Pokemon chiamati da Terenzio apparirono, Chelle e Percy non riuscirono a trattenere un moto di sorpresa. Uno dei due era abbastanza facile da riconoscere - un Hippopotas, un Pokemon di tipo Terra simile ad un piccolo ippopotamo dalla pelle screziata di varie sfumature di giallo e marrone, con una testa un po' troppo grande rispetto al corpo, e un paio di grandi occhi dall'espressione stralunata che spiccavano sopra il muso.

Ma l'altro... i due sfidanti e i loro Pokemon non lo avevano mai visto prima. Era un asinello marrone grande come un pony, con il muso, le zampe e l'addome colorati di un marrone più chiaro, e una criniera nera abbastanza folta, che dava quasi l'impressione che la buffa creatura indossasse una parrucca. I suoi occhi erano grandi e di colore nero, e davano al Pokemon ciuco un'espressione  placida. Tuttavia, ad un'occhiata un po' più attenta, si sarebbe visto che la corta pelliccia marrone del quadrupede celava dei muscoli robusti e solidi.

"Ah? Ma... ma che Pokemon è quello? Non l'ho mai visto prima d'ora!" esclamò Heather sgranando gli occhi, e osservando l'asinello bruno che scuoteva la testa e muoveva le sue lunghe orecchie con fare attento. Anche ad una prima occhiata, la piccola domatrice di draghi poteva intuire che si trattava di un Pokemon sveglio e scattante.

Shelly, divoratrice di libri qual era, restò a riflettere per qualche secondo prima che le tornasse in mente di aver già visto quel Pokemon da qualche parte, e schioccò le dita quando se lo ricordò. "Ah! Ma certo! Quello... quello è un Mudbray! E' un Pokemon di tipo Terra che molto tempo fa era diffuso in un po' tutti i continenti!" spiegò. Heather notò subito che la maggior parte delle tracce di timidezza erano scomparse dal suo sguardo, come succedeva sempre quando Shelly parlava di ciò che sapeva. "Solo che in seguito... è stato cacciato fino quasi all'estinzione. Che io sappia... l'unico posto dove esiste ancora allo stato selvatico è il continente di Alola! Certo... questo non vuol dire che non possa esisterne qualche branco allo stato brado da qualche arte qui a Tunod..."

"Quello... è un Pokemon che non ho mai visto!" esclamò stupefatto Percy... ma dopo un attimo di indecisione, il ragazzo dai capelli neri e rossi decise che in fondo non importava. "Bah, che sia un Pokemon sconosciuto o meno, non farà nessuna differenza! So che i miei Pokemon sono perfettamente in grado di affrontarlo. Che ne dici, Chelle? Facciamo vedere al signor Terenzio come combattiamo bene in coppia?"

"Mudkip!" esclamò il piccolo Pokemon Fangopesce.

Chelle decise di non attendere oltre, e mandò in campo il Pokemon da lei catturato per ultimo. "Siamo in una Palestra di tipo Terra, quindi un Pokemon Volante sarà perfetto! Forza, Wingull, fai vedere chi sei!" rispose la ragazza dai capelli verdi, e fece uscire dalla sfera il Pokemon gabbiano, che emise un acuto richiamo prima di librarsi in volo e prepararsi alla lotta.

"La sfida comincia! Un Wingull, eh? Bah... sinceramente, mi aspettavo una scelta un po' meno prevedibile." affermò Terenzio. "Ora, permettetemi di farvi vedere perchè il vantaggio del tipo non è tutto. Hippopotas, scatena una Terrempesta! E tu, Mudbray, comincia con Doppiocalcio su quel Mudkip!"

"Mudkip, non farti cogliere di sorpresa! Rispondi con Pistolacqua!" esclamò Percy.

"Wingull, attacca con Supersuono!" fu la volta di Chelle. Il Pokemon Gabbiano aprì il becco e scagliò una raffica di onde sonore prima che Hippopotas potesse fare la prima mossa... ma il tentativo andò a vuoto, visto che il piccolo pachiderma riuscì a scattare di lato con rapidità sorprendente, e cominciò a scagliare dei potenti getti di sabbia dalla sua pelle coriacea, provocando una tempesta in miniatura che investì tutti i Pokemon presenti sul ring. Ma mentre Hippopotas e Mudbray non avevano nulla da temere da quella tempesta di sabbia, lo stesso non si poteva dire per Wingull e Mudkip. I due Pokemon d'Acqua furono costretti ad indietreggiare sotto le sferzate di sabbia, cercando di proteggersi come potevano... e anche Chelle, Percy e i loro starter furono costretti a coprirsi gli occhi per evitare che la sabbia li irritasse!

"Ugh... un attacco Terrempesta! Come diavolo ho fatto a non pensarci prima?" esclamò rabbiosamente Chelle. Cominciava seriamente a credere di essere stata troppo frettolosa nell'assumere la vittoria. "Wingull! Cerca di ritrovare quell'Hippopotas e colpiscilo con Pistolacqua!"

Mudkip, nonostante la vista gli fosse stata annebbiata dalle particelle di sabbia abrasiva, cercò di prendere la mira e schizzò un getto d'acqua ad alta pressione che investì Mudbray, colpendolo al petto mentre quest'ultimo si avvicinava per sferrare un Doppiocalcio. Il Pokemon ciuco strinse i denti quando il getto d'acqua lo colpì, facendogli qualche danno... ma meno di questo Percy si sarebbe aspettato, e poi rispose sferrando una scarica di doppiette con i suoi zoccoli posteriori! Mudkip venne colpito in pieno e scaraventato verso l'orlo del quadrato, dove si fermò con il fianco a terra e un'espressione sorpresa e dolorante - oltre che la forma di uno zoccolo - stampata sul muso!

"Ugh... Mudkip, stai bene?" chiese Percy. Mudkip ripetè il proprio nome e si rimise in piedi, nonostante la sabbia abrasiva che continuava a martellarlo senza pietà. Wingull cercò di farsi largo tra la sabbia che gli copriva la visuale, ma Terenzio non aveva intenzione di fermarsi così, e continuò a fare pressione sul Pokemon di Chelle!

"Hippopotas, ora usa Rocciotomba!" esclamò l'archeologo-Capopalestra. L'ippopotamo in miniatura puntò le zampe a terra e aprì la bocca il più possibile, scagliando da essa alcuni sassi che aumentarono di dimensioni nel corso del tragitto verso il loro bersaglio! Allarmato, Wingull cercò di scostarsi, ma la Terrempesta gli impediva i movimenti, e il Pokemon Gabbiano venne raggiunto da un colpo che lo fece precipitare verso il suolo con un gracchio di dolore e sorpresa! Chelle strinse i denti con spavento, ma il suo Pokemon riuscì a sbattere le ali e riprendere il volo prima di schiantarsi sulla sabbia!

Con un po' di sforzo, Wingull riuscì ad alzare la testa, aprire il becco, e scagliare un getto d'acqua ad alta pressione contro Hippopotas. Questa volta, il colpo andò a segno, con grande sollievo di Chelle... e Hippopotas strinse gli occhi mentre il potente getto d'acqua, elemento a cui era allargico per sua natura, lo costringeva ad indietreggiare con un muggito. Tuttavia, la Terrempesta aveva un po' indebolito il getto, e Hippopotas non subì i danni che altrimenti avrebbe ricevuto.

Mudkip eseguì un altro ordine di Percy e si scagliò contro Mudbray con un attacco Azione, colpendo il Pokemon ciuco al torace. Ancora una volta, però, l'attacco non ebbe il risultato sperato. Mudbray accusò il colpo senza troppi problemi, e reagì con un attacco Pestone che Mudkip riuscì appena ad evitare. Il Pokemon d'Acqua si piazzò davanti al suo allenatore, che controllò che il suo Pokemon fosse in grado di continuare, e osservò Mudbray che invece sembrava non accusare i colpi. "Ma... ma come diavolo ha fatto? Sono sicuro che quell'attacco azione fosse andato a segno... ho come l'impressione che dopo aver preso quel colpo, quel Mudbray si sia fatto più resistente..."

"Braaaaay!" esclamò il ciuco, prima di rispondere con un attacco Fangosberla, scagliando dalla bocca un getto di acqua e fango che colpì Mudkip in faccia, offuscandogli ulteriormente la vista! Più lo scontro andava avanti, più Mudkip si ritrovava con le spalle al muro, nonostante il suo tipo fosse avvantaggiato rispetto a quello di Terenzio... e Chelle e il suo Wingull non se la passavano molto meglio. L'attacco Rocciotomba di prima aveva rallentato i movimenti al Pokemon Gabbiano, che ora aveva difficoltà a muoversi nella tempesta.

"Maledizione... così non si può andare avanti!" imprecò Chelle. Pestò un piede nudo per terra, e venne ulteriormente infastidita dal fatto che la sabbia soffice attutiva il colpo. "Non possiamo farci battere così! Non adesso! Dobbiamo inventarci qualcosa, Percy! Non hai qualche idea?"

"Dovremmo... almeno cercare di far cessare questa dannata Terrempesta!" affermò Percy, sfregandosi la fronte mentre cercava di pensare ad un modo per contrastare la strategia di Terenzio. "Accidenti, cosa posso fare per impedire ai suoi Pokemon di sfruttare la tempesta di sabbia a suo vantaggio? Ci deve essere un modo..."

"Ragazzi, siete ancora qui con noi?" chiese scherzosamente Terenzio. "Allora, avete qualche idea per come fare per contrastarmi?"

"Hmph... non ci sottovalutare! Abbiamo ancora un bel po' di carte da giocare!" affermò Chelle, cercando di pensare ad una tattica. Le venne in mente una possibilità, ma non era priva di rischi. "Okay... Wingull, usa un attacco Trespolo per recuperare le forze!"

Il gabbiano fu più che contento di abbassarsi e posarsi a terra per recuperare un po' le forze... ma Terenzio, conoscendo bene il punto debole di quella mossa, decise di approfittarne e attaccare con qualche altra mossa. "L'idea non era male... ma finchè recupera energia, il tuo Wingull perde i vantaggi del suo tipo Volante, e le mosse di tipo Terra possono raggiungerlo. Avresti dovuto pensare a questa possibilità!" Con un cenno della testa, ordinò a Mudbray e Hippopotas di attaccarlo. "Avanti, ragazzi... adesso usate un attacco Battiterra, tutti e due!"

Mudbray si impennò sulle zampe posteriori e cercò di scendere giù con tutte le sue forze per scuotere la terra... ma il Pokemon ciuco si sbilanciò per un attimo, e Chelle ne approfittò per sferrare un attacco che potesse ribaltare la situazione... e non solo quella.

"Presto, Wingull! Attacca con Idropulsar! Adesso!" esclamò la ragazza dai capelli verdi. Il Pokemon Gabbiano strinse il becco e agì, con tutta la velocità di cui era capace - aprì le ali e scagliò dal becco una sfera di energia blu che sfrecciò attraverso la Terrempesta e colpì Mudbray allo stomaco prima che quest'ultimo potesse scendere giù e scatenare il suo attacco Battiterra! Il Pokemon ciuco sgranò gli occhi e drizzò le orecchie sbalordito un attimo prima che l'impeto dell'attacco lo facesse rovesciare sulla schiena, grondante di acqua!

"Brrraaay!" ragliò, agitando convulsamente le zampe in aria, mentre cercava di rialzarsi. Hippopotas strinse i denti sbalordito e cercò di trattenere il colpo, ma ormai il suo attacco Battiterra era già stato lanciato, e l'ippopotamo in miniatura provocò una piccola scossa di terremoto che sollevò dei pezzi di roccia sabbiosa dal pavimento dell'arena! Wingull riuscì appena in tempo ad aprire le ali e spiccare il volo, evitando la pericolosa mossa... ma Mudkip e Mudbray vennero colpiti con forza, e nonostante la sua difesa fosse stata aumentata da quella particolare abilità dimostrata prima, il Pokemon ciuco subì un colpo potente, e rimase a terra privo di sensi. Mudkip venne sballottato un po' dal movimento della terra, e rimase stordito ed indolenzito... ma prima che Hippopotas potesse continuare l'attacco, il Pokemon Fangopesce strinse i denti e cominciò ad emanare una tenue aura blu...

Nonostante la difficile situazione e la Terrempesta che continuava ad infuriare attorno a loro, Percy sorrise sollevato. Da quello che sapeva di Mudkip, quello non poteva essere che il risultato della loro abilità speciale Torrente, che faceva in modo che le loro mosse di tipo Acqua venissero potenziate quando il Pokemon era con le spalle al muro.

"Hmm... quindi non vi siete semplicemente gettati nella mischia senza riflettere. Anche se, come avete potuto vedere, la troppa sicurezza gioca dei brutti scherzi." affermò Terenzio, mentre richiamava Mudbray nella sua Pokeball. "Ma voglio vedere se il tuo Mudkip sarà in grado di fermare il mio Hippopotas! Forza, amico mio, usa il tuo attacco Morso!"

"Hippo!" esclamò il Pokemon Ippo, lanciandosi verso Mudkip con rapidità inaspettata e spalancando le fauci per sferrare un morso poderoso... ma il piccolo starter di Hoenn prese rapidamente la mira e scagliò un getto d'acqua direttamente nella bocca spalancata dell'avversario! Immediatamente, il Pokemon di Terra spalancò gli occhi e cominciò a tossire convulsamente, cercando di sputare tutta l'acqua che gli era stata versata in gola! Scosse violentemente la testa e cercò di indietreggiare, ma quel colpo preso in pieno, e per giunta potenziato, lo aveva lasciato indebolito e stordito, e Terenzio non potè fare a meno di sgranare gli occhi per lo stupore. Un attacco di una simile potenza e precisione... non era certo una cosa che un novellino qualsiasi potesse fare. Quel ragazzino aveva talento... e probabilmente questo spiegava come mai lui e la sua compagna si erano lasciati prendere la mano fino a quel punto.

"Di nuovo Idropulsar, Wingull!" continuò Chelle. Senza perdere tempo, il Pokemon Gabbiano si librò in volo, portandosi sopra Hippopotas...

"Hippopotas, usa Rocciotomba di nuovo!" ordinò Terenzio tutt'a un tratto, sperando di fermarlo prima che potesse colpire. Wingull ed Hippopotas reagirono all'ordine in perfetta sincronia, e mentre il Pokemon Gabbiano si fermava a mezz'aria e scagliava una potente sfera d'acqua luminosa contro l'avversario, quest'ultimo apriva di nuovo le fauci per scagliare una pioggia di rocce affilate! Chelle e Percy ebbero l'impressione che tutto scorresse al rallentatore mentre i Pokemon si scambiavano quei due attacchi micidiali!

"Wingull, attento!"  gridò Chelle a squarciagola. Ma ormai era troppo tardi, e l'attacco Rocciotomba raggiunse in pieno Wingull e lo fece cadere a terra con uno stridio acuto, sollevando una nuvoletta di sabbia! Ma Hippopotas non fu in grado di evitare l'attacco Idropulsar che stava sfrecciando verso di lui, nonostante la sua abilità a muoversi nella bufera. La sfera d'acqua turbinante colpì Hippopotas al dorso, inondandolo di nuovo d'acqua... e il Pokemon Ippo emise un muggito rimbombante e barcollò all'indietro per diversi passi... prima di soccombere alla sua debolezza e cadere a terra senza più forze, gli occhi trasformati in spirali! Il Wingull di Chelle si rialzò e scosse la testa per mandare via lo stordimento - con grande sollievo della ragazzina dai capelli verdi, il suo Pokemon era ancora in grado di reggersi in piedi, anche se a questo punto non era davvero più in grado di combattere a lungo.

"Phew... mamma mia, Wingull... mi hai fatto prendere un colpo! Ottimo lavoro!" esclamò, tirando finalmente in fiato. "Accidenti... credevo che sarebbe stata una sfida più facile..."

"Adesso immagino che toccherà a Quilava e Bayleef!" disse Percy, anche lui sollevato dal fatto che il suo Mudkip stesse bene. "Sarà... sufficiente il fatto che gli abbiamo insegnato quelle mosse dalle MT?"

"Comincio a temere... che forse avremmo dovuto fare un po' più pratica." rispose Chelle, benchè guardasse verso la sua fedele Bayleef con aria fiduciosa, e la Pokemon Foglia fece un passo in avanti per dire che era pronta a combattere in ogni caso. Grazie all'attacco Solarraggio che aveva da poco imparato, la starter di Chelle si sentiva in grado di affrontare qualsiasi avversario. "Ma a questo punto non possiamo più tirarci indietro, giusto? Dobbiamo farci valere!"

"Giusto! Adesso abbiamo ancora due Pokemon da affrontare... compreso quel Donphan di prima..." affermò Percy, mentre si chinava per accarezzare il suo Mudkip. Il piccolo Pokemon Fangopesce respirava stancamente per la battaglia sostenuta, e sembrava chiedere a Percy di lasciarlo riposare, richiesta che il giovane esordiente fu lieto di esaudire. "Okay, Mudkip, bel lavoro. Ora però riposati... e lasciamo fare a Quilava, che ne dici?"

"Quilava!" rispose il Pokemon Vulcano, aspettandosi che grazie al suo Lanciafiamme avrebbe posto fine allo scontro in breve tempo.

"Anche tu, Wingull... credo che sia il momento che la mia Bayleef mostri di cosa è capace!" affermò Chelle. Guardò verso la sua starter, che non vedeva l'ora di scendere in campo e dare prova di sè, avanzando a grandi passi nell'arena. Lei e Quilava si ritrovarono fianco a fianco, guardando l'imperturbabile Terenzio per dirgli di sbrigarsi e mandare in campo i suoi prossimi Pokemon.

"Okay, adesso vediamo Bayleef e Quilava in azione..." disse Heather, un po' ansiosa. "Cavolo... sono sicura che Percy e Chelle useranno le mosse che gli hanno insegnato con le MT. Speriamo che non succeda niente di male."

Shelly scosse la testa, per niente convinta. "Chelle e Percy... finora se la sono cavata... ma il loro modo di combattere non mi ha convinto per niente. Mi... mi dispiace dirlo, ma finora... beh... temo che se la siano cavata soltanto per il rotto della cuffia, come si suol dire."

"Volbeat!" fu la risposta del suo Volbeat, molto meno incline a misurare le parole. Shelly cercò nel suo zainetto il traduttore simultaneo che le era stato regalato dall'Inventore e lo tenne al proprio fianco, immaginando che tra non molto le sarebbe servito. C'era qualcosa nello sguardo del Donphan di Terenzio che voleva dire che aveva parecchio da dire ai Pokemon dei due esordienti.

"Molto bene... avete deciso di mandare in campo i vostri starter, forse pensando che quelle mosse potentissime che gli avete insegnato vi permetteranno di avere vittoria facile." commentò Terenzio, senza mai perdere quel suo modo di fare tranquillo. "Sì, immagino che sia facile convincersi di questo quando si è alle prime armi, e il proprio starter ha imparato qualche nuova mossa che sembra imbattibile. Però... adesso, se permettete, voglio vedere se davvero avrete gioco facile come credete. Prego, Gligar... ora tocca a te."

Terenzio lanciò un'altra Pokeball, dalla quale fece apparire un familiare Pokemon simile ad uno strano incrocio tra uno scorpione e un pipistrello, che si librò in aria con uno stridio acuto, agitando il pungiglione uncinato che spiccava alla fine della sua coda. "Gliiiigarrrr!" esclamò con voce acuta come il cristallo, agitando le grandi chele e tenendo la lingua penzolante dalla bocca. Il Pokemon Aliscorpio descrisse una spettacolare parabola a mezz'aria e si schierò accanto a Donphan, che drizzò la proboscide in segno di intesa... e un attimo dopo, Gligar scese giù sorridendo vivacemente e diede un cinque al suo compagno di squadra!

"Bayleef?" si chiese Bayleef stupefatta. C'era qualcosa nel loro modo di fare che la lasciava stupita... forse era l'intesa che si percepiva tra quei due? Davano l'impressione di aver combattuto molte battaglie assieme, e di sapere molto bene come fare gioco di squadra... e dando una rapida occhiata a Quilava, non poteva certo dire che lo stesso valesse per lei e il suo compagno.

La Pokemon Foglia cercò di non pensarci, e di concentrarsi sullo scontro... dopotutto, lei sapeva usare Solarraggio, no? Non sarebbe stato un problema sconfiggere due Pokemon di Terra... vero? Doveva dimostrare a Chelle che adesso non c'era più niente che potesse fermarla...

E questo voleva dire, che doveva vincere questo incontro in maniera schiacciante!

 

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CONTINUA...

Note dell’autore: E così, a quanto pare, Chelle e Percy dovranno rendersi conto a loro spese dei limiti delle MT… e quale modo migliore che farglielo vedere in uno scontro con un Capopalestra?

Tra non molto comincerà una nuova mini-saga, in cui i nostri amici visiteranno la Roccia Stregata per investigare ancora i piani del Team Fusione… e qualche importante personaggio farà il suo debutto in scena in gran stile! Il che vuol dire che per Heather e Shelly sarà il momento di far vedere di cosa sono capaci, una volta di più!                

Beh, per adesso vi saluto. Ci rivediamo dopo che sarò tornato dalle mie vacanze, il giorno 19 di questo mese. Ho aggiornato anche la mia storia di Pathfinder, e una di Digimon, quindi avete di che passare il tempo! A presto!          

 

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Capitolo 19
*** Quando manca gioco di squadra ***


Pokemon: The Glazed Challenge

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 19 - Quando manca gioco di squadra

I Pokemon sul campo di battaglia si stavano studiando, e gli sfidanti mostravano degli innegabili segni di nervosismo. Chelle, Percy e i loro Pokemon non erano riusciti a vincere l'incontro facilmente come si erano aspettati, e adesso cominciavano a dubitare delle loro possibilità di vincere contro Gligar e Donphan, che sicuramente erano molto più forti e meglio addestrati di Hippopotas e Mudbray. E non erano i soli a sentirsi così: il pubblico, in particolaare le bambine di Reborn che assistevano in prima linea, si era già fatto l'idea che i due sfidanti non avessero quello che ci voleva per sfidare il Capopalestra.

"Chelle e Percy hanno vinto... ma è stato più per fortuna e per il fatto che hanno usato dei Pokemon di un tipo avvantaggiato." commentò Heather, già di per sè poco avvezza ad addolcire le pillole. "Secondo me, questa storia delle MT gli ha un po' dato alla testa."

Shelly si schiarì la voce con fare imbarazzato. L'avrebbe detto in maniera un po' meno diretta, ma la sua migliore amica aveva ragione a dire che i loro compagni non avevano preso abbastanza sul serio la sfida con Terenzio. Aveva l'impressione che molto presto, la situazione di fragile vantaggio in cui si erano trovati si sarebbe ribaltata.

"Skorrrrupi?" la vocetta un po' stridula del suo nuovo amico distrasse Shelly dalla battaglia, e la piccola allenatrice di Pokemon Coleottero guardò al proprio lato e restò stupefatta nel vedere che il suo Skorupi era in qualche modo uscito da solo dalla sua Pokeball, e si era piazzato accanto a lei per assistere allo scontro.

"Ah... Skorupi! Come... come hai fatto ad uscire dalla tua sfera?" chiese la bambina dai capelli violetti. Domanda alla quale il Pokemon Coleottero/Veleno rispose senza tante complicazioni, mostrando con un certo orgoglio la sua coda a tenaglia.

"Skorrrrupi!"

Un grosso gocciolone di sudore scese dalle teste di Shelly e del suo Volbeat. "Vvvvolbeat?" chiese il Pokemon lucciola.

"Ehm... non per essere impertinente, Skorupi, ma... cosa c'entra la coda?" fu la domanda della bambina. Heather si massaggiò la fronte come se stesse covando un forte mal di testa...

 

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Chelle si sfregò il viso con una mano, come se questo gesto potesse aiutarla a concentrarsi. La ragazza dai capelli verdi stava cercando di convincersi che la sua starter poteva farcela contro i Pokemon di Terenzio... certo, usare il suo attacco Solarraggio avrebbe potuto rovesciare rapidamente la situazione, e la sua Bayleef era sicuramente più veloce di quel massiccio Donphan. E poi, Percy si sarebbe occupato di quel Gligar, che non sembrava certo molto resistente... sì, non c'era dubbio. Poteva sicuramente vincere questo incontro, doveva solo usare le mosse giuste!

"Okay, Percy, adesso io mi occupo di Donphan, e tu e Quilava sistemate quel Gligar, okay?" esclamò. Prima che lo stupito ragazzo dai capelli bicolore potesse rispondere, la ragazza aveva già alzato un braccio e dato l'ordine. "Okay, Bayleef! E' ora di mostrare di cosa siamo capaci! Usa il tuo attacco Solarraggio!"

"Ah! Aspetta un attimo!" esclamò Percy, ma vedendo che ormai Chelle si era decisa, scosse la testa e diede un ordine al suo starter. "Ah, lasciamo perdere. Quilava, colpisci Gligar con Ruotafuoco!"

"Bayleef!" esclamò la battagliera Pokemon d'Erba, alzando la testa e cominciando a concentrarsi. Immediatamente, delle particelle di luce dorata cominciarono ad apparire tutt'attorno alla Pokemon e a farsi assorbire dalla sua pelle, mentre una tenue aura dorata cominciava ad accendersi attorno a lei. Ma sia Bayleef che la sua allenatrice si stavano già rendendo conto che c'era qualche problema...

"Per quanto riguarda la velocità, anche il mio Donphan può dire qualcosa." affermò Terenzio. "Donphan, usa Geloscheggia! Gligar, attacca Quilava con Fangosberla!"

Il Pokemon Terra simile ad un elefante attaccò con una rapidità che Chelle e la sua Bayleef non si erano certo aspettate. Con un barrito, Donphan alzò la proboscide, e un sottile strato di ghiaccio si formò sulle sue zanne d'avorio, per poi trasformarsi in una raffica di minuscoli dardi di ghiaccio che sfrecciarono verso l'impreparata Bayleef e la colpirono in pieno! La Pokemon d'Erba, troppo impegnata a racimolare energia solare per potersi scansare o difendere, non ebbe altra scelta che puntare le zampe a terra e cercare di sostenere il colpo. Nello stesso istante, il Gligar di Terenzio fece scattare una chela in avanti, e scagliò un getto di fango contro Quilava prima che quest'ultimo potesse muoversi. Il Pokemon di Fuoco venne colpito al muso, e fu costretto a tirarsi indietro, usando le zampe anteriori per cercare di liberarsi gli occhi irritati!

"Quiiiiilava!" esclamò allarmato. Cercò di concentrarsi e di usare il suo attacco Ruotafuoco, ma il bruciore agli occhi e la conseguente perdita di precisione lo tradirono, e riuscì soltanto ad emettere una fiammata e a ruotare su sè stesso senza alcun risultato.

"No! Quilava!" esclamò allarmato Percy. La situazione cominciava davvero a volgere al peggio...

"Bayleef, devi fare più in fretta! Concentrati, devi scagliare quel Solarraggio il prima possibile!" esclamò Chelle. Bayleef strinse i denti con aria frustrata. Stava facendo il più velocemente possibile, non sapeva la sua allenatrice che ci voleva un po' di tempo per caricare un Solarraggio? Tanto più che la situazione in cui si trovava non era esattamente la più favorevole...

"Il Solarraggio non si caricherà tanto presto..." commentò Shelly, intuendo cosa stesse accadendo. "Siamo sottoterra, e qui non arriva energia solare. Gli attacchi basati su di essa sono parecchio inibiti."

"Skorupi, sko sko..." disse Skorupi serrando gli occhi. Chelle doveva proprio essere nel pallone se non si era accorta di un particolare così importante.

"No, no, non mi sembra proprio che abbiate una gran familiarità con i vostri Pokemon. Vi state basando troppo sulla potenza di queste... Macchine Tecniche di cui avete parlato." commentò Terenzio, vedendo come Bayleef continuava a tentare di concentrare energia solare, senza eccessivo successo, e come Quilava barcollava, mezzo accecato da Fangosberla. "Ora, permettetemi di far vedere come due Pokemon possono veramente fare gioco di squadra. Gligar, usa Ventoincoda... e tu, Donphan, attacca con Battiterra!"

"Gli! Gligar!" esclamò il Pokemon Aliscorpio. Con dei rapidi movimenti delle chele, sbattè furiosamente le sue ali membranose e provocò una raffica di vento che spirò con forza da dietro lui e Donphan, aumentando notevolmente la velocità di entrambi loro... e il Pokemon elefante, dopo aver fatto un cenno di ringraziamento al suo compagno, sbattè con violenza le zampe anteriori al suolo e provocò una mini-scossa che investì sia Bayleef che Quilava! La Pokemon d'Erba, avendo il vantaggio del tipo su quella mossa, riuscì a reggarla senza problemi... ma lo stesso non si potè dire per il malcapitato Quilava, che venne scaraventato a terra con un'esclamazione di dolore e sorpresa!

"Accidenti... reagisci, Quilava, devi usare Lanciafiamme per metterli giù!" esclamò Percy gesticolando, passato rapidamente dall'apprensione al panico. Il Pokemon di Fuoco strinse i denti e cercò di reggere il colpo, riuscendo in qualche modo a tenersi in piedi, ma era chiaro che non avrebbe potuto reggere a lungo... e come se non bastasse, Battiterra aveva ridotto la velocità di entrambi i Pokemon, e Bayleef era ancora impegnata a racimolare quel po' di energia solare che poteva.

Ciò nonostante, Quilava decise di tentare il tutto per tutto, e si caricò per qualche istante, usando una zampa anteriore per ripulirsi il muso dal fango. Per fortuna, il Pokemon Vulcano riuscì a ripulirsi quel tanto che bastava per prendere la mira, e ben presto, una fiammata rossa scaturì dall'angolo della sua bocca. Grazie alla sua abilità Aiutofuoco, Percy era sicuro che l'attacco Lanciafiamme che ne sarebbe scaturito sarebbe stato davvero devastante, e sperabilmente, sarebbe stato abbastanza da sconfiggere almeno Gligar.

"Adesso, Quilava! E' il momento giusto!" esclamò il ragazzo. Il Pokemon di Fuoco serrò gli occhi, nei quali si accese una luce scarlatta, e aprì la bocca, dalla quale un'enorme fiammata partì ruggendo verso Gligar, minacciando di inghiottirlo...

Ma ancora una volta, Terenzio non sembrò eccessivamente preoccupato. "Sì, è una mossa potente, ragazzo. Ma è tutto qui. E' soltanto potente. Gligar, usa Protezione."

"Gligar!" esclamò il Pokemon Aliscorpio. Eseguì una spettacolare capriola a mezz'aria, e poi aprì le zampe per creare uno schermo di energia semitrasparente davanti a sè, che intercettò l'apparentemente inesorabile attacco Lanciafiamme di Quilava. Con disappunto e sgomento, Percy vide la fiammata infrangersi sulla Protezione di Gligar e perdere potenza rapidamente, fino a che di essa non rimase che qualche fiammella fluttuante. Un attacco così devastante, fermato  senza alcuna difficoltà da una mossa così semplice.

"Vedi cosa voglio dire? Protezione è una mossa estremamente basilare, che quasi tutti i Pokemon possono imparare... eppure, è in grado di fermare anche un colpo potente come il Lanciafiamme del tuo Quilava." continuò Terenzio, aggiustandosi un po' il cappello sulla testa. "E ora che hai puntato tutto su questo attacco... immagino che il tuo Quilava sia stanco, vero?"

Percy strizzò un occhio mentre osservava il suo starter che cercava di riprendere fiato, mentre il Solarraggio di Bayleef continuava a farsi attendere. Anche la sua compagna si stava facendo prendere dalla rabbia e dal panico, ora che si rendeva conto che la battaglia era completamente sfuggita al loro controllo...

"Andiamo, Bayleef! Cosa stai aspettando! Usa Solarraggio e metti giù quel Donphan! Ce la puoi fare, no? Non è così difficile!" strepitò la ragazzina dai capelli verdi, agitando i pugni per dare enfasi alle proprie parole. Bayleef emise un verso infastidito - come se non stesse già facendo del suo meglio per caricare un attacco degno di questo nome! Nello stesso tempo, Gligar e Donphan se la stavano prendendo comoda, come se volessero per forza umiliare i loro avversari facendo vedere loro che non avevano bisogno di prendere sul serio quella battaglia.

E del resto, a giudicare da com'era andata, era proprio così.

A quel punto, Heather non ne potè più di vedere la leggerezza con cui Chelle sistava comportando, e decise di intervenire. Si alzò di scatto dalla sua postazione, e usando le mani come megafono, cominciò ad urlare dietro a Chelle!

"Stupida! Non te ne sei ancora resa conto?" esclamò la bambina dai capelli fucsia, del tutto indifferente alle espressioni sbalordite del resto del pubblico... e anche di Shelly e dei suoi Pokemon. "Come fa la tua Bayleef a caricare un Solarraggio qui dentro? Non c'è neanche un raggio di sole!"

"Shelgon!" ringhiò il suo Shelgon, per enfatizzare il punto della piccola domatrice di draghi.

"C-cosa?" esclamò Chelle spalancando gli occhi, e rendendosi effettivamente conto solo in quel momento di quanto Heather stava dicendo. Nonostante i suoi sforzi, Bayleef era riuscita a raccogliere soltanto una piccola quantità di energia solare... e Donphan aveva colpito con un altro attacco Geloscheggia che Bayleef era riuscita a malapena a reggere, facendo un passo indietro e stringendo i denti per il dolore.

"Bay... bayleef!" esclamò nuovamente la Pokemon d'Erba, testardamente decisa ad andare fino in fondo. Finalmente, Bayleef sentì di aver raccolto abbastanza energia, e dopo aver drizzato le antenne, scagliò un potente raggio di luce dorata dalla bocca, che sfrecciò con rapidità quasi agghiacciante contro il Pokemon avversario e sembrava sul punto di inghiottirlo in una vampata di luce solare! Tutti si coprirono gli occhi, abbagliati dalla luminosità... e Chelle tirò un sospiro di sollievo e ghignò tra sè, sicura che questo fosse il colpo che avrebbe ribaltato l'esito dello scontro.

Sfortunatamente per lei, ancora una volta, non aveva tenuto conto di alcuni particolari molto importanti. Primo tra tutti, il fatto che anche Donphan poteva imparare delle mose difensive.

Quasi annoiato, Terenzio si sfregò la fronte. "Davvero, ragazza mia... sono stupito dalla tua ingenuità." affermò. "Donphan, usa Protezione."

L'espressione sicura di Chelle si sfaldò immediatamente, e per un attimo, a Percy sembrò addirittura che la sua amica dovesse avere un mancamento. Chelle non potè fare altro che guardare impotente mentre Donphan sollevava la proboscide e creava uno scudo di energia davanti a sè, che rese del tutto inefficace l'attacco Solarraggio tanto a lungo caricato. La poderosa scarica di energia solare si esaurì nel giro di pochi secondi, dissipando lo scudo ma lasciando del tutto illeso il Pokemon Armatura, che atterrò in tutta tranquillità un istante dopo, quasi volesse prendere in giro le sue avversarie.

"Donphan." affermò come niente fosse.

"Il... il nostro attacco Solarraggio... non gli ha fatto... niente?" balbettò Chelle, ormai del tutto disperata. Nè lei nè Bayleef sapevano più cosa fare... e solo allora si rendevano conto di quanto avessero sbagliato a confidare esclusivamente nel potere delle Macchine Tecniche per vincere quello scontro. Anche percy e il suo Quilava erano allo stremo, e il Pokemon Vulcano cercava disperatamente di allontanare Gligar che lo teneva sotto pressione.

"Con tutto il tempo che ci ha messo Bayleef a caricarlo, come faceva Donphan a non essere preparato?" chiese retoricamente Heather, per nulla impressionata da come Chelle e Percy si erano condotti durante lo scontro. Si era fatta l'idea che fossero più bravi nel fare gioco di squadra quando li aveva visti affrontare Macario, ma questa volta avevano davvero commesso una serie di errori ingenui e stupidi. Non c'era bisogno di particolare immaginazione per capire che le mosse che Bayleef e Quilava avevano imparato tramite le Macchine Tecniche del signor Warren avevano dato alla testa sia ai Pokemon che ai loro allenatori.

A quel punto, Terenzio decise che la battaglia era andata avanti abbastanza a lungo, e non aveva senso prolungare oltre la loro umiliazione. "Avete fatto quanto potevate, e non posso negare che abbiate una certa abilità. Ma così non è sufficiente. Vi siete basati troppo sulla potenza delle mosse, e avete del tutto ignorato la strategia e il gioco di squadra. Non si diventa campioni di Pokemon in questo modo. Donphan, Gligar... concludiamo qui. Usate Velenpuntura e Aeroassalto."

Il Pokemon Armatura barrì di nuovo e si scagliò contro l'ormai baarcollante Bayleef, le zanne d'avorio circondate da delle piccole nubi di miasma violaceo, mentre Gligar si sollevò in aria e si gettò in picchiata su Quilava, eseguendo uno spettacolare avvitamento a mezz'aria. Sincronizzandosi in maniera quasi perfetta, i due Pokemon misero a segno assieme il loro attacco, e a quel punto, non c'era davvero più niente che Bayleef e Quilava potessero fare per opporsi.

Bayleef emise uno stridio acuto quando le zanne affilate di Donphan la colpirono al torace, e il veleno di cui erano temporaneamente cosparse fece effetto su di lei. Nello stesso momento, Gligar si schiantò contro Quilava, sollevandolo in aria per un breve tratto, e facendolo cadere a terra privo di sensi accanto ad un ormai rassegnato Percy. Chelle strinse i denti, resistendo a stento alla voglia di urlare per la rabbia e l'umiliazione quando anche la sua starter, dopo aver barcollato come ubriaca per un breve tratto, crollò a terra senza più forze.

"Direi... che non ci sono dubbi. Nè Quilava nè Bayleef possono più combattere. Questo incontro va a Terenzio e ai suoi Pokemon." affermò uno degli spettatori. Il Capopalestra di tipo Terra fece un cenno di assenso ai suoi Pokemon, e accarezzò Donphan sulla testa quando quest'ultimo, entusiasta per com'era andata, corse ad accoccolarsi su di lui e quasi lo fece cadere per l'impeto con cui si era lanciato!

"Hahahaaa! Hey, Donphan, quante volte ti devo dire di non essere così irruento? Ti dimentichi sempre di quanto sei forte..." affermò Terenzio, e il Pokemon Armatura si staccò da lui con una comica espressione di imbarazzo sul muso, mentre Gligar sghignazzava divertito. Finita la breve parentesi, Terenzio fece cenno ai suoi campioni di tenersi pronti alla prossima battaglia, e poi si rivolse di nuovo ai due sfidanti... ma si rese subito conto che la battaglia era finita lì. Per quanto avessero ancora dei Pokemon da mandare in campo, Percy e Chelle davano l'impressione di aver perso completamente il desiderio di combattere. "Allora, ragazzi? La sfida non è finita... a meno che non lo vogliate voi. Mandate in campo un altro dei vostri Pokemon?"

"La sfida è proprio finita, invece..." mormorò Shelly, e il suo Skorupi disse rapidamente di sì con la testa.

"Skorupi..."

Per ancora qualche secondo, Chelle restò immersa in un cupo silenzio dopo aver richiamato la sua Pokemon nella sfera. Poi, tenendo lo sguardo basso, voltò le spalle a Terenzio e al campo di battaglia, e andò a riprendersi i sandali.

"E a cosa servirebbe? Tanto ormai lo abbiamo visto che non possiamo competere con lei senza Bayleef e Quilava." disse lei, piena di rabbia e risentimento. Il tono con cui aveva parlato colpì Percy e lo lasciò esterrefatto. Era abituato a vederla così sicura di sè, quasi arrogante... e ora, sentirla così svuotata gli faceva provare una sensazione di disagio e sconforto.

"Chelle?" Percy provò a chiamarla.

"Se vuoi restare qui a far massacrare i tuoi Pokemon, fai pure. Ormai è chiaro, no? Ci hanno detto tutto quello che dovevano, e io non ho intenzione di restare qui un istante di più. Grazie tante." tagliò corto la ragazzina dai capelli verdi. Si pulì i piedi dalla sabbia con qualche rapido gesto della mano, si infilò di nuovo gli infradito, e si avviò verso l'uscita della Palestra, effettivamente abbandonando la sfida. Heather e Shelly erano rimaste così stupefatte che non riuscirono a svegliarsi in tempo per fare nulla prima che Chelle raggiungesse di nuovo le scale e cominciasse a risalirle a passi rabbiosi. Senza badare alle voci degli abitanti di Serenisola dietro di lei, Chelle imboccò di nuovo il passaggio e uscì dalla Palestra, in preda ai suoi pensieri rabbiosi.

"Ah... Aspetta un momento, Chelle, dove stai...?" cominciò a chiedere Percy, ma ormai la sua compagna e rivale lo aveva del tutto piantato in asso. Ancora troppo esterrefatto per dare voce ai suoi pensieri, Percy si lasciò cadere il braccio lungo il fianco, e poi richiamò l'esausto Quilava nella Pokeball. "Uff... immagino che... a questo punto non abbia senso continuare, signor Terenzio. Nessuno dei nostri Pokemon è in grado di sostenere questo scontro."

"Quindi vi arrendete? Beh, a giudicare dalla reazione della tua compagna, non credo ci sia possibilità di dubbio." affermò Terenzio. Non dava l'impressione di voler esprimere un giudizio o prendere in giro i due sfidanti... ma si vedeva che la loro prestazione non lo aveva per niente impressionato. "Riflettete su questo incontro, e fate in modo di non ripetere gli stessi errori la prossima volta. La tempra di un allenatore di Pokemon si rivela più dalle sconfitte che dalle vittorie."

"In questo momento, mi sento la tempra di un caciocavallo..." brontolò Percy, prima di allontanarsi dal ring, tenendo lo sguado basso per non incrociare gli sguardi del pubblico. L'impressione che non volessero fare altro che prendersi gioco di lui lo accompagnava costantemente, e si diede un po' animo soltanto quando Shelly ed Heather gli si avvicinarono, accompagnate dai loro Pokemon.

"Shel?" chiese preoccupato lo Shelgon di Heather. La bambina dai capelli fucsia sospirò e rivolse al ragazzo più grande un'espressione che Percy non riuscì a comprendere - lo voleva criticare, o voleva semplicemente offrire il suo supporto? A volte quella bambina era così difficile da prevedere...

"Beh, potrei dire che non mi aspettavo che voi perdeste... ma mentirei." affermò Heather con fare disapprovante. "Se devo essere sincera, mi avete dato l'impressione di affidarvi troppo alla potenza delle Macchine Tecniche. Nulla da dire contro il signor Warren, lui sta semplicemente producendo della merce che renderà sia alla sua azienda che a molti allenatori... ma voi due non avete fatto buon uso dei suoi regali."

"Sì, certo, certo..." affermò Percy irritato. "Immgino che tu avresti saputo fare di meglio, vero? Heather è una maestra di Pokemon, eh? Guarda che soltanto perchè sei vissuta a Reborn, questo non fa di te una maestra di Pokemon!"

Si pentì immediatamente di quello che aveva detto, quando Heather passò da una vaga disapprovazione, ad un'espressione ferita ed offesa, e fece un passo in avanti, sferrandogli un pugno nello stomaco! I pochi spettatori rimasti reagirono con sorpresa e sgomento, e Shelly e Skorupi spalancarono gli occhi per la sorpresa nel vedere il ragazzo dai capelli bicolore che cadeva in ginocchio, boccheggiando e premendosi l'addome dolorante!

"Pezzo... di... IDIOTA!" ringhiò Heather, rossa in viso e con gli occhi che tremavano leggermente. Senza saperlo, le parole poco accorte di Percy avevano riaperto vecchie ferite. "Ma... ma tu... tu... cosa credi che volesse dire, vivere a Reborn City? Credi che volesse dire che le strade erano polverose e che pioveva spesso? Hai idea di che inferno fosse prima che quei rifiuti del Team Meteora venissero messi al loro posto?"

"Ah... per... per favore, Heather... non cominciamo a fare questi discorsi..." Shelly cercò di intervenire prima che la situazione degenerasse  ulteriormente. Diversi abitanti di Serenisola si erano raccolti lì attorno e cercavano di stemperare un po' gli animi, ma Heather non sembrava in vena di ascoltare. Percy aveva calpestato una mina, e adesso sembrava non esserci modo di disinnescarla.

"Hai idea di come vivessero le persone in quell'inferno di acciaio e cemento? Dei bambini rimasti orfani che dovevano sopravvivere arrangiandosi giorno dopo giorno? Tutto perchè quella donna maledetta, Lin, aveva deciso di imporre il suo volere su tutto il continente?" continuò Heather, avvicinandosi minacciosa a Percy, che era ancora inginocchiato a terra in un misto di dolore e sorpresa. "No, non lo sai. Io e i miei Pokemo abbiamo dovuto imparare presto a difenderci perchè nella vecchia Reborn valeva soltanto la legge del più forte! Se io e Shelgon... Bagon, a quel tempo... avessimo potuto scegliere, non ci saremmo fatti coinvolgere in chissà quanti scontri con bande di strada e gentaglia del Team Meteora! Non sono certo diventata brava a combattere con i Pokemon per farmi bella agli occhi di qualcun altro!"

"Heather..." Shelly provò a richiamarla, con un tono di voce più duro.

Ma la bambina dai capelli fucsia, ignorando anche Shelgon che le tirava un lembo del vestito per dirle che non era il caso di prendersela tanto, rincarò la dose. "Sentiamo, tu che hai da dire? Credi di sapere tanto di Pokemon, vero? Di avere incontrato delle vere difficoltà, finora? Il Team Fusione? Non farmi ridere, per quello che ho visto sono dei dilettanti in confronto al Team Meteora! La verità è che ti sei montato la testa per questa storia delle Macchine Tecniche, e hai gettato al vento ogni strategia!"

"Heather!" un urlo stridulo da parte di Shelly interruppe la sfuriata di Heather, la cui furia si spense di colpo, e guardò quasi scioccata verso la sua migliore amica. "Heather, vedi di darti una calmata! Non ti sembra di aver dimenticato qualcosa... o meglio qualcuno?" incalzò la piccola entomologa, tirando fuori tutto il fuoco che anche lei aveva nelle vene. Heather era ancora stravolta dalla reazione inaspettata di Shelly, e non proferì parola quando Shelly indicò le scale dalle quali Chelle si era dileguata.

Heather guardò verso il pavimento, sentendosi di colpo incredibilmente stupida. Si era del tutto dimenticatadi Chelle in quel momento, pensando solamente a fare la predica a Percy per come aveva condotto lo scontro... e non aveva pensato che c'era qualcun altro che poteva avere bisogno del suo aiuto, e non certo di essere criticata. Doveva rimediare in qualche modo... e prima di tutto, doveva scusarsi con Shelly e Percy per la sua reazione un po' esagerata...

"Ah... ehm... sì... sì, Shelly, hai ragione... mi dispiace... mi sono fatta prendere la mano, e ho finito per... ugh, lasciamo perdere! Vado subito a vedere di Chelle! Vieni, Shelgon, dobbiamo andare a recuperarla! Spero di riuscire a parlare con lei senza venire alle mani..."      

"Shelgoooon..." fu il commento di Shelgon, che alzò gli occhi al cielo. Anche lui sperava che la situazione si potesse risolvere senza tanti litigi - già gli animi si erano scaldati un po' più di quanto lui trovava accettabile. Senza perdere altro tempo, il Pokemon Drago seguì la sua allenatrice mentre si avviava alla ricerca di Chelle con espressione imbarazzata e rintronata.

"Phew... accidenti... mi sono davvero scaldata così tanto che Heather è rimasta impressionata?" si chiese Shelly. Quando Volbeat disse di sì con la testa, la bambina dai capelli violetti abbassò lo sguardo imbarazzata, e poi si rivolsea Percy, tendendogli la mano per aiutarlo ad alzarsi. "Percy...? Mi... mi dispiace per la reazione di Heather. Ha esagerato, questo è vero... ma anche tu, scusa se te lo dico... ma hai parlato a sproposito. Heather... lei ha ragione quando dice che vivere a Reborn City non era facile. Lei... ha perso i genitori a causa delle ambizioni del Team Meteora... ed è finita per un certo periodo di tempo in un orfanotrofio orribile. E quando... quando le sembra che le persone prendano alla leggera il suo passato... la cosa la fa infuriare."

"Me... me ne sono accorto... Owwww..." mormorò Percy, finalmente riprendendo un po' di fiato. "Immagino... che debba scusarmi anch'io. Ero sicuro di vincere perchè avevo insegnato Lanciafiamme al mio Quilava... e ora che ho perso, non sono riuscito a gestire la mia rabbia."

Accettò la mano che Shelly gli stava porgendo, e la piccola studiosa di insetti tirò leggermente verso di sè per aiutarlo ad alzarsi. Poi, si passò la mano sulla faccia, imponendosi di pensare con un po' più di lucidità. "Grazie, Shelly... in realtà, avevo bisogno di qualcuno che mi tenesse un po' a freno." affermò il ragazzo. "Penso... che adesso la cosa migliore sia di andare ad un Pokemon Center per far riprendere i miei Pokemon, e poi andare in cerca di Heather e Chelle. Sperando che non comincino a litigare anche loro... sinceramente, temo che quando sono nervose, quelle due possono diventare una miscela esplosiva!"

Shelly ridacchiò nervosamente. "Effettivamente, visto il loro carattere, non posso fare a meno di pensarlo..." affermò, mentre si allontanavano dall'arena di combattimento, seguiti dallo sguardo attento di Terenzio e dei suoi Gligar e Donphan. Il Pokemon Aliscorpio si grattò una guancia con una tenaglia, e si rivolse al suo allenatore per fargli una domanda, mentre invece Donphan continuava ad accoccolarsi su di lui!

"Gli, gligar?"

"Mi sembrava giusto che provassero a cavarsela un po' da soli. Loro e il loro gruppo di amici." affermò Terenzio, togliendosi con le mani un po' di polvere dai vestiti. "Certo... si sono scalmanati un po', e sarei intervenuto io se fosse andata avanti ancora a lungo, ma a quanto pare, adesso si sono finalmente decisi a ragionare un po' più lucidamente. Ora... aspettiamo di vedere cosa succede quando tornano, e se hanno imparato qualcosa da questa sconfitta."

"Donnnn..." disse Donphan muovendo la proboscide per dire che approvava.

 

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Chelle non ricordava di essersi mai sentita così arrabbiata e delusa in vita sua. Era sicura che grazie al regalo del signor Warren, la sua Pokemon fosse diventata inarrestabile. Sarebbe bastato stare attenti al tipo di Pokemon in campo, e usare un tipo che avesse il vantaggio su di lui, no? Acqua, Erba, Ghiaccio... in fondo non si può dire che il tipo Terra avesse punti deboli così difficili da sfruttare, ed era proprio per questo che lei aveva il suo Wingull e la sua Bayleef...

Ma evidentemente, le cose non erano così semplici. E mentre stava in piedi vicino al bagnasciuga di una piccola spiaggia di Serenisola, Chelle doveva ammettere di essersi scontrata con la realtà in maniera alquanto brutale.

"Ho perso... maledizione, e la cosa che mi dà più fastidio è che devo prendermela solo con me stessa!" con un grugnito rabbioso, Chelle afferrò un sasso lì vicino e lo scagliò in mare, provocando un soddisfacente SPLASH! "Avrei dovuto dare retta ad Heather e Shelly, accidenti a me! Mi sembrava che avessero dei dubbi sull'utilità delle Macchine Tecniche... ma mi sono lasciata prendere la mano, ed ecco ilbel risultato! Bella allenatrice che sono, ho mandato i miei Pokemon allo sbaraglio perchè ero troppo stupida per stare là a pensarci!"    

Rabbiosamente, Chelle raccolse qualche altro sasso e lo scagliò in acqua con violenza, provocando una serie di tonfi. Finalmente, la ragazzina dai capelli verdi sentì di aver sfogato del tutto la sua rabbia, e si sedette con aria stanca sotto una palma, riprendendo fiato e cercando di rimettere un po' di ordine nei suoi pensieri. Tuttavia, ebbe il tempo di rilassarsi soltanto mezzo minuto, prima che una piccola figura dai capelli rosa intenso lunghi fino alle spalle, con un inconfondibile ricciolino ribelle sulla fronte, arrivò con passo spedito, fermandosi vicino alla palma per riprendere anche lei un po' di fiato. Chelle alzò gli occhi al cielo, sentendo che la rabbia che era riuscita a sfogare si stava facendo sentire di nuovo.

"Allora, Heather? Te ne stai là senza dire niente?" chiese infine Chelle, non sentendo nessun commento da parte della piccola allenatrice di Reborn.

Dopo essersi un po' rimessa a posto, Heather guardò verso il suo Shelgon, che le fece cenno di dire la sua. "Beh... che cosa dovrei dire, Chelle?"

"Avanti! Dì pure quello che devi! Rimproverami come fa sempre mia madre!" esclamò furiosamente Chelle. "Chelle, sei così presuntuosa! Chelle, hai perso di nuovo la pazienza! Non è questo che volevi dirmi?"

Dopo un istante di stupore, Heather si passò una mano sulla fronte, e rispose a tono alla sua compagna di viaggio. "E perchè dovrei dirtelo, scusa? Hai già fatto tu il discorsetto che volevo farti." commentò. "E le prediche non piacciono neanche a me. Ne ho sentite tante da mio padre, che ne ho perso il conto."

"Hm?" rispose Chelle con una certa indifferenza. "E adesso, dov'è tuo padre?"

Heather guardò malinconicamente verso il cielo. "Con la mia mamma. Lassù." disse, cercando di dare l'impressione che il dolore della perdita dei suoi genitori fosse cosa passata. Shelgon strinse gli occhi dubbioso - chi meglio di lui e Shelly sapeva quante lacrime aveva versato Heather per la sua condizione? "Diciamo che non ho avuto la migliore delle infanzie, in quel postaccio che era una volta Reborn City. Il Team Meteora la faceva da padrone su tutto e tutti, e costringeva gli abitanti a vivere nella miseria e nella disperazione. Tutto quello che potevano fare era sopravvivere. Cercare di abituarsi, e sperare di non attirare l'attenzione di quella gentaglia. Mio padre... ha cercato, a modo suo, di fare in modo che io me la potessi cavare in un posto come quello."    

"Guarda... mi dispiace per quello che hai dovuto passare. Non lo augurerei neanche al mio peggior nemico." commentò Chelle, sinceramente dispiaciuta per la sua piccola amica. "Ma... questo cosa c'entra col fatto che sono stata stupida, ho creduto di avere la vittoria in pugno, e ho fatto una figura da chiodi?"

"Shelgon..." disse il bizzarro Pokemon Drago, mentre si sedeva accanto alla ragazza dai capelli verdi, e invitava anche Heather ad accomodarsi. All'ombra di quella palma, con il sole che cominciava a scendere e a tingere il cielo di un intenso arancione, la bambina aveva l'impressione che sarebbe riuscita a parlare in maniera un po' più pacata, senza lasciarsi prendere la mano dal suo carattere irascibile.

"Ecco... in effetti, diciamo che la sto un po' prendendo alla lontana per farti un esempio. Mio padre ha cercato di inculcarmi che non devo fidarmi di nessuno, e che devo cavarmela da sola in ogni frangente, perchè nessuno ti da una mano, e ognuno pensa soltanto a sè stesso. Io non volevo crederlo... avevo sempre pensato che da sola avrei potuto fare una differenza, a Reborn City. Magari non affrontando il Team Meteora. Erano troppo forti per me... anche se all'epoca ero talmente astiosa e impaziente di annientarli, che sarei stata pronta a prendere d'assalto il loro quartier generale, se solo avessi saputo dov'era. Ero convinta che avrei potuto fare tutto da sola, e invece mio padre pensava che così facendo sarei andata solo incontro a dei grossi guai."

"Shel shelgon..." affermò Shelgon, tracciando qualcosa nella sabbia con una ampa anteriore. Chelle si cinse le ginocchia con entrambe le braccia, e guardò con espressione dubbiosa e preoccupata in direzione di Heather. Non era mai successo, prima d'allora, che la bambina dai capelli fucsia fosse così aperta nei suoi confronti.

"Quello che voglio dire... è che nel momento stesso in cui ti convinci di non avere nulla da imparare, è la volta che ti rendi conto che in realtà hi ancora molto da imparare, e lo fai a tue spese." commentò Heather. "Immagino... che mio padre volesse insegnarmi qualcosa di diverso, e non volesse ispirarmi a fare l'eroina. Ma in questo almeno aveva ragione. Non potevo fare tutto da sola. Non potevo ascoltare soltanto il mio istinto e il mio desiderio di vendetta sul Team Meteora. Ti risparmio quello che mi è successo quando..."

Heather si fermò, e si irrigidì di colpo nel momento in cui sperimentò un flashback di una delle sue peggiori esperienze nell'orfanotrofio di Reborn City, quando era stata affidata alla "terapia" all'elettroshock del Dr. Connal e del suo Raichu. Per qualche istante, la bambina dai capelli rosati ebbe l'impressione di vedere davanti a sè la figura imponente e il volto freddo e severo del folle psichiatra affiliato al Team Meteora... ma decise di non lasciarsi dominare dai ricordi del suo passato, e con un po' di sforzo di volontà, scacciò l'allucinazione.

"Vai via, dottore! Ora non puoi più farmi niente. Non ho più paura di te!" disse tra sè la bambina, accarezzando Shelgon sulla testa mentre la figura immaginaria di Connal si dissolveva nel nulla, come l'incubo insostanziale che ormai era. Ora che il flashback era cessato, Heather prese un bel respiro per calmarsi e per ricordarsi che nulla di quello che aveva visto in quel breve istante era reale.

"Heather?" chiese Chelle, ora sinceramente preoccupata. Afferrò gentilmente una spalla della bambina e le diede una piccola scossa. "Heather, tutto okay? Mi sembra che tu ti sia persa con lo sguardo nel vuoto..."

"Sto... sto bene, grazie. Ho solo avuto... un attimo di debolezza." affermò Heather. "Comunque, quello che volevo dire... è che hai creduto di sapere già tutto quello che c'era da sapere e di poter fare tutto da sola. Anch'io ero così, una volta, finchè la vicinanza di amici come Vera e Shelly mi ha fatto capire che non era così che andavano le cose... e che non potevo far finta di essere forte e non chiedere mai aiuto a nessuno. E'... tutta questione di gioco di squadra, sia nelle battaglie di Pokemon che nella vita."

"Heh... almeno ho la consolazione che non sono stata l'unica a fare questo errore." confessò Chelle. "Ma adesso... come si fa? Dobbiamo pensare a come fare per superare questo problema e imparare un po' di gioco di squadra per battere Terenzio..."

Heather fece un piccolo sorriso, e guardò in direzione di Shelgon. Il buffo Pokemon Drago strinse gli occhi, e la piccola allenatrice potè giurare che se avesse avuto una bocca, avrebbe sorriso praticamente da un orecchio all'altro. "Credo... che il mio Shelgon abbia avuto l'idea giusta. Io e Shelly vi daremo una piccola dimostrazione pratica, giusto, Shelgon?"

Shelgon strizzò un occhio in segno di intesa. "Shelll!"

"Hm? Hey, un momento, adesso non facciamo certe insinuazioni!" disse Heather, passando di colpo dalla precedente malinconia e rabbia, ad un imbarazzo che la faceva sembrare addirittura buffa! Si mise un pugno chiuso davanti alla bocca e mimò un colpo di tosse. "Comunque, come stavo dicendo... parlerò con Shelly, e vedremo di farvi qualche dimostrazione pratica. Poi... affronteremo noi Terenzio, e cercheremo di conquistare la Medaglia della sua Palestra. So che non è la cosa più semplice del mondo, ma sarà un modo per farvi vedere cosa intendiamo noi per gioco di squadra."

Chelle restò in silenzio per qualche secondo, prima di rispondere con un sorriso un po' forzato, e alzando le spalle. "Non credo che abbiamo nulla da perdere a farci fare qualche lezione, dico bene? Okay, affare fatto. Sono curiosa di vedere cosa intendi tu per gioco di squadra, e come lo userete per battere Terenzio." affermò. "Cercate di non perdere, okay? Se dopo avremi fatto tutto questo discorso barboso, vi faceste battere... beh, capirete bene che fareste la figura delle oche!"

“Molto divertente.” Rispose Heather sarcastica, per poi tendere una mano a Chelle in modo da aiutarla a rialzarsi. “Allora, Chelle, vieni con me? Percy e Shelly ci stanno aspettando. Per stasera, facciamo un giro da qualche parte, e cerchiamo di dimenticare questa giornata, che ne dici?”

Sentendosi più rinfrancata, Chelle afferrò con decisione la mano di Heather e si tirò su. “Aspetta che vado al Pokemon Center a far riposare i miei Pokemon, e poi andiamo dove volete.” Disse, per poi guardare in direzione della città e vedere Shelly, Percy, Skorupi e Volbeat che stavano in piedi accanto ad una piccola rampa di scale che dalla strada portava alla spiaggia. La bambina dai capelli violetti stava muovendo timidamente una mano verso Heather e Chelle. “Beh, eccoli qua. Sono una compagnia della quale non si può fare a meno, da queste parti.”

“Heather, tutto okay?” chiese Shelly mentre raggiungeva la sua migliore amica. “Non è successo nulla di spiacevole, vero?”

“Io e Chelle abbiamo… fatto due chiacchiere.” Rispose Heather con una punta di ironia. Decise che non era il caso di tirare fuori quello che era successo poco prima, in modo da non far preoccupare l'apprensiva Shelly più del necessario. “Shelly, ho un'idea che potrebbe dare una mano ai nostri amici! E ho bisogno della tua collaborazione! Ci stai, vero?”

Un grosso gocciolone di sudore scese dalla nuca di Shelly quando Heather le afferrò le mani e le rivolse un sorriso commerciale di quelli che non ammettevano repliche. La piccola entomologa sapeva fin troppo bene cosa volesse dire… la sua amica stava per coinvolgerla suo malgrado in qualche sua idea stravagante, e tutto quello che Shelly poteva fare era sperare che non fosse qualche colpo di testa simile a quelli per cui si era fatta già una certa fama a Reborn City.

“Cosa avranno in mente quelle due, forse preferisco non saperlo…” commentò Percy tra sé e sé.

 

ooooooooooo

 

La mattina dopo, su una delle assolate spiaggie di Serenisola...

"Ehm... Heather, apprezzo molto il fatto che tu abbia voluto organizzare un allenamento qui sulla spiaggia... ma ho come l'impressione che non fosse solo quello il tuo scopo!" commentò Shelly con evidente imbarazzo, guardando quel poco che indossava - soltanto il bikini blu che aveva comprato qualche giorno prima, e un grazioso pareo azzurro! I suoi capelli erano ancora legati nella treccia che era ormai il suo marchio di fabbrica, ma adesso aveva un grande fiore bianco simile ad un giglio infilato tra di essi, in modo da darle un aspetto da classica isolana! Poco lontano da lui, Skorupi stava ridendo divertito e applaudeva con le sue chele... mentre Chelle e Percy guardavano con scetticismo la scena. A cosa serviva, esattamente, quella mascherata?

"Visto che siamo su un'isola tropicale, perchè non approfittare dell'occasione per prendere un po' di sole e godercela il più possibile?" affermò Heather in risposta, riavviandosi rapidamente i capelli con una piccola mano. Druddigon, appena uscito dalla Pokeball, incrociò le braccia sul petto muscoloso e grugnì, anche lui piuttosto spiazzato da certe idee della sua allenatrice.

"Drrrrruddigon!" grugnì il Pokemon Grotta, indicando con un cenno del capo il costume da bagno e la coroncina di fiori che Heather si era messa per quell'allenamento... e anche Chelle e Percy si erano vestiti da mare. Il dragone non era mai stato molto sicuro di cosa pensare della sua allenatrice, in certe situazioni. Quando l'aveva incontrata, era una bambina seria e quasi cupa, cresciuta troppo in fretta... ma man mano che la sconfitta del Team Meteora si avvicinava, aveva cominciato a comportarsi in maniera più spensierata, anche se non aveva mai perso del tutto la sua diffidenza.

"Io ho l'impressione che tu volessi prendere il sole e nuotare, con la scusa dell'allenamento..." affermò Percy, sfregandosi la nuca imbarazzato. "E va bene, ammettiamo pure che si tratti di un allenamento come dici tu... allora, a che ci servono i costumi da bagno?"

"E' un allenamento un po' particolare. Mi è venuto in mente che potrebbero volerci delle mosse particolari per affrontare Terenzio e i suoi Pokemon di tipo Terra. Tra l'altro... qui vi possiamo fare qualche esempio di gioco di squadra, in modo che la prossima volta riuscirete a tenergli testa." rispose prontamente Heather, anche se Shelly restava ancora un po' dubbiosa. "Okay, vogliamo cominciare?"

"Per me va bene... anche se non ho idea di cosa abbia in mente Heather..." disse Shelly, rivolgendosi a Percy e Chelle nella seconda parte della frase. Il suo Skorupi si era fatto avanti e adesso stava in guardia sul bagnasciuga, le chele sollevate in una posizione di guardia. Vicino a lui, Druddigon si stava sgranchendo le mani e si preparava ad uno scontro. "Allora, da dove cominciamo?"

"Prima di tutto... è qui che i nostri Pokemon possono imparare meglio una mossa che gli sarà molto utile contro Terenzio!" affermò la bambina dai capelli fucsia. Skorupi strinse gli occhi, chiedendosi cosa volesse dire l'amica della sua allenatrice... ma quest'ultima, dopo un breve istante di esitazione, schioccò le dita, capendo finalmente quale fosse il ragionamento di Heather. In effetti, ora che ci pensava un po' su, era tutto così ovvio...

"Ah, ma certo! Credo di aver capito!" esclamò Shelly. Poco lontano, Percy e Chelle fecero un cenno ai loro starter, usciti da poco dalle Pokeball. I due Pokemon si erano ripresi senza alcun problema dallo scontro con Terenzio, ma l'umiliazione della sconfitta, soprattutto dopo che avevano ricevuto le Macchine Tecniche, non era tanto facile da gettarsi alle spalle, e mentre avanzavano per assistere agli allenamenti di Heather, Shelly e i loro Pokemon, si vedeva che si trascinavano con una certa riluttanza. "Vuoi aiutare i nostri Pokemon ad imparare l'attacco Idrondata, vero?"

"Bingo! Mi hai compreso al volo, Shelly!" esclamò Heather strizzando un occhio. "Quella sì che sarà una mossa utile per affrontare i Pokemon Terra di Terenzio! Okay... Druddigon, sai cosa fare, vero?"

Il dragone, ora un po' sorpreso, disse di sì con la testa e grugnì un verso che assomigliava ad un sì, mentre il piccolo Skorupi si voltava verso Chelle e Percy, e faceva loro un saluto con una delle sue chele. Attorno a loro si era radunata una piccola folla che sembrava curiosa di assistere ai loro allenamenti, ma Heather non si fece distrarre, e si fermò a pensare per qualche secondo. Forse quello che stavano facendo non era esattamente il modo migliore per fare pubblicità alle Macchine Tecniche, ma se doveva essere sincera, ormai Heather cominciava ad essere disillusa sulla loro utilità, e pensava sarebbe stato molto meglio proseguire con gli allenamenti vecchio stile.

"Okay... Druddigon, adesso cominciamo a provare l'attacco Idrondata. So che non sarà troppo facile, quindi... cerchiamo di venirci incontro, okay?" disse la piccola domatrice di draghi. "Molto bene... adesso, Druddigon, prendi un po' di carica e cerca di acchiappare quanta più acqua possibile mentre sferri un colpo di coda. Questo sarà un inizio, quanto meno."

"Druddigon!" senza esitare, il Pokemon Grotta chiuse gli occhi e si concentrò, attendendo che un'altra onda si infrangesse sul bagnasciuga... e quando sentì di essere pronto, aprì gli occhi di scatto e si diede una poderosa spinta con le gambe artigliate, girando su sè stesso in modo che la coda lambisse l'acqua! Riuscì a raccogliere un po' d'acqua e a tenerla sulla punta della coda per alcuni istanti, ma poi la concentrazione venne meno, e l'attacco Idrondata si risolse in niente più che una raffica di innocui schizzi di acqua salata.

"Ah! E' fredda!" esclamò Shelly quando alcuni getti piovvero su di lei. Skorupi cercò come poteva di farsi scudo con le chele, senza successo. Druddigon da parte sua, atterrò agilmente sulla spiaggia e osservò i modesti risultati del suo primo tentativo. Detto questo, non si scoraggiò. Dopotutto, era il suo primo tentativo, e non si aspettava chissà cosa.

Anzi, Heather era contenta di come fosse andato. "Ottimo! Ottimo davvero, Druddigon! E... scusa se ti ho schizzato, Shelly!"

Shelly ridacchiò divertita. "Hahahaa... tranquilla, Heather, in fondo fa così caldo oggi che... beh, non mi sorprende più che tu abbia voluto che ci allenassimo in spiaggia." affermò, mentre gettava uno sguardo al suo Skorupi. Il Pokemon Coleottero/Veleno, guardando la sua nuova allenatrice con un paio di grandi occhioni luccicanti, dava tutta l'aria di stare chiedendole di provare anche lui.

"Sko, sko..." disse, sfregando tra loro le chele.

"Ah? Ma... ma certo, Skorupi! Volevo appunto chiederti se potevi provare anche tu... ti ricordi quello che Heather ha raccomandato a Druddigon, vero?"      

Il Pokemon scorpione si gettò nel cimento senza starci tanto a pensare, e volteggiò su sè stesso per un breve istante tenendo in fuori la sua coda uncinata. Come aveva fatto prima Druddigon, immerse per un attimo la coda nell'onda che stava arrivando, e riuscì a raccogliere una certa quantità di acqua salata che usò per creare un cuscino attorno al suo pungiglione. Ma neanche lui riuscì a mantenere la carica a lungo. Ben presto, anche il suo primo tentativo di sferrare un'Idrondata si concluse in un fallimento quando l'acqua raccolta si disperse. Un po' deluso, il Pokemon Scorpione atterrò nella sabbia e schioccò le mandibole irritato... ma Druddigon volle tirarlo un po' su di morale facendogli un segno dell'okay.

"Drud!" affermò il Pokemon Grotta, lasciando Skorupi un po' interdetto.

"Skorrrrupi? Skorp..."

"Drrrruddigooon!" rispose il drago, le braccia conserte sul petto e un'espressione seria sul muso. "Drudd druddigon gon!"

"Credo che Druddigon stia dicendo che Skorupi è riuscito a tenere l'Idrondata per altrettanto a lungo..." commentò Percy dalla sua posizione. "Per essere un primo tentativo, devo dire che ha avuto un certo successo."

"Skorrrrp!" affermò imbarazzato Skorupi.

Heather fece un sorriso accomodante. "Ho l'impressione che il tuo Skorupi non si aspettasse di aver fatto così bene, eh?"

Shelly si inginocchiò accanto al Pokemon scorpione e lo accarezzò gentilmente sulla testa. "Va tutto bene, Skorupi. Sei stato bravo... lo so che non ti sembra, e posso capirlo... dopotutto, una volta nemmeno io credevo di essere in grado di fare nulla di speciale. Mio fratello è semppre stato più bravo di me... un giorno spero che avrai la possibilità di conoscerlo, se dovessimo andare ad Azalina!"

"Skorupi!" esclamò Skorupi, chiudendo gli occhi e godendosi le coccole come un gattino ruffiano.

"Hmm... se non altro, vedo che si supportano a vicenda." affermò Chelle, avvicinandosi alla sua Bayleef, che ancora guardava la scena con fare scorbutico. "Non è solo questione di usare le mosse corrette in combattimento... è qualcosa di più che questo. Costruire un rapporto... conoscersi a vicenda. Tra allenatori e Pokemon, ma anche tra Pokemon l'uno dell'altro. Solo così si può sperare di combattere assieme... e invece noi abbiamo puntato tutto sulla potenza fisica, e il risultato... è stato quello che è stato."

"Bayleef!" protestò Bayleef, usando una delle sue liane per gettare un po' di sabbia sulle gambe di Chelle. La ragazza dai capelli verdi non riuscì a trattenere una breve risata - la delusione e la rabbia per la sconfitta stavano rapidamente andando via.

"Hey, hey, Bayleef, con calma! E' stata soprattutto colpa mia, non avrei dovuto montarmi la testa." rispose Chelle. "Ad ogni modo... stiamo attente a come fanno Heather e Shelly, credo che... loro due sappiano molto di più di come fare lavoro di squadra."

"Certo, loro hanno avuto molto più tempo per impararlo..." affermò Percy alzando gli occhi al cielo. Certe volte Chelle diceva certe ovvietà... "Però... hai ragione, loro sono sicuramente più brave e sanno come destreggiarsi. Meglio osservarle e stare attenti a come fanno."

"Quiiiilava..." affermò Quilava, mentre guardava Druddigon e Skorupi che si esibivano in un secondo, un po' più fruttuoso, tentativo di sferrare un Idrondata.

 

oooooooooo   

 

"Capisco... quindi il primo tentativo di usare le MT è stato un mezzo disastro. Beh... i loro Pokemon avevano semplicemente imparato le mosse, e non si erano allenati ad usarle. Immagino che... è una cosa di cui bisognerà avvertire i potenziali compratori delle mie MT. Comunque, di per sè, hanno funzionato, dico bene?"

Seduto alla sua scrivania, in un ufficio ben illuminato, Michael Warren stava sorseggiando un caffè caldo mentre ascoltava il rapporto che gli veniva fatto da uno dei suoi uomini di fiducia, che annuì senza esitazione.

"Certamente, signor Warren. Quindi... era per questo che ha consegnato quelle MT gratuite a quei ragazzini? Per testare l'efficacia del prodotto finale?"

Michael alzò le spalle. "Possiamo dire che è stato perchè era meglio fare una prova sul campo. Certo, nei nostri laboratori abbiamo già fatto un bel po' di esperimenti controllati, ma nulla è come un combattimento vero e proprio. In questo modo, ci siamo fatti un'idea dei limiti e delle possibilità delle Macchine Tecniche, senza dover spendere eccessivo tempo e denaro." spiegò l'affarista. "E devo dire... che nonostante Chelle e Percy siano stati battuti da Terenzio, siamo comunque riusciti ad ottenere delle informazioni molto utili."

"Certamente, signore." rispose il suo sottoposto, rivelando che indossava una tuta intera arancione ed un berretto da lavoro dello stesso colore. "Vuole che faccia controllare anche Heather? E' l'altra visitatrice a cui ha regalato una MT."

Michael annuì rapidamente. "Sì, è sempre meglio raccogliere quanti più risultati possibile su questi elementi. Un solo test non è mai sufficiente." rispose. "Heather mi è sembrata un po' più accorta. Vediamo cosa succede quando le mie Macchine Tecniche vengono usate da un'allenatrice che sa quello che fa."

L'uomo in tuta arancione fece un inchino. "Sarà mia premura dare subito istruzioni ai nostri collaboratori. Con permesso."    

 

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CONTINUA...              

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Capitolo 20
*** Draghi e coleotteri ***


Pokemon: The Glazed Challenge

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 20 - Draghi e coleotteri

 

Con un sospiro, Shelly si rilassò e si tolse una frangia di capelli violetti dagli occhi. Ancora vestite solo con i loro costumi da bagno, lei ed Heather avevano completato l'addestramento dei loro Pokemon, con risultati che avrebbero definito più che soddisfacenti. Gli ultimi due Pokemon che avevano addestrato, Shelgon e Galvantula rispettivamente, stavano riprendendo fiato accanto al bagnasciuga, stanchi ma contenti di quello che erano riusciti a fare.

"Uff... è stato un allenamento davvero efficace. Almeno, spero che sia così." affermò la piccola entomologa, facendo poi un occhiolino alla tarantola elettrica. Galvantula si versò addosso un po' d'acqua salata, col risultato che la sua pelliccia si arruffò ancora di più fino a farlo diventare una palla di pelliccia dorata! "Hey, attento, Galvantula... lo sai che non ti fa bene l'acqua salata, con tutta l'elettricità che hai addosso!"

"Galvantula..." borbottò irritato Galvantula mentre Shelgon cercava in qualche modo di rimettergli a posto la pelliccia, ignorando le scariche di energia statica che gli pungevano la pelle squamosa.

Heather, da parte sua, aveva fatto un tuffo in acqua, bagnandosi quel tanto che bastava per togliersi il sudore di dosso, e ora stava in piedi nell'acqua bassa che le arrivava appena alle caviglie, godendosi lo spettacolo del sole che scendeva all'orizzonte. Ora che stava arrivando il tramonto, Serenisola era diventata uno spettacolo degno di un quadro - un cielo tinto di arancione, con appena qualche refolo di vento fresco oceanico, e le piante tropicali che decoravano una spiaggia pulita e dorata. Ora che avevano un po' di tempo per rilassarsi, Heather fece cenno al suo Shelgon di unirsi a lei e guardare assieme lo spettacolo del crepuscolo, e il drago-crisalide si avvicinò alla sua amica e si sfregò affettuosamente sul suo fianco sinistro.

"Hey, tu e i tuoi compagni siete stati fantastici, oggi! Avete davvero fatto un gran bel lavoro... sono sicura che domani, quando affronteremo Terenzio, riuscirete a fare faville!" affermò la bambina dai capelli fucsia, ricambiando le attenzioni del suo migliore amico. Per qualche attimo, lei e Shelgon restarono a guardare il mare con aria sognante e malinconica, apparentemente senza neanche badare a Chelle, Percy e i loro Pokemon che avevano finito a loro volta di fare pratica, e che adesso stavano osservando dubbiosi la piccola allenatrice. Shelly e Galvantula, invece, erano semplicemente contenti di vedere che Heather era rilassata e tranquilla, più concentrata sul godersi il viaggio e i bellissimi posti che stavano visitando, piuttosto che preoccuparsi di qualche banda di scalmanati, o fermare qualche pazzoide che voleva conquistare il mondo. Da quando il Team Meteora era stato sconfitto per sempre, qualcosa era cambiato nella sua migliore amica... decisamente in meglio.

"Sta bene, Heather?" chiese Chelle a bassa voce, indicando la ragazzina più piccola che sguazzava nell'acqua bassa assieme al suo Druddigon. Il dragone le mise una gigantesca mano sulla testa e le arruffò i capelli, strappando ad Heather un'espressione di imbarazzo!

Shelly disse di sì con la testa e si mise le mani dietro la nuca, godendosi anche lei questi momenti di pace e rilassatezza. "Sì, non c'è problema. E' che... ancora non siamo del tutto abituate ad essere così tranquille, dopo che a Reborn dovevamo sempre guardarci le spalle." affermò. "Tunod è completamente diverso... ed Heather vuole godersi fino in fondo questi momenti."

Percy storse il naso. Adesso che si era reso meglio conto di come fosse Reborn fino a poco tempo prima, e come si vivesse da quelle parti, gli dispiaceva aver rinfacciato ad Heather il suo passato. Se non altro, lei e Shelly erano state così gentili da mostrare loro qualche esempio di come si sarebbero dovuti coordinare lui e Chelle in una battaglia in doppio... "Capisco. E... vi devo ringraziare per l'aiuto che ci avete dato. Dopo che abbiamo perso la sfida con Terenzio nonostante avessimo usato le MT del signor Michael... mi sentivo un fallito come allenatore." affermò.

"Diciamo che è stata una leggerezza da parte nostra, amico." rispose Chelle. In un certo senso, Shelly fu contenta di sentire che l'accento sicuro e un po' arrogante era tornato nella voce della ragazza dai capelli verdi. "Immagino... che adesso tocchi a Shelly e ad Heather affrontarlo, no? Va bene, verremo a vedervi. Sperando che non ci siano troppe persone a riconoscerci..."

"Grazie, Chelle. Spero... che io e i miei Pokemon saremo all'altezza." concluse Shelly, per poi girarsi verso il suo amico Volbeat, che illuminò la coda per dirle che era tutto sotto controllo e poteva stare sicura che avrebbero vinto.

"Volbeat!"    

 

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Il giorno dopo, in un pomeriggio caldo e assolato come tanti a Serenisola...

Heather prese un bel respiro e si preparò mentalmente all'incontro, controllando nel frattempo che al suo fianco ci fosse ancora il suo inseparabile Shelgon. Il draghetto-crisalide camminava a fianco della sua allenatrice, altrettanto compito e concentrato... e con un agile balzo, scese dalle scale e atterrò sul pavimento sabbioso della Palestra di Terenzio. Il Capopalestra di Serenisola aveva già preceduto le sue giovanissime sfidanti, e assieme ai suoi Pokemon più fedeli, Gligar e Donphan, aveva già preso posizione su un lato del quadrato.

"Aaah, ecco qui le mie nuove sfidanti. Un po' più giovani, ma l'età non è mai stata un fattore determinante." affermò, mentre Heather, Shelly, Shelgon e Volbeat facevano il loro ingresso, con Percy e Chelle che seguivano a ruota. I due allenatori più grandi si portavano ancora con un certo imbarazzo, dovuto sicuramente al ricordo ancora fresco dell'umiliazione precedente. "Allora, posso aspettarmi una sfida adeguata? Vi siete preparate a sufficienza?"

"Noi... ehm... crediamo di sì, signor Terenzio... se non altro... riteniamo di avere qualche possibilità di vincere." rispose Shelly, attenta a scegliere le parole per non sembrare nè troppo baldanzosa nè troppo insicura. Con qualche rapido e nervoso gesto delle mani, si mise a posto la divisa da scolaretta che indossava, e il suo Volbeat le tirò leggermente una manica per attirare la sua attenzione. Quando la ragazzina si voltò, il Pokemon lucciola mosse le antenne e strizzò un occhio per dire che andava tutto bene.

"Vol volbeat!" Volbeat mostrò un muscolo del braccio - o almeno, lo avrebbe fatto se le sue braccia non fossero state così corte - e incoraggiò la sua allenatrice, mentre Percy e Chelle prendevano posto nella tribuna improvvisata, tra gli abitanti di Serenisola che erano venuti ad assistere a loro volta. La ragazza dai capelli verdi storse il naso e fece un'espressione imbarazzata - quelle erano tutte persone che avevano assistito alla sua figuraccia dell'altro giorno, e la sensazione che ancora la stessero puntando per prenderla in giro non la abbandonava.

Vedendo che anche Heather e Shelgon si erano messi in posizione, Terenzio guardò le sue sfidanti come se volesse già farsi un'idea di quello che sapevano fare. "Ottimo. Ho l'impressione che sarà una battaglia interessante. Cercate di non deludermi, eh?" affermò, strizzando un occhio in segno di intesa, e aggiustandosi il cappello. Heather prese di nuovo fiato, e guardò per un breve istante in direzione di Percy e Chelle, come se volesse raccomandarsi con loro di assistere a quell'incontro fino alla fine.

"Okay, vediamo un po'..." disse tra sè. "Se manda in campo per primo Donphan, potrebbe essere un problema. Vediamo un po' cosa succede, prima di preoccuparci..."

"La sfida può cominciare!" esclamò un cittadino di Serenisola che si era offerto di fare da arbitro. "Il nostro Capopalestra terenzio affronterà le sfidanti, Heather di Reborn City e Shelly di Azalina, in uno scontro quattro contro quattro. Sarà una battaglia in doppio, che durerà finchè una delle due parti non avrà più Pokemon da mandare in campo. Sono ammesse sostituzioni in qualsiasi momento. Detto questo... cominciate, e buona fortuna a tutti!"

"Don, donphan?" chiese donphan speranzoso al suo allenatore, che però gli fece una carezza sulla testa per dirgli di avere pazienza.

"Con calma, Donphan. So che non vedi l'ora di dare spettacolo, ma lascia che anche i tuoi compagni si divertano un po'. E per queste due giovani e ardite sfidanti... ho esattamente quello che serve. Avanti... Golett e Rhyhorn!" esclamò Terenzio.

Due Pokeball atterrarono sul tappeto sabbioso un istante dopo, e da esse uscirono immediatamente due Pokemon - un Rhyhorn, un piccolo rinoceronte dalla pelle di pietra, dura e frastagliata, con un collare di roccia attorno al collo e un piccolo corno ricurvo sulla punta del muso; e un Golett, una tonda figura umanoide alta circa un metro, composta di pietra azzurra che appariva semitrasparente, con corte ma robuste braccia e gambe, e una testa piccola con gli occhi gialli ed asimmetrici. Si trattava di un Pokemon con il quale le due amichette non avevano una gran familiarità, quindi Shelly controllò il suo Pokedex per sapere a cosa stavano andando incontro.

Golett, il Pokemon Statuanimata. Tipo Terra/Spettro. Si muove grazie ad una misteriosa energia finora sconosciuta. Pare che sia stato creato tramite misteriosi rituali da un'antica civiltà ormai scomparsa. Di solito vive in antiche rovine e luoghi di interesse storico, il che fa pensare che si tratti di una sorta di guardiano.

“Ora tocca a voi, ragazze. Vediamo che cosa mandate in campo.” Le invitò Terenzio, anche lui curioso di vedere di cosa fossero capaci quelle due piccole sfidanti che si presentavano con tanta sicurezza.

Shelly si fermò un attimo per analizzare la situazione. Due Pokemon di tipo Terra, e uno di loro era anche di tipo Roccia. Non esattamente la migliore combinazione per i suoi Pokemon Coleottero, ma se avesse sfruttato bene i loro punti deboli, sicuramente uno dei suoi Pokemon aveva delle buone possibilità di vittoria. E poi, non stava affrontando questo scontro da sola…

“Shelly…” sussurrò Heather dopo aver scelto la sua Pokeball. “Mi occupo io di quel Rhyhorn, okay? Tu pensa a sistemare Golett.”

“Grazie, Heather. Ora… farò del mio meglio per occuparmi di lui.” Rispose Shelly. La piccola entomologa prese un bel respiro, e prese a sua volta una Pokeball, che lanciò con decisione sul quadrato. “Okay… questa è la tua prima lotta in Palestra, Skorupi! Facciamoci valere… okay?”

Il Pokemon scorpione non poteva essere più contento di essere stato chiamato in campo per un'occasione come questa, e si materializzò sul ring sabbioso, agitando allegramente le chele e il pungiglione. “Skorrrrrupi!” esclamò mentre si metteva in guardia, e si preparava ad affrontare Golett. Heather non rimase a riflettere a lungo, e mandò in campo immediatamente dopo uno dei suoi Pokemon.

"Okay... è il momento di fare del nostro meglio, Druddigon!" esclamò la bambina dai capelli fucsia. Il dragone emerse dalla sua sfera un attimo dopo e si sgranchì le braccia, poi fece un cenno ai suoi avversari per invogliarli a farsi avanti.

"Drrrruddigon, drud!" ringhiò con una voce cavernosa che ricordava le pietre che si sgretolavano. Soddisfatto di quello che stava vedendo, Terenzio diede un'occhiata al pubblico, che stava già facendo il tifo per lui... e diede ufficialmente inizio all'incontro!

"Cominciamo noi!" esclamò. "Golett, inizia subito con Ferroscudo per aumentare la tua difesa! Rhyhorn... tu invece attacca con Abbattimento!"

"Druddigon! Piazzati davanti a Skorupi, e usa Vendetta!" esclamò Heather. "Shelly, approfitta per attaccare!"

Shelly sgranò gli occhi per un attimo, ma reagì con rapidità. "C-certo! Ora... Skorupi, è il momento! Usa Idrondata contro quel Golett!"

Il Pokemon scorpione cominciò a scattare verso Golett, sperando di raggiungerlo prima che potesse raccogliere le sue energie e aumentare a dismisura le sue difese... mentre il Rhyhorn del suo avversario spalancava le fauci e scagliava contro di lui un grosso pezzo di roccia, deciso ad intercettarlo prima che potesse mettere a segno il suo colpo. Ma non aveva fatto i conti con Druddigon, che fece uno scatto e si piazzò davanti al suo compagno! Per quanto non fosse conosciuto per la sua velocità, Druddigon riuscì comunque a muoversi più rapidamente di Rhyhorn, e ricevette l'attacco Abbattimento in pieno petto, barcollando per il poderoso colpo, ma riuscendo a restare in piedi. Golett sgranò gli occhi in quella che poteva essere vista come un'espressione di sorpresa, e cercò di fare appello a tutte le sue energie per potenziarsi... e per sua fortuna, il suo corpo iniziò a risplendere di un bagliore metallico un attimo prima che l'attacco Idrondata di Skorupi potesse andare a segno. Skorupi sferrò un colpo deciso e riuscì a centrare il suo avversario, ma la sua mossa difensiva riuscì ad attutire il colpo, e Golett venne semplicemente costretto ad indietreggiare per un breve tratto, per poi atterrare in piedi e scrollarsi un po' d'acqua di dosso. Per niente impressionato, Skorupi atterrò qualche passo più indietro... mentre Druddigon, irritato dal colpo di Rhyhorn, si scagliò su di lui con il braccio destro avvolto da una tenue aura violacea. Rhyhorn cercò di tenersi pronto all'attacco, ma Druddigon mandò a segno un colpo poderoso che raggiunse il rinoceronte di pietra appena sotto il suo collare corazzato, e scheggiò la sua robusta corazza naturale!

"Hooooorrrrrn!" ruggì Rhyhorn. In preda alla rabbia, alla sorpresa e al dolore, indietreggiò di qualche passo e permise così ai Pokemon di Heather e Shelly di riprendere fiato per un istante... e alle due allenatrici di pensare ad una nuova tattica.

"Bravissimi, ragazzi! Abbiamo cominciato bene!" esclamò Shelly. "Ma adesso... vediamo di continuare, okay? Skorupi, cospargi il terreno di Fielepunte!"

"Druddigon, adesso usa il tuo attacco Ira di Drago!" ordinò Heather.

"Sko! Skorupi!" esclamò il Pokemon scorpione, prima di spalancare le chele e scagliare una raffica di punte che si sparpagliarono sul terreno sabbioso, impedendo i movimenti agli avversari. Druddigon disse di sì con la testa, poi mirò nuovamente verso Rhyhorn, aprì la bocca e scagliò una fiammata blu-violacea che colpì in pieno il Pokemon Terra/Roccia, superando le sue difese!

"Golett..." esclamò Golett con voce sibilante, come l'ululato di un fantasma. Con un rapido movimento, si stacco dal terreno, in modo da evitare di incappare nelle Fielepunte... e si tenne sospeso in aria, in modo da guadagnare tempo per la mossa successiva.

"Attenta, Shelly... adesso che è in aria, non c'è molto che possiamo fare per attaccarlo." avvertì Heather. Druddigon si ritrasse di due passi, mentre Rhyhorn ringhiava furiosamente e cercava di liberarsi dalla fiammata viola che avvolgeva i suoi quarti anteriori. Shelly annuì, consapevole di quello che la sua migliore amica stava dicendo... e Terenzio strinse gli occhi, pensando che la sua tecnica non stava avendo i risultati voluti. Era il momento di cambiare strategia...

"Golett, adesso usa Maledizione su quel Druddigon!" esclamò l'esperto di Pokemon Terra. "Rhyhorn, attacca con Lucidatura, e poi spazza il terreno con Magnitudo!"

Shelly ebbe un sobbalzo quando sentì il nome di quella mossa, e anche Heather fece un verso di disappunto. Quella sì che era una mossa che poteva cambiare l'esito della battaglia... "Accidenti... presto, Skorupi, cerca di fermarlo con Missilspillo!" esclamò la bambina dai capelli violetti.

Allarmato, Skorupi puntò la sua coda velenosa contro Golett e cominciò a sparare una raffica di aculei, come una batteria contraerea... ma Golett di rivelò più agile del previsto, e riuscì ad evitare tutti gli attacchi, e quando Skorupi fu costretto a fermarsi per riprendere fiato e riorganizzarsi, Golett ebbe il tempo di usare la sua mossa. Estese un corto braccio davanti a sè... e nella sua mano apparve un grosso chiodo avvolto in una evangescente fiamma violacea, con il quale Golett si trafisse colpendo il simbolo incastonato sul suo torace!

"Sko..." mormorò desolato Skorupi, scuotendo il capo come per chiedere scusa a Shelly. Un attimo dopo, Druddigon sgranò gli occhi in un'espressione di acuto dolore, e cadde su un ginocchio, portandosi una mano al torace ed emettendo un cupo grugnito. Si sentiva improvvisamente come se qualcuno gli avesse piantato un chiodo rovente nel torace, e le sue forze stavano rapidamente venendo meno...

"Gon... Drrrrrruddi... gooooon..."

"Druddigon! Cerca di resistere..." lo incitò Heather, ma sapeva anche lei che non c'era molto da fare. Una volta che Maledizione aveva fatto effetto, c'era un solo modo di fermarla... E la bambina dai capelli fucsia decise che era il caso di farlo. "Anzi... lasciamo perdere, torna indietro per adesso!"

Druddigon si sentì sollevato quando la sua allenatrice lo richiamò nella sua sfera, e sentì glieffetti di Maledizione attenuarsi mentre il suo corpo si trasformava temporaneamente in energia e tornava alla Pokeball. Skorupi si guardò attorno allarmato - per quel breve momento, era da solo sul campo di battaglia, e vulnerabile agli attacchi di Rhyhorn.

"Non è stata una mossa molto furba, ragazzina... adesso la tua amichetta e il suo Pokemon sono scoperti!" esclamò Terenzio. "Adesso, Rhyhorn! Usa di nuovo Abbattimento su Skorupi!"

"Non ho mai detto di non potermi difendere se Heather non è lì a darmi man forte!" rispose Shelly con sicurezza. "Skorupi, usa Agilità per scansarlo! Poi colpisci con Velenospina!"

Rhyhorn scagliò di nuovo un grosso sasso contro Skorupi, ma il Pokemon Scorpione reagì con prontezza, e scattò di lato, lasciandosi dietro qualche immagine residua. L'attacco del Pokemon rinoceronte mancò di pochissimo Skorupi e si schiantò nella sabbia... e nello stesso momento, Skorupi eseguì una giravolta e si avvicinò all'avversario, eseguendo una rapida sferzata con la coda che si intrufolò tra due piastre della sua corazza e colpì Rhyhorn in un punto sensibile, iniettando una dose di veleno! Rhyhorn strinse i denti e agitò la zampa colpita per cercare di scacciare la sensazione di formicolio e bruciore, mentre Skorupi si portava a distanza di sicurezza.

"Okay! Ottimo lavoro, Skorupi!" esclamò Shelly orgogliosamente. "Heather, è il momento giusto!"

"Grazie, Shelly! Ora tocca a te, Noivern!" esclamò la bambina dai capelli fucsia, prima di lanciare l'altra sua Pokeball. In un lampo, il Pokemon viverna apparve dalla Pokeball e si librò sopra il campo di battaglia, agitando furiosamente le ali! "Attacca Rhyhorn, Noivern! Usa il tuo attacco Granvoce!"

"Noiverrrrrn!" stridette il Pokemon Drago/Volante. Drizzò le sue larghe orecchie, puntandole verso i suoi avversari, e poi sprigionò una raffica di onde sonore che investì in pieno Rhyhorn! Golett rimase del tutto illeso grazie al suo tipo Spettro... ma fu costretto a tornare a terra e rimettersi in guardia, e Shelly e il suo Skorupi non si fecero certo sfuggire questa occasione!

"Continua ad attaccare, Skorupi! Adesso usa Privazione!" esclamò la bambina dai capelli violetti, ben consapevole di quali fossero i punti deboli di un Pokemon Spettro. Skorupi scattò di nuovo in avanti, ad una tale velocità che Golett non riuscì a seguirlo con lo sguardo, e venne colpito da un manrovescio sferrato con una delle sue chele! Il golem barcollò e per poc non andò a graffiarsi su una delle Fielepunte che Skorupi aveva sparso.

"Hm... pare che dovrò usare un metodo drastico." affermò Terenzio. "Golett, attacca Skorupi con Fuocopugno. Rhyhorn, usa Lucidatura, e poi di nuovo Abbattimento!"

"Cosa? Un Golett può imparare anche..." esclamò Shelly allarmata. La risposta che avrebbe preferito non avere arrivò mezzo secondo dopo, quando il pugno destro del Pokemon Terra/Spettro venne avvolto da una brillante fiammata rossa che spargeva tutt'attorno un forte odore di zolfo, e Golett si scagliò contro il Pokemon Scorpione, mentre Rhyhorn si sfregava la schiena con una zampa, e la sua corazza cominciava a risplendere. Skorupi si difese appena in tempo, alzando le chele e parando il colpo come poteva, ma sentì un intenso dolore quando il calore gli provocò una scottatura sulla tenaglia destra.

"Piiiii!" stridette il Pokemon Scorpione, e nello stesso tempo, Rhyhorn cominciò a sparare una raffica di rocce contro Noivern, che eseguì un rapido slalom per evitarle ma venne colpito all'ala sinistra dal terzo sasso, più piccolo e più veloce degli altri. Con uno stridio di dolore e di disappunto, Noivern cadde nella sabbia, e cercò di rialzarsi mentre Rhyhorn, un po' barcollante, strisciava il terreno con una zampa per prendere lo slancio e caricare.

"Shelly, dobbiamo pensare a qualcosa..." affermò Heather. Skorupi piantò le zampette a terra e cercò di spingere con tutte le sue forze, ma era in serie difficoltà, e non sarebbe riuscito a respingere Golett a lungo. "Skorupi può tentare un Idrondata da questa posizione?"

"Ehm... temo... temo di no..." affermò Shelly, cercando anche lei di trovare un modo per sottrarre Skorupi a quella difficile situazione. "Avrebbe bisogno che qualcuno distraesse Golett quel tanto che basta..."

"Temo di non potervene dare il tempo, bambine." affermò Terenzio. "Adesso, Rhyhorn, usa un attacco Riduttore!"

Con un ruggito profondo, cercando come poteva di ignorare l'effetto del veleno che Skorupi gli aveva iniettato, il Pokemon Punzoni prese lo slancio e caricò a testa bassa contro Noivern, ancora a terra, e Golett cercò di fare ancora più pressione su Skorupi per vincere la sua strenua resistenza e mandarlo al tappeto. Mancava ormai soltanto un metro prima che il colpo di Rhyhorn andasse a segno...

"E adesso, come ne vengono fuori?" si chiese Chelle ad alta voce.

Ma anche questa volta, la risposta non si fece attendere.

"Noivern, usa un attacco Ventoincoda!" esclamò Heather.

Il Pokemon Ondasonora riuscì a riprendersi quel tanto che bastava per rimettersi in guardia e spiccare un breve volo, poi cominciò ad agitare freneticamente le ali, creando una potente raffica di vento che sostenne sia lui che Skorupi... ma soprattutto, sollevò una nuvola di sabbia dal terreno e la scagliò in faccia a Rhyhorn e Golett! I due Pokemon di Terenzio lanciarono dei versi di allarme e si protessero gli occhi come potevano, interrompendo così il loro attacco, e permettendo a Skorupi di riaversi un po' e scuotere le pinze doloranti. Terenzio stesso dovette calarsi un po' il cappello sugli occhi per non farsi accecare dalla sabbia svolazzante... ed Heather volse lo sguardo verso Shelly, indicando Noivern con un ghigno sicuro.

"Questo può bastare, come distrazione?" chiese strizzando un occhio. Prima che la sbalordita Shelly potesse rispondere, Heather si girò nuovamente verso il campo di battaglia e diede un altro ordine al suo Pokemon Volante/Drago. "Okay, Noivern... credo che adesso sia il momento di concludere! Usa un attacco Dragopulsar e sistema Rhyhorn una volta per tutte!"

"Ah... ehm... sì, giusto! Mi stavo distraendo... Skorupi, adesso usa di nuovo Idrondata!" esclamò Shelly. "Speriamo che questo basti..."

"Verrrrn!" Con un verso acuto e stridente, simile a quello di un pipistrello amplificato di diverse volte, il Pokemon Ondasonora prese fiato, poi estese il collo in avanti e sparò una palla di fuoco violacea che sfrecciò con potenza e precisione verso Rhyhorn, colpendolo in pieno mentre cercava di caricare di nuovo! Il Pokemon rinoceronte lanciò un cupo ruggito quando il Dragopulsar gli esplose addosso, investendolo di spettacolari fiammate blu e viola... e questa volta, non riuscì a resistere, e le sue zampe anteriori cedettero, seguite da quelle posteriori. Il rinoceronte di pietra si accasciò a terra con un muggito, poi si reclinò su un fianco e i suoi occhi diventarono spirali, segno che era fuori combattimento.

Skorupi, da parte sua, cercò come poteva di ignorare il dolore della scottatura alla pinza, e volteggiò su sè stesso, concentrandosi come aveva fatto durante gli allenamenti sulla spiaggia. Adesso era il momento di far vedere alla sua allenatrice che il suo impegno aveva dato i suoi frutti... e non aveva nessuna intenzione di deluderla! Ripetendo i movimenti che aveva imparato, e concentrandosi con tutte le sue forze, riuscì a creare un'ondata scrosciante attorno alla sua coda e al suo pungiglione, e volteggiò su sè stesso, colpendo in pieno Golett prima che Terenzio potesse ordinare un secondo attacco Fuocopugno! Il piccolo golem sgranò i suoi strani occhi gialli, e venne scaraventato via, tracciando una lunga linea nella sabbia prima di fermarsi ad un angolo del ring! Con movimenti scattosi, il Pokemon Statuanimata cercò di rialzarsi, ma cadde nuovamente faccia a terra, e questa volta non riuscì a riprendersi.

"Goooooolett..." mormorò, scusandosi con il suo allenatore. Terenzio era alquanto stupefatto - aveva avuto l'impressione che il gioco di squadra tra le due bambine di Reborn fosse migliore di quello dei loro compagni, ma quelle mosse che nonostante fossero state pensate sul momento mostravano bene la loro intesa... non era solo questione di esperienza con i Pokemon, quelle due avevano un legame molto profondo e fiducioso tra di loro!

"Evvai!" strillò Heather, facendo un salto e alzando il pugno destro. "Ce l'abbiamo fatta! Ottimo lavoro di squadra, Shelly! Bravo, Noivern!"

"Che mi prenda un colpo, ce l'hanno fatta per davvero!" esclamò Percy con una breve risata, a metà tra il divertito e l'impressionato. Chelle restò per qualche istante a guardare stupefatta Golett e Rhyhorn distesi a terra privi di sensi... poi sorrise a sua volta e si sfregò il mento.

"Heh. Per essere delle mocciose, ci stanno dando un bel po' di punti!" affermò.

Terenzio si tolse la sabbia di dosso e richiamò i suoi Pokemon. "Golett, Rhyhorn, siete stati in gamba." affermò. "Adesso prendetevi una pausa... e credo che ora tocchi a voi due, ragazzi! Sapete cosa fare, no?"

"Doooonphan!" esclamò Donphan, agitando vivacemente la proboscide. Con passi lunghi e decisi, il Pokemon Armatura salì sul campo di battaglia, e fece cenno al suo compagno, Gligar, di venire con lui. Senza esitazione, lo scorpione alato svolazzò agilmente accanto al suo compagno di avventura, e si piazzò appena sopra di lui, pronto ad affrontare i Pokemon di Heather e Shelly.

"Un buon inizio, bambine. Ora vediamo se riuscite a tenere il ritmo dei miei campioni." affermò Terenzio. "Gligar, usa Danzaspada. Donphan, è il momento di tentare un Ricciolscudo."

"Non lasciarli fare, Noivern! Attacca con Granvoce!" esclamò Heather. Shelly disse di sì con la testa e decise di cambiare Pokemon.

"Skorupi, adesso ritorna. Sei stato bravo... Ti richiamerò più tardi, se sarà necessario." affermò la bambina dai capelli violetti con orgoglio. Il Pokemon Scorpione disse di sì con la testa e sorrise con evidente gratitudine - la pinza ustionata gli faceva ancora molto male - e dopo averlo fatto rientrare, Shelly mise via la Pokeball e ne scelse un altra, scambiandosi un breve sguardo con Volbeat per dirgli che sapeva quello che stava facendo. "Okay... Galvantula, adesso tocca a te!"

Noivern si caricò e scagliò un'altra poderosa ondata sonora contro Donphan e Gligar. Per sua fortuna, il Pokemon Terra/Volante non aveva ancora iniziato la Danzaspada, e riuscì a proteggersi, coprendosi le orecchie con le chele per attutire l'effetto dello stridio soprannaturale! Donphan fece una cosa simile, arrotolandosi a palla in modo da proteggere almeno parzialmente i suoi timpani. Heather storse il naso, e il suo Shelgon espresse i suoi dubbi stringendo gli occhi come due fessure. Evidentemente, ci sarebbe voluto un po' di più per mettere all'angolo quei due...

Galvantula atterrò sul campo di battaglia un attimo dopo, inviata da Shelly, ma non ebbe il tempo di agire prima che Gligar eseguisse un elegante volteggio su sè stesso, le chele portate fuori e le ali membranose spiegate mentre delle spade di luce volteggiavano attorno a lui in maniera spettacolare! Donphan, intanto, si era racchiuso in una palla vivente, e il nuovo ordine di Terenzio non sorprese per nulla nè lui nè le sfidanti...

"Colpisci Noivern con un attacco Rotolamento... e tu, Gligar, blocca quel Galvantula con Fangosberla!" ordinò. Muovendosi con rapidità pazzesca, lo scorpione alato aprì le chele e scagliò una raffica di fango contro Galvantula prima che quest'ultimo potesse fare la sua mossa... e la tarantola elettrica si ritrovò la faccia piena di disgustosa melma appiccicosa prima ancora di potersi muovere! Con uno squittio infastidito e la pelliccia che si rizzava, Galvantula sollevò le zampe anteriori per cercare di ripulirsi, mentre Donphan avanzava verso Noivern come un rullo compressore, sollevando nubi di sabbia ai propri lati.

"Ugh... schivalo, Noivern! Usa il tuo attacco Volo!" ordinò rapidamente Heather... dimenticandosi di essere in una stanzetta sotterranea dove il soffitto era relativamente basso! Il Pokemon Volante/Drago sbattè con decisione le ali, e riuscì a prendere il volo e scansare il Donphan che gli stava arrivando addosso... ma si ritrovò ad un pelo dal soffitto prima ancora di rendersene conto, e fu costretto a frenare per non andare a sbattere! Heather si diede della stupida per non aver pensato a questo particolare...

"Non... non importa, Heather! Ti do una mano io!" intervenne Shelly. "Galvantula, usa Energipalla contro Donphan!"

Anche con il fango a coprirgli in parte la visuale, Galvantula riuscì a prendere la mira e scagliò una sfera di luce verde contro Donphan mentre questo accelerava e cominciava a rotolare verso di lui! L'attacco Energipalla andò a segno proprio mentre Donphan stava girando ed era più vulnerabile... e il Pokemon elefante perse l'equilibrio e si schiantò a terra con un barrito di fastidio, sciogliendosi dalla palla in cui si era racchiuso. Si rialzò rapidamente, mentre Noivern scendeva in picchiata cercando di colpire Gligar. Con un'azione acrobatica, Gligar riuscì ad evitare il colpo, e cercò di contrattaccare con una mossa che Terenzio era sicuro avrebbe avuto un effetto micidiale su Noivern...

"Adesso mordilo con Gelodenti, Gligar!" esclamò Terenzio.

Heather reagì prontamente. "Noivern, tienilo fermo con Stridio, e poi usa Trespolo per riprendere le forze!" esclamò. Gligar si avventò su Niovern, i denti avvolti da una tenue luce azzurrina che sprigionava un'aura gelida... ma Noivern fu più veloce e riuscì a scansare per un pelo quella tagliola di zanne acuminate, che si chiuse rumorosamente a pochi centimetri dal suo torace! Trovandosi ora vicino a lui, Noivern emise uno strillo acutissimo che penetrò nel cervello del malcapitato Gligar come uno spillo acuminato, e il Pokemon Aliscorpio strabuzzò comicamente gli occhi prima di portarsi le pinze alle orecchie e scuotere furiosamente la testa in un vano tentativo di mandare via quella terrificante sensazione! Noivern atterrò, in modo da riprendersi almeno un po' mentre Donphan era impegnato a rimettersi in guardia.

"Ben fatto, Heather, ottima pensata!" rispose Shelly. "Adesso... hmm... non credo di poter fare molto contro Gligar, in questo momento. Heather... per favore, tu e Noivern potete tenerlo occupato? Io e Galvantula faremo il possibile per fermare Donphan!"

"Va bene! Cercheremo di stare attenti a Gelodenti..." rispose Heather. Gligar eseguì uno spettacolare attacco Aeroassalto, gettandosi su Noivern e colpendolo con i suoi artigli con potenza e precisione millimetrica, ma il drago alato riuscì a reggere il colpo, e indietreggiò solo di due passi.

"Donphan, usa Rapigiro, e poi attacca Galvantula con Rogodenti! Gligar, insisti e attacca con Aeroassalto!" esclamò Terenzio. Con un volteggio spettacolare, Donphan creò un piccolo vortice attorno a sè... e le Fielepunte che Skorupi aveva piazzato, e che rendevano difficile muoversi, vennero scagliate in aria e dissolte. Poi, le corte zanne del Pokemon Armatura vennero avvolte da fiamme scarlatte, e Donphan caricò con decisione verso il suo avversario, che indietreggiò rapidamente per non farsi colpire...

"Galvantula, cerca di bloccarlo con Ragnatela!" esclamò Shelly.

Cogliendo di sorpresa il Pokemon elefante, Galvantula alzò minacciosamente le zampe anteriori e scagliò un getto di seta appiccicosa contro Donphan. Il Pokemon Armatura non si era aspettato questa mossa, e cercò di difendersi scuotendo violentemente la testa per bruciare la ragnatela con le sue zanne incandescenti. Ma per quanto fosse riuscito nell'intento, fu costretto a rallentare e a perdere un prezioso attimo di tempo che Galvantula utilizzò per portarsi in una posizione più vantaggiosa. Scattò rapidamente di lato e cercò di attaccare Donphan mentre quest'ultimo era scoperto.

"E adesso... usa Lacerazione!" esclamò Shelly.

"Donphan, proteggiti con Ricciolscudo, e poi usa Rotolamento di nuovo!" esclamò Terenzio. "E tu, Gligar... continua ad attaccare Noivern! Usa Doppioteam, e poi Aeroassalto!"

Galvantula sferrò un poderoso fendente che colpì Donphan al fianco... ma il Pokemon Armatura aveva già cominciato ad appallottolarsi, e l'artiglio di Galvantula tracciò un graffio sulla spessa pelle che copriva la schiena della creatura. Nello stesso tempo, Gligar eseguì uno scatto verso l'alto e creò alcune immagini illusorie di sè stesso... che si scagliarono tutte assieme contro Noivern, attaccandolo da tutte le direzioni! Per quanto agile fosse Noivern, era difficile distinguere quale fosse quello vero, e il Pokemon Volante/Drago si ritrovò a dover eseguire uno slalom mozzafiato che certo non poteva durare a lungo. Il vero Gligar colpì Noivern al torace dopo alcuni secondi, e il drago nero stridette per il disappunto prima di perdere quota... ma riuscì a rimettersi in guardia, sbattendo le ali con decisione.

"Noiverrrrrn!" stridette, sfidando di nuovo Gligar con lo sguardo, e allo stesso tempo cercando lo sguardo della sua allenatrice, sperando che avesse in mente qualcosa per toglierli da quella difficile situazione.

"Ugh... accidenti, anch'io sono un po' indecisa su cosa fare... per adesso usa Aeroassalto, poi mi inventerò qualcosa!" esclamò Heather, cercando di guadagnare tempo. La viverna nera disse di sì con la testa e si scagliò contro Gligar con precisione millimetrica, sferrando un colpo non troppo forte ma comunque efficace che vanificò il Doppioteam dell'avversario e lo fece barcollare per un istante! Ma era un attacco troppo debole per avere un effetto sostanziale, e un istante dopo, Gligar tornò all'attacco, sfoderando i suoi denti acuminati avvolti da una splendente aura congelante.

"Attacca di nuovo con Gelodenti!" esclamò Terenzio. Donphan si era racchiuso in una palla rotolante, e tracciò una scia di sabbia nel quadrato, cercando di seguire una traiettoria meno prevedibile in modo da cogliere alla sprovvista Galvantula. La tarantola elettrica cercò di seguirlo con lo sguardo, gli occhi compositi che si muovevano in maniera indipendente per non farsi sfuggire alcun movimento.

"Devo dare una mano ad Heather e Noivern... ma come? Questo Donphan sta già tenendo  occupato Galvantula, e devo fare in modo che il mio Pokemon non venga colpito... sarebbe un problema se quel Rotolamento andasse a segno..." riflettè tra sè Shelly. Con suo grande allarme, Gligar riuscì quasi a chiudere le fauci sul torace di Noivern, ma il Pokemon Ondasonora riuscì per un pelo ad evitare il colpo, respirando affannosamente per la fatica. Doveva inventarsi qualcosa in fretta... il prossimo attacco sarebbe stato quello decisivo per Noivern...

Sfortunatamente, Donphan volle ricordare a Shelly e Galvantula che non avevano il tempo di distrarsi. Con una brusca sterzata e una curva quasi a novanta gradi, il Pokemon Armatura si gettò su Galvantula, che sgranò gli occhi allarmato e riuscì a salvarsi soltanto grazie ai suoi riflessi fulminei! Usando tutte le sue zampe artigliate, la tarantola gigante spiccò un balzo enorme e riuscì a volteggiare sopra Donphan, facendolo passare sotto di sè per poi atterrare con eleganza nella sabbia.

"Usa un altro Energipalla, Galvantula!" esclamò Shelly. "Dobbiamo bloccare Donphan, in un modo o nell'altro!"

Galvantula eseguì senza esitazione e scagliò una sfera di energia verde contro Donphan... ma questa volta, il Pokemon elefante si dimostrò molto più accorto, e riuscì ad evitare l'attacco eseguendo un'altra sterzata che lo portò fuori dalla traiettoria del proiettile. Poi, cambiò direzione di colpo, una volta di più, e diresse verso Galvantula, che non potè fare altro che ancorarsi al suolo e incrociare le zampe davanti  a sè per cercare di attutire l'impatto!

Con uno schianto poderoso, Donphan investì il malcapitato Pokemon aracnide, e lo scaraventò con violenza verso il bordo del ring, mentre la folla emetteva un'esclamazione che esprimeva in ugual misura ammirazione e preoccupazione per Galvantula! Quel colpo era stato davvero potente, e Shelly ebbe paura che il suo Pokemon non si rialzasse...

"Gal... Galvantula... Galvantulaaaa!" esclamò Shelly, guardando il suo Pokemon a terra con occhi sgranati per l'ansia... ma per fortuna, la tarantola gigante riuscì a rimettersi in piedi, anche se stava chiaramente barcollando, e guardò speranzoso verso la sua allenatrice, che tirò un sospiro di sollievo, e ritornò a lambiccarsi il cervello per cercare un modo di sconfiggere Donphan. Il Pokemon elefante rotolava sempre più velocemente... e se Galvantula avesse ricevuto un altro colpo, sicuramente non sarebbe riuscito a reggere.

Gligar e Noivern si stavano esibendo in una spettacolare danza aerea, scambiandosi attacchi che venivano puntualmente parati o schivati. Nessuno dei due Pokemon aveva intenzione di lasciare il minimo spiraglio all'avversario, ben sapendo che un solo colpo andato a segno a quel punto avrebbe molto probabilmente deciso l'esito di tutto l'incontro. E anche Heather, come Shelly, stava tentando di pensare ad un modo per prendersi il vantaggio decisivo, anche se in quel momento Gligar sembrava inattaccabile.

"Un momento..." riflettè tra sè Heather. Noivern e Gligar eseguirono un Aeroassalto in perfetto sincronismo, andando a segno nello stesso momento e respingendosi a vicenda con un potente fragore! "Vediamo un po' se le mie osservazioni sono corrette... se è così... ma certo! Adesso forse abbiamo uno spiraglio... ma avrò bisogno di fare un gioco di squadra con Shelly e Galvantula praticamente perfetto!"

"Presto, Noivern! Adesso usa il tuo attacco Provocazione!" esclamò Noivern, in modo da attirare su di sè l'attenzione dello scorpione alato e impedirgli di fare qualche mossa tattica. Noivern corrugò la fronte e lanciò uno stridio di richiamo in direzione di Gligar, la cui espressione si rabbuiò mentre delle venuzze pulsanti affioravano sulla sua fronte. Stridendo rabbiosamente, Gligar spalancò le ali e si gettò all'attacco... e Terenzio sgranò gli occhi allarmato quando si rese conto che questo contrattacco da parte di Heather vanificava la sua strategia!

"Aspetta, Gligar!" esclamò. "Non attaccarlo a testa bassa! E' quello che vuole..."

Ma a quel punto era troppo tardi per cambiare direzione. Gligar, sotto l'effetto di Provocazione, stava caricando frontalmente, e nonostante la sua velocità, adesso la sua traiettoria era molto più prevedibile...

"Perfetto! Noivern, adesso scansalo e cerca di avvicinarti a Galvantula!" esclamò Heather. "Shelly! Tu e Galvantula tenetevi pronti! Adesso tenteremo di attaccarli... a modo nostro!"

"Volbeat!" esclamò impressionato il Volbeat di Shelly. Il Pokemon lucciola sorrise e fece un cenno alla sua allenatrice, che dopo un istante di stupore annuì e si disse pronta... metre Noivern virava abilmente e riusciva per un pelo a schivare un attacco Lacerazione da parte del Gligar avversario. Mentre Donphan tornava indietro per stirare a dovere Galvantula, Noivern approfittò della momentanea distrazione di Gligar per scendere giù ed afferrare Galvantula... poi si sollevò di nuovo, appena in tempo per evitare il Rotolamento del campione di Terenzio! Galvantula si aggrappò tenacemente al corpo di Noivern e salì sulla sua groppa, ancorandosi a lui con tutte le sue zampe mentre la viverna nera si apprestava a lanciare un colpo decisivo. Il pubblico emise un'esclamazione di stupore e meraviglia, e anche Chelle e Percy restarono con le mascelle cascanti nel vedere i Pokemon di Heather e Shelly eseguire una mossa così poco ortodossa!

"Avete visto che roba?" esclamò un cittadino di Serenisola.

"Un po' difficile non vederlo..." rispose rapidamente un altro. "Un Galvantula che cavalca un Noivern..."

"E adesso cosa faranno? Terenzio mi sembra avere dei grossi problemi..." disse Chelle. "Forse Heather e Shelly stanno per vincere!"

"Grazie, Heather!" disse la bambina più grande, con un sorriso radioso. "Adesso... sì, credo proprio che possiamo concludere! Galvantula, usa il tuo attacco Ragnatela e copri l'arena!"

"Presto, Noivern! Scansa di nuovo Gligar con un attacco Volo! Adesso però devi volare basso!" ordinò Heather. Gligar scattò indietro e cercò di afferrare le ali di Noivern con le sue chele affilate... ma Noivern reagì un attimo più rapidamente, e riuscì a salire di quota appena in tempo per evitare l'attacco. Gligar stridette rabbiosamente quando le sue tenaglie fendettero soltanto l'aria, e i due Pokemon sfidanti salirono ancora di quota fino a giungere ad appena un metro dal soffitto...

"Che hanno intenzione di fare?" si chiese Terenzio. "Credo che non mi piacerà la risposta... state attenti, voi due!"        

Donphan si fermò, si rimise in guardia e alzò lo sguardo verso i suoi avversari, mentre Gligar cercava di frenare e di calmarsi. Ma a quel punto, la trappola di Heather e Shelly era già scattata... e fu Shelly a dare l'ordine che segnò l'inizio della fine dello scontro!

"Galvantula! Adesso... ehm... sì! Scaglia Ragnatele a tutto spiano e blocca quei due!" esclamò la piccola entomologa. Dalla sua posizione di vantaggio, Galvantula aveva via libera... e dopo aver sfoderato quello che poteva essere visto come un ghigno di vittoria sul suo volto da aracnide, la tarantola gigante scagliò una raffica di ragnatele di seta vischiosa che caddero sul terreno sabbioso e addosso a Donphan e Gligar come tante reti! I due Pokemon di Terenzio, colti di sorpresa, cercarono immediatamente si strapparsi di dosso le ragnatele con la proboscide e le tenaglie... ma la seta vischiosa si stava dimostrando più ardua da strappare di quanto pensassero, e persero tempo a cercare di sbrogliarsi da quell'ammasso appiccicoso, dando così il tempo a Noivern e Galvantula di caricare due nuovi attacchi, quelli decisivi!

"Brava, Shelly!" esclamò Heather con entusiasmo. "E adesso... Noivern, usa Dragopulsar! Massima potenza!"

"Galvantula, usa Energipalla! Massima potenza!" ordinò Shelly. I due Pokemon si guardarono per un istante... e poi scagliarono assieme i loro attacchi - Galvantula ripetè la mossa che aveva usato in precedenza, ma questa volta, creò una sfera ancora più grande e luminosa! E nello stesso momento, Noivern prese fiato, spalancò le fauci, e scagliò un'altra palla di fuoco violacea contro il suo bersaglio! Invischiati nelle ragnatele, i Pokemon di Terenzio non furono in grado di evitare il poderoso attacco e vennero colpiti in pieno! L'attacco Energipalla esplose a contatto di Donphan, immergendo il quadrato in un'ampia area di luminescenza verde... che si mischiò un istante dopo con il viola brillante delle fiamme di Dragopulsar, ed entrambi i Pokemon avversari vennero scagliati via e finirono a terra senza più forze! Donphan agitò debolmente la proboscide come per dire che gli dispiaceva di non essere stato all'altezza... e poi, il lungo naso del Pokemon Armatura si afflosciò a terra, e l'arbitro non potè fare altro che dichiarare la sconfitta del Capopalestra.

"Beh... non credo che ci siano dubbi sul risultato." commentò sfregandosi la nuca. "Il... il Capopalestra Terenzio non ha più Pokemon da mandare in campo. Quindi... la vittoria spetta alle sfidanti Heather e Shelly, che ottengono così la Medaglia Pulviscolo! Congratulazioni!"

"Bel colpo, ragazze! Ce l'avete fatta!" esclamò Percy, alzandosi di colpo e usando le mani come megafono per far sentire la sua voce oltre l'applauso entusiasta del pubblico, mentre Heather e Shelly abbracciavano i loro Pokemon, e poi si davano il cinque. Chelle fece un lieve sorriso, e cominciò ad applaudire a sua volta, impressionata dal lavoro di squadra che le due bambine avevano mostrato. Era quello a cui doveva aspirare con Percy... o con qualunque altro alleato? L'intesa di quelle due era  incredibile... sarebbe stata in grado di giungere ad un tale livello?

Terenzio, come ogni Capopalestra rispettabile, accettò la sconfitta sportivamente. Dopo aver ringraziato Donphan e Gligar per il loro aiuto, li fece rientrare nelle Pokeball perchè riposassero un po' in attesa di giungere ad un Pokemon Center. "E' stata davvero una battaglia degna di questo nome... grazie, ragazzi, avete fatto un bel lavoro. E ovviamente, anche voi due, bambine. Raramente ho visto una simile intesa tra due allenatrici!"

"Grazie, signor Terenzio... io e i miei Pokemon ne abbiamo già passate molte." disse Heather, mentre con una mano accarezzava il fianco di Shelgon, e con l'altra tirava fuori una mela dallo zaino, e la passava a Noivern. Nonostante fosse esausto per la battaglia, il Pokemon Volante/Drago accettò di buon grado il frutto e se lo mise in bocca come una caramella.  “Se non ci fidassimo l'uno dell'altra fino in fondo… non credo che saremmo mai arrivati fin qui. E posso dire la stessa cosa per me e la mia amica Shelly… se siamo qui, e siamo arrivate così lontano, lo dobbiamo alla nostra fiducia reciproca.”

“Ora che ci penso… voi venite da Reborn, vero?” continuò Terenzio,  i cui modi si fecero più misurati davanti a quelle parole. “Ho sentito parlare di quello che è successo… e so che non dev'essere stato facile vivere da quelle parti.”

Shel…” mormorò Shelgon, e Noivern storse il naso quando vide che la sua allenatrice si stava incupendo in maniera quasi impercettibile.

Shelly si schiarì la voce e disse la sua per evitare ad Heather di infilarsi in qualche discorso che avrebbe potuto deprimerla. “Beh… diciamo che non è stato facile, in effetti… ma ora che il Team Meteora non esiste più e Reborn City è tornata ad essere un posto vivibile, possiamo dire che tutto quello che abbiamo passato non è stato inutile. E ora… siamo contente di essere qui, e di poter partecipare assieme alla Lega di Tunod.”

“Mi sembra giusto. Continuate così, ragazze, e sono convinto che andrete lontano!” rispose il capopalestra, arruffando i capelli di Shelly con una mano. La graziosa maestra di Pokemon Coleottero emise una flebile protesta e cercò di pettinarsi i capelli con le mani. “Bene, gente… credo che queste due promesse meritino un applauso per la grinta, la volontà e l'abilità che hanno dimostrato nel loro lungo viaggio… che immagino durerà ancora a lungo. Un po' di incoraggiamento!”

Gli spettatori, Percy e Chelle compresi, risposero alzandosi dai loro posti e applaudendo con calore alle due allenatrici di Reborn e ai loro Pokemon… e sia Shelgon che Volbeat si misero a salutare, sfoderando dei sorrisi sgargianti.

Shelly mosse timidamente la mano per salutare, e guardò verso Heather arrossendo in viso. “Hai… hai sentito, Heather? Hanno detto… che ho grinta anch'io! Quasi… non riesco a crederci! Sono… sono davvero io che sono riuscita a fare questo?”

Vol volbeat!” rispose il suo Pokemon lucciola, facendole un occhiolino in segno di intesa.

Heather strinse un pugno e alzò il pollice. “Puoi dirlo forte che ce l'hai fatta, Shelly! E adesso… riceviamo la Medaglia Pulviscolo, e andiamo a festeggiare con Percy e Chelle!”

Terenzio si mise una mano nella tasca e tirò fuori due medagliette di forma circolare, di colore grigio e dall'aspetto un po' grezzo, che poi consegnò alle bambine di Reborn. “Ecco a voi, ragazze. La Medaglia Pulviscolo è la seconda delle medaglie che vi serviranno per entrare alla Lega di Tunod… sono sicuro che farete un ottimo lavoro, quindi… buona fortuna!”

