Baby good night!

di BlossomTears
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuova vita.. ***
Capitolo 2: *** Ci siamo! ***
Capitolo 3: *** Ma questi so pazzi! ***
Capitolo 4: *** Stà attenta! ***
Capitolo 5: *** Perché? ***
Capitolo 6: *** Mi guardi? ***
Capitolo 7: *** Spiegazioni... ***
Capitolo 8: *** Perché fai così? ***
Capitolo 9: *** Alta marea ***
Capitolo 10: *** Siamo qui.. ***
Capitolo 11: *** Come si chiama? ***
Capitolo 12: *** Gelosia? ***
Capitolo 13: *** Sorpresa! ***
Capitolo 14: *** Cosa ci fai qui? ***
Capitolo 15: *** Resta, ti prego! ***
Capitolo 16: *** Tenerezza e imbarazzo.. ***
Capitolo 17: *** Diversamente uguali.. ***
Capitolo 18: *** Scusa, ma io ti bacio! ***
Capitolo 19: *** Vuoi parlare..? ***
Capitolo 20: *** Con me puoi piangere.. ***
Capitolo 21: *** Confusa, ma felice. ***
Capitolo 22: *** Ritornando stronzi.. ***
Capitolo 23: *** Benvenuta in famiglia! ***
Capitolo 24: *** Buonanotte, piccola! ***
Capitolo 25: *** Ridiamo felicemente? ***
Capitolo 26: *** Voglio semplicemente te! ***
Capitolo 27: *** Mian haeyo! (Mi dispiace!) ***
Capitolo 28: *** Fratellanza! ***
Capitolo 29: *** Error. ***
Capitolo 30: *** I love you, Baby I'm not a monster. ***
Capitolo 31: *** Lacrime. ***
Capitolo 32: *** Verità. ***
Capitolo 33: *** Jet black heart. ***



Capitolo 1
*** Nuova vita.. ***


Era da due anni che non mi sentivo così bene con qualcuno e non avrei mai pensato di poter essere così felice, solamente grazie ad una persona..

Quando vivevo in Italia, il mio nome era Maria, ma quando trasferii a Seul, Corea del Sud, il mio nome divenne Yong Nami.
Mi trasferii in Corea per vari motivi, ma forse quello che mi spinse a lasciare la mia terra d'origine, fu sicuramente la voglia di evadere.
Evadere da gente troppo attaccata ai soldi, alle apparenze, a cui non importava chi fossi e cosa facessi.
La mia voglia di scappare si fece tanto forte, che non ci pensai due volte e feci un biglietto solo andata per Seul.
Arrivata nella capitale dei miei sogni, visitai vari appartamenti senza successo e la prima settimana alloggiai in un hotel.
Infine trovai un monolocale in una zona non troppo lontana dal locale in cui venni assunta come dipendente.
Gli orari non erano niente male, infatti, iniziavo alle nove di mattina e finivo alle sei del pomeriggio con la pausa pranzo tra l'una e le due. Finalmente mi sentivo completa..
O meglio, ancora non stavo bene con me stessa e con quello che passai nella vecchia vita.
Ogni sera avevo gli incubi e mi svegliavo nel cuore della notte, sudata e in agitazione.
L'ultima volta che mi svegliai di soprassalto, decisi di attaccare il pc e dare un'occhiata ai concerti di quel periodo.
Ero sempre stata appassionata di K-pop e questo era anche un motivo per cui mi trovavo in Corea.
Il gruppo a cui mi ero appassionata era quello dei BTS..
Cliccai sulla loro casella e notai che era disponibile l'ultimo biglietto per la prima fila e l'ultimo pass per incontrarli prima del concerto.
Non ci capii più nulla e cliccai su 'acquista ora'.

...

Passarono due mesi da quando acquistai il biglietto e il pass per il concerto dei BTS e nel frattempo lavorai duramente e conservai i soldi per comprarmi qualcosa di carino.
Mancavano 24 ore al concerto ed era il mio giorno libero, così decisi di andare a fare shopping.
Mi lavai, mi vestii e dopo aver finito, misi le cuffiette, presi le chiavi e mi recai alla fermata del pullman.
Arrivata al centro commerciale, mi intrufolai in ogni negozietto che catturava la mia attenzione.
Comprai tre paia di jeans a vita alta e tre maglioncini. I jeans erano uno nero, uno chiaro e un altro blu e tutti e tre erano strappati. I maglioncini erano uno rosa, uno giallo e uno viola.
Presi anche un bel cappottino nero, dal taglio classico e semplice, con le tasche e la cintura in vita.
Guardai l'orologio e non mi accorsi che si erano fatte le sette e mezza di sera.
Mi recai velocemente alla fermata e per poco non persi il fiato per quanto corsi.
Scesa dal pullman, mi recai davanti al portone, ma non riuscii a trovare le chiavi.
Rimasi otto minuti circa a scavare con le mani nella borsa e finalmente le trovai.
Appena entrai in casa, mi diressi in cucina per cucinare qualcosa di veloce e semplice.
Ero un tantino in ansia perché il giorno seguente avrei incontrato loro e non sapevo minimamente come comportarmi.
Mi misi in doccia e l'unica cosa che riuscii a pensare sotto le calde gocce che scendevano per tutto il corpo era che mi sarei dovuta comportare come sempre, essere me stessa!
E questa cosa me la ripetei anche mentre misi la crema e mi asciugai i capelli, così andai a letto calma e tranquilla e mi addormentai con il sorriso sulle labbra...

NOTE DELL'AUTRICE:
CAPITOLO CAMBIATO *-*
Non mi convinceva per niente il capitolo iniziale così mi sono messa e l'ho riscritto dall'inizio..
Spero che ora possa essere più interessante..
Un bacio.

~BT~

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Capitolo 2
*** Ci siamo! ***


Se la notte prima mi addormentai con il sorriso, non si poteva di certo dire lo stesso del risveglio.
Più traumatico di quanto pensassi.
La sveglia continuava a suonare ed io la posticipavo a cinque minuti dopo, perché non avevo voglia di alzarmi.
Sapevo che dovevo iniziare a prepararmi, ma il ricordo della notte prima fece si che io rimanessi immobile, nella stessa posizione con la quale mi svegliai.
I soliti incubi tormentarono me e la mia anima, in modo ancor più angosciante e opprimente del solito.
Dovevo darmi una mossa o non avrei fatto in tempo!
Allungai il braccio e presi il telefono staccando la fastidiosa sveglia.
'Fire' poteva essere molto irritante se messa come allarme.
Non feci caso all'orario e mi alzai, recandomi distrattamente in cucina per fare colazione.
Mentre gustavo la merenda mattutina, guardai l'orologio e i miei occhi fecero un tuffo nel latte e cereali.
Avevo posticipato talmente tanto la sveglia che avevo un'ora di ritardo nel fare tutto.
Mi maledii mentalmente e feci più in fretta che potessi.
Mi detti una rinfrescata e cominciai a vestirmi.
Optai per i pantaloni chiari a vita alta e strappati, abbinati ad una camicetta bianca.
Le scarpe invece, erano dei semplici stivaletti neri con le cerniere ai lati della caviglia.
Mi guardai allo specchio e pensai che poteva andare come abbinamento, ma che avrei dovuto sicuramente sistemare i capelli e il make up.
Presi il cappottino e la borsa, li poggiai sul letto e mi recai velocemente in bagno per iniziare a
truccarmi.
Finito capelli e trucco, guardai l'orario e notai che avevo recuperato.
Andai in camera, misi il cappotto e mi recai fuori dal monolocale, senza però prima aver schizzato qualche goccia del mio profumo preferito: Hypnotic.
Arrivai alla fermata e mi detti della sbadata per essermi dimenticata le cuffiette sul comodino.
Mi prese un colpo perché pensavo di essermi dimenticata anche il biglietto e il pass, ma quelli c'erano, eccome.
Il pullman arrivò e mi sedetti ad uno dei tanti posti liberi.
Il cuore iniziò a battermi forte.
Sì, avevo timore di sbagliare qualcosa e cominciare a dire cavolate.
Perché sono così quando mi agito..
Senza nemmeno accorgermene, il palazzetto si impose davanti ai miei occhi!
Premetti il pulsante per far capire all'autista che quella era la mia fermata e così fermò il pullman e aprì le porte.
Scesi velocemente e mi recai all'entrata!
Quattro uomini musclosi attendevano davanti al portone.
Mi avvicinai lentamente, ma come videro il pass, mi fecero entrare prima delle altre persone.
Il cuore ormai stava scoppiando.
Pensavo che da un momento all'altro potesse uscirmi dal petto.
Uno di quegli uomini, mi accompagnò per tutto il corridoio.
Sembrava non finire mai per quanto fosse lungo.
Girammo a destra e mi indicò la porta dove io avrei dovuto bussare ed entrare.
Mi lasciò sola ed io bussai leggermente.
《Avanti!》disse una voce.
Aprii la porta ed entrai.
Avevo gli occhi di tutti e sette puntati addosso.
《Scusate....forse ho sbagl-》tentai di dire, se non fosse che Taehyung iniziò ad urlare come un matto.
Venne vicino a me e mi....


NOTE DELL'AUTRICE
Salve a tutti, ecco il secondo capitolo..
Spero che vi piaccia almeno un pochino, ino, ino...
Fatemi sapere cosa ne pensate 🙂
~BT~

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Capitolo 3
*** Ma questi so pazzi! ***


Venne vicino a me, mi diede un bacio sulla guancia e poi, mi prese in braccio.
Nessuno poteva capire quanto mi sentii imbarazzata in quel momento, ma ero anche abbastanza scioccata da quel suo essere 'iperattivamente iperattivo'.
Come se non bastasse, mi fece fare una gira volta.
《SEI LA PRIMAAAAA..》disse abbracciandomi e spaccandomi i timpani.
Tutti rimasero immobili a guardare la scena, incapaci di reagire a tutto ciò.
Taehyung mi fece scendere delicatamente e fu un attimo che le risate ruppero quell'imbarazzo, trasformandolo in un momento di felicità pura. Non mi ero mai sentita così..
《Piacere, io sono Min Yoongi.》 disse avvicinandosi e porgendomi la mano.
Ricambiai il gesto e strinsi dolcemente la stretta.
Non pensavo che Suga potesse essere così dolce.
Avevo sempre prensato che i rapper fossero dei tipetti abbastanza 'aggressivi', ma dovetti ricredermi.
《Io invece sono Kim Seokjin》 disse, avvicinandosi a me e Yoongi e abbracciandomi.
Jin l'avevo esattamente immaginato coccoloso, così come si era presentato.
Era abbastanza morbidoso, forse mangiava troppo quel ragazzo.
Forse!
Sentii una mano sfiorare leggermente la mia spalla e quando mi voltai, notai Kookie aspettare che io gli dessi un po di confidenza.
Aveva un bel sorriso. Sincero.
E rispecchiava esattamente il suo essere 'bambino'..
《Ciao..ehm...noona?》chiese timidamente.
Era il momento di parlare!
Anche perché non avevo detto nulla dal momento in cui quel pazzo di Taehyng aveva urlato e fatto il resto!
《Salve a tutti ragazzi! Scusate se sono stata in silenzio, ma non mi aspettavo foste così...così...così dolci, morbidosi e timidi..》dissi un po impacciatamente per l'emozione, ma decisa!
Risero di nuovo ed era qualcosa di spettacolare per le mie orecchie.
Sentirli ridere mi rendeva felice e così ridevo anche io!
《Il mio nome è Yong Nami..》dissi nuovamente, rivolgendo uno sguardo timido a tutti, che mi fissavano incuriositi di saperne di più..
《Bene Nami, noi siamo Jung Hoseok e Kim Namjoon..》disse J-Hope indicando anche Rap Monster, che se ne stava affianco al sorridente Hope.
《Bambolina, io sono Kim Taehyung, piacere di conoscerti!》disse V, prendendo la mia mano destra e baciandola.
Quel gesto mi imbarazzò molto, perché non ero abituata ad avere tutte queste attenzioni..
Ero persa nei miei pensieri quando mi sentii osservata. Mi girai nuovamente ed i miei occhi si incontrarono con i suoi.
Mi scavarono l'anima!
Non sapevo cosa fare e stavo andando in panico.
《Ehi...Io sono Park Jimin, piacere!》disse Jimin, abolendo immediatamente l'idea che mi ero fatta di lui.
Lo avevo sempre immaginato dolce come i suoi due occhietti e tenero come le sue guanciotte, ma dovetti fare mille passo indietro.
Sembrava infastidito dalla mia presenza e sembrava quasi odiarmi.
Mi sentii talmente delusa, che qualcosa nei miei occhi si spense.
Dopo attimi di silenzio decisi di scacciare via quella sensazione di oppressione che governò nel mio petto in quegli istanti!
I BTS stavano decidendo cosa fare e Taehyung propose un gioco.
Con sasso, carta e forbici, uscii io come chi avrebbe dovuto "prenderlo al volo".
Appena iniziò la rincorsa, io indietreggiai e...
 
NOTE DELL'AUTRICE:
Salve a tutti, oggi sono carica infatti è in arrivo il quarto capitolo!! Spero che la storia vi stia piacendo <3
Fatemi sapere cosa ne pensate, se vi piace o fa schifo!
-BT-

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Capitolo 4
*** Stà attenta! ***


Appena prese la rincorsa, io indietreggiai e persi l'equilibrio, come la maggior parte delle volte!
Mi sarei fatta molto male, se non ci fosse stato qualcuno a sorreggermi.
Guardai in volto il mio salvatore e rimasi molto sorpresa a scoprire che si trattava di Jimin.
La distanza tra nostri volti era quasi nulla e lì, tra le sue braccia, divenni talmente rossa, che un pomodoro in confronto a me era pallido.
Non capivo perché aveva l'affanno, poi ricordai che dopo essersi presentato si era allontanato da me.
Sicuramente si era accorto della mia titubanza riguardo al compito che aveva scelto V per me.
Eravamo ancora in quella posizione e decidetti di ringraziarlo, ma non fu una bell'impresa.
《Scu..Scu...Perd-》incespicai a parlare per quanto Jimin mi metteva in soggezione.
《Fà attenzione!》disse freddamente ed interrompendo il mio tentativo di scusarmi.
E così quella strana sensazione nel petto, ritornò! Come sempre, il resto del gruppo guardò senza fiatare minimamente e così decidetti di agire.
Mi rimisi in piedi da sola, mi strattonai dalla sua possente presa.
《Bene ragazzi, è stato un piacere conoscervi, ma penso che dobbiate regalare del tempo anche alle altre A.R.M.Y, quindi tolgo il disturbo!》dissi aggiustandomi i vestiti e facendo un sorriso.
《MA PERCHÉÉÉÉÉ??? UFFYYY..Però hai ragione bambolina mia!》urlò quella scimmietta di Taehyung.
Anche se urlava troppo, lo adoravo!
《Grazie per avermi dedicato il vostro tempo, vado ad aspettare il concerto.》dissi, guardando tutti.
Mi voltai verso la porta da cui ero entrata, ma dopo qualche passo il mio polso venne bloccato da una mano.
Era Jin.
Mi lasciò in mano un fogliettino, strappato da una pagima di quaderno.
《Non tardare.》mi bisbigliò nell'orecchio destro, per poi abbracciarmi forte.
《Ciao ragazzi.》dissi, un po spenta, ma sorpresa!
Uscii dalla stanza e appena mi chiusi la porta alle spalle, sospirai.
Ero con la testa fra le nuvole, ma scese subito quando notai una chiamata in arrivo.
Presi il telefono tra le mie mani e sprofondai nell'oscurità quando lessi che si trattava di...

NOTE DELL'AUTRICE:
Ecco anche il cuqrto capitolo! <3
Spero vi spiaccia ^-^
A presto!!
-BT-

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Capitolo 5
*** Perché? ***


Sprofondai nell'oscurità quando lessi che si trattava di un numero sconosciuto.
'No, ti prego..' pensai...
La mia mente si affollò di pensieri strani, negativi e opprimenti.
Non risposi.
Non ebbi il coraggio!
Ne avevo passate tante per stare nuovamente male e soprattutto, non volevo che accadesse in quel momento.
Non quel giorno!
Andai in un bagno che trovai vicino ai camerini dei ragazzi.
Entrai e guardai il mio pallido riflesso nella grande specchiera, posta davanti a me.
Girai la manovella dell'acqua fredda.
Era gelida, proprio come sentivo il mio cuore in quel momento.
Perché mi sentivo così?
Era per la chiamata ricevuta?
Oppure c'era qualcos'altro che il mio cuore nascondeva?
Sciacquai il viso e mi ricomposi.
Mi incamminai verso l'uscita e stavo per piegare la maniglia della porta, quando questa si aprì.
Caddi verso in avanti e misi le mani davanti a me, per non farmi male.
Un tonfo fece piegare verso di me, la persona che aprì la porta.
《Che ci fai tu qui?》disse quella persona.
Non ebbi il bisogno di alzare la testa per capire di chi si trattava!
Il tono e il modo in cui pronunciò quelle taglienti parole, mi fece capire tutto.
Mi sentii bloccata fisicamente e mentalmente e stavo in completo stato confusionale.
《Allora? Il gatto ti ha mangiato la lingua?》chiese scortesemente Jimin, il quale allungò una mano per aiutarmi ad alzare.
Io evitai la sua mano e mi aggrappai alla maniglia della porta.
《Niente.》dissi freddamente, con lo sguardo rivolto verso il basso.
《Ci si vede.》continuai, non volendo guardare i suoi.
Lo sorpassai e mi allontanai velocemente, con miliardi di domande per la mente.
Perché mi odiava?
Non sapeva nulla di me, non ne aveva motivo..
Sempre più confusa, corsi e raggiunsi il mio posto appena in tempo.
I BTS erano appena saliti sul palco e si stavano presentando.
Ognuno di loro faceva un inchino, quando diceva il proprio nome.
Erano tutti molto belli.
Suga, J-Hope e Rap Monster erano vestiti in modo diverso dalla 'Maknae Line'.
Il primo aveva un pantaloncino largo e nero, tipo quelli da basket.
Una canotta larga e rossa, come le scarpe, copriva quasi tutto il suo cuoricino.
I capelli erano grigi e spettinati e gli donavano particolarmente.
J-Hope, invece, aveva un pantalone nero e un felpone bianco ed enormemente enorme.
Mentre le scarpe erano delle semplici sneakers nere e lucide, come il cappello.
Rap Monster era molto 'man in black'.
Aveva un pantalone leggermente largo e una maglia lunga ed asimmetrica, entrambi neri.
Anche le scarpe erano nere, ma strapiene borchie e con i lacci fluorescenti.
I suoi capelli erano di un castano chiaro e il suo ciuffo era sparato verso su.
Jin, il panda coccoloso, era completamente diverso da tutti.
Aveva un jeans chiaro e consumato d indossava delle sneakers grigie.
La maglia con ampio scollo era di un rosa confetto, in contrasto con capelli, i quali erano biondissimi e molto sbarazzini.
A differenza loro, i piccoli del gruppo erano più spumeggianti.
Kookie aveva un paio di jeans neri e schiariti, strappati alle ginocchia.
La maglia nera era dentro al pantalone, ornato da una cintura di pelle nera che, fasciava la sua vita.
Un paio di stivaletti del colore della cintura erano ai suoi piedi.
I capelli erano perfettamente lisci e del suo colore naturale.
V, invece, aveva una maglia giallo ocra e un paio di jeans chiari e stretti, i quali fasciavano perfettamente le sue snelle gambe.
Le scarpe erano nere e lucide, come quelle di J-Hope.
Infine, posizionai gli occhi su Jimin.
Era molto molto bello.
Indossava dei jeans scuri dall'effetto consumato e schiarito, molto strappati.
Questi gli ornavano le perfette gambe da ballerino che si ritrovava.
Aveva un paio di Creepers bordeaux, così coma la larga camicia, mezza sbottonata e trasparente, che indossava.
I capelli erano spettinati e di un colore cioccolato.
Come se non fosse abbastanza...


