Scappata dall'Inferno

di Hiyori989898
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Essere morti? Io so bene cosa si prova. Perché? Beh semplicemente perché lo sono.

Non ricordo com'è successo, so soltanto che appena riaprii gli occhi non ero più nella mia stanza.

Mi sono ritrovata distesa in un enorme piazzola in marmo bianco e liscio, ornato in oro.

Sopra la mia testa un soffitto, anch'esso bianco, sorretto da cinque ed enormi colonne argentee, privo di pareti.

Su questo vi è rappresentato un dipinto ad olio, con figure di angeli che volano spensierati suonando vari strumenti.

Mi tiro a sedere e guardandomi intorno rimango estasiata dal panorama.

Una distesa infinita di nuvole si presenta ora di fronte a me, soffici e bianche come zucchero a velo, di varie forme e grandezze con qualche tonalità color miele; sembra che possa camminarci tranquillamente sopra da quanto sono gonfie e piene.

Osservo bene cosa mi circonda e non posso far a meno di notare tante altre piccole isolette in marmo sparse qua e là come quella su cui sono ora io, anch'esse con un tetto sorretto.

Il clima è piacevole, non fa freddo ma c'è una lieve brezza che mi ricorda le stesse sensazioni che si provano in primavera; quando esci di casa e il tuo viso viene baciato da quel fresco e delicato venticello.

Quindi è così il paradiso?

Un improvviso tepore mi circonda il corpo riscaldandomi e i miei occhi si chiudono da soli accogliendolo; è una sensazione che non avrei mai immaginato di poter provare, un senso di pace assoluta.

Mi lascio trasportare da questo calore; una voce profonda e gentile, alle mie spalle, mi invita a voltarmi.

Una donna, straordinariamente bella, ora è in piedi davanti a me che mi sorride; ha dei lunghi capelli dorati che le ricadono lungo i fianchi ondeggiando, gli occhi azzurri, come il cielo dopo una tempesta, mi fissano con dolcezza e le gote rosee, come pesche appena maturate, le rendono il viso giovane e pulito.

< Tranquilla tesoro, ora sei con noi > è l'unica cosa che riesco a sentire pronunciare dalle sue labbra ma, prima che io apra bocca per formulare una domanda, la donna si dissolve.

Le magnifiche sensazioni di prima svaniscono rilasciando al loro posto un intenso profumo di vaniglia; decido di girarmi nuovamente in direzione delle nuvole, incuriosita cammino verso di loro.

Se sono morta dovrei riuscire a levitare no?

Mi sto solo basando sui film visti in televisione e lì i morti non sembrano avere problemi.

Metto un piede su una di queste, per testare, e non sento ancora un punto solido dove appoggiarlo; quasi come se ci fosse il vuoto.

Il mio piede scende ancora e il mio corpo si sbilancia troppo in avanti e quasi perdo l'equilibrio ma una mano mi afferra la tunica bianca, che mi tira indietro.

< Sei un'anima, non un angelo > parla un voce maschile dietro me, aiutandomi a ritrovare l'equilibrio.

Mi volto a vedere il mio salvatore e al primo impatto col suo viso trattengo il fiato.

Dei magnifici occhi blu osservano divertiti la mia goffaggine nel risistemarmi i capelli velocemente, per ricompormi; i capelli biondo platino svolazzano qua e la come se avessero vita propria e le labbra carnose formano un piccolo accenno di sorriso all'angolo della bocca.

Spero che essere morta mi risulti utile, perché credo di avere le guance in fiamme.

Resto lì a fissarlo incredula, possibile che esista?

E non appena, il ragazzo, dirige il suo sguardo altrove, come se imbarazzato, mi sento quasi morire.

È veramente molto... oh Dio non so come definirlo ma ecco che la sua voce graffiante mi richiama < Tutto bene? > io annuisco e basta < Non fare più come prima. D'accordo? > di nuovo annuisco e questa volta lo faccio ridere.

Vorrei proprio vedere la mia faccia in questo momento.

Ecco sto facendo la figura dell'idiota < Allora ciao> mi saluta con un occhiolino prima di darmi le spalle e camminare con passo sicuro verso una nuvola, sparendo dalla mia vista, non appena la supera.

Se sono veramente in paradiso, quello era sicuramente un angelo.

È passato non so quanto tempo e sono sempre su questa piazzola.

