Un sacrificio indispensabile

di ladyAras93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorno a Hogwarts ***
Capitolo 2: *** Inizio delle lezioni ***
Capitolo 3: *** La capanna di Hagrid ***
Capitolo 4: *** L'ufficio di Aras ***
Capitolo 5: *** L'insegnante di cura delle creature magiche. ***
Capitolo 6: *** La torre di astronomia ***
Capitolo 7: *** Ufficio di Silente ***
Capitolo 8: *** La vita ad Hogwarts ***
Capitolo 9: *** ballo di halloween ***
Capitolo 10: *** Il ballo di Hermione ***
Capitolo 11: *** Il racconto di Oliver ***
Capitolo 12: *** La partita di quidditch ***
Capitolo 13: *** Le domande di Hermione ***
Capitolo 14: *** In camera di Hermione ***
Capitolo 15: *** Il passato di Aras ***
Capitolo 16: *** Luci sulle ombre di Aras ***
Capitolo 17: *** L'attacco ad Hagrid ***
Capitolo 18: *** Il club del combattente ***
Capitolo 19: *** L'infermiera ***
Capitolo 20: *** La delusione di Draco ***
Capitolo 21: *** La notte prima delle nozze ***
Capitolo 22: *** Le nozze ***
Capitolo 23: *** La rabbia di Ron ***
Capitolo 24: *** La notte di capodanno ***



Capitolo 1
*** Ritorno a Hogwarts ***


Prima che vi cimentiate nella lettura di questa fanfiction , mi piacerebbe spiegarvi qualcosa. Questa é frutto di un mio lavoro molto recente, infatti la sto scrivendo proprio in questo periodo. Quindi non sarò molto rapida negli aggiornamenti, anche se spero nel contrario. Il farla leggere, vi confesso mi terrorizza, anche per via del mio problema della dislessia. Ma amo in modo particolare la sensazione che si prova nello scrivere , il creare i personaggi con le relative sfumature. Comunque scusate la lunga parentesi. Buona lettura!



Capitolo1
Era finalmente arrivata. Quelle sensazioni, era tempo che non le provava più , l'eccitazione per una nuova avventura , ma sopratutto il terrore , dovuto al sentirsi non all'altezza, le stringeva lo stomaco. Varcare quel cancello, e sentirsi automatica di nuovo come una studentessa, era qualcosa di impagabile.
Una carrozza la apettava per condurla al castello.
Era sola davanti all'ingresso della scuola. Quel portone, aveva segnato molti anni proma la sua vita facendola diventare la donna, quella che era ora .
Il cortile mano mano si riempii di studenti. In quella folla molti si scambiano domande sull'andamento delle vacanze, sui programmi per il nuovo anno ecc.. Lei rimase in disparte cercando di non dare nell'occhio, una missione quasi impossibile.
Fin quando finalmente Hogwarts aprii le sue porte, pronta ad accoglierliere quei ragazzi e ragazze che avrebbero formato la nuova generazione magica. Il fiume di studenti si incamminò lentamente verso la sala comune. I volti di molti di loro erano estremamente, sereni, mentre lei era tesa come una corda di violino. Ma si calmò non appena ebbe messo piede in sala grande. Era un luogo sempre molto suggestivo, si sentiva una dolce sensazione di appartenenza e calore. Era come ritornare CASA dopo un lungo viaggio.
Ogni cosa in quella sala trasudava magia, le candele fluttuanti, il soffitto che grazie ad un incantesimo di Silente mostrava il cielo notturno, illuminato da migliaia di stelle. Gli standardi delle case, torreggiavano sui quattro tavoli che si estendevano a perdita d'occhio.
Sulla destra si trovava il tavolo dei Grifi, il cui stendardo mostrava un leone che per maggia ruggiva , in contrasto con un sfondo rosso cremesi, e con in basso una scritta a lettere dorate che riportava la parola 'Grifondoro'. Subito dopo c'era quello dei tassi, il cui stendardo mostrava un tasso, che muoveva la testa, adagiato su una roccia, con uno sfondo giallo e anche in questo caso una scritta, qui nera, riportava 'Tassorosso'. Oltre a questi c'era quello dei corvi, i cui colori dominanti erano il nero e il blu, come mostrava lo stendardo sul quale un aquila, muoveva le sua ali contro uno sfondo blu. Appollaiata sulla scritta 'Corvonero'. In fine all'estrema sinistra si poteva trovare il tavolo delle serpi, e sul loro stendardo un serpente stringeva le spire attorno alla scritta nera 'Serpeverde', che contrastava con lo sfondo.
Sulla parete opposta alla porta di ingresso, si poteva osservare il tavolo dei professori, al quale già molti docenti avevano preso posto.
Una volta che la sala fu piena, e tutti gli studenti accomodati ai tavoli delle ruspetrive case. Il Preside Albus Silente , andò sul pulpito e prese parola.
- benvenuti studenti a questo nuovo anno! Come tutti ben sapete, l'anno accademico appena trascorso é stato segnato da avvenimenti molto significativi....- disse facendo una lunga pausa
-... Perdite significative... Ma sono certo che non sono state perdite inutili. Quelle streghe e quei maghi sono stati nostri compagni nella guerra contro Voldemort ed é grazie a loro, se ora possiamo vivere in un mondo sereno e sperare in un futuro luminoso.-.
Da tutti i tavoli si alzò un fragoroso applauso nei confronti delle parole del preside. Quelli che non riuscirono a trattenere le lacrime erano Harry Potter , un ragazzo dai capelli neri e lo sguardo incredibilmente sveglio , capitano della squadra di quidditch dei Grifi. Accanto a lui anche Ron Weasley un ragazzo dai capelli rossi, il viso pieno di lentiggini, e grandi occhi verdi, e la loro migliore amica Hermione Granger una strega estremamente dotata, con folti capelli castani ricci che le incorniciavano il viso, e grandi occhi marroni estremamente luminosi .
I loro visi non riuscivano a nascondere , il dolore per le perdite delle persone a loro care, ma mostravano anche una maturità tale da concentrarsi sul futuro e andare avanti, in loro onore.
-Ora- Disse Silente prendendo nuovamente la parola,
- prima del nostro sontuoso banchetto, diamo il nostro benvenuto ai nuovi stidenti.- Silente guardò il centro della sala dove tutti i nuovi studenti attendevano emozionati e terorizzati il loro momento. Mentre la professoressa McGranitt, si posizionava accanto ad un enorme sedia. Con un gesto delicato della bacchetta fece entrare uno sgabello sul quale era adagiato un vecchio e logoro cappello. Lui era l'unico ingrado di capire quali fossero le presispozioni di ogni studente, sistandolo nella casa più affine. Era stato lui a smistare Ron, Harry e Hermione in Grifondoro.
Una volta avvenuto lo smistento, la professoressa fece sparire il cappello, tornando poi a sedersi al tavolo dei professori. Silente ritornò sul pulpito.
-vorrei fare degli annunci, prima di tutto ogni dormitorio presenterà una targa commemorativa, per le persone che ci hanno lasciato nella guerra magica. Il prossimo prometto é più leggero...- disse cercando di strappare un sorriso agli studenti.
- avremmo una nuova insegnate di erbologia quest'anno, visto che la professoressa Sprout é impegnata in un viaggio per lo studio delle alghe infestanti del nord europa. quindi vi chiedo di essere gentili con lei! - disse rivolgendo uno sguardo a quella ragazza seduta all'estremità del tavolo, coperta dal suo mantello, e incredibilmente imbarazzata.
-voi come immaginate che sia quella professoressa? Non sembra minimamente come la Sprout! - disse Ron in tono curioso, rivolgendosi ai suoi amici.
-Io spero solo non sia sul genere Cooman! - rispose Hermione. Era risaputo che tra le due non correva buon sangue, le lezioni di Divinazione erano, a detta della giovane strega, una perdita di tempo , ma andavano comunque fatte e studiate come le altre.
-io spero non sia come la Umbridge- disse Harry, scoppiando poi a ridere assieme ai suoi amici.
La ragazza sali sul pulpito ancora coperta dal mantello e dal cappuccio, poi una volta sul pulpito davanti a tutti. Dopo una breve occhiata con Silente, che con cenno del capo che la invitava a stare tranquilla, si tolse il cappuccio rivelando il suo viso.
La sala rimase qualche istante senza fiato ed incredibilemente silenziosa.
-ma... Ma... Ma... - Ron non riusciva a parlare e lo stesso non riusciva a fare Harry. Perfino Hermione che era una che sapeva sempre che dire non riusciva a parlare.
La giovane guardò Silente e avvicinandosi a lui
- non riesco, mi fissano- disse sottovoce
-Aras tranquilla, parla tranquilla, e... Ti fissano perché beh... Primo sei giovane secondo, sei bella! - disse il preside sorridendo e spostandosi.
-Salve... - Disse Aras, facendo poi in lungo respiro e convinta di vincere la timidezza. - Sono la professoressa Aras, sarò la vostra nuova insegnate di Erbologia come ha prima detto il professor Silente, inoltre sarò la direttrice della casa Tassorosso. Per quello che riguarda la mia materia spero di riuscirvi a trasmettere l'amore per questa materia, come é stato per me , quando ero seduta al vostro posto. Silente le si avvicinò - hai visto, brava-. Lasciando andare Aras a sedersi al suo posto, rivolgendosi poi alla sala, - ora godiamoci il banchetto- e con un gesto della mano di silente i tavoli si riempirono di cose squisite, che al solo guardarle facevano venire l'aquolina.
La cena proseguì come sempre. I ragazzi però fissavano la nuova professoressa, era strano vedere una ragazza seduta al tavolo dei professori, per di più bella in quel modo.
Al tavolo dei Grifi.
- avete visto che occhi la nuova professoressa? - disse Ginny, la sorellina di Ron, anche lei rossa come il fratello. Una tipa estremamente sportiva, infatti giocava nella squadra di quidditch con Harry. Una voce girava da per la scuola, che tra i due ci fosse del tenero.
- hanno cambiato colore! - disse Hermione
- anche io l'ho notato, aveva prima gli occhi tendenti al rosso poi sono diventati verdi-. Aggiunse poi la strega.
Harry e Ron non parlavano, fissavano la professoressa in silenzio. Tanto che Hermione gli diede una gomitata
-ragazzi, state ascoltando?-
-cosa? - rispisero i due, come se fossero usciti da uno stato di trance.
-ok ce li siamo giocati - sentenziò la Granger , ridendo rivolta a Ginny.
-non sono gli unici!? - aggiunse la rossa , dando una rapida occhiata al tavolo, tutti i ragazzi erano in silenzio, e non erano gli unici anche agli altri tavoli era la stessa storia. Una volta terminata la cena gli studenti si diressero verso i dormitori.
I grifi una volta giunti alla torre e superato il quadro della signora grassa, si ritrovarono nella sala comune.
La stanza presentava come colori dominanti , quelli dello stemma, il rosso e il dorato. Una sensazione di calore invadeva il cuore di tutti i grifi che ci entravano.
Aveva delle grandi vetrate dal quale era possibile vedere la vallata e il campo di quidditch. Queste affiancavano il gigantesco caminetto sulla quale torreggiava la targa dove erano incisi i vari nomi dei membri appartenenti alla casa, caduti duranre la guerra contro il signore oscuro.
Ovviamente gli studenti non andarono subito a dormire, rimasero a chiacchierare delle vacanze appena trascorsa. Joseph un ragazzo dell'ultino anno, alto a con spalle possenti, e i capelli di un bel color cioccolato ed estremamente morbidi. I suoi occhi erano di un blu penetrante.
Era estremamente impegnato a raccontare , ad un gruppetto di ragazze adoranti, delle vacanze trascorse in Provenza con la famaglia.
-ma guarda che sbruffone, e quelle oche che lo ascoltano come se fosse un dio sceso in terra- disse Ron in tono disguatato
- no perché dovete sapere in provenza... - aggiunse copiando il modo di fare del giovane grifoncio, imitando anche la mossa che a detta di Joseph, faceva sciogliere anche la più frigida ragazza della scuola. Si passò una mano tra i capelli e alzando lo sguardo sulla ragazza che era più vicina.
-O Ron come sei seducente - disse Harry portandosi una mano al petto, per poi fingere uno svenimento e cominciare poi a ridere. - Voi siete solo invodiosi perché lui ci sa fare!- disse Hermione, leggermente infastidita
- tesoro, non mi dirai mica che ti piace quel coglione?- chiese Ron sbigottito
- primo, non usare quel tono suadente quando mi chiami tesoro, secondo se mi piace o meno sono fatti miei. È che mi sembrate tanto invidiosi, insomma lui ha una schiera di ragazze, mentre, bhe voi no, e quindi il vostro ego vi porta a prenderlo in giro- i garazzi non seppero che dire Hermione. Era stata analitica e inattacabile , quindi sviarono il discorso.
- comunque, come mai secondo voi Silente ha scelto una professoressa così giovane ?-intrvenne DeanTomas.
- ed estremamente figa- disse Ron senza trattenerai
- Ron! Siete proprio tutti uguali, poi parli delle oche, tu fai peggio di loro- sentenzio Hermione , facendo arrossire ancora di più il giovane Weasley.Harry cercò di portare pace tra i due
- Herm ammettrai anche tu che ha qualcosa di... Come vogliamo dire, particolare, ma sopratutto, non ti incuriosisce il fatto che sia la professoressa più giovane in questa scuola? Cioè quanto avrà? 20 anni?! - Disse Harry cercando di far leva sulla sua curiosità della streghetta
- bhe in effetti hai ragione questo é strano, ma non impossibile, mi sembra di aver letto, nel libro della storia di Hogwarts, che i professori devono avere minimo 20 anni quindi, sarebbe in regola- rispose Hermione subito dopo l'affermazione di Harry.
-Ragazzi, é ora di andare, ogniuno nel proprio dormitorio- disse Susanna Smith, la caposcuola Grifi, una ragazza dalla pelle color ebano, i capelli riccissimi e neri, come i suoi occhi incredibilemente scuri. Era una ragazza molto inteliggente e amica di Hermione, inoltre era stata una ex fiamma di George, il fratello di Ron. I ragazzi senza protestare si diressero in camera, era comunque stata una lunga giornata, quindi tutti caddero preda del sonno.

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Capitolo 2
*** Inizio delle lezioni ***


La mattina seguente i ragazzi si svegliarono, era una mattina come molte altre il sole illiminava il castello, il vento muoveva gli alberi della foresta proibita, tutto era tranquillo.
Gli studenti si recarono tutti a fare colazione nella sala comune , dove in molti andarono a chiedere ai tassi come fosse stato il discorsi della loro direttrice.
- é stata molto carina e dolce, ha voluto che ci presentassimo uno per volta , poi ci ha detto di considerarla una di noi. Ha tenuto a farci presente che per qualsiasi problema potevamo andare nel suo ufficio. Poi però ha fatto una cosa strana, con noncuranza mentre parlava si avvicinò alla finestra aprendola e attendendo l'arrivo di un gufo. - Raccontava Anita Frost , una tassorosso del terzo anno, bassina, bionda con dei grandi occhi verdi, segretamente innamorata , anche se lo sapeva tutta la scuola, di Ron. Infatti ogni volta che le si avvivinava o passandole acantoat la sfiorava involontariamente, diventava rossa come un peperone.
-va bhe questo non vuol dire nulla, può semplicemente essere, che attendeva quel gufo, o lo aveva visto volare li fuori. Mamma mia quanto piace ai ragazzi di questa scuola trovare sempre qualcosa di strano nelle persone- disse in tono cinico Hermione.
Arrivati al tavolo dei Grifi i ragazzi analizzarano l'orario, e sconsolati appresero che come prima materia del nuovo anno avrebbero avuto pozzioni con Piton, e ancora più angosciante era il fatto che avrebbero seguito la lezione assieme alle serpi e sopratutto assiemme a Malfoy.
Arrivati al sotteraneo dove c'era l'aula di pozioni, tutti i Grifi si posizionarono sul lato del corridoio, mentre le serpu sul lato opposto .
Tra le due case volavano sguardi velenosi ma nessuno disse nulla . Le due case fingevano che l'altra non ci fosse.
- speriamo di uscirne vivi quest'anno- disse Ron
- certo che uno come te può solo sperare di uscirne vivo, sei un tale scansafatiche, come anche tuo padre. Il mio dice, che il dipartimento dove lavora Weasley é quello più inutile - una voce gelida, con un tono schifato.
Era il giovane Malfoy, cirdondato dalle serpi e a braccetto di Pansy Parkinson, un' oca altezzosa, dai capelli corvini e gli occhi ghiaccio, che faceva la svenevole costantemente con Draco. lui come al solito aveva i capelli argentei ben pettinati e i suoi occhi, di un color ghiaccio penetrate puntati su Ron che subito rispose
- a vero tuo padre l'ex mangiamorte...- non appena Ron ebbe finito di pronunciare quelle parole, si ritrovò Malfoy a due centimetri dal viso, prendendolo per la cravatta.
- non ti azzardare a patlare così di mio padre, ti ricordo che grazie a noi se il tuo caro potteruccio é ancora vivo. Quindi se non vuoi sapere che sapore ha il tuo sangue, stai zitto- . Mentre Malfoy stava finendo di parlare con Weasley , Piton aprii la porta dell'aula - cosa succede? - chiese il professore
- nulla professore- Si intromise la Granger
- come al solito, lei risponde a domande che non la riguardano- disse Piton gelido, poi si spostò dalla soglia, quel tanto da permettere il passaggio degli studenti.
- Hermione lascialo stare lo sai che Piton é acido- disse Harry mentre entravano in aula. Una volta aver preso tutti posto.
-bene allora non pensate che quest'anno le cose saranno leggere o verrà fatto uno sconto di qualche genere a nessuno! Quindi concentratevi e... Preghiamo che il signor Paciock, non faccia danni come a suo soliti.- disse Piton acido e stronzo come a suo solito. Mentre Neville era seduto in fondo alla sala, abbassando lo sguardo tentando di nascondersi dietro al calderone, mentre Malfoy e i suoi compari risero alla battuta di Piton.
Il povero Grifocino era sempre stato preda di Piton, si vociava che portasse rancore nei confronti dello studente. Sopratutto, per un avvenimento durante la lezione, di qualche anno prima, di difesa contro le arti oscure. Il professor Lupin aveva portato un molliccio che al cospetto di Neville aveva assunto le sembianze di Piton e per poterlo sconfiggere e sperimentare l'incantesimo , lo aveva vestito con gli abiti della nonna, ridicolizzandolo davanti l'intera classe. Poi cosa da non sottovalutare era un Grifondoro, e come per tutti gli altri Grifi, provava un odio viscerale nei loro confronti.
- ora parliamo della pozione di oggi, Il Distillato della Morte Vivente, mi sapete dire di che pozione si tratta?- disse scrutando la classe e come al solito, l'unica mano alzata era quella di Hermione.
- immagino che solo la nostra sapientina, conosca la risposta , va bene forza signorina Granger - disse Piton, mentre Hermione stringeva i pugni, tesa dal nervosismo, rispondendo poi rapidamente.
- è una pozione che provoca un sonno profondo riducendo le funzioni vitali per un arco di tempo limitato.-
- corretto- rispose Severus
- per la prossima settimana voglio 10 fogli di pergamena riguardanti, gli utilizzi storici della pozione, gli ingredienti e la modalità di preparazione- disse il professore .
La classe era scontenta ma non volevano darlo a vedere all'insegnate che altrimenti avrebbe aggiunto altre 10 pagine , ovviamente solo ai Grifi.
Una volta terminata la lezione le due case lasciarono l'aula il più rapidamente possibile per non passare altro tempo assieme . Mentre si allontanavano Malfoy disse
- purtroppo ci toccherà trascorrere con queste teste calde , anche la lezione di erbologia, almeno li avremmo qualcosa di gustoso da guardare - riferendosi alla professoressa e facendo l'occhiolino ai suoi gorilla,
- amoruccio ma come io non ti basto più ? - disse la Parkinson, stringendo se sempre di più Draco e accarezzandogli il petto.
Vero i Serpeverde e i Grifondoro sarebbero stati nuovamente insieme a lezione, nella serra numero 5.
I grifi però prima avrebbero dovuto seguire la lezione di difesa contro le arti oscure con il professor Lupin. Il docente era rientrato a scuola da metà dell'anno precedente. Dopo il suo utile aiuto nella lotta contro il signore oscuro, il suo problema di licanteopia, divenne qualcosa di marginale. Era ritenuto una persona indispensabile a Hogwarts e, un insegnate incredibilmente dotato, apprezzato dagli studenti , vincendo i pregiudizi contro la sua condizione.
La lezione si svolse serenamente, il professor Lupin non volle caricare tropppo gli studenti. Così decise di fare un semplice ripasso del funzionamento del l'incantesimo riddikulus, dato il ritrovamento di un molliccio. Dopo varie trasformazioni: un serpente che diventava una molla colorata, un ragno che cadeva senza zampe. Tutti gli studenti avevano dato prova della loro capacità.
Terminata la lezione il professore assegnò una ricerca sui vampiri, sui modi per riconoscerli e come contrastarli.
Passata la lezione, i ragazzi sopratutto, si diressero verso la serra , infatti tutti i maschi avevano fatto una piccola folla.
- chissà come mai nessun ragazzo é in ritardo, persino Malfoy é arrivato senza la sua appendice blaterante, evidentemente dovevano aver litigato, dopo la battutina riferita alla professoressa - disse Hermiome mentre arrivava alla serra con Susanna.
- infatti, ma anche Ron e Harry sono già arrivati - indicandoli con un gesto della mano,
- spero per Harry che sia arrivato prima per fare compagnia a Ron, altrimenti ci dovrò parlare io- disse Hermione severa. Era diventata tanto amica sia di Susanna che di Ginny, e questa le aveva confessato i sui sentimenti per il capitano della squadra di quidditch. Hermione si era ripromessa di darle una mano, e per solidarietà femminile. Ma anche perché anche lei ebbe bisogno di una mano dell'amica per riuscire a confessare i suoi sentimenti per Ron , con il quale era stata assieme qualche mese .
Mentre gli studenti erano ormai quasi tutti, fuori la serra. In lontananza si dive arrivare una figura snella e avvolta in un mantello avvicinarsi . Mentre si muoveva leggiadra, una folata di vento smosse il mantello mostrando un completo nero e rosso. I capelli danzarono sospinto da quella brezza. Alcuni ragazzi non seppero trattenere un ovazione di stupore.
- quella si che é una bella visione altro che Piton- disse Ron senza trattenersi, mentre i suoi amici concordavano.
- Zitto Weasley che tu con una donna del genere non sapresti nemmeno che farci, invece io.... - disse Malfoy mordendosi labbro - bhe, guardala é sicuramente fuori la tua portata- aggiunse in tono acido .
- A me sembra che abbiate fatto male i conti tutti e due, primo é una docente secondo ha 20anni voi scarsi 18- disse la Granger secca.
La professoressa era ormai arrivata e i ragazzi le lasciarono spazio davanti la porta, quel tanto da permetterele il passaggio. Inutile negare che sia gli occhi di Ron che quelli di Malfoy passarono in esame il corpo della docente, anche se celato sotto il mantello. Una volta atteso che gli studenti avessero preso posto, si rivolse a loro.
-Benvenuti ragazzi, sono la nuova professoressa come ho detto ieri sera.. - disse sorridendo-..tengo a farvi presente che cercherò di farvi apppassionare alla mia materia, e... signor Malfoy non come intende lei.- la classe rimase senza fiato,
-a mi sono dimenticata di dirvi, sono ingrado di leggere la mente. Tranquilli non userò mai o quasi, questa capacità - per la prima volta Malfoy divenne rosso e si vergogno come un cane, ma non poteva mostrarsi ferito
- Ma.... io professoressa non pensavo a nulla - disse mentendo spudoratamente. La professoressa che era dietro la sua scrivania , si incamminò verso Malfoy per poi fermarsi a due centimetri dal suo volto,
- È sicuro signor Malfoy, a me sembra diversamente e notando il suo rossore, .... si stia tradendo da solo- Malfoy era eccitato quella voce era una dolce melodia, ma imbarazzato allo stesso tempo, nessuna le aveva mai parlato a quel modo e si era una professoressa ma questo non gli interessava .
- Può sollevarla sapere che non é l'unico studente... A fare certi pensieri - disse voltandosi e tornando alla scrivania.
- bene allora dopo questa piccola parentesi, ....- poi fece una pausa sorridendo
- Facciamo una cosa, oggi useremo la lezione per conoscerci un po, voglio sapere da ognuno di voi il vostro nome, poi potrete pormi una domanda. Riguardante la nuova e misteriosa professoressa- disse ridendo, spostandosi poi dalla scrivania, togliendosi il mantello e mostrando il suo completo nero e rosso, molto elegante. Composto da lunghi pantaloni e una camici rossa, corredato di guanti neri. Con un balzo atletico si sedette sulla scrivania accavallando le gambe, e attese che qualcuno prendesse parola. Ma ciò non avvenne così.
- mm... Siamo timidi allora.. Cominciamo... Cominciamo da... Lei - disse indicando Hermione. La giovane strega si presentò
- io sono Hermione Granger -
- sono lieta di averti in aula sei una strega estremamente intelligente, mi ha parlato molto di te, Sopratutto la professoressa McGranitt - Disse Aras facendo un dolce sorriso alla strega che era diventata rossa.
- prego ponimi la tua domanda-
Hermione ci pensò un po poi
- Ma lei quanti anni ha, lo so non si ciede ad una donna ma siamo curiosi -. Aras sorrise
-tranquilla, so che siete curiosi, be ne ho 24. - la classe rimase stupita,
- vi sembravo più piccola vero?! , ok la ringrazio signorina Grenger, prossimo - , allora Ron prese coraggio
- io sono Ron Weasley -
- immaginavo fossi un weasley , sai conoscevo bene tuo fratello Charlei, e noto con piacere che anche tu hai i suoi magnifici occhi- Disse la professoressa in tono sognante
-mm... Prego poni la tua domanda - prosegui Aras.
- Lei é.... Sposata? - e a quel punto tutti scoppiarono a ridere, ma attendevano una risposta, la stessa Aras fece una risatina poi
- no signor Wasley, non sono sposata, diciamo che mi piace definirmi un tipo da aria aperta, vivendo libera. Non per questo non mi piacerebbe, ma diciamo che non é il mio monento, per accasarmi - concluse la docente
A Quella di Ron ne seguirono varie in tema, più che altro di domande di puro gossip, fino ad arrivare ad Harry.
- io sono... -
- si so chi sei, piacere signor Potter, fammi la tua domanda -
- lei ha fratelli o sorelle. Mi scusi é la prima cosa che mi é venuta in mente!- disse harry sorridendo, ma ad Aras accadde qualcosa di strano. Cercava di mostrarsi serena ma i suoi occhi la tradirono, infatti da un verde intenso, divennero blu.
- tranquillo signor Potter, allora si ho un fratello, si chiama Oliver. - Disse stringendo il ciondolo che portava al collo.
A quel cambiamento di espressione i ragazzi non seppero che fare, fin quando la giovane docente sorrise nuovamente, e i suoi occhi tornarono verdi.
- abbiamo tempo per un ultima domanda ! La vuole fare lei signor Malfoy? - Chiese la docente.
Draco certamente non si tirò indietro
- come mai Silente ha chiamato una professoressa così giovane? - - bhe perché sono a detta di Silente una degna sostituta della professoressa Sproht, e inoltre nonostante la mia giovane età ho molta esperienza. Bene ora che ci siamo conosciuti un po, per chi non si é potuto presentare, sarei lieta di ascoltarvi ora dopo la lezione, sempre che non facciate tardi per il pranzo. A un ultima cosa non assegno nulla, ma dalla prossima lezione inizieremo a lavorare seriamente e per chi trovasse delle difficoltà il mio ufficio é sempre aperto-. Disse congedando gli studenti che si incominciarono ad incamminare verso la sala grande.
Ron, Hermione e Harry prima di andare a pranzo passarono davanti la capanna di Hagrid, ma il guardiacaccia era impegnato nel tagliare la legna, quindi i ragazzi decisero di lasciarlo lavorare in pace. Tanto avrebbero avuto modo di scambiarci due chiacchiere.