“Grazie mille, signor Terenzio… ci rivedremo più avanti, immagino. Quando i nostri amici torneranno per la rivincita!” affermò Heather, e guardò brevemente verso Percy e Chelle, che si stavano avvicinando per fare i complimenti alle loro amiche e festeggiare un po'.

Shelgon!” esclamò lo starter di Heather.

 

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“Questo posto è inquietante… mi dà l'impressione che possa arrivare qualcuno da un momento all'altro… che qualche fantasma passi attraverso i muri e ci prenda di sorpresa…” mormorò James, mentre con una torcia elettrica cercava di farsi luce nella galleria tortuosa e buia che lui e i suoi compagni del Team Rocket stavano esplorando. La Roccia Stregata si stava rivelando un luogo molto più grande e misterioso di quello che il trio del Team Rocket si era immaginato… e l'esplorazione stava andando a rilento. Non che la cosa facesse piacere a Jessie, che sembrava non vedere l'ora di giungere in fondo alla faccenda…

“Invece di piagnucolare tanto per queste sciocchezze, che ne dici di sbrigarti un po' e finire di esplorare questa zona?” lo rimbeccò. “Non ho intenzione di lasciare che quei due babbei di Cassidy e Dutch ci superino! E poi, se riusciamo a scoprire perché il Team Fusione è interessato a questo posto, sarà un bel passo in avanti per noi! Forza, ragazzi, un po' più di grinta!”

“Hey, con calma, Jessie!” esclamò Meowth infastidito. “Posso capire che per te questa missione sia importante, e non te ne faccio certo una colpa… ma anche noi facciamo quello che si può! Non possiamo andare più veloci di un certo punto, e poi James ha ragione a dire che…”

Gli occhi di Meowth si spalancarono, e il felino parlante drizzò le orecchie e le vibrisse in un'improvvisa espressione di allarme. I suoi sensi acuti avevano captato qualcosa nella galleria davanti a loro, e Meowth puntò rapidamente la sua torcia verso le profondità immerse nelle tenebre.

“Hm? E… e adesso che succede, Meowth? Hai sentito qualcosa…?” chiese James, accortosi dell'inquietudine del loro inseparabile compagno di sventura. Anche Jessie si era accorta che qualcosa non andava, e chiuse immediatamente la bocca per evitare di distrarre Meowth… che a sua volta alzò la zampa libera in un cenno di silenzio, e fissò intensamente la galleria, sentendosi stranamente teso. C'era qualcosa di veramente strano in quel posto… qualcosa che gli dava una sensazione di minaccia ed oppressione, e Meowth non era sicuro se fosse per la natura di quel luogo inospitale, o per qualcosa di diverso, ma altrettanto alieno…

“Chi… chi va là? Fatti… fatti vedere, chiunque… qualunque cosa tu sia!” il Pokemon parlante cercava di apparire minaccioso, ma la paura nella sua voce si sentiva fin troppo bene, e il trio Rocket indietreggiò spaventato quando la cosa che si nascondeva nel tunnel diede la sua risposta. Un paio di occhi bramosi ed ostili si accesero nell'oscurità, e una voce sibilante, piena di malizia, annunciò l'arrivo della strana creatura, simile ad un inquietante fantoccio che cercava in qualche modo di assomigliare ad un Pikachu…

Mimikyuuuuuu…

 

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: E così, il Team Rocket ha finalmente incontrato Mimikyu! Già, questo cambia un bel po’ le carte in tavola rispetto alla serie canonica… Alcuni di voi si chiederanno se questo vuol dire che Bewear apparirà presto, e se questo comporterà qualcosa per le nostre piccole amiche. Beh… mi sento di dire che in effetti, vedremo entrare in scena abbastanza presto anche il simpatico orsacchiotto di peluche!

Shelly ed Heather hanno ottenuto la loro seconda Medaglia di Tunod, mentre Percy e Chelle sono ancora fermi ad una. Cosa faranno i due esordienti per colmare questo divario? Lo vedremo molto presto, ma vi posso dire che il prossimo capitolo non sarà un’altra lotta in Palestra. Ci sarà un cambio di scenario, e uno molto importante.  

A presto, e mi raccomando, recensite!  

 

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Capitolo 21
*** Team Rocket in trappola ***


Pokemon: The Glazed Challenge
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 21 - Team Rocket in trappola!

"Mimikyuuuu..."

Jessie, James e Meowth erano esterrefatti. La creatura che avevano di fronte non assomigliava a nulla che avessero visto prima di allora: era di piccole dimensioni, non più di una ventina di centimetri, ma il suo aspetto riusciva in qualche modo ad essere sia buffo che inquietante. Non si vedeva nulla della creatura vera e propria, visto che era coperta da un lenzuolo stracciato di colore giallo sbiadito, cucito in modo da ricordare vagamente un Pikachu. Il viso del fantoccio era stato disegnato con pennarelli neri e rossi, imitando come meglio era possibile un paio di grandi occhi neri, una bocca zigzagante e un paio di chiazze rosse in corrispondenza delle guance. Le punte delle orecchie erano state a loro volta colorate di nero, in modo da assomigliare alle orecchie di un Pikachu vero e proprio, e la sua coda era un ramoscello di forma zigzagante attaccato dietro la schiena della misteriosa creatura. In teoria, un essere come questo non avrebbe certo potuto incutere paura... eppure, il bagliore soprannaturale che veniva emanato dai suoi occhi, e l'opprimente aura oscura che il suo corpo pur minuto sprigionava, colpivano il terzetto di amici come un violento vento invernale.

"E... e quello... quello... che... che cos'è?" gemette James, ritraendosi con evidente timore davanti a quella strana ed inquietante creatura. Meowth drizzò la coda e cercò di inarcare il pelo per farsi credere più grosso, ma si rendeva conto già da quei primi istanti che si trattava di un Pokemon molto più forte di lui...

"Ugh... andiamo, James, non ti farai intimorire da una bestiolina ridicola come quella!" esclamò Jessie, anche lei cercando come poteva di mascherare la sua inquietudine. Cercando di mostrarsi più coraggiosa di quanto in realtà non fosse, la giovane donna tirò fuori una delle sue Pokeball e mandò in campo uno dei suoi Pokemon... "Vai, Jellicent! Fagli vedere chi sei!"

"Jelliiiicent!" esclamò la creatura che emerse un attimo dopo dalla sfera - una graziosa Pokemon che ricordava una medusa fluttuante dal corpo tondo e cinque tentacoli in tutto, due dei quali erano più lunghi. Sulla cima della testa era stata posta una piccola corona bianca, e il suo corpo era circondato da un soffice collare bianco simile ad un ammasso di spuma di mare, mentre gli occhi erano rossi con la pupilla blu, e avevano delle lunghe ciglia ondulate. La sua bocca era a forma di cuore, come disegnata con del rossetto.

Jessie sorrise orgogliosamente quando il suo Pokemon si librò in volo davanti a lei. "Hah! Che ve ne pare della mia Jellicent? Sapevo che fare tutti quegli allenamenti sarebbe servito! Bene, Jellicent, mostra a quel coso che sei tu la più forte! Attacca con Funestovento!"

La Pokemon Acqua/Spettro di Unima alzò i due tentacoli più lunghi e, facendo un sorriso accomodante, sprigionò un'ondata di energia oscura sotto forma di un vento oscuro che si diresse verso la strana creatura e la colpì in pieno... o meglio, lo avrebbe fatto se quell'essere inquietante non avesse creato uno scudo di energia davanti a sè, parando il colpo e facendo in modo che si esaurisse senza danni. Il Funestovento si dissolse dopo alcuni istanti, rivelando la strana creatura che non si era nemmeno mossa dalla sua posizione, e continuava a guardarli con espressione indecifrabile - era rabbia? Era invidia? Li stava prendendo in giro? Con quella faccia immobile, era impossibile indovinare il suo stato d'animo...

"Mimikyuuuuu!" esclamò il Pokemon ammantato, squadrando la Jellicent di Jessie come se volesse chiederle se era tutto lì quello che sapeva fare. La Pokemon rosata sgrannò gli occhi e cominciò ad indietreggiare timidamente, tenendo alzati i tentacoli come per cercare di convincere il suo avversario a non essere troppo frettoloso...

"Non... non gli ha fatto niente?" miagolò spaventato Meowth.

Non ebbe il tempo di dire altro prima che il Pokemon ammantato partisse al contrattacco. Mentre Jessie e Jellicent cercavano di pensare ad un modo per contrastare quella creatura inquietante, quest'ultima sollevò appena un po' il suo lenzuolo, non abbastanza da vedere che aspetto avesse sotto il suo travestimento, e dalla sua ombra emerse un tentacolo fatto di pura oscurità, terminante in una sorta di mostruoso artiglio incorporeo che fendette l'aria con un sibilo sinistro, e colpì in pieno la Jellicent di Jessie, che emise un gemito di dolore e si schiantò a terra stordita!

"Jeeeell!"

"Jellicent!" esclamò Jessie, cominciando ad avere paura anche lei. La sua Pokemon si rialzò, massaggiandosi il capo con un tentacolo, ma era chiaro che quel Pokemon mascherato, qualunque cosa esso fosse, era superiore a lei. "Cavolo... ma che cos'è quella roba? Si può sapere cosa vuole?"

"Mimikyuuuuu!" ringhiò la misteriosa creatura con voce sibilante. Si levò in aria, fluttuando a pochi centimetri dal terreno come un autentico fantasma, e puntò i suoi occhi luminosi contro Meowth, che alzò le mani e cercò di mostrarsi quanto più diplomatico possibile, nonostante la fifa nera che lo stava prendendo.

"Ehm... posso... posso dire la mia?" miagolò il Pokemon parlante, le mani alzate in segno di resa mentre il Pokemon sconosciuto si avvicinava con espressione malevola. Era un'impressione, o la temperatura nella galleria si era abbassata di colpo? "Ecco... noi saremmo qui di passaggio, e non vogliamo arrecare disturbo... quindi... ehm... se volesse permetterci di passare, noi non le daremmo mai più fastidio, signor... ehm... signor...?"

Gli occhi disegnati della creatura spettrale si illuminarono con ancora più furia, e l'aura che circondava il suo corpo si intensificò! "Mimi mimi... kyuuuuuu!" esclamò, e ancora una volta, il suo mantello di dollevò appena un po', dando un brevissimo scorcio del Pokemon che si nascondeva sotto di esso... Meowth riuscì soltanto a vedere un ammasso di ombre solide che si agitavano senza posa, prima che il lembo del lenzuolo provvedesse - per fortuna - a nascondere il vero, mostruoso aspetto di quella creatura!

Detto questo, quel poco che era riuscito a vedere fu sufficiente perchè il malcapitato Pokemon parlante si ritirasse con un'espressione di puro orrore dipinta sul volto, gli occhi sgranati, le pupille dilatate e la bocca aperta in una sorta di urlo silenzioso! Barcollò per un breve tratto, prima che Jessie e James accorressero a sorreggerlo, e ci mise alcuni secondi a recuperare abbastanza lucidità.

"Meowth! Che succede?" esclamò preoccupato James.

"Andiamo, Meowth, non farti intimorire!" continuò Jessie. "Che ti sta facendo? Avanti, Meowth, dicci che sta dicendo!"

"Non... non... non lo posso dire, ragazzi..." boccheggiò Meowth, lo sguardo fisso verso la creatura che lo stava terrorizzando così selvaggiamente. "E' troppo terribile quello che dice! Ragazzi, dobbiamo... dobbiamo andarcene di qui!"

"Ehm... e come? Siamo... in una situazione un po' brutta..." affermò James, dandosi un'occhiata attorno. Dalle pareti della galleria erano emersi numerosi Pokemon Spettro, per la maggior parte Gastly o Shuppet, ma tra essi si distingueva anche qualche Haunter o un paio di Misdreavus. In effetti, con la coda dell'occhio, James era sicuro di aver visto anche un Rotom, ma non poteva dirlo con assoluta certezza. Ma in quel momento, non era certo quello il problema... quanto piuttosto come fare ad uscire da lì tutti d'un pezzo.

"Non c'è altra scelta... dobbiamo combattere!" esclamò Jessie, cercando di farsi coraggio, e facendo uscire due dei suoi Pokemon più forti e fidati. "Arbok! Seviper! Tocca a voi!"

"Ehm... credo... che sia meglio fare anch'io la mia parte!" commentò James. "Magcargo! Weezing! Serve il vostro aiuto!"

In breve tempo, i due Pokemon serpente si materializzarono accanto a Jessie... e Arbok non esitò a scagliarsi contro i Pokemon Spettro più vicini per difendere la sua allenatrice, sferrando un attacco Sgranocchio che mandò immediatamente al tappeto un Haunter selvatico e costrinse altri assalitori a farsi indietro. Weezing si mise subito all'opera, usando un attacco Murodifumo che creò una cortina di fumo grigio tra lui e il Pokemon sconosciuto, nella speranza che quella creatura misteriosa non potesse anche vedere in mezzo al fumo...

"Bel colpo, Weezing, tienilo occupato!" esclamò James, un po' più speranzoso. "Forza, Magcargo, colpisci quella cosa con Lanciafiamme!"

"Seviper, usa un attacco Nottesferza!" ordinò Jessie. "Jellicent, usa Nebbia per confondergli le idee!"

La chiocciola di lava puntò immediatamente verso il Pokemon misterioso, che adesso cercava di farsi strada attraverso la cortina fumogena di Weezing... e non appena lo vide arrivare, spalancò le fauci e scagliò una fiammata contro di lui, colpendolo in pieno! Questa volta, la creatura spettrale non fece in tempo a difendersi, e il Lanciafiamme della Pokemon Fuoco/Roccia lo scaraventò indietro, facendolo sbattere contro una parete! Ma quando il fumo si diradò, James e Magcargo constatarono con grande disappunto che quello strano essere non aveva subito dei danni troppo elevati. Il suo travestimento da Pikachu era annerito qua e là, e il collo del suo cappuccio si era spezzato, facendo sì che la testa della creatura penzolasse in maniera innaturale ad un lato del corpo... ma a parte questo, l'avversario non aveva subito danni troppo rilevanti...

"Mag?" si chiese la Pokemon chiocciola sgranando gli occhi in un'espressione di stupore e timore. Il pokemon ammantato fluttuò ancora verso i ragazzi del Team Rocket, mentre Seviper eseguiva un attacco Nottesferza frustando l'aria con la sua coda affilata come una lama, e metteva al tappeto un Gastly e uno Shuppet. Per fortuna, il Weezing di James intervenne, e scagliò a sua volta un attacco Lanciafiamme che costrinse il Pokemon sconosciuto ad una rapida manovra evasiva, mentre Jellicent si concentrava e creava una coltre di nebbia attorno a sè, in modo da nascondersi alla vista dei Pokemon Spettro. Per fortuna, il contrattacco di Arbok e Seviper era stato così repentino che gli spettri selvatici ci misero qualche istante a riorganizzarsi, e il Team Rocket e i loro Pokemon riuscirono ad infilarsi inmezzo a loro, lasciandosi dietro la misteriosa e spaventosa creatura che nondimeno stava già cercando di inseguirli. James richiamò la sua Magcargo, troppo lenta per stare al passo con loro; Jessie prese in braccio Meowth, ancora troppo spaventato dal Pokemon sconosciuto per muoversi da solo, e il terzetto del Team Rocket si fece rapidamente strada tra i fantasmi, cercando in qualche modo di riguadagnare l'uscita.

“Via, via, viaaaa! Squagliamocela da questo posto!” esclamò Jessie, dandosi una rapida occhiata alle spalle per essere sicura che nessuno li stesse inseguendo. Per fortuna, l'attacco Nebbia di Jellicent aveva fatto il suo dovere, e nel giro di pochi secondi, il terzetto di criminali imbranati era riuscito a seminare gli spettri, infilandosi in una spelonca un po' più grande e più vicina all'uscita…

Certo, quello sarebbe stato un posto più sicuro…  

O almeno, questa era l'idea che il Team Rocket si era fatto, e sarebbe stato così se non fosse stato per il piccolo esercito di strani individui in uniforme arancione che li stavano aspettando.

Jessie, James e Meowth frenarono di botto, trovandosi improvvisamente davanti un gruppo di individui armati di Pokeball affiancati da un nutrito gruppo di Pokemon, per la maggior parte di tipo Lotta. A capo di questo poco raccomandabile comitato di accoglienza si trovava un individuo dall'aspetto massiccio ed imponente, che indossava un’uniforme a maniche corte di colore viola, con un paio di pantaloni grigio piombo sopra i quali un paio di schinieri di cuoio grigio offriva un po' più di protezione. Le sue scarpe erano marroni, un paio di pesanti scarpe da lavoro che certo non gli davano l'aria di un individuo molto raffinato. Un paio di guanti di cuoio nero che lasciavano scoperte le dita, e una cintura legata in vita a trattenere una fondina completavano il suo abbigliamento, e la sua pelle era abbronzata, con i capelli corti e neri. In quel momento, stava osservando i tre intrusi e i loro Pokemon con un'espressione che riusciva ad essere allo stesso tempo distaccata e minacciosa - l'espressione di una persona che sarebbe stata capace di farli fuori senza avere nulla di personale contro di loro.

"Ehm... ho... come l'impressione che siamo caduti dalla padella alla brace, gente..." affermò Meowth, mentre Arbok e Weezing si piazzavano davanti ai loro allenatori, pronti a combattere per proteggerli.

"Shhhhharrrrbok!" sibilò il cobra gigante, mostrando le sue spire muscolose come quelle di un anaconda.

“Mi era sembrato che ci fossero degli intrusi in circolazione.” Disse il minaccioso comandante del Team Fusione, al cui fianco un Glailie dall’aspetto beffardo fluttuava a pochi centimetri dal suolo, pronto ad attaccare a comando. "Come immaginavo, è stato sufficiente appostarsi e attendere che voi cadeste nella nostra trappola da soli. Siete stati mandati qui da Giovanni, il capo del Team Rocket del continente di Kanto, per spiare le nostre attività ed interferire con esse... non è forse così?"

"E... e tu esattamente, chi saresti, bellimbusto?" Jessie rispose, cercando di fargli credere che non era riuscito ad intimorirla. James sospirò... la sua compagna di sventura non stava facendo esattamente un buon lavoro. "Guarda che non mi fai paura! Il tuo Glailie, me lo mangio a colazione!"

L'espressione cupa e distaccata dell'uomo cambiò in maniera quasi impercettibile, mostrando appena un accenno di divertita superiorità, e il suo  Glailie emise un sibilo inquietante. "Dici davvero? Perchè non facciamo una prova?" chiese retoricamente. "D'accordo, uomini, di questi buffoni ci occuperemo io e il mio Glailie. Tenetevi a distanza di sicurezza. Glailie starà attento, ma gli incidenti possono sempre capitare."

"Ah... va bene, signor Levi!" esclamò una recluta femminile accompagnata da un Mankey. Ad un cenno dell'uomo, gli scagnozzi del Team Fusione lasciarono a tutti lo spazio per combattere, e Levi e il suo Glailie si piazzarono davanti al Team Rocket, pronti ad affrontare Arbok e Weezing. Seviper sibilò un augurio ad Arbok e si piazzò accanto a Jessie per proteggerla in caso di emergenza.

"Ah, vedo, vedo... un Arbok e un Weezing. Non sono male come Pokemon. Ma se devo essere sincero, non credo proprio che possano competere con il mio Glailie." commentò Levi, dopo aver dato una rapida occhiata di valutazione ai due Pokemon del Team Rocket. Weezing emise un verso che ricordava un colpo di tosse rauca, e abbassò la testa per mostrare che era pronto alla battaglia.

Fu James, sorprendendo un po' la sua compagna di avventure, a rispondere al comandante del Team Fusione. "Sì, beh... non ti consiglio di sottovalutarci. Assieme ai nostri Pokemon abbiamo affrontato un sacco di avversità, e abbiamo sconfitto Pokemon molto più solidi del tuo!" rispose, e Jessie disse di sì con la testa, favorevolmente impressionata.

"Sharbok?" sibilò il cobra gigante.

"Hmm... se non altro, il fatto che non stiamo dando la caccia a Pikachu ha fatto miracoli per la sicurezza del nostro James!" affermò Meowth, e Weezing ghignò e fissò con sicurezza il Glailie nemico.

Sfortunatamente, la sicurezza che stavano dimostrando non impressionò per niente Levi, che riprese il tono duro di prima e tirò fuori qualcosa dalla tasca dei suoi pantaloni... un cristallo violaceo a forma di prisma, che stava comodamente nella sua enorme mano. "La vostra convinzione è lodevole... ma ho l'impressione che sia mal riposta. Lasciate che vi mostri cosa voglio dire." affermò, mentre una tenue luce violacea cominciava a sprigionarsi dal cristallo. Si voltò verso il suo Pokemon, e allentò la presa sul cristallo, in modo che i raggi di luce invadessero la stanza e illuminassero il Pokemon glaciale. "Mega Evolvi, Glailie."

"C-cosa? Che... che stai dicendo? Un... Glailie non può evolvere!" esclamò Jessie, sperando di sbagliarsi. A giudicare dai raggi di energia che scaturivano da quello strano cristallo, la giovane donna temeva davvero che non fosse un bluff... e lo confermò il ghigno che Levi sfoderò un attimo dopo, mentre i raggi di luce venivano assorbiti dal corpo del Pokemon Tuttomuso!

"In condizioni normali, avresti ragione tu... ma a quanto vedo, non conosci la Mega Evoluzione! Non lo sai che alcuni Pokemon sono in grado di evolvere ulteriormente, quando vengono esposti ad un particolare tipo di energia?" chiese Levi con un cupo sorriso. "Ora... il mio Glailie vi farà vedere cosa intendo."

"Glaaaaaiiiiiliieeeee!" Il Pokemon glaciale strabuzzò gli occhi ed emise un acuto stridio di dolore nel momento in cui l'energia violacea penetrò nel suo corpo, provocandogli una tremenda fitta di dolore... e la luce si intensificò attorno a lui, avvolgendolo in una sfera di pura energia che durò per qualche secondo prima di infrangersi con uno schianto assordante! Glailie stridette di nuovo per il dolore e lo sconforto, e si agitò convulsamente mentre un raggio di energia scaturiva dalla sua bocca nella maniera più violenta e dolorosa possibile! Ansimando, Glailie si piazzò di nuovo in guardia, completamente diverso come aspetto rispetto ad un attimo prima!

James, Jessie, Meowth e i loro Pokemon non credevano ai loro occhi - non solo Glailie era diventato più grande, ma adesso le sue corna nere erano incrostate di ghiaccio, e un terzo corno dalla punta congelata era spuntato sulla sua fronte, proprio in mezzo agli occhi! Gran parte della corazza bianca che lo ricopriva era scomparsa, sostituita da un'epidermide nera dura come la pietra e ricoperta di corti spuntoni, tra i quali se ne distinguevano due bianchi, più grandi degli altri e affilati come spade. I suoi occhi erano diventati rossi, quasi indiavolati, e la sua bocca cavernosa restava spalancata in una sorta di urlo silenzioso che lo rendeva ancora più terrificante a vedersi! Per qualche istante, il gruppo del Team Rocket restò a guardare spaventato il Pokemon Tuttomuso che si stagliava minaccioso davanti a loro, prima che Meowth riuscisse a spiccicare parola.

"Ma... ma... e quello... che cosa... che cos'è questa diavoleria? Come mai quel Glailie è mutato all'improvviso?" balbettò il Pokemon felino. Arbok e Weezing indietreggiarono un po', non più tanto sicuri di poter affrontare quella strana creatura... vedersela con quell'inquietante fantasmino di prima, ora come ora, sembrava un'alternativa più rassicurante!

"GLAAAAAILIEEEEEE!" stridette Glailie, il cui verso esprimeva sofferenza e rabbia. Per un attimo, James ebbe l'impressione che quel Pokemon fosse stato manipolato e costretto in qualche modo a combattere... e poi, quella trasformazione... non aveva proprio nulla di naturale!

Levi scosse la testa. "Per essere agenti del Team Rocket, siete davvero poco informati." rispose. "Non conoscete la Mega Evoluzione. Glailie, che vedete qui con me, è uno dei Pokemon per i quali è stata scoperta una forma Mega, che gli permette di superare i suoi limiti e sfoderare una potenza simile a quella di un Pokemon Leggendario!"

Mega Glailie si contorse spasmodicamente e stridette di nuovo, senza mai chiudere la bocca... e James deglutì nervosamente mentre il Pokemon Tuttomuso avanzava minaccioso. "Un... un Pokemon Leggendario?" balbettò. "Che... che ne pensi, Jessie... non credi che faremmo meglio a... tagliare la corda?"

Jessie cercò di vincere la paura che stava provando in quel momento, e strinse un pugno al proprio fianco. "E... e credi davvero che questi ce lo lasceranno fare?" esclamò la ragazza, vedendo che due scagnozzi del Team Fusione accompagnati da un Magby e un Machoke stavano già bloccando l'ingresso della spelonca. "Hmph... l'unica cosa da fare... è farci valere il più possibile! Arbok... Seviper... facciamo vedere a questa palla di neve troppo cresciuta che non ci facciamo intimorire!"

"Ssssseviper!" Con un sibilo che voleva sembrava almeno sicuro di sè, se non minaccioso, la vipera dai denti a sciabola affiancò Arbok, e James fece uscire di nuovo Magcargo dalla sua sfera, sperando che la sua forza potesse in qualche modo aiutarli contro un Pokemon Mega. La chioccola di lava restò anch'essa sbalordita davanti alla stazza e all'aspetto inquietante di Mega Glailie, ma si fece coraggio pensando che aveva almeno il vantaggio del tipo, e si preparò allo scontro...

"Magcargo!" esclamò, ritirandosi appena un po' nel suo guscio di pietra nera. Levi tenne le braccia incrociate e guardò con sufficienza il gruppo del Team Rocket che si apprestava a tentare una futile resistenza...

"Bene, sembra proprio che riuscirete ad offrire un po' di spettacolo, se non altro." commentò. "A te la prima mossa, Glailie! Attacca con Bora!"

La bocca mostruosa di Mega Glailie si spalancò ancora di più, al punto che sembrava impossibile che la sua mascella potesse aprirsi così... e un vento gelido cominciò a spirare dalla sua gola...

 

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Cassidy grugnì infastidita e diede un calcio ad una pietra, facendola finire nel mare mosso. Erano diversi giorni che erano attraccati lì, per seguire le tracce che avevano trovato... e ora lei e il suo compagno erano lì che aspettavano come dei fessi che quei due che facevano i loro comodi.

"Accidenti... ma quanto ci mettono, quei tre babbei? Io sono stufa di mettere radici in questa cavolo di isola! Che più che un'idola mi sembra uno scoglio!" brontolò la giovane donna dai capelli arancioni, passeggiando rabbiosamente lungo la spiaggetta vicino al piccolo centro abitato, unico segno di civilizzazione in quel posto sperduto di Tunod. "Sono già diversi giorni che ce ne stiamo qui, e non abbiamo fatto ancora nessun passo avanti... il capo non sarà contento se non gli diamo dei risultati in breve tempo!"

"Raticate!" commentò il Raticate dei due malfattori, la coda che si agitava come una frusta dietro di lui mentre fiutava alcune rocce vulcaniche sparse sulla spiaggia. Il tempo non era certo dei migliori, ma del resto, il Team Rocket non aveva visto un solo giorno di sole da quando erano arrivati alla Roccia Stregata. Non c'era da stupirsi che avesse il nome che si ritrovava...

Butch si sfregò il mento, volgendo lo sguardo alle rocce frastagliate che si affacciavano sul mare imbiancato dalla schiuma. Il giovanotto dai capelli verdi stava pensando a come poteva volgere la situazione a loro vantaggio... e chissà, se Jessie, James e Meowth avessero avuto qualche... problema tecnico, per così dire... quella avrebbe potuto essere la loro migliore possibilità di farsi un po' belli agli occhi di Giovanni!

“Beh, io direi di attendere ancora un po'.” Disse infine, dopo aver valutato i pro e i contro della situazione. “Vediamo cosa combinano quei tre, e se riescono a trovare qualcosa di utile da queste parti… poi decideremo sul da farsi. Per adesso, credo che sia meglio non muoversi prima di sapere con più certezza cosa sta accadendo.”

Pur con riluttanza, Cassidy accettò la spiegazione del suo complice. “Hmmm. Va bene, immagino che agire con prudenza non potrà recarci danno.” Rispose. “Se questo mi darà la possibilità di dare una bella lezione a quella smorfiosa di Jessie… le farò vedere io com'è un vero agente del Team Rocket!”

Raticate!” rispose il Raticate di due sgherri del Team Rocket. Un movimento sospetto dietro una roccia lo allarmò, e il ratto gigante si voltò di scatto in quella direzione... ebbe l'impressione di vedere un Pikachu con addosso una sciarpa di colore rosso vivo che si ritirava rapidamente, come se fosse rimasto lì dietro per tutto quel tempo ad osservarli. Scattò rapidamente verso quel nascondiglio improvvisato e cercò di acchiappare il Pokemon Elettro... ma quando arrivò a ridosso del punto in cui si trovava, il misterioso Pikachu con la sciarpa era già scomparso.

Raticate serrò gli occhi con aria sospettosa, e si ripromise di tenere gli occhi aperti. Quel Pikachu aveva qualcosa di particolare, qualcosa che non lo convinceva per niente...

"Raticate!" Cassidy richiamò il Pokemon topo, che si affrettò a raggiungerla. "Presto, non perdiamo tempo a gironzolare da queste parti! Abbiamo un po' di lavoro da sbrigare!"

"Rat!" squittì Raticate, zampettando rapidamente dietro ai suoi complici.

 

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"Non... non posso crederci... questo... sarebbe il potere di un Pokemon Mega?"

Jessie era rimasta a bocca aperta davanti alla potenza davanti alla dimostrazione di potenza data dal Mega Glailie di Levi. Un semplice attacco Bora aveva investito di colpo Arbok, Weezing, Seviper e Magcargo con una potenza inaudita, racchiudendo i due serpenti e il Pokemon gassoso in altrettanti blocchi di solido ghiaccio! Magcargo, grazie alla sua temperatura elevatissima, era riuscita a reggere all'attacco e a rispondere con un attacco Lavasbuffo... ma anche questo colpo superefficace non servì a molto contro Mega Glailie, che lo ricevette senza subire troppi danni, e contrattaccò con un attacco Palla Ombra, scagliando una massa di ombre turbinanti dalla bocca, e mandando al tappeto la chiocciola di lava.

Il combattimento era durato pochissimo... e il Pokemon Tuttomuso aveva vinto con terrificante facilità.

"Devo ammettere che almeno la vostra Magcargo si è saputa difendere. E' già qualcosa." commentò Levi con espressione quasi divertita. "Detto questo... credo che non ci siano dubbi sulla forza del mio Mega Glailie."

"Glaaaaaiiiil!" stridette il Pokemon glaciale, aprendo ancora di più la bocca e lanciando un grido cacofonico. Il cristallo violaceo che Levi aveva usato per far evolvere il suo Glailie tremò e vibrò freneticamente... e il comandante del Team Fusione non potè non provare un po' di fastidio nel vedere la sua arma che si disgregava tra le sue mani, trasformandosi in una pila di inutile polvere luminosa. Nello stesso momento, Mega Glailie emise un sospiro di sollievo, e il suo corpo brillò lievemente per un istante prima di tornare al suo aspetto iniziale.

"Hm... come immaginavo, la Mega Evoluzione è ancora instabile. Questo è un elemento sul quale dobbiamo lavorare." pensò tra sè Levi, ma non fece vedere il suo disappunto al Team Rocket. Sempre meglio dare al nemico l'impressione di avere tutto sotto controllo...

"Devo ammettere che è stato un piacevole diversivo, ma ora il divertimento è finito." affermò Levi, facendo un cenno con la mano ad alcune reclute del Team Fusione. Un istante dopo, Jessie, James e Meowth si ritrovarono con alle spalle un Machoke e un Gurdurr che provvidero ad afferrare i due ragazzi per le spalle, in modo da rendere chiaro che non avevano nessuna possibilità di fuggire. "Ora... immagino che abbiate un bel po' di cose da dirci, riguardo il motivo per cui siete qui. E soprattutto, che possiate raccontarci un bel po' di cose riguardo il vostro capo Giovanni. A noi del Team Fusione farebbe molto comodo sapere queste cose."

"Ehm... non... non è che potremmo parlarne? WOAH!" gemette il povero James, sollevato di peso dal Machoke del Team Fusione e buttato sulle spalle del Pokemon Lotta come se fosse stato un sacco di patate!   "Noooo! Lasciatemi andare per favore! Non sono uno straccio, ioooooo!"

"Machoke!" grugnì il Pokemon Lotta alzando gli occhi al cielo, mentre Jessie e Meowth si divincolavano nella presa del Gurdurr del Team Fusione. Il Pokemon Lotta di Unima, dopo essersi messo a tracolla la trave che portava con sè, si mise Jessie sotto braccio e tenne Meowth per la coda, trattenendolo in modo che quest'ultimo non potesse graffiarlo sulla faccia.

"AAAARGH! Che cavolo... ringraziate che sono una signora, brutti zoticoni! E lasciami, ammasso di muscoli! Non si tratta così una leggiadra ed innocente fanciulla!" strepitò Jessie, dimenandosi nella presa del Pokemon Forzaimmane, e attirandosi dietro le risate di scherno di numerosi membri del Team Fusione. "E adesso... che cosa volete fare? Lasciateci andare, vigliacconi!"

Levi alzò gli occhi al cielo. "Gurdurr... falla stare zitta."

"Durr!" assentì rapidamente il Pokemon Lotta. Con un gesto repentino, tirò fuori da chissà dove una mela e la ficcò in bocca a Jessie, trasformando le sue proteste stridule in un mugolio indistinto.

“Ecco, adesso il rumore di sottofondo è più sopportabile.” Affermò Levi. “E ora sbrighiamoci… abbiamo già perso abbastanza tempo con questi impiastri.”

“Comandante, non pensa che dovremmo aumentare la sorveglianza?” chiese una recluta vestita di arancione, affiancata dal suo Sunflora. “Questi tre potrebbero non essere stati gli unici a sbarcare nel nostro nascondiglio.”

Levi sembrò non dare troppo peso a questa eventualità. “Anche se fosse, non è il caso di perdere troppo tempo con loro, proprio adesso che il nostro obiettivo è stato quasi raggiunto.” Rispose. “Ricordatevi, quello che dobbiamo fare è recuperare il nostro obiettivo, il resto è tutto un bonus. La prossima parte del piano del Team Fusione dipende da questo.”

“Va bene, signor Levi. Siamo comunque convinti che riusciremo a ritrovare la Gri… ehm, volevo dire, il nostro obiettivo entro breve.” Affermò una recluta, correggendosi rapidamente quando si rese conto che stava per pronunciare il nome di ciò che stavano cercando proprio davanti a Jessie, James e Meowth. Il Pokemon felino emise un grugnito di disappunto – peccato, se quello scagnozzo fosse stato un attimo più stupido, almeno sarebbero riusciti a scoprire qualcosa sui piani di quel gruppo.

Pika pika, pikachu!” la voce acuta di un Pikachu interruppe la conversazione… e il ricordo delle innumerevoli sconfitte subite per mano di un particolare Pikachu fece gelare il sangue al trio del Team Rocket, che rabbrividirono tutti assieme mentre James volgeva uno sguardo intimorito al punto da cui veniva la voce…

“M-ma cos…?” balbettò Meowth. “Aaaah, dalla padella alla brace! Non ditemi che i mocciosi ci hanno seguito fin qui!”

Ma James si accorse subito che quello non era il Pikachu che lui e i suoi compagni tanto temevano. A parte il fatto che non c'era Ash con lui – sapendo bene quanto fossero inseparabili, era impossibile che uno di loro andasse avanti senza l'altro - c'era il particolare di quella sciarpa rossa che il Pikachu in questione portava attorno al collo. Il Pikachu che conoscevano loro non avrebbe mai portato nulla del genere... e non starebbe parlando ad un perfetto sconosciuto come Levi con tanta cordialità!

"Pikachu pika, pika pi pika!" squittì il roditore elettrico. Con una serie di movimenti delle braccia, il Pikachu con la sciarpa stava dicendo qualcosa al comandante del Team Fusione... qualcosa che sembrava essere importante. Se non altro, Levi stava ascoltando con molta attenzione.

"Ci sono altri scagnozzi del Team Rocket da queste parti, eh? Beh, me l'aspettavo." affermò l'uomo, a cui tutte le reclute del Team Fusione stavano prestando la massima attenzione. "Va bene... vorrà dire che prenderemo le dovute precauzioni, e ci prepareremo ad accoglierli. Stai tranquillo, Pikachu, il nostro obiettivo qui è quasi raggiunto, e una volta che lo avremo ottenuto, potremo andarcene dalla Roccia Stregata. In ogni caso, faremo in modo che i compagni di questi impiastri non possano trovarci tanto facilmente."

"Pikachu!" rispose il Pikachu con la sciarpa, ora più convinto e più tranquillo.

"Comandante Levi... che cosa facciamo, intanto?" chiese una recluta con un Growlithe e un Houndour al proprio fianco. "Non possiamo lasciar andare questi spioni, hanno visto troppo."

"E' vero, ma potrebbero avere delle informazioni utili." rispose prontamente il leader del gruppo. "Per il momento, metteteli in una cella, e che siano ben sorvegliati. Mi occuperò io stesso di interrogarli... e chissà che non possano fare da esca per gli altri."

"Hah! Perdi il tuo tempo! Non sai quanto saranno contenti quei nostri... compagni... di vederci sparire! Non credo proprio che si prenderanno la briga di venire a cercarci!" rispose prontamente Meowth. Nonostante la difficile situazione in cui si trovavano, il Pokemon felino non resistette alla tentazione di sbandierare un vantaggio che loro avevano sul Team Fusione.

"E comunque, sappi che ormai l'abbiamo capito... che il tuo trucchetto della Mega Evoluzione lo puoi usare solo un certo numero di volte..." continuò tra sè.

Levi non sembrò troppo preoccupato da quello che Meowth gli aveva rivelato. "Quand'è così... non credo comunque che ci perderemo molto a tenervi con noi. E per quanto riguarda te... sei un soggetto interessante. Un Meowth parlante."

"Pika pikachu..." disse il Pikachu con la sciarpa. Per qualche motivo, Meowth ebbe l'impressione che quello strano Pikachu fosse in qualche modo preoccupato per lui...

Levi provvide subito a rassicurare il Pikachu con la sciarpa riguardo le sue intenzioni. "Stai tranquillo, Pikachu. Non ho nessuna intenzione di venderlo o di fare esperimenti su di lui. So come la pensi su queste cose... e sinceramente, non mi piacerebbe in ogni caso." affermò. La sua espressione fredda e professionale non tradì un breve brivido di orrore che sentì al pensiero di cosa sarebbe potuto accadere a quel Meowth parlante in altre situazioni... "Ci limiteremo a fare qualche controllo, e vedremo se questa sua peculiarità può fornirci qualche informazione interessante."

"Heh. Non credo proprio che collaborerò..." affermò astutamente Meowth, mentre James sospirava rassegnato, e Jessie continuava a scalmanarsi e a biascicare frasi che i suoi compagni erano contenti di non riuscire a capire...

Mentre il Team Fusione e il Pikachu con la sciarpa si allontanavano con i loro prigionieri, dall'oscurità emersero un paio di occhi lucenti e minacciosi, che seguirono da distanza di sicurezza il gruppo di fuorilegge... e in particolare, rimasero fissi sul Pikachu con la sciarpa, guardandolo con risentimento...

 

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Poche ore più tardi...

Sandshrew fece un agile balzo, evitando per un pelo l'ondata che si abbattè sul bagnasciuga... e atterrò con grande agilità sulla sabbia asciutta un metro più in là, le zampette artigliate che scavavano delle piccole trincee nella sabbia. Con determinazione, il Pokemon simile ad un armadillo corse verso le onde che si ritiravano, come se volesse sperimentare fino a che punto fosse disposto a rischiare di farsi investire dall'acqua salata che - come tutti i Pokemon della sua specie - lui trovava ripugnante.

"Okay, Sandshrew, così va bene! Cerca di non strafare, okay?" lo richiamò Percy, e il Pokemon di Terra guardò nella direzione del suo allenatore, e fece un cenno con il capo prima di fermarsi a pochi centimetri dal punto in cui cominciava il mare vero e proprio. Le onde stavano per infrangersi nuovamente sul bagnasciuga, e Sandshrew si ritirò rapidamente per evitare di bagnarsi... mentre poco più in là, alcuni dei Pokemon di Chelle si stavano a loro volta allenando in velocità.

"Okay... continua così, Wingull! Non possiamo affidarci soltanto al vantaggio del tipo per battere Terenzio... dobbiamo sviluppare anche la tua velocità!" esclamò la ragazza, mentre correva lungo il bagnasciuga assieme al suo Eevee e alla sua Bayleef. "Bayleef, Eevee... voi cercate di schivare i suoi colpi, quanto più possibile! Cercherà di non farvi male, ma state comunque all'erta!"

"Vee, vee!" Il piccolo Eevee rispose vivacemente e tese le orecchie, cercando di tenere d'occhio Wingull mentre quest'ultimo lanciava una raffica di getti d'acqua contro di lui e contro Bayleef. Muovendosi con tutta la velocità di cui era capace, il piccolo Pokemon Normale riuscì a scansare i primi colpi, prima che la raffica si facesse troppo veloce, e lui non riuscisse più a stare al passo. Bayleef, da parte sua, si muoveva con più calma e cercava di scansarsi solo quel tanto che bastava per non essere colpita... e in effetti, stava avendo un po' più successo rispetto ad Eevee.

"Bayleef!" la Pokemon d'Erba richiamò Eevee, cercando di fargli vedere come si faceva... e Chelle sempre di corsa accanto ai suoi Pokemon, sorrise e approvò. Se non altro, anche i suoi Pokemon stavano imparando il concetto di gioco di squadra.

Heather, Shelly e alcuni dei loro Pokemon stavano guardando la scena, seduti su una panchina vicino ad alcune cabine. Da quando avevano vinto la Medaglia Pulviscolo della Palestra di Serenisola, le due bambine avevano visto che i loro compagni più grandi ma meno esperti stavano mettendo molto più impegno nei loro allenamenti, e stavano anche cercando di costruire un rapporto un po' più solido e personale con i loro Pokemon. Bisognava ammetterlo, era bello a vedersi...

"Sono molto migliorati in pochi giorni, non credi anche tu, Heather?" chiese Shelly. La sua migliore amica fece un verso che poteva suonare come un sì, tenendo la testa appoggiata al palmo di una mano mentre guardava Chelle, Percy e i loro Pokemon. Grazie all'aiuto di Bayleef, Eevee stava schivando meglio i getti d'acqua di Wingull... e Percy aveva fatto uscire il suo Sentret in modo che si allenasse un po' con Sandshrew. "Certo... adesso mi sembra che cerchino di far lavorare meglio i loro Pokemon gli uni con gli altri."

"Quello che conta è vedere se saranno in grado di farli lavorare assieme quando sfideranno Terenzio di nuovo. Non mi andrebbe di vederli perdere di nuovo." rispose Heather con apparente indifferenza, tenendo le gambe accavallate e mettendosi le mani dietro la nuca. "Voglio vedere se saranno in grado di collaborare anche durante la battaglia."

Shelly si sfregò il mento. "Sì... capisco cosa vuoi dire. Addestrarsi qui è un conto, ma mettere in pratica le strategie in una battaglia vera e propria, quando si è sotto pressione, è un altro discorso."

"Beh... forse sono un po' troppo cinica." disse Heather. Gettò un altro sguardo a Percy e Chelle, che stavano continuando ad allenarsi con i loro Pokemon... e in particolare a Sentret e Sandshrew, che erano impegnati in uno scontro di allenamento davvero rapido e frenetico. Il Pokemon di Terra simile ad un armadillo, contento di una battaglia che lo stava impegnando seriamente, fece una finta e colpì Sentret con un attacco Sfuriate abilmente trattenuto, in modo da non fare troppo male al suo compagno... ma Sentret reagì più rapidamente di quanto Sandshrew non si fosse aspettato, e colpì con un attacco Schianto, agitando la coda e dando un colpo sulla fronte al suo compagno. Quest'ultimo incespicò brevemente, ma si rimise in guardia abbastanza rapidamente e fece un cenno di assenso a Sentret, che rispose con uno squittio entusiasta, e si preparò a combattere di nuovo...

Ma una sensazione inusuale lo fermò, e Sentret indietreggiò di qualche passo, sentendo all'improvviso una strana sensazione di calore e di energia che saliva dal profondo del suo torace e si diffondeva rapidamente nel suo corpo! La sua pelliccia si rizzò di colpo, e i suoi occhi si illuminarono, mentre un'aura luminosa si accende attorno al suo corpo, e le due bambine di Reborn si alzarono di scatto, piacevolmente sorprese!

"Hey, che succede, Percy?" esclamò Chelle, che interruppe di colpo i suoi allenamenti con i suoi Wingull, Eevee e Bayleef. "Il suo Pokemon..."

"Sì, credo che Sentret si stia evolvendo! Guardate qui!" rispose il ragazzo dai capelli bicolore. Il Pokemon simile ad un cane della prateria si drizzò sulla coda prima di essere inghiottito dalla luce... e dopo due secondi, la crisalide luminosa si infranse e rivelò la nuova forma del Pokemon!

"Fuuuu... furreeeeet!"

Con un'esclamazione stridula, la forma evoluta di Sentret apparve davanti agli occhi del gruppetto di amici! Simile ad un furetto, aveva un corpo agile ed allungato, quasi a forma di siluro, con una lunga coda a strisce marroni e crema. All'altezza della vita partivano anelli di colore diverso che si alternavano fino alla punta della coda. Il petto era anch'esso di color crema, mentre la pelliccia che copriva il dorso e il capo era di un colore marrone vivace. Le zampe sono stranamente corte e tozze per una creatura così agile, mentre le orecchie erano lunghe ed appuntite, e il muso presentava due paia di corte vibrisse marroni. Sandshrew sbattè gli occhi incredulo e si sfregò la testa... poi, contento per il suo compagno di squadra, si mise ad applaudire assieme a Chelle e al suo Eevee.

"Vee vee!" esclamò il simpatico Pokemon Evoluzione.

"Wow! Ottimo lavoro, Percy! Il tuo Sentret è evoluto in un Furret!" disse Shelly, che raggiunse il Pokemon appena evoluto. Furret si guardò come imbarazzato, e fece un sorriso soddisfatto al suo allenatore e ai suoi compagni, con Chelle che gli faceva il segno del pollice in alto, ed Heather che guardava il suo Pokedex per avere qualche informazione in più.

"Furret, il Pokemon Lungocorpo. Tipo Normale. Forma evoluta di Sentret. Quando è attaccato riesce a scappare intrufolandosi in ogni fessura. Nonostante i suoi arti corti, questo Pokemon è molto agile e rapido nei movimenti. Vive in strette buche, adatte al suo corpo, dove altri Pokemon non riescono ad intrufolarsi. Più sono profonde, più somigliano a labirinti. Impossibile dire dove inizi la coda."

"E così, uno dei nostri Pokemon è evoluto, oggi." disse Chelle. La ragazza dai capelli verdi teneva in braccio il suo Eevee, che emise un guaito soddisfatto nel vedere i risultati dell'addestramento. "Mi fa piacere... chissà che non riesca anche uno dei miei, uno di questi giorni. Stavolta, quando affronteremo Terenzio, voglio essere preparata al massimo."

"Sono sicura che questa volta andrete molto meglio!" affermò Shelly con tono incoraggiante. "Allora... cosa volete fare, volete provare a fare un incontro di allenamento con noi?"

"Sì, mi sembra una buona idea... Furret, tu cosa dici? Vuoi provare a prendere un po' confidenza con la tua forma evoluta?" chiese Percy, chinandosi per grattare il Pokemon Lungocorpo dietro un orecchio. Sandshrew si avvicinò, sperando segretamente che il suo compagno di squadra dicesse di sì. Ancora non sentiva di aver dato del tutto sfogo al suo desiderio di azione...

Per fortuna, Furret non ebbe dubbi. "Fur fur! Furrrrret!" esclamò, tenendosi in piedi sulle zampe posteriori e dimenando la coda.

Heather disse di sì con la testa, e cercò uno dei suoi Pokemon che non aveva visto molta azione di recente... la scelta andò al suo Vibrava, che fece apparire sulla spiaggia con un gesto della mano e facendo cadere la Pokeball davanti a sè. Il Pokemon simile ad un incrocio tra un drago e un insetto apparve in un lampo di luce e spiegò le ali in un gesto di entusiasmo. "Vibrrrrrava!"

"Okay... questa volta vai tu, Yanmega!" disse Shelly, facendo poi uscire la sua Pokemon Libellorco, che si librò in aria con un'assordante brusio. I Pokemon delle bambine di Reborn si scambiarono una rapida occhiata di intesa, e si misero in guardia, mentre Vibrava faceva cenno ai Pokemon di Percy e Chelle di farsi avanti, e fare del loro meglio.

"Okay, Furret! Sandshrew! Non è il caso di trattenersi, queste ragazze sono  delle dure!" affermò Percy, mentre i suoi Pokemon si mettevano in posizione a loro volta e si apprestavano a sostenere la lotta...

 

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"Beh... devo ammetterlo, è stato più divertente così che non far imparare di colpo una mossa ai nostri Pokemon con quelle Macchine Tecniche." fu il commento di Chelle, mentre la ragazza dai capelli verdi si afflosciava con un sospiro su una delle poltrone del Pokemon Center nel quale avevano già passato diverse notti. Rimase sdraiata per qualche istante, respirando lentamente e rilassando i muscoli. Era stata una giornata lunga ed impegnativa, e mentre aspettava che l'infermiera Joy e i suoi Pokemon assistenti rimettessero in forma i loro Pokemon, il quartetto di allenatori si era preso qualche minuto di relax. Heather si era messa distesa su una poltroncina, e guardava la televisione, sulla quale stava andando in onda un video musicale; mentre Shelly, seduta molto più composta lì vicino, stava prendendo un sorso da una lattina di tè freddo, e Percy stava facendo l'inventario del suo zaino.

"Devo dire... che mi ero un po' dimenticata di quante soddisfazioni potesse dare lavorare assieme ai propri Pokemon." commentò Chelle. "Devo ammetterlo... quando il signor Michael ci ha parlato delle Macchine Tecniche, sono stata molto entusiasta. E penso ancora che siano una bella invenzione... ma adesso che ho sperimentato di persona, mi rendo conto che non possono sostituire l'impegno e  il duro lavoro."

"Già... magari le si può usare per coprire qualche punto debole dei propri Pokemon, ma affidarsi soltanto ad esse... è stato un errore che non voglio ripetere." continuò Percy. Accidenti, se ora pensava a quanto era stato entusiasta di ricevere la MT Lanciafiamme da Michael, si sentiva tremendamente sciocco. "Comunque... per oggi, immagino che l'allenamento sia finito. Per domani, avete qualche idea?"

"Beh..." Shelly appoggiò la lattina di tè sul tavolo accanto a lei, e cercò di pensare a qualche idea. "Magari, per domani pomeriggio, credo che sarebbe una buona idea far rilassare un po' i nostri Pokemon. Facciamo un giro per Serenisola? E' un posto così bello... che me lo vorrei godere il più possibile, prima di ripartire."

"Come vuoi..." disse Heather mettendosi a posto i capelli, con i modi di una a cui non interessava granchè della risposta. Si mise un po' più composta e cercò di rimettersi a posto il vestito, reagendo con un po' di fastidio quando una corrente d'aria le percorse la nuca. Qualcuno era entrato nel Pokemon Center, e si era diretto verso il banco dell'infermiera Joy...

Per riflesso automatico, il quartetto di allenatori guardò verso la persona che era appena entrata...

Fu una sorpresa per tutti loro quando riconobbero di chi si trattava. Anche se non avevano passato molto tempo assieme, era stato comunque memorabile... e nessuno di loro avrebbe potuto dimenticare la figura di Nerone, Superquattro di Tunod!

"Buonasera... oh, buonasera, signor Nerone!" lo salutò l'infermiera dai capelli rosa, che non lo aveva riconosciuto ad una prima occhiata. "Che sorpresa vederla da queste parti! Come vanno le cose ultimamente?"

"Buonasera, signorina. Diciamo che... per adesso non mi posso lamentare. Certo, sono alle prese con un caso che sta dando non poche preoccupazioni alla nostra Lega Pokemon... ma sono sicuro che tra non molto riusciremo a trovare il bandolo della famosa matassa. Per adesso... volevo fermarmi qui un po', e far riposare un po' i miei Pokemon." rispose l'allenatore con tono affabile, mentre appoggiava le Pokeball sul bancone dove vennero raccolte da una Chansey di turno. L'infermiera dai capelli rosa annuì energicamente, e fece cenno a Nerone di accomodarsi.

"Prego... si senta libero di utilizzare i servizi del nostro Pokemon Center a suo piacimento." disse Joy, mentre Nerone si congedava con un cenno della testa, e si sedeva ad un tavolo vicino. Solo allora, guardando davanti a sè, si accorse del quartetto di amici che si erano alzati dai loro posti e stavano venendo a salutarlo...

"Signor Nerone, che sorpresa vederla qui!" esclamò entusiasta Shelly. "Come mai da queste parti?"

"Oh... ma voi siete quei ragazzi che ho conosciuto vicino a Ciocolina!" rispose Nerone, rivolgendo ad Heather e al suo gruppo la sua piena attenzione. Chelle agitò una mano, Percy chinò la testa, e anche Heather fece un sorriso compiaciuto. "Piacere di rivedervi, amici miei. Spero che il vostro viaggio stia andando bene."

"Non possiamo lamentarci, signor Nerone. Anche se... alcuni momenti sono stati un po' difficili!" rispose Chelle, scambiandosi uno sguardo complice con Heather. "Piuttosto... come mai da queste parti? Si tratta ancora del Team Fusione?"

"Stanno... facendo qualcosa di losco da qualche parte qui attorno?" chiese Shelly facendosi seria. In effetti, quasi si era dimenticata del Team Fusione... chissà cosa stavano facendo quei fuorilegge?

Nerone fece cenno ai ragazzi di sedersi, e cominciò a spiegare. "BEh, è il caso che vi racconti come stanno le cose. In effetti, abbiamo scoperto che il Team Fusione ha una base segreta nascosta nella Roccia Stregata... e anche se non sappiamo esattamente cosa stiano facendo da quelle parti, abbiamo confermato che si tratta di una zona archeologica di non scarso interesse..."

Heather sgranò gli occhi per un momento, intuendo cosa questo volesse dire. Atorno a lei, anche Shelly, Percy e Chelle sembravano rendersi conto che la situazione poteva essere seria. "Sì... capisco..." affermò la piccola domatrice di draghi. "Quindi... adesso lei andrà alla Roccia Stregata per cercare di fermarli, immagino..."

Quando Nerone disse di sì con la testa, Heather rimase a riflettere per un secondo... e guardò in direzione dei suoi compagni. Chelle e Percy non ebbero esitazioni... e per quanto Shelly ci avesse messo un pochino di tempo per decidersi, alla fine la risposta fu la stessa anche per lei.

"Signor Nerone... " disse finalmente Heather. "Per favore, potremmo accompagnarla alla Roccia Stregata? Avremmo anche noi voglia di fare un po' di chiarezza..."      

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: Non molto da dire. Mi scuso per il tempo che ci ho messo ad aggiornare, ma ho avuto un po' di problemi, e non sempre ho trovato la forza per scrivere. Comunque... a partire dal 3 Dicembre fino al 20, sarò fuori dall'Italia, quindi... beh, continuerò a scrivere qualcosa anche allora, ma tenterò comunque di aggiornare almeno una storia prima della mia partenza!

A presto, e mi raccomando, recensite!  

 

     

  

   

 

 

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Capitolo 22
*** La Roccia Stregata ***


Pokemon: The Glazed Challenge
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 22 - La Roccia Stregata

"Signor Nerone... " disse finalmente Heather. "Per favore, potremmo accompagnarla alla Roccia Stregata? Avremmo anche noi voglia di fare un po' di chiarezza..."

Il Superquattro restò per un attimo in silenzio, senza mostrare sorpresa, mentre osservava le reazioni dei compagni di Heather. A quanto pareva, tutti loro si aspettavano che la piccola domatrice di draghi avrebbe fatto una richiesta simile - Shelly, in particolare, conosceva troppo bene la sua migliore amica per credere che se ne sarebbe rimasta in silenzio davanti alla possibilità di un'avventura.

"In effetti... anch'io sarei curioso di scoprire qualcosa di più su questa Roccia Stregata... e soprattutto, vorrei sapere che cosa sta cercando di fare il Team Fusione." affermò Percy, dando un'occhiata fuori dalla finestra. Come quasi sempre a Serenisola, il tempo era splendido e le strade erano piene di vita... "Non sappiamo ancora che cosa abbiano in mente quelle persone, e se potessimo dare una mano a scoprirlo... beh, immagino che potremmo esservi utili, no?"

"In effetti... non c'è bisogno che vi dica che si tratta di una spedizione alquanto pericolosa, vero? Non soltanto dovrete vedervela con il Team Fusione, ma la Roccia Stregata è conosciuta per essere un posto infido, e avvicinarsi via mare - che tra l'altro, è l'unica possibilità a nostra disposizione - ci esporrà al rischio di tempeste e onde alte. Con la mia barca, ormeggiata qui al molo, prevedo di riuscire a gestire il peggio di questi pericoli, ma non si può mai sapere." rispose prontamente Nerone. "Comunque, se ve la sentite di affrontare questi rischi, non vi respingo di certo. Vi chiedo solo di prepararvi al meglio, e non dare nulla per scontato. Qui stiamo per affrontare i leoni nella loro stessa tana."

Chelle disse di sì con la testa, comprendendo che era una questione sulla quale c'era bisogno di riflettere, prima di gettarsi a testa bassa. "Sì. Me ne rendo conto, signor Nerone, ma... vorremmo comunque dare una mano. Non si preoccupi, cercheremo di stare attenti, e di non fare nulla che non saremmo in grado di gestire." rispose infine, dopo averci pensato su per un po'.

Shelly guardò verso Heather, e le due bambine si scambiarono un cenno di assenso prima che la più grande delle due rispondesse al Superquattro. "Noi... ce la sentiamo, signor Nerone. Non per vantarmi, ma... quando eravamo a Reborn, abbiamo affrontato già diverse situazioni pericolose, e... penso di poter dire che abbiamo esperienza, quando si tratta di gestire simili situazioni."

Heather disse di sì con la testa, e anche Percy dava l'impressione di essere deciso e pronto a partire... quindi, a quel punto, era inutile discutere oltre. Dopo averli guardati con attenzione ancora per un po', Nerone fece un sorriso e indicò l'esterno con il pollice. "Perfetto. Allora, se ve la sentite, io vado alla barca a fare gli ultimi preparativi, e voi prendetevi un'ora di tempo per raccogliere il vostro equipaggiamento e tuto quello che vi può servire. Ci vediamo al molo dopo che avete finito... e mi raccomando la puntualità, altrimenti parto senza di voi!"

"Hey, signor Nerone! Non può tirarsi indietro adesso che ha già accettato il nostro aiuto!" protestò, non troppo forzatamente, la piccola Heather.

Nerone rise bonariamente e le diede una spintarella sulla fronte con l'indice di una mano. "Sto scherzando, cara. Non prendere sempre tutto sul serio!" rispose. "Comunque, effettivamente, ho bisogno di partire entro un'ora. Se riusciamo a levare le ancore, possiamo raggiungere la Roccia Stregata riducendo al minimo la possibilità di trovare qualche tempesta."

"Capisco. Mi sembra una buona idea." rispose Percy. Poi, guardando attentamente i suoi compagni di viaggio, si accertò che fossero tutti pronti. "Allora, ragazzi, avete sentito. Facciamo un salto al Pokemon Market, compriamo quello che ci serve, e poi dritti al molo! La Roccia Stregata ci aspetta!"

"Bene... spero solo che non ci siano troppi problemi..." commentò Shelly, non troppo sicura che sarebbe andato tutto liscio...

 

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"HEY! Branco di furfanti, fateci uscire di qui! Non vi conviene provocarmi, lo sapete, vero?"

James sospirò stancamente e si prese la testa tra le mani. Era già da un bel po' che la sua compagna di sventura sembrava essersi dimenticata del modo in cui Levi li aveva stracciati, e adesso Jessie stava scuotendo le sbarre della gabbia in cui erano rinchiusi, come se questo avesse potuto in qualche modo convincere quelli del Team Fusione a lasciarli andare...

"Sì, Jessie, come no, alza un po' la voce, e credo che questi gentili signori saranno contenti di farti uscire. Come no." rispose sarcastico Meowth. Il Pokemon parlante era appoggiato con la schiena ad una delle sbarre della gabbia, e cercava di pensare ad un modo per tirare fuori sè stesso e i suoi compagni da quella difficile posizione... e il caratterino poco ragionevole della ragazza non lo aiutava certo a pensare. "Ascoltate... d'accordo, siamo in una situazione piuttosto difficile. E quella strana evoluzione temporanea che ha fatto il Glailie di quel tizio era... piuttosto forte, questo non lo posso negare."

James rabbrividì e strinse comicamente i denti. "Forte? Capirai... quella casa ci stava mettendo tutti quanti nel frigorifero!" si lamentò. "Ma da dove viene quella trasformazione? Che cosa... che cosa si è procurato quel tizio per farla? E come facciamo a contrastarla?"

"Calma, James, calma! Una cosa alla volta! Intanto, abbiamo scoperto qualcosa che sono sicuro interesserà al capo!" rispose Meowth. Con le braccia conserte, il Pokemon felino passeggiò brevemente in tondo e cercò di radunare i pensieri. "Allora... sappiamo che non possiamo affrontarlo da pari a pari con i nostri Pokemon. Quel Glailie è davvero troppo forte. Però... a quanto ho capito, non può fare quella strana evoluzione a volontà. Ecomunque, ha bisogno di quell'aggeggio per farla. Quindi, se fossimo in grado di tenerlo separato da quella cosa, oppure fargli sprecare l'energia e impedirgli di far evolvere il suo Glailie..."

"Mimi mimikyuuuu..." disse una voce innaturale, appartenente ad una piccola figura ammantata, con addosso un travestimento che avrebbe dovuto farlo assomigliare ad un Pikachu, ma che in realtà riusciva soltanto a farlo assomigliare ad un'inquietante bambola.

"Sì, sì, è proprio questo quello che intendo dire." disse Meowth, che non si era ancora voltato a vedere di chi si trattava. Jessie e James, davanti a lui, sgranarono gli occhi in due buffe espressioni di paura, ma Meowth era talmente perso nei suoi pensieri che non se ne accorse nemmeno. "Dobbiamo aspettare il momento giusto, e agire quando quel Levi e i suoi scagnozzi hanno abbassato la guardia. E poi c'è quel Pikachu con la sciarpa che..."

Meowth aprì gli occhi, e vedendo le espressioni spaventate dei suoi due compagni, volle avere un chiarimento. "Beh? E adesso cosa c'è, voi due? Smettete di fare quelle facce da Magikarp lesso e ditemi qual è il problema!"

"M-m-meowth... f-forse... è meglio che dai un'occhiata..." balbettò James, indicando un punto a fianco del suo compagno. Il gatto parlante fece una faccia dubbiosa... e si voltò lentamente nella direzione che James gli aveva detto.

Con il risultato che, un attimo dopo, incrociò lo sguardo di Mimikyu e i suoi occhi dall'espressione malevola!

"Mimikyuuuuu..."

L'espressione di Meowth si fece alquanto interessante, per dire il minimo: le sue pupille si contrassero fino quasi a diventare invisibili, la sua mascella cascò fin quasi a terra, e il colore scomparve completamente dal suo volto! Anche Jessie e James indietreggiarono davanti all'inaspettata apparizione del simil-Pikachu, che trattenne Meowth con il suo sguardo penetrante...

"Kyu!" disse infine, avvicinandosi di un passo a Meowth!

"AAAAAAARGH!"

Come se avesse avuto davanti uno di quegli spaventosi pupazzetti a molla, Meowth balzò all'indietro in preda al panico e scappò fino a trovarsi con le spalle alla parete opposta della gabbia, gli occhi sbarrati fissi sulla figura di quello strano ed inquietante Pokemon. "E'... è... è... di nuovo quella cosa! Ragazzi, aiutatemiiii! Quello mi vuole portare all'inferno, lo so! Aiutoooooo!"

"C-calma, Meowth! Calma! Non... non mi sembra che abbia cattive intenzioni... spero..." balbettò James, guardando con apprensione la strana creatura che si infilava tra le sbarre della gabbia senza problemi, piegando la testa da un lato e dall'altro in un modo che non avrebbe dovuto essere possibile per nessun Pokemon normale. "Ehm... vero... creaturina... fantasmino... ehm... insomma, chiunque tu sia! Non... non sei qui per farci del male, v-vero?"

"Qu... quella cosa... tenetela lontana da me!" si lamentò nuovamente Meowth con gli occhi sgranati.

"Ehm... vorremmo farlo, davvero... ma temo che senza i nostri Pokemon non possiamo fare molto..." si scusò Jessie, continuando ad osservare il misterioso ed inquietante Pokemon fantoccio che s avvicinava a Meowth, barcollando come uno zombi. Il Pokemon parlante strinse i denti terrorizzato, sudato come se avesse appena corso una maratona... e il Pokemon misterioso si fermò ad appena un metro da lui, fissandolo con espressione indecifrabile...

"Ehm... e adesso... che cosa vuole fare?" chiese James. 

Dopo qualche attimo di tensione, in cui i ragazzi del Team Rocket non avevano fatto altro che guardare il Pokemon fantoccio con espressione spaventata... quest'ultimo riprese a parlare, tenendosi a distanza da Meowth, che ormai sembrava congelato dalla paura! "Mimi... mimi... kyuuuu.... Mimikyuuuuuu..."

"Ehm... mi... mi pare di capire che questo Pokemon si chiama Mimikyu..." azzardò James.

Jessie, nonostante la paura, non potè trattenere una risposta sarcastica. "Capitan Ovvio colpisce ancora, eh?"

Meowth sembrò farsi un po' di coraggio, e deglutì sonoramente prima di tradurre quello che il fantoccio vivente aveva detto. "Ecco... Mimikyu dice che... lui è qui per darci una mano ad uscire di qui..." affermò, per poi gettare uno sguardo al misterioso Pokemon ammantato, che annuì lentamente, la testa che si muoveva in su e in giù con degli innaturali movimenti a scatto. "Questo... ehm... a patto che noi gli lasciamo la possibilità di regolare i conti... con quello strano Pikachu con la sciarpa rossa!"

"Mimikyuuuu..." sibilò Mimikyu, i cui occhi si illuminarono sinistramente alla menzione del Pokemon Elettro. Meowth si ritrasse, con la pelliccia che gli si rizzava per la paura!

"Non... non so perchè ce l'abbia tanto con quel Pikachu, se è questo che vi chiedete! E... non ho una gran voglia di chiederglielo!" continuò, mentre una nera aura di energia negativa si accendeva attorno a Mimikyu. "C'è... c'è qualcosa in quello che dice questo Pokemon che mi mette i brividi ogni volta che lo sento!"

Mimikyu si avvicinò di due passi al terrorizzato Meowth, che continuava a fissarlo con crescente panico. Quando ormai sembrava che il Pokemon simile ad un Pikachu fantoccio fosse in procinto di afferrare Meowth e fargli fare una brutta fine, Mimikyu si fermò e i suoi occhi brillarono malignamente per un attimo, ma la sua aura oscura si affievolì, e lo strano Pokemon disse di sì con la testa, sempre con quei suoi movimenti innaturali che lo rendevano ancora più inquietante.

"Beh... ecco... sì! Sì, certo! Nessun problema! ACCETTIAMO! Senza condizioni! Puoi sistemarlo tu, quel Pikachu con la sciarpa rossa, se ti va!" esclamò rapidamente Meowth, muovendo freneticamente le zampe davanti a sè. Jessie e James deglutirono e annuirono a loro volta. Per quanto fosse piccolo, quel Mimikyu sapeva farsi valere. "Ma... ehm... esattamente... quand'è che dovremmo entrare in azione? Voglio dire, questo Team Fusione e quel Levi, non se ne resteranno certi fermi a guardare, e noi non abbiamo neanche i nostri Pokemon!"

"Già... ce li hanno presi quei furfanti quando ci hanno sbattuti in questa stupida gabbia!" ringhiò la ragazza, ritrovando un po' della sua consueta verve. "Se solo potessimo ritrovarli, allora saremmo noi a dare una bella lezione a questo Team Fusione!"

"Ehm... dimentichi che ci sarebbe sempre quel Levi con quel suo Glailie, Jessie! Quello... hai un'idea di come fare a toglierlo di mezzo?" chiese Meowth, anche lui ritrovando il suo sarcasmo e la sua energia.

Per fortuna, Mimikyu sembrava aver già pensato a questa domanda, e rispose con quello che avrebbe potuto essere un ghigno sicuro sulla faccia. "Mi mi kyuuuu!" sibilò lo stranissimo Pokemon imitatore... e in qualche modo, il trio del Team Rocket capì al volo che il loro "alleato" aveva in mente qualcosa di subdolo...

"Se volete la mia, ragazzi... non so se facciamo bene a fidarci di questo Pokemon..." volle precisare James.

 

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Nel frattempo, un'imbarcazione dall'aspetto ben tenuto e alquanto lussuoso sfrecciava con fare sicuro attraverso i mari di Tunod, diretta verso la Roccia Stregata... e con al timone un Superquattro dall'aspetto deciso, i cui capelli neri dalle sfumature smeraldine fluttuavano liberi nel vento mentre teneva con entrambe le mani il timone. Solo una decina di minuti prima, la barca di proprietà del Superquattro Nerone - una barca dall'aspetto dinamico, dalla prua bianca decorata con il simbolo di una Pokeball su ciascuna fiancata e un'ampia cabina dai vetri sfumati - era salpata dal porto di Serenisola, portando con sè un gruppo di inaspettati ospiti... ed ora, il Superquattro e i suoi nuovi "allievi" si staano avvicinando alla Roccia Stregata, un'imponente spuntone di roccia che emergeva dal mare burrascoso, circondata da scogli impervi e da qualche sparuta comunità umana che era riuscita a sorgere in quel luogo così difficile.

Mentre, con un gesto sicuro delle braccia, Nerone virava in modo da tenersi alla larga da alcuni scogli affioranti, Chelle si tenne stretta ad una ringhiera del panfilo e lanciò un grido di gioia, lasciando che le sue lunghe trecce si agitassero nel vento. La ragazzina dai capelli verdi si stava divertendo come una bambina al luna park, elettrizzata al pensiero dell'avventura nella quale si stavano imbarcando!

"Yu-huuuu! Questa sì che è vita! Il vento nei capelli, il mare che ti spruzza in faccia... e siamo sul panfilo di uno dei Superquattro!" esclamò entusiasta. La sua Bayleef era in piedi dietro di lei, con la foglia frontale che si agitava e roteava come un lazo! "E quella davanti a noi... è la Roccia Stregata, vero?"

"Bay! Bayleef!"

"Certo, l'aspetto si addice un bel po'." affermò Percy, anche lui aggrappato saldamente ad una ringhiera in acciaio. Anche se non tanto quanto la sua entusiasta compagna, anche lui sii stava godendo l'occasione, tenendosi in piedi sul ponte e lasciando che il vento e la salsedine gli soffiassero in faccia. "Il Team Fusione si è scelto proprio un bel nascondiglio... si addice molto ad una banda di criminali, è sinistro proprio come dovrebbe esserlo."

Nerone fece una breve risata davanti alla battuta di Percy. "Non posso darti torto. A volte mi viene da pensare che il Team Fusione abbia un certo senso della teatralità." rispose il Superquattro. "Comunque... mi sembra che le nostre due piccole ospiti di Reborn siano un po' silenziose. Che starà succedendo, di solito sono piuttosto loquaci."

Percy sospirò e alzò gli occhi al cielo... poi, si spostò appena un po' in modo che Nerone potesse vedere Heather e Shelly... entrambe in preda al mal di mare! La ragazzina dai capelli fucsia si stava sporgendo oltre la ringhiera e verso il mare, emettendo dei versi tanto sgradevoli quanto inequivocabili, mentre la povera Shelly era afflosciata con la schiena accanto alla cabina, e il suo sguardo era fisso verso il cielo grigio, con l'espressione di una che chiedeva soltanto che quella tortura finisse.

"Uuuuugh... questo mal di mare mi uccideraaaaà..." si lamentò Heather, accasciandosi finalmente accanto alla sua amica del cuore. Il suo viso era diventato, senza esagerare, di una sfumatura di verde!

"Non... abbiamo avuto tutti questi problemi da Oceanipoli e Serenisola..." continuò Shelly, la testa che penzola da una parte all'altra mentre lei cercava in qualche modo di tenere a bada la feroce emicrania che le stava venendo. "S-signor Nerone... arriveremo presto alla Roccia Stregata, vero?"

Nerone alzò le spalle con un sorriso divertito. "Per essere due eroine che si sono già fatte una certa fama, mi sembrate un po' poco esperte, ragazze mie." affermò. "Comunque, sì, tra non molto approderemo ad un molo sulla Roccia Stregata. Tenetevi pronte, perchè sono sicuro che il Team Fusione ci individuerà molto presto. Dobbiamo tenerci pronti ad andare all'assalto nel momento stesso in cui approderemo. Il nostro obiettivo è infiltrarci nella base del Team Fusione, e cercare di capire cosa vogliono esattamente dalla Roccia Stregata. Non so esattamente che tipi di Pokemon ci troveremo ad affrontare, o quali trucchi useranno contro di noi, ma so per certo che dobbiamo tenerci pronti ad ogni evenienza. Heather, Shelly... se non ve la sentite, potete anche rimanere a bordo, sotto coperta o in cabina."

Heather riuscì a rialzarsi giusto un po', e si passò la mano sulla faccia per cercare di mandare via quel senso di spossatezza che minacciava di impadronirsi di lei. Non si era mai aspettate che il mare potesse farla sentire così stravolta...

"No... no, io ho solo bisogno di un minuto per riprendermi, e poi sarò da voi." disse la piccola domatrice di draghi. Si diede un paio di schiaffetti sulle guance, per cercare di svegliarsi, e rivolse un'occhiata preoccupata a Shelly, che cercava di farsi forza e rialzarsi. "Shelly... non ne sono molto sicura. Shelly? Shelly, credi di essere in grado di combattere contro il Team Fusione? Ho l'impressione che non sarà uno scherzo..."

"Vvvvolbeat..." affermò il Volbeat della piccola entomologa, che svolazzò a fianco di Shelly e cercò di farla riprendere toccandole la guancia con una zampina. La ragazzina dai capelli violetti sembrò riscuotersi dal suo torpore, e dopo aver controllato che fosse tutto in ordine, si mise seduta con la schiena appoggiata alla struttura della cabina.

"Credo... di avere soltanto bisogno di un po' di tempo quando saremo arrivati. Giusto il tempo di riprendermi." affermò Shelly. Con espressione noncurante, la bambina dai capelli violetti si gettò la treccia di capelli dietro la schiena, e guiardò in direzione della Roccia Stregata. La Bayleef di Chelle si mosse un attimo dopo, e offrì a Shelly una bottiglietta d'acqua minerale che la bambina accettò con gratitudine. "Grazie, Chelle... scusate, non mi era mai successo di sentirmi male durante una traversata. Comunque, adesso è solo questione di un po' di tempo."

"Non ti preoccupare, l'importante è che tu stia bene." disse Nerone, mentre cominciava a far rallentare la barca e cominciava ad infilarsi in un'insenatura laterale che sembrava più sicura del resto del paesaggio. In quella insenatura, il mare non era molto profondo, e non sarebbe stato complicato raggiungere la spiaggia. "Okay, adesso approdiamo. Ricordatevi che c'è un Pokemon Center, nella sezione dell'isola che non è visibile da qui. Quindi, se pensate di far riposare un po' i vostri Pokemon, è meglio che lo facciate subito. Dopo non ne avremo il tempo."

"CErtamente..." disse Heather, rialzandosi finalmente in piedi, anche se un po' malferma. "Darò un'occhiata alla mia squadra, e vedrò quali dei miei Pokemon hanno bisogno di un po' di relax. Ma sinceramente, non credo che sia così... i miei Pokemon si sono già riposati dopo che io e Shelly abbiamo battuto Terenzio."

"Okay. State voi attenti a quello che dovete fare." rispose infine Nerone. Con un'abilità che faceva capire che non era la prima volta in cui guidava un battello, il Superquattro fece infilare la sua imbarcazione in mezzo a due promontori rocciosi e si accostò ad un pontile di legno che sicuramente aveva visto giorni migliori. Fece un cenno a Chelle, Percy e i loro starter, e non appena Nerone ebbe rallentato al punto che la sua imbarcazione era quasi ferma, i due allenatori gettarono gli ormeggi, che i loro Pokemon poi provvidero ad assicurare al molo. Nerone spense il motore, e un attimo dopo, l'imbarcazione cessò di muoversi, e la baia ritornò calma.

"Siamo stati fortunati. Il mare non è stato troppo mosso, e non ci siamo imbattuti in qualche tempesta." commentò Nerone. Shelly fece una faccia stravolta, chiedendosi cosa sarebbe successo se il mare fosse stato davvero mosso. "Okay, adesso scendiamo e dirigiamoci al Pokemon Center. Dobbiamo essere pronti a muoverci entro breve."

"Ricevuto... cercherò... di tenermi pronta!" affermò Shelly. Il suo Volbeat ed Heather si prodigarono per aiutarla a rialzarsi, e la bambina dai capelli violetti ringraziò con un cenno della testa e un piccolo sorriso prima di seguire Nerone e il resto del gruppo sull'isola...

Il panorama non era cambiato eccessivamente, rispetto a Serenisola. Si trattava ancora di un'isola tropicale dalla sabbia fine, ricoperta di palme rigogliose ed erba alta... ma in questo caso, questa spiaggia rigogliosa era all'ombra di un'enorme montagna dall'aspetto minaccioso che incombeva sul piccolo Pokemon Center che sorgeva a poche centinaia di metri di distanza. C'era qualcosa di strano ed inquietante in quella montagna... Nerone aveva l'impressione di percepire qualcosa di oscuro e misterioso che si irradiava da quell'altura e permeava l'intera isola. Non c'era da stupirsi che la chiamassero Roccia Stregata, davvero...

"Bene, ragazzi, ormai ci siamo. Tenetevi pronti." disse Nerone, tenendo una Pokeball pronta al suo fianco. Heather si sfregò la fronte con una mano e cercò di stabilizzarsi, mentre Chelle e Percy la assistevano per fare in modo che non risentisse ancora dei postumi del mal di mare. Dietro di lei, anche Bagon, Volbeat e Shelly si erano messi in piedi e stavano scendendo dall'imbarcazione, pronti ad affrontare una nuova sfida...

"Okay, Team Fusione... che cosa volete? Credo proprio che dovrete darci un bel po' di risposte!" disse Percy, rivolto alla grande roccia, con Quilava dietro che gli faceva eco.

"Quiiiilava!"

 

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Circa un'ora dopo, quando il sole cominciava ad apparire all'orizzonte...

Con attenzione, Heather si avvicinò all'ingresso della grotta, tenendosi con la schiena appoggiata al muro, e con Shelgon al proprio fianco. Dietro di lei, il resto del gruppo attendeva un segnale, restando a distanza di sicurezza mentre la loro compagna gettava un'occhiata nella galleria per assicurarsi che non ci fossero trappole. 

Con circospezione, la bambina dai capelli fucsia e il suo Shelgon si avvicinarono e mossero qualche passo all'interno della galleria, fermandosi dopo alcuni passi e appiattendosi contro un muro. Dopo essere rimasti là ad osservare per qualche istante, la bambina e il suo compagno ritennero che non ci fossero pericoli, almeno per il momento, e si voltarono verso i loro compagni di viaggio.

"Sembra che fin qui non ci sia nessuno." disse Heather. "Possiamo avanzare. Ma non abbassiamo mai la guardia."

"Questo è poco ma sicuro." disse Nerone con un mezzo sorriso. Si rivolse al Pokemon che stava al suo fianco, un magnifico e possente Houndoom dalla lucida pelliccia sulla quale guizzavano lingue di fuoco e ombre sfuggenti. "Okay... Houndoom, tu resta con noi, e non appena senti qualche odore o qualche aura sconosciuta, avvisaci. Contiamo su di te, campione!"

"Doom!" abbaiò il segugio infernale, dicendo di sì con la testa. Nerone si guardò indietro, in modo da essere sicuro che i ragazzi ci fossero tutti, e quando Shelly, Chelle e Percy diedero la conferma che erano pronti, il Superquattro e il suo Pokemon entrarono nella caverna facendo da guida per gli allenatori più giovani. Houndoom annusò l'aria attorno a sè, e passò davanti ad Heather e a Shelgon per guidarli all'interno del covo del Team Fusione...

"Questo posto è piuttosto inquietante anche dentro..." sussurrò la piccola Shelly, tenendosi accanto ad uno dei suoi Pokemon più fidati - il Galvantula che lei aveva conosciuto a Reborn, quando quest'ultimo era ancora un piccolo Joltik. La tarantola elettrica illuminò la sua pelliccia e si strusciò gentilmente contro la sua allenatrice, trasmettendole una piccola scarica elettrica che le fece drizzare un po' i capelli. "Uuuuh... heheheee... grazie, Galvantula, avevo proprio bisogno che qualcuno mi desse un po' di... carica... per affrontare il Team Fusione!"

"Non sei brava a fare le battute, Shelly." disse Heather alzando gli occhi al cielo.

"Shelgon..." affermò il draghetto-crisalide, alzando gli occhi al cielo mentre si incamminava lungo il corridoio...

Dopo circa un centinaio di metri, il passaggio si ampliò e sfociò in una grande spelonca dalle pareti di roccia blu, il soffitto alto almeno una decina di metri sopra di loro e il percorso, fino a quel momento obbligato, che si divideva in due strade dirette in direzioni opposte - alla loro sinistra, una strada un po' più stretta e tortuosa si arrampicava lungo una formazione rocciosa e fino ad un'altra apertura. Alcune alte stalagmiti di roccia marrone e gialla, tuttavia, si erigevano sulla strada, impedendo di proseguire.

Dall'altra parte, la strada sembrava un po' più agevole - il percorso proseguiva verso la loro destra per diversi metri e poi si metteva a costeggiare un laghetto sotterraneo dall'aspetto tranquillo, sopra il quale fluttuavano gentilmente delle luci sferiche, come dei fuochi fatui. Nerone e il suo Houndoom si fermarono in mezzo alla spelonca e fecero cenno al resto del gruppo di riunirsi attorno a lui, in modo da esaminare la situazione in cui si trovavano... e i quattro allenatori, assieme ai loro Pokemon, eseguirono rapidamente l'ordine.

"Quilava..." disse il Quilava di Percy, mentre drizzava la pelliccia e faceva un po' di luce a sua volta. Il Pokemon Fuoco si guardava attorno con fare guardingo, restando accanto al suo allenatore in modo da proteggerlo in caso di necessità.

"Stai calmo, Quilava... per adesso, sembra che non ci siano problemi..." affermò Percy, accarezzando il suo Pokemon sulla schiena. Chelle, Bayleef, Heather e Shelgon stavano dando un'occhiata in giro, mentre Shelly e Galvantula sembravano più preoccupati di osservare il soffitto. "Non ci sono nemici da queste parti, vedi?"

"Galva..." mormorò Galvantula. La sua pelliccia si drizzò ancora di più, segno che la tarantola elettrica stava percependo qualcosa di strano... e Shelgon gli rivolse un'espressione stupita.

"Shel, shelgon?" chiese il miglior amico di Heather, e Galvantula grattò il terreno con una zampa artigliata per segnalare che in effetti c'era qualcosa che non andava.

"Bayleef!"

"Qui, quilava!" anche gli starter di Percy e Chelle si avvicinarono ai loro compagni, e lo Houndoom di Nerone drizzò le orecchie, annusò l'aria per un istante, e poi lanciò un breve uggiolio di avvertimento.

Inutile dirlo, questo attirò immediatamente l'attenzione degli allenatori. "Che succede?" chiese Chelle. "I nostri Pokemon sembrano innervositi... Shelly, hai ancora il tuo traduttore?"

"C-certo che ce l'ho... lo porto sempre con me..." rispose prontamente la piccola entomologa. Cercò nella sua borsa e tirò fuori il traduttore simultaneo che l'Inventore aveva creato. "Okay, eccolo qui... aspettate un momento..."

Dopo aver premuto qualche pulsante, la bambina puntò il traduttore verso i Pokemon che stavano discutendo, e lo Houndoom di Nerone si voltò verso di lei, e ripetè ciò che aveva da poco detto agli altri. "Hound! Hound! Doom!" abbaiò, per poi alzare lo sguardo verso il soffitto. "Doom doooom!"

"Leef!" continuò Bayleef innervosita.

Shelly storse il naso. "Houndoom dice... che sente l'odore di qualche Pokemon Spettro!" affermò. "Ragazzi, non so voi, ma ho l'impressione che siamo caduti in un tranello..."

"HOHOHOHOHOOOOO!" una risata profonda e beffarda riecheggiò nella spelonca e tra le rocce tutt'attorno, facendo fare un balzo ai giovani allenatori. Nerone, da parte sua, prese la cosa con moltà più calma, e si limitò a sospirare ed alzare gli occhi al cielo.

"Sono già arrivati... non credevo che avrebbero fatto così presto..." disse il Superquattro, alzando lo sguardo verso il soffitto. Un gruppo di Pokemon Spettro si stava intrufolando nella grotta passando attraverso le rocce... e i ragazzi videro apparire attorno a loro i volti sghignazzanti di un gruppo di Gastly, accompagnati da uno o due Haunter, e da alcuni Duskull, Misdreavus e Shuppet! Heather ebbe un tuffo alcuore quando riconobbe, tra le fila dei Pokemon Spettro, anche una strana creatura somigliante ad una spada che fluttuava in aria da sola, senza che nessuno la brandisse -  con la differenza che aveva un unico occhio azzurro sul pomo, e le decorazioni del suo fodero davano l'impressione di un volto sghignazzante. Un pennacchio azzurro si dipartiva dall'elsa, dando un aspetto ancora più maestoso alla strana creatura... ma in quel momento, Heather riusciva a vedere soltanto la versione pre-evoluta di uno dei Pokemon con cui il ricordo di suo padre l'aveva sfidata ad un incontro, tempo prima a Reborn...

Ma nonostante fossero così tanti, non sembrava che i Pokemon Spettro fossero ostili verso di loro... in effetti, sembrava che fossero molto più interessati a sghignazzare e a prendere in giro Nerone e i suoi giovani compagni, piuttosto che attaccarli! Certo, la cosa non doveva tranquillizzare molto Shelly, nota per essere una tipa piuttosto nervosa e facile ad intimorirsi...

"A-a-aspettate... aspettate un secondo, r-ragazzi..." balbettò Shelly, agitando freneticamente le mani davanti a sè mentre un paio di Gastly le passava accanto facendo le boccacce. Uno di loro spalancò la bocca e tirò fuori una lingua lunghissima con la quale si toccò in mezzo agli occhi! "Ugh... che schifo... ehm, volevo dire... bello scherzo! Ecco... noi non siamo qui per darvi fastidio, okay?"

"Tula!" stridette Galvantula, le zampe anteriori sollevate e la pelliccia arruffata per farsi credere più grande.

"Ma loro sì!" brontolò Chelle, costretta a sopportare un Duskull che cercava in qualche modo di spaventarla facendo delle facce terrificani. Non stava funzionando, visto che il Pokemon Requiem aveva soltanto un'espressione.

"Dusssskull!" sibilò, facendo lampeggiare gli occhi, e poi ridacchiando come se avesse appena detto la più geniale battuta del mondo!

"Qui... lava!" esclamò Quilava, cercando come poteva di mandare via un gruppetto di Shuppet che si stava divertendo a ronzargli attorno. Percy stesso stava avendo il suo da fare con un Misdreavus che gli tirava lo zaino, e cercava come poteva di sfuggire alle fastidiose attenzioni del fantasmino...

"Signor Nerone, erano questi gli spettri di cui ci diceva?" brontolò il ragazzo dai capelli bicolore, dando un'occhiata ad Heather che cercava come poteva di tenersi lontana da Honedge. Shelgon sferrò un attacco Dragartigli che mancò di pochissimo il Pokemon Armabianca quando quest'ultimo si avvicinò alla sua allenatrice.

"Non erano certo questi i pericoli che mi preoccupavano... speriamo solo che questi fantasmi dispettosi non ci facciano scoprire troppo presto." affermò Nerone. "Houndoom, puoi occupartene tu?"

Il cane di fuoco assunse un'espressione falsamente esasperata. Chiaramente, non era la prima volta che aveva a che fare con quegli impiastri...

"Hound..." grugnì, per poi piazzarsi accanto al suo allenatore, schiarirsi la voce e prendere un bel respiro...

"DOOOOOOOOM!!!" Un attimo dopo, il Pokemon Buio gettò indietro la testa e lanciò un lungo ululato che si diffuse rapidamente in tutta la spelonca... e come se rispondessero all'ordine di un superiore, i Pokemon Spettro interruppero immediatamente quello che stavano facendo, e si misero sull'attenti come meglio potevano! I Gastly che fino ad un attimo prima sbeffeggiavano Shelly, assunsero all'improvviso un'espressione contrita e ridacchiarono nervosamente, con tono di scusa, prima di volare incontro ai loro compagni... e Shelly si calmò, mentre un grosso gocciolone di sudore le scendeva lungo la fronte.

"Ehm... è bastato un richiamo... per farli smettere?" chiese la bambina. Il suo Galvantula alzò le spalle - o almeno, fece quello che per un ragno era l'equivalente.

"Tula..."

Heather tirò un piccolo sospiro di sollievo quando vide lo Honedge allontanarsi, e accarezzò il suo Shelgon sulla schiena. "Grazie, Shelgon... non ho paura di nessun Pokemon... ma quando vedo un Honedge o un Pokemon di quella famiglia, mi ricorda quello che ho visto in quella fabbrica abbandonata..."

"Shelgon..." rispose il Pokemon Drago, e fece cenno alla sua allenatrice di ricomporsi. I Pokemon Spettro, probabilmente una ventina in tutto, si erano messi in cerchio attorno a Nerone e al suo Houndoom, per ascoltare quello che stavano dicendo, come tanti alunni obbedienti.

"Oookay, adesso va già un po' meglio." affermò Nerone, passando in rassegna i Pokemon Spettro sull'attenti davanti a lui. "Allora, ragazzi, ci sono un po' di cose che dobbiamo chiedervi... avete per caso visto un gruppo di individui vestiti di arancione che hanno stabilito la loro base in queste caverne?"

"Gas gastly!" rispose prontamente uno dei Pokemon Spettro, dicendo di sì con la testa - o meglio dire, con tutto il corpo. "Gasssstly?"

"Gassss! Gastly!" esclamò un altro Gastly accanto a lui. Un Haunter dietro di loro intrecciò tra loro le dita artigliate e restò a pensare per un attimo, poi ghignò come se all'improvviso si fosse ricordato qualcosa di importante.

"Haunterrr.... haunt haunt!" affermò, per poi indicare il soffitto, con l'aria di stare dicendo qualcosa di molto importante. Nerone vide il suo Houndoom aggrottare la fronte in segno di dubbio, e quando Shelly attivò il suo traduttore per sapere cosa stessero dicendo, anche lei si fece perplessa.

"Ho... ho capito bene?" chiese, ,entre Heather e Shelgon si piazzavano accanto a lei per ascoltare meglio. "Mi state dicendo che ci sono due tizi con un Meowth parlante, da queste parti?"

"Quegli impiastri che abbiamo incontrato un po' di tempo fa..." disse Heather con un sospiro esasperato. "Cavolo, giusto quello che ci voleva. Perchè non avevamo già abbastanza problemi per conto nostro."

"Però mi sembra di capire... che loro non stanno dalla parte del Team Fusione. In effetti, sono qui proprio per opporsi a loro." disse Shelly, traducendo ancora quello che i Pokemon Spettro stavano dicendo. "Dicono... che quei due e il loro Meowth sono stati imprigionati e adesso... il comandante del Team Fusione sta aspettando per decidere cosa farne."

"E noi... cosa dovremmo fare, tirare quei babbei fuori dai guai in cui si sono andati a ficcare? Gente, se pensate che io sia qui per fare favori a dei malfattori come quelli, siete sulla strada sbagliata. Che si arrangino, dico io." tagliò corto Heather, disinteressata ad aiutare il Team Rocket. Il suo Shelgon corrugò la fronte e la guardò con un fare disapprovante... ma Chelle si disse d'accordo con lei.

"Sono d'accordo. Non siamo mica un'opera di beneficenza. Non siamo qui per togliere le castagne dal fuoco a quei tre fessi." disse la ragazza dai capelli verdi. "Potevano pensarci prima di avventurarsi in questo postaccio."

"Haunterrr..." sibilò un Haunter, fissando Chelle come se volesse farle un attacco Malosguardo!

Chelle sospirò. "Okay, okay... casa tua, fantasmino, non esprimo altri pareri."

Shelly fece un verso di indecisione e si sfregò il mento con una mano. "P-però..." cercò di obiettare, disapprovando anche lei di lasciare Jesse, James e Meowth al loro destino. "Secondo me, dovremmo almeno tentare di dare loro una mano. Voglio dire, a me non sembrano poi... tanto cattivi, non credi anche tu, Heather? Non mi va l'idea... di lasciarli nelle mani del Team Fusione."

Heather alzò gli occhi al cielo. "Ooooh, andiamo, Shelly! Non ti starai preoccupando troppo per quel terzetto di idioti?" chiese, strisciando un piede per terra.

"Beh, è vero che sono degli impiastri, e che dopotutto anche loro fanno parte di un'organizzazione criminale. Forse non sono neanche tanto meglio del Team Fusione." esordì Percy, dopo essersi scambiato uno sguardo di intesa con il suo Quilava. Il Pokemon di Fuoco serrò gli occhi in un'espressione di decisione, e fece cenno al suo allenatore di andare avanti. "Però... sinceramente, nemmeno io credo che meritino di restare nelle mani del Team Fusione. E poi... magari, se li aiutiamo adesso, loro potrebbero aiutare noi. Una mano lava l'altra, no?"

"O magari potrebbero tradirci e mandare tutto all'aria. Potrebbe accadere anche questo." affermò Heather. Una volta che si era messa in testa qualcosa, farla desistere poteva essere una vera impresa...

Shelly restò per un attimo a pensare a cosa avrebbe potuto dire per convincere Heather. Certo, neanche a lei piacevano molto quelli del Team Rocket, ma le sembrava ovvio che in quel momento, erano loro il male minore. Dopo qualche secondo in cui sembrò non venirle in mente niente, finalmente la ragazzina dai capelli violetti credette di avere una soluzione.

"Beh... mettiamola su questo piano, Heather... abbiamo pure incontrato delle persone disposte a darci una mano anche nel Team Meteora, non credi? Ti ricordi? Il figlio di Lord Solaris, oppure quelle due..." cominciò a dire. "Con questo... voglio dire che... insomma, non dovremmo essere troppo prevenute, non... non credi anche tu? Insomma, se possiamo darci una mano a vicenda... e comunque, il Team Fusione mi sembra quello più pericoloso, almeno per il momento."

Heather strizzò un occhio infastidita. Quando Shelly la metteva su questo piano, lei faceva fatica a trovare un modo di controbattere. "Ugh... Shelly, adesso ti metti a tirare fuori la storia dell'unirsi contro un male maggiore?" brontolò la piccola allenatrice di draghi.

Nerone incrociò le braccia sul petto e fece un cenno di approvazione, sorridendo astutamente. "Beh, certo, è come dice Heather. Non abbiamo nessun obbligo verso delle persone che, per stupidità, inavvedutezza o troppa sicurezza in sè stessi, si ficcano in una situazione che non possono gestire." affermò. "Detto questo... mi sembra giusto anche mostrare che noi non siamo un gruppo di mercenari che fanno soltanto quello che è nel loro interesse, non credete? E come dice giustamente la tua amica, piccola Heather... in questo momento, è il Team Fusione quello di cui dobbiamo preoccuparci di più."

Questo fece vacillare la testardaggine di Heather, e la bambina dai capelli fucsia abbassò lo sguardo, e si guardò le mani spaesata. "Beh... sì, questo potrebbe anche essere vero, ma..."

"Ma! Il Team Rocket è comunque una banda di criminali! Non possiamo lasciare che facciano il loro comodo con la scusa che potrebbero esserci utili!" protestò Chelle. "E poi... avremo già un bel po' di problemi a cui pensare, senza doverci preoccupare che questo Team Rocket si approfitti di noi!"

"Ma io non ho certo detto che glielo permetteremo." rispose tranquillo Nerone, con un sorriso rassicurante. "Tutto quello che dobbiamo fare è tenere d'occhio i nostri... nuovi alleati una volta che li avremo liberati, e chiarire loro il particolare che se cercheranno di oltrepassare i limiti che noi gli porremo, ci saranno per loro delle serie conseguenze."

"Hound!" abbaiò con decisione il suo Houndoom.

"Anche... anche questo ha senso, però... però..." rispose rapidamente Heather, tentando di pensare ad un motivo per cui non avrebbero docuto aiutare il Team Rocket. Guardò verso Chelle, che tuttavia sembrava altrettanto in difficoltà nel pensare ad un morivo... e finalmente, dopo aver incrociato lo sguardo espressivo del suo Shelgon, capendo di essere in minoranza, decise di darla vinta, almeno per stavolta. "Okay, okay, ho capito. Si fa come volete voi, questa volta, ma non aspettatevi che mi comporti da amicona verso quel branco di impiastri. Allora... dove dovremmo andare per dare loro una mano?"

Shelly fece un sorriso sollevato. "Grazie, Heather... hai un cuore grande, anche se a volte ti imbarazza darlo a vedere." disse tra sè.

"Immagino che i nostri amici fantasmini ci potranno dare una mano a scoprire dove si nasconde il Team Rocket, vero?" chiese Percy. Il ragazzo dai capelli neri e rossi fece un cenno di intesa ad un Duskull, che alzò appena un po' le se corte braccia spettrali, e fece illuminare ancora di più la luce rossa che brillava nelle orbite della sua maschera a forma di teschio.

"Duskull!" affermò, e non c'era davvero bisogno del traduttore simultaneo di Shelly per capire cosa stesse dicendo.  

"Immagino che abbia detto: sì, va bene!" disse Shelly con una breve risata. Duskull fluttuò verso l'alto, cercando di passare nuovamente attraverso il soffitto... ma si fermò un attimo dopo, ricordandosi che Nerone e gli allenatori esordienti non erano fantasmi e non potevano passare attraverso gli oggetti solidi. Scosse la testa imbarazzato, e indicò con una mano la strada tortuosa che portava verso la barriera naturale di rocce e stalagmiti. Oltre di essa, si vedeva il tunnel che portava ai livelli superiori della Roccia Stregata, ma passare attraverso quel luogo era quanto meno rischioso...

"Ehm... non credete che dovremmo... cercare un altro posto per raggiungere i capi del Team Fusione?" chiese Shelly indecisa. Neanche il suo Galvantula aveva voglia di rischiare di ferirsi passando in mezzo a quel groviglio di rocce acuminate, e stava per suggerire di prendere il passaggio che si snodava vicino al laghetto sotterraneo.

Ma uno dei Pokemon Spettro del luogo si disse in disaccordo. "Shuppet!" affermò un grazioso Shuppet che si muoveva ondulante accanto alla testa di Chelle, e la ragazzina dai capelli verdi si spostò di un po' per lasciare che il fantasmino viola mostrasse quello che voleva dire...

"Mi sta dicendo... che non è tutto quello che sembra..." affermò Chelle. "Anche se non sono sicura al cento per cento di quello che vuole dire..."

"Tula..." affermò il Galvantula di Shelly, sgranando gli occhi per un istante dopo aver osservato il tranquillo laghetto. Sembrava aver visto qualcosa che nessun altro era riuscito a vedere...

E infatti, quando Shuppet si avvicinò al laghetto, accadde qualcosa che Heather e i suoi compagni non si aspettavano di certo - per un attimo, il paesaggio sfumò davanti ai loro occhi, e quello che fino ad un attimo prima era sembrato un percorso semplice e lineare, si trasformò invece in un tappeto di rocce aguzze e dislivelli impervi, che sembravano posti lì appositamente per scoraggiare qualunque visitatore! Se avessero provato a seguire il percorso che appariva più semplice, si sarebbero trovati intrappolati in quella selva di spuntoni di pietra, e molto probabilmente si sarebbero feriti su quei bordi taglienti! Nerone e il suo Houndoom erano gli unici a non sembrare più di tanto scioccati, visto che probabilmente si erano già aspettati che qualcosa non fosse come doveva essere...

"Ah... ecco cosa voleva dire..." mormorò Chelle dopo qualche istante di silenzio spaventato. Non osava pensare a come si sarebbero ridotti le gambe se avessero camminato in mezzo a quelle rocce taglienti...

"Adesso sapete perchè si chiama Roccia Stregata." disse Nerone, mentre lo Shuppet ritornava dai suoi compagni... e le luci fluttuanti sul lago (almeno quello non si era rivelato un'illusione) si avvicinavano a loro volta e si rivelavano per quello che erano in realtà: un gruppo di Litwick, Pokemon di tipo Fuoco/Spettro dall'aspetto docile ed inoffensivo di una candela bianca semisciolta con una fiammella blu-viola che ardeva sullo stoppino. "Non ci si può mai fidare troppo delle apparenze, in questo posto..."

"Lo vediamo..." affermò Heather, deglutendo nervosamente. Shelly disse di sì con la testa... ma subito dopo, le venne un sospetto. "A questo proposito... non è che potremmo dare un'occhiata a quelle rocce lassù? Ho come l'impressione... che non siano vere. Almeno, non tutte."

"Hmm. Ottima intuizione, piccola Shelly. Houndoom, puoi andare a controllare?" chiese Nerone al suo Pokemon cane, che abbaiò in segno di assenso, e corse lungo la rampa di roccia naturale fino a raggiungere la selva di stalagmiti affilate. Con circospezione, Houndoom cominciò a fiutare le rocce, e si rese conto di qualcosa di strano... alcune di esse non sembravano attaccate al terreno - sembrava piuttosto che qualcuno le avesse staccate da qualche altra parte e messe lì come ostacolo, aggiungendole a quelle che c'erano già.

Il cane di fuoco fece una prova, e cercò di toccare una stalagmite con la coda... con il risultato che la coda passò attraverso la roccia. Come Shelly aveva sospettato, alcune di quelle ostruzioni erano soltanto un'illusione, per convincere gli intrusi a passare per quella che sembrava la via più facile, ma era in realtà una trappola. Ora consapevole del trucco, Houndoom si voltò nuovamente verso Nerone e i ragazzi, e abbaiò in segno di avvertimento. "Doom! Doom!"

"Come pensavo... Houndoom sta dicendo che solo una parte di quelle rocce sono vere." affermò Shelly, ancora una volta consultando il suo traduttore simultaneo. "Beh... questo significa che possiamo passare di lì, se stiamo attenti a quali sono quelle vere."

"Ottimo lavoro, Houndoom... e grazie anche a te e al tuo intuito, Shelly." disse Nerone, facendo arrossire per l'imbarazzo la piccola entomologa. "Okay, ragazzi... adesso passeremo in mezzo a quelle rocce. State attenti, Houndoom vi dirà quali sono quelle da evitare e quelle attraverso le quali potete passare."

"Okay! Forza, non perdiamo altro tempo, e andiamo a dare un salutino a quelli del Team Fusione! Non vedo l'ora di cominciare!" affermò Chelle, facendo rumore con le nocche delle mani. La sua Bayleef fece roteare allegramente la foglia che aveva sulla testa come il lazo di un cowboy, ed Heather accarezzò il suo Galvantula in modo da incoraggiare sia lui che sè stessa per lo scontro che si profilava all'orizzonte...

 

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Nel frattempo, nella cella in cui Jessie, James e Meowth erano rinchiusi, i tre imbranati criminali stavano aspettando, non senza una certa tensione, che Mimikyu si presentasse. Nessuno dei tre poteva dire di fidarsi troppo di quel Pokemon così inquietante e misterioso (e soprattutto Meowth ne era a dir poco terrorizzato), ma era lui la loro migliore speranza per uscire dalla trappola in cui erano caduti. E chi poteva dirlo, forse era abbastanza forte da tenere testa a quel Glailie modificato?

"Hey, Jessie? Non... non è che quel Mimikyu ci ha piantati in asso?" chiese infine James, stando bene attento a non farsi sentire dagli uomini del Team Fusione che lavoravano a poca distanza da loro, seduti a dei tavolini messi su alla svelta, e intenti a fare dei calcoli - James non era sicuro di cosa si trattasse esattamente, erano troppo lontani perchè lui potesse vedere chiaramente.

Meowth pensò per un attimo che sarebbe stato contento di non vedere più quel Mimikyu, ma in quella particolare occasione, c'erano altre considerazioni che avevano la priorità sulla sua paura. "So che può sembrare strano, detto da me..." disse, e si sentì percorrere da un brivido di freddo. "Ma... spero con tutto il cuore che non si sia dimenticato di noi. Lui è l'unico che può farci uscire da qui..."

"Dobbiamo trovare un modo... dobbiamo assolutamente!" sussurrò Jessie con feroce determinazione, tenendosi aggrappata ad ogni barlume di speranza che ci poteva essere in quella difficile situazione. Non poteva arrendersi così proprio ora che forse era ad un passo dalla verità... con o senza Mimikyu, doveva assolutamente trovare un modo di far fuggire tutti da lì.

James rivolse uno sguardo comprensivo alla sua compagna di sventura, e il ragazzo provò per un attimo un certo disgusto per sè stesso. Quella era una missione di grande importanza per Jessie... lei stava mettendo tutta sè stessa per fare in modo che tutto andasse bene... e lui, in questa occasione, si sentiva inadeguato e incapace di darle una mano. Pensare che per tutto quel tempo erano stati compagni inseparabili... eppure adesso, si sentiva all'improvviso come se ci fosse un abisso tra di loro.

Ma prima che i pensieri di James potessero vagare molto più a lungo, un distinto ticchettio di metallo su metallo attirò l'attenzione di entrambi... e Meowth drizzò le orecchie allarmato nel momento in cui Mimikyu si avvicinò alla gabbia, fissando i tre con un paio di occhi scintillanti ed inquietanti. Mentre il trio del Team Rocket si ritirava con un brivido, il misterioso Pokemon simile ad un burattino di Pikachu diede un'occhiata attorno a sè, e vide che non c'erano scagnozzi del Team Fusione lì attorno. Era il momento migliore per agire...

"Eccolo lì... e adesso che fa?" miagolò Meowth con espressione lamentosa. Un lembo del lenzuolo di Mimikyu si sollevò di appena qualche centimetro, e da esso sgusciò fuori un tentacolo nero che sembrava fatto di ombra solida, che si allungò rapidamente verso il lucchetto della gabbia e lo avvinghiò con la forza di una pressa idraulica. Mimikyu sembrò prendere fiato per un attimo... poi, tirò con tutta la forza di cui era capace!

Che doveva essere una forza spaventosa, visto che il lucchetto venne letteralmente strappato via dalla sua sede! Si sentì un terrificante rumore di metallo lacerato, e un istante dopo, il lucchetto infranto cadde a terra con un tintinnio acuto! La porta della gabbia si aprì con un cigolio sinistro, e Mimikyu si pose accanto ad essa e fece un cenno con la testa, invitando i tre del Team Rocket ad uscire.

"Mimikyu!" disse seccamente, come ad intimare loro di sbrigarsi... e i tre compagni di sventura, sempre più spaventati dal modo di fare di quel Pokemon misterioso e dall'aria feroce, si precipitarono fuori dalla loro cella, cercando di stare il più lontani possibile dal loro spaventoso salvatore!

"Si-siamo fuori! Non ci posso credere, siamo fuori!" sospirò Meowth, sentendosi all'improvviso debole sulle gambe, e afflosciandosi in ginocchio non appena si sentì al sicuro dietro le gambe dei suoi compagni. Ma un particolare importante lo costrinse a prestare nuovamente attenzione alla loro attuale condizione... "Eh... solo che... adesso saremmo ancora nel bel mezzo della base nemica, con un tizio che ha un Glailie superforte! Come facciamo ad uscire di qui? Dobbiamo ritrovare i nostri Pokemon, e levare le tende!"

"Forse... ehm... ci può aiutare il nostro... come dire... nuovo amichetto qui presente!" propose Jessie, sperando che Mimikyu non se la prendesse troppo per quella definizione. Ancora non le dava l'impressione di essere il Pokemon più amichevole che potessero incontrare...

Per fortuna, Mimikyu non si arrabbiò... anzi, alla giovane fuorilegge sembrò quasi che adesso stesse sghignazzando, anche se la sua espressione, disegnata sul suo lenzuolo giallo, non era cambiata nemmeno un po'.

"Mimikyu..."

    

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: Scusate il ritardo! Ho cercato di mantenere una certa tabella di marcia, e in effetti ci sono anche riuscito, almeno in parte. Tuttavia, a causa di un po' di stanchezza e di impegni, non sono riuscito ad aggiornare due giorni fa come avrei voluto.

E così, Mimikyu si unisce al gruppo di Jessie, James e Meowth... mentre Heather, Shelly e gli altri riescono ad intrufolarsi nel covo del Team Fusione! Per adesso, Levi e i suoi uomini se ne sono stati zitti, ma non lo resteranno molto a lungo...

Beh, vedrò di scrivere il prossimo capitolo quanto prima! A presto, e mi raccomando, recensite!  

     

  

   

 

 

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Capitolo 23
*** Alleati imprevisti ***


Pokemon: The Glazed Challenge
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 23 - Alleati imprevisti

 

Passare in mezzo alle rocce acuminate si era rivelato più semplice del previsto per Heather e i suoi compagni. Lo Houndoom di Nerone si era rivelato più che capace di guidarli tra le rocce vere e quelle illusorie, e di evitare che qualcuno si ferisse su quei bordi acuminati. Nel giro di pochi minuti, il gruppetto di allenatori era riuscito a superare l'ostacolo, e dopo aver proseguito per un certo tratto in una galleria quasi completamente buia, erano arrivati ad un'apertura che sbucava su una rupe a pendio, dalla quale una stradina tortuosa che sovrastava gli scogli diversi metri più in basso si inerpicava su un lato della Roccia Stregata e raggiungeva un altopiano. Guardando verso l'alto, Heather si accorse che si stavano accumulando sopra di loro delle nubi temporalesche, e cominciava già a scendere un po' di pioggia... e la bambina dai capelli fucsia provò un brivido quando un colpo di vento le soffiò in faccia. Neanche lei era del tutto sicura che si trattasse di freddo o paura, con quello scenario pauroso in cui si muovevano, e quegli strapiombi...

"Accidenti, che roba..." mormorò Percy, facendosi scudo con un braccio dal vento che sibilava impetuoso. "Ragazze, è meglio tenerci lontano dal bordo di quella rupe... non vorrei rischiare, nemmeno per un istante!"

"Sono... perfettamente d'accordo!" replicò prontamente Shelly, cercando come poteva di tenere ferma la lunga treccia in cui erano legati i suoi capelli color lavanda. Il suo Galvantula decise di tentare qualcosa per rendere più sicura la traversata, e scagliò un attacco Ragnatela per creare un muro di seta appiccicosa a mò di schermatura... ma il vento era troppo forte, e la ragnatela venne spazzata via nel giro di pochi secondi.

"Ho paura che questo non basterà a rendere sicura la strada..." commentò Heather grattandosi una guancia.

Nerone fece una breve risata divertita, ma tornò subito concentrato e deciso. "Non vi preoccupate, non è un vero problema..." affermò. "Tenetevi attaccati al muro di roccia, magari con la schiena contro di esso. Così il vento non rischierà di farvi perdere l'equilibrio."

"O... Okay..." disse Chelle, alzando la testa e guardando verso l'altopiano più alto. Altri Pokemon Spettro dall'aspetto inusuale fluttuavano là attorno, degli spiritelli neri appena visibili sullo sfondo del cielo tempestoso, con un ceppo d'albero scavato a fare da maschera. "Ragazzi... io spero che quei Pokemon non siano ostili. Questo posto è già abbastanza inquietante di per sè..."

"Non ti preoccupare, ragazza, non resteremo qui fuori a lungo." affermò Nerone, il cui Houndoom continuava a fiutare l'aria, le orecchie tese e gli occhi bene aperti. "Qui siamo un po' troppo esposti. Alla prima occasione, rientriamo e cerchiamo di avvicinarci il più possibile al Team Fusione."

"Se ce n'è bisogno... beh, io potrei parlare con quei Pokemon lassù." rispose Shelly, tenendo in una mano il traduttore simultaneo che già era stato di grande aiuto in precedenza. Galvantula disse di sì con la testa, ma tenne d'occhio i fantasmini fluttuanti, che per il momento sembravano restare al loro posto...

 

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In una stanza ricavata nella roccia, l'attuale comandante del Team Fusione, il misterioso e robusto individuo conosciuto soltanto come Levi, era seduto ad una scrivania improvvisata, ottenuta mettendo due casse di legno l'una accanto all'altra, e alla luce di una lampada portatile, stava tirando giù delle osservazioni che aveva fatto. Aveva un'aria concentrata ed impassibile, ben consapevole che il suo lavoro era giunto ad un punto molto importante. Era necessario non farsi sfuggire nessun particolare, e soprattutto non permettere che nulla interferisse con l'esperimento in corso.

"Al momento, non si sono verificati effetti collaterali." disse tra sè, dandouna rapida occhiata agli appunti che aveva preso. "I Pokemon hanno reagito bene, e il mio Glailie si è dimostrato perfettamente in grado di gestire l'energia della Mega Evoluzione."

"Pika pikachu..." si sentì una vocetta acuta squittire accanto a lui, e un attimo dopo, con un agile salto, il Pikachu con la sciarpa rossa salì sulla scrivania e guardò con interesse verso l'uomo, che gli rivolse uno sguardo dall'espressione indecifrabile. "Pikachu pika pika?"

"Detto questo... sono un po' preoccupato. Chiaramente, questa Mega Evoluzione non è molto stabile." continuò Levi, sfregando la sua mascella squadrata e continuando a guardare il misterioso Pikachu. "Per adesso, possiamo accontentarci di quello che siamo riusciti ad ottenere. E' più che sufficiente al fine di raggiungere i nostri scopi. Più avanti, se sarà necessario, faremo ulteriori ricerche in proposito."

"Pika..." disse il Pikachu, e si rimise a posto la sciarpa. Sembrava che stesse pensando intensamente a qualcosa di molto importante...

"Comandante Levi! Comandante Levi, ci sono delle novità importanti!"

Il richiamo di una recluta vestita di arancione distrasse Levi e il Pikachu con la sciarpa dalle loro riflessioni, e l'uomo alzò lo sguardo verso la persona che era entrata in quel momento. "Che succede, recluta?" chiese il comandante del Team Fusione, mentre vedeva che Pikachu stringeva gli occhi. Sembrava che quel misterioso Pokemon avese già un'idea di cosa stesse accadendo... "Avete delle novità sulla Grigiosfera?"

La recluta si fermò davanti alla "scrivania" del suo capo e riprese fiato, poi si schiarì la voce e fece il suo rapporto. "Beh... in effetti, siamo a buon punto. Prevediamo che entro breve saremo in grado di recuperare la Grigiosfera... tuttavia, è proprio in questo momento che abbiamo scoperto qualcosa di potenzialmente allarmante!" affermò, facendo drizzare le orecchie sia a Levi che al Pikachu misterioso. "Abbiamo degli intrusi... e temo che ci sarà bisogno del suo aiuto."

"Intrusi?" Levi mise da parte i suoi appunti, e si alzò dal suo posto, mentre Pikachu si sistemava la sciarpa e si dava un paio di schiaffetti sulle guance per tenersi pronto alla lotta. "Di chi si tratta? Siete riusciti a determinarlo?"

"Quattro allenatori... due bambine, una ragazza e un ragazzo... e uno dei Superquattro di Tunod!" rispose prontamente il suo subordinato, e vide che l'espressione di Levi era cambiata in maniera quasi impercettibile. Anche se era bravo a mantenere il sangue freddo, la presenza di un Superquattro era certamente motivo di preoccupazione. "Si tratta di... Nerone, se non sbaglio. Credo che si stiano dirigendo verso la zona degli scavi."

Levi disse di sì con la testa e diede un'occhiata al cristallo violetto che teneva nella tasca dei suoi calzoni. "Sì, capisco... vuol dire che c'è bisogno anche di me, immagino." affermò. "Okay. La Mega Evoluzione del mio Glailie dovrebbe perlomeno essere in grado di farci guadagnare il tempo necessario."

"Pika pika!" Il Pikachu con la sciarpa fece un cenno alla recluta, come se volesse dirgli di guidarlo dove gli intrusi si trovavano... e l'uomo vestito di arancione disse di sì, e fece cenno al suo capo e al Pokemon di seguirlo.

"Presto, seguitemi... si stanno avvicinando alla zona degli scavi. Non possiamo perdere la Grigiosfera proprio adesso..."

 

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Per Jessie, James e Meowth, l'attesa stava diventando davvero snervante. I due criminali dal cuore d'oro e il Pokemon parlante erano seduti nella loro gabbia, e attendevano in silenzio che arrivasse il momento della riscossa... e in tutta sincerità, non erano sicuri se attendere quel momento con trepidazione o con paura. Il misterioso Mimikyu era il Pokemon più strano ed inquietante che avessero incontrato da un bel po' a quella parte... e ciò nonostante, era la loro migliore possibilità di sfuggire al Team Fusione.

Attorno a loro, alcune reclute della misteriosa organizzazione continuavano ad armeggiare con degli strani macchinari, senza prestare attenzione ai prigionieri. Ogni tanto, Meowth cercava di tendere le orecchie o guardare meglio, nel tentativo di sapere qualcosa di più su quello che stavano facendo... ma le reclute sembravano essere ben consapevoli che i prigionieri non dovevano sapere nulla, e ogni volta che parlavano, lo facevano con voce sussurrata.

"Niente da fare, non riesco a sentire nulla di quello che dicono." affermò Meowth scuotendo la testa dopo un ultimo e poco fruttuoso tentativo di seguire le conversazioni di alcune reclute. "Chissà se quel Mimikyu verrà davvero ad aiutarci. Io non mi fido nemmeno un po' di lui..."

"Sì, sì, lo sappiamo... non serve che tu ce lo ripeta tutte queste volte, Meowth!" borbottò Jessie con tono scorbutico. Quella situazione era così fastidiosa e snervante, che avrebbe preferito che il Team Fusione si decidesse almeno ad eliminarli o a fare di loro quello che dovevano. James sospirò e si massaggiò la fronte, sperando che in qualche modo, quella situazione si risolvesse...

Un segnale di allarme risuonò improvvisamente nella stanza, una sirena acuta e penetrante che fece fare un salto al trio Rocket e alle reclute che si trovavano in quella stanza. Tre individui vestiti di quella bizzarra tuta arancione si guardarono attorno e misero mano alle Pokeball...

"Che cosa... c'è un allarme, ragazzi!" esclamò una delle reclute. "Che diamine sta succedendo?"

"Forse qualcuno ha scoperto che abbiamo un nascondiglio qui..." rispose il secondo.

Il terzo storse il naso con evidente ansia. "Credete che sappiano anche che stiamo cercando la Grigiosfera?"

"Ne dubito fortemente. Ma non dobbiamo correre il rischio che lo scoprano. Siamo in una fase troppo importante del nostro progetto." rispose la prima recluta. "Prendete i vostri Pokemon, e andiamo!"

"E i Pokemon di quegli impiastri nella gabbia?" chiese il secondo.

Jessie sentì, e una venuzza pulsante affiorò sulla sua fronte! "Ma impiastro sarai tu, grandissima testa di cavolo!" ringhiò, aggrappandosi alle sbarre come se volesse piegarle per uscire e saltare addosso al malcapitato!

"Andiamo, Jessie, non è il momento di farli arrabbiare..." affermò Meowth, cercando di trattenere la sua complice dal carattere fin troppo infiammabile.

James trattenne gentilmente Jessie per una spalla e fece un sorriso accomodante. "Giusto, giusto, Meowth ha ragione, perchè farceli nemici proprio adesso che non abbiamo Pokemon con noi?"

"Non è il momento, un accidente! Fatemi uscire di qui, branco di vigliacchi! Vi faccio vedere io chi è che comanda! Perchè non provate a misurarvi ad armi pari con me, ora che non c'è più il vostro capo e il suo pupazzo di neve, eh?" continuò Jessie, sempre più irritata, senza pensare alle conseguenze di quello che stava dicendo.

Per sua fortuna, gli scagnozzi del Team Fusione non erano interessati a Jessie o alle sue sfide. Uno di loro guardò con fare infastidito verso la gabbia dove il Team Rocket era rinchiuso, e fece con la mano un gesto di noncuranza. "E tu credi davvero che noi siamo così fessi da farti uscire da lì? Spiacente, non siamo dei cattivi da operetta come voi!" affermò, con un leggero sghignazzo verso la fine.

Jessie strinse i denti, e il suo volto assunse una comica espressione furiosa, e James e Meowth si prodigarono ancora di più per trattenerla... ma prima che la ragazza e i suoi compagni di sventura potessero fare qualsiasi cosa, un'ombra minacciosa apparve sopra i tre uomini del Team Fusione, che smisero immediatamente con le loro provocazioni, e si guardarono brevemente tra di loro... poi guardarono verso l'alto, e rimasero a bocca aperta quando videro cosa stava succedendo!

"Aaaaah! Ragazzi, è proprio lui, guardate!" esclamò Meowth, non sapendo se essere sollevato o terrorizzato. Mimikyu era apparso in un lampo di luce nera, ad appena  due metri da terra, e dal suo lenzuolo sdrucito stava proiettando un cono di ombre minacciose sui tre scagnozzi del Team Fusione!

"Che cosa... ma che diamine è quello?" esclamò uno dei tre individui.

"Un Pikachu fantasma? Non ho mai visto un Pokemon come quello... fatelo sloggiare!" esclamò il secondo.

Gli occhi di Mimikyu si illuminarono sinistramente, e il Pokemon Fantasmanto emise una risatina inquietante prima di aprire il suo lenzuolo e far vedere agli uomini del Team Fusione cosa ci fosse sotto... e anche Meowth, dalla sua posizione, riuscì a vedere qualcosa...

E rimpianse subito di averlo fatto.

I tre uomini del Team Fusione emisero tutti assieme un grido di orrore e raccapriccio, barcollando all'indietro con una tale fretta da far cadere uno dei banchi improvvisati che avevano piazzato... e un attimo dopo, crollarono a terra privi di sensi, con gli occhi trasformati in spirali, e la schiuma alla bocca! Il povero Meowth si irrigidì, fece una giravolta su sè stesso... e si afferrò la gola prima di cadere a terra stordito a sua volta, mormorando qualcosa che Jessie e James non riuscirono a sentire! La risatina inquietante di Mimikyu riecheggiò ancora per qualche secondo nella stanza... e poi, soddisfatto dei risultati, il misterioso Pokemon Spettro richiuse il lenzuolo e tornò normale. La luce nella stanza tornò quella di prima, e Mimikyu si voltò verso la gabbia dove il Team Rocket era tenuto, come se volesse chiedere se c'erano domande...

"M-Meowth?" balbettò Jessie, la cui rabbia si era smorzata all'istante davanti a quell'incredibile e terrificante spettacolo. Si chinò verso il Pokemon felino, e gli diede qualche pacchetta sulla guancia nel tentativo di rianimarlo. "Meowth? Meowth, come stai? Cos'hai visto? Andiamo, Meowth, riprenditi! Non fare questi scherzi del cavolo!"

"Uuuuuuh... credo... di aver visto tutta la mia vita passarmi davanti... è stato terrificante..." si lamentò il povero Meowth, tremando come una foglia mentre Mimikyu si avvicinava fluttuando. Dietro di lui, gli uomini del Team Fusione erano a terra come tanti sacchi di patate, terrorizzati come se avessero visto la morte in faccia... e forse era proprio così!

"Mimikyuuuu?" Con un sussurro sinistro, che fece gelare di nuovo il sangue nelle vene a James e Jessie, Mimikyu raggiunse il lucchetto della gabbia, fece uscire un lungo artiglio fatto di ombra solida da un risvolto del suo mantello, e colpì con un poderoso fendente che lo mandò in pezzi, aprendo così la gabbia e permettendo al Team Rocket di uscire... non che fossero troppo entusiasti all'idea. Sembravano pensare che Mimikyu non aspettasse altro che loro uscissero per rubare loro l'anima...

"Ehm... ci... ci possiamo fidare?" si lamentò James. Dopo essersi guardato attorno per qualche secondo e non aver ricevuto alcuna risposta, il ragazzo dai capelli azzurri sospirò e scosse la testa. "Immagino che dobbiamo farlo..."

Il Pokemon Fantasmanto disse di sì con la testa, e prima di ritirare l'artiglio nel mantello, indicò uno scaffale dove rano stipati diversi oggetti - bloc-notes, quaderni e anche alcune Pokeball. James e Jessie capirono subito che Mimikyu stava parlando dei loro Pokemon, che erano stati loro sottratti quando il Team Fusione li aveva messi in gabbia...

"Uuuuuh..." Meowth emise un miagolio sommesso e si rialzò, massaggiandosi la testa. Almeno quella terrificante sensazione di orrore si era allontanata, anche se ancora si sentiva minacciato dalla semplice presenza di Mimikyu... "Credo... che ci stia dicendo... di prendere i nostri Pokemon e seguirlo."

"Mimiiii..." con un sibilo feroce, il Pokemon Fantasmanto confermò quello che aveva detto Meowth. Cercando per quanto possibile di non avvicinarsi al misterioso spettro, i ragazzi del Team Rocket uscirono dalla gabbia, con Jessie che portava Meowth in braccio, e raggiunsero lo scaffale dove erano tenute le loro Pokeball, raccattandole il più velocemente possibile.

