Five colours in her hair

di B_Tonks
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Back to school - Break the rules ***
Capitolo 2: *** Slushie in tha' face - Bad Reputation ***



Capitolo 1
*** Back to school - Break the rules ***


 

Back to school – Break the rules

 

WMHS – William McKinley High School mi soffermo davanti a quella scritta bloccata da una sensazione mista di paura, insicurezza, noia ed amarezza. Sono passati due anni da quando lasciai la scuola e iniziai la mia avventura attraversando la nazione, la scuola della strada è stata emozionate ma ho un serio bisogno di prendermi il diploma e se per fare questo devo sorbirmi due anni in questo liceo allora mi sa che mi tocca farmi forza ed entrare.” La ragazza fece qualche passo ed iniziò a percorrere il corridoio della scuola diretta verso l’ufficio del preside non troppo curante degli sguardi attirati. “Me l’ero dimenticata questa sensazione di essere continuamente fissata, se avessi ancora sedici anni come la maggior parte di questi ragazzi forse mi preoccuperei ma ora guardatemi pure e imparate, perché è questa la faccia della libertà.” C’erano svariati motivi per il quale gli studenti potevano fissare quella ragazza dall’abbigliamento, al volto che mostrava gli anni in più passando per trucco e parrucco.
La giovane indossava degli anfibi neri slacciati e consumati che le davano l’aria di aver camminato per anni, cosa che più o meno aveva fatto, calze velate nere, un paio di shorts a vita alta di jeans nero scolorito, una maglietta con lo stemma di Batman tenuta dentro gli shorts, una camicia a quadrettoni decisamente grande usata a mo di giacca ed un berretto di un colore a metà tra il verde acqua e il verde prato che lasciava intravedere una parte dei cortissimi capelli fucsia; non amava usare troppi prodotti per quanto riguardava il trucco ma le piaceva lasciare un ricordo del suo volto aveva quindi optato per un rossetto viola scuro quasi nero, mascara e sopracciglia curate e leggermente più scure del loro colore naturale, aveva inoltre diversi piercing all’orecchio, un septum e un anello al lato naso e una collezione di anelli con finte pietre alle dita.

Dopo quella che sembrò una sfilata interminabile arrivò nell’ufficio del preside – Sono una nuova alunna, ho telefonato un paio di giorni fa per parlare col preside, mi chiamo Kris Wayne. - Non era un caso che il suo cognome fosse lo stesso dell’alter ego del suo eroe preferito infatti Kris aveva cambiato legalmente cognome compiuti i diciotto anni per staccarsi il più possibile da ciò che un anno prima si era lasciata alle spalle. - Kristine Wayne?- chiese la segretaria, la ragazza storse il naso a sentire il suo nome di battesimo ma annuì per confermare – Aspetti un attimo lì. - fece la signora indicando una poltrona ed entrando nell’ufficio del preside. La ragazza si sedette e iniziò ad analizzare lo spazio attorno a sé, la segretaria uscì dall’ufficio e la esortò ad aspettare ancora, scusandosi per l’attesa e dopo quelli che sembravano i dieci minuti più lunghi della storia la porta dell’ufficio si aprì lasciando uscire una donna alta con i capelli corti e biondi ed una tuta rossa che fulminò Kris con lo sguardo mentre le passava davanti. - Venga pure signorina Wayne. - sentì dire dall’ufficio, la ragazza si alzò ed entrò scansandosi leggermente verso sinistra per far passare un uomo coi capelli ricci col quale scambiò uno sguardo che solo dopo avrebbe capito essere uno sguardo di intesa.

- Si sieda pure signorina Wayne- le fece il preside e Kris obbedì togliendosi il berretto scoprendo così la rasata fucsia acceso e facendo deglutire nervosamente il preside -Prima che me lo chieda Preside Figgins non ho intenzione di cambiare il mio aspetto per fare piacere a qualcuno, non avete divise quindi deduco non ci siano regole restrittive riguardo all’abbigliamento.- fece la ragazza -Ha ragione non posso costringerla a cambiare aspetto, mi chiedo solo come possano reagire gli altri riguardo il suo aspetto come dire… stravagante.- -Come reagiscono a qualsiasi altro aspetto stravagante signore, non finga che sono l’unica persona qui dentro ad avere uno stile fuori dai canoni, durante il mio tragitto fino a qui ho visto una ragazza dark e uno con una spilla a forma di ippopotamo. - fece sorridendo ricordandosi quella buffa spilla e del ragazzo che la portava -Comunque volevo sapere se posso ritenermi effettivamente una studentessa di questo liceo, le carte sono in regola giusto?- fece infine guardando il preside -Sì, sì signorina Wayne, dopo quest’ultima firma lei è ufficialmente una studentessa del McKinley.- fece lui porgendole un foglio e una penna, Kris firmò, strinse la mano del preside e uscì mettendosi le cuffiette nelle orecchie e guardando il foglio con scritto quale sarebbe stato il suo armadietto.

 

I don't wanna go to school
I just wanna break the rules
Boys and girls across the world
Putting on our dancing shoes
Going to the discotheque
Getting high and getting wrecked
I don't wanna go to school
I just wanna break the rules

 

I tempi delle serate folli, degli interminabili viaggi in macchina in compagnia di gente conosciuta e persa per strada, i tempi in cui Break the rules era la colonna sonora delle notti e la sveglia mattutina era seguita da una “run of shame” diretta verso il fast food o il negozio in cui si doveva lavorare erano finiti, almeno per un po’, se c’era qualcosa di cui Kris aveva bisogno quella era una stabilità economica e il primo passo per ottenerla era prendere quel maledetto diploma.

***

La mensa era uno dei luoghi cruciali in cui il posto in cui ti sedevi segnava quasi per sempre il tuo destino al liceo, sedersi da soli poteva farti guadagnare l’insegna di “sfigato” quasi a vita ma a Kris la cosa poco importava, era appena arrivata in quella città, non conosceva nessuno se non il senzatetto veterano di guerra che viveva accanto al suo squallido appartamento e il suo datore di lavoro e di certo non avrebbe trovato nessuno dei due nella mensa scolastica. Dopo il pranzo la ragazza si concedette un tour accurato della scuola ed un’analisi della gerarchia tra gli studenti. Era facile capire chi comandasse, i più cool della scuola al primo posto della catena alimentare sono sempre i giocatori di football e le cheerleaders riconoscibili perché attaccati alla propria giacca e propria divisa tanto da fare invidia a Linus e alla sua coperta. La ragazza si era sempre chiesta se le altre cheer della sua scuola lavassero mai le divise o se ne possedessero uno stock, era stata anche lei una cheerleader ma non le era mai piaciuto spiattellarlo al mondo indossando la divisa sempre per svariati motivi, il primo era che non cercava popolarità, lei faceva quello sport perché le piaceva e basta, il secondo era per evitare le continue avance dei giocatori più disperati che dovevano per forza avere una ragazza appartenente a quel gruppo e che sceglievano puntualmente lei con frasi come “ma lo sai che con quella divisa mi fai rivalutare la possibilità di uscire con te?” senza capire che la ragazza preferiva di gran lunga le sue compagne ai loro “uomini” in fatto di aspetto, il terzo era che le piaceva cambiare, le piaceva doversi scervellare per scegliere il look da sfoggiare quella mattina e non avrebbe potuto farlo se avesse indossato la sua divisa 24h su 24, 7 giorni su 7. Mentre rivangava i ricordi di quando anche lei faceva parte dell’ecosistema scolastico diede un’occhiata all’ora dal cellulare, aveva ancora un po’ di libertà prima che iniziassero le lezioni e decise di godersela nel giardino della scuola a strimpellare il suo ukulele, quello che non sapeva la ragazza era che una volta arrivata sulle scalinate avrebbe assistito ad un’esibizione canora gratuita, un gruppo di ragazzi nel quale riconobbe anche la dark e il ragazzo dalla spilla ippopotamo stava cantando e ballando sulle note di Empire state of mind, Kris sorrise alla vista di quello spettacolo e si lasciò trasportare dalla musica tenendo il tempo con il piede. “Però, sono stati bravi… A queste esibizioni potrei piacevolmente abituarmi.” pensò dirigendosi verso l’aula alla fine di quello spettacolo.

***

Kris si stava dirigendo verso l’uscita alla fine delle lezioni per andare a lavorare ma vide un foglio scivolare dalla pila di libri del ragazzo che aveva notato quella mattina a causa della buffa spilla. -Hey, hey happy hippo!- urlò Kris rincorrendo il ragazzo e sventolando il foglio, lo raggiunse e gli si parò davanti – Hey, dico a te… hai perso questo- fece la ragazza porgendogli il foglio e notando il fatto che fosse uno spartito. -Grazie.- fece lui guardandola un po’ stranito -Tu eri tra i ragazzi che hanno cantato Empire state of mind, giusto?- il moro annuì -Figo, siete stati bravi, cos’è una tradizione del McKinley? Le esibizioni in giardino intendo. Siete una band?- -Non, proprio, cioè facciamo parte del Glee Club del liceo e quell’esibizione serviva per attirare componenti.- -Glee Club? Sembra interessante.- il ragazzo sorrise -Puoi venire ad una lezione, ci sto andando adesso.- -Scusa, ma oggi non posso anzi sono già in ritardo. Ci si vede happy hippo.- fece lei salutandolo con la mano e iniziando a correre verso l’uscita -MI CHIAMO KURT.- urlò in risposta il giovane, Kris rispose con un cenno frettoloso con la mano mentre continuava a correre verso l’uscita.

***

-Kristine, Kristine quante volte ti ho detto di guardare quando fai la schiuma al latte, stai per far traboccare tutto vuoi che ti licenzi dopo una settimana?- Kris scosse la testa come per svegliarsi da un sogno ad occhi aperti, guardò verso il bancone e si fermò giusto in tempo per non spandere il latte -Mi, scusi capo, mi sono distratta un attimo ora sto più attenta, la pregherei di chiamarmi Kris.- il suo capo sbuffò ma poi annuì -Va bene per questa volta ti perdono ma da adesso massima attenzione.- -Ok, capo.- -Se passi anche questa settimana potrai darmi del tu, forse.- fece infine l’uomo sparendo nel retro bottega. “Glee Club, quindi quel liceo non offre solo corsi sportivi ma anche artistici, potrei farci un pensierino, domani cerco quel Kurt e gli chiedo più informazioni.” La ragazza non dovette aspettare il giorno seguente per parlare col ragazzo perché se lo ritrovò di fronte insieme ad una ragazza di colore mentre stava prendendo le ordinazioni alla cassa. I due ordinarono e si spostarono verso il bancone aspettando i caffè -Tranquilli ragazzi, andate a sedervi ve li porto io.-

-È lei, Mercedes. La ragazza di stamattina, quella che sembrava interessata al Glee Club.- fece Kurt all’amica -Sei sicuro? Sembra grande per andare al liceo.- -Credo sia nuova comunque sono sicura, non ci sono molte altre persone in città con quei capelli.-
Kris preparò i caffè per i due ragazzi e glieli portò al tavolo -Ecco a voi, scusa per oggi hap… ehm Kurt, stavo scappando beh… qui.- fece la ragazza ridendo nervosamente, non era al corrente che Lima fisse la caffetteria più in voga tra gli studenti di quel liceo, avrebbe evitato di mischiare scuola e vita privata se l’avesse saputo. -Non sapevo lavorassi qui ehm… come ti chiami?- fece Kurt -Oh, scusa sono Kris e io non sapevo che voi liceali veniste qui a prendere il caffè anche se avrei potuto immaginarlo. Comunque, prima che il capo mi veda, riguardo al Glee Club. Come funziona? - Kurt guardò la ragazza incredulo come se avesse appena detto di aver visto un unicorno cadere dal cielo in groppa ad un tricheco -Sei sicur…- -Puoi fare un’audizione.- lo interruppe la sua amica -Ci si dovrebbe iscrivere ma non abbiamo la fila fuori dall’aula canto quindi puoi venire anche domani dopo le lezioni se ti va.- -Domani? Beh, ho il turno serale quindi potrei esserci. Posso portare qualsiasi canzone?- i due annuirono e prima che la ragazza potesse rispondere sentì il suo capo urlarle dal bancone -Kristine muoviti i caffè non si fanno da soli, non tocca a te servire ai tavoli.- -Ops, devo andare. A domani allora.- fece Kris correndo verso il bancone e scusandosi con il suo capo. “Una serata per preparare un canzone che metta in mostra ciò che so fare, forse non è troppo difficile, potrei pescare qualcosa dalla lista di canzoni con cui mi carico quando guido. Potrebbe funzionare, a noi due Glee Club.”










n.d.a.
Dopo secoli che non scrivevo ho deciso di cimentarmi in una nuova ff stavolta non su HP ma su Glee che ho scoperto da poco ma iniziato ad amare in poco tempo. Mi scusa già se ci sono errori riguardanti la punteggiatura, è il mio più grande scoglio e al momento non ho una/un beta (se qualcuno si vuole immolare per questa impresa sarò riconoscente a vita, lo noterete che ne ho bisogno ç___ç) e quindi mi devo fidare solo del mio istinto e delle regole di italiano che ho cercato di inculcare nel mio cervellino bacato. Spero che la storia vi piaccia, vi avviso, non sono il tipo di autrice che pubblica storie già complete o comunque pensate del tutto, un'idea generale ce l'ho ma poi mi lascio guidare dagli istinti qundi non odiatemi se non va tutto come volete. Il titolo del capitolo conterrà sempre (spero) il titolo vero e proprio e il titolo di una canzone che a mio parere esprime i sentimenti o i pensieri della protagonista.
A presto :)

 

 

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Capitolo 2
*** Slushie in tha' face - Bad Reputation ***


Slushie in tha’ face – Bad Reputation

 

Kris batteva il piede nervosamente davanti al proprio armadietto.

“Devo calmarmi. Cosa sarà mai un’audizione per il Glee Club di un liceo dell’Ohio? Dai, sarà un gioco da ragazzi, lo faccio più per divertirmi che per altro, no?”

-Eccoti qua Kris, ti ho cercata ovunque.- Kris alzò il sopracciglio e squadrò il ragazzo davanti a lei.

-Non mi avevi detto di aspettarti qui?-

-Sì, ma non mi ricordavo di preciso dove fosse il tuo armadietto.-

-Non credo sia così difficile notarmi in un corridoio, ho i capelli fucsia, genio.- Kurt la guardò con fare offeso e lei si mise a ridere.

-Dai che scherzo.- fece sorridendo.

-Dai andiamo, prima togliamo il dente, prima va via il dolore.- concluse la ragazza.

-Hai paura?-

-Un po’, ma penso che cantare davanti ad un gruppetto di ragazzini non sia tanto pericoloso come gettarsi da un ponte appesi a un filo.-

-Tu, cosa?- Kris sorrise

-Niente di importante.- concluse la ragazza seguendo il compagno.

-Non era quella l’aula canto?- fece Kris non appena passarono una piccola aula con degli strumenti all’interno.

-Stiamo andando in auditorium.-

-Cosa?-

-C’è un’acustica migliore.-

-Sì, ma… Va bene canterò in auditorium.- sbottò lei poco convinta.

Passo dopo passo Kris arrivò al centro dell’auditorium, si soffermò a guardare ogni ragazzo davanti a lei. Kurt le sorrise e la sua amica di colore, che aveva visto il giorno prima al bar, alzò il pollice come per dire “ok”, una ragazza coi capelli castani e il naso abbastanza grosso la squadrò un attimo e la guardò preoccupata ma Kris non ci prestò molta attenzione e guardò il professore che riconobbe come l’uomo che aveva visto uscire il giorno prima dall’ufficio del preside.

-Quando vuoi ehm…-

-Kris, ehm Kristine Wayne.- l’uomo sorrise.

-Quando vuoi Kris.- la ragazza porse i suoi spartiti alla band.

-Canterò Zombie dei The Cranberries.- un sorriso divertito apparve sulle bocche di alcuni componenti maschili, la castana di prima girò la testa un paio di volte lasciandosi scappare uno stridulo e incredulo “Cosa?” Kris rise, nonostante oltre all’ukulele sapesse suonare uno strumento prettamente classico, il flauto traverso, la ragazza aveva un’anima più rock quando si parlava di canto. Fin da quando aveva ascoltato per la prima volta quella canzone aveva amato la voce di Dolores e si era ripromessa che sarebbe riuscita a farle da degna sostituta in una cover band, sapeva che era difficile fare quel brano con lo stile di canto tipico di Dolores ed era proprio per quello che l’aveva scelto.

Kris fece un cenno alla band che partì a suonare e lei iniziò a cantare di seguito.

 

But you see, it's not me
It's not my family
In your head, in your head, they are fighting

 

Guardò tutti uno ad uno, Kurt e la sua amica avevano gli occhi sbarrati e non avevano ancora visto il meglio.

 

With their tanks, and their bombs
And their bombs, and their guns
In your head, in your head they are crying

 

Il professore sorrise leggermente, i suoi occhi brillavano di una luce particolare, quasi appassionati.

 

In your head, in your head
Zombie, zombie, zombie-ie-ie
What's in your head, in your head
Zombie, zombie, zombie-ie-ie, oh

 

La mora sgranò gli occhi e si girò a guardare i suoi compagni, Kris si era lasciata andare e stava tirando fuori tutte le emozioni che aveva per rendere al meglio quella canzone. Ci fu un applauso, Kurt si era alzato in piedi alquanto esagitato, forse era fiero di aver portato un membro valido nel suo gruppetto di amici canterini e ballerini, anche il professore si alzò e la raggiunse sul palco battendo le mani lentamente fino a trovarsi davanti a lei.

-Benvenuta a bordo, Kris. Io sono Will Shuester.- fece porgendole la mano.

Kris guardò un attimo la folla, Kurt si mordeva il labbro agitato e lo stesso stava facendo la sua amica di fianco a lui, un ragazzo rasato sorrideva divertito e convinto, quello in carrozzella aveva le sopracciglia talmente sollevate in attesa di una risposta positiva che erano quasi nascoste dal ciuffo.

-Grazie mille professor Shuester.- fece stringendogli la mano e la ragazza poté notare una parte del pubblico ricominciare a respirare.

- Sei stata molto brava, non pensavo all’inizio ma ho dovuto ricredermi, sono Rachel Berry, piacere- fece la mora col nasone porgendole la mano mentre seguivano il professore di nuovo in aula canto.

-Fai così con tutti?- fece Kris un po’ fredda.

-Così come?-

-Ti stupisci per le canzoni scelte dalle persone convinta che siano troppo difficili per chiunque oltre a te ma poi ti ricredi e cerchi di fartele amiche così non ti rubano gli assoli?- fece Kris tutto d’un fiato.

-Beh… io… non intendevo… no.- fece la mora spaventata. Una cheerleader dai tratti latini dietro di loro rise divertita e Kris non poté non rispondere con un sorriso, poi si rivolse di nuovo a Rachel.

-Tranquilla, al massimo gli assoli li proverò a rubare al solista maschile, ho sempre preferito il rock alle ballad.- fece con tanto di occhiolino.

 

***

 

-Allora cosa ne pensi?- fece Mercedes alla fine della lezione che era proseguita abbastanza tranquillamente.

-Siete buffi.- rispose Kris sorridendo.

-In che senso?- fece l’altra sorpresa.

-Da quando sono arrivata qui ho osservato bene le persone, ci sono degli stereotipi sui liceali duri a morire e qui ne ho osservati un po’. E' buffo vedere tutte queste persone così diverse nella stessa stanza senza assistere ad una rissa.- fece sorridendo.

-Poi mi ricordate i violinisti dell’orchestra del mio vecchio liceo, sempre a discutere su chi si meritasse la parte da solista, inutile dire che c’era anche lì una Rachel Berry di turno.-

Mercedes sgranò gli occhi.

-Tu, orchestra della scuola? Non l’avrei mai detto.- Kris rise.

-E invece… Flauto traverso se te lo stai chiedendo.-

La ragazza si soffermò a pensare al tempo passato in sala prove della sua scuola, l’orchestra era forse una delle poche cose che rimpiangeva aver lasciato, non solo perché sognava un giorno di suonare nella Tokyo Kosei Wind Orchestra o di diventare una degna sostituta di Ian Anderson, ma anche perché lì conobbe lei, Isabelle Grayson, la prima, e forse finora unica, ragazza di cui si fosse mai innamorata.

-Wow, era bello suonare con loro?-

-Bellissimo.- fece la ragazza malinconica rivedendo davanti ai suoi occhi quel sorriso che l'aveva colpita fin dalla prima volta.

-Tutto ok, Kris?- Mercedes stava muovendo lentamente la mano davanti ai suoi occhi.

-Sì, scusa… Stavo pensando ad… niente lascia stare.- nel frattempo il resto del gruppo le raggiunse.

-Pensavo di andare a prenderci un caffè, che ne dite?- fece Kurt sorridendo. -Buona idea!- fece Mercedes.

-Dico che ci vediamo dall’altra parte del bancone, il mio turno inizia fra poco.- disse a bassa voce e con un sorriso malinconico Kris.

-A domani allora.- fece il ragazzo sorridendole amorevolmente, Kris rise e salutò il gruppo per poi dirigersi verso la moto ed andare a lavoro.


***

 

Kris camminava per il corridoio, ignara di quello che da lì a pochi minuti le sarebbe capitato, non si era minimamente accorta del gorilla con la giacca della squadra di football che si stava dirigendo verso di lei ma soprattutto non si era accorta di ciò che teneva in mano, la ragazza non riuscì nemmeno a realizzare che quel ragazzo stava andando verso di lei che sentì qualcosa di freddo e bagnato colpirle la faccia e scenderle lungo il petto.

-Ma che cazz…- il freddo aumentava, gli occhi iniziavano a bruciare e lacrimare e, mentre imprecava, la ragazza poté sentire un sapore di uva abbastanza chimico raggiungerle le labbra.

-Benvenuta nel Glee Club.- ridacchiò un ragazzo dandole una pacca sulla spalla.

-Forse avremmo dovuto avvisarti.- fece un secondo prendendole la mano e appoggiandoci un fazzoletto sopra.

-Vuoi scherzare? Se fosse stata preparata non mi sarei potuto godere il suo linguaggio scurrile, che ