Lei

di Hutcher89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Quando la conobbi per la prima volta eravamo alle elementari e notai subito la sua infinita bellezza,era bassina (e lo è tutt'ora), con i capelli mori,sciolti e liberi,lungo quelle spalle così esili che avrei voluto subito stringere e proteggere contro le mie, che per una ragazza sono abbastanza larghe.Portava un paio d'occhiali con una montatura viola,abbinati ad un braccialetto,probabilmente uno di quelli per farsi la coda. Da quel giorno cercai in tutti i modi di attirare la sua attenzione, mi interessavo a lei in tutti i modi possibili,ogni volta che chiedeva del materiale scolastico ero la prima a prestaglierlo,ogni volta che giocavamo a un qualsiasi gioco con la palla cercavo di stare in squadra con lei e se ci riuscivo,passavo sempre a lei la palla. Ma per colpa della mia imponente timidezza non diventammo neanche amiche,perchè a me bastava vederla sorridere per un qualsiasi gesto di gentilezza che ero solita farle,erano dei gesti normalissimi ma che per me significavano veramente tanto...per fare un esempio, quando starnutiva e le dicevo salute,lei mi ringraziava con un sorriso che per me valeva più di mille parole. I cinque anni passarono molto in fretta,fra amici (rigorosamente maschi) e scuola,la vita mi sembrava tutta una risata ,ed io non mi accorgevo del primo ostacolo che mi si parava davanti,l'inizio delle medie. Fu abbastanza difficile iniziare quel nuovo mondo dato che la mia solita fortuna aveva deciso che TUTTI i miei amici maschi dovevano essere messi in altre sezioni e che anche Lei doveva abbandonarmi.Fantastico.Venni messa comunque in un'ottima sezione,compagni simpatici e divertenti. Ma problemi dovevano essercene per forza. Data la mia famosissima timidezza riuscii a fare amicizia con i miei nuovi compagni solo all'ultimo anno e iniziando le superiori li persi. Ecco il PRIMO VERO GRANDE problema. Le superiori. Praticamente iniziava una nuova vita,nuovi compagni e una nuova scuola. La vita decise che alla modesta età di 14 anni poteva anche concedermi una gioia. Durante l'estate della terza media scoprii che anche Lei avrebbe frequentato la mia stessa scuola,il mio stesso indirizzo e indovinate un pò, la mia stessa sezione. La cosa non mi entusiasmò moltissimo,erano tre anni che non ci rivolgavamo la parola,e a me andava bene così,mi bastava guardarla da lontano e sbavare quando indossava quella gonna che per una ragazzina di 12 anni era fin troppo corta. Iniziando il liceo notai subito la differenza fra me e Lei. Io ero perlopiù una ragazza solitaria con solo un vero amico,conoscevo molta gente si, ma mi fidavo solo di lui,Matteo. Lei era una delle ragazze più popolari e gettonate della scuola.Era sempre circondata da mille ragazzi che le facevano il filo,ma a lei non sembrava interessare,anzi,li ignorava totalmente.La sua vita era basata solamente sulle amiche e sulla scuola,non c'era tempo per avere un ragazzo.O almeno questo pensavo io sulla sua riluttanza verso i ragazzi.Ragazza molto ingenua. I primi due anni passarono molto in fretta tra studio e quei pochi amici che mi ero fatta,non pensavo più ossessionatamente a Lei. Anzi,ero addirittura riuscita a rivolgerle la parola molte volte,segno che non mi imbarazzava più di tanto averla attorno a me. Tutto cambiò il 6 ottobre del 2014. La vidi entrare a scuola come sempre,ma sembrava strana,non sorriddeva come sempre e non era circondata da tutte le sue migliaia di amiche.La guardai preoccupata ma appena si voltò verso di me,distolsi immediatamente lo sguardo.Odiavo guardare negli occhi le persone,era come se riuscissero a leggermi l'anima e questo mi infastidiva molto. La giornata passò tranquillamente,uscendo da scuola mi accordai con Matteo per andare da lui a studiare. Ma incamminandomi verso la fermata del pullman notai una figura piangere. Mi avvicinai cautamente e subito il mio cuore perse un battito,odiavo vedere Lei piangere ,mi si stringeva il cuore e mi intristivo anch'io. Mi sedetti vicino a lei cercando di fare il meno rumore pissibile.Ma Lei si accorse di me. Mi guardò con uno sguardo che non trasmetteva emozioni.Questo mi preoccupò non poco.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


"Laura?" mi domandò sorpresa Lei.

