Future is a blank page

di cioco_93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1. Act of Faith ***
Capitolo 3: *** 2. Plan B ***
Capitolo 4: *** 3. There are things that even magic can change ***
Capitolo 5: *** 4. i know you better than you know yourself ***
Capitolo 6: *** 5. Close to home ***
Capitolo 7: *** 6. I like you more, when you don't wanna kill me ***
Capitolo 8: *** 7. Let that people care about you ***
Capitolo 9: *** 8. The prophecy ***
Capitolo 10: *** 9. The True ***
Capitolo 11: *** 10. She changed the rules ***
Capitolo 12: *** 11. The Plan. Step 1 ***
Capitolo 13: *** 12. Are you happy.?? ***
Capitolo 14: *** 13. It's all so weird ***
Capitolo 15: *** 14. Follow your heart. Literally ***
Capitolo 16: *** 15. I'm gonna give you something to fight for ***
Capitolo 17: *** 16. How to change the future ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

- Regina.!! Lui non è reale.!! – urlò Emma con tutte le sue forze, ma la donna davanti a lei non accennò a prestarle attenzione e il portale creato dal fagiolo magico finì per chiudersi.
- Signore, ripeto: mani in alto – gridò nuovamente Robin Hood alle due tenendo costantemente ben teso il proprio arco, quando lo sguardo incredulo e in lacrime della mora di fronte a lui, gli fece abbassare la guardia.
- Robin… - continuò a sussurrare stremata la regina, quando delle voci dalla foresta destarono finalmente tutti e tre.
- Eccole.!! Catturate la Regina Cattiva.!! – sentenziò una delle guardie reali sbucando fuori dagli alberi.
- Ci mancava solo questo – commentò la bionda in piena crisi di nervi, ma fece solo in tempo a constatare la pessima situazione, che finalmente la mora le si affiancò e prendendola velocemente per mano, svanirono in una nube violacea davanti a tutti i presenti.


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Buongiorno lettrici.!!
Allora questo è solo il prologo di quella che è la mia primissima FF su Ouat.
Non sono nuova nello scrivere, ma spero che questo mio esperimento sull'immaginarmi quello che potrebbe accadere dal 5 Marzo in poi vi possa interessare.!!
Il primo e vero capitolo verrà postato in serata.!!
Attendo più che volentieri commenti di qualsiasi genere :)
Un bacio
A.

 

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Capitolo 2
*** 1. Act of Faith ***


1. Act of Faith

Quando la nube violacea si dissolse, le due si ritrovarono disperse nei boschi.
La tensione era alle stelle, ma entrambe stavano ancora cercando di rielaborare l’assurda situazione che si erano appena trovate ad affrontare.
- Mi… mi dispiace – disse d’un tratto Regina cercando i verdi occhi della sua amica, ancora incredula di essersi trovata il suo amore perduto davanti.
- Avrei probabilmente reagito in ugual modo – rispose semplicemente la bionda, comprendendo lo shock della donna. Se Uncino non fosse riuscito a tornare dall’oltretomba, ritrovarselo davanti, per quanto fosse tutto parte d’un sogno, sarebbe stato come respirare di nuovo.
- Non cambia il fatto che ora siamo nei guai per colpa mia. Guai seri oserei aggiungere – cambiò velocemente argomento la mora – abbiamo sprecato il fagiolo magico, e procurarcene un altro non sarà così facile. Per non parlare che ho ucciso i tuoi genitori, e ora come ora, immagino tutto il reame pensi tu sia mia prigioniera – fece a seguire sedendosi sconsolata su un tronco, facendo calare nuovamente il silenzio.
Emma si guardò intorno, cercando conforto nelle figure degli alti alberi che le circondavano, quando finalmente qualcosa le balenò al cervello.
- So come tornare a casa, anche senza fagiolo.! – proclamò incredula iniziando a sorridere tra se e se, attirandosi lo sguardo perplesso di Regina addosso.
- Illuminami Emma – la spronò scettica lei.
- La teca magica: quella con cui sono arrivata nel mondo reale, anche nella nostra realtà – iniziò a spiegarle entusiasta.
- Swan, ti vorrei ricordare che in questo mondo sono stata sconfitta prima che lanciassi il sortilegio – provò a controbattere la regina, ma la bionda ebbe subito la risposta pronta.
- Appunto.!! Nonostante sia tornata in me, conservo i fittizzi ricordi della Emma di questo mondo, e a quanto pare, i miei genitori mi raccontarono di come, nonostante fossero oramai tutti pronti al peggio, come per esempio spedirmi tramite un armadio nel mondo reale, alla fine ti sconfissero. Questo vuol dire che la teca esiste, perché era pronta all’utilizzo, ma non avendola mai sfruttata, possiede ancora la proprietà magica per renderla un portale.!! - affermò su di giri.
- Ok, ammettiamo che la teca sia utilizzabile, dove la troviamo.?? Deduco che i tuoi genitori non te l’abbiamo lasciata a palazzo nella tua camera, con la possibilità che una piccola e ingenua Emma avesse potuto per sbaglio entrarci e finire chissà dove – le fece notare logicamente Regina.
- L’avranno lasciata a chi sapeva della sua esistenza e come usarla… - insinuò la bionda.
- Geppetto.!! – esclamò finalmente entusiasta anche la donna – Ma rimane comunque il problema che sono ricercata, e tu non puoi presentarti come se nulla fosse da lui e chiedergli della teca – aggiunse poi affievolendo radicalmente il suo buon umore.
- No, ma ho la netta sensazione di sapere chi ci potrebbe aiutare – replicò sorridendo Emma, tendendo una mano all’amica come spronarla di tornare in cammino.

Storybrooke

- Ok è decisamente il momento che tu baci tua moglie, direi che abbiamo tutti bisogno della sua infinita speranza – commentò esasperato Killian non appena Leroy finì di raccontare di aver visto la figura incappucciata, che tanto aveva tormentato la sua Swan, aggirarsi per la città.
- Nonno, Uncino ha ragione. Abbiamo decisamente bisogno di lei – concordò sempre più cupo Henry.
Nell’arco di poche ore entrambe le sue madri erano scomparse chissà dove, e ci mancava solo la comparsa di quell’assurdo demone o stregone che voleva uccidere Emma, nonostante avesse messo finalmente fuori gioco la Regina Cattiva.
David accennò un lieve assenso con la testa, e dopo aver salutato il proprio figlio inerme nella culla, si stese di fianco alla sua amata, per poterle dare il cambio in quel sonno senza fine che gli aveva divisi.
Fu tutta questione di attimi, come oramai accadeva da settimane. Non appena il Principe Azzurro chiuse gli occhi, Biancaneve riaprì i suoi, ritrovandosi però spaesata dalla scena che le si presentò davanti.
- Henry, Uncino e… Leroy? Cosa ci fai qua.?? E perché c’è un serpente nel mio loft.?? Dove sono Emma e Regina.?? – iniziò a domandare a raffica la donna, e il silenzio e le facce tese dei presenti sicuramente non la rassicurarono.
- Forse è meglio che vi lasci in famiglia… - sbiascicò il nano dirigendosi alla porta – Vi aggiorno se ci sono sviluppi strani in città – aggiunse poi oramai con un piede fuori dall’appartamento, per poi sparire in men che non si dica.
La principessa tempo zero si alzò dal letto, e prese tra le braccia il piccolo Neal per cercare conforto, in quella che oramai aveva capito sarebbe stata una conversazione che non le sarebbe piaciuta.
- Ok, direi che il riassunto breve sarà la cosa più efficace – disse sospirando l’uomo dall’uncino argentato lanciando un occhiata a quello che oramai, segretamente, considerava il suo figliastro, ed il giovane di casa non ci mise troppo a capire che sarebbe toccato a lui, l’arduo compito di aggiornare la nonna.
- La Regina Cattiva ha spedito tramite un desiderio la mamma in un mondo parallelo dove lei non è mai diventata la Salvatrice, e la mamma per cercare di salvarla ha espresso il desiderio di raggiungerla. Morale sono sparite entrambe e non sappiamo nemmeno dove. In tutto ciò nonno ha tentato di battere la Regina Cattiva, senza riuscirci troppo, ma non si sa come, qualcuno apparso letteralmente dal nulla, ha trasformato la Regina in un serpente, ovvero questo qua nella gabbia – iniziò a raccontare senza entrare troppo nei dettagli il ragazzo.
- Ho dormito neanche tutta la giornata e mia figlia e Regina sono scomparse non si sa dove.?? E chi diamine ha trasformato la Regina Cattiva.?? L’avete già conosciuto.?? È dalla nostra parte.?? – chiese spiazzata ma speranzosa la donna, ma lo sguardo basso ed esasperato dei due uomini davanti a lei, le fece ben intendere che non c’era di cosa gioire per l’arrivo di questa figura misteriosa.
- Nessuno l’ha visto in volto. È stata descritta semplicemente come una figura incappucciata… - le spiegò Killian stringendo nervosamente il pugno, senza trovare il coraggio di guardare negli occhi la madre della donna che amava.
-… come la figura delle visioni di Emma – constatò a quel punto esterrefatta in un bisbiglio Mary Margaret, facendo intendere ai restanti presenti, che anche in lei, a quel punto, la speranza iniziò a vacillare.

Foresta incantata

Quando si ritrovarono davanti al piccolo villaggio nel quale avrebbero dovuto trovare la casa di Geppetto, Regina tornò a mostrare nuovamente le proprie perplessità riguardo il piano proposto da Emma.
- È una missione suicida – sussurrò la regina nascosta tra i cespugli , intenta a controllare la casa del mastro.
- È sempre ammirevole la fiducia che riponi nei miei piani – le rispose sarcastica la bionda – Fidati di me, Pinocchio anche in questo mondo assurdo, è il mio amico più fidato. Si fiderà delle mie parole e ci aiuterà a uscire da questo pasticcio – aggiunse sicura scorgendo la figura dell’uomo uscire dalla casa del padre.
- E come facciamo ad attirare la sua attenzione senza es... – cercò di domandare esasperata la mora, ma non fece in tempo a finire la frase che la bionda al suo fianco aveva già lanciato un sasso ben mirato per colpire Pinocchio.
L’uomo, non appena avvertì il doloroso colpo, cercò immediatamente il suo “assalitore” alle sue spalle e nel ritrovare tra le foglie i verdi e inconfondibili occhi della sua migliore amica, corse immediatamente nella sua direzione, pur accertandosi di non esser visto da nessun altro. Conosceva bene la principessa, se non voleva esser vista, aveva un motivo più che valido.
- Regina, fidati di me, nasconditi per adesso – impose l’amica all’altra, e giusto il tempo di sparire dietro un albero che Pinocchio raggiunse la bionda.
- Emma.!! Per l’amor di Dio, cosa sta succedendo.?? Ti ho lasciato che volevi consegnare il regno alla Regina Cattiva per salvare i tuoi genitori, e invece non ho fatto in tempo a uscire da palazzo che Henry è tornato sconvolto a corte dicendo che il Re e la Regina sono morti e che tu eri stata rapita – la informò immediatamente August con toni davvero preoccupati.
- Pinnocchio, da quanto siamo amici io e te.?? – chiese seria la donna cercando i suoi occhi.
- Da sempre, lo sai. Sei la mia migliore amica da quando solo abbia memoria – le rispose spaesato l’uomo di fronte a lei.
- Ok, allora ho assoluto bisogno adesso, che tu ti fida di me – replicò pacata la donna prendendogli le mani.
- Emma, cosa stai dicendo, io mi fido ciecamente di te – ribatté spaesato August.
- Non si tratta solo di fiducia questa volta. Ho bisogno che tu compia un vero e proprio atto di fede – specificò a quel punto prendendo un grosso respiro – Io non sono la Emma che credi di conoscere, e tutto questo mondo non è reale, tu non sei reale, la morte dei miei genitori non è reale. Io non sono stata rapita, sono scappata volutamente con Regina e ho bisogno del tuo aiuto – disse poi tutto d’un fiato.
- Che diamine di magia oscura ha mai usato la Regina Cattiva su di te – replicò incredulo delle parole dell’amica.
- Pinocchio, sono totalmente lucida – affermò esasperata la donna, la sua speranza che August avesse potuto aiutarle iniziò a vacillare, quando li venne in mente una differenza sostanziale tra la sua persona e quella dell'Emma fittizia – La principessa che tu conosci non sa fare questo – aggiunse poi scomparendo dalla sua vista e apparendo alle sue spalle – Ne questo – continuò facendo volteggiare dal nulla il proprio amico, per poi riposarlo con i piedi per terra.
- Wo.. come…cioè… - iniziò ad annaspare incredulo Pinocchio.
- August ho bisogno che tu creda in me – lo supplicò la giovane riprendendo le mani dell’amico.
- Spiegami tutto dall’inizio – rispose a quel punto il giovane uomo, sorridendole sincero.

Quando Emma riuscì finalmente a farsi ascoltare da Pinocchio, e fu possibile a Regina uscire dal suo nascondiglio, non rischiando la vita, le due spiegarono all’uomo a grandi linee la loro storia, di come il sortilegio fosse stato lanciato anni prima, di come la bionda riuscì a spezzarlo anche grazie al suo aiuto, dei problemi che al momento si trovavano ad affrontare a Storybrook e di come e perché al momento si ritrovassero lì. Per August fu come sentir narrare una fiaba, ma dopo aver ascoltato quasi tutta la storia, non poté che accettare senza indugio di aiutarle.
- Quindi ora che non avete più il fagiolo magico, avete bisogno di un altro portale – constatò Pinocchio guardando le due donne di fronte a lui.
- Esattamente, e teoricamente sappiamo già anche quale – affermò Emma sorridente.
- E fammi indovinare, qui entro in gioco io, giusto.?? – ribatté divertito l’uomo.
- Sei l’unico che sapevo avrebbe capito, e soprattutto, credo che siate proprio tu e tuo padre a esser in possesso di tale portale - gli spiegò la bionda.
- Non starete mica parlando della teca.?? – domandò perplesso.
- Si, proprio lei. Tuo padre l’aveva costruita prima di questa mia immaginaria sconfitta, ma non avendo mai lanciato il sortilegio, teoricamente dovrebbe esser ancora utilizzabile – s’intromise Regina con toni acidi riferendosi alla sua dipartita.
- Il vostro ragionamento fila, e sarebbe sicuramente un’idea geniale, ma…- iniziò a rispondere Pinocchio.
- Non mi piacciono i ma – commentò sospirando Emma.
- Questo non ti piacerà in particolar modo: la teca non esiste più, è stata bruciata anni fa – concluse l’uomo, lasciando decisamente spiazzate le due donne. 


Buonasera lettrici.!!
Eccomi qua, come annunciato, con il primo capitolo di questa mia FF.
Avviso, è la prima volta che scrivo su Ouat, ed è passato molto, moltissimo tempo da quando non scrivo una storia che riprenda la trama originale e non sia un AU. Quindi spero davvero di riuscire nell'intento e di farvi ritornare alla nostra vera serie in questi momenti d'attesa.
Detto ciò eccomi ripartire, come preannunciato dal prologo, esattamente da dove il mid season finale ci ha lasciati. Emma e Regina sono bloccate in questa foresta incantata alternativa, e a Storybrooke il figlio di Gold e Belle, è appena ritornato, rivelandosi la famosa figura incappucciata delle visioni di Emma.
Killian, Biancaneve ed Henry ora sono quelli che dovranno affrontare la situazione con il nostro nuovo arrivato, mentre Regina ed Emma si ritrovano a capire come tornare a casa. L'idea della nostra Swan di utilizzare la teca e coinvolgere il nostro Pinocchio si rivela però, tanto geniale quanto inutile dato che della teca è rimasta solo cenere. Come mai.?? E ora che faranno.?? Tutto nel prossimo capitolo per chi avrà curiosità nel leggermi :)
Un grosso bacio
A.

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Capitolo 3
*** 2. Plan B ***


2. Plan B 

Storybrooke

- Salve madre – disse il ragazzo rivolgendosi a Belle – Salve padre – aggiunse poi rivolgendosi a Tremotino.
- Gideon – sussurrò incredula la donna avvicinandosi cautamente a quello che doveva esser suo figlio – cosa ti hanno fatto…- disse poi con voce strozzata.
- Niente di cui ti debba preoccupare. La nonna ha avuto cura di me – rispose con un ghigno malevolo.
- Hai un’aurea oscura potentissima. Più di quanto abbia mai sentito perfino nella Salvatrice – affermò semplicemente Gold non distogliendo lo sguardo da quello che sarebbe dovuto esser solo un bambino in fasce.
- È non è un caso padre, solo così potrò contrastare la sua magia e ucciderla – ribatté senza il minimo cenno di emozioni, spiazzando entrambi i genitori.

Nel mentre, poco più in là dal negozio del Signor Gold, Killian Jones era sull’orlo di una crisi di nervi. Mille pensieri vorticavano senza freni nella sua testa, senza però trovare nessuna soluzione logica a tutto quello che stava succedendo.
Rivoleva la sua Swan al suo fianco, ma ora come ora ritrovarla voleva dire portarla ad affrontare colui che era destinato ad ucciderla, e questo non poteva permetterlo. Lei era il suo lieto fine, il suo Vero Amore e anche se non aveva la più pallida idea di come salvarla, non si sarebbe mai arreso dal provarci.
- Uncino, ti scongiuro smettila di fare avanti e indietro, mi stai facendo venire il mal di mare – lo destò dai suoi pensieri Biancaneve – detto ciò qualcuno ha la più pallida idea di dove il genio abbia potuto mandare Emma e Regina.?? – chiese cercando delle risposte negli occhi dei due davanti a lei.
- Purtroppo no. La Regina Cattiva ha semplicemente espresso che Emma non fosse mai diventata la Salvatrice, potrebbe esser ovunque nello spazio e nel tempo – sentenziò Killian.
- Tipo in un mondo parallelo dove lei vive ancora a Boston e io non l’ho mai cercata – rifletté il giovane Mills ad alta voce.
- Non credo Henry – commentò immediatamente sua nonna – Pensaci, lei non è diventata la Salvatrice perché tu l’hai ritrovata, lei era destinata ad esserlo per sconfiggere la Regina Cattiva, il che vuol dire…- iniziò a spiegare concentrata la donna.
-…Che sono nella Foresta Incantata, o in una versione parallela a quella che sarebbe stata la Foresta Incantata, se la Regina fosse stata sconfitta prima del sortilegio – affermò sicuro Killian.
- E come ci arriviamo in un universo parallelo senza sapere nemmeno di preciso cosa immaginare.?? – chiese frustrato Henry.
- Non ci arriviamo – ribatté semplicemente il pirata guardando tristemente fuori dalla finestra.
- Ma cosa dici Killian.!! Vorresti lasciare le mamme chissà dove, in balia di chissà quali eventi.?? – replicò incredulo e deluso dalle parole dell’uomo che gli dava le spalle.
- Certo che non vorrei, ma al momento è la cosa più sicura per Emma. Pensaci Henry. Hai due mamme forti, combattenti e che sanno usare la magia, in un mondo dove probabilmente non c’è al momento nessun pericolo – cercò di farlo ragionare Uncino – qui invece a quanto pare, è appena giunto il simpatico incappucciato da cui tua madre sogna di esser uccisa da mesi. Ora, quale credi che sia l’opzione migliore.?? – gli domandò, in conclusione, retorico e con toni frustrati.
- Henry, Uncino ha ragione – concordò sospirando tristemente Mary Margaret.
- E quindi cosa dovremmo fare.?? – chiese esausto il ragazzo.
- Iniziamo a capire chi è, e soprattutto perché vuole uccidere Emma – propose la donna.
- E poi.?? – le fece immediatamente eco impaziente.
- E poi faremo quello che fanno gli eroi: sconfiggiamo il cattivo – rispose sicuro Jones, trovando finalmente approvazione negli occhi dell’adolescente di fronte a lui.

Foresta Incantata

- Cosa diamine vuol dire che è stata bruciata.?!? – domandò incredula e spazientita Regina.
- Esattamente quello che ho appena detto. È stata usato per il falò dei festeggiamenti per i 20 anni dalla vostra caduta. Sapete, non eravate troppo amata, si dice aveste un brutto carattere – le fece notare leggermente divertito August.
- Fidati, se irritata lo tiro ancora fuori – rispose inacidita la regina.
- Non mi pare il momento per discutere – gli interruppe Emma – Ora siamo davvero nei guai: non sappiamo come tornare a casa, siamo entrambe ricercate, per giunta dal nostro stesso figlio e bhè, non abbiamo nemmeno dove nasconderci. Il tuo palazzo sarà circondato, per non parlare di quello dei miei genitori – constatò esasperata a seguire.
- Si bhè, ma tu a palazzo ci puoi entrare – affermò Pinocchio.
- Si, ma io non posso passare dall’ingresso principale come se nulla fosse – commentò con toni scocciati la mora.
- E chi ha detto che devi passare dall’entrata.?? – ribatté l’uomo sorridente – ascoltatemi bene, ho un piano – disse poi alzandosi fiero.

Quando Emma varcò le porte del castello, nessuno la riconobbe.
Era ben coperta, e voleva evitare inutili festeggiamenti finché non fosse arrivata alla sala principale, doveva sapeva che avrebbe trovato suo figlio e i consiglieri più fidati del Re e della Regina.
Il piano ideato da Pinocchio era buono, ma lei doveva tornare a giocare il ruolo della poco intraprendente Emma, almeno per il momento.
Le faceva strano come comunque, nonostante le fosse tornata la memoria su chi fosse realmente, riuscisse a muoversi in quel castello come se effettivamente ci avesse sempre vissuto.
- Principessa.!! – la riconobbe uno dei nani, non appena tolto il cappuccio iniziò ad attraversare i corridoi del palazzo – Siete salva.!! Eravamo tutti in gran pensiero – aggiunse abbracciandola.
- E avevate tutti motivo per esserlo, ma sono qui. Deduco che siano tutti in riunione – constatò lei dirigendosi automaticamente verso la sala dell’assemblee.
- Si. La sta tenendo il principino. È molto scosso, ma sta dimostrando di esser un vero cavaliere – affermò Dotto seguendo a passo svelto quella che ora era a tutti gli effetti la Regina del reame.
L’entrata della bionda nella sala fu molto scenica, e decisamente anche emozionante. Non appena spalanco con decisione le porte, gli sguardi increduli dei presenti valsero più di mille parole, come l’abbraccio colmo di affetto di Herny, che arrivò tempo zero non appena fu chiara la situazione.
- Pensavo avesse fatto del male anche a te – mugugnò sul petto della donna.
- Lo so – disse semplicemente Emma accarezzandogli i capelli. Sapeva che quello non era il vero figlio, ma non poteva che provare un minimo sollievo a tenerlo tra le sue braccia – adesso però non abbiamo tempo da perdere. Dobbiamo trovare la Regina Cattiva e rivendicare la morte dei miei genitori. Sono stata una debole credendo che consegnandole il regno avrebbe risparmiato la vita al Re e la Regina, quindi è ora di tirare fuori il coraggio – aggiunse poi recandosi a quello che ricordava esser il suo posto al tavolo.
Le faceva strano oramai pensare di dover organizzare una finta crociata contro Regina, ma era l’unico modo per guadagnare tempo, e allontanare tutti i sospetti.
- Come vi siete liberata madre.?? – chiese curioso a quel punto il figlio.
- Credo che la Regina Cattiva abbia perso molto dei suoi poteri di una volta – iniziò a spiegare ripassando mentalmente la storia a cui tenere fede – Eravamo sulle rive del lago, quando siamo state attaccate da un forestiero e poco dopo sono arrivate le guardie reali che ci hanno ovviamente riconosciute. La Regina ha cercato a quel punto di scappare con la sua solita magia, ma qualcosa dev’esser andato storto. Mi sono ritrovata da sola nel bosco, e ho cercato di ritornare a palazzo – concluse fingendosi incredula.
- Quella vecchia strega avrà sprecato troppa magia per rendersi bella nonostante l’età e ha finito per indebolirsi da sola. Ben le sta – affermò vittorioso Brontolo sbattendo un pugno sul tavolo.
- Questo gioca a nostro favore – intervenne la Fata Turchina – io e le altre fate abbiamo creato uno scudo protettivo al castello. Se la sua magia è debole, le ci vorrà un po’ prima di abbatterlo, e noi faremo in tempo a capirlo – aggiunse tirando un piccolo sospiro di sollievo.
- In che senso a capirlo.?? – chiese a quel punto preoccupata la principessa.
- La nostra è una magia di luce. Se lo scudo venisse attaccato da della magia oscura, lo sentiremmo – le spiegò candidamente.
- E se venisse attaccato da della magia bianca.?? – ribatté con toni gravi, che fortunatamente vennero interpretati diversamente dalla sua reale turbamento.
- A quel punto saremmo alla sua mercé, ma la Regina Cattiva pratica la magia oscura da troppi anni per poter usare quella bianca – cercò di rasserenarla Turchina, cosa che effettivamente accadde.
- Perfetto, allora preoccupiamoci di dove cercarla – sentenziò severo Herny, e iniziarono realmente la riunione.

Storybrooke

Quando Biancaneve, spinta dall'insistente bussare, aprì la porta del loft, fu per lei grande lo stupore nel ritrovarsi Pinocchio davanti a suoi occhi.
- August.!! – disse meravigliata la donna buttandosi tra le sue braccia – Cosa ci fai qui.?? Ti credevo in giro per il mondo con Lily alla ricerca di notizie su suo padre – constatò facendolo entrare in casa, dove fu immediatamente accolto da un caloroso abbraccio da parte di Herny, e una stretta di mano da parte di Uncino.
- Si bhè, era esattamente quello che stavamo facendo. Abbiamo girato parecchio, finendo in ultimo a New York, quando le ultime tracce del dragone per assurdo ci hanno riportato proprio qui a Storybrooke. Sarei passato tranquillamente a salutarvi in questi giorni, se non che a momenti investo un nano urlante terrorizzato con un serpente in gabbia – disse con toni ironici l’uomo – tempo di lasciare Lily da Malefica e sono corso subito qui a sapere cosa stesse succedendo…Ma Emma dov’è.?? – domandò poi spaesato di punto in bianco non notando l’amica.
- Diciamo che è la domanda della serata – rispose con toni sarcastici il capitano.
- Le mamme sono scomparse in un mondo dove Emma non è mai diventata la Salvatrice, ma ora come ora non ci conviene cercarle, perché c’è una figura incappucciata, che mamma sogna da mesi, che si aggira per la città ed è qui per ucciderla – spiegò esasperato Henry buttandosi sul divano.
- Figura incappucciata.?? Sapete di chi si tratta.?? – chiese subito interessato August.
- No, e non sappiamo nemmeno chi potrebbe saperlo – replicò sconsolata Mary Margaret.
- Bhè, se andar in giro per Storybrooke incappucciati non è diventata una moda, ho visto dove si è diretto l’essere misterioso del giorno mentre arrivavo qui – affermò con toni gravi l’uomo facendo intuire velocemente a tutti di chi stesse parlando.
- Ma non mi dire…il Coccodrillo – tuonò furente Killian.

- Tremotino.!! – urlò a squarciagola il pirata entrando senza freni nel negozio – Tremotino.!! – gridò ancora una volta.
- Uncino calmati. Qui non c’è l’ombra di nessuno – gli fece notare Pinocchio seguendolo a ruota.
- Ascolta, mi dispiace, ma quando la donna che ami è dispersa in chissà quale universo, la figura che sogna da mesi che la ucciderà è in città e tanto per cambiare ha a che fare con il tuo peggior nemico, fidati che è un po’ difficile mantenere la calma – replicò più frustato che mai l’uomo.
- Ascoltami, posso capire il tuo malumore, ma sai meglio di me che perdere la testa non ti servirà a nulla, soprattutto non contro il Signore Oscuro, se è davvero implicato in tutto questo – lo fece ragionare August.
- Ne sono consapevole, e che… mi sento impotente – sospirò pesantemente l’altro poggiandosi con la mano al bancone.
- Emma è forte, caparbia, se la caverà anche questa volta. In più, ovunque lei sia adesso è con Regina. Confido che entrambe se la stiano cavando meglio di noi al momento – cercò di rassicurarlo l’uomo.
- Non per andarti contro, ma forse hai ragione su come stiano andando le cose alle ragazze, ora che sono lontano da qui, ma quello che temo è il loro ritorno. Emma non si fermerà ad affrontare il suo destino e io non posso permettere che lei muoia, ma non ho la più pallida idea di come impedirlo – spiegò tornando a guardare di nuovo gli occhi del compare.
- È ammirevole l’amore che provi per lei, e prima che partissi con Lily ho visto come Emma è cambiata per te. Sei riuscito ad abbattere quei muri insormontabili di cui si era circondata. Oserei quasi dire che il vostro sia Vero Amore – commentò con un sorriso sincero August.
- Seconda la prova passata negli Inferi lo è. Ma sono giunto a conclusione che non importa cosa siamo, so solo che la amo, e se le succedesse qualcosa… Preferirei morire piuttosto che vivere una vita senza di lei – sentenziò il capitano senza il minimo tentennamento.
- Sono contento che Emma abbia qualcuno come te al suo fianco – ribatté semplicemente – ma di preciso cos’è questa storia degli Inferi.?? – domandò a seguire perplesso.
- Lunga storia amico, ti spiegherò quando anche questa avventura sarà finita – rispose finalmente anch’egli con un sorriso – Ora andiamo a scovare il coccodrillo – aggiunse tornando serio e uscendo dal negozio.
Era terrorizzato dall’idea di perdere la sua Swan, ma dopo tutto quello che avevano affrontato, l’autore, l’oscurità, la morte, l’oltretomba… Non poteva che nutrire almeno un po’ di speranza che ne sarebbero riusciti anche sta volta.
Alla fine, era stato lo stesso Tremotino a ricordargli più volte come il futuro fosse pur sempre tutta un’incertezza. Gold stesso l’aveva dimostrato, nonostante le sue premonizioni, come più volte era riuscito a sfuggire alla sua predetta morte, sia dalla guerra degli orchi, sia sull’isola che non c’è, e questa era un ottimo punto di partenza, per non perdere la speranza.

Foresta Incantata

Una volta ritrovatasi sola nelle sue stanze, fu il momento per Emma di attuare la seconda parte del piano.
Alzo le braccia al cielo, e con la massima concentrazione che potesse trarre nonostante la stanchezza, cercò di abbassare tramite la sua magia lo scudo di protezione. Regina aveva predetto bene che non avrebbero lasciato il castello privo di una qualsiasi difesa, ma anche la storia che se avesse abbassato il velo con il suo potere bianco, sarebbe potuta passare inosservata.
Passò qualche istante prima che potesse sentire finalmente di esser riuscita nel proprio intento, e tempo zero, non appena la barriera fu abbassata, accesa una lanterna alla finestra come segnale di via libera ai due amici. Ci vollero una decina di minuti, prima di veder spostarsi la propria libreria, dando in mostra così il piccolo passaggio segreto da cui uscirono Pinocchio e Regina.
- Wo, quasi mi stupisco che il piano abbia funzionato in maniera così liscia e senza intoppi – affermò Regina entrando nella stanza.
- Data la nostra fortuna dell’ultimo periodo, non posso che darti ragione – concordò divertita la bionda – comunque ho sfruttato un tuo vecchio trucco Regina. Ho assicurato la stanza con un incantesimo del silenzio. Nessuno sospetterà che io non stia dormendo o che addirittura sia in compagnia – aggiunse poi fiera di quanto fosse migliorata.

- Bene, passiamo ai fatti. Hanno sospettato della mia assenza.?? – domandò pratico e preoccupato l’uomo.
- No. Ho affermato di averti incontrato nei boschi e che senza sentir ragioni se hai andato a controllare se trovavi qualcosa di sospetto nelle zone dove mi ero ritrovata – iniziai a raccontare ai presenti – In più li ho mandati verso le montagne, ho detto che il porto è un posto troppo visibile perché la Regina Cattiva si possa aggirare indisturbata, così che, noi avremo via libera – concluse poi procurandosi lo sguardo perplesso dei due su di se.
- Noi avremo il via libera per cosa esattamente.?? – chiese perplessa la mora.
- Forse ho avuto un’idea su come tornare a casa, e soprattutto evitare che qualcuno oltre a noi, venga catapultato a Storybrooke, ma non sarà facile – spiegò Emma cercando gli occhi della regina.
- Cosa diamine hai in mente Swan.?? – domandò perplesso Pinocchio di quel suo ragionamento.
- Di lanciare il sortilegio oscuro – rispose incredula per lei Regina.

- Esattamente, e se lo faremo in mare, a miglia e miglia dalla costa, solo chi si troverà sulla barca verrà trasportato con noi – affermò fiera del suo ragionamento la donna.
- Si, ma come ci arriviamo in mare aperto.?? Ma soprattutto, ho letto in molti libri che per lanciare il sortilegio, bisogna sacrificare il cuore della persona che ami di più e Bealfire è morto da anni – cercò di farle notare tristemente August.
- Infatti Emma non sta parlando di Bealfire, e la persona che verrà sacrificata sarà la proprietaria stessa della nave che ci porterà in mare – spiegò la mora all’uomo che guardava perplesso entrambe.
- Si può sapere di chi diamine state parlando.?? – domandò sempre più confuso Pinocchio.
- Di Killian Jones ovviamente, ma credo che qui sia nettamente più conosciuto come Capitan Uncino – sentenziò in fine la bionda, cercando approvazione del proprio piano nei occhi dell’amica.

Buonasera lettrici.!!
Rieccomi con il nuovo capitolo della storia che ci porta sempre più nel vivo.
A Storybrooke Gideon rivela il fatto di voler uccidere la Salvatrice, mentre Killian, Henry e Biancaneve capiscono come capire chi sia la figura incappucciata e cosa voglia da Emma sia più conveniente rispetto al riportare immediatamente le mamme del giovane Mills a casa, soprattutto una volta intuito che in teoria, le due donne probabilmente si trovano nella Foresta Incantata e teoricamente sono al sicuro.
In tutto ciò si presenta alla porta di casa Charming il nostro August a capire cosa succede e dare una mano.
NDR Nel mio immaginario, il non averlo più visto dopo la 4° stagione è perchè, avendo conosciuto lui stesso il dragone, volesse dare una mano a Lily alla ricerca del proprio padre. Secondo alcune ipotesi che girano nel web, nell'episodio 6x08, dove Emma e Regina vengono imprigionate nel mondo degli specchi e ritrovano il dragone, il soggetto se ne esce con la frase "tempo fa ho perso una figlia" che molti hanno ricollegato a Lily. Ho voluto tener fede a tale teoria nella storia, in modo da dare un sensato tempismo al ritorno di August. 
Comunque il nostro Pinocchio, racconta di come al solito in due secondi lui è stato il più utile di tutti, scoprendo per caso di come la figura incappucciata tanto per cambiare abbia a che fare con Gold.
Nel mentre, nella Foresta Incantata scopriamo che la Teca è stata bruciata, e quindi bisogna passare per forza di cose a un piano B. Riescono a escogitare un modo per entrare al castello e destare momentaneamente l'attenzione su di loro, e la nostra Salvatrice riflette e giunge a conclusione che bisogna usare le maniere drastiche se vogliono tornare a casa nel minor tempo pòossibile, ovvero il sortilegio e oscuro. Ed ecco che il nome di Uncino diventa importante anche in quella realtà alternativa.
Riusciranno nell'intento.?? Come sarà questo Uncino.?? E Robin tornerà a incrociare la strada di Regina.?? Mentre come andranno le cose a Storybrooke.??
Spero di avervi incuriosito.
Un grosso bacio
A.

 

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Capitolo 4
*** 3. There are things that even magic can change ***


3. There are things, that even magic can change

- Capitan Uncino.?? Il pirata più temuto dei Sette mari.?? Ho capito che sei molto differente dalla Emma di questa realtà, ma diamine, questo è surreale.!! – commentò incredulo August, rispetto a quello che aveva appena sentito.
- Sai bene che non è detto che sia al porto – ribatté semplicemente la regina, ignorando totalmente le parole del uomo.
- Lo so, ma tu hai la conchiglia per richiamare le sirene, nel caso loro sapranno sicuramente dirci dove trovarlo – rispose pacata la bionda.
- Signore, è una missione suicida. Cosa mai crediate impedirà a un pirata di non uccidervi all’istante – continuò imperterrito nella sua crociata Pinocchio.
- Credo che il fatto che loro siano Vero Amore possa influenzare la cosa – iniziò a spiegare semplicemente Regina - In questa realtà Emma non sarà la Salvatrice, ma gli avvenimenti non sono poi così differenti. È stata con Bea, lui è morto e ha avuto Herny. E tu Pinocchio sei comunque il suo migliore amico anche in questo mondo – concluse la donna.
- Mi state davvero dicendo che il Capitano della nave pirata più veloce di tutti i reami è il Vero Amore della nostra Principessa.?? Anzi, oramai, dopo la morte di Biancaneve e il Principe Azzurro, dovrei dire Regina – ricapitolò scettico l’uomo.
- Forse, ma Vero Amore o meno, ha un debole per le bionde – replicò con un’alzata di spalle la Salvatrice, facendo calare finalmente il silenzio nella stanza.
- Siete proprio sicure che non ci sia un altro modo.?? – sospirò a quel punto esasperato Pinocchio.
- Ci sarebbe la bacchetta dell’apprendista, ma non sappiamo dove sia, e comunque la bacchetta potrebbe esser in mano a Gold, e ci vorrebbe troppo tempo per recuperarla – affermò Emma.
- Gold.?? – chiese stranito August.
- Intendeva Tremotino – esplicitò la regina.
- Va bene, vada per questa missione suicida – si arrese l’uomo - Rimane comunque il problema che lei è fin troppo riconoscibile così, nonostante gli abiti strani che indossa – constatò infine indicando Regina.
- Hej questo cappotto è un Armani.!! – lo riprese risentita la mora – e comunque basterà un incantesimo scintillante. Partiamo domani, non appena le truppe si saranno mosse per darmi la caccia – aggiunse per concludere e porre ufficialmente fine alla discussione.

Storybrooke

Nonostante le ricerche durate fino a tarda notte, della figura incappucciata e Gold, non vi erano tracce. Il negozio, la casa, lo chalet… avevano perlustrato ogni angolo dove avrebbero potuto trovargli, ma niente. Sia loro, che Belle, sembravano scomparsi nel nulla.
La mattina seguente quando Killian aprì gli occhi in quel letto troppo grande senza la sua Swan, si fiondò subito in cucina, in modo da poter preparare la colazione e staccare un po’ la testa dai mille pensieri negativi e concentrarsi sulla riuscita dei pancakes per Herny.
Era la prima volta che il ragazzo si ritrovava totalmente senza la presenza e il supporto di entrambe le madri, e dopo la discussione di qualche settimana prima, ora più che mai, il capitano voleva dimostrargli quando ci tenesse non solo ad Emma, ma anche a lui.
- Stai davvero preparando i pancake.?? - chiese incredulo il piccolo Mills sorprendendo alle spalle l’uomo.
- Bhè, non hai avute delle giornate semplici, e per quanto disapprovi, so che ti piacciono, quindi posso fare anch’io qualche strappo alla regola per strapparti almeno un sorriso – affermò imbarazzato il pirata grattandosi come il suo solito dietro l’orecchio – ma quando torna, non dirlo a Emma, o pretenderà che m’ingegni tra i fornelli anche per lei, e non mi sento ancora così a mio agio – aggiunse divertito.
- Grazie Killian. So che non è facile neanche per te – disse semplicemente Henry fissando il suo piatto.
- Bhe, non perdiamo troppo tempo però in smancerie. Spazzola il piatto e poi andiamo in biblioteca – ribatté nell’immediato Uncino, in modo da cancellare quella sensazione di malinconia, che portava l’esser entrambi in cucina senza la loro Salvatrice.
- In biblioteca.?? – domandò spaesato il ragazzo.
- Esattamente. Ci aspetteranno tutti là: tua nonna, Pinocchio e Zelena – affermò versandosi una tazza di caffè che corresse con un goccio di Rhum.
- Zelena.?? – insistette perplesso.
- Si bhè, ora come ora, è l’unica persona con poteri magici che possa esserci utile – rispose senza troppo entusiasmo, ma al momento non avevano molta altra scelta.

Foresta Incantata

Una volta che le truppe reali, capitanate dal giovane Henry, si misero in marcia alla ricerca della Regina Cattiva, Emma, Regina e Pinocchio non persero tempo a incamminarsi verso il porto.
Per non dare nell’occhio, avevano deciso di spostarsi a piedi, il che voleva a dire almeno mezza giornata di cammino prima dell’arrivo al villaggio sulla costa, ma non tennero conto che anche se la Regina Cattiva non era realmente una minaccia, altri sarebbero potuti essere i problemi che avrebbero riscontrato nel tragitto. Nonostante ciò presero il viaggio imperterriti, con la regina a far strada e i due amici dietro a seguire.
- Toglimi una curiosità, ami davvero questo Uncino.?? – chiese d’un tratto August durante il cammino.
- Si – rispose senza esitazione la bionda – È davvero più sconvolgente credere a questo, rispetto al fatto che io e la Regina Cattiva siamo dalla stessa parte.?? – domandò lei a sua volta con lieve ironia.
- In effetti hai ragione, ma non so… forse perché l’ho conosciuta ancora prima che mi spiegaste la storia e non vi ho letto cattiveria nei suoi occhi – affermò con un’alzata di spalle.
- Comunque sai, in questa realtà io ero una giovane principessa che aveva tutto dalla vita, che non aveva mai ricevuto delusioni, che non si è mai sentita sola e non amata, ma la realtà è stata molto differente – iniziò a raccontargli con un sorriso amaro.
- Deduco che sia stato tutto il contrario, se hai più volte desiderato di non esser la Salvatrice – suppose l’uomo, come a spronarla di andare avanti con il discorso.
- Già… Io e te siamo cresciuti in un mondo lontano, senza magia, senza genitori… con la differenza che tu sapevi chi eri, da dove venivi, che tuo padre ti amava e che ti ha abbandonato per salvarti la vita. Io no. Io sono cresciuta da sola, passando da una famiglia all’altra, senza sentirmi mai parte di qualcosa, senza mai sentirmi amata. Ho trovato Neal, scusami Bealfire, ma anche lui alla fine, se pur per nobili scopi, mi ha lasciato, facendomi finire in prigione e pure incinta. Ho dato in adozione mio figlio e non sono riuscita per anni a reputare casa nessun posto. Così ho finito per indossare un’armatura, difficile da togliere, in modo da non dover più soffrire per niente e nessuno – gli disse persa in quei ricordi così lontani ma che erano stati la sua vita per ben 28 anni.
- E poi.? – chiese curioso, a quel punto ma titubante, August.
- E poi una sera ho espresso il desiderio di non passare più nessun compleanno da sola, e mio figlio di 10 anni si è presentato alla mia porta dicendomi che io ero la Salvatrice, che dovevo salvare la mia famiglia spezzando il sortilegio e mia portato a Storybrooke, cambiando la mia vita. Mi ha caricato di responsabilità che non volevo, mi sono ritrovata a dover salvare il mondo delle fiabe, a combattere orchi, draghi, la Regina Cattiva… ma pian piano ho iniziato di nuovo ad aprirmi con il mondo e scoprire cosa volesse dire esser amati. Mio figlio mi aveva semplicemente riportato a casa. Quando ho conosciuto Uncino, per quanto fosse arrogante e odioso, fu impossibile però non crearci un legame, perché lui era come me, nonostante l’abbia negato per tempo. Aveva sofferto, era stato abbandonato, e come la sottoscritta, in principio, combatteva solo per se stesso. Ci capivamo insomma, e forse proprio per questo è stato l’unico che è riuscito nell’impresa di togliermi quella dannata armatura e farsi amare ciecamente – concluse infine, sentendo un’incredibile stretta al cuore al solo pensiero di quanto le mancasse il pirata.
- Tornerete presto a casa, vedrai – le disse semplicemente Pinocchio per confortarla, non appena notò la tristezza negli occhi della donna, ma la bionda non fece in tempo a controbattere che, quasi come in un deja vù, vennero attaccati da uno scoccare di frecce.
- Non di nuovo.! - esclamò esasperata Emma non appena capì la situazione, e cercare gli occhi dell’amica venne più che automatico.
- Sembra che il destino mi imponga di derubarvi – sentenziò quasi ridendo una voce inconfondibile a tutti i presenti, e Regina non poté perdere di nuovo un battito al risentirla così vicina.

Storybrooke

- Sei in grado di farlo o no.?? – chiese impaziente Uncino alla donna davanti lui.
- Impara a esser più gentile pirata – l’ammonì Zelena – sei fortunato che si tratta in parte anche di mia sorella e che comunque vada le sono debitrice – aggiunse sprezzante riferendosi al loro ultimo incontro, nel quale, nonostante tutto, Regina le aveva salvato la vita contro la sua nemesi.
- Litigare è inutile, dicci di cosa hai bisogno oltre lo specchio– gli interruppe Biancaneve.
- Non vi preoccupate, ho già portato il necessario – affermò la rossa tirando fuori dalla tasca un piccola boccettina dal contenuto violastro – Non essendo in un vero e proprio mondo, guardare attraverso uno specchio è più difficile – iniziò a spiegare la strega versando il contenuto sul vetro – e richiede più del semplice pensiero della persona che si vuole vedere – continuò facendo apparire nella sua mano due spazzole: dalla prima prese delle ciocche dorate, dall’altra quelle nere – bisogna avere anche la loro essenza – concluse trasformando in cenere i capelli che aveva in mano e versando il tutto sullo specchio.
Chiuse gli occhi, si concentrò e in pochi attimi la voce di Henry le fece intendere di esser riuscita nell’impresa.
- Mamme.!! – esclamò entusiasta il ragazzino.
- Hej, ma ci sono anch’io – constatò divertito August.
- Sei un ottimo amico per Emma in qualsiasi mondo – gli disse dolcemente Biancaneve dandogli una pacca sulla spalla.
- Deduco che comunicare con loro sia impossibile – sospiro malinconico Killian.
- Accontentati di sapere che sono vive – rispose stizzita la strega – Aspettate, non sono sole – aggiunse poi con toni più allarmati notando un movimento dietro dei cespugli, quando la figura che apparve lasciò senza parole l’intero gruppo.
- Robin Hood.!! - esclamò Biancaneve sorpresa, ma nessuno fece in tempo a notare o dire altro, che le immagini nello specchio svanirono di colpo.
- Nooo.!! – gridò il pirata, facendo poi calare un gelido silenzio in tutta la biblioteca.
- Dite che li farà del male.?? – domandò preoccupato Henry, spezzando il mutismo che era pervaso tra i presenti.
- No – rispose con sicurezza Biancaneve procurandosi tutti gli sguardi su di te – Il Vero Amore è la magia più potente che esista, in qualsiasi mondo. Ricordate quando eravamo stati trasportati nella storia dell’Autore.?? Uncino nonostante non conoscesse Emma, aveva immediatamente sentito un legame con lei, e Robin era comunque il Vero Amore di Regina, anche se era tutto finto. Ci sono cose che nemmeno la magia può cambiare – spiegò con dolcezza la donna.
- Quindi presupponi che anche in questo caso, il Vero Amore che c’è tra Regina e Robin Hood, fermi l’uomo dal farle del male.?? – domandò perplesso August.
- Esattamente. Quello che mi preoccupa maggiormente è la reazione di Regina – iniziò a dire la mora con toni gravi.
- … e quello che farà per non perderlo di nuovo - concluse al posto suo il capitano altrettanto preoccupato.

Foresta Incantata

Fu un attimo. Regina si bloccò sul posto, e cercò immediatamente gli occhi di quel uomo che tanto amava, e a cui non era ancora riuscita a dire addio, nonostante la morte. Emma invece, cercò di correrle accanto, come a darle forza in quella situazione tanto assurda, quando fu la voce dell’uomo che le accompagnava a sorprenderle.
- Robin Hood.!! – urlò incredulo, ma con toni divertiti August.
- Pinocchio.!! – esclamò l’altro con altrettanta leggerezza nella voce e in men che non si dica si corsero incontro per abbracciarsi fraternamente.
- Ma come, io sono pronto per una rapina, e tu mi rovini la piazza con la tua presenza – lo prese in giro il ladro.
- Amico mio, lo sai che metterti i bastoni tra le ruote è la parte che preferisco del nostro rapporto – affermò l’altro.
- Voi due vi conoscete.?? – chiese tentennante, ma anche sollevata. la bionda vedendo la scena fraterna.
- Si bhe… questo probabilmente non lo sapeva nemmeno l’altra Emma. È una storia un po’ lunga e complicata – iniziò a spiegarle imbarazzato Pinocchio – Regina stai bene.?? – domandò a seguire notando lo sguardo perso della donna.
- È una storia un po’ lunga e complicata – replicò canzonandolo la Salvatrice guardando l’amica – Credo che sia il caso di farla sedere un attimo – aggiunse tesa.
- Lasciate che vi aiuti my lady. Sarò un ladro che voleva derubarvi, ma sono comunque un gentiluomo – propose Hood nell’immediato.
- Tu non sai chi sono… - balbettò Regina come se fosse in stato di trans.
- Emma, sono disposto a spiegarti di Robin, dato che deduco lo conosciate nell’altro mondo, ma credo che tu dovrai darmi delle spiegazioni sullo stato di Regina – le impose August, e la donna non poté far altro che annuire.
- Sto bene, davvero – gli interruppe d’un tratto la mora – Mi scuso del mio comportamento, anche se dopo esser stata quasi derubata da voi non mi dovrei scusare per nessun mia strana reazione – continuò rivolta al ladro, tornando a esser la solita Regina, – comunque, per quanto voi non abbiate la più pallida idea di chi noi siamo, dal mondo da cui arriviamo noi, eravamo tutti molto legati, e tu sei morto, quindi direi che lo stato di shock per vedervi vivo e vegeto è più che giustificato – concluse ritornando in piedi.
- Dal mondo da cui arrivate io sono morto.?? Scusate se ora sono io quello scosso dalla situazione. Pinocchio con chi diamine stai viaggiando.?? – chiese totalmente spaesato Robin al suo vecchio compare.
- Oh Hood, innanzi tutto come al solito si nota subito come vivi troppo tra i boschi: davanti a te hai Emma Swan Charming, la principessa di questo reame in persona – iniziò a spiegargli August – e la dama al suo fianco….- aggiunse per poi rendersi conto della situazione complicata che avrebbe dovuto spiegargli.
- Non è la stessa di ieri mattina, ma ha reagito nello stesso modo – affermò sicuro della sua constatazione il ladro di Locksley, ricordando così ai presenti di come Regina fosse sotto l’effetto dell’incantesimo scintillante.
- Questa complicazione non ci voleva – commentò tra se e se Regina.
- Ragazze, capisco che tutto questo non faceva parte dei piani, ma possiamo fidarci di Robin – disse semplicemente August cercando l’approvazione delle due donne.
- Lo sappiamo – replicò Emma con un sorriso tirato.
- E che fa male – bisbigliò Regina.

L’ora che seguì fu intensa. Pinocchio si ritrovò a spiegare al suo amico tutta la storia delle due donne, e come, a quanto pare, loro fossero solo in verità frutto di un desiderio espresso. Robin Hood ebbe non pochi problemi a credere a tutto quello che il suo compare gli aveva raccontato, e soprattutto era incredibile per lui pensare di star chiacchierando con quella che sarebbe dovuta esser la futura regina del Reame e la Regina Cattiva, ma gli occhi della donna che gli sedeva accanto, avevano un qualcosa che lo spingeva a fidarsi ciecamente, e decise di aiutarli.
- Come ti senti.?? – chiese preoccupata Emma a Regina. Le due avevano lasciato i due vecchi amici a chiacchierare e far strada verso il porto, mentre loro erano rimaste giusto qualche metro indietro.
- Frastornata – rispose con un sospiro la mora.
- Portiamolo con noi – propose la bionda all’amica, spiazzandola non poco.
- Emma ti è andato di volta il cervello.?? L’hai detto tu stessa, lui non è reale – le ricordò con un bisbiglio esasperato Regina.
- Non lo è tanto quanto lo è – inizio a farla ragionare Emma – Portiamolo con noi e anche quando questo mondo smetterà di esistere, lui sarà vivo nel nostro mondo e tu avrai un’altra occasione – continuò imperterrita.
- Signorina Swan, non le ha insegnato niente il viaggio nel tempo.?? Portarlo con noi, avrebbe delle conseguenze – le fece notare dura la donna, in ricordo di quando Emma aveva riportato a Storybrooke, proprio la moglie di Robin.
- Oh andiamo tu hai paura.!! – la riprese la Salvatrice.
- Ma per favore… - disse scuotendo la testa e allungando il passo la regina.
- L’hai fatto innamorare di te già una volta, perché non dovrebbe ricapitare – affermò sicura Emma fermandola per un polso.
- Perché questo Robin Hood non ha affrontato le stesse cose di quello vero da dopo il sortilegio, quindi potrebbe esser tutt’altra persona rispetto a chi mi ha amato.!! – rispose spazientita la mora.
- È vero, ma Trilly ti fece vedere chi era la tua anima gemella molti anni prima che tu diventassi la Regina Cattiva, e questo non è cambiato – ribatté Emma vittoriosa del suo ragionamento, lasciando indietro una alquanto incredula Regina.

Buonasera lettrici.!!
Rieccomi con un nuovo capitoletto pieno di sorprese, ma che purtroppo sta sera non ho davvero di commentare/spiegare troppo.
La questione principale però è il ritorno in scena di Robin Hood, che, come spero nell'originale Ouat tornerà a esser protagonista della storia :)
Alla prossima
Un bacione 
A,

 

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Capitolo 5
*** 4. i know you better than you know yourself ***


4.I know you better than you know youself

Storybrooke

- Vuoi uccidere Emma.?? No.!! Perchè.?? - urlò sotto shock Belle iniziando ad indietreggiare.
- Bella calmati... - cercò di trattenerla Tremotino.
- Ho le mie ragioni, è un favore che mi ha chiesto la Fata Nera – affermò serio in compenso Gindeon.
- Un favore.? È omicidio.!! - proclamò sempre più sconvolta la donna.
- Non vi sto chiedendo sicuramente il permesso per farlo madre – ribatté il ragazzo di fronte a lei.
- Qualsiasi siano le tue motivazioni, questo comunque non è un luogo sicuro per parlarne – disse semplicemente Gold – dobbiamo trovare un posto più sicuro e protetto per questa conversazione. Gli eroi non ci metteranno troppo a capire che sei arrivato in città e le tue intenzioni – continuò cercando di ragionare velocemente su dove andare.
- Tremotino.!! Dobbiamo subito parlare con Emma, non possiamo permettere che nostro figlio si macchi di un tale crimine – cercò di farlo ragionare sua moglie.
- Belle, che ti piaccia o meno una guerra sta arrivando a Storybrooke, e io non lascerò che niente e nessuno mi porti di nuovo via mio figlio – sentenziò l'uomo prendendo per le spalle la donna.
- Nemmeno io, ma tutto questo è senza senso e sbagliato – lo supplicò Belle, e fu chiaro per entrambi gli uomini della stanza che la rossa non si sarebbe mai arresa alle circostante.
Così Tremotino, senza esitar di più, scomparve nella sua solita nube rossa, insieme al figlio, lasciando da sola e sconvolta Belle al negozio.

Foresta Incantata

- Signore, siamo arrivati – proclamò Robin Hood mettendo per primo piede, in quella che era la prima via che incrociavano, che facesse parte del villaggio.
- Bene, non perdiamo tempo e dirigiamoci verso il porto, lì potremmo richiamare una qualche Sirena – affermò seria e sbrigativa la Salvatrice, e come se fosse un vero ordine, nessuno obbiettò.
Non servirono più di 10 minuti per arrivare al porto, e una volta giunte a destinazione, lo stupore delle due donne fu immenso.
- Devo ammetterlo, non pensavo che avremmo avuto tanta fortuna – ammise la regina non riuscendo a distogliere lo sguardo dalle navi attraccate di fronte a lei.
- Decisamente concorde – ribatté Emma sorridente.
- Fatemi indovinare, l'immenso vascello dalle vele nere è quello che cercavamo.?? - commentò retorico Pinocchio vedendo gli sguardi felici delle due signore.
- La Jolly Roger in tutto il suo splendore. E dove c'è la Jolly Roger al porto, ci sarà anche il suo Capitano. Proporrei di dividerci: due lo cercano sulla nave e due, conoscendo Uncino, alla locanda – disse sicura la bionda.
- Bene, opterei tu ed io sulla barca, mentre gli altri due...- iniziò a dire Regina, ma l'amica la bloccò nell'immediato.
- No, vai tu con Robin alla locanda, e io mi farò scortare da Pinocchio, così in caso di necessità entrambe possiamo....- provò a inventare una scusa su due piedi per lasciare l'amica con il ladro – possiamo usare i nostri poteri per proteggerli.!! - concluse con un sorriso da chi la sapeva lunga.
- Swan sei ...- cercò d'insultarla l'altra, ma sapeva che in verità le stava facendo un favore – lascia perdere. Chi prima ha la meglio, cerca gli altri due. Va bene.?? - propose infine la donna.
Nessuno dei due uomini obbiettò al battibecco e nell'arco di 5 minuti Emma ed August si trovarono ai piedi del ponte della Jolly Roger.
- Bene, se Uncino è qui, il piano quale sarebbe.?? - domandò d'un tratto l'amico alla bionda con toni preoccupati. Vero Amore o meno della principessa, non lo rasserenava troppo trattare con un pirata.
- Credo che mi darò all'improvvisazione – affermò semplicemente Emma, e senza attendere altro salì sull'imbarcazione.
- Mi scusi Signorina, ma non è permesso salire su una nave senza il permesso del capitano, tanto meno a una donna – la riprese non appena mese piede sul ponte un uomo alle sue spalle.
- Spugna.!! - lo riconobbe immediatamente la bionda.
- Ci conosciamo.?? - le chiese subito stupito l'uomo.
- Ovviamente no – replicò dandosi delle cretina da sola – comunque sto cercando il vostro Capitano. Urgentemente oserei dire – gli disse semplicemente la Salvatrice, senza notare la comparsa di altre persone intorno a lei.
- E a cosa devo l'onore, che un tale bocciolo, cerchi il Capitano di una nave pirata.?? - le domandò da dietro le spalle, una voce che conosceva fin troppo bene.
Emma si girò di scattò, e dimenticandosi che quello non era il suo vero uomo, non poté che cercare il suo sguardo e sussurrare – Killian -

Nel mentre, Regina e Robin erano giunti alla locanda in un imbarazzante silenzio.
Lei non riusciva a credere di esser di nuovo al fianco dell'uomo che amava, e si sentiva mancare l'aria nel sapere che lui non sapeva chi lei fosse.
Lui, d'altro canto, sentiva qualcosa, un'energia strana ogni volta che la sfiorava, ma non riusciva a darsi una spiegazione, come non riusciva a dare una spiegazione all'esser sfuggente di lei.
- Ok, aspettate – disse Robin bloccando la donna per un braccio poco prima d'entrare.
- Che succede.?? - domandò subito sull'attenti la donna.
- Niente e che... - iniziò a cercare le giuste parole il ladro -...e che credo che se dobbiamo entrare lì dentro, dobbiamo quanto meno parlare e avere un minimo d'intesa o daremo troppo nell'occhio. Voi invece sembra che siate terrorizzata dalla mia presenza e bhe...questo sicuramente non ci sarà d'aiuto – si spiegò a macchinetta.
- Io non sono terrorizzata proprio da nessuno – replicò indispettita lei – anzi, di solito sono io che terrorizzo la gente – aggiunse incrociando le braccia sotto al petto.
- Oh andiamo. Avete capito cosa intendo. Ho capito che sono una sottospecie di fantasma per voi e la vostra amica, ma mi sembra abbastanza differente la sua reazione dalla vostra – le fece notare imperterrito.
- Capita quando eravate il mio di fidanzato e non quello di Emma e capita soprattutto quando siete morto davanti ai miei occhi per proteggermi – ribatté furiosa, senza rendersene davvero conto Regina, ma lo sguardo sgranato di Robin Hood la fece destare – ora vogliamo entrare.?? - concluse riprendendo il controllo di se e entrando nella locanda.

Storybrooke

Gli occhi di tutti erano fissi immobili su Zelena. La situazione era la medesima di un quarto d'ora prima, e purtroppo anche la reazione a seguire di collera della strega, non ebbe esiti diversi.
- Maledetto – urlò rabbiosa uscendo dal suo stato di concentrazione, scagliando a terra la maglia che teneva in mano.
- Bene, deduco che anche questa volta hai fallito – commentò scontroso Killian.
- Ti vorrei ricordare pirata, che stiamo parlando del Signore Oscuro, non del primo sciagurato che passa per strada. Ha lanciato un bel imponente incantesimo di occultamento, era ben consapevole che l'avremmo cercato – gli fece notare indispettita la donna.
- Quindi cosa facciamo.?? Aspettiamo che appaia in compagnia del suo nuovo misterioso amico.?? - domandò esasperata Biancaneve, ma la voce che rispose alla sua retorica domanda sorprese tutti, tanto quanto la risposta.
- Non si tratta di un amico, ma di nostro figlio – esordì Belle palesandosi in biblioteca.
- Belle.!! Ti abbiamo cercato tutta notte, pensavamo ti fosse capitato qualcosa.!! - affermò Henry correndo ad abbracciarla.
- Sto bene, fisicamente parlando sii intende – rispose lei visibilmente sconvolta.
- Tesoro, non per esser scortese o di poco tatto, ma ho visto bene portare via tuo figlio ancora in fasce solo qualche giorno fa – constatò interdetto Uncino.
- Turchina è stata attaccata in viaggio, e abbiamo scoperto che la Fata Nera, Corvina, non che madre di Tremotino, ha rapito il mio bambino – iniziò a raccontare la donna, ma venne immediatamente fermata.
- La Fata Nera è la madre di Gold.?? Altro che Signore Oscuro, lì è tutta la famiglia a esserlo – disse sconcertata la strega perfida.
- A quanto pare, ma il problema più grande rimane il fatto che ha portato Gideon in regni oscuri...- cercò di rifocalizzare l'attenzione di tutti su di lei.
- ...E in posti come quelli il tempo scorre in modo differente – concluse per lei August.
- Da qui si spiega il suo esser già in grado di camminare, parlare e... - iniziò a riflettere Neve, ma nei suoi pensieri tornò prepotente il ricordo delle visioni di sua figlia, e si bloccò cercando disperata lo sguardo di Belle.
- È qui per uccidere Emma.? - chiese senza mezzi termini il capitano, non avendo però le forze di cercare conferma negli occhi dell'amica.
- Si – emise flebilmente lei.

Foresta Incantata

Nonostante il comparire di parecchi uomini della ciurma sul ponte, oltre al resto dei presenti, al pronunciare del vero nome di Uncino, il silenzio calò su tutta la nave.
- Si, sono Killian Jones, ma devo ammettere che in pochi conoscono il mio vero nome, e ancora meno persone osano pronunciarlo – affermò il Capitano sbalordito dal comportamento della donna davanti a lui, e ancor più meravigliato da quei due occhi verdi, che lo fissavano senza il minimo timore.
- Ne sono consapevole, ma fidatevi se vi dico che vi conosco meglio di quanto voi conosciate voi stesso – ribatté prontamente la Salvatrice con toni di sfida, riprendendo le stesse parole che hai tempi della sua assenza di memoria a New York, aveva pronunciato lo stesso pirata – detto ciò, sono solamente la Principessa di questo regno, che chiede un colloquio privato con voi, per questioni di affari importanti – aggiunse improvvisando con tono solenne. Non aveva la più pallida idea di cosa stesse facendo, ma dallo sguardo incuriosito di Jones, poteva ben intuire di star usando la giusta strategia.
- Devo esser sincero mia Principessa – iniziò a controbattere l'uomo avvicinandosi pericolosamente alla donna – m'intriga parecchio che una donna del vostro calibro voglia, senza apparente paura, trattare con me, ma di solito, quando un reale chiede aiuto a un pirata è perché si tratta di affari loschi e pericolosi. Io cosa ci guadagnerei.?? - chiese infine a poco distanza dal corpo di lei.
- La vostra vendetta contro il coccodrillo – soffiò Emma avvicinandosi a pochi centimetri dalle sue labbra, e ci vollero pochi secondi per capire che aveva catturato del tutto la sua attenzione, anche se con una bugia.
Uncino fece un passo indietro, sgomentato, ma divertito dal carattere audace della donna davanti a lui. La bionda, in compenso, fece cenno ad August di aspettarla sul ponte, e senza dire parola, stupendo nuovamente Uncino, si diresse da sola alla Cabina del Capitano.
- Bene milady, come posso aiutarla – riprese parola finalmente l'uomo non appena si ritrovarono nelle sue stanze. Era estremamente affascinato dalla Salvatrice, come non gli capitava con una donna da decenni.
- Ho letteralmente bisogno di voi Killian e della vostra nave, ma non della vostra ciurma – gli disse semplicemente la bionda.
- Siamo pretenziose, non credete mia cara.?? - replicò lui avvicinandosi nuovamente a poca distanza da lei.
- Lo so, ma ho le mie buone ragioni per chiedervelo – rispose secca senza mostrare alcun timore della loro vicinanza.
- E la questione del coccodrillo.?? - chiese indagatore l'uomo.
- Tutto a tempo debito – rispose secca lei.
- Sapete, avete detto una cosa interessante prima sul ponte: vi conosco meglio di quanto voi conosciate voi stesso... affermazione piuttosto particolare contando che sono più che sicuro di non avermi mai visto, e fidatevi, una donna come voi, me la ricorderei – commentò Uncino.
- Forse il rhum ha offuscato i vostri ricordi – affermò Emma con toni divertiti allontanandosi dall'uomo.
- Forse...o forse voi mi state nascondendo qualcosa, ma non so perché non riesco a non credervi – ribatté a sua volta il capitano poggiandosi a braccia incrociate sul tavolo, e la speranza di riuscire nella propria impresa iniziò a saltare di gioia in Emma.
- Bene – proclamò sorridente la bionda – La mia richiesta è della massima urgenza. Ve lo ripeto ho bisogno solo di voi e di salpare con la vostra nave, vi do tempo fino a domani mattina per pensarci - aggiunse poi avvicinandosi alla porta.
- Toglietemi almeno una curiosità – la fermò la voce del capitano Jones – Siete la principessa di questo reame, ma da quel che ho potuto sentir vociferare in giro, sarebbe più corretto chiamarvi Regina. Il regno è in pericolo e avete appena perso i vostri genitori– iniziò a farle notare l'uomo con toni gravi – cosa vi spinge a voler salpare adesso.?? - domandò curioso.
- Prima partirò, prima potrò riabbracciare le persone che amo. Tutte le persone che amo, perfino i miei genitori. Ora sta a voi fidarvi o meno – proclamò Emma, e senza dire altro uscì dalla cabina e risalì velocemente sul ponte.
- Allora.?? - chiese nell'immediato Pinocchio non appena scorse l'amica.
- Non...- provò a raccontargli la Salvatrice, ma nuovamente la voce del capitano la interruppe alle sue spalle.
- A che ora.?? - chiese semplicemente.
- Quando avrete preso una decisione cercatemi semplicemente alla locanda – rispose gentile lei incatenando i suoi occhi a quelli color oceano di lui.
- Non era questo che intendevo Principessa. A che ora desiderate salpare era la domanda – la corresse l'uomo con un ghigno beffardo, che procurò non poco stupore sia nello sguardo della bionda che di August.
- A mezzogiorno, tempo di reperire alcune cose fondamentali per il viaggio – concluse semplicemente la donna in un sincero sorriso, e senza dire altro, scesa dalla Jolly Roger seguita dal suo fedele amico.

Regina entrò con sicurezza dentro la locanda, nonostante la voglia di sotterrarsi era decisamente prorompete dentro di lei.
Robin la seguì incredulo, ma aveva anche intuito che era forse meglio prendersi un momento di riflessione su quello che aveva appena scoperto, e soprattutto darlo alla donna.
Una volta dentro comunque, come se niente fosse, si sedettero a un tavolo in un angolo, in modo da poter controllare bene la situazione circostante.
- Traccia di Uncino.?? - chiese interrompendo il silenzio il ladro una volta seduti.
- No, a quanto pare è ancora troppo presto per trovare il nostro pirata a far baldoria. Mi sa che Emma e Pinocchio sono stati più fortunati – iniziò a dire guardandosi intorno – ma sicuramente ci toccherà bere qualcosa per non dare troppo nell'occhio – constatò a seguire.
- Vado a prendere due pinte – affermò a quel punto l'uomo, lasciando momentaneamente solo con i suoi pensieri la donna.
Quando tornò però non si aspetto certamente che fosse Regina la prima a prendere parola.
- Mi spiace per il comportamento di prima – disse la mora quasi un bisbiglio.
- Non dovete scusarvi, anzi... ora mi viene più facile capire molte cose, e mi dispiace. Perdere qualcuno che si ama non è mai facile, e sicuramente il fatto che ora voi vediate il vostro amore perduto vivo e vegeto che non sa quasi chi voi siate, dev'esser un tortura – cercò di confortarla lui.
- Una tortura si, ma e come se avervi intorno mi facesse respirare di nuovo – affermò con una sincerità che spiazzò la stessa donna.
Robin era già pronto a rispondere, ma la vista dell'entrata sorridente di Pinocchio alla locanda non poté che bloccarlo. 

Buonasera lettrici.!!
Rieccomi con un nuovo capitolo che porta un po' di rivelazioni ai nostri protagonisti. Come ben noto il figlio dei Rumbelle vuole far fuori Emma, ma per come ho interpretato negli anni il personaggio di Belle, l'ho resa anche qui parte degli eroi. Non crediate, non è intenzione far fuori il figlio, ma l'aiuto che chiederà ai suoi amici sarà specificato a seguire. Nel mentre quindi, i nostri eorei vengo a scoprire chi è la famosa figurai incapucciata e soprattutto perchè si è rivolta a Tremotino.
Per quanto riguarda le vicende nella foresta incantata avete letto di due momenti saglienti che mi sono immaginata nella testa: un "primo incontro" tra i nostri Captain Swan che fa scintille anche se lui non sa che Emma sia il suo Vero Amore, e soprattutto una prima manch tra Regina e Robin del "hej tu sei il mio ragazzo morto".
Come si evolverà.?? Molte news nel prossimo capitolo ovviamente :)
Se avete voglia, lasciate un commento.!! Ringrazio ovviamente chi ha già provveduto, ma anche chi solo ha iniziato a leggermi e interessarsi alla storia.!!
Un grosso bacio
A.

 

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Capitolo 6
*** 5. Close to home ***


5. Close to home

Storybrooke

- La mia testa sta scoppiando. Il figlio di Gold e Belle è la figura incappucciata ed è qui per uccidere Emma.? – chiese per l’ennesima volta sconvolto David.
- Si – rispose duro Uncino.
- E Belle adesso dov’è.?? – domandò nuovamente il Principe.
- Su, nel mio vecchio letto. Era stravolta – spiegò Henry indicando il piano superiore del Loft.
- Mentre di Gold e suo figlio non si hanno notizie. Non è riuscita a rintracciarli nemmeno Zelena – spiegò il pirata sedendosi sul divano e strofinandosi la faccia con la mano, esausto da tutte quelle continue complicazioni.
- Jones, da quant’è che non dormi?? – chiese a quel punto preoccupato il padre della sua amata, vedendo la faccia stravolta del suo così detto genero.
- Ho chiuso occhio sta notte giusto due orette, ma non è stato sicuramente un sonno tranquillo – replicò semplicemente il capitano.
- Dovresti riposarti, sei stremato – commentò Henry.
- Andare a dormire, per dormire male, tanto vale lasciar perdere. Sono rimasto in piedi per molto più tempo in altre occasioni, tornerò a chiudere occhio quando riavrò Emma quanto meno a casa – replicò secco Killian e nessuno ebbe più da ridire.
- Quindi adesso il piano qual è.?? – domandò per primo, rompendo il silenzio nel Loft, Henry.
- Per quanto odi ammetterlo, la situazione ora è diventata troppo delicata – iniziò a constatare con toni sconfitti Uncino.
- Bisogna trovare un modo per riportare indietro le tue mamme Henry – concluse solenne David.

Foresta Incantata

- Non potete immaginare, Uncino pendeva dalle sue labbra – disse estasiato Pinocchio.
- Adesso non esageriamo – cercò di calmarlo Emma - Diciamo solo che in qualsiasi universo Killian Jones ha un debole per le bionde – affermò poi con un sorriso divertito.
- Già mi immagino gli occhi a cuoricino di Capitan mascara. Forse è un bene che non siamo andate insieme – replicò Regina prendendo un sorso del liquido ambrato nel suo boccale – non vedo l’ora di tornare a bere il mio Cabernet – aggiunse a seguire con faccia schifata.
- Bhe, ma quindi adesso il piano qual è.?? – domandò curioso Robin cercando gli occhi delle due donne.
- Semplice, Uncino ha accordato di partire lui solo, senza la ciurma. Regina ed io li daremo da seguire la rotta che più ci possa portare lontano dalla costa, e nel mentre prepareremo il tutto per lanciare il sortilegio – spiegò la bionda.
- È stata una fortuna che l’abbia preso dal castello – commentò la mora ad alta voce.
- Siete una donna decisamente provvedente – la prese in giro il ladro alzandosi – qualcuno vuole un altro giro.?? – domandò poi avviandosi verso il bancone, ma solo l’amico fece cenno di si.
- Allora… sarete le uniche a tornare.?? – chiese interessato August una volta che Hood si era allontanato.
- Pinocchio, ne abbiam parlato prima, tu es…- iniziò a controbattere la Salvatrice, ma l’uomo la bloccò in tronco.
- Io si, ma Robin no… - disse con un tono di chi aveva capito molto più di quello che li era stato detto, e lanciò una chiara occhiata alla donna di fronte a lui.
- È un argomento complicato – sentenziò semplicemente Regina.
- Posso comprendere, ma farlo tornare con voi, potrebbe esser più semplice di quel che credi – affermò sicuro delle sue parole.
- Hej, ciao ho ucciso tua moglie, ma sono la tua anima gemella, torna con me per farmi avere un lieto fine.?? – ribatté sarcastica la donna, ma non fu Pinocchio a chiarirle le idee.
- Roland e Robin.!! – constatò semplicemente la bionda cercando gli occhi dell’amica – proponili di tornare per i bambini. Questo mondo, una volta lasciato cesserà di esistere, e nessuno verrà abbandonato, mentre nel nostro ci sono due creature che potrebbero tornare ad avere un padre che gli ama – le fece notare speranzosa.
- Mi sembra di sentir parlare tua madre con tutto questo ottimismo e fiducia nella voce – rispose semplicemente la donna, e fece ben intendere che l’argomento al momento era chiuso, non appena Robin Hood tornò a fargli compagnia al tavolo.
Passarono la serata a chiacchierare del più e del meno, o più che altro le due donne passarono la serata a raccontare del loro mondo, e delle avventure che avevano affrontato. Parlarono di Neverland, delle peripezie con Zelena, Ingrid e l’Autore, raccontarono di come erano finite perfino a Camelot per scacciare l’oscurità da Emma e del viaggio nell’Oltretomba per salvare il Capitano della Jolly Roger. Insomma raccontarono chi erano davvero La Salvatrice e la Regina Cattiva, e non poterono non parlare anche dei due uomini seduti di fronte a loro, soprattutto di Robin.
- Quindi mi state dicendo che ho un’altra figlia, avuta con la tua sorellastra, ma solo perché ero convinto fosse Marian riportata dal passato.?? – domandò perplesso il ladro.
- A quanto pare avevi una vita movimentata nell’altro mondo – commentò divertito Pinocchio alzandosi dal tavolo – poveri piccoli però, sia Roland che Robin ora stanno crescendo senza di te – aggiunse con una pacca sulla spalla dell’amico.
- Già… - commentò tristemente l’uomo, ed Emma capì l’intento di August nel aver lanciato tale affermazione e nel volersi allontanare.
- Pinocchio ti va di accompagnarmi a cercare…- tentò d’improvvisare la donna senza idee, ottenendo così scarsi risultati, se non un’occhiataccia da parte di Regina – a cerare il non mi ricordo come si chiama – aggiunse poi annaspando facendo scoppiare a ridere l’amico, e in men che non si dica la mora, si trovò di nuovo da sola con il suo amore perduto.
- Sai, nonostante l’incantesimo con il quale cieli a tutti il tuo vero aspetto, i tuoi occhi sono rimasti gli stessi – commentò a caso l’uomo dopo un momento di silenzio.
- Come scusa.?? – chiese sbalordita lei.
- Quando vi ho attaccate la prima volta, c’è stato un momento in cui ho visto che voi stavate bisbigliando qualcosa, ma furono i vostri occhi a colpirmi, tanto da abbassare momentaneamente la guardia. Erano increduli, ma pieni d’amore e di speranza – iniziò a spiegare – quando ci siamo ritrovati nel bosco, ho capito subito che c’era qualcosa di strano, perché nonostante la donna che vedo non era la medesima del giorno prima, aveva il vostro stesso identico sguardo – concluse cercando i suoi occhi.
- Bhè oramai lo sapete perché – disse semplicemente facendo calare di nuovo il silenzio tra i due, quando finalmente prese coraggio e azzardò – venite con noi – cercando i suoi occhi – so che può sembrare una pazzia, ma avresti una vita, un futuro, e i tuoi figli potrebbe tornare ad avere un padre - iniziò a sparare a raffica Regina.
- E potrei avere il tempo di capire perché, anche se non vi conosco per davvero, il mio cuore freme accanto a voi – la interruppe l’uomo lasciando, per una volta dopo molto tempo, la regina felice e senza parole.

Il mattino seguente il clima che arieggiava tra i quattro compagni di viaggio era finalmente leggero e pieno di speranza. Tutti e quattro si rimboccarono le maniche per trovare tutti gli ingredienti indispensabili per il sortilegio e all’alba di mezzogiorno, l’unico che mancava era il cuore di Uncino.
- Riuscirai a strapparli il cuore e sbriciolarlo senza batter ciglio.?? – chiese preoccupato August alla sua migliore amica poco prima di farla salire sulla nave.
- Non sarà facile vederlo morire davanti ai miei occhi di nuovo, ma son ben consapevole quanto tutto questo sia una finzione – disse abbozzando un sorriso la bionda – e poi, quando il sortilegio sarà in atto, io potrò finalmente riabbracciare la versione di lui che non solo prova attrazione, ma mi ama davvero – continuò sentendo quanto il cuore ritornò a batterle forte nel petto grazie a questa consapevolezza.
- È tanto brutto confidarti che questa tua versione, mi piace di più rispetto a quella che, anche se per finta, ho sempre conosciuto.?? – le disse ridendo l’uomo tirandola in un abbraccio.
- Tranquillo, non lo dirò all’altra Emma – replicò divertita lei staccandosi – E grazie di esser stato al mio fianco anche in questa occasione. In qualsiasi mondo non riesci a non esser l’amico di cui ho bisogno – aggiunse dolcemente accarezzandogli il viso.
- Su, direi che è ora di tornare a casa – gli riprese Regina avvicinandosi per abbracciare anch’essa Pinocchio, e così una volta che anche i due uomini ebbero occasione di dirsi addio, i tre salirono finalmente sulla Jolly Roger.
Come da richiesta non vi era anima viva, quasi da far pensare che lo stesso Capitano non fosse presente sulla propria imbarcazione, ma ogni dubbio venne scacciato in pochi minuti.
- Ah ma quindi non sarete l’unica a farmi compagnia in questo viaggio – proclamò divertita la voce del pirata apparendo dagli alloggi della ciurma.
- È un problema.?? – chiese con toni composti la Salvatrice.
- Le ho promesso i miei servizi mia Regina, quindi sarò lieto di esaudire tutti i suoi desideri finché sarete a bordo milady – replicò con voce suadente con tanto di bacio mano alla bionda.
- Casanova in tutti i mondi – bisbigliò Regina a Robin avvicinandosi al Capitano per le fittizie presentazioni.
- Piacere io sono…- iniziò a presentarsi la mora, rendendosi però conto di non poter dire il suo vero nome -… Kara – aggiunse con un sorriso tirato, notando però lo sguardo divertito dell’amica. Lasciò che Uncino potesse a sua volta accoglierla come un gentiluomo e tempo zero si allontanò di fianco alla bionda, mentre lasciava anche al ladro il modo di presentarsi.
- La cugina di Superman.?? Fammi indovinare, qualche fumetto di Henry.?? – le sussurrò divertita la Salvatrice.
- Disse la famosa principessa Leila – la schernì subito la donna alzando gli occhi al cielo.
- Bene Maestà, dove devo dirigere la mia nave.?? – Domandò il Capitano richiamando nuovamente l’attenzione della mora e della bionda, e finalmente, consapevole di esser sempre più vicina al ritornare a casa, con un sorriso immenso, Emma urlò - Prendete la rotta di Arendelle Capitano –

Storybrooke

Quando Belle si svegliò verso il tardo pomeriggio, cercò di provare a collaborare con i suoi amici: voleva capire dove Tremotino avesse portato suo figlio, perché volesse uccidere Emma e ovviamente scoprire cosa la Fata Oscura avesse a che fare con tutto questo.
Le motivazioni per non demordere non mancavano nemmeno a lei. Oltre infatti a non voler perdere un’amica, voleva in primis salvare suo figlio dall’oscurità e nessuno poteva biasimarla per questo.
Fu verso sera, quando la donna tornò sulla nave di Killian, che i tre uomini si misero a pensare nuovamente come recuperare le due madri scomparse, ma a una certa giunsero a conclusione che forse avrebbero dovuto di nuovo chiedere aiuto a Zelena per riuscire davvero nell’impresa.
Così per le 23 il Capitano della Jolly Roger era stravaccato esausto sul divano, davanti alla TV accesa.
- Se la tua disperazione non si leggesse in faccia, la si potrebbe intuire per quello che guardi – lo prese in giro Henry buttandosi affianco a lui con una ciotola di popcorn.
- Addirittura.?? Anche se in verità non ho la più pallida idea di cosa stia trasmettendo questa scatola nera.?? – domandò con toni divertiti l’uomo.
- Fidati: è “Il Tenente Colombo”, lo si può guardare solo se si è troppo piccoli per capire, troppo vecchi o disperati – commentò ancora ridente il giovane cambiando su “X Factor” – Questo è molto meglio – aggiunse cercando l’approvazione del pirata seduto di fianco a lui.
- E in cosa consisterebbe quello che stiamo guardando adesso.?? – gli chiese perplesso lui.
- Gare di canto. Questi però sono i provini, quindi ci si fa anche qualche risata – gli spiegò il ragazzo.
- Forse tua madre mi ha già fatto vedere qualcosa del genere. Come si chiamava… - iniziò a distrarsi finalmente cercando di ricordarsi il nome del programma che ogni tanto la domenica Emma l’obbligava a guardare con una bella pizza davanti – ah si.!! American Idol, può essere.?? – chiese speranzoso di aver azzeccato il nome.
- Ahahah sisi, l’ho vedo di solito con Regina la domenica sul divano nell’altra casa, ma ovviamente non vedo mai chi eliminano perché a una certa vengo costretto ad andare a dormire – gli spiegò sospirando Henry.
- Dovrei fare lo stesso vero.?? Dire tipo “Giovanotto è tardi, fila sotto le coperte”.?? – domandò grattandosi dietro l’orecchio imbarazzato Uncino. Era vero che aveva passato parecchio tempo con Bea quando era ragazzino, ma era diverso occuparsi di un giovincello nella Foresta Incanta e soprattutto Henry aveva praticamente 16 anni non poco più di 10: cosa avrebbe dovuto fare per fare la cosa giusta.?
- Killian ho due madri, e per quanto Emma sia più flessibile, sono comunque entrambe due generali. Un alleato almeno in una delle due case mi servirebbe – gli fece notare furbamente il giovane Mills.
- Alleato dici.?? Suona bene – iniziò a dire sorridente il pirata, contento di quel passo avanti nel loro rapporto – Ma opterei per un’alleanza sotto copertura, che ne dici.?? – propose in fine guardandolo con il suo solito sguardo con il sopracciglio alzato.
- Andata.!! – affermò Henry battendogli il cinque e ritornando a mangiare soddisfatto popcorn.
Il ragazzo non era pronto ancora a vederlo come un padre, e forse non lo sarebbe mai stato, ma non poteva non ammettere che, nonostante tutto, gli piaceva averlo come amico, e in più rendeva davvero felice sua madre. Quindi, come si era ripromesso qualche settimana prima, avrebbe fatto di tutto per tenere la sua famiglia unita, e Killian era decisamente parte della sua strana famiglia.

Buongiorno lettrici :)
Rieccomidi nuovo a scrivere, con un capitolo che riporta sempre più vicino le SwanQueen verso casa.
Convinto infatti Uncino a portarle in mare, abbiamol gli ultimi momenti delle due donne nella Foresta Incantata dove, con l'aiuto di Emma e Pinocchio, Regina viene spinta a chiedere a Robin Hood di seguirla nel mondo reale.Usa la carta dei figli orfani, ma sarà lo stesso ladro a confermarle che non torna solo per i due bambini, riempiendo di gioia e speranza la nostra regina. Quindi una volta rese le ultime decisioni, e salutato August, i tre insieme a Killian Jones prendono il largo seguendo Arendelle come direzione.
A Storybrooke nel mentre abbiamo il nostro Principe Azzuro tornare protagonista con gli altri. Dopo la notizia di Belle, è chiaro che uccidere semplicemente la figura incapucciata non è più possibile, e che devono trovare un piano per salvare sia Gideon che la Swan, e ciò implica trovare un modo per riportare indietro le due donne. Detto ciò, nonostante la scomoda situazione, abbiamo un momento di "vita quotidiana" tra il nostro Capitano ed Henry, che tornano finalmente ad avere, a piccoli passi, un bel rapporto di sintonia che era venuto un po' meno nell'episodio 6x06 (ndr secondo me è stato un distacco un po' forzato, dato che riguardando i vecchi episodi Henry e Uncino hanno sempre avuto un bel rapporto, ma va bhè).
Bon, fine dello sproliloquio. Spero vi sia piaciuta la lettura e alla prossima.
Un bacio
A.

 

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Capitolo 7
*** 6. I like you more, when you don't wanna kill me ***


6. I like you more, when you don't wanna kill me

L’alba era stata uno degli spettacoli della natura che aveva sempre affascinato la Salvatrice. A differenza di tutti quelli che preferivano il tramonto, lei aveva sempre reputato il sorgere del sole più intrigante. Perciò quella mattina, quando dopo tempo finalmente si ritrovava a poterla ammirare dal ponte della Jolly Roger, non si era lasciata scappare l’occasione.
Si era però decisamente dimenticata come non fosse sola ad ammirare il paesaggio, e la voce del Capitano proveniente da dietro il timone la richiamò all’attenzione.
- Vedo che siamo mattiniere vostra Maestà: troppi pensieri per la testa.?? – le urlò Uncino curioso dall’alto e la donna non poté che sorridere tra se e se: in qualsiasi universo Killian Jones sapeva leggerla sempre come un libro aperto.
- Diciamo solo che il mare e il suo orizzonte mi rilassano – rispose lei non appena fu in prossimità del timone – So che sono la prima ad aver precisato di viaggiare il più velocemente possibile fino a nuovo richiesta, ma vi siete allontanati dal timone sta notte.?? – chiese poi perplessa la donna. Era andata a dormire a notte inoltrata con la barca ancora in movimento, e si era svegliata già in viaggio. Per quanto non fosse reale il Killian davanti ai suoi occhi, voleva evitare di vederlo stramazzare sul ponte per stanchezza.
- Vi state preoccupando per me Principessa.?? – ribatté semplicemente lui con tono suadente avvicinandosi pericolosamente alle sue labbra, ma come al solito Emma non si spostò di un centimetro, affascinando sempre di più l’uomo di fronte a lei.
- Non fatevi strane idee Capitano -  gli soffiò sulle labbra – E che assomigliate in maniera particolare all’uomo che amo – aggiunse allontanandosi e tornando a fissare il mare.
- Ah – replicò deluso Uncino facendo calare un momentaneo silenzio – bhe toglietemi però una curiosità, dov’è quest’uomo che tanto amate adesso.?? – domandò a seguire il pirata, con un chiaro tono di gelosia che fece scoppiare a ridere di gusto la bionda. Non solo in qualsiasi realtà Killian Jones sapeva leggerla come un libro aperto, ma era anche geloso di lei. Sempre.
- Vi faccio ridere con le mie domande Maestà.?? – continuò a quel punto quasi offeso.
- Perdonatemi, davvero – iniziò a scusarsi Emma cercando di darsi un contegno – Non è di voi che rido, ma della situazione. Fidatevi di me, l’uomo che amo in questo momento starà dando di matto nel non trovarmi, ma sono anche sicura, che quando gli racconterò tutto quello che mi è successo negli ultimi giorni, nonostante ci riderà su, sarà incredibilmente geloso di voi, per quanto la cosa sia assurda. Non sarebbe la prima volta – spiegò a seguire persa nei ricordi, per poi rendersi conto di aver detto decisamente delle cose senza senso per quella versione di Uncino.
- Mi sono letteralmente perso nei vostri discorsi – proclamò alzando gli occhi al cielo l’uomo.
- Lo so, ma fidatevi, va bene così – rispose con un sorriso Emma.

Nel tardo pomeriggio di quella stessa giornata, secondo le indicazioni del Capitano, erano oramai abbastanza lontani dalla costa per poter finalmente iniziare a preparare quello che serviva per il sortilego.
Uncino continuava a governare la nave, mentre Emma aveva raggiunto Robin e Regina sotto coperta.
- Capitan eyeliner non sospetta nulla.?? – chiese seria la mora.
- No, è preso a fissare l’orizzonte. Qui quanto ti manca.?? – ribatté sempre più in ansia la bionda.
- Non più di una decina di minuti. Credo che sia giunto il momento di procurarci l’ultimo ingrediente – affermò con un sospiro grave la donna cercando preoccupata gli occhi dell’amica – Ricordati Emma: non è reale. Appena torneremo a Storybrooke potrai riabbracciare il tuo vero pirata – aggiunse prendendole una mano.
- Lo so, e che vederlo morire di nuovo, sotto i miei occhi e per mano mia, mi mette solo un po’ di brividi – replicò la Salvatrice rispondendo alla stretta di mano per poi silenziosamente uscire dalla stanza.
- Quindi come funziona adesso.?? – domandò Robin non appena furono di nuovo da soli.
- Bhè nel momento in cui Emma sbriciolerà il cuore di Uncino nel calderone, una nube di fumo inizierà ad avvolgerci e quando il sortilegio raggiungerà tutte le miglia circostanti noi saremo trasportati a Storybrooke. Per noi durerà tutto il tempo di chiudere gli occhi – gli spiegò Regina.
- Tornerete a casa in incognito.?? – chiese a quel punto divertito l’uomo di fronte a lei.
- Come scusa?? – ribatté perplessa la donna, per poi capire che stesse parlando delle sue finte sembianze – Ah giusto – aggiunse sorridendo e tornando al suo aspetto originale.
- Devo ammettere che mi piacete decisamente di più così – le disse il ladro facendola arrossire.
- Grazie – rispose quasi imbarazzata lei – però lasciamo perdere tutta questa formalità. Il tu andrà più che bene, soprattutto nel nostro mondo – lo schernì poi divertita per cambiare argomento.
- Mi sa che mi dovrò abituare a un bel po’ di cose nel nuovo mondo – iniziò a quel punto a ragionare lui.
- Ascolta Robin, non è troppo tardi per cambiare idea. Con la mia magia posso trasporti di nuovo sulla costa. Te lo chiederò quindi un’ultima volta: sei disposto a dare una chance a una nuova storia.?? – chiese Regina, quasi impaurita da quell’ultima e definitiva risposta che avrebbe ricevuto.
- Le nuove storie m’interessano molto – affermò semplicemente l’uomo facendo sciogliere il cuore della regina.
Nel mentre Emma era giunta sul ponte, e più nervosa rispetto al dovuto si era avvicinata al capitano nella nave.
- Qualcosa vi preoccupa milady, si percepirebbe la vostra apprensione a miglia di distanza – le disse Uncino ancora prima che la donna ebbe modo di parlare.
- Ho bisogno che facciate una cosa per me – rispose semplicemente lei cercando i suoi occhi.
- Ogni vostro desiderio è un ordine, ma non è saggio lasciare il timone di una nave scoperto con le vele spiegate. Ci vorrebbe pochi istanti per farci cambiare la rotta – le spiegò l’uomo.
- Lo so, ma vi prego seguitemi, sarà questione di pochi attimi – ribatté imperterrita e senza dire altro si diresse sotto coperta, sicura che l’uomo l’avrebbe seguita.
Quando arrivarono davanti alla porta della stanza dove si trovavano Robin e Regina, Emma prese nuovamente coraggio per voltarsi verso di lui: gli prese la mano e senza più esitare aprì la porta.
- Ma cosa diamine sta succedendo qui.?? – chiese a quel punto perplesso Jones, notando la presenza della Regina Cattiva e di un calderone ribollente dietro ai due.
- Killian ascoltami – lo richiamò di nuovo all’attenzione la bionda, stupendolo per come era ritornata a chiamarlo per nome, come se fosse la cosa più naturale al mondo – Ho davvero bisogno che tu ti fida di me – aggiunse incatenando quelle due pozze color smeraldo oramai lucide a quelle color oceano di lui – ti prego chiudi gli occhi – disse in fine e l’uomo titubò. Eccome se titubò, ma c’era una forza, decisamente più forte di lui, che dopo quei attimi di esitazione lo spinse a chiudere finalmente gli occhi.
Da lì fu tutta questione di pochi secondi. Un dolore sovrumano percosse tutto il corpo del Capitano della Jolly Roger, e riuscì a riaprire gli occhi giusto in tempo per vedere la principessa con il suo cuore in mano, per poi stritolarlo in quel calderone mentre, continuando a guardarlo in lacrime sussurrava flebile – mi dispiace -

Storybrooke
Biancaneve camminava ansiosa avanti e indietro per il suo appartamento con il piccolo Neal tra le braccia, continuando a dare un occhio all’orologio ogni 5 minuti. Erano oramai le 15.30 passate e nessuno era ancora entrato in casa.
Quella mattina, quando il marito l’aveva svegliata, aveva ritrovato un biglietto di Henry che l’avvisava della decisione presa sul tentare di riportare a casa Emma e Regina, e che si sarebbero visti nel loft nel primo pomeriggio, con, si sperava, una soluzione.
Quando finalmente alle 16 Henry varcò la porta, negli occhi della donna non si poteva che leggere una forte speranza che il ritardo fosse dovuto a buone notizie, ma Killian ci mise poco a farla sparire.
- Libri e libri sui portali per attraversa i mondi, ma se sono frutto di un desiderio, niente di niente – esordì il Capitano spazientito.
- Questa non era sicuramente la frase d’entrata che speravo – affermò sospirando la donna poggiando il bambino nella culla.
- Belle e Zelena sono comunque rimaste in biblioteca a cercare una soluzione – aggiunse August chiudendo la porta dietro di se.
- Forse avremmo dovuto esprimere un ultimo desiderio di riportarle indietro, prima di lasciare andare Aladin e Jasmine – commentò sconsolato Henry.
- No tesoro, avete fatto la cosa giusta nel non esprimerlo. Ci sarebbe stato un prezzo da pagare, e poi sarebbe valso come annullamento del primo desiderio. Non si poteva fare – lo fece ragionare la nonna.
- L’unica cosa che mi preoccupa e se la difficoltà nel tornare da lì sia pari per loro quanto per noi – fece notare preoccupato Pinocchio.
- Non sarà facile, ma sarà sicuramente possibile – iniziò a spiegare Uncino – c’è sempre una scappatoia, come nel mondo creato dall’autore – concluse pregando mentalmente che la sua Swan fosse giunta alla stessa deduzione.
- Come sta Belle.?? – domandò poi preoccupata Neve per l’amica. In fin dei conti non si trovava in una situazione per niente facile.
- Abbastanza distrutta. Ne Tremotino ne suo figlio si sono fatti più sentire, ne si sono fatti rintracciare – spiegò l’amico più fidato della figlia.
- Bhè io comunque opterei per… - provò a ribattere la donna, ma un’insistente bussare la portò a fermarsi di scatto.
Il giovane Mills in men che non si dica andò ad aprire, convinto di trovare le due donne lasciate poco fa in biblioteca, con delle novità per l’apertura di un qualche portale, ma quello chi si trovò davanti fu decisamente meglio.
- Mamme.!! – urlò il ragazzo gettandosi in automatico tra le braccia di Emma e Regina, e fu un attimo che tutti accorsero increduli alla porta.
- La versione di te che non mi vuoi uccidere è decisamente quella che preferisco – disse stringendolo a se Regina.
- Henry voleva uccidere Regina.?? – chiese incredula Biancaneve.
- Oddio mamma che bello vederti viva – ripose semplicemente la bionda abbracciandola.
- Mi sa che dovrete spiegarci un bel po’ di cose – affermò da dietro le spalle di Neve la voce di Uncino.
- Killian.!! – sospirò sollevata Emma a quel punto gettandosi tra le sue braccia e baciandolo con passione.
- Love, non che non apprezzi – replicò lui a fior di labbra – ma non sono abituato a tanto trasporto in pubblico – la prese in giro, tenendola comunque ben stretta a se.
- Credo sia dovuto al fatto che ti abbia ucciso non meno di 10 minuti fa – esordì una voce maschile sulla soglia della porta.
- Per mille balene.!! – sussurrò incredulo il pirata scostando leggermente la Salvatrice in modo da confermare con i propri occhi quello che aveva sentito.
- Robin Hood.!! – lo chiamò incredulo Herny.
- Si, bhe… mi conoscete proprio tutti allora – affermò imbarazzato – tranne l’unica persona che conosco io – aggiunse divertito sorridendo verso Pinocchio.
- Ok, direi che è il momento che qualcuno chiami Belle e Zelena per farle venire qui e noi… noi ci dobbiamo raccontare un bel po’ di cose – aggiunse finalmente sorridente Biancaneve. I guai maggiori non erano svaniti, ma la sua famiglia era di nuovo tutta a casa, e voleva godersi almeno il momento.

- Quindi, ricapitolando: la Regina Cattiva non aveva mai lanciato il sortilegio, Emma era una principessa che cantava nei boschi… - iniziò a riassumere Uncino seduto sul divano, tenendo ben stretta la sua Salvatrice al suo fianco.
- Hej, nessuno ha mai detto che cantavo – lo riprese rabbuiata la bionda tirandogli un pugno sulla spalla.
- Mamma tutte le principesse cantano – la prese in giro il figlio.
- Si bhè, comunque Regina mi ha salvato da quella smorta versione di me stessa – ribatté la donna.
- Dopo aver ucciso i tuoi ed esser stata quasi ammazzata da nostro figlio – sottolineò la regina – è stato atroce giuro – aggiunse lanciando uno sguardo a mo di scuse a Biancaneve.
- Ti capisco Regina… Nella storia dell’autore io e David avevamo ucciso Uncino – le ricordò l’amica.
- Com’è che negli universi alternativi finisco sempre ucciso da qualcuno.? – chiese fintamente offeso il pirata.
- Non per qualcosa, ma le ragazze mi hanno raccontato che in verità anche nella realtà ti hanno fatto passare a miglior vita – s’intromise Robin Hood, ritrovandosi così tutti gli occhi di nuovo su di lui. Era strano per tutti quanti risentire nuovamente la voce del re dei Ladri, come era emozionante per tutti vederlo stringere la sua piccola bambina tra le braccia. Perfino Zelena era rimasta felicemente sorpresa del suo ritorno.
- Già…- sospirò il Capitano pensieroso, e come una doccia fredda tornò a ripensare come, anche se lui era scappato alla morte, ora era Emma ad esser in pericolo, e le questioni da affrontare erano davvero serie – Non vorrei fare il guasta festa, ma purtroppo, per quanto sia felice di rivedervi entrambe, ci sono questioni urgenti da affrontare rispetto a quello che è successo durante la vostra assenza – riprese poi parola serio.
- Si, è arrivata l’ora di farla vedere alla Regina Cattiva – affermò grave Regina.
- Direi che la vostra nemesi non è più un problema. Almeno per ora – ribatté Pinocchio.
- Come scusate.?? – chiese subito perplessa la Salvatrice.
- Swan – la richiamò con un pesante sospiro Killian – La Regina Cattiva è stata trasformata in un serpente da una figura incappucciata poco dopo che tu e Regina eravate scomparse – iniziò a spiegarle guardandola negli occhi.
- Oh – soffiò frastornata dalla notizia la donna.
- E la parte peggio di tutto questo, e che abbiamo scoperto di chi si tratta – continuò Biancaneve spostando lo sguardo su Belle, alche anche gli occhi della Salvatrice a quel punto si posarono sull’esile donna che sedeva di fronte a lei, cercando di capire di chi stessero parlando, e perché c’entrasse proprio la sua dolce e intelligente amica, ma le parole che ella pronunciò furono per lei davvero inaspettate.
- Si tratta di mio figlio Emma. Si tratta di Gideon ed è qui per ucciderti – affermò secca, ma con gli occhi prossimi al pianto.

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Buonasera lettrici.!!
Rieccomi a postare un nuovo capitoletto dove finalmente, le nostre SwanQueen ritornano a casa, non ovviamente dopo un momento angst per la nostra Salvatrice, come quello di uccidere di nuovo il suo True Love, anche se per finta.
Comunque vada riapprodano a Storybrooke e lo fanno ufficialmente in compagnia di Robin, ritorno che spiazza parecchio tutti gli eroi, nonostante ovviamente ne siano felici.
Le ragazze si ritrovano quindi a raccontare le loro avventure, e si dichiarano pronte a sconfiggere la Regina Cattiva, ma ecco che vengo aggiornate sui risvolti positivi e negativi durante la loro assenza. La regina Cattiva è sconfitta, ora il problema è la figura incappucciata che altri non è Gideon, il figlio di Belle.
Dal prossimo capitolo torneremo quindi a concentrarci su questa parte della storia, ma spero comunque di avermi interessato fino a qui.
Un grosso bacio e alla prossima.!!
A.

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Capitolo 8
*** 7. Let that people care about you ***


7.Let that people care about you

Regina ed Emma erano tornate a casa, e i problemi che dovevano affrontare forse erano anche peggiori di quelli a cui erano dovute sopravvivere in precedenza, soprattutto la Salvatrice, ma per quella sera, la figlia di Biancaneve e il Principe Azzurro, non aveva nessuna intenzione di intraprendere grandi imprese, nonostante la scioccante notizia che proprio il bambino che aveva aiutato a far nascere era il suo futuro assassino. No, per quella sera voleva solo stare a casa con chi amava.
Era rimasta tutto il pomeriggio nel loft, ad abbracciare suo figlio, chiacchierare con August, cercare di far ambientare Robin Hood con i presenti insieme a Regina e verso sera aveva lasciato andare Henry a dormire a casa dell’altra mamma, pregato Belle di rimanere a casa dei suoi genitori, protetta da un forte incantesimo di protezione ed era rimasta nell’appartamento da sola con Neve giusto il tempo di una cioccolata.
- Come stai.?? – chiese seriamente preoccupata la bionda.
- Adesso che sei tornata a casa, va tutto bene – le rispose semplicemente la madre.
- Sai che non parlo di questo. Parlo di te e David – ribatté nell’immediato la figlia.
- Dopo tutti questi anni credevo l’avessi imparato. Tuo padre ed io, abbiamo affrontato tante sfide, ma in qualche modo troviamo sempre un modo per ritrovarci e questa volta non sarà da meno – le disse la mora stringendole una mano, come a farle forza.
- Com’è possibile che anche in una situazione del genere, sia tu a rassicurare me, e non viceversa – la prese dolcemente in giro Emma.
- Fa tutto parte del ruolo di una madre – le spiegò con un sorriso – ora però va. So per certo che, a differenza mia, c’è qualcuno di sveglio che ti aspetta a casa – aggiunse alzandosi dal divano, e la bionda non poteva esser più che d’accordo.
Così in una decina di minuti la Salvatrice varcò la porta della sua casa, e neanche il tempo di chiedersi dove fosse il suo pirata, che fu tra le sue braccia, bocca contro bocca.
Si amarono sul divano, senza parole, solo con estremo bisogno l’uno dell’altra.
Ripreso a parlare solo dopo aver entrambi raggiunto il piacere, sotto una coperta, ancora nudi e abbracciati.
- È stato orribile – disse semplicemente Emma.
- Cosa Swan.?? Il sesso con me.?? Così mi ferisci– rispose stranito e sarcastico il capitano da quell’affermazione, beccandosi un pugno sul petto come punizione.
- Ucciderti di nuovo – sospirò cercando i suoi occhi – Per quanto sapevo che non eri reale, è stato comunque orribile – gli spiegò la donna, e Uncino non poté a quel punto che tirarla maggiormente a se.
- Adesso siamo qui. Siamo insieme – la rassicurò lui – piuttosto, ero tremendamente affascinante anche in questo universo alternativo.?? – domandò divertito, per smorzare la tensione.
- Eri sempre e letteralmente tu: maledettamente affascinante, maledettamente malizioso e soprattutto maledettamente geloso – rispose lei scoppiando a ridere.
- Mica mi starai dicendo che mi hai tradito con me stesso.!! – disse sconvolto.
- Lo sapevo che l’avresti pensato – ribatté la donna – ma no, non ti ho tradito con il te stesso alternativo. Ma il modo in cui mi son posta l’ha sicuramente affascinato, come immaginavo. Diciamo che sapevo di esser il suo tipo – lo prese poi in giro.
- Bene, quindi hai appena ammesso di aver flirtato con un altro – replicò lui con toni decisamente maliziosi avvicinandosi alle sue labbra – devi decisamente farti perdonare – concluse poi, prima di rifiondarsi sulle sue labbra e amarla ancora.

La mattina seguente, quando Emma aprì gli occhi, fu decisamente stranita nel svegliarsi da sola nel letto. Se fosse stato per lei, nonostante tutto quello che stava succedendo a Storybrooke, avrebbe comunque preferito rotolarsi ancora un po’ tra le lenzuola con il suo pirata. Decise comunque di prendersela con calma, e solo dopo una lunga e rilassante doccia, iniziò a scendere al piano inferiore da dove proveniva un intenso odore di caffè e un forte vociferare.
- Nonno, secondo me hai esagerato con le quantità – ridacchiò Henry.
- Non finirà tutto questo cibo nemmeno in tre giorni e con il nostro aiuto – gli fece notare Killian.
- Oh andiamo, posso fare il padre amorevole senza che voi abbiate troppo da ridire – commentò David.
- Certo papà, ma credo che tra il rintracciare Gold e suo figlio, salvarmi e cercare di riportare Gideon dalla parte dei buoni, non avrò troppo tempo per mangiare tutto questo – esordì la bionda comparendo in cucina.
- Emma.!! – gridò suo padre entsusiasta di rivederla intera e l’abbracciò con affetto.
- Comunque davvero, l’unica cosa che mi è mancata in questi giorni è il caffè – aggiunse staccandosi e avvicinandosi a Uncino che già era pronto a porgerle una tazza piena.
- Bene: ora che le mie mamme sono tornate, bisogna dare un nome all’operazione di salvataggio della mamma – propose entusiasta Henry di aver ritrovato, in parte, un po’ di normalità in casa.
- Operazione Leone: ci vorrà coraggio – propose David.
- Operazione Squalo: è più feroce come animale – suggerì il pirata.
- No, non rendono l’idea – constatò il giovane Mills.
- Fenice – affermò Emma richiamando l’attenzione dei tre – Si dice che risorga dalle ceneri, scampa quindi alla morte. Nella situazione in cui sono, forse è l’animale più azzeccato, non credete.?? – si spiegò poi in cerca di consenso.
- Che l’operazione Fenice abbia inizio – proclamò il figlio sorridente aspettando il cinque dalla madre, che ovviamente non tardò arrivare.
- Nonostante ciò però, tu mio caro, lavorerai all’operazione part time, è ora di andare a scuola – replicò Emma all’entusiasmo del figlio guardandolo torva – tanto so già che in questi giorni di assenza, mia e di Regina, un certo pirata di nostra conoscenza ti ha fatto fare un po’ quello che volevi e saltare le lezioni – aggiunse riservando un’occhiataccia anche all’uomo.
- Che donna di poca fede – rispose ridendo Uncino.
- Cosa ti avevo detto Killian.?? Due generali – commentò sconsolato Henry prendendo il suo zaino.
- Dai, ti do uno strappo – gli propose il Principe Azzurro – ci vediamo tutti dopo in centrale.?? – chiese a seguire rivolgendosi alla coppia.
- Sisi, a dopo papà – confermò la bionda e si ritrovò di nuovo in cucina con il suo capitano.
- Cos’è questa storia dei generali scusa.?? – domandò la donna con toni finti accusatori avvicinandosi all’uomo.
- Mi spiace Swan, ma non otterrai nessuna informazione dal sottoscritto – le soffio lui divertito, ma con voce sensuale a fior di labbra, per poi concedersi ancora un bacio intenso, in quei ultimi attimi di pace.

- No, non se ne parla.!! – affermò serio David poggiato alla scrivania.
- È un suicidio, ma sai bene che Emma ha ragione – lo riprese Regina alzando gli occhi al cielo.
- Lasciatemi prima parlare con Tremotino – gli interruppe Belle.
- Gold è con tuo figlio, tanto vale che una volta trovati ci parli direttamente io – replicò la bionda.
- Potrebbe attaccarti senza lasciarti parlare e si avvererebbe la tua visione – commentò August cercando lo sguardo dell’amica.
- Mi vestirò diversamente – rispose a quel punto con sarcasmo la Salvatrice, cercando approvazione delle sue parole in Killian, ma la sensazione di non ottenerla venne confermata, nel vedere il suo pirata in disparte, perso a guardare fuori dalla finestra.
- Bhe, qualsiasi decisione prenderemo, in primis bisogna capire dove sono e come trovarli – sospirò pesantemente il Principe.
- Ti prego, ditemi che sono ben protetti da una qualche magia oscura e non che non avete provato con un incantesimo di localizzazione – gli fece eco immediatamente la regina.
- Certo che ci abbiamo provato, ma il coccodrillo sa bene che lo stiamo cercando, anche senza sapere delle visioni di Emma. Suo figlio ha proclamato di volerla uccidere, non si farà trovare finché non avrà un piano ben architettato nella sua testa – iniziò a sentenziare severo Uncino – Andiamo lo sappiamo tutti.!! È del Signore Oscuro che stiamo parlando: ha già perso un figlio, farà di tutto per proteggere e non perderle l’’altro – concluse tornando a fissare tutto il gruppo.
- E quindi per adesso cosa facciamo.?? – chiese esausta Belle.
- Continuiamo a cercare informazioni sulla Fata Nera, sulla spada che dovrebbe uccidere Emma, e aspettiamo che si facciano vivi. Belle stiamo parlando di tuo figlio e tuo marito: ti cercheranno. Poi dipenderà da te cosa fare – constatò Regina – Ora, con permesso, devo tornare nel mio ufficio. Zelena mi sta aspettando con Robin Hood e la bambina – aggiunse poi la donna avvicinandosi alla porta dell’ufficio.
- Usciamo anche noi, direi che a sto punto l’ennesimo giro in biblioteca non ce lo toglie nessuno – proclamò Pinocchio cercando l’assenso di Belle.
- Vengo con voi – esordì il capitano.
- Killian… - cercò di richiamarlo immediatamente la bionda. Sapeva che era arrabbiato con lei.
- Ci vediamo dopo da Granny – replicò secco l’uomo e in pochi minuti la Salvatrice si ritrovò solo con David.
Non aveva voglia di parlare, ma a quel punto sapeva bene che una paternale era vicina. Se c’era una cosa su cui andavano d’accordo il suo pirata e il padre, era sicuramente il fatto di non sopportare le sue scelte di cavarsela da sola o di andare volontariamente in contro al pericolo.
Così, nonostante il volersi ritagliare del chiaro spazio per restare da sola, Emma venne raggiunta immediatamente dal Prince Azzurro, non appena si sedette alla scrivania del suo ufficio.
- Ti ama, e non gli va a genio che tu ti metta in pericolo a gratis – le disse semplicemente l’uomo, raggiungendola dopo pochi attimi.
- Come te: ma tu e la mamma vi mettete a discutere, lui invece se ne va - replicò la donna non distogliendo lo sguardo dal computer.
- Perché io e Biancaneve siamo i tuoi genitori, e ci viene naturale dire la nostra quando la nostra bambina prende decisioni con cui non concordiamo. Lui invece è il tuo fidanzato, e sa, che quando ti metti in testa una cosa, tanto vale mordersi la lingua, perché a dire la sua litighereste soltanto. Lo capisco, sotto quel punto siamo molti simili Uncino ed io, e tu hai la stessa testardaggine di tua madre – le spiegò sospirando accarezzandole dolcemente il capo e facendo calare un momentaneo silenzio.
- Ti manca tanto la mamma.?? – chiese semplicemente a una certa la donna.
- E come se mancasse una parte di me – rispose appoggiandosi alla scrivania in modo da poter guardare meglio la figlia – ma se c’è una cosa che ho imparato e che, in qualche modo, troviamo sempre un modo per ritrovarci …- continuò a spiegarle.
- … e questa volta non sarà da meno – concluse Emma per lui – usate anche le stesse frasi - aggiunse poi facendo comparire finalmente un sorriso.

Nel mentre, nell’ufficio del Sindaco, Regina stava discutendo con Robin e Zelena su delle altrettanto importanti questioni.
Per quanto il re dei ladri infatti, fosse tornato anche per capire cosa ci potesse esser tra lui e l’ex Regina Cattiva, uno dei motivi principali del suo ritorno era sicuramente il non far crescere senza un padre i propri figli, ma al momento non entrambi i suoi figli si trovavano a Storybrooke.
- Ora come ora non è sicuro portare qui Roland. Corre sicuramente meno pericoli nella Foresta Incantata con l’Allegra Brigata - affermò seria Regina.
- Quindi devo aspettare – commentò perplesso Robin.
- Non concordo su molte cose con mia sorella, ma questa è la cosa più saggia. Ti crede morto, non gli cambierà molto riabbracciarti adesso o tra qualche giorno – constatò con il solito tatto la rossa.
- Zelena.!! – la riprese incredula la sorella.
- Oh andiamo, è la verità – ribatté lei – quando sarà il momento apriremo il portale con quella vecchia bacchetta dell’apprendista, e riporteremo qui tuo figlio e tutta la tua banda di amici – aggiunse posando la bambina oramai addormentata nel passeggino.
- Va bene – sospirò tristemente il ladro. Erano giorni che non vedeva suo figlio, e per quanto oramai cresciuto nella sua realtà gli mancava. Il fatto era che anche quando aveva incontrato le due donne e Pinocchio in quella realtà parallela, era in giro in perlustrazione da giorni, per mettere in atto un nuovo colpo grosso, a discapito di qualche riccone, con l’Allegra Brigata. Incontrare e decidere di rapinare Emma e Regina era stato davvero un caso. Un caso fortunato, ma pur sempre un caso.
- Io e la piccola comunque adesso andiamo a casa – disse d’un tratto Zelena iniziando a infilarsi il cappotto – Se ti spiegano come arrivare, puoi passare nel pomeriggio quando si sveglia per giocare un po’ con lei – aggiunse guardando il padre di sua figlia.
- Volentieri, ti ringrazio – disse cordiale l’uomo, e l’attimo dopo la rossa era già scomparsa in un nuvola verde.
- Ascolta, devo proporti una cosa, ma vorrei che la prendessi per quella che è: una gentilezza, nulla di più – esordì la mora appena rimasero da soli.
- Dimmi pure Regina – la intimò lui a parlare.
- Quando eri qui con l’Allegra Brigata, avevate un accampamento tutto vostro nei boschi, perché vi piaceva vivere così, ma per ora sei da solo, e giustamente Granny è preferibile, ma comunque una spesa inutile – iniziò a spiegarli la donna con dei giri di parole non propriamente da lei – e io in casa ho tante camere vuote, non sarebbe un problema, non dovresti pagare nulla e giuro che non è un modo per provarci, per quan… - continuò senza fermarsi quando la presa calda e salda delle mani di Robin Hood sulle sue spalle la bloccarono.
- Accetto molto volentieri Regina, e ti credo sul fatto che tu non me lo stia proponendo per un doppio fine – le rispose con un dolce sorriso lui – e poi sarà comunque un modo per conoscerci meglio, e questo non mi dispiace affatto – aggiunse, facendo sciogliere il cuore della regina.

Verso l’ora di pranzo Uncino abbandonò i due amici in Biblioteca e decise di staccare un attimo con un bicchierino di Rhum da Granny.
Era ancora nervoso per la questione discussa quella mattina alla stazione di polizia, ma era comunque andato alla tavola calda nella speranza di vedere Emma.
Più lei, con le sue decisioni prese di petto e di testa sua, gli davano sui nervi, più comunque lui non riusciva a tenerla lontana.
Si sedette quindi solitario a uno dei soliti tavolini, dando le spalle all’ingresso, ma tempo 5 minuti la bionda che dominava i suoi pensieri, si sedette al tavolo di fronte a lui.
- Vuoi evitarmi ancora o posso mangiare qui con te.?? – chiese diretta come al suo solito la donna.
- Swan, se volessi davvero evitarti, non sarei seduto da Granny all’ora di pranzo – ribatté lui in un sospiro, distogliendo lo sguardo dal suo bicchiere di Rhum e posandolo sugli occhi di lei.
- Avete scoperto qualcosa.? – domandò a quel punto lei per scacciare quella loro tensione.
- Più o meno – affermò il Capitano distogliendo di nuovo lo sguardo da Emma – Diciamo che i genitori del Coccodrillo si erano scelti bene. A quanto pare la fata Nera, o Corvina come la si voglia chiamare, non rapisce i bambini per hobby, così come Peter Pan, con i suoi bambini sperduti – iniziò a spiegarle l’uomo.
- Mi stai dicendo che anche Corvina cerca il vero credente.? – lo interruppe spaesata la Salvatrice.
- Ha rapito suo nipote e vuol ammazzare te, direi che qui Henry non centra – gli fece notare Uncino – Comunque ho già sentito tuo padre e gli ho detto di raggiungerci più tardi in biblioteca, così Belle e Pinocchio vi spiegheranno tutto. Tu avvisa Regina – le disse a seguire per chiudere la questione, facendo calare il silenzio tra loro, quando la donna si alzò di scatto trascinando il pirata fuori dal locale.
- Ma dove stiamo andando.?? – chiese perplesso lui, ma non fecero in tempo a uscire dal ristorante che si ritrovarono trasportati al molo – Bhe, devo dire che nonostante i cali di potere, sei migliorata con la magia – aggiunse ironico, mentre la Salvatrice non faceva che fare avanti e indietro nervosa davanti a lui.
- Io ho bisogna che tu ti fida di me – gli disse lei senza accennare a fermarsi.
- Per mille diavoli, Emma.!! – la richiamò lui – sai meglio di me quanto io mi fidi ciecamente di te, ma questo non cambia il fatto che c’è una visione che preannuncia la tua morte, e scusami se non mi fa sorridere il fatto che tu voglia incontrare il tuo futuro assassino – le urlò l’uomo furioso.
- È il figlio di Belle.!! Come posso salvarlo se non so neanche perché mi voglia uccidere o come aiutarlo.?? – cercò di farlo ragionare lei.
- Sai quanto sono affezionato a Belle, ma è te che amo, quindi non riesco a sentirmi in colpa per volerti proteggere. Mi dispiace – affermò Uncino con toni più bassi, ma pur sempre frustrati.
- E quindi io cosa dovrei fare.?? Assecondare tutti quelli che mi vogliono proteggere.?? Sono la Salvatrice, devo salvare le persone, non scappare da loro, e se chi mi vuole uccidere è il bambino che ho aiuto a far partorire poco più di una settimana fa, devo almeno provare a trovare un modo per salvarlo – ribatté lei abbassando a sua volta la voce e avvicinandosi finalmente a Uncino.
- Lo so – sospirò il pirata – e non ti chiedo di assecondare chi ti vuole proteggere, ma di non pretendere che siano d’accordo con te. Di lasciare che chi ti ama non accetti l’idea di poterti perdere e che si arrabbi per il fatto che questa possibilità esista – concluse accarezzandole la guancia.
- Ti amo Killian Jones – ribatté a quel punto semplicemente lei, e come al solito non c’erano parole più vere, che esprimessero davvero al massimo tutto quello che provava per l’uomo di fronte a lei.
- Ti amo anch’io Emma Swan – disse lui sorridendole dolcemente e chinando il volto per baciarla.

Buonasera.!!
Rieccomi a scrivere e rieccoci soprattutto tutti quanti a Storybrooke.
Capitalo abbastanza stabile, senza troppe novità e molto Captain Swan centrico, ma un po' di romanticherei e discussioni prima di entrare in quelli che da qui in avanti saranno capitoli di "ricerca" e informazioni maggiori su perchè Gideon voglia uccidere Emma, mi sembrava adeguato.
Da qui in avanti finalmente inizierò a comporre il puzzle che è la Storyline di questa storia e di quella che sarà verament ein TV la 6B.
Spero di non avervi annoiato troppo.!!
Un grosso bacio
A.

 

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Capitolo 9
*** 8. The prophecy ***


8. The prophecy

- Bene, ci siamo tutti – commentò Emma vedendo rientrare Pinocchio nella stanza.
- Si, praticamente ci mancano solo i nani e Granny – commentò sarcastica e spazientita Regina – Su, cosa avete scoperto – spronò poi a proseguire chi aveva svolto le ricerche.
- Niente di buono purtroppo. A quanto pare la Fata Nera è tra le Regine dei regni oscuri – iniziò a spiegare Belle.
- Regine dei regni.?? Vuol dire che ce ne sono più di uno.?? – domandò incredulo Henry.
- Esattamente, un po’ come i nostri mondi d'altronde – gli fece notare August – comunque rispetto a quello che abbiamo trovato nei vari libri, le poche cose scritte su Corvina raccontano solo di quanto sia una donna assetata di potere e che rapisce i bambini, senza dare ulteriori spiegazioni – continuò nel racconto.
- Certo che tale madre tale figlio. Il coccodrillo ha un patrimonio genetico mica da ridere – commentò ironico Uncino.
- Non è il momento di fare sarcasmo Pirata – lo riprese immediatamente Regina.
- Belle ti prego, va avanti - gli frenò Emma, richiamando l’amica.
- Si, dicevamo, è assetta di potere e rapisce bambini, il che di base, non ci avrebbe condotto a nulla, se non fosse che abbiamo collegato tutti gli altri avvenimenti e guardato il contorno – disse prendendo un grosso tomo dietro di lei e iniziando a sfogliarlo alla ricerca di un determinato capitolo – Abbiamo smesso di concentrarci solo su Corvina, ma abbiamo iniziato a cercare di informazioni su dove viene – aggiunse facendo cenno a Pinocchio di continuare.
- Così ci siamo cimentati sulle ricerche sui regni oscuri. Anche se noi non c’è ne accorgiamo, essi esistono e sono reali tanto quanto quelli di luce; questi però coesistono in un determinato equilibrio per il quale le realtà di luce non sovrastano quelle oscure e viceversa, perché se questo avvenisse, sarebbe il caos – continuò a spiegare l’uomo.
- Anche se a dominare fossero i regni di luce.?? – chiese perplesso a quel punto David.
- Non esiste luce senza ombra. Se ci fossero solo regni di Luce sarebbe utopico, e comunque primo o poi qualcuno si ribellerebbe creando il caos - lo fece ragionare Killian.
- Esattamente. Però esiste la possibilità di farsi che ciò accada – affermò in ansia Belle mostrando finalmente a tutti quello che stava cercando nell’immenso libro – il figlio dell’unione tra bianco e nero sarà in grado di spezzare l’equilibrio dei mondi, in entrambi i sensi, a seconda del lato che predominerà la sua anima. Tale gesto potrà esser fermato solo da chi, nato dal vero amore, avrà in se un potenziale di luce quanto di oscurità, che sarà in grado di contrastare il prediletto e ristabilire l’equilibrio – lesse a seguire la donna alta voce.
- Quindi la fata pazza rapiva i bambini per trovare quello giusto per spezzare l’equilibrio.?? Un po’ come fece Peter Pan per cercare Henry, il vero credente – commentò Emma.
- Perciò tuo figlio è l’unione tra il tuo cuore puro e quello oscuro di Gold, quindi è l’unione tra il bianco e il nero. Corvina l’ha rapito per oscurare la sua anima, e predisporlo a far dominare i regni di oscurità – iniziò a constatare Regina.
- E io sono la figlia del vero amore con potenziale sia di luce che di oscurità, che potrebbe ristabilire l’equilibrio. Me lo dovevo aspettare, questo spiega perché mi vuole morta – sbuffò la bionda con le mani sui fianchi.
Tutti iniziarono a distrarsi perdendosi nei proprio pensieri, quando d’un tratto Henry richiamò l’attenzione di tutti.
- Mamma, io non sono sicuro che parli di te – proclamò, facendo nuovamente avvicinare tutti al libro.
- Che stai dicendo ragazzo.?? – domandò stranito David avvicinandosi al nipote.
- C’è che non avete dato peso a quello che c’è scritto in fondo alla pagina – replicò il giovane Mills – Mamma ti ricordi cosa mi hai detto sul tuo cognome.?? Sul perché ti chiami Swan.?? – chiese a seguire alla bionda accanto a lui.
- Perché mi hanno ritrovato durante il periodo di massimo splendore della costellazione del Cigno, o comunque qualcosa del genere – spiegò perplessa la Salvatrice.
- Esatto, e comunque vada rispecchia anche la corretta costellazione sotto la quale sei nata. Qui invece, a fine del capitolo c’è ben scritto “Al compimento della maggiore età, il nascituro sotto le stelle di Pegaso sarà in grado di portare allo spezzarsi dell’equilibrio, interiore e universale, tra la luce e l’oscurità, ma potrà esser fermato solo dal frutto del vero amore, che ambedue le magie in se detiene, nato sotto le stelle di Cassiopea di una stessa generazione” – concluse il ragazzo lasciando tutti abbastanza spiazzati.
- Se questa profezia è vera, la parte di Gideon è corretta: lui è l’unione tra il bianco e il nero ed è nato sotto la costellazione di Pegaso– constatò rompendo il silenzio Belle.
- Si, ma la seconda parte non quadra. Se davvero l’unica persona che potrà fermarlo è nata sotto le stelle di Cassiopea, ed evidentemente non sono io, perché allora vuole uccidermi.? – domandò spaesata Emma, non trovando però nessuna risposta logica.

Qualche ora più tardi, Immersa nella vasca da bagno, la figlia di Biancaneve e il Principe Azzurro aveva perso quasi totalmente la cognizione del tempo, presa com’era da tutti i suoi pensieri. Cercava una spiegazione logica alla profezia scritta in quell’enorme librone, che non le riusciva a far comprendere perché allora dovesse esser lei a morire. Si chiedeva cosa diamine le sfuggisse per riuscire a ricollegare tutte le informazioni che aveva appreso oggi, con quella che era la visione della sua morte, e soprattutto era sempre più convinta che dovesse trovare il figlio di Belle e Tremotino per avere delle spiegazioni.
Quando dopo dei buoni tre quarti d’ora finalmente tornò dai suoi uomini al piano di sotto, la scena che le si parò davanti le scaldò il cuore.
Killian ed Herny erano intenti a parlottare fittamente tra i fornelli, per preparare qualcosa che incredibilmente non fosse riscaldato in microonde o un qualche take away, e non poté che provare una fitta incredibile al cuore nel sapere che la famiglia che finalmente stava riuscendo a creare in quella casa, sarebbe potuta esser spazzata via con la sua morte.
- Hej voi due, si può sapere cosa state confabulando?? – chiese sedendosi sorridente al tavolo.
- Niente, tranquilla – replicò nell’immediato il figlio con fare troppo spaventato al sentire la voce della donna.
- Chissà perché non vi credo – continuò imperterrita lei scrutando ben bene entrambi.
- Oh andiamo Swan, ci sono discorsi prettamente maschili, che tu come persona del sesso opposto, e con l’aggravante di esser sua madre e la mia donna, non puoi proprio sapere – la prese in giro Uncino avvicinandosi a lei e posandole un dolce bacio sulle labbra – va un po’ meglio dopo il bagno.?? – chiese poi prontamente per cambiare argomento, cosa che non sfuggi alla Salvatrice, ma che decise di lasciar correre.
- Mi sono un po’ rilassata, ma ho pensato talmente intensamente da farmi salire una fame mica da poco – rispose lei.
- Fortunatamente i tuoi uomini hanno pensato alla cena – replicò a quel punto il giovane Mills porgendole un abbondante piatto di pasta al ragù.
- Avete cucinato insieme.?? – chiese stupefatta la donna vedendo i due sedersi al tavolo con lei con i propri piatti.
- Ho chiesto a tuo figlio di provare ad insegnarmi. Ma non abituarti troppo – l’ammonì divertito il capitano.
E così i tre, passarono a ridere e scherzare durante tutta la cena, dimenticandosi momentaneamente di quel futuro così spaventoso al quale non trovavano una spiegazione.
Poco prima di andare a dormire però, il giovane e la madre si fermarono ancora un po’ a chiacchierare insieme sul divano, durante una partita alla Play Station, mentre il Capitano era sotto la doccia.
- Bhè mamma devo ammettere che sei migliorata. Prima ci mettevo 2 minuti per batterti, ora siamo arrivati perfino ad 8 – la prese in giro il ragazzo all’ennesima partita conclusa.
- Ma come siamo simpatici, non è colpa mia se sono più brava con le spade vere che con quelle dei tuoi videogiochi – lo riprese con toni finti offesi lei.
- Tu o Regina dovreste darmi un fratellino o una sorellina che in pari più in fretta, almeno ci sarebbe più gusto – esordì a quel punto il figlio, stupendo la bionda affianco a lui – contando tra l’altro la situazione della mamma, direi che al momento sei tu la prima della lista, anche se la tua premonizione sulla tua morte in verità non aiuta – aggiunse rincarando la dose, e lasciandola sempre più a bocca aperta – Dai mamma non dirmi che non ci hai mai pensato.!! – sentenziò in conclusione.
- Forse, ma… con tutto quello che è successo. L’esser la Signora Oscura, la morte di Killian, Hyde e la Regina Cattiva, le mie visioni… per quanto sia per la prima volta sicura e stabile della mia relazione, è difficile vedere un futuro se sei presa a salvare te stessa, il mondo e credi di morire – disse con toni spenti Emma.
- Lo so, ma mamma… ricordi cosa mi hai detto quando stavamo cercando Aladin.? I finali fanno schifo, godiamoci la parte di mezzo. Bhè, fallo anche tu: non trattenerti perché non vedi il futuro, perché il finale potrebbe esser domani, tra un mese o forse dieci anni. Visioni o meno, non puoi saperlo – le ricordò il figlio stringendole la mano.
- Parli come il dottor Hopper ragazzino, la cosa si fa inquietante – lo prese in giro a sua volta la bionda – e a te starebbe bene.?? – gli domando poi facendosi seria e cercando i suoi occhi.
- Si, in fin dei conti sarebbe divertente anche per me. E poi tra qualche anno andrò al college, ci dovrà pur esser qualcuno che vi tenga compagnia in casa. Inoltre, per quanto abbia dubitato e abbia avuto i miei momenti da adolescente arrabbiato, Uncino sarebbe un bravo padre – la rassicurò lui, e per la donna, non abbracciarlo fu impossibile.
- Grazie – gli sussurrò lei – ora però a letto. Sono già le dieci e mezza passate e domani hai scuola – aggiunse poi ridente vedendo sbuffare il ragazzino per quella odiata affermazione.

- Ma la costellazione di Cassiopea non è mica visibile tutto l’anno.?? – chiese perplesso Robin ai presenti nell’ufficio dello sceriffo.
- Si, ma tra le ultime settimane di settembre e le prima di ottobre raggiunge l’apice della luminosità – spiegò il Capitano.
- Quindi cosa facciamo, controlliamo tutti i registri dei vari censimenti e selezioniamo tutti quelli che sono nati tra fine settembre e ottobre.? – domandò con toni esausti la Salvatrice.
- Emma, ora come ora è l’unica cosa che possiamo fare – le fece notare Biancaneve poggiano a mano a mano i registri sulla scrivania che sarebbe dovuta esser del marito.
- E che mi sfugge qualcosa, qualcosa di ovvio per altro – replicò la figlia iniziando ad aprire i vari libroni e iniziando a sfogliargli nervosamente – in tutto ciò dov’è Regina.?? – chiese a seguire cercando lo sguardo dell’amica. In quel momento aveva bisogno del suo supporto per non dare di testa, e lo sapeva.
- Siamo usciti insieme stamane, ma lei è andata alla sua cripta in cerca di qualche pozione per velocizzare la ricerca – rispose semplicemente il re dei ladri procurandosi tutti gli occhi addosso.
- Wow amico. Avete fatto presto a ritrovarvi – commentò divertito il pirata.
- Uncino.!! – lo ripreso in coro la bionda e Mary Margaret.
- Oh nono, non è come pensate – si affrettò a quel punto a dire Robin – Regina mi ha semplicemente offerto un posto dove dormire. Al momento siamo solo…- provò a spiegarsi, ma era il primo a non sapere come definirsi -… ok, non so cosa siamo, ma so che non è successo niente – concluse leggermente imbarazzato facendo scoppiare a ridere i presenti.
- Va bene, concentriamoci sul trovare questo miracoloso frutto del vero amore – gli richiamò all’ordine a quel punto Killian, per togliere dallo scomodo interrogatorio il vecchio amico.
Si divisero così i registri, e iniziarono a controllare maniacalmente tutti i nomi e relative date di nascita.
Dopo circa un’ora arrivò anche la regina, che non avendo trovato momentaneamente nessun utile intruglio, si mise a esaminare i censimenti insieme agli altri. Solo verso l’ora di pranzo ebbero finalmente una lista di possibili candidati.
- Bene, e ora che abbiamo 30 nomi di persone di qualsiasi età, di cui anche un nano, come diamine facciamo a capire chi sia il prediletto.?? – chiese esasperata Regina: l’ottimismo di ottenere qualche risultato importante era praticamente inesistente.
- La profezia parlava di Gideon e del frutto dell’amore vero definendoli della stessa generazione – iniziò a riflettere la Salvatrice.
- Il figlio di Belle al momento ha compiuto la maggiore età, quindi se sono della stessa generazione dovremmo cercare tra quelli che hanno tra i 16 e i 20 anni – iniziò a riflettere ad alta voce Mary Margaret, quando proprio Belle irruppe alla centrale.
- Per mille balene, tesoro hai una pessima cera – commentò immediatamente Uncino avvicinandosi all’amica.
- Ho notizie da Tremotino – disse semplicemente lei sedendosi scossa – mi ha mandato questo tramite un corvo – aggiunse poi allungando la mano ad Emma e porgendole un bigliettino.
- “Non c’è soluzione, c’è solo da scegliere tra la tua famiglia e i tuoi amici” – lesse la bionda con toni grave.
- Sciocchezze, c’è sempre una soluzione. Noi la troviamo sempre – affermò sicura Biancaneve avvicinandosi alla ex signora Gold, ma per la figlia fu troppo. Non disse parola a nessuno, e senza aver finito di infilarsi il cappotto, uscì.

Nonostante gli anni, alcune cose per Emma Swan non erano mai cambiate, come quella panchina nel parco, in riva al laghetto, dove finiva sempre per rifugiarsi.
Non voleva andarsene così, ma quell’estremo ottimismo di sua madre era stato troppo da sopportare, soprattutto quando nonostante tutti i loro sforzi sembravano non giungere mai a una soluzione o a un risultato veramente positivo. “Non c’è soluzione” erano state queste le parole di Gold, e per quanto lui fosse il primo ad aver cambiato più e più volte le sorti del suo destino, lei non riusciva ad uscire a capo come cambiare il suo.
- Sai, credo che se tu voglia davvero nasconderti, la prossima volta dovrai trovare un posto in cui non ti abbia mai trovato – la sorprese Uncino sedendosi accanto a lei. Ovviamente l’aveva seguita, ma aveva deciso di concederle qualche minuto da sola per calmarsi.
- Forse speravo mi trovassi – rispose semplicemente lei poggiando la sua testa sulla spalla di lui.
- Sai che, come te, perfino io a volte trovo l’ infrenabile speranza di tua madre snervante, ma sei sua figlia, è più che logico che non voglia arrendersi e voglia ostinarsi a credere che riuscirai a cavartela. Per questa volta la penso esattamente come lei – cercò di farla ragionare, capendo come sempre in pieno cosa l’avesse fatta scattare.
- Lo so, ma è difficile – iniziò a spiegare la bionda – ogni volta che penso di esser a un passo dal mio lieto fine, succede qualcosa che lo disintegra. Dopo l’avventura nel mondo dell’Autore, avevo capito finalmente quanto ti amassi ed ecco che mi trasformo nella Signora Oscura. Andiamo a Camelot, sconfiggo le mie paure, mi aiuti a vedere per la prima volta un futuro felice, un futuro con te e quasi ti perdo. Anzi letteralmente muori 2 volte tra le mie braccia nell’arco di due settimane. Ma superiamo anche questo, e finalmente dopo l’Oltretomba pensavo di esserci arrivata a quel nostro futuro, per poi scoprire che sono destinata a morire. Diventa davvero difficile esser pieni di speranza, per quanto ci stia davvero provando – concluse quasi con il fiatone.
- Emma, ricordi cosa ci disse Tremotino durante il nostro viaggio nel passato.? Il futuro è una pagina bianca. Guarda lo stesso Gideon. Belle ha fatto di tutto perché Gold non cambiasse il suo destino, e alla fine ora, padre e figlio sono alleati – le ricordò l’uomo nel tentativo di spronarla a non mollare.
- Stai passando troppo tempo con i miei genitori – lo prese finalmente in giro lei, abbozzando un sorriso, quando d’un tratto si perse momentaneamente in veloci pensieri che la fecero scattare in piedi come una molla.
- Swan che succede.?? – chiese immediatamente preoccupato il Capitano.
- Mia madre si sbagliava.!!- proclamò semplicemente la donna, per poi cercare lo sguardo perplesso del pirata – Abbiamo dato per scontato di dover cercare qualcuno tra i 16 e 20 anni, per rientrare nella generazione di Gideon, ma lui nel nostro mondo non dovrebbe avere 18…- iniziò a spiegarsi frettolosamente lei.
- …Ma solo poche settimane.!! – concluse lui.
- E chi conosciamo, figlio del vero amore, che si possa ritenere della generazione del figlio di Belle.?? – domandò retorica e preoccupata la bionda.
- Tuo fratello Neal – sospirò incredulo Uncino.

Buonasera mondo.!!
Rieccomi con un nuovo capitoletto pieno di nuovi indizi (giusti e sbagliati) che ci portano a scoprire però finalmente il piano della Fata Nera.
Oscurare totalmente i regni di luce, e tutto grazie a Gideon, il prescelto. Ma come sempre esiste una via d'uscita, che a quanto pare avrà le forme di un prediletto nato sotto le stelle di Cassiopea, frutto del vero amore che porta in se entrambe le magie. Logico pensare ad Emma, ma questa volta non sarà la nostra Salvatrice la protagonista di quest ennesimo scontro. Allora perché ucciderla.? E davvero, come potizzato da Killian ed e la Swan si tratta di Neal.?? Per chi sarà ancora interessato, molte cose saranno note e chiare il prossimo capitolo della storia :) 
Spero che anche questo sia stato di vostro gradimento.!!
Grazie a chi continua a leggermi e un grosso bacio a tutti.!!
A.

 

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Capitolo 10
*** 9. The True ***


9. The True 

Quando la Salvatrice e il Capitano si precipitarono da Granny, per raccontare quello che avevano intuito a Biancaneve, la donna a momenti si sentì male: non solo su sua figlia gravava una sentenza di morte, ma il suo piccolo di appena due anni, era l’unico che avrebbe potuto fermare il suo assassino.
- Siete sicuri di questo.?? Voglio dire, anche Neal ha la magia.?? Non ha mai mostrato nessun segno di possederla – iniziò a riflettere perplessa tenendo il bambino tra le braccia.
- Si bhé, nemmeno io ho dato segnali magici per quasi 28 anni – replicò la figlia.
- Perché vivevi in un mondo senza magia – le fece notare Killian.
- Non centra… Anche quando ho spezzato il sortilegio e Gold ha portato la magia a Storybrooke, io ho capito di averla solo quando Cora ha cercato di strapparmi il cuore – ribatté nuovamente la bionda.
- Emma ha ragione. A questo punto non ci resta che andare da Regina per avere una conferma – ragionò Mary Margaret – Se è davvero Neal il prescelto per sconfiggere Gideon, avrebbe già tutto un po’ più senso, sia il tuo coinvolgimento, sia per il fatto che il suo destino si sarebbe dovuto compiere tra anni e non adesso che è ancora in fasce – aggiunse poi alzandosi dal tavolo e dirigendosi verso l’uscita del locale.

Nel mentre, nell’ufficio del Sindaco, Robin stava cercando d’imparare, con l’aiuto di Regina, cosa fossero dei pannolini e soprattutto come si cambiassero.
Il pover uomo infatti, non si era mai occupato di quelle cose con Roland nell’universo alternativo, per non parlare del fatto che i pannolini era una cosa decisamente appartenente al XXI secolo.
- Dai non te la cavi poi troppo male – lo prese in giro la regina una volta rinfilata la tutina alla piccola Robin.
- Sono un alunno nato mia cara – le disse sorridendole sincero a pochi centimetri dal viso di lei.
Era da quando avevano fatto colazione insieme quella mattina, che c’era un’elettricità innegabile appena si ritrovavano vicini. Entrambi erano più rilassati rispetto ai primi giorni, e per quanto non ne avessero ancora discusso, entrambi, e non solo Regina, provavano una forte chimica tra di loro.
- Sai, stavo pensando che forse, nonostante viviamo sotto lo stesso tetto, potremmo provare a uscire per una passeggiata tranquilla una sera, per chiacchierare del più e del meno, tralasciando per qualche istante maledizioni, pannolini, profezie…- iniziò a proporle con voce roca l’uomo accorciando sempre più le distanze tra le labbra di Regina e le sue.
- Credo che potrebbe esser un’ottima idea…- concordò estasiata lei, avvicinandosi a sua volta, ma quel momento di quiete durò ben poco.
- Regina.!! – gli interruppe Biancaneve irrompendo nell’ufficio del sindaco, facendo allontanare automaticamente i due.
- Non si usa più bussare.?? – chiese irritata la mora cercando di riprendere un colorito che non tendesse troppo al rosso.
- Si scusa, ciao Robin – disse frettolosa Mary Margaret – abbiamo trovato forse delle risposte sensate – proseguì non dando minimamente peso a quello che aveva interrotto.
- Abbiamo.?? – chiese perplesso l’uomo notando solo la figura della principessa e del bambino.
- Si, ci siamo anche noi – affermò Killian entrando affiancato da Emma.
- Su sentiamo, cosa succede – gli spronò la Regina.
- Si tratta di Neal: il prescelto a fermare Gideon è Neal – proclamò in ansia Biancaneve.
- Come scusa.?? – domandò a quel punto perplessa la mora.
- Abbiamo dato per scontato di dover cercare qualcuno tra i 16 e 20 anni, per rientrare nella generazione di Gideon, ma lui nel nostro mondo non dovrebbe esser 18enne, ma dovrebbe esser un neonato – iniziò a spiegare Emma – tenendo conto di ciò Neal rientrerebbe con i suoi quasi due anni nella sua generazione, per non parlare che è figlio dei miei genitori, quindi il frutto del Vero Amore e… - provò a continuare il proprio ragionamento, quando la faccia incredula di Regina la bloccò – Qual è il problema.?? – chiese quindi infine.
- Ma ve lo devo far notare io che il piccolo di casa Charming è nato in primavera.?? – gli domandò retorica e spiazzata della loro teoria – questo esclude a prescindere quindi la vostra teoria, per non parlare che solo il primogenito del Vero Amore acquisisce tutto il potere – aggiunse ritornando alla propria scrivania.
- Oh, a questo non ci avevo proprio pensato – replicò Mary Margaret.
- Perfetto, quindi siamo punto e a capo – sentenziò esasperato il pirata.
- Bhè, non proprio, il vostro ragionamento sull’età del bambino è corretta – provò a rassicurarli Robin.
- E in più forse ho trovato la giusta pozione di localizzazione - aggiunse Regina – ma non credo sarà pronta prima di sta sera – precisò.
- La differenza rispetto a quelle che non ti sono riuscite sta mattina.?? – le chiese circospetto Uncino.
- Killian.!! – lo riprese la bionda.
- Tranquilla Emma, è sempre divertente riuscire a deludere le basse aspettative del tuo pirata nei miei confronti – rispose sicura la regina.
- Ok, siamo tutti abbastanza nervosi, direi che è meglio vederci con calma più tardi – proclamò la Salvatrice notando la forte tensione che si stava accumulando tra tutti – io torno in centrale, ci vediamo sta sera da me.?? – chiese poi all’amica.
- Si, prima capiamo chi è questo prodigioso bambino, meglio è – rispose secca Regina, e ognuno andò per la sua strada.

- Se ti dico Francesco II di Francia.?? – domandò seria la Salvatrice al proprio figlio.
- Nasce nel 1544, viene incoronato nel 1559, e muore nel 1560 – ribatté prontamente il giovane Mills.
- Predecessore e successore – replicò la bionda.
- Enrico II e Carlo IX – rispose sicuro.
- E la consorte di Francesco.?? – chiese per finire la madre.
- Maria Stuard, Regina di Scozia.! – affermò senza esitare Henry, e fu naturale per la donna alzare la mano per battere un bel e meritato cinque al ragazzo.
- Ok, direi che domani Storia non dovrebbe esser un problema – lo rassicurò Emma sorridente.
Era sempre divertente per lei aiutare Henry a studiare, e soprattutto in quei momenti di crisi, adorava ritagliarsi del tempo da passare con il proprio figlio da vivere con la più assoluta tranquillità, e per lui non era da meno.
- Novità sull’operazione Fenice.?? – domandò poi lui curioso scendendo dalla scrivania della madre, sulla quale era seduto, e dirigendosi al piccolo frigo bar.
- AAA Cercasi bambino di massimo due anni, che sia il primogenito frutto del Vero Amore, nato ovviamente sotto le stelle di Cassiopea – rispose ironica la bionda – passami qualche schifezza anche a me – aggiunse poi allungando con enfasi una mano.
- Il che quindi esclude lo zio Neal perché secondogenito, e in più è nato in primavera – commentò con logica il giovane facendo sogghignare Emma.
- Esattamente quello che tua nonna ed io non avevamo pensato, ci ha dovuto riprendere Regina –spiegò ridente e afferrando al volo la merendina lanciata dal figlio.
- Questo è il motivo per cui non dovrei esser di supporto solo part-time – cercò di convincerla per l’ennesima volta.
- Ragazzino, quando andrai al college, ti chiederanno piuttosto di scrivere della guerra dei Cent’anni o di quelle di Secessione, non di come hai salvato il mondo dai Regni Oscuri e la Fata Nera – gli fece notare sarcastica lei.
- Non vale usare il College come una scusa, è un colpo basso.!! Soprattutto perché manca ancora qualche anno – replicò Henry nell’immediato – Escludendo ciò, idee su chi possa esser il bambino fortunato.?? – gli chiese a seguire.
- Assolutamente no. Tua madre ha detto che forse ha trovato un intruglio utile, ma lo scopriremo solo sta sera se funzionerà o meno – gli spiegò la bionda.
- Bhè, mamma in queste cose è brava, vedrai che lo troveremo – la rassicurò speranzoso lui.
Non c’era che dire aveva preso molto dai propri nonni.

Verso sera, Regina si presentò in compagnia di Robin a casa della Salvatrice e del Capitano.
Henry alla fine aveva passato tutto il pomeriggio a studiare alla centrale di polizia, quindi era già in casa, mentre, per una volta, tutto il resto del gruppo di amici era stato messo in stand by. Secondo Emma finché non ci fossero stati cambiamenti o novità importanti, era inutile impegnare tutti in ricerche che non portavano a niente H24, perciò la ragazza aveva lasciato tranquilli, compresa la propria madre.
- Quindi come funziona, bevo questa cosa e come quando cercavamo Aladin saprò dove andare.?? - chiese la bionda non appena Regina le posò in mano una boccettina.
- No, purtroppo sarà un po’ più doloroso questa volta – le disse l’amica guardandola mortificata, e senza darle tempo di risponderle le strappò il cuore dal petto.
- Hej.!! – la riprese dolorante la ragazza.
- Fa sempre effetto vedere una roba del genere – commentò semplicemente il ladro.
- A cosa serve il suo cuore.?? – domandò invece preoccupato il pirata.
- Emma è il frutto del vero amore, e il suo cuore è circondato da entrambe le magie come dice la profezia – iniziò a spiegare la donna – quindi, proprio come quando cercavamo Aladin, lo sfrutteremo per cercare una magia simile – concluse prendendo dalle mani la boccetta magica e versandone il contenuto sopra l’organo che teneva in mano. Finita l’operazione, senza troppi giri rimise il cuore nel petto della Salvatrice, e tempo zero, una lucina fievole uscì dalla donna.
- Wo, sta funzionando.!! – affermò entusiasta il giovane Mills, ma la sua gioia, come quella dei presenti, svanì in poco.
La piccola pallina di luce infatti, fece un veloce giro intorno alla Salvatrice, per poi rientrarle in men che non si dica nel petto.
- Cosa diamine vorrebbe dire questo.?? –domandò esasperato Uncino.
- Che non ha funzionato, molto semplice – replicò stremata la bionda buttandosi sul divano – forse siamo stati troppo ottimisti a credere che il bambino fosse già nato, forse semplicemente, questo prediletto non esiste ancora – rifletté a seguire.
- Non ha senso – la interruppe Regina – la luce avrebbe dovuto comunque condurti da chi, quanto meno, ha un cuore colmo di Vero Amore, e se non presente in questo mondo, saremmo dovuti almeno ad arrivare a una qualche fonte dove aprire un portale – iniziò a spiegare nervosa. Non riusciva a capacitarsi di non esser riuscita a ricreare quella dannata pozione.
- Non per sminuirla Maestà, ma a quanto pare le sue doti magiche non sono così infallibili – la riprese Killian nervoso.
- Gente, datevi una calmata, litigare non servirà a nulla – gli riprese il re dei ladri.
- Robin Hood ha ragione – sentenziò la bionda rialzandosi – cercheremo un’altra soluzione domani, per sta sera direi che è meglio dormirci su. A domani – proclamò e senza dire altro si diresse al piano superiore, lasciando basiti i presenti.
- Vado a distrarla un po’ – affermò semplicemente Henry, e senza aspettare commenti seguì la madre, lasciando Robin, Regina e il Capitano in salotto.
- Mi spiace per quello che ho detto prima. Tra tutti, nelle ultime settimane, sei l’unica che è stata veramente capace di aiutarla, e accusarti di non esser abbastanza brava non è corretto – le disse d’un tratto Uncino alla mora, sorprendendola non poco.
- Grazie…- rispose quasi titubante – ma posso comprendere il tuo nervosismo. Per quanto sia noto che io e te non siamo propriamente “migliori amici”, siamo molto più simili di quanto si possa immaginare, perciò mandare giù le tue accuse è più facile, rispetto ad altre – aggiunse sincera la mora avvicinandosi con Robin alla porta – Troveremo un modo per salvarla, con o senza questo prediletto – concluse infine uscendo e lasciando Killian da solo con i suoi pensieri.

Una volta per strada, tra le vie di Storybrooke, i primi minuti di quel ritorno verso casa tra la ex Regina Cattiva e il ladro di Locksey, furono decisamente silenziosi.
Regina stava ragionando talmente intensamente, che Robin non se la sentiva proprio a interromperla, quando fu proprio la donna a iniziare a riflettere ad alta voce, come a chiedere una mano al uomo al suo fianco per risolvere i suoi dubbi.
- Ho eseguito tutto alla lettera – iniziò a dire la regina – esistono svariati tipi di incantesimi di localizzazione, e io li so tutti e sono brava anche a modificarli, l’ho già fatto, e quando si è trattato di trovare Aladin aveva funzionato. Questo non è stato tanto diverso – continuò imperterrita.
- Mi hai detto che per il vostro amico di Agraba Emma ha dovuto bere la pozione, in questo caso l’hai versata sul cuore, magari doveva invece buttarla giù nello stomaco anche questa volta – la provò a far ragionare l’uomo.
- No no…esser un Salvatore è una magia diversa. Emma è la Salvatrice non solo attraverso i suoi poteri, ma nell’animo, per questo doveva bere la pozione. In questo caso, il Vero Amore, nasce dal cuore. Infatti quando eravamo negli inferi, per entrare nei giardini dove teoricamente avrebbero dovuto trovare l’ambrosia, Emma ha dovuto letteralmente pesare il suo cuore per vedere se era colmo di Vero Amore, per quello la pozione l’ho versata direttamente su esso. La luce infatti non ci avrebbe condotto direttamente dal frutto del Vero Amore, ma da uno dei due cuori che….- iniziò a spiegare la mora, quando si fermò di colpo.
- Regina tutto bene.?? – le chiese subito preoccupato Robin avvicinandosi alla donna.
- Oh mio Dio… - riuscì semplicemente a rispondere lei – Dobbiamo tornare immediatamente indietro – aggiunse poi prendendo per mano l’uomo e tornando a camminare verso la casa della Salvatrice.

- Emma.? – chiese immediatamente Killian non appena vide scendere dopo pochi minuti Henry dal piano di sopra.
- Si sta facendo una doccia – rispose tristemente il ragazzo buttandosi sul divano e il pirata sospirò pesantemente andandosi a sedere di fianco a lui – Forse la mamma ha sbagliato a dire alla nonna di non venire, in questo momento sarebbe stato utile un suo bel discorso sulla speranza – aggiunse poco dopo.
- Può darsi, ma credo che tua madre le abbia detto di non venire proprio per evitarne uno – gli fece notare con un lieve sorriso l’uomo.
- Si, me l’ha detto di come se ne è andata via questa mattina dalla centrale, e che sei dovuta andarla a recuperare al laghetto – gli raccontò il ragazzo – strano, come facevi a sapere che era lì e non al molo.?? Ultimamente preferisce rifugiarsi là, dice che il mare la calma, cosa che deduco abbia preso da te – disse a seguire pensieroso.
- Come il rhum giovanotto – aggiunse ridente il capitano – comunque è esattamente questo il punto: il mare la calma, ma non era di calma che aveva bisogno. Il lago è il posto dove lei si rifugia, quando vorrebbe scappare ma non può, e non vuole, farlo per davvero – gli spiegò.
- E al momento lei vorrebbe fuggire dal suo destino e dall’esser la Salvatrice, ma sa che non può farlo, e sotto sotto non lo vorrebbe nemmeno – concluse per lui il giovane Mills.
- Esattamente – concordò Uncino, quando il bussare della porta interruppe la sua frase successiva.
I due si guardarono perplessi, ma non fecero in tempo ad alzarsi che Regina era già entrata in casa come una furia seguita da un alquanto perplesso Robin.
- Ma che succede.?? – chiese Killian nell’immediato guardando i due amici.
- Lei dov’è.??- replicò semplicemente la donna, quando la bionda apparve sulle scale.
- Regina sei sconvolta, è successo qualcosa.?? – domandò preoccupata Emma notando l’incredulità dipinta sulla faccia dell’amica.
- Non è perché sei la Salvatrice che Gideon vuole ucciderti e soprattutto non è stata la mia pozione a non funzionare, ma noi a non cogliere l’ovvio – iniziò a dirle con il fiatone la donna, ma nessuno dei presenti aveva ancora colto di cosa diamine stesse parlando tanto da farglielo letteralmente sputare fuori alla regina – Swan per Dio, la luce è tornata a te, perché sei tu ad aver trovato il Vero Amore, e il bambino prodigio, non sarà altro che tuo e del pirata.!! – proclamò lasciando basiti tutti i presenti.

Buonasera lettrici.!!
Allora, vorrei fare un commento più imponente, ma la mia coinquilina mi ha portato a bere tre bicchieri di vino nel mentre che cercavo di correggere tre pagine di Word, quindi ammetto di non esser troppo in condizioni ehehhe
Come comunque intuito yurohookemma il bambino prodigio non è Neal, ma proprio un picclolo futuro Swan Jones che farà prendere una nuova direzione alla storia. Come.?? Bhè tutto a tempo debito ehehehe spero vi sia piacuto il capitolo!!
Un grosso bacio
A.

Ps. giuro che il prossimo commento sarà pi decente XD

 

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Capitolo 11
*** 10. She changed the rules ***


10. She changed the rules

- Io non sono incinta, ne sono certa – commentò con occhi sgranati la Salvatrice.
- Certo che no, siamo a novembre.! Se il tuo bambino deve nascere sotto Cassiopea, rimarrai incinta verso fine/inizio anno – le fece notare Regina.
- Questo è uno scherzo – ribatté sotto voce la bionda.
- Emma… - tentò a richiamarla Uncino, ma non fece neanche in tempo ad avvicinarsi che la donna era già scomparsa in una nuvola bianca.
- Mamma non prende mai bene notizie importanti, figurarsi una cosa del genere – constatò semplicemente Henry, trovandosi addosso gli occhi dei quattro rimanenti – oh andiamo, con tutto il bene, mio padre l’ha abbandonata incinta in una prigione, mi ha dovuto dare in adozione ed ha vissuto in solitudine per anni, è normale che il pensare di rimane incinta la terrorizza. Aggiungeteci pure che la vogliono uccidere, per impedire che questo avvenga… bhé non è proprio una prospettiva troppo rosea – cercò di fargli ragionare.
- Quindi cosa dovremmo fare.?? Rassicurarla.?? – domandò abbastanza perplesso Robin.
- Non noi, ma lui – affermò la mora voltandosi verso il Capitano, che era rimasto in uno stato di shock a fissare il punto dove prima c’era la sua Swan – La cosa è molto semplice pirata. So che è sconcertante anche per te, ma abbiamo bisogno della tua versione più lucida possibile al momento – lo riprese poi la donna cercando i suoi occhi. Ci volle qualche attimo perché Killian alzasse finalmente sguardo dal pavimento, ma quando scontrò i suoi occhi con quelli della regina, fu chiaro alla donna che era di nuovo tornato in se – Sarà scioccata e impaurita. Sarà anche in grado di dire che lei non vuole questo bambino, non adesso per lo meno, e di evitare di fare qualsiasi cosa perché lei possa rimanere incinta – iniziò a dire lei.
- Addirittura.?? – chiese sempre più sconcertato il ladro.

- Mia madre è un elemento particolare – commentò semplicemente con un’alzata di spalle Henry.
- So cosa devo fare. Ci… ci vediamo dopo – bisbigliò semplice Uncino, e tempo zero uscì dalla casa, sotto lo sguardo di comprensione dei tre.
- Bhe, tu vuoi aspettarli qua o vieni a casa con noi.?? – domandò a quel punto, interrompendo il silenzio Regina al figlio.
- Tranquilla mamma, dormo qua. Voi….- iniziò a dire, per poi rendersi conto di non sapere fin troppo bene cosa ci fosse tra lei e quella nuova versione di Robin – … Voi…godetevi una serata tranquilla senza drammi – concluse poi con un immenso sorriso.
- Chiamami se ci sono problemi – replicò semplicemente la donna lasciando un bacio tra i capelli del ragazzo.
- Buona notte – aggiunse Robin, e insieme uscirono dalla porta principale.
Passeggiarono un po’ nuovamente senza dirsi una parola, ma a differenza di prima, era un silenzio meno apprensivo, e decisamente piacevole.
Fu l’uomo, dopo un po’, a tornare a parlare.
- Devo dire, che per esser due madri dello stesso figlio, ve la cavate davvero bene tu ed Emma. Non è una cosa da poco, soprattutto immaginando che all’inizio la situazione non fosse così facile tra voi due come adesso – constatò il ladro cercando gli occhi di Regina.
- Grazie. Effettivamente, quando Swan è arrivata qui a Storybrooke, io ero ancora decisamente cattiva, ed anche con Henry le cose non andavano bene. Lo amavo più della mia vita, ma non ero in grado di dimostrarlo nel modo giusto, tanto da finire spesso per ferirlo – iniziò a raccontargli la mora.
- E poi cos’è cambiato.?? – chiese interessato lui.
- Mi hanno dato fiducia. Chi prima, chi dopo e pian pianino mi hanno dimostrato che io potevo esser migliore, che potevo meritare di esser amata anch’io – spiegò con un dolce sorriso al pensiero di quanto le cose fossero cambiate negli anni. Da cattiva ad eroina, dal vivere solitaria al ritrovarsi con un’immensa famiglia acquisita.
- E avevano ragione, hai tutti i diritti di esser amata anche tu – replicò lui fermandosi e prendendola per mano. I due tornarono così a guardarsi intensamente negli occhi, e come quella mattina, iniziarono ad avvicinare i loro visi automaticamente sempre più.
Questa volta però non ci fu nessuno a interromperli, e come in una favola le loro labbra si incontrarono proprio quando la prima neve iniziò a scendere candida dal cielo.

Nel frattempo, Killian era arrivato correndo a più non posso al molo.
Come aveva spiegato poco prima ad Henry, oramai aveva capito dove e quando si nascondeva la Swan nei momenti di crisi, e sapeva che in quel momento non voleva scappare dal suo futuro, ma calmarsi rispetto alla notizia bomba appena ricevuta. O più che altro, era quello che sperava in fondo al suo cuore.
In fin dei conti le cose tra loro, per quanto forti, intense e vere, erano sempre andate così a rilento, che già solo il fatto che finalmente riuscissero a vivere sotto lo stesso tetto, era una sottospecie di miracolo, ma un figlio era un passo più grande. Decisamente più grande, che per quanto desiderato dallo stesso Capitano, sapeva che non era uno scherzo, ne lui per primo l’aveva programmato in così breve distanza. Figuriamoci Emma, lo sapeva benissimo.
Quando però arrivò al porto, e non vide la snella figura della sua amata, non perdere inizialmente un battito fu impossibile.
Che la Salvatrice davvero non potesse accettare l’idea di una futura famiglia con lui.? Che il suo desiderio maggiore fosse davvero scappare.?? E così il cuore di Uncino iniziò letteralmente a sgretolarsi pian piano che quella cruda verità s’insinuava tra i suoi pensieri, quando qualcosa d’inaspettato attrasse la sua attenzione: la Jolly Roger; ma non quella vera, quella del mondo dei desideri che la bionda e Regina avevano trasportato a Storybrooke tramite il sortilegio.
Non ci pensò un attimo: in men che non si dica fu sul ponte di quella che per anni aveva definito il suo grande amore, e lì, quasi fosse destino, ci trovò lei, il suo Vero Amore: Emma, poggiata sulla balaustra di prua a fissare il mare, oramai con i capelli impreziositi da centinaia di fiocchi di neve.
Uncino questa volta non si preannunciò. Era più che convinto, che come la mattina precedente la ragazza lo stesse aspettando, perciò non fece altro che avvicinarsi e abbracciarla dolcemente da dietro.
- Ti ricordi cosa ti dissi a Camelot, quando non riuscivo ad accendere la scintilla di Prometeo.?? – chiese semplicemente la donna stringendo a se le possenti braccia che la circondavano.
- Che avevi paura perché lo volevi un futuro con me – rispose senza esitare l’uomo, e la Salvatrice si girò a cercare i suoi occhi.
- L’altra sera parlavo con Henry: scherzando mi ha detto di sbrigarmi a dargli un fratellino o una sorellina lasciandomi a bocca aperta e mi ha chiesto se non ci avessi mai pensato – iniziò a spiegarli con la sua solita voce agitata di quando parlava senza filtri.
- E tu cosa hai risposto.?? – domandò a quel punto curioso come sarebbe finita quella conversazione, ma comunque in ansia per la risposta.
- Che è difficile vedere un futuro se sei presa a salvare te stessa, il mondo e credi di morire, ma mentivo. O più che altro mi sono reclusa dall’immaginarmelo per paura che se fossi stata positiva al riguardo, non l’avrei ottenuto. Il problema e che da quando ho parlato con Henry, non ho fatto che pensarci. Mi sono autoconvinta che il mio lieto fine potesse esser per davvero creare una famiglia, e poi se sarei dovuta morire amen, avrei comunque vissuto al meglio quello che mi rimaneva, e invece.?? È proprio il mio lieto fine che mi farà uccidere – gli raccontò tutto d’un fiato con gli occhi lucidi, e l’unica cosa che riuscì a fare Uncino, fu quella d’impossessarsi in men che non si dica con passione delle sue labbra.
Emma, la sua solitaria, coraggiosa e caparbia Emma, aveva appena ammesso che avere una famiglia con lui sarebbe stato il suo lieto fine, e per quanto la situazione non fosse decisamente delle migliori, era tra le più belle dichiarazioni che il Capitano avrebbe mai potuto udire.
- Io Ti amo Swan – le soffio a fior di labbra staccandosi leggermente – e ti giuro, che non mi fermerà niente e nessuno per far si che il nostro futuro insieme si realizzi – aggiunse poi cercando i suoi occhi.
- Killian…- provò a interromperlo lei, ma non ci fu possibilità, perché il pirata già aveva fatto nuovamente scontrare con irruenza le loro labbra.
Era un bacio salato dalle lacrime di entrambi, ma dopo i primi istanti di passione, si trasformò in un incontro decisamente più dolce.
- Ti direi di rimanere sulla nave, come ai vecchi tempi, ma c’è tuo figlio che ci aspetta a casa – ridestò Uncino la sua amata.
- Si, sarà meglio tornare – concordò la bionda staccandosi definitivamente, quando il capitano fece qualcosa d’inaspettato. La ritirò a se per un braccio e senza darle tempo di capire, le posò la mano sana sulla pancia.
- Avremo il nostro futuro Emma, ma la prima che non si deve arrendere rispetto a tutti sei tu – le disse serio, per poi tornare a scortarla giù dalla Jolly Roger.

Il giorno seguente, mentre la Salvatrice controllava dei documenti in centrale, accadde qualcosa che non si sarebbe aspettata.
Presa a fissare il computer, non si era nemmeno accorta che qualcuno silenziosamente era entrato nel suo ufficio, ma quando per caso alzò gli occhi, non poté che trattenere il respiro.
- Finalmente ci conosciamo – disse con una pacatezza agghiacciante la figura davanti a lei.
- Sei qui per uccidermi.?? – chiese diretta la bionda.
- Oh andiamo, ho sentito che hai avuto delle visioni sulla tua morte, sai che non è ancora questo ne il luogo ne il momento – le fece notare il figlio del Signore Oscuro.
- Quindi sei qui per una chiacchierata amichevole.?? – gli domandò sarcastica Emma.
- Più o meno – rispose con un finto sorriso il ragazzo – So che volete fermarmi, so che vuoi salvarti e provare a salvare me, ma non puoi farlo, nessuno può. Quindi goditi i momenti con le persone che ami finché puoi – l’ammonì a seguire gelido.
- C’è sempre un modo per gli eroi – commentò secca la donna.
- Oh certo, hai ragione, ma vedi, mia nonna è una persona previdente. Era scritto che io ribaltassi l’equilibrio dei mondi, come era scritto che la tua bambina mi avrebbe fermato. Questa sarebbe stata l’unica soluzione, ma mia nonna ha cambiato le regole – le spiegò lui, lasciandosi sfuggire un piccolo particolare, che non passò inosservato dalla Salvatrice, ma che al momento lasciò correre.
- Stiamo parlando della persona che possiederà la mia stessa magia, sotto tutti i punti di vista. Che differenza potrà mai esserci.?? – replicò la bionda.
- Questo la Fata Nera non me l’ha spiegato, ma avrà i suoi motivi non credi.?? C’è sempre un motivo Salvatrice, soprattutto quando si combatte per l’oscurità – constatò Gideon.
- Perché non hai ancora provato ad uccidermi.?? – chiese ancora Emma.
- Troppe domande mia cara, tutto a tempo debito. Goditi quello che ti rimane – rispose lui con un ultimo ghigno malefico, così simile a quello di Tremotino, per poi scomparire in una nuvola scura.

Quando Emma entro nell’ufficio del sindaco, Regina fu sollevata nel vederla decisamente più calma della sera prima.
Non si salutarono, si guardarono solo negli occhi senza dirsi una parola a modi saluto, ma quando la Salvatrice si sedette sulla sedia di fronte alla scrivania e la mora era pronta a rivolgerle le sue scuse per il modo un po’ brusco in cui l’amica le aveva dato la notizia della sua imminente gravidanza, fu la figlia di Biancaneve e il Principe Azzurro a prender per prima parola.
- Sarà una bambina – disse con un sorriso tirato.
- Come scusa.?? – chiese spiazzata la donna.
- Se riuscirò mai a sopravvivere, avrò una bambina – le spiegò la bionda.
- Non sei ancora rimasta incinta e sai già il sesso.?? Cos’è un’altra premonizione.?? – domandò sempre più perplessa la regina.
- Potrei aver parlato con Gideon…- rispose leggermente colpevole Emma.
- Potresti o hai parlato con il figlio di Belle e Tremotino.?? Swan, per quanto non piaccia neanche a me la situazione, non sono il tuo pirata, quindi parla chiaro – la riprese con toni esasperati lei.
- Si, scusa… hai ragione. È il motivo principale per il quale sono qui a parlartene – sospirò la Salvatrice – comunque il mio futuro assassino è venuto a farmi visita in centrale poco meno di un’ora fa. Voleva avvisarmi di godermi il tempo che mi rimane, facendomi ben intendere che sta aspettando un momento preciso per affrontarmi, e si è lasciato sfuggire un paio di cose, come il fatto che sarà una bambina, e che sia lei la chiave fondamentale per fermarlo. Ha detto “mia nonna è una persona previdente” e che lei ha le sue motivazioni, ma ho letto sincerità quando mi ha detto che lui non le conosceva – raccontò la bionda con fare pensieroso. Stava cercando di ricollegare tutti i pezzi in modo logico, in modo che trovassero un senso, ma le mancava un pezzo di “storia” per capire il tutto.
- È come se lei conoscesse il futuro, e stesse cercando di modificarlo – iniziò a riflettere Regina – Pochi hanno viaggiato tra i regni oscuri e quelli di luce, e di solito è sempre stata opera di persone spregevoli. Di quel che so nemmeno Gold ha mai osato tanto. In quei posti le cose funzionano in modo diverso, come hai visto anche lo scorrere del tempo è differente. Può darsi che in quei regni la possibilità di viaggiare nel tempo sia fattibile, o più che altro più facile – continuò a spiegare.
- Quindi mi stai dicendo che Corvina abbiamo già tentato la sua ascesa nel futuro, ma quella che dovrebbe esser mia figlia è riuscita a fermarla – azzardò l’amica.
- Esatto, quindi ha sfruttato il diverso scorrere del tempo dei suoi regni per affrettare la crescita di Gideon, prima ancora della nascita della tua bambina, in modo che potesse compiere il suo destino di spezzare l’equilibrio tra i mondi – confermò la regina.
- Bhè ma se davvero mia figlia e la nostra unica salvezza, come diamine riusciremo a cambiare nuovamente il corso degli eventi.?? –chiese a quel punto scettica la Salvatrice facendo calare un momentaneo silenzio tra le due.
- Forse ho un’idea, ma non sarà semplice, ci vorrà tempo e sarà decisamente rischiosa – affermò d’un tratto la mora.
- Regina, se non troviamo una soluzione sarò comunque morta nel giro di poco. Ora come ora sono disposta a tutto – ribatté nell’immediato Emma senza immaginarsi quello che avrebbe dovuto affrontare.

- La nonna l’ha presa bene – gli fece notare Henry sorridente al tavolo mentre sorseggiava la sua cioccolata.
- Si, ma sappiamo bene che tuo nonno è leggermente iperprotettivo nei confronti di tua madre. Al primo appuntamento voleva accompagnarci al ristorante, e decisamente non avevamo 16 anni – disse con un mezzo sorriso Uncino seduto di fianco al ragazzo in cucina.
Biancaneve infatti, dopo la chiacchierata con Emma sul suo futuro, e sul fatto che da lì a poco non avrebbe dovuto salvare solo se stessa ma probabilmente anche una futura piccola anima, era corsa a casa per dare il cambio a suo marito in modo che potesse gioire anche lui della notizia, per quanto in verità la stessa nascita della bambina fosse il motivo per cui il figlio del Signore Oscuro e Belle volesse uccidere la loro di figlia.
Detto ciò comunque, l’irrequietezza del Capitano più temuto dei Sette mari, nel dover confermare il palese fatto che lui ed Emma avessero una vita sessuale al padre di lei, era abbastanza giustificata.
- Killian, sono passati anni – cercò di tranquillizzarlo la bionda proprio quando suonò il campanello – e comunque vorrei ricordarvi che non sono ancora incinta - aggiunse poco prima di aprire la porta.
- Emma.!! – disse abbracciandola immediatamente David non appena la vide.
- Papà, wo quanto affetto – commentò perplessa la donna al comportamento di lui.
- Tua madre mi ha detto di correre da te, perché avete notizie importanti e mi sono preoccupato. Ho giusto fatto in tempo a lasciare Neal a Granny – gli spiegò entrando in casa – Ciao ragazzi – aggiunse raggiungendo gli altri due in cucina.
- Tranquillo papà, io sto bene… diciamo – rispose la figlia sedendosi al tavolo,
- Bhè non tenetemi sulle spine. Spiegate che succede – gli incitò immediatamente, procurando un intenso scambio di sguardi tra gli altri tre – Ragazzi.!! – gli richiamò davvero preoccupato a quel punto l’uomo.
- In breve…- iniziò a raccontare Henry, che sapeva esser l’unico che avrebbe reso chiare le cose - Belle e August hanno scoperto il piano della Fata Nera, ovvero rompere l’equilibrio tra i regni oscuri e quelli di luce, ovviamente a favore dei Regni oscuri. Gideon secondo una profezia era il prescelto per poter realizzare il suo piano una volta compiuti i 18 anni, così Corvina ha velocizzato la sua crescita, in modo che non potesse esser fermato dalla prediletta, che abbiamo scoperto esser vicina alla sua età, ed altri non è che la futura figlia di mamma e Uncino, motivo infatti per cui vuole uccidere mamma, in modo che lei non possa mai nascere – spiegò tutto d’un fiato il giovane facendo impallidire il pirata per lo specificare di chi fosse figlia la prediletta.
- Tu hai messo incinta mia figlia.?? – domandò con gli occhi fuori dalle orbite il Principe Azzurro, e avvicinandosi pericolosamente al fidanzato della Salvatrice.
- Papà, non sono incinta, e credo che non sia…- cercò di calmarlo la bionda, ma nessuno fece in tempo a fermare l’incredibile gancio destro che buttò il capitano giù dalla sedia.

Buongiorno lettrici.!!
Dopo una settimana carica, finalmente ho ritrovato un po' di tempo per postare il nuovo capitolo della storia.
Ero giusto rimasta al fatto che il bambino prodigio sarà dei nostri Captain Swan, e ovviamente la novità verrà elaborata da Emma non in modo così positivo inizialmente, ma non tanto perchè non vogia questo bambino, quanto per il fatto che non è ancora stato concepito ed è già in pericolo, come il lieto fine della nostra Salvatrice. Il nostro Hook però riesce a rassicurare a dovere la sua donna, ed ecco ch ritorna la voglia di lottare anche nella nostra Swan. Nel mentre, dopo le varie vicissitudini della giornata, abbiamo anche un momento tutto OutlawQueen che porta finalmente al "primo bacio" tra la coppia.
Per quanto riguarda invece Gideon, che finalmente inizia a uscire allo scoperto, lo troviamo sul piede di guerra, ma ancora insonsapevole di aver parlato troppo con Emma, perchè la raggazza non si fa sfuggire niente e con Regina intuiscono quale sia il piano dela Fata Nera, anche se non capicono la differenza tra la Swan e la sua futura bambina. Come scoprirlo.? La nostra Queen ha già un piano ma bisognerà aspettare il prossimo capitolo per scoprirlo.
Detto ciò, come al solito il nostro Charming ha preso bene la notizia della sua futura nipotina ehehhe 
Bon spero che il capitolo vi sia piaciuto e alla prossima.
Un bacio
A.

 

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Capitolo 12
*** 11. The Plan. Step 1 ***


11. The Plan. Step 1

Era passato oramai più di un mese dall’arrivo della famosa figura incappucciata a Storybrooke; un mese e nessuna vera soluzione era stata trovata.
Gold e il figlio continuavano a nascondersi chissà dove, Belle passava le sue giornate in biblioteca in compagnia di August e Killian, alla ricerca di un qualche indizio scritto su un qualche libro, e tutto il resto della cittadina continuava la propria vita come se nulla fosse, o almeno così pareva. Tutti sapevano, ma nessuno ne parlava, e come sempre lasciavano la propria sicurezza in mano agli eroi e alla Salvatrice, convinti che anche questa volta sarebbero sopravvissuti ai guai.
Nel mentre però, c’era chi nella sua cripta, in grande segreto da tutti se non sotto aiuto della Salvatrice, stava lavorando a un incantesimo potente, che forse, sarebbe potuto esser una soluzione al futuro dei mondi, non solo per quello di Emma.
Il tempo comunque scorreva, e così il giorno di Natale arrivò in fretta, e fu impossibile per gli eroi non decidere di passare quel giorno di festa e di teorica quiete, tutti insieme, come quella famiglia che erano diventati.
- Davvero non hai mai festeggiato il Natale quando eri nella Foresta Incanta.?? – chiese incredulo Henry al pirata mentre l’aiutava a sistemare i pacchetti sotto l’albero di Natale.
- Bhè è una festa, di quel che so, che nella Foresta Incantata si festeggiava solo da qualche decennio, così come la festeggiate voi intendo, e avendo io vissuto anni sull’Isola che non c’è, non ne ero troppo a conoscenza. Per non parlare che sarebbe stato comunque un po’ difficile trovare un abete in mezzo al mare – spiegò l’uomo.
- Si in effetti hai ragione – concordò divertito il ragazzo – però è davvero una bella festa, e non solo per i regali. Sai quando ero più piccolo l’apprezzavo solo per quello, ma adesso, da quando ci siamo riuniti tutti, è bello perché siamo in famiglia – gli confesso a seguire.
- Si, l’ho notato in questi anni – rispose sorridente e alzandosi in piedi il capitano – spero solo di non esser preso di nuovo a pugni se qualcuno butta giù qualche libagione di troppo – aggiunse fingendosi terrorizzato raggiungendo Emma in cucina.
- Killian mio padre è iper protettivo, lo sai. Ha reagito d’istinto, ma si è scusato mille volte e non credo avrà più motivi per picchiarti – cercò di farlo riflettere divertita lei.
- Può darsi Swan, ma ti dirò, il giorno che sarai incinta per davvero e dovrai dirlo a tuo padre, preferirei non esser nei paraggi, o tuo padre, a furia di reagire d’istinto, rovinerà questo splendido faccino – specificò lui rubandole un bacio e aiutandola, per quanto possibile con la sua sola mano, con il resto dei preparativi per il pranzo.
A seguire, nell’arco di una mezz’ora arrivarono tutti gli altri.
Regina, ovviamente in compagnia di Robin con il quale oramai aveva nuovamente una relazione, accompagnati ovviamente da Zelena e la piccola Robin, il Principe Azzurro (che avrebbe lasciato il suo posto alla moglie per cena) con Neal, Geppetto e August con Lily (con la quale a sorpresa aveva iniziato a frequentarsi già durante i loro viaggi) e Malefica, e per finire la dolce Belle.
Henry, nonostante tutto, avrebbe voluto la presenza di Tremotino in quella giornata, era pur sempre suo nonno e sapeva quanto la situazione facesse male a Belle, ma sapeva che una riappacificazione al momento era piuttosto improbabile.
- Ci sono riuscita – sussurrò Regina ad Emma mentre entrambe armeggiavano in cucina.
- Davvero.?? – domandò incredula la bionda per tale affermazione.
- Si, ma dobbiamo agire in fretta. Tra poco rimarrai incinta e ho la netta e brutta sensazione che questo porterà al momento giusto per ucciderti da parte di Mr Incappucciato – le spiegò la donna.
- Cosa intendi per presto.?? – chiese in un sospiro l’amica.
- Domani. Goditi il Natale, e poi… poi partiremo – proclamò l’altra, prendendo la teglia di lasagne in mano per portarla al resto del gruppo.
Emma la fissò allontanarsi e iniziò a riflettere alla sue parole. Sapeva che viaggiare con Regina era una sicurezza in più, bastava vedere come se l’erano cavate egregiamente nell’universo alternativo, ma non potevano viaggiare insieme. Fosse successa qualsiasi cosa, Herny avrebbe dovuto avere almeno una delle due madri al proprio fianco. Così decise che finiti i festeggiamenti, avrebbe chiesto all’amica di fermarsi un attimo di più per parlare, avrebbero raccontato a Killian il loro assurdo piano, e avrebbe optato per un’alternativa su chi sarebbe dovuto partire.

- Herny dov’è.?? – chiese Robin non vedendo il ragazzo vagare per casa, una volta che erano rimasti in pochi.
- È andato a dare il suo regalo a Violet – disse sorridente Biancaneve camminando avanti e indietro per il salotto cullando Neal tra le braccia – ah l’amore – sospirò poi sognante.
- Non vorrei interrompe questi dolci pensieri, ma cosa succede.?? Emma e Regina sono state tese tutta sera – fece notare il pirata.
- Non è vero, giuro di essermelo goduta il Natale – ribatté la bionda comparendo nella stanza seguita dalla mora.
- Comunque dobbiamo aggiornarvi su una cosa abbastanza importante – aggiunse la regina sedendosi sul divano.
- Avete scoperto qualcosa di nuovo.?? – chiese subito Mary Margaret.
- Meglio, abbiamo un piano – proclamò la figlia – dopo la chiacchierata con Gideon, Regina ed io siamo giunte a conclusione che probabilmente Corvina abbia tentato di attuare il suo piano già nel futuro, ma sconfitta dalla prediletta, abbia giocato sporco, modificando il passato – iniziò a spiegare la Salvatrice.
- Un po’ come voleva fare Zelena – commentò Uncino.
- Esattamente pirata. Solo che nei regni oscuri è più facile viaggiare attraverso i mondi e il tempo. Qui è più complicato come sapete, ma come ci ha insegnato mia sorella, non impossibile – affermò la mora.
- Avete deciso di riprovare a creare un portale nel tempo – giunse a conclusione incredula Neve.
- In verità, dobbiamo solo attivarlo – specificò Emma.
- E non ne avete fatto parola con nessuno per tutto questo tempo.?? – chiese a quel punto rammaricato il Killian.
- Non sapevamo se fosse possibile, ne tanto meno se ci saremmo riuscite. Regina ci ha messo un mese per trovare l’incantesimo giusto e gli ingredienti senza destare attenzioni, solo oggi mi ha avvisato di esserci riuscita – replicò immediatamente la sua fidanzata.
- Non potevamo rischiare – continuò Regina – e ora che ci sono riuscita e vi abbiamo avvisato, dobbiamo partire il prima possibile – disse a seguire.
- Quando.? – domandò Robin Hood.
- Domani mattina – rispose secca lei.
- Chi.? Io vengo con Swan questa volta – ribatté nell’immediato serio Uncino.
- Hai dubbi sulla nostra magia Capitan Mascara.?? – chiese quasi offesa Regina.
- Non lascio Emma in qualche strano mondo di nuovo da sola – affermò senza possibilità di replica – e poi non sarebbe il nostro primo viaggio del tempo, ce la siamo cavata egregiamente la volta scorsa – aggiunse ammiccando divertito verso la bionda in ricordo di quella loro avventura a due.
- Smettetela di bisticciare voi due – gli richiamò agli ordini Biancaneve.
- Mia madre ha ragione, e in più ho già deciso con chi partire, perché è evidente che non possiamo fare una gita di gruppo – proclamò la Salvatrice – Regina, ho bisogno che tu rimanga qua - sospirò poi cercando gli occhi increduli dell’amica.
- Non se ne parla. Io ho la magia, lui no e in più ha una mano sola – ribatté subito l’altra.
- Sai che è la cosa più logica. Proprio perché hai la magia, qualsiasi cosa succeda, ci sarai tu qui, per non parlare che almeno una delle due madri di Henry sarà al sicuro - la fece ragionare la bionda. Ci fu qualche attimo di silenzio e qualche sguardo di fuoco, ma alla fine, la regina capì quanto quello che stesse dicendo la donna avesse una certa logica che non faceva una piega.
- Va bene – disse sconfitta – ma tu pirata, farai meglio a toglierti quel ghigno vittorioso dalla faccia, perché se qualcosa va storto incolperò direttamente te – aggiunse severa con un’occhiataccia decisamente poco amichevole.

Così la mattina seguente, il ritrovo fu stabilito esattamente dove ai tempi era stato aperto il portare di Zelena.
- Tieni, questa ti servirà per tornare indietro – le disse Regina ponendole una bacchetta che la Salvatrice già conosceva.
- Ce la fece usare anche il Tremotino del passato – constatò con un mezzo sorriso la bionda avvicinandosi al punto dove si sarebbe da li a poco aperto il portale.
- Bene, siete pronti.?? – chiese la regina mentre la coppia si prendeva per mano.
- Sono nato pronto, vostra Altezza – rispose prontamente Uncino, facendo alzare gli occhi al cielo alla mora.
- Ascoltatemi bene, Emma devi pensare intensamente al momento in cui dovete arrivare e a tua figlia. Ripetitelo in testa come una filastrocca senza fine e appena apro il portale buttati dentro per prima, così la magia seguirà il tuo pensiero – iniziò a spiegare la donna – siate veloci, concisi e non create troppi danni anche nel futuro, per favore – concluse a seguire.
- Hej, grazie della fiducia – si rabbuiò la Salvatrice.
- Swan per una volta concordo con lei. Non vorrei ricordati l’ultimo viaggio nel tempo – le sottolineò l’uomo prendendole divertito la mano.
- Ecco, appunto. Riportare indietro solo voi e vostra figlia, grazie – replicò Regina e senza aggiungere altro si allontanò dai due, in modo da pronunciare l’incantesimo per aprire ufficialmente il portale.
Emma non sentì cosa bisgbigliasse l’amica, ma non appena un’enorme voragine luccicante apparve nel terreno capì che sicuramente stava funzionando.
Tenne lo sguardo fisso sulla donna, e non appena ella gli fece un lieve cenno con il capo, senza ripensamenti si getto nel portale, trascinando il pirata con se.

Avvenne tutto in pochi attimi, come la volta precedente, e proprio come allora l’atterraggio fu tutto fuorché morbido.
- Perché dobbiamo finire sempre scaraventati. Non potremmo semplicemente apparire –si lamentò il capitano tirandosi su e massaggiandosi la schiena.
- Fidati, vorrei saperlo anch’io – commentò la bionda pulendosi le ginocchia – Bene siamo nello stesso capanno di due minuti fa, la domanda ora è: siamo nel periodo giusto.?? – si chiese tra se e se guardandosi intorno.
- Direi che possiamo solo scoprirlo uscendo da qua – proclamò l’uomo porgendole l’uncino e avviandosi con la donna fuori da lì.
In poco meno di 10 minuti arrivarono per le vie della città, e la prima cosa su cui si precipitò la bionda fu un giornale incastrato sul tergicristallo di una macchina.
- Bhè siamo nel giorno di Santo Stefano del 2036, venti anni dopo rispetto a noi, quindi il periodo dovrebbe esser giusto – affermò la bionda.
- E se le tradizioni tra vent’anni saranno le stesse, direi che siamo tutti riuniti a casa nostra o in quella di Regina – concluse per lei il pirata – allora Swan, sei pronta a vedere il tuo futuro.?? - aggiunse poi sorridente dirigendosi automaticamente verso la loro casa.
- Credo proprio di si – replicò con lo stesso sorriso la bionda prendendogli la mano, e in pochi attimi furono trasportati davanti alla loro villetta – Mmhmm dato il silenzio direi che siamo da Regina – commentò avviandosi sugli scalini.
- Bene, vorrà dire , che prima di conoscere i noi stessi del futuro, ci faremo un giro nella loro vita – disse con toni divertiti il capitano forzando leggermente la porta di casa.
- Killian.!! Lo sai che non dovremmo conoscere così approfonditamente il nostro futuro, potremmo cambiare così le nostre scelte – lo riprese lei bloccandolo sulla soglia.
- Oh andiamo, perché pensi che quando sconfiggeremo la Fata Nera e rispediremo qui nostra figlia, Regina non ci farà bere a tutti una pozione della memoria?? – le fece notare incredulo che la donna stessa non ci avesse pensato.
- E se scopriamo qualcosa che non vogliamo sapere.?? – chiese a quel punto preoccupata lei, ma Killian sapeva come rassicurarla. Le si fece incredibilmente vicino, le sfiorò la guancia con l’uncino e la baciò con una dolcezza incredibile.
- Sai, sono sicuro di una cosa: in questi vent’anni non siamo stati tranquilli. Siamo a Storybrooke, ci saranno stati sicuramente mille problemi che abbiamo dovuto affrontare, ma non li troveremo in questa casa: qui vedremo solo come abbiamo imparato a vivere tra una crisi e l’altra. Vedremo le foto di questi nostri vent’anni insieme. Qualche foto di un qualche Natale, di un qualche compleanno, del nostro matrimonio, perché si, sono convinto che sarò riuscito prima o dopo a portarti su un dannato altare…- iniziò a raccontarle lui, ma non fece in tempo a finire di parlare che Emma fu di nuovo sulle sue labbra.
- Scopriamolo – gli soffio ancora a pochi centimetri dalla bocca, e senza più esitazione entrarono dentro.
L’arredamento era più o meno lo stesso, forse una poltrona era un po’ più a destra e l’albero era più grande di quello che avevano al momento, ma per il resto l’unica vera differenza erano, come preannunciato dal capitano, le miriade di foto sparse un po’ per tutta la casa e la Salvatrice iniziò, senza esitazione, a guardarle una per una con estrema curiosità.
La prima che prese fu una scattata proprio qualche tempo fa, prima che la maledizione del sonno colpisse i suoi genitori: raffigurava loro tre nel loft, la sera in cui gli aveva informati che finalmente lei e Killian avrebbero abitato sotto lo stesso tetto. L’aveva voluta David ovviamente, e immaginava che fosse stato lui stesso a farcene una cornice.
Un’altra affianco ritraeva lei ed Henry . Era decisamente un selfie che avrebbero scattato da li a poco mentre si fingevano dei vampiri con delle caramelle gommose.
Poi il primo colpo al cuore: lei e Uncino, in piedi al molo e sorridenti come non mai. Lui che l’abbracciava dal dietro e le posava la mano sana sull’enorme pancione di lei.
- Non c’è che dire, sarai sexy anche con quella pancia gigantesca – le sussurrò all’orecchio il pirata, che nel mentre le si era affiancato silenzioso.
- Se sopravvivo, questo è quello che saremo tra meno di un anno – rifletté incredula lei.
- Fidati, ho trovato foto anche migliori – le dissi lui trascinandola a vedere le cornici sul camino, dove tra l’altro erano appese quattro calze: Emma, Killian, Henry e Hope.
- Si chiamerà Hope…- constatò flebile la donna sfiorando la calza.
- Credo che tra qualche mese sarai diventata una Charming sotto tutti i punti di vista – la prese in giro lui facendola scoppiare a ridere di gusto, quando tornò a concentrarsi sulle foto sopra il caminetto.
In una era palesemente il loro matrimonio, o lei sorridente con un abito bianco, affiancata da un Capitan Uncino tirato a lucido, come mai visto prima, non se lo poteva spiegare. Erano abbracciati e stavamo sorridendo, ma senza guardare l’obbiettivo. Un classico scatto rubato, di uno di quei momenti solo loro, immortalato proprio mentre si guardavano negli occhi.
- Te l'avevo detto: prima o poi prometterai di sopportarmi fino alla fine dei nostri giorni – commentò il pirata strappandole un sorriso, dopo il quale tornò a concentrarsi sulle foto a seguire.
La seconda infatti che prese tra le mani le regalò delle emozioni incredibili.
Ritraeva Henry, oramai decisamente cresciuto, che teneva sulle spalle una bambina, di circa dieci anni, dai capelli biondi come l'oro e due occhi azzurri come l'oceano. Fu impossibile non immaginare che si trattasse proprio di Hope, la loro bambina.
Emma era pronta a commentarla, e a condividere quell'emozione che le cresceva sempre più dentro al petto con il suo uomo, quando qualcuno fece il proprio ingresso in casa.
- Dio, sei sempre la solita, non potevi chiedere ad Henry di accompagnarti.?? - chiese una voce maschile varcando la porta, che però non sembrò del tutto sconosciuta alla Salvatrice.
- Mio fratello non sa cosa cercare, tu si – rispose esasperata una voce femminile.
- Forse, ma io ho comunque rischiato di esser ucciso da tuo padre per l'ennesima volta – rispose il ragazzo giungendo in salotto dove quasi non li venne un colpo al cuore e non lo fece venire alla stessa coppia che stava ascoltando il loro bisticciare.
- Gideon... - proclamò incredula Emma.
- Mamma.?? Papà.?? - domandò con toni perplessi la ragazza che nel mentre aveva raggiunto il figlio di Gold e Belle – Voi eravate...cioè ci siamo visti due...ma voi siete giovanissimi.!!! - affermò incredula in modo scoordinato quella che non poteva altro che esser la figlia della Salvatrice e Capitan Uncino.
- Si, bhè spero di esser comunque affascinante anche con vent'anni in più – commentò ironico Killian per smorzare la tensione.
- Ma ti pare il caso.?? - lo riprese la donna.
- Scusate, qualcuno ci può spiegare cosa sta succedendo.?? - chiese a quel punto Gideon richiamando la loro attenzione.
- Si scusate, avete ragione – tornò a parlare Uncino riportando l'attenzione sui ragazzi – Siamo i genitori della ragazzina qui presente di 20 anni fa, e siamo arrivati fino qua perché a quanto pare tu – disse indicando la sua futura figlia - sei la nostra unica salvezza perché questo futuro si realizzi, e che tu – disse indicando il ragazzo – non uccida sua madre – aggiunse spiazzando i due.

Buongorno lettrici.!!
Rieccomi con un nuovo capito della storia e un piccolo salto nel tempo.
Siamo a circa un mese dopo tutto quello che è successo precedentemente, ed ecco che, proprio il giorno di Natale Regina afferma che il suo piano è pronto, e scopriamo a fine serata che si tratta di un viaggio. Nel futuro per la precisione, per cercare l'unica persona che a quanto pare possa fermare Gideon: la futura figlia della nostra Salvatrice e Uncino. Ovviamente non potevo non far affrontare quesa nuova avventura ai nostri Captain Swan.!! Così eccoli lì, 20 anni in avanti a cercare la loro futura figlia e a curiosare su quello che sarà un incredibile e felice futuro. Ma ecco che, proprio mentre sono alle prese con quello che saranno tra vent'anni, qualcuno fa irruzione in casa: Gideon e Hope, la loro futura bambina.
E adesso.? Riusciranno a spiegare le loro motivazioni e convincere la ragazza a tornare ne passato con loro.??
Ovviamente tutto sarà spiegato nel prossimo capitolo.!!
Sero di avervi interessat anche a sto giro, e ringrazione come sempre chi mi legge, segue e commenta.!!
Un bacio
A.



 

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Capitolo 13
*** 12. Are you happy.?? ***


12. Are you happy.??

Silenzio. Imbarazzante silenzio. Imbarazzante silenzio che infestava tutto il salotto della casa dopo la veloce e concisa spiegazione del pirata.
- Ok, questo non ha per niente senso e credo che sia il caso voi ci diate un spiegazione un po' più lunga e completa, ma credo sia il caso che questo accada con il resto della famiglia presente – disse d'un tratto semplicemente la ragazza.
- Parla proprio come te Swan – commentò estasiato Killian.
- Bhè, è vostra figlia.!! - ribatté sarcastico Gideon.
- Possiamo evitare di sottolinearlo ogni due secondi.?? È già abbastanza strano per me – gli fece notare in effettivo imbarazzo la Salvatrice. Stava accettando l'idea che da li a poco sarebbe rimasta incinta, e ne era davvero felice, ma nel suo corpo non stava ancora crescendo nessun esser vivente, mentre davanti a lei c'era il chiaro frutto del suo amore e quello del suo pirata, il che era comunque decisamente strano – Direi di raggiungere gli altri – aggiunse stendendo la mano verso i due ragazzi di fronte a lei, in modo che si potessero spostare velocemente a casa di Regina.
Il figlio del coccodrillo esitò sull'attimo, ma non appena vide Hope avvicinarsi senza il minimo dubbio, non poté che prenderle la mano e seguire i suoi movimenti.
Così, quando Emma prese per la prima volta la mano di sua figlia tra la sua, un sorriso immediato le apparì in volto, poco prima di sparire in una nuvola di fumo e ritrovarsi davanti alla casa del sindaco.
- Devo imparare questo trucco al più presto – commentò semplicemente la ragazzina, e senza soffermarsi oltre entro nella casa di quella che per lei era diventata una zia, se così si poteva definire.
- Famiglia abbiamo ospiti – urlò non appena furono tutti nell'atrio, e in men che non si dica, una versione della regina, decisamente invecchiata ma pur sempre bellissima, si palesò dal salotto, facendo volare a terra la tazza che teneva in mano e riducendola in mille pezzi.
- Credo di aver esagerato con il mio sidro di mele – disse la mora incredula dalla scena che le si palesava davanti ai suoi occhi.
- Niente sidro vostra Maestà, solo una lunga storia per la quale abbiamo bisogno del vostro aiuto – rispose con toni ironici Killian, e senza aspettare un vero invito si addentrò nella casa seguito dal resto del gruppo.
Biancaneve e il Principe, Emma e il Capitano, Belle e Tremotino, Henry, Robin Hood, Zelena e tre altri ragazzi che si potevano tranquillamente riconoscere come Neal, Robin e Roland erano tutti in salotto, e all'entrata dell'insolita coppia rimasero tutti a bocca aperta. Emozioni di profondo stupore che colpirono ovviamente anche i due provenienti dal passato. Erano tutti così più vecchi, ma così comunque maledettamente loro. Forse l'unico che davvero colpì Emma, fu Henry, il suo amato ragazzino, che ora era lì, davanti a lei con circa 35 anni sul viso, che la guardava però con il suo solito ghigno divertito di chi non riusciva a vederci niente di strano in quella assurda situazione.
- Ho la netta sensazione che qui qualcuno abbia giocato con il tempo – affermò il coccodrillo.
- Non userei il termine giocato, abbiamo aperto un portale per il futuro volontariamente – replicò nell'immediato la giovane versione della Salvatrice.
- Volontariamente.?? I viaggi nel tempo sono pericolosi, è un tipo i magia che non si dovrebbe usare. Avete compiuto un'azione sconsiderata.!! - gli rimproverò nell'immediato Regina con i suoi soliti toni autorevoli, cosa che Emma trovò piuttosto confortante. 20 d'anni a seguire sarebbero rimasti sempre tutti gli stessi.
- È ironico che siate voi ad affermarlo, data che siamo qui grazie a una vostra idea ed un vostro incantesimo - disse sarcasticamente il pirata.
- Quanto siete indietro rispetto a noi, e soprattutto perché siete qui.?? - domandò d'un tratto la versione più adulta della Salvatrice, rivolgendosi a se stessa.
- Noi arriviamo credo da circa 20 anni prima rispetto a tutto questo – iniziò a spiegare la sua copia – abbiamo dei problemi nel nostro tempo che non avremmo dovuto affrontare, e abbiamo scoperto che l'unica nostra speranza è... - continuò decisamente titubante delle parole a seguire - … nostra figlia – sospirò infine cercando gli occhi azzurri della propria futura bambina.
- Ho la netta sensazione che si tratti di Corvina vero.?? - sospirò pesantemente la versione matura del capitano.
- Esattamente....amico – replicò nell'immediato, ma stranito delle proprie parole Killian.
- Direi che il caso che voi vi sediate e ci raccontiate ogni cosa – constatò semplicemente Mary Margaret alzandosi – sedetevi, sarete stanchi per il viaggio e bhe....immagino per le varie emozioni che vi stanno attanagliando – aggiunse amorevole come sempre, facendo accomodare al proprio posto quella giovane versione della figlia e di suo marito.
- Su parlate.!! Se si tratta della Fata Nera, purtroppo è una storia che ci ha coinvolti tutti – gli spronò nell'immediato e preoccupata Belle: d'altronde era ben consapevole che centrasse anche suo figlio.
La bionda e il pirata a quel punto cercano gli occhi l'uno dell'altra per capire chi dovesse dar via al discorso, e fu chiaro per entrambi, che fosse Emma a dover dare delle spiegazioni, ma prima voleva capire dove erano cambiate le cose nella loro storia.
- Voi avete combattuto la Evil Queen.?? Intendo solo ed esclusivamente la parte Cattiva che Regina aveva separato da se stessa.?? - domandò la donna cercando lo sguardo della versione futura dell'amica.
- Si, circa vent'anni fa – rispose sicura la donna.
- Quindi Belle tu hai partorito tuo figlio prima del previsto e l'hai dato a Turchina.? - chiese poi rivolgendosi all'altra donna.
- Esatto. Avevo inizialmente incolpato Tremotino, ma poi ci siamo chiariti. Col tempo mi ha fatto capire che sarebbe cambiato davvero, perché non voleva perdere la crescita di un altro figlio, e dopo circa sei mesi Turchina l'ha riportato indietro e siamo stati una vera famiglia – le spiegò con toni gentili la donna, stringendo la mano di Gold e sorridendo verso il ragazzo in piedi poco distante di fronte a lei – ma non capisco, perché queste domande – aggiunse poi perplessa.
- Voi prima, quando Uncino ha parlato del fatto che abbiamo bisogno di Hope, avete subito dato per scontato stessimo parlando di Corvina, perché.?? - chiese rivolgendosi a quella coppia che sarebbero stati forse in un futuro lei e il capitano, ma non furono loro a rispondere.
- Perché l'abbiamo combattuta poco meno di un anno fa, e vostra figlia è stata quella che mi ha impedito di ucciderci tutti – rispose serio Gideon.
-Diciamo che stai cerando di farlo anche nel nostro mondo – disse a quel punto con toni ironici il capitano – anzi, in primis vuoi uccidere Emma, e in secondo luogo rompere l’equilibrio tra i regni oscuri e quelli di luce, e quindi finire per l’ucciderci tutti – aggiunse a seguire.
- Ma come è possibile.?? Gideon al momento dovrebbe avere massimo circa 2 mesi.!! – gli fece notare Henry che per la prima volta fece sentire la sua profonda e adulta voce, cosa che non passò inosservata a entrambi gli ospiti.
- La fata nera ha approfittato della giusta situazione: quando hai lasciato il bambino a Turchina lei l’ha rapito. È tornato pochi giorni dopo, ma aveva l’aspetto di adesso, quello di un 18 enne – raccontò ancora il pirata.
- Quanto deve esser oscura una magia del genere.?? – chiese incredula la ragazza che aveva tutta l’aria di esser la piccola Robin.
- I regni oscuri, da dove proviene mia madre, sono diversi da quelli di luce. Il tempo scorre diversamente, nulla ha senso. Non mi stupisco della sua facilità di aver viaggiato nel tempo e l’aver escogitato tutto questo pur di raggiungere il suo obbiettivo – spiegò Gold facendo calare il silenzio.
- C’è una cosa che però non ha senso: Corvina è tornata indietro fino a voi, ancora prima della nascita di Hope per oscurare il cuore di Gideon, ed esser sicuri che lei non possa fermarlo. Perché ucciderti.?? E soprattutto perché addirittura temporeggiare a farlo.?? – chiese a quel punto perplesso il Principe Azzurro, dando voce così a quasi tutti i presenti.
- Io non sono ancora incinta – affermò la Salvatrice più vecchia – o più che altro, lei non lo è, sta aspettando che Hope sia dentro di me – affermò con voce tremante e stringendo con forza la mano del marito: era terrorizzata di perdere tutto quello che aveva costruito, perché se il passato sarebbe cambiato, lo sarebbe anche la loro vita.
- Perché questa crudeltà.?? – chiese inorridito il marito cercando gli occhi di Gold.
- Oh andiamo Killian – richiamò la sua attenzione Regina – lo sai perché. Corvina non vuole sbagliare questa volta: vorrà rendere il cuore di Gideon una pozza nera senza biglietto di ritorno, e quanto può diventare nero il cuore di una persona che uccide il proprio Vero Amore.?? – spiegò irritata la donna, causando un colpo al cuore alla Emma e Uncino del passato.
- Scusate, volete dirmi che il figlio del coccodrillo e la mia bambina sono Vero Amore.?? – domandò tre toni sopra la media il giovane pirata.
- Uncino.!! – lo ripresero entrambe le Salvatrici.
- Mamma, papà… - gli richiamò a quel punto la ragazza riferendosi alla loro versione più giovane – So che vi può sembrare assurdo, soprattutto ora che Gideon minaccia la vostra vita, ma è proprio il nostro amore ad averci salvati tutti. Fatemi venire con voi, e troveremo un modo per fermarlo – aggiunse sicura di se.
- Hope è una pazzia. Potresti rischiare di compromettere il nostro futuro, potresti morire. Il Gideon che dovrai affrontare non sarò io, non saremo cresciuti insieme, non ti conoscerà – cercò di farla ragionare il ragazzo.
- Gid ma non capisci.?? Il passato è già cambiato, e se non farò qualcosa tu ucciderai mia madre, e io non nascerò mai, e tutto questo non sarà mai esistito. Il futuro sarà una pagina bianca in cui io non sarò contemplata – gli fece notare nell’immediato lei prendendoli le mani.
Non l’avevano notato prima, Emma e Killian, quanto quei due effettivamente si muovessero in simbiosi. Erano un po’ come loro, due animi affini.
Il ragazzo abbassò lo sguardo sulle loro mani, e infine sentenzio – Fai che non ti uccida – cercando i suoi occhi.
La ragazza annuì con un mezzo sorriso, per poi tornare a guardare il resto del gruppo – È un problema se partiamo domani in mattinata.?? – chiese semplicemente rivolta a la giovane versione dei suoi genitori.
- Contando che non pensavamo di avere tanta fortuna a trovarti così velocemente, direi che non ci sono problemi – rispose sincero il pirata.
Decisero così che i festeggiamenti erano ufficialmente finiti, e la famiglia Swan- Jones propose alla coppia del passato di rimanere a dormire da loro.
Era decisamente una situazione fuori dal comune, ma la stessa Salvatrice doveva ammettere quanto l’affascinasse quella sua versione così matura e cresciuta, ma soprattutto quel suo lieto fine.
- Cioccolata.?? – propose la bionda più grande ai presenti mentre si sedevano al tavolo della cucina.
- Volentieri – rispose l’altra.
- Corretta al rhum – dissero entrambi i capitani, scoppiando poi a ridere all’unisco..
- Devo ammettere che non mi sarei mai aspettata di vivere una scena del genere – ammise la Emma del passato.
- Bhè, noi non possiamo dire lo stesso – disse il suo compare – ti ricorderei che noi ci siamo presi a pugni da soli quando siamo finiti nel portale di Zelena – aggiunse divertito guardando il suo se stesso del futuro.
- Immagino che su certe cose siate decisamente curiosi, anche se poi dovrete dimenticare tutto una volta finita questa storia. Domande.?? – commentò la Swan più vecchia.
- Tante, forse addirittura troppe – rispose il pirata pronto a chiedere di più su quella loro incredibile famiglia, ma la bionda lo precedette.
- Quando a Storybrooke sono arrivati i personaggi delle storie mai raccontate, una veggente mi disse che sarei morta, e Hyde mi fece ben capire che era nel mio destino, perché era il futuro di tutti i Salvatori. Le visioni rappresentavano la mia morte per mano di Gideon, ma tu sei qui, e la vostra storia è diversa – iniziò a ragionare ad alta voce, in cerca di risposte.
- Diciamo così, non starò a raccontarti come e quando, ma anch’io ai tempi ebbi delle visioni sulla mia morte, ed effettivamente si sono anche avverate, ma credo che in questa stanza sappiamo bene che l’amore può fare cose impensabili, come salvarci in tutti i modi in cui una persona può esser Salvata – disse con una dolcezza spiazzante la bionda guardando il suo capitano, ed alla Emma del passato si strinse il cuore. Era lei, ma aveva qualcosa di così maturo nelle sue parole, nel suo modo di fare, che quasi portava a non riconoscersi. Era così simile a sua madre.
- Come farà Hope a salvarci.?? – domandò a quel punto Killian curioso di cosa sarebbe dovuta andare incontro sua figlia – Ok il Vero Amore, ma sarà così semplice.?? – chiese perplesso a seguire.
- Niente è mai semplice, soprattutto perché il Gideon che conoscete voi è stato cresciuto nell’oscurità. Il ragazzo che avete conosciuto sta sera invece, è cresciuto qui, con la sua famiglia, con i suoi amici. Hope ha influenzato letteralmente tutta la sua vita, tanto che tutto quello che l’ha spinto all’oscurità è stato per proteggere lei – rispose prontamente a sua volta Emma – l’unica vostra possibilità è fidarvi ciecamente di lei, per quanto potrà esser difficile accettare le sue scelte – aggiunse poi sospirando come chi la sapeva lunga fino a dove sarebbe stata capace di spingersi la ragazza.
- Fammi indovinare, ha la tua testardaggine – la prese in giro a quel punto il pirata più giovane.
- Si, ma puoi stare tranquillo, ha preso la nostra malizia e ironia – lo rassicurò divertito l’altro lui.

Nel mentre che in casa si teneva quella strana conversazione tra passato e futuro, poco distante, in un piccolo parco giochi ricoperto di neve, un gruppo di amici aveva deciso di riunirsi per discutere di quello che stava accadendo.
- Certo che tua nonna ti vuole proprio cattivo – lo prese in giro Robin sorseggiando un goccio di Rhum dalla fiaschetta di Hope che girava da mano a mano nel gruppo.
- Ti prego non infierire – la supplicò esasperato il ragazzo.
- Su dai, un po’ di vita. Abbiamo fermato i suoi piani una volta, succederà di nuovo: dopo tutti questi anni lo dovremmo aver imparato, gli eroi vincono sempre – cercò di convincergli Hope – piuttosto hai controllato il libro.?? – chiese a seguire a suo fratello.
- Si, e non porto buone notizie. È totalmente bianco dalla nascita di Gideon in poi – raccontò sospirando pesantemente.
- Ma non capisco, a quest’ora Gideon non dovrebbe esser che so… invecchiato di 20 anni essendo che nel passato ne ha già 18.?? – domandò perplesso Roland guardando l’amico.
- Il futuro è ancora troppo incerto perché sia effettivo e permanente, il che vuol dire che c’è ancora speranza – sentenziò sorridente la bionda.
- Parli sempre più come tua madre, o peggio ancora come tua nonna – la prese in giro Robin.
- Disse Zelena due la vendetta – l’ammonì a sua volta Neal.
- Ragazzi, vi prego, non è la serata giusta per discutere – gli riprese al volo Henry – Domani il tempo per noi si fermerà, e questa potrebbe esser la nostra ultima riunione – specificò a seguire.
- Hej, grazie della fiducia fratellone. Salverò il passato e tutti noi, ve lo prometto – affermò sicura Hope – e poi non sarò sola nemmeno questa volta, ci saranno tutti i nostri genitori nel fiore dei loro anni ad aiutarmi – aggiunse poi sorridente.
- Ammettilo, l’idea di combattere al loro fianco ti eccita da morire – insinuò ridendo Roland.
- Diamine sì.!! – replicò entusiasta lei.
- Sei sempre la solita, ma ti amo anche per questo – proclamò Gideon strappandole un veloce bacio.
- Vi prego voi due, vi sbacciucchierete dopo.!! – commentò immediatamente schifata Robin, facendo scoppiare a ridere tutto il gruppo.

- Sei felice.?? – chiese d’un tratto Emma alla sua versione futura mentre sciacquavano le stoviglie in cucina.
- Escludendo adesso, che sono decisamente più preoccupata per l’incolumità di nostra figlia, si lo sono – affermò con un leggero sorriso la donna.
- È come sognavamo.?? – chiese curiosa l’altra.
- No, è molto meglio – specificò la Salvatrice del futuro – Non aspettarti vent’anni di calma ovviamente, ci sono stati non pochi problemi, tra cui l’ultima è stata proprio la storia della Fata Nera, ma credo che non ci sia stato giorno che non ripeterei – le iniziò a raccontare sincera – Avrai una bellissima vita mia cara. Killian come padre sarà meraviglio, Henry come fratello maggiore anche. Sarà sempre una sfida organizzare le varie festività, perché come hai visto siamo diventati una famiglia unita e numerosa, ma sarà davvero fantastico – continuò immersa nei ricordi.
- Quando siamo arrivati ho sbirciato le foto. Ho visto che ci siamo sposati, ma di quel che vedo non porti la fede – le fece notare stranita Emma a se stessa.
- Non siamo mai state tipe da anelli – rispose divertita lei frugando con una mano sotto la camicetta – abbiamo sempre preferito le collane – aggiunse poi mostrando la catenina a cui erano appesi un anello di fidanzamento e una fede nuziale.
- Adesso ha più senso – constatò a quel punto l’altra, scoppiando a ridere entrambe.
Poco dopo Hope tornò finalmente a casa, e in poco tempo tutti si ritrovarono nei propri letti.
In quella particolare occasione, Hope decise di dormire nella stanza di Henry, e di lasciare la sua ai suoi genitori del passato, cosa che portò ovviamente la coppia a frugare un pochettino nella vita della loro futura figlia.
- Devo ammettere che sono una bella coppia – commentò la bionda scrutando una foto di Hope e Gideon seduti una tra le gambe dell’altro in riva alla spiaggia.
- Io non mi fido. Che poi, è troppo giovane per avere un ragazzo e considerarlo il suo Vero Amore – replicò rabbuiato il pirata, facendo scoppiare a ridere la donna.
- Ecco, ora sei mio padre – lo prese in giro lei.
- Swan, questo è un colpo basso – la riprese lui continuando a scrutare la camera – Comunque da quel che vedo ha davvero preso da entrambi – aggiunse a seguire – ha un binocolo alla finestra puntato sull’orizzonte che si perde sul mare, giacche rosse nell’armadio, una fiaschetta di rhum nel cassetto e il profumo di vaniglia come il tuo sulla scrivania. Un mix perfetto – disse sorridente, avvicinandosi a una pensierosa Emma.
- L’altra me ha detto che anche lei è effettivamente morta, ma che l’amore l’ha salvata. Cosa avrà voluto mai intendere..?? – chiese cercando gli occhi del proprio uomo.
- Che questa volta sarà il mio turno a salvare te – le sussurrò Killian sulle labbra, come buonanotte, come una promessa, come un per sempre.

Buongiorno lettrici.!!
Purtroppo oggi sono davvero di fretta, e il vero commento arriverà con il prossimo capitolo.!!
Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto.!!
Come sempre grazie a chi mi legge, segue e commenta.!!
Alla prossima
Bacio 
A.