"Ecco... credo... credo proprio che ci siamo!" James tirò un sospiro di sollievo quando riconobbe tutte le sue Pokeball, dalla prima all'ultima, e le ripose al loro posto. "Allora... adesso cosa facciamo, però? I nostri Pokemon sono quasi tutti fuori combattimento... e anche se non lo fossero, cosa potremmo fare contro quella specie di Glailie superforte?"

"Non... non lo so, ci sto pensando!" borbottò Jessie. La ragazza stava cercando di nascondere la paura con una facciata di aggressività. "Certo, non posso dire che non sia un problema, dobbiamo cercare di sottrarre quel cristallo a quel tizio, prima che faccia trasformare il suo Pokemon..."

"Mimikyuuuu..." sibilò nuovamente il Pokemon Fantasmanto.

Meowth deglutì e prese un bel respiro. Adesso si sentiva finalmente abbastanza forte da rimettersi in piedi, e si scrollò di dosso lo stordimento, prima di scendere a terra, controllare di essere ben fermo sulle gambe e tirare un sospiro. "Mimikyu dice... che sono arrivati degli intrusi nella Roccia Stregata. Non so se si tratti di Biff e Cassidy, ma potrebbe essere la nostra occasione... è questo che sta dicendo Mimikyu, vero?" Rivolse uno sguardo timoroso al misterioso Pokemon Spettro, che inclinò la testa da un lato e rispose con un sibilo come quello del vento tra gli alberi...

"Credo... che questo voglia dire di sì..." affermò Jessie, rassegnata all'idea che quel terrificante Pokemon fosse il loro biglietto d'uscita dal covo del Team Fusione...

 

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"Presto, Eevee, attacca con Attacco Rapido... e poi un bel Turbosabbia contro quel Tyrogue! Wingull, usa un' Attacco d'Ala, adesso!"

"Vee!" Il piccolo Eevee di Chelle si scagliò con tutto il suo impeto contro uno dei Pokemon del Team Fusione, uno Stunky che una recluta aveva mandato in campo, e lo colpì con un attacco potente e preciso, per poi rimbalzare indietro e scagliare della sabbia negli occhi di un Tyrogue che si stava avvicinando! Il piccolo Pokemon Lotta emise un verso di sorpresa e barcollò indietro sfregandosi gli occhi... e un istante dopo, il Wingull della ragazza scese in picchiata e colpì l'avversario con le sue ali, facendolo cadere a terra stordito! Il Pokemon simile ad un gabbiano sorrise tra sè e mosse il becco come per dire di sì, ma si fece cogliere di sorpresa quando un Bellsprout del Team Fusione usò un attacco Frustata che si avvinghiò attorno alle sue zampe e cercò di trascinarlo a terra! 

"Adesso, Furret! Colpiscilo con Attacco Rapido!" esclamò Percy, indovinando il momento ideale per lanciarsi all'attacco. Il suo Pokemon simile ad un furetto si scagliò rapidamente alla carica, e colpì in pieno il Bellsprout del Team Fusione con un calcio laterale, facendo cadere a terra la pianta carnivora, e costringendola a liberare Wingull. Un altro Pokemon nemico, questa volta un Drowzee, cercò di cogliere di sorpresa Furret con un attacco Bottintesta, ma venne intercettato dal Sandshrew di Percy, che emerse da un attacco Fossa scavato solo qualche attimo prima, e colpì il Pokemon mangiatore di sogni con un fendente dei suoi robusti artigli anteriori!

"Shrew!" esclamò il Pokemon armadillo, osservando con cupa soddisfazione il suo avversario che si abbatteva al suolo privo di sensi. Le due reclute del Team Fusione si ritirarono di un passo, impressionate dall'abilità con cui quei due ragazzi, sicuramente degli esordienti, stavano tenendo a bada i loro Pokemon.

"Ugh... maledizione, che razza di potenza che hanno i loro Pokemon... ma come diavolo fanno?" si chiese una recluta femminile quando il suo Bellsprout venne steso da un Attacco d'Ala del Wingull di Chelle. Il Pokemon gabbiano volò in circolo attorno alla sua allenatrice e le si appollaiò su una spalla, aprendo le ali e alzando fieramente il becco!

"Winguuuull!"

"Bravo, Wingull! Un ottimo lavoro!" esclamò la ragazzina dai capelli verdi. Poi, rispondendo alla domanda della recluta del Team Fusione... "Beh, sai com'è... ci siamo allenati come si deve, e abbiamo avuto due ottime maestre! In fondo, è solo con l'allenamento che si ottengono i risultati migliori, no?"

"O-ottime maestre?" balbettò Shelly con le guance rosse, imbarazzata ma contenta. Heather incrociò le braccia sul petto e fece un ghigno di fierezza, mentre Nerone ridacchiava dietro di loro.

"Con l'allenamento non si arriva che fino ad un certo punto." rispose un altra recluta scuotendo la testa. "Per quanto ci si impegni, un Pokemon ha sempre un limite alle sue forze! Noi del Team Fusione stiamo cercando di aiutare voi allenatori a tirare fuori il meglio dai vostri Pokemon, in modo che diventino combattenti perfetti ed imbattibili!"

"Beh, non mi sembra che stiate facendo un gran bel lavoro con i vostri!" rispose prontamente Percy, con una breve risata.

Chelle incrociò le braccia e disse di sì con la testa, sorridendo quasi da un orecchio all'altro. "Già, già... mi sembra che il mio amico abbia toccato il tasto giusto. I vostri Pokemon... non hanno rimediato una gran figura in questo scontro!"

"Perchè voi eravate più forti..." grugnì la prima recluta, prima di richiamare il suo Pokemon. "Ma non crediate che la vostra fortuna durerà in eterno! Un giorno i vostri Pokemon raggiungeranno il loro limite, e allora rimpiangerete di esservi opposti a noi del Team Fusione! Ma non fatevi illusioni... non sarete voi a mettere in pericolo i nostri piani!"

"Ritiriamoci verso la zona interna! Lì potremo organizzare una difesa migliore!" esclamò la seconda recluta. Il Sandshrew di Percy fece per inseguire, ma il ragazzo gli fece cenno di aspettare.

"ASpetta, Sandshrew! Meglio non gettarsi a capofitto adesso... non abbiamo idea di cosa ci aspetti là dentro! Forse hanno già preparato qualche altra illusione per farci cadere in trappola..." disse Percy, convincendo così il pur aggressivo Pokemon Terra a trattenere i bollenti spiriti. "Phew... certo che per essere un Pokemon di Terra, hai un caratterino che si addice di più ad un Pokemon di Fuoco come il mio Quilava."

"Fur fur!" affermò Furret, dicendo di sì con la testa.

"Vee vee! Eevee?" chiese lo Eevee di Chelle, dando l'impressione di voler chiedere dove bisognasse andare adesso. Davanti a loro, in effetti, si estendevano due corridoi che andavano in direzioni diverse... e, cosa più significativa, la roccia delle pareti era molto più levigata, come se fosse stata adattata da mani umane. Non c'era dubbio, nelle menti dei ragazzi, che stavano entrando nella zona più interna del covo del Team Fusione.

"Ancora quella storia... dicono di voler aiutare gli allenatori ad allenare meglio i loro Pokemon." affermò Heather, sinceramente indecisa su cosa esattamente intendessero gli uomini del Team Fusione. "Certo, come facciano me lo chiedo anch'io. Non vedo cosa c'entrino queste stupidaggini che stanno facendo, con quello che dicono di voler fare. Bah, immagino che si tratti del solito branco di ciarlatani che vogliono il potere e usano qualche scusa per giustificarsi."

"Comunque sia, è meglio prestare attenzione a quello che dicono..." disse Shelly. Il Volbeat della piccola esperta di Pokemon Coleottero svolazzò agilmente all'imboccatura dei due corridoi e diede un'occhiata, poi fece cenno al gruppo di non aver visto niente di sospetto, almeno per il momento. "Okay... grazie, Volbeat, ma resta pronto ad intervenire. Credo che... il Team Fusione ci attaccherà in forze, da un momento all'altro."

"State tranquilli, in ogni caso, vi darò una mano io, se si presenterà qualche avversario troppo forte per voi." disse Nerone, armeggiando con un oggetto che teneva nascosto sotto la manica destra della sua giacca. Heather aveva notato che il Superquattro aveva qualcosa di nascosto, in effetti... e le riportava alla mente dei ricordi di quando lei aveva aiutato la resistenza e Vera a rovesciare il Team Meteora, verso la fine delle vicende di Reborn City...

"Vol volbeat..." affermò Volbeat, facendo poi cenno al gruppo di seguirlo mentre cominciava a volare lungo la galleria, usando la sua luminescenza naturale per fare in modo che si potesse vedere oltre qualche centimetro dal proprio naso. Una volta giunto in prossimità di una nuova spelonca, il Pokemon simile ad una lucciola diminuì l'intensità della luce, in modo da non avvertire eventuali scagnozzi del Team Fusione che li aspettassero là dentro...

Per fortuna, almeno per il momento, non sembravano esserci sorprese di questo tipo. Il gruppetto di amici entrò con prudenza all'interno della nuova stanza, e constatarono con una certa sorpresa di trovarsi all'interno di una sorta di sala d'attesa, con delle panche di legno addossate ai muri, illuminata da delle lampade alogene attaccate al soffitto, che irradiavano una luminescenza soffusa, e immergevano l'intera sala in un tenue colore verdino. Il simbolo del Team Fusione - una grossa F maiuscola nera contornata di bianco e leggermente inclinata su un fianco - era disegnato su un muro della stanza, come un monito a chiunque volesse cercare di interferire nei loro progetti.

"Bene, direi che qui la luce non serve più..." commentò sarcastica Chelle. Volbeat alzò gli occhi al cielo, come per dire che se n'era accorto anche lui, e spense la sua luce naturale, per poi cominciare a dare un'occhiata alla stanza. A parte i posti a sedere, e qualche tavolino basso ricavato intagliando delle grosse pietre, le stanza era talmente vuota da essere quasi inquietante... e la luce che pioveva impietosa dal soffitto rendeva l'effetto ancora più strano, quasi desolante. "Questa stanza è più vuota della zucca di uno Slowpoke ignorante... Cosa stanno pensando di fare quei fetenti del Team Fusione? Vogliono farci addormentare per la noia, adesso?"

"Credo che quello sia l'ingresso della zona principale della loro base." affermò Nerone, indicando ad un angolo della stanza, una spessa doppia porta in acciaio, dall'aspetto altamente tecnologico. Un pannello rosso infisso nella roccia a fianco della soglia spiccava nella desolazione della stanza, attirando immediatamente l'attenzione dei ragazzi - sembrava essere un pannello per l'identificazione delle impronte digitali, o forse una tastiera tramite la quale immettere una password. In ogni caso, quella porta così spessa era chiusa, il che voleva dire che avrebbero dovuto o trovare un passaggio alternativo, o tentare in qualche modo di indovinare il modo di passare. "Il problema adesso... è che nemmeno io so come si fa a passare quella porta, quindi immagino che dovremmo affidarci alla pura esemplice forza bruta per buttare giù quella porta, a meno che voi non abbiate qualche idea un po' più efficace."

"Hmm... ho come l'impressione che nessuno dei miei Pokemon Coleottero sarebbe in grado di farsi strada... a meno che, ovviamente, la mia Galvantula non riesca a mandare in qualche modo in tilt il pannello di controllo, ma questo potrebbe bloccare le porte, anzichè farle aprire." commentò Shelly dopo aver dato una rapida occhiata alla porta, e non avendo trovato nessun punto debole. Chelle e Percy, immaginando che i loro Pokemon fossero ancora troppo poco allenati per essere d'aiuto, si guardarono tra loro, e il ragazzo dai capelli bicolore alzò le spalle.

Tuttavia, Heather non aveva i loro stessi dubbi. Con cipiglio deciso, la più piccola del gruppo si sgranchì le mani e avanzò verso la pesante porta di ferro. "Credo che questo problema sia fatto apposta per me e i miei draghi..." affermò, mentre tra le sue Pokeball cercava il Pokemon più adatto a quel compito. "Ah-ah! Eccolo qui... scusa se ti ho fatto aspettare, Druddigon, adesso credo che avremo pane per i nostri denti. Forza, che c'è da sgranchirsi le braccia! Vai!"

La bambina lanciò la sua sfera verso l'alto, e il suo possente Druddigon, un esemplare robusto e battagliero che lei aveva catturato a Reborn, uscì dalla sfera con un ruggito tonante, e atterrò agilmente sul terreno accanto a lei. Grugnì in segno di assenso, e si mise in guardia, pensando a come fare per abbattere quell'ostacolo... a guardarlo così, sembrava in effetti un portone molto robusto e ben tenuto, non sarebbe stato tanto facile buttarlo giù. Ma come la sua allenatrice, il Pokemon Grotta non era tipo da lasciarsi scoraggiare per così poco.

Ghignando, il dragone si avvicinò alle porte in acciaio, e si sgranchì le nocche delle mani... poi, afferrò i bordi delle porte e  cominciò a tirare con tutte le sue forze, in modo da separarle. Un terrificante rumore di metallo piegato riecheggiò nella stanza, e costrinse gli allenatori a coprirsi le orecchie... e un istante dopo, le ante in acciaio cominciarono a retorocedere davanti alla forza mostruosa di Druddigon.

"Drrrrruddigooooon!" ringhiò il Pokemon Grotta, mettendoci tutta la forza di cui era capace. Il rumore metallico aumentò al punto da diventare addirittura doloroso, e dopo qualche attimo, Druddigon era riuscito a separare le porte abbastanza da permettere il passaggio... e si staccò dall'ingresso per riprendere fiato ed ammirare il risultato dei suoi sforzi. "Gon!"

Persino Heather, la sua allenatrice, era incredula davanti alla dimostrazione di potenza data dal suo drago. Si era aspettata che Druddigon abbattesse le porte o aprisse un varco attraverso l'acciaio con un attacco Dragartigli, ma addirittura tenerle separate... lei stessa non si era resa conto di quanto fosse forte il Pokemon Grotta, e si impose di stare più attenta.

"Accidenti... ti ho mai detto, Druddigon... che non rimpiangerò mai il giorno in cui ti sei unito alla mia squadra?" mormorò la piccola allenatrice di draghi. Dopo aver ripreso fiato, Druddigon fece il segno dell'okay con una mano e fece cenno al gruppo di passare... anche se ci volle qualche secondo prima che riuscissero a riaversi dallo stupore abbastanza da seguire il drago nell'apertura che era riuscito a ricavare.

"Che posso dire... Druddigon è un ottimo passepartout!" scherzò Percy, e sia Nerone che Chelle ridacchiarono della battuta.

 

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"Allora... com'è la situazione? Gli intrusi sono già riusciti a superare le barriere di protezione?" chiese Levi con decisione, raggiungendo finalmente una piattaforma sopraelevata assieme al Pikachu con la sciarpa e ad alcuni dei suoi scagnozzi. Due reclute del Team Fusione, un Electabuzz e un Magmar erano già sul posto, davanti ad alcune rovine che apparivano stranamente simili a quelle che Heather, Shelly e i loro compagni avevano visitato nella Palude Granita.

"Purtroppo sì, signor Levi... la ragazzina più piccola ha un Druddigon davvero potente!" rispose la recluta con lo Electabuzz, facendo un cenno con la testa. "Siamo riusciti soltanto a rallentarli un po'... e tra l'altro, non abbiamo più notizie dal gruppo che avevamo posto a guardia di quei tre impiastri del Team Rocket."

Levi aggrottò la fronte in un'espressione dubbiosa. "Come dite? Volete insinuare che quei tre idioti sono riusciti in qualche modo a liberarsi?" chiese.

La recluta con il Magmar scosse la testa. "Non ne abbiamo idea, signor Levi." rispose, e il suo Magmar storse il naso. "Fatto sta che quando abbiamo cercato di contattare il gruppo, non abbiamo avuto risposta."

Levi borbottò qualcosa a denti stretti, ma si rifiutò di perdere la calma. "Okay, poco male. L'importante è che voi abbiate la Grigiosfera. Siete riusciti a metterla in sicurezza?"

"Sì... ormai è solo questione di tempo." affermò la prima recluta. "Con un po' di fortuna, i Pokemon Spettro avranno indebolito i nostri avversari, ma... temo che dovremo vedercela anche con Nerone, e quello è un Superquattro."

"Pika pikachu, pika pi pika!" squittì Pikachu rivolto a Levi, che fece un breve cenno di assenso, e tirò fuori il prisma di cristallo che teneva in tasca.

"Sì, me ne rendo conto. In questo caso, io e la mia Mega Evoluzione siamo gli unici in grado di opporre resistenza contro di lui." affermò. "L'importante, comunque, non è vincere, ma guadagnare tempo. Spero solo che l'energia rimasta sia sufficiente." Per un attimo, si rimproverò di aver usato alla leggera l'energia della Mega Evoluzione per affrontare Jessie e James, ma si disse che non poteva essere sicuro di quanto forti fossero, e che era stato meglio andare sul sicuro.

"In ogni caso, assumete posizioni difensive. Voi avrete il compito di bloccare i mocciosi." Levi istruì le sue reclute. "Voi due! Piazzatevi di fronte alle rovine, e fate in modo che gli intrusi non raggiungano la Grigiosfera prima che sia stata del tutto disinterrata. Quello è l'elemento critico. Non possiamo andarcene senza quella."

"Ricevuto, signor Levi!" esclamarono le reclute quasi all'unisono, e andarono a piazzarsi come il loro capo aveva indicato. Il leader del gruppo di malfattori disse di sì con la testa e si rivolse a Pikachu.

"Pikachu, tu occupati della mocciosa con il Druddigon. Credo che sia la più pericolosa del gruppo." affermò "Con le mosse che sai usare, non credo avrai problemi a sbarazzarti di quel lucertolone."

"Pikachu!" rispose il topolino giallo, sistemandosi la sciarpa rossa che teneva avvolta attorno al collo. Levi approvò, e si piazzò a sua volta al centro della piattaforma, guardando verso il cielo tempestoso che si vedeva da oltre le mura del cratere. prese un bel respiro, e cercò di tenersi pronto per l'arrivo di Nerone e degli intrusi... per qualche motivo, aveva l'impressione che sarebbe stato uno scontro davvero impegnativo, e non era sicuro che ne sarebbero usciti vincitori.

 

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"Il Team Fusione ha lasciato tutte le stanze vuote... devono essersi arroccati tutti in un punto in cui credono di essere meglio difesi." commentò Nerone, mentre il gruppo continuava ad esplorare una stanza dopo l'altra, senza trovare nessuno o nulla di interessante. "Non avete visto nulla che possa rivelare qualcosa dei loro progetti?"

Chelle scosse la testa mentre dava una rapida occhiata ad alcune cartacce scarabocchiate sulle quali non c'era davvero nulla di interessante. "No, si sono defilati... e sono stati attenti a non lasciarsi dietro nessun indizio. Qui non troveremo niente." affermò. "Dobbiamo andare più in profondità nella loro base."

Heather e il suo Druddigon erano nel corridoio, e stavano facendo la guardia e dando un'occhiata verso la scalinata che portava ai piani superiori... o meglio, verso una terrazza esposta agli elementi, dalla quale penetrava di tanto in tanto una folata di vento gelido. Doveva essere da lì che il Team Fusione aveva evacuato la base, e la bambina e il suo drago si aspettavano già un'imboscata da parte di diverse reclute...

"Quella mi sembra l'unica via d'uscita. Il Team Fusione è sicuramente passato di là." affermò Shelly con un cenno del capo.

Nerone disse di sì con la testa "Questa è l'unica possibilità... dobbiamo stare attenti e tenerci pronti, sicuramente il Team Fusione ha organizzato una strenua resistenza." disse. "Certo, non posso dire che la reclute mi preoccupino, ma non ho idea di chi sia il loro leader e quali siano i Pokemon a sua disposizione."

"Temo che incontreremo di nuovo quello strano Pikachu con la sciarpa rossa..." rispose Percy. "Ormai è chiaro che sta collaborando con il Team Fusione, anche se non so quali siano i suoi obiettivi."

"Un Pikachu con la sciarpa rossa?" chiese la voce di un ragazzo, con accento sospettoso. "Ma guarda un po'... sembra che ovunque andiamo, non riusciamo a non imbatterci in qualche Pikachu che ci dà fastidio."

"Huh? E voi chi siete? Altri del Team Rocket come quei due impiastri?" esclamò con sospetto e rabbia Heather, non appena vide due individui con addosso uniformi nere del Team Rocket che apparivano da un corridoio - un ragazzo dai corti capelli verdini, e una ragazza con i capelli arancioni legati in due lunghe code, accompagnati da un Raticate dall'aspetto famelico, da un Sableye e da una Mightyena. I nuovi arrivati si fermarono a distanza di sicurezza dal gruppo di Heather, pronti a dare degli ordini a i loro Pokemon nel caso ce ne fosse stato bisogno.

"Stai parlando di Jessie e James, bambina? Ti informo che noi siamo molto più abili di quei due incapaci!" ribattè risentita la ragazza. "Noi siamo Cassidy e Butch, uomini di fiducia del signor Giovanni!"

"Rat raticate!" esclamò il Raticate dei due agenti del Team Rocket, in piedi sulle zampe anteriori con i denti ffilati e gli artigli in bella mostra!

"Cassidy e... Bill? Biff? Dutch? Mai sentiti prima!" commentò Chelle...

"HEY! Il mio nome è BUTCH! BUTCH! Perchè nessuno mai lo pronuncia corretto?" esclamò esasperato il giovanotto dai capelli verdini, che già ora sembrava un po' meno minaccioso! "Sgrunt... in ogni caso, chi siete voi, e cosa ci fate in questo postaccio?"

"Questo è quello che dovremmo chiedere a voi." ribattè Nerone, piazzandosi davanti al gruppo e squadrando con fare autorevole Cassidy, Butch e i loro Pokemon. Mightyena e Sableye fecero un passo indietro, ma continuarono a fissarlo con aria di sfida. "Voi siete membri di un'organizzazione criminale. E anche se la vostra base operativa è a Kanto, io sono uno dei Superquattro di Tunod, ed è mia responsabilità mantenere l'ordine e la stabilità nel mio continente. Quindi... non vi consiglio di tentare stupidaggini. Piuttosto, se collaboraste con noi, potrei decidere di chiudere un occhio su certe vostre attività, visto che al momento la Lega di Tunod ha pesci un po' più grossi da friggere."

Sapere di avere di fronte un Superquattro ebbe l'effetto di calmare i bollenti spiriti di Cassidy e Butch, le cui espressioni si fecero di colpo più sommesse. "Ugh... beh... immagino che non abbiamo molta scelta... non abbiamo nessuna possibilità di sconfiggere un Superquattro..." commentò il ragazzo. "Tu... che  ne dici, Cassidy?"

Anche la boriosa Cassidy decise che in quel momento la scelta più onorevole fosse la resa. "Come possiamo dire di no ad un invito alla collaborazione così sentito e convincente? Credo... credo che per il momento sia nel nostro interesse collaborare..." rispose, con un sorriso commerciale che cercava di sembrare comunque quanto più sottomesso ed amichevole possibile. Heather alzò gli occhi al cielo e scosse la testa.

"Cos'è, state cercando di fare gli amiconi? Guardate che con me non attacca." rispose la ragazzina dai capelli fucsia. I suoi occhi restavano puntati sui due agenti del Team Rocket e i loro Pokemon, per enfatizzare la sua decisione. "Voi siete dei criminali. Per me non siete diversi dal Team Meteora o dal Team Fusione."

"Però... non credo sia una buona idea attaccare briga con loro adesso." rispose Shelly, più diplomatica. "Ecco... non è per sembrare saccente, però... anche se in effetti questi due non possono competere con il signor Nerone, ci conviene comunque accettare il loro aiuto. Così potranno distrarre un po' di scagnozzi del Team Fusione, e lasciare che il signor Nerone si occupi di cose più importanti."

Heather restò a guardare la sua amica, e dopo qualche istante tirò un sospiro in segno di rassegnazione. "Hmph... non posso darti torto, Shelly. Chissà perchè, tu riesci quasi sempre a convincermi..." commentò. "E va bene, voi due buffoni. Siete di fronte ad un Superquattro di Tunod, quindi non fate stupidaggini. Se volete portare a termine il vostro compito e andarvene sulle vostre gambe, vi conviene collaborare."

"C-certamente! Era... era nostra intenzione fin dall'inizio!" li rassicurò Cassidy, muovendo rapidamente le mani davanti a sè. "Ecco... dicevate... che l'unico modo per uscire di qui e raggiungere quelli del Team Fusione... è salire quelle scale?"

Nerone annuì lentamente. "Esattamente. Da lì dovremmo raggiungere la sommità della Roccia Stregata." affermò. "Comunque, prestate molta attenzione. A parte il Team Fusione e il loro comandante, è probabile che dovremo vedercela anche con alcuni dei Pokemon Spettro che infestano questo posto. Non crederete che fossero tutti amichevoli come quelli che avete visto al piano terra, vero?"

"Beh, anche se vengono ad attaccarci, sono convinta che possiamo tenerli a bada." affermò Chelle. "Ora però è meglio muoverci. Stiamo qui a chiacchierare, mentre dovremmo essere già lì a dare una lezione al Team Fusione e sventare i loro piani."

Percy cercò di trattenere almeno un po' la sua troppo impulsiva compagna. "Con calma, Chelle... non è il caso di andarsi a ficcare in qualche trappola. Adesso... credo che prima di tutto sia il caso di mandare qualcuno in avanscoperta..."

"Sable!" esclamò il Sableye di Cassidy alzando una mano.

Immediatamente, la giovane donna guardò verso il suo Pokemon Spettro/Buio... e dopo qualche attimo di spiazzamento, sfoderò un sorrisetto vittorioso. "Ah! Ma certo! Il mio Sableye ha una combinazione di tipi che gli permette di resistere a molti attacchi! E poi, è abbastanza piccolo e veloce da sfuggire a chiunque cerchi di catturarlo! Che ne dite? Potrebbe essere lui ad andare avanti?" propose.

"Sperate di rendervi utili per sfuggire ad una bella strigliata, eh? Ma va bene, ci posso stare." affermò Nerone con una breve risata a denti stretti. "Va bene, visto che in fondo ci guadagnamo tutti, lascio a voi due questa parte del piano... Cassidy e Fred, vero?"

"Io mi chiamo Butch..." si lamentò il poveraccio.

 

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Restare in attesa di un nemico sconosciuto, di cui sapevano poco o niente, non era certo un compito rilassante per le reclute del Team Fusione che si erano piazzate sulla terrazza, pronti ad accogliere tutti coloro che avessero osato mettere piede nella parte più interna del loro covo. E a rendere l'atmosfera più cupa pensavano numerosi Pokemon Spettro che fluttuavano in aria a pochi metri sopra di loro, simili a dei ceppi d'albero con un paio di enormi occhi e due corte braccia fatte di fumo plumbeo. Non avevano cercato di attaccarli, e non sembravano neanche averne l'intenzione, ma gli uomini dell'organizzazione criminale non erano per niente contenti di dover dividere con loro quella posizione di guardia.

"Ma insomma, si decidono o no a venire fuori, questi intrusi?" brontolò una donna dai lunghi capelli castani, muovendosi dal suo posto soltanto per sgranchirsi un po' le articolazioni. "Già sono stressata per questa storia della Grigiosfera... ci stanno mettendo un bel po' per recuperarla!"

"Questi sono gli ordini... e anch'io preferirei essere da qualche altra parte." disse un'altra donna del Team Fusione. Gettò uno sguardo infastidito ai Pokemon Spettro sopra di loro quando uno di loro si abbassò fino quasi a toccarle i capelli! "Magari lontano da questi stupidi Phantump che mi danno fastidio!"

"Tuuuuump!" esclamò il fantasmino, che già volava fuori dalla portata della ragazza. Altri di quei piccoli Pokemon Spettro salutarono il Team Fusione con le mani e si dileguarono, raggiungendo i loro compagni appena sopra.

"Non ci si può rilassare un secondo. Quegli stupidi fantasmini non fanno altro che giocarti qualche scherzo stupido quando non ti concentri su di loro..." cominciò a dire la ragazza del Team Fusione e fece per tornare al suo posto...

Un istante dopo, emise un grido di sorpresa, perse l'equilibrio e cascò a terra a faccia in giù!

"Hey! Stai più attenta, tu!" esclamò una recluta maschile, colto di sorpresa da quell'improvviso momento di goffaggine... e un istante dopo, con grande sorpresa del Team Fusione, un altro Pokemon Spettro si levò in aria da dietro la malcapitata, sghignazzando per lo scherzo ben riuscito - un Sableye i cui occhi cristallini scintillavano maliziosamente! "Ah! E quello che diamine..."

"Un Sableye? Dev'essere un altro dei Pokemon Spettro che..." cominciò a dire un'altra recluta mentre metteva mano alle Pokeball...

Solo per accorgersi di avere i pantaloni calati, mettendo in mostra i suoi boxer bianchi a pallini rossi!

"AAAAAAARGH! I miei calzoni! Razza di mostriciattolo! Vieni qui che ti tiro il collo!"

"E come fai, se è uno Spettro?"

Un altro soldato del Team Fusione cercò di mettere mano alla sua Pokeball... e si ritrovò invece con in mano una mela marcia, che fece cadere a terra con un verso di disgusto! In breve tempo, la linea difensiva del Team Fusione cadde in preda alla confusione e alla rabbia, mentre il Sableye di Cassidy si librava in volo e cominciava a ritirarsi...

Sfortunatamente per lui, i Phantump che infestavano la zona non avevano gli stessi problemi delle reclute. Alcuni di loro, forse irritati per il fatto che un rivale si fosse introdotto nel loro territorio, scesero dalla loro posizione e sciamarono verso il Pokemon Spettro/Buio, che si rese conto di avere di fronte degli avversari pericolosi, e cercò di ritirarsi.

"Phantuuuump!" esclamò uno dei Pokemon ceppo con una voce acuta che suonava come cristallo tagliato. Usò un attacco Finta, svanendo nel nulla mentre si lanciava verso Sableye... e nonostante i migliori tentativi del Pokemon Spettro/Buio, riapparve davanti a lui e lo colpì con un rapido e preciso attacco che fece barcollare il fantasmino di Hoenn. Quest'ultimo fece presto a rispondere, e colpì con un preciso e letale fendente dei suoi Ombrartigli, sferrando un doppio fendente con le braccia circondate da guizzanti fiamme nere!      

Il Phantump avversario venne colpito e cadde all'indietro stordito, mentre il Team Fusione cercava di riorganizzarsi... e altri Phantump si precipitarono ad aggredire Sableye mentre quest'ultimo cercava di ritirarsi.

"Restate ai vostri posti! E' una distrazione!" esclamò uno degli uomini del Team Fusione, alzando la voce il più possibile. Le reclute più vicine si imposero la calma e tornarono ai loro posti, ma quelle che erano direttamente sotto il gruppo di Phantump non riuscirono a farsi animo, e in breve tempo, le loro fila si dissolsero nel caos. "Fermi! Tornate ai vostri posti!"

"Siamo sotto attacco! Mettetevi al riparo! Fermate quel dannato Sableye!" esclamò un altro soldato del Team Fusione. Sableye stava cercando come poteva di sfuggire agli attacchi dei Phantump che si affollavano attorno a lui, nel tentativo di bloccare i suoi movimenti... e subito dopo, alcuni Pokemon del Team Fusione apparvero sul campo di battaglia ormai caotico, e cercarono di attaccare il Pokemon Spettro/Buio.

"Machop! Usa un attacco Lancio!" esclamò una recluta. Il suo piccolo ma robusto Pokemon Lotta afferrò un grosso sasso da terra e lo scagliò contro Sableye come una catapulta, colpendo il suo bersaglio in pieno!

"Sable!" esclamò il fantasmino, gli occhi che si illuminavano in segno di sorpresa e paura, prima di cadere a terra intontito. I Phantump, risentiti, cercarono di scendere su di lui per conciarlo per le feste... ma a quel punto, il gruppo di Heather e dei suoi amici aveva capito che era il momento di intervenire!

"Adesso, Druddigon! Colpisci uno di quei Phantump con Sgranocchio!" esclamò Heather.

"S-skorupi! Prego, usa Inseguimento!" fu l'ordine di Shelly. Nel giro di pochi secondi, le bambine di Reborn e i loro compagni - compresi Cassidy, Butch e il loro Raticate - apparvero dalla gradinata, e i loro Pokemon si lanciarono alla carica, distraendo le reclute e i Phantump dal loro attacco! Un Phantump, più vicino al terreno, venne raggiunto quando Skorupi attaccò di sorpresa, spiccò un salto e afferrò il Pokemon Erba/Spettro con le sue piccole chele prima di trafiggerlo con il suo pungiglione! Ma nonostante il duro colpo, il fantasmino non cadde, e reagì prontamente con un attacco Azione che fece cadere a terra l'avversario. Skorupi si rialzò con un'agilità sorprendente per una creatura simile ad uno scorpione gigante, inarcando la schiena e usando il pungiglione per darsi lo slancio. Lo Eevee e lo Swirlix di Chelle intervennero subito dopo, distraendo un gruppo di Pokemon del Team Fusione... e il Sentret e il Mudkip di Percy seguirono a ruota. A quel punto, l'intera squadra di allenatori era uscita allo scoperto, compresi la Mightyena e il Raticate di Cassidy e Butch!

"Adesso è il momento giusto! Qualcuno di noi resti qui a tenerli a bada... mentre il resto proseguirà verso la sommità della Roccia Stregata per fermare il loro capo!" li istruì Nerone, mentre due dei suoi Pokemon più forti si lanciavano alla carica. Un massiccio Snorlax disperse un'intera divisione di Croagunk e Tangela del Team Fusione con un devastante attacco Corposcontro sferrato con la sua pancia... e lo Honchkrow del Superquattro si lanciò contro alcuni Phantump, mettendoli rapidamente fuori combattimento con una raffica di Attacchi d'Ala.

"Okay!" esclamò Heather, dando una rapida occhiata al campo di battaglia che si stava facendo sempre più caotico. "Spero solo che i nostri Pokemon reggeranno... non sarà un'impresa facile, ho paura..."         

    

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: La battaglia della Roccia Stregata è ufficialmente iniziata, e ben presto tutti i contendenti saranno in posizione! Jessie, James e Meowth non hanno avuto altra scelta che affidarsi a Mimikyu per fuggire, e da questo capitolo inizia la loro improbabile partnership! Ovviamente, chi conosce la serie Sole & Luna sa bene che cosa questo comporterà per Jessie e James, più tardi... ;)

Anche Cassidy e Butch sono costretti ad allearsi temporaneamente con Heather e i suoi compagni. Sta per cominciare uno scontro furibondo con Levi e il Pikachu con la sciarpa... e nel prossimo capitolo, spero di riuscire a scrivere tutto quello che accadrà!

A presto, e mi raccomando, recensite!  

     

  

   

 

 

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Capitolo 24
*** Mega Evoluzioni a confronto! ***


Pokemon: The Glazed Challenge
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 24 – Mega Evoluzioni a confronto!

La battaglia era in pieno svolgimento - i Pokemon di Nerone, Cassidy e Butch stavano tenendo occupati gli scagnozzi del Team Fusione, impedendo loro di intercettare Heather, Shelly, Percy e Chelle mentre questi ultimi sfrecciavano verso la piattaforma più elevata, in cima alla Roccia Stregata - un grande ed impressionante picco dalla forma frastagliata che si elevava verso il cielo coperto di nubi. Una pioggia gelida cominciava a sferzare i volti dei giovani allenatori, costringendoli a ripararsi con le braccia alla meno peggio mentre avanzavano.

"Accidenti... se solo lo avessi previsto, magari me lo sarei portata, un impermeabile..." commentò Heather. La piccola domatrice di draghi represse un brivido di freddo mentre correva in direzione contraria al vento che ululava con sempre maggiore violenza, e alzò lo sguardo verso la loro destinazione - un lampo illuminò per un istante, in confuso, il gruppo di uomini del Team Fusione situati sulla piattaforma più alta, di fronte a quella che sembrava essere la facciata in rovina di un antico tempio, del quale non rimanevano che i resti delle colonne e delle arcate. "Ormai ci siamo, amici! Non ci resta che raggiungerli... e finalmente possiamo dare loro una bella lezione!"

"Spero proprio che sia così, Heather..." commentò Percy. Il giovane dai capelli bicolore maledisse tra sè la pioggia che si stava intensificando - avrebbe dato non poco fastidio al suo Quilava e al suo Sandshrew.

Cercando di tenersi pronti ad ogni evenienza, le mani pronte sulle Pokeball, i quattro compagni di viaggio si inerpicarono con tutta la velocità di cui erano capaci verso la piattaforma più alta, e fu Heather la prima a mettere piede su di essa, guardando davanti a sè con trepidazione - un gruppo di reclute vestite con le tute arancioni tipiche dell'organizzazione di fuorilegge si era già schierato in due ordinate file ai suoi lati, e davanti a ciò che restava dell'antico tempio, si trovava un uomo alto e muscoloso, vestito di una divisa attillata con un corpetto viola scuro e un paio di spalliere di cuoio, con i pantaloni lunghi e un paio di pesanti scarponi. Le sue mani guantate tenevano stretto un oggetto che heather da lì non riusciva a vedere, e l'espressione del suo volto era dura e impenetrabile - Heather riusciva già a capire che quello era il leader di quello squadrone di reclute del Team Fusione, e forse anche il capo dell'organizzazione stessa...

"Chi potrebbe immaginare che due bambine così piccole abbiano dato così tanti problemi ai miei uomini?" chiese Levi quando Shelly raggiunse la sua migliore amica e si fermò a prendere fiato per un attimo. "Certo... immagino che quando si vive in un posto come Reborn City, si impari presto a svegliarsi. Comunque, se siete venute qui per impedirci di recuperare la Grigiosfera, arrivate tardi. L'estrazione è già quasi completata."

"La Grigiosfera? Di che diamine stai parlando, bellimbusto?" esclamò Heather, squadrando Levi con espressione di sfida. Senza parole, Levi fece un passo di lato e permise ad Heather e ai suoi compagni di vedere di cosa stava parlando - davanti alle rovine, un gruppo di Pokemon di tipo Terra, tra cui Heather riconobbe un Dugtrio e un Rhydon, stavano scavando nella facciata rocciosa, accumulando frammenti di roccia e terra smossa ai loro lati... e dalla fenditura cominciavano ad uscire sciabolate di luce grigia che creavano un contrasto quasi innaturale con la tempesta e la roccia scura.

"Ah! Quella... quella sarebbe... la Grigiosfera?" esclamò Shelly, gli occhi sgranati per la sorpresa sgradita. Quando vide dall'espressione di Heather che la sua migliore amica non aveva la più pallida idea di cosa lei stesse parlando, Shelly diede una rapida spiegazione. "Heather... ti ricordi di quando abbiamo visto quelle rappresentazioni di Dialga, Palkia e Giratina? Quando abbiamo visto Touko alle Paludi Granita?"

"Certo... è stato quando abbiamo fatto un giro su quell'altro pianeta chiamato Terra..." rispose Heather, ricordando Luke, il ragazzo assieme al quale erano riuscite a riportare indietro quel Mudkip fuggitivo. "Ma cosa c'entrano con questa Grigiosfera?"

"Ho... ho letto una volta che il Trio dei Draghi di Sinnoh... i Pokemon Leggendari che rappresentano il Tempo, lo Spazio e l'Antimateria... lasciarono un giorno tre particolari artefatti per consentire  persone degne di usare i loro poteri, almeno in parte... e uno di questi artefatti era proprio la Grigiosfera, la creazione di Giratina, il Pokemon Drago/Spettro dell'Antimateria." spiegò Shelly. "Ma... ma non credevo che la Grigiosfera si trovasse proprio qui!"

"Allora dobbiamo fermare questi malfattori prima che la prendano!" esclamò Chelle. "E va bene... forza, Bayleef! Eevee! Facciamo vedere quello che valiamo!"

"Mudkip! Dobbiamo farcela!" esclamò Percy, prima di mandare in campo il suo Pokemon d'Acqua, che si piazzò davanti al ragazzo, contento di poter combattere in condizioni che lo favorivano.

"Mud! Muuuudkiiip!" esclamò con voce acuta. Gli uomini del Team Fusione stavano già mandando in campo alcuni Pokemon, per la maggior parte Pokemon d'Acqua che potessero trarre anche loro vantaggio dalla pioggia... e con grande allarme di Heather e Shelly, un Pokemon fin troppo conosciuto apparve da dietro Levi, la sciarpa rossa che ondeggiava selvaggiamente nel vento. Il misterioso Pikachu che già avevano incontrato diverse volte nel corso del loro viaggio si era schierato accanto a Levi, e il comandante del Team Fusione aveva già tirato fuori una Pokeball.

"Accidenti... temevo che l'avremmo incontrato di nuovo. E' quello strano Pikachu!" commentò Shelly, cercando a tentoni sia una Pokeball che il suo traduttore simultaneo. "Temo... che questa sarà una battaglia ancora più difficile del previsto!"

"Vi siete rese conto della potenza a cui avete scelto di opporvi... e ciò nonostante restate qui e vi rifiutate di arrendervi? Devo rispettare la vostra audacia, se non altro... ma la Grigiosfera è troppo importante per noi. Senza di essa, il Team Fusione non potrà completare il suo progetto, da cui innumerevoli allenatori trarranno vantaggio." rispose Levi, e il Pikachu con la sciarpa, evidentemente in accordo con lui, caricò dell'elettricità sulle guance e si mise in guardia.

"Non capisco... di cosa stiate parlando, e sinceramente neanche mi interessa!" ribattè prontamente Heather. "So soltanto... che voi del Team Fusione state tramando qualcosa di losco... e se la Grigiosfera è collegata ad un Pokemon potente come Giratina, non possiamo certo lasciarvela! Quindi... adesso faremo tutto quello che è in nostro potere per impedirvi di prenderla! Vai, Druddigon!"

Heather fece scendere in campo uno dei suoi Pokemon più forti, il Druddigon che aveva catturato un po' di tempo prima sulle montagne vicino ad Ametripoli... e il dragone si mise in guardia con un profondo ruggito, mentre Shelly mandava in campo la sua Yanmega, che si librò in aria con un'agilità incredibile, anche in mezzo alla pioggia battente.

La battaglia intorno a loro era già iniziata, e il piccolo Mudkip di Percy stava evitando come meglio poteva l'attacco Assorbimento di un Lotad, un Pokemon Acqua/Erba con un becco ad anatra come bocca, sei piccole gambe, e una grande foglia di ninfea sul dorso. Il piccolo Pokemon d'Acqua si scagliò con tutte le sue forze contro l'avversario, che però riuscì a schivare l'attacco... e Mudkip si ritrovò sulla linea di tiro di un altro Pokemon, un Goldeen che si scagliò contro di lui e lo centrò con un attacco Beccata.

"Attento, Mudkip! Respingilo con Pantanobomba!" ordinò Percy. Mudkip si riprese in fretta, e scagliò contro Goldeen un grosso proiettile di fango, che centrò in pieno l'elegante pesce rosso e lo scaraventò a terra in mezzo a due baffi di fango appiccicoso!

Nel frattempo, Eevee e Bayleef stavano scattando da una parte all'altra del campo di battaglia, cercando di distrarre e colpire i Pokemon del Team Fusione. Il piccolo Pokemon normale usò un rapido attacco Colpocoda che distrasse uno Squirtle nemico e gli fece abbassare la guardia... e subito dopo, Bayleef scagliò una raffica di Foglielama contro di lui, colpendolo diverse volte e facendolo cadere a terra!

"Brava, Bayleef!" esclamò Chelle, mentre il piccolo Eevee volgeva la sua attenzione ad un Basculin che cercava di morderlo. "Dobbiamo tenere a bada i Pokemon di questi furfanti, in modo che non possano interferire nello scontro di Heather e Shelly!"

 

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"Accidenti... qui si fa dura, ragazzi! Dobbiamo trovare un modo per cavarcela..." affermò Butch con un gemito frustrato, mentre i suoi Pokemon cercavano di sfuggire ai Pokemon del Team Fusione e a tutti quei Phantump che sfrecciavano da una parte e dall'altra, sferrando degli attacchi mordi e fuggi. "E meno male che abbiamo un Superquattro con noi..."

Cassidy deglutì nervosamente mentre osservava Nerone e i suoi Pokemon che con incredibile abilità riuscivano a mettere in minoranza l'intero squadrone del Team Fusione, costringendoli a ritirarsi sulle posizioni meglio difese sotto la pioggia battente. Honchkrow planava a pochi metri da terra, falciando con gelida precisione gli avversari, e Snorlax era come un muro, assorbendo gli attacchi dei nemici grazie al suo corpo robusto, e rispondendo con pugni dalla forza sovrumana! Ma un altro Pokemon si era unito alla battaglia - un Houndoom, un Pokemon simile ad un dobermann nero con un paio di corna d'avorio ricurve, delle placche corazzate bianche sulla schiena, e una lunga coda terminante a freccia. Il Pokemon Buio/Fuoco se la stava cavando benissimo, anche in mezzo alle condizioni avverse, e stava accendendo il campo di battaglia con intense fiammate scagliate dalle sue fauci, armate di denti affilati come pugnali che afferravano gli avversari che osavano avvicinarsi come una tagliola vivente! Portava al collo uno strano collare rosso coperto di corte punte, sulla cui fronte era appesa una sorta di perla semitrasparente nella quale ardeva una lingua di fuoco nera e rossa... 

"Aaaaah! Attenti, quel cagnaccio è fortissimo!" esclamò una recluta, cercando di spegnere le fiamme che gli stavano consumando il fondo dei pantaloni!

Nerone, nel bel mezzo del campo di battaglia come se stesse cercando di attirare su di sè l'attenzione del Team Fusione, stava dando ordini ai suoi Pokemon, in modo da ridurre il prima possibile il numero degli avversari, e neutralizzarli prima che diventassero un problema. Grazie a lui, i malfattori venivano messi alle strette, e nessuno dei loro Pokemon aveva il coraggio di avvicinarsi a meno di qualche metro dal possente Houndoom.

"Ottimo lavoro, Houndoom! Ora usa Lanciafiamme e bloccagli la strada!" esclamò l'elegante Superquattro. Un gruppetto di reclute si era staccato dal resto del gruppo e stava prendendo la stradina che saliva fino all'altopiano dove Levi stava affrontando Heather e Shelly, sperando di prendere alle spalle le bambine di Reborn.

Houndoom guardò nella stessa direzione in cui il suo allenatore stava indicando, e strinse i denti nel rendersi conto del pericolo. Con un agile balzo, coprì parte della distanza che lo separava dalla stradina tortuosa... poi, emise un profondo e terribile ruggito, e sputò una fiammata enorme che investì l'imboccatura del sentiero e accese un fuoco a pochi metri dagli scagnozzi del Team Fusione, che si ritirarono di colpo con un grido di sgomento! Houndoom sfoderò un ghigno soddisfatto e tornò ad occuparsi dei Pokemon nemici che cercavano senza successo di circondarlo - un gruppo di Phantump volò verso di lui, ma si ritirarono non appena l'enorme cane li guardò con severità.

"Tuuuump!" esclamò uno di loro, con tanto di gocciolone di sudore dietro la nuca per l'imbarazzo!

Cassidy fece un sospiro, mentre guidava il suo Sableye all'attacco di altri avversari. "Okay, Sableye... adesso usa il tuo attacco Ombrartigli e butta giù quel Pokemon..." disse la ragazza del Team Rocket. Lo spiritello nel ceppo usò un attacco Sgomento, allungando le braccia tentacolari contro Sableye e cercando di colpirlo a tradimento, ma Sableye reagì rapdamente, parò l'attacco, e colpì il Phantump avversario con un fendente che lo mise ko. Cassidy annuì soddisfata, ma subito dopo fece una buffa faccia stizzita al pensiero che erano ancora là a cercare di togliere dai guai i loro colleghi. "Speriamo solo che quelle mocciose sappiano cosa stanno facendo... accidenti a Jessie, giuro che quando la ritrovo, gliene dico io quattro! Costringerci a fare queste assurdità per toglierla dai guai! Ma in che razza di mondo viviamo, dico io! Dovrei essere la sua rivale! Dovrei essere io quella che cerca di togliersela dai piedi! Come hanno fatto le cose a cambiare così in fretta?"

"Meglio che ci concentriamo su questi tipi, Cassidy..." fece notare Butch, mentre il loro Raticate usava un attacco Focalenergia e si apprestava a vedersela con un gruppo di Phantump che si avvicinavano minacciosi...

 

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"Sei mia... prendi questo! Geloraggio!"

Con uno squittio che alle orecchie di Shelly suonava quasi trionfante, il Pikachu con la sciarpa tese una mano in avanti e scagliò un raggio congelante che Yanmega riuscì a malapena ad evitare quando la sua allenatrice le diede l'ordine di usare un Doppioteam. La libellula gigante creò una serie di immagini residue di sè stessa, una delle quali venne immediatamente dissolta dal Geloraggio che la raggiunse. Ma le altre si gettarono assieme all'originale contro il misterioso Pikachu, che si preparò a contrastarle.

"Ecco... ehm... vola in circolo e poi usa Sonicboom, Yanmega!" ordinò Shelly, pensando che quella avrebbe potuto essere la mossa più utile in quel frangente. La Pokemon Libellorco eseguì una virata e poi una spettacolare acrobazia a mezz'aria... e le sue immagini illusorie fecero lo stesso, in modo da confondere le idee al Pikachu nemico e fargli perdere di vista l'originale. Poi, tutte assieme, fecero vibrare le loro ali e scagliarono una raffica di onde sonore contro l'avversario, che non fece in tempo a contrattaccare e fu costretto a scansarsi di lato. L'attacco Sonicboom infranse alcune pietre, e Yanmega si spostò per correggere il tiro, ma l'avversario aveva avuto il tempo di organizzarsi e ribattere...

"Illusa... se non so qual è quella giusta, mi basta colpirle tutte assieme! Ondashock!" esclamò - anche se come sempre, soltanto Shelly era in grado di capire quello che diceva grazie al suo traduttore simultaneo. Una tenue luce gialla si sprigionò dalla pelliccia del roditore elettrico, e subito dopo, un'ondata elettrica si espanse attorno a lui sotto forma di un anello crepitante che investì Yanmega e le sue immagini residue. Queste ultime si infransero all'istante, mentre la vera Yanmega si irrigidiva e agitava scompostamente le ali. La Pokemon Libellorco finì a terra con uno schianto, e Shelly ebbe un attimo di panico quando vide la sua compagna cadere... ma per fortuna, Yanmega riuscì ad alzarsi, e mosse furiosamente le ali provocando un ronzio assordante.

"Attenta, Yanmega... quel Pikachu è davvero forte come me lo ricordavo." affermò Shelly.

Accanto a lei, anche Heather e i suoi Pokemon stavano avendo delle notevoli difficoltà ad affrontare Levi... il leader del Team Fusione aveva mandato in campo il suo Glailie e un Pinsir, un Pokemon Coleottero simile ad un grosso cervo volante con due tenaglie ricurve e dosseminate di spuntoni che gli uscivano dalla testa... mentre Heather aveva fatto uscire, oltre al suo Druddigon, anche la sua Noivern, che stava assalendo Pinsir con una serie di attacchi dall'alto. Tuttavia, malgrado non avesse il tipo dalla sua parte, lo scarabeo se la stava cavando davvero bene contro la viverna...

"Pinsir. Afferra Noivern con Movimento Sismico." ordinò Levi, la sua espressione immutata e dura come il ferro. "Glailie, togli di mezzo quel Druddigon con Geloraggio."

"Presto, Druddigon, respingilo con Pietrataglio!" rispose prontamente Heather. Il Glailie di Levi scagliò un raggio gelido dalle sue "corna", ma il Druddigon della bambina sferrò un tremendo pugno al terreno che sollevò una serie di spuntoni di pietra, intercettando il Geloraggio. "Bravo, Druddigon! Adesso, Noivern... attacca Pinsir con Eterelama!"

Prima che Pinsir potesse intrappolare Noivern nelle sue mandibole frastagliate, la viverna nera si sollevò rapidamente in aria, chiuse le ali e scagliò una raffica di proiettili energetici a forma di falce di luna! Il Pokemon Coleottero non riuscì a sottrarsi in tempo e venne colpito in pieno, ma non subì i danni che Heather siera aspettata, e anche se il colpo lo fece cadere a terra di schiena, riuscì ad alzarsi pochi istanti dopo, e rispose a tono.

"Pinsir, butta giù quel draghetto con Abbattimento." ordinò Levi. "Glailie... rendigli le cose difficili con Grandine."

"Attenta, Noivern! Usa Volo per evitarlo!" esclamò Heather. "Druddigon, avvicinati e usa Battiterra!"

"Vern!" Pinsir raccolse da terra una grossa pietracon le mandibole e la scaraventò contro Noivern, che  con un agile scatto prese il volo e schivò l'attacco, per poi svolazzare in cerchio atorno al suo avversario e attendere il momento giusto per sferrare il suo attacco. Glailie, da parte sua, si sollevò in aria fluttuando senza peso, e i suoi occhi si accesero di azzurro brillante... e subito dopo, una raffica di pezzi di ghiaccio grossi come chicchi d'uva cominciò a piovere dal cielo temestoso sopra di loro, infrangendosi sulla pelle corazzata di Druddigon. Il Pokemon Grotta strinse i denti e si avvicinò all'avversario, in modo che non potesse sottrarsi all'attacco successivo... e pestò il terreno con tutte le sue forze, usando un attacco Battiterra che raggiunse il Pokemon Tuttomuso e lo scosse con violenza! Sorpreso e spaventato, Glailie cercò di ritirarsi per fare il modo che la sua abilità Corpogelo ripristinasse le sue forze... ma Heather non volle dargli il tempo di agire.

"Continua ad attaccare, Druddigon! Usa Rogodenti!" esclamò. Il Pokemon Grotta aprì le fauci, nella quali già ardeva una fiamma scarlatta, e si lanciò all'attacco, mordendo l'avversario su un fianco e lasciandogli una dolorosa scottatura! Heather sorrise con espressione sicura, ma Levi cambiò appena espressione.

"Vedo che non vi devo sottovalutare." disse, mentre poco più in là, Percy, Chelle e i loro Pokemon continuavano a combattere senza concedere un attimo di tregua. "E va bene. Vorrà dire che vi darò un assaggio di quello che il Team Fusione è davvero in grado di fare."

"Ooooh, ma che frase originale." affermò sarcastica Heather. "Senti, amico, se vuoi farti prendee sul serio, ti consiglio di cambiare registro, perchè questa proprio non attacca."

Anche Shelly, che in quel momento era impegnata a tenere a bada il Pikachu con la sciarpa assieme alla sua Yanmega, si fece scappare una risatina per la battuta di Heather... ma anche Levi fece un mezzo sorriso mentre tirava fuori un piccolo cristallo a forma di prisma da una tasca dei suoi pantaloni, e questo fece passare ad Heather la voglia di scherzare sulla situazione.

"Non ti consiglierei di fare la spiritosa." affermò. "Conosci la Mega Evoluzione? Noi del Team Fusione non abbiamo bisogno di strani artefatti o di avere chissà quae connessione con i nostri Pokemon per usarla. Glailie, è il momento di usare di nuovo la Mega Evoluzione!"

Heather sgranò gli occhi spaventata quando il comandante del Team Fusione avvicinò il cristallo a Glailie, e il Pokemon Tuttomuso, ripresosi in un attimo dalla scottatura che Druddigon gli aveva inflitto, cominciò ad aumentare di dimensioni! Un'aura luminosa lo avvolse, celandolo per qualche attimo agli occhi delle bambine e dei loro compagni, e la sua bocca si spalancò come una fornace!

"Che... che cosa? Possono usare la Mega Evoluzione... senza avere una Megapietra o un Mega Anello?" sussurrò Heather. "Maledizione, no! Questa proprio non ci voleva! Se... se è come quando Vera e Drew hanno usato la Mega Evoluzione... allora siamo nei guai fino al collo!"

"Drrrruddigon?" esclamò il Pokemon Drago. Fece alcuni passi indietro quando la temperatura continuò a calare pericolosamente, e la grandine che scendeva si intensificò... e un istante dopo, il Glailie di Levi riemerse, trasformato nella sua forma Mega e completamente rinnovato!

"GLAAAAAILIEEEE!" esclamò. Il suo verso esprimeva potenza e determinazione... ma verso la fine, si spezzò in uno stridio di dolore, e Mega Glailie si agitò scompostamente per un secondo prima di rimettersi in guardia e prepararsi al combattimento...

 

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"Heather! Oh, no... un Pokemon Mega, e adesso come facciamo?" esclamò Shelly agghiacciata. Era sicura che nulla di quello che avevano potesse competere con quella creatura formidabile... e come se non bastasse, lei e Yanmega erano ancora impegnate con quel Pikachu che non dava loro tregua!

"Non distreatevi, prima finite quello che avete iniziato!" esclamò il misterioso Pokemon tramite il traduttore di Shelly. "Vediamo se riesci a schivare questo... Pietrataglio!"

La strana creatura ripetè la mossa che Druddigon aveva usato prima, e una raffica di spuntoni di roccia scaturì dal terreno e sfrecciò verso Yanmega...

...ma nonostante tutto, Shelly riuscì a reagire appena in tempo! "Y-Yanmega! Usa... usa Ronzio! Cerca di deviarli!" esclamò disperatamente. La libellula gigante riprese a muovere le ali con decisione e velocità, e fece partire contro il Pikachu nemico una devastante raffica di onde sonore, che si scontrarono con la Pietrataglio e la mandarono in frantumi! Il Ronzio proseguì la corsa, ma era troppo indebolito dal contrasto, e il Pikachu con la sciarpa riuscì a scansarlo senza problemi, atterrando sopra uno spuntone di roccia e caricando un altro attacco...

 

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"Che... che sta facendo quel Glailie? Si è trasformato all'improvviso... E comunque mi sembra... che non sia al massimo della forma!" fece notare Chelle. In effetti, il Pokemon glaciale non si era lanciato subito all'attacco di Druddigon. Era rimasto per qualche istante fermo dov'era, agitandosi rabbiosamente e lanciando una serie di terrificanti versi stridenti, che esprimevano dolore e frustrazione... ma ad un comando di Levi, Mega Glailie si ritrovò costretto a rimettersi in guardia.

"Non è questo il momento di gingillarsi, Mega Glailie! Dopo potrai lamentarti quanto vorrai, ma adesso... devi aiutarmi a togliere di mezzo questi mocciosi intriganti!" esclamò l'uomo. "Soprattutto quella piccoletta con il Druddigon! Avanti, Glailie, usa Bora!"

"Noivern?" La Noivern di Heather, che aveva appena messo alle strette Pinsir con un Attacco d'Ala ben assestato, si girò allarmata verso l'avversario di Druddigon, ed Heather cercò disperatamente un modo per sottrarre i suoi Pokemon alla furia di quell'attacco... ma Mega Glailie non le diede il tempo: spalancò le fauci e scatenò da esse una terrificante raffica di vento gelido, neve e cristalli di ghiaccio!  Grazie alla sua velocità, Noivern riuscì a reagire in tempo, e si librò in volo sopra la raffica di gelo, ma Druddigon non fu altrettanto fortunato, e venne investito dall'aria fredda che lo spinse via con violenza e cominciò ad avvolgerlo in una patina di ghiaccio.

"Druddigon!" esclamò Heather, scossa da un brivido di gelo mentre con le braccia si proteggeva il viso. Il dragone cercò come poteva di proteggersi... e grazie ad un supremo sforzo, riuscì a resistere al colpo, anche se a malapena, restando sfiancato e tremante.

"Drrrr... Drrrruddigon..." mormorò. Si costrinse a rimettersi in guardia, anche se il terrificante attacco Bora lo aveva lasciato quasi del tutto privo di forze. Heather pensò che era già stato unmezzo miracolo che Druddigon avesse resistito a quel colpo...

"Pin... sir?" esclamò all'improvviso il Pinsir di Levi, rendendosi conto che c'era qualche problema. La Noivern di Heather scelse proprio quel momento per scendere in picchiata, e si avventò sul Mega Glailie di Levi con tutto il suo impeto! Il potente Pokemon Tuttomuso venne colto di sorpresa, e Noivern lo costrinse a terra, scuotendo il terreno grazie alla potenza dell'impatto! Mega Glailie stridette furiosamente e cercò di sottrarsi alla preda, ma Noivern lo tenne fermo con determinazione, impedendogli di usare di nuovo Bora!

"Hmph... avete intenzione di darci fastidio fino all'ultimo, vero, mocciosa?" affermò sprezzante Levi, per nulla impressionato dalla forza dimostrata da Noivern, diede un ordine al suo Pinsir. "Avanti, Pinsir, occupati tu di quella lucertola alata! Colpiscila con Lacerazione!"

Il Pokemon cervo volante si avvicinò minaccioso a Noivern, facendo schioccare tra loro le mandibole con un terrificante suono metallico... ma il Druddigon di Heather fece appello a tutte le forze che gli erano rimaste, e piegò le gambe per darsi lo slancio e scagliarsi contro l'avversario. Heather se ne accorse, colpita dalla forza e dal coraggio del suo Pokemon.

"Druddigon... ce la fai? Riesci ancora a..." chiese, e il suo Pokemon Drago rispose con un grugnito e un cenno della testa, come se volesse dirle di sbrigarsi e non perdere tempo a fargli i complimenti. "O... Okay! Druddigon, attaccalo con Dragartigli!"

Il ruggito di Druddigon fu profondo e terribile... e Levi, non aspettandosi che al Pokemon Grotta fosse rimasta tanta energia, non fece in tempo a reagire quando quest'ultimo si scagliò su Pinsir e lo colpì in pieno con un poderoso fendente sferrato con il braccio destro! Il Pokemon Cervolante subì in pieno l'attacco e volò per qualche metro, fino a schiantarsi a terra e restare disteso e privo di sensi, mentre Noivern continuava a tenere fermo Mega Glailie. Ancora sotto l'effetto di quella scarica di adrenalina, Druddigon si voltò di scatto verso Mega Glailie e cercò di attaccare di nuovo...

"Rogodenti!" esclamò Heather, sperando di colpire prima che Mega Glailie si liberasse dalla presa di Noivern.

Passato un attimo di sorpresa, Levi ridusse gli occhi ad una fessura e decise di mostrare una volta per tutte a quella ficcanaso con chi aveva a che fare. "Hmph... Mega Glailie, usa Protezione per toglierteli di torno. E poi, un bel Geloraggio!"

"Attenti, ragazzi, cercate di..." esclamò Heather, ma non riuscì a terminare la frase. Gli occhi di Mega Glailie si illuminarono ancora una volta, e le sue corna pulsarono di luce blu mentre uno schermo di pura energia circondava il suo corpo, e la pura e semplice spinta costrinse Noivern a mollare la presa! Con un grugnito di disappunto, Druddigon si scagliò su Mega Glailie per morderlo con le sue fauci infuocate, ma ancora una volta, la Protezione si rivelò efficace, e il Pokemon Grotta chiuse le fauci su una barriera di forza invisibile che lo costrinse a tornare indietro con un grugnito infastidito. Mega Glailie riprese a fluttuare a mezz'aria... poi, creò una sfera di energia congelante tra le sue corna, e da essa scaturì un raggio bianco-azzurrino che investì Druddigon e Noivern, percuotendoli con ondate di gelo che sembrarono annichilirli!

Entrambi i Pokemon Drago erano già stanchi, e non riuscirono a reggere all'attacco - malgrado la sua forza di volontà, Druddigon dovette infine cedere, cadde in ginocchio, e infine piombò a terra a faccia in giù, tremante di freddo. Noivern cercò di proteggersi chiudeno le ali attorno al corpo, ma il Geloraggio era troppo potente, e nel giro di pochi istanti, anche Noivern cadde a terra priva di sensi, con le ali racchiuse in due solidi blocchi di ghiaccio!

"No! Druddigon! Noivern!" esclamò Heather. "Oh no... ragazzi, resistete! Non... non fatevi fermare così!"

"Temo di doverti deludere, bambina. I tuoi Pokemon sono già fuori combattimento. E' bene che tu impari che ci sono delle situazioni in cui la determinazione e la forza di volontà non serviranno a niente. E adesso, cosa farai? Ne hai qualcun altro da mandare in campo?" rispose Levi, inavvertitamente toccando qualche tasto sensibile di Heather. La bambina dai capelli fucsia sgranò gli occhi e strinse le mani a pugno sui fianchi - ne sapeva qualcosa, lei, di essere impotente, e quello che stava succedendo davanti ai suoi occhi era una sgradita ripetizione di certi momenti che aveva vissuto a Reborn... era stata fin troppo convinta di essersi lasciata alle spalle quei giorni di rabbia, tristezza e frustrazione, ma a quanto pareva... ecco qualcun altro che la poneva di fronte alla sua impotenza.

"Ugh... Shelgon... Vibrava... loro... non ce la possono fare... quel dannato Glailie è troppo forte..." mormorò tra sè Heather, sudando freddo e con la gola secca per la tensione. "Devo... devo pensare... devo trovare una soluzione..."

 

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"No! Attenta, Yanmega!" esclamò Shelly, vedendo che il Pikachu con la sciarpa stava per tentare un altro attacco. La Pokemon Libellorco volò di lato ed eseguì una cabrata con un ronzio assordante, cercando di colpire l'avversario su un lato in cui era scoperto... e Shelly colse l'occasione giusta per fare un tentativo! "Adesso! Usa un attacco Psichico!"

"Yaannnnnnmega!" La mostruosa libellula si voltò di scatto, e i suoi occhi si illuminarono mentre un'ondata di energia mentale scaturiva dal suo corpo e cercava di investire il Pikachu con la sciarpa rossa. Quest'ultimo si accorse appena in tempo del pericolo, e rispose con una mossa inaspettata e fulminea...

"Neropulsar!" esclamò, e unì di colpo le mani davanti a sè. Un'aura nera avvolse per una frazione di secondo il corpo del Pikachu misterioso, e poi si espanse ed intercettò l'attacco Psichico. Con grande frustrazione di Yanmega e sgomento di Shelly, l'energia psichica venne rapidamente dispersa, e la libellula gigante venne colpita dal Neropulsar, per quanto abbastanza smorzato. Riuscì  a tenersi in volo con un'acrobazia, ma si rendeva conto che la battaglia stava volgendo al peggio - non era sicura che qualcun altro dei Pokemon di Shelly potesse affrontare quel Pikachu. La Pokemon Libellorco cercò comunque di volare in circolo attorno al Pikachu con la sciarpa, e scagliò un attacco Sonicboom per distrarlo ed impedirgli di portare a segno un altro colpo.

"E' inutile che ti dai tnto da fare... non c'è mossa che io non possa imparare!" esclamò il Pikachu con la sciarpa, e usò Protezione per bloccare una scarica di onde sonore. "Dovresti riconoscere che siete di fronte a degli avversari che non potete sconfiggere!"

"F-forse... ma anche quelli del Team Meteora hanno detto così... e noi siamo riusciti a batterli!" esclamò Shelly di rimando, stando bene attenta a non farsi scappare che era stato soprattutto grazie a Vera e Drew. "Perchè non dovremmo... riuscire a battere anche voi? Yanmega, usa Eterelama!"

La libellula gigante si fermò a mezz'aria e scagliò una raffica di scie luminose contro il Pikachu nemico. Questa volta, il roditore elettrico non riuscì a respingere l'attacco, e venne colpito da diverse delle lame di energia, che lo fecero barcollare e per poco non lo gettarono giù dallo spuntone di roccia sul quale si stagliava. Con rinnovata determinazione, Yanmega strinse i suoi grandi occhi e lanciò un attacco Supersuono, facendo vibrare le ali a velocità incredibile, e provocando un suono penetrante che provocò dolore al Pikachu nemico. Per quanto forte e inusuale potesse essere, restava comunque suscettibile agli attacchi di stato... e l'avversario fu costretto a ritirarsi, coprendosi le orecchie per non essere confuso!

"Aaaargh! Smettila con quel rumore! Attacco Comete!" rispose rabbiosamente, prima di rispondere a Yanmega con una raffica di proiettili luminosi simili a stelline!

"Yanmega, Individua!" Shelly reagì rapidamente, e diede l'ordine più corretto alla sua Pokemon Libellorco, i cui enormi occhi si illuminarono per un istante... e si spostò di lato con velocità fulminea, evitando una mossa che altrimento sarebbe andata a segno senza alcuna possibilità di scampo. Pikachu non demordette e usò un altro attacco... questa volta, una Nitrocarica, lanciandosi contro Yanmega avvolto da una scia di fuoco scarlatto, e la libellula gigante non ebbe altra scelta che prendere in pieno l'attacco e venire scagliata a terra, mentre il suo nemico scattava rapidamente sullo spuntone di roccia da cui dominava l'intero campo di battaglia. Yanmega riuscì a rialzarsi ancora, ma era chiaramente indebolita, e non avrebbe resistito ad un altro colpo...

"Yanmega... Yanmega, resisti! Sto... sto cercando di pensare ad un modo di affrontarlo!" affermò la bambina dai capelli violetti, ma la paura e il nervosismo stavano offuscando i suoi pensieri, e non riusciva a ragionare lucidamente.

A quel punto, anche la Pokemon Libellorco si era quasi rassegnata all'idea che non sarebbe riuscita ad avere la meglio su quel formidabile Pikachu... almeno, non in quell'occasione. "Ugh... sto... sto cercando di resistere, Shelly... ma non è facile... questo Pikachu può fare veramente ogni cosa!"

"Devo ammettere che stai resistendo bene... ma non sei ancora al mio livello!" affermò Pikachu, osservando Yanmega che cercava goffamente di rimettersi in volo. "Dovreste lasciar perdere tutto questo, e continuare il vostro viaggio di allenamento come niente fosse. Ostacolando il Team Fusione, non fate altro che rendere le cose più difficili sia a voi che a numerosi altri allenatori che verranno dopo!"

"Ma perchè state facendo questo? Cosa... cosa state cercando di fare, che secondo voi aiuterà tanti allenatori?" chiese Shelly. "Se... se solo diceste le cose con chiarezza invece che parlare per indovinelli, forse si potrebbe trovare una soluzione pacifica!"

Il Pikachu con la sciarpa si fece serio e scosse la testa. "No, non credo proprio... non andrò certo a spifferare i nostri progetti a qualche ficcanaso, così che magari voi veniae a metterci ancora i bastoni tra le ruote! Fareste meglio a rinunciare, ora che potete, e riprendere il vostro viaggio come niente fosse."

"No... no, mi dispiace, ma... non possiamo farlo!" rispose prontamente Shelly. "Voi... dite di voler aiutare gli allenatori, ma finora non vi abbiamo visto fare altro che attaccare persone che non vi avevano fatto niente, rubare Pokemon e saccheggiare siti archeologici! Come potete dire che state facendo del bene a tutte queste persone?"

"LO capirai una volta che avremo raggiunto il vostro obiettivo. Allora potrai vedere con i tuoi occhi di cosa parlo... un obiettivo per cui ho rinunciato a molte cose, anche a quello che ero una volta!" esclamò il misterioso Pokemon. "E non saranno delle mocciose petulanti che credono di avere sempre ragione a distogliermi dal mio obiettivo, e dalla mia vendetta!"

"Ma di cosa sta parlando? Accidenti, se solo dessero una spiegazione chiara..." mormorò tra sè la ragazzina, non potendo nascondere a sè stessa il suo fastidio. A quel punto, la Noivern di Heather stava per cedere - il Mega Glailie di Levi era fortissimo, e nonostante la sua determinazione, la Pokemon Drago/Volante non poteva farcela contro un tale squilibrio di forze...

 

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"Doom?" esclamò lo Houndoom di Nerone. Il Pokemon Buio/Fuoco aveva appena messo fuori combattimento un minaccioso Primeape, che ora giaceva a terra privo di sensi e con la pelliccia bruciacchiata, e aveva volto la sua attenzione alla battaglia di Heather e dei suoi compagni. All'inizio, non aveva avuto motivo per allarmarsi, ma la situazione stava ora volgendo al peggio - aveva sentito una scarica di energia provenire dall'altopiano, e adesso stava cercando di avvertire il suo allenatore del pericolo. "Hound! Hound! Doom!"

"Cosa? Che succede, Houndoom? Ne... ne sei sicuro?" chiese Nerone. Il dobermann fiammeggiante disse rapidamente di sì con la testa, e questo bastò a convincere il Superquattro ad intervenire. "Okay... capisco, vuol dire che dovremo ricorrere a dei mezzi un po' più drastici." rispose, ed estrasse rapidamente uno strano congegno simile ad un bracciale nero con delle gemme sferiche multicolori incastonate in esso. Se lo mise al polso destro, e diede un avvertimento a Cassidy, Butch e il resto dei Pokemon che stavano ancora combattendo. "Snorlax! Honchkrow! Ho bisogno che voi teniate occupati gli scagnozzi del Team Fusione per conto vostro! Io ed Houndoom dobbiamo intervenire lassù!"

"Snoooorlax!" esclamò il Pokemon dormiglione, una zampa alzata come per dire di sì. Il Pokemon corvo fece una cabrata ed evitò per un soffio un attacco Raggioscossa lanciato da un Raichu del Team Fusione, probabilmente appartenente a qualche recluta un po' più alta in grado.              

Chi non fu esattamente entusiasta della cosa furono proprio Cassidy e Butch, che già erano in difficoltà con tutti gli avversari che dovevano affrontare. "Ma cos... Hey, un momento! Dove sta andando? Ci pianta in asso così, senza neanche... Aaaaah, non ci credo! Ma guarda che giornata storta doveva capitarci!" si lamentò Butch, anche mentre la sua Mightyena riusciva, dopo un bel po' di sforzi, a mandare al tappeto n Basculin del Team Fusione.

"Temo che non abbiamo molta scelta... cerchiamo almeno di mettere al tappeto questi buffoni!" rispose Butch. "Sigh... e pensare che questa missione non doveva essere poi così complicata..."

 

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"Allora, mocciosi? Che cosa dite? Vi arrendete e lasciate perdere il vostro sciocco tentativo di affrontare il Team Fusione? Ormai la Grigiosfera è quasi nelle nostre mani, e non sarete voi ad ostacolare il nostro progetto più ambizioso." affermò Levi, mentre attorno a loro, anche Cellee Percy cominciavano a cedere di fronte alla superiorità numerica degli avversari. Con un'esclamazione furiosa, la Bayleef di Chelle lanciò alcune Foglielama che colpirono un Linoone avversario, ma venne colta di sorpresa quando uno Zubat la colpì con un Attacco d'Ala, e fu costretta a cedere un po' di terreno. Nello stesso momento, il Mudkip di Percy riuscì a colpire un Hoothoot avversario con un attacco Pistolacqua, ma una Beedrill e un Butterfree del Team Fusione intervennero poco dopo su di lui, e la farfalla gigante lo sollevò in aria con un attacco Confusione, per poi scagliarlo tramite telecinesi contro Bayleef!

"Bay!" protestò la Pokemon Erba.

"Hey, ma questo non è regolare!" cercò di protestare Chelle - anche se si rendeva conto che non aveva molte possibilità di essere ascoltata.

Levi sollevò un angolo della bocca in un ghigno appena accennato. "Heh. Cosa credete, che questa sia una competizione ufficiale? Questa è una guerra, e siamo pronti a tutto pur di vincerla. E nel caso non ve ne siate accorti... anche le vostre amichette non se la stanno passando molto bene." commentò. Il suo sguardo passò ad Heather, Shelly e i loro Pokemon, che in quel momento si trovavano effettivamente in una brutta situazione: Druddigon era esausto e non poteva più combattere, Noivern stava per essere messa fuori gioco dai micidiali attacchi di Mega Glailie, e Yanmega non riusciva a tenere il passo con le imprevedibili mosse del Pikachu con la sciarpa.

"Tsk... e adesso... e adesso cosa facciamo?" si chiese Heather, senza aspettarsi una risposta. Ormai mancava poco... davanti a loro, nel punto in cui gli uomini del Team Fusione stavano lavorando, una brillante luce grigia cominciava ad avvolgere l'altopiano, ed Heather immaginò che questo volessedire che la Grigiosfera era ormai a portata di mano dei loro nemici. E Shelly non era in una situazione migliore... stava cominciando a balbettare e a guardarsi attorno, cercando come poteva di non cadere vittima di un attacco di panico.

Ma proprio quando la piccola domatrice di draghi cominciava a temere che non ci fosse via d'uscita...

"Houndoom, Lanciafiamme!" esclamò la voce di Nerone... e una enorme fiammata scarlatta squarciò l'aria e si diresse verso Mega Glailie con un ruggito terrificante! Colto di sorpresa, il temibile Pokemon Tuttomuso spalancò ancora di più le sue immense fauci, e reagì di scatto, saltando via appena in tempo prima che il Lanciafiamme potesse raggiungerlo. Questa volta, Levi apparve sconcertato e irritato quando Nerone e il suo Houndoom si piazzarono accanto ad Heather e Shelly, con grande gioia della bambina più grande! "Scusate il ritardo... non pensavo che ci sarebbe stato bisogno del mio intervento."

"Signor Nerone!" esclamò Shelly con un piccolo gesto di vittoria. "Meno... meno male che siete venuto! Stavamo... ce la stavamo davvero vedendo brutta!"

"Cosa? Quel tizio... sarebbe Nerone, quel Superquattro specializzato in Pokemon di colore nero?" sussurrò inquieta una recluta del Team Fusione.

Un'altra recluta disse rapidamente di sì con la testa. "Sì... sì, è proprio lui! Temo che non saremo in grado di competere con lui, dobbiamo lasciar fare al signor Levi!"

"Signor Nerone... cosa sta succedendo là sotto? Quei due buffoni del Team Rocket... se la caveranno?" chiese Percy, sollevato all'idea che non avrebbero dovuto vedersela con un avversario come Levi con le loro sole forze.

Nerone annuì, e il suo Houndoom si acquattò ed emise un profondo, terribile ringhio di sfida, mentre inquadrava il Mega Glailie di Levi. "Tranquilli, sono sicuro che loro se la caveranno... piuttosto, vedo che questi malfattori hanno un Mega Pokemon dalla loro parte... e poi, quello è il Pikachu di cui mi avete parlato, vero?" chiese. Il suo sguardo passò rapidamente al misterioso Pokemon Elettro, che ricambiò con un'espressione fredda ed ostile. "Bene... in questo caso, credo che sia una buona idea riequilibrare le sorti. Sei pronto, Houndoom?"

Nerone alzò il braccio al quale portava il Mega Bracciale, e le due bambine restarono esterrefatte riconoscendo lo stesso dono che era stato fatto a Vera e Drew durante la loro avventura a Reborn! Houndoom abbaiò un paio di volte, per dire al suo allenatore che era pronto... e il Mega Glailie di Levi cominciò a farsi indietro, capendo per istinto che la situazione cominciava a volgere a suo sfavore...

"Il famoso Nerone dei Superquattro di Tunod..." commentò Levi, aggrottando la fronte in un cenno ansioso. "Quindi, anche la Lega Pokemon ha intenzione di ostacolarci? Beh, questo me lo dovevo aspettare... ma non abbiamo nessuna intenzione di abbandonare la partita senza combattere. Mega Glailie, usa Idropulsar!"

Il Pokemon Tuttomuso spalancò di nuovo le fauci, e mirò un potente attacco Idropulsar contro il Pokemon Buio/Fuoco... ma Nerone e il suo asso reagirono con una rapidità che lasciò Heather a bocca aperta, e il Superquattro toccò il Mega Bracciale con le punte di due dita, facendo illuminare le gemme incastonate su di esso, e la Megapietra sul collare appuntito del suo Houndoom!

"Non ve ne daremo il tempo! Houndoom! Evoluzione.. oltre l'evoluzione! MEGA EVOLUZIONE!"

Houndoom strinse i denti, sentendosi pervadere da una dirompente sensazione di potenza mentre l'energia si diffondeva nel suo corpo, e il suo corpo scompariva in mezzo all'aura di luce dirompente che scaturì un istante dopo! Heather, Shelly e i loro compagni sentirono una folata di aria calda soffiare loro addosso, e quando Houndoom riapparve, il suo aspetto era completamente cambiato! Heather rimase come ipnotizzata a guardare, sentendosi come quando aveva visto per la prima volta il Mega Blaziken di Vera, durante quella incredibile battaglia con Lord Solaris...

Houndoom are diventato molto più grande e possente... e attorno al suo corpo si era formata una minacciosa ed elaborata bardatura che sembrava fatta di ossa bianche intrecciate tra loro, con un grande teschio non meglio identificato che gli faceva da pettorale. Le sue corna erano diventate improvvisamente più lunghe e più minacciose, e la punta della sua coda era diventata una grossa lama triangolare e biforcuta, mentre le zanne si erano allungate fino ad assomigliare a quelle di un vampiro. Un calore terribile circondava il corpo del Pokemon Buio, talmente rovente da dare l'impressione che qualsiasi cosa si avvicinasse avrebbe preso fuoco!

"La... la Mega Evoluzione!" esclamò Chelle a bocca aperta, impietrita esattamente  come Percy e i loro Pokemon davanti a quella dimostrazione di potenza! "Ne... ne avevo sentito parlare, ma... ma questo è... non riesco a crederci, che potenza immane!"

"Leeef..." rispose Bayleef, a metà tra l'impressionato e l'invidioso.

Inebriato dalla sensazione di forza che lo pervadeva, Houndoom gettò indietro latesta e lanciò un profondo, terrificante ululato che riecheggiò in tutti i meandri della Roccia Stregata, terrorizzando persino gran parte dei Pokemon Spettro che la infestavano!

"DOOOOOOOOOOOOM!" Il suo ululato assordante rimbombò come un tuono e gettò nel panico molti degli scagnozzi del Team Fusione, che pensarono bene di richiamare i loro Pokemon e tagliare la corda! Levi e il suo Mega Glailie restarono al loro posto, decisi a non mollare, anche se si rendevano conto che adesso erano loro ad essere in svantaggio...

"Sta... sta dicendo che si sente al settimo cielo..." disse Shelly, anche se in effetti non c'era bisogno di tradurre per capirlo.

"Fantastico..." mormorò Heather, anche lei ipnotizzata dalla dimostrazione di forza di Mega Houndoom. "Questa... è la seconda volta che un Pokemon Mega viene in nostro aiuto quando tutto sembra perduto, eh?"

"Già... mi sembra di rivivere quel momento... quando Vera e il suo Mega Blaziken hanno battuto il Garchomp di Lord Solaris..." rispose Shelly. "E questo... questo è lo Houndoom di un Superquattro!"

Il Pikachu con la sciarpa fu molto meno entusiasta dell'intervento di Nerone e del suo Houndoom, e lo fece subito presente. "Tsk... questa proprio non ci voleva! Adesso siamo noi in svantaggio! Levi, continua ad attaccarlo! Dobbiamo fermarlo a tutti i costi!" esclamò con la sua vocina acuta.

L'attacco di Mega Glailie, interrotto dalla Mega Evoluzione, stava tuttavia proseguendo, e il Pokemon Tuttomuso lo portò a termine, scagliando una raffica di anelli d'acqua contro Mega Houndoom, che restò fermo dov'era senza scomporsi... e si limitò a concentrarsi intensamente quando ormai il proiettile era a pochissima distanza da lui! Una fiammata arancione si accese attorno al corpo del gigantesco dobermann, ad una temperatura così elevata che l'Idropulsar di Mega Glailie evaporò letteralmente! Heather, Shelly e i loro Pokemon si allontanarono, e Nerone sorrise sottilmente e diede l'ordine di attacco.

"Facciamogli vedere con chi hanno a che fare, Houndoom." affermò. "Usa un attacco Lanciafiamme, di nuovo!"

Gli occhi del Pokemon Buio/Fuoco si accesero come lapilli di vulcano, e la sua bocca si spalancò, facendo uscire un fiume di fuoco che investì in pieno Mega Glailie prima che quest'ultimo avesse modo di reagire! Il Pokemon glaciale emise un terrificante stridio di dolore e si ritirò, cercando disperatamente di sfuggire a quelle fiamme soprannaturali... e il Pikachu con la sciarpa, allarmato, cercò di dare una mano con un suo attacco!

"Ah! Attento, Levi! Attacco Surf!" esclamò il topolino elettrico attraverso il traduttore di Shelly. Con un gesto della mano destra, il Pikachu con la sciarpa creò una enorme ondata davanti a sè e la scagliò contro il Mega Houndoom di Nerone, sperando almeno di coglierlo impreparato e di fargli dei danni consistenti. In effetti, l'enorme cane aveva appena completato il suo attacco Lanciafiamme, lasciando Mega Glailie quasi completamente esausto... e non ebbe il tempo di spostarsi quando l'ondata lo investì in pieno! Ma la soddisfazione di Levi e del Pokemon suo complice durò poco: quando l'attacco Surf ebbe colpito e fatto il suo effetto, entrambi i malfattori videro che Mega Houndoom era ancora in piedi, e l'attacco aveva avuto ben poco effetto a parte irritarlo. L'acqua attorno a lui stava già cominciando ad evaporare...

"Pazzesco... avete visto che roba? Un attacco super efficace così potente, e lo ha preso come niente fosse!" commentò stupefatto Percy, e il suo Mudkip restò come inebetito a guardare la potenza dimostrata da Mega Houndoom, chiedendosi se un giorno anche lui avrebbe potuto ottenere una forza simile...

Levi aveva ormai capito che questa non era una battaglia che poteva vincere, almeno non in un confronto diretto. "Hmph... qui si mette davvero male, Pikachu... dobbiamo trovare un altro modo di cavarcela! Non possiamo arrenderci proprio adesso che la Grigiosfera è a portata di mano!"

Il Pikachu con la sciarpa strinse i denti e cercò di pensare ad un'altra idea... ma la sua concentrazione venne meno quando una voce femminile acuta, trionfante e sicura di sè esplose in una risata che quasi sovrastò il fragore della tempesta e della Grandine di Glailie, e un istante dopo, un fulmine rimbombò sopra di loro, e la luce illuminò per un paio di secondi un terzetto di individui che, in qualche modo, era riuscito ad arrampicarsi sulla punta più alta della Roccia Stregata, anche sotto la pioggia battente! Tutto guardarono stupiti verso l'alto... e videro stagliarsi là sopra tre figure che per Heather erano ormai inconfondibili: Jessie, James e Meowth, tutti e tre in una posa che esprimeva sicurezza e determinazione! In effetti, Heather pensava che stessero anche un po' esagerando...

"Hohohohohooooooo! Siete sorpresi di vederci qui?" esclamò Jessie, con una mano davanti alla bocca mentre rideva a squarciagola!

"Il Team Rocket è risorto dalle sue ceneri come un maestoso Moltres!" disse James, agitando le braccia come se volesse imitare il maestoso Pokemon Leggendario di Kanto. I petali che si staccavano dalla rosa rossa che teneva in mano certo aiutavano a dargli un'aria ancora più raffinata...

"E adesso siamo qui per rovinare la festa al Team Fusione! Miao!" esclamò Meowth, tenendo le zampe anteriori alzate e le unghie sfoderate. "Okay, ragazzi, è il momento!"

"Con piacere, Meowth!" esordì Jessie, per poi mettersi in posa. "Per te c'è un guaio."

"Fanne un paio." rispose Meowth.

James si portò la rosa sotto il naso e fece per annusarla. "Ma che bel guaio."

"Fanne un paio." continuò Meowth.

"Ugh... ma che diavolo stanno facendo?" mormorò Heather, mentre il Team Rocket si lanciava nel suo nuovo grido di battaglia!

"Se ci chiedete questo o quello..." cominciò Jessie.

"E' la pietà del mondo che vi risponde!" continuò James.

"Pika pika chuuuu!" Irritato, il Pikachu con la sciarpa si caricò e scagliò un Fulmine contro il trio di criminali imbranati... che però a quanto pareva si erano aspettati questa eventualità! Da dietro di loro apparve, puntuale come un orologio svizzero, il Wobbuffet di Jessie, e usò un rapido attacco Specchiovelo!

"Wobbuffet!" esclamò, facendo una sorta di saluto militare. Uno scudo trasparente apparve attorno a lui, e per quanto non potè fare nulla per impedire alla scarica elettrica di colpire Wobbuffet, ebbe comunque l'effetto di fare sì che il Pikachu con la sciarpa venne colpito a sua volta e scagliato via come se avesse appena ricevuto anche lui una scarica!

"Hmph, che maleducazione! Non si interrompe la gente mentre fa il grido di battaglia!" commento Jessie con spocchia. "Riprendiamo... Per prevenire del mondo la devastazione!"

"Per proteggere la pace della nostra nazione!"

"Della verità e dell'amore sentiremo i lamenti!"

"Siamo i malvagi più simpatici e divertenti!"

"Jessie!"

"E James!"

"Il Team Rocket verso la galassia si protende!"

"Un buco bianco, un futuro radioso ci attende!"

"Meowth! O qualcosa del genere!" concluse Meowth, mettendosi in posa assieme ai suoi due compagni.

Nonostante la filastrocca e le pose eleganti - qualcuno avrebbe potuto definirle anche teatrali - dei membri del Team Rocket, nessuno dei presenti fu particolarmente impressionato dalla presentazione...

"Oh... chissà che mi credevo." commentò Chelle, e un gocciolone di sudore le scese dalla testa. "Sono quei tre babbei che abbiamo visti alle Paludi Granita."

"E la filastrocca è la stessa di prima." disse Heather scuotendo la testa. Nerone e il suo Mega Houndoom non fecero commenti, ma il gigantesco dobermann alzò gli occhi al cielo in un gesto che esprimeva perfettamente quello che pensava.

Il meno impressionato di tutti fu Levi, che sospirò esasperato. Quella giornata si stava rivelando più complessa di quanto lui avesse previsto. "Siete ancora voi? Come avete fatto a liberarvi?" chiese, più a sè stesso che a loro. "Beh, non importa. Dovreste comunque sapere che non potete competere con me e con i miei Pokemon... soprattutto il mio Mega Glailie."

"Glailie...?" rispose il Pokemon Tuttomuso, sentendosi messo alle strette. Non gli stava chiedendo di combattere sia contro il Mega Houndoom di Nerone che contro il Team Rocket... vero?

Jessie voltò la testa di lato e mosse un indice per dire di no. "Heheheee... ho come l'impressione che tu non ti renda conto di con chi hai a che fare, bellimbusto." affermò la giovane donna. "Quand'è così... permettimi di farti conoscere il nuovo membro del Team Rocket! Mimikyu, tocca a te!"

"Mimi... kyuuuuuu!"

Meowth strinse i denti per la paura e si ritirò, in modo da lasciare al nuovo Pokemon del Team Rocket campo libero... e subito dopo, l'inquietante Pokemon marionetta si mostrò, fluttuando a mezz'aria e fissando tutti con un paio di occhi luminosi ed inquietanti! Il Pikachu con la sciarpa sgranò gli occhi stupito... e il suo imitatore lo puntò immediatamente, desideroso di combattere!

"Mimi! Kyu!"                        

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: E con questo, siamo entrati nel climax di questa minisaga!

Nel gioco originale, Nerone (nome originale Blake) aveva una squadra un po' diversa, e non aveva un Mega Houndoom. Diciamo che ho i miei motivi per avergli dato un Pokemon di livello Mega, e sicuramente è stato provvidenziale in questo frangente!

E nel prossimo capitolo... che pubblicherò non appen mi sarà possibile... vedremo finalmente di che pasta è fatto Mimikyu contro quel micidiale Pikachu con la sciarpa!

A presto, e mi raccomando, recensite!  

     

  

   

 

 

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Capitolo 25
*** Mimikyu contro Pikachu ***


Pokemon: The Glazed Challenge
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 25 - Mimikyu contro Pikachu

 

"Mimi! Kyu!" con un verso che suonava quasi come un ringhio, Mimikyu si era piazzato davanti al Pikachu con la sciarpa, e lo fissava con rabbia a malapena trattenuta. Anche se l'espressione di Mimikyu era semplicemente un disegno sul suo lenzuolo, Heather e Shelly potevano giurare che stesse esprimendo una malevolenza quasi palpabile.

"Qui... si sta mettendo male..." ramite il suo traduttore simultaneo, Shelly riuscì a sentire quello che il Pikachu dalla sciarpa rossa stava dicendo, e soprattutto, percepiva dal tono della sua voce che era molto preoccupato. Quello strano Pokemon, pur ricordando niente più che un costume raffazzonato somigliante più o meno ad un Pikachu, dava l'impressione di essere un avversario di tutto rispetto. "Credo... che avrò bisogno del tuo aiuto, Levi..."

Tuttavia, Levi aveva già i suoi bei grattacapi - il gigantesco Mega Houndoom di Nerone, che lo teneva d'occhio e gli impediva di distrarsi. Il molosso fiammeggiante fece due passi attorno a Mega Glailie, che assieme al suo allenatore cercava disperatamente di pensare ad un modo di attaccare il Mega avversario.

"Tsk... non credo... di potermi permettere il lusso di distrarmi da questa battaglia, Pikachu..." affermò Levi. Mega Houndoom sembrò tirarsi indietro di un passo per prendere lo slancio, e il comandante del Team Fusione pensò che quello fosse il momento ideale per tentare un attacco disperato. "Mega Glailie! Usa di nuovo Idropulsar... e questa volta, mettici molta più forza! Devi assolutamente fermarlo!"

"GLAAAALIE!" con un ruggito cavernoso, il Pokemon Tuttomuso spalancò ancora di più la bocca, e una luce azzurrina si accese per un istante in fondo alla sua gola. Si sentì uno sciabordio di onde, e una raffica di anelli d'acqua sfrecciò verso Mega Houndoom, che si limitò a guardare come se la cosa non lo riguardasse nemmeno.

"Mega Houndoom, respingilo con Neropulsar!" ribattè prontamente Nerone.

Il Pokemon Buio/Fuoco venne immediatamente avvolto da un'intensa aura nera che venne assorbita dal suo corpo per una frazione di secondo, poi si espanse di colpo e travolse l'Idropulsar nemico come una poderosa folata di vento, disperdendolo! Mega Glalie ebbe soltanto il tempo di lanciare una breve esclamazione di disappunto prima di essere colpito dal Neropulsar e scaraventato via! Il Pokemon Tuttomuso perse quota e minacciò di schiantarsi al suolo, ma riuscì per un pelo a restare sospeso in aria, a pochi centimetri dal suolo. Levi strinse un pugno, imprecando tra sè contro quei ficcanaso che stavano interferendo così apertamente... doveva almeno cercare di guadagnare tempo per permettere ai suoi complici di terminare l'estrazione della Grigiosfera!

 

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Mimikyu fece la prima mossa, senza che Jessie avesse nemmeno bisogno di dargli un ordine. Il Pikachu con la sciarpa fece appena in tempo a sentire una breve risatina sadica provenire dal lenzuolo, e dai suoi lembi venne proiettata un'ombra nera che si estese minacciosa sul terreno, come se fosse stata una cosa viva! Il topolino elettrico usò un attacco Tuonoshock che colpì l'ombra, ma quest'ultima non ne risentì in alcun modo, e proseguì fino a raggiungere l'inusuale Pikachu. Una figura semisolida fatta di ombre compresse tra solo si sollevò dal terreno e colpì in pieno l'avversario, che squittì per l'improvviso dolore e cadde a terra di schiena, ma si riprese quasi subito.

"Hey! Aspetta un momento, Mimikyu! Io non ti ho ancora dato istruzioni, cavolo!" esclamò irritata Jessie. Quello strano facsimile di Pikachu si stava rivelando ostico e testardo proprio come l'originale...

Il Pokemon Fantasmanto non diede cenno di aver capito del danno, e cosa stesse dicendo la sua nuova allenatrice. Continuò il suo assalto furioso... e questa volta, usò un attacco Mazzuolegno! La sua coda si trasformò in un enorme maglio di legno, e Mimikyu la abbassò sul Pikachu nemico colpendolo in pieno!

O almeno, questa era l'idea.

In effetti, il Pikachu con la sciarpa rossa alzò le mani... e riuscì subito a capire con quale attacco Mimikyu stava cercando di  colpirlo, riuscendo così a prendere delle contromisure in tempi rapidi. Sfruttando una combinazione della sua velocità e della sua esperienza in combattimento, il Pikachu con la sciarpa creò alcune immagini illusorie di sè stesso con Doppioteam, e l'attacc Mazzuolegno ne colpì una mandandola in frantumi.

"Pikachuuuu!" esclamò il Pikachu con la sciarpa, e si produsse in un poderoso attacco Codacciaio, volteggiando su sè stesso e colpendo con la sua coda a fulmine, il cui colore era diventato grigio come il ferro. Mimikyu si difese efficacemente, alzando appena in tempo la sua coda a martello, e i due colpi si intercettarono a mezz'aria, provocando una piccola onda d'urto!

"Woah!" esclamò Percy. "Che potenza che hanno quei due Pokemon... Mi rimbombano ancora le orecchie per il rumore!"

"Bay bayleef..." mormorò la Bayleef di Chelle, combattuta tra la paura per l'avversario che aveva di fronte e l'invidia per ciò di cui era capace. La sua allenatrice le mise una mano sul fianco per rassicurarla e dirle di non farsi prendere la mano... e intanto, controllò sul suo Pokedex che tipo di Pokemon fosse.

"Mimikyu, Pokémon Fantasmanto. Tipo Spettro/Folletto. E' un Pokemon tranquillo che soffre di solitudine, e indossa una maschera strampalata per somigliare a Pikachu. Si conosce poco di questo Pokémon. Pare che uno studioso che provò a vedere il suo vero aspetto abbia fatto una brutta fine."

"A me non sembra che quello soffra di solitudine..." commentò sarcastica Heather, vedendo il Pokemon Fantasmanto che spingeva via il Pikachu avversario. Quest'ultimo, colto di sorpresa, fece un breve volo, ma riuscì a rialzarsi a mezz'aria e atterrò in piedi... poi si caricò e scagliò un poderoso attacco Fulmine contro il suo imitatore! La scarica elettrica raggiunse Mimikyu e lo avvolse per un paio di secondi in un brillante campo elettrico che costrinse il Pokemon Spettro/Folletto a retrocedere. Si sentì un sonoro, inquietante crac quando la scarica elettrica cessò... e la testa di Mimikyu cadde di lato, penzolando in maniera innaturale!

"Argh! Di nuovo... come quando Magcargo l'ha colpito con il suo Lanciafiamme!" esclamò Meowth, la cui paura nei confronti di quel Pokemon non era certo stata aiutata da quella visione terrificante. "E questa cosa sarebbe? Un'abilità speciale, vero?"

"Quel Pokemon diventa sempre più terrificante ogni volta che lo guardo..." commentò spaventato James.

"Su questo siamo perfettamente d'accordo..." fu il commento di Jessie, che deglutì nervosamente quando Mimikyu sollevò appena un po' il lenzuolo - per fortuna,non abbastanza da far vedere cosa ci fosse davvero sotto - e da esso uscì un lungo artiglio fatto di ombre solide che sferrò un fendente al Pikachu con la sciarpa. Il colpo raggiunse un'altra delle immagini illusorie create da Doppioteam, e il Pikachu misterioso si spostò di lato, cercando di pensare ad un modo di attaccare Mimikyu...

Un momento!

Perchè doveva per forza attaccarlo? Non erano certo lì per combattere, ma per recuperare la Grigiosfera! Anche se stavano affrontando un Superquattro e un Mega Pokemon... e da quello che riusciva a vedere, Mega Glalie non se la stava cavando molto bene... tutto quello che dovevano fare era guadagnare abbastanza tempo da estrarre il prezioso artefatto. Con rinnovata determinazione, il misterioso Pikachu si rialzò e si mise in guardia, invogliando Mimikyu a combattere ancora.     

"Forse... dovremmo intervenire. Ho l'impressione che Mimikyu potrebbe lasciarsi trasportare." affermò James.

Meowth scosse la testa. "Non... non ci tengo affatto a mettermi sulla sua strada, James, ragazzo mio." rispose il Pokemon parlante. "E poi... anche se si scatena un po', meglio per noi, no? Quel Pikachu con la sciarpa potrebbe essere un vero problema, se non fosse per lui..."

 

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Nerone disse di sì con la testa, guardandosi brevemente intorno e vedendo che i suoi giovani amici avevano ora la situazione sotto controllo. Con Mega Glalie impegnato contro di lui, Heather e i suoi compagni stavano facilmente avendo ragione del resto del Team Fusione. Tuttavia, poco distante, alcuni membri dell'orgnizzazione stavano rinnovando i loro sforzi per estrarre dalle rovine quello che stavano cercando, e Nerone pensò che fosse il caso di velocizzare lo scontro.

"Houndoom, abbiamo già perso abbastanza tempo. Metti fuori gioco Mega Glalie con Lanciafiamme!" esclamò il Superquattro.

"DOOOOOOM!" Il Pokemon Buio/Fuoco lanciò di nuovo il suo terrificante ululato e spalancò le fauci, nelle quali si formò in una frazione di secondo una sfera di fuoco scarlatta. Poi, Mega Houndoom scagliò il suo attacco, sotto forma di una travolgente fiammata che coprì in un attimo la distanza che lo separava da Mega Glalie, e investì in pieno il Pokemon Tuttomuso! Con un ululato furioso, il Pokemon di Levi girò su sè stesso un paio di volte, cercando in qualche modo di sfuggire alle fiamme... ma ben presto, la potenza dell'attacco ebbe la meglio sulle sue difese, e il Pokemon glaciale si accasciò a terra privo di sensi, la mascella che penzolava senza forza.

"Fantastico! Ce l'ha fatta!" esclamò Percy. Mega Houndoom gettò indietro la testa e lanciò un ululato di vittoria talmente potente da sovrastare il frastuono della battaglia, e Nerone incrociò le braccia e sorrise, annuendo in segno di approvazione. Ancora una volta, il suo Pokemon più forte dimostrava la sua abilità... e il Mega Glalie di Levi rimpicciolì rapidamente, fino a tornare alla sua forma normale. Con un'espressione infastidita, Levi ritornò il suo Glalie nella Pokeball, e restituì a Nerone uno sguardo rabbioso ma impotente.

"Arrendetevi, Team Fusione!" esclamò subito dopo Nerone. "Nessuno dei vostri Pokemon può competere con il mio Mega Houndoom!" Il gigantesco cane grattò il terreno con una delle sue zampe artigliate, sbuffando una fiammata rossa dalle narici per dare un po' di enfasi alle parole del suo allenatore.                 

"Per... quanto mi dispiaccia ammetterlo, temo che tu abbia ragione. E ci mancavano soltanto quegli impiastri..." rispose Levi. Vicino alla zona di escavazione, Mimikyu stava tenendo impegnato Pikachu, e altri due Pokemon del Team Rocket, Magcargo e Yanmega, stavano affrontando altri Pokemon del Team Fusione. Sembravano avere un po' di difficoltà, ma combattevano con coraggio e determinazione, e stavano aprendo dei grossi varchi nello schieramento nemico.

"Cargo!" esclamò Magcargo, che in quel momento si vedeva circondato da tutti i lati da Pokemon Volanti di vario genere. Ad un cenno di James, la chiocciola di lava si concentrò e dal suo guscio schizzarono fiotti di lava in tutte le direzioni, colpendo in pieno diversi attaccanti e mandandoli a terra, mentre i più distinti si ritiravano allarmati. Yanmega schizzò attorno al campo di battaglia, scagliando una serie di attacchi Sonicboom e Eterlama per tenere sotto pressione il nemico.

"Brava, Magcargo! Abbiamo la vittoria in pugno!" esclamò James.

Jessie si mise una mano davanti alla bocca e rise di gusto. "Hohohohohoooo! Che ve ne pare del nuovo e migliorato Team Rocket? Con questo Mimikyu dalla nostra parte, siamo inarrestabili!"

"Ugh... se solo si potessero arrestare le loro ciance, sarebbe già un buon inizio!" commentò acida Heather, e il suo Shelgon alzò gli occhi al cielo per il fastidio.

Il Pikachu con la sciarpa stava aspettando il momento giusto. Spinto dalla rabbia e dal risentimento verso di lui, Mimikyu si stava producendo in una serie di attacchi sempre più feroci e violenti, ma la concentrazione stava venendo meno, e il Pokemon Spettro/Folletto cominciava a mostrare il fianco. Pikachu non aspettava che il momento giusto... e infatti, non appena il suo imitatore si fermò per mezzo secondo per sferrare un nuovo attacco, Pikachu sfoderò la sua mossa a sorpresa!

"Pika!" esclamò il misterioso Pokemon, e dal suo corpo si sprigionò una luce abbagliante che investì tutti coloro che si trovavano entro alcuni metri da lui, compreso Mimikyu, che si contorse per la rabbia e il bruciore, e fu costretto ad interrompere il suo attacco furioso! Con un ghigno soddisfatto, Pikachu alzò la coda, sulla cui punta si formò una sfera di luccicante energia argentata... e subito dopo, Pikachu scagliò un attacco Cannonflash che centrò in pieno Mimikyu, spedendolo a diversi metri di distanza con un verso che suonava quasi come un'imprecazione!

"Un... un Cannonflash? Ma che... come diamine fa un Pikachu a conoscere quella mossa?" esclamò Nerone esterrefatto. Anche il suo Mega Houndoom indietreggiò con gli occhi sgranati per lo stupore.

"Non... non lo sappiamo nemmeno noi, signor Nerone!" rispose Shelly. "Abbiamo già incontrato quel Pikachu... e abbiamo visto che sa usare delle mosse che in teoria non potrebbe imparare!"

"Probabilmente qualche trucco del Team Fusione..." commentò Nerone, per poi indicare il gruppo di scagnozzi che stavano lavorando sulla Grigiosfera. "Presto, Houndoom, non permettergli di prendere quell'affare!"

"Pika pikachu!" esclamò il Pikachu con la sciarpa, scagliando un altro attacco Cannonflash, e questa volta prendendo di mira la roccia nella quale il prezioso artefatto era incastonato! Un raggio di luce argentata scaturì dalla punta della coda di Pikachu e colpì le rocce, indebolendole e costringendo la squadra di lavoratori a fare un passo indietro... ma subito dopo, vedendo che la roccia era stata indebolita, le reclute del Team Fusione ripresero il lavoro con rinnovata determinazione. Il feroce Mega Houndoom non era riuscito ad arrivare in tempo per fermare quell'attacco, ma adesso era atterrato davanti al roditore elettrico e stava cercando di afferrarlo con un attacco Sgranocchio. Le fauci del Pokemon Buio/Fuoco si chiusero sulla coda dell'avversario, che squittì per il dolore... e venne prontamente assalito dal Galvantula di Shelly e dal Sandshrew di Percy.

"Adesso, ragazzi! Dobbiamo metterlo fuori gioco ora che ne abbiamo l'occasione!" esclamò il ragazzo dai capelli bicolore. "Sandshrew, usa Sfuriate!"

"Galvantula, colpisci con Lacerazione!" esclamò Shelly.

"Pika... non mi sconfiggere tanto facilmente! Non ora che i nostri piani stanno per... Neropulsar!" esclamò il Pikachu con la sciarpa - o almeno, questa era la traduzione che Shelly sentì. Ripetendo la mossa che Mega Houndoom aveva usato poco prima, il topolino giallo creò un'aura nera che si espanse rapidamente attorno al suo corpo, e centrò in pieno i due Pokemon meno forti, ma Mega Houndoom, per nulla perturbato, si limitò a corrugare la fronte e sopportare il colpo senza alcuna difficoltà! Galvantula e Sandshrew, investiti dal colpo, caddero a terra privi di sensi... e Pikachu congiunse le mani tra loro come se stesse per scagliare un'onda Kamehameha! In effetti, una sfera di luce era apparsa tra i palmi delle mani del Pokemon Elettro, e Mega Houndoom grugnì irritato. Aveva già idea di cosa sarebbe successo...

"Ed ora... FOCALCOLPO!" esclamò Pikachu. Il Pokemon Elettro portò le mani in avanti e scagliò una sfolgorante sfera di energia! A quella distanza, era impossibile mancare il bersaglio, e infatti, Mega Houndoom venne investito dal colpo e scaraventato indietro, le zampe che strisciavano rumorosamente sul terreno! Il Focalcolpo esplose un istante dopo, inghiottendo Mega Houndoom in una sfera di energia distruttiva... e nello stesso momento, i tecnici del Team Fusione lanciarono un grido di giubilo. La Grigiosfera era stata finalmente liberata dal suo nascondiglio, e una delle reclute la stava tenendo orgogliosamente in mano!

"Signor Levi! Abbiamo la sfera! Non c'è più bisogno di trattenerli!" esclamò, tenendo ben visibile la sfera grigia nella quale si vedeva, anche se indistintamente, un turbinio di nubi e nebbia.

"Oh, no! Hanno la Grigiosfera!" esclamò Chelle. "Presto, Bayleef! Fermali con un attacco Foglielama!"

"Bayleef!" La Pokemon d'Erba scagliò una raffica di foglie taglienti contro la recluta che teneva in mano la Grigiosfera... ma l'attacco non ebbe successo: un Pokemon dall'aspetto possente e ingombrante era apparso da una Pokeball lanciata da Levi proprio davanti ai suoi scagnozzi - un Bastiodon, una creatura simile ad un tozzo dinosauro quadrupede con un collare metallico grigio la cui forma ricordava vagamente un castello!

Le foglie taglienti potevano ben poco contro la difesa quasi impenetrabile di questo Pokemon fossile, e rimbalzarono sul suo collare metallico lasciando a malapena qualche graffio. Bayleef emise un'esclamazione frustrata e cercò di scagliare altre Foglielama in un frenetico tentativo di colpire un punto debole nella protezione di quella corazzata vivente, ma Bastiodon, parecchio più esperto di lei, mosse il capo in modo da offrire all'attacco la parte più spessa della piastra.  

"Ah! Maledizione, non si distraggono un attimo!" esclamò Heather.

Levi, da parte sua, sorrise con espressione spocchiosa e disse di sì con la testa. "Ottimo. Allora qui non abbiamo più niente da fare. Leviamo le tende." esclamò il leader del Team Fusione. Il Mega Houndoom di Nerone scelse quel momento per tornare all'attacco - anche se il Focalcolpo di Pikachu lo aveva centrato in pieno, i danni erano stati limitati - e si scagliò con determinazione contro il tecnico che aveva estratto la Grigiosfera, ma Bastiodon si spostò rapidamente davanti a lui, e Mega Houndoom scagliò un potente attacco Lanciafiamme per farlo togliere di mezzo. Un devastante getto di fuoco investì il Pokemon fossile, che però riuscì a puntare le zampe a terra e a reggere per qualche secondo prima di cedere e venire scaraventato indietro... e per allora, il Team Fusione aveva già guadagnato abbastanza tempo.

"Hah! Che codardi! Adesso scappano perchè sanno che non ci possono battere, eh?" chiede Jessie, tenendo d'occhio Mimikyu che si era ripreso dall'attacco Flash.

"Perfetto. Ora ce ne andiamo... ma non crediate di esservela cavata così!" concluse Levi, mentre le sue truppe si ritiravano. Il leader premette un pulsante... e una parte della parete di roccia più vicina scivolò di lato, rivelando un passaggio segreto in cui diversi membri dell'organizzazione si infilarono in tutta fretta dopo aver richiamato i loro Pokemon. Levi e il Pikachu con la sciarpa si dileguarono dentro la stessa apertura, e il capo della squadra del Team Fusione fece chiudere il passaggio segreto dietro di sè, impedendo a Nerone e al resto del gruppo di inseguirli. Heather e il suo Shelgon avevano cercato di infilarsi nell'apertura, ma il pannello laterale si era richiuso con un rumore sordo quando la bambina e il suo compagno Pokemon erano soltanto ad un metro di distanza.

"Shelgon..." grugnì il drago-crisalide. Tirò una testata alla parete di roccia, ma riuscì soltanto a scheggiarla un po', ed Heather tirò un sasso alla muraglia per sfogare la sua frustrazione.

"Ugh... cavolo, ce li siamo persi!" esclamò. "Ancora un po' e lo beccavamo, quello lì!"

"Shelgon... shel!" commentò Shelgon, guardando verso il campo di battaglia che si erano lasciati dietro. Con il leader e parte dei suoi scagnozzi in fuga, il resto del Team Fusione aveva perso voglia di combattere, e stavano cercando come potevano di andarsene da lì. Cassidy e Butch, assieme ai loro Pokemon, si erano già fatti da parte, non credendo di poter sostenere un altro scontro... e per fortuna, anche i Pokemon Spettro che popolavano la Roccia Stregata avevano per lo più deciso di lasciar perdere e permettere agli "intrusi" di andarsene. Anche se la furia degli elementi infuriava ancora, e i venti soffiavano ancora gelidi e violenti sulla formazione rocciosa, la battaglia si era praticamente conclusa.

 

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"Tsk... ma tu guarda che roba!" commentò acida una recluta femminile, dopo aver richiamato nella sua Pokeball il Pokemon che aveva usato fino a quel momento, un Turtwig. "Dopo tutto quello che abbiamo fatto per permettergli di cercare quella cianfrusaglia, ci mollano qui in mezzo alla tempesta a farci catturare!"

"Perchè, ti aspettavo qualcosa di diverso? Quel Levi è davvero una carogna... mi chiedo come mai il capo si affidi a simili furfanti!" rispose un giovanotto vestito di arancione. Il suo Pokemon, uno Squirtle, alzò gli occhi al cielo e aprì le mani per dire che non c'era nulla da fare, e si fece richiamare nella Pokeball, un attimo prima che le reclute rimaste cercassero di riguadagnare l'uscita.

In mezzo a quella confusione, Cassidy, Butch e i loro Pokemon avevano visto che lo scontro sulla piattaforma più elevata si era concluso... e avevano visto anche che quei tre buffoni si erano in qualche modo liberati da soli, ed erano accompagnati da qualche altro Pokemon. Nulla di tutto questo faceva loro molto piacere...

"Raticate..." stridette il loro massiccio Raticate, guardando con acredine ciò che restava delle rovine.

"Guarda un po', sono quegli impiastri di Jessie, James e Meowth." commentò Cassidy, dopo aver tirato il fiato. Non si era aspettata che quei tre si fossero tirati fuori dai guai da soli, e se doveva essere sincera, la cosa le dava un po' fastidio - ormai, era costretta ad ammettere che Jessie correva seriamente il rischio di superarla.

Butch, da parte sua, era più concentrato su un altro particolare. "Beh... ci preoccuperemo dopo di quei tre. Hai visto quell'Houndoom cosa ha fatto?" chiese il giovanotto, deglutendo nervosamente Mightyena rabbrividì e si mise la coda in mezzo alle zampe - se fosse stato lui ad affrontare quella mostruosità, non sarebbe durato nemmeno cinque secondi. "Questa... Mega Evoluzione è davvero straordinaria, non ti sembra?"

"Già... devo ammettere che sono impressionata." rispose Cassidy, anche lei un po' intimorita da quello spettacolo. Tuttavia, dopo qualche secondo di incertezza, la giovane donna si sfregò il mento e disse di sì con la testa. "Detto questo... credo proprio che al capo farebbe molto piacere scoprire come fanno ad ottenere questa particolare evoluzione! Heheee... se riuscissimo a carpire qualche segreto al Team Fusione, molto probabilmente potremmo riferirli al signor Giovanni... e per il Team Rocket, soprattutto per noi, sarebbe un bel passo avanti!"

"Sì, beh... anche questo è vero, ma in che modo intendi scoprire come fanno ad evolvere i Pokemon in questo modo?" chiese Butch, in parte entusiasta per la scoperta, ma in parte dubbioso. "Sicuramente hanno un modo particolare di farlo... non è una cosa che si possa riprodurre tanto facilmente."

Cassidy dovette ammettere che il suo collega non aveva tutti i torti - qualcosa di potente come la Mega Evoluzione non poteva certo essere ottenuto con facilità. Tuttavia, era abbastanza sicura di sè da immaginare che avrebbe trovato un modo di superare o aggirare qualsiasi ostacolo. "Beh... intanto, sappiamo che questa Mega Evoluzione esiste, e che è davvero forte come dicono. Per adesso l'importante è questo, poi si vedrà."

"Giusto..." rispose il ragazzo dai capelli verdini, e fece cenno a Raticate di tornare. L'irsuto Pokemon topo scattò al fianco dei suoi complici, e si girò verso Butch, che sembrava già stare pensando a qualche idea. "E magari, con un po' di fortuna, possiamo fare le scarpe a Jessie e James, e prenderci noi il merito... ma per adesso, accontentiamoci di quello che siamo riusciti a fare, e soprattutto, che ce ne stiamo per andare da questo posto malefico!"

"Su questo... siamo perfettamente d'accordo!" commentò Cassidy. Sopra di loro, gli spettri avevano da poco finito di svolazzare in giro, e la maggior parte di essi si erano già ritirati verso le gallerie della Roccia Stregata... ma alcuni di loro continuavano ad aleggiare sopra i due agenti del Team Rocket, e Mightyena, benchè stanco per la battaglia, mostrò loro i denti, mentre il Sableye di Butch si piazzava a fianco del suo allenatore con la guardia alzata. "Beh, per adesso sono contenta che ce la siamo cavata. Meglio aspettare un po', prima di mettere in moto il piano."

"Sableye..." affermò con fare guardingo il fantasmino dagli occhi di cristallo.

 

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Qualche minuto dopo, la tempesta si era quasi del tutto placata. Le nubi temporalesche si erano diradate, permettendo a qualche raggio di sole di raggiungere le rupi a strapiombo sul mare, e anche le onde che si infrangevano sulla pietra si erano calmate un po', abbastanza da permettere una navigazione più sicura verso Serenisola. Tuttavia, nonostante la vittoria, l'umore non era esattamente dei migliori per Nerone e i suoi compagni, che adesso erano riuniti accanto al luogo dove fino a qualche minuto prima era custodita la Grigiosfera. Lo Houndoom di Nerone, ora tornato alla sua forma normale, annusò attentamente il punto dove il prezioso artefatto era incastonato fino a poco prima... e scosse la testa dispiaciuto. Niente da fare, non c'era nulla che potesse aiutare a rintracciare il Team Fusione, in quel momento.

"Accidenti... nonostante tutto, non siamo riusciti ad impedire che quei banditi rubassero la sfera." brontolò Chelle. La sua Bayleef si stava godendo i raggi del sole, assorbendo quanta più luce possibile attraverso le foglie arrotolate attorno al suo collo. "Che cosa si può fare, adesso? Che diamine vorranno fare, con quella sfera?"

"E soprattutto, cosa c'entra con il loro piano? Avevano detto che volevano rendere più facile allenare i Pokemon, no? Ma come gli può essere utile la Grigiosfera?" si chiese Percy. "E'... un artefatto legato ad uno dei tre Pokemon Drago leggendari di Sinnoh, giusto?"

"Già... per l'esattezza, la Grigiosfera è legata a Giratina, il Pokemon Ribelle... dei tre Draghi, è quello che rappresenta l'antimateria, se non ricordo male." raccontò Shelly, sempre contenta quando poteva fare un po' di sfoggio di quello che aveva imparato leggendo così tanto. "Giratina... è un Pokemon che vive in una dimensione parallela rispetto alla nostra, chiamata Mondo Distorto, dove è stato relegato da Arceus in persona per la sua eccessiva violenza."

"Una dimensione parallela..." riflettè tra sè la piccola entomologa. Quasi automaticamente, le erano tornate in mente quelle strane creature che aveva visto di sfuggita quando lei ed Heather erano andate su quello strano mondo chiamato Terra e avevano incontrato Luke. Era pronta a scommettere che c'era una connessione tra il furto della Grigiosfera e quelle bizzarre creature... e forse il Team Fusione ne sapeva qualcosa in più! O forse no, e stavano giocando con forze al di là della loro comprensione... "Da una parte, lo trovo molto affascinante, ma dall'altro... spero di non dover mai scoprire cosa accadrebbe se questo Team Fusione mettesse assieme tutti i pezzi del puzzle! E poi... accidenti, quella Mega Evoluzione è davvero incredibile! Quando ho visto il Mega Blaziken di Vera, ero talmente entusiasta che non ho pensato a cosa sarebbe potuto accadere se questo potere ci venisse rivoltato contro... e meno male che adesso avevamo un Superquattro dalla nostra!"

"Okay, okay, queste nozioni sono molto interessanti." tagliò corto l'impaziente Chelle, e anche se avrebbe preferito che la ragazza dai capelli verdi fosse un po' più educata a riguardo, Heather approvò che volesse andare al sodo. "Però non ci aiutano a trovare questi esaltati del Team Fusione. E soprattutto, come facciamo a scoprire cosa vogliono davvero? Per quello che ne sappiamo... potrebbero usare questa storia degli allenatori per costruire un'arma con cui conquistare il mondo, oppure fare il lavaggio del cervello ai Pokemon!"

"Bayleef?" chiese la sua starter, sbattendo gli occhi stupefatta. Neanche lei riusciva a seguire al cento per cento i voli pindarici della sua allenatrice.

Percy fece in modo che la sua compagna restasse con i piedi per terra. "Ehm... forse questo è un po' esagerato, non credi, Chelle? Almeno per adesso, non abbiamo visto nulla che ci dica con esattezza che cosa volesse il Team Fusione."

"Vo volbeat!" esclamò il Volbeat di Shelly. Il Pokemon lucciola stava richiamando l'attenzione del gruppo verso il quartetto di uomini del Team Rocket che si trovavano a qualche metro di distanza, e stavano parlottando tra loro con fare sospetto. In effetti, Cassidy e Butch non sembravano troppo contenti di aver fatto tutta quella strada per recuperare Jessie e James, e poi scoprire che se l'erano cavata da soli... o meglio, grazie all'aiuto di quello strano fantasmino che cercava di initare un Pikachu!

"E quindi, vorreste dirmi che... che quello strano Pokemon... vi ha aiutati perchè voleva prendersi una rivincita su quello stranissimo Pikachu con la sciarpa?" esclamava in quel momento Butch. Mimikyu era accanto a Jessie e si stava sistemando il collo, rimettendosi a posto la testa con un inquietante scricchiolio. "E... e da dove cavolo viene?"

"Boh... che io sappia, è un Pokemon che viene da un altro continente, ma cosa ci faccia qui, non ne ho idea!" rispose James. "Comunque... ha deciso di unirsi a noi perchè ha qualcosa contro quel Pikachu, è vero... e comunque, non date la colpa a noi se siete arrivati tardi! Abbiamo avuto la possibilità di liberarci, e l'abbiamo presa al volo!"

"A scanso di equivoci, ci tengo a farvi sapere che quel Pokemon non è nostro amico! Men che meno mio!" affermò Meowth, e gettò uno sguardo impaurito e sospettoso al Pokemon ammantato, che dondolò la testa da una parte all'altra, e sembrò non badare per nulla alle parole del Pokemon felino.

"Mightyena..." borbottò il Mightyena dei due rivali di Jessie e James, e si allontanò di appena un passo da Mimikyu. Cassidy e Butch stavano per rispondere, quando la voce di Heather spostò a lei l'attenzione di tutti quanti.

"Hey! Non per interrompere la vostra conversazione, ma avremmo anche noi delle domande da fare!" esclamò. Jessie sospirò irritata e si voltò per prima verso la bambina dai capelli fucsia e il suo Shelgon. Possibile che ovunque andassero, dovevano sopportare qualche moccioso esaltato che credeva fosse divertente mettere loro i bastoni tra le ruote? "Voi due! Siete stati imprigionati nel covo del Team Fusione, vero? Che cosa li avete sentiti dire? Hanno detto a cosa cavolo gli serve la Grigiosfera?"

"Spiacente, mocciosa, ma non sono stati così ingenui." rispose Meowth alzando le spalle. "E poi, se vuoi saperlo, noi siamo qui per fare i nostri comodi, e non ci interessa di quello che questo Team Fusione vuole fare qui a Tunod!"

"Tranne per il fatto che hanno questa Mega Evoluzione..." aggiunse Jessie, quasi con noncuranza. Tuttavia, Heather aveva l'impressione che la giovane donna stesse cercando di mascherare la sua apprensione. "Quel tizio... Levi, ha detto di chiamarsi... ha usato un cristallo che si è messo a brillare, e il suo Glalie è diventato una specie di ariete da sfondamento!"

Quel cristallo... Heather storse il naso, ripensando a quello che lei stessa aveva visto durante lo scontro con Levi e il suo Mega Glalie. Non era così che avveniva la Mega Evoluzione... almeno, Vera e Drew non la facevano in questo modo. Dovevano attivare il loro Mega Anello, e il loro Pokemon doveva avere una Megapietra apposita. Come mai quel tizio di nome Levi riusciva ad attivarla in un altro modo?

"Un cristallo, avete detto?" chiese Nerone, dando una pacchetta amichevole sulla schiena del suo fedele Houndoom. Il possente cane mosse la sua coda a punta, contento per le attenzioni, poi fissò intensamente il Team Rocket per dire loro che era meglio dire quello che sapevano. "Questo è un modo del tutto particolare di eseguire la Mega Evoluzione. Siete riusciti a vedere meglio che cristallo fosse, per caso?"

"E come facevamo, ingabbiati com'eravamo? E quando stavamo combattendo, stavamo pensando più che alltro a come uscire vivi da quel caos!" rispose Jessie storcendo il naso. "Certo che fate delle domande davvero assurde, certe volte!"

"Oh, scusa tanto se stiamo cercando di sventare i piani di qualche organizzazione criminale!" rispose Heather con sarcasmo. "Il che mi ricorda che anche voi siete membri di una banda di malfattori! Dovremmo dare una lezione anche a voi e farvi sbattere in galera, no?"

"Ah! A-aspetta un momento, Heather, non è il caso di essere così impulsivi!" Shelly provvide immediatamente a placare l'ira della sua amichetta. Si avvicinò a lei e le sussurrò nell'orecchio. "Heather, so che questi del Team Rocket sono dei fuorilegge, ma se vuoi la mia, non sono proprio cattivi... credo che faremmo meglio a collaborare con loro, almeno entro certi limiti. Potremmo avere bisogno anche del loro aiuto per sistemare questo Team Fusione."