"Che ci fai qui?" continuò

"T-Ti ho vista piangere...e si..insomma... non mi sembrava carino...o-oltrepassarti..come se non esistessi"

Scherzavo.Parlare con Lei mi causò ancora moltissimo imbarazzo.

Lei mi sorrise lievemente.

"Grazie..ti chiedo scusa adesso potresti essere a casa a mangiare invece sei qui a tenermi compagnia"

"Per me non è un problema!" dissi con troppa enfasi

"Laura....perchè non abbiamo mai stretto amicizia?" mi chiese asciugandosi le lacrime

"Eppure ci consosciamo dalle elementari" continuò

"Diciamo che...tu eri sempre a un 'livello superiore' al mio e..." mi interruppe

"In che senso un 'livello superiore'?"

"T-Tu sei sempre stata quella atletica,studiosa,bellissima...insomma...quella perfetta" mi accorsi di quel che stavo dicendo troppo tardi.Lei scoppiò a ridere e io arrossii.

"Io...Io..sarei quella perfetta" disse fra le risate.

"S-Si....bè....in pratica.." mi interruppe ancora

"Grazie" mi disse sorridendo e stringendomi la mano.Io guardai le nostre mani strette l'una nell'altra e pensai che non ci poteva essere cosa migliore.

Probabilmente lei si accorse del mio sguardo sognante e ritirò subito la mano.

"Va tutto bene?" mi chiese

"Si" risposi schietta.
Non sarei più riuscita a tenere la conversazione con lei.Stava diventando tutto troppo strano.
Quindi mi alzai.E la salutai

"Ciao Chiara a domani" dissi velocemente. Senza neanche attendere una sua risposta mi allontanai cercando di respirare un pò.

Si Lei si chiama Chiara... è un nome bellissimo.Tornando a noi...

Mi allontani senza guardarla,non sarei riuscita a continuare a parlare senza posare il mio sguardo su quelle maledette labbra che mi hanno incantato fin da subito.

Il giorno dopo a scuola non facemmo quasi nulla se non due verifiche e un'interrogazione.Solita routine insomma.

Dopo le ore infinite di scuola fui veramente felice di tornare a casa.

"Hey Laura!" Matteo mi chiamò da lontano

"Teo..non c'è bisogno di urlare,ci stanno guardando tutti"

Io ODIO la gente che mi fissa e non sopporto essere al centro dell'attenzione.

"No è troppo importante!"incredibile continuò a gridare.

Ancora adesso non riesco a capire come quel ragazzo sia potuto diventare e rimanere il mio migliore amico.

Lo presi per un braccio e lo allontanai con me in un posto isolato. Il fatto che fosse così agitato mi preoccupava.

"Ho delle novità su Chiara" disse tutto esaltato

Ah si Matteo sapeva tutto della mia attrazione per Lei,lui non mi ha mai giudicato e anzi,ha capito prima di me quello che provavo.

"Dimmi!" dissi anche io contagiata dal suo entusiasmo.

"Sai perchè Sara ,Alessia e Sofia non le girano più attorno?"

"No perchè"

"Perchè si dice in giro che a lei piacciano le ragazze..proprio come a te!" disse l'ultima frase alzando un pò il tono della voce

"Shh...vuoi farmi fare la sua stessa fine? Comunque chi te l'ha detto?"

"Voci di corridoio.."

"Quindi non è una cosa sicura?"

"Secondo me è vero..non ha mai avuto nè un ragazzo nè mai un appuntamento per quanto io sappia"

"Forse hai ragione"

"Sai cosa vuol dire questo?" disse tutto esaltato

"Che cosa?"

"Che tu hai una possibilità di conquistarla!"

Scoppiai a ridere.Lei con una come me.ahahaha.

"Perchè ridi?" mi chiese perplesso

"Lei con una come me,non prendiamoci in giro"

"Cos'è che avresti che non va scusa! Sei bella,intelligente,simpatica e altruista..cosa può volere di più una ragazza!"