I minuti sembrano ore e fissare le nuvole, che cambiano forme, non è più così divertente; non riesco a rimanere ferma.

Non c'è assolutamente nulla qua; non dovrei sentire cori angelici, vedere angioletti che svolazzano qua e la o roba simile? Forse devo smettere di pensare ai film.

Basta mi sono stufata; mi alzo e vado verso il mucchio di nuvole dove quel ragazzo si era diretto.

Ok sono davanti ad esse ma ho paura, se oltre questa candida parete trovo il vuoto? Devo solo fare attenzione.

Allungo prima la mano verso essa ed è come entrare in contatto con il vapore ma non il solito umidiccio, la ritiro ed è asciutta; decido di entrare.

Mando avanti il piede destro e a quanto pare la strada continua; prendo un enorme respiro e mi avvento.

Ma quanto posso essere incosciente?

E' andata bene però, perché sto ancora camminando e sono praticamente circondata dal bianco assoluto.

Sento delle voci provenire da davanti a me; procedo lentamente e finalmente esco dal tunnel di nuvole.

Sono senza parole.

Uomini, donne, bambini, anziani e credo pure di aver visto degli animali, passeggiano tranquillamente in questo mare di nuvole cotonate.

Una vecchia signora passa accanto a me e mi sorride; sono troppo stupefatta per ricambiare.

Ci sono veramente moltissime persone qui, sposto il mio sguardo oltre e... resto senza parole; una lunga, lunghissima scalinata platinata sale verso il cielo; alzo gli occhi e non posso far a meno di spalancare la bocca.

Un palazzo sorretto dal nulla, volteggia in cielo.

È completamente bianco, la forma che ha ricorda i classici castelli delle principesse ma prima, di arrivare ad esso, si presenta un cancello in oro.

< Finalmente sei arrivata, pensavo saresti rimasta là ancora per molto > ma questa non è la voce di... Guardo alla mia destra e riconosco subito quegli occhi blu che mi puntano con divertimento.

Forza, non puoi sempre fare scena muta! < Non so bene come funziona qui e avevo paura di cadere di nuovo > ammetto con sincerità, allora il ragazzo mi sorride < Però hai riprovato > a quelle parole schiudo le labbra in un sorriso e annuisco con la testa.

Un lungo silenzio incombe tra di noi fino a quando non prendo coraggio < Come- > prima di formulare la domanda, vengo bloccata dal tocco della sua mano sulla mia spalla < Rimandiamo a più tardi le domande> mormora guardando avanti a sé.

Seguo il suo sguardo e noto che è fermo su una figura.

Tutti sono girati ad ammirare un uomo che ora sta scendendo dal cielo con leggiadra.

Io continuo a fissare, ammaliata, le due enormi e possenti ali attaccate alla sua schiena che muove sinuosamente, come se il tempo attorno ad esse fosse rallentato.

Atterra non troppo lontano da noi e senza distogliere gli occhi domando < È un angelo vero? > lo sento annuire < Ma chi è? > chiedo curiosa mentre nella mia testa ricerco alcuni nomi di angeli che ricordo.

Il ragazzo incrocia le braccia al petto e tranquillamente mi risponde < Azazel, lui decide chi può rimanere e chi deve andare, se merita o se non> lo guardo confusa < Non capisco > ma , come se avesse intuito che stessimo parlando di lui, il cosiddetto Azazel si avvicina a noi.

Mentre avanza allarga le braccia < Reiyel > il ragazzo di fianco a me fa un passo avanti < Fratello, già qui? >

L'Angelo si ferma proprio davanti a noi < Tante anime giungono ultimamente qua> afferma Azazel con occhi languidi, < Meglio da noi che da > il ragazzo fa una lunga pausa seguita da un espressione quasi di disgusto, ma l'angelo finisce la frase < Loro, sì hai ragione >.

Passano una buona manciata di secondi prima che Azazel mi noti < Tu sei la signorina nuova > sussulto presa alla sprovvista ma come mio solito annuisco in silenzio.

L'Angelo, dai lunghi capelli dal colore che ricorda il grano, rimane qualche attimo a fissarmi per poi parlare < Tra non molto toccherà a te ma stai tranquilla, lo leggo nei tuoi occhi che sei una ragazza come si deve > toccherà a me? Faccio per riaprire bocca < Adesso vado, un lungo lavoro mi attende > ci saluta con un lieve cenno della testa prima di dileguarsi.