"Dopo aver visto di cosa era capace il Team Meteora, non saranno certo questi teppisti del Team Fusione a farmi paura." ribattè Heather con una certa spavalderia. Incrociò lo sguardo di Shelly, e restò un po' sorpresa nel vedere quanto sembrasse decisa la sua migliore amica. Dall'espressione del suo viso, si riusciva a capire che Shelly era più che decisa a difendere la sua posizione. "Però... è vero, ammetto che potremmo avere bisogno di aiuto. E va bene, Shelly, vorrà dire che per adesso tollererò questi buffoni. Basta che non gli vengano in mente strane idee... o che non si mettano a fare quel loro stupido grido di battaglia ogni volta che li incontriamo!"

"Hey! Guarda che ti ho sentito, mocciosa!" ringhiò Jessie, con una comica vena pulsante sulla testa!

"Guarda che il Team Rocket non può presentarsi senza il grido di battaglia! E' una tradizione consolidata!" James era più calmo, ma anche lui mostrava una fermezza e una decisione che lasciarono Jessie sinceramente impressionata. Che il suo compagno di mille avventure (e sventure) stesse finalmente diventando più deciso? Cassidy e Butch non sembravano altrettanto entusiasti delle stranezze di Jessie e James, e la ragazza dai capelli arancioni si mise una mano sulla fronte e scosse la testa.

"Ad ogni modo, noi siamo qui in missione per conto dei nostri superiori, e non dobbiamo certo rendere conto a voi!" continuò Jessie, voltandosi dall'altra parte e incrociando le braccia sul petto in una buffa espressione indignata. "Se per caso ci incontrassimo di nuovo, saremmo da parti opposte, questo lo sapete, vero?"

"State conducendo operazioni illegali sul territorio di Tunod, e come membro dei Superquattro, è mio dovere far rispettare l'ordine." esclamò Nerone. "In questo frangente, ci avete dato una mano con il Team Fusione, e quindi sono disposto a passarci sopra... soltanto per stavolta... ma se doveste di nuovo infrangere la legge, non esiterò ad arrestarvi. Siete avvertiti." Il suo Houndoom ringhiò cupamente, e mostrò le zanne acuminate e le corna affilate.

"Questo... sempre se riuscirai a prenderci, elegantone!" rispose prontamente Cassidy. "Ora... se volete scusarci, noi abbiamo da fare, e non possiamo perdere troppo tempo a giocare con voi! Cercate di non mettervi più sulla nostra strada, okay?"

"Che cavolo... questo lo dovremmo dire noi, presuntuosa!" strillò inferocita Heather. Cercò di scagliarsi contro la bionda agente del Team Rocket, ma si ritrovò trattenuta per le spalle da un'imbarazzata Shelly, che cercava ancora di indurla alla calma. Con calma e in ordine, ostentando una sicurezza che per questa volta sembrava veramente meritata, il Team Rocket cominciò ad allontanarsi, raggiungendo le gallerie tramite le quali il gruppo di Heather era arrivato sulla cima della Roccia Stregata. Mimikyu seguì il Team Rocket fluttuando a pochi centimetri da terra, e senza mai staccarsi più di tanto dal povero Meowth, che continuava a guardarsi inquieto dietro le spalle.

"Ti chiederei di non sghignazzare così, ma credo che sarebbe inutile..." miagolò Meowth, mentre gettava un'occhiataccia al Pokemon Fantasmanto, che nondimeno continuava a fissarlo beffardo.

 

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Chelle sospirò insoddisfatta e diede un calcio ad un sassolino, mandandolo a rotolare oltre il ciglio della rupe. "Seriamente? Li facciamo andare via così? Non cerchiamo neanche di farci valere?" chiese, continuando a fissare la via di fuga degli imbranati malfattori. "Capisco che potremmo avere bisogno del loro aiuto... del tutto involontario... in futuro, ma che figura ci facciamo?"

"In questo caso... è meglio sembrare accomodanti, almeno per adesso. Non vi preoccupate, avvertirò quanto prima i miei colleghi Superquattro di quello che è successo, e farò in modo che il Team Rocket sia controllato. Ma la priorità resta il Team Fusione." rispose Nerone. Il suo Houndoom disse di sì con la testa, poi si rivolse ai Pokemon che erano ancora fuori, in modo da chiarire anche a loro quello che dovevano fare.

"Hound... hound houndoom. Hound. Hound hound doom." spiegò, lo sguardo acuto che passava da Shelgon e Volbeat, e poi a Bayleef e Quilava. Il Pokemon Drago di Heather strinse gli occhi, mentre Quilava diceva di sì con la testa, Volbeat si sollevava in aria e faceva una sorta di saluto militare, e Bayleef agitava la foglia sulla sua testa come un lazo.

"Bayleef!" esclamò la Pokemon d'Erba. Heather ebbe l'impressione che Bayleef volesse mettersi un po' in mostra per far capire ad un Pokemon di un Superquattro che lei era capace di cavarsela bene anche in questa situazione... e in effetti, Houndoom sembrò ben impressionato dalla sua sicurezza, e fece un sorriso mostrando appena un po' le sue zanne acuminate.

"Doom!" abbaiò, rivolgendosi subito dopo a Shelgon e Volbeat. "Hound, houndoom?"

"Vvvvvoolbeat!" rispose il Pokemon lucciola.

Shelly aveva ancora il traduttore acceso, e il significato delle parole di Houndoom le strappò una breve risata. "Hehee... va bene, Houndoom, noi intanto proseguiamo il nostro viaggio, e cerchiamo di diventare i campioni del torneo di Pokemon di Tunod di quest'anno!" affermò. "Credo... sinceramente... che sia Heather la favorita, ma... anche io e i nostri compagni ci faremo valere!"

Nerone fece un cenno di intesa al quartetto, augurando sinceramente loro buona fortuna. "Bene... allora conto di vedervi tutti quanti al campionato di Tunod di quest'anno! Chissà... con un po' di fortuna potrei farvi anch'io una bella sorpresa!" rispose, con un modo di fare sibillino e arguto che lasciò un po' stupefatta Heather. Il suo Volbeat ronzò lentamente attorno al Superquattro e al suo Houndoom, come se volesse strappare loro il segreto, ma il possente dobermann guardò da un'altra parte con un'espressione da innocentino che sembrava comicamente fuori posto sul volto di una creatura dall'aspetto così minaccioso!       

"Bene... credo che qui non abbiamo più nulla da fare." disse infine Nerone. "Il Team Fusione se n'è andato con la Grigiosfera, ma ci sono ancora due sfere nascoste per Tunod che possiamo trovare e tenere fuori dalla loro portata. Non vi preoccupate, ragazzi, di questo si farà carico la Lega Pokemon. Informerò i miei colleghi e il signor Griso il prima possibile."

"Grazie, signor Nerone... e... se potesse anche dare un'occhiata a delle informazioni su quello strano Pokemon che avevano quelli del Team Rocket... ci farebbe un grande favore, non glielo nascondo."

Nerone fece un piccolo sorriso. "Tranquilla, piccola Shelly. Dopotutto, anche voi mi avete aiutato... farò in modo di darvi tutto l'aiuto possibile."

 

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La Lega Pokemon di Tunod sorgeva sulle pendici di un'alta montagna ricoperta di boschi fitti e dall'aspetto misterioso, alla fine di una via lunga e tortuosa che si arrampicava in lunghi tornanti sulle pendici della catena montuosa e attraverso delle gallerie scavate nella roccia. Un grande palazzo dall'aspetto moderno, che quasi brillava di luce propria grazie alla luce del sole che si rifletteva sulle sue pareti, segnava il luogo in cui i Superquattro e il Campione della Lega si riunivano per prendere le più importanti decisioni, allenarsi tra di loro, e scambiarsi notizie urgenti.

E per i Superquattro di Tunod, quello era in effetti un momento di grande urgenza.

"Hmmm... allora, ragazzi, che ve ne pare?" chiese una giovane donna di non più di venticinque anni, con lunghi ed ondulati capelli rosa e vestita di un grazioso completino bianco con i bordi rosa, composto da una camicetta, una minigonna lunga fin sopra le ginocchia, e un paio di scarpette da tennis bianche. Era appoggiata un po' pigramente ad un muro, vicino ad una grande finestra dal vetro sfumato che dava su un impressionante panorama della catena montuosa e delle foreste che le coprivano, e accanto a lei passeggiava nervosamente una Blissey dall'aspetto materno che canticchiava tra sè una canzoncina, in modo da allietare un po' l'atmosfera. "Nerone è via da un bel po' di tempo, e ancora non abbiamo ricevuto aggiornamenti."

"Non sei preoccupata, vero, Rosalba?" chiese un uomo sulla quarantina che si stava versando un bicchiere di acqua tonica. Vestito di un impermeabile viola che nascondeva gran parte del suo corpo, un paio di blue jeans un po' usurati, e un paio di pesanti scarpe nere, si calò sulla testa un cappello dalle larghe falde dello stesso colore dell'impermeabile. Era una persona dall'aspetto un po' cupo, con la pelle di un colore bronzeo, nonostante fosse coperto quasi dalla testa ai piedi, e i suoi occhi avevano l'espressione di un individuo calmo e controllato. Si portò il bicchiere alle labbra sottili, e prese un sorso, con moderazione. "Nerone è il più forte di noi Superquattro, dopo tutto."

"Drrrrapion?" chiese un possente Drapion che si trovava accanto all'uomo in impermeabile, le tenagli incrociate sul petto in una posa quasi di meditazione, e lo sguardo rivolto ad un'altra persona che si trovava nella stanza, e che in quel momento sembrava ignorare gli altri due. In piedi su un tappetino vicino ad una libreria ben fornita, si trovava una giovane donna più o meno della stessa età di Rosalba, alta, snella ma atletica, con lunghi capelli arancioni e la carnagione olivastra, che in quel momento si stava esibendo in qualche kata di arti marziali, apparentemente indifferente a quello che dicevano gli altri due. Anche il suo abbigliamento strideva rispetto a Rosalba e all'uomo in viola - un top verde e un paio di pantaloncini verdi con delle strisce verticali arancioni che percorrevano le gambe, pancia scoperta e piedi scalzi. Un Floatzel, un Pokemon d'Acqua simile ad una lontra arancione con due code e una sorta di giubbotto salvagente sulla schiena, faceva pratica assieme a lei.

L'uomo in impermeabile appoggiò il bicchiere su un tavolo vicino, con tutta calma. "Non essere impaziente, Drapion." affermò. "Lo sai che Tanya ha bisogno di prendersi il suo tempo, quando fa i suoi allenamenti."

"Potrebbe scegliere un posto più adatto per allenarsi, no?" si lamentò Rosalba, rimettendosi a posto un ciuffo ribelle di capelli rosati che stava praticamente in piedi sulla sua fronte, e guardò verso Blissey che interruppe la sua canzone e alzò le spalle. Ignorando del tutto il commento, Tanya prese un bel respiro, aprì gli occhi di scatto, ed eseguì una raffica di pugni in aria, che ci concluse con uno spettacolare calcio circolare. "Non ci sarebbe la Palestra di Callesequoia, tanto per dire?"

"E' passato un bel po' di tempo dall'ultima volta che sono stata lì... a parte Tyson, non c'è nessuno che mi offra una sfida adeguata." rispose di colpo Tanya, con una voce che esprimeva tranquillità e sicurezza. "Ma non è per questo che siamo qui, vero? Stavo solo facendo un po' di esercizio mentre aspettiamo che arrivi il signor Griso."

"Floatzel!" affermò il suo Pokemon, le code che ruotavano come le eliche di un motoscafo. Il Drapion dell'uomo con l'impermeabile viola non si mosse dal suo posto, se non per grattare sul pavimento con una delle sue zampe segmentate.

"Se ti stai chiedendo quando arriverà... immagino che sarà qui a momenti. Lo sai quanto è preciso." rispose il tizio in viola, mentre dava una rapida occhiata al suo orologio. "Siamo arrivati noi un po' prima per non farlo aspettare..."

La donna di nome Tanya fece un po' di stretching, piegando la schiena prima da un lato e poi dall'altro. "Immagino che ci dirà qualcosa su quello che ha scoperto Nerone, vero? Magnus, hai seguito anche tu il caso di questo Team Fusione che sta facendo parlare di sè... che opinione hai?"

Le due giovani donne guardarono entrambe verso di lui, e l'uomo di nome Magnus, senza scomporsi minimamente, prese un altro sorso di acqua tonica. "Non so molto di questo Team Fusione nemmeno io. Tutto quello che posso dire è che fino ad adesso, hanno limitato la loro attenzione a siti archeologici, e non sembrano voler deliberatamente fare del male a qualcuno. Ma... non hanno neanche tanti scrupoli quando qualcuno cerca di ostacolarli."

"Secondo alcune testimonianze, il loro scopo è quello di creare o trovare qualcosa che renda più semplice e più immediato allenare i Pokemon." intervenne la voce di un uomo più anziano, nel momento in cui una grande porta scorrevole si aprì, e Griso, il Campione della Lega Pokemon di Tunod, entrò nella stanza. Tanya interruppe all'istante i suoi esercizi, Rosalba si staccò dal muro e si mise a posto i vestiti e i capelli come poteva, e Magnus appoggiò il suo bicchiere e si schiarì la voce - ognuno dei tre cercò di apparire quanto più formale possibile davanti al più grande allenatore della loro Lega.   

Griso era un uomo di una certa età, anche se dava l'impressione di essere ancora in ottima salute - aveva probabilmente attorno alla sessantina d'anni, con i capelli già ingrigiti, corti e ben tenuti, che spuntavano da sotto un cappello a larghe falde grigio, decorato da una striscia rossa tutt'attorno. Indossava un elegante completo anch'esso grigio con sotto una camicia rossa, e un paio di scarpe bianche con la punta gialla, e ad ogni passo picchiettava sul terreno con un bastone da passaggio dall'aspetto semplice ma ben tenuto. Un paio di folti baffi argentati completavano il suo aspetto da gentleman inglese, con un paio di occhi azzurri pieni di energia. Con calma ma con autorità, il Campione di Tunod entrò nella stanza, e guardò, vagamente divertito, i suoi tre compagni che cercavano di presentarsi meglio che potevano.

"Signor Griso, siamo contenti di vederla!" affermò Tanya con un sorriso compiaciuto. "Spero che non le dispiaccia se ci siamo messi comodi..."

Griso ridacchiò bonariamente e diede una finta botta in testa a Tanya con il pomo del suo bastone da passeggio. "Hohohoo... tranquilla, vedervi così pieni di energia mi fa sempre piacere. Anche se il tuo abbigliamento non è il massimo dell'eleganza, Tanya." affermò, e la ragazza fece una comica espressione di disappunto. Rosalba sghignazzò tra sè, e Magnus e il suo Drapion si guardarono, come a volersi dire che certe cose non cambiavano mai.

"E' l'abbigliamento di una praticante di arti marziali..." provò a spiegarsi Tanya. Il suo Floatzel si sfregò la nuca con una mano, come per dire che non era proprio una scusa credibile.

"A parte Nerone, che sta continuando le sue indagini, ci siamo tutti." continuò Rosalba. "Ci sono novità riguardo al Team Fusione?"

Griso prese un bel respiro, e sia Drapion che Blissey fecero un cenno con la testa, ascoltando con attenzione quello che il Campione della Lega di Tunod aveva da dire. "In effetti... abbiamo scoperto qualcosa di molto interessante." affermò, facendosi serio di colpo. "Sembra che di recente siano aumentate le attività del Team Fusione in alcune zone di Tunod... zone abbastanza note per la presenza di importanti campi di distorsione dimensionale. Immagino che abbiate idea di cosa sto parlando, vero?"

I tre membri dei Superquattro e i loro Pokemon fecero silenzio per un attimo, e Rosalba rispose alla domanda del Campione. "Sì... non sono cose di cui mi intendo moltissimo, ma... so che si tratta di luoghi in cui il confine tra due mondi paralleli, per così dire, si assottiglia, e diventa più facile aprire dei varchi che passano da un mondo all'altro." affermò. "E' così, più o meno, giusto?"

Griso annuì compiaciuto. Anche se poteva sembrare un po' svanita a volte, Rosalba era più intelligente e attenta di quanto si potesse pensare ad una prima occhiata. "Certamente. Questo mi fa pensare che siano in qualche modo interessati alle dimensioni alternative, anche se non immagino cosa sparino di ricavarci." continuò il vecchio Campione. "Ma... meglio se ci accomodiamo e ne parliamo con calma. Credo che ci sarà un discorso piuttosto lungo da fare."

"Prendiamoci tutto il tempo che ci serve." affermò Magnus. Il suo Drapion, come un perfetto attendente, prese delicatamente tra le chele il suo cappello e lo appoggiò su un attaccapanni. I tre attendenti del Campione presero il loro posto su una poltrona, e Griso si schiarì la voce e si sedette davanti a loro, mentre ciascun Pokemon attendeva accanto al rispettivo allenatore.

"Ottimo, signori." affermò Griso. "Direi che possiamo cominciare... e a questo proposito, vi farei una domanda. Voi sapete qualcosa... delle Ultracreature?"

           

       

             

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CONTINUA...

 

Note dell’autore: Speravo di fare un capitolo un po’ più lungo, ma poi mi sono reso conto che non era proprio necessario. Per adesso, la minisaga della Roccia Stregata si è conclusa, e i nostri amici stanno per tornare a Serenisola, dove Percy e Chelle affronteranno per la seconda – e si spera, decisiva – volta Terenzio. Vediamo un po’ che progressi hanno fatto.

E con questo capitolo, ho introdotto il Campione e gli altri Superquattro di Tunod! Sono un gruppo piuttosto variegato, non vi pare?

Per adesso, il Team Fusione si è portato a casa uno dei gioielli dei tre Draghi Leggendari di Sinnoh. E chissà cosa se ne faranno, di quelle sfere… comunque, Mimikyu si è rivelato un avversario all’altezza del Pikachu con la sciarpa, e forse potete immaginare anche voi chi sta per unirsi al Team Rocket! :)

Comunque, per adesso torniamo a Serenisola… e vediamo come va nel prossimo capitolo! A presto!

 

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Capitolo 26
*** Rivincita a Serenisola ***


Pokemon: The Glazed Challenge
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 26 – Rivincita a Serenisola

 

"Avete mai sentito parlare... delle Ultracreature?"

Questa domanda da parte di Griso colse di sorpresa i Superquattro presenti. Tanya restò ferma al suo posto, con le mani sui fianchi e un'espressione vagamente stupita sul volto. Rosalba guardò verso l'alto e si sfregò il mento, dando l'impressione di stare pensando attentamente. E Magnus e il suo Drapion non cambiarono di molto espressione, ma lo scorpione gigante fu sicuro di vedere gli occhi del suo allenatore che si stringevano appena un po'. No, non era la prima volta che Magnus sentiva questo nome...

"Le Ultracreature... Ultracreature... hmm... questo nome non mi è nuovo. No, non mi è nuovo." riflettè Tania a voce alta, e guardò il suo Floatzel, che storse il naso e mosse le code con fare poco convinto. Un attimo dopo, la giovane dai capelli arancioni schioccò le dita e sgranò gli occhi, ricordandosi qualcosa che aveva sentito tempo prima. "Ah! Ma certo! Adesso mi ricordo! Era stato un po' di tempo fa, quando ho partecipato ad una conferenza del professor Willow... voglio dire, di suo fratello, signor Griso."

"Anch'io ho dei ricordi." commentò Magnus con un cenno affermativo della testa. "Il professor Willow aveva parlato di strane creature, non meglio identificate, che vivevano in luoghi strani ed irraggiungibili da parte degli esseri umani. Era stata teorizzata l'esistenza di un... Ultramondo... un luogo completamente diverso dal nostro mondo in cui questi esseri innaturali vivono e prosperano. Ma... aveva detto che l'esistenza di questo luogo era poco più che una teoria, e che fino a questo momento, nessuno è stato in grado di dimostrarne l'esistenza."

"Drrrapion!" rispose il suo Pokemon Buio/Veleno, le chele incrociate sul petto.

Griso disse di sì con la testa, mentre Rosalba ascoltava con attenzione quello che i suoi compagni avevano da dire. "Delle creature che vivono in un mondo completamente diverso dal nostro?" chiese. "Woooow... certo che ce ne sono, di sorprese! Chissà che razza di creature sono!"

"Beh... sicuramente hanno ben poco in comune con i Pokemon e gli animali che vivono nel nostro mondo." continuò Griso, sorridendo un po' del tono ingenuo ed eccitato di Rosalba. A volte quella ragazza sembrava una bambina entusiasta... "Comunque, quello che volevo dire è che... di recente, alcuni degli scienziati della Lega Pokemon di Tunod hanno rilevato delle strane fluttuazioni di energia in alcune delle regioni più remote del nostro paese... e sembra che la maggior parte si sia verificata nei pressi del Monte Strato."

I tre Superquattro non avevano bisogno di ulteriori spiegazioni su quel punto. Il Monte Strato era la vetta più alta di Tunod, un luogo misterioso popolato da Pokemon per buona parte sconosciuti, e circondato da strani miti e leggende. Narravano alcuni miti, che in certi momenti dell'anno, dalla cima di quella montagna si poteva intravedere Arceus stesso galoppare in aria, a migliaia di metri di quota... ma ovviamente, si trattava di una diceria che non aveva mai trovato alcun riscontro nella realtà. Tuttavia, queste voci erano un buon esempio della fama che il Monte Strato si era fatto. Era un luogo avvolto nel mistero e attorniato da strane credenze, e le città che sorgevano ai suoi piedi, in particolare Geminia e Tempestopoli, erano delle autentiche sorgenti di voci e dicerie popolari.

"Quindi, avevano ragione a dire che dovevamo prestare maggiore attenzione al Monte Strato." affermò Tania, storcendo il naso. "Hmm... però mi sembrava che il nostro osservatorio stesse facendo un buon lavoro. Quindi... lei dice che si sono intensificati di recente, questi fenomeni?"

"Molto di recente... in effetti, da quando si sono verificati quegli strani eventi alla Roccia Stregata." rispose Griso. "A quanto pare... quel gruppo di fuorilegge che si fa chiamare Team Fusione ha condotto degli esperimenti da quelle parti, e si è impadronito di qualche artefatto dotato di straordinari poteri. Tale reliquia, la Grigiosfera, era stata nascosta nelle sezioni più profonde e difficili da raggiungere della Roccia Stregata, e noi non ne sapevamo niente... è stato soltanto grazie all'aiuto di Nerone che abbiamo scoperto cosa stava accadendo."

"Allora dobbiamo ringraziare Nerone per il suo lavoro." commentò Magnus. "Seriamente, quel tipo è instancabile. Comunque... se mi permette una domanda, signor Griso, cosa c'entra il Team Fusione con le Ultracreature e il loro mondo?"

L'anziano si aggiustò la bombetta sul capo e cipensò su per qualche secondo. "Beh, non posso dire per certo quale sia la connessione, o anche se c'è una connessione. Ma gli indizi che ho a mia disposizione mi fanno credere che sia il caso." affermò. "Vedete... la Grigiosfera è uno di tre misteriose reliquie collegate ai tre Draghi Leggendari di Sinnoh, i potenti Pokemon Leggendari normalmente conosciuti come il Trio della Creazione."

"Dialga, Palkia e Giratina, se non ricordo male." rispose Rosalba. Guardò verso la sua Blissey come per chiederle conferma, e la graziosa Pokemon rosa le disse di sì, ripetendo il proprio nome con voce melodica. "Sì, me lo ricordo... e se non sbaglio, Giratina è quello che vive in un luogo sconosciuto chiamato Mondo Distorto, dove le leggi della fisica e della logica a cui siamo abituati non hanno alcun valore... aspetti un momento, credo di vedere un nesso! Il Team Fusione deve essere convinto che la Grigiosfera consentirà loro di accedere a questo Ultramondo, vero?"

"Blissey!" esclamò la Pokemon di Rosalba, con l'espressione di chi si rendeva conto che gli era sfuggito un particolare importante, e ora che lo aveva notato, si rammaricava di non averlo visto prima.

Per quanto fosse convinto di essere sulla strada giusta, Griso non volle scartarealtre possibilità, quindi mise le mani avanti su questa teoria. "Beh, non posso dire che la cosa sia confermata al cento per cento." affermò. "Diciamo che, con gli indizi che abbiamo e ciò che sappiamo sulle Sfere, è probabile che siacosì. Il Team Fusione sta cercando di aprire un passaggio verso l'Ultramondo, forse per cercare di prendere il controllo di alcune Ultracreature. Forse sperano di poterle domare e usare come armi contro la Lega Pokemon di Tunod, ma... questo non spiegherebbe come mai alcuni di loro, stando a quanto mi ha detto Nerone, avrebbero parlato di facilitare il lavoro degli allenatori di Pokemon, dicendo che era il loro obiettivo. Temo che sappiamo ancora troppo poco del Team Fusione per poterlo dire con sicurezza."

"Flo floatzel!" affermò il Floatzel di Tania alzando le spalle.

Tania strizzò un occhio verso il suo Pokemon e sorrise complice. "Sì, sono d'accordo con Floatzel: meglio un indizio qualsiasi che nessuno." rispose. "Certo, dovremo stare attenti. E' sicuro che c'è qualcosa che ci sfugge, in tutto questo."

"Inutile stare a discutere quando non sappiamo niente del pericolo che ci sta davanti." continuò Magnus. "Secondo me, dovremmo cominciare ad investigare, magari a partire da uno dei nostri centri di controllo. Se fosse possibile trovare qualcosa... non so quanto aiuterà, ma almeno questo ci dà qualche possibilità."

"In effetti, ci sono ancora troppe cose che non sappiamo del Team Fusione. Forse è meglio aspettare il prossimo rapporto che farà Nerone, prima di prenderedecisioni affrettate." concluse Griso. "Ad ogni modo, sarebbe meglio cercare di tenerli d'occhio. Scovare quante più possibile delle loro basi operative, e monitorare attentamente le loro attività. Quindi... sapete qual è il vostro compito. Fate il possibile per scoprire tutto quello che potete su questo Team Fusione, e perchè sono interessati agli artefatti del Trio della Creazione."

"Certamente, signor Griso! Non ci sfuggirà niente!" esclamò con convinzione Tania, puntando i piedi a terra e facendo un inchino da karateka! Magnus si inclinò il cappello sulla testa, e fece un piccolo sorriso, e Rosalba e la sua Blissey si diedero il cinque prima di annuire in contemporanea in direzione del Campione. Soddisfatto, Griso ringraziò i suoi compagni e rivolse loro un'espressione di approvazione, per poi cambiare argomento...

"Molto bene, ragazzi miei. Non appena Nerone tornerà e ci avrà dato gli aggiornamenti del caso, potremo cominciare a fare un piano d'azione." affermò. "Passando ad altro... come vanno i preparativi per il torneo annuale di Tunod? Per quest'anno, è attesa un'affluenza come non se ne sono mai viste prima, e lo sapete."

"Bliiiissey!" esclamò la Pokemon rosata, le mani congiunte e la testa inclinata da un lato in un'espressione serafica.

"Heheee... lo sappiamo bene, signor Griso! Credo proprio che quest'anno ci saranno delle grandi sorprese!" affermò la Superquattro dai capelli rosa. "Lo stadio è stato ristrutturato, e sono stati aggiunti negozi, ristoranti e altri servizi per tutti i clienti! Ma soprattutto... abbiamo aggiunto un bel po' di effetti speciali all'arena, in modo che i combattimenti tra Pokemon diventino ancora più spettacolari!"

Il Drapion di Magnus alzò gli occhi al cielo. A volte non sispiegava davvero tutta questa ossessione di Rosalba per la spettacolarità e la presentazione. Magnus era un tipo che guardava molto di più alla sostanza delle cose, e non gli interessava quanto spettacolari potessero essere certi effetti. Finchè funzionava, questo era tutto quello che contava per lui.

"Sempre con questa tua mania di rendere le cose quanto più vistose possibili, vero?" affermò Magnus con una breve risata bonaria, per far capire a Rosalba che non voleva per niente offenderla. "Ma immagino che anche l'occhio voglia la sua parte, giusto?"

"E va bene... anch'io ho un po' di idee su qualche miglioria da fare allo stadio. Sono convinta che se il resto della Lega le approverà, riusciremo a renderle attive prima che il campionato annuale cominci." affermò Tania, e prese in braccio il suo Floatzel con un braccio solo, facendo mostra della sua notevole forza fisica. Il Pokemon simile ad una lontra con due code emise il suo tipico verso e si stiracchiò. "A questo proposito, vorrei dire che ho pensato di..."

 

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"Uff... e finalmente siamo tornati a Serenisola! Cavolo, mi è mancata... anche se siamo stati via solo un giorno!" commentò Heather, rimettendo finalmente i piedi sul molo di Serenisola. Si girò per dare una mano a Shelly, mentre anche Shelgon e Volbeat scendevano dalla nave. Percy e Chelle chiusero la processione, e la ragazza dai capelli verdi si stiracchiò soddisfatta. Finalmente, un luogo un po' più tranquillo... e un'altra possibilità di affrontare Terenzio e redimersi per quella disastrosa prima prova. "Signor Nerone... la ringraziamo per tutto! Se non fosse stato per il suo Mega Houndoom, credo che sarebbe potuta andare... davvero male."

"Grazie anche da parte nostra..." affermò Percy, mentre Chelle diceva di sì con la testa e accarezzava il Volbeat di Shelly. La bambina dai capelli lavanda sbattè gli occhi sorpresa nel vedere che il suo primo Pokemon si ritraeva un po', ma poi si prestava alle attenzioni di Chelle. "Adesso, che cosa vuole fare? Immagino che tornerà alla Lega pokemon di Tunod e cercherà di prendere dei provvedimenti per il Team Fusione."

"Più che altro, vorrei scoprire qualcosa di più sulla Grigiosfera... e sulle altre due sfere ad essa collegate." rispose prontamente Nerone, giunto fino alla chiglia della sua imbarcazione assieme al suo maestoso Houndoom. Il gigantesco cane fiammeggiante si ergeva in tutta la sua altezza accanto al suo allenatore, dando l'impressione di un instancabile guardiano. "Da quello che so, la Grigiosfera è collegata a Giratina, il Pokemon Drago/Spettro che rappresenta l'antimateria e che vive in un luogo sconosciuto e bizzarro chiamato Mondo Distorto. Questo mi fa venire dei sospetti su quello che il Team Fusione vuole fare... ma non ho abbastanza elementi per dirlo con certezza. Devo discuterne con gli altri Superquattro e con il signor Griso."

"Sì... lo capiamo." disse Shelly, sentendosi un po' rassicurata all'idea che una persona in gamba ed affidabile come Nerone stesse tenendo d'occhio il Team Fusione. "Comunque... se lei dovesse avere bisogno di aiuto, signor Nerone, non esiti a rivolgersi a noi! Abbiamo anche noi un po' di conti in sospeso con il Team Fusione, dopotutto."

"Vol volbeat!" esclamò Volbeat, al che anche Shelgon disse di sì e strinse gli occhi con decisione. Lo Houndoom di Nerone abbaiò un paio di volte e agitò la coda, con l'aria di voler incoraggiare i Pokemon delle due bambine.

Comunque, Nerone non aveva intenzione di coinvolgerli più di quanto fosse necessario, e si premurò di farglielo sapere. "Voi non preoccupatevi per me, amici! Come Superquattro, il compito di sistemare tutte le possibili minacce alla siurezza del nostro continente. Voi... beh, pensate al vostro viaggio e a collezionare tutte le medaglie. Spero davvero di vedervi, al campionato di Tunod di quest'anno!"

"Oh, può giurarci!" replicò Chelle, la sua immancabile convinzione tornata in pieno. "Ho tutta l'intenzione di vincere il campionato e diventare la più giovane Campionessa della storia del nostro continente! E stia pur certo che non mi farò problemi ad affrontare anche lei o Griso per riuscirci!"

"Quello che conta è crederci, no?" replicò Percy sarcastico, e ridacchiò ironico quando la ragazzina dai capelli verdi gli restituì uno sguardo comicamente irritato! Shelly deglutì, non sapendo se essere ammirata per la convinzione mostrata dalla sua compagna, o spaventata per la delusione a cui sembrava in procinto di andare incontro.

Anche Nerone fece una breve, calma risata a mezza bocca, prima di dare un'occhiata al suo orologio e constatare che in effetti era un po' tardi. Se voleva tornare per tempo alla sede centrale della Lega Pokemon di Tunod, era meglio congedarsi subito. "Va bene, ragazzi... è stato comunque interessante, e vi ringrazio per avermi dato una mano, anche se purtroppo non siamo riusciti a sottrarre la Grigiosfera al Team Fusione. Vi ringrazio anche per esservi offerti di aiutarmi... e vi prometto che se avrò bisogno di una mano e non vi farò correre troppi rischi, mi rivolgerò di nuovo a voi. Ora però... devo proprio andare. Se ci saranno novità, ve lo farò sapere quanto prima."

Heather e Shelgon raggiunsero l'orlo del molo mentre l'imbarcazione di Nerone cominciava ad allontanarsi. "Va bene! Arrivederci, signor Nerone, e faccia buon viaggio!" esclamò la bambina dai capelli fucsia, il ricciolino ribelle che si agitava nella brezza marina mentre lei muoveva un braccio per salutare. Shelly si affiancò alla sua amica e fece lo stesso, e anche Percy e Chelle continuarono a guardare il Superquattro mentre si allontanava verso il mare aperto, e il suo Houndoom lanciava un ululato di saluto.

Il quartetto di allenatori, Volbeat e Shelgon rimasero sul molo finchè la barca di Nerone non fu ormai lontana, e Percy si voltò verso la cittadina. Non era proprio cambiato niente da quando erano partiti, e pensare che sembrava passato così tanto tempo. C'era sempre quella vivacità e quella sensazione di vita che aveva pervaso Serenisola anche prima. Eppure, in quel momento, Percy aveva l'impressione che l'atmosfera non fosse la stessa... che mancasse qualcosa... o forse, che erano loro a non vedere più le cose con gli stessi occhi. Forse, quella spedizione alla Roccia Stregata aveva smorzato un po' il suo entusiasmo, e anche quello di Chelle...

Che tuttavia, non sembrò restare troppo a pensarci. Vedendo che il resto del gruppo esitava un po', la ragazzina dai capelli verdi battè le mani per richiamare su di sè l'attenzione. "Okay, okay... signori, abbiamo appena sostenuto una bella battaglia con quei buffoni del Team Fusione. Non è andata esattamente come avremmo voluto, ma avremo altre possibilità di ostacolarli... sono sicura che ce li troveremo di nuovo tra i piedi, e quando lo faranno, saremo pronti ad accoglierli!" affermò. "Quindi, non ci abbattiamo, e diamo ascolto al signor Nerone. Abbiamo una Palestra da affrontare, e questa volta non dobbiamo fallire, vero, Percy?"

"Un po' invidio la tua sicurezza, Chelle." rispose Percy con una risata soffocata che esprimeva un po' di amarezza. "Quel Levi era un avversario ben al di là della nostra portata... come pensi che potremo affrontarli, la prossima volta?"

"Intanto, non dobbiamo abbatterci. Come ha detto il signor Nerone, adesso dobbiamo pensare alle nostre Medaglie. Dobbiamo averne otto in tutto per poter partecipare al campionato di quest'anno, e non abbiamo tutto il tempo che vogliamo a disposizione." continuò Chelle. Si mise a posto la coda di capelli smeraldini con un gesto della mano, e fece cenno a Percy e alle bambine di Reborn City di seguirla. "Certo, non voglio dire che dobbiamo affrontare Terenzio oggi. I nostri Pokemon sono stanchi per l'avventura che abbiamo vissuto alla Roccia Stregata, ed è meglio andare al Pokemon Center per farli riposare."

Shelly non potè che approvare la proposta di Chelle. Era ancora presto per dirlo, ma la piccola entomologa aveva l'impressione che Chelle si fosse un po' calmata e stesse prendendo le cose con un po' più di serietà. Sicuramente, aveva imparato un po' di pazienza, anche se forse per l'umiltà ci sarebbe voluto ancora del tempo.

"Va bene... allora, Chelle... ti sei fatta un'idea di come fare con Terenzio, quando lo affronteremo di nuovo?" chiese Percy, intanto che il gruppo si incamminava lungo il molo, sotto il sole caldo, e verso il Pokemon Center.

Chelle disse di sì con la testa, sorridendo astutamente. "Sì, stai tranquillo. Penso proprio di avere le cose sotto controllo. Ma... avremo bisogno di essere in sintonia, noi due, e di fidarci l'uno dell'altra. Come abbiamo visto fare ad Heather e Shelly."

"Shelgon!" Malgrado il suo aspetto severo, Shelgon aveva un'espressione contenta. Heather comprese che era orgoglioso che l'esempio dato dalla sua allenatrice fosse servito, e ghignò soddisfatta tra sè.

"Comunque, ti parlerò dopo della mia idea. Ci devono essere tutti i nostri Pokemon, perchè è con loro che riusciremo a farla funzionare. Dobbiamo fare sì che tutti sappiano qual è il loro compito." proseguì Chelle. 

Decisamente un passo in avanti rispetto a prima, decise Heather. Adesso Percy e Chelle stavano discutendo una strategia, invece che fare ognuno per conto proprio. La rivincita con Terenzio stava cominciando sotto degli auspici migliori rispetto a prima. Ora, tutto stava nel vedere come sarebbero riusciti a mettere in pratica le loro strategie...

 

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Chelle e Percy avevano sfruttato al meglio i due giorni successivi. Una volta che i loro Pokemon si erano riposati, i due allenatori esordienti avevano fatto un altro po' di allenamento... e ora, si trovavano di nuovo nell'arena sotterranea, dove si apprestavano a sfidare di nuovo il maestro di Pokemon Terra, che li osservava interessato. Chelle e il suo Wingull si erano già piazzati ad un lato: il Pokemon gabbiano era appoggiato giocosamente sull'avambraccio della ragazza, che lo incoraggiava con lo sguardo. Per quanto riguarda Percy, lui e Mudkip erano a loro volta pronti alla sfida: il pesciolino di terra si era piazzato davanti al suo allenatore, tenendosi in guardia.

"Okay, adesso ci siamo..." disse Shelly, seduta accanto ad una delle colonne portanti della sala sotterranea, con Volbeat che svolazzava accanto a lei, e Skorupi accoccolato in grembo come un gattino affettuoso. La bambina dai capelli lavanda lo grattò sulla testa per un paio di secondi, poi proseguì il discorso. "Allora, Heather, che cosa dici? Pensi che adesso Percy e Chelle abbiano delle possibilità di vincere la loro Medglia?"

Heather era seduta accanto a Shelly, vicino ad una piccola folla di abitanti di Serenisola che erano venuti ad assistere alla battaglia. Druddigon e Shelgon erano con lei, e attendevano con ansia l'inizio dell'incontro. "Drrruddigon..." affermò il dragone, grattandosi il mento mentre osservava con attenzione i due contendenti.

"Beh... vorrei sperare che adesso abbiano imparato a fare un po' di gioco di squadra." rispose la piccola domatrice di draghi, approvando il parere del suo Pokemon. "Gli allenamenti dei giorni scorsi mi fanno sperare bene. Adesso vediamo cosa succede."

"O-okay... allora cercherò di dare una mano... a modo mio! Forza, Chelle! Percy! So che ce la potete fare!" esclamò Shelly. Vide Percy che si voltava verso di lei e alzava un pollice per dire che questa volta erano convinti di farcela.

"Sko, sko, skorupi!" esclamò Skorupi schioccando le chele in aria e agitando il pungiglione come una bandierina!

Terenzio passeggiò tranquillamente da un lato all'altro del quadrato, osservando i Pokemon dei suoi avversari in modo da farsi un'idea di quello che avrebbe dovuto aspettarsi. Non gli sembrava che ci fossero grandi differenze rispetto alla prima volta, tuttavia... non era sicuro di come esprimersi, ma aveva l'impressione che il modo di porsi dei due ragazzini fosse diverso. Questa volta... aveva l'impressione che avrebbe dovuto impegnarsi di più, per portare a casa la vittoria.

Dopo essersi fatto un'idea delle capacità dei suoi avversari, Terenzio si piazzò al centro del suo lato, e si aggiustò il cappello prima di rivolgersi ai due ragazzi. Immediatamente, Percy e Chelle rivolsero a lui tutta la loro attenzione, e Chelle prese un bel respiro per calmarsi. "Bene, ragazzi... questa è la vostra seconda battaglia in questa Palestra, e spero che abbiate imparato abbastanza dalla volta scorsa. Vi avverto che non ci andrò piano, in ogni caso." esordì. "Sarà uno scontro quattro contro quattro, e ogni contendente potrà sostituire i Pokemon in campo in qualunque momento. Lo scontro continuerà finchè una delle due parti non avrà esaurito i Pokemon. Allora, tutto chiaro?"

"Wingull!" esclamò il Pokemon gabbiano, le ali spalancate mentre si preparava allo scontro. Chelle e Percy si guardarono e dissero di sì, e Mudkip prese un altro profondo respiro, e abbassò la testa per dire che era pronto a tutto.

"Sì, sigbor Terenzio, è tutto chiaro." affermò Percy.

Chelle allungò un braccio e fece appoggiare Wingull vicino al polso. "Possiamo cominciare."

Il Capopalestra di Serenisola fece un cenno e lanciò le prime due Pokeball. "Allora... cominciamo subito! Gliscor! Hippopotas! Iniziamo!" esclamò. Le Pokeball si aprirono di scatto, e il buffo scorpione alato si librò in aria spalancando le ali e mettendo in mostra le chele, mentre l'ippopotamo in miniatura atterrava pesantemente sul terreno sabbioso, fissando Wingull e Mudkip con espressione apparentemente melensa. Ma a quel punto, sia Chelle che Percy sapevano che era soltanto un'impressione, e che avrebbero dovuto fare uso della loro migliore strategia per uscire vincitori.

Terenzio decise di prendere l'iniziativa. "Bene. Gligar, usa il tuo Attacco Rapido... e tu, Hippopotas, usa Terrempesta per confondergli le idee!" esclamò. Lo strano Pokemon Terra/Volante si lanciò in uno spettacolare attacco, piegando le ali contro il corpo, e scagliandosi contro Mudkip per impedirgli di prendere l'iniziativa. Il pesciolino di terra puntò le zampette a terra per assorbire il colpo, e nello stesso momento, Hippopotas aprì la bocca e scatenò da essa una rovinosa tempesta di sabbia che investì tutto il campo di battaglia, e costrinse Chelle e Percy a coprirsi gli occhi. I loro Pokemon emisero un verso di allarme e cercarono di proteggersi, ma i granelli di sabbia abrasivi si infilavano ovunque e li colpivano da ogni parte.

"Ugh... e va bene, questa è la prima cosa da neutralizzare... tieniti pronto, Percy!" esclamò Chelle. Con la coda dell'occhio, vide il ragazzino dai capelli bicolore che diceva di sì con la testa, e capì che era il momento giusto per usare quella nuova mossa che aveva insegnato al suo Pokemon... "Okay, Wingull, neutralizza questa tempesta di sabbia con Pioggiadanza!"

"Wing, wingull!" Stridendo con determinazione, il Pokemon Acqua/Volante prese quota ed eseguì una serie di avvitamenti ed acrobazie a mezz'aria, disegnando in volo un'elegante figura ad otto e cercando di non badare troppo alla sabbia che gli graffiava le piume. La tempesta di sabbia si placò rapidamente, e dopo pochi istanti, tutta la sabbia tornò al suo posto, e una grossa nube grigia apparve sopra il campo di battaglia, emise un suono tonante, e cominciò a far scendere un fitto scroscio di pioggia che inondò i Pokemon in campo! Questa volta furono i Pokemon di Terenzio a trovarsi in difficoltà.

Gligar emise uno stridio infastidito e cercò di ritirarsi sotto la pioggia martellante, mentre il più lento Hippopotas cercò di ripararsi scavando e coprendosi con un fine strato di sabbia... e come Chelle e Percy avevano accordato in precedenza, il ragazzo dai capelli bicolore diede un comando al suo piccolo Mudkip, che disse di sì e si lanciò alla carica, sentendosi rinvigorito dalla pioggia battente.

"Adesso usa Idropulsar! Su Hippopotas!" esclamò Percy, individuando la minaccia peggiore, e muovendosi per contrastarla. Reso più audace dall'ambiente a lui favorevole, Mudkip puntò le zampe sulla sabbia che si stava solidificando, e scagliò una raffica di anelli d'acqua contro il Pokemon ippopotamo. Troppo lento ed ingombrante per scansarlo, Hippopotas venne colpito in pieno e scaraventato indietro per un breve tratto, finendo a terra a faccia in giù! Nello stesso momento, il Pokemon di Chelle si scagliava contro Gligar e lo impegnava in uno spettacolare duello a mezz'aria, cercando come poteva di impedirgli di prestare aiuto ad Hippopotas.

"Continua così, Wingull! Adesso usa Attacco d'Ala!" esclamò Chelle. Il Pokemon gabbiano riuscì a cogliere un momento in cui Gligar si era scoperto... e si lanciò su di lui, coprendo la distanza che li separava, e centrandolo in pieno petto con entrambe le ali! Con uno stridio sorpreso, Gligar venne scagliato contro il terreno sabbioso... ma riuscì ad atterrare su tutte e quattro le zampe, e si diede lo slancio per attaccare di nuovo!

"Gligar, usa Fulmindenti per battere rapidamente quel Wingull!" ordinò Terenzio. "Hippopotas, usa Fossa per evitare di farti bagnare!"

Mentre il Pokemon Ippo si affrettava a scavare un tunnel per attaccare Mudkip dal basso, Gligar aprì la bocca e scoprì un paio di canini appuntiti circondati da scariche elettriche crepitanti, un attacco che avrebbe potuto voler dire un ko istantaneo per il Wingull di Chelle. La ragazza dai capelli verdi soffocò un'imprecazione, ma agì con rapidità.

"Wingull, Doppioteam!" esclamò.

Per fortuna, Wingull reagì in tempo, spalancò le ali e creò attorno a sè diverse immagini illusorie. Gligar rimase spiazzato, e non potendo ormai frenare il suo attacco, morse la prima cosa somigliante a Wingull che gli capitò a tiro... con il risultato che l'immagine illusoria si infranse e lasciò Gligar con un palmo di naso. Un'altra immagine illusoria si scagliò contro il Pokemon Terra/Volante che, non del tutto sicuro di cosa fare, si chiuse in difesa proteggendosi con le chele e le ali. Ma ancora una volta, si rivelò un trucco, e l'immagine passò attraverso Gligar senza fargli nulla... ma questo lo distrasse per un istante che si rivelò quasi fatale!

Ad un cenno di Chelle, il vero Wingull si spostò su un fianco di Gligar e lo schizzò con un attacco Pistolacqua relativamente debole, che investì lo scorpione volante e lo costrinse ad allontanarsi... e allo stesso tempo, diede a Wingull la possibilità di allontanarsi e raggiungere Mudkip, che ora stava cercando di capire da dove sarebbe potuto uscire Hippopotas. Rapidamente, Wingull prese Mudkip con le zampette artigliate e lo sollevò in aria... proprio due secondi prima che Hippopotas riemergesse per tentare di colpirlo con tutto il suo peso! Questa volta, Terenzio non potè fare a meno di sgranare gli occhi - davvero non si era aspettato una mossa così poco ortodossa... ma allo stesso tempo, pensò con un sorrisetto soddisfatto, l'abilità di un allenatore si riconosce anche dalla sua abilità di adattarsi anche alle situazioni più inaspettate, e trovare una soluzione in fretta!

"Okay, Chelle! Ora Wingull può mollare!" rispose Percy.

La ragazza dai capelli verdi ghignò, fece un cenno con la mano, e il piccolo Mudkip venne mollato di colpo, esattamente sopra la schiena di Hippopotas, che spalancò gli occhi in un'espressione di sorpresa e cercò di scrollarsi di dosso il Pokemon d'Acqua. Wingull eseguì una virata e si lanciò di nuovo verso Gligar... che però questa volta era preparato.

"Gligar, colpisci con Velenospina!" esclamò Terenzio. "Hippopotas, scrollati di dosso Mudkip usando Riduttore!"

Lo scorpione volante fece un'acrobazia e sferrò un fendente con la coda, usando il pungiglione per colpire Wingull sul fianco, e il Pokemon Acqua/Volante lanciò un piccolo stridio di dolore e sentì una sensazione di bruciore che si diffondeva dal punto in cui era stato colpito. Stringendo il becco, Wingull si allontanò dall'avversario, ma Chelle vide subito che non voleva più con la stessa agilità.

"Accidenti, temo che Wingull sia stato avvelenato..." mormorò tra sè. "Percy, dobbiamo passare al piano B!"

"E' quello che sto cercando di fare..." disse il ragazzo, mentre guardava con apprensione il suo Pokemon che cercava di tenersi stretto alla schiena di Hippopotas. Il Pokemon Ippo si stava scalmanando per farlo cadere, e aveva eseguito una carica contro un angolo del ring, nel tentativo di catapultare giù il Pokemon di Percy, che però si teneva stretto e cercava di resistere. Hippopotas si lanciò con tutto il suo peso contro il terreno, e numerose zolle di sabbia umida si sollevarono, confondendo le idee a Mudkip...

"Ci sono!" esclamò Percy. "Mudkip, adesso usa Fangosberla!"

"Mudkip..." mormorò il piccolo Pokemon, finalmente trovando il momento giusto per contrattaccare quando Hippopotas si fermò un attimo per riprendere fiato. Il Pokemon Fangopesce raccolse un po' di sabbia umida e la trasformò in un potente getto di fango che si diffuse tutt'attorno a lui, inondando Hippopotas! Il Pokemon Ippo, sorpreso e spaventato, cercò di sottrarsi al getto di fango, ma Mudkip era troppo vicino, e il getto gli penetrò nella bocca e nelle narici, e lo fece tossire e starnutire! Mudkip approfittò di quel momento per balzare giù dalla groppa di Hippopotas, e atterrò vicino al punto sopra il quale Wingull stava svolazzando, cercando di difendersi dall'attacco di Gligar.

"Gligar, adesso usa Finta!" esclamò Terenzio, cercando di sferrare un colpo decisivo mentre il suo Hippopotas cercava di liberarsi dal fango che lo aveva inzaccherato completamente. Gligar emise un verso acuto e volò un po' più in alto, per poi sparire nel nulla come un ninja... e Chelle strinse i denti, temendo che il suo Pokemon non avrebbe potuto resistere ad un attacco come quello. Se Gligar fosse riapparso con un attacco Fulmindenti, Wingull non sarebbe stato nelle condizioni di schivarlo... Cercò disperatamente di inventarsi qualcosa per fare in modo che Wingull resistesse...

Un momento! Ma certo, che stupida! Come aveva fatto a dimenticarsene?

"Wingull, ritorna!" esclamò improvvisamente Chelle, usando la sua Pokeball per richiamare il Pokemon gabbiano. Gligar riapparve sopra il suo avversario e cercò di colpirlo con le sue chele, ma la ragazza aveva calcolato il momento giusto con precisione, e Wingull venne richiamato proprio un istante prima di poter essere raggiunto, lasciando Gligar ad annaspare a mezz'aria!

"Eevee, tocca a te!" esclamò Chelle, mettendo rapidamente via la Pokeball di Wingull, ed estraendone un'altra. Il grazioso Pokemon Evoluzione atterrò agilmente sulla sabbia bagnata esi preparò a combattere, mentre Mudkip si piazzava accanto a lui. "E adesso... usa Altruismo!"

"Grazie, Chelle!" rispose Percy. "Mudkip, colpisci Gligar con Idropulsar!"

Lo Eevee della ragazza appoggiò una zampa anteriore sulla spalla di Mudkip, e una frazione di secondo dopo, una tenue aura multicolore avvolse entrambi i Pokemon. Poi, Mudkip scagliò di nuovo il suo attacco Idropulsar... ma questa volta, gli anelli d'acqua brillavano di vari colori, a segnalare che la mossa era stata potenziata. Gligar era appena riuscito a rimettersi in equilibrio, e non potè fare nulla per evitare l'attacco che lo colpì in pieno e lo inondò completamente, facendolo cadere al suolo con un tonfo. Lo scorpione alato emise un verso rassegnato e rimase steso a terra a pancia in su, con le chele aperte e gli occhi trasformati in spirali. Heather, Shelly e i loro Pokemon esultarono per la vittoria dei loro amici, e anche dal pubblico arrivarono degli applausi. 

"Bel colpo, Chelle!" esclamò Percy. 

"Grazie anche a te, Percy!" rispose la ragazza facendo il segno dell'okay al compagno. "Stavolta sì che abbiamo fatto gioco di squadra!"

Terenzio non nascose un po' di sorpresa per la rapidità con cui Gligar era stato sconfitto, ma si riebbe subito e richiamò il Pokemon Aliscorpio nella sua sfera prima di selezionare un nuovo Pokemon. "E un punto per voi, ragazzi. Devo ammettere che siete abili, ma avete sconfitto soltanto uno dei miei Pokemon. Adesso... comincerò a fare sul serio! Tocca a te, Vibrava!"

Terenzio fece uscire il suo terzo Pokemon, una creatura che ad Heather era decisamente familiare: un Pokémon a forma di libellula, con un corpo sottile e giallastro sormontato da due paia di ali verdi dai contorni neri di forma romboidale; gli occhi verdi, quattro sottili zampe nere e due corna nasali gialle. A quel punto, la pioggia stava smettendo, e il Capopalestra immaginava che se non altro, questo portasse via il vantaggio che Chelle e Percy si erano presi all'inizio.

"Okay, intanto sono in vantaggio loro!" esclamò Heather contenta. Ma il suo Druddigon non sembrava altrettanto convinto. Aveva il sentore che la battaglia sarebbe volta presto a favore di Terenzio.

E anche Shelly ne sembrava convinta. "Già, ma adesso... Pioggiadanza si sta esaurendo, il che vuol dire che non hanno più il vantaggio delle mosse potenziate. E il signor Terenzio potrà riportare in campo Terrempesta molto presto." commentò.

Anche Terenzio si rendeva conto che era il momento di fare pressione sui suoi avversari, e quando Hippopotas si liberò dalla Fangosberla di Mudkip, diede il suo ordine successivo. "Ora... Hippopotas, usa di nuovo Terrempesta! E tu, Vibrava... blocca Eevee con Sabbiotomba, così non potrà più supportare Mudkip!" ordinò.

Il Pokemon Vibrazione aprì le ali e cominciò a farle vibrare ad alta velocità, scatenando un vortice di sabbia sotto le zampette di Eevee, che emise un guaito di sorpresa prima di essere avvolto dalla tempesta in miniatura e percosso dalla sabbia! Nello stesso momento, Hippopotas aprì la bocca e scatenò un'altra tempesta di sabbia, che scacciò le ultime gocce di pioggia, e riportò il campo di battaglia sotto il controllo del Capopalestra! Mudkip ed Eevee cercarono di proteggersi, ma la sabbia arrivava da tutte le direzioni e si insinuava negli occhi e nelle narici, impedendo loro di vedere bene.

"Tsk... non sarà questo a darci fastidio!" affermò Chelle, la cui sicurezza non era ancora venuta meno. "Se Eevee non può dare una mano a Mudkip... può ancora fare molte cose! Eevee! Usa Comete!"

"Vee!" esclamò il simpatico Pokemon mentre cercava come poteva di coprirsi. Anche con la vista offuscata dalla sabbia che turbinava attorno a lui, Eevee mosse una zampetta davanti a sè, creando una raffica di proiettili luminosi a forma di stella che sfrecciarono verso Vibrava e Hippopotas e si schiantarono su di loro! Vibrava indietreggiò stupito, e Hippopotas puntò le zampe a terra, cominciando a sentire la fatica dello scontro... ma Mudkip sembrava in difficoltà. Un attacco Pistolacqua sfrecciò verso Hippopotas, ma lo mancò di una considerevole distanza e atterrò sul terreno umido accanto a lui.

"Mud, mudkiiiip!" esclamò il piccolo Pokemon d'Acqua, cercando disperatamente di colpire Hippopotas con Pistolacqua. Era un'impresa improba. Con tutta quella sabbia che lo ostacolava, il Pokemon Fangopesce non riusciva a prendere la mira, e Hipopotas stava cominciando a fare pressione.

"Hippopotas, stai andando bene. Colpisci Mudkip con Morso!" ordinò Terenzio. "Vibrava, colpisci Eevee con Dragospiro!"

"Hippo!" Il Pokemon Ippo prese lo slancio e si lanciò su Mudkip, che si spostò rapidamente e riuscì ad evitare il morso... ma non fu preparato alla rapidità con cui Hippopoytas spostò la testa e lo colpì con un secondo Morso, per poi scagliarlo dolorosamente a terra! Mudkip emise un gemito di dolore e cercò di rialzarsi, respirando affannosamente... ma a quel punto, mentre Eevee cercava come poteva di difendersi da una fiammata multicolore che Vibrava gli aveva scagliato contro, Percy decise di cambiare Pokemon.

"Ritorna, Mudkip! Adesso tocca a te... Sandshrew!" esclamò il ragazzo dai capelli neri e rossi. Il Druddigon di Heather sgranò gli occhi per la sorpresa, poi incrociò le braccia sul petto e disse di sì con la testa.

"Visto? Percy sa quello che sta facendo... sono sicura che se la caveranno, questa volta!" commentò Heather, ghignando e stringendo una mano a pugno. "Forza, ragazzi, ce la potete fare! Tenete duro!"

"Shel! Shelgon!" esclamò lo Shelgon della bambina.

Il combattivo Sandshrew apparve sul campo di battaglia, e si produsse subito in un vigoroso attacco Sfuriate, che colse di sorpresa Hippopotas e lo costrinse ad indietreggiare! Con un grugnito di disappunto, il Pokemon Ippo si rese conto che la tempesta di sabbia sarebbe stata del tutto inutile contro Sandshrew... anzi, gli avrebbe reso le cose più facili!

"Bravo, Percy! Ottima pensata!" esclamò Chelle. "Ma adesso tocca a me... Eevee, cerca di uscire da lì! Usa... ah, già! Usa Occhioni Teneri, e poi Attacco Rapido!"

"Veeeee..." Con un sorriso arguto, il Pokemon Evoluzione si girò verso Vibrava e sfoderò la sua espressione più graziosa ed innocente, con tanto di giganteschi occhi neri che brillavano di luce propria! Colto di sorpresa, Vibrava drizzò le antenne e sbattè gli occhi, come ipnotizzato dall'aspetto grazioso di Eevee... e la Sabbiotomba si dissolse, liberando il piccolo Pokemon.

Davanti a quella scena, Heather era rimasta con la bocca aperta, gli occhi sgranati e un grosso gocciolone di sudore sulla fronte. "O-Occhioni Teneri? Non... non mi volete mica dire... che ha ipnotizzato quel Vibrava con il suo aspetto carino?" chiese.

"Ma è proprio così, Heather!" rispose prontamente Shelly, che guardava la scena con espressione trasognata. Anche lei aveva ceduto alla tattica di Eevee... "Occhioni Teneri è una mossa di tipo Folletto che tende ad andare per prima... e ha l'effetto di distrarre l'avversario e impedirgli di attaccare con efficacia!"

"Volbeat!" esclamò Volbeat, indicando la scena. Eevee prese lo slancio e sferrò un preciso, per quanto non troppo potente, Attacco Rapido, che centrò in pieno Vibrava e lo fece cadere sulla sabbia umida, mentre Sandshrew ed Hippopotas erano ancora impegnati nella loro battaglia! Il Pokemon Ippo usò di nuovo un attacco Morso che colpì il Pokemon di Percy ad una zampa posteriore... ma così facendo si espose ad un contrattacco, e dopo aver emesso un grugnito irritato, Sandshrew rispose a tono.

"Sandshrew... usa il tuo attacco Velenospina!" esclamò Percy... e immediatamente, Sandshrew colpì Hippopotas con uno sperone di luce viola che fuoriuscì di colpo dalla giuntura del tallone destro. Con un calcio preciso, Sandshrew conficcò lo sperone velenoso nel fianco di Hippopotas, che emise un muggito di dolore e barcollò indietro per un breve tratto. Riuscì a tenersi in piedi e si stabilizzò sulle zampe, ma il danno era fatto - stava già cominciando ad indebolirsi. La battaglia si stava facendo sempre più combattuta, ed era ancora impossibile dire chi avrebbe vinto...

Terenzio stesso sembrava pensare che fosse uno scontro molto più interessante e stimolante del precedente... e con un cenno affermativo della testa, richiamò Hippopotas. "Okay, Hippopotas, per adesso va bene così!" affermò, poi prese la sua ultima Pokeball, e mandò in campo un altro dei suoi combattenti. "Ora tocca a te, Drillbur! Mostra di cosa sei capace!"

La Pokeball solcò l'aria, entrò nella tormenta di sabbia, e si aprì per far uscire un Pokemon dall'aspetto di una piccola talpa grigia, con zampe anteriori molto sviluppate e armate di tre grossi artigli bianchi, strisce viola scuro a decorare il resto del corpo, e il muso bianco ed allungato con il naso rosa e due grandi occhi. Sandshrew sentì un inquietante rumore di ferro affilato quando il Pokemon talpa atterrò davanti a lui e alzò gli unghioni per segnalare la sua impazienza di dare inizio al combattimento... e Sandshrew rispose a tono, mettendosi su tutte e quattro le zampe.

"Un Drilbur?" esclamò Shelly, allo stesso tempo sorpresa e contenta di vedere un Pokemon così raro. Quando Heather la guardò per chiederle di cosa si trattasse, la bambina più grande fece un piccolo colpo di tosse per non far vedere il suo imbarazzo, e tirò fuori il suo Pokedex per far vedere alla sua migliore amica di cosa si trattasse.

"Drilbur, il Pokemon Talpa. Tipo Terra. Sfreccia a gran velocità sotto terra, avvitandosi su se stesso, mentre si apre un passaggio scavando con le unghie, per poi emergere in mezzo ad un turbine di sabbia. Quando gira su se stesso, scava la terra scendendo in verticale alla velocità di 50 km/h." disse il Pokedex di Shelly.

"Skorupi!" esclamò il Pokemon scorpione, sorpreso di vedere la mossa che Drilbur stava eseguendo in quel momento. Percy aveva dato ordine a Sandshrew di tentare un attacco Sfuriate, mentre Terenzio e Drilbur avevano contrattaccato con un Rapigiro: il Pokemon Talpa aveva aperto le braccia e cominciato a girare su sè stesso, tenendo fuori i suoi unghioni duri come il ferro! Il clangore del metallo sul metallo sovrastò per pochi istanti il fragore della tempesta di sabbia, e un attimo dopo, Sandshrew balzò indietro con una breve esclamazione di dolore.

"Accidenti... se continua così, perderemo il vantaggio. In effetti, ho l'impressione che lo abbiamo già perso..." commentò Chelle. "Devo permettere ad Eevee di dare una mano a Sandshrew... ma Vibrava ci sta addosso e ci impedisce di distrarci... come posso fare?"

"Non sei niente male, ragazza mia, ma credo che il tuo Eevee sia quasi al limite." affermò Terenzio. "Vibrava, adesso attacca con Geoforza! Questo dovrebbe bastare."

"Eevee, attacca con Attacco Rapido... e poi usa Flagello!" esclamò Chelle, decisa a dare quanto più filo da torcere possibile a Terenzio prima di dover ritirare il suo Pokemon. Per quanto si stesse stancando, Eevee riuscì a raccogliere abbastanza forze da lanciarsi di nuovo alla carica, colpendo Vibrava al fianco con rapidità e precisione... e poi, si scagliò di nuovo sul Pokemon simile ad un formicaleone, scalmanandosi e sferrando una raffica di colpi potenti ma casuali con le zampe e la coda. Vibrava piegò le ali contro il corpo per farsi scudo, e riuscì a bloccare i primi colpi... ma la forza con cui Eevee lo stava assalendo si rivelò troppo grande, e Vibrava cedette verso la fine, e venne colpito da diversi attacchi diretti! Anche così, però, il Pokemon formicaleone era troppo forte per soccombere tanto presto... e rimase in piedi, pur barcollando pericolosamente.

"Accidenti..." mormorò Chelle, mentre il suo Pokemon Evoluzione retrocedeva barcollando ed ansimando. "Speravo di metterne al tappeto un altro, prima di dover richiamare in campo Wingull... scusa, Eevee, sei stato bravo lo stesso."

"Vee!" esclamò Eevee, prima di essere colpito in pieno dall'attacco Geoforza di Vibrava. Il Pokemon formicaleone si concentrò, e i suoi occhi compositi brillarono di rosso acceso per un istante prima che il terreno sul quale Eevee si trovava cominciasse a tremare... e un istante dopo, il grazioso Pokemon Evoluzione venne investito da una colonna di luce rossa che scaturì dal terreno stesso! Eevee venne sollevato in aria e poi scaraventato a distanza, e strisciò sul terreno per un istante prima di fermarsi e giacere a terra supino, con gli occhi trasformati in spirali, le zampette all'aria e una buffa espressione di sorpresa sul muso! Chelle sospirò e richiamò il Pokemon Evoluzione, ma si fece coraggio pensando che Vibrava aveva subito un colpo considerevole da quell'ultimo attacco. Stava barcollando, e aveva il fiato corto - con un po' di fortuna, forse Wingull avrebbe potuto sistemarlo rapidamente.

"E va bene... forza, Wingull, tocca a te!" esclamò, e rimandò in campo il Pokemon gabbiano, che per fortuna sembrava aver ripreso un po' fiato. Nello stesso momento, Drilbur cercò di sferrare un affondo con i suoi artigli, ma Sandshrew riuscì ad evitarlo...

"Turbosabbia!" esclamò Percy. "Poi raggiungi Wingull!"

Senza un attimo di esitazione, il Pokemon simile ad un armadillo prese una manciata di sabbia umida dal terreno e la scagliò in faccia a Drilbur, che emise un'esclamazione di sorpresa e cercò di liberarsi gli occhi con i dorsi delle mani. Sandshrew approfittò di quel momento e si avvicinò a Chelle, proprio mentre Wingull si librava in volo e cercava, per quanto possibile, di ignorare gli effetti del veleno che ancora scorreva nelle sue vene.

"Hm..." Terenzio strinse i denti e si sfregò il mento, un po' preoccupato. Quei due stavano per tentare qualche altra mossa di coppia, e probabilmente avrebbero presto rovesciato di nuovo la situazione. Doveva cercare di impedirglielo, ma Drilbur era ancora in difficoltà, e Vibrava era allo stremo...

Inutile tergiversare. Chi non risica non rosica, decise infine il Capopalestra.

"Vibrava, colpiscili con Sonicboom!" esclamò, vedendo che Wingull e Sandshrew erano abbastanza vicini. Ancora una volta, pur con difficoltà, il Pokemon Vibrazione si vltò verso il suo bersaglio... e cominciò a far vibrare le ali, scagliando una raffica di onde sonore contro di loro!

"Non crediate che finirà così!" esclamò Percy. "Ora... Sandshrew, usa il tuo attacco Magnitudo!"

Prima che il Sonicboom potesse andare a segno, Sandshrew piantò gli artigli a terra e scatenò una breve scossa di terremoto che investì l'arena e percosse con violenza Drilbur... ma Vibrava riuscì per un soffio ad evitare l'attacco, librandosi in volo a pochi centimetri da terra! Sandshrew prese il colpo del Sonicboom, subendo alcuni danni, ma riuscì a tenersi in piedi.

"Buona idea, ma non hai considerato l'abilità Levitazione di Vibrava." affermò Terenzio, sollevato nel vedere che Drilbur, con un po' di difficoltà, si era rialzato e stava rimettendosi in guardia.

Sfortunatamente per lui, Percy e Chelle sembravano aver già preso qualche precauzione per quell'eventualità...

"Invece temo che sia proprio nella posizione giusta!" esclamò Chelle. "Wingull, usa Attacco d'Ala!"

Il Pokemon Acqua/Volante sfrecciò rapidamente verso Vibrava, prima che quest'ultimo potesse reagire, e sferrò una raffica di colpi con le sue ali! Vibrava cercò di difendersi, ma la battaglia lo aveva ormai stancato, e ben presto la sua difesa perse vigore, e Vibrava venne colpito e scaraventato a terra! Cercò di rialzarsi di nuovo, ma alla fine le forze gli vennero meno, e il Pokemon insettoide crollò a terra privo di sensi, dando la vittoria a Wingull!

"Ottimo lavoro, Chelle!" esultò Heather dal lato del ring. "Forza, che ce la potete fare, questa volta!"

Terenzio storse il naso. Sperava che Hippopotas avrebbe avuto più tempo per riprendersi... ma non aveva scelta a questo punto, doveva rimandarlo in campo. Quanto meno, adesso il Wingull di Chelle stava pian piano perdendo le forze, e il Mudkip di Percy non era in forma neanche lui... quindi, bastava concentrarsi su Sandshrew e metterlo fuori gioco il prima possibile. "Okay... tocca di nuovo a te, Hippopotas! Cerchiamo di concludere in fretta!"

Hippopotas, un po' barcollante, riapparve a fianco di Drilbur, deciso a fare tutto quello che poteva. “Okay… concentrate i vostri attacchi su Sandshrew! Hippopotas, cerca di colpirlo con Sbadiglio… e tu, Drilbur, usa Unghieaguzze e poi attaccalo con Sfuriate!” esclamò. Immediatamente, il Pokemon Talpa affilò gli artigli tra di loro, sfregandoli con decisione e provocando un inquietante stridio metallico… mentre Hippopotas spalancava di nuovo la sua enorme bocca e faceva uno sbadiglio che investì il Pokemon di Percy. Sandshrew perse quasi subito la sua aria combattiva, e cominciò a barcollare… ma questo diede a Wingull il tempo di sferrare un nuovo attacco.

“Non vi distraete da me!” esclamò Chelle con irritazione. “Wingull, usa un attacco Pistolacqua su Hippopotas!”

Gull!” il Pokemon gabbiano emise uno stridio acuto, e aprì il becco per scagliare un potente getto d'acqua contro il Pokemon Ippo. Il nemico non ebbe la possibilità di reagire in tempo, e il getto d’acqua colpì al muso Hippopotas, spingendo indietro di quasi un metro prima di farlo cadere a terra! Con grande sorpresa ed allarme di Chelle, il Pokemon ippopotamo riuscì a rialzarsi ancora una volta…

“Accidenti, non è ancora a terra?” esclamò esterrefatta Shelly. “Non… non me lo ricordavo così resistente…”

Ma si rivelò essere soltanto l'ultimo tentativo prima della fine. Con un grugnito, Hippopotas cercò di lanciarsi di nuovo all'attacco… ma il veleno di Sandshrew che aveva ancora in circolo completò l'opera, e il terzo dei Pokemon di Terenzio si accasciò a terra e perse i sensi.

“Bravissimi!” esclamò Heather, scattando in piedi per l'entusiasmo e alzando un pugno chiuso in aria. “Ora ne manca uno solo! Dateci dentro!”

In effetti, ora restava soltanto Drilbur in campo… ma quest'ultimo, ben sapendo di essere tutto ciò che separava il suo allenatore dalla sconfitta, era ben deciso a non lasciare nulla di intentato. E lo stesso si poteva dire di Terenzio. Ora che doveva badare ad un solo Pokemon, era ancora più concentrato di prima.

“Bravi, adesso sì che state usando la testa e lavorate assieme. Ma non ho ancora finito!” commentò, con un bagliore combattivo nello sguardo. “Drilbur, usa un attacco Fossa, e colpisci Sandshrew!”

“Sandshrew, tieniti pronto! Afferralo quando emerge!” esclamò Percy. “Chelle! Quando lo abbiamo immobilizzato, tu e Wingull usate di nuovo Pistolacqua!”

“Okay! Pensi di farcela, Wingull?” chiese la ragazza dai capelli verdi al suo Pokemon, che rispose emettendo un debole stridio e facendo un cenno affermativo con la testa. Non ci fu tempo di discutere oltre, visto che Drilbur, tuffatosi nel terreno sabbioso, emerse e si scagliò addosso a Sandshrew, colpendolo con tutte le sue forze! Con un grugnito, Sandshrew puntò le zampe a terra e cercò di reggere al colpo… e riuscì per un pelo a reggere, afferrando Drilbur con le sue zampette artigliate e mettendo poi a segno un potente attacco Sfuriate! Poi, si girò di scatto, sempre tenendo fermo il Pokemon Talpa, e fece in modo che Wingull potesse mirare direttamente a Drilbur.

“Grazie, Percy!” esclamò Chelle con un ghigno sicuro. “Adesso, Wingull! È il momento di concludere, usa Pistolacqua di nuovo!”

“Non così in fretta!” esclamò Terenzio. “Drilbur, usa Rapigiro di nuovo!”

Il Pokemon Talpa strinse i denti e puntò le zampe posteriori a terra… poi, cominciò a girare su sé stesso come una trottola, trascinandosi dietro Sandshrew che emise un guaito stupefatto… e lasciando di stucco anche Wingull e i due ragazzi! Ma ormai Wingull non poteva più fermare il suo attacco Pistolacqua… e quando Drilbur mollò la presa, Sandshrew volò verso Wingull e venne colpito dal getto d’acqua sparato dal suo alleato!

“No! Accidenti...” esclamò Chelle. Sandshrew venne scagliato a terra e rimase disteso sulla sabbia umida senza più forze... e Drilbur usò un’altra mossa per mettere fuori gioco Wingull una volta per tutte!

“Bravo, Drilbur! Adesso usa Rocciotomba contro Wingull!” esclamò Terenzio, pensando che la vittoria fosse ormai ad un passo. Dilbur alzò le zampette artigliate e creò una raffica di pietre sopra Wingull, per poi fargliele cadere addosso...

Ma Chelle e Wingull non erano gente che si arrendeva così facilmente.

“Wingull! Attacco Rapido!” esclamò la ragazza dai capelli verdi. Forse non avrebbero potuto vincere, ma almeno potevano rendere le cose più facili a Percy e Mudkip.

Wingull chiamò a raccolta tutte le forze che gli erano rimaste... e si lanciò in picchiata, cogliendo di sorpresa Drilbur e centrandolo in pieno con tutto il suo peso. Il Pokemon Talpa barcollò indietro e si rimise in guardia, mentre Wingull veniva colpito in pieno da alcuni dei pezzi di roccia che cadevano giù, e rimase a terra con gli occhi trasformati in spirali.

“Scusa, Percy. Scusa, Wingull. Temo che più di così... non possiamo fare.” affermò Chelle, richiamando il suo Wingull mentre Percy faceva lo stesso con Sandshrew. “Percy... ci affidiamo a Mudkip! Fatevi valere, mi raccomando, o non te ne farò più sentire la fine!” Concluse la frase con un sorrisetto appena accennato, e disse di sì con la testa per dirgli che contavano su di loro.

“Grazie, Chelle. Mudkip ed io... non ci faremo battere! Vai, Mudkip!” esclamò il ragazzo, mandando di nuovo in campo il suo Pokemon d’Acqua che, ripresosi un po’ dallo scontro precedente, atterrò abilmente davanti a Drilbur e si mise in guardia. Il Pokemon Talpa sollevò gli unghioni davanti a sè, si mise in guardia e squadrò Mudkip dritto negli occhi, raccogliendo tutte le forze che gli erano rimaste per un ultimo confronto. Tra il pubblico, Heather, Shelly e i loro Pokemon trattennero il fiato, tutti intenti ad osservare quei momenti decisivi.

“Usa di nuovo Fossa, Drilbur!” esclamò Terenzio senza perdere un colpo. Voleva concludere lo scontro in fretta... e Percy riflettè che questo voleva dire che anche Drilbur cominciava a stancarsi. Forse questa era l’occasione che aspettava...

Il Pokemon Talpa di Unima scavò una fossa e si lanciò a tutta velocità contro Mudkip, che restò fermo ad attendere per un secondo... e quando vide il terreno davanti a lui che cominciava a muoversi, fece un balzo indietro ed evitò per un pelo gli artigli affilati dell’avversario mentre questo emergeva rapidamente! Gli unghioni di Drilbur passarono ad un millimetro dalla guancia sinistra di Mudkip, e il piccolo Pokemon d’Acqua si rese conto che il volto di Drilbur era vulnerabile in quel momento...

“Fangosberla!” ordinò Percy.

Il pesciolino di terra obbedì all’istante, e aprì la bocca per schizzare un getto di fango proprio in faccia a Drilbur, che gridò per il dolore e la sorpresa, e cadde a terra di schiena, cercando come poteva di pulirsi la faccia dal fango! Mudkip riuscì ad atterrare senza problemi, e il suo corpo venne circondato da una tenue aura azzurra, che Percy riconobbe come il segno che la sua abilità Acquaiuto si era attivata. Forse questo voleva dire che il prossimo colpo sarebbe stato quello decisivo... e mentre Drilbur si rialzava e cercava di lanciarsi di nuovo verso Mudkip, quest’ultimo prese un bel respiro...

“Adesso, Mudkip! Concludi con Idropulsar!” esclamò il giovane.

Mudkip prese la mira, strinse gli occhi, e scagliò di nuovo una raffica di anelli d’acqua che centrarono in pieno Drilbur! A quel punto, il Pokemon Talpa non era più in grado di resistere... e infatti, poco dopo, Drilbur crollò a terra a pancia in giù, e anche i suoi occhi diventarono spirali.

La battaglia era vinta. Finalmente, Chelle e Percy avevano superato il loro esame.

“Drilbur ha perso...” affermò Terenzio un po’ sconsolato, mentre Chelle e Percy restavano fermi al loro posto, frementi per l’eccitazione e forse ance un po’ increduli. “Beh, che posso dire... i miglioramenti si sono visti, e sono stati lodevoli, oserei dire! Questa volta, vi siete dimostrati dei veri giocatori di squadra, e siete riusciti ad avere la meglio, quindi... mi congratulo con voi, ragazzi, e vi consegno la Medaglia Pulviscolo! Siatene fieri!”

“Hehee... certo che lo siamo! Bravo, Mudkip! Adesso puoi anche riposarti... stasera, per te e Sandshrew ci sarà una doppia razione!” affermò Percy, che si chinò per prendere in braccio il suo Pokemon ansimante ed esausto. Mudkip tirò un sospiro di gioia e sollievo, e strisciò il muso sul volto di Percy, felice ed orgoglioso.

“Credo che anche i miei Pokemon se lo meritino. Abbiamo davvero vinto una battaglia importante... grazie di tutto, Percy!” rispose Chelle. La ragazza dai capelli verdi si stagliò orgogliosa davanti al pubblico di Serenisola, che si produceva in un applauso di sincere congratulazioni, e soprattutto davanti ad Heather, Shelly e i loro Pokemon!

Drrrrruddigon!“ ringhiò il dragone con un ghigno di approvazione. Volbeat stava svolazzando un po’ più in alto, illuminando la coda festosamente. Skorupi agitava la coda armata di pungiglione come una bandierina, applaudendo con le chele. E le due bambine festeggiavano con gioia, con Heather che agitava la mano verso i ragazzi più grandi.

Muuud... kip!“ esclamò Mudkip una volta ripreso il fiato che gli serviva per parlare. Il piccolo Pokemon sembrava soddisfatto nonostante la stanchezza, e agitò a sua volta una mano verso gli spettatori. Era contento – per quell’occasione, aveva fatto un buon lavoro, e aveva aiutato il suo allenatore e la sua amica a vincere quella dura lotta.

“Grazie anche a te, Chelle!” rispose Percy, e i due ragazzini si diedero il cinque. “Ora... penso che almeno abbiamo un’idea di come fare.”

“Già!” rispose la sua compagna con un sorrisetto astuto. “Ma... non adagiarti sugli allori, amico! Quando sarà il momento... dovrai essere pronto a lottare anche con me!”

“Dovresti ascoltarla, la tua amica!” scherzò Terenzio, mentre consegnava a Chelle e Percy le Medaglie Pulviscolo. “Questa è solo la vostra seconda Palestra, vero? Beh, per le prossime... credo proprio che ci sarà da divertirsi!”

“Non so se prenderlo come un complimento...” fu il commento di Chelle, e Mudkip sospirò rassegnato, scuotendo la testa con un sorriso.       

             

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CONTINUA...

 

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Capitolo 27
*** Alleniamoci al faro! ***


Pokemon: The Glazed Challenge
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 27 - Alleniamoci al faro!

Quella mattina, nel pacifico borgo di Serenisola, la giornata era iniziata con tutti i migliori auspici per gli abitanti. E anche per i visitatori, tra i quali ne spiccava una che, in piedi sul suo sacco a pelo disposto nella sala degli ospiti del Pokemon Center, stava orgogliosamente ammirando la Medaglia Pulviscolo che si era guadagnata nel recente scontro in Palestra!

"Aaaaah, è bellissima! Complimenti, Chelle, sei davvero un'allenatrice in gamba! E i tuoi Pokemon saranno i più belli e i più forti di tutta la Lega di Tunod!" stava dicendo, in piedi sul suo sacco a pelo con la fedele Bayleef al fianco che ammirava a sua volta la Medaglia!

"Bay bay! Bayleef!" esclamò la Pokemon d'Erba con voce acuta... e un ormai familiare Skorupi, la cui allenatrice stava preparando le sue cose, si coprì le orecchie con le tenaglie, facendo un'espressione esasperata!

"Skoruuuupiii..." si lamentò il Pokemon scorpione, e Shelly tirò un sospiro rassegnato e accarezzò il suo nuovo Pokemon, comprendendo quello che voleva dire.

"Lo so, Skorupi... da quando lei e Percy hanno vinto la loro sfida con Terenzio, si è un po' montata la testa..." disse la bambina dai capelli violetti, a bassa voce. Terminò di sistemarsi la treccia, e si mise a posto i vestiti, assicurandosi di essere pronta per a giornata. Era altamente probabile che quello sarebbe stato l'ultimo giorno che avrebbero passato a Serenisola, prima di tornare verso Borgo Querciantica attraversando il Ponte Sereno, e aveva intenzione di sfruttarlo il più possibile. C'era ancora qualcosa da vedere in città, e la bambina aveva già una mezza idea di dove andare.

Skorupi guardò in direzione del sacco a pelo vicino a quello della sua allenatrice, nel quale si vedeva ancora qualcuno rannicchiato sotto le coperte, inutilmente spronato da un Vibrava che le aveva preso una spalla con la coda e cercava di scuoterla. La reazione di Heather fu di girarsi dall'altra parte con un mugolio indistinto, e il suo Pokemon Terra/Drago scosse le antenne rassegnato.

"Vi, brava..." affermò con voce ronzante.

Shelly rivolse alla sua amica uno sguardo un po' sorpreso, anche se non potè fare a meno di sorridere. Era da tanto tempo che non vedeva Heather così tranquilla... ma era ormai mattina, ed era il momento di svegliarsi, quindi pur con un po' di riluttanza, Shelly si apprestò a dare la sveglia alla bambina più piccola.

"Che succede, Shelly? La nostra intrepida domatrice di draghi ha paura di qualche raggio di sole? E pensare che oggi mi sento proprio su di giri!" affermò Chelle, raggiungendo le allenatrici di Reborn dopo essersi allacciata i sandali. Percy tornò in quel momento dalla toilette dove era andato a lavarsi la faccia, e guardò a sua volta Heather che insisteva a starsene rannicchiata nel suo giaciglio.

"Hmm? Heather non si è ancora svegliata?" chiese il ragazzo, mentre cercava senza troppo successo di riavviarsi quei capelli ribelli, accompagnato dal suo Quilava.

Nel suo sacco a pelo, Heather continuò a restare rannicchiata e a cercare di sfuggire quanto più poteva ai raggi del sole... finchè Chelle non prese l'iniziativa, e strizzò un occhio alla sua Bayleef, che capì al volo e fece un sorrisetto malizioso. Furtivamente, la Pokemon Erba si avvicinò al sacco a pelo di Heather, mentre Shelly e il suo Skorupi si guardavano nervosamente, ognuno immaginando che Chelle avesse in mente qualcosa di strano...

"Chelle... sei sicura che sia una buona idea?" chiese Percy, poco convinto.

La ragazza dai capelli verdi mosse una mano per dire che era tutto sotto controllo. "Va tutto bene, ho solo intenzione di darle una svegliata... Bayleef, usa Profumino, prego!"

Bayleef chiuse gli occhi e cominciò ad emanare una pungente fragranza che sembrava un misto di fiori e miele, che si diffuse tutt'attorno a lei... e un istante dopo, Heather cominciò ad agitarsi nel suo sacco a pelo, e il suo Vibrava mosse le ali per cercare di mandare via almeno in parte quel profumo che stava diventando quasi soffocante! La cosa non servì a molto, visto che dopo qualche secondo, Heather si svegliò di soprassalto e cominciò a starnutire come una macchina a vapore!

"E-e-e-ETCIUUUUM!" La piccola domatrice di draghi, senza neanche prendersi la briga di mettersi le mani davanti al viso, si sedette sul sacco a pelo, e fece una serie di sonori starnuti, interrompendosi di tanto in tanto per cercare di riprendere fiato... e Shelly voltò la testa dall'altra parte per l'imbarazzo, e per nascondere che le stava venendo da ridere! Dopo quasi un minuto passato a cercare di riprendere aria, Heather si sfregò il naso con entrambe le mani, e si svegliò del tutto, lanciando un'occhiataccia a Chelle e alla sua Bayleef, che se ne stavano là come niente fosse, con la faccia da innocentine...  

"Ugh... Chelle e Bayleef... Et-ccccium!" esclamò Heather, mettendosi le mani davanti alla bocca e facendo uno starnuto abbastanza forte da farla sobbalzare! "Accidenti, vi è sembrata davvero una bella idea... et-ccccium! Ugh... quella di farmi svegliare facendomi venire l'allergia al polline?"

Chelle e Bayleef sghignazzarono e si misero schiena contro schiena, e la ragazza dai capelli verdi mostrò i palmi delle mani come per dire che non aveva nulla da nascondere! "Hey, se non altro non ti abbiamo gridato nelle orecchie o fatto il solletico! Sinceramente... mi sembra un modo un po' più gradevole di svegliarsi!"

"Qui quilava." Il Quilava di Percy diede un'occhiata ad Heather e alzò la testa come per dire che non era una cosa di cui preoccuparsi... e la piccola domatrice di draghi, capendo che ormai non c'era più nessuna possibilità di tornare a dormire, si alzò e si sgranchì la schiena e le articolazioni.

"Hmm... e va bene, mi alzo... dopotutto, immagino che questo sia il nostro ultimo giorno a Serenisola, e facciamo bene a sfruttarlo il meglio possibile!" diss, andando poi ad accarezzare il suo Vibrava. "Tranquillo, Vibrava, troveremo sicuramente qualcosa da fare. Credo che... ognuno di noi abbia già qualche idea, vero?"

Percy ci pensò un attimo e fece la sua proposta. "Per chi fosse interessato... ho sentito dire che ogni giorno, il Faro di Serenisola organizza delle competizioni amichevoli tra allenatori di Pokemon." affermò. "Shelly, se volessi allenare come si deve il tuo Wimpod, credo che quello sarebbe il luogo perfetto per farlo!"

Shelly sbattè gli occhi e si sfregò il mento con espressione pensierosa. In effetti, doveva ammettere che non aveva avuto molte possibilità di far fare un po' di pratica al Wimpod che Heather aveva catturato per lei quando era ferma per l'incidente di alcuni giorni prima. "Beh... immagino che... ehm... dovrei sentire anche Wimpod per esserne sicura, ma... credo che... potrebbe essere una buona idea. Vorrei... anche far fare un po' di pratica a Scizor e a Skorupi, se possibile..."

Heather si era infilata gli stivaletti, e si stava mettendo a posto i vestiti. "Beh, c'è un solo modo di saperlo per certo... Andiamo a questo faro, e vediamo come è organizzato!" affermò. "Che ne dici, Vibrava? Andiamo a fare un'occhiata?"

"Vvvvvvibravvvvva!" esclamò il Pokemon formicaleone, sbattendo le ali con fare interessato... e un attimo dopo, lo stomaco di Heather emise un inequivocabile brontolio, e la bambina dai capelli fucsia si mise una mano sulla pancia e guardò dall'altra parte, cercando di fare finta di niente...

Percy sorrise ironico e alzò le spalle. "Forse però... prima è meglio che andiamo a fare colazione! Non si combatte bene a stomaco vuoto..."

 

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Circa un'ora dopo, con lo stomaco pieno, ben rinfrescati, e con i loro Pokemon migliori nelle loro squadre, i quattro amici si erano diretti al grande faro che svettava sulle rupi a picco sul mare, nella zona sud-est di Serenisola... e come aveva previsto Percy, c'era già un bel po' di gente che non vedeva l'ora di mettersi alla prova. Una piccola folla si era raccolta davanti all'ingresso del faro, un'alta torre di almeno sette piani, alla cui sommità svettava una cabina semitrasparente che sicuramente ospitava il faro vero e proprio. Oltre che alta, la torre dava l'impressione di essere anche larga e ben costruita, in modo da poter reggere alle battaglie di Pokemon che sicuramente già in quel momento si stavano tenendo. Dalle finestre provenivano delle luci di vari colori, e qualche tenue rumore di colpi, fendenti ed esplosioni si sentiva dall'esterno, dando l'idea che i Pokemon e i loro allenatori stessero già dando il massimo nei loro allenamenti.

"C'è un bel po' di gente... mi sa che dovremo aspettare un po' prima di poterci allenare." commentò Percy, e diede una rapida occhiata al suo Quilava che osservava l'assembramento con un pizzico di fastidio. Il Pokemon Fuoco non aveva problemi a prendere un po' di sole, ma non aveva altrettanta pazienza per le code.

Chelle frugò nel suo zaino e tirò fuori alcune bottigliette di acqua minerale. "Buon per noi che ho pensato di procurarmi qualcosa per il caldo, nel caso avessimo dovuto attendere." commentò, mentre gettava una bottiglia a Percy e osservava il ragazzo che la afferrava al volo. Annuì e svitò il tappo della sua bottiglia, ne prese una sorsata abbastanza consistente, e poi versò quasi metà del resto nella bocca di Bayleef, che cinguettò qualcosa in segno di ringraziamento.

"Grazie, Chelle... immagino che questo voglia dire che ti perdono la sveglia di stamattina." commentò Heather con un sorriso ironico, prima di bere un po' e dare una sorsata anche al suo inseparabile Shelgon. Chelle e Skorupi ridacchiarono mentre il gruppo si metteva in fila, per attendere il loro turno di entrare nel faro.

Come avevano previsto Percy e Chelle, ci volle circa una mezz'ora di tempo prima che arrivasse il loro turno di entrare nella torre del faro... e quando entrarono, con Percy e Quilava in testa, si trovarono davanti un ambiente piuttosto peculiare, che di solito non si sarebbe associato ad un luogo dedicato all'allenamento di Pokemon. A parte dei piccoli ring sparsi regolarmente lungo tutta l'area della grande sala circolare, non c'era nessun arredamento, mentre sui muri, sui quali si vedevano ancora i mattoni utilizzati per costruire il grande edificio, erano appesi dei cimeli da marinai: gomene, galleggianti, mappe nautiche ingiallite e dai bordi consumati dal tempo... persino un'ancora un po' arrugginita che troneggiava vicino ad una rampa di scale che portava al piano superiore! La maggior parte delle arene erano già occupate, e c'erano numerosi Pokemon che si stavano allenando intensamente tra loro. Mentre passavano tra i ring, Heather, Shelgon e i loro compagni videro benissimo un Pikachu e un Vulpix che si davano battaglia... e Shelly si incantò per qualche secondo avedere una Beautifly e una Yanma che si esibivano in un numero di agilità a mezz'aria! Poco più in là, un Sealeo stava affrontando un elegante Liepard, e un Klang se la stava vedendo con un Manectric... insomma, c'erano sicuramente un bel po' di allenatori tra cui scegliere, ed Heather ebbe l'impressione che non avrebbe saputo da dove cominciare!

"Sko... rupi...?" affermò lo Skorupi di Shelly, e si guardò attorno con assoluta incredulità, non abituato a una simile mole di gente! La piccola entomologa si avvicinò al Pokemon scorpione e lo accarezzò su un fianco per dirgli che non c'era bisogno di avere paura.

"Okay... ragazzi, che ne dite se cerchiamo ognuno qualcuno con cui allenarci?" chiese Chelle, già passando in rassegna l'intera stanza per vedere se c'era qualcuno libero. "Magari, tra un paio d'ore ci vediamo qui, e... Hey! L'ho visto! C'è qualcuno che è lì da solo e non vede l'ora di misurarsi con la sottoscritta!" La ragazza dai capelli verdi aveva visto qualcuno che stava attendendo, in cerca di qualche altro sparring partner... e senza attendere oltre, lei e Bayleef si diressero verso di lui a passo di carica! "Hey, ragazzo! Se non hai nessuno con cui allenarti... ci sono io! Ma dovrai darti da fare! Ho già due Medaglie, non sono più una novellina!"

"Shelgon?" Lo Shelgon di Heather sgranò gli occhi e guardò stupefatto Chelle che si faceva strada tra la folla con tutta la grazia di un Tauros che sta puntando un drappo rosso! Percy, ormai abituato a certe uscite della sua compagna, si limitò a scuotere la testa e alzare le spalle.

"Lasciamo stare... Chelle fa un po' quello che le pare." rispose, ben sapendo di dire un'ovvietà. "Allora... voi che cosa proponete? Ci lasciamo, per adesso, e cerchiamo ognuno un avversario?"

"Per me va bene... ci troviamo qui ora un paio d'ore, sperando che nel frattempo Chelle non si perda... buon allenamento a tutti quanti! Mi raccomando, fate del vostro meglio!" rispose Heather. "Okay, Shelgon! Cominciamo a cercare! Sono sicura che troveremo qualche avversario interessante!"

"Buona fortuna, amici! Vi prometto... che io, Skorupi e Wimpod faremo tutti del nostro meglio!" esclamò Shelly, e si scambiò qualche saluto con Heather, Percy e i loro Pokemon prima che ognuno andasse per la sua strada.

Il Pokemon Drago simile ad una crisalide con le zampe emise un verso che poteva essere interpretato come un sì, e si piazzò quasi avventatamente davanti alla sua migliore amica, in cerca di qualche bersaglio! Heather cominciò a corrergli dietro, nel tentativo di calmare i suoi bollenti spiriti. Era questo che volevano dire quando dicevano che gli Shelgon non vedono l'ora di mettere le ali ed evolvere in un Salamence? Forse il suo Shelgon sentiva di essere vicino all'evoluzione, e voleva impegnarsi in quante più battaglie possibile per accelerare il momento fatidico...

"Con calma, Shelgon, con calma... non abbiamo nessuno che ci corre dietro!" esclamò Heather, nel vano tentativo di tenere un po' a freno il suo migliore amico! Con uno scatto improvviso, Shelgon rivolse la propria attenzione ad  un allenatore che stava completando un allenamento - uno dei suoi Pokemon, un Croconaw dall'aspetto battagliero, aveva appena finito di misurarsi con un Poliwrath, uscendone nettamente vincitore.

"Crrrroconaw!" esclamò il Pokemon vincitore, flettendo i bicipiti e sfoderando un ghigno che metteva in mostra le sue zanne acuminate. Shelgon guardò con attenzione la creaturina -  un piccolo coccodrillo bipede di colore prevalentemente azzurro, con grosse mascelle munite di zanne affilate e ricurve verso l'interno. La mascella inferiore era gialla, e i suoi occhi minacciosi avevano le iridi rosse che gli davano un aspetto feroce, assieme ad una cresta rossa formata da tre spuntoni che proseguiva anche sulla schiena. Gli arti superiori erano robusti e terminavano in mani a cinque dita con piccoli artigli, e sulla punta della coda spiccava uno spuntone rosso a forma di rombo.

Il suo allenatore era un ragazzo che doveva avere qualche anno più di Percy, e in effetti dava l'impressione di averne quindici, o al massimo sedici. Vestito in maniera un po' stravagante, con una giacca giallo ocra che ricordava un po' un giubbetto salvagente per tutte le pieghe che aveva, blue jeans e stivali rossi alti fino al ginocchio, aveva i capelli azzurro-verdini un po' mossi, un colore brillante simile a quello del mare pulito, e appesi alla sua vita si trovava una sorta di marsupio rosso.  La mano sinistra era coperta da un guanto rosso con le dita spuntate che arrivava fino al suo gomito, mentre la destra restava scoperta.

"Bel colpo, Croconaw! Sei stato in gamba come sempre... adesso però non credi che sia giusto lasciare che anche gli altri si allenino un po'?" disse il ragazzo, accarezzando sulla testa il Pokemon simile ad un coccodillo bipede, che emise un grugnito di protesta, ma decise di lasciar perdere e lasciare posto a qualche altro Pokemon, mentre l'avversario battuto richiamava il suo Poliwrath sconfitto e se ne andava con un sospiro, incrociando Heather lungo la via.

"Vuoi allenarti con questo tipo, ragazzina? Ti avverto, questo fa sul serio..." disse in maniera quasi svogliata, e si avviò verso un altro campo d'allenamento, forse sperando di trovare un avversario più facile. Heather restò lì, un po' stupita, con la risposta ancora sulle labbra... poi, decise di lasciar perdere e si rivolse al ragazzo con il Croconaw... che adesso aveva richiamato il Pokemon Mascellone e lo aveva sostituito con un Porygon, un Pokemon del quale Heather doveva confessare di avere una conoscenza marginale nella migliore delle ipotesi, e del quale non aveva dei ricordi troppo felici: si trattava di una figura poligonale stilizzata con un corpo rosa con la pancia blu di forma poliedrica, un paio di zampe e una coda blu a forma di prisma. La sua testa era rosa, di forma poliedrica come il suo corpo,  e terminava in un becco blu, con due occhi bianchi esagonali e privi di espressione. Heather doveva confessare che l'aveva sempre trovato un Pokemon un po' inquietante, e quelle rare esperienze che aveva avuto con quella specie a Reborn non avevano certo migliorato la sua opinione...

"Ciao!" affermò il ragazzo dai capelli azzurri, salutando Heather e facendola risvegliare dal suo momento di stupore. "Tutto bene, piccola? Eri là che guardavi il mio Porygon con quella faccia assente..."

Heather cercò di ricomporsi e di fare finta che non fosse successo niente. "Ehm... no, no, io sto bene! E' solo che... ehm... no ho mai visto un Porygon così da vicino, e non mi aspettavo di vederlo così all'improvviso!" disse, sperando che non si accorgesse che stava mentendo. Non aveva nessuna voglia, in quel momento di spiegargli per filo e per segno cosa era successo lì a Reborn...

Lo strano Pokemon virtuale si avvicinò ad Heather fluttando in aria, le zampe che si muovevano roteando, in una maniera che sarebbe stata impossibile per una creatura normale. Il modo in cui si spostava aveva qualcosa di innaturale, ed Heather fece involontariamente un passo indietro, mentre il suo Shelgon corrugava la fronte e si preparava ad intervenire se Porygon si fosse avvicinato troppo. Il ragazzo dai capelli azzurrini, da parte sua, non sembrò accorgersi del disagio di Heather, ma ebbe comunque la cortesia di fare cenno a Porygon di non avvicinarsi troppo a lei. "Porygon, non ti avvicinare troppo. Magari le fai paura." affermò, senza immaginare che la verità non era poi tanto distante. Quando il Pokemon virtuale si fermò, fluttuando a mezz'aria e muovendo la testa su e giù in una maniera che avrebbe dovuto essere impossibile per un Pokemon comune, il giovanotto lo accarezzò sulla testa e si rivolse alla ragazzina. "Chiedo scusa, il mio Porygon è un po' curioso, per essere una creatura virtuale." affermò. "Credo che sia un po' su di giri per il fatto che gli ho promesso che lo farò evolvere presto... comunque, tu come ti chiami?"

"Heather... Heather Molinar... e lui è il mio Pokemon iniziale, e il mio migliore amico, Shelgon!" rispose la ragazzina, sperando di non fare torto a Shelly. "Tu... sei qui di Serenisola? Non credo di averti mai visto da queste parti, ma del resto... anch'io e i miei amici siamo di passaggio."

Il ragazzo annuì e tese una mano verso di lei. "Beh, allora... una ragione in più per fare amicizia adesso ed evitare di perderci di vista!" affermò. "Il mio nome è Cato, e vengo da Borgo Risacca. Mia madre è la Capopalestra di quella città... e io ho da poco ripreso il mio viaggio come allenatore."

Ripreso il viaggio? Questo voleva dire che lo aveva iniziato tempo prima, e per qualche motivo lo aveva interrotto. Non ritenne però che fosse buona educazione andare a curiosare sulle motivazioni di Cato. Forse avere una Capopalestra come madre aveva influito in qualche modo? Heather mise da parte queste considerazioni, e strinse la mano a Cato von un pizzico di esitazione. "Piacere... piacere di conoscerti, Cato!"

"Cavolo, che presentazione fiacca... mi sa che devo ancora fare un po' di strada per presentarmi alla gente..." pensò tra sè la piccola domatrice di draghi. Porygon stava osservando Shelgon con curiosità, forse pensando che la forma peculiare del Pokemon Drago fosse simile alla sua...

"Ti andrebbe di fare un po' di allenamento con me, Heather? Così, magari, riusciamo anche a rompere il ghiaccio..." chiese Cato, e indicò il ring di allenamento con un cenno della testa. Il giovanotto fece un sorriso accomodante, e la bambina dai capelli fucsia si sentì di colpoun po' più a suo agio. Se non altro, quel ragazzo sembrava essere abbastanza sensibile e coscienzioso da rendersi conto dell'imbarazzo della bambina. "Un piccolo incontro, così, senza nulla in palio."

"Shelgon!" esclamò il suo Pokemon Drago, mettendo completamente da parte il suo sospetto nei confronti di Porygon. Adesso era ansioso di iniziare a combattere... e anche se Heather era ancora un po' prevenuta, non sarebbe certo stata lei a dire di no.

"Beh... per me va bene! Se anche tu stai cercando di ottenere le Medaglie della Lega di Tunod, è probabile che finiremo comunque per scontrarci, prima o poi! Vediamo un po' cosa sai fare!" rispose Heather. Lei e Shelgon si misero già in guardia al loro lato del quadrato, e sia Cato che il suo Porygon fecero lo stesso dalla loro parte.

"Splendido! Allora, che ne dici, Heather? Quanti Pokemon mandiamo in campo?" chiese Cato. "Visto che la sfida l'ho lanciata io, hai tu il diritto di stabilire le altre regole!"

"E va bene..." disse Heather. Si fermò a pensare per qualche istante, e prese la sua decisione. "Allora facciamo tre contro tre, ti va bene? Sono ammesse le sostituzioni... e tutto il resto! E il mio primo Pokemon sarà proprio il mio Shelgon! Avanti, Shelgon, facciamogli vedere che non scherziamo!"

Con un cipiglio determinato, il Pokemon simile ad una crisalide con le zampe si piazzò sul campo di battaglia e si preparò... anche se la sua sicurezza vacillò per un istante nel vedere Porygon che fluttuava al suo stesso livello, ruotando la testa di 360 gradi per poi farla tornare normale, come niente fosse! Veniva da chiedersi dove mai Cato avesse trovato un Pokemon così strano...

"Okay, Heather! Cominciamo, e che vinca il migliore!" esclamò Cato, e diede inizio al combattimento con una tale decisione, che anche Heather venne colta del tutto di sorpresa. "Porygon! Comincia subito con Geloraggio!"

La risposta di Heather e Shelgon fu rapida ed efficace. "Shelgon! Use Protezione per evitare quell'attacco!" esclamò. La bambina vide gli occhi di Porygon illuminarsi per un momento prima di sparare un raggio di energia congelante di colore azzurrino in direzione del draghetto, che però riuscì a creare un risplendente scudo di energia e respingere il pericoloso attacco! "Bravo, Shelgon! Ed ora... usa Dragartigli!"

"Agilità, Porygon!" continuò Cato. Se la reazione dei suoi avversari  quel primo attacco lo aveva sorpreso, non ne stava dando nessuna impressione.

Porygon emise uno strano verso con voce elettronica e si spostò rapidamente di lato, evitando così il poderoso fendente che il suo avversario stava vibrando verso di lui. Gli artigli di luce di Shelgon falciarono l'aria a pochi centimetri dal volto squadrettato di Porygon, e il Pokemon virtuale sentì lo spostamento d'aria e il suono dell'attacco un attimo prima di rimettersi inposizione. Il primo scontro tra i due si era concluso con un nulla di fatto.

Ma in effetti, lo scopo di Heather e Cato era semplicemente quello di prendere le misure dei loro avversari... cosa che erano riusciti a fare. E adesso, entrambi si erano resi conto che avevano a che fare con degli avversari che non potevano permettersi di sottovalutare.

"Devo ammetterlo, questo tipo ci sa fare... non è il caso di andarci piano, aveva ragione quel ragazzo a mettermi in guardia." disse tra sè Heather. Giunta a quel punto, si sentiva abbastanza sicura di sè stessa e delle abilità dei suoi Pokemon, ma Cato le aveva ricordato, se ce ne fosse stato bisogno, che non poteva adagiarsi sugli allori.

"Questa bambina... è più esperta di quanto immaginassi. Che razza di allenamenti avrà fatto per diventare così brava?" pensò il giovanotto dai capelli azzurri. "Okay, l'attacco diretto non è andato a buon fine. Vediamo cos'altro si può fare..."

 

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Shelly, in quel momento, si trovava di fronte ad un piccolo dilemma. Aveva mandato in campo il suo Skorupi e il suo Wimpod, sperando di permettere ad entrambi di fare un po' di pratica con qualche avversario abbastanza forte... ma adesso, il problema che si presentava era il Gligar con il quale la sua avversaria - una ragazzina dai capelli verdi, vestita di un grazioso completino rosso e con un enorme fiocco giallo tra i capelli - stava tenendo facilmente a bada entrambi i suoi Pokemon. Aveva mandato in campo anche un Wigglytuff, ma quest'ultimo non stava facendo granchè se non starsene lì e guardare le acrobazie a mezz'aria di Gligar!

"Bravo, Gligar! E adesso... colpisci quello Skorupi con un bell'Aeroassalto!" esclamò l'avversaria di Shelly. Immediatamente, il Pokemon Aliscorpio si lanciò in picchiata per colpire con le chele e il pungiglione, e Shelly strabuzzò comicamente gli occhi in un'espressione impaurita... ma riuscì a mantenere abbastanza sangue freddo da pensare al volo ad un contrattacco.

"S-Skorupi... usa Ferrartigli!" esclamò con un breve istante di esitazione. Appena in tempo, le chele di Skorupi si irrobustirono e presero la consistenza dell'acciaio, e Skorupi parò al volo il fendente di Gligar, per poi rispondere a sua volta con una poderosa artigliata. Tuttavia, la spessa corazza che proteggeva Gligar fece sì che il colpo non arrecasse un danno consistente.

Gligar volò all'indietro e riprese a volteggiare minaccioso attorno al campo di battaglia... mentre Skorupi cercava di tenerlo d'occhio, e Wimpod restava appiattito al suolo, intimorito dalla battaglia.

"Vedo che sai resistere, piccola..." rispose l'avversaria. "Ma anche se il tuo Skorupi è abbastanza ben allenato e sicuro di sè... temo che non si possa dire lo stesso del tuo Wimpod! Dove lo hai catturato, in qualche acquario da quattro soldi?"

"Skorupi!" esclamò Skorupi, la cui voce si era fatta minacciosa. Non gli andava proprio che quella mocciosa insultasse un suo compagno di squadra.

Shelly corrugò la fronte irritata. "Non... non è un cosa molto gentile quella che hai detto! Questo Wimpod è stato... un Pokemon che la mia migliore amica ha preso per me! E non ti permetto di parlarne male! Skorupi, attacca con Velenodenti! E tu, Wimpod... colpisci Gligar con Turbosabbia, e poi con Entomoblocco!"

"Non crederete di farmi paura, vero?" esclamò la ragazza all'altro lato del ring. "Gligar, attacca di nuovo con Acrobazia! Wigglytuff, colpisci con Doppiasberla!"

Gligar scese di nuovo in picchiata, questa volta puntando contro Wimpod, e il Pokemon Lestopode venne colpito e rovesciato sulla schiena con un'esclamazione di disappunto, mentre Wigglytuff afferrava al volo la coda uncinata di Skorupi prima che quest'ultimo potesse morderlo. Poi, il Pokemon Pallone cominciò a schiaffeggiare il malcapitato Skorupi con abbastanza forza da fargli girare la faccia da una parte all'altra, e terminò scaraventandolo a terra vicino a Wimpod...

Ma questo diede a Skorupi l'occasione che gli serviva per ribaltare le sorti della battaglia. Pensando rapidamente, il Pokemon Coleottero/Veleno infilò la coda sotto il carapace di Wimpod e fece leva, riportando in piedi il pavido crostaceo, che sgranò gli occhi e mosse le antenne allarmato! Gligar aveva virato all'improvviso, e stava cercando di piombare di nuovo in picchiata su Wimpod... ma questa volta, Wimpod reagì più velocemente e usò l'attacco Turbosabbia per scagliare una manciata di sabbia dritta negli occhi del suo nemico! Gligar non si era aspettato una reazione così rapida, e lanciò un acuto stridio di dolore quando la sabbia gli irritò gli occhi, e gli fece sbagliare il colpo, andando a sbattere contro il malvapitato Wigglytuff! Entrambi i Pokmon cascarono a terra in un groviglio, lanciando acuti versi di disappunto, e la loro allenatrice sgranò gli occhi stupefatta...

"Skorupi!" Skorupi incitò Wimpod ad approfittare del vantaggio, poi si lanciò a tutta velocità contro Wigglytuff, e prima che il Pokemon Pallone si potesse rialzare, lo colpì con la sua coda uncinata, affondandogli i pungiglioni nel fianco! Wigglytuff drizzò comicamente le orecchie ed emise un acuto stridio di dolore, per poi cominciare a saltellare e premersi il punto in cui era stato colpito, che ora presentava due piccole ferite da cui usciva lentamente una piccola voluta di fumo viola. Wimpod, intanto, aveva usato il suo attacco Entomoblocco, creando una piccola cupola di energia verde-giallastra attorno a sè, che un secondo dopo si scompose in tante scie di luce che sciamarono verso Gligar e Wigglytuff, e li colpirono come tanti piccoli missili guidati. Il danno fu modesto, ma entrambi gli avversari si sentirono di colpo più deboli, come se i colpi energetici di Wimpod avessero fiaccato i loro muscoli.

"Sì! Ha funzionato! Mi sembrava che i Pokemon Folletto fossero sensibili agli attacchi di tipo Veleno..." commentò Shelly, rivolta più a sè stessa che alla sua avversaria. Wigglytuff si era messo a barcollare, tenendo le orecchie basse e il ciuffo ribelle sulla fronte che cominciava a scomporsi.

"Wiiiigly... tuuuuff!" si lamentò, tenendosi la testa con le mani.

"Bravo anche tu, Wimpod!" esclamò Shelly, e rivolse al suo nuovo Pokemon un sorriso di complimenti! "Dobbiamo solo insistere un po'... e vedrai che diventerai un Pokemon forte come Scizor, Beedrill e Volbeat!"

"Wimp..." mormorò Wimpod, rattrappendosi come se ascoltare le lodi di Shelly lo facesse sentire ancora più umile!

La ragazza dai capelli verdi al lato opposto del ring non prese molto bene il modo di fare di Shelly. "Hey! La battaglia non è ancora finita, nel caso tu non te ne sia accorta!" esclamò. "Gligar, colpisci Wimpod con Lacerazione!"

"Gligarrrr!" esclamò il Pokemon Aliscorpio, per poi calare di nuovo su Wimpod e colpirlo in pieno con una delle sue chele, facendolo ruzzolare a terra! Wimpod emise un acuto stridio, in parte per il dolore, in parte per la paura... e un istante dopo, con grande sorpresa e rammarico di Shelly, il Pokemon Lestopode si trasformò in una scia di energia, e si richiamò da solo nella Pokeball! Sblordita, Shelly vide il suo Wimpod sfrecciare verso le Pokeball che portava con sè, ed entrare nella sua! Nello stesso momento, un'altra delle Pokeball di Shelly si aprì di scatto... e ne uscì Scizor, che si guardò attorno sbalordito, mentre Skorupi osservava il tutto con gli occhi sgranati e la mascella che toccava terra!

"Scizor?" esclamò il Pokemon mantide, voltandosi da una parte all'altra con stupore.

Shelly restò imbambolata per qualche secondo, con un grosso gocciolone di sudore sulla nuca, prima di fare il commento più intelligente che le venisse in mente in quel momento...

"E... questo... cosa vorrebbe dire?"

 

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Chelle era impegnata in una lotta due contro due: il suo Eevee e il suo Spritzee stavano affrontando un Tangela e un Bibarel, appartenenti ad un ragazzo un po' più grande di lei, vestito in maniera alquanto vistosa, con dei pantaloni neri, un paio di scarpe da ginnastica con la suola altissima, e una maglietta rossa senza maniche con il simbolo dello yin e dello yang disegnato sul davanti, circondato da una scritta che diceva UNIMA DRAGONS. La battaglia si stava dimostrando impegnativa, ma la ragazza stava dimostrando di avere molto più senso della tattica di prima... e quando il Bibarel dell'avversario cercò di cogliere di sorpresa i suoi Pokemon con un attacco Rotolamento, Chelle reagì con prontezza e riuscì a fermare il suo assalto!

"Eevee, adesso usa Altruismo!" esclamò. "Spritzee, respingi Rotolamento con Ventodifata, e poi colpisci con Dolcebacio!"

"Vee vee!" esclamò il piccolo Eevee, prima di alzarsi sulle zampe posteriore e battere tra loro quelle anteriori quasi stesse applaudendo. Quest'azione ebbe in qualche modo l'effetto di potenziare l'attacco successivo di Spritzee, che aprì le sue piccole ali e scagliò una poderosa folata di vento nel quale danzavano scintille di luce rosata! L'attacco colpì in pieno Bibarel un attimo prima che potesse travolgere Eevee con la sua considerevole mole, e il Pokemon castoro venne scagliato indietro, andando a schiantarsi contro Tangela che stava per attaccare con una Frustata. Entrambi i Pokemon finirono a terra in un groviglio di liane, e Tangela cercò di districarsi, con l'unico risultato che Bibarel finiva per essere ancora più impacciato!

"Aaaah, ma che fate, voi due?" esclamò il ragazzo, con le mani nei capelli e una buffa espressione esasperata! "Così vi state solo dando fastidio a vicenda! Cercate di restare calmi!"

"Temo... che il tuo avvertimento arrivi un po' troppo tardi..." commentò Chelle, indicando con lo sguardo il risultato dei tentativi di districarsi dei due Pokemon. Agitandosi, Bibarel e Tangela avevano formato un nodo pazzesco, e adesso il Pokemon castoro aveva finito per assomigliare ad una porchetta pronta per essere messa sulla brace, e il Pokemon Liane cercava disperatamente di toglierselo di mezzo! Il risultato finale era stato una sorta di nodo di Gordio, con la fondamentale differenza che qui non era possibile tagliarlo!

"Bibareeeel..." si lamentò Bibarel, agitando nervosamente la coda - l'unica parte del suo corpo che non era avvolta dalle liane!

"Ed ora, Eevee... fagli vedere un bell'attacco Azione... di quelli come si deve!" esclamò Chelle.

"Eevee!" Con un'esclamazione acuta, Eevee prese un bello slancio e caricò a testa bassa contro i due avversari ingarbugliati tra loro, centrandoli in pieno con un impeto che non ci si sarebbe aspettati da una creatura così piccola e carina! Il colpo andò a segno con abbastanza potenza da scaraventare Tangela e Bibarel fuori dal ring, mandandoli a schiantarsi sul pavimento, e sciogliendo finalmente il nodo in cui si erano intrappolati! Il Pokemon Erba riuscì finalmente a sciogliere la presa, e i suoi numerosi tentacoli si afflosciarono al suolo, mentre Bibarel cascava a terra a pancia in giù e restava disteso a terra come una specie di zerbino!

"Ta-daaaaan! E la grande Chelle ha vinto di nuovo!" esclamò orgogliosa la ragazza dai capelli verdi, un dito puntato in aria in una posa plastica. "Allora, chi sono i Pokemon migliori, eh? Chi sono? Ma ovviamente Eevee e Spritzee, è normale!"

"Eevee vee!"

"Spritzee!"

I due Pokemon si misero in posa, in modo da far sì che la loro allenatrice facesse una figura ancora più spettacolare... e sia il suo avversario che gli allenatori più vicini restarono a guardarla come se fosse appena uscita da un manicomio!

"Beh, se non altro... è stata un'avversaria... interessante." affermò il ragazzo, richiamando Bibarel nella sua Pokeball, e permettendo finalmente a Tangela di liberare i tentacoli, e tirare un sospiro di sollievo.

 

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Mudkip emise un breve grido di vittoria, vedendo il suo attacco Idropulsar schiantarsi contro il Nidorino avversario e costringerlo con le ginocchia a terra. Ancora una volta, grazie ai nuovi trucchi e alle strategie che Percy aveva imparato, il piccolo Pokemon Fangopesce era riuscito ad avere la meglio... e su un avversario che per giunta sembrava parecchio superiore a lui.

"Bel colpo, Mudkip! Sei stato fantastico!" esclamò Percy, mentre il suo avversario, ammettendo la sconfitta, richiamava sconsolato il suo Pokemon Veleno. Il Pokemon Fangopesce tirò un sospiro e riprese fiato dopo aver dato sfogo alla sua gioia... e quando si fermò, Percy vide che il corpo della creaturina stava cominciando a brillare, attirando l'attenzione dei vicini! Dopo un attimo di sorpresa, Percy sorrise soddisfatto, capendo che cosa significasse - per il suo Mudkip, era giunto finalmente il momento di evolvere!

"Oh... ottimo, Mudkip! Sembra proprio che questa giornata sia stata più proficua del previsto!" affermò il ragazzo dai capelli bicolore, mentre guardava il suo Pokemon che si espandeva e cambiava forma. La sua pelle stava diventando più chiara, passando dall'azzurro ad un brillante verde acquamarina, e la pinna sulla sua testa era diventata più grande, e aveva assunto un colore blu scuro, quasi nero. Lo stomaco era di colore arancione, come anche le branchie delle guance, formate da un solo lungo aculeo, e l'espressione del viso era di totale calma e soddisfazione, grazie anche ai suoi occhi arancioni e tondi, e alla sua larga bocca sorridente...

"Maaaarsh! Marsh marsh, marshtomp!" esclamò il nuovo Pokemon. Si drizzò sulle zampe posteriori e battè le mani come se volesse congratularsi con sè stesso, e Percy consultò il suo Pokedex per avere un po' di informazioni in più...

"Marshtomp, il Pokemon Fangopesce. Tipo Acqua/Terra, forma evoluta di Mudkip. La superficie corporea di Marshtomp è avvolta da una spessa pellicola appiccicosa che gli consente di vivere sulla terraferma. Questo Pokémon gioca con la fanghiglia sul fondo del mare nei momenti di bassa marea. La parte inferiore del suo corpo mostra un chiaro sviluppo, consentendogli di camminare solo sugli arti inferiori."

Percy salì sul ring per congratularsi con il suo Pokemon appena evoluto, e si chinò per accarezzarlo sulla testa. "Sei stato grande, Mudkip... anzi, adesso devo per forza chiamarti Marshtomp!" affermò il ragazzo, con un sorriso entusiasta sul viso. Il Pokemon Fangopesce appena evoluto rispose con un'esclamazione di gioia... e quando il suo allenatore si chinò per abbracciarlo, Marshtomp fece lo stesso...

...e finì per sgusciare via dalle mani di Percy senza neanche volerlo!

"Marsh!" esclamò lo stupefatto Pokemon Fangopesce, scivolando tra le braccia di Percy come una saponetta, e finendo per abbracciargli la faccia in un momento di assoluto imbarazzo!

"Ugh... fcufa, Maffhomph... hoh hi femhra molho hohoho..." biascicò Percy con la faccia premuta contro la pancia del suo Pokemon!

 

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I POkemon di Heather e di Cato si scontrarono ancora una volta. Con un ruggito acuto, Shelgon usò un attacco Breccia che centrò in pieno il Porygon del suo avversario, e per un istante, il Pokemon virtuale barcollò e perse quota, dando ad Heather l'impressione che Shelgon si fosse aggiudicato lo scontro!

"Oh no... resisti, Porygon! Colpisci con Psicoraggio!" esclamò Cato.

L'impressione di Heather non si rivelò corretta - attingendo ad un ultimo residuo di forze, Porygon si concentrò e colpì Shelgon con un raggio di energia mentale scagliato a bruciapelo, che sollevò in aria il drago-crisalide e lo scaraventò via fino a farlo schiantare sul terreno, lasciando una crepa sul ring. Tuttavia, anche Porygon aveva sentito il colpo di prima... e adesso stava barcollando, cercando di attingere a qualche residuo di forza per restare in piedi...

"Aaaah... andiamo, Shelgon, resisti! Riesci ad alzarti, vero?" esclamò Heather, mentre osservava il Pokemon Resistenza che si girava e cercava di rimettersi in guardia. Per qualche istante, Shelgon riuscì a reggersi in piedi, ed Heather osò sperare che questo volesse dire che poteva ancora combattere...

Ma prima che Heather e Cato potessero dare i loro nuovi ordini... entrambi i Pokemon persero del tutto le forze, e si abbatterono a terra! Gli occhi trasformati in spirali erano la prova lampante che lo scontro non sarebbe andato avanti...

"Accidenti... una parità, eh?" commentò Heather, per poi richiamare Shelgon nella sua Pokeball. "Tranquillo, Shelgon, so che hai fatto tutto il possibile. Quel Porygon era davvero forte..."

"Onestà per onestà, anche il tuo Shelgon è formidabile. Vedo che... sei già un'allenatrice che sa il fatto suo." rispose Cato, facendole un sorriso di congratulazioni dopo aver richiamato il suo Porygon. "Esattamente, da dove vieni, Heather?"

Heather esitò, per motivi comprensibili. Quella diffidenza che le aveva permesso di sopravvivere e restare sana di mente nella giungla di acciaio e cemento che era Reborn City, adesso le impediva di fidarsi del tutto di Cato, anche quando quest'ultimo le dava l'impressione di un ragazzo in gamba e degno di fiducia. "Ecco... diciamo che vengo da un posto un po' lontano da qui, e che sono qui a Tunod per prendermi un periodo di relax." affermò, sperando che Cato si accontentasse di quella spiegazione. Sembrò non accorgersi del tono della sua voce, divenuto di colpo più freddo e distante... ma Cato si accorse della differenza, e la sua espressione si incupì. Heather non voleva parlarne così, questo era chiaro... e il ragazzo pensò che fosse il caso di rispettare i desideri della sua nuova amica.

"Capisco..." disse infine, e Heather annuì rapidamente facendo un sorriso forzato. Finalmente, la tensione evaporò quando Heather afferrò un'altra Pokeball e fissò dritto negli occhi il suo avversario. "Abbiamo pareggiato, ma ora si fa sul serio! Vieni fuori, Noivern! Tocca a te!"

La bambina dai capelli fucsia lanciò la sua sfera, e la viverna nera uscì di colpo da essa, librandosi in aria con uno stridio acuto e un furioso battito di ali! Il ragazzo guardò ammirato il Pokemon alato che si apprestava a combattere, ma non si fece intimorire, e selezionò rapidamente un altro dei suoi combattenti.

"Hmm... un Noivern, eh? Interessante... ma vediamo come te la cavi contro questo Pokemon!" esclamò Cato. "Vai, Komala! Tocca a te!"

Heather ebbe un piccolo sobbalzo. "Komala? E che cosa..." cominciò a dire, ma si interruppe quando la Pokeball si aprì e da essa uscì una buffa creaturina alta appena mezzo metro, simile a un koala ricoperto di una pelliccia grigia e corta. Aveva grandi orecchie arrotondate con una pelliccetta arancione nella parte interna, e un grande naso nero ovoidale tra le sopracciglia bianche, oltre che altri ciuffetti bianchi di pelliccia sulle guance. Le braccia e le gambe erano piuttosto corte, e la creaturina le teneva avvinghiate attorno ad un piccolo ceppo di legno scuro, che tratteneva come se da esso dipendesse la sua vita. Stranamente, il Pokemon chiamato Komala sembrava essere addormentato. Teneva gli occhi chiusi, la sua espressione era assente, e il suo respiro era lento e regolare.

"Che... che Pokemon è questo?" chiese Heather, e notò che anche Noivern stava osservando la strana creatura senza sapere cosa fosse. Komala restava seduto per terra, aggrappato al suo ceppo, e continuava a dormire, con tanto di bollicina che gli usciva da una narice!

"Questo? Beh... è Komala, un Pokemon originario dell'arcipelago di Alola!" spiegò rapidamente Cato. "Anche se dorme in continuazione, in realtà è perfettamente capace di percepire ciò che lo circonda, e sa usare degli attacchi molto potenti, quindi ti consiglierei di non sottovalutarlo."

Heather storse il naso. Certo, non si aspettava che Cato le rivelasse le caratteristiche e i punti deboli di quella misteriosa creaturina... tuttavia, quello che aveva detto non la aiutava in alcun modo ad affrontarlo. Meglio andare sul sicuro... "Hm... non saprò molto di quel Pokemon, ma questo non significa che non possa batterlo! Noivern, comincia con un attacco Ondacalda!"

"Veeeern!" Il Pokemon Ondasonora spiegò le ali e scagliò una vampata di aria surriscaldata che si diresse implacabile contro Komala, che sembrava del tutto ignaro del pericolo... almeno finchè, sempre tenendo gli occhi chiusi, il Pokemon koala puntò il suo ceppo sul terreno e lo usò come trampolino di lancio per saltare via e sfuggire dall'area d'azione dell'Ondacalda! Il vento surriscaldato passò a pochi centimetri da Komala, che atterrò con agilità inaspettata davanti agli occhi sbalorditi di Heather e Noivern!

"Ma... ma come ha fatto?" esclamò la bambina. "Stava... stava dormendo come uno Snorlax che ha appena mangiato una tonnellata di Baccarance!"

"Te l'avevo detto, amica mia... che Komala è in grado di percepire il mondo attorno a sè anche mentre dorme!" spiegò Cato, strizzando un occhio e muovendo un dito come per dire no. "La sua abilità Sonno Assoluto è unica a lui, e gli permette di usare delle strategie del tutto inusuali! Come questa, per esempio... Komala, usa Russare!"