È riuscito a farmi commuovere.Forse so perchè era ed è tutt'ora oggi il mio migliore amico.È sempre stato così carino con me.Gli voglio un bene dell'anima

Gli lascai un bacetto sulla guancia e mi allontanai sorridendo Ormai lontano lui mi gridò

"Promettimi che almeno ci proverai!"

Mi voltai e gli sorrisi.Lui capii e sorrise a sua volta.


Angolo autrice: Lo so ,lo so come primo capitolo non è un granchè ,fino ad ora ho provato a scrivere storie ma sono sempre usciti fuori dei disastri. Spero che il prossimo capitolo piaccia e niente, mi piacerebbe ricevere qualche recensione sia critiche che altro e....visto che è tardi buonanotte <3<3

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


I giorni successivi li passai a pensare e ripensare su ciò che mi aveva detto Matteo. Decisi di provare a parlare ancora con Chiara,volevo sapere se le storie che giravano sul suo conto fossero reali.
Tutte le dannate mattine mi alzavo e correvo a scuola,ormai arrivare in ritardo era un'abitudine.
Quel giorno la professoressa decise di segnarmi il ritardo solo per cinque dannati minuti io mi arrabbiai e iniziai a inveirle contro,lei per tutta risposta mi cacciò fuori dall'aula.
Sbuffando uscii.
Era una cosa che facevo spesso,sbuffare intendo,non so perchè ma ogni volta che qualcosa non mi andava a genio sbuffavo.
Mentre ero assorta nei miei pensieri omicidi riguardo alla scuola vedo una figura minuta avvicinarsi.Subito i miei occhi si illuminano
"Ciao Chiara" dissi tutta contenta
"Ciao..è troppo tardi vero?" disse tutta triste
"Si la campanea è suonata già da dieci minuti"
"Merda!" disse alterandosi
"Dai su..qual è il problema ti segnerà al massimo un ritardo" dissi tutta tranquilla
"Tu non capisci..se mio parde vede un'altra nota mi uccide!" disse
La sua voce mi sembrava molto incline al pianto,proprio come il luccichio nei suoi occhi..ed esattamente in quel momento si accasciò sul pavimento con le mani che le coprivano quegli occhi bellissimi che avevano iniziato a lacrimare.
Ancora adesso mi chiedo perchè mi venne l'impulso di correre ad abbracciarla.
Sarà stato il fatto che vederla piangere mi distruggeva o perchè era bellissima anche mentre si riversava sul pavimento in lacrime. Non mi seppi mai dare una risposta neanche a quello che fece lei. Si lasciò abbracciare e ne rispose con tantissima foga,quasi da farmi cadere per terra.
Si aggrappò con tutta la sua forza al mio collo e ne rimase attaccata per diversi minuti.
Quando sembrò calmarsi la invitai a seguirmi in bagno
"Hey..calmati okay,qualsiasi cosa sia non c'è motivo di piangere,niente merita le tue lacrime"
"Tu..Tu non capisci..mi metterà in punizione per sempre..e questo non posso sopportarlo"
"Non credo che un padre punisca per sempre la propria figlia per una nota"
"Lui già mi odia..se inizio a saltare anche la scuola mi uccide " disse mentre si asciugava le lacrime con un fazzoletto
"Perchè ti odia?" provai a chiedere sperando che non fosse per ciò che temevo
"Per alcune 'scelte' che ho fatto nella mia vita"
"Ah..okay" dissi con fare indifferente,cercando di mascherare il fatto che sapevo quali 'scelte' aveva fatto
"T-Ti va di andare a fare un giro per il paese?"
"Va bene...tanto tra un ritardo o un'assenza non c'è differenza,sono comunque morta" disse con rassegnazione
"Allora ti prometto che passerai il tuo ultimo giorno di vita in maniera spettacolare"
le dissi porgendole il braccio come fanno gli uomini per invitare a ballare le proprie donne.
Braccio che non perse tempo ad afferrare sorridendo. Quel piccolo sorriso che mi riservò mi fece scoppiare il cuore di una gioia immensa.