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Capitolo 14
*** 13. It's all so weird ***


13. It's all so weird

La mattina seguente la piccola di casa Swan-Jones sgattaiolò nella sua camera, mentre i genitori del passato erano in bagno, per portar via qualche vestito da mettere in valigia e portare via con se. Lei e sua madre avevano da anni la stessa taglia, e quante volte Hope le aveva trafugato l’armadio, ma la persona che avrebbe avuto davanti non era davvero sua madre, non ancora per lo meno, quindi preferiva evitare di avvicinarsi al suo armadio.
- Cioccolata.?? – le chiese la sua vera mamma non appena apparve in cucina.
- Eh me lo chiedi.?? – la prese in giro lei.
- Ascolta tesoro, ho bisogno che tu mi dia ben retta per un attimo - le fece seria d’un tratto la donna posandole la tazza bollente davanti.
- Mamma so cosa devo fare, che devo stare attenta, che Gideon non è lo stesso che conosco…- incominciò la ragazza a ripetere ad alta voce modi filastrocca.
- Hope non si tratta di quello – le disse sorridendo la madre – Io ho piena fiducia in te, e anche se Gideon non è lo stesso, fidati, non vuol dire che non sarai il suo tipo. Ho avuto la stessa prova più volte con tuo padre – continuò a spiegarle divertita immersa in vecchi ricordi – quello che sto cercando di chiederti e di esser paziente con me – concluse cercando i suoi occhi preoccupata.
- Con te.?? – le chiese perplessa la ragazza.
- Si. Diciamo che ero molto più difficile ai tempi rispetto a come lo sono adesso, e pensare che già in quel periodo ero migliorata parecchio – le raccontò la bionda.
- Forse, ma non vedo l’ora di scoprire anche la vecchia te – affermò la figlia avvicinandosi a lei e abbracciandola sincera.
- Stai attenta - le sussurrò la donna con voce tremante, ma Hope non fece in tempo a rispondere che il resto dei suoi genitori comparvero in salotto.
- Pronta principessa.?? – le chiese il pirata più vecchio con un minimo di groppa in gola.
– Certo papà, sono nata pronta – le disse per smorzare la tensione lei abbracciandolo, e in pochi minuti furono fuori casa per avviarsi al capannone, dove, a sorpresa, l’aspettavano Gideon, Herny e Regina.
La ragazza, non appena li vide, si fiondò tra le braccia del fratello, e questi non poté che rispondere con forza al suo abbraccio.
- Non fare troppo la saputella con il me del passato solo perché sarò più piccolo di te, e stai attenta – le soffiò dolcemente tra i capelli.
- Vedremo se sei un bravo fratellino come sei un bravo fratellone – lo prese in giro lei per poi staccarsi e avvicinarsi alla regina.
- Consigli utili.?? - chiese Hope non appena le fu di fronte.
- Non farti ammazzare – rispose prontamente lei con un dolce sorriso – hai già vinto questa battaglia una volta, non vedo perché non dovresti riuscirci anche questa. E non dubitare mai della tua magia. Sei forte, e soprattutto a differenza di tua madre alla tua età, sai usare il tuo potere da sempre – aggiunse poi tirandola tra le sue braccia.
- Ti voglio bene anch’io – replicò semplicemente la giovine sapendo come le parole dette dalla mora erano il suo modo per esprimerle il suo totale affetto.
Emma in tutto ciò fu molto colpita dal rapporto che vedeva essersi creato tra la sua futura figlia e quella versione di Regina. Si vedeva lontano un miglio che le due tenessero onestamente l’una all’altra.
- È stata la sua mentore. L’aiutata a gestire la magia, l’aiutata a gestire la sua oscurità,… è diventata in tutto e per tutto come una zia. Dall’altro canto, non affezionarsi a Hope viene impossibile a chiunque, è un uragano di vita – le spiegò l’altra Salvatrice intuendo i pensieri della sua omonima.
- Sapere che è cresciuta con tutto questo amore mi rassicura – rispose semplicemente l’altra guardando l’ultimo saluto della figlia.
Gideon e Hope era al momento uno di fronte all’altro. Si tenevano le mani e si fissavano negli occhi con un’intensità percepibile a tutti i presenti.
- Cerca di salvarmi e non uccidermi anche a sto giro se riesci, e torna da me. Ti prego – le disse con un fil di voce il ragazzo.
- Non ho intenzione di fare diversamente – le disse sforzandosi di sorridere lei, per poi fiondarsi sulle sue labbra, sotto sguardo irritato di entrambi i Capitani.
- No, non ti ci abituerai mai. Non fino ad adesso almeno – specificò nell’immediato il pirata del futuro alla propria nemesi – Principessa, è ora di andare – aggiunse poi come scusa per staccare i due giovani amanti.
La ragazza rise sotto i baffi, e dopo un ultimo abbraccio ai propri genitori si avvicinò alla coppia del passato – Ci sono – proclamò infine.
- Bene – disse la Salvatrice pronta con la bacchetta in mano che le aveva affidato Regina per tornare. Si concentrò sull’apertura del portale, e in pochi attimi un varco di luce si aprì davanti ai loro occhi.
Fece un veloce cenno a Killian che prese la figlia per mano e si getto nel passaggio, mentre la donna si trattenne ancora un attimo, voltandosi un’ultima volta verso se stessa.
- Lotterò fino al mio ultimo respiro perché questo futuro esista – si promise semplicemente, e non appena il sorriso di gratitudine apparve sul volto della sua versione del futuro, ebbe finalmente le forze per gettarsi anche lei nel portale.

- Mamma mia che botta – si lamentò Hope cercando di alzarsi in piedi.
- Si, questi portali temporali hanno questo fantastico difetto di scaraventarti letteralmente tra i mondi – le spiegò Killian ponendole l’uncino per aiutarla ad alzarsi.
- Finché funzionano non lamentiamoci troppo – commentò Emma pulendosi i vestiti – bene, direi di raggiungere gli altri – aggiunse poi guardando i due e dirigendosi direttamente fuori dal capannone.
Ci vollero una decina di minuti, e tutti e tre si ritrovarono nella casa della coppia, ma sicuramente non si aspettavano di trovarci qualcuno come invece accadde. La Salvatrice infatti non ebbe il tempo di entrare del tutto in casa, che il giovane Mills non poté che fiondarsi tra le sue braccia.
- Siete tornati.!! – urlò entusiasta.
- Perché avevi dubbi ragazzino?? – chiese ironica la donna ricambiando l’abbraccio.
- Con voi due non si sa mai – affermò Regina comparendo dal dietro – e vedo che siete riusciti a portare anche vostra figlia, solo ed esclusivamente lei, per grazia divina – aggiunse posando gli occhi sulla figura di fianco al capitano.
- Emh, si… piacere – disse la ragazza facendo un passo avanti e accennando un timido saluto con la mano – scusate, ma mi fa strano vedervi tutti così giovani, e soprattutto pensare che voi non mi conosciate – constatò poi vedendo i sguardi curiosi dei due su di lei.
- Vero, ma direi che avremo un po’ di tempo per farlo. Per non parlare che nessuno potrebbe mettere in discussione che sei figlia di mamma e Killian: sei il loro mix perfetto.!! – replicò divertito Henry.
- Anche caratterialmente – affermò fiero il pirata.
- Si bene, ora però pensiamo alle cose serie. Direi che è il caso che mangiate qualcosa, e dopo di che ci dedichiamo a come sconfiggere il bambino cresciuto troppo in fretta – tagliò corto la mora, dirigendosi verso la cucina.
- Perché diamine è qui lei.?? – chiese con toni esasperati Uncino alla propria donna.
- Finché ha preparato le lasagne, io non mi lamenterei – rispose semplicemente Emma con un’alzata di spalle seguendo l’amica.
Hope nel mentre non riusciva a non guardarsi intorno. Era strano esser in quella casa. Era la sua, ma era decisamente meno vissuta. Il suo salotto era ricoperto di così tante foto, in quella stanza invece ce ne erano giusto un paio. L’albero di Natale era più piccolo, i divani meno rovinati, era tutto meno vissuto insomma.
- Tutto bene.?? – chiese il fratello avvicinandosi a lei.
- È tutto così strano – replicò semplicemente la bionda.
- Bhè, sicuramente la casa ha 20 anni di storia in meno. Ci siamo trasferiti qui da meno di un anno, è normale che queste mura raccontino molto meno rispetto a casa tua – le spiegò lui.
- Eri già saggio a 16 anni, incredibile – lo prese in giro a quel punto lei ridendo.
- Dovevi conoscermi a 10 quando ho recuperato nostra madre – ribatté lui divertito – Dai andiamo a mangiare – aggiunse poi porgendole la mano e dirigendola in cucina dagli altri.

Mangiarono tutti insieme, chiacchierando del più e del meno senza entrare in dettagli troppo sconvolgenti su quello che sarebbe successo in futuro.

Regina aveva reso già noto che stavo preparando una bella pozione della memoria per tutti, ma comunque voleva evitare di sentire notizie troppe assurde su quello che sarebbe successo nei vent’anni a seguire.
Così Hope si limitò a dire cose semplici, come del rapporto che aveva con ognuno di loro.
Raccontò di come Henry fosse il miglior fratello che si potesse immaginare: le aveva insegnato a giocare a tutti i videogiochi immaginabili, facendola diventare decisamente più brava di Emma, l’aiutava a studiare, ed era quasi sempre il primo a cui si rivolgeva quando aveva un problema e aveva bisogno di un consiglio.
Di Regina spiegò come fosse la sua mentore: tutto ciò che conosceva sulla magia lo doveva a lei e raccontò come più e più volte si era rivelata la parte razionale della famiglia, e il suo personale grillo parlante.
Infine raccontò come i suoi genitori però rimanessero sempre e comunque le sue colonne portanti. Il temibile capitan Uncino con lei si trasformava nel principe che ogni bambina potrebbe sognare. La viziava a non finire, e si divertiva con Henry a creare alleanze in casa contro la Salvatrice, la quale poi, con furbizia, riusciva sempre a trovare un buon compromesso per ribaltare gli accordi, e portare i figli dalla sua parte. Insomma, in casa era sempre un gran divertimento, e c’erano poco tempo per i musi lunghi o gli schrezi.
- Vuoi dire che il pirata in tutti questi anni non ha mai combinato niente per far indiavolare tua madre.?? – chiese stupita a quel punto Regina.
- Hej.!! Grazie vostra Maestà – replicò offeso Killian, facendo scoppiare a ridere la ragazza.
- No bhe, loro due bisticciano di continuo. Mamma fa la seria, e papà risponde con toni ironici o maliziosi facendole perdere la pazienza – iniziò a spiegarle – solo due o tre volte hanno dato davvero in escandescenza, ma era più che altro per colpa della testardaggine di mamma – aggiunse con toni colpevoli per averlo rivelato.
- Si, questo non mi stupisce – commentò Henry ridente.
- Bando alle ciance, abbiamo un futuro da salvare, direi che è il caso di iniziare a metter giù un piano – tagliò corto Emma a quel punto focalizzando di nuovo l’attenzione sulle cose importanti.
- Lui dov’è.?? – chiese a quel punto Hope.
- Non lo sappiamo – sospirò Uncino – Tremotino ha fatto si che si rendessero introvabili. Nemmeno Belle è riuscita a scoprire dove si trovino – continuò con toni spenti.
- Zia, cioè Regina – si corresse al volo imbarazzata la ragazza – c’è possibilità di andare alla tua cripta.?? – chiese a seguire guardando la donna.
- Certo, perché.?? – replicò curiosa lei.
- Qualche hanno fa, per motivazioni troppo lunghe da spiegare, eri riuscita a creare una pozione che riuscisse a trovare il proprio Vero Amore, se ovviamente sapevi già chi fosse. L’aveva sfruttata la mamma per trovare papà, ed aveva funzionato – iniziò a raccontare la biondina – ora, non mi ricordo tutti gli ingredienti in modo dettagliato, ma ti aiutai a crearla, se riuscissi a vedere quello che hai lì sotto magari potremmo riuscire a ricrearla.!! – specificò a seguire estasiata per la propria idea.
- Si, ma non capisco per cosa ci potrebbe servire – fece notare perplessa la donna, quando un ragionamento le balzò alla mente – Oh…Gideon…- sussurrò incredula.
- Perché è sempre così sorprendente che io e Gideon stiamo insieme.?? – chiese a quel punto divertita la ragazza.
- Credo che il fatto che sia il figlio dello storico nemico numero uno di Uncino, non che tuo padre, e la figura incappucciata che da mesi tormenta nostra madre abbia una certa influenza – gli fece notare Henry ridendo.
- Capitano, devi ammettere che c’è una certa ironia del destino in tutto questo – lo prese in giro Regina.
- Si, si, certo…Porta Hope alla cripta e vediamo se riuscite a ricreare quell’intruglio. Henry ed io andremo a parlare con Belle, per quanto sia assurda la situazione, credo che meriti di sapere che ci sia forse un modo per salvare suo figlio – affermò serio il pirata.
- E io rimango esclusa così.?? – domandò incredula la Salvatrice – non se ne parla neanche, vengo con voi.!! – puntò i piedi come una bambina.
- Mamma lascia me e Killian creare un legame…adolescente/pirata – inventò su due piedi beccandosi un’occhiataccia dalla madre e una grossa risata da parte di Hope.
- Scusate, e che nel futuro non cambierete di una virgola – si giustificò la ragazza.
- Non che voglia mettermi in mezzo, ma forse è il caso che vai al loft. L’ansia dei tuoi in questi ultimi due giorni valeva per due anche se non la esprimevano in coppia – affermò l’amica, aiutando così inconsapevolmente i due uomini.
- Salvati in coroner – proclamò a quel punto la bionda, e dopo un veloce bacio sul capo di Henry e un ennesimo sguardo circospetto al proprio capitano uscì senza aggiungere altro dalla casa.
- Non ho la più pallida idea di cosa stiate progettando voi due, ma se combinate un qualche disastro vi uccido con le mie mani – disse severa la regina rivolgendosi ai due – E n t r a m b i – sottolineò in modo da far capire l’ammonimento in modo chiaro anche al figlio – e ora possiamo andare – concluse poi prendendo la mano della ragazza di fianco a lei e scomparendo nella sua solita nube violastra.

- Wow, mi state davvero dicendo che la vostra futura figlia sarà l’amore della vita di mio figlio e che potrà salvarlo senza che lo uccidiate.?? – domandò incredula, ma piena di speranza Belle ai due davanti a lei.
- Se tutto va secondo i piani si. Ora dobbiamo però trovare Gideon. Non sarà così facile come nel futuro – iniziò a spiegare Henry.
- Certo, perché i nostri figli non sono cresciuti insieme – sospirò tristemente la donna.
- Già, ma non ti scoraggiare Tesoro, vedrai che riusciremo anche in questa impresa – cercò di incoraggiarla il pirata.
Killian negli anni si era veramente affezionato a quella dolce ragazza, sempre persa nel suo mondo dei libri e con una speranza di redenzione per tutti più irritante di quella di Biancaneve. Era strano pensare che proprio l’unica donna che era riuscita ad amare veramente il coccodrillo, era quella che negli anni era diventata una sottospecie di migliore amica per lei. Forse il fatto che proprio Gideon fosse il vero amore della sua futura figlia, non era ironia, ma vero e proprio destino.
- Vorrei aiutarvi a trovare Tremotino e mio figlio, ma purtroppo come ben sapete mi hanno esclusa da tutto – disse poi scoraggiata la donna.
- Per questo non ti preoccupare, la mamma e Hope a quanto pare stanno creando una pozione che ci aiuterà a trovargli – affermò sorridente il ragazzino.
- Bene, allora se non posso far nulla per aiutarvi, lasciate almeno che vi offra una tazza di thè – propose cordiale lei.
- Ti ringrazio Love, ma Henry ed io abbiamo una piccola missione da svolgere prima – ribatté prontamente Killian cercando lo sguardo d’intesa del giovane Mills.
- Bhè, allora non vi trattengo – replicò lei con un sorriso – e grazie, per quel poco che vale, qualsiasi notizia che riguardi una speranza al momento mi rincuora – aggiunse poi dolcemente.

Nel mentre Emma era giunta finalmente all’appartamento dei suoi. Era così strano non sapere chi aspettarsi una volta varcata la soglia, e le attanagliava il cuore il fatto che in verità avrebbe voluto gettarsi tra le braccia di entrambi.
- Emma.!! – la richiamò nell’immediato il padre appena la vide entrare in casa.
- Ciao David – lo salutò la donna abbracciandolo intensamente.
- La mamma mi ha raccontato tutto tramite un post it. Siete riusciti davvero ad arrivare nel futuro.?? Avete trovato vostra figlia.?? – la interrogò subito l’uomo dirigendo la figlia verso il bancone della cucina.
- Si. Hope adesso è con Regina, e le ho già avvisate di raggiungerci qui al loft una volta finito – spiegò la bionda.
- Wo… conoscerò la mia futura nipote – constatò estasiato il Principe facendo scoppiare a ridere la figlia.
- Bhè lo stai dicendo a quella che ha conosciuta la sua futura bambina – gli fece notare lei.
- E tu come ti senti con questa situazione.?? – chiese a quel punto quasi preoccupato il padre.
- Stranamente bene – iniziò a confidarsi la Salvatrice – ma credo sia purtroppo dovuto al solo fatto che ho visto il mio futuro. Se mai sopravvivrò avremo una bella vita, tutti quanti, e incredibilmente, da come ci ha descritto Hope, riuscirò a darle una vita felice, ma quando lei se ne andrà, e Regina ci farà cancella la memoria della sua presenza, queste certezze svaniranno, e ho paura che finirò per vivere male tutta la gravidanza così come quella di Henry – si sfogò a seguire, e David venne spontaneo stringerle la mano e cercare i suoi occhioni verdi così simili a quelli della madre.
- Emma, non succederà, e sai perché.?? Perché questa volta non sarai sola. Avrai me e la mamma, gli amici, tuo figlio e soprattutto avrai Uncino. Con Henry eri sola e in una prigione. Eri appena stata tradita e avevi solo 18 anni. Ti prometto, che anche quando la tua bambina se ne andrà, la tua gravidanza sarà comnque meravigliosa – la rassicurò come solo un padre avrebbe potuto fare e a quel punto la salvatrice non poté che sentirsi davvero rincuorata, e speranzosa di quel futuro così prossimo, sempre che ovviamente sarebbe riuscita a salvarsi.
Preferì quindi non rispondere, e poggiare semplicemente la testa sulla spalla del principe, quando chiudendo gli occhi per quella sensazione di pace, non venne colta di nuovo, dopo tempo, da una visione.
Era sempre la stessa: lei, sulla strada di Storybrooke, che combatteva contro Gideon. I suoi genitori, Killian ed Henry che accorrevano alle sue spalle, il figlio di Gold che la trafiggeva con la spada, e poi un nuovo particolare: Hope, la sua Hope, stesa poco dietro di lei priva di sensi, che proprio quando la Salvatrice veniva trafitta, riapriva gli occhi come se si fosse appena svegliata da un qualche incantesimo.
- Emma, Emma –la richiamò immediatamente il padre quando la sentì tremare – Hai avuto di nuovo una visione.?? – chiese preoccupato.
- Si.. cioè, credo sia stato lo stress di dover perdere tutto, che una vera e propria visione – mentì all’istante – Tranquillo papà, va tutto bene – aggiunse poi cercando di sorridere.

Buonasera lettrici.!!
Anche oggi purtroppo faccio giusto in tempo a postare il capitolo e scappare a mille altre faccende, senza degnarmi di commentare decemente.
Spero comunque che la storia continui a interessarvi, per quanto sia un'immaginaro di questa seconda metà di stagione del nostro Ouat che finalemnte è re iniziata.!!
Grazie come sempre a chi mi segue e legge.!!
Un bacio
A.

 

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Capitolo 15
*** 14. Follow your heart. Literally ***


14. Follow your heart. Literally

Quando Henry e Uncino entrarono nell’appartamento dei genitori di Emma, non si aspettavano di trovarci già anche Regina e Hope.
Era una situazione ancora abbastanza strana per tutti, avere quel loro futuro scorrazzare letteralmente per Storybrooke, ma nonostante ciò nessuno di loro, in presenza della giovane, riusciva a sentirsi a disagio. Era già incredibilmente parte della famiglia.
- Davvero avete già preparato l’intruglio magico.?? – chiese sbalordito il capitano chiudendosi la porta dietro di se.
- Avrai una figlia decisamente sveglia pirata, non posso dire altro – rispose sorridente e fiera Regina – Ringrazia che ti assomigli così tanto in quanto ad aspetto e carattere, o avrei avuto problemi a credere fosse anche figlia tua – aggiunse poi divertita.
In quel poco tempo che aveva trascorso con la ragazza infatti era riuscita intuire velocemente, perché la lei del futuro, si fosse affezionata così tanto alla biondina. Aveva un animo che le ricordava, sotto certi punti di vista, molto la ragazza che era lei stessa prima di sposare il padre di Biancaneve. Caparbietà, carisma, e una magia dentro di se incredibile. Scoprire inoltre, tramite le parole di gratitudine di Hope, che ¾ di quel suo autocontrollo e precisione, erano dovuti grazie a suoi insegnamenti, non poteva che renderla ancora più felice. Non poteva comunque negare, che in tutto e per tutto, aveva preso decisamente sia le sembianze che il carattere, in egual modo, da entrambi i genitori.
- Non ti piacerebbe così tanto se non avesse anche qualcosa del sottoscritto – replicò piccato l’uomo appoggiando le mani sulle spalle della figlia. Non riusciva ancora a rendersene veramente conto che quella vent’enne fosse davvero figlia sua e di Emma. Ora come ora sentiva semplicemente qualcosa che la spingeva verso di lei, un sentimento incomprensibile, proprio come quello che sentì avvolgerlo fin da quella scalata sulla pianta di fagioli con la sua Swan.
Un legame che esisteva a prescindere dal principio.
- A vederla così bella, effettivamente quasi mi pento di averti tirato un cazzotto quando ho scoperto che metterai incinta la mia bambina – commentò sorridente David – quasi – sottolineò divertito facendo alzare in automatico gli occhi al cielo alla Salvatrice.
- Hai tirato un cazzotto a papà.?? E la nonna non ti ha fermato.?? – chiese a quel punto stupita la nipote.
- Si, dovevi vedere come è volato giù di peso tuo padre – confermò ridendo il fratello, ma fu Emma a captare la strana domanda della figlia.
- Perché chiedi di Biancaneve.?? Nel senso, avete affrontato anche voi la Regina Cattiva, anche lei ha scagliato la maledizione del sonno sui tuoi nonni – le fece notare.
- Si ma decisamente prima che tu, cioè.. l’altra te rimanesse incinta. Mi hai raccontato infatti di come, dopo esser tornate dall’universo alternativo, e aver ritrovato la Regina Cattiva trasformata in un serpente, Regina l’avesse uccisa grazie alla spada delle tue visioni una volta per tutte, rompendo così la maledizioni del sonno – spiegò la ragazza come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
- Siamo stati così presi dalla storia delle visioni di Emma, che non abbiam pensato all’ovvio – constatò incredula la mora.
- Eh scusa come diamine è stata trasformata in un cobra.?? Nel nostro presente è stato Gideon – gli fece notare il Principe.
- Tremotino – rispose semplicemente la bionda – per vendicarsi di quello che aveva fatto a Belle accelerandone la gravidanza – specificò poi.
- Questo ha senso – commentò semplicemente la Salvatrice – bhé a sto punto mi viene spontaneo da proporre di andare a svegliare mia madre. Chi è con me.?? – propose a quel punto sorridendo verso un estasiato David.

Fu tutta una questione di poco tempo. Emma corse a casa a cercare la spada che era destinata ad ucciderla, e che nel mentre aveva premurosamente nascosto, mentre Regina fece apparire la gabbia che conteneva la sua malvagia nemesi.
Una volta avuto sotto mano il necessario, fu impossibile però per tutti i presenti non esser colti dal dubbio che fosse tutto comunque troppo semplice.
- Hope, te le chiederò un’unica volta: sei sicura che basti davvero solo questo.?? – chiese preoccupata la Salvatrice.
- Ho sentito questa storia un milione di volte, da tutti voi. Ne sono certa – affermò senza esitazione. Non le piaceva il fatto che la bionda dubitasse di lei: se c’era una cosa che amava del rapporto con sua madre era l’estrema fiducia in ogni cosa che lei dicesse o il totale appoggio nelle sue scelte, ma forse era proprio quello a cui si riferiva la sua vera mamma quando le chiese, prima di partire, di esser paziente con l’altra lei. Detto ciò non poteva neanche biasimarla. Uccidere la Regina Cattiva, se non avesse funzionato quello che lei diceva, poteva esser la condanna per i suoi nonni, ma lei ne era certa – vedete, mi avete sempre raccontato di quanto tutto questo ai tempi fosse accaduto per caso – iniziò a spiegare quindi in modo da avere la totale fiducia di tutti nelle sue parole - Il serpente che è ora la regina, è velenoso. Ai tempi, appena tornate dal regno alternativo ovviamente non vi occupaste di Gideon e del fatto che volesse uccidere mia madre, ma di come salvare i nonni dalla maledizione e sconfiggere definitivamente la parte Cattiva di Regina. A quanto pare eravate tutti presi dalla conversazione, tranne Robin, che anche in quel caso avevate portato con voi dall’universo alternativo, il quale avvicinandosi alla gabbia venne morso. Inizialmente pensaste fosse una sciocchezza, ma quando lo zio, emh scusate, Robin si è accasciato al suolo privo di sensi, Regina ha perso la testa. Non poteva accettare di perdere nuovamente l’uomo che amava, così, quando ne lei ne la mamma con la propria magia riuscirono a far riprendere Robin, presa dall’ira, Regina fece apparire nella sua mano l’unica arma che avevate capito avesse il potere di ferire la nemesi malvagia, ovvero la spada, e tagliò a testa al serpente – spiegò a seguire – quando questo accadde, nessuno ebbe nemmeno il tempo di reagire che Robin riprese immediatamente i sensi, e la nonna, incredula dall’essersi svegliata senza trovare il nonno al suo fianco, si fiondò in salotto lasciando tutti a bocca aperta nel vederla lì tra loro, viva e vegeta – concluse poi e finalmente vide negli occhi di tutta la più totale fiducia nei suoi confronti.
- Molto bene, allora direi che spetta a te – proclamò Emma passando la spada all’amica, che senza batter ciglio, prese in mano l’arma e fece cenno a tutti di allontanarsi di qualche passo.
- Addio Regina Cattiva – annunciò vittoriosa, e non appena aprì la gabbia, facendo uscire così il serpente, con un colpo netto le recise la testa, e tutto quello che restava della Regina Cattiva si dissolse come polvere.
Ci fu un attimo di assoluto silenzio, quando poi la voce spaesata di Biancaneve si fece udire dal letto.
- David.?? – domandò con i toni di chi pensava di vivere un sogno, e il Principe Azzurro non ci pensò due volte a fiondarsi dalla sua amata.
Non appena la vide s’impossesso della sue labbra, senza darle neanche il tempo di reagire e di parlare, e riuscì a staccarsi solo quando la donna si scostò leggermente dall’amore della sua vita, per poggiare la propria fronte alla sua.
- Ci siete riusciti…- sussurrò lei sommersa da lacrime di gioia.
- Perché avevi qualche dubbio.?? – domandò con fare divertito lui, citando la stesse parole che le aveva detto dopo la prima maledizione del sonno.
- Il condividere la stessa maledizione ha messo a dura prova la mia fiducia – rispose lei tornando a baciarlo.
Era il giusto, per quanto ennesimo, lieto fine che Biancaneve e il Principe erano riusciti a conquistare, a discapito di quella che, come al solito, sembrava una guerra difficile da vincere.
Tutto il gruppo ovviamente fissava estasiato la scena, ed ad Emma, piccole gocce cristalline iniziarono a scivolarle sul volto. Non poteva che esser felice per i suoi genitori, per essersi come sempre ritrovati, per riaverli entrambi contemporaneamente di nuovo nella sua vita, ma non poteva che chiedersi interiormente se ce l’avrebbe fatta anche lei a vincere quell’ennesima sfida.
- Ce la faremo. Abbi fede – le disse a quel punto abbracciandola da dietro Killian, proprio come se avesse letto nella mente della donna.
La bionda non rispose subito, cercò con lo sguardo la figura felice di Henry, e poi in automatico sulla figura sorridente di Hope.
- Lo so, perché non ho la minima intenzione di rinunciare a tutto questo – proclamò in fine, e staccandosi da lui, andò a riabbracciare la finalmente entrambi i genitori.

Quando Regina rientrò in casa verso l’ora di cena, sicuramente non si sarebbe mai potuta aspettare quello che si ritrovò davanti agli occhi. La casa era in penombra, e solo delle luci fioche provenienti dal salotto rendevano ovvia la direzione da prendere.
Il camino acceso, le candele che tempestavano il salotto, i cuscini a terra e un telo steso tipo tavolo da picnic, arricchito da due calici e una bottiglia di vino, rendevano l’atmosfera romantica e decisamente carica di aspettative.
- Devo ammettere che rispondere a quello strumento che chiamate telefono è stata una fortuna – disse semplicemente il ladro comparendo alle spalle di un’incredula Regina.
- Come…cosa.?? – domandò decisamente perplessa per quanto emozionata.
- Uncino mi ha chiamato a casa sperando che rispondessi, per avvisarmi che avevi ucciso ufficialmente la tua nemesi cattiva, che Henry avrebbe dormito a casa di Emma e che noi avremmo dovuto festeggiare. Così eccoci qui…sorpresa – le spiegò con un gesto plateale mostrandole il salotto.
La donna non rispose nemmeno, si avvicinò semplicemente alle labbra dell’uomo, e gli soffiò un sensuale – grazie – prima di dirigersi ancheggiando verso i posti vicino al camino.
- Vino.?? – le propose Robin non appena le si sedette affianco.
- Decisamente – replicò lei guardandosi attorno. Era una scena che aveva già vissuto.
- Tutto bene.?? È forse troppo.?? – chiese immediatamente preoccupato lui.
- Nono e che…- cercò di raccogliere le giuste parole la mora – Tempo fa, l’altro te, se così si può dire, organizzò una cosa simile per festeggiare il fatto che avessi recuperato il mio cuore dalle grinfie di mia sorella. È bello sapere che l’uomo che ho davanti è davvero la stessa persona – spiegò emozionata.
- Lieto di non aver deluso le vostre aspettative altezza – replicò il ladro sporgendosi verso le sue labbra e rubandole un sensuale bacio – ai nuovi inizi – aggiunse poi alzando il calice pieno di vino.
- Ai nuovi inizi – concordò al settimo cielo la donna facendo tintinnare i bicchieri, felice di poter godere finalmente, anche in quel periodo di tempesta, quell’attimo di paradiso.

Nel mentre nel loft di Mary Margaret, presi com’erano tutti, da quella riunione tra Biancaneve e il Principe Azzurro, tutta la famiglia aveva momentaneamente accantonato il vero motivo per cui si erano ritrovati quel pomeriggio nell’appartamento e si erano dati a una cena in famiglia. Tutti tranne Hope ovviamente. Per quanto infatti si sentisse comunque a suo agio in quel contesto del passato, ed era felice di aver contributi alla felicità dei suoi nonni, non era la sua vera famiglia a circondarla, e se voleva tornare da essa, e soprattutto nascere nel passato, doveva muoversi a compiere la sua missione.
Così, dopo che finalmente cenarono tutti insieme, e la futura famiglia Swan – Jones, decise di tornare a casa, la ragazza, dopo aver teoricamente dato la buonanotte al resto della famiglia, aveva aspettato di crede finalmente tutti a letto, per poter provare a sgattaiolare da quella casa, e sfruttando la pozione creata con Regina, per cercare Gideon.
- Sarai proprio figlia nostra, non c’è che dire – la fece sobbalzare una voce proveniente dalla cucina, proprio mentre si stava per avvicinare alla porta d’uscita.
- Dio, mi hai fatto venire un colpo – commentò con il cuore in gola la ragazza, cercando nell’oscurità il volto di chi l’aveva colta in pieno.
- Credevi davvero che non l’avessi immaginato.?? – domandò a quel punto con toni divertiti la Salvatrice accendendo la piccola luce sopra i fornelli.
- Diciamo che speravo che avessi affinato la tecnica di intuire le mie fughe con la mia nascita – sospirò con toni sconfitti andando a sedersi al tavolo di fronte a lei.
- Mi spiace, mi sono allenata su Henry e le sue di fughe – affermò alzandosi e afferrando due tazze dal ripiano di fianco ai fornelli – In più è una caratteristica di famiglia cercare di fare tutto da sola – aggiunse poi, posandogliene una delle due sotto il naso: ovviamente era una bella cioccolata calda con panna e cannella. La stava letteralmente aspettando.
- E fammi indovinare: sai anche quali erano le mie intenzioni – constatò sarcastica prendendo un sorso della bevanda.
- Sono pur sempre uno sceriffo, oltre che la tua futura madre – replicò con un sorriso l’altra sedendosi nuovamente.
- Hai intenzione quindi di lasciarmi fare o mi bloccherai in casa con un qualche incantesimo.?? – domandò a quel punto sospirando Hope.
- Tua madre cosa farebbe.?? – chiese a sua volta Emma.
- Mi domanderebbe se sono sicura che sia la cosa giusta da fare: mi lascerebbe così a riflettere sulla risposta e a seconda mi comporterei di conseguenza, senza quindi seguire più il mio istinto, ma usando la logica giusta – le spiegò la figlia.
- E tu sei sicura che sia la cosa giusta da fare.?? – domandò a quel punto la Salvatrice specchiando i suoi occhioni verdi in quelli che la figlia aveva ereditato in tutte le sfumature dal padre.
- Devo scoprire almeno dove si nasconde, lontano da occhi indiscreti, e a quel punto, in un secondo momento, creare l’occasione per incontrarlo. Quindi si, cercarlo adesso, di notte, mentre tutti dormono, è la cosa giusta – affermò la ragazza con fare sicuro.
- Bene, allora andiamo – la sorprese alzandosi Emma, e avviandosi a prendere il proprio capotto.
- Insieme.?? – chiese incredula Hope.
- Vedila come un’avventura madre/figlia – replicò con un’alzata di spalle la donna – ci stai.?? – aggiunse a seguire aprendo la porta e la futura figlia non se lo fece ripetere due volte.
Quando era partita per il passato era proprio una di quelle cose che voleva fare: conoscere sua madre prima che lei nascesse. Non perché la Salvatrice che conosceva lei fosse meno combattiva o altro, ma sapeva che non era la stessa persona che l’aveva cresciuta. Addirittura nei suoi sogni più proibiti, c’era di vivere un viaggio nel tempo, proprio come i suoi genitori, nel periodo in cui si erano incontrati la prima volta.
Vedere da vicino come quelle due persone che per lei rappresentavano l’amore più vero, si fossero incontrare. Non che conoscesse la storia, ma viverla come aveva avuto l’opportunità di farlo sua madre doveva esser qualcosa di emozionante.
Nonostante ciò non si lamentava di quello che aveva l’opportunità di vivere adesso. Per quanto si percepisse la forza del loro amore, non erano ancora marito e moglie, non erano ancora la coppia di genitori saggi che conosceva lei. Lo sapeva, lo sentiva, e quindi si accontentava di scoprire quella loro versione.
- Effettivamente è un bene che ci sia anche tu – constatò d’un tratto Hope non appena misero piede in veranda – La pozione va versata sul mio cuore perché funzioni, ed effettivamente a me fa ancora troppa impressione togliermelo dal petto – spiegò imbarazzata facendo sorridere la donna.
- Eh a me fa ancora impressione prenderlo a qualcuno ma… – iniziò a dire Emma, ma senza nemmeno finire la frase, affondò a sorpresa la mano nel petto della figlia per poi ritrarla con l’organo in mano – se non te l’aspetti il dolore è meno consapevole – aggiunse poi con sguardo di scuse alla ragazza.
- Tu e Regina avete la stessa odiosa tecnica – commentò semplicemente la figlia prendendo una boccettina dalla tasca – Vediamo se funziona – disse a seguire versandone il contenuto sul cuore, per poi rimetterselo da sola dentro al corpo.
Dovettero aspettare qualche attimo, ma poi accadde quello che Hope si aspettava.
- Ok, a questo punto direi che dovremmo letteralmente seguire la strada che mi indica il cuore – affermò con ironia la biondina.
- Così sia – ribatté la Salvatrice, e nella notte sia avviarono insieme per le strade di Storybrooke.

Buongiorno mie care lettrici.!!
Scusate la mia scomparsa nell'ultimo periodo, ma diciamo che sono stra mega presa da più vicende, ma comunque ogni tanto riesco a ritagliarmi un po' di tempo per me per postare e scrivere :)
Detto ciò, dato che non ho nemmeno commentato gli ultimi due capitoli vedrò di esser molto riassuntiva.
Regina ha escogitato un piano per sconfiggere la nostra Fata Nera e tutto questo ha portato i nostri Captain Swan a una nuova avventura nel futuro e a portare quella che sarà la loro futura bambina nel proprio presente. Qui comunque i nostri due eroi in più hanno decisamente trovato un motivo ancor più forte per lottare, ovvero la loro futura famiglia. Portare Hope però nel presente renderà comunque le cose strane un po' per tutti, soprattutto per Emma e la stessa figlia che per quanto sconosciute intuiscono la forze del legame che le lega, tanto che proprio nell'ultimo capitolo si avventureranno insieme alla ricerca di Gideon.
E parliamo anche di lui. Il futuro figlio di Gold e Belle infatti, non si rivela altro che il Vero Amore di Hope, motivo per cui proprio lei è l'unica che anche nel futuro è riuscita a salvare tutti. Come.?? bhè questo fa parte del mistero che verrà risolto solo probabilmente nel momento della battaglia finale.
Nel mentre comunque abbiamo avuto finalmente la reunione dei nostri amati Charming e un po' di gioie per Regina e Robin, che per chi sta seguendo la serie sa che purtroppo invece scarseggiano.
Bon, basta, spero di non avervi annoiato troppo, e prometto di postare il prima possibile.!!
Un grosso Bacio
A.