Komala sembrò prendere un respiro più profondo... e quando rilasciò l'aria creò un suono rombante e una scarica di onde sonore che raggiunsero Noivern e gli fecero perdere quota! La viverna nera stridette rabbiosamente quando la scarica di suono la colpì con abbastanza violenza da farla barcollare, ma riuscì a rimettersi in guardia prima di cadere a terra, e reagì con determinazione.

"Ugh... questa.. non me l'aspettavo davvero! Ma non sarà questo a fermarci, Noivern! Colpiscilo con Dragopulsar!" esclamò la bambina. Noivern chiuse la bocca di scatto, e dai suoi angoli uscirono delle lingue di fuoco violacee... poi, aprì di nuovo le fauci e scagliò una palla di fuoco viola che saettò verso Komala. Ancora una volta, il koala dormiente non sembrava nemmeno essersi reso conto del pericolo, e ciò nonostante Heather ora sapeva che era soltanto un'impressione...

E infatti, ancora una volta, il Pokemon di Alola reagì con una rapidità sbalorditiva.

"Komala, respingilo usando Rapigiro!" esclamò Cato. Di nuovo, Komala piantò il suo ceppo per terra, si diede lo slancio, e cominciò a girare come una banderuola attorno ad esso, con una tale velocità da creare un vortice in miniatura! Il colpo di Noivern venne disperso dal movimento rotatorio, dissolvendosi in una pioggia di scintille viola... poi, Komala avanzò verso l'avversario mantenendo il movimento rotatorio!

"Ugh... ma che diamine... e va bene, se è questo che vuole..." affermò Heather con un grugnito frustrato. "Noivern, fermalo con un attacco Raffica!"

"Noi?" chiese la viverna nera, un po' sorpresa che la sua allenatrice ricorresse ad un attacco così basilare. Tuttavia, non fece discussioni e sferrò il suo attacco, sbattendo freneticamente le ali e scagliando una raffica di vento che si diresse verso Komala come un proiettile! Questa volta, il Rapigiro non potè bloccare il colpo. La Raffica centrò Komala ed interruppe il suo attacco, facendo cadere a terra il Pokemon dormiente, che comunque riuscì a non mollare il suo pezzo di legno. Sembrava quasi che fosse incollato ad una delle sue mani...

"Non male... ma non sarà sufficiente a fermare il mio Komala!" esclamò Cato. "Forza, Komala! Usa un bell'attacco Sonnolalia!"

Komala si era rimesso in guardia, e la sua bocca iniziò a muoversi, mormorando qualcosa che Noivern riuscì a cogliere con il suo udito finissimo, ma non riuscì a capire. Heather conosceva quella mossa, se non altro... era una mossa che permetteva ad un Pokemon di usare a caso una delle altre sue mosse anche mentre stava dormendo.

"Accidenti, ho capito la strategia... visto che Komala dorme sempre, può usare Sonnolalia senza bisogno di addormentarsi prima..." commentò tra sè Heather.

Komala finì di parlare nel sonno, e spiccò un balzo altissimo, eseguì una capriola a mezz'aria accompagnato dalle esclamazioni di meraviglia del pubblico, e terminò calando un devastante colpo con il suo ceppo, usandolo a mo' di martello!

"Guardate che roba! Quello è un attacco Mazzuolegno!" esclamò una ragazza tra la folla. Noivern non fu abbastanza veloce da spostarsi, e ricevette un colpo di Mazzuolegno in pieno petto... ma la sua naturale resistenza alle mosse Erba fece in  modo che Noivern resistesse al colpo senza problemi. Noivern sbattè rabbiosamente le ali... e quando Komala atterrò vicino a lei, Heather colse l'occasione giusta!

"Noivern, attaccalo con Ondaboato!" esclamò la bambina. "A distanza ravvicinata!"

Noivern ghignò, sicura che quell'attacco sarebbe stato sufficiente a mettere definitivamente al tappeto il Pokemon koala, e dopo essersi tirata indietro per una frazione di secondo, scatenò dalle sue orecchie una prorompente scarica di onde sonore che investì l'avversario, scuotendolo violentemente anche mentre quest'ultimo si teneva aggrappato al suo ceppo. Dopo qualche secondo, il Pokemon koala cedette e venne trascinato via dalla violenta onda sonora, finendo a terra con la pelliccia arruffata, ed Heather osò sperare che questo volesse dire che aveva vinto...

"Brava, Noivern! Bellissimo colpo!" si complimentò con la Pokemon viverna, che si voltò verso di lei e strizzò un occhio...

Ma il sentimento di vittoria durò poco. Heather aveva visto che Cato non si era ancora rassegnato, e infatti, pochi attimi dopo, Komala si rialzò di nuovo e abbracciò nuovamente il suo ceppo! Le sue labbra si mossero ancora, segno che aveva ripreso ad usare Sonnolalia...

"Attenta, Noivern! Usa Agilità per schivarlo! Qualunque cosa sia..." affermò Heather. La viverna nera guardò preoccupata il Pokemon dormiente che preparava un altro attacco, e volò rapidamente a zig-zag, aumentando la propria velocità ad ogni istante... e appena in tempo, visto che questa volta Sonnolalia aveva selezionato era Schianto: Komala si diede lo slancio e cercò di colpire in pieno Noivern con il suo ceppo, ma la velocità della viverna era aumentata troppo, e il colpo andò a vuoto. Noivern attaccò di nuovo, questa volta usando un Attacco d'Ala, e riuscì a colpire Komala al viso con la sua ala destra, facendolo barcollare... ma ancora non si rivelò sufficiente per mettere a terra l'avversario, e Noivern svolazzò indietro per cercare di pensare a qualche nuova strategia...

Ma Komala non diede loro il tempo. Ancora una volta, riuscì a completare un attacco Sonnolalia... e questa volta, usò un attacco Frana! Komala colpì il terreno con il suo ceppo, usandolo come la testa di un martello, e una raffica di pietre precipitò addosso alla malcapitata Noivern, centrandola alla schiena e alle ali, e facendola cadere a terra con un tremendo fratsuono di rocce sgretolate! La Pokemon Ondasonora emise un grugnito di disappunto prima di perdere i sensi, segnando la vittoria di Komala.

"V-verrrrrn..."

Heather deglutì, e richiamò Noivern, scusandosi con lei per aver sottovalutato quello strano Pokemon. Era davvero un avversario tosto... e se voleva avere la meglio su di lui, Heather avrebbe dovuto fare sul serio.

E questo voleva dire... tirare fuori il suo asso nella manica.

"Bel colpo, Komala!" esclamò Cato, accarezzando il Pokemon dormiente sulla testa. Pur continuando a dormire, il buffo Pokemon fece un sorriso, orgoglioso della sua vittoria. "Te la senti di continuare, o vuoi che ti sostituisca?"

"Koooo... maaaa... laaaa..." disse il Pokemon koala con voce lenta, quasi sognante. Cato disse di sì con la testa e tornò al suo posto - Heather non aveva ancora gettato la spugna. "Sei brava, Heather, si vede che sei un'allenatrice esperta. Fammi indovinare... è adesso che mandi in campo il tuo Pokemon più forte, vero?"

"Era così facile da capire?" chiese retoricamente la bambina dai capelli fucsia. "Comunque... sì, credo che adesso sia il momento di far vedere cosa  è capace di fare il mio Pokemon più forte... vai, Druddigon!"

La bambina scagliò la sua terza Pokeball... e anche Cato sgranò gli occhi, non sentendosi più tanto sicuro, quando dalla sfera uscì il possente Pokemon Grotta che si era unito al gruppo di Heather tempo prima, sulle montagne di Ametripoli! Con un ruggito poderoso, che scosse anchel'apparentemente assente Komala, il drago aprì le ali e le braccia, cercando di apparire ancora più possente di quanto già non fosse!

"Drrrrrruddigon!" ringhiò, e mosse la coda per incitare il suo avversario. 

Heather riprese a sorridere con convinzione. "Okay, Cato... possiamo continuare!"          

   

                   

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CONTINUA...

 

 

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Capitolo 28
*** Un rivale agguerrito ***


Pokemon: The Glazed Challenge
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 28 - Un rivale agguerrito

Cato era piuttosto allarmato. Non si era aspettato che quella bambina misteriosa avesse un Pokemon forte come un Druddigon nella sua squadra. Anche se si fidava de suo Komala e sapeva quanto fosse abile, non era del tutto sicuro che potesse avere la meglio su quell'ammasso di muscoli ricoperto di squame. Se volevano vincere, lui e Komala dovevano fare del loro meglio...

"Okay, Komala... meglio attaccare per primi! Usa un attacco Schianto!" esclamò il ragazzo biondo. Senza mai perdere quell'espressione sonnacchiosa, il Pokemon koala afferrò a due mani il ceppo di legno a cui stava aggrappato, e lo agitò come fosse una mazza, cercando di colpire Druddigon con tutte le sue forze!

Ma Heather non stava più sottovalutando quella creaturina apparentemente inoffensiva. "Druddigon, rispondi con un attacco Insidia! La sua difesa non gli servirà a nulla!" esclamò. Il dragone ghignò sottilmente, e alzò rapidamente un braccio artigliato per parare il colpo, che riuscì soltanto ad indolenzirgli l'arto per un attimo. Poi, scattò in avanti e sferrò un fendente micidiale che raggiunse Komala al torace, sollevandolo da terra e facendolo ricadere con uno schianto! Cato sgranò gli occhi con un'espressione sconvolta, e trattenne il fiato per qualche secondo prima che Komala si rialzasse barcollando, e sempre tenendo il suo ceppo con entrambe le mani.

"Komala!" esclamò Cato, e cercò di pensare rapidamente ad un modo per rendere lo scontro con il dragone più equo. Sfortunatamente per lui, Heather e Druddigon continuarono il loro assalto, senza dargli il tempo di organizzarsi.

"Continua così, Druddigon! Adesso... usa un attacco Sgranocchio!" esclamò con un ghigno di vittoria, un pugno stretto accanto al suo viso! Il Pokemon Grotta, altrettanto sicuro di avere la situazione in pugno, si scagliò verso Komala e spalancò le fauci per assestargli un doloroso morso...

*TWAAAAANK!*

"Rrrruuuuuuu?" Un istante dopo, uno stupefatto Druddigon fece un passo indietro, guardando con assoluto stupore il pezzo di tronco che adesso era incastrato tra le sue mandibole! Komala era riuscito, all'ultimo momento, a difendersi piazzando il suo ceppo nella bocca del dragone, che adesso stava cercando di liberarsi la bocca da quel fastidioso ostacolo!

"Ah? Ma... ma cosa...? Con... con quel pezzo di legno? Ma... ma è una mossa valida, razza di bellimbusto?" La sorpresa di Heather si trasformò rapidamente in frustrazione, e la bambina mosse un pugno chiuso in direzione di Cato, che non si fece intimidire, e rispose con tutta calma.

"Hey, in uno scontro di Pokemon bisogna usare tutto quello che si sa... sia dei propri Pokemon che dell'avversario... per creare una strategia al volo, vero, Komala?" chiese Cato al suo Pokemon, rivolgendogli un sorriso e una strizzata d'occhio.

"Koooo!" Anche se sembrava ancora addormentato, il Pokemon koala ricambiò il gesto del suo allenatore...

...ma nel loro compiacimento, Cato e Komala avevano perso per un attimo di vista i loro avversari.

"Ecco la nostra strategia al volo!" esclamò Heather. "Druddigon, usa Lacerazione!"

Anche se aveva ancora il pezzo di legno tra le fauci, il Pokemon Grotta si scagliò nuovamente in avanti e colpì Komala con un altro fendente dei suoi temibili artigli, mentre quest'ultimo non si era ancora messo in guardia! Komala emise un'esclamazione di dolore e sorpresa quando il tremendo colpo lo fece volteggiare su sè stesso un paio di volte, per poi farlo cadere a terra a pancia in giù con un tonfo sordo. Questa volta, Heather fu sicura che il Pokemon Dormiveglia fosse davvero finito nel mondo dei sogni - i suoi occhi si erano trasformati in spirali, e la sua bocca si era contorta in una smorfia di sorpresa.

"Ma... la..." commentò stupefatto Komala, prima di perdere i sensi del tutto... e Cato restò là a guardare come inebetito, con un grosso gocciolone di sudore che gli scendeva lungo la nuca!

"O... oooookay... questa volta ce la siamo davvero meritata..." commentò con acredine appena accennata. "Certo che sei tremenda. Non perdoni il minimo errore..."

Druddigon riuscì finalmente a liberarsi di quel dannato ceppo, e lo sputò per terra accanto all'avversario battuto. "Lo hai detto tu. Usare tutto quello che si sa dell'avversario per elaborare una strategia." rispose la piccola domatrice di draghi alzando le spalle. "Io ho visto che tu e Komala vi siete distratti... e ne ho approfittato. Tutto qui. Una strategia al volo, come hai detto tu."

"Beh... in effetti anche tu non hai tutti i torti..." ammise il ragazzino, con una certa riluttanza. "Ci siamo fermati a farci vanto... e tu ci hai presi in contropiede."

"Non ti consiglio di sottovalutare il mio Druddigon. Lui ed io abbiamo affrontato assieme un sacco di avversità!" affermò Heather. La bambina non nascose una certa spocchia, mentre si avvicinava al dragone e lo accarezzava su un fianco ruvido e squamoso. Druddigon fece una buffa espressione di impazienza, non troppo avvezzo a queste esternazioni della sua allenatrice...

Cato richiamò il suo Komala sconfitto, e anche il tronchetto di legno si trasformò in energia e venne riassorbito dalla sfera. "Bene... sinceramente, non credevo che avrei dovuto mandare in campo il mio Pokemon più forte così presto." affermò il ragazzino biondo, mentre scartabellava tra le sue Pokeball, e infine trovava quella che faceva al caso suo. "Bene... eccolo qui! Ti consiglio di prepararti, perchè questo Pokemon non scherza affatto! Vieni a me, Tropius!"

Il ragazzino biondo scagliò la sua terza Pokeball, che si aprì a mezz'aria e fece uscire una creatura davvero bizzarra, una sorta di misto tra un brontosauro in miniatura e un albero di banane! Aveva un corpo tozzo e robusto, di colore marrone con quattro zampe corte terminanti ciascuna con un piccolo artiglio dorato, e la sua testa era posta in cima ad un collo lungo e flessibile, ed era protetta da una sorta di elmetto allungato fatto di foglie intrecciate. Un piccolo casco di banane pendeva dal mento della creatura, formando una specie di barba, e dalla sua schiena crescevano due paia di grandi foglie che si spiegavano ai suoi lati come delle grandi ali da libellula. Nonostante sembrassero ridicolmente fragili rispetto all'aspetto ingombrante della reatura, queste ali riuscivano in qualche modo a tenerla in aria. Al contrario dei dinosauri a cui assomiglia, tuttavia, la strana creatura non aveva una coda...

"Trop tropius!" esclamò, già pronto ad affrontare il possente Druddigon. Anche se appariva un po' dubbioso all'idea di affrontare quella strana creatura, Druddigon si mise in guardia e le fece cenno di farsi avanti con un cenno della zampa artigliata.

"Quello è un Tropius... meglio che ci dia un'occhiata, non credo di conoscere molto bene questo tipo di Pokemon." disse tra sè Heather. La bambina controllò la strana creatura alata sul suo Pokedex, che provvide subito a dare le informazioni richieste.

"Tropius, il Pokemon Frutto. Tipo Erba/Volante. I bambini dei tropici meridionali fanno merenda coi frutti che crescono a grappoli attorno al collo di Tropius. Anche il Pokemon stesso ne mangia in continuazione. Pare che il suo amore per la frutta sia all'origine del fatto che egli stesso la produca. Nelle regioni calde, diversi pascoli sono riservati a questo Pokémon."

"Okay... Erba/Volante, eh? Una combinazione un po' strana... ma credo che ce la possiamo fare, Druddigon! Forza, comincia pure con Rogodenti!" disse Heather, puntando una mano aperta contro l'avversario.

Druddigon si scagliò subito all'attacco, spalancando le fauci e mostrando i denti avvolti da lingue di fuoco... ma Cato e Tropius furono più veloci di lui, e il ragazzino biondo eseguì un efficace contrattacco.

"Presto, Tropius! Usa un attacco Volo!" esclamò il biondino. Il dinosauro alato diede un rapido e deciso colpo d'ali, e nonostante il suo peso, riuscì a prendere il volo e librarsi a qualche metro da terra, un attimo prima che il Pokemon Grotta potesse morderlo! L'attacco Rogodenti di Druddigon andò a vuoto, e il drago, un po' spaesato, alzò rapidamente la testa per osservare il suo avversario che si librava in volo fino quasi a toccare il soffitto... e restava lì in sospensione, osservando il drago con espressione di sfida.

"Ugh... cavolo, lui vola e Druddigon no..." brontolò Heather. "Se solo Noivern fosse ancora in grado di combattere..."

Cato disse di sì con la testa, compiaciuto che la strategia stesse funzionando. "Perfetto, Tropius! E adesso... usa il tuo attacco Semebomba! Facciamo un bel bombardamento a tappeto!" ordinò. Il Pokemon Frutto emise un verso melodioso, e sfoderò un sorrisetto acuto mentre ripiegava per un istante le ali contro il corpo... e le aprì di scatto per bombardare Druddigon con una raffica di semi grandi come mele che esplosero a contatto con il terreno... o con il loro bersaglio! Druddigon ringhiò per la rabbia e il dolore, e usò le ali per farsi scudo come meglio poteva, ma Tropius continuò a scagliare altri semi esplosivi che si abbatterono sul terreno tutt'attorno a lui!

"Ugh... accidenti, resta sospeso in aria... e intanto ci colpisce standosene al sicuro!" esclamò irritata Heather. "Certo, Druddigon resiste abbastanza agli attacchi di tipo Erba... ma non ci serve a niente se non riusciamo a contrattaccare!"

L'effetto di Volo si era esaurito, e Tropius si lanciò in picchiata contro Druddigon, che però riuscì appena in tempo a spostarsi, e mandò a vuoto il poderoso attacco! Con un ringhio, Druddigon cercò di mordere Tropius con la sua mossa Rogodenti, ma il dinosauro alato era già riuscito a portarsi a distanza di sicurezza... e stava riprendendo a scagliare Semebomba da distanza di sicurezza.

"Ugh... così non può andare avanti. Druddigon non riesce a contrattaccare da quella distanza!" brontolò irritata Heather, e strinse le mani a pugno per la frustrazione. Cercò di pensare ad una soluzione per costringere Tropius a combattere ad armi pari...

Ma certo! Come aveva fatto a non pensarci prima? Anche lei e Druddigon avevano la possibilità di combattere a distanza!

"Okay... Druddigon, adesso usa il tuo attacco Forza!" esclamò Heather. Con un grugnito, il Pokemon Grotta si chinò verso terra e sradicò letteralmente un pezzo di arena afferrandolo con entrambe le mani! Tropius ebbe un moto di allarme e cercò di scansarsi, ma Druddigon agì con sorprendente rapidità, e scagliò contro di lui il blocco di cemento, che raggiunse il Pokemon Frutto ad un fianco con un poderoso schianto! Tropius guaì per l'improvviso dolore e perse quota, ma riuscì appena in tempo a spiegare le ali e planare tranquillamente. Tuttavia, lo scopo di Heather e Druddigon era stato raggiunto - il Pokemon Frutto era stato costretto a scendere di quota, e non aveva più alcun vantaggio su di loro.

"Hmm... niente male! Ma aspetta di vedere di cosa è capace Tropius!" affermò Cato. Dal casco di banane che pendeva dal mento della strana creatura cadde una bacca gialla, che Tropius afferrò al volo con la bocca e trangugiò con piacere. Immediatamente, il Pokemon Erba/Volante sembrò riprendersi all'istante da quel leggero colpo che aveva subito.

Heather storse il naso, non capendo cosa volesse dire quella mossa. "Embè? Ha magiato una Baccacedro, e allora? Adesso non la può più usare." affermò. "Ammetto che è un po' fastidioso, ma tutto quello che Druddigon e io dobbiamo fare... è mantenervi sotto pressione!"

"Vedremo se sarà così..." rispose Cato. "Adesso, Tropius, usa il tuo attacco Vorticerba... combinato con Raffica!"

"Trop!" esclamò il Pokemon Frutto. Dopo aver piegato le ali contro il corpo e aver alzato la testa, Tropius scagliò una poderosa folata di vento, e allo stesso tempo scatenò un vortice di foglie taglienti, creando una potente combinazione. Druddigon grugnì preoccupato... anche se era resistente agli attacchi di tipo Erba, questa combinazione avrebbe potuto rivelarsi dolorosa... e soprattutto, era molto più veloce di quanto lui e la sua allenatrice si aspettassero!

"Cos...? Presto, Druddigon! Cerca di schivarlo!" lo spronò Heather, spiazzata. Druddigon scattò di lato e chiuse le ali attorno al corpo per proteggersi, ma la combinazione di Raffica e Vorticerba si mosse secondo un'imprevedibile traiettoria zigzagante, e nonostante i suoi sforzi, il Pokemon Drago si ritrovò esattamente sulla sua strada!

"Druddigon! Usa Ira di Drago!" esclamò Heather in tutta fretta. Druddigon spalancò le fauci, e cercò di scagliare il suo attacco, ma ormai era troppo tardi, e venne travolto dalle foglie taglienti e dal vortice, che lo colpirono come una raffica di pugni e fendenti! Druddigon ringhiò e barcollò all'indietro per cercare di stabilizzarsi... ma Tropius era già riuscito a riprendere quota, e il suo avversario non potè fare altro che scagliare una fiammata violacea verso di lui, solo per vedersela schivata all'ultimo momento. "Ugh... se continua a volare, siamo nei guai... non abbiamo lesue stesse abilità nello scontro a distanza!"

"Sei in gamba, Heather, ma Tropius e io abbiamo una strategia che ci ha fatto vincere la maggior parte degli scontri! Vediamo se riesci a resistere!" esclamò Cato con decisione. "Tropius! Continua con Semebomba!"

Il Pokemon Erba/Volante, sentendosi nuovamente sicuro di essere fuori dalla portata di Druddigon, spalancò le ali e scagliò una raffica di semi esplosivi, che Druddigon riuscì a malapena ad evitare balzando di lato. Heather strinse gli occhi, cercando di pensare ad un'altra strategia per far scendere di quota Tropius...

E in quel momento, la bambina ebbe un'intuizione, e si diede un pugno su una mano con un sorrisetto arguto!

"Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima!" esclamò. "Druddigon, tieniti pronto! Ti ricordi di come usare Codadrago, vero?"

Il Pokemon Grotta fece una faccia stupita. Che razza di domanda era? Certo che se lo ricordava! Per un Pokemon, imparare una certa mossa era come per un umano andare in bicicletta - non poteva essere dimenticato. "Gon!" esclamò, cercando di immaginare cosa avesse in mente la sua allenatrice.

"Non riuscirai a raggiungere Tropius da lì con un attacco Codadrago!" affermò Cato, ora sentendosi sempre più sicuro di vincere. "Continua così, Tropius! Finchè li colpiamo dall'alto, non hanno modo di contrattaccare!"

"Troooopius!" Con voce profonda, Tropius eseguì un volteggio sul campo di battaglia, e sganciò altri semi che precipitarono come bombe addosso a Druddigon...

"Druddigon! Adesso! Colpisci i semi più vicini con Codadrago, e rilanciaglieli addosso!" esclamò Heather. L'espressione cautamente sicura di Cato svanì, e il ragazzo sgranò gli occhi sbalordito quando Druddigon volteggiò su sè stesso e colpì i Semibomba più vicini con la sua coda muscolosa, avvolta da un'aura di fiamme violacee! I proiettili a forma di seme vennero rilanciati indietro, e Tropius non potè fare altro che stare a guardare con incredulità i suoi stessi colpi che ritornavano indietro... e lo colpivano in pieno, esplodendo a contatto! Ancora una volta, il colpo non riuscì a fare un grande danno, grazie anche alla doppia resistenza di Tropius... ma il Pokemon Frutto era stato così destabilizzato e sorpreso che non riuscì a tenersi in volo. Con un'esclamazione, si schiantò a terra vicino a Druddigon, che ghignò e cercò di incalzarlo.

"Tropius! Accidenti, questa non me l'aspettavo..." esclamò Cato, troppo sorpreso per pensare alla prossima mossa da fare... mentre Heather continuava a fare pressione!

"Druddigon, colpiscilo con Rogodenti!" esclamò la bambina. Un attimo dopo, le fauci di Druddigon si chiusero sulla spalla destra del dinosauro-pianta, brillanti di una tenue luce rossa... e Tropius ringhiò per la rabbia e il dolore, dibattendosi nel tentativo di sfuggire a quella dolorosa presa. "Tieniti stretto, Druddigon! Stavolta non lo lasciamo scappare!"

Druddigon emise un ringhio soffocato, giusto per far capire alla sua allenatrice che aveva capito, e strinse ancora di più la presa su Tropius, che cercò di frustrarlo con le ali per fargli allentare il morso. Con la forza della disperazione, Tropius alzò la testa e usò un attacco Semitraglia - sputò una raffica di semi addosso a Druddigon, cercando di colpirlo al muso e attorno agli occhi e alla bocca. Druddigon strinse gli occhi e cercò di reggere quanto più poteva, ma alla fine il dolore si fece troppo intenso, e il Pokemon Grotta fu costretto a mollare la presa e a fare diversi passi indietro, usando una zampa per proteggersi gli occhi. Tropius riuscì a riprendere il volo, ma i suoi movimenti erano goffi e scoordinati... molto probabilmente a causa della dolorosa bruciatura che le zanne ardenti di Druddigon avevano lasciato sul suo garetto anteriore.

"A-accidenti, questa non ci voleva..." mormorò Cato incredulo. Vide che il suo Pokemon abbassava il collo... e un'altra Baccacedro, proveniente da chissà dove, cadde dal casco di banane che faceva da barba a Tropius, e il dinosauro-pianta lo mangiò al volo, ripristinando così un po' della sua energia, ma senza poter fare nulla per la scottatura che continuava a bruciargli sulla spalla.

"Come sarebbe a dire? Aveva un'altra Baccacedro?" si chiese Heather. Adesso era lei a restare spiazzata... che lei sapesse, un Pokemon non era in grado di tenere più di una Bacca od oggetto speciale alla volta.

Cato, un po' rincuorato dal fatto che il suo Tropius si fosse ripreso almeno in parte, si mise a spiegare di cosa si trattasse. "Beh, credo che a questo punto te lo posso anche rivelare... l'abilità speciale del mio Tropius si chiama Coglibacche, e gli permette di replicare una bacca che ha mangiato di recente, facendola crescere direttamente dal proprio corpo. Quindi, può creare una quantità infinita di Bacchecedro, e ristabilire continuamente le proprie forze! Mi dispiace, ma... temo che anche quella bruciatura non gli darà più di tanto fastidio!"

"Trrrrropius!" affermò il Pokemon Erba/Volante. Cercò di fare un sorriso di vittoria, che però gli uscì come una smorfia a causa del dolore, e restò in sospensione a qualche metro davanti all'avversario. Druddigon si mise di nuovo in guardia, lo sguardo fisso sull'avversario e pronto a reagire al minimo cenno di azione da parte dello strano Pokemon Frutto.

"Okay... allora, può produrre tutte le Bacchecedro che vuole, e può sottrarsi in volo agli attacchi di Druddigon..." disse tra sè Heather. "Cavolo, questo è un avversario più tosto di quanto pensassi... Druddigon, usa Unghieaguzze per adesso! Dobbiamo guadagnare un po' di tempo..."

"Drrrruddigon!" rispose il Pokemon Grotta, per poi sfregare rumorosamente gli artigli uno contro l'altro, in modo da aumentare le sue capacità offensive.

"Tropius, dobbiamo fermarlo in qualche modo... cerca di paralizzarlo con un attacco Corposcontro!" esclamò Cato. Dopo essersi preso un istante di tempo per tirare il fiato e riprendersi almeno in parte dalla scottatura, Tropius si librò in volo e scese in picchiata su Druddigon... ma un attacco così semplice e lineare non poteva cogliere di sorpresa l'esperto Pokemon Drago.

"Hah! Tutto qui? Mi sa tanto che hai esaurito le idee, amico mio..." rispose Heather. "Avanti, Druddigon, colpiscilo con Lacerazione!"

I due Pokemon scattarono in avanti quasi nello stesso momento... ma fu Tropius, sorprendentemente, a sferrare il suo colpo!

"Tropius! Usa un attacco Dragodanza... e poi, Volo!" esclamò Cato. Tropius fece uno spettacolare avvitamento, e le sue grandi ali tracciarono delle scie energetiche violacee in aria, disegnando una serie di spettacolari figure ad otto. Druddigon sferrò un colpo fenomenale con uno dei suoi artigli... ma Tropius aveva cominciato a salire di quota appena in tempo, e il fendente lo colpì soltanto di striscio, facendogli un graffio su una zampa posteriore, ma niente di più.

Druddigon alzò di scatto la testa, e vide Tropius che volteggiava minaccioso attorno a lui, cercando il momento giusto per sferrare l'attacco decisivo. Per un attimo, temette che Cato e Tropius volessero continuare a bombardarlo con Semebomba, ma l'assalto non arrivò - evidentemente, avevano capito che non avrebbe più avuto effetto. Tuttavia, aveva come l'impressione che il Pokemon Erba/Volante si fosse fatto più veloce e sicuro, malgrado la scottatura. Heather si tenne concentrata, aspettando il momento giusto e sperando di essere abbastanza rapida...

L'istinto la guidò, e la ragazzina ebbe l'impressione che Tropius si stesse fermando, giusto un istante, per prendere la mira. Era l'occasione giusta!

"Adesso, Druddigon! Usa Dragartigli!" esclamò Heather, sperando che il suo Pokemon fosse in grado di sferrare un colpo decisivo. Tropius aveva appena iniziato la discesa, che Druddigon tirò indietro un braccio, e attese una frazione di secondo prima che l'avversario fosse a tiro, poi sferrò un micidiale fendente, gli artigli avvolti da baluginanti luci multicolori! Il dragone riuscì a mandare a segno il suo attacco, colpendo Tropius al torace... ma l'avversario, nonostante avesse preso un colpo fenomenale, non si fermò e colpì Druddigon in pieno petto!

Druddigon si piegò in due con un grugnito di dolore e cadde a terra, appoggiando le mani davanti a sè appena in tempo per impedirsi di finire prono, mentre Tropius si schiantava a terra con un'esclamazione, e ripiegò istintivamente le ali contro il corpo, nel tentativo di proteggersi da ulteriori attacchi. Enttrambi i Pokemon erano storditi e sentivano fortemente la fatica dovuta al combattimento...

"Accidenti..." mormorò Cato. "Tropius, riesci ancora a mangiare una..."

"Troooopius..." mormorò Tropius con il fiato corto. Sbattè debolmente le ali e cercò di rimettersi in equilibrio mentre si rialzava. Druddigon scosse la testa, grugnì e riuscì a rialzarsi a sua volta... anche se si sentiva indebolito, aveva comunque la consapevolezza che Tropius sentiva ancora gli effetti di Rogodenti, mentre lui aveva ancora un po' di riserve di energia per lottare...

Un'altra Baccacedro cadde dal casco di banane di Tropius, che la afferrò rapidamente e la inghiottì, ripristinando almeno un po' le sue energie. Ma era soltanto una soluzione temporanea, e sia lui che Cato lo sapevano...

"Okay, Druddigon, credo che stavolta lo abbiamo in pugno!" esclamò Heather con sicurezza. "Chiudi le distanze una volta per tutte, e concludi con Rogodenti!"

Il Pokemon Grotta cominciò ad avanzare verso il suo avversario... e venne colto di sorpresa quando una selva di liane apparve all'improvviso tutt'attorno a lui e cominciò ad avvolgersi attorno ai suoi artim stringendo con forza! Spaesato, il dragone fece due passi indietro, ed Heather sgranò gli occhi e strinse i denti quando riconobbe gli effetti di un attacco Parassiseme, che prosciugò parte delle energie di Druddigon e le trasferì a Tropius, che si riprese ulteriormente.

"C-cosa? Quand'è che ha lanciato un Parassiseme?" esclamò Heather. "Presto, Druddigon, cerca di liberarti, prima che ti assorba troppa energia!"

"E' successo quando il mio Tropius ha mandato a segno il suo attacco Volo. Non te ne sei accorta, e neanche il tuo Druddigon, ma in quel momento, Tropius ha lanciato un Pasassiseme a distanza molto ravvicinata, e il tuo Pokemon non l'ha notato, nel caos dello scontro." affermò il ragazzo, mentre Druddigon afferrava i rampicanti con le mani e cercava di strapparseli di dosso. "E ora che siete costretti a distogliere la vostra attenzione da noi... Tropius, usa Sintesi!"

"Gooooon!" esclamò esasperato Druddigon. La sua frustrazione era palpabile, mentre cercava come poteva di togliersi di dosso il Parassiseme... e nello stesso momento Tropius spalancò le ali, alzò la testa e brillò per un paio di secondi, durante i quali quasi tutti i segni della battaglia scomparvero nel nulla, lasciando Tropius fresco come una rosa! Heather era incredula - con tutte le opzioni che quel Pokemon aveva per ripristinare la sua energia, attaccarlo era come prendere a pugni un muro di pietra!

"Ugh... era questa la tua strategia? Farci stancare e far perdere man mano le forze al mio Pokemon, mentre il tuo si riprendeva... tsk, devo ammettere che è un trucchetto niente male..." grugnì Heather.

"In realtà, ero abbastanza convinto di batterti in uno scontro diretto, ma così va bene lo stesso." rispose Cato, con la migliore faccia tosta che gli riuscisse. "Tropius, continua con Pestone!"

Mentre Druddigon si liberava degli ultimi rampicanti che lo avvinghiavano, Tropius fece un sorriso radioso, si alzò in volo, e colpì il dragone in pieno petto con una zoccolata, facendolo barcollare! Druddigon grugnì per il dolore e cercò di reagire, afferrandosi al pavimento del ring e piegandosi su un ginocchio, ma ancora Tropius cercava di incalzarlo, e lanciò un attacco Raffica che martellò Druddigon in piena faccia, e lo fece finire a terra di schiena! Riuscì a rialzarsi di nuovo, ma sentiva che ormai era agli sgoccioli... Heather sapeva che doveva inventarsi qualcosa in fretta, o avrebbe perso...

"Prova... prova ad usare di nuovo Unghieaguzze, Druddigon!" esclamò la bambina, ma a quel punto anche lei si rendeva conto che le sue probabilità di vincere erano alquanto esigue. E adesso Tropius aveva spiccato di nuovo il volo, ed era alla distanza giusta per usare di nuovo Semebomba e concludere la battaglia...

Druddigon, comunque, non fece obiezioni, ed eseguì l'ordine della sua allenatrice, chinandosi verso il terreno e strisciando le unghie su di esso con uno stridio atroce... ma subito dopo, accadde qualcosa che la bambina non si era aspettata! Gli occhi di Druddigon si strinsero come fessure... e cominciarono a brillare, emettendo degli inquietanti bagliori rossastri che esprimevano fin troppo bene la rabbia del dragone!

"D-Druddigon? Ma cosa...?" chiese preoccupata Heather. Anche Cato e Tropius, che avevano recuperato la loro sicurezza, adesso apparivano perplessi davanti alla reazione di Druddigon...

Il quale, da parte sua, non aveva nessuna intenzione di far finire così lo scontro. Lui era uno dei Pokemon più forti delle montagne di Ametripoli! Aveva affrontato un gigantesco Avalugg mutante, aveva dato una mano ad affrontare e sconfiggere il Team Meteora e la diabolica Lin... e adesso non sarebbe stato battuto dal primo Pokemon appartenente al primo allenatore da quattro soldi che passava per Serenisola! Il suo orgoglio non lo avrebbe permesso!

Il desiderio di vincere e la frustrazione per le tattiche di Tropius stavano minacciando di sopraffare la razionalità di Druddigon... e il Pokemon Grotta gettò indietro la testa e lanciò un terrificante ruggito di battaglia prima di scagliarsi contro l'avversario con tutte le sue forze! Una fiammante aura rossa si accese attorno al suo corpo, e Tropius sgranò gli occhi allarmato, rendendosi conto che quella mossa poteva essere davvero pericolosa!

"Ah! Attento, Tropius! Evitalo con Protezione!" esclamò Cato, agendo con una rapidità di pensiero dettata dalla paura! Per fortuna, l'ordine arrivò appena in tempo, e il Pokemon Erba/Volante spiegò di colpo le ali e creò uno scudo energetico davanti a sè, un attimo prima che un micidiale pugno di sinistro da parte di Druddigon potesse raggiungerlo! La rabbia e l'impeto del dragone non poterono nulla contro quella muraglia incontrastabile, e il Pokemon Grotta strinse i denti al momento dell'impatto, per poi cadere giù con il fiato corto, e l'aura cremisi che lo circondava venne rapidamente assorbita dal suo corpo. La sua furia ormai spenta, Druddigon cadde a terra in ginocchio e cominciò ad ansimare, ma riuscì ad alzare la testa e fissare Tropius con un misto di amarezza e frustrazione.

"GOOOOOOOON!" Il ruggito di Druddigon era profondo e terribile, ed Heather restò sconvolta nel sentire quanta angoscia ci fosse nel suo verso. Aveva l'impressione che il Pokemon Grotta avesse preso quel combattimento molto più sul serio di quanto lei stessa non avesse fatto...

"D-Druddigon?" mormorò la piccola domatrice di draghi. "Come... come ho fatto a non rendermene conto? Non... non mi era neanche venuto il sospetto che Druddigon fosse così... desideroso di vincere..."

"Heather?" chiese Cato con evidente preoccupazione. "Heather, che succede? Sta bene, il tuo Druddigon?"

"Fisicamente sì..." rispose Heather, abbassando la testa e sfregandosi la fronte. "Ma... come puoi vedere, temo che non stia prendendo molto bene il fatto di stare perdendo. Però... anche se un po' mi secca anche a me... devo dire che sei stato più bravo di me! Quindi... riconosco la sconfitta, per adesso. Basta così, Druddigon! Ti stai facendo prendere troppo la mano!"

"Drrrrrr..." Il Pokemon Drago ringhiò per la frustrazione, gettando ad Heather un'occhiata allo stesso tempo arrabbiata ed implorante, come se volesse pregarla di non richiamarlo proprio adesso e che poteva ancora vincere. Ma a quel punto, seppur a malincuore, Heather aveva già preso la sua decisione...

"No... non questa volta, Druddigon... anche se vincessi... non sarebbe una vittoria giusta..." sussurrò dispiaciuta la piccola domatrice di draghi. Druddigon non ebbe altra scelta che farsi richiamare, ed Heather sospirò e si riappese la Pokeball alla cintura. "Hai vinto tu, Cato... credevo di essere affiatata con il mio Druddigon, ma a quanto pare mi sbagliavo... tu e il tuo Tropius ci avete proprio dato una lezione..."

Il biondino e il suo Tropius, che in quel momento stava planando silenziosamente verso il terreno, erano rimasti sbalorditi. Certo non si erano aspettati che quella bambina fosse così abile... nè che prendesse così male quello che stava accadendo. "Una... una lezione?" chiese Cato, sentendosi molto stupido nel ripetere a pappagallo le parole di Heather. Tropius sbattè gli occhi e inclinò la testa da un lato... e Cato sospirò e storse il naso. "Per... per essere una lezione... non mi sembra di essere stato un gran maestro! Voglio dire, siete quasi riusciti a battere il mio Tropius più di una volta... siete stati davvero in gamba!"

"Hai detto bene... Quasi..." ripetè Heather alzando le spalle. "Non... non mi ero aspettata un bel po' di cose, e adesso... mi sento una cretina a non essermi resa conto di quanto Druddigon fosse desideroso di vincere... stava per usare un attacco Oltraggio, non te ne sei accorto?"

"Beh, in effetti mi sembrava che la mossa che volesse usare fosse davvero forte..." affermò Cato. Stava cercando di non dare a vedere che quell'attacco, anche se vanificato da Protezione, gli aveva fatto prendere una strizza. "Ma... addirittura Oltraggio? Non ti sembra un po' troppo?"     

"Druddigon non l'aveva mai fatto prima... è una fortuna che sia successo qui, in una situazione in cui potevo richiamarlo prima che combinasse qualche disastro..." affermò la piccola domatrice di draghi. "E mi ha fatto capire che non ho ancora un legame profondo con certi miei Pokemon come pensavo. E'... una cosa a cui devo rimediare. Vorresti... offrirmi una rivincita la prossima volta in cui ci incontreremo?"

Il ragazzo più grande e il suo Tropius, ancora sbalorditi, restarono a guardarsi negli occhi per un breve periodo, prima che Cato sospirasse e si sfregasse la nuca. "Va bene, per me non c'è problema. Mi dispiace solo che tu abbia avuto questo problema... tutto quello che volevo era uno scontro così, per mettere alla prova i nostri Pokemon..." affermò.

"Anch'io... ma se ci sono questi problemi nella mia squadra, non li posso ignorare. Quell'Oltraggio avrebbe potuto fare male a qualcuno." affermò Heather. Si avvicinò a Cato e, con un piccolo sorriso, gli tese la mano. "Comunque, grazie. La prossima volta farò in modo che non ci siano questi problemi."

"D'accordo... in bocca al lupo!" rispose Cato. "Io... andrò a far riposare un po' i miei Pokemon, e poi... beh, magari farò qualche altro incontro qui, con qualche altro allenatore. Tu... stai facendo il giro di Tunod, giusto? Collezioni Medaglie per la Lega?"

Heather non resistette alla tentazione di vantarsi. "Sì! Io e i miei amici abbiamo già due Medaglie! E adesso che siamo rimasti abbastanza qui a Serenisola, credo che possiamo muoverci verso la nostra prossima destinazione! Certo... a condizione che io riesca a migliorare un po' l'intesa tra me e Druddigon..." Si incupì un po' verso la fine, ma mantenne un tono abbastanza eccitato... e quando guardò di nuovo verso Cato, si rese conto che il giovanotto aveva assunto un'aria divertita. "Hm? Ho... detto qualcosa che non andava?"

Cato ebbe l'impressione che Heather si fosse irritata, e si prodigò a spiegare che non voleva dire nulla di strano. "No, no, niente! E' che... beh, stavo pensando che la prossima Palestra che dovresti affrontare, in questo caso, è quella di Risaccapoli. Ti posso subito dire che la Capopalestra di quella città è specializzata in Pokemon di tipo Acqua." spiegò rapidamente.

Heather sbattè gli occhi, un po' perplessa. Cato sembrava conoscere abbastanza la Cpopalestra di quella città, e la bambina ebbe il sospetto che il giovanotto sapesse più di quanto non stesse dicendo. "Ah... capisco... e come fai a sapere tanto di Risaccapoli e della sua Capopalestra?" chiese, sinceramente incuriosita.

Tropius fece un occhiolino al suo allenatore, e Cato rispose con una breve risata, divertita e al tempo stesso imbarazzata. "Hehehee... beh, diciamo che un ragazzo deve avere i suoi segreti, altrimenti non ci sarebbe gusto! Comunque... avrai modo di renderti conto di quello che dico quando arriverai a Risaccapoli! Sono sicuro che ti divertirai... e ti faccio i miei migliori auguri per il tuo Druddigon. La prossima volta... sono sicuro che sarai riuscita a legare meglio con lui."

"Spero di poter condividere il tuo ottimismo..." affermò Heather, scuotendo la mano a Cato con un sorriso un po' stentato.

 

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"Haaaaah! Questa sì che è stata una grande giornata! Abbiamo davvero fatto faville, vero, Eevee?" esclamò Chelle, stiracchiandosi mentre usciva dal'edificio del faro. Il suo Eevee zampettava allegramente attorno a lei, e muoveva la coda come un cagnolino contento.

"Vee vee!" esclamò.

"Shrewwww..." Il Sandshrew di Percy alzò le spalle e si sfregò le unghie, un po' indolenzito ma soddisfatto. Non era lei l'unica per la quale era stata una giornata memorabile... anche lui e Percy potevano dire di essere soddisfatti dei progressi che avevano fatto.

"Alla faccia della giornata, ragazzi..." fu il commento di Shelly, che uscì dalla torre del faro appena dopo Percy, accompagnata da uno stanco ma felice Volbeat e dal suo Wimpod, che si era beatamente accomodato sulla spalla della bambina. Anche lei sembrava contenta, ma si vedeva che era parecchio stanca per tutte le battaglie che lei e i suoi Pokemon avevano sostenuto. "Anche se devo ammettere che è stata in effetti un'esperienza eccitante! Sinceramente... non immaginavo che ai miei Pokemon piacesse tanto combattere..."

"Wimpod..." mormorò in disaccordo il pavido Pokemon Coleottero/Acqua.

"Ehm... beh, quasi tutti. Stai tranquillo, Wimpod, non ho intenzione di farti combattere se non vuoi. Anche se devo dire, che hai fatto un ottimo lavoro per essere la prima volta." lo rassicurò Shelly. Wimpod mosse nervosamente le antenne, forse volendo dire che non era sicuro se fosse la verità, o una pietosa bugia per farlo sentire meglio, ma Volbeat gli diede una pacchetta amichevole sulla schiena per dirgli di stare tranquillo.

"Vol volbeat!" esclamò il Pokemon lucciola. Si guardò poi indietro, e notò Heather e Shelgon che restavano indietro e camminavano a passo un po' stentato, come persi nei loro pensieri. "Vooool?"

"Heather?" chiese Shelly, e rallentò il passo in modo che la sua amica le si potesse affiancare. Dall'espressione della piccola entomologa traspariva un po' di ansia... "Heather, stai bene? Mi sembri un po' giù di corda..."

"Va tutto bene, Heather?" chiese Chelle, le mani congiunte dietro la nuca. "Adesso mi sembri... stranamente silenziosa. C'è qualcosa che non va?"

"E' vero... non mi sembra che tu sia di buon umore, vero?" continuò Percy.

Heather trattenne un sospiro. Era piacevole che loro si preoccupassero così tanto per lei, ma sinceramente, Heather non ne vedeva il motivo. Non era stata il massimo come giornata per lei, ma non al punto che dovessero darsene pena. "Oh... va tutto bene, Shelly. E' solo che... beh, oggi ho incontrato un ragazzo che ce le ha suonate per bene, a me e ai miei Pokemon..."

Chelle restò come congelata per un attimo alla notizia. "Cosa, cosa, cosa? Le hanno suonate a TE? Non ci credo!" esclamò la ragazza dai capelli verdi. Come un lampo, si voltò verso Heather, la raggiunse, e la afferrò per le spalle. "Chi è stato? Come ha fatto? Tu e i tuoi Pokemon Drago siete i più forti che io abbia mai visto! Come ha fatto a batterti?"

"Hey, calma! Calma un momento, Chelle!" esclamò Shelly con una comica espressione imbarazzata sul viso. Anche lei era rimasta sbalordita alla notizia che Heather fosse stata battuta, ma era molto più brava a mantenere l'autocontrollo. "Ehm... immagino... che Heather ci dirà cosa è successo... se... se vorrà, si intende... vero, Heather?"

La bambina dai capelli fucsia lesse una certa ansia nei profondi occhi azzurri della sua migliore amica... come una preghiera silenziosa di aprirsi e far loro sapere cosa la tormentasse, in modo che loro potessero aiutarla. La cosa la fece sentire un po' colpevole - era semplicemente un po' giù di corda, non certo depressa per quella che in fondo era una comprensibile sconfitta. Anche se doveva ammettere che era un po' delusa...

"Beh... c'era questo ragazzo di nome Cato, che aveva dei Pokemon davvero particolari. Ne aveva uno proveniente da Alola, come il tuo Wimpod, Shelly..." spiegò Heather. Con lo sguardo, indicò il buffo crostaceo che ancora restava attaccato alla spalla di Shelly, e la piccola studiosa di insetti sentì un lampo di curiosità alla menzione dei Pokemon di quel luogo sconosciuto. "E poi aveva un Tropius che conosceva un sacco di trucchetti. Non era neanche tanto forte, ma usava un sacco di stratagemmi per ripristinare la sua energia e far stancare man mano il mio Druddigon..."

"Shelgon..." affermò Shelgon un po' deluso. Se Druddigon non era riuscito ad avere la meglio su quel Tropius, che possibilità aveva lui? Magari, se fosse riuscito ad evolvere in un possente Salamence... allora sì, era sicuro che avrebbe potuto sconfiggere quel Tropius senza problemi.

Percy storse il naso. "Hmm... un allenatore piuttosto esperto, a quanto pare! Sarei curioso di vederlo in azione." rispose.

"Già..." rispose Heather, e guardò malinconicamente verso il suo fedele Shelgon, per poi accarezzarlo sulla testa. "Ma non è proprio questa sconfitta che mi ha  lasciato interdetta. E' solo che... beh... come posso dire... sono rimasta spiazzata dal comportamento di Druddigon. Si è... veramente infuriato quando Tropius stava per sconfiggerlo..."

"Druddigon si è infuriato? Non riesco a crederci... è sempre stato molto padrone di sè, almeno per quello che ho potuto vedere." chiese Shelly. "Cosa... cosa pensi che possa essere stato?"

"Shelgon..." affermò il drago-crisalide, altrettanto spiazzato. "Shel shel..."

Heather scosse la testa, mentre il gruppo si incamminava nuovamente verso il Pokemon Center per far riposare i loro compagni. "E' questo che mi dà da pensare... non sono del tutto sicura di cosa possa essere. E pensare che credevo di essere in sintonia con i miei Pokemon..." rispose la bambina più piccola. Il senso di frustrazione montò di nuovo, ed Heather tirò un calcio ad un ciottolo che le era capitato tra gli stivaletti, facendolo finire ai lati della strada. "E' una cosa di cuidevo occuparmi io... dobbiamo vedere io e Druddigon come risolvere questo problema, e giungere ad una migliore comprensione, perchè sennò... non potremo dare del nostro meglio nelle battaglie veramente importanti."

Chelle comprese che Heather stava ancora pensando al Team Fusione, e doveva ammettere che anche lei era piuttosto preoccupata. Il loro ultimo incontro con quel branco di malviventi si era concluso bene soltanto perchè Nerone era intervenuto con il suo Mega Houndoom, ma se non fosse stato per lui... il Mega Glailie di quel Levi avrebbe potuto spazzarli via! E come se non bastasse, adesso avevano anche quello strano gioiello, la Grigiosfera. Chelle non aveva idea di che cosa se ne sarebbero fatti, e non era neanche desiderosa di scoprirlo sulla sua pelle...

E poi, c'era quello strano Pikachu con la sciarpa che usava mosse che in teoria non avrebbe potuto. Era ormai appurato che era in combutta con il Team Fusione, ma per quale scopo, quello non era dato di saperlo. Detto questo, si disse la ragazzina dai capelli verdi scuotendo il capo e prendendo in braccio il suo Eevee, per adesso il loro scopo era diventare più forti, abbastanza da sfidare le altre Palestre, e sperare di poter affrontare quel dannato Mega Glailie in caso avessero incrociato di nuovo il Team Fusione.

"Vee?" chiese Eevee, e scosse leggermente le lunghe orecchie mentre alzava lo sguardo verso la sua allenatrice. Chelle grattò il simpatico Pokemon Evoluzione dietro l'orecchio, e quest'ultimo emise un verso di gioia e soddisfazione, ignaro di quello che stava passando per la mente della giovane.

"Chissà come vorrà evolvere il mio Eevee. Se vorrà evolvere." disse tra sè. "Ho sempre considerato Vaporeon la più belle delle sue evoluzioni, ma non voglio imporgli la mia scelta. E poi, una squadra di Pokemon dev'essere anche abbastanza varia, no?"

"Che... cosa pensi di fare, per questo problema che ha Druddigon?" chiese Shelly con un pizzico di esitazione. Heather a volte poteva essere sensibile verso certe domande, e Shelly sperava di non averla offesa senza volerlo.

Per fortuna, quando riprese a parlare dopo alcuni secondi di silenzio, Heather era ancora calma e tranquilla. "Intanto, quando Druddigon si sarà riposato come si deve, dovrò parlargli a tu per tu." affermò. "Credo che... questo sia l'unico modo di capire quale sia il suo problema, e come affrontarlo."

"Mi sembra una saggia decisione." rispose Percy. "Comunque, se ti serve una mano, non esitare a chiedercela! Dopotutto, ci hai dato una mano anche tu, con tutto quello che è successo in questi giorni."

"Vee!" esclamò Eevee, e sbattè di nuovo le orecchie per dire che approvava! 

Heather non potè fare a meno di sorridere. Era bello sentire di essere circondata da amici, dopo aver passato quasi tutta la sua infanzia nella convinzione di non potersi fidare di nessuno...

Si voltò verso Shelly, che le fece a sua volta un sorriso rincuorante e le appoggiò la mano sulla spalla. Heather le prese gentilmente la mano, e Shelgon si strusciò affettuosamente sul fianco della piccola domadraghi, mentre il gruppetto si allontanava verso il Pokemon Center...

 

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In una base segreta del Team Fusione, posta sulla sommità di una delle vette più alte di Tunod, Levi passeggiava lentamente nel suo ufficio, gettando ogni tanto un'occhiata fuori. L'interno dell'edificio era confortevole, e abbastanza caldo che l'uomo poteva permettersi di restare in maniche corte, in spiccato contrasto con la tormenta che ululava all'esterno. Lo spesso vetro sfumato che proteggeva l'interno della stanza da qualsiasi attacco esterno serviva anche a mantenere stabile la temperatura esterna, e qualsiasi personale rimostranza Levi potesse avere riguardo la posizione remota della loro base passava rapidamente in secondo piano davanti alla considerazione che ben pochi sarebbero stati disposti a rischiare per andare a cercare lui e i suoi uomini in quel luogo così inospitale.

Levi diede una rapida occhiata all'orologio che portava al polso, in modo da sincerarsi che la tabella di marcia venisse rispettata, e poi alla Grigiosfera, appoggiata sulla sua scrivania, sopra un cuscinetto di raso viola. Per qualche istante, l'uomo si perse a guardare gli effetti di luce e di movimento che si susseguivano sulla superficie dell'artefatto. Aveva qualcosa di affascinante... vedere la massa di nebbia plumbea che si agitava, turbinava e gorgogliava all'interno di quel gioiello all'apparenza fragile e comune. Non faceva fatica a credere che quello strano oggetto fosse una reliquia lasciata in questo mondo da Giratina, uno dei Pokemon più potenti mai esistiti. L'idea del potere che era contenuto al suo interno era quasi abbastanza da fargli girare la testa... ma il piano era chiaro: non si sarebbero fermati alla Grigiosfera. Dovevano individuare e catturare anche le reliquie di Dialga e Palkia, o il piano non sarebbe mai stato completo.

Qualcuno bussò alla porta del suo ufficio, e Levi si riportò alla realtà, e si voltò verso l'uscio. "Avanti." disse, mantenendo il tono cupo e distaccato con cui di solito si portava.

La porta si aprì con uno scatto, e nell'ufficio entrò, dopo aver fatto un formale inchino, una donna alta dai corti capelli rossi che le scendevano sulla fronte in un'ampia frangia, spuntando da un berretto di stoffa nera. Era vestita in maniera un po' inusuale, con una camicia bianca a maniche corte, abbondante sulle spalle, e un corpetto di stoffa nera, tenuto su da un paio di bretelle e abbinato a pantaloni lunghi ed attillati, e ad un paio di stivali neri dal tacco alto. Indossava inoltre un paio di guanti di cuoio nero, e al polso destro portava un braccialetto dorato al quale era incastonato un cristallo azzurrino. I suoi occhi erano azzurri e penetranti, esaltati da un paio di orecchini dorati a forma di rombo e dalla sua carnagione pallida, in contrasto con il fisico atletico che i suoi vestiti non riuscivano a nascondere del tutto.

"Sei in perfetto orario, Cheri." disse Levi, e accennò appena un sorriso mentre invitava la donna ad accomodarsi. Anche lei, una volta entrata, sembrò rilassarsi un po'. "Spero che tu non abbia avuto problemi ad arrivare fin qui."

La donna di nome Cheri alzò le spalle e prese un bel respiro, godendosi la temperatura confortevole dell'ufficio. "Per niente, Levi. Le indicazioni erano perfette." spiegò. "Questo nascondiglio è senza dubbio il luogo più sicuro per condurre le nostre ricerche... e allo stesso tempo, la nostra rete di comunicazioni ci permette di raggiungerlo facilmente."

"Ha pensato proprio a tutto, il nostro... capo. O quasi." rispose Levi. Aveva pronunciato la parola 'capo' con una punta di sarcasmo, e la breve risata a denti stretti che Cheri emise un istante dopo gli confermò che anche lei aveva colto la battuta. "Comunque, parliamo di affari. La Grigiosfera è stata catturata, come puoi vedere con i tuoi occhi." Indicò con lo sguardo la sfera grigia dall'aspetto misterioso che aveva piazzato sulla scrivania. "E le nostre ricerche sull'ubicazione della Splendisfera e dell'Adamasfera continuano senza sosta. Possiamo dire che, almeno da questo punto di vista, tutto procede come dovrebbe."

"Ottimo. Ma... mi sembra che tu stia cercando di dire che, sotto un altro punto di vista, non stia andando altrettanto bene." continuò Cheri.

Levi esitò un momento prima di rispondere. "In effetti è vero. Il nostro tentativo di impadronirci della Grigiosfera, pur riuscito, ha attirato l'attenzione di alcuni elementi indesiderati, che potrebbero danneggiare il progetto." affermò. "Temo che adesso la Lega Pokemon di Tunod sia al corrente delle nostre attività, e cercherà di ostacolarle. Abbiamo bisogno di maggior supporto."

"Capisco... va bene, non sono certo le risorse a mancarci." rispose la donna, e si sistemò i capelli con un gesto della mano. "Sono sicura che comprenderanno che vale la pena impiegarne un po' di più per garantire il successo del nostro progetto."

Levi disse di sì con la testa. "E non appena il Team Fusione lo avrà realizzato, sicuramente potrà tornare molto utile anche a noi." rispose. "Tuttavia, vorrei tenere d'occhio anche quelle due ragazzine che ci hanno messo i bastoni tra le ruote alla Roccia Stregata... e quegli agenti del Team Rocket che ci hanno disturbato. Potrebbero sembrare poca cosa, rispetto alla Lega Pokemon di Tunod, ma è meglio non sottovalutare nulla."

"Hmm... sì, penso di capire di chi stai parlando." rispose Cheri. "Ho letto alcuni rapporti su di loro, e ho qui un po' di informazioni che potrebbero interessarti."

La donna tirò fuori da una borsa alcuni documenti che consegnò a Levi, e l'uomo diede una prima lettura per capire di cosa si trattava. "Hm. Interessante... Heather Molinar, 10 anni, nativa di Reborn City, specializzata in Pokemon Drago... e Shelly Citra, 12 anni, anche lei proveniente da Reborn City, ma nata a Johto, nella città di Azalina. Hmm... e così, sarebbe la sorella del Capopalestra Raffaello, e come lui, si specializza in Pokemon Coleottero... sì, ne ho sentito parlare... facevano parte del gruppo di resistenza che ha recentemente debellato il Team Meteora, giusto?"

"Esatto... anche se il merito di questa vittoria va ad una giovane allenatrice di Hoenn, una certa Vera Maple." precisò Cheri. Levi disse di sì, assorbendo l'informazione e mettendola da parte nel caso fosse stata necessaria.

"Sì, capisco. Da quello che leggo qui, queste bambine avrebbero un enorme potenziale come allenatrici. Capisco cosa vuoi dire quando raccomandi di non sottovalutarle." affermò infine. "Riesci a farti mandare ancora un po' di... beh, tu sai cosa?"

Cheri scosse la testa. "Lo sai che dobbiamo andarci piano con quel tipo di Mega Evoluzione, Levi. E' potente, ma non è stabile, ed è una risorsa che non possiamo rinnovare tanto facilmente. Dobbiamo usarla solamente se proprio non abbiamo altra scelta."

Levi fece un verso di disappunto, ma accettò la spiegazione. "Sì... capisco cosa vuoi dire." commentò. "Non importa, vorrà semplicemente dire che dovremo stare più attenti, e agire con più circospezione. Tra l'altro, ho l'impressione che... adesso che la realizzazione del progetto si avvicina, non saremo più da soli a gestire la ricerca."

Cheri storse il naso. "Vorresti dire che... anche il nostro 'capo' si muoverà?"

"Considerato quanto è ossessionato dalla riuscita di questo progetto, è altamente probabile." rispose Levi. "Per il momento, attendiamo che ci contatti. E pensiamo a rafforzare un po' le difese di questo posto. E' difficile che la Lega Pokemon di Tunod ci raggiunga qui, ma è meglio non rischiare. E... per quanto riguarda il nostro alleato, farò in modo che anche lui sia pronto."

Cheri disse di sì con la testa, comprendendo di chi Levi stesse parlando. "Lo sai, non sarebbe difficile procurarci una Pietratuono e farlo evolvere in un Raichu." consigliò.

"In teoria no, però... per qualche motivo, adesso non reagisce più alle radiazioni della Pietratuono. E del resto, a lui va bene restare un Pikachu." rispose Levi. "Bah, immagino che date le sue capacità, su questo possiamo stare tranquilli. Ha solo bisogno di tenersi almeno alla pari con i nostri avversari."

"Bene. Ma fai in modo che non ci siano errori, Levi. Siamo in una fase piuttosto delicata del progetto." affermò infine Cheri. "Se vogliamo che tutto vada liscio, non possiamo permetterci leggerezze..."

                                

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CONTINUA...

 

     

  

   

 

 

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Capitolo 29
*** La diga di Spumarinia ***


Pokemon: The Glazed Challenge
Una fanfiction di Pokemon scritta da: JusticeGundam

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Capitolo 29 - La diga di Spumarinia

 

Serenisola si era svegliata, come molte altre mattine, sotto un sole radioso che colorava il cielo e il mare di spettacolari sfumature arancioni, e già cominciava a diffondere calore sulla ridente cittadina. Molto presto, i suoi abitanti avrebbero cominciato le loro attività giornaliere, e come al solito, l'isola sarebbe tornata ad essere quel piccolo paradiso di cui si era fatta fama in tutto Tunod.

Era proprio in un contesto così idilliaco che Heather, Shelly e i loro compagni si apprestavano a proseguire il loro viaggio.

"Hmmm... e così, è arrivato il momento di levare le tende. Peccato, mi era piaciuto davvero molto questo posto." disse Chelle, le mani dietro la testa in una posa rilassata mentre osservava le onde che si infrangevano sulla battigia. Già a quell'ora si vedevano dei bambini in costume da bagno giocare sulla spiaggia. "Quando avremo finito il viaggio per Tunod, mi piacerebbe tornarci. Non se ne ha mai abbastanza, di posti come questo."

Heather sospirò malinconica. "Ti capisco. Credimi, sono vissuta fino a poco tempo fa in un luogo orribile come lo era Reborn City, e vedere un posto incontaminato come questo, beh... diciamo che non ci sono ancora abituata."

"Shel shelgon!" rispose Shelgon, partecipe delle emozioni della sua allenatrice. Il draghetto-crisalide pensò comunque che fosse il caso di spronare il gruppo a riprendere il viaggio. C'era ancora molto da fare, e dovevano iniziare il cammino per raggiungere il loro prossimo obiettivo...

"Hai ragione, Shelgon, meglio che cominciamo ad avviarci." rispose Percy, accarezzando sulla testa il suo fedele Quilava. Il grazioso Pokemon Fuoco emise un verso somigliante alle fusa di un gatto, e drizzò la sua cresta di pelliccia arancione in segno di assenso.

Dopo aver dato un'ultima occhiata alla spiaggia, in modo da prendersi un ultimo ricordo delle giornate spensierate trascorse in quel luogo, Shelly disse di sì con la testa al suo Volbeat, e rivolse una domanda a Percy. "A questo proposito... sappiamo dove andare, per la prossima Palestra?"

Il ragazzo appoggiò a terra lo zaino e cercò al suo interno, estraendone dopo alcuni istanti una mappa del continente. "Vediamo un po'..." commentò, mentre apriva la mappa e cercava il punto in cui si trovavano. "Ecco, adesso noi siamo a Serenisola. Da qui, dobbiamo prendere il Ponte Serenità e, diciamo così, tornare sui nostri passi. Questo percorso ci condurrà nuovamente a Borgo Querciantica, da dove tutto è iniziato... e poi, da lì dovremo raggiungere la città di Spumarinia. C'è un traghetto che parte proprio da Oceanipoli, e arriva fin lì."

"Non vuol dire che dobbiamo rifare tutta la strada attraverso Ciocolina e le Paludi Granita, vero?" chiese Chelle storcendo il naso. "Non per niente, ma mi suona come una gran perdita di tempo..."

"Beh... per quello non ti devi preoccupare. Credo di aver trovato una scorciatoia." disse il ragazzo, passando un dito sopra una porzione della mappa tra Borgo Querciantica e Oceanipoli. Volbeat tirò un piccolo sospiro di sollievo.

"E... si sa qualcosa del Capopalestra di Spumarinia?" chiese Shelly incuriosita. Era la stessa domanda che Heather voleva fare.

Questa volta fu Chelle a rispondere. "Sì, ne ho sentito parlare." affermò. "Si chiama Flo, e so che usa Pokemon d'Acqua. Una scelta popolare, suppongo. Beh, questo vuole semplicemente dire che io e la mia Bayleef avremo gioco facile."

Anche se Bayleef normalmente si sarebbe detta d'accordo, stavolta ebbe qualcosa da dire sull'attitudine della sua allenatrice. "Bay! Bayleef..." affermò, muovendo un po' la foglia che cresceva sulla sua testa.

Per fortuna, Chelle dimostrò più buon senso di quanto era sembrato all'inizio. "Sì, sì... lo so, Bayleef, se questa Flo si è guadagnata il suo titolo di Capopalestra, vuol dire che si è preparata sia contro i Pokemon d'Erba che contro quelli Elettro. Ci starò attenta." rispose. "E poi, immagino che avremo abbastanza tempo per allenarci prima di raggiungere Spumarinia."

"A questo proposito, vorrei far fare un po' di pratica al mio Skorupi e al mio Wimpod..." disse Shelly, mentre il gruppetto di allenatori cominciava ad incamminarsi verso la periferia di Serenisola. "Anche loro vorranno rendersi utile... e mi sembrano un po' indietro rispetto al resto della squadra."

"volvol beat!" rispose Volbeat, come a voler dire che ne avrebbero avuto la possibilità. Lentamente, Heather e i suoi compagni si allontanarono dalla cittadina, e giunsero nei pressi di un enorme ponte dall'aspetto impressionante - ampio come una corsia autostradale, aveva l'aspetto di un acquedotto in stile romano antico, fatto ad archi con una solida struttura portante che emergeva direttamente dal mare. Era composto di blocchi di marmo che scintillavano debolmente alla luce del sole del mattino, e una larga strada, suddivisa in due corsie (una per i pedoni e una per le biciclette, immaginò Heather) lo percorreva da un capo all'altro, fino a giungere dall'altra parte dello stretto. Era una costruzione spettacolare, e già a quell'ora era frequentato da numerosi turisti che si fermavano a metà strada per prendere delle foto, e anche da qualche chiosco che vendeva bibite o panini.

"Ecco... quello è il Ponte Serenità." affermò Percy, dopo un attimo di stupore dovuto alla magnificenza di quella vista. "Ci sarà un po' da scarpinare, ragazze. Ve la sentite di farvi tutto il percorso fino all'altra riva?"

"Io sono pronta! E tu, Shelly?" esclamò Heather, e cinse amichevolmente le spalle della piccola entomologa, che stava guardando esterrefatta la strada che si estendeva davanti a loro. Inutile negarlo, lei non era atletica come Heather o Chelle...

"Ehm... immagino che... prima cominciamo, prima arriviamo a... Borgo Querciantica, no?" mormorò Shelly. "Mi chiedo solo se alla fine mi sarà rimasto un po' di fiato..."

"Su, su, non restiamo qui a lamentarci! Non siamo allenatori di Pokemon? Abbiamo affrontato una banda criminale che usava Mega Pokemon, possiamo affrontare un ponticello!" fu la volta di Chelle, la cui Bayleef indicò la strada davanti a loro con un cenno della testa.

"Sarà una bella camminata... ma non mi lamento!" affermò Heather, contenta di poter proseguire il viaggio, e chiedendosi cosa li avrebbe attesi a Spumarinia. I ragazzi stavano per imboccare il ponte, quando si sentirono chiamare da una voce abbastanza familiare.

"Hey, ragazzi! E ragazze, soprattutto... mi sembra che siate di buon umore, stamattina. Vi apprestate a tornare verso Borgo Querciantica, eh?"

"Oh? Aspettate un momento, amici..." disse Shelly, la prima ad essere attirata dalla voce. Riconobbe subito l'uomo che si stava avvicinando con fare baldanzoso ma gentile, una mano alzata in segno di saluto. "Ah! Signor Michael! Pensavamo che lei fosse già andato al lavoro..."

"Buongiorno, signor Michael..." lo salutò Heather, con un piccolo inchino che esprimeva assoluto rispetto. "Sì, stavamo riprendendo il viaggio. Non ci aspettavamo di trovarla qui, sinceramente."

"Per mia fortuna, posso gestire il mio tempo, entro limiti ragionevoli." rispose garbatamente l'elegante imprenditore. "Stavo facendo una passeggiata qui intorno, mentre aspettavo che iniziasse l'orario di lavoro. La mia gentile consorte sarà già nel suo ufficio... a volte, penso che Regina non sappia cosa voglia dire prendersi una pausa."

"Come allenatori, possiamo comprenderla. Noi non vediamo l'ora di poter partecipare al campionato di Tunod di quest'anno!" scherzò Percy, e strappò una risata a tutti, Michael compreso. "Comunque... dobbiamo ringraziarla per le Macchine Tecniche che ci ha fatto provare."

"Anche se... devo essere sincera, abbiamo avuto qualche sorpresa sgradita. Più che altro colpa nostra, per quello..." affermò Chelle. La ragazzina dai capelli verdi notò che Michael non sembrava irritato, semplicemente incuriosito. Evidentemente, voleva sapere quali problemi i ragazzi avessero incontrato nell'utilizzo della sua invenzione. "Ecco... più che altro, abbiamo visto che i nostri Pokemon avevano imparato senza problemi delle mosse molto potenti, e abbiamo finito per montarci un po' la testa. Credevamo che sarebbe bastato quello per farci vincere, e invece..."

Michael si sfregò il mento e disse di sì con la testa, comprendendo il problema. "Già, già... in effetti questo è un possibile effetto collaterale delle Macchine Tecniche." affermò, come se stesse pensando ad alta voce. "Un Pokemon ancora giovane ed inesperto potrebbe non essere in grado di controllare l'energia che le Macchine Tecniche gli conferiscono, e mosse particolarmente potenti come Lanciafiamme o Terremoto possono avere delle conseguenze inaspettate... e sgradite."

"E soprattutto... bisogna avvertire gli allenatori che le mosse che un Pokemon impara con le Macchine Tecniche non sono una scorciatoia. Devono comunque allenarsi per controllarne il potere e poterle sfruttare al meglio." continuò Percy. "Come abbiamo scoperto a nostre spese... la potenza è nulla senza controllo."

"Giustamente. Le vostre osservazioni sono state denotate, e saranno tenute in considerazione. Farò in modo che per quando le Macchine Tecniche della mia azienda entreranno ufficialmente in commercio, ogni difetto sarà stato riparato, e i clienti sappiano tutto quello che c'è da sapere." rispose Michael con cauto ottimismo. "Vi ringrazio per il vostro input, e farò in modo di tenerlo in considerazione. Per il resto... immagino che adesso riprenderete il vostro viaggio. Sapete già dove trovare la prossima Medaglia, vero?"

Shelly disse di sì con la testa, e il suo Volbeat svolazzò allegramente attorno a lei. "Ci stiamo per dirigere a Spumarinia, dove affronteremo la CapopalestraFlo." disse la ragazzina. "Sono... abbastanza curiosa di vedere come andrà. E immagino... che lo saranno anche Volbeat e Galvantula!"

Shelly ridacchiò imbarazzata, e il suo Volbeat le si avvicinò per darle un cinque. Anche Heather non riuscì a trattenere un sorriso divertito, e Michael fece a sua volta una breve risata. "Hehehee... allora, buona fortuna a tutti voi!" disse il ricco industriale. "Vi aspetta una strada piena di ostacoli, per arrivare al campionato annuale di Tunod, ma sono convinto che abbiate tutti le capacità di raggiungere questo obiettivo. E se le mie Macchine Tecniche vi saranno d'aiuto, sarà meglio ancora per me!"

"Tra l'altro... la ringrazio di nuovo per avermi aiutato quando ho avuto quell'incidente." continuò Shelly, ricordando la piccola disavventura che le era capitata sulla spiaggia durante i primi giorni.

Heather annuì. "Sì... anch'io la ringrazio, signor Warren." affermò, un po' imbarazzata. "Ammetto che ero un po' in panico quando la mia amica si è fatta male."

"E' comprensibile. Credetemi, vi ho dato una mano più che volentieri." concluse Michael, il cui sorriso affabile si era fatto più empatico. "Comunque... non voglio trattenervi più a lungo. Avete un viaggio che vi aspetta, e altre Medaglie da ottenere... per non parlare di tutti i Pokemon che incontrerete nel vostro viaggio. Quindi, ancora una volta, buona fortuna. E spero che ci rivedremo presto."

"Certamente, signor Warren! Saluti la signora Regina da parte nostra!" rispose Chelle. "Arrivederci!"

Una volta scambiati i saluti di rito, Michael restò a guardare le tre ragazze e il ragazzo che, accompagnati dai loro Pokemon, si incamminavano lungo il Ponte Serenità, diretti verso il continente e verso le loro nuove avventure. Restò fermo ad osservarli finchè non fu più in grado di vederli, poi annuì tra sè e si incamminò verso la sede della suaazienda, rimuginando tra sè su quello che i giovani allenatori gli avevano detto.

"Le mie Macchine Tecniche non sono ancora perfezionate. Hanno ancora delle limitazioni." mormorò. "Questo è un punto debole a cui bisogna rimediare, a qualsiasi costo..."

 

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Spumarinia, una graziosa ed indaffarata cittadina sulla costa centrale di Tunod, era conosciuta per diverse cose – il suo ben fornito centro commerciale, la Palestra specializzata in Pokemon d'Acqua, e soprattutto, la grande diga che raccoglieva acqua dal grande fiume che scendeva dalle sorgenti del Monte Strato. Una costruzione dall'aspetto robusto ed impressionante, era una grande muraglia in cemento ed acciaio che si estendeva da una riva all'altra dell'estuario del fiume, e imbrigliava una gran quantità di acqua per destinarla agli usi della cittadina e della regione.La zona era popolata da una notevole varietà di Pokemon, diversi dei quali introdotti da continenti lontani.

Quel giorno, i lavori alla diga erano particolarmente frenetici… per un motivo decisamente serio.

“Maledizione. Questo non ci voleva, dobbiamo cercare di risolvere questo problema, se non vogliamo che la diga ci giochi qualche brutto scherzo.” Stava dicendo un tecnico, mentre con una matita dalla punta fine segnava qualcosa su una rappresentazione della diga su carta millimetrata. Era un disegno tridimensionale fatto chiaramente a mano, ma sorprendentemente preciso e nitido, sul quale svettavano alcuni segni rossi che il tecnico aveva tracciato in corrispondenza di alcuni punti in cui la diga incontrava la pietra o il terreno.

“Qual è il problema, signori?” chiese una donna che si trovava poco distante, e che stava a sua volta dando un’occhiata agli strumenti. Era una donna abbastanza giovane, e sembrava avere all’incirca una trentina d’anni, con lunghi capelli arancioni tenuti raccolti dietro la nuca con una sorta di chignon, ma il suo comportamento aveva un certo piglio autoritario, tipico di una persona abituata ad essere alla guida degli altri e a prendere decisioni rapide. Indossava un lungo camice bianco e un paio di infradito neri... ma la cosa più sorprendente, se qualcuno si fosse fermato ad osservarla per più di qualche istante, era il fatto che sotto il camice indossava soltanto un costume da bagno – un bikini arancione con delle decorazioni floreali, che le dava un aspetto maturo e al tempo stesso sbarazzino, quello di una persona che non badava alla formalità.

“Il problema, signora Flo, è che le richieste di energia sono troppo elevate.” rispose il tecnico, alzando gli occhi dalle sue carte per rispondere adeguatamente. “Anche con la diga che lavora al massimo delle sue capacità, non riusciamo a produrre abbastanza elettricità da soddisfare tutte le esigenze di questa regione.”

“Ma... a cosa si deve, questo problema? Fino a poco tempo fa, stava tutto funzionando senza problemi.” rispose la donna di nome Flo. Come Capopalestra di Spumarinia, era sua responsabilità occuparsi di qualsiasi problema si verificasse nella sua città o nei dintorni.

“Esatto. Fino a poco tempo fa.” continuò il tecnico. “Adesso... e con adesso intendo dire, che questo è iniziato soltanto ieri... si è verificato un improvviso spike nel consumo elettrico nella città di Geminia.”

“Geminia? Non è molto lontana da qui.” rispose Flo. “Potrei andare là e vedere cosa sta succedendo. In fondo, si tratterebbe di tenere chiusa la Palestra soltanto per oggi.”

La giovane donna si mise una mano in tasca e tirò fuori un cellulare, sul quale compose un numero per poi mettersi in attesa di risposta. "Pronto?" disse, non appena le arrivò risposta dall'altra parte. "Sì... sì, tesoro, sono io... ascolta, so che tra un po' tornerai a Spumarinia. Io non ci sarò per un po'. Devo andare a Geminia a risolvere una questione che è saltata fuori all'improvviso, quindi... beh, le ragazze, lì alla Palestra sanno come comportarsi. Volevo solo che tu sapessi che non sarò disponibile per eventuali sfide finchè il problema che abbiamo qui alla diga non sarà stato risolto."

"Che succede lì alla diga, mamma?" chiese una voce maschile dall'altra parte della comunicazione. "Non dirmi che sono venuti quei rompiscatole del Team Fusione a dare fastidio..."

Flo ridacchiò brevemente. Quel gruppetto di malfattori si era già fatto una certa nomea, ma ancora non venivano presi troppo sul serio. "No, no, tranquillo, tesoro... non hanno avuto il coraggio di sfidare la tua fortissima mamma!" affermò, e mostrò un bicipite ad un pubblico immaginario! Il tecnico che lavorava ai macchinari sospirò e scosse la testa. "Per adesso, se ne stanno lì nelle loro tane, e non fanno niente. No, il problema è che da qualche parte a Geminia stanno consumando un sacco di energia, al punto che stanno mettendo a dura prova la produzione. Comunque, si tratterà di chiarire il problema e mettere tutto a posto. Non credo che ci metterò più di tre o quattro giorni."

"Cerca di non sottovalutare la cosa, mamma." rispose il ragazzino. "Chissà, potrebbero essere davvero quelli del Team Fusione ad aver architettato tutto questo."

"Non lo escludo. Potrebbe essere." rispose Flo, fattasi per un attimo più seria. "Tuttavia, sono convinta che non sarà poi un grosso problema. Io e i miei Pokemon d'Acqua saremo più che sufficienti a sistemarli, se si faranno vedere. Tu non ti preoccupare... continua ad allenarti, e quando ti senti pronto... beh, sono sempre pronta ad una bella sfida! Okay, tesoro... buona fortuna! A presto, ciao!"

La conversazione si interruppe, e Flo rimise a posto il cellulare. "Era suo figlio, signora Flo?" chiese il tecnico, che stava eseguendo alcuni calcoli sul terminale a lui assegnato. "Mi dà l'impressione di essere un ragazzo in gamba... è partito per il suo viaggio soltanto poche settimane fa, se non ricodo male."

"Già... lui e il suo Totodile." rispose Flo con fierezza. "Cato è un ragazzo molto volonteroso, e sono sicura che avrà successo. Solo che... a volte si preoccupa un po' troppo per cose che posso gestire anche da sola. Ho dovuto insistere perchè partisse... voleva restare a casa e darmi una mano con la Palestra e i problemi della diga."

"Non lo posso biasimare. Lui... sa bene che per lei è un lavoro pesante, signora Flo, e quindi voleva rendersi utile in qualche modo." rispose il tecnico. "Beh, immagino che lui sappia regolarsi. Piuttosto... se ha proprio deciso di andare a Geminia a dare un'occhiata, è meglio che cominci a prepararsi. Non abbiamo idea di cosa vedrà da quelle parti..."

"Lo so, lo so. Non datevi tanta pena... non sarei diventata Capopalestra se non sapessi quello che faccio." rispose Flo con un sorriso sicuro. "Comunque, d'accordo. Andrò a recuperare i miei Pokemon più forti, e farò in modo che questo problema si risolva al più presto."

"Noi continuiamo a monitorare la diga... e faremo in modo che il consumo di energia si tenga entro certi limiti. O almeno, ci proveremo." continuò un altro dei tecnici.

Flo disse disì con la testa e si sistemò il camice... cosa che comunque non impedì che il suo bikini si vedesse. "Ottimo. So che farete un buon lavoro come al solito. A presto, e in bocca al Mightyena."

"Altrettanto!" rispose il tecnico che aveva parlato per primo. Flo raccolse quel po' di roba che aveva portato con sè, e si avviò lungo le scale che portavano al piano terra e alla strada di ritorno verso la sua città.

Spumarinia non era una città molto grande, quanto meno non se paragonata a posti come Serenisola. Tuttavia, condivideva con quest'ultima l'atmosfera calma e distesa di una cittadina sul mare, dal clima temperato e dal paesaggio suggestivo. Poco distante dalla città sorgeva un piccolo porto marittimo, che consisteva in poco più che un pontile bianco e un edificio in legno dipinto di bianco, decorato con simboli che richiamavano la navigazione. E vicino al centro della città, si trovava un edificio più alto e più robusto degli altri, che svettava sul resto della cittadina dall'alto dei suoi cinque piani, con tanto di piscina pubblica posta sul tetto. Quella era la sede dei Grandi Magazzini di Spumarinia, conosciuti per essere uno dei più grandi centri commerciali di Tunod, se non addirittura il più grande e il meglio fornito. A parte questi, c'erano diversi negozi e interessanti attività commerciali sparse in giro per la cittadina, contribuendo a dare un aspetto attivo e vitale.

Flo seguì la stradina asfaltata fino a rientrare in città, ricevendo i saluti dei suoi concittadini, che ricambiò affettuosamente. Essere una Capopalestra aveva degli innegabili meriti, pur essendo un lavoro di responsabilità.

"Signora Flo, com'è andata alla diga?" chiese un uomo in maglietta hawaiiana e jeans leggeri. "Siete riusciti a capire cos'è che non va?"

"Sappiamo che molto probabilmente è un problema che ha origine a Geminia." rispose Flo con un cenno affermativo. "Dovrò chiudere la Palestra per un po', finchè non sarò tornata. Vado a vedere cosa sta succedendo lì, risolvo e ritorno."

Diversi dei cittadini di Spumarinia si erano riuniti vicino alla loro Capopalestra, e le augurarono buona fortuna prima che lei li salutasse a sua volta e raggiungesse la sua Palestra - un edificio ampio ma ad un solo piano, con un tetto a cupola semitrasparente, che dava veramente l'impressione di una piscina al chiuso. Flo si avvicinò alle doppie porte d'ingrresso, che si aprirono non appena la giovane donna arrivò loro vicino, dandole accesso ad un'ampia sala nella quale aleggiava un forte odore di cloro, con due piscine - una più grande e più profonda dell'altra -  nelle quali alcuni allievi stavano addestrando i loro Pokemon. In particolare, in quella più grande, un ragazzo e una ragazza in costume da bagno erano in piedi sulla schiena di un elegante Milotic, un Pokemon simile ad un serpente marino dalle scaglie color crema, grandi occhi neri luccicanti e una grande coda a ventaglio, due lunghi nastrini rosa che si dipartivano dalla sua testa in modo da sottolineare il suo portamento fiero, forte ed elegante al tempo stesso."

"Milo milo!" esclamò l'elegante serpente acquatico nel momento incui riconobbe la Capopalestra. Flo si tolse il camice e i sandali, poi entrò nell'area piscine e salutò i suoi allievi che già venivano ad accoglierla.

"Ciao, Milotic. Vedo che state sempre facendo un gran bel lavoro." affermò la donna, e con un gesto quasi noncurante della mano, si sciolse i capelli. "E ciao anche a voi, ragazzi. Non ci sono stati sfidanti, immagino."

"Bentornata, signora Flo!" disse la ragazza in costume da bagno - un modello blu ad un unico pezzo, come quelli usati nelle piscine delle scuole pubbliche. "Stavamo facendo un po' di allenamento con Milotic, ma non è arrivato nessuno, in questo periodo."

"Lumiiii!" esclamò un elegante Lumineon, che emerse dalle acque in quel momento, muovendo gentilmente le sue grandi pinne a forma di ali di farfalla. Poco distante da lui, un Seaking variopinto emerse dalle acque, e accanto a lui apparvero alcuni Qwilfish, Pokemon di tipo Acqua/Veleno simili a grossi pesci palla verdi scuri dal corpo ricoperto di aculei velenosi.

"Qwilll?" chiese uno dei Pokemon Pallone, agitando dietro di sè una lunga coda a paletta.

"Sì... in effetti c'è qualcosa di abbastanza urgente... ed è per questo che ho bisogno del vostro aiuto." rispose rapidamente Flo. Non aveva senso farli restare sulle spine, quindi decise che tanto valeva venire subito al nocciolo della questione. "C'è qualcosa che non va a Geminia. Stanno usando una quantità di energia davvero abnorme... non capisco per quale motivo."

"Allora... buona fortuna, e speriamo che vada tutto bene." proseguì infine il ragazzino in costume. "Geminia mi era sembrata una città pulita, tutto sommato. Chi è l'idiota che pensa di fare qualcosa di grandioso proprio qui da queste parti? Non aveva idea che sarebbe stato subito scoperto?"

Flo alzò le spalle. "Che ti posso dire, ragazzo mio... non vado certo a vedere cosa passa per la testa di certe persone." rispose. "Ad ogni modo, non saltiamo alle conclusioni. Non appena avrò sistemato un po' di affari qui in Palestra, partirò per Geminia e andrò a vedere cosa sta succedendo. Magari non è neanche qualcosa per cui è il caso di allarmarsi troppo. Ma finché no  sarò di ritorno, va da sé che la Palestra non accetterà sfidanti.”

“Certo… naturalmente.” Rispose la ragazza, e Milotic mosse lentamente i lunghi “nastri” che gli spuntavano ai lati della testa ed emise il suo verso melodico. “Finché lei non sarà di ritorno, ci occupiamo noi di gestire la Palestra e farla funzionare come si deve.”

“Perfetto, ragazzi. Conto su di voi.” Rispose rapidamente Flo, e arruffò i capelli della sua allieva. “Non starò via molto, non vi preoccupate.”

 

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Qualche giorno dopo…

Sko! Skorupi!” esclamò Skorupi, alzando le chele per bloccare un deciso attacco da parte del Vibrava di Heather. Il Pokemon formicaleone cercò di mandare a segno un attacco Codadrago, ma lo scorpione afferrò al volo la coda dell'avversario, e sfruttò il suo stesso impeto per proiettare Vibrava a diversi metri di distanza.

“Vibrava, rimettiti in assetto! Usa un attacco Rocciotomba!” esclamò Heather senza perdere un istante. Shelly prese un respiro, un po' intimorita dalla determinazione della sua migliore amica… ma del resto, se non avessero fatto sul serio, non potevano pretendere che Skorupi e Wimpod si mettessero al pari con il resto della squadra di Shelly. E per essere onesti, il Pokemon scorpione stava dando prova di sé. Quando Vibrava atterrò, mosse rapidamente le ali e fece apparire una raffica di rocce affilate sopra la testa di Skorupi, che reagì con decisione e riuscì a schivare la pioggia di pietre, muovendosi ad alta velocità con le sue zampette segmentate. Una delle rocce lo colpì di striscio, e Skorupi sussultò e perse velocità per un momento, ma riuscì a rimettersi in guardia e sferrò a sua volta un attacco contro Vibrava.

"Skorupi, rispondi con Coleomorso!" esclamò Shelly.

I dentini di Skorupi divennero bianchi e si allungarono di qualche millimetro. Skorupi scattò in avanti e riuscì a mordere Vibrava su un fianco, aggrappandosi a lui con tutte le sue forze in modo da poterlo poi raggiungere con le chele e il pungiglione. Il Pokemon Terra/Drago sussultò per la sorpresa, e cercò di scrollarsi di dosso l'avversario, che continuava a tenersi stretto.

"E' tenace... non farti intimorire, Vibrava, usa il tuo attacco Stridio!" esclmò Heather.

Vibrava poggiò le zampe a terra, inmodo da darsi maggiore stabilità... poi cominciò a far vibrare le ali a velocità tale che il ronzio si trasformò in un suono acutissimo e penetrante come una lama nel cervello! Shelly ed Heather fecero una smorfia e si coprirono le orecchie, ma a Skorupi andò peggio - il Pokemon scorpione fu costretto a mollare la presa su Vibrava e scattò indietro con un'espressione di dolore e disappunto.

"Continua così, Vibrava! Usa il tuo attacco Codadrago!" esclamò Heather. Vibrava eseguì all'istante, sferrando un deciso colpo di coda che raggiunse il Pokemon Coleottero/Veleno al torace e lo fece barcollare. Vibrava disse di sì con la testa e cercò di sferrare un altro colpo...

"Er... Skorupi, fermalo con Visotruce!" fu la reazione di Shelly. Per fortuna, l'ordine arrivò in tempo, e Skorupi si piazzò accanto a Vibrava prima che quest'ultimo potesse sferrare l'attacco successivo. L'espressione del volto di Skorupi si fece cupa e terrificante, e i suoi occhi si accesero di una spaventosa luce rossa mentre incrociavano quelli di Vibrava... che, impressionato da quello spettacolo, non potè fare a meno di restare paralizzato per qualche secondo.

Un tempo più che sufficiente perchè Skorupi potesse riprendere l'attacco.

"Sì! Bel colpo, Skorupi!" esclamò Shelly con sollievo. "Adesso... ehm... ah, ecco, usa un attacco Missilspillo!"

"Rup!" esclamò il simpatico Pokemon Coleottero/Veleno. Con un rapido movimento della coda, inarcò il pungiglione sopra la schiena e sparò una raffica di dardi di luce verdina contro l'avversario, mirando in particolare alle ali, che erano il punto più visibile. Ancora esitante per aver ricevuto l'attacco Visotruce, Vibrava non si spostò in tempo, e alcuni dei dardi riuscirono a colpirlo, insinuandosi nelle fessure della sua armatura.

"Accidenti... niente male davvero, Shelly! Il tuo Skorupi è migliorato molto!" affermò Heather, prima di alzare una mano per segnalare a Vibrava che il combattimento era stato interrotto. Il Pokemon formicaleone prese fiato e mosse lentamente le antenne per mostrare che si stava rilassando. "Grazie, Vibrava... vedo che hai fatto anche tu molti progressi!"

Shelly sorrise e arrossì leggermente, contenta di sentire la sua migliore amica che lodava i progressi che lei e i suoi Pokemon avevano fatto... e un attimo dopo, anche Percy e Chelle applaudirono dell'abilità dimostrata dalle ragazzine di Tunod. Quilava, Bayleef e il resto delle squadre dei due novizi erano accanto ai loro allenatori, anche loro decisi ad imparare il più possibile da Pokemon più esperti di loro.

"Bayleef!" esclamò la Bayleef di Chelle, che aveva tenuto d'occhio le mosse di Vibrava, per avere un'idea di cosa fare se si fosse trovata di fronte un avversario come Skorupi. Il Sandshrew di Percy, a sua volta, era rimasto impressionato da come lottava lo Skorupi di Shelly - uno stile aggressivo ma al tempo stesso equilibrato, chw non lasciava all'avversario troppe aperture. Interessante... forse lui e Percy avrebbero davvero dovuto iniziare a lavorare su uno stile come quello...

"Davvero un bell'allenamento, ragazze! Sono sicura che farete faville, lì a Spumarinia!" affermò Chelle. "Ma adesso perchè non facciamo una pausa? Anzi, visto che ormai è sera, direi che per oggi ci siamo allenati abbastanza."

"Sandshrew!" il Pokemon armadillo assentì, pensando che ci sarebbe stato tutto il tempo il giorno dopo per provare l'idea che gli era venuta in mente. Con un po' di fortuna, avrebbe potuto essergli utile persino contro un Pokemon d'Acqua...

Dopo averci pensato un po' su, Heather guardò verso il cielo. Ormai il sole stava tramontando, e il cielo cominciava a farsi buio...

"Sì... hai ragione, Chelle. Per oggi credo che possa bastare." disse infine la bambina. "Facciamo uscire tutti i nostri Pokemon, Shelly. Anche loro vorranno svagarsi un po'."

La bambina più grande disse di sì con la testa, e uno alla volta fece uscire il resto della sua squadra. Prima Volbeat svolazzò al suo fianco, poi ad esso si aggiunsero Galvantula ed Ariados, Yanmega e per finire Wimpod, l'ultimo acquisto della squadra. Il piccolo Pokemon crostaceo si ritrovò improvvisamente circondato da un sacco di Pokemon più grandi di lui... e nonostante Volbeat e Skorupi cercassero immediatamente di dargli una mano ad ambientarsi, si affrettò a nascondersi dietro il Pokemon scorpione, che lo guardò sorpreso e preoccupato.

"Ho l'impressione..." osservò Percy mentre guardava il piccolo Pokemon Coleottero/Acqua. "...che ci vorrà ancora un po' prima che Wimpod prenda confidenza..."

Shelly si chinò accanto a Wimpod e lo accarezzò gentilmente sul dorso corazzato, in modo da dirgli che non c'era bisogno di avere paura, mentre Heather si fermava per un attimo ad osservare la sua migliore amica con un orgoglio che cercava come poteva di celare. La bambina dai capelli fucsia si sentiva fiera, per vari motivi - perchè Shelly stava diventando molto più forte e sicura di sè, perchè adesso stavano viaggiando assieme per Tunod e si preparavano ad affrontare assieme una Lega Pokemon... e perchè era soddisfatta di aver trovato un Pokemon che si addicesse alla sua amica! Era ansiosa di vedere che razza di combattente sarebbe diventato Wimpod una volta superata la sua naturale timidezza... non sapeva se quel tipo di Pokemon evolveva o no, ed era davvero curiosa di scoprirlo.

Ovviamente, aggiunse tra sè Heather mentre osservava il suo Shelgon che sgranocchiava un po' di Bacche, era ansiosa anche di vedere il suo starter mettere le ali e trasformarsi in un maestoso Salamence. Era il sogno di tutti i Bagon, stando a quello che dicevano di solito i Pokedex... e per certi versi, era sempre stato anche il suo sogno, poter spiegare le ali e volare in piena libertà, finalmente libera dalle catene del suo passato...

Inutile mettersi a pensare a queste cose adesso, si disse Heather, quando era con degli amici sinceri che stavano facendo tutto quello che era loro possibile per farla sentire a suo agio. Certo, non sarebbe stato facile lasciarsi tutto alle spalle, e probabilmente non ci sarebbe mai riuscita del tutto, ma almeno adesso le cose stavano andando meglio... e adesso lei doveva fare del suo meglio per fare sì che il progresso che aveva fatto non venisse annullato.

"Okay... allora, cominciamo a preparare un po' di cena, ragazze?" chiese Percy. Il ragazzo si infilò in una tenda che aveva appena finito di sistemare, e diede un'occhiata agli ingredienti di cui aveva fatto scorta. "Ditemi pure... preferite un po' di tramezzini, o magari una zuppa?"

"Una zuppa? See, che roba da marmocchi!" lo prese bonariamente in giro Chelle, mentre cominciava a disporre delle ciotole piene di cibo per Pokemon per la sua squadra. Eevee e Bayleef si erano già gettati sul cibo che la ragazzina dai capelli verdi stava preparando.

Percy non se la prese, anzi rispose per le rime con un sorriso tranquillo. "Mia cara Chelle, parli così perchè non conosci le qualità di un piatto così semplice e al tempo stesso così nutriente e pratico!" rispose. "Credimi, è perfetta per una cena come si deve. Non appesantisce, riscalda, sazia e permette di dormire tranquilli!"

"Beh, se ti piace, non sarò io ad impedirti di mangiarla... ma io preferisco mettere qualcosa di un po' più sostanzioso sotto i denti, vero, Eevee?" rispose Chelle, e grattò il suo buffo Pokemon Evoluzione dietro un orecchio. Eevee smise di ingozzarsi per un attimo e inclinò la testa, abbassando l'orecchio quel tanto che bastava per rendere il compito un po' più agevole alla sua allenatrice.

Shelly si schiarì la voce, distogliendo lo sguardo dai Pokemon che Heather stava facendo uscire dalle sfere. Assieme a Shelgon e Vibrava, ora c'erano anche la sua Noivern e il suo Druddigon. "Ecco... se la cosa non vi da problemi, prenderei anch'io una zuppa. Posso... ehm... posso dare una mano se si tratta di prepararla."

"Non ti preoccupare, Shelly... sinceramente, la cucina non è il tuo forte, meglio che me ne occupi io." rispose Heather. Shelly storse il naso e fece una comica faccetta di disappunto alle parole della sua migliore amica, ma ci rise su un attimo dopo. "Comunque, prendo dei tramezzini anch'io. Non sono mai stata una grande fan della zuppa."

"Shelgon!" Il drago-crisalide spinse in avanti un mucchietto di Bacche di vario tipo - per la maggior parte Baccarance e Baccapesche - che aveva trovato in giro per la radura nella quale si stavano accampando, e cominciò a distribuirle ai Pokemon del gruppo suo e di Shelly, che si avvicinarono soddisfatti. Anche il timido Wimpod, muovendo con prudenza le antenne, uscì dal suo nascondiglio improvvisato e fece qualche tentativo di avvicinarsi alle Bacche, le antenne dritte ed attente ad ogni evento.

"Va bene... vediamo di preparare qualcosa di buono per tutti quanti." concluse Chelle, e si sgranchì le nocche delle mani, per esprimere la sua determinazione nel cucinare una cena degna di questo nome. "Domani dovremmo essere in grado di coprire l'ultimo pezzo di strada, e tornare finalmente a Borgo Querciantica. Sono curiosa di vedere se è cambiato qualcosa in questi ultimi tempi."

"Torniamo da dove abbiamo iniziato, in pratica..." rispose Heather. "Non che mi dispiaccia, è un bel posto... avete intenzione di fare una visita al professor Salicio, già che ci siete?"

Percy disse di sì con la testa, mentre tirava fuori un po' di ingredienti e li disponeva ordinatamente su una tovaglia che aveva spiegato sul terreno davanti a sè. "Sì... potrebbe avere delle notizie interessanti, tutto sommato. In particolare... mi piacerebbe chiedergli se sa qualcosa di più di questo fantomatico Team Fusione."

"Hmm... è da un bel po' che quelli del Team Fusione non si fanno più sentire, in effetti... non vi rende sospettosi?" chiese Heather. "Voglio dire, avevano addirittura accesso ad un Pokemon di livello Mega... anche se non ho ben capito come diamine facessero, con quella specie di cristallo..."

Shelly si fermò a pensarci su per un attimo. "Beh... ho letto una volta che la Mega Evoluzione non può essere eseguita se non si hanno due elementi - una Megapietra che permette ad un Pokemon di accedere alle sue riserve di energia interiore più nascoste... e un Mega Strumento che permette di attivare la Megapietra, e senza il quale la pietra rimane inerte." rispose Shelly. "Però... quel Levi utilizzava un sistema diverso per attivare la Mega Evoluzione del suo Rhydon..."

"Vuoi dire che... pensi che il Team Fusione abbia elaborato un modo di ottenere la Mega Evoluzione aggirando le regole?" chiese Percy. "Beh... immagino che la cosa non dovrebbe sorprenderci più di tanto. Ma ancora non ho capito bene che cosa vogliono, e come c'entri tutto questo con la Sfera di cui si sono impossessati sull'Isola Stregata."

"Non ne ho idea nemmeno io... chissà, forse se riuscissimo a ritrovare Touko, quell'esploratrice che abbiamo incontrato alla Rovine della Palude Granita..." affermò Chelle, per poi dare un'occhiata ai Pokemon delle due ragazzine di Tunod. "Che abbia qualcosa a che fare con quelle strane rappresentazioni che abbiamo visto lì alle rovine e quelle strane creature che avete detto di aver visto mentre... ehm... viaggiavate da un mondo all'altro?" Nel modo in cui Chelle pronunciava queste parole, c'era un accento che faceva capire ad Heather e Shelly che non credeva ancora al cento per cento a quello che le avevano raccontato - e le due bambine non potevano esattamente farle torto per questo. Anche per loro sarebbe stato molto difficile crederci, se le parti fossero state invertite.

"Non ne ho idea... e credo che in questo momento abbiamo troppo poche informazioni per poterlo dire per certo." rispose Shelly. Se doveva dirla tutta, non era esattamente in vena di discutere di questo argomento, almeno per il momento. Per il momento, non aveva voglia di pensare a queste cose... le facevano tornare in mente i terribili momenti che lei e i suoi compagni avevano passato nella loro battaglia con il Team Meteora, e non era questo quello a cui lei voleva pensare, ora che era con le persone e i Pokemon a cui voleva bene. Voleva affrontare questo problema nel momento in cui si fosse presentato.

Percy dispose alcuni pezzi di legno all'interno di un ordinato cerchio di rocce che Heather e Chelle avevano costruito. Con attenzione, dispose alcuni pezzi di legno più piccoli sul fondo, in modo che il fuoco attecchisse bene. "In effetti... per adesso non possiamo dire per certo cosa abbiano intenzione di fare... per adesso, continuiamo sulla nostra strada, e stiamo attenti a quello che faranno." rispose infine. Con fare un po' distratto, Percy tirò fuori un pacchetto di fiammiferi dalla tasca e ne accese uno, avvicinandolo poi alla base del mucchio di legna. Dopo alcuni secondi, la fiamma riuscì ad attecchire e a diffondersi, e Shelly soffiò con attenzione su di essa per fare sì che il fuoco bruciasse meglio. Nel giro di qualche momento, la catasta di legna aveva ormai preso fuoco, e il gruppetto di allenatori iniziò a tirare fuori quello di cui avevano bisogno per cucinare. "Comunque... per adesso, godiamoci la serata. Sentite, ragazze... che ne dite se intanto che aspettiamo di andare a dormire, ci raccontiamo un po' di storie? Sono sicuro che avete molte cose da dire del vostro paese d'origine... avete vissuto anche voi una grande avventura a fianco di quell'allenatrice di nome Vera e i suoi compagni..."

"Beh... in effetti è vero. Vera e i suoi compagni sono stati fantastici! Senza di loro... non avremmo sconfitto il Team Meteora e quella dannata Lin..." rispose Heather. Shelly si avvicinò alla sua migliore amica e le mise una mano attorno alla spalla, pensando che forse avesse bisogno di un po' di supporto ora che stava parlando di un argomento per lei così delicato. Rimase piacevolmente sorpresa quando Heather, in vece di irrigidirsi, mosse a sua volta una mano e toccò quella che Shelly le stava appoggiando sulla spalla destra... era un po' un tenersi per mano, in fondo.

"Comunque... sì, abbiamo un bel po' di storie da raccontarvi." rispose Heather. Il suo Shelgon le si avvicinò e le sussurrò qualcosa nell'orecchio, mentre Druddigon incrociava le braccia sul petto e grugniva in segno affermativo. "Ecco... e penso che dovremmo iniziare da quando sono scappata dell'orfanotrofio del Dr. Connal! Direi che tutto è cominciato da lì..."

"Shellll!" esclamò Shelgon. Anche per lui, era un ricordo particolarmente importante. In fondo, lui era stato al fianco di Heather, durante quella rocambolesca fuga, e la ricordava come se fosse stato ieri, quando lui era ancora un piccolo Bagon...

"Ah, già! In effetti... è stato poco dopo che abbiamo incontrato Vera e i suoi compagni..." Shelly ricordò. Il suo Volbeat ronzò pigramente attorno a lei, accendendo lentamente la coda.

Chelle si mise seduta a gambe incrociate vicino al fuoco e appoggiò il mento sui dorsi delle mani, intenta ad ascoltare quello che le sue amiche di Reborn avevano da dire. "Forza, raccontate... siamo tutti e due curiosi di sapere come sono andate le cose!"

"E anche i nostri Pokemon, direi..." commentò Percy, vedendo che anche Quilava e Sandshrew stavano ascoltando intenti.

Heather e Shelly si guardarono per un attimo, in segno di intesa... e infine, la bambina dai capelli fucsia prese fiato e cominciò ad organizzarsi il racconto.

"Okay... tutto è cominciato quella notte, lì a Reborn City, in un orfanotrofio malfamato..."

 

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CONTINUA...

Note dell'autore: Chiedo scusa. E' un po' che non riuscivo a concentrarmi sulle mie fanfiction, e avevo bisogno di rimettermi in moto dopo le vacanze. Poi, avevo anche altri progetti a cui prestare attenzione... Comunque, spero che come capitolo di ripresa possa andare e vi possa piacere! Avev cercato di farlo più lungo, ma... beh, sarà per la prossima volta, okay?

Grazie mille per l'attenzione, e alla prossima avventura!

 

 

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Capitolo 30
*** Una visita da Rankor ***


Pokemon: The Glazed Challenge
Una fanfiction di Pokemon scritta da: JusticeGundam

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Capitolo 30 - Una visita da Rankor

 

"Beh... adesso sapete la nostra storia." concluse Shelly con un sospiro. Il suo Skorupi rabbrividì, impressionato da quello che aveva sentito.

"Sko... rupi..." affermò con voce roca. Sembrava volesse dire che lui non sarebbe mai riuscito a sopportare di vivere in un posto come una volta, fino a poco tempo prima, era Reborn City. E si stava probabilmente chiedendo come avessero fatto Shelly e la sua migliore amica a non impazzire o a non lasciarsi completamente andare.

Non che la reazione di Chelle e Percy fosse molto diversa, in effetti. Entrambi loro erano spaventati da certi dettagli della storia delle due bambine, e al tempo stesso ammirati che fossero riuscite a riscattarsi così... oltre che essere incuriositi da come Heather e Shelly avevano descritto Vera Maple, la coordinatrice di Pokemon di Hoenn che le aveva aiutate nella lotta con il Team Meteora, e che alla fine era riuscita a sconfiggere persino Lin, la leader dell'organizzazione terrorista.

"Caspita... Non immaginavo davvero che aveste una storia come questa alle spalle. Certo, nè io nè CHelle possiamo dire di aver vissuto esperienze... neanche paragonabili a quello che avete passato voi." rispose Percy, con rinnovato rispetto nei confronti di quelle bambine coraggiose che avevano affrontato difficoltà simili, ad un'età in cui avrebbero dovuto pensare, nella peggiore delle ipotesi, a come prepararsi per una verifica a scuola, o a come fare per conquistare una medaglia nella Palestra che avrebbero visitato in seguito.

"Tunod è un posto molto tranquillo. O almeno, lo era... adesso che è saltato fuori questo Team Fusione, non so come si metteranno le cose." continuò Chelle, i cui toni si erano fatti stranamente calmi e tranquilli. "Cavolo... quello che ci avete detto, bimbe, ci ha dato un bel po' da pensare, non credi anche tu, Bayleef?"

La Pokemon Erba mosse pensierosa la foglia che cresceva sulla sua fronte. Neanche lei immaginava che per diventare così forti ed abili, Shelly ed Heather avessero dovuto affrontare delle prove così ardue. "Bayleef..." mormorò la Pokemon, ripromettendo a sè stessa che avrebbe dovuto mettersi più d'impegno se avesse voluto raggiungere in fretta il livello di Volbeat o di Shelgon. Era una questione non solo di orgoglio personale, ma anche il suo modo di dare una mano a Chelle e al resto dei Pokemon suoi compagni.

Heather accarezzò il fianco di Shelgon, che si era messo comodo al suo fianco esi stava godendo il calore del falò. "Beh... in effetti non si può dire che io e Shelly abbiamo avuto una vita molto tranquilla. Soprattutto da quando mio padre se n'è andato... siamo stati spesso in disaccordo, io e lui, ma... ecco... a volte rimpiango che non abbiamo avuto più tempo assieme, prima che lui... ecco..."

"Heather." disse Chelle,  alzandosi e mettendo una mano sulla spalla della bambina, che stava chiaramente cercando di trattenere le proprie emozioni. La ragazza dai capelli verdi le passò delicatamente una mano sulla spalla, come per dirle che non c'era bisogno che lei si tormentasse ancora con i fantasmi del suo passato. "Non... non sentirti obbligata a raccontarci tutto, okay? Non posso dire di comprendere fino in fondo cosa possa essere successo fra te e il tuo papà... ma di qualsiasi cosa si tratti, non sentirti obbligata a ritornare su cose che ti rattristano, se non è proprio necessario."

"Volbeat..." affermò Volbeat, mentre anche Shelly andava a dare coraggio alla sua migliore amica.

"Grazie, amici... scusate, è che mi sentivo in dovere di parlare a tutti voi di certi eventi del mio passato... ormai direi che siamo amici e compagni di viaggio, no? Quindi... preferirei non tenervi nascoste certe cose, anche se non sono gradevoli." rispose Heather. Con un gesto affettuoso, accarezzò la testa a Shelly, che sbattè gli occhi e arrossì vistosamente. "Detto questo... se sono arrivata qui è stato soprattutto grazie ai miei Pokemon e alla mia amica Shelly... è stata dura, ma sono contenta di aver vissuto queste avventure al suo fianco."

"Awwww... andiamo, Heather, così mi metti in imbarazzo!" esclamò la bambina più grande, la treccia che si agitava come la coda di un gatto!

"Vol vol volbeat!" esclamò il Pokemon lucciola. Sembrava che stesse bonariamente prendendo in giro la sua allenatrice... Skorupi invece non dava l'impressione di aver capito molto bene cosa volesse dire il suo compagno di squadra, però Shelly sembrava contenta, e questo era un bene... giusto?

"Oh, andiamo, non farti mettere in imbarazzo per così poco!" ribattè Heather accigliata. "Sei anche tu un'allenatrice della resistenza che ha sconfitto il Team Meteora! Cerca di esserne fiera!"

"I-io ne sono fiera, Heather! Non credere di no!" ribattè Shelly, il cui viso stava assumendo un interessante colore rosato!

Percy, Chelle, Quilava e Bayleef non poterono fare a meno di riderci su. Quelle due erano dei tipi un po' particolari, ma in fondo... meglio così. "Sono contento di fare questo viaggio assieme a loro..." disse tra sè Percy, mentre osservava Heather che toccava la guancia di Shelly con un indice, e Shelly che cercava di schermirsi. "Non lo pensi anche tu, Chelle? Sono delle compagne di viaggio un po' originali... ma non credo avremmo potuto trovarne di migliori."

Chelle alzò le spalle con apparente indifferenza. "Per me è lo stesso..."

 

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Erano passati diversi giorni dalla loro partenza da Serenisola... e dopo un viaggio relativamente tranquillo attraverso le zone più selvagge di Tunod, il gruppo di Heather era tornato finalmente nel luogo da cui erano partiti - Borgo Querciantica, calmo e pittoresco come sempre con le sue case di legno e il fiume che scorreva a poca distanza, sfociando poco più in là nel grande lago.

Heather fu la prima a mettere piede all'interno del villaggio di campagna, e con la mente tornò al giorno in cui lei e Shelly erano arrivate. Era stato un arrivo piuttosto rocambolesco: era stato appena prima di arrivare a Borgo Querciantica che le bambine si erano incappate in quel misterioso ragazzo di nome Luke, proveniente da quello strano mondo chiamato Terra...

Era un po' che non si faceva più sentire, in effetti... Heather storse il naso e si spostò delicatamente il ciuffo ribelle dalla fronte. C'erano stati un bel po' di problemi a cui pensare, e doveva ammettere che la questione di Luke era passata in secondo piano. Ma la bambina aveva l'impressione che si sarebbe ripresentata presto. E ormai era praticamente sicuro che fosse collegata ai piani di quel gruppo di impiastri, il Team Fusione... forse sarebbe stato meglio parlarne con il professor Salicio, adesso che passavano per il suo laboratorio.

"Eccoci qui... Borgo Querciantica. Mi sembra ancora ieri che ho ricevuto dal professore il mio piccolo Cyndaquil... che adesso è diventato questo gagliardo Quilava!" commentò Percy. Il gruppo di amici stava ora passeggiando per le stradine della città, e stava passando accanto alle statue dei tre starter di Johto che adornavano la piazza principale. Quilava e Bayleef guardarono con orgoglio le rappresentazioni delle loro forme precedenti, pensando a quanta strada avessero fatto... e a quanta ancora ne restasse da fare. "Che ne dite, ragazze? Ci fermiamo al laboratorio? Sono sicuro che il professor Salicio sarà contento di sapere che abbiamo già conquistato due Medaglie!"

"Ne sono convinta..." rispose Shelly. "Ma... se permettete, mi piacerebbe dare un'occhiata per conto mio a Borgo Querciantica... sapete per caso se c'è una biblioteca, da queste parti?"

Volbeat ridacchiò tra sè. La tipica domanda di un topo di biblioteca come Shelly...

Chelle si mise a posto i capelli con un sorriso convinto. "Certo che c'è. Ache se un po' mi deludi, mia cara Shelly! Preferisci stare rinchiusa là dentro a sgobbare su qualche librone polveroso, invece che passare il tempo con i tuoi compagni di mille sventure, eh?" rispose, e ridacchiò verso la fine per far capire a Shelly che stava scherzando.

Ma anche così, la piccola entomologa si sentì in imbarazzo e cercò di giustificarsi. "Ah... no, non è questo... è che... ecco... per essere sicura di allenare come si deve Skorupi e soprattutto Wimpod... volevo informarmi meglio, e scoprire... ehm... cosa fosse meglio fare e come trattarli... Insomma, sono un'appassionata di Pokemon, ma non so tutto a memoria..."

Chelle rise e appoggiò l'indice e il medio della mano destra sulla fronte di Shelly per darle una spintarella. "Hahahaaa! Non c'è bisogno che tu ti allarmi, Shelly! Stavo solo scherzando! E per quanto riguarda la tua richiesta, sono sicura che il professor Salicio sarà contento di mostrarti la biblioteca di Borgo Querciantica. Non sarà enorme, ma sicuramente ti potrà soddisfare!"

"Huh... grazie, Chelle... intanto, ehm... voi fate riposare i vostri Pokemon, okay? E se poteste riferirmi cosa ne pensa il professor Salicio dei vostri Pokemon, beh... vi sarei molto grata!" rispose Shelly sfregandosi la nuca con una mano.

"Se permetti, Shelly... vorrei venire anch'io." disse Heather.

Shelly sbattè gli occhi sorpresa. "Ah? Ne... ne sei sicura, Heather? Non... non voglio certo giudicarti ma... ecco... non sei esattamente il tipo da biblioteche, o sbaglio?"

"Shelgon..." rispose Shelgon. Dal tono del Pokemon Drago, si poteva avere l'impressione che avesse già capito cosa volesse fare la sua allenatrice. Anche Percy, Chelle e i loro Pokemon stavano guardando Heather incuriositi, e la bambina dai capelli fucsia non se ne sorprese - anche lei si rendeva conto che era una richiesta piuttosto inusuale da parte sua.

"Sì, lo so..." rispose. "Non è esattamente il posto dove mi piace di più passare il tempo, ma... vorrei vedere se trovo qualcosa di più su Tunod, e magari qualcosa che ci possa aiutare a fermare il Team Fusione."

"Ne sei sicura, Heather? Voglio dire, non è che non voglia anch'io dare una mano, ma... insomma, hai visto anche tu che il Team Fusione ha dei Pokemon potenti e pericolosi. Non sono gente che scherza. Forse dovremmo lasciar perdere e lasciare che siano i Superquattro e la Lega Pokemon a sistemare la questione." rispose Percy. Il ragazzo dai capelli bicolore stava ancora pensando alla potenza e all'abilità dimostrata dal Mega Houndoom di Nerone. Soltanto a pensarci, gli venivano dei seri dubbi che lui e Quilava sarebbero mai riusciti a raggiungere un simile livello...

Heather guardò il ragazzo con un cipiglio irritato. "Stai dicendo che secondo te non saremmo in grado di sistemarli?" chiese con voce calma ma tesa. "Guarda che ho visto anch'io di cosa è capace quel tizio con quel Glailie... ma non significa che non possiamo diventare più forti! Per cosa ci siamo allenati per tutto questo tempo? E siamo ancora all'inizio del nostro viaggio!"

"O... Okay, Heather, non te la prendere! In fondo, anche se nemmeno io voglio lasciar perdere questo Team Fusione... non ha tutti i torti. Quel Mega Glailie era ben al di là di quello che noi possiamo fare. Chissà... magari lì in biblioteca troviamo qualcosa che ci dirà come possiamo fare ad ottenere anche noi la Mega Evoluzione." Shelly intervenne per evitare che qualche parola detta d'impulso provocasse un litigio o un'incomprensione con i ragazzi di Tunod.

"Shelgon!" rispose il Pokemon Drago di Heather. Le sue supposizioni erano state appena confermate.

"Okay, okay... non mi sembra il caso di scaldarsi troppo, ragazzi." rispose Chelle. "Sentite... perchè prima non andiamo a parlare con il professor Salicio? Magari lui ci può dire qualcosa di più. Visto che suo fratello è il Campione di Tunod, mi stupirei se non fosse aggiornato anche lui sugli sviluppi di questa storia del Team Fusione!"

Era una proposta ragionevole, e per fortuna, sia Heather che Percy furono d'accordo. "Hmm... giusto, giusto... chiedo scusa, mi sono lasciata prendere la mano." rispose la piccola domatrice di draghi. Borbottò qualcosa tra  denti circa il fatto che non aveva ancora imparato a tenere a bada il suo carattere impulsivo, ma si riportò immediatamente alla realtà. "Va bene... allora andiamo a parlare con il professore... e vediamo cosa si può fare, okay?"

"Okay... e di niente. E' che sono un po' nervoso riguardo a questa storia del Team Fusione..." rispose Percy. Il suo Quilava sospirò, perso nei suoi pensieri...

 

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Quello che le bambine di Reborn e i loro compagni trovarono al laboratorio non fu esattamente quello che si sarebbero aspettati. Era appena arrivato un ospite imprevisto... e la sua presenza non poteva certo essere tenuta celata, visto che si stava annunciando a gran voce!

"Oooooh! Bene, bene, bene, mio caro professor Salicio! Sempre arzillo come quando aveva trent'anni, vero?" esclamò. Era la voce di una donna anziana ma ancora forte e lucida... e in effetti, quando il gruppetto di amici si addentrò nel laboratorio, vide che il professor Salicio stava dando il benvenuto ad una signora sui settant'anni, i capelli grigi legati in uno chignon dietro la testa, che indossava un camice bianco molto simile al suo. Il viso della donna, nonostante le rughe, era ancora abbastanza pulito, e presentava una lieve abbronzatura che indicava una vita passata per lo più all'aria aperta. Per qualche motivo, la donna teneva gli occhi costantemente chiusi, il che le dava un'espressione serena e gioviale. "Allora, come stanno andando i baldi giovanotti di quest'anno?"

"Ah, professoressa Cipresia... è davvero un piacere rivederla! Sempre di ottimo umore, vedo!" osservò il professore, per nulla infastidito dal modo di fare un po' sopra le righe della sua collega. "A quanto ne so, gli allenatori stanno andando molto bene... abbiamo anche un paio di piccole avventuriere provenienti da Reborn! Da non crederci, vero?"

"Hohohohohoooo! Da Reborn, addirittura? Quel posto è diventato davvero niente male, ora che il Team Meteora ci ha salutato per sempre!" rispose la donna con una risata gioviale. "Ma... come le dico sempre, non è il caso di chiamarmi professoressa, è davvero troppo formale per me. In fondo, non ho neanche un dottorato..."

"Beh, questo non le ha impedito di diventare la più grande esperta di Pokemon dell'arcipelago di Rankor." continuò Salicio. Con la coda dell'occhio, il professore notò il quartetto di allenatori accompagnati dai loro Pokemon più fidati che stavano entrando nel laboratorio. "Ma... guarda caso, proprio in questo momento arrivano quelle ragazzine di Reborn City di cui le stavo parlando!"

"Già! Capitano proprio a proposito!" rispose Salicio. Heather e i suoi compagni restarono a guardare incuriositi mentre il professore e la donna anziana si giravano verso di loro e li salutavano. "Ehilà, ragazzi! Vi presento una mia stimata collega, la professoressa Cipresia, dell'arcipelago di Rankor... è venuta qui a Tunod in visita!"

"Ehilà, ragazzi miei! Come vanno le cose? Mi sembra che siate degli allenatori in gamba... quante Medaglie vi siete già procurati?" esclamò Cipresia. Heather aveva l'impressione che stesse respirando solo quel tanto che le serviva perchè non le mancasse il fiato a metà frase... "Ooooh, e quindi... voi venite da Reborn City, eh? Un posto che fino a poco tempo fa non avrei consigliato neanche al mio peggior nemico come meta per le vacanze estive. Devo congratularmi con voi per aver finalmente cambiato le cose."

"Ah... ehm... ecco... in realtà io sono nata a Johto..." cercò di spiegarsi Shelly. Aveva l'impressione che non sarebbe comunque servito a molto. Quella vecchietta arzilla ed energetica era partita in quarta, e adesso stava osservando il gruppo come una bambina curiosa.

"Ooooh, bene, bene, bene! Questi Pokemon sono ben allenati! Dite la verità, vi siete fatti un po' di muscoli a combattere contro quegli impiastri del Team Fusione, eh?" chiese la vecchietta. Con un gesto sicuro, accarezzò la pelliccia che copriva la schiena del Quilava di Percy, e il buffo furetto fiammeggiante emise un'esclamazione di sorpresa e drizzò i ciuffi di pelliccia fiammeggiante sul dorso... ma Cipresia non sembrò curarsene, e continuò imperterrita a coccolare prima lui, poi la Bayleef di Chelle! "Altrimenti, non mi spiego come siete riusciti a diventare così forti così in fretta!"

"Qui quilava..." mormorò infastidito il Pokemon Fuoco di Percy.

"Ehm... diciamo che facciamo del nostro meglio..." Chelle cercò senza troppo successo di calmare gli ardenti spiriti della professoressa.

"Vvvvvolbeat?" Il Volbeat di Shelly svolazzò stupito accanto a Bayleef e guardò la professoressa con tutta l'intenzione di voler chiederle un po' di spiegazioni... e rapidamente come aveva iniziato, Cipresia spense l'entusiasmo e si schiarì la voce.

"Ehm... comunque, immagino che vi starete chiedendo il motivo per cui sono qui. Di solito non viaggio molto, in effetti. Sapete com'è, anche se mi piace comportarmi da giovincella... non cambia il fatto che ormai ho i miei anni." rispose la vecchietta. Si staccò da Quilava, che tirò un sospiro di sollievo, e tornò accanto a Salicio. "Ma... non voglio annoiarvi con i dettagli. Di recente, sono successe delle cose strane sull'arcipelago di Rankor, un gruppetto di isole che si trova ad est di Tunod... a metà tra Tunod e Johto, per l'esattezza." Verso la fine della frase, la vecchietta lanciò uno sguardo indicativo a Shelly, che sbattè gli occhi dubbiosa.

Cipresia chiuse gli occhi e fece silenzio per un istante, raccogliendo i pensieri. "E' successo diversi giorni fa... in realtà, è stato un evento che sarebbe passato inosservato, se non fosse stato perchè si è verificato nell'isola più grande, dove sorgono le rovine di un antico regno... il Regno di Azoth. E' successo qualcosa di strano, e sono apparsi da quelle parti dei Pokemon mai visti prima... se sono davvero dei Pokemon, perchè sinceramente non assomigliavano a nulla che io avessi mai visto."

Heather e Shelgon si guardarono... e poi si voltarono verso Shelly e Volbeat, che avevano la stesse espressione tesa e al tempo stesso stupita. Tutto questo... ricordava in maniera inquietante quello che era successo alle antiche rovine nella Palude Granita...

"Di... di che razza di Pokemon si trattava?" chiese Heather. "Che aspetto avevano?"

La professoressa Cipresia storse il naso. "Hmm... non posso dirlo per certo. Non ero presente, e le descrizioni che ci sono pervenute erano confuse e anche un po' contraddittorie." rispose. "Tra l'altro, a quanto pare non si sono trattenute a lungo. Sono scomparse pochi minuti dopo, forse tornando da dove sono venute."

"Quello che preoccupa di più, ad ogni modo, è il fatto che questo fenomeno ha coinvolto anche l'Isola Alfa. Come abbiamo detto, è dove una volta sorgeva il Regno di Azoth." continuò Salicio.

Il Regno di Azoth? Questo nome poteva essere nuovo ad Heather e a Shelly, ma non a Percy e a Chelle, e il ragazzo dai capelli neri e rossi si ricordò di alcune lezioni di storia...

"Il Regno di Azoth? Non era quel posto che è stato fondato da quell'inventore geniale e stravagante... che ha creato un regno basato su una strana tecnologia, molto più avanti dei suoi tempi?" disse il ragazzo.

Chelle disse di sì con la testa. Era una cosa che aveva studiato un po' di sfuggita, ma era stato un argomento così interessante che era rimasto in mente anche a lei, che non era molto interessata alla storia. "Sì... lo chiamano anche il Regno Meccanico... e il suo fondatore si chiamava Nikola, se non sbaglio, e ha usato una cosa chiamata Cuoreanima per alimentare i macchinari che proteggevano il suo paese. Se non sbaglio, quello strano artefatto funzionava perchè un Pokemon molto particolare era collegato ai suoi meccnismi principali. Ma... al momento non ricordo che Pokemon fosse..."

"Il Regno di Azoth..." ripetè Shelly affascinata. Volbeat alzò le spalle, riconoscendo i segni - in quel momento, la piccola entomologa non desiderava nient'altro che poter leggere qualcosa in più su quel luogo così affascinante... e magari, anche sui Pokemon Coleottero che ci vivevano, perchè no!