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Capitolo 3
*** La capanna di Hagrid ***


Arrivati in sala grande i ragazzi presero posto al tavolo dei Grifi. Il pranzo passò come al solito all'insegna del pettegolezzo. Tutti si chiedevano come mai la nuova professoressa avesse usato quel tono sognante riferendosi a Charlie Weasley, Come mai si fosse incupita parlando del fratello. Ma la cosa più importante, cosa avesse pensato Malfoy.
-Come vi è sembrata la nuova professoressa?- chiese Ron ai suoi compagni di tavolo.
-Sappiamo benissimo com'è sembrata a te! - disse Hermione, ridendo insieme a Ginny e Susanna
-Comunque mi è sembrata una tipa misteriosa, ma molto simpatica. Avete notato il cambio di colore degli occhi? Questa volta era lampante! - continuò Hermione
-Si, mentre parlava del fratello, è strano, ma...Avete visto Neville? - disse Harry, guardandosi attorno
-E’ rimasto nella serra ma penso stia arrivando - rispose Susanna. A quelle parole Ron che stava mangiando avidamente, si irrigidì e appena vide arrivare Neville chiese
- come mai eri nella serra? Hai parlato con la professoressa? che ti ha detto?-
- Ron dagli modo di rispondere, stai calmo- Disse Harry
-Mi sono solo presentato... E mi ha detto che la Sprite le ha parlato di me e le ha detto che sono uno studente molto dotato in erbologia, ma ci vuole un po di pazienza - disse Neville contento dei complimenti ricevuti dalla loro vecchia professoressa, e del fatto di essere ritenuto dotato almeno in una materia.
-Comunque, mi sa quasi quasi che Ron ha una bella cotta per la nuova docente - disse Harry, dando una leggera gomitata all'amico - Ma penso che non sia l'unico, anche Malfoy sembra avere un debole per la professoressa. Ma avete visto come lo ha zittito?- chiese Susanna rivolta ai suoi compagni.
-Infatti! Nessun professore aveva mai parlato in quel modo a quel piccolo altezzoso. - affermò Ron, in tono secco.
Passarono il pranzo serenamente, e dopo aver ripulito i piatti anche dall'ultima fetta di torta, fu ora di andare in biblioteca per iniziare le ricerche per Piton e Lupin. Hermione come sempre aveva trovato una decina di libri per ogni materia, voleva portarsi avanti con il lavoro,ma i suoi compagni non erano della stessa idea. Dopo qualche minuto di studio, infatti, Harry e Ron si rassegnarono, richiamati dal clima e dal sole che illuminava i prati attorno al castello
- Hermione.. ma é il primo giorno! Che ne dici se andiamo a trovare Hagrid? - disse Harry mostrando un'espressione disperata, sbattendo la testa sulle pergamene
- ti prego!- aggiunse guardandola con gli occhi da cucciolo.
- va bene andiamo , possiamo fare una pausa - rispose alzandosi e rimettendo i libri sugli scaffali.
Andando verso la capanna di Hagrid si ritrovarono a passare vicino alla serra dove si trovava la professoressa. Ron non voleva perdere l'opportunità di vederla nuovamente, quindi finse di accorgersi, solo in quel momento, di aver dimenticato nella serra una lettera che sua madre aveva scritto per Hagrid, riguardante un infestazione di lumache cornute. Ma arrivati quasi sulla porta , notarono che la professoressa non era sola , così si nascosero dietro una roccia. Era in compagnia di un ragazzo che dimostrava più o meno la loro età, alto e moro, ma non riuscirono a vedere altro , dato che era di spalle.
-ma chi é? - chiese Hermione
-non si riesce bene a vedere- disse Harry.
Ron osservava tutto in silenzio, fin quando non li vide stringersi in un abbraccio, i suoi pugni si strinsero in segno di rabbia.
-ma chi si crede di essere questo tizio! - disse Ron rabbioso. Ma proprio sul più bello la videro distanziarsi dal ragazzo, estrarre la bacchetta, e dopo un lampo di luce blu il ragazzo era svanito. I tre rimasero sconvolti.
-co... Cosa è successo ? - chiese Ron perplesso
-il ragazzo è svanito! - Disse Harry
-Lo dicevo che era strana - aggiunse Hermione
-so io a chi possiamo chiedere qualcosa! - Disse lei, guardando i due amici ancora perplessi e frastornati. I due fecero un cenno d'intesa e tutti e tre si allontanarono cercando di non farsi sentire. Arrivati sul sentiero che conduceva alla capanna di Hagrid accelerarono il passo . Come sempre, quando si trovavano davanti alla porta della capanna, i ragazzi si sentivano più piccoli del normale.
Bussarono con forza, e dopo qualche minuto la porta venne aperta dal gigantesco Hagrid, che aveva il viso arrossato e le maniche della maglia alzate, mostrando i pelosi avambracci.
-Ragazzi che bello vedervi! - disse guardando i tre studenti -Entrate! Stavo preparando il tè-
Il gruppetto entrò sedendosi su delle enormi sedie accanto al tavolo di legno massello che era al centro della capanna.
-Hagrid come va? Passate bene le vacanze estive? - chiese Harry . -Si, ho visto Charlie , mi ha detto che Norberto è diventato un grande drago-
- Scusa, quando hai parlato con mio fratello? - chiese Ron. Hagrid rimase qualche istante in silenzio poi rispose - Quando sono andato a trovarlo un mesetto fa, mi ha raccontato un po di cose su quel piccolo monello, che ormai é indipendente. -
-Ah ok! - Disse Ron leggermente perplesso , ma poi pensò bene che stavano parlando di Charlie. Suo fratello non era mai stato un tipo che nelle lettere, anzi l'unica lettera, che scriveva al mese , raccontava molto di quello che gli succedeva. La signora Weasley infatti diceva sempre 'Charlie si trova meglio con gli animali che con le persone'.
Mentre parlavano delle vacanze dei ragazzi Hagrid stava versando a tutti una tazza di tè, mentre il cane di Hagrid era disteso sul tappeto accanto al suo padrone.
I ragazzi non sapevano come affrontare il discorso riguardante la nuova professoressa, fin quando Hermione non si fece coraggio -Hagrid, hai conosciuto la nuova professoressa di erbologia?-
- Aras, la conosco da quando era alta come voi, ne ha passate tante quella ragazza, soprattutto con il fratello, fortuna che se ne sia occupato Silente -
-in che senso? - disse Ron di getto
- Questo forse non dovevo dirlo! Ma é mai possibile che con voi non riesco a tenere la bocca chiusa?! -
I ragazzi fecero una grande sorriso, infatti con loro Hagrid aveva sempre vuotato il sacco, anche se involontariamente. -Oggi mentre venivamo qui, Ron è voluto passare alla serra. Perché , a detta sua, si era dimenticato lì una lettera per te... Ma sono certo che doveva essere una scusa- disse Harry strizzando l'occhio all'amico
-Ah si e di che lettera si trattava? - disse Hagrid ridendo.
-non é vero! mi sono ricordato che forse è nel dormitorio, ma piuttosto, gli vuoi raccontare cosa abbiamo visto? - insistette Ron -ah si... la professoressa era con, pensiamo, uno studente, ma non ne siamo certi perché non siamo riusciti a vederlo in viso. Quando improvvisamente lo ha colpito con un incantesimo facendolo sparire. -
-Ma voi perché vi siete fermati a guardare? Non sapete che non si spiano le persone? - disse il gigante leggermente infastidito. - sapete meglio di me che le cose sono facilmente fraintendibili , comunque , il professor Silente si fida ciecamente di Aras, è pur sempre una sua parente - disse Hagrid rendendosi conto solo dopo di quello che che aveva detto.
-una sua parente?- dissero i ragazzi in coro.
Ormai era troppo tardi, sapeva che quei tre non avrebbero mai lasciato la sua capanna senza saperne di più , ma fortunatamente era arrivata l'ora di andare alla lezione di babbanologia.
I ragazzi, anche se di malavoglia, lasciarono la casa del guardiacaccia.
Mentre tornavano al castello si imbatterono, lungo il sentiero, proprio nella professoressa. -Ragazzi che ci fate qui? - disse sorridendo come a suo solito, mentre Ron la guardava con occhi sognanti
-Ron vuoi rispondere tu? - disse Harry sottovoce, ricevendo subito una gomitata dal compagno, mentre Hermione rideva per la situazione.
-Abbiamo lezione di babbanologia - disse Ron arrossendo più dei suoi capelli
-Posso farvi una domanda? - chiese la docente. La cosa lasciò leggermente sorpresi i ragazzi
-certo - rispose Hermione
-perché prima siete fuggiti ? - chiese la professoressa serenamente, mentre i ragazzi rimasero perplessi. Li aveva visti? Come aveva fatto?
- ma... Noi - stava per dire Hermione
-Signorina Granger , ricorda? - disse toccando con un dito guantato la fronte di Hermione -riesco a vedere cosa pensa - -ci scusi - dissero i tre in coro, mentre Aras li guardava sorridendo, come fa una mamma.
-tranquilli, vi chiedo, solo di non dirlo in giro! Se poi siete curiosi, vi prometto che vi racconterò tutto dopo la lezione di babbanologia, nel mio ufficio! . -
I ragazzi non aspettavano altro , volevano sapere cosa nascondeva la professoressa.
-certo , verremo sicuramente - disse Ron di getto , senza pensare minimamente ai suoi amici. I due risero, poi si guardano facendo un cenno d'intesa, non avrebbero più smesso di prenderlo in giro per questa cosa. E una volta salutata la professoressa , cominciarono
-”certo, verremo sicuramente”.. non aspettavi altro vero Ron? - disse Harry ridendo
-vuoi che ti ci facciamo andare da solo?-aggiunse Hermione -smettete di fare i cretini, per la barba di Merlino , a voi non incuriosisce sapere cosa è successo oggi? -
-certo, certo, ma diciamo che tu non aspettavi altro ! - disse Hermione ridendo, per poi avvicinarsi al suo amico e abbracciarlo, utilizzando una tecnica che conosceva bene e che usava anche quando stavano assieme.
-quanto sei simpatica- aggiunse Ron guardandola negli occhi -Ron ricordati che hai un appuntamento oggi- Aggiunse Harry ridendo ancora di più.
-e anche tu sei un comico nato - disse Ron. Doveva ammettere che però era vero.
Era eccitatissimo all'idea di andare nell'ufficio della professoressa Aras, quindi fece un sorriso agli amici e accettò le prese in giro.

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Capitolo 4
*** L'ufficio di Aras ***


La lezione di babbanologia era estremamente noiosa, ma comunque Ron sembrava incredibilmente sveglio. Non appena fu assegnata agli studenti la ricerca sui modi di comunicare dei babbani, il giovane Weasley si catapultò fuori dall'aula. Dovette attendere Harry e Hermione qualche minuto.
Mentre era fuori dalla classe vide passare Malfoy con il suo solito gruppo di oche alle costole, tra cui la Parkinson, che lo stringeva.
-Dracuccio guarda, Weasley! - Draco puntò i suoi occhi, sul rosso che ricambiò quell'occhiataccia - Cosa fai qui fuori solo soletto Weasleyuccio? I tuoi amici si sono appartati? - disse Malfoy in tono gelido, ma questa volta Ron seppe rispondere
-Se fosse? Almeno loro hanno la decenza di fare le loro cose in luoghi appartati , e non come fai tu. Penso che i corridoi di questa scuola potrebbero raccontare certe storielle! - Disse Ron.
-Cosa c'è Weasley ? Vuoi lezioni?- disse Malfoy ammiccante. -Da te? Da un viscido pezzo di merda come te? No grazie - disse Ron tirando fuori una grinta che persino Harry ed Hermione che erano appena usciti , rimasero sorpresi
-come osi parlare così a Draco? - disse la Parkinson
-sei solo invidioso, lui è bello, ricco. Tu invece sei solo un misero pezzente-. Quelle parole furono sputate dalla bocca della valletta di Malfoy in modo velenoso
- Be certo, quello è importante essere ricchi! O scusa dimentico sempre che sei solo una gattamorta superficiale- intervenne Hermione , difendendo il suo migliore amico.
Quello fu la goccia che fece traboccare il vaso, la Parkinson si avvicinò alla Granger e le diede un sonoro schiaffo, che la spinse tra le braccia di Harry.
Ron di risposta estrasse la bacchetta e la puntò contro la strega -Non ti azzardare mai più ad alzare le mani contro Hermione, sentire la verità fa male vero? -Disse Ron estremamente rabbioso.
L'aria era estremamente tesa, ma proprio in quell'istante, arrivò la professoressa Aras.
-Cosa sta succedendo qui? - chiese perplessa
- Noto che le rivalità tra Serpeverde e Grifondoro continuano ad esistere, anche dopo tutto questo tempo? Va bene allora non voglio assolutamente saperne nulla, sappiate solo che se vi ribecco a discutere, in modo animato, prenderò provvedimenti personalmente! A, e 15 punti in meno a Serpeverde per aver colpito la signorina Granger! - le serpi protestarono -se volete posso togliere altri 50 punti - Disse sintetica.
Nel corridoio calò un silenzio glaciale .
-Perfetto , ora tornate nei vostri dormitori.. - . Disse severa, poi si avvicinò ad Hermione, e con delicatezza le toccò il segno che le aveva lasciato lo schiaffo
-Come va? Fa male? -
-No, non si preoccupi - rispose la streghetta
- Preferisco se venite nel mio ufficio, ho una pomata che fa miracoli - disse sorridendo l'insegnante.
La ragazza fece cenno di sì con la testa. Mentre stava camminando con i suoi compagni e la professoressa, notò che quest'ultima stava zoppicando, non in modo evidente, ma se si prestava attenzione ci si faceva caso.
Una volta arrivati davanti alla porta dell'ufficio, Aras estrasse la bacchetta: una lunga bacchetta di quercia, con delle venature che imitavano le radici degli alberi. Con un leggero tocco, la porta si aprì, mostrando l'interno ai tre studenti.
Era una stanza molto ariosa con vari vasi di piante. Su uno scaffale si potevano vedere diversi barattoli di vetro contenenti fiori, semi, foglie, radici e molte cose strane. Osservando bene, si poteva vedere una scrivania , ricoperta di libri, fogli di pergamena e in un angolo della scrivania una scatola con dentro una piccola radice di mandragora, che dormiva sotto ad una coperta di terra. Una volta entrata andò verso la scrivania, prendendo la radice, cercando di non svegliarla. Con estrema delicatezza, prese la piccola e accennando poi una ninna nanna la mise in un vaso su una mensola tranquilla. Notando che gli studenti non erano entrati, ma rimasti sulla porta
-prego entrate, accomodatevi- disse la professoressa, indicando delle poltrone vicino a una libreria, strapiena di libri di ogni genere. -Allora.. occupiamoci subito di quello schiaffo, non dovrebbero rimanere segni su quel bel visino- disse Aras sorridendo, mentre cercava un barattolo specifico tra quelli sulla mensola. Fin quando.
-Eccolo, allora strofiniamola leggermente sulla guancia e.... Ecco fatto-. Aras mostrò ai due studenti come il segno sul viso di Hermione, svanì immediatamente .
-Perfetto! Allora posso offrirvi nulla ? - .
- No grazie professoressa , tra un po abbiamo la cena - rispose Harry. -Va bene! Andiamo al sodo! Cosa volete sapere? - disse sedendosi sulla poltrona dietro la scrivania, portando i suoi piedi su quest'ultima, mostrando delle scarpe nere con il tacco.
- Vogliamo sapere chi era quel ragazzo con lei oggi! - Rispose secco Harry
-Allora se aspettate un secondo ve lo presento- Disse Aras alzandosi, poi prese il ciondolo verde che portava al petto e lo posizionò a terra.
Con un leggero tocco della bacchetta, il ciondolo di illuminò, con una luce blu intensa, proprio come quella che avevano visto nella serra. Da quel mare di luce, videro condensarsi una figura umana. Subito dopo la luce si dissolse mostrando, un ragazzo.
Era altissimo , i capelli scuri leggermente spettinati, un viso dai lineamenti delicati , e molto simili a quelli della professoressa. Gli occhi erano estremamente penetranti, di un verde intenso.
-Allora vi voglio presentare Oliver - disse Aras , stringendo il suo fratellino. -Salve- disse il ragazzo, accompagnato da un amichevole gesto della mano.
- cosa?! - i tre ragazzi rimasero a bocca aperta. Hermione era imbambolata, quel ragazzo l'aveva ipnotizzata. Non riusciva a pensare a niente oltre a quegli occhi.
-Si, oggi il ragazzo che avete visto era lui- Disse Aras stringendo ancora di più il ragazzo
- Ary però non mi stringere troppo che soffoco! - disse Oliver -scusami , lo sai che sono affettuosa - disse ridendo la professoressa -scusate, ma come mai lui era nel suo ciondolo? - disse Harry, incuriosito essendo l'unico a non subire il fascino dei fratelli.
-questo é un discorso un po lungo.- Disse Aras accomodandosi sulla poltrona.
-cominciamo dal principio, Io e mio fratello siamo rimasti orfani da molto piccoli. fino a che Silente non ci ha adottati , eravamo completamente all'oscuro di essere dei membri della comunità magica. Nostro padre pensavamo fosse un soldato spedito al fronte , invece lo zio Albus ci ha mostrato ritagli della gazzetta del profeta dove l'auror Moonlight tornava vittorioso da una missione. Fin quando non si trovò a doversi scontrare con un nemico più forte, un demone che lo uccise.. . - A quelle parole gli occhi di entrambe i ragazzi divennero di un blu intenso.
Il trio finalmente sentì il cognome della loro professoressa. Fino a quel momento si era sempre fatta chiamare con il suo nome, che essendo particolare li aveva tratti in inganno.
-mi perdoni se la interrompo- disse Hermione.
La professoressa fece un cenno, facendole intendere di fare la sua domanda.
-Ma come mai i.... -
- nostri occhi cambiano colore? E come mai non avevate mai sentito il mio cognome? - la interruppe la professoressa.
Ci stavano facendo l'abitudine ad essere interrotti, ma comunque a Hermione questa cosa la infastidiva un bel po'. -Esatto! - disse la strega.
-il cambiamento del colore dell'iride , è una caratteristica della nostra famiglia, un riflesso incondizionato. Quando proviamo sentimenti molto forti, come paura, rabbia, tristezza ;involontariamente i nostri occhi cambiano colore. Per quanto riguarda il nostro cognome, fatemi andare avanti e tutto vi sarà più chiaro - disse la docente amorevolmente. -a che eravamo... - proseguì perplessa Aras
-stavi per parlare della mamma!- intervenne Oliver
-ah si!... Nostra madre invece scoprimmo che era una strega estremamente potente e un apprezzata preveggente. Zio Albus ci ha detto, che mamma appena aveva scoperto di essere incinta, gli parlò . Aveva paura che potesse succederci qualcosa. Inoltre gli aveva fatto promettere che, visto la possibilità (come a lei piaceva definire) di una sua morte prematura, lui si impegnasse a prendersi cura di noi. Alla fine scelse di rinunciare ai suoi poteri e vivere da babbana .
Non nascondo che , provammo una profonda rabbia nei loro confronti , soprattutto con la mamma. Sapeva perfettamente che sia io che Oliver ci sentivamo diversi rispetto agli altri bambini, ma lei non diceva nulla. Una volta però che ci fu spiegato tutto, apprezzammo il suo sforzo, e capimmo il motivo per cui si tolse la vita, alla morte di papà. - una lacrima bagnò il viso di Aras. Cercò subito di sviare il discorso. -va beh facciamo un salto avanti. - disse sorridendo.
- sia io che Oliver aiutammo lo zio durante la guerra magica, sia sui campi di battaglia , sia con le nostre visioni. Ad esempio fummo noi a prevedere che i Malfoy avrebbero giocato un ruolo fondamentale nella guerra, vedemmo infatti Narcissa e Lucius salvare la vita ad Harry, che come lui può confermare, stava per essere attaccato da un mangiamorte, con una maledizione senza perdono.- disse Aras, mentre Harry, faceva cenno di si con la testa.
- capirete anche voi che, grazie alle nostre visioni abbiamo segnato la fine del regno oscuro prima ancora della battaglia. Quindi zio ha pensato bene di crearci delle nuove identità- Disse oliver che fino a quel momento era stato in silenzio, in piedi alle spalle della sorella.
- e ora è chiaro, perché non abbiamo mai sentito il suo nome reale, ma come mai oliver è costretto a vivere in quel medaglione?- chiede Hermione -a questo rispondo io- Disse il ragazzo
-dopo la guerra magica, ho avuto una visione estremamente dettagliata della mia morte... - disse serio
-... Ho visto chiaramente un fascio di luce verde , colpirmi il cuore , facendomi cadere al suolo senza vita. Sfortunatamente non ho visto visto chi ha lanciato l'incanto. So solo che tutto sarebbe successo al mio ventesimo anno d'età. - disse il giovane analitico.
- quest'anno- concluse la sorella.
I ragazzi rimasero senza parole, non sapevano che dire. Aveva ragione Hagrid l'apparenza spesso inganna.

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Capitolo 5
*** L'insegnante di cura delle creature magiche. ***


Dopo quella lunga chiacchierata con Aras e Oliver, molte cose divennero chiare, ma c'erano ancora alcune ombre che oscuravano la figura della docente.
Una cosa stupì la signorina Granger: la professoressa Aras con dolcezza materna , mentre Oliver, estremamente appassionato di quidditch, discuteva con Harry delle sue strategie per le partite del nuovo torneo, le chiese se lei e i suoi amici potessero, quando avevamo tempo, andare a trovare Oliver e trascorrere un po di tempo con lui. Poi si avvicinò all'orecchio della giovane strega.
- Ho notato che ti ha ipnotizzata Olly! Tranquilla lui non è ancora molto bravo a leggere la mente quindi non lo sa. Io non dirò nulla - disse Aras ridendo, facendo l'occhiolino .
Hermione sorrise arrossendo. In quel momento avrebbe voluto nascondersi.
Congedato dalla professoressa, il trio si incamminò verso la sala grande. Ormai era tutto pronto per la cena.
Ovviamente la notizia dello scontro tra Hermione e la Parkinson era arrivata alle orecchie dei Grifondoro, che cenavano guardando in cagnesco i Serpeverde seduti al lato opposto della sala. Ovviamente le Serpi in risposta guardavano con odio i Grifi. Non appena entrò Hermione, accompagnata da Harry e Ron, il tavolo dei Serpeverde li guardò schifato.
Una volta seduti al loro posto, tra i Grifi, il trio fu sommerso dalle domande.
-Hermione ma oggi cosa è successo ?- chiese Ginny.
-avresti dovuto vederla, mi ha difeso come una vera leoncina, poi cosa più divertente... - stava dicendo Ron fiero della sua amica, stringendola forte tra le braccia. -.... Ha dato della gattamorta alla Parkinson - disse ron avvicinandosi ai suoi amici.
- e che dovevo fare? Ti aveva dato del pezzente!- Disse la Granger, sorridendo e punzecchiando il rosso.
-Mi perdoni mia eroina ! - disse Ron unendo le mani in segno di perdono, mentre Harry li guardava ridendo fino alle lacrime. Nel bel mezzo della cena Silente salì sul pulpito per un avviso.
-miei cari ragazzi, come avete notato ieri non era presente il professore di cura delle creature magiche. Infatti a causa di un problema, ha dovuto posticipare il suo arrivo. Penso che alcuni di voi lo conoscano già. - disse il preside, volgendosi poi a una porta poco distante.
Molti studenti rimasero perplessi, la maggior parte di loro non lo conosceva. Ma il tavolo dei Grifi fece un sussulto, e soprattutto Ron e Ginny.
-ma quello é.... Ginny tu ne sapevi niente? - chiese Ron sottovoce , avvicinandosi alla sorella
-sono sorpresa quanto te, nemmeno la mamma mi ha detto nulla- rispose la ragazza.
Il ragazzo sul pulpito camminava con un portamento fiero. Non era molto alto, ma dal fisico robusto. Il viso aveva dei lineamenti scolpiti, ma anche i segni del suo precedente lavoro, come ad esempio una cicatrice sulla guancia sinistra.
L'abbigliamento era comodo, non elegante come quello del resto dei professori.
- Bene perdonate il mio ritardo, mi sarebbe piaciuto presentarmi il giorno di inizio delle lezioni, ma purtroppo i draghi sono imprevedibili- disse sorridendo il giovane professore
- comunque io sono Charlie Weasley il nuovo professore di Cura delle creature magiche- alle parole dell'insegnante, tutta la scuola si volse verso il tavolo dei Grifondoro più precisamente, verso Ginny e Ron, che erano molto imbarazzati per la cosa. Guardando bene in effetti, si vedevano delle somiglianze.Infatti sul suo viso si potevano vedere le lentiggini, un marchio di fabbrica nella famiglia Weasley. I capelli rossi, come quelle dei fratelli, erano tagliati corti e ribelli. La cosa che però colpì tutte le ragazze nella sale erano i suoi occhi, che, proprio come li aveva definiti la professoressa Aras, erano magnetici, di un celeste quasi irreale. La cena proseguì, i ragazzi erano ancora frastornati per la notizia. Molti studenti dei grifi sommersero Ron e Ginny di domande.
-ma secondo voi il professore sarà esigente? - chiese una grifoncina del secondo anno
-ma imposterà tutto sui draghi? - chiese Dean Thomas
-Non lo so! - rispose Ron disperato
Una cosa però fu strana, nessuno ci fece caso fin quando il giovane Weasley chiese
-Ragazzi ma dov'è la professoressa Aras? - disse Ron a Harry ed Hermione , a bassa voce per non farsi sentire dagli altri.
-hai ragione, mi sembrava ci fosse! - disse la streghetta.
-Forse è rimasta in ufficio! - rispose Harry.
Arrivato il momento di tornare nel dormitorio i ragazzi volevano congratularsi con Charlie per il suo lavoro, ma soprattutto sia Ron che Ginny volevano sapere perché non aveva detto nulla alla sua famiglia. Ma dopo cena Charlie era sparito!
-Sarà andato a dormire, mi sembra che domani ci sia la sua prima lezione, quindi potrai parlarci domani . - disse Hermione , mentre ripassava mentalmente l'orario che aveva già imparato a memoria.
- va bene - disse Ron, leggermente risentito nei confronti del fratello. Arrivati alla scala che portava alla torre dei Grifondoro , questa si mosse, portando i ragazzi al corridoio dove c'era l'ufficio dove avevano trascorso il pomeriggio .
Di certo non volevano aspettare che le scale cambiassero nuovamente, così si incamminarono per arrivare alla torre da un'altra scala. Passando davanti l'ufficio della docente, però sentirono Aras parlare con qualcuno. Non si riusciva bene a capire chi fosse.
-Che facciamo , vediamo se va tutto bene?- Disse Ron leggermente preoccupato.
-Lasciamola stare , è una strega che sa il fatto suo - disse Harry sereno. Convinto, il rosso assieme ai suoi amici andò dritto.
Arrivati davanti al quadro della signora grassa.
-mancate solo voi cari, parola d'ordine? - chiese la signora vestita di rosa - zuppa inglese - risposero i tre in coro. Una volta entrati, erano talmente stanchi che vollero solo andare a letto. La giornata era stata estremamente ricca di eventi.

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Capitolo 6
*** La torre di astronomia ***


Quella notte tutta la scuola dormiva, tranne la profeasoressa Aras.
Come avevano notato i ragazzi, non era scesa per la cena. Infatti era rimasta nel suo ufficio a preparare il programma delle lezioni, fin quando. -cosa ci fai qui- disse senza alzare, nemmeno gli occhi dalla pergamena, rivolgendosi alla porta chiusa
-Non sei una veggente? Dovresti saperlo! - una voce maschile provenii da li dietro .
- spiritoso - in tono sarcastico aggiunse professoressa -posso entrare o vogliamo continuare a parlare così ?- disse la voce - ok!... Dovevi ammettere però che era divertente!- rispose Aras facendo un sorriso mentre la porta si apriva.
Charlie Weasley si materializzo sull'uscio, per poi fare il suo ingresso nell'ufficio.
-noto sempre che l'ordine é una tua priorità!? - pronunciò in tono sarcastico , guardando la marea di vasi in giro per la stanza.
Soffermandosi poi sulle pile di libri e i fogli di pergamena che inondavano la scrivania. Mentre piano piano si avvicinava a lei.
- e io noto che sei il solito ritardatario! - disse Aras,ancora a capi chino, riferendosi al ritardo del suo arrivo a Hogwarts.
-se ti fossi degnata di venire a cena sapresti che....- stava dicendo Charlie arrivando alla scrivania .
- i draghi sono imprevedibili . - lo interruppe Aras cercando di imitare la voce del nuovo professore.
-sai che ti odio quando fai così? - disse lui, arrivato ormai alle spalle della docente. Facendo scendere una mano sul collo di lei.
-io invece odio quando fai così- rispose lei , percependo il suo tocco. -ma come?.. - disse il giovane , pronunciando queste parole in un soffio all'orecchio di Aras.
-quando stavamo insieme amavi questo mio modo di fare- continuò per poi baciarle dolcemente il collo, e portando le sue mani su quelle di lei che erano impegnate a scrivere .
-Charlie perfavore- disse lei cecando di fingere indifferenza. -Mi .. Sei... mancata - disse baciando ad ogni parola, la dolce pelle della professoressa, viaggiando dal collo alla spalla.
-.. Ma penso che già lo sai- aggiunse il Weasley in tono suadente, spostando il collo della camicetta baciandola sulla spalla. Partoando una quasi sul suo seno.
-Charlie ti prego! - disse Aras, alzandosi di scatto. -non mi fare questo! - disse lui, voltandola, in modo da riuscire a guardarla negli occhi.
Questi avevano aquisito un colore particolare, un blu tendente al rosa, pieni di lacrime. - Hai preferito lascirmi qui da sola, e partire per la romania, non mi hai nemmeno chiesto di venire con te! - disse lei rabbiosa. I suoi occhi stavano diventando gradualmente neri.
- senti! Sai perfettamente perché non ti ho detto di venire con me! Non é un posto sicuro. Sai che non me lo perdonerei mai se ti succedesse qualcosa! - disse serio tenendole le spalle, cercando il suo sguardo. Lei non lo voleva guardare, i suoi occhi avevano una pessima influenza su di lei.
-va bene ma... Ora non posso- disse la docente tenendo sempre lo sguardo basso.
-non puoi... - disse Charlie, portando l'indoce sotto il suo mento e facendole alzare con delicatezza il viso.
-... O Non vuoi - mentre pronunciava queste parole, si avvicinò sempre di più , finché le loro labbra si sfiorarorno, in un bacio leggermente accennato.
Lei non avrebbe dovuto , non doveva cedere. Accecata dalla rabbia gli diede uno schiaffo , po correse verso la porta, uscendo rapidamente dall'ufficio.
Gli occhi di Aras erano diventati tutti neri per la rabbia. Stava correndo senza un apparente direzione, e non si rendendeva conto della strada che stava percorrendo. Fin quando giunse alla torre di astronomia. Uscii sul tetto, la notte era buia, nemmeno una stella illuminava il cielo. Non appena si soffermò a scutare quell'enorme distesa nera , sentii dei passi dietro di lei.
-Aras ! - la chiamò Charlie con la voce mozzata dalla tensione. Ma lei non rispose, così lui, anche se avrebbe rischiato un altro schiaffo, si avvicinò prendendole la mano.
-ok, se non mi vuoi parlare ascolta... - disse lui
-Sai in questi anni, ogni notte facevo un sogno dove c'eri sempre tu. Questo mi ha permesso di andare avanti - disse, sperando che la giovane ascoltasse le sue parole. Mentre parlava cominciò a piovere, così Charlie prese la bacchetta e con un cenno, dalla punta fuoriuscii una sorta di getto d'aria che funzionava da ombrello.
- sei il solito smielato- furono le uniche parole che pronunciò, facendo un sorriso leggermente accennato.
- e tu hai sempre la capacità di uccidere il romanticismo - disse il giovane scoppiando a ridere.
-ti ricordi il nostro primo appuntamento? - chiese Aras
-certo! Anche in quel caso, mi sembra che qualcuno smontoo, tutto il mio impegno, nell'aver creato una sorpresa romantica! - disse guardandola , sorridendo
-em... Scusa! - rispose la docente , facendo il primo sorriso sincero della serata.-quante volte mi rinfaccerai quella cosa?- aggiunse Aras curiosa -bhe dimmi se é normale , io che ti dico 'oggi ti voglio fare una sorpresa', e tu che con la tua dolcezza ' non mi portare al lago nero, che tanto appena arriviamo pioverà' - disse lui in tono sarcastico, cercando di imitare la voce di lei.
Aras scoppiò in una grassa risata
- dai che dovevo fare? Se sapevo che avrebbe piovuto, é stato un gesto altruistico- disse guardandolo da sopra la spalla con uno sguardo innocente.
- va bene, va bene hai ragione - disse lui assecondando la professoressa. -é ora di andare a dormire, domani hai la prima lezione, devi essere pronto- disse facendo una sorta di rimprovero da brava mamma.
- il bacio della buona notte lo posso avere? - chiese Charlie con l'aria da cane bastonato
-già lo hai avuto, o meglio lo hai rubato- disse Aras incamminandosi verso la porta che portava all'interno del castello. Non appena usci da sotto l'ombrello, la pioggia cominciò a bagnarle i capelli e le spalle.
-che fai? Rimani qui o mi accompagni? - chiese la docente , voltandosi verso Charlie. Era zuppa ormai dalla testa ai piedi. La camicetta rossa era diventata bordeaux , e aderiva al corpo della giovane , segnando ogni minima curva.
-ti ricordi vero che leggo nel pensiero? - disse divertita
-bhe non penso che leggi qualcosa che non abbiamo già fatto... O non hai piacere che accada! - rispose il Weasley schietto. Lei non sapeva che dire, certo che le sarebbe piaciuto, ma come aveva detto, non poteva. - va bhe, andiamo? - disse cercando di non farsi guardare negli occhi che l'avrebbero tradita, infatti avevano assunto una sfumatura di rosa molto marcata .
- va bene signorina la accompagno - affermò Charlie , mentre faceva un inchino e le porgeva la sua mano.
-Ma quanto sei scemo? - quelle parole furono pronunciate da Aras in modo dolce, mentre prendeva la mano del giovane.
I due si incamminarono​ verso l'ufficio​ della professoressa, ma appena uscirono dalla torre di astronomia, notarono che tutti i quadri erano svegli e leggermente aggitati.
-che succede?-chiese Aras ad un quadro che raffigurava un gruppo di ragazze, sedute nel mezzo di un prato.
-professoressa! professore! Il preside ci ha detto di avvertire tutti i docenti, dovete andare subito nel suo ufficio!- dissero le tre donzelle in coro -ma si sa il motivo? - aggiunse Charlie
-Noi non lo sappiamo , ma pensiamo non sia qualcosa di bello... - affermarono le tre .
-Charlie andiamo - le interruppe la docente, che stava cominciando a preoccuparsi, mentre i suoi occhi diventando viola.
La strada fino all'ufficio del preside sembrò infinita, ma finalmente arrivarono davanti ai due Gargoyles che proteggevano la scala.
- sorbetto al limone - la parola d'ordine fu pronunciata dai due in coro. Le due statue permisero ai ragazzi di accedere , alla scala.
Una volta entrati, si trovarono davanti tutti i professori compresi la McGranitt e Piton. Il preside era dietro la scrivania.
-Bene ora che siamo tutti, vi ho fatto chiamare perché questa notte c'é stato un avvistamento sospetto al limitare della foresta proibita .- espose il preside.
Qualcosa di oscuro stava nuovamente incombendo su Hogwarts

