[Naruto Uzumaki]
[10 Ottobre]
A differenza della sua molto relativamente dolce metà,
Naruto Uzumaki adorava festeggiare.
Certo, non che ne avesse mai avuto realmente la possibilità. In fondo era
alquanto difficile organizzare una festa quando sei solo e i genitori dei tuoi
amici storcono il naso se sanno che li frequenti.
Per questo, Naruto aveva sempre festeggiato il proprio compleanno in solitudine.
Ed era proprio per questo motivo, oltre che per la sua smodata - e, secondo un
certo Uchiha di nostra conoscenza, malata - passione per le feste, che
Sasuke Uchiha aveva deciso di mettere da parte il proprio astio verso i
compleanni, i regali e i festini; riempirsi di antistaminici per contrastare
l’inevitabile shock anafilattico che la partecipazione ad una festa gli
provocava; armarsi di coraggio e soprattutto della propria carta di credito, per
organizzare la più grandiosa festa di compleanno mai vista a Konoha.
C’era solo un piccolo, insignificante problema.
Sasuke Uchiha poteva essere un bel ragazzo; un fidanzato a
volte romantico e un ninja eccellente.
Ma, come organizzatore di feste faceva decisamente
schifo.
«Spiegami il perché questi addobbi non ti vanno
bene!»
La povera Haruno, reclutata a forza dall’Uchiha dopo la
crisi isterica presa alla commessa del negozio di addobbi per le richieste al di
fuori del concepibile del ragazzo, sospirò.
«Li hai visti? Li hai visti? Insomma, sono… sono…»
«Colorati, Sasuke-kun. - sospirò Sakura, tendendo una
ghirlanda color arcobaleno sotto il naso di Sasuke. - Gli addobbi sono colorati.
Devono essere colorati, sai?»
«Ma questi sono troppo colorati!»
«Hai qualcosa contro l‘arcobaleno, Sasuke-kun?»
«Non lo so… fa troppo…»
«Sasuke-kun… - Sakura sospirò nuovamente, mettendo una
mano sulla spalla del compagno di squadra e serrando molto la presa, affinché
il concetto entrasse nella testa del rampollo Uchiha - …vorrei farti notare un
piccolo, microscopico particolare che, forse, il cervellino che ospiti nella tua
adorabile scatola cranica non ha ancora recepito: tu e Naruto siete gay.¹»
Sasuke sbuffò, scostandosi la mano della gentil donzella
dalla spalla. Mosse il braccio un paio di volte, per assicurarsi che le giunture
funzionassero ancora correttamente, prima di rispondere:
«D‘accordo, ma non per questo casa nostra deve sembrare
l‘alloggio di due checche.»
«Santo cielo, Sasuke-kun! Improvvisamente sono lieta del
fatto che tu stia con Naruto. Non so se le tue parti basse avrebbero compensato
lo stress che mi avresti provocato.»
Sasuke roteò gli occhi al cielo, incrociando le braccia.
Sakura sorrise di fronte al broncio che si era dipinto sul volto dell’Uchiha.
Fondamentalmente, dopo anni di prove fallimentari, aveva imparato a conoscere il
musone del gruppo abbastanza bene da riuscire a gestirlo.
Ad esempio, sapeva benissimo che quel suo essere scorbutico
e intollerante ad ogni singola proposta per la festa di compleanno di Naruto,
era solo un modo per esorcizzare il suo timore di non rendere indimenticabile
quel momento alla kitsune.
Forse. In fondo il suo vocabolario di Uchihese non era così
completo come quello di Naruto.
«Torniamo agli addobbi. Questi ti piacciono?»
«Sono…»
«Sì, Sasuke-kun. Questo colore si chiama arancione.»
Il giorno seguente, Sakura si accorse che il problema
esistenziale di Sasuke non erano gli addobbi e gli alimenti (l’Haruno si era
categoricamente rifiutata di dar retta alla proposta del ragazzo: «Facciamogli
una ciotola enorme di ramen al posto della torta.», ritenendola troppo poco “compleannesca”,
anche se aveva inserito i tagliolini nel buffet), quanto il regalo.
Improvvisamente, si rese conto degli sforzi assurdi che
Naruto doveva aver fatto per convincere l’Uchiha a comprare i regali di
Natale, le uova di pasqua e simili. Oltre a comprendere definitivamente che tra
lei e Sasuke non avrebbe mai potuto funzionare. Non tanto per il suo essere gay,
quanto per il fatto che l’avrebbe ucciso prima di arrivare all’altare. Due
giorni in giro per i negozi con lui erano decisamente troppo da
sopportare. L’organizzazione di un matrimonio sarebbe stata a dir poco
esasperante.
Si domandò da dove Naruto tirasse fuori tutta la pazienza
necessaria a sopportarlo quotidianamente, ma viste le risposte suggerite dalla
sua mente fin troppo maliziosa decise di passare oltre a quella questione.
«Allora, Sasuke-kun… Hai già qualche idea?»
«Se l‘avessi avuta, tu non saresti qui, Haruno.»
«E se tu non mi avessi promesso quelle foto di te e Naruto
che lo fate sotto la doccia, ti staresti ancora domandando se erano meglio i
festoni con le ranocchie o quelli arancioni. Quindi siamo pari, Uchiha.»
Sasuke sbuffò, lanciando occhiate distratte alle vetrine
nella speranza di un’illuminazione folgorante. Cosa sarebbe potuto piacere al
dobe? L’ennesimo peluche gli sembrava a dir poco ridicolo (oltretutto, nel
letto non c’era più spazio e Sasuke era arrivato all‘ultimatum: «O loro, o
me!»); l’Ichiraku ramen era decisamente troppo costoso; un altro buono per
“una notte da seme” come a Natale, se lo poteva scordare. Se ne approfittava
decisamente troppo, e lui non avrebbe mai più commesso l’errore di
lasciargli troppa libertà in quel campo. Legato al letto doveva stare.
Ok, i suoi pensieri stavano decisamente divagando e
prendendo una piega poco casta, forse anche a causa del sexy shop che si trovava
davanti.
«Sasuke-kun non penso che a Naruto serva un vibratore.»
La voce di Sakura lo distrasse dalle sue riflessioni da
maniaco sessuale.
«Eh?»
L’Haruno sospirò, massaggiandosi le tempie.
«Non ti chiederò perché avevi quell‘espressione da
pervertito. Anche perché, per quanto mi piacerebbe conoscere i particolari,
assomigliavi in modo inquietante ad Orochimaru. Possiamo puntare su qualcosa di normale,
prima che ti venga in mente di regalargli un serpente domestico?»
«Non sarebbe una cattiva idea…»
«Sasuke-kun!»
«Uff… va bene, va bene. - Sasuke tacque per un secondo.
- Neanche uno piccolo, picc…»
«Sasuke!»
Sasuke Uchiha maledisse con tutto se stesso il giorno in
cui aveva chiesto a Sakura di aiutarlo con l’organizzazione del compleanno di
Naruto. Aveva sempre sospettato che la ragazza fosse tutt’altro che femminile
e aggraziata, ma dopo tutte le botte che aveva preso, adesso ne aveva la tragica
conferma.
Tuttavia, insieme avevano fatto un buon lavoro. Casa Uchiha
era stata completamente addobbata con ghirlande di svariati colori e altre a
forma di ranocchia; la torta era stata ordinata; gli inviti spediti e il pranzo
preparato.
Gli invitati erano arrivati, appena in tempo per farli
nascondere prima dell’arrivo del festeggiato.
Insomma, tutto sarebbe andato alla perfezione.
Anche se…
«Sakura, dove diavolo è Sai?»
Sbottò, bloccando l’Haruno mentre appendeva gli ultimi
festoni.
«Non lo so. Non è arrivato?»
«Le tue capacità deduttive mi stupiscono. Se fosse
arrivato sarei qui a parlare con te?»
«Uchiha, vuoi davvero che Naruto cosa mi hai
promesso, in cambio del mio aiuto?»
Sasuke digrignò i denti, ripromettendosi mentalmente di
non domandare più l’aiuto di Sakura in cambio di foto hard tra lui e la
kitsune. Considerando che i preparativi si erano protratti più a lungo dei due
giorni pattuiti, era stato costretto ad aggiungere al budget dell’Haruno due
video e la promessa di procurarsi una foto di Kakashi-sensei mentre si dava alla
pazza gioia con Iruka. Quella, davvero non sapeva come procurarsela. Aveva anche
cercato di spiegare a Sakura che, solo perché lui e Naruto erano gay,
non voleva dire che il resto della popolazione maschile di Konoha lo fosse
altrettanto! In ogni caso, la ragazza insisteva di avere tracce sicure e non
voleva saperne di demordere.
«Vado a cercarlo.»
Bofonchiò, lasciando cadere la discussione prima che il
suo piede decidesse di dar retta all’istinto e far cadere Sakura dalla scala.
Cominciò a cercare il compagno mancante. Sfilò accanto a
Temari che stava amabilmente punzecchiando uno Shikamaru intento a pisolare;
sorpassò Neji, intento a staccare l’Inuzuka dalla cugina; passò davanti ad
Ino che stava tenendo un sermone sull’efficacia di una nuova dieta che stava
provando a Choji («Non mangio niente e quando sto per svenire butto giù un
pezzetto di formaggio!»²)…
Niente, di Sai neanche una microscopica traccia.