"Ma cosa c'entra il Regno Meccanico con tutto quello che sta succedendo?" chiese Heather, poco avvezza alle perdite di tempo. "Come c'entrano tutti questi accadimenti? Se c'entrano qualcosa? E il Team Fusione, poi?"

Shelgon strinse gli occhi. C'era un bel po' di carne al fuoco... era un po' presto per dire se davvero era qualcosa di più grosso di quello che Lin stava cercando di fare, ma certamente non dava l'impressione di qualcosa che si sarebbe risolto tanto presto.

E sfortunatamente, neanche la professoressa sembrava del tutto consapevole di cosa stesse accadendo. "Purtroppo... in questo momento, temo che non abbiamo elementi sufficienti per fare ipotesi sicure su quello che sta accadendo, e come c'entra il Team Fusione. Non sappiamo neanche se le due cose siano collegate tra loro." rispose la vecchietta. "Tutto quello che posso dire è che l'attuale erede al trono di Azoth, il principe Ranieri, è molto preoccupato per questi strani eventi. E il suo consigliere gli ha suggerito di mandare me qui a Tunod, dove si erano verificati per la prima volta degli sconvolgimenti dimensionali. Prima alle Paludi Granita, e poi alla Roccia Stregata."

"Non può essere una coincidenza. Sono entrambi posti in cui ce la siamo dovuta vedere con il Team Fusione." affermò Chelle. "Ho davvero l'impressione che stiano tramando qualcosa di losco... e a questo proposito, professor Salicio... ha sentito parlare della Grigiosfera che quei furfanti hanno rubato dalla Roccia Stregata, vero?"

"La Grigiosfera, eh? Certo che ne ho sentito parlare... è un gioiello leggendario che racchiude in sè l'energia di uno dei tre Draghi Leggendari di Sinnoh... Giratina, il Pokemon dell'Antimateria, e quello più strettamente legato alle dimensioni alternative." spiegò il professore. "Sono tutti indizi, finora... ma tanti indizi messi assieme, sono come una prova. E a questo proposito... credo che sia il caso di dare un'occhiata alla diga di Spumarinia."

"Era esattamente lì che ci stavamo dirigendo, professore. Volevamo giusto prenderci un giorno di tempo per riposarci, e poi andremo dritto filato a Spumarinia." affermò Chelle. "Che sta succedendo da quelle parti? Il Team Fusione sta prendendo di mira la diga?"

"E' quello che temiamo." disse Cipresia con un sospiro. "La produzione energetica della diga... grazie alla quale gran parte di Tunod è rifornita di energia elettrica... è in questo momento diminuita di molto. La Capopalestra di Spumarinia, Flo, sta cercando di capire di cosa si tratta, ma sembra che sia un problema alquanto complesso..."

"Chi è pronto a scommettere che c'è dietro quello strano Pikachu con la sciarpa rossa?" chiese Heather a bassa voce al suo Shelgon. Il Pokemon Drago sospirò... non era certo ansioso di affrontare di nuovo quel misterioso Pikachu.

"Sì, capisco... vorrà dire che andremo anche noi a Spumarinia per collaborare con le indagini." rispose Percy. "In fondo, era comunque sulla nostra strada."

"Ottimo... noi resteremo qui a fare qualche ricerca... e magari, speriamo, riusciremo a capire cosa si nasconde dietro gli strani fenomeni che si sono verificati nel mio paese!" rispose Cipresia, ritrovando il suo tono allegro. Con fare sbarazzino, la vecchietta si avvicinò ad Heather, che la guardò con incertezza...

E, senza un motivo apparente, Cipresia prese la guancia destra della bambina tra due dita e la strizzò giocosamente; con grandissimo imbarazzo della ragazzina di Reborn City e della sua migliore amica!

"Shellllgoooon?" esclamò il Pokemon crisalide sgranando gli occhi.

"Mamma mia, mamma mia... un'allenatrice davvero giovane e gagliarda! Hehehee... mi ricordi tanto com'ero io alla tua età! Aaaah, i vecchi tempi in cui viaggiavo con il mio Serperior! Mi sembra passato così tanto tempo... e invece, in altri momenti, mi sembra che sia stato soltanto ieri! Aaaah, certo che la vita ne ha di contraddizioni!" esclamò serafica la vecchietta, mentre il professor Salicio, appena dietro di lei, sghignazzava contento. Non era davvero cambiata, in tutto quel tempo...

"Awaaaaaah! Un... un momento! Così mi fa maleeeee..." si lamentò Heather.

"Mamma mia, spero davvero di NON diventare come lei quando avrò la sua età..." aggiunse tra sè.

"Ehm... non... non crede che sarebbe meglio... se avessimo la possibilità di documentarci un po', prima di dirigerci a Spumarinia?" chiese con fare incerto Shelly, sperando di separare la troppo arzilla Cipressia dalla sua migliore amica, che cercava di divincolarsi dalla presa! Percy, Chelle e i loro Pokemon si scambiarono dei sorrisi nervosi... avevano l'impressione che quello sarebbe stato solo l'inizio di una faccenda alquanto intricata...

 

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Nonostante tutto, Shelly non poteva dire che non si stesse divertendo, in quel particolare momento: era immersa nel suo elemento naturale, seduta ad una scrivania ben illuminata, con un nuovo libro sotto gli occhi che stava divorando avidamente - un trattato, non troppo lungo ma comunque scritto molto bene, sulla storia di Tunod e sui Pokemon Leggendari che l'avevano visitato in certe occasioni...

"Hmm... questo sì che è interessante! Quindi... i tre Sacri Spadaccini sono stati qui, ancora tanto tempo fa!" esclamò SHelly, il cui sguardo eccitato si stava posando su un'immagine che rappresentava tre Pokemon simili a dei grandi quadrupedi dall'aspetto potente e fiero - uno muscoloso e snello, coperto da una robusta corazza azzurra; uno più grosso che sembrava avere la pelle di pietra... e uno dall'aspetto scattante, ricoperto da una corta pelliccia verde erba. Interessata a quello che Shelly stava leggendo, Heather si avvicinò a diede un'occhiata oltre la spalla della sua migliore amica e al libro che stava leggendo. "Questi... sono tre Pokemon nativi di Unima! Si chiamano Cobalion... Terrakion... e Virizion! Li chiamano i Sacri Spadaccini... o anche le Spade della Giustizia!"

"Pokemon Leggendari di Unima? Interessante... ma cosa ci facevano qui a Tunod?" si chiese Heather. Shelly era talmente immersa nella sua lettura, che la presenza di Heather dietro di lei la colse di sorpresa, facendole fare un piccolo salto sulla sedia. "Oh... scusa, Shelly, ma ti vedevo molto interessata, e allora... ho pensato di dare un'occhiata a cosa ti avesse colpito così tanto."

"Oh... sì, sì, capisco! Mi fa piacere che ti sia interessata, in effetti!" rispose Shelly. Il suo Volbeat svolazzò un po' più in alto, in modo da farle luce con la coda. "Beh... stavo giusto leggendo quella parte, sembra che in passato Cobalion, Terrakion e Virizion abbiano posto fine ad una tremenda guerra che era stata combattuta qui a Tunod tra tribù nemiche... tutti cercavano di accapparrarsi i territori più favorevoli, più fertili e più ricchi di risorse... e alla fine, non riuscivano a mettersi d'accordo, e scoppiava la guerra. Molte persone e Pokemon sono stati sacrificati in queste lotte... almeno finchè i Sacri Spadaccini non sono riusciti a fermare lo spargimento di sangue e mettere tutti d'accordo."

"Bay..." commentò Bayleef sbattendo le palpebre.

"Quindi i Sacri Spadaccini sono rispettati da queste parti. Non mi sorprende, in effetti." affermò Percy. "Chissà se interverrebbero di nuovo se si verificasse qualche altra crisi..." Quilava scosse la testa, immaginando che non fosse così semplice.

"Sarebbe bello... ma immagino che Pokemon così grandi e potenti si disturbino soltanto se è una cosa davvero molto seria." continuò Chelle.

Cipresia sospirò. "Sapete com'è... i nostri Pokemon Leggendari tendono a lasciar fare agli uomini, per non viziarli... e poi, mi dispiace dirlo, ma i Sacri Spadaccini non hanno esattamente una grande opinione di noi uomini. E sinceramente, vedendo come si comportano certe persone, non posso dare loro del tutto torto."

"Purtroppo è vero... se non fosse stato per colpa di persone come Lin e Sirius, Reborn non sarebbe mai diventato quel luogo spaventoso che era fino a poco tempo fa..." Shelly guardò verso il terreno e strisciò su di esso la suola di una scarpa.  

Fu il professor Salicio a riportare la discussione su problemi più immediati. "Non importa che cosa sia successo tanto tempo fa... o in altri posti." affermò. "Il problema con cui abbiamo a che fare adesso, è la diga di Spumarinia. Dobbiamo scoprire cosa stia succedendo da quelle parti, e se c'è dietro questo Team Fusione. Se poi fosse possibile scoprire cosa hanno intenzione di fare esattamente, sarebbe il massimo."

Cipresia disse di sì con la testa. "Nel frattempo, noi cercheremo di capire qualcosa di più su cosa stia accadendo... e soprattutto, cosa significhino quegli strani fenomeni nel mio paese." rispose. "Va bene... vi facciamo i nostri migliori auguri, e... mi raccomando, se avete bisogno di qualcosa, non esitate a contattarci!"

"Certamente. Non appena avremmo trovato tutte le informazioni che ci servono, partiremo al volo per Spumarinia." continuò Heather accarezzando il suo Shelgon. Da una parte, stava pensando ai problemi di cui aveva sentito parlare, e si preoccupava di cosa potessero essere. Dall'altra, stava pensando alla prossima battaglia in Palestra, e a come affrontarla. Probabilmente sarebbe stato il momento giusto per far fare un po' di pratica a Noivern... era passato un po' di tempo dall'ultima volta che il suo Pokemon più veloce aveva combattuto una battaglia seria.

Shelly sorrise e tornò ai suoi amati libri, divorando tutte le informazioni che riusciva a trovare. Più cose scopriva, più Tunod le sembrava affascinante... certo, una bella differenza rispetto al tradizionalista Johto... o ancora di più, la claustrofobica Reborn City...

 

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Quella notte non era stata molto tranquilla per un certo membro del quartetto di allenatori...

"Okay... Sandshrew, Quilava... potete provare a fare un po' di pratica tra voi?" chiese Percy, ancora impegnato nell'addestramento della sua squadra di Pokemon. Quilava disse di sì con la testa, ma non sembrava troppo convinto... e anche il bellicoso Sandshrew dava l'impressione di essere meno entusiasta. Ciò nonostante, non si fece pregare, e si lanciò verso Quilava, le zampe alzate nel tentativo di mettere a segno un attacco Sfuriate. Il Pokemon Fuoco rizzò la pelliccia sulla schiena e usò una mossa  Ricciolscudo per cercare di proteggersi...

Ma Sandshrew dimostrò più astuzia di quanto il suo stesso allenatore si aspettava. Anzichè sferrare un affondo con gli artigli, il Pokemon armadillo si girò di scatto e scagliò contro l'avversario un aculeo violaceo che si intrufolò nella pelliccia di Quilava, e riuscì a colpirlo ad un'articolazione della zampa anteriore sinistra. Quilava si ritirò con un'acuta esclamazione di disappunto... ma per fortuna, l'attacco Velenospina non aveva avuto effetto pieno, e Quilava riuscì a rimettersi in guardia.

Ma Sandshrew aveva raggiunto il suo scopo - aveva guadagnato abbastanza tempo da poter sferrare un attacco più sostanzioso. Con una raffica di fendenti, il Pokemon armadillo si mise a scavare nel terreno e scomparve sotto la superficie, per poi scavare in circolo tutt'attorno all'avversario. Quilava sgranò gli occhi quando si rese conto di quello che il suo partner di addestramento voleva fare: stava indebolendo il terreno, in modo che anche l'esiguo peso di Quilava sarebbe stato sufficiente a farlo crollare.

Il Pokemon Vulcano lanciò un attacco Comete, e tre stelle luminose sfrecciarono verso di lui, intrufolandosi nella fossa che il Pokemon Terra aveva scavato. Sandshrew non era in grado di vedere cosa stesse arrivando, e venne raggiunto alla schiena dai tre proiettili, che lo bloccarono per un secondo e diedero il tempo a Quilava di spostarsi.

Percy annuì impressionato nel momento in cui Quilava saltò di lato e atterrò sul terreno solido, vanificando la trappola di Sandshrew... ma il Pokemon di Terra riuscì a deviare all'ultimo momento ed emerse accanto Quilava, cercando di mettere a segno un attacco Sfuriate.

"Quiiiilava!" esclamò lo starter di Fuoco, e cercò di eseguire un attacco Ruotafuoco. Con un rapido movimento, Quilava girò su sè stesso e si scagliò contro l'avversario, riuscendo finalmente a mettere a segno un colpo sostanzioso... che però non ebbe troppo effetto, grazie alla spessa pelle che proteggeva Sandshrew. I due Pokemon si separarono e ripresero fiato, poi Sandshrew tentò un attacco Unghieaguzze, e trascinò gli artigli sul terreno in modo da affilarli. Quilava non si fece impressionare e usò Braciere, che creò una piccola fiammata nei punti in cui Sandshrew aveva appoggiato le zampe. Con un'esclamazione di disappunto, Sandshrew saltò all'indietro e atterrò un po' scompostamente ad un metro di distanza. Scosse la zampa anteriore destra, sulla quale era apparsa una piccola bruciatura, e riprese fiato...

"Va bene, va bene... per adesso può bastare così,ragazzi. Non voglio che vi sforziate troppo." affermò il ragazzo. Percy si passò una mano tra i capelli, in modo da tenere a posto il ciuffo nero e rosso che gli cadeva continuamente sulla fronte, e si chinò per accarezzare i due Pokemon, sorridendo con sicurezza e facendo loro una strizzata d'occhio. "Vedo che ve la cavate bene... Sandshrew, sei davvero pieno di energia, eh? Accidenti... mi piacerebbe essere sicuro di me come lo siete voi in questo momento..."

"Sandshrew..." disse Sandshrew. Come immaginava, il suo allenatore non era al massimo della forma, e non lo era stato da quando aveva sentito quelle strane notizie su quello che era successo a Rankor.

"Qui quilava... quila?" chiese Quilava. I ciuffetti di pelliccia che aveva sulla schiena si sollevarono per un istante, come tante fiammelle... e si voltò verso gli altri due Pokemon della squadra di Percy. Anche Marshtomp e Sentret si erano fermati lì per allenarsi... ma adesso, si erano fermati per vedere cosa stava accadendo e per cercare di dare una mano al loro allenatore. Ma nel caso del Pokemon simile ad una martora, c'era anche un altro motivo...

"Marsh?" chiese il buffo Pokemon Acqua/Terra non appena fu in grado di vedere che cosa stesse accadendo a Furret. Il Pokemon Normale si era fermato, acquattandosi su tutte e quattro le zampe e respirando rapidamente...

"Fu fu, furreeeeet!" esclamò Furret. Con uno scatto abilissimo, Furret schizzò in avanti e cominciò a saltare da un lato all'altro inmodo da confondere le idee a Marshtomp, apprezzando il suo nuovo, agile corpo. Tutt'altra cosa rispetto a quel tozzo e impacciato corpo rotondo quando era un Sentret! La sensazione di agilità, il desiderio di correre dappertutto e mostrare a tutti la sua abilità, pervadeva il nuovo Pokemon come una scarica elettrica... e infatti, dopo un paio di secondi per prendere un po' di confidenza con il suo nuovo corpo, il Pokemon appena evoluto scattò di corsa e cominciò a correre in tondo attorno al resto dei suoi compagni! Marshtomp cercò di seguirlo, ma riuscì soltanto a farsi venire un colossale giramento di testa, e dopo qualche istante si arrese e appoggiò la testa sul terreno, con tanto di occhi trasformati in spirali!

"Wow, un ko al primo colpo..." commentò Percy con una risatina sollevata.

"Sand sandshrew!" protestò Sandshrew quando Furret schizzò accanto a lui, e poi cominciò a corrergli attorno. Il Pokemon armadillo estese una zampa e lo afferrò per la collottola, con tanto di vena pulsante che gli appariva sulla nuca! "Shrrrrew!"

"Furrrrret!" esclamò il buffo Pokemon furetto. Fece un sorriso imbarazzato, in modo da blandire un po' il suo "collega", che scosse la testa e lo fissò senza troppa convinzione. Se Furret voleva impressionarlo con la sua velocità, era riuscito soltanto ad irritarlo.

"Quilava!" esclamò lo starter di Percy, e andò verso Furret per congratularsi con lui. I due Pokemon si diedero la mano a modo loro, sollevando le zampe per scambiarsi un segno di intesa. Sandshrew, da parte sua, si limitò ad alzare gli occhi al cielo...

Percy era rimasto a guardare, affascinato e meravigliato, il suo Pokemon che si evolveva... e ora, soddisfatto per quello che aveva visto, si chinò e accarezzò Furret sulla testa. "Heh... complimenti, Furret! Se devo essere sincero, temo di averti un po' trascurato. Adesso vedrò di allenarti per bene, e speriamo che questo possa dare a tutti una mano per affrontare questo Team Fusione e i loro piani." affermò. Si fermò per un attimo e guardò verso il cielo stellato, illuminato fiocamente dalle luci dei lampioni. "Heather e Shelly hanno fatto molto per noi. Ci hanno insegnato le basi, e ci hanno dato una mano a fermare i piani del Team Fusione... ma credo che tra non molto dovremo iniziare a cavarcela da soli, io e Chelle. Non possiamo farci sempre aiutare dalle nostre amiche... tra l'altro, anche loro vogliono partecipare al campionato di Tunod, quindi tra un po' saremo anche rivali. E in ogni caso... quello che mi preoccupa è se sarò davvero in grado di addestrare bene la mia squadra, e dare una mano a battere il Team Fusione. Dopo aver visto con che cosa abbiamo a che fare e cosa hanno già passato Shelly ed Heather per diventare così brave... sinceramente ho qualche dubbio."

"Fu furret!" esclamò il Pokemon da poco evoluto. Dal tono, anche senza essere l'allenatore, si poteva capire che il Pokemon Lungocorpo stava offrendo delle parole di incoraggiamento... alle quali sia Quilava che Marshtomp stavano dando seguito. Sandshrew restava in disparte e in silenzio, ma conoscendo la sua personalità, non era esattamente una sorpresa.

"Qui qui... quilava!" Quilava alzò la cresta fiammeggiante sulla testa, e i suoi occhi neri e profondi si illuminarono per un istante, come se qualcuno avesse acceso una fiamma al loro interno. Marshtomp si mise dritto in piedi e battè le mani-pinne, sicuro che alla fine sarebbe andato tutto come doveva.

"Va bene... domani è un altro giorno, dobbiamo dirigerci a Spumarinia e scoprire cosa sta succedendo alla diga." rispose Percy. "Adesso... mi sa che abbiamo davvero fatto tardi. Meglio raggiungere le ragazze al laboratorio, e cercare di farci una dormita."

"Una l'hai già raggiunta, sciocco." arrivò inconfondibile la voce di Chelle. La ragazza dai capelli verdi arrivò a passo lento, sbucando da dietro il muro di un'abitazione in legno. Percy si fermò sorpreso e osservò la sua amica e compagna di viaggio che gli si avvicinava, con un sorriso disarmante. "Allora, cosa ti è venuto in mente di fare, eh? Non ti sentivi sicuro, e hai deciso di allenare un po' i tuoi Pokemon, eh? Ma lo sai che un allenamento non può essere troppo strenuo, altrimenti il Pokemon diventa più debole anzichè più forte."  

Percy ridacchiò brevemente, e Furret si svincolò agilmente da lui per raggiungere l'allenatrice e accoccolarsi sulle sue gambe. Chelle emise un breve grido di sorpresa, sentendo la soffice pelliccia del Pokemon Lungocorpo che le sfregava gentilmente la pelle.

"Non ti posso nascondere niente, eh, Chelle?" rispose Percy.

"No, direi proprio di no... hey, piccolino, un po' di pazienza! Mi fai il solletico!" esclamò Chelle. Si chinò e raccolse delicatamente Furret per la collottola, in modo da allontanarlo un po' da sè. "Ehm... per rispondere alla tua domanda... in realtà, non è troppo difficile capire cosa ti passa per la testa. Ho l'impressione che in questo periodo, la tua sicurezza sia un po' venuta meno."

"Lo so, lo so... anche se vedere Furret così entusiasta mi ha dato un po' più di sicurezza." affermò il ragazzo, e gettò una rapida e orgogliosa occhiata al suo nuovo Pokemon che schizzava vicino all'infastidito Sandshrew e si metteva ad inseguire scherzosamente Quilava. "Voglio dire, non succede mica a tutti di trovarsi invischiati in qualche folle disegno di un gruppo di criminali... e tra l'altro, potrebbero essere coinvolti anche quelli di Rankor. Certo, non mi aspettavo di vedere quell'arzilla vecchietta... dice di non avere un dottorato, e in effetti non dà esattamente l'impressione di una scienziata, non credi?"

"Bay bayleef!" Bayleef, che camminava a fianco di Chelle, sorrise e scosse la testa.                 

Anche Chelle fece una breve risata. "Beh, sì, non posso dire che abbia fatto una grande impressione, almeno all'inizio!" rispose. "Però è una simpatica vecchietta, anche se è un po' stravagante. E... mi sembrava molto preoccupata per quello che sta succedendo. Non sappiamo ancora cosa ci sia dietro... e se davvero è il Team Fusione la causa di tutto. Ma ascolta, non risolviamo niente restando alzati e facendo stancare inutilmente i nostri Pokemon. Prendiamo le cose un passo alla volta, okay? Domani partiamo per Spumarinia, e cerchiamo di scoprire cosa accade a quella benedetta diga. Magari non c'entra il Team Fusione... o magari i loro piani sono meno pericolosi di quanto non pensiamo. Non risolveremo nulla arrovellandoci il cervello adesso... Heather e Shelly stanno già dormendo come ghiri, tanto per farti capire!"

"Quelle due... saranno anche delle allenatrici di prima classe, ma in fondo sono ancora delle bambine." rispose Percy. Sandshrew sospirò, un po' imbarazzato. Il suo allenatore non aveva che un anno più di Shelly, per la miseria!

Chelle fece cenno al suo amico e ai Pokemon di tornare dentro. "Beh, se non altro sono più sveglie di noi, a riposarsi e a teners pronte per domani." commentò sarcastica. "Andiamo, non restiamo qui a prendere freddo. Da domani in poi, ci aspetta un bel po' di lavoro."

"Giusto... forza, ragazzi, abbiamo già lavorato più che abbastanza, per oggi. Meglio andare a riposarci." disse Percy ai suoi Pokemon. Si fermò un attimo per raccogliere Furret, che scattò rapidamente su per il braccio del ragazzo, e si accoccolò sul suo collo, come una sorta di stola vivente! Era ancora eccitato per la velocità che aveva dimostrato di possedere, e per il fatto di essere evoluto... "Hey! Con calma, Furret! Da quando in qua sei diventato così affettuoso?"

"Fuuuurrrrrret!" esclamò la versione evoluta di Sentret, come se stesse facendo le fusa.

 

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Nel frattempo, in un luogo segreto non troppo lontano da Spumarinia...

Jessie trattenne il fiato e si spostò con prudenza sul ramo sul quale si era arrampicata. Con un movimento lento del braccio, si portò un binocolo dall'aspetto futuristico davanti al volto, e guardò con attenzione. Attraverso la sfumatura verdastra del visore, la giovane donna vide alcune lucette di colore vivace accendersi su quelli che dovevano essere punti di particolare interesse... anche così, Jessie non poteva dire di vedere nulla di interessante o di strano in quell'enorme diga. Sembrava che stesse funzionando normalmente...

"Cavolo... prima la Roccia Stregata, e ora questa specie di vasca da bagno gigante..." si lamentò mentre gettava un'occhiata al bacino di carenaggio, da cui la diga prendeva acqua per produrre energia. "A volte mi piacerebbe sapere come mai finiamo sempre per infilarci in questi pasticci. Accidenti... cosa potrebbero mai cercare da queste parti?"  

"Shaaaarbok?" la voce sibilante del suo Pokemon più fedele arrivò da un ramo vicino. Nonostante la stazza, Arbok era riuscito ad arrampicarsi su un altro albero, e adesso, ben avvinghiato attorno ad alcuni dei rami più robusti, stava usando la sua lingua biforcuta per saggiare l'aria attorno a sè. Per fortuna, non sentì nulla di pericoloso, e fece cenno alla sua allenatrice che andava tutto bene. "Shar!"

"Okay... grazie, Arbok, se non altro questo mi dà una mano." affermò la giovane donna. Il serpente gigante strizzò un occhio in segno di intesa, poi tornò al suo compito mentre Jessie continuava a tenere d'occhio i dintorni. "Per ora non vedo nulla di strano qui in giro... resterò qui ancora un po', e poi tornerò da James, Meowth e gli altri. Forse questa volta riusciamo a capire qualcosa di più su questo Team Fusione..."

Arbok stava per annuire, ma si fermò di colpo quando sentì un odore a lui poco familiare. Incuriosito, il cobra gigante si guardò attorno e tirò fuori la lingua, assaggiando meglio l'aria... come pensava, era un odore che non aveva mai sentito prima. C'era qualcosa di strano da quelle parti, e non credeva proprio si trattasse di quell'inquietante Mimikyu che si era autoinvitato nella squadra di Jessie... probabilmente un Pokemon di cui non sapevano niente, visto che Arbok non ricordava di aver sentito un odore come quello in tutto il tempo in cui aveva viaggiato con Jessie, James e Meowth.

Di qualunque cosa si trattasse, era meglio avvertire la sua allenatrice.

"Sha! Sharbok!" sibilò per attirare la sua attenzione. Jessie interruppe quello che stava facendo e si voltò verso il suo Pokemon, che indicò attorno a sè con la coda e sibilò qualcosa in segno di avvertimento. "Shar sharbok shar!"

"Cosa? Che sta succedendo, Arbok?" chiese Jessie. L'espressione allarmata del Pokemon cobra le suggerì che non era il caso di restare lì ed esporsi a qualche rischio potenziale. "Come dici? Un Pokemon che non conosci? E' qui attorno?"

"Sha!" esclamò Arbok con un sibilo. Stava cercando di far capire a Jessie che, di qualunque Pokemon si trattasse, aveva l'impressione che fosse molto forte.

"Accidenti... proprio adesso che stavamo per scoprire qualcosa di interessante!" grugnì la ragazza. "Tsk... sai che ti dico, Arbok? Che adesso andiamo a prendere James e gli altri, e diamo la caccia a questo Pokemon! Lo mandiamo via, e così la smette di darci fastidio mentre siamo impegnati nella nostra missione!"

"Sharrrrrbok?" sibilò il possente cobra. Stava davvero dicendo di andare ad affrontare un Pokemon di cui non sapevano niente, e che poteva essere più forte di tutti loro messi assieme? A volte la sua allenatrice lo lasciava basito...

Da parte sua, Jessie non stava per niente considerando l'idea che quel Pokemon potesse essere troppo forte per loro. Con un ghigno sicuro, la ragazza strinse un pugno accanto a sè e ribadì il concetto. "Certo che andiamo a sistemarlo, Arbok! Per chi ci prendi? E adesso abbiamo anche quel Mimikyu con noi, anche se sinceramente mi dà un po' i brividi... vedrai che non avremo problemi a sistemare questo impiastro di un Pokemon! Anzi, perchè no, magari riusciremo anche a catturarlo! Sarebbe un guadagno per noi del Team Rocket! Forza, andiamo a raggiungere gli altri! Sarà un successo strepitoso, ne sono sicura!"

Arbok aveva abbastanza esperienza e buon senso da pensare che non sarebbe stato tanto semplice come Jessie si illudeva...

 

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...

...

CRRRRRRAAAAAAAASSSSSH!

Un gruppetto di Pokemon notturni e di animaletti scappò a zampe levate quando un grosso masso si schiantò sul terreno, a diversi metri di distanza da loro... e un Patrat un po' più ardito degli altri, dopo essersi messo al sicuro tra le fronde di un cespuglio, sbarciò per cercare di capire di cosa si trattasse...

Il roditore dagli occhi acuti fu stupefatto dalla figura che si presentò a lui, avanzando lentamente e in maniera alquanto goffa sulla stradina sterrata che attraversava i boschi vicino a Spumarinia. Un Pokémon bipede simile ad un gigantesco orso di peluche, alto non meno di due metri. La sua pelliccia era corta, di colore nero davanti e sulle zampe, e rosa sul dorso, sulla testa e sulla coda. Il muso era corto e bianco, il naso nero e piccolo, e gli occhi che esprimevano curiosità ed ingenuità. Le orecchie erano arrotondate, collegate tra loro da una specie di cerchietto di pelliccia bianca su quale spiccava un ciuffo di pelo rosa. Sulle zampe anteriori aveva dei cuscinetti rosa con tre dita, e in generale, il suo aspetto era buffo ed inoffensivo... ma il fatto che fosse riuscito a sollevare con tanta facilità un masso così enorme e a scaraventarlo di lato come niente fosse voleva dire che in realtà aveva una forza fisica pazzesca...

Patrat deglutì e si ritirò nel suo cespuglio, sperando di non attirare l'attenzione di quella strana creatura. Da quello che ne sapeva, quel bestione non gli avrebbe davvero voluto fare del male... ma l'alternativa non era molto più tranquilla!

Senza accorgersi di nulla, il possente ma grazioso Pokemon orso continuò per il suo cammino. Sembrava davvero che nulla lo potesse turbare, mentre proseguiva imperterriti verso la sua destinazione, qualunque essa fosse. Sentiva, in qualche modo, che stava per accadere qualcosa di molto importante, e che se non voleva perderselo, avrebbe dovuto aggirarsi nei dintorni.

Certo, era una situazione un po' particolare... era da parecchio tempo che non si vedevano simili visitatori nelle vicinanze della sua tana. Di solito la gente si teneva ben lontana da quel luogo... Chissà, poteva essere interessante scoprire cosa aveva portato queste persone ad avventurararsi così lontano...

Non vedeva l'ora di conoscerli, e di dare loro un forte abbraccio!

 

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CONTINUA...

Note dell'autore: E con questo... lo avrete capito anche voi... anche Bewear è entrato in scena! Il che vorrà dire che per il Team Rocket o per i suoi avversari... o più probabilmente per tutti e due... saranno dolori! Come si suol dire, si fa male solo a chi si ama, e questo detto è particolarmente vero per Bewear!

Se devo essere sincero, come Pokemon non mi era piaciuto più di tanto, all'inizio. Lo trovavo strano e in qualche modo inquietante. Poi ho catturato uno Stuffull in Pokemon Ultra Luna, e l'ho tenuto in squadra fino alla fine del gioco... e l'ho trovato veramente forte!

Tra non molto, il gruppo di Heather arriverà a Spumarinia, rafforzati dall'arrivo di Furret in squadra! E vedremo anche qualcun altro che sono sicuro vi sorprenderà! Vediamo un po' come se la caveranno i nostri con il problema della diga...

Mi scuso inoltre con voi lettori per un errore che ho fatto. In effetti, il Sentret di Percy era già evoluto, quindi ho riscritto quella parte. Cercherò di fare in modo che un simile errore non si ripeta più. 

Grazie mille per l'attenzione, e alla prossima avventura!

 

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Capitolo 31
*** L'incontro con Bewear ***


Pokemon: The Glazed Challenge
Una fanfiction di Pokemon scritta da: JusticeGundam

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Capitolo 31 – L’incontro con Bewear

 

James, da sempre considerato il più mite e tranquillo del terzetto conosciuto come Team Rocket, non aveva un buon presentimento.

Con tutti i fallimenti e i piani andati a monte con cui avevano avuto a che fare, per lui era diventato praticamente una sorta di sesto senso. C'era qualcosa che gli diceva che non sarebbe andata bene, quando Jessie cominciava a mettere assieme qualcuna delle sue idee, o Meowth aveva in mente qualche altro "piano infallibile" che si sarebbe invariabilmente ritorto contro di loro. E in quel momento, questo sesto senso gli stava praticamente urlando dietro qualcosa come "questa è una pessima idea e ce ne pentiremo per anni a venire".

Certo, i rami frantumati e le rocce spaccate che disseminavano il percorso non aiutavano certo questo presentimento...

"Senti, Jessie... siamo sicuri che sia una buona idea seguire questo percorso?" chiese con un po' di esitazione. Conosceva fin troppo bene il caratterino infiammabile della sua complice, e non aveva nessuna voglia di suscitare la sua ira, quindi cercò di porre la questione nel modo più diplomatico posssibile. "Voglio dire, hai visto anche tu quello che è successo qui, vero? Non so che Pokemon possa essere stato, ma... ho l'impressione che fosse molto forte!"

"Sì, sì, lo vedo che non è niente male... e con ciò? Non sarà la sua forza a farci paura, vero? Abbiamo visto di peggio!" affermò la ragazza, un po' irritata. "E fatti venire un po' di fegato, James! Non fare il frignone, proprio adesso che stiamo per avere l'occasione della nostra vita!"

"Detto questo... devo ammettere che il nostro Jamees non ha tutti i torti." miagolò Meowth. Il Pokemon felino stava gettando una serie di sguardi preoccupati a ciò che il Pokemon misterioso si era lasciato dietro, e tutto lasciava credere che in effetti si trattasse di un avversario di tutto rispetto... certo non qualcosa che Meowth avrebbe voluto trovarsi sulla strada senza Jessie e James. "Guarda quell'albero... credo che l'abbia praticamente sradicato!"

"Sharrrrrbok..." sibilò Arbok. Il Pokemon cobra si avvicinò ad un piccolo albero caduto e cominciò ad assaggiare l'aria con la sua lingua biforcuta. In effetti, era un odore che non aveva mai sentito prima. Sicuramente un Pokemon, ma di che tipo fosse, Arbok non ne aveva la più pallida idea.

"Beh? e vi fate preoccupare per così poco?" chiese Jessie senza scomporsi. James, Meowth e il resto della squadra avevano l'impressione che non si fosse esattamente resa conto di quanto pericolosa potesse essere la posizione nella quale si trovavano. "Abbiamo affrontato Pokemon Leggendari di ogni tipo, e siamo sempre sopravvissuti, no? Perchè non dovremmo cavarcela anche questa volta?"

"Tecnicamente, Jessie, non li abbiamo affrontati." volle precisare Meowth. "Eravamo là quando stavano facendo trambusto, e siamo stati abbastanza fortunati da sopravvivere."

"Heh... immaginavo che Jessie non fosse esattamente il tipo da avventure epiche." replicò sfacciata Cassidy. Weezing la guardò storto.

Tuttavia, ci voleva ben altro per tenere a freno l'ego di Jessie. "Questi... sono particolari che non c'entrano niente!" esclamò stizzita, nel tentativo di coprire il suo imbarazzo. "Il punto è, che noi abbiamo esperienza nel vedercela con Pokemon forti! Troveremo il modo di sistemare anche questo! E con lui, il Team Rocket potrà contare su un nuovo potente alleato! Fidatevi, ho calcolato tutto!"

Un istante dopo, alcuni rami si spezzarono, e un rumore inquietante risuonò tutt'attorno a loro quando dei passi pesanti si avvicinarono sempre di più. Butch strinse i denti ed ebbe un moto di paura, mentre il suo Raticate si acquattava sulle quattro zampe e dimenava furiosamente la coda. Il topo gigante mostrò i suoi denti acuminati, nel tentativo di intimorire il suo avversario.

"Sta arrivando..." mormorò Butch. "Ragazzi, non sono per niente sicuro che sia una buona idea restare qui..."

"Ormai è tardi per tirarsi indietro, temo..." rispose Meowth. Arbok, Weezing, Raticate e Mightyena si piazzarono davanti al gruppo, e il Pokemon si fece finalmente vedere, aprendosi un varco tra la vegetazione! Il Team Rocket fece un passo indietro, anche Jessie mostrò un minimo di esitazione mentre il Pokemon misterioso usciva dal suo nascondiglio e si presentava davanti a loro senza alcun segno di esserne intimorito.

Dapprima tesa e pronta a tutto, Jessie restò interdetta e abbassò la guardia quando vide di cosa si trattava. Malgrado le notevoli dimensioni - superava di poco i due metri di altezza, e aveva una corporatura possente e robusta - non aveva certo un aspetto molto intimidatorio... anzi, sembrava un gigantesco orsacchiotto di peluche! La forma arrotondata del muso, l'espressione assolutamente ingenua, i cuscinetti rosa  posti sulle mani e gli occhi tondi che sembravaano due giganteschi chicchi di caffè... era quanto di meno impressionante la giovane agente del Team Rocket potesse immaginare.

"Wear!" esclamò il Pokemon misterioso, un braccio alzato in segno di saluto. Non stava nemmeno lontanamente pensando che il Team Rocket potesse essere una minaccia.

Jessie sbattè gli occhi. Sulle prime, non seppe davvero come prenderla. Poi, resa ancora più audace dal comportamento della strana creatura, si mise la mani sui fianchi e alzò la testa, i lunghi capelli fucsia che contribuivano a darle un aspetto ancora più fiero ed arrogante! "Hah! Sarebbe questo il Pokemon di cui tutti hanno paura? E' soltanto un giocattolone gigante! Ma guardatelo, sembra un sacco di patate!"

"Bewear?" chiese lo strano Pokemon, portandosi una mano alla guancia con espressione dubbiosa.

Arbok non condivideva la sicurezza della sua allenatrice. Era diventato molto più forte da quando aveva temporaneamente lasciato la squadra di Jessie... ma soprattutto, molto più esperto ed abile nel valutare gli avversari. E quel Pokemon sconosciuto dall'aspetto così inoffensivo gli dava invece l'impressione di essere parecchio forte. Non c'era da farsene beffe...

"Er... beh, se davvero pensi che sarà un gioco da ragazzi, perchè non lo affronti tu? Così vediamo quanto sei brava!" esclamò Cassidy.

L'orgoglio smisurato di Jessie non poteva certo lasciar correre una sfida simile - la ragazza abboccò all'esca con tutto l'amo! "Ugh... ma sentite questa smorfiosa quanto è impertinente!" ribattè, con tanto di venuzza pulsante che le affiorava sulla fronte. "E va bene! Visto che lo hai chiesto, ti darò io una bella dimostrazione di cosa so fare! Arbok! Usa un attacco Velenpuntura!"

"Sharrrrrbok..." sibilò il Pokemon cobra. Era ancora poco convinto, ma un ordine della sua allenatrice era comunque un ordine. E quel Pokemon sembrava non essersi ancora reso conto del pericolo. Forse avrebbe potuto coglierlo di sorpresa e metterlo fuori combattimento in fretta... e con queste considerazioni, Arbok scattò verso la sua vittima, aprendo le fauci e mostrando le zanne velenose.

Nel giro di mezzo secondo, il Pokemon simile ad un orsacchiotto gigante provvide a dimostrare a Jessie che la sua era soltanto una pia illusione.

Senza mai cambiare la sua espressione melensa, Bewear alzò un braccio e si fece mordere su di esso da Arbok... e con grande scorno del cobra gigante, le zanne non riuscirono a penetrare! La pelliccia che ricopriva Bewear era talmente folta e morbida da fare da armatura vera e propria, impedendo ai denti veleniferi di Arbok di ferirlo... e il cobra spalancò gli occhi con espressione impaurita quando Bewear lo guardò di rimando.

Senza scomporsi, Bewear afferrò Arbok per il retro della testa e lo costrinse a mollare la presa. Poi, sotto lo sguardo esterrefatto ed indignato di Jessie, sollevò l'enorme serpente come se non pesasse nulla, lo prese per la coda, lo fece girare un paio di volte come se stesse facendo lancio del martello... e infine lo scaraventò contro Jessie, che non ebbe nemmeno il tempo di scansarsi, e finì a terra in un groviglio di spire, arti ed esclamazioni indignate!

"Aaaaaargh! Ma che accidenti..." strillò Jessie, prima di finire a terra sotto il peso di Arbok.La ragazza cominciò ad agitarsi e a sbraitare nel tentativo di liberarsi dal suo compagno Pokemon, che era rimasto stordito per la foga con la quale Bewear lo aveva scaraventato.

"Jessie!" esclamò James. "Ugh... non ti permetterò di fare del male alla mia compagna, orsacchiotto di peluche troppo cresciuto! Vai, Weezing! Usa il tuo attacco Murodifumo e confondigli le idee!"

Weezing apparve dalla sua Pokeball, emettendo il suo verso simile ad un colpo di tosse asmatica, e spalancò le fauci per far uscire dal suo corpo una densa nube di fumo nero ed irritante, che si diffuse rapidamente davanti al gruppo del Team Rocket e avanzò verso Bewear. Il Pokemon Fortebraccio restò a guardare senza fare una piega mentre la nube si diffondeva.

"Hah! Non riesci a contrattaccare, eh?" affermò James, soddisfatto di sè stesso. "Sarai anche forte, ma se non riesci a vederci, non puoi attaccarci, vero?"

"Weezing wee!" esclamò Weezing con un sorriso entusiasta.

Sfortunatamente, come forse ci si sarebbe potuto aspettare, la legge di Murphy colpì proprio in quel momento.

Bewear si allontanò di un passo dal Murodifumo di Weezing, prese un bel respiro... e poi soffiò con tutte le sue forze, generando una tale folata di vento che la cortiuna fumogena si disperse come il fumo di una candela! Weezing e James vennero colpiti dal soffio di Bewear, che ebbe l'effetto di pettinare all'indietro i capelli del malcapitato agente del Team Rocket... e restarono a guardare con assoluta incredulità il loro avversario che restava lì in piedi come niente fosse, agitando le possenti braccia come se credesse che tutto questo fosse un gioco divertente!

"Ehm... ragazzi, non è per portare sfortuna... ma ho come l'impressione che questo Pokemon sia... un po' troppo forte per noi!" esclamò Butch. Il suo Raticate aveva fiutato che le cose si stavano mettendo male, e stava anche lui cominciando a retrocedere.

"Sono... sono d'accordo! Perchè non prendiamo armi e bagagli, e non ce la filiamo?" propose Cassidy.

Jessie era appena riuscita a rialzarsi, ora che Arbok si era snodato e si era tolto da lei. Il serpente gigante soffiò minaccioso e rivolse uno sguardo feroce a Bewear, mentre Jessie prendeva un'altra Pokeball dalla sua cintura. "Hah! Non crederai che io mi faccia intimorire da questo orsacchiotto troppo cresciuto!" esclamò. "Abbiamo un asso nella manica che questo bestione non si aspetta! Vai, Mimikyu!"

"Aaaaah, e io che speravo non avrebbe mandato in campo quella mostruosità..." si lamentò Meowth. Anche se ora era dalla loro parte, il Pokemon Spettro/Folletto gli faceva ancora paura...

Con un verso inquietante, Mimikyu apparve accanto a Jessie ed Arbok, e il cobra dalle squame viola si ritirò con un'espressione spaventata. La ragazza non ci fece caso, ma si mise accanto ad Arbok come per difenderlo. "Hah! Perfetto! Forza, Mimikyu, è il momento di far vedere chi sei! Sistema questa specie di peluche vagante con un attacco Carineria!" esclamò Jessie, e puntò drammaticamente l'indice verso Bewear per indicarlo come bersaglio. Ancora una volta, il gigantesco orso di peluche non mostrò alcun cenno di allarme.

Mimikyu voltò lo sguardo verso Bewear... e resto lì senza fare nulla. Il Team Rocket e Meowth attendevano con trepidazione, con il dubbio che il nuovo acquisto della squadra di Jessie non volesse collaborare...

"Mimikyu? Mimikyu, mi hai sentito?" ribattè Jessie, che iniziava a sentirsi allarmata.

Lentamente, con fare minaccioso, Mimikyu si voltò verso Jessie... e gli occhi finti disegnati sulla sua "faccia" si illuminarono in maniera inquietante! Jessie strabuzzò gli occhi impaurita e strinse i denti mentre faceva una rapida serie di passi indietro... e Mimikyu diede la sua risposta all'ordine.

"Miiiimiiii kyuuuuu!" ringhiò, se un verso del genere poteva essere emesso da una creatura così strana. Meowth sentì il sangue gelarsi nelle vene, e la moneta-amuleto che portava sulla fronte perse il suo lustro per qualche istante!

"Ha... ha detto..." balbettò il felino. "...che tutto quello che gli interessa è battere il Pikachu con la sciarpa... e che dobbiamo cavarcela da soli qui!"

"Sta... sta scherzando, vero?" esclamò Butch spaventato. "Dobbiamo... dobbiamo vedercela da soli con quella montagna di muscoli?"

"Io lo sapevo che quella specie di Pikachu riuscito male sarebbe stato un problema!" mormorò Cassidy tra sè, stando bene attenta a non farsi sentire.dal letale fantasmino.

"Mimikyu!" esclamò infne il Pokemon Fantasmanto, e agitò rabbiossamente il ramoscello di legno che usava come coda, poi si trasformò di nuovo in un fascio di luce e tornò da solo nella Pokeball di Jessie, lasciando di stucco il Team Rocket.

"Ooookay. Non è andata molto bene, eh?" miagolò Meowth. "Non so se essere deluso o sollevato..." 

"Ugh... bell'affare che abbiamo fatto! Adesso abbiamo uno dei Pokemon più inquietanti che io conosca... e anche se è uno dei più forti, gli interessa soltanto affrontare quello stupidissimo Pikachu con la sciarpa!" brontolò Jessie.

James sospirò e si massaggiò la nuca. "Pare proprio che anche quando non stiamo inseguendo i marmocchi, un Pikachu ci perseguiti sempre, in un modo o nell'altro..."

"Non essere ridicolo, James..." lo rimbeccò Meowth, per poi grattarsi il mento e aggiungere. "IN effetti, però, è curioso che in un modo o nell'altro, abbiamo sempre a che fare con un Pikachu..."

"Ehm... non è per fare la guastafeste..." fu Cassidy a prendere la parola. "Ma... vorrei farvi notare che abbiamo ancora quel bestione che ci staa venendo addosso!"

"Non me lo dire..." mormorò James. Rimossi tutti gli ostacoli, Bewear continuava ad avanzare implacabile verso Jessie, James e Meowth, che restarono a guardarlo spaventati e si abbracciarono tra loro. "Hey, tu! Non dovresti darci una mano, invece di stare là a notare le cose più ovvie?"

"Dubito... che i nostri Pokemon potrebbero darvi una mano, contro una cosa simile..." rispose Cassidy. Il tono vagamente beffardo della sua voce faceva credere a Jessie che in realtà i loro cosiddetti subordinati non avevano nessuna voglia di dare una mano.

Ormai Bewear era a ridossso del Team Rocket, e stava aprendo le braccia in quello che il terzetto di criminali imbranati aveva l'impressione che sarebbe stato un abbraccio mortale. Quella sarebbe stata la loro fine. Dispersi in quella foresta da quattro soldi, mangiati da un gigantesco orsacchiotto di peluche. Oh, mondo crudele, perchè questa fine così ridicola e ingloriosa...

"Questaa è la fine, vero?" si lamentò James. "Ahimè, non sono nemmeno riuscito a ricostruire la mia collezione di tappi..."

"E io non ho neanche potuto fare le scarpe a quello stupidissimo Persian..." miagolò Meowth.

Jessie non disse nulla, ma chiuse gli occhi e strinse i denti. Peccato dover finire così, proprio quando era arrivata così vicina a uno dei più grandi desideri di tutta la sua vita...

Bewear si chinò verso il Team Rocket e li afferrò nelle sue possenti braccia...

...per poi stringerli in un abbraccio affettuoso e mettersi a strisciare il muso su di loro!

La tensiione scese immediatamente dalle stelle alle stalle. Era stata una conclusione talmente anticlimatica che Jessie, James e Meowth, malgrado la paura iniziale, si sentivano quasi delusi... oltre che assolutamente spiazzati!

"Bewwwear! Bewear, wear!" esclamò il Pokemon Fortebraccio. Stava continuando a strusciarsi contro il terzetto, riempiendo loro la faccia di pelo morbido che li faceva starnutire!

"Argh, ma cosa... ugh... hmph... ma che fa? Non... non doveva... ough!" cercò di chiedere James, prendendo fiato tra una coccola di Bewear e l'altra. Il ragazzo cercò di divincolarsi e di sfuggire a quell'abbraccio ingombrante, ma in quel momento non c'era proprio verso di uscirne: il Pokemon aveva una forza sovrumana, e anche se si stava trattenendo per non rompere loro le ossa, li stava comunque trattenendo come una sorta di gigantesca pressa idraulica! 

"Miao! Smettila, non sono un cioccolatino!" protestò Meowth. Il malcapitato felino stava provando su di sè le attenzioni di Bewear, sotto forma di leccate affettuose che gli avevano lasciato la pelliccia arruffata e la faccia sporca di saliva! "Ugh... ma che significa? Credevo che volesse fare merenda con noi, e invece adesso è qua che ci fa le feste!"

"Be wear?" chiese il grosso orso di peluche, la testa inclinata da un lato. "We bewear!"

"Uh? Come sarebbe a dire?" rispose Meowth, sempre più interdetto. "Voleva soltanto farci due coccole? Ma che razza di Pokemon è mai questo?"

"E che ne so io? Non l'ho mai... ughh... visto prima!" mormorò Jessie, anche lei mezza soffocata nella morbida pelliccia e nell'abbraccio inesorabile di Bewear. Arbok e Weezing stavano osservando la scena da distanza di sicurezza, e neanche loro sembravano raccappezzarsi sul comportamento di Bewear... "Hey, voi due! Invece di stare lì a sgranare gli occhi, perchè non ci date una mano a liberarci da questo coccolone?"

"Sharrrrrbok..." mormorò il Pokemon Cobra. Ancora non era molto sicuro di cosa fare...

E anche Weezing non era in una posizione molto migliore. "Weezing wee..." esclamò il Pokemon gassoso con voce roca.

Cassidy, Butch e i loro Pokemon stavano avendo una reazione molto diversa alle problematiche dei loro rivali. Dopo qualche istante di stupore e di silenzio, i due malfattori cominciarono a sghignazzare... e poi a ridere di gusto, con tale foga che furono costretti ad appoggiarsi l'uno alle spalle dell'altro per non mettersi a rotolare per terra per le risate! Adesso erano loro ad essere in posizione di superiorità rispetto a Jessie e a James... e avevano tutta l'intenzione di approfittarne! In effetti, persino Raticate stava facendo fatica a trattenere le risate, e la sua ispida pelliccia si stava spettinando a furia di agitarsi!

"HAHAHAHAHAAAAA! Hohohohohohooooo! Dovresti vederti, Jessie! Sei così ridicolaa! Hai tutti i capelli impiastricciati di saliva di Pokemon!" Cassidy stava praticamente ululando dalle risate. "Mi fai morire! Credo proprio di non aver mai riso tanto in vita mia! Hohohohohohohooooo!"

"Da non credersi! Avete fatto proprio una figura ridicola!" fu il commento di Butch. Il ragazzo dai capelli verdini era piegato in due per l'ilarità, e si stava dando delle manate sui pantaloni nel vano tentativo di tenere a freno le risate. "Hohohohohooo! Peccato non aveva una macchina fotografica o un cellulare con noi! Questo meritava davvero delle foto!"

"COSA? NON CI PROVATE!" strillò Jessie. "E non prendete in giro i miei capelli! Noi siamo i vostri superiori, per la miseria!"

"Ehm... temo che non sia ancora venuta la parte peggiore..." affermò Meowth. "A quanto pare... questo Pokemon... Bewear, mi pare che si chiami... ha deciso di eleggerci a suoi cuccioli adottivi! Il che significa che ha intenzione di portarci nella sua tana e di tenerci con sè!"

"COSAAAA? MA QUESTO E' UN RAPIMENTO!" esclamò il povero James con tanto di fiumi di lacrime stilizzati che scendevano dagli occhi! "Noi siamo rapitori di Pokemon, non il contrario! Qualcuno ci aiutiiiii!"

"Sha, sharbok!" sibilò Arbok. Deciso a non lasciare che la sua allenatrice venisse portata via, il cobra gigante scivolò attorno alle caviglie di Bewear, che abbassò lo sguardo con espressione incuriosita e barcollò per qualche secondo. "Shaarrrrbok!"

"Wear?" si chiese il Pokemon Fortebraccio. Era evidente che per quanto lo riguardava, era un problema di facile soluzione... ovvero, prendere anche Arbok e portarlo nella tana con sè, in modo che potessero restare tutti assieme.

Sfortunatamente per lui, anche Weezing era di diverso avviso. Il Pokemon fluttuante sfrecciò verso Bewear e cominciò a volteggiare attorno a lui, in modo da attirare il più possibile la sua attenzione. Il gigantesco orso di peluche seguì Weezing con lo sguardo, e il Pokemon Veleno cominciò a muoversi più velocemente, ed emise qualche schizzo di gas in modo da mantenere su di sè l'attenzione del Pokemon rapitore. Nel giro di pochi secondi, Bewear rimase praticamente ipnotizzato, del tutto intento a seguire le mosse di Weezing... e Arbok ne approfittò, stringendo ancora di più la stretta sulle gambe tozze del Pokemon Fortebraccio, che cominciò a perdere l'equilibrio! Aprì di colpo le braccia, facendo così cadere Jessie, James e Meowth, e cominciò ad agitarle in aria per non cadere... e Weezing si produsse in uno spettacolare attacco Vortexpalla, girando su sè stesso come una trottola, e schiantandosi contro Bewear con tutta la sua forza!

Ma se pensava di far cadere a terra Bewear, ebbe un'amara delusione. Il robusto Pokemon orso barcollò, ma riuscì in qualche modo a restare in piedi, e reagì con una zampata che colpì Weezing sulla fronte del suo corpo principale, scagliandolo via per un breve tratto, e lasciandolo stordito per qualche secondo, con tanto di orma stampata comicamente in mezzo agli occhi!

"E va bene... credo che sia il caso di dare una mano anche noi." commentò Butch, come se si stesse apprestando a fare un lavoro ingrato che comunque andava fatto. "Raticate, usa un attacco Superzanna."

"Rat raticate!" Il Pokemon ratto smise immediatamente di ridere, e con una prontezza che avrebbe lasciato interdetto chi non conoscesse l'adattabilità tipica della sua specie, schizzò verso Bewear e puntò verso il suo fianco. Per quanto forte e possente potesse essere, il Pokemon Fortebraccio era piuttosto lento, e non riuscì a voltarsi in tempo prima che Raticate lo mordesse al fianco con gli incisivi affilati come rasoi che emettevano una brillante luce gialla!

Questa volta l'attacco ebbe l'effetto sperato. Le zanne di Raticate riuscirono a penetrare lo "scudo" di pelliccia che proteggeva Bewear, e l'enorme orso di peluche vivente sgranò gli occhi per qualche istante, poi barcollò e finì per sedersi a terra. Ciò nonostante, il Pokemon topo e il suo allenatore ritennero che fosse prudente non sfidare ulteriormente la sorte.

"Okay, adesso che è distratto, tagliamo la corda!" esclamò Butch. "Quella Superzanna è stata un colpo fortunato, temo. Non siamo in grado di affrontare questo bestione!"

"Ugh... odio ammetterlo, ma è così... dobbiamo andarcene da qui!" ringhiò Jessie. Il suo orgoglio non le permetteva di ammettere tanto facilmente di non essersi rivelata all'altezza della situazione. "Presto, Arbok, andiamocene!"

"Sharbok!" sibilò il cobra gigante, contento di non doversela più vedere con quella specie di colosso di peluche. Anche lui era rimasto piuttosto deluso dalle proprie prestazioni - era convinto di essere diventato molto forte ormai, ma quel Bewear si era rivelato molto più in gamba del previsto, e se avessero continuato a combattere, non era sicuro di come sarebbe andata. Prima che Bewear potesse riprendersi, anche James e Weezing avevano levato le tende, e Meowth stava facendo cenno di seguirlo mentre il Team Rocket si allontanava il più velocemente possibile.

Quando Bewear si rialzò, scuotendo la testa stordita, si guardò attorno confuso in cerca di quei ragazzi che le avevano offerto un passatempo così divertente, e ai quali si era fin da subito affezionata. Dov'erano andati? Si erano già stancati del gioco? Che peccato, sembravano così simpatici... ed era da parecchio tempo che da quelle parti non capitava qualcuno disposto a farle compagnia. Era un modo per distrarsi da quei cupi pensieri ai quali si abbandonava così spesso da quando aveva perso di vista il suo piccolo Stufful... chissà dov'era in quel momento...

Bewear abbassò la testa delusa... ma la sua tristezza non durò a lungo. Decise che se quei ragazzi la stavano evitando, nulla le impediva di seguirli, e nulla glielo avrebbe impedito! Forse avrebbero potuto anche permetterle di distrarsi un po' dalla depressione, almeno finchè non fosse riuscita a ritrovare Stufful...

Ritrovata la sua determinazione, Bewear strinse gli occhi e chiuse un pugno davanti a sè, poi iniziò a fiutare l'aria per cercare l'odore di Jessie, James e Meowth...

Eccolo! Non poteva sbagliare, era proprio l'odore che aveva sentito mentre stavano giocando... non restava altro da fare che seguirlo, e non avrebbe mai potuto perdere le  loro tracce! Sentendosi molto più convinta, la Pokemon Fortebraccio cominciò a seguire la traccia...

 

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Heather chiuse gli occhi e prese un bel respiro, lasciando che la brezza marina le soffiasse tra i capelli. Davanti alla nave che stava per attraccare, stava apparendo la città di Spumarinia, con le sue spiagge dorate e le graziose case che sorgevano sulla costa, affiancate da una foresta di sempreverdi. Certo non era la stessa cosa dell'idilliaca Serenisola, ma era comunque un posto ameno e tranquillo. Peccato solo che non fossero esattamente lì per fare una vacanza... lo sguardo di Heather si spostò verso la diga che sorgeva tra le montagne vicine, una costruzione imponente e quasi inquietante che tratteneva le acque del grande fiume che scendeva dalla cima più alta, il Monte Strato.

"Ecco... è quella la cosiddetta mela della discordia." disse Percy. Il ragazzo dai capelli neri e rossi si era avvicinato alla sua compagna di viaggio, anche lui guardando assiduamente la diga. "La professoressa Ciprissi è stata molto precisa a riguardo... è il luogo dove viene prodotta la maggior parte dell'energia elettrica di Tunod, quindi se qualcuno stesse tentando di sabotarla, o di usarla per qualche scopo malvagio, le conseguenze per il nostro paese potrebbero essere molto gravi..."

"Quilava!" affermò il suo starter, la pelliccia dritta sulla schiena e sulle anche. Il simpatico Pokemon Fuoco non dava l'impressione di essere troppo entusiasta del luogo che stavano visitando... il che era anche comprensibile, vista la specializzazione in Pokemon d'Acqua della Capopalestra Flo, e il fatto che avrebbero presto visitato una diga!

"E' per questo che siamo qui. Dobbiamo verificare se davvero si tratta del Team Fusione come potrebbe sembrare. E doopo che avremo sistemato anche questo problema, vedremo di conquistarci anche la Medaglia di questa Palestra." rispose Heather stiracchiandosi. Non sembrava troppo preoccupata per la Palestra, e neanche il suo Shelgon, che stava prendendo tranquillamente il sole sul ponte della nave. Il porto di Spumarinia era già in vista, con i suoi pontili e tutta la folla che lo frequentava, e i ragazzi erano sinceramente impazienti di vedere come sarebbe andata e cosa ci sarebbe stato da vedere in questa nuova città. "Certo, se ne avessi la possibilità, mi piacerebbe passare due o tre giorni in spiaggia a nuotare o a prendere un po' di sole... come sta facendo Shelgon in questo momento, vero?"

"Shelgon!" rispose il drago-crisalide, che si stiracchiò e si spostò quel tanto che bastava per permettere al sole di scaldargli anche l'altro lato del corpo. Sembrava voler chiedere retoricamente alla sua allenatrice se poteva biasimarlo, visto che aveva trovato un posto così comodo e caldo!

Percy rise brevemente vedendo che Shelgon stava gettando alla sua allenatrice un'occhiata maliziosa. "Ha deciso di passarsela il più possibile, finchè dura la traversata!" affermò. "Ma ormai siamo quasi arrivati, quindi... è meglio se andiamo a chiamare Chelle e Shelly, e diciamo loro di tenersi pronte!"

"Giusto... andiamo, Shelgon, credo che avremo altre possibilità di stenderci al sole più avanti!" disse Heather. Raggiunse il suo Pokemon Drago e gli diede una pacchetta amichevole sulla schiena, al che Shelgon decise che in effetti era meglio alzarsi e prepararsi. "A questo proposito... se non sono troppo curiosa, Percy, potrei chiederti come vi siete conosciuti, tu e Chelle? Ho già capito che siete amici fin da quando eravate molto piccoli, ma... ecco, sarei curiosa di sapere come vi siete conosciuti, e tutto il resto..."

"Beh, non è esattamente una domanda da poco, Heather!" scherzò Percy. Fece cenno al suuo Quilava di seguirlo mentre andavano in cerca delle loro compagne, che in quel momento si stavano probabilmente rilassando da qualche altra parte del ponte. "Ma sarò contento di rispondere. Beh... diciamo che io e Chelle non eravamo esattamente vicini di casa. Lei è di Ciocolina, la prima città che abbiamo visitato nel corso del nostro viaggio, e da quando eravamo piccoli, abbiamo seguito assieme le lezioni del professor Salicio sui Pokemon e sul nostro paese. In effetti... non per vantarmi, ma sono sempre stato uno dei suoi migliori allievi." I due ragazzini e Quilava ci risero su, prima che Percy riprendesse il racconto. "Comunque... io e Chelle ci siamo conosciuti il primo giorno del corso, quando avevamo entrambi otto anni. E' sempre stata una ragazza molto competitiva, e questo credo che lo abbiate già visto per conto vostro."

"Sì, in effetti... non che la cosa mi dia fastidio, sinceramente, ma le leggo negli occhi, ogni volta che ci alleniamo insieme, che non vede l'ora di avere una squadra completa e ben allenata per potermi sfidare. E secondo me... beh, ha i numeri per diventare una grande allenatrice." rispose Heather. Shelgon la raggiunse e disse di sì con la testa, e la bambina dai capelli fucsia lo richiamò nella sua Pokeball. "Quindi... immagino che le vostre giornate fossero piene di battaglie. Simulate o meno."

Percy non potè fare a meno di ridere di gusto. "Haahahaa, ci hai preso, Heather! Sì, ed era praticamente sempre Chelle a lanciare la sfida!" rispose allegramente. "Ma tra una sfida e 'altra, abbiamo imparato a conosscerci meglio. Diciamo che, a modo nostro, siamo riusciti a diventare amici grazie alla competizione. Per un po' di tempo, Chelle è anche vissuta a Borgo Querciantica, in un dormitorio femminile, quindi in quel periodo ci siamo potuti vedere anche più di frequente."

"Capisco... beh, una storia interessante!" rispose Heather. "Io e Shelly... capirai che, in un posto come Reborn City, non ci siamo conosciute in circostanze troppo favorevoli. Lei... era stata rapita dal Team Meteora durante il suo viaggio attraverso Johto, il continente in cui è nata."

"Mi sembrava che mi avessi accennato... lei è di Azalina, vero? La città dove amano gli Slowpoke." chiese il ragazzo.

Heather alzò gli occhi al cielo. Cosa ci vedessero gli abitanti di Azalina in un Pokemon goffo e stupido come Slowpoke, non lo avrebbe mai capito, ma almeno adesso aveva abbastanza considerazione da non dirlo a voce alta. "Sì... e non da una famiglia qualsiasi, per giunta. Suo fratello maggiore è il Capopalestra di quella città. Si chiama Raffaello, e come potrai immaginare, è specializzato in Pokemon Coleottero."

"Questo spiega come mai Shelly è anche lei così appassionata di questo tipo di Pokemon." rispose Percy. "E... come mai ha deciso di partire da casa? Voleva farsi un nome anche lei come allenatrice?"

"Sì, in un certo senso... più che altro, voleva farsi conoscere come qualcosa di più che semplicemente 'la sorella di Raffaello', e farsi un nome anche come allenatrice. Ma il Team Meteora è arrivato a lei prima che potesse fare molti progressi." spiegò Heather. "All'epoca io facevo già parte del gruppo di resistenza che si opponeva al Team Meteora, e assieme ad un gruppo di miei compagni, sono riuscita ad intercettare e sgominare il gruppo di reclute del Team Meteora che aveva catturato Shelly. Visto che a quel punto non aveva modo di tornare a Johto... Shelly ha deciso di unirsi a noi, e ci è stata di grande aiuto per fermare quei malfattori."

"Mi fa piacere sentirlo..." rispose Percy. Ancora una volta, aveva come la sensazione che si fosse aperto un varco tra lui e le ragazzine di Reborn. Che le esperienze che loro avevano passato, le rendesse in qualche modo più mature, diverse... su un altro piano rispetto a lui e a Chelle, che avevano fatto fino a quel momento una vita normale, la vita che ci si può aspettare da un allenatore di Pokemon comune. C'erano momenti in cui Percy prendeva le proprie esperienze e i propri obiettivi, e li metteva a confronto con quelli delle due bambine di Reborn... e si sentiva quasi inadeguato, rispetto a quello che avevano vissuto loro. Chissà come se la sarebbero cavata lui e Chelle, in un ambiente infido e pericoloso come Reborn City...

"E quando avete fermato questo Team Meteora e avete liberato Reborn... cosa vi ha spinto a venire qui a Reborn?" chiese Percy dopo qualche attimo di silenzio.

Heather si sfregò il mento e riflettè peer qualche istante sulla domanda prima di rispondere. In effetti, doveva ammettere che era una domanda ragionevole da parte di Percy, e una domanda per la quale lei non aveva una risposta pronta. "Ecco... diciamo che all'inizio è stato il desiderio di vedere il mondo oltre il continente dove sono nata. Volevo... mettermi alla prova nel mio viaggio personale, come fanno tanti ragazzini della mia età... almeno, questa era l'idea che avevo all'inizio. Poi... credo che siano cambiate un po' le cose..."

Percy fece un'espressione un po' confusa, e la bambina si affrettò a spiegar cosa intendeva. "Fino a poco fa, non conoscevo che Reborn City... poi, nel corso della nostra lotta contro il Team Meteora, ho avuto modo di vedere anche le città lì vicine. E mi sono resa conto che c'era tutto un mondo che non conoscevo al di là delle porte della mia città... ma è stato quando ho conosciuto prima Shelly, e poi il gruppo di allenatori venuti da Hoenn, che mi sono veramente interessata a vedere come fosse il resto del mondo... un'occasione che non ho mai potuto avere quando il Team Meteora dominava il mio paese. Così... ho deciso che sarei partita per il mio viaggio, e ho scelto di andare in questo posto, Tunod, di cui avevo sentito parlare bene da alcuni miei amici, da quelle parti."

"Interessante... e quindi tu e Shelly avete deciso di sfidare le palestre di questo continente, e tentare la fortuna nella Lega?" chiese retoricamente Percy, mentre i due scendevano una scalinata che conduceva al ponte inferiore. Shelly era seduta sotto un'ombrellone, intenta a leggere un libro... il suo hobby tipico, in effetti, ma quello che un po' sorprese Percy fu vedere che Chelle era seduta accanto alla bambina dai capelli violetti, e stava leggendo anche lei con grande interesse lo stesso volumetto.

"Ma guarda... e quindi, quando evolverà, il tuo Wimpod diventerà questo bellissimo crostaceo samurai?" commentò Chelle, mentre con un indice segnava l'enorme creatura disegnata sulla pagina che Heather stava leggendo in quel momento. Un impressionante crostaceo umanoide con grandi braccia artigliate, lo sguardo fiero e numerose zampe segmentate sull'addome.

"Esatto... un Golisopod. Ammetto che... mi farebbe molto piacere se Wimpod evolvesse.. per... per la mia squadra sarebbe davvero un grande vantaggio!" ammise la ragazzina più piccola. Parlava come se si vergognasse un po' di volere che la sua squadra diventasse più forte. "Certo... tutto dipende se il mio amico Wimpod vorrà evolvere. Non vorrei maai costringere un Pokemon a fare qualcosa che lui non vuole."

Il Wingull di Chelle, che stava svolazzando allegramente in cerchio attorno all'ombrellone, emise un acuto stridio e scese giù, posandosi delicatamente sul braccio della ragazza dai capelli verdi, che ghignò amichevolmente e lo accarezzò sulla testa. "Giusto, giusto. Quello che vuole il Pokemon deve sempre contare." affermò. "Ammetto che su questo potrei davvero prendere lezioni da te, piccola. Ma... non per essere pessimista, ma ho l'impressione che Wimpod non sia molto propenso a combattere. Hai idea di come risolvere il suo problema?"

"E'... proprio per questo che stavo studiando. Così ho un'idea di come addestrare i miei Pokemon e capirli fino in fondo." disse la bambina. Si sentì un ticchettio di zampette artigliate, e il suo Skorupi si avvicinò, stando bene attento a restare esposto ai raggi del sole.

"Skorrrrupi?" chiese il Pokemon scorpione, e alzò una delle sue chele per indicare Heather e Percy che si stavano avvicinando.

"Oh? Scusa, Skorupi, mi ero messa a leggere e mi sono distratta... cosa c'è?" chiese la piccola entomologa. Quando si voltò, vide con piacere che Heather, Percy, Shelgon e Quilava si stavano avvicinando. "Oh! Ciao, Heather... ciao, Percy... tutto bene da voi?"

"Ehilà! Come va, gente?" chiese Chelle strizzando un occhio e facendo il segno della pace con la mano destra. "Si sta bene lì a prua? Noi eravamo qui che prendevamo un po' di sole..."

"Non mi sembra che Shelly fosse troppo propensa ad abbronzarsi..." disse Heather, notando che la sua migliore amica aveva ancora la carnagione piuttosto pallida. Shelly si sfregò la nuca con una mano, e ridacchiò tra sè. "Nessuna offesa, Shelly..."

"No, no, tranquilla, Heather. In effetti... non mi interessa tanto la tintarella." affermò Shelly di rimando.

Heather si fermò a pensare per un attimo. Shelly con la tintarella? Cercò di immaginarsela... e doveva ammettere che l'immagine mentale non era tanto male. In effetti, a pensarci così, si era fatta l'idea che sarebbe stata piuttosto carina...

Un momento... aveva davvero pensato che Shelly sarebbe stata carina con la tintarella? Un leggero rossore le salì allle guance al pensiero. Si poteva quasi pensare che si fosse presa una cotta per Shelly...

"Comunque... siamo venuti a chiamaarvi peerchè ci stiamo avvicinando a Spumarinia." continuò Percy. Il suo Quilava confermò, e rivolse lo sguardo verso la cittadina che si profilava all'orizzonte. "E vorremmo dirvi che è meglio se vi preparate. Abbiamo un bel po' di cose da fare, e non abbiamo tutto il tempo che vogliamo per farle."

"Giusto... prima cosa, dobbiamo andare alla diga e vedere che diamine sta succedendo da quelle parti." rispose Chelle. "La professoressa Cipresia pensa che ci sia molto di più in gioco che qualcuno dei piani raffazzonati del Team Fusione. Ad ogni modo, sono curiosa di sapere cosa vogliono quei furfanti dalla diga. Quanddo li troveremo, farò in modo di fargli il terzo grado come si deve."

"Gull!" stridette Wingull. Prese di nuovo il volo e si appoggiò agilmente su una ringhiera della nave, in modo da vedere meglio Spumarinia, poi avvertì il resto del gruppo che l'avvicinamento al molo stava iniziando. Era il momento di raccogliere tutte le loro cose e prepararsi. Tra non molto, avrebbero avuto molto da fare...

...ed Heather, con un cenno affermativo del capo, disse ai suoi amici di iniziare a muoversi e prepararsi a scendere...

 

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"Attenzione, a tutti i gentili passeggeri. Stiamo per attraccare al porto di Spumarinia. Vi ringraziamo per avere scelto la Tunod Marina come vostra compagnia di viaggio, e ci auguriamo che la navigazione sia stata di vostro gradimento. Contiamo di rivedervi presto su una delle nostre navi. Grazie mille, e buon proseguimento."

Cato si stiracchiò e si alzò dalla sua sedia dopo aver sentito la fine dell'annuncio. Era il momento finalmente di tornare alla sua città. Per sua mamma sarebbe stata davvero una sorpresa... non le aveva accennato nulla perchè voleva davvero coglierla alla sprovvista con il suo ritorno, ed era sicuro che sua mamma avrebbe apprezzato un po' di aiuto, con quella stupida diga che stava dando tanto problemi ai suoi concittadini. Certo, sua mamma avrebbe insistito a dire che non aveva bisogno di aiuto, e che Cato poteva benissimo concentrarsi sul suo viaggio, ma la sua coscienza, in buona fede, non gli permetteva di fare finta di niente. Almeno, se ci fosse stato qualche problema, i suoi Pokemon potevano dare una mano.

"La mamma si è sempre data molto da fare. Mi dispiace sapere che è là a cercare di gestire la Palestra e tenere in ordine la nostra città, mentre io passeggio per Tunod a vincere Medaglie. Sono partito perchè mi aveva detto che poteva fare da sola e che non voleva che io restassi a casa per lei, ma... non voglio che lei si sobbaarchi tutto questo compito da sola, se posso fare qualcosa." disse tra sè, per poi raccogliere i suoi effetti personali e finire il succo di frutta appoggiato sul tavolo davanti a sè. Andò a riconsegnare il bicchiere vuoto al banco del bar, e si preparò a scendere. "Bene... adesso andiamo alla Palestra a fare un saluto alla mamma, se è lì... e poi diamo un'occhiata alla diga. E' da un po' di tempo che stanno succedendo delle cose strane, qui a Tunod, e non vorrei che ci fosse qualche complotto dietro. Bah, forse sono io che mi sono fatto tutto un film mentale per conto mio."

Il ragazzino controllò le sue Pokeball. Tutte erano assicurate alla sua cintura, e si era già assicurato che i suoi Pokemon fossero in forma e in buona salute prima di salpare. Pensò che forse sarebbe stata una buona idea fermarsi al centro commerciale apena fuori città. Sarebbe stato un buon modo per premunirsi e comprare qualcosa per il viaggio e per i suoi Pokemon.

Sentendosi pronto a qualsiasi cosa dovesse capitare, Cato controllò che il suo zaino e i suoi effetti personali fossero in ordine, e si avviò verso il ponte della nave. Aveva il presentimento che tra non molto si sarebbe imbarcato in un'avventura che lui e i suoi Pokemon non si sarebbero mai dimenticati, e che avrebbe cambiato qualcosa per Tunod...         

 

 

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CONTINUA...

Note dell'autore: Ci siamo! Finalmente il Team Rocket ha incontrato Bewear, e il gruppo di Heather sta arrivando a Spumarinia! La prossima parte dell'avventura sta per cominciare, e rivedremo presto la Professoressa Cipresia. Anche lei avrà un ruolo importante da giocare... ma per il momento, aspettiamo che i nostri eroi facciano un bel giro per la città e si rendano conto della situazione.

Sì, so che non è stato un capitolo troppo interessante, ma spero di fare meglio con il prossimo. Heather e i suoi compagni incontreranno di nuovo Cato, e vedremo ancora il Team Fusione, assieme ad un personaggio che avrà la sua importanza nel corso della storia!

Grazie mille per l'attenzione, e alla prossima avventura!

 

 

 

 

 

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Capitolo 32
*** Notte a Spumarinia ***


Pokemon: The Glazed Challenge
Una fanfiction di Pokemon scritta da: JusticeGundam

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Capitolo 32 – Notte a Spumarinia

 

Heather sospirò e appoggiò la schiena al muro. Grazie ad Arceus, se non altro c'era l'aria condizionata a mitigare la temperatura soffocante, ma non era esattamente contenta di essere bloccata in quel gigantesco Pokemarket mentre Chelle e Percy si affaccendavano nel guardare scaffali, ripiani e merci in bella vista. E come se non bastasse, anche Shelly si stava facendo prendere dalla febbre dello shopping.

"Andiamo, ragazzi, è proprio necessario?" chiese la più piccola del gruppo di allenatori. Neanche Shelgon sembrava contento di trovarsi lì in quel momento... e l'aria condizionata gli stava dando non poco fastidio. "Capisco che dobbiate premunirvi per il viaggio, ma non vi sembra di stare un po' esagerando con le precauzioni? Anzi... ho l'impressione che quelle non siano esattamente precauzioni!"

"Aaah, non fare la guastafeste, Heather!" rispose Chelle con un sorriso sfacciato, mentre mostrava una serie di ombrelli colorati su ognuno dei quali erano disegnate le faccine sorridenti di alcuni Pokemon molto noti e popolari: Bulbasaur, Squirtle, Charmander e Pikachu. Il colore di ciascun ombrello corrispondeva a quelli del Pokemon che era disegnato su di esso. "In fondo, non ti sembrano carini questi ombrelli? Credimi, ci serviranno quando arriveremo a Tempestopoli!"

"Vo volbeat!" Il Volbeat di Shelly svolazzò allegramente accanto a Chelle e mosse le antenne per dire di sì.

Anche la ragazzina dai capelli color lavanda si disse d'accordo con Chelle. "Sì, direi che Chelle ha ragione a premunirsi!" rispose con un largo sorriso sul volto, dovuto probabilmente al fatto che aveva preso con sè un po' di libri e li stava portando alla cassa. "Anche questi... ehm... sono dei libri che mi servono per sapere quanto più possibile su Tunod e su Rankor, l'arcipelago da cui viene la professoressa Cipressia! Lo sai che Tempestopoli è la zona di Tunod con le più ingenti precipitazioni nel corso dell'anno?"

"Shelgon..." Non troppo convinto, il drago-crisalide di Heather alzò gli occhi al cielo... e la sua allenatrice e migliore amica era perfettamente d'accordo con lui.

"Immagino che tu lo abbia letto su uno di quei libri, vero, Shelly?" chiese sarcastica.

Colta nel segno. Non potendo negare l'evidenza, Shelly appoggiò meglio su una spalla la pila di libri che aveva con sè e si grattò uno zigomo. "Heheheee... era così evidente?" disse. Rabbrividì internamente nel rendersi conto che si trattava di una domanda davvero sciocca.

"Noooo, figurati..." rispose la piccola domatrice di draghi, e strisciò per terra la suola di uno stivaletto. "Va bene, va bene, ma cerchiamo di fare in fretta. Se stiamo qui, non stiamo andando a Spumarinia, e non possiamo sapere cosa sta succedendo esattamente da quelle parti."

"Tranquilla, non abbiamo esattamente il tempo contato. Abbiamo il tempo di prepararci e fare un giretto prima di arrivare a Spumarinia." disse Percy, il cui Quilava stava curiosando tra alcuni scaffali di biscotti per Pokemon. Una bambina che stava facendo shopping accompagnata dal suo Sentret si fermò per fare qualche carezza al Pokemon di Fuoco, che accettava senza remore.

Shelly tirò fuori dal suo zaino il traduttore simultaneo che l'Inventore le aveva dato, e provò ad attivarlo accanto al Sentret della bambina, che stava adocchiando una confezione di biscotti con i pezzi di cioccolato.

"Un biscotto! Voglio un biscotto anch'io!" squittì allegramente il Pokemon simile ad una marmotta, in piedi sulla punta della sua folta coda mentre con una zampetta cercava di attirare l'attenzione della sua padroncina. Shelly ridacchiò della scenetta, mentre Heather si pettinava i capelli con una mano e cercava in qualche modo di far stare al suo posto quel ricciolino che andava sempre per conto suo.

"Okay, okay... e per quanto riguarda la Capopalestra di questa città? Ne sapete già qualcosa, a parte che si chiama Flo e preferisce i Pokemon d'Acqua?" chiese infine.

Chelle strizzò un occhio. "CErtamente! Questa volta non ci facciamo più prendere in castagna! Non è vero, Bayleef?" chiese, e la sua battagliera starter drizzò entusiasta la foglia che le cresceva sulla testa. "Sì, in effetti... in teoria la mia Bayleef dovrebbe avere delle buone possibilità, visto che lei è di tipo Erba. In pratica... sono sicura che Flo abbia insegnato ai suoi Pokemon delle mosse di tipo Ghiaccio. O magari alcuni dei suoi Pokemon sono di tipo Veleno, e possono fare parecchio male ai Pokemon d'Erba."

"Forse faremmo bene a cercare qualche Pokemon di tipo Elettro vicino alla diga. Ho sentito dire che c'è un bel po' di possibilità di scelta." affermò Percy. Diede un'occhiata al suo fedele Quilava, che ora aveva perso interesse negli scaffali, e sembrava piuttosto intento a chiacchierare con il Sentret di prima. "Ma abbiamo tempo per pensarci. A Serenisola abbiamo fatto una figura piuttosto meschina, e non voglio ripeterla."

"Sì, vi capisco..." rispose Shelly con un sospiro. "Usare le Macchine Tecniche con troppa leggerezza... si è rivelato un errore. E a questo proposito... si sa qualcosa di quello che sta facendo il signor Michael? Sono già in vendita le sue invenzioni?"

"Non ancora, ma non dovrebbe mancare molto al loro... debutto, per così dire." Chelle disse di sì con la testa, e la sua Bayleef fece a sua volta un cenno inorgoglito. "E' un'invenzione rivoluzionaria, e per inaugurarla, vorranno di sicuro fare una cerimonia in piena regola. Magari con tanto di dimostrazione."

"Non posso dargli torto. Quando le Macchine Tecniche si diffonderanno... e sono sicura che lo faranno, visto quanto sono utili per l'allenamento... sarà una vera rivoluzione per tutti gli allenatori, in ogni parte del mondo." rispose Heather. "Magari, per allora, il signor Michael avrà gestito i difetti attuali delle Macchine Tecniche, e gli allenatori potranno usarle con maggiore consapevolezza. Che dire... ancora non sono convinta al cento per cento, ma non posso negare che è stata una scoperta sensazionale."

"Abbiamo avuto già una dimostrazione degli errori a cui può portare una Macchina Tecnica. Non sostituiscono l'allenamento vero e proprio... nè la strategia, nè il gioco di squadra." affermò Chelle. Bayleef sospirò a sua volta. Era stata anche lei convinta che l'uso delle Macchine Tecniche l'avrebbe resa abbastanza forte da gestire da sola uno scontro in Palestra, ma alla prova dei fatti, non era stata all'altezza, almeno la prima volta.

Shelly sistemò sul banco della cassiera i libri che si accingeva a comprare. "Sono comunque utili, su questo non si discute." rispose, mentre la donna al bancone cominciava a prendere i prezzi. "Se usate bene, potrebbero aiutare Pokemon ed allenatori a raggiungere nuove vette. Però... credo che sia inutile fare tanti discorsi adesso. Aspettiamo di vedere se hanno successo e come vengono usate. Prima di avere i risultati... non possiamo dire con certezza se saranno utili o meno."

"Giusto... beh, adesso paghiamo quello che abbiamo preso, e avviamoci verso la diga. Sono curioso di scoprire cosa stia succedendo da quelle parti." concluse Percy. Controllò la sua spesa - un po' di Pokeball, pozioni curative e antidoti per le condizioni negative - poi guardò verso il suo Quilava...

...che stava allegramente giocando con il Sentret della bambina di prima, sfidandolo a raggiungere una scatola di biscotti su uno scaffale a circa un metro da terra! La bambina stava guardando divertita i due Pokemon che si facevano scaletta a vicenda, e ogni tanto si scambiavano qualche sguardo di sfida giocosa.

"Allora, che te ne pare, testa calda?" Shelly puntò il suo traduttore simultaneo verso Sentret, che saltellava sulla punta della coda come se fosse stata una molla! "Vedrai se non raggiungo io quei biscotti prima di te!"

"Hahahaaa! Fammelo vedere se ci riesci!" rispose il Pokemon di Fuoco, in piedi sulle zampette posteriori. Percy pensò tra sè che stava facendo pratica per quando fosse diventato un Typhlosion...

"Credo che... ci vorrà un po' di tempo prima che quei due si stanchino." affermò Shelly con una risatina nervosa. "Allora... ehm... dicevamo, signorina, quant'è per... per quei libri?"

 

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Un paio di ore dopo...

"Comincio a pensare che... forse avrei fatto meglio a lasciare lì un libro..." mormorò Shelly con una buffa espressione imbarazzata sul viso. Il quartetto di allenatori e i loro Pokemon si fermarono, e Shelly si sedette su una roccia vicina. Tirò un sospiro di sollievo al momento di farsi scivolare giù lo zaino dalle spalle e potersi rilassare un attimo. "Accidenti, adesso ho lo zaino che pesa una tonnellata..."

"Perchè studi troppo, secchiona." la prese in giro amichevolmente Chelle. "Senti, teniamo noi alcuni dei tuoi libri. Non ti preoccupare, te li conserviamo con cura!"

"Vo volbeat..." Il Pokemon da passeggio di Shelly stava anche lui portando un libro... un libro sulla geografia di Tunod e sulle specie di Pokemon più diffuse nelle sue varie province, abbastanza grande da mettere in crisi il Pokemon lucciola. Con un sospiro, Volbeat fece cadere il libro accanto a Shelly e si afflosciò sulle sue gambe per riprendere fiato.

"Tutto bene, Volbeat...?" chiese Shelly mentre accarezzava il dorso del Pokemon lucciola con il dorso di una mano. "Hai proprio scelto il libro più pesante..."

"Fermiamoci un attimo. In fondo, Spumarinia è qui vicino." rispose Heather. Shelgon stava guardando verso il mare, verso un gruppo di edifici dall'aspetto estivo. "Guardatela... sembra davvero una città balneare! Se solo non fossimo già stati a Serenisola, probabilmente mi prenderei il tempo per fare un bagno in mare."

"E quella... è sicuramente la diga che sta dando tutti quei problemi." affermò Chelle, lo sguardo rivolto verso la costruzione che svettava tra le alture vicine a Spumarinia. Un gruppo di Wingull passò in volo sopra il gruppo, emettendo degli acuti stridii. "Se devo essere sincera, da una parte non vedo l'ora di incontrare di nuovo quei fetenti del Team Fusione. Voglio proprio mettere le mani su uno di loro, e farmi dire cosa hanno intenzione di fare."

"Spero solo che non ci sia quel Levi tra di loro... quel dannato Mega Glailie è stato un vero flagello." rispose Percy. Il suo Quilava rabbrividì al pensiero di quel micidiale avversario... se se lo fossero trovati davanti di nuovo, avrebbero perso di sicuro, e questa volta non avrebbero potuto contare su Nerone per dare loro una mano...

"Lo spero anch'io... gli altri non erano proprio impossibili, ma quel bestione..." Shelly rabbrividì al pensiero che il Team Fusione avesse al suo attivo dei Pokemon così terrificanti, e strinse involontariamente la presa sul suo Volbeat, che emise un'esclamazione infastidita e si divincolò nella presa della piccola entomologa.

"Beeeeat!" stridette il Pokemon lucciola. Shelly mollò la presa e indietreggiò con un'espressione di comico imbarazzo sul viso, la treccia che sembrava muoversi per conto suo per esprimere la sua costernazione.

"Aaaaah! Scusa, Volbeat, mi sono distratta e ti ho abbracciato troppo stretto! Scusa scusascusa!" esclamò rapidamente. Il Pokemon lucciola sospirò e si sfregò le ali, come per dire che non c'era bisogno di essere tanto imbarazzati.

"Okay, okay... Ma da dove gli è venuta tutta quella forza, a quel Levi?" si chiese Shelly. "Se non sbaglio, il suo Pokemon eseguiva quella... Mega Evoluzione grazie ad un cristallo, che si frantumava alla fine. Da dove lo avranno estratto, quelli del Team Fusione? Pensate che c'entrino in qualche modo quelle strane creature che abbiamo visto... quando siamo stati in quell'altro mondo chiamato Terra?"

"Possiamo solo fare delle ipotesi..." rispose Chelle. La sua Bayleef stava prendendo il sole con la foglia sulla sua testa, facendo quanta più fotosintesi possibile prima che il sole cominciasse a tramontare. "Pensiamo ad una cosa alla volta, altrimenti finiamo per perdere il filo. Dobbiamo risolvere prima di tutto questo problema della diga, e se possibile cercare di scoprire cosa sta architettando il Team Fusione."

"La professoressa Cipressia e il professor Salicio hanno affidato a noi questa missione, e dobbiamo fare del nostro meglio per portarla a termine." affermò Heather, mentre si sedeva accanto a Shelly. Shelgon si accovacciò vicino alle due bambine, pensando che fosse una buona idea prendersi un momento di pausa e di riposo prima di continuare il viaggio. "A questo proposito... Shelly, hai preso anche un libro che parla di Rankor, vero? Sarei curiosa di saperne un po' di più..."

Adesso sì che si entrava in un territorio in cui Shelly si muoveva con disinvoltura. La bambina dai capelli violetti afferrò rapidamente uno dei suoi nuovi libri e lo sfogliò rapidamente fino a raggiungere l'indice. "Oh, ma certo! Adesso dò un'occhiata... vediamo un po'... Rankor, Rankor... ah, eccolo qui! Non fa esattamente parte della regione di Tunod, in realtà è uno staterello indipendente... ed è composto da sette isole, quattro delle quali hanno la loro Palestra. Sì, anche Rankor ha una Lega Pokemon... anche se non è ancora importante come quella di Tunod, pare che sia ad alto livello. E l'attuale Campione della Lega di Rankor è un certo Soul, che ha mantenuto il titolo già per dieci anni grazie al suo potente Empoleon cromatico."

"Wow, un Pokemon cromatico! Cosa non darei per trovarne uno..." Chelle pensò ad alta voce, fantasticando di cavalcare un Gyarados rosso mentre solcava i mari da una costa all'altra di Tunod.

Heather si fermò anche lei a fantasticare per qualche istante. Chissà come sarebbe stato affrontare un allenatore del calibro di Soul... e quanto le ci sarebbe voluto per arrivare vicino al suo livello. Certo, per com'era adesso, era sicura che non avrebbe potuto batterlo... ma chissà come sarebbe andata tra qualche mese? Magari, una volta terminato il viaggio attraverso Tunod, lei e Shelly avrebbero potuto tentare quella di Rankor... "Hmm, molto interessante! Shelly... dicono qualcosa su come sono queste isole, e su chi sono i Capipalestra... o come si chiamano qui?"

"Sì... vediamo un po'... abbiamo Thor, un alchimista specializzato in Pokemon di tipo Veleno... poi Ricky e i suoi potenti Pokemon Drago... Sora, maestra di Pokemon Psico... e infine Primo e i suoi Pokemon Lotta. Sono tutti allenatori molto abili. Beh, se non lo fossero non sarebbero diventati Capipalestra... ma soprattutto, dicono che usino delle tattiche piuttosto inusuali, che hanno colto molti di sorpresa."

"Adesso mi fai venire ancora più voglia di vedere come si battono gli allenatori di Rankor..." ammise Heather. Nonostante cercasse di restare distaccata, Shelly e Shelgon vedevano bene come l'idea di un avversario forte la emozionasse. "Ma per quanto riguarda le isole, cosa dice la tua guida? Hanno... qualche elemento in particolare che le rende uniche nel loro genere?"

"Vediamo un po'... beh, posso dirti che l'Isola Alfa è dove sorge il Picco Alfa, la più alta montagna di Rankor... e come tutte le montagne più alte e misteriose, anche questa ha le sue leggende. Dicono che una volta i tre Pokemon conosciuti come i Sacri Spadaccini - Cobalion, Terrakion e Virizion - abbiano dimorato sulle sue vetta più alta, a più di 8000 metri di quota. Cavolo, nel bel mezzo della zona della morte!"

"Qui?" chiese Quilava, che non aveva mai sentito quella definizione prima di allora. Anche i compagni di Shelly sembravano un po' interdetti... per non dire spaventati... davanti al termine che Shelly aveva menzionato.

"Zona della... morte?" sussurrò Percy. "Il nome mi fa già capire che non mi piacerebbe..."

"Non ne hai idea... in pratica, la zona della morte è l'altitudine alla quale l'organismo umano non può più adattarsi all'alta quota e comincia a collassare." spiegò Shelly con un brivido. "Ma immagino... che per un Pokemon Leggendario non sia un problema difficile da superare."

"Ehm... io preferisco non pensare a certe cose..." rispose Heather. "Mi fanno venire  brividi soltanto all'idea... comunque, stavamo parlando dell'arcipelago di Rankor, vero?"

"Sì... è su una di queste isole che sorge un piccolo stato indipendente... si chiama Regno di Azoth, anche chiamato "il regno meccanico" in quanto è stato costruito circa cinque secoli fa da un certo Nikolaus, un alchimista e un esperto di scienze arcane, conosciuto perchè si ispirava ai Pokemon per creare delle invenzioni rivoluzionarie. Vi ricordate? La professoressa Cipresia ci aveva parlato di questo posto, e delle meraviglie che lo popolano. Per non parlare del fatto che sono apparse delle strane creature simili a quelle che abbiamo visto noi..." Shelly cominciò a leggere dalla pagina a cui aveva aperto il libro, e il suo Volbeat svolazzò sopra la sua spalla per vedere meglio. Una delle pagine era occupata interamente da una spettacolare foto di una grande città che poteva assomigliare ad una rocca medievale, con alte mura di mattoni di argilla marrone dorato... ma ad un'occhiata più attenta, si potevano vedere degli importanti particolari. Sulle mura erano installati dei motori dall'aspetto ben più avanzato rispetto a qualcosa di risalente a mezzo millennio prima, il cui colore grigio piombo risaltava su quello della rocca... e sulla sommità delle torri di difesa erano state installati delle grandi girandole. L'ingresso alla città murata era controllato da un ponte levatoio che attraversava un profondo fossato, sostenuto da dei cavi d'acciaio collegati ad altri strumenti meccanici di incredibile complessità. Complessivamente, aveva l'aspetto di una meraviglia della tecnologia, ben più avanti rispetto ai suoi tempi.

"Dicono che circa 500 anni fa, questo Nikolaus creò dei congegni e degli ingranaggi giganteschi che fornivano energia a diverse invenzioni... ascensori, scale mobili e diversi mezzi di trasporto. Dicono addirittura che in caso di neccesità, parte di questa rocca possa separarsi e trasformarsi in una fortezza volante... ma è stata sigillata per evitare che qualcuno la usasse per scopi malvagi." continuò a spiegare Shelly, sempre più affascinata.

Un gocciolone di sudore scese dalla nuca di Chelle. "E per quale motivo a qualcuno  viene la stravagante idea di trasformare parte di una fortificazione in una macchina volante?" si chiese. "Non metto in dubbio che questo Nikolaus fosse un genio... ma doveva essere un tipo un bel po' fuori di testa!"

"Di solito i geni sono un po' eccentrici... beato chi riesce a seguire i loro processi mentali!" affermò Percy. Quilava emise un verso di assenso e annuì, accendendo i ciuffi di pelliccia fiammeggiante sulla sua schiena. "Anche l'Inventore era un tipo un po' eccentrico, no?"

"Hey! Non... non mi sembra carino dire una cosa simile! Questo... questo traduttore simultaneo è stato un'idea davvero indovinata... almeno credo..." aggiunse un po' esitante Shelly. "Ecco... io penso che se il signor Nikolaus ha deciso di aggiungere questo elemento alla fortezza che ha costruito... doveva avere un buon motivo, no?"

"Beh... probabilmente sì, però non siamo in grado di scoprire cosa stesse pensando in quel momento..." rispose Heather, mentre si scambiava uno sguardo di intesa con il suo Shelgon. "Ma... adesso mi sta venendo una curiosità... per esempio, hai detto che l'attuale Capopalestra di tipo Veleno di Rankor è un certo Thor... non è che per caso abbia qualcosa a che vedere con questo Nikolaus?"

"Può essere... vediamo un po' se il libro dice qualcosa!" rispose rapidamente Shelly, per poi sfogliare le pagine e tornare fin quasi all'inizio. "Allora, allora... Thor, il Capopalestra di Isola Nitro... hmm... ah, ecco! Adesso l'ho trovato! In effetti... dicono che questo Thor sia lontanamente imparentato con Nikolaus. Però... la cosa viene solo menzionata, non dicono esattamente in che modo."

"Hmm... capisco. Beh, la mia era solo una curiosità. E... per quanto riguarda l'altra domanda..." continuò Heather, strisciando per terra la suola di uno stivaletto. "Ecco... non dicono per caso come avesse fatto questo Nikolaus a controllare tutti questi meccanismi? Doveva pur avere un modo per tenere ogni cosa al suo posto... o sbaglio? Con tutto quello che ha inventato..."

Shelly si sfregò il mento, e il suo Volbeat svolazzò un po' più in alto sfregando le antenne tra di loro con espressione pensierosa. "Hmm... in effetti, a questo non avevo pensato. Vediamo se nella sezione dedicata al regno di Azoth dicono qualcosa di più specifico..." rispose. Ancora una volta, la piccola entomologa si mise a sfogliare il libro, fino a raggiungere di nuovo il capitolo dedicato al misterioso "regno meccanico", e continuò a leggere... ma non vide nulla che potesse rispondere alla domanda della sua migliore amica. "Hmm... no, non dicono nulla a questo proposito. Immagino che Nikolaus abbia portato i suoi segreti con sè nella tomba..."

"Bayleef..." affermò la starter di Chelle con un gesto di noncuranza, come se volesse dire che c'era da aspettarselo. "Baybayleef..."

"Sì, capisco... era soltanto curiosità da parte mia." rispose la bambina dai capelli fucsia. Si stiracchiò come un gatto e chiuse gli occhi, godendosi i raggi del sole sul volto e la brezza marina che profumava di sale. "Hmm... come si sta bene qui! Mi piacerebbe avere un po' più di tempo per visitare Tunod..."

Chelle sospirò e si riavviò i capelli. Per lei che era nata e cresciuta a Tunod, vedere le sue meraviglie era una cosa di tutti i giorni, e una volta di più si chiese come doveva essere crescere in un luogo cupo ed oppressivo come Reborn City. Incredibile come Heather e Shelly fossero ancora sane di mente, da quello che aveva sentito dire di quel posto terrificante.

"Beh... dopo che avremo risolto il problema della diga e vinto la Medaglia di Spumarinia, dovremo passare per il Monte Strato e raggiungere Geminia, una città di minatori ed esploratori. Sono sicura che ci saranno un bel po' di occasioni interessanti da quelle parti." affermò Chelle. "E subito dopo, un po' più a sud... c'è la famosa Tempestopoli. Mi raccomando, compratevi un impermeabile e un ombrello. E' sicuro che pioverà almeno due o tre volte durante il nostro soggiorno."

"Tempestopoli è la città della pioggia." continuò Percy annuendo. "Mi chiedo come prendano la cosa. Immagino che a quest'ora la maggior parte di loro non ci faccia più nemmeno caso."

"Beh, almeno non sono le piogge acide che fino a poco tempo fa imperversavano aReborn City." rispose Shelly, per poi allungare un po' le gambe e alzarsi di scatto. "Adesso mi sento un po' più riposata... che ne dite, ragazzi, riprendiamo la strada per Spumarinia? Almeno lì potremo prenderci tutto il tempo che vorremo, e magari chiedere in giro per quello che sta accadendo alla diga."

"Sono d'accordo. Se non altro, lì non abbiamo più nessuno che ci corre dietro." rispose Percy. "E intanto avremo la possibilità di raccogliere un po' di informazioni. Magari anche di contattare il professor Salicio e la professoressa Cipresia lì a Borgo Querciantica."

Heather si stiracchiò di nuovo e accarezzò Shelgon sulla testa. "E va bene, tanto credo che ci siamo riposati abbastanza." affermò, per poi cingere le spalle di Shelly con un braccio. Sembrò non accorgersi del fatto che la sua amica era trasalita per la sorpresa e l'eccitazione. "E al Pokemon Center, la nostra Shelly avrà tutto il tempo di leggersi i suoi libri! Ad una condizione, però..."

Shelly era talmente imbarazzata e sorpresa che ci mise qualche secondo a formare una frase dotata di senso compiuto. "A... Ad una condizione, Heather? Di... di... di cosa stai parlando? Io... ehm... come mai questa domanda così all'improvviso?" balbettò, come se la lingua avesse all'improvviso smesso di funzionare bene. "E... che condizione sarebbe?"      

"Che questa sera, mentre siamo al Pokemon Center, mi permettessi di leggere i tuoi libri con te." rispose prontamente Heather.

La risposta colse del tutto di sorpresa Shelly, che restò ferma per qualche istante a guardare Heather negli occhi, come se non fosse riuscita a capire al volo e stesse ancora elaborando tra sè le sue parole. Quando ormai Heather stava cominciando a temere che Shelly si fosse imbambolata definitivamente, la piccola entomologa sgranò gli occhi e aprì la bocca in un'espressione di assoluta sorpresa, mentre il suo viso assumeva un colorito non troppo dissimile da quello dei capelli della sua amica!

"EEEEEEH? Ma... ma... che domanda è mai questa?" esclamò Shelly... con una foga tale che Percy, Chelle e i loro Pokemon non riuscirono a trattenere una breve risata - era così strano vedere Shellyinfervorarsi che il risultato era buffo anzichè inquietante! "O-okay... chi... chi sei tu, e dove hai messo la vera Heather? Non mi ricordo che lei abbia mai voluto sedersi ad un tavolo e leggere un libro! In particolare con me!"

"Shelgon?" affermò Shelgon. Anche lui, a giudicare dall'espressione, era stato colto di sorpresa sia dalla richiesta di Heather che dalla reazione di Shelly.

"Huh? Sh-Shelly? Sei... sei sicura tu di sentirti bene?" chiese la piccola domatrice di draghi. Rendendosi conto che in effetti era stata una richiesta un po' inusuale da parte sua, la bambina dai capelli fucsia si sfregò la nuca con una mano e proseguì. "Ecco... sì, in effetti è vero... non sono mai stata una che ama la lettura... ma... ecco... diciamo che le persone cambiano, okay?" rispose infine, senza riuscire a nascondere un po' di imbarazzo. Chelle ebbe subito l'impressione che Heather non volesse semplicemente leggere un libro assieme alla sua amica.

"Hmm... ho l'impressione che la nostra Heather cominci ad avere una cotta per Shelly... e viceversa." pensò tra sè la ragazza dai capelli verdi, mentre osservava con curiosità le ragazzina più piccole che restavano là a guardarsi incerte. Finalmente, Shelly riuscì a scuotersi dal suo stupore, e si mise le mani sulle ginocchia, volgendo lo sguardo verso il terreno.

"Beh... perchè no... mi sembra un modo piacevole di passare la serata!" affermò infine. "Ma prima... beh, dobbiamo andare in giro a cercare informazioni sulla diga e su quello che sta succedendo! Dobbiamo chiedere agli abitanti... e magari anche alla Capopalestra! Prima il dovere, poi il piacere, mia cara Heather!"

Heather sfoderò un sorriso compiaciuto alla risposta di Shelly. Sì, era vero, non era proprio interessata alla lettura, ma a passare una serata con la sua migliore amica... magari anche arrivare a conoscersi meglio! Era da verso la fine della loro avventura a Reborn, quando Shelly e quei ragazzi di Hoenn erano riusciti a salvarla da Blake, che Heather aveva l'impressione che i suoi sentimenti verso Shelly avessero cominciato a cambiare... l'amicizia che c'era tra loro stava diventando qualcosa di più profondo, al punto che adesso faceva fatica ad immaginare di passare un lungo periodo di tempo senza di lei...

Non era per niente sicura di cosa fosse, ma sapeva per certo che adesso desiderava passare quanto più tempo possibile con la sua amica... no, non era solo questione di sentirla accanto. Le piaceva parlare con lei, vedere come reagiva alle sue parole... come si prendeva cura dei suoi Pokemon...

"Ecco..." disse Shelly, interrompendo i pensieri di Heather, che restò per un attimo interdetta. "Dico la verità, non mi dispiacerebbe... voglio dire... penso che potrebbe essere interessante per tutte e due! Spero... spero solo che quello che leggo ti interessi..."

"Heh... grazie, Shelly! Sono sicura che, di qualsiasi cosa si tratti, tu la renderai interessante!" rispose prontamente Heather. Shelly ridacchiò e si sfregò la nuca con una mano, mentre Volbeat svolazzava attorno a lei con le antenne trasformate in punti di domanda. Shelgon gettò un'occhiata di intesa al Pokemon lucciola, che sospirò e aprì le mani come per dire che non capiva ma si adeguava.

"Voooolbeat..."

Per quanto riguardava Chelle, Percy e i loro Pokemon... si erano già fatti una mezza idea di come si stessero man mano evolvendo le cose tra Heather e Shelly, e decisero di non intromettersi. Avevano l'impressione che non fosse il caso di impicciarsi di questioni così personali ed importanti per quelle due...

 

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Ora che la sera era scesa, Spumarinia era diventata una cittadina tranquilla e immersa in un clima di calma e serenità. Heather era alla testa del gruppetto, e si stava dando un'occhiata attorno,  in modo da farsi un'idea di come stessero andando le cose. La prima impressione, doveva ammetterlo, era che la gente di Spumarinia non fosse eccessivamente preoccupata di quello che stava succedendo alla loro diga... o se lo erano, non lo stavano dando tanto a vedere. Non c'era baldoria, ma le persone che camminavano per la strada e i Pokemon che si aggiravano intorno alle case e ai negozi chiusi davano l'aria di essere tranquilli. Mentre si guardavano attorno, le bambine di Reborn colsero un gruppo di ragazzini della loro età, accompagnati da dei piccoli Pokemon, che stavano mangiando dei gelati alla luce di un lampione.

"Bene... eccoci a Spumarinia. E non è neanche tanto tardi." affermò Percy. Si stiracchiò, in modo da sgranchirsi un po' le ossa dopo la lunga camminata, e chiuse gli occhi per godersi un refolo di vento. Non era esattamente la stessa cosa che a Serenisola, ma gli piaceva comunque sentire l'odore della salsedine e il profumo del mare. "Aaah, beati gli abitanti di questa città! Quando vogliono, hanno il mare a due passi!"

"Anche a Reborn avevamo il mare a due passi... peccato che fosse talmente inquinato che le uniche cose che ci vivessero volentieri erano i Grimer, i Muk e i Trubbish..." affermò Heather. "Sì, non è Serenisola, ma si sta bene lo stesso! Ragazzi, come mi piace TUnod! Finora quello che abbiamo visto è stato molto eccitante!"

Shelgon zampettò con calma accanto alla sua allenatrice. Con un grugnito che esprimeva soddisfazione, il drago-crisalide si incamminò lungo un marciapiede e andò a dare un'occhiata agli edifici davanti a loro. Un ristorante, un negozio di articoli da mare, una sala giochi... un po' più in là, aveva l'impressione di vedere anche un'edicola ancora aperta, davanti alla quale si era raccolta una certa quantità di persone che stavano parlottando allegramente e festeggiando.

"A Reborn, fino a poche settimane fa, non si poteva neanche pensare di vedere uno spettacolo simile..." continuò Shelly, mentre il suo Volbeat si divertiva a svolazzare accanto ai lampioni e accendere e spegnere la coda come per imitarli! "Volbeat, capisco che ti stai divertendo, ma non fare stupidaggini, okay? Dopotutto... stiamo cercando informazioni, da queste parti."

"Bayleef?" chiese la graziosa Pokemon Erba di Chelle. Al contrario dei suoi compagni, Bayleef sembrava un po' a disagio, ora che il sole stava tramontando. "Baybay..."

"Hmm..." Chelle pensò alla domanda della sua starter, e storse il naso in un'espressione di rammarico. "Ehm... ora che mi ci fai pensare, Bayleef... è vero, non abbiamo pensato a chi potremmo chiedere informazioni. Non sappiamo nemmeno se la Capopalestra è disponibile, probabilmente si sta occupando del problema della diga, in questo momento."

"Quil..." rispose il Quilava di Percy, eBayleef rispose muovendo la testa come per dire di sì. Gli abitanti di Spumarinia stavano vivendo la loro vita senza apparenti preoccupazioni, si stavano godendo la serata come se non pensassero che davvero ci fossero dei problemi a pochi passi da loro che avrebbero potuto riguardare tutto il continente. Erano davvero così fiduciosi che la loro Capopalestra e le forze dell'ordine sarebbero riusciti a gestire il problema? Erano rassegnati? Erano preoccupati, ma cercavano di non darlo a vedere? I Pokemon e i loro allenatori non erano molto sicuri di cosa pensare...

"Allora... secondo me, dovremmo cominciare a chiedere informazioni a... a... a quell'edicola lì! Che ne so, magari hanno letto i giornali e sanno di più di come sta evolvendo il problema della diga..." Heather azzardò un'ipotesi, ma vide che i suoi compagni, Shelly compresa, non erano del tutto convinti della sua spiegazione.

“Anche tu non hai la minima idea di dove iniziare, vero, Heather?” chiese Percy. La bambina dai capelli fucsia grugnì e si mise una mano sulla faccia per esprimere disappunto.

“Okay, okay… diciamo che sto andando a caso e spero di avere ragione.” Rispose. “Qualcuno di voi avrebbe un'idea migliore?”

Shellycontinuò per qualche istante a dare un'occhiata alle strade, e individuò il Pokemon Center a poche decine di metri di distanza. “Perché non andiamo a chiedere all'infermiera Joy di turno, o magari ad un agente Jenny? Se c’è qualcuno che è aggiornato su quello che sta succedendo, sono loro. Sinceramente, Heather, mi sorprende che tu non ci abbia pensato…”

Colta in fallo, la bambina più piccola non potè fare altro che ammettere con riluttanza il suo errore. “Ugh… okay, okay… non ci ho pensato, lo ammetto. A volte ho la testa da tutt'altra parte…” brontolò. “Va bene, allora… andiamo a vedere lì, e poi proviamo a sentire cosa dicono i cittadini?”

“Questo sì che mi sembra un buon piano.” Rispose Percy. Il suono di un motore accanto a lui attirò la sua attenzione, e il ragazzo vide una moto della polizia guidata da un'agente Jenny che si fermava a pochi metri da loro. Un Herdier era seduto in un sidecar agganciato ad un fianco del motociclo.

“Buonasera. Ho l'impressione che siate nuovi di qui. Non ricordo di avervi mai visto prima.” La poliziotta si rivolse ai quattro allenatori, osservandoli con attenzione… e un briciolo di sospetto. “Siete allenatori in viaggio per il campionato della Lega di Tunod, immagino. Potrei vedere le vostre licenze?”

“Ah… ehm… buonasera, agente Jenny… stavamo giusto parlando di lei…” disse Shelly con esitazione, e si affrettò a cercare la sua tessera di allenatrice. Heather aveva già consegnato la sua, e la poliziotta la osservò attentamente, mentre Herdier smontava dal sidecar per annusare Chelle e Bayleef.

Bayleef…” mormorò la Pokemon Erba con un certo fastidio. Chelle la accarezzò sulla testa per pregarla di avere pazienza.

“Ehm… sì, in effetti è così…” rispose Shelly. Finalmente aveva trovato la sua licenza di allenatrice, e la consegnò all'agente Jenny, che aveva finito di controllare quella di Heather.

“Reborn City? È un bel po' lontana da qui…” disse la donna poliziotto mentre restituiva ad Heather il suo documento e si metteva a dare un'occhiata a quello della sua amica. “Hmm… e tu sei di Azalina, vedo. Nel continente di Johto.”

“Sì… so che potrà sembrarle incredibile, ma mio fratello è il Capopalestra di quella città…” Shellylo disse come se stesse confessando qualcosa. “È… un po' lunga da spiegare… piuttosto, vorremmo farle un paio di domande, se lei fosse… ehm… disponibile.”

L’ufficiale restò a pensarci per una frazione di secondo. “Va bene. Da come me lo chiedi, però, ho l'impressione di avere già un'idea di cosa si tratti.”Rispose.

“Hmm… immagina che si tratti di domande riguardanti la diga, giusto?” Percy fece la domanda con una punta di sarcasmo, e la poliziotta sospirò lievemente prima di dare la risposta.

“Immagino che sia inutile girare tanto intorno a questo argomento.” Rispose l'agente Jenny. “In realtà, come potete vedere, gli abitanti di Spumarinianon sono eccessivamente preoccupati per questo evento. Sanno già che la nostra CapopalestraFlo si sta occupando della questione, e hanno tutta la fiducia possibile in lei. Sono sicuri che, di qualunque cosa si tratti, lei è in grado di gestirla.”

“Beh, immagino che la signorina Flo apprezzerà l’ottimismo e la fiducia, se non altro.” rispose Chelle con una mezza risata. Percy le diede una leggera gomitata per dirle di tenere un po’ a freno la lingua. “Oooh... insomma, una non può neanche fare una battuta?”

Quilava...” il piccolo Pokemon Fuoco rispose con un sorrisetto accennato.

L’agente Jenny non se la prese a male. “Tranquilla, piccola... la verità è che al momento non capiamo molto del perchè questi malfattori che si fanno chiamare Team Fusione stanno cercando di prelevare energia alla nostra diga.” affermò. Questo confermava i presentimenti che Heather e i suoi compagni di viaggio avevano... “Sappiamo però una cosa molto strana. Assieme a loro c’era uno strano Pikachu che indossava una sciarpa rossa, e che sembrava collaborare con loro di sua spontanea volontà. Non so esattamente perchè fosse là e cosa volesse... ma so per certo che era un combattente formidabile.”

Herrrrdierrrr..."il Pokemon cane ringhiò, passeggiando nervosamente attorno al sidecar della sua compagna. Percy capì cosa volesse dire – aveva cercato di arrestare quel Pikachu, ma era stato sconfitto senza tante cerimonie.

“Lo abbiamo incontrato anche noi, tempo fa...” rispose Heather, con un gesto di stizza. “Sempre lì dove c’è anche quel dannato Team Fusione... ma qual è il collegamento tra i due?”

“Quindi, è sempre stato presente, quando avete incontrato il Team Fusione nel vostro viaggio? Beh... questa sì che è una notizia interessante.” rispose l’ufficiale Jenny. Prese un taccuino dall’uniforme e annotò rapidamente quanto detto dalla ragazzina di Reborn. “Quindi, il Team Fusione ha accesso a dei Pokemon che non si sono mai visti prima d’ora. Quel Pikachu di cui mi parlate... potrebbe non essere l’unico del suo genere.”

Shelgon..."Ribattè il Pokemon Drago di Heather, e picchiettò nervosamente con una zampa sul terreno. Già l’idea di affrontare quel Pikachu così forte ed abile era inquietante... non avrebbe osato pensare a cosa sarebbe stato in grado di fare il Team Fusione con un piccolo esercito di Pokemon capaci di imparare mosse che altrimenti non avrebbero potuto...

Un momento... imparare mosse che altrimenti non avrebbero potuto?

...

E cosa facevano le Macchine Tecniche inventate dal signor Michael... se non questo?

No, non poteva essere così. L’idea era troppo terrificante perchèShelgon volesse soffermarsi a lungo, e comunque... se c’era arrivato lui, sicuramente la sua allenatrice e i suoi compagni sarebbero arrivati presto alla stessa conclusione.

Ma Shelgon sperava con tutto il cuore di sbagliarsi. Ne aveva già avuto abbastanza, di adulti ingannatori che avevano fatto del male ad Heather. E in quel momento, per un istante, gli sembrò di avere di nuovo davanti agli occhi l’odiosa figura del Dr. Connal, che ormai sperava di aver esorcizzato per sempre...

“Allora, agente Jenny... che cosa avete intenzione di fare?” chiese Heather, finalmente distraendo il drago-crisalide dai cupi pensieri in cui si stava perdendo. “Noi abbiamo già avuto a che fare con quella gente, e forse vi potremmo dare una mano.”

“Vi ringrazio per la premura, ragazzi, ma non è una cosa che dovreste gestire voi.” affermò la poliziotta di rimando. “Come agente delle forze dell’ordine, è mia responsabilità fare in modo che la città sia sicura, e non posso coinvolgere degli allenatori civili. Voi dovreste pensare a continuare il vostro viaggio, e raccogliere tutte le Medaglie per poi partecipare alla Lega di Tunod. Siamo noi che ci dobbiamo occupare di chi infrange la legge.”

“Dimentichi che qui non siamo nella vecchia Reborn City, Heather. Qui ci sono delle forze di polizia efficienti, e una Lega Pokemon che si occupa di queste cose.” sussurrò Shelly alla sua migliore amica.

Heather storse il naso. “Questo non ci ha impedito di aiutare ugualmente.” affermò.

“Credetemi, posso capire che abbiate voglia di risolvere questo problema. Sono molti ad offrirsi volontari. Ma non dovete sentirvi in obbligo. Voi ragazzi dovete semplicemente pensare a godervi il vostro viaggio e la compagnia dei vostri Pokemon, non dovete assumervi responsabilità che spettano a noi." rispose l'agente Jenny.

Le espressioni dei quattro amici e dei loro Pokemon esprimevano abbastanza chiaramente che non erano molto d'accordo con questo modo di pensare, ma decisero che non era nè il tempo nè il posto giusto per mettersi a discutere. Se non altro, adesso sapevano qualcosa in più, riflettè tra sè Shelly, e avrebbero potuto fare qualche altra domanda in giro per cercare di avere qualche altra informazione.

"Va bene... cercheremo di ascoltare i suoi consigli, agente Jenny." rispose infine Shelly, e fece un educato inchino. "La ringraziamo per l'aiuto che ci ha offerto... e le auguriamo buon lavoro." 

"Buona fortuna a voi, ragazzi!" rispose la poliziotta, mentre il gruppo salutava e si allontanava, dirigendosi verso il Pokemon Center...

 

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Quella sera, al Pokemon Center di Spumarinia, il quartetto di allenatori si apprestava a passare la notte in una piccola stanza degli ospiti, al primo piano dell'edificio...

"Senti, Shelly... come mai all'improvviso hai detto a quell'agente Jenny che... praticamente avremmo lasciato che se ne occupassero loro, e che non ci saremmo fatti coinvolgere?" sussurrò Heather alla sua migliore amica, mentre le due si sedevano l'una accanto all'altra sul sacco a pelo di Shelly, con soltanto una piccola luce artificiale sopra di loro a permettere di leggere il libro che Shelly aveva aperto. Attorno a loro, il Pokemon Center era quasi del tutto buio e silenzioso, e anche i loro compagni si erano già distesi nei loro giacigli e stavano dormendo tranquillamente. L'unica fievole luce che si vedeva, a parte quella della pila di Shelly, era una luce alogena che proveniva dal piano inferiore, dal banco dell'infermiera Joy, nella hall del Pokemon Center. In quel momento, le bambine indossavano i loro pigiami - una camicetta da notte azzurra per Shelly, e un pigiama bianco composto da un top e un paio di shorts, con delle righe rosse sul petto e sui fianchi, per Heather.

"Vol..." mormorò il Volbeat della bambina più grande, e guardò con fastidio la luce elettrica accesa sopra il sacco a pelo.

"Beh... non è che non fossi d'accordo con te, Heather. Anch'io voglio dare una mano a risolvere la questione della diga... ma non avevo voglia di discutere con l'agente Jenny." rispose Shelly dopo un attimo di esitazione. Beh, non era una sorpresa... in fondo Shelly era sempre stata quella che cercava di evitare il conflitto, se non era strettamente necessario. "Non ci ha detto nulla di non andare alla diga domani, vero? Ecco... non cred ci potrà dire niente se andiamo a dare un'occhiata. Così, per curiosità... capisci cosa voglio dire?"

"Ooooh... la nostra Shelly sta comiciando a farsi furba!" sussurrò Heather, la cui espresione dubbiosa si era rapidamente schiusa, fino a diventare un sorriso complice.

Shelly mormorò qualcosa in tono imbarazzato, e cercò di portare l'attenzione della sua amica sul libro che aveva con sè, aperto ad una pagina riguardante l'arcipelago di Rankor."Va bene, va bene... ehm... allora, Heather, volevi che... leggessimo questo libro assieme, vero?"

Volbeat si girò con evidente interesse verso la bambina più piccola, che si mise seduta a gambe incrociate facendo un energico segno di assenso. "Se la cosa non ti disturba, ovviamente..."

"Ma... ma no che non mi disturba, anzi... ehm... sono contenta che tu abbia deciso di... insomma..." cominciò a rispondere Shelly. Inciampava sulle parole mentre cercava di dare una risposta che non la tradisse. "Ecco... se vuoi, io sono qui, e mi farebbe molto piacere se... ecco... hai capito cosa voglio dire, vero?"

"E allora, iniziamo pure la nostra lettura!" affermò Heather a voce bassa, in modo da non disturbare i loro compagni e i Pokemon. Shelly sorrise con evidente soddisfazione, e le due bambine si sdraiarono a pancia in giù sul sacco a pelo, il libro aperto davanti a sè. In modo da creare un po' più di atmosfera, Volbeat spense quella fastidiosa luce artificiale e accese quella sulla sua coda. Poi, si girò in modo da fare luce alla sua allenatrice, che accettò con una risatina imbarazzata, e accarezzò sulla testa il Pokemon lucciola.

"Grazie, Volbeat! Cerchi sempre di renderti utile." disse la piccola esperta di Pokemon Coleottero. Frugò nel suo zainetto, appoggiato lì vicino, in modo da prendere alcune caramelle, e le diede al suo Pokemon. "Ecco. E' davvero il minimo che posso fare per sdebitarmi."

"Volbeat!" Il Pokemon lucciola emise un verso di gioia e fece lampeggiare la coda un paio di volte prima di far sparire una caramella nella sua bocca.

"Grazie, Volbeat." rispose Heather. Finalmente, rivolse lo sguardo al libro, e le due amiche cominciarono ad immergersi nella lettura.

Ad Heather ci volle qualche minuto per trovare la concentrazione che invece Shelly riusciva a raggiungere senza alcuna difficoltà... ma una volta che ci fu riuscita, dovette riconoscere che la lettura si stava rivelando interessante. Se non altro, quel libro dava delle spiegazioni che non erano noiose nè troppo lunghe, e riuscivano a tenere alta la sua attenzione. O magari era semplicemente per il fatto che Shelly stava leggendo e la stava contagiando con la sua passione per la lettura. In ogni modo, era davvero interessante...

"Hmm... e così, dopo aver realizzato tutti i meccanismi che proteggevano il Regno Meccanico, Nikolaus cercò di realizzare il suo progetto più ambizioso. Costruire un Pokemon artificiale che potesse dare energia a tutti i congegni che aveva costruito." lesse Shelly, parafrasando certi punti. "Dicono che per realizzare questa creatura artificiale, usò un particolare tipo di generatore di energia chiamato Cuoreanima, che era in grado di attivare un'autentica fortezza volante. E non è tutto qui, in effetti... sembra che Magearna potesse addirittura potenziare i macchinari del regno. E proprio per questo... persone prive di scrupoli hanno cercato di ottenere il suo potere, e hanno cominciato a combattersi tra loro per determinare chi lo avrebbe ricevuto."

Heather si sfregò la fronte. "A quanto pare, dovunque si vada, si trova qualcuno che vuole impadronirsi del potere..." disse con acredine.

Shelly disse di sì con la testa, ma decise di non restare troppo a pensare a certi argomenti, e riprese la storia. "Spaventato dall'idea che la suainvenzione, che lui aveva creato per rendere felici le persone, potesse portare violenza e dolore, Nikolaus nascose Magearna in un luogo chiamato Valle Nebula, nascosto in un luogo segreto dell'arcipelago di Rankor. Ancora oggi, dicono che Magearna viva lì, e grandi nubi di vapore grigio si levano da quelle terre con frequenza regolare, per avvertire gli esseri umani di non disturbare quel luogo sacro. Dicono che... da quelle parti viva un altro Pokemon Leggendario che ha promesso di proteggere Magearna, e che chiunque abbia provato a catturarlo... beh, non abbia fatto una bella fine."

"Wow... che storia, ragazzi... Mi piacerebbe saperne di più, se andremo mai a visitare Rankor." disse Heather. Mosse distrattamente una gamba e finì per toccare il piede di Shelly con il suo. La bambina dai capelli lavanda sobbalzò lievemente per la sorpresa, ma non cercò di spostare il piede. "Ehm... comunque... se non ti dispiace, Shelly... possiamo leggere un po' di più? In fondo... non è che ci dobbiamo alzare tanto presto domattina..."

Shelly fu contenta di sentirselo chiedere. "Ne... ne sarei felice, Heather..." rispose, e allungò una mano per voltare pagina... finendo per toccare quella di Heather, che stava per fare la stessa cosa. Sorprese e un po' imbarazzate, le due amiche si voltarono di scatto l'una verso l'altra e si guardarono per qualche istante...

E cogliendo il lato buffo della situazione, risero sommessamente.

"Hahahaa... scusa, Shelly... avevo la testa tra le nuvole..." sussurrò Heather, e rivolse a Shelly uno dei suoi sorrisi sinceri, quelli che facevano sempre sentire più sollevata l'esperta di Pokemon Coleottero. "Quando leggi... fai venire voglia di ascoltare. Sono... contenta di poter passare la serata così!"

"Anch'io, Heather..." rispose Shelly. "Ma... ehm... adesso non dire certe cose, mi metti in imbarazzo... allora, stavamo leggendo di Magearna e del Pokemon misterioso che lo protegge, vero?"

La piccola domatrice di draghi annuì, anticipando il seguito di quella storia...  

 

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CONTINUA...

Note dell'autore: A quanto pare, per Cato e il nuovo personaggio dovremo aspettare il prossimo capitolo. Ho voluto usare questo per mostrare un po' di slice of life per i nostri eroi e per presentare Spumarinia... e altri elementi che vedremo più avanti! Chi ha già visto il 19° film avrà già capito di cosa si tratta... comunque, grazie mille per l'attenzione, e alla prossima avventura! Cercherò di aggiornare questa saga quanto prima... impegni permettendo!

A presto! :)

 

 

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Capitolo 33
*** Geminia, la città dei minatori ***


Pokemon: The Glazed Challenge
Una fanfiction di Pokemon scritta da: JusticeGundam

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Capitolo 33 – Geminia, la città dei minatori 

"Heather... Shelly... non mi direte che siete state alzate per tutta la notte, vero?" mormorò Chelle, e si sfregò la fronte mentre osservava le bambine più piccole che chiudevano la piccola fila in uscita dal Pokemon Center.

"Beh... tutta la notte... proprio no." rispose Heather con un sorriso leggermente forzato. Le occhiaie nere che aveva sotto gli occhi raccontavano una storia diversa...