NOTE DELL'AUTRICE:
Ed ecco a voi anche il quinto capitolo! *-*
Spero la storia vi piaccia...
Fatemi sapere eh <3 <3
Grazie e chi recensisce, a chi legge e grazie!
Buon fine settimana a tutti! <3
Baci..
-BT-

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Capitolo 6
*** Mi guardi? ***


Come se non fosse abbastanza, Jimin rivolse il suo sguardo verso di me. Il mio cuore perse un battito ed il mio respiro si fece pesante. Ma perché provocava in me queste strane sensazioni?
Chiusi gli occhi e quando li riaprii, lui si era già posizionato per iniziare a ballare il primo pezzo.
Erano tutti in posizione e la prima canzone fu 'Fire'.
Nel sentire le prime note mi venne in mente il risveglio, ma il ricordo della sveglia mattutina sparì immediatamente, lasciando posto allo stupore.
Erano bravissimi.
Niente da discutere! Proseguirono con 'Danger', 'Sweat, Blood and Tears', 'Run'.
La scaletta era ben fatta, perché alternarono canzoni nuove con quelle meno recenti.
Mi piacevano tutte ed ogni canzone che cantavano e ballavano, mi faceva venire la pelle d'oca. Venne poi il turno di 'I need you'.
Fecero il loro ingresso con le prime note suonate da Suga, il quale era già seduto davanti al pianoforte.
Ogni tasto che premeva, mi faceva venire i brividi.
Focalizzai lo sguardo verso di loro e notai che si erano cambiati.
Ora indossavano tutti un vestito elegante e questa volta, non si notava la differenza con la Maknae Line.
Iniziarono a cantare e Dio solo sa quanto amavo quella versione.
Era quella acustica e metteva i brividi per quanto dolce e coinvolgente.
Posai lo sguardo su ognuno di loro.
Erano bellissimi nella loro semplicità e le loro voci, li rendevano ancora più belli di quanto non lo fossero già.
Ebbi un attimo di esitazione.
Guardarlo o no?
Esitai fino all'ultimo secondo, ma cedetti alla tentazione.
Appena posai gli occhi su Jimin, mi accorsi che lui già mi stava guardando e arrossii, sperando solo che lui non se ne accorgesse.
Era la seconda volta che mi guardava.
Mi guardava, ma poi dimostrava odiarmi.
Arrivò la sua strofa e intonando quel dolce 'I need you', mi sorrise.
Eccolo, il Jimin che mi aspettavo di conoscere era quello che mi aveva appena sorriso, che abbracciò i suoi ragazzi e che scherzava.
Esisteva, ma con me non era così..
Evidentemente gli stavo sulle scatole e di sicuro non ero la persona a cui dedicò il sorriso.
L'ultima canzone fu talmente emozionante, che mi fece scoppiare a piangere!
Si notava che avevano sudato molto per arrivare lì, dove si trovavano ora.
E anche loro erano emozionati.
La canzone in questione era 'Let me know'.
La ascoltai mentre mi bevevo le lacrime e loro se ne erano accorti, perché mi guardavano tutti.

...

Il concerto era appena finito e la sala si stava svuotando.
Mi ricordai del bigliettino che mi diede Jin e lo presi immediatamente.
Lo lessi e rimasi basita da quello che c'era scritto, ma collegai il 'non tardare' di Jin.
Allora mi incamminai..
 
NOTE DELL'AUTRICE:
Eccoci qui con il sesto capitolo... <3
Dovrei caricare qualche altro capitolo, perché ho la febbre e non ho nulla da fare ahah <3
Grazie a chi legge e commenta e a chi legge silenziosamente <3
Baci <3
-BT-

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Capitolo 7
*** Spiegazioni... ***


Mi incamminai verso l'uscita e una volta fuori, attesi l'arrivo dei ragazzi.
Nel bigliettino che mi aveva lasciato Jin, c'era scritto 'Aspettaci all'uscita'.
Faceva troppo freddo, tant'è che non sentivo le mani, la gola iniziava a farmi male e sicuramente il naso si era fatto rosso.
Non sapevo descrivere il mio stato d'animo, perché ero molto felice e non immaginavo cosa potesse succedere con quei pazzi, specialmente con Kim Taehyung!
Allo stesso tempo, mi sentivo strana.
Avevo un brutto presentimento e un groppo in gola. Non sapevo perché..
Mi rannichiai su me stessa ed iniziai a piangere come una bambina.

...

Ero nel camerino insieme ai ragazzi.
Ci stavamo cambiando visto che dopo saremmo dovuti andare ad una festa.
Mi abbottonai gli ultimi bottoni della mia camicia bianca preferita.
Visto che fui il primo a finire di vestirmi e non avevo voglia di stare ad aspettare lì dentro, presi il mio giaccone, lo infilai e mi diressi verso la porta.
《Dove vai Jimi?》chiese Kookie, mentre poggiai la mano sulla maniglia.
《Ragazzi, vi aspetto fuori.》dissi ai ragazzi, mentre si stavano pettinando, lavando i denti e mettendo il profumo.
Avevo un brutto presentimento e così, uscii di corsa dal camerino e mi recai all'uscita.
Arrivato fuori, feci un grande respiro, godendomi quegli attimi di solitudine e di libertà.
Udii dei singhiozzi e appena mi voltai, vidi quella ragazzina piegata su se stessa.
Piangeva! Mi sentii uno schifo a vederla in quello stato, così mi avvicinai lentamente.
Mi rannichiai anch'io e le toccai leggermente la spalla.
《Ehi..》dissi impercettibilmente, spaventato per quello che potesse esserle successo.
Vederla così piccola e fragile, mi fece venire voglia di spaccare un muro, di urlare e di prendere a pugni qualcuno.
Che mi stava prendendo?
Perché mi interessava di questa ragazzina?
In fondo era uguale a tutte le altre.
Eppure avevo un dolore lancinante allo stomaco a vederla in quello stato.
《Ehi..》provai a dire di nuovo, questa volta un po più deciso!
Lei sembrò risvegliarsi dallo stato di trance in cui si ritrovava e spalancò gli occhi.
Parve spaventata nel vedermi lì, piegato davanti a lei.
《Cosa fai qui da sola? Perché non sei tornata a casa?》dissi, forse un po troppo bruscamente.
Non ero stronzo, anche se potevo sembrarlo.
Ero solo in un periodo no della mia vita e preferivo stare solo e non avere a che fare con ragazzine in piena crisi ormonale.
《Vi..vi sta..vi stavo aspettando!》disse lei, con il suo solito tono imbarazzato, reso un po roco a causa del pianto.
《Perché?》dissi, tendendole una mano ed aiutandola ad alzarsi.
Lei parve molto sorpresa dalla domanda e anche del gesto.
Ero pur sempre un bravo ragazzo!
Si asciugò le ultime lacrime, uscite involontariamente e mi guardò negli occhi.
Sembrava una bambina.
Era molto bella..
Basta Jimin, riprenditi!
Ritornai il solito stronzo..
《Jin..mi ha dato questo!》disse, mostrandomi un fogliettino tutto stropicciato.
Lo lessi e mi parve un po strana quella situazione.
《Chi mi dice che non sia stata tu a scrivere questo biglietto?》dissi abbastanza incavolato.
Lei si strinse nel suo cappotto nero e si fece più piccola di quanto già non fosse.

...

《Non mi fido di te stupida ragazzina!》disse Jimin, con fare minaccioso.
Aveva un dito puntato verso di me e lo sguardo infuocato.
All'inizio ebbi voglia di piangere e di scappare via, ma ne avevo abbastanza.
《Senti principino del cazzo, ma si può sapere cosa diamine ti ho fatto? Prima di tutto modera il linguaggio, perché non sono né una tua amica e nemmeno una tua parente, quindi evita a prescindere. Seconda cosa, chissene frega di quello che pensi. Il bigliettino me l'ha dato Jin e se non ci credi andiamo dentro a chiederglielo, così eviti di rompere le palle! È da quando sono entrata nel vostro camerino che sembra che tu ce l'abbia con me, quindi gentilmente dimmi cosa succede, così risolviamo!》dissi velenosa come una serpe e tagliente come una spada.
Ne avevo veramente abbastanza! Vidi lui aprire la bocca per dire qualcosa, ma poi fece un sorrisetto.
《Ehi ehi calmina!》disse, alludendo al mio carattere di fuoco..
 
NOTE DELL'AUTRICE:
Salveeeee <3
Eccomi qui con la continua, arriva anche il prossimo capitolo quindi stay tuned <3
-BT-

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Capitolo 8
*** Perché fai così? ***


Alluse al mio carattere di fuoco appena emerso!
Mi sentivo infastidita, perché Jimin sembrava essersi calmato con me, mentre invece era sempre più velenoso.
Ero frustrata, arrabbiata, ma soprattutto delusa.
Lui parve accorgersene di questi miei diversi stati d'animo e per questo si avvicinò pericolosamente a me, senza dire nulla.
Mi guardava silenziosamente.
Mi mise in soggezione quel suo sguardo su di me e mi fece paura.
《Hai paura?》chiese con voce roca, come se mi avesse letto nella mente.
I miei occhi prima si spalancarono e poi si riempirono di lacrime.
Da piccola, non ero mai stata una che esternava i propri sentimenti, non piangevo mai in pubblico, soprattutto davanti ai ragazzi.
A bloccare il mio flusso di pensieri furono delle braccia.
Il mio corpo irrigidito, si ritrovò circondato dalle calde e muscolose braccia di Jimin.
Mi stava abbracciando.
Perché?
Perché era così?
Scoppiai a piangere, mentre lui mi abbracciava talmente forte da bloccarmi il respiro.
《Scusa...non volevo essere così stronzo con te..sto solo.. passando un brutto periodo..》disse lui, stringendomi sempre di più.
Stava tremando e mi fece tanta tenerezza che ricambiai quell'abbraccio e strinsi anch'io le mie esili braccia intorno al suo corpo.
《Sì!》dissi impercettibilmente, ma lui sentì e mi guardò negli occhi.
《Come?》chiese lui dolcemente, non capendo quel 'sì' inaspettato.
《Ho detto si, ho paura di te..》dissi io, stringendolo di più a me.
《..ma la paura arriva quando ti accorgi che esiste qualcosa che potresti perdere.》aggiunsi io arrossendo, guardandolo però negli occhi.
Rimanemmo immobili, uno di fronte all'altra, a bearci del calore emanato dai nostri corpi, ancora legati.
Lui mi spinse piano verso il muro, poggiando una mando su di esso.
《Ti va di stare con me? Non andiamo a quella festa...Voglio stare da solo, o meglio con te...Ti va?》chiese abbastanza imbarazzato, con un sorriso un po tirato.
Nonostante avessi voluto con tutto il cuore rispondere di si e stare insieme a lui, dissi di no..
Rimase immobile per la risposta che gli diedi e dopo aver metabolizzato, si riprese.
《Ti riaccompagno a casa!》disse lui freddamente, facendomi strada verso il parcheggio del palazzetto.
Camminammo in un religioso silenzio.
L'unica cosa che si udiva, erano i nostri lenti passi e le chiavi della sua macchina.
In tutto ciò, mandò un messaggio veloce a Namjoon:
'Leader sto male, torno a casa. Ps: la ragazzina l'accompagno io a casa' Jimin sembrava deluso e quando entrammo in macchina, sbattè fortemente lo sportello.
Ero consapevole di aver fatto una cavolata, ma non perché era Park Jimin avrei dovuto accettare.
Io ero diversa dalle altre e questo era meglio che lo sapesse fin da subito.
Sfrecciò per le vie di Seul e appena arrivammo sotto casa mia, dopo un lungo e silenzioso viaggio, trovai il coraggio di parlare.
《Scusami, ma cerca di metterti nei miei panni...》dissi con il cuore che mi galoppava nel petto, impaurendomi per la reazione del moro.
《No, sentimi ragazzina. Se volevi avere solo l'attenzione di uno dei BTS, ce l'hai avuta, ma adesso non venirmi a dire cazzate!》disse tagliente lui.
《Addio..è stato bello conoscerti!》dissi io, scendendo velocemente da quella dannata macchina e correndo verso il portone del mio condominio.
Questa volta le chiavi le trovai immediatamente e prima di entrare non mi voltai nemmeno per guardare Jimin.
Lo odiavo!
Lo odiavo tremendamente, perché non aveva fatto nulla per mettersi nei miei panni, per capirmi e non aveva fatto nient'altro che farmi stare male e dire cattiverie.
Allora perché appena entrai a casa..

NOTE DELL'AUTRICE:
Ecco anche l'altro capitolo!!
CHE FATICAAAAAAA AHAHAH
Questi due sono dei bei soggettini ahah <3
A presto e grazie a chi legge questa storia <3
-BT-

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Capitolo 9
*** Alta marea ***


Nami's pov
Allora perché appena entrai a casa, lanciai la borsa e la giacca senza curarmene, recandomi in camera mia con le lacrime?
Quello doveva essere un giorno felice, senza pensieri e non triste e nostalgico.
Cos'era accaduto?
Ero veramente contenta di aver incontrato i BTS.
Quei sette ragazzi erano fantastici e non avrei mai creduto che fossero tutti così belli, dentro e fuori.
Purtroppo però, non accettavo il comportamento di Jimin.
Perché non capiva com'ero?
Perché?
Io non ero un giocattolo.
E soprattutto non ero come le altre!
Quindi un mio rifiuto poteva anche starci.
Ma la sua reazione?
Dire che volevo solo la loro attenzione, per darmi importanza, mi aveva profondamente ferita.
Allora perché se lo odiavo, ci stavo così male?
Mi sentivo vuota, senza emozioni e tremavo.
Tremavo come una foglia.
Mi mancavano le sue braccia intorno a me e il calore che emanavano i nostri corpi, legati uno all'altro. In quel modo mi sentivo protetta, mentre ora ero vulnerabile e stavo male.
Dio se stavo male!

Jimin's pov
Appena Nami chiuse il portone dietro le sue spalle, sperai che ritornasse indietro.
Inutile dire che questo non accadde.
Mi sentivo uno schifo e non riuscivo a capirne il motivo, o meglio lo sapevo e non avevo le palle per ammetterlo a me stesso.
Accesi il motore della mia Range Rover bianca e sfrecciai velocemente per le varie strade di Seul.
Mi allontanai dal centro e decidetti di andare nel mio posto preferito.
Quel luogo era il mio angolo nel mondo, dove potevo essere solo Jimin, e non il sexy componente dei BTS.
Lì potevo essere me stesso.
Il vulnerabile bambino che ero da piccolino.
Il ballerino che diventai divetai nell'adolescenza.
Soprattutto, potevo essere il ragazzo ferito quale ero.
Di certo non mi definivo uomo.
Un uomo non avrebbe mai trattato una ragazza che nemmeno conosceva, come io avevo trattato Nami.
Non se lo meritava.

...

Arrivato davanti al mare, spensi il motore della macchina e scesi, prendendo la coperta.
Una volta arrivato in spiaggia, mi sedetti e mi avvolsi in quella calda e morbida coperta.
Udii le onde del mare sbattere violentemente contro gli scogli.
Non avevo paura di quel contesto.
Era la mia anima a farmi paura.
Ultimamente ero sempre di cattivo umore e quello non ero io.
Il vecchio Jimin era sempre solare e non aveva mai il broncio.
Il vecchio Jimin però, era sempre donnaiolo e quello nuovo non voleva più esserlo.
Pensai che dovevo finire di usare le donne solo grazie al loro corpo e che avrei avuto bisogno di coccole, carezze e tanti abbracci.
Il nuovo me era così arrabbiato e stronzo, perché aveva avuto a che fare con donne che lo usavano e poi gettavano, come se nulla fosse.
A me serviva solo... amore..

Nami's pov
Erano l'una e mezza passate ed io ero ancora nella stessa posizione da ore.
Notai la federa del cuscino macchiata di mascara, così decidetti di cambiarla.
Appena mi alzai, mi venne un girannto di testa e mi recai in cucina per bere un po d'acqua.
Evidentemente avevo pianto talmente tanto che mi stavo pian piano disidratando.
Una volta in cucina, sentii..
 
NOTE DELL'AUTRICE:
Oggi mi son data da fare eheheheh <3
Seguite la storia perché si sta facendo interessante ahah <3
-BT-

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Capitolo 10
*** Siamo qui.. ***


Una volta in cucina, sentii il campanello suonare.
Guardai nuovamente l'orologio e notai che erano poco più delle due.
Ero indecisa se rispondere o no, perché di solito non avevo visite ed i miei amici e parenti erano tutti in Italia, quindi ero abbastanza in ansia.
Andai alla porta e guardai dallo spioncino.
Non riuscivo a vedere nulla.
Chi stava dietro la porta aveva coperto con la mano l'estremità dello spioncino esterno.
《Chi..chi..chi è?》dissi con il tono spaventato e sospirando pesantemente.
《Nami...sono io...Jin...ti prego apri!》disse una voce abbastanza in silenzio, per non svegliare i vicini o per non farsi riconoscere. Io strabuzzai gli occhi ed aprii immediatamente.
Venni avvolta dalle braccia di un Jin affannato ed infeddolito.
《JIN!》urlai io, ricambiando l'abbraccio morbidoso e chiudendo la porta dietro le spalle di Jin.
《Come stai?》chiese lui dolcemente, accarezzandomi le guance con fare preoccupato.
《Be..bene..》dissi imbarazzata io.
Lui mi abbracciò di nuovo.
Era bello essere abbracciati.
Non lo faceva mai nessuno, ma quando accadeva mi sentivo amata.
《Jin, ma cosa ci fai qua?》chiesi poi, facendo accomodare il ragazzo sul divano e sedendomi accanto lui.
Accesi la stufetta e la misi difronte a noi, perché Jin stava morendo di freddo.
《Guardati, sei tutto sudato! Ma perché sei qui? È successo qualcosa? Jimin?》chiesi a raffica, facendo ridere di gusto quel cricetino d'India.
《Niente di tutto ciò..e lascia stare Jimin! Sono qui per te sciocca!》disse lui, spostandomi una ciocca di capelli finita davanti agli occhi!

Jin's pov
Era lì, davanti a me e avevo una voglia matta di baciarla.
Le spostai una ciocca che le era finita davanti agli occhi e colsi l'occasione per avvicinarmi sempre di più a lei.
《Ji..Jin...Non posso!》disse lei, mettendo una mano tra le nostre labbra.
Si spostò, allontanandosi di poco.
Ci rimasi male, ma dovevo capire il perché del suo comportamento!
《Posso farti una domanda?》le chiesi guardandola negli occhi.
Lei però sorrise amaramente.
《Posso fartela io una domanda? Ma voi fate tutti così? Per voi le ragazze sono tutte uguali?》chiese lei con gli occhi lucidi. 《Pensavo che tu fossi diverso da lui, ma forse siete tutti e sette uguali ed identici!》disse poi, tirando su con il naso.
《Cos'ha fatto Jimin?》chiesi io, sentendo la rabbia nascere dentro di me.
《Niente..ed ora se non ti spiace va via, lasciami da sola e dimenticati il mio indirizzo!》disse lei, con voce spezzata..

Jimin's pov
Dopo essermi schiarito le idee, capii di aver sbagliato troppe cose, specialmente con una persona.
Nami.
Ero in macchina e volando mi recai sotto casa sua.
Appena sceso dall'auto, notai il fuoristrada di Jin e strinsi i pugni talmente forte da infilarmi le unghie nella carne.
Il portone era aperto e così corsi per tutti i piani, leggendo i cognomi scritti su ogni porta.
Quello di Nami non fu necessario trovarlo.
Appena arrivato al quarto piano e girato l'angolo, notai Jin sull'uscio della porta.
Non capii nulla, ma aspettai che se ne andasse prima di..

NOTE DELL'AUTRICE:
Eccoci qui con il decimo capitolo <3
Qui le cose si complicano abbastanza....
Vedrete nei prossimi capitolo ahah <3 *no spoiler*
BACIIII
-BT-

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Capitolo 11
*** Come si chiama? ***


Jimin's pov
Aspettai che se ne andasse Jin prima di prendere un profondo respiro e recarmi alla porta di Nami.
Pensai e ripensai se fosse giusto quello che stavo per fare.
Alzai la mano destra per bussare, ma a metà del tragitto mi bloccai.
Che diritto avevo per irrompere a casa sua alle- guardai l'orologio e mi meravigliai- tre e mezza di notte?
Poggiai entrambe le mani sulla porta e mi voltai di schiena.
Mi accasciai su di essa e scivolai sul pavimento.
Guardai le mie mani.
Tremavano..
Ma che mi succedeva?

Nami's pov
Dopo che chiusi la porta alle mie spalle, mi accasciai su di essa, scivolando sul pavimento.
Ero distrutta.
Non volevo di certo che questa giornata finisse in questo modo.
Sentii dei rumori fuori la porta ed il mio respiro si bloccò, perché avevo paura che fosse qualcun'altro e in quel momento ero troppo vulnerabile per avere altri problemi.
Stetti lì per non so quanto tempo.
Forse due minuti o forse due ore.
Poi mi alzai da terra e andai a fare una doccia bollente, così da poter scaricare la tensione.
Una volta asciugata, misi il pigiama e mi infilai tra le coperte.
Ero troppo stanca per continuare a pensare e dopo neanche due secondi, crollai tra le braccia di Morfeo.

Jin's pov
Stavo scendendo con l'ascensore e nel mentre ripensavo all'incontro e mi sentivo vuoto e un po deluso, perché avrei voluto che questa serata non fosse finita così, ma in modo diverso.
Nami mi aveva colpito!
Quando si era presentata nel nostro camerino, con le guance arrossate e quelle dolci fossette accanto al suo sorriso, non potei non accorgermi di lei.
I capelli lunghi e boccolosi sotto, di un colore molto scuro, le ricadevano lungo la schiena e la frangetta, un po troppo lunga, le dava fastidio agli occhi.
La pelle era molto chiara e superava, di gran lunga, la carnagione di Yoongi.
Il taglio strano degli occhi, mi aveva fatto intuire la sua origine occidentale ed il colore di essi esprimeva la sua personalità.
Infine le sue rosee labbra erano carnose e molto invitanti.
Mi piaceva tanto, ma c'era qualcosa che non andava in tutto ciò.
Perché si era comportata in quel modo?
E poi quel "siete tutti uguali" riferito a noi del gruppo, non mi convinceva.
Mi sentii strano e non solo.
Lo diventai ancora di più, quando la mia vista fu catturata da una macchina simile a quella di Jimin.
Accesi il motore della mia macchina e ritornai al dormitorio..

Jimin's pov
Stetti fuori casa di Nami fino alle quattro del mattino, ma poi decidetti di alzarmi cercando di non fare rumore e di tornarmene al dormitorio.
Scesi le scale ed una volta al portone inspirai.
Quel condominio aveva il profumo di quella ragazzina.
Lo avevo in mente da tutta la sera.
Evidentemente mi era rimasto addosso quando la presi al volo, per evitare che si facesse male.
Poi lo avevo risentito anche nel bagno dei camerini e sia fuori, quando l'abbracciai violentemente.
Appena misi piede in casa, notai una lucina provenire dal soggiorno.
Andai a vedere di chi o cosa si trattasse e notai Jin seduto al divano..
 
NOTE DELL'AUTRICE:
Ecco qui un altro capitolo <3
Qui le cose si complicano, aiutooooooooo ahah
Sono tremendi questi quiiiii <3
Ringrazio chi legge questa storia *-*
A presto..
-BT-

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Capitolo 12
*** Gelosia? ***


Jimin's pov
Notai Jin seduto al divano, con il telefono tra le mani e il viso rivolto verso di esso.
Sembrava alquanto stanco, ma decidetti di avvicinarmi comunque a lui.
E lo feci lentamente.

Jin's pov
Una figura scura si stava avvicinando alla mia postazione e appena mi fu vicina, capii subito di chi si trattasse.
Jimin.
Si sedette vicino a me, con lo sguardo rivolto verso il basso.
《Ehi..》dissi piano e con voce bassa, per non svegliare nessuno.
In realtà non avevo tanta voglia di parlare.
Specialmente con lui.
《Ehi Jin..》disse semplicemente lui, sembrando confuso.
《Senti, parliamo domani di quello di cui dobbiamo parlare, perché deduco sia lo stesso argomento, vero?》dissi deciso.
《Nami..》sussurrò lui.
Pronunciando quel nome, mi vennero dei brividi lungo la schiena e mi venne in mente la gracile figura di Nami, i suoi occhioni, le sue rosee labbra.
Mi alzai di scatto e poggiai delicatamente una mano sulla spalla di Jimin.
《Notte..》mi disse, alzandosi anche lui per spegnere la luce e recarsi nella propria stanza.

Jimin's pov
Appena mi chiusi la porta alle spalle, mi recai verso il letto e una volta coricato, mi rannicchiai su me stesso.
Non mi cambiai nemmeno per mettermi il pigiama.
Il letto era talmente gelido che mi procurò dei brividi di freddo.
Questi percorsero tutto il mio corpo, centimetro dopo centimetro.
Mi sentivo vuoto ed in quel momento realizzai di non farcela.
D'un tratto sentii una cosa umida e salata bagnare le mie labbra carnose.
Una lacrima.
Poi due, tre e così via..
Scoppiai a piangere.
Dopo anni che non lo facevo.
Dopo anni che mostravo solo l'allegro ragazzo con le guance cicciotte, piansi come un bambino.
Poi, esausto, mi addormentai.

Jin's pov
Quella notte non riuscii a dormire un granché.
Forse perché durante le ore in cui non riuscii ad addormentarmi, udii dei singhiozzi.
Chi piangeva alle cinque del mattino?
Ero abbastanza preoccupato e avevo un brutto presentimento.
Avrei voluto alzarmi e andare a vedere di chi si trattasse, ma un dolore al petto mi fece rimanere coricato, con la preocupazione che mi logorava.
Verso le sei del mattino, però mi tranquillizai e riuscii ad addormentarmi.

Jimin's pov
Mi svegliai con la pelle d'oca che ricopriva ogni parte del mio corpo.
Mi strinsi nelle spalle e mi guardai, per poi accorgermi che ero ancora vestito come la sera precedente..
All'improvviso ricordai tutto.
La testa mi stava scoppiando e labbra e gola erano talmente secche, che iniziavano a bruciare.
Mi alzai lentamente, ma appena arrivai alla porta ebbi un capogiro e mi dovetti tenere per non cadere a terra.
Altri brividi percorsero il mio esile corpo, ma questi non intralciarono il mio tentativo.
Arrivai in cucina e notai che tutti stavano facendo colazione.
D'un tratto mi venne la nausea..
《Buongiorno..》mi dissero tutti.
《Jimi...non stai bene?》chiese Kookie, visibilmente preocupato.
《Sto bene, tranquillo..》risposi freddamente, mettendomi una mano davanti alla bocca.
La nausea mi stava facendo sentire una merda.
E tutti se ne accorsero.
Jin, nonostante il nostro momentaneo distacco, mi fece misurare la febbre e mi ordinò di rimanere a casa.
《Sei malato! Con 39 di febbre cosa vuoi fare? Provare per prendere ancor più freddo?》disse Yoongi, in risposta al mio tentativo di alzarmi dal letto. 《Si infatti, rimani a casa e pensa a rilassarti!》disse Kookie, con gli occhioni da cucciolo.
《Va bene ragazzi..con voi che fate le mamme chi si può muovere?》chiesi retoricamente.
Dopo qualche minuto i ragazzi si recarono alla BigHit, lasciandomi a casa solo e malato.
Decidetti di mettermi il pigiama e dormire un pochino, ma la figura di quella ragazzina mi si presentava sempre nella mente.
Appena mi venne in mente la scena di Nami e Jin sulla porta di casa di lei, sentii una fitta allo stomaco..
Cos'era?
Forse gelosia?
 
NOTE DELL'AUTRICE:
Eccomi quiiiiiii, sono vivaaaa ahah
Capitolo interamente maschileeee *-*
Il nostro piccolo Jimin si è raffreddato....
Jin invece è un po strano, ma è pur sempre mamma chioccia...
Vedremo cosa accadrà <3
Bacioniiii
-BT-

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Capitolo 13
*** Sorpresa! ***


Nami's pov
Quel giorno mi sveglia talmente tardi, che dovetti chiamare a lavoro ed inventare la scusa di aver preso l'influenza.
Quella notte non ebbi incubi, la serata era stata già abbastanza spaventosa.
Mi sentivo stanca e senza forze, ma dopo una doccia rilassante sarebbe passato tutto.
O almeno così speravo..
Andai in bagno e girai la manovella e mentre aspettavo che l'acqua diventasse calda, iniziai a spogliarmi.
Entrai nella vasca e poi chiusi la tenda color panna ricoperta di fiorellini viola e fucsia.
Appena il getto di acqua calda invase il mio corpo nudo, mi trovai ricoperta dalla pelle d'oca.
Cercai di godermi quella sensazione provocata dall'acqua e dall'odore del mio bagnoschiuma alla frutta.
La cosa che poi mi venne in mente era che stavo facendo troppe docce!
L'ultima fu proprio la notte prima e avrei anche potuto evitare di rifarmela.
La bolletta sarebbe stata molto salata.
In realtà stavo solo riempiendo la mente di sciocchezze, per non ricordare tutto quello che era accaduto qualche ora addietro.
Cercai di non pensare a nulla che potesse ricollegarmi a Jimin, a Jin e Agli altri membri dei BTS.
Tentai anche di intonare una canzone, ma gli unici suoni che uscirono dalla mia bocca furono le note di 'Fire'.
Caspita, più non volevo ricordarli, più me li ritrovavo dietro le palpebre, una volta chiusi gli occhi.
Uscii dalla doccia e mettendomi l'accappatoio, rigorosamente leopardato, mi recai nella mia stanza.
Misi un maglioncino giallo con la camicia bianca sotto e un paio di jeans abbinati alle mie adorate Adidas.
Asciugai i capelli e bloccai la frangetta con un fermaglio a forma di fiocchetto, rigorosamente giallo.
Come ultima tappa, mi recai in cucina a fare colazione.
La mia mente era stata talmente offuscata di pensieri strani e contorti, che avevo dimenticato quando fu l'ultima volta che avevo messo qualcosa nello stomaco.
Appena mi accomodai in soggiorno con la mia adorata tazza con un gatto cicciotto disegnato sopra, suonò il campanello.
'Chi poteva essere?' pensai, poggiando la tazza sul tavolino e andando verso la porta.
«Chi è?» dissi attendendo una risposta, la quale non tardò ad arrivare.
«Corriere, ci sta una consegna per la signorina Nami..» disse una voce maschile.
Aprii la porta e mi ritrovai un pacco enorme davanti alla porta.
Spalancai occhi e bocca e il ragazzo della consegna mi guardò sorridente.
«Deve firmare qui e qui.» disse lui sempre sorridendo, indicandomi le parti dove avrei dovuto mettere la mia firma.
Firmai e non mi restò altro che salutare e ringraziare il ragazzo della consegna e cercare di far passare quel pacco gigante dalla porta di casa mia.
Notai che c'era un bigliettino attaccato al pacco gigante.
Un piccolo pensiero per farmi perdonare' diceva il bigliettino.
Quella scrittura mi era tanto familiare e capii chi era il mittente del pacco e del bigliettino.
Jin.
Sorrisi istintivamente e senza un motivo.
Mi aveva solo stupito.
Decisi di aprire quel pacco, ma fu un'impresa ardua.
Quello scatolone era più alto di me ed io non arrivavo nemmeno a metà.
Corsi a prendere le forbici e iniziai a bucarellare una parte del cartone, per poi crecare una linea ed infine un buco.
Da quello spazio uscì una zampa di un qualcosa di morbidoso e peluchoso.
Riuscii a rompere tutto l'involucro e quello che catturò la mia attenzione, fu un enorme orso di peluche, con un fiocco rosso e un pacchetto di cioccolatini.
Stetti inerme davanti a quel 'bestione' e feci una cosa inaspettata.
Mi ci buttai sopra e lo abbracciai come se fosse una vera persona.
Magari si sarebbe animato e avrebbe ricambiato l'abbraccio, nascondendomi da quel mondo, per portarmi in un mondo tutto mio..

NOTE DELL'AUTRICE:
Ecco un altro capitolo, abbastanza dolce e puccioso! *-*
Interamente dedicato a Nami <3
Alla prossima carissimi lettori <3
Un bacione..
-BT-

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Capitolo 14
*** Cosa ci fai qui? ***


Nami's pov
Dopo aver spostato l'orsacchiotto gigante dal soggiorno in camera mia, presi il pacchetto di cioccolatini e lo aprii.
Mi sedetti con le gambe incrociate sopra l'orso e mangiai qualche cioccolatino al latte.
Sentivo le calorie entrare nel mio metabolismo e se ne avessi mangiato qualcun'altro, non mi sarei potuta più alzare.
Però, ne presi ancora e mentre sgranocchiavo qua e là, pensai istintivamente a Jin.
Quest'orso mi faceva mangiare come mangiava Jin!
Cioè tanto.
Troppo.
Assai.
Risi e pensai a quel cucciolo di foca.
Aveva mandato questo regalo per scusarsi con me.
Lo trovai un gesto estremamente dolce e mentre mi rannicchiai ancora di più sull'orso, pensai a come avrei potuto ringraziarlo.
Per prima cosa dovevo sapere dove mandargli il mio pacco o dove raggiungerlo.
Mi alzai di scatto e andai al cartone per trovare un qualunque indirizzo che mi riportasse a lui.
Trovai un indirizzo abbastanza lontano dal mio, che però corrispondeva alla BigHit.
Sicuramente era il dormitorio.
Poi, pensai a come avrei potuto sdebitarmi?
Spremetti le meningi per farmi venire qualche idea, anche sciocca, ma niente.
Poi nella mia mente, mi apparve del cibo.
Tanto cibo.
E mi venne un'idea bizzarra.
Mi recai al supermercato per prendere gli ingredienti che mi servivano.
Avrei preparato una cena di ringraziamento per Jin.
Una volta comprati tutti gli ingredienti, tornai a casa e mi misi subito all'opera.
Avevo deciso di cucinare qualcosa di semplice e che gli facesse scoprire qualcosa di me e della mia cultura.
Di certo non amavo la gente, ma la cucina italiana mi faceva battere forte il cuore.

Jin's pov
Ero in sala prove con gli altri.
Fisicamente però, perché nella mia mente c'era solo un'immagine: Nami mentre stritolava il grande orso.
Volevo scusarmi con lei, ma anche stupirla.
Non avevo di certo perso le speranze.
Anche se la conoscevo da un giorno, mi era entrata nel cuore.
In quei suoi occhioni da bambina, si intravedeva un passato oscuro e avrei voluto cambiare quella luce cupa che emanavano le sue iridi.
《Jin ci sei?》chiese Namjoon, mentre mi ero perso nei meandri della mia mente.
Così feci finta di nulla e tornai alla mia postazione.
《Niente di che, stavo pensando a quello che mangerò questa sera!》 inventai una scusa su due piedi.
Cosa potevo mangiare?..

...

Jimin's pov
Mi svegliai tremando.
Avevo brividi di freddo che percorrevano incessantemente il mio esile e stanco corpo.
Nonostante fossi ricoperto da due coperte, avvertito il freddo entrare dentro di me.
Non sapevo nemmeno che ore fossero o a quanto avessi la febbre.
Mi sentivo stanco, senza forze e infreddolito.
Forse avrei dovuto prendere la medicina, ma non mi sarei alzato nemmeno se ci fosse stata la donna della mia vita, dietro la porta d'entrata. Dopo non so quanti secondi, minuti o ore, il campanello suonò e Dio solo sa quanto avrei voluto bestemmiare.
Si avrei peccato, ma io stavo male e volevo solo un po di pace e tranquillità.
Stetti inerme sperando che la persona che giaceva dietro l'ingresso, capisse che la casa era libera e che se ne andasse, ma purtroppo suonarono altre due volte e quindi, mi alzai.
Aggrappandomi ad ogni angolo, sedia, tavolo e divano, arrivai alla porta e senza guardare dallo spioncino aprii la porta.《Ciao..senti....scusa...io...》disse una voce femminile.
Quella voce era maledettamente familiare.
《Jimin!》disse Nami, facendo cadere la busta che teneva tra le mani e portandosele entrambe alla bocca...

NOTE DELL'AUTRICE:
Eccomi quiiiiiiiiiii <3
EHEHEHEHEHEH le cose si fanno sempre più interessanti..
Quei due, in una casa, da soli ehehehheheh *no spoiler*
Buona lettura e a presto <3
-BT-

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Capitolo 15
*** Resta, ti prego! ***


Jimin's pov
Nami era ferma davanti a me, con entrambe le mani davanti alla bocca, spalancata.
Probabilmente non ero io la persona che stava cercando e quindi non si aspettava di trovarmi qui.
'Ma ehi, questa è anche casa mia!' pensai.
Sembrava anche lei stanca ed infreddolita e all'improvviso ricordai che casa sua, era dall'altra parte della città e che quindi aveva fatto molta strada per arrivare qui al dormitorio.
Nonostante il mio umore nero, mi piegai e raccolsi la busta che le era caduta precedentemente.
Lei sembrò riprendersi dallo stato di shock nella quale era caduta e si sistemò la frangia, che ormai troppo lunga le dava fastidio agli enormi occhi che si ritrovava.
《Gra...graz-》tentò dire, ma la bloccai.
《Che ci fai tu qui?》dissi nervosamente.
'Cazzo Jimin, non trattarla male! Non se lo merita e lo sai..' pensai, mentre mi schiaffeggiavo mentalmente.
Ma avevo sempre più freddo e stavo iniziando a vedere sfuocato, non riuscivo a stare calmo nemmeno con il pensiero.
《Scusami, pensavo ci fosse Jin!》disse seccamente lei.
E Dio solo sa come quella frase mi fece venir voglia di spaccare il muro alle mie spalle.
《Tolgo subito il disturbo!》disse, allungandosi verso di me per prendere la busta, che tenevo saldamente tra le mie mani.
La lasciai fare, senza controbattere o costringerla a fermarsi.
《Allora ciao!》disse voltandosi ed incamminandosi verso l'ascensore.
Il tono con il quale pronunciò quelle due semplici parole, sembrò meno aggressivo e deciso di prima.
Il suo viso non esprimeva alcun tipo di emozione.
Era gelido e stanco.
I suoi occhi erano più cupi del solito e molto arrossati, a causa del freddo o della frangia ribelle.
Le carnose labbra, erano rosse e screpolate a causa del forte vento che si era alzato, ma queste erano ugualmente invitanti.
Mentre la sua bianca e diafana pelle, faceva sembrare lei la malata e non me!
Dopo alcuni istanti, avanzai e le bloccai il polso per voltarla verso di me.
《Puoi...puoi..rimanere...》dissi balbettando a pochi centimetri dal suo volto.
I suoi occhi si incupirono ancora di più.
《Forse...è...è meglio...che..》disse, ma io la strinsi forte a me e le parole le morirono in gola.
《Resta, ti prego!》dissi io, avvinghiato al suo esile corpo.
Stavo iniziando a sentire tutto ovattato e senza forze, la strinsi ancora di più..

Nami's pov
Quell'abbraccio e quella vicinanza tra i nostri volti era assolutamente pericolosa, ma non era una cosa forzata.
Nonostante tutto, mi sentivo a casa, di nuovo e non volevo tornare nella mia opprimente solitudine.
Questa volta avrei affrontato tutte le mie paure, pur di stare bene.
A bloccare il flusso dei miei pensieri fu la fronte di lui, che si posò sulla mia.
Era troppo caldo per i miei gusti e così, dopo aver spostato i suoi lunghi capelli corvini, presi il suo volto tra le mie mani e avvicinai la fronte alle mie labbra.
Stava letteralmente andando a fuoco.
《Jimin...scotti..》dissi, molto preoccupata!
Oddio, preoccupata era un eufemismo.
Mi staccai da quell'abbraccio infuocato e poggiandogli una mano dietro la schiena, gli feci intendere di camminare verso l'entrata di casa.
Quel contatto tra di noi, mi lasciò un lieve rossore sulle guance e lui se ne rese conto.
《Hai caldo?》chiese lui, mentre si chiuse la vestaglia fino al collo, perché stava sicuramente morendo di freddo.
Risi a quella buffa scena, perché era troppo simpatico.
Lo preferivo da malato.
《Vieni..seguimi..》disse lui, con un tono serio e dolce al tempo stesso.
Ed io lo seguii, ritornando seria.
Il silenzio regnò durante il tragitto e gli unici rumori che si udivano, erano i nostri passi che si mischiavano l'uno all'altro.
Arrivati a quella che doveva essere la sua stanza, mi fece entrare per prima e poi richiuse la porta alle sue spalle.
《Accomodati..》disse lui, poggiando le mani al colletto del mio cappotto e aiutandomi a toglierlo.
《Grazie..》dissi imbarazzata, mentre riposi lo sguardo verso il basso.
Sentii una cosa morbida poggiarsi sulle mie spalle.
Come alzai lo sguardo e misi le mani su quella cosa morbida, mi accorsi che si trattava di una vestaglia rossa con gli orsacchiotti.
《Gra...grazie..》dissi di nuovo.
Ero troppo imbarazzata perché non riuscivo a capire che atmosfera si stesse creando....
 
NOTE DELL'AUTRICE:
Eccomi qui con un altro capitoletto appena sfornato!
Spero che vi piaccia!
Fatemi sapere se vi sta piacendo o se è un totale fiasco!
Buona lettura!
-BT-

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Capitolo 16
*** Tenerezza e imbarazzo.. ***


Nami's pov
Indossai la vestaglia che Jimin mi aveva accuratmente poggiato sulle spalle, ma ero talmente confusa per le emozioni che stavo provando in quel momento, che non ebbi nemmeno il coraggio di voltarmi verso di lui.
Non riuscivo a pensare più a nulla e così focalizzai il mio sguardo sulla sua disordinata scrivania e guardandola attentamente, notai che c'erano tre foto posizionate nella mensola centrale.
Osservandole una alla volta, capii che erano foto personali e non sapevo se potevo guardarle o meno.
Non volevo di certo sembrare una ficcanaso, così voltai leggermente lo sguardo oltrove.
《Puoi guardarle..》disse lui e udii una piccola nota nostalgica quando pronunciò quelle due parole.
Erano semplicemente belle.
Quella a destra era una foto di Jimin con suo fratello.
Si trovavano in una spiaggia e molto probabilmente doveva essere pieno inverno, perché loro avevano vestiti pesanti e la spiaggia era vuota. Entrambi si guardavano complici e sorridevano ed erano molto teneri.
Nella foto a sinistra tutta la famiglia era nella classica posizione da 'foto di famiglia' e stavano sorridendo, di quei sorrisi dolci e felici, di quelli sinceri.
La mamma, il papà , il fratellino e ovviamente lui, uniti da un amore eterno.
La foto centrale però, era quella che mi aveva colpita di più.
In quel momento i battiti accelerarono ed erano talmente forti, che il cuore quasi mi usciva fuori dal petto.
Presi quella cornice con le mani tremanti e l'osservai da vicino.
Un piccolo Jimin, con solo due dentini, cercava di mettersi in bocca la copertina azzurra con i coniglietti.
Aveva solo il pannolino bianco con dei cerchietti azzurri, mentre per il resto era senza indumenti e si potevano vedere i piccoli e cicciotti piedini.
Avrei potuto mangiarli in un sol boccone, se ne avessi avuto la possibilità!
Questo mio pensiero mi fece ricordare, che in quella stanza, lui era con me..

Jimin's pov
Nami era girata verso la scrivania e tra le mani aveva la foto di quando ero molto piccolo.
Nel frattempo che era persa nei suoi pensieri e stava attentamente osservando quella foto, mi sedetti sul mio morbido letto.
《Non stare in piedi..》le dissi premurosamente e lei si meravigliò quanto me, per quel mio tono.
Posò delicatamente la foto sulla mensola e mi accorsi che le sue bianche mani stavano tremando.
Aveva freddo o era qualcos'altro?
'Ma perché mi preoccupo?' mi domandai..
Lei si voltò verso di me, si avvicinò lentamente e mi rivolse un sorriso che provocò dei brividi bestiali lungo la mia schiena.
《Scusa se sono stata inopportuna e ficcanaso, sono un po imbarazzata. Comunque devi misurare la febbre, così posso darti la medicina..》disse lei, dapprima sorridendo colpevole e poi cambiando lo sguardo, che si fece preoccupato.
'Perché le ho chiesto di rimanere?' mi chiesi ancora..
In effetti non avevo le risposte a tutte quelle domande che mi stavo mentalmente facendo.
Dovevo solo accettare tutto quello che mi stava succedendo in quel periodo.
Le emozioni, i pianti, le strane sensazioni e anche la tristezza e la mia bastardaggine.
《Senti..non preoccuparti, se vuoi puoi andare!》dissi, con uno sguardo duro.
Non volevo essere antipatico, ma non volevo nemmeno essere debole ai suoi occhi.
Lei si avvicinò ulteriormente, tanto che riuscii a inspirare il suo profumo.
Poi posò la sua gelida mano sulla mia fronte.
《Scotti ancora! Dimmi dove si trova il termometro e le medicine. Le prendo e te le porto..》disse, senza nemmeno guardarmi.
Non aveva sentito o stava facendo finta di nulla?
Iniziai a tossire e a tremare..
Lei mi guardò ancora più preoccupata e poi mi fece capire che stava ancora attendendo una risposta..
《In cucina c'è un piccolo armadietto dove ci sta il kit, prendilo e aprilo! Dentro troverai il termometro e le medicine..》dissi, avendo qualche altro attacco di tosse.
《Torno subito!》disse lei, senza aggiungere altro..
Ora perché mi sentivo una merda?

 
NOTE DELL'AUTRICE:
Buon sabato pomeriggio a tutti...
Sono qui, ho concluso questo capitolo e sono senza parole perché, questa cover di Kookie, mi lascia sempre così, vulnerabile..
Leggete il capitolo, con questa canzone in sottofondo....
Fatemi sapere cosa ne pensate <3
-BT-
https://www.youtube.com/watch?v=78XtUcZZtEY

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Capitolo 17
*** Diversamente uguali.. ***


Nami's pov
Uscii dalla stanza senza proferire parola o guardarlo minimamente.
Avevo perfettamente sentito le sue taglienti parole, ma avevo fatto finta di niente perché avrei anche potuto spaccargli la testa e urlagli contro, non fregandomene se avesse avuto la febbre alta o no..
'Prima mi chiede di rimanere, implorandomi anche..e poi mi dice di andare..Chi lo capisce è bravo!' pensai mentre mi recai in cucina per prendere il necessario.
Ero molto nervosa.
Non sapevo cosa mi stesse accadendo.
Ero emotiva, troppo..
E questa cosa mi stava lentamente distruggendo.
Dov'era finita quella ragazza forte e combattiva?
'Se la sono mangiata i lupi!' pensai.
Non era solo perché Jimin mi aveva detto quelle parole, ma anche perché era da tempo che non mi prendevo cura di una persona.
Da quando io e...
'Lasciamo perdere..' dissi tra me e me, cercando di cacciare indietro qualche lacrima ribelle che rigò il mio cadaverico viso..
Una volta preso il termometro, la medicina e un bicchiere d'acqua, uscii dalla cucina e mi recai silenziosamente nella sua stanza.
《Eccomi.》dissi piano, porgendogli il freddo oggetto.
《Gra..Grazie..》disse lui, prendendolo e mettendoselo sotto l'ascella, mentre io mi girai dall'altra parte per dargli privacy.
Sentii un mugugno e quando mi voltai, lui mi guardò e fece spallucce.
《È freddo..》disse sorridendo, leggermente imbarazzato.
《Devi stare fermo e muto per quindici minuti..》dissi io, sorridendogli forzatamente e guardandolo freddamente.
Jimin ritornò serio, incatenò gli occhi ai miei e li guardò attentamente.
Si alzò di scatto e con una sola falcata, mi raggiunse e si mise di fronte a me.
《Hai pianto?》mi chiese, poggiando una mano sul collo e un'altra sul viso, per guardarmi meglio.
Io avevo già gli occhi pieni di lacrime e quel contatto non stava aiutando.
Quel suo dolce profumo non stava aiutando..
Lui non stava aiutando!
《Ji..Jim..Jimin..il termometro.》dissi io, cercando di ricordargli che stava misurando la febbre e che avrebbe dovuto aspettare pazientemente.
Ma lui non mi ascoltò.
Tolse il termometro e lo gettò sul letto, mentre io girai lo sguardo a destra con le lacrime che scendevano copiose.
Quelle gocce salate bagnavano anche il collo e lui posò entrambe le mani sulle mie spalle.
《Cos'hai? È per colpa mia?》disse.
Non risposi e lui mise una mano sotto il mio mento, costringendomi a guardarlo.
Trattenne lo sguardo dentro di me, dentro la mia anima e lì, non resistetti ed iniziai a piangere.
Ero arrabbiata..
Con tutto, tutti..e me stessa!

Jimin's pov
Nami era davanti a me, con le lacrime che le illuminavano gli occhi e che percorrendo il suo bianco viso, luccicavano lungo il collo.
Nonostante tutto era bella come non mai..
Non sapevo cosa fare e le mie mani si erano allontanate dal suo esile corpo, ma sapevo che in questi momenti si cercava conforto e così ebbi l'istinto di abbracciarla di nuovo..
Era infreddolita e stava tremando e mentre la cullavo, ripetendole che tutto sarebbe andato per il meglio, mi accorsi che era più simile a me di quanto pensassi.
Mi avvicinai ai piedi del mio letto e delicatamente mi sedetti.
Passai ad accarezzarle i lunghi capelli e silenziosamente le sussurravo di calmarsi, mentre spostai il nostro peso verso la spalliera del letto, così da poter stare comodi e dopo un paio di minuti, la guardai e mi accorsi che si era addormentata tra le mie braccia.
Mi sentii sollevato, ma un dolore all'altezza dello stomaco, mi fece pensare.
Vederla nuovamente piangere, mi fece salire quella sensazione provata quella sera, dopo il concerto.
Vederla piangere, mi provocò tante strane sensazioni, tra cui amarezza, ansia, dispiacere e voglia di baciarla.
Vederla piangere mi fece capire, che infondo mi stavo affezionando a quella piccola ed emotiva ragazza..
 
NOTE DELL'AUTRICE:
Eccovi un altro capitolo, questa volta scritto con 'First Love' di Suga..
Spero vi piaccia <3

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Capitolo 18
*** Scusa, ma io ti bacio! ***


Nami's pov
'《Sarai sempre mia, legata a me per sempre.. È inutile scappare, ti troverò!》disse lui, mentre io caddi con le ginocchia sull'asfalto e il buio lentamente mi inghiottì'.

Questo ennesimo incubo mi fece improvvisamente svegliare con altre lacrime, ma decidetti di stare qualche minuto immobile.
Quando aprii gli occhi, mi accorsi di essere poggiata su qualcosa di morbido e molto caldo.
Frastornata e con la testa che mi stava scoppiando, feci per alzarmi, ma quello scatto violento provocò un capogiro che mi fece perdere l'equilibrio.
Qualcuno mi sorresse.. 《Pic...piccola..stai attenta!》disse una voce alle mie spalle.
Capii subito di chi si trattasse ed istintivamente feci un piccolo sorriso, non capendo però quell'improvvisa dolcezza.
Ma ero felice di essere con lui.
'Aspetta, ma io che ci faccio qui insieme a Jimin?' mi chiesi mentalmente, mentre divenni tutta rossa per l'imbarazzo.
Lui se ne accorse e mi abbracciò da dietro.
《Hai dormito tanto quanto un ghiro!》disse dolcemente lui, poggiando il mento sulla mia spalla sinistra, mentre quelle lacrime del risveglio scesero, libere di terminare quel loro percorso. Io lo guardai con un broncio imbarazzato e lui rise con una di quelle risate dolci e coinvolgenti, tipiche sue.
《Sei uno scemo, lo sai?》dissi io, voltandomi di scatto e abbracciandolo forte.
Non mi interessava se pensava male di me o se mi credeva inopportuna, ma in quel momento volevo solo abbracciarlo e tenerlo forte a me.
《Che...che..ti prende?》disse lui balbettando, incapace di aggiungere altro.
《Shhh...godiamoci l'abbraccio ed il suo calore!》gli chiesi, stringendolo ancora di più a me ed inspirando il suo profumo.

Jimin's pov
Stavo bene.
Quelle piccole braccia che mi stavano dolcemente stringendo, mi stavano facendo sentire bene.
Così anch'io circondai il suo bacino e mi avvicinai al suo orecchio.
《Grazie..》le sussurrai silenziosamente.
Lei sciolse quel nostro contatto, per incatenare i suoi occhi nei miei, già pronti a sostenerli.
《Per..per..cosa?》chiese timidamente ed ingenuamente.
Mi stava guardando con quei suoi occhioni grandi e scuri, attendendo una spiegazione che però non ci fu.
Qualcosa nella mia anima mi dette la spinta per uccidere momentaneamente i demoni che da un po mi stavano tormentando.
Mi avvicinai a quel candido viso, un po stanco e un po confuso e feci una cosa inaspettata per entrambi.
La baciai.

Nami's pov
Lo vidi avvicinarsi al mio viso e osservando le mie labbra, inumidì e schiuse le sue.
Mi sarei dovuta scansare perché avevo capito le sue intenzioni, ma io quel bacio lo volevo tanto quanto Jimin.
Così, le sue grosse e morbide labbra si posarono delicatamente sulle mie. Io poggiai le mani dietro il suo collo per avvicinarlo di più a me e assaporarmi quell'afrodisiaco momento.
Dio solo sa quanto quel bacio mi fece sentire in pace.
Fu quasi come bere un sorso di cioccolata calda, aggrovigliata in una coperta di lana, davanti all'illuminante camino e questa sensazione mi scaldò il cuore, facendomi sentire a casa.
Fu un casto e tenero bacio che non durò più di qualche minuto e appena ci staccammo, poggiai, imbarazzata, la fronte sulla sua.
《Grazie a te..》 sussurrai con il fiato corto, dedicandogli un sorriso.
 
NOTE DELL'AUTRICE:
Eccovi il 18esimo capitolo <3
Sono felice quando riesco a scrivere tanto <3
Spero vi piacciaaaa <3
Sono sicura che qualcuno sia felice di quello che accade in questo capitolo e della PUCCIOSITA' dei due birbantelli  *-*
A presto!!!
-BT-

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Capitolo 19
*** Vuoi parlare..? ***


Jimin's pov
Nami posò una mano sulla mia fronte e quel suo ennesimo delicato tocco mi fece sentire protetto e questa cosa mi piaceva tanto.
Per un uomo sentirsi protetto vuol dire essere amato ed io in quel momento mi sentivo veramente bene e al sicuro.
《È scesa..》constatò lei, pensierosa.
《Ma quand-》cercò di dire, ma le mie labbra le impedirono di continuare quella sua domanda perché un bacio a fior di labbra, veloce e dolce, accorciò la distanza formatasi tra di noi.
《Mentre dormivi ho misurato la febbre e ho preso la medicina..》dissi io, guardandola sempre negli occhi e sorriendole, per rassicurarla.
Cosa mi stava accadendo?
Io non sorridevo così da tanto tempo e di certo non avevo mai guardato nessuna come guardavo lei..
In quel momento sentii la mia anima bruciare e spogliarsi di tutti i peccati.
Questa ragazza sarebbe stata il mio inferno nel paradiso.

Nami's pov
Possibile che mi facesse sentire così bene con un solo sguardo?
Tutte le cose brutte che avevo passato e che mi erano capitate, svanirono immediatamente con lui vicino a me.
Jimin non era cattivo e sicuramente gli era capitato qualcosa per essere così freddo delle volte.
Mi resi conto che il braccio sinistro era poggiato al letto e lo stava sorreggendo, mentre l'altro era allungato verso di me e la sua mano fredda stava accarezzando la mia guancia.
Mi persi ad osservarlo.
La sua bianca pelle illuminava quella stanza troppo buia.
I suoi occhi profondi e neri come la pece, mi stavano spogliando l'anima.
Le labbra rosse e a cuoricino, erano piegate in un piccolo e tenero sorriso.
Divenni tutta rossa.
Lo stavo guardando e lui se ne era accorto.
《Non devi vergognarti..》disse, mentre il suo indice passò sulle mie labbra.
Lo trovai estremamente romantico e non so per quale motivo, presi la sua mano e dalla guancia la spostai sulle mie labbra.
La baciai.
《Ti va se parliamo un pochino?》gli chiesi, sorriendogli sinceramente.
Avrei voluto sapere tante cose di lui.
Non solo quelle che si leggono su internet.
Io volevo conoscere Jimin.
Il vero.
《Certo..》disse, diventando improvvisamente serio.
Notai all'istante quel suo cambiamento, così mi avvicinai di più a lui..
《Se non ti va, non fa niente!》dissi seria anch'io, cercando i suoi occhi.
《Non preoccuparti..Voglio conoscerti anch'io, ma dobbiamo solo sconfiggere questa nostra timidezza!》disse, porgendomi la mano.
《Piacere, io sono Jimin..》aggiunse poi, mentre strinsi lentamente la presa.
《Piacere mio! Jimin, io sono Nami..》dissi imbarazzata come la prima volta.
Ci posizionammo una di fronte all'altro ed iniziò lui a parlare.
Mi spiegò che la sua famiglia era tutto quello che lo faceva sentire amato.
Raccontò di quando lui all'inizio non accettasse quel piccolo fagottino, perché tutti si dimenticarono, momentaneamente, della sua esistenza.
Ma quando fece a botte per difendere il fratellino, capì che lo amava più di se stesso.
Mi spiegò anche di come sua mamma si prese amorevolmente cura di entrambi e di come il padre educò lui e Juhyun, facendoli diventare uomini rispettosi della vita.
《Ecco, a proposito...Io voglio scusarmi per come mi sono comportato il giorno del concerto. Ero perso a combattere alcuni demoni all'interno di me stesso, che ho dimenticato di essere un uomo..scusami!》disse lui congiungendo le mani a mo' di preghiera, mentre io mi stupii.
Non me l'aspettavo e fu per questo che mi meravigliai.
《Stai tranquillo Jimi, stiamo cominciando ora a conoscerci e anche se hai detto delle cose che mi hanno fatta stare male, io ti perdonerei altre mille volte..inoltre, i tuoi genitori hanno fatto un bel lavoro..》risposi io imbarazzata, abbassando lo sguardo.
Lui mise l'indice sotto il mento per alzare il mio sguardo e mi mostrò uno dei sorrisi più belli che potessi vedere sul volto di un uomo.
《Parlami di te, straniera!》chiese, spingendomi verso di lui.
《In realtà non c'è molto da dire.. Sono italiana e mi trovo in Corea per migliorare il mio stile di vita. I miei genitori mi hanno sempre appoggiata e anche in quest'avventura lo hanno fatto....》iniziai a raccontargli di me, come se fossimo amici di vecchia data..
 
 
NOTE DELL'AUTRICE:
Buon San Valentino a tutti <3
E anche a questi due romanticoni...
Bacioni a tutti e grazie a chi legge silenziosamente e non questa mia storia... <3
-BT-

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Capitolo 20
*** Con me puoi piangere.. ***


Jimin's pov
《Sono qui perché un certo gruppo mi ha fatta appassionare ancora di più al posto in cui mi trovo adesso..》disse facendo la vaga e scoppiando a ridere.
Io la spinsi leggermente e lei perse quasi l'equilibrio, come il suo solito.
Poi si ricompose, continuò il suo racconto e mentre lo faceva, diventava sempre più bella.
Ogni tanto notavo che i suoi occhi diventavano tristi e volevo solo capire il perché.

《Ehi, cos'hai?》le chiesi ad un certo punto, ma lei parve aver ricevuto una pallottola in pieno petto.
《Nie...niente!》disse un po bruscamente.
《Puoi dirmelo..cioè, sai...Non voglio intromettermi, ma mi preoccupo per te!》dissi con voce tremante, con la paura di scoprire qualcosa di troppo brutto.
《È solo che ho un passato burrascoso e ricordare mi fa male..》disse lei, guardandosi le mani.
《Ti capisco!》 dissi, avvicinandomi a lei e toccandole una spalla, per darle forza.
《Scusa, ogni volta mi impogno di non piangere davanti alle persone, specialmente ragazzi..ma con te non sto facendo altro..》disse Nami, alzando lo sguardo verso di me.
Stava piangendo..

Piccola, con me puoi piangere! Non ti giudico, voglio solo che tu stia bene e quindi su di me puoi contare, sempre..》dissi io con occhi dentro i suoi.
Lei cacciò indietro le ultime lacrime ribelli e mi regalò un dolcissimo sguardo.
《Ho avuto un ragazzo..》disse in un soffio e nel mio stomaco morì qualche farfalla..
《Con Francesco, mio migliore amico e mio compagno di classe, da sempre! Lo conosco dall'infanzia e quando ci siamo messi insieme, pensavo che quello fosse il paradiso. Stavamo sempre insieme, giocavamo, ridevamo e scherzavamo..》disse lei, fissando un punto fisso che sembrava riportarla a quei giorni.
Parlava con il cuore lacerato dal dolore.. Io la guardavo intensamente, quasi avessi paura che da un momento all'altro sarebbe apparso un mostro e la mangiasse.
《E poi?..》mi azzardai a chiedere.
Fragile com'era poteva rompersi con un solo ricordo..
《E poi...beh, mi ha lasciata dicendomi che ero solo una delle tante, ma che sarei rimasta comunque di sua proprietà, per sempre.》disse lei, tremando..

Nami's pov
Sussurrai quelle ultime parole, tremando come una foglia.
Ma la cosa che realmente mi fece tremare, ma non di paura e nemmeno di rabbia, fu Jimin.
Era evidentemente incazzato e se avevo realmente conosciuto la sua anima, in quei pochi baci che ci eravamo scambiati, capii che il suo nervosismo era dedicato a Francesco.
《Quel bastardo..》disse, serrando la mascella e stringendo i pugni talmente forte, che sentii i denti stridere e le unghie conficcarsi nella morbida carne delle sue mani.
《Ma come si fa? Come si fa a trattare così una ragazza? Io sono stato stronzo è vero, ma non avrei mai avuto il coraggio trattarti così se fossimo stati...fidanzati..》aggiunse poi, con voce timida verso la fine..
《Jimin, quello che mi hai fatto tu, non è niente! Su questo puoi stare tranquillo. Abbiamo risolto e mi hai fatto capire che eri nervoso e non ti giudico perché tutti possiamo essere nervosi ed avere cattive giornate.. Francesco invece, era sempre nervoso specialmente se stavamo insieme e c'erano i suoi amici.. Si innervosiva perché io volevo stare con lui, sola.. E comunque sono sicura che se fossimo stati fidanzati, tu mi avresti trattata come una principessa. Come hai fatto oggi..》dissi io, tutta rossa per l'imbarazzo.
D'un tratto, mentre i nostri occhi erano incatenati nel loro mondo, la porta della stanza si aprì, lasciando entrare la persona per cui ero venuta qui al dormitorio.
Mi sentii tremendamente in colpa..
 