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Capitolo 7
*** Ufficio di Silente ***


L'ufficio del preside anche se incredibilmente affollato, risultava lo stesso molto grande.
Le pareti erano coperte di libri e quadri dei precedenti presidi di Hogwarts che, ormai svegli ascoltavano attenti, le cose dette in quell'incontro straordinario. La concentrazione di Aras fu richiamata all'attenzione da una voce.
-che genere di avvistamento? - chisse Severus, con quel tono , odioso al solo udito.
-non lo sappiamo , abbiamo notizia solo del fatto che c'era una figura incappucciata al limitare della foresta proibita ! - risorse Albus
-ma chi ha riferito questo avvistamento? - chiese la McGranitt guardando da sopra i suoi tondi occhialetti
-Hagrd! Mi ha raccontato di aver visto questa figura, mentre aspettava che Thor rientrasse dal suo "giretto serale". Ha detto che l'ha vista li imbambolata sul limitare della foresta proibita , senza muoversi, con lo sguardo rivolto verso il castello. Poi ha aggiunto, che pensa si sia accorta che lui la fissasse e si é voltata verso la sua capanna ... -
- ne ha visto il volto ? - lo interruppe la McGranitt.
- calma Minerva ... No non ha visto il volto, era troppo buio. Però una cosa l'ha vista.- riportò Silente
-e cosa?- chiesero i docenti quasi in coro.
-ha detto di aver visto la figura sorridere! Le sue parole sono state esattamente " mi ha fatto un sorriso, era inquietante" . Poi l'ha vista voltarsi e rientrare nel bosco - concluse il preside.
-cosa vogliamo fare? - chiese il professore di pozzioni
-penso! Chiamare il ministro- disse la McGranitt
-no Minerva , teniamo il ministro ancora all'oscuro della cosa! - rispose il preside
-ma Albus , ogni volta che abbiamo cercato di mettere a tacere le cose é successo l'irreparabile.-
Insistente la vicepreside
-questo non é del tutto vero!- ribatteree silente da dietro la scrivania -mi vuoi dire che quello che é successo l'anno scorso, non é qualcosa di irreparabile? Tutti gli studenti, quegli amici che ora non ci sono più , quelle famiglie distrutte... - disse la professoressa
- NON SONO QUALCOSA CHE AVREMMO POTUTO EVITARE? - la rabbia, il dolore e la tristezza , avevano ormai dominato il cuore della professoressa, tanto da farle urlare quelle parole cariche di rimorso.
-Minerva hai ragione, ma quelle perdite sono state necessarie ! Pensi che io non capisca? Non ci pensi tutte le notti? Ma non possiamo far piombare il mondo magico nel terrore un'altra volta!Sarebbe il caos . È anche per questo motivo che ho voluto far riprendere le lezioni e ri preparare i ragazzi dell'ultimo anno, permettendogli di sostenere i M. A. G. O. - rispose il preside con estrema calma , mostrando la logica del suo discorso.
-capisco signor preside , ma se Hagrid ha davvero visto qualcosa che può essere pericoloso per gli studenti , dobbiamo correre ai ripari! - disse Piton,
-va bene! Possiamo chiamare un paio di auror che controllino il perimetro del castello. Ma all'interno della scuola , saremmo noi a controllare i corridoi. Non voglio che gli studenti si preoccupino. Ancora non siamo certi sia una minaccia- aggiunse il Silente
-signor preside - intervenne Charlie
- lei ha qualche idea su chi possa essere quella figura?-
- Non ne ho idea , ma come diceva Severus dobbiamo tenere la cosa sotto controllo- confessò il preside
-a, é inutile che ti dica che i tuoi fratelli non devono sapere nulla di questa notte - aggiunse il preside, mentre si accomodava sulla poltrona dietro la scrivania.
-non si deve preoccupare, non sapranno nulla! - disse il giovane insegnate.
I professori organizzarono dei turni di sorveglianza, Piton , la McGranitt , Aras e il professor Vitious, vicino ai dormitori degli studenti delle proprie case.
Mentre Lupin, Charlie e gli altri avrebbero controllato i corridoi. Una volta congedati i docenti.
-Charlie vai che devo parlare con il preside un attimo - disse Aras che fino a quel momento era rimasta in silenzio.
-No! - disse secco il giovane
-come scusa ? - chiese lei perplessa, le aveva appena detto no. -ti aspetto fuori, non ti lascio andare per il castello da sola! - affermò il giovane senza dare modo ad Aras di ribattere
-va bene ! - disse la giovane aspettando che Charlie uscisse dall'ufficio. Una volta rimasti soli, la professoressa, notò quanto lo zio fosse invecchiato da quando lo conosceva lei. Il suo viso era scavato, la barba di un bianco argenteo, gli occhi leggermente infossati, nascosti dietro gli occhiali.
-Zio pensi sia... - cominciò a dire Aras ma fu interrotta dal Silente -non ne ho idea. - rispose il preside .
Quando improvvisamente Aras sentii il ciondolo vibrare. -fallo uscire! - disse Albus alla giovane.
Lei prese il ciondolo, e lo poggiò a terra, non appena lo ebbe sfiorato, si materializzò Oliver, visibilmente preoccupato. Anche se era trasfigurato era cosciente di quello che gli accadeva intorno.
-zio Allora? Cos'ha visto Hagrid? - chiese il giovane .
-quello che ho detto prima, una figura incappucciata. - rispose Silente -non c'é altro ? Non nascondi nulla? - chiese scettico Oliver
- se non mi credi prova a leggermi nella mente, vedrai che questa volta non nascondo nulla, ho detto tutto quello che so . - disse il preside , stanco ormai per via dell'orario e della tensione.
Oliver non era molto bravo ancora nella lettura della mente, ma dopo molto sforzo riuscii nel suo intento. L' anziano zio aveva, ragione, aveva detto tutto.
-Olly abbiamo organizzato tutto in modo da non arrivare impreparati- Aggiunse Aras avvicinandosi al fratello , poggiandogli una mano sulla spalla.
-l'importante almeno per il momento é stare attenti e soprattutto per voi due, state sempre assieme. E mi raccomando non vi fate sfuggire nulla, con il signor Potter, il signor Weasley e la signorina Granger. - disse il preside in tono paterno, alzando poi la mappa del malandrino e porgendola ai due.
-questa vi permetterà stare ancora più attenti. non fatemi pentire di avervela data! - aggiunse il preside cercando di fare un rimprovero, senza però ottenere l'effetto desiderato. Infatti sia lui che i due ragazzi, fecero un sorriso.
-va bene zio, tranquillo- dissero in coro.
Una volta presa la mappa Aras , fece diventare suo fratello nuovamente un ciondolo verde.
-zio quindi hai visto? - chiese la professoressa mentre gli occhi le diventavano rosa
- che tu e Charlie eravate insieme sulla torre di astronomia? - aggiunse lo zio con in sorriso malizioso.
-ma tranquilla si vede solo che eravate insieme - aggiunse il preside ridendo.
Una volta che i suoi occhi ebbero ri acquistato un colore normale si incamminò verso la porta. - zio Notte - disse la ragazza.
-notte tesoro-rispose Silente.
Una volta uscita dall'ufficio, scese le scale e lo vide, li fermo con le braccia conserte e la testa bassa, la schiena appoggiata al muro, che l', aspettava come le aveva promesso. -Andiamo ti accompagno- disse lui non appena la vide. Camminarono per i corridoi in silenzio uno di fianco all'altra fin quando non giunsero davanti l'ufficio della professoressa.
- va bene signorina é arrivata a destinazione sana e salva- affermò Charlie dopo aver fatto un inchino molto teatrale.
-grazie- rispose lei, ancora molto agitata per la serata. Gli occhi le divennero viola, presentando un bordo bianco attorno alla pupilla.
-Aras hai paura? - chiese il giovane conoscendo già la risposta .
-no tranquillo! - rispose rapidamente la docente aprendo la porta.
Mentre stava per entrare, Charlie le prese un braccio e senza parlare la tirò a se per abbracciarla. Un abbraccio carico di calore, che attribuì alla giovane insegnante un senso di protezione . Non avrebbe più voluto lasciarlo andare. Poi Charlie le si avvicinò all'orecchio.
- ti prometto, non succederà nulla a te e a Oliver fino a che avrò anche solo un briciolo di vita-.
A quelle parole non riuscì a trattenersi e scoppiò a piangere, stringendolo sempre più forte, lui aveva la capacità di farla sentire una bambina. Una domanda le sorse spontanea.
-ma tu... - stava dicendo Aras
-lo zio!- concluse la docente dopo aver letto la mente del giovane. - esatto! -. Rispose Charlie.
- Ecco perché hai lasciato il lavoro in Romania! Ha così tanta paura ? - disse Aras con il viso visibilmente preoccupato .
-Non esattamente , mi ha solo detto che preferisce avere un altra persona qui al castello che... Come posso dire.- disse lui cercando di usare le parole giuste.
-in caso , SI SAREBBE SACRIFICATO PER NOI?-Aras era accecata dalla rabbia, gli occhi le erano diventati totalmente neri, ma questa volta, un vento che non proveniva da nessuna finestra cominciò a soffiare forte. I capelli si arresero a questo, muovendosi sinuosi, come anche la camicetta e i pantaloni.
-Vattene! Non voglio che nessuno si sacrifichi per me e mio fratello, ne lo zio, ne tu, NESSUNO! - disse la giovane .
-Non era questo che intendevo dire - cercò di calmarla, ma ormai era troppo tardi.
-HO DETTO VATTENE, PENSAVO FOSSI TORNATO PER ALTRO, NON PER OFFRIRTI COME SACRIFICIO UMANO - disse la giovane Infuriata mentre il vento si faceva sempre più forte. Charlie cercò un modo per farla calmare, non l'aveva mia vista così arrabbiata , faceva paura.
-ti prego ascoltami! - disse il giovane sperando lo ascoltasse.
-VAI VIA! - disse nuovamente. Non voleva ascoltare repliche.
Charlie capii che era meglio non insistere, così.
-se é quello che vuoi! - disse rassegnato e visibilmente dispiaciuto. Sapendo però che lei avrebbe potuto leggergli la mente pensò quello che avrebbe voluto dirgli " tuo zio voleva qualcuno di cui potersi fidare , che non vi lasciasse mai!". Forse quello sarebbe servito. Quindi si voltò e andò via.
Il vento si era calmato, così Aras aprii la porta. Richiudendola poi alle sue spalle , mentre un senso di vuoto le riempiva il cuore, mentre gli occhi le divennero blu. Le lacrime cominciarono a bagnarle il viso, poi appoggiandosi con la schiena alla porta, si lascio cadere, portandosi gambe al petto.
Il ciondolo cominciò a vibrare in modo insistente. Aras lo prese, dopo il colpo di bacchetta Oliver era li con lei.
L'abbracciava in silenzio lasciando sfogare liberamente la sorella.

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Capitolo 8
*** La vita ad Hogwarts ***


La notte appena trascorsa aveva lasciato un senso di ansia e disagio nei cuori dei professori , che dovevano però cercare di non farlo notare agli studenti.
Quella mattina nella sala grande al momento della colazione, i tavoli delle quattro case, erano pieni di studenti che mangiavano riguardando gli orari.
- Ron oggi parlerai con tuo fratello? - chiese Susanna mentre, il rosso azzannava una mela.
-em?.. Si certo - rispose il ragazzo ancora mezzo addormentato.
Terminata la colazione , i ragazzi dei Grifondoro e dei Corvonero, andarono verso il cortile della scuola dove, li attendeva un giovane professore .
-buongiorno ragazzi, benvenuti alla prima lezione di cura delle creature magiche! .... Vi confesso, ho più paura con voi che con i draghi- disse il ragazzo, scatenando delle risatine da parte delle ragazze della classe. -oggi vi voglio presentare, un mio amico.-disse invitando i ragazzi a seguirlo verso la vallata, dove ad attenderli c'era un grosso drago.
-qualcuno sa dirmi che drago é? - chiese il docente. Osservando le facce stupite degli studenti.
-tranquilli é innocuo, l'ho allevato personalmente in Romania . Era solo e ferito, io l'ho nutrito e cresciuto ed ora, eccolo qui!.- disse incredibilmente fiero. Mentre osservava gli studenti ancora stupiti , fin che uno di loro non alzò la mano.
- si.. Scusa non ricodo i nomi - aggiunse il professore, portandosi una mano dietro la testa, sorridendo.
-sono Dean thomas, quello é un Verde Gallese.- disse il ragazzo. -perfetto - rospose Charlie.
- sapete dirmi quale evento importante ha coinvolto i babbani e un Gallese? - chiese il professore. Hermione alzò la mano
- l'Incidente di Ilfracombe, dove un Gallese calò su una spiaggia affollata di Babbani che prendevano il sole che terminò nella scarica di Incantesimi di Memoria più vasta del secolo. - disse la strega , estremamente sicura. - eccellente Hermione! - rispose Charlie, con lo sguardo rivolto per la prima verso il fratello e i suoi amici dall'inizio della lezione. Ron lo guardava con un sguardo indecifrabile.
La lezione fu un vero successo, tutti gli studenti sia dei grifi che dei corvi, riuscirono ad accarezzare il drago, senza difficoltà. Persino Neville, con successo si avvicinò e lo accarezzò proprio sul muso .
A fine lezione il professore li richiamò all'attenzione.
-per la prossima volta vi chiedo di portarmi due pergamene, sulle caratteristiche del Gallese. - disse il professore, salendo poi in groppa al drago .
- forza Roman, salutiamo - disse Charlie, mentre il drago emise un ruggito incredibilmente forte, ma allo stesso tempo melodioso e si alzò in volo.
I ragazzi rimasero senza fiato, compreso Ron.
Passate le lezioni della mattina , tutta la scuola si riuní per ora di pranzo. Si parlava solo della lezione del professor Weasley.
-penso sia stata una delle lezioni, più belle alla quale abbia partecipato. - disse Meggy una ragazza dei corvi, estremamente asciutta e con i capelli lunghi neri, tenuti ordinati da un largo cerchietto . Rivolta ad una sua compagna.
-e il modo con il quale ha concluso la lezione? Qualcosa di unico - furono le parole di Dean Thomas ai suo conpagni dei grifondoro.
- Ron, Ginny , vostro fratello é proprio forte- aggiunse poi rivolgendo si ai due Weasley , che erano ormai stufi di sentir elogiare loro fratello. Mentre Ron mangiava una coscia di pollo, la sorella gli chiese -sei riuscito a parlare con Charlie? -
-no! Nostro frarello ha fatto una delle sue uscite teatrali! - rispose Ron in tono sarcastico.
-siamo i fratellli di una superstar - disse ancora più scocciato della cosa. - senti, ci andiamo dopo pranzo! - disse Ginny
-va bene - rispose Ron, ancora impegnato con la coscia di pollo. Infatti subito dopo il pranzo i Weasley , andarono diretti all'ufficio di Charlie .
Arrivati Fuori la porta bussarono energicamente.
-é aperto- risuonò come un ruggito, la voce del giovane professore -fratellone- dissero i due ragazzi in coro, aprendo la porta. Charlie era seduto dietro la sua scrivania, carica di libri e schemi suo draghi e altri animali.
-ciao ragazzi, come mai qui? - chiese il professore curioso
-bah non lo so, siamo venuti a chiederti, se dovevi dirci qualche altra cosa, o la dobbiamo venire a sapere da Silente?- disse Ron infastidito. -scusate! - rispose Charlie visibilmente dispiaciuto .
- Mi avave chiesto di non dire nulla , voleva puntare sull'effetto sorpresa! - aggiunse cercando di far sorridere i fratelli. Riuscendo nel suo intento. -beh almeno era una bella sorpresa! - disse Ginny
- ci sei mancato - aggiunse la piccola rossa, con gli occhi adoranti nei confronti del fratello grande. Per poi andargli incontro e abbracciarlo, cosa che non accadeva da tempo.
-e a te Ron sono mancato? - chiese Charlie ,
Ron lo guardava con le braccia conserte, accentuando il broncio. Non poteva essere arrabbiato con lui. Aveva perdonato Fred e George, dopo che gli avevano fatto quel pessimo scherzo dell'orsetto diventato ragno. Figuriamoci se poteva tenere il broncio con Charlie, infondo non gli aveva solo detto che avrebbe insegnato ad Hogwarts.
-si dai un pochino anche a me!- ammise il rosso, senza però dare troppo peso al fratello.
I Weasley rimasero nell'ufficio per molto. Charlie raccontò ai fratelli della Romania, del ritrovamento di Roman. Poi fu più forte di lui.
-che dicono della prima lezione? - chise il professore
-sei il professore figo,- disse Ginny
-e il prof più amato dalle studentesse! - aggiunse Ron, portando la mano al petto, imitando in modo comico una ragazza.
Questo fece arrossire il professore, persino più dei suoi capelli.
Dopo quella lunga chiacchierata i ragazzi si salutarono e tornarono, ognuno ai propri impegni. Ron e Ginny però non potevano sapere , che loro fratello aveva un solo e unico pensiero fisso Aras.
I giorni si susseguirono, e quella strana figura non fu più avvistata. Gli studenti erano estremamente impegnati, ma il più impegnato era Harry che doveva trovare un nuovo portiere per la squadra di quidditch . Aveva passato in rassegna più di 20 candidati.
- Ginny ti giuro sono disperato! - disse il moro dopo aver visto il penultimo provino
- Harry ma se chiediamo a Ron, era bravo? - chiese la ragazza
- si ma sai perché ha lasciato, dopo l'infortunio, non se la sente! - rispose Potter. Ron infatti qulache anno prima aveva ricevuto una bolide sul ginocchio, e questo gli aveva impedito di continuare .
L'ultimo ragazzo che voleva fare il provino era uno del quarto anno. Un certo Marcus Flor, un armadio a quattro ante , alcuni pensassero fosse impossibile che una scopa lo potesse sollevare in aria.
-Harry con lui abbiamo un muro umano - disse Ginny sottovoce -vero, ma almeno un minimo di agilità.. - mentre parlava Harry, Marcus riuscì a compiere un giro della morte.
-va bene , é quello giusto! - disss Harry.
Finalmente la squadra dei Grifi aveva un nuovo portiere, che avrebbe dato filo da torcere alle altre squadre. sopratutte ai serpeverde co il quale avrebbero dovuto scontrarsi dopo halloween.
I Serpeverde sembrava si fossero placati, come anche i grifi. Le frecciatine velenose tra gli studenti delle due case, c'erano comunque durante le ore di lezione, ma gli scontri più diretti erano ormai un ricordo. Nessuno riusciva a spiegarsi bene il motivo, forse i troppi impegni avevano distolto o ragazzi , dal profondo odio che provano reciprocamente.
L'unica ad avere un' ipotesi era la Parkinson . Aveva notato che, da quando Draco aveva manifestato un interease smisurato per una materia che aveva sempre odiato, la sua attenzione era concentrata solo su quello. Non c'era Weasley o Potter che lo distraesse . Spesso infatti lo trovava in sala comune , disteso su uno dei divani di pelle nera davanti al camino, immerso nella lettura di qualche volume di erbologia. Anche durante le lezioni era estremamente attento. E quasi sempre si tratteneva dopo le lezioni in serra per chiedere chiarimenti alla professoressa Aras, facendo innervosire Ron.
Il giovane Weasley però non diceva nulla, perché quei dieci , venti minuti che Malfoy passava con la docente non erano nulla, a confronto dei lunghi pomeriggi passati nell ' ufficio di Aras , assieme a Harry , Hermione ed Oliver.
Infatti i ragazzi spesso andavamo della professoressa a fare i compiti , e trascorrevano del tempo con lei ed Oliver, cosa che ad Hermione non dispiaceva affatto.

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Capitolo 9
*** ballo di halloween ***


Arrivò il periodo di halloween, e con lui anche il clima terrificante, che solo Silente ed Hagrid ero ingrado di creare nella sala grande. Addobbata con più di 100 zucche provenienti dell'orto del guardia caccia, che erano state scelte da Silente in persona .
Nel castello in quel periodo si dove stare atteti a girare per i corridoi . I fantasmi infatti si divertivano a spaventare gli studenti. Spesso dovevano muoversi in gruppi per evitare sorprese.
Finalmente arrivò la settimana prima del ballo di Halloween, riservato agli studenti degli ultimi due anni .
Tutti i ragazzi dovevano affrontare qualcosa che li terrificava, più di un qualsiasi scontro con un , dissennatore o molliccio. Invitare una ragazza al ballo del 31.
Molti si erano procurati una compagna, o un compagno. Alcuni come Harry e Neville. Non avevano propriamente invitato una ragazza, ma era stata la ragazza ad invitare loro. Harry aveva ricevuto il suo invito in modo particolare, durante un allenamento, dove Potter prese il boccino. Una volta tra le sue mani si aprii mostrando un biglietto 'vuoi venire al ballo con me?'. Ginny che era una tipa molto risoluta e coraggiosa, aveva deciso di prendere lei l'iniziativa. Cosa che l'aveva premiata.
Neville invece ricevette in suo invito da luna lovegood, fuori la serra di erbologia. Luna era una tipa molto particolare , una corvonero estremamente intelligente, al quale però, non importa l'opinione degli altri. Viveva sempre molto nel suo mondo. Gli unici che riuscivano a farla uscire, anche se per poco, erano Ron, Harry, Hermione e Neville. Quel giorno Neville si era ripromesso di farsi coraggio ed invitare la ragazza per il quale aveva una cotta, al ballo. Appena si avvicinò a lei. - Lu.. Lu.. Luna - provò a parlare il timido Grifondoro. Lei alzò lo sguardo dal libro.
-A ciao Neville, - disse interrompendo il ragazzo.
-Volevo parlare con te sai? Ti va di venire al ballo con me? - chiese la corvetta candidamente , lasciando il giovane Paciock senza parole. Aveva cercato in tutti i modi di vincere la sua timidezza, e poi Luna con la sua candida domanda aveva smontato tutto.
-cer... Certo - rispose il ragazzo diventando rosso come pomodoro. Gli unici ad essere rimasti senza compagno erano Ron ed Hermione. Non perché non avessero ricevuto inviti, ma semplicemente le persone che volevano invitare o erano docenti o erano costretti a vivere in un medaglione.
-non possiamo giocarci il ballo però , voglio divertirmi, questo periodo é stressante, per una sera non voglio pensare a nulla! - disse il rosso in sala comune, mentre parlava con i suo amici. Poi si voltò verso Hermione -Hermione andiamo insieme ? -
- Oddio , sei proprio un cavaliere - disse sarcastica la strega - un troll di montagna avrebbe usato molto più tatto di te, ad invitarla- sentenziò Harry dalla poltrona accanto a i due.
-Hermione lo sa che, gli inviti non sono il mio forte - si difeve Ron -questo é vero! Ma ha ragione voglio distrarmi anche io. Si dai andiamo! - rispose la Granger alla precedente domanda del rosso.
La sera fatidica finalmente era arrivata la scuola era in fermento. le ragazze, da dopo il pranzo , si preparavano rinchiuse nei bagni dei loro dormitori. Mentre i ragazzi ingannavano l'attesa, approfittando della bella giornata, trascorrendo il pomeriggio in cortile.
Era ormai ora per le coppie di raggiungere la sala grande. Ron ed Harry aspettarono Ginny ed Hermione seduti sul divano in sala comune. Si voltarono, appena percepirono il rumore de tacchi provenire dalla scala alle loro spalle.
Rimasero senza parole, Hermione era una vera visione. Indossava un vestito lungo di seta pervinca, estremamente leggero e morbido. Tenuto su da delle spalline molto sottili, sembrava quasi sotto effetto di una magia . Lasciava scoperte le spalle, mostrando una caragione porcellana. i capelli erano raccolti in uno Chignon molto morbido, che permetteva a qualche riccio di uscire scomposto incorniciarle il viso. Ginny aveva uno stile abbastanza simile . Indossava un abito verde petrolio, molto morbido con una scollatura a cuore, che lasciava scoperte le spalle atletiche della ragazza. Il colore del vestito, valorizzava ancora di più il colore dei capelli . Lasciati sciolti, raccolti solo da una parte, da un fermaglio che aveva il colore del vestito .
Ron ed Harry dal canto loro erano estremamente eleganti con giacca e pantaloni neri.
Una volta arrivati in sala, gli occhi di tutti erano su di loro o meglio su Hermione e Ginny, che erano davvero molto belle. Persino Malfoy le guardò stupito, non aveva mai visto le due streghe così belle e sexy . La sala era stata preparata a regola d'arte. Il colore dominante era l'arancione, la magia usata sul soffitto, faceva volare migliaia di pipistrelli in una notte buia.
I tavoli erano stati sostituito da tavoli tondi che dopo cena furono spostati per magia. Lasciando lo spazzio ai ragazzi per ballare e scatenarsi.
Gli studenti stavano ballando con i reciproci compagni, presi dall'euforia della festa e alcuni anche dai fumi dell'alcool. I professori avevano lasciato la sala grande , l'unico che era rimasto era Charlie.
Anche lui aveva l'intenzione di distrarsi. Aveva ancora in mente le parole e lo sguardo di Aras, con il quale non aveva più parlato, da quella famosa sera.
Aveva provato ad andare in serra dopo le lezione o nel suo ufficio, ma ogni tentatico era andato in fumo. Persino a pranzo e cena, non la incontrava mai. Fu Silente a consigliargli di lasciarle spazio, avrebbe sicuramente peggiorato le cose se lui si fosse inposto con prepotenza. Una cosa strana accadde però durante il ballo.
La porta della sala grande si aprii attirando l'attenzione di tutti. Li sulla porta c'era lei. Era estremamente tesa e imbarazzata , com'era successo al momento del suo discorso il primo giorno. Si sentiva un pesce fuor d'acqua.
Tutti i ragazzi la guardarono sbalorditi. Sembrava una visione , qualcosa di irreale . Ovviamente anche Charlie posò il suo sguardo verso di lei. Era bella come quando la sognava.
Aras indossava un vestito, molto particolare. Il colore dominante era il nero. Che contrastava con la carnaggione chiara dell'insegnate. Il corpetto metteva in risalto la scollatura non molto profonda. Una piccola cintura le segnava il punto vita. In contrasto con la parte superiore molto aderente, c'era una lunga ed ampia gonna, molto morbida. I colori erano molto particolari, sembravano rubati da un alba. Dalla vita, il nero sfumava gradualmemte dal rosso, viola e gialli terminando poi nel bianco. Camminando verso Ron, Hermione ed Harry , tutti poterono vedere quanto quel vestito le donasse.
I Weasley e Malfoy erano quelli più colpiti dalla bellezza della professoressa.
- signorina Granger é bellissima questa sera! Anche voi ragazzi - disse gentilmente la professoressa
-grazie professoressa anche lei è molto bella! - rispose la streghetta. Mentre Ron rimaneva imbambolato. La docente si avvicinò molto alla ragazza.
- Hermione per te c'é una sorpresa, qui fuori! Una persona speciale ti aspetta. Trarramelo bene!- disse Aras all'orecchio della Granger, che solo in quel momento si accorse di un dettaglio. Il cuore della giovane strega batteva all'impazzata.
-Ron posso andare? - chiese educatamente Hermione. Lui aveva notato un bagliore negli occhi dell'amica, un bagliore che aveva visto solo quando loro avevano fatto l'amore per la prima volta.
-certo, vai . Stai attenta! - rispose lui abbracciando la sua amica.
Hermione uscii dalla sala lasciando il rosso con la professoressa.
Ron volle giocarsi il tutto per tutto, infondo quale occasione migliore, avrebbe chiesto un ballo alla professlressa, che con quel vestito sicuramente turbava il pensiero di tutta la fauna maschile presente al ballo. Poi la faccia che avrebbe fatto Malfoy, vedendolo ballare con Aras. Non poteva perdere quell'opportunità
- professoressa, le va di ballare! - il cuore del giovane, batteva fortissimo mentre faceva quella coraggiosissima domanda. Infondo se fosse andata male avrebbe potuto dare colpa all'alcol. - con piacere signor Weasley - rispose con un sorriso la docente. Ron non poteva crederci aveva accettato, la professoressa aveva accettato il suo invito.
Il ballo con lei lo rese il ragazzo più invidiato della serata. Soprarutto gli fece guadagare delle occhiatacce dal giovane Malfoy, che era seduto su un divanetto, con di fianco la Parkinson , con un vestito nero, molto semplice, che però aveva un lungo spacco sul lato destro.
Draco era furioso, avrebbe voluto essere al posto di Weasley. Non percepiva minimamente, il tocco della sua compagna sotto la camicia. Era come se, il suo corpo fosse solo un involicro vuoto. Non avrebbe potuto fare nulla. Doveva stare in silenzio ed assistere in modo silenzioso alla cosa.
Il ballo tra i due continuo fino al termine della canzone. Quando la professoressa , ringraziò Ron.
-sei un ottimo ballerino! - disse poi facendo un sorriso. Ron pensava fosse un sogno , non sapeva che dire, così rimase in silenzio. - ora con il tuo permesso, vorrei riposarmi un po - disse la docente , sempre in modo estremante dolce e pacato.
Il ragazzo accompagno Aras ad una poltrona. Lasciandola riposare.
- torna dai tuoi amici, io mi riposo un po qui! - disse aras - sicura? Le faccio compagnia volentieri! - rispose subito Ron
-tranquillo, vai divertiti - rispose la professoressa
Il ragazzo allora, lasciò l'insegnante li, ad osservare quella sala incredibilemente piena di vita.
Quando una voce le parlò all'orecchio.
-ciao - era Charlie , non era riuscito a trattenersi. Doveva parlarle.
-ciao - rispose secca.
- sei una visione! - aggiunse onestamente, il professore
-ti sono venuto a cercare , ma sembravi svanita - continuo Charlie.
-non volevo vedere nessuno! - disse gelida.
- non volevi vedere me? - chise dispiaciuto
-anche- rispose
-ti voglio solo dire, che sono dispiaciuto per quello che ho detto. - disse il giovane
-sei la cosa più bella nel mio mondo- aggiunse
-smettila! - disse secca e severa
- se vuoi parlare andiamo fuori !- disse lei alzandosi. Charlie immediatamente la seguii fino ad un posto dove gli studenti non li potessero vedere. - la devi smettere con queste frasi , da cupido- sentenzio lei infastidita. -io dico solo la verità- aggiunse lui -lo sai non ti ho mai mentito , anche perché é impossibile - proseguii insicandosi la testa, cercando di farla ridere. - questo é vero hai ragione. Ma sai perfettamente.... - stava dicendo quando Charlie la interruppe, portandosi a due centimetri dal suo volto. Fissandola negli occhi portando le sue mani sui fianchi di lei, avvicinandola il più possibile . Gli occhi di Charlei erano profondi ed incredibilmente luminosi, mentre quelli di Aras erano diventati rosa. -... Non vuoi essere considerata, una principessa in pericolo- la conosceva, sapeva perfettamente cosa la infastidiva. - esatto - disse Aras, allontanandosi.
Sentiva che questa volta non sarebbe riuscita a controllarsi. Charlie era particolarmente bello. Indossava un abito molto semplice, nero. In contrasro con la camicia bianca. Il viso era il vero pezzo forte. Aveva pettinato i capelli in modo disordinato , e lasciato la barba leggermente lunga. Quello stile gli dava ancora di più l'aria da uomo avventiroso, quell'uomo che non ha paura di nulla.
Poi sentii il suo tocco sulle spalle, aveva le mani estremamente calde. Lei cercò di rimanere impassibile, ma quando.
- dimmi che non mi vuoi più vedere e prometto che sparisco. - chiese il ragazzo avcicinandosi all'orecchio della giovane. Baciandole poi la spalla.
Aras non rispose, non disse nulla. Charlie prese questo come un segno. Le si allontano di qualche passo.
-dove vai? - chiese lei, ancora girata di spalle
- non mi vuoi più vedere, e come promesso sto sparendo! - rispose lui. - vedi lo dico sempre, sei stato troppo tempo con i draghi! - disse voltandosi sorridente. Il cuore di Charlie cominciò a battere fortissimo.
-mm... Allora,- disse lei in modo malizioso.
-vuoi fare quello che stai pensando da quando sono entrata in sala o no? - chiese Aras visibilmete divertita. Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte. Le andò in contro stringendola, tanto da percepire il movimento del torace di lei durante ogni respiro. Baciandola poi con passione e trasporto.
I loro corpi erano così vicini, quasi da sembrare che si completassero. Una mano di Charlie che era sulla spalla di Aras scese gradialmente, passando dal seno ai fianchi . Mentre le mani di Aras erano impegnate a scompigliare ancora du più la pettinatura del rosso.
I baci di Charlie erano pura elettricità.
Ne aveva sempre sentito la mancanza, ma non lo voleva ammettere con se stessa.

