Amestris Military Alchemy School

di YatoChan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Autobus Dirottato ***
Capitolo 2: *** Prima fermata: dormitorio femminile ***
Capitolo 3: *** Barry e L'Ishvalah ***
Capitolo 4: *** Tra liti da bar, non parenti e spie poco moderne ***



Capitolo 1
*** Autobus Dirottato ***


L’autobus sembrava impazzito correva per la città contromano. Tutte le nuove reclute dell’accademia erano aggrappate ai sedili lanciando grida di terrore. Alphonse Erlic non era da meno, in prima fila rannicchiato sul sedile con gli occhi serrati e le braccia che avvolgevano il borsone. Voleva piangere. “il mio fratellone saprebbe cosa fare” pensava aggrappandosi ancora di più al borsone da viaggio. Era partito dal suo piccolo paesino per raggiungere suo fratello maggiore Edward alla più prestigiosa accademia di tutto il mondo “ Amestris Military Alchemiy School” Era molto difficile entrarvisi solo chi aveva determinate abilità poteva accedere :
1 Aver ricevuto una borsa di studio ed essere usciti dalla scuola di provenienza con il massimo dei voti (e quello era il suo caso).
2 essere specializzati in una qualsiasi arte marziale ed essersi qualificati almeno al 9 posto alla competizione nazionale del paese di provenienza.
3 Essere parte dell’esercito
4 Passare LA PROVA
5 Essere parte della famiglia Homunculus
6 Avere genitori influenti? Probabilmente.
Alphonse però non si aspettava questo, l’autista era impazzito o cosa?! Si guardò intorno: dietro di lui una ragazzina sui tredici anni con gli occhi grandi e vestiti orientali stava mandando un messaggio, di aiuto probabilmente. Si diede dello stupido per non averci pensato prima tirò fuori dal borsone il vecchio cellulare, selezionando l’unico numero in memoria : IL FRATELLONE. Non fece in tempo a inviarlo che una voce familiare arrivò alle sue orecchie “SLOTH BASTARDO É IL QUARTO PULMAN CHE DIROTTI!” La voce squillante di Edward Erlic porto un po’ di sollievo tra le reclute e Al sembrò tornare in vita. Si affacciò al finestrino alcune motociclette avevano circondato il pulmino. “fratellone!” era stata la ragazzina di prima a gridare.  “Ehi May!”
Al lo riconobbe al volo era stato Ling Yao a parlare, aveva fatto la sua conoscenza poco prima che suo fratello partisse per l’accademia. Sia Ed che Ling sedevano sul sedile posteriore di due motociclette guidate da dei ragazzi più grandi, uno aveva i capelli lunghi e verdi non era molto alto, più alto di Ed certo, ma si vedeva da lontano che aveva almeno un paio d’anni in più. L’altro invece era grande piuttosto muscoloso, i capelli a punta ricoperti di gel e con un ghigno da squalo stampato sulla faccia, Ling al confronto sembrava un bambino di otto anni. Erano senza casco, probabilmente le rispettive protezioni erano indossate da i loro passeggeri.
 