NOTE DELL'AUTRICE:
SONO VIVAAAA <3
Ecco qui il 20esimo capitolo (secondo me un po pietoso, non so perché) T.T <3
Francesco è il primo nome che mi è venuto in mente ahahah il classico insomma xD
Fatemi sapere con un commentinoooooo <3
BACIONIIII <3
-BT-

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Capitolo 21
*** Confusa, ma felice. ***


Jin's pov
Aprii la porta della stanza di Jimin, aimè senza bussare e alla visione che mi si parò davanti, il mio cuore fece un tuffo nel baratro più totale.
Nami era a pochi centimetri dalle labbra di Jimin, il quale doveva essere moribondo, dato che aveva saltato le prove.
Entrambi si voltarono verso di me e l'unica cosa che non mi sarei mai aspettato di vedere fu Jimin con gli occhi sbarrati quanto quelli di Nami.
Mi sentivo il terzo incomodo e così, mi voltai per lasciarli soli.
《Scusate, tolgo subito il disturbo!》dissi con un tono di distacco e freddezza, mai avuti.
《Aspetta Jin!》disse Nami, trattenendomi dal polso.
Le sue mani erano congelate..
《Dobbiamo parlare Jin e ti devo ringraziare..》disse lei, con un tono di scuse e di dispiacere.
Io non potevo o non riuscivo ad essere arrabbiato con lei, però ero incazzato con Jimin, perché si è approfittato della situazione..
《Vieni di là..》dissi io, scandendo lentamente quelle parole e prendendo la sua piccola e fredda mano, mi feci seguire nella mia stanza, lasciando Jimin da solo, con i suoi demoni.

Jimin's pov
Jin si era appena portato Nami nella sua stanza ed io ero rimasto fermo, immobile e senza dire una sola parola.
Che mi prendeva?
Ero come bloccato ed i miei pensieri non mi permettevano di agire o pensare lucidamente.
Io chi ero per essere suo amico?
Chi ero per baciarla in quel modo?
Chi?
Nessuno.
Eppure avevo quella sensazione di nausea che mi attanagliava lo stomaco ed un nervosismo strano che mi offuscò la mente.
Ero geloso, ma non perché era andata via con Jin, o meglio sì, anche per quello.
Ero nervoso perché lei mi stava a cuore e mi piaceva tanto, ma non riuscivo ad essere pienamente me stesso.
Avevo troppa paura!
Paura di farmi male veramente, di cadere nell'oscurità e di non riuscire più a riemergere e dall'altra parte volevo averla solo accanto perché mi faceva sentire bene.
Ma la lucidità era andata a farsi fottere ed i miei demoni ritornarono nell'anima.
Se lei voleva stare con Jin, non mi sarei minimamente opposto ai suoi sentimenti.
'D'altronde si dice che chi ama deve lasciare libero ed io pur non amandola ancora, scelgo di farla felice comunque' pensai, stendendomi sotto le coperte.

Nami's povJin mi condusse nella sua stanza senza dire una sola parola ed io mi stavo sentendo leggermente strana, confusa e....dispiaciuta.
《Jin...grazie...》dissi io, con il viso rivolto verso di lui.
《Era solo un pensiero...morbidoso..》 disse lui serio, ma tenero al tempo stesso.
《Senti...io ho preparato una cenetta italiana per sdebitarmi con te! È poggiata sul tavolo, in cucina..》dissi io sorriendogli dolcemente.
《Davvero? Grazie, ma non dovevi.. Comunque andiamo allora, visto che sono le nove e mezza!》disse lui, facendomi spalancare gli occhi.
《Le nove e mezza, di già? Passa velocemente il tempo eh..》dissi io, pensando alle ore precedenti passate con Jimin.
Jin si accorse di ciò e cambiò espressione.
《Andiamo!》disse lui, mentre io mi sentivo sempre più confusa.
Jimin mi piaceva, ma anche Jin mi piaceva e in quel momento sprofondai in un'insicurezza mai avuta, nemmeno quando stavo con Francesco.

Jin's pov
Entrammo in cucina e il profumino del cibo cucinato da Nami era veramente invitante.
《Dal profumo già non vedo l'ora di assaggiare o meglio, di spazzolare tutto!》dissi io, mettendola visibilmente a disagio.
Mi avvicinai e le alzai il mento, per guardarla negli occhi.
《Tranquilla, con me puoi mangiare come se non ci fosse un domani!》la rassicurai io, mentre lei scoppiò a ridere.
Quanto era bella quando rideva!
Esprimeva tutta se stessa quando lo faceva e sembrava ancora più bella quando si vergognava all'improvviso.
Mettemmo il cibo a riscaldare e l'aiutai, perché volle fare tutto sola.
《Senti, quell'enorme orso che mi hai mandato a casa non è un pensiero! Il mio è un pensiero, non il tuo..quindi zitto e obbedisci!》disse lei mostrandomi un'espressione buffa con le guace gonfie e la bocca a forma di cuoricino.
《Ragazzi!》disse Suga, arrivato in cucina insieme a Taehyung, Kookie, Hoseok e Namjoon.

Nami's pov
Entrarono in cucina e appena mi videro, fecero un'espressione di sorpresa.
Sapendo che il dormitorio era sempre pieno e visto che avevo cucinato tanto da sfamare un esercito, mi venne in mente di chiedergli di mangiare con noi.
《Ragazzi, io ho cucinato Italiano, vi va di unirvi a noi?》chiesi dopo che mi salutarono calorosamente.
Dagli schiamazzi che fecero, capii che avevano accettato e così mi aiutarono ad apparecchiare e sistemare il tutto.
Jin sembrava tranquillo ora e anche se non li conoscevo affatto, quella sera avrei instaurato un bellissimo rapporto con quelle pesti...
NOTE DELL'AUTRICE:
Eccomi qui con un altro capitolo!
Si aggiungono pian piano gli altri membri, perché poi ognuno si affezionerà in modo diverso a Nami *piccolo spoiler eheh*
Buona lettura a tutti e buon fine settimana <3
-BT-

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Capitolo 22
*** Ritornando stronzi.. ***


Nami's pov
Mentre stavamo mangiando, mi venne in mente Jimin.
Lo avevo lasciato lì, da solo e senza dire una parola.
Così mi alzai, presi della pasta al sugo e le polpette e le misi in due piatti e poi, mi feci prendere un vassoio.
Jin con la bocca piena, mi assecondò, anche non capiva le mie intenzioni.
Anche gli altri mi stavano guardando stranamente, ma io scoppiai a ridere e poi spiegai che Jimin era malato e chiuso da solo nella sua stanza.
《Torno subito!》dissi poi, uscendo dalla cucina e recandomi da Jimin.
Appena poggiai la mano sulla maniglia della porta, mi accorsi che era chiusa.
Ci rimasi un po male, ma forse aveva ragione...
《Chiunque ci sia fuori la mia stanza, è pregato di lasciarmi da solo! Sto male.》disse lui, con la voce cupa e graffiata.
Evidentemente la febbre stava tornando.
《Jimin, odiami e fa quello che vuoi, se non vuoi aprire sfondo la porta.》dissi io, aspettando un qualunque segno con il vassoio tra le mani.
《Va via.》disse lui, più bastardo e stronzo del solito.
《Avevo preparato del cibo per tutti voi, ma se non apri come fai a mangiarlo?》chiesi innocentemente, facendo finta di niente.
《Va via ho detto!》disse lui incazzato e sforzando la gola.
《Sai cosa? Certo che sei proprio stranamente stronzo! Io il vassoio te lo lascio dietro la porta e se vuoi mangiare, mi fai un piacere! Così prendi la medicina e fai scendere quella febbre! E non urlare, che sforzi le corde vocali e poi non puoi cantare..》dissi io furiosa, lasciandogli il vassoio dietro la porta e tornando in cucina.
Entrai in cucina con il broncio e quando ci spostammo in soggiorno, gli altri lo notarono subito.
《Rimani!》disse Suga dopo aver guardato l'orario sul suo telefonino.
Erano le undici e mezza, i pullman non passavano a quell'orario e non avrei mai avuto il coraggio di percorrere tutta quella strada, da sola.
Così, messa alle strette, dovetti accettare.
《Mi dispiace rimanere e recarvi tutto questo disturbo, ma devo accettare! Ho paura a fare tuto quel cammino da sola.》dissi io, stringendomi vergognosamente nelle spalle e tirando ancora di più quel broncio.
《Nessun disturbo Noona..Non preoccuparti. Ne abbiamo parlato mentre portavi la cena a Jimin.》disse Kookie abbracciandomi.
Era un cucciolino ed era molto dolce e ricambiai quel dolce abbraccio che mu regalò.
Mentre decidevamo cosa usare come 'pigiama', Hoseok riuscì a trovare una tuta di sua sorella, la quale spesso andava a trovarli e rimaneva anche la notte per stare con il suo fratellone.

Jimin's pov
Ero incazzato nero e non sapevo più cosa fare.
Sarei diventato matto.
Questo era poco, ma sicuro.
Avevo lo stomaco che bruciava da morire e brontolava.
Decisi di dare ascolto a Nami e andai a prendere il vassoio con quello che aveva preparato.
Mi accorsi del bigliettino minuscolo che uscì da sotto il piatto.
'Perdonami. Mangia tutto!'.
Era scritto in modo frettoloso, ma quello bastò a darmi sorridere leggermente..
Dovevo smetterla di trattarla male ed iniziare a farle capire che ci tengo a lei.
Pensavo che i baci che ci eravamo scambiati prima fossero stati abbastanza chiari.
'Ma dubito che mi sia fatto capire visto che non mi capisco nemmeno io.' pensai serio e poi mentre gustavo quelle dolci prelibatezze italiane, presi il cellulare e guardai l'ora.
'È tardissimo' pensai, alzandomi e portando il vassoio in cucina e quando passai dal soggiorno, notai la tv accesa.
Mi avvicinai, ma non c'era nessuno..
Così mi recai verso le altre stanze e notai che la porta della stanza degli ospiti aperta e che la luce brillava.

Nami's pov
I ragazzi mi aiutarono a sistemare il letto dove avrei dormito e poi, visto che a nessuno faceva sonno, li invita i a parlare un pochino.
《Ragazzi, vorrei dirvi una cosa!》dissi io, mentre quegli scalmanati erano dispersi nella stanza dove avrei dormito quella notte.
《Dicci tutto cara..》disse dolemente Namjoon.
《Allora...beh....cioè....ehmmm...》balbettai irrimediabilmente.
Ma la cosa che attirò la mia attenzione fu la porta della stanza che si aprì, lasciando entrare un Jimin con occhiaie scure e un pallido volto.
《Scusate.....sentivo delle voci e mi sono alzato per vedere...di cosa si trattasse...》disse lui imbarazzato..
《Tolgo subito il disturbo!!》disse poi, ma Taehyung lo bloccò e gli chiese di rimanere.
Così si sedette davanti a me e...
 
NOTE DELL'AUTRICE:
Come prima cosa= SCLERO PER IL VIDEO DI 'NOT TODAY'! Adorooooooooooooo <3 <3 <3
Finito lo sclero (momentaneamente) eccomi qui con un altro capitolo...
EHEHEHEHEH ALTRO SCLERO @.@
Tutti i BangTan sono nella stanza di quella povera fanciulla disgraziata ahahah COSA SUCCEDERA'? Forse..... *no spoiler* (ora qualcuno mi uccide eheheh xD)
Spero vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate...
Un bacioneeeeeee <3

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Capitolo 23
*** Benvenuta in famiglia! ***


Nami's pov
Jimin si sedette davanti a me e con il suo arrivo, tutte le mie strane sensazioni si amplificarono ed il mio cervello andò in tilt.
Come se non bastasse le mie guance divennero rossissime e le parole non spiccarono il volo, facendomi sembrare una stupida ragazzina.
Ciò che mi fece tornare dall'aldilà fu un cuscino tirato alla velocità della luce in pieno viso e quando guardai la direzione in cui arrivò, feci un'espressione indecifrabile.
Taehyung stava morendo dalle risate, mentre il piccolo Kookie aveva uno sguardo preoccupato.
Scoppiai a ridere e con me anche gli altri.
O meglio..
Tutti, tranne lui.
Lo guardai negli occhi e poi mi feci forza e lasciai il cuore parlare al posto del cervello.
《Allora, io voglio essere chiara e sincera.. Vi devo ringraziare, perché è anche per voi che sono qui in Corea. Il giorno in cui ci conosciuti, ho capito quanto voi siate meravigliosi. Vi siete presentati con i vostri stessi nomi e non con i vostri alter ego e questa cosa mi ha lasciata senza parole e non riuscivo a capire. Ora però, mi sono accorta del vostro essere così veri e così persi a vivere quello che vi succede, senza pensare al vostro apparire e alle cose superflue. Siete il mio esempio da seguire, soprattutto perché...Ecco soprattutto...perché io..perché io anche se ho 21 anni, non ho ancora vissuto niente... Inoltre, io sono vostra amica e di me potete fidarvi e potete sempre contare su di me. Di certo non mi serve stare sotto i riflettori, non fanno per me, davvero. Io sono vostra amica, niente di più e niente di meno. E vi dico solo grazie.》dissi io, guardando ognuno di loro, negli occhi e con le mani sul mio cuore.
I ragazzi non fiatarono per un po, evidentemente stavano metabolizzando le mie parole.
Ed il mio rossore sulle guance sparì, perché avevo deciso di essere il più vera possibile e l'imbarazzo in quel caso avrebbe solo portato ancora più imbarazzo!

Jimin's pov
Appena i nostri occhi si incrociarono, un brivido percorse ogni mia singola vertebra.
Quegli scuri capelli ribelli, raccolti in una coda confusionaria come la mia mente e quegli occhiali da vista che ingigantivano quei grandi occhi che si ritrovava.
Era struccata ed indossava la tuta della sorella di Hoseok.
Dio s'era bella!
Iniziò a parlare e così decisi di ascoltarla..
Udii quelle parole senza nemmeno respirare e mi accorsi di quanto fosse realmente bella.
Non solo i suoi occhi esprimevano la pura e limpida anima e la sua chiara carnagione faceva intravedere quel tenero cuore, che spezzato troppe volte ancora batteva, anche il modo di esprimersi e la sua dolcezza nel farlo erano così belli, da farla sembrare una fata, una dea..
《Grazie te lo diciamo noi!》disse Suga, alzandosi e andando a stringerla tra le sue braccia.
Poi prese le sue mani e la guardò negli occhi.
《Sei una persona stupenda e permettici di essere la tua famiglia qui in Corea! Sei tanto tenera che mi ricordi una bambina indifesa...》disse lui, mentre le lacrime stavano già rigando il suo volto.
Anche Taehyung si alzò e l'abbracciò forte, quasi le tolse il respiro.
《Benvenuta in famiglia sorellina!》disse lui sorridendole dolcemente.
Io guardavo come tutti la stavano coccolando senza fare niente.
Non feci nulla.
Rimasi fermo ad ascoltare tutte quelle parole e ad ascoltare il suono del mio cuore, che martellava impetuoso come l'acqua che si scontra con gli scogli.
《Saremo qui anche noi, qualunque problema tu abbia piccolina..》disse Jin, alzandole il mento e incatenando gli occhi ai suoi, mentre le lacrime ancora le stavano scendendo.
Ad un certo punto, Nami si slanciò tra le braccia di Jin, che era alzato davanti a lei.
《Grazie..》disse lei, mentre tutti si abbracciarono..
《Noona...benvenuta!》disse il piccolo Kookie, lasciandole un bacino sulla guancia. Io dovevo fare qualcosa!
《Buonanotte!》dissi freddamente.
Poi mi alzai e me ne andai in camera mia, dopo aver sbattuto la porta..
 
NOTE DELL'AUTRICE:
Eccomiiiiiiiiiiiiiiiii <3
Buona lettura e come sempre spero vi piaccia! <3
-BT-

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Capitolo 24
*** Buonanotte, piccola! ***


Jimin's pov
Richiusi velocemente la porta alle mie spalle e poi stetti qualche minuto in piedi con la testa poggiata al legno scuro e freddo, pensando a quello che era accaduto pochi minuti prima.
Nella mia mente balenarono miliardi di domande apparentemente senza senso.
Perché mi sentivo come se il cuore volesse uscirmi dal petto?
Cos'era quella cosa che sentivo nascere, a poco a poco, dentro di me?
Gelosia?
E se fosse stata la gelosia, perché mi sentivo come se nessuno potesse capirmi?
Scacciai quegli strani pensieri, mi misi sotto le calde coperte e cercai di prendere sonno, ma tutto quello che si focalizzava dietro le palpebre chiuse era Nami, in quella stanza..
Dopo un'ora passata a girarmi e rigirarmi nel letto come una cotoletta, presi il telefonino e guardai l'ora.
Le due e mezza.
Era tardissimo e nonostante le ultime due giornate passate a non dormire o dormire poco, non avevo per niente sonno ed il mio unico pensiero era rivolto sempre lei.
Mi scoprii e quel gesto mi provocò dei brividi che percorsero tutto il mio corpo.
Forse avevo ancora qualche linea di febbre, ma non curante di ciò, camminai scalzo su quel pavimento freddo come il marmo.
Una volta arrivato alla porta della cameretta, impugnai la maniglia e poi uscii dalla mia stanza, recandomi nella sua...

Nami's pov
Dopo la brusca reazione di Jimin, che avevo notato solo io, diedi la buonanotte al resto del gruppo.
Inventai di star morendo dal sonno e diedi un bacino ad ognuno di loro per scusarmi.
Jin rimase un attimo in più nella stanza e dopo avermi accarezzato la guancia, ricambiò quel piccolo bacio che gli diedi e dandomi la buonanotte con voce roca per il sonno, ma allo stesso tempo tenera e dolce, uscì dalla stanza.
Spensi la luce e mi infilai sotto le coperte, congelate.
Faceva tanto freddo e come se non bastasse, la mia mente faceva riaffiorare il ricordo di Jimin.
Ma perché si comportava così?
Non eravamo amici?
Non avevamo ricominciato da capo?
Forse era meglio dimenticare tutto quello che era accaduto e fare una bella dormita.
Nonostante i buoni propositi, non riuscii a chiudere occhio e così, mi voltai dalla parte della finestra e guardai la meravigliosa luna che risplendeva da fuori.
Sentii dei passi e poi vidi la luce del corridoio entrare nella mia stanza e sparire due secondi dopo.
Qualcuno era entrato nella mia stanza e avevo il cuore a mille, perché sapevo esattamente di chi si trattasse e perché sentivo l'odore inconfondibile della sua pelle.
《Scusa!》disse, infilandosi nel mio letto ed abbracciandomi da dietro.
Il mio corpo ebbe come una scossa ed i miei occhi rimasero spalancati per quella vicinanza troppo improvvisa.
Le sue braccia stringevano i miei fianchi e la sua fronte era poggiata sulla mia schiena.
《Non dire niente...》disse lui, accarezzandomi i capelli lentamente.
Io, che stavo guardando la luna, presi coraggio, mi voltai verso di lui e in un attimo i suoi occhi invasero i miei.
《Scusa!》ripeté ancora, non staccando quel contatto visivo nemmeno per un secondo.
Poi, forse per la stanchezza o semplicemente per la voglia di dimenticare le nostre brutte litigate, le lacrime iniziarono a scendere e poi tutto avvenne in modo naturale.
Come una mamma che abbracciava il suo bambino, strinsi le mie braccia intorno a lui e lo avvicinai a me.
《Vederti piangere mi ammazza!》disse lui, stringendo le sue braccia intorno a me ed uno stato di benessere invase il mio corpo.
《Io ti voglio tanto bene..Ti prego smettiamola con i litigi e impariamo ad accertarci per quello che siamo..》dissi io con voce tremante, mentre le lacrime scendevano e bagnavano anche lui..
Jimin non disse nulla e con un brivido che percorse le nostre candide schiene, si avvicinò lentamente a me per sigillare quella promessa con un dolce bacio.
Questa volta fu un bacio lungo e tormentato di passione repressa, che ci fece capire che non ci sarebbe stato bisogno di aggiungere altro.
Con quel bacio ci confessammo quello che a parole non avremmo mai avuto il coraggio di dirci.
《Resta..》chiesi io, imbarazzata per quel bacio inaspettato e per la spontanea domanda che gli feci.
Un altro piccolo bacio, mi fece capire che quella notte io e Jimin, avremmo condiviso dolcemente il letto e così, passammo gli ultimi minuti nella stessa posizione, facendoci domande silenziose con gli occhi..
《Buonanotte, piccola!》disse lui, lasciandomi un umido bacio sulla fronte.
Infine, dopo un ultimo dolce e lungo sguardo, ci arrendemmo e ci abbandonammo silenziosamente a Morfeo.
 