Frugò ovunque. In bagno; in cantina… Dentro la
camera degli ospiti non trovò Sai, ma Kakashi. Il sensei, pantaloni abbassati e
labbra di Iruka a portata di… “mano“, non si scompose, a differenza del
compagno che balbettò un imbarazzato:
«Non è come sembra, Sasuke…»
Chissà perché, a Sasuke pareva essere esattamente
come sembrava, ma si limitò a chiudere l’armadio con un irritato: «Se
sporcate, pulite.», e ad annotarsi mentalmente di avvisare Sakura di ciò che
stava accadendo all’interno della camera degli ospiti di villa Uchiha.
Nonostante le ricerche, di Sai nessuna traccia.
Tornò giù, più furioso che depresso. Appena lo avesse
beccato avrebbe mostrato a quel Van Gogh fallito un altro utilizzo dei pennelli,
così non si sarebbe più lamentato della mancanza di peni nella sua vita!
«Sasuke!»
Oddio, no!
«Sasuke! Dove sei?»
«Arrivo, dobe!»
Accidenti! In anticipo doveva essere, quel dobe! In
anticipo! Lui che sembrava aver ereditato da Kakashi il vizio di arrivare in
ritardo!
Si affrettò a raggiungere la sala dove gli invitati
stavano appartati, pronti a balzare fuori con un: «Sorpresa!»
Certo, peccato che l’anticipo di Naruto aveva impedito
agli ospiti di nascondersi; Sakura era ancora sulla scala ad appendere festoni;
Neji e Kiba si stavano massacrando sotto gli occhi sconcertati della kitsune;
Gaara aveva cominciato a dondolare tenendo tra le braccia il suo orsetto e
Sai…
Sai era dietro Naruto.
«Teme… E… E questo?»
Balbettò l’Uzumaki, osservando attonito lo spettacolo
festaiolo che gli si presentava davanti.
«Sasuke-kun, hai visto che ho portato tutto?»
Esordì Sai, con un sorriso serafico, passando a Sasuke una
piccola scatola rivestita di carta blu.
L’Uchiha l’afferrò, ribollendo di rabbia.
«Tutto cosa?»
«Zitto, dobe. E a te come salta in mente di arrivare ora?»
«Mi hai detto te di portare tutto il materiale per
la dichiarazione. E come pensi di fare a chiedere a Naruto di sposarti se lui
non c‘è?»
Ecco. Perfetto. Sai sì che sapeva quando tenere quella
fognaccia che aveva al posto della bocca chiusa.
Ormai, l’unica cosa che restava da fare era mantenere un
minimo di dignità Uchiha, pregando che nessuno dei presenti notasse le sue gote
pesantemente arrossate - neanche lui sapeva se per rabbia o per vergogna -.
Bofonchiando uno stizzoso: «Tsk.», lanciò
un’occhiataccia ai presenti in cui era racchiuso l’ordine implicito di
comportarsi come se nulla fosse. Non sarebbe stato un imprevisto a mandare a
monte la sua preparazione perfetta.
Quindi, scambio di auguri, di regali; taglio della torta e
tutti quei giochi stupidi che si fanno alle feste. Naruto fu molto gentile nel
fingere che Sai non avesse spiattellato tutto, fino alla fine della giornata
quando, avvicinatosi a Sasuke, affermò, con un ghigno volpino stampato in
faccia:
«Io sto ancora aspettando il mio regalo, teme.»
«Accontentati della festa. - Sibilò Sasuke, sentendo
improvvisamente gli occhi di tutti i presenti puntati addosso. - In fondo ci ho
perso giorni per organizzarla. Il mio tempo è un regalo più che sufficiente
per un dobe come te.»
«Sasuke!»
«Tanto sai già cosa voglio chiederti, no? Ringrazia Sai,
per questo.»
«Sasuke-kun! Non ci provare!»
Esclamò Sakura, celando una lieve minaccia nella voce.
«Già, vogliamo la dichiarazione!»
Esordì Ino, battendo deliziata le mani.
«Avanti, Uchiha!»
Questo era l’Inuzuka. Che diavolo voleva l’Inuzuka? Le
Yaoi fan le poteva capire, ma il cane antropomorfo che c’entrava?
«Insomma, Uchiha! Muoviti!»
Anche Kankuro ci si metteva.
«Io sto ancora aspettando, teme.»
Sasuke lanciò un’occhiata di sbieco a Naruto. Gli occhi
azzurri sembravano brillare. Forse, non era stata una cattiva idea quella della
festa di compleanno. Forse, non lo sarebbe stata neanche quella della
dichiarazione. Forse, per una volta, poteva tranquillamente a mandare al diavolo
il proprio orgoglio e…
Sbuffò, inginocchiandosi di fronte alla kitsune e
afferrandogli la mano.
«Naruto Uzumaki, vuoi sposarmi?»
«Mh… - Naruto trattenne a stento un sorriso. - …ci
devo pensare.»
«Non lo ripeterò, dobe. Quindi vedi di dare la risposta
esatta.»
«Certo che sai come rovinare certi momenti, eh teme?»
«Usuratonkachi, la mia pazienza ha un limite e la capacità
di sopportazione delle mie ginocchia, anche. Quindi muoviti.»
«Umpf. - Naruto mise su un piccolo broncio, prima di
sorridere. - Certo che ti voglio sposare, Sasuke Uchiha.»
«Perfetto. - Sasuke si rialzò, tra gli applausi generali.
- Bene, adesso avete avuto il vostro spettacolo. Potete smammare.»
Borbottò, rivolto agli invitati apparentemente esaltati da
quella disastrosa dichiarazione.
Per tutto il resto della serata, Sasuke faticò a togliersi
di dosso gli sguardi maliziosi dei presenti. Neanche la sua migliore occhiata
stile: «Attenzione, mordo.» funzionò per toglierseli dalle scatole.
Tuttavia, quando lui e Naruto rimasero soli, di fronte al
sorriso beato della volpe, al suo tenero: «Grazie per la festa, teme.» e,
soprattutto, al vedere le loro mani sinistre intrecciate dove stava ora una
piccola fedina in argento con incise le loro iniziali, non poté fare a meno di
pensare che, forse - ma proprio forse - i compleanni non erano qualcosa di così
disastroso.
Almeno fino al giorno seguente, quando Sakura si presentò
sotto casa, urlando:
«Sasuke-kun, so che hai bisogno di una mano per
organizzare il matrimonio. Sai quanto ti verrà a costare, vero?»
Aggiunse, con un ghigno, brandendo minacciosamente una
telecamera.
N/A:
E abbiamo finito.
Questa è altamente sdolcinata, melensa e a dir poco disgustosa.
Ammetto: non avevo più idee XD, le ho bruciate tutte prima.
Grazie a tutte per aver seguito questo sclero.
ryanforever: Naruto. Si chiama Naruto, non Nacchan.
Comunque sì: era quello il suo terrore più grande XD.
Saeko no Danna: Beh, grazie. Cerco sempre di tenerli
il più IC possibile, visto che detesto con tutto il cuore l'OOC. E non è
difficile fare Sasuke fobico dei compleanni XD, basta descrivermi. Oto... Oto è
un mondo che solo pochi possono comprendere ù_ù.
Solarial: oh, sol*O*! Me lo avevi detto da qualche
parte, ma non so dove XD. Sono felice che ti sia piaciuta così tanto. Il mio
Sasuke ormai è diventato un personaggio a parte su cui Kishimoto non ha più
controllo XD. In fondo, mi trovo a pensare che, per quanto maturi per il
mestiere di ninja, sono pur sempre dei ragazzini. Con tutte le fisime dell'età
adolescenziale. A volte ci si dimentica di questo loro lato "umano".
Sakura è la fangirl! Insomma! E non hai visto me domenica al mare XD, ho
comprato la protezione 50 per non abbronzarmi! Anche tu soffri della sindrome di
Biran?
Quistis18: Sasuke sclerotico è un perché. E Naruto
(si chiama Naruto, non Nacchan), è dolcissimo. E cucina anche bene XD. E' con
le torte che è una frana.
preffy: l'ho detto una volta, mi pare: le mie storie
sono 90% autobiografia e 10% licenza poetica. Comunque sì: è il tuo primo
commento che ricevo XD. Sono felice che tu abbia trovato i personaggi IC,
perché ormai non so più se descrivo Sasuke o me stessa. Diciamo che mi/lo
confondo. Naruto è un pensiero poco casto di per sé, mentre Sakura...
Sakura è Sakura XD. E dopo la tecnica di Konohamaru non può che essere yaoi
fan girl!
A presto,
rekichan
¹allusione
alla bandiera del movimento omosessuale che riprende, appunto, i colori
dell’arcobaleno. In sintesi, Sasuke non vuole festoni color arcobaleno perché
nella sua testolina sarebbe come urlare al mondo: «Ehi, sono gay!»
²cit.
da: Il diavolo veste Prada
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