In poco tempo affiancarono il bus e lasciando la moto in tra le mani di Ed e Ling, saltarono sopra ad esso senza tanti problemi.
“Envy tu occupati dei passeggeri io fermo quell’idiota” Il più basso dei due ringhio qualcosa ma obbedì entrando per a finestrella posteriore dell’autobus. Gli studenti rimasero abiliti quando il braccio di Envy si allungò e gli afferrò tutti uno ad uno per poi saltare fuori atterrando sull’asfalto senza che nessuno avesse un graffio. Gli unici ad essere rimasti sul bus erano Al e May troppo lontani per essere presi. “Buttati May ti prendo io!”
“Anche tu Al coraggio!” forse fu la paura di morire a farli saltare entrambi dal finestrino senza esitazione, o forse la grande fiducia che riponevano nei loro fratelli maggiori.
“Greed muoviti!” gridò Envy che si stava stufando.
Greed non era esattamente messo bene, Soth si era addormentato e non era esattamente una piuma da spostare, sospirò e ricorrendo a tutta a forza di cui disponeva lo scaraventò fuori, il suo corpo si sfracellò a suolo ormai privo di vita. Alcuni alunni a quella vista svennero altri rigettarono altri ancora scoppiarono in lacrime, May Chang dal canto suo non fece una piega: non si arrabbiò ne pianse, semplicemente guardava gli altri come se provasse imbarazzo nei loro confronti.
“non devi per forza stare zitta” le consigliò Ling con naturalezza “cose del genere in questa accademia non accadono di rado, se ti tieni tutto dentro esploderai” poi rapidamente si avvicinò a Greed che lo aveva chiamato.
Al contrario di May, Al era letteralmente paralizzato e si nascondeva dietro a Ed come quando erano bambini.
“Ma guarda il nano ha un fratellino fifone, eh?” ridacchiò Envy avvicinandosi a Ed e Al con fare poco raccomandabile. “ CHI HAI CHIAMATO PICCOLA FORMICA MICROSCOPICA?! Eh?!” Envy fece le spallucce “ chi vuoi che abbia chiamato in quel modo idiota? Anche tuo fratello minore è più alto di te!”
“Senti da che pulpito viene la predica! Tu sei più vecchio di Greed eppure è più alto di te e prendi pure gli ordini da lui!”
“essere più vecchi di un’ora e mezza non centra un cazzo!” Envy si stava arrabbiando.
Greed e Ling intanto si godevano la scena con un ghigno stampato sulla faccia.
“ma sentiteli” fece ad un certo punto Greed “Guarda mio caro alchimista che anche se lui è leggermente più vecchio di me io sono molto più affascinante, quello sgorbio non regge il confronto…!”
“CHI HAI CHIAMATO SGHORBIETTO INSIGNIFICANTE CHE NON RIUSCIREBBE A FARE COLPO NEANCHE DOPO UNA PLASTICA FACCIALE EHH?!” Dopo questa sfuriata improvvisamente si calmò. “Ti perdono infondo sei solo un marmocchio” Una vena pulsante comparve anche nella fronte di Greed “piccolo bastardo…”
Cominciarono a menarsi tutti e tre senza un’apparente ragione “e tu che fai Ling PRICIPESSINA del cazzo!”
“ come osi insultare così il principe di una nazione Envy”
“Oso PRICIPESSINA!” E immediatamente al trio si aggiunse anche Ling.
Sarebbero andati avanti un bel po’ ma vennero interrotti, i militari erano arrivati guidati da King Bradley.
“cos’è tutto questo baccano? Ci sono feriti?” fece quest’ultimo, poi ignorando semplicemente Greed ed Envy continuò “fortunatamente siamo arrivati in tempo”
Greed ridacchiò “ma sentitelo il novellino, arriva in ritardo e pensa che sia merito suo”
“Greed-san, Envy-kun mi sorprende ritrovare anche voi qui”
“ EHI WRATH STRONZO SONO IO IL Più VECCHIO QUI! NON USARE QUEL “KUN” CON ME SENNO’…” Greed lo bloccò con una mano sulla bocca.
“Senno niente, lascia perdere affronteremo il novellino quando smetterà di nascondersi dietro agli adulti” detto questo indicò un bambino aggrappato alla giacca di King Bradley che li guadava con finto terrore. Appena Pride si sentì tirato in ballo ghignò “ma come Greed hai paura di me? Perché non vuoi combattere contro il tuo fratellone ?” Greed distolse lo sguardo irritato “ho di meglio da fare” si affrettò a recuperare Ling che come di rutine era svenuto all’improvviso in mezzo alla strada “ah visto che ci siamo Wrath quei nuovi dispositivi per i passeggeri ne hai qualcuno con te?”
“ si dovrei… ecco- gli porge un oggettino rettangolare di metallo- a cosa ti seve?”
“sai di solito quando me lo porto dietro usa lui il mio casco ma così sono fuori legge no? Non sia mai che uno dei tuoi soldatini mi fermi e mi faccia la multa! Io non sono uno che butta via i soldi quindi è ora che mi metta in regola”
“ Quegli oggetti non sono ancora stati approvati dalla leg-“
“ Allora approvali King Bradley o potrebbero succedere dei brutti incidenti tra le tue cerchie” Il sorriso di Greed era davvero inquietante per pochi secondi anche Wrath venne scosso da un brivido di paura “ Approvato”
“bene” Greed riprese la sua moto e dopo esserci salito e aver sistemato Ling dietro di lui si infilò il casco poi agganciò l’oggettino di metallo al petto schiacciando il bottone centrale quattro cinghie nere avvolsero il corpo di Ling tenendolo ben allacciato al suo. In pochi attimi lo persero di vista data la velocità che aveva preso.
“mettersi in regola? Lui e le sue stupide scuse per rubare i nuovi gadget dell’esercito accidenti!”
Anche Pride e Envy si erano volatilizzati insieme alla moto di quest’ultimo.
“Fratellone ma cosa è successo?” Chiese Alphonse con le gambe tremanti.
“liti tra homunculus, non sono poi così rare!” rispose sbuffando Ed “piuttosto Envy quel bastardo! Mi ha lasciato qui! @/##@[@#]!
“Smettila di lamentarti Acciaio! Dobbiamo riportare alla scuola le reclute!” Roy Mustang lo colpì violentemente sulla testa con un pugno. “C- colonnello! Che ci fa lei qui?” Roy gli spiegò che a differenza dell’anno precedente sarebbe toccato ai militari e non agli homunculus portare le reclute all’accademia, presentare le regole e assegnare le camere dei dormitori. Anche King Bradley tra lo stupore generale aveva lasciato il posto lasciando un messaggio in cui informava che si sarebbe diretto all’accademia per l’accoglienza.
“Accaio per caso tu sai guidare questo coso?” L’autobus era un vero e proprio catorcio: niente cinture, niente aria condizionata, niente airbag e ovviamente sprovvisto di comandi vocali. Era anche complicatissimo da accendere.
“ Ho 15 anni non ho la patente colonnello! Guidi lei!”
“ A me l’hanno ritirata -ehm l’ho persa – l’ha mangiata il cane…”
“niente scuse metta in moto quest’affare!”
“Non so come si accende! Qualcuno sa come guidare questo coso!?”
All’improvviso proprio dietro il colonnello comparve la figura di Sloth
“Chiamato?”








Heilà Minna! Voglio dire ho scritto questo capitolo nel lontano 2014, all'età di ...(?) Dal terzo capitolo sarà made 2017.
OK, è passata 01:44 e sono appena tornata dalla discoteca perché mi annoiavo troppo... Abbiate pietà!

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Capitolo 2
*** Prima fermata: dormitorio femminile ***


Il pulmino si fermò accanto a due giganteschi palazzi : al centro un magnifico giardino con una fontana decorata. Sembrava di essere nella villa di qualche miliardario:

“fantastico!” mormorò Alphose, le parole gli uscirono sconnesse: era ancora molto turbato da ciò che era successo, inoltre suo fratello non lo aveva degnato di un saluto, ne lo aveva rassicurato. Nonostante fossero rimasti nello stesso pulmino per più di due ore. Ed non aveva fatto altro che chiacchierare con quello strano ragazzo in divisa, era molto giovane forse aveva al massimo due o tre anni in più di Edward, nulla di più. Eppure suo fratello non usava mai un tono completamente confidenziale, anzi ne usava uno molto rispettoso nonostante le brutte parole che gli gridava contro ogni cinque-sei minuti.

“Scendere!” La voce dell'autista gli gelò il sangue, la visione del corpo dell'uomo che si sfracellava al suolo gli fece venire un conato di vomito. Era stato orribile, gli veniva da piangere, guardò le altre matricole: alcuni erano ancora svenuti altri piangevano, si tenevano per mano... insomma erano tutti spaventati. Sentì picchiare il finestrino: un uomo di media statura con un cappello rotondo bianco che gli nascondeva leggermente il viso, gli sorrideva allegramente, si sentì rincuorato in qualche modo e gli sorrise a sua volta, il sorriso dell'uomo si trasformò in un ghigno. Questo pose le mani sul finestrino, Alphose notò due strani tatuaggi proprio in mezzo ai palmi dell'uomo... prima che potesse fare qualsiasi cosa il ragazzo in divisa corse fuori e lo acciuffò per la collottola spingendolo a terra.

“Kimblee, figlio di puttana come osi ripresentarti?!” Ed lo seguì a ruota

“ Rientra Acciaio, proteggi le matricole!” Al non capì subito chi si stava riferendo il ragazzo, ma analizzando brevemente la situazione capì che stava parlando con il suo fratellone. Fece per alzarsi a sua volta, anche se non sapeva cosa fare voleva aiutare in qualche modo, ma la voce di Ed lo paralizzò sul posto scuotendogli le viscere o meglio le parole di Ed gli fecero questo effetto.

“tranciali una mano e facciamola finita” Non lo disse con estrema tranquillità, ma Al non notò la sfumatura di rammarico nella sua voce, solo il sorrisetto da psicopatico che gli era comparso sul volto. Roy Mustang invece sapeva che il ragazzo aveva tutte le ragioni, era però dura sentire certe frasi da un tipo simile. Quella scuola lo aveva cambiato almeno quanto aveva cambiato Mustang stesso.

“ non è da te dire certe cose, Acciaio” sorrise amaramente il colonnello

Edward Erlic non rispose, abassò solo lo sguardo e fece dietro front scansando Al, rientrò nel pulmino. Il fratello minore ormai sceso del tutto notò un ragazzo, vestito interamente di nero, si stava avvicinando al trio.

“Ling?” sussurrò May che stava osservando la scena dal finestrino accanto. Alphose si sentì rincuorato: Ling era un tipo giudizioso avrebbe risolto la situazione in meno di un minuto. Al contrario della sua previsione il ragazzo si mise al fianco del colonnello e gli pianto una ginocchiata nello stomaco poi con un altro calcio lo fece ruzzolare di fianco liberando Kimblee. Il Killer sorrise compiaciuto da quell'aiuto improvviso, anche se non necessario.

“ i fottuti militari come voi non dovrebbero immischiarsi nelle questioni dei mercenari!”starnazzo il giovane mostrando il dito medio. Il maggiore degli Erlic si precipitò nuovamente fuori dal pulmino, buttando del tutto per terra il fratello.

“Gring ma che fai ?!” piagnucolò Edward andando in soccorso del suo superiore.

“ Io non sono GRING! Non è nemmeno un nome! Io sono Greed, l'Avidità!”

Kimblee ridacchiò e raccolse il cappello bianco da terra “ l'Avidità? Davvero? Hahahahah ! Ma no, sei serio?!”

“in che senso? Parla potabile, accidenti !”

“ non ti scaldare ragazzo mio, andiamo! Ε' solo che tu vuoi che ti chiamino Greed... giusto Greed-kun ?” sorrise amichevolmente cercando di spiegarsi, l'assassino,

“vorrei vedere è il mio fottuto nom-” Kimblee si avvicinò ulteriormente e le parole gli morirono in gola

“sbagliato piccolo, è il SUO fottuto nome.”

Sloth nel frattempo aveva cominciato a “svuotare” il bus con la grazia di un elefante con la rabbia: semplicemente lanciava fuori dal pulmino tre o quattro studenti alla volta. Al fu uno dei primi ad essere preso e quindi appena toccò terra venne investito dai corpi dei suoi compagni di sventura che cadevano sopra di lui o lì attorno. Nonostante tutto ciò alcuni studenti scesero tranquillamente dal bus tra questi c'era un ragazzo spaventoso: pelle ambrata, occhiali scuri, un cappotto arancione e bianco piuttosto malconcio. Era impossibile che avesse solo quattordici anni! May gli stava proprio accanto. Alphose rimase a bocca aperta come un pesce lesso, non ne capiva il motivo. Kimblee approfittò del momento di caos per far esplodere il terreno sotto di se: la ghiaia e alcune piastrelle che decoravano il giardino come proiettili si scagliarono sui presenti. Gring poté solo proteggere se stesso dall'esplosione, molto vicina, ricoprendosi dello scudo perfetto. Il colonnello si rimparò dalle schegge alla bene e meglio, ma rialzatosi non riuscì ad individuare Edward. Gring, infatti, era già su di lui: una enorme scheggia di lastricato era piantata sul suo petto. Mustang corse da lui, ma l'homunculus non lo lasciò avvicinare troppo. Sempre tenendo il biondino tra le braccia ,Greed,afferrò il cellulare nuovo di zecca e compose il numero.

“chiami l'ospedale?” domandò Roy speranzoso

“No, chiamo Kopa...” il militare si acquietò, anche se non si fidava del rosso, conosceva bene le sue abilità mediche.

“Ti ringrazio ...” Greed lo guardò stizzito “ me che dici idiota! Ti ricordo che questo nanerottolo lavora per me!” Kimblee, dall'altro del suo nascondiglio, spalancò leggermente gli occhi per poi assottigliarli visibilmente scocciato. Quel moccioso e il suo omonimo avevano un modo di fare completamente diverso, ma lui se ne stava rendendo conto solo in quel momento. < Lavora per me> non < mi appartiene>. Queste parole gli annebbiarono la mente portandolo a scontrarsi con vecchi ricordi. A quando apparteneva a quella persona...

 

“pronto? Chi parla ?” La voce assonnata dall'altra parte del cellulare non si fece attendere molto.

“ chi cazzo vuoi che parli pezzente?! Non dirmi che non hai ancora messo in memoria il mio stramaledetto numero ?!” Lo Stava facendo arrabbiare, era l'unica cosa che riusciva bene a quell'imbranato.

“ … Greed?...”

“ nooo sono la signora Bradley!”

“ oh ,signora Bredley! Mi scusi, da quanto tempo! ...HEY WAIT A SECOND-!?” Kopa era talmente alterato per averci creduto che aveva cominciato a parlare nella sua lingua madre.

“ KOPA ! Siamo ai dormitori A1!C'è qui Ed gravemente ferito!” Urlò Mustang rubando il telefono dalle mani di Gring.

“Mi spiace, io non prendo ordine dai militari” fece dall'altro lato del telefono il diretto interessato

“Hey, qui è grave... Dove sei?” la voce di Gring lo raggiunse nuovamente

“ arrivo” .

Roy Mustang guardò il proprio sottoposto avvilito. Farsi aiutare da un homunculus non era proprio il massimo ma almeno non era Envy!


 

“oh ma tu guarda è una riunione di alchimisti questa?” Parli del diavolo. Envy parcheggiò la moto buttandola con naturalezza a terra poi fece per rivolgersi al passeggero che però sembrava svanito nel nulla. Quello che sembrava essere uno studente si avvicinò al gruppetto ridacchiando.

“Oh Greed cucciolo come stai?” Continuo il verde cercando di iniziare un discorso

“Cazzi miei!” A Greed non piaceva parlare con Envy: era infido e cercava sempre di ingannarlo.

“ Bimbo cattivo non si parla così agli adulti,no,no...” Greed si mise immediatamente in posizione difensiva, lasciando Edward tra le braccia del colonnello: conosceva quel tono anche il Vecchio Greed lo usava spesso con lui quando si incazzava sul serio.

“SCUSATE PER IL RITARDO!” tutti i presenti si voltarono. Un ragazzo scese dallo skateboard sfasciato con cui era venuto: portava una tracolla all'apparenza molto pesante con stampato il simbolo dell'ospedale più famoso di Amestris. Il ragazzo portava i capelli rosso scuro a punta spettinati e due occhiaie da far paura, la pelle pallidissima e gli occhi marrone chiaro. Era più o meno 1.75Cm non era mingherlino ma portava dei vestiti di almeno due taglie in più.

“Kopa” constatò Gring facendolo passare e indicandogli il ferito. Alphose e May cercarono di avvicinarsi all'oscuro di ciò che stava succedendo, ma Sloth blocco entrambi con la sua mole, sbarrando loro la strada.

Pochi secondi dopo Kopa si avvicinò a Ed formò un cerchio con delle tinture colorate a terra e infine piantò nel terreno alla base del cerchio cinque stiletti simili a quelli usati per le ago punture: molto grossi e spessi e in puro acciaio, una luce blu lo avvolse per un momento. Le matricole trattennero il respiro meravigliate, il ragazzo con la cicatrice a X digrignò i denti visibilmente incazzato. Pochi secondi dopo Ed si alzò in piedi quasi completamente ristabilito ma ancora malfermo sulle gambe e visibilmente spossato.

“Mi faccia un favore Colonnello lo porti a casa...” Un po' tutti si voltarono meravigliati era stato King Bredly in persona a parlare. Molte matricole si risollevarono dallo stato di trace in cui erano cadute e applaudirono entusiaste a quello strano avvenimento. Il capo di stato stava loro dando il benvenuto.

“Envy” cominciò Gring nel caos generale “sai per caso dov'è la mia moto?”

“l'ha presa Greed, ragazzino”

“lo odio” sbuffò il ragazzo. Quello stronzo pensava che le sue cose fossero le proprie ma non viceversa.

“si anche io” ghignò Envy.

 

King Bradley si schiarì la voce “ perfetto... questi sono i dormitori femminili le ragazze si fermeranno qui e sarà incarico di Envy dare loro la giusta sistemazione.

“CHE?!” Fece ecco il diretto interessato.

Ricordo a tutti inoltre che gli alunni nella stessa camera al 90% apparterranno allo stessa fascia d'età, escludendo rare eccezioni quindi sarete tra coetanei. Questo viene fatto per evitare casi di nonnismo. I ragazzi sono pregati di tornare sull'autobus.” concluse l'Ira in persona.

Al deglutì rumorosamente sarebbe dovuto tornare sul bus e senza May ne suo fratellone e soprattutto con quel tizio col giubbino arancione che non aveva smesso un attimo di fissarlo, fu scosso da un brivido.

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Capitolo 3
*** Barry e L'Ishvalah ***


 

Il bus ora procedeva tranquillamente sulla strada, ogni tanto prendeva qualche buca o inchiodava in piena corsa, ma non era niente rispetto a poche ore prima.

Alphose però non aveva abbandonato il borsone, ne aveva perso di vista il ragazzo dalla pelle ambrata che a sua volta lo fissava di tanto in tanto per poi tornare a guardare il finestrino.

Quasi tutti si erano ripresi e alcuni avevano già iniziato a deridere gli altri che non erano riusciti a mantenere la calma nei momenti critici. Il loro capo era un certo Barry the Chopper: un ragazzo grassoccio che aveva preso a squarciare con il fidato coltellino a serramanico i sedili del bus. Quella poca imbottitura che c'era era ormai sul pavimento del veicolo.

“ Hey, Barry guarda qui! Questo è sicuramente di Ishval!” gli fece presente un ragazzo mingherlino indicando il ragazzo con il giubbino arancione. Alphose si voltò a guardarli incuriosito dalla reazione del Ishvalah.

Il gruppetto di bulletti lo accerchiò e Barry prese a tagliuzzare il sedile su cui era seduto il giovane con la cicatrice.

“ Di' amico quanti anni hai?” Non ricevendo risposta il bullo si avvicinò ulteriormente agitando il coltellino davanti a se “Ca-pi-sci la mia lin-gua?” Poi si voltò verso i nuovi tirapiedi “Ragazzi questo è scemo” provocando una risata di gruppo.

Sempre agitando la lama si avvicinò sino a quando fu a un palmo dal suo naso “ hai paura, eh? Che ne dici se ti faccio a fette?”

Una mano contro la sua faccia e una spinta verso il finestrino opposto: ecco cosa percepì Barry prima di risvegliarsi nell'infermiera dormitorio maschile.

 

“Dov'è quel maledetto bastardo?!” fu la prima cosa che disse appena aprì gli occhi, ma un'altra mano, sempre spingendo contro la sua faccia ,lo ributtò sul cuscino provocandogli una fitta di dolore sul retro del capo.

Vide il dottore allontanarsi e scorse, con la nebbia negli occhi, dei capelli rosso scuro caratteristici del popolo Cretese. Per Barry era impensabile che uno che proveniva da Ishval fosse riuscito ad iscriversi a quella prestigiosa scuola, ma addirittura assumere un medico cretese?! Che orrore! Appena riuscì a rimettersi in piedi corse verso la segreteria per farsi dire, oltre al numero della propria stanza, l'ubicazione del ragazzo con la cicatrice.

“ Dimmi dov'è!” urlò sbattendo più volte i palmi sulla scrivania bianco latte.

“Mi dica...” gli rispose la segretaria dai capelli biondi,senza distogliere lo sguardo dal computer, mentre un cucciolo di cane prese ad abbaiargli contro non troppo convinto.

“te l'ho già detto, ma sei sorda?! L'Ishvalah, dov'é?” urlò nuovamente

“ Gliel'ho appena chiesto... Impara un minimo di buone maniere e forse quel giorno ti risponderò” disse placidamente la segretaria fissandolo dritto negli occhi. Barry indietreggiò, colpito da quel atteggiamento, decise di voler vedere la reazione della giovane donna di fronte ad un'arma vera e propria. Estrasse allora il coltellino e...

Il suo fidato compagno era scomparso!

“Dov'è il mio coltello?” la donna non sembrò sorpresa, doveva essere stata lei per questo non era intimorita, sapeva che non aveva armi con cui minacciarla. Barry suppose non ci fosse altra spiegazione.

“Dimmi dov'è!” ordinò nuovamente sbattendo i palmi sulla scrivania bianco latte. La ragazza volse nuovamente lo sguardo allo schermo del computer:

“ Mi dica...”

 

 

 

Alphose, oramai, aveva classificato quella giornata come una delle peggiori della sua vita.

Suo padre arrabbiatissimo per la sua partenza, l'autista impazzito, suo fratello che dopo mesi che non si vedevano lo aveva praticamente ignorato per tutto il tempo, il sorteggio per le camere...

Indovinate un po' con chi era capitato? Semplice, con l'unico ragazzo che non aveva smesso di fissarlo neanche per un secondo dalla fermata al dormitorio femminile. Lo stesso che lo stava fissando proprio in quel momento. Alphose decise alla fine di prendere coraggio e di chiederglielo, sperando che la sua reazione non fosse più cruenta di quella che aveva avuto nei confronti di quel Barry qualcosa.

“La vuoi smettere amico? Sei inquietante!” ok, forse avrebbe dovuto usare parole diverse...

“ Stai sopra o sotto?” rispose il ragazzo facendo impallidire Al, il quale si sentì sollevato all'indicare del Ishvalah dei letti a castello.

“Sto sotto” il ragazzo acconsentì con un gesto del capo per poi salire sul letto superiore.

“C-come ti chiami?” il suo nuovo compagno di stanza non rispose immediatamente e Alphose ipotizzò si fosse addormentato a causa della stanchezza accumulata, che in effetti si stava presentando tutta in una volta anche per lui stesso.

“Ho rinunciato al mio nome tempo fa, chiamami come vuoi.”

Alphose rimase spiazzato da quella non – risposta, ma volle continuare ad informarsi su di lui, avrebbe dovuto comunque passarci un anno.

“Quanti anni hai, se posso chiedere?” provò quindi il giovane Erlic

“diciannove”

“Addirittura?”

“Fai troppe domande, sono stanco e voglio dormire” Al saltò sul posto intimorito e dopo essersi infilato il pigiama balbettò un

“certo!” per poi infilarsi sotto le coperte e spegnere la luce.

Passarono pochi minuti prima che Al avesse qualcos'altro da chiedere al giovane uomo:

“Uhm...”

“Che c'è adesso?”

“Perché ti sei iscritto qui?” era una domanda strana, Al lo sapeva, ma voleva capire l'obbiettivo che aveva spinto l'Ishvalah in una terra con cui era stato in guerra solo quattro anni prima.

“Mio fratello, ha fatto la stessa scuola”

Gli occhi di Alphose si illuminarono pur essendo immerso nel buio.

“Anche io! Wow fantastico, abbiamo qualcosa in comune!”

“Dormi”

“Giusto scusami”

 

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Capitolo 4
*** Tra liti da bar, non parenti e spie poco moderne ***


Tra liti da bar, non parenti e spie poco moderne
 

“Kooopa qui è graaave... Dove seiii Koooopa?” Il rosso alzò le braccia al cielo esibendosi nella sua imitazione e le chimere riunite nel bar scoppiarono in una fragorosa risata.

Il giovane Greed strinse il suo shottino tra le mani cercando di non mandarlo in frantumi come li ultimi tre, fallendo miseramente.

 

“ Vuoi chiudere quella bocca, idiota?” sbraitò allora afferrandolo per il colletto della divisa scolastica.

“Che c'è GRING? Vuoi litigare GRING?”

Era un'ovvia provocazione che, se fosse stato più maturo Greed avrebbe potuto ignorare. Peccato che nessuno dei due fosse minimamente maturo a sufficienza da evitare l'ennesima rissa che fece cadere entrambi sul pavimento, in quercia, del bar a darsele come non ci fosse un domani.

Fortunatamente per loro il proprietario non era ancora arrivato. Le sue chimere, al contrario, abituate alle loro risse, li incitavano a continuare.

L'entrata delle due figure riuscì però ad arrestare le grida di Dolcetto ormai in piedi sul bancone, gli applausi di Martel e Bido e le risa di Roa il barista... ma nulla fermava la rissa dei due imbecilli impegnati a pestarsi sul pavimento del Devil's nest, uno dei locali più popolari di quella parte di città. La donna si schiarì la voce:

“eh-m, qualcuno di voi infimi esseri saprebbe dirmi dove si è cacciato quell'inutile fratello avido che mi ritrovo?” nessuno rispose e Lust prese a spazientirsi.

“Gluttony, mangiane pure un paio... Greed non se ne accorgerà nemmeno”

“Ho fame, adesso ti mangio” sorrise l'essere puntando Dolcetto che dal suo punto di vista era la preda più facile e invitante.

Le chimere rimasero in attesa di un suo scatto o movimento che fosse, ma prima che potesse volare una sola mosca... la voce del rosso, rialzatosi da terra, fece impallidire i presenti e sorridere il giovane homunculus.

“E chi cazzo sei? Majin Bu?”

Lust rimase scioccata da tanta insolenza e stoltezza da parte dello studente, mentre Gluttuny inclinò la testa confuso

“Buu?” pur essendo spaventate, le chimere, non poterono risparmiarsi un risolino davanti a quella sceneggiata. Lust seriamente furiosa scattò in direzione dei due ragazzi che schivarono i suoi artigli con non poca difficoltà. Erano abituati ad evitare anche gli attacchi più veloci, ma Lust era un'altra storia.

Nel frattempo Gluttony aveva già mandato tre o quattro morsi a vuoto nel tentativo di mangiare Dolcetto che, grazie alle sue abilità, riusciva a malapena a non farsi inghiottire, mentre Roa e Martel cercavano di allontanarlo senza avvicinarsi troppo.

Lust lanciava i suoi attacchi che finivano col conficcarsi sul pavimento:

“Piccolo Greed, perché ti opponi a me?” domandò con voce suadente avvicinandosi maggiormente al giovane homunculus.

“Non so” rispose al suo posto Kopa spostando di peso per evitargli un'unghia piantata in un occhio “Magari perché sei brutta”. Lo slancio era troppo e fece finire Kopa verso un angolo della stanza, pericolosamente vicino a Lust, Gring si precipitò su di lui mandandolo a terra e ricoprendosi dello scudo perfetto rimase immobile, aspettando la collera della donna.

La furia di Lust venne fermata sul nascere da un paio di mani sulle sue spalle.

“Sorelllina!” sorrise il vecchio Greed facendo tirare un r0espiro di sollievo a più o meno tutti i presenti in sala. Tranne una manciata di persone: Dolcetto e Gluttony ad esempio continuavano a correre in circolo mandando a terra tavoli e sedie, ignorati da praticamente tutti; Gring sudava freddo a causa del nuovo arrivato, consapevole di aver infranto, nell'ultima settimana, circa una settantina di divieti e regole di buona convidenza con il suo omonimo. Lust, trafiggeva con lo sguardo Kopa che aveva smesso di prestarle attenzione da diverso tempo dato che il ginocchio di Gring si era posato proprio in mezzo alle sue gambe e spingeva pericolosamente in avanti. Inoltre, dato che il moro aveva entrambi i gomiti appoggiati al muro le loro labbra erano talmente vicine da sfiorarsi ... Praticamente stava attraversando una crisi ormonale coi contro fiocchi e gli importava ben poco di avere un altro homunculus che voleva ucciderlo.

Il vecchio Greed colse la sua espressione tra l'ebete e l'infinito e decise di punzecchiarli giusto un pochino, anche perché dubitava di riuscire a trattenere la sua amata sorellina ancora a lungo :

“Hey piccioncini, le cose sono due: o affittate una camera o ve ne andate all'istante! Non voglio essere costretto a pulire liquido seminale di adolescenti arrapati dal mio pavimento, nuovo, tutta la sera.” I due si alzarono di scatto completamente rossi e filarono fuori di corsa.

Poi per il vecchio Greed le cose furono molto più semplici, prendere del cibo per Gluttony e mettere al sicuro Dolcetto, infine prepararsi a ricevere nuove informazioni su “questioni importanti” delegate a Lust dal suo vecchio Padre, che di incontrarlo più del necessario non ci pensava nemmeno.

 

 

 

“Sarò la quattrocentesima volta che te lo dico amico, ma tuo padre è completamente PAZZO!” urlò Kopa, sfogandosi e allargando le braccia, mentre camminavano verso l'appartamento, per le strade buie della città.

“Non è mio padre, come te lo devo dire?” sbuffò Gring sollevato di essersi salvato dalla decapitazione o da chissà cosa, almeno per quella sera.

“Ahhh, ma nemmeno la zietta scherza EH!” continuò il rosso ignorandolo semplicemente.

“E Lust non è mia zia “ provò ancora Gring consapevole che l'altro non lo avrebbe neppure preso in considerazione.

“Per non parlare del vostro ANIMALETTO!” Gring si passò una mano sul volto. Odiava quando il rosso cercava una maniera figa di parlare, lo irritava da morire.

“La smetti?”

“Di fare COSA?” chiese innocentemente il ragazzo sbattendo le palpebre in maniera davvero poco innocente.

“lo fai apposta allora!” disse Gring regalandogli un bel ceffone sulla nuca.

Il cretese si portò le mani dietro la nuca mentre gli scendeva una lacrimuccia “ Non ci credo che hai usato lo scudo,GRING!”

“Piantala di urlare l'ultima parola!” sbraitò l'homunuclus tirandogli un'altra sberla,

“Quindi... Ti va bene se ti chiamo Gring! Perfetto.”Sorrise lo studente dandogli, a sua volta, una pacca dietro alla testa, Greed sbiancò un attimo per poi rincorrere l'umano che se l'era data a gambe.

“Non ci provare nemmeno! Il mio nome è Greed!”

 

 

Dall'albero lì vicino ,Ling, emise uno sbuffo annoiato “Di' Lan Fan, perché mai li stiamo seguendo?” La ragazza lo squadrò spazientita, davvero, non li avrebbe mai capiti i mercenari.

“ É una semplice esercitazione di spionaggio” spiegò togliendosi la maschera antica per riprendere fiato.

“Sai, Lan, di questi tempi le spie hanno microchip e cimici e localizzatori o roba simile, non si arrampicano sugli alberi ne spiano i propri amici” provò il principe

“Greed non è mio amico, è il mio ragazzo” mise in chiaro la ragazza riprendendo in mano il cannocchiale.

“G-giusto, maaa Greed è anche mio amico, quindi...”

Lan Fan lo guardò per un lungo minuto e poi rise sotto i baffi scuotendo la testa,

“Perché ridi?” chiese quasi dispiacendosi di interrompere un suono così piacevole.

“Oddio Ling, lui ti odia a morte” Ling ci rimase molto male, le parole della ragazza lo ferirono. Aveva sentito voci simili, ma non ci aveva mai dato peso.

Se lo diceva Lan Fan, però, era un altro paio di maniche. Fortunatamente un anno di addestramento in quella scuola mostrò i suoi frutti, la faccia do un ragazzo impassibile quasi felice coprì quella di uno distrutto e in vena di pianto.

Appena in tempo.

“Ehilà!” Fecero ecco i ragazzi che avrebbero dovuto spiare, alle loro spalle.

I due di Xing lanciarono un grido allarmato cadendo praticamente subito dall'albero.

“Diamine ragazzi, sareste già morti da un pezzo in battaglia” costatò Kopa scendendo elegantemente dall'albero.

“Ragazzino” Tuonò Greed dall'alto di quella che probabilmente era una quercia.

Ling aiutato da Kopa si rimise in piedi.

“Si?”

“Dove accidenti hai messo la mia moto?”

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