NOTE DELL'AUTRICE:
SONO VIVA T.T
Scusate se pubblico solo ora, ma ho avuto tantissime cose da sbrigare e sono senza forze!
Per fortuna stanotte ho continuato e ho scritto due capitoli, quindi ci siamo <3
Che dire, ringrazio tutte le persone che seguono silenziosamente la mia storia e ringrazio _MartyK_ che mi da sempre buoni consigli <3
Detto questo buona lettura *--*
-BT-

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Capitolo 25
*** Ridiamo felicemente? ***


Jimin's pov
In quel momento ero in un totale stato di benessere con me stesso.
Forse perché ero abbracciato alla ragazza che mi faceva sentire schifosamente bene e sentivo le sue braccia strette, come la notte precedente, intorno alle mie.
Forse perché i raggi del sole che penetravano dai chiari vetri dell'immensa finestra, riscaldavano i nostri corpi intrecciati.
Forse perché appena aprii gli occhi, incontrai due pozzi profondi intenti a studiarmi e scrutarmi e un cuore di labbra carnose e rosee, in un bel sorriso spontaneo e sincero.
Il suo piccolo e candido corpo era in controluce e il riflesso la rendeva ancora più eterea di quanto potesse essere.
Sembrava un'antica dea della mitologia greca ed era solo ed esclusivamente lì accanto a me.
《Non guardarmi così..lo so che sono un mostro..》disse lei portandosi entrambe le mani sul volto con l'intento di coprirlo.
《Non è vero! Sei di una bellezza disarmante e anche senza trucco, con i capelli arruffati e con il pigiama, sei uno splendore inumano.》dissi io, con la più totale sincerità che potesse provenire dal mio cuore.
Lei sbirciò verso di me spostando solo due dita, assimilò la mia frase e poi divenne rossa come un peperone ed iniziò a ridere.
La sua risata era talmente cristallina e pura, che invece di ridere anche io, mi beai di quel melodioso suono che arrivò alle mie orecchie.
《È la verità quella che hai detto!》disse lei, constatando che non stessi affatto mentendo e che le mie parole erano pure ed oneste, come il suono della sua voce.
Tornò seria e la vidi pensierosa, poi posò le sue mani sulle mie guance e le strizzò leggermente.
《Tu invece..sei un..》iniziò a cantilenare e a ridersela sotto i baffi.
《Ti prego non farlo!》dissi io, sapendo già quello che mi sarebbe giunto alle orecchie un secondo dopo.
《MANGGAETTEOK!》disse, continuando a palpare le mie povere ed ormai arrossate guance.
Rise ancora e questa volta mi unii anche io.
Eravamo felici e questo mi bastava.

Nami's pov
Ridemmo per qualche minuto e poi ritornammo seri.
Tra di noi il contatto visivo era sempre forte e non accennavamo neanche per un secondo di guardare altrove.
《Comunque buongiorno!》disse lui, a pochi centimetri dalle mie rosee labbra che divennero sue in un sol sospiro.
Avevo il cuore a mille ed ero felice.
Ci stavamo buttando le cose brutte alle spalle e stavamo iniziando a vivere di cose belle e dolci.
《Buongiorno a te..》dissi io, sorridendo a fior di labbra.
La sua pelle era molto bianca e con la luce sembrava ancora più candido.
Era di una bellezza indescrivibile, soprattutto per essere mattina presto..
《Sai..prima di andare a fare colazione, vorrei dirti una cosa..》dissi io, guardandolo intensamente e sorridendogli leggermente.
《Sono tutto orecchie.》disse lui, avvicinandosi a me e poggiando le sue mani sulle orecchie per evidenziare il fatto che stesse ascoltando veramente.
Ci guardammo un altro secondo con le guance arrossate per lo sforzo di trattenere l'impossibile e poi, scoppiammo a ridere talmente forte che le lacrime scesero dagli occhi e la pancia faceva male.
《Niente di che, volevo solo dirti che un uomo che sa fare ridere ogni giorno, ha vinto tutto nella vita..》dissi io sorridendogli dolcemente.
Questa frase provocò in lui una serie di emozioni diverse una dall'altra e poi, come per magia, mi ritrovai le sue braccia intorno al mio piccolo corpo e la sua testa accanto alla mia.
Poi si avvicinò e le sue parole presero la mira per entrare diritte nelle mie orecchie.
《Allora ogni giorno mi impegnerò a farti ridere, così accanto a me ci sarà una donna felice!》disse lui, lasciandomi letteralmente senza parole e abbastanza commossa, da quella specie di dichiarazione indiretta.

Jimin's pov
Forse eravamo passati da un eccesso all'altro, ma sinceramente in quel momento non mi importava nulla.
Catturai una luce d'acqua che ribelle uscì dai suoi occhi grandi e scuri e poi la presi per mano.
《Andiamo a fare colazione adesso!》dissi io, alzandomi e trascinandomi anche Nami.
Camminammo tutto il tragitto mano nella mano e non avevo nessuna preoccupazione a riguardo, ma mi accorsi che avrei fatto meglio a pensarci un po di più, perché una volta che entrammo in cucina, tutti gli altri ci guardarono scioccati mentre Nami, dopo aver incontrato gli occhi di Jin, parve spegnersi un attimo...
 
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao a tutti <3 eccovi il seguito *-*
Spero che vi stia intrigando e come sempre ringrazio chi legge questa storia!!
A presto <3
-BT-

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Capitolo 26
*** Voglio semplicemente te! ***


Jin's pov
Quella mattina ero molto, molto stanco.
Forse perché la notte precedente, dopo essere uscito dalla stanza di Nami, per cercare pace e tranquillità mi recai nella mia, ma purtroppo non riuscii a chiudere occhio.
Avevo una sensazione di continuo tormento e la causa era della mia fredda ed inquieta anima.
Istintivamente la mia mente volò da lei.
Rimasi tanto di quel tempo a pensare e ripensare a lei, a me, a Jimin, che non mi accorsi che era già mattina e che avrei dovuto preparare la colazione e poi andare alla BigHit insieme agli altri.
Mi alzai lentamente per non disturbare nessuno e silenzioso come un gatto mi recai in cucina a preparare i dorayaki.
Più il tempo passava, più pancakes facevo e più BangTan si svegliavano attratti dal dolce odore.
Nonostante ciò, i miei occhi facevano fatica a restare aperti e le occhiaie si scurivano man mano che strofinavo la sottile pelle per provare sollievo al rossore degli occhi.
《Ehi hyung, tutto ok?》chiese Suga una volta avvicinatosi.
Era da un pezzo che mi stava attentamente osservando e sentivo i suoi occhi seguire ogni mio movimento.
《Sì tranquillo!》mentii io, sfoggiando un sorriso finto e tirato, una volta girato verso di lui.
Nel frattempo, Hoseok prese il latte e Kookie i vari cereali mentre Namjoon prese il succo alla pera.
Taehyung invece era seduto al tavolo, ma con la mente era ancora nel mondo degli unicorni rosa che camminavano su un prato fiorito e vomitavano arcobaleni fatati.
Lo invidiavo proprio.
Poi, improvvisamente, la mia attenzione venne catturata da due mani intrecciate delicatamente tra loro.
Alzai lo sguardo ed incontrai due pozzi scuri come gli abissi.
Non capii più nulla e non mi resi conto di avere l'avambraccio vicino al fuoco.
Mi scottai e imprecai ad alta voce.
Non ero mai stato un amante delle parolacce specialmente se dette davanti ad altre persone, ma in quel momento non ero me stesso e avrei voluto bruciare non solo quella piccola parte del mio braccio, ma tutto il corpo così da non provare quel dolore che mi stava logorando il cuore.
Tutti si avvicinarono, ma nessuno osava parlare o toccarmi.
Un tocco gelido e delle dita piccole ed affusolate mi sfiorarono delicatamente il braccio non ferito e solo quella vicinanza, mi fece capire che lei era un calmante per me.
《Vieni con me così ti medico!》disse solamente lei guardandomi con quei suoi grandi occhi, resi ancora più immensi dalla preoccupazione.
Durante il tragitto verso il bagno dove c'era l'occorrente per le medicazioni, entrambi restammo in silenzio.
Si sentiva solo il mio respiro forte causato dalla forza che stavo impiegando per non gridare dal dolore che provocava la pulsante ferita.
Mi faceva malissimo e sentivo la pelle bruciare, tirare ed essere viva..
Tentai di focalizzare l'attenzione su altro.
Mi resi conto che il bagno non era molto grande e Nami faceva fatica a muoversi.
Io ero seduto al bordo della vasca da bagno, mentre lei era girata ed il suo viso era rivolto dalla parte della specchiera.
Forse si accorse del mio sguardo, perché alzò la testa e d'un tratto mi sentii accaldato.
Cazzo se mi ero scottato!
E questa constatazione era riferita a tutt'altro che il braccio.
Nami si avvicinò, sempre silenziosa, poi si inginocchiò davanti a me ed iniziò a passare la lozione sulla scottatura.
Appena il cotone imbevuto toccò la zona interessata il bruciore moltiplicò ed io chiusi immediatamente gli occhi ed inspirai fortemente.
《Lo..lo so...che fa male....ma resisti!》disse lei singhiozzando.
Aprii gli occhi e trovai i suoi occhi neri come il carbone, illuminati dalle gocce salate che uscivano indisturbate.
《Per...perché..piangi?》chiesi io, non capendo quella reazione inaspettata quanto improvvisa.
《Perché...ti sei fatto..male....a causa...mia..》disse lei tentando di asciugarsi gli occhi con le maniche del pigiama.
Non seppi il motivo, ma mi sedetti di fronte a lei sul freddo pavimento.
Volevo che i nostri occhi si intrecciassero così come le sue mani e quelle di Jimin.
Volevo che capisse tante cose.
Volevo che mi spogliasse l'anima.
Volevo semplicemente lei.
 
NOTE DELL'AUTRICE:
Salve a tutti <3
Ecco qui un capitolo completamente dedicato a KIM SEOKJIN. *-*
Ultimamente sono proprio fissata con lui e volevo sviluppare di più il suo personaggio, visto che per tutti gli altri capitoli ci sono stati solo Jimin e Nami. xD
PIETA' HO SCRITTO TUTTO QUESTO STANOTTE ALLE 2.00, QUINDI SE FA SCHIFO PERDONATEMI T.T
Spero vi piaccia, un bacione <3
-BT-

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Capitolo 27
*** Mian haeyo! (Mi dispiace!) ***


Jimin's pov
Credevo che sarei uscito pazzo da un momento all'altro perché la testa immaginava cose non reali e i miei pensieri stavano diventando sempre più fastidiosi, così come i miei sentimenti.
Stavo facendo di tutto per non permettere ai miei occhi di guardare in quel fottuto punto, ma per quanto mi sforzassi andavano a finire sempre lì, nel posto in cui scomparvero Jin e Nami.
Ormai era da mezz'ora che erano andati via e stavo iniziando ad avvertire quello strano formicolio doloroso allo stomaco.
Ogni volta che la dolce Nami si allontanava da me, quell'insopportabile dolore si risvegliava.
La gelosia stava iniziando ad infastidirmi e questo non passò inosservato gli altri che per quanto fossero assonnati, erano più che attenti.
《Che hai?》mi chiese Kookie con uno sguardo severo che mi lasciò stranito.
Che gli prendeva?
《Niente, tu piuttosto che hai?》chiesi di rimando io, serio.
Ero già in contrasto con i miei sentimenti, non volevo litigare anche con gli altri.
Kookie parve sorpreso da questa mia contromossa e tossì, poi si ricompose e continuò a fare colazione, senza degnarmi di uno sguardo.

Kookie's pov
Ignorai la contro domanda di Jimin e continuai a mangiare il mio dorayaki.
Per quanto ammassi quella tipologia di pancake, non riuscivo a gustarmelo.
La mia mente focalizzò la figura di una ragazza.
Era la mia noona.
Geloso?
Sì, ero geloso cazzo!
Mi ero affezionato a lei dal primo momento in cui l'avevo vista e non mi seppi spiegare nemmeno il perché.
L'unica cosa di cui ero certo era che lei stava diventando molto importante per me e volevo che nessuno la facesse piangere o che la trattasse male.
Non se lo meritava.
Ma aspettate un attimo, lei non mi piaceva, solo che avrei sempre voluto avere una sorella e così sembrava che il mio desiderio stesse diventando realtà.
Inoltre le dovevo tanto, perché stava facendo uscire allo scoperto un lato del mio carattere che non conoscevo.
La protezione.
Io mi sentivo di proteggerla, proprio come un fratello farebbe con la propria sorella.
Infatti ero preoccupato perché era da mezz'ora che era andata via con Jin e non sapevo cosa pensare.
Così decisi di alzarmi e con uno scatto che fece spaventare il resto del gruppo, sgattaiolai fuori dalla cucina e mi recai verso le stanze..

Nami's pov
Jin era inginocchiato a terra davanti a me e con le sue gelide mani delineò il mio viso.
Partì dagli occhi e asciugando una lacrima ribelle passò allo zigomo e poi alle labbra.
Delineò anche quelle e poi si avvicinò pericolosamente e nonostante ciò misi la mia mano sulla sua.
Non stavo capendo più nulla e i sentimenti contrastanti che stavo provando da un paio di giorni, stavano facendo a pugni tra loro.
Perché Jimin e Jin erano tanto presi da me?
Cosa avevo di speciale io?
Jin era molto, troppo vicino..
《Mian haeyo!》sussurrò lui prima di poggiare delicatamente le sue dolci labbra sulle mie.
Un brivido bollente percorse il mio corpo infuocato.
Cosa mi stava succedendo?
Perché desideravo questo bacio?
Perché Jin e Jimin mi baciavano?
Le mie domande furono mandate a quel paese, perché Jin mi prese il mento e avvicinò di più il mio volto al suo.
Allora incrociai le braccia dietro al collo per sentire il calore del suo corpo fondersi con il mio.
D'un tratto però la porta del bagno si spalancò e Kookie guardò prima Jin con uno sguardo freddo, poi guardò me e senza nessuna emozione espressa sul suo volto indietreggiò e scappò via, lasciandoci senza parole.
 
NOTE DELL'AUTRICE:
Eccomi qui con un altro capitolo....
Allora Nami è contesa tra Jin e Jimin ed è nel pallone più totale perché lei non è abituata a tutte queste attenzioni, che le piacciono tanto anche se per lei sono sbagliate..
Kookie è un pesciolino amoroso *-*
QUESTO ACCADE QUANDO HAI PIU' BIAS. (bastardoni)
Spero vi piaccia e come sempre aspetto un vostro giudizio! <3
Buonanotte a tutti <3

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Capitolo 28
*** Fratellanza! ***


Kookie's pov
Sbattendo furiosamente la porta dell'ingresso, corsi via dal dormitorio senza nemmeno dire una parola.
Non sapevo dove stessi andando, ma i miei piedi stavano guidando corpo e mente e allora decisi di seguirli.
Mi sentivo male e la rabbia stava crescendo dentro di me.
Ero veramente incazzato come una bestia!
Non capivo perché tutti stavano dietro Nami e fossero presi così tanto da lei.
Jimin era entrato mano nella mano con lei e Jin se l'era baciata.
Non riuscivo a capire.
Non capivo loro e non capivo lei.
Nami era davvero importante per me, tant'è che la mia più grande paura era di quella perderla a causa loro.
Ero in uno stato mentale devastato e continuando a camminare non mi accorsi di essere arrivato davanti alla BigHit.
I miei piedi continuarono a camminare e poi capii dove la mia mente stava cercando di portarmi.
Ero diretto verso la sala da ballo!
Dovevo entrare nel mio mondo e lo avrei fatto qualsiasi cosa fosse successo la fuori..

Nami's pov
Appena vidi scappare via Kookie, il cuore mi si spezzò.
Ci era rimasto visibilmente male e forse non mi avrebbe mai più perdonata.
Avevo creato un profondo legame con lui, nonostante ci conoscessimo da pochi giorni.
Per me era come un fratellino e ferirlo avrebbe ferito me mille volte di più.
Riflettendo su ciò, mi ricordai di essere ancora a terra vicino a Jin.
Mi allontanai bruscamente da lui e alzandomi di scatto, uscii dalla stanza correndo e senza voltarmi!
Dovevo trovare Kookie e anche se avrei dovuto cercare in ogni parte del mondo, lo avrei cercato, trovato e ci avrei parlato.
Uscii dal dormitorio con Jimin che mi urlò dietro 'cosa sta succedendo?'.
Io non mi ero nemmeno fermata dare spiegazioni perchè in quel momento, il mio unico pensiero era il mio piccolo Kookie.

Kookie's pov
Era da un'ora che stavo provando la coreografia della nostra nuova canzone 'Spring Day' ed infatti ero tutto sudato.
Mi facevano male le gambe e la schiena, così mi coricai sul pavimento, sfinito.
Mi girai e mi misi in posizione fetale.
Mi aveva sempre fatto pensare, mi ricordava chi ero e spesso, grazie a quella posizione mi veniva l'ispirazione, ma la cosa più importante era che mi sentivo bambino e quindi vulnerabile.
《Sapevo di trovarti qui!》disse una voce affannata e tremolante.
Aprii gli occhi e li strizzai, perché credevo di aver provato così tanto da avere le allucinazioni.
Aveva il fiato corto ed era evidente che aveva fatto una bella corsa.
Poi si sedette davanti a me con le gambe incrociate e sguardo dolce e serio allo stesso tempo.
 《Dimmi tutto!》dissi freddamente io, non guardandola nemmeno e posizionando lo sguardo verso il basso.
Lei sembrò accorgersene e si avvicinò di più a me.
Fece per toccarmi, ma allontanai la sua mano.
《Kookie, perché ce l'hai con me? Se ti ho mancato di rispetto ti prego di perdonarmi, non era di certo mia intenzione!》disse lei e quelle parole suonavano maledettente vere.
Forse perché lo erano.
《Non ce l'ho proprio con te, ma con chi ti sta intorno!》dissi io, alzando lo sguardo verso di lei ed arrossendo un pochino.
Lei arrossì imbarazzata, si portò le gambe al petto, incrociò le braccia su di esse e poi poggiò il mento sulle ginocchia, per far si che gli occhi cercassero il mio sguardo.
Quanto era bella la mia noona.
《Cosa intendi Kookie?》disse lei sempre più imbarazzata..
《No..nononono! Non pensare che tu mi piaccia...Cioè, aspetta!....Sei una bellissima ragazza e chi non ti salterebbe addosso...AHAHAHAH... Solo che io...beh...si ecco..Ho paura a dirtelo!》dissi io, incespicando parole a caso e senza senso.
Però avevo realmente paura di esternare quel sentimento che mi legava a lei, perché Nami poteva anche pensare che io fossi pazzo o peggio ancora, poteva ridere di me e del mio comportamento.
《Con me non devi avere paura di niente! Se vuoi dirmi qualcosa io sono qui, pronta ad ascoltarti..Perché per me sei-》disse lei, ma non concluse perché io glielo impedii.
《Sei mia sorella! Sei diventata talmente importante per me che vederti insieme a Jin o Jimin, mi manda in bestia. Tu mi hai fatto scoprire un lato di me, che mai avrei potuto immaginare di possedere. Mi sento di proteggerti, perché sei come la sorella che ho sempre desiderato di avere e che non ho mai avuto. Ed ora che sei qui, che ti ho trovato, non voglio che qualcuno del gruppo ti allontani da me...》dissi io, guardando le scarpe perché troppo imbarazzato..
Non sentendo la risposta, decisi di alzare lo sguardo e vidi che Nami stava piangendo.
《Ho detto qualcosa di sbagliato?》chiesi io avvicinandomi a lei.
Poi, due braccia circondarono il mio corpo e le sue lacrime bagnarono la mia maglia.
《Kookie...anche tu per me sei un fratello! E anche io come te ho sempre desiderato averne uno.. Ti voglio un bene dell'anima e grazie per quello che semplicemente sei! Non ti deluderò, promesso!》disse lei, facendo uscire le lacrime anche a me.
Così strinsi le braccia intorno a lei e chiusi quell'abbraccio.
 