Shelly si sfregò la nuca imbarazzata, e sperò che Chelle, Percy e i loro Pokemon non si accorgessero della sua espressione assonnata. "Diciamo che... ci siamo perse a leggere qualcosa della storia di Tunod e Rankor, e abbiamo finito per addormentarci quando ormai erano le tre. Ma... abbiamo dormito abbastanza, state tranquilli.

Non troppo convinto, il Quilava di Percy storse il naso. Il suo allenatore sospirò, in accordo con lui, e cercò di far volgere la conversazione a tutt'altro argomento. "Abbiamo bisogno che siate sveglie, ragazze... adesso dobbiamo dare un'occhiata direttamente alla diga di Spumarinia e cercare di capire quale sia il suo problema."

"Allora sono pronta. Ho già dato un'occhiata alla mia squadra, e sono tutti pronti a fare del loro meglio." rispose Heather, già un po' più vivace. Shelgon si avvicinò a lei e le toccò una guancia con una delle sue corte zampe, in modo da assicurarsi che fosse presente. "Hey! Shelgon, guarda che non c'è bisogno di essere così impertinenti!"

"Shel..." rispose il Pokemon Drago, con la sua migliore faccia da innocentino.

Shelly si sfregò gli occhi con una mano e cercò di riavviarsi i capelli. Si arrese quando si rese conto che la sua treccia era un po' troppo intricata per cercare di metterla in ordine, e il suo Skorupi intervenne, pettinandole il ciuffetto di capelli in fondo alla treccia con i suoi artigli. "Grazie, Skorupi." disse Shelly, grattando il Pokemon scorpione sulla testa e facendogli emettere una serie di cinguettii di soddisfazione. "Allora, Percy... Chelle... magari voi conoscete questo posto meglio di noi. Allora... seguiamo voi per andare alla diga. Se sapete qual è la strada da percorrere..."

"Okay... seguitemi, ci sarà un po' di strada da fare." rispose Chelle, la cui Bayleef stava già dando un'occhiata alle stradine asfaltate della città sulla costa e stava annusando in giro, alla ricerca di qualche odore sconosciuto. "Okay, Bayleef, con calma... non è che abbiamo qualcuno che ci corre dietro, lo sai?"

"Credo che voglia mettersi un po' in mostra..." commentò Percy. Diede un'occhiata al suo Quilava, la cui espressione faceva chiaramente capire che la pensava allo stesso modo. "Comunque, finchè Bayleef non fa niente di stupido, immagino che possiamo fidarci del suo fiuto."

"Bayleef!" sbottò la graziosa Pokemon d'Erba. "Bay bay leef!"

"Giusto! Non sottovalutare il fiuto e l'abilità della mia Bayleef!" rispose prontamente Chelle. "Forza, ragazzi, seguite Bayleef! Dobbiamo raggiungere quella diga, e finalmente capire che diamine stia succedendo."

Bayleef ghignò con evidente orgoglio e fece un cenno con la testa per dire al resto del gruppo di seguirla...

 

oooooooooo

 

Un paio d'ore dopo...

"Aaaaargh... ma la strada più breve e sicura doveva essere in mezzo a tutta quella vegetazione?" si lamentò Heather. Dopo un bel po' di peripezie, era riuscita finalmente a districarsi dalle liane in cui si era incastrata... anche grazie all'aiuto di Shelgon, cheaveva usato i suoi denti e i suoi artigli per aiutarla a togliersi da quell'impiccio. Tuttavia, il risultato era che adesso Heather aveva i capelli pieni di foglie e ramoscelli, e il vestitino ricoperto di macchie di erba, resina e polline.         

Shelly non era in condizioni molto migliori, visto che la sua divisa scolastica era strappata in alcuni punti, e il suo cravattino si era sciolto. La bambina stava cercando di rimetterlo a posto come poteva, togliendo di mezzo semini e foglie che vi erano rimasti appiccicati. "Beh... se non altro siamo arrivati dove volevamo, vero?"

Heather finì di rimettersi a posto il vestito e guardò davanti a sè. Adesso, se non altro, le strade erano più regolari, e non erano più immersi in quel groviglio di vegetazione. Ma quello che le interessava di più era vedere che, a poche decine di metri da loro, la strada tornava ad essere spianata, e conduceva fino ad un grande complesso in cemento grigio, connesso all'enorme diga per la quale Spumarinia era conosciuta. Skorupi tolse un paio di foglie dalla gonna di Shelly e guardò con evidente sollievo la destinazione che avevano quasi raggiunto.

"Ci siamo, amici. Questa è la diga di Spumarinia." disse Chelle. "Allora, che vi dicevo? La mia Bayleef ci ha portato qui con molta facilità, non trovate?"

"Alla faccia della facilità. Non oso pensare cosa sarebbe successo se fosse stato difficile." susssurrò Heather nell'orecchio della sua migliore amica. Shelly si portò un dito alle labbra per dire ad Heather di non farsi sentire.

"Quilava...?" Il Quilava di Percy emerse a sua volta dalla boscaglia e si guardò dietro, infastidito da uno strano prurito ai qurti posteriori. Un Bellsprout venuto fuori dalla fitta vegetazione gli si era attaccato addosso e cercava di trattenerlo con la bocca... e Quilava alzò gli occhi al cielo alla vista del piccolo Pokemon Erba/Veleno che si sforzava inutilmente. La scena era talmente ridicola che Shelly non resistette alla tentazione di farsi due risate e puntò il suo Poke-Traduttore verso Quilava...

"Seriamente?" disse il Pokemon di Fuoco. "Ci stai davvero provando? Smettila di farmi il solletico, sgorbietto."

"Via dalla nostra foresta, palla di pelo..." riuscì a bofonchiare il malcapitato Bellsprout prima di essere scaraventato via da un calcio che lo costrinse a mollare la presa su Quilava.

"Okay, parentesi comica terminata..." rispose Percy. "Siamo arrivati alla diga. Volete sedervi un attimo a riposare, ragazze, o proseguiamo?"

"No, no, fin lì ci possiamo arrivare." rispose Heather. "Magari lì troviamo anche un distributore per prenderci una limonata. E sì, ce n'è anche per te, Shelgon." La bambina strizzò un occhio a Shelgon, il cui volto normalmente illeggibile si illuminò per la gioia.

"Shelgon!" cinguettò il drago-crisalide. Sentendosi già più energico, anche dopo tutta quella camminata, Shelgon si affrettò verso l'ingresso della diga, ed Heather fu costretta ad accelerare il passo per cercare di raggiungerlo...

"Hey! Hey, un momento! Aspetta, ci siamo anche noi!" cercò di richiamarlo... senza successo finchè non si fermò davanti all'ingresso. "Uff... cavolo, Shelgon, mi stai facendo perdere qualche chilo a  forza di correrti dietro! Oggi è proprio una giornatina faticosa..."

"Di solito sei tu quella più dinamica di noi due..." scherzò Shelly. La piccola entomologa, Skorupi e il resto della squadra erano arrivati davanti alla porta d'ingresso... e Chelle fece per aprire la porta, solo per essere interrotta quando si sentì un penetrante suono, e la porta si spalancò, aperta dall'interno. Chelle fece un passo indietro e guardò con sorpresa la persona che era appena apparsa dietro di essa, un ragazzo della sua età, con i capelli azzurri e vestito di una sorta di giacca salvagente arancione e un paio di blue jeans. Era vestito in maniera un po' diversa dall'ultima volta che lo avevano visto a Serenisola... ma non c'era modo di confondersi, era sicuramente Cato!

"Ah!" esclamò il ragazzo, facendo anche lui un salto per la sorpresa. Chelle sbattè gli occhi stupita e si fece indietro di un passo, in modo da permettere anche ai suoi compagni di vedere di cosa si trattava. "Voi... voi siete... quelli che ho incontrato al faro di Serenisola...? Ma... ma sì, mi ricordo di voi! Come mai siete qui?"

"Cato?" esclamò Heather stupefatta, passandosi una mano sulla fronte per togliersi un po' di sudore. "Non mi aspettavo di ritrovarti qui... come mai da queste parti?"

"Hai... sentito anche tu dei problemi alla diga?" continuò Shelly. Il suo Skorupi fece capolino dietro di lei e sbattè gli occhi. Ancora non dava l'impressione di essere sicuro di cosa pensare di lui.

Cato si sfregò una tempia e si organizzò il discorso. "Beh... in effetti sì. Diciamo che io e la mia famiglia abbiamo il compito di occuparci della diga, visto che mia madre è la Capopalestra di Spumarinia." rispose.

"Oh... tua madre è la Capopalestra Flo?" chiese Chelle con vago stupore. "Beh, questa non me l'aspettavo. Comunque, sì... spiega come mai gestire questa diga è così importante per voi. E... avete scoperto qualcosa sui responsabili di questi problemi? Si tratta del Team Fusione, immagino..."

"Sapete qualcosa di quei malfattori?" chiese Cato, mentre con una mano faceva cenno ai ragazzi di entrare. "E' da un po' di tempo che stanno dando fastidio alla brava gente di Tunod, e non abbiamo idea di cosa vogliano davvero..."

"Shel shelgon..." rispose Shelgon, per dire che non c'era molto che anche loro potessero aggiungere su quel particolare argomento. 

"Non ne siamo sicuri neanche noi. Hanno detto che vogliono in qualche modo... rendere più facile allenare i Pokemon, ma non capisco che cosa c'entri questo con gli attacchi che stanno sferrando, i Pokemon che rubano... e soprattutto, con gli artefatti che stanno cercando." rispose prontamente Percy. "Abbiamo incontrato uno dei loro capi, un certo Levi... e non era un tipo che scherzava. Aveva persino una Mega Evoluzione dalla sua..."

"Stanno cercando... degli artefatti? E il loro capo può usare la Mega Evoluzione?" Cato spalancò gli occhi, stupito e preoccupato. Si portò un pollice alla bocca e rosicchiò il polpastrello con un misto di ansia e rabbia mentre guidava Heather, Shelgon e i loro compagni attraverso alcune stanze del complesso da cui la diga di Spumarinia veniva controllata. "Cavolo, questo non me l'aspettavo... credevo che il Team Fusione fosse semplicemente il classico branco di teppisti, magari un po' meglio equipaggiati, ma se hanno dei Mega Pokemon, allora diventa un problema serio... e che artefatti stanno cercando, se lo sapete?"

"Per adesso... si sono impadroniti di un oggetto prezioso chiamato Grigiosfera... un artefatto legato a Giratina, uno dei tre Draghi Leggendari di Sinnoh. Quello legato all'antimateria, se la memoria non mi inganna." rispose Shelly, mettendo un po' in mostra le sue conoscenze. "Ma non ho idea di cosa possano farci. Giratina... è il Pokemon Leggendario legato alla trasposizione in altri mondi, quindi... vogliono usarla per raggiungere altre dimensioni?"

"Giratina, dite? In effetti avrebbe senso." intervenne una voce femminile dal timbro forte e sicuro, che attirò subito l'attenzione di Heather e dei suoi compagni, e in particolare di Cato. A parlare era stata una giovane donna dai capelli arancioni, che indossava una sorta di camice da laboratorio aperto sul davanti, che permetteva di vedere che sotto di esso indossava soltanto un costume da bagno arancione a due pezzi con un lungo pareo semitrasparente a decorazioni floreali, e un paio di sandali infradito. Si avvicinò al gruppo muovendo una mano e sorridendo con espressione spensierata. "Ciao, tesoro! Vedo che hai portato con te un po' di amici! Piacere di conoscervi, gente!" Per dimostrare ulteriormente la sua contentezza, la donna raggiunse il gruppo come un fulmine e cominciò a scuotere le mani a tutti... e Cato scosse la testa e si massaggiò la fronte con una mano, abituato a certe uscite della donna in questione.

"Non siamo ancora amici, mamma... ci siamo conosciuti solo qualche giorno fa." spiegò il ragazzo.

"Ah... ehm... piacere di conoscerla... lei è... la Capopalestra di questa città? La signora Flo?" chiese Shelly, il braccio ancora un po' intorpidito dall'energica stretta di mano della donna, che adesso era passata ad accogliere anche Bayleef e Quilava. Flo stava coccolando lo starter di tipo Fuoco, e distolse la sua attenzione da lui appena in tempo per evitare che Quilava decidesse di accedere la pelliccia!

"Esattamente. Il mio nome è Flo, Capopalestra di Spumarinia, esperta di Pokemon di tipo Acqua... e l'orgogliosa madre di questo giovanotto!" sottolineò l'ultima parte cingendo le spalle di un imbarazzatissimo Cato con il braccio destro. Flo non era una donna particolarmente alta, ma i suoi muscoli erano sodi e potenti, e Cato si ritrovò ad annaspare mentre cercava in qualche modo di liberarsi da quell'abbraccio soffocante, nel vero senso della parola!

"M-mamma... per... per quanto apprezzi la dimostrazione... di affetto... avrei bisogno... di ossigeno!"

Lo Skorupi di Shelly guardò con curiosità la donna, che ridacchiò ancora per un breve momento prima di rilasciare Cato dal suo abbraccio. Il giovanotto dai capelli azzurri riprese fiato per un momento, e cercò di riportare l'attenzione di tutti sul problema più urgente. "Ehm... sì, ecco... diciamo che io e questi ragazzi ci siamo conosciuti quando ero a Serenisola. Heather ed io ci siamo affrontati in una battaglia di Pokemon... è stato uno scontro davvero impegnativo."

"Stiamo tutti facendo il giro delle Palestre di Tunod, quindi era inevitabile che prima o poi arrivassimo anche qui, immagino." affermò Chelle, accarezzando il fianco della sua Bayleef. Una parte di sè stessa ringraziò che Chikorita fosse il suo starter preferito, visto che si sarebbe rivelato un grande aiuto contro i Pokemon d'Acqua di Flo, ma si impose di non cantare vittoria troppo presto. Aveva pensato che avrebbe potuto farcela contro Terenzio grazie al vantaggio del tipo e alla potenza delle sue Macchine Tecniche, e avevano tutti visto com'era andata. "Ma... c'è un altro motivo per cui siamo qui. Immagino che lei possa già immaginarlo."

Flo si fece seria tutt'a un tratto, in contrasto quasi scioccante con la leggerezza con cui si era presentata soltanto qualche momento prima. "Sì... state parlando della diga, vero? Di recente, Spumarinia ha avuto dei ribassi di energia, e si sono verificati anche dei black-out localizzati. Qualcuno o qualcosa sta rubando l'energia che la diga produce, e non siano ancora riusciti a scoprire per quale motivo." rispose Flo. "Al momento, io e un gruppo di esperti ci troviamo qui per cercare di vederci chiaro in questa storia."

"E purtroppo... non stiamo facendo molti progressi. Se volete seguirci..." disse Cato. Ad un cenno affermativo di Heather, il ragazzo e sua madre condussero il quartetto di allenatori e i loro Pokemon nella sala attigua, una stanza di enormi dimensioni, riempita di tubi che prendevano acqua da una profonda vasca posta diversi metri sotto la passerella sulla quale stavano camminando. Shelly deglutì, cercando di non pensare a quanto in alto fossero, e il suo Skorupi le tirò leggermente la gonna con una chela, in modo da farla concentrare su quello che Cato e Flo stavano dicendo. "Ecco... quella che vedete è una delle sale interne, dove viene prodotta l'energia che serve alle attività di Spumarinia." affermò Flo. Alzò appena un po' la voce, in modo da farsi sentire oltre il sordo rumore dell'acqua che veniva risucchiata nei macchinari. "La caduta e i picchi di energia si verificano a valle rispetto a questo impianto, ma non siamo ancora riusciti a capire come faccia il Team Fusione... se del Team Fusione si tratta... a sottrarci energia in questo modo. Finora, non siamo riusciti ad individuare il punto da cui prelevano energia, quindi ipotizziamo che cambi in continuazione."

"Quilava..." il Pokemon di Fuoco disse di sì con la testa e si avvicinò ad un tubo che passava vicino alla ringhiera. Diede un colpetto alla parete del tubo con una zampa anteriore, e sentì una piacevole (almeno per lui) ondata di calore diffondersi nel suo corpo.

"Bay?" Bayleef guardò in direzione del suo "collega" per assicurarsi che andasse tutto bene, e Quilava rassicurò sia lei che Percy con un cenno della testa, mentre dal lato opposto della passerella arrivava un gruppo di persone il cui abbigliamento faceva immaginare che fossero personale addetto al controllo della diga.

"Ah, eccola lì, signorina Flo... vedo che abbiamo anche qualche altro ospite." affermò un signore di mezza età con i baffi e la barba castani, vestito di una tuta intera azzurra e gialla e pesanti scarpe da lavoro. "Scusi se ci presentiamo a lei di colpo, ma abbiamo trovato una probabile origine dei problemi della nostra diga. Un componente fondamentale per la regolazione dell'energia è stato sottratto e sostituito con un pezzo simile ma dalle prestazioni inferiori. E' solo adesso che gli effetti si stanno facendo sentire."

"Che cosa?" chiese la Capopalestra. "Accidenti, questa davvero non ci voleva... e sapete dove si trova il pezzo rubato?"

"Stiamo visionando i filmati presi dalle telecamere di sorveglianza, e cedo che nel giro di un'ora al massimo potremo dirvi di più." continuò una giovane donna dai capelli verdini, accompagnata da un paio di Magnemite che fluttuavano con apparente disinteresse accanto a lei. "Tuttavia, per adesso possiamo dirvi che il colpevole si è allontanato in direzione di Geminia."

"Geminia? E' una città che sorge ai piedi del Monte Strato, ed è conosciuta per la sua intensa attività mineraria." spiegò Chelle. "Il ladruncolo spera di potersi nascondere lì finchè le acque non si sono calmate? Scusate il gioco di parole..."

"Probabile." rispose Flo. "Allora Geminia è il primo posto in cui bisogna cercare il malfattore. Oserei dire che potrebbe aver trovato un nascondiglio nei meandri del Monte Strato."

"Tipico... quanto vogliamo scommettere che da quelle parti c'è un covo del Team Fusione?" rispose Chelle. "Immagino già come funzionano questi risvolti."

"Quello che ci interessa è scoprire cosa vogliono fare con l'energia che stanno rubando alla centrale idroelettrica." disse Cato. "Mamma... vorrei andare a Geminia a dare un'occhiata, e a cercare di capire cosa stia succedendo."

Flo scosse la testa. "Non da solo, ragazzo mio. Finchè si tratta di affrontare le Palestre mi va bene, ma qui stiamo parlando di affrontare un'organizzazione criminale." affermò. "Mi dispiace, ma non puoi andare se non hai con te qualcuno di più esperto..."

Heather represse una risatina diverita e si fece avanti. "Se è solo per questo, ci siamo noi." affermò la bambina dai capelli fucsia. Shelly restò interdetta per un attimo, forse pensando che sarebbe stato un po' troppo parlare a Flo delle loro esperienze contro il Team Meteora, ma poi cambiò idea e decise di lasciar parlare la sua migliore amica, dal momento che sembrava molto sicura di quello che diceva. "Ecco... noi due... io e la mia amica Shelly, voglio dire... veniamo da Reborn, e abbiamo dato una mano alla resistenza per sconfiggere il Team Meteora, l'organizzazione criminale che spadroneggiava da quelle parti."

"Beh... anche noi abbiamo potuto vedere che Heather e Shelly sono delle allenatrici esperte." continuò Chelle, e Bayleef disse di sì con la testa per confermarlo. "Siamo sicuri che se siamo noi ad accompagnare suo figlio a Geminia, non gli accadrà niente di male. Sapremo proteggerlo da ogni pericolo."

"Skor!" Lo Skorupi di Shelly battè tra loro le chele con entusiasmo e mosse la coda come un cagnolino eccitato. Cato si sfregò la nuca e sperò tra sè che sua madre si lasciasse convincere dalle argomentazioni del gruppetto di viaggiatori.

"Hmm..." Flo fece un verso indistinto e cominciò a girare attorno ad Heather e a Shelgon, e ad ispezionarli come un'Agente Jenny insospettita. La bambina dai capelli fucsia sbattè gli occhi, e il suo ricciolino ribelle scattò in su come dotato di vita propria quando Flo le avvicinò... e si ritrovò con la faccia della Capopalestra a pochi centimetri dalla sua! Flo annusò un paio di volte, poi avvicinò il viso a Shelgon, che corrgò la fronte irritato...

E infine, Flo congiunse le mani e si drizzò in piedi, con un sorriso beato sulle labbra!

"Bene! Allora avete la mia autorizzazione!" esclamò come niente fosse. Cato si mise una mano sulla fronte e scosse la testa, ridacchiando sotto i baffi. "Mi raccomando, cercate di non essere imprudenti, e non perdetevi sulla strada per Geminia o sul Monte Strato, okay?"

"Certo che la nostra Capopalestra è un tipo un po' stravagante..." commentò la donna che aveva parlato per prima. Uno dei Magnemite che la accompagnavano si voltò a testa in giù ed emise uno strano stridio metallico, poi si rimise dritto e sbattè il suo unico occhio in un gesto di confusione.

"Non è proprio una novità..." rispose Heather. "Molti Capipalestra sono dei tipi... originali. Ma questo non vuol dire che mi sia piaciuto essere passata ai raggi X..."

"Mia mamma... fa queste cose un po' particolari." rispose Cato. "Piuttosto... adesso che sappiamo dove andare, credo che sia il caso di organizzarci e darci una mossa."

Un altro degli addetti alla centrale idroelettrica fece un cenno con la testa. "Per noi è una situazione difficile. Il funzionamento della diga è compromesso... se continua così, non ci sarà più energia per Spumarinia nel giro di un paio di settimane o poco più." affermò. "So che è un po' ingiusto da parte nostra scaricare questa responsabilità su di voi. Dei ragazzi della vostra età dovrebbero pensare solamente a divertirsi e a fare il loro viaggio assieme ai loro Pokemon. Ma credo che al momento, voi siate la nostra migliore possibilità di recuperare quel componente e fare in modo che la diga torni ad operare normalmente. Perciò... temo che per il momento dobbiamo affdarci a voi."

Shelgon e Skorupi dissero di sì con la testa, ed Heather guardò con decisione l'uomo, per dirgli che era pronta a  prendersi quel rischio. "TRanquilli... sono sicura che di qualsiasi cosa si tratti... e ho già una buona idea di chi possa nascondersi dietro questo furto... riusciremo a risolverlo. Restate qui e attendete nostre notizie!"

"Shelgon!" rispose il drago-crisalide per rafforzare l'affermazione della sua allenatrice.

Normalmente, Shelly avrebbe cercato di arginare almeno un po' l'entusiasmo e la sicurezza della sua migliore amica, ma in quel momento, la sua decisione si rivelò contagiosa, e la piccola entomologa disse di sì con la testa. Se davvero c'era il Team Fusione dietro quel furto, e Shelly non aveva motivo per dubitarne, sarebbe stata un'opportunità non solo per aiutare Spumarinia, ma anche per scoprire qualcosa di più sui piani del Team Fusione...

 

oooooooooo

 

Nei meandri del Monte Strato, la vetta più alta di Tunod, un ragazzo vestito con l'uniforme arancione del Team Fusione sospirò e si sfregò la faccia con una mano, come se volesse svegliarsi dopo un lungo sonno. Attorno a lui, i preparativi per la fase successiva del piano dell'organizzazione proseguivano, più frenetici che mai... e il giovane sentì un forte mal di testa cominciare ad affiorare.

"Accidenti... comincio davvero a stancarmi di tutto questo." si lamentò a bassa voce. "Voglio sperare che almeno dopo questa cavolo di operazione, avremo abbastanza energia da completare il progetto. E ci mancano ancora due sfere... spero che Levi sappia quello che sta facendo, perchè per adesso, mi sembra che stiamo girando in tondo."

"Hey, Henry! Non battere la fiacca soltanto perchè il tuo turno è finito!" lo richiamò un suo collega, muovendo una mano verso di lui. "Porta qui le chiappe, che abbiamo bisogno di una mano con questi trasformatori!"

"Ugh... hey, un momento! Andateci piano con quella roba! Non vorrete causare un'esplosione e farci seppellire, vero?" esclamò il ragazzo di nome Henry. Si aggiustò il berretto sulla testa, rivelando per qualche istante i corti capelli neri che gli davano l'aspetto di una persona del tutto ordinaria, e raggiunse il gruppo di reclute che stavano lavorando ad un macchinario nella stanza vicina. "Accidenti... vi dico sempre che non dovete armeggiare con questi affari se non sapete esattamente quello che state facendo. Se poi succede il patatrac, tutto il piano va a monte."

Tra sè, Henry pensò che non gli sarebbe dispiaciuto più di tanto se il progetto del Team Fusione fosse fallito. Stavano commettendo un sacco di azioni illegali, sequestrando Pokemon e causando una marea di problemi agli abitanti di Spumarinia e delle città vicine. Ma sfortunatamente per lui, Henry non era in una posizione in cui poteva dare voce alle sue obiezioni sul progetto. I suoi genitori si aspettavano molto dal suo apprendistato nel Team Fusione, e nonostante i suoi scrupoli, Henry non si sentiva di deludere le loro aspettative.

"Sì, sì... senti, Henry, adesso non ti dare troppe arie soltanto perchè sei il figlio del capo." rispose una donna vestita di arancione che aveva con sè un Charmander e un Torchic. "Ricorda che sei qui perchè ti ha dato fiducia, ma devi dimostrare di esserne degno."

Il giovane grugnì e si massaggiò la fronte con una mano. Mai una volta che qualche suo collega si risparmiasse di ricordargli quel particolare. "Guarda che non godo di qualche particolare privilegio soltanto perchè sono il figlio del capo... lui mi ha introdotto alla sua organizzazione, ma mi sono dovuto guadagnare la sua fiducia e il mio grado come tutti gli altri!" rispose prontamente. "Comunque, adesso non è il luogo nè il momento adatto per discutere di questi problemi... dobbiamo fare in modo che sia tutto pronto per il prossimo esperimento che faranno."

Henry si piazzò davanti alla console e premette alcuni pulsanti, con il risultato che gli schermi si accesero e su di essi apparvero alcuni diagrammi, seguiti a breve da una serie di mappe che illustravano un complesso scavato nei meandri del Monte Strato. Alcune spie rosse si accesero una dopo l'altra in alcuni corridoi del complesso, ed Henry sospirò e inserì una serie di comandi. "Ecco fatto... qui dovremmo essere a posto. Non dimenticate di fare qualche altro controllo prima di iniziare l'operazione. Non è il caso di mandare tutto all'aria per qualche leggerezza. A proposito, come va il flusso di energia che stiamo... prendendo in prestito... dalla diga?"

"Non è il massimo ma è stabile. Accettabile per i nostri scopi." rispose un'operatrice. "Dobbiamo cercare di completare quello che stiamo facendo il prima possibile. Non mi stupirei se avessero già mandato qualcuno ad investigare da queste parti."

"Allora tutto quello che dobbiamo fare è mantenere un profilo basso come abbiamo fatto finora." disse Henry. Si sgranchì la schiena dopo essersi assicurato che i settaggi fossero corretti, e si rivolseal resto delle reclute, in modo da assicurarsi che tutti fossero al corrente dell'importanza di quello che stavano facendo. "Ricordatevi che in questo momento siamo ad un importante punto di svolta... se questo esperimento va bene, allora il resto sarà solo questione di tempo. Tra non molto il signor Levi dovrebbe essere in grado di dirci la posizione dell'Adamasfera e della Splendisfera, e con quelle, la possibilità di accedere al potere di cui abbiamo bisogno per realizzare il nostro progetto più importante. Ma dobbiamo fare in fretta se vogliamo evitare che qualcuno rovini tutto."

"Hunt! Huntail!" una voce roca dietro di lui fece sobbalzare Henry assieme al resto delle reclute... e da dietro di lui apparve un Pokemon dall'aspetto minaccioso e predatorio: il suo corpo sembrava quello di una murena ricoperta di squame blu, con macchie gialle rotonde disseminate a intervalli regolari lungo i fianchi e pinne arancioni che attraversavano la testa e la schiena, con due pinne pettorali arrotondate. La sua bocca era sempre aperta, e sembrava fin troppo grande rispetto al resto del corpo, con dei larghi denti acuminati che spuntavano da entrambe le mascelle. Si muoveva fluttuando accanto ad Henry, muovendo il suo corpo serpentiforme come se stesse nuotando in aria.

"Huntail?" Il Pokemon murena guardò i sottoposti del Team Fusione come se volesse sottolineare l'importanza di quello che il suo allenatore aveva detto... ma a quanto sembrava, Henry non la vedeva come una questione così seria, visto che lo richiamò gentilmente.

"Va tutto bene, Huntail... grazie per il supporto, ma non era proprio necessario." rispose Henry con un sorriso imbarazzato. Huntail storse il naso, ma accettò il commento del suo allenatore e si limitò a fluttuare accanto a lui.

"Okay, credo di essere stato abbastanza chiaro." rispose infine Henry. Si rimise a posto l'uniforme e si schiarì la voce. "Cercate di fare in modo che sia tutto a posto per quando sarà il momento di completare questa parte del progetto. Mi affido alla vostra collaborazione, quindi... buon lavoro a tutti quanti."

"Va bene. Lascia fare a noi." rispose la donna con il Charmander e il Torchic. La lucertolina rossa emise un verso acuto e mosse vivacemente la coda, sulla quale la fiamma tipica della sua specie ardeva con maggiore fervore.

"Chaaaar!"

Henry si sgranchì una spalla e si congedò dai suoi compagni, poi si diresse verso un'altra stanza, muovendosi con sicurezza attraverso un dedalo di angusti corridoi e stanzine illuminate fiocamente da alcune lampade alogene poste sul soffitto. Era stato un lavoro fatto in fretta e furia, ma stava funzionando bene, e permetteva agli agenti del Team Fusione di fare il loro lavoro senza dovresti muovere nell'oscurità.

"Beh, se non altro, gli impianti funzionano bene." disse tra sè il ragazzo. Il suo Huntail si guardò in giro, e dopo essersi assicurato che fosse tutto in ordine, fece un cenno al suo allenatore e si piazzò di nuovo accanto a lui. "Hey, Huntail, mi sembra che tu sia un po' troppo teso. Stai tranquillo... so che stiamo facendo un passo importante nel nostro progetto, ma non è il caso di essere sempre tesi come corde di violino."

"Tail..." rispose Huntail, mentre entravano nella stanza che il ragazzo usava come alloggio temporaneo. Si trattava di una piccola stanza, ricavata da un complesso di escavazione che era stato presente fin da prima che arrivasse il Team Fusione, ed era stata arredata in maniera semplice ma funzionale, con un piccolo tavolo di legno duro, una sedia e un piccolo computer portatile attaccato ad una presa da muro. L'unica concessione ad un po' di frivolezza era una sorta di grande vasca per pesci in un angolo della sala, dove in quel momento fluttuava un elegante Pokemon dall'aspetto di un pesce delle dimensioni di un uomo adulto, coperto di finissime squame rosa e con la bocca allungata ad appuntita, una lunga ed esile pinna con la punta viola sulla testa, e una coda viola e piatta. Sul torace, lo strano pesce aveva due grosse conchiglie che stavano attaccate al corpo del Pokemon come se fossero la parte superiore di un bikini.

"Gooooore..." mormorò il pesce rosa, gli occhi chiusi in un'espressione di assoluta beatitudine. Irritato dal modo di fare dell'altro Pokemon, Huntail fluttuò vicino alla vasca e lo richiamò con un verso simile al grugnito di un alligatore.

"Hun!"

Il Gorebyss che si stava rilassando nella vasca aprì gli occhi e si voltò con tutta calma verso Huntail, come se volesse chiedergli se voleva rilassarsi anche lui nella vasca! "Gore, byss?"

Huntail non rispose, ma sospirò con vaga esasperazione e gettò uno sguardo di avvertimento a Gorebyss, mentre Henry ridacchiò brevemente e accarezzò i suoi Pokemon sulla testa, uno dopo l'altro. "Visto, Huntail? Dovresti imparare qualcosa da Gorebyss, lui sì che sa come rilassarsi!" commentò.

Il Pokemon murena scosse la testa. "Huntail..."

Henry si passò una mano sulla faccia e trattenne uno sbadiglio. Non si era accorto fino ad allora di quanto fosse stanco... con tutto il tempo che aveva passato a fare preparativi, montare strumenti e assicurarsi che fosse tutto a posto, non aveva dormito molto e non si era accorto degli sforzi che aveva fatto. Adesso che poteva permettersi un po' di relax, la sua stanchezza si faceva sentire...

"Hmm... meglio che mi butti un po' sul letto. Se resto alzato ancora un po', non riesco più a connettere." commentò tra sè. "Huntail, Gorebyss... potete svegliarmi fra... diciamo, un paio d'ore? Mi faccio una dormita..."

"Byss!" rispose Gorebyss, muovendo la testa su e giù in segno di assenso. Questa volta, Huntail si disse d'accordo con il suo "collega", alzando una pinna in un gesto quasi marziale.

Henry sorrise e si tolse il berretto e gli stivali, prima di distendersi sul letto e chiudere gli occhi. Una sensazione di rilassamento si diffuse rapidamente in tutto il suo corpo, aiutandolo a prendere sonno, e il ragazzo mise da parte le sue preoccupazioni e le sue esitazioni, almeno per il momento. Se tutto fosse andato bene, i suoi genitori sarebbero stati orgogliosi di lui... e poi, stava partecipando ad un progetto che avrebbe semplificato la vita a tutti gli allenatori di Pokemon del mondo, no? Era anche giusto fare qualche sacrificio...

Per qualche motivo, questo ragionamento gli sembrò una scusa... ma in quel momento, Henry era troppo stanco per pensarci, e sprofondò ben presto in un sonno senza sogni.

 

oooooooooo

 

Geminia era una cittadina un po' atipica, almeno rispetto a quelle che Heather e i suoi compagni erano abituati a vedere...

"Eccoci arrivati. Finalmente siamo a Geminia..." commentò la bambina dai capelli fucsia. Tirò un sospiro di sollievo e appoggiò lo zaino su una panchina intagliata in un grosso blocco di pietra posta appena dopo l'ingresso della città, poi restò qualche istante a riposarsi. "Uff... abbiamo camminato praticamente a marce forzate per arrivare fin qui in tempo utile. Mi sa che non avremo molto tempo per riposarci prima di cominciare ad investigare."

"Shelgon..." mormorò lo Shelgon della ragazzina. Con un'agilità che era difficile aspettarsi in una creatura dall'aspetto così goffo, il drago-crisalide salì sulla panchina e si acquattò accanto alla sua allenatrice, mentre Shelly prendeve posto all'altro lato di Heather, su un lembo di panchina grande abbastanza da permetterle di accomodarsi.

"Io... vorrei dire che forse è meglio aspettare un po', Heather..." rispose Shelly. Con un gesto del braccio, si mise a posto la treccia e guardò Skorupi per chiedere anche a lui cosa ne pensasse. Lo scorpione viola non era stanco come loro, ma anche lui sentiva l'effetto della lunga marcia che avevano fatto: dopo aver attraversato la diga ed essere uscito dalla parte opposta, i ragazzi avevano dovuto attraversare un percorso piuttosto impervio che passava su un fianco del Monte Strato, passando tra foreste di conifere e grandi rupi a picco, e vedendosela con numerosi attacchi di Pokemon selvatici, disturbati da quello che stava succedendo da quelle parti. Skorupi era stato chiamato a combattere diverse volte... così come tutti gli altri Pokemon delle loro squadre.

"Rupi..." rispose il Pokemon Coleottero/Veleno, e si sgranchì le chele.

"Gon shelgon?" Shelgon fece una domanda, con un tono forse più forte di quanto volesse.

Skorupi non si scompose e si ripulì il carapace con la coda. "Sko skorupi..." affermò, e mostrò la città che si stagliava davanti a loro. Anche se non era un luogo molto moderno, Geminia era comunque una città abbastanza grande, con il fascino suggestivo di un luogo in cui il tempo si era fermato. Le case erano capanne in legno o, più raramente, fatte di mattoni di pietra grigia, con tetti spioventi fatti di materiale ancora non lavorato. Le strade erano dissestate, e consistevano principalmente di pietre levigate e ghiaia. La città era decorata da alcune aiuole e da una manciata di robusti alberi, ma ad alcune intersezioni si vedevano delle formazioni di cristallo o quarzo che fuoriuscivano dalla roccia, intagliate in modo da sembrare delle statue grezze. 

"In effetti... io credo che Skorupi abbia ragione. Ha detto che... ehm... dovremmo aspettare un po' ed essere ben svegli prima di... di... iniziare a cercare quelli che hanno rubato quel componente dall'impianto della diga." affermò Shelly. Gettò un'occhiata a Percy, Chelle e ai loro Pokemon, per assicurarsi che fossero d'accordo, poi aggiunse qualcosa, come per scusarsi di essere stata un po' troppo irruenta. "Ovviamente... se tutti voi siete d'accordo, si intende. Non... non vorrei dare l'impressione di voler imporre... la mia volontà..."

"Stai tranquilla, Shelly! Nessuno ha mai voluto dire questo." Heather provvide a tranquillizzare la sua migliore amica prima che si facesse venire troppi scrupoli. "Aspettiamo ancora un pochino, giusto per riprendere le forze... e poi andiamo al Pokemon Center, e vediamo cosa si può fare."

"Va bene..." rispose Chelle. La sua Bayleef aprì appena un po' le foglie attorno al collo e diffuse tutt'attorno un piacevole profumo di fiori che aiutò Chelle, Percy e Quilava a rilassarsi. Il ragazzo dai capelli bicolore tirò fuori un fazzoletto e si asciugò un po' di sudore dalla fronte, poi si guardò attorno per farsi un'idea del posto in cui erano arrivati.

"Mi sembra davvero una comunità di minatori. Date un'occhiata in giro. Tutte queste abitazioni mi danno l'impressione di essere state costruite più per la praticità che non per il comfort." affermò. "Avevamo detto che questa è una comunità principalmente di minatori, giusto? Queste abitazioni mi danno l'impressione di essere fatte per persone che badano più all'utilità che non alla comodità."

"Così sembra... magari saranno anche più disposti a darci una mano." affermò Heather. "Mi dà l'impressione di essere una comunità in cui tutti si conoscono. Magari loro notano più facilmente un nuovo arrivato."

"Shelgon..." rispose Shelgon, come se volesse ricordarle che questo voleva dire che avrebbero notato più facilmente anche loro.

"Ehm... Sì, in effetti è vero, Shelgon... a questo non avevo pensato." affermò Heather imbarazzata. Si schiarì la voce e cercò di pensare al problema più urgente. "Detto questo... beh, non saranno sospettosi di un gruppetto di giovani allenatori, vero?"

"Non lo so... non so molto di Geminia, e non so se la gente sia ospitale o meno." commentò Chelle. La ragazza dai capelli verdi si alzò e si spazzò i pantaloncini con una mano. "Ma è inutile stare qui a chiacchierare. Per adesso, andiamo al Pokemon Center e togliamoci un po' di polvere di dosso. Riposiamoci, e poi cominciamo a cercare informazioni, e chiedere se hanno visto qualcosa di strano da queste parti."

"A parte noi, si intende." ironizzò Percy.

"Quilava..." mormorò Quilava alzando gli occhi al cielo.

Dopo essersi riposati abbastanza, i ragazzi e i loro Pokemon si alzarono, si rimisero a posto, e si misero a cercare il Pokemon Center, incamminandosi lungo una delle stradine scoscese di quella particolare città.

L'atmosfera di Geminia, per quanto non certo spiacevole, aveva un tono del tutto diverso da quello della vivace Spumarinia. Dava l'impressione di una tranquilla comunità di montagna, e le persone che si aggiravano per le strade erano per gran parte di una certa età, ma con un fisico decisamente ben allenato, senza dubbio risultato dello sforzo fisico che avevano fatto lavorando in miniera per gran parte delle loro vite. Come Shelgon aveva immaginato, il quartetto di allenatori e i loro Pokemon stavano attirando un po' di attenzione mentre si dirigevano al Pokemon Center, ben distinguibile come da regolamento tra gli edifici della cittadina grazie ai segnali in evidenza e al tetto di un brillante colore rosato...

 

oooooooooo

 

Nel frattempo, alla periferia della città...

"Hanf... hanf... in un modo o nell'altro... siamo arrivati!" mormorò stremata Jessie. Lo stato in cui si trovava la diceva lunga sulle peripezie che lei e i suoi compagni avevano passato per arrivare fin lì, con tutte le macchie di erba, i ramoscelli incastrati tra i capelli, e le foglie attaccate ai vestiti. Decisamente, non avevano fatto un viaggio molto comodo...

"Jessie... la prossima volta che evitiamo le strade principali per non farci seguire, potresti almeno evitare di guidarci in mezzo ad una specie di giungla?" si lamentò il povero Meowth, mentre cercava come poteva di lisciarsi la pelliccia e pulire l'amuleto a forma di moneta che portava sulla testa. Anche lui portava i segni della marcia forzata che avevano fatto, tra la pelliccia arruffata in più punti, e la sporcizia che gli si era attaccata. "Ugh, che schifo... dovrei smacchiarmi la pelliccia con la trielina..."

"Ad ogni buon conto..." rispose Cassidy, e si fece avanti con spocchia, ripulendosi l'uniforme dalle foglie e dai ramoscelli che vi erano rimasti appiccicati. "Siamo arrivati a Geminia, la città dei minatori! E qui finalmente potremmo avere la nostra possibilità di ottenere un clamoroso successo per la nostra organizzazione! Guardate come sono rilassati gli abitanti. Non avremo problemi a mimetizzarci tra la folla e localizzare quei buffoni del Team Meteora!"

"Spero che tu abbia ragione, Cassidy... abbiamo fatto dei giri impossibili per sfuggire a quell'orsacchiotto di peluche troppo cresciuto che ci voleva stritolare!" si lamentò Butch.

"Ra-ra-raticate..." il Raticate dei due rivali di Jessie e James si lamentò massaggiandosi la schiena, sulla quale aveva sperimentato gli abbracci affettuosi del gigantesco plantigrade.

"Eeeh... beh, guardate il lato positivo! Questa volta lo abbiamo seminato e non corriamo più il rischio di farci stroncare le ossa dai suoi abbracci!" esclamò fieramente Jessie. "E poi, adesso siamo a Geminia, e possiamo continuare la nostra missione. Il Team Fusione è qui da queste parti, e noi andremo fino in fondo per scoprire quali sono i loro piani!"

"L'ho già detto una volta, lo so, ma Jessie è particolarmente infervorata per questa missione..." James sussurrò all'orecchio di Meowth.

Il felino parlante disse di sì con la testa. "Non te ne faccio una colpa, James. E' davvero strano per lei essere così determinata a portare a termine una missione, anche se è per conto del capo. O forse non è poi così strano, tutto sommato..."

"Beh, facciamo del nostro meglio per portarla a termine! Così anche il capo sarà fiero di noi! E magari ci darà anche una promozione." rispose James. "Okay, Jessie, adesso che siamo qui a Geminia, cosa consiglieresti di fare come prima cosa?"

"Prima di tutto, andiamo a chiedere un po' di informazioni agli abitanti di questa graziosa cittadina!" replicò senza esitazioni la giovane donna, agitando fieramente i lunghi capelli purpurei. "E andiamo anche a farci una doccia! Tutto questo su e giù per i boschi fa male alla mia pelle delicata!"

"Jessie è sempre Jessie, dopotutto..." commentò Meowth, con tanto di gocciolone di sudore sulla nuca!

Cassidy si sfregò il naso e fissò la sua rivale con fare invidioso. "Tsk... si dà tante arie perchè adesso gode dei favori del signor Giovanni! Ma le farò vedere io che non è la sola a saper fare bene il suo lavoro! E allora vedremo chi delle due sarà la favorita del capo!"

"Raticate!" stridette il roditore, mostrando i suoi enormi incisivi in un gesto intimidatorio.

Il Mimikyu che si era messo a seguire il Team Rocket apparve di colpo, fluttuando in aria dietro a Jessie avvolto in una minacciosa aura violacea che faceva guizzare delle lingue di fuoco soprannaturale come tanti tentacoli... e Meowth si tirò immediatamente indietro, terrorizzato all'idea di farsi agguantare da quello strano ed inquietante mostro.

"Mimikyuuuuu..." esclamò. Un lembo del suo costume sdrucito si sollevò, e per un attimo, un paio di occhi rossi e feroci brillarono nell'oscurità solidificata che era il suo corpo. Jessie si guardò indietro e rabbrividì, alzando istintivamente un braccio per proteggersi.

"Ah... ehm... heheheheheee... t-tranquillo, Mimikyu, se... se incontriamo quel Pikachu che sa usare tutte quelle mosse... l'onore sarà tuo, okay?" balbettò la giovane donna. Per fortuna, questo sembrò rabbonire la mostruosità spettrale, che abbassò il lenzuolo e si abbassò di quota. Jessie tirò un sospiro di sollievo, mentre Cassidy e Butch si guardarono preoccupati.

"Io ancora non credo che portarsi dietro quella specie di fantasmino rattoppato sia una buona idea..." mormorò Butch con tono lamentoso. "Non vorrei mai che si stufasse di lavorare per noi, e ci facesse tutti fuori..."

"Ssssh! Non parlare a voce alta, sciocco!" lo redarguì prontamente Cassidy. "Non vorrai farti sentire, vero?"   

Chi più convinto, chi meno, il Team Rocket si diresse verso Geminia, senza immaginare che un altro gruppetto di allenatori a loro familiare si trovava lì, e che qualcun altro li stava osservando a distanza di sicurezza...

Bewear scostò un ramo che le occultava la vista con la sua robusta zampa e rimase ad osservare il Team Rocket mentre usciva dalla macchia e raggiungeva la città. Non era esattamente il tipo di posto che le piaceva visitare, visto che gli esseri umani avevano di solito paura di lei e la accoglievano fuggendo o mandandole contro i loro Pokemon ogni volta che la vedevano. Chissà perchè, poi, visto che tutto quello che voleva era dare un abbraccio a chi le piaceva... e c'erano un bel po' di persone che le piacevano.

Beh, di quello si sarebbe occupata dopo, decise infine, alzando le spalle. Per il momento, l'importante era ritrovare quei bravi ragazzi con quel Meowth parlante, e dare loro il più grande abbraccio di cui lei fosse capace...                         

 

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CONTINUA...

Note dell'autore: Bentornati! E' passato un po' di tempo dall'ultima volta che ho aggiornato, ma da adesso in poi... dovrei essere in grado di scrivere di più e con più regolarità! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto... Geminia è una delle mie città preferite nel fangame Pokemon Glazed, e spero di aver trasmesso come si deve l'atmosfera di quel luogo così particolare...

Henry è entrato in scena! Vediamo un po' che sorprese ci riserverà... e soprattutto, vediamo come si svolgerà il prossimo incontro-scontro con il misterioso Team Fusione!

A presto! Mi raccomando, recensite! :)

 

 

 

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Capitolo 34
*** La città delle miniere ***


Pokemon: The Glazed Challenge
Una fanfiction di Pokemon scritta da: JusticeGundam

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Capitolo 34 - La città delle miniere  

 

oooooooooo

Chelle tirò un sospiro di sollievo dopo aver preso un bel sorso dalla sua bottiglia di acqua minerale. "Uff... ne avevo proprio bisogno!" esclamò, appoggiando la bottiglietta di plastica ormai mezza vuota davanti a sè. Sentendosi improvvisamente stanca, la ragazza dai capelli verdi appoggiò con ben poca eleganza la testa sul tavolo e chiuse gli occhi, per dire che si stava godendo quei momenti di tranquillità. "Allora... adesso che siamo qui, qual è la nostra prossima mossa? Come cerchiamo il Team Fusione?"

"Beh... prima di tutto, ci prendiamo un attimo di riposo. E' già da un po' che siamo in movimento in continuazione, e non possiamo andare avanti così troppo a lungo." affermò Heather, dando un'occhiata ai suoi Pokemon: Shelgon, Vibrava, Noivern e Druddigon stavano tutti mangiando dalle loro ciotole, contenti di poter passare un po' di tempo fuori dalle loro sfere e con la loro allenatrice. Anche Shelly ne aveva approfittato per stare un po' con i suoi Pokemon - aveva richiamato temporaneamente il suo Scyther, e adesso stava passando un po' di tempo a parlare con lui e con Wimpod.

"Beh, Scyther..." esordì la bambina dai capelli violetti, accarezzando delicatamente il suo Wimpod con il dorso della mano. "Credo che da qui in poi, avremo a che fare con degli avversari sempre più pericolosi. Oserei dire che potrebbero essere pericolosi quanto il Team Meteora, se non di più. E temo che stavolta non avremo qualche allenatore più esperto a toglierci dai guai." Rabbrividì leggermente al pensiero di Levi e del suo Mega Glailie, e ringraziò Arceus del fatto che Nerone fosse con loro in quell'occasione - non credeva che se la sarebbero cavata senza l'aiuto del suo Mega Houndoom. "Perciò... vorrei chiederti una cosa. Avremo bisogno di tutte le risorse possibili per affrontare il Team Fusione. Ti... ti andrebbe di evolvere, se riuscissi a trovare una Metalcoperta?"

"Scyther?" chiese il Pokemon mantide. Anche Wimpod drizzò le antenne e alzò nervosamente lo sguardo verso la sua allenatrice.

"Wim, pod?" chiese il timido Pokemon isopode.

"Oh... no, no, Wimpod, non voglio mica costringere nè te nè Scyther. Volevo... solo chiedere. Se Scyther non volesse evolvere, non dovremmo fare altro che... ehm... che trovare... un regime di allenamento diverso. Dopotutto... Scizor e Scyther hanno punti di forza e punti deboli... molto diversi."

Scyther annuì lentamente e si grattò una guancia con una delle sue braccia-lame. Era un problema sul quale doveva riflettere. Se doveva essere sincero, non era sicuro se davvero voleva diventare uno Scizor. Forse, se fosse evoluto, sarebbe riuscito a combattere meglio e avrebbe potuto aiutare la sua allenatrice e i suoi compagni ad affrontare il Team Fusione. Così non avrebbero più dovuto sentirsi inutili come era successo nello scontro finale con il Team Meteora.

Detto questo, l'idea di trasformarsi, di diventare qualcosa di diverso... un po' lo spaventava. Avrebbe mantenuto la sua personalità? Avrebbe ancora avuto la stessa considerazione dei suoi compagni di squadra? Gettò un'occhiata a Wimpod, che gli restituì un'espressione dubbiosa e spaventata... ma del resto, quella era l'espressione tipica dei Wimpod, quindi non faceva esattamente testo.

"Scyther..." rispose infine, facendo l'equivalente di un'alzata di spalle.

Shelly disse di sì con la testa e sorrise in maniera accomodante, per dire che aveva capito. "Sì... hai bisogno di un po' più di tempo per pensarci, vero?" chiese la ragazzina, e fece un'altra carezza al suo Wimpod. "Per me va bene, non sentirti costretto a fare nulla, se non vuoi."

"Scythe!" rispose rapidamente il Pokemon mantide. Wimpod abbassò le antenne e cominciò a riflettere, pensando a cosa avrebbe potuto fare per ringraziare la sua allenatrice della fiducia che lei gli aveva dimostrato. Per lui era un po' un problema... in quel momento, il suo desiderio era sincero, e voleva impegnarsi il più possibile, ma dall'altro... la sua paura era sempre lì, e si faceva sentire sempre di più ogni volta che entrava in combattimento. Era nella sua natura. Qualcosa che faceva parte del suo DNA... e di quello di tutti gli esemplari della sua specie. Chiedere ad un Wimpod di non avere paura era come pretendere che l'acqua non bagnasse o che il fuoco non scottasse.

Eppure ci doveva essere un modo per diventare più forte, no? Altrimenti, che senso avrebbe avuto poter evolvere in un'altra forma? Ci doveva essere una motivazione... e se c'era la possibilità di farlo, c'era anche il modo di evolvere. Quindi... come poteva fare? Shelly gli avrebbe voluto bene in ogni caso, di questo Wimpod era già più che sicuro... ma non fare nulla per ripagarla gli avrebbe lasciato l'amaro in bocca.

"Va tutto bene, Wimpod?" chiese la bambina dai capelli violetti. Con un dito, grattò un punto un po' più tenero nella corazza del crostaceo, che chiuse gli occhi e si godette la sensazione. "Tra non molto andremo di nuovo a caccia del Team Fusione, e credo che per allora, anche tu potrai fare la tua parte. Se te la senti, si intende."

"Shelly, è meglio che tu scelga quali Pokemon hai intenzione di portare con te quando andremo a cercare il Team Fusione." la avvertì Percy, mentre dava un'occhiata alla sua squadra. Quilava, Marshtomp, Furret, Sandshrew... tutti loro erano pronti a farsi valere. "Visto che stiamo per esplorare una caverna, e probabilmente incontreremo dei Pokemon Roccia... i tuoi Coleotteri potrebbero essere in svantaggio."

"Mega?" Una voce nasale e ronzante replicò a Percy, e la Yanmega di Shelly si librò in volo e fissò il ragazzo con i suoi enormi occhi compositi, come se volesse dirgli che non le facevano certo paura quattro pietruzze!

"Y-Yanmega! Stai... stai calma, sono sicura che Percy non voleva dire nulla di offensivo..." esclamò Shelly un po' esitante. Il suo Wimpod si era già raggomitolato in una palla di corazza chitinosa con un paio di occhi ed antenne che spuntavano da essa!

La libellula gigante sospirò e scese di quota... ed Heather decise che era il caso di prendere in mano la situazione, e fare in modo di non perdere altro tempo. "Okay, okay, ragazzi... adesso non è il caso di stare qui a preoccuparci troppo." affermò la bambina più piccola, cercando di darsi un piglio autoritario. "Non possiamo perdere troppo tempo, altrimenti il Team Fusione ci sfuggirà sotto il naso. Non appena vi sentite riposati, andiamo a chiedere in giro. So che questa è una città di minatori, giusto? Quindi... avranno sicuramente visto qualcuno che non conoscono in giro."

"Hey, sento che si parla di noi, ragazzi! Venite a vedere, sembra che ci siano dei nuovi arrivati!" Esclamò una voce rude ma bonaria, appartenente ad un uomo che faceva parte di un gruppetto appena entrato nel Pokemon Center: quattro uomini robusti e muscolosi, vestiti in maniera un po' rozza ma pratica, con delle tute polverose e degli elmetti rinforzati, pesanti guanti e stivali da lavoro, e degli occhiali protettivi in quel momento appesi alle loro cinture. Erano accompagnati da altrettanti Pokemon di aspetto simile: rudi, muscolosi e avvezzi agli sforzi fisici. Heather riconobbe un Machoke, un Gurdurr, un Graveler e un Boldore.

"Oh? Buon... buongiorno, signori... voi... siete dei minatori, vero?" chiese sorpresa Shelly.

"Sì... questi signori fanno parte della compagnia di minatori di Geminia." rispose Cato, arrivando in quel momento da un'altra ala del Pokemon Center, dove aveva fatto un po' di provviste. Fece un cenno ai suoi compagni di viaggio per dire loro che andava tutto bene, poi si rivolse ai quattro omaccioni. "Chiedo scusa, signori... voi che immagino lavoriate ancora alle miniere di Geminia, avete per caso notato se ci sono stati degli eventi particolari da queste parti? Io e i miei compagni stiamo seguendo una pista a partire dalla diga di Spumarinia."

"Oh? Ah, già, tu sei il marmocchio di Flo! Cato, dico bene?" chiese l'uomo che sembrava essere il capo del gruppetto di minatori - un uomo grande e grosso, con una corta barba nera, accompagnato da un possente Graveler.

Il ragazzino dai capelli blu sorrise e disse di sì con la testa. "Sì, signore... la Capopalestra Flo è la mia mamma. E adesso... sono qui con i miei compagni per fare luce su alcuni misteri che sono avvenuti attorno alla mia città."

"Aaaah, sì... ho sentito che avete dei problemi alla diga. E se devo essere sincero... ci sono stati dei problemi anche qui, e stiamo cercando di risolverli." rispose l'uomo, per poi gettare un'occhiata di intesa ai suoi compagni. Il Machoke che accompagnava il gruppo incrociò le braccia sul petto e disse di sì con la testa, e un altro minatore chiarì quello che il suo capo stava dicendo.

"Di recente, abbiamo notato un improvviso incremento nel dispendio elettrico delle nostre miniere." disse l'altro minatore, e si scambiò un segno di intesa con il Boldore che era con lui. Yanmega emise un ronzio nervoso, ammettendo tra sè che l'idea di affrontare un Pokemon Roccia così forte non le dava conforto, e che le faceva piacere che fosse dalla loro parte. "Non abbiamo ancora individuato la causa di tutto questo, eppure siamo sicuri che i nostri impianti elettrici funzionano normalmente. Adesso... ci stiamo organizzando per tentare una spedizione in alcune zone del Monte Strato che non abbiamo ancora esplorato."

"Se è così, potremmo venire con voi!" si offrì volontaria Chelle, che come sempre non era il tipo da rifiutare una sfida interessante. "Stiamo cercando anche noi quei fetenti del Team Fusione, e credo proprio che potreste avere bisogno del nostro aiuto per affrontarli! I loro Pokemon non scherzano affatto!"

"E'... è per questo che siamo venuti qui a Geminia, in fondo!" affermò Shelly. Wimpod mosse le antenne e fece un verso simile al frinire di un grillo per rafforzare l'affermazione della sua allenatrice.

Chiaramente, il capo minatore non sembrò troppo convinto delle parole dei ragazzi. Li osservò dubbioso per qualche istante e scosse la testa, sperando di non apparire troppo condiscendente. "Hmm... se devo essere sincero, ragazzi... non credo che voi abbiate idea di quanto possa essere pericoloso lavorare in miniera." affermò. "Non è un posto dove ci si possa permettere errori. Abbiamo bisogno di segnalatori per individuare la presenza di gas tossici o esplosivi all'interno delle gallerie, fare controlli sulle impalcature e sugli impianti, stare attenti a non smuovere componenti importanti... è un mestiere duro, in cui ogni errore può essere fatale. E non credo che si addica a dei ragazzini come voi."

Queste parole, pur nelle loro migliori intenzioni, accesero il caratterino infiammabile di Heather. "Scusi? Le faccio sapere che sarò anche una bambina, ma me la so cavare bene come e più di tanti adulti! E non sopporto che qualcuno mi dica che non posso fare questo o quello!" esclamò. Quelle raccomandazioni le ricordavano un po' troppo quelle che suo padre Corey cercava di imporle... almeno prima che lei scoprisse la verità sulle sue intenzioni.

Imbarazzata ed allarmata, Shelly intervenne per fare da paciera. "A-andiamo, Heather, non te la prendere! I... I signori erano solo preoccupati per la nostra incolumità, tutto qui!" affermò, riuscendo almeno un po' a far sbollire la rabbia della sua amica del cuore, che emise un sospiro esasperato e voltò la testa dall'altra parte. Yanmega emise un ronzio nasale e scosse la testa, mentre Scyther si grattava una tempia con una delle sue braccia-falce. Anche Druddigon grugnì e raggiunse Heather, mettendole delicatamente un'ala attorno al corpo. Erano ormai diventati amici e compagni di viaggio, ma anche così, Druddigon pensava che Heather se la stesse prendendo un po' troppo.

"Chiediamo scusa... Heather non voleva essere impertinente." continuò Percy. Il suo Furret fece un giro di corsa attorno a lui, e il ragazzo dai capelli bicolore si fermò per non rischiare di inciampare su di lui. "E' che... siamo un po' nervosi per questa storia, e temiamo che dietro ci sia il Team Fusione, la nuova organizzazione criminale che sta agendo qui a Tunod. Voi... per caso ne sapete qualcosa?"

I minatori restarono a pensarci su per un attimo. "Hmm... no, non posso esattamente dire di aver visto qualcuno di nuovo da queste parti." disse uno di loro. "Sai com'è... noi in miniera impariamo a conoscerci rapidamente tutti quanti. E' necessario potersi fidare, quando fai un mestiere tanto rischioso."

"Sì, lo capisco..." ammise Cato. "Ma proprio non ricordate di aver visto delle facce che vi giungevano nuove?"

"Ecco..." disse l'uomo con il Machoke, prendendo la parola. "In effetti, devo dire che in un paio di occasioni, di recente, credo di aver visto qualcuno che non mi era proprio familiare da queste parti. Ma immaginavo che fossero dei nuovi arrivati, visto che erano abbastanza giovani, quindi non ho indagato oltre. Adesso mi fate venire il sospetto che potessero essere dei tipi loschi..."

"Non portavano per caso delle uniformi arancioni... No, immagino di no. Non credo che quelli del Team Fusione siano così scriteriati da farsi vedere in giro con le loro uniformi." disse Cato, e si sfregò la fronte con espressione frustrata. "Comunque, stavano per caso aggirandosi attorno alle vostre miniere del Monte Strato?"

Il Gurdurr dell'uomo disse rapidamente di sì. "Durr!" affermò, e con un rapido movimento piantò per terra la trave di ferro che portava con sè.

"Però, se volete che vi portiamo lì... non credo che potremo accontentarvi. E' una nostra responsabilità, e non possiamo mettervi in pericolo. C'è un motivo per cui l'ingresso alle miniere è consentito solo a personale addetto o comunque di comprovata esperienza." rispose uno dei quattro minatori. Meglio mettere subito le cose in chiaro. Non potevano lasciare che dei bambini, per quanto potessero essere abili con i loro Pokemon, mettessero a rischio le loro vite.

"Ascolta, Heather..." affermò Percy, cercando di spegnere sul nascere ogni impulso ribelle della piccola domadraghi. "Queste persone hanno ragione. La responsabilità di tutto ciò che accade nelle miniere è loro e dei loro superiori. Non possiamo pretendere che loro accomodino tutte le nostre richieste."

Heather aprì la bocca per protestare, ma Druddigon alzò una mano artigliata per dire che non era il caso di insistere. Dopotutto, per quei minatori un incidente sul posto di lavoro sarebbe stato un disastro, soprattutto se fossero rimasti coinvolti degli estranei.

"Drrrruddigon..." grugnì il possente Pokemon Grotta, guardando Heather con aria comprensiva ma inflessibile. La bambina dai capelli fucsia gonfiò le guance come un Qwilfish arrabbiato e si girò dall'altra parte, pestando un piede a terra, ma non fece altri commenti.

"Detto questo, vi ringraziamo per averci parlato di questo Team Fusione." affermò quello che sembrava essere il capo del quartetto di minatori. "Faremo in modo di scovare questi intrusi e li manderemo via, prima che possano fare ulteriori danni. E cercheremo anche di scoprire cosa stanno facendo ai nostri impianti."

"Va bene... comunicherò a mia madre... la Capopalestra Flo... che Geminia è stata disposta a collaborare, nei limiti del possibile." rispose Cato. Shelly tirò un piccolo sospiro di sollievo, anche se privatamente si chiedeva se quegli uomini, con tutto il loro coraggio e la loro buona volontà, sarebbero davvero stati in grado di affrontare il Team Fusione se avessero fatto sul serio.

"Grazie... faremo in modo di darvi buone notizie il prima possibile." disse l'uomo con la barba nera. "Ora, se permettete... andiamo a far riposare un po' i nostri Pokemon, ci facciamo una birra... e non appena ne abbiamo la possibilità, andiamo a dare un'occhiata a questi spostati del Team Fusione di cui ci avete detto."

"Ricevuto..." rispose Heather di malavoglia. Chelle sospirò e guardò a sua volta da un'altra parte, sentendosi impotente e infastidita davanti al rifiuto dei minatori. Lei era un'allenatrice di Pokemon, per la miseria! Non era da lei nascondersi dietro gli adulti e lasciar fare loro tutto il lavoro! Va bene, magari era un posto pericoloso, e allora? Per un allenatore di Pokemon, faceva parte del mestiere!

Ma era inutile stare là a recriminare. I minatori avevano reso chiaro il loro punto di vista, e Chelle non credeva che avrebbero accettato delle rimostranze. Meglio accettare, e sperare che ai minatori andasse bene. Tra l'altro, se si fossero trovati in difficoltà... allora avrebbero potuto chiedere alle autorità di intervenire direttamente, giusto?

Se non altro, Chelle sperava che fosse così... non aveva fatto tutta quella strada per poi andarsene senza lasciare almeno qualche ricordino a quei fetenti del Team Fusione.

 

oooooooooo

 

Touko si sfregò gli occhi e si passò una mano sulla fronte, in modo da pettinare la frangia di capelli castani che le cadeva sugli occhi. Era già da un bel po' di tempo che studiava quegli appunti... e quello che aveva scoperto era abbastanza da lasciare a bocca aperta qualsiasi esperto di Pokemon.

"Ultracreature, le chiamano..." disse tra sè la giovane allenatrice. Con un grugnito sordo, il suo Emboar le si avvicinò e diede a sua volta un'occhiata al manoscritto. I Pokemon disegnati su quelle pagine erano davvero inusuali... e lui ne aveva viste, di creature strane. "Oh, ciao, Emboar... scusa se sono un po' distratta, ma stavo dando un'occhiata a queste strane creature che Heather e Shelly dicono di aver visto. In effetti, ci sono dei precedenti di avvistamenti simili... soprattutto nelle isole dell'Arcipelago di Alola."

"Boar?" chiese il gigantesco cinghiale dalle zanne infuocate. La pagina alla quale Touko aveva aperto il manoscritto mostrava uno stranissimo Pokemon umanoide il cui corpo sembrava composto di tanti cavi elettrici strettamente intrecciati tra loro, con una testa composta di tanti spuntoni acuminati e le dita esageratamente lunghe; nella pagina successiva, si vedevano un piccolo Pokemon umanoide con delle corte braccia simili a lame... e una imponente figura femminile che sembrava avvolta in eleganti vesti verdi, con delle enormi braccia che fluttuavano ai suoi fianchi. Nella loro stranezza, tuttavia, quelle creature avevano una cosa in comune, una soltanto: avevano qualcosa di terribilmente strano ed alieno, c'era qualcosa nel loro aspetto che incuteva timore, come se non facessero parte della natura nè obbedissero alle leggi della logica.

"Xurkitree, Kartana e Celesteela... sono Pokemon, ma sono molto diversi da quelli che siamo abituati a vedere, non trovi?" disse Touko, intimorita e affascinata al tempo stesso. "Sembra che in tempi antichi, queste creature siano apparse qui a Tunod e abbiamo provocato un bel po' di problemi. Questo spiegherebbe perchè le abbiamo viste su quei murali nelle Paludi Granita."             

"Emboar..." affermò il Pokemon Fuoco/Lotta, gettando un'occhiata al libro per poi farlo vedere ad un altro Pokemon che era con lui - in questo caso, si trattava della Lilligant di Touko, un'elegante creaturina umanoide fatta di fiori e foglie, che lesse con attenzione quello che c'era scritto. Accanto a Lilligant, stava arrivando un altro Pokemon, con passi lenti e pesanti: una tartaruga marina bipede con un grosso guscio di roccia grigio-blu e un'incrostazione rocciosa simile ad una maschera sul viso. La coda era piuttosto lunga per una testuggine, e aveva grosse e lunghe pinne come braccia, e zampe possenti come piedi. Una Carracosta - un Pokemon fossile di tipo Acqua/Roccia, originario del continente di Unima.

"Avete ragione, ragazzi... forse è meglio prenderci una pausa, per adesso." disse la giovane allenatrice di Unima. Si scambiò un cinque con il suo Emboar, lo starter con cui aveva iniziato il suo viaggio nel mondo dei Pokemon poco meno di un anno fa. A volte le sembrava ancora impossibile trovarsi lì, in un luogo affascinante e misterioso come Tunod, dopo aver vissuto un'avventura straordinaria come quella di cui era stata protagonista a fianco di Ash, Misty e Spighetto nella sterminate praterie e nelle grandi città di Unima. Alla fine, però, non rimpiangeva nulla. Si era fatta un bel po' di amici, sia Pokemon che umani, e aveva scelto una strada da percorrere. Era per questo che era lì in quel momento, dopotutto. Le piaceva pensare che quello che stava facendo avrebbe aiutato a scoprire un'altra parte della storia di Tunod, e con essa tutti gli importanti insegnamenti che il passato aveva da dare.

Ovviamente, questo non voleva dire che non potesse prendersi il tempo di divertirsi un po' con i suoi Pokemon. Anzi, si disse, incrociando lo sguardo di Carracosta con espressione affermativa, quella era un'ottima occasione per togliersi un po' di ruggine di dosso... e per allenare un po' anche la sua Pokemon più recente. Quei tipi stravaganti - per non dire pazzi suonati - del Team Fusione erano ancora là fuori da qualche parte, e la ragazzina castana si aspettava di incontrarli di nuovo, prima o poi.

"Spero almeno che Heather, Shelly e gli altri riescano a cavarsela contro di loro." disse tra sè la brunetta, mentre si rimetteva a posto la folta coda di capelli che si alzava fieramente dietro la sua nuca. Lilligant si affrettò dietro di lei, intonando un allegro motivetto e ondeggiando ritmicamente con le anche, come un'autentica ballerina di flamenco. "Oh, tranquilla, Lilligant, so che sono due ragazzine in gamba! Cavolo, sono persino più giovani di me, e già mi danno l'impressione di essere più esperte."

"Lilli..." disse la graziosa Pokemon d'Erba, sentendosi più tranquilla.

Touko si stiracchiò, soddisfatta del lavoro che aveva fatto finora. "Allora... adesso ci prendiamo un po' di pausa... e dopo, riprendiamo a studiare quelle iscrizioni. Credo che possano condurci alla nostra prossima meta. E in qualche modo c'entrano il Trio dei Draghi di Sinnoh, questo è sicuro." disse Touko, mettendosi a riflettere ad alta voce verso la fine. Scosse la testa, imponendosi di staccare almeno per un po'. "Comunque, pensiamoci dopo. Adesso ci prendiamo un po' di momenti per noi, ragazzi! Che ne dite? Vi andrebbe di fare un po' di allenamento?"

"Boarrrr!" tuonò il cinghiale fiammeggiante, un pugno sollevato fieramente in aria. Lilligant ondeggiò di nuovo, un po' più vivacemente, e Carracosta sorrise e battè le pinne davanti a sè. Chi di loro avrebbe potuto resistere ad una simile proposta?

 

oooooooooo

 

"Per te c'è un guaio..."

"Fanne un paio."

"Ma che bel guaio!"

"Fanne un paio."

Cassidy grugnì infastidita quando la tiritera dei suoi complici si ripetè per l'ennesima volta. Se non fosse stato per quell'inquietante Mimikyu a terrorizzare chiunque facesse una mossa falsa, avrebbe già detto a Jessie e ai suoi compagni di farla finita con quella stupida filastrocca.

"Okay, ragazzi, credo che il Team Fusione... o come si fanno chiamare... siano qui attorno. Me lo sento nelle punte dei baffi!" affermò Meowth, tendendo quanto più poteva i suoi sensi acuti. Si stava tenendo quanto più lontano possibile da Mimikyu, che continuava a fluttuare minaccioso accanto alla ragazza dai capelli purpurei, ogni tanto emettendo qualche acuto ringhio intimidatorio. "Ehm... e credo di sentire anche qualcos'altro... credo sia la sensazione che le mie nove vite siano in pericolo..."

"Mimikyuuuuu!" sibilò il fantasmino, e gli occhi del suo improvvisato costume da Pikachu si illuminarono sinistramente.

Scivolando con abilità tra le rocce e i cunicoli nei quali si stavano avventurando, Arbok fece guizzare la sua lingua fuori dalla bocca per "assaggiare" l'aria e farsi un'idea di cosa li aspettava. Seviper attendeva un po' più indietro rispetto a lui e ogni tanto faceva cenno con la coda che tutto andava bene. 

"Se non altro, per adesso non ci sono ostacoli." commentò Butch. "Ne abbiamo già passate abbastanza per adesso, e vorrei sperare che non ci siano altri problemi."

"Ssssharbok?" chiese Arbok. Adesso l'odore era cambiato. C'era qualcosa nell'aria, ed era già abbastanza vicino. La presenza di esseri umani che non erano la sua allenatrice e i suoi compagni di viaggio. E poi, un rumore metallico che riecheggiava debolmente nella caverna... anche con il loro udito notoriamente scarso, Arbok e Seviper riuscivano a distinguere quel particolare suono.

"Hm? Ho l'impressione che Arbok abbia sentito qualcosa... e anche Seviper!" notò Cassidy. I due Pokemon serpente si erano fermati nel bel mezzo del corridoio e stavano guardandosi attorno, in modo da capire da dove provenisse il suono. E adesso, anche Meowth e gli umani avevano la netta impressione di sentire un debole rumre metallico. "Allora, che ne dite? Continuiamo da questa parte, o torniamo indietro e pensiamo ad un piano?"

"Ma che razza di domande sono?" rispose infastidita Jessie, probabilmente infervorata all'idea di surclassare la sua rivale, e di fare ancora qualche passo avanti in questa missione. Era il compito più importante tra tutti quelli che il capo aveva loro affidato... poteva tranquillamente dire che finalmente stava per realizzare lo scopo per il quale si era unita al Team Rocket, e l'impazienza si faceva sentire!

"Andiamo avanti! Se il Team Fusione è qui, allora li cogliamo di sorpresa e li prendiamo tutti, quei farlocchi!" la ragazza dai capelli purpurei si battè un pugno sul palmo della mano, e nel suo entusiasmo, per poco non alzò la voce più di quanto non avrebbe dovuto. "Così ci facciamo dire quali sono i loro piani, e sappiamo quello che ci serve per mandarli tutti all'aria!"

"Non credo che sarà così semplice, Jessie..." rispose Meowth. Guardò accanto a sè e vide il Raticate di Cassidy e Butch che scuoteva la testa. Anche lui pensava che Jessie la stesse facendo troppo facile, e quando Meowth e Raticate andavano d'accordo... voleva dire che la situazione era davveo seria. "Non ricordi quel Levi che le mocciose e quel Nerone hanno affrontato alla Roccia Stregata? Non credo proprio che siamo all'altezza di quel Mega Pokemon! Ti ricordi quello che è successo la volta scorsa, no?"

"Ma questa volta sapremo come fare! E magari potremo impossessarci noi di quella roba che usa per far evolvere i suoi Pokemon!" rispose Jessie, per nulla intimorita. "Immaginate la ricompensa che il capo ci darà quando il segreto della Mega Evoluzione sarà nelle sue mani! Così possiamo unire l'utile al dilettevole!"

"E cosa sarebbe esattamente il dilettevole, Jessie?" chiese irritata Cassidy.

Jessie ci rise su, mani sui fianchi e naso in aria. "Oh, questo non è importante." affermò con spocchia. "Quello che voglio dire è, chi non risica non rosica! Iniziamo col dare una lezione agli scagnozzi del Team Fusione che sono qui, e poi pianifichiamo la prossima mossa!"

"Seviper..." mormorò Seviper, non troppo convinta. Arbok usò la sua coda per dare una pacchetta amichevole sulle spire della vipera dai denti a sciabola, per dirle che sarebbe andato tutto bene.

James sospirò e si massaggiò la fronte. Nemmeno lui era sicuro che sarebbe andata bene...

 

oooooooooo

 

Secondo i calcoli del Team Fusione, il loro obiettivo era stato quasi raggiunto. La quantità di energia che avevano accumulato aveva quasi raggiunto il livello critico, e con quello, i loro compagni avrebbero dovuto avere sufficiente energia da raggiungere la loro prossima destinazione.

Ovviamente, ammesso che fossero riusciti a consegnarla intatta, riflettè Henry mentre si sfregava gli occhi dopo tutto quel tempo passato davanti al computer, con soltanto Huntail e Gorebyss come compagnia. Di recente, almeno a sentire Levi e Cheri, c'erano stato un po' di problemi con quelle ragazzine venute da un altro continente. Una parte di Henry era curiosa di vedere di cosa fossero capaci quelle misteriose bambine... stando alle voci che aveva sentito, provenivano entrambe da Reborn, un posto che fino a poco prima era talmente spaventoso che avrebbe fatto rabbrividire anche i più incalliti criminali di Tunod. Sicuramente, questo faceva di loro delle avversarie da non sottovalutare. Anche Pikachu lo aveva avvertito di trattare quelle due con una certa cautela.

"Tail?" chiese il suo Huntail. Il pesce predatore aveva notato il cipiglio dubbioso del suo allenatore mentre quest'ultimo si staccava dallo schermo, e voleva essere sicuro che tutto andasse bene. Gorebyss, da parte sua, stava rilassato nel suo acquario, a godersi le bollicine di aerazione che gli accarezzavano le squame, come se stesse facendo un idromassaggio. Huntail scosse la testa. Che comportamento poco dignitoso, per un predatore del suo calibro...

Henry volse lo sguardo ai suoi due Pokemon, i compagni che non lo avevano mai deluso da quando era diventato un allenatore a tutti gli effetti. "Tutto okay, Huntail. Non posso dire che mi piaccia quello che sta facendo il Team Fusione, ma a questo punto, non c'è molto che si possa fare, giusto?" chiese retoricamente. Si stiracchiò, provando la chiara sensazione che le vertebre stessero scricchiolando tra loro. "Owww... adesso prendiamoci un po' di riposo, e poi facciamo rapporto..."

Un tremendo boato fece sobbalzare il giovane agente e i suoi due Pokemon acquatici, e ad esso seguì una raffica di colpi talmente forti da rimbombargli nelle orecchie anche a quella distanza. Allarmato, il giovane luogotenente del Team Fusione si mise a posto l'uniforme e fece cenno ad Huntail e Gorebyss di tenersi pronti: il pesce abissale rosa si era già riscosso dalla sua pigrizia ed era uscito fluttuando dal suo acquario, le spire che guizzavano come quelle di un serpente a sonagli in caccia.

"Che sta succedendo? Spero che qualcuno non abbia fatto qualche cretinata con gli altri macchinari..." affermò il giovane. Come se fosse stato evocato dalla domanda, uno scagnozzo del Team Fusione arrivò di corsa, facendosi aria con l'uniforme mentre altri rumori e imprecazioni varie risuonavano tutt'attorno. "Che succede, recluta? C'è un allarme? E' entrato un intruso?"

"Quattro intrusi, Henry! Non so come, ma sono riusciti a trovare un accesso alla base segreta!" esclamò l'uomo vestito di arancione. "Dobbiamo fermarli il prima possibile, o scopriranno quello che abbiamo trafugato alla diga!"

"Che cosa? Accidenti, allora dobbiamo intervenire subito!" esclamò, a dispetto dei suoi dubbi su quello che l'organizzazione stava facendo. Non gli andava davvero di far andare in collera suo padre... "Dove sono questi intrusi?"

"Al piano di sopra... sono entrati dalla grotta che dà verso Geminia!" rispose la recluta. I due si stavano già dirigendo nel luogo dove lo scontro stava avvenendo, seguiti a breve distanza da Huntail e Gorebyss. "Credo che siano dei minatori... non  sono cosa li abbia condotti fin qui!"

"E non ha neanche importanza..." constatò Henry, un attimo prima che un tremendo fragore di rocce frantumate gli facesse capire che qualcuno dei Pokemon aveva subito un duro colpo. Il ragazzo e i suoi Pokemon raggiunsero una rampa di scale che portava ai piani superiori e salirono rapidamente, trovandosi di fronte una scena frenetica di reclute che si adoperavano per difendere il covo. "Gli intrusi lasciateli a me! Voi occupatevi di fare in modo che non riescano a recuperare il componente della diga!"

"Va... va bene, luogotenente!" rispose una donna, cheassieme al suo Farfetch'd si stava già affrettando verso il luogo dove il resto delle reclute faceva barriera... contro quattro uomini dall'aspetto rude, vestiti da minatori ed accompagnati da altrettanti Pokemon di tipo Roccia o Lotta. Un Machoke stava affrontando un Charmeleon e un Pignite appartenenti ad una recluta del Team Fusione, mentre il Boldore dei minatori usava il suo attacco Cadutamassi per scagliare rocce grandi come palloni da calcio... nella direzione di Gurdurr, che poi, come se stesse giocando a baseball, provvedeva a colpirle con la sua trave d'acciaio e a scagliarle contro i Pokemon del Team Fusione!

"Gore!" esclamò allarmato Gorebyss. Si scansò rapidamente quando un grosso pezzo di roccia sfrecciò verso di lui, e riuscì a schivarlo per un pelo! Adombrato, il grazioso Pokemon Sudmarino lanciò un poderoso attacco Psichico - i suoi occhi si illuminarono, e un'ondata di energia mentale quasi invisibile sfrecciò verso Gurdurr... ma non prima che quest'ultimo potesse scagliare un'altra pietra a velocità folle! La scarica di energia mentale intercettò la pietra, che si fermò di colpo a mezz'aria, così bruscamente da iniziare a frammentarsi... e poi esplose, scaraventando ovunque pezzi di roccia e polvere! L'attacco Psichico, pur indebolito, proseguì e raggiunse Gurdurr, che lanciò un'esclamazione di disappunto e venne sollevato da terra di qualche centimetro, per poi essere lasciato cadere goffamente al suolo.

"Hey! Attenti, stavolta abbiamo dei nemici pericolosi!" esclamò uno dei minatori, quello che aveva con sè un Graveler. "Anche se... non mi aspettavo che un ragazzino come te fosse un membro del Team Fusione."

"Nemmeno io mi aspettavo di diventarlo, se può interessarti." ironizzò Henry. "Purtroppo, anche se non ho nulla contro di voi, il mio dovere è fare in modo che il progetto del Team Fusione non trovi inciampi. Abbiamo già avuto abbastanza problemi."

"Hunt! Huntail!" esclamò con decisione il Pokemon Abissi, e agitò con veemenza la coda per dare maggiore enfasi alle parole del suo allenatore.

"Ma davvero? E di che progetto si tratterebbe?" rispose il minatore con il Machoke. Il muscoloso Pokemon Lotta mollò la presa sui Pokemon Fuoco con cui stava combattendo, e si girò verso Henry flettendo i muscoli. "Di qualunque cosa si tratti, state provocando un sacco di problemi, a noi minatori e alla gente di Spumarinia. Quindi, vi dobbiamo chiedere di smetterla e di rimettere tutto a posto."

"Non credo vi sorprenderete se dico di no. Mi dispiace per quelle persone, ma anch'io ho degli ordini e non posso disobbedire..." rispose Henry. Tra sè, fu tentato di aggiungere che in effetti avrebbe voluto disobbedire, ma quello non era nè il luogo nè il momento adatto... "Quindi, vi devo chiedere di andarvene e lasciarci lavorare."

"In questo caso... temo proprio che non ci sia altra scelta. Dobbiamo combattere." affermò l'uomo con il Graveler, per poi fare un cenno al suo Pokemon, che si sgranchì le mani e si mise in guardia. Huntail e Gorebyss erano già ai lati di Henry per affrontare gli avversari - compreso Gurdurr che adesso si stava rialzando massaggiandosi il fondoschiena.

"Per me non è un problema. Huntail, usa Arrotola... e tu, Gorebyss, proteggiti con Barriera!" esclamò Henry. L'anguilla abissale girò rapidamente su sè stessa, una breve danza che ebbe l'effetto di potenziare notevolmente sia i suoi attacchi che le sue difese. Gorebyss, invece, agitò le pinne davanti a sè e mosse la testa, col risultato di creare uno scudo energetico semi-invisibile per proteggersi dagli attacchi nemici.

"Hmm... Machoke, usa un attacco Breccia su Gorebyss!" ordinò uno dei minatori, sperando che la mossa riuscisse a superare la difesa del pesce predatore.

"Graveler, travolgili con Frana!" esclamò un altro minatore. Il masso vivente percosse il terreno e i muri con tre dei suoi pugni, facendo staccare diverse rocce dal soffitto per farli precipitare addosso ai due Pokemon degli abissi marini... ma questi ultimi si separarono con prontezza e schivarono l'attacco.

"Adesso è il momento, Machoke! Colpisci!" esclamò l'uomo con il Machoke. Il colosso si lanciò contro il suo avversario, un braccio alzato per sferrare un devastante colpo di taglio... ma Gorebyss reagì più rapidamente del previsto, ed Henry si sfregò la fronte con fare quasi deluso. Si sarebbe aspettato una tattica un po' più intelligente...

"Gorebyss, usa di nuovo Psichico."

Detto fatto. Il pesce abissale ripetè la mossa di prima, e prima che Machoke potesse mandare a segno il suo colpo, sentì il suo braccio fermarsi a mezz'aria come se fosse stato preso in una morsa! Allarmato, Machoke cercò di divincolarsi e sfuggire a quella presa invisibile, ma non c'era nulla che potesse fare con la sola forza fisica.

Un istante dopo, Machoke si sentì come se fosse stato travolto da un fiume in piena! Una scarica di energia mentale lo investì come se fosse stato un guscio di noce e lo fece volare per diversi metri, per poi farlo schiantare contro un tavolo che si ridusse rapidamente in tanti pezzi di legno infranto! Huntail attaccò di nuovo un istante dopo, e sferrò un potente attacco Idrondata: un colpo di coda che proiettò uno tsunami in miniatura contro Graveler. Il pokemon Roccia/terra cercò di rotolare di lato e riuscì a scansare l'ondata... ma Huntail ne lanciò subito un'altra e investì il malcapitato Graveler mentre si stava ancora rialzando dalla prima schivata, inondandolo e mandandolo a terra! A malapena Graveler riuscì a rialzarsi, barcollante e senza fiato.

"Ugh... maledizione, quel marmocchio è forte!" commentò il minatore che aveva con sè Graveler. "Se non fosse stato per l'abilità Vigore del mio Pokemon, sarebbe già andato a terra..."

Henry non si fermò a gloriarsi del suo vantaggio. Il ragazzo non perdeva tempo, facendo uso di ogni istante a sua disposizione e facendo sì che i suoi Pokemon mandassero a segno degli attacchi potenti e precisi. Gorebyss si voltò di scatto verso Graveler, e ad un cenno di Henry scagliò un attacco Segnoraggio che tolse al masso vivente quel po' di forze che gli restavano. Con un rumore tonante, il Graveler nemico crollò a terra e rimase disteso lì, privo di sensi.

"Bel lavoro, Gorebyss." affermò Henry, sorridendo gentilmente al Pokemon rosa, che si mise in posa come se stesse per fare un servizio fotografico. Huntail fece l'equivalente di un'alzata di spalle - lavoravano assieme da tanto tempo, da quando erano ancora due Clampearl... e ancora non riusciva a spiegarsi come faceva Gorebyss ad essere così frivolo e così abile al tempo stesso. Non si fece distrarre a lungo, ad ogni modo... il Boldore nemico si avvicinò di colpo e cercò di colpire con un attacco Bottintesta, dandosi lo slancio per poi scagliarsi contro il nemico come un siluro di roccia!           

Huntail si scansò agilmente, e riuscì per un pelo ad evitare il colpo! Boldore emise uno strano verso simile al rumore di rocce che si muovevano le une sulle altre, poi andò a sbattere sulla Barriera di Gorebyss con un suono acuto e rimbombante, e scivolò a terra stordito. Il Gurdurr nemico si era rimesso in piedi, e cercò di mandare a segno un attacco Martelpugno, brandendo la sua trave d'acciaio come un enorme maglio!

"Attento, Huntail! Usa Stridio!" esclamò Henry con espressione allarmata. Huntail vide il Pokemon Lotta avversario sollevare la sua arma improvvisata e prepararsi a calarla giù.

"Taiiiiiiil!" strillò l'anguilla abissale. Il suono acutissimo sembrò penetrare nel cervello del Pokemon Lotta e lo stordì per qualche istante... ma riuscì solo a rallentarlo prima che l'attacco si abbattesse su di lui!

Huntail reagì con rapidità - la sua coda guizzò in avanti e afferrò il polso del suo avversario, poi lo strattonò verso di sè e sferrò un poderoso attacco Sgranocchio! Nonostante fosse un attacco a cui Gurdurr era resistente, la differenza di abilità tra lui ed Huntail fece sì che Gurdurr subisse comunque un colpo potente...

"Okay, ragazzi, un bel lavoro. Adesso... Gorebyss, usa Ventogelato e rinfresca loro le idee. Dopo, usa tu un bell'attacco Surf, Huntail!" Henry istruì i suoi Pokemon, che fluttuarono indietro, si scambiarono un'occhiata, e si misero all'opera come due compagni di mille battaglie perfettamente addestrati. Il Pokemon Sudmarino aprì le pinne e scatenò una ululante folata di vento gelido, investendo Boldore e Gurdurr, e facendoli bloccare mentre una coltre di ghiaccio bianco si formava sui loro corpi! I due Pokemon nemici, battendo i denti per il freddo, si sforzarono di liberarsi, ma Huntail agì più rapidamente.

Il Pokemon Abissi spalancò le fauci in maniera quasi impossibile e scatenò una travolgente ondata di marea contro Gurdurr e Boldore, che non riuscirono a liberarsi in tempo prima che il colpo andasse a segno. Entrambi i Pokemon nemici vennero spazzati via dall'ondata, che inondò l'intera area e infradiciò alcuni dei minatori e degli uomini del Team Fusione prima di esaurirsi. Boldore e Gurdurr, privi di sensi, vennero depositati sul terreno roccioso, mentre Huntail riprendeva fiato e faceva un cenno con la testa.  

"Ma... che diavolo... come... come ha fatto a battere i nostri Pokemon così rapidamente?" esclamò stravolto uno dei quattro minatori. "Non è possibile... credevo che soltanto un Capopalestra potesse fare una cosa simile!"

"Ma... voi che razza di allenatori siete?" balbettò un altro minatore. "Perchè vi salta in mente, tutt'ad un tratto, di andare a disturbare la gente che fa il suo lavoro?"

Alcuni uomini del Team Fusione, che avevano assistito alla scena e stavano applaudendo l'abilità dimostrata da Henry, si adombrarono non poco per quelle parole, e il giovane luogotenente ritenne opportuno fare sì che gli animi non si scaldassero. Alzò una mano, per dire ai suoi compagni che non c'era bisogno di scomporsi, e si rivolse ai minatori, che stavano richiamando i loro Pokemon sconfitti. "Pensavate che fossimo un branco di fuorilegge che allenano i loro Pokemon alla rinfusa, senza criterio?" chiese retoricamente. "Mi dispiace, ma come potete vedere, non è esattamente così. Se non fossimo degli allenatori abbastanza competenti, non avremmo fatto i piani che stiamo portando avanti in questo momento... ma mi sa che ho già detto anche troppo."

"Il nostro capo ha ragione!" rispose una recluta femminile. "E' proprio perchè sappiamo quanto è difficile allenare i Pokemon in maniera decente, che stiamo cercando di rendere le cose un po' più facili a tutti!"

Mentre alcuni uomini del Team Fusione si occupavano di legare le mani ai quattro minatori, il capo di questi ultimi volle comunque mostrare che non era stato intimorito. Alzò lo sguardo e fissò rabbiosamente Henry e i suoi due Pokemon d'Acqua, deciso quanto meno a capire qualcosa di tutta quella storia. Il giovane luogotenente rimase fermo dov'era, senza mostrare esitazione o paura. Del resto, non ne provava nessuna, in quel momento. Piuttosto... quello che davvero provava era una sorta di disgusto nei confronti di sè stesso. Quegli operai erano delle brave persone che erano intervenute perchè tenevano alla loro città e al loro lavoro...

"Mi dispiace, ma temo proprio di non potervi accontentare." replicò Henry. "Piuttosto, signori, temo che dovremo trattenervi, almeno finchè il Team Fusione non avrà terminato ogni attività a Geminia. Dopodichè, vi lasceremo andare. Sarà come se non ci fossimo mai stati."

"E intanto, cosa succederà? Eh? Ci dite come se la caveranno lì a Spumarinia? Se dovesse accadere qualcosa, la loro diga non riuscirebbe a proteggerli da un'inondazione!" esclamò un terzo individuo, mentre lui e i suoi compagni venivano portati via dalle reclute.

Henry abbassò lo sguardo, e Huntail cercò il contatto con i suoi occhi in una dimostrazione di preoccupazione. In effetti era vero... senza quel componente trafugato, la diga di Spumarinia non poteva lavorare correttamente. Ma in quel momento, era un problema per il quale non poteva fare niente...

Certo che puoi fare qualcosa, pezzo di stupido! Lo sai che quello che stanno facendo quelli del Team Fusione è sbagliato! Perchè non la smetti di fare il bravo bambino, e non dici a tuo padre che sta rovinando tutto? Sei davvero così vigliacco?

Henry fece una smorfia. Una volta di più, la voce della sua coscienza si fece sentire, e una volta di più si sentì male all'idea di essere costretto ad ignorarla... certamente, tra la confusione e il suo tumulto personale, non ebbe modo di accorgersi della piccola figura che fluttuava nei paraggi, osservando tutto quello che stava accadendo.

Dopo essersi assicurato che nessuno si fosse accorto di lui, e che tutti stessero tornando ignari alle loro attività, Mime Jr. si staccò dall'impalcatura che usava come nascondiglio, e si mise a fluttuare verso i suoi compagni...

 

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"Meowth, sei sicuro che tutto vada bene?" chiese James preoccupato, tenendo la sua voce quanto più bassa possibile. Erano già dieci minuti che Mime Jr. si era allontanato... e James cominciava a temere che il suo piccolo Pokemon si fosse perso o fosse stato catturato dal Team Fusione. Jessie doveva ammettere che le dispiaceva per il suo compagno... ma allo stesso tempo, era stato irritante lasciarsi convincere ad aspettare e a non gettarsi a capofitto nell'azione. Sperava che sarebbero riusciti a cogliere di sorpresa il Team Fusione e a farsi dire qualcosa sui loro piani, in modo da concludere quella questione il prima possibile. Ma ad un certo punto, davanti alla persuasione di Meowth e alle preghiere silenziose di James, anche Jessie si era dovuta rassegnare e si era messa ad attendere, sperando che tutto andasse per il meglio.

Il Pokemon felino non rispose e restò seduto per terra a gambe incrociate e con le braccia conserte, come se volesse imitare un maestro di yoga. Era un po' stufo di rassicurare James che Mime Jr. se la sapeva cavare bene. Seriamente, quel piccolo Pokemon aveva l dono di sapersi cavare da ogni impacco meglio di chiunque altro di loro. C'era da imparare da lui...

James storse il naso e armeggiò nervosamente con il colletto della sua uniforme, mentre si guardava attorno per vedere se il suo piccolo Pokemon tornava... Anche Cassidy, Butch e il loro Raticate mostravano qualche segno di impazienza. La ragazza dai capelli arancioni, in particolare, si stava agitando nervosamente, spostandosi nel punto in cui era seduta come se stesse cercando di tenere a freno un fastidioso prurito al naso.

"Allora? Ancora niente?" sussurrò Butch. Si passò una mano tra i capelli, in modo da scaricare un po' il nervosismo... e sentì di colpo qualcosa che gli pesava sulla testa. "Hm? E questo cosa? Hey, non voglio Zubat tra i capelli, adesso!"

"Mime mime!" esclamò la cosa che si era appoggiata sulla testa del ragazzo dai capelli verdini, che scattò su per la sorpresa e cercò di mandarlo via. Ma il Pokemon evitò di farsi prendere con un agile scatto e fluttuò rapidamente attorno al gruppetto, sorprendendo Meowth e arrivando infine davanti a James, che lo guardò stupefatto per un istante prima di riconoscerlo e sorridere sollevato.

"Aaaah, eccolo qui! Cominciavo a chiedermi quando sarebbe arrivato." commentò Meowth.

"Mime Jr.! Ce l'hai fatta! Meno male, per un attimo mi sono davvero preoccupato..." mormorò il ragazzo dai capelli azzurrini, prendendo delicatamente sulla spalla il piccolo Pokemon Psico. "Allora... hai visto qualcosa di interessante? Il Team Fusione... sta cercando di fare qualcosa di strano, da queste parti?"

Mime Jr. disse di sì con la testa, e gli agenti del Team Rocket si alzarono di colpo, ripulendosi come meglio potevano. "Allora per adesso è meglio se tagliamo la corda. Facciamoci dire da Mime Jr. come stanno le cose, e poi pensiamo ad un piano, okay?"

"Io continuo a dire che dovevamo coglierli di sorpresa..." protestò Jessie, ma a quel punto si era rassegnata a fare in una maniera un po' più ragionata. "Spero almeno che Arbok e Seviper avranno la possibilità di dare una lezione a quella gente!"

"Tranquilla, Jessie, andrà tutto alla grande!" rispose Meowth! "Per adesso, portiamo le nostre code fuori da questo post..."

Il felino andò a sbattere contro un muro che era apparso di colpo davanti a lui, e indietreggiò con un miagolio di disappunto. Il resto del Team Rocket si fermò appena in tempo per non fare la stessa fine... e quando Meowth alzò irritato lo sguardo, si rese conto che non avev sbattuto contro un muro. In effetti, si trattava di qualcosa di stranamente soffice, come un peluche gigantesco... talmente soffice che Meowth era semplicemente rimbalzato su di esso, come su un trampolino!

"Hey! Attento a dove vai, tu..." cominciò a dire.

Ma si bloccò di colpo, stupefatto, quando si accorse di cosa si trattasse esattamente.

"Bewear!" esclamò il colossale muro di peluche, guardando il Team Rocket con un sorriso un po' melenso e uno sguardo intenerito...   

 

oooooooooo

 

CONTINUA...

Note dell'autore: Okay... immagino che per adesso, Heather e i suoi compagni debbano aspettare un po' prima di essere di nuovo in scena. E abbiamo visto Henry in azione. Diventerà un personaggio importante nel corso della storia... in effetti, sappiamo già che è il figlio del misterioso capo del Team Fusione. La sua posizione è parecchio simile a quella di Taka del Team Meteora, in effetti. Per Heather potrebbe essere una situazione anche troppo familiare... 

A presto! Mi raccomando, recensite! :)

 

 

 

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Capitolo 35
*** Battaglia in miniera ***


Pokemon: The Glazed Challenge
Una fanfiction di Pokemon scritta da: JusticeGundam

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Capitolo 35 - Battaglia in miniera

 

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Il Team Rocket e Bewear restarono per diversi secondi a guardarsi negli occhi... e il gigantrsco orso di peluche inclinò la testa da un lato e fece un'espressione adorante, guardando Jessie, James e Meowth con la stessa espressione di un bambino che si appresta a coccolare un tenero gattino!

Sfortunatamente per Bewear, il Team Rocket non condivideva la sua opinione...

"Qu-qu-quello... non è per caso..." mormorò James, con tanto di righine blu della paura che apparivano sopra la sua testa!

"Wear!" esclamò il buffo ma pericoloso Pokemon peluche. Fece un passo in avanti... e in automatico, il Team Rocket fece un passo indietro!

"Sì... sì, è proprio quello! Che... che cosa vuole da noi?" si chiese Meowth. "Qui ci vorrebbe... una mano, non credete?"

"Non... non lo so... questo Pokemon è davvero forte!" commentò Jessie. "Ehm... forse... l'unico che può darci una mano in questo momento è... Mimikyu, vai!"

"Dovevano proprio mandare in campo quella cosa inquietante?" si lamentò Cassidy non appena il bizzarro Pokemon Spettro/Folletto uscì dalla sfera, per poi librarsi in volo accanto a Jessie e rivolgere a Meowth uno sguardo minaccioso - la sua espressione, in realtà, non era cambiata di una virgola, ma il modo in cui si portava riusciva a spaventare ugualmente!

Butch deglutì. "Beh, visto che credo sia l'unico del nostro gruppo a poter affrontare quell'orsacchiotto di peluche troppo cresciuto... temo che dobbiamo rassegnarci!"

"Mimikyuuu..." sibilò Mimikyu. Ora, l'inquietante marionetta si era piazzata davanti a Bewear, e cercava di minacciarlo. Un'aura terrificante, simile ad una fiamma violacea, si era accesa tutt'attorno a lui e proiettava dei bagliori innaturali sui muri e sul pavimento... ma Bewear sembrava del tutto indifferente a questo spettacolo, e continuava a guardarlo con aria melensa. Cassidy aveva i suoi dubbi che Bewear si fosse realmente reso conto di cosa voleva fare Mimikyu...

Vedendo che l'intimidazione non funzionava, Mimikyu decise di passare a vie di fatto. Il bordo della sua mantellina si sollevò appena un po', dando soltanto un brevissimo scorcio della mostruosità che si nascondeva sotto di esso - un ammasso di ombre solide che imitava la forma umanoide soltanto nella maniera più vaga. E da essa uscì un lungo braccio tentacolare che terminava con una grande mano dotata di artigli affilati! Bewear sembrò finalmente rendersi conto che Mimikyu lo stava attaccando e alzò le braccia per parare il colpo, ma si rivelò una contromossa inutile contro un attacco Ombrartigli, che passò attraverso il corpo di Bewear...

...e non gli fece assolutamente niente.

I due Pokemon si ritirarono, e Bewear si guardò le braccia scuotendo il capo in un gesto di confusione. Il colpo lo aveva raggiunto in pieno, eppure Bewear non si era fatto niente... anche Mimikyu indietreggiò e inclinò perplesso la testa da un lato mentre il braccio-tentacolo ritornava sotto il lenzuolo.

"Non... non ha funzionato?" miagolò Meowth. "Ho... ho come l'impressione che quell'orsacchiottone sia di tipo Normale..."

"Cosa?" si lamentò Jessie. "Oh, fantastico, ci mancava soltanto questo!"

Bewear, per nulla intimorito, e anzi considerando forse molto carino il fantasmino travestito da Pikachu, fece un passo in avanti e cercò di abbracciarlo... ma anche lui rimase deluso quando Mimikyu passò attraverso il suo corpo, entrandogli nel petto e uscendogli dalla chiena senza fargli neanche un graffio! Il Pokemon peluche aprì le braccia e guardò sbalordito il vuoto che c'era tra di esse, proprio nel punto in cui Mimikyu si trovava un attimo prima!

"Bewear?" si chiese Bewear. Ma la sua confusione durò soltanto un attimo... visto che adesso non c'era più niente tra lui e il Team Rocket, e che adesso poteva coccolarli quanto voleva! Con un balzo sorprendentemente agile per una creatura di quelle dimensioni, Bewear coprì la distanza che lo separava dal malcapitato gruppo di fuorilegge e afferrò il primo che gli capitò tra le zampe... ovvero James!

"Aaaaaaaargh!" esclamò il ragazzo dai capelli azzurri, dibattendosi inutilmente nella morsa d'acciaio che era la stretta di Bewear. "No! No! Aspetta un momento! Io non sono un peluche! Non voglio essere stritolato... AHIAAAAAAAAAA!"

Bewear cominciò a coccolare James, stringendolo affettuosamente nella sua presa terrificante, e il poveraccio cominciò a sentire l'inequivocabile scricchiolio delle sue ossa sottoposte alle fin troppo entusiaste effusioni del peluche gigante! Jessie, Meowth e gli altri fecero immediatamente delle espressioni contrite...

"Ahia!" esclamò il Pokemon felino. "Credo... che quella fosse una costola..."

"Sicuro che non fosse la spina dorsale?" chiese Butch, mentre James continuava a contorcersi come un pesce fuor d'acqua nel disperato tentativo di sottrarsi al doloroso abbraccio!

"Io ho l'impressione che si trattasse dello sterno..." aggiunse Jessie.

"Sareste così gentili... da smettere di parlare delle mie ossa... e preoccuparvi invece di salvare, per favoreeeeeeeee?" James si lamentò mentre Bewear se lo portava via, con tanto di cascate in miniatura che gli scendevano dagli occhi! Il Pokemon orso non si stava minimamente preoccuupando di Mimikyu, che continuava a fluttuare attorno a lui e lo guardava con evidente irritazione.

"Mimikyuuuuuu!" con un'esclamazione rabbiosa, Mimikyu si scagliò contro Bewear, eseguì una capriola a mezz'aria e scese giù colpendo il Pokemon più grande sulla testa con la sua coda di legno, che aveva cominciato a risplendere di un'abbagliante luce verde. Jessie non potè fare a meno di pensare che quella mossa assomigliasse molto a Codacciaio, almeno per come la eseguiva il Pikachu del "marmocchio".

L'attacco Mazzuolegno fu abbastanza potente da farsi notare da Bewear. L'orso di peluche gigante sgranò gli occhi in quella che poteva essere letta come un'espressione di sorpresa e mollò James, che piombò a terra come uno straccio usato e cominciò a lamentarsi dei dolori alle ossa!

"Ohiohiohiohiohiiiii... credo di avere fatto i massaggi per tutta la vita!" si lamentò il malcapitato. "Ragazzi, mi manca quando Victreebel si limitava a mordermi!"

Bewear fece due passi in avanti, barcollando... poi si voltò verso Mimikyu massaggiandosi la testa. Non era nemmeno arrabbiato per l'attacco a tradimento. Quel Mazzuolegno preso in pieno non aveva fatto molto di più che dargli un po' di mal di testa e farlo distrarre da James.

"Bewear?" chiese, ignorando del tutto il bernoccolo che si era formato tra le sue orecchie.

Mimikyu si avvicinò, gli occhi illuminati di rosso. "Kyuuuuuu!"

"We wear, bewear?"

"Mimi mikyu!"

"Ehm... credo che Bewear pensi che Mimikyu voglia solo giocare..." affermò Meowth preoccupato, guardando Jessie che cercava di rimettere a posto James con delle chiavi alle articolazioni che si era appena inventata. Il giovanotto dai capelli azzurri si era liberato dalla stretta mortale di Bewear solo per farsi stroncare le ossa in un altro modo... "Non credo che quel Mazzuolegno gli abbia fatto granchè..."

"Cavolo, ma quanto è forte quel peluche gigante? Io non so più cosa inventarmi per tenerllo a bada..." mormorò Cassidy. Il suo Raticate scosse la testa, per dire che non aveva intenzione di farsi coinvolgere...

"Hmm... aspetta un momento." riflettè Jessie, ripensando alla tendenza di Bewear di abbracciare quello che gli piaceva. "James, puoi far uscire la tua Magcargo per un attimo?"

Il ragazzo stava ancora controllando se tutte le sue ossa fossero intere. "Ohiohiohi... e... e cosa potrebbe fare Magcargo contro quella montagna troppo affettuosa?" chiese massaggiandosi la schiena.

"Tu fallo e basta!" scattò su Jessie, con una vena pulsante che affiorava sulla testa! James emise un verso di sottomissione e fece come la sua complice gli aveva detto, con la velocità che i suoi muscoli doloranti gli consentivano. Magcargo apparve al suo fianco e guardò perplessa davanti a sè... vedendo che Bewear era ancora impegnato a cercare di comunicare con Mimikyu. Il fatto che il fantasmino non fosse per niente ben disposto nei suoi confronti non lo scoraggiava in alcun modo.

"Cargo..." mormorò nervosamente la chiocciola di lava. Scosse la testa e strisciò verso Bewear, che finalmente si accorse della sua presenza e si girò verso di lei con le braccia aperte per darle uno dei suoi famosi abbracci! Allarmata, Magcargo cercò di indietreggiare, ma per quanto lento fosse Bewear, lei lo era di più, e non riuscì a sottrarsi quando il Pokemon di peluche la avvinghiò nelle sue possenti braccia.

E questo fu il suo errore.

Non appena Bewear afferrò Magcargo tra le braccia, la sua pelliccia cominciò a fumare... e l'enorme orso di peluche si staccò dall'oggetto delle sue effusioni con un breve ululato di dolore, facendosi aria alle braccia e al torace dove erano apparse delle evidenti chiazze rosse che brillavano debolmente!

"Weeeeeeaaaaarrrrr!" esclamò Bewear, per poi scappare a gambe levate facendo lo stesso frastuono di un branco di Tauros alla carica! Il Team Rocket e i loro Pokemon restarono a guardare, sperando che la tattica avesse funzionato... e quando i passi di Bewear non si sentirono più, tirarono un sospiro di sollievo.

"Beh... per questa volta lo abbiamo tenuto a bada... spero..." sospirò Cassidy. "Aspetta un momento, Jessie... tu ti aspettavi che quel Pokemon cercasse di abbracciare la Magcargo del tuo amichetto, non è così?"

"Ovviamente!" rispose Jessie altezzosamente. Visto che aveva un'occasione di darsi un po' di arie a spese della sua rivale, non vedeva perchè non approfittarne. "Quel Pokemon, Bewear, cerca di abbracciare tutto quello che vede, e ho pensato che avrebbe fatto lo stesso con Magcargo, senza pensare che il corpo di Magcargo è caldo come la lava bollente! E così, lo abbiamo sistemato!"

"Maaaag..." mormorò la chioccola di lava. A giudicare dalla sua espressione e dai suoi occhi ristretti, non era molto contenta dell'idea di Jessie.

"Avresti potuto dirmelo prima, Jessie..." si lamentò James, le cui articolazioni erano finalmente tornate normali. "Cavolo... per un attimo credevo che mi avrebbe trasformato in una polpetta..."

"Mimikyu..." ringhiò Mimikyu, deluso di non essere stato lui a mettere in fuga quel bestione.

"Ci preoccuperemo dopo di quel peluche troppo cresciuto." affermò Meowth. "Per adesso, andiamocene via da questo posto, e pensiamo a come fare per sistemare il Team Fusione. Ci sarà pure un modo di prenderli in castagna..."

Senza perdere altro tempo, il Team Rocket prese la via d'uscita, allontanandosi quanto più possibile dalla stanzetta...

 

oooooooooo

 

Heather represse uno sbadiglio. Dover restare là seduta ad attendere un permesso era una delle cose che più le dava fastidio. Se fosse stato soltanto per lei, si sarebbe diretta alle miniere e avrebbe stanato il Team Fusione con le sue stesse mani, con o senza Shelly. Per quanto la riguardava, era la soluzione più rapida e più facile.

Ma... i suoi compagni, in particolare Cato e Percy, avevano insistito a fare le cose tenendosi nella legalità. E Shelly, come forse era prevedibile, si era detta d'accordo. Al punto che aveva rimproverato Heather quando quest'ultima aveva suggerito di lasciar perdere le lungaggini e andare direttamente alle miniere, senza tanti complimenti.

"Quanto meno, adesso Shelly è un po' più decisa a difendere le sue posizioni." mormorò Heather tra sè. "Anche se in questo momento mi dà un po' fastidio dovermi adattare..."

"Su, su, Heather, non te la prendere troppo..." affermò la bambina dai capelli color lavanda, seduta a fianco della sua amica. "Facciamo le cose come si deve, e vedrai che non avremo altro grattacapi."

"Quello che sto dicendo, agente Jenny... è che sono convinto che l'energia che viene sottratta alla diga di Spumarinia viene dirottata alle miniere. Anche alcuni minatori sono andati ad indagare, ma temo che potrebbero trovarsi di fronte a delle difficoltà per loro troppo grandi." stava dicendo in quel momento Cato all'agente Jenny seduta al banco davanti a lui. La poliziotta dai capelli azzurri stava ascoltando con attenzione quello che il ragazzo stava dicendo, e di tanto in tanto prendeva degli appunti su un taccuino.

"Quando avete incontrato questo gruppo di minatori di cui parli?" chiese. "So che possono sembrare domande inutili, ma non si sa mai quando possono diventare importanti."

Cato ci pensò su per qualche istante. "Beh... è stato circa tre o quattro ore fa." rispose. "Avevamo proposto di dare loro una mano per risolvere i problemi in comune che abbiamo, ma loro hanno rifiutato."

L'agente Jenny sospirò. Da un lato, era consapevole che in giro c'erano numerosi ragazzi dell'età di Cato, forse anche più piccoli, che erano dei veri prodigi nell'allenamento dei Pokemon, e in effetti, diversi di loro avevano occupato la posizione di Campione o di Superquattro nel corso della storia. Detto questo, l'idea che dei bambini si esponessero a rischi simili non le andava per niente a genio, e comprendeva il perchè i minatori non volessero coinvolgerli.

"Capisco. In effetti, stiamo ricevendo un po' di segnalazioni sospette riguardo certe attività che si svolgono nella miniera. Permettetemi di fare i dovuti preparativi, e vi accompagnerò io. Credo che avrete bisogno del mio aiuto, in quel posto..." disse infine la poliziotta. "Voi, però, non fate colpi di testa, e fate come vi dico. Non voglio che qualcuno tiri fuori che non vi ho avvertito."

"D'accordo, agente Jenny." rispose Percy. Si aspettava che Chelle avrebbe fatto un po' di resistenza, invece la ragazzina dai capelli verdi, malgrado un po' di riluttanza, accettò di sottostare a quello che avesse deciso l'agente Jenny. "Hey, Heather! Shelly! Anche voi due siete d'accordo, immagino."

"Ma sì... come no..." risposte Heather, chiaramente di mala voglia. Shelly disse rapidamente di sì, cercando di distrarre l'attenzione dal tono irriverente di Heather.

Percy alzò gli occhi al cielo. "Chiedo scusa a nome della mia amica... diciamo che non ha delle esperienze molto favorevoli con certi... tutori dell'ordine." affermò.

"Viene da Reborn City." precisò rapidamente Chelle. Heather storse il naso, ma non disse nulla, e l'agente Jenny fece un cenno con la testa per dire che aveva capito. In effetti, non biasimava Heather per il suo comportamento diffidente...

"Molto bene. Ci muoveremo subito." affermò finalmente la poliziotta, dopo aver raccolto alcune Pokeball e una sacca. Attivò una dellesue sfere, dalla quale fece uscire un massiccio Arcanine che si mise subito in posizione di attesa accanto a lei, e abbaiò facendo uscire una lingua di fuoco dalla bocca.

"Nine!" esclamò il cane-tigre. L'ufficiale di polizia si avvicinò al massiccio POkemon Fuoco e gli fece una carezza sul fianco, che Arcanine accettò con un guaito affettuoso.

"C'è una missione per noi, Ark-9." affermò. "Andiamo alle miniere e cerchiamo di catturare un gruppo di malfattori che si fanno chiamare Team Fusione. Sei pronto, vero?"

"Arcanine!" esclamò Ark-9, per dire che era sempre pronto. Si drizzò in piedi, e seguì l'agente Jenny e i ragazzi mentre iniziavano a dirigersi verso le miniere. L'agente Jenny si fermò davanti al banco di ingresso della stazione e fece un saluto militare.

"Agente Jenny di Geminia. Devo fare un giro di perlustrazione assieme ad Ark-9 e a questi ragazzi." disse al suo collega. "Dobbiamo assicurarci che non ci siano attività illegali in corso."

"Va bene, agente Jenny. Si senta libera di chiamare rinforzi in qualsiasi momento." rispose il poliziotto all'altro lato della scrivania. Jenny ringraziò e guidò i ragazzi ed Arcanine all'esterno, dove si incamminarono lungo la strada che si inerpicava verso l'ingresso delle miniere.

"A proposito, com'è che queste Agenti Jenny si assomigliano tutte?" si chiese Shelly, sussurrando la domanda alla sua amica del cuore. "E anche tutte le Infermiere Joy... sembrano delle fotocopie!"

"Non chiederlo a me..." rispose Heather, a voce altrettando bassa. "Si distinguono solo dalla città in cui prestano servizio..."

 

ooooooooooo

 

"Per l'amor di Arceus, queste miniere sono un labirinto..." mormorò Chelle, mentre lei e Bayleef cercavano di destreggiarsi tra le gallerie malamente illuminate. La Pokemon d'Erba si trovava in un ambiente a lei poco congeniale, e cercava come poteva di adattarsi e guidare la sua allenatrice.

"Bayleef..." con un'esclamazione di fastidio a causa dell'odore stantio della galleria, Bayleef aprì leggermente le gemme che crescevano attorno al suo collo e usò un attacco Profumino per rendere almeno l'aria un pochino più respirabile. Lo Arcanine dell'agente Jenny annusò nuovamente l'aria... e starnutì, il naso irritato dall'improvviso aroma che si era diffuso nell'aria.

"Ehm... forse è meglio non usare Profumino qui, Chelle..." affermò Shelly. "Ark-9 deve fiutare l'odore dei malfattori, e così finirà per perdere la pista..."

Bayleef storse il naso e chiuse le gemme, interrompendo il flusso di profumo che si era diffuso attorno a lei. Chelle alzò gli occhi al cielo e lasciò perdere, adattandosi a seguire le indicazioni della sua "maestra".

"Grazie per avermi preceduto, piccola Shelly." disse l'agente Jenny. La giovane poliziotta fece cenno al resto del gruppo di non esporsi, e si appiattì contro il muro quando il suo Arcanine rallentò in maniera appena percettibile. "Hm? Che succede, Ark-9? Hai sentito un odore particolare?"

"Ark!" abbaiò il cane-tigre. Il Profumino di Bayleef si sentiva ancora, ma non era abbastanza forte da trarre in inganno il suo olfatto sensibilissimo. C'era dell'attività più avanti, di questo era sicuro al cento per cento.

Bayleef si piazzò a sua volta contro il muro, mentre Cato e il suo Komala tesero tutti i sensi e si prepararono a qualsiasi evenienza. Heather corrugò la fronte e allungò la mano verso la Pokeball più vicina, quella appartenente a Vibrava... mentre Shelly deglutì e il suo Volbeat si avvicinò vibrando lentamente le ali, l'addome fiocamente illuminato in modo che la sua allenatrice potesse vedere oltre ad un palmo dal naso.

"Che succede, ufficiale Jenny? Avete sentito qualcosa?" sussurrò la bambina dai capelli violetti. L'agente Jenny mise un dito davanti alla bocca per dirle di parlare più piano, poi guardò nella direzione del passaggio che il suo Arcanine stava per imboccare. Dal fondo del corridoio proveniva una flebile luce, e si sentivano delle voci e dei suoni - non c'era alcun dubbio sul fatto che qualcuno fosse indaffarato, là in fondo. "Hmm... sì, direi che è proprio qualcosa..."

"Scommetto quello che volete che i minatori sono lì da qualche parte..." sussurrò Chelle. "Allora, che si fa? Qualcuno di noi li distrae, e gli altri vanno lì e mandano all'aria la loro operazione?"

"Non credo che sarà così semplice. Meglio cercare ancora... forse troviamo un altro passaggio che ci porta in una posizione più vantaggiosa." affermò la poliziotta. "Poi da lì, facciamo irruzione, li disarmiamo, e mettiamo le manette a tutti quanti."

"Okay... speriamo che non si accorgano di noi..." disse tra sè Cato. Pur essendo ancora addormentato, il Komala del ragazzo riusciva a stare al passo con i suoi compagni, trattenendo tra le braccia il pezzo di legno che usava come cuscino e coperta di sicurezza. Cercando di muoversi con la massima attenzione possibile, il gruppo si rifugiò tra le ombre, cercando di memorizzare il percorso che li avrebbe portato alla sala illuminata. Volbeat restò sulla retroguardia, e fece lampeggiare la luce sul suo addome in modo da aiutarli a memorizzare la strada, poi il gruppo continuò ad addentrarsi nelle miniere del Monte Strato...

 

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"Allora, com'è la situazione? Hanno detto qualcosa?" disse Henry, avvicinandosi con aria stanca alla cella dove erano rinchiusi i minatori che poco prima avevano cercato di affrontare il Team Fusione. Passò loro un vassoio sul quale erano appoggiati diversi pezzi di pane e alcune bottigliette piene di acqua fresca, e si assicurò che i prigionieri se le spartissero equamente prima di voltarsi verso i suoi sottoposti.

"No, ancora niente..." disse una recluta femminile, aggiustandosi il berretto col frontino che indossava, e accarezzando il suo Flaaffy. "Sono decisi a non confessare nulla. E insistono a dire che sono venuti loro, di loro spontanea volontà."

Henry disse di sì con la testa e guardò verso gli ostaggi, che si erano messi a consumare il loro frugale ma dignitoso pasto, senza dire una parola. Solo il più anziano dei minatori si era fermato a guardare verso i suoi carcerieri, ma anche lui non li aveva degnati di una parola. "Capisco... immagino che da loro non otterremo nessuna informazione utile. Beh, teneteli qui finchè non avremo finito di prendere tutta l'energia che ci serve, poi lasciateli andare. Tanto non dovrebbe mancare molto, e per allora, qualunque cosa siano venuti a sapere qui non sarà d'aiuto ai nostri nemici."

"Va bene... e cosa diremo a tuo padre... cioè, voglio dire... al capo... di questa intrusione?" chiese un'altra recluta.

Il ragazzo restò a pensarci su per qualche secondo. "Hmm... non credo ce ne sarà bisogno. In questo momento... mio padre è troppo impegnato a scoprire dove si trova il resto di quelle sfere. Senza di quelle, dice che il progetto è destinato a fallire. Questo... è stato un incidente di percorso che non ha costituito un'autentica difficoltà." affermò infine, la voce segnata da un tocco di amarezza. "Beh, lasciamo perdere. Tanto ormai, tra non molto, questo nascondiglio non ci servirà più."

"E cosa volete fare esattamente con l'energia che state sottraendo alla diga di Spumarinia?" chiese uno dei minatori dopo aver sgranocchiato la sua pagnotta. "Credete davvero che la farete franca?"

"Spiacente, amico... ho già visto questo trucco nei film, e ti informo che con me non funziona!" rispose beffardo uno degli uomini del Team Fusione. Altre reclute fecero una breve risata... e persino Henry e alcuni degli altri minatori trovarono la situazione abbastanza buffa che valeva la pena di farci due risate su. "Beh, ci hai provato, di questo non posso farti torto."

"Ma guarda... un gruppo di malfattori che hanno visto abbastanza storie da capire come vanno di solito certi clichè." disse il ragazzo che aveva parlato per primo.

Henry si schiarì la voce. "Siamo spiacenti, ma dovrete restare qui ancora per un po'." affermò. "Per me questa missione è troppo importante... e comunque, quando uscirete, avrete modo di vedere da voi in cosa consiste il nostro piano. E forse, non disapproverete più di tanto. Almeno spero..."

"Certo che neanche tu sembri troppo convinto di quello che stai facendo, se mi permetti di dirlo..." sussurrò il minatore più anziano, ma se Henry lo aveva sentito, lo ignorò del tutto e si concentrò sul resto delle operazioni.

"Adesso... meglio dare un'occhiata in giro, e vedere se è tutto in ordine." affermò Henry, per poi rivolgere la sua attenzione ad un quartetto di suoi sottoposti che sembravano non avere nulla da fare al momento. "Voi. Fate un giro e controllate se non ci sono altri intrusi in giro. Non si può mai essere troppo prudenti."

"Già... magari questi ficcanaso avevano degli amichetti da queste parti." rispose uno degli scagnozzi in tuta arancione. Brontolando tra i denti, i quattro uomini del Team Fusione raccolsero le loro Pokeball e lasciarono la stanza da un'uscita laterale, mentre Henry si sfregava il viso per cercare di mandare via la stanchezza che aveva accumulato in quei giorni frenetici. Non era stato uno scherzo predisporre ogni cosa e fare in modo che tutto andasse liscio, e ancora non era sicuro che ogni cosa fosse rimasta sotto controllo.

"Beh, a questo punto non credo importi più..." disse, mentre si dirigeva verso la sua stanza e ignorava i richiami di alcuni dei prigioneri. "Tra poco potremo andarcene di qui una volta per tutte... e allora, voglio sperare che papà sia soddisfatto del lavoro svolto. Forse questa volta si renderà conto che suo figlio non è lo sciocco sprovveduto che crede..."

Scuotendo la testa in un gesto di frustrazione, il ragazzo riprese la strada, cercando di mandare via i ripensamenti che ancora, di tanto in tanto, affioravano alla sua mente e gli facevano chiedere se davvero valesse la pena di continuare su quella strada. Ormai non era più possibile tornare indietro, vero? A questo punto, tanto valeva pensare che in fondo, quello che il Team Fusione stava facendo avrebbe aiutato molti allenatori a diventare più abili, e i loro Pokemon a diventare più forti. Anche Huntail e Gorebyss ne avrebbero tratto vantaggio. Questo era il pensiero che permetteva ad Henry di continuare il suo lavoro...

 

oooooooooo

 

"Ugh... così non ci siamo!" esclamò Heather. "Presto, Shelgon, usa il tuo attacco Dragospiro!"

Il Pokemon simile ad una crisalide con le zampe non se lo fece dire due volte, e dalla sua bocca normalmente invisibile scaturì una luccicante fiammata viola che investì il nemico davanti a lui: un possente Lairon che, assieme ad un gruppetto di Aron, era saltato fuori da una caverna e aveva sbarrato il passo ad Heather e ai suoi compagni. Il Pokemon corazzato non fu abbastanza veloce da schivare l'attacco e venne colpito in pieno, ma il Dragospiro non ebbe un grande effetto sul corpo corazzato di Lairon, che indietreggiò di un passo e scosse la testa, ma si rimise immediatamente in guardia, mostrando soltanto alcune macchie di fuliggine sull'armatura.

"Roooon!" esclamò il Pokemon Acciaio/Roccia. Il suo richiamo fu come un ordine per i piccoli Aron, che sferrarono un attacco Azione simultaneo contro lo Arcanine dell'agente Jenny. Il Pokemon di Fuoco riuscì ad evitare la maggior parte degli attacchi grazie alla sua agilità, ma lo spazio in cui stava combattendo era troppo ristretto per evitare efficacemente tutti i colpi, e finì per riceverne alcuni. Il Voltorb di Shelly cercava a sua volta di rendersi utile, ma nessuno dei suoi attacchi si stava rivelando particolarmente efficace contro i piccoli Pokemon Acciaio/Roccia.

"Bayleef, attacca con Frustata!" esclamò Chelle. "Scaraventali via!"

La Pokemon d'Erba non se lo fece ripetere. Estese le sue liane e le avvinghiò attorno al corpo di uno degli Aron, poi lo sollevò di peso, non senza qualche difficoltà, e lo scaraventò contro i suoi "colleghi", mandandone due a terra privi di sensi. Il Komala di Cato stava combattendo a sua volta... e nonostante continuasse a dormire, stava dimostrando di essere un avversario formidabile!

"Komala, usa Breccia!" esclamò il ragazzino biondo. Il Pokemon koala, senza mai perdere la sua espressione assonnata, sollevò il suo tronchetto e lo calò brutalmente sulla testa dello Aron più vicino. Gli effetti furono immediati e drastici - il Pokemon Acciaio/Roccia cadde a terra come un sacco di patate, e i suoi occhi diventarono spirali per segnalare che era fuori combattimento.

