Dragon Ball UH - La leggenda continua

di lonewolf87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Allenamenti ***
Capitolo 3: *** Shopping con Bra ***
Capitolo 4: *** Il ritorno di Goku ***
Capitolo 5: *** Due misteriosi combattenti ***
Capitolo 6: *** Seconda giornata ***
Capitolo 7: *** Serata movimentata ***
Capitolo 8: *** Semifinali ***
Capitolo 9: *** La finale del torneo femminile ***
Capitolo 10: *** Notte con Bra ***
Capitolo 11: *** Fine del torneo ***
Capitolo 12: *** Chiarimenti ***
Capitolo 13: *** Una nuova minaccia ***
Capitolo 14: *** Due gravi perdite ***
Capitolo 15: *** Comincia la battaglia ***
Capitolo 16: *** Arriva Gokan ***
Capitolo 17: *** L'ira di Gohan ***
Capitolo 18: *** Non è finita ***
Capitolo 19: *** Nuovi allenamenti ***
Capitolo 20: *** Verso casa Brief ***
Capitolo 21: *** Attesa ***
Capitolo 22: *** Serata in discoteca - prima parte ***
Capitolo 23: *** Serata in discoteca - seconda parte ***
Capitolo 24: *** Confusione ***
Capitolo 25: *** L'arrivo degli invasori ***
Capitolo 26: *** Pan entra in azione ***
Capitolo 27: *** Arrivano Gogeta e Gotenks ***
Capitolo 28: *** Piano B ***
Capitolo 29: *** L'ira di Pan ***
Capitolo 30: *** Vittoria ***
Capitolo 31: *** Mistero svelato ***
Capitolo 32: *** Lite ***
Capitolo 33: *** Tensioni ***
Capitolo 34: *** Un'altra super sayan ***
Capitolo 35: *** Il ritorno di Majin Bu ***
Capitolo 36: *** Hyper Bu ***
Capitolo 37: *** Situazione critica ***
Capitolo 38: *** A presto, Goku! ***
Capitolo 39: *** Un incontro particolare ***
Capitolo 40: *** Confidenze ***
Capitolo 41: *** Una serata speciale ***
Capitolo 42: *** Discussioni tra amici ***
Capitolo 43: *** Il ritorno di Jalbok ***
Capitolo 44: *** Una tensione inesauribile ***
Capitolo 45: *** La nuova forza di Jalbok ***
Capitolo 46: *** Un nuovo guerriero ***
Capitolo 47: *** Una nuova pace ***
Capitolo 48: *** Sfogo ***
Capitolo 49: *** Incontro col padre ***
Capitolo 50: *** Amici ***
Capitolo 51: *** Il piano di Bra ***
Capitolo 52: *** Riappacificazione ***
Capitolo 53: *** Addio, Bulma! ***
Capitolo 54: *** Finalmente insieme ***
Capitolo 55: *** L'annuncio alle famiglie ***
Capitolo 56: *** Svago ***
Capitolo 57: *** Rimpatriata ***
Capitolo 58: *** Incontri spiacevoli ***
Capitolo 59: *** Un bello spavento ***
Capitolo 60: *** Il doppio matrimonio ***
Capitolo 61: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Era una mattina come tante altre sulla Terra. Goku aveva deciso di prendersi una pausa dagli allenamenti al palazzo del supremo con il giovane Ub, il ragazzino che aveva conosciuto un anno fa al torneo mondiale di arti marziali. Il buon sayan ne approfittò per andare a trovare la moglie, i figli e la sua adorata nipotina Pan. Successivamente, su spinta di Goten e Chichi, decise di fare un salto alla Capsule Corporation.
“Goku, che sorpresa. Ciao Goten.” esclamò Bulma non appena aprì la porta.
“Ciao Bulma.” la salutarono entrambi.
“Prego, entrate pure.” li invitò la donna, prima di voltarsi per chiamare qualcuno. “Trunks, tesoro! Guarda chi è venuto a trovarti!”
“Ehi amico! Ti stavo aspettando!” lo salutò Trunks, prima di accorgersi della presenza di Goku. “Ciao Goku. Vedo che sei tornato a casa.”
“Ciao Trunks.” fece altrettanto il sayan.
“Dai, Goten. Seguimi in camera.” lo invitò il figlio maggiore di Vegeta e Bulma.
“Okay. Ci vediamo dopo, papà.” rispose l’altro ragazzo, prima di seguire il suo amico.
“Eheheh! Quei due non fanno altro che spassarsela tutto il giorno. Dovrebbero allenarsi ogni tanto, altrimenti non diventeranno mai forti come me e Vegeta.” disse Goku.
“Che ci puoi fare? Sono ragazzi ed è giusto che si divertano alla loro età.” replicò Bulma. “Ma dimmi, a cosa devo l’onore della tua visita? Non mi aspettavo di trovarti qui.”
“Chichi mi ha mandato da voi perché desideravamo invitarvi a cena a casa nostra.”
“Volentieri, non mancheremo.”
“Ehi Kakarot!” lo chiamò una voce maschile a lui familiare.
“Eh? Ciao Vegeta!” lo salutò Goku.         
“Era ora che ti facessi vivo. È da quello stupido torneo che non ci siamo più visti. Avevi detto che ci saremmo battuti in un altro momento, ma non ti sei più fatto vedere.” disse Vegeta.
“Eheheh! Mi dispiace, amico, ma sono stato molto occupato con Ub. Sai, quel ragazzo promette molto bene. Ogni giorno che passa diventa sempre più forte.”
“Non m’interessa! Adesso seguimi!”
“Vegeta, che modi sono? Goku è tornato per stare qualche giorno con la sua famiglia e tu gli chiedi di battersi?” lo rimproverò Bulma.
“Okay.” replicò Goku.
“Ehhh??? Ma non eri in pausa dagli allenamenti?” chiese la donna.
“Sì, ma avevo promesso a tuo marito che ci saremmo battuti. E lo sai che le promesse vanno sempre mantenute.” rispose il suo amico.
“Hmph! La verità è che voi sayan non sapete proprio trattenervi quando si tratta di combattere.” mugugnò Bulma.
“Muoviti, Kakarot!” ringhiò Vegeta, prendendo il volo.
“Aspetta, Vegeta! Quanta fretta! Ci vediamo stasera, Bulma!” la salutò Goku prima di raggiungere l’altro sayan.
“Non fate tardi, mi raccomando!” gridò la donna.
 
I due sayan lasciarono in volo la Capsule Corporation per dirigersi in una zona montagnosa non molto lontana da West City.
“Questo posto dovrebbe andare bene.” disse il principe dei sayan.
“E’ perfetto. Non dovremmo far male a nessuno.” aggiunse Goku.
“Eheheh! In guardia, Kakarot! Haaaaaaaaaaaa!!!” gridò Vegeta, prima di trasformarsi in super sayan di secondo livello.
“Sto arrivando, Vegeta! Haaaaaaaaaa!!!!” replicò Goku, trasformandosi anche lui al secondo livello.
Da lì fu un susseguirsi di calci, pugni e attacchi energetici tra i due sayan, che dopo tanto tempo poterono finalmente battersi senza trattenere i propri poteri. Tuttavia i due combattenti non si erano accorti che non molto lontano dal luogo di combattimento, c’erano due piccoli spettatori che li stavano osservando con occhi increduli.
“Wow!” esclamò un ragazzino dai capelli corti e neri.
“Fratellone, chi sono quei due signori biondi che stanno in aria?” domandò una bambina dai capelli lunghi e castani.
“Non lo so. Non li ho mai visti da queste parti.” rispose il fratello.
“Sei pronto, Kakarot?” gridò Vegeta.
“Sono qui, Vegeta!” replicò Goku.            
“Perfetto! Allora beccati questo! Final Flash!!!!” esclamò il principe dei Sayan prima di sparare il suo attacco energetico contro il rivale. All’inizio Goku fece fatica a pararlo, ma successivamente caricò la propria aura e riuscì a respingerlo alle sue spalle, scatenando una violenta esplosione.
“No!” disse il ragazzino, vedendo l’esplosione alle sue spalle.
“Fratellone, che succede?” chiese la sorella.
Il ragazzino non rispose e corse via molto preoccupato.
“Fratellone aspetta!” gridò la bimba prima di seguirlo.
“Piantala di trattenerti, Kakarot! Lo sai che non lo sopporto!” esclamò intanto Vegeta, infuriato. “Trasformati al terzo livello!”
“D’accordo,Vegeta! Haaaaaaaaaaaa!!!!” replicò l’altro Sayan, raggiungendo la sua trasformazione finale.
Lo scontro tra i due Sayan proseguì per una decina di minuti finché il principe, ad un certo punto, decise di farla finita e di tornare normale.
“Eh? Vegeta, che fai?” domandò Goku, non capendo il comportamento dell’amico.
“Hmph! Direi che può bastare. Devo badare alla piccola Bra, visto che Bulma è occupata al lavoro, mentre Trunks a perdere tempo con tuo figlio.” mentì Vegeta. Sapeva di essere inferiore a Goku, ma il suo orgoglio gli impediva di ammetterlo davanti a lui.
“Eheheheh!” sorrise l’altro Sayan.
“Che hai da ridere, Kakarot?” chiese irritato Vegeta. Possibile che il suo rivale avesse capito che stava mentendo?
“Sei davvero cambiato, Vegeta. Prima pensavi solo a combattere e allenarti, mentre adesso sei disposto a interrompere un combattimento pur di stare con tua figlia.” rispose Goku.
Vegeta sorrise. Il solito Kakarot, tanto forte quanto stupido. “Hmph! Ci tengo a essere un buon padre, a differenza tua. E poi chi la sentirebbe mia moglie se Bra restasse sola senza qualcuno con cui giocare?”
“Non hai tutti i torti. D’accordo, allora ci vediamo stasera a casa mia per cena.”
“Non mancherò. A più tardi.”
Mentre i due Sayan tornavano dalle loro rispettive famiglie, non lontano dal luogo di combattimento si era consumata una strage. Una casa era stata rasa al suolo e un uomo e una donna erano morti, sotto il dolore dei due giovani figli che fino a poco fa avevano assistito alla lotta tra Goku e Vegeta.
“Mamma! Papà!” pianse la bambina.
“La pagheranno! La pagheranno cara! C’alleneremo duramente finché non diventeremo più forti di quei due assassini!” la rassicurò il fratello maggiore. “Vendicheremo i nostri genitori!”

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Capitolo 2
*** Allenamenti ***


Erano trascorsi cinque anni da quando Goku sconfisse Omega Shenron e sulla Terra la pace regnava incontrastata. La vita della sua famiglia e dei suoi amici scorreva in modo sereno, tuttavia Vegeta, Trunks, Gohan e Pan decisero di dedicarsi agli allenamenti per essere pronti ad un eventuale minaccia, senza la speranza di evocare il drago Shenron e soprattutto senza poter più contare su quella persona che per tante volte aveva salvato la Terra e l’intero universo dalle forze del male. Un giorno, Mr. Satan, ormai ritiratosi dall’attività agonistica da diversi anni, organizzò in suo onore un torneo di arti marziali a cui Vegeta e Gohan decisero di partecipare con le rispettive famiglie. Per prepararsi al torneo, durante il tempo libero, il figlio più grande di Goku si allenava con Videl e Pan.
“Molto bene, per oggi basta così!” esclamò Gohan.
“Sono completamente distrutta!” si lamentò Videl, che cadde a terra per la stanchezza.
“Ma come, ci fermiamo di già?” domandò Pan.
“Mi sarebbe piaciuto proseguire fino a stasera, figliola, ma tra meno di venti minuti dovrei fare una lezione all’università.” spiegò il padre. “Se solo Goten si fosse unito a noi, ti saresti potuta allenare con lui, ma anche oggi non si è presentato.”
“A quest’ora sarà fuori a fare la bella vita con Valese, come sempre.” aggiunse sua moglie.
“Eheheh!” sorrise imbarazzato Gohan. Del resto Videl aveva ragione, suo fratello era rimasto il solito pigrone cronico, non si allenava, né lavorava, e trascorreva le giornate a divertirsi con Trunks o con la sua fidanzata, facendo disperare la madre.
“Non importa. Allora vado da Bra, ci vediamo!” rispose la figlia, prima di prendere il volo e sparire.
“Pan aspetta!!!” gridò invano la madre. “Incredibile! Come fa a trovare la forza di spiccare il volo e partire a tutta velocità dopo essersi allenata per ore? Si vede che è una sayan.”
“Se mio padre vedesse i progressi che ha fatto, ne sarebbe entusiasta.”
“Beh anche tu sei migliorato molto, caro. Spero solo che nostra figlia torni prima di cena.”
“Non credo che tarderà. Piuttosto, farei meglio a darmi una mossa, altrimenti sarò io a ritardare. Ci vediamo stasera, Videl.” la salutò il marito, prima di spiccare anche lui il volo e sparire alla sua vista.
 
Dopo qualche minuto di volo, Pan giunse alla Capsule Corporation.
“E’ permesso?” bussò la ragazza.
“Ciao Pan. Entra pure.” l’accolse Bulma. “Come stai?”
“Ciao Bulma, tutto bene. Mi stavo allenando con i miei genitori, ma abbiamo dovuto finire prima del previsto. Papà doveva fare una lezione all’università, mentre la mamma non ne poteva più.”
“Capisco. Vedo che ti stai dando da fare con gli allenamenti. Mi fa molto piacere, però cerca di non far arrabbiare la tua famiglia, specialmente tua nonna. Lo sai quanto sia fissata con lo studio.”
“Non ti preoccupare. Bra è in casa?”
“Si sta allenando nella Gravity Room con Vegeta e Trunks. Mio marito ha deciso di farla partecipare al prossimo torneo di arti marziali organizzato da tuo nonno Satan.”
“Sì, Bra me ne aveva parlato e non ne era molto entusiasta. Vegeta però l’ha minacciata di tagliarle i fondi per lo shopping se non avesse obbedito.”
“Mio marito come al solito esagera. Comunque perché non vai da lei? Le farebbe molto piacere avere una visita, soprattutto in questo momento. Ti accompagno.”
“Okay. Grazie Bulma.”
Intanto, all’interno della Gravity Room, Vegeta si stava allenando con i suoi figli, ma Bra non sembrava trovarsi a suo agio.
“Che fai a terra, Bra? Alzati immediatamente!” esclamò il principe dei sayan. La ragazza strinse i denti e provò ad alzarsi, ma non riusciva a reggere la pesante gravità all’interno della stanza e alla fine crollò a terra.
“In piedi!!! Forza!!!” gridò Vegeta, ma all’improvviso qualcosa all’interno della Gravity Room cambiò.
“Eh? Mi sento di nuovo leggera.” disse Bra.
“Qualcuno ha disattivato la Gravity Room.” intuì Trunks.
“Grrrrr! Sei stata tu, donna?” si lamentò Vegeta, non appena vide sua moglie entrare dalla porta d’ingresso.
“Vegeta, non vedi che nostra figlia non ce la fa più a proseguire? E neanche Trunks. È da stamattina che vi state allenando senza sosta e i ragazzi non sono abituati ai tuoi ritmi, specialmente Bra.” lo richiamò Bulma.
“In effetti la mamma non ha tutti i torti. Anch’io sono sfinito.” aggiunse Trunks.     
“Stai zitto!!!” lo sgridò il padre.
“Ad ogni modo, Bra ha una visita, quindi per oggi basta allenamenti.” disse la donna.
“Ehilà!” salutò Pan, sbucando alle spalle di Bulma.                                    
“Ciao Pan.” la salutarono i due fratelli Brief.
“Donna, decido io quand’è abbastanza.” obiettò ancora il principe dei sayan.
“Vegeta, se vuoi ancora allenarti, sei libero di farlo, ma non puoi costringere i nostri figli, soprattutto per un semplice torneo amichevole. Trunks deve pensare all’azienda mentre Bra allo studio.” replicò sua moglie.
“Grrrrr!!! Fate come volete. Ma non pensate di averla passata liscia. Domani pomeriggio riprenderemo.” mugugnò Vegeta.
“Sto puzzando! Quanto detesto allenarmi! Vado subito in bagno. Scusa, Pan.” si lamentò Bra, prima di lasciare la Gravity Room per farsi una doccia.
“Non ti preoccupare, sorellina. Mi occupo io di Pan. Tu vai pure a lavarti.” la rassicurò Trunks.
“Sì, certo. Ti aspetto in salotto.” aggiunse l’amica.
“Accomodati , Pan. Ti trovo in ottima forma” disse il figlio di Vegeta e Bulma.
“Grazie.” rispose la moretta.
“Conoscendo mia sorella, ci metterà un’eternità per farsi la doccia. Che ne diresti se nel frattempo ci facessimo uno spuntino? Ho una fame da lupi e non credo di poter aspettare fino a cena.”
“Volentieri.”
Il figlio di Vegeta e Bulma aprì il frigo e prese dei panini, che lui e Pan si divorarono in un battibaleno. Mentre mangiavano, Trunks non potè far a meno di fissare Pan, rendendosi conto di quanto fosse cresciuta negli ultimi anni. La piccola rompiscatole con cui viaggiò in giro per l’universo assieme a Goku aveva lasciato il posto a una bellissima ragazza, che però non sembrava aver perso il suo carattere vivace ed energico.
“Ehm… Trunks, va tutto bene?” arrossì Pan, non appena si accorse di essere osservata da lui.
“Eheheh! Sì, non è nulla.” rispose un po’ imbarazzato il figlio di Vegeta e Bulma. “A quanto pare anche tu avevi molta fame.”
“I panini di tua madre erano davvero buoni.”
“Sono contento che ti siano piaciuti. Vedo che anche oggi ti sei allenata con i tuoi.”
“Ormai mi alleno quasi tutti i giorni con loro, da quando mio nonno è partito con il drago Shenron.”
“E fai bene. Anch’io mi alleno spesso quando trovo del tempo libero, anche se faccio fatica a reggere i ritmi massacranti di mio padre. Ma in fondo è giusto così, dobbiamo diventare sempre più forti se vogliamo mantenere la pace sulla Terra.”
“Quindi anche tu parteciperai al torneo?”
“Proprio così, anche se ne avrei fatto volentieri a meno. Preferirei battermi in un luogo isolato dal mondo piuttosto che in un ring davanti a migliaia di spettatori. Ma mio padre si è fissato con questo torneo e quindi mi toccherà partecipare.”
“Alla fine credo che il torneo sia solo un pretesto per mettere alla prova la nostra forza, visto che ci siamo sempre allenati con le nostre famiglie.”
“Per quello sarebbe stato sufficiente allenarsi tutti insieme, ma conosci mio padre e il suo incorreggibile orgoglio. Non vuole che c’alleniamo con i familiari di Kakarot, come direbbe lui.”
“Uffa! Non è giusto che la sua rivalità con mio nonno si ripercuota anche su di noi. In fondo mio zio e tua sorella non sono interessati a combattere e non sentono alcuna rivalità nei nostri confronti. Anzi, tra di noi c’è un’amicizia seria e profonda.”
“E’ vero. Goten per me è come un fratello, mentre tu per Bra sei come una sorella. E il fatto che mio padre senta la rivalità con Goku, non intaccherà minimamente i nostri sentimenti di amicizia.”
“Hai ragione, Trunks.”
“Eccomi qua, ho finito.” li interruppe Bra.
“Accidenti, sei stata veloce.” esclamò Trunks con un pizzico di dispiacere, come se volesse stare ancora da solo con Pan.
“Non potevo fare altrimenti. Per colpa degli allenamenti di nostro padre, rischio di trovare i negozi chiusi.” spiegò sua sorella. “Ma per caso vi ho disturbati?”
“Ehm… assolutamente no! Bene, Pan, visto che mia sorella è qui, ne approfitto per farmi una doccia. Mi ha fatto piacere parlare con te. Allora ci vediamo tra due giorni al torneo. Stammi bene.” la salutò Trunks.
“Anche tu. A presto.” fece altrettanto la moretta.
“Pan, che ne diresti di accompagnarmi al centro commerciale per un po’ di shopping? Mia madre è occupata con le sue invenzioni, mentre mio padre si è rintanato in quella maledetta Gravity Room e non credo che uscirà presto.” le propose Bra, ma Pan non l’aveva ascoltata e continuava inebetita a fissare Trunks, lasciandosi andare a qualche pensiero malizioso, visto che da quando era uscito dalla Gravity Room il ragazzo era rimasto a petto nudo.
“Pan, mi hai sentita?” la chiamò ancora la turchina.
“Eh? Sì, scusa. Andiamo.” rispose la figlia di Gohan e Videl, prima di uscire con la sua migliore amica.

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Capitolo 3
*** Shopping con Bra ***


 
Dopo aver lasciato la Capsule Corporation, le due ragazze presero una macchina e si diressero al centro commerciale per fare shopping. O meglio, per far compagnia a Bra, visto che Pan come al solito non avrebbe comprato nulla.
“Ne avevo abbastanza di quegli stupidi allenamenti. Certo che quando mio padre si fissa su una cosa, non c’è verso di fargli cambiare idea.” si lamentò Bra. “Meno male che sei arrivata tu a tirarmi fuori dalla sua Gravity Room.”
“Sei una mezza sayan, eppure detesti combattere. Proprio non ti capisco.” replicò Pan.
“Hmph! Non ho intenzione di diventare un ammasso di muscoli senza cervello. Ci tengo alla mia bellezza.”
“Non cambierai mai, Bra. Intanto, che ti piaccia o meno, ti toccherà partecipare al torneo di mio nonno.”
“Lasciamo perdere, che è meglio. A proposito, ho notato che prima stavi chiacchierando piacevolmente con mio fratello.”
“Beh mi ha fatto compagnia e abbiamo mangiato qualcosa insieme mentre stavi sotto la doccia. Lo sai che io e Trunks siamo amici e che abbiamo vissuto insieme per un anno.”
“Sì, certo. Il viaggio nello spazio alla ricerca delle sfere del drago. E immagino che in quell’esperienza vi siete conosciuti meglio.”
“Che vorresti dire, Bra?”
“Non fare la finta tonta, Pan. A te piace mio fratello.”
“Cosa???? Ma non dire stupidaggini!”
“Andiamo, ho visto il modo in cui lo guardi. Sai che con me puoi confidarti. Sono o non sono la tua migliore amica?”
“Certo, ma ti stai facendo un film che non esiste. Io e Trunks siamo solo amici. E poi sono troppo piccola per lui, non s’interesserebbe mai a una come me. O almeno, non in quel senso.”
“Oh sciocchezze! L’amore non ha età e poi sei una bellissima ragazza. Devi imparare soltanto ad avere fiducia in te stessa e a curarti di più, come faccio io.  Se invece continui a girare con quegli stracci, è normale che non riuscirai ad attirare l’attenzione di mio fratello. Tra l’altro il torneo potrebbe essere l’occasione giusta, visto che al momento Trunks non sta frequentando nessuna ragazza.”
“Bra, dico sul serio. Non sono interessata a Trunks. E poi in questo momento ho la testa per il torneo di mio nonno.”
“Come vuoi. Però sappi che se dovessi cambiare idea, avrai tutto il mio appoggio. Trunks non ha mai avuto delle relazioni serie, tutte le donne con cui usciva erano delle stupide oche interessate alla sua fama e ai suoi soldi. Te lo dico sinceramente, Pan, preferirei che fossi tu la ragazza di mio fratello, perché mi fido di te e sono convinta che sapresti renderlo felice. E poi non dimenticarti che così diventeresti mia cognata.”
“Apprezzo che ti preoccupi per me e per tuo fratello, ma ti ripeto che Trunks non m’interessa. Siamo amici e basta.”
“D’accordo, non insisto.”
“Piuttosto, ti preoccupi tanto per me, ma non sembra che tu abbia trovato stabilità nel tuo cuore.”
“Dovresti saperlo che mio padre è molto geloso. Se provassi a portare un ragazzo in casa, lo ucciderebbe all’istante. Certo, le mie storielle clandestine le ho avute, ma niente di serio. Del resto, anch’io ho gli stessi problemi di mio fratello, mi cercano perché sono bella e di ricca famiglia.”
“Non dev’essere facile per voi due.”
“Di certo tu hai molte più possibilità di me d’incontrare qualcuno che ti ami nel vero senso della parola.”
“Non è da te essere così pessimisti. Non c’è proprio nessun ragazzo che ti piace?”
“Beh… forse qualcuno ci sarebbe… ma è fidanzato e io non posso fare niente.”
“Davvero? E chi sarebbe?”
“Ecco…”
“Ehilà!” una voce familiare interruppe la chiacchierata tra le due amiche. Si trattava di Goten.
“Zio Goten! Che ci fai qui?” domandò Pan appena lo vide.
“Accompagnavo Valese in qualche negozietto del centro commerciale.” spiegò suo zio. “Ciao Bra.”
“Ciao Goten.” lo salutò lei.                                                                   
“Pan, capisco che ti piaccia allenarti, ma potevi darti una sistemata prima di uscire con Bra. Come pensi di trovarti un ragazzo conciata in quel modo?” la stuzzicò Goten.
“E’ quello che le dico sempre, ma non mi da mai retta.” aggiunse Bra.
“Ancora con questa storia? Quand’è che cominciate a farvi gli affari vostri?” sbottò Pan, infastidita.
“Ehi calmati! Non c’è bisogno di essere così acida. Bra, sai cosa prende a mia nipote?” chiese Goten.
“Beh ecco… diciamo che era un po’ scocciata con suo padre perché oggi ha dovuto interrompere i suoi allenamenti prima del previsto.” mentì la turchina per cambiare argomento e non far arrabbiare ulteriormente la sua amica.
“Tutto qui? Pensavo che si trattasse di qualcosa di serio.” disse il figlio di Goku.
“Io ci tengo a diventare forte come nonno Goku, a differenza tua che pensi solo a bighellonare tutto il giorno con la tua ragazza e a far arrabbiare la nonna.” continuò ancora Pan.
“Quello che faccio della mia vita privata non sono affari tuoi. Comunque, già che ci sei, volevo dirti che parteciperò anch’io al torneo di tuo nonno.”
“Ah davvero? E come mai?”
“Beh ecco… Trunks mi aveva chiesto di fargli compagnia, così ho deciso di iscrivermi al torneo. Non posso lasciar solo il mio migliore amico. Mi capite, non è vero?” mentì Goten.
“Strano, mio fratello non mi ha detto nulla. E poi se volevi stare con lui, non c’era bisogno che t’iscrivessi per forza.” disse Bra.
“Dì la verità, ti ha costretto qualcuno?” sorrise maliziosa la nipote, che non aveva creduto alla spiegazione dello zio.
“Grrrrr! Mia madre. Non so perché, ma mi ha costretto a partecipare, altrimenti mi avrebbe messo in punizione.” spiegò il ragazzo.
“Ahahahah! Mi sembrava strano che partecipassi di tua iniziativa. Ormai ti conosco bene.” lo prese in giro Pan.
“Se la cosa ti può consolare, ci sarò anch’io al torneo.” disse Bra.
“Cosa? Sei sicura di voler partecipare, Bra?” chiese Goten.
“No, ma mio padre mi ha obbligata perché vuole mostrare a tutti la superiorità dei sayan d’elite su quelli di terza classe.” rispose lei, imitando la voce del padre.
“Mi dispiace. A quanto pare i nostri genitori c’hanno messo in questo bel casino.”
“Con la differenza che tu almeno sai combattere e sei in grado di trasformarti in super sayan.”
“Lo so, ma credimi, preferirei fare altro.”
“Chissà cosa fai di così importante tutto il giorno, a parte spassartela con quell’oca di Valese.” lo provocò Pan.
“Modera i termini, signorina. Non ti permetto di parlar male della mia fidanzata.” la rimproverò suo zio.
“Goten!!!” una ragazza dai capelli castani e voce stridula lo chiamò.
“Hmph! Parli del diavolo…” borbottò Pan.
“Eccoti finalmente. Si può sapere dove ti eri cacciato?” domandò Valese.
“Scusa amore, avevo beccato Bra e mia nipote, così sono passato a salutarle.” rispose Goten.
“Hmm… capisco. Però non dovresti stare dietro a quelle due bambine.”
“Come c’hai chiamate????” esclamarono furiose le due ragazze.
“Ehm… ragazze… adesso calmatevi, per favore. Valese, andiamo. Ci vediamo al torneo!!!” si congedò lui con imbarazzo, allontanandosi in fretta e furia con la sua fidanzata prima che Pan e Bra potessero ucciderla.
“Grrrr!!! Quanto la detesto!” mugugnò la moretta.
“A chi lo dici? Come fa tuo zio a stare con quella stupida gallina senza cervello?” fece altrettanto la turchina.
“Me lo chiedo anch’io. Eppure quei due stanno insieme da più di 6 anni. Purtroppo mi sa che prima o poi potrebbero fare il grande passo.”
“Dici sul serio?”
“Lo zio Goten ormai non è più un ragazzino e mia nonna vorrebbe che si sposasse il prima possibile, anche se lei e i miei genitori non impazziscono per Valese.
“Non capisco. Sembra che la detestiate tutti, eppure tua nonna vuole che Goten se la sposi.”
“Mia nonna pensa che col matrimonio potrebbe mettersi la testa a posto e cercarsi un lavoro.”
“Io invece mi auguro che prima o poi Goten si decida a scaricarla.”
“Ormai c’ho perso le speranze. Mio zio è proprio uno stupido. Non riesce a rendersi conto che quell’oca di Valese non è adatta a lui.”
“Aaaahh! L’allenamento con mio padre mi ha proprio distrutta. Mi sa che me ne torno a casa.”
“Anch’io. Conoscendo mia madre, probabilmente starà aspettando che torni prima di cena.”
“Beh allora ci vediamo al torneo tra due giorni.”
“D’accordo. Ciao Bra, salutami tutti a casa.” la salutò Pan prima di prendere il volo.
“Anche tu Pan, a presto.” fece altrettanto Bra, prima di entrare in macchina e sospirare per quello che aveva sentito su Goten. 

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Capitolo 4
*** Il ritorno di Goku ***


I due giorni trascorsero in fretta e arrivò il momento del torneo. Gohan, Vegeta e le loro rispettive famiglie si ritrovarono nell’isola in cui si sarebbe disputato il Satan Tournament. Oltre a loro, c’erano anche diversi amici, tra cui Ub, Crilin, C-18, Yamcha e Tenshinan.
“Ciao a tutti!!!” li salutò qualcuno alle loro spalle. La voce era piuttosto familiare e non appena tutti si voltarono, videro con sorpresa Goku, tornato di nuovo adulto.
“Papà…” balbettarono Gohan e Goten.
“Nonno!” fece altrettanto Pan, che corse immediatamente ad abbracciarlo, seguita dai familiari e dagli amici.
“Ciao,Pan. Urka, quanto sei cresciuta! Quasi non ti riconoscevo, sei diventata una donna.” esclamò Goku.
“Anche tu, nonno. Non sei più bambino.” replicò la nipote. “Mi sei mancato.”
“Anche voi mi siete mancati.” disse il nonno, accarezzandole la testa.
“Bentornato, tesoro.” lo salutò Chichi.
“Ciao,Chichi. È bello rivederti.”
“Finalmente c’incontriamo di nuovo, Kakarot. Ne è passato di tempo.” disse Vegeta.
“Ehilà, Vegeta. Tutto bene?” chiese Goku.
“Mi sono allenato tanto in questi anni che sei mancato. Non vedo l’ora di battermi con te.”
“Lo vedo che ti sei allenato e come te anche Gohan. Non me l’aspettavo proprio da te, figliolo. Credevo che avessi chiuso con le arti marziali.”
“Dopo la tua partenza ho deciso di allenarmi, perché mi ero reso conto che contro Baby e i draghi malvagi ero diventato debole ed io voglio essere pronto a difendere adeguatamente la Terra, cercando di raggiungere il tuo livello e quello di Vegeta.” spiegò Gohan.
“Ah!Ah!Ah! Neanche fra un milione di anni ci riuscirai.” lo derise Vegeta.
“Questo lo vedremo al torneo.” replicò il figlio di Goku.
“Su, non litigate. Andiamo a raggiungere gli altri.” li calmò Videl.
“Buona idea.” esclamò il buon sayan.
Dopo essersi salutato con il resto del gruppo, Goku e gli altri si iscrissero al torneo di arti marziali, il quale era stato diviso in maschile e femminile, una notizia che Pan non prese molto bene.
“Che cos’è questa storia, nonno Satan????” domandò Pan, infuriata.
“Pan, tesoro, non ti arrabbiare. Vedi, a questo torneo stanno partecipando così tante donne e ragazze che mi sembrava un peccato escluderle.” spiegò imbarazzato l’ex campione.
“Dì la verità, hai escogitato questa soluzione per mettermi in mostra davanti al pubblico? Mi sembrava fosse chiaro che non ho intenzione di diventare la tua erede!”
“Ma che stai dicendo, piccola mia? Ho accettato da tempo la tua decisione e non voglio assolutamente farti cambiare idea.”
“Uffa, non è giusto! Così sarà noioso!”
“Pan, non te la prendere. Questo torneo non è certo l’occasione adatta per mostrarmi la tua vera forza.” la tranquillizzò Goku.
“Tuo nonno ha ragione. Alla fine siamo qui per stare insieme e divertirci. Se poi vuoi batterti con lui, lo farete in un altro momento, lontano da sguardi indiscreti.” disse Gohan.
“E poi non credere che avrai vita facile con me o con C-18.” la provocò sua madre.
“Hmph! Tanto sarà mia figlia a vincere questo stupido torneo.” disse Vegeta.
“Eheheh!” sorrise imbarazzata Bra. Era sollevata per il cambiamento deciso da Mr.Satan, visto che non si sarebbe battuta contro il padre o gli altri sayan maschi, anche se Pan e C-18 non erano sicuramente avversarie da prendere sotto gamba, specialmente la sua migliore amica, che si era allenata molto in questi anni.
 
I partecipanti alla fase finale del Satan Tournament erano 16 tra gli uomini e 8 tra le donne. Alla fine delle eliminatorie i cinque sayan più Ub, Crilin, Yamcha e Tenshinan si qualificarono per la fase finale del torneo maschile, mentre Pan, Videl, C-18 e Bra non ebbero problemi a raggiungere quella del torneo femminile. Al termine delle eliminatorie, furono effettuati i sorteggi della fase finale del Satan Tournament. Tra gli scontri più importanti degli ottavi di finale, spiccarono quelli tra i vecchi allievi del maestro Muten, ovvero Crilin contro Goku e Yamcha contro Tenshinan, mentre Gohan aveva come avversario una vecchia conoscenza di suo padre, ovvero il killer professionista Tao Pai Pai.
“Oh,no! Dannazione! Sarò già contro Goku!” si lamentò Crilin.
“Eheheh! Mi dispiace, amico. Cerca di combattere tranquillamente.” disse Goku.
“Uffa! Se non fosse stato per mia moglie, non avrei partecipato. Ormai sono troppo vecchio per combattere.”
“E smettila di brontolare. Abbiamo bisogno di una macchina nuova. Con quali soldi la vorresti comprare?” lo rimproverò C-18.
“La mamma ha ragione. Cerca d’impegnarti, papà.” aggiunse la figlia Marron.
“E va bene.” sospirò Crilin.
Dopo qualche minuto il torneo organizzato da Mr. Satan ebbe inizio. Gohan e Tao furono i primi a salire sul ring.
“Gohan, tocca a te.” lo chiamò Videl.
“Distruggilo,papà. Mi raccomando.” aggiunse Pan.
“Ci vediamo tra poco.” le salutò Gohan.
“Che l’incontro cominci!” esclamò l’arbitro.
“Tu devi essere il figlio di Goku. Sei cresciuto molto dall’ultima volta.” disse Tao.
“Perché non ti ritiri? Se sai che sono il figlio di Goku, dovresti sapere anche che sono più forte di te.” replicò Gohan.
“Forse una volta. Ma adesso il mio fisico da cyborg è stato potenziato ulteriormente e per te e tuo padre non ci sarà alcuna speranza di salvezza. Finalmente otterrò la vendetta che tanto desidero.”
“Ne sei sicuro?”
Dopo pochi secondi, Gohan scaraventò fuori dal ring il vecchio Tao con la sua aura.
“Non è...possibile…” mugugnò Tao prima di perdere i sensi.
“Fuori dal ring! Gohan è il vincitore!” annunciò l’arbitro.
“Complimenti, tesoro.” esclamò Videl.
“Non ho fatto niente di che. Comunque grazie.” rispose Gohan.
Negli incontri successivi salirono sul ring Trunks e Ub, che misero al tappeto i loro avversari senza faticare. Dopo di loro, fu il turno di Crilin e Goku.
“Stai tranquillo, Crilin. Ti prometto che non mi trasformerò in Super Sayan.” lo rassicurò Goku.
“D’accordo, Goku.” replicò il suo amico.
“Combattete!” esclamò l’arbitro.
L’incontro durò un po’ più degli altri e, com’era prevedibile, Crilin, complice l’età e i tanti anni in cui non si allenava, si trovò subito in difficoltà. Goku, per non far troppo male al suo amico, lo trascinò fuori dal ring con la sua aura.
“Crilin è fuori dal ring! Il vincitore è Goku!” annunciò l’arbitro.
“E’ inutile. Sei sempre tu il più forte. Comunque grazie per esserti trattenuto.” disse Crilin.
“Eheheh! Di nulla, amico.” replicò Goku, aiutandolo a rialzarsi.
“Ora l’avete capito perché non volevo partecipare? Contro Goku non avrei avuto speranze.”
“Hmph! Come al solito ci dovrò pensare io.” disse C-18.
“Adesso si presentino Vegeta e Super One!” disse l’arbitro. Il principe dei sayan salì sul ring assieme a un giovane lottatore che lo fissava con aria spavalda, ignaro dell’avversario che aveva di fronte.
“Ti consiglio di ritirarti, perché ti farò troppo male.” l’avvisò Vegeta.
“Te lo puoi scordare, nonnetto. Perché non sei rimasto a casa a guardare la TV? Questo torneo è riservato ai campioni come il sottoscritto, non alle vecchie mummie! Ah!Ah!Ah!” lo prese in giro il suo avversario.
“Ma quello è pazzo? Perché sta provocando mio padre?” domandò Trunks.
“E’ uno stupido,Trunks. Vuole fare lo spaccone, ma appena vedrà tuo padre in azione…” disse Goten.
“Eheheh! Ci faremo quattro risate.” continuò il suo amico.
“Che l’incontro cominci!” esclamò l’arbitro, dando il via all’incontro. Com’era prevedibile,Vegeta mise al tappeto il proprio avversario in pochi secondi con una ginocchiata alla pancia.
“Super One è al tappeto! Il vincitore è Vegeta!” annunciò l’arbitro.        
“Caro, non c’era bisogno che tu andassi pesante.” lo richiamò Bulma.
“L’avevo avvertito.” disse Vegeta.                              
“Come al solito mio marito non si sa trattenere.” borbottò sua moglie.

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Capitolo 5
*** Due misteriosi combattenti ***


Il torneo proseguì con l’incontro tra Yamcha e Tenshinan. Fu una sfida molto equilibrata, che durò più delle precedenti, ma alla fine Tenshinan riuscì a far cadere Yamcha fuori dal ring.
“Fuori dal ring!Il vincitore è Tenshinan!” annunciò l’arbitro.
“Che iella!” si lamentò Yamcha.
“Eheheh!” sorrise il suo amico, seppur in modo contenuto, sapendo che il suo prossimo avversario sarebbe stato Vegeta.
“Si presentino sul ring Taek e Big Fat.” esclamò l’arbitro.
Dopo i due amici di Goku, salirono sul ring un bestione grasso e gigantesco, alto almeno tre metri, e un giovane ragazzo dai capelli lunghi e la barba neri, con indosso un gi bianco, che non sembrava per nulla intimorito dall’impressionante stazza del suo avversario.
“Accidenti! È enorme!” esclamò Pan.
“Spero che non faccia troppo male a quel ragazzo.” disse Bra.
“Difficile. Al massimo accadrà il contrario.” li smentì Goku.
“Che vorresti dire, nonno?” chiese sua nipote.
“Tra poco lo vedrete.” rispose il buon sayan.
“Cominciate!” gridò l’arbitro.
“Ti suggerisco di scappare,giovanotto. Lo dico per il tuo bene.” disse il gigante, senza però impensierire il giovane Taek, che anzi lo stava ignorando e fissava Goku in modo minaccioso. “Non parli? Beh, adesso ti farò urlare io! Ouch!”
Con un pugno allo stomaco,Taek sconfisse il suo avversario in pochi secondi.
“Ehi, Trunks! Hai visto? L’ha steso con un pugno.” disse Goten.
“Incredibile.” esclamò Trunks.
“Avevi ragione tu, nonno.” aggiunse Pan.        
Hmm…. Chissà chi è quel ragazzo. Ha vinto con troppa facilità. E poi perché mi guardava male? Sembrava come se ce l’avesse con me.” pensò Goku, ignorando che nel frattempo Goten era stato chiamato sul ring per l’ultimo incontro degli ottavi di finale, contro un avversario debole che superò senza problemi.
“Goten vince per resa dell’avversario!” annunciò l’arbitro.       
“Troppo facile.” si vantò Goten.
“Sei stato bravo, tesoro.” si complimentò sua madre. “Goku, non gli dici nulla?”
Il sayan ignorò sua moglie e restava sempre assorto nei propri pensieri.
“Goku!” lo chiamò ancora Chichi.
“Eh?”
“Non hai visto che nostro figlio ha combattuto? È riuscito a passare il turno senza problemi.”
“Siamo ancora all’inizio del torneo, Chichi. E poi il suo avversario non era nulla di che, quindi non è il caso di esaltarsi.”
“Uffa, papà! Non capisco perché mi devi sminuire.” si lamentò Goten.
“L’hai notato anche tu, Kakarot?” domandò Vegeta.
Goku annuì. “Quel Taek possiede una forza fuori dal comune.”
“E’ da qualche anno che percepisco la sua aura. Sembra completamente diversa da quella di un normale terrestre. Avevo provato più volte a cercarla per scoprire a chi appartenesse, ma riusciva sempre a rendersi irrintracciabile. E oggi ha deciso di uscire allo scoperto. Chissà come mai.”
“Cosa vorresti dire, Vegeta? Per caso è un alieno?” domandò Goten.
“Hmph! Lo scoprirai presto, visto che sarà il tuo prossimo avversario.” rispose il principe dei Sayan, prima di andarsene.
 
Dopo gli ottavi del torneo maschile, ebbero inizio i quarti di quello femminile, dove avrebbero partecipato Pan, Videl, Bra e C-18. La prima a salire sul ring fu Pan, che con un semplice pugno mise la sua avversaria al tappeto.
“Urka! Sei diventata davvero forte, Pan.” esclamò Goku appena la nipote terminò.
“Ma dai, nonno. L’avversario non era granché.”rispose Pan.
“Questo è vero, però una volta ti saresti impegnata di più per sconfiggere avversari di questo genere. Si vede che sei migliorata, ma ora andiamo a vedere cosa farà tua madre.”
Vincerà di sicuro.”
Anche Videl infatti non ebbe problemi contro la sua avversaria, che finì scaraventata fuori dal ring.
“Eheheh! Sei stata brava, tesoro. Adesso dovrai batterti in semifinale con nostra figlia.” si complimentò Gohan.
“Non vedo l’ora.” rispose Videl.
Anche C-18 non ebbe problemi con la sua avversaria e passò il turno.
“Si presentino sul ring Bra e Hatsuri.” esclamò l’arbitro.
“Forza, Bra. Falle vedere chi sei.” la incoraggiò Bulma.
“Hmph! Spero di finire quest’incontro in pochi secondi.” disse la turchina sicura di sé, prima di salire sul ring assieme a una misteriosa ragazza dai capelli castani lunghi raccolti in una coda di cavallo e con indosso un gi bianco.
“Cominciate!” gridò l’arbitro, ma la ragazza restava immobile e teneva gli occhi chiusi, ignorando Bra.
“Ehi! Che fai, non mi attacchi?” domandò Bra, che non capiva l’atteggiamento della sua avversaria. “D’accordo. Farò io la prima mossa.”
“Bra sembra davvero in forma. Mi sa che si qualificherà alle semifinali senza problemi.” disse Trunks.
“Io non ci conterei.” lo smentì suo padre.
“Che cosa?” esclamò il ragazzo, che non capiva lo scetticismo del padre.
“Beccati questo!!!” gridò Bra, sferrando un calcio all’avversaria, che però lo parò senza alcun problema. “Ma cosa…”
Sei davvero lenta. Ma dove hai imparato a combattere?” la provocò lei, fissandola con superiorità.
“Come ti permetti? Ti sistemerò una volta per tutte!” esclamò infuriata la turchina. Nonostante Bra fosse stata allenata da suo padre, la sua avversaria si rivelò più forte del previsto e dopo aver evitato i suoi attacchi, sferrò un potente pugno allo stomaco che mise KO la figlia di Vegeta e Bulma.
“Bra è KO! Vince Hatsuri!” annunciò l’arbitro.        
“Bra!!!” esclamò Bulma, in ansia per le condizioni della figlia.
“Ehi,Bra!” la chiamò Vegeta, che andò subito in suo soccorso.
“Papà… mi dispiace…” balbettò Bra.
“Lascia perdere. Purtroppo la tua avversaria era molto più forte di te.” la rassicurò il padre.
“Non me l’aspettavo. Credevo che le più forti nel torneo femminile fossero Pan e C-18.” disse sua figlia.
“Chissà chi è quella ragazza.” si domandò Bulma.       
“Prima l’ho vista assieme a quel tizio che ha messo al tappeto il suo avversario con un semplice pugno. Mi domando da dove abbiano preso la loro forza. Sono proprio curioso.” disse Goku.
“Ovviamente dal sottoscritto.” esclamò fiero Mr.Satan.
“Piantala di dire stupidaggini.” lo rimproverò Vegeta.
“Ehm… non sto mentendo. Taek e sua sorella Hatsuri frequentano la mia scuola di arti marziali a West City. Hanno molto talento e sono tra i miei migliori allievi, anche se non al livello di Ub. Certo, non immaginavo che fossero in grado di stendere in pochi colpi i propri avversari.” spiegò il vecchio campione.
“Chi l’avrebbe mai detto che sarebbero comparsi in una delle tue scuola altri lottatori in gamba come Ub?” si domandò Goku, prima che il suo stomaco cominciasse a brontolare in modo rumoroso. “Eheheh! Ragazzi, mi è venuta una gran fame. Che ne direste di andare a mangiare?” propose il buon sayan.
“D’accordo, nonno. Andiamo.” rispose Pan.
I primi incontri del Satan Tournament andarono come da programma, a parte l’eliminazione di Bra. Seppur la figlia di Vegeta e Bulma non fosse al livello degli altri Sayan, nessuno si sarebbe mai aspettato che potesse essere eliminata da una terrestre qualunque, anche se Goku e Vegeta avevano percepito in lei, così come nel fratello Taek, una forza fuori dal comune.

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Capitolo 6
*** Seconda giornata ***


Dopo essersi divorato centinaia di piatti di riso, sotto lo sguardo imbarazzato, e allo stesso tempo divertito, della famiglia e degli amici, Goku e gli altri andarono a dormire. Tuttavia, nel cuore della notte, lui e Pan furono svegliati da qualcosa.
“Ehi,nonno. Neanche tu riesci a dormire?” domandò Pan.
“Purtroppo no. Ho sentito delle grida che mi hanno svegliato.” rispose Goku.
“Chissà cosa sta succedendo. Spero nulla di grave.”
“Guarda un po’, Pan. Sono quei due fratelli che stanno partecipando al torneo. Mi chiedo come mai si stiano allenando. Dovrebbero riposare a quest’ora. A quanto pare stanno prendendo sul serio questo torneo.”
“Evidentemente ci tengono molto a vincere. Del resto c’è un premio in denaro abbastanza alto per i vincitori. Forse quei due non devono passarsela bene.”
I due ragazzi, sentendosi osservati, si fermarono e uno di loro guardò Goku in maniera minacciosa, prima di scomparire nel nulla assieme all’altra ragazza.
“Certo che sono dei tipi strani. È meglio andare a dormire, Pan, altrimenti domani non saremo in forma per il torneo.” disse Goku.
“Okay,nonno. Buonanotte.” lo salutò la nipote, prima che ognuno tornasse nella propria camera.
 
L’indomani mattina, il Satan Tournament riprese con la seconda giornata di combattimenti. La prima sfida vedeva di fronte Gohan e Trunks, che agli ottavi di finale avevano eliminato i loro avversari senza alcuna difficoltà.
“Cominciate!” esclamò l’arbitro.
“Buon incontro,Trunks, e dai il meglio di te.” disse Gohan.
“Anche tu, Gohan.” replicò Trunks.
Lo scontro tra i due mezzi sayan fu equilibrato e nessuno prevalse, quindi entrambi decisero di trasformarsi in super sayan. Alla fine, dopo mezz’ora di estenuante combattimento, Gohan sparò una potente Kamehameha che trascinò Trunks fuori dal ring.
“Trunks è fuori dal ring! Il vincitore è Gohan!” annunciò l’arbitro.
“Complimenti, Trunks. Non pensavo che saresti diventato così forte in questi anni.” disse Gohan, aiutando il miglior amico di suo fratello a rialzarsi.
“Grazie, Gohan. Si vede che anche tu sei migliorato.” rispose Trunks.
“Dannazione! Ha vinto tuo figlio, Kakarot!” si lamentò Vegeta.
“Sei stato formidabile, Gohan.” si complimentò Goku.
“Eheheh! Grazie, papà!” rispose Gohan.
“Papà… mi dispiace.” si scusò Trunks.      
“Hmph! Non importa.” borbottò il principe dei sayan, consapevole della nuova forza di Gohan. Poco dopo, giunse il turno di Goku, che se la sarebbe vista contro il suo ex allievo, Ub.
“Si presentino sul ring Ub e Goku per il secondo incontro della giornata!” esclamò l’arbitro.
“Ehi,Goku! Preparati!” disse Ub.
“Sono pronto!” replicò il buon sayan.
Anche Ub si era allenato molto in questi anni, ma non poté far nulla contro la potenza del super sayan di terzo livello, e alla fine anche lui fu scaraventato fuori dal ring da una Kamehameha di Goku.
“Fuori dal ring! Goku è il vincitore!” annunciò l’arbitro.
“Complimenti, Ub. Sei migliorato tanto dall’ultima volta che abbiamo combattuto insieme.” disse Goku, aiutando il suo ex allievo a rialzarsi.
“Già, ma tu resti sempre il numero uno.” replicò Ub.
Poco dopo, fu il turno di Vegeta e Tenshinan.
“Che l’incontro cominci!” esclamò l’arbitro.
“Meglio se ti ritiri. Non ho tempo da perdere con te.” lo minacciò Vegeta.
“Scordatelo!” rispose Tenshinan. Sapeva di essere nettamente inferiore al principe dei sayan e l’unico modo per eliminarlo era farlo cadere fuori dal ring. Tuttavia non fece in tempo a mettere in pratica la sua idea che Vegeta, trasformatosi in super sayan, lo mise subito KO con un pugno.
“Sei stato formidabile, Vegeta.” si complimentò Bulma.
“Hmph!” mugugnò come al solito il principe dei sayan, deluso dalla qualità degli avversari che aveva incontrato finora.
“Adesso vediamo cosa combinerà lo zio Goten.” disse Pan, non appena vide suo zio salire sul ring assieme al misterioso Taek.
“Goten, fai attenzione.” l’avvisò Goku.
“Non preoccuparti, papà. Lo costringerò ad arrendersi, com’è successo all’ultimo avversario che ho affrontato.” lo rassicurò suo figlio.
“Goten sembra sicuro di sé.” disse Gohan.
“Non lo dovrebbe sottovalutare. Quel ragazzo possiede una forza fuori dal comune.” spiegò il padre.
“Cominciate!” esclamò l’arbitro.
Proprio come aveva immaginato Goku, Taek si rivelò un avversario tosto per suo figlio, il quale in più occasioni subì i pugni e i calci dell’avversario. A quel punto, Goten, sorpreso e allo stesso tempo spazientito per come stava andando l’incontro, decise di trasformarsi in super sayan, mettendo in difficoltà il suo avversario. Sembrava che il figlio di Goku potesse avere la meglio, ma all’improvviso, Taek lanciò una potente onda che trascinò Goten fuori dal ring.
“I-incredibile! Goten è fuori dal ring! Il vincitore è Taek!” annunciò l’arbitro, un po’ spaventato per l’entità dello scontro.
“Dannazione! Non mi aspettavo che quel ragazzo fosse in grado di lanciare un attacco del genere! Ma chi diavolo è?” si lamentò Goten.
“Goten, stai bene?” domandò Gohan, che lo aveva appena raggiunto per aiutarlo a rialzarsi. 
“Sì, tutto okay.” lo rassicurò il fratello minore.
 
Al termine dello scontro tra Goten e Taek, giunse il momento del torneo femminile, con la prima semifinale che avrebbe visto di fronte Pan e Videl. C’era grande attesa tra la gente per questo incontro, visto che si trattavano della figlia e della nipote del magnifico Mr. Satan.
“Buona fortuna e che vinca la migliore!” gridò Gohan appena sua moglie e sua figlia salirono sul ring.
“Che l’incontro cominci!” esclamò l’arbitro.
“Mi raccomando, Pan. Non ti trattenere.” l’avvisò sua madre.
“Lo stesso vale per te, mamma.” fece altrettanto la figlia.
Lo scontro inizialmente fu alla pari, né Pan né Videl riuscivano a superarsi. La moglie di Gohan aveva fatto molti progressi da quando aveva ripreso ad allenarsi e in più occasioni riuscì a colpire la figlia. Tuttavia, Pan si era allenata con molta più continuità rispetto a Videl e inoltre possedeva quel carattere sayan che alla madre mancava, essendo una normale terrestre. Alla lunga queste differenze si fecero sentire e Pan riuscì ad avere la meglio, scaraventando la madre fuori dal ring e aggiudicandosi l’incontro.
“Sei stata davvero forte, mamma.” disse Pan, aiutando sua madre a rialzarsi.
“Eh!Eh! Anche tu, Pan.” replicò Videl.
“Wow! È stata una bellissima lotta.” esclamò soddisfatto Goku.
Dopo il derby di famiglia, ebbe inizio l’altra semifinale tra C-18 e la misteriosa Hatsuri, che aveva sconfitto Bra nel turno precedente. Il combattimento fu piuttosto equilibrato, del resto C-18 era molto più forte di Bra, nonostante avesse smesso da anni di combattere. Tuttavia la sua avversaria riuscì ad avere la meglio sulla moglie di Crilin, trascinandola fuori dal ring con un attacco energetico.
Fuori dal ring! Hatsuri si qualifica per la finalissima!” annunciò l’arbitro.
“C-18! Stai bene?” chiese Crilin, andando a soccorrere la moglie, seguito dalla figlia Marron.
“Sì…” balbettò lei delusa e allo stesso tempo incredula. Era convinta di poter arrivare in finale senza problemi, ma quella ragazza si era rivelata più forte del previsto e alla fine aveva avuto la peggio.
“E’ assurdo!” si lamentò Bulma. “Ma chi diavolo sono quei due? Quella ragazza ha eliminato mia figlia e C-18, mentre suo fratello ha fatto fuori Goten.”
“Non lo so, ma ho l’impressione che prima o poi lo scopriremo.” rispose serio Goku.

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Capitolo 7
*** Serata movimentata ***


Al termine dei combattimenti, Goku e gli altri fecero un giro nell’isola, dove di recente avevano aperto un museo in onore di Mr.Satan. Mentre si trovavano dentro, il gruppo incrociò quei due ragazzi che a sorpresa avevano eliminato Goten, Bra e C-18.
“Ehi,voi, che diavolo avete da guardare?” domandò Taek.
“E chi vi sta calcolando?” replicò Goten.
“Guarda chi c’è, sorellina. L’incapace che ho eliminato oggi.” lo provocò l’altro.
“Incapace io? Ma come ti permetti?” rispose indispettito il figlio di Goku, che stava quasi per attaccarlo, ma il padre lo fermò.
“Fermo, Goten. Questo non è il posto adatto per combattere.” lo richiamò Goku.
“Hai ragione, Kakarot. Ci penserò io domani a sistemare quel maleducato. Goten evidentemente ti aveva preso alla leggera, ma stai tranquillo che non farò lo stesso errore.” aggiunse Vegeta.
“Lo vedremo. Distruggerò prima te e poi il tuo amico.” lo minacciò Taek.
“Cerca di calmarti. Non ti hanno mai insegnato l’educazione?” chiese Goku. Il ragazzo non rispose e continuò a fissare il buon sayan in maniera intimidatoria.
“Ma che cosa vuole da me?” pensò Goku.
Te la farò pagare per tutto il male che hai fatto.” fece altrettanto lui, prima di voltare le spalle al gruppo e andarsene con la sorella. “Hmph! Andiamo, Hatsuri.”
“Poco ci mancava che scoppiasse una rissa qui dentro.” disse Gohan.
“Mi dispiace, ma quell’idiota mi ha insultato. Giuro che dopo il torneo gli darò una lezione.” continuò ancora Goten, infuriato.
“Non è il caso di prendersela, Goten. Non siamo qui per fare risse, ma solo per passare un po’ di tempo insieme, visto che in questi cinque anni sono stato lontano da voi.” lo calmò Goku.
“Hai ragione, papà.”
“Non ti preoccupare. Ci penserà Vegeta o eventualmente io a fargli abbassare la cresta. Comunque si sta facendo tardi. Direi di andare a mangiare e a farci una bella dormita. Domani io, Gohan, Vegeta e Pan saremo ancora impegnati.”
“Beh visto che il mio torneo è concluso, me ne vado a ballare, così non penso più a quello che è successo oggi pomeriggio. Trunks, vuoi venire anche tu?” propose Goten.
“D’accordo, amico. Tanto non ho niente di meglio da fare.” rispose Trunks.
“Okay, allora ci vediamo più tardi.” li salutò Goku.
“A dopo.” fecero altrettanto i due ragazzi.
 
Alla fine tutti tranne Goten e Trunks se ne andarono a dormire. Con la scusa di essere stati eliminati, i due ragazzi cercarono di godersi la serata in maniera tutt’altro che normale, andando a ballare in un locale nell’isola.
“Wow! Questa musica è spettacolare, Goten!” esclamò divertito il figlio di Vegeta e Bulma, appena entrò nel locale.
“Già! E poi guarda quante belle ragazze ci sono qui dentro!” aggiunse Goten.
Ciao,ragazzi. Volete unirvi a me?” chiese una ragazza interessata ai due.
“Ma certo. Andiamo, Trunks.” rispose Goten.
“Goten…” balbettò il suo migliore amico, non convinto.
“Aspettate un attimo che prendo da bere.”
“Cosa? Ehi Goten! Scusami, torno subito.”
“Trunks, perché mi stai seguendo? Falle compagnia.”
“Non pensi di esagerare? Sei fidanzato, te lo sei dimenticato?”
“Lo so. Infatti sei tu quello che deve provarci.”
“Cosa? Io? Stai scherzando? Ma se neanche la conosco.”
“Che t’importa? Tu sei ancora a piede libero. Non pensi che alla tua età dovresti cercare la donna della tua vita?”
“Ma io… non credo che sia lei.”
“Come fai a dirlo se non c’hai ancora parlato?
“Ecco, Goten…”
“Ehilà!” li salutò una voce familiare alle loro spalle. Si trattava di Bra.
“Bra! Che ci fai qui?” domandò Trunks.     
“La mamma mi ha detto che potevo uscire con voi.” rispose la sorella.
“Ma noi non ti vogliamo.”
“E come mai? Perché sono più piccola di voi?”
“Già. Hai detto bene. Non mi va di farti da babysitter.”
“Come ti permetti? Non ho bisogno di qualcuno che mi controlli.”
Dai, Trunks. Che ci fa se tua sorella resta con noi?” provò a difenderla Goten.
“Non importa,Goten. Tanto non mi divertirei con lui.” disse la turchina prima di andarsene.
“Bra!!!” la chiamò Goten.
“Lasciala andare.” disse Trunks, fermandolo.
“Non c'era bisogno di trattarla in quel modo.” lo rimproverò il suo migliore amico.
“L'ultima volta che sono uscito con lei, siamo finiti nei guai e mio padre se l'era presa con me.”
“Perché? Cos’era successo di grave?”
“Alcuni ragazzi avevano provato a rimorchiarla.”
“E allora? Che ci fa? È giusto che alla sua età Bra abbia un ragazzo. Non è più una bambina ormai e tuo padre dovrebbe cominciare ad accettarlo.”
“Non lo capisci? Tutti ci provano solo perché è una bella ragazza ed è figlia della proprietaria di una delle aziende più ricche e prestigiose al mondo. Se vuole uscire, che lo faccia con Pan. Ma non con me.”
“Il problema è che mia nipote domani ha la finale contro la sorella di quell’idiota di Taek e non può certo starle dietro. Sarà meglio far tornare Bra, altrimenti andrà a lamentarsi con i tuoi.”
“Goten…”
“Non preoccuparti, ci penserò io a tenerla d’occhio. Non permetterò a nessun ragazzo di avvicinarsi a lei.”
“D’accordo.”
 
Nel frattempo, la figlia di Vegeta e Bulma, infuriata, se ne stava tornando in hotel ma…
“Bra!!!” la chiamò ancora Goten.
“Goten, che ci fai qui?” domandò la ragazza.
“Ti stavo cercando. Tuo fratello si è reso conto di aver esagerato con te, così mi ha detto che puoi restare.” rispose il figlio di Goku e Chichi.
“Ah davvero? E allora perché ha mandato te, invece che fermarmi lui?”
“Beh ecco… stava chiacchierando con una ragazza e mi non mi andava di disturbarlo.”
“Cosa? Mio fratello con una ragazza?”
“Sì. E devo dire che è molto carina.”
“Quell’idiota di Trunks! Ma non poteva aspettare?”
“Aspettare cosa?”
“Ehm… niente d’importante.” rispose imbarazzata Bra, che per poco non rivelava a Goten i sentimenti di Pan per suo fratello.
“Tu mi nascondi qualcosa, Bra. Cos’è che dovrebbe aspettare Trunks?” chiese Goten, insospettendosi.
“Mi dispiace, ma non sono affari che ti riguardano.” rifiutò di rispondere lei.
“Trunks è il mio migliore amico, quindi mi riguarda eccome.”
“Ho capito, farei meglio a tornarmene in hotel.”
“Bra, aspetta.” la fermò lui, afferrandole la mano. La turchina arrossì a quel contatto e anche Goten non rimase indifferente.
“Goten…” sussurrò lei, continuando a fissarlo negli occhi, finchè… “Devo andare. Scusami.”
Stavolta Goten non la fermò e se ne tornò in discoteca.
“Che diavolo mi prende? Perché ci tenevo così tanto che Bra restasse qui?” pensò lui.
“Ehi Goten! Tutto bene?” gli chiese Trunks.
“Eh? Sì…”
“Mi sembri pensieroso. Piuttosto, hai trovato mia sorella?”
“No… se n’è andata…” mentì lui.
“Capisco… mi dispiace ma è meglio così, credimi. Ci creerebbe troppi casini.”
“Che stai facendo? Togli le mani di dosso!” si lamentò la ragazza che era con loro.
“Cosa sta succedendo?” domandò Goten.
“E dai, bellezza! Perché non andiamo a divertirci?” insistette un uomo, che i due mezzi sayan conoscevano bene. Si trattava di Super One, l’avversario che Vegeta aveva steso in pochi secondi durante gli ottavi di finale del Satan Tournament.
“Non te l’ho chiesto. Ed ora vattene.” rispose lei.
Come ti permetti? Eh?”
L’uomo stava provando a trascinare la ragazza con sé, ma Goten lo fermò.
“Ti conviene lasciarla in pace. Era con noi.”
“Ehi! Ma tu sei quello che è stato sconfitto da mio padre.” aggiunse Trunks.
“Già. Ancora non sono riuscito a capire come abbia fatto quel vecchiaccio ad eliminarmi. Evidentemente devo essermi distratto per qualche secondo, o avrà utilizzato qualche strano trucco, perché un lottatore di prima classe come me avrebbe vinto questo torneo ad occhi chiusi.” provò a spiegare lui.
“Quanto è ridicolo. Mi viene da ridere. Comunque merita una bella lezione. Che ne pensi, Trunks?” propose Goten.
“Ottima idea. Non sopporto i maleducati che importunano le ragazze.” rispose il figlio di Vegeta e Bulma, prima di fissare l’altro presente con aria minacciosa. “Andiamo sul retro, così risolviamo la questione senza creare casini. Ci stai?”
“D’accordo. Non ho certo paura di voi due.”
Trunks e Goten, uscirono dalla discoteca e si prepararono a sfidare il prepotente.
“Ecco, siamo fuori. Ed ora fatevi sotto.” esclamò Super One.
“Ci pensi tu, Trunks?” chiese Goten.                   
“Eheheh! Con piacere, amico.“ rispose Trunks.        
“Che hai da ridere? Non voglio perdere tempo con te!!!” esclamò infuriato il suo avversario, prima di lanciarsi in corsa verso di lui.
“Haaaaaaaa!!!!!!!” gridò il figlio di Vegeta e Bulma, trasformandosi in Super Sayan, e facendo cadere a terra Super One con la sua aura.
“Che cosa???” esclamò il suo avversario impaurito.
“Adesso ti mangio!!!” gridò Trunks.       
“Sei un mostro!!!! Aiuto!!!!” urlò terrorizzato l’uomo, che scappò via a gambe levate.
“Ah!Ah!Ah!Ah! Hai visto, Goten? Guarda com’è scappato!” rise Trunks, dopo essere tornato normale.
“Già! Ah!Ah!Ah! Il tuo scherzo è riuscito alla perfezione!” fece altrettanto Goten, ma i due ragazzi si erano dimenticati che c’era anche un’altra persona con loro.
“Oh,no! C'eravamo dimenticati di lei.” pensò il figlio di Vegeta e Bulma.
“Non so che strano trucco hai usato, ma ti ringrazio.” rispose la ragazza.
“Di nulla. Quel tipo non ti avrebbe dovuto importunare.” la rassicurò Trunks.
“Oh, sei davvero un eroe, Trunks!” disse lei, strusciandosi sul suo braccio.
“E dai… non esagerare!” arrossì Trunks, che si sentiva a disagio.
“Io vado un attimo in bagno. Ci vediamo più tardi, Trunks.” mentì Goten, che aveva intenzione di lasciare il suo migliore amico solo con quella ragazza.
“Goten…aspetta…” balbettò Trunks.                                        
“Dove credi di andare????” ruggì una voce a loro familiare. Si trattava di Vegeta.
“Papà?“
“Vegeta?“
“Cosa? Alla tua età ti fai controllare da tuo padre?” domandò la ragazza, infastidita per la presenza di Vegeta.
“Beh… io vivo con lui.” rispose Trunks.
“Ed io pensavo che fossi un uomo solitario. Addio.” disse lei, alzando i tacchi e andandosene, con gran sollievo da parte di Trunks. Tuttavia non ebbe il tempo di rilassarsi, che suo padre continuava a fissarlo con aria minacciosa.
“Che diavolo stai combinando, Trunks? Perché ti sei trasformato in super sayan?” chiese Vegeta.
“Che stai dicendo, Vegeta? Trunks non si è trasformato.” mentì Goten.
“Non mi prendere in giro. Ho avvertito la sua aura. Credete che sia stupido?” esclamò infuriato il principe dei sayan.
“No, papà. Non lo pensiamo assolutamente.” provò a calmarlo Trunks.
“Siete due sciocchi. Come vi salta in mente di giocare in quel modo alla vostra età?”
“Ma papà…”
“Non parlare!!!”
“Non ti preoccupare, Vegeta. Adesso puoi andare a dormire. Ti prometto che io e Trunks non lo faremo più.” cercò di rassicurarlo Goten.
“Ma certo che me andrò a letto…” disse Vegeta.
“Grazie, Vegeta.” replicò l’altro ragazzo.
“…ma tu e Trunks verrete con me!!!” concluse il più anziano.
“Che cosa?”
“La vostra serata finisce qui. Andiamo.” disse il principe dei sayan, che con forza trascinò via dal locale Trunks e Goten, sotto gli occhi di chi stava lì.
“Papà, non mi prendere in quel modo, ti prego. Ci stai rendendo ridicoli.” lo implorò Trunks.
“Con te faremo i conti più tardi. Bra è tornata molto arrabbiata perché l'hai mandata via senza motivo.” continuò ancora Vegeta.
“Lasciami, Vegeta! Non sono tuo figlio!” protestò Goten.
“Tua madre è piuttosto preoccupata perché il suo figlio più piccolo non sta rincasando, quindi verrai anche tu senza fare discussione.” aggiunse il principe dei sayan.
“Uffa!” esclamarono delusi i due ragazzi.

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Capitolo 8
*** Semifinali ***


La terza giornata del Satan Tournament si aprì con la prima delle due semifinali del torneo maschile, tra Gohan e Goku. Un altro derby di famiglia, dopo quello di ieri tra Pan e Videl, che si preannunciava interessante.
“Vinca il migliore, figliolo. Non vedo l’ora che mi mostri la tua nuova forza.” disse Goku.
“D’accordo.” replicò Gohan.
“Che l’incontro cominci!” esclamò l’arbitro.
Gohan si lanciò subito verso il padre, che però schivò il suo attacco e sferrò un pugno al figlio. Gohan decise di trasformarsi in Super Sayan, riuscendo a colpire Goku, che fece altrettanto. Lo scontro per qualche minuto fu equilibrato, ma alla lunga il padre ebbe la meglio, facendo incassare pesanti colpi a Gohan, che però non sembrava disposto ad arrendersi.
“Mi dispiace per papà, ma secondo me vincerà nonno Goku. Papà ha già raggiunto il massimo, mentre il nonno deve dare ancora il meglio di sé.” disse Pan mentre osservava l’incontro.
“Ti sbagli,Pan.” la smentì sua madre.
“Che vuoi dire, mamma?” domandò la figlia.
“E’ vero che il nonno è il guerriero più forte dell’universo e che nessuno lo può battere, ma tuo padre non è ancora arrivato al limite. Aspetta un po’ e vedrai.” spiegò Videl.
“Complimenti, Gohan. Sei migliorato molto, avevi ragione tu.” disse Goku.
“Eh!Eh!Eh! Ancora non hai visto niente.” replicò il figlio.
“Che cosa?Non mi dirai che…”
“Haaaaaaaaaaa!!!!!!!!” gridò Gohan, prima di caricare al massimo la sua aura al punto da trasformarsi in super sayan di terzo livello.
“Non ci posso credere!” esclamò Pan, incredula.
“Urka! Ti sei trasformato in Super Sayan di terzo livello!” esclamò Goku.
“Hmph!” mugugnò Vegeta.
“Mamma, ma da quando papà riesce a trasformarsi al terzo livello?” chiese Pan.
“E’ successo la scorsa settimana, mentre eri andata in vacanza con Bra.” spiegò Videl.
“Mi fa piacere che ti sei allenato in questi anni, Gohan. Permettimi di raggiungerti.” disse Goku.
“Fai pure, papà.” replicò il figlio.
“Haaaaaaa!!!!!!!!” gridò Goku prima di trasformarsi anche lui al terzo livello. “Okay, sono pronto.”
Lo scontro tornò di nuovo ad essere equilibrato e padre e figlio se le diedero di santa ragione come non lo facevano da tanti anni, ma dopo un po’ Gohan iniziò perdere colpi e Goku, approfittando del suo momento di stanchezza, sferrò un calcio al figlio, scaraventandolo fuori dal ring.
“F-fuori dal ring! Goku è il vincitore!” annunciò l’arbitro, spaventato per l’entità dello scontro.
“È stato un incontro bellissimo, Gohan.” disse Goku, aiutando il figlio a rialzarsi.
“Già, ma tu resti sempre il migliore, papà.” replicò Gohan.                             
“Complimenti a tutti e due. Siete stati fenomenali.” si congratulò Pan.
“Grazie.” risposero entrambi.
La semifinale tra padre e figlio si concluse con la vittoria di Goku, che dimostrò di essere più forte che mai. Dopo di loro, fu il turno di Vegeta, che si sarebbe dovuto battere contro Taek.
Cominciate!” esclamò l’arbitro.       
Forza papà!” lo incoraggiò Trunks.
“Distruggilo!” fece altrettanto Bra.             
Ragazzino, non vedo l’ora di darti una bella lezione.” disse Vegeta.
“Te la darò io, invece.” replicò Taek.
“Tra un po’ la smetterai di fare il pallone gonfiato. Preparati!”
La seconda semifinale ebbe inizio e Vegeta, non volendo prendere sotto gamba il suo avversario, decise di trasformarsi subito in Super Sayan. Il giovane Taek sembrava in chiara difficoltà e veniva costantemente picchiato dal principe dei Sayan. Proprio quando sembrava che non ci fosse più nulla da fare, Taek caricò ulteriormente la propria aura finché i suoi capelli divennero dorati, lasciando sorpreso Vegeta e tutti gli altri. Fu proprio in quel momento che Taek sparò una potente onda contro il principe dei Sayan, che per proteggere il pubblico, fu costretto ad appoggiare i piedi fuori dal ring per guadagnare abbastanza spazio da respingerla in cielo.
“Vegeta è fuori dal ring! Taek si qualifica per la finale!” annunciò l’arbitro.
“Ehi,tu!!! Sei impazzito???? Potevi uccidere qualcuno!!!!” esclamò infuriato Vegeta, ma il ragazzo se ne andò senza ascoltarlo.
“Non posso crederci. Vegeta è stato eliminato.” disse Bulma.
“Avete visto tutti? Quel ragazzo si è trasformato in Super Sayan.” notò Trunks.
“Già. Mi chiedo da dove venga.” disse Goku serio. Vegeta era stato eliminato in maniera clamorosa, ma la trasformazione in Super Sayan da parte di quel ragazzo aveva sorpreso Goku e tutti gli altri. Com’era possibile che esistesse un altro Sayan, a parte lui, Vegeta e i loro figli?
“Inutile che lo cerchi, papà. Domani lo affronterai in finale e finalmente scopriremo chi è quel ragazzo.” provò a rassicurarlo Gohan.
“Hai ragione.” disse Goku.        
“Dannazione! Per colpa di quel pivello non ti potrò sfidare, Kakarot.” si lamentò Vegeta.
“Stai tranquillo, Vegeta. Ci affronteremo in un luogo deserto e soprattutto più grande. Dovresti saperlo che il ring non è il posto migliore per le nostre battaglie.” lo calmò Goku.
“Hmph! Hai ragione.” borbottò il principe dei sayan.

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Capitolo 9
*** La finale del torneo femminile ***


Dopo le semifinali del torneo maschile, salirono sul ring Pan e Hatsuri, per la finale del torneo femminile. Uno scontro che non sarebbe stato semplice per la nipote di Goku, visto che la sorella di Taek aveva eliminato Bra e C-18 nei turni precedenti.
“Distruggila, Pan!!!!!” la incoraggiò Bra.
“Forza Pan!!!!” fecero altrettanto i suoi genitori.
“Mi sembri molto più forte delle mie precedenti avversarie, ma non potrai nulla contro di me.” disse Hatsuri.
“E tu sei una presuntuosa, proprio come tuo fratello.” replicò Pan.
“Non osare insultarlo!” sbottò lei.             
“Cominciate!!!!” esclamò l’arbitro, dando il via all’incontro.
“Vediamo cosa sei in grado di fare.”
“Ti pentirai di quello che hai appena detto.”
Pan si gettò subito all’attacco della sua avversaria che però riuscì a schivare i suoi colpi. Dopo qualche minuto, Hatsuri andò al contrattacco, mandando a segno i suoi colpi e mettendo la moretta alle strette.
“Sono nei guai. Quella ragazza è davvero forte. Se non faccio qualcosa, perderò questa finale.” pensò Pan.
“Non ti farò cadere dal ring. Ti farò soffrire tanto, come voi avete fatto con me e mio fratello.” la minacciò Hatsuri.
“Di cosa stai parlando?” domandò la figlia di Gohan e Videl.
“Stai zitta!!!” gridò la sorella di Taek prima di colpire violentemente la povera Pan, che non riusciva a reagire.
“Forza, Pan! Reagisci!” esclamò Goku.
“Quella pazza la sta distruggendo.” commentò Videl, preoccupata per la figlia.
“Sta combattendo con una violenza inaudita.” aggiunse Chichi.
“Non ce la faccio a vedere mia figlia ridotta in questo stato. Devo intervenire.” disse Gohan, prima di provare ad avvicinarsi al ring ma il padre lo fermò.
“Calmati, Gohan. Ricordati che non puoi intervenire. Siamo in un torneo.”
“Ma papà, se non fermo quella pazza, rischierà di uccidere Pan.”
“Stai tranquillo, non accadrà nulla. O almeno non in questo momento. E poi sono convinto che Pan farà qualcosa. Non ha ancora mostrato la sua vera forza.”
“Che cosa?”
“Sai, non sei l’unico ad aver fatto progressi durante la mia assenza.”
“Sembra che il tuo paparino voglia aiutarti, visto che da sola non sei capace di fare niente. Siete proprio una famiglia di vigliacchi.” la irrise Hatsuri.
“Co…come… ti permetti?” mugugnò Pan.
“Hai ancora la forza di fiatare?”
“E non solo quella!!!!!” esclamò Pan prima di sferrare una potente testata alla propria avversaria, allontanandola.
“Come hai osato insultare la mia famiglia? Te la farò pagareeeeeeee!!!!!!!” gridò la nipote di Goku, caricando al massimo la sua aura.
“No. La sua forza sta aumentando.” pensò Hatsuri.
“Continua così, Pan!!!” la incitò Goku.
“E’ incredibile.” esclamarono Chichi e Videl.
“La sua aura è aumentata in maniera vertiginosa!” commentò Gohan.
“Puoi anche aver aumentato la tua potenza, ma io resterò sempre la più forte!” replicò Hatsuri, prima di andare all’attacco della sua avversaria. Tuttavia Pan riuscì a schivare i suoi attacchi e sferrò un pugno alla sorella di Taek, facendola cadere a terra.
“Non è possibile!” si lamentò Hatsuri.
“Che stai facendo, Hatsuri? In piedi!” la incitò il fratello.
“E adesso facciamola finita.” disse Pan, avvicinandosi minacciosamente verso la sua avversaria.
“Grrrrrr! Non credere di aver vinto! Haaaaaaa!!!” gridò la sua avversaria, gettandosi addosso a Pan che però continuò a evitare i suoi colpi e reagì con tanti calci e pugni fino a ridurla a pezzi. Successivamente la nipote di Goku scaraventò in aria la sua avversaria con un calcio e infine la colpì alla schiena, facendola precipitare fuori dal ring priva di sensi.
“Oh,no! Hatsuri!!!” gridò Taek, prima di soccorrere la sorella.
“L’incontro termina qui! Pan è la vincitrice del Satan tournament femminile!!!!” annunciò l’arbitro.
“Ce l’ho.... fatta.” borbottò Pan, prima di cadere a terra stremata.        
“Pan!!!!” esclamarono i suoi genitori, andando in soccorso della figlia assieme a Goku che controllò le sue condizioni.
“State tranquilli. E’ stanca e ferita, ha solo bisogno di riposare.” li rassicurò il buon sayan, accarezzando la testa a sua nipote. “Sono fiero di te, piccola.”
“La porto subito in ospedale.” disse Gohan, prima di allontanarsi con sua figlia.
“Hatsuri, svegliati!” la chiamò ancora Taek.
“Stai tranquillo. Tua sorella è svenuta, ha solo bisogno di riposo.” lo rassicurò Goku.
“Grrrrrrr! Fatti gli affari tuoi! Domani te la farò pagare anche per questo!” lo minacciò il ragazzo.
“Ma che stai dicendo?” domandò ancora il buon sayan, che non riusciva ancora a comprendere l’ostilità di Taek nei suoi confronti. Il ragazzo però non rispose, caricò la sorella sulle spalle e se ne andò via. 

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Capitolo 10
*** Notte con Bra ***


Dopo la fine dell’incontro, Goku e gli altri si diressero in ospedale per vedere come stava Pan. Per fortuna la ragazza era in ottima forma, anche se avrebbe dovuto trascorrere la notte in ospedale per degli accertamenti.
“Pan, ci hai davvero sorpreso questa volta.” disse Gohan.
“Lo so. Non ve l’aspettavate, vero?” si vantò lei.
“Beh, in effetti non potevamo immaginare che fossi in grado di raggiungere una simile potenza. Per un attimo sembrava che ti stessi per trasformare in super sayan.” disse Trunks.
“Già. Neanche quando ti allenavi con noi eri arrivata fino a quel livello.” aggiunse Videl.
“Pan, per caso quella ragazza ti ha detto qualcosa sulla sua identità e su quella di suo fratello?” domandò Goku.
“No, nonno. Oltre ad aver insultato me e voi, l’unica cosa che mi ha detto è che c’e l’avrebbero fatta pagare per quello che abbiamo fatto a loro.” rispose Pan.
“Ma noi non abbiamo fatto niente.” replicò Goten.
“Non lo so, ma domani mi dovrò battere con quel ragazzo e a quel punto scopriremo le sue intenzioni.” disse Goku.
“Direi che si è fatto tardi. Andiamo a dormire.” propose Chichi.
“Io resto con Pan.” disse Gohan.
“Peccato, questa sera dovevamo fare una rimpatriata con i nostri compagni di classe delle superiori.” aggiunse Videl.
“Anche a me sarebbe piaciuto uscire, Videl, ma nostra figlia avrà bisogno di compagnia e non credo che Trunks e Goten vogliano rinunciare alla serata.” replicò il marito.
“Papà, mamma, non ho niente di grave. Sto benissimo e domani sarò dimessa.” provò a rassicurarli Pan, un po’ infastidita. Non sopportava che i genitori la trattassero come una bambina ogni volta che si faceva male.
“Non c’è problema. Tuo fratello e Trunks stasera resteranno qui.” decise Vegeta.
“Che cosa?” domandò Trunks.         
“Te lo puoi scordare, Vegeta. Non farò mai il babysitter a mia nipote.” obiettò Goten.
“Zio…se ti prendo…” mugugnò Pan.
“Tranquilli, resto io con Pan.” propose Bra.
“Dici sul serio, Bra? Ci faresti questo favore?” chiese Gohan.
“Volentieri. Sempre se i miei genitori sono d’accordo.” rispose la turchina.
“Ma certo, cara. È un’ottima idea.” disse Bulma.
“Hmph! Finché resti qui con Pan, non ho nulla da obiettare.” replicò il principe dei sayan.
“Perfetto. Quindi non ti preoccupare, Gohan. Esci pure con Videl e divertitevi.” disse Bra.
“Come volete. Andiamo, Videl. Buonanotte.” le salutò Gohan, prima di andarsene.
“Subito, tesoro. Buonanotte.” fece altrettanto Videl, seguendo il marito.
“Grazie, Bra. C’hai salvato.” la ringraziò Trunks.           
“Tua sorella non ha salvato nessuno. Stasera non esci lo stesso.” decise Vegeta.
“Cosa? Ma non è giusto.” protestò suo figlio.
“Te lo meriti, dopo quello che avete combinato ieri sera tu e Goten .” aggiunse Bulma.
“Peccato, fratellone. Forse avresti fatto meglio a stare con Pan.” lo punzecchiò Bra.
“Cosa?” domandò imbarazzata Pan.
“Piantala!” esclamò suo fratello, arrossendo.
“Avrebbe dovuto pensarci prima. Ed ora andiamo.” disse Vegeta.
“D’accordo. Buonanotte, ragazze.” sospirò Trunks, prima di seguire i suoi genitori.
“Ciao, Trunks.” fece altrettanto Pan.
“E va bene, vorrà dire che stasera mi toccherà andare a letto presto.” disse Goten.
“Però prima dovremmo mettere qualcosa sotto i denti, non credi?” propose Goku.
“Non hai tutti i torti, papà. Anch’io ho una fame da lupi.” rispose il figlio più piccolo.
“Beh allora andiamo subito. Buonanotte, ragazze.” le salutò Chichi, seguita dal marito e da Goten.
“A domani. Buonanotte.” fece altrettanto Bra, che quindi decise di trascorrere la notte assieme alla sua migliore amica.
“Bra, non era necessario che restassi. Così dovrai passare la notte in qualche scomoda sedia dell’ospedale.” disse Pan.
“Non preoccuparti, non c’è questo rischio.” la rassicurò Bra, prima di tirar fuori dalla tasca una capsula che lanciò a terra. Dopo pochi secondi comparve un comodo divano, in cui la turchina si stirò. “Eheheh! Lo vedi che penso a tutto? Così la nostra serata in ospedale sarà piacevole.”
“Grazie.”
“Figurati, in questi giorni non abbiamo avuto neanche un attimo libero per noi due. O almeno tu, visto che sei stata impegnata col torneo. Sapevo che avresti vinto. Ormai possiamo dirlo, sei la donna più forte della Terra, se non dell’intero universo.”
“Beh anche tu non te la sei cavata male.”
“Stai scherzando? Ma se sono stata eliminata ai quarti.”
“C’è da dire che hai avuto un sorteggio sfortunato. Ti sei dovuta battere fin da subito contro un’avversaria ostica, che io stessa ho faticato a sconfiggere. Se ti allenassi più spesso con tuo padre, sono certa che potresti arrivare al mio livello.”
“Grazie del complimento, ma lo sai che detesto combattere. Preferisco dedicare il mio tempo libero allo shopping.”
“A quanto pare questo torneo non ti è servito a nulla.”
“Diciamo di sì…”
“Mi sembri pensierosa, Bra. C’è qualcosa che non va?”
“No, niente. È solo che… ieri Trunks e Goten se n’erano andati in discoteca.”
“Sì, lo so. C’ero anch’io quando mio zio l’aveva proposto a tuo fratello.”
“Visto che non eri disponibile, avevo deciso di unirmi a loro ma Trunks mi ha fatta arrabbiare, così me ne stavo tornando in hotel. Poi però Goten mi ha fermata… e voleva che restassi con loro.”
“Come mai?”
“Non lo so. Sembrava diverso dal solito, come se fosse dispiaciuto per quello che era successo. Nonostante i suoi difetti, tuo zio è una persona molto gentile.”
“Aspetta aspetta, Bra! Non mi dirai… che ti piace mio zio?”
“Cosa???? Ma non dire stupidaggini! Goten non è affatto il mio tipo e poi è fidanzato con quell’oca di Valese. E a proposito di ragazze, ho saputo da lui che mio fratello era in compagnia di un’altra.”
“Sul serio?”
“Così mi aveva detto tuo zio. A quel punto mi sono arrabbiata e me ne sono andata via.”
“E perché ti sei arrabbiata?”
“Perché mio fratello non riesce a rendersi conto che la sua ragazza ideale si trova più vicino di quanto lui creda e che non dovrebbe cercarsela in certi locali frivoli.”
“Davvero? E chi sarebbe?”
Bra fissò l’amica con un sorriso malizioso, facendo capire alla moretta che la ragazza in questione era lei.
“Bra! Ancora con questa storia?” sbottò Pan, visibilmente arrossita.
“Eppure mi sembravi piuttosto preoccupata quando ti ho dato questa notizia.” osservò la figlia di Vegeta e Bulma.
“Grrrrrrr! E va bene, lo ammetto. Trunks mi piace da impazzire. Mi sono innamorata di lui fin da quel viaggio alla ricerca delle sfere del drago. All’inizio credevo che fosse una semplice cotta adolescenziale destinata a dissolversi col tempo. Però non smetto mai di pensare a lui, neanche ora che sono passati tanti anni da quel viaggio.” confessò la nipote di Goku.
“Sono felice che tu abbia finalmente svuotato il sacco. Adesso però bisognerà farlo capire a quel tontolone di mio fratello.”
“Invece di immischiarti, sei proprio sicura di non provare nulla per mio zio? Io ti ho appena confessato i miei sentimenti per Trunks, non dovresti fare altrettanto anche tu?”
“Non ti nascondo che Goten è un bel ragazzo e con me è sempre stato carino e gentile, ma a differenza di mio fratello, è seriamente impegnato e per giunta da tanto tempo. Per quanto possiamo detestare Valese, lui la ama per davvero e io non ho alcun diritto a mettermi in mezzo tra loro.”
“Ahimè, su questo non c’è dubbio. Mio zio è fissato con quella stupida. Esce sempre con lei e quando non stanno insieme, lo trovo incollato per ore al suo cellulare. Non capisco proprio cosa ci trovi in lei.”
“Mi brucia tanto dirlo, ma è carina. Ovvio che non voglia rinunciarci.”
“Non ti riconosco più, Bra. Da quand’è che ti sottovaluti?”
“E chi si sottovaluta? Ovvio che io sia la ragazza più bella del mondo… però non credo che Goten la pensi come me.”
“Bra…”
“Non preoccuparti, è solo una stupida infatuazione, prima o poi mi passerà. Ma tu e Trunks siete in una situazione completamente diversa e non siete impegnati con nessuno, quindi è giusto che vi facciate avanti.”
“Ma non dicevi che sta frequentando un’altra?”
“Non credo, altrimenti oggi ce la saremmo trovata appiccicata a mio fratello, mentre invece è stato sempre in compagnia di tuo zio.”
“Dunque mi hai parlato di quella ragazza per farmi svuotare il sacco?”
“Eheheh! Sembra proprio che abbia funzionato.”
“Sei proprio un genio del male, Bra.”
“No, sono semplicemente la tua migliore amica e voglio fare di tutto per rendere felici te e mio fratello.”
“Grazie, Bra. Vorrei poter fare lo stesso per te e per quello sciocco di mio zio, se solo non fosse fissato con Valese. La loro storia sarà anche seria, eppure non è venuta a seguire il suo fidanzato al torneo di arti marziali.”
“In effetti è molto strano che non sia venuta.”
“Lo zio diceva che aveva degli impegni di lavoro improrogabili, ma non mi convince molto come scusa.”
“Pan, ti ho detto che non m’importa, riuscirò a dimenticarlo come ho fatto con tanti altri ragazzi. Ma adesso che ne diresti di vederci un film prima di andare a nanna?”
“Volentieri, basta che non duri troppo. Domani ci sarà la finale di nonno Goku e non ho intenzione di perderla. Spero che riesca a sconfiggere quel Taek. Lui e sua sorella non mi piacciono proprio.”
“Nemmeno a me, ma non ti preoccupare. Sono convinta che tuo nonno darà una bella lezione a quel presuntuoso, così come hai fatto tu con sua sorella.”
“Hai ragione, Bra.”
“Bene, adesso vediamo un pò cosa trasmettono in TV.”
E così le due amiche passarono la notte insieme prima di addormentarsi dopo la loro lunga chiacchierata. 

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Capitolo 11
*** Fine del torneo ***


L’indomani giunse il grande momento della finalissima tra Goku e il misterioso Taek. I due combattenti salirono sul ring, ormai pronti allo scontro.
“Non vedo l’ora di cominciare. Ma prima vorrei sapere qualcosa di più su di te.” disse Goku.
“Sai già chi sono io.” replicò sgarbato Taek.
“Hmm… tu mi stai nascondendo qualcosa.”
“Taci!!!”
“Che l’incontro abbia inizio!” esclamò l’arbitrò
Taek prese l’iniziativa e provò a colpire Goku con un calcio, ma quest’ultimo lo schivò e reagì con un pugno al naso.
“Urgh!Maledetto!Giuro che ti ucciderò!!!” urlò Taek per la rabbia.
“Suvvia, per un semplice pugno!” replicò Goku.
“Non parlare!!!!!”
Com’era accaduto ieri nello scontro con Vegeta, il ragazzo, infuriato, si trasformò in super sayan e riuscì a colpire Goku con un pugno in faccia.
“Ahi,che colpo! Mi hai davvero sorpreso, Taek. Non sarai anche tu un sayan?” domandò Goku.
“Un sayan? Che stai dicendo? Che vuol dire sayan?” chiese a sua volta Taek, irritato.
“Ma come? Ti trasformi e non sai che cos’è un sayan?”
“Smettila di prendermi in giro!!!! Non ti basta aver rovinato la vita a me e a mia sorella. Adesso hai anche intenzione di umiliarmi????”
“Rovinato la vita? Umiliarti? Ma di cosa stai parlando?”
“Adesso basta! Ho perso la pazienza! Haaaaaaaaaaaaa!!!!!” urlò Taek caricando al massimo la propria aura.
“Incredibile, che aura!” esclamò Trunks.
“Stai tranquillo.” lo rassicurò Vegeta. “Kakarot lo sconfiggerà senza problemi, così come avrei potuto fare anch’io, se quel ragazzo non avesse fatto la vigliaccata di lanciarmi un’onda gigantesca col rischio di uccidere qualche spettatore. Però continuò ancora a chiedermi come abbia fatto a trasformarsi in super sayan. Il mio pianeta è stato distrutto da Freezer tantissimi anni fa, com’è possibile che ci sia un sayan così giovane?”
“Preparati, Goku!!!! Perché adesso ti rispedirò all’altro mondo!!!!” lo minacciò Taek.
“Ehi, non pensi di esagerare? Questo è solo un torneo.” lo richiamò Goku.
“Non m’interessa nulla di questo maledetto torneo!!!! Mi sentirò soddisfatto solo quando eliminerò te e la tua famiglia, così come tu hai fatto con me!!!!”
“Tu stai farneticando. Io non ho fatto niente.”
“Stai zitto!!!! Haaaaaaaa!!!!” urlò il giovane avversario, preparando un’onda di dimensioni gigantesche.
“Ma è pazzo? Quel colpo è troppo pericoloso!!! Potrebbe uccidere qualcuno!!!!” esclamò Gohan.
“Quel tizio non è normale.” aggiunse Goten.
“Prendi questo!!!” gridò Taek, lanciando un potente attacco energetico contro Goku, che però rimase fermo e si lasciò colpire. Il suo colpo speciale scatenò un’esplosione che distrusse gran parte del ring.
“Nonno!!!!” urlò preoccupata Pan.
“Avete visto tutti?” domandò Gohan.
“Sì. Ha preso papà in pieno.” rispose Goten.         
“Eh!Eh!Eh!” rise Taek, convinto di aver disintegrato il suo avversario. “Ma cosa…”
“Urka! Il tuo attacco era davvero potente, Taek! I miei complimenti!” esclamò Goku.
“Incredibile, Goku non si è fatto niente. Avevi ragione tu, papà.” disse Trunks.
“Hmph!” mugugnò Vegeta.
“Ma com’è possibile? Il mio attacco era potentissimo! Come fai ad essere ancora vivo?” domandò Taek, incredulo.
“Beh, forse non lo era abbastanza.” rispose Goku.
“Oh,no!”
“Adesso però tocca a me. In guardia.”
Alla fine accadde proprio ciò che aveva previsto Vegeta: Goku, senza bisogno di trasformarsi, mise il ragazzo in difficoltà e dopo averlo colpito duramente, lo spedì fuori dal ring con una Kamehameha.
“C-che finale! Goku è il vincitore del Satan Tournament maschile!” annunciò l’arbitro, seguito dagli applausi del pubblico.
“Ce l’hai fatta, papà!” esclamarono Gohan e Goten.
“Sei il numero uno, nonno Goku!” fece altrettanto Pan.
“Eheheh! Grazie a tutti!” disse Goku.
“Ah!Ah!Ah!Avete visto la potenza dei miei allievi????” sbucò improvvisamente mister Satan, vantandosi davanti al pubblico, che appena lo vide esclamò a gran voce il suo nome.
“Oh, nonno! Non cambierai mai!” sospirò Pan, imbarazzata.
“Ragazzi, che ne dite di andare a festeggiare la vittoria di Goku?” propose Bulma.       
“E’ un’ottima idea, ma prima avrei una cosa da fare.” rispose Goku.
“Okay, papà. Ti aspettiamo.” disse Gohan.
Goku aveva vinto: alla fine la forza di Taek, seppur fuori dal comune, non lo aveva preoccupato più di tanto durante l’incontro ed era riuscito a sconfiggerlo senza problemi.

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Capitolo 12
*** Chiarimenti ***


 
“Dannazione! Ho fallito, Hatsuri!” esclamò Taek, sbattendo i pugni a terra per la delusione.
“Non te la prendere, fratellone. Hai fatto del tuo meglio.” provò a consolarlo sua sorella.
“E stato davvero un bell’incontro Taek, ma adesso mi devi spiegare tutto.” disse Goku, avvicinandosi ai due fratelli.
“Che cosa vuoi da me? Lasciami in pace.” esclamò lui.
“Voglio sapere la verità. Chi sei? E soprattutto perché ce l’hai con me?”
“Ma come? Non te lo ricordi?”
“Ricordarmi cosa?”
“Quattordici anni fa, tu hai ucciso i miei genitori.”
“Che stai dicendo? Io non ho ucciso nessuno e poi nemmeno li conoscevo.”
“Sei un bugiardo! Ti ho visto con i miei occhi! Sei stato tu, assieme al tuo amico che ho eliminato in semifinale!”
“Parli di Vegeta?”
“Proprio così. Da quel momento, io e mia sorella ci siamo allenati duramente per vendicarli. Ma sfortunatamente non siamo abbastanza forti da uccidervi.”
“Ma dov’è successo quest'incidente?”
“Sulle montagne vicino West City.”
“Quattordici anni fa, vicino West City… hmm… adesso ricordo. Quel giorno ero andato a trovare Vegeta e la sua famiglia. Subito dopo, decidemmo di andare a combattere nelle montagne per non fare danni.”
“Però il danno l’hai fatto. Hai ucciso i miei genitori.”
“Ma cosa ci facevano da quelle parti? È un luogo arido e inospitale.”
“I miei genitori non amavano la confusione della città e avevano deciso di vivere sulle montagne. Io e mia sorella ci siamo salvati perché quel giorno eravamo a scuola.”
“Capisco. Ascolta,Taek, mi dispiace davvero per quello che è successo, e se proprio non vorrai perdonarmi, sappi che lo capirò, ma non potevamo immaginare che abitasse qualcuno da quelle parti. Io e Vegeta preferiamo sempre combattere in queste zone proprio per evitare di uccidere qualcuno.”
“In effetti Goku non sembra avere l’aria di un killer. E poi non credi che c’avrebbe uccisi se era davvero un assassino?” domandò Hatsuri, che stava cominciando a credere nella buona fede di Goku. Taek rimase in silenzio e lo guardò fisso negli occhi. Forse sua sorella aveva ragione, in fondo non aveva percepito alcuna malvagità nel suo modo di lottare. Al contrario, era stato un avversario corretto e leale, che combatteva per il piacere di farlo e non perché spinto da qualche interesse economico. L’aveva osservato di nascosto anche fuori dal ring e gli era parso un tipo quasi infantile e con la testa tra le nuvole. Non poteva credere che fosse lui il responsabile della morte dei suoi genitori. Anche lo stesso Vegeta, nonostante il suo sguardo imbronciato gli avesse dato l’impressione opposta, non sembrava malvagio, anzi si era fatto eliminare dal torneo per proteggere gli spettatori dal suo attacco energetico. Certo, il dolore per la morte dei genitori era stato enorme per lui e per sua sorella, ma alla fine Taek si rese conto che era stato uno sfortunato incidente.
“D’accordo, Goku. Accetto le sue scuse. Anzi, sono io che dovrei scusarmi per il casino che ho creato. Se non fosse stato per te e per il tuo amico, forse avrei ucciso qualche innocente.” disse Taek.
“Non ci pensare più. Sai, tu e tua sorella non mi sembravate affatto due cattive persone.” lo rassicurò Goku.
“Ehi,nonno Goku, che stai facendo? Ti stiamo aspettando!” lo chiamò Pan.
“Sto arrivando, Pan! Adesso che programmi avete?”
“Io e mia sorella torniamo a casa e con i soldi del torneo per i nostri secondi posti vorremmo aprire una palestra a West City.” rispose Taek.
“Perché non vi unite a me? Dovrei pranzare con la mia famiglia e i miei amici.” propose Goku.
“Tu che dici, Taek?” chiese Hatsuri.
“D’accordo. Accettiamo l’invito, Goku.” rispose il fratello.
“Nonno, sbrigati!” lo chiamò ancora sua nipote.
“D’accordo, arrivo!” replicò il nonno, prima di raggiungere Pan, seguito dai due fratelli. “Senti, Pan, anche Taek e sua sorella pranzeranno con noi.”
“Ma…”
“Scusami per quello che è successo ieri, Pan.” si scusò Hatsuri.
“D’accordo, non importa.” rispose la moretta, quasi incredula. Fino a ieri Hatsuri era una ragazza cinica e fredda, mentre adesso sembrava completamente cambiata, al punto da chiederle scusa.
“Su, andiamo. Non vedo l’ora di mangiare.” esclamò Goku.
 
E così Taek e sua sorella si unirono a Goku e gli altri, e dopo le dovute scuse da parte del giovane , il gruppo finalmente iniziò a pranzare.
“C’è una cosa che non ho ancora capito, Taek. Come hai fatto a trasformarti in super sayan?” domandò Goku.
“Già, lo vorrei sapere anch’io.” aggiunse Vegeta.
“Io non lo so. Ma mi spiegate che cos’è questo super sayan?” chiese a sua volta Taek.
“Adesso te lo mostro. Haaaaa!!!” rispose Goku, trasformandosi in super sayan.
“Taek, è diventato come te.” osservò Hatsuri. “In effetti anch’io mi sono sempre chiesta come mai i tuoi capelli diventano biondi ogni volta che ti trovi in difficoltà durante un combattimento.”
“Probabilmente i vostri genitori, o perlomeno uno di loro, dovevano avere origini sayan.” ipotizzò Vegeta.
“Davvero?” chiese Goku, sempre più incuriosito.
“No, non può essere. I miei genitori erano persone normali. Non li ho mai visti combattere, né trasformarsi in super sayan.” rispose Taek.
“Non tutti i sayan sono in grado di trasformarsi, ma solo quelli che raggiungono un certo livello di combattimento. E poi cosa ne puoi sapere del passato dei tuoi genitori, soprattutto se sono morti quand’eri un ragazzino?” lo smentì il principe dei sayan.
“Ma io....”
“State tranquilli. Taek, Hatsuri, vi prometto che farò tornare in vita i vostri genitori.” disse Goku.
“Dici sul serio? Ma come pensi di farlo?” domandò Taek.
“Andrò sul pianeta Namek e li resusciterò col drago Porunga. È il minimo che possa fare per scusarmi dell’incidente.” rispose il buon sayan.
“Ma è meraviglioso, fratellone. Mamma e papà torneranno in vita.” esclamò Hatsuri.
“Già.” aggiunse suo fratello, incredulo.
Dopo il pranzo, tutto il gruppo si congedò.
“Molto bene. Io e mia sorella torniamo a casa. Grazie ancora di tutto, Goku.” disse Taek.
“Di nulla. Appena avrò un po’ di tempo libero, ti farò sapere. Adesso torno a casa. Il nostro combattimento è stato piuttosto impegnativo e sono un po’ stanco. È stato bello battermi con te, Taek. Sei molto forte e sono convinto che diventerai un combattente di tutto rispetto. Continua così, mi raccomando.” lo elogiò Goku.
“Mio nonno ha ragione. Tu e tua sorella potreste darci una mano nel caso la Terra finisse in pericolo.” aggiunse Pan.
“Volentieri. A presto.” li salutò Taek.
“E’ stato un piacere.” fece altrettanto Hatsuri.
“Eheheh! Alla fine sono bravi ragazzi, non è vero, Vegeta? “ chiese Goku.
“Hmph!” mugugnò come al solito lui.

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Capitolo 13
*** Una nuova minaccia ***


Il giorno dopo…
“Non vedo l’ora di tornare a casa. Ho una fame da lupi.” esclamò Taek, che si trovava in volo con sua sorella.
“Come sempre, fratellone. Certo, dopo quel pranzo di ieri non so chi sia peggio tra te, Goku e i suoi amici. Ahahahah!” lo prese in giro Hatsuri.
“Beh in effetti Goku e Vegeta erano dei pozzi senza fondo.”
“Chissà, forse l’appetito smisurato dev’essere una caratteristica dei sayan.”
“Ancora non riesco a credere che abbiamo origini extraterrestri. Eppure i nostri genitori sembravano normali esseri umani.”
“Mi sa che mamma e papà dovranno rispondere a molte domande appena Goku li riporterà in vita.”
“Un drago in grado di far resuscitare i morti. Sembra fantascienza.”
“Pensi che Goku c’abbia presi in giro?”
“Non ho detto questo. Se ha fatto quella promessa, vuol dire che questo drago esiste per davvero. Credevo che Goku sarebbe partito subito per Namek, ma sua moglie ha detto che era andato ad allenarsi con Vegeta e che sarebbe tornato a casa nel tardo pomeriggio.”
“E’ impressionante la loro voglia di allenarsi, anche ora che non c’è alcun torneo in programma. Non c’è da stupirsi se sono così forti.”
“Già. Ho potuto provare la loro forza di persona durante il Satan Tournament. Goku mi ha letteralmente surclassato e anche Vegeta poteva farlo, se non avesse appoggiato i piedi fuori dal ring. Qualcosa mi dice che non hanno combattuto al massimo delle loro potenzialità. Per non parlare dei loro figli. Sono certo che anche loro possiedono dei poteri fuori dal comune.”
“Eheheh! Credo che dovrai impegnarti parecchio se vorrai diventare forte come loro.”
“Tanto il tempo di allenarmi non mancherà, visto che da oggi avremo una palestra tutta nostra. Hmm?”
“Cosa c’è, Taek?”
Mentre Taek e sua sorella erano in volo verso casa, incontrarono sulla loro strada un essere misterioso. Aveva una strana armatura, la pelle color viola, delle orecchie a punta e i capelli lunghi e bianchi.
“Ma chi è quello?” domandò Taek.
“Non ne ho la più pallida idea.” rispose sua sorella, un po’ spaventata dal ghigno malefico dell’alieno che li stava osservando con aria di superiorità.
“Che cosa vuoi?” chiese il fratello.
“Niente. Volevo semplicemente provare la mia forza su voi terrestri.” replicò l’alieno, prima di andare all’attacco dei due fratelli, mettendoli fuori combattimento in poco tempo. “Eheheh! I Terrestri sono molto deboli, proprio come aveva previsto l’imperatore. A questo punto potrò attuare la conquista del pianeta. Ahahahah!”
 
Nel frattempo, a West City, Trunks era al telefono con il suo migliore amico.
“Ciao, Goten. Che ne diresti di uscire stasera? Cosa? Sei a letto con l’influenza? Accidenti, mi dispiace. D’accordo, ci vediamo un altro giorno. Riprenditi presto.” disse il figlio di Vegeta e Bulma, prima di riattaccare. “Mi sa che dev’esserci un virus in circolazione”
“Ehi, con chi stavi al telefono?” domandò Bra.
“Hmm? Da quand’è che mi stai spiando?” chiese a sua volta il fratello.
“Adesso non esagerare. Ero venuta a prendere qualcosa da mangiare in frigo. Non è che per caso stavi chiacchierando con qualche ragazza?”
“Parlavo con Goten. E comunque non sono affari che ti riguardano.”
“Mi sembri scontroso, fratellone. Non è che mi nascondi qualcosa?”
“Ma che stai dicendo? Piuttosto, oggi Pan non è venuta a cercarti?”
“No, era a casa di sua nonna a prendere lezioni di cucina. Forse vorrebbe preparare qualcosa di buono per una persona speciale.”
“Una persona speciale? Per caso ha un fidanzato?”
“Chissà… ma come mai sei preoccupato per Pan?”
“Non sono affatto preoccupato per lei. È solo che state sempre insieme e mi sembrava strano che non fosse qui.”
“Hmm… tu non me la racconti giusta.”
“Che vorresti dire?”
“Non appena ti ho parlato di questa persona speciale, ti sei sentito irritato.”
“Tu stai delirando. E sì, sono irritato perché t’inventi storie che non esistono.”
“Veramente io non ho detto nulla.”
“Che diavolo mi prende? È dal torneo di arti marziali che non smetto di pensare a Pan. E poi perché mai dovrebbe importarmi se frequenta qualche ragazzo? Lei è più piccola di me, anche se devo ammettere che non è più una bambina e che è diventata bellissima. Oh accidenti! Se Goten lo sapesse, mi prenderebbe in giro.” pensò Trunks, visibilmente rosso in volto, finché qualcosa di strano non attirò la sua attenzione. “Eh?”
“Che ti prende, Trunks?” chiese Bra.
“Ho appena percepito un aura malvagia nei pressi di West City. Proprio ora che papà non è in casa. Sarà meglio che vada a controllare.” rispose suo fratello.
“Ehi, dove stai andando? Guarda che è tardi.” l’avvisò sua sorella.
“Mi dispiace, Bra, ma devo verificare una cosa.” replicò lui, prima di spiccare il volo e lasciare casa sua in fretta e furia.
“Trunks!!!!” lo chiamò invano Bra. “Chissà dove sta andando.”
Il figlio di Vegeta e Bulma andò a controllare cosa stesse succedendo, finché non incontrò proprio quello strano essere che aveva aggredito Taek e sua sorella.
“E tu chi sei?” domandò Trunks.
“Eheheh! Mi chiamo Vendett e provengo dal pianeta Bunk della galassia dell’ovest.” si presentò l’alieno.
“Che ci fai qui?”
“La Terra è un bel pianeta e al mio imperatore interessa molto. Sarà soddisfatto non appena saprà che l’ho conquistata.”
“Io te lo impedirò. Haaaaaaaaaaa!!!!!!!!” gridò Trunks, prima di trasformarsi in super sayan.
“Che cosa? Ma tu non sei un normale terrestre.” disse Vendett.
“Esatto. Sono un super sayan.” spiegò Trunks.
“No, tu menti. I Sayan sono stati distrutti da Freezer assieme al loro pianeta tantissimi anni fa.”
“Ma due di loro si sono salvati. Vegeta, mio padre, nonché il principe dei sayan, e Goku, che ha sconfitto Freezer.”
“Vegeta… e Goku. Benissimo. Completerò il lavoro di Freezer. Estirperò la razza sayan una volte per tutte.”
“Non te lo permetterò.”
“Ahahahah! Come se tu potessi fare qualcosa. Voi sayan siete solamente degli esseri deboli e incapaci, oltre che stupidi.”
“Lo vedremo.”
Trunks si gettò all’attacco dell’alieno ma quest’ultimo riuscì ad evitare tutti i suoi colpi e con una potente onda lo trascinò a terra, mettendolo fuori combattimento. Vendett si avvicinò per dargli il colpo di grazia, ma…
“Fermo!!!” gridò Goten, lanciando un’onda per allontanare il nemico da Trunks.
“G-goten… ma non eri a letto con l’influenza?” domandò il suo migliore amico.
“Sì, ma appena ho avvertito quest’aura malvagia, sono uscito di casa e ho deciso di raggiungerti.” spiegò il figlio minore di Goku.
“Non saresti… dovuto venire. Ti reggi a malapena.”
“La tua aura era notevolmente diminuita. Non potevo lasciarti solo, Trunks.”
“Oh, che bella amicizia! E tu cosa vorresti farmi?” lo irrise Vendett.
“Ucciderti! Haaaa!!!!!” esclamò Goten, trasformandosi in super sayan.
“Ahahah! Ma non farmi ridere. Anche tu sei un Sayan?”                        
“Te la farò pagare per quello che hai fatto a Trunks.”
“No…Goten. Non lo attaccare. È troppo forte… per noi.” l’avvisò Trunks.
“Muori!!!!” gridò Goten, lanciandosi verso il nemico.
“Eheheh!” sorrise il malvagio alieno. Il figlio di Goku attaccò Vendett, ma non riuscì a scalfirlo, complice l’influenza e il nemico lo mise subito KO. Subito dopo l’alieno lanciò un potente attacco energetico contro i due sayan, che furono travolti in pieno.
“Che buoni a nulla. Dovrei conquistare la Terra, ma prima farei meglio ad andare a caccia degli altri Sayan. Povero Freezer, che brutta fine ha fatto. La sua morte era sempre stata un mistero per noi Bunkiani, ma alla fine sono riuscito a scoprire la verità. L'imperatore sarà felicissimo di sapere che oltre ad aver conquistato questo pianeta, ho sterminato una volte per tutte la razza sayan.” disse Vendett, prima di riprendere la sua ricerca. Dopo cinque anni, la Terra era di nuovo in pericolo.

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Capitolo 14
*** Due gravi perdite ***


Intanto, a casa di Goku...
“Dannazione! Dove si è cacciato quell’impiastro di Goten? Non dovrebbe andarsene in giro con l’influenza.” si lamentò Chichi.
“Chissà, forse è uscito con quella scema di Valese.” ipotizzò Pan.
“Pan!” la richiamò sua madre.
“Che c’è? Ho detto la verità e lo sapete anche voi.” si difese sua figlia.
“Può darsi, ma è la fidanzata di tuo zio e devi portarle rispetto.” replicò Videl.
“Hmph!” mugugnò Pan.
“Non me ne importa niente. Appena torna, giuro che gliene dirò quattro. Non lo farò uscire di casa per una settimana.” minacciò Chichi.
“Oh, no!” esclamò Videl.                                                            
“Che c’è, mamma?” domandò Pan.      
“Ho appena percepito un aura negativa. E il peggio è che si sta avvicinando verso casa nostra. Proprio adesso che tuo padre è fuori per lavoro e tuo nonno è ad allenarsi con Vegeta.” rispose sua madre.
“E’ vero. La sto sentendo anch’io. Comunque non ti preoccupare. Lo sconfiggeremo insieme.”
“No, Pan. Noi non possiamo fare niente, è troppo forte. E ora che ci penso, non avverto più neanche l’aura di Goten e Trunks.”
“Cosa? Vuoi dire che Goten è stato ucciso da quel mostro?” chiese Chichi.          
“Non lo so. Ma è molto probabile che l’abbia incontrato. Forse per questo era uscito di casa.” spiegò Videl.
Improvvisamente qualcuno aprì con violenza la porta d’ingresso. Si trattava proprio di Vendett, che irruppe a casa Son con intenzioni poco rassicuranti.
“Buonasera, signore. E’ qui che vive il sayan Goku?” chiese l’alieno.
“Vai via! Vattene da casa mia!” provò a cacciarlo Chichi, ma Vendett la colpì con  un potente pugno alla pancia che la uccise.
“Chichi!!!!” esclamò Videl.                                                                         
“Oh,no! Nonna! Nonna!!!!” gridò per la disperazione Pan, che tentò invano di rianimarla.
“Ma chi è questo mostro? Non l’ho mai visto.” pensò Videl.
“Sto perdendo la pazienza. Ditemi dove si trova Goku, altrimenti vi ucciderò.” minacciò Vendett.
“Pan, vai al palazzo del supremo e avvisa il nonno. Io terrò occupato questo mostro.” chiese sua madre.
“No,mamma! Non hai speranze contro di lui! Non voglio perdere anche te!” obiettò Pan, in lacrime e nel totale panico. Non era mai stata così terrorizzata in vita sua, nemmeno durante le battaglie contro Baby o i draghi malvagi. Questo nuovo nemico sembrava molto più crudele, al punto da non aver avuto pietà nemmeno di una donna anziana.
“Tuo nonno è l’unico che può sconfiggerlo. Adesso vai.” insistette Videl.
“Ma mamma…”                                                                                        
“Vattene via!!!!”
Pan obbedì e si diresse in volo al palazzo del supremo, dove si trovava suo nonno in quel momento.
“Dove credi di andare?” esclamò Vendett, provando a raggiungere la ragazza, ma Videl si mise davanti a lui e l’allontanò con un calcio.
“Lasciala stare! Sono io il tuo avversario!” esclamò la moglie di Gohan.
“Ohohoh! Calmati, donna. Che ne diresti di diventare la mia schiava, invece di difendere inutilmente quello scimmione sayan?”
“Te lo puoi scordare.”
“Ti consiglio calorosamente di ripensarci. Il tuo comportamento non servirà a nulla.”
“Io amo mio marito e la mia famiglia, non permetterò a nessuno di far loro del male.”
“Beh vorrà dire che morirai.”
“Lo vedremo!” gridò la moglie di Gohan, lanciandosi verso il nemico, senza però riuscire a scalfirlo. Subito dopo, Vendett andò al contrattacco, picchiandola pesantemente.
“Perché non ci ripensi, donna? Voi terrestri non valete niente.” disse il malvagio alieno, sollevandola per i capelli.
“Non ci penso proprio.” replicò Videl, che con un’incredibile reazione colpì il suo avversario con un calcio in mezzo alle gambe, liberandosi dalla sua presa.
“Dannata sgualdrina!” mugugnò Vendett. “Credi veramente di poter proteggere la tua famiglia? Sei solo un’illusa. E visto che insisti a restare dalla parte di quel sayan, ti ucciderò. Prendi questo!!!!” esclamò l’alieno, prima di lanciare una potente onda che colpì in pieno la povera Videl, uccidendola.
 
Poco dopo, al palazzo del supremo…
“Dende!” lo chiamò Pan.        
“Ciao, Pan. Che sta succedendo?” domandò Dende.
“Dopo te lo spiego. Dov’è mio nonno?”
“Sì sta allenando con Vegeta nella stanza dello spirito e del tempo.”
“Chiamalo, presto! È molto importante!”
“D’accordo.”
“Oh papà! Perché non torni?” pensò Pan.
Intanto, in un’altra città…
“…vi ringrazio calorosamente per aver partecipato a questa conferenza, buona giornata.” concluse Gohan, prima di accorgersi che c’era qualcosa che non andava. “Ma cosa… sto avvertendo un’aura malvagia. Ed è proprio a casa di papà. Sono tutti lì, devo muovermi!”
Mentre Gohan volò verso casa, Dende aprì la porta della stanza dello spirito e del tempo, trovando Goku e Vegeta a terra privi di forze.
“Nonno Goku!” lo chiamò Pan.
“Pan…” balbettò Goku, ferito.
“Ehi voi! Chi vi ha autorizzato a interrompere il nostro allenamento?” li rimproverò Vegeta.
“Mi spiace, Vegeta, ma è un’emergenza. Adesso uscite fuori che vi curo.” spiegò Dende, che si mise all’opera per ristabilire i due sayan con i suoi poteri speciali.
“Nonno Goku, ti senti meglio?” chiese Pan.
“Sì, grazie. E grazie anche a te, Dende.” rispose Goku.
“Ragazzina, spero che tu abbia un buon motivo per aver interrotto il mio allenamento con Kakarot.” mugugnò Vegeta.
La nipote di Goku rimase in silenzio e scoppiò a piangere, pensando al triste destino capitato alla madre e alla nonna.
“Ehi Vegeta, adesso non esagerare.” la difese il nonno. “Pan, perché stai piangendo? Che cosa è successo?”
“E’ arrivato a casa un tizio che ti cercava. Ha fatto fuori la nonna e a quest’ora avrà ucciso anche la mamma.” spiegò Pan in lacrime.
“Che cosa? La nonna e Videl… sono morte?” domandò Goku, incredulo. La nipote annuì, continuando a piangere.
“Accidenti, le aure di Trunks e Goten sono molto deboli. Quel mostro dev’essersi battuto con loro mentre eravamo nella stanza dello spirito e del tempo. Vado a recuperarli.” esclamò Vegeta, prima di prendere il volo alla ricerca dei due ragazzi.
“Mi sa che siamo di nuovo nei guai.” sospirò Dende.
“Pan, quel mostro la pagherà cara per quello che ha fatto alla mamma e alla nonna. Te lo prometto.” la rassicurò Goku, abbracciandola .

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Capitolo 15
*** Comincia la battaglia ***


Dopo qualche minuto, Vegeta tornò tenendo con sé Goten e Trunks, ancora feriti dopo lo scontro con Vendett.
“Kakarot!“ lo chiamò Vegeta.
“Nonno, quelli sono Trunks e lo zio Goten.” esclamò Pan appena li vide.
“Stanno bene i ragazzi?” domandò Goku.                       
“Per fortuna sono vivi.” lo rassicurò il principe dei sayan.
“Adesso li curo io.” disse Dende, utilizzando di nuovo i suoi poteri speciali per curare Goten e Trunks.
“Mi sa che avremo da fare.” aggiunse Vegeta.
“Grrrrrrrrr! Quell’essere immondo… ha ucciso Chichi e Videl.” mugugnò Goku, stringendo i pugni per la rabbia. In quel momento maledì la sua infinita voglia di diventare ancora più forte. Se si fosse accontentato di un normale allenamento invece che andare con Vegeta nella stanza dello spirito e del tempo, si sarebbe accorto subito della nuova minaccia sulla Terra e soprattutto non avrebbe lasciato morire sua moglie e Videl.
“Si chiama Vendett.” rivelò Vegeta.
“E tu come lo sai?” chiese Goku.
“Me l’ha detto Trunks. Quel mostro sta cercando noi due. Dice che vuole finire il lavoro iniziato da Freezer, ovvero eliminare la razza sayan. A quanto pare era amico del suo imperatore.” spiegò il principe dei sayan.
“Maledetto. Ma giuro che la pagherà. Aspetta, sto sentendo l’aura di Gohan! Vado subito!” esclamò Goku prima di raggiungere il figlio col teletrasporto.
 
Nel frattempo, Gohan aveva già raggiunto la casa del padre, trovando Vendett e soprattutto i corpi senza vita di Chichi e Videl.
“Abbiamo visite.” disse l’alieno.
“No. Sono arrivato troppo tardi. Mamma! Videl! Nooooooooo!!!” esclamò Gohan, crollando a terra per la disperazione.
“Oh, che scena commovente! Mi viene quasi da piangere!” lo irrise Vendett.
“Sei uno sporco assassino. Come hai osato uccidere mia madre e mia moglie?”
“Ah, quindi sei tu il marito di quella folle terrestre che ha osato sfidarmi, nonché il figlio di Goku.”
“Grrrrr! Esatto! E adesso la pagherai! Haaaaaaaaa!!!!!!” gridò Gohan, prima di lanciarsi all’attacco di Vendett.
“Ehi,Gohan!” lo chiamò suo padre, che era appena comparso davanti a lui.
“Papà, perché sei spuntato solo adesso?” domandò Gohan.
“Vieni con me. Ti devo parlare.” rispose lui.          
“Non posso. Devo uccidere quel mostro.”
“Lascia perdere. Non hai speranze contro di lui.”
“Quello dovrebbe essere Goku. Perfetto. Ucciderò due scimmioni sayan in un colpo solo.” esclamò Vendett, lanciando un’onda gigantesca contro Goku e suo figlio.
“Ma cosa…” disse Gohan.
“Andiamo!” lo interruppe Goku, il quale scomparve assieme al figlio grazie al teletrasporto, proprio quando l’onda stava per colpirli.
“Ehi, ma dove diavolo sono finiti? Dannazione! Ma giuro che vi eliminerò, anche a costo di cercarvi negli angoli più remoti di questo misero pianeta!” si lamentò Vendett, infuriato per non essere riuscito ad eliminare i due sayan.
 
Intanto, al palazzo del supremo…
“Papà, per fortuna sei vivo!” esclamò Pan appena vide suo padre comparire assieme al nonno.
“Perché non me l’hai lasciato uccidere?” domandò Gohan.
“Credi di essere l’unico arrabbiato per quello che ha fatto quel mostro? Ha ucciso anche tua madre.” lo rimproverò Goku.
Gohan a quel punto crollò a terra e si mise a piangere. “Ha massacrato Videl. Chissà cosa le avrà fatto prima di ucciderla.”
“E’ stata una sua scelta a combattere da sola contro quel mostro. Lo ha fatto per proteggermi e per permettermi di avvisare nonno Goku.” spiegò Pan.
“Oh,no! Videl!” singhiozzò disperato Gohan.
“Adesso però riprenditi. Quando questa storia finirà, evocherò il drago Porunga per resuscitare Videl e la mamma. Hai la mia parola.” lo rassicurò Goku.
“D’accordo, papà. Scusami.”
“Non importa. Sei infuriato quanto me e ti capisco, ma adesso non è il momento di lasciarsi prendere dalla disperazione. Dobbiamo essere pronti a fermare quel mostro.”
“Papà, sta arrivando.” l’avvisò Goten.
“E’ vero. La sua aura è sempre più vicina.” aggiunse Trunks.
“Ci penserò io a sistemarlo.” disse Vegeta.
“Aspetta, Vegeta. Non andarci da solo.” chiese Goku.
“Stai zitto, Kakarot. Ricordati che sono un super sayan di quarto livello. Nessuno mi può battere.” replicò il principe dei sayan, il quale volò immediatamente verso il nemico. Come al solito, Vegeta non aveva alcuna intenzione di restare in disparte e si preparò al combattimento, convinto di sopraffare il suo avversario anche da solo.
Aspetta, papà!!!” lo seguì Trunks.
“Ehi,Trunks! Vengo con te!” fece altrettanto Goten.
“Quel Vegeta è davvero un testardo. Non cambierà mai.” borbottò Goku, scuotendo la testa.
“Finalmente vi ho trovati!” esclamò Vendett, che atterrò al palazzo del supremo. “Adesso non scapperete più, maledetti sayan.”
“Quindi saresti tu il famoso Vendett, colui che ha sconfitto mio figlio.” disse Vegeta.
“E tu saresti Vegeta, il famosissimo principe dei sayan. Molto onorato. Immagino che tu conosca già le mie intenzioni.”
“Già, ma non ti lascerò fare i tuoi sporchi comodi, babbeo.”
“Come osi insultarmi????”
“Ti faro assaggiare la mia potenza. Haaaaaaaaa!!!!!!” urlò Vegeta, caricando al massimo la sua aura fino a trasformarsi in super sayan di quarto livello.
“E tu che cosa saresti? Sei diverso dai due sayan che ho affrontato.” domandò il suo nemico.
“Sono un super sayan di quarto livello. E adesso preparati a morire.” esclamò il principe dei sayan, prima di lanciarsi verso il nemico. Inizialmente Vegeta sembrava essere in vantaggio, tuttavia l’alieno del pianeta Bunk finora non aveva combattuto al massimo della sua forza e non appena decise di fare sul serio, riuscì ad avere la meglio sul suo avversario.
“Maledizione! Non è possibile!” esclamò Vegeta, incredulo. Credeva di poter sconfiggere il suo nemico da solo, ma ancora una volta la sua forza non era bastata, nonostante fosse migliorato molto dall’ultima battaglia sulla Terra.
“Ahahah! A quanto pare neanche il celebre principe dei sayan è in grado di battermi. Ma del resto è normale, voi siete inferiori a noi bunkiani.” lo irrise Vendett.
“Brutto pallone gonfiato!” mugugnò il principe dei sayan.
“Adesso preparati a morire, scimmione.” disse il malvagio alieno, avvicinandosi minacciosamente verso Vegeta.
“Papà, resisti!!!!!” gridò Trunks, prima di trasformarsi in super sayan e di lanciarsi all’attacco del nemico.
“Ancora tu? Credevo che fossi morto, ma a quanto pare voi sayan avete la pellaccia dura.” replicò Vendett, lanciando un onda contro Trunks.
“Allontanati…Trunks!” l’avviso Vegeta.              
“Aaaaahhhh!!!!!” gridò Trunks non appena venne colpito da un’onda lanciata dal malvagio alieno.   
“Ti fermerò!!!!” urlò Goten, trasformandosi anche lui in super sayan.
“Vuoi soffrire anche tu?” disse Vendett, schivando il pugno di Goten e andando al contrattacco con una ginocchiata allo stomaco.
“Proprio come temevo. Vegeta ha avuto la peggio contro quel mostro.” disse Goku.
“Nonno, adesso se la sta prendendo con Trunks e lo zio Goten!” aggiunse Pan.
“Non ce la faccio più a stare fermo. Dobbiamo intervenire.” mugugnò Gohan, desideroso di fare a pezzi l’assassino di sua moglie e di sua madre.
“A questo punto, ci resta una sola cosa da fare.” disse Goku.
“Che cosa, papà?” domandò suo figlio.
“La fusione.” rispose il buon sayan.

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Capitolo 16
*** Arriva Gokan ***


“La fusione? Vorresti dire io e te?” chiese Gohan.
“Esatto.” annuì suo padre.
“Ma papà, io non sono forte quanto Vegeta, e poi non l’ho mai provata con nessuno.”
“Non ti preoccupare, non ci vuole molto per impararla. Sei migliorato molto dall’ultima battaglia sulla Terra e anche se non sei al livello di Vegeta, sono convinto che insieme daremo una lezione a quel farabutto di Vendett.”
“Credi che funzionerà?”
“Non lo so, ma ci dobbiamo provare. Non abbiamo molte alternative. Vegeta è malridotto e anche se non lo fosse, penso che farebbe storie se glielo chiedessi.”
“D’accordo, papà. Io sono pronto.”
“Ottimo. Adesso non ti distrarre e osserva con molta attenzione i miei movimenti, perché al minimo errore potremmo diventare più deboli di quanto lo siamo singolarmente.”
“Che cosa stanno facendo quei due?” si domandò Vendett, che non capiva come mai Goku e suo figlio lo stessero ignorando mentre combatteva con Vegeta e gli altri.
“Eheheh! Tra un po’… ti distruggeranno!” disse Trunks.
“Stai zitto! Ouch!” mugugnò Vendett, colpito da un calcio in faccia che lo scaraventò lontano dagli altri combattenti.
“Ehi,Ub! Sei arrivato appena in tempo!” esclamò Goten.
“Scusate il ritardo,ragazzi.” li salutò Ub.                               
“Tu! Come hai osato colpirmi alle spalle, vigliacco!!!” lo insultò Vendett, infuriato.
“Il vigliacco sei tu che hai ucciso Chichi e Videl!” replicò l’ex allievo di Goku.
“Grrrrrrrr!!! Sei un assassino! Ti ucciderò!!!!!!!!” gridò Goten, che perse il controllo pensando a quello che era accaduto a sua madre e a sua cognata e si lanciò verso il nemico.
“Aspetta, Goten!” provò invano a fermarlo Trunks.
“Stai alla larga da me!” replicò Vendett con un onda che prese in pieno il figlio minore di Goku.
“Zio Goten!!!!“ lo chiamò Pan.
“Goten!!!!” fecero altrettanto Trunks e Ub.
“Grrrrrr!!!” mugugnò Gohan.
“Non ti distrarre, Gohan!” lo richiamò suo padre.
“Scusami.” rispose il figlio.                        
Dopo aver messo fuori combattimento Goten, il nemico si lanciò all’attacco di Ub, picchiandolo selvaggiamente e scaraventandolo nel palazzo del supremo.
“Hai fatto un grosso errore ad aggiungerti in questa battaglia, stupido terrestre!” disse Vendett, avvicinandosi all’ex allievo di Goku per dargli il colpo di grazia.
“E’ troppo forte.” mugugnò Ub, ormai fuori combattimento.
“Prendi questo!!! Burning Attack!!!!” gridò Trunks lanciando il suo attacco speciale contro Vendett.
“E vai,Trunks!!! L’hai preso in pieno!!!” esultò Pan.
“Eheheh! Ma cosa…”                                                 
“Credevi che quel colpo fosse sufficiente per farmi fuori? Mi hai deluso.” disse il malvagio alieno.
“Maledetto!” si lamentò Trunks.
“Gohan, sei pronto?” chiese Goku.
“Sì.” annuì suo figlio.
“Fuuu-sion!!!! Haaaa!!!” esclamarono i due, effettuando in maniera sincronizzata il famoso balletto che li unì in un unico essere.
“Ehi! Ma che sta succedendo?” domandò Vendett.
“Che luce abbagliante.” commentò Dende.
“Forse abbiamo ancora qualche speranza.” aggiunse Pan.
“Eccomi qui. Il mio nome è Gokan e sono il guerriero che ti sconfiggerà.” esclamò fiero il nuovo combattente che si era formato dalla fusione.
“A quanto pare avrò un nuovo avversario. Bene, spero di potermi divertire.” replicò il malvagio alieno.
“Eheheh! Papà e Gohan… hanno fatto la fusione.” borbottò Goten.
“Fusione? Quindi tu saresti Goku assieme a suo figlio?” domandò Vendett.
“Già. Uniti in un unico essere che ti distruggerà una volta per tutte.” rispose Gokan.
“Meno male. Goku ha fatto bene a fondersi con Gohan. Mio padre era a pezzi.” disse Trunks.
“Vi sarete anche uniti, ma non credete di potermi sconfiggere alla massima potenza. Haaaaaaaaa!!!!” lo minacciò Vendett, caricando ulteriormente la propria aura.
“Lo vedremo. Haaaaaaaa!!!!” fece altrettanto Gokan.            
E cosi Goku e Gohan riuscirono a realizzare quella fusione che tanti anni fa non si concretizzò a causa di Majin Bu. Gokan, trasformato in Super Sayan di terzo livello, si slanciò su Vendett, colpendolo in pieno volto, tuttavia l’alieno del pianeta Bunk reagì con un calcio allo stomaco.
“Tutto qui?Mi aspettavo di più!” disse Vendett.
“Vuoi andare subito al dunque? Ti accontento volentieri. Haaaaaa!!!!!!!!” esclamò Gokan, prima di trasformarsi al quarto livello.
“Che cosa?”
“Adesso assaggerai la potenza del super sayan di quarto livello e non credo ti piacerà.”
“Sei un illuso! Pensi davvero di avere a che fare con un pivello? Ti pentirai amaramente di avermi sfidato! Ahahah!”
“Ah,davvero? E allora fatti sotto! “
Gokan raggiunse subito il quarto livello del super sayan e a quel punto le cose si misero male per Vendett, che subì tutti i potentissimi attacchi del suo avversario. La lotta fu davvero estenuante e il nemico sembrava essere esausto, ma quando Gokan stava per dargli il colpo di grazia, la fusione, per loro sfortuna, terminò.
“Che cosa?” domandò Vendett, che non capì cosa stava succedendo.
“Dannazione!” si lamentò Gohan.
“Oh,no! La fusione è finita!” fece altrettanto Goku.      
“Ahahah! Confesso che per un attimo ho temuto per la mia vita quando avete fatto la fusione, però adesso non valete più niente, quindi preparate a lasciate questo mondo,luridi scimmioni Sayan!” li irrise Vendett, “Argh!!!”
Quando ormai sembrava tutto perduto, un ragazzo dai capelli lunghi e biondi intervenne in aiuto di Goku e gli altri, scaraventando lontano il perfido Vendett con un pugno. Un aiuto provvidenziale, oltre che inatteso, visto che la fusione era finita e tutti stavano cominciando a preoccuparsi. 

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Capitolo 17
*** L'ira di Gohan ***


“Ehi, ma chi è quel tizio?” domandò Ub.
“Mi sembra di conoscerlo.” disse Goku.
“Lui è Bish. È venuto ad aiutarci.” spiegò Pan.
“Ciao, Pan. Come stai?” la salutò il biondino.
“Tutto bene, per il momento.” rispose la moretta.        
“Pan, non mi dirai… che quello è Bish, il ragazzo che avevamo salvato in quel villaggio di pescatori durante la battaglia contro Ryu Shenron?” chiese Goku.
Pan annuì. “Dopo che te ne sei andato, Bish mi ha cercata perché voleva imparare a volare. Poi però chiese a me e a papà d’insegnargli le arti marziali.”
“In quel periodo era comparsa una banda di delinquenti che aveva messo a soqquadro il suo villaggio, con furti e aggressioni nei confronti dei pescatori che osavano opporsi a loro, tra cui suo padre. Pan era andata più volte a fermarli, ma quei delinquenti tornavano sempre , così decidemmo di allenare Bish, in modo che potesse proteggere gli abitanti del villaggio ogni volta che si sarebbero trovati in pericolo.” raccontò Gohan.
“Ha imparato subito a combattere e alla fine è riuscito a dare una bella lezione a quei delinquenti, che non hanno più messo piede nel suo villaggio.” aggiunse Pan.
“Chi ha osato colpirmi????” ruggì Vendett, che tornò dagli altri combattenti, più infuriato che mai per l’ennesima intromissione.
“Sono stato io. Non ti permetterò di far del male ai miei amici.” rispose Bish.          
“Non avresti dovuto immischiarti, scimmione sayan.”
“Tu sei fuori strada. Non sono un sayan.”
“Che cosa? E allora perché vuoi batterti?”
“I sayan sono miei amici e farò di tutto per aiutarli. E poi non mi sembra che tu sia il tipo che si accontenti di una semplice vendetta. Il tuo obiettivo è conquistare la Terra.”
“Beh, hai indovinato. Comunque hai appena firmato la tua condanna a morte. Gli amici dei sayan sono i miei nemici ed è mio compito ucciderli.”
“Quello che morirà sarai tu! Ka-me-ha-me-haaaaaaaaa!!!!” gridò Bish lanciando il suo attacco energetico contro il nemico, prendendolo in pieno.
“L’ha colpito.” esclamò Gohan.        
“Urka! Gli avete insegnato anche la Kamehameha?” domandò sorpreso Goku.
“Certo.” rispose Pan.
“Oh,no!” esclamò Bish quando si accorse che la Kamehameha non aveva minimamente scalfito il nemico.
“Tutto qui? Mi aspettavo di più da te!” disse Vendett.
“Maledizione!” mugugnò il biondino.
“Eheheh! Preparati a morire!” replicò Vendett, prima di andare immediatamente all’attacco di Bish. Il ragazzo venne costantemente colpito dall’alieno del pianeta Bunk senza alcuna possibilità di reagire, e quando quest’ultimo stava per finirlo, Pan intervenne colpendolo con un calcio in faccia.
“Pan, che cosa stai facendo?” domandò Gohan.
“Tu e il nonno recuperate le forze! Io lo terrò occupato!” rispose sua figlia.
“Ma sei impazzita? Torna indietro! Non hai speranze contro quel mostro!” la richiamò suo padre.
“Eh no, mia cara, non ti lascerò andare così. Non dopo avermi colpito in quel modo. ” disse Vendett.
“Questa volta non scapperò! Haaaaaa!” esclamò Pan che andò all’attacco di Vendett, ma i suoi attacchi non sembravano fare alcun effetto. “Non è possibile. Perché non si è fatto niente?”
“Hai finito? Adesso tocca a me.” replicò il malvagio alieno, che reagì duramente contro la nipote di Goku, riducendola peggio di uno straccio e facendola urlare per il dolore.
“Pan!!!” esclamò Bish.
“Fermo, Vendett!!!!” lo chiamò invano Goten.
“No! Pan!!!” urlò disperato Trunks
“Devo intervenire subito!” disse Goku, che però fu bloccato da qualcosa di insolito. “Ma cosa…”
“Grrrrrrrrr!!!!!!!” mugugnò Gohan.
“Gohan…” borbottò suo padre, notando come l’aura del figlio stesse aumentando in maniera vertiginosa.
“Papà… ci penso io.” rispose Gohan.
“Ti sei comportata come quella stupida di tua madre, e adesso farai la sua stessa fine.” disse Vendett.
“Io…io non te lo permetterò!!!!!!!! Haaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!” urlò Gohan, che fece esplodere tutta la propria rabbia fino a trasformarsi in super sayan di terzo livello.
“Cosa?” domandò il perfido alieno del pianeta Bunk, che si accorse dell’incredibile aura emanata da Gohan.
“Hai fatto del male a mio padre, a mio fratello e a tutti i miei amici! Hai ucciso mia madre e mia moglie! Non ti permetterò di fare lo stesso con mia figlia!!!!!” urlò il figlio di Goku.
“Incredibile! La sua aura sta aumentando a vista d’occhio!” commentò Vegeta.
“Bene,Gohan! Infuriati!!!!” lo incitò Goku.
Non riuscendo più a sopportare l’orrendo spettacolo a cui stava assistendo, Gohan lanciò un Masenko con cui prese in pieno Vendett, allontanandolo da Pan, poi si slanciò sul nemico riempiendolo di calci e pugni, ormai incapace di reagire avendo perso molta energia durante lo scontro con Gokan.
“Continua così, Gohan!” lo incoraggiò Trunks.
“Incredibile. La rabbia lo sta rendendo ancora più forte.” disse Ub.
Lo scontro proseguì e Gohan sembrava avere la meglio su Vendett che gli lanciò centinaia di attacchi energetici, senza riuscire però a fare alcun danno.
“No! Non può essere!” mugugnò Vendett.
“Adesso basta.” replicò Gohan, il quale si gettò nuovamente addosso al suo avversario, dividendo a metà l’ultima onda lanciata da Vendett, e con un calcio fece volare il suo nemico. “Videl, mamma, Pan… questo è per voi! Ka-me-ha-me-ha!!!!!!!!!!”
“Aaaaaaaaaahhhhh!!!!!” gridò Vendett, che fu preso in pieno dalla Kamehameha di Gohan, fino a precipitare al palazzo del supremo.
“Sì!!!!” esultò Bish.
“Ce l’ha fatta!!!!” fece altrettanto Trunks.
“Sei stato grande, fratellone!!!!” lo elogiò Goten.
“No! Io… sconfitto da un sayan….” balbettò Vendett, ormai a terra ferito e fuori combattimento.
“Bene, Vendett. Adesso preparati a morire.” disse Gohan, prima di avvicinarsi minacciosamente verso il nemico con l’intenzione di finirlo.
“Gohan, aspetta.” lo fermò Goku.
“Perché, papà? Ha ucciso Videl e la mamma, perché dobbiamo avere pietà di un mostro come lui?”
“Adesso calmati, figliolo. Noi non siamo degli assassini, a differenza sua. Inoltre Pan è ancora viva.”
“Papà….” balbettò la ragazza.
“Pan, tesoro! Stai bene?” si calmò Gohan, il quale raggiunse subito sua figlia lasciando perdere Vendett.
“Sì…” annuì Pan.
“Spostati, Gohan. La curo io.” disse Dende, utilizzando i suoi poteri speciali, senza però accorgersi che Vendett si era rialzato e stava per colpire Gohan alle spalle.
“Voi… voi non farete niente… scimmioni sayan! Vi ucciderò!!!” gridò Vendett, che provò a colpire Gohan a tradimento con un attacco energetico.
“Se c’è qualcuno che non farà niente, quello sei tu! Big Bang Attack!!!!!” esclamò Vegeta, che aveva capito in tempo le intenzioni di Vendett, lanciandogli il suo colpo speciale.
“Aaaaaaaaaahhhhhh!!!” urlò il perfido alieno del pianeta Bunk, prima di essere definitivamente eliminato.

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Capitolo 18
*** Non è finita ***


Nel frattempo, su un lontano pianeta della galassia dell’ovest…
“Imperatore.” esclamò un alieno dall’aspetto simile a quello di Vendett, inchinandosi al cospetto di un altro seduto su un trono.
“Generale Zolbat. A cosa devo il motivo della tua visita,?” domandò il sovrano.
“Purtroppo devo comunicarle che Vendett è stato ucciso.” rispose il generale.      
“Che cosa????” ruggì incredulo l’imperatore. “Com’è possibile? Avevi detto che il pianeta Terra della galassia del nord è abitato da creature con un livello di combattimento insignificante.”
“Infatti non sono stati i terrestri ad ucciderlo, ma i sayan.”
“I sayan? Ma non erano stati sterminati da Freezer?”
“Da quel che risulta nel rapporto che mi aveva inviato Vendett, due di loro sono sopravvissuti alla distruzione del loro pianeta e hanno proseguito la loro vita sulla Terra. Uno dei superstiti è il principe Vegeta mentre l’altro si chiama Goku e ha sconfitto Freezer.
“Freezer è stato sconfitto da un sayan? In effetti questo spiegherebbe la sua misteriosa sparizione.”
Il generale annuì. “Come se non bastasse, i sayan hanno avuto dei figli da donne terrestri, i quali hanno ereditato i loro poteri. È stato uno di loro a sconfiggere Vendett.”
“Grrrrrrrrr! Dannati scimmioni. La pagheranno per aver osato interferire nei miei piani di conquista dell’universo. Generale Zolbat, raduna immediatamente i nostri soldati. Andremo sulla Terra.”
“Imperatore, ne è sicuro? Di solito lei non partecipa alle nostre missioni.”
“I sayan rappresentano una minaccia all’esistenza del nostro impero. Non possiamo permettere che si riproducano ancora sulla Terra. Voglio assicurarmi di persona che nessuno di loro rimanga in vita. Quindi non perdiamo tempo e prepara le nostre navicelle. Ho intenzione di partire il prima possibile.”
“Come desidera, mio signore.”
 
Intanto, al palazzo del supremo…
“Vigliacco fino all’ultimo. Grazie,Vegeta.” disse Gohan.
“Hmph! Sei proprio come tuo padre. Non dovresti mai abbassare la guardia contro certi nemici.” lo richiamò il principe dei sayan.
“Possiamo stare tranquilli. La Terra è di nuovo al sicuro.” sospirò Goten.                
“Non so per quanto.” lo smentì suo padre.
“Che vorresti dire? Vegeta ha ucciso quel mostro.” chiese Pan, che non capiva a cosa si stesse riferendo suo nonno.
“Sì, Vendett è morto, ma ho una brutta sensazione…” rispose lui.
“Goku ha ragione.” confermò Trunks. “Quando ho incontrato Vendett, mi aveva detto che era stato inviato dal suo imperatore per conquistare la Terra. Non vorrei che….”
“Esatto.” lo interruppe Goku. “Questa volta siamo stati fortunati. Gohan è riuscito a sconfiggere Vendett grazie alla sua rabbia e perché l’avevamo indebolito con la nostra fusione, ma potrebbero arrivare da un momento all’altro nuovi nemici forti come lui se non di più. Proprio per questo motivo, sarà meglio non far resuscitare Chichi, Videl e i genitori di Taek.”
“Goku!” lo chiamò un’altra persona che era appena atterrata al palazzo del supremo. Si trattava proprio di Taek.
“Ehi,Taek, che ci fai qui?” domandò il buon sayan.     
“Sei arrivato in ritardo. La battaglia è finita da un pezzo.” lo rimproverò Vegeta.
“Mi dispiace non avervi aiutato, Vegeta, ma io e mia sorella siamo stati aggrediti da un alieno.” si giustificò Taek.
“Parli di Vendett?” chiese Goku.
“Non so come si chiamasse, ma era fortissimo e per poco non ci spediva all’altro mondo. Però non sento più la sua aura. Immagino che lo abbiate ucciso.” rispose il ragazzo.
Goku annuì. “Comunque sarà meglio restare in guardia. Non credo che questi Bunkiani rinunceranno a conquistare la Terra, soprattutto ora che si sono messi in testa di eliminare la razza sayan, come avrebbe voluto Freezer.”
“Hai ragione, papà.” disse Gohan.
“Per il momento riposiamoci. Siamo stanchi e feriti e dobbiamo essere in ottima forma per sconfiggere il prossimo nemico.” concluse suo padre.
“Meno male che sei tornato, nonno Goku.” esclamò Pan.
I timori di Goku si trasformarono in realtà il giorno dopo, quando re Kaio lo contattò per avvisarlo che una decina di navicelle provenienti dal pianeta Bunk sarebbero atterrate sulla Terra tra meno di due settimane. Motivo per cui Goku, Vegeta e gli altri decisero di allenarsi per essere pronti all’arrivo dei nuovi nemici.
 

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Capitolo 19
*** Nuovi allenamenti ***


Dopo la notizia dell’imminente invasione, Vegeta e Trunks avevano cominciato ad allenarsi senza sosta nella Gravity Room, ma il figlio sembrava distrutto.
Ehi,Trunks! Non mi dirai che sei già stanco?” lo richiamò suo padre.
“Papà, ma è da tre ore che ci stiamo allenando senza fermarci. Perché non facciamo una piccola pausa?” propose Trunks.
“Non capisci che stanno arrivando altri alieni forti quanto Vendett, se non di più?”
“Sì,ma…”
“Niente ma! Non perdiamo tempo!”
“Ehi,uomini! Mi è venuta una grande idea.” rimbombò la voce di Bulma, tramite un altoparlante all’interno della Gravity Room.
“Davvero?” domandò Trunks.
“Potrei far diminuire il numero dei nemici.” rispose sua madre.
“E come pensi di farcela?” chiese Vegeta.
“Ho appena costruito una macchina in grado di abbattere le loro navicelle grazie a dei potenti laser.” replicò Bulma.
“Dici sul serio? Sei un genio, mamma!” esclamò contento Trunks.
“Può anche darsi, ma non credo che le distruggerai tutte.” replicò Vegeta.
“Questo è vero, le navicelle sono molte, e di certo non si lasceranno colpire tanto facilmente ma il numero dei combattenti da sfidare si ridurrà notevolmente.” disse sua moglie.
“Hai capito? E adesso non perdiamo altro tempo.” esclamò il principe dei sayan, con Trunks che sospirò per la delusione.
                                                                                                                                   
Nel frattempo, anche Goku, Gohan, Goten e Pan si stavano allenando sui monti Paoz e assieme a loro si erano uniti Ub e Bish.
“Ehi Pan!!!” la chiamò da lontano una ragazza dai capelli turchini, che atterrò nel luogo dove i Son e gli altri si stavano allenando.
“Ciao Bra. Che ci fai qui?” domandò Pan.
“E’ dal torneo di arti marziali che non ci vediamo, così sono passata per avere tue notizie, visto che non rispondi neanche al telefono.” rispose la figlia di Vegeta e Bulma.
“Scusami, sono stata impegnata con gli allenamenti. E poi non è stato un buon momento per me.”
“Ho saputo anche di Videl e Chichi. Mi dispiace. Ma non ti preoccupare, Trunks mi ha detto che le riporteranno in vita con le sfere del drago di Namek. Ma fino a quel momento dovremo resistere alla prossima invasione aliena.”
“Ehi! Ciao Bra!” la salutò Goten, che si era avvicinato alle due ragazze.
“Ciao Goten. Non mi aspettavo di trovarti qui con la tua famiglia.” fece altrettanto Bra.
“Hmph! Vista l’imminente minaccia, non posso restare con le mani in mano, anche se preferirei stare da un’altra parte.” rispose il figlio di Goku e Chichi.
“Ti capisco. Anche mio fratello è stato relegato nella Gravity Room da mio padre.”
“Pensavo che lo fossi anche tu, Bra.” disse Pan.
“Io? I combattimenti non sono cosa mia e finalmente mio padre se n’è fatto una ragione. Comunque non preoccupatevi, anch’io farò la mia parte per proteggere il nostro pianeta. Aiuterò mia madre con la sua nuova invenzione.” si giustificò Bra.
“Un’invenzione?” chiese Goten.
“Una macchina da guerra in grado di abbattere le navicelle che proveranno a invadere la Terra.” spiegò la turchina.
“Bra, tua madre è la miglior scienziata del mondo, ma non credo che la sua invenzione da sola basterà per eliminare definitivamente la minaccia dei Bunkiani.” la smentì Pan.
“Beh, se non dovesse bastare, ci penseranno mio padre, tuo nonno e tutti gli altri.” replicò Bra. “Piuttosto, chi è l’altro ragazzo che si sta allenando con voi?”
“E’ Bish, non te ne sei accorta?”
“Quello è Bish? Non l’avevo riconosciuto con i capelli lunghi. Del resto è passato tanto tempo dall’ultima volta che l’ho incontrato. Ma dimmi, per caso ti ha ancora infastidito?”
“Che stai dicendo? C’ha aiutato nella battaglia contro Vendett e si sta allenando con noi per darci una mano anche per l’imminente invasione dei Bunkiani.”
“Sei sicura che siano queste le sue intenzioni?”
“Che vorresti dire, Bra?” domandò Goten, incuriosito dal dialogo delle due ragazze.
“Circa un anno fa, Bish si era dichiarato a Pan, ma lei l’aveva respinto e da quel momento non si è più fatto vedere.” spiegò Bra.
“Ti stai sbagliando. È sempre impegnato col peschereccio di suo padre. A volte sta lontano da casa anche per mesi.” la smentì Pan, con un po’ d’imbarazzo.
“Chi l’avrebbe mai detto? Di solito sono i ragazzi che scappano da te, non il contrario, cara nipotina.” la prese in giro Goten.
“Smettila, zio Goten!” lo rimproverò sua nipote.
“Ahahahah! Rilassati, stavo scherzando.”
“Perché non torni ad allenarti? Bra è venuta a cercare me, non te.”
“D’accordo, d’accordo. Non ho intenzione d’invadere la vostra intimità.”
“Ah Goten, se ti va, stasera puoi uscire con noi. Andiamo in discoteca.” propose Bra.
“Cosa?” domandò Pan.
“Sul serio?” fece altrettanto Goten, che sembrava molto interessato.
“Sì, vorrei andare a ballare, ma se mio padre sa che siamo solo io e Pan, non mi darebbe mai il permesso, così gli ho detto che tu e Trunks c’avreste accompagnate.” spiegò la turchina.
“Eh? T-trunks?” balbettò l’altra ragazza.
“Non preoccuparti, mi ha assicurato che ci sarà. Mio fratello ha bisogno di una scusa per liberarsi dagli allenamenti massacranti di nostro padre, ma potrebbe annoiarsi se saremo solo noi tre, quindi è meglio che Goten si unisca a noi.” aggiunse Bra.
“Se si tratta di andare a ballare, volentieri. Io ci sto. Spero di trovare qualche bella ragazza, così aiuterò Trunks a sistemarsi.” disse Goten.
“Goten, non credo che Trunks abbia bisogno del tuo aiuto per trovarsi la ragazza. Esiste già qualcuna a cui pensa.”
“Bra!!! Che stai dicendo???” pensò Pan, sempre più paonazza e allo stesso tempo preoccupata che la sua migliore amica raccontasse allo zio dei suoi sentimenti per Trunks.
“Davvero? Che strano,Trunks non me ne ha mai parlato. Però, pensandoci bene, l’ultima volta che siamo usciti insieme, mi sembrava piuttosto titubante quando gli avevo chiesto di rimorchiare una ragazza che era con noi. E ora che mi hai dato questa notizia, comincio a capire il perché.” replicò Goten.
“Esatto, quindi non ti preoccupare. Sono convinta che prima o poi scopriremo l’identità di questa misteriosa ragazza. Magari te ne parlerà lui stesso, non appena si sentirà sicuro dei suoi sentimenti.” lo rassicurò Bra.
“Bene, ora che avete finito di chiacchierare, che ne diresti di lasciarmi sola con Bra e tornartene agli allenamenti?” lo cacciò Pan.
“D’accordo, nipotina. Allora ci vediamo stasera, Bra.” la salutò Goten prima di andarsene.
“Okay. Ciao ciao.” fece altrettanto Bra.
“Bra ti ha dato di volta il cervello? Dobbiamo per forza uscire in discoteca?” la richiamò Pan appena furono sole.
“Non capisco perché te la stai prendendo.” replicò la turchina.
“E me lo chiedi pure? Non solo ci sarà Trunks, ma anche mio zio, che si porterà dietro pure quell’antipatica di Valese.”
“Non credo che quella scema verrà, altrimenti lascerebbe Trunks da solo e Goten non lo farebbe mai in serate del genere. E poi credevo che ti facesse piacere rivedere mio fratello. È dalla battaglia contro quell’alieno che non vi siete più incontrati. Dì la verità, non ti è mancato un po’ in questi giorni?”
“Certo che mi è mancato, però…” balbettò lei, arrossendo.
“Però cosa?” chiese Bra.
“Non lo so. Lo zio Goten ha detto che Trunks era dubbioso su quella ragazza che avevano conosciuto durante il torneo. Non vorrei che stia pensando per davvero a un’altra.” finì Pan.
“Senti, io non credo che mio fratello si sia invaghito di qualche ragazza, anche perché in questi giorni non ha avuto proprio il tempo di uscire, né l’ho visto incollato al telefono, se non con tuo zio. Ho tirato fuori questa storia perché non voglio che Goten s’immischi nella vita sentimentale di mio fratello o che gli faccia conoscere qualche stupida oca interessata ai suoi soldi. Comunque non ti preoccupare, questa sera lo scopriremo e farò in modo che tu faccia colpo su Trunks.”
“E va bene, tanto non riuscirei comunque a farti cambiare idea. Adesso è meglio se torno dagli altri, prima che si chiedano che fine abbia fatto.”
“Appena finisci, fatti una doccia, una cena abbondante e vieni a casa mia, così ti presto qualcuno dei miei vestiti. Non vorrai mica presentarti in discoteca conciata così?”
“D’accordo. A dopo.” la salutò Pan, raggiungendo il resto del gruppo.
“Sii puntuale, mi raccomando.” fece altrettanto Bra, che spiccò il volo per tornare alla Capsule Corporation.
 
Al termine degli allenamenti, la famiglia Son e i due ospiti cenarono.
“Aaahhh! Era tutto squisito. C’hai salvato, Pan. Non sappiamo proprio come ringraziarti.” disse Goku, toccandosi la pancia.
“Meno male che la mamma le aveva dato lezioni di cucina, altrimenti eravamo spacciati.” aggiunse Gohan.
“Già. Purtroppo dovremo restare senza le nostre cuoche preferite almeno fino all’arrivo dei Bunkiani.” sospirò suo padre. Da lì ci fu un silenzio da parte di tutti i familiari, che s’intristirono pensando alla morte di Videl e Chichi.
“Su, non siate tristi. Non appena ci libereremo di quegli alieni, riporteremo in vita Chichi e Videl.” provò a risollevarli Ub.
“Ub ha ragione. In fondo Goku è il guerriero più forte dell’universo e sono convinto che darà una bella lezione a quei maledetti invasori. Nel frattempo ci accontenteremo della cucina di Pan, che non è affatto male.” aggiunse Bish.
“Sono contenta che la cena sia stata di vostro gradimento. Non immaginavo che un giorno avrei cucinato per così tante persone.” disse Pan.
“Beh cerca di farci l’abitudine, mia cara nipotina, altrimenti nessun ragazzo ti sposerebbe.” la prese in giro Goten.
“Stai zitto!” replicò la moretta, mollando un pugno in testa a suo zio.
“Ahia! Mi hai fatto male!” si lamentò il figlio di Goku e Chichi, facendo ridere tutti i presenti.
“Hmph! Io esco. Vado da Bra.” disse Pan.
“Non fare tardi, mi raccomando.” l’avvisò suo padre.
“Non preoccuparti, Gohan. Terrò d’occhio tua figlia, visto che mi toccherà uscire con lei.” lo rassicurò suo fratello.
“Dici sul serio?”
“Volentieri, tanto ci sarà anche Trunks.”
“Goten, è da un po’ che non ti vedi con Valese. Non è neanche venuta a seguirti durante il Satan Tournament. Va tutto bene?”
“Sì, non c’è nessun problema. Valese in questo periodo è molto impegnata col suo nuovo lavoro. E comunque non verrebbe lo stesso se sapesse che ci saranno Pan e Bra. Loro due non la sopportano, specialmente tua figlia.”
“Non ti preoccupare, quando ti deciderai a fare il grande passo, Pan dovrà sforzarsi per andare d’accordo con lei, che le piaccia o meno.”
“Beh… non è che sia solo Pan a detestare Valese.”
“Non ti nascondo che a me e a Videl non è mai piaciuta e nemmeno alla mamma. Tu meriteresti di meglio, Goten. Ma queste sono le nostre opinioni e contano fino a un certo punto. L’importante è che vi troviate bene insieme.”
“Certo…”
“Okay, non vi trattengo. Immagino che Trunks e Bra vi stiano aspettando. A proposito, che programmi avete stasera?”
“Andiamo a casa loro e poi in una discoteca a West City.”
“Perché non vi portate anche Ub e Bish?” propose Goku.
“Cosa?” esclamò Pan.
“Non saprei, papà. Non possiamo portarli a casa di Trunks e Bra senza il loro permesso.” rispose Goten.
“Oh sciocchezze. Casa loro è grande e poi i ragazzi li conoscono, soprattutto Ub.” lo smentì suo padre.
“Tanto non dovete passare la notte a casa loro, quindi non c’è il rischio che facciate infuriare Vegeta.” aggiunse Gohan.
“Anzi, perché non invitate anche Marron,Taek e sua sorella? Più siete, più vi divertirete. Sarebbe un’occasione perfetta per conoscervi meglio, visto che presto dovrete combattere insieme per proteggere la Terra.”suggerì ancora Goku.
“Per noi non c’è problema. Che ne dite, ragazzi?” chiese Goten ai due presenti.
“In effetti avrei bisogno di svagarmi un po’. Non abbiamo fatto altro che allenarci in questi giorni.” rispose Ub. “Tu che ne dici, Bish?”
“Beh… se non siamo di disturbo a Pan e Goten…” balbettò il biondo, preoccupato che la sua presenza non fosse gradita a Pan dopo quello che era successo tra loro.
“Nessun disturbo.” lo rassicurò Goten. “Pan?”
“Ehm… certo, siete i benvenuti.” rispose la moretta, un po' imbarazzata, perché non sapeva come avrebbe reagito Bra alla presenza di altre persone. Più che Ub, Marron, Taek e sua sorella, il problema poteva essere Bish, visto che Bra aveva organizzato questa serata per aiutarla con Trunks. Tuttavia il ragazzo si era comportato bene con lei e le sembrava male non invitarlo, perché lo considerava comunque un suo amico, nonostante negli ultimi tempi si fossero allontanati.
“Benissimo. Adesso andate e divertitevi.” disse Goku.
“E mi raccomando, state lontani dai guai. Soprattutto tu e Trunks. Bulma mi ha raccontato quello che è successo durante il torneo, quindi comportatevi bene.” l’avvisò Gohan.
“Non preoccuparti. Staremo attenti.” replicò suo fratello, prima di lasciare casa assieme a Pan, Ub e Bish.

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Capitolo 20
*** Verso casa Brief ***


Pan, Goten e gli altri si diressero sull’isola del maestro Muten, dove si trovavano Crilin e la sua famiglia.
“E’ permesso?” domandò Pan.
“Ciao Pan. Non mi aspettavo di trovarti qui.” l’accolse Muten, osservandola con particolare attenzione. “Eheheh! Devo dire che stai crescendo molto bene.”
“Dove stai guardando, maniaco?” esclamò la figlia di Gohan, che sferrò un pugno in testa all’anziano maestro, facendolo crollare a terra.
“Eheheh! Non cambi mai, eh vecchietto?” disse Goten.
“Ahia, che male!” mugugnò Muten.          
“Pan, Goten, Ub. Che sorpresa.” esclamò Crilin appena li vide.
“Ciao Crilin. Marron è in casa?” chiese Pan.
“Ma certo. Marron, scendi giù! Hai visite!” la chiamò il padre.
“Oh ciao, ragazzi. Che ci fate qui?” li salutò Marron.
“Ciao Marron. Ti va di uscire con noi stasera?” propose Goten.
“Sul serio? E dove?” domandò ancora la bionda.
“Bra voleva andare a ballare da qualche parte.” rispose Pan.
“Hmm…non saprei. Non amo molto le discoteche.” replicò la figlia di Crilin e C-18.
“Nemmeno io, ad essere sincera. Esco solo per far contenta Bra, visto che ci tiene molto.” spiegò la nipote di Goku.
“Coraggio, figliola. Non vorrai stare sempre chiusa in casa? I ragazzi sono venuti qui per te.” la incitò Crilin.
“E poi un po’ di svago in momenti del genere fa sempre bene.” aggiunse Goten.
“Peccato che ti svaghi anche quando la Terra non è in pericolo.” lo punzecchiò sua nipote.
“Hmph!” mugugnò lo zio.
“Ahahah! D’accordo, ragazzi. Basta che non facciamo troppo tardi.” accettò Marron.
“Non ti preoccupare. Non resteremo fuori tutta la notte. Domani mattina dobbiamo allenarci con nonno Goku e con mio padre.” la rassicurò Pan.
“Vi state dando da fare, eh? Vorrei tanto darvi una mano come ai vecchi tempi, ma alla mia età non credo che vi sarei d’aiuto. Spero solo che vada tutto bene.” disse Crilin.
“Non ti preoccupare, Crilin. Siamo già in molti e con mio padre al nostro fianco sono certo che daremo una bella lezione a quei dannati alieni.” lo tranquillizzò Goten.
“Hai ragione, Goten.” rispose lui, che volse lo sguardo verso un altro dei presenti. “E tu chi saresti? È la prima volta che ti vedo.”
“Salve. Il mio nome è Bish, e sono un amico di Pan.” rispose l’altro biondo.
“Ah già. Gohan mi aveva parlato di te. Spero che tu e Ub facciate vedere a quegli alieni che noi terrestri non siamo da meno dei sayan. “
“Assolutamente. Daremo il massimo per proteggere la Terra.”
“Mi fa piacere. Beh che altro devo dirvi, ragazzi? Andate fuori e divertitevi. E mi raccomando, non bevete troppo.”
“Certamente. Marron, aggrappati a me.” disse Pan.
“Okay.” rispose Marron, appoggiandosi sulle spalle della nipote di Goku.
“Buona serata.” li salutò Goten, seguito dal resto del gruppo.        
“Aaaah! Beati loro che vanno a ballare. Però non è giusto, potevano invitare anche me.” si lamentò Muten.
“Eheheh!” sorrise Crilin.
 
Dopo aver preso Marron, il gruppo si diresse verso le montagne vicino West City.
“Taek e sua sorella dovrebbero vivere da queste parti.” disse Goten mentre era in volo con tutti gli altri.
“Brrrr! Che freddo! Certo che potevano scegliersi un posto migliore.” si lamentò Marron.
“Io non ci vedo nulla di strano. Non tutti amano vivere nelle città e noi ne siamo l’esempio.” replicò Ub.
“Continuo ancora a pensare come come abbia fatto nonno Goku ad ammazzare i loro genitori.” disse Pan.
“Cosa? Goku ha ucciso i loro genitori?” domandò incredulo Bish.
“Diciamo che è stato un incidente. Mio padre si stava battendo con Vegeta, e durante lo scontro ha respinto un suo attacco energetico. Sfortunatamente quel colpo è andato a finire in casa di Taek, uccidendo i genitori che in quel momento si trovavano lì.” raccontò Goten.
“Lui e Hatsuri si sono salvati per miracolo perché quel giorno erano a scuola. Se fossero arrivati qualche minuto prima, probabilmente anche loro sarebbero morti.” concluse Pan.
“O forse no. Non dimentichiamoci che Taek e sua sorella hanno origini sayan.”
“Questo non vuol dire niente, zio. Gli attacchi energetici del nonno e di Vegeta possono far male a chiunque, persino a chi è abituato a combattere.”
“Sul serio? Quindi anche loro sono dei sayan?” chiese ancora Bish.
“Già. Tu non eri presente, ma al Satan Tournament, Taek si era trasformato in super sayan, riuscendo a sconfiggere persino Vegeta. Certo, era un torneo con delle regole e sicuramente in uno scontro all’ultimo sangue Vegeta l’avrebbe distrutto, ma riuscire a tenergli testa non è da tutti.” rispose Ub.
“Al momento non c’è alcuna certezza, ma è possibile che i loro genitori o almeno uno di loro sia un sayan.” ipotizzò Pan.
“Di certo non devono aver avuto una vita facile.” commentò Marron.
Goten annuì. “Infatti all’inizio volevano uccidere mio padre e tutti noi, ma alla fine hanno capito che si è trattato di uno sfortunato incidente e l’hanno perdonato. Inoltre mio padre ha promesso che avrebbe riportato in vita i loro genitori con le sfere del drago di Namek.”
“Spero solo che saranno presenti all’arrivo dei Bunkiani. Avere due sayan in più dalla nostra parte potrebbe farci comodo.” disse Bish.
“Ecco. Dovrebbero vivere lì. Scendiamo.” esclamò Pan, indicando al resto del gruppo una piccola casa in mezzo alle montagne. Appena atterrarono, la nipote di Goku bussò alla porta.
“Ciao, Hatsuri.” la salutò Pan.
“Pan. Ragazzi. Prego, accomodatevi. ” li accolse Hatsuri. “Taek, guarda chi è venuto a trovarci.”
“Ciao, ragazzi. Non mi aspettavo di trovarvi qui.” li salutò Taek. “Vedo che siete in tanti. Mi sembra che ci sia qualche volto nuovo.”
“Marron e Ub li avete conosciuti al torneo. Forse ti riferisci a Bish.” disse Goten.  
“Sì, ora che ci penso, c’era anche lui al palazzo del supremo, anche se non ho avuto modo di conoscerlo meglio, visto che sono arrivato a battaglia conclusa.”
“Io invece è la prima volta che lo vedo. Il mio nome è Hatsuri, lieta di conoscerti.” si presentò la brunetta, che sembrava molto attratta da Bish, pur non conoscendolo.
“Mi chiamo Bish. Il piacere è tutto mio.” fece altrettanto il biondino, arrossendo un po’.
“Eh-ehm!” li interruppe Taek, notando il clima che si stava creando tra i due. “Ditemi, qual è il motivo della vostra visita? Per caso c’è qualche novità riguardo l’arrivo di quegli alieni?”
“Niente di più di quello che c’ha raccontato Goku.” lo tranquillizzò Ub.
“Meno male. Dunque se le cose stanno così, allora che ci fate qua?”
“Stasera uscivamo fuori e avevamo pensato d’invitarvi.” disse Pan.
“Davvero? Perché non c’uniamo a loro, Taek?” chiese Hatsuri.
“Veramente domani mattina dovremmo allenarci. “ rispose suo fratello.
“Non faremo molto tardi. Anche noi domani mattina saremo impegnati con gli allenamenti.” lo rassicurò Goten.
“Hmm… Hatsuri sembra tenerci molto, quindi d’accordo.” disse Taek.
“Perfetto. A questo punto faremmo meglio ad avviarci il prima possibile alla Capsule Corporation. Bra e Trunks ci stanno aspettando e siamo parecchio in ritardo. Andiamo subito.” esclamò Pan, prima di spiccare il volo assieme al resto del gruppo.
 
Poco dopo, i ragazzi giunsero alla Capsule Corporation.
“Ciao ragazzi. Prego, accomodatevi.” li salutò Bulma.
“Ciao Bulma.” fecero altrettanto Goten e Pan.
“Vedo che siete in compagnia. Entrate anche voi.” li accolse la scienziata.
“Con permesso.” disse Ub.
“Pan, è da mezz’ora che ti sto aspettando. Meno male che ti avevo chiesto di essere puntuale.” la rimproverò Bra, che notò la presenza di altre persone dietro Pan e Goten. “Oh! E voi che ci fate qui?”
“E’ una lunga storia.” rispose la figlia di Gohan e Videl.
“Mi racconterai tutto mentre ci prepariamo. Marron, Hatsuri, venite con noi.” replicò la turchina.
“Sei sicura? Ma io…” balbettò Hatsuri.
“Capisco che vuoi bene al tuo fratellone, ma non possiamo lasciarti sola con quei maschietti.” la interruppe Bra. “E poi nel posto dove dovremmo andare non puoi certo presentarti con la tua tuta da combattimento. Non preoccuparti, ti presterò qualcuno dei miei vestiti.”
“Vai pure con Bra. Mi raccomando, non farle indossare vestiti troppo scollati. Mia sorella non è abituata a certi tipi di abbigliamento.” l’avvisò Taek.
“Stai tranquillo, Taek. Seguitemi, ragazze. Nel frattempo voi uomini andate in salotto. Mio fratello vi sta aspettando.” disse la figlia di Vegeta e Bulma prima di salire assieme a Pan, Marron e Hatsuri.
 
“Pan, a me non dispiace che tu abbia portato altre persone, ma il biondino potevi benissimo lasciarlo a casa.” la richiamò Bra non appena tutte e tre le ragazze entrarono in camera sua.
“Mio padre e mio nonno avevano insistito così tanto che ho dovuto accettare la loro richiesta per non destare sospetti.” spiegò Pan. “E poi non capisco come mai detesti Bish. È un bravo ragazzo.”
“A me non fa né caldo né freddo, figurati, ma non voglio che si metta di mezzo tra te e mio fratello.”
“Cosa?” domandò Marron.
“Tu… e Trunks?” fece altrettanto Hatsuri.
“Ehm… non datele retta, ragazze. A Bra piace fantasticare.” provò a negare Pan con un po’ imbarazzo.
“Non c’è bisogno che lo nascondi a loro due. Sono nostre amiche ed è giusto che lo sappiano, per evitare in futuro spiacevoli incomprensioni nel caso fossero interessate a mio fratello.” replicò la turchina, lanciando un’occhiataccia alle altre due presenti. Voleva a tutti i costi che suo fratello si mettesse con Pan e avrebbe fatto qualunque cosa per allontanare altre possibili pretendenti.
“Assolutamente no, Bra. Non sono interessata a Trunks.” la rassicurò Marron.
“La stessa cosa vale per me. E poi non ho tempo per cercarmi un ragazzo, soprattutto ora che la Terra è in pericolo.” fece altrettanto Hatsuri.
“Almeno per stasera, potremmo smettere di parlare di questa maledetta invasione? Siamo qui per divertirci.” la richiamò Bra.
“D’accordo.” borbottò la brunetta.             
“Bene, mi sa che ci sarà molto lavoro da fare. I maschietti dovranno pazientare un po’ ma ne varrà la pena. Eheheh!” esclamò la figlia di Vegeta e Bulma, che si mise subito all’opera per preparare Pan e le altre a questa serata speciale.

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Capitolo 21
*** Attesa ***


Mentre Bra, Pan e le altre si stavano facendo belle, i ragazzi decisero di passare il tempo con qualche videogioco. Successivamente Goten e Trunks si spostarono in cucina per bere qualcosa.
“Che palle! Ma quanto ci mettono a prepararsi?” si lamentò Goten.
“Amico mio, dovresti saperlo meglio di me che quando una donna si prepara per uscire la sera, c’è tanto da aspettare.” rispose il figlio di Vegeta..
“Hai ragione. E in questo caso l’attesa sarà più lunga, visto che ce ne sono ben quattro di donne.” replicò il figlio di Goku.
“Meno male che non siamo soli. Certo, se penso a quello che potrebbe accadere stasera…” disse Trunks, riferendosi all’obbligo imposto dal padre di tener lontano la sorella da possibili spasimanti che di certo stasera non sarebbero mancati.
“Se non ti va di stare dietro Bra e mia nipote, potremmo uscire da un’altra parte.”
“Meglio di no, se mio padre lo scoprisse, non me lo perdonerebbe. Pazienza, mi toccherà fare da bodyguard a mia sorella, sempre meglio che stare infilato in casa. Capisco il pericolo imminente e io farò la mia parte per proteggere la Terra, com’è giusto che sia, ma non ho intenzione di sopportare gli assurdi ritmi di allenamento di mio padre. Anzi, ti ringrazio per essere qui. Potevi uscire con Valese e invece hai preferito unirti a noi. Ma dimmi, come mai Valese non è venuta? Aveva da fare anche stasera?”
“Se devo essere sincero, non le ho detto nulla.”
“Per via di Pan e mia sorella?”
“Già. Quelle due non la possono vedere e la cosa ovviamente è reciproca. Meglio non rovinare la serata, avevamo già litigato per causa loro.”
“Spero che non sia nulla di serio.”
“No, però quel giorno Valese mi aveva fatto arrabbiare e lei per ripicca non è venuta a seguirmi durante il torneo.”
“Non la credevo così vendicativa. Ma come mai ti eri arrabbiato con lei?”
“Avevo beccato Bra e Pan al centro commerciale e mi ero fermato a salutarle, ma appena Valese mi ha raggiunto, le ha subito stuzzicate. Capisco che non va d’accordo con loro, ma non è stato un comportamento da persona adulta, soprattutto per il fatto che loro due non le avevano detto niente. Potrà non sembrarlo, ma Pan si è sforzata più volte di andare d’accordo con lei, perché sa che la mia storia con Valese è molto importante.”
“E a quanto pare non è servito a nulla. Non vi siete più visti dopo quella volta?”
“No, ma ci siamo chiariti telefonicamente. Del resto non ho avuto il tempo né la voglia di uscire, dopo quello che è successo a mia madre e a Videl.”
“Come ha potuto quel mostro di Vendett? Non sai quanto mi senta in colpa, Goten. Se non fossi andato ad affrontarlo da solo, a quest’ora non mi avresti raggiunto e saresti rimasto in casa a proteggere Chichi e Videl.”
“Non è stata colpa di nessuno, Trunks. Hai fatto la cosa giusta, perché quel mostro avrebbe potuto attaccare qualche città e fare molte più vittime. Inoltre ero influenzato e nelle mie condizioni non credo che sarei stato in grado di proteggere mia madre e Videl, anzi, forse avrei fatto la loro fine. Purtroppo la sfortuna ha voluto che proprio in quel momento i nostri padri si stessero allenando nella stanza dello spirito e del tempo, un luogo isolato dal mondo dove non potevano percepire l’aura negativa di Vendett.”
“Non ti preoccupare. Appena ci sbarazzeremo di quei farabutti, faremo resuscitare tua madre e Videl.”
“Non pensiamoci più. Adesso ci troviamo qui perché tua sorella mi aveva detto che avevi bisogno di svagarti dopo i duri allenamenti con tuo padre. E poi sembra che tu mi nasconda qualcosa, non è così, marpione?”
“Di cosa stai parlando?”
“Però ci sono rimasto male, sai? Io sono il tuo migliore amico, potevi dirmi che stai pensando a una ragazza.”
“Cosa???? Chi ti ha detto questo?”
“Tua sorella.”
“E tu credi a tutte le stupidaggini che dice Bra? Lei è una chiacchierona che adora tanto fantasticare, dovresti saperlo meglio di me.”
“E allora mi spieghi come mai non hai rimorchiato quella ragazza che avevamo conosciuto al torneo?”
Trunks non rispose e rimase in silenzio, imbarazzato. Ormai non poteva più nasconderlo.
“Allora? Come si chiama? È qualcuna che conosco?” chiese Goten, sempre più incuriosito.
“Pan.” confessò il figlio di Vegeta e Bulma.
“Cosa???? Pan???”
“Stai zitto! Non vorrai farti sentire dagli altri?”
“Scusami. Ma sei serio? Sei davvero innamorato di mia nipote?”
“Lo so, ti può sembrare strano, in fondo è più piccola di me. Però non smetto mai di pensare a lei. E poi diciamo la verità, Goten. È diventata bellissima e ogni volta che la vedo, perdo la testa. Non sai la gioia che provo quando viene a casa mia, anche se so che lo fa per stare con mia sorella.”
“Beh in effetti mia nipote è cresciuta molto bene in questi anni. Non posso credere che tu sia così innamorato di lei. Chi l’avrebbe mai detto?”
“Però non so se a lei importi qualcosa di me. In fondo non siamo coetanei e lei sembrerebbe interessata a qualcun altro.”
“Strano, mia nipote non è fidanzata con nessuno. Anzi, quasi tutti i ragazzi con cui usciva l’hanno sempre scaricata non appena scoprivano la sua forza.”
“L’altro giorno Bra mi aveva raccontato che Pan stava prendendo lezioni di cucina da sua nonna per fare bella figura con qualcuno.”
“Che stesse prendendo lezioni di cucina è vero, ma che io sappia, è stata costretta da mia cognata e da mia madre. E devo ammettere che sono state molto previdenti, dopo quello che è successo. Infatti Pan ha dovuto cucinare per sei persone. Alla fine se l’è cavata, anche se, detto tra noi, non si avvicina al livello di mia madre.”
“Sei persone? Avete ospiti in casa?”
“Bish e Ub. Alloggiano da noi per allenarsi con mio padre e mio fratello. Il nuovo arrivato ha fatto molti complimenti a mia nipote. E ti dirò di più, amico mio. Sembra proprio che quel biondino sia invaghito di lei.”
“Come fai a saperlo?”
“Me l’ha detto tua sorella. A quanto pare, Bish si era dichiarato a Pan circa un anno fa, ma lei l’aveva respinto.”
“Sicuro che non sia un altro dei suoi film?”
“Non credo proprio che Bra stesse scherzando. Del resto è la migliore amica di Pan, sa tutto di lei. Inoltre mia nipote non ha smentito nulla, il che vuol dire che il nostro nuovo amico c’aveva provato sul serio.”
“Questo è vero.”
“Ad ogni modo, ti consiglio di darti da fare, se non vuoi che lui o un eventuale terzo incomodo ti portino via mia nipote.”
“Un terzo incomodo? Vorresti dire che c’è un’altra persona oltre Bish interessata a Pan?”
“Questo non lo so. Se Pan ha respinto Bish, vuol dire che forse era innamorata di un altro. Però è passato un anno e finora lei non ha avuto alcun fidanzato, quindi potrebbe non esistere più questo ragazzo misterioso, ammesso che mia nipote gli abbia dichiarato i propri sentimenti.”
Trunks rimase di nuovo in silenzio, un po’ sfiduciato all’idea che Pan fosse innamorata di un altro ragazzo di cui non conosceva l’identità. Come se non bastasse, la presenza di Bish non lo rendeva tranquillo. Chissà cos’avrebbe potuto combinare stasera o peggio, durante la sua permanenza nei monti Paoz e Trunks non avrebbe potuto far nulla per fermarlo, visto che da domani non si sarebbe potuto muovere di casa nemmeno per andare al lavoro.
“Ehi, non abbatterti.” lo incoraggiò Goten. “Bisogna sempre lottare per le persone che si ama e questo vale per qualunque cosa, non solo quando abbiamo di fronte qualche mostro che vuole distruggere la Terra. Capisco che non vorresti restarci male ma se non ti farai avanti, non potrai mai scoprire quello che passa nella testa e nel cuore di mia nipote.”
“Hai ragione, Goten.”
“Sappi che faccio il tifo per te e se hai bisogno di una mano, sarò a tua completa disposizione.”
“Lo terrò a mente. Grazie.”
“Ehi ragazzi. Vi disturbo?” li chiamò Ub.
“No, Ub. Dicci pure.” rispose Trunks.
“Le ragazze sono pronte, ci stanno aspettando.” lo informò il ragazzo.
“Era ora. Vediamo un po’ come si sono conciate.” disse Goten. “Andiamo, Trunks.”
“Arrivo.” lo seguì lui.

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Capitolo 22
*** Serata in discoteca - prima parte ***


Appena i due mezzi sayan raggiunsero gli altri, rimasero a bocca aperta quando videro le ragazze pronte e vestite eleganti.
“Oh ragazze, siete davvero meravigliose!” esclamò Bulma.
“Bra!!! Accidenti, che ti avevo detto riguardo l’abbigliamento di mia sorella?” si lamentò Taek non appena vide Hatsuri.
“Non capisco perché te la stai prendendo, Taek. Mi avevi chiesto un vestito non scollato per Hatsuri e ti ho accontentato. Le ho dato una semplice magliettina che la copre tutta.” si giustificò Bra.
“Peccato che tra un po’ le si vedono le mutande con quella minigonna che le hai prestato.” aggiunse lui.
“Adesso non esagerare. Non si vede proprio nulla, a meno che tu non sia un pervertito.” lo punzecchiò la turchina.
“Che hai detto???” ruggì Taek.
“E dai, Taek, non esagerare.” lo calmò Bish. “Se tua sorella ha deciso di uscire così, vuol dire che a lei sta bene. Non è vero, Hatsuri?”
“Ehm... se devo essere sincera, non capisco molto di moda. Infatti mi sono lasciata guidare da Bra nella scelta del vestito.” spiegò la ragazza, con un po’ d’imbarazzo.
“E hai fatto bene, cara, perché così sei molto più carina del solito.” continuò a complimentarsi Bulma.
“Non ci posso credere… è ancora più bella di prima!” pensò Trunks dopo aver visto Pan senza la sua classica bandana e con indosso un abito da sera color blu che la rendeva molto più adulta e femminile.
“Wow! Direi che è valsa la pena aspettare.” esclamò Goten.
“Che imbarazzo! Conciata così, per giunta davanti a Trunks…” pensò Pan, arrossendo e coprendosi il volto con le mani per la vergogna. Tuttavia non immaginava che Trunks in realtà era rimasto incantato dal suo nuovo look.
“Dunque? Che cosa ne pensate?” domandò fiera Bra. Anche lei indossava un abito simile a quello di Pan, seppur di colore rosso.
“Hai fatto un ottimo lavoro, Bra. Non ho mai visto così tante principesse in vita mia. Sei riuscita nell’impresa di rendere bella persino mia nipote.” rispose Goten.
“Cosa vorresti insinuare????” sbottò Pan, facendo ridere tutti i presenti.
“Grazie, Goten.” replicò Bra, che si accorse subito del modo in cui Trunks stava fissando Pan e decise di provocarlo un po’. “Allora fratellone, cosa ne pensi? Non trovi Pan adorabile?”
“Bra!!!” la richiamò Pan, sempre più paonazza.
“Ehi voi!” li interruppe una voce adulta. Si trattava di Vegeta, che stava fissando i ragazzi appoggiato sul muro del salotto a braccia conserte e col suo solito sguardo imbronciato. “Che ci fa tutta questa gente a casa mia? Spero che non abbiate in mente di fare baldoria qui dentro.”
“Assolutamente no, papi. Tra un po’ andiamo a ballare. Non ti preoccupare, ho portato tanti bodyguard con me, così non mi succederà nulla.” lo rassicurò sua figlia.
“Hmph! Lo spero per te, altrimenti non ti farò più uscire di casa.” minacciò il padre, che lanciò uno sguardo omicida verso gli altri ragazzi. “In quanto a voi, non osate avvicinarvi troppo a mia figlia, altrimenti vi uccido. Sono stato chiaro?”
“A-assolutamente!” balbettarono i ragazzi, un po’ intimoriti.
“Stai tranquillo, papà. Ci occuperemo noi delle ragazze.” provò a tranquillizzarlo Trunks.
“E un’altra cosa. Niente risse o vi trascinerò per l’orecchio fino a casa.” avvisò ancora Vegeta.
“Su, ragazzi, non date retta a quel brontolone di mio marito. Andate fuori e divertitevi.” disse Bulma.
“Trunks, non fare troppo tardi, mi raccomando. Domani mattina la Gravity Room c’aspetta.” gli ricordò suo padre.
“Okay.” sospirò Trunks prima di lasciare casa assieme al resto del gruppo.
 
Dopo pochi minuti, i ragazzi giunsero in discoteca.
“Caspita! Questa discoteca è enorme!” esclamò Bra appena entrò.
“Eheheh! È la migliore di West City. Sapevo che ti sarebbe piaciuta.” replicò Goten.
“Taek, potevi indossare qualcosa di più elegante invece della tua solita tuta da combattimento. Come pensi di far colpo su qualche ragazza conciato in quel modo?” lo richiamò la figlia di Bulma e Vegeta.
“Hmph! Non m’interessa.” rispose il ragazzo.
“Fai come vuoi. Ma dovresti prendere esempio da tua sorella, lei sì che è molto carina e sono certa che stasera farà strage di ragazzi.” lo provocò ancora Bra.
“C-cosa?” balbettò Hatsuri.
“La strage la farò io, se oseranno avvicinarsi a lei.” minacciò Taek.
“Suvvia, non fare il fratellone iperprotettivo. Hatsuri non è più una bambina ed è giusto che faccia le sue esperienze amorose.” la difese Bra.
“Mia sorella è diversa da voi ragazze di città.” replicò lui.
“Perché? Come saremmo noi ragazze di città?” esclamò Bra, guardandolo in cagnesco.
“Su, non litigate. Siamo appena arrivati.” li calmò Goten. “Adesso accomodatevi in questo tavolo, che io nel frattempo ordino da bere.”
“Perfetto. Ehi, biondino!” lo chiamò Bra.
“Guarda che ho un nome.” rispose Bish.
“Vieni con me, ti devo parlare un attimo in privato.” spiegò la turchina, che si allontanò dal resto del gruppo. Il ragazzo non disse nulla e decise di seguire la figlia di Vegeta e Bulma.
“Se sei arrabbiata per la nostra presenza, sappi che Goku e Gohan hanno insistito che uscissimo con Pan e Goten.” disse Bish.
“Conosco già la storia, non è necessario che me la ripeta. Anzi, mi fa piacere che siate venuti in tanti, basta che lasci in pace la mia migliore amica.” l’avvisò Bra.
“Per quale motivo pensi che voglia infastidire Pan?”
“Perché lei ti ha respinto, ma sembra che tu non voglia mollare, a giudicare dalla tua presenza a casa sua.”
“Innanzitutto non sto alloggiando a casa di Pan, ma da suo nonno. Secondo, sto con la famiglia Son per allenarmi ed essere pronto all’imminente arrivo dei Bunkiani. E terzo, non sono l’unico ospite. C’è anche Ub con me.”
“Di Ub mi fido, è un bravo ragazzo e non c’ha mai provato con Pan. Sei tu quello che mi preoccupa, visto che in passato sei stato respinto da lei. Pan è innamorata di un’altra persona, quindi lasciala in pace e non provare a metterti in mezzo, sono stata chiara?”
“Per caso quella persona è tuo fratello?”
“E tu come fai a saperlo?”
“Ho notato il modo in cui lo guarda. Si vede che è proprio cotta di lui. Pan è una ragazza intraprendente e sicura di sé quando si tratta di combattere, peccato che non lo sia altrettanto con i propri sentimenti, visto che è passato molto tempo da quando mi ha respinto e con Trunks non ha concluso nulla. Comunque non ti preoccupare, non ho alcuna intenzione di riprovarci. Non ti nascondo che all’inizio c’ero rimasto male, ed è il motivo per cui c’eravamo allontanati, ma col tempo sono riuscito a superare la mia delusione e a capire che i sentimenti che Pan prova per tuo fratello sono indistruttibili.”
“Dici sul serio?”
“Sì, ma spero che mi accetterai come suo amico. Vedi, Pan è stata molto importante per me. È grazie a lei che ho imparato a volare e a diventare abbastanza forte da proteggere il mio villaggio.”
“Quindi per te non ci sarebbe alcun problema se mi aiutassi ad avvicinarla a mio fratello?”
“Apprezzo che tu voglia aiutare la tua migliore amica, ma credo sia meglio non immischiarsi.”
“Non dobbiamo fare niente di inopportuno, fidati. Devi solo metterti accanto a Pan quando andremo tutti a ballare.”
“Mi dispiace, ma non ci tengo a farmi picchiare da tuo fratello.”
“Hmph! D’accordo, fai come vuoi. Non ho bisogno del tuo aiuto.” disse Bra, andandosene via.
“Dove stai andando? Guarda che Pan e gli altri non si trovano da quella parte.” l’avvisò Bish.
“Dovrei parlare con Goten. Tu torna pure dagli altri.” spiegò la turchina, prima di sparire in fretta e furia.
 
Intanto, Pan, Trunks e gli altri stavano aspettando al tavolo…
“E’ da un po’ che Bra e Bish non tornano. Ma dove si saranno cacciati?” domandò Ub.
“Se è per questo, anche Goten è sparito. Doveva prenotare da bere ma non è più tornato.” aggiunse Marron.
“Chissà se non si stia già dando da fare con qualche ragazza.” ipotizzò Taek.
“Non credo proprio. Goten è fidanzato seriamente da circa sei anni.” lo smentì Trunks.
“Tutto questo tempo? Come mai non si sono ancora sposati?” chiese Hatsuri.
“Ah questo non lo so.” rispose il lilla. “Piuttosto, mi sto preoccupando per mia sorella. Il fatto che stia sola con Bish non mi fa stare tranquillo.”
“Io non ci vedrei nulla di male. Bish è un bravo ragazzo e uno come lui sarebbe perfetto per Bra, così si lascerà alle spalle il suo amore impossibile.” replicò Pan.
“Amore impossibile?” chiese Marron.
A quella domanda Pan si morse la lingua. Aveva parlato troppo e tutti i presenti si erano incuriositi a questo amore impossibile di Bra. Ovviamente non poteva dire a nessuno che la sua migliore amica si era invaghita di suo zio Goten, ammesso poi che fosse qualcosa di serio e concreto, visto che secondo Bra si trattava di una semplice infatuazione. Alla fine Pan decise di raccontare al resto del gruppo una mezza verità. “Ehm… diciamo che si è presa una cotta per una persona impegnata con un’altra ragazza. Ma non chiedetemi di chi si tratta, perché non ha voluto dirlo nemmeno a me che sono la sua migliore amica. Probabilmente sarà un collega dell’università.”
“Hmph! Ho sempre pensato che quella ragazza non fosse una santarellina.” borbottò Taek, che però rabbrividì quando Trunks gli lanciò uno sguardo minaccioso come ad avvisarlo di non dire nulla di inopportuno e offensivo. “Ehm… stavo scherzando,Trunks. Non mi permetterei mai di mancare di rispetto a tua sorella.”
“Parli sempre troppo, Taek.” lo richiamò Hatsuri. “Vi prego di perdonarlo, ragazzi.”
“Non importa. Del resto non ha tutti i torti, mia sorella non ha mai avuto relazioni amorose che siano durate più di una o due settimane.” replicò Trunks.
“Questo è vero.” confermò Pan.
“Però se le cose stanno così, non credete che Bish dovrebbe starle alla larga? Pan, l’hai detto tu stessa che è un bravo ragazzo. Con Bra rischierebbe di ferirsi, non credi?” disse Hatsuri, più che altro perché sembrava avere una cotta per lui e non voleva che qualcun’altra glielo portasse via.
“Come mai ti preoccupi per Bish, sorellina?” domandò sospettoso Taek.                
“Beh ecco… scusa, ma non posso neanche dire la mia opinione che subito giungi a conclusioni affrettate? E comunque non sono affari tuoi se mi preoccupo o meno per Bish.” replicò lei, ormai stufa dell'eccessiva gelosia del fratello.
“Hmph! Fai come vuoi.”si arrese lui.
“Hmm… forse hai ragione, Hatsuri. Credo proprio che Bra non sia adatta per Bish, conoscendolo direi che preferirebbe una ragazza più tranquilla.” sorrise Pan. Aveva capito subito che Hatsuri si era invaghita di Bish e questo le fece molto piacere.
“Ecco, volevo dire proprio questo. Meno male che mi capisci al volo, Pan.” affermò la brunetta.
“Eccolo qua, parlate del diavolo…” disse Taek, appena vide Bish avvicinarsi al resto del gruppo.
“Ehi Bish! Come mai ti sei allontanato con Bra?” chiese Ub.
“Lasciamo perdere, Ub. È proprio una pazza. Dovranno fare una statua al povero sfortunato che se la sposerà.” rispose il biondino.
“Beh tanto povero non sarà, visto che è di ricca famiglia.” replicò Taek, facendo ridere tutti i presenti.
                                                                                                        
Nel frattempo, Bra era andata a cercare Goten per raccontargli della sua chiacchierata con Bish. Alla fine aveva deciso di coinvolgerlo nel suo piano per mettere insieme Pan e Trunks. In fondo Goten è il miglior amico di suo fratello e chi meglio di lui poteva spingerlo a farsi avanti con Pan? Tuttavia Bra incappò in un fastidioso imprevisto durante la sua ricerca.
“Ciao bellezza. Ti va di unirti a noi?” domandò un ragazzo, accompagnato da altri due amici.
“Mi spiace, ma non ho tempo. Sto cercando una persona.” rispose Bra.
“Lascia perdere. Perché non andiamo a bere qualcosa insieme?” insistette l’altro.
“Non sono interessata.” rifiutò la turchina, che provò a evitarli ma uno di loro la bloccò afferrandole il braccio.
“Ehi come mai tutta questa fretta?” chiese il tipo.
“Lasciatemi andare, per favore.” replicò secca Bra, che stava cominciando a innervosirsi.
“Su, non fare storie.” insistette lui. A quel punto Bra stava per sferrargli un pugno, ma…
“Ehi Bra!” la chiamò una voce familiare. Si trattava proprio di Goten, il quale appena vide Bra trattenuta per il braccio da uno dei tre scocciatori, divenne serio. I tre ragazzi cominciarono a spaventarsi alla vista del figlio di Goku e Chichi, che però alla fine riuscì a calmare la propria ira e a fingersi rilassato. “Grazie per aver trovato la mia ragazza. L’avevo cercata per tutto il locale. Non avete idea di quanto mi faccia disperare, non riesce a star ferma un istante.”
“C-cosa? E’ la tua ragazza?” chiese uno del gruppo.
“Proprio così. Spero che non avevate cattive intenzioni con lei.” rispose Goten, fissandoli in modo minaccioso.
“Ehm… assolutamente no, non ci permetteremmo mai. Volevamo solo aiutarla a trovarti, non è così, ragazzi?” domandò un altro.
“Sì certo.” affermarono gli altri due, sempre più nel panico.
“Beh adesso è tutto sistemato. Potete andare, grazie.” disse il moro.
“D’accordo. Buona serata!!!” esclamarono i tre, i quali se la diedero subito a gambe levate.
“Ahahahah!” rise il figlio di Goku e Chichi.
“Non c’era bisogno che intervenissi. Anche se detesto combattere, mi so difendere benissimo da sola.” disse Bra.
“Lo so, ma tuo padre avrebbe potuto percepire la tua aura e sarebbe venuto qui a rovinarci la serata. E non credo che tu abbia voglia di tornare a casa così presto.” spiegò Goten.
“Hmph! Grazie.”
“Di nulla. Piuttosto, mi dici che ci fai qui? Pensavo che stessi aspettando al tavolo con Pan e gli altri.”
“Volevo darti una bella notizia riguardante proprio la tua cara nipotina. Poco fa ho parlato con Bish e sembra che non abbia cattive intenzioni con Pan.”
“Ma è meraviglioso. Anche se…”
“Hai qualche dubbio?”
“No, stavo solo riflettendo… se Pan aveva respinto Bish, vuol dire che forse èi nnamorata di qualcun altro.”
“Non ti devi preoccupare. Quel qualcuno è mio fratello. È da quel viaggio nello spazio alla ricerca delle sfere del drago che Pan ha perso la testa per Trunks.”
“Dici sul serio? Dunque è da tanto tempo che mia nipote pensa a lui. La cosa si fa sempre più interessante.”
“Avevo chiesto a Bish di ballare con lei in modo che Trunks uscisse allo scoperto ma lui non ne ha voluto sapere. Chissà se non mi ha mentito.”
“Non credo proprio. In fondo Bish è un bravo ragazzo e se ti ha detto che non pensa più a Pan, vuol dire che è così. E poi è meglio non far arrabbiare Trunks. Una persona guidata dalla gelosia può essere pericolosa e non è il caso che combiniamo casini. Lasciamo che tuo fratello agisca da solo. Per quanto possa essere timido, non credo che sia rimasto indifferente al nuovo look di Pan. Hai fatto davvero un ottimo lavoro con lei.”
“Lo pensi anche tu?”
“Assolutamente. Sei stata straordinaria, Bra. Mia nipote è proprio fortunata ad avere un’amica premurosa come te.”
“Grazie, Goten…” arrossì Bra.
“Che ne diresti se tornassimo dagli altri, prima che ci diano per dispersi?” propose il figlio di Goku.
“Okay.” annuì la turchina, prima di raggiungere insieme il resto del gruppo.

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Capitolo 23
*** Serata in discoteca - seconda parte ***


I ragazzi trascorsero la serata a bere e a chiacchierare in allegria finché ad un certo punto Bra, un po’ alticcia, decise di passare all’azione, trascinando Pan con sé.
“Forza Pan! È il nostro momento!” esclamò Bra.
“Bra, che stai facendo?” domandò la nipote di Goku.
“Non lo vedi? Andiamo a ballare.” li chiamò la turchina. “Su, ragazzi, unitevi a noi!”
Tuttavia solo Goten, Bish e Hatsuri accolsero l’invito di Bra, mentre gli altri rimasero seduti a osservare i loro amici.
“Mi sento un pesce fuor d’acqua in questo locale.” disse Marron.
“A chi lo dici? A saperlo prima, sarei rimasto a dormire.” affermò Ub.
“Già. Sono proprio curioso di sapere come si alzeranno domani mattina per gli allenamenti. Trunks, tu non vai a ballare con loro?” chiese Taek, ma Trunks non lo calcolò completamente poiché era rimasto incantato da qualcosa, o meglio da qualcuno.
“A quanto pare il nostro amico è nel mondo dei sogni. Ehi,Trunks!” lo chiamò Ub.
“Eh? Scusatemi, ero sovrappensiero.” rispose Trunks.
“Si tratta di Pan, vero? Ho notato che non riesci proprio a toglierle gli occhi di dosso. Del resto l’abito che le ha prestato tua sorella la rende più femminile del solito.” intuì Taek.
“Ma che stai dicendo? Piuttosto, perché non tieni d’occhio tua sorella? Sembra che si stia divertendo un botto con Bish.” replicò il lilla.
“Eh? Accidenti a lei!” si lamentò Taek, che si alzò per fermarla.
“Taek, lasciala stare.” lo trattenne Ub. “Tua sorella sa badare benissimo a sé stessa e poi Bish non le farebbe mai del male.”
“Ub ha ragione. Non è il caso che tu faccia scenate. Hatsuri si sta divertendo e non vuole che tu la infastidisca.” gli ricordò Marron.
“Grrrrrrrrrr! D’accordo, vado a prendermi una boccata d’aria. Sto cominciando ad averne abbastanza di questo posto.” mugugnò Taek, allontanandosi dal resto del gruppo.
“Che tipo strano.” borbottò Marron.
“Ehm… Marron, visto che ormai siamo qui, che ne diresti se andassimo anche noi a ballare?” propose Ub.
“Cosa?” arrossì la figlia di Crilin e C-18.
“Beh ecco… hai detto che Hatsuri e gli altri si stanno divertendo, così ho pensato che forse ti avrebbe fatto piacere stare con loro.” spiegò l’allievo di Goku, un po’ imbarazzato.
“Hmm… in effetti hai ragione. Sarebbe un peccato se trascorressimo la serata seduti senza far nulla. Okay, ci sto.” rispose lei.
“Perfetto. Trunks, noi andiamo.” disse Ub.
“Okay. Divertitevi.” replicò lui.
Dopo che anche Ub e Marron si unirono alle danze, Goten si accorse che Trunks si stava stranamente dirigendo verso l’uscita del locale e a quel punto lo raggiunse per fermarlo.
“Trunks, accidenti a te! Dove stai andando?” lo rimproverò Goten.
“Taek se n’è andato via, e forse anch’io dovrei fare lo stesso. Non è serata per me.” rispose Trunks, che sembrava essere sfiduciato.
“Che t’importa di quello che fa Taek? Vuoi che qualcuno ti porti via mia nipote?” insistette il suo migliore amico.
“Goten…io…”
“In situazioni come queste, c’è solo una cosa da fare. Gettarsi nella mischia senza pensarci due volte.”
“Ehi ma cosa…”
Goten trascinò Trunks con sé e lo spinse verso Pan, che rimase sorpresa dal suo ingresso in scena. I due si guardarono con un po’ d’imbarazzo, finché Pan non riprese a ballare, seguita subito dopo dallo stesso Trunks, con Goten che li osservava divertito.
“Incredibile. Sei riuscito a schiodare mio fratello. Temevo che avrebbe trascorso la serata seduto come un vecchio.” esclamò Bra.
“Aveva solo bisogno di una piccola spinta.” spiegò Goten.
“Sai, Goten?”
“Cosa?”
“Quello che hai detto prima su me e Pan… vale lo stesso anche per te e Trunks. Sono felice che tu sia il suo migliore amico.”
“Bra…”
“E’ meglio se ci spostiamo da un’altra parte, così li lasciamo soli, che ne dici?”
“Buona idea.”
I due ragazzi si allontanarono dal resto del gruppo e ripresero a ballare. Tuttavia Goten cominciò a preoccuparsi per Bra che non smetteva di bere.
“Bra, non pensi di esagerare?” domandò Goten.
“Io? E perché mai? Siamo qui per divertirci e dovresti fare anche tu come me.” rispose Bra.
“Hai ragione, ma lo stai facendo nel modo sbagliato. Che ne diresti di darmi quel bicchiere?” chiese lui.
“Non essere noioso. Mi sembri mio padre.” replicò malamente lei, ormai brilla.
“Hmph! Scusa se mi preoccupo per te.” si rassegnò Goten, che però fu afferrato all’improvviso da un abbraccio della ragazza. “Bra… ma cosa…”
“E così sei preoccupato per me, Son Goten?” sussurrò sensualmente Bra. I due si fissarono negli occhi per qualche secondo finché la turchina non prese l’iniziativa per baciarlo. Goten cercò inizialmente di liberarsi dalla sua presa, consapevole che quello che stava accadendo fosse sbagliato, ma in quel momento si sentì irrimediabilmente attratto da Bra, e alla fine si lasciò andare.


 
Nel frattempo, Pan e Trunks si erano fermati al tavolo a chiacchierare.
“Aaahhh! Sono proprio stanca!” si lamentò Pan.
“Immagino che ti sarai allenata tutto il giorno prima di uscire.” disse Trunks.
“Puoi dirlo forte. Piuttosto, dov’è finita Bra? È completamente sparita.”    
“Non ne ho idea. E ora che ci penso, non vedo neanche Goten. Chissà se…”
“Qualcosa non va?”
“No, non è niente. Mio padre voleva che tenessi d’occhio Bra, ma se sta con Goten, non c’è nulla di cui preoccuparsi. Ci penserà lui ad allontanare eventuali scocciatori.”
“Non capisco perché Vegeta non vuole che Bra abbia un fidanzato. Ormai non è più una bambina e poi sa badare a sé stessa nel caso qualcuno provasse a metterle le mani addosso contro la sua volontà.”
“La penso come te, ma sai com’è fatto mio padre. Finirebbe per uccidere il povero malcapitato che oserebbe presentarsi come suo fidanzato. Io e mia madre gli abbiamo chiesto di essere più indulgente ma non ne vuole sapere. Dice che Bra è ancora immatura per avere un fidanzato e conoscendolo, cambierebbe idea solo se trovasse qualcuno in grado di sconfiggerlo a duello.”
“Se le cose stanno così, la vedo dura per Bra. A parte mio nonno, nessuno è al livello di Vegeta.”
“E anche se si accontentasse di qualcuno non necessariamente forte quanto lui, non rimarrebbe molta scelta. Io sono suo fratello, Goten è fidanzato, mentre Taek, Ub e Bish non sembrano interessati a Bra. Soprattutto Bish, guarda come sta ballando con Hatsuri.”
“Già. Sono una bella coppia, non trovi? E anche Ub e Marron sembrano trovarsi in sintonia.”
“Hai ragione. Devo ammettere che Bish mi ha proprio sorpreso.”
“Come mai?”
“Beh ecco… mi è giunta voce che fosse molto interessato a te.”
“Te l’ha detto mio zio? Quello stupido non sa farsi gli affari suoi.”
“Dunque… è vero?”
A quella domanda, Pan si fece seria e annuì. “Lo scorso anno Bish mi aveva chiesto di diventare la sua ragazza ma io lo respinsi. Lui ci rimase male e infatti non ci siamo più visti fino alla comparsa di quell’alieno.”
“Capisco. Sai, te l’ho chiesto perché ha deciso di stare a casa tua per gli allenamenti. Non vorrei che si tratti di una scusa per... beh, l’hai capito, no?”
“Non ti devi preoccupare. Bish dorme a casa di mio nonno mentre io nella mia. Mi ha assicurato che è concentrato solo sugli allenamenti e che non pensa più a quello che è successo un anno fa. E anche se non fosse così, io non posso fare nulla per lui perchè… a me piace un’altra persona.”
“Goten mi ha detto anche questo. Forse non dovrei chiedertelo, Pan, ma… per caso si tratta di qualcuno che conosco?”
La ragazza rimase in silenzio e abbassò la testa per nascondere il proprio imbarazzo. Avrebbe voluto rispondere che era lui il ragazzo di cui è innamorata da tanti anni, ma la sua paura di essere respinta la bloccava. Tuttavia Pan non poteva nascondersi in eterno, specialmente dopo il gran lavoro che Bra aveva fatto per renderla attraente agli occhi del fratello. Doveva confessare a Trunks i propri sentimenti e questo era il momento ideale.
“Ehm…se non vuoi rispondermi, non insisto.” riprese Trunks. “Non ho alcuna intenzione di metterti a disagio e d’immischiarmi nella tua vita privata. Però sappi che puoi contare sempre su di me per qualunque cosa.”
“N-no, Trunks. Tu non mi metti affatto a disagio, anzi, con te mi trovo sempre bene e apprezzo molto che ti preoccupi per me. E solo che…”
“Che?”
“Trunks… la verità è che io… cioè tu..”
“Resisti, Bra!” gridò Goten, trascinando in fretta e furia la ragazza verso l’uscita del locale.
“Ma quelli…” disse Trunks.
“Sono Bra e lo zio Goten!” esclamò Pan.
Goten e Bra giunsero all’uscita, attirando l’attenzione dei loro amici, che assistettero disgustati alla scena in cui la figlia di Bulma e Vegeta vomitò.
“Stai tranquilla, Bra! Adesso respira con calma!” cercò di rassicurarla Goten.
“Goten, che cosa è successo?” chiese Trunks.
“Tua sorella ha alzato il gomito più del dovuto.” spiegò il suo migliore amico.
“Quella stupida! Cosa le è saltato per la testa?” la rimproverò Pan.
“Mi sa che la serata finisce qui. Spero solo che mio padre non lo scopra, altrimenti ce la farà pagare molto cara.” disse Trunks.
“Trunks, il rischio che Vegeta possa raggiungerci da un momento all’altro è piuttosto concreto. Guarda là.” esclamò Ub, indicando Taek che stava picchiando un gruppo di ragazzi che furono messi KO in un batter d’occhio.
“Taek, ti ha dato di volta il cervello? Che stai combinando?” lo richiamò Hatsuri, che però si calmò quando vide il fratello soccorrere una ragazza che si trovava a terra, per fortuna in buone condizioni.
“Stai bene?” domandò Taek.
“S-sì. Grazie.” rispose la ragazza, che corse via per lo spavento.
“Mi spiace aver utilizzato la forza, ma alcuni balordi stavano mettendo le mani addosso a quella ragazza. Avevo chiesto loro di lasciarla in pace, ma non mi hanno dato retta e alla fine sono stato costretto ad intervenire per fermarli.” raccontò il ragazzo.
“Questa non ci voleva. Goten, fammi un favore, accompagna Bra a casa.” chiese Trunks.
“Sei sicuro?” domandò a sua volta Goten.
“Preferisco che mio padre creda alla storia della rissa piuttosto che vedere mia sorella ridotta in quelle condizioni.” rispose il lilla.
“Trunks ha ragione e poi è stato Taek a combattere. Noi nel frattempo proveremo a calmare Vegeta.” aggiunse Pan.
“D’accordo. Andiamo, Bra.” esclamò Goten, il quale prese in braccio Bra e spiccò il volo. Il figlio di Goku e Chichi fece un giro più lungo per non farsi beccare da Vegeta (che com’era prevedibile si stava dirigendo dai suoi amici), finché non arrivò nei pressi della Capsule Corporation.
 
Poco dopo, Vegeta raggiunse Trunks e gli altri, e ovviamente il suo umore non era dei migliori.
“Papà, che ci fai qui?” domandò Trunks, fingendosi sorpreso dalla sua presenza.
“Dovresti immaginarlo, Trunks. Non posso dormire in santa pace che vi cacciate nei guai.” ribatté Vegeta, fissando male il figlio.
“Noi non abbiamo fatto nulla di male.” provò a difenderlo Pan.
“Ah davvero? E allora mi spiegate come mai ho avvertito l’aura di uno di voi aumentare in maniera esagerata?” chiese il principe dei sayan.
“È colpa mia, Vegeta.” intervenne Taek. “Ho difeso una ragazza da dei brutti ceffi che volevano violentarla. Trunks, mia sorella e gli altri non c’entrano nulla. Erano in discoteca a ballare e non hanno partecipato alla mia rissa. “
“E allora perché vi trovate tutti fuori?” domandò ancora Vegeta, che non sembrava convinto dalla spiegazione di Taek.
“Purtroppo avevo perso il controllo e stavo quasi per uccidere quei delinquenti, ma i ragazzi mi hanno fermato in tempo.” spiegò Taek.
“Anche noi avevamo percepito l’aura di Taek, così ci siamo precipitati fuori per scoprire quello che era successo.” aggiunse Ub.
“Non mi sembra che vi siate allarmati tutti quanti per la sua rissa. Non vedo mia figlia e il moccioso di Kakaroth. Dove sono?”
“Ecco… Goten ha ricevuto una telefonata da Valese ed è andato da lei.” mentì Trunks. “E per quanto riguarda Bra…”
“Bra è tornata a casa vostra. Aveva un forte mal di testa.” concluse Pan.
“Che strano, non l’ho proprio sentita rientrare.” disse Vegeta.
“Beh cosa vuoi che ti dica? Forse è tornata mentre stavi dormendo. Non hai controllato in camera sua?” chiese Trunks.
“No, ma lo farò subito. Tu intanto verrai con me. Si è fatto tardi e domani mattina dobbiamo alzarci presto per i nostri allenamenti.” ordinò suo padre.
“D’accordo, papà.” sospirò il figlio, che in quel momento maledisse sua sorella per essersi sentita male proprio quando Pan stava per confessargli qualcosa di molto importante. “Pan, mi dispiace. Avrei voluto che questa serata fosse finita diversamente.”
“Non importa, Trunks. Non è stata colpa tua.” lo rassicurò Pan. “In fondo Vegeta ha ragione, ormai è notte fonda. Anzi, se non torno il prima possibile a casa, finisce che farò arrabbiare anche mio padre.”
“Hai ragione. Allora… ci vediamo presto. Buonanotte.” la salutò Trunks, prima di avviarsi verso casa con il padre.
“Certamente. Buonanotte.” fece altrettanto Pan.
 
Nel frattempo, Goten e Bra erano giunti a destinazione. La ragazza sembrava stare meglio, anche se si era appisolata durante il volo. Il figlio di Goku e Chichi diede un’occhiata all’edificio e si accorse per sua fortuna che la finestra della camera di Bra era rimasta aperta. Bene così, almeno non avrebbe dovuto dare spiegazioni a Bulma nel caso fosse sveglia, anche se, conoscendola, forse non se la sarebbe presa a male, o quantomeno non come Vegeta. Una volta entrato, Goten appoggiò la ragazza sul letto e la osservò mentre dormiva, chiedendosi come mai l’avesse baciato e soprattutto perché non era riuscito ad opporsi. Tuttavia il ragazzo non poté rilassarsi un istante che sentì l’aura di Vegeta avvicinarsi sempre di più verso la Capsule Corporation. A quel punto Goten decise di andarsene e di prendere il volo verso casa.
“Goten!” lo chiamò qualcuno.
Il ragazzo si bloccò e rabbrividì, temendo di essere stato scoperto, ma poi si tranquillizzò quando si accorse che a chiamarlo era stato Bish. “Maledizione! Mi hai fatto prendere un colpo. Credevo fosse Vegeta.”
“Scusa se ti ho spaventato, ma la mia voce e la mia aura dovrebbero essere diverse dalle sue, non credi?” si difese l’amico di Pan.
“Hai ragione, ma sono completamente fuso. Doveva essere una serata di divertimento e invece è successo un casino, tra Bra che vomitava e suo padre che per poco non ci scopriva.”
“Quella ragazza è proprio matta da legare, ma anche tu non scherzi. Credo che sareste una bella coppia.”
“Che vorresti dire?”
“Ecco… vi ho visti mentre vi baciavate.”
Goten rimase in silenzio, mettendosi la mano in faccia. Farsi beccare da qualcuno era l’ultima cosa di cui aveva bisogno.
“Non capisco. Gohan mi diceva che sei fidanzato da tanti anni con un’altra ragazza e che la vostra è una relazione seria.” riprese Bish.
“Purtroppo sono stato preso alla sprovvista. Bra si è buttata addosso e mi ha baciato.” provò a giustificarsi Goten.
“Che strano. Da quel che ho visto, sembrava che la stessi ricambiando. E chissà, forse potevate andare oltre, se lei non si fosse sentita male.”
“Per caso vuoi raccontarlo a tutti, Bish?”
“Assolutamente no, non è un mio problema. Ti ho cercato solo per rassicurarti sulla visita di Vegeta. Taek si è preso la colpa del disturbo, quindi alla fine non si è infuriato ed è tornato a casa assieme a Trunks.”
“Non ha chiesto di Bra?”
“Certamente, e ha chiesto anche di te, ma Trunks e Pan gli hanno risposto che tu eri andato dalla tua fidanzata mentre lei era tornata a casa perché aveva mal di testa.”
“E gli altri?”
“Ub è andato a lasciare Marron, mentre Pan è volata dritta a casa sua, così come Taek e sua sorella.”
“Se sei qui, vuol dire che Taek non ti ha permesso di accompagnarla a casa.”
“Non era necessario, visto che quei due vivono insieme. E poi cosa vorresti insinuare? Io e Hatsuri non ci siamo baciati come avete fatto tu e Bra, se è questo che vuoi sapere. E a differenza tua, io sono single.”
“E’ meglio non parlarne. Torniamo a casa. Sto già male al pensiero che tra poche ore mio padre mi butterà giù dal letto per quei maledetti allenamenti.” concluse Goten, prima di dirigersi in volo verso casa assieme a Bish.

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Capitolo 24
*** Confusione ***


L’indomani mattina, com’era prevedibile, Goten si svegliò in uno stato pietoso. Durante la notte non era riuscito a chiudere occhio pensando a quello che era successo in discoteca con Bra. Si sentiva tremendamente in colpa, in primis perché era fidanzato con Valese e anche se negli ultimi tempi la loro storia sembrava in crisi, questo non lo autorizzava a tradirla con un'altra. Secondo, e non meno importante, Bra è la sorella del suo migliore amico e soprattutto la figlia del principe dei Sayan e se Vegeta fosse venuto a conoscenza di quanto accaduto ieri sera in discoteca, come minimo gli avrebbe spezzato le ossa. Mentre Goten restava assorto nei suoi pensieri, suo padre entrò in camera.
“Sveglia, Goten! È ora di allenarsi!” lo chiamò Goku.
“Papà… non me la sento, sono distrutto.” mugugnò Goten, nascondendo la testa sotto il cuscino.
“Coraggio, alzati. Gli altri sono già in piedi. Resti solo tu.” insistette il padre.
“E va bene. Faccio una doccia e vi raggiungo.” rispose il figlio.
“Sbrigati.”
“Che palle!”
Goten scese dal letto e appena finì di lavarsi, raggiunse gli altri in cucina.
“Buongiorno, fratellino.” lo salutò Gohan.
“Buongiorno a tutti.” fece altrettanto Goten.
“Hai proprio una brutta cera, Goten.” notò Ub.
“Del resto è stata una serata molto impegnativa per lui.” ironizzò Bish. Goten però lo fulminò con uno sguardo omicida che fece rabbrividire non poco l’amico di Pan. “Ehm… intendevo per il fatto che si è preso cura della povera Bra che ha vomitato.”
“Bra è stata male?” chiese Gohan.
“Sì, papà. Ha bevuto un bicchiere di troppo, ma alla fine si è ripresa. Lo zio Goten si è preso cura di lei e l’ha lasciata a casa.” spiegò Pan.
“Strano, perché non c’ha pensato Trunks?” domandò ancora il padre, incuriosito.
“Purtroppo Taek si era preso a pugni con dei balordi che stavano importunando una ragazza e Trunks era occupato a calmarlo prima che potesse ucciderli, così mi ha chiesto di riportare Bra a casa loro.” raccontò Goten.
“Taek è una brava persona ma la prossima volta sarà meglio non invitarlo più a ballare. Hatsuri invece è simpaticissima, ieri si è divertita come non l’aveva mai fatto in vita sua. Soprattutto con te, Bish.” disse Pan.
“C-cosa?” balbettò il biondino.
“Vero, avete ballato insieme e sembravate in sintonia.” commentò Ub.
“Sareste proprio una bella coppia.” aggiunse Goten.
“Piantatela.” arrossì lui, facendo ridere tutti i presenti.
“Papà, spero che non racconterai a Bulma o a Vegeta quello che è successo a Bra, altrimenti saranno guai per lei e per Trunks.” chiese Pan.
“D’accordo, non dirò nulla, ma la prossima volta tenetela d’occhio. Ubriacarsi in quel modo non fa bene.” avvisò Gohan.
“Okay, ragazzi. Finite di fare colazione, così possiamo cominciare con i nostri allenamenti.” esclamò Goku.
 
Nonostante la serata movimentata di ieri, i ragazzi si diedero da fare durante gli allenamenti, ad eccezione di Goten, che sembrava avere la testa da un’altra parte e infatti si beccò un pugno nello stomaco dal padre, che lo mise fuori combattimento.
“Goten, stai bene?” domandò Goku, che andò subito in soccorso del figlio.
“Ahia! Che male!” si lamentò Goten, contorcendosi a terra per il dolore.
“Non capisco che ti prende, figliolo. Era un colpo facile da parare e non mi sono neanche trasformato in super sayan.” disse il padre.
“Mi spiace, papà. Non ho dormito bene stanotte.” provò a giustificarsi Goten.
“Guarda che tra meno di due settimane arriveranno i Bunkiani sulla Terra e dobbiamo trovarci pronti. Non è il momento adatto per divertirsi, o per caso ti sei dimenticato che uno di loro ha ucciso tua madre e Videl?” lo richiamò Goku.
“Certo che non me lo sono dimenticato! Come fai a dire questo?” sbottò improvvisamente il figlio.
“Papà, lascialo riposare. Ci penso io. Tu continua ad allenarti con gli altri.” intervenne Gohan, che aveva percepito l’eccessivo nervosismo del fratello.
“Okay.” rispose suo padre, prima di riprendere gli allenamenti col resto del gruppo. I due fratelli nel frattempo rientrarono in casa e infine in camera di Goten.
“Aaahhh! Mi hai salvato, Gohan. Non so proprio come ringraziarti.” esclamò Goten, che si stirò subito nel suo letto.
“Non è colpa dell’alcol o della tua solita pigrizia se oggi non hai voglia di allenarti, ma di qualcosa che è successo ieri notte.” intuì Gohan.
“Non è successo niente, a parte Bra che ha vomitato e Taek che faceva risse. Per il resto ci siamo comportati bene.” negò il fratello minore.
“Eppure so che c’è qualcosa che ti turba, Goten. Ormai ti conosco. Per caso si tratta di una ragazza?” chiese ancora Gohan.
“Che stai dicendo? Lo sai che io e Valese…” Goten non riuscì a concludere la frase che suo fratello prese la maglietta che aveva indossato ieri sera in discoteca, mostrandogli una macchia di rossetto.
“Tu e Valese? Coraggio, continua.”
“Se sai già che mi sono baciato con un’altra, perché me lo chiedi?”
“Semplicemente perché sono preoccupato per te, Goten. Non hai mai tradito Valese da quando state insieme.”
“È stato solo un bacio e lei per giunta era ubriaca. Non siamo andati oltre, se è questo che vuoi sapere.”
“Ubriaca? Non mi dirai che… la ragazza con cui ti sei baciato è Bra?”
Goten annuì in silenzio.
“Ma sei impazzito? Bra è la sorella del tuo migliore amico e la figlia di Vegeta. Se lo venissero a sapere, Trunks potrebbe non rivolgerti più la parola e suo padre ti ucciderebbe all’istante.”
“E’ stata lei a baciarmi, non io. Stavamo ballando e all’improvviso si è gettata addosso a me.”
“Pan lo sa?”                                                                       
“No, e ti sarei grato se non ne parlassi con nessuno, specialmente con tua figlia. Non vorrei pensasse che abbia provato ad approfittarmi di Bra. Tanto non ha alcuna importanza. Non me la sono mica portata a letto.”
“Ho i miei dubbi che non abbia importanza, altrimenti non c’avresti più pensato e saresti rimasto concentrato sugli allenamenti. Dì la verità, sei innamorato di Bra?”
“Adesso non esagerare. Sì, lei è bellissima e non hai idea di quanto lo fosse ieri sera, ma credo che sia stata più un’infatuazione del momento. Sono certo che mi passerà.”
“Accidenti, credevo che fossi maturato con Valese e invece ti comporti ancora come un ragazzino. Ad ogni modo, spero davvero che ti toglierai Bra dalla testa. Ho molta stima di lei, è una brava ragazza ed è di buona famiglia, ma è anche immatura e incapace d’impegnarsi in una relazione seria, almeno da quel che diceva Pan. Per non parlare poi di Vegeta. Conoscendo il suo classico orgoglio da principe dei Sayan, non accetterebbe mai che tu frequentassi sua figlia.”
“Gohan, ti ho detto che è un’infatuazione e in quanto tale mi passerà. Non devi preoccuparti per me, sistemerò tutto con Bra appena ci sbarazzeremo di quei rompiscatole del pianeta Bunk.”
“Come vuoi. Adesso riposati.” concluse Gohan, lasciando il fratello solo a meditare.
 
Intanto, a casa Brief…
“Che mal di testa!” brontolò Bra. Questa mattina avrebbe dovuto dare una mano a sua madre con quel macchinario da utilizzare per la battaglia contro gli invasori alieni ma ieri sera aveva bevuto più del dovuto, e alla fine si era alzata tardi e in pessime condizioni.
“Oh! Vedo che ti sei svegliata finalmente.” disse Trunks appena la vide.
“Trunks, che ci fai qui?”
“Sono in pausa dai terribili allenamenti di nostro padre.”
“Ah…”
“Si può sapere cos’hai combinato ieri sera? Perché ti sei ubriacata in quel modo?”
“Non lo so, in quel momento mi andava di bere. Chissà, magari vedere tutte quelle coppie allegre e spensierate mi ha messo un po’ di tristezza.”
“Tristezza? E poi di quali coppie stai parlando?”
“Ub e Marron, Bish e Hatsuri, tu e Pan….”
“Cosa??? Io e Pan????”
“Non negarlo, vi ho visti ballare insieme ieri sera. Eravate così adorabili… non hai idea di quanto v’invidiassi. Mi spiace solo che per colpa mia la serata si sia conclusa prima del previsto, altrimenti chissà cos’avreste combinato.”
“Bra, è un altro dei tuoi film? È vero, io e Pan abbiamo ballato e ci siamo divertiti, ma da qui a dire che siamo una coppia ce ne vuole di strada. E lo stesso vale per gli altri. Ad ogni modo, ti saresti ubriacata perché io, Pan e gli altri ci stavamo divertendo? Ma non raccontarmi frottole.”
“Non ho detto questo, anzi, sarei felicissima se Pan diventasse la tua ragazza. Ho bevuto per motivi personali che non sto qui a raccontarti.”
“Invece credo che ne dovresti parlare, visto che ieri hai vomitato l’anima e se non fosse stato per Goten che ti ha riportata a casa, a quest’ora nostro padre avrebbe scoperto tutto.”
“Goten mi ha lasciata a casa?”
“Non ricordi nulla? Accidenti, mi sa che ieri stavi proprio male. Ora che ci penso, Pan mi ha detto che ti sei presa una cotta per un ragazzo già impegnato.”
“Cosa?”
“Dunque è per lui che ti sei ubriacata ieri sera? Ti sei messa proprio in un bel guaio, sorellina.”
“Ma perché non ti fai gli affari tuoi????” esclamò infastidita Bra, tornandosene in camera sua.
“Bra, aspetta!” provò a fermarla Trunks.
“Ehi Trunks! Fine della pausa! Torna subito nella Gravity Room!” gridò Vegeta.
“Arrivo!” replicò lui, raggiungendo malvolentieri il padre nel luogo di allenamento. “Chissà chi è questa persona. Mah, sarà meglio non pensarci. Tanto non sono affari che mi riguardano.”

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Capitolo 25
*** L'arrivo degli invasori ***


Arrivò, come predetto da re Kaio, il giorno dell’invasione e il gruppo si diede appuntamento in un deserto montagnoso nel mezzo del nulla, lontano dai centri abitati. Nessuno conosceva il luogo esatto in cui i Bunkiani sarebbero atterrati, tuttavia l’invenzione di Bulma avrebbe sicuramente attirato l’attenzione dei nemici su di loro, evitando così di coinvolgere le città e gli abitanti della Terra.
“Siamo tutti?” chiese Goku.
“Hmm…non proprio.” notò Pan. “Taek, tua sorella non viene?”
“Mi spiace, ma ho preferito che Hatsuri restasse a casa. Quando siamo stati attaccati da quell’alieno, per poco non ci lasciava la pelle. È meglio per lei che stia alla larga da certi mostri. Non sono alla mia portata, figuriamoci alla sua.” spiegò Taek.
“Hmph! Non importa. Tanto ci penserò io a distruggerli.” disse Vegeta, sicuro di sé.
“Eheheh!” sorrise Goku.
“Eccoci qui! Ciao a tutti!” li salutò Bulma, che nel frattempo aveva raggiunto il resto del gruppo assieme a alla figlia.
“Era ora che arrivassi, donna! Quei dannati invasori stanno per avvicinarsi all’orbita terrestre!” la rimproverò Vegeta.
“Ehm.. Bulma, dov’è la tua ultima invenzione?” domandò Gohan.
“Bra, mostrala a tutti.” chiese la scienziata.
“Sì, mamma.” rispose la figlia che lanciò a terra una capsula. Dopo qualche secondo, comparve l’ultima creazione di Bulma, ovvero un macchinario dotato di tanti cannoni già puntati verso il cielo e pronto per essere utilizzato.
“Eccolo qui. Grazie a questa macchina da guerra, cercheremo di abbattere quante più navicelle possibili.” disse Bulma.
“E allora cosa aspetti? Attivala immediatamente.” ordinò Vegeta.
“Quanto sei scontroso, caro. Per caso hai paura?” lo punzecchiò sua moglie.
“Hmph! Con chi credi di parlare, donna? Io sono il principe dei sayan e non ho paura di nessuno, tantomeno di quattro stupidi alieni.” replicò il marito.
“Non avevo dubbi. Bene, cominciamo le danze.” esclamò la scienziata, prima di accendere la sua invenzione. Nel giro di pochi secondi, furono sparati migliaia di missili che abbatterono quasi tutte le navicelle nemiche che erano giunte nei pressi della Terra. Sembrava che tutto stesse andando per il meglio, tuttavia una navicella riuscì stranamente a resistere ai missili e andò al contrattacco, colpendo in pieno l’invenzione di Bulma con un’enorme raggio laser, facendola saltare in aria.
“Bulma! Bra!” gridò Vegeta, spaventato.
“Tranquilli, ragazzi! Stiamo bene!” rispose Bulma, rassicurando il marito e il resto del gruppo. Per fortuna Bra era riuscita a mettere la madre al sicuro poco prima che la navicella nemica le colpisse.
“Oh,no! Stanno per atterrare!” esclamò Goten.    
“Prepariamoci.” disse Goku.                      
Non appena la navicella atterrò sul suolo terrestre, uscì un alieno dal mantello rosso, che sembrava essere il capo, accompagnato dai propri sgherri.
“Tutto bene, imperatore Jalbok?” domandò uno dei soldati.
“A quanto pare ci stavano aspettando, mio signore.” disse il generale Zolbat.
“Già. Salve, terrestri. O forse dovrei chiamarvi scimmioni sayan. Io sono Jalbok, imperatore del pianeta Bunk, e quello accanto a me è il generale Zolbat.” si presentò il sovrano. “Devo ammettere che siete abbastanza forti, ma Vendett non era il mio guerriero migliore e vi aveva sottovalutati. State tranquilli che non farò lo stesso errore, anzi, la pagherete per aver decimato la mia flotta. Soldati! Attaccate!”
“Tu non farai niente! Ouch!” mugugnò Goku, che fu colpito senza preavviso dal malvagio imperatore con un pugno allo stomaco. Il colpo fu talmente potente da metterlo subito al tappeto.
“Nonno!” gridò Pan.
“Papà!” fecero altrettanto Gohan e Goten.
Subito dopo, Jalbok attaccò Vegeta e anche il principe dei sayan ebbe la peggio contro il nemico.
“Adesso tocca a voi! Addio, sayan!” esclamò infine l’imperatore bunkiano, prima di lanciare un’enorme sfera d’energia che prese in pieno il resto del gruppo, scatenando una fragorosa esplosione.
“No! Vegeta! Trunks!” urlò disperata Bulma, che si era nascosta dietro le rovine del suo macchinario assieme alla figlia. Tuttavia, senza rendersene conto, si ritrovarono circondate dai soldati di Jalbok.
“Mio signore. A quanto pare sono state quelle due donne a decimare il nostro esercito. Cosa vuole che ne facciamo? Le giustiziamo?” chiese il generale Zolbat.
“No, ho un’idea migliore.” rispose lui, volgendo il suo sguardo verso Bulma e Bra. “Mie signore, avete combinato un grosso danno al mio potente esercito e per questo meritereste la morte. Tuttavia ammiro la vostra intelligenza, quindi ho deciso che d’ora in poi avrete l’onore di lavorare per me.”
“Io non lavorerò per nessuno, soprattutto per chi ha fatto del male a mio marito e a mio figlio!” obiettò Bulma.
“Dimentica quei sayan, donna. Soldati! Catturatele!” ordinò l’imperatore. I soldati obbedirono e catturarono Bulma e Bra.
“Come osate? Toglietemi le mani di dosso!” protestò invano la scienziata.
“Che volete da me? Lasciatemi!” fece altrettanto Bra.
“Bene. Ora che i sayan sono spariti per sempre, possiamo finalmente prendere il controllo della Terra.” disse Jalbok, prima di andarsene via con i propri uomini.
 
La gigantesca onda lanciata dall’imperatore Bunkiano aveva devastato l’intera zona, riducendo le montagne a cumuli di pietra. Sembrava che la Terra fosse destinata a cadere nelle mani di Jalbok, ma dopo qualche minuto, Goku sbucò dalle macerie, seguito da Vegeta e dal resto del gruppo. Erano tutti a pezzi ma fortunatamente nessuno era morto.
“Ahia, che male! Certo che quel Jalbok è davvero forte.” disse Goku, toccandosi la pancia. “Ragazzi, state tutti bene?”
“Sì, papà.” rispose Gohan.
“Se ne sono andati?” domandò Goten.                     
“Credo di sì.” rispose Pan.
“Dannazione. Quegli alieni sono davvero forti.” si lamentò Bish.
“Io lo ucciderò. Giuro che se quel farabutto tocca, anche solo con un dito, Bulma e mia figlia, lo ucciderò.” mugugnò Vegeta, fuori di sé.
“Adesso calmati. Con la rabbia non andremo da nessuna parte.” lo richiamò Goku.
“Stai zitto, Kakaroth! Non mi devi dire tu cosa fare!” replicò malamente il principe dei sayan.
“Vegeta, sono arrabbiato quanto te, credimi. Uno di quei mostri ha ucciso Chichi e la povera Videl, ma se li attaccheremo senza un piano, come abbiamo fatto poco fa, non li sconfiggeremo mai.”
“Non posso stare con le mani in mano mentre quel delinquente ha rapito mia moglie e mia figlia.”
“Papà, Goku ha ragione. In queste condizioni non possiamo far nulla adesso.” provò a calmarlo Trunks.
“Grrrrrrr….” ringhiò ancora il principe dei sayan, consapevole che il figlio aveva ragione. Quel Jalbok si era rivelato un avversario abbastanza tosto e purtroppo i duri allenamenti nella gravity room non erano serviti a molto.
“Per il momento dobbiamo recuperare le forze. Papà, hai con te i Senzu?” chiese Gohan.
“Ehm… purtroppo mi sono dimenticato di passare da Karin.” rispose il padre con un po’ d’imbarazzo.
“Cosa????” esclamarono tutti, sorpresi dalla grave dimenticanza di Goku.
“Sei un idiota, Kakaroth! Come fai a dimenticare i Senzu in un momento simile?” lo sgridò Vegeta.
“Eheheh! Mi dispiace, non c’ho proprio pensato.” si difese il buon sayan.
“Scusate, ma cosa sono questi Senzu?” domandò Taek.
“Sono dei fagioli magici che ci permetteranno di recuperare le forze.” spiegò Goten.
“Davvero? Sono curioso di provarli.” replicò il ragazzo.
“Anche noi non vediamo l’ora di mangiarli, Taek. Ne abbiamo davvero bisogno.” aggiunse Ub.
“Beh a questo punto non ci resta che andare all’obelisco a prendere i Senzu, sperando che Karin ne abbia per tutti.” disse Gohan.
“Peccato che in queste condizioni non possiamo muoverci.” si lamentò Ub.
“Già. E se non ci riprenderemo il prima possibile, Jalbok e i suoi scagnozzi ci faranno fuori in men che non si dica e per la Terra non ci sarà alcuna speranza di salvezza.” affermò Goku.
“Ehi,ragazzi!” li chiamò una voce femminile. Appena alzarono lo sguardo verso il cielo, videro con sorpresa Hatsuri che si avvicinava verso di loro.
“Hatsuri, che ci fai qui? Ti avevo chiesto di restare a casa.” la richiamò Taek.
“Credevi che sarei rimasta ferma a non far nulla mentre tu e Bish rischiate la vita? rispose la ragazza.
“Hmph! È per me che sei qui o per Bish?” la punzecchiò il fratello.
“Non dire stupidaggini.” replicò la sorella. “Guarda un po’ come siete ridotti. Sembra che sia passato un uragano.”
“E’ stato peggio di un uragano, Hatsuri. Il loro imperatore è fortissimo. È riuscito a sconfiggere Goku e Vegeta in un batter d’occhio.” raccontò Bish.
“Come se non bastasse, i suoi uomini hanno rapito Bulma e Bra e a quest’ora staranno attaccando le città.” aggiunse Taek.
Mentre parlavano, il gruppo fu attirato dal rumore di altre esplosioni, segno evidente che l’esercito Bunkiano aveva cominciato la sua campagna di conquista della Terra.
“Oh no!” esclamò Pan.
“Devono essere loro. Maledizione, dobbiamo fermarli!” si lamentò Trunks.
“Non c’è più tempo da perdere. Hatsuri, vai all’obelisco di Karin e fatti dare i Senzu, prima che la situazione sulla Terra peggiori ancora.” chiese Goku.
“Ma io non ho idea di dove si trovi questo obelisco.” rispose la brunetta.
“Non ti preoccupare, Pan ti accompagnerà.” la rassicurò il buon sayan.
“Io?” domandò Pan.
“Sì, piccola. Tu sei quella che pesa di meno. Con te Hatsuri arriverebbe in un attimo all’obelisco.” spiegò il nonno.
“Okay.” annuì la nipote.
“Allora noi andiamo.” disse Hatsuri, caricando Pan sulle spalle.
“Buona fortuna. Cercate di non farvi avvistare dai Bunkiani.” li avvisò Goku.
“Fate presto, mi raccomando.” fece altrettanto Vegeta.          
“Non preoccupatevi. A dopo!” li salutò Pan, prima di prendere il volo verso l’obelisco assieme ad Hatsuri.

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Capitolo 26
*** Pan entra in azione ***


Dopo qualche minuto, Hatsuri e Pan raggiunsero in volo l’obelisco di Karin. Per fortuna il vecchio gatto aveva raccolto abbastanza Senzu in questo periodo e dopo aver dato un sacchetto alle due ragazze, queste si apprestarono a tornare dal resto del gruppo. Tuttavia Pan sembrava avere altre intenzioni.
“Pan, dove stai andando? Goku, mio fratello e gli altri si trovano nella direzione opposta.” chiese Hatsuri.
“Bra e Bulma sono state portate via dai soldati bunkiani. Devo assolutamente trovarle e metterle al sicuro.” spiegò Pan.
“Ma è pericoloso. Non puoi affrontarli tutti da sola. Non sarebbe meglio se le salvassimo più tardi con tuo nonno?”
“Non possiamo perdere tempo, Hatsuri. Quei mostri potrebbero far del male a loro se non interverrò. Conosco benissimo la loro crudeltà. Hanno ucciso mia madre e mia nonna e sarebbero capaci di fare lo stesso anche con Bulma e Bra.”
“Pan…”                                          
“Non ti preoccupare, starò attenta. Tu però devi raggiungere il prima possibile mio nonno e gli altri. Ti assicuro che non appena mangeranno i Senzu, quegli stupidi alieni si pentiranno di averli conosciuti.”
“D’accordo. Buona fortuna.”
E così le due ragazze si separarono, una andando da Goku e gli altri, mentre l’altra a Ginger Town, città dove Pan aveva percepito l’aura di Bra. Quando giunse a destinazione, la nipote di Goku trovò la città in rovina, con edifici distrutti e tanti morti. Rimase sconvolta per l’orrendo spettacolo davanti ai propri occhi, che confermò, semmai ce ne fosse stato bisogno, la violenza dei soldati bunkiani. Tuttavia niente era ancora perduto, le vittime di Jalbok e dei suoi scagnozzi potevano essere resuscitate grazie alle sfere del drago di Namek. Ma per evocarlo era necessario riportare la pace sulla Terra. Pan setacciò i resti della città e scoprì che Bra e Bulma erano state imprigionate all’interno di un grattacielo e tenute sotto stretta sorveglianza dagli uomini di Jalbok. Senza fare troppi complimenti, la moretta fece il suo ingresso con un’onda, causando un’esplosione che travolse i nemici e che fece saltare in aria la porta della stanza in cui si trovavano Bulma e Bra. Erano entrambe a terra, imbavagliate e con mani e piedi legati, ma per fortuna stavano bene.
“Bulma! Bra! Vi libero subito!” esclamò Pan che slegò immediatamente madre e figlia.
“Oh Pan! Grazie al cielo sei viva! Dove sono mio marito e Trunks?” chiese Bulma.
“Non preoccuparti, Bulma. Stanno tutti bene e presto ci raggiungeranno.” la rassicurò Pan. “Ma adesso dovete…”
“E tu chi diavolo sei?” la interruppe un soldato bunkiano alle sue spalle.
“Accidenti!” mugugnò Pan. Com’era prevedibile, il suo intervento aveva attirato l’attenzione degli altri soldati presenti a Ginger Town e nei dintorni.
“Come hai osato entrare qui dentro, stupida terrestre?” chiese infuriato un altro soldato.
“Hai appena firmato la tua condanna a morte!” minacciò un altro ancora. Subito dopo, circa una decina di nemici circondarono Pan, che però non sembrava intimorita. Uno di loro provò a colpire la ragazza con un pugno, ma Pan schivò il suo attacco e con una calcio in faccia lo scaraventò fuori dall’edificio.
“Forza, fatevi sotto.” li provocò Pan. I nemici non si fecero pregare e andarono all’attacco della ragazza, che però riuscì ad evitare tutti i loro calci e pugni e contrattaccò con la sua aura, trascinandoli via. Un altro alieno, che finora era rimasto in disparte per non farsi notare da Pan, ruppe gli indugi e provò a colpirla alle spalle, ma Bra intervenne in suo aiuto, sferrandogli un pugno in faccia che lo stese a terra.
“Hmph! Guarda un po’ cosa mi tocca fare per colpa tua.” brontolò la turchina, che si era piazzata alle spalle della sua migliora amica in posizione da combattimento.
“Mi dispiace, ma non è il momento adatto per fare shopping.” la punzecchiò Pan.
“Quanto sei simpatica.”
“Invece di lamentarti, perché non tiri fuori la sayan che c’è in te e mi dai una mano a sistemare questi stupidi alieni? Potrei farcela da sola, ma prima li facciamo fuori, prima potrò tornare da mio nonno e gli altri senza sprecare troppe energie.”
“Che cosa? Tu… saresti una sayan?” domandò incredulo uno dei soldati.             
“Esattamente. E per vostra informazione, suo padre è il principe Vegeta.” rispose Pan.
“Il vostro imperatore è talmente idiota che mi ha confuso per una semplice terrestre. Certo, detesto combattere, ma viste le circostanze, non posso lasciare sola la mia migliore amica.” aggiunse Bra.
“Lurida sgualdrina! Come osi insultare il nostro imperatore?” la insultò un altro nemico.
“All’attacco!” gridarono i soldati nemici, lanciandosi verso le due ragazze, che però si seppero difendere molto bene.
 
Nel frattempo l’intervento di Pan, aveva attirato anche l’attenzione di Jalbok, che in quel momento era impegnato nella sua campagna di conquista della Terra.
“Che cosa? Ho appena percepito un’aura. E sembra appartenere a uno di quei sayan. Ma non li avevo uccisi? Zolbat, vieni qui!” lo chiamò l’imperatore.
“Sì, mio signore. Che cosa desidera?” chiese a sua volta il generale.
“Stai sentendo anche tu quest’aura sayan?”
“Impossibile! Credevo che lei li avesse eliminati. Come hanno fatto a sopravvivere alla sua sfera distruttrice?”
“Grrrrrr! Che siano maledetti! Zolbat, chiama il nostro esercito! Li voglio tutti qui!”
“Ma imperatore, i nostri uomini sono andati alla conquista del pianeta.”
“Al diavolo la Terra! Avremo tutto il tempo per conquistare questo e altri pianeti! I sayan devono sparire per sempre dalla faccia dell’universo!”
“Come desidera. Richiamerò i nostri uomini.”
 
Intanto, Pan e Bra erano riuscite a mettere fuori combattimento gli scagnozzi di Jalbok. Tuttavia una seconda ondata di soldati bunkiani aveva raggiunto le due ragazze.
“Accidenti, ma non finiscono mai?” si lamentò Bra.
“Bra, mettiti al sicuro con tua madre. Mi occuperò io di loro.” chiese Pan, che stava cominciando a preoccuparsi, non tanto per i nemici che aveva di fronte quanto per l’imminente arrivo di Jalbok. La nipote di Goku infatti sentiva l’aura dell’imperatore bunkiano avvicinarsi sempre di più ed era consapevole che in un’eventuale duello contro di lui non avrebbe avuto alcuna speranza di uscirne viva.
“Sei sicura?” domandò Bra, dubbiosa. Anche lei aveva avvertito l’aura di Jalbok e pur non essendo al livello di suo padre e di suo fratello, non se la sentiva di lasciare Pan da sola.
“Non ti preoccupare, me la caverò, ma adesso non perdere tempo. Se dovesse accadere qualcosa a te e a Bulma, Trunks e Vegeta non se lo perdonerebbero.”
“Okay. Fai attenzione. Mamma, aggrappati alle mie spalle.”
Bulma annuì e si appoggiò sulle spalle della figlia, che partì immediatamente.
“Ehi voi! Dove credete di andare?” esclamò uno degli alieni, provando a fermare Bra e Bulma, ma Pan lo allontanò con un pugno, permettendo alla sua migliore amica di mettersi al sicuro con la madre.
“Lasciatele in pace e battetevi con me!” li sfidò Pan.
“Dunque sei tu ad aver liberato le prigioniere dell’imperatore Jalbok. Ed ora che ci penso, ti ho vista quando siamo atterrati su questo pianeta.” disse uno dei nemici.
“E’ un vero peccato rovinare un bel visetto come il tuo. Ti avrei presa volentieri come mia schiava.” aggiunse un altro soldato.
“Hmph! Preferirei morire piuttosto che lavorare per dei mostri come voi.” rispose Pan.
“Peggio per te. Vorrà dire che ti accontenteremo!” replicò un altro, prima di lanciarsi all’attacco di Pan.
“Prendi questo!!!!” gridò la figlia di Gohan e Videl, che mise il nemico al tappeto con un attacco energetico. Subito dopo anche il resto del gruppo si lanciò contro la ragazza, che però si scatenò riempiendo i nemici di calci e pugni, senza che questi potessero fare qualcosa.
 
Nel frattempo, Hatsuri aveva raggiunto Goku e gli altri, dando a loro i Senzu.
“Incredibile! Mi sento più forte di prima!” esclamò Taek dopo aver mangiato il fagiolo magico.
“Questi Senzu sono stati provvidenziali. Grazie, Hatsuri. “ aggiunse Bish.
“Figurati, Bish. Per così poco…” arrossì la ragazza.      
“Finalmente. Ora sì che sto meglio. Ma a proposito, dov’è Pan?” chiese Goku.
“Ha deciso di andare a salvare Bra e Bulma e probabilmente si starà battendo contro i soldati bunkiani.” rispose Hatsuri.
“Oh,no! È vero, sto sentendo la sua aura. Accidenti a lei, come le è saltato in mente di affrontare quei mostri da sola?” si lamentò Gohan.
“Non è il caso che t’innervosisca, Gohan. L’aura di tua figlia è più attiva che mai, e questo significa che non è in pericolo.” provò a calmarlo Goku.
“Gohan ha ragione. Pan non può rimanere da sola. Rischierebbe di trovarsi di fronte Jalbok e a quel punto non avrebbe alcuna speranza. Dobbiamo intervenire subito.” esclamò Trunks, preoccupato più che mai per Pan.
“Io ho perso la pazienza, Kakaroth. Adesso vado.” disse Vegeta, ormai stufo di aspettare.
“Hmm...d’accordo, Vegeta. Alla fine abbiamo recuperato le forze e questa è la cosa più importante. Ma prima che Jalbok ci raggiunga dobbiamo fare la fusione.” propose Goku.
“Cosa? Io dovrei fare quell’insulso balletto? Non se ne parla proprio!” si rifiutò Vegeta. Odiava a morte quella tecnica, per i movimenti da fare e soprattutto per il disonore di fondersi con il suo più grande rivale.
“Ma è l’unica possibilità che abbiamo per sconfiggerlo.” insistette Goku.
“Lo ucciderò con le mie stesse mani. La pagherà cara per aver rapito mia moglie e mia figlia.”
“Vegeta, non servirà a niente affrontarlo da solo. Cerca di ragionare, l’ultima volta non sei stato in grado di sconfiggere Vendett e pensi di poter avere la meglio contro Jalbok che è molto più forte di lui?”
“Maledetto Kakaroth! D’accordo, hai vinto tu. Per la mia Bulma e per la piccola Bra questo e altro.”
“Bene. E ora raggiungiamo Pan. Unitevi tutti a me.” disse Goku. Grazie al teletrasporto, il gruppo raggiunse Pan in un istante, ma la battaglia era già finita: la nipote di Goku aveva incredibilmente sconfitto centinaia di soldati bunkiani da sola, lasciando il resto del gruppo con la bocca aperta.
“Pan!” la chiamò Goku.
“Oh, ciao a tutti! Per fortuna siete arrivati. Mi stavo preoccupando.” li salutò Pan.
“Dove sono Bulma e mia figlia? Stanno bene?” domandò Vegeta.
“Stai tranquillo, Vegeta. Sono sane e salve. A quest’ora si saranno nascoste da qualche parte.”
“Tu stai bene?” domandò Goten.
“Certo, zio. Come vedi, sono tutta intera.” lo rassicurò la nipote.
“Ancora per poco!!!” gridò alle sue spalle uno dei soldati bunkiani che si trovava a terra, lanciandogli un attacco energetico.
“Pan, fai attenzione!!!” l’avvisò Gohan. La ragazza però riuscì a schivare l’attacco nemico e reagì con il suo Maiden’s rage, eliminandolo definitivamente.
“Eheheh! Si vede che è migliorata.” sorrise soddisfatto Goku.
“Incredibile! Ma sei stata tu a sconfiggere tutti questi nemici?” chiese Trunks.
“Beh.. se devo essere sincera, tua sorella mi ha dato una mano, ma la maggior parte li ho sconfitti da sola.” rispose Pan.
“Sei stata grande, Pan! Sono fiero di te!” si complimentò il lilla, prendendole le mani.
“D-dici davvero, Trunks?” arrossì la ragazza, sorpresa dal suo gesto.
“Eheheh! Sono proprio una bella coppia, non trovate, ragazzi?” disse Goten.
“Peccato che Trunks non abbia scelto il momento giusto per amoreggiare con tua nipote.” replicò Taek.
“No!” gridò all’improvviso Gohan, facendo gelare per la paura tutti i presenti, specialmente Trunks, che temeva una reazione violenta da parte sua.
“Su, Gohan, lasciali stare.” provò a calmarlo Goku. “Non è il caso di…”
“Stanno arrivando!” aggiunse ancora il figlio maggiore. A quel punto, Goku comprese che la reazione eccessiva di Gohan non era dovuta al gesto di Trunks, bensì alla gigantesca aura negativa di Jalbok, il cui arrivo ormai era imminente.
“E’ vero. Devono aver avvertito l’aura di Pan mentre combatteva contro quei soldati. Presto, Kakaroth, facciamo la fusione!” esclamò Vegeta.
“Okay.” annuì Goku, che si posizionò a fianco del principe dei sayan, pronti a unirsi un’altra volta per difendere la Terra. 

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Capitolo 27
*** Arrivano Gogeta e Gotenks ***


Nel frattempo, Jalbok e i suoi scagnozzi stavano per raggiungere Goku e gli altri.
“Eccoli!” esclamò il generale Zolbat, indicando le rovine di Ginger Town.
“Eheheh! Sto arrivando, dannati sayan!” disse Jalbok.     
Mentre erano ormai nei pressi della città, una luce abbagliante bloccò il malvagio imperatore bunkiano e i suoi uomini, segno evidente che Goku e Vegeta erano riusciti a effettuare la fusione.
“Ehi! Ma che cos’è questa luce?” domandò Jalbok.
“Non ne ho idea, mio signore.” rispose Zolbat.
“Bene. Forse abbiamo ancora qualche possibilità.” disse Gohan.
“Wow! Che potenza!” commentò Taek.
“Già. Adesso avrai davanti agli occhi il guerriero più forte dell’universo. Gogeta.” lo presentò Goten.
“Eccomi qui.” disse il nuovo combattente che si era appena formato dalla fusione tra Goku e Vegeta.
 
“Finalmente vi ho trovati, luridi scimmioni.” esclamò Jalbok, che era appena giunto a destinazione assieme ai suoi uomini. “Non so come siate riusciti a sopravvivere al mio attacco energetico e a recuperare le forze così presto, ma vi assicuro che non sarete più così fortunati.”
“Fossi al posto tuo non ne sarei così sicuro.” replicò Gogeta, che era comparso davanti al nemico, sicuro di sé e pronto a sfidarlo.
“Osi mettere il dubbio la mia supremazia?”
“Risparmia il fiato. Ti servirà per combattere.”
“Hai ragione, sayan. Vi ucciderò uno per uno, così la pagherete per quello che avete fatto al povero Freezer e ai miei uomini.”
“Bando alle chiacchiere. Beccati questo!” gridò Gogeta, prima di sferrare un pugno in faccia al malvagio imperatore.
“Urgh! Sei davvero un insolente! Soldati! Uccidete i sayan!” ordinò Jalbok.
“Agli ordini, imperatore!” risposero i suoi uomini, che si lanciarono all’attacco degli altri combattenti. A parte il generale Zolbat, il resto dei soldati bunkiani non erano niente di che, e infatti sia i sayan che i terrestri seppero difendersi molto bene dai loro attacchi. Tuttavia la superiorità numerica dei nemici alla lunga avrebbe potuto sfiancarli e quindi bisognava trovare una soluzione per sconfiggerli definitivamente o quantomeno per impedire loro di intervenire nel duello tra Gogeta e Jalbok.
“Ehi,Goten! Che ne diresti se anche noi facessimo la fusione?” propose Trunks.
Buona idea, Trunks!” rispose Goten, che si piazzò a fianco del suo migliore amico, pronto per unirsi a lui.
“Voi non farete niente!” urlò Zolbat, che provò a interromperli, ma Gohan l’allontanò con un calcio.
“Goten, Trunks, sbrigatevi con la fusione! Io nel frattempo lo terrò occupato!” esclamò il figlio maggiore di Goku.
“D’accordo, fratellone! Resisti!” l’avvisò Goten.
“Sei pronto, Goten?” chiese Trunks. Goten annuì e i due giovani combattenti si unirono insieme. “Fuuuu-sion!!! Haaaa!!!”
“Bene. Anche Goten e Trunks si sono fusi.” disse Ub.
“Appena in tempo! Aaaaaaaahhhhhh!!!!!” gridò Gohan, che fu trascinato a terra da un attacco energetico di Zolbat, tornato subito in piedi.
“Papà!!!!” esclamò Pan.
“La pagherai per esserti intromesso, sayan!” urlò il malvagio generale, che si avvicinò minacciosamente verso Gohan con l’intenzione di ucciderlo, ma proprio quando stava per dargli il colpo di grazia, qualcuno gli si parò davanti.
“E tu chi saresti?” chiese Zolbat.              
“Certo che sei proprio un ignorante. Il mio nome è Gotenks e sono il paladino della giustizia!” rispose il nuovo combattente, mettendosi a fare delle pose ridicole davanti al nemico.
“Qualcuno mi può spiegare come mai si comporta da idiota?” domandò Bish.
“Beh… diciamo che è uno degli effetti della fusione. Eheheh!” provò a spiegare Pan con un po’ d’imbarazzo.
“Mi dispiace, ma il tuo nome non mi dice niente.” disse Zolbat.
“Fai male a non saper nulla di me, perché sono il guerriero che ti spedirà per sempre all’inferno. Super Ghost Kamikaze Attack!” esclamò Gotenks, prima di inspirare profondamente e di sputare centinaia di mini-fantasmi, sotto lo sguardo incredulo dei nemici che non capivano cosa avesse in mente di fare.
“Che cos’è questa roba?” domandò il malvagio generale.
“Tra poco lo scoprirai. All’attacco!” ordinò Gotenks. I mini-fantasmi obbedirono al loro padrone e andarono all’attacco di Zolbat e degli altri soldati, facendoli saltare in aria ad ogni minimo contatto. Grazie all’attacco speciale di Gotenks, tutti i nemici furono eliminati, tranne Zolbat, che era riuscito a resistere.
“Incredibile! Ha eliminato tutti i soldati di Jalbok!” osservò Taek.
“La tecnica della fusione è davvero impressionante. Goten e Trunks insieme sono diventati molto più forti.” aggiunse Ub.
“Ah!Ah!Ah!Sono il più forte dell’universo!” si pavoneggiò Gotenks.
“Dannato sayan! La pagherai per aver ucciso i miei soldati!” ruggì infuriato Zolbat.
“Questo sarà tutto da vedere. Ed ora preparati, perché il grande Gotenks ti distruggerà.”
“Grrrrrrr! Pensi davvero d’intimorirmi comportandoti da pagliaccio? Ti farò finire all’altro mondo assieme ai tuoi amici! Tu non sai con chi hai a che fare, stupido scimmione che non sei altro!”
“Ti conviene non giudicare dalle apparenze, altrimenti farai una brutta fine.”
“Lo vedremo!!!!!” esclamò ancora Zolbat, lanciandosi nuovamente all’attacco di Gotenks, che nel frattempo si era trasformato in super sayan di terzo livello.
 
Nel frattempo, lo scontro fra Gogeta e il perfido imperatore Bunkiano era in perfetto equilibrio e nessuno dei due riusciva ad avere la meglio sull’altro.
“Devo dire che te la cavi abbastanza bene.” disse Gogeta.
“Anche tu, ma adesso è giunta l’ora di morire per te e per i tuoi amici. Pagherete tutti quanti per aver annientato il mio esercito. Chiunque abbia osato sfidare me e il generale Zolbat non è mai uscito vivo. E questo accadrà anche nel vostro caso, luridi sayan.” minacciò ancora Jalbok.
“Fossi al posto tuo, farei meno il gradasso. Abbiamo annientato il tuo esercito, ma tu non hai ucciso nessuno di noi.” gli fece notare Gogeta.
“Hai ragione. Vorrà dire che rimedierò subito.” replicò il nemico, che a sorpresa lanciò un potente attacco energetico contro Pan, la quale non si aspettava di ricevere quel colpo e alla fine fu presa in pieno.
“Pan!!! No!!!” gridò Gohan, che corse subito in soccorso della figlia.
“Oh no! Pan!” fece altrettanto Gotenks, che nel frattempo si beccò un calcio in faccia da Zolbat e venne scaraventato su un edificio in rovina.
“Non ti distrarre, sayan!” esclamò il suo avversario.
“Bene. Il primo è sistemato. Adesso passiamo al resto del gruppo.” disse Jalbok, che si apprestò ad attaccare gli altri, ma qualcosa lo bloccò.
“Sei stato un vigliacco! Non dovevi farlo! La pagherai!!!!!!” urlò Gogeta, infuriato più che mai, caricando al massimo la propria aura. “Haaaaaaaaaa!!!!!!”
“Che cosa????” domandò sorpreso il malvagio imperatore bunkiano.
“Incredibile! L’aura di Gogeta sta salendo vertiginosamente!” osservò Taek.
“Forse lo scontro sta per avere la svolta decisiva. Quell’idiota di Jalbok non avrebbe dovuto attaccare Pan. Ora Goku e Vegeta gliela faranno pagare.” aggiunse Ub.
“Pan! Rispondimi!” provò a farla riprendere Gohan.       
“Papà...” balbettò Pan. Nonostante il colpo subito, era ancora viva, seppur in pessime condizioni.
“Presto, passatemi un Senzu!” chiese Gohan.
“Sì. Prendi!” rispose Hatsuri, lanciandogli il sacchetto contenente i fagioli magici.
“Adesso mangia.” le sussurrò il padre, dandole un Senzu.
Pan lo mangiò e in un attimo ritornò in sesto. “Ora mi sento meglio, ma…”
“Benissimo!” la interruppe Gohan, che aveva ripreso a osservare il duello tra Gogeta e Jalbok, che sembrava essere giunto a una svolta. Gogeta infatti, credendo che Pan fosse stata uccisa da Jalbok, si era scagliato verso il nemico, riempiendolo di calci e pugni senza dargli alcuna possibilità di reagire. Nel frattempo, Gotenks, anche lui infuriato per quello che era successo a Pan, era tornato nuovamente all’attacco di Zolbat, facendogli incassare pesanti colpi.
“Non mi rimane molto tempo, quindi la faremo subito finita!” esclamò Gotenks.
“Grrrrr!!! Non perderò mai contro un sayan!!! Beccati questo!!!” replicò Zolbat, lanciando una potente sfera su Gotenks, il quale reagì con una Kamehameha. Inizialmente, gli attacchi energetici dei due combattenti si equivalsero, ma Gotenks caricò la sua aura al massimo, aumentando la potenza della Kamehameha che sovrastò l’onda di Zolbat, riuscendo ad eliminarlo una volta per tutte. Lo scontro sembrava essersi capovolto in favore dei guerrieri sayan e terrestri, mentre Jalbok da questo momento si sarebbe ritrovato solo e in balia di Gogeta.

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Capitolo 28
*** Piano B ***


“Vittoria!!! Nessuno potrà mai sconfiggere l’incredibile Gotenks!!!” esultò Gotenks.
“Eheheh!” sorrise soddisfatto Gogeta.
“No! Zolbat!” si lamentò Jalbok.
“Adesso ci credi che noi sayan non siamo così deboli? È meglio se te ne vai, finché sei in tempo.” l’avvisò il suo avversario.
“Cos’è, una minaccia? Ricordati, sayan, che l’imperatore del pianeta Bunk ottiene sempre ciò che vuole!” replicò il malvagio imperatore, che preparò un gigantesco attacco energetico. Gogeta si concentrò per riceverlo ma a sorpresa, Jalbok spedì il suo attacco speciale contro Gotenks e gli altri.
“Che stai facendo?” domandò Gogeta.
“Conquisterò la Terra, ma prima sterminerò la vostra lurida razza e tutti gli stupidi terrestri che oseranno appoggiarvi!” rispose Jalbok.
“Non te lo permetterò! Haaaaaaaa!!!” gridò Gotenks, provando a parare l’attacco speciale di Jalbok che però sembrava fuori dalla sua portata e stava per travolgerlo assieme al resto del gruppo.
“Non montarti la testa, ragazzo.” lo richiamò Gogeta, che si era teletrasportato accanto a lui.
“Scusa, papà.” replicò il figlio.
“Guarda come si fa. Haaaaa!!!” gridò il padre, prima di respingere in cielo l’attacco energetico di Jalbok.
“No!!! Non è possibile!!!” brontolò Jalbok, senza rendersi conto che nel frattempo il suo avversario si era teletrasportato alle sue spalle.
“Sono io il tuo avversario, quindi prova a colpire me se ne sei capace.” gli sussurrò all’orecchio Gogeta prima di colpirlo a mani unite alla schiena, facendolo schiantare a terra.
“Grrrrr!!!! Pagherai anche questo, sayan!!!” urlò Jalbok, ormai fuori di sé. Il malvagio imperatore bunkiano si scagliò subito contro Gogeta, provando a colpirlo in tutti i modi, ma l’avversario continuò a schivare i suoi attacchi con estrema facilità finché all’improvviso scomparve. “Eh? Dove ti sei cacciato?” domandò il nemico, guardandosi ovunque.
“Cucù! Sono qui!” lo chiamò Gogeta alle sue spalle.
“Prendi questo!” esclamò Jalbok, lanciandogli un potente attacco energetico che fece saltare in aria un grattacielo in rovina.
“Ma dove stai colpendo? Ti ho detto che sono qui!” l’avvisò il suo avversario, che si trovava sotto di lui.
“Grrrrrrrr!!! Sto cominciando ad averne abbastanza!!!” gridò il malvagio imperatore bunkiano, infuriato più che mai, lanciando una scarica di colpi verso Gogeta che stavolta rimase fermo e si lasciò colpire. “È arrivata la tua ora, sayan! Beccati questo!” esclamò Jalbok, che concluse il suo attacco con un’onda ancora più grande, causando un’esplosione gigantesca che rase al suolo l’intera Ginger Town e costrinse il resto del gruppo ad allontanarsi.
“Quell’attacco era a dir poco mostruoso.” commentò Bish.
“Già. Non ho mai visto nulla del genere in vita mia.” aggiunse Taek.
“Spero solo che Goku e Vegeta stiano bene.” disse Hatsuri.
“Non preoccupatevi, ragazzi. È tutto sotto controllo.” li rassicurò Ub.
“Ne sei sicuro? Jalbok ha appena cancellato Ginger Town.” rispose Taek.
“Ma non mio nonno e Vegeta. Guarda là.” lo smentì Pan, indicandogli il luogo del combattimento. La nebbia intanto si era diradata e tutti i combattenti videro l’imperatore bunkiano in piedi, seppur stanco dopo il potente attacco sferrato contro Gogeta.
“Ahahahah! Stupido sayan! Credevi davvero di potermi sconfiggere?” esultò Jalbok. “C-cosa?” balbettò incredulo lui quando improvvisamente si ritrovò davanti Gogeta.
“Fine dei giochi, Jalbok.” disse il suo avversario, sferrandogli un pugno sullo stomaco che lo fece piegare a terra per il dolore.
“Ce l’ha fatta!” esultò Bish.
“Hanno sconfitto Jalbok!” aggiunse Taek.
“Che vi avevo detto?” disse Pan.
“Finiscilo subito, papà!” gridò Gotenks.
“No! Non ci posso credere!” mugugnò Jalbok. “Non posso perdere contro un sayan!”
“Porta i nostri saluti a Freezer appena lo incontrerai all’inferno.” disse Gogeta, preparando il suo attacco speciale. “Big bang Kamehame…”
All’improvviso, proprio quando Gogeta stava per finire Jalbok, la fusione terminò.
“Oh,no!” disse Vegeta.
“Dannazione! La fusione è finita!” si lamentò Goku.
Jalbok, che non aveva capito bene cosa stesse accadendo, si rimise in piedi e fece un sospiro di sollievo nel vedere i volti allarmati di Goku e Vegeta. “Bene bene. A quanto pare le cose si sono messe in mio favore. Adesso potrò eliminare voi sayan una volta per tutte e finalmente la Terra e tutto l’universo diventeranno dominio del pianeta Bunk. Ahahahah!”
“Prima te la dovrai vedere con me!” esclamò Gotenks, andando all’attacco di Jalbok, che però scomparve per poi ricomparire alle sue spalle. “Ma cosa…”
“Eheheh!” sorrise maligno Jalbok, colpendo Gotenks con un calcio alla schiena che lo fece schiantare a terra. Come se non bastasse, appena Gotenks si rimise in piedi, anche la sua fusione si esaurì.
“Accidenti!” si lamentò Trunks.
“E adesso cosa facciamo?” domandò Goten.
“Preparatevi, sayan. Tra poco vi spedirò all’altro mondo. Haaaaaa!!!” li minacciò Jalbok caricando al massimo la propria aura.
“Ma che sta succedendo? Perché Goku e Vegeta si sono separati?” chiese Taek.
“La fusione è una tecnica straordinaria ma ha una durata limitata. Di solito dura circa mezz’ora, ma il tempo può diminuire se si raggiunge un livello di combattimento abbastanza alto.” spiegò Gohan.
“Che sfortuna. Proprio ora che stavano per sconfiggere Jalbok.” si lamentò Hatsuri.
“Vegeta, proviamo di nuovo a fare la fusione.” propose Goku, piazzandosi nuovamente al suo fianco. “Argh!!!” mugugnò il buon sayan, il quale fu scaraventato lontano da un attacco energetico di Jalbok, che si mise subito all’opera per eliminare i propri avversari.
“Kakaroth!!!” gridò Vegeta.
“Nonno!!!” fece altrettanto Pan.
“Non vi permetterò di fare nulla. E adesso tocca a te, principe.” disse Jalbok, che si piazzò davanti a lui con intenzioni poco rassicuranti.
“Grrrrrrrr!” ringhiò Vegeta, un po’ intimorito per come stavano andando le cose. La fusione con Kakaroth lo aveva reso invincibile e molto più forte di Jalbok. Tuttavia, com’era accaduto anni fa contro Omega Shenron, anche stavolta era durata meno del dovuto e soprattutto avevano fatto lo stesso errore di umiliare l'avversario invece che finirlo quando ne avevano l'opportunità. Adesso rischiavano di pagare la loro superbia a caro prezzo.
“Non appena mi sbarazzerò di te e dei tuoi sudditi, catturerò di nuovo tua moglie e tua figlia. Verranno con me nel mio pianeta e costruiranno armi potentissime come quelle che hanno usato contro il mio esercito. E poi chissà, forse tua figlia diventerà la mia concubina. È una ragazza molto bella, mi piace un sacco. Si chiama Bra, non è vero?” lo provocò Jalbok.
“Non osare avvicinarti a mia figlia o giuro che te ne pentirai amaramente, brutto pallone gonfiato!!!! Haaaaaaaaaaa!!!!!” urlò Vegeta, caricando al massimo la propria aura e lanciandosi addosso al nemico.
“Bene! Fatti sotto, sayan!” lo sfidò il malvagio imperatore bunkiano.
“Qui si sta mettendo male.” osservò Goten.
“Già. Quel mostro è forte oltre ogni immaginazione. Accidenti, se solo la fusione fosse durata qualche secondo in più…” si lamentò Trunks.
“Trunks! Goten!“ li chiamò Goku alle loro spalle.
“Goku!” esclamò Trunks, sollevato nel vedere il buon sayan ancora vivo.
“Papà, come stai?” chiese Goten.                                      
“Non preoccupatevi per me. Adesso ascoltatemi bene. Avrei intenzione di lanciare una Genkidama contro Jalbok, ma se dovesse scoprirmi, non riuscirò a prepararla. Dovete tenerlo occupato mentre io farò crescere la Genkidama al punto da eliminarlo una volta per tutte.” spiegò Goku.
“Okay. Avvisiamo subito gli altri. Andiamo Goten!” replicò Trunks, il quale raggiunse il resto dei compagni assieme al suo migliore amico. Goku nel frattempo chiuse gli occhi, alzò le braccia al cielo e si concentrò per il suo attacco speciale che in più di un’occasione gli aveva permesso di salvare la Terra e l’universo. “Uomini, animali, piante e qualsiasi forma di vita, vi prego! Ho assolutamente bisogno della vostra energia!”
 
“Ho capito bene? Papà vorrebbe lanciare la Genkidama?” domandò Gohan dopo aver ascoltato il piano di suo padre.
“Esatto.” annuì Goten.
“Forse abbiamo ancora qualche speranza.” disse Ub.
“Già, ma dobbiamo distrarre Jalbok e tenerlo occupato il più a lungo possibile, prima che se ne accorga.” precisò Trunks.
“Ragazzi, sbrigatevi! Ho l’impressione che Vegeta non resisterà a lungo!” li avvisò Taek.
“Muoviamoci!” esclamò Bish.
“Cosa c’è, principe dei Sayan? Non ce la fai più?” lo irrise Jalbok.
“D-dannazione… è troppo forte.” mugugnò Vegeta, che ormai era allo stremo delle forze e incassava colpi da ogni parte senza alcuna possibilità di difendersi. Ma all’improvviso Gohan intervenne in suo soccorso, allontanando Jalbok per qualche chilometro con un pugno.
“Vegeta, ascolta! Mio padre sta tentando di lanciare la Genkidama, ma noi…”
“…d-dovremo tenerlo occupato il più a lungo possibile. Ti pare che non me n’ero accorto?” lo interruppe il principe dei sayan.
“Chi ha osato colpirmi?” ruggì Jalbok, infuriato per l’intromissione.       
“Io. Hai qualche problema?” rispose Gohan per attirare l’attenzione del nemico e permettere a Vegeta di rifiatare.
“La pagherai amaramente.” replicò il malvagio imperatore, colpendo Gohan con un calcio che lo scaraventò a terra.
“Gohan!!! Resisti!!!!” gridò Goten, ma anche lui fu respinto malamente da Jalbok. 
“Oh,no! Papà! Zio Goten!” esclamò Pan.
“Adesso interveniamo noi!” gridò Taek, accompagnato da Ub, Bish e Hatsuri.
“Dannati insetti! Sparite!!!!” urlò Jalbok, spazzandoli via con la propria aura.
“Devo intervenire! Papà! Ragazzi! Sto arrivando!” esclamò Trunks, avvicinandosi in volo verso Jalbok.
“Adesso basta! Non ti aggiungerai pure tu!!!” replicò il nemico, il quale, ormai stufo per l’ennesima intromissione, lanciò una potente onda contro il povero Trunks, che fu colpito pesantemente e cadde a terra malconcio.
“Trunks!!! No!!!” urlò impaurita Pan, che corse subito in suo soccorso, pregando che non fosse nulla di grave.

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Capitolo 29
*** L'ira di Pan ***


“Trunks...” Vegeta era terrorizzato per le condizioni del figlio. L’attacco di Jalbok gli aveva fatto venire in mente la battaglia contro Cell, e in particolare il momento in cui il Trunks del futuro fu ferito a morte dalla creatura del Dr. Gelo. Sperava in cuor suo che la storia non si ripetesse anche stavolta ma le sensazioni non erano positive.
“L’ha colpito in pieno.” osservò Taek, anche lui sconvolto dal colpo subito da Trunks.
“Spero che non sia nulla di grave.” aggiunse Ub.
“P-pan…” balbettò Trunks.
“Trunks, non mollare!” cercò d’incoraggiarlo Pan. “Che cosa state aspettando? Datemi un senzu, presto!”
“Mi dispiace, Pan, ma sono finiti. L’ultimo l’avevamo dato a te quando sei stata colpita da Jalbok.” rispose il padre.
“No… non ci posso credere.” si lamentò la figlia.
“Pan… c’è una cosa… che dovrei dirti… prima che…” riprese Trunks.
“Me la dirai in un altro momento. Adesso cerca di resistere.” lo interruppe Pan.
“No, è importante.” insistette lui. “Io… io ti…”
Il ragazzo non finì di parlare che perse i sensi.
“Trunks! Rispondimi! Trunks!!!!” provò a risvegliarlo invano Pan.
“No. Ditemi che non è morto.” balbettò Vegeta.
“Trunks, ti prego! Non mi lasciare!” esclamò la ragazza in lacrime. In quel momento si sentì in colpa per essersi lasciata colpire ingenuamente da Jalbok. Se non avesse abbassato la guardia, forse sarebbe riuscita a evitare il suo attacco speciale, non avrebbero sprecato l’ultimo senzu per lei e soprattutto avrebbe salvato la vita a Trunks.
“Ahahahah! Nessuno mi può sconfiggere! Io sono Jalbok, il potente imperatore del pianeta Bunk!” si vantò Jalbok.
“Grrrrrrr!!! Maledetto!!!!” urlò Vegeta, che si apprestò a reagire, ma qualcosa lo bloccò.
“Perché? Perché lui?” gridò ancora Pan, la cui aura stava aumentando in maniera esponenziale.
“Pan…” mormorò Gohan. Non aveva mai visto la figlia così infuriata in vita sua. Sospettava da tempo del suo legame con Trunks, ma non immaginava che tenesse a lui al punto da perdere la testa.
“Non l’avresti dovuto fare… giuro che la pagherai!!!!” urlò la nipote di Goku, caricando la propria aura.
“Ehi! Ma cosa sta succedendo?” domandò Bish.
“L’aura di Pan sta aumentando a dismisura!” rispose Ub.
“Pan…” balbettò Hatsuri.
“Haaaaaaaaaaaaaa!!!!!!” gridò ancora lei.
“Guardate! Il colore dei suoi capelli sta cambiando!” notò Taek.
“Non ci posso credere!” esclamò Gohan.
“E’ assurdo!” fece altrettanto Vegeta.
“Pan… si è appena trasformata… in super sayan!” disse Goten, incredulo come tutti per ciò che stava accadendo in quell'istante.
 
“Preparati a morire.” disse Pan, prima di scagliarsi verso il malvagio imperatore bunkiano, riempiendolo di calci e pugni senza dargli alcuna possibilità di reagire e infine sparando una potente Kamehameha che colpì in pieno il nemico.
“Gohan, tua figlia ha raggiunto una potenza incredibile!” osservò Ub.
“Purtroppo non sufficiente per eliminare quel farabutto.” lo smentì Gohan, appena vide Jalbok di nuovo in piedi.
“Oh,no! È ancora vivo!” si lamentò Hatsuri.
“Grrrrrrr! Chi ha osato colpirmi?” domandò Jalbok, più infuriato di prima. Lo sguardo minaccioso di Pan fu l’unica risposta. “Tu? Credevo di averti uccisa. Forse voi sayan non siete così deboli come pensavo. Comunque resto sempre io il più forte.”
“Ti ucciderò! La pagherai per quello che hai fatto a Trunks!” esclamò Pan, che sferrò un calcio in faccia a Jalbok, che però non fece una piega e afferrò il piede sinistro di Pan, cogliendola di sorpresa. “Cosa?”
“Hai finito di divertirti, ragazzina.” replicò il malvagio imperatore, il quale trascinò Pan in aria e la colpì alla schiena, facendola schiantare a terra. La ragazza non si scoraggiò, si rimise subito in piedi e si gettò verso il nemico provando a colpirlo in tutti i modi possibili, ma Jalbok evitò i suoi attacchi senza problemi e alla fine reagì con una serie di pesanti pugni che ridussero la nipote di Goku a pezzi.
“Ahahahah! Perché non ti arrendi, stupida sayan?” la irrise Jalbok.
“No! Non lo farò mai!” rispose Pan, che si trovava a terra stremata.
“Pan, non puoi fare nulla contro di lui! Sei ridotta male e se ti sforzerai ulteriormente, rischi di morire!” l’avvisò Gohan.
“Io non mi arrenderò!” urlò la figlia, fuori di sé.
“Ma è impazzita?” si lamentò il padre.     
“No. Tua figlia si è trasformata in super sayan.” lo smentì Vegeta. “Basta solo guardarla negli occhi per capire che dentro di lei in questo momento non c’è spazio per nessun sentimento che non siano rabbia e vendetta. Non credevo che ci tenesse così tanto a mio figlio.”
“Adesso sto arrivando, Jalbok.” disse Pan, rialzandosi lentamente.
“Io al tuo posto darei retta al tuo paparino. Non sei alla mia altezza.” la prese in giro Jalbok.
“Non lo farò! Tu hai ucciso Trunks! Non ti posso perdonare! Hai fatto fuori la persona che amo! Non te la darò mai vinta!” replicò Pan, caricando al massimo la sua aura e lanciandosi nuovamente all’attacco del nemico.
“Cosa? Anche lei ama Trunks?” domandò Goten.
“Proprio come immaginavo.” pensò Gohan.
“Come desideri. Visto che non vuoi cedere, ti accontenterò. Raggiungerai il tuo amato all’altro mondo. Beccati questo!” esclamò Jalbok, prima di lanciargli una sfera d’energia addosso a Pan, colpendola in pieno.
“Pan!” gridarono tutti. Poco dopo, trovarono la ragazza a terra e fuori combattimento.
“Davvero patetica.” disse Jalbok.
“Pan!” esclamò Gohan, che andò immediatamente in soccorso della figlia.
“T-trunks… p-perchè lui? Ti prego… nonno Goku...” balbettò Pan in lacrime. Aveva dato tutta sé stessa contro quel mostro, pur sapendo di non avere alcuna speranza, e alla fine non era servito a nulla. Non era riuscita a vendicare Trunks e questo la faceva star male, molto più dei colpi che Jalbok le aveva inferto. Adesso tutto era nelle mani di suo nonno.
“Ne ho abbastanza! Quest’incubo deve finire!” esclamò Gohan, che si scagliò in volo verso Jalbok, desideroso di vendicarsi per quello che aveva fatto alla figlia, ma anche lui fu trascinato a terra da un altro attacco energetico dell’imperatore bunkiano.
“Ti sbagli, sayan. L’incubo è appena iniziato.” replicò il nemico, che però notò qualcosa d’insolito. “Ma che cos’è quest’energia?”
“Resistete, ragazzi! La Genkidama è quasi pronta!” pensò Goku, ancora concentrato ad accumulare altra energia. Tuttavia Jalbok si era appena accorto di lui e ora il suo piano rischiava di andare in fumo.

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Capitolo 30
*** Vittoria ***


“Oh, no! Se n’è accorto!” esclamò Gohan.
“Maledizione! Quella sfera è gigantesca! Per questo Goku non era più intervenuto in battaglia! Quei rompiscatole mi hanno attaccato per distrarmi!” si lamentò Jalbok, che volò immediatamente in direzione di Goku con l’intenzione di fermarlo.
“Non ti permetterò di fermare mio padre!” gridò Goten, mettendosi davanti al nemico.
“Togliti di mezzo!!!!” disse l’imperatore bunkiano, allontanando Goten con un pugno.
“Stai tranquillo, Goten! Ci penso io!” intervenne Taek.       
“Tu non farai niente, idiota!!!” gridò Jalbok, che lo scaraventò in aria al contatto.
“Taek!!!” esclamò Hatsuri, che decise d’intervenire lanciando un attacco energetico contro il nemico. “Beccati questo!!!”
“Riprenditelo!” replicò lui, rispedendolo al mittente.
“Ma cosa…”
“Spostati! Aaahhh!!!!” gridò Bish, che riuscì in tempo a spingere la ragazza, beccandosi il colpo al suo posto.
“Bish!!!!” lo chiamò lei appena lo vide a terra ferito.
“Prendi questo, Jalbok!!!” Ub gli sferrò un calcio, ma Jalbok lo parò senza problemi e dopo avergli afferrato il piede destro, lo fece schiantare a terra.
“Ricordati che il principe dei sayan non lascia mai un combattimento in sospeso! Final Flash!!!!” intervenne Vegeta, lanciando il suo attacco speciale alle spalle di Jalbok.
“L’ha colpito!” disse Gohan.
“No… non è possibile…” balbettò il principe dei sayan, quando si accorse di non avergli fatto nemmeno un graffio. Ma il peggio arrivò quando Jalbok comparve davanti a lui, sferrandogli un potente pugno allo stomaco che lo fece piegare a terra per il dolore.
“I tuoi attacchi non mi fanno niente, Vegeta. Quand’è che lo capirai?”
“Ho finito!!!!” gridò Goku. Finalmente la Genkidama era pronta per essere lanciata.
“Era ora… datti una mossa… Kakaroth.” mugugnò Vegeta.
“Prendi questo, Jalbok!!!!” replicò l’altro sayan. Lentamente, la Genkidama si avvicinò verso il nemico, che provò a respingerla.
“Accidenti!” si lamentò Jalbok.
“Sei davvero resistente, eh? Benissimo, vorrà dire che mi dovrò trasformare. Haaaaa!!!” esclamò Goku, trasformandosi in super sayan di terzo livello e spingendo ulteriormente la sua Genkidama verso il nemico, che però non voleva saperne di arrendersi.
“Dannato sayan! Non mi lascerò sconfiggere da te!” urlò Jalbok, trattenendo a fatica la Genkidama.
“Ne sei sicuro?”
“Che cosa?”
“Haaaaaaaaaaa!!!!!!” con l’incredibile stupore di tutti, Goku si trasformò in super sayan di quarto livello. Tutti conoscevano la sua grande forza, ma pochi avrebbero immaginato che dopo un estenuante combattimento fosse ancora in grado di raggiungere il suo massimo livello.
“Non è possibile!!! Ma da dove prende tutta quell’energia???” si lamentò Jalbok, che ormai non riusciva più a bloccare la Genkidama.
“Jalbok!!!! Sparisci per sempre da questo pianeta!!!!” gridò Goku.
“Distruggilo, Kakaroth!” disse Vegeta.
“Forza papà!!!!” lo incitarono Gohan e Goten.
“Dai, Goku!!!!” fecero altrettanto gli altri.
“Haaaaaaaa!!!!!!”
“No! No! Nooooooooooooooooo!!!!!!!!!!”
La Genkidama di Goku prese in pieno l’imperatore bunkiano, trascinandolo fuori dall’orbita terrestre, finché questa non esplose assieme a lui. Al termine dell’attacco, Goku tornò normale e crollò a terra per la stanchezza. Aveva dato tutto sé stesso in quell’attacco ma ne era valsa la pena.
“Papà, stai bene?” lo soccorse Goten.
“Sì. Finalmente l’abbiamo sconfitto. Ma dov’è Pan?” chiese Goku.
“Non preoccupatevi. È ferita, ma per fortuna sta bene.” lo rassicurò Gohan.
“Hmm… il battito è regolare.” osservò Vegeta, che era andato a controllare le condizioni del figlio.”
“Dici sul serio? Trunks è vivo?” domandò Goten.
“Quella stupida ragazzina mi ha fatto prendere uno spavento.” replicò il principe dei sayan, caricandosi Trunks sulle spalle.
“Dove vai, Vegeta?” chiese Goku.
“Da mia moglie e mia figlia. Devono sapere che stiamo bene e che abbiamo eliminato Jalbok.” rispose il principe dei sayan.
“Okay. Allora ci vediamo più tardi al palazzo del supremo. Immagino che Bulma vorrà incontrare Chichi e Videl appena le riporterò in vita.”
“Hmph! Non mancherò.” borbottò Vegeta, prima di allontanarsi in volo assieme al figlio.
“Alla fine Pan si era disperata per nulla. Era convinta che Trunks fosse morto e ha fatto la follia di sfidare Jalbok da sola.” disse Goten.
“Beh, alla fine meglio così. Se non fosse intervenuta, non so se sarei riuscito a preparare in tempo la Genkidama.” replicò suo padre.
“Bish, stai bene?” chiese Hatsuri.
“Tranquilla, Hatsuri. È solo un graffio.” la rassicurò Bish.
“Perché l’hai fatto? Potevi morire!” lo rimproverò lei.
“Mi dispiace, ma non avevo scelta.” si difese lui. “Non potevo permettere che Jalbok ti facesse del male, perché io… ecco…”
La ragazza a quel punto lo interruppe con un abbracciò, sotto lo stupore di tutti i presenti. “Grazie.”
“Eheheh! Di nulla.” arrossì il biondino.
“Ehi, voi due! Abbiate un minimo di contegno, non siete soli!” li richiamò Taek, facendo ridere tutti per la sua eccessiva reazione. La Terra per fortuna era salva e ancora una volta per merito di Goku.
 
Dopo essersi ristabiliti, Goku e gli altri si diressero al palazzo del supremo. Ora che Jalbok e i suoi uomini erano stati definitivamente sconfitti, potevano evocare il drago Porunga.
“Sei stato ancora una volta straordinario, Goku.” si complimentò Dende.
“Eheheh! Grazie Dende, ma non è stato solo merito mio. Senza l’aiuto degli altri non so se sarei riuscito a sconfiggere Jalbok.” rispose Goku. “Ma adesso dobbiamo andare su Namek e riportare in vita tutte le vittime di Jalbok e dei suoi soldati.”
“D’accordo. Andiamo.” replicò il supremo, appoggiando la sua mano sulla spalla del sayan.
“Ci vediamo più tardi, ragazzi.” li salutò Goku, prima di scomparire assieme a Dende col teletrasporto. Nel frattempo Vegeta e la sua famiglia raggiunsero il resto del gruppo.
“Ciao a tutti!” salutarono Bulma e Bra.
“Trunks, stai bene?” chiese Goten.
“Ciao, Goten. Tutto okay, grazie. Come vedi, sono ancora intero.” rispose Trunks.
“Ci hai fatto prendere un colpo, lo sai? Ti credevamo morto.”
“Mi dispiace, ma quell’attacco di Jalbok era molto potente e mi aveva fatto perdere i sensi. C’è mancato poco che non mi uccidesse.”
“Trunks!” lo chiamò Pan alle sue spalle.
“Pan…” appena Trunks si voltò, la ragazza corse ad abbracciarlo.



Oh Trunks! Sei vivo!” pianse Pan per la gioia.                    
“Ehi piccola, guarda che sono un sayan. Ci vuole ben altro per farmi fuori.” la rassicurò lui.
I due ragazzi si guardarono negli occhi ed erano sul punto di baciarsi. Tuttavia si resero subito conto di avere gli sguardi delle famiglie e degli amici su di loro e alla fine dovettero fermarsi.
“Scusami, Gohan! Mi dispiace tanto!” esclamò imbarazzato Trunks.
“E di cosa? Sono contento che la mia Pan abbia trovato un ragazzo che gli voglia tanto bene.” lo tranquillizzò Gohan.
“Dici sul serio? Quindi… non avresti nulla in contrario se io e tua figlia ci frequentassimo?” domandò incredulo il figlio di Vegeta. Era convinto che Gohan l’avrebbe osteggiato, in fondo Pan è la sua unica figlia e sapeva quanto fosse protettivo nei suoi confronti. Invece non solo sembrava calmo, ma non era per nulla infastidito.
“E perché mai? Ti conosco da quand’eri piccolo, Trunks, e nonostante la vostra differenza d’età, sei un ragazzo serio e mi fido di te.” lo rassicurò ancora Gohan.
“Grazie, Gohan. Non ti deluderò, te lo prometto.” disse il lilla, sollevato.
“Che coppia adorabile. Non lo pensi anche tu, mamma?” chiese Bra.
“Certo, tesoro. Sono felicissima per voi, ragazzi.” rispose Bulma. “Spero anche tu, Vegeta.”
“Bah! Che facciano quello che vogliono.” borbottò Vegeta, per nulla interessato.
“Finalmente avete deciso di uscire allo scoperto.” li stuzzicò Goten.
“Zio. Adesso lasciami sola con Trunks.” replicò Pan.
“Ma come? Io arrivo e già te ne vuoi andare?” domandò una voce familiare alle loro spalle.
“Mamma!” esclamò Pan, appena si voltò.
“Videl!” fece altrettanto Gohan, che corse subito a riabbracciare la moglie. Evidentemente Goku aveva già iniziato ad esprimere i desideri del drago Porunga. E infatti, oltre a Videl, era presente un’altra persona.
“Ciao a tutti!” li salutò Chichi.
“Mamma!” esclamarono Gohan e Goten, che corsero a riabbracciarla.
“Nonna!” fece altrettanto Pan.
“Che fine ha fatto quel mostro?” domandò Videl.
“E’ morto. E anche il suo capo.” rispose Gohan.
“Lo sai, mamma? È stato papà a sconfiggere Vendett.” raccontò Pan.
“Davvero? Ma io sapevo che il mio Gohan è un eroe.” lo elogiò Videl, dando al marito un bacio sulla guancia che lo fece arrossire.
“E’ bello rivedere la nostra famiglia al completo.” disse Goku.                      
“Goku.” lo chiamò Chichi, che andò ad abbracciare il marito, appena tornato dal pianeta Namek assieme a Dende. “Mi sei mancato tantissimo.”
“Anche tu, cara.”
“Tutto è bene quel che finisce bene.” disse soddisfatto Dende.
“Scusa, Goku, ma i miei genitori dove sono?” domandò Taek.
“Per caso ti sei dimenticato di riportarli in vita?” lo punzecchiò Bulma.
“Assolutamente no. Dovrebbero trovarsi nel luogo in cui sono morti. Portateli qui, così li conoscerò e saprete tutta la verità sul loro passato.” rassicurò Goku.
“E tu come fai a saperlo se neanche li conoscevi?” chiese Vegeta.
“Eheheh! Come terzo desiderio, ho chiesto al drago Porunga di sapere tutto sulla vita dei genitori di Taek e Hatsuri.” spiegò l’altro sayan. “Ma adesso non perdete tempo, ragazzi. Andate da loro e fateli venire qui.”
“Okay. Andiamo, Hatsuri.” disse Taek, prima di allontanarsi in volo assieme alla sorella.

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Capitolo 31
*** Mistero svelato ***


Dopo qualche minuto, Taek e Hatsuri tornarono al palazzo del supremo assieme a due persone, un uomo di mezza età con occhiali, capelli corti castani e baffi, e una donna dall’aspetto giovane con capelli lunghi e neri.
“Scusate il ritardo. Goku, questi sono i miei genitori.” li presentò Taek.
“Ciao. Io sono Goku, piacere.” li salutò il sayan, prima di ricevere una gomitata sullo stomaco da sua moglie. “Ahia! Chichi, che fai?”
“Non ti stai dimenticando qualcosa?” lo richiamò Chichi, fissandolo male.
“Ah già. Ehm… mi dispiace per quell’incidente.” si scusò il marito.
“Oh, non si preoccupi. Mio figlio mi ha raccontato tutto. Il mio nome è Aron, mentre lei è mia moglie Rina.” si presentò l’uomo.
“Lieti di conoscervi.” fece altrettanto la donna, la quale possedeva dei tratti molto particolari che sembravano confermare ciò che il drago Porunga aveva appena rivelato a Goku.

“Allora, Goku? Cos’hai scoperto sul passato dei nostri genitori?” chiese Hatsuri.
“Hmm…ecco, da dove potrei cominciare?” borbottò il sayan.
“Ehi Kakaroth, non mi dirai che ti sei già dimenticato tutto?” lo richiamò Vegeta.
“Beh è una storia molto lunga e diciamo che mi sono un po’ confuso. Eheheh!” rispose imbarazzato Goku.
“Non preoccupatevi, c’ero anch’io quando Porunga gli ha raccontato tutto. Taek, Hatsuri, vostra madre è una sayan.” svelò Dende.
“Che cosa????” esclamarono tutti increduli.                                       
“Scusatemi, ma non vi seguo. Che cos’è un sayan? ” domandò Rina.
“Noi sayan siamo una razza aliena di combattenti dall’aspetto simile agli esseri umani. Tuttavia possediamo una capacità combattiva superiore ai normali terrestri. Il nostro pianeta è stato distrutto tanti anni fa e io, te e Kakaroth siamo gli unici superstiti.” raccontò Vegeta.
“Proprio così. E Vegeta è il principe dei sayan.” aggiunse il supremo.
“Hmm… però non vedo la coda.” osservò Bulma. “E’ davvero strano che non ce l’abbia.”
“Le è stata tagliata quando aveva circa quattro anni, in seguito a una lite con dei bambini dell’orfanotrofio.” spiegò Dende.
“Questo spiegherebbe molte cose.” intervenne Aron. “Quando ho conosciuto Rina, veniva sempre coinvolta in scontri con veri e propri delinquenti. Riusciva a malmenare persino uomini grandi e grossi il doppio di lei.”
“Davvero, mamma? Perché non c’hai mai detto che combattevi?” chiese Taek.
“Beh non andavo molto fiera di quello che facevo. Fin da piccola avevo un carattere ribelle e aggressivo, e alzavo le mani a chiunque, persino agli adulti. Mi hanno cacciata dall’orfanotrofio in cui sono cresciuta e mi sono ritrovata a  lavorare per gente pericolosa. Se non avessi conosciuto tuo padre, avrei fatto per sempre quella brutta vita.” spiegò sua madre. “Ho sempre pensato di essere diversa dalle altre donne, ma mai avrei immaginato di provenire da un altro pianeta.”
“E’ normale non avere alcun ricordo, signora. Lei è stata spedita sulla Terra quand’era ancora una neonata. E noi che pensavamo che Goku fosse l’unico.” replicò Dende.
“E quando sarebbe successo?” domandò Vegeta.
“Due anni prima che il vostro pianeta venisse distrutto da Freezer.” rispose il supremo.
“E vi dirò di più. Lei è la figlia di Paragas, nonché la sorella maggiore di Broly.” rivelò Goku.
“Cosa?” domandarono tutti, sempre più sorpresi.
“Paragas non voleva avere figlie e inoltre il suo livello di combattimento era così basso che alla fine decise di spedirla sulla Terra.” spiegò il buon sayan.
“Hmph! Fregandosene delle leggi del mio regno, visto che solo i sayan deboli di sesso maschile venivano spediti su altri pianeti, mentre le femmine, qualunque fosse il loro livello di combattimento, dovevano restare per garantire l’esistenza della nostra razza.” disse Vegeta.
“In effetti noto una certa somiglianza con Broly.” osservò Trunks.
“Già. Sembra lui, ma in versione femminile.” affermò Goten.
“Io avrei un fratello? Per caso lo conoscete?” chiese Rina.
“Sì, ma è morto tanti anni fa. Siamo stati costretti ad ucciderlo.” rispose Gohan.
“Lui e suo padre volevano conquistare l’universo e hanno cercato di uccidere me, Kakaroth e i nostri figli.” raccontò Vegeta.
“Capisco. Allora è un bene che non l’abbia conosciuto.” disse l’altra sayan.
“Puoi dirlo forte. Broly era un pazzo che distruggeva tutto ciò che incontrava sul suo cammino. Ma per fortuna tu sei diversa da lui.” aggiunse Goku.
“Quindi io e mia sorella saremmo dei mezzi sayan?” domandò Taek.
“Già. Proprio come i miei figli e quelli di Vegeta. Ma adesso che ne direste di mettere qualcosa sotto i denti? Sto morendo di fame.” propose il buon sayan.
“Sei sempre il solito, Goku. Non pensi a nient’altro che combattere o mangiare.” lo canzonò Chichi. “Ma siccome io e Videl siamo tornate in vita, oggi festeggeremo e quindi ti preparerò qualcosa di molto speciale.”
“Allora che cosa stiamo aspettando? Andiamo! Siete tutti invitati a casa mia!” esclamò contento Goku.
 
La sera stessa, il gruppo festeggiò a casa di Goku la vittoria contro Jalbok e i suoi scagnozzi.
“Aaahhh! Quanto mi è mancata la tua cucina, Chichi!” sbavò Goku appena vide le montagne di cibo che Chichi aveva appena finito di preparare.
“Eheheh! Lo immagino, caro. Ho cucinato in abbondanza, quindi mangia pure quanto vuoi.” disse sua moglie.
“Buon appetito!” replicò il marito, abbuffandosi sotto lo sguardo imbarazzato di tutti i presenti.
“Hmm…” Bulma intanto stava fissando la madre di Taek e Hatsuri con una certa curiosità.
“Ehm… perché mi guarda così, signora?” domandò la donna, che si era accorta di Bulma.
“Rina, giusto? Anche se sono la moglie del principe dei sayan, puoi darmi tranquillamente del tu, quindi chiamami Bulma.” rispose la scienziata.
“D’accordo, Bulma.
“Sai, devo ammettere che hai proprio un bell’aspetto, nonostante tu sia più grande di Goku. Sembri quasi una ragazzina.”
“Beh… essendo stata riportata in vita dopo quattordici anni, è normale che io risulti più giovane rispetto alla media.”
“Non è solo questo. Sei una sayan e in quanto tale non invecchi come mia moglie o le altre donne terrestri.” precisò Vegeta.
“Come ti permetti? Nessuna donna alla mia età è bella quanto me!” protestò Bulma.
“Hmph! Non ti scaldare, donna. Sto solo spiegando alla nuova arrivata qualcosa sulle sue origini.” provò a calmarla suo marito.
“La ringrazio, principe Vegeta.” disse Rina.
“Dimmi, perché hai smesso di combattere?” chiese Vegeta. “Potevi diventare più forte e forse quel maledetto giorno tu e tuo marito non sareste morti lasciando i vostri figli orfani.”
“Perché desideravo avere una vita normale e non volevo che i miei figli diventassero violenti come lo ero io.” spiegò la madre di Taek e Hatsuri. “Durante la mia vita ho fatto del male a molte persone. Lavoravo per un boss mafioso e ogni volta venivo coinvolta in scontri con la polizia o con altri delinquenti. Un brutto giorno, fui aggredita e torturata da un gruppo di uomini appartenenti a una gang rivale e mi abbandonarono in mezzo alla strada. Aron, che passò lì per caso, mi trovò a terra ferita e priva di sensi, e decise di portarmi a casa sua. All’inizio non mi fidavo di lui e infatti al mio risveglio provai a scappare, ma le mie ferite non mi permettevano di muovermi. Nonostante il mio pessimo carattere, lui non ebbe paura, mi rimase accanto e si prese cura di me. Era così dolce e gentile, come nessuno lo era mai stato in vita mia. Mi sono affezionata ad Aron e alla fine ci siamo fidanzati. Tuttavia appartenevo a quel boss mafioso e quando seppe che ero viva, mi ordinò di tornare. All’inizio cercai di allontanare Aron, ma lui non voleva saperne, nonostante gli confessai la mia identità. Decidemmo a quel punto di fuggire lontano e di vivere nelle montagne vicino West City. Era un luogo inospitale ma pensavamo che lì saremmo stati al sicuro. Invece il mio vecchio capo riuscì a trovarci. Aron fu ferito e rischiò la vita e poi…”
“Poi tu gliel’hai fatta pagare e hai ucciso tutti.” concluse il marito. “Ci sposammo, nacquero prima Taek e poi Hatsuri, e vivemmo felici e contenti. Almeno fino al giorno in cui morimmo misteriosamente.”
“Che storia romantica! Non lo pensi anche tu, caro?” chiese Bulma.
“Hmph! A quanto pare ti sei fatta contagiare dalle stupide usanze terrestri.” la richiamò Vegeta.
“Le chiedo perdono, principe Vegeta.” si scusò Rina.
“Su, Rina. Non dar retta a quel brontolone di mio marito. Comportati come ritieni opportuno. Prima di essere una sayan, sei una madre di famiglia ed è giusto che recuperi il tempo perduto con i tuoi figli, anche se non sono più bambini.” la rassicurò Bulma, prima di lanciare un’occhiataccia al marito. “E tu mi raccomando, la prossima volta che vuoi batterti con Goku, assicuratevi che non ci sia nessuno nei paraggi. Sono stata chiara?”
“Hmph!” sbuffò Vegeta, che riprese ad abbuffarsi.
“Stupido scimmione.” lo insultò sua moglie. “Dovete scusarlo. Ogni volta che mangia, non si sa contenere.”
“Non preoccuparti, Bulma. Come vedi, tuo marito e Goku non sono gli unici.” disse Aron, indicando la moglie che si stava ingozzando di cibo.
“Non ci posso credere. Anche tu, Rina?” domandò Bulma.
“Scusatemi. Avevo fame.” rispose la sayan.
“Quando si tratta di mangiare, i sayan sono davvero incontenibili, qualunque sia il loro sesso.” disse la scienziata, prima di scoppiare a ridere.

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Capitolo 32
*** Lite ***


Mentre tutti mangiavano tranquilli e spensierati, un’altra persona sembrava non essere dell’umore giusto per divertirsi.
“Bra, ti devo parlare. Seguimi.” disse Goten.
“Eh? Okay.” rispose Bra, che seguì il ragazzo in camera sua. Nonostante il clima di festa in casa Son, Goten sembrava stranamente silenzioso e teso, come se fosse preoccupato per qualcosa. Bra l’aveva capito subito e cercò di metterlo di buon umore. “Hai visto? Alla fine ce l’abbiamo fatta. Siamo riusciti a mettere insieme Pan e mio fratello.”
Goten non rispose e continuò a fissare la ragazza in modo serio.
“Certo, questa battaglia ha dato loro la spinta decisiva, ma il merito più grande è nostro, che abbiamo lavorato dietro le quinte prima e durante la nostra serata in discoteca.” riprese la turchina. “E sono contenta che Bish si sia messo con Hatsuri, così non darà più fastidio a Pan.”
“Bra…”
“Oh scusa. Mi hai portata qui perché volevi parlarmi, anche se non capisco perché ci siamo allontanati dagli altri.”
“Perché avevo bisogno di chiarire una questione con te, lontani da occhi e orecchie indiscrete, soprattutto quelle di tuo padre.”
“Riguardo cosa?”
“Quello che è successo in discoteca.”
“Hai ragione, sono stata una stupida. Non dovevo ubriacarmi in quel modo, ti chiedo scusa. Anzi, non so come ringraziarti. Trunks mi aveva detto che ti eri preso cura di me e che mi avevi riportata a casa senza farmi scoprire da mio padre.”
“Non ricordi nient’altro?”
“Anche mio fratello mi aveva fatto la stessa domanda e ti rispondo di no, non ricordo niente di quella sera, a parte che abbiamo ballato. Per caso ho ucciso qualcuno che mi molestava?”
“No, non hai ammazzato nessuno.”
“Mi sento sollevata.”
“Quindi… ti sei dimenticata del nostro bacio?”
“Cosa? Io… ti avrei baciato? Non dirai sul serio?”
“Ti sembro uno che sta scherzando????” sbottò improvvisamente Goten.          
“Goten, calmati. Non c’è bisogno che mi urli in faccia.” provò a calmarlo Bra, che si era spaventata per il tono di voce del moro. Non aveva mai visto Goten così alterato in vita sua, in quel momento sembrava un’altra persona. “Sei sicuro di quello che dici? Non è che per caso anche tu eri ubriaco e ti stai immaginando qualcosa che non è successo?”
“Avevamo bevuto tutti, ma l’unica ubriaca quella sera eri tu.” ribadì ancora il figlio di Goku e Chichi.
“Non può essere. Pan o mio fratello me l’avrebbero detto.”
“Fortunatamente nessuno c’ha visti, a parte Bish, ma di lui non ci dobbiamo preoccupare. Senti, io non so cosa ti sia passato per la testa quella sera, ma credo tu sappia che sono già fidanzato.”
“Sì.”
“E allora perché mi hai baciato????” la sgridò ancora Goten.
“Dannazione, non lo so!!! Ma perché per te è così importante? Alla fine ci siamo baciati, non mi hai mica portata a letto!!!” replicò Bra, presa dal panico.
“Voglio essere chiaro con te, Bra. Non provare più a farmi questi scherzi. Io sto con Valese e non ti permetterò di rovinare la mia storia con lei. Dì la verità, è stata mia nipote a suggerirti di baciarmi?” l’accusò ancora il moro.
“Ma che stai dicendo? Cosa c’entra Pan?”
“Hmph! Hai ragione. Per quanto possa detestare Valese, Pan non sarebbe capace di pensare a certi piani subdoli. Sei tu la mente malvagia del duo. Del resto non sei una che si farebbe scrupoli a baciare un ragazzo per cui non prova niente.”
La ragazza, stufa degli insulti di Goten, gli mollò un ceffone. “Non posso credere che tu mi stia dicendo questo. Mi fai schifo, Goten!!! Ti odio!!!”
Goten rimase in silenzio mentre Bra se ne andò via in lacrime e si nascose nella camera degli ospiti per non farsi notare dalla sua famiglia e dagli altri.
 
Nel frattempo, Pan e Goku erano usciti a prendersi una boccata d’aria fuori dalla casa, stirandosi sull’erba a osservare il cielo stellato.
“Aaahhh! È proprio una bella serata, non trovi, Pan?” esclamò Goku.
“Hai ragione, nonno. Siamo riusciti a salvare la Terra un’altra volta, la mamma e la nonna sono tornate da noi, e anche Taek e Hatsuri hanno potuto riabbracciare i loro genitori dopo tanti anni.” rispose Pan.
“E non meno importante, adesso tu e Trunks vi siete fidanzati. Come mai non me ne avevi parlato prima?” chiese il nonno.
“Avevo una cotta per lui fin dal nostro viaggio alla ricerca delle sfere del drago, ma temevo che tutto questo non sarebbe mai successo, perché Trunks ha molti anni più di me e non pensavo di interessargli, o perlomeno non in quel senso.” spiegò la nipote.
“Hmm… non sono un esperto in questioni amorose, ma credo che l’amore, come qualunque altro sentimento, non abbia età. Inoltre Trunks ti ha sempre voluta bene, ha mostrato tanto affetto nei tuoi confronti sia cinque anni fa che oggi. Quando non ti aveva vista tornare con Hatsuri, era molto in ansia per te, quasi più di tuo padre. Eheheh!”
“Davvero?”
“Certo, piccola. Siete proprio una bella coppia e sono certo che anche quel brontolone di Vegeta sarà contento per suo figlio.”
“Grazie, nonno. Lo sai? Non mi aspettavo di trasformarmi in super sayan.”
“E perché no? In questi anni ti sei allenata tantissimo con i tuoi genitori e alla finale del torneo c’era mancato davvero poco. Ma contro Jalbok la posta in gioco era molto più alta e dopo aver visto Trunks ridotto in quelle condizioni, la rabbia che avevi dentro è esplosa al punto da trasformarti in super sayan.”
“Pan! Dove sei?” la chiamò nel frattempo Trunks.
“Nonno, Trunks mi sta chiamando.” disse Pan.
“Okay, Pan. Vai da lui.” replicò Goku.
“Pan, stai bene?” chiese il lilla.
“Sì. Ero con mio nonno. Stavamo chiacchierando.” rispose la moretta.
“Capisco. Che ne diresti se rientrassimo? Crilin sta raccontando delle stupende barzellette. Vuoi venire anche tu, Goku?” chiese Trunks.
Goku annuì. “Arrivo subito.”
“Ehi, ragazzi! Che ne dite di una foto di gruppo?” propose Bulma.
“Buona idea. Dobbiamo festeggiare la nostra vittoria nel migliore dei modi.” replicò Gohan.
“Siamo tutti?” chiese ancora la scienziata.
“No, mamma. Manca Bra.” notò Trunks.       
“In effetti qui non c’è. Chissà dove si sarà cacciata.” disse Chichi, con Goten che non disse nulla. Poteva immaginare benissimo il motivo per cui Bra era sparita, ma alla fine preferì restare in silenzio per non dare spiegazioni a nessuno. Forse aveva esagerato a reagire in quel modo, in fondo Bra era ubriaca e probabilmente non l'aveva baciato apposta. Tuttavia sapeva benissimo che lei e Pan detestavano Valese e non voleva che quelle due interferissero nella loro storia, anche a costo di rendersi freddo e spregevole agli occhi di Bra, e se fosse stato necessario, anche a quelli di sua nipote.
“Non vi preoccupate, la cerco io.” si offrì volontaria Pan.
“Okay. Allora vi aspettiamo giù.” le ricordò Bulma.
Pan cercò la sua migliore amica in giro per la casa finché non la trovò stesa nel letto della camera degli ospiti.
“Bra, ecco dov’eri. Ma che fine avevi fatto? Ti stavamo cercando. Tua madre voleva fare una foto di gruppo, però non può scattarla se tu non ci sei.” disse Pan, che però rimase senza parole quando la vide in lacrime. ”Bra… ma cosa…”
“Scusa se mi sono nascosta qui, ma non posso farmi vedere dagli altri in questo stato pietoso.” singhiozzò la figlia di Vegeta e Bulma.
“Perché stai piangendo? Che cosa è successo?” domandò Pan. La turchina le raccontò della lite con Goten, e.. “Non ci posso credere. Tu e lo zio Goten vi siete baciati?”
“Io non ricordo niente di quella sera, ero ubriaca, ma credo che sia successo per davvero e Bish lo può testimoniare. A quanto pare è l’unico che c’ha visti.”
“Ma fammi capire, secondo mio zio, tu l’avresti baciato per mandare in crisi la sua relazione con Valese?”
Bra non rispose, ma era un silenzio-assenso.
“Che idiota patentato. Come gli è venuta in mente una cosa del genere? Stavolta il film se l’è fatto lui ed è qualcosa di squallido. Non lo perdonerò mai.”
“No Pan, ti prego. Non devi litigare con lui e soprattutto mi devi promettere che non ne parlerai con nessuno. Se mio padre lo venisse a sapere, andrà su tutte le furie e ucciderà Goten.”
“Come fai a preoccuparti per quel buono a nulla, dopo tutte le cattiverie che ti ha detto?”
Ancora una volta la turchina rimase in silenzio. Un silenzio che però valeva più di mille parole.
“Bra… non mi dirai che…”
“Ho provato in tutti i modi a dimenticarlo, ma non ci riesco. Io lo amo, Pan.”
“Quindi… non è una semplice infatuazione, come dicevi l’altra volta.”
Bra scosse la testa. “Ho sempre avuto una cotta per Goten fin da bambina, ma ero consapevole di non avere speranze con lui. Anche ora che sono cresciuta, mi vede sempre come la sorellina del suo migliore amico invece che come ragazza. Nonostante sia fidanzato da tanti anni con Valese, non riesco a togliermelo dalla testa. Ogni volta che vedo Goten sono felice ma allo stesso tempo divento triste, perché so che non potrò mai essere speciale per lui. Per questo mi ero messa a bere quella sera. Vedevo te, Hatsuri e Marron che ballavate spensierati con mio fratello, Bish e Ub… volevo essere anch’io felice come voi assieme a Goten.”
“Mi dispiace, Bra. Hai fatto tanto per me e per Trunks, vorrei poterti aiutare con quello stupido che non merita una ragazza bella e meravigliosa come te. Non posso accettare che mio zio pensi che tu sia una poco di buono.”
“Non importa. La colpa è mia, che sto male per un ragazzo che non potrò mai avere. Cercherò di lasciarmi Goten alle spalle. Grazie lo stesso, Pan. Ti voglio bene.”
“Anch’io ti voglio bene, Bra. Sei la mia migliore amica, non dimenticarlo mai.” disse Pan, abbracciandola.
“Pan!!! Bra!!! Ma dove vi siete cacciate???” le chiamò Trunks.
“Accidenti. Trunks ci sta cercando.” si lamentò Pan.
“Sarà meglio raggiungere gli altri, prima che mi vedano così.” disse Bra.                
“Sistemati con calma, io vado a rassicurare Trunks e gli altri.” la tranquillizzò Pan, che appena uscì dalla camera, si ritrovò davanti il suo fidanzato.        
“Oh eccoti. Eri sparita anche tu, mi stavo preoccupando.” disse Trunks.
“Scusami, ma Bra non si sentiva bene.” mentì Pan, che preferì non raccontargli quello che era successo tra Bra e suo zio per evitare casini peggiori.
“Davvero? Che cos’ha?”
“Un leggero mal testa. Niente di serio, stai tranquillo. Le ho detto della foto e adesso si sta preparando per farsi bella.”
“Hmph! Mia sorella non cambierà mai. Sai, sono un po’ preoccupato per lei.”
“Come mai?”
“Ho come la sensazione che sia molto turbata in questo periodo. L’altra volta mi aveva detto che si era ubriacata perché si sentiva triste nel vederci insieme.”
“Che strano, a me ha detto che è felicissima e che ha sempre fatto il tifo per noi due.”
“Non intendevo in quel senso. Era triste perché vorrebbe sentirsi anche lei amata da qualcuno.”
“Beh lo sai che tua sorella è una romanticona. Immagino che anche lei, come qualunque altra ragazza single, spera di trovare un giorno l’amore della sua vita. Secondo me non è il caso che ti preoccupi, Trunks. Magari non sarà nulla di serio.”
“Hmm… forse hai ragione. Spero davvero che sia un’altra delle sue solite infatuazioni che durano poco. Perché se mio padre dovesse accorgersene, la vita di quel ragazzo misterioso sarebbe in pericolo. Su, adesso torniamo dagli altri.”
“Okay.”
Poco dopo, Bra raggiunse il resto del gruppo e tutti si fecero una foto ricordo prima di andare a nanna. Il meritato riposo dopo una lunga e intensa giornata in cui era successo di tutto.

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Capitolo 33
*** Tensioni ***


L’indomani pomeriggio, Taek e Hatsuri decisero d’inaugurare la loro palestra a West City e per l'occasione invitarono tutti i loro amici. Tra gli ospiti speciali ci fu anche Mr.Satan, che era stato chiamato per sponsorizzare la palestra. Quel giorno, Pan passò con suo nonno a casa di Bra.
“Pan, ciao. Oh, ci sei anche tu, Goku. Prego, accomodatevi.” li accolse Bra.
“Ciao Bra.” la salutarono Goku e Pan.                                                          
“Non mi aspettavo di trovarti qui con tuo nonno. Pensavo che saresti uscita con mio fratello.” disse la turchina.
“Trunks è occupato al lavoro e non si libererà prima di stasera.” spiegò la moretta.
“Sei sola in casa?” chiese Goku.
“Mia madre è al lavoro e finirà tardi, mentre mio padre è rintanato nella gravity room e non uscirà prima di stasera.” rispose Bra.
“Sul serio? Non vuole uscire con noi?”
“Uscire dove?”
“Non mi dirai che te lo sei dimenticato? Taek e Hatsuri c’hanno invitati alla loro palestra. La inaugureranno tra pochi minuti.”
“Ah già. Che sbadata.”
“Ehm…nonno, che ne diresti di andare da Vegeta? Probabilmente anche lui si sarà scordato dell’invito.” disse Pan.
“Okay. Vado da lui.” replicò il nonno, che raggiunse subito Vegeta, lasciando le due ragazze da sole.
“Si può sapere che ti prende, Bra? Di solito sei sempre quella che si ricorda i nostri appuntamenti.” la richiamò Pan.
“Non me lo sono dimenticato. È solo che non mi va di uscire.” spiegò Bra.
“Ma perché? Hatsuri ci tiene molto e ci sarà anche Marron.”
“E ci saranno Goten e la sua ragazza?”
“Molto probabile.”
“Mi spiace per Hatsuri, ma preferisco restare a casa.”
“Per caso ti vuoi nascondere da mio zio?”
“No, però non credo che la mia presenza lo farebbe contento.”
“Bra, se c’è qualcuno che dovrebbe vergognarsi per come si è comportato, quella non sei di certo tu. E poi non è per lui che devi uscire ma per Hatsuri. Ieri avevi detto che ti saresti lasciata mio zio alle spalle, ma se ti rinchiuderai in casa, non smetterai di pensare a lui. Quindi vedi di darti una mossa, altrimenti ti trascinerò fuori con la forza e sai bene che non ti conviene farmi arrabbiare.”
“E va bene. Dammi il tempo di prepararmi e arrivo.”
“Ti ho detto che non voglio venire!!!” urlò qualcuno in casa.
“Eh? Che sta succedendo?” domandò Pan.
“Mio padre. Ogni volta che si allena nella gravity room, non vuole essere disturbato.” rispose Bra, prima di andarsene in camera a prepararsi.
“Su, Vegeta, non essere testardo. Taek e Hatsuri c’hanno invitati. E poi anche le ragazze verranno con noi.” provò a convincerlo Goku.
“Non me ne frega niente! Non ho tempo per queste stupidaggini! Tanto mia moglie non ci sarà e nemmeno Trunks!” replicò il principe dei sayan.
“Proprio perché non ci saranno, hai il dovere di presentarti a nome della famiglia Brief. Taek e Hatsuri sono nostri amici e ci tengono alla nostra presenza. Inoltre ci saranno i loro genitori e sono convinto che il cibo non mancherà.” insistette l’altro sayan.
“Hmph!” sbuffò Vegeta, per nulla interessato a lasciar perdere i suoi allenamenti.
“E dai, ti prometto che domani c’alleneremo insieme.”
“Grrrrrrr!!! E va bene! Farò un salto nella loro palestra! Ma sappi che non ho intenzione di stare là tutta la sera! E vedi di mantenere la tua promessa, Kakaroth, altrimenti te la farò pagare cara, sono stato chiaro?”
“Eheheh! Non ti preoccupare, andremo nella stanza dello spirito e del tempo. Tanto domani dovrei passare lo stesso al palazzo del supremo. Dende mi ha chiesto un passaggio fino a Namek. Vorrebbe trascorrere qualche giorno con la sua famiglia.”
“Nonno, va tutto bene?” chiese Pan, che nel frattempo li aveva raggiunti.
“Certamente. Abbiamo risolto tutto.” la rassicurò il nonno. “Piuttosto, tu e Bra siete pronte?”
“Vi raggiungeremo tra poco. Bra non ha ancora finito di prepararsi.” rispose la nipote.
“Okay, allora io e Vegeta andiamo. Ci vediamo lì.” la salutò Goku, prima di scomparire assieme a Vegeta col suo teletrasporto.
 
Appena Bra fu pronta, le due ragazze si diressero nella palestra dei loro amici.
“Caspita, quanta gente!” esclamò Bra.
“Già. È pienissimo.” osservò Pan.
“Ehi ragazze!” le salutò una voce femminile alle loro spalle. Si trattava di Marron.
“Ciao Marron. E ci sei anche tu, Ub.” disse Pan.                                             
“Taek e Hatsuri hanno invitato anche noi." spiegò Ub. "Devo dire che hanno scelto proprio un bel posto. La palestra è molto grande.”
Mentre chiacchieravano, l’attenzione di Bra fu attirata da Goten, che stava parlando con la sua fidanzata.
“Ma quello… è mio zio.” disse Pan, che si era accorta della sua presenza.
“Ehi Goten! Come va?” lo salutò Ub. Goten si voltò per rispondere ma appena si accorse della presenza di Bra, decise improvvisamente di allontanarsi assieme alla fidanzata.
“Ci ha completamente ignorati.” notò Marron.
“Davvero strano.” aggiunse Ub.
“Non dategli importanza. Fa sempre così ogni volta che lo incrociamo con la sua fidanzata. Io e Bra non andiamo d’accordo con lei e per evitare litigi, cerca di stare alla larga da noi.” mentì Pan.
“Capisco, però poteva almeno salutarci. Mi ha dato l’impressione che ci volesse evitare.” disse la bionda.
“E per quale motivo, scusa? Non mi sembra che tu e Ub siate in cattivi rapporti con mio zio.”
“Questo è vero, però anche a me è sembrato infastidito appena c’ha visti. E ora che ci penso, durante la festa di ieri sera, era meno loquace del solito. Per caso è successo qualcosa?” chiese Ub.
“Niente di serio, almeno da quel che so. Chissà, forse avrà litigato con mia nonna, che non smette mai di tartassarlo con la storia del lavoro.” continuò a mentire Pan.
“Hmph! Goten non ha alcun diritto di lamentarsi. Alla sua età dovrebbe trovarsi un lavoro, invece che non fare nulla e stare sempre fuori a divertirsi con la sua fidanzata.” replicò Marron.
“Tu cosa ne pensi, Bra?” domandò ancora Ub, ma la turchina era rimasta in silenzio, delusa dall’atteggiamento di Goten. Era talmente arrabbiato per la storia del bacio al punto da non aver salutato lei e i suoi amici e temeva seriamente che il loro rapporto non sarebbe più tornato come prima.
“Bra!” la chiamò la figlia di Krilin e C-18.
“Eh?”
“Ma che hai? Mi sembri distratta. Parlavamo di Goten. Tu hai idea del motivo per cui è di cattivo umore?”
“Io? E cosa vuoi che ne sappia? Mica vivo con lui.”
“Eppure siete sempre stati in confidenza.”
“Adesso non esagerare. È semplicemente il miglior amico di mio fratello. Se siete così preoccupati per lui, forse dovreste chiedere a Trunks, che è molto più informato di me sulla vita privata di Goten.”
“Oh ragazzi! Ben arrivati!” li salutò nel frattempo Hatsuri.
“Ciao Hatsuri. Vedo che avete raggiunto il pienone." si complimentò Pan.
“Eheheh! Ed è merito tuo, Pan. Appena la gente ha saputo che Mr. Satan avrebbe inaugurato la nostra palestra, si sono tutti precipitati qui. Anche se si è ritirato da diversi anni, la fama di tuo nonno è rimasta immutata.” rispose la brunetta.
“Ma figurati, non ho fatto niente. E poi a mio nonno non disturba stare a contatto con la gente, anzi si trova molto a suo agio.”
“Già. Mr. Satan è davvero una brava persona. Ha fatto tanto per me e per mio fratello dopo la morte dei nostri genitori.”
“A proposito, non vedo i tuoi. E nemmeno Bish.” osservò Bra.
“Bish se n’è andato poco fa. Doveva aiutare suo padre al lavoro. Mentre mia madre starà chiacchierando da qualche parte con tuo padre e con Goku.” spiegò Hatsuri.
“Eheheh! Credo che quei tre diventeranno buoni amici.” sorrise Pan.
“Del resto è comprensibile. Sono gli ultimi sayan rimasti in vita.” aggiunse Ub.
“Ancora non riesco a credere che io e Taek abbiamo origini extraterrestri come voi.” disse Hatsuri.
“Hatsuri, vieni! Mr.Satan sta per parlare!” la chiamò Taek.
“Arrivo! Scusatemi, devo andare.” si congedò la ragazza.              
“Okay. Ci vediamo dopo.” la salutò Bra.
“Io intanto vado a cercare nonno Goku.” disse Pan. In realtà, chi voleva cercare non era il nonno, bensì lo zio. La ragazza infatti voleva chiarire di persona quello che era successo con Bra ieri sera. “Zio.”
“Hmm? Che ci fai qui?” domandò Goten.
“Devo parlarti.” rispose la nipote.
“Non ora. Come vedi, sono con Valese, quindi lasciaci in pace.”
“Hai capito, bimbetta? Via! Sciò!” aggiunse Valese in tono provocatorio.
“Qui l’unica che dovrebbe sparire sei tu, stupida gallina senza cervello.” replicò malamente Pan.
“Come ti permetti??? Goten, non le dici niente???” sbottò la fidanzata di Goten.
“Non preoccuparti, ci penso io. Vieni!” la rassicurò lui, prima di afferrare per il braccio la nipote, portandola lontana dalla sua fidanzata.                                                       
“Ehi! Lasciami!” si lamentò Pan.
“Mi dici che diavolo vuoi, Pan? Non hai visto che sono con Valese?” chiese Goten, sempre più irritato.
“E tu, pur di stare con quella cretina, non saluti nemmeno i tuoi amici? O per caso vuoi che anche gli altri vengano a conoscenza del modo in cui hai trattato Bra ieri sera?” replicò la nipote.
“Non sono affari che ti riguardano.”
“Mi riguardano eccome, specialmente dopo tutte le cattiverie che le hai detto.”
“L’unica che ha colpa in questa storia è la tua amichetta del cuore. Non ho idea se le hai chiesto tu di baciarmi o se ha agito di sua iniziativa, e non lo voglio nemmeno sapere, ma di una cosa sono certo. Non vi permetterò più d’interferire nella mia storia con Valese. Forse avrò esagerato con Ub e Marron, e ti assicuro che mi scuserò con loro a tempo debito, ma non perdonerò Bra per quello che ha fatto. E se continuerai a infastidire Valese, non rivolgerò più la parola nemmeno a te, sono stato chiaro?
“Sei solo un idiota, zio. Meriteresti che vada a raccontare tutto a Vegeta, ma se lo facessi, qualcuno potrebbe rimanerci male, quindi resterò zitta. Lascerò che ti faccia da solo l’esame di coscienza, ammesso che te ne sia rimasta ancora. Ah puoi anche non rivolgermi più la parola, non me ne frega niente. Anzi, sono io che non voglio più avere nulla a che fare con te, finché starai con quella scema.” concluse Pan, prima di andarsene via. Si stava creando una situazione difficile, non solo con Bra ma anche con Pan e sapeva di non poter continuare così a lungo. Tuttavia Goten era convinto sempre più che quelle due stessero complottando per spingerlo a rompere con Valese e lui non aveva alcuna intenzione di darla vinta a loro.
“Ehi, Goten! Si può sapere dove sei stato?” domandò Valese che nel frattempo l’aveva raggiunto.
“Ho appena dato una strigliata a mia nipote. Non dovrebbe più infastidirci.” mentì Goten.
“Hmph! Direi che era ora. Non sopporto più quella sciocca ragazzina. Ma i suoi genitori non le hanno insegnato l’educazione?” si lamentò la sua fidanzata.
“Che ne diresti se ce ne andassimo da un’altra parte?” propose lui per cambiare argomento.
“Eh? Come mai?”
“C’è troppa gente qui dentro. Lo sai che non sopporto i luoghi affollati.”
“Hmm… d’accordo. Andiamo.”
“Ehi tu!” lo chiamò qualcuno alle sue spalle.
Goten si sentì gelato nel sentire la voce di Vegeta. Che Pan gli avesse raccontato del suo bacio con Bra? “Non capisco, mi ha appena detto che sarebbe rimasta zitta.” pensò lui.
“Ti ho chiamato, moccioso! Perché non mi rispondi?” chiese Vegeta.
“Ehm…ciao Vegeta. Non ti avevo sentito, scusami. Sai, c’è tanta gente qui dentro.” mentì lui con un po’ d’imbarazzo.
“Cercavo Taek e sua sorella. Li hai visti?”
Goten fece un sospiro di sollievo. Nonostante fosse infuriata, sua nipote alla fine era stata di parola. “No, perché?”
“Tuo padre ha avuto la brillante idea di sfidare la loro madre e qualcosa mi dice che potrebbe combinare casini.” spiegò il principe dei sayan.
“Sul serio? Certo che mio padre non può fare proprio a meno di combattere. Spero solo che riesca a contenersi. Non vorrei che uccida un’altra volta la povera Rina.” disse il figlio di Goku e Chichi.
“Hmph!” sbuffò Vegeta prima di andarsene alla ricerca degli altri ragazzi.
“Fiuuu!” sospirò ancora Goten. Per fortuna Vegeta non aveva ancora scoperto quello che era successo con sua figlia. Tuttavia doveva risolvere questa storia il prima possibile, per evitare che la furia del principe dei sayan si scatenasse contro di lui.
“Goten, va tutto bene? Mi sembri terrorizzato.” chiese Valese.
“Non è nulla, amore. Andiamo, su.” rispose lui, lasciando la palestra assieme alla fidanzata.

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Capitolo 34
*** Un'altra super sayan ***


Al termine del discorso, Taek si era fermato a chiacchierare con Mr. Satan.
“Eheheh! L’inaugurazione è stata un successone.” osservò Mr. Satan.
“Già. Non sappiamo proprio come ringraziarla, Mr. Satan. Senza di lei, sarebbe stato complicato far conoscere a tutti la nostra palestra.” disse Taek.
“È stato un piacere, Taek. Tu e Hatsuri siete tra i miei migliori allievi e ho saputo che avete aiutato Goku, mia nipote e gli altri contro quei maledetti alieni che volevano conquistare il nostro pianeta. Avrei tanto voluto essere dei vostri, ma sai, purtroppo sono vecchio e pieno di acciacchi.”
“Ehm…capisco. Del resto l’età passa per tutti.”
“Proprio così. Bene, direi che si sta facendo tardi. Io torno a casa.”
“D’accordo, non la tratteniamo, Mr. Satan. Grazie ancora di tutto.”
“Ma figurati. Se avrete bisogno di qualcosa, non esitate a chiamarmi. A presto, ragazzo.” si congedò Mr. Satan.
“Buona serata.” lo salutò Taek.
“Non posso crederci. Sei tu.” disse una voce femminile alle sue spalle. Taek si voltò e vide una ragazza dai capelli rossi non molto lunghi. Il suo volto gli sembrava familiare anche se in quel momento non si ricordava chi fosse. “Ah che sciocca, non mi sono presentata. Mi chiamo Miyu e abito nel palazzo di fronte. Ho sentito che Mr.Satan sarebbe stato presente all’inaugurazione di questa palestra così sono passata per dare un’occhiata.”
“Io sono Taek, piacere.” si presentò il ragazzo, che nel frattempo aveva capito chi era. “Ma un momento… io ti conosco. Sei la ragazza che avevo soccorso in discoteca.”
“Già. Perdonami se sono scappata, ma ero molto spaventata.”
“Non preoccuparti, è comprensibile. Non dev’essere stato piacevole essere assaliti da quei farabutti.”
“Già, ma per fortuna mi hai salvata. Dunque sei tu il proprietario di questa palestra?”
“Per essere precisi, la gestiamo io e mia sorella.”
“Mi sembra ben attrezzata, non manca nulla. Sai, credo che verrò spesso. Dopo quella brutta esperienza ho deciso di imparare qualche mossa di autodifesa per difendermi dai malintenzionati.”
“Beh hai scelto il posto giusto. Nella nostra palestra faremo anche corsi di autodifesa.”
“Perfetto. Allora spero che mi allenerai bene, Taek.”
“Hmph!” arrossì Taek. Miyu era proprio una ragazza carina e simpatica, e sembrava aver fatto colpo su di lui. Improvvisamente, un’esplosione all’interno della palestra attirò la loro attenzione. “Ma cosa…”
“Hai sentito anche tu?” domandò Miyu.
“Sì.” rispose Taek.
“Taek, ma dov’eri finito? Ti abbiamo cercato ovunque.” disse Hatsuri appena lo vide.
“Che sta succedendo?” chiese il fratello.
“Non ci crederai. Goku e nostra madre si stanno battendo. Me l’ha detto Vegeta.” rispose sua sorella.
“Cosa? Ma le ha dato di volta il cervello? Nostra madre non si avvicina completamente al livello di Goku. Vuole farsi ammazzare un’altra volta?”
“Faremmo meglio a raggiungerli.”
“Okay. Scusa, devo andare.” si congedò Taek.
“D’accordo, non ti trattengo. Quindi come c’organizziamo con le lezioni di autodifesa?” chiese Miyu.
“Puoi venire all’orario che ti fa comodo. Sempre ammesso che questa palestra rimanga in piedi.” replicò il ragazzo.
“Che vorresti dire?”
“Ehm…nulla. A domani, Miyu!” la salutò Taek, prima di andarsene in fretta e furia assieme alla sorella.
 
Appena Vegeta e i ragazzi giunsero nel luogo di combattimento, trovarono Goku a terra e una folta coltre di fumo davanti a loro.
“Ahia, che male!” mugugnò Goku, toccandosi la guancia sinistra.
“Goku!!!” lo chiamarono tutti.
“Che è successo, Kakaroth?” chiese Vegeta.
“Eheheh! Guardate là.” indicò Goku. Poco dopo il fumo fu spazzato via da un’imponente aura dorata appartenente a una donna.
 

 
“Mamma?” balbettò Hatsuri.
“Non ci posso credere.... si è trasformata in super sayan.” disse Vegeta, incredulo.
“Oh cielo! È successo di nuovo.” esclamò Aron.
“Di nuovo? Che vorresti dire, papà?” chiese Taek.
“Quel giorno, quando fummo attaccati dai quei delinquenti di cui vi avevamo parlato ieri, vostra madre era diventata così, con gli occhi verdi e i capelli dorati.” spiegò il padre.
“Eheheh! Che ti avevo detto, Vegeta? Taek doveva aver preso per forza da qualcuno.” disse Goku.
“Ma com’è possibile?” domandò il principe dei sayan. “Aveva smesso di combattere da tanti anni e poi non è mai stata al nostro livello.”
“Ehm…te lo spiegherò tra poco. Prima dovrei fermare Rina.” replicò l’altro sayan.
“Sto arrivando!!!” gridò Rina, prima di lanciarsi verso Goku, che fu costretto a trasformarsi in super sayan per rispondere ai suoi potenti attacchi. I due sayan si batterono con violenza, mettendo a soqquadro la palestra.
“Adesso smettetela! Volete distruggerci la palestra?” li rimproverò Taek.
“Taek ha ragione! Andate ad allenarvi da un’altra parte!” fece altrettanto Pan.
“Lo farei volentieri, ragazzi, ma Rina non smette di attaccarmi.” spiegò Goku.       
“E allora mettila fuori combattimento, idiota! Che cosa aspetti?” gli ordinò Vegeta.
“D’accordo. Scusami, Rina.” Goku comparve alle spalle di Rina e con un colpo al collo la stordì, facendola tornare normale.
“Mamma!” esclamarono Taek e Hatsuri, che andarono subito in soccorso della madre.
“Non preoccupatevi. Si risveglierà presto.” li tranquillizzò Goku.
“Allora, Kakaroth? Mi spieghi come ha fatto Rina a trasformarsi in super sayan?” domandò ancora Vegeta.
“Ehm… diciamo che l’ho fatta arrabbiare e lei si è trasformata.” rispose l’altro sayan.
“In che senso?” chiese Pan.     
“Beh ecco… le ho detto che se non mi avesse mostrato la sua vera forza, avrei ucciso suo marito e i suoi figli.” confessò il nonno con un po’ d’imbarazzo.
“Eh???” esclamarono tutti.
“Ma stavo scherzando, ragazzi. Mi conoscete benissimo e sapete che non farei mai una cosa del genere. Purtroppo non avevo scelta, provocare Rina era l’unico modo che mi era venuto in mente per costringerla a tirar fuori la sua vera forza.” provò a giustificarsi Goku.
“Non avresti dovuto farlo, nonno. Ti ricordo che hai già ucciso lei e Aron, seppur per errore.” lo richiamò Pan.
“Già. Sei una zucca vuota, Kakaroth.” aggiunse Vegeta.
“Mi dispiace.” si scusò l’altro sayan.
“Avete fatto a pezzi la sala per gli allenamenti. Ma come vi è saltato in mente di battervi proprio qui?” si lamentò Taek.
“Non preoccuparti, Taek. Chiederò a mia madre di mandare il prima possibile qualcuno a sistemare tutto. In fondo è anche colpa di mio padre se Goku e Rina si sono battuti.” lo rassicurò Bra.
“Eh? Ma se sono andato ad avvisare Taek e sua sorella.” si difese suo padre.
“Dovevi fermarli invece che lasciarli combattere. O per caso il grande principe dei sayan ha paura di uno scarto di terza classe?” lo stuzzicò la figlia.
“Grrrrrrrr!!! Questa me la pagherai, Kakaroth!” ringhiò Vegeta.
“Eheheheh!” sorrise Goku.
 
Circa un’ora dopo, Rina si risvegliò…
“Mamma!” la chiamarono i figli.
“Cara, ti senti bene?” chiese Aron.
“Che cosa è successo?” domandò Rina.
“Sei svenuta per causa mia.” rispose Goku.
Appena vide Goku, la sayan si allontanò di scatto. “Tu!”
“Non scaldarti, Rina. Kakaroth ti ha mentito.” la calmò Vegeta.
“Cosa?”
“Ti ha detto quelle cose per spingerti a tirar fuori la tua forza nascosta. Non ha nemmeno pensato di uccidere la tua famiglia. Guardalo in faccia, è un idiota senza cervello, non sarebbe capace di far del male a una mosca.”
“La mia forza nascosta?”
“Non te lo ricordi? Ti sei trasformata in super sayan e devo dire che te la sei cavata molto bene.” raccontò Goku.
“Super sayan?” chiese ancora Rina.
“E’ la trasformazione che ti ho mostrato stamattina. A quanto pare anche tu sei in grado di raggiungere il livello del super sayan.” rispose Taek.
“Cara, è successa la stessa cosa di quando siamo stati attaccati dal tuo ex capo e dai suoi uomini.” aggiunse Aron.
“Cosa?” domandò la sayan.
“Però devo dire che c’hai spaventati. Eri fuori controllo e se Goku non ti avesse stordita, credo che avresti fatto a pezzi la città intera, non solo la nostra palestra.” raccontò Hatsuri.
“Ecco perché avevo chiuso per sempre con i combattimenti. Divento pericolosa e perdo il controllo.” spiegò Rina.
“Rina, devi semplicemente imparare a controllare i tuoi poteri, tutto qua. Anche tuo figlio è in grado di trasformarsi in super sayan ma non si mette a distruggere ogni cosa com’è successo a te.” disse Goku.
“Ti aiuteremo, mamma. Certo, non nella nostra palestra, ma vicino casa nostra è il luogo perfetto per i nostri allenamenti.” propose Taek. “Tu cosa ne pensi, papà?”
“Non ho nulla in contrario, purché riusciate a fermarla ogni volta che perderà il controllo.” rispose Aron.
“Non devi preoccuparti, Aron. Per quello ci siamo io e Vegeta, ma credo che anche Taek possa bastare.” lo rassicurò Goku. “Allora, Rina? Che ne pensi?”
“Beh se non avete nulla in contrario, allora va bene.” rispose Rina. Da quando aveva conosciuto Goku e Vegeta si era incuriosita molto sulle sue origini sayan, ed era contenta che il marito e i figli l’avrebbero appoggiata.
“Perfetto. Non vedo l’ora di battermi di nuovo con te. Ovviamente in un altro posto, così non daremo problemi ai tuoi figli.” disse Goku.
“Hatsuri!” la chiamò Bish, che era appena arrivato.
“Bish!”
“Va tutto bene? Ho sentito un’aura molto forte, così sono volato subito da te.”
“Non preoccuparti, è tutto a posto. Era mia madre. Sai, anche lei è in grado di trasformarsi in super sayan.”
“Davvero? C’era da immaginarselo, del resto tuo fratello doveva aver preso per forza da qualcuno. Senti, io ho finito di lavorare per oggi, che ne diresti se uscissimo da qualche parte per festeggiare l’apertura della vostra palestra?”
“Volentieri. Andiamo. Buona serata, ragazzi. E grazie per essere venuti.” salutò tutti Hatsuri.
“E’ stato un piacere, Hatsuri. Divertitevi, mi raccomando.” replicò Bra.
“Hmph! Possiamo andare anche noi. Kakaroth, ti aspetto domani mattina al palazzo del supremo. Vedi di essere puntuale.” l’avvisò Vegeta.
“Non mancherò. Andiamo, Pan. Ciao a tutti!” salutò Goku, prima di sparire con la nipote.

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Capitolo 35
*** Il ritorno di Majin Bu ***


Era trascorsa una settimana da quando Goku e gli altri avevano sconfitto Jalbok e i suoi scagnozzi. La vita sulla Terra proseguiva in modo regolare, tuttavia quel giorno accadde qualcosa di molto particolare. Il primo ad accorgersene fu Trunks, che in quel momento si trovava al lavoro con sua madre.
“Mamma, hai visto?” la chiamò Trunks indicandole il cielo.
“E’ diventato tutto scuro.” commentò Bulma.
“Che io sappia non c’era in programma nessuna eclissi.”
“Infatti non si tratta di un’eclissi. Se il cielo si è oscurato in quel modo, vuol dire solo una cosa.”
“Shenron?”
“Esatto.”
E proprio come aveva intuito Bulma, subito dopo comparve dall’alto il drago Shenron.
“Caspita! Avevi ragione, mamma. E’ Shenron.” esclamò Trunks. “Ma che ci fa qui?”
“Sembra diretto verso i monti Paoz.” osservò Bulma. “Questo vuol dire che…”
“…che sta cercando Goku.” intuì suo figlio.
“Trunks, seguiamolo.”
“Okay.”
Trunks e Bulma uscirono dalla finestra e seguirono in volo il drago Shenron, incrociando poco dopo Vegeta.
“Papà!” lo chiamò Trunks.
“Hmph! Ve ne siete accorti anche voi.” replicò Vegeta appena li vide.
“Mi chiedo come mai Shenron sia comparso. Le sfere del drago non ci sono più, quindi non può essere stato evocato da qualcuno.” disse Bulma.
“Non ci resta che scoprirlo. Sbrighiamoci!” esclamò il principe dei sayan, prima di ripartire come un razzo alla volta dei monti Paoz.
“Vegeta!!!” lo chiamò invano Bulma. “Hmph! È sempre il solito.”
“Mamma, dobbiamo accelerare il passo. Tieniti forte.” l’avvisò Trunks, seguendo il padre a tutta velocità.
 
Dopo pochi minuti, Vegeta, Trunks e Bulma giunsero a casa di Goku, dove Shenron si era fermato. Oltre a lui, c’erano Goku, la sua famiglia e i loro amici, anche loro probabilmente incuriositi dalla presenza del drago.
“Kakaroth!” lo chiamò Vegeta.
“Ragazzi, avete visto? Quello è Shenron!” esclamò Goten.
“Goku, ce ne dobbiamo andare.” disse il drago.
“Sì, Shenron. Saluto la mia famiglia e ti raggiungo.” replicò Goku.
“Nonno, te ne stai andando?” chiese Pan.
“Mi dispiace, Pan. Purtroppo vi devo lasciare. Shenron mi sta aspettando.” rispose il nonno.
“Come, papà? Ci lasci ancora?” domandò incredulo Gohan. Tutti erano convinti che Goku fosse tornato per sempre e vederlo andare via di nuovo con Shenron lasciò la famiglia e gli amici spiazzati.
“Il mio ritorno non era definitivo. Shenron mi aveva concesso un permesso speciale al termine del quale sarei dovuto ripartire con lui.” spiegò il padre.
“Capisco…” sospirò Goten.
“Mi dispiace averlo tenuto nascosto, ma non volevo vedervi tristi durante la mia permanenza. Ma non vi preoccupate, tornerò ancora a trovarvi.” li rassicurò Goku.
“Ormai sono abituata alla tua lontananza, Goku. Spero di rivederti ancora.” disse Chichi.
“Stai tranquilla, amore. Tornerò, te lo prometto. A presto.” salutò tutti prima di volare verso Shenron, ma uno strano urlo di dolore lo fermò. “Ehi! Ma cosa…”
“Ub, che cosa ti succede?” domandò Marron, preoccupata.
“Non lo so!!!!! Sto malissimo!!!” gridò l’allievo di Goku, che si trovava a terra, circondato da una strana aura rosa. Improvvisamente, dalla schiena di Ub comparve una vecchia conoscenza, ovvero Majin Bu, che si era reincarnato nel corpo del giovane amico di Goku fin dalla sua nascita.
“Ragazzi, guardate!” indicò Trunks.
“Ma è assurdo.” disse Goku.
“No… non può essere…” balbettò Vegeta.
“Eheheh! Ahahahahah!” sorrise maligno Majin Bu.
“Majin Bu è tornato!” esclamò Gohan.
“Com’è possibile? Era morto. Dev’essere successo qualcosa.” pensò Goku.
“Attenzione!!!! Vuole colpirci!!!!!” avvisò Vegeta.
Majin Bu infatti creò una sfera gigantesca e la lanciò addosso a Goku e gli altri, dopodiché se ne scappò, fortunatamente senza uccidere nessuno.
“Bulma! Tutto bene?” domandò Vegeta.
“Chichi! Videl! Come state?” chiese Goku.
“Non preoccupatevi. Siamo ancora intere.” rassicurò Bulma.
“Come al solito quel mostro non si sa controllare.” disse Gohan.
“Accidenti!” si lamentò Goten. “Dobbiamo fermarlo prima che possa uccidere qualche innocente.”
“Eppure ero sicuro di averlo ucciso e che la sua anima si fosse reincarnata nel corpo di Ub. Come ha fatto a uscirne?” si domandò Goku.
“Ehi, Goku! Mi senti?” lo chiamò una voce a lui familiare.
“Re Kaio! È lei?”
“Ascoltami bene. Abbiamo scoperto che Bibidi, il mago malvagio che aveva creato Majin Bu, aveva un altro figlio oltre Babidi. E la cosa terribile è che questo figlio sembra più potente del padre e del fratello. Il suo nome è Bobidi e ha creato un altro Majin Bu.”
“Un altro Majin Bu?”
“L’obiettivo di Bobidi è quello di unire il Majin Bu che tutti voi conoscete con un altro creato da lui, per formare una nuova creatura malvagia con cui dominare l’universo.”
“Ma Majin Bu non si era reincarnato nel corpo di Ub?”
“Sì, ma ti ho detto che Bobidi è più potente del padre e di Babidi. Con una magia ha fatto uscire l’anima di Majin Bu dal corpo di Ub ed ora si sta dirigendo verso quello nuovo per unirsi a lui. Dovete fermarlo, prima che distrugga di nuovo tutto l’universo.”
“D’accordo. Ma Ub…”
“Non ti preoccupare. Il ragazzo sta bene, anche se sarà indebolito. Per fortuna la parte buona di Majin Bu che si era unita a lui durante la battaglia contro Baby non è stata portata via da Bobidi. Ma adesso devi pensare a fermare i due Majin Bu, altrimenti per la Terra non ci sarà scampo.”
“Grazie, re Kaio. E pensare che me ne stavo andando via. Shenron, ti dispiacerebbe rimandare la nostra partenza? È una questione di vita o di morte.”
“D’accordo, ma fai presto.” rispose il drago, che volò in cielo finché non scomparve.
“Ragazzi, state bene?” chiese Goku.
“Sì, papà.” rispose Goten.
“Non perdiamo altro tempo. Andiamo.” esclamò il buon sayan. Tutti si riunirono attorno a Goku, tranne qualcuno, che non sembrava molto convinto di partecipare all’imminente battaglia. “Ub, tu non vieni?”
“Mi dispiace, Goku, ma credo che vi sarei solo d’intralcio. Majin Bu rappresentava il mio potere speciale e senza di lui non valgo nulla.” spiegò Ub.
“Non dire così.” intervenne Marron. “Non avrai Majin Bu, ma la sua parte buona è ancora dentro di te. Inoltre non dimenticare tutti gli anni di allenamento con Goku, più gli ultimi cinque in cui non era qui.
“Proprio così. La tua forza non dipende da Majin Bu, ma da te stesso.” aggiunse Goku.
Marron… ragazzi…. d’accordo, mi avete convinto. Sarò dei vostri.” decise Ub, che appoggiò la mano sulla spalla di Goku. Nonostante fosse stato indebolito dalla perdita della sua anima, Ub non era intenzionato a restare in disparte, anzi avrebbe lottato anche lui per la salvezza della Terra
“Eheheh! Adesso ti riconosco, ragazzo. Forza, andiamo.” esclamò Goku, prima di scomparire assieme al resto del gruppo col suo teletrasporto.
“Fate attenzione!” li avvisò Bulma.

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Capitolo 36
*** Hyper Bu ***


Goku e gli altri si teletrasportarono da Majin Bu nella speranza di fermarlo, ma ormai sembrava troppo tardi. I due Majin Bu erano l’uno a fianco dell’altro, e assieme a loro c’era un piccolo essere che assomigliava molto al mago Babidi, ma di carnagione blu. Si trattava sicuramente del fratello di cui aveva parlato re Kaio, ovvero Bobidi.
“E così tu saresti il famoso Goku, colui che aveva distrutto Majin Bu. Mi dispiace, ma stavolta non potrai far niente per fermarmi. Unitevi!” ordinò il mago malvagio. Con una strana magia, i due Majin Bu si unirono formando una gigantesca palla rosa che girava attorno a sé stessa.
“Accidenti! Siamo arrivati tardi!” si lamentò Gohan.
“Che spettacolo disgustoso.” commentò Pan.
“E ancora non abbiamo visto niente.” aggiunse Trunks.
“Maledizione! Tanta fatica per eliminarlo ed ecco che quel mostro rispunta di nuovo!” mugugnò Vegeta.
“Ragazzi!” li chiamò qualcuno alle loro spalle.
“Bish! Taek!” replicò Goten.
“Abbiamo sentito una strana aura negativa, così ci siamo precipitati subito qui.” disse Bish.
“Dove sono Hatsuri e Rina?” chiese Pan.
“Sono rimaste a casa con mio padre. Mia madre non è ancora in grado di controllare il proprio potere e non me la sono sentita di farla partecipare a questa battaglia. Non vorrei che impazzisca com’è successo l’altro giorno con tuo nonno. Hatsuri ha deciso di restare con lei per tenerla d’occhio ed evitare che combini stupidaggini.” spiegò Taek.
“Signore e signori, preparatevi ad assistere a un concentrato di potenza ed invincibilità! Ecco a voi Hyper Bu!” annunciò Bobidi. La creatura che temeva Re Kaio si era formata. Aveva la carnagione rosa di sempre, ma stavolta era alto, muscoloso, con due codini e un corno in testa.
“Fa ancora più paura di prima.” notò Trunks.
“E quel che è peggio, sprigiona un’aura potentissima.” aggiunse Vegeta.
“Ho l’impressione che non sarà facile eliminarlo.” disse Goten.       
Il mostro nel frattempo ruggì facendo rabbrividire tutti i presenti.
“Perfetto! Ci sono riuscito!” esultò Bobidi.
“Sei un pazzo! Ucciderà anche te!” lo insultò Goku.
“Non parlare! Hyper Bu, uccidi quei ficcanaso!” ordinò il mago malvagio.
“Stai zitto.” si oppose il mostro.                                                                      
“Come osi rispondermi in questo modo?” lo richiamò il suo padrone.
“Io non ricevo ordini da nessuno. Preparati a morire.” replicò Hyper Bu, che preparò un attacco energetico che avrebbe potuto ucciderlo.
“Ahahahah!” rise Bobidi, per nulla preoccupato.
“Che hai da ridere?” domandò il mostro.
“Povero illuso! Sapevo che avresti provato a ribellarti, ma io sono molto più furbo di mio padre e di mio fratello!” rispose il mago.
Che vorresti dire?”
“Quando ho creato il secondo Majin Bu, ho fatto dentro di lui una magia collegata ai miei sensi vitali. Ciò vuol dire che se dovesse malauguratamente accadermi qualcosa di spiacevole, morirai anche tu.”
“Grrrrrrrrrr!!!!!!”
“Ahahahah! Sono un genio! Ed ora uccidi quei buffoni!”
La creatura di Bobidi ubbidì ed andò all’attacco dei suoi avversari. Goku e gli altri si trovarono spiazzati di fronte alla potenza di Hyper Bu che sembrava nettamente superiore a loro.
“Non abbiamo speranza contro di lui. Vegeta, dobbiamo fare la fusione.” propose Goku.
“Oh,no!” si lamentò il principe dei sayan, disgustato dall’idea di unirsi nuovamente con il suo rivale di sempre.
“Vegeta, tu conosci molto bene la forza di Majin Bu. Adesso è diventato ancora più forte dopo che si è unito con l’altro. Non abbiamo alternative.” insistette l’altro sayan.
“D’accordo, Kakarot.” sospirò Vegeta, che si piazzò accanto al suo rivale pronto per effettuare la fusione.
“Voi non farete niente!” gridò Hyper Bu, avvicinandosi verso i due sayan.
“Non te lo permetteremo, Hyper Bu!” esclamò Gohan, che si piazzò davanti ai loro genitori assieme a Goten e Trunks nel tentativo di rallentarlo.
“Toglietevi di mezzo!” replicò il mostro, spazzandoli via con la forza della sua aura.
“Fusion!!! Haaaa!!!” gridarono contemporaneamente Goku e Vegeta, effettuando i movimenti in modo sincronizzato e unendosi alla fine in un unico essere.
“Eheheh! Adesso sei nei guai, Hyper Bu!” balbettò Trunks.
“Eccomi qua. Preparati, Majin Bu.” l’avvisò Gogeta.
“Io non sono Majin Bu. Mi chiamo Hyper Bu e sono l’essere malvagio più forte dell’universo.” rettificò il mostro rosa.
“Potresti aver ragione sul fatto che sei malvagio, ma non che sei il più forte.”
“Come ti permetti? Ti distruggerò!”
“Forza Hyper Bu! Distruggilo! Fai vedere chi comanda qui!” lo incitò Bobidi.
“Adesso quell’idiota mi ha stufato.” disse Goten, che si diresse minacciosamente verso il mago malvagio.
“Goten, dove vai?” lo fermò Trunks.
“Non l’avete sentito poco fa? Bobidi ha detto che la vita di Hyper Bu dipende dalla sua e che se dovesse morire, anche quel dannato mostro sparirebbe.” spiegò il suo migliore amico.
“Sì, però… mi sembra strano.”
“Che vorresti dire?”
“Che è troppo bello per essere vero, Goten. Hyper Bu sa benissimo che la sua vita dipende da quella di Bobidi e non lo lascerebbe mai senza protezione.”
“Invece è quello che sta succedendo. Del resto l’intelligenza non è mai stata il punto forte di quel mostro, dovresti saperlo.”
“Questo è vero, ma…”
“E’ la nostra occasione per salvare la Terra, Trunks. Hyper Bu in questo momento è occupato con i nostri genitori, mentre quello stupido mago è rimasto solo.”
“Fermo Goten!” lo chiamò invano Gohan. Il fratello era già arrivato da Bobidi.
“E tu che cosa vuoi?” domandò il malvagio mago.
“Sono venuto per ucciderti.” rispose Goten.
“Aspetta un attimo! Lo sai che io sono l’unico in grado di fermare Hyper Bu!”
“Non m’interessa. Tu e la tua famiglia non avete fatto altro che causare guai in tutto l’universo. Ma stavolta non vi lascerò fare i vostri comodi. Basterà ucciderti e Hyper Bu sparirà per sempre.”
“Non farlo, ti prego! Hyper Bu!!!! Aiutami!!!”
Il mostro comparve davanti a Goten. “Ma cosa…”
“Goten attento!” l’avvisò Gogeta.
“Sparisci, bamboccio!” disse il mostro, prima di lanciargli un’onda che lo fece schiantare a terra.
“Goten!!!” lo chiamarono tutti.                                                  
“Fiuuuu! Grazie, Hyper Bu, mi hai salvato la vita.” sospirò Bobidi.
“Non l’ho fatto per te. E vedi di stare alla larga, non voglio perdere il mio tempo a proteggerti.” replicò Hyper Bu.
“Come ti permetti? Sono stato io a crearti, te lo sei dimenticato?”
Il mostro non rispose e fissò Bobidi in modo minaccioso.
“Ehm…d’accordo, farò come desideri. Però intanto sbarazzati di quei buoni a nulla.”
“Eheheh! Con molto piacere.
“Goten, stai bene?” domandò Gohan, che era andato subito in suo soccorso.
“Sì…” mugugnò il fratello, ferito ma fortunatamente non in pericolo di vita.
“Cerca di non fare stupidaggini. Dovevi immaginare che quel mostro non avrebbe lasciato il suo padrone da solo.”
“Non capisco… eppure sta combattendo contro papà e Vegeta.”
“Purtroppo, mentre parlavi con Bobidi, Hyper Bu si è staccato un pezzo del suo corpo e l’ha lanciato verso di te.”
“Un pezzo… del suo corpo?”
“Con quella specie di palla rosa ha creato una copia di sé per difendere il suo padrone e allontanarti da lui. Guarda là.”
“Non ci posso credere. È vero, c’è un altro Hyper Bu. E se ne sta andando via con Bobidi.”
“Uccidere quel mago è impossibile, almeno finché quel mostro non verrà eliminato definitivamente. Spero solo che papà e Vegeta non commettano lo stesso errore dell’ultima volta e che diano il massimo fin da subito.”

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Capitolo 37
*** Situazione critica ***


Nel frattempo la lotta fra Super Gogeta di quarto livello e Hyper Bu continuava senza esclusione di colpi e nessuno riusciva ad avere la meglio sull’altro.
“Quel dannato mostro sta tenendo testa anche a Gogeta.” osservò Bish.
“E la cosa non va per niente bene, considerando che la fusione ha una durata limitata.” disse Trunks.
“Non ci resta che aiutare papà e Vegeta.” propose Gohan.
“Okay! All’attacco!” gridò Pan, seguita da suo padre e dal resto del gruppo.
“Che volete voi? Non disturbateci!” esclamò Hyper Bu allontanando gli altri combattenti con la sua aura.
“State bene?” chiese Goten.
“Sì.” rispose Trunks.
“Accidenti! Quel mostro è troppo forte!” si lamentò Taek.
“Già. C’ha respinti con la sola forza della sua aura.” aggiunse Bish.
“Oh no! Si sta avvicinando!” avvisò Goten.
“Non vi permetterò più d’infastidirmi! Ahahahah!” gridò il mostro rosa, che stava per lanciare un enorme attacco energetico contro il resto del gruppo, ma Gogeta con un calcio lo scaraventò lontano.
“Dove vai, asino? Sono io il tuo avversario.” gli ricordò Gogeta.                                
“Grrrrrrrr!!!! Come osi chiamarmi asino???? Non ti perdonerò mai!! Mai!!! Mai!!! Ti ucciderò!!!!” gridò Hyper Bu, che era andato in escandescenza dopo la provocazione di Gogeta.
“Adesso basta, Majin Bu!” intervenne all’improvviso Ub.
“Ub, che ci fai qui?” domandò Gogeta.
“E tu cosa vuoi?” fece altrettanto Hyper Bu.
“Tu mi appartieni e non hai alcun motivo per restare in quel corpo, quindi torna subito da me.” rispose il ragazzo.
“Te lo puoi scordare.” rifiutò il mostro.
“Che cosa?”
“Ho la grande opportunità di vendicarmi per quello che è accaduto tanti anni fa nel pianeta dei Kaioshin. Sono diventato ancora più forte e voglio mostrare a me stesso la mia invincibilità. Voi sarete le prime vittime, fino ad arrivare a tutto l’universo. Distruggerò tutto ciò che incontrerò nel mio cammino. Ahahahah!”
“Tu non farai nulla! Io te lo impedirò!” esclamò Ub, lanciandosi verso il nemico.
“Ah sì? Beccati questo!” replicò Hyper Bu, che con entrambi i codini trasformò il povero Ub in una barretta di cioccolato, dopodiché se lo mangiò, sotto lo sdegno di tutti i presenti.
“Maledizione!!! Ub!!!!” esclamò Gogeta.
“Non ci posso credere...” balbettò Taek.
“Se l’è mangiato..” aggiunse Goten.
“Ahahahah! Ci tenevi tanto a tornare insieme? Beh, ti ho accontentato.” disse il mostro.
“Sei una carogna! La pagherai!” lo minacciò Gogeta.
“Ah,davvero? Mostrami quello che sai fare!” replicò Hyper Bu.
“Big Bang Kamehameha!!!!” gridò il suo avversario, lanciandogli un potente attacco energetico che lo ridusse a pezzi.
“L’ha preso in pieno!” osservò Taek.
“Ce l’ha fatta!” esultò Bish.
“No. Voi non lo conoscete, ragazzi. Tra poco tornerà.” li smentì Gohan.
“Che stai dicendo, Gohan? Tuo padre e Vegeta l’hanno ridotto a brandelli.” replicò l’altro mezzo sayan, non capendo come mai fossero tutti nervosi.
“Purtroppo quel mostro è in grado di ricomporsi, Taek.” spiegò Trunks.
E proprio come aveva previsto, Hyper Bu non si fece pregare e ricostituì subito il suo corpo.
“E’… è tornato come prima.” balbettò incredulo Bish.
“Non è possibile.” si lamentò Taek.
“Purtroppo è così.” sospirò Gohan.
 
Intanto Gogeta, infuriato per la fine di Ub, caricò al massimo la propria aura e andò all’attacco del nemico, riempiendolo di calci e pugni senza dargli alcuna possibilità di reagire.
Preparati a morire.” lo minacciò Gogeta.
“Eheheheh!“ rise Hyper Bu, per nulla preoccupato.
“Che hai da ridere?”
“Complimenti. Hai aumentato la tua forza. Però ti dovrò deludere, perché adesso anch’io farò sul serio.”
“Che cosa?”
“Haaaaaaaaa!!!!!!” gridò Hyper Bu, aumentando ulteriormente la propria muscolatura e caricando al massimo la sua aura.
“Oh,no! La sua aura sta aumentando!” notò Gohan.
“Ahahahah! Beccati questo!” esclamò Hyper Bu, sferrando un pugno in faccia a Gogeta che lo scaraventò sulle montagne. Ma il peggio arrivò quando gli altri videro Goku e Vegeta uscire dalle macerie.
“No! La fusione è finita!” si lamentò Trunks.
“Siamo spacciati!” fece altrettanto Taek. “Nemmeno Gogeta è stato in grado di fermare quel mostro.”
“Maledizione!” brontolò Vegeta. “La fusione non è servita a nulla. Adesso cosa facciamo?”
“Non lo so, Vegeta. La forza di Ub era aumentata di molto quando i due Majin Bu si erano riuniti durante la battaglia contro Baby e credo che sia accaduto lo stesso anche ad Hyper Bu dopo averlo mangiato.” spiegò Goku.
“Grrrrrr!!! Dannato parassita!” ringhiò il principe dei sayan.
“Quel mostro ha una potenza inaudita.” commentò Bish.
“Che sia davvero la fine?” si chiese Taek.
“Io non ci voglio credere! Haaaaaaaa!!!!!” gridò Pan, trasformandosi in super sayan e lanciandosi istintivamente all’attacco di Hyper Bu.
“Pan, non attaccarlo!!!” l’avvisò invano Gohan.
“Fermati, Pan!!!” fece altrettanto Bish, ma la ragazza non diede retta a nessuno e si preparò a colpire il nemico.
“Ka-me-ha-me-haaaaaaaaaaa!!!!” esclamò la nipote di Goku. La Kamehameha colpì in pieno il nemico, che però non si fece nulla e si gettò col suo corno all’attacco di Pan.
“Eheheheh!“ sorrise maligno il mostro.
“Ma che sta facendo? Quel mostro la ucciderà!” esclamò Goten.
“Non glielo permetterò!!!” urlò Trunks, spiccando il volo a tutta velocità verso la sua ragazza.
“Muori!!!” gridò il mostro. Proprio quando Hyper Bu stava per trafiggere Pan, Trunks fece in tempo a fermarlo, mettendosi davanti a lei e ricevendo il colpo al suo posto.
“Trunks!!!” gridò spaventata Pan.
“Oh, no!!! Trunks!!!!!” fece altrettanto Vegeta.                  
“Non preoccuparti Pan… sto bene!” cercò di rassicurarla Trunks, ma la ferita sembrava molto seria.
“Sei uno stupido! Perché l’hai fatto?” lo rimproverò la ragazza, in lacrime.
“Hai ragione, ma non voglio… che qualcuno ti faccia del male. E pur di proteggerti sono disposto a tutto. Anche a sacrificare… la mia vita.”
“Cerca di resistere, perché se non ce la dovessi fare io...” Pan si bloccò e scoppiò a piangere.
“Ehi! La mia super sayan non dovrebbe piangere.” provò a consolarla Trunks.
“E’ tutta colpa mia.”
“Non lo dire neanche per scherzo. È vero… sei più debole di Hyper Bu… ma in questo momento… sei una delle poche persone che ancora crede nella salvezza della Terra. Il tuo intervento vuol dire questo.. e deve servire a tutti noi come incoraggiamento.”
“Oh, che scenetta commovente. Ma adesso finiamola qui. Tra un po’ vi distruggerò assieme a questo inutile pianeta.” li interruppe Hyper Bu, pronto a tornare nuovamente all’attacco.
“Che essere immondo!” esclamò Taek.
“Non ha un briciolo di pietà.” aggiunse Bish.
“Vegeta, proviamo a fermarlo di nuovo.” disse Goku.
“D’accordo,Kakaroth.” replicò Vegeta.
“Goten, attacchiamolo.” disse Gohan.
Il fratello annuì, ma rimase gelato quando volse il suo sguardo verso il cielo. “Ma cosa…”
“Oh,no!” si lamentò Gohan.
“Dannazione! Guardate lì!” indicò Vegeta.
“Sta formando un’enorme sfera d’energia.” osservò Goku.
“Eheheheh!“ rise ancora il mostro, che stava per lanciare un’enorme sfera che avrebbe potuto distruggere la Terra assieme ai suoi abitanti.

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Capitolo 38
*** A presto, Goku! ***


“Accidenti! Se quella sfera dovesse colpirci, per la Terra non ci saranno speranze.” esclamò Goku.
“Dannato mostro!” mugugnò Vegeta.
“Purtroppo non abbiamo abbastanza tempo per preparare una Genkidama quindi proviamo a fermarlo con i nostri colpi migliori. Non abbiamo altre alternative.” disse l’altro sayan.
“D’accordo, papà.” annuì Gohan.
“Preparatevi a morire!” esclamò Hyper Bu, ma proprio quando stava per lanciare il suo attacco speciale, accadde qualcosa di molto strano. “Ma cosa… aaaaaaaahhhhhhhhhh!”
“Ehi, ma cosa sta succedendo?” domandò Goku. “La sua sfera è sparita.”
“Che altro c’è adesso?” chiese ancora Gohan.
“Guarda, Kakaroth. Sembra che il suo corpo stia cambiando.” osservò Vegeta.
“E’ vero. Sta accadendo qualcosa.” aggiunse Taek.
“Non ci sto capendo più niente. Per caso sta per raggiungere un’altra trasformazione che lo renderà ancora più forte?” chiese Bish.
“No, o perlomeno non per diventare più forte. La sua aura sta calando.” spiegò Goku.
“No!!! Non può essere!!!!” urlò Hyper Bu, che si sentì male e crollò a terra toccandosi lo stomaco.
“E’ la nostra chance! Distruggiamolo!” esclamò Vegeta, che stava per lanciare un attacco contro il mostro.
“Non ancora, Vegeta.” lo fermò Goku.
“Che stai dicendo, Kakaroth? Se non lo colpiremo adesso, potrebbe riprendersi.”
“Non accadrà. Osservalo con attenzione.”
“Cosa?”
Hyper Bu si era improvvisamente gonfiato e dopo qualche secondo, con enorme sorpresa di tutti, dalla sua bocca uscì fuori Ub, mentre il nemico si trasformò nel Majin Bu creato da Bobidi.
“Goku… ragazzi….” balbettò Ub.
“Ub… sei tu?” domandò Gohan.
“Per fortuna sei vivo.” aggiunse Pan.
“Perfetto, non perdiamo altro tempo! Attacchiamo Majin Bu adesso che è debole!” esclamò Goku.
“Ma papà, l’anima di Ub…” disse Gohan.
“Me la sono ripresa.” lo interruppe Ub.
“Davvero?” domandò Goten.
“Sì, ma vi spiegherò tutto più tardi. Adesso distruggiamo Majin Bu, prima che possa rendersi nuovamente pericoloso.” rispose l’ex allievo di Goku.
“D’accordo.” annuì Gohan.
“Pan… vai con loro.” sussurrò Trunks.
“No, Trunks! Non ti posso lasciare!” si rifiutò Pan.
“Ascoltami… questa è l’occasione migliore per eliminare quel mostro. Tuo nonno e gli altri… hanno bisogno del tuo aiuto.”
“Mi dispiace, ma io non sono così forte come credi.”
“Perché dici questo? Sai bene… che non è così, e l’hai dimostrato quando sei stata l’unica ad aver attaccato quel mostro.”
“Trunks…io…”
“Coraggio, Pan. Sarò sempre al tuo fianco… in qualunque momento, anche adesso.”
“E va bene.”
“Brava. Adesso non perdere tempo. Vai, prima che sia troppo tardi.”
“Okay. Nonno!” lo chiamò Pan, trasformandosi in super sayan.
“Pan, sei pronta?” domandò Goku.
“Sì! Attacchiamolo tutti insieme!” rispose la nipote, che si sentiva più carica che mai dopo le parole di Trunks.
“Ka-me-ha-me-haaaaaaa!!!!!!!!!!” gridarono contemporaneamente Goku, Gohan, Goten, Pan e Bish.
“Galick Gun!!!!!” esclamò Vegeta.
“Haaaaa!!!” urlarono Taek e Ub, lanciando i loro colpi speciali.
“No! Non mi piace! Nooooooooooo!!!!!” gridò il nuovo Majin Bu, prima di essere definitivamente distrutto. Nessuno si sarebbe aspettato un simile colpo di scena, ma Ub, che era stato assorbito in precedenza da Hyper Bu, era uscito dal suo corpo, indebolendo il nemico e permettendo al resto del gruppo di eliminarlo con molta facilità. La Terra era di nuovo salva.
 
“Ce l’abbiamo fatta.” disse Goku.
“L’abbiamo sconfitto!” esultò Goten.
“Quel mostro ha avuto ciò che si meritava.” aggiunse Taek.
“Meno male. Speriamo di non rivedere più un altro Majin Bu.” sospirò Gohan.
“Non riesco ancora a capire come mai il corpo di Hyper Bu si sia modificato dandoci questo vantaggio.” si chiese Vegeta.
“Ve lo spiego io.” intervenne Ub. “Hyper Bu, mangiandomi, ha assorbito allo stesso tempo anche la parte buona di Majin Bu che era rimasta dentro di me. Questo gli ha permesso nell’immediato di aumentare la sua potenza, ma al tempo stesso ha causato una progressiva modifica nel suo corpo che ha di fatto decretato la sua fine.”
“Cosa vorresti dire?” domandò Gohan.
“Hyper Bu era un essere composto da pura malvagità, e la presenza della parte buona di Majin Bu nel suo corpo ha mandato in tilt il meccanismo perfetto creato da Bobidi fino a farlo star male. Questo mi ha permesso di uscire dal suo corpo, riappropriandomi della parte malvagia di Majin Bu che era dentro di me fin dalla nascita e indebolendo notevolmente il potere del secondo Majin Bu.” concluse Ub.
“Dunque per questo sei intervenuto in battaglia. Volevi fermare quel mostro colpendolo al suo interno.” disse Vegeta.
“Ehm… se devo essere sincero, non ero sicuro che questo piano avrebbe funzionato.” confessò l’ex allievo di Goku. “Tu e Goku non riuscivate a batterlo nemmeno con la fusione, e alla lunga avreste avuto la peggio, così non ho avuto altra scelta che lasciarmi divorare da lui. Era l’unico modo per entrare nel suo corpo, e anche se non avevo la certezza di sopravvivere, qualcosa mi diceva che sarebbe andato tutto bene.”
“Eheheh! Mi sa che stavolta la parte dell’eroe è tua, amico.” scherzò Bish.
“Non direi. Alla fine l’abbiamo sconfitto tutti insieme.” replicò Ub.
“Non essere modesto, Ub. Senza la tua idea, probabilmente non avremmo mai sconfitto Hyper Bu. Quella gigantesca sfera d’energia che stava per lanciarci era davvero potente e forse non saremmo riusciti a respingerla nemmeno unendo i nostri colpi migliori.” spiegò Goku.
“Beh se la mettete così, allora accetto con piacere i vostri complimenti.” arrossì Ub, facendo ridere tutti i presenti. Tuttavia l’allegria durò poco quando videro il cielo oscurarsi nuovamente e soprattutto comparire dall’alto il drago Shenron.
“E adesso cos’altro succede?” domandò Bish.
“E’ Shenron.” rispose Gohan.
“Goku, hai finito?” chiese il drago.
“Sì, Shenron. Scusa il ritardo.” replicò Goku. “Bene, ragazzi. A questo punto vi posso lasciare.”
“Te ne vai ora?” domandò Pan.
Il nonno annuì. “Devo andare.”
“Mi mancherai, nonno.”
“Anche tu, Pan. Ma stai tranquilla, ci rivedremo ancora.”
“A presto, papà.” lo salutarono Gohan e Goten.        
“Ciao ragazzi.”
“Spero di rivederti, Goku. Grazie ancora di tutto.” disse Taek.
“E’ stato un piacere, Taek. Mi dispiace non poter allenare tua madre, ma sono certo che tu e Hatsuri ve la caverete benissimo senza di me. Inoltre puoi contare anche su Bish.”
“Buon viaggio, Kakaroth. E vedi di tornare il prima possibile. Io continuerò ad allenarmi e la prossima volta che c’incontreremo, puoi star certo che ti surclasserò. ” lo salutò Vegeta.
“Eheheh! Non vedo l’ora, Vegeta.”
“Forza, Goku. È ora di partire.” lo chiamò ancora Shenron.
“Aspetta, nonno!” lo fermò Pan.
“Pan, cosa c’è?” chiese Goku.
La ragazza si avvicinò in volo verso Shenron, si sfilò la sua bandana e gliela diede al nonno.
“Tesoro, ma è la tua bandana.”
“Voglio che la tieni tu. Così penserai sempre a me e alla nostra famiglia.”
Goku, molto commosso per il regalo della nipote, l’abbracciò affettuosamente. Grazie, piccola mia.”
“Torna presto, nonno”
“Lo farò. Arrivederci a tutti!” salutò Goku, prima di scomparire nel nulla assieme al drago Shenron. Chi lo sa quando sarebbe tornato sulla Terra per ritrovare la moglie, i figli, la sua cara nipote Pan e tutti i suoi amici. Ma nel frattempo dovette allontanarsi, con la speranza che non ci sarebbero più state altre minacce alla pace della Terra. La delusione per la partenza di Goku tuttavia si trasformò in terrore quando Pan e gli altri videro Trunks privo di sensi.
“Trunks!!!” lo chiamarono tutti.
“Oh,no! Figliolo!” balbettò Vegeta, spaventato.
“Continua a perdere sangue. Dobbiamo portarlo in ospedale.” disse Goten.
“Muoviamoci, presto!” esclamò disperata Pan.
“Ub, tu non vieni?” chiese Taek.
“Vi raggiungerò più tardi. Io ho ancora un conto in sospeso.” spiegò l’ex allievo di Goku.
“Un conto in sospeso? Di cosa stai parlando?” domandò Bish.
“Vero. Bobidi è ancora in circolazione, e con lui la copia di Hyper Bu.” si ricordò Goten. “Sei sicuro di cavartela da solo?”
“Fidatevi di me, ragazzi.” rassicurò tutti Ub. “Adesso andate. Trunks ha bisogno di cure il prima possibile.”
“D’accordo. Contiamo su di te, amico.” disse Taek, prima di allontanarsi col resto del gruppo.
 
Poco dopo, da un’altra parte…
“Non posso crederci! Quell’idiota si è fatto fregare!” brontolò Bobidi, che aveva assistito all’esito negativo della battaglia grazie a una sfera di cristallo, assieme alla copia che Hyper Bu aveva creato per fargli da guardia del corpo.
“A quanto pare il tuo piano non ha funzionato, Bobidi.” disse Ub, che l’aveva appena trovato.
“E tu che ci fai qui?” domandò Bobidi, spaventato.
“Non c’arrivi? Sono venuto per ucciderti.” rispose il ragazzo.
“Grrrrrr!!! Non te lo permetterò! Distruggilo!!!” ordinò il mago malvagio.
La copia di Hyper Bu andò all’attacco di Ub, ma l’ex allievo di Goku schivò il suo attacco e gli sferrò un pugno allo stomaco che lo polverizzò.
“Ma cosa…” balbettò Bobidi.
“Davvero strano. Con la tua magia sei stato in grado di rubarmi l’anima, mentre invece non sei riuscito a creare un Majin Bu con le stesse caratteristiche dell’originale. Invece che ricostituirsi, si è sbriciolato come un castello di sabbia. E meno male che la tua magia era superiore a quelle di tuo padre e di tuo fratello.” lo prese in giro Ub. Il mago provò a utilizzare una formula magica contro Ub, ma il ragazzo capì subito le sue intenzioni e l’afferrò per il collo.   
“Hmm… questa scena mi è molto familiare. Dov’è che l’ho vista?” borbottò Ub. “Ah già, che stupido! Io non l’ho vista, perché non ero nato, ma qualcuno dentro di me se la ricorda molto bene. Il tuo caro fratello maggiore, Babidi, aveva la tua stessa espressione di terrore quando è morto.”
“T-ti p-prego… n-non u-uccidermi…” balbettò Bobidi.
“Goku, il mio maestro, mi ha sempre insegnato ad avere pietà dei vinti, e se fosse qui, mi chiederebbe di risparmiarti. E credimi, avrei tanto voluto ascoltarlo, ma tu sei pericoloso, Bobidi, come lo è stata la tua famiglia. Il vostro desiderio di potere ha causato morte e distruzione in tutto l’universo e se ti lasciassi andare, finiresti per tornare con un nuovo mostro creato da te e useresti la tua magia per rubarmi l’anima, come hai fatto oggi.”
“N-non farlo….”
“Avresti dovuto pensarci due volte prima d’invadere la Terra. Salutami tuo padre e tuo fratello appena li incontrerai negli inferi. Haaaa!!!!”
“Noooooooooooo!!!”
Ub lanciò il aria Bobidi e con un suo attacco energetico lo fece saltare in aria. Adesso era davvero finita.

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Capitolo 39
*** Un incontro particolare ***


Dopo la partenza di Goku, Trunks venne subito portato in ospedale e le sue condizioni furono peggiori del previsto. Il primogenito di Vegeta e Bulma aveva perso molto sangue durante lo scontro con Hyper Bu e il ragazzo non si era più risvegliato. Non c’erano senzu e sfortunatamente Dende, che era l’unico in grado di curarlo grazie ai suoi poteri speciali, era andato a trovare la propria famiglia su Namek qualche giorno prima della comparsa di Hyper Bu e c’avrebbe messo molto tempo prima di tornare sulla Terra. Il destino di Trunks a questo punto era nelle sue mani e in quelle dei medici di West City. La povera Pan attendeva nervosamente assieme a tutti gli altri, sperando in buone notizie che al momento non arrivavano.
“Pan, tesoro. Cerca di riprenderti.” provò a consolarla Gohan.
“Non ce la faccio, papà. Il nonno se n’è andato e ora rischio di perdere per sempre Trunks. Se penso che dovevo essere io a ricevere quel colpo...” singhiozzò Pan.
“Avrebbe sofferto lui al posto tuo, non sarebbe cambiato nulla.” la smentì Goten.
“Goten ha ragione.” aggiunse Bulma. “Nemmeno io riesco a vedere mio figlio ridotto in quello stato e mi dispiace che non rivedremo tuo nonno per un po’, ma dobbiamo essere forti e avere fiducia in lui.”
“Hai ragione, Bulma.” disse la moretta.
“E’ stata colpa tua.” l’accusò Vegeta.
“Ma che stai dicendo,Vegeta?” chiese sua moglie.
“Se lei non fosse andata addosso a quel mostro, a quest’ora nostro figlio non si troverebbe qui.” spiegò il marito.
“Mi dispiace.” disse Pan.
“Le tue scuse non mi servono a niente. Forse è meglio che tu stia alla larga da Trunks.” continuò ancora il principe dei sayan.
“Papà, adesso stai esagerando!” lo rimproverò Bra.
“Tu non sai quello che è successo! La tua amichetta del cuore si è scagliata contro il nemico senza avere un piano, come se lei potesse fare qualcosa, e tuo fratello si è dovuto mettere davanti a lei per proteggerla!” replicò il padre.
“Adesso smettila, Vegeta. Non prendertela con Pan. Sono cose che possono accadere. Nessuno sapeva che sarebbe finita in questo modo.” la difese Gohan.
Vegeta perse le staffe e lo prese per il bavero. “Tu non hai diritto di parlare, hai capito? Non hai un figlio che sta lottando tra la vita e la morte ed è grazie a tua figlia che Trunks adesso si trova lì! Se io e Kakaroth non abbiamo fatto niente neanche quando ci siamo fusi, come pensava di sconfiggere Hyper Bu con il suo insignificante livello di combattimento? Crede di sentirsi forte solo perché è in grado di trasformarsi in super sayan, mentre in realtà è solo una stupida ragazzina! In situazioni del genere dovrebbe starsene buona a casa, come fa mia figlia!”
Pan ne ebbe abbastanza e se ne andò via.
“Pan, dove stai andando?” provò a fermarla Gohan.
“Lasciatemi in pace!!!!” gridò la figlia in lacrime, uscendo in volo dalla finestra.
“Sei soddisfatto?” chiese Bulma, lanciando un’occhiataccia a Vegeta.
“Che patetica. Fa tanto la dura, ma quando combina guai si mette a piangere.” borbottò Vegeta.
“Piantala immediatamente, Vegeta! Non hai parlato abbastanza?” lo richiamò ancora sua moglie con un tono di voce che non ammetteva repliche.
“Bah!” mugugnò il marito.
“Vado a cercarla.” disse Gohan.
“Non preoccuparti, Gohan. Ci penso io.” lo rassicurò Bra, che andò a cercare subito la sua migliore amica.
“Spero che non si cacci nei guai.” sospirò il figlio maggiore di Goku e Chichi.
 
Dopo le dure parole di Vegeta, Pan si allontanò a tutta velocità dall’ospedale e tornò nel luogo in cui ci fu lo scontro con Hyper Bu. Al suo arrivo, si sedette su una pietra e continuò a piangere, senza accorgersi che una persona di sua conoscenza era lì con lei.
“Perché piangi, Pan?” domandò una voce familiare.
“Nonno, sei tu?” chiese incredula Pan appena si voltò.
“Certo che sono io, piccola.” rispose Goku.
La ragazza corse subito ad abbracciarlo. “Sono felice di rivederti. Credevo che fossi partito con Shenron.”
“Cosa è successo?”
“Vegeta ha ragione. Trunks sta morendo per colpa mia. Non avrei mai dovuto attaccare Hyper Bu da sola.”
“Tesoro, quello che hai fatto era normale. Avevi visto che io, tuo padre e tutti gli altri eravamo in difficoltà e hai cercato di aiutarci, pur sapendo che eri inferiore al nemico. Anch’io avrei fatto lo stesso e senza il tuo intervento, Ub non avrebbe fatto in tempo a fermare Hyper Bu e a quest’ora saremmo tutti all’altro mondo.”
“E’ meglio che me ne stia alla larga da Trunks. Lo devo fare per il suo bene, nonno.”
“Pan, se la pensi così, non farai mai il bene di Trunks, anzi, lo farai soffrire. Non dare peso alle parole di Vegeta, ti ha detto quelle cattiverie semplicemente perché è preoccupato per suo figlio.”
“Davvero?”
“Puoi starne certa. E se Trunks ti ama, suo padre non potrà fare nulla per separarvi.”
La ragazza, commossa per le parole di Goku, l’abbracciò e scoppiò di nuovo a piangere. Oh, nonno!”
“Su non piangere.” la consolò il nonno accarezzandole la testa. “Trunks ce la farà, non ti preoccupare. Ricordati che è pur sempre il figlio del principe dei sayan e appena si risveglierà, sono certo che vorrà rivederti.”
“Hai ragione.”
“Pan, dove sei???” la chiamò Bra.
“Ma è Bra. È venuta a cercarmi, nonno.” disse Pan, ma quando si voltò, Goku era improvvisamente sparito. “Ma cosa.... nonno Goku! Dove sei finito?”
“Pan, stai bene?” chiese la turchina, che nel frattempo l’aveva raggiunta.
“Sì.” rispose l’altra ragazza.
“Chi stavi chiamando?”
“Mio nonno. Era qui, accanto a me.”
“Ne sei sicura? Io non lo vedo e non riesco a percepire la sua aura.”
“Te lo giuro, Bra. Era con me. Stavamo parlando prima che tu arrivassi.”
“Mi dispiace, Pan, ma qui non c’è.”
“Io… non ci sto capendo più niente.”
“Senti, che ne diresti di tornare in ospedale? Tua madre e gli altri sono in pensiero.”
“Mi dispiace.”
“Non ti preoccupare, Pan. Sei disperata, è normale che ti comporti in questo modo. Si vede che vuoi bene a mio fratello. Mio padre non capisce niente. Ma adesso andiamo.”
“D’accordo.” annuì Pan, prima di voltarsi indietro per un attimo. “Nonno Goku, grazie ancora. Spero di rivederti presto.”
 
Poco dopo, le due ragazze ritornarono all’ospedale, ma il clima di tensione di prima stranamente era sparito, anzi, adesso sembravano tutti di buon umore.
“E’ successo qualcosa?” chiese Pan.
“Oh Pan, eccoti qui. Mentre ti eri allontanata, i medici sono usciti dalla sala operatoria. Trunks è fuori pericolo.” raccontò Gohan.
“Dici sul serio, papà? Trunks è vivo?” domandò la figlia.
“Sì, tesoro.” affermò il padre.                                          
“Oh Trunks…” singhiozzò Pan, ma stavolta per la gioia.
“Mio fratello è forte. Sapevo che non avrebbe mollato facilmente.” l’abbracciò Bra.
“Un terrestre qualunque non sarebbe sopravvissuto dopo una ferita del genere. Ma Trunks porta nelle sue vene il sangue del principe dei sayan e non poteva certo morire in quel modo.” si vantò Vegeta.
“Ah davvero? Eppure prima avevi paura che non ce la facesse e te la sei presa ingiustamente con la povera Pan.” lo punzecchiò sua moglie.
“Hmph!” mugugnò il marito, che lanciò un’occhiataccia a Pan prima di andarsene. “Torno a casa. È stata una giornata pesante.”
“Vai pure, che è meglio.” replicò Bulma, che si era accorta del modo in cui Vegeta aveva guardato Pan. “Stupido scimmione.”
“Mi dispiace, Bulma. Non ho fatto altro che crearvi problemi.” si scusò Pan.
“Non devi assolutamente scusarti, cara.” la rassicurò Bulma. “Mio marito sa di aver sbagliato a incolparti, ma è troppo orgoglioso per ammetterlo. Per fortuna Trunks sta bene e questa è l’unica cosa che conta.”
“Hai ragione. Posso vederlo?” chiese la nipote di Goku.
“Purtroppo dovrai pazientare fino a domani, Pan. I medici c’hanno chiesto di lasciarlo riposare.” rispose la scienziata. “Adesso faresti meglio a tornare a casa. Tu, tuo padre e Goten siete reduci da una difficile battaglia e immagino che siate distrutti.”
“Puoi dirlo forte, Bulma.” affermò Gohan. “Inoltre dobbiamo passare da mia madre. Non ha avuto più nostre notizie da quando siamo andati a combattere. Andiamo, Pan.”
“D’accordo. Buonanotte.” salutò Pan, prima di congedarsi con suo padre e suo zio.
“Ciao ciao!” fecero altrettanto Bulma e Bra.

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Capitolo 40
*** Confidenze ***


Nei giorni seguenti, Trunks si ristabilì e una volta che fu dimesso dall’ospedale, Bulma decise di organizzare una festa per il suo ritorno a casa dove furono invitati i loro amici, tra cui la famiglia Son. La serata passò in maniera piacevole: Bulma, Chichi e gli altri discutevano di lavoro e delle loro faccende familiari, Vegeta come al solito rimaneva imbronciato per gli affari suoi, chiedendosi dove si trovasse Kakaroth in questo momento, mentre per quel che riguarda i ragazzi, c’era ancora qualcosa da chiarire.
“Sì, certo amore. Non ti preoccupare. D’accordo, ci vediamo presto. Ti amo, buonanotte.” disse Goten al telefono.
“Stai sempre attaccato al telefono, amico mio.” lo stuzzicò Trunks.
“Se avessi accanto la mia fidanzata, come lo è Pan con te, non lo userei tutto il giorno.” replicò il moro.
“Mia madre aveva invitato anche Valese. Come mai non è qui?” chiese ancora il lilla.
“Per il solito motivo, non vuole avere a che fare con mia nipote e con tua sorella. E credo sia meglio così, quelle due devono stare alla larga dalla mia ragazza.” spiegò il suo migliore amico.
“Mi rendo conto che non è una situazione piacevole, ma non potete continuare così per sempre. Chiama Valese e falla venire. Pan è con me e non credo che Bra possa rappresentare un disturbo per voi due, visto che adesso sta con Hatsuri e Marron.” propose il figlio di Vegeta e Bulma.
“Lascia perdere, Trunks. È meglio per tutti, credimi.” rispose Goten in modo nervoso. Era proprio Bra il problema più grande, ma ovviamente Trunks non poteva saperlo.
“Come vuoi, non insisto.”
“Senti, Trunks, c’è una cosa di cui vorrei parlarti. E’ un argomento delicato e non vorrei che gli altri c’ascoltino.”
“Non c’è problema. Possiamo spostarci in camera mia. Non ci disturberà nessuno.”
“Bene. Allora andiamo.”
 
I due ragazzi si allontanarono dal resto del gruppo, spostandosi nella camera del figlio di Vegeta e Bulma.
“Accomodati pure. Qui nessuno ci sentirà.” disse Trunks.
“Quello che sto per raccontarti non ti farà piacere, Trunks.” l’avvisò Goten.
“Mi stai facendo preoccupare, Goten. Per caso Valese vuole rompere con te?
“No, assolutamente. Tra me e Valese va tutto a gonfie vele.”
“Eppure, da come me ne avevi parlato l’altra volta, sembrava che le vostre divergenze fossero serie, se non proprio sul punto di rottura.”
“Mi spiace averti dato questa impressione, ma non c’è bisogno che ti preoccupi. Io e Valese abbiamo risolto i nostri problemi. Le liti e le incomprensioni fanno parte della vita di una coppia, ma se si resta uniti, tutto si risolve. Per quel che mi riguarda, sono convinto che Valese sia la donna perfetta con cui condividere la mia vita.”
“Beh se le cose stanno così, allora qual è il problema?”
“Trunks... io e tua sorella ci siamo baciati.”
“Cosa???? Tu e Bra… vi siete baciati?”
Goten annuì in silenzio.
“E quando sarebbe successo?” chiese Trunks.
“Durante la serata in discoteca. Io e Bra c’eravamo allontanati per lasciarti solo con Pan. Abbiamo ballato insieme e sembrava andare tutto bene, poi all’improvviso lei mi ha baciato. Il tutto prima di sentirsi male e vomitare.” raccontò il suo migliore amico.
“Non ci posso credere.”
“Avrei voluto parlartene prima, ma con tutte le battaglie e gli allenamenti che abbiamo dovuto affrontare in questo periodo non c’è stato il tempo.”
“E perché me l’hai detto?”
“Perché Bra è tua sorella e non era giusto tenertelo nascosto. Lei dice di non ricordarsi nulla, però penso che mi abbia baciato per mandare all’aria la mia storia con Valese.”
“Non pensi di esagerare? In fondo era ubriaca, probabilmente non l’ha fatto apposta. E poi, se voleva creare zizzania fra te e Valese, non avrebbe fatto prima a baciarti sotto i suoi occhi invece che in sua assenza?”
Goten rimase in silenzio, rendendosi conto di aver detto una cavolata.                    
“Goten, c’è altro che devi dirmi?” chiese Trunks, che aveva capito subito che c’era qualcosa che non quadrava in questa storia.
“Trunks… se devo essere sincero… non ce l’ho fatta a respingere Bra. Anzi, in quel momento volevo che quel bacio durasse in eterno. Tua sorella era la ragazza più bella dell’universo e non volevo separarmi da lei per niente al mondo.” confessò Goten.
“Io non capisco. Prima ti lamenti che Bra vuole rovinare la tua storia con Valese, mentre ora mi stai dicendo che ti è piaciuto baciarla. Dì la verità, Goten, sei innamorato di mia sorella?” chiese ancora il lilla.
“No, assolutamente.” negò il moro. “Tu la conosci meglio di me, non è capace di avere una relazione amorosa seria, non potrebbe mai funzionare tra noi due. E’ stato solo un momento di debolezza, in un periodo in cui il mio rapporto con Valese era in crisi. Inoltre Bra era ubriaca e non si sarebbe ricordata niente di quella sera se non gliel’avessi detto io.”
“Avrei dovuto capire che era successo qualcosa tra voi due quando eravate passati a trovarmi in ospedale. Di solito a mia sorella piace chiacchierare con te, ma quel giorno sembrava che volessi evitarla a tutti i costi e non l’hai salutata quando te ne sei andato. Mentre stasera non vi siete nemmeno rivolti la parola.”
“Mi dispiace, Trunks. Se vuoi picchiarmi, sei libero di farlo.”
“Non preoccuparti, non sono come mio padre. Forse un pensierino l’avrei fatto se te la fossi portata a letto, ma questo per fortuna non è successo. Anzi, non ti ho ancora ringraziato per esserti preso cura di lei mentre stava male e per averci coperto da nostro padre.”
“Figurati. Comunque puoi stare tranquillo. Starò alla larga da Bra. Non ho alcuna intenzione di creare problemi a te e a Vegeta.”
“Goten, a me non darebbe alcun fastidio se ti mettessi con mia sorella, anzi, sarei felicissimo per voi e sicuramente anche Pan farebbe i salti di gioia. Ti conosco da quand’eravamo bambini, mi fido di te e sono certo che non faresti mai soffrire Bra. Ma non è questo il punto. La verità è che tu non ci stai capendo niente. Se per te quel bacio con mia sorella era privo di significato, non me ne avresti parlato e soprattutto avresti smesso di pensarci una volta tornato a casa.”
“Ormai ho deciso di stare con Valese. È la cosa migliore per tutti. Tanto Vegeta non mi accetterebbe mai come fidanzato di sua figlia e come se non bastasse, adesso Bra mi odia.”
“Ne sei proprio sicuro?”
“Sì. Non è necessario che ti preoccupi. La colpa è mia, che ho dato troppa importanza a uno stupido bacio con una ragazza ubriaca.”
“Che altro devo dirti? Spero davvero che Valese sia la scelta giusta per te.”
“Ne sono più che convinto. Adesso che ne diresti di tornare dagli altri? A quest’ora Pan ti starà cercando.”
“Hai ragione. Andiamo.”

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Capitolo 41
*** Una serata speciale ***


Dopo la festa per il ritorno a casa, Trunks riprese il suo regolare lavoro alla Capsule Corporation, sotto la guida attenta di sua madre, che non smetteva mai di dare consigli sul da farsi.
“Hmm… hai fatto davvero un ottimo lavoro, figliolo. Sono certa che il nostro prossimo prodotto sarà un gran successo.” si complimentò Bulma. Trunks era diventato molto affidabile al lavoro rispetto a qualche anno fa, tant’è che aveva deciso di affidargli la presidenza della Capsule Corporation.
“Mi fa piacere.” rispose disinteressato il figlio.
“Perché fai quella faccia? Dovresti mostrare più entusiasmo.” lo richiamò sua madre.
“Scusa, mamma. Ero sovrappensiero.”
“Va tutto bene, tesoro? Per caso hai litigato con Pan?”
“Assolutamente no. Tra me e Pan va tutto bene.”
“Dici sul serio? Sai, adoro tanto quella ragazza e mi dispiacerebbe se finisse come le altre con cui sei stato in passato.”
“Mamma, Pan è diversa, dovresti saperlo meglio di me. Il legame che ho con lei non l’ho mai avuto con nessuna delle donne con cui uscivo.”
“Mi fa piacere. Però, se le cose stanno così, c’è qualcos’altro che ti turba?”
“Stavo pensando a Goten.”
“A Goten? E di che si tratta?”
“Beh ecco…” Trunks si rese conto di aver parlato troppo. Non poteva assolutamente raccontare a sua madre quello che era successo tra Goten e Bra, altrimenti sarebbero scoppiati casini, a maggior ragione se anche suo padre fosse venuto a conoscenza del loro bacio.
“Allora? Come mai tutto questo mistero?” domandò ancora Bulma.
“Ehm… non c’è nessun mistero. Conosci anche tu la sua situazione. È senza lavoro e Chichi teme che possa fare la fine di Goku. Con la differenza che lui almeno trascorreva le giornate ad allenarsi, mentre Goten non fa nulla se non uscire con Valese. Pensa sempre a lei e secondo me vorrebbe sposarla, ma se rimarrà disoccupato, non potrà pensare al matrimonio.” mentì Trunks.
“Hmph! Non capisco proprio cosa ci trovi in quella stupida. Sarà anche una bella donna, ma è un’oca senza cervello. Goten meriterebbe di meglio.”
“Lo penso anch’io, ma stanno insieme da tanto tempo e lui ci tiene molto alla loro storia. Ho pensato che forse, se trovasse un lavoro, potrebbe decidersi a chiederle la mano e magari mettere su famiglia, come vorrebbe Chichi.”
“Sei sicuro di quello che dici, Trunks? Vorresti davvero che il tuo migliore amico si leghi per sempre con quella scema?”
“Ne abbiamo parlato più volte, ma lui mi sembra sicuro dei suoi sentimenti. E per quanto Valese non piaccia neanche a me, non posso far altro che sostenerlo.”
“Hmm… capisco. D’accordo. Può venire a lavorare da noi.”
“Dici sul serio?”
“La nostra azienda è una delle migliori al mondo. Un impiegato in più non è un peso per me. L’importante però è che lavori seriamente e che non perda tempo.”
“Assolutamente. Parlerò con Goten e lo preparerò a riguardo. Grazie, mamma.”
“Mi è appena venuta un’idea.”
“Di che si tratta?”
“Ho notato il modo in cui ti guardano le impiegate della nostra azienda e devo dire che la cosa non mi piace per niente.”
“Ma mamma, a me non importa nulla di loro. Io amo solo Pan.”
“Lo so, però non voglio che questo possa diventare un motivo di lite tra voi due, quindi ho deciso che Goten ti farà da segretario. Sarà lui a ricevere le impiegate, mentre tu rimarrai tranquillo nel tuo ufficio a lavorare. Potrai incontrare Pan, la tua famiglia, i tuoi amici e i soci con cui hai preso appuntamento. E poi lavorando al tuo fianco, Goten imparerebbe meglio cosa significhi stare alla Capsule Corporation.”
“Hmm… però così Goten diventerebbe l’obiettivo delle nostre impiegate e a quel punto sarà Valese a ingelosirsi.”
“Non è un nostro problema. Se vorrà lavorare qui, queste sono le mie condizioni. Anche se è il tuo migliore amico, non riceverà nessun trattamento particolare.”
“E va bene. Tanto non credo che avrà problemi a gestirle.”
“Bene, figliolo. Cerca di finire il prima possibile, so che stasera vorresti portare Pan a cena. Adesso ti lascio al tuo lavoro. Ci vediamo.” lo salutò Bulma, prima di andarsene.
“Hmph! Bra ha la lingua lunga.” borbottò Trunks.
 
Nel frattempo, a casa Brief, Bra aveva imposto a Pan di venire a casa sua per prepararla al meglio per la cena con il fratello.
“Non ti muovere!” la richiamò Bra mentre le metteva il rossetto.
“Uffa, Bra! È proprio necessario?” si lamentò Pan.
“Come pensi di fare bella figura con mio fratello se ti presenterai senza trucco?” replicò la turchina.
“Guarda che stiamo andando a mangiare qualcosa. Non è una serata in discoteca come quella dell’altra volta.”
Appena Pan le parlò di quella serata, Bra si fece triste.
“Va tutto bene?” domandò Pan, che aveva compreso solo adesso di aver toccato un tasto dolente.
“Eh? Sì, tutto okay.” mentì Bra.
“Non starai per caso pensando a mio zio?”
“Chi, io? E perché mai dovrei pensare a quel buono a nulla di Goten?”
“Semplicemente perché tra poco uscirò con tuo fratello mentre tu resterai a casa da sola. Ti conosco bene e so che vorresti fare lo stesso con mio zio, ma tu continui a negare tutto.”
“Non ha importanza. Passerò la sera a studiare. Se ti ho fatta venire qui è perché ci tengo che tutto vada bene tra te e mio fratello.”
“E l’apprezzo molto, Bra. Ma non posso sentirmi tranquilla se ti vedo triste per mio zio.”
“Io non conto niente per Goten. L’hai visto anche tu, non mi rivolge più la parola, anzi nemmeno mi guarda. Tutto per colpa di quel maledetto bacio. Se solo non mi fossi ubriacata quella sera, il nostro rapporto sarebbe rimasto come prima.”
“Sì, forse sareste andati d’accordo, ma tu avresti sofferto comunque a vederlo con Valese, perché non è da quella sera che ti sei innamorata di mio zio.”
“Lasciamo perdere. Non ti ho fatta venire qui per parlare dei miei problemi di cuore. Se proprio ci tieni a farmi contenta, cerca di essere felice con Trunks. E sai, credo che stasera sia l’occasione giusta per approfondire il vostro rapporto.”
“Che vorresti dire?”
“Ho pensato che, dopo la vostra cenetta intima, invece che passare la notte in camera mia, potresti andare in quella di mio fratello.”
“Cosa? In camera di Trunks? E cosa dovrei farci?”
“Non c’arrivi? Sei proprio una tontolona come tuo nonno Goku. Cosa pensi che possa fare una coppia in una camera da letto e in totale intimità?”
“Eeehhhh???? Bra!!!” esclamò imbarazzata Pan.
“Non capisco perché ti stai scandalizzando.”
“E me lo chiedi pure? Tu vuoi che io vada in camera di tuo fratello…e fare…”
“Sì. Fare l’amore. Puoi dirlo liberamente, tanto non ci sente nessuno.”
Pan non disse nulla e arrossì.
“Suvvia, non fare quella faccia. È una cosa normale nella vita di una coppia. Tu e Trunks vi amate profondamente ed è giusto che portiate la vostra relazione a un livello più alto.”
“Ma io… non l’ho mai fatto con nessuno.”
“Nemmeno io, ma non c’è nulla di cui preoccuparsi. Devi soltanto lasciarti andare e fidarti di mio fratello, tutto qua.”
“Io non so se sia una buona idea. Non vorrei che i tuoi genitori ci scoprissero e raccontino tutto ai miei.”
“Non devi preoccuparti di loro. Saranno già nel mondo dei sogni quando accadrà.”
“Pan! Hai finito?” la chiamò Trunks.
“E’ lui, mi sta chiamando.” disse Pan.
“Hmm…d’accordo, fatti vedere… sei proprio uno schianto, Pan. Sono certa che Trunks rimarrà senza parole appena ti vedrà.” si complimentò Bra. “Adesso vai, non farlo aspettare.”
“Okay. Grazie di tutto, Bra.”                                                    
“Figurati, è sempre un piacere. Buona serata, e divertitevi.”
“Eccomi, Trunks.” esclamò Pan.
“Pan… sei davvero tu?” arrossì Trunks appena la vide.
“Certo. Chi credi che sia?”
“Ehm… scusa. È solo che… sei davvero bellissima.”
“Grazie. Anche tu sei molto elegante.”
“Adesso capisco perché c’hai messo più del solito a prepararti.”
“Se devo essere sincera, ha fatto tutto Bra.”
“Eheheh! Lo immaginavo. Mia sorella è molto brava in questo. Beh… che ne diresti se c’avviassimo?”
“Va bene.”
“Stiamo andando, mamma.” avvisò Trunks, prima di uscire con Pan.
“Okay, ragazzi. Divertitevi.” li salutò Bulma.
 
I due fidanzati decisero di cenare in un ristorante non molto lontano da casa. Nonostante l’atmosfera romantica, Pan divorò il cibo con gran voracità, sotto l’imbarazzo del suo fidanzato e di tutti i presenti.
“Gnam! Gnam! Che buono!” si abbuffò Pan.
“Eheheh!” sorrise Trunks. Del resto non c’era da sorprendersi, Pan è una sayan, e oltre alle capacità combattive, aveva ereditato dal nonno anche il suo smisurato appetito.
“Aaahh! Era tutto squisito!”
“Avevi proprio una gran fame, eh?”
“Puoi dirlo forte. Mi sono allenata tutto il pomeriggio.”
“Mi dispiace non averti fatto compagnia, ma sono stato fermo per troppo tempo dopo l’incidente con Hyper Bu e mia madre al lavoro non mi lascia un attimo di tregua.”
“Non ti preoccupare, lo capisco. In fondo sei il presidente della Capsule Corporation e chissà quanto lavoro avrai accumulato durante la tua assenza.”
“Hmm..” Trunks fu attirato da qualcuno che si trovava alle spalle di Pan.
“Cosa c’è?” domandò Pan.                                       
“Guarda un po’ alle tue spalle.” rispose Trunks
“Ma quello…”
“Ehi ragazzi!” li salutò Goten.
“Zio Goten, non mi aspettavo di trovarti qui.” disse Pan.
“Già, che coincidenza. Anche io e Valese abbiamo cenato in questo ristorante.” spiegò suo zio.
“Goten!!!” lo chiamò una ragazza dalla voce stridula e molto familiare.
“Eccola, ci risiamo.” borbottò la moretta.
“Ma dov’eri? Ti stavo cercando.” si lamentò Valese appena raggiunse Goten.
“Scusami, amore. Ho beccato Pan e Trunks e li stavo salutando.” spiegò il suo fidanzato.
“Ciao Valese. È da tanto che non ti vedo in giro.” la salutò Trunks.
“Oh ciao Trunks. Purtroppo il mio nuovo lavoro mi tiene molto impegnata.” si giustificò Valese.
“Ti capisco, anch’io sono incasinato in questo periodo. È stata proprio una fortuna trovare questa serata libera con Pan.”
“Goten mi ha parlato di voi. Ma fai sul serio?”
“Cosa vorresti dire?”
“Trunks, sei un uomo ricco e bello, puoi permetterti tutte le donne che desideri, e ti fidanzi con una bimbetta rozza e maleducata?”
“Come mi hai chiamata?” ringhiò Pan.
“Ti vedo molto nervosa, ragazzina. Dovresti darti una rinfrescata.” replicò Valese, prima di prendere un bicchiere d’acqua e rovesciarlo in testa a Pan.
“Valese, ma cosa…” balbettò incredulo Goten.
“Ecco, così va meglio. Ohohohoh!” rise la brunetta.
“Non avresti dovuto farlo.” sibilò Pan, stringendo i pugni per la rabbia e caricando lentamente la propria aura al punto da far tremare il locale e seminare il panico tra la gente. Aveva sopportato Valese per troppo tempo, ma stavolta non l’avrebbe passata liscia, anche a costo che suo zio l’avrebbe odiata per sempre. E proprio quando Pan sembrava sul punto di aggredirla, Trunks la fermò mettendosi tra lei e Valese, lanciando a quest’ultima un’occhiataccia minacciosa che la mise in soggezione.
“Mi dispiace che pensi questo di Pan.” disse Trunks. “Stai da tanto tempo con Goten, dovresti aver imparato a conoscere bene lei e la famiglia Son, ma a quanto pare mi sbagliavo. Pan non è rozza e tantomeno maleducata. È una brava ragazza, forte, coraggiosa, piena di vita, e io non rinuncerò a una persona così speciale per far contenta te o qualcun altro. Stiamo bene insieme e non ho bisogno di nessun’altra donna per essere felice.”
“Trunks…” arrossì Pan, che nel frattempo si era calmata, commossa dalle parole del suo fidanzato.
“Hmph! Certo che non capirò mai voi uomini. Andiamo, Goten.” borbottò Valese, andandosene via.
“Okay. Mi dispiace, ragazzi.” si scusò Goten.
“Goten, domani pomeriggio passa nel mio ufficio. Dovrei parlarti.” l’avvisò Trunks.
“Non mancherò. Buona serata.” li salutò l’altro ragazzo prima di raggiungere la sua fidanzata.
“Pan, va tutto bene?” domandò Trunks, notando che la sua fidanzata era diventata improvvisamente silenziosa, dopo che per poco non creava un casino al ristorante. “Mi dispiace. Doveva essere una serata piacevole e Valese ha rovinato tutto.”
“Ma no, non devi sentirti dispiaciuto, Trunks. Ormai sono abituata alle stupidaggini che escono dalla bocca di quella scema. Anzi, dovrei ringraziarti. Per avermi impedito di ucciderla davanti a tutti… e per le belle cose che hai detto per difendermi.”
“Ho semplicemente detto quello che penso. Altrimenti non saresti la mia ragazza, non credi?”
“Già, hai ragione.”
“Accidenti, si è fatto tardi. Il tempo vola sempre ogni volta che stiamo insieme. Andiamo.”
“Okay.”
Trunks e Pan fecero una passeggiata prima di tornare a casa Brief, con la ragazza che non smetteva di pensare a quello che le aveva detto Bra.
“Perfetto, siamo a casa. I miei dovrebbero essere già a letto.” disse Trunks.
“Anche tuo padre?” domandò Pan.
“Eheheh! Soprattutto lui. Chissà quanto sarà distrutto. È da stamattina che si allena senza sosta nella Gravity Room. Anche se è il principe dei sayan, la sua energia non è infinita.” rispose il ragazzo.
“Capisco…”
“Okay, non ti trattengo. Bra ti starà sicuramente aspettando. Buonanotte Pan.” la salutò il figlio di Vegeta e Bulma, che stava per ritirarsi in camera sua, ma Pan lo fermò afferrandogli la mano, tenendo la testa bassa per nascondere il rossore.
“Posso… posso dormire in camera tua stanotte?” chiese lei.
“Eh? Come mai?” domandò a sua volta Trunks
“Voglio stare con te, Trunks.” replicò seria Pan, guardandolo negli occhi.
“C-cosa? Ma… sei sicura?”
La ragazza annuì in silenzio. Trunks a quel punto si avvicinò a Pan e la baciò. Sarebbe stato il preludio di una lunga notte d’amore.
 
L’indomani mattina…
“Trunks, sveglia! Devi andare al lavoro!” lo chiamò Bulma, entrando in camera del figlio, ma rimase incredula quando lo trovò a letto che dormiva beatamente con Pan.
 

 
La donna s’intenerì davanti a quella scena e alla fine decise di lasciarli dormire, tornandosene allegra in cucina, dove il marito e la figlia stavano facendo colazione.
“Dov’è Trunks?” chiese Vegeta.
“Sta dormendo.” rispose Bulma.
“Non doveva andare al lavoro stamattina?”
“Lo sostituirò io finché non mi raggiungerà in ufficio. Lascialo riposare.”
“Eh no! Se non va al lavoro, vorrà dire che oggi si allenerà con me.”
“Non ho detto che non c’andrà, ma che lo farà più tardi. E poi nostro figlio si allena sempre durante il tempo libero, non ha bisogno di rinchiudersi nella tua gravity room.”
“La mamma ha ragione. Quando non è al lavoro, Trunks va ad allenarsi con Pan sui monti Paoz.” aggiunse Bra.
“Hmph! Immagino quanto sia faticoso il loro allenamento. Che progressi spera di fare con quella mocciosa? Piuttosto, nemmeno lei viene a fare colazione?” chiese ancora Vegeta.
“Ehm…no, anche Pan sta dormendo. Lei e Trunks sono tornati tardi stanotte.” mentì la figlia.
“Che strano, dovevano soltanto cenare.”
“Pan c’ha messo un sacco a prepararsi a causa mia e quindi sono usciti tardi di casa.”
“Hmph! Che smidollati. Io vado ad allenarmi. Avvisatemi quand’è ora di pranzo.” borbottò Vegeta, prima di tornare ai suoi allenamenti nella gravity room.
“Ma certo, tesoro. Buon allenamento.” lo salutò Bulma.
“A più tardi, papi.” fece altrettanto Bra.
“Dimmi la verità, Bra. Per caso c’è il tuo zampino?” domandò sua madre appena Vegeta si allontanò.
“Eh? Di cosa stai parlando?” chiese a sua volta la figlia, fingendo di non sapere nulla.
“Parlo di quello che ho visto in camera di tuo fratello. Pan non ha dormito da te stanotte, non è così?”
“Eheheh! Dunque l’ha fatto sul serio?”
“Da come dormivano, sembra proprio di sì. Non ho nulla in contrario, ma spero che tuo fratello abbia preso le dovute precauzioni. A me non dispiacerebbe diventare nonna, ma non so come potrebbero prenderla Gohan e Videl, pur se si fidano di Trunks.”
“Non ti preoccupare, mamma. Adesso vado, che ho lezione. Ci vediamo per pranzo.”
“Okay. Buona giornata.”
Poco dopo, Trunks si svegliò…
“Yaaawwn! Che dormita. Caspita, è tardi! Perché mia madre non è passata a svegliarmi? ” si chiese Trunks, prima di voltarsi e di trovare un’ospite speciale nel proprio letto. “Ah, già. Ecco perché non mi ha svegliato.”
“Hmm…Trunks…” sbadigliò Pan.
“B-buongiorno, Pan.” la salutò Trunks.
“Buongiorno.” fece altrettanto la ragazza.
“Senti, Pan.. credo che mia madre c’abbia beccati.”
“Eh?”
“Sai, ogni volta che vado al lavoro, viene sempre a svegliarmi. Ma oggi c’eri tu con me e quindi c’avrà visti a letto insieme.”
Pan arrossì al pensiero. Si era fatta beccare da Bulma e sperava che questo non le causasse guai seri con i genitori.
“Faremmo meglio a vestirci, prima che ci veda anche mio padre.” disse Trunks.
“Che imbarazzo! Chissà cosa penserà Bulma di me!” si lamentò Pan.                    
“Non ti preoccupare. Conosco bene mia madre e sono certo che se la sia presa a ridere.” la rassicurò il lilla. “Piuttosto, l’importante è che non lo vengano a sapere i tuoi genitori, altrimenti non ti lasceranno più dormire qui.”
“Mi dispiace.”
“Ehi, non devi scusarti, piccola. Non mi hai dato alcun disturbo, anzi non mi pento di quello che abbiamo fatto ieri notte.”
“Hai ragione, Trunks. È stato bellissimo.”
“Io vado. Ti chiamo appena sarò libero.”
“D’accordo.”
“Ehi!” l’attirò a sé baciandola. “Ti amo.”
“Anch’io ti amo, Trunks. Buona giornata.” lo salutò Pan.

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Capitolo 42
*** Discussioni tra amici ***


Trunks volò in ufficio e al suo arrivo si mise subito al lavoro. Com’era prevedibile, sua madre non se l’era presa per il ritardo, anzi, sembrava allegra e di buon umore e la cosa gli fece molto piacere. Dopo qualche minuto, Trunks ricevette la visita di Goten.        
“E’ permesso?” domandò il figlio di Goku e Chichi.
“Ciao Goten. Entra pure.” lo accolse Trunks.
“Vedo che sei piuttosto indaffarato.” osservò il suo migliore amico.     
“Già. Stamattina mi sono alzato tardi e ho un mucchio di lavoro da recuperare.” spiegò il lilla.
“Che strano, di solito tua madre ti sveglia sempre ogni volta che devi andare al lavoro.” disse Goten.
“Beh ecco… diciamo che stamattina era impossibilitata a svegliarmi.” arrossì Trunks.
“Hmm… dalla tua faccia sembra che il motivo sia mia nipote, non è così?”
“Esatto. Ieri Pan mi aveva chiesto di passare la notte in camera mia… quello che è successo dopo lo puoi immaginare.”
“Eheheh! E bravo Trunks! Allora? Com’è stato?”
“L’ho fatto con altre donne in passato, ma quello era solo sesso. Con Pan invece è stato diverso. Mi sentivo… completo.”
“Capisco. Del resto farlo con donna che ami è tutta un’altra storia.”
“Già. Mi raccomando, non dire nulla a Gohan e Videl, altrimenti non la lasceranno più dormire a casa mia.”
“Non preoccuparti. Sarò una tomba.”
“Scommetto che dietro la decisione di Pan c’è stato lo zampino di mia sorella. Ieri, prima di cena, mi ha fatto aspettare non so quanto per renderla ancora più bella. Certo, ne è valsa la pena, ma conosco bene Pan e so che non avrebbe mai preso da sola l’iniziativa per trascorrere la notte insieme.”
“Su questo hai ragione. Pan avrà il suo carattere, ma è una ragazza casta e pura. Sei davvero fortunato a stare con lei, amico mio.”
“Hai ragione.”
“Se proprio non riesci a liberarti, posso passare in un altro momento.”
“Non ti preoccupare. Avrei bisogno di un caffè. Stamattina non ho avuto nemmeno il tempo di fare colazione. Che ne diresti di seguirmi?”
“Okay, andiamo.”
 
Poco dopo…
“Trunks, volevo chiederti scusa per ieri sera.” disse Goten.
“Ancora ci stai pensando? Goten, lo sai che non do peso alle stupidaggini di Valese. Però non posso biasimare Pan se desidererebbe prenderla a pugni ogni volta che la provoca.” replicò Trunks.
“Ieri c’è mancato poco che lo facesse sul serio, ma le tue parole l’hanno commossa. E se devo essere sincero, hanno commosso anche me. Eheheh!”
“Ho detto quello che penso.”
“E hai fatto bene. Perché Valese alla fine ha capito che i tuoi sentimenti per mia nipote sono veri.”
“Ne dubito, specialmente dopo quello che ha fatto ieri a Pan.”
“Adesso ti ci metti anche tu?”
“Goten, le ha rovesciato l’acqua in testa e hai anche il coraggio di difenderla? Io capisco quanto ci tieni a Valese, però per quanto mi sforzi ad accettarla, non è la donna adatta per te. E non sono l’unico a pensarla così. Anche mia madre, mia sorella, e tutta la tua famiglia non la sopportano.”
“Ma tu sei il mio migliore amico e vorrei che almeno tu mi sostenessi nelle mie scelte. È vero, Valese ha la testa tra le nuvole, e quello che ha fatto ieri sera a mia nipote è stato a dir poco deplorevole, ma ti assicuro che è una brava ragazza. E’ solo che non riesce proprio ad andare d’accordo con Pan.”
“Hai ragione. È la tua fidanzata, non la mia, e se ti trovi bene con lei non ho alcun diritto d’interferire nel vostro rapporto. Però non smetto di pensare a quello che è successo con Bra durante quella sera in discoteca e ho come la sensazione che mia sorella non abbia agito in preda allo sballo.”
“Ancora con questa storia? Ti ripeto che è stato un incidente. Tua sorella era ubriaca mentre io mi sentivo fragile in quel momento, perché avevo litigato con Valese. Ma era uno stupido bacio, non c’è stato nulla d’importante con Bra. È finita lì.”
“D’accordo, ma se per te non è importante, perché hai smesso di rivolgerle la parola? Tu e Bra siete sempre stati in ottimi rapporti, sarebbe un peccato se continuerete così e prima o poi anche gli altri potrebbero accorgersene.”
“Perché non voglio avere nessun ostacolo alla mia storia con Valese. Magari in futuro penserò a un modo per evitare tensioni e litigi, ma solo perché non voglio che qualcuno in famiglia possa immischiarsi. E comunque non credo che il mio rapporto con tua sorella tornerà più come prima.”
“Come vuoi, non insisterò. Comunque non è per questo che ti ho fatto venire qui.”
“Ah no? E allora per quale motivo?”
“Ho parlato con mia madre e le ho proposto di farti lavorare alla Capsule Corporation.”
“Lavorare da voi?”
“Dovrai farmi da segretario, quindi prendere tutti i miei appuntamenti e ricevere le persone che vorrebbero incontrarmi. In particolare mia madre vorrebbe che tu trattenga le nostre impiegate in modo che non mi disturbino mentre sono occupato.”
“Hmm…”
“Mi rendo conto che potrà sembrarti noioso ma per cominciare andrebbe benissimo. Inoltre accontenteresti finalmente tua madre e le dimostreresti che fai sul serio con Valese.”
“Non capisco cosa c’entri Valese col lavoro.”
“Goten, state insieme da tanto tempo e non sei più un ragazzino. Non hai pensato che sia arrivata l’ora di fare il grande passo?”
“A dire il vero no, non ho mai pensato al matrimonio. E poi non capisco, prima sembrava che stessi mettendo in dubbio i miei sentimenti per Valese mentre ora mi chiedi di sposarla?”
“Beh poco fa hai detto che in quanto tuo miglior amico dovrei sostenerti nelle tue scelte ed è quello che sto facendo. Comunque non ho detto che devi sposarti, quella è una scelta che prenderete tu e Valese al momento opportuno e in totale autonomia, ma vorrei che accettassi quest’opportunità che io e mia madre ti stiamo dando.”
“Hmm…e va bene. Così nessuno mi romperà più le scatole con la storia del lavoro.”
“Perfetto. Allora riferirò la tua decisione a mia madre. Puoi cominciare a lavorare da noi domani mattina.”
“Grazie.”
“Figurati. Adesso farei meglio a tornare in ufficio, prima che mia madre mi becchi da queste parti. Ha già chiuso un occhio sul mio ritardo, non è il caso di mettere la sua pazienza a dura prova.”
“Okay. Allora ci vediamo domani, Trunks.” si congedò Goten.
“Ti aspetto, amico.” lo salutò Trunks, prima di tornare al lavoro.
 
Nel frattempo, Pan era andata a cercare Bra. Non era sicura di trovarla libera, visto che a quell’ora probabilmente era occupata a seguire qualche noiosa lezione all’università. Tuttavia, mentre era in volo, la nipote di Goku individuò dall’alto una chioma turchina fuori dalla facoltà. Andò a controllare e trovò la sua migliore amica che parlava con un ragazzo dai capelli corti e bruni di bell’aspetto.
“La prossima settimana organizzeremo una festa qui in facoltà. Che ne diresti se c’andassimo insieme?” propose il ragazzo.
“Hmm… non saprei. Dovrei studiare in questo periodo.” replicò Bra.
“Non ti credevo così secchiona.”
“Infatti non lo sono, però se non supero qualche esame, mia madre andrà su tutte le furie e mi taglierà i fondi per lo shopping.”
“Bra!” la chiamò nel frattempo Pan.
“Scusami, devo andare. Ci vediamo.” provò a congedarsi Bra appena vide la sua migliore amica.
“D’accordo, non ti trattengo. Però non mi hai ancora risposto, Bra.” insistette il ragazzo.
“Hmm… facciamo che appena avrò un po’ di tempo, ti chiamo, okay?” rispose la turchina.
“Ci conto. Buona giornata.” la salutò lui, prima di andarsene.
“Pan, non mi aspettavo di trovarti qui.” disse Bra appena la vide.
“Sono appena fuggita da casa tua.” spiegò la nipote di Goku.
“Già. Mi hanno detto che è stata una nottata particolare per te.” la provocò la turchina, facendo arrossire la sua migliore amica. “Allora? Com’è stata la tua prima volta? Spero che mio fratello si sia comportato bene.”
“Assolutamente. Trunks è stato gentilissimo con me. Per il resto, che dire? È stato meraviglioso.”
“Eheheh! Proprio come aveva detto mia madre. Sono molto felice per voi, ragazzi.”
“A proposito di tua madre, spero che non racconti nulla ai miei genitori.”
“Non ti preoccupare, mia madre non farebbe nulla che possa creare problemi tra te e mio fratello. Lo sai che ti adora. Anzi, era felicissima quando ha visto te e Trunks che dormivate così sereni.”
“Mi fa piacere saperlo. Piuttosto, chi è quel ragazzo con cui parlavi?”
“Si chiama Ken ed è un mio collega. È da due mesi che non smette di chiedermi di uscire insieme, ma finora non ho avuto il tempo, né la voglia.”
“Che strano, di solito i bei ragazzi come lui sono sempre stati tra i tuoi preferiti.”
“Già, però negli ultimi tempi sono cambiate molte cose.”
“Ma non il difficile rapporto che si è creato tra te e mio zio.”
Bra sospirò. “Non so più cosa fare con Goten.”
“Ascolta, Bra, avrei tanto voluto vedervi insieme, ma sfortunatamente mio zio è fissato con Valese e per quanto la disprezzi, da una parte lo capisco. Sono fidanzati da tanti anni, si trovano bene insieme e non ha alcuna intenzione di mollarla. Che senso ha soffrire per una persona che ti ha ferita e che ha smesso di rivolgerti la parola?”
“Non è giusto. Io sono Bra Brief e mi basta un semplice sguardo per far cadere un ragazzo ai miei piedi. Perché non riesco a fare lo stesso con Goten?”
“Perché mio zio è diverso dal tizio con cui parlavi prima o dai ragazzi con cui uscivi in passato.”
“Ma io lo amo per davvero, Pan. Come può pensare che l’abbia baciato per prendermi gioco di lui o per rovinare la sua storia con Valese?”
“Lo so che non hai agito in malafede, però lui non ama te, anzi adesso ti detesta, quindi cerca di dimenticarlo.”
“Per te è facile parlare. Tu sei sempre stata innamorata di mio fratello e alla fine siete riusciti a mettervi insieme.”
“Bra, è diverso. Trunks era libero e non c’era nessuna ragazza a ostacolarci, a differenza tua, e credo che mio zio sia stato molto chiaro sui suoi sentimenti. È andata così, io e Trunks stiamo insieme mentre tu e mio zio no. Mi dispiace.”
Bra rimase in silenzio. Pan non aveva tutti i torti, non importa cosa sarebbe successo, Goten avrebbe sempre preferito Valese a lei. “Forse hai ragione. Non merito di stare in pena per uno come lui.”
“Mi fa piacere sentirtelo dire, ma devi dimostrarmi che fai sul serio. Perché non accetti l’invito del tuo collega?” propose Pan.
“Ci penserò.” rispose la turchina. “Adesso scusa, ma devo andare. Tra poco ho una lezione.”
“Mi raccomando, fammi sapere. Buon proseguimento.” la salutò la nipote di Goku.
“Okay. A presto, Pan. E grazie.” ricambiò Bra, prima di rientrare in facoltà.
 

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Capitolo 43
*** Il ritorno di Jalbok ***


Il giorno dopo, Pan aveva un appuntamento con Trunks e si stava preparando per uscire. Tuttavia ricevette una visita particolare.
“E’ permesso?”
“Zio, che ci fai qui?” domandò Pan.
“Mia madre doveva prestare una cosa a Videl, così mi ha mandato a casa vostra.” spiegò Goten. “Tu invece che combini?”
“Ho un appuntamento con Trunks. E comunque non sono affari che ti riguardano.” replicò sgarbata la nipote.
“Beh ti ricordo che Trunks è il mio migliore amico, quindi m’interessa eccome sapere cosa fa e con chi esce.” ribatté suo zio.
“Non hai di meglio da fare invece che venire in casa mia a rompermi le scatole? Per caso la gallina è occupata a starnazzare in qualche pollaio?”
“Per quanto pensi di comportarti in questo modo?”
“Sei tu quello che ha cominciato.”
Goten sospirò. La nipote non aveva tutti i torti, si era comportato male anche con lei e non poteva certo biasimarla per la cattiva reazione che aveva appena avuto. “Hai ragione, ti chiedo scusa. Il fatto che abbia litigato con Bra non mi dava alcun diritto di prendermela con te o con gli altri. Però nemmeno tu ti comporti bene se insulti la mia fidanzata.”
“Non posso farci nulla se la detesto.” replicò la ragazza.
“Pan, così mi metti in una situazione difficile. Io e Valese stiamo insieme da sei anni e c’amiamo profondamente. Non sono mai stato così tanto tempo con una ragazza in vita mia, e tu lo sai, per questo ci tengo che tutto vada bene.”
“Anche a costo di non rivolgere la parola a me e a Bra? Perché è quello che mi hai detto e che hai intenzione di fare.”
“Non lo farò. O almeno non con te. Sei mia nipote, e qualunque cosa accadrà, ti vorrò sempre bene. Mi rendo conto che Valese ti provoca sempre e l’ultima volta ha davvero esagerato. Ti assicuro che prima o poi si sforzerà di andare d’accordo con te. Ma tu devi fare la tua parte.”
“Se proprio ci tieni a stare con lei, non mi opporrò. Ma non chiedermi di diventare sua amica, perché questo non succederà mai.”
“Per il momento mi accontenterò. Grazie, Pan. Quindi adesso è tutto a posto? Possiamo tornare ad essere zio e nipote?”
“Lo siamo sempre stati, sciocco.”
“Mi fa piacere sentirtelo dire. Adesso scusami, ma devo andare. Ho un appuntamento con Valese.”
“Zio.”
“Sì?”
“Con Bra… cos’hai intenzione di fare?”
“Lei non è mia nipote.”
“D’accordo, ma è la sorella del tuo migliore amico e siete sempre stati in ottimi rapporti. Io non capisco perché ti sei arrabbiato in quel modo con lei, ma ti assicuro che non ti ha baciato per prendersi gioco di te o per mettere in crisi la tua storia con Valese.”
“Pan, per il momento non mi va di discuterne. Mi dispiace. Ti auguro una buona giornata.” la salutò frettolosamente Goten, per evitare ulteriori litigi.
“Sei uno stupido, zio Goten.” pensò la nipote mentre lo vide andar via.
 
Poco dopo, Pan uscì con Trunks, raccontandogli della visita di suo zio.
“Mi fa piacere che tu e Goten vi siate riappacificati.” disse Trunks.
“Non potevo fare altrimenti. Per quanto possa detestare Valese, sembra che mio zio ne sia davvero innamorato. Forse hai ragione, dovrei mettermi l’anima in pace e accettarla nella mia famiglia, anche se il pensiero di averla come zia mi disgusta non poco.” replicò Pan, ma il suo fidanzato divenne serio e si fece stranamente silenzioso. “Trunks, va tutto bene? Mi sembri pensieroso.”
“Eh?”
“Per caso stai pensando a un’altra ragazza?”
“Beh se devo essere sincero…”
“Trunks!!!”
“Calmati, sto scherzando. Si tratta di mia sorella.”
“Bra?”
“Non ho altre sorelle, quindi sì, stavo pensando a Bra.”
“E’ successo qualcosa che non so?”
“Nulla di nuovo. Forse saprai già che ha litigato con Goten. E sono certo che tu conosca anche il motivo della loro lite.”
“Scusa se non te ne ho parlato, ma Bra mi aveva pregato di non dire niente a nessuno. È stata lei a raccontarmi del bacio con mio zio, io non ne sapevo nulla.”
“Non importa, nemmeno io lo sapevo finché non me l’ha detto Goten. Ho già parlato con lui e devo dire che questa storia è più complicata di quanto possiamo immaginare.”
“Bra avrà sbagliato, ma mio zio si è comportato male con lei.”
“Pan, non è come credi. Goten non considera Bra una poco di buono, anzi, è davvero dispiaciuto per la situazione che si è creata con mia sorella.”
“Che vorresti dire?”
“Tuo zio ci tiene alla sua storia con Valese e non vuole avere più altri problemi, per il suo bene e anche per quello di Bra.”
“Non sembra proprio che lui ci tenga così tanto a Bra, altrimenti non l’avrebbe mai trattata in quel modo.”
“Diciamo che tiene più a Valese che a mia sorella, okay? Ed è giusto così, in fondo è la sua fidanzata mentre Bra…” Trunks ad un tratto fu interrotto da qualcosa di strano.
“Trunks, va tutto bene?” domandò Pan.
“Pan, la senti anche tu?” chiese a sua volta il lilla.
“Di cosa stai parlando? Non capisco.”
“Ho appena percepito un’aura negativa e quel che è peggio, non mi è nuova.”
“E’ vero, la sto sentendo, e in effetti anche a me sembra familiare. Ma chi potrebbe mai essere?”
“Sarà meglio che vada a controllare.”
“Trunks, ti sei ripreso da poco, non sei al massimo delle forze per un combattimento.”
“Lo so, Pan, ma non possiamo ignorare questo potenziale pericolo. C’è il rischio che possano andarci di mezzo tanti innocenti e sarebbe un grosso guaio. Abbiamo utilizzato di recente le sfere del drago di Namek per riportare in vita le vittime dei bunkiani e i genitori di Taek e Hatsuri, non possiamo abusare del loro potere come facevamo fino a qualche anno fa con quelle terrestri.”
“Questo è vero. D’accordo, ma verrò con te.”
“Non se ne parla proprio.”
“Io ti seguirò sempre, ricordatelo. Lo facevo con mio nonno e lo faccio ora con te.”
“Pan, non voglio che qualcuno ti faccia del male.”
“E io non voglio che tu muoia.”
“Ma…”
“Starò sempre al tuo fianco, anche nei momenti di difficoltà. Se resteremo uniti, potremo sconfiggere qualunque nemico.”
“E va bene, ma fai attenzione.”
“Perfetto. Adesso sbrighiamoci.”
E così Pan e Trunks dovettero interrompere la loro passeggiata romantica per scoprire chi avrebbe minacciato la pace sulla Terra, a neanche un mese dalla sconfitta di Hyper Bu, sperando in cuor loro che questo nemico fosse alla loro portata.
 
Mentre erano in volo, i due fidanzati incrociarono uno strano essere metallizzato.
“Che schifo è quello?” domandò Pan.
“Chi diavolo sei? Rispondi!” chiese anche Trunks.
“Non lo sapete? Eppure siete stati voi a ridurmi così,scimmioni Sayan.” rispose il mostro, fissandoli con un ghigno malefico.
“Questa voce… no! Non può essere!” rabbrividì il figlio di Vegeta e Bulma. “Quello… è Jalbok!”
“È assurdo. Non ci posso credere.” commentò incredula Pan.
“Com’è possibile? Goku ti aveva colpito in pieno con la Genkidama! Dovresti essere morto!” esclamò Trunks.
“Questo è vero. La sfera d’energia lanciata da quel dannato verme sayan mi ha trascinato fuori dall’orbita terrestre e mi ha causato dei danni pesanti. Ho temuto davvero per la mia vita, ma fortunatamente avevo ordinato ai miei uomini di lasciare un’astronave nelle vicinanze della Terra in caso d’emergenza. Ebbene, quest’astronave mi ha raccolto che ero a pezzi e appena sono arrivato nel mio pianeta, i miei medici, per farmi sopravvivere, mi hanno ricoperto di un metallo speciale che mi permette di mantenere la mia potenza, se non aumentarla.” raccontò Jalbok.” Ed ora sono tornato qui per conquistare la Terra e ottenere la mia vendetta contro voi sayan, per aver osato attentare alla vita dell’imperatore del pianeta Bunk.”
“Non te lo permetteremo! Haaaaaa!!!!” gridò Pan, trasformandosi in super sayan e lanciandosi all’attacco del nemico.
“Ferma, Pan!!! Non andargli addosso!!!” l’avvisò invano Trunks.
Lo scontro fu senza storia: la povera Pan fu colpita dal suo nemico con dei piccoli anelli che prima la immobilizzarono e poi la fecero saltare in aria, ferendola pesantemente.
“Pan!!!! Noooooooo!!!!” gridò Trunks, lanciando un’occhiata di disprezzo verso il nemico. “Non avresti dovuto farlo!!!”
“Che intenzioni avresti?” chiese Jalbok.
“Ti ucciderò!!! Haaaaaaaaa!!!!!” il figlio di Vegeta e Bulma, infuriato per quello che era successo a Pan, caricò al massimo la propria aura finché non raggiunse il secondo livello del super sayan. “Preparati a morire, Jalbok!!!!”
“Eheheh! Patetico!” rise maligno il nemico. Trunks si batté con coraggio, ma nonostante la nuova forza raggiunta, ebbe la peggio contro il nemico, che con un attacco energetico lo elettrizzò fino a farlo crollare a terra ormai inerme.
“Ahahahah! Nessuno mi può sconfiggere!” si vantò Jalbok.
“T-trunks…“ balbettò Pan.
“E adesso andrò subito a caccia degli altri scimmioni sayan. Dopo mi riprenderò il controllo della Terra.” concluse il malvagio imperatore bunkiano, prima di andare alla ricerca degli altri sayan, senza accorgersi fortunatamente che Pan e Trunks erano sopravvissuti. Appena il nemico si allontanò, Pan, ferita, si rimise in piedi per tentare di soccorrere Trunks.
“T-trunks… stai bene?” chiese la nipote di Goku.
“Pan…  non mi toccare…” l’avvertì lui.     
“Perché? Aahhhhhhhh!!!!!!!”
Appena Pan provò a toccare il suo fidanzato, si prese una scossa che la fece cadere nuovamente a terra.
“Te l’avevo detto. Quel mostro mi ha elettrizzato.”
“Oh,no!”
“Pan, ascoltami… devi avvisare i nostri genitori che Jalbok è tornato.”
“Non ce la faccio. Sono ferita....”
“Ti prego… cerca di volare. Io non potrò muovermi per un po’ a causa dell’elettricità.”
“Trunks, io…”
“Non ti preoccupare, me la caverò. Sei riuscita ad alzarti per venire da me e dovrai fare lo stesso per avvertire almeno tuo padre, dato che Jalbok sembra che stia andando dal mio. Ma adesso vai.”
“Ci proverò.”
“Fai attenzione.” l’avvisò Trunks, prima che Pan prendesse lentamente il volo verso casa sua. 

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Capitolo 44
*** Una tensione inesauribile ***


Come aveva previsto Trunks, Jalbok stava per raggiungere Vegeta, che in quel momento era uscito a fare shopping con la figlia.
“Guarda, papà. Questa è molto bella. Ti piace?” chiese Bra, mostrandogli una camicia elegante.
“Non m’interessa.” replicò Vegeta, scocciato. Avrebbe preferito restare a casa ad allenarsi nella sua gravity room, ma quel giorno Bulma l’aveva costretto a fare la spesa e Bra ne aveva approfittato per unirsi a lui.
“E dai, provala. Ti starebbe benissimo. Faresti impazzire la mamma.” insistette sua figlia.
“Davvero?” arrossì Vegeta, prima di accorgersi che c’era qualcosa che non andava. “Ehi, ma cosa…”
“Papà, che sta succedendo?” domandò Bra.
“Un’aura malvagia si sta avvicinando verso di noi. E mi sembra anche familiare.” rispose il padre, che capì subito di chi si trattava. “No! Non può essere!”
Improvvisamente un enorme esplosione all’interno del centro commerciale travolse lui e la figlia, per fortuna senza gravi conseguenze.
“Dannazione!” mugugnò il principe dei sayan. “Bra, stai bene?”
“Sì, papà.” lo rassicurò la figlia.
“Finalmente c’incontriamo di nuovo, principe Vegeta.” disse Jalbok.
“Jalbok!” esclamò Vegeta.
“In carne ed ossa. O meglio dire, in metallo, visto come mi avete ridotto l’ultima volta.”
“Non so come tu sia sopravvissuto all’attacco di Kakaroth, ma cercherò di farti fuori una volta per tutte. Haaaaaaaa!!!!!!!!!” urlò il principe dei Sayan, caricando al massimo la sua aura per trasformarsi in Super Sayan di quarto livello.
Quanti fuochi d’artificio.” ironizzò Jalbok, per nulla intimorito dalla trasformazione del suo avversario.
“Bra, allontanati subito da qui!” ordinò Vegeta.
“D’accordo, papà. Stai attento.” replicò Bra.
“Ah, cerca di avvisare tuo fratello.”
“Ma è uscito con Pan.”
“Chiamalo! È importante!”
“Okay. Vado.” disse la turchina, prima di prendere il volo e allontanarsi dal luogo di battaglia.
“E così vorresti chiamare tuo figlio? Peccato che ci siamo già incontrati.” l’avvisò Jalbok.
“Che cosa?” chiese Vegeta.
“Si trovava assieme a quella ragazzina che vuole tanto bene. Ma non c’ho messo molto a farli fuori.” raccontò il malvagio imperatore bunkiano.
“No… Trunks… sei un assassino!!!!” lo insultò il principe dei sayan.
“Ahahahah! Senti chi parla. Da quand’è che il principe dei sayan è diventato un essere dal cuore puro? Freezer mi raccontava che voi sayan eravate dei mostri spietati e assetati di sangue. Meno male che ha distrutto il vostro pianeta assieme alla vostra inutile razza.”
“Perché, il tuo amico Freezer non faceva lo stesso? La verità è che lui ci eliminò perché aveva paura di noi sayan.”
“Stai zitto! Non ti hanno mai insegnato ad avere rispetto dei morti?”
“Gli assassini come te e Freezer non meritano alcun rispetto! Haaaaaa!!!” gridò Vegeta, lanciandosi all’attacco del nemico.
 
Nel frattempo, Bra era andata a cercare Trunks, senza però riuscire a trovarlo.
“Chissà dov’è finito mio fratello. Non riesco a percepire la sua aura. Da quando si è ripreso, non fa altro che uscire con Pan. Beati loro. Io invece continuo a darmi pena per un ragazzo che non potrò mai avere.” pensò Bra, prima di accorgersi della presenza di una persona di sua conoscenza. “Ehi, ma quello… è Goten. Che faccio? Dovrei avvisarlo della nuova minaccia sulla Terra, eppure… al diavolo! C’è in ballo il destino della Terra, non è il momento adatto per rimuginare. Goten!”
“Hmm? Bra? Che ci fai qui?” chiese Goten.
“Semmai dovrei essere io a chiedertelo.” replicò la turchina.
“Avevo un appuntamento con Valese, ma all’ultimo ha disdetto. E comunque non sono affari che ti riguardano.”
“Senti, non ho tempo, né voglia di litigare con te. Non hai ancora avvertito l’aura malvagia di Jalbok?”
“Jalbok? E’ impossibile, mio padre l’aveva colpito in pieno con la Genkidama.”
“A quanto pare non è bastato per ucciderlo definitivamente.”
“Purtroppo hai ragione. È la sua aura. Accidenti! Quel mostro doveva tornare proprio adesso che mio padre è andato via con Shenron?”
“In questo momento si sta battendo con mio padre, quindi vai ad aiutarlo. È molto importante.”
“Non c’è bisogno che tu me lo dica. Lo raggiungerò il prima possibile. Tu intanto tornatene a casa.”
La figlia di Vegeta e Bulma rimase in silenzio, non tanto per quello che Goten le aveva detto, quanto più per il modo in cui si era espresso, ovvero senza nascondere la propria irritazione alla sua presenza. Ma stavolta Bra non sembrava intenzionata a fargliela passare. “Devi per forza fare lo stronzo con me anche in un momento del genere? Mio padre mi aveva chiesto di cercare Trunks, ma ho trovato te, così sono scesa per avvisarti.”
“Non avevo bisogno del tuo avviso per andare a combattere.” replicò Goten.
“Eppure sei ancora qui a giocare con il tuo stupido cellulare.” continuò ancora la turchina.
“Bra, adesso mi stai facendo perdere la pazienza! Piantala di fare la bambina, sono stato chiaro?”
“Ah quindi sarei una bambina solo perché ti ho fatto notare che eri distratto? Ma perché non cresci, Goten?”
“L’unica persona che deve crescere qui sei tu. Io sono sempre pronto a rischiare la mia vita per proteggere la Terra, a differenza tua che esci di casa solo per fare shopping o per andare a baciare il primo idiota che incontri per strada. Se quella sera ci fosse stato un altro al posto mio, ti avrebbe portata a letto senza pensarci due volte. Ma chissà, forse in fondo era questo che volevi.”
Bra, di nuovo offesa per le dure parole di Goten, provò a mollargli un ceffone ma stavolta il ragazzo le afferrò il braccio poco prima di colpirlo. Il figlio di Goku la fissò in modo severo e vide tristezza e delusione nei suoi occhi. Sapeva di esagerare e che Bra non meritava di essere insultata in quel modo, ma non aveva altra scelta. Se voleva che le cose tra lui e Valese funzionassero, doveva allontanare Bra dalla sua vita, o quantomeno farsi odiare da lei. Mentre fissava la ragazza, Goten sentì le aure dei suoi amici sempre più vicine e le lasciò andare il braccio.
“Goten!!!” lo chiamarono i suoi amici.
“Ub! Bish! Taek! Che ci fate qui?” chiese Goten.
“Hai avvertito anche tu l’aura negativa?” domandò Ub.
“Purtroppo Jalbok è tornato e Vegeta è già sul luogo di battaglia.” spiegò il moro.
“Jalbok? Ma tuo padre non l’aveva ucciso?” chiese incredulo Bish.
“A quanto pare quel bastardo è sopravvissuto.” rispose Goten.
“Bando alle chiacchiere, non perdiamo altro tempo. Andiamo.” esclamò Taek.
“Okay.” disse Goten, prima di spiccare immediatamente il volo.
“Buona fortuna, ragazzi.” li salutò Bra.
“Grazie, Bra. Ehi Goten, aspettaci!” lo chiamò Ub.
“Hmph!” mugugnò il figlio di Goku e Chichi. Sembrava che la sua giornata fosse cominciata bene dopo aver fatto pace con Pan, e invece nell’arco di pochi minuti, Valese gli aveva dato buca e si era messo nuovamente a litigare con Bra. Come se non bastasse, la Terra era di nuovo in pericolo e stavolta avrebbero dovuto fare a meno dell’aiuto di suo padre.
“Che ti prende, amico? Mi sembri di cattivo umore.” notò l’ex allievo di Goku.
“Non è niente, Ub.” replicò Goten, non in vena di dare spiegazioni.
“Per caso tu e Bra avete litigato?” chiese Bish.
“È solo una stupida bambina immatura e viziata.” borbottò il figlio di Goku e Chichi.
“Chiamala bambina. Bra è una bella ragazza e devo ammettere che in questi anni è cresciuta molto bene.” disse Ub.
“Non credevo che ti piacesse, Ub. Perché non ci provi?” lo stuzzicò Taek.
“Assolutamente no, Taek. Non è il mio tipo.”
“Già, sembra che tu abbia una predilezione per le bionde, come quella con cui chiacchieravi l’altra sera in discoteca. Sei stato persino così gentile da riportarla a casa sua.
“Per non parlare di quando quel mago da strapazzo aveva usato la sua magia per rubarti l’anima. Era davvero in pensiero per te.” aggiunse Goten.
“Che state dicendo? Io e Marron siamo solo amici. E poi ha qualche anno più di me, non credo d’interessargli.” provò a smentire Ub, arrossendo.
“La differenza d’età non conta nulla, vedi Pan e Trunks. Inoltre sembra che Marron si trovi bene con te.” disse Bish. “Piuttosto, Taek, tu sei libero. Potresti farlo un pensierino su Bra.”
“No, grazie. Bra è una brava ragazza, ma è troppo estroversa per i miei gusti. E comunque sto uscendo con un’altra.” lo smentì Taek.
“Davvero? Hatsuri non mi ha detto niente.”
“Non lo sa nemmeno lei, non l’ho detto a nessuno per il momento. Si tratta della ragazza che avevo soccorso l’altra sera in discoteca. Si chiama Miyu e fa l’infermiera all’ospedale di West City. Credevo che non l’avrei più rivista e invece si è messa a frequentare la mia palestra. Tra una chiacchiera e l’altra ci siamo conosciuti meglio e la sera usciamo spesso insieme.”
“Quindi non sei un lupo solitario, né disprezzi le ragazze di città. Ci sorprendi in tutti i sensi, Taek.” disse Ub.
“Hmph! Non ho mai detto che le disprezzo.” brontolò Taek, imbarazzato.
“Buon per voi, ragazzi. Fate bene a stare alla larga da Bra.” borbottò Goten.
“Eppure sembrava che quella sera ti fosse piaciuto baciarla.” svelò Bish.
“Cosa???” domandarono increduli gli altri due ragazzi.
“Ops! Mi sa che ho parlato troppo.” si scusò il biondino con un po’ di malizia.
“Grrrrrrrr!!! Bish, se non fosse che devo risparmiare le mie energie contro Jalbok, ti avrei ucciso all’istante!” ringhiò Goten.
“Non me l’aspettavo proprio da te, Goten. Mi avevano detto che sei fidanzato seriamente con un’altra ragazza.” disse Taek.
“Infatti è così. E’ stato un momento di debolezza. Avevo bevuto anch’io quella sera, anche se non come Bra, e purtroppo mi sono lasciato andare. Ma non me la sono portata a letto, se è questo che volete sapere.” raccontò il figlio di Goku e Chichi. “Siete contenti?”
“D’accordo, Goten. Non devi giustificarti con noi. E stai tranquillo che non lo diremo a nessuno, tantomeno alla tua fidanzata.” lo rassicurò Ub.
“Tanto non ce l’hai ancora presentata.” aggiunse Taek.
“Grazie, ma adesso smettiamo di parlare di queste sciocchezze e muoviamoci. Vegeta potrebbe essere nei guai.” ricordò Goten, prima di aumentare il passo, seguito dal resto del gruppo.

 

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Capitolo 45
*** La nuova forza di Jalbok ***


Nel frattempo, Vegeta stava affrontando Jalbok ma com’era prevedibile, si trovava in seria difficoltà.
“Preparati, Vegeta. Tu sarai il prossimo a morire.” minacciò il nemico.
“Pensi davvero di essere più forte di me? Sei solo un pallone gonfiato!” lo insultò Vegeta.
“Voi sayan, oltre che stupidi, siete presuntuosi. Certo è che tutti i difetti li avete solo voi.”
“Difetti? Io penso che siano pregi. E tra poco lo scoprirai!” esclamò il principe dei Sayan, tornando all’attacco del nemico. Tuttavia Jalbok riuscì a schivare i suoi attacchi con molta facilità e infine reagì con un forte colpo alla schiena che fece schiantare a terra il proprio avversario.
“Accidenti! Il suo corpo è diventato tutto d’acciaio e questo rende i suoi attacchi ancora più potenti rispetto al nostro primo scontro. ” pensò Vegeta.
“Ahahahah! Ti vedo in difficoltà, principe!” lo irrise Jalbok.
“Non cantare vittoria! Ancora devo dare il meglio di me!” replicò il principe dei sayan.
“Lo so. Perché finora mi sono soltanto riscaldato. Se era tutto qui quello che sapevi fare, saresti solo una delusione.”
“Vegeta!!!!” lo chiamò Goten, che l’aveva raggiunto assieme al resto del gruppo.   
“Abbiamo visite, a quanto pare.” commentò Jalbok.
“Siamo arrivati appena in tempo.” disse Ub.
“Era ora! Che diavolo stavate combinando?” li rimproverò Vegeta.
“Ehi, ragazzi. Ma quello lo conosco.” osservò Taek.
“Avevi ragione, Goten. E’ Jalbok. Anche se sembra diverso rispetto a quando c’eravamo battuti contro di lui la prima volta.” aggiunse Ub.
“Benissimo. Anche voi mezzi sayan siete arrivati. Mi avete risparmiato la fatica di cercarvi.” disse Jalbok.
“Ti distruggeremo come l’altra volta. Anzi, stavolta mi assicurerò di persona che non rimanga alcuna traccia di te, così raggiungerai all’inferno il tuo caro amico Freezer.” minacciò Vegeta, prima di lanciarsi nuovamente all’attacco del nemico, seguito da Goten e gli altri.
 
Intanto, a casa Son, Chichi e Videl erano impegnate a preparare la cena, ancora ignare di quello che stava succedendo sulla Terra.
“Ciao a tutti.” salutò Gohan.
“Ciao, tesoro. Bentornato.” l’accolse Videl.
“Oggi sei uscito prima dal lavoro, Gohan.” notò Chichi.
“C’era sciopero, quindi sono potuto tornare in anticipo rispetto al solito. Piuttosto, dov’è Pan?” chiese lui.
“Nostra figlia è uscita con Trunks e tornerà stasera.” rispose sua moglie.
“Eheheh! Si vede che quei due sono fatti l’uno per l’altra.” sorrise Gohan.
“Già. Sono proprio una bella coppia.” aggiunse Chichi, prima di accorgersi che qualcuno stava bussando alla porta. “Avete degli ospiti?”
“No, non aspettavamo nessuno.” rispose Videl, che andò subito ad aprire la porta di casa, per poi trovare una brutta sorpresa.
“Mamma...” balbettò Pan, che era riuscita a raggiungere casa sua, prima di crollare tra le braccia della madre.
“Pan!!! Che cos’è successo?” chiese Videl.
“Oh,no! Pan!!!” esclamò Gohan.
“E’ ferita, Gohan. Portiamola a letto.” disse sua moglie.
“Aspetta, papà…” provò a parlare Pan.
“Che c’è, piccola?” chiese suo marito.
“Jalbok... è tornato.”
“Jalbok? Ma com’è possibile? Il nonno l’ha eliminato, non lo ricordi?”
“Non completamente. Ti prego…papà. Chiama lo zio Goten… e aiutate Vegeta.”
“E’ vero. Sto sentendo un’aura negativa. E anche quelle di Vegeta, Goten e gli altri.”
“Goten è già sul luogo di battaglia?” domandò preoccupata Chichi.
“Sì, mamma. Però non riesco a percepire l’aura di Trunks. Non era con te, Pan? Che fine ha fatto?” chiese ancora Gohan.
“Lui…è stato..sconfitto….” rispose sofferente Pan prima di perdere i sensi.
“Pan!!!!” la chiamarono invano sua madre e sua nonna.
“E’ svenuta. Si è sforzata tantissimo per tornare da noi.” spiegò Gohan. “Videl, porta Pan a letto. Io andrò a dare una mano a Vegeta.”
“Stai attento, Gohan.” l’avvisò Videl.
“Buona fortuna, figliolo.” aggiunse Chichi.
Gohan, vedendo lo stato in cui era ridotta sua figlia, prese immediatamente il volo, meditando di far pagare a Jalbok tutto il male che aveva fatto alla sua bambina. I pensieri andavano anche a suo padre, chiedendosi come mai li avesse lasciati in un momento del genere, anche se nessuno poteva immaginare che neanche un mese dopo la sconfitta di Hyper Bu ci sarebbe stato un altro nemico a minacciare la pace sulla Terra, anzi il ritorno di quel nemico che tutti credevano morto.
 
Appena Gohan giunse nel luogo di battaglia, trovò Vegeta, suo fratello Goten e gli altri ragazzi fuori combattimento.
“Gohan!” lo chiamò Goten, che si trovava a terra ferito.
“Goten! Ragazzi! Che cos’è successo?” chiese il fratello maggiore.
“Finalmente sei arrivato, sayan. Ti stavo aspettando.” disse Jalbok alle sue spalle.
“Sei un pazzo.” lo insultò Gohan, spostandosi istintivamente a distanza di sicurezza dal nemico. “Che cosa pensi di fare comportandoti in questo modo?”
“Dimostrare semplicemente che voi sayan siete inferiori al mio glorioso popolo e farvela pagare per quello che avete fatto a Freezer e al sottoscritto.” spiegò il malvagio imperatore bunkiano. “A proposito, dov’è Goku?”
“Mio padre non c’è.”
“Ah, davvero? E dove si trova?”
“Hmph! Anche se lo sapessi, non te lo direi.”
“Brutto insolente. Te lo caverò fuori dalla bocca, anche a costo di ucciderti. Tanto prima o poi dovrete morire. Ho messo i tuoi compagni fuori combattimento in modo da eliminarvi tutti insieme e ricordare lo spettacolo che fece Freezer quando distrusse il vostro misero pianeta.”
“Lasciaci in pace. A me e ai miei amici non interessa nulla del pianeta Vegeta. Non m’importa niente di quelle origini che ho effettivamente ereditato, ma che appartengono a mio padre e a Vegeta. Io e mio fratello,oltre ai figli di Vegeta, siamo nati e cresciuti in questo pianeta ed è la Terra la nostra casa. Non siamo interessati a conquistare pianeti come fate voi e come faceva quel criminale di Freezer. Noi combattiamo per mantenere la pace sulla Terra.”
“Hai finito il tuo bel discorsetto? Possiamo iniziare o hai paura di me?”
“Paura di un criminale come te? Sei davvero uno stupido se pensi questo. Haaaa!!!” Gohan caricò al massimo la propria aura fino a trasformarsi in super sayan di terzo livello. Subito dopo andò all’attacco del nemico, ma com’era prevedibile, il figlio maggiore di Goku non si avvicinava completamente al livello del suo avversario, che si divertì a picchiarlo senza dargli un attimo di tregua.
“Ahahahah! Sei stato un folle a sfidarmi, sayan!” lo irrise Jalbok. “Prendi questo!!!”
Con un suo attacco energetico, il malvagio imperatore bunkiano mise Gohan fuori combattimento, facendolo schiantare su un edificio in rovina.
“Gohan!!!” lo chiamò suo fratello.
“D-dannazione. Forse non lo dovevo attaccare. Se non ce l’hanno fatta Vegeta e gli altri, che speranze potevo avere io da solo contro di lui?” balbettò Gohan.
“Ahahahah! Finalmente siete tutti KO. Ma voglio essere generoso. Ti eliminerò in maniera veloce e indolore se mi dirai dove si trova tuo padre.” propose Jalbok.
“Perché… lo vuoi sapere?”
“Ancora non l’hai capito? Io voglio eliminare voi sayan, dal primo all’ultimo. Inoltre è colpa di tuo padre se sono ridotto in questo stato. E adesso parla.”
“Te lo puoi scordare. Uccidimi pure, se vuoi. Non te lo dirò mai.”
“Grrrrrr!!!! Non farmi perdere la pazienza! Dimmi dov’è Goku!” s’infuriò Jalbok, ma Gohan rimase in silenzio. “Adesso ti farò cantare.” disse il malvagio imperatore Bunkiano, che sollevò Gohan per i capelli, e gli sferrò tanti pugni allo stomaco, riducendolo in fin di vita.
“Oh,no! Gohan!!!” esclamò Goten.
“Maledetto!” lo insultò Taek.
“Povero Gohan!” aggiunse Bish.
“Devo...fare qualcosa!” provò ad alzarsi Goten, nel tentativo di soccorrere il fratello ma crollò subito a terra per il dolore.
“Perché? Perché non riesco a essere forte come mio padre? Mi sono allenato tantissimo in questi anni, credevo di essere migliorato, eppure non riesco a proteggere la mia famiglia e i miei amici.” pensò intanto Gohan, mentre veniva picchiato selvaggiamente dal suo nemico.
“Te lo chiedo per l’ultima volta, sayan! Dov’è Goku?” chiese ancora Jalbok, senza ricevere una risposta. A quel punto gli sferrò un altro pugno sul volto, facendolo cadere a terra. “Freezer mi diceva che voi sayan eravate delle stupide scimmie prive di cervello e tu, nonostante rinneghi le tue origini, sei tale e quale a loro.”
“Lo considero… un complimento.” mormorò Gohan.
“E va bene. L’hai voluto tu. Prendi questo!” replicò Jalbok, prima di lanciargli un attacco energetico.
“Videl...Pan…addio.” pensò il figlio di Goku e Chichi, ormai rassegnato alla morte, ma all’improvviso qualcuno deviò l’attacco di Jalbok, impedendo al nemico di dargli il colpo di grazia.
 
“Gohan… stai bene?” chiese Goten, che nel frattempo era strisciato verso il fratello per cercare di soccorrerlo.
“Sì.” annuì il fratello maggiore.
“Ehi, ma io la conosco.” disse Bish, appena si accorse della presenza di un’imponente aura dorata davanti a loro.
“Ma quella…” balbettò Ub.
“Mamma?” esclamò incredulo Taek quando si accorse che la persona che aveva salvato la vita a Gohan era sua madre, trasformata in super sayan, seppur con la particolarità di una muscolatura superiore al normale.
“Mamma, fermati!” gridò nel frattempo una voce femminile. Si trattava di Hatsuri, che aveva raggiunto in volo il resto del gruppo.
“Hatsuri, che ci fate qui? Vi avevo chiesto di restare a casa!” la rimproverò suo fratello.
“Mi dispiace, fratellone, ma appena la mamma ha percepito le vostre auree che si abbassavano, ha perso il controllo, si è trasformata in super sayan ed è partita come un missile.” spiegò la sorella.
“Grrrrr! È colpa tua, Bish! Sapevo che era uno sbaglio insegnarle a volare!” l’accusò il mezzo sayan.
“Tua madre aveva insistito così tanto, non potevo dirle di no.” si difese Bish.
“Adesso non è il momento di litigare. Jalbok è qui.” li avvisò Hatsuri.
“E tu chi saresti, donna?” domandò l’imperatore bunkiano. “Ho capito, sei una sayan. Eppure non mi ricordo di averti incontrato la prima volta che sono arrivato sulla Terra.”
“Non ti permetterò di far del male ai miei figli.” disse Rina, che sferrò un potente gancio destro a Jalbok, scaraventandolo lontano.
“Fermati, mamma!!! Quel mostro è pericoloso, non è alla tua portata!!!” l’avvisò inutilmente Taek. Sua madre era già partita come un razzo verso Jalbok, riempiendolo di calci e pugni.
“Non ci posso credere.” commentò Gohan.
“Com’è possibile? Vegeta al quarto livello del super sayan non è riuscito a fare un graffio a Jalbok, mentre Rina con la trasformazione al primo livello lo sta mettendo in difficoltà.” disse Bish.
“Quella non è una semplice trasformazione al primo livello.” lo smentì Vegeta.
“Che vorresti dire?” chiese Ub.
“Il super sayan leggendario…. proprio come suo fratello. Ma a differenza di Broly, il potere speciale di Rina giace assopito dentro di sé e lo tira fuori solo in situazioni di pericolo per le persone a lei care, ovvero il marito e i figli.” spiegò il principe dei sayan.
“Ma se possiede per davvero il potere del super sayan leggendario, allora perché è morta quel giorno durante il tuo duello con mio padre?” domandò Gohan.
“Evidentemente non aveva percepito il pericolo. E in quelle condizioni, rimane innocua come una terrestre qualunque.” rispose Vegeta.
“Aspetta un attimo, Vegeta. Vorresti dire che in questo momento mia madre è più forte di te e di Goku?” chiese Taek.
“Non ho detto questo. Il super sayan leggendario era un combattente fenomenale, il più forte di tutti i sayan. Tuttavia sono passati tanti anni dalla battaglia contro Broly e nel frattempo io, Kakaroth e gli altri abbiamo raggiunto livelli nettamente superiori.” raccontò Vegeta. “Al momento Rina sta schiacciando Jalbok, ma non credo che durerà molto.”
E infatti, come aveva previsto Vegeta, Jalbok reagì allontanando Rina con una testata.
“Grrrrrrrrrrrr!!!” ringhiò la sayan.
“Devo ammettere che sei molto più forte di quella sciocca ragazzina che aveva osato sfidarmi, ma adesso mi sono stufato. Haaaaa!!!” urlò il nemico, caricando al massimo la propria aura. Subito dopo passò al contrattacco e massacrò la povera Rina fino a ridurla un colabrodo. “Avresti fatto bene a rimanere nascosta, come durante il mio primo arrivo sulla Terra. Tuttavia sei una guerriera interessante e nonostante tu sia una sayan, potrei concederti il privilegio di entrare a far parte del mio esercito se mi dirai dove si trova Goku.”
Rina però rispose assestando un calcio in faccia a Jalbok, che però non si era fatto nulla.
“Grrrrrrrrrrr!!! Stupida insolente!!!!” Il nemico, fuori di sé, sferrò a Rina un potente pugno allo stomaco che la fece crollare a terra, tornando normale. Successivamente, Jalbok la sollevò per il collo e si divertì a prenderla a pugni.
“Mamma!!!” la chiamarono Taek e Hatsuri.
“La sta massacrando.” osservò Bish.
“Se c’è una cosa che non sopporto sono le nullità come te che osano mancarmi di rispetto!” disse Jalbok continuando a picchiare la povera Rina. Ad un certo punto, l’imperatore bunkiano creò un’onda con l’intenzione di trafiggere la sayan, ormai incapace di reagire.
“No! Non di nuovo!” pianse Hatsuri tra le braccia di Bish.
“Mamma!!!” gridò Taek.
“Argh!!!” mugugnò Jalbok, che fu improvvisamente colpito da qualcuno con un calcio in faccia, venendo scaraventato lontano. La battaglia non era ancora finita.

 

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Capitolo 46
*** Un nuovo guerriero ***


“Ehi… ma quello…” disse Gohan.
“E’ Trunks.” si accorse Goten.
“Trunks, ma allora sei vivo.” esclamò Vegeta.
“Certo, papà. Sono tuo figlio.” lo rassicurò Trunks, che andò nel frattempo a soccorrere l’altra sayan. “Rina, stai bene?”
“Sì.” annuì Rina.
“Adesso capisci perché io e Taek non volevamo che partecipassi a questa battaglia?” la rimproverò Hatsuri, che nel frattempo li aveva raggiunti.
“Mi dispiace, Hatsuri…” si scusò la madre.
“Non preoccupatevi. Mangia questo.” Trunks diede un senzu a Rina, per poi lanciare un sacchetto a Gohan. “Ce ne sono per tutti. Mangiateli subito.”
“Ma sono senzu.” esclamò sorpreso Gohan appena aprì il sacchetto. “Credevo che Karin non ne avesse più. Come hai fatto a procurarteli?”
“Ne parleremo in un altro momento. Jalbok sta per tornare.” replicò il lilla.
“Chi ha osato colpire l’imperatore del pianeta Bunk????” ruggì Jalbok, che però rimase incredulo nel vedere Trunks davanti a sé. “Tu? Com’è possibile? Credevo di averti ucciso con il mio colpo speciale.”
“Ci vuole altro per farmi fuori.” rispose Trunks.
“Grrrrrr!!!!! Adesso basta!!!!! Sono stanco di voi sayan!!!!!” sbottò Jalbok.
“E noi siamo stanchi di te!” gridò Goten, che nel frattempo si era ripreso assieme a tutti gli altri.
“E’ assurdo! Come fate ad avere ancora la forza di rialzarvi dopo tutti i colpi che vi ho inferto? Voi sayan siete dei mostri!” si lamentò il malvagio imperatore bunkiano.
“L’unico mostro qui sei tu, Jalbok!” lo insultò Ub.
“Noi non c’arrenderemo mai!” esclamò Bish.
“Dovrai passare sui nostri cadaveri prima che tu possa conquistare la Terra!” l’avvisò Taek.
“Già. E ti assicuro che non sarà così facile.” aggiunse Gohan.
“Voi state bleffando. Guardate come siete ridotti, vi reggete a malapena in piedi. Credete davvero di potermi eliminare? Nessuno può sconfiggere l’imperatore del pianeta Bunk. Ahahahah!” li irrise Jalbok.
“Questo sarà tutto da vedere!” replicò Goten.
“Gohan, papà, ascoltatemi bene. Adesso che Goku non è più con noi, voi due siete i guerrieri più forti della Terra e gli unici in grado di sconfiggere Jalbok. Dovete unire le forze e questo vuol dire una cosa sola.” propose Trunks.
“Fare la fusione?” intuì Gohan.
“Che cosa? Io e Gohan?” chiese incredulo il padre.
“Esatto. Papà, so che non ti piace, ma è l’unica soluzione che abbiamo per vincere questa battaglia.” insistette il figlio.
“Trunks, sei sicuro che possa funzionare? Tuo padre non è riuscito a sconfiggerlo neanche quando si è unito col mio. Inoltre non sono in grado di trasformarmi in super sayan di quarto livello.” intervenne il figlio maggiore di Goku e Chichi, che non sembrava molto convinto.
“Non importa, Gohan. Non bisogna necessariamente essere di pari forza per effettuare la fusione, come hai avuto modo di provare quando l’avevi fatta con tuo padre.” lo rassicurò Trunks.
“Hai ragione, dobbiamo fare un tentativo. Te la senti, Vegeta?” chiese Gohan.
“Hmph! Come se avessi altra scelta.” borbottò Vegeta.
“Adesso basta parlare! Preparatevi a morire!” minacciò Jalbok.
“Sbrigatevi a fare la fusione. Io e gli altri cercheremo di guadagnare più tempo possibile.” disse Trunks.
“D’accordo, Trunks. Ma cerca di non restarci secco, altrimenti spezzerai il cuore a mia figlia e sappi che non ti perdonerò.” l’avvisò Gohan.
“Stai tranquillo. A proposito, come sta Pan?”
“Se la caverà, non ti preoccupare, ma adesso tenete a bada quella bestia.”
“Prima sei sopravvissuto, ma stavolta mi assicurerò che tu muoia una volta per tutte.” continuò ancora Jalbok, andando all’attacco di Trunks e del resto del gruppo.
“Vegeta, sei pronto?” domandò Gohan.
“Sì.” annuì il principe dei sayan.
“Sai, non avrei mai immaginato di fare la fusione con te.” aggiunse il figlio di Goku e Chichi.
“Non perdere tempo a parlare. Muoviti.” lo richiamò Vegeta.
“Toglietevi di mezzo, idioti!” gridò Jalbok, spazzando via tutti i suoi avversari con la sola forza della sua aura.
“Fusion!!!!! Haaaaa!!!” esclamarono contemporaneamente Gohan e Vegeta, effettuando in modo sincronizzato i movimenti.
“Eheheh! C-ci siete riusciti!” balbettò Trunks.
“Accidenti, sono arrivato troppo tardi.” si lamentò il malvagio imperatore bunkiano. Grazie all’idea di Trunks, infatti, Gohan e Vegeta erano riusciti a effettuare perfettamente la fusione.
“Molto bene. Dunque sei tu il mio avversario.” disse il guerriero che si era appena formato dalla loro unione.
“E tu chi sei?” domandò Jalbok.
“Il mio nome è Vegehan e adesso non avrai alcuna speranza di salvezza.” si presentò lui. “La pagherai per il male che hai fatto ai miei amici.”
“Non importa. Potete unirvi tutti insieme, per quanto mi riguarda. Tanto non riuscirete mai a sconfiggermi.”
“Lo credi davvero?”
“Eh?“
Vegehan scomparve nel nulla, per poi ricomparire improvvisamente davanti al nemico, sferrandogli una gomitata allo stomaco.
“Urgh! Come hai osato colpirmi?” mugugnò Jalbok.
“Non mi dirai che ti ho fatto male? Quello era solo il riscaldamento.” l’avvisò Vegehan.
“Che cosa?”
“Haaaaaa!!!!” gridò Vegehan, trasformandosi in super sayan di terzo livello.
“Sì!” esultò Bish.
“Bravissimi!” aggiunse Ub.
“Forza, Jalbok. Non mi dirai che hai esaurito le forze? Secondo me ci stai prendendo in giro.” lo provocò Vegehan.
“Grrrrrrr!!!!!!!“ ringhiò il suo avversario.
“Non vuoi attaccarmi? D’accordo, ci penserò io.”
Vegehan si scatenò sull’avversario colpendolo ripetutamente, finché non distrusse la parte superiore del suo corpo con un Masenko.
"Abbiamo vinto!” esultò Goten.
“Io non ne sarei tanto sicuro.” lo smentì Trunks.
“Che cosa? Oh, no!” si lamentò il suo migliore amico appena si accorse che Jalbok aveva appena ricostituito la parte del corpo distrutta.
“Ti decidi a fare sul serio o preferisci che ti elimini subito?” domandò Vegehan.
“Te la farò pagare!!!!” minacciò Jalbok.
“Haaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!” urlò ancora il nuovo combattente, aumentando la sua potenza fino a trasformarsi in Super Sayan di quarto livello.
“Gohan e Vegeta uniti insieme hanno un’aura spaventosa. Possono sconfiggere quel mostro di Jalbok.” osservò Taek.
“Sì, ma devono sbrigarsi, perché la fusione dura solo mezz’ora e più la potenza aumenta, più il tempo diminuisce. Purtroppo questa tecnica, che ho praticato diverse volte assieme a Goten, ha un difetto. La creatura che si forma dalla fusione si sente invincibile e troppo sicura di sé, finendo per perdere tempo a deridere il nemico, proprio come sta facendo Vegehan in questo momento.”
“Grrrrrrr!!!!!!!! Adesso mi sto stufando! Non osare più ridicolizzarmi!” ringhiò Jalbok.
“E allora combatti seriamente. Lo so che stai cercando di perdere tempo. Vuoi farmi credere di essere debole per poi tirar fuori la tua vera potenza una volta terminata la fusione. Evidentemente hai paura che io ti possa eliminare.” lo provocò ancora Vegehan.
“Come…come ti permetti????” gridò il malvagio imperatore bunkiano, caricando al massimo la propria aura. “Io sono Jalbok, il potente imperatore del pianeta Bunk!!!! Non ho paura di nessuno, tantomeno di un verme sayan come te!!!!!”
“Ti farò vedere chi è il più forte e questa volta mi assicurerò che tu venga disintegrato completamente, così non potrai più rigenerarti! Haaaaa!!!!!!!!!” fece altrettanto il suo avversario.
“Ragazzi, a quanto pare Jalbok si è infuriato.” osservò Bish.
“Forse era meglio se non lo provocava.” disse Hatsuri.
“Invece ha fatto benissimo. A quanto pare Vegehan ha capito che Jalbok stava perdendo tempo apposta per far finire la fusione, com’era accaduto la prima volta quando si era battuto contro Gogeta.” spiegò Trunks.
“Spero solo che Vegeta e Gohan riescano a fermarlo. Il destino della Terra e di tutti noi è nelle loro mani” affermò Goten.

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Capitolo 47
*** Una nuova pace ***


“Finalmente ti sei deciso. Ne hai messo di tempo.” disse Vegehan.
“Ti farò soffrire fino a quando non mi stancherò!!!!!” minacciò Jalbok.
“Oh, che paura!” lo provocò ancora il suo avversario.
“Presto ti pentirai di quello che mi hai fatto passare!!! Prendi questo!!!” gridò il malvagio imperatore bunkiano prima di lanciare il suo attacco speciale.
“Big Bang Kamehamehaaaaaaa!!!!!!!!” replicò Vegehan, lanciando il suo colpo speciale.
“Tutti al riparo!!!!!” esclamò Bish.
“No! Dobbiamo aiutarlo!” decise invece Trunks.
“Trunks, rischieremo di essere investiti dalle due onde.” l’avvisò Taek.
“Non abbiamo scelta, Taek. Dobbiamo dare una mano a mio padre e a Gohan, in modo che Jalbok venga sconfitto definitivamente.” insistette Trunks.
“Hai ragione, Trunks. Ci dobbiamo provare.” lo sostenne Goten.
“Okay. Non abbiamo niente da perdere.” si convinse Taek.
“Ci sono anch’io!” esclamò Rina, trasformandosi in super sayan.
“Mamma, aspetta!” provò a fermarla Hatsuri.
“Lasciala stare, Hatsuri. Questa è l’occasione giusta per tirar fuori tutta la sua forza. Anzi, faresti meglio a partecipare anche tu. Più siamo a colpire quel mostro, più probabilità avremo di sconfiggerlo.” la invitò il fratello.
“Se la metti così, allora okay. Mostraci la tua forza, mamma.” disse la brunetta.
“Non vi deluderò.” replicò Rina.
Tutti i combattenti lanciarono i loro colpi speciali alle spalle di Jalbok e poco dopo, qualcuno andò a dare man forte a Trunks e gli altri.
“Ka-me-ha-me-haaaa!!!!!!!!” gridò Pan.
“Pan, che ci fai qui? Pensavo che fossi a casa!” domandò Trunks.
“Sono scappata!” spiegò la sua fidanzata.
“Bene!!!“ replicò Trunks.
“Dannati rompiscatole!!! Perché non vi fate gli affari vostri?” si lamentò Jalbok, sentendosi sempre più in difficoltà.
“Adesso sparisci per sempre!!!!!” gridò Vegehan, intensificando ulteriormente il proprio attacco speciale.
“No!!! Non può essere!!!!! Io, sconfitto dai sayan!!!! Nooooooooooo!!!!!!” urlò Jalbok prima di essere spazzato via dal Big Bang Kamehameha di Vegehan, oltre che dai colpi speciali del resto del gruppo. Subito dopo, la fusione tra Vegeta e Gohan terminò. La Terra era di nuovo salva e stavolta senza l'aiuto di Goku.
 
“Ce l’abbiamo fatta.” disse Goten.
“Finalmente è morto.” aggiunse Bish.
“Papà, sei stato grande!!!” esclamò Pan, abbracciando il padre.
“Non ci posso credere, Vegeta. Abbiamo vinto.” disse Gohan.
Vegeta annuì. “Abbiamo vinto, e senza Kakaroth. È incredibile.”
“Hmm?” Gohan fu stranamente attirato da una sagoma a lui familiare che si trovava davanti a lui. “Papà… sei tu?”
“Ehi, fratellone! Con chi ce l’hai?” domandò Goten.
“Ehm…con nessuno.” rispose Gohan, rendendosi conto che non c’era nessuno, a parte il fratello, la figlia e i suoi amici. “Eppure mi sembrava di averlo visto.” pensò lui.
“Stai bene, papà?” chiese Pan.
“Certo. Sono solo stanco. È stata una battaglia intensa.” spiegò suo padre.
“Gohan! Pan! Dove siete?” li chiamò Videl, che nel frattempo aveva raggiunto gli altri in volo assieme a Chichi.
“Videl! Mamma!” le salutò Gohan.
“Tutto bene, caro?” chiese sua moglie.
“Sì, abbiamo sconfitto il nemico.” rispose il figlio maggiore di Goku.       
“Mi fa piacere. Come avrei voluto che tuo padre ci fosse.” aggiunse Chichi.
“Io credo che c’abbia visti.” disse il figlio.                                                      
“Che stai dicendo?” domandò sua madre, non capendo di cosa stesse parlando.
“Oh niente, mamma!” rispose Gohan, dando un’occhiata verso il cielo. “Spero che tu stia bene, dovunque ti trovi.” pensò Gohan.
“Pan, sei stata un’incosciente. Come ti è saltato in mente di scappare di casa in quelle condizioni?” la rimproverò Videl.
“Lasciala stare, Videl. Questa volta c’ha dato un grande aiuto durante il combattimento, anche se ha disobbedito.” la difese suo padre.
“Già. Se non fosse stato per Pan, a quest’ora saremmo morti.” aggiunse Trunks.
“Vegeta! Trunks!” li chiamò nel frattempo Bulma, accompagnata in volo da Bra.
“Mamma!” replicò il lilla.
“Bulma! Bra!” fece altrettanto Vegeta.
“Stai bene, papà?” chiese Bra.
“Sì, abbiamo sconfitto di nuovo Jalbok.” spiegò suo padre.
“Spero che quel mostro non si faccia più vedere da queste parti.” disse Bulma.
“Dopo tutti i colpi che ha subito non credo che sia sopravvissuto.” la rassicurò il marito.
“Mi fa piacere. Ragazzi, vi va di festeggiare a casa mia?” propose la scienziata.
“Okay, Bulma.” esclamarono tutti, allontanandosi dal luogo di combattimento.
“Ehi,Pan. Va tutto bene?” chiese Trunks, che aveva notato la propria fidanzata distratta.
“Eh? Sì.” rispose Pan.
“A cosa stai pensando?”
“Non riesco a credere che abbiamo sconfitto un nemico fortissimo come Jalbok senza l’aiuto di mio nonno.”
“Credo che in qualche modo, Goku abbia fatto la sua parte.”
“Che vorresti dire?”
“Non so come spiegartelo, Pan, ma mentre ero a terra privo di sensi, qualcuno mi ha fatto mangiare un senzu e sono riuscito a recuperare le forze in un battibaleno. Al mio risveglio però ero solo e ho trovato accanto a me un sacchetto pieno di senzu.”
“Davvero strano. Come ha fatto a finire lì da te? Credevo che i senzu fossero finiti durante la prima battaglia contro Jalbok.”
“Era quello che credevo anch’io. Tuttavia ho come la sensazione che sia stato Goku a soccorrermi e a darmi il sacchetto con i senzu. Prima che riaprissi gli occhi, sentivo la sua voce che mi diceva di raggiungere mio padre e di convincerlo a fare la fusione con Gohan, in modo da sconfiggere Jalbok per sempre.”
“Dunque… anche tu hai incontrato mio nonno?”
“Anche? C’è qualcosa che non so, Pan?”
“Devi sapere che mentre eri in coma dopo la battaglia contro Hyper Bu, ero scappata via dall’ospedale. Mi sentivo in colpa per le tue condizioni, ma a un certo punto mio nonno è comparso e mi ha consolata.”
“Davvero?”
Pan annuì. “Però appena Bra ci ha raggiunti, lui è scomparso nel nulla. Ho sempre pensato che quell’incontro fosse frutto della mia immaginazione, ma ora che mi hai appena raccontato di essere stato soccorso da lui, credo che tu abbia ragione, Trunks. Mio nonno è ancora con noi, anche se non possiamo vederlo.”
“Trunks! Pan! Sbrigatevi, che sto morendo di fame! Per quanto ancora volete fare i piccioncini?” li stuzzicò Goten.
“Zio, se ti prendo…” mugugnò la nipote.
“D’accordo, amico! Stiamo arrivando!” lo rassicurò Trunks. “Andiamo, Pan!”
“Okay.” annuì la moretta, seguendo in volo il fidanzato, con qualcuno di loro conoscenza che da lontano li osservava contento.
“Bravi, ragazzi. Sono fiero di voi.” pensò Goku mentre li vide andar via, scomparendo poco dopo.
 
Quella sera tutti andarono a festeggiare a casa di Bulma l’ennesima vittoria contro il nemico.
“Voglio fare un brindisi al mio Vegeta e a Gohan per aver salvato il nostro pianeta dalla schiavitù dell’imperatore Jalbok!” esclamò Bulma.
“A Gohan e Vegeta!” brindarono tutti i presenti.
“Credo che Goku possa stare tranquillo. Con noi la Terra è in buone mani.” disse Taek.
“Non ne dubito. Finché avremo vita, proteggeremo il nostro pianeta da qualunque minaccia.” affermò Trunks.
“Ben detto, Trunks.” aggiunse Ub.
“Adesso basta parlare di combattimenti. Godiamoci questa serata.” disse Gohan.
La festa proseguì regolarmente, ma c’era qualcuno che aveva altro in programma.
“Pan, devo chiederti un favore.” disse Bra.
“Certamente. Dimmi pure.” replicò Pan.
“Ecco… Ken mi ha contattata poco fa per andare alla festa nella mia facoltà. Ti andrebbe di accompagnarmi?”
“Bra, non hai bisogno di essere protetta da me. Sei in grado di difenderti da sola nel caso provasse a mettere le mani dove non dovrebbe.”
“Non è questo il problema. Lo sai che mio padre potrebbe insospettirsi se esco per conto mio. Vorrei solo che mi coprissi, almeno per qualche minuto.”
“Capisco. D’accordo.”
“Grazie. Papi, io e Pan stiamo uscendo.” disse Bra.
“Hmph! Non fare tardi, mi raccomando.” l’avvisò suo padre.
“Divertitevi.” le salutò Bulma, con Goten che osservò le ragazze allontanarsi.
“Ehi! Va tutto bene?” domandò Trunks, che aveva percepito subito lo sguardo serio del suo migliore amico.
“Diciamo di sì.” rispose Goten. “E tu? Gohan mi ha detto che Jalbok aveva quasi ucciso te e Pan, eppure sei riuscito a salvare la vita a Rina e a tutti noi.”
“Hmph! Era solo qualche graffio, anche se devo ammettere che ce la siamo vista brutta con il ritorno di quel mostro. Per fortuna tutto è andato per il verso giusto. Abbiamo sconfitto Jalbok e stavolta per sempre.”
“Già. Quel bastardo non tornerà più.”
“Ti vedo un po’ strano, Goten. Oggi è una serata speciale e tu sembri avere la testa da un’altra parte.”
“Non sono dell’umore per festeggiare, Trunks.”
“Per via di mia sorella?”
“Come hai fatto a capirlo?”
“Sei il mio migliore amico e ormai ti conosco, anche se in questo momento non riesco a capire cosa ti passi per la testa.”
“Non lo so nemmeno io, figurati.”
“Cosa è successo? Avete litigato di nuovo?”
Goten annuì e gli raccontò della lite avuta con Bra poco prima della battaglia contro Jalbok.
“Non posso crederci. Vi mettete a bisticciare come dei bambini.” commentò Trunks.
“Lo so, ho sbagliato. È solo che in quel momento mi sentivo irritato dalla sua presenza e come se non bastasse, si era messa a provocarmi.” cercò di giustificarsi Goten.
“Mi dispiace, ma stavolta Bra ha ragione. Avresti dovuto percepire l’aura di Jalbok mentre io e Pan ci stavamo battendo contro di lui, ma tu eri distratto per i fatti tuoi. E poi non capisco perché te la sei presa con lei. Voleva semplicemente avvisarti del ritorno di quel mostro e tu l’hai trattata male. Logico che ti abbia risposto per le rime. Conosco mia sorella e quando si tratta di litigare, sa come pungere le persone.”
“Me ne sono accorto.”
“Beh anche tu non sei da meno, a giudicare dalla sua reazione. Sareste proprio una bella coppia, se solo non ti ostinassi a rinnegare i tuoi sentimenti.”
“Conosco benissimo i miei sentimenti.”
“Ne dubito, altrimenti non avresti litigato con Bra.”
“Dannazione, Trunks. Io sono fidanzato con Valese.”
“Ma sei innamorato di mia sorella e il fatto che tu stia da tanti anni con Valese non significa che lei debba essere per forza l’amore della tua vita.”
“Con Bra non potrebbe mai funzionare.”
“Goten, sei stato tu a dirmi che non avrei conosciuto i sentimenti di Pan se non mi fossi fatto avanti e lo stesso vale per te. Come fai a dire che con mia sorella non potrebbe funzionare se non confessi quello che provi per lei? E non tirarmi fuori la scusa di come la prenderebbe mio padre, della vostra differenza d’età o del fatto che Bra non sia in grado di avere una relazione seria. Chi può dirlo che non sia tu l’amore della sua vita, nonché la ragione per cui non è riuscita a innamorarsi perdutamente di qualcuno?”
“Adesso stai sognando.”
“Può darsi, ma ciò non toglie che starai male vivendo con questo dubbio. Che senso ha fingere di essere felice con una persona per cui non provi più niente?”
“Io…”
“Che stai aspettando? Vai da Bra e confessale i tuoi sentimenti. E’ uscita poco fa con Pan.”
“Hai ragione. Vado subito. Grazie, Trunks.” disse Goten.
“Eheheh!” sorrise Trunks, mentre lo vide andar via.
“Goten, dove stai andando?” chiese sua madre.
“Mamma, mi sono appena ricordato di una cosa importante, che non posso più rimandare!” spiegò il figlio, prima di spiccare immediatamente il volo.
“Goten!!!” lo chiamò invano Chichi.
“Chissà come mai andava di fretta.” si domandò Bulma.
Il figlio di Goku e Chichi si diresse a tutta velocità verso casa della sua attuale fidanzata con l’intenzione di mollarla, maledicendo sé stesso per non averlo fatto prima. La sua relazione con Valese non andava più bene da tempo, anzi negli ultimi mesi era diventata quasi un peso per lui. Bra invece era sempre stata nei suoi pensieri, anche quando rischiava di finire all’altro mondo per colpa di Jalbok o di Hyper Bu. Quel bacio in discoteca gli aveva fatto capire che non si trattava di un’infatuazione del momento, ma di vero amore, di qualcosa che con Valese aveva smesso di provare da tanto tempo e a cui non voleva rinunciare. Lui amava Bra ed era pronto a tutto pur di stare con lei, anche affrontare il principe dei sayan, che con tutta probabilità si sarebbe opposto alla loro relazione. Ma prima di dichiararsi, doveva rompere definitivamente con Valese. Appena giunse a casa della ragazza, notò la finestra della sua camera aperta e decise di entrare da lì, senza immaginare quello che avrebbe trovato.
“Valese…” mormorò incredulo Goten, appena vide la sua attuale fidanzata a letto con un altro.
“Goten, che ci fai qui?” domandò lei, altrettanto sorpresa dalla sua visita.
“E lui chi sarebbe?” chiese l’uomo a letto con lei.
Goten non disse nulla e se ne scappò subito in volo, senza ascoltare la voce stridula che lo chiamava. Da una parte si sentì uno stupido ad aver perso tempo con una donna che alla fine l’aveva tradito, ma dall’altra era sollevato, perché finalmente era libero e avrebbe potuto confessare i propri sentimenti a Bra senza scrupoli di coscienza. Tuttavia il figlio di Goku e Chichi non poteva immaginare che la delusione più grande era dietro l’angolo. Appena giunse alla festa in facoltà in cui Bra aveva deciso di trascorrere la serata, Goten vide la sorella del suo migliore amico baciarsi con un altro. Il moro rimase sconvolto e nonostante la ragione gli chiedesse di trattenersi per evitare casini, alla fine prevalse il suo istinto sayan. Goten infatti si avvicinò alla coppia e sferrò un pugno in faccia al ragazzo, facendolo cadere a terra dolorante. Comprese però di averla combinata grossa non appena si accorse degli occhi di tutti i presenti alla festa puntati su di lui e soprattutto dello sguardo rabbioso di Bra.
“Bra…io…” balbettò il moro, non sapendo più cosa dire.
“Sparisci. Non voglio più vederti.” lo liquidò lei, prima di andare a soccorrere Ken. Goten a quel punto non poté far altro che tornare a casa deluso e amareggiato. 

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Capitolo 48
*** Sfogo ***


Passò una settimana dalla spiacevole scoperta e nulla era cambiato per Goten. Non era più uscito dalla sua camera, nemmeno per andare al lavoro, e questo fece preoccupare Trunks, che aveva provato più volte a contattarlo senza successo.
“Accidenti! Ma perché non mi risponde?” si lamentò Trunks.
“Trunks!” lo salutò Pan, che entrò nel suo ufficio.
“Pan, che ci fai qui?” domandò il lilla.
“Non ci siamo visti in questi giorni, così ho pensato di fare un salto da te per sapere come stavi.” spiegò la sua fidanzata.
“Grazie del pensiero.” replicò ironico il figlio di Vegeta e Bulma.
“Mi sembri di cattivo umore. Va tutto bene?” chiese Pan
“No, Pan. Non va per niente bene. Goten non si fa vedere al lavoro da una settimana e per colpa sua mi sono appena beccato una strigliata da mia madre. Voleva licenziarlo e assumere qualcun altro al posto suo. Sono stato costretto a mentirle per farla tornare sui suoi passi. Le ho detto che è a letto con l’influenza ma non so per quanto farà finta di nulla.” raccontò Trunks
“Già, ho saputo. Quando sono stata da mia nonna, non ha voluto incontrare nessuno.”
“Come se non bastasse, quella stupida di mia sorella si è fatta un altro fidanzatino.”
“Non ci vedo nulla di male. È giusto che Bra abbia un ragazzo.”
“Sono d’accordo, ma non credo che quel damerino durerà molto.”
“Se non ci prova, non potrà mai saperlo. O preferisci che tua sorella soffra ancora per quell’idiota di mio zio?”
“L’unica che qui è nel torto è Bra. Che vi piaccia o meno, Goten sta con Valese e mia sorella non ha rispettato la loro relazione. Ha portato confusione nel cuore di Goten e adesso guarda cos’è successo. Non si presenta al lavoro e non risponde alle mie chiamate o ai miei messaggi.”
“Ah adesso è colpa di Bra se mio zio è sparito nel nulla? O forse è colpa sua che non ha tanta voglia di lavorare? Del resto è sempre stato così fin da ragazzo ma tu ti ostini a difenderlo.”
“La gente cambia col tempo. Goten si stava inserendo bene alla Capsule Corporation, nonostante non impazzisse per il suo lavoro. Non può sparire senza preavviso da un giorno all’altro e io sono convinto che mia sorella c’entri qualcosa.”
“Senti, Trunks, anch’io avrei voluto vedere insieme Bra e mio zio, ma dopo quello che è successo tra loro non potrà mai accadere. E poi tu stesso hai detto che mio zio tiene più a Valese che a Bra, quindi è meglio per lei che pensi a qualcun altro. Cerca di non essere pessimista, in fondo Ken mi sembra un bravo ragazzo. Sai, c’hanno invitato a mangiar fuori stasera. Perché non usciamo con loro?”
“Mi dispiace, ma sono molto occupato.”
“Non vuoi uscire perché hai davvero da fare o perché sei arrabbiato con Bra?”
“Non me ne frega niente di quello che fa mia sorella! Ti ricordo che per colpa tua sono stato fermo all’ospedale e adesso ho un sacco di lavoro da recuperare! Quindi vacci da sola!” sbottò all’improvvisò Trunks, che però si rese subito conto di aver detto una cavolata. “Pan… scusami. Non volevo…”
“Farei meglio a togliere il disturbo.” lo interruppe lei. “Uscirò volentieri da sola con Bra e Ken. E se per caso dovessi finire in pericolo di vita, resta tranquillo a lavorare nel tuo ufficio. Non ho bisogno del tuo aiuto, so badare benissimo a me stessa.”
“Pan aspetta…” provò a fermarla Trunks.
“Non mi toccare!” esclamò Pan, liberandosi dalla sua presa e uscendo in volo dall’ufficio.
“Grrrrrrr!!! Accidenti!!!” ringhiò Trunks, che sferrò istintivamente un pugno sul muro del suo ufficio, bucandolo come fosse cartapesta. Dopo la strigliata di Bulma, adesso aveva litigato anche con Pan. La cosa certa è che al suo ritorno Goten l’avrebbe pagata cara. Tuttavia, il suo migliore amico non si fece vedere alla Capsule Corporation nemmeno il giorno dopo, e come se non bastasse, Pan non aveva accettato le sue scuse. A quel punto Trunks ne ebbe abbastanza e, pur avendo un importante impegno di lavoro, decise di andare a casa di Goten.
 
“Oh Trunks! Grazie al cielo sei qui.” esclamò Chichi appena lo vide.
“Chichi, si può sapere cosa sta succedendo? È da una settimana che Goten non si presenta più al lavoro.” chiese Trunks.
“Non ne ho idea. Si è rinchiuso in camera sua e non vuole vedere nessuno. Non esce nemmeno per mangiare e io non so cosa fare. Sono sempre più preoccupata per lui.” raccontò la moglie di Goku quasi in lacrime. “Tu per caso conosci il motivo per cui si sta comportando in questo modo?”
Trunks scosse la testa. “Mi dispiace ma è dalla festa di mia madre che io e Goten non ci siamo più visti. Ho provato più volte a contattarlo, ma non risponde ai miei messaggi e appena mia madre ha saputo della sua assenza, è andata su tutte le furie. Le ho detto che era a letto malato, ma questa scusa non potrà reggere in eterno, se continuerà ad assentarsi non avrà scelta che licenziarlo. Quando si tratta di lavoro, mia madre non guarda in faccia nessuno.”
“Non importa, Bulma ha tutte le ragioni per comportarsi così e mi spiace che tu ti sia disturbato. Al momento Gohan è fuori per un’altra conferenza e non può muoversi mentre mio marito... beh lo sai.”
“Ma figurati, anzi scusami se non sono venuto prima. Purtroppo sono stato incasinato col lavoro in questi giorni. Ho avuto un mucchio di arretrati tra la mia permanenza in ospedale e l’ultima battaglia contro Jalbok. Infatti ho dovuto lavorare fino a tarda notte.”
“Lo so, Pan me l’ha detto, non siete riusciti a vedervi. Ieri poi mi è parsa di cattivo umore, per caso è successo qualcosa?”
“Ehm… non ne ho idea. Pan con me è la stessa di sempre. Comunque non preoccuparti, Chichi. Da adesso mi occuperò io di Goten.”
“Grazie, Trunks.”
“Ti dispiace se apro la porta come fa mio padre?”
“Eh? Trunks, aspetta!”
Il figlio di Vegeta e Bulma non diede retta alla donna e con un calcio sfondò la porta della camera di Goten.
“Oh cielo!” esclamò incredula Chichi.
“Ma che cosa…” farfugliò Goten che in quel momento era steso sul suo letto.
“Razza d’idiota, perché ti sei chiuso qui dentro?” lo rimproverò Trunks.
“Lasciami in pace, Trunks!” replicò il suo migliore amico.
“Non lo farò. È da quasi una settimana che non rispondi alle mie telefonate o ai miei messaggi, né ti fai più vedere al lavoro. Sei a rischio licenziamento, lo sai?”
“Non me ne frega niente! Andate tutti al diavolo!”
Trunks, spazientito, sferrò un pugno a Goten, facendolo volar via fino a sbattere la schiena su un albero.
“Ahia! Ma che cosa fai?” si lamentò Goten.
“Non ti lascerò distruggere la tua vita! Tu adesso verrai con me!” esclamò Trunks.
“Vattene via!!! Haaaaaaaa!!!!” gridò il figlio di Goku e Chichi, trasformandosi in super sayan e rifilando un calcio a Trunks. I due si scontrarono per qualche minuto, finché il figlio di Vegeta, stufo del comportamento del suo migliore amico, decise di superare il livello per avere la meglio su di lui. E infatti, alla fine, Trunks lo sconfisse, facendolo tornare normale e afferrandolo per il bavero.
“Aahhhh… da quando tu… hai superato il limite?” balbettò Goten.
“Da quando ho visto Jalbok far del male a Pan. E poi mi sono sempre allenato anche prima della comparsa dei Bunkiani, a differenza tua che facevi la bella vita.” replicò Trunks.
“Non servo proprio a niente…”
“Hai il cuore spezzato, lo capisco. Ma non risolverai i tuoi problemi rinchiudendoti in camera e facendo preoccupare tutti quelli che ti circondano. Anzi, ne crei agli altri. Per colpa tua, ho litigato con Pan e adesso non vuole vedermi.”
“Mi dispiace…”
“Ti va di parlarne?”
“D’accordo. Ma così mi verrebbe scomodo, non credi?”
“Hai ragione.”
Appena Trunks lo lasciò, Goten si sfogò con lui, raccontandogli ciò che era accaduto quella notte.
“Non ci posso credere. Valese ti ha tradito?” domandò Trunks.
“A giudicare dalla macchina lussuosa parcheggiata vicino casa sua, se la faceva con qualche riccone conosciuto al lavoro, probabilmente il suo capo.” raccontò Goten. “Avevo sempre creduto che le assenze al Satan Tournament o alle nostre feste in famiglia fossero dovute a motivi di lavoro o ai suoi non buoni rapporti con mia nipote, mentre in realtà se la spassava con un altro. Quello che non capisco è perché non mi abbia lasciato.”
“Chissà, magari perché non era una cosa seria o forse per lo stesso motivo per cui non ti decidevi a mollarla, ovvero i tanti anni insieme. Con la differenza che tu non sei andato a letto con nessuno, mentre lei sì. Chi l’avrebbe mai detto?”
“Già. Ho sempre creduto che Valese fosse una ragazza con la testa tra le nuvole e incapace di tradirmi. Si vede che è cambiata in questi anni ed io non me ne sono mai accorto.”
“Tuttavia è stata mia sorella a darti il colpo di grazia. In questi giorni era piuttosto allegra e di buon umore e pensavo che finalmente vi eravate dichiarati, ma quando mi ha presentato il suo nuovo fidanzato, sono rimasto incredulo. Credevo che quel ragazzo fossi tu e invece…”
“E invece era un altro.”
“Però c’è una cosa che non capisco, Goten. Perché prima te ne sei andato da Valese e non da mia sorella?”
“Perché in quel momento credevo fosse la cosa giusta. Volevo rompere con Valese prima di dichiarare i miei sentimenti a Bra. Ma a saperlo prima che mi tradiva, sarei corso direttamente da tua sorella. Avrei fatto in tempo a impedirle di baciarsi con quel tizio e soprattutto non avrei commesso l’errore di aggredirlo.”
“Cosa? L’hai aggredito?”
Goten annuì in silenzio.
“In effetti, ora che ci penso, aveva un occhio nero quando l’ho conosciuto, ma Bra non mi ha spiegato il motivo.” si ricordò Trunks. “Dunque… sei stato tu?”
“Lo so, ho sbagliato. Quando l’ho visto baciare Bra, ho perso il controllo e gli ho sferrato un pugno. Lei non l’ha presa bene e mi ha allontanato prima ancora che potessi dire qualcosa. Sono proprio uno stupido.”
“Sì, forse hai esagerato. Però mia sorella poteva provare ad ascoltare le tue ragioni invece che cacciarti via, se non in quel momento, almeno in questi giorni che ti sei rinchiuso in casa.”
“Non posso biasimarla. Mi sono comportato in modo orrendo con lei nell’ultimo periodo e questo è il risultato.”
“E adesso cosa farai? Rinuncerai per sempre a Bra?”
“Non ho altra scelta, Trunks. Lei mi odia e mi ha già chiesto espressamente di starle alla larga. L’ho persa per sempre ed è tutta colpa mia.”
“Mi dispiace, Goten. Forse era meglio se mi fossi fatto gli affari miei. Se sei stato male in questi giorni è colpa mia, che ti ho spinto a stravolgere la tua vita.”
“Stai scherzando? Non è affatto colpa tua, anzi, devo ringraziarti, perché se non fosse stato per te, non avrei mai scoperto che Valese mi tradiva con un altro e che in realtà ero innamorato di Bra. Alla fine è valsa la pena provarci, nonostante sia finita male.”
“Dici sul serio?”
“Sarebbe stato bello averti come cognato, ma ti dovrai accontentare di essere mio nipote.”
“Ahahahah!” sorrisero entrambi.
“Grazie, Trunks. Adesso mi sento meglio. E scusami ancora per quello che ti è successo con Pan.” disse Goten.
“Se devo essere sincero, la colpa è stata più mia che tua. Ero troppo nervoso a causa di mia madre e me la sono presa ingiustamente con Pan, urlandole in faccia cose che non ho mai pensato.” confessò Trunks.
“Sì, ma se non mi fossi assentato, tua madre non se la sarebbe presa con te e non avresti litigato con mia nipote. Parlerò con Pan e la convincerò in tutti i modi a perdonarti. È il minimo che possa fare, dopo tutti i problemi che vi ho creato.”
“Ti ringrazio, ma ci sta già pensando Bra. Appena ha saputo della mia lite con Pan, è andata su tutte le furie e mi ha ordinato di lasciarla in pace e di aspettare che sbollisca la sua rabbia. Mi ha assicurato che nel frattempo l’avrebbe convinta a perdonarmi.”
“Capisco.”
“Caspita, sono in ritardo! Devo tornare al lavoro prima che mia madre si accorga della mia assenza!”
“Vengo con te. Devo assolutamente scusarmi con Bulma per il mio comportamento irresponsabile di questi giorni. Spero solo che mi conceda un’altra possibilità.”
“Non preoccuparti, Goten. Andrà tutto bene. Ma prima faresti meglio a darti una sistemata. Non vorrai presentarti al lavoro ridotto così?”
“Beh nemmeno tu sei combinato meglio.”
“Accidenti, hai ragione. Diamoci una mossa.”

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Capitolo 49
*** Incontro col padre ***


I due mezzi sayan volarono in direzione della Capsule Corporation, dove Bulma stava nervosamente aspettando.
“Trunks, eccoti qui! Si può sapere dove ti sei cacciato? Hai una riunione con i soci e sei in ritardo di dieci minuti!” lo richiamò Bulma.
“Mi dispiace, mamma. Ero andato a prendere Goten.” spiegò suo figlio.
“Corri immediatamente!” ordinò sua madre.
“D’accordo, vado. Ci vediamo dopo, amico.” lo salutò Trunks, prima di sparire alla velocità della luce.
“Goten, noto con piacere che ti sei ripreso. Mi spieghi come mai sei sparito dal lavoro per più di una settimana senza dare notizie?” domandò Bulma.
“Mi dispiace, Bulma. Non mi sono sentito bene.” rispose il figlio di Goku e Chichi.
“Questo lo sapevo, però non ho creduto alla storiella della malattia, quindi inventati una scusa più credibile, ammesso che tu ne abbia.”
“No, non ne ho. Non sono stato male, o perlomeno non fisicamente. Però mi sono sfogato con tuo figlio e adesso mi sento meglio.”
“Ti è successo qualcosa?”
“Non ha più alcuna importanza. Mi rendo conto di essermi comportato in modo irresponsabile e se vorrai licenziarmi, sappi che lo capirò e non me la prenderò con te, né con Trunks.”
“Hmm… capisco. D’accordo, per questa volta sei perdonato.”
“Dici sul serio? Grazie, Bulma! Ti prometto che non creerò più casini e se hai bisogno di qualcosa, sarò a tua completa disposizione!”
“Ehi mamma, ti andrebbe di fare un giro al centro commerciale?” propose intanto Bra, che però si fece seria appena vide Goten.
“Mi dispiace, tesoro, ma sono occupata. Chiedilo a tuo padre.” rispose Bulma.
“Già fatto, ma si sta allenando nella Gravity Room e non vuole essere disturbato.”
“Pan?”
“E’ occupata con le lezioni di cucina di sua nonna.”
“Hmm… capisco. Perché non l’accompagni tu, Goten?”
“Cosa???? Io???” esclamò incredulo Goten.
“Mamma, non credo che sia una buona idea.” protestò Bra.
“E’ vero. E poi credevo che sarei dovuto tornare subito al lavoro.” aggiunse il ragazzo.
“Riprenderai domani mattina. Per il momento accompagnerai mia figlia a fare shopping.” decise Bulma. “Mi hai promesso che saresti stato a mia completa disposizione, quindi vedi di darti da fare.”
“E va bene.” sospirò Goten. Aveva già fatto infuriare Bulma con le sue assenze ingiustificate e non era il caso di darle un’altra delusione che gli sarebbe potuto costare il posto di lavoro, anche se significava trascorrere il pomeriggio con una persona che lo detestava.
“Perfetto. Adesso vado. Mi raccomando, Goten, non far arrabbiare la mia bambina, altrimenti mio marito non ti perdonerà tanto facilmente.” l’avvisò la scienzata.
“Ma mamma…” Bra non finì di parlare che Bulma se n’era già andata, lasciandola sola con Goten. I due rimasero in silenzio, finché…
“Non voglio passare per uno che non mantiene la propria parola, quindi muoviamoci.” disse Goten.
“Sì.” annuì la turchina.
 
I due ragazzi si diressero in silenzio al centro commerciale, dove Goten fu costretto a sollevare decine di pacchi contenenti gli acquisti di Bra.
“Bene, qui abbiamo finito.” disse Bra.
“Non è ancora abbastanza?” chiese Goten, che stava cominciando ad annoiarsi. Odiava fare shopping anche quando stava con Valese, figuriamoci con Bra dopo quello che era successo tra loro nelle ultime settimane.
“Decido io quando mi sentirò soddisfatta.” replicò acida la turchina.
“Hmph!” mugugnò il moro.                        
“Lo so che non vorresti essere qui e credimi, avrei preferito qualcun altro al posto tuo, ma mia madre ha deciso così, quindi sarà meglio che non mi fai arrabbiare, se ci tieni alla tua vita.” l’avvisò Bra.
“Perché non chiamavi il tuo nuovo amoroso?” chiese Goten.
“Non avrei chiesto compagnia a mia madre se fosse stato disponibile.” rispose la figlia di Vegeta e Bulma.
“Si vede quanto ci tiene a te. Ma non c’è da sorprendersi, del resto sappiamo tutti come sei fatta.” mormorò il ragazzo.
“Che vorresti dire?”
“Lasciamo perdere, va bene? Dimmi piuttosto qual è il prossimo negozio che vorresti visitare.”
“Non provare a cambiare discorso, perché con me non funziona. O preferisci che racconti a mio padre che ti sei comportato male con me?”
“Tanto andresti a piangere lo stesso da lui se ti dicessi quello che penso.”
“Non gli dirò niente. Hai la mia parola.”
“D’accordo, te lo dirò senza peli sulla lingua, Bra. Sei una stupida ragazzina viziata e immatura e io detesto quelle come te. Prendevi in giro mia nipote perché non si fidanzava con nessuno, ma almeno lei è una ragazza seria, a differenza tua che ti fidanzi col primo damerino che incontri per strada.”
Bra non rispose e rimase con la testa abbassata.
“Mi dispiace, ma sei stata tu a insistere.” concluse Goten, che rimase incredulo dallo sguardo che gli lanciò Bra, che lo fissò con disprezzo.
“Quello che faccio nella mia vita privata non ti riguarda.” replicò Bra. “Chi ti credi di essere per giudicarmi? Ti senti un maestro di vita perché sei fidanzato da sei anni, quando in realtà sei solo un bambino che gioca a fare l’adulto. Alla tua età dovresti essere già sposato e con figli, mentre invece fai il mammone e se non fosse per mio fratello e per mia madre, a quest’ora saresti senza lavoro. Non mi sorprenderei se un giorno quell’oca di Valese ti scaricasse per qualcuno più ricco. Del resto chi sposerebbe mai un buono a nulla come te?”
Istintivamente Goten prese il volo e se ne andò via.
“Ehi,dove stai andando? Goten!!!” lo chiamò inutilmente Bra.
Senza ascoltarla, il figlio di Goku e Chichi tornò a casa. Probabilmente Bulma e soprattutto Vegeta gliel’avrebbero fatta pagare per aver scaricato la loro figlia nel mezzo del suo shopping, ma poco gli importava. Stare con Bra ormai era diventato impossibile: se l’erano dette di santa ragione, ma stavolta è stata la turchina a zittirlo. In fondo non poteva incolparla di tutte le cattiverie che gli aveva detto, era stato lui il primo a ferirla e a cominciare quello stupido battibecco, facendo per l’ennesima volta la figura dell’idiota.
 
Non volendo incontrare la madre, Goten decise di rilassarsi sulla riva del fiume vicino casa sua, ma qualcuno che non si aspettava si avvicinò a lui.
“Ciao, Goten.”
“Eh? Papà, sei tu?” domandò Goten.
“Certo, figliolo.” rispose Goku, che si sedette al suo fianco. “Come stai?”
“Beh a parte qualche problema di cuore, non me la passo male.”
“Cosa è successo?”
“Ho rotto con Valese.”
“Mi dispiace.”
“Non importa. Alla fine è stata la cosa giusta, lei mi tradiva con un altro.”
“Davvero? Non ci posso credere.”
“Però non mi è dispiaciuto più di tanto, sai? Non l’amavo più come prima.”
“Beh se le cose stanno così, allora perché sei triste?”
“Perché nessuna ragazza vorrebbe mai stare con un buono a nulla come me, come diceva Bra.”
“Non dire così, figliolo. Tu sei un bravo ragazzo e vedrai che prima o poi incontrerai qualcuna che ti farà stare bene e che ti accetterà per come sei. Evidentemente Valese non ti voleva abbastanza bene.”
“Lo pensi davvero?”
“Assolutamente. E non prendere sul serio le parole di Bra. Sono convinto che non pensava affatto quello che ti ha detto, così come tu non pensi che lei sia una ragazza poco seria.”
“E tu come fai a sapere questo?”
“Durante la festa a casa nostra, mi era capitato di passare per caso nei pressi della tua camera e ti ho sentito inveire contro di lei. Poi ho visto Bra uscire in lacrime e nascondersi nella camera degli ospiti.”
“Capisco…”
“Ehm…non era mia intenzione origliare. Ero appena uscito dal bagno per un bisognino e…”
“D’accordo, papà. Non è necessario che tu mi dia spiegazioni. Ho capito che ti trovavi lì per caso. Del resto devi per forza passare vicino la mia camera per tornare in cucina. Comunque hai indovinato. E’ da quella sera che io e Bra non facciamo altro che litigare ogni volta che ci vediamo.”
“Ascolta, Goten, io non so quello che è successo, ma spero che farete presto pace e che torniate in buoni rapporti come un tempo. Non è bello evitarsi e litigare sempre, senza contare che così deluderesti anche Bulma e Trunks, che hanno molta stima di te.”
“Hai ragione.”
“Andrà tutto bene, figliolo. Bra è una ragazza intelligente e sono certo che ti perdonerà prima di quanto tu possa immaginare. Ma tu devi fare la tua parte e comportarti da gentiluomo, se davvero ci tieni a far pace con lei.”
“Lo farò, papà.”
“Goten!!!” lo chiamò una voce familiare alle sue spalle.
“Eh? Mamma!” replicò Goten appena la vide.
“Ti ho visto volare sopra casa, ma invece che tornare, sei rimasto fuori. Va tutto bene?” chiese Chichi.
“Sì, stavo parlando con papà.” rispose suo figlio.
“Sei sicuro? Qui non c’è nessuno, a parte noi due.”
Goten si guardò intorno e si accorse che il padre non c’era più. “Ma cosa… papà, dove sei? Papà!!!”
“Goten, perché chiami tuo padre?” domandò sua madre.
“Stavamo chiacchierando, prima che tu arrivassi.” spiegò Goten.
“Tesoro, mi sa che ti ammali con molta facilità per essere un mezzo sayan.”
“Mamma, non sto male. Ti giuro che papà era con me.”
“Goten, tuo padre manca tanto anche me, ma qui non c’è.”
“Forse hai ragione. Non sento neanche la sua aura. Credo che sia stata un’allucinazione.”
“Mi fa piacere che tu l’abbia capito. Che fai adesso? Non rincasi?”
“Hmm… non ora. Mi sono appena ricordato di avere un impegno urgente. Ci vediamo per cena, mamma!” la salutò frettolosamente Goten, prima di prendere il volo.
“Goten!!!” lo chiamò invano sua madre. “Ahhhh chi lo capisce quel ragazzo?”
“Papà… chissà se eri tu. Spero di rivederti presto. Grazie di tutto.” pensò Goten, meditando sul presunto incontro avuto con il padre, che era riuscito a consolarlo dopo la lite con Bra, e chiedendosi quando e se sarebbe tornato dalla sua famiglia. 

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Capitolo 50
*** Amici ***


Dopo l’incontro con il padre, Goten ritornò al centro commerciale e mentre era in aria, notò una figura turchina a lui familiare che con fatica cercava di tenere in equilibrio una montagna di pacchi. A un certo punto Bra inciampò, facendo cascare tutti i suoi acquisti, ma qualcuno riuscì ad afferrarla per la vita, evitando di farla cadere a terra.
“Ma cosa…” mormorò Bra.
“Hmm… quanti pacchi. Mi chiedo se tutti questi acquisti ti servano davvero.” osservò Goten.
“Non sono affari che ti riguardano. Che ci fai qui? Sei tornato perché hai paura che racconti ai miei genitori che mi hai scaricata? Non ti preoccupare, non dirò niente a nessuno. Meriteresti di essere picchiato da mio padre ma io non sono così vendicativa come credi, quindi tornatene pure a casa.” replicò acida la ragazza.
“Veramente volevo darti una mano.”
“Non ho bisogno del tuo aiuto.”
“Sei sicura? Non vorresti girare qualche altro negozietto prima di tornare a casa?”
Bra non disse nulla. In effetti non aveva tutti i torti, era quasi orario di chiusura e se avesse perso tempo a raccogliere i pacchi, non avrebbe trovato le altre cose che cercava.
“Lascia fare a me. Tu nel frattempo vediti tutti i negozi che desideri.” insistette Goten.
“Hmph! Se pensi che ti dica grazie, ti sbagli di grosso.”
“Non c’è bisogno che mi ringrazi. Adesso vai.”
“D’accordo.”
La ragazza continuò il suo giro nei negozi del centro commerciale e al suo ritorno trovò il resto dei suoi acquisti conservati, con Goten che attendeva paziente in macchina. Sembrava rilassato e di buon umore, l’esatto opposto di com’era prima che andasse via. Evidentemente doveva aver parlato con qualcuno, anche se non aveva idea con chi, visto che Trunks era bloccato al lavoro.
“Hai fatto presto. Come mai niente acquisti?” domandò Goten, appena la ragazza entrò in macchina.
“Non ho trovato quello che m’interessava. Per oggi va bene così.” spiegò Bra. “Piuttosto, hai fatto in fretta a raccogliere i pacchi.”
“E’ stata una passeggiata. Ti accompagno a casa?”
“Puoi anche andartene. So portare la macchina da sola.”
“Non lo metto in dubbio, ma immagino che poco fa avrai faticato a portare tutti quei pacchi da sola, senza qualcuno che ti aiutasse.”
“Sei sicuro di stare bene, Goten? E’ da più di un mese che fai lo stronzo con me, mentre adesso torni qui e ti mostri gentile e disponibile, nonostante ti abbia dato la mia parola che non dirò niente ai miei genitori. Per caso non ti fidi di me?”
“Certo che mi fido di te, Bra.”
“E allora mi spieghi perché non te ne torni a casa?”
“Ho promesso a tua madre che mi sarei preso cura di te e io le promesse le mantengo. Quindi rilassati, allacciati la cintura e lascia guidare a me.”
“Hmph! Fai come vuoi.”
“Grazie.”
 
Dopo qualche minuto I due ragazzi giunsero alla Capsule Corporation, con Bra che era diventata stranamente silenziosa.
“Perfetto, siamo arrivati.” l’avvisò Goten. “Vuoi che porto i pacchi a casa tua?”
“Scusa.” mormorò Bra.
“Eh?”
“Mi dispiace, okay? Per tutte le brutte cose che ti ho detto oggi pomeriggio. Non ti considero un fallito.”
“E io non ti considero una poco di buono. Se hai deciso di frequentare un ragazzo, avrai avuto le tue ragioni.”
“E’ così difficile per me trovare la persona giusta, credimi. Sto da poco con Ken, ma mi sembra un ragazzo seria e affidabile, a differenza degli altri con cui uscivo in passato.”
“Capisco.”
“Spero solo che sia quello giusto, come lo è Valese con te. Non hai idea di quanto t’invidi, Goten. Voi due state insieme da tanto tempo e la vostra storia va a meraviglia.”
“Non hai niente da invidiarmi, Bra. Ho rotto con lei.”
“Che cosa?”
“E’ andata come dicevi tu. Mi tradiva con un uomo più ricco di me.”
“Oh cielo! Mi dispiace, Goten.”
“Non devi esserlo.”
“Dico sul serio. È vero, la detestavo, ma so che per te era molto importante e ho sempre rispettato i tuoi sentimenti. O meglio… quasi sempre.”
“Puoi togliere il quasi. Quella sera eri ubriaca e incapace d’intendere e volere.”
“Dunque… in questi giorni non ti sei presentato al lavoro per colpa sua? Perché stavi male per lei?”
“Beh… diciamo di sì.” mentì lui. Era per lei che stava male ma preferì non dire la verità per non crearle problemi.
“Che sgualdrina. Non avrei mai immaginato che potesse tradirti.” commentò Bra.
“Nemmeno io, anche se avrei dovuto sospettare da tempo che c’era qualcosa che non andava.”
“Già. Al Satan Tournament non era venuta a fare il tifo per te.”
“Non importa. Credo che per un bel po’ resterò single e starò alla larga dalle donne.”
“Ma sei sicuro? Non puoi rinunciare all’amore solo perché quella scema ti ha spezzato il cuore.”
“Non lo faccio perché sono rimasto deluso da lei, anzi da una parte mi sento sollevato che sia finita.”
“Che vorresti dire?”
“La sera in cui l’avevo scoperta, ero andato da lei per lasciarla, ma il suo tradimento ha reso le cose più semplici. Ormai il nostro rapporto non era più solido come un tempo, ma io continuavo a non accettarlo, perché stavamo insieme da tanti anni e in vita mia non avevo mai avuto una relazione così lunga con una ragazza. Ero convinto che Valese fosse l’amore della mia vita e questa idea mi ha reso cieco al punto da prendermela ingiustamente con Pan e soprattutto con te. E comunque non sto rinunciando all’amore. Per il momento voglio semplicemente dedicare il mio tempo alla famiglia, agli amici e al mio lavoro alla Capsule Corporation.”
“Beh trovare del tempo libero per mio fratello non sarà semplice, soprattutto ora che sta con Pan.”
“Non importa. Tanto io e Trunks ci vedremo lo stesso al lavoro, non mancherà l’occasione di stare insieme. Sono pur sempre il suo segretario e credo che neanche Pan lo vedrà quanto me.”
“Eheheh! Questo è vero.”
“E tu? Ti trovi davvero bene con questo Ken?”
“Per il momento sì, anche se cercò di andare con i piedi di piombo. Lui mi sembra un tipo simpatico, divertente e mi tratta con rispetto.”
“E questa è la cosa più importante.”
“Spero solo che sia quello giusto e che mi aiuti a dimenticare la mia delusione amorosa.”
“Hai avuto una delusione amorosa?”
Bra annuì. “Un ragazzo a cui pensavo sempre, ma non mi ha mai notata. Sono sempre stata indifferente per lui e alla fine mi ha spezzato il cuore.”
“Mi dispiace. E come mai?”
“Per lo stesso motivo per cui avevo litigato con te. Mi considera troppo immatura.”
“Hmm… accidenti, è proprio una storia complicata.”
“Già. E se ho deciso di frequentare Ken, non l’ho fatto perché mi piace baciarlo o peggio, andarci a letto, cosa che non ho mai fatto con lui, né con altri ragazzi, ma perché ho intenzione di dimenticare quella persona.”
“Evidentemente eri davvero innamorata persa di lui. Ma un momento, tu… non sei mai andata a letto con nessuno?”
“Per chi mi hai presa? Mi credi una ragazza facile perché ho un carattere estroverso e mi vesto in un certo modo?”
“Assolutamente no, Bra! Non è per il tuo abbigliamento o il tuo carattere. È solo che hai aiutato Pan a farsi avanti con tuo fratello e quindi credevo che avessi una certa esperienza per queste cose.”
“Non era così difficile capire i suoi sentimenti. Come dicevi tu, Pan è una ragazza seria che non ha mai avuto nessuno in testa se non mio fratello e anche Trunks ci teneva a tua nipote, molto più di quanto abbia fatto credere a tutti noi. E poi non bisogna necessariamente andare a letto con qualcuno per essere esperti in questioni amorose.”
“Hai ragione. A quanto pare non sei l’unica ad essere immatura. Ci sono cose che anch’io devo imparare, nonostante la mia età. E di certo, una di queste è non giudicare le persone dalle apparenze.”
“Goten…”
“Sei una brava ragazza, Bra, e sono certo che questo Ken sopporterà le tue uscite al centro commerciale.” scherzò Goten.
“Di certo non mi pianterà in asso e né mi farà caricare da sola tutti i miei acquisti, a differenza di una persona di mia conoscenza.” fece altrettanto lei.
“Ahahahahah!” risero entrambi.
“Grazie di tutto, Goten.” disse Bra.
“Figurati. È sempre un piacere parlare con te.” replicò Goten.
“Dici sul serio? Quindi… amici come prima?”
“Certo… amici come prima. E scusami per le brutte cose che ti ho detto. Spero che riuscirai a perdonarmi.”
“Goten…” Bra era felice che Goten fosse tornato ad essere il ragazzo dolce di cui era stata innamorata per tanti anni, ma da una parte era triste perché sapeva che ormai era troppo tardi. Lei adesso stava con Ken mentre lui aveva appena deciso di stare da solo e non frequentare altre donne. Tuttavia aveva un dubbio da togliersi prima di chiudere per sempre questo capitolo della sua vita. “Senti… c’è una cosa che vorrei chiederti.”
“Dimmi pure.”
“Che ci facevi alla festa nella mia facoltà? E soprattutto… perché hai picchiato Ken?”
“Ecco…”
“Ehi voi due!” li interruppe una voce familiare. Si trattava di Vegeta, che fissò i due ragazzi in modo minaccioso.
“V-Vegeta!” balbettò Goten, terrorizzato. Dallo sguardo probabilmente avrà pensato che fosse uscito con la figlia.
“Ciao, papi! Come stai?” lo salutò Bra, che al contrario, era tranquilla.
“Sei uscita con il figlio di Kakaroth?” domandò suo padre.
“Guarda che non è andata come pensi. Avevo bisogno di qualcuno che mi facesse compagnia al centro commerciale ma voi eravate tutti occupati, così la mamma ha chiesto a Goten di accompagnarmi.” raccontò la figlia.
“Già. È andata proprio così.” aggiunse Goten.
“Hmm… spero che non si sia avvicinato troppo a te.” borbottò il principe dei sayan.
“Stai tranquillo, non è successo niente di strano. Goten si è comportato bene. E poi lui è fidanzato con un’altra ragazza, te lo sei dimenticato?”
“Hmph! Lo so già, non c’è bisogno che me lo ricordi.”
La ragazza le fece l’occhiolino per tranquillizzarlo, ma Goten non poté rilassarsi un istante che il principe dei Sayan continuò a fissarlo col suo classico sguardo omicida.
“Trunks è ancora bloccato al lavoro, ma porterò io i pacchi di mia figlia, quindi il tuo compito qui è finito. Puoi tornare a casa.” disse Vegeta.
“Ehm… sei sicuro, Vegeta? Tua figlia ha comprato molte cose. Non pensi che una mano in più possa farvi comodo?” propose Goten.
“Sparisci!” ordinò il principe dei sayan.
“Eheheh! D’accordo, non insisto.” sorrise imbarazzato il figlio di Goku e Chichi.
“Grazie di tutto, Goten. Ci vediamo presto.” lo salutò Bra.
“Okay. Buona serata.” fece altrettanto Goten, prima di volar via e lasciar soli padre e figlia.
Non era il caso che uscissi con lui. Potevi andare un altro giorno a fare shopping.” la richiamò Vegeta.
“Ma c’erano un sacco di offerte speciali, papi. Non potevo farmele sfuggire. Sai, ti ho anche preso quella camicia che ti piaceva tanto e che non eravamo riusciti ad acquistare per colpa di quel rompiscatole di Jalbok.” replicò Bra.
“Hmph! La prossima volta avvisami quando vuoi uscire a fare shopping e non ci sono tua madre, tuo fratello o Pan con te.”
“Papà, lo sai che tu sei il mio compagno di shopping preferito, però non ti posso costringere a uscire con me se preferisci stare rintanato nella tua Gravity Room ad allenarti.”
“Grrrrrr! D’accordo! Ti accompagnerò a fare shopping tutte le volte che vorrai! Contenta?”
“Dici sul serio? Grazie, papà! Ti voglio bene!” esclamò contenta Bra, abbracciando il padre.
“Hmph!” sbuffò Vegeta.
“Visto che adesso sei così disponibile nei confronti della tua bellissima figlia, che ne diresti di darmi una mano a portare i miei, anzi i nostri pacchi a casa? Sai, ho preso altre cose per te oltre la camicia.”
“Altre cose?”
“Te le mostrerò quando saremo a casa da soli. Ti posso assicurare che farai colpo sulla mamma.”
“Muoviamoci.” arrossì Vegeta, mentre rientrava a casa assieme alla figlia.

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Capitolo 51
*** Il piano di Bra ***


Il giorno dopo, Bra si mise subito all’opera per riappacificare Pan e Trunks. Per prima cosa, passò alla Capsule Corporation per avvisare il fratello del suo piano.
“Ciao Bra.” l’accolse Goten.
“Ciao Goten. Noto con piacere che sei tornato a lavoro.” replicò Bra.
“Già. Sono stato assente anche troppo. Ma dimmi, hai bisogno di qualcosa?”
“Dovrei parlare con mio fratello. È in ufficio?”
“Sì, ma è molto occupato e non vuole incontrare nessuno. Però… tu sei sua sorella e Bulma mi ha detto che tu, Vegeta e Pan potete andare tranquillamente da lui, quindi entra pure.”
“Grazie.”
“E’ successo qualcosa?”
“Immagino Trunks ti avrà detto che ha litigato con Pan qualche giorno fa e lei non ha ancora accettato le sue scuse.”
“Già. Mia nipote è cocciuta come un mulo. Non la sopporto quando fa così.”
“Non preoccuparti. Stasera quei due faranno pace, quant’è vero che mi chiamo Bra Brief.”
“In effetti Trunks mi ha detto che c’avresti pensato tu a rimettere le cose a posto. Spero davvero che il tuo piano funzioni. In fondo è anche colpa nostra se tuo fratello e mia nipote hanno litigato. Anzi, la colpa è solo mia. Sono stato io a creare quel brutto clima di tensione tra di noi e a sparire per più di una settimana, senza rendermi conto che in questo modo avrei creato problemi anche a Trunks e Pan.”
“Goten…”
“Scusa, non voglio trattenerti. Vai pure da tuo fratello.”
“Grazie. Ti auguro una buona giornata.”
“Anche a te, Bra.”
Subito dopo, la ragazza entrò nell’ufficio del fratello. “E’ permesso?”
“Bra, che ci fai qui?” domandò Trunks.
“Dovrei parlarti.” rispose la sorella.
“Magari in un altro momento. Come vedi, sono molto occupato.” cercò di respingerla il fratello.
“Beh vorrà dire che dovrai lasciar perdere e ascoltarmi, altrimenti non mi muoverò di qui.” si rifiutò di obbedire Bra.
Trunks sbuffò e si alzò infastidito dalla scrivania. “Allora? Che vuoi?”
“Potresti essere un po’ meno scorbutico con tua sorella? Non è colpa mia o di Pan se non sei capace di reggere lo stress.”
“Bra, per favore, non farmi perdere tempo. Parla.”
La turchina raccontò del suo piano al fratello.
“Che hai fatto?” domandò stupito Trunks.
“Sei sordo per caso? Ho prenotato un tavolo per due a nome tuo e nello stesso ristorante dove siete stati tu e Pan l’ultima volta.” rispose la sorella.
“Avresti dovuto parlarmene, invece che agire per conto tuo.”
“Ti avevo già avvisato che avrei sistemato tutto e tu mi ringrazi così?”
“Bra, non posso presentarmi stasera. Non vedi questa gigantesca montagna di documenti sulla mia scrivania? È il progetto che dovrò presentare alla prossima riunione con i soci, e dev’essere tutto perfetto e in ordine entro domani mattina, altrimenti nostra madre andrà su tutte le furie.”
“Cosa vuoi che ti dica? Lascia svolgere il lavoro a qualcun altro. Sei o non sei il presidente della Capsule Corporation?”
“Essere il presidente non vuol dire oziare tutto il giorno. E poi al momento sono presidente di nome, ma la proprietaria dell’azienda rimane sempre nostra madre.”
“Ti avrei dato volentieri una mano ma sfortunatamente non posso lavorare qui finché non finirò gli studi. Quindi vedi di darti da fare. Non voglio che mi metti in imbarazzo davanti a Pan.”
“Hmph! Per te è facile parlare. Forse non ti rendi conto che questo lavoro richiede troppo tempo.”
“Beh se proprio non ce la fai da solo, potresti rivolgerti a Goten. Sono certa che ti aiuterebbe con molto piacere, visto che adesso mi sembra molto più motivato di prima.”
“Ma stai scherzando? Goten è un segretario e non ha mai fatto questi tipi di lavori.”
“Vorrà dire che imparerà subito. Non credo che la mamma l’abbia mandato a lavorare da te solo per prendere gli appuntamenti, ricevere la gente o stare tutto il giorno al telefono. Adesso scusami, ma devo scappare. Pan mi sta aspettando al centro commerciale. Devo convincerla a perdonarti entro stasera.”
“Che cosa? Io credevo che avessi sistemato tutto. E se non si presentasse all’appuntamento?”
“La mia preoccupazione più grande è che manchi tu, Trunks. Pan ci sarà stasera e ti perdonerà, ammesso che non le darai buca. Quindi vedi di non fare lo stupido. Buona giornata.”
“Bra!!!” la chiamò inutilmente Trunks mentre la vide volar via dalla finestra. “Oh accidenti! Devo assolutamente esserci stasera. Goten!”
 
Nel frattempo, Bra raggiunse Pan e mentre giravano i negozi, la turchina ne approfittò per raccontarle quello che era successo con Goten il giorno prima.
“Cosa? Tua madre ha obbligato mio zio ad accompagnarti al centro commerciale?” chiese Pan.
“Già. I miei non erano disponibili e nemmeno tu, così è toccato a Goten l’onore di accompagnarmi.” rispose Bra.
“Spero che non abbiate litigato. Sai, mio zio in questi giorni è stato intrattabile. Persino Trunks non è stato in grado di parlargli. So che alla fine è tornato al lavoro, ma il motivo per cui si era rintanato in camera resta ancora ignoto e io non ho avuto l’occasione di chiederglielo.”
“Se devo essere sincera, all’inizio non abbiamo fatto altro che bisticciare e lui mi ha persino abbandonata nel bel mezzo dello shopping.”
“Che cosa? Non ci posso credere. È diventato proprio un maleducato.”
“Non ho finito. Poco prima che il centro commerciale chiudesse, è tornato da me, mi ha aiutata a raccogliere i miei acquisti e ha insistito che portasse la macchina al posto mio, perché voleva che mi rilassassi. Abbiamo chiacchierato e alla fine siamo tornati amici come prima.”
“Mi fa piacere, anche se il comportamento di mio zio è davvero insolito.”
“Di certo è successo qualcosa mentre era via. Non riesco a spiegarmi il suo improvviso cambio d’umore. Forse deve aver parlato con qualcuno, anche se non ho idea con chi, visto che mio fratello era al lavoro.”
“Magari si tratta di Valese. Probabilmente hanno litigato nei giorni scorsi e ieri si sono riappacificati.”
“Non credo proprio. Goten ha rotto con lei.”
“Cosa???? Dici sul serio, Bra? Mio zio si è lasciato con Valese?”
“Me l’ha detto lui stesso ieri sera. A quanto pare, quella sgualdrina lo tradiva con un altro.”
“Sai bene quanto detesti Valese e il fatto che si siano lasciati è una notizia grandiosa. Però da una parte sono dispiaciuta per mio zio. Chissà quanto avrà sofferto. Sono stati insieme per tanto tempo e lui ci teneva molto alla sua storia con Valese.”
“Non è stata lei la causa del suo tormento. Goten era intenzionato a mollarla ancor prima di scoprire che lo tradiva. Da quel che mi ha raccontato, non si amavano più come prima.”
“Forse si è innamorato di un’altra.”
“Non credo. Sembra che non abbia alcuna intenzione d’impegnarsi con altre donne.”
“Beh penso sia una reazione normale, dopo quello che è successo. Spero solo che non faccia il donnaiolo quando gli tornerà il buon umore, come prima di fidanzarsi con Valese.”
“Non so se sia una decisione temporanea o a lungo termine, però, da come me ne parlava, non penso che tornerà alla sua vita da adolescente.”
“Bra, conosco bene mio zio e la sua passione per le donne, e personalmente non credo che non si porterà a letto qualche gallina appena smaltirà la sua delusione amorosa. Magari qualcuna di quelle smorfiose che lavorano per l’azienda di tua madre.”
“Invece io sono convinta che faccia sul serio. Non vuole fidanzarsi, né ha intenzione di avere storielle da una notte e via. Vorrebbe dedicare il proprio tempo al suo lavoro alla Capsule Corporation.”
“E tu? Cos’hai intenzione di fare?”
“Che vorresti dire?”
“Adesso che mio zio finalmente si è deciso a mollare Valese, non hai pensato che forse è l’occasione perfetta per diventare molto più che amici?”
“Non credo che questo sia possibile. Adesso sto con Ken. E poi Goten è stato chiaro. Non vuole frequentare nessuno.”
“Ma è una situazione momentanea. Non credo che mio zio rimarrà scapolo a vita e se non ti farai avanti, c’è il rischio che in futuro qualcun’altra te lo porti via.”
“Io non ti capisco, Pan. Sei stata tu a dire che dovevo lasciarmi Goten alle spalle, mentre ora mi stai chiedendo di farmi avanti con lui?”
“Beh io ti avevo consigliato così perché credevo che non si sarebbe mai lasciato con Valese, ma adesso le cose sono cambiate.”
“Hai detto bene, le cose sono cambiate. Prima ero libera, mentre adesso sono impegnata. Mi trovo bene con Ken e non ho intenzione di lasciarlo, soprattutto per una persona che mi ha fatta soffrire.”
“Può darsi ma io so per certa che i tuoi sentimenti per mio zio non sono cambiati, nonostante quello che è successo tra voi.”
“Ti sbagli. Quelli erano i sentimenti di una bambina che non era cresciuta del tutto. Sentimenti che adesso non mi appartengono più. Del resto non a tutti può andar bene com’è successo a te.”
“Bra…”                                                                                                
“Non preoccuparti. Io sto benissimo con Ken mentre tu adesso devi pensare solo a Trunks. Quindi comportatevi da bravi piccioncini e non provate più a litigare per difendere me o Goten.”
“Hmph!”
“Per caso hai intenzione di tenere il muso così anche stasera?”
“Perché? Che cosa c’è d’importante da fare stasera?”
“Una bella cena a lume di candele con il mio fratellone. Trunks ha prenotato un tavolo per due persone per stasera.”
“Farà meglio a disdire tutto. Non ho alcuna intenzione di uscire con lui.”
“Adesso stai esagerando, Pan. Non pensi che mio fratello abbia pagato abbastanza? Ha detto quelle parole in preda allo stress e senza pensarci. Lo sai che è molto impegnato in questo periodo. Trunks è il presidente della Capsule Corporation, ha grandissime responsabilità e mia madre conta molto su di lui per il futuro della nostra azienda.”
“So benissimo quanto s’impegna, e l’apprezzo molto, ma certe volte ho come la sensazione di contare meno del suo lavoro.”
“Ti sbagli. Non hai idea in che guaio si sta cacciando pur di uscire con te.”
“Che vorresti dire?”
“Trunks sta lavorando su un progetto da presentare per la prossima riunione con i soci. È un progetto importante che richiede molto tempo e difficilmente riuscirà a finirlo per stasera, ma nonostante ciò, mi ha detto che vuole cenare con te a tutti i costi. E lo sai il motivo? Perché ti ama e perché rinuncerebbe a tutto pur di stare con te.”
“Bra…”
“Allora? Ti presenterai all’appuntamento o no?”
“Certamente. Non mancherò.”
“Ottimo. Sapevo che avresti risposto così. Adesso che ne diresti di provare qualche vestito? Stasera avrai una cenetta intima con mio fratello e ho intenzione di renderti ancora più bella.”
“Okay.”

 

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Capitolo 52
*** Riappacificazione ***


Nel frattempo, alla Capsule Corporation, Goten e Trunks erano ancora occupati col progetto, e nel mentre ne approfittarono per discutere d’altro.
“E così sei riuscito a far pace con mia sorella?” domandò Trunks.
“Beh non potevamo bisticciare in eterno, altrimenti Vegeta se ne sarebbe accorto e non voglio immaginare cos’avrebbe potuto farmi.” rispose Goten.
“Però c’è una cosa che non capisco. Prima che tu la scaricassi, non smettevate di litigare, e quando sei tornato, avete risolto i vostri problemi.”
“In effetti il mio comportamento è stato un po’ strano. Forse non mi crederai, ma ho parlato con mio padre.”
“Cosa? Goku era con te? Vorresti dire che è tornato?”
“Purtroppo no. Dopo che ho parlato con lui, è scomparso nel nulla. Non sono nemmeno sicuro che fosse mio padre. Forse si trattava di un’illusione.”
“Hmm… per caso ti sei ubriacato mentre accompagnavi mia sorella a fare shopping?”
“Spiritoso.”
“Ahahah! Sto scherzando. Comunque ti credo. Sai, mentre ero ricoverato all’ospedale, Pan mi ha raccontato di aver parlato con suo nonno.”
“Sul serio? E quando?”
“Poco dopo la battaglia contro Hyper Bu. Lei era disperata per le mie condizioni ed era scappata. Mentre si trovava fuori, ha incontrato Goku. Hanno parlato e lui l’ha consolata, ma quando mia sorella stava per raggiungerli, è sparito improvvisamente nel nulla.”
“Proprio com’è accaduto a me ieri sera. Solo che al posto di Bra c’era mia madre.”
“E non è tutto. Credo che sia stato lui a soccorrermi mentre tu, mio padre e gli altri vi stavate battendo contro Jalbok.”
“Mio padre ti ha soccorso? Perché non ne sapevo nulla?”
“Ne avevo parlato durante l’ultima festa a casa mia, ma tu stavi in disparte per i fatti tuoi. Inoltre in questi giorni sei completamente sparito.”
“Non hai tutti i torti.”                                                                   
“Ma dimmi, di cosa avete parlato tu e Goku?”
“Beh di tutto quello che mi è successo negli ultimi tempi. Diciamo che è merito di mio padre se io e tua sorella ci siamo riappacificati.”
“Capisco. Chissà, forse crede in voi due.”
“Peccato che il primo a non crederci sia io.”
“Però se sei riuscito a far pace con mia sorella, vuol dire che deve aver parlato bene di lei.”
“L’ho fatto perché era la cosa giusta. Non volevo che Bra fosse triste per causa mia o che qualcun altro oltre te e Pan scoprisse il motivo delle nostre liti. Bra è davvero una brava ragazza e ieri, parlando con lei, ho imparato a conoscerla meglio e a capire il motivo per cui ha deciso di frequentare quel Ken. In fondo anche lei, come me, cerca l’amore della sua vita.”
“E non hai pensato che forse non avete bisogno di cercarlo da un’altra parte, ma che si trovi più vicino di quanto possiate immaginare?”
“L’ho pensato tante volte, Trunks, e sai com’è finita. Avere lo stesso desiderio non vuol dire essere innamorati l’uno dell’altra. Sono contento di aver fatto pace con tua sorella, le voglio bene e se avrà bisogno di qualcosa, sarò sempre a sua disposizione. Ma adesso sta con un’altra persona con cui si trova bene e io non ho alcun diritto di avanzare pretese nei suoi confronti, specialmente dopo il modo in cui l’ho trattata. Il clima di tensione che si era creato tra noi negli ultimi tempi è stato doloroso anche per me, e ora che ci siamo riappacificati, non me la sento di fare qualcosa che potrebbe allontanarci per sempre.”
“Goten…”
“E poi te l’ho già spiegato. Per il momento non ho voglia di frequentare altre donne. Voglio solo pensare a lavorare e a non dare preoccupazioni a Bulma e a mia madre.”
“Capisco. Accidenti! Ho l’appuntamento con Pan e sono in ritardo!”
“Cosa aspetti? Vai e raggiungi mia nipote. Non bisogna mai far attendere una signorina, dovresti saperlo bene.”
“E come faccio? Devo assolutamente finire il progetto per domani mattina, altrimenti mia madre andrà su tutte le furie. Mi sa che dovremo rimandare la nostra cena.”
“Non se ne parla proprio. Avete litigato per causa mia e di tua sorella, e se darai buca a Pan, potrebbe non concederti più un’altra possibilità di perdono. Lascia che ci pensi io. Non mi sembra nulla di complicato.”
“Sei sicuro? E’ un lavoro lunghissimo e rischi di tornare a casa tardi.”
“Stai tranquillo, tanto non ho di meglio da fare. E poi devo ancora farmi perdonare da tua madre per la mia assenza ingiustificata.”
“Hmm… d’accordo. Conto su di te, Goten. Ma se hai bisogno di aiuto, non esitare a chiamarmi.”
“Non ce ne sarà bisogno. Adesso vai immediatamente da mia nipote, prima che si arrabbi.”
“Okay. Grazie, amico.” lo salutò Trunks.
“Divertiti e salutami Pan.” fece altrettanto Goten, prima di rimettersi al lavoro.
 
Trunks volò a tutta velocità in direzione dell’aura di Pan. Era in ritardo di ben venti minuti e conoscendola, era convinto che se ne sarebbe andata via da un pezzo, ma alla fine la trovò che aspettava pazientemente fuori dal ristorante.
“Pan!” la chiamò Trunks.
“Trunks!” fece altrettanto lei.
“Perdonami. Ero davvero incasinato col lavoro e…”
“Non dire altro. Bra mi ha raccontato tutto.”
“Mi dispiace. Ti ho deluso un’altra volta.”
La ragazza rimase in silenzio e l’abbracciò, come a fargli capire che aveva finalmente perdonato.
“Pan…”
“Che ne diresti se entrassimo? Comincia a far freddo.”
“Hai ragione. Andiamo.”
Dopo qualche minuto di attesa, Trunks e Pan cenarono ma la ragazza sembrava avere la testa da un’altra parte.  
“Pan, va tutto bene?” domandò il figlio di Vegeta e Bulma.
“Sì, perché?” replicò Pan.
“Mi sembri distratta. E poi di solito mangi con più foga.” notò il lilla.
“Mi dispiace, Trunks. So che mi hai portata qui per dimenticarci la nostra lite di qualche giorno fa, ma al momento non ho molto appetito.” spiegò la fidanzata.
“Si vede. È successo qualcosa?”
“Niente. Cose mie e di Bra. Sai, lei ci tiene molto che tutto vada bene tra noi e non mi va di litigare con te per problemi che non ci riguardano.”
“Beh Goten è il mio migliore amico, mentre Bra è la tua. È normale preoccuparsi per loro e prendere le difese di uno o dell’altra. Però su una cosa hai ragione. I loro problemi non devono rovinare quello che c’è tra noi.”
“Non credo che ce ne saranno più. Alla fine hanno fatto pace.”
“Già. Goten mi ha raccontato tutto. Sai, ha avuto un’esperienza simile alla nostra. Anche lui ha incontrato Goku.”
“Sul serio?”
“Sì, anche se per pochi minuti. Hanno parlato e diciamo che è merito di tuo nonno se Goten e Bra si sono riappacificati.”
“Questo spiega il suo improvviso cambio d’umore. Mio nonno riesce sempre a portare il sorriso anche nelle situazioni più complicate.”
“Hmm… eppure l’appetito non ti sta tornando.”
“Sono contenta di sapere che nonno Goku non sia sparito del tutto, però non smetto di pensare a Bra e a mio zio. Io credo che tua sorella dovrebbe farsi avanti con lui, a maggior ragione ora che ha rotto con Valese.”
“Non credo che questo sia possibile. Bra sta con un altro e Goten non vuole frequentare nessuno.”
“E’ quello che mi ha detto Bra, ma se le cose restassero così, ho paura che potrebbe perderlo di nuovo e stavolta per sempre. Sono stata una sciocca. Non avrei dovuto chiederle di dimenticare mio zio e di frequentare Ken.”
“Non è colpa tua, Pan. In quel momento Goten stava con Valese e nessuno immaginava che si sarebbero lasciati. Se tuo zio non fosse stato inflessibile sulla sua decisione, avremmo pensato a un piano per metterli insieme, proprio come hanno fatto loro con noi. Ma Bra si è fissata con Ken mentre Goten purtroppo ha scelto di chiudersi in sé stesso e non so per quanto continuerà così.”
“Però io sono convinta che Bra ci tenga ancora a mio zio, molto più di quanto voglia far credere a tutti.”
“Solo il tempo ce lo dirà. So che vorresti aiutare mia sorella, e credimi, anch’io vorrei fare qualcosa per quei due testoni, ma io penso che la soluzione migliore sia non immischiarsi e lasciare tutto così com’è. Se Bra prova ancora qualcosa per Goten, sono certo che prima o poi mollerà Ken e a quel punto chi lo sa? Magari Goten non si lascerà sfuggire l’occasione per farsi avanti con lei.”
“E se mio zio nel frattempo s’innamorasse di un’altra?”
“Non succederà, stai tranquilla. Goten in questo momento ha la testa solo per il lavoro. Sai, è anche merito suo se sono riuscito a portarti a cena. Ha insistito a fare i miei straordinari pur di liberarmi dal lavoro.”
“Mi sa che hai ragione, Trunks. Forse non è il caso che li infastidiamo.
“Proprio così. Però adesso basta parlare di Goten e Bra. Piuttosto, sei proprio sicura di non voler diventare l’erede di tuo nonno Satan?”
“Assolutamente. So che nonno Satan ci teneva molto e un po’ mi dispiace non accontentarlo, visto che sono la sua unica nipote, ma non riuscirei a sopportare fotografi, giornalisti e fans che ti assillano 24 ore su 24. Preferisco che sia Ub a prendere la sua eredità di campione assoluto. Sono certa che saprà utilizzare i soldi e la fama che guadagnerà nel migliore dei modi. Mi allenerò, ma per conto mio e senza bisogno della visibilità di nonno Satan.”
“E la tua famiglia? Cosa ne pensa?”
“I miei genitori e mia nonna vorrebbero che andassi all’università, ma lo studio non fa per me. Non hai idea di quanto mi stressino a casa. Da quando lo zio Goten ha cominciato a lavorare, sono diventata il loro obiettivo.”
“Chichi e i tuoi sono semplicemente preoccupati per te e non hanno tutti i torti. Ormai non sei più una ragazzina e devi pensare al tuo futuro. È bello che tu voglia lasciare il tuo posto a Ub. La sua famiglia e il suo villaggio vivono nella povertà assoluta e se diventasse l’erede di Mr.Satan, potrebbe migliorare la vita di tante persone. E mi fa piacere anche che tu non voglia rinunciare agli allenamenti. Negli ultimi tempi è successo di tutto ed è importante non lasciarsi trovare impreparati in caso di minaccia. Però finché la pace regna sulla Terra, dobbiamo vivere come dei comuni terrestri. Ascolta, mi è appena venuta un’idea. Che ne diresti di gestire la palestra di tuo nonno a Satan City?”
“Cosa?”
“Sarebbe un’ottima soluzione. Certo, forse Chichi non sarà molto entusiasta, ma è pur sempre un buon lavoro, continueresti ad allenarti e sono convinto che i tuoi genitori e tuo nonno Satan ti appoggerebbero. “
“Hmm… non so se una palestra sia il luogo adatto per i miei allenamenti. Finirei per distruggere tutto o far del male ai suoi allievi.”
“Beh vorrà dire che sarà un’ottima occasione per controllare al meglio i tuoi poteri. Per i nostri allenamenti troveremo sempre il tempo. Nemmeno io ho intenzione di trascorrere le mie giornate chiuso in ufficio.”
“D’accordo, Trunks. Mi hai convinta. Ne parlerò con i miei genitori e con i nonni.”
“Ottimo. Sono fiero di te, Pan. Ma adesso che ne diresti se mangiassimo?”
“Okay. Buon appetito!” esclamò Pan, prima di riprendere a mangiare con la classica foga di un sayan.
“Eheheh!” sorrise Trunks divertito e allo stesso tempo sollevato che le cose tra lui e Pan fossero tornate alla normalità.
 
Nel frattempo, Goten era rimasto in ufficio a lavorare, e proprio come l’aveva avvisato Trunks, si sentiva a pezzi, del resto non era abituato a lavorare fino a tardi. Decise a quel punto di fare una pausa e di prendersi un bicchiere di tè in uno dei tanti distributori automatici presenti nell’edificio. Mentre beveva, notò la presenza di una donna che tossiva e si appoggiava in modo sofferente sul muro. Appena Goten si avvicinò, scoprì con sorpresa che si trattava di Bulma e andò subito in suo soccorso.
“Bulma, che hai?” chiese Goten.
“Oh ciao Goten. Non mi aspettavo di trovarti qui.” lo salutò Bulma.
“Avevo ancora del lavoro da finire, così sono rimasto. Tu stai bene?”
“Sì. Era solo un po’ di stanchezza. Sai, qui alla Capsule Corporation ci diamo tutti da fare e sono contenta che anche tu lo stia capendo. Trunks è con te?”
“No, è uscito con Pan.”
“Che cosa? Accidenti a lui! Aveva del lavoro da finire e invece va in giro a spassarsela. Ma appena torna, gliene dirò quattro.”
“Ehm… non c’è bisogno. Gli ho detto io di andarsene. Trunks doveva assolutamente incontrare mia nipote. Cerca di capire, l’ha fatto per il bene del loro amore. E comunque ci sto pensando io ai documenti del progetto. Ti prometto che per domani mattina sarà tutto pronto.”
“Il bene del loro amore? Che cosa è successo?”
“Ecco… non so se dovrei parlartene…”
“Invece faresti meglio a svuotare il sacco, se ci tieni a lavorare qui.”
“Ehm.. d’accordo. Trunks e mia nipote hanno litigato in questi giorni per colpa della mia improvvisa sparizione.”
“Mio figlio ha litigato con Pan?”
“Sì, ma non è nulla di serio. Credo che a quest’ora si siano già riappacificati.”
“Spero che tu abbia ragione, Goten. Altrimenti non perdonerò mio figlio.”
“Ci tieni davvero molto a mia nipote.”
“Già. Pan è una brava ragazza e non voglio che lei e Trunks si lascino.”
“Non lo faranno, stai tranquilla. Trunks ama Pan alla follia e farebbe qualunque cosa per lei. Dovresti saperlo meglio di me.”
“Hai ragione. A differenza di un’altra persona, Trunks dovrebbe essere l’ultimo dei miei pensieri.”
“A chi ti riferisci?”
“A Bra. Mi ha detto che sta frequentando un ragazzo e l’ho anche conosciuto. Si chiama Ken, e mi sembra un tipo molto simpatico e alla mano.”
“Beh se ti piace così tanto, come mai sei preoccupata per lei?”
“Ho detto che è simpatico, Goten, non che mi piaccia.”
“Non ti seguo.”
“Quello che intendo, è che non mi sembra tanto diverso dagli altri ragazzi con cui Bra usciva in passato, nonostante lei sostenga il contrario. Ho come la sensazione che abbia scelto di frequentarlo per provare a dimenticare qualcuno.”
“Hmm… in effetti Bra mi aveva detto che c’era un ragazzo di cui era innamorata, ma so che ha avuto problemi con lui e alla fine ha deciso di virare su Ken. Però non chiedermi il suo nome, perché non lo so nemmeno io.”
“Capisco. Dev’essere stata dura per mia figlia.”
“Già. Da come ne parlava, aveva proprio perso la testa per lui. Che idiota, come fa a non accorgersi di una bella ragazza come lei?”
“Ahahahah!”
“Ho detto qualcosa di strano?”
“No, scusami. Hai perfettamente ragione, Goten. Mia figlia è una bellissima ragazza e quello stupido che ha osato farla soffrire non merita il suo amore.”
Goten rimase in silenzio per l’imbarazzo. Non sapeva chi fosse questo misterioso ragazzo di cui Bra era innamorata, ma in quel momento sentiva di avere delle cose in comune con lui. Proprio come questo ragazzo, infatti, aveva fatto soffrire Bra e non l’aveva mai considerata, se non come la sorellina del suo migliore amico.
“Eppure… nonostante quello è successo, sono convinta che questo ragazzo misterioso sia la persona giusta per mia figlia.” aggiunse Bulma.
“Cosa?” domandò Goten.
“In amore ci sono ostacoli e incomprensioni di ogni genere che a volte ti spingono a rassegnarti o a gettarti tra le braccia del primo che capita, com’è successo a Bra. Tuttavia mia figlia è una ragazza intelligente e prima o poi si renderà conto da sola che questo Ken non è il grande amore che sta cercando. E appena lo mollerà, sono certa che riuscirà finalmente a realizzare il suo sogno d’amore, proprio come hanno fatto Trunks e Pan.” spiegò la scienziata.
“Capisco.”
“Quello che mi chiedo e se ci sarò ancora quando succederà…”
“Eh? Che vorresti dire?”
“Ehm… nulla. Adesso che ne diresti di tornare al lavoro? Se non ti dai da fare, il progetto non sarà pronto per domani mattina. Ti sei messo in un grosso guaio, Goten.”
“Non importa. È il mio lavoro e non ho intenzione di darti altre delusioni, Bulma. Però… sei sicura di stare bene? Posso accompagnarti a casa, se non ce la fai.”
“Assolutamente. Per chi mi hai presa? Non sono mica una vecchia decrepita.”
“Ehm… non volevo dire questo.”
“Forza, non perdere altro tempo. Al lavoro.”
“D’accordo. Buonanotte, Bulma.” la salutò Goten, prima di rientrare nell’ufficio di Trunks.
“A domani.” fece altrettanto Bulma, che tornò a casa sospirando. “Goten, sei proprio come tuo padre.” 

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Capitolo 53
*** Addio, Bulma! ***


Era trascorso un anno dall’ultima battaglia e la pace regnava incontrastata sulla Terra. Trunks e Pan stavano felicemente insieme e avevano annunciato alle rispettive famiglie il loro desiderio di sposarsi. Furono tutti contenti per la loro decisione e poco tempo dopo l’annuncio, Pan finì incinta. Questi momenti di gioia però furono accompagnati da un triste evento. Durante l’ultimo anno infatti le condizioni di salute di Bulma si erano aggravate seriamente finché un brutto giorno non venne a mancare. Un male incurabile purtroppo l’aveva strappata per sempre all’affetto della famiglia e degli amici. Il funerale si tenne il giorno dopo e centinaia di persone furono presenti per l’ultimo addio a Bulma.
“Mamma, come farò senza di te?” singhiozzò Trunks.
“Trunks…” lo chiamò Goten.
“Senza mia madre non ce la farò mai, Goten! Finirò per distruggere l’azienda di famiglia, per cui lei e mio nonno hanno fatto tanti sacrifici!” esclamò disperato il lilla.
“Non dire stupidaggini. Riuscirai a dirigere brillantemente la Capsule Corporation, come hai fatto negli ultimi anni. Tua madre ha sempre creduto nelle tue capacità, altrimenti non ti avrebbe mai nominato presidente.” lo smentì il moro, abbracciando il suo migliore amico. “Ti voglio bene, Trunks. Sei come un fratello per me e non ti lascerò mai solo.”
“Grazie.”
“Di nulla. Ora vado a consolare tua sorella.”
“Mi dispiace tanto, Trunks.” lo raggiunse intanto Pan.
“Mia madre era così entusiasta quando ha saputo che eri incinta e che sarebbe diventata nonna. E proprio quando mancavano pochi mesi alla nascita del nostro bambino…” Trunks non finì di parlare che scoppiò di nuovo a piangere.
La fidanzata provò a calmarlo con un abbraccio, pur essendo anche lei a pezzi. Era molto legata a Bulma e anche la scienziata provava un grande affetto per lei. Aveva appoggiato fin dall’inizio la sua relazione con Trunks, l’aveva persino difesa da Vegeta quando il figlio era finito in pericolo di vita per colpa di Hyper Bu, e non smetteva di fare raccomandazioni a Trunks per evitare litigi. “Bulma sarebbe stata una nonna meravigliosa. Non è giusto.”
“Pan…”
“Trunks… voglio vivere con voi.”
“Che cosa?”
“Sono consapevole di non poter mai sostituire tua madre. Bulma era una donna che portava allegria in famiglia e il pensiero di non poterla più vedere o anche solo sentire la sua voce mi rattrista molto, ma non me la sento di lasciarvi soli in questo momento.”
“Ma i tuoi genitori…”
“I miei capiranno e anche mia nonna. Io e te siamo abbastanza adulti da poter vivere insieme. Non è necessario attendere il matrimonio. Mia nonna negli ultimi anni mi ha portato la testa con le sue lezioni di cucina e credo sia giunta l’ora di mettere in pratica tutto quello che ho imparato. Nelle mie condizioni non posso lavorare nella palestra di nonno Satan e tu mi conosci, Trunks, non sono una che ama stare ferma senza far niente.”
“Capisco. Non sai quanto mi renda felice questa notizia. Grazie, Pan.”
“Non devi ringraziarmi. Ti amo e anch’io farei qualunque cosa per te.”
 
Intanto Goten aveva raggiunto Bra, che aveva lo sguardo perso nel vuoto. “Bra… mi dispiace tanto. Se hai bisogno di qualcosa...”
La ragazza non disse nulla e Goten a quel punto l’abbracciò per consolarla.
 
Bra rimase immobile ed era sul punto di piangere tra le sue braccia, ma presa da un impeto d’orgoglio, allontanò Goten.
“Bra…” mormorò il moro, sorpreso dalla sua reazione.
“Grazie, Goten. Sto bene, non devi preoccuparti.” lo rassicurò Bra.
“Come vuoi.” disse lui, lasciandola sola.
 
Nel frattempo, in un luogo lontano…
“Questo posto mi è familiare…” borbottò una donna dai capelli a caschetto turchini, mentre si guardava intorno.
“Bulma!” la chiamò una voce familiare.
“Eh? Ma tu…”
“Ehilà! Quanto tempo!”
“Goku! Che ci fai qui?”
“Avevo deciso di fare un salto nell’aldilà per assicurarmi che fosse tutto a posto.”
“A posto?”
“Beh anche se non mi trovavo più sulla Terra, ho sempre vegliato sulle nostre famiglie e quando sono venuto a conoscenza della tua brutta malattia, ho chiesto a re Enma e a Baba di fare in modo che, dopo la morte, la tua anima raggiungesse il paradiso il prima possibile, mantenendo anche il tuo corpo, com’era accaduto a me e a tuo marito.”
“Il posto lo conosco già. Ero finita qui assieme a tua moglie e a Videl tanti anni fa per colpa di Majin Bu, anche se in quel caso ero solo uno spirito, mentre adesso mi sembra di essere ancora viva.”
“Eheheh! Proprio così. Con la differenza che adesso hai un’aureola sopra la testa e le tue rughe sono sparite per sempre. Hai ripreso la bellezza di cui andavi tanto fiera.”
“Hmph! Io sono sempre stata bella, anche prima di morire.”
“Ahahahah!” sorrisero entrambi, ma Bulma ad un tratto si fece triste.
“Bulma, va tutto bene? Non sei contenta di trovarti qui?” domandò Goku.
“Apprezzo che tu ti sia preoccupata per me, Goku, ma avrei preferito arrivare in paradiso in un altro momento.” rispose la donna con gli occhi lucidi.
“Mi dispiace.”
“Non smetto di pensare a Vegeta e ai miei figli. Saranno tutti distrutti dal dolore. Soprattutto Bra. Non hai idea di quanto sia preoccupata per lei. Da quando ha saputo della mia malattia, è cambiata parecchio.”
“In che senso?”
“Stava sempre chiusa in casa e usciva solo per seguire le lezioni o fare gli esami. Si era fissata che doveva finire l’università il prima possibile, in modo da poter lavorare subito alla Capsule Corporation.”
“Non capisco di cosa ti preoccupi. Credevo che fossi contenta che tua figlia s’impegnasse sui libri. Chichi al posto tuo avrebbe fatto i salti di gioia.”
“Non dire assurdità. La prima cosa che un genitore desidera per il proprio figlio è vederlo felice, e Bra da un po’ di tempo ha smesso di esserlo. È diventata una specie di automa privo d’espressione, non è più la ragazza allegra e gioiosa che amava tanto divertirsi con la famiglia e le amiche.”
“Hmm…  è una situazione molto complicata. Non hai parlato con lei?”
“Sì, ma continuava a rassicurarmi che andava tutto bene e che non avevo alcun motivo di preoccuparmi. Sapevo che non diceva la verità, ma non sono riuscita ad aiutarla quand’ero in vita, e non potrò fare nulla a maggior ragione adesso che sono un’anima del paradiso.”
“Bulma, io credo che non dovresti disperarti più di tanto.”
“Che vuoi dire?”
“Anche se negli ultimi tempi è stata triste, Bra non sarà mai sola. Ha tante persone su cui può contare. Vegeta, Trunks, Pan, gli altri ragazzi… e soprattutto Goten.”
“Ormai c’ho perso le speranze. Credevo anch’io che Goten volesse bene a Bra, ma non fa altro che lavorare tutto il giorno e durante il tempo libero sta per conto suo o al massimo con Trunks e gli altri. Non si è mai preoccupato più di tanto per mia figlia, nonostante fossero tornati in buoni rapporti. Purtroppo Goten è ancora più tonto di suo padre.”
“Può darsi, ma mio figlio ci tiene molto a Bra e ti assicuro che non passerà molto tempo prima che quei due si rendano conto dei propri sentimenti.”
“Goku, è passato un anno e non è successo niente. Come fai a essere così sicuro che le cose cambieranno tra loro?”
“Fidati, Bulma. Andrà tutto bene. Tua figlia ritroverà il sorriso quanto meno te l’aspetti. Adesso scusami, ma devo andare. Shenron mi sta aspettando.”
“Stai viaggiando ancora con lui?”
“Già. Vorrei tanto fermarmi sulla Terra, ma per il momento non mi è possibile.”
“Capisco. Grazie di tutto, Goku.”
“Figurati. Se hai bisogno di qualcosa, passa pure all’ufficio di re Enma. Lui e Baba ti aiuteranno ad ambientarti. Girando in paradiso, troverai sicuramente qualche nostra vecchia conoscenza. E ricorda, qui potrai sempre vegliare sulla tua famiglia e osservare quello che succede sulla Terra. Adesso scappo. Ciao Bulma.” la salutò Goku, prima di svanire nel nulla.
“Fai buon viaggio.” fece altrettanto lei. “Bene. E adesso che faccio? Quasi quasi cerco i miei genitori. È da tanto che non li vedo.”
 
Nei giorni seguenti, il clima di tristezza in casa Brief non era cambiato. L’assenza di Bulma pesava come un macigno, e come promesso, Pan decise con largo anticipo di trasferirsi a casa Brief ancor prima delle nozze, per stare accanto a Trunks e al resto della famiglia. Non potendosi più allenare a causa della gravidanza, trascorreva le giornate a occuparsi delle pulizie e della cucina, evitando però di fare sforzi eccessivi. Ma se Vegeta non rappresentò un problema, chi preoccupava Pan era invece la sua migliore amica. Bra sembrava quella che più di tutti non era riuscita ad accettare la morte della madre al punto da rinchiudersi in camera. Pan provò a parlarle in più occasioni, ma i risultati furono pessimi e alla fine decise di rivolgersi a qualcun altro.
“Ciao nonna.” la salutò Pan.
“Oh ciao tesoro. Non mi aspettavo di trovarti qui. Va tutto bene?” domandò Chichi.
“Insomma. Potrebbe andare meglio.” rispose la nipote.
“Non è semplice cambiar vita da un giorno all’altro, specialmente dopo un grave lutto in famiglia. Tua madre ti aveva avvisato che non era il momento opportuno per trasferirsi da Trunks, ma come al solito fai sempre di testa tua. Per caso Vegeta ti ha trattata male? È rimasto insoddisfatto dalla tua cucina?”
“No, non si tratta di Vegeta. Lui sta sempre ad allenarsi nella gravity room e ormai lo vedo solo per pranzo e per cena. Mangia, sta zitto e se ne va. Non mi calcola nemmeno.”
“Hmph! È proprio senza ritegno. Sua moglie se n’è andata da poco e lui pensa a combattere. Non l’ho visto piangere nemmeno quando i medici le hanno detto che era morta e al funerale sembrava una statua, come se non gli importasse nulla di lei.”
“Nonna, adesso non esagerare. Vegeta sta soffrendo per la morte di Bulma e allenarsi è l’unico metodo che conosce per sfogare il proprio dolore. Secondo Trunks, il fatto che gli sia indifferente è una cosa positiva. Vuol dire che mi ha accettata nella sua famiglia e questo mi fa molto piacere, se penso che i primi tempi non ero ben vista da lui.”
“Beh se non è Vegeta il problema, allora di chi si tratta?”
“Bra. Si è rinchiusa in camera sua, non vuole vedere nessuno, e non scende nemmeno per mangiare.”
“Perché non le proponi di fare shopping da qualche parte?”
“Già fatto, ma non ne ha voluto sapere.”
“Poverina. Sta davvero a pezzi.”
“Non so cosa fare, nonna. Trunks è molto occupato col lavoro e anche se fosse libero, non credo che sua sorella lo ascolterebbe. E non mi sembra il caso di coinvolgere Vegeta. Lui non è molto bravo con le parole e se Bra dovesse rispondergli male, non so come potrebbe reagire.”
“Non ha un fidanzato, o qualche ragazzo che possa consolarla? Sai, Bulma mi diceva che frequentava qualcuno di nascosto.”
Pan scosse la testa. “Nell’ultimo anno Bra si era concentrata sullo studio come non aveva mai fatto prima e questo ha causato la fine della sua storia con Ken. Stava già male per le condizioni di Bulma, ma io non c’ho mai fatto caso.”
“Tesoro, non devi sentirti in colpa. Hai dovuto pensare a tante cose negli ultimi mesi, tra i preparativi per il matrimonio con Trunks e la tua gravidanza.” la consolò sua nonna.
“E’ vero, ma questo non giustifica il mio allontanamento da lei. Bra è sempre stata presente per me, mi ha aiutata molto con Trunks, e senza di lei forse ci saremmo lasciati. Mentre io non sono riuscita a fare nulla. Ma non ho alcuna intenzione di abbandonarla, nonna. Per questo sono venuta qui. Lo zio Goten è a casa?”
“Sì, è in camera sua. Anche lui ormai fa la stessa vita di Vegeta, sta qui solo per mangiare e dormire, con la differenza che almeno il mio Goten è diventato un bravo lavoratore. Tuttavia ho come la sensazione che non sia felice. Tutta colpa di quella strega di Valese. Per colpa sua, tuo zio non vuole saperne di sposarsi o di mettere su famiglia. Ha deciso di rinunciare per sempre all’amore e io non posso accettarlo. Però si sta impegnando tanto col suo lavoro e se gli dicessi qualcosa, temo che potrebbe reagire male.”
Pan rimase in silenzio. Anche suo zio non se l’era passata bene negli ultimi tempi, nonostante avesse camuffato molto bene il suo disagio ogni volta che s’incontravano. Aveva mantenuto la sua parola di non frequentare altre donne e di concentrarsi solo sul suo lavoro alla Capsule Corporation, al punto da essersi guadagnato la stima e il rispetto dei colleghi, di Trunks e della stessa Bulma. Era convinta che suo zio si sarebbe dato alla pazza gioia con qualche donna, cosa che invece non avvenne, nonostante non fossero mancate le occasioni per lui. Goten infatti era diventato particolarmente ambito tra le impiegate della Capsule Corporation, che più di una volta avevano provato ad uscire con lui, ma alla fine declinava gentilmente i loro inviti, preferendo trascorrere il proprio tempo libero per conto suo o in compagnia di Trunks e degli altri ragazzi.
“Scusa, cara. Hai già i tuoi problemi a cui pensare e non voglio aggiungerti altre preoccupazioni. Vai da tuo zio, credo che sia ancora sveglio. Se hai bisogno di qualcosa, sai dove trovarmi.” l’avvisò Chichi.
“Okay. Grazie, nonna.” replicò Pan, prima di dirigersi in camera di suo zio.
 
Poco dopo…
“E’ permesso?” entrò Pan.
“Hmm? Ciao Pan. Non mi aspettavo di trovarti qui.” l’accolse Goten, che sembrava molto occupato.
“Che stai combinando?” chiese la nipote.
“Non vedi? Sto lavorando. Trunks mi ha affidato dei documenti molto importanti e mi ha chiesto di verificare che non ci sia niente di anomalo.” spiegò lo zio, indicandole con lo sguardo una montagna di fogli sulla sua scrivania.
“Devi consegnarli domani?”
“A dire il vero, mi aveva detto che non c’era alcuna premura e che potevo prendermela comoda, ma siccome non ho molto da fare, ho deciso di occuparmene adesso.”
“Capisco. Sei cambiato molto, zio. Quasi non ti riconosco più. Il pelandrone che pensava a divertirsi e che faceva disperare la madre tutti i giorni ormai è solo un vecchio ricordo.”
“La vita va avanti e non si può restare per sempre bambini. Dovresti saperlo molto bene, del resto anche tu sei cambiata.”
“Veramente io sono la stessa di sempre.”
“Ma davvero? Stai per sposare il mio migliore amico e aspetti un bambino da lui. Hai deciso di trasferirti a casa sua prima ancora del matrimonio e ti stai prendendo cura della sua famiglia. Sì, forse il tuo carattere sarà lo stesso di sempre, però nel giro di poco tempo ti ho vista trasformarti da ragazzina irrequieta e impulsiva in una donna seria e responsabile.”
“Adesso non esagerare.”
“Dico sul serio, Pan. Sono molto felice per te. E ovviamente anche per Trunks. Siete una bellissima coppia e non potevo chiedere di meglio per voi.”
“Grazie, zio.”
“Ma dimmi, a cosa devo la tua visita? Conoscendo Trunks, a quest’ora si starà disperando a non avere accanto la sua futura mogliettina.”
“Ecco… ho bisogno del tuo aiuto per una questione importante. Riguarda Bra.”
“Bra? E cosa le è successo?”
“Sta malissimo e io non so cosa fare con lei. La morte di Bulma l’ha distrutta.”
“E’ comprensibile. L’ha persa per sempre e non possiamo nemmeno resuscitarla, visto che è morta di morte naturale e non per mano di qualche mostro, com’era accaduto alle nostre madri due anni fa. Bulma ha vissuto regolarmente la propria vita, anche se sarebbe potuta durare di più.”
“Ho provato tante volte a parlare con Bra, ma non vuole ascoltarmi. Non la riconosco più.”
“Mi dispiace, ma cosa vuoi che faccia?”
“Devi aiutarla a riprendersi. Forse a te darà retta.”
“Hmm… non ne sono così certo. Non ha voluto ascoltare te che sei la sua migliore amica. Per quale motivo pensi che con me possa cambiare idea?
“Chissà, forse perché ti considera una persona speciale. O magari perché ti ama.”
“Ahahahah!”
“Non c’è niente di divertente, zio! Bra sta male e tu ti metti a ridere?”
“Non rido di lei, ma di quello che hai appena detto. Bra innamorata di me? Ma non dire assurdità. Ho provato a consolarla durante il funerale di Bulma ma mi ha respinto malamente. E poi sta già con un altro, non ha bisogno di me.”
“E’ inutile fingere. Sono rimasta zitta per troppo tempo ma adesso ne ho abbastanza. Io so che la tua scelta di non frequentare altre donne non è stata colpa di Valese, ma perché provi qualcosa per Bra, e appena hai scoperto della sua relazione con Ken, invece che lottare per riconquistarla, hai rinunciato subito a lei.”
“Hmph! Trunks, sei proprio un bell’amico.”
“Trunks è preoccupato per te e lo è anche la nonna. Lei è felice che ti senta realizzato col tuo lavoro alla Capsule Corporation, ma non vuole che tu viva la tua vita da solo e senza fidarti di nessuno.”
“E anche se fosse? Conosci Bra meglio di me e sai che non è capace d’impegnarsi seriamente. Che futuro pensi possa avere con una ragazza del genere?”
“Potresti almeno darle una possibilità. Tu sei diverso dai ragazzi con cui Bra usciva tempo fa. Sei una persona sincera e leale e lo dimostra il fatto che tu sia stato fidanzato per tanto tempo con quella stupida di Valese e che hai cercato in tutti i modi di salvare la tua storia con lei. Chissà, forse Bra non ti lascerebbe dopo un mese o una settimana, anzi sono certa che si metterebbe la testa a posto, perché non ha mai amato nessuno quanto te. E per tua informazione, con Ken ha rotto da circa otto mesi.”
“Che cosa? Si sono lasciati? “
“Quel giorno Bra l’aveva invitato a casa sua per studiare insieme. Erano soli, Vegeta aveva accompagnato Bulma all’ospedale, Trunks era occupato in ufficio mentre io nella palestra di mio nonno, e così a Ken gli era venuta la brillante idea di portarsela a letto. All’inizio Bra l’aveva lasciato fare, credendo che volesse solo baciarla, ma quando si è accorta che le sue intenzioni erano altre, l’ha respinto subito. Ken ha perso il controllo, le ha dato una sberla e ha provato a violentarla. Tuttavia quell’idiota non sapeva con chi aveva a che fare e alla fine Bra gli ha dato una bella lezione. Poco dopo, arrivai a casa sua e la trovai sconvolta. Mi raccontò quello che era successo e mi pregò di non farne parola con le nostre famiglie.”
“Quel bastardo voleva violentarla? Perché non ne sapevo nulla?”
“Tanto cosa sarebbe cambiato? Tu hai deciso di chiuderti in te stesso e di non frequentare altre donne, mentre Bra ha voluto rispettare la tua stupida scelta. Si era fidanzata con Ken perché voleva dimenticarti, dopo quello che le avevi fatto, ma non è riuscita a innamorarsi completamente di lui e il suo stupido gesto ha contribuito a mettere la parola fine alla loro storia. La malattia di Bulma poi l’ha spinta a rinchiudersi in casa e a uscire fuori solo per le lezioni o gli esami. Non hai idea di come si sia sentita negli ultimi mesi, per questo ti ha respinto al funerale di sua madre.”
Goten restò senza parole dopo quello che aveva appena rivelato la nipote. Trunks gli aveva raccontato che nell’ultimo anno sua sorella aveva preso sul serio l’università come non aveva mai fatto in passato, superando tutti gli esami con il massimo dei voti, in modo da poter lavorare il prima possibile alla Capsule Corporation e dare una mano a lui e alla madre. La incrociava spesso ogni volta che passava a casa Brief, ma le era parsa la stessa di sempre. Non immaginava che in realtà Bra aveva nascosto la sua sofferenza, proprio come faceva lui, seppur con le dovute proporzioni. Bra infatti aveva rischiato uno stupro, fortunatamente evitato grazie al suo sangue sayan, e aveva visto perdere a poco a poco una persona a lei cara come sua madre.
“Non importa. Questi sono affari vostri e non ho intenzione di immischiarmi ulteriormente.” riprese Pan. “Però vorrei quantomeno che mi aiutassi a far tornare Bra la ragazza spensierata di un tempo. Rivoglio indietro la mia migliore amica. Parlale, ti prego. Ti chiedo solo questo, zio.”
“Pan… e va bene. Domani dopo il lavoro le parlerò, ma non ti prometto niente.” replicò Goten.
“Grazie. Beh allora ti lascio, visto che sei occupato. Buonanotte, zio.” lo salutò sua nipote.
“Notte.” sospirò Goten. Pan aveva ragione. Voleva bene a Bra, si sentiva attratto da lei, anzi l’amava e forse per questo aveva deciso di non frequentare altre donne. Ma lui non sapeva della sua rottura con Ken, di quanto stesse soffrendo per la morte della madre, e da quel che le aveva appena raccontato Pan, anche prima non se la passava meglio. Si sentiva un vero idiota a non essersi accorto della sua sofferenza, e l’idea di non rivedere più quella ragazza solare e piena di vita che era entrata nel suo cuore senza più uscirne, lo faceva star male. Doveva assolutamente fare qualcosa prima che fosse troppo tardi.

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Capitolo 54
*** Finalmente insieme ***


L’indomani, dopo il lavoro, Goten si diresse assieme a Trunks a casa Brief per parlare con Bra.
“Sono a casa!” esclamò Trunks.
“Bentornato, amore.” l’accolse Pan con un bacio.
“Eh-ehm!” finse di tossire Goten, per attirare la loro attenzione.
“Oh zio Goten! Scusaci. Sapevo che saresti venuto. Entra, su.” lo fece accomodare la nipote.
“Bra è in camera sua?” domandò lo zio.
“Sì. Scusa se non ti accompagno, ma sono molto occupata in cucina. Devo preparare la cena.” rispose la ragazza.
“Non è necessario. Conosco la strada.” la rassicurò Goten.
“Okay. Noi siamo qui.” l’avvisò Trunks.
“Buona fortuna.” aggiunse Pan.
Goten salì velocemente le scale e si diresse in camera di Bra, trovando la ragazza seduta sulla sua scrivania, che stava studiando.
“Bra…” mormorò Goten. Aveva le occhiaie e i capelli in completo disordine, il che era una cosa inusuale per una come Bra, che curava la propria bellezza nei minimi dettagli. Gli si spezzava il cuore a vederla in quello stato e sperava che non fosse troppo tardi per farla tornare la ragazza di un tempo.
“Goten, che ci fai qui?” chiese la turchina appena si accorse della sua presenza.
“Beh ecco… ieri Pan mi aveva supplicato di parlare con te, così eccomi qua.” spiegò Goten.
“Sto studiando. Vattene.” replicò fredda la ragazza.
“Siamo tutti preoccupati per te e io credo che in un momento difficile come quello che stai attraversando, la cosa migliore sia stare più tempo con la tua famiglia invece che sui libri.” aggiunse il figlio di Goku e Chichi, che si avvicinò alla turchina e le appoggiò la mano sulla spalla, ma lei l’allontanò in modo sgarbato.
“Nessuno ha bisogno di me! Mio fratello può stare con Pan! Mio padre non mi vuole! Mia madre è morta! Nessuno mi vuole!” sbottò all’improvvisò Bra, ma Goten non si fece spaventare e abbracciò la ragazza, prendendola di sorpresa.
“Non è vero. Io sarò sempre con te e non ti abbandonerò più.” sussurrò il figlio di Goku e Chichi.
“Lasciami.” balbettò lei.
“Non posso.” si rifiutò lui.
“Ti ho detto di lasciarmi!!!” urlò ancora Bra in lacrime, allontanandosi da lui.
“Non lo farò! Non permetterò che la Bra di cui sono follemente innamorato sparisca per sempre!” replicò il moro, che la trascinò verso di sè e la baciò, lasciando incredula la ragazza.
“Goten, ma cosa…”
“Da quando ci siamo baciati quella sera in discoteca, qualcosa è cambiato dentro di me. Ho cominciato a vederti come donna e non più come la sorellina del mio migliore amico. Tuttavia ero fidanzato con Valese e anche se il nostro rapporto era in crisi, inizialmente volevo fare di tutto per stare con lei. Per questo avevo cercato di farmi odiare da te. Ma quando ti vedevo triste e delusa, i miei sensi di colpa aumentavano sempre di più fino a star male. Quella sera, quando avevamo sconfitto definitivamente Jalbok, avevo intenzione di lasciare Valese e dichiarare i miei sentimenti per te. Poi ti avevo vista baciare Ken e sono rimasto sconvolto. Mi ero rinchiuso in casa e probabilmente mi sarei fatto licenziare da tua madre se Trunks non mi avesse preso a calci nel sedere. Dopo essermi sfogato con tuo fratello, avevo deciso di non frequentare altre donne. Ma la verità è che sono sempre rimasto innamorato di te, Bra. Sei tu l’unica che desidero.”
“D-davvero? E allora perché…”
“Perché sono un vigliacco. Quando mi avevi detto che ti trovavi bene con Ken, invece che provare a riconquistarti, mi sono tirato indietro. Ti avevo trattata male e mi ero fatto convinto di non meritare il tuo amore e che con un altro saresti stata più felice.”
“Mi dispiace, Goten.”
“No, sono io che devo scusarmi, Bra, per non essermi mai accorto di te in tutti questi anni, e per non aver capito che ti comportavi in quel modo perché soffrivi a causa mia.”
“Ma ora che conosciamo i nostri sentimenti, ti prometto che sarò tua e di nessun altro. Perché anch’io ti amo, Goten. Ti amo fin dalla prima volta che ti ho conosciuto e se non sono andata fino in fondo con Ken è perché amo solo te. Io volevo lasciarlo dopo che mi avevi parlato della tua rottura con Valese, ma poi avevi deciso di stare da solo e ho voluto rispettare la tua scelta, anche se dentro di me stavo male.”
“Siamo proprio due scemi. Ma adesso non ti lascerò più andare.. sempre se vorrai accettarmi come tuo fidanzato.”
“Credo che quello più scemo sei tu che continui ad avere dubbi.”
“Hai ragione. Rimedierò subito.” Goten riprese a baciarla e la trascinò nel suo letto, prima che entrambi si lasciassero andare alla passione.
  
Nel frattempo, Trunks, Pan e Vegeta stavano cenando regolarmente, ignari di quello che accadeva in camera di Bra.
“Hmm… complimenti, Pan. Questo piatto è davvero buono.” disse Trunks.
“Dici sul serio, Trunks?” chiese Pan.
“Pensi che ti mentirei per farti contenta? Sei migliorata molto ai fornelli e sono certo che tua nonna ne sarà entusiasta.” la elogiò il fidanzato.
“Hmm… non saprei. Secondo nonna Chichi, ho ancora tanto da imparare.”
“Eppure sei sulla strada giusta. Non vedo l’ora che diventi mia moglie. Chissà quanti bei manicaretti mi farai mangiare. “
“Ormai manca poco.”
“Beh non direi. Due mesi sono un’eternità per me.” disse lui, baciandola.
“Eheheh! E dai, Trunks! C’è tuo padre qui.” replicò lei, con Vegeta che però continuò a non calcolarli.
“Ehm… hai ragione. Papà, tu cosa ne pensi della cena di Pan?” chiese Trunks.
“Vado a dormire.” replicò freddo lui, alzandosi da tavola e raggiungendo camera sua.
“Eh? Come vuoi. Buonanotte.” lo salutò il figlio, con Pan che sembrò dispiaciuta dalla reazione di Vegeta. Trunks se ne accorse subito e cercò di consolarla. “Ehi, piccola. Non fare quella faccia. Sono certo che la tua cena sia stata di suo gradimento. Lo sai che mio padre ha un modo tutto suo di esprimersi.”
“Non è per la mia cena, Trunks. Credo che dovremmo evitare di fare effusioni davanti a tuo padre, almeno per il momento.” spiegò Pan.
“Guarda che la tua presenza non lo disturba. Sei la mia fidanzata e tra poco meno di due mesi diventerai mia moglie. Piuttosto, Goten è completamente sparito. Non doveva cenare anche lui con noi?”
“Non vorrei che se ne sia andato senza salutarci.”
“Non credo. Ha lasciato la sua borsa sul divano e di solito non se la dimentica mai. Secondo me sta ancora parlando con Bra.”
“Mi auguro solo che mio zio la faccia riprendere. Perché se dovesse fallire anche lui, non saprei più cosa fare.”
“Andrà tutto bene. Sono certo che mia sorella darà retta a Goten. Nonostante quello che è successo tra loro, Bra ha molta stima di lui.”
“Lo spero davvero, Trunks. “
 
Vegeta si diresse in camera sua per andare a dormire. Non riusciva a sopportare gli sbaciucchiamenti del figlio con la fidanzata. Gli facevano venire in mente tutte le volte in cui Bulma faceva lo stesso con lui e in quel momento pensare a sua moglie era l’ultima cosa di cui aveva bisogno. Fosse stato per lui, non avrebbe tollerato la presenza di Pan a casa sua, almeno finché non sarebbe diventata a tutti gli effetti la nuova signora Brief. Tuttavia sapeva di essere nel torto. Pan era sempre stata gentile e disponibile con lui. Si occupava delle faccende di casa, di preparare da mangiare, e chissà, se non fosse stata incinta, si sarebbe allenata volentieri con lui nella gravity room, perché amava combattere, a differenza della figlia. Certo, a cucinare non era brava come Bulma, ma se non fosse stato per Pan, forse sarebbe morto di fame, visto che nessuno a casa Brief era in grado di prepararsi un uovo e di mangiare fuori in qualche ristorante non ne aveva voglia. Capì che in fondo Pan non era così male come pensava all’inizio. Amava Trunks con tutta sé stessa e voleva bene a Bra come se fosse una sorella. Suo figlio era davvero in ottime mani. Nessun’altra donna sarebbe stata meglio della nipote di Kakaroth. Infine, ma non meno importante, Pan portava in grembo quello che sarebbe stato il suo primo nipote. Sorrise al pensiero di diventare nonno e sperava che il bambino fosse maschio, o quantomeno avesse la sua stessa passione per le arti marziali, in modo da fargli compagnia durante gli allenamenti nella gravity room. Quando Vegeta passò nei pressi della camera di Bra, i suoi pensieri andarono alla figlia. Dopo il funerale di Bulma, non l’aveva completamente incontrata. Pan gli aveva detto che si era rinchiusa in camera e che non desiderava vedere nessuno, e gli parlò anche dei suoi tentativi falliti di farla uscire. Era assurdo, avrebbe dovuto pensarci lui, che era il padre, a consolare la figlia, pur essendo consapevole che le parole non erano mai state il suo forte. Invece aveva pensato solo ad allenarsi per sfogare il proprio dolore per la perdita di Bulma e questo aveva fatto sentire Bra abbandonata da tutti. Decise a quel punto di parlarle ma non appena Vegeta si avvicinò in camera della ragazza, sentì la figlia ansimare in modo strano. Non appena sbirciò, rimase completamente sconvolto: Bra era a letto che amoreggiava con un ragazzo di sua conoscenza, ovvero il figlio di Kakaroth. Aveva avuto tanti pensieri per la testa che non si era accorto della sua presenza. La rabbia per l’affronto subito pervase in quel momento Vegeta che entrò in camera, cogliendo di sorpresa i due amanti.
“Vegeta?” balbettò Goten, che fu il primo ad accorgersi di lui.
“Papà… che ci fai qui?” chiese la figlia.
“Dannato porco! Big Bang Attack!!!!!” gridò Vegeta, lanciando il suo attacco speciale contro Goten, che riuscì per un soffio a schivarlo. Tuttavia Vegeta comparve davanti a lui e gli sferrò una potente ginocchiata sullo stomaco che lo fece crollare a terra per il dolore
“Goten!!!!!!” gridò spaventata Bra.
Il principe dei sayan, ancora sconvolto per quello che aveva visto, si avvicinò a Goten e lo sollevò per il collo.
“Vegeta...che stai combinando?” mugugnò Goten.
“Brutto bastardo! Come hai osato portarti a letto mia figlia? Ti ho lasciato fin troppa libertà di circolazione a casa mia!!!!” replicò Vegeta.
“Papà, che stai facendo?” domandò Bra.
“Ho visto tutta la scena! Non permetterò che quel buono a nulla ti tocchi!” rispose il principe dei sayan.
“Goten non c’entra niente! Io lo amo!” spiegò la figlia.
“Ma che assurdità stai dicendo? Non accetterò mai che tu stia con il figlio di Kakaroth!” esclamò infuriato il padre.
“Vegeta… non mi sognerei mai… di approfittare di te e della tua famiglia.” provò a spiegare Goten.
“Stai zitto!!!!” urlò Vegeta, che con pugno fece volar via il ragazzo, cadendo rovinosamente a terra. Ma il principe dei sayan non si sentiva ancora soddisfatto: si piegò verso il povero Goten, ormai incapace di difendersi, e continuò a prenderlo a pugni.
“Papà!!!! Che sta succedendo?” domandò Trunks, che nel frattempo li aveva raggiunti.
“Trunks, aiutami! Papà vuole ammazzare Goten!” lo pregò in lacrime Bra.
“Che cosa?” chiese il fratello.                                                   
“Ho accettato che mio figlio stesse con la nipote di Kakaroth, nonostante i guai che gli aveva causato, ma non permetterò mai che un buono a nulla come te frequenti mia figlia!!!!” gridò ancora Vegeta, sferrando un altro pugno in faccia al povero Goten.
“Papà, lascia stare Goten!!!! Così lo ucciderai!!!” esclamò Trunks, ma il padre non lo calcolò completamente.
“Non ti ascolta. È fuori di sé.” singhiozzò Bra.
“Ma perché?” domandò ancora il fratello.
“Sono andata a letto con Goten e appena papà c’ha visti, ha perso il controllo e si è messo a picchiarlo.” raccontò la sorella.
“Cosa? Tu e Goten…”
“Devo fermarlo immediatamente.”
“Bra!!!” la chiamò invano Trunks.
Vegeta sollevo nuovamente Goten e con un altro pugno lo scaraventò sul muro della camera di Bra. Non ancora soddisfatto, il principe dei Sayan si avvicinò a passo lento verso il figlio di Goku e con la mano destra stava per lanciargli un altro Big Bang Attack che probabilmente l’avrebbe ucciso. Ma Bra si mise davanti al ragazzo e allargò le braccia per fargli da scudo.
“Adesso basta, papà!!!!!” gridò Bra.
“Levati di mezzo, Bra!!!!” ordinò Vegeta.
“Se lo colpisci, dovrai colpire pure me!!!” si rifiutò la figlia.
“Non te lo fare ripetere di nuovo!!!! Ti ho ordinato di spostarti!!!!” urlò ancora Vegeta.
Non lo farò!!! Che cosa aspetti????? Uccidimi!!!” insistette Bra, che non aveva alcuna intenzione di muoversi.
“Grrrrrrrr!!! Al diavolo!!!” ormai fuori di sé, Vegeta lanciò il suo attacco speciale contro Bra, che rimase coraggiosamente davanti a Goten.
“Papà!!! No!!!” gridò Trunks.
Il Big Bang Attack di Vegeta stava per prendere in pieno la ragazza, ma ad un certo punto cambiò direzione e finì in cielo finché non esplose. Trunks fece un sospiro di sollievo. Per un attimo aveva temuto che il padre uccidesse Bra e Goten. La sorella nel frattempo si era accorta di essere ancora viva e fissò il padre in lacrime e con delusione.
“Io amo Goten. Perché non lo vuoi capire?” disse lei.
“Bra…” Vegeta, commosso dal coraggio e dalle parole della figlia, s’inginocchiò e scoppiò a piangere, lasciando andare tutto il dolore che aveva accumulato nei giorni seguenti la morte della moglie. Aveva capito che Bra amava davvero quel ragazzo e com’era successo con Trunks, non aveva alcun diritto ad opporsi. “Bulma….”
La ragazza si avvicinò al padre e l’abbracciò per consolarlo, permettendo nel frattempo a Trunks di soccorrere Goten.
“Mi manca tantissimo, papà.” disse Bra.
“Perché mi ha lasciato? Perché? Come farò senza di lei?” singhiozzò il principe dei sayan.
“Ahia!” mugugnò Goten.
“Ehi, Goten! Stai bene?” chiese Trunks, aiutandolo a rimettersi in piedi.
“Eheheh! Sono ancora vivo… per fortuna. Anche se avrò… qualcosa di rotto.” lo tranquillizzò il suo migliore amico.
“Non ti preoccupare. L’importante è che tu sia sopravvissuto alla furia di mio padre.”
“Vado a riposare. Ho bisogno di stare da solo.” disse Vegeta, prima di ritirarsi in camera sua.
“Va bene, papà. Buonanotte.” lo salutò Bra.
“Trunks, che cosa è successo? La camera di Bra è tutta sottosopra.” chiese Pan, che nel frattempo li aveva raggiunti.
“Mio padre ha picchiato Goten perché era andato a letto con mia sorella.” raccontò Trunks.
“Che cosa???? Bra e lo zio Goten????”
“Hmph! Alla fine è successo, anche se con molto ritardo.”
“Non posso crederci. Ecco perché mio zio non era sceso a cenare con noi. Bra, ma allora…”
“Sì, Pan. Io e Goten adesso siamo una coppia e questa volta nessuno ci separerà.” disse Bra.
“Capisco… sono felice per te, amica mia. E per quanto riguarda te, zio Goten, se proverai a farla soffrire, sappi che te la farò pagare molto cara.” l’avvisò Pan.
“Dovresti stare calma, nipotina. Lo sai che sei incinta e che non puoi fare troppi sforzi. Comunque non devi preoccuparti. Ho intenzione di fare le cose sul serio.” la rassicurò Goten, prima di volgere il suo sguardo verso la turchina. “Bra, sposiamoci.”
“Cosa????” domandarono increduli Pan e Trunks.
“Dici sul serio?” fece altrettanto Bra.
“So che può sembrare prematuro, visto che ci siamo dichiarati da poco e bisogna anche vedere cosa ne penserà tuo padre. Ma io ti amo e non voglio più stare lontano da te.” spiegò Goten.
“Goten….”
“Potremmo sposarci lo stesso giorno di Pan e Trunks, che ne dici?”
“Eh???? Zio, non pensi di correre un po’ troppo? Io e Trunks ci sposeremo tra meno di due mesi. E poi perché mai dovremmo fare due matrimoni nello stesso giorno?” domandò Pan.
“Io non ci vedo nulla di male, anzi è davvero un’ottima idea.” commentò Trunks.
“Già, sarebbe romantico. Non è vero, Pan? Ti prego, dimmi di sì!” la pregò Bra.
“Non ho nessuna obiezione, Bra. Però se dici questo… significa che vuoi sposarti per davvero con mio zio?” chiese la sua migliore amica.
Bra si girò verso Goten e gli sorrise. “Sì. Voglio sposarti, Goten Son.”
La ragazza abbracciò quello che ormai poteva definirsi il suo futuro marito. Alla fine i quattro ragazzi, dopo il pesante sfogo da parte di Vegeta, avevano trovato un attimo di felicità in un’atmosfera così triste per la morte di Bulma. Non era certo questo il momento migliore in cui Goten avrebbe voluto trovare la donna della sua vita, ma aveva indugiato a lungo con i propri sentimenti e adesso si sentiva pronto a condividere la propria vita con Bra.

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Capitolo 55
*** L'annuncio alle famiglie ***


Dopo essersi ripresi dall’incidente, Goten e Bra, accompagnati da Trunks e Pan, volarono in direzione dei monti Paoz, dove Chichi si trovava in quel momento assieme a Gohan e Videl.
“E’ permesso?” domandò Trunks.            
“Ciao Trunks. Entra pure.” l’accolse Gohan. “Vedo che sei in compagnia.”
“Oh Goten! Che ti è successo?” domandò Chichi appena vide le condizioni non ottimali del figlio.
“Non preoccuparti, mamma. Non è nulla.” provò a rassicurarla Goten, ma appena Chichi lo toccò… “Ahia!”
“Come fai a dire che non è nulla? Hai ferite e lividi ovunque. Siediti subito, che ti curo io.” disse sua madre.
“Pan, non mi dirai che hai volato per tornare qui? Sei un’incosciente. Non dovresti sforzarti nelle tue condizioni.” la rimproverò intanto Videl.
“Guardate che sto bene.” si difese la figlia.
“Tua madre ha ragione. Se ti beccassi un malore mentre sei in volo, rischieresti di far male al tuo bambino.” aggiunse il padre.
“Gliel’ho detto anch’io, Gohan, ma non mi da mai retta. Purtroppo tua figlia è una gran testarda.” disse Trunks.
“Trunks, capisco che hai avuto altro a cui pensare in questo periodo, ma ricordati che presto sarai il marito di Pan e dovrai insegnarle come essere una moglie seria e responsabile.” l’avvisò Chichi.
“Piuttosto, cos’è successo a Goten? Sembra che sia stato picchiato da qualcuno.” domandò Gohan.
“E’ stato mio padre, mi dispiace.” rispose Trunks.
“Vegeta? E come mai?” chiese Videl.
“Beh ecco… diciamo che Goten ha avuto la sfortuna di capitare nel posto sbagliato al momento sbagliato. Purtroppo mio padre non riesce ancora a darsi pace per la morte della mamma.” provò a spiegare il lilla.
“Goten, perché hai fatto infuriare Vegeta?” chiese Chichi, senza però ricevere una risposta dal figlio. “Allora?Non hai niente da dire?”
“C’ha beccati a letto insieme.” rivelò Bra.
“Cosa????” domandarono increduli Gohan, Videl e Chichi.
“Purtroppo mio padre ha perso il controllo e ha picchiato Goten. Mi dispiace.” raccontò la turchina.
“Già. E se non fosse stato per Bra, probabilmente mi avrebbe ucciso.” aggiunse Goten.
“Vergognati, Goten. Bulma è morta da poco e tu pensi a spassartela, per giunta con sua figlia?” lo rimproverò sua madre, prima di lanciare un’occhiataccia all’altra presente. “Bra, da te non me lo sarei mai aspettato. Credevo che volessi bene a tua madre e tu..”
“Adesso basta!!!” sbottò improvvisamente Bra, al punto da zittire la donna più anziana. “Chichi, come fai a pensare questo di me e di tuo figlio? Se siamo andati a letto, è perché l’ho voluto anch’io e soprattutto perché c’amiamo. Sappiamo di non aver scelto il momento migliore, ma è successo e non ce ne siamo affatto pentiti. Anzi, lo rifarei migliaia di volte.”
“Bra…” si calmò Chichi, colpita dalle parole della figlia di Vegeta e Bulma.
“Quindi… adesso sarai la fidanzata di Goten?” chiese Videl.
“Beh… per il momento sì.” rispose la turchina.
“Per il momento?” domandò Gohan, che non aveva ancora capito quello che intendeva Bra.
“Se ci troviamo qui è perché Goten e mia sorella desideravano parlare con te, Chichi.” svelò Trunks.
“Con me? E cosa mi dovete dire d’importante?” chiese Chichi.
“Mamma… io e Bra abbiamo intenzione di sposarci.” rispose Goten.
“Cosa? Dite sul serio?”
“Sì. Ci sposeremo lo stesso giorno di Trunks e Pan. Loro sono d’accordo. Volevamo comunicarlo a te e a mio padre, prima di darci da fare con i preparativi.” aggiunse Bra.
“Goten… sei sicuro della tua scelta? Non ti nascondo che Bra mi piace più della tua ultima fidanzata, ma vi siete appena dichiarati. Non pensate che sia un po’ prematuro?” chiese Chichi.
“Non lo penso affatto. Io e Bra ci conosciamo bene e siamo sicuri dei nostri sentimenti e soprattutto della nostra volontà di sposarci.” ribadì Goten.
“Hai ragione, tesoro. Perdonami se ho dubitato di te. Lo leggo nei vostri occhi che si tratta di vero amore. E io non posso far altro che sostenervi e darvi la mia benedizione.”
“Grazie, mamma.”
Chichi, commossa, abbracciò il figlio. “Avrei voluto che tuo padre fosse qui, ma va bene comunque. L’importante è che tu sia felice con Bra e sono convinta che anche lui sarebbe stato molto contento della vostra decisione.” poi fece lo stesso con Bra. “Bra, a questo punto posso darti il mio benvenuto come nuovo membro della famiglia Son. Sarà un piacere averti come nuora.”
“E per noi averti come cognata.” aggiunse Videl. “Non è vero, Gohan?”
“Proprio così.” rispose il marito.                
“Chichi…Gohan…Videl… grazie! Non vi deluderò, ve lo prometto!” disse Bra, che pianse per la gioia. Sapere che i Son avrebbero appoggiato la sua unione con Goten la rese molto felice.
“Grazie per il vostro sostegno. Ma adesso dovremo affrontare la parte più difficile.” disse Goten.
“Già. Mio padre.” sospirò Bra.
“Vista la cattiva reazione che ha avuto quando vi ha beccati insieme, direi che la cosa migliore è aspettare che Vegeta si calmi.” propose Gohan.
“Gohan ha ragione. Vi conviene parlare con mio padre domani mattina. Troppe novità in un giorno potrebbero farlo impazzire. Cercava di non mostrarlo a tutti, ma amava tantissimo mia madre e la sua morte è stata un duro colpo per lui.” aggiunse Trunks.
“Povero Vegeta.” commentò Chichi.
“Capisco cosa vorresti dire. Temi che se ci sposassimo subito, tuo padre potrebbe sentirsi abbandonato anche da Bra.” disse Goten.
“Trunks, tu sai quanto voglio bene a papà. Non lo lascerei mai da solo.” cercò di rassicurarlo Bra.
“Non vi preoccupate. Verrò con voi e cercheremo di sostenere le vostre ragioni.” li tranquillizzò Trunks.
“Grazie, Trunks.” replicò Goten.
“Sono con voi. Non vi lasceremo soli.” aggiunse Pan.
“Tu invece resterai qui, signorina.” decise invece Videl.
“Che cosa?”
“Proprio così. Ti ricordo che sei incinta e non ti lascerò tornare a casa di Trunks in volo come hai fatto prima per venire qui.”
“Tua madre ha ragione. La tua gravidanza è arrivata a una fase cruciale e non è il caso che tu faccia sforzi eccessivi. E poi non credo che Vegeta gradirebbe avere attorno troppe persone. Anche se ti sei trasferita da Trunks, non sei ancora una Brief e non puoi immischiarti in una questione delicata che non ti riguarda.” spiegò Gohan.
“Mi riguarda eccome, papà! Si tratta di mio zio e della mia migliore amica!” protestò Pan.
“Non ti preoccupare, Pan. Io e Goten ce la caveremo da soli.” la rassicurò Bra.
“Mio fratello ha ragione, dobbiamo essere noi a parlare con Vegeta. Grazie lo stesso.” fece altrettanto Goten.
“Bra… zio Goten… d’accordo, aspetterò qui.” decise Pan.
“Molto bene, che ne direste di festeggiare il fidanzamento di Bra e del mio Goten?” propose Chichi.
“Non saprei, Chichi. Non abbiamo ancora detto nulla a mio padre.” rispose Bra.
“Oh non ci pensare, cara. Stiamo parlando di fidanzamento, non di matrimonio, e mi sembra che Vegeta abbia accettato mio figlio come tuo fidanzato, seppur a modo suo.” la tranquillizzò la madre di Goten.
“Mia madre ha ragione. Se non fosse così, a quest’ora non sarei vivo. E poi mi è venuta una gran fame. Non abbiamo completamente cenato questa sera.” aggiunse il figlio.
“Già. E poi immagino che anche tu sia affamata, dopo quello che hai passato nei giorni scorsi.” la stuzzicò Pan.
“Altroché.” replicò Bra.
“Molto bene. Pan, Videl, mi dareste una mano?” chiese Chichi.
“Volentieri. Voi nel frattempo rilassatevi e pensate alle parole giuste da usare per l’incontro di domani con Vegeta.” rispose Videl, prima di mettersi al lavoro assieme alla figlia e alla suocera.
 