Angolo autrice: Secondoooo capitolooooo....spero non vi faccia schifo e..visto che domani ho tre verifiche credo sia ora di andare a dormire senza dilungarmi troppo dato che è mezzanotte. Come sempre spero in qualche recensione e....Buonanotte <3<3

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


La mattinata la passammo a scherzare e ridere in continuazione. Entrammo almeno in una decina di negozi,lei si faceva prendere con entusiasmo da tutto quello che vedeva. Siamo passate da un negozio di abbigliamento a uno di alimentari per sgranocchiare qualcosina,lei prese tantissime schifezze e le ingurgitò manco fosse a digiuno da una settimana, e io ero li,che cercavo di capire come potesse avere un fisico del genere nonostante mangiasse cibo spazzatura

"Se continuerai a mangiare così tanto finirai per sentirti male" dissi finendo il mio panino

"Non mi interessa sono troppo buoni!" disse addentando il muffin al cioccolato

"Ma come fai?" dissi ridendo

"A fare cosa?"

"A mangiare così tante schifezze e ad avere un fisico prefetto.." dissi di getto

Lei mi guardò con un sopracciglio alzato.

"Che c'è?" chiesi notando che mi stava squadrando con lo sguardo

"Non ho un fisico perfetto, è solo un'illusione ottica" rispose agitando le mani

"Ai miei occhi sei perfetta" dissi facendo un sorrisino timido

Non so perchè continuavo ad essere così smielata,potevo benissimo stare zitta ed evitare figure del genere

"Cioè..a-ai miei occhi..ma..ma.anche a tutti gli altri..N-Non intendevo..che a me piace il tuo fisico..si..mi piace ma non..in quel modo" balbettai cercando di rimediare alla frase di prima

"Hai un carattere così strano,quando sei con i tuoi amici sei così disinvolta,spigliata con un carattere forte e ribelle..invece quando sei con me o persone che non conosci diventi improvvisamente timida e impacciata come se ti potessimo mangiare da un momento all'altro.Perchè fai così?" mi chiese

Tutto il discorso lo fece senza distogliere lo sguardo dal mio
stavo per morire
amavo i suoi occhi perchè non si capiva bene di che colore erano,verdi o marroni,ho ancora questo dubbio

"La mia parte timida viene fuori solo quando parlo o sono in mezzo a delle femmine" precisai

"E perchè questa cosa?"

"Bhe..diciamo che fare amicizia con un ragazzo è molto più semplice,anche se sei brutta loro ti giudicano dal tuo comportamento: fai la deficiente,sei una di loro.Con le ragazze no,se sei brutta sei inutile" dissi

"Non è vero,solo perchè tu pensi che noi siamo tutte uguali non è detto che lo sia, e poi perchè tu dovresti essere giudicata non hai niente che non vada?"

"Mi hai visto,sono orribile,non riesco ancora a capire come TU possa starmi vicino!"

"Non sei orribile,anzi per me sei molto carina!"

Arrossii immediatamente

"S-Se lo pensi tu" dissi balbettando

Dopo che ebbe finito di mangiare pagammo,ovviamente mi offrii di pagare tutto io da persona buona quale sono,e decidemmo di andare a fare una passeggiata

Devo dire che quel pomeriggio è stato magico,abbiamo parlato molto e ci siamo conosciute meglio.

Verso le cinque la riportai a casa

"Devo dire che questa giornata è stata magnifica,peccato che debba finire" disse con un po' di tristezza

"Se vuoi ce ne potranno essere delle altre" dissi sorridendo

"Non credo,appena varcherò questa porta si scatenerà l'inferno,probabilmente mio padre mi ucciderà"

"Allora questo è un addio?"

"Sembra di si"

Poi si avvicinò a me,io presi a tremare che neanche una foglia di inverno. Mi scoccò un bacio sulla guancia

"Grazie mille Laura"

Detto questo corse in casa Rimasi li per un po' cercando di capire cosa fosse successo

Non credo serva specificare che una volta arrivata a casa mi precipitai sul mio letto e rimasi tutta la sera a fissare il soffitto con un sorriso da ebete.Ah cosa può fare un sorriso



Angolo autrice:
Eccomi con un nuovo capitolo,non credo ci sia molto da dire,se trovate degli errori di grammatica ditemelo così li correggo......il prossimo capitolo è sotto il punto di vista di Chiara,spero vi piaccia

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Chiara pov
Appena varcai la soglia di casa sentii la guancia destra bruciare.Mio padre.
"Perchè non sei andata a scuola!" iniziò a gridare

"Eri con la tua 'ragazza' " disse quella parola con disgusto

"Non ho una rag-" non riuscii a finire la frase che mi arrivò un altro schiaffo

Questa volta però sentii qualcosa di liquido e caldo che scendeva lungo la mia faccia.Sangue.
Guardai mio padre con una paura mai provata prima.Non mi aveva mai causato ferite di questo tipo.
Vedendo ciò che mi aveva fatto se ne andò,ma non prima di avermi detto

"Sarà meglio che non accada mai più!"
Corsi immediatamente in camera,una volta chiusa la porta iniziai a piangere senza ritegno.
Non so per quanto tempo rimasi lì,so solo che non mi accorsi neanche di essermi addormentata per terra.

Il giorno dopo mi accorsi di aver sporcato il pavimento di sangue, ma non me ne curai. Andai in bagno e tutto quello che vidi era un taglio sulla guancia destra accompagnato da un livido viola.Ottimo.
Di sicuro non potevo stare a casa o Lui mi avrebbe ucciso.
Cercai di coprirmi con del trucco e una sciarpa
Arrivata a scuola cercai subito Laura,mi serviva qualcuno con cui sfogarmi.
"Ciao Chiara!" appena mi vide i suoi occhi si illuminarono.
"Ciao" dissi con meno enfasi della sua
"Hey..tutto bene?" mi disse avvicinandosi con fare preoccupato Notando che non risposi continuò
"Alla fine tuo padre non ti ha ucciso come dicevi!" disse sorridendo
Ho notato che sorrideva sempre e in ogni caso, forse è la cosa che più mi piaceva e piace ancora.
Ma in quel momento non riuscii a rispondere,l'unica cosa che feci fu togliermi la sciarpa.
Spalancò gli occhi e subito mi mise una mano sul livido viola.
Le sue dita passavano leggere sulla mia guancia,erano così morbide, e il suo tocco così delicato che mi stavo commuovendo per tutta la dolcezza che questa meravigliosa ragazza racchiudeva.
Non disse un parola ,si limitò a scuotere il capo con fare disgustato
"Non ci posso credere...un padre che picchia la figlia...è la cosa peggiore che possa esistere. Non riesco proprio a capirle queste persone,insomma ,se io dovessi avere una figlia di sicuro non le procurerei ferite solo perchè è lesbica!"
Cosa...lei lo sapeva...ma...come.
"Scusa" diissi incredula
"Cosa?" disse con fare ingenuo
"Come fai a sapere che sono lesbica"
"Ahh...allora..come spiegarti..le tue 'amiche' hanno messo in giro delle voci,all'inizio non ci credevo ma conoscendoti meglio...."
Non finì la frase.
Non ci posso credere,coloro che consideravo amiche mi hanno pugnalato alle spalle.
Bastarde.
"Ma perchè hai deciso di avvicinarti a me sapendo cosa sono" dissi,chuedendo spiegazioni
"Forse perchè lo sono anche io" lo disse con una naturalezza che mi fece sentire stupida per un secondo
Intanto la mia mascella era arrivata a terra
"Da-Davvero..non..non me lo aspettavo"
Fece un sorrisino timido,uno di quelli che fai quando sei imbarazzata,era così tenera.
Suonò la campanella ed entrammo,per tutte e sei le ore quasi non ci staccammo gli occhi di dosso
"Sono pronta per tornare a casa dalla Bestia" Dissi con fare scoraggiato
"Che ne dici di andare a fare un'altra passeggiata!?" disse all'improvviso quasi saventandomi
Non potevo aspettarmi frase migliore
"Certo!"
Mi andava proprio di passare un pomeriggio con lei
"Ma tuo padre?" disse seriamente preoccupata
"Sinceramente non me ne frega niente" dissi indifferente
Volevo solo godermi un po' di tempo con lei in tutta tranquillità.

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