NOTE DELL'AUTRICE:
SONO VIVA.
Sono sopravvissuta a febbre altissima e anche alla bassa connessione.....
Perdonate se questo capitolo fa pietà T.T
Ps: il nostro piccolo ma grande JEON JUNGKOOK <3
A presto <3
-BT-

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Capitolo 29
*** Error. ***


Nami's pov
Dopo aver salutato tutti in modo frettoloso, chiusi la porta della sala da danza e mi incamminai al dormitorio per andare a prendere le mie cose e dopo, avrei lasciato per sempre quella casa e non mi sarei mai più rimessa in contatto con nessuno di loro.
Ero sul pullman quasi deserto e tutto quello che il mio corpo avvertiva era un immenso senso di vuoto.
Il cuore sembrava non battere, avevo brividi di freddo.
Era il mio cuore ad essersi ghiacciato e a provocarmi quella strana sensazione?
Lo stomaco bruciava e mi sembrava che stessi indossando un giubbotto fatto di pietre e non un semplice parka.
La cosa che mi faceva stare più male era il senso di smarrimento che provavo quando non avevo loro vicino..
Sarebbe stata veramente dura non mantenere quella promessa fatta la notte prima.
Mentre pensavo queste cose, i miei occhi erano chiusi e non mi accorsi che la mia fermata era passata da un bel po di tempo.
Quando aprii gli occhi e tolsi le cuffiette, mi resi conto di quello che avevo combinato e domandai all'autista se poteva fare un'eccezione e ritornare indietro, ma si innervosì e mi disse di scendere e di aspettare il prossimo pullman.
Non mi fece nemmeno fare altre domande che chiuse la porta e quel gelo che avevo provato durante tutto il tragitto, lo avvertii con un groppo in gola.
Avevo voglia di piangere e di gridare al mondo ciò che non andava, ma in realtà quella che non andava ero proprio io.
Mentivo a me stessa e al mio cuore per non provare solitudine, ma più sola di quanto pensassi e i Bangtan erano stati gli unici a strapparmi un sorriso, sincero e grato.
Specialmente uno di loro..
Ed ora, in quella piazzetta isolata mi sentivo sola e dispersa e le lacrime iniziarono a scendere copiose anche se nessuno aveva dato loro il permesso per sbocciare.
Mi sentivo infantile a piangere sempre, però era il mio modo di sfogarmi, anche se tempo prima il mio "sfogo" era la danza classica..

Jimin's pov
Pensavo che era da qualche ora che stavamo provando, ma in realtà era già pomeriggio quando uscimmo dalle docce private.
Quando presi il telefono notai otto chiamate perse da un numero sconosciuto e mi parve una cosa strana.
Mentre ero fuori ad aspettare gli altri, mi venne un'improvvisa agitazione e uno strano senso di smarrimento.
Composi la chiamata e portai il cellulare all'orecchio destro, lasciando che l'ansia crescesse all'aumentare degli squilli.
Udii un sospiro ed un singhiozzo.
《Ji...Jimin....Sei tu?》.
Il sangue mi si congelò ed il cuore cessò di battere.
Perché stava piangendo?
Perché avevo paura di perderla?
Perché volevo solo circondarla in un abbraccio?
《Ehi, che succede?》chiesi normale, per non far trapelare la mia preoccupazione e la mia ansia.
《Non...Non so...dove...sono...Ti prego.....vieni..》sussurrò lei, alternando ogni parola con un singhiozzo o con un respiro tremolante.
Stavo morendo di paura...
Cose le era successo?
Dove si trovava?
《Cos'è successo? Riesci a spiegarmi più o meno com'è la strada e se ci sono dei negozi? Dimmi tutti quello che vedi!》chiesi io, ma ero in preda al panico perché stavo morendo di paura.
Corsi nella mia Range Rover e misi in moto, attendendo solo una sua risposta...

Nami's pov
《Ho sbagliato fermata...e l'autista mi ha lasciata qui è mi ha detto che sarebbe passato un altro pullman... Jimi...qui non è passato nessun pullman e sono in questa piazzetta da circa tre ore e mezza..Non c'è nessuno e ho paura...》raccontai io, spiegndogli in breve quello che stava succedendo.
Lo sentivo ansioso e preoccupato e mi dispiaceva farlo sentire così.
Avevo comunque ragione: ero un peso per tutte le persone, ma una cosa mi lasciò senza parole.
《Stai tranquilla piccola, sto arrivando!》.

...

Dopo qualche minuto passato con la testa poggiata sulle ginocchia, sentii un rumore nelle vicinanze.
Pensai che Jimin fosse arrivato, ma non era così.
Un ragazzo alto e vestito tutto di nero, era vicino a me e se ne stava in silenzio e con lo sguardo perso verso di me.
《Bambolina, che ci fai qui tutta sola soletta?》chiese lui, avanzando verso di me con le mani allungate per prendermi il polso.
《Il gatto ti ha mangiato la lingua?》chiese, avvicinando il suo viso al mio.
L'alito gli puzzava di alcool e i suoi occhi erano circondati da due enormi occhiaie.
《Tranquilla bambolina, non voglio farti del male!》disse ancora lui, vedendo il terrore nei miei occhi e notando le lacrime che pulsavano per essere liberate.
Una lacrima sfuggì al mio controllo e in quel momento udii il rumore di una macchina, ma non ebbi tempo di voltarmi per vedere se Jimin era arrivato o se era qualcun'altro.
Quel ragazzo mi strattonò e mi fece cadere per terra, posizionandosi violentemente sopra di me.
《Adesso ci divertiamo io e te!》affermò divertito lui, con quell'alito pesante e quei suoi occhi scuri.
Chiusi gli occhi perché la paura mi stava logorando l'anima e l'unica cosa che pensai in quel momento, fu la bellezza delle parole di Jimin:
'Stai tranquilla piccola, sto arrivando!'.

Jimin's pov
Appena arrivai alla piazzetta che più si avvicinava alla descrizione di Nami, uscii dalla macchina e nemmeno mi accorsi di quello che stava già accadendo.
Mi scaraventai sopra un ragazzo alto e vestito tutto di nero, aveva l'alito che puzzava di alcool e due profonde e nere occhiaie.
Lo spintonai lontano da Nami, che aveva gli occhi sgranati e colmi di lacrime.
Gli tirai un paio di pugni e anche se non mi sentivo più la mano destra, continuai a picchiarlo e ad allontanarlo da lei.
《Pezzo di merda, ti spacco la faccia!》affermai, spintonandolo verso la fontana e facendolo sbattere con la schiena contro essa.
《Non azzardarti mai più a toccarla nemmeno con l'immaginazione!》sputai infine.
Un tocco leggero e tremante mi sfiorò il braccio.
《Andiamocene, ti prego!》mi supplicò impaurita Nami.
Quel ragazzo si alzò visibilmente dolorante e scappò via ed io mi calmai apparenemente.
《Scu-》.
Non la feci finire, perché le tirai uno schiaffo.

Nami's pov
Mi tirò un sonoro ceffone e poi mi guardò severo, ma mi accorsi della smorfia di dolore che fece guardando quella mano "colpevole".
《Hai idea di quanto sono stato in pensiero? Come ci sei finita qui? Cosa cazzo sarebbe successo se io non fossi arrivato in tempo?》domandò lui, slanciandosi verso di me e abbracciandomi forte.
Io ancora scossa, strinsi le braccia intorno al corpo caldo di lui e le mani lo strinsero talmente forte da lasciargli i segni.
《Scusa per lo schiaffo..》sussurrò ne mio orecchio sinistro ed io spalancai gli occhi.
《No, sono io a dovermi scusare...e rimgraziarti!》dissi decisa, gurdandolo negli occhi.
Gli sfiorai la nuca e chiusi gli occhi.
Li riaprì di scatto, sentendo una pressione piccola e morbida sulle mie labbra.
Lo stava rifacendo!
Jimin mi stava baciando..

Jimin's pov
La baciai senza pensarci due volte e non mi interessai di guardare se aveva o no gli occhi sbarrati, perché io chiusi i miei per assaporarla bene.
Ero un mix di emozioni belle, brutte, allegre e tristi.
《Non andare mai più lontano da sola! Non voglio avere paura di non poterti baciare più o vedere i tuoi occhioni o ancora, fare questo..》dissi io, abbracciandola forte e alzandola in aria.
Sentii la sua stretta aumentare e notai le sue guance rosse per l'imbarazzo.
《Andiamo scema, ti porto lontano da qui!》dissi, sfiorandole il nasino.
Poi le presi la mano sinistra e la intrecciai con la mia, così da farle capire che non l'avrei lasciata per nulla al mondo.
Entrammo in macchina ed entrambi eravamo molto silenziosi e nonostante tutto, nessuno dei due era deciso a cominciare un discorso, così le presi la mano e la guardai negli occhi.
《Andiamo nel mio posto nel mondo, voglio mostrartelo e magari, permetterti di entrare..》affermai, prima di mettere in moto la mia Range bianca e di sfrecciare verso quel posto che mai nessuno aveva scoperto.
 
NOTE DELL'AUTRICE:
SONO...VIVA!
MIANHAE...
Scusate per la lunga assenza, ma sono viva e sono più libera ora...
Bando alle ciance ahah eccovi un capitolo che sicuramente farà pietà perché sono un po bloccate mentalmente, ma spero vi sia piaciuto!!!
A presto è una promessa! ❤

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Capitolo 30
*** I love you, Baby I'm not a monster. ***


Jimin's pov
Era da qualche anno che non mi sentivo così bene con una persona ed era da tutta la vita che stavo aspettando un meteorite che mi sconvolgesse l'intera esistenza.
Con Nami era stato tutto diverso, un po confuso certo, ma sempre bellissimo.
Forse perché era successo tutto in fretta e quindi ci conoscevamo relativamente poco, anzi, non sapevamo nulla l'uno dell'altra.
Perso nei miei pensieri, parcheggiai lentamente l'auto e poi scesi per aprirle lo sportello.
Arrivati nel mio posto segreto, la feci sedere per poi posizionarmi dietro di lei e abbracciarla.
Non mi importava se erano pochi giorni che la conoscevo, in quel momento, per me, contavano solo le emozioni che mi aveva trasmesso e le mie sensazioni in risposta alle sue.
Entrambi eravamo ancora silenziosi e stavano guardando quello che la natura ci stava regalando.
Era pomeriggio inoltrato e l'orizzonte stava cominciando a tingersi di un colore intenso e rossastro.
Il mare creava una melodia altalenante, dolce e malinconica.
Il tutto contornato dal cinguettio di quegli uccellini, pronti a trovare rifugio in qualche alberello.
Mi sentivo in pace con me stesso, con la mia anima, con la mia mente e soprattutto con il vecchio bambino bisognoso di amore.
Lo sguardo si posò sul profilo dolce e sensuale della mia compagnia.
Il cuore cominciò a galoppare.
Cosa mi stava succedendo?
'È forse questa la sensazione di cui tutti parlano quando gli piace una persona? Sono per caso innamorato di Nami?' mi chiesi mentalmente.
Tra queste mie domande, le labbra si schiusero e le parole nacquero da sole.
《Lo sai che sei bellissima?》sussurrai dolcemente, gustandomi la sua reazione imbarazzatissima.
Si fece tutta rossa mentre si girò completamente verso di me con occhi stupiti.
《Smettila di dire sciocchezze! Sono una banale ragazzina...Quello bellissimo, non solo fuori, sei tu!》disse Nami, con una sincerità che mi scombussolò tutto e provocò brividi e nuove sensazioni dentro di me.
Nell'intento di girarsi verso di me, una ciocca le finì davanti gli occhi e così mi spostai e mi avvicinai per portargliela dietro l'orecchio.
《Dico sul serio, sei di una bellezza disarmante..》insistetti imbarazzato anche io, ma non mi importava, volevo solo che capisse di quale rara bellezza i miei occhi si stessero beando.

Nami's pov
Mi stava guardando con occhi diversi ed io non capivo cosa mi stesse succedendo, perché ciò che sentivo erano solo emozioni nuove.
Non mi ero mai sentita così accettata, guardata, adulata.
Ed era imbarazzante, perché non ero abituata a quella gentilezza e dolcezza.
Lo guardai attentamente, quasi a voler studiare ogni sua mossa, ma i miei occhi notarono la sua mano rossa e gonfia.
《La tua mano..》dissi, prendendola leggermente e avvicinandola a me.
《Scusa..io non volevo...》mi scusai perché si era fatto male a causa mia.
《Piccola, devi stare tranquilla.》disse lui, ritraendo la mano.
La presi sempre con tocco leggero e feci una cosa inaspettatamente dolce.
Avvicinai la sua mano alle mie labbra e con un gesto innocente, lasciai un piccolo e casto bacio su quei rigonfiamenti rossi.
Jimin non si aspettava un gesto così avventato, tant'è che divenne tutto rosso e spostò lo sguardo al mare.
Nonostante ciò, la sua mano era ancora tra le mie e non avevo intenzione di lasciarla.
Lui sembrò leggere nei miei pensieri, perché strinse un po la presa e riposizionò i suoi occhi dentro i miei.
《Nami, dobbiamo parlare!》disse serioso lui, senza perdere quella sua dolcezza.
《S..si...Di cosa...?》balbettai io.
《..Jin..》sospirò lui.
E lì, il mio cuore sembrò fermarsi.

Jimin's pov
Parve irrigidirsi appena pronunciai il nome di Jin e la cosa mi preoccupò, non apparentemente però!
《Co..Cosa vuoi sapere?》mi chiese lei, balbettando e sopportando in modo alterno.
《Cos'è successo in bagno?》chiesi io deciso e diretto.
Forse un po troppo perché Nami si alzò di scatto e raggiunse la macchina.
《Voglio tornare a casa!》disse categorica.
Ed io, non potei che alzarmi e rientrare in macchina.
Purtroppo per lei, quel discorso volevo farlo in quel momento e allora non misi in moto.
《Senti, ma per chi mi hai presa?》domandò lei, arrabbiata.
Poi all'improvviso accovacciò le braccia alle gambe e scoppiò a piangere.
《Nami, non ti ho presa per nessuno, voglio solo sapere perché per me sei importante...e so che è impossibile che sia amore, ma io sono pazzo di te e l'ho capito appena mi hai chiamata con quella voce sconvolta e spaventata.》dissi io, non capendo più niente e volendo solo risolvere tutto quell'apparente casino.
《Jin mi ha baciata e sinceramente lui non mi era indifferente, ma Jimi...è da sempre che stravedo per te e penso di essere sbandata per te, quando, presa nel panico, ho deciso di chiamare qualcuno e in quel momento l'unico nome che esplodeva nella testa era il tuo.》disse lei,con le guance incorporate, gli occhioni lucidi e le labbra rosse ed invitanti.
Allora non mi feci scappare l'inebriante voglia di farle mie, perché forse, amavo quella ragazza dal primo incontro.

NOTE DELL'AUTRICE:
Eccomi con il 30esimo capitolo di questa (WTF?) storia. <3
Ci saranno tanti altri avvenimenti pucciosi e retroscena anche pesanti e brutti, ma per il momento beccatevi una dolcezza disarmante da parte di questi miei due piccioncini.
Io li amo perché sono complicati da capire e perché si vogliono a tutti i costi, ma a tutti i costi non farebbero mai del male all'altro/a.
Bene io vado a nanna perché sono le due meno venti e devo dormire per bene per poter scrivere bene...
Dolce notte a tutti.
Eish, prima di andare definitivamente volevo ringraziare i lettori silenziosi e lei, la mia lettrice NUMBER ONE, _MartyK_, grazie mille per le splendide parole che mi regali.
-BT-

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Capitolo 31
*** Lacrime. ***


Nami's pov
Le sue labbra erano morbide, carnose, di un colore rosa intenso.
Avevano un sapore dolce come il miele ed in quel momento erano "mie" e me le stavo gustando.
Sentivo gli occhi di Jimin su di me, mentre le sue mani erano occupate a fare venire brividi congelati sulla mia bianca schiena.
La mano destra era poggiata sulla mia guancia e andava su e giù mentre le nostre labbra si gustavano.
Quella sinistra, invece, era intenta ad accarezzarmi la mano destra.
Stavo bene e quasi non mi riconoscevo.
Quelle emozioni e sensazioni che stavo provando e che mi stavano logorando l'anima, le avevo dimenticate.

Non ero mai stata così avventata con le persone, specialmente con i ragazzi, ma purtroppo la mia vita era cambiata ed io ero cambiata.
Avevo sempre avuto tutto quello che volevo, la mia famiglia stava bene e con loro andavo molto d'accordo e avevo un ragazzo bello e bravo.
Questo però era quello che pensavo e a diciotto anni, ebbi delle delusioni che dalla vita non credevo mai di meritarmi.
Dall'età di sei anni praticavo danza classica e finalmente a diciotto anni avrei preso il diploma.
Ero felicissima perché dopo tanti anni di sacrifici, sangue e sudore, sarei partita per New York e avrei fatto i provini per una famosa accademia newyorkese.
Purtroppo quel diploma non feci in tempo a prenderlo..
Durante un litigio con il mio ex ragazzo, lui mi spintonò e caddi dalle scale di casa mia, perché per voltarmi verso di lui non mi accorsi che sotto il mio piede non c'era il pavimento.
Lui, nonostante le circostanze, tentò di prendermi, ma ormai ero già a terra e mi ruppi piede e ginocchio della gamba destra e il gomito del braccio sinistro. Il dolore che provai non si poteva descrivere e ancora, quando ci ripenso, le lacrime rigano il mio volto cupo.
Francesco mi lasciò il giorno dopo, senza nemmeno chiedermi scusa o fingendosi dispiaciuto.
E allora lì, in quella stanza tinta di bianco e azzurrino e sommersa da quell'odore pungente di anestetico tipico degli ospedali, la sottoscritta si promise che mai nessuno le avrebbe spezzato il cuore e rovinato la vita, perché ormai tutto ciò in cui credevo era stato cancellato, come una gomma che passa sulla matita per cancellare un nome insignificante.


Questi ricordi mi fecero talmente male che non mi accorsi che mentre stavo baciando Jimin, le lacrime stavano scendendo copiose e non volevano cessare, anzi aumentarono a dismisura.
Jimin appena sentì qualcosa di umido e salato invadere la dolcezza di quel casto bacio, aprì gli occhi e li spalancò subito dopo.
《Scusa..》dissi io, singhiozzando e facendo su con il naso.
Lui sembrò non capire e cercò di avvicinarsi di nuovo al mio viso, ma io misi una mano sul suo petto e lo spinsi dalla parte opposta.
《Voglio tornare a casa mia.》dissi freddamente, girandomi dalla parte del finestrino.
《Senti, ma che sta succedendo? Un minuto prima dici una cosa, l'altro ne dici un'altra, non ti capisco proprio! Poi ci "dichiariamo" e ci baciamo, alla grande aggiungerei e tu cambi radicalmente.》predicò lui, senza provare a mettersi nei miei panni.

《Senti, ma che vuoi? Tu mi conosci abbastanza per giudicarmi e alludere alla mia lunaticità? Perché, per una volta, non provi a farti due domande e a trovare le rispettive risposte? Secondo te perché sono sempre in questo stato di perenne tristezza? Se sto così vuol dire che qualcosa va male...》sputai inviperita io, ma in realtà ce l'avevo con me stessa e non riuscivo più a controllarmi.
Volevo un abbraccio di mio papà e un sospirato 'non preoccuparti' di mia mamma.
Jimin incassò il tutto! Francesco al posto suo mi avrebbe inveito contro e alla meno peggio, mi avrebbe tirato uno schiaffo.
E lì mi venne un flashback: "Mi tirò un sonoro ceffone e poi mi guardò severo".
Jimin mi aveva dato uno schiaffo, eppure non sembrava volermi colpire davvero.
Francesco mi tirava sempre dei colpetti sul viso, anche quando giocavamo.
Tutti quei pensieri e quei ricordi che ancora macchiavano la mia bianca anima, mi fecero rannicchiare su me stessa e mi feci più piccola di quanto non fossi già.
Praticamente stavo scomparendo
dentro il mio giubbotto nero e nessuno mi poteva salvare da quelle immaginarie sabbie mobili, le quali mi stavano lentamente inghiottendo.
Quell'abisso di negatività nella quale ero caduta svanì non appena una piccola ed affusolata mano bianca si posò sul mio ginocchio sinistro.
《Ogni volta che avrai paura, ogni volta che il mondo ti sembrerà troppo pericoloso da affrontare da sola ed ogni volta che vorrai parlare con qualcuno, io per te ci sarò sempre!》mi disse lui, con la mano ancora ferma sul ginocchio, l'altra al volante e lo sguardo dolcemente serioso che teneva d'occhio la strada.
A quelle parole dette a cuore aperto, mi sentii strana e allora decisi, per una volta, di seguire il mio istinto e di fidarmi di Jimin.
Nel frattempo, non mi resi conto che eravamo già sotto casa mia.
Jimin aveva spento il motore e mi stava spiando con quei suoi occhietti chiusi a due fessurine.
Scese dalla macchina e venne ad aprirmi lo sportello e quando fece per andarsene,
lo bloccai per un polso e lasciai subito la presa per paura di una reazione sbagliata.
《Entra, ti offro qualcosa da bere..》 dissi impassibile io, abbassando lo sguardo e cercando, nella borsa, le chiavi di casa.
Lui annuì semplicemente e poi mi seguì silenziosamente e tutto divenne più amplificato nell'ascensore, il quale già era stretto per una persona, figuriamoci per due.
Entrammo nel mio appartamento e senza dire una parola, Jimin si accostò dietro di me e mi abbracciò, affondando il suo mento nell'incavo del mio collo.
Il suo dolce profumo, mi stuzzicò le narici e mi invase di sensi di colpa.
Lo avevo trattato male e lui non se lo meritava ed ora dovevo sdebitarmi.
Così decisi di raccontargli tutto.
Di me, della mia famiglia, del mio ex ragazzo e soprattutto del mio diploma di danza mai preso.
 