La serata a casa Son era trascorsa in maniera piacevole e l’indomani giunse il grande giorno dell’annuncio a Vegeta.
“Goten!” lo accolse Bra con un abbraccio.
“Amore, va tutto bene?” domandò Goten.
“Meno male che sei arrivato. Un altro minuto e mia sorella impazziva.” scherzò Trunks.
“Ciao, Trunks.” lo salutò il suo miglior amico.
“Accomodati, Goten. Siamo in cucina e c’è anche mio padre. Ti sta aspettando.” lo fece entrare il lilla.
“Vi raggiungo subito.” replicò il moro.
“Goten, io…” balbettò Bra, molto preoccupata per la reazione del padre.
“Andrà tutto bene.” la interruppe lui. “Adesso andiamo.”
“Sì.” annuì la turchina.
“Buongiorno, Vegeta. Come stai?” lo salutò Goten.
“Hmph! Vedo che ti sei ripreso bene.” osservò Vegeta.
“Beh se devo essere sincero, sento ancora dolore.”
“Se pensi che mi scuserò per quello che ho fatto ieri, ti sbagli di grosso. Io sono il principe dei sayan e non chiedo scusa a nessuno, tantomeno a uno scarto di terza classe come te.”
“Assolutamente. Anzi, sono io che dovrei scusarmi. Ieri mi sono comportato in modo irresponsabile e mi rendo conto che io e Bra non abbiamo scelto il momento migliore per amarci.”
“Bando alle chiacchiere. Mia figlia mi ha detto che desideravate parlarmi, così eccomi qui. Vi ascolto.”
Il figlio di Goku prese la sua ragazza per mano e si avvicinò al principe dei sayan guardandolo fisso negli occhi. In passato, il pensiero di affrontare Vegeta faccia a faccia lo terrorizzava ed era stato uno dei motivi per cui aveva soppresso i propri sentimenti per Bra, ma adesso non aveva più paura e se fosse stato necessario, avrebbe lottato con tutte le sue forze pur di farsi accettare da lui.
“Vegeta… come hai avuto modo di vedere ieri, io e tua figlia c’amiamo e il nostro non è un semplice capriccio, ma qualcosa di molto serio e profondo.” cominciò Goten.
“Risparmiami le tue frasi fatte e vieni subito al dunque.” replicò Vegeta.
“Sono qui per chiedere la mano di tua figlia.” svelò il ragazzo, lasciando il principe dei sayan senza parole. “So di non esserne degno. Tu sei il principe dei sayan mentre io il figlio di un guerriero di terza classe. Inoltre non sono ricco e non ho molto da offrire a Bra, se non il mio amore.”
“Io non capisco. Tu e mia figlia vi siete appena fidanzati, hai osato persino portartela a letto e adesso vorresti strapparmela via?” cominciò ad alterarsi Vegeta.
“Papà, non dire questo.” intervenne Trunks. “Goten non si permetterebbe mai a…”
“Tu stai zitto!!! Nessuno ti ha interpellato!!!” lo interruppe il malo modo suo padre.
“È vero, normalmente bisognerebbe trascorrere del tempo insieme prima di prendere una decisione importante come quella del matrimonio. Ma conosco Bra e l’amore che provo per lei non l’ho mai provato con nessun’altra ragazza, nemmeno con quella con cui stavo prima.”
“Anch’io provo lo stesso per Goten, papà.” affermò Bra. “E credimi, capisco come ti senti in questo momento. La mamma se n’è andata da poco e sposandomi andrei a vivere per sempre con lui. Ma io ti voglio bene, e non ti abbandonerei mai. Verrò a trovarti tutti i giorni, e se dovessi aver bisogno di qualcosa, sarò felicissima di accompagnarti a fare shopping.”
“Bra…” Vegeta osservò ancora Bra e Goten. Quei due si amano per davvero, provano un sentimento forte l’uno per l’altra che niente e nessuno avrebbe potuto cancellare, nemmeno lui. Opporsi non sarebbe servito a nulla, anzi non avrebbe fatto altro che causare dolore alla figlia e lui questo non lo voleva. Doveva accettare il fatto che Bra non fosse più una bambina, ma una donna adulta, pronta a fare il grande passo. “Quando avreste intenzione di sposarvi?”
“Cosa?” domandarono i due ragazzi.
“Siete sordi per caso? Per aver deciso di sposarvi così presto, significa che abbiate scelto una data, o mi sbaglio?” chiese ancora Vegeta.
“Avevamo pensato per lo stesso giorno di Pan e Trunks. Ma non possiamo organizzare nulla, se prima non otterremo la tua benedizione.” rispose Goten.
“Hmph!” sbuffò Vegeta, lasciando la cucina.
“Papà, dove stai andando?” domandò Trunks.
“Fate quello che volete. Non ho voglia di correre dietro a queste stupide usanze terrestri.” rispose il principe dei sayan, lanciando però un’occhiataccia a Goten. “Ma bada bene, moccioso di Kakaroth, se farai soffrire mia figlia, ti ridurrò in polvere, sono stato chiaro?”
“Non ti deluderò, Vegeta. Te lo prometto.” Disse Goten.
“Oh grazie, papà! Ti voglio bene!” l’abbracciò Bra, facendo arrossire il padre. Alla fine Vegeta acconsentì al matrimonio, non tanto perché gli piacesse Goten, ma perché amava i suoi figli e avrebbe fatto qualunque cosa pur di non deluderli. In fondo era meglio avere come genero un mezzo sayan, seppur di terza classe, nonché figlio del suo più grande rivale, piuttosto che un damerino terrestre qualunque. Pur non ammettendolo, era convinto che Trunks e Bra sarebbero stati felici con Pan e Goten e ora che Bulma non c’era più, la felicità dei suoi figli era l’unica cosa che contava per lui

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Capitolo 56
*** Svago ***


Il giorno dopo…
“E’ permesso?” domandò Trunks, prima di entrare in uno degli uffici della Capsule Corporation.
“Ciao, Trunks. Che ci fai qui? Hai bisogno di qualcosa?” chiese a sua volta Goten. Grazie al suo grande impegno, da un po’ di tempo Goten non era più il segretario di Trunks, ma un impiegato a tutti gli effetti, con un ufficio tutto suo.
“Veramente dovrei essere io a chiederti che ci fai in ufficio. L’altro ieri sei stato picchiato brutalmente da mio padre e io ti avevo detto che potevi stare a riposo finché non ti saresti ristabilito.” lo richiamò il lilla.
“Ma sto benissimo. Non ho alcun bisogno di riposo.”
“Da quando sei qui, hai lavorato duramente senza prenderti un giorno di ferie. Credevo che il lavoro fosse lo sfogo per non pensare ai tuoi problemi di cuore, ma ora che tu e mia sorella state finalmente insieme, non è più necessario che esageri.”
“Guarda che ci tengo a essere utile per la tua azienda. E il fatto che io e Bra stiamo insieme, non cambierà assolutamente il mio impegno.”
“Invece mi sa che finirete presto per litigare se non ti darai una calmata.”
“Ti sbagli. Io e Bra ci sposeremo e quindi devo lavorare ancora di più.”
“Adesso ne ho abbastanza! Sono il tuo direttore e ti ordino di andare in vacanza fino a nuovo ordine! Sono stato chiaro?”
“Ma Trunks…”
“Signor Brief.”
“D’accordo. Farò come desidera… signor Brief.”
“Eheheh! Bravo. Adesso vai da mia sorella e portala fuori da qualche parte. È stata fin troppo tempo chiusa in camera sua e ha bisogno di svagarsi un po’.”
“Agli ordini.” sospirò Goten, uscendo in volo dalla finestra del suo ufficio e dirigendosi a casa Brief.
 
Al suo arrivo, Goten suonò il campanello, ma non rispondeva nessuno.
“Accidenti, Pan! Datti una mossa!” brontolò il ragazzo, continuando a suonare ininterrottamente il campanello finché qualcuno non aprì la porta. Quel qualcuno però non era la nipote, come immaginava all’inizio, bensì Vegeta, e a quel punto si pentì immediatamente del suo gesto. “B-buongiorno, Vegeta.”
“Che ci fai qui? Non dovresti essere al lavoro a quest’ora? O per caso oggi hai deciso di battere la fiacca?” domandò il principe dei sayan, visibilmente irritato dalla sua presenza.
“Ehm…ti sbagli. È stato tuo figlio a mandarmi qui. Mi ha letteralmente ordinato di andare in vacanza perché secondo lui lavoro troppo.” spiegò Goten.
“Hmph! Che diavolo salta per la testa a Trunks? Pensa di fare come vuole ora che sua madre non c’è più?”
“Non saprei cosa dirti. Ma Pan non è in casa?”
“No. Il frigo era completamente vuoto, così è uscita a fare la spesa.”
“Ah capisco.”
“Senti, non ho tempo da perdere. Mi stavo allenando nella gravity room prima che tu disturbassi, quindi dimmi cosa vuoi e sparisci.”
“Ehm… d’accordo. Stavo cercando Bra.”
“Potevi chiedermelo subito, invece che fare salotto con me. È sotto la doccia.”
“Okay. Ti ringrazio. Vado a raggiungerla.” lo salutò Goten, ma appena gli voltò le spalle, si sentì bloccato.
“Dove vai, scarto di terza classe?” lo fermò Vegeta, afferrandogli il braccio. “Ti ho detto che mia figlia è sotto la doccia, quindi aspetterai qui.”
“Ma…” provò a obiettare Goten, che però si zittì appena vide lo sguardo omicida del principe dei sayan.
“Finché Bra non diventerà tua moglie, non ti lascerò fare come ti pare e piace. Sono stato chiaro?” l’avvisò Vegeta..
“D-d’accordo. Vorrà dire che aspetterò in cucina.”
“Anzi, mi è venuta un’idea migliore. Ti allenerai con me nella gravity room.”
“Ehm… apprezzo la tua proposta, Vegeta, ma non sono in condizioni perfette per combattere contro un avversario esperto come te.”
“Forse non hai capito. Non era una proposta, ma un ordine.”
“Cosa?”
“Cambiati immediatamente, altrimenti ti distruggerò all’istante.”
“Sigh! D’accordo.”
Goten fu costretto ad allenarsi con Vegeta nella gravity room e le cose si misero subito male per lui. Vegeta infatti lo stava letteralmente massacrando e come se non bastasse, la pesante gravità impostata dal principe dei sayan non lo aiutava nei movimenti e alla fine Goten si ritrovò a terra.
“Aaahh!” mugugnò dolorante il figlio di Goku e Chichi.
“In piedi! Forza!” ordinò Vegeta.      
“Non ce la faccio…”
“Razza di smidollato. Come pensi di proteggere mia figlia se ti arrendessi in questo modo? Lascerai che qualche farabutto come Jalbok faccia di lei ciò che vuole?”
In quel momento Goten si ricordo delle cattive intenzioni che il malvagio imperatore bunkiano aveva nei confronti di Bra. Non avrebbe permesso a nessuno di avvicinarsi alla sua ragazza e a quel punto s’infuriò e si trasformò in super sayan di secondo livello. “Haaaaaaaaa!!!!”
“Eheheheh!” sorrise soddisfatto Vegeta.
“Prendi questo!!!” Goten sferrò un pugno al principe dei sayan, facendolo schiantare contro un muro. Vegeta si riprese subito, si toccò la guancia e fissò Goten divertito. “Era questo che volevo. La forza che un guerriero sayan tira fuori ogni volta che deve proteggere una persona cara.”
“Sto arrivando, Vegeta!!!” urlò il figlio di Goku e Chichi, lanciandosi verso il suo avversario.
“Fatti sotto, terza classe!!!” replicò Vegeta, pronto a difendersi.
 
Mentre Vegeta e Goten se le davano di santa ragione, Bra si stava rilassando sotto la doccia, ignara di quello che accadeva nella gravity room. Era tornata di buon umore e i tristi giorni dopo la morte della madre sembravano lontani. Tutto per merito di Goten. Quel ragazzo aveva la straordinaria capacità di farla sorridere anche nei momenti più difficili. Adesso erano fidanzati e presto sarebbero diventati marito e moglie, come aveva sognato fin da bambina. All’improvviso, il rumore di un’esplosione la fece tornare nel mondo reale. Uscì dalla doccia, indossò un accappatoio e andò a verificare cosa fosse successo. Una nube di fumo proveniente dalla gravity room attirò la sua attenzione e quando giunse lì, trovò Goten a terra privo di sensi.
“Oh cielo! Goten!!!” esclamò Bra, andando subito in soccorso del fidanzato.
“Hmph! Razza d’idiota. Mi ha danneggiato la gravity room.” brontolò Vegeta.
“Come hai potuto, papà? Credevo che avessi accettato Goten! Perché l’hai picchiato di nuovo?” domandò infuriata la turchina.
“Datti una calmata. Non ho fatto nulla di male. Ci stavamo allenando e durante il combattimento ha perso il controllo. Sono stato costretto a stordirlo, altrimenti avrebbe distrutto casa nostra.” raccontò il padre.
“Cosa? Goten ha perso il controllo?”
“Se s’impegnasse di più, potrebbe diventare un combattente dignitoso.”
“Dove stai andando?”
“A farmi una doccia. Non preoccuparti per lui, si riprenderà presto.”
Appena il padre se ne andò, Bra prese con sé Goten e lo portò in camera sua, attendendo il suo risveglio, che avvenne circa un’oretta dopo.
“Goten!” lo chiamò Bra.
“Dove sono? In paradiso?” domandò Goten.
“Sciocco! Sei in camera mia.” rispose la fidanzata.
“Eheheh! Dunque sono vivo?”
“Ma ti ha dato di volta il cervello? Perché ti sei battuto con mio padre?”
“Non avevo scelta. Tu eri sotto la doccia, mentre mia nipote fuori, e quindi Vegeta mi ha fatto entrare. Volevo aspettare in camera tua, ma lui mi ha obbligato a seguirmi nella gravity room.”
“Mi dispiace. Però credevo che a quest’ora fossi al lavoro con mio fratello.”
“Infatti era così, ma Trunks mi ha obbligato ad andare in vacanza fino a nuovo ordine. Così ho pensato che potevamo approfittarne per andare a divertirci da qualche parte, visto che negli ultimi tempi, per un motivo o per un altro, ci siamo sempre trovati chiusi in casa.”
“Capisco. Però la prossima volta andateci piano. Ora che siamo fidanzati non mi va di perderti per sempre.”
“Starò attento.”
“Sono così felice che ti trovi qui con me.”
“Anch’io lo sono, Bra.”
I due fidanzati si baciarono, senza accorgersi che qualcuno era entrato in camera. “Bra, sono tornata! Ma cosa..”
“Pan!!!” esclamarono imbarazzati Goten e Bra.
“Oh scusatemi! Ma un momento… zio, che ci fai qui? Non mi dirai che ti sei assentato al lavoro?” domandò Pan.
“Veramente è stato il tuo futuro marito ad allontanarmi, perché secondo lui lavoro troppo.” rispose suo zio.
“Hmm… in effetti Trunks non ha tutti i torti. Da quando lavori alla Capsule Corporation non ti sei preso neanche un giorno di ferie. Piuttosto, cosa ti è successo? Sembra che tu sia stato investito da un uragano.”
“Un uragano chiamato Vegeta.”
“Vegeta? Per caso c’ha ripensato sul vostro matrimonio?”
“No, per fortuna. Noi due non c’eravamo e mio padre ne ha approfittato per costringere Goten ad allenarsi con lui.” raccontò Bra.
“Capisco. Beh allenarsi ogni tanto non ti farebbe male, zio.” disse Pan.
“Può darsi, ma non voglio che lo faccia con mio padre. È pericoloso.” replicò la turchina.
“Suvvia, non esagerare, Bra. Vegeta non farebbe mai del male al tuo futuro marito.”
“Parli così perché non ti sei mai allenata con lui.”
“Vorrà dire che lo farò dopo la fine della mia gravidanza.”
“Pan!!! Ho fame!!!” la chiamò Vegeta.
“Arrivo Vegeta!!! Scusatemi, devo preparare il pranzo. Zio, perché non ti unisci a noi?” propose Pan.
“Veramente volevo pranzare da mia madre.” rispose Goten.
“Faccio davvero schifo come cuoca?”
“No, Pan. Non ho detto questo. E’ solo che avevo intenzione di trascorrere la giornata fuori con Bra. E poi non credo che Vegeta gradirebbe la mia presenza a casa sua.”
“Ma vi siete allenati insieme fino a poco fa. Se non ti voleva tra i piedi, ti avrebbe cacciato, non credi? E poi mi sembra che ti abbia accettato come futuro marito di Bra.”
“Questo è vero, però non voglio essere troppo invadente. Per questo farei meglio ad andarmene.” provò ad alzarsi Goten, ma crollò subito a letto per il dolore.
“Invece mi sa che dovrai pranzare con noi. Ti sei appena ripreso da un combattimento con Vegeta e faresti meglio a riposarti. Uscirai con Bra questo pomeriggio.”
“E va bene.”
“Perfetto. Appena è pronto, vi chiamo. Mi raccomando, nel frattempo comportatevi bene. Sapete meglio di me che Vegeta non adora certe sorprese.” li punzecchiò Pan prima di andare in cucina, facendo arrossire Goten e Bra.
 
Dopo il pranzo, che per fortuna si svolse senza particolari problemi, Goten accompagnò la fidanzata a fare shopping per la prima volta dopo tanto tempo. Successivamente andarono in un luna park, divertendosi come matti, e infine si sedettero su una panchina.
“Ecco. Questo è tuo.” disse Goten, offrendole un gelato.
“Grazie.” rispose Bra.
“Buon appetito. Hmm… buonissimo come sempre.” commentò il figlio di Goku e Chichi, che si accorse subito dello strano silenzio della sua fidanzata. “Bra.”
“Eh?”
“Ti conviene mangiarlo subito, altrimenti si scioglie.”
“Okay.”
“Allora? Com’è il gelato?”
“È buonissimo.”
“Va tutto bene? Mi sembri pensierosa.”
“Sì. Non è nulla. È solo che… è il nostro primo appuntamento da soli e sono molto emozionata. Non riesco ancora a credere che sia tutto vero.”
“Non è un sogno, Bra. Io e te siamo fidanzati e tra meno di due mesi diventeremo marito e moglie. Piuttosto, mi ha sorpreso che tuo padre c’abbia dato il permesso di sposarci, dopo che per poco non c’ammazzava.”
“Ha il suo caratteraccio, ma in fondo ci tiene alla mia felicità e a quella di Trunks. So quanto la perdita di mia madre sia stata dura per lui, ma spero capisca che non l’abbandonerò mai, neanche dopo che ci sposeremo.”
“Tuo padre non sarà mai solo. Vivrà con Trunks, Pan e il loro bambino. Inoltre potrai andare a trovarlo ogni volta che lo desideri. Nel frattempo cercherò di trovare casa il più vicino possibile alla Capsule Corporation.”
“Io pensavo che ci saremmo trasferiti sui monti Paoz da tua madre.”
“Stai scherzando? Presto ci sposeremo ed è giusto che abbiamo un posto tutto nostro dove vivere la nostra vita.”
“Goten, io apprezzo che tu non voglia allontanarmi da mio padre e gli altri, però se vivremo qui, tua madre rimarrà sola. Non ti dispiace neanche un po’?”
“Veramente è stata mia madre a suggerirmi questa soluzione. West City è una città molto importante per te. La tua famiglia e la tua migliore amica vivono qui e non ha senso che ti allontani da loro. Inoltre è da più di un anno che lavoro in questa città e preferirei vivere qui piuttosto che muovermi tutti i giorni in volo col rischio che qualcuno mi veda.”
“Capisco.”
“Non preoccuparti. Sono certo che vedremo spesso mia madre a West City, tra i preparativi per il doppio matrimonio e la nascita del bambino di Trunks e Pan. Vedrai come li tormenterà con l’istruzione del loro figlio. Se lo educasse Vegeta, finirebbe per diventare un teppista.”
“Ahahahah!”
“Eh? Il cellulare!”
“Chi è?”
“Pronto? Trunks, ciao. Sì, non preoccuparti, sono fuori con Bra. Non era necessario che mi controllassi. Ah non è per questo che mi hai chiamato? Hmm… sì, in effetti dovremmo avvisare anche gli altri. D’accordo, ci sto. Lo dirò subito a Bra. A più tardi allora.”
“Era mio fratello?”
“Sì. C’ha invitati stasera in discoteca e ci saranno anche i nostri amici.”
“E’ un’ottima idea. In effetti dovremmo avvisare Marron, Hatsuri e gli altri che anche noi ci sposeremo.”
“Beh questo significa che il nostro appuntamento finisce qui.”
“Perché?”
“E me lo chiedi pure? Per le occasioni speciali, cerchi sempre di farti bella. Chissà quanto tempo ci metterai a prepararti.”
“Hmph! Se la cosa ti da fastidio, posso presentarmi così come sono.”
“Non preoccuparti, pazienterò. Non rinuncerei mai a vedere la mia principessa dei sayan nel massimo del suo splendore.” la baciò Goten, senza accorgersi che qualcuno li stava osservando di nascosto.
“D’accordo, Goten. Allora vado a prepararmi. Ci vediamo più tardi.” lo salutò Bra.
“Okay. A dopo, Bra.” fece altrettanto il ragazzo, prima di volare in direzione dei monti Paoz.

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Capitolo 57
*** Rimpatriata ***


Una volta giunto a casa, Goten si fece una doccia e andò in camera a prepararsi per questa serata speciale. Bra sicuramente sarebbe stata splendida e anche lui non voleva essere da meno.
“Disturbo?” domandò Chichi, entrando in camera del figlio.
“No, mamma. Entra pure.” rispose il figlio, che era impegnato ad abbottonarsi la camicia.
“Sei davvero elegante.” osservò la madre.
“Grazie. Stasera esco con Bra e gli altri. Dobbiamo annunciare il matrimonio anche ai nostri amici.”
“Era da tanto che non ti vedevo di buon umore. Sono felice che ti trovi bene con Bra e che abbiate deciso di sposarvi, però cerca di non esagerare. Non vorrei che tu venga meno ai tuoi impegni lavorativi.”
“Mamma, avrei lavorato come sempre, ma stamattina Trunks mi ha allontanato e mi ha messo a riposo forzato. Vuole che in questi giorni mi diverta con Bra.”
“Capisco. Ti potrà sembrare strano detto da me, ma per una volta mi tocca dargli ragione. Tu e Bra negli ultimi tempi vi siete sfogati troppo, lei con lo studio e tu col lavoro. Come se non bastasse, c’è stata di mezzo la morte della povera Bulma che ha reso Bra ancora più triste. Ma per fortuna sei riuscito a farla tornare la ragazza spensierata di sempre. È proprio vero che l’amore è la miglior cura a tutti i mali.”
“Senti, mamma, sei proprio sicura di non volermi più in casa dopo il matrimonio?”
“Figliolo, ne abbiamo già parlato. Nessuno ti sta cacciando. Questa è casa tua e quando vorrai tornare, sarai sempre il benvenuto. Ma presto ti sposerai con Bra ed è giusto che viviate in un posto tutto vostro.”
“Sì, lo so. È solo che io e Bra avevano dei dubbi sul fatto che ti saresti ritrovata sola, mentre Vegeta alla fine vivrà con Trunks, Pan e il loro bambino.”
“Videl sta tutti i giorni con me e anche Gohan quando è libero dal lavoro, quindi non mi mancherà la compagnia. Vegeta invece è un sayan e non sa fare nulla, a parte combattere e allenarsi. È lui quello che ha bisogno di non essere lasciato solo, specialmente ora che non c’è più Bulma. E comunque non preoccuparti, in questo periodo mi troverete spesso a West City. Dovrò preparare le ragazze al matrimonio e quando nascerà il bambino, Pan avrà bisogno di tutto l’aiuto necessario. Vorrei solo che tuo padre tornasse a casa, ma non ci conto più di tanto. E’ da più di un anno che è sparito con Shenron e chissà dove si sarà cacciato.
“Manca anche a me, mamma. Ed è per questo che io…”
“Sto benissimo, credimi. Ormai sono abituata alle assenze di tuo padre. Quello che m’interessa di più è vederti felice e sapere che ti sposerai con Bra significa molto per me, perché so di aver svolto il mio compito di madre alla perfezione.”
“Grazie, mamma. E scusami se ti ho fatta preoccupare in questi anni.” l’abbracciò Goten.
Chichi gli accarezzò la testa e sorrise. “Adesso sbrigati, altrimenti tarderai all’appuntamento e sai benissimo che non bisogna mai far attendere la propria fidanzata.”
“Okay. Allora vado. Buona serata.” la salutò il figlio.
“Anche a te, figliolo.” fece altrettanto la madre, mentre lo vide andar via.
 
Dopo qualche minuto di volo, Goten giunse a casa Brief, e al suo arrivo fu accolto da Trunks.
“Goten. Ben arrivato.”
“Ciao, Trunks. O preferisci che ti chiami signor Brief?” domandò ironico Goten.
“Ahahahah! Non ce n’è bisogno. Al massimo solo quando mi fai arrabbiare e non obbedisci ai miei ordini. Accomodati pure. Bra si sta ancora preparando ma tra qualche minuto dovrebbe essere pronta.” lo fece entrare Trunks.
“Ciao, zio.” lo salutò Pan.
“Pan, che ci fai vestita così? Pensavo che ti stessi preparando con Bra.” chiese Goten, che trovò la nipote come l’aveva lasciata.
“C’è stato un cambio di programma. Io e Pan restiamo a casa.” spiegò Trunks.
“Cosa?” chiese ancora il moro.
“Purtroppo oggi pomeriggio ho avuto un malore, mentre lavavo i piatti. Non era niente di serio, ma Trunks mi ha ordinato di stare a riposo.” raccontò Pan.
“Siccome conosco bene tua nipote e so già che non mi darà retta, preferirei stare a casa con lei, così potrò controllarla meglio. “ aggiunse il figlio di Vegeta e Bulma.
“Eheheh! Quando Trunks è serio, niente e nessuno può fermarlo. Ti dovrai abituare, cara nipotina.” l’avvisò Goten.
“Non è giusto. Io volevo uscire fuori.” brontolò Pan.
“Lo faremo un altro giorno, quando ti sentirai meglio. Ti ricordo che sei incinta e non voglio che accada qualcosa di brutto a nostro figlio.” la richiamò Trunks.
“E va bene. Farò come vuoi tu.” sbuffò ancora la fidanzata.
“Mi dispiace darvi buca. Ci tenevamo molto a uscire tutti insieme.” disse il lilla.    
“Non preoccuparti, Trunks. La salute di Pan e del vostro bambino viene prima di ogni cosa.” lo rassicurò il suo migliore amico.
“Piuttosto, Goten, ho saputo che stamattina ti sei battuto con mio padre.”
“Per la precisione, sono stato costretto. Volevo aspettare tua sorella, ma Vegeta mi ha trascinato nella gravity room.”
“Immagino che non sia stato piacevole. Soprattutto ora che sei fidanzato con Bra.”
“Già. Mi ha letteralmente massacrato.”
“Beh però non ti sei trattenuto, da quel che diceva mio padre. Ti sei trasformato al secondo livello del super sayan e gli hai danneggiato la gravity room.”
“Davvero, zio? Hai raggiunto il secondo livello?” domandò incuriosita Pan.
“Non ho idea di come sia successo. E poi cos’altro potevo fare? Se fossi rimasto fermo, Vegeta mi avrebbe ammazzato.” rispose Goten.
“Sicuro che mio padre non ti abbia in qualche modo provocato?” chiese Trunks.
“In effetti mi aveva detto che se non avessi combattuto seriamente, non sarei mai stato in grado di proteggere Bra. A quel punto è scattato qualcosa dentro di me e ho reagito.” raccontò il moro.
“Eheheh! Questo spiega tutto.”
“Certo che se ti allenassi di più, potresti diventare un ottimo combattente, come mio padre e Trunks.” consigliò Pan.
“Ti ringrazio, ma non ho tempo per gli allenamenti. Voglio pensare solo al lavoro e alla mia nuova vita con Bra.” replicò Goten.
“Hmph! E io credevo che non fossi più un pelandrone.” borbottò delusa la nipote, facendo ridere tutti.
“A proposito di mia sorella…” disse Trunks, guardando alle spalle del suo migliore amico.
“Eccomi! Sono pronta!” esclamò Bra.
 
“Bra…” arrossì Goten appena la vide.
“Ciao, Goten. Sei arrivato puntuale.” lo salutò la fidanzata, ma lui non disse nulla e continuò a fissarla inebetito. “Goten, va tutto bene?”
Il figlio di Goku e Chichi annuì in silenzio. “Accidenti quant’è bella!” pensò lui. Come aveva fatto in passato a preferirle Valese o anche solo pensare di rinunciare per sempre a Bra? Per fortuna era riuscito in tempo a rimediare ai suoi errori e stavolta non se la sarebbe lasciata sfuggire.
“Su, non perdiamo tempo.” replicò Bra, prendendogli la mano. “Ragazzi, siete proprio sicuri di non volervi unire a noi?”
“Non preoccuparti, sorellina. Io e Pan ci divertiremo lo stesso anche a casa.” la rassicurò Trunks. “Non è vero, amore?”
“Certamente…” rispose scocciata Pan.
“Come volete. Andiamo, Goten.” li salutò Bra, trascinando il fidanzato con sé.
“Ciao, ragazzi.” fece altrettanto Goten.
“Divertitevi. E non bevete troppo, mi raccomando.” li avvisò Trunks.
 
Dopo qualche minuto, Goten e Bra raggiunsero i loro amici, che li stavano aspettando all’ingresso della discoteca.
“Ehi, ragazzi!” li chiamò Goten.
“Goten!” replicarono Ub, Bish e Taek appena li videro.
“Ciao, Bra!” la salutarono Marron e Hatsuri.
“Ragazze, quanto tempo!” le abbracciò Bra.
“Dove sono Trunks e Pan? Non dovevano venire anche loro?” chiese Ub.
“Mia nipote non si è sentita bene questo pomeriggio e alla fine lei e Trunks hanno deciso di restare a casa. Ma vi salutano tutti.” spiegò Goten.
“Peccato. Spero che non sia nulla di grave. Certo che la gravidanza è davvero tosta da sopportare.” commentò Hatsuri.
“Ma vedo un volto nuovo con voi.” notò Bra, appena vide una ragazza dai capelli rossi accanto Taek.
“Già, non ve l’ho presentata. Lei è Miyu, la mia fidanzata, nonché futura moglie.” la presentò Taek.
“Lieta di conoscervi. Taek e Hatsuri mi hanno parlato tanto di voi.” disse Miyu.
“Ma allora sei proprio tu. La ragazza che Taek aveva salvato.” si ricordò Goten.
“Di cosa state parlando?” chiese Bra.
“Già, tu quella sera stavi male. Vorrà dire che ti racconteremo tutto appena entriamo. Tra l’altro anche noi abbiamo delle novità importanti da annunciarvi.” rispose Goten.
“Sul serio? Di che si tratta?” domandò incuriosito Bish.
“Abbi pazienza, Bish. Adesso andiamo.” disse il moro, prima di entrare in discoteca assieme alla fidanzata e ai suoi amici.
 
Appena presero tutti da bere, Goten e Bra raccontarono ai loro amici ciò che era accaduto negli ultimi giorni.
“Cosa???” domandarono increduli tutti.
“Tu e Bra… state insieme?” chiese a sua volta Taek.
“E vi sposerete lo stesso giorno di Trunks e Pan?” fece altrettanto Hatsuri.
“Eheheh! Sapevo che prima o poi sarebbe finita così.” commentò divertito Bish.
“Che vorresti dire, Bish?” domandò la fidanzata.
“L’anno scorso, proprio in questa discoteca, Goten e Bra si erano baciati. Dopo quell’episodio non smettevano mai di bisticciare ma in fondo sapevo che si volevano bene e che erano destinati a stare insieme.” spiegò il biondino.
“E la tua fidanzata storica? Che fine ha fatto?” domandò Ub.
“Ormai è da più di un anno che ho rotto con Valese.” rispose Goten.
“Direi che era ora. Però non capisco come mai tu e Bra non vi siate messi insieme subito.” volle sapere Marron.
“Beh ora che ci penso, Bra frequentava un'altra persona.” si ricordò Hatsuri.
“Già, hai ragione. Com’è che si chiamava?” chiese Bish.
“Ken. Ma con lui è finita dopo appena quattro mesi.” rispose Bra.
“Diciamo che le nostre delusioni amorose c’hanno spinto a dedicare il nostro tempo al lavoro o allo studio. C’è voluto un evento triste come la morte di Bulma per riavvicinarci.” riassunse Goten.
“Viste come sono andate le cose, meglio tardi che mai.” commentò Ub.
“Piuttosto, Taek, abbiamo sentito bene prima? Anche tu ti sposerai?” chiese Bra.
“Sì, anche se dopo di voi. Io e Miyu ci sposeremo tra circa tre mesi. Ovviamente siete tutti invitati.” rispose Taek.
“Eheheh! Chi l’avrebbe mai detto che ti saresti innamorato di una ragazza di città?” scherzò la turchina.
“Perché? Cos’ha Taek contro noi ragazze di città?” domandò Miyu.
“Ehm… non ho assolutamente nulla, cara.” rispose imbarazzato Taek.
“Devi sapere che la prima volta che siamo usciti insieme, Taek era andato su tutte le furie perché avevo fatto indossare una minigonna a sua sorella. Gli spiegai che per una ragazza è normale vestirsi in un certo modo, ma lui mi rispose che Hatsuri è diversa dalle ragazze di città.” raccontò Bra.
“La verità è che Taek aveva notato il colpo di fulmine che c’era stato tra me e Hatsuri la prima volta che ci siamo conosciuti e temeva che vestendosi in quel modo ci saremmo avvicinati ancora di più.” disse Bish.
“Cosa che alla fine è avvenuta, con buona pace del mio fratellone iperprotettivo.” concluse Hatsuri.
“Hmph!” sbuffò imbarazzato Taek, facendo ridere tutti i suoi amici.
“Comunque le novità non sono finite, Bra. Anch’io diventerò zia.” svelò la brunetta.
“Davvero? Anche Miyu aspetta un bambino?” domandò Bra.
“Hatsuri, dovevamo dirlo noi.” si lamentò Taek.
“Ma che cambia?” replicò la sorella.        
“Sì, sono incinta da circa tre mesi.” affermò Miyu.
“Hmm… due in meno del bimbo di mia nipote. Chissà, magari in futuro diventeranno amici. Tanto ci ritroveremo tutti qui a West City.” disse Goten.
“Non proprio. Mi sono trasferita da poco nel villaggio di Bish.” smentì Hatsuri.
“Sul serio? Quindi anche voi vi sposerete?” chiese Bra.
“Beh… non c’è ancora niente di ufficiale ma ci stiamo pensando. Io e Hatsuri stiamo benissimo insieme e prima o poi anche noi faremo il grande passo.” rispose Bish.
“Comunque non preoccupatevi. Lavorerò sempre nella palestra di famiglia, quindi non mancherà l’occasione d’incontrarci.” li rassicurò la brunetta.
“E tu che ci racconti, Ub? Anche tu e Marron vi sposerete?” chiese Goten.
“Ehm… se devo essere sincero, io e lei non abbiamo proprio parlato di matrimonio.” arrossì Ub.
“Già. E poi Ub in questo periodo è molto concentrato sul torneo mondiale di arti marziali.” aggiunse Marron.
“Ti preoccupi di questo? Trionferai tranquillamente ad occhi chiusi.” lo tranquillizzò Goten.
“E’ quello che gli ho detto, ma lui rimane sempre ansioso.”
“Amico, pensi davvero di non vincere? Io, Gohan, Vegeta e Trunks non parteciperemo. E non credo che lo faranno anche Taek e Bish, quindi di chi ti preoccupi?”
“E se dovesse comparire qualche combattente misterioso, com’è successo al Satan Tournament con Taek e sua sorella? Questo torneo decreterà l’erede di Mr. Satan e se malauguratamente non riuscissi a vincerlo…” mormorò preoccupato Ub.
“Andrà tutto bene. Li distruggerai tutti. Intendo a livello agonistico.” insistette Goten.
“Giusto. E diventerai il campione assoluto. Così potrai finalmente aiutare la tua famiglia ed eliminare la fame dal tuo villaggio.” lo incoraggiò ancora Marron.
“Hai ragione, Marron. Non devo essere pessimista.” replicò l’ex allievo di Goku. “Piuttosto, è un peccato che Pan non sia venuta. Vorrei tanto ringraziarla. In fondo doveva essere lei l’erede di Mr. Satan. È pur sempre sua nipote.”
“Stai tranquillo. Pan al momento ha altre cose a cui pensare. E poi non le è mai interessato diventare una campionessa mondiale. Dopo che avrà partorito, gestirà la palestra di suo nonno a Satan City, ma il posto di campione assoluto sarà solo tuo. Mr.Satan conta molto su te, quindi vedi di non deluderlo.” l’avvisò Goten.
“D’accordo.” annuì Ub.
“Bene. Allora che ne dite di fare un brindisi ai futuri sposi?” propose Bish.
“Ai futuri sposi!” brindarono tutti i ragazzi.

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Capitolo 58
*** Incontri spiacevoli ***


Dopo aver bevuto, il gruppo, ad eccezione di Taek e Miyu, andò a ballare, ignari che in quel locale c’era una vecchia conoscenza di Goten e Bra, ovvero una ragazza dai capelli bruni che si avvicinò con intenzioni tutt’altro che rassicuranti.
“Goten! Che coincidenza!” lo salutò Valese.
“Valese, che ci fai qui?” chiese Goten.
“Ero andata a ballare con delle amiche e ti ho visto, così sono passata a salutarti e a vedere come stavi.” spiegò la sua ex.
“Come vedi, Goten sta benissimo e non ha bisogno della tua presenza, quindi sparisci.” l’allontanò Bra.
“Oh! La sorellina di Trunks. Quanto tempo. Devo ammettere che sei cresciuta molto bene, anche se in confronto a me resti sempre una bambina.” la provocò Valese.
“Che hai detto?” ringhiò la turchina, desiderosa di spaccarle la faccia.
“Bra, adesso calmati.” la fermò Goten, prima di volgere il suo sguardo serio verso la sua ex. “Come ha appena detto la mia fidanzata, non ho bisogno della tua presenza, quindi sei pregata gentilmente di togliere il disturbo.”
“Veramente volevo scambiare due chiacchiere in privato con te.” propose Valese.
“Hai tradito Goten e non l’hai mai cercato in questi mesi e all’improvviso ti è venuta voglia di parlare con lui? Cosa c’è? Per caso il tuo capo ti ha scaricata?” chiese infuriata Bra.
“D’accordo.” rispose a sorpresa il fidanzato.“Ascolterò quello che hai da dirmi, Valese, dopodiché dovrai lasciarci in pace. Sono stato chiaro?”
“Seguimi.” Valese voltò le spalle alla coppia e si allontanò.
“Io non ti capisco. Ancora le rivolgi la parola dopo tutto quello che ti ha fatto?” si lamentò Bra.
“Bra, lo sai che è una scema, e in quanto tale devo fare in modo che si ricordi come stanno le cose, ovvero che sei tu l’unica che amo. Fidati, non ci metterò molto. Non le permetterò di rovinare la nostra serata.” la rassicurò Goten.
“D’accordo, Goten. Vado dai ragazzi.” sospirò Bra, un po’ dubbiosa, lasciando il fidanzato solo con la sua ex.
“Grazie.” replicò lui, raggiungendo Valese che lo stava attendendo seduta su un tavolo a bere un cocktail. “Allora? Cosa dovevi dirmi di tanto importante?
“Hai fretta di tornare da quella bimbetta?” chiese la brunetta.
“Non farmi perdere la pazienza, Valese. Che vuoi da me?”
“Sai bene cosa voglio, Goten. Tu mi appartieni e hai bisogno di una donna vera come la sottoscritta al tuo fianco, quindi smettila di giocare con la principessa Brief e torna da me.”
Goten si fece una grassa risata.
“Che hai da ridere?” chiese infastidita Valese.
“Tu sei fuori di testa. Con quale coraggio mi chiedi di tornare insieme dopo quello che mi hai fatto?” domandò a sua volta il figlio di Goku e Chichi.
“E’ stata colpa tua. Eri diventato freddo e distante con me, quando uscivamo, sembrava che stessi andando a un funerale, invece che a un appuntamento con la tua fidanzata, e ogni volta che litigavo con quella mocciosa di tua nipote e con la sua amichetta del cuore, non le rimproveravi abbastanza.” l’accusò la sua ex.
“Chissà, forse perché quelle liti le causavi tu.”
“Sono una donna adulta e pretendo rispetto.”
“Il rispetto va guadagnato e tu non hai mai fatto nulla per andare d’accordo con loro. E comunque hai ragione. Forse non sono stato sincero con te, Valese. La verità è che avevo cominciato a non provare più nulla per te e nel frattempo mi ero innamorato di Bra. Tuttavia avevo represso i miei sentimenti per lei pur di salvare la nostra storia, perché stavamo insieme da tanti anni e anche perché ero convinto che il padre di Bra non mi avrebbe mai permesso di frequentare sua figlia. Mentre tu invece alla prima difficoltà sei andata a letto con un altro. Se davvero ci tenevi alla nostra storia, mi avresti pregato di perdonarti e invece sei completamente sparita. E sai, nel frattempo sono cambiate molte cose. Adesso sono fidanzato con Bra, suo padre mi ha accettato e tra meno di due mesi la sposerò.”
“Che cosa? Stai scherzando, spero.”
“Assolutamente no. Sono serissimo. Io e Bra c’amiamo e abbiamo deciso di sposarci lo stesso giorno di Trunks e Pan.”
Stavolta fu Valese a ridere in modo sguaiato.
“Cosa c’è di divertente?” domandò Goten.
“Mi fai pena, Goten. Sei diventato come quello sciocco di Trunks. Anche tu hai ceduto alla tentazione della carne fresca.” lo insultò Valese.
“Trunks sta con l’amore della sua vita, con l’unica persona che lo può rendere felice ed è quello che avrei dovuto fare anch’io un anno fa, invece che rinnegare i miei sentimenti per Bra e preoccuparmi di quello che pensano gli altri.” replicò freddo il figlio di Goku e Chichi, lasciando la sua ex senza parole. “È finita, Valese. Fattene una ragione. Adesso scusami, ma devo andare. La mia fidanzata mi sta aspettando. Ti auguro buone cose. Addio.” concluse lui.
“Grrrrr!!! Stai facendo un grosso errore, Goten Son!!! Presto te ne renderai conto e a quel punto tornerai strisciando da me!!!” sbottò Valese, ma Goten se ne andò via senza ascoltarla e raggiunse i suoi amici, che l’avevano osservato da lontano.
“Goten, va tutto bene?” domandò Ub.
“Sì, Ub.” annuì Goten.         
“Ma quella ragazza…” mormorò Bish.
“Non ha più alcuna importanza. È un capitolo chiuso.” lo interruppe il moro. “Piuttosto, dov’è Bra?”
“Era andata in bagno, ma in effetti ci sta mettendo più del dovuto.” rispose Hatsuri.
“Mi sembrava molto nervosa. Forse non è stata una buona idea parlare con la tua ex.” osservò Marron.
“Purtroppo era necessario, Marron, altrimenti non ci avrebbe più lasciati in pace. Eppure le avevo detto che non doveva preoccuparsi.” spiegò Goten, che però fu attirato da una figura a lui familiare che lo osservava in modo serio per poi spostarsi nei bagni. “Ma quello…”
“Goten, che hai?” chiese Taek.
“Papà!” esclamò Goten, che provò a raggiungerlo, ma le tante persone presenti nel locale lo ostacolavano. “Fatemi passare! Papà!!!”
 
Nel frattempo, Bra se era andata in bagno a sistemarsi il trucco, senza immaginare ciò che le sarebbe accaduto nel giro di pochi minuti.
“Grrrrrr! Quanto la odio! Fosse per me l’avrei uccisa all’istante!” brontolò Bra. Nonostante le rassicurazioni di Goten, non aveva preso bene la sua decisione di rivolgere la parola a Valese. “Non è giusto. Sono io la sua ragazza. Perché Goten è andato da lei?”
“Non dovresti perdere tempo con quello lì.” disse una voce maschile alle sue spalle.
“Eh?Aaaahhh!!!” gridò Bra.
Un tizio incappucciato, entrato di soppiatto nel bagno delle donne, aveva colpito Bra alle spalle con un taser. Subito dopo, la turchina cadde a terra paralizzata.
“M-mi sento debole…” balbettò la figlia di Vegeta e Bulma.
“Eheheh! A quanto pare quest’aggeggio funziona alla grande, proprio come mi aveva detto quella Valese. Meglio così.” ghignò il tizio, che si tolse il cappuccio.
“Ma tu… sei Ken.”
“In carne ed ossa. Ne è passato di tempo, Bra.”
“Che cosa mi hai fatto?”
“Rilassati, non sei in pericolo in vita. Ho semplicemente paralizzato il tuo bellissimo corpo grazie a questo taser. Sai, l’ultima volta che ho provato a toccarti non è stato piacevole, così Valese mi ha suggerito di paralizzarti in modo che tu non possa farmi nulla.”
“Valese?”
“Ci siamo conosciuti oggi pomeriggio al parco, mentre ti osservavo di nascosto. Abbiamo un obiettivo comune, ovvero separare te e quel bellimbusto del tuo nuovo fidanzato che le hai rubato. Valese mi ha proposto di violentarti, in modo da far credere a quell’idiota che lo stai tradendo.”
“Non posso crederci. E tu hai accettato?”
“Ma certo. Ho sempre desiderato portarti a letto, fin dalla prima volta che ti ho conosciuta all’università, mentre Valese vuole a tutti i costi che il suo ex torni da lei. In questo momento lo sta trattenendo per darmi tutto il tempo necessario di attuare il nostro piano.”
“Non te lo permetterò! Lasciami andare!!!”
“Ahahahah! Urla quanto vuoi, bellezza. Adesso sei solo una bambola e finalmente potrò fare di te quello che voglio.”
“Pensi di riuscirci? Questo è un bagno, prima o poi qualcuno entrerà!”
“Non entrerà nessuno. Ho appena messo un cartello davanti alla porta con scritto che il bagno è guasto. Inoltre non dimenticarti che ci troviamo in discoteca e con la musica ad alto volume nessuno sentirà la tua voce. Come vedi, siamo solo io e te. Non è meraviglioso?”
La figlia di Vegeta e Bulma, disgustata da quello che stava per accaderle, gli sputò in faccia.
“Stupida sgualdrina!!!” esclamò lui, mollandole un ceffone. Subito dopo le strappò la maglietta e la baciò con forza . Bra s’impaurì e scoppiò a piangere. Doveva essere una serata piacevole, la prima dopo tanto tempo trascorso in casa, e invece stava per trasformarsi nel peggiore degli incubi, ovvero assalita da un malintenzionato, per giunta uno dei suoi ex. Se non fosse stata paralizzata da quel dannato aggeggio, avrebbe tranquillamente fatto a pezzi quel farabutto. Ma lei aveva ingenuamente abbassato la guardia e questo suo grosso errore poteva farle perdere per sempre l’amore della sua vita. Bra infatti si accorse che Ken aveva piazzato una videocamera che stava riprendendo tutto e appena Goten avrebbe visto la registrazione, l'avrebbe considerata una poco di buono, non l'avrebbe più guardata in faccia e probabilmente sarebbe tornato di nuovo con Valese. La mente malvagia che aveva architettato questo piano sarebbe invece passata per brava persona agli occhi di Goten e questo pensiero la faceva star male. Quando ormai sembrava che non ci fosse più nulla da fare per Bra, qualcuno sfondò la porta.
“Goten!” esclamò la turchina appena lo vide.
Il figlio di Goku non disse nulla, si trasformò in super sayan di secondo livello e con la sola forza della sua aura scaraventò l’altro ragazzo sul muro. Non soddisfatto, si avvicinò a lui e lo prese a pugni fino a ridurlo un colabrodo.
“Goten! Fermati!” gridò Bra.
“Bra…” si bloccò lui appena sentì la sua voce.
“Finirai per ucciderlo. E tu non sei come lui.” singhiozzò la turchina. “Ti prego… non farlo...”
Goten a quel punto tornò normale, prese Bra in braccio e si apprestò a lasciare il locale.
“Perdonami. Se solo fossi arrivato prima…” mormorò dispiaciuto Goten.
Bra scosse la testa e gli sorrise per rassicurarlo. “Non è successo nulla. L’importante è che sei qui con me. Aaahhh!”
“Bra!”
“Sono stata paralizzata con un taser e non riesco a muovermi.”
Nel frattempo, Goten e Bra furono raggiunti dai loro amici, allarmati dall’imponente aura del figlio di Goku e Chichi.
“Goten!” lo chiamò Ub
“Ma che sta succedendo? Abbiamo appena sentito la tua aura!” domandò Bish.
“Oh cielo! Bra, che ti hanno fatto?” domandò preoccupata Hatsuri appena la vide.
“E’ meglio uscire da qui, prima che arrivino altre persone. Vi racconteremo tutto strada facendo. Adesso dobbiamo portare Bra all’ospedale.” rispose Goten.
“All’ospedale?” chiese Marron.
“Quel bastardo l’ha colpita con un taser e ora non riesce più a muovere un muscolo.” raccontò il figlio di Goku e Chichi.
“Allora non perdete altro tempo. Andate subito.” disse Taek. “Io e Miyu consegneremo questo vigliacco alla polizia.”
“Grazie, ragazzi. Resisti, Bra.” replicò Goten, prima di prendere immediatamente il volo assieme al resto del gruppo.

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Capitolo 59
*** Un bello spavento ***


Nel frattempo, anche a casa Brief si erano accorti dell’aura di Goten.
“L’avete sentita anche voi?” domandò Vegeta.
“Sì. E’ l’aura dello zio. E mi sembra abbastanza alta.” rispose Pan.
“Mi sa che si è trasformato in super sayan. Chissà cosa sarà successo?” si chiese Trunks. Vegeta si alzò e si apprestò ad uscire. “Papà, dove vai?”
“Non c’arrivi? Vado a raggiungerlo.” rispose il principe dei sayan.
“Trunks, vai anche tu. È possibile che la Terra sia di nuovo in pericolo.” chiese Pan.
“Dici sul serio? Però non avverto nessuna aura negativa.” replicò Trunks.
“Nemmeno io, ma non credo che mio zio si trasformerebbe in super sayan per una stupida rissa.”
“Non è necessario che la Terra sia in pericolo.” smentì Vegeta.
“Papà, pensi che Goten si sia trasformato senza motivo?” chiese il figlio.
“Al contrario. Dev’essere successo qualcosa di serio che l’ha mandato su tutte le furie. Anche se è lontano, questa trasformazione è simile a quella che ha raggiunto quando si è battuto con me stamattina. E avete visto tutti cos’ha fatto alla mia gravity room, quindi non perdiamo altro tempo e raggiungiamolo subito, prima che possa combinare danni più seri.” spiegò il padre, prima di spiccare immediatamente il volo.
“Okay. Andiamo.” lo seguì Trunks.
“Fate attenzione.” avvisò Pan mentre li vide andar via.
 
Poco dopo, Vegeta e Trunks giunsero all’ospedale, dove Goten e i suoi amici stavano aspettando con ansia notizie sulle condizioni di Bra.
“Goten!” lo chiamò Trunks.
“Oh Trunks! E ci sei anche tu, Vegeta.” replicò Goten.
“Mi spieghi cosa sta succedendo? Che ci fate qui in ospedale?” domandò il lilla.
“Dov’è mia figlia?” chiese anche Vegeta.
I ragazzi raccontarono a Vegeta e Trunks quello che era successo.
“E questo è quanto.” concluse Ub.
“Adesso stanno visitando Bra. Spero davvero che non sia nulla di grave.” aggiunse Marron.
“E’ tutta colpa mia. Se solo avessi cacciato Valese quando si è avvicinata a noi, a quest’ora Bra non sarebbe finita nei guai.” si autoaccusò Goten.
“Non è stata colpa tua, Goten. Non potevi immaginare che Valese sarebbe arrivata a tanto pur di riaverti.” provò a consolarlo Trunks.
Goten volse il suo sguardo dispiaciuto verso Vegeta. Sicuramente era su tutte le furie e dopo quello che era successo alla figlia, probabilmente non gli avrebbe più permesso di frequentarla, figuriamoci sposarla. “Mi dispiace, Vegeta. Ti avevo promesso che non ti avrei mai deluso e alla fine non sono stato in grado di proteggere Bra. Puoi anche uccidermi se vuoi.”
“Hmph! Se lo facessi, mia figlia non mi rivolgerebbe più la parola. Mi duole ammetterlo, ma questa volta Trunks ha ragione. Se c’è qualcuno che ha una colpa, quella è Bra, che si è lasciata colpire come una stupida.” replicò Vegeta.
“Vegeta…” mormorò sorpreso Goten. Non si aspettava una risposta del genere dal principe dei sayan, era convinto che se la sarebbe presa con lui, e invece aveva incolpato la figlia di quanto accaduto.
“Non fraintendermi.” riprese Vegeta. “L’idea di avere come genero uno scarto di terza classe mi fa venire il voltastomaco, ma mia figlia ti vuole bene e per questo non mi opporrò al vostro matrimonio. Ma non aspettarti altro da me. Sono stato chiaro?”
“Assolutamente. Grazie.”
“Scusate, siete i familiari della signorina Brief?” li interruppe un dottore.
“Sì. Sono il padre.” rispose Vegeta.
“E io il fidanzato. Come sta Bra?” domandò Goten.
“Si rilassi. La sua fidanzata sta benissimo. Dovrà passare la notte in osservazione, ma domani mattina la dimetteremo.” lo rassicurò l’uomo.
“Grazie al cielo.” sospirò sollevato Trunks.
“Hmph! Non vedo cosa ci fosse da preoccuparsi. Ha pur sempre il sangue di un sayan.” borbottò Vegeta.
“Possiamo vederla?” chiese ancora Goten.
“Solo per qualche minuto. La paziente ha bisogno di riposo.” rispose il dottore.
“La ringrazio, dottore.” replicò il moro, prima di raggiungere Bra assieme agli altri.
 
Poco dopo…
“Bra!” la chiamarono tutti.
“Goten! Ragazzi!” replicò Bra.
“Come ti senti?” chiese Marron.
“Un po’ debole, ma sto meglio, grazie. Adesso riesco a muovermi anche se dovrò passare la notte in osservazione.” rispose la turchina.
“L’importante è che non sei in pericolo di vita. Non hai idea di quanto fossimo preoccupati.” disse Hatsuri.
“Già. C’hai fatto prendere un bello spavento.” aggiunse Trunks.
“Fratellone. E ci sei anche tu, papà.” notò Bra. Vegeta non disse nulla e fissò male la figlia. “Papà, prima che ti metti a picchiare Goten, voglio che tu sappia che è stata colpa mia. Lui non c’entra nulla.”
“Risparmiami le scuse. Che ti serva di lezione la prossima volta che esci fuori. Non devi mai abbassare la guardia quando sei sola.” la rimproverò il padre.
“Mi dispiace.”
Vegeta capì che non era il caso di essere duro con lei e l’abbracciò per calmarla. “Non farmi più questi scherzi, hai capito?”
“Starò attenta, papà. Te lo prometto.” lo rassicurò Bra.
“Bene, visto che è tutto a posto, direi che possiamo tornare a casa.” propose Trunks.
“Io rimango ancora qualche minuto con Bra.” decise Goten.
“D’accordo. Buonanotte, ragazzi.” li salutò il lilla. La famiglia e gli amici si ritirarono, lasciando Goten e Bra soli.
“Bra, mi dispiace. Se ti avessi dato retta quando volevi tenermi lontano da Valese, tutto questo non sarebbe successo.” si scusò Goten.
“Non è stata colpa tua. Mio padre ha ragione. Sono stata aggredita perché ho abbassato la guardia, ed è una cosa che non dovrei mai fare, nemmeno in una serata di divertimento come quella che avremmo dovuto passare oggi.” lo smentì Bra.
“Hai detto bene. Doveva essere una serata di divertimento e Valese ha rovinato tutto. Non l’avrei mai immaginata capace di architettare un piano così orribile pur di farmi tornare da lei. Ma non la passerà liscia, puoi starne certa.”
“Dopo quello che è successo, non credo che la rivedremo più. Lasciala perdere, Goten, lei non merita di essere pensata da te. Io ti amo perché sei un ragazzo dolce e buono e non voglio che diventi un violento per colpa sua.”
“Hai ragione. Sai, credevo che tuo padre mi avrebbe massacrato dopo quello che ti è successo e invece non mi ha fatto nulla.”
“In effetti è strano che non se la sia presa più di tanto con te. Mio padre è sempre stato un tipo impulsivo e conoscendolo, pensavo che ti avrebbe subito incolpato. Chissà, forse stai cominciando a piacergli.”
“Ho i miei dubbi. Ha ribadito che appoggerà il nostro matrimonio solo per farti contenta, ma non cambierà l’opinione che ha di me, ovvero che sono un inutile scarto di terza classe.”
“Beh è pur sempre un buon punto di partenza, non credi?”
“In effetti non posso lamentarmi.”
“Ahahahah!” sorrisero entrambi.
“Grazie, Goten. Per avermi salvata da Ken e per aver deciso di condividere la tua vita con me.” disse Bra.
“Mi spiace solo non averlo fatto prima. Ci saremmo risparmiati tante sofferenze e chissà, forse anche tu staresti aspettando un bambino, proprio come mia nipote.” replicò Goten.
“Vorresti avere dei figli da me?”
“Certamente. Adoro i bambini e ancora ricordo l’emozione che provavo quando prendevo in braccio te e Pan o giocavo con voi, anche se fare i genitori è totalmente diverso. Ma ogni cosa a suo tempo. Prima di tutto dobbiamo pensare al nostro matrimonio, alla casa e non dimenticarti che hai anche l’università. So che ti sei impegnata molto con lo studio negli ultimi tempi. Non vorrai rinunciare proprio ora che ti manca poco alla fine?”
“Hai ragione. Voglio finire il prima possibile, così potrò lavorare anch’io alla Capsule Corporation, come ho promesso a mia madre.”
“Eheheh! Non vedo l’ora di trovarti anche al lavoro.”
“Finiti gli studi, sarò vicepresidente e quindi un tuo superiore. Ti terrò d’occhio tutto il tempo, quindi vedi di darti da fare, perché il bene dell’azienda viene prima di tutto. Anche se sarò tua moglie, non avrai alcun trattamento preferenziale.”
“Ahahahah!”
“Mi spieghi cosa c’è di divertente? Sono serissima.”
“Scusami. È solo che hai appena detto le stesse parole che Bulma mi ripeteva i primi tempi che lavoravo alla Capsule Corporation.”
“Davvero?”
“Si vede che tu e Trunks ci tenete molto al bene dell’azienda di famiglia. E io farò di tutto per aiutarvi al lavoro. Darò sempre il massimo e se sarà necessario, lavorerò anche di notte pur di non deludervi.”
Bra improvvisamente cominciò a piangere.
“Ehi! Perché stai piangendo?” domandò Goten.
“Scusa. Pensavo a mia madre. In questi mesi non ho fatto altro che darle preoccupazioni rinchiudendomi in casa. Credevo che se mi fossi concentrata sullo studio, l’avrei fatta contenta, quando in realtà voleva che restassi la stessa di sempre. Mi manca tanto, Goten.” spiegò Bra.
“Anche a me manca. Bulma ha fatto tanto per me. Se non fosse stato per lei, sarei rimasto il solito fannullone buono solo a far disperare la propria madre, e soprattutto ti avrei persa per sempre.”
“Che vorresti dire?”
“Ho come la sensazione che Bulma sapesse che non andavamo più d’accordo come prima e quindi si era mossa di nascosto per farci riappacificare, insistendo che quel giorno ti accompagnassi a fare shopping.”
“Eppure all’inizio bisticciavamo sempre e tu mi avevi scaricata al centro commerciale, salvo poi tornare misteriosamente di buon umore. Dunque avevi parlato con mia madre?”
“Beh non proprio. Diciamo che, oltre Bulma, c’ha pensato anche mio padre. È stato lui a farmi capire che le nostre liti non avevano alcun senso e che se mi fossi comportato bene con te, prima o poi tutto si sarebbe risolto tra noi.”
“Ora che ci penso, Pan mi aveva raccontato che anche tu avevi incontrato Goku, seppur per pochi minuti. E vi siete visti proprio quel giorno?”
“Non solo. Anche poco fa. Se sono riuscito a salvarti, è stato anche merito suo.”
“Cosa?”
“Quando sono tornato dai ragazzi, Hatsuri mi aveva detto che ci stavi mettendo più del dovuto in bagno, ma inizialmente non mi ero preoccupato. Ad un certo punto però ho intravisto mio padre e appena ho provato a raggiungerlo, si è spostato nei bagni. Quando sono arrivato, lui era sparito nel nulla e non riuscivo a percepire la sua aura, ma sentivo te che singhiozzavi, così ho sfondato la porta del bagno. Il resto è storia che conosci.”
“Non posso crederci.”
“Già. A quanto pare, i nostri genitori hanno sempre fatto il tifo per noi senza che lo sapessimo. Mi spiace solo che non potremo più ringraziarli.”
“Non dire così. Tuo padre è ancora vivo e sono certa che prima o poi lo rivedremo.”
“Lo pensi davvero, Bra?”
“Non ho idea di quando accadrà, ma l’anno scorso è tornato sulla Terra, quindi non vedo perché non possa farlo in futuro.”
“Hai ragione. Beh si è fatto tardi. Farei meglio a lasciarti riposare, prima che il medico mi trovi ancora qui. Verrò a prenderti domani mattina appena ti dimetteranno.”
“D’accordo. Buonanotte, Goten.”
“Buonanotte, mia principessa.” la baciò dolcemente lui, prima di tornare a casa.

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Capitolo 60
*** Il doppio matrimonio ***


Circa due mesi dopo la disavventura in discoteca, giunse il giorno del doppio matrimonio. Mancava ormai poco al grande evento che avrebbe unito le famiglie Son e Brief. Le ragazze si stavano ancora preparando e paradossalmente quella che aveva più problemi era Bra.
“No! No! Non va bene!” si lamentò la turchina.
“Adesso cosa c’è che non va?” domandò Pan.
“Questa fascetta non mi piace!” rispose Bra.
“Non ci posso credere. Non ti va bene nemmeno questa? Ma è la cinquantesima che provi.”
“Tu non capisci niente di moda, Pan. Per te è facile parlare, visto che sono stata io a prepararti.”
“Può anche darsi, ma non possiamo stare tutto il giorno chiusi in camera tua. Trunks e lo zio Goten staranno già aspettando in chiesa.”
“Beh vorrà dire che aspetteranno ancora. È un dovere dello sposo.”
“Io invece penso che non sia corretto farli attendere troppo. E comunque non mi va di essere strigliata da mio padre e da Vegeta per colpa tua, quindi datti una mossa, altrimenti ti trascinerò in chiesa con la forza.”
“Uffa!”
“Certo che in questi giorni mi sembri troppo scontrosa, Bra.”
“Che vorresti dire?”
“Fai tanto casino ad ogni minima stupidaggine. Capisco che ci tieni tanto alla tua bellezza, ma stai esagerando. Avevi fatto un gran casino anche per il vestito da sposa e quando non eri riuscita a trovare quello che cercavi, hai litigato con le commesse e c’hai fatte cacciare.”
“Hmph! Quello stupido negozio era poco attrezzato.”
“Questo però non giustifica il tuo pessimo comportamento. Mi spieghi che ti prende? Pensi davvero che mio zio non ti sposerebbe per una stupida fascetta?”
“Ma cosa dici? So che Goten non dà troppa importanza ai dettagli, però ci tengo a essere bella davanti a lui.”
“Ma tu sei già bellissima, Bra, e ti assicuro che non lo sto dicendo per metterti premura. Sembri davvero una principessa. Anzi, lo sei.”
“Pan…”
“Hmm… vediamo un po’.” borbottò Pan, che raccolse da terra una fascetta e la mise in testa a Bra. “Questa s’intona bene con il tuo abito, non credi?”
“E’ vero. È perfetta. Ma come hai fatto?”
“Beh non sono un’esperta di moda come te, però credo di aver imparato qualcosa dalle nostre uscite nei centri commerciali.”
“Grazie, Pan. Mi hai salvata.”
“No, Bra. Grazie a te. Se oggi mi sposerò con Trunks è anche merito tuo. Sei stata la prima a sostenerci quando ancora pensavo che fosse impossibile anche solo avvicinarmi a lui.”
“Lo stesso vale per me, Pan. Anch’io dovrei ringraziarti per tutto quello che hai fatto per la mia famiglia, specialmente dopo la morte di mia madre. E credo che quello scemo di Goten non sarebbe mai passato da me se tu non gli avessi aperto gli occhi.”
“Era un dovere. Sei la mia miglior amica, Bra.” l’abbracciò Pan.
“Sì. E tra poco diventeremo ufficialmente cognate.” la strinse affettuosamente Bra.
“Ragazze, a che punto siete?” domandò Gohan.
“Siamo pronte.” rispose la figlia.
“Pan…” balbettò incredulo il padre, appena entrò in camera.
“Allora? Che ne pensi?” chiese Pan.
“Sei bellissima, tesoro.” commentò commosso Gohan.
“Grazie, papà.” arrossì la figlia.
“Ehm… visto che avete finito di prepararvi, che ne direste di raggiungere i ragazzi? Anche perché Vegeta sta cominciando a spazientirsi.” propose lui.
“Okay, Gohan. Andiamo, Pan.” disse Bra.
Pan annuì e uscì dalla camera assieme al padre e all’altra sposa.
“Le ragazze sono pronte, Vegeta.” l’avvisò Gohan.
“Hmph! Era ora. Ma cosa…” il principe dei sayan arrossì e rimase senza parole appena vide la figlia con l’abito da sposa.
“Papà, scusa l’attesa. C’ho messo troppo tempo come al solito.” si difese Bra, ma Vegeta continuò a fissarla intontito e quasi con gli occhi lucidi. Sua figlia era bellissima. Sembrava una principessa uscita da qualcuna di quelle favole terrestri che le raccontava da bambina. “Papà, va tutto bene?”
“Eh? Sì.” annuì il padre.
“Faremmo meglio ad andare. Devi essere tu ad accompagnarmi all’altare.” gli ricordò la figlia.
“Hmph! Non c’è bisogno che me lo ripeti. Andiamo.” borbottò Vegeta, prima di uscire di casa con la figlia, seguiti da Pan e Gohan.
 
Nel frattempo, Goten e Trunks stavano attendendo all’altare della chiesa dove avevano deciso di sposarsi, assieme ai parenti e agli amici.
“Accidenti, ma quanto ci mettono ad arrivare?” si lamentò Trunks.
“E’ risaputo che spesso la sposa ritarda durante i matrimoni.” provò a sdrammatizzare Goten.
“Scommetto che ancora una volta la colpa del ritardo è di mia sorella.”
“Beh lo sai che Bra è fatta così. Ci mette tanto a prepararsi per le serate normali, figuriamoci il giorno del suo matrimonio.”
“Già, non hai tutti i torti. Però così fa aspettare anche Pan e non è corretto.”
“Stai tranquillo, mia nipote non ti mollerà all’altare. Lo sai che è pazza di te. Piuttosto, quello preoccupato sono io.”
“E di cosa? Non starai per caso pensando di scappare?”
“Assolutamente no, ci tengo tantissimo a Bra e voglio sposarla il prima possibile. Però temo di essere stato troppo precipitoso quando le ho fatto la proposta.”
“Invece non potevi scegliere momento migliore. Avevate perso troppo tempo, tu con quella pazza di Valese mentre lei con quel vigliacco di Ken. Da quando avevate cominciato a litigare, Bra non era più sé stessa e le cose sono peggiorate prima e dopo la morte di nostra madre. Ma per fortuna sei riuscita a salvarla dal dolore in cui era crollata. Non potrò esserti grato abbastanza, Goten. Ho sempre creduto in voi, anche quando sembrava che non eravate destinati a stare insieme, e sono contento che il vostro amore sia diventato forte come quello tra me e Pan. Sono certo che anche mia madre sarebbe stata felice di vederci sposati tutti insieme nello stesso giorno.”
“Già. Bulma e mio padre c’hanno sempre sostenuti, specialmente quando le cose giravano male per entrambi. Ma anche tu non sei stato da meno, Trunks. Quando ti avevo parlato dei miei problemi con Bra, pensavo che saresti andato su tutte le furie e che avresti smesso anche tu di rivolgermi la parola. Invece sei stato in grado di capire subito che in realtà ho sempre amato tua sorella e sei riuscito nell’impresa di farlo entrare nella testa dura del sottoscritto.”
“Anche tu avevi fatto lo stesso per me, Goten. Quando ti avevo confessato i miei sentimenti per Pan, non mi hai giudicato male come avrebbe fatto qualcun altro notando la nostra differenza d’età. Anzi mi hai subito incoraggiato a farmi avanti con lei.”
“Solo chi non vi conosce non può capire il legame che si è creato tra te e mia nipote dopo quel viaggio nello spazio.”
“Lo stesso vale per te e per mia sorella. Certo, non avete vissuto un’esperienza come la nostra, ma sei sempre stato una persona speciale per Bra fin da quand’era piccola. Ogni volta che parlava con te, le brillavano gli occhi e s’intristiva quando ti vedeva con altre ragazze.”
“Mi spiace solo non aver capito subito i suoi sentimenti.”
“Però l’hai fatto in tempo e questa è l’unica cosa che conta.”
“Hai ragione, Trunks.”
I due ragazzi furono interrotti dalla marcia nuziale e subito dopo fecero la loro comparsa Pan e Bra, entrambe con i loro meravigliosi abiti da sposa, accompagnate dai rispettivi padri. Appena le spose raggiunsero i loro futuri mariti, la musica s’interruppe e il prete cominciò il suo discorso.
“Buongiorno a tutti. Oggi siamo tutti qui riuniti per celebrare il matrimonio di questi quattro ragazzi innamorati.”
Passò circa una mezz’ora in cui il prete si dilungò con i classici sermoni religiosi, mentre i quattro ragazzi si guardavano emozionati, finché non giunse il momento più importante della cerimonia. Il prete chiamò Crilin e Marron, che erano stati scelti come testimoni, per la consegna degli anelli ai quattro sposi.
“Trunks Brief e Goten Son. Volete prendere come vostre legittime spose le qui presenti Pan Son e Bra Brief, per amarle, onorarle e rispettarle, in salute e in malattia, nella gioia e nel dolore, in ricchezza e in povertà, finché morte non vi separi?” domandò il prete.
“Sì, lo vogliamo.” esclamarono contemporaneamente Trunks e Goten, mettendo l’anello alle ragazze.
“E volete voi Pan Son e Bra Brief prendere come vostri legittimi sposi i qui presenti Trunks Brief e Goten Son, per amarli, onorarli e rispettarli, in salute e in malattia, nella gioia e nel dolore, in ricchezza e in povertà, finché morte non vi separi?”
“Sì, lo vogliamo.” fecero altrettanto Pan e Bra.        
“Bene. Per i poteri conferitimi da Dio, vi dichiaro marito e moglie. Potete baciare le vostre spose.”
Le due coppie si baciarono, scatenando gli applausi e le lacrime di gioia dei presenti a questa giornata speciale. Una volta staccati, gli sposi lasciarono l’altare e appena varcarono l’uscita della chiesa, furono letteralmente inondati di riso. Successivamente ricevettero gli auguri dei familiari e degli amici, e ovviamente il pensiero degli sposi non poteva non andare ai due grandi assenti di questo doppio matrimonio, ovvero Bulma e Goku. Tuttavia erano consapevoli che da qualche parte li stavano osservando contenti e soddisfatti nel vedere i propri figli (e nipote nel caso di Pan) uniti per sempre.
“Spostatevi gente. Devo immortalare gli sposi.” esclamò all’improvviso Crilin, che era pronto a scattare con la macchina fotografica.
“Okay!” rispose Goten.
“Scatta pure, Crilin!” fece altrettanto Pan, che nel frattempo saltò tra le braccia di Trunks. 

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Capitolo 61
*** Epilogo ***


Il giorno dopo il matrimonio, le due coppie fecero un viaggio di nozze in crociera.  Tra le loro tappe ci fu Papaya Island, bella località di mare nonché storica sede del torneo mondiale di arti marziali, dove avrebbe gareggiato Ub. Com’era prevedibile, l’allievo di Goku stracciò tutti i suoi avversari e divenne campione del mondo. Dopo la premiazione, fece davanti al pubblico la sua proposta di matrimonio a Marron, che ovviamente accettò. Qualche giorno dopo Bish, seppur in privato, avrebbe fatto lo stesso con Hatsuri, e anche lei accettò. Al ritorno dal viaggio di nozze, Goten e Bra si prepararono al trasferimento nella loro nuova casa.
“Goten, siete proprio sicuri di non voler vivere con noi? Questa casa è enorme e ci sarebbe spazio per tutti.” propose Trunks.
“Ti ringrazio dell’offerta, Trunks, ma adesso io e Bra siamo una coppia sposata ed è giusto che viviamo in una casa tutta nostra. E poi non credo che a tuo padre farebbe molto piacere trovarmi qui tutti i giorni.” replicò Goten.
“Guarda che mio padre non ti odia.”
“Lo so, ma in questo momento non è facile per lui accettarmi nella sua famiglia. In fondo sono l’uomo che gli sta portando via la sua adorata bambina. Forse col tempo cambierà idea, ma per il momento è meglio non mettergli troppa premura.”
“Spero che tu abbia ragione.”
“Non preoccupatevi, vivremo a West City e l’appartamento non è lontano dalla Capsule Corporation. Inoltre non dimenticarti che tra poco avrete un piccolo Brief in questa casa. Non vedo l’ora di giocare con il mio nuovo nipotino.”
“Ormai non manca molto, sperando che la gravidanza proceda bene. Non hai idea di quanto mi faccia impazzire Pan, non può fare a meno di stare in volo, neanche ora che ha il pancione. Si dice che il matrimonio ti rende più responsabile, ma a quanto pare il discorso non vale per tua nipote.”
“Pan è proprio incorreggibile. Dovrai sopportare questa e tante altre sue pazzie.”
“Già. Meno male che tu sei diverso da lei. Alla fine è bello quello che stai facendo per mia sorella. Hai deciso di prenderti una casa tutta vostra con i soldi del tuo lavoro, senza chiederle uno zenie, pur sapendo che è di ricca famiglia.”
“Mia madre mi ha insegnato che un buon marito deve saper mantenere la propria famiglia. Sembra strano detto da me, visto che fino a un anno fa ero un perdigiorno cronico, ma voglio che Bra sia fiera di avermi come marito. Spero solo che la nostra nuova casa le piaccia. Avrei voluto darle un’abitazione degna di una regina, ma non posso permettermi molto con il mio stipendio. Magari in futuro, quando finirà gli studi e lavorerà anche lei, ne cercheremo un’altra più grande.”
“Sono certo che mia sorella apprezzerà la vostra nuova casa. Pur di stare con te, sarebbe disposta a vivere persino in una capanna in mezzo alla giungla.”
“Adesso non esagerare. Per quanto mi voglia bene, non credo che Bra accetterebbe di vivere lontana dai centri commerciali.”
“Ahahahah! Hai ragione. Però se vorrai cavartela da solo, lei non potrà più fare shopping sfrenato come prima.”
“Sarà dura, ma dovrà contenersi e comprare solo ciò di cui avrà davvero bisogno, almeno finché sarò solo io a lavorare. Piuttosto, dove si è cacciata mia moglie? Ormai abbiamo finito da un pezzo di raccogliere le sue cose.”
“E’ andata ad accompagnare Pan dalla ginecologa per una visita di routine. Ma dovrebbero rincasare a momenti.”
“Siamo tornate!” annunciò Pan.
“Ciao a tutti!” salutò Bra.
“Giusto in tempo. Vi stavamo aspettando. Allora? Com’è andata la visita?” domandò Trunks.
“Tutto in regola, fratellone. Il mio nipotino sta crescendo bene.” rispose la sorella.
“Bra, ho finito di prendere le tue ultime cose. Possiamo andare.” l’avvisò Goten.
“Di già? Non vi va di pranzare con noi?” propose Pan.
“Magari un’altra volta. Ho un mucchio di lavoro da sbrigare e dovrei mostrare a Bra la nostra nuova casa.” declinò lo zio.
“E’ vero. Sono proprio curiosa, non vedo l’ora di entrarci. Ma dov’è papà?” chiese Bra.
“Si sta allenando nella Gravity Room, come al solito.” rispose il fratello.
“Capisco…” sospirò la turchina, con un pizzico di dispiacere. Nonostante avesse accettato il matrimonio, sapeva bene che suo padre non era molto entusiasta di vederla andare via di casa, per giunta con un altro uomo.
“Ehi, sorellina. Non ti preoccupare per lui. Adesso sei una donna sposata e devi pensare alla tua nuova vita con Goten.” la rassicurò Trunks.
“Trunks ha ragione. Lascia che ci pensiamo noi a Vegeta.” fece altrettanto Pan. “Tuo padre sa che verrai a trovarlo tutti i giorni, quindi stai tranquilla e vai a vedere la tua nuova casa.”
“D’accordo. Grazie ragazzi.” disse Bra.
“Non dirlo neanche per scherzo, zietta.” la provocò Pan.
“Non chiamarmi in quel modo! Mi fai sentire vecchia!” si offese la cognata, facendo ridere tutti.
“Coraggio, amore. Andiamo. Ci vediamo più tardi, ragazzi.” li salutò Goten, ma mentre si apprestava a dirigersi verso la loro nuova abitazione assieme a Bra, qualcuno li fermò.
“Aspettate un attimo!” esclamò Vegeta alle loro spalle.
“Papà!” lo chiamò la figlia.
“Vegeta!” fece altrettanto Goten.
“Hmph! Vedo che siete già pronti.” osservò il principe dei sayan.
“Sì. Goten ha finito di prendere le mie ultime cose.” spiegò la turchina. “Papà, senti… io…”
“Risparmia il fiato.” la interruppe il padre. “So già quello che devi dirmi. Sarò anche vecchio, ma l’udito e il cervello mi funzionano perfettamente.”
“Certo, non me lo sono dimenticata. Per questo sei il papà più figo del mondo.” l’abbracciò affettuosamente Bra, facendolo arrossire. “Mi mancherai.”
“Anche tu. Questa è casa tua e puoi tornare qui tutte le volte che vorrai.” le ricordò Vegeta.
“Grazie.”
“Adesso vai. Non perdere altro tempo.”
“D’accordo.”
“Ci vediamo presto, Vegeta.” lo salutò Goten.
“Hmph!” sbuffò il principe dei sayan, prima di rientrare in casa.
                                                                                   
Poco dopo, Goten e Bra giunsero in quella che poteva definirsi la loro nuova casa. Si trattava di un piccolo appartamento all’interno di un palazzo.
“Eccoci arrivati.” la fece entrare Goten.
“È proprio un bel posto.” osservò Bra.
“Ti piace?”
“Sì. L’appartamento è piccolo ma c’è abbastanza spazio per noi. Inoltre non è lontano dalla Capsule Corporation.”
“L’ho preso apposta per questo. E poi c’è anche una camera per gli ospiti, così potremmo invitare chiunque. Ma adesso seguimi, ti mostro la nostra camera da letto.”
“Okay.”
“Ecco qua. Non è tanto grande, ma sono certo che è il posto ideale per la nostra nuova vita insieme.”
Bra rimase stranamente in silenzio. Nonostante avesse apprezzato l’appartamento, sembrava avere la testa da un’altra parte e la cosa non passò inosservata a Goten.
“Bra, c’è qualcosa che non va?” domandò lui..
“Assolutamente no. Sono felicissima, Goten. Non potevo chiedere di meglio. È solo che… non saremo soli.” rispose Bra.
“Non capisco. Cosa vorresti dire?” chiese il figlio di Goku e Chichi.
“Ti ho detto una mezza bugia. Io e Pan siamo andate dalla ginecologa. Non per lei, ma per me. Sono incinta, Goten.” confessò la moglie.
“Ehhhh??? I-incinta?”
“Sì. Da circa quattro settimane. Ho cominciato ad avere qualche sospetto durante il nostro viaggio in crociera, ma oggi ho deciso di fare la visita che ha confermato la mia gravidanza.”
A quel punto fu Goten a restare in silenzio.
“Goten, per favore, dimmi qualcosa, perché se non mi parli, non so cosa pensare.” lo pregò Bra, preoccupata di averlo deluso.
“Scusami. È solo che non me l’aspettavo.” replicò il marito. “Ci siamo appena sposati e… tra poco meno di otto mesi …”
“Neanch’io avrei immaginato che questo momento sarebbe arrivato così presto. So che potrebbe essere prematuro per noi. Ci siamo appena trasferiti nella nuova casa e io devo anche pensare allo studio, ma…”
“Wow!” la interruppe Goten.
“Eh?”
“E’… è meraviglioso.”
“Dici sul serio, amore? Non sei arrabbiato?”
“Come potrei esserlo? Mi hai appena reso l’uomo più felice della Terra, Bra! Diventerò papà, te ne rendi conto? Non vedo l’ora di dirlo a mia madre e a tutti gli altri!”
Bra a quel punto abbracciò Goten. “Oh grazie! Ti amo, Goten!”
“Ti amo anch’io, Bra!” fece altrettanto Goten. Da quel giorno sarebbe cominciata la loro vita insieme, con l’attesa di un nuovo arrivo in famiglia.
 
Trascorsero quattro anni dal doppio matrimonio che aveva unito le famiglie Son e Brief e la vita scorreva serena sulla Terra. Le nuove famiglie si erano allargate con la nascita di due bambini: il primo fu Gon, figlio di Trunks e Pan, mentre circa sei mesi dopo nacque Yumi, figlia di Goten e Bra. Trunks dirigeva brillantemente la Capsule Corporation, aiutato da Goten e, una volta conclusi gli studi e il periodo di maternità, anche dalla sorella, mentre Pan gestiva la palestra del nonno materno a Satan City, addestrando ogni giorno i suoi allievi e cercando sempre di contenere la propria forza per non far del male a qualcuno. Un bel giorno, le due famiglie decisero di festeggiare il natale insieme. Qualcuno suonò il campanello e una simpatica bambina dai capelli lunghi e turchini andò ad aprire la porta di casa Brief.
“Mamma! Papà!” esclamò la bimba.      
“Ciao, principessa.” la prese subito in braccio Goten.
“Come stai, tesoro?” chiese Bra.
“Bene.” rispose la piccola Yumi. La bimba assomigliava molto alla defunta nonna materna, sembrava la sua fotocopia in versione rimpicciolita.
“Stavi giocando con Gon?” domandò il padre.
“No. Gon è nelle gravity room con nonno Vegeta. Io ho cucinato con nonna Chichi e la zia Videl.” rispose la figlia.
“Davvero? Non vedo l’ora di provare i tuoi manicaretti. Sono certo che saranno più buoni di quelli che prepara tua madre.” replicò Goten, prima di ricevere un pugno in testa da Bra. “Ahia, che male!”
“Tieni a freno la tua lingua, idiota.” lo rimproverò la moglie.
“Non capisco perché te la prendi, amore. Lo sai anche tu che ai fornelli sei un disastro.” si difese il marito. Bra infatti, a differenza di Pan, non era in grado di cucinare, per mancanza di volontà e anche perché il lavoro la teneva molto occupata.
“Finalmente siete arrivati.” li salutò Trunks.
“Hmph! Andiamo, Yumi.” sbuffò Bra appena vide il fratello, portando la bimba da un’altra parte.
“Sì, mamma.” la seguì Yumi.
“Eheheh! È ancora arrabbiata con me, non è vero?” chiese il lilla.
“Ovviamente. L’hai costretta a lavorare persino oggi che è la vigilia di natale.” lo richiamò Goten.
“Sbaglio o era lei quella che ci teneva tanto a diventare vicepresidente della Capsule Corporation?
“Questo è vero, ma non pensi di aver esagerato?”
“Bra è giovane e ha ancora tanto da imparare. È giusto che alla sua età faccia la gavetta. E poi non posso farci niente, lo sai che queste sono le direttive di mia madre. Mi ripeteva sempre che Bra dovrà guadagnarsi il posto di vicepresidente e intendo rispettare la sua volontà.”
“Ricordo bene, c’ero anch’io quando Bulma ne aveva parlato, però Bra ci tiene molto ad essere anche una buona mamma.”
“Mia sorella è sempre libera nei weekend e lo sarà anche per le prossime due settimane. Inoltre lei sa che Yumi non rimarrà mai sola. Oggi si è divertita un sacco a cucinare assieme a Chichi e a Videl. Mia nipote è davvero una bimba dolce e adorabile, a differenza di quella piccola peste di Gon. Non sa stare fermo un attimo e ne combina di tutti i colori. Si vede che ha preso tutto da sua madre.”
“Beh non si può dire che tu da piccolo fossi un angioletto.”
“Ahahahah! Non hai tutti i torti.”
“Piuttosto, tuo figlio si sta ancora allenando con tuo padre?”
“Come sempre. L’allenamento è l’unica cosa che lo fa stare tranquillo.”
“E’ incredibile. Gon non ha nemmeno quattro anni ed è già in grado di stare nella gravity room, per giunta con Vegeta. Mi sa che di questo passo prima o poi sarà in grado di trasformarsi in super sayan. Sono certo che anche mio padre si sarebbe divertito ad allenarlo, se solo fosse qui.”
“Già. Sono passati cinque anni e di Goku non si hanno più notizie, né ha fatto quelle brevi apparizioni che spesso ci aiutavano a risolvere i nostri problemi. Pan s’intristisce spesso quando pensa a lui e non immagino la povera Chichi.”
“Manca tanto a tutti noi, ma anche se non sappiamo dove si trovi in questo momento, mio padre è ancora vivo e sono certo che un giorno potrà finalmente tornare a casa e conoscere i suoi nuovi nipotini.”
“Papà!” lo chiamò intanto un bambino.
“Ciao, campione!” lo prese in braccio Trunks. “Guarda chi è venuto a trovarci.”
“Ehi Gon!” lo salutò Goten.
“Ciao, zio Goten!” fece altrettanto il bimbo, che al contrario di Yumi, era un mix di entrambi i genitori. Aveva infatti lo sguardo del padre e i capelli neri della madre, seppur a punta come quelli dei sayan.
“Che mi racconti, piccolo? Ho saputo che ti sei allenato con nonno Vegeta, non è così?” domandò lo zio.
“Sì. Sono riuscito a colpirlo in faccia.” rispose Gon.
“Ma bravo! Così quando sarai grande, c’aiuterai a proteggere la Terra in caso di pericolo.”
“Certo, zio. Voglio diventare fortissimo come nonno Vegeta e nonno Goku.”
“Eheheh!”
“Spero che non ce ne sarà bisogno, anche perché è da un po’ che non abbiamo più problemi.” disse Trunks.
“Lo spero anch’io, anche se non c’è da abbassare la guardia. Adesso siamo dei padri di famiglia e abbiamo molte più responsabilità di prima.” replicò Goten.
“Hai ragione, Goten. Ma siamo forti e possiamo sempre contare sull’aiuto di mio padre, su Gohan e sui nostri amici.” lo rassicurò suo cognato.
“A tavola! È pronto!” avvisò nel frattempo Videl.
“Finalmente! Avevo una fame da lupi!” esclamò Goten con la bava alla bocca.
“A chi lo dici. Andiamo a mangiare, Gon.” fece altrettanto Trunks.
“Okay.” replicò il figlio.
“Bene, siamo tutti?” domandò Chichi.
“Sì, nonna.” rispose Pan.
“Perfetto. Buon natale a tutti!” esclamò Trunks.
“Buon natale!” fecero altrettanto gli altri, prima di cenare tutti insieme.
 
Fine
                     
Angolo dell’autore
 
Ciao a tutti!
Alla fine siamo arrivati alla conclusione, mai avrei immaginato di scrivere così tanti capitoli (ben sessantuno!). La storia comunque non è ancora conclusa, avrei in mente di fare un sequel, anche se ci vorrà un po' di tempo per pubblicarlo. Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno recensito e seguito questa storia, chi l’ha inserita tra le preferite/ricordate, e anche chi ha dedicato il proprio tempo a leggerla. Spero di ritrovarvi in futuro.
A presto,
Lonewolf87

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