"Ottimo lavoro! Temo che invece, gli attacchi di tipo Fuoco non stiano facendo molto a questi mostriciattoli d'acciaio..." commentò l'agente Jenny. Il suo Arcanine era riuscito a colpire il Lairon avversario con una Ruotafuoco, ma non era riuscito ad infliggere danni significativi, a causa della spessa corazza dell'avversario e del doppio tipo che lo proteggeva in parte dai danni da fuoco.

"In compenso, possiamo batterli usando mosse di tipo Lotta... o Terra!" fece notare Shelly, ricordando in quel momento ciò che potevano davvero fare i suoi Pokemon. "Scyther, usa Breccia! Cerca di disperdere quegli Aron!"

"Sandshrew, scava una Fossa!" ordinò l'impulsivo giovanotto dai capelli. Il Pokemon  armadillo si chiuse a palla... e scavò rapidamente con le sue zampette artigliate, in modo da portarsi direttamente sotto un gruppetto di Aron. Il Scyther di Shelly intervenne a sua volta e sferrò un possente colpo di taglio con le sue braccia-falci, mettendo al tappeto un Aron. Gli altri Pokemon Acciaio/Roccia più piccoli decisero di disperdersi e far perdere le sue tracce... tranne uno, più ardito degli altri, che riuscì a piazzarsi a fianco di Scyther e attaccò con un Abbattimento ben piazzato!

"Aron!" esclamò. Con un rapido colpo di zampa, sollevò da terra un grosso pezzo di roccia e lo scagliò contro la mantide religiosa, colpendola in pieno al torace e mandandola a terra. Non era ancora fuori combattimento, ma era evidente che non sarebbe mancato molto...

"Scyther!" esclamò Shelly, dandosi della stupida per non aver calcolato gli attacchi di tipo Roccia ai quali Scyther era particolarmente sensibile. Il Pokemon mantide si rialzò barcollando, e gli Aron lo circondarono per attaccare di nuovo...

E la terra si sollevò di colpo in mezzo ai Pokemon Acciaio/Roccia! Il Sandshrew di Percy era saltato fuori, travolgendo gli avversari con il suo impeto e facendoli volare in giro! Gli Aron emisero un coro di esclamazioni di disappunto e paura, poi caddero a terra storditi, mentre Bayleef scatenava una raffica di attacchi Parassiseme contro Lairon. La versione evoluta di Lairon sferrò una testata e fece sparpagliare in giro i pericolosi semini, poi abbassò il cranio e caricò verso Bayleef per colpirla con una Metaltestata!

"Bayleef, usa Frustata, e poi Foglielama!" esclamò Chelle, pensando rapidamente ad una soluzione. La Pokemon d'Erba estese le liane verso il soffitto e si avvinghiò ad una trave, poi si tirò su ed evitò abilmente il colpo di Lairon. Prima che il sorpreso Pokemon corazzato potesse tentare qualcos'altro, Bayleef scagliò una raffica di foglie affilate che raggiunsero l'avversario nei punti più deboli dell'armatura, insinuandosi tra le giunture! Lairon emise un grugnito di dolore e barcollò visibilmente.

"Sembra che abbia funzionato. Le Foglielama riescono ad intrufolarsi nelle fessure della corazza della creatura." affermò l'agente Jenny. Il suo Arcanine eseguì un attacco Turbofuoco e creò un vortice di fuoco che costrinse gli Aron a fermarsi e ad indietreggiare. I piccoli Pokemon Acciaio/Roccia emisero degli stridii metallici di frustrazione e si ritirarono con tutta la velocità di cui erano capaci, mentre lo Shelgon di Heather si muoveva per intercettare Lairon.

Il mostro d'acciaio, irritato dai colpi subiti, si voltò verso Bayleef e cercò di colpirla con un attacco Rocciotomba, che la battagliera Pokemon d'Erba riuscì per un pelo ad evitare con uno scatto laterale. Una delle rocce cadenti la raggiunse di striscio al fianco, e Bayleef emise un breve stridio di dolore... ma il Sandshrew di Percy intervenne per difenderla e colpì Lairon con una Turbosabbia, scagliando un getto di sabbia negli occhi del Pokemon Corazza, che ringhiò di nuovo e scosse freneticamente la testa per scrollarsi di dosso la sabbia.

"Grazie, Percy!" esclamò Heather. "E adesso... Shelgon, usa il tuo attacco Ira di Drago!"

"Gon!" esclamò il bizzarro Pokemon Drago. I suoi occhi si accesero di rosso, e Shelgon scagliò contro l'avversario una sfera di fiamme arancioni che mulinavano come l'acqua in un gorgo! Heather ebbe il tempo di vedere gli occhi della creatura spalancarsi per l'allarme... e un attimo dopo, Lairon venne inghiottito dall'attacco Ira di Drago, che lo sollevò in aria e lo scaraventò contro una parete con abbastanza potenza da lasciare un'indentatura nella roccia! Lairon restò per un attimo incollato lì con espressione stravolta e sorpresa... poi, si staccò e cadde a terra come un sacco di patate, scuotendo brevemente il pavimento con il suo enorme peso!

"Uff... cavolo, questo Pokemon era tosto!" commentò Heather mentre si passava una mano sulla fronte. Il suo Shelgon riprese fiato e si sfregò sulla sua allenatrice come un gattino affettuoso, con abbastanza entusiasmo che per poco Heather non venne fatta cadere faccia a terra a sua volta! "Ah! O... Okay! Okay, Shelgon, va bene! Capisco che sei entusiasta! Basta che non mi mandi a gambe all'aria!"

"I Pokemon del Monte strato sono decisamente più aggressivi, di recente..." affermò l'agente Jenny, controllando che il suo Arcanine stesse bene. Il cane-tigre aveva giusto qualche ammaccatura, ma niente di davvero grave... mentre il Scyther di Shelly era decisamente ridotto peggio, e barcollava mentre Shelly cercava di farlo restare in piedi. "E probabilmente è una conseguenza delle incursioni del Team Fusione. I Pokemon vedono invaso il loro territorio... e scommetto che alcuni di loro sono anche stati catturati da quei malfattori. Quando troveremo il Team Fusione, penseremo anche a questo. Se hanno con loro dei Pokemon catturati illegalmente, glieli faremo restituire."

"Al momento abbiamo dei problemi un po' più urgenti a cui pensare." commentò Cato, facendo una carezza sulla testa al suo Komala, che pur immerso nel sonno fece un mezzo sorriso di soddisfazione. "Per esempio, cercare di capire come facciamo ad avvicinarsi ai nostri... amichetti del Team Fusione senza farci scoprire."

Heather stava per proporre la sua, quando sentì una serie di passi che si dirigevano dritti verso di loro, facendosi sempre più chiari man mano che la persona - anzi, no, il gruppo di persone - a cui appartenevano si avvicinava... il rumore della battaglia doveva aver allertato qualcuno, e adesso gli uomini del Team Fusione stavano venendo a controllare. "Cavolo..." mormorò la bambina dai capelli fucsia, tenendo la voce bassa. Forse c'era ancora la possibilità che non si fossero accorti di loro... "Ragazzi, dobbiamo levare le tende. Sta arrivando qualcuno."

"Sì, lo sentiamo... ma dove possiamo andare?" si chiese Shelly, sempre a bassa voce. L'agente Jenny si guardò attorno, e notò un passaggio naturale che dava su un corridoio che si insinuava tra due pareti frastagliate di roccia. Non il nascondiglio più comodo o più sicuro, ma se non altro dava la possibilità di sfuggire agli scagnozzi... l'unica incognita era se sarebbe stato abbastanza ampio da contenerli tutti...

"Per di qua." sussurrò la poliziotta. Con un cenno della mano, segnalò ad Heather e agli altri allenatori e Pokemon di entrare nel corridoio, mentre i passi si facevano sempre più chiari e distinti... ormai mancavano solo pochi secondi!

"A-Agente Jenny..." sussurrò Shelly, un attimo prima che Heather la prendesse per un polso e la trascinasse con sè all'interno del nascondiglio. Shelgon e Volbeat erano già entrati, e il Pokemon lucciola aveva spento la coda.

"Tranquilla, Shelly, l'agente Jenny saprà cavarsela." sussurrò la piccola allenatrice di draghi, mentre anche i loro amici di Tunod entravano nella galleria. Tuttavia, anche lei doveva ammettere di essere preoccupata per la poliziotta. "Okay... okay, ragazzi, andiamo. Non facciamoci trovare qui! Presto... presto, dobbiamo sbrigarci!"

"Scyther..." sussurrò il Pokemon mantide, mentre con il piatto di un braccio-lama spingeva gentilmente il resto dei Pokemon nel corridoio. Il gruppo cercò di allontanarsi, gli sguardi volti verso l'ingresso per assicurarsi che l'agente Jenny non avesse problemi...

 

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La poliziotta fece un sospiro rassegnato, vedendo che i suoi compagni si erano tutti messi in salvo. "Bene... adesso tocca a noi, Ark-9." disse rivolta al suo compagno Pokemon, che grattò con una zampa sul terreno per dire che era pronto a combattere ancora. "Che ne dici? Non penso che sia esattamente il posto giusto per fare colpi di testa... ma ogni tanto bisogna pur andare allo sbaraglio, non credi?"

"Nine!" affermò il cane-tigre... un attimo prima che le persone che avevano sollevato quel rumore di passi si presentassero all'ingresso della spelonca. Il primo del gruppo fece un passo indietro, andando a sbattere contro uno dei suoi compagni per la sorpresa... e in quel breve istante di tempo, l'agente Jenny potè vedere che tutti e quattro indossavano delle uniformi di colore arancione che ricordavano non poco delle tute da lavoro nel caso degli uomini... e dei costumi da majorette nel caso delle donne!

Sì, riflettè la poliziotta. Dalle informazioni che le avevano dato, erano proprio quelli del Team Fusione.

"Un... Un agente Jenny? Come ha fatto ad entrare? Che diamine ci fa qui?" esclamò un altro scagnozzo.

"Le vostra sorveglianza lasciava un po' a desiderare, signori." rispose la giovane donna con sarcasmo. "E per quanto riguarda la seconda domanda... sono venuta qui per cercare di scoprire cosa volete fare, e possibilmente per arrestarvi. Ma... a questo punto, non credo che la seconda cosa sia una possibilità, giusto?"

Ark-9 rispose con una risata che suonava come una sequenza di "bau bau".

"Aaaah... Ma guarda, ci è capitata proprio l'agente Jenny con il senso dell'umorismo." commentò uno degli scagnozzi. "Prendiamola! Non possiamo lasciare che conduca a noi le autorità!" 

"Subito!" esclamò una recluta femminile. "Presto, Flaaffy, fagli vedere cosa... ARGH!"

Prima che la recluta del Team Fusione avesse il tempo di estrarre una Pokeball, l'Arcanine di Jenny era scattato verso di lei e l'aveva costretta a terra con tutto il suo peso! Un istante dopo, prima che un altro scagnozzo potesse tirare fuori la sua Pokeball, Arcanine sferrò un calcio con le zampe posteriori e lo colpì in pieno, facendolo volare per un breve tratto!

"HEY!" protestò il quarto membro della pattuglia. "Ma che ti salta in mente? QQuesto è sleale! Come reagiranno i fan quando vedranno che i tutori dell'ordine usano questi trucchetti? Stai dando il cattivo esempio!"

"Ooooh, andiamo... adesso un membro di un'organizzazione criminale si interessa tanto di cosa è leale o meno?" rispose Jenny con una risata a mezza bocca, apprezzando l'assurdità della situazione. Ark-9 stesso, divertito da quello che i malfattori stavano cercando di insinuare, chiuse gli occhi e fare una risata a zanne strette. "Bene, signori. Ora, se permettete, vorrei mettervi le manette. E anche se non permettete, per me è lo stesso."

"Oh, neanche per sogno!" esclamò uno degli scagnozzi ancora in piedi. "Vai, Parasect!"

L'uomo in uniforme arancione fece uscire un altro Pokemon, un gigantesco acaro rosso con gli occhi senza pupille e un enorme fungo rosso a macchie bianche che gli  copriva il dorso.

"Ci sono anch'io!" esclamò l'altro scagnozzo. "Tocca a te, Crustle!"

Il secondo scagnozzo del Team Fusione mandò in campo un Pokemon abbastanza simile a Parasect come aspetto generale, ma il cui guscio era una grossa zolla di terra solida come una roccia e colorata a strati, con due robuste tenaglie e un paio di occhi neri e vivaci. Arcanine guardò da una parte e dall'altra, con evidente allarme. Di per sè, nessuno di quei due Pokemon era davvero un problema per lui... ma non aveva modo di metterli fuori gioco entrambi prima che lo attaccassero.

Così, fece la cosa più sensata. Si difese.

"Crustle, colpiscilo con Abbattimento!" esclamò il secondo uomo del Team Fusione. Crustle strappò un grosso pezzo di roccia dal terreno e lo scagliò contro il Pokemon Leggenda, che per fortuna si era aspettato quella mossa e riuscì a saltare di lato al momento giusto, mandando a vuoto l'attacco. Con un cenno della mano, la recluta con il Parasect diede un comando, e il Pokemon fungoide scagliò una nuvola di spore verdastre dal cappello del suo fungo, creando una nube tossica attorno a sè e poi mandandola contro Arcanine.

"Attento, Arcanine. Usa un attacco Ondacalda." esclamò l'agente Jenny. Il cane-tigre si allontanò di qualche passo dall'attacco Spora e scagliò subito dopo una ventata di aria rovente che investì in pieno la nube di spore e la annientò, poi proseguì verso Parasect, che indietreggiò rapidamente davanti a quell'attacco a cui era doppiamente debole.

"Protezione, presto!" esclamò il suo allenatore. Parasect alzò le chele e creò uno scudo energetico davanti a sè, sul quale le fiamme si dissiparono senza fargli nulla... e Crustle approfittò di quell'istante per scavare nel terreno e dirigersi verso Arcanine a tutta velocità! Il cane-tigre si accorse del tentativo e cercò di spostarsi... mentre l'altra recluta, immaginando che a quel punto Parasect non potesse fare nulla, lo richamò nella Pokeball e mandò in campo un altro combattente, un Krabby che si mise immediatamente in guardia, sollevando le chele e affilandole l'una sull'altra.

"Ku-ki-ku-ki-ku-kiii..." esclamò il crostaceo con voce roca, prima di puntare una chela contro Arcanine e sparare un Bollaraggio. Arcanine era in quel momento impegnato a schivare l'attacco Fossa di Crustle, ed era riuscito per un pelo a schivare il Pokemon Coleottero/Roccia quando quest'ultimo era emerso dal terreno. Tuttavia, non aveva avuto il tempo di sottrarsi alla raffica di bolle che lo travolsero ad alta velocità, e non potè fare altro che puntare le zampe a terra per cercare di resistere come poteva. Il Bollaraggio di Krabby lo raggiunse, ed Ark-9 strinse i denti per l'improvviso dolore... ma riuscì a reggersi in piedi e contrattaccò.

"Ark-9, usa Sgranocchio!" ordinò l'agente Jenny. Coprendo in un lampo la distanza che lo separava da Krabby, Arcanine cercò di morderlo, ma il granchio gigante si difese abilmente incrociando le chele davanti a sè e poi sferrando un doppio fendente che costrinse il Pokemon Leggenda a saltare indietro, mentre Crustle cercava di mettere a segno un altro colpo...

"Questi furfanti sono in gamba. Hanno una certa classe, non sono degli allenatori da quattro soldi." disse tra sè la giovane ufficiale. "Detto questo... dobbiamo continuare a tenerli occupati. Più tempo io ed Ark-9 riusciamo a guadagnare qui... più tempo quei ragazzi avranno per trovare i prigionieri e scoprire qualcosa di più sul Team Fusione."

"Arc!" abbaiò Ark-9, per poi usare un attacco Turbofuoco per impedire ai due Pokemon avversari di avvicinarsi a lui...

 

oooooooooo

 

Heather, Shelly, Shelgon, Volbeat e il resto della squadra erano riusciti a dileguarsi seguendo il tunnel scavato nella roccia, anche se i rumori della battaglia si facevano sentire e facevano loro desiderare di poter restare lì a dare una mano all'agente Jenny. Anche se fosse riuscita a sbarazzarsi delle reclute che la stavano attaccando in quel momento... era più che probable che ormai l'intero nascondiglio fosse stato allertato della sua presenza, e a quel punto avevano senz'altro dato l'allarme.

"Cavolo... secondo me, saremmo dovuto restare a darle una mano. Almeno un po', prima di tagliare la corda..." sussurrò Chelle. "E ormai non possiamo più tornare indietro..."

"Anche a me sarebbe piaciuto... ma dobbiamo prima di tutto scovare il capo del Team Fusione in questa base, e mandare all'aria i loro progetti." affermò Cato. "Forse, seguendo questo tunnel, arriveremo un po' più vicino senza attirare l'attenzione del Team Fusione."

"Vol volbeat..." affermò il Pokemon lucciola, e alzò una delle sue corte braccia per fare loro cenno di restare indietro. Dalla fine della galleria naturale stava filtrando qualche raggio di illuminazione artificiale, e se tendeva un po' l'orecchio, Volbeat riusciva a sentire delle voci umane provenire da quella direzione. C'era qualcuno, non c'era alcun dubbio...

"Shrew..." mormorò il Pokemon armadillo di Percy. Cato fece cenno al suo Komala di aspettare, mentre Sandshrew si avvicinava all'uscita del tunnel tenendosi quanto più possibile vicino al muro. Tutti si fermarono e si acquattarono sul pavimento, pensando che forse in questo modo avrebbero avuto meno possibilità di attirare l'attenzione dell'organizzazione criminale. Sandshrew strinse gli occhi, non abituato ad una luce artificiale così intensa, e cercò di sporgersi ancora un po' per vedere cosa stesse accadendo. Il suo primo istinto sarebbe stato quello di scattare fuori dal nascondiglio e prendere di sorpresa gli uomini del Team Fusione... ma per fortuna, la ragione ebbe la meglio sulla sua aggressività. C'erano un po' troppi uomini del Team Fusione in quel momento... e in particolare, c'era quel giovanotto in uniforme arancione con un Huntail e un Gorebyss al suo fianco che stava dando indicazioni al resto delle reclute. Quello sì che sembrava pericoloso... certo, Sandshrew non era esattamente smanioso di vedersela con due Pokemon d'Acqua di quel calibro.

"Henry, c'è qualche problema. La pattuglia che abbiamo mandato soltanto un quarto d'ora fa in perlustrazione sembra essere incappata in qualche problema. Ci poterebbero essere degli intrusi in questa miniera." affermò una donna vestita di arancione, avvicinandosi rapidamente al ragazzo. L'espressione del giovane cambiò di colpo - mentre fino ad un attimo prima era calmo e sicuro di sè, senza per questo apparire arrogante; adesso si vedeva una chiara espressione di allarme sul suo viso.

"Ne siete sicuri?" chiese Henry. "Avete ricevuto messaggi dalla pattuglia?"

"No, ma non abbiamo ricevuto risposta alla chiamata." continuò la donna. "Mi sono permessa di mandare un altro gruppo a verificare."

Approvando l'iniziativa della sua sottoposta, Henry disse di sì con la testa. "E hai fatto bene. Dobbiamo tenere d'occhio questa emergenza... ma fai in modo che i nostri prigionieri non restino senza sorveglianza. Accidenti, con tutto quello che c'è da fare, stiamo cominciando ad avere qualche problema di personale..."

"Ci pensiamo noi ai prigionieri, Henry!" affermò un altro membro del Team Fusione. "A questo punto, comunque... io consiglierei di accontentarci dell'energia che abbiamo preso e levare le tende. Tra un po' il terreno ci scotterà sotto i piedi."

"E' vero... ormai è solo questione di pochi giorni... se non di poche ore." rispose Henry. "Huntail, Gorebyss... tentevi pronti, perchè ho l'impressione che dovremo darci da fare, prima che la giornata finisca."

"Gore!" aaffermò con prontezza il pesce predatore rosato. Huntail stava per rispondere allo stesso modo... ma un'improvvisa sensazione che qualcosa non tornasse lo colse, e il predatore abissale cominciò a guardarsi attorno sospettosamente.

"Huntail?" chiese Henry. "Che succede? C'è... qualche problema?"

"Byss?" esclamò Gorebyss. Huntail ebbe il dubbio che la sua sensazione fosse semplicemente questo - una sensazione - ma volle comunque togliersi la curiosità ed essere sicuro che non ci fossero problemi. Con un'espressione cupa sul suo volto feroce, il Pokemon murena fluttuò sinuosamente in aria e guardò verso gli angoli e le pareti... poi, colse un piccolo movimento in corrispondenza del muro dalla parte opposta, e lanciò un breve grugnito gutturale per dare l'allarme!

"Hunt! Hunt! Huntail!" ringhiò. Gorebyss sgranò gli occhi, ma la sua espressione si fece immediatamente seria, e il pesce predatore si voltò nella direzione che il suo compagno stava indicando... esattamente verso il punto in cui Sandshrew si era nascosto! Troppo tardi, il Pokemon di Terra si rese conto di essersi esposto un po' troppo... e adesso, l'attenzione di Henry e dei membri del Team Fusione era tutta su di lui!

"Sandshrewwww..." mormorò irritato, mentre cominciava a ritirarsi e tornare verso i suoi compagni. Era ora di passare al piano B, sperando che ne avessero uno...              

           

oooooooooo

 

CONTINUA...

Note dell'autore: Spero che quest capitolo sia adeguato. Per un po' non ho più avuto ispirazione, ma spero che sia valsa la pena di aspettare. Forse è il caso di rispolverare un po' Pokemon Glazed e giocarci. Sarà un modo per aiutarmi a stendere il prossimo capitolo. Ad ogni modo, conto di tornare presto a Spumarinia, in modo che i nostri amici possano affrontare la loro terza Palestra!

Ovviamente, prima bisogna vedere se i nostri saranno in grado di vedersela con Henry... e quale sia il suo problema! Inizierò a stendere il prossimo capitolo quanto prima!

A presto! Mi raccomando, recensite! :)

 

 

 

 

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Capitolo 36
*** Huntail e Gorebyss ***


Pokemon: The Glazed Challenge
Una fanfiction di Pokemon scritta da: JusticeGundam

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Capitolo 36 - Huntail e Gorebyss

 

oooooooooo

 

Sandshrew si acquattò contro il muro e alzò le zampette artigliate, pronto a combattere se ce ne fosse stato bisogno. I due Pokemon di Henry si stavano avvicinando al loro nascondiglio, e in quel momento, Gorebyss stava attentamente scandagliando la zona, in cerca di qualsiasi segno di intrusi, mentre Huntail agitava minacciosamente la coda. Sandshrew non aveva dubbi che il predatore abissale non vedesse l'ora di gettarsi sulla sua preda. E che se fosse stato individuato, sarebbe diventato la preda in men che non si dica.

"Che... che ne dite, ragazzi? Che sia il caso di tentare un attacco?" sussurrò Shelly, per nulla convinta della bontà dell'idea. "Lo... prendiamo di sorpresa? O ci ritiriamo? Mi sembra uno che non scherza..."

"Presto, via di qui... ma in silenzio." rispose Heather, sperando che i Pokemon dell'agente del Team Fusione non li avessero sentiti. Huntail si stava avvicinando al loro nascondiglio, e Shelly stava già allungando una mano verso la Pokeball del suo Galvantula, nel caso fosse stato necessario. Bayleef trattenne il fiato, abbastanza ragionevole da comprendere che non era il momento di combattere, nonostante il suo carattere competitivo la spingesse a cercare la lotta.

Per diversi secondi, i Pokemon di Henry continuarono ad osservare attentamente l'uscita della galleria, e il gruppetto di Heather e Shelly cercò di muoversi il più lentamente e gradualmente possibile per sfuggire alla loro attenzione. La tensione era palpabile, e nessuno del gruppo osava più dire una parola, per timore che i sensi acutissimi di Gorebyss ed Huntail li intercettassero.

I secondi scorrevano, in un clima di attesa e timore. Finalmente, pur non sembrando per niente convinto, Huntail si ritirò e fece un cenno al suo allenatore e al suo compagno Gorebyss.

"Huntail..." mormorò il pesce abissale scuotendo la testa.

Henry non era tipo da sottovalutare un allarme. Se Huntail e Gorebyss si erano insospettiti, era più che probabile che ci fosse un motivo valido. Tuttavia, andare lì di persona avrebbe potuto essere pericoloso. Se c'erano degli intrusi, avrebbero potuto approfittare dello spazio ristretto per aggredirlo. Non gli piaceva molto l'idea di mandare qualcun altro, ma il Team Fusione aveva bisogno di lui.

"Comandante Henry!" esclamò una recluta maschile, arrivata di corsa in quel momento accompagnata da altri due suoi colleghi. "Temimo che il nostro nascondiglio sia stato compromesso! Dobbiamo recuperare tutto quello che possiamo, e andarcene di qui!"

"Non subito... prima vorrei capire chi è stato a metterci i classici bastoni tra le ruote." rispose Henry. "Ascolta... ho bisogno che tu e i tuoi colleghi andiate a dare un'occhiata in quella galleria. Finora pensavo che portasse ad un vicolo cieco, ma Huntail si è insospettito. Crede di aver visto degli intrusi che cercavano di entrare nel nostro nascondiglio da quella parte. Vorrei cercare almeno di capire con chi abbiamo a che fare."

"D'accordo, comandante Henry. Lasciate fare a noi." disse la recluta. "Presto, ragazzi, le torce. Dobbiamo dare un'occhiata come si deve a quel buco."

"Speriamo che non ci siano delle grane serie." rispose uno dei due suoi compagni, una donna vestita di arancione con lunghi capelli castani legati in una coda di cavallo. "Non proprio adesso che siamo arrivati ad un punto così cruciale."

Con un po' di riluttanza, le tre reclute del Team Fusione cominciarono ad addentrarsi nella galleria... e anche dalla loro posizione, Heather e i suoi compagni riuscirono a vedere le luci che cominciavano ad illuminare il luogo. Ancora un po' e li avrebbero raggiunti...

"Accidenti... questi del Team Fusione non sono degli sciocchi." sussurrò Percy, a voce talmente bassa che faceva lui stesso fatica a sentire le sue stesse parole. "Dobbiamo andarcene di qui, o ci troveranno di sicuro."

"F-forse... forse possiamo... cercare un altro modo di raggiungere la loro base... e coglierli di sorpresa?" propose Shelly. "Forse c'è un altro passaggio... da queste parti..."

Sandshrew toccò le pareti della gallerie con le sue zampette artigliate, Facendo uso il più possibile dei suoi sensi, sviluppati in modo da adattarsi all'ambiente sotterraneo in cui viveva la sua specie, il Pokemon simile ad un armadillo tastò le pareti frastagliate e cercò un'uscita. I suoi sensi acuti scattarono sull'attenti mentre il Pokemon di Terra faceva cenno al resto del gruppo di seguirlo, e Bayleef fece gentilmente cenno alla sua allenatrice di tenere il passo. Le luci delle torce si stavano avvicinando sempre di più... dovevano muoversi alla svelta, o avrebbero finito per essere scovati!

"Presto, ragazzi... più presto!" sussurrò Percy. Il suo Quilava aveva anche spento le fiamme che ardevano sulla sua schiena, in modo da non attirare l'attenzione.

Sandshrew si orientò abilmente in quel piccolo dedalo di passaggi tra le rocce, raggiungendo infine uno stretto passaggio che Heather era sicura di non aver imboccato in precedenza. Cercando di fare meno rumore possibile, il Pokemon armadillo si infilò in quel passaggio angusto, seguito a ruota dal resto del gruppo, che cercò come poteva di intrufolarsi in quella galleria. Non era un'impresa facile - i muri frastagliati fatti di roccia dalla forma irregolare rendevano difficile avanzare senza graffiarsi o inciampare, e il terreno era tremendamente irregolare. Tuttavia, i ragazzi continuarono ad avanzare lungo il passaggio, affidandosi all'abilità di Sandshrew e alla luce che vedevano in lontananza. Si sentivano dei rumori provenire da quella direzione... evidentemente, l'intero nascondiglio era  ormai in allerta.

"Okay, adesso cosa si fa?" chiese ansiosamente Cato. "Siamo sfuggiti a quelli che ci cercavano di là, ma adesso...?"

"Adesso usciamo di qui e ci facciamo valere, ecco cosa facciamo. Sinceramente, mi sono stufata di scappare!" esclamò Heather, ormai decisa a gettare al vento la cautela. "Questi cavolo di Team Fusione mi stanno veramente sul gozzo. E' giunto il momento di fargli capire che se vogliono dare problemi alla gente di Spumarinia e di Geminia, non sono i benvenuti!"

"Sei... sei sicura che facciamo..." cominciò a dire Shelly. Ma pensandoci rapidamente, la piccola entomologa si rese conto che non c'era molta scelta, a quel punto. L'agente Jenny e il suo Arcanine erano probabilmente già stati scoperti, e l'intera base segreta era in allarme. Era solo questione di tempo prima che venissero individuati, e quindi, tanto valeva sferrare il primo colpo, intanto che avevano ancora il vantaggio della sorpresa. "No... hai ragione, Heather, dobbiamo agire per primi. Volbeat, sei pronto? Credo che non sarà uno scherzo. Dobbiamo farci strada tra quelli del Team Fusione e liberare gli ostaggi. Te la senti?"

"Vo volbeat!" esclamò il Pokemon lucciola, e mosse rapidamente le antenne davanti a sè per dire che era pronto a tutto. Svolazzò rapidamente verso l'uscita del tunnel e gettò un'occhiata all'esterno. Due reclute erano là fuori, e non davano l'impressione di essersi ancora accorte degli intrusi, anche se restavano in allerta al loro posto. Forse, agendo in fretta, c'era qualche possibilità...

Volbeat si girò e fece un cenno al resto del gruppo. "Beat!"

"Okay... a questi due ci pensiamo noi!" affermò Cato. "Chelle, tu e la tua Bayleef..."

"Tranquillo, sappiamo già cosa fare." rispose la ragazza dai capelli verdi, poco avvezza agli ordini. "Bayleef... vediamo come reagiscono quei due se miglioriamo un po' l'aria! Usa Profumino!"

La Pokemon d'Erba mosse la testa e agitò lentamente la foglia che le spuntava dalla fronte. Una nube di nebbiolina rosa si dipartì dalle gemme attorno al suo collo e invase la stanza... e poco dopo, una delle due guardie cominciò ad annusare l'aria insospettita. L'effetto del polline non si fece attendere. Un istante dopo, l'uomo cominciò a barcollare come se fosse stato ubriaco e si appoggiò al muro per cercare di tenersi in piedi... e il suo compagno si accorse di cosa stesse accadendo e cercò subito di dargli una mano.

"Hey, che succede?" esclamò la recluta. "Cos'è questo profumo? Hey, non ti addormentare!"

"Credo proprio che si addormenterà lui." affermò Cato con un lieve sorriso. "Forza, Komala, usa il tuo attacco Sbadiglio!"

Con un gesto deciso, Cato scagliò una Pokeball, dalla quale uscì il Pokemon koala che si produsse subito in un enorme sbadiglio a bocca spalancata, inviando una raffica di onde sonore che vibravano lentamente, quasi fossero state letargiche come il Pokemon che le aveva prodotte! Lo Sbadiglio raggiunse il secondo scagnozzo del Team Fusione, che iniziò a barcollare e si appoggiò al muro nel tentativo di restare sveglio! Con un'esclamazione di disappunto, l'uomo in divisa arancione scivolò a terra e cominciò a russare... mentre Volbeat si dirigeva a tutta velocità contro l'altro scagnozzo e lo colpì in pieno con una testata che lo scaraventò contro un tavolo e lo mise al tappeto!

"Wow! Knock-out al primo colpo!" esclamò Shelly.

"Ottimo lavoro, gente. Via libera, adesso andiamo a raggiungere i prigionieri." propose Heather. "Se riusciamo a liberarli, abbiamo raggiunto l'obiettivo, almeno per adesso."

"Shelgon!" esclamò lo Shelgon della più piccola del gruppo. Il drago-crisalide riusciva a sentire dei rumori in lontananza, ed ebbe la sensazione che si trattasse di Henry e del resto del Team Fusione che si avvicinava...

"Stanno arrivando... meglio tagliare la corda." disse Percy. "Sapete dove andare?"

"Shrew! Sand sandshrew!" esclamò il Pokemon armadillo, e con un dito artigliato indicò la galleria a cui i due scagnozzi stavano facendo la guardia, poi guardò verso un bivio dal quale si dipartivano due passaggi. Dopo averci pensato per un attimo, Sandshrew puntò l'indice verso il sentiero che andava verso la loro destra. "Shrew!"

"Credo che Sandshrew riesca ad orientarsi meglio di noi, qui dentro!" esclamò Shelly. "Heather, forse è meglio se rallentiamo quelli del Team Fusione. Riusciamo a bloccarli, in qualche modo?"

"Vediamo... fammi pensare... forse sì!" esclamò la bambina dai capelli fucsia. "Okay, Shelgon... cerca di buttare giù un po' di pezzi di roccia! Li blocchiamo lì dentro!"

"Okay... Quilava, riesci a dare una mano ad Heather?" chiese Percy.

Il Pokemon Fuoco annuì rapidamente e si produsse in uno spettacolare attacco Ruotafuoco che colpì in pieno una sezione di soffitto. Il primo colpo fece traballare alcune rocce cadenti, e Quilava lanciò un attacco Comete che le spezzò e le fece cadere a terra con fragore. Shelgon, nel frattempo, aveva sferrato un attacco Breccia contro un grosso pezzo di roccia sporgente, ed era riuscito a staccarlo dalla parete. L'enorme macigno si staccò dal muro e cadde in modo da bloccare il passaggio... e dall'altra parte, il gruppetto di allenatori sentì alcune voci allarmate e infastidite che borbottavano dall'altra parte della "barriera".

"Ottimo! Bella pensata, Heather!" esclamò Percy. La bambina dai capelli fucsia fece un ghigno di gioia, e i due allenatori si diedero il cinque prima che la voce spazientita di Sandshrew li richiamasse. "Adesso... è meglio che raggiungiamo il resto del gruppo! Credo che la situazione si stia scaldando non poco!"

"Quilava, quilava!" esclamò lo starter di Percy. Con uno scatto, il Pokemon simile ad un furetto drizzò i ciuffetti simili a fiamme che aveva sulla schiena, poi schizzò verso Sandshrew, richiamando anche Percy ed Heather. Senza perdere altro tempo, i due giovani allenatori seguirono i loro compagni, sperando che il Team Fusione ci mettesse abbastanza tempo a togliere di mezzo quell'ostacolo.

 

oooooooooo

 

"Accidenti... mi sa tanto che erano davvero qui, e adesso ci sono sfuggiti..." affermò una donna del Team Fusione, sfregandosi nervosamente la fronte davanti al macigno che bloccava loro la strada.

Lo Huntail di Henry frustò rabbiosamente il pezzo di roccia con la sua coda e brontolò qualcosa tra i denti, come per dire che si trattava dell'ovvietà del secolo. Il pesce abissale fluttuò rapidamente verso il resto del gruppo del Team Fusione e li guardò rabbiosamente, quasi volesse loro chiedere come avessero intenzione di comportarsi per ritrovare gli intrusi. "Hunt huntail?"

"Goooore..." Gorebyss fluttuò tranquillamente verso il suo "collega" e gli diede una pacchetta amichevole sulla schiena, per dirgli di non prendersela. "Go gorebyss!"

"Huntail?" replicò il Pokemon simile ad un pesce vipera, la testa inclinata da un lato, mentre Gorebyss muoveva le pinne per dire al suo compagno di non prendersela. A guardarli così, l'effetto era piuttosto surreale... i due Pokemon sembravano davvero una coppia di vecchi amici che cercavano di mettersi d'accordo su qualcosa di molto importante per uno di loro... mentre l'altro manteneva un distacco quasi serafico e cercava di mantenere la calma!

"Gorebyyyyyss..." rispose Gorebyss, bello come il sole! Huntail digrignò i denti in segno di frustrazione, ma decise che sarebbe stato inutile discutere oltre. Non c'era quasi nulla che riuscisse a smuovere la calma del suo compagno...

"Ehm... la vostra conversazione è molto interessante, ragazzi..." azzardò una recluta del Team Meteora, mentre lo squadrone si dirigeva nuovamente verso la stanza dove Henry stava aspettando. "Ma... adesso cosa dobbiamo dire al signorino?"

"Credo che Gorebyss abbia già la situazione in mano." affermò un altro scagnozzo. "Speriamo che sappia quello che fa. Ha sempre quell'espressione così... svagata."

Anche Huntail, malgrado fosse un po' irritato dalla leggerezza del compagno, volle rassicurare l'uomo. "Huntail!" esclamò, e mosse la coda in un gesto rassicurante.

"Sì, state tranquilli." arrivò la voce di Henry non appena gli uomini del Team Fusione uscirono dalla galleria. I due Pokemon d'Acqua fluttuarono al fianco del loro allenatore, che fece una carezza a ciascuno di loro. "Gorebyss è così calmo perchè si è già fatto un'idea di cosa fare. Quel tunnel dovrebbe portare vicino alla stanza dove si trovano i prigionieri. Dobbiamo andare lì e cercare di bloccarli."

"Va bene!" esclamò una recluta. "Speriamo che non sia troppo tardi..."

"Non vi preoccupate, per quello che ci importa, i prigionieri possono anche liberarli." affermò Henry. Fece cenno al gruppo di seguirlo, e i suoi due Pokemon abissali si tennero pronti al suo fianco, in modo da attaccare non appena gli intrusi si fossero fatti vedere... "Ma se riuscissimo a catturare gli intrusi, eviteremmo almeno che causino dei problemi ai nostri piani."

"Ricevuto!" risposero le reclute tutte assieme.

"Huntail!" ringhiò il pesce vipera, scivolando attraverso l'aria con potenza e decisione...

 

oooooooooo

 

"Adesso, Komala! Usa il tuo attacco Rapigiro!" esclamò Cato. Il Pokemon Dormiveglia, attorniato da alcuni Pokemon del Team Fusione, eseguì una piroetta tenendo in fuori il ceppo a cui si teneva costantemente, e lo usò per colpire gli avversari e scaraventarli via! Ma un Raticate nemico riuscì a scansare il colpo, e contrattaccò con uno Sbigoattacco che centrò Komala all'addome!

"Attento! Vibrava, attacca con Battierra!" ordinò Heather. Prima che Raticate potesse sferrare un altro attacco, il Pokemon formicaleone scattò in avanti e si piazzò tra Komala e il suo avversario, in modo che il Pokemon di Cato non venisse travolto dal suo colpo. Poi, colpì il terreno con tutta la sua forza e scatenò un'ondata sismica che raggiunse il Raticate del Team Fusione e lo fece barcollare... facendolo restare stordito quel tanto che bastava al Sandshrew di Percy per mandare a segno un poderoso attacco Sfuriate! Il ratto gigante cadde a terra esausto, mentre lo Eevee di Chelle si occupava di tenere a bada una Dustox degli avversari.

"Bravo, Eevee! Adesso usa Attacco Rapido!" esclamò la ragazzina dai capelli verdi. Il simpatico Pokemon Evoluzione si spostò agilmente, troppo perchè il Pokemon falena riuscisse a seguirlo, e lo colpì con un'efficace combinazione di potenza e rapidità. Poi, riuscì per un pelo a schivare un attacco Pirolancio scagliato da un Pansear nemico... e il dardo di fuoco esplose sul terreno, scottando il Volbeat di Shelly e il Sandshrew di Percy con le scintille che ne scaturirono!

"Shrewwww!" esclamò infastidito Sandshrew, mentre con tanto di venuzza pulsante sulla fronte cercava di scrollarsi di dosso i lapelli ancora ardenti. Volbeat si limitò a soffiarseli via di dosso con un'espressione di allarme.

"Adesso mi sto veramente stancando di questi impiastri del Team Fusione..." brontolò Heather... un attimo prima che una recluta femminile sbucasse all'improvviso da un corridoio laterale e cercasse di afferrarla alle spalle! La bambina emise un grido di allarme e cercò di divincolarsi, mentre la donna, molto più alta di lei, tentava di bloccarla a terra! "Kyaaaah! L-Lasciami!"

"Ferma dove sei, mocciosa!" esclamò la donna vestita di arancione. "E voi, richiamate i vostri Pokemon!"

"Heather!" esclamò Percy.

"Oh no! Heather!" Shelly si sentì cogliere dal panico nel vedere la sua amica nelle grinfie di quella donna...

Ma un attimo dopo, la fuorilegge strabuzzò comicamente gli occhi e lanciò un acuto grido di dolore prima di cascare a terra a faccia in giù! Heather si divincolò rapidamente dalla presa, e vide che a colpire era stato lo Skorupi di Shelly, che si era nascosto dietro una roccia e aveva atteso il momento giusto... per trafiggere le natiche della recluta con il suo pungiglione e farla afflosciare a terra senza più forze!

"Hah! Bel colpo, Skorupi!" esclamò Chelle. "Scommetto che non se l'aspettavano, quei fetenti!"

"Sko skorupi?" chiese il Pokemon scorpione ad Heather, che tirò il fiato e fece il segno dell'okay al Pokemon della sua migliore amica. 

"GRazie, Skorupi... questa non me l'aspettavo proprio." Heather fece un sospiro, in modo da calmarsi, e accarezzò il Pokemon scorpione sulla testa. Quest'ultimo emise uno strano verso gracchiante, esprimendo contentezza.

Shelly non perse tempo a raggiungere Heather per assicurarsi che stesse bene. "Heather! Tutto okay? Non... non ti sei fatta male, vero?" chiese la bambina più grande.

"No, no... tutto okay, Shelly... il tuo Skorupi ha fatto davvero un gran bel lavoro!" rispose Heather, e strizzò un occhio in direzione del Pokemon scorpione, che usò una chela per sfregarsi la nuca in segno di imbarazzo.

"Ottimo lavoro, ragazzi... adesso però dobbiamo proseguire. Dobbiamo cercare di trovare gli ostaggi e il congegno che usano per assorbire energia... poi, è meglio che ce ne andiamo di qui al più presto!" affermò Cato.

Il Sandshrew di Percy non aveva bisogno di farselo dire ancora una volta. Come pervaso da una scarica di adrenalina, il Pokemon Terra scagliò un attacco Velenospina contro il Pansear nemico, sparando da una zampa posteriore un pungiglione velenoso che sfrecciò verso la scimmia rossa. Quest'ultima reagì prontamente e, con un agile balzo, riuscì a schivare l'attacco, poi rispose con un altro Pirolancio...

"Sandshrew, usa Fossa!" esclamò Percy.

Appena in tempo, Sandshrew riuscì a rifugiarsi sottoterra ed evitò la fiammata, che andò a schiantarsi senza alcun effetto sul muro dietro di lui. Pansear cercò di tenere d'occhio il punto in cui il Pokemon Terra era scomparso, e si preparò a saltare via al momento opportuno... quando la terra cominciò a ribollire, come se sotto di essa fosse apparso all'improvviso un vulcano in miniatura! Con un'esclamazione di allarme, i Pokemon e i loro allenatori si ritirarono... e la montagnola di terra che Sandshrew si era lasciato dietro cominciò a crollare. Nel tunnel che il Pokemon aveva scavato, stava accadendo qualcosa di incredibile... che nemmeno Percy, a giudicare dalla sua espressione, si aspettava!

"Ma cosa... che sta succedendo? Sand... Sandshrew?" esclamò il ragazzo, facendo un passo indietro quando dei raggi di luce bianca eruppero dal terreno! Un attimo dopo, il terreno si spaccò con uno schianto terrificante... e Sandshrew emerse dalla crepa, scagliandosi contro l'avversario con un impeto irresistibile!

No, non era più Sandshrew. In quel momento, il Pokemon si stava trasformando... e nel giro di pochi secondi, il suo corpo divenne più grosso e robusto, gli artigli sulle zampe anteriori si allungarono di colpo, diventando più affilati... e sul suo dorso apparvero di colpo delle placche corazzate dai bordi affilati, simili a quelle di un pangolino gigantesco! Prima che i Pokemon del Team Fusione potessero riprendersi dalla sorpresa e tentare una difesa, il nuovo Pokemon aveva già raggiunto Pansear e lo aveva travolto con un impeto terrificante, facendolo volare per un breve tratto e mandandolo a schiantarsi contro il muro! La scimmietta rossa scivolò a terra priva di sensi, e il nuovo Pokemon atterrò davanti al gruppo del Team Fusione, gli artigli sguainati e pronti a colpire!

"Slaaaaash!" esclamò il nuovo Pokemon. Aprì di colpo le braccia e mostrò i suoi terrificanti unghioni, che fecero rabbrividire alcuni Pokemon del Team Meteora e li fecero indietreggiare per la paura!

"S-Sandshrew?" si chiese Percy, ma si corresse subito e usò il nome che adesso si addiceva di più al suo battagliero Pokemon. "No, scusa... sei... sei diventato un Sandslash! Proprio al momento giusto..."

Con fierezza, il nuovo Pokemon si drizzò in piedi sulle zampe posteriori, e le placche corazzate sulla sua schiena si drizzarono, in modo da farlo sembrare più grande!

"Sandslash!" Anche la sua voce sembrava per molti versi più decisa e più sicura di sè. Non aveva più bisogno di alzare la voce e mettersi in mostra per far vedere che era forte... adesso lo sapeva per certo, di essere forte!

"Un Sandslash!" esclamò Chelle con entusiasmo, anche se doveva ammettere di essere un po' invidiosa. "Ottimo lavoro, Percy! Il tuo Pokemon è evoluto proprio al momento giusto!" La ragazzina dai capelli verdi usò il suo Pokedex per avere qualche informazione in più sulla nuova creatura...

"Sandlash, il Pokemon Topo. Tipo Terra. Versione evoluta di Sandshrew." disse il Pokedex. "Il corpo di Sandslash è ricoperto da aculei coriacei, costituiti da parti di corazza indurita. I vecchi aculei cadono una volta all'anno per essere sostituiti dai nuovi che crescono sotto i precedenti. Questa palla spinosa può rotolare, attaccare e scappare."

"Cavolo, questa non ci voleva..." esclamò una delle reclute, mentre richiamava uno dei suoi Pokemon mandato ko da un potente attacco Corposcontro della Bayleef di Chelle. "Ma chi diamine sono questi mocciosi? Come fanno ad essere così abili?"

Heather, che si era già rimessa a guidare Shelgon e Vibrava in quella strenua lotta, trattenne a stento un sorrisetto fiero. Se solo quel tipo avesse saputo a che razza di criminali era abituata a confrontarsi quando viveva nell'inferno di Reborn... al loro confronto, il Team Fusione sembrava poco più di un branco di teppistelli. Con questo, ovviamente, non voleva dire che li avrebbe sottovalutati.

"Come direbbe una mia amica... ci sono adulti che hanno talento, quindi possono esistere anche bambini che hanno talento!" rispose, ricordando una cosa che la sua amica Anna aveva detto in una certa occasione, prima del confronto finale con il Team Meteora. "Forza, Vibrava, attacca con Dragospiro!"

Il Pokemon Vibrazione si librò in aria di appena mezzo metro utilizzando le sue goffe ali, poi scagliò dalla bocca una fiammata violacea che travolse un Makuhita e un Kecleon del Team Fusione, mettendoli fuori combattimento. Il Volbeat di Shelly scagliò un attacco Segnoraggio che mise a terra un Tangela nemico, mentre Chelle, Cato, Bayleef e Komala si occupavano di trattenere un possente Ursaring che un altro scagnozzo aveva fatto uscire da una Pokeball. Ormai, sembrava fin troppo chiaro che lo scontro sarebbe andato al gruppo di giovani allenatori, in particolare grazie al prezioso aiuto di Sandslash.

La versione evoluta di Sandshrew stava effettivamente dando sfoggio di tutta la potenza che ora lo pervadeva. Un attacco Sfuriate da una parte... poi una Rocciotomba che travolse un Beedrill del Team Fusione... Sandslash combatteva come posseduto, mandando nel panico lo squadrone del Team Fusione! Ormai le reclute avevano cessato di opporre resistenza, e dopo aver richiamato i loro Pokemon ormai sconfitti, se la diedero a gambe lungo la galleria più grande.

"Okay, credo proprio che da qui in poi dovremmo avere tutto sotto controllo." affermò Cato, il cui Komala aveva tirato il fiato per poi rimettersi a dormire con la testa appoggiata al suo tronchetto. "Raggiungiamo gli ostaggi, prima che ci trovi qualcun altro..."

"Mi dispiace, ma... temo che dovrò deludervi. Qualcuno vi ha già trovato." disse una voce giovanile in arrivo da una galleria più piccola. Heather grugnì per il fastidio e si sfregò la fronte, per poi dare un'occhiata a chi fosse il nuovo rompiscatole... Con suo grande scorno, la piccola domadraghi si accorse che si trattava proprio del ragazzo che avevano cercato di evitare poco prima, accompagnato da tre delle reclute vestite di arancione... e soprattutto, dai suoi Huntail e Gorebyss!

"Devo ammettere che non mi aspettavo che sarebbe arrivato qualcuno di così giovane ad ostacolare il Team Fusione..." affermò Henry, sfregandosi il mento con espressione dubbiosa mentre guardava prima Shelly e poi Heather. Le due bambine si avvicinarono l'una all'altra in un gesto di protezione reciproca, e sia Vibrava che Skorupi si piazzarono accanto a loro, pronti a colpire nel caso Henry avesse mandato in campo i suoi due Pokemon. Lo scorpione affilò le chele e corrugò la fronte in un'espressione di preoccupazione. Quei due Pokemon davano l'impressione di essere molto pericolosi... soprattutto quello rosa, malgrado il suo aspetto più tranquillo. "E mi dispiace dover combattere contro di voi... purtroppo, però, gli ordini di mio... voglio dire, dei miei superiori... non mi consentono di fare altrimenti. Andatevene di qui e dimenticate tutto quello che avete visto, e non sarò costretto a mandarvi via con la violenza."

"E... e tu chi sei?" chiese Chelle. Anche il suo Eevee si era piazzato accanto a lei e stava cercando come poteva di difenderla. "Cosa state cercando di fare, voi del Team Fusione?"

"Il mio nome è Henry, e sono l'ufficiale che si è incaricato di questo progetto." rispose il ragazzo. Il suo tono restava neutrale, e sia Chelle che Cato comprendevano bene che Henry stava cercando ancora di persuaderli ad andarsene senza dover combattere. Il ragazzo biondo si stava chiedendo quali fossero le sue intenzioni. C'era decisamente qualcosa di insolito in lui, di diverso dalle reclute di basso rango... comese quel ragazzo sapesse di più delle altre reclute, e non soltanto riguardo i piani dell'organizzazione. "Ma al momento, questo per voi non ha importanza. Vi reitero la mia richiesta di andarvene, e di non intromettevi mai più nei progetti del Team Fusione. Avete la mia parola che non soltanto non verrete perseguitati, ma libererò tutti i prigionieri. Ma se insistete, allora io e i miei Pokemon saremo costretti ad usare dei metodi più spiacevoli."

"Gore..." disse il suo Gorebyss con voce melodica. Il Volbeat di Shelly scese di quota e squadrò minacciosamente il pesce abissale rosa. Nonostante i modi gentili e l'aspetto grazioso, quel Pokemon gli dava l'impressione di essere molto pericoloso.

"Quei Pokemon... non li ho mai visti prima." disse Percy, e si affrettò a tirare fuori il suo Pokedex per controllarli entrambi. "Vediamo cosa dicono..."

"Huntail, il Pokemon Abissi. Tipo Acqua. Prima forma evoluta di Clampearl. L'esistenza di Huntail è rimasta a lungo sconosciuta perché vive solo in mare ad incredibili profondità. La sua vista così acuta riesce a vedere chiaramente persino nel buio pesto degli abissi oceanici. La coda di Huntail è a forma di pesce. Il Pokémon la usa come esca per la preda, che poi ingoia intera con l'enorme bocca spalancata."

"Gorebyss, il Pokemon Sudmarino. Tipo Acqua. Seconda forma evoluta di Clampearl. Gorebyss vive nei mari meridionali a profondità estreme. Il suo corpo è strutturato in modo da poter resistere all'incredibile pressione degli abissi. Nonostante Gorebyss sia il ritratto dell'eleganza e della bellezza in nuoto, è anche molto crudele. Quando scova una preda, la perfora con il muso appuntito e la dissangua totalmente."

"Accidenti..." affermò Chelle con un brivido, lo sguardo fisso sul Pokemon rosato che ancora dava l'impressione di essere più inoffensivo del suo "collega". Cosa avrebbe dobuto aspettarsi da quel Pokemon? Anche Bayleef dava l'impressione di essere piuttosto nervosa... e Sandslash, pur con riluttanza, doveva riconoscere di non essere all'altezza dei Pokemon di Henry. "Heather... Shelly... state attente. Non so cos'abbia quel Gorebyss, ma non è da sottovalutare. Per niente."

"Ce n'eravamo accorte..." disse Shelly.

Heather corrugò la fronte. Anche lei doveva ammettere che quell'Henry non era un avversario da sottovalutare, ma non aveva nessuna intenzione di farsi intimorire. "Hmph... sì, d'accordo, immagino che sia qualche gradino sopra alle altre reclute... e allora? Dovrei averne paura, per caso?" esclamò con testardaggine. "Shelgon, tocca a te! Sferra un bell'attacco Dragartigli contro quel Gorebyss!"

"Slash!" esclamò il Sandslash di Percy, e alzò una zampa artigliata per dirle di fermarsi... ma era troppo tardi, e ormai l'attacco del drago-crisalide era già stato lanciato. Con una velocità sorprendente per un Pokemon dall'aspetto così goffo, Shelgon si lanciò contro Gorebyss e sferrò un micidiale fendente con la zampa anteriore sinistra... ma il Pokemon rosato, con un movimento rapido e sinuoso, riuscì a mandare a vuoto l'attacco e a far sbilanciare Shelgon! Il Pokemon Drago sgranò gli occhi allarmato e cercò di rimettersi in guardia, ma il suo avversario si mosse con una rapidità incredibile, e prima che Heather se ne potesse rendere conto, si era già spostato su uno degli angoli morti del suo Pokemon.

"Io ti avevo avvertito..." disse Henry con un sospiro. "Gorebyss, usa Geloraggio."

Gorebyss si inarcò e creò una sfera di gelo sulla punta del muso, per poi scagliare un raggio azzurrino contro il Pokemon Drago, che si dimostrò troppo lento per evitarlo. Il Geloraggio lo raggiunse al fianco e lo fece rabbrividire... e subito dopo, una spessa coltre di ghiaccio si formò attorno al corpo di Shelgon, che cercò inutilmente di divincolarsi prima di ritrovarsi imprigionato in un blocco di ghiaccio!

"No! Shelgon!" esclamò Heather spaventata. Non si era aspettata un simile contrattacco, e adesso rimpiangeva di essersi lanciata all'attacco senza pensare alle conseguenze.

"Qui... si mette male!" mormorò Cato. Lo Huntail di Henry ghignò ed annuì in segno di approvazione.

"Cavolo... dovevo immaginare che avesse degli attacchi di tipo Ghiaccio!" esclamò Chelle. Bayleef rabbrividì, immaginando che per Shelgon non poteva certo essere un momento divertente. Per un attimo, fu tentata di scagliare un attacco Foglielama in quel momento, nella speranza di cogliere impreparati i Pokemon di Henry... ma si rese subito conto che sarebbe stato un tentativo incosciente e destinato al fallimento. Quei due Pokemon erano ad un altro livello rispetto a lei.

"Oh no... Heather! Shelgon!" esclamò Shelly, sentendosi mancare il fiato in gola alla vista del Pokemon della sua amica messo fuori gioco con una facilità così disarmante. Doveva pensare a qualcosa, in fretta... "P-presto, Galvantula! In questo momento sei tu l'unico che può intervenire! Ferma quei due!"

La Pokeball di Galvantula sfrecciò in aria per un breve tratto e fece uscire il grosso ragno elettrico, che alzò le zampe e si mise in guardia, cercando di attirare su di sè l'attenzione di Huntail e Gorebyss. Questa volta, i Pokemon di Henry sembrarono prendere più sul serio i loro avversari, forse perchè si rendevano conto che erano di un tipo per loro pericoloso.

"Galvantula... presto, usa Elettrotela!" esclamò Shelly. "Dobbiamo cercare di rallentarli!"

"Subito!" esclamò Galvantula, il cui linguaggio veniva come sempre tradotto in simultanea dalla macchinetta dell'Inventore. La tarantola gigante alzò le zampe e scagliò una crepitante scarica elettrica dorata che prese la forma di una spettacolare ragnatela e sfrecciò verso Huntail e Gorebyss.

"E' una tecnica spettacolare... ma ha un grosso punto debole, è lenta." commentò Cato a bassa voce. "Come sperano di cogliere di sorpresa un allenatore così esperto, con questa strategia grossolana?"

"E adesso... Vibrava, usa Supersuono!" esclamò Heather, riprendendosi rapidamente dalla sorpresa. Vibrava spalancò le ali e drizzò la coda, poi cominciò a muovere freneticamente le ali e scatenò una scarica di onde sonore che raggiunse il Gorebyss avversario, stordendolo per un istante! Huntail riuscì ad evitare il colpo, ma lui ed Henry si resero conto, con crescente allarme, che Gorebyss non era più in grado di schivare la ragnatela elettrica, stordito com'era!

"Gooooore..." si lamentò il Pokemon Sudmarino, e agitò freneticamente la coda in un frenetico tentativo di riprendersi. Huntail emise un verso di allarme e si mise rapidamente davanti a Gorebyss, in modo da prendere il colpo al suo posto.

"Huntail, attento!" esclamò Henry. Ma a quel punto, non c'era più nulla che Huntail potesse fare per evitare l'attacco, e la ragnatela elettrica si avvinghiò attorno a lui e gli trasmise una dolorosa scarica elettrica!

"Huuuuuun!" grugnì Huntail, agitandosi come una sorta di mostruoso serpente quando la scarica elettrica a forma di ragnatela lo raggiunse e siavvinghiò attorno a lui! La scarica elettrica cessò rapidamente, ma quando Huntail venne scaraventato all'indietro, si ritrovò rallentato e stordito, e cercò come poteva di raggiungere il suo allenatore, mentre Gorebyss andava a controllarlo.

"Grazie, Heather. Sapevo che avresti avuto una buona idea!" esclamò sollevata Shelly. Heather abbozzò un sorriso e fece un segno dell'okay, ma stava ancora cercando un modo per recuperare Shelgon ed evitare che rimanesse coinvolto nella lotta...

"Bel gioco di squadra, ragazze." disse Cato soddisfatto. "Ma ho paura che non basterà..."

"Temo... che abbiate fatto arrabbiare Gorebyss." disse Henry, mentre con una mano cercava a tentoni qualcosa nella sua borsa. Il pesce abissale rosato non aveva preso bene il fatto che il suo compagno si fosse fatto male per proteggerlo... e adesso, aveva tutta l'intenzione di farla pagare a quel branco di intrusi. "Adesso, non credo di poterlo più controllare nemmeno io..."

"Goooooore!" con uno stridulo grido di battaglia, Gorebyss si lanciò all'assalto: i suoi occhi si illuminarono, e un attacco Psichico sotto forma di una scarica di energia dirompente scaturì dal suo elegante corpo e si schiantò a tutta velocità contro Galvantula, facendola volare indietro di un paio di metri! Il ragno elettrico, con grande sollievo di Shelly, riuscì ad atterrare in piedi e a restare in gara... ma Gorebyss si voltò di scatto e scagliò lo stesso attacco contro Vibrava, senza minimamente preoccuparsi della propria incolumità.

"Ah! P-presto, Vibrava! Usa Ronzio!" esclamò Heather, scioccata dalla velocità e brutalità dell'attacco. Il Pokemon formicaleone riprese a sbattere le ali, in un furioso tentativo di respingere l'attacco. Un istante prima che l'energia psichica potesse raggiungerlo, riuscì a scagliare il suo attacco sotto forma di un bombardamento di onde sonore che intercettò l'attacco Psichico a mezz'aria e riuscì a bloccarlo... almeno per qualche istante. L'ondata di energia psichica emessa da Gorebyss era come un fiume in piena, e la rabbia moltiplicava le forze del Pokemon abissale! Lo stallo durò soltanto per qualche secondo... poi, Vibrava non fu più in grado di reggere, e le sue zampe cedettero, facendolo finire faccia a terra sul pavimento. Con uno sforzo di volontà, riuscì a mantenere ancora per qualche istante l'attacco Ronzio, ma alla fine la stanchezza si fece sentire, e Vibrava fu costretto a richiudere le ali.

L'attacco Psichico di Gorebyss, pur indebolito, proseguì per la sua strada ed investì Vibrava, scaraventandolo a terra! Il Pokemon Vibrazione emise un acuto stridio e si accasciò sul pavimento, cercando di riprendere fiato.

Ma Gorebyss non aveva intenzione di lasciargli il tempo di recuperare. La sua furia era rimasta la stessa... ma adesso, dopo quell'istante iniziale in cui aveva perso il lume della ragione, Gorebyss aveva ripreso la concentrazione, e ora combatteva spinto da un'ira lucida e razionale che lo rendeva ancora più pericoloso!

"Attenti! Adesso sì che diventa pericoloso..." disse Heather, mentre cercava come poteva di proteggere Vibrava e toglierlo dalla linea di fuoco. "Shelly, Cato! Dobbiamo pensare ad un modo per fermare quel Gorebyss!"

"Non... non so nemmeno io come fare!" esclamò Shelly. "S-skorupi, cerca di colpirlo con Morso!"

"Komala... usa uno Sbadiglio! Dobbiamo fermarlo!" affermò il ragazzo, immaginando che non sarebbero riusciti ad avere la meglio su Gorebyss solo con un attacco diretto. Il Pokemon Dormiveglia ripetè la mossa di prima... ma questa volta, Gorebyss riuscì a scansarsi all'ultimo momento, anche se questo significò offrire il fianco a Skorupi e subire un doloroso morso. Il Pokemon Sudmarino si scrollò energicamente e costrinse il Pokemon scorpione a mollare la presa, poi scagliò un attacco Idropulsar che colpì in pieno Komala e lo mandò a terra.

"Hun... huntail!" esclamò Huntail, lui stesso piuttosto scioccato da come il suo compagno aveva reagito. Vide che anche Henry sembrava piuttosto preoccupato, non solo per i suoi Pokemon... "Huntail!"

"Temo che in questo momento Gorebyss non ascolti più nessuno..." spiegò Henry, mentre osservava il Pokemon rosato che schivava agilmente un attacco Raggioscossa del Volbeat di Shelly e rispondeva con un Segnoraggio che il Pokemon lucciola riuscì a malapena ad evitare. Shelgon era ancora bloccato nel ghiaccio, gli altri Pokemon non riuscivano a trovare il momento giusto per contrattaccare... e sia Percy che Chelle sapevano che anche i loro Pokemon non potevano fare alcunadifferenza. Gorebyss era semplicemente a tutt'altro livello.

"Giusto... Cato ha ragione, dobbiamo pensare ad un modo per bloccarlo... anche se è molto potente, ci sarà pure un modo per bloccarlo indirettamente!" riflettè tra sè Shelly. Galvantula cercò di lanciare un altro attacco Elettrotela, ma Gorebyss, ben consapevole del pericolo rappresentato, si voltò di scatto e sparò un attacco Idropulsar che centrò la tarantola elettrica in pieno volto e la scaraventò a terra, dove rimase stordita. Immaginando che non sarebbe stata una buona idea lasciare Galvantula in campo confuso com'era, Shelly non perse tempo a richiamarlo e a mandare in campo un Pokemon un po' più fresco.

"E va bene... forse ho un'idea!" esclamò. "Presto, Yanmega! Abbiamo bisogno di te! Vola e usa Doppioteam!"

"Yannnnmega!" La Pokemon Libellorco aveva appena finito di materializzarsi, che già stava volando a tutta velocità contro Gorebyss. Quest'ultimo, rapido come un fulmine, si voltò verso di lei e prese rapidamente la mira con un Geloraggio... ma Yanmega si scisse rapidamente in quattro e iniziò a volare in cerchio, in modo da confondergli le idee.

"Presto, Heather! Yanmega ha bisogno di una distrazione! Doppioteam non reggerà troppo a lungo!" esclamò Shelly, con una decisione che contrastava con il suo carattere normalmente riservato. Heather rimase talmente stupita nel sentire tanta energia nella voce della sua migliore amica, che ebbe una frazione di secondo di esitazione.

"Ah! Va... va bene, Shelly! Lascia fare a me! Cato, anche tu!" esclamò la ragazzina. "Vai, amico Druddigon! Conto su di te!"

Cato deglutì nervosamente e poi richiamò Komala per mandare in campo un altro Pokemon. "S-subito! Vai, Tropius!" esclamò. Le due Pokeball si aprirono e fecero uscire il possente Pokemon Grotta di Heather, e lo strano Pokemon simile ad un incrocio tra una palma ed un dinosauro alato. Gorebyss si era ritirato di qualche passo, in modo da evitare l'attacco Segnoraggio con cui Yanmega lo stava bersagliando... ma non sembrava ancora intimorito nè confuso dalla strategia di Shelly e della sua Pokemon. Era palese che Shelly e Yanmega, da soli, non sarebbero riusciti a reggere troppo a lungo contro il furioso Gorebyss.

Heather cercò di pensare ad una tattica, e decise di andare con quella più sensata che le venisse in mente in quel momento. "Dobbiamo bloccare quel Gorebyss! Druddigon, attaccalo con Battiterra!" esclamò.

"Tropius, tienilo fermo con il tuo attacco Parassiseme!" esclamò Cato. Il Pokemon Erba/Volante prese quota con un potente battito d'ali e cominciò a far piovere una raffica di semi su Gorebyss... ma ancora una volta, il Pokemon Sudmarino si mosse con rapidità e riuscì a schivare l'attacco. Si voltò verso Druddigon e cercò di prendere la mira con un Geloraggio... ma aveva sottovalutato la velocità di Yanmega, che si produsse in un'acrobazia a mezz'aria assieme alle sue copie illusorie, e scagliò un rapido Attacco d'Ala. Sotto pressione, Gorebyss non riuscì a tenere il passo di tutti gli attacchi che gli piombavano contro... e finì per essere colpito di striscio da un Attacco d'Ala, che gli fece perdere una preziosa frazione di secondo... quel tanto che bastava per consentire a Druddigon di mandare a segno il suo attacco!

"Gon!" esclamò il Pokemon Grotta. Pestò una zampa per terra e provocò una scossa di terremoto sotto forma di un'ondata di terra e polvere che raggiunse Gorebyss e lo fece barcollare. Il potente Pokemon d'Acqua stava cominciando a subire i colpi, e i suoi movimenti si erano già fatti un po' più legnosi...

Huntail scosse la testa e mise da parte ogni esitazione. Il suo compagno aveva bisogno di una mano, ogni altra considerazione poteva attendere.

Yanmega stava eseguendo una cabrata, e adesso Shelly stava ordinando di lanciare un altro attacco: un Segnoraggio, un raggio di energia multicolore che eruppe dagli occhi compositi della libellula gigante e intercettò lo Idropulsar di Gorebyss. I due attacchi si cancellarono a vicenda in un'esplosione di luce e goccioline, ma Tropius approfittò del momento per mandare a segno un suo attacco.

"Tropius, usa Fogliamagica!" esclamò Cato. Lo strano Pokemon Erba/Volante provvide subito, e scagliò contro il suo avversario una raffica di proiettili luminosi a forma di foglia, che colpirono senza lasciargli la possibilità di scansare. Gorebyss emise un'altra esclamazione di rabbia e dolore quando l'attacco lo raggiunse, ma si riprese abbastanza rapidamente e cercò di contrattaccare. Questa volta, invece che scagliare un Geloraggio, decise di cambiare strategia... e usò un attacco Ventogelato che si diffuse in un'ampia area davanti a lui, investendo in pieno Tropius! Il Pokemon simile ad un dinosauro vegetale, particolarmente sensibile agli attacchi di tipo Ghiaccio, emise un bramito acuto e cadde a terra semisvenuto, le ali e la pelle ricoperti di brina. Anche Druddigon e Yanmega vennero colpiti, e il dragone rabbrividì e cercò di ripararsi... ma Yanmega riuscì a scansare l'attacco sacrificando due delle sue immagini illusorie, che si dissolsero come vapore al vento. La libellula gigante si gettò all'attacco e usò un attacco Gigassorbimento, afferrando Huntail con le sue zampe e poi mordendolo per risucchiargli energia!

"Huntail!" Deciso a proteggere il suo compagno, Huntail si lanciò su Yanmega e mandò a segno un poderoso attacco Sgranocchio che costrinse la libellula gigante a staccarsi dalla sua preda con un acuto ronzio di dolore. Poi, senza attendere oltre, proseguì con Gelodenti e riuscì a sferrare un colpo fenomenale alla Pokemon Libellorco!

"No! Yanmega!" esclamò Shelly, vedendo che la sua Pokemon si stava per abbattere al suolo...

Yanmega strinse gli occhi e fece appello alla sua volontà per librarsi nuovamente in volo, evitando per un pelo di schiantarsi a terra. Con un ronzio determinato, si allontanò da Huntail, descrivendo un'elaborata traiettoria per non diventare un acile bersaglio.

"Attenta, Shelly! Quello Huntail continua a stare addosso a Yanmega!" la avvertì Cato, che cercava di dare una mano al suo Tropius congelato.

"Okay... presto, Yanmega, usa Agilità! Cerca di portarti sopra di lui!" esclamò la ragazzina, ancora in controllo della situazione. "Da lì possiamo attaccarlo meglio!"

"Non glielo permettere, Huntail! Afferrala con Sbigoattacco!" esclamò Henry. Il Pokemon simile ad un pesce vipera scattò verso l'alto, sperando di intercettare l'avversaria...

"Bayleef! Usa Parassiseme!"

"Sandslash! Attacco Rocciotomba!"

All'improvviso, un piccolo seme color legno volò verso Huntail e lo colpì sulla testa, germogliando immediatamente in una massa di rampicanti dalle foglie verdi che avvolsero il pesce abissale! Quest'ultimo emise un verso di disappunto e iniziò immediatamente a mordere i rampicanti per strapparseli di dosso prima che potessero risucchiargli l'energia vitale. Ma così facendo, non riuscì ad evitare la pioggia di sassi che gli piombò addosso dall'alto, facendolo finire a terra!

Poco più in là, Bayleef e Sandslash si erano messi in posa, e i loro allenatori si stavano scambiando un cinque con assoluta nonchalance!

"Mai distrarsi. Anche noi personaggi secondari abbiamo il nostro perchè." commentò argutamente Chelle, e rivolse ad Henry uno dei suoi sogghigni beffardi. Il giovane comandante del Team Fusione sgranò gli occhi e cercò di pensare ad un'altra strategia... ma si rendeva conto che la situazione gli era sfuggita di mano, e che per quanto forti fossero, Huntail e Gorebyss avrebbero finito per perdere, se avessero dovuto sostenere un simile assalto ancora a lungo. Quegli allenatori non erano degli sprovveduti. Soprattutto quelle due bambine... meglio limitare le perdite ed accontentarsi di quello che avevano fatto fino a quel momento.

Gorebyss era riuscito a mandare a segno un attacco Segnoraggio contro Druddigon, ma il dragone aveva chiuso le ali ed era riuscito a ridurre l'effetto del colpo, per poi contrattaccare con una Lacerazione che il pesce abissale era riuscito solo per poco ad evitare. Entrambi i contendenti si stavano stancando. Era solo questione di tempo prima che una delle due parti sferrasse un colpo decisivo...

"Non credo... di avere altra scelta!" esclamò Henry. Con un rapido gesto del braccio sinistro, il giovane comandante prese una boccetta da un risvolto della sua uniforme e la lanciò a terra, dove si infranse al momento dell'impatto e liberò in aria una densa nube di acre fumo verdastro, che nascose rapidamente Huntail e Gorebyss agli occhi di Heather e dei suoi compagni! La bambina dai capelli fucsia lanciò un breve grido di disappunto e indietreggiò, mentre sia lei che Druddigon si facevano aria con le mani in un debole tentativo di non farsi entrare il fumo irritante negli occhi.

"Ah! Cough... cough... ma che diamine... cough! Ragazzi... restare... ugh... in... dietro!" la bambina esclamò con voce arrochita dal fumo che le irritava le mucose del naso e della bocca. Stringendo i denti e tenendo la testa bassa, Heather cercò di alzare la testa e vedere dove fossero andati Henry e i suoi Pokemon, ma quell'infame sostanza chimica era dappertutto e le faceva lacrimare gli occhi. Huntail e Gorebyss si erano già ritirati per seguire il loro allenatore, e i ragazzi stavano cercando come potevano di restare fuori dal fumo nocivo, senza mai perdersi di vista.

"Siamo... ugh... siamo qui, Heather!" si sentì chiamare da Percy, la cui figura era adesso poco più che una sagoma immersa nel miasma verdastro che invadeva la stanza. Heather non riusciva a vedere altro che il suo Druddigon, e solo perchè erano a meno di un passo di distanza tra loro...

"Percy! Percy, aspettaci!" esclamò Cato, vicino al suo Tropius messo fuori combattimento. "Cavolo... se solo si potesse vedere quello che sta succedendo..."

 

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"Presto... dobbiamo scappare!" esclamò Henry rivolto a quei membri del Team Fusione che erano rimasti con lui. Huntail e Gorebyss fluttuavano accanto a lui e cercavano di tirare il fiato dopo quell'estenuante scontro... "Date il segnale di fuga. Raccogliete tutto quello che potete, e assicuratevi che tutta l'energia che siamo riusciti a prendere dalla diga sia messa al sicuro."

"Sì, signore! Provvediamo subito!" esclamò una recluta. Mentre i suoi compagni si affrettavano verso le vie d'uscita, la recluta guardò dubbiosa in direzione del suo leader, che stava tirando fuori di tasca una medicina spray e la stava irrorando su Huntail e Gorebyss per farli riprendere almeno un po'. "Signore... non... non dovremmo pensare agli ostaggi? Non potrebbero darci qualche problema, se parlassero con gli ufficiali?"

"Non importa... non sanno abbastanza da ostacolare il progetto." affermò Henry. Fece un cenno ad Huntail e Gorebyss, e i due Pokemon acquatici si fecero richiamare nelle Pokeball, contenti di potersi prendere un po' di relax. "Ragazzi... ora tornate. Più tardi vi darò un bel premio, avete combattuto davvero bene. Presto... adesso dobbiamo andarcene, prima che gli intrusi riescano a ritrovarci."

La recluta rimasta annuì ed imboccò una delle vie d'uscita, seguita immediatamente dopo dal suo capo, che si voltò indietro giusto per un attimo, per assicurarsi che nessuno del gruppo di Heather fosse riuscito ad inseguirli. Appurato che, per fortuna, erano riusciti a far perdere le loro tracce, il gruppo di scagnozzi del Team Fusione imboccò la strada d'uscita, ed Henry incrociò un gruppetto di reclute, una delle quali aveva con sè una grossa batteria di colore argentato, decorata con tre strani simboli. Era proprio quello il congegno di cui avevano bisogno...

"Comandante Henry, la batteria è quasi carica!" esclamò la recluta che portava con sè lo strano oggetto. "Dovrebbe essere sufficiente per i nostri scopi."

"Ottimo. Allora faremo rapporto al comandante Levi non appena saremo al sicuro. Difendete quella batteria con tutte le vostre forze! Non possiamo certo permetterci di gettare al vento i nostri sforzi proprio adesso." affermò Henry.

Il Team Fusione non perse tempo ad evacuare completamente le gallerie del Monte Strato, portandosi dietro tutto quello che potevano. Henry doveva ammettere che in parte era contento di non essere riuscito a fermare Heather e i suoi compagni... erano un gruppo affiatato, tenevano ai loro Pokemon e sembravano anche essere amici tra di loro. Gli sarebbe dispaciuto davvero se fosse stato costretto a catturare anche loro.

"Da una parte, devo pur fare quello che mio padre mi ha ordinato..." disse tra sè, guardando per l'ultima volta il covo che era stato la sua casa negli ultimi giorni. "Dall'altro... un po' spero che quella ragazzina e i suoi amici riescano a fermarci. Non so se sono davvero d'accordo con quello che sta facendo il Team Fusione."

Henry scosse la testa. Inutile recriminare, per adesso l'importante era consegnare l'energia accumulata a Levi e alla sua seconda... dopodichè, si sarebbe occupato di parlare con suo padre e sua madre, e avrebbe ricevuto le nuove istruzioni. Chissà come stava andando la loro ricerca... e se Pikachu era riuscito a scoprire qualcosa di più?                                

    

 

 

oooooooooo

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: E con questo, si conclude un nuovo capitolo di Glazed Challenge! Devo ammettere che mi è piaciuto descrivere il carattere dei Pokemon di Henry... ed Henry stesso sta nascondendo qualcosa. La sua fedeltà al Team Fusione potrebbe non essere tanto sicura come sembra, e sicuramente questo avrà delle conseguenze in futuro. Tra l'altro... conto di espandere un po' il suo team, magari con qualche altro tipo di Pokemon rispetto a com'era nel gioco.

Tra non molto vedremo di nuovo qualcuno dei Superquattro di Tunod. Ora, si tratta solo di vedere chi potrebbe essere...

A proposito, forse si aggiungerà presto una nuova parte alla mia saga di Pokemon! Di cosa si tratterà? Beh... vi posso solo dire che è ispirata anche questa ad un fangame abbastanza noto nella comunità!

A presto! Mi raccomando, recensite! :)

 

 

 

 

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Capitolo 37
*** Allenamenti a Spumarinia ***


 

Pokemon: The Glazed Challenge
Una fanfiction di Pokemon scritta da: JusticeGundam

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Capitolo 37 - Allenamenti a Spumarinia

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Monte Strato, la vetta più alta del continente di Tunod.

Vicino alla vetta, a più di quattromila metri sul livello del mare, dove le temperature precipitavano a livelli insostenibili per una persona normale e l'aria rarefatta rendeva ogni movimento una fatica terribile, alcuni degli uomini di fiducia del Team Fusione e i loro Pokemon attendevano conferma che l'ultima parte del loro progetto avesse avuto esito positivo. Levi e Cheri erano nel loro ufficio, una stanza scarsamente arredata e illuminata da alcune cupe luci artificiali appese al soffitto, in quel momento immersa in un inquietante silenzio interrotto soltanto dal ticchettio di un orologio, e dal suono ritmico, a malapena udibile, della penna che l'uomo stava picchiettando sulla scrivania.

Cheri mosse qualche passo in giro per la stanza e si fermò accanto ad una finestra, dalla quale si poteva vedere lo spettacolare e terrificante panorama delle vette immerse nei ghiacci perenni. In pochi luoghi al mondo più che da quelle parti si poteva vedere la sconfinata potenza della natura e il terrificante spettacolo di quelle condizioni estreme. La donna doveva ammettere che un simile panorama aveva il suo fascino. Vedere di cosa fosse capace la natura, e compararlo con le conquiste che l'umanità aveva fatto nel corso dei secoli... e che continuava a fare... lei trovava tutto questo molto intrigante. Le confermava la sua fiducia nelle capacità e nella forza dell'umanità e dei Pokemon, che fino a quel momento erano riusciti a sopravvivere in quasi tutte le condizioni in cui si fossero trovati. Annche lì, fuori da quelle finestre, c'erano dei Pokemon che chiamavano casa quelle vette ripide e quelle immense distese di ghiaccio e neve.

"Sei preoccupata, Cheri?" chiese Levi all'improvviso. La donna sbattè gli occhi in un'espressione di stupore, ma fece in modo che non si potessero leggere le emozioni sul suo viso quando si voltò verso il suo superiore. "Non devi esserlo. Henry sa quello che fa. Se sta ritardando nel fornire il suo rapporto, ci dev'essere un motivo comprensibile."

"Pensavo... e se non dovesse arrivarci, un rapporto?" chiese la donna. "Non voglio mettere in dubbio la competenza di Henry, nè la sua fedeltà alla causa. Ma non possiamo essere sicuri al cento per cento che tutto sia andato liscio. Il mondo è grande, e il destino è imprevedibile."

Levi si sfregò il mento, sul quale si vedeva appena un accenno di barba. "E' vero. Non si può escludere. Ma anche se fosse così, non è un elemento insostituibile del nostro progetto." affermò. "Abbiamo già dei piani alternativi da seguire nel caso succeda qualcosa che coinvolga Henry. Ma non credo sarà necessario. La sua chiamata dovrebbe arrivare da un momento all'altro."

Poco dopo che Levi ebbe pronunciato queste parole, come da copione, una finestra si aprì sullo schermo del portatile appoggiato sulla sua scrivania, e il comandante del Team Fusione annuì con approvazione quando vide che in effetti si trattava di una chiamata da parte di Henry. Con un rapido gesto della sua robusta mano, Levi afferrò il mouse e fece clic sull'icona di un telefono nell'angolo più in basso della finestra, e la chiamata si attivò, mostrando a schermo il volto di Henry. Aveva un'aria stanca e un po' provata, come se avesse appena fatto una corsa folle per sottrarsi a qualche calamità, ma i suoi occhi erano ancora colmi di decisione.

"Comandante... Levi..." disse il giovane comandante, cercando di riprendere fiato. Passato un istante, si ricompose e si riavviò i capelli con una mano, in modo da apparire un po' più presentabile. "Qui... qui parla Henry. Scusate... scusate il modo in cui mi presento. Abbiamo... incontrato delle difficoltà impreviste, lì a Geminia."

Levi corrugò la fronte, senza mostrare il minimo segno di empatia nei confronti del suo giovane sottoposto. Per quanto lo riguardava, l'unica cosa importante era che Henry avesse portato a termine la sua missione. "Difficoltà impreviste?" chiese severamente. "Ho bisogno di un rapporto su tali eventi, vice comandante Henry. Di cosa si trattava?"

Henry deglutì sonoramente. Questa era proprio la parte di cui gli seccava di più fare rapporto. "Ecco... temo di doverle comunicare che alcuni allenatori di Pokemon... un gruppo composto per lo più da ragazze un po' più giovani di me... è riuscito ad infiltrarsi nella nostra base, e ha mandato all'aria il nostro dispositivo per rubare energia alla diga di Spumarinia. Tuttavia, siamo riusciti a conservare l'energia che avevamo raccolto fino a quel momento... e ci auguriamo che sia sufficiente per il nostro prossimo obiettivo."

"Bene. E' quello che vedremo presto." disse Cheri con un cenno di assenso. Per quanto la riguardava, un piccolo successo era pur sempre un successo, e anche se forse ci sarebbe voluto più tempo per realizzare i loro scopi, l'importante era fare qualche passo avanti. "Se l'energia che abbiamo accumulato finora ci permetterà di raggiungere l'Adamasfera, allora dovremo considerare questa missione come pienamente riuscita. Raggiungi il solito posto e attendi ulteriori istruzioni. Il capo sarà da te entro breve."

Henri sospirò. Per qualche motivo, anche se si era impegnato così tanto proprio per quello... adesso l'idea di ricevere gli elogi del capo non gli suonava più tanto entusiasmante. "Certo... certamente, signorina Cheri, non mancherò. Spero che... anche voi sarete soddisfatti. Arrivederci."

"A dopo." disse laconico Levi. Henry interruppe la comunicazione, e il robusto comandante del Team Fusione annuì lentamente, per poi dare un'occhiata ad un foglio scarabocchiato che teneva sotto la scrivania. "Hm... sì, per adesso, i risultati che abbiamo ottenuto sono ampiamente entro limiti accettabili. Sarà comunque il caso di fare rapporto e assicurarci che non si verifichino disfunzioni."

"Finora, Henry ha fatto un ottimo lavoro. E' sempre stato motivato a realizzare i nostri scopi, in effetti." affermò Cheri, non senza un briciolo di preoccupazione malgrado il suo aspetto distaccato. "Tuttavi, credo che sarebbe meglio tenerlo d'occhio... e avvisare anche i nostri cosiddetti capi di fare lo stesso."

"Pensi che la sua fedeltà possa essere compromessa, Cheri?" chiese l'uomo, lo sguardo sempre fisso sui suoi documenti.

Cheri alzò le spalle. "Dico soltanto che nonostante tutto, Henry non è molto convinto della sua affiliazione al Team Fusione, e non credo sia molto d'accordo con lo scopo che noi abbiamo... presentato." rispose. "Ho l'impressione che potrebbe rivoltarsi contro di noi, se pensasse che le nostre azioni vanno oltre un certo limite."

"Capisco." affermò Levi con un cenno affermativo. "Allora, tutto quello che dobbiamo fare è trovare l'Adamasfera e la Splendisfera quanto prima. Fino a quel momento, sono convinto che Henry farà quello che vogliamo. Lui vuole mostrarsi utile... se non a noi, almeno alla sua famiglia. In ogni caso, per quanto competente, Henry non è indispensabile."

"No, però possiede delle informazioni che potrebbero compromettere i nostri piani." rispose Cheri. "E' meglio non sottovalutare questo elemento."

Levi si mise a riflettere per qualche istante, poi disse di sì con la testa. "Sì, riconosco che hai ragione. Meglio premunirsi, e stare attenti a quello che succederà." ammise. "La parte finale del nostro piano dovrà essere eseguita praticamente alla perfezione."

Cheri sospirò e guardò nuovamente fuori dalla finestra. Levi aveva ragione, il loro capo non sarebbe stato tenero con loro se avessero fallito proprio quando mancava così poco alla vittoria finale...

Mentre guardava nuovamente in direzione dei picchi innevati e coperti di ghiaccio, Cheri pensò che le circostanze della sua vita la stessero portando in posti veramente assurdi... del resto, era anche comprensibile, dato che il piano a cui stavano partecipando era quanto di più audace ed assurdo avesse mai sentito in vita sua. In fondo, non poteva lamentarsi, visto che si era ficcata in quell'affare di sua volontà...

 

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"Davvero un ottimo lavoro, ragazzi. Non credevo che foste così abili." disse l'Ufficiale Jenny, lo sguardo che passava in rassegna il gruppo di giovanissimi allenatori schierati davanti a lei. Il suo Arcanine abbaiò allegramente e annuì in direzione di Heather e del suo Shelgon. "Grazie a voi, siamo riusciti a venire a capo di questo mistero... anche se ci sono ancora molti elementi poco chiari del piano del Team Fusione, almeno con questo abbiamo fatto dei notevoli passi in avanti. Dovremo interrogare gli agenti che siamo riusciti ad arrestare, e cercare di farci dare qualche delucidazione da loro."

"Volbeat!" Il Volbeat di Shelly svolazzò allegramente attorno alla sua allenatrice e alzò una mano nell'imitazione di un saluto militare... mentre Shelly sospirava e si sfregava la nuca con fare imbarazzato. A volte il suo Volbeat sapeva essere parecchio fuori dalle righe...

"Era il minimo... sono una a cui non piace che qualche malfattore se ne vada in giro a fare quello che vogliono." rispose Heather. Con un gesto sicuro, la piccola domadraghi si riavviò il ricciolino ribelle. "E poi, in un modo o nell'altro, ci siamo ritrovati nel bel mezzo di questo macello, e dobbiamo venirne fuori."

"Non era esattamente quello che mi aspettavo, quando sono andata a prendere Chikorita dal laboratorio del Professor Salicio... ma visto che ormai siamo qui, dobbiamo cercare di andare fino in fondo." disse Chelle accarezzando la sua fedele Bayleef. "E poi, il nostro amico Cato qui presente... ci ha convinto che ne valeva la pena, visto che il premio sarà una battaglia per la Medaglia di Spumarinia!"

Cato ridacchiò imbarazzato. "Certo che hai un modo di dire le cose, Chelle..."

"Shelgon!" affermò il drago-crisalide che accompagnava sempre Heather. Neanche lui vedeva l'ora di mettersi alla prova nella Palestra di Flo.

"Beh, qualunque fosse il loro scopo... se non altro siete riusciti a mandare via quei furfanti dalla nostra bella città! Ci sapete fare, ragazzini!" rispose uno dei minatori che erano stati salvati dal covo del Team Fusione. "Perciò, se aveste mai bisogno di una mano, non esitate a chiedercela. E a questo proposito, credo che vi dobbiamo qualcosa come ricompensa!"

"Certamente..." disse l'Agente Jenny con un sorriso sicuro. La giovane agente si voltò verso uno scaffale vicino e prese qualcosa, per poi presentarle al gruppo di amici. "Ecco a voi! Un po' di fossili che vi potrebbero essere utili nel corso del vostro viaggio di allenamento! Ovviamente, ricordatevi che anche i Pokemon fossili sono esseri viventi e dotati di sentimenticome tutti gli altri, quindi fate in modo di trattarli con rispetto e di cercare di stringere un rapporto equo con loro."

La poliziotta dai capelli azzurri raggiunse i ragazzi sbalorditi e lusingati, e distribuì loro i fossili: Shelly fu la prima a ricevere il suo: un fossile che ricordava la zampa di un insetto che terminava con un lungo artiglio ricurvo, e che la piccola entomologa riconobbe subito come il fossile di un Anorith.

"Wow, Shelly! Ti è capitato proprio il Pokemon fossile più adatto a te!" rispose Heather, mentre riceveva dall'agente Jenny un Fossilpiuma. Cato, Chelle e Percy ricevettero anche loro il loro fossile - rispettivamente, un Helixfossile, un Domofossile e un Fossilscudo. "Ora però si tratta di risvegliarli e di cominciare ad allenarli, immagino... dov'è che avete un laboratorio per i fossili, qui a Tunod?"

"Un laboratorio? Beh, ce n'è uno proprio in una delle città dove dovrete fermarvi per un'altra sfida in Palestra. La città di Costa Nord, dove dovrete affrontare Irene, esperta di Pokemon di tipo Ghiaccio." spiegò l'agente Jenny. Shelgon rabbrividì e si tirò indietro di un passo, un po' spaventato all'idea di dover affrontare una Palestra dedicata all'elemento che per tradizione era opposto ai Pokemon Drago. "E non è certo l'unica attrazione di Costa Nord! E' una delle nostre località sciistiche più rinomate!"

"Sciistiche? Forte, ho sempre desiderato provare a sciare! Chissà se ne avremo l'occasione!" Percy sembrò caricarsi di entusiasmo, e si ripromise di vedere fino in fondo cosa offrisse Costa Nord. Da come ne parlavano, doveva essere un luogo davvero pieno di cose da scoprire...

I minatori ridacchiarono brevemente, prima che il loro leader si rivolgesse a Cato. "Ah, a proposito, ragazzo... tua mamma è la Capopalestra di Spumarinia, vero?" chiese. Il ragazzino distolse immediatamente l'attenzione dal Fossilscudo che si stava rigirando tra le mani e rispose immediatamente.

"Ah! Ehm... certo! Mia mamma è la Capopalestra Flo... ed è stato anche per sua richiesta se siamo qui. Lei è... ehm... responsabile di controllare il buon funzionamento della centrale idroelettrica di Spumarinia."

"Certo, immagino." rispose l'uomo, annuendo con le mani sui fianchi. "Beh, adesso che avete mandato via il Team Fusione, possiamo riprendere i nostri lavori... e dì a tua mamma che la ringraziamo per il suo aiuto! Anche se... beh, credo che avrà il suo bel filo da torcere, davanti a dei giovanotti tanto determinati!"

L'uomo fece un cenno di intesa a Chelle, la cui Bayleef fece volteggiare la foglia sulla fronte e sfoderò un sorriso radioso. "Bay bayleef!"

"Heh... potete scommetterci! Per la mia Bayleef, questa Palestra di tipo Acqua sarà una passeggiata!" si vantò la ragazza dai capelli verdi. "Anche se... beh, non ho comunque intenzione di affidare la mia strategia ad un solo Pokemon! Ci sono alcuni Pokemon del mio gruppo che avrebbero bisogno di sgranchirsi un po'... in particolare il mio Wingull!"

"Buona fortuna con l'allenamento, allora!" rispose uno dei minatori. "Heh... certo che i giovani di oggi ne hanno, di fegato! Questi ragazzi hanno sistemato un branco di malfattori... mentre noi ci siamo solo fatti catturare, potrei aggiungere... e adesso non si tirano indietro all'idea di collezionare tutte le Medaglie di Tunod e partecipare al torneo annuale!"

"Hey, saremo anche giovani, ma abbiamo già le nostre ambizioni! E io e i miei Pokemon... siamo gente che sogna in grande, vero, Bayleef?" rispose prontamente Chelle. Immediatamente, Bayleef cominciò a sferrare fendenti con la foglia sulla sua fronte, producendosi in una serie di acrobazie che concluse con un attacco Profumino, sprigionando una nube di particelle rosa luccicanti.

Heather si avvicinò a Shelly e le mormorò nell'orecchio. "Quella Bayleef è tanto esibizionista quanto la sua allenatrice..." sussurrò.

La bambina dai capelli lavanda strizzò un occhio e storse il naso. "Sssh! Non è carino, Heather!" rispose Shelly, anche se privatamente era d'accordo con la sua migliore amica. Volbeat svolazzò a fianco di Shelly e tenne le braccia incrociate, annuendo con decisione.

"Bene... allora, vi auguro buona fortuna nel vostro incontro con Flo." affermò l'agente Jenny. Il suo Arcanine si sedette fieramente accanto a lei e annuì in direzione di Cato, che prese un breve respiro e disse di sì con la testa. Come figlio della Capopalestra, faceva indubbiamente il tifo per sua mamma, ma d'altra parte sperava che Heather e i suoi compagni dessero prova di sè e si conquistassero la loro Medaglia. Sicuramente, anche se avevano fatto un grosso favore a Spumarinia, Flo non era tipo da regalare loro la Medaglia senza che avessero dato prova di sè.

Una cosa era certa, pensò tra sè Cato, mentre guardava Chelle e Bayleef che facevano mostra del loro Fossile a Percy e a Quilava: non voleva perdersi questo scontro!

 

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"Sigh... non è andata molto bene, vero?" sospirò Jessie. I tre imbranati criminali, accompagnati ovviamente dai riluttanti Butch e Cassidy, si erano accampati nella foresta vicino a Geminia, nel tentativo di riorganizzarsi e pensare ad un altro piano. "Non abbiamo ancora scoperto nulla che ci possa essere utile sul Team Fusione, e non sappiamo neanche cosa vogliano e chi sia il loro capo... accidenti, e come se non bastasse abbiamo quella specie di orsacchiotto di peluche gigante che ci corre dietro!"

"Beh, guarda il lato positivo, Jessie... almeno si è affezionato a noi, e con la sua forza, quel Pokemon ci dà una mano. Sai che seccatura se cercasse di ostacolarci? Non credo che qualcuno dei nostri Pokemon sia in grado di tenergli testa." rispose Meowth. Ora che le acque si erano calmate, il felino parlante era in grado di pensare più lucidamente, e stava già facendosi venire qualche idea su come sfruttare a loro vantaggio gli inaspettati interventi di quel Pokemon dalla forza spropositata.

"A parte Mimikyu." disse Butch alzando le spalle.

Il Pokemon felino rabbrividì, i suoi occhi si spalancarono in una comica espressione di orrore, e la sua pelliccia si drizzò sulla schiena. "Ehm... sì... a parte Mimikyu, in effetti... ma se fosse possibile, vorrei tenermi quanto più lontano possibile da quello spauracchio!" esclamò Meowth. "Ad ogni modo... se riuscissimo a convincere quel Pokemon... Bewear, se non sbaglio... a darci una mano, allora saremmo a cavallo. Non credo che siano molti, gli allenatori di Tunod che possano affrontare un Pokemon così forte. E abbiamo un vantaggio dalla nostra parte: Bewear si è già affezionato a noi, quindi non dovrebbe volerci troppo per convincerlo."

"Sì, ammetto che è una buona idea..." rispose James... per poi rabbrividire all'idea di cosa avrebbe potuto comportare farsi accompagnare da quella specie di peluche gigante un po' troppo affettuoso. "Ma... ehm... ecco... cosa succede se all'improvviso decide di abbracciarci o di coccolarci nel bel mezzo di una lotta di Pokemon? Avete idea di quanto sia forte quel Bewear, vero?"

"Non... non c'è bisogno di ricordarcelo..." rispose Jessie. La giovane donna deglutì nervosamente e cercò di pensare ad altro. "Ma... immagino che se questo vuol dire avere dalla nostra parte un Pokemon così forte, qualche seccatura ce la possiamo anche sobbarcare."

"Fai bene a chiamarla seccatura, perchè se non ci stiamo attenti, quel colosso ci fa secchi!" commentò Cassidy.

Meowth si schiarì la voce e richiamò l'attenzione su di sè. "Ehm... comunque, adesso se non altro la nostra strategia è chiara. Prima di fare qualsiasi altra mossa, cerchiamo di convincere quel gigante che accompagnarci è conveniente sia per lui che per noi. Ci farrà da guardia del corpo... e ci difenderà da tutti i guastafeste che cercheranno di ostacolarci! Se volete la mia, credo che una volta che Bewear sarà con noi, sarà tutto in discesa!"

Anche Butch e Cassidy dovettero ammettere che l'idea era buona... e in effetti, Cassidy doveva ammettere che provava un po' di invidia per il fatto che era stato Meowth a pensarci per primo e non lei. Chissà, forse se fosse riuscita ad assumersi un po' di merito per quell'idea, avrebbe fatto anche lei la suafigura di fronte al capo...

"Sì, ammetto che sarebbe una buona idea, e che quel Bewear sarebbe un alleato prezioso." riconobbe la bionda. "Tutto sta ad incontrarlo nel momento giusto e nel riuscire a parlargli prima che ci trasformi in tante polpette con i suoi abbracci..."

Meowth ghignò e incrociò le braccia davanti a sè, sicuro di avere pronta una soluzione. "Ooooh, lasciate fare a me! Il vostro Meowth ne sa una più del diavolo!" affermò. "Sappiamo già che Bewear viene a darci una mano quando stiamo per essere mandati in orbita, vero? Bene, allora... sarà proprio così che lo attireremo!"

"Ho come l'impressione che non sarà nè semplice... nè tantomeno indolore..." commentò James, evidentemente inquieto.

"Weezing..." disse rassegnato il suo Pokemon fluttuante.

 

oooooooooo

 

"Ottimo lavoro, ragazzi... direi che la nostra diga opera nuovamente al massimo dell'efficienza!"

Un breve coro di esclamazioni di gioia accolse le parole di Flo non appena gli operatori ebbero dato la conferma che, senza il Team Fusione e i suoi marchingegni a dare fastidio, la diga di Spumarinia aveva ripreso a funzionare correttamente, e il flusso di energia elettrica verso la città era tornato alla normalità. "Ottimo! Ora anche questa città potrà dormire sonni un po' più tranquilli!" esclamò Heather. "Però ancora non siamo sicuri di cosa voglia fare il Team Fusione, chi siano i capi, e perchè gli servisse l'energia che prelevavano da qui."

"E' vero... non possiamo ancora cantare vittoria, prima di capire esattamente quali siano i loro piani." affermò Cato. "Hai saputo qualcosa dalla Lega Pokemon di Tunod, mamma? Non ti hanno detto qualcosa?"

La donna in costume alzò le spalle con espressione di nonchalance. "Non sono stati molto loquaci. So per certo che il signor Nerone sta indagando, e ha potuto ipotizzare che il Team Fusione sta cercando le tre sfere legate ai tre Pokemon Drago della creazione del continente di Sinnoh. Ma cosa esattamente vogliano fare con quelle sfere... non ci è ancora dato saperlo." rispose. "Comunque, hanno intenzione di continuare le ricerche... e in effetti, quello che è accaduto nei pressi delle Paludi Granita diversi giorni fa ha dato a molti di che pensare."

Heather sospirò nervosamente. In effetti, avrebbe avuto voglia di raccontare quello che era successo a lei e a Shelly, le strane creature che aveva visto, e quel mondo parallelo che avevano brevemente visitato alla ricerca di quel Mudkip. Ma non era sicura di come avrebbe reagito Flo. Probabilmente avrebbe pensato che Heather aveva un po' troppa fantasia.

"Cercheremo di tenere d'occhio il Team Fusione." continuò Percy, accarezzando sulla testa il suo Quilava. Il Pokemon di Fuoco si accoccolò sul fianco del suo allenatore e poi disse di sì in direzione di Flo. "Anche se lei ci dice che la Lega di Tunod se ne occuperà, vorremmo comunque dare una mano."

"E sono sicura che il vostro aiuto sarà molto apprezzato." affermò Flo con un sorriso accomodante. "Detto questo... per adesso il problema della diga è stato sistemato."

Alla postazione computerizzata soltanto qualche metro più in là, un tecnico tirò una leva verso di sè, poi premette alcuni pulsanti su una tastiera e fece illuminare uno schermo davanti a sè. Dalla sua posizione, Heather vide un grafico che lei immaginò essere lo schema della diga, e vide che diverse barre cominciavano a muoversi sullo schermo. Considerato quello che Flo stava dicendo, evidentemente voleva dire che la centrale idroelettrica stava tornando al massimo della sua efficienza.

"Com'è il flusso di energia? Non ci sono altre anomalie?" chiese uno scienziato in camice bianco.

Il tecnico fece un cenno affermativo con la testa. "Nessuna anomalia, signore! L'emissione e la produzione di energia stanno tornando ai valori normali." rispose.

"Bene... direi quindi che questo problema è risolto!" rispose Flo con un sorriso soddisfatto. Raggiunse Cato e gli arruffò affettuosamente i capelli, con grande imbarazzo del giovane allenatore! "E grazie anche a te, tesoro! Hai fatto anche tu la tua parte!"

"Awww, mamma! Ma è proprio necessario trattarmi come se fossi un bambino di sei anni?" si lamentò Cato con una comica espressione imbarazzata, mentre Shelly ridacchiava tra i denti, ed Heather e Chelle avevano già rinunciato a trattenere gli sghignazzi!

Flo fece una breve risatina che la fece sembrare più giovane di quanto non fosse. "Awww, non sentirti imbarazzato!" disse la giovane madre, arruffandogli i capelli al punto tale che sembrava quasi che si fosse alzato dal lato solo in quel momento! Cato indietreggiò e cercò di sistemarsi i capelli, mentre Flo faceva una breve risata. "Lo sai che per me sarai sempre il mio cucciolo!"

"Mamma..." si lamentò Cato, diventando completamente rosso mentre i suoi quattro compagni e i loroPokemon si sbellicavano dalle risate!

"Hahahahaaa! La signora Flo ha usato Coccola! E' superefficace!" scherzò Chelle. "Hey, Heather, potresti usarla come strategia la prossima volta che tu e Cato vi affronterete!"

Nonostante Heather cercasse di mostrarsi seria e concentrata, neanche lei riuscì a resistere alla comicità di quel momento. "Heheheheee... me ne ricorderò! Sono sicura che questa volta vincerò io! E' una mossa vincente contro di lui!"

"Heather... hehehee... non dovresti... heheheee... prendere in giro il povero Cato..." Shelly cercò di redarguire la sua amica, ma l'effetto fu rovinato dal fatto che anche lei stava ridendo della battuta.

"Volbeat beat beat!" esclamò Volbeat.

Dopo qualche secondo, Flo si schiarì la voce e riprese il discorso. "Bene... ora che questo problema è risolto, credo che possiamo anche fissare una data per il nostro incontro in Palestra." disse, facendosi più seria. "IMmagino che voi sappiate già qual è la mia specialità, quindi non è il caso di perdere tempo a reiterarvela. Allora... quanto tempo pensate vi serva per prepare le vostre squadre?"

I ragazzi si consultarono brevemente, ritirandosi in un angolino per discutere... e finalmente Heather diede la risposta sulla quale si erano accordati. "Tra una settimana dovrebbe andare bene, signorina Flo!" rispose la bambina dai capelli fucsia. "Useremo questa settimana per prepararci, e quando ci incontreremo... vedrà che la lasceremo senza parole!"

"Ooooh, per essere così piccola sei molto sicura di te!" affermò Flo con un sorriso arguto. "Bene, bene... vedremo se saprai essere all'altezza delle tue parole! E sappi che io non faccio sconti! Per adesso... buon allenamento! E presentatevi alla mia Palestra il giorno stabilito, altrimenti... hehehee... altrimenti vi troverò! E vi metterò in un mare di guai!"

L'espressione di Flo si fece minacciosa... e un'aura di fiamme rosse si accese attorno al suo corpo, che era diventato completamente nero come se fosse stato composto di ombre, con l'unica eccezione degli occhi e della bocca sollevata in un ghigno! Alcuni Gastly svolazzarono brevemente attorno a lei e fecero delle facce minacciose prima di svanire nel nulla...

"Ehm... ho come l'impressione che sia meglio ascoltare quello che dice la signorina Flo..." affermò Shelly con una risatina nervosa. Il suo Volbeat si era già nascosto dietro di lei, sfregando tra loro le antenne in un'espressione di comico terrore!

"Quando mia mamma decide qualcosa... è meglio non contraddirla..." commentò Cato, mentre un grosso gocciolone di sudore gli scendeva dalla testa!       

 

oooooooooo

Un paio di giorni dopo, sulla spiaggia di Spumarinia...

"Win, wingull!" Con uno stridio acuto, il Wingull di Chelle si librò in cielo ed eseguì uno spettacolare avvitamento, poi si lanciò in picchiata e sferrò una raffica di colpi con le ali. L'assalto fu rapido e preciso, al punto che dalla spiaggia si levò una nube di sabbia che fluttuò brevemente tutt'attorno per qualche secondo prima di posarsi sul terreno. Poi, Wingull eseguì un attacco Agilità, sfrecciando rasoterra ad alta velocità per poi usare un attacco Tornado, avvolgendosi in un vortice di energia per poi scagliarlo verso il mare, dove si esaurì dopo aver percorso circa una decina di metri.

"Wow, bel colpo, Wingull!" esclamò Chelle, mentre raggiungeva in corsa il suo Pokemon Acqua/Volante. Bayleef teneva il passo dietro di lei, godendosi la giornata di sole e partecipando quanto più poteva all'allenamento del suo nuovo compagno di squadra. "ADesso però vediamo se riesci a schivare bene! Bayleef, sai cosa fare!"

"Leef!" La Pokemon d'Erba saltò quanto più in alto possibile e sferrò un fendente con la sua foglia, scagliando contro Wingull una raffica di foglie affilate che si diressero contro il Pokemon Gabbiano come uno sciame di vespe arrabbiate. Per fortuna, Wingull reagì con prontezza: con un rapido frullo di ali, Wingull eseguì un attacco Raffica che disperse le Foglielama e proseguì verso Bayleef. Quest'ultima balzò prontamente di lato all'ultimo momento e riuscì ad evitare il fendente di vento, che scavò una piccola buca nella sabbia. Poi, Wingull scese di quota e si posò sulla spalla di Chelle, che si congratulò con lui grattandolo sulla testa.

"Bel colpo, Wingull! Ma piuttosto che sulla potenza dei colpi, credo che dovremo concentrarci sull'evasione. Credo che come Pokemon tu sia molto più portato per evitare i colpi e rispondere al momento giusto, piuttosto che sferrare un attacco poderoso." spiegò Chelle. Bayleef raggiunse la sua allenatrice e fece un cenno con la testa, come per confermare quello che la sua allenatrice stava dicendo.

Il gabbiano bianco mosse il becco su e giù per dire che aveva capito... mentre poco più in là, anche Heather, Shelly, Percy e i loro Pokemon continuavano con i loro allenamenti. La piccola entomologa, in particolare, stava cercando di lavorare assieme al suo Wimpod per migliorare la sua resistenza ed ovviare al problema della sua paura, ma i risultati... non erano esattamente il massimo.

"Wi wimpooood!" esclamò il piccolo Pokemon isopode, per poi guizzare rapidamente dietro di lei non appena Skorupi l'aveva sfiorato con un attacco Missilspillo. Shelly guardò imbarazzata il Pokemon scorpione, che aprì le chele e scosse la testa come per dire che aveva cercato di trattenersi il più possibile...

"Rupi..."

"Va tutto bene, Skorupi... so che hai fatto quello che potevi." Shelly rassicurò Skorupi, poi si chinò verso Wimpod per rassicurarlo. "Hey, tutto... tutto a posto, Wimpod? Non ti sei fatto male, vero?"

"Pod..." affermò Wimpod, mentre muoveva le antenne con espressione imbarazzata. Non avrebbe voluto farsi vedere impaurito dalla sua allenatrice, ma era qualcosa di più forte di lui... come tutti quelli della sua specie, davanti ad un pericolo emergeva quella voce, quell'istinto primordiale che lo spingeva con tutte le sue forze a mettersi al sicuro. E non riusciva ad opporsi ai suoi istinti più basilari, non importa quanto cercasse di restare fermo e combattere.

"Ho l'impressione che ci vorrà un bel po' più di allenamento per fare di Wimpod un Pokemon da battaglia..." commentò Cato. Il ragazzo più grande si alzò dalla panchina dalla quale stava osservando gli allenamenti e si avvicinò al gruppo di Heather. "Forse... dovresti farlo abituare alle battaglie in maniera un po' più... graduale."

"E come può fare Shelly?" chiese Heather con un sospiro rabbioso. Il suo Vibrava emerse di colpo dal terreno sabbioso, mentre Noivern atterrava con un frullo d'ali, sollevando una nube di sabbia. "Credo che stia già cercando di far abituare Wimpod alle battaglie man mano... non capisco cos'altro doveva fare Skorupi per dare a Wimpod una possibilità!"

Cato si rese conto di non aver scelto bene le parole. Con un'espressione imbarazzata, il giovane storse il naso e si sfregò il mento, cercando di pensare a come avrebbe potuto rendere più chiari i concetti che voleva esprimere. "Ecco... non è proprio questo quello che volevo dire. Semplicemente, Wimpod è spaventato all'idea stessa di trovarsi in una battaglia, e il fatto che si stia allenando con un suo amico... non lo rassicura. Ricorda, questi Pokemon sono conosciuti per il loro carattere pauroso." affermò, spiegando cosa secondo lui fosse necessario modificare. "Perchè invece non provi a farlo allenare contro un... sacco di allenamento, per così dire? Qualcosa che non possa contrattaccarlo, in modo che Wimpod non si senta minacciato in alcun modo e possa... farsi le ossa."

"Tu dici?" si chiese Shelly. "Hmm... va bene, immagino che a questo punto, tanto valga tentare. Wimpod... forse è meglio se iniziamo con un allenamento un po' più tranquillo, giusto?"

"Pooood..." Il buffo crostaceo agitò le zampette e annuì, anche se era chiaramente un po' imbarazzato per il fatto che stava costringendo la sua allenatrice ad adattarsi ai suoi problemi. Si ripromise che avrebbe dovuto darsi ancora di più da fare, per cercare almeno di evolvere quanto prima e poter ripagare Shelly per la sua gentilezza.

"Okay... allora cercherò di procurarmi qualcosa che possa andare bene per gli allenamenti di Wimpod." disse Heather, per poi tergersi il sudore dalla fronte con il dorso della mano. "Piuttosto... state già pensando a quali Pokemon mandare in campo contro Flo? E' una Capopalestra di tipo Acqua, ma... è un tipo molto versatile, quindi temo che sapere questo non ci dia esattamente una mano."

Cato ridacchiò brevemente. "E se pensate che vi renderò le cose facili dicendo che Pokemon userà mia madre... temo di dovervi deludere."

"Ehm... grazie, Cato, ma non avevamo comunque intenzione di chiedertelo. Se dobbiamo gudagnarci una Medaglia, vorremmo farlo nella maniera corretta!" commentò Heather.

"E' per questo che io e Wingull ci stiamo allenando. Wingull potrà resistere agli attacchi del suo stesso tipo e contrattaccare con la sua velocità e con colpi di tipo Volante." disse Chelle. "E poi, ho sempre con me la mia cara Bayleef! Credo di essere abbastanza ben premunita per questo scontro... ma per non fare torti a nessuno, addestrerò anche gli altri miei Pokemon."

"Per me invece... la situazione è un po' brutta..." affermò Percy, mentre gettava un'occhiata a Quilava e Sandslash. "Due dei miei Pokemon sono poco adatti ad una Palestra di tipo Acqua. Furret e Marshtomp potrebbero certamente fare di meglio, ma... non ho un Pokemon con delle mosse superefficaci."

"Capisco... in effetti, questo potrebbe essere un problema." disse Chelle, facendosi più seria mentre si sfregava il mento. "Tutto quello che ti posso dire è che... forse ti conviene approfittare di questi momenti per cominciare ad addestrare un Pokemon che sia in grado di affrontare i Pokemon d'Acqua di Flo. E faresti meglio a fare in fretta... non hai molto tempo, dopotutto."

Percy disse rapidamente di sì con la testa, cercando di pensare a quali Pokemon si potessero trovare nelle acque circostanti Spumarinia. Aveva dato un'occhiata ad alcune guide, e sapeva che da quelle parti si potevano trovare dei Pokemon interessanti... ma sperava che ci sarebbe stato il tempo di catturarne uno e di addestrarlo a dovere prima della sfida in Palestra. Si rimproverò di non averci pensato prima... ma a quel punto, la cosa migliore da fare era cercare di rimediare come poteva.

"Okay... allora, ragazzi, io provo a dare un'occhiata in giro." affermò infine Percy, dopo essersi fatto un'idea di che tipo di Pokemon potesse essergli utile in questo frangente. "Voi continuate pure ad allenarvi... e io vi raggiungerò non appena avrò finito. Quilava, Sandslash... potete venire? Credo che avrò bisogno del vostro aiuto."

"Slash!" affermò il Pokemon simile ad un pangolino. Il fatto di essere evoluto diventato più forte aveva acuito il suo già notevole desiderio di combattere e dare prova di sè. I ragazzi salutarono il loro compagno, sperando che riuscisse a trovare un Pokemon interessante... ed Heather avanzò una proposta ai suoi compagni, in modo da rendere le cose più facili al ragazzo.

"Cato... so che non possiamo esattamente chiederti favori..." disse la piccola domadraghi. "Ma... se è possibile chiedere a tua mamma se può affrontare prima me e Shelly, in modo da dare a Cato un po' più di tempo per allenare i suoi Pokemon..."

"Ecco... te ne saremmo molto grate!" concluse Shelly.

Il ragazzo sembrò pensarci su un momento, ma lo faceva più che altro per prenderle un po' in giro e tenerle sulle spine. "Hmm... sarebbe contrario ai miei principi come allenatore e figlio di una Capopalestra, tuttavia... immagino che, dal momento che il vostro aiuto è stato fondamentale per vincere il Team Fusione a Geminia, credo che almeno per voi posso fare un'eccezione!" affermò, per poi ridere brevemente. "E va bene. Credo che si possa fare. Ovviamente, questo vuol dire che il vostro amichetto dovrà essere in piena forma, quando si presenterà per la sfida. Mia mamma non fa sconti in una battaglia di Pokemon!"

"Grazie, Cato!" rispose Heather con gratitudine, e il suo Vibrava spiegò le ali maestosamente. "Credo proprio che Percy saprà fare buon uso del tempo che gli concederete."

 

oooooooooo

 

Furret si lanciò agilmente tra gli scogli e corse a zig-zag, sollevando due baffi d'acqua attorno a sè mentre si divertiva a scattare sulla battigia. Il veloce Pokemon furetto rotolò su un fianco e si produsse in un Ricciolscudo seguito rapidamente da un Rotolamento, trasformandosi in una palla che sfrecciò sul pelo dell'acqua per qualche istante... prima che il suo momento si esaurisse, e il Pokemon finì faccia a terra in acqua! Con la pelliccia grondante, Furret tornò sulla spiaggia, dove Percy lo stava aspettando con espressione vagamente esasperata, come se volesse chiedergli cosa esattamente avesse in mente.

"So che l'attacco Rotolamento può essere molto utile, Furret. Soprattutto se lo usi assieme a Ricciolscudo. Ma non credo che possa essere usato per galleggiare sull'acqua tanto a lungo." commentò il ragazzino dai capelli neri e rossi. "Penso invece che faresti meglio ad affidarti alla velocità e alla prontezza di riflessi per affrontare i Pokemon di Flo. E comunque... cerchiamo di trovare un Pokemon che possa aiutarci contro di lei, da queste parti. Furret, pensi di vedere qualcosa di particolare?"

"Fuuuurret..." rispose il buffo Pokemon furetto, scuotendo la testa dispiaciuto. Percy alzò le spalle per dirgli di non farsene un problema, poi continuò a guardarsi attorno, alla ricerca di qualcosa di interessante. Detto questo, doveva ammettere che quello non era esattamente il posto più indicato per andare a caccia di Pokemon selvatici. Dopotutto, non erano stati loro gli unici a pensare di andare a fare un giro in spiaggia... e poco più lontano, una distesa di bagnanti e villeggiatori si stava godendo la giornata di sole, distesi sui lettini o tra le onde. Bambini, ragazzi e adulti che chiaramente stavano facendo un gran chiasso. Percy non poteva certo dare torto ai Pokemon di quel luogo se non volevo farsi disturbare da quella confusione.

"Credo... che sia meglio andare a cercare da un'altra parte, amico mio." disse il ragazzo, mentre andava a recuperare il suo Furret, che cercava in qualche modo di ripulirsi la pelliccia dalla salsedine. Percy lo raccolse e lo asciugò come poteva, poi i due compagni si diressero verso una zona un po' più isolata della costa - una spiaggetta sassosa dove le alghe avevano formato una sorta di tappetino erboso tra la terra e il mare. Non era certo un posto che attirava i turisti quanto una soffice spiaggia erbosa, quindi Percy sperò che avrebbe avuto miglior fortuna nel cercare nuovi Pokemon.

"Okay... Furret, resta vicino a me." disse Percy. "Adesso proviamo a fare un po' di allenamento... e credo che sia il caso di chiamare anche Sandslash. So che essendo un tipo Terra non è una buona idea chiamarlo a combattere contro dei Pokemon Acqua, ma... chissà, forse possiamo pensare a qualche idea interessante!"

"Furret?" chiese Furret, curioso di sapere a cosa stesse pensando il suo allenatore. Percy prese una Pokeball e la aprì, facendo uscire il bellicoso Pokemon pangolino, che sferrò un paio di colpi davanti a sè con i suoi artigli e restò in attesa. Il ragazzo riusciva quasi a percepire l'eccitazione che proveniva da Sandslash, e non poteva certo dargli torto. Avrebbe potuto essere un'occasione per mostrare al suo allenatore la sua abilità e la forza che gli era venuta dall'evoluzione.

Quello, e c'era anche la prospettiva di uno scontro impegnativo.

"Sandslash!" esclamò Sandslash, in piedi sulle zampe posteriori con gli artigli conserti sul petto.

Percy annuì, contento di vedere che i suoi Pokemon erano in forma. "Okay, ragazzi... credo proprio che ci sarà da darsi da fare. Adesso... avrei bisogno di cercare un Pokemon che si possa unire al nostro gruppo per lo scontro con Flo. Vi lascio qui per un po' ad allenarvi... ma cercare di non strafare e di non farvi male, okay? Io torno tra... un quarto d'ora, al massimo."

"Slash?" chiese Sandslash. Gli stava venendo il sospetto - peraltro, completamente corretto - che Percy stesse cercando di catturare qualche altro Pokemon, e per quanto da una parte comprendesse le motivazioni del suo allenatore, dall'altra non poteva fare a meno di sentirsi un po' messo da parte, proprio adesso che era finalmente diventato più forte. Il Pokemon pangolino si ripromise di impegnarsi quanto più possibile e rendersi utile durante la sfida con Flo.

I due Pokemon si misero l'uno davanti all'altro e cominciarono a fare degli esercizi di riscaldamento, e il loro allenatore fece un cenno affermativo con la testa per poi incamminarsi lungo la costa, in direzione degli scogli che si estendevano verso il mare aperto. Il giovane allenatore era come sempre accompagnato dal suo Quilava, che si guardava attorno e di tanto in tanto prendeva un bel respiro per riempirsi i polmoni dell'aria profumata di salsedine. Il Pokemon Fuoco fiutò attorno a sè, alla ricerca dell'odore di un Pokemon che potesse essere interessante... ma gli odori che sentiva non gli erano familiari, e il Pokemon furetto rimase indeciso. Forse era meglio seguire il suo allenatore ed affidarsi alla sua esperienza.

"Vediamo un po'... che Pokemon d'Acqua vivono nel mare di Spumarinia?" si chiese il ragazzo dai capelli bicolore, per poi consultare il suo Pokedex. Sullo schermo apparvero immediatamente le immagini di diversi Pokemon, ma i primi che vide erano davvero comuni e poco interessanti. Tentacool, Goldeen, Shellder...

Un momento, e quello che cos'era?

Mantyke... un Pokemon abbastanza interessante e molto resistente agli attacchi speciali. A condizione che non fossero attacchi di tipo Elettro.

Qwilfish... un Pokemon di tipo Acqua/Veleno specializzato nel seminare trappole sul campo di battaglia.

E poi, c'erano altri Pokemon che potevano essere delle buone aggiunte alla sua squadra... ma al momento non riusciva a sceglierne uno in particolare. L'idea era di trovarne uno che fosse in grado di resistere bene agli attacchi dei Pokemon d'Acqua di Flo, e che avesse anche qualche opzione per sferrare degli attacchi seri.

"Quilava?" esclamò all'improvviso Quilava, notando che c'era qualcosa dietro gli scogli più vicini. Un movimento improvviso attirò ulteriormente la sua attenzione, e il Pokemon di Fuoco fece un cenno al suo allenatore e gli indicò lo scoglio più vicino.

"Hm? Che succede, Quilava?" chiese il ragazzo, distogliendo la sua attenzione dal Pokedex. Si accorse subito che qualcosa si stava muovendo dietro le formazioni rocciose, e si incamminò verso gli scogli, mentre Quilava si acquattava sul terreno sabbioso e si preparava nel caso ci fosse stato qualche pericolo. "C'è... qualcosa là dietro, dici? Stai attento, potrebbe essere qualsiasi cosa."

Quilava disse di sì con la testa, e il ragazzo si fermò ad appena un paio di metri dagli scogli, abbastanza da poter dare un'occhiata senza esporsi ad eccessivi rischi. Girò attorno alla roccia con circospezione... e rimase stupito quando vide che dietro di essa stava cercando di nascondersi uno strano Pokemon, simile ad un pesce rotondo lungo circa mezzo metro, tutto coperto di squame azzurre, e con quelle che sembravano essere due lunghe antenne luminose sopra la testa. I suoi occhi erano relativamente grandi, di colore giallo e le pupille a forma di croce... e guardandolo un po' meglio, Percy si accorse con stupore che quelle che sembravano due antenne erano in realtà un paio di code che terminavano ciascuna con un vistoso organo luminoso, simile a quello di una rana pescatrice. L'espressione dello strano Pokemon pesce era di insicurezza e spavento, mentre alzava lo sguardo verso Percy.

"Un... un Pokemon che non ho mai visto prima..." sussurrò il ragazzo, allarmato per la salute del Pokemon. La creaturina non sembrava passarsela troppo bene, e il giovane allenatore diede un'occhiata al suo Pokedex per avere dei chiarimenti.

"Chinchou, il Pokemon Pescatore. Tipo Acqua/Elettro. Chinchou libera una carica elettrica positiva e negativa dalle due antenne per intontire la preda. Il Pokémon usa le sue luci elettriche per scambiare segnali coi suoi simili. Le due antenne di Chinchou contengono cellule che generano un'elettricità incredibile, tanto forte da farlo vibrare tutto."

"Beh... questo sì che è un Pokemon che non si vede spesso. Credevo che i Chinchou fossero rari, da queste parti." disse Percy. Si avvicinò al pesciolino elettrico, stando bene attento a non entrare in acqua - il Chinchou avrebbe potuto benissimo sfruttare l'elevata conducibilità dell'acqua per dargli una scossa - e lo guardò con circospezione. Da quella distanza, il Pokemon Acqua/Elettro non dava l'impressione di essere ferito, soltanto esausto, e Percy si chiese quanto a lungo doveva aver nuotato per stancarsi fino a quel punto.

Dopo alcuni minuti passati a riprendere fiato, Chinchou tirò finalmente un sospiro di sollievo e si guardò attorno. La prima cosa che vide fu la spiagga rocciosa davanti a sè, e questo sembrò rassicurarlo in qualche modo. Tuttavia, il fatto che subito dopo si accorse di Percy e Quilava in piedi vicino alla battigia gli fece sospettare di essere di nuovo in pericolo... e mentre il ragazzo dai capelli bicolore alzava una mano per salutarlo, Chinchou drizzò le sue code elettrificate e le puntò contro lui e Quilava. Immediatamente, il Pokemon di Fuoco drizzò la pelliccia in un atteggiamento di minaccia, e Percy alzò le mani davanti a sè per dire che non aveva intenzione di fargli del male.

"Va... va tutto bene, Chinchou!" disse Percy, con un sorriso un po' nervoso. "Ti avevamo visto su quello scoglio, e abbiamo pensato che fossi in difficoltà. Che... che sta succedendo?"

Il pesce elettrico non rispose subito, sospettoso com'era, e in Quilava si rafforzò l'ipotesi che Chinchou fosse sfuggito a qualche grave pericolo. Si chiese cosa avesse spinto quel piccolo Pokemon a fare un viaggio così lungo e difficile...

Finalmente, Chinchou sembrò decidere che non aveva nulla da perdere a fidarsi di Percy e Quilava, e diede la sua risposta. "Chin... chinchou! Chou..."

"Quil?" chiese Quilava, i ciuffi di pelliccia che si drizzavano come le fiamme di una torcia in miniatura. Quando Percy guardò incuriosito in direzione del suo starter, Quilava corrugò la fronte e gli riferì quello che aveva detto il Pokemon Acqua/Elettro. "Qui qui quilava!"

Percy sbattè gli occhi con evidente preoccupazione. "Come dici, Quilava? Un'infestazione?"                                        

 

oooooooooo

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Questo capitolo è un po' più breve degli altri, e me ne dispiace. Sinceramente, non sono riuscito a farlo durare più a lungo. Sono convinto che il prossimo sarà più lungo, visto che i nostri dovranno scoprire cosa intende quel Chinchou quando parla di un'infestazione... Farò del mio meglio per scrivere il prossimo capitolo il prima possibile, senza trascurare le storie che ho già in corso.

A presto, e se potete, scrivetemi una recensione! :)

 

 

 

 

 

 

 

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