NOTE DELL'AUTRICE:
Eccomi qui con un capitolo interamente dal punto di vista di Nami.
Scopriamo tante cose di lei e cose del suo passato che ancora le fanno bruciare le ferite.
Spero vi piaccia <3
Un bacione..
-BT-

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Capitolo 32
*** Verità. ***


Jimin's pov
Non sapevo come comportarmi con quel candido scricciolo che stavo dolcemente stringendo tra le mie muscolose braccia.
Sinceramente mi sentivo un po ferito da alcuni suoi comportamenti, ma non riuscivo ad arrabbiarmi con lei e questo mi destabilizzava, non poco.
La sentivo tremare sotto il mio tocco e non capivo nulla dei suoi cambiamenti d'umore.
Così decisi di staccarmi da lei e di voltarla verso di me, pronto a chiederle cosa la tormentasse e a scoprire verità che avrebbero fatto male ad entrambi.
Le presi il mento tra l'indice ed il pollice e lo tirai tanto per far incatenare i nostri occhi.
《Vuoi spiegarmi cosa c'è che non va?》le dissi lentamente e sottovoce, non sapendo se mi avesse sentito.
Sussurrai talmente piano, perché avevo paura che si frantumasse talmente era fragile.
《Vo..voglio..racc..ontarti....tutto!》soffiò, iniziando poi a singhiozzare e facendomi preoccupare.
Cose le stava succedendo?
Cosa le stava logorando l'anima?
Perché piangeva sempre?
Di certo non era una bambina, anzi, era una gran bella, ai miei occhi, donna.

Poi giustamente io la conoscevo verente poco, ma per la mentalità che si ritrovava, sembrava che avesse quasi sei anni in più.
Mi prese dolcemente la mano dolorante, facendo attenzione a non stringere troppo per non farmi male.
Mi guidò verso il divano e mi fece accomodare.
《Preparo..una tisana..》affermò lei, sembrando, però, più una silenziosa richiesta per stare sola e schiarirsi le idee.
Io annuii solamente e poi mi aggiustai meglio sul divano.
Mi guardai intorno e notai che quella casetta in cui ero stato invitato ad entrare, era carinissima, ben arredata e mi faceva sentire a casa.
D'un tratto il mio stomaco ebbe una specie di crampo, ma non era stato doloroso, anzi era stato piacevole.
Cos'era quella strana sensazione di benessere e calore che avvertivo?
Non sapevo darmi una risposta, ma era la stessa sensazione che provavo prima di entrare in scena ai saggi di danza che facevo quando ero solo un ragazzino.

E lì mi venne in mente ciò che mi disse la maestra: "Se senti quella sensazione di fastidio, si chiamano farfalle e queste arrivano a farti visita quando se felice ed emozionato".
Erano forse le famose farfalle nello stomaco che sentivano le persone innamorate?
Mentre pensavo a tutte queste cose, mi ero alzato e da buon curiosone, vagai nel soggiorno per scoprire qualcosa in più su Nami.
C'erano delle graziose cornicette riposte sullo scaffale dei film e dei libri e all'intero di esse, vi erano delle foto molto carine.
Una era sicuramente Nami da piccola.
Due grandi occhioni scuri e profondi come due pozzi, ad illuminare un visino tondo e rosso.
L'altra ritraeva, inveve, quella che doveva essere la sua famiglia.
Una signora molto bella, a cui Nami somigliava tanto e un signore alto e dallo sguardo dolce, ma severo.
I suoi genitori.

Sorrisi istintivamente, poi spostai lo sguardo altrove e notai un mobiletto stretto e lungo dove c'erano tanti dischi.
Tra questi notai quelli dei Bangtan e di altri artisti mondiali.
Me ne ritrovai uno tra le mani e quando lo guardai, questo attirò, ancora di più, la mia attenzione.
Era un normale disco, ma non aveva il libretto e nemmeno una scritta.
Era un semplice disco bianco, in una custodia nera e trasparente.
Talmente tentato di scoprire cosa fosse, non notai Nami poggiata allo stipite della porta e mi avvicinai al dvd per inserire e scoprire cosa fosse.
Dopo qualche manovra fatta con il telecomando, mi sedetti e la musica invase le mie orecchie, mentre una candida e scricciola figura si muoveva dolcemente a ritmo di musica.
《..Danzavo...》soffiò lei, porgendomi una tazza fumante e profumata di frutti di bosco.
Le feci posto in modo tale che avrebbe potuto sedersi vicino a me e quando lo fece, la guardai attentamente, senza dire una parola.
Poi, mi voltai verso lo schermo che illuminava il soggiorno.
《Eri molto brava!》dissi io, non curante del fatto che forse quelli erano ricordi tristi per le.
《Non volevo curiosare, è sol-》tentati di dire, ma Nami mi bloccò.
《Puoi fare come se questa fosse casa tua! Comunque..ora voglio raccontarti
tutto quello che mi fa soffrire e ti chiedo scusa, perché sarà un discorso lungo..》mi disse lei, con occhioni lucidi e sguardo dispiaciuto.
《Grazie per le belle parole, ma le tue scuse non le accetto, perché io voglio sapere cosa tormenta la tua anima e voglio che tu sorrida sempre!》le dissi, voltandomi verso di lei e bevendo un sorso di quel buonissimo liquido scuro e dal sapore intenso.
《Sei dolce, ma voglio chiederti scusa lo stesso, anche perché cambiando umore, spesso ti tratto male e non è da me..Quindi scusami tanto cercherò di n-》tentò di dire lei, ma la bloccai mettendo l'indice sopra le sue carnose e rosee labbra e facendole morire in gola tutte quelle "inutili" parole.
Lei prima spalancò gli occhi, poi si tranquillizzò e prese a fare un lungo respiro.
Iniziò a raccontarmi tutto quello che era successo nella sua vita, dalle cose belle
a quelle brutte.
Mi parlò della sua famiglia, del rapporto che aveva con i suoi e del bene che provava per loro.
Nel discorso presero a far parte le sue tante passioni e tra il canto, le arti marziali e il disegno, mi raccontò della danza classica.
Aveva un groppo in gola e si vedeva che voleva piangere, ma Nami era decisa a sfogarsi una volta per tutte.

Accennò ad un diploma mai preso e al suo sogno mai realizzato, a causa di un incidente avvenuto a casa sua e al quale il dottore gli disse di mettersi l'anima in pace, perché non avrebbe potuto più ballare.
Mi parlò del suo ex ragazzo, di cui non ricordo neanche il nome perché, d'altronde, un verme del genere non avrebbe nemmeno il diritto di vivere..

Rimase in silenzio e notai che mi stava guardando.
D'un tratto sentii il sapore tipico delle luci salate che escono dai nostri occhi e solo allora mi accorsi di star piangendo.
Io, Park Jimin, stavo piangendo di fronte ad un ragazza "sconosciuta", per la quale mi ero preso una sbandata e per la quale avrei sotterrato vivo quel lurido verme del suo ex.

《Mi spiace io..》affermai, ma non conclusi perché le braccia della piccola Nami erano strette a me.
Mi stava abbracciando ed io volevo solo spaccare la faccia a quel tipo.
Lei era come me, ballava e quindi conosceva le sensazioni e le ansie, sapeva il duro lavoro che c'era dietro e quello stronzo dell'ex le aveva rovinato la vita.

Gli occhi mi caddero sull'orologio appeso al muro, era tardissimo e avevo anche fame.
Mi mossi, ma Nami strinse ancora di più a lei.
《Rimani..》soffiò debolmente lei, facendomi ricordare il mio "resta" quando avevo la febbre.
Era una richiesta di aiuto la sua.
Così strinsi le mie mani intorno ai suoi fianchi, l'avvicinai e poi, affondai il mento nell'incavo del suo collo, inspirando quel suo dolce profumo che rimbombava nella mia testa ogni volta che non l'avevo vicina.
 
NOTE DELL'AUTRICE:
Eccomi qui con questo capitolo puccioso/depresso/dolce/amoroso e awwwwwwww sclero. *-*
Mi piace da morire questo capitolo perché è JIMINOSO O.O <3 ^-^
Ringrazio la mia N1 per le sue belle recesioni e tutti coloro che leggono silenzionìsamente.
A presto e un bacione. *-*
-BT-

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Capitolo 33
*** Jet black heart. ***


Nami's pov
Mi sentivo stanca, avevo un mal di schiena e un mal di testa allucinanti e appena aprii gli occhi, mi accorsi di non essere nel mio letto.
Spalancai gli occhi al ricordo della sera precedente e appena tentai di muovermi, un sospiro mi fece gelare la spina dorsale.
Inspirai e capii subito.
Non era stato un sogno!
Le sue braccia, i suoi respiri sul collo ed il suo profumo.
Era lui!
Era lui che mi stava dolcemente stringendo a se.
Era lui che, quella notte, mi aveva cullato mentre mi dimenavo nel sonno.
Jimin era stato con me tutto il tempo ed io non sapevo come fare per ringraziarlo.
《Non devi..》disse lui con la voce impastata dal sonno, quasi mi avesse letto nella mente.
《Ma com-》tentai di dire, ma venni bloccata da un bacio dolce e casto.
Mi abbracciò forte forte e mi scaldò il cuore.
Avevo le farfalle nello stomaco che svolazzavano felici ed io stavo bene.
Jimin mi faceva bene.
Stava diventando la mia medicina, o forse già lo era ed io non me ne ero neanche accorta.
《Buongiorno piccola!》mi disse lui, mentre inspirava il mio profumo.
《Buongiorno!》esclamai io, girandomi di scatto e abbracciandolo forte, poggiando il mento nell'incavo del suo collo.
Lui rimase immobile i primi cinque secondi, ma dopo aver realizzato la situazione, strinse le sue mani intorno ai miei fianchi e mi guardò negli occhi.

Jimin's pov
Ero rimasto cinque secondi immobile e appena realizzai che la piccola Nami mi stava abbracciando, ricambiai immediatamente.
Stavo bene, troppo bene.
Queste cose con le altre ragazze non le avevo mai fatte!
Ma quelle banalissime ragazze non potevano mai essere paragonate alla semplicità della donna che mi stava accanto in quel momento.
Il vecchio me, però, era quello che abordava le pollastre ai party, se le portava in una suite di un hotel qualsiasi e ci faceva sesso!
Si, perché Park Jimin, non aveva mai fatto l'amore!
Questi pensieri svanirono appena le labbra calde ed umide di Nami si poggiarono sulla mia guancia sinistra, fredda.
《Grazie...per tutto. Non eri obbligato a rimanere, invece hai dormito tutto storto per far stare bene me! Non so dove sarei senza te!》disse lei, sistemandosi meglio per guardarmi ancora negli occhi.
Io mi limitai a sorridere.
Alcuni demoni interiori stavano tornando a farmi visita, ma dovevo essere forte abbastanza per sconfiggerli una volta per tutte.
Mi spostai e feci per alzarmi, ma Nami mi prese per il polso.
Mi voltai e mi scontrai nuovamente con i suoi occhioni scuri come la pece.
《Colazione?》mi chiese dolcemente ed io annuii, seguendola poi in cucina.

Jin's pov
Erano ore che ero sveglio. In realtà non ero proprio andato a letto.
Avevo chiamato svariate volte sia al telefono di Jimin, che a quello di Nami.
Nessuna risposta.
Ero preoccupato da morire e stavo pensando alle cose più brutte!
Stavo uscendo fuori di testa e mi sentivo vuoto, inutile..
Le cose di Nami erano ancora nella stanza in cui aveva dormito, segno che lei non era ritornata proprio a casa e anche Jimin non era tornato.
Avevano passato la notte insieme, ne ero sicuro.
Mentre questi pensieri gironzolavano nella mia testa, decisi di alzarmi e andare a preparare la colazione.
Arrivai in cucina e notai che la tavola era già bandita.
C'erano fette biscottate, marmellata e cioccolata, latte, succo, biscotti e cereali.
Controllai l'orologio e notai che era presto, quindi non poteva essere stata opera degli altri perché stavano sicuramente dormendo e che doveva essere stato qualcun'altro a preparare tutte quelle cose buone.
Focalizzai lo sguardo nel salotto e notai due figure minute.
Mi avvicinai e strinsi i pugni talmente forte che le nocche divennero pallide.
《Ma cosa cazzo vi salta in mente?》urlai, fregandomene del buongiorno e della galanteria.
Ero nervoso, stanco, arrabbiato e deluso.
I due sussultarono e Nami divenne pallida, mentre Jimin si voltò per guardarmi.
《Amico rilassati, avevamo i cellulari spenti e li abbiamo appena messi sotto carica.》affermò lui, che mi regalò uno sguardo freddo e distaccato.
《Jin...ascolta, ieri ho a-》tento di dire Nami, ma io mi avvicinai a lei con una falcata e la guardai negli occhi.

《Non mi interessa!》dissi tagliente, facendola rimanere visibilmente male.
《Ehi amico, è meglio se moderi il linguaggio! Non mancarle di rispetto!》s'intromise Jimin, che mi guardò con aria minacciosa.
Lei sembrava scossa da qualcosa, ma io non volevo sapere niente!
Io mi stavo innamorando di quella ragazza e non potevo far finta di niente di fronte all'evidenza.
Mi voltai e cominciai a camminare, poi mi chiusi nella mia stanza, dopo aver sbattuto violentemente la porta.
Per la forza con cui chiusi la porta, cadde la mia palla di vetro e si ruppe.
I pezzettini di vetro erano circondati dal liquido e dalle palline di neve che aveva all'interno.
Era un regalo
di mia madre ed il mio cuore, si ruppe nuovamente.

Kookie's pov
《NOONA.》urlai, mentre mi stavo stropicciando l'occhio destro per focalizzare quella minuta figura.
Corsi verso lei per abbracciarla forte.
《Mamma mia, com'ero preoccupato!》dissi, guardandola e accarezzandole i lunghi capelli.
《Scusa...》sospirò lei, con le lacrime agli occhi.
《PICCOLINAAAAA!》disse Yoongi, il quale si avvicinò velocemente per chiederle cosa fosse successo.
Uno dopo l'altro entrarono tutti in salotto e poi Jimin fece segno di andare in cucina.
La tavola era cosparsa di roba buona.
Mi sentivo bene ora.
Avevo un brutto presentimento ieri sera e temevo che fosse successo qualcosa alla mia sorellina.
《Noona, ci spieghi cos'è successo?》chiesi dolcemente, ma lei sembrò irrigidirsi.
Guardò poi Jimin, il quale si schiarì la voce ed iniziò a raccontare quanto era accaduto il pomeriggio precedente.
《Alla fine si è addormentata e sono rimasto con lei, perché ero preoccupato!》disse lui, guardandola negli occhi.
"A Jimin-hyung piace tanto Nami".
"Gli spacco la faccia se la fa soffrire" pensai poi.

Nami's pov
Mi sentivo strana.
Era una sensazione bella, calda, accogliente, che partiva da dentro di me e mi faceva stare bene.
Ero circondata da persone fantastiche e realizzai, in quel momento, cosa significasse sentirsi a casa.
Certo casa mia era il mio nido, ma questa sensazione non l'avevo mai provata con altre persone.
Mi sentivo amata, non giudicata, pulita.
Mi sentivo me stessa, senza il bisogno di coprirmi per scomparire.
Queste persone che mi circondavano, mi facevano brillare.
Una fitta lancinante allo stomaco mi fece ritornare in me.
Gli altri se ne accorsero ed io mi alzi di scatto.
《Vado a sciacquarmi il viso..》dissi io lentamente, avendo paura che la fitta potesse ripresentarsi.
Dopo essermi sciacquata il volto con acqua molto fredda, mi guardai allo specchio e per la prima volta, mi guardai e sorrisi alla mia immagine.
Nel mio sorriso però, notai una nota di tristezza e subito mi venne in mente Jin.

Uscii dal bagno e mentre stavo tornando in cucina dagli altri, passai dalla porta della stanza di Jin.
Udii il sottoscritto parlare con Hobi e non volendo, ascoltai.
《È una ragazzina che non sa niente!》disse Jin, freddamente.
《Ma non le hai dato nemmeno il tempo di spiegarti cos'è successo!》lo rimbeccò Hobi, spiegandogli poi quello che è successo la sera precedente.
《Ripeto che non m'interessa nulla! Ben gli sta!》risposte Jin.
Io corsi via da quel corridoio e appena la figura di Jimin apparve nel mio campo visivo, mi fiondai tra le sue braccia piangendo come una bambina.
Lo strinsi forte a me e lui, non capendo, si limitò a ricambiare dolcemente.
《Ti prego, portami via..》gli sussurrai e lui, mi prese per mano e mi trascinò in macchina.
《Qualunque cosa sia successa, ora c'è il tuo Jimin Oppa. Ora andiamo in un posto che so per certo che ti farà impazzire e ti farà tornare il sorriso.》disse lui, accendendo il motore e allacciandosi la cintura.
《Oppa?》chiesi io dopo un singhiozzo, soffocando una risata tra le lacrime.
Lui mi guardò sconcertato ed entrambi scoppiammo a ridere.
《Jiminie..》lo chiamai, catturando la sua attenzione.
Lui mi guardò negli occhi e l'anima vibrò.
《Grazie!》dissi poi, facendolo concentrare alla guida.
Non mi sfuggì il suo dolce sorriso.

Jimin's pov
Dopo aver udito quel suo dolce, ma deciso "grazie", sorrisi pensando che il posto in qui la stavo portando, le avrebbe fatto ritornare il sorriso.
《Mi dispiace, ma ora devi fare quello che ti dice il tuo Jiminie!》dissi sorridente io, prendendo una benda di raso bordeaux che era attaccata al mio jeans e fasciandogliela alla testa per coprirle gli occhi.
《Oppa, che stai facendo? Dove mi porti?》chiese ingenuamente lei, ma io mi bloccai appena sentii come mi aveva chiamato.
《Jiminie tutto ok?》chiese lei, accorgendosi del mio blocco momentaneo.
《S-si..ahahah...tranquilla!》le risposi con fatica, mentre cercai di far andare via quel rossore dalle mie guanciotte.
Scesi dalla macchina e poi aiutai Nami ad uscire e a non inciampare.
Le dissi di aspettare e poi mi recai a prendere due biglietti giornalieri per l'acquario e per il parco marino.
Ne ero certo, le sarebbe piaciuto da morire.

Nami's pov
Jimin era appena tornato e mi stava tenendo sottobraccio per guidarmi in quel posto che tanto mi sarebbe piaciuto.
Sentivo rumore di acqua, ma non riuscivo a capire a cosa fosse dovuto.
《Piccolina, sei pronta a passare una giornata con il tuo Jiminie?》mi domandò lui toccandomi la benda ed iniziando a sciogliere il nodo, mentre io gli regalai un sorriso emozionato ed eccitato.
Quando la benda lasciò spazio ai miei occhi, una luce blu invase il mio campo visivo e appena misi a fuoco, capii tutto.
Ma come aveva fatto?
Non avevo mai parlato di queste cose con lui o con gli altri.
Lui notò il mio sguardo assente e si avvicinò a me per capire cosa c'era che non andava.
《Come sapevi che avrei adorato tutto ciò?》gli domandai mentre lui mi dava il biglietto, sorridendo.
《Quella volta ho visto come guardavi il mare..sembravi nostalgica. Per questo io sono qui per farti divertire e soprattutto per eliminare quei pensieri negativi dalla tua testa dura.》mi disse lui, scompigliandomi i capelli.
Istintivamente mi avvicinai a lui guardandolo negli occhi.
《Ma come fai?》gli chiesi dolcemente, poggiando la mano destra sulla sua guancia sinistra.
Lui mi guardò un po confuso e allora io continuai.
《Come fai ad essere così perfetto? Jiminie, sei troppo carino...Ti voglio tanto bene e graz-》non continuai.
Avevo le sue labbra poggiate dolcemente sulle mie.
Quel bacio così inaspettatamente inaspettato mi fece sussultare l'anima e tremare dalla pelle d'oca.
Poi mi prese per mano e silenziosamente entrammo dentro.
 
NOTE DELL'AUTRICE:
*prende un bel sospiro*
ECCOMI DI NUOVO CARI LETTORI.
Sono ritornata qui dopo un lungo periodo di blocco.
Non avevo idee e questo che ho appena postato gironzolava nella mia testa da tempo.
A presto e un bacione a tutti.
-BT-

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