Che intendeva dire?

Torno sul ragazzo guardandolo, sembra che percepisca il mio sguardo su di sè e si volta < Devo andare anche io > mi comunica < Oh va bene... Reiyel, giusto? > annuisce sorridendo, cosa che faccio subito anche io < Tu? > mi chiede < Vaan >. Rimaniamo per un po' a guardarci e mi perdo in quelle iridi dal colore incantevole e raro, per una persona normale come me, da vedere.

Lo vedo girarsi, come se qualcuno lo stesse chiamando < Ci vediamo, Vaan > si riconcentra su di me mostrandomi per un ultima volta il suo splendido viso, prima di cominciare ad incamminarsi dandomi le spalle < Ci vediamo, Reiyel >.

Di una cosa sono certa, avrò una buona compagnia qui.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Sono comodamente seduta sulla scalinata che porta al palazzo fluttuante, mi sono abbastanza ambientata; non è poi così male. La cosa più incantevole è quando cala il buio.

Il cielo non è che un enorme chiazza blu cobalto, che si riflette sui miei occhi incantati, le stelle sono milioni di frammenti di cristallo, che brillano di luce propria scintillando come pietre preziose; illuminando i volti delle persone che ammirano quello spettacolo naturale.

Ogni notte mi accomodo su queste scale infinite, ad osservare il cielo e a pensare alla mia famiglia; quanto avranno sofferto, quante lacrime avranno versato, le grida di dolore.

Per la testa mi frullano immagini di mia madre con gli occhi arrossati, le gote umide dai pianti e al suo corpo scosso da continui tremolii per il continuo tormentarsi al pensiero che la sua unica figlia ora non c'è più.

Penso alle persone che provano a consolarla con abbracci, baci, pacche e chissà altro.

Ma è inutile. Non potranno mai alleviare il dolore di una donna che ha perso colei, l'unica oserei dire, che poteva chiamarla "mamma".

Vorrei piangere ma non posso, ora non sono altro che un'anima vagante, priva di corpo e di emozioni; in un luogo vuoto e sconosciuto al mondo.

Vorrei urlare tutta la mia frustrazione in questo momento, per non aver detto almeno un ultimo addio ai miei cari, ma me lo vieto.

Non servirebbe a niente.

Non mi sentono.

Abbasso lo sguardo affranta e mi stringo nelle spalle per chiudermi in me stessa; non sono più capace di dormire e questa è una tortura. Voglio delle risposte, capire qual'è il mio scopo qui, come sono morta o sapere perché non mi sento in pace con me stessa, visto che sono in paradiso.

Giuro che ora urlo.

<< Il tuo malumore si percepisce anche da lontano >> Reiyel? Mi volto ed ecco quel viso d'angelo che non vedevo ormai da giorni. Quei capelli scompigliati, come se si fosse appena svegliato da un lungo sonno, quegli occhi vispi ma che, al tempo stesso, infondono sicurezza.

Non appena mi arriva vicino si siede subito accanto a me.

Lo osservo in ogni suo movimento e l'occhio mi cade sulle sue braccia; solo ora noto quanto siano ben muscolose, merito anche della maglia a mezza manica che sta indossando. Vestito così sembra quasi un ragazzo normale.

<< Ciao Reiyel >> lo saluto con un piccolo sorriso, sono veramente felice di rivederlo.

<< Vedo che ricordi il mio nome >> mi fa notare; prendo una ciocca dei miei lunghi capelli castani e ci gioco.

<< Sei l'unico che conosco qui, non ho approcciato molto con le altre persone >> ammetto, non sono un tipo particolarmente socievole se non sono prima gli altri ad aprirsi a me.

Lo sento sospirare << Vedrai che col tempo si risolverà, qui starai bene >> e allora dopo quella frase lo guardo, cosa che fa pure lui e non appena i suoi occhi rassicuranti incontrano i miei, subito mi rilasso.

Vorrei chiedergli tante cose ma mi vergogno ad essere sincera. Mentre rimaniamo l'uno sullo sguardo dell'altra, quasi come se mi leggesse nel pensiero, mi chiede << Se hai delle domande da farmi, dì pure >> sono così prevedibile? Distolgo lo sguardo e lo alzo sul cielo.