 

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Capitolo 16
*** 15. I'm gonna give you something to fight for ***


15. I'm gonna give you something to fight for

Una volta lasciata la casa alle spalle, camminarono per circa mezz’ora, passando per il bosco e arrivando quasi ai confini della città, eppure apparentemente non trovarono nulla.
- Non è possibile – iniziò a dire con toni frustati la ragazza – la pozione funzionava, dovrebbero esser qui – continuò guardandosi intorno, ma oltre al buio, sua madre e innumerevoli alberi, non vedeva altro.
- Hope, calmati e concentrati, davvero non senti niente.?? – la spronò Emma, come a farle capire di aver colto qualcosa che lei non aveva notato.
La figlia a quel punto sospirò, chiuse gli occhi per riprendere concentrazione, e in pochi attimi comprese anche lei di cosa stesse parlando la madre – Magia.!! – esclamò.
- Esatto. Sembra tipo un incantesimo sfavillante, ma realizzato su un intero spazio – constatò la Salvatrice, provando a immaginare un contro incantesimo da lanciare.
- Si, e so anche come contrastarlo – disse sorridendo Hope. Si rigirò in torno, per capire dove esattamente fosse l’area nascosta, quando notò un piccolo spiazzo privo di alberi non troppo distante da loro. A quel punto, prese il primo sasso abbastanza grosso e tondo in mano, vi trasferì parte della sua magia, e lo fece rotolare con delicatezza, lì dove aveva intuito si trovasse il nascondiglio di Tremotino e suo figlio ed ecco che apparve: una piccola casettina, che fino a pochi istanti era totalmente inesistente – Vieni mamma, andiamo – la incitò immediatamente la figlia, ma Emma la bloccò tempo zero.
- Fermati Hope, non ci conviene adesso – affermò seria rimanendo con lo sguardo fisso sulla piccola capanna – Gold è pur sempre il Signore Oscuro, il che vuol dire che non dorme mai, e se ci avvicinassimo del tutto sentirebbe la nostra magia, soprattutto se siamo insieme – iniziò a spiegarle sotto voce – torniamo a casa e domani mattina, per quanto mi metta ansia l’idea, faremo in modo che tu incontri Gideon ora che sappiamo dove si nasconde – aggiunse poi autorevole e Hope non obbiettò. Non le piaceva lasciare a metà il lavoro, ma Emma aveva decisamente ragione, e il fatto che l’avrebbe lasciata correre il rischio domani, comunque le dava fiducia.
Decisero così di allontanarsi silenziosamente e non appena furono abbastanza lontane dal luogo incriminato, la Salvatrice le trasporto in uno schiocco di dita a casa.
- Ci hai messo tanto a imparare a spostarti in questo modo.?? – chiese curiosa la biondina, non appena notò di esser di nuovo nel salotto di casa.
- In verità non l’ho imparato: quando sono diventata la Signora Oscura semplicemente lo sapevo fare, e quando sono tornata ad esser in me, ho continuato ad avere questa capacità – raccontò con un’alzata di spalle dirigendosi al divano, rimanendo abbastanza perplessa che la lei del futuro non glie l’avesse mai detto.
- Sai, tu e papà mi raccontate sempre un sacco di storie sul vostro passato, ma tutto quello che è successo da quando sei diventata l’Oscura al ritorno di papà dall’Oltretomba, bhè l’ho solo letto nel libro di Henry – le piegò la ragazza seguendola, spiazzando la donna, che non si aspettava una cosa del genere da se stessa.
- Non è stato un bel periodo sai.?? Il dolore straziante di quelle settimane è stato imparagonabile, tanto che ancora adesso, a distanza oramai di mesi ho gli incubi la notte – le confessò Emma – In più ne io e ne tuo padre abbiamo mostrato il nostro lato migliore. Anzi. Forse il non raccontarti le cose, è stato un modo per proteggerti dal nostro peggio. Ora mi fa strano pensarlo, ma probabilmente vorrò preservare te, come non ho potuto fare con tuo fratello – provò a spiegarle.
- Se potessi tornare indietro pensi che prenderesti decisioni diverse.?? – domandò curiosa Hope. Sentiva che quella versione di sua madre avrebbe finalmente dato delle risposte alle sue mille domande. Sapere e comprendere avrebbe forse aiutato anche lei ad accettare l’oscurità che celava proprio come la Salvatrice.
- Non credo. Ho sbagliato sotto tanti punti di vista: avrei dovuto fidarmi di più della mia famiglia, degli amici e soprattutto di Uncino, ma tutto quello che ho vissuto mi rende la persona che sono oggi e che sarò tra vent’anni. Sono diventata l’Oscura per amicizia, per proteggere Regina, ho abbracciato l’oscurità per amore, per salvare tuo padre, e si, è stato uno schifo tutto quello che è successo dopo, ma oggi so come non cedere al male, nonostante il mio cuore sia circondato da entrambe le magie – iniziò a riflettere la madre.
- Hai ceduto al tuo lato Oscuro però sempre per salvare qualcun altro. È così sbagliato.? – ribatté la ragazzina.
- Si, ma non vuol dire che non lo rifarei di nuovo se servisse a proteggere chi amo – ammise con un sorriso tirato Emma – Ora però, direi che il caso di farci una bella dormita. Sono le 2, e domani tu hai un’importante missione da compiere o sbaglio.?? – aggiunse poi alzandosi e tendendole la mano per aiutarla ad alzare.
- Agli ordini Capo – disse lei facendosi tirare su e dirigendosi con la madre al piano superiore, verso quella camera che ancora era degli ospiti e non la sua.
- Buonanotte Hope – bisbigliò prima di entrata nella propria stanza la Salvatrice.
- Buonanotte mamma – replicò la figlia – e grazie – aggiunse prima di sparire dietro la porta. Era davvero grata per quello che le aveva confessato. Esporsi così tanto sulle sue ragioni ed emozioni rispetto al suo esser stata l’Oscura era una cosa che la sua vera madre, non aveva mai fatto, e in parte finalmente la capiva. Non è facile ammettere alla propria figlia, che porta sulle proprie spalle la stessa spada di Damocle sulla testa, che per quanto sbagliato e pericoloso, avrebbe ceduto e riceduto al proprio lato oscuro per salvare chi amava. Era come consigliare alla propria bambina di fare lo stesso nel caso del bisogno. La Emma del passato però non poteva ancora comprenderlo. Non era ancora veramente la sua mamma.

Nel mentre la Salvatrice, una volta chiusa la porta della sua stanza, si sedette con dolcezza dal lato del letto dove dormiva il suo pirata e gli accarezzò dolcemente il viso ispido.
Parlare di quel periodo, della sua oscurità, della morte di Killian le aveva riportato addosso quel senso di vuoto che aveva provato senza di lui.
Così, persa nei suoi pensieri, con lo sguardo volto fuori dalla finestra, non si accorse nell’immediato dei occhi aperti del suo Capitano che la fissano assonati e preoccupati, finché non sentì il tocco della mano di lui sulla sua.
- Hej scusa. Non volevo svegliarti – disse dolcemente Emma intrecciando le loro dita.
- Swan, finché sei tu a destarmi dai miei sogni non mi posso sicuramente lamentare, anche se devo esser sincero, era davvero un bel sogno – replicò lui divertito.
- Ah si.?? E sentiamo, com’era questo sogno.?? – chiese curiosa la bionda.
- Molto simile alla realtà. Tu ed io, in questa stanza….- iniziò a raccontarle vago – però tu eri nuda, e decisamente non stavamo parlando – aggiunse poi malizioso.
- Mm interessante – commentò ridendo lei avvicinando il suo viso a quello di lui – e dimmi, se trasformassimo questo sogno in realtà ti dispiacerebbe.?? – gli soffiò a seguire sulle labbra, e ovviamente il pirata non se lo fece ripetere due volte.
Si amarono, e non risparmiarono sicuramente la passione, tanto che fu proprio quella notte che la piccola Hope iniziò a esser non solo il loro futuro, ma anche il loro presente.

La mattina seguente comunque, la futura piccola di casa Swan Jones, sgattaiolò praticamente all’alba.
Nonostante l’approvazione di Emma infatti, sapeva benissimo che se suo padre avesse scoperto del suo piano avrebbe fatto di tutto per dissuaderla, soprattutto nello scoprire che un vero e proprio piano non c’era, ma si sarebbe affidata all’improvvisazione.
Arrivò così nel bosco nell’arco di una ventina di minuti, e una volta in prossimità della capanna nuovamente invisibile, ripeté l’operazione della sera prima, cercando un masso abbastanza grosso e tondo, dove trasferirci un po’ della sua magia, e poi farlo rotolare per eliminare la barriera di protezione. Un vecchio trucchetto che aveva imparato bene.
Una volta che la casetta quindi fu nuovamente visibile, si avviò all’ingresso, senza nemmeno davvero sapere cosa fare o dire, ma non fece nemmeno in tempo a pensare di bussare che Gold spalancò la porta con sguardo perplesso e curioso, non avendo idea di chi fosse quella magia tanto potente, quanto nuova, che aveva percepito fin dall’interno della casa.
- Non so se sia più lecito complimentarmi con voi o temervi – esordì immediatamente l’uomo scrutando la figura della ragazza che si trovava davanti.
- Bhè, contando che siete stato voi a insegnarmi come dissolvere questo incantesimo, un complimento su come sia stata un’ottima alunna sarebbe gradito – replicò quasi con fare divertito la ragazza - Comunque vada, se mi lascerete spiegare, scoprirete anche che non dovete temervi, e che vi potrei proporre un accordo interessante – aggiunse sicura delle sue parole. Era vero, stava improvvisando, ma conosceva l’uomo che aveva davanti, e aveva imparato negli anni a sapere come prenderlo.
- Eh sentiamo, cosa potrebbe mai offrirmi una ragazzina di circa 20 anni, che dice di conoscermi ma che io sono certo di non aver ancora mai visto in vita mia.?? – le chiese quasi con fare affascinato.
- Un modo per liberarvi di vostra madre e salvare vostro figlio – proclamò fronteggiando senza timore il suo sguardo, cosa che colpì non poco il Signore Oscuro, tanto da scostarsi dall’uscio, e farle cenno di entrare in casa.
La condusse perciò a un piccolo salottino, che si premurò immediatamente di insonorizzare con un piccolo incantesimo, per poi concentrarsi con lo sguardo nuovamente sulla sua ospite, scrutandola da capo a piedi almeno un paio di volte prima di sedersi di fronte a lei su una poltrona e iniziare a parlare.
- Coraggiosa, ma sfacciata, bionda come il grano, ma con gli occhi azzurri come il mare – iniziò a descriverla Gold – per non parlare del potenziale di magia di luce quanto di quella oscura che possedete, pari solo a un’altra mia conoscenza – continuò dando ben a capire di aver intuito chi aveva di fronte – se poi ci aggiungiamo la sconsideratezza di giocare con i viaggi nel tempo, deduco che tu sia il futuro frutto del vero amore tra la Salvatrice e il pirata, o sbaglio.?? – domandò infine del tutto retorico.
- Qui non stiamo giocando, non io per lo meno – ribatté piccata Hope – È stata la fata nera a giocare, in modo tra l’altro sporco, lo sapete bene anche voi. Io sto agendo di conseguenza per salvare il mio presente, non che il vostro futuro, che tra le altre cose non è niente male nemmeno per voi – continuò poi il più seria possibile.
- Bene allora, signorina Jones, mi racconti tutto prima che mio figlio si svegli –sentenziò Tremotino decisamente interessato alla storia che stava per sentire.

Quando Uncino si svegliò e notò come la sua bella Swan era ancora persa nel mondo dei sogni, gli venne spontaneo sgattaiolare silenziosamente dalla stanza per preparare una buona colazione per tutta la famiglia. La sua famiglia, o più che altro quella che avrebbe realmente avuto in futuro prossimo se fosse riuscito a salvare la donna che amava. Era strano da credere che da lì a qualche anno, la presenza di Hope in casa non sarebbe stata passeggera, ma una gioia permanente, eppure era tutto vero, e mai in quasi 300 anni di esistenza avrebbe aspirato tanto. Gli venne spontaneo perciò, una volta uscito dalla propria camera, andare a sbirciare quella che sarebbe diventata la sua seconda donna più importante insieme alla sua Emma, e il fatto di non trovarla lì nel letto come immaginato, gli fece immediatamente perdere un colpo al cuore.
- Swan, svegliati, Swan – iniziò a ridestarla da Morfeo – Swan avanti – continuò scuotendola per una spalla.
- Killian ti è andato di volta il cervello.?? – chiese mezza frastornata la donna non appena capì che ignorarlo non sarebbe servito a niente – sono le 6.30 del mattino.!! – constatò poi esasperata notando l’ora.
- Non è il momento di fare la dormigliona: Hope è scomparsa.!! – proclamò lui con toni allarmati, cosa che intenerì in men che non si dica la Salvatrice. Da quanto quella ragazzina era entrata nelle loro vite.?? 3 giorni.?? E il suo pirata già era il padre più apprensivo del mondo.
- Non è scomparsa – sospirò lei con un sorriso – è andata a parlare con Gideon, credo, in verità non sapeva nemmeno lei cosa volesse fare di preciso – iniziò a spiegare alzandosi dal letto.
- Come scusa.? E tu non le hai detto niente.?? Pensavo che ieri sera la volessi dissuadere dal fare cavolate –le fece notare lui con toni arrabbiati.
- E l’ho fatto. Abbiam parlato, abbiam trovato dove si nascondono, e non abbiamo fatto irruzione alle 2 del mattino nel loro nascondiglio: questa sarebbe stata una cavolata. Il fatto che lei adesso sia andata lì non lo è. Sarà l’unica che anche solo per curiosità Tremotino lascerà avvicinare senza farle del male, e se Gideon è il suo vero amore….bhe qualcosa di buono ne uscirà fuori – replicò con toni severi. Non sopportava quando Uncino la criticava così senza ragionare, ancor di più se l’aveva buttata giù dal letto alle 6.30 del mattino – Ora qualcuno mi deve decisamente fare un caffè per farsi perdonare, non credi.?? – aggiunse infine guardandolo di sottecchi e uscendo dalla stanza.
- Come potrò mai gestirle entrambe.?? – si chiese ad alta voce a quel punto il pirata, e senza aspettare troppo, seguì la sua signora giù in cucina.

- Questa cosa di festeggiare con i pancakes ti sta sfuggendo di mano David – lo rimproverò Mary Margaret guardando suo marito impiattare l’ennesima portata.
- Guarda che non gli sto facendo mica solo per una persona – le rispose prontamente l’uomo.
- Questa volta do ragione al nonno. Mamma e Robin dovrebbero arrivare tra poco, e si spera anche Hope, soprattutto perché se non torna Uncino e la mamma torneranno a litigare come sta mattina – gli fece notare Henry.
- Non stavamo litigando, abbiamo avuto solo una divergenza di opinioni alle 6.30 del mattino senza nemmeno aver bevuto del caffè – precisò la Salvatrice apparendo in cucina seguita dal suo capitano.
- Mi hai minacciato di togliermi la voce con un incantesimo – replicò a quel punto il capitano versandosi una tazza di caffè proprio mentre Robin e la Regina entravano in casa.
- Non so perché ma sarebbe stato rilassante non sentirti per qualche giorno – proclamò divertita la mora giungendo in cucina.
- Buongiorno anche a voi Maestà – ribatté sarcastico a quel punto l’uomo.
- Pancake.?? – propose per spostare l’attenzione dal battibecco Biancaneve.
- Più che volentieri – la seguì nel suo intento l’ex ladro – sbaglio o manca Hope.?? – chiese poi ignaro.
- A quanto pare ha seguito le orme di sua madre: fare di testa sua e andare da sola a cercare Gideon per parlarci – rispose poggiando un ultimo piatto sul tavolo il principe.
- Motivo per cui mamma e Killian continuano a litigare – sottolineò il giovane Mills.
- Non stiamo litigando, e poi sappiamo bene tutti che al momento era l’unica che poteva attirare l’attenzione di Gold e suo figlio con più facilità: non sanno chi sia - disse sulla soglia di una crisi di nervi la bionda.
- Concordo con Emma – affermò l’amica.
- È bello sapere di avere almeno voi due dalla mia parte – disse poi una voce chiudendo la porta, e attirando l’attenzione di tutta la famiglia.
- Per mille balene, Hope.!! – la richiamò incredulo di vederla sana e salva Uncino andandole immediatamente incontro per abbracciarla – Grazie al cielo sei intera – aggiunse poi controllando che effettivamente non avesse un graffio.
- So che per voi è strano, ma da dove vengo io regna la pace tra le nostre famiglie da anni, e io ho imparato a conoscere bene Tremotino, e so bene come entrare nelle sue grazie – spiegò la ragazza avviandosi con il padre in cucina dagli altri.
- Dicci almeno che porti buone notizie – la spronò nell’immediato la nonna.
- Gold è dalla nostra parte, e sì papà, so che stiamo parlando del coccodrillo e che tu non ti fidi, ma gli ho dato un’ottima ragione per farlo – proclamò la ragazza trionfante.

Buonasera mie care.!!
Rieccomi qui con un nuovo capitolo, che è diciamo un preparatorio a quelle che saranno le vicende dei prossimi due. Il commento vero e proprio la prossima volta, oggi come ultimamente sempre sono davvero incasinata, perdonatemi.!!
Spero comunque via sia piaciuto.!!
Un grosso bacio
A.

 

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Capitolo 17
*** 16. How to change the future ***


16. How to change the future

Un’ora prima

- Bene, ora che mi hai spiegato i fatti riguardanti la Fata Nera, la Profezia, e che vincere è possibile, dammi una buona ragione per la quale io debba rinunciare a far si che le cose cambino. Dammi un motivo per cui io non voglia far si che mia madre non ottenga ciò che vuole: la supremazia dei regni oscuri, io che combatto a fianco di mio figlio per l’oscurità. Sono pur sempre il Signore Oscuro – disse serio Tremotino dopo che Hope gli ebbe spiegato come sarebbero dovute andare le cose.
- Se sarai dalla nostra parte, se ci aiuterai, io tornerò nel mio presente, e tutto quello che vi ho raccontato voi dovrete dimenticarvelo, in modo che il destino segua il proprio percorso senza influenze – iniziò a spiegare la ragazza.
- Esattamente, proprio così come feci io dopo a quanto pare aver scoperto da tua madre, nel suo viaggio nel passato, che avrei ritrovato mio figlio ma che sarebbe morto – concordò l’uomo interrompendola.
- Si, ma finché io sono qui voi potete sapere – riprese parola la bionda allungando le braccia verso Gold, che a quel punto intuì le intenzioni di Hope.
Le prese così delicatamente le mani, chiuse gli occhi, e dopo qualche secondo di buio iniziò a intravedere finalmente qualcosa.
In primis vide due bambini, di circa 3 / 4 anni che giocavano sulla riva del laghetto. Una bambina bionda con gli occhi azzurri e un bambino moro dagli occhi verdi: cercavano di imitare il suono delle papere affinché gli animali si avvicinassero a loro, in modo però del tutto stridulo, facendoli quindi scappare, quando la figura di Belle e di se stesso gli raggiunsero. L’uomo si accovacciò richiamando l’attenzione dei ragazzi, e fece apparire nella propria mano due particolari fischietti.
- Sono magici e suoneranno a seconda dell’uccello che vorrete richiamare a voi – gli spiegò, e tempo zero i due piccini sorridenti tornarono al loro gioco.
– Sai che adesso, per qualche settimana, avremo intere migrazioni di uccelli di ogni tipo nel nostro giardino – lo rimproverò bonariamente Belle appena l’uomo si rimise in piedi.
– Bhè, pensa positivo: la Signorina Swan e il pirata avranno lo stesso problema – ribatté ridendo lui e la scena si offuscò.
A seguire si ritrovò sulla Jolly Roger. Vide di nuovo i bambini della visione precedente, ma decisamente cresciuti di qualche anno, intenti a ripetere le tabelline sdraiati sul ponte della nave. Ed ecco che la sua figura apparve di nuovo, affiancata questa volta incredibilmente da Uncino.
– Pensi che se l’aspettino la festa a sorpresa a casa.?? – li chiese curioso il pirata.
– Mio figlio ovviamente no, Hope invece credo lo sappia da giorni, è decisamente scaltra per i suoi 8 anni, ma credo che questo sia colpa dei geni – affermò l’uomo.
– Lo prenderò come un complimento – ripose ridente il capitano.
– Comunque come al solito si è dimostrata di buon cuore. Non ha accennato nulla a Gideon, in modo che almeno lui si goda la sorpresa. Non credevo che l’avrei mai detto, ma state facendo un ottimo lavoro con vostra figlia – disse con toni sinceri perso a guardare i due studenti poco distanti.
– Non credevo che l’avrei mai detto nemmeno io, ma anche tu e Belle avete tirato su in maniera impeccabile il piccolo – replicò sorridente Uncino guardando nella stessa direzione, ed ecco che di nuovo la scena cambiò.
Era notte, e si trovava in un bosco. Hope e Gideon erano legati ad un albero, malconci e stremati, avranno avuto all’incirca 15 anni.
– Hope, ascoltami bene, tu puoi farcela – la spronò il ragazzo.
– Scordatelo Gid.! Non succhierò nemmeno un briciolo della tua forza, rischieresti di morire – controbatté immediatamente la ragazzina.
– Hope se non lo fai, saremo comunque morti nell’arco dei prossimi minuti entrambi, se lo fai almeno uno dei due almeno si salverà, e potrai dire addio da parte mia ai miei genitori – continuò imperterrito lui.
– No.! No.! No.! – s’impose lei.
– Di a mia madre che aveva ragione: battersi per chi si ama non è mai invano, e se tu sopravviverai a tutto questo, per me sarà abbastanza – continuava a spiegarle il ragazzo.
– Basta ti prego, non ti voglio ascoltare – lo supplicava la bionda ma senza successo.
– …e di a mio padre che mi dispiace per quello che gli ho detto. So che lui è l’Oscuro, ma so benissimo quanto è cambiato per amore mio e di mia madre. Digli semplicemente che gli voglio bene – concluse e la scena cambiò di nuovo.
Era Natale, e nel salotto di casa Mills non c’era persona che non smettesse di sorridere. Erano tutti felici, anche se decisamente invecchiati. Belle sedeva accanto a Tremotino, e persa a chiacchierare con Biancaneve non smetteva mai comunque di stringere la mano del marito. S’intravedevano Regina ed Emma in cucina, Zelena che parlava con David, il pirata che con Robin Hood discutevano con due ragazzini e un Henry decisamente cresciuto di chissà cosa, una ragazzina discutere con Gold, e poi loro: Gideon e Hope. Lei sulle gambe di lui che osservavano la loro pazza famiglia al completo.
– Ci avresti mai pensato qualche mese fa che saremmo riusciti a riavere di nuovo tutto questo.?? – le chiese il ragazzo.
– Non ho mai smesso di crederci e di sperarlo. Mi chiamo Hope mica per niente mio caro – gli fece notare sorridendo lei per poi stamparli un veloce bacio sulle labbra.
A quel punto tutto finì e Tremotino lasciò la presa sulle mani della ragazza, aprendo pian piano gli occhi.
- Era…- provò a chiedere l’uomo, ma la ragazza gli anticipò la spiegazione.
- Erano dei miei ricordi. Avrai una bella vita. Una bella famiglia, e un figlio che ti ama più di ogni altra cosa. Sei il suo esempio di vita – disse semplicemente la bionda.
- Ma io sono il Signore Oscuro, questo ha sempre allontanato tutti. Non ho mai rinunciato al potere per qualcuno – gli fece notare nell’immediato l’uomo.
- Lo farai per tuo figlio. Sarai il suo eroe fin dal principio, e quando sarà più grande, tanto da capire a cosa hai rinunciato per lui, sarà ancor più orgoglioso di te – gli raccontò Hope.
- Tutto questo se ristabiliamo l’ordine delle cose.?? – domandò a quel punto di sottecchi e alla ragazza bastò un sorriso per confermare il tutto, ed esser consapevole di avere Gold dalla propria parte.

- Quindi il piano ora quale sarebbe.?? – chiese curioso a quel punto Robin, dopo aver ascoltato, con il resto del gruppo, quella che era stata la conversazione con Tremotino.
- Mi devo incontrare con Gold nei boschi nel pomeriggio. Fingerà così di avermi trovato mentre girovagavo senza metà e userà il mio potenziale magico come scusa per avermi trascinato nella loro tana. Avrò così modo di conoscere Gideon, e sperare che scatti qualcosa – raccontò con un’alzata di spalle.
- Ma non se ne parla nemmeno.!! – replicò incredulo e furioso Uncino, attirando ovviamente l’attenzione di tutti.
- Oh andiamo, non è sicuramente adesso il momento d’iniziare a fare il padre premuroso – gli fece notare scocciata Regina.
- Facile parlare dato che non stiamo parlando di tua figlia – replicò lui nell’immediato.
- Cosa centra, sta comunque lottando per tutti noi e per il nostro futuro. Quindi smettila di fare il piagnucolone, o fidati che ti zittisco io – lo minacciò la donna.
- Basta.!! – urlò Biancaneve anticipando sua figlia – vi state comportando come due bambini – gli rimproverò a seguire.
- Mia madre ha ragione. Datevi una calmata, soprattutto tu Killian – rincarò la dose la Salvatrice.
- Sapete cosa vi dico.?? Io vado a farmi un giro, voi decidete quello che credete – affermò a quel punto esausto il pirata avvicinandosi alla porta.
- Papà…- provò a richiamarlo Hope, ma ovviamente l’uomo non le diede retta e uscì dalla casa, lasciando i presenti abbastanza basiti.
- Mamma, forse dovresti… - provò a parlare Henry, ma la donna lo interruppe immediatamente.
- No, è tutta la mattina che discutiamo, ha bisogno di stare un po’ per conto suo. Quando decideremo bene come agire andrò a cercarlo – lo interruppe nell’immediato la bionda.
- Non volevo farvi litigare – disse sinceramente dispiaciuta la loro futura figlia.
- Hope, davvero, non ti preoccupare – cercò di rassicurarla la madre – ora piuttosto vediamo di metter giù un piano – aggiunse poi cercando di tornare mentalmente concentrata sul da farsi.
Passarono così un’ora a mangiare pancake e organizzare al meglio il loro incontro. In fin de conti, anche questa volta, la futura piccola Jones avrebbe dovuto darsi all’improvvisazione, ma proprio come alla madre, le riusciva piuttosto naturale.
L’incontro era programmato per le 15.30 nei pressi di un albero che avevano segnato in mattinata Hope e Tremotino. Il piano era di travestirsi come qualcuno appena arrivato dalla Foresta Incantata, in modo da render possibile il fatto che Gold non l’avesse mai incontrata per le vie di Storybrooke.
Di quel che infatti sapevano, la Fata Nera aveva fatto di tutto perché Gideon non sapesse niente del suo vero futuro, ma onde evitare che la donna scoprisse tramite il ragazzo dell’arrivo dal futuro della prediletta, era meglio destare ogni dubbio, tanto che si sarebbe dovuta presentare con un falso nome.
Prima però di quell’atteso incontro, nella tranquillità della casa oramai svuotata dai vari ospiti, Hope aveva deciso di rilassarsi con Henry giocando un po’ alla play, mentre Emma era andata alla ricerca di Uncino.
- Posso chiederti una cosa.?? – le domandò Henry dopo l’ennesima partita persa contro la sorella.
- Se si tratta di come sono diventata così brava, il merito è tutto tuo – rispose divertita lei.
- Si bhè, lo potevo immaginare, usi i miei stessi trucchi per battermi – ribatté ridente lui – ma la mia curiosità era un’altra – affermò a seguire.
- Spara – lo incitò lei.
- Ieri, quando sei arrivata, hai detto che Gideon ha oscurato il suo cuore per salvare te. In che modo.?? – chiese interessato.
- Vedi, io come la mamma, ho un potenziale tanto forte di magia di luce come di magia nera. Quando avevamo circa 15 anni qualcuno ha cercato di approfittarne, storia lunga che non starò a spiegarti nei dettagli, fatto sta che Gid nel cercare di salvarmi, ha compiuto azioni che l’hanno portato verso la via oscura. Devi sapere che lui, a differenza mia, per anni si è rifiutato di imparare a gestire e usare la magia, così quando si è trovato a salvarmi e sfruttarla per forza, ha usato la rabbia e il dolore come motore – iniziò a raccontarli la bionda.
- E quindi ha usato la magia nera – commentò il ragazzo.
- Esattamente. Da lì è stata un continuo crescendo. Negli anni ha continuato a non volerla utilizzare, per evitare il peggio, ma ogni volta che c’era un problema, pur di salvarmi, finiva per usarla sfruttando sempre le energie sbagliate. Quando è arrivata la Fata Nera nel nostro mondo, ha sfruttato la sua debolezza nei miei confronti quindi per rendere il suo cuore totalmente oscuro. Mi ha rapito e sono finita sotto la maledizione del sonno. Ha fatto credere a Gideon che fossi morta, e la rabbia, l’odio e il dolore l’hanno sovrastato trasformandolo in una figura oscura – concluse a seguire.
- Un po’ come quando la mamma ha salvato Killian a Camelot. Il dolore gli ha fatto compiere il gesto estremo di trasformarlo in un Signore Oscuro, e lei stessa ha abbracciato totalmente il suo esser Oscura – constatò il giovane Mills.
- Già – replicò sospirando Hope.
- Tu hai mai ceduto.?? – chiese a quel punto nuovamente il fratello.
- Non del tutto. L’ho provata, ma fortunatamente appena ho capito di possederla, ho chiesto aiuto a Regina. Lei mi ha aiutato a imparare a gestirla, e soprattutto a combattere solo con la magia bianca – gli spiegò la ragazza.

- Però hai paura di caderci prima o poi, nell’oscurità intendo – intuì Henry.
- Purtroppo i poteri oscuri sono molti più facili da sfruttare, soprattutto quando sei accecata dalla rabbia nei confronti di chi sta facendo male alle persone che ami. Ho sempre avuto al mio fianco persone che mi hanno controllata, se così di può dire, che mi hanno aiutato a tirare fuori la magia bianca che è in me, ma guarda la mamma: ha ceduto anche lei, per amore, ma ha ceduto – iniziò a dire a raffica, proprio come aveva il vizio di fare la Salvatrice quando era in apprensione per qualcosa - e per quanto abbia imparato a gestire la mangia fin da piccola, non sono forte come lei – concluse sconsolata fissando il vuoto, e ad Henry venne spontaneo abbracciarla, per darle forza, per darle amore, per farle semplicemente capire, che sarebbe sempre e comunque stato dalla sua parte.

Quando Emma arrivò al porto, istintivamente andò a cercare la Jolly Roger che aveva trasportato dall’universo alternativo. Sapeva che per quanto non fosse la vera nave del suo pirata, finché quella originale sarebbe stata abitata da Belle, Killian avrebbe preferito quella copia dove rifugiarsi e bere rhum.
Lo trovò infatti su un barile lasciato sul ponte, perso a fissare l’orizzonte, in compagnia della sua amata fiaschetta.
Sapeva che l’aveva sentita salire, ma era fin troppo consapevole che non sarebbe stato lui per primo a rivolgerle parola, perché era ancora decisamente arrabbiato.
- Sai che è la cosa giusta da fare – disse semplicemente affiancandosi a lui.
- Questo non toglie che non mi dai neanche possibilità di replica, decidi e fai. Sei impossibile, e tua figlia è uguale a te – rispose fermo non distogliendo lo sguardo dall’orizzonte.
- Ah adesso è mia figlia.?? – replicò piccata lei.
- Si, quando fa così è decisamente tua figlia, in più Regina vi da man forte, e io vengo escluso a priori. Non mi date neanche il diritto di preoccuparmi e mi pare che abbiamo già affrontato questo argomento non troppo tempo fa, ma come al solito non è valso a niente – le fece notare lui tre toni sopra la media girandosi finalmente nella sua direzione.
- Oh andiamo, non abbiamo tempo e lo sai.!! Neanche a me piace l’idea di lasciare Hope con Gold e Gideon, ma dobbiamo fidarci di lei, e lasciare che riesca a salvarci – ribatté esasperata lei.
- Non vi ho chiesto un mese per escogitare un altro piano, ma almeno provare a vedere se ci sia un’opzione meno rischiosa. Per mille diavoli, sono mesi che vivo con l’ansia di perderti, ora come faccio a non preoccuparmi anche per mia figlia.!! – continuò a urlare lui.
- Oh è tornata anche tua figlia – affermò sarcastica lei allontanandosi dal pirata.
- Per la miseria, Swan, dacci un taglio.!! – la riprese lui, afferrandola con l’uncino.
- Stiamo discutendo del nulla Killian. Hai ragione abbiamo già affrontato questo discorso, ma come io posso accettare che tu ti preoccupi, tu devi accettare che determinate decisioni vengano prese nonostante il pericolo – disse sospirando pesantemente – sai meglio di me che potremmo continuare questa litigata all’infinito, quindi o accetti le cose oppure…- iniziò a dire la Salvatrice quando si rese conto delle parole che stava per pronunciare.
- Oppure è finita.?? – sibilò frustato l’uomo.
- Non ho detto questo – replicò immediatamente la donna.
- Ma stavi per farlo – constatò lui cercando deluso il suo sguardo.
- Andiamo, abbiamo qui nostra figlia, sai bene che lasciarci non è una possibilità – cercò di farlo ragionare a quel punto impaurita dalla piega della conversazione la Salvatrice.
- Emma il futuro al momento è una pagina bianca, può cambiare ogni cosa, pure noi – proclamò serio Killian e si allontanò, senza dar possibilità di replica, lasciando un’incredula Swan fissarlo andare via.

- Io devo andare, non posso far tardi e continuare ad aspettarli – affermò spazientita Hope facendo avanti e indietro per il salotto.
- Vai, ci penso io a loro – la rassicurò Henry mentre la fissava dal divano – anche perché se continui così, mi farai venire il mal di mare – aggiunse divertito beccandosi un’occhiataccia dalla sorella.
- Ok – sospirò infine la bionda – Ci vediamo più tardi, sperando che quei due siano tornati – disse a seguire avviandosi alla porta, e senza più aspettare sia avviò nel bosco, dove era stabilito il suo incontro con Tremotino.
Dall’ansia che aveva addosso ci mise solo un quarto d’ora ad arrivare al punto prescelto, e non appena la figura di Gold le si palesò davanti agli occhi, con uno schiocco di dita la ragazza cambiò il suo abbigliamento con qualcosa di più consono alla Foresta Incantata.
- Da ora in poi sarò Rachel – disse sorridendo.
- Rachel.?? – chiese stranito da quel nome l’uomo.
- Friends. Gideon, Robin ed io, sotto consiglio di Henry abbiamo visto tutte le repliche – spiegò imbarazzata.
- Sei tutta tua madre – commentò semplicemente il Signore Oscuro, e le fece cenno di seguirla – Fingiti spaventata, come se non sapessi dove tu sia, e non appena cercherò di toccarti, usa la tua magia per proteggerti – le spiegò poi, poco prima di arrivare alla casa. Hope annuì silenziosa, e non aprì più bocca, realmente agitata dal dover conoscere quel diverso Gideon.
- Lei chi è padre.?? – chiese immediatamente il ragazzo, sorprendendo i due non appena varcarono la porta di casa. La ragazza continuava a tenere lo sguardo basso, sapeva bene come e quando cercare gli occhi di lui.
- Io sono Rachel… - bisbigliò la ragazza.
- L’ho trovata che girovagava qui intorno, non è sicuramente di Storybrooke – iniziò a far finta di spiegare Tremotino - Vieni avrai voglia di qualcosa di caldo – aggiunse con fare ingenuo, cercando di far presa sul braccio di lei, cosa che fece attuare la seconda parte del piano. Hope infatti sprigionò un’energia tale che scaraventò Gideon contro un muro della casa, mentre Gold, più preparato, traballò solo un pochettino.
- Oddo scusami – corse istintivamente lei in soccorso del ragazzo non appena lo vide dolorante a terra, e lì furono scintille.
Per la prima volta, in quel mondo, in quel tempo, i loro occhi si scontrarono, e come avevano più volte immaginato tutti, il giovane figlio di Belle e Gold, perse un battito e una strana sensazione gli invase il cuore.

Buongiorno lettrici.!!
Chiedo venia per l'incredibile ritardo, ma sono un po' presa e il tempo per fare tutto stringe.
Detto ciò oggi sono solo di passaggio, ma spero che questo movimentato capitoli vi abbia interessato.!!
Un grosso bacio
A.

 

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