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Capitolo 10
*** Il ballo di Hermione ***


Mentre tutti erano impegnati a scatenarsi in sala grande, Hermione uscii in cortile .
Il vento soffiava muovendo le fronde degli alberi. Anche il vestito della giovane strega, subii l'influenza della brezza, ondeggiando sinuosamente. Mentre era li inpiedi, ad aspettare. La mente le tornò all' anno prima. Quando quel clima di spensieratezza e allegria, era solo un miraggio. La consapevolezza di una guerra albergava nel cuore di tutti, e in molti erano pronti a lottore per ciò in cui credevano.
Improvvisamente si sentii toccare le spalle.
-signorina é bellissima. Pronta per il suo ballo? - una voce dolce e melodiosa, risuonò all'orecchio della strega.
Voltandosi lo vide.
Oliver era li, bello come sempre, com quegli occhi smeraldo , luminosi ed ammalianti . Indossava una camicia bianca dal quale si intravedeva il petto. Una giacca di pelle nera, dal taglio molto elegante, che gli attribbuiva un aria da duro. Una cosa che contrastava con quello che era lui realmente.
Hermione arrosii in modo molto visibile, Facendo sorridere il ragazzo. -allora il suo cavaliere é pronto per accompagnarla! - disse Oliver sfoggiando un sorriso angelico, portandosi accanto alla strega, porgendole il braccio.
Notò solo in quel momento che la strega tremare per il freddo, così con un gesto spontaneo le porse la sua giacca.
I due fuggirono del ballo, Hermione non chiese spiegazioni , forse per la prima volta nella sua vita, non voleva sapere nulla.
Ad un certo punto.
- scusa, ma ora devo bendarti- disse Oliver mettendosi davanti ad Hermione, con un fazzoletto di raso nero in mano.
-perché ? - chiese perplessa la signorina Granger.
-é una sorpresa ! Ti fidi? - concluse il ragazzo sempre con il suo dolce sorriso. La strega fece cenno di si con il capo.
Oliver la bendò, e tenendola per mano la condusse fino al punto della sorpresa.
-siamo arrivati! -
Il ragazzo le tolse la benda , mostrandole la serra. Era interamente addobata con piccole zucche incise e pipistrelli di pergamena, che grazie ad un piccolo incantesimo, muovevano le ali . La cosa lasciò la strega per qualche secondo senza parole. Lui si era impegnato così tanto per lei.
- visto che io al ballo non posso accompagnarti , ho pensato.... Portiamo il ballo da noi . - disse ridendo.
-entriamo? - aggiunse.
Hermione fece cenno di si con la testa.
Una volta entrati, la streghetta notò che i tavoli dove loro facevano lezione erano spariti, lasciando il centro della serra libero.In un angolo, dei violino e un arpa cominciarono a suonare una dolce melodia.
- hai fatto tutto da solo? - chiese la strega sbigottita.
-mi ha aiutato Aras, ti piace? - ammise il giovane.
-si, molto - rispose la Granger arrossendo.
La serra era illuminata unicamente da delle candele che Oliver, accese con un tocco della bacchetta.
- ti va di ballare? - chiese il ragazzo, con un lampo di eccitazione negli occhi che li aveva portsti ad assumere una sfumatura rosa .
-certo! - rispose Hermione.
Lui le porse la mano, sringendola poi in vita e cominciando a ballare. I loro corpi erano molto vicini. Oliver aveva una mano sul fianco della strega, mentre con l'altra le tolse una ciocca di capelli dal viso.
- Ma come fai ad essere così bella? - disse il giovane senza trattenersi, guardandola negli occhi. I suoi era diventati del tutto rosa.
- questa è la tua frase di repertorio? - rispose Hermione
- quante ragazze ci sono cascate? - aggiunse la ragazza, con un tono sarcastico.
- nessuna di importante! Sono un tipo che dice la verità. Lo so che non ci credi! - disse oliver portando l'indice sulla fronte della ragazza.
-sei che é una cosa che mi piace poco? - rispose Hermione.
-ok , non lo faccio più , tanto non sono molto bravo. La mia specialità sono le premonozioni- Disse sorridendo. A quel viso dolce ed angelico, si poteva perdonare qualunque cosa.
Lei appoggiò la sua testa sul petto di Oliver. Sentiva il suo profumo, era molto paricolare. Un profumo di quelli che ti rimangono impressi nella mente.
Rimasero li abbracciati a ballare in silenzio, fin quando.
- signorina ha sete? - chiese il giovane mago
-mm.. Ora che ci penso si ! Cosa offre la casa? - disse la strega sorridendo -allora... - disse pensando, mentre la guardava negli occhi.
- che ne dici di una birra? - chiese il giovane
- si dai, - rispose la Granger.
Oliver allora, ri estrasse la bacchetta facendo materializzare due bottiglie sul banco davanti a loro.
I due ragazzi si sedettero su un tavolo, uno di fianco all'altra. -Ma come mai non ti ho mai visto a scuola? - chiese Hermione. Era una domanda che voleva fargli da tempo.
-cioè abbiamo solo 2 anni di differenza, ci saremmo dovuti incontrate nei corridoi - aggiunse la strega, prendendo un sorso di birra.
- Giusto- disse Oliver bevendo un sorso
- io ho frequentato una scuola all'estero. Sono andato alla Ilvermorny in nord america. Lo zio pensava che fosse un modo per farmi crescere e non essere sempre sotto l 'ala protrettrice di Aras.- aggiunse il ragazzo guardando poi Hermione.
Era bellissima la luce delle candele, enfatizzava quei lineamenti estremamente eleganti. In quei secondi l' unica cosa che si intrometteva prepotentemente nei suoi pensieri erano le labbra della strega , abrebbe voluto sentire che sapore avessero. Quando decise di prendere coraggio e avvicinarsi a lei.
Hermione cominciò ad arrossire, ma non si ritrasse. Erano ormai a pochi millimetri l'uno dall'altra.
Un suono sordo, come di qualcosa che sbatte contro i vetri della serra. -hai senito? - chiese Hermione, distanziandosi da Oliver.
- si! Aspetta qui! - rispose lui . La Granger non lo aveva mai visto così sicuro e protettivo.
Avvicinandosi al vetro non vide nulla.
-non é nulla tranquilla! - disse cercando di tranquillizzarla. -però per essere sicuri... - aggiunse, il mago avvicinandosi ad Hermione , prendendo dalla giacca che aveva prestato alla strega un foglio di pergamena.
Poggiando il foglio a terra. Pronunciò "Giuro solennemente di non aver buone intenzioni".
-la mappa del malandrino? - disse la strega, sconvolta. -e tu che ne sai? - rispose subito il ragazzo incredulo . -mm... Ecco al terzo anno i fratelli di Ron, Fred e George l'hanno data ad Harry per arrivare di nascosto ad Hogsmeade. - confessò la strega.
-capisco! - rispose Oliver.
Mentre guardava la mappa Oliver rimase imbambolato, gli occhi era diventati viola. Aveva letto un nome che era impossibile fosse li. Si stava avvicinando sempre più fin quando.
I vetri della serra esplosero, dopo esser stati colpiti da un lampo rosso. Oliver prese la mappa ed Hermione, stringendola a se il più possibile. Estrasse la sua bacchetta, puntandola verso la figura nera che era fuori la serra.
Non appena vide che quell'essere stava l per lanciare un incanto contro di loro .
-Expelliarmus- fu l'incanto lanciato da Oliver, per impedire un attacco.
La figura svanii, prima che l'incanto lasciasse la bacchetta di Oliver.
- cos'era? - chiese Hermione frastornata.
-dobbiamo andare da mia sorella! - disse Oliver estremamente serio.
-mi vuoi spiegare? - chiese la strega.
- non lo so! - mentii il ragazzo.
-ora però andiamo - aggiunse lui, prendendole la mano.
I due corsero verso il castello.
Arrivati alla porta d'ingresso , oliver si mise alla ricerca della sorella assieme ad Hermione . Tutti gli studenti erano ancora al ballo, nella sala grande, quindi i corridoi erano deserti.
Voltando l'angolo si trovarono davanti ad una scena che lasciò entrambe i ragazzi sorpresi ed estremamente inbarazzati.
Davanti a loro c'erano Aras e Charlie.
Lei era con le spalle al muro, con le mani tra i capelli del rosso. Mentre lui la baciava con passione. Una delle mani, del professore, le aveva spostato il vestito, e le massaggiava la coscia. L'altra invece era dietro la schiena di Aras che era inarcata, e quindi gli permetteva di stringerla e se.
-em.. Sorellona! - disse Oliver dopo un colpo di tosse.
Aras e Charlie divennero rossissimi e si distanziarono all' istante. -Olly! che ci fate qui? - chiese la professoressa.
Oliver aveva ancora la mano di Hermione stretta nella sua.
-dobbiamo parlare! soli! - disse secco il ragazzo.
-Charlie fammi il favore, accompagna Hermione da Ron-aggiunse rivolgendosi al rosso.
-oliver mi spieghi che succede ? - disse la Granger tirandolo per la mano, per cercare di attirare l'attenzione.
Lui la strinse e le disse all'orecchio.
- non lo so, ma stai tranquilla, ne voglio solo parlare con mia sorella! Fidati - poi le diede un bacio sulla guancia.
Charlie prese la mano della strega e la portò nella sala del ballo, lasciando soli i due fratelli.
-Olly che succede? - chiese aras mentre gli occhi le divennero viola -Dobbiamo parlare con lo zio. - disse il ragazzo aggitato, con gli occhi viola come quelli della sorella.
Aras non aveva mai visto suo fratello così agitato. Cosi decise di accontentarlo e lo portò all'ufficio di silente.

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Capitolo 11
*** Il racconto di Oliver ***


Una volta arrivati all'ufficio dello zio, Oliver superò Aras bussando sulla porta freneticamente .
-Zio apri ti devo parlare! - disse il giovane.
I ragazzi attesero pochi secondi , quando la porta si aprii.
Lo zio era inpiedi, con indosso una lunga veste griggia. Fece cenno ai ragazzi di entrare, poi si diresse verso la scrivania. Li Fanny la fenice lo aspettava , adagiato sul suo trespolo, visibilmente agitata. Ma grazie a una carezza amorevole del suo padrone si rilassò.
- Oliver che succede? - chiese il preside, in tono pacato
- zio ero in serra, con la signorina Granger, quando improvvisamente ci hanno attaccato - disse Oliver
-cosa? - chiese la sorella, prendendolo per il braccio e strattonandolo.
-Oliver cosa cazzo ti ho dato a fare la mappa, DOVEVI CONTROLLARLA , STARE ATTENTO. SEI PROPRIO UN COGLIONE! IO NEMMENO VOLEVO LASCIARTI DA SOLO. MI AVEVI PROMESSO CHE SARESTI STATO ATTENTO! - Aras era rabbiosa mentre gli occi diventarono neri e cominciava ad alzarai il vento.
-TU ZITTA CHE, PRIMA CI PIANGI POI...... lasciamo perdere che é meglio! - rispose Oliver velenoso mentre anche lui subiva un cambiamento di colore all'iride. A quelle parole era pronta per dargli una sonora lezione ma poi .
-Calma.. - disse Silente incredibilemente calmo
- ci sono stati feriti? - aggiunse il preside
-No . La figura ha fatto esplodere i vetri della serra, poi quando ho provato a disarmarla é svanita! - spiegò Oliver
-questo é l'importante . Dobbiamo solo capire come ha potuto eludere la sorveglianza degli Auror.- disse Silente pensieroso.
-si ma zio... Ho visto una cosa sulla mappa! - confessò il giovane con gli occhi che passarono dal nero al viola.
-cosa ? - chise lo Silente .
- più che altro un nome... - aggiunse il ragazzo.
-Olly parla! non sei in un thriller! Non devi creare la suspence ! - disse nersova, rivolta al fratello.
Silente da dietro gli occhialetti guardò la docente. Il suo sguardo era come un rimprovero, senza parole. Poi il preside si rivolse al ragazzo.
-quale nome hai letto? - chiese con calma
-Dolores.... Dolores Umbridge- disse Oliver, ancora incredulo.
-Non é possibile, dopo la guerra é stata rinchiusa ad azkaban! - sentenzio Aras.
-e se fosse riuscita a fuggire? Ti ricordo che anche Sirius era evaso ! - aggiuse il giovane
- Si ma... Pensi abbia sviluppato la capacità di diventare animagus? - chiese Aras.
- é plausibile - disse il preside.
- Oliver devi promettermi che non sarai più solo, dovrai essere sempre con Aras - quelle parole erano incredibilemente piene di autorità.
-non dire nulla alla Granger, o meglio non dirle chi era, quella figura! - aggiunse
- Zio ma ora cosa facciamo? - chiese Aras.
-Continueremo con le ronde notturne in prossimità dei dormitori,.... Ma ora... - disse Silente, mentre si dirigeva alla scrivania.
-penso proprio che dovrò chiedere un incontro con il ministro , e spiegargli tutto. Proprio come aveva consigliato Minerva-. Concluse agitando la bacchetta, facendo levitare un foglio di pergamena e un calamaio, che con estrema grazia e leggerezza si posarano davanti a lui. -Noi che possiamo fare? - chiesero i fratelli
-per ora nulla, tornate nell'ufficio di tua sorella. Tu Aras parla con Charlie , e spiegali la situazione. Io mi occuperò degli altri docenti. - spiegò Silente che aveva ancora il capo chino sulla lettera da spedire al ministro. -va bene. Notte - dissero Aras e Oliver
-Notte, cercate di dormire - rispose l'ansiano zio, in tono paterno. I due usciti dalla porta e scesero le scale, che portavano al corridoio. Li ad aspettarli c'era Charlie. Oliver gli lanciò un occhiataccia, aveva ancora in mete la scena di lui e sua sorella .
- cos'é successo? - chiese il rosso
- Poi ti spiego! Gli studenti? - rispose Aras
- sono le 3 di notte il ballo é finito. sono tutti nei dormitori . Alcuni non ci sono arrivati con le proprie gambe, ma sono al sicuro! - aggiunse il Charlie , che cercava di sciogliere la tensione che si sentiva tangibile nell'aria.
-Hermione ? Sta bene? - furono le uniche parole pronunaciate da Oliver -si tranquillo, era con Ron ed Harry. Sono rientrati anche loro! - lo tranquillizò il professore.
-mi volete tenere ancora sulle spine o parlate? - aggiunse Charlie leggermente infastidito.
-andiamo nel mio ugficio e ti spiegheremo tutto! - disse Aras. Una volta arrivati all'ufficio la professoressa siegò al rosso, che rimaneva in silenzio ad alscoltare, cercando di apprendere ogni singola parola . Oliver invece aveva preferiro andare nella camera della sorella per stare un po solo con i suoi pensieri. Era li seduto sul letto, con davanti la mappa del malandrino aperta.
Questa mostrava l'ufficio dello zio, dove c'erano tutti i professori. Gli occhi viaggiarono in cerca della torre dei Grifondoro, Hermione era nel suo letto. era al sicuro.
Alzando poi lo sguardo, si concentrò sulla finestra che affacciava sulla serra, ma non riusciva a vedere nulla era troppo buio.
-in conclusione cosa dovremmo fare ? - chiese Charlie -lo zio ha solo detto che continuare le ronde e che Olly non deve essere mai lsciato solo.- rispose la professoressa
-scusa... - disse il rosso sottovoce
-ma come mai oggi era solo? - disse perplesso il giovane. - oggi é il suo compleanno , aveva questo desiderio e non me la sono sentita di dirgli di no, non pensavo succedesse... - mentre parla, una lacrima le segno il viso.
Lui prese la mano di lei, per farle sentire che le era accanto, era li per lei. -sono una pessima sorella! - aggiunse mentre i pugni che teneva sulle gambe si strinsero stropicciando la stoffa dei guanti e del vestito.
-non dire stupidaggini, sei la persona più altruista che conosca, non potevi sapere succedesse qualcosa- cercò di tranquillizzarla, ma era inutile.
-mi ricordo quando tuo zio ha deciso di dividervi, e tu con estrena maturità hai accettato, sapendo che era il meglio per Olly, anche se tutte le notti ti nascondevi in bagno, o venivi in camera mia a piangere- le ricordò il rosso
-Si ma cazzo, sono una veggente, avrei dovuto prevederlo! Avvolte penso che la mamma avrva fatto la cosa migliore, rinunciando ai suoi poteri! - disse arrabbiata con se stessa
-ma anche tu mi hai detto che il vostro tipo di veggenza é potente ma inaspettata, non sapete quando avrete una visione, ma quando le avete sono dettagliate, giusto? - chiese il ragazzo cercando di farla ragionare -si ma il mio compito é occuparmi di lui, proteggerlo..... - continuò lei piangendo i suoi occhi erano diventati totalmente, bianchi facendo sparire addirittura la pupilla .
A quel punto Charlie si alzò, prendendola per la mano e tirandola a se per un abbraccio.
Aras aveva la pelle d'oca, era terrorizzata.
Il professore riusciva a sentire quel suo pianto sordo, le accarezzò la testa spingensola sempre più a se.
Oliver nel frattempo era disteso sul letto,con lo sguardo perso nel nulla. Aveva in mente una solo il viso di Hermione terrorizzato , e la consapevolezza che la sua ora era ormai vicina.

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Capitolo 12
*** La partita di quidditch ***


Fortunatamente la mattina arrivò presto. Gli studenti che avevano partecilato al ballo erano ancora sotto l'effetto delle trasgressioni della sera prima. Nella sala grande al momento della colazione infatti si poteva osservare che il solito brusio di chiacchiere era quasi del tutto inesistente.
Gli unici che non riuscivano a restare i silenzio erano Ron e Harry.
Il rosso e raccontava ancora e ancora, di come avesse chiesto ad Aras di ballare.
- mi ha detto, che sono un ottimo ballerino- afferma il ragazzo, vantandosene con chiunque avesse a tiro.
-sicuramente le lezioni con la McGranitt per il ballo del ceppo, hanno dato i loro frutti- disse Harry scoppiando poi a ridere.
- ancora con questa storia? - chiese Ron, risentito ma ormai ci aveva fatto l'abitudine. Anche perché Fred e George, gli davano il tormento. Una volta gli avevano persino regalato un carillon dove i due ballerini erano lui è la professoressa di trasfigurazione.
Per cercare di sviare il discorso, il rosso si rivolse all'amica
-allora ieri sera com'é andata? - le chiese
-Ron mi ha detto che avevi un appuntamento? - aggiunse poi Harry guardandola curioso.
Hermione era come caduta in trance con lo sguardo perso. Non aveva parlato con nessuno dalla sera prima.
Nessuno sapeva cosa era successo. Pensava a quel rumore, al lampo di luce. Il viso di Oliver sconvolto nella lettura della mappa. Erano ben stampate nella mente di Hermione. La paura ed il terrore avevano ripreso posto nel suo cuore.
-Hermione tutto bene? - le chiese Ron preoccupato.
- si tutto bene -rispose sorridendo, cercando di far finta di nulla. I suoi amici ne erano poco convinti, percepirono però non approfondire. Sapevano quanto ad Hermione desse fastidio la loro insistenza in questi casi
Le lezioni ripresero con regolarità , piton come al solito metteva sotto torchio i Grifondoro e Draco godeva di questo, senza cercare minimamente di nasconderlo.
Mentre durante le lezioni di erbologia tutti erano in silenzio e ascoltavano la professoressa. Perfino Malfoy limitata il più possibile le frecciatine nei confronti dei Grifondoro e sopratutto con il rosso.
Una sola persona sembrava sempre pensierosa. Hermione aveva sempre la testa tra le nuvole, spesso non alzava nemmeno la mano per rispondere alle domande. In mente aveva un dubbio che la attanagliava, non sapeva se dire a Ron del bacio tra Aras e Charlie , infondo la nuova docente era solo una cotta per il suo amico, o meglio lo sperava.
Dal canto suo Aras osservava Hermione. In segno di rispetto non le voleva leggere la mentre ma si vedeva che quella sera l'aveva turbata , anche se aveva rivelato un forte temperamento e coraggio durante la guerra magica. Era pur sempre una ragazza, e il pensiero di ri affrontare tutto era qualcosa di straziante.
Passarono un paio di giorni e la tensione della streghetta si attenuò , prendendo posto però nel cuore di Harry. Era tesissimo, la prima partita del torneo si avvicinava, gli allenamenti erano estenuanti ma portavano i loro frutti.
Marcus, si era rivelato una vera benedizione, era particolarmente agile e data la stazza, rendeva gli anelli inpenetrabbili. Aveva anche fatto colpo su Susanna che assistiva a tutti gli allenamenti, senza staccargli gli occhi di dosso.
Finalmente il giorno arrivò , Harry avrebbe sconfitto nuovamente le serpi. Era una giornarata perfetta, il solo brillava nel cielo, il vento del tutto inesistente. -giornata perfetta per il Quidditch! - sentenziò il moro, mentre camminava nei corridoi accompagnato dal suo braccio destro.
- si vero, penso che daremo filo da torcere alle Serpeverde! - rispose Ginny -a che ora vuoi fare la riunione per le ultime cose? - aggiunse la strega
- allora... La partita é alle 16 quindi direi che alle 15 potrebbe andare bene! - disse Harry
- li avvisiamo ora a colazione? - chiese la rossa, mentre una brezza, che si era intromessa nel castello da una finestra aperta le scompigliava i capelli .
- va bene! - rispose il moro.
I ragazzi si riunirono ai loro compagni al tavolo della sala grande. Erano tutti eccitatissimi per la partita. Harry cercava di non farsi vedere aggitato, cercava di infondere calma a tutti i membri della sua squadra.
- allora oggi alle 15, vi voglio neglo spogliatoio devo darvi qualche ultima direttiva, ma sono certo che questa volta non avranno scampo. - disse il moro rivolto alla sua squadra.
Ron era sempre un po cupo durante i discorsi di incoraggiamento di Harry. Gli riportavano la mente al suo periodo da portiere, quando si sentiva forte e stava quasi per riuscire a Corona il suo sogno. Ma purtroppo quell'incidente di un paio di anni prima, aveva segnato la carriera del promettente portiere. Era successo durante una partita contro i corvi, un bolide impazzito lo aveva colpito in modo violento sul ginocchio, che si era rotto sul colpo. La violenza della botta gli fece perdere l'equilibrio dal manico di scopa, facendolo cadere rovinosamente a terra, da circa un 15 metri di altezza. La cosa lo aveva spaventato a tal punto da che non riuscivi più a salire in sella ad una scopa. Però quell'avvenimento non portò solo aspetti negativi, infatti in quell'occasione nell'infermieria della scuola Ron ed Hermione ebbero il coraggio di confessare i loro sentimenti. Arrivò il momento della partita, la squadra era nel mezzo del campo mentre il membri delle case e i professori prendevano posto sugli splati. -Bene ragazzi, voglio un gioco pulito - disse, madama bumb. Non appena l pluffa fu lanciata in aria e li boccino e i bolide liberati, i membri delle due squadre presero quota rapidamente.
Harry aveva raggiunto il suo punto preferito per osservare il campo, cercando quel luccichini dorato che gli potesse permettere di vincere la partita.
I suoi pensieri furono interrotti quando
- Marcus, la nuova promessa dei Grifondoro sta dando dimostrazione della sua bravura. QUEL RAGAZZO È UN MURO - disse Dean thonas che faceva da cronista. Infatti il giovane Flour dava dimostrazione delle sue capacità spazientendo le serpi.
Non avevano alcuna intenzione di perdere con i Grifondoro. Così Stephen, uno dei cacciatori spedí un bolide con violenza contro gli anelli dei grifi. In quel momento Ginny e gli altri, tentato di deviare la traiettoia di quel proiettile ma era tutto inutile, questo colpí violentemente allo stomaco il ragazzo facendolo piegare e perdere quota lentamente
-SERPI DELLA MALORE - disse di getto il cronista
-signor Thomas, contegno- lo riprese la McGranitt, che era lì vicino
-PROFESSORESSA MA HA VISTO COSA HANNO FATTO QUESTI PEZZI DI.... - continuò il giovane, prima che la professoressa le strappare il microfono da mano.
In quell'istante harry vide un luccichini dorato, dopo aver mandato Ginny a controllare Marcus. Vide che anche Malfoy aveva notato il brillio . Non voleva regalare la vittoria a quell'altezzoso così si lanciò all'inseguimento del boccino. Dopo un paio di avvitameni seminare Draco, ma che comunque gli rimaneva alle costole, Harry fece la sua classica mossa. Si buttò in picchiata verso il boccino che volava a circa un metro da terra.
- POTTER STA PER PRENDERE IL BOCCINO... ORMAI SI PUÒ DIRE CHE LA PARTITA È FINITA - urlava di gioia Dean.
Harry si diede un ultimo slancio con la scopa, ormai gli era vicino, con la punta delle dita poteva sentire il vento leggero che spriggionavano quelle piccole ali.
- LO HA PRESO, HARRY POTTER HA PRESO IL BOCCINO. GRIFONDORO VINCE - il giovane cronista aveva quasi perso la voce a forza di urlare. Sugli spalti tutti festeggiavano, con urla e applausi.
Appena la partita fu finita però Harry non ebbe il tempo festeggiare, infatti non appena ebbe toccato il pavimento lasciò cadere la scopa e corse in infermieria a vedere come stava Marcus.
Arrivato in infermeria assieme al resto della squadra, videro il povero ragazzo disteso sul letto un uno stato di semi incoscienza. Harry chiese subito a Madama Chips, se fosse qualcosa di grave. L'infermiera lo rassicurò.
-sta bene, é ora però deve riposare - sentenziò Madama Chips facendo intuire al giovane Potter che avrebbe dovuto dirtelo che portar via la squadra. E così passò fu Harry uscì con assieme a tutti i suoi compagni. Assieme alla squadra c'erano anche Ron ed Hermione che avevano accompagnato Susanna, che non appena aveva visto la caduta di Marcus si era precipitata sul campo.
I quattro rimasero tutto il pomeriggio davanti la porta dell'infermieria visto che sia Harry che Susanna non volevano assolutamente muoversi, anche se per motivi totalmente diversi. Ron ed Hermione si rassegnarono si sedettero a terra aspettando assieme ai loro amici.
Quando improvvisamente un tacchetti di tacchi ruppe il silenzio nel corridoio. Aras si avvicinava agli studenti con la alma ed estrema eleganza.
Ron come al solito strabuzzò gli occhi, la professoressa avvicinarsi a loro, mentre la lunga gonna nera si muoveva sinuosamente ad ogni suo passo. - professoressa, ho già detto che non mi muovo da qui- disse rapido Harry. -nemmeno io- aggiunse Susanna, senza dare tempo alla professoressa di rispondere.
- si lo so, ma sono qui perché Madama Chips mi ha chiesto di portarle delle erbe dalla mia collezione privata.- rispose lei estremamente calma e dolce.
I ragazzi si sentirono così non stupidi.
La professoressa entro in infermieria e ne ri uscì subito dopo avvicina dosi poi al gruppetto.
-state tranquilli, sta bene, si é svegliato e tra un po, penso che Madama Chips vi permetterà di entrare- disse la docente.
I ragazzi fecero un sospiro di sollievo.
Poi Aras si avvicinò ad Hermione,che era ancora seduta a terra accanto a Ron.
- signorina Granger le posso parlare in privato? - chiese Aras gentilmente. -si va bene - rispose la ragazza.
Le due si allontanarono dal gruppo, incamminandosi lungo il corridoio che poi le avrebbe portate all'ufficio di Aras.

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Capitolo 13
*** Le domande di Hermione ***


Aras ed Hermione camminavano in silenzio una di fianco all'altra lungo diversi corridoi. I fantasmi e i dipinti saltavano le due al loro passaggio. Perfino Peeves uno dei poltergeist più fastidiosi presenti nel castello, si rivolse in modo garbato nei confronti della professoressa, mostrando una lieve paura nei confronti di quest'ultima. Questo stupì la streghetta ma non gli diede molto peso.
Mentre stavano percorrendo il corridoio che portava all'ufficio Hermione ruppe il silenzio .
- Oliver come sta? - chiese la Granger.
Aveva notato,che come la sera del ballo, il decolte dell'insegnate non presentava il classico medaglione verde con cornice nera. Ma solo un morbido fiocco che chiudeva il colletto della camicia, come sempre rossa.
- Bene, tranquilla- rispose Aras con uno dei suoi soliti sorrisi
- tu hai raccontato a qualcuno della serra? - chiese poi la docente mentre gli occhi cominciavano a sfumare verso il viola.
-cosa vuol dire?.. - chiese la giovane guardando l'insegnate negli occhi. -.. Perché stanno diventando viola.? Anche ad Oliver é successo. Ho capito che quando siete imbarazzati diventano rosa, come in questo momento... - disse mentre continuava a tenere un contatto visivo con l'insegnate.
-... Blu quando siete tristi ma ... Lei é agitata! - concluse Hermione, le sembrava di aver decifrare un codice.
-... Corretto signorina Granger. Ma può essere rispondere alla mia domanda? Lei ha raccontato qualcosa, a qualcuno, di quello che é successo in serra? - disse Aras con sguardo fermo.
-no professoressa non ho detto nulla- rispose la ragazza.
Giunte alla porta, Aras la aprii cedendo il passo ad Hermione.
Guardandosi intorno, notò che la stanza era come sempre piena di libri, vasi e pergamene sparse in modo disordinato. Osservando la scrivania vide Oliver intanto a calmare una radice di Mandragora che piangeva disperata in preda di un qualche capriccio.
-Olly ti ho detto mille volte di non toccare Chero! - disse Aras andando verso la scrivania e prendendo la piccola che si calmò di botto, come se la docente nella mani, sempre guantate, avesse un sedativo.
-vado in camera a cercare di far addormentare questa piccola peste, perché qualcuno ha la delicatezza di un troll di montagna! - disse guardando il fratello con aria di rimprovero.
- Questa volta non ho fatto nulla! Dovrai dargli la sua dose di linfa? - rispose il fratello risentito del rimproverodi Aras.
Ma lei non gli rispose e si chiuse la porta della sua camera alle spalle. Hermione assistiva a tutto in silenzio, poi disse
- tu volevi parlare con me vero? - chiese assumendo una posa con le braccia conserte.
- Si! Che hai sei arrabbiata? - disse perplesso il ragazzo.
- Secondo te? - rispose sarcastica la streghetta
- dopo quello che é successo non abbiamo più avuto modo di parlare, diciamo che non ti sei minimamente impegnato a crearlo. Io mi sono preoccupata ho pensato a come potessi stare. A quanto pare a te non frega nulla! - disse utilizzando quelle ultime parole come delle vere e proprie pugnalata. Mentre gli occhi del ragazzo passavano dal blu al nero. -io avrei voluto ma non mi é stato possibile, sono sotto stretta sorveglianza! - disse indicando la porta della camera dov'era la professoressa.
-va bene facciamo che ti scuso... - sentenzò la ragazza cominciando a girare attorno ad Oliver come fa un leone con la sua preda.
-... Oggi risponderai a tutte le mie domande senza dare risposte evasive ok? - concluse ponendosi davanti al ragazzo, seria e convinta.
- va bene, signorina! - rispose lui rassegnato.
I due si sedettero ed Hermione cominciò a metterlo sotto torchio. Gli chiese di tutto prendendo molto alla larga il discorso. Partii con il chiedergli dei colori degli occhi.
-allora ho capito il rosa, il viola e il blu- disse Hermione fiera delle sue deduzione.
- il nero quando siamo arrabbiati, il verde quando siamo normali, il bianco sta per la paura. E mi sembra sia tutto! - disse il ragazzo sorridendo
-come mai tua sorella porta sempre i guanti? Cioè é solo un vezzo o c'é dell'altro? - chiese la strega incuriosita dalla figura della professoressa
-beh questo lo dovresti chiedere ad Aras no? Comunque li indossa sempre, penso sia diventata un abitudine - concluse il ragazzo
-mi vuoi fare la domanda fatidica? - aggiunse poi Oliver
-HAI LETTO LA MIA MENTE! - disse rabbiosa la streghetta
-no signorina semplice dedizione!- rispose lui pronto.
-mm... Va bene. Cos'hai letto sulla mappa del malandrino? - chiese lei.
-in teoria non dovrei dirtelo, mio zio mi ha fatto promettere di non parlarti di nulla.. E io non voglio dirti cosa ho letto, ma se tu lo capisci da sola io non ho infranto la promessa. Cioè é una persona che conoscete bene tutti e tu e i tuoi amici , é una persona che diciamo adora i gatti....hai capito! - disse il ragazzo.
-ma era rinchiusa ad... Pensi abbia trovato il modo di evadere come aveva fatto Sirius? - chiese Hermione.
- non lo sappiamo! Ma non dire nulla a Ron e Harry! - disse Oliver
-Sarà impossibile lo sai! - rispose Hermione con un sorrisino malefico. - vedila così saremo dei validi aiutanti- aggiunse poi la strega, portando una mano su quella di Oliver.
Tra i due si sentii ri scattare la scintilla, gli occhi di Oliver divennero rosa. -mmm... qualcuno é emozionato, se non vuoi che veda cosa provi copriti gli occhi - disse Hermione che era molto vicina al ragazzo.
I due continuarono ad avvicinarsi fin quando le loro labbra si unirono. Era proprio come lo aveva immaginato, la streghetta aveva delle labbra dolcissime.
Mentre continuava a baciarla in modo sempre più passionale, la mano che toccava quella di Hermione, strinse quella esile della streghetta. Mentre l'altra la portò dietro il collo di lei per poi scendere fino al fianco.
Non gli importava che al piano di sopra ci fosse la sorella e anche ad Hermione non interessava della professoressa. Voleva viversi il momento. Le mani di Oliver erano calde. Quelle della strega invece avevano aperto la camicia del giovane, mostrando il petto nudo. Portando poi le sue braccia al collo di lui per sentirlo sempre più vicino.
Mentre erano travolti dal turbine della passione sentirono Aras.
-Ragazzi sto tornando giù! - sapeva cosa stavano facendo, ma voleva far finta di nulla.
I due si ricomposero in tempo. Aras scese le scale zoppicando leggermente.
-avete parlato? Bhe immagino non solo quello! - disse ridendo mente sia Hermione che Oliver diventavano rossi.
-dai siamo pari dopo quello che avete visto tra me e Charlie! - aggiunse ridendo.
-Ora però dobbiamo far andare la signorina Granger dai suoi amici, altrimenti pensano che la ho sequestrata - concluse sorridendo.
Ai due dispiace lasciarsi ma avrebbero trovato modo di ri vedersi. Ormai si era accesa una scintilla che non si sarebbe più spenta.

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Capitolo 14
*** In camera di Hermione ***


Hermione fu accompagnata da Aras all'infermieria dove i suoi amici l'aspettavano.
Ma prima di arrivare.
-Hermione miraccomando, se proprio vuoi dirlo ai signori Potter e Weasley. Mi devi promettere che non farete stupidaggini, cercando di risolvere tutto da soli! - disse Aras guardandola dritta negli occhi
- va bene professoressa! - rispose la streghetta.
Quindi aveva ascoltato quello che lei è Oliver si erano detti o molto più semplicemente le aveva letto la mente. Comunque c'era qualcosa in quella professoressa che non la convinceva del tutto.
Arrivati davanti le porte dell'infermieria Ron ed Harry erano lì inpiedi . Mentre Hermione chiedeva ai due come stesse Marcus, la professoressa salutò gli studenti ed entrò in infermieria.
-ma di cosa avete parlato? - chiese Ron curioso
-le ha chiesto quando sei libero per un nuovo ballo - rispose Harry scoppiando a ridere assieme ad Hermione.
-scherza scherza ma io sono un ottimo ballerino! - disse il rosso facendo una piccola protetta.
- lei mi ha detto ben poco... Ho parlato con Oliver- la streghetta rispose a quella che era la domanda di Ron
-Ooooo.... Nuovo appuntamento? Herm miraccomando le precauzioni! - disse Il rosso facendo uno sguardo ammiccante.
-ma quanto sei stupido! Comunque ora non vi posso dire cosa mi ha raccontato. Facciano che questa sera ci riuniamo in camera mia e ne parliamo! - pianificò Hermione.
-che poi questa cosa me la devi spiegare! Perché noi dobbiamo dividere la camera con altri 3 ragazzi e tu hai la camera da sola?- Chiese il moro
-mmm... Harry vedrai questa sera-rispose Ron.
I ragazzi dopo la cena in sala grande , furono i primo a tornare alla torre dei Grifondoro.
-come mai così presto? - chiese la signora grassa incuriosita
- dobbiamo studiare! - rispose Ron secco.
-mm.. Sarà, parola d'ordine? - disse scettica la signora del quadro
-zuppa inglese - rispose Harry.
Una volta liberato il passaggio i tre entrarono dirigendosi verso il dormitorio femminile.
Arrivato davanti la porta di Hermione, lei si voltò ad Harry
-appena entri stai attento a dove metti i piedi - disse avvisandolo.
La porta si aprii rivelando una stanza piena zeppa di libri. Alcuni erano ordinati in librerie addossate a tutte le pareti. Altri erano disposti in colonne. Non si può dire fosse disordinata, perché comunque tutto seguiva uno schema organizzativo, poi era la camera di Hermione non poteva essere disordinata.
Grattastinchi era adagiato su un cuscino poco distante dalla scrivanie, coperta di libri, fogli di pergamena e appunto vari.
-ora capisci perché ha una stanza tutta per lei? - chiese il rosso rivolto ad Harry che era ancora sconvolto.
-si, ma tu quando venivi qui da lei... Va bhe non lo voglio sapere! - bisbigliò il moro cercando di togliersi dalla testa il pensiero di Ron ed Hermione insieme, era imbarazzante.
-aspettate metto un po' in ordine!- disse la streghetta. Una volta aver liberato il letto e la sedia che era davanti la scrivania , da vari fogli e libri. Fece accomodare i due amici.
-questo letto é sempre comodo! - disse Ron mentre si sdraiava, tirando con se Hermione che aveva preso posto accanto a lui.
-Stupido! - rispose la strega scoppiando a ridere. -Ron ti devo ricordare che la signorina qui presente, sarebbe impegnata! - sentenziò il moro che dopo aver voltato la sedia ed essercisi messo a cavallcioni, per stare comodo, aveva poggiato la sua testa sulle braccia che erano incrociate sullo schienale della sedia.
- dai dai smettiamola! Vi devo parlare di una cosa seria - disse Hermione tagliando corto.
Non voleva prendere il discorso in modo molto diretto, visto anche i trascorsi di Harry con la Umbridge, e dell' odio che aveva spesso detto, provare nei suoi confronti.
Ma non c'era nessun altro modo per dirglielo
-allora, vi ricordate la sera del ballo? - chiese Hermione guardando i suoi amici, che risposro con un cenno del capo.
-bene, non cominciate a prendermi in giro.... - avverti lei
-... Oliver aveva organizzato un ballo solo per me è lui, nella serra dove Aras fa lezione. Ma all'improvviso abbiamo sentito un rumore e notato una figura incappucciata fuori la serra. Questa improvvisamente questa ha alzato la bacchetta e ci ha attaccato!.. - venne interrotta da entrambi
-cosa? - dissero i due in coro.
Hermione ri prese il discorso.
-.. si ma non é questa la cosa che penso vi sconvolgerà di più. È il nome di chi ci ha attaccati..... - facendo poi una lunga pausa.
-Dolores Umbridge! - quel nome piombò come un macigno.
-impossibile! Come potete dire che sia quella Stronza? - chiese Harry scettico, mentre involontariamente la sua mano tocco il dorso dell'altra dove c'erano ancora le cicatrici causate, dai metodi di insegnamento poco ortodossa di quella donna.
-Harry, Oliver ha la mappa del malandrino. La avevi data a Silente dopo la guerra no? E lui l'ha data ad Olver. Quindi é sicuro sia lei lo ha riportato la mappa- affermò Hermione
-ma scusate, la... cosa lì, non era ad azkaban? Come pensano sia evasa? - chiese il rosso
-Ron ragiona! Sirius? Ti ricorda nulla, forse ha usato lo stesso sistema! - disse Hermione con aria da maestrina
-Che rompi palle che sei quando fai così! Comunque plausibile! Cosa hanno intenzione di fare i professore e Silente?-chiese il ragazzo -a quanto ho capito fanno delle rende attorno ai dormitori, poi non so altro! - concluse la strega -
-Dobbiamo parlare con Silente! - disse Harry alzandosi
-non non dovremmo sapere nulla di questa storia! Quindi non puoi piombare nell'ufficio di Silente e... - ma fu interrotta
-Non mi frega, quella cosa si aggira qui intorno e cosa dovrei fare rimanere in silenzio?- disse il moro alterandosi.
-No dico soltanto che possiamo aiutare gli insegnanti a loro insaputa. fare come abbiamo sempre fatto! Solo che questa volta almeno abbiamo l'appoggio di qualcuno... Anche se c'é qualcosa che non mi convince! - rispose la strega, come sempre mostrando una logica inattaccabile.
- Hermione sai che ti adoro, ci hai salvato il culo più di una volta, abbiamo fatto cose,bhe...- disse Ron voltandosi verso l'amico che sembrava si fosse calmato
-... Non dico nulla giusto per la tua presenza Harry! Ma non siamo ingrado di leggerti la mente ci dici di chi parli e perché hai dubbi? - chiese il rosso
- Mi riferisco ad Aras. Non partire in quarta difendendola. È un ottima insegnate, una persona squisita. Ma qualcosa in lei... Non lo so é come un rompicapo. - disse guardando gli amici che le rivolge amo uno un guardo scettico.
-Mi spiego. Prima di tutto, quanti hanni ha detto di avere? - a questa domanda arrivò subito la risposta di Ron
-24-
-esatto, se ha 24 anni, ha solo 6 anni in più a noi! E quindi.... - i ragazzi la guardavano, non riuscivano a capire dove voleva arrivare.
- Ragazzi forza é matematica! Va beh ve lo dico io. Vuol dire che al nostro primo anno avremmo dovuto vederla i giro per la scuola! Mo gli occhi li ho anche io, vedo quanto sia bella e non penso che una tipa del genere possa non essere notata da due undicendo no? - chiese Hermione.
Negli occhi di Ron e Harry si accesero come una sorta di lampadina.
In effetti era corretto, era impossibile che la avessero incontrata. Come era impossibile l'avessero dimenticata.
-Allora? Non dobbiamo fidarti nemmeno di lei? - chiese Ron
-Non dico questo però non preferirei fare qualche ricerca e controllo, per capire. Solo questo! - concluse Hermione.
Ovviamente quello che era successo durante la guerra, aveva creato una diffidenza ancora più mancata, nei confronti degli sconosciuti da parte di Hermione.

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Capitolo 15
*** Il passato di Aras ***


Harry che fino a quel momento aveva assistito a tutto in silenzio, seduto su quella scomoda sedia, senza mai togliere lo sguardo da Ron ed Hermione.
-Va bene, che tipo di ricerche? ti daremo una mano. Tanto domani non abbiamo lezione quindi possiamo fare nottata. - affermò il ragazzo con estrema calma. Mentre Ron lo guardava sperando di aver capito male.
-vuoi passare tutta la notte sui libri a cercare qualcosa riguardante la professoressa? - chiese il rosso.
-si! perché avevi programmi? Visto che non riesci a parlarle senza balbettare con la diretta interessata, questo é il modo migliore per sapere qualcosa sul suo riguardo! - era percepibbile in ogni parola il sarcasmo di Harry
- Che stronzo! - rispose Ron sotto voce mentre con la bacchetta faceva apparire un tavolo molto grande e 3 sedie comode. Poi da una parte, con un secondo colpo di bacchetta, un'altro tavolo con sopra cibi di ogni tipo e del caffè.
-che c'é? - disse rivolto a Harry ed Hermione che gli rivolsero un occhiataccia dopo quell'altro incantesimo.
-lavoro meglio a stomaco pieno, poi se dobbiamo stare svegli il caffè é una benedizione-. Aggiunse andando verso il tavolo prendendo una ciambella e un pezzettino di brioche per Grattastinchi.
I due infatti avevano fatto molta amicizia durante il periodo un cui lui ed Hermione stavano assieme. Spesso capitava che Ron andasse a dormire in camera della streghetta.
-si ok ma da cosa iniziamo? Non penso Hermione abbia tutti i libri del mondo in questa stanza? - disse Harry scettico.
-in verità... - disse mentre prendeva una borsetta nera di pelle poco più grande di un piatto, che aveva su un attacca panni.
-... Qui ci sono alcuni libri che penso ci possano servire, più qualche articolo riguardante il padre di Aras. - continuò la strega mente svuotata la borsetta, ne uscirò : 7 volumi riguardanti i registri degli studenti di hogwarts dall'anno di ammissione di Aras fino a quello del trio, 40 articoli riguardanti il padre di Aras e Oliver, 1libro sulla deviazione incentrato prevalentemente sulle premonizioni e 2 volumi sui Legilimens.
-questo é quello che ho rimediato da una prima ricerca, ho preso tutto quello che poteva essere inerente - disse candidare te Hermione. Mentre sia Ron che Harry erano atterrati dalla quantità di materiale raccolto dell'amica.
-da quanto avevi questi libri pronti? - chiese il moro, conoscendo già la risposta
-Ho iniziato il primo di lezione! - rispose la strega ridendo. I ragazzi rimasero sedettero attorno al tavolo cercando di dividersi il lavoro.
Trascorsero quasi l'intera nottata a spulciare ogni minimo articolo è citazioni potesse rifare ad Aras.
-allora io qui ho trovato qualcosa. Aras aveva detto che il padre era morto contro un demone? - esordí Harry.
-si e allora? - rispose Ron alzando il naso d'un libro di Legilimens.
-guardate qui é riportato tutto - disse girando l'articolo si suoi amici al di là del tavolo .
I due presero il foglio ed Hermione cominciò a leggere ad alta voce.
"il Ministro ha dato oggi notizia. Tobias Moonlight, dopo anni di onorata carriera come auror , é venuto a mancare il 1ottobre 19980 dopo una lunga battaglia contro un demone che si era legata alla piccola Aras, sua figlia (6anni) . L'auror Moonlight con l'ultimo briciolo di vita é riuscito a debbellare lo spirito, permettendo alla piccola di uscirne incolume fisicamente. L'unico danno é un caso di amnesia dovuto al forte schoc. Moonlight lascia oltre ad Aras, suo figlio Oliver (2anni) e la moglie Edith Vdrow, apprezzata veggente. "
-Edith Vdrow, mi sembra di verso letto poco fa - si interruppe Hermione durante la lettura.
Prese il libro che aveva li vicino e cominciò a cercare.
-eccola... Allora abile veggente,... - disse scorrendo il dito sulla pagina
-... Si dice che da piccola Edith abbia stretto un patto con un demone, non si conosce la natura del patto. -
- il demone con il quale si é scontato il padre di Aras doveva essere lo stesso che ha fatto il patto con la madre? - dedusse Ron.
-possibile! Riprendi l'articolo! - disse Harry rivolto ad Hermione
- non dice molto altro, accenna solo al ricovero di Aras al San mango. - rispose la strega.
I tre si ri misero al lavoro. Avevano scoperto qualcosa sul passato della professoressa ma non era abbastanza.
Mentre Ron consultare i volumi riguardanti il penultimo anno di Aras.
-Forse ho trovato qualcosa! - disse tenendo gli occhi fissi sul libro, voltandosi poi verso Harry ed Hermione.
-dice che praticamente c'é stata una violenta esplosione nel dormitorio dei Tassorosso. Un solo studente ferito... Non indovinate chi era? -
-Aras - rispose ro i due in coro.
-Esatto, qui dice che per motivi di sicurezza la studentessa in questione é stata allontanata dalla scuola, sotto supervisione del professor Silente e della professoressa McGranitt.. . -
-poi? - chiese Harry aspettando che Ron leggesse ancora.
-basta é tutto qui! Non c'é altro.-rispose il rosso
- ok allora ri capitoliamo... - disse Hermione, mentre accarezzava Grattastinchi che dormiva sulle sue gambe.
-..... Sappiamo che la morte del padre di Aras probabilmente é collegata a un patto stipulato tra Edith e un demone. Poi all'età di 16 anni ha fatto esplodere il dormitorio della sua casa. Per rendere la cosa sicura é stata allontanata addirittura dalla scuola. Ora l'unica cosa che ci resta da conoscere é il perché di quel l'espansione! Se é stata davvero lei causarla ? -
- bhe questo é un po difficile da capire o trovare le uniche due persone al quale si può chiedere sono, o la diretta interessata o suo zio. Forse possiamo chiedere ad Hagrid!- disse Harry avendo quasi un illuminazione. -Non penso, lo sappia! Possiamo andare a chiederglielo domani - rispose Hermione
-Ok-disse Ron facendo un lungo sbadiglio. Erano quasi le 4 del mattino ,erano stati tutta la notte chini sulla scrivania a cercare.
-aspetta ho trovato un ultima cosa! - disse Harry mente leggeva un integrazione a piè di pagina, su un libro di divinazione.
-qui dice che Edith da piccola soffriva di un disturbo detto "fascio magico". Un disturbo geneticamente ereditario, molto raro. Si manifesta dopo ogni visione procurando delle piccole ferite sul soggetto, concentrate sulle mani e sulle gambe. Più la visione é forte, quindi più potere si sprigionato dall'individuo, più questo ne risente con tagli più profondi. - concluse Harry -praticamente il potere cerca di uscire fisicamente dal corpo del veggente - semplificò Ron.
-Si ma qui dici che ha smesso di soffrire all'età di 12anni. Probabilmente quando ha fatto il patto - Disse Harry.
-Ecco perché Aras porta sempre i guanti, ha ereditato la malattia della madre - aggiunse Hermione. Finalmente riuscirono a chiarire alcuni punti riguardanti quella persona così misteriosa.
-non vorrei fare il guasta feste ma sto crollando dal sonno - disse Ron stropiccinadosi un occhio
-giusto dai questa notte, per quel poco che é rimasto, dormite qui- osservò Hermione. Con un cenno della bacchetta i libri si alzarono, mente il tavolo lasciava posto a due letti. Rispettivamente per Ron ed Harry.
Non appena i tre posarono la testa sul cuscino, caddero in un sonno profondo.
Il duro lavoro di ricerca aveva dato i suoi frutti quella notte ma ancora qualche piccolo dettaglio era da chiarire, ed Hermione sapeva a chi chiedere

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Capitolo 16
*** Luci sulle ombre di Aras ***


La mattina arrivò presto.
I ragazzi scesero in sala comune ancora mezzi addormentati, avevano praticamente dormito solo 3 ore.
-Ragazzi che avete fatto? - chiese Dean Thomas
- Abbiamo fatto delle ricerche! - rispose Ron sbadigliando vistosamente.
I Grifondoro andarono in sala grande per fare colazione che come sempre era abbondante e ricca di ogni bontà.
- Ragazzi dopo che facciamo? Andiamo da Hagrid - chiese Ron, rivolto ai suoi amici
- Mi sembra di aver sentito che questa mattina andava a Diagon Ally, per delle commissioni-rispose Harry mente si versava nella tazza del caffè fumante .
-E allora oggi che facciamo sospendiamo le ricerche? - chiese Ron, sperando in una risposta affermativa. Aveva bisogno di riposare.
-si per questa mattina ci riposiamo, andremo oggi a parlare con Hagrid! - rispose Hermione.
Lei anche era stanca ma doveva approfittare del fatto che Ron ed Harry l'avrebbero lasciata sola, per poter andare a parlare con Charlie.
Dopo la colazione infatti i due, salutatarono tutti andarono verso la torre dei Grifondoro con un andamento da zombie.
Hermione intanto, con la scusa di andare in libreria, si stava dirigendo verso l'ufficio del professore di cure delle creature magiche. Non imcontrò praticamente nessuno apparte qualche studente degli altri anni che girovagava in esplorazione.
Arrivata sulla porta dell'ufficio di Charlie notò che la porta era socchiusa, lasciando una fenditura dal quale si poteva intravedere il professore impegnato in una conversazione, con quello che di spalle sembrava Lupin. Attendendo nel corridoio cercò di capire cosa si stessero dicendo.
Le uniche parole che riuscití a capire erano una data il 28 dicembre e il nome del figlio di Lupin, Tedy. Improvvisamente la porta si aprii, mostrando Charlie e Remus . -signorina Granger ! - salutò Lupin con un espressione tra il sorpreso e il divertito -ciao Hermione- aggiunse Charlie che era poco più dietro. -Salve - rispose la strega salutando entrambe i docenti. -Sai sarei passato in giornata alla torre dei Grifondoro per parlare con te, Ron ed Harry. Non é nulla di grave tranquilla. - disse Lupin, con un largo sorriso.
- il 28dicembre io e Ninfadora volevamo celebrare il nostro matrimonio con una vera festa! - aggiunse il professore mostrando tutta la sua felicità per l'evento.
Ninfadora Tonks,era una strega come se ne vedono poche. Molto divertente, coraggiosa ma estremamente testarda, con un potere particolare ovvero era una metamorfomagus, cioè con la capacità di cambiare aspetto a suo piacimento.
I due si erano conosciuti perché entrambi membri dell'ordine della Fenice.
Lupin da prima respinge la strega , per via della sua licantropia, ritenendosi un soggetto pericoloso e destinato a stare solo . Ma dopo aver notato un cambiamento nel patronus di Ninfadora che da lepre era diventato un lupo, a causa dei forti sentimenti per lui. L'amore incondizionato che vede, possa provare una ragazza come Fleur per Bill affetto anche lui da licantropia. E sopratutto dopo che Silente, gli dice di vivere la vita con coraggio affrontandola di petto e non costeggiandola con l'animo sconfitto. Remus si convince, confessando il suo amore o Tonks.
I due si sposarono in segreto durante la guerra magica. Tonks inoltre, durante quel periodo diede alla luce Teddy, che con estrema gioia di Remus non aveva ereditato la sua stessa condizione. Ma la capacità di della madre di cambiare aspetto.
Remus e Ninfadora si erano ripromessi di festeggiare il loro amore in un modo più adatto e non da fuggiaschi , quando le acque si sarebbero calmate, assieme al loro piccolo Tedy.
-Arthur ci permette di svolgere la cerimonia e la festa li alla tana e sarei lieto se....! - Lupin non fece in tempo a finire la frase che Hermione lo interruppe.
-O certo ne sarei felicissima! - disse estremamente rapida con gli occhi raggiunti.
-... Va bene.. - aggiunse Remus felice della reazione della strega -... Lo dirai tu a Ron ed Harry? - chiese il professore
- si si non ci sono problemi me ne occupo io! - rispose la Streghetta.
Dopo che il professor Lupin li ebbe salutati nuovamente, li lasciò soli.
-Hermione, per cosa sei venuta qui? - le chiese Charlie.
-ti devo chiedere un po di cose! - rispose tornando seria.
-ok.. - rispose leggermente perplesso.
-Entra pure! - aggiunse Charlie, cadendo le il passo per entrare nel suo ufficio, chiudendosi poi la porta alle spalle.
- Cosa mi devi chiedere? - disse il giovane dopo l'esseresi seduto sulla poltrona dietro la scrivania.
-Da quanto conosci Aras? - rispose secca Hermione
- ma che c'entra? - era perplesso, non capiva il senso di quella domanda
- diciamo che abbiamo scoperto alcune cose su di lei! Rispondi perfavore! - rispose Hermione.
-scusa? Avete tu e chi? Poi perché avete fatto delle ricerche su di lei? - era tra lo scettico e la rabbia.
-Abbiamo fatto ricerche su di lei, perché beh diciamo che tutti o quasi tutti i professori che abbiamo avuto avevano qualcosa da nascondere. - disse la giovane come sempre razionale.
Charlie si doveva arrendere,la signorina Granger aveva ragione.
-saranno più o meno 12anni! - rispose rassegnato alla domanda di Hermione
-quindi la conosci bene? - chiese la strega
-bhe si siamo stati insieme fino al mio ultimo anno - rispose candidature Charlie.
Hermione spalancò gli occhi, cioè si li aveva visti in atteggiamenti, diciamo intimi ma non pensava i due fossero stati assieme.
- bhe ti volevo chiedere se per caso sapevi qualcosa riguardo il suo passato, te ne ha mai parlato? - proseguì la Granger
-Hermione, guarda l'unica cosa che ti so dire su Aras é che ha sofferto molto nella sua vita ma é una persona estremamente dolce e buona! - disse sbrigativo Charlie.
- Charlie non cercare di darmi delle risposte nella speranza mi accontenti. Sono testarda! Chiedi a tuo fratello! Dovrebbe saperlo bene - disse Hermione mostrando una sicurezza spiazzante.
-ok ma ricordati che sono un tuo professore! - rispose cercando di puntare su l'unico punto debole della ragazza.
-un professore che avrebbe dovuto vogilare sul ballo! E invece... Beh era impegnato in altro! - avrebbe ottenuto una risposta in un modo o nell'altro.
Charlie si trovava a scontrate con una strega estremamente risoluta e testardo un mix letale.
-ok ti dirò quello che so! Del suo passato non ne parla mai, anche perché ha delle grosse lacune nella memoria. Tutto quello che sa, lo ha appreso ds Silente. - disse il giovane rassegnato.
-e i guanti? Come mai li indossa? - chiese Hermione.
Il professore aveva intuito su cosa puntava.
-Li indossa per coprire le cicatrici e le ferite! Penso sai la patologia della madre? - rispose il rosso
-si, lo avevo già supporto una del genere, ma mi occorreva la conferma di qualcuno. Per quello che riguarda l'espansione al dormitorio tassorosso? Dovrebbe essere accaduto il tuo ultimo anno?-chiese Hermione -si e.... L'ha causata Aras, si era arrabbiata e il suo potere le é sfuggito da mano causano un esplosione. Era giovane ed inesperta... Ha troppo potere da controllare! Anche se devo ammettere che ora ha trovato un modo estremamente scenico ma meno pericoloso, da usare per catalizzare il suo potere nei momenti di ira! - disse il rosso spingendosi indietro contro lo schienale della sedia.
La giovane strega era senza parole, si le loro ipotesi si erano rivelate esatte,ma non si aspettava alcune risposte
. Guardando l'ora, notò che era ormai ora di pranzo.
-va bene ti ringrazio Charlie... . - disse Hermione alzandosi dalla sedia dirigendosi verso la porta
-A e questa conversazione.... - la strega fu interrotta da Charlie
-... Non c'é mai stata tranquilla - rispose salutando la con un gesto della mano.
Hermione finalmente aveva avuto conferma delle sue ipotesi, aveva ancora alcune domande che nel pomeriggio avrebbe posto ad Hagrid come perché Pix aveva paura di Aras o cosa le era successo nell'ospedale?
Era determinata avrebbe eliminato quell'alone di mistero attorno ad Aras.

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Capitolo 17
*** L'attacco ad Hagrid ***


raggiunta la sala grande per il pranzo, la ragazza vide Ron ed Harry seduti al tavolo con un aria bella riposata.
-Hermione dove sei stata? - gli chiese Ron
-sono andata in biblioteca per una lettura leggera! - rispose la strega
-a ho incontrato Lupin, ha detto che il 28 dicembre ci ha invitato al suo matrimonio! - disse emozionata Hermione
-e dove lo fa? - chiese Harry
- a casa di Ron - rispose candidamnete. Il rosso intento a mangiare rimase un secondo imbambolato, con ancora il boccone in bocca.
-ma quest'anno i miei genitori non si prendono proprio il lusso di dirmi nulla! - disse il ragazzo dopo aver mandato giù il boccone.
-Ginny tu lo sapevi? - chiese Ron alla sorella.
-in verità si, mamma e papà e mi hanno detto di non dirti nulla perché Remus voleva farvi una sorta di sorpresa! - rispose la rossa da un paio di posti di distanza.
-va bene, dai - disse il ragazzo tornando al suo piatto.
Mentre erano tutti impegnati nel pranzo, la porta della sala si aprii mostrando Marcus che faceva ritorno dell'infermieria. Il tavolo dei Grifondoro lo accolse con un grande applauso. Una volta accomodato tra i suoi compagni si sentii una voce provenire dal tavolo al lato opposto della sala.
-é proprio vero più sono grandi pi sono facili da abbattere - disse Draco durando il tavolo dei Grifondoro con aria di superiorità.
Harry in risposta, senza rivolgersi a lui direttamente.
-é vero, più uno é viziato più non sa perdere. Si credono gli unici al mondo - Malfoy non rispose ma di certo non avrebbe lasciato correre.
Dopo il lauto pranzo i ragazzi andarono verso la capanna di Hagrid.
Mentre camminavano nel cortile, furono fermati da Malfoy e il suo gruppo. -quindi Potter, ritieni che io sia un viziato? -
-Se fosse? Cerchi rogna? - rispose il ragazzo fiero.
-sono solo stanco di dover ascoltare le vostre supposizioni da bambini! - disse guardandolo negli occhi ed avvicinandosi.
-Tu, Potter, il famoso potter, hai tutte le porte aperte. Sei il sopravvissuto il ragazzo che ha sconfitto il signore oscuro. Tu che vieni a dire a me che sono viziato? - chiese il ragazzo, per poi aggiungere
-é pura ipocrisia! -
Proprio in quell'istante Aras si trovò a passare per il cortile.
-che succede qui? - chiese, fermandosi ad osservare la scena.
- nulla professoressa di stavamo solo parlando - rispose rapidamente Malfoy.
La professoressa scettica dovette accontentarsi della risposta, così si voltò entrando in sala grande.
I ragazzi si divisero. Non volevano rischiare con Aras.
Ron, Harry ed Hermione proseguirono verso la capanna di Hagrid.
Arrivati fuori la porta della casa del guardia caccia, bussarono ma non ottenero alcuna risposta.
-Hagrid? - chiamarono i ragazzi.
Ma da dietro la porta non si sentiva alcun rumore. I tre aspettarono ma nulla.
Fin quando
- Alohomora - lanciò l'incanto Hermione.
La Porta si aprii mostrando ai ragazzi la capanna completamente distrutta, schizzi di sangue sulle pareti.
L'enorme tavolo che occupava il centro della stanza era ribaltato, con dei segni di bruciatura dovute ad uno scontro magico.
Tutte le tazze, i suppellettili erano ridotti in frantumi come anche il vetro della finestrella che affacciata sull'orto.
-Hagrid? - disse Harry bacchetta alla mano. Pronto per qualsiasi evenienza.
Chi aveva attaccato poteva essere ancora li.
Entrarono con calma, in fila indiana tutti e tre pronti a contrattaccare o difendere. Facendo cura a dove mettevano i piedi cercando di non far rumore.
I ragazzi girarono attorno al tavolo, sentendo un lieve rantolo. Hagrid era li disteso. Aveva una ferita ben visibile sul braccio destro, il taglio era estremamente profondo ed evidente anche perché aveva sporcato tutta la maglia del gigante di un rosso cremesi .
Subito Hermione fece comparire delle bende, mentre Ron ed Harry cercavano di sostenere il gigantesco guardiacaccia.
-Harry, Ron, Hermione. Sono felice di vedervi! - Hagrid si stava leggermente riprendendo
-Ma che é successo? - chiese il moro con la voce mozzata dallo sforzo.
-mi hanno attaccato!- rispose il gigante, facendo una smorfia per il dolore che la ferita gli procurava.
-hai visto chi é stato? - chiese il rosso
-no é stato un attacco che é durato nemmeno 5minuti. - rispose il guardiacaccia.
-ma se noi non fossimo arrivati? Come ti saresti curato? - chiese Hermione - Ho mandato Thor a cercare aiuto! - sussurrò Hagrid.
-Ora andiamo noi ad avvisare il preside! - affermarono i due ragazzi.
I ragazzi dopo aver stabilizzato Hagrid quel tanto da permettergli di rimanere seduto. Andarono alla porta, non fecero in tempi ad aprirla, che ne entrò Silente con Aras.
-Hagrid, cos'è successo? - chiese il preside. Ma il gigante non rispose.
-signore, ha perso molto sangue dovremmo portarlo in infermieria. - disse Hermione
-ha ragione signorina! - confermò il professore.
-zio pensi? - chiese Aras
-penso proprio che dovremmo essere nuovamente pronti a scontrarci con un nuovo, male imminente. - Silente appariva estremamente calmo, dalle parole che avveva pronunciato però si poteva capire la preoccupazione. -Potter, Weasley e Granger. Sono certo che sappiate a chi mi riferisco? - aggiunse poi voltandosi ai tre ragazzi. Non era possibile, come sapeva che loro conoscevano la nuova minaccia. Ma pensandoci bene, era Silente. Portarono Hagrid in infermieria dove Madama Chips si occupo di lui, purtroppo il Guardiacaccia era troppo grande per il letto, così dovettero unire ben 4letti per farlo stare comodo. Dopo che Madama Chips, gli ebbe curato la ferita e dato qualcosa per il dolore Hagrid cadde in un sonno profondo.
-Silente signore, non era mai successo che qualcuno aggredisse Hagrid! Cosa facciamo? - chiese Harry visibilmente preoccupato.
-Harry, ho parlato con il ministro ma non mi ha voluto dare ascolto, di che i dissennatori non ne hanno dato avviso. - rispose il preside
-non é possibile! Ancora non ci danno ascolto! - disse in tono infastidito Hermione.
-per ora occupiamo i di Hagrid, - affermò il preside.
-Aras riusciresti a.. - aggiunse Silente
-Dare un occhiata? Ci provo! - rispose l'insegnate.
Aras era ingrado oltre a leggere la mente anche di osservare il passato della persona in questione.
Si sedette accanto ad Hagrid, si concentrò. Gradualmente davanti ai suoi occhi compare, Hagrid nella sua capanna, seduto mentre beveva da un enorme tazza di the. Improvvisamente le immagini si fecero più confuse. Quando tutto si chiariti, vide il gigante davanti la porta e sulla soglia un gatto che in pochi secondi fu ammantato da un nube nera. Quando quel fumo nero su addensò una figura nera comparve.
Hagrid non ebbe il tempo di reagire, la figura lo attacco con un incantesimo che lo colpii in pieno scaraventandolo dal lato opposto della stanza.
Le immagini si confuso nuovamente mostrando il gigante steso a terra, che cercava di fermare il sangue della ferita. La figura era arrivata davanti a lui.
-sei patetico, guardati. Un aborto per l'intero mondo magico! - disse la voce piena di veleno
- Nessuno ti apprezza veramente, sono legati a te solo per convenienza - aggiunse
-non é vero! - rispose Hagrid ringhiando
-a no. A me sembra che non ci sia questa folla a difenderti, Silente é al sicuro nel suo ufficio. Potter é con i suoi veri amici! Per lui sei solo un enorme imbecille dal quale ottenere informazioni! - la voce era sempre più acuta e velenosa
-non é vero Harry mi vole bene! - rispose Hagrid con le lacrime agli occhi -A! E cosa ti fa dire questo? - chiese
-lui... Mi... È stato vicino.... Quando volevano giustizia Fierobecco . - rispose il gigante
- sai perché? Si sentiva responsabile, voleva solamente ripulirsi la coscienza. - affermò la voce.
Le immagini si confuso nuovamente, quando alcuni frammenti si chiarirono mostrando Hagrid con il suo ombrello rivolto contro la testa.
- fallo! Nessuno ti vuole sei solo un peso per la suola e il mondo magico.fallo.... Fallo.... Fallo. - diceva la voce acuta e stridente.
In quel momento poi si sentii bussare alla porta, erano i tre ragazzi.
Aras si riprese da quella trance. Aveva il viso segnato dalle lacrime e tremava in maniera molto vistosa.
Raccontò ai presenti ciò che aveva visto.
-ma noi non abbiamo visto nessuno quando siamo entrati! - disse Ron.
-bhe sicuramente deve essersi ritrasformata in gatto e fuggita verso la foresta oscura. - rispose Hermione
-zio che facciamo? - chiese l'insegnate
-l'unica cosa che possiamo fare é prepararci nuovamente, non farci trovare impreparati - siede fiero il preside
-con i professori studieremo un programma di addestramento! Dovremmo vedere come organizzare con gli studenti dei primi due anni. - spiegò Silente.
Tutto stava tornando come a qualche anno fa! Ma questa volta Silente non voleva far trovare i suoi studenti impreparati.

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Capitolo 18
*** Il club del combattente ***


La mattina seguente tutti gli studenti furono convocati in sala grande.
Ormai nella scuola la voce riguardo l'aggressione ad Hagrid aveva raggiunto tutti.
I ragazzi erano impazienti di sapere cosa aveva deciso il preside
-Ragazzi penso che abbiate saputo cosa é successo ad Hagrid? - chiese il Silente , poi aggiunse
-il ministro pensa sia solo una sugestione , dei docenti e dei diretti interessati - posando i suoi occhi sul trio
-quindi ho pensato di creare un clud dei combattenti, che a differenza di quello dei duellante di molti anni fa, vi permetterà di imparare a difendermi in casi realmente pericolose, non semplici duelli magici. - sentenziò il preside
I ragazzi erano tra l'entusiata e il terrorizzato, se non dovevano combattere tra di loro con cosa aveva intenzioni di farli combattere Silente.
-il club ci sarà ogni giorno sostituendo a rotazione un ora di lezione. I professori al quale fare riferimento saranno: il professor Weasley, il professor Lupin e la professoressa Aras - concluse il preside.
Gli studenti capivano la scelta dei due docenti ma come mai un insegnate di erbologia potesse aiutarli in un duello. Gli unici a trovarla la scelta più attinente erano il trio, che conoscevano bene la professoressa.
-gli studenti che potranno prendere parte al club sono quelli dai 14 anni in su.. - quella restrizioni messa dal preside era severa ma giusta.
-.. Ora vi lascio alle lezioni, dopo pranzo ci sarà il primo incontro - concluse il preside.
I ragazzi si alzarono andando alle loro relative lezioni.
I corridoi erano pieni di studenti che parlavano di quello che era accaduto ad Hagrid.
-voi ne sapete nulla? - chiese Ginny, rivolta a Harry e gli altri.
-no lo abbiamo solo trovato ferito nella sua capanna - rispose il moro
-le voci he girano a riguardo dicono che sia stato attaccato da un mangiamorte - disse Susanna
-no io ho sentito che é stato attaccato da un animale della foresta proibita. - aggiunse Dean Thomas.
-Tanto é inutile fare supposizioni! Il fatto é che chiunque o qualunque cosa sia stata non ci é andata per il sottile. Ora entriamo - rispose Ron cercando di mettere un freno a quelle chiacchiere inutili.
La lezione di babbanologia come al solito era estremamente noiosa e pesante. Osservando la classe si potevano vedere studenti che con il libro avevano creato una barriera e ci su erano addormentati dietro, altri impegnati a scarsbocchiare disegni incomprensibili e in fine c'era Ron che non vedeva l'ora di andare al club del combattente.
La lezione finalmente fní.
-per la barba di merlino, mi é sembrato durasse un eternità. Avrei giurato di morci di vecchiaia li dentro - disse annoiato il rosso.
-sei sempre il solito - rispose con non curanza Hermione.
Le lezioni si susseguirono. Nessuno riusciva a trattenere l'eccitazione per il club, anche perché non sapevano che aspettarsi.
Arrivò finalmente ora di pranzo e tutti si sedettero e mangiarono velocemente quello che avevano nei piatti. I primi ad alzarsi furono Draco e Ron.
I due si scambiano uno sguardo di puro odio, la tensione in sala grande si poteva tagliare con il coltello, fortunatamente nessuno dei due disse nulla. Si limitarono soltanto ad uscire dalla sala.
-penso sia il caso che ci muoviamo, no e mi fido di quei due - disse Harry ad Hermione
-si é vero, da quando.... Va bhe andiamo - rispose la streghetta.
I due finirono rapidamente il pranzo serenamente andando poi dal loro amico.
Percorsero il corridoio pronti a trovare ogni tipo di scena. Già si immaginavo di vedere i due nel pieno di una rissa.
Invece i due erano lì fermi poggiato al muro ai lati opposti del corridoi senza mai distogliere li sguardo dalla porta.
-sei pronto per la prima lezione? - chiese Hermione al rosso
- si ormai penso di saperne qualcosa di duelli e combattimenti, come penso anche voi! - rispose Ron
Dall'altra parte Draco rideva dell'affermazione del rosso in modo anche abbastanza evidente.
-perché ridi Malfoy? - chiese Ron con un leggero odio nelle parole
-beh mio caro lenticchia, voi siete sempre stati fortunati negli scontri, quindi penso che oggi, dovendoti scontrate da solo senza i tuoi fidati amici cadrai al tappeti in meno di mezzo secondo- rispose il Draco, senza mai abbandonare quella sua aria rilassata.
- tutti abbiamo combattuto durante la guerra è tutti abbiamo sviluppato delle capacità- rispose diplomatica Hermione.
-tu dalla tua hai solo un bel cervello, anzi rettifico osservando ti bene non solo quello. Ma non sei una combattente signorina topo di bibblioteca- rispose Draco puntando i suoi occhi azzurri sulla povera Hermione.
-signori cosa succede? - disse una voce suadente che provenire dal corridoio.
-professoressa aspettavamo il suo arrivo - rispose il biondo mostrando un repentino cambio di atteggiamento.
-allora forza entriamo- disse muovendo la bacchetta in modo armonioso. Il lucchetto si aprii rivelando l'interno della sala. Era molto grande, mostrando un grosso palco al centro, rialzato rispetto al pavimento. Tutta la sala era al buio illuminata solo da due grandi candelabri neri e un grande camino proprio dietro il palco. Lunghe tende scure coprivano le finestre. Rendendo il tutto cupo.
In pochi minuti la sala si riempii di studenti pronti ad appendere e mettere in pratica.
Aras e Charlie salirono sul palco. Sia i ragazzi che le ragazze rimasero visibilmente affascinanti dai due professori.
Charlie era estremamente affascinante, aveva lasciato la barba leggermente lunga, come anche i capelli. I suoi occhi sembrando ancora più verdi del normale. Indossava in modo molto naturale, un paio di pantaloni stretti neri, con una camicia verde che faceva risaltare gli occhi. Aras dal canto suo aveva i capelli raccolti in uno Chignon molto morbido, mostrando un piccolo tatuaggio dietro l'orecchio. Indossava un lungo mantello nero, che una volta tolto mostrò dei pantaloni scuri una camicia bianca ampia sulle braccia. Un corsetto nero che stringeva la camicia al petto della giovane.
-Bene ragazzi benvenuti alla prima lezione - Charlie accolse gli studenti che si accalcavano attorno al palco.
-oggi faremo un primo approccio ai combattimenti. Vi mostraremo incantesimi di difesa ed attacco-aggiunse Aras.
-disponetevi in coppie. Io vi mostrerò l'incantesimo qui sul palco mentre la professoressa Aras girerà per la sala correggendo eventuali errori. Una volta pronti sceglieremo le coppie più pronte e le faremo combattere qui su! - spiegò il rosso.
I ragazzi si disposero in coppie ma stranamente Ron non scelse Harry e Draco non scelse uno dei suoi tira piedi.
I due si puntarono come fa un predatore con la sua preda, in questo caso però nessuno dei due si sentiva preda.
All'inizio in aula ci furono diversi lampi di luce, diversi caddero in conseguenza a qualche incantesimo. Aras girava tra le coppie correggendo qualche piccolo errore di postura o errore di pronuncia.
Ron e Draco dal canto coloro mostratono delle doti straordinarie. I loro combattimenti avevano attirato l'attenzione di tutti compresi Aras e Charlie.
-Bene ragazzi ora vorrei che il signor Weasley e il signor Malfoy salissero qui sul palco. - disse Charlie.
I ragazzi salirono sul palco, si poteva vedere la tensione tra i due.
-Bene ora, fate l'inchino - disse Aras
I ragazzi fecero un inchino com'era usanza nei duelli. Malfoy aveva un ghigno malefico tatuato sul volto.
-glacius - disse il biondo. Subito un raggio gelido uscì dalla bacchetta di Draco.
-Fuocondro - repentinamente rispose il rosso e un scudo di calore potesse il grifo. Che subito dopo lanciò un incanto
-EXULCERO -
-expelliarmus - rispose Draco.
Lo scontro proseguii, i ragazzi erano estremamente tesi e pronti a non lasciarsi schiacciare dall'altro.
-Bene perfetto ragazzi ora potete scendere - disse Charlie, ai due visibilmente sfinito.
-Ora vi mostratono un vero duello - disse serio Il professor Weasley, facendo un sorriso complice ad Aras.
La professoressa non se lo fece ripetere, fece un salto sul palco, mostrando tutta la sua agilità. I due fecero un inchino e si distanziarono come avevano fatto prima Ron e Draco.
-prima le signore! - disse il giovane professore alzando lo sguardo verso la sua avversaria.
-Stupeficium-sidisse Aras. Seguirono vari incanti, gli studenti attorno al palco non riuscivano a distogliere lo sguardo da quel duello. Immediatamente la risposta di Charlie fu
- expelliarmus - e subito dopo aver intercettato il colpo rispose
- Impedimenta- questa volta la docente non ebbe i riflessi abbastanza pronto da intercettato o schivare il colpo. Infatti ne fu investita in pieno. Il suoi movimento comincarono ad essere più rallentati. Charlie subito le lanciò un contro incantesimo per progredire dell'incanto.
-bene ora ragazzi per oggi é tutto il, andate in sala grande per la cena-. I ragazzi si incamminarono verso la porta. Ron, Hermione ed Harry si voltarono verso il palco per veder come stesse la docente che era caduta a terra . Ma non erano gli unici, Harry infatti notò che anche Malfoy si era voltato ad osservare l'insegnate che grazie all'aiuto di Charlie si era ri alzata.
La scuola era a piombare nel silenzio tutti erano in sala comune per la cena, o meglio quasi.
Aras era ancora nella sala dei duelli. Doveva allenarsi e rendere più rapidi i suoi riflessi, era certa che da lì a poco avrebbe dovuto scontrarsi con un nemico reale.
Sul palco fece apparire un manichino meccanico ingrado di lanciare i canti disarmanti. Era estremamente concentrata.
-non devi starci troppo a pensare, sii più impulsiva - disse una voce alle sue spalle.
-Ho notato che non sei scesa per la cena stai bene? - Charlie era appoggiato con una spalla alla porta.
-si sto bene! Volevo solo allenarmi, - rispose Aras voltandosi vero il rosso. Il suo viso era imperlato da goccie di sudore.
- allora... - disse saltando sul palco, avvicinandosi alla docente
-devi pensare non a come attaccherai ma solo a proteggerti- disse il professore prendendo la mano guantata della professoressa che impugnava la bacchetta.
Il suo tocco era delicato. Lui le si avvicinò ancora di più.
Il viso di Charlie era estremamente vinco all'orecchio di Aras che poteva percepire il suo respiro. Era un suono estremamente rilassante.
-sei il mio sogno proibito - disse lui in un soffio.
Lei si voltò e fece quello che avrebbe sempre voluto fare. Lo baciò in modo estremamente passionale lasciandolo senza parole.
Il ragazzo era piacevolmente sorpreso ma di certo non si tirò indietro. Le sue mani si posarono sui fianchi della docente stringendola a se. Le mani di Aras accarezzavano il volto di Charlie.
- dimmi solo una cosa! - disse lui distanziandosi dopo un bacio con il respiro mozzato.
-cosa? - chiese Aras
-Oliver é con te? - disse il rosso sorridendo
-No tranquillo- disse lei facendo un sorriso malizioso
-perché cosa vorresti fare? Aggiunse guardandolo negli occhi, mentre con una mano scendeva lungo il petto del giovane.
-dipende lei mia signora cosa vuole fare - rispose Charlie
Lei si avvicinò a lui baciandogli il collo. Charlie si voltò facendo comparire dei cuscini.
-bhe diciamo che il legno é freddo e scomodo - disse sorridendo
-sei sempre il solito stupido - disse sedendosi a terra.
-lo so, ma é da questo che ha dato il via per quello che poi é nato tutto tra noi! - rispose Charlie accomodandosi accantonato lei
Lui le passò una braccio attorno alle spalle tirando la a se. La luce del camino così violenta evidenziava ogni sua curva passando da punti di luce a punti totalmente in ombra.
Lui le cominciò a baciare il collo delicatamente.
- mi sei mancato in questi anni ! - disse lei. A quelle parole Charlie si fermò di botto la voltò verso di lui baciandola con estrema dolcezza felice di quello che gli aveva appena detto.
Lei si lasciò baciare mentre si perdeva tra le sue braccia. Lui con delicatezza la portò a sedersi sulle sue gambe. Quella siluette nera che contrastava con la luce del camino le conferiva un alone rosso, tanto che sembrava andasse a fuoco.
Finalmente dopo anni Aras poté percepire il tocco di Charlie sul suo corpo. I suoi baci erano come li ricordava, estremamente delicati.
Mentre la baciava le sue mani si diressero verso il corpetto e con calma ogni laccio si arrese al passare di quelle mani. Anche i bottoni della camicia di Charlie furono liberati uno ad uno dalle mani guantato di Aras. il rosso le prese per i polsi
-lo sai che con me non c'é bisogno che li indossi - disse levandole i guanti. Che rivelarono le mani della professoressa, erano ricche di cicatrici ma estremamente sottili. Charlie prese la mano di Aras per poi baciandola.
Tra i due ormai era nuovamente vivo il desiderio di aversi.
Mentre Charlie la spogliata assaporava ogni secondo ogni millimetro nuovo di pelle che si scopriva , facecrescere l'eccitazione . I ragazzi anche suoi baci percorrevano ogni centimetro del corpo di quella donna che aveva abitato nei suoi sogni fino a quel momento.
Fu meglio di qualsiasi fantasia, il fuoco del camino in confronto alla loro passione e al loro desiderio era gelido. Quelle mani, quei respiri, quei gemito ricchi di lussuria erano più forti di qualunque cosa. I loro corpi che si univano a ogni nuovo desiderio di aversi. Le mani che si cercavano per poi trovare la pace nella stretta dell'altro.
Aras zittii le urla che prepotentemente volevano trovare una via d'uscita.
Charlie percepiva ogni minimo respiro o gemito, non avrebbe mai dimenticato quel momento tanto agnognato.
Quella momento, quelle sensazioni, quel contatto erano qualcosa che ad Aras era sempre mancato, anche se non voleva ammetterlo. Quando entrò in lei, quello fu il momento in cui per entrambi il mondo avrebbe potuto finire Senza che se ne accorgessero. Riconoscere ogni respiro ogni movimento ogni millimetro del corpo dell'altra. Persino il battito di quei cuori, che si pensava non avrebbero mai più potuto provare nulla di simile. I due rimasero li accoccolati al calore del camino e della coperta che Charlie aveva fatto apparire dal nulla.

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Capitolo 19
*** L'infermiera ***


Dopo quei lunghi attimi di passione, seguiti da estrema dolcezza. Tutto il mondo sembrava fermarsi ed esistere solo per loro.
Quando improvvisamente Aras fu scossa da un visibile tremore.
Una visione si stava condensando davanti ai suoi occhi. Era Qualcosa di molto chiaro, una cosa soprattutto era così chiara da sembrare reale. Il viso della figura incappucciata,la figura che aveva aggredito Hagrid. Era quello di Dolores Umbridge appostata in un corridoio della scuola, in attesa di qualcuno.
Mentre era li ferma dietro l'angolo si sentii il rumore di passi provenire da quel corridoio. Si vide la Umbridge girare l'angolo e lanciare un incanto che emise un lampo rosso, seguito da un lampo verde.
Mentre lei era in uno stato di trance Charlie la teneva stretta. Osservando il suo volto e quegli occhi che fissavano il vuoto.
Vide una macchia cremesi espandersi gradualmente sulla coperta all'altezza della gamba di Aras.
Spostando la coperta era evidente un enorme taglio sulla gamba della ragazza che partiva dal ginocchio fino alla caviglia. Charlie era sconvolto non aveva mai visto una ferita così profonda su di lei dopo una sua visione.
Lei era appena uscita dal suo stato di trance, quando soffocò un urlo dovuto al dolore.
-ti porto in infermieria - disse Charlie infilandosi i pantaloni
-tr..tranquillo....passerà é.... - rispose Aras, ma il dolore le fece perdere i sensi e svenne.
A quel punto il professore le infilò la sua camicia . Con un incanto fece apparire delle bende,che utilizzò per fasciarle il taglio e fermare il sangue.
La prese delicatamente in braccio e si incamminò verso l'infermiera. Non poteva credere che la donna che fino a qualche secondo prima era una leonessa trasudante di desiderio e passione ora era indifesa tra le sue braccia.
La scuola era tra le braccia di Morfeo, Charlie non incontrò nessuno durante il tragitto.
Arrivati all'infermieria Charlie non voleva lasciare la ragazza a nessun costo da sola.
Madama Chips avvertí Silente che subito si diresse all'ufficio di Aras per avvertire Oliver.
Lui era in camera della sorella sul suo letto, dormendo come un angioletto, abbracciato al cuscino.
-Oliver, svegliati! - disse il preside cercando di svegliare il ragazzo. Ma nulla continuava a dormire.
-Dobbiamo andare in infermeria da Aras - aggiunse Silente.
Il ragazzo si svegliò subito,come se si fosse risvegliato da un incubo. -cosa é successo ad Aras? - chiese
-tua sorella é in infermieria. Charlie l'ha portata li circa cinque minuti fa! - aggiunse il preside
-Ma cosa le é successo? - chiese Oliver, i suoi occhi acquisirono un colore bianco. Era davvero spaventato per sua sorella.
- Charlie ha detto che pensa abbia avuto una visione - rispose Silente
- Andiamo! Voglio vederla - rispose il ragazzo ancora più agitato.
I due Arrivarono rapidamente davanti alla porta dell'infermieria.
Aras era distesa su un letto in fondo alla lunga stanza, la luna conferiva al luogo una colorazione argentea.
Arrivarono vicino al letto dove Charlie era fermo in pianta stabile. La professoressa dormiva, senza mostrare alcun segno di sofferenza.
-Madama Chips, come sta? - chiese Oliver all'infermieria che era lì vicino al letto, levando le ultime cose usate per medicarla dal tavolino.
-si riprenderà deve aspettare che si rimargini la ferita. - rispose l'infermiera
-Ora deve solo riposare!-aggiunse rivolgendosi al ragazzo che era ancora seduto accanto alla professoressa.
-io rimango qui! - rispose Charlie.
- tu sei il primo che dovrebbe andare via! - disse Oliver rivolto al rosso,con gli occhi neri rabbioso.
- mia sorella é stata già abbastanza male per te! NON LE DEVI PIÙ RONZARE ATTORNO- disse con rabbia nella voce, sul punto di sferrargli un pugno.
-Altrimenti? - rispose Charlie innervosito. Sapeva che Aras era stata male per lui, ma le aveva spiegato le sue motivazioni. Poi erano fatti suoi e di Aras.
- tu non sai nulla di quello che c'é tra noi - aggiunse il rosso.
-so solo che tu non la devi far soffrire altrimenti a te ci penserò io - rispose Oliver avvicinandosi sempre di più al professore in aria di sfida.
-Oliver é stato lui a portarla subito qui, la vuole proteggere! È qui per proteggere tutti e due! - aggiunse Silente cercando di calmare il giovane. In infermieria cadde un silenzio tombale. Hagrid era ancora li che dormiva da una parte sull'enorme letto che avevano creato per lui.
- va bene ma sappi che se la abbandonerai come hai già fatto, non ci sarà posto dove sarai al sicuro da me ! - disse il ragazzo mentre gli occhi diventavano ancora più neri mentre si avvicinava al professore .
Quel che rimaneva della notte trascorse senza problemi, sia Aras che Hagrid, che era ancora in infermeria dopo l'aggressione, dormivano beati. Charlie era seduto su una sedia accanto al letto della professoressa, senza mai lasciarla sola.
Quando i raggi del sole penetrarono dalla finestra, illuminarono il viso della ragazza, le attribuirono un aria beata. Charlie la guardava rimanendone incantato.
-Charlie.. - disse la professoressa mentre apriva gli occhi molto piano.
-Aras stai bene? - disse lui baciandole la mano.
-cosa é successo? - chiese lei ancora un po intontita. Quando improvvisamente le tornarono davanti agli occhi le immagini della visione. - Charlie dobbiamo controllare i corridoi l' ho vista.-disse lei scossa con gli occhi di un viola molto intenso .
-cosa? Calmati - il professore non riusciva a capire .
La ragazza si era seduta sul letto.
- Ho visto LEI attaccare qualcuno nel corridoio - cercò di dire nel modo più calmo possibile.
- ma come? Dove? Quando? - chiese lui preoccupato.
-tesoro sono in infermeria, e ricordando la visione e guardandomi la gamba che presenta un bel taglio. Ti conviene farmi le domande con calma. - disse sorridendo
-giusto, scusa! - rispose il giovane
-tranquillo comunque, non so quando ma il dove si! Era nel corridoio dove c'é la statua della strega orba. Ma non so altro - rispose Aras cercando di fare uno sforzo di memoria.
-comunque devo ammettere sei una bella visione di prima mattina. Poi da quando hai un tatuaggio? - disse la professoressa sorridendo in modo malizioso. Il professore era rimasto solo con i pantaloni, sfoggiando un drago verde sul costato. Dal canto suo, per Charlie quella notte l'unico pensiero era rimanere accanto alla sua donna.
- Questa notte hai baciato ogni millimetro del mio corpo e non ti sei accorta di lui?-rispose ridendo
- comunque anche tu sei una bella visione con la mia camicia - aggiunse il charlie per stuzzicarla.
- Ora però come ti senti?? - voleva essere sicuro che stesse meglio
-sto bene tranquillo! - rispose lei
-allora vado a chiamare tuo fratello che ti voleva vedere! - disse guardandola, era stupenda come sempre.
-va bene! - rispose, prendendolo poi per una mano
- mi faresti un unico favore? - gli chiese la professoressa
-certo dimmi- rispose Charlie
-mi porteresti i miei vestiti? - disse ridendo Aras
-certo tranquilla - avvicinandosi per poi baciarle la fronte. Charlie fece comparire i vestiti che aveva Aras la sera prima, poi si voltò andando a chiamare oliver, passando accanto al gigantesco Hagrid che russava rumorosamente.
Uscito dell'infermieria trovò una piccola folla. Oltre a Silente e Oliver c'erano anche Hermione, Harry e Ron.
-e voi che ci fate qui? - chiese il professore rivolto ai tre ragazzi.
-li ho avvertiti io - disse Silente.
-Loro ormai sanno tutto quindi mi sembra inutile tenerli all'oscuro di qualsiasi nuova cosa! - aggiunse il preside saggiamente.
-certo! - rispose il ragazzo.
Mentre si allontanava dall'infermeria si trovò a passare accanto al fratello. -Charlie perché sei a petto nudo? - chiese Ron.
Nel trambusto infatti Charlie si era dimenticato di essere ancora in quello stato.
-mm... - cercò una scusa palusibile, non gli andava di dire al fratello di aver trascorso la notte con Aras.
- mi si era sporcata di sangue la camicia - rispose rapidamente.
Ron sembrò crederci, come anche Harry e Hermione.
Una volta avuto la conferma da madama chips il gruppo entrò.
Nella stanza sia Hagrid che la professoressa erano svegli.
-come stai Hagrid? - chiese Harry al gigante
-bene grazie! La ferita sta guarendo-rispose mostrando l'enorme braccio dove si poteva osservare una grande cicatrice bianca.
-dai ormai ti sei ripreso! - rispose Hermione facendo un largo sorriso.
Dopo aver salutato il gigante andarono dalla professoressa, seduta sul letto con aria serena.
Oliver già l'aveva messa sotto torchio.
-cos'é successo? Cosa hai visto? - le continuava a fare domande impedendole di rispondere
Aras raccontò la visione a tutti spiegando tutto quello che era era rimasto impresso nella sua mente. Cercando di riportare tutto fino al più piccolo dettaglio.

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Capitolo 20
*** La delusione di Draco ***


Il racconto della professoressa era estremamente dettagliato. Solo un particolare mancava, cioè il giorno dell'aggressione.
Tutti assistettero al racconto in religioso silenzio, cercando di non perdere neanche il più piccolo dettaglio raccontato dalla docente. Fin quando una voce ruppe il silenzio.
- perché la Umbridge dovrebbe compiere queste aggressioni?- chiese Ron - cioè si é una tipa estremamente.... - stava per continuare la frase ma fu interrotto da Harry.
- pazza? Ottusa? stronza?....Se vuoi ne aggiungo altre, la lista é lunga! - con aria di estremo disprezzo.
- si vero però forse Ron intende... - intervenne Aras che aveva letto la mente del ragazzo e aveva capito cosa intendesse.
-.. Una persona che ha il suo passato dovrebbe essere la prima a ringraziare per la sconfitta del signore oscuro! - aggiunse la docente. Era risaputo infatti che Dolore Umbridge fosse una Mezzosangue. Suo padre Orford Umbridge aveva sposato una babbana Ellen Cracknell dal quale oltre a Dolores aveva avuto un altro figlio che però a differenza della sorella era un magono e quindi non aveva poteri magici.
- forse é sotto l'influenza di qualche maledizione da parte di un mangiamorte! - disse Hermione cercando di trovare una soluzione.
-È UNA PAZZA NON HA BISOGNO DI SCUSE!-disse Harry urlando il suo disprezzo.
- hai ragione! Ma anche se é pazza deve comunque avere qualcosa che la muove. Qui quando ha preso il posto di Silente non é mai andata oltre delle punizioni, sadiche nessuno lo mette in dubbio ma pur sempre punizioni. Qui parliamo di aggressioni - intervenne Hermione
-esatto, aggressioni non solo fisiche ma anche psicologiche! - aggiunse il gigantesco guardia caccia che aveva abbandonato il suo letto e aveva raggiunto gli altri attorno alla professoressa.
- noi comunque ora possiamo fare poco! - intervenne il preside
-possiamo continuare a formarvi nel combattimento e come abbiamo detto prima controllare il corridoio per impedire che la visione di Aras diventi realtà! - concluse guardando tutti i presenti. Il silenzio regnava sovrano.
La situazione era chiara e dopo quella pseudo riunione in infermieria Silente decise di chiedere aiuto anche a Harry, Ron ed Hermione che ormai a conoscenza di tutto potevano rivelarsi un valido aiuto.
I giorni si susseguirono senza mostrare nulla di significante, nessuna aggressione, nessun movimento sospetto. Sembrava che l'accaduto qualche tempo prima fosse solo un incubo.
Le lezioni ripresero il loro normale corso, Aras si rimise in un paio di giorni, tornando alla serra e al club del combattente. Mostrandosi più rapida e sicura durante i duelli dimostrativi con Charlie.
Era giunto ormai Dicembre e il clima si mostrava estremamente rigido. Un giorno gli studenti si svegliarono trovando uno spettacolo suggestivo ad attenderli. Il castello era completamente ricoperto di neve le sue guglie e le sue torri erano bianche come anche il cortile e anche la capanna di Hagrid, che ormai era tornato ad occuparla regolarmente.
Il tutto assumeva un aria pura e rassicurante.
Quella mattina radunati in sala grande gli studenti erano intenti in diverse attività. C'erano corvi immersi nella lettura o altri intenti a parlare della partita che ci sarebbe stata nel pomeriggio tra loro e i tassi.
Dal canto loro i Tassorosso erano intenti in scambi di convenevoli con i membri delle altre case, poi c'era Anita Frost, impegnata a fissare Ron Weasley al tavolo dei Grifondoro mentre consumava la sua colazione. In fine i grifi e le serpi si scambiavano frecciatine acide da un tavolo all'altro. -oggi abbiamo lezione con Aras, poi c'é Charlie, artimanzia... - diceva Hermione ripassando l'orario passando il sottile dito sul foglio di pergamena.
- comunque si é ripresa bene la professoressa ! - intervenne Ron mentre dava un morso ad una mela.
-si vero la ferita era bella profonda! - aggiunse Harry
-mi ha detto Hagrid che persino lui si era impressionato quando l'aveva intravista durante una medicazione. - concluse poi il moro.
In effetti come aveva detto la stessa Aras la notte della visone, la ferita era estremamente estesa e profonda.
Terminata la colazione i ragazzi e i loro compagni indossarono mantello, guanti e sciarpe per dirigersi poi alla serra numero 5.
Aras era alla sua scrivania in attesa della classe,che una volta entrata prese posto attendendo le istruzioni dell'insegnante.
Come sempre Aras aveva un aspetto molto elegante . Indossava una camicia nera morbida e dei pantaloni a sigaretta che avvolegevano le sue lunghe gambe.
-buongiorno ragazzi oggi parleremo di una pianta estremamente utile conosciuta anche con il nome di Dictamnus albus e appartiene alla famiglia delle Rutaceae...-disse l'insegnate osservando la classe e l'unica mano alzata che torreggiava su tutti!
-signorina Granger! - aggiunse Aras guardando la grifoncina
-stiamo parlando del Dittamo! - rispose rapidamente Hermione.
-corretto cinque pinti ai Grifondoro. La sua essenza ha proprietà estremamente utili nel caso di ustioni o lesioni. Inoltre viene anche utilizzata in pozioni rigenerative.- aggiunse l'insegnate avvicinandosi poi ad un vaso che conteneva una panta dal fusto legnoso solo alla base. I fiori particolarmente gradi e profumati che prensentavano una corolla con 5 petali bianco-rosei, venati di porpora.
-un altro aspetto che adoro di questa pianta é il profumo che emana, molto forte e gradevole. Infatti se viene strofinata emana un forte odore simile al limone.-disse strofinando una foglia e portandosela sotto il naso.
Dopo quella piccola parentesi la lezione proseguii senza intoppi tutti si mostravano interessati ed attenti alle parole della giovane insegnate.
Malfoy era quello più attento, fissava attento l'insegnate, prendendo appunti zittendo il suo compagno di banco a più piccolo rumore.
-Non ci posso credere Malfoy sta seguendo la lezione senza lanciarci frecciatine, pensavo fosse solo una fase invece! - disse Harry rivolto ad Hermione e Ron.
-infatti sembra quasi un altro! - aggiunse la streghetta
Ron lo guardava in cagnesco, avrebbe pagato oro per avere anche per solo 10secondi i poteri di Aras e riuscire a leggere cosa passava per quella platinata testolina.
-bene ragazzi per domani voglio 5 pagine di presentazione sul dittamo e le sue proprietà. Se avete preso appunti avete il compito già bello che svolto! - concluse l'insegnate facendo un grande sorriso.
I ragazzi di alzarono tutti per andare alla lezione successiva, tutti tranne Malfoy che si stava avvicinando alla scrivania della docente.
-cosa vorrà mai quell'idiota da Aras! - disse il giovane Weasley
-sicuramente chiarimenti sulla lezione é una tale capra in erbologia! - aggiunse Hermione
-a me sembra strano.. - sentenziò il rosso
-ti potrà anche sembrare strano ma di certo non possiamo rimanere appostati qui fuori, ti ricordo che silente ci aspetta per parlare delle ronde da fare e dei relativi turni - continuò la strega tirando Ron per il braccio -Harry mi vuoi aiutare o devo fare tutto da sola?-rivolgendosi al moro che aveva un aria divertita stampata sul viso.
-dai Ron andiamo sicuramente non farà nulla! Poi sappiamo per certo che Aras non si fa mettere i piedi in testa da lui! - intervenne il ragazzo cercando di far ragionare l'amico. Ron si rassegnò e insieme ai suoi amici si diressero verso l'ufficio di Silente.
Nel frattempo in serra Draco si era avvicinato al banco dove Aras stava riordinando i vasi.
-scusi professoressa non ho bene capito l'utilizzo dell'estratto di dittamo ! - chiese il giovane puntando i suoi occhi sul profilo della ragazza .
-signor Malfoy lo so che é una scusa .. - disse la docente che era ancora a capo chino sul vaso.
- si é vero é solo che lei mi.. - disse il ragazzo mentre con lo sguardo bramava ogni piccola curva o dettaglio della professoressa che aveva infestato i suoi più intimi pensieri. Mentre le diceva questo una sua mano tocco il fondo schiena di Aras che si voltò di scatto.
-signor Malfoy non voglio essere sgarbata ma non é ... - disse la professoressa con estrema freddezza mentre i suoi occhi divennero grigi. A quel punto però Malfoy era già a due centimetri dal viso dal suo viso, occhi negli occhi e senza darle in tempo di reagire la baciò.
Gli occhi di Aras passarono dal grigio al nero intenso, spinse via il ragazzo che cadde a terra incerto sul da farsi.
Un forte vento aveva cominciato a soffiare nella serra, i vetri vibravano e anche le piante si muovevano arrendendosi a quell'improvvisa corrente. Aras era furiosa
-le ho detto di NO, QUANDO DICO UNA COSA VOGLIO CHE MI SI ASCOLTI! - A quelle parole della professoressa il vento si fece più forte. Tanto che i vetri della serra andarono in frantumi e molti vasi caddero spinti dal vento. Malfoy era ancora li a terra senza sapere che dirle. L'unico pensiero intelligente era andarsene e lasciarla stare. Ma era impossibile ormai aveva assaporato quelle labbra il contatto con quel corpo, erano come una droga ormai ne avrebbe voluto ancora.
-ORA FUORI! - disse Aras rabbiosa.
Il ragazzo dovette però dare ascolto al suo cervello e non ai suoi ormoni e uscire senza voltarsi.
Una volta uscito dalla serra Malfoy si diresse nel suo dormitorio evitando tutto e tutti. Era ferito nell'orgoglio una ragazza lo aveva rifiutato.
Per di più la stessa ragazza al ballo di halloween aveva ballato con weasley e questo non poteva proprio sopportarlo.
Rinchiuso in camera si allentò la cravatta e si aprrii la camicia per essere più comodo. Si stese sul letto, era tutto molto confuso, era risentito e deluso avrebbe voluto che le sue fantasie anche quelle più intime si realizzassero almeno una volta . Ma era impossibile così si riprometteva di non pensarci più, però il pensiero si ri presentava prepotentemente nella sua testa. Infondo lei era... Era LEI!
lo aveva stregato facendogli nascere qualcosa che fino a quel momento non avrebbe pensato mai potesse provare . Persino quando sentii bussare alla porta , in cuor suo pensava fosse Aras.
- Dracuccio sono io - Pensy era dietro la porta, aspettando una risposta del ragazzo .
-lasciami stare! Oggi non ho voglia! - rispose il ragazzo anche in modo abbastanza sgarbato
-Amoruccio stai bene? Non mi far preoccupare! - il tono della ragazza era palesemente agitato.
Draco che ormai si era tolto la camicia si alzò andando poi verso la porta e la aprii.
-cosa vuoi? - disse aprendo la porta completamente ci si appoggiò con un braccio.
Pensy lo aveva visto molte volte anche più nudo ma ogni volta era come la prima, quelle braccia leggermente muscolose, il petto ampio, nel quale aveva soffocato più di un urlo di piacere durante i loro incontri.
Quel viso, le labbra e infine gli occhi talmente ipnotici da sembrare ingrado di vedere la tua anima.
-volevo sapere come stai? Non ti ho visto più dopo la lezione e ora sei in camera! - disse la ragazza abbassando lo sguardo.
-non mi sento molto bene! - rispose freddo il ragazzo.
-vuoi che ti aiuti a sentirti meglio? - disse Pensy avvicinandosi al biondo accarezzandogli il petto, scendendo sempre più con la mano.
-Pensy oggi non ho voglia! - rispose Draco prendendole la mano che era arrivata alla cinta dei pantaloni e si spingeva più giù.
-ma non é da te! - disse lei sfiorando con le labbra il lobo dell'orecchio del ragazzo cominciando poi a baciargli il collo. In effetti era vero quello non era più lui, non poteva perdonarsi un cambiamento così repentino lui era il ragazzo più desiderato di hogwarts e nessuna lo aveva mai rifiutato.
Così Draco decise di affogare il dispiacere tra le braccia di Pensy che si era lasciata spogliare senza dir nulla, adorante.
Assaporava ogni più piccolo movimento Draco, il suo inarcare la schiena i suoi baci per lei era come un sogno. Più di una volta un urlo di piacere le sfuggii risuonando nella stanza, ogni qualvolta lo sentiva dentro di se.
Pensy sapeva benissimo che quello che lei provava per il biondo non era ricambiato.
Ma preferiva quei momenti di pura passione piuttosto alla sua indifferenza. In quei momenti si poteva sentire completata da Draco e limitare le sue attenzioni solo a lei o almeno era quello che sperava

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Capitolo 21
*** La notte prima delle nozze ***


Perdonate se li sto caricando i capitoli dopo lunghi intervalli di tempo, ma sto lavorando molto e di conseguenza ho poco tempo. Comunque spero vi piaccia.



Dopo la riunione con Silente e gli altri docenti. Furono organizzati i turni per controllare i corridoi della scuola.
Giunse il periodo di natale , la scuola era addobbata a festa con enormi alberi decorati con candele, coccarde e, palline colorate che occupavano la sala grande. Tutti ormai erano pronti per tornare dalle loro famiglie per le feste. Mai come quell'anno la scuola sarebbe stata deserta, quasi tutti i docenti l'avrebbero lasciata per andare al matrimonio di Remus Lupin.
L'ultimo giorno di scuola arrivò puntuale, in tutti i dormitorio c'era un gran trambusto. Soprattutto in quello dei Grifondoro.
-Allora non dimentico nulla! - affermò il giovane Weasley dando un rapido sguardo alla stanza
-siamo pronti andremo alla tana! - proseguii Ron mentre finiva di a preparare la valigia assieme ad Harry. Entrambi indossavano abiti comuni, come jeans e maglioni.
-si non vedo l'ora di vedere il piccolo Tedy. Sirius mi ha detto che fa diventare matta Ninfa.- aggiunse Harry facendo un largo sorriso
-bhe con una madre come lei e un padrino come te avevo la certezza che venisse ribelle. - disse in risposta il rosso. Mentre piegava uno dei suoi maglioni.
A quel punto Hermione entrò in camera dei suoi amici.
- Ragazzi io e Ginny siamo pronte aspettiamo voi! - la ragazza indossava abito comuni un jeans e un maglione color lavanda leggermente ampio.
-siamo pronti anche noi. Ma tutti gli invitati saranno ospitati a casa mia?? - chiese Ron leggermente confuso.
-Ron papà ha montato delle tende! - Ginny fece il suo ingresso nella stanza con indosso un paio di pantaloni scuri, una maglia rossa e una camicia verde legata in vita.
-bene! Ma si sa chi ha invitato Remus al matrimonio?- chiese il rosso alla sorella che sembrava conoscere meglio di lui quell'argomento.
-i docenti tutti, compresa Aras! - disse Ginny facendo il verso al fratello che subito arrosii.
-lo sai che sei proprio una stronza! - rispose il fratello sorridendo andando ad abbracciare la piccola Weasley.
Il viaggio fu particolarmente veloce o almeno ai ragazzi sembrò così. Non vedevano l'ora di riunirsi con i loro amici e parenti.
Eccola in lontananza si potevano vedere i capi e un punto nero che si ingrandiva gradualmente acquisendo sempre più dettagli. La tana si mostrava in tutto il suo splendore.
Harry aveva sempre in mente la prima volta che aveva messo piede su quel terreno.
Come sempre sulla porta si poteva vedere una dolce signora che aspettava il loro arrivo. Molly Weasley era una signora dai capelli rossissimi e un sorriso sempre stampato sul viso, più bassa dei suoi figli e leggermente in carne.
- ragazzi presto venite dentro, Ginny tesoro come sei bella! Ron quante volte ti ho detto di tagliarti questi capelli sono troppo lunghi!-disse ai ragazzi appena arrivati, poi si voltò verso Harry ed Hermione.
-ben trovati cari, il viaggio é andato bene? -
-certo signora Weasley - risposero i ragazzi in coro rivolgendo un sorriso amorevole alla loro madre adottiva.
La cucina come sempre era affollata infatti al tavolo si potevano vedere Fred, George, Charlie e il signor Weasley.
-finalmente vi aspettavamo per la cena- disse George
-ma quanto ci avete messo? - aggiunse Fred.
I due ragazzi indossavano abiti molto simili con colori sgargianti mentre, Charlie la sua solita camicia e pantaloni scuri. Il signor Weasley si alzò dal suo posto di capotavola per andare ad abbracciare i ragazzi. Poi cominciarono la cena.
Lo scambio di soliti convenevoli, chiacchiere faceva sentire ad Harry ed Hermione il calore della famiglia che non avevano più.
Le feste natalizie trascorsero all'insegna dell'allegria. Una cosa che ormai era diventata una tradizione però non poteva mancare in tempo natalizio. La classica foto con tutti i membri della famiglia Weasley acquisiti e non. Con il maglione sul quale spiccava una grande iniziale lavorato con cura cura ed amore da Molly.
Il giorno del matrimonio si stavano avvicinando e la tana già affollata si riempii di persone.
Arrivò anche Aras con Oliver e i signori Weasley li accolsero con estremo affetto, come se la conoscessero da tempo. Spiegarono a Ginny la situazione di Aras e Oliver visto che era rimasta fino a quel momento all'oscuro di tutto.
Poco dopo fecero il loro arrivo anche Sirius, Silente, Minerva, la maggior parte degli invitati e soprattutto gli sposi.
L'amore tra loro era visibile e anche la vivacità di Tedy. Era proprio come lo aveva descritto Sirius un piccolo terremoto, con il sorriso della mamma. Una sola persona di quel grande gruppo riusciva a calmarlo e passare le ore giocandoci. Aras infatti aveva una dote innata con i bambini. Loro piacevano a lei e lei piaceva a loro.
Un pomeriggio mentre erano nella sala da pranzo della tana, tutti si incantarono nel vedere l'intesa nata tra i due. Aras aveva cominciato a fare dei piccoli giochi di luce che affascinavano il bambino.
Tedy li osservava attento, alternando a momenti di silenzio, a rumorose risate contagiose.
Quando un lampo di luce della bacchetta di Aras, prese la forma di un coniglietto che saltellò attorno al bambino.
Dopo averlo osservato bene Tedy , arricciò in suo piccolo nasino che si trasformò in un muso di coniglietto e anche le orecchie crebbero diventando molto lunghe e coperte di soffice pelo bianco .
- Ninfa, Remus venite a vedere! - li chiamò Aras
-Amore mio! - disse Tonks estremamente felice
-la tua prima vera magia, Remus guarda! - aggiunse Ninfa che non riusciva a trattenere la gioia.
Tutti erano felici il piccolo Tedy aveva compiuto una prima magia da metamorfo.
Più tardi dopo diverse ore di gioco, dove Aras spingeva il piccolo ad assumere le forme di altri animali . I due crollarono sul grande tappeto che Molly aveva messo lí per loro. Era una scena molto dolce, Tedy era con la testolina poggiato contro quella della professoressa che lo abbracciava.
Nessuno ebbe il coraggio di svegliarli così fecero apparire dei cuscini e una coperta che poggiarono sui due per farli stare al caldo.
Nel frattempo Oliver non scollava mai i suoi occhi da Hermione, l'aveva sempre vista con la divisa e solo una sera con l'abito del ballo ma con abiti comuni mai. La sera prima del matrimonio decise di andare a chiamarla nella tenda dove stava con Ginny, Harry, Ron, Fred e Gorge.
-Hermione! - disse Oliver sulla porta della tenda, dal quale arrivava musica babbana molto trascinante.
La tenda venne aperta da Ron leggermente brillo.
-o guarda guarda... HERM È ARRIVATO IL TUO PRINCIPE! - urlò il rosso rivolto all'interno della tenda dove si potevano vedere i ragazzi ballare e ridere. Oliver aveva gli occhi rosa era in estremo imbarazzo.
-Ron non fare l'idiota! Comunque va dentro che ti cercano i tuoi fratelli - disse Hermione rimproverando l'amico.
-sii... Si signora. Mi raccomando... - disse appoggiandosi alle spalla del ragazzo e bisbigliandogli nell'orecchio.
-.. Non farla soffrire e soprattutto ... Oliver... Usa le precauzioni.. - il povero ragazzo divenne rosso anche in viso.
-HARRY.. VENITE A PRENDERE RON! - Chiamò Hermione rendendosi conto delle condizioni dell'amico.
Harry arrivò prendendolo sulle spalle e portando Ron su una poltrona della grande stanza.
Hermione ed Oliver lasciarono il gruppo. Mano mano che si allontanavano la musica si faceva sempre meno forte.
-cosa volevi dirmi? - chiese Hermione incrociando le braccia con indosso un felpone di Harry che aveva preso prima di uscire dalla tenda.
Oliver invece indossava abiti babbani. Un paio di jeans strappati un maglione nero e un giubbotto di pelle.
- visto che non ci sono state occasioni per stare soli, pensavo ti facesse piacere? - disse Oliver prendendo una sigaretta falla tasca del giubbotto.
- si mi fa piacere! - rispose Hermione leggermente imbarazzata.
-allora.. - disse Oliver dopo aver fatto un tiro dalla sigaretta.
-.. Ti va di seguirmi in un posto?? - proseguii offrendogli la sua mano.
Oliver la portò sotto un albero dove c'era una coperta ad attenderli e una candela.
-cosa ci facciamo qui? - chiese Hermione
-bhe volevo un po di tempo per noi, e ti volevo ... - disse oliver mentre prendeva un libro che aveva nascosto sotto la giacca.
-darti il mio regalo di natale, spero che non lo hai già ! Poi se hai voglia mi piacerebbe sentirtelo leggere - ponendo il libro tra le mani della ragazza. Hermione non riusciva a credere ai suoi occhi le aveva preso un libro babbano per lei.
Il titolo " Illusioni" in rosso spiccava sulla copertina nera rigida.
Lei gli diede un bacio appena accennato sulle labbra, poi prese la mano di Oliver e lo portò sulla coperta. Lí i due si sedettero, Oliver aveva le spalle all'albero mentre Hermione era tra le sue braccia con la schiena contro il petto del ragazzo che si inebriò del profumo dei capelli della ragazza. Che profumavano di vaniglia.
Mentre Hermione con la sue melodiosa voce stava leggendo il libro Oliver la fissava non aveva mai notato la luce che aveva negli occhi mentre leggeva, il piccolo vizio che aveva di seguire la riga con il dito.
Avrebbero potuto trascorrere tutta la notte abbracciati fin quando .
-... Mai ti é concesso un desiderio senza che ti sia dato anche il potere di farlo avverare...- lesse Hermione.
Quella fu una spinta per Oliver, lei era il suo desiderio e quella situazione gli dava il potere di farlo avverare.
Delicatamente le prese il libro dalla mano facendola girare per baciarla in modo passionale, tra un bacio e l'altro la giro facendola sedere sulle sue gambe.
Tra i due quel fuoco che si era acceso quel giorno nell'ufficio di Aras si stava ri accendendo, questa volta però avevano la possibilità di viversi il tutto con calma. Le loro mani viaggiavamo sul corpo l'uno dell'altra fermandosi in alcuni punti specifici.
-Herm... Aspetta.. - disse Oliver tra un bacio e l'altro. Fece apparire una piccola tenda.
-così staremo più caldi- aggiunse il ragazzo prendendo la strega in braccio continuando a baciarla entrando nella tenda.
Hermione rimase sorpresa, la tenda era estremamente bella, grandi tappeti coprivano il pavimento.
Un grande letto era posizionato al centro della tenda. Oliver che aveva ancora Hermione tra le sue braccia la stese sul letto. Le tolse delicatamente il maglione lasciandola in biancheria, con indosso ancora i jeans.
Le mani di Hermione arrivarono alla giacca del ragazzo e durante i loro baci passionali lo spogliò lasciando anche lui solo in jeans. Oliver cominciò a baciarle il collo scendendo piano piano sul petto della strega ancora custodito nel reggiseno. Le sue dita sfioranvano la schiena della grifoncina arrivando alla chiusura, che al loro passaggio si arresero aprendosi. I baci del giovane proseguirono fino alla pancia della ragazza, seguiti da delicate carezze. Portando poi le mano sui pantaloni aprendo la cerniera.
Quel desiderio reciproco,le mani che eliminavano ogni barriera che si frapponeva tra loro. Ogni indumento si arrendeva al loro fuoco, al loro bisogno reciproco.
I due finalmente poterono dar sfogo alla loro passione i loro corpi si muovevano a ritmo, l'uno completava l'altra.
Più di una volta Hermione lasciò sfuggire qualche urlo di piacere, sentendo Oliver dentro di lei. Si sentiva libera e donna.
Le mani di Oliver viaggiavano sul corpo di Hermione come quelle di un pianista sulla tastiera. Ogni bacio che Oliver dava alla ragazza sembrava sprigionare una scarica elettrica che le percorreva il corpo facendole inarcare la schiena ed emettere qualche gemito di piacere . le mani della streghetta si intromisero tra i capelli del ragazzo più volte.
Quando i due si distanziarono, ansimanti di piacere.
Oliver fissò gli occhi Hermione che erano di un dorato ipnotico.
Soffermandosi poi sul corpo di lei nudo, imperlato di sudore. Il desiderio era chiaramente leggibile sia nei suoi occhi. La strega bramava ogni movimento anche quello più accennato del giovane . Facendolo sentire importante.
Anche Hermione fissò Oliver negli occhi, quei magnifici occhi verdi che l' avevano stregata la prima volta. Tutto quello che desiderava in quel momento era il contatto con lui. sentire il suo respiro affatto, il calore delle sue mani, il tocco delicato delle sue labbra. Ma soprattutto sentire che la desiderava come lei desiderava lui.
Per loro fu pura estasi.
I due dopo quei momenti di pura passione rimasero l'uno tra le braccia dell'altra. Quando mentre Hermione aveva la sua testa sul petto di Oliver e lui le accarezzava i capelli le disse.
- sei la cosa migliore che abbia mai incontrato nella mia vita. - Lei aveva poggiato la sua mano sul petto del ragazzo percependo il battito del cuore.
- nonostante tutto quello che potrà succedere, sappi che tu sei mia - disse il ragazzo accarezzandole una spalla.
Lei si tirò su portando il suo viso all'altezza di quello di Oliver.
- sappi che io sono solo mia non sono di nessun altro. - disse lei infastidita dall'affermazione del ragazzo.
I suoi pensiero cominciarono ad incupirsi. Il pensiero della nuova minaccia che si stava intromettendo nelle loro vite. Non avrebbe mai voluto vivere il dolore che aveva provato Dean Thomas, quando durante la guerra magica aveva perso il suo ragazzo Seamus Finnegan.
- non puoi impedire che le tue paure ci impediscano di vivere la cosa, poi io non farò la stessa fine dei tuoi amici - disse Oliver.
-MI HAI LETTO NEL PENSIERO? SAI CHE NON MI PIACE! - rispose Hermione con la voce ricca di rabbia.
-scusa ma..-il giovane voleva farsi perdonare ma era troppo tardi. La streghetta si era già iniziata a rivestire.
-NON MI INTERESSA NON VOGLIO CHE TI INTROMETTA NELLA MIA TESTA! - disse Hermione mentre si incamminava verso la porta della tenda. Oliver aveva potuto capire , da quel poco che la conosceva, doveva aspettare che le passasse altrimenti l'avrebbe parsa definitivamente. Così la lasciò andare ma in cuor suo avrebbe solo voluto correrle incontro e stringerla forte per impedirle di lasciarlo solo, visto che solo con lei si sentiva veramente al sicuro.

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Capitolo 22
*** Le nozze ***


La mattina del matrimonio la casa dei Weasley era ancora più affollata e rumorosa del normale. Le donne erano tutte con Ninfadora per aiutarla con il vestito e soprattutto con Tedy.
Era impossibile non notare la felicità e la calma della sposa, era certa dei suoi sentimenti per lupin e sicura che il suo futuro fosse con lui.
Mentre Ginny ed Hermione le acconciavano i capelli, di un rosa intenso. Molly e Aras preparavano Tedy che stranamente quel giorno era calmo e collaborativo.
Gli uomini invece, crearono il gazebo dove si sarebbe tenuta la cerimonia e dopo il ricevimento.
Il tutto era di un bianco intenso, molto spazioso . Infondo c'era un arco di fiori che Aras aveva fatto sbocciare apposta per l'occasione. Li Ninfadora e Remus si sarebbero scambiati le promesse scritte di loro pugno, visto che quella non era una vera e propria cerimonia ma un modo per celebrare con gli amici il loro amore .
Mentre finivano di preparare il tutto.
-Remus sei pronto?- gli chiese Arthur.
Il professore era palesemente felice, ma qualcosa sembrava disturbarlo. -Si! - Rispose
-... Ma? - aggiunse il signor Weasley
- ho paura! - rispose serio Lupin
-Remus il futuro é un incognita, straordinaria e felice ma avvolte estremamente crudele... - disse volgendo lo sguardo ai suoi figli, compreso Harry , che stavano ridendo per una battuta dei gemelli.
-.. Non possiamo impedire alle nostre paure di farci andare avanti altrimenti, non avremmo vissuto ma soltanto permesso al tempo di scorrerci via tra le mani! - concluse saggiamente.
Arthur sapeva perfettamente quale fosse la paura di Remus. Il non riuscire a garantire protezione alle persone che ama di più al mondo. Sia per via della sua condizione che per la nuova ombra che si stava palesando nel loro domani. Comunque quel breve discorso con il signor Weasley fece apparire una luce negli occhi di Remus.
Era giunto il momento. Tutti erano seduti ad attendere l'arrivo degli sposi . Tedy era in braccio ad Aras, con il suo adorabile completo blu che contrastava con il celeste  dei capelli. Lei invece indossava un vestito   interamente di pizzo rosso. Le maniche erano lunghe al termine del quali c'erano dei guanti neri. Mentre la gonna era lunga fino ai piedi.
Charlie, che le era accanto, non riusciva a distogliere lo sguardo dalla strega e il piccolo.
-sai... - le disse in un sussurro -...hai proprio un istinto materno innato. Sarai una stupenda mamma - aggiunse guardandola arrossire.
Charlie indossava un completo  blu notte, con una  camicia bianca e cravatta nera. Era uno spettacolo da osservare, i suoi colori da quello dei capelli ai suoi occhi risaltavano .
Accanto ad Aras, dal lato opposto a quello dove sedeva Charlie, c'era Oliver   con l'aria afflitta. Indossava un completo completamente nero con solo un papillon verde smeraldo. Lo sguardo del giovane veniva spesso attratto dalla signorina Granger, che però non ricambiava al ragazzo le stesse attenzioni.
-Olly - chiese la professoressa a bassa voce, cercando di attirare l' attenzione del  giovane. Lui si voltò verso la sorella con aria interrogativa. -ma cosa è successo con Hermione? - chiese al fratello.
- non mi va di parlarne! - rispose Oliver
-Olly non mi costringere a leggerti nella mente! - rispose Aras con un sorriso.
-ieri abbiamo litigato perché le ho letto la mente, quando lei odia profondamente questa cosa! -rispose il ragazzo sconsolato. Spiegando per bene alla sorella cosa fosse successo fin quando. Il quartetto di archi  cominciò a suonare la marcia nuziale.
I due sposi fecero il loro ingresso nella sala dove tutti li attendevano .
Erano belli e innamoratissimi. Il viso di Remus anche se segnato dalle cicatrici, trasmetteva pace e felicità, Indossava un completo marrone molto elegante con una cravatta  vistosa, dello stesso colore dei capelli di Ninfadora.
Lei era una sposa a regola d'arte, i capelli che Ginny ed Hermione avevano acconciato erano raccolti in una coda di cavallo ordinata, un ciuffo di capelli le incorniciava il viso truccato in modo molto leggero, quasi inesistente.
Il vestito era semplice, stretto in alto con una gonna morbida. L'unico dettaglio particolare era una scollatura sulla schiena.
I due una volta percorso tutto il gazebo si posizionarono sotto l'arco. Qui Silente li aspettava per celebrare e benedire la coppia sul quale aveva tanto puntato.
-miei cari parenti, amici, colleghi e studenti. Oggi abbiamo l'onore di assistere alla celebrazione di un amore che ha resistito a mari in tempesta senza mai perdere la spinta ad andare avanti. Il frutto del loro amore è qui presente... - disse il Preside osservando il piccolo Tedy  che sentendosi  tirato in causa fece una risata adorabile,  facendo voltare i suoi genitori con un grande sorriso. A Remus sfuggì una lacrima per la gioia.
-... Ora ascolteremo le promesse di Remus e Ninfadora. - concluse Silente spostandosi per lasciarli soli sotto l'arco. Il primo a prendere parola fu Remus.
- Cara Ninfa, non so cosa dirti, perché tutte le parole che ho in mente non potranno mai descrivere il mio amore per te... Anzi una cosa te la posso dire...- disse il professore prendendo le mani della sua amata
-Grazie. Grazie per aver insistito. Grazie per avermi dimostrato che se una persona davvero tiene a te, non ha alcuna paura di ciò che sei o di ciò che puoi diventare. Ti resta accanto. Sempre. Ma ancora di più Grazie per aver deciso di passare la tua vita con me ed avermi regalato un piccolo miracolo. Ti amo- concluse il professore. A Ninfa sfuggì una lacrima, come del resto anche a molte delle donne sedute in sala.
Ninfa dopo aver asciugato la lacrima prese parola.
-beh cosa posso dire... Uffa Remus hai fatto un discorso troppo bello e io ora non so che dire... - disse scatenando l'ilarità nella sala.
-.... Ci sono, ci sono. Nonostante la differenza di età, nonostante la tua testardaggine. Dal primo giorno in cui ti ho visto, ho pensato che avrei voluto passare la vita con quel tenebroso, coraggioso ed adorabile uomo. Ci siamo sposati nel segreto, durante la guerra ma a me non importava. L'importante era, ed é ancora, che dall'altra parte ci sia stato tu! - concluse la strega facendo commuovere Remus e commuovendosi lei stessa.
Silente li raggiunse, riprendendo la parola.
- miei cari, è chiaro ed evidente percepire il forte legame che li unisce. Questo ci deve far riflettere... - disse prendendo le mani degli sposi
-quando il legame è forte tra due persone, andando oltre la pura attrazione, in quel caso parliamo di  amore, amore vero! -
A quelle parole Oliver cercò lo sguardo di Hermione che questa volta ricambiò.
Nel frattempo Silente aveva poggiato su un tavolo dietro l'arco, addobbato con gli stessi fiori, un grande vaso di vetro e due ampolle contenenti della polvere colorata. I due sposi presero una ampolla a testa e cominciarono a versarla nel vaso. Una volta riempito tutto, Silente lo alzò scuotendolo leggermente, per permettere alle polveri di unirsi. Il vaso cominciò ad emanare una intensa luce. Un germoglio comparve sulla cima delle polveri, che poi crebbe velocemente diventando una rosa azzurra.
-questo é la rappresentazione del vostro amore, perché insieme si può creare nuova vita. - concluse Silente.
Quello fu il momento più dolce della cerimonia. Dopo un leggero bacio gli sposi si girarono verso la sala e agitando la bacchetta fecero apparire i tavoli per il ricevimento. La sala cambiò repentinamente arredamento. Gli invitati, che erano seduti sulle loro sedie, furono disposti in cerchi attorno a dei tavoli che comparvero dal nulla.
L'atmosfera era di festa, tutti erano felici. Gli unici che sembravano leggermente tesi erano Oliver ed Hermione, ma ancora per poco.
Aras aveva intenzione di parlare alla giovane strega per capire meglio cosa fosse successo. Durante il ricevimento arrivò il momento del primo ballo dei signori Lupin. Tutti li fissavano, l'amore tra i due era contagioso tanto che anche Molly ed Arthur si unirono a loro al centro della pista seguiti da Silente e la McGranitt. In pochi minuti la pista si riempii di coppie che si muovevano in modo aggraziato.
Era quello il momento giusto, pensò Aras. Prese il fratello per la mano, per poi dirigersi al tavolo dove c'era Hermione.
- salve a tutti! Signorina Granger può venire un secondo? - chiese la strega con calma e garbo. Al tavolo con lei C'erano anche Sirius e Ron che la guardavano confusi! -Certo! - rispose Hermione che indossava un abito pervinca lungo fino ai piedi. Le maniche erano di un tessuto trasparente che permettevano di intravedere le braccia della giovane. Il dettaglio del vestito era una scollatura a cuore molto marcata.
Una volta raggiunto l'esterno del gazebo Aras prese parola.
-Allora mi spiegate cosa é successo? Siete passati dal non riuscire a smettere di guardarvi all'ignorarvi. E non ditemi cazzate, che é inutile - per la prima volta Hermione vide non la professoressa composta ma la sorella preoccupata.
-penso siano affari nostri-. Rispose Oliver
-tu zitto che pensi non sappia la sfuriata che hai fatto a Charlie! Ricordati sempre cosa diceva la mamma "solo quello che non si fa non si sa" - Aras aveva zittito il fratello.
-comunque facciamo che non mi interessa cosa avete fatto in tenda. Ma ci tengo a dirvi una cosa. Quando si sta bene con una persona, anche se la si conosce da poco, si devono avvolte trovare dei compromessi. - disse mentre guardava i due ragazzi.
- poi avete sentito il discorso di Silente? Comunque ragazzi ora sta a voi, io per i mei gusti ho interferito anche troppo . A ultima cosa. State attenti non voglio diventare zia! - concluse la professoressa
- A vero tu vuoi diventare mamma! - rispose il fratello con un sorriso malizioso. Aras aveva iniziato ad incamminarsi per tornare all'interno del zagebo, quando si voltò verso Oliver con gli occhi rosa alzando un dito medio ben guantato, terminando con una linguaccia. Rientrata nel gazebo guardò verso il centro della pista dove c'erano tutti e tre i componenti della famiglia Lupin. Il piccolo Tedy vide Aras e subito cominciò a dimenarsi per scendere e andare gattoni dalla professoressa.
-o topolino che ci fai qui? Vuoi ballare?- gli chiese Aras accovacciandosi. Subito il bambino stese le braccia verso di lei, che subito lo prese in braccio.
I due cominciarono a ballare, la professoressa si muoveva ondeggiando, permettendo al vestito di muoversi sinuosamente. Quel movimento odnulatorio aveva talmente rilassato il piccolo Tedy, che si era addormentato con la testolina sulla spalla della ragazza. Ninfadora le si avvicinò
-Aras dammelo pure che lo metto comodo - disse la madre che fece apparire la copertina preferita del piccolo. Dopo un tocco a bacchetta questa cominciò a levitare morbida come una nuvola . A quel punto Ninfadora prese il bambino e ve lo adagiò delicatamente, sotto uno sguardo quasi di rimprovero di Molly Weasley.
- ti posso fare una proposta? - chiese imporvvisamente la sposa, lasciando spiazzata la ragazza.
-certo!- rispose Aras
-io e Remus abbiamo notato quanto Tedy si sia legato a te in questi pochi giorni e ci chiedavamo se volessi diventare, con Harry, la sua madrina? - disse Ninfadora osservando il cambiamento degli occhi della gioa, che divennero di un rosa elettrico
- certo! O.. Sono felicissima.. - disse la ragazza.
Dopo aver ringraziato i genitori di Tedy per averla voluta nominare madrina di quel piccolo tornado, la ragazza si andò a sedere.
Charlie a qual punto si fece avanti invitandola a ballare. La cosa diede leggermente fastidio a Ron che avrebbe voluto invitarla .
Charlie aveva portato Aras al centro della sala, le luci attribuivano agli occhi una luce ammaliante. La mano del giovane faceva pressione sul bacino della ragazza cercando di tirarla a se sempre più. Il professore si inebriò del profumo della sua amata. Erano talmente vicini da sembrare un unico corpo.
I due volteggiavano, con una sintonia quasi innaturale.
-non dirmi ciò che stai pensando! - disse Aras guandandolo negli occhi -perché? Se é ciò che provo perché dovrei tenerlo per me, poi ormai lo hai già letto! - rispose Charlie
- se non lo dici, posso fingere non sia vero - aggiunse la docente.
-no ora questa me la devi spiegare! - parlando sempre all'orecchio di Aras. -perché così non soffrirò di nuovo se dovessi lasciarmi! - spiegò la ragazza per poi appoggiare la testa sulla spalla di Charlie. Lui a quel punto le alzò la testa con la mano per guardarla bene negli occhi che avevano assunto una colorazione blu.
-solo la morte potrà dividerci ancora, perché se sono tornato é per stare con te. Ti dirò di piu spero un giorno di riuscire a ballare nuovamente con te sotto questo gazebo. Ma quella volta tu indosserai un abito da sposa.- disse Charlie estremamente serio, i suoi occhi erano ipnotici e lei sapeva perfettamente che quella era la verità. Gli occhi di Aras divennero rosa -anche se non penso indosserai un abito bianco! - disse lui facendo una smorfia. Facendo ridere Aras.
Si avvicinò poi alle sue labbra sempre di più sentiva il profumo di Aras sempre più forte. Quel bacio finalmente arrivò dolce e passionale come sempre, non interessava a nessuno dei due che chiunque in quella sala avrebbe potuto vederli. Per loro erano gli unici al mondo in quel momento. Tutti erano impegnati a divertirsi, senza prestare attenzione ai due ballerini, tranne due occhi azzurri che li seguivano costantemente . Ad ogni piroetta , ad ogni tocco di Charlie sulla giovane professoressa la rabbia e la gelosia salivano culminando in ira dopo il bacio.

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Capitolo 23
*** La rabbia di Ron ***


Ron non poteva credere ai suoi occhi. Charlie ed Aras.
Ora capiva molte cose, come il fatto che fu il fratello a portare la professoressa in infermieria, Il fatto che fosse a petto nudo. Quei due stavano assieme. La rabbia e la gelosia presero il sopravvento nel cuore del povero Ron.
Senza pensare troppo il ragazzo si alzò camminando verso la coppia che era ancora al centro della sala. Quando ormai giunto a pochi metri da loro. Alzò la bacchetta puntandola contro Charlie.
-Rictusempra - disse il giovane mago, dalla sua bacchetta una luce partí per colpire Charlie che grazie ai suoi riflessi particolarmente veloci, estrasse la bacchetta dalla giacca, portando Aras alle sue spalle.
-expelliarmus.. - rispose Charlie che annullò l'incanto del fratello.
-Ron ma cosa cavolo ti prende? - chiese charlie perplesso
-perché? Perché? ! - continuava a ripeter Ron rabbioso che lanciò un nuovo incantesimo.
Aras era senza parole non sapeva che dire la tensione di quel momento l'aveva bloccata.
Fred e George provarono a fermare Ron ma era inutile la rabbia lo avevano reso ancora più abile nei combattimenti. Infatti riuscì a tener testa al fratello che di certo non aspettava che Ron facesse la sua mossa. Ma qualcosa andò storto, infatti Ron riuscì a colpire Charlie con un Incarcerus.
Improvvisamente delle corde apparvero legando immediatamente il povero insegnate, che cercava di divincolarsi, come un animale selvaggio ma era tutto inutile.
Ma in quell'istante si sentii
-Petrificus Totalus- proveniva dal fondo della sala.
Era Molly Weasley che aveva colpito Ron con quel incanto poi si avvicino. I suoi due figli ero immobilizzati.
-Ronald Weasley e Charlie Weasley... - disse facendo una lunga pausa. Tutti sapevano cosa significava quando Molly chiamava i suoi figli con il loro nome per esteso.
Da una parte i gemelli erano seduti a un tavolo.
-nessuno dei due ha vinto. Io puntavo su Charlie - disse Fred mostrando una moneta d'oro splendente.
-io su Ron! E se la mamma non si fosse intromessa avrei vinto! - rispose George leggermente dispiaciuto.
Molly nel frattempo continuava a fissare i due ragazzi, che avevano il capo chino e lo sguardo fisso a terra.
-Mi avete profondamente delusa. Giuro non ho parole ... - disse Molly con la voce rotta dalla rabbia, riuscendo comunque a mantenere una calma inquietante .
-... Avete appena dimostrato che ascoltate l'istinto piuttosto che i nostri insegnamenti ... - aggiunse la strega facendo poi un lungo respiro.
-NON SIETE DEI BARBARI, IO E VOSTRO PADRE NON VI ABBIAMO CRESCIUTO IN QUESTO MODO.. Avete rovinato il matrimonio di un amico che conoscete bene entrambi e sapete quanto ci teneva a regalare alla sua amata la festa che tanto merita . - la delusione, il dispiacere erano evidenti sul viso di Molly.
-Ora vi libero entrambi, e andate immediatamente a chiedere scusa a Remus e Ninfadora. - concluse agitando la bacchetta, permettendo a Ron di muoversi e liberare Charlie.
I due si guardarono il risentimento era ancora evidente ma dovevano dare ascolto alla madre, così andarono verso il tavolo che ospitava i signori lupin.
-scusate - dissero i ragazzi in coro.
Dopo i fratelli di guardarono ancora . Charlie non aveva alcuna intenzione di scusarsi infondo aveva iniziato Ron. Il giovane Weasley non aveva alcuna intenzione di scusarsi e infatti voltò le spalle al fratello lasciando il ricevimento.
Aras era ancora sconvolta, non sapeva che dire. Fece quello che le diceva l'istinto, andò a scusarsi con Molly.
- Molly ti prego perdonami, non pensavo potesse succedere questo! - disse la strega tremando come una foglia
-Piccola,non preoccuparti. Tu non c'entri nulla, la colpa é dell'impulsività di Ron e della testa calda di Charlie. - rispose la signora Weasley tornando ad essere la dolce donna di sempre.
Scusatasi anche con Ninfadora e Remus, si avvicinò a Charlie lo prese per mano e lo condusse fuori il gazebo. Mentre camminavano Aras si voltò di scatto pronta a tirare un ceffoni a Charlie che però le blocco il polso.
-Non ti permettere più di pensare che era mia intenzione farti litigare con tuo fratello. Poi pensi sia una che gode nel ricevere questo tipo di attenzioni dagli studenti? - Disse la giovane risentita con gli occhi che stavano diventando neri.
- Santo cielo sai leggere la mente, mai possibile che non hai letto niente nella mente di mio fratello ? - chiese Charlie
- tuo fratello non é l'unico, altri studenti fanno pensieri su di me. E ti dirò di più anche qualche studentessa. Ma non mi pare che io abbia dato modo a qualcuno di loro di pensare che ricambiassi. Anche con tuo fratello mi sono comportata sempre come faccio con ogni altro studente. - spiegò la professoressa con gli occhi che si scurivano gradualmente.
In effetti lui la conosceva bene , non era una tipa che faceva provocazioni era timida avvolte anche con lui.
- vedi che quando usi il cervello capisci da solo di aver detto una marea di cazzate- la tensione tra i due si stava allentando.
-ora però vai a parlare con Ron. Penso sia meglio lo faccia suo fratello, se poi hai bisogno ti verrò a dare una mano - disse Aras, che avvolte si comportava esattamente come lo zio.
-ed é inutile che pensi che abbia iniziato lui. VAGLI A PARLARE! - aggiunse la strega scandendo bene l'ultima frase.
Charlie la strinse e la baciò andando poi verso la tana dove aveva visto dirigersi Ron
. Nel frattempo il giovane Weasley ferito nell'orgoglio sia per la scena della madre sia per il bacio di Aras con suo fratello. Aveva trovato rifugio nella sua stanza, si era seduto sul letto con la testa tra le mani, questa volta l'aveva fatta davvero grossa. Quando da dietro la porta.
-Ron apri sono Harry! - disse il moro.
Il rosso estrasse la bacchetta e con un movimento fluido permise ad Harry di entrare.
-Ro.. - Potter non sapeva che dire. Non aveva mai visto il suo amico in quello stato, i suoi occhi trattenevano a stento le lacrime.
- Forza Ron, non puoi stare così male per lei era solo una cotta! - disse Harry.
-forse non hai capito, io sto così non per il fatto che Charlie si sbatta Aras ma per il fatto che non mi abbia mai detto nulla. Cazzo si vede che ho una cotta per lei, quello stronzo non ha mai cercato il modo o il tempo di dirmelo . O Ron guarda che io Aras scopiamo. - Harry a quel punto capi la reazione del giovane o meglio era più logica. Per lui comunque era stata troppo esagerata.
- avranno avuto le loro ragione per non dirti nulla - rispose il moro.
- Harry tu lo sapevi?? - la rabbia di Ron si stava riaccendendo
-... Si! - disse il ragazzo abbassando lo sguardo.
-sei uno Stronzo anche più di Charlie. ESCI DALLA MIA STANZA. - Ron si alzò spingendo fuori il suo amico.
Sulla porta della stanza trovò Hermione pronta per bussare per entrare. - HERM TU CE VUOI? SEI VENUTA PER SBATTERMI IN FACCIA IL FATTO CHE ANCHE TU SAPEVI CHE MIO FRATELLO STAVA CON ARAS? - chiese il ragazzo ancora più arrabbiato di prima.
Sperava con tutte le sue forze che almeno lei, la ragazza che era stata la sua prima volta. La ragazza per il quale avrebbe sconfitto il mondo ed ora la sua migliore amica gli dicesse qualcosa.
La grifoncina non rispose e Ron sapeva perfettamente cosa voleva dire.
-SIETE DUE MERDE. CREDEVO FOSTE MIEI AMICI. SOPRATTUTTO TU HERMIONE SIAMO STATI ASSIEME MI CONOSCI! IO NON SARÒ PIÙ IL VOSTRO ZIMBELLO, MI SONO ROTTO IL CAZZO DI FARMI PRENDERE IN GIRO. ANDATEVE - urlò il rosso sbattendo fuori dalla sua stanza Harry e la grifoncina chiudendo la porta.
Hermione ed Harry rimasero li fuori, sperando che il loro amico cambiasse idea.
Charlie e Ginny salirono le scale che portavano alla stanza di Ron. Arrivati al pianerottolo dove c'era la porta della stanza si trovarono davanti una scena struggente.
Hermione era seduta accanto ad Harry con il viso coperto di lacrime. L'amico la stringeva cercando di calmarla.
- ma cosa é successo, perché vi ha cacciato fuori? - chiese Ginny
- sicuramente é per colpa mia- disse Charlie
-meglio che ci parli e spiegargli meglio la cosa. - proseguii il professore
- penso sia il caso che lasci sia qualcun altro a parlarci. Forse é meglio se ci parlo io - disse Ginny guardando i ragazzi e il fratello.
- No Ginny ci voglio parlare! - Charlie era fermo nella sua decisione.
- E tu mi devi ascoltare. Ci parlo io intanto poi quando si calma ti faccio entrare. Sperando sempre che ci riesca - rispose la ragazza.
Harry ed Hermione erano ancora seduti li a terra senza riuscire a dire nulla, si sentivano inutile in quel momento
Ginny bussò alla porta, il fratello la lasciò entrare . I due rimasero per un bel po nella stanza, non si riusciva a sentire nulla.
Quando improvvisamente la maniglia della porta si mosse.
Ne uscirono i due Weasley. Ginny aveva compiuto il suo arduo compito, far ragionare quel testone del fratello.
Ma purtroppo non era così.
Ron rivolse uno sguardo rabbioso verso il fratello e i suoi amici.
- Ginny mi ha convinto a far finta di niente fin quando siamo sotto questo tetto ma sappiate che la fiducia che riponevo in voi é totalmente morta. - disse il rosso telegrafico e glaciale.
I ragazzi non replicarono , sapevano quanto Ron potesse essere testardo, inoltre da quando c'era stata la guerra aveva dimostrato più di una volta di non aver paura di scontri.
Il matrimonio era ormai terminato e tutti gli invitati erano ormai tornati alla loro case. Compresa Aras e Oliver che si era riappacificato con Hermione che però ora era preoccupata per il sio rapporto con Ron.
Nella tana qualcosa era cambiato, un clima di tensione aveva preso il porto del calore rassicurante che si poteva sentire varcando la porta di quella casa.
Quando tutti erano attorno al tavolo non si sentina volare una mosca.
Persino Fred e Gorge limitavano i loro scherzi.
Ron non rivolgeva parola a nessuno, parlava soli con Ginny.
Spesso il ragazzo si andava a chiudere in camera si stendeva sul letto con lo sguardo rivolto verso il soffitto.
Perché lo avevano tenuto all'oscuro della cosa? Si ok era fortemente invaghito della professoressa ma avrebbero dovuto dirglielo? Lo ritenevano talmente egoista da prendersela con il fratello? Non capivano il motivo del suo risentimento. Ne avevano passate tante, avevano sfiorato la morte più di una volta tutti insieme e ora, non ritenevano importante metterlo a conoscenza di cose che riguardavano suo fratello.

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Capitolo 24
*** La notte di capodanno ***


Il ritorno a scuola fu davvero gelido. Durante il viaggio Ron non rivolse la parola a nessuno dei presenti.
Come poteva la loro amicizia passare quei momenti?
La delusione che si leggeva negli occhi del giovane Weasley, era come una pugnalata per Harry ed Hermione .Qualcosa di simile però era già successo , tra Harry e Ron ci fu una brusca litigata per via del torneo tre maghi. Cosa che però poi si risolse.
Questa volata sembrava diverso, l'atteggiamento del rosso era diverso.
Era profondamente ferito e non si fidava più delle persone a lui vicine .
Arrivò l'ultimo dell'anno tutti gli studenti rientrati a scuola cominciarono a pensare cosa organizzare. I programmi erano chiari attendere la mezzanotte nella sala grande, godersi lo spettacolo pirotecnico che il soffitto della sala avrebbe offerto loro, poi continuare i festeggiamenti nella sala comune della propria casa, con relativi infiltrati.
Come ogni anno la sala era addobbata e pronta per i festeggiamenti i tavoli erano pieni di vivande prelibate, che facevano venire l'acquolina soltanto a guardarle.
La cena iniziò con uno dei soliti discorsi filosofici di Silente, che dopo diede il via al banchetto.
Terminata la cena, poco prima della mezzanotte la sala intera rimase completamente al buio illuminata solo dalle stelle del soffitto. Alle spalle dei professori apparvero dei giganteschi numeri di luce che segnavano i secondi all'arrivo della mezzanotte.
Raggiunto lo zero questo esplose in una palla di luce. Sul soffitto cominciò così lo spettacolo che i professori offrivano agli studenti grazie anche all'aiuto di Fred e Giorge Weasley.
Nel cielo apparvero draghi interamente di luce che ruggirono rumorosamente. Grandi fiori sbocciavano restituendo nella sala delle fragranze inebriati.
Quei giochi di luce incantarono tutti gli studenti indistintamente. Tutto si concluse con un ultimo colpo di scena. Un esplosione luminosa fece apparire lo stemma della scuole con i quattro colori principali e i quattro animali che si animarono affascinando ancora di più i ragazzi che scoppiarono in un ovazione rumorosa e allegra.
Terminata la cena tutti erano eccitati per la festa che le loro case gli riservavano in seguito.
Si vociferava che i corvi avessero in programma una festa tranquilla un po di musica e qualche alcolico leggero .
I tassi invece avevano in gioco di gruppo, com'era loro tradizione.
Le serpi e i grifi dal canto loro erano quelli che prendevano la cosa molto sul serio. Tra le due case già rivali tra loro, c'era anche una rivalità spietata su chi avrebbe organizzato la festa di capodanno più bella e memorabile.
Quest'anno le serpi avevano in programma una festa a tema, "i grandi maghi della storia" .
I grifi invece avevano un impostazione più babbana, avevano organizzato una sorta di discoteca al chiuso. La sala comune dei grifi era stata trasformata da permettere a tutti i membri di entrarci comodamente e ballare senza problemi.
In entrambe i casi una cosa non doveva mancare, i litri e litri di alcool che avrebbero reso tutti più disinibiti e sciolti.
La festa dei Serpeverde era qualcosa di molto curato ed elegante. la sala comune era stata sgomberata, un enorme tappeto copriva la parte centrale della stanza. Il grande camino illuminava la stanza e i ballerini con una luce verdastra. I sepeverde indossavano tutti abiti eleganti. Draco indossava un abito molto classico che donava particolarmente alla sua figura da nobile gelido. Le ragazze compresa Pensy rimasero senza parole nel vederlo.
Il ballo fu proprio come voleva Draco un evento elegante e raffinato. Ma ad un certo punto i fiumi dell'alcool cominciarono ad annebbiare le menti di molti dei suoi compagni facendoli comportare come degli animali. Cosa che lo infastidiva in modo inverosimile, ma non voleva rogne come partecipate a qualche rissa, o assistere a scene imbarazzanti. Così decise di abbandonare la "festa" se così si può definire, e si incamminò per i corridoi.
Nel frattempo nella sala comune dei Grifondoro una musica assordante riempiva la sala. I ragazzi si scatenavano sulle note di canzoni babbane, molto trascinanti tanto che alcuni grifi ballavano sui tavoli, sui divani.
Il tutto in un clima di allegria e di festa, c'era un unico dettaglio che stonava cioè l'assenza di Ron.
Il ragazzo infatti aveva iniziato prima il suo giro di ronda, per impedire che Harry ed Hermione cercassero nuovamente di avvicinarsi a lui. E per non sentirsi chiedere ancora e ancora "ma cosa é successo? Perché hai litigato con Harry ed Hermione?" come se a qualcuno davvero importasse ! L'unica cosa che per loro era davvero importante era impicciarsi dei fatti altrui e creare pettegolezzi sulla cosa.
Quindi per evitare qualsiasi nuovo errore, che la sua testa calda gli avrebbe portato a compiere si diresse verso il corridoio accanto alle cucine.
Durante il suo giro di controllo tutto era stranamente tranquillo. Nessuno che girava per i corridoi sotto gli effetti dell'alcool o pronto a fare qualche bravata.
Mentre camminava si sentiva solo l'echeggiare dei suoi passi i quadri appesi alle pareti erano per la maggior parte vuoti. Perché i personaggi erano raggruppati per festeggiare assieme. Si potevano vedere visi allegri e sentire chiacchiere.
Ogni tanto il corridoio veniva illuminato dai fuochi d'artifico che come da tradizione rischiaravano il cielo sopra la scuola con vari colori.
Durante la passeggiata girando un angolo, Ron si trovò davanti l'ultima persona che avrebbe voluto incontrare.
L'immagine di Malfoy si stagliava davanti al rosso, che avrebbe preferito incontrare un basilisco più tosto che quell'altezzoso per di più il giorno del suo compleanno.
-Malfoy che ci fai qui non sei alla festa dove celebrale la tua gloriosa nascita ? - chiese Ron sarcastico
- e tu lenticchia stai cercando quel briciolo di buon senso che non hai mai avuto? - rispose secco il ragazzo aggiustandosi i capelli platino mettendo poi una mano nella tasca. Mentre la luce che filtrava dalla finestra lo illuminò di una tonalità verde intensa.
-Fotti nobil uomo dei miei stivali - rispose Ron senza andarci troppo per il sottile illuminato improvvisamente da un lampo di luce rossa.
- i miei complimenti, una tale padronanza di linguaggio da te non lo credevo possibile! - il biondo era sempre secco nelle risposte ma queste tagliavano più di un coltello
-ti dice bene che non voglio iniziare l'anno nuovo con un richiamo da Silente per averti tirato un bel pugno su quella faccia di cazzo! - rispose il Weasley che senza attendere una risposta del biondo si girò per continuare il suo giro.
- bhe forse un briciolondi cervello dopo tutto si é formato in quella testa vuota! - disse ragazzo che riprese anche lui il suo girovagare per il castello senza una meta.
Ron continuava il suo giro, immerso nei suoi pensieri, fin quando un urlo assordante lo riportò alla realtà.
Quell'urlo proveniva dal corridoio dove gazza aveva l'ufficio. Il rosso cominciò a correre a perdifiato con la bacchetta alla mano, non sapeva cosa si sarebbe ritrovato davanti.
Girando l'angolo vide una studentessa accovacciata a terra con le mani alla testa e gli occhi sgranati che guardava verso la porta spalancata dell'ufficio di Gazza. La luce che ne usciva era quasi arancione interrotta improvvisamente da un'ombra nera che piano piano si allungò fino a coprire completamente la giovane ragazza. Lei abbasso la testa nascondendola tra le braccia.
Ron non riuscii a vedere chi era ma sentii le sue parole, quella voce era agghiacciante non sembrava nemmeno umana.
-. Sarà per la prossima - poi l'ombra svanii nel nulla.
Ron corse dalla studentessa. Era Anita Frost era la tassa seduta a terra terrorizzata a morte.
-come stai? Sei ferita? - le chiese cercando di capire se stesse sanguinando. La ragazza aveva ancora il capo chino e non riusciva ad alzarlo.
- tranquilla andrà tutto bene! - disse Ron cercando di farla tranquillizzare ma era inutile, lei tremava come una foglia. Fin quando non alzo una mano indicando al rosso di guardare nell'ufficio.
Ron si voltò verso l'interno della stanza non poteva credere ai suoi occhi. Sulla scrivania di del tuttofare della scuola c'erano dei libri una piuma d'oca ancora nel calamaio. Tutto macchiato da schizzi porpora. L'odore del sangue impregnava la stanza. Il povero gazza era seduto sulla poltrona dietro la scrivania con lo sguardo assente, perso nel vuoto.
Un taglia carte lo trafiggeva sotto il mento, una parte della lama era visibile dalla bocca che continuava il suo cammino presumibilmente verso il cervello.
Il sangue gocciava dal manico del tagliacarte sulla quale era visibile un piccolo fiume rosso. Ad ogni goccia la chiazza sulla camicia si allargava sempre di più. L'espressione disegnata su quel viso era un misto di paura e rabbia, gli occhi fissi nel vuoto piangevano lacrime porpora che avevano rigato il volto di Gazza.
Come poteva essere successo? come era potuta entrare senza farsi notare? E perché Gazza non aveva opposto resistenza?
Queste domande si stavano intromettendo nel cervello del giovane prefetto. In quei casi avrebbe gradito l'aiuto di Hermione ed Harry.
Per prima cosa doveva calmare la tassa poi sarebbe andato a riferire tutto a silente.
-tu sei anita giusto? - disse Ron mettendosi davanti a lei in modo da impedirle di vedere l'ufficio di gazza.
La ragazza fece solo cenno di si con la testa.
-Ascolta ti andrebbe di venire con me da Silente per dirgli cosa hai visto? - chiese il ragazzo ma Anita no rispose, tremava e piangeva.
-Ascolta... - proseguii il rosso mettendole una mano sulla testa
-... Ora ci sono io qui puoi stare tranquilla, ci credo hai avuto paura. Ma ora puoi stare tranquilla - aggiunse
A quel punto la ragazza alzò in modo molto lento la testa. I suoi occhi erano pieni di lacrime, e il terrore era stampato all'interno di questi.
Le prese la mano invitandola ad alzarsi. La giovane tassa si alzò ma le gambe le tremavano ancora per la paura.
- riesci a camminare? - le chiese Ron che stava cominciando a preoccuparsi davvero.
- si... Tra... Tranquillo - disse Anita che fino a quel momento non aveva aperto bocca.
I due andarono nell'ufficio di Silente quasi correndo.
Arrivati davanti le scale che portavano all'ufficio del preside si trovarono davanti la McGranitt.
-Weasley che succede? - chiese lei
-Professoressa Anita ha...-disse Ron ma non riuscii a dire altro ma la piccola tassorosso svenne sul colpo.
-Weasley che cosa é successo? - disse la professoressa cercando di capire.
-allora...... Anita ha trovato il cadavere di Gazza - disse il rosso di botto lasciando la McGranitt sconvolta, mentre sorreggeva la povera tassa svenuta.
-ma com'é possibile? - era incredula.
-vada nell'ufficio di Gazza e vedrà con i suoi occhi. Come sia stato possibile me lo chiedo anche io! - la preoccupazione negli occhi del ragazzo era leggibile.

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