Non ci vuole molto prima che una delle mie domande faccia capolino << Anche tu sei un'anima? >> sono veramente curiosa di saperlo anche se dal suo aspetto intuisco altro.

<< No >> risponde semplicemente e allora lo guardo con più interesse.

Ha la testa chinata all'indietro e le braccia sorreggono il peso del suo corpo, a quanto pare pure lui sta ammirando le stelle << Cosa sei allora? >> insisto e a quel punto mi risponde << Ti librerai in quel cielo, nella sua solitaria immensità toccherai l'orlo della lontananza e conquisterai Ali per volare >> conclude la sua cantilena con voce pacata.

Ancora una volta mi precede prima che io apra bocca << Sono un angelo, per l'esattezza l'Angelo della Liberazione. Io posso portare alla salvezza le anime destinate all'eterna condanna >> finisce di spiegarmi togliendomi uno dei dubbi dalla mia testa.

Comincio a guardare dietro alla sua schiena, alla ricerca delle ali che non vedo per poi tornare sul suo viso.

<< Quindi quelli che dovrebbero andare all'Inferno li salvi >> commento affascinata da quel che lui è.

<< Non tutti, solo chi veramente si pente di ogni peccato ammesso e le anime non totalmente marce, lasciando quelli che realmente meritano una punizione >> mi corregge e l'ultima frase pronunciata da lui mi mette i brividi.

Fortuna che sono stata brava; sembra quasi di parlare con Babbo Natale che decide chi sono i bambini buoni e quali no.

Resto a contemplare il suo viso rilassato, lo vedo roteare la testa procurando rumori di ossa che scrocchiano al collo; sembra veramente stanco, esamino ogni parte del suo corpo e deduco che si tiene in forma.

E ammetto, con un pizzico di malizia, che sto cercando di immaginarmi cosa si possa nascondere sotto quelle leggere stoffe e al pensiero volto il viso dall'altra parte.

<< Qualcosa non va? >> mi chiede, notando la mia reazione probabilmente.

<< Oh no no! Tutto bene, stavo solo pensando ad altre domande da farti >> la butto lì e poi veramente domando: << Cos'è quel castello volteggiante? >> a quel punto lo vedo girarsi verso questo.

<< E' la reggia degli Angeli, lì ci sono tutti i più importanti angeli potenti e saggi. Quando sarà il momento giusto e, se ne sarai degna, dovrai andare proprio là >> mi spiega con estrema calma, come se un castello pieno zeppo di angeli fosse la cosa più normale di questa terra.

<< Andare là, per fare cosa? >>

E a quel punto lui sorride << Lo scoprirai >> e questa frase mi lascia un po' interdetta.

Studio con attenzione la Reggia e pure di notte rimane splendente, come se fosse fluorescente.

Poi improvvisamente << Quindi là c'è pure Lui? E Michele? >> chiedo con troppa euforia, come una patita di queste genere di cose.

Reiyel scoppia subito a ridere e torna a guardarmi << Mi spiace deluderti ma il Creatore non si fa vedere, però ti assicuro che Michele c'è eccome >> a quel punto mi sfugge una risatina e mi rendo conto di essermi esaltata troppo.

<< Ma tu non hai le ali? >> forse sto facendo troppe domande ma la curiosità vince sempre su di me.

<< Come tutti gli angeli >> conferma e i miei occhi tornano sulla sua schiena < Magari un giorno te le mostrerò >

Gli sorrido subito grata ed anche un po' imbarazzata << Mi piacerebbe molto >>.

Passiamo molte ore insieme anche se in silenzio, la sola presenza di uno dei due basta come motivo per rimanere seduti qui.

Spezzo però la quiete con la mia voce << Reiyel posso farti una domanda? >> come se non ne avessi fatte già abbastanza.

<< Ma certo, qualsiasi cosa >>.

E' da quando ho incontrato Azazel che mi tormento << Che significa che poi toccherà anche a me? >> domando sperando che si ricordi della breve chiacchierata con l'angelo e a quanto pare è così.

<< Non tutti meritano il paradiso e lui è un tramite. Ti spiego: molti che si trovano qua verranno portati ai piani bassi per essere puniti. Ora a te sembrano anime buone ma molte si nascondono o fanno semplicemente finta; da qui entro in gioco io. Riesco a percepire l'oscuro che è in ognuno di loro, appena le rintraccio lo comunico ad Azazel e lui le porta via >> ora capisco tutto e un senso di paura invade il mio corpo.

E se io non meritassi? Andrò all'inferno e cosa mi accadrà? Oh santo cielo... ora ho veramente paura, non sono stata così cattiva.

Sento un lieve calore sulla mia guancia farsi mano a mano sempre più intenso, alzo lo sguardo verso Reiyel notando che mi sta accarezzando il viso.

Avvampo all'istante e non so come, ma anche se sono un'anima, con lui riesco ancora a provare le emozioni e sensazioni di una persona viva.

Annego nei suoi occhi limpidi come il mare e non riesco più ad uscirne; si avvicina sempre più al mio viso e sento un tonfo allo stomaco. Oh Dio... Mi manca il fiato che non ho più.

Sono ad un soffio dalle sue labbra ma vedo la sua bocca deviare e salire per lasciarmi un piccolo bacio sulla fronte << Non preoccuparti, tu sei ineguagliabile al diamante più puro. Non ti succederà niente piccola Vaan >> sussurra con voce sinuosa e calda, non faccio altro che chiudere gli occhi rassicurata da quelle parole.

Rimaniamo per un po' ancora vicini, a fissarci negli occhi << Vedo che ricordi pure tu il mio nome >> do voce all'assenza di rumori, lo vedo subito aprirsi in un bellissimo sorriso e allontanarsi da me.

Tutti e due torniamo a contemplare il panorama, che ora sembra sostituire i colori bui con quelli della luce. Sfumature azzurre ed oro si impossessano del cielo, dando inizio ad un nuovo giorno.

La mattinata passa in fretta, mi sono limitata ad andarmene a spasso tra le nuvole alla ricerca di qualcuno da conoscere, non posso stare solo con Reiyel.

Cammino tra questa nebbiolina bianca con serenità, tenendo le mani unite dietro la schiena per giocare con le punte dei capelli, con lo sguardo rivolto verso il cielo.

La mia attenzione viene catturata da un'armonia, sembrerebbe che qualcuno stia suonando.

Seguo la melodia e mi dirigo verso di essa, la sento sempre di più, ancora più vicina e non appena mi fermo, per percepire meglio la provenienza, questa cede.

Accidenti... un po' di musica mi avrebbe fatto compagnia, peccato.

Giro i piedi e torno da dove sono venuta ma un caldo vento mi blocca sul posto.

Questo profumo che invade le mie narici, è lo stesso che aveva emanato quella donna che avevo visto appena mi sono ritrovata qui, sa di vaniglia.

Questa dolce fragranza mi intontisce e la straordinaria sensazione di pace invade nuovamente il mio corpo << Ciao >> eccola, la voce della donna mi sta riparlando; la cerco con lo sguardo ma intorno a me regna il bianco assoluto.

<< Ciao.. >> saluto non molto convinta, visto che non riesco a vedere da dove mi parla.

Giro un paio di volte su me stessa, fino a che una chiarissima luce alle mie spalle non mi fa voltare ed eccola.

Riconosco quei dolci lineamenti del viso che viene ben incorniciato dai capelli dorati e gli occhi macchiati da un azzurro chiarissimo, come le acquee di un fiume in pieno movimento. Porta un lungo vestito bianco, ornato da qualche ricucitura turchese sulle spalle e un piccolo cinturino, anch'esso dello stesso colore della veste, alla vita. Resto a contemplarla ancora per un po' fino a quando la sua voce non mi fa sussultare << Vaan ricorda le mie parole: La fiamma viva fende il buio; tu sai cosa sei e non lasciarti intimare dagli altri >> questi angeli sono proprio enigmatici.

<< Scusa... ma tu chi sei? >> chiedo un po' impacciata, certo vorrei sapere con chi ho l'onore di parlare almeno; la donna porta gli occhi a terra regalandomi un luminoso sorriso per poi rispondermi: << Ti basta sapere che io, Caliel, ti appoggerò sempre, in ogni evenienza. Perché tu, in realtà, meriti >> Caliel è il suo nome quindi, però ancora non capisco cosa voglia dirmi e ovviamente, ormai come sempre va a finire, prima che io domandi altro, ella sparisce.

Perché devono essere così arcani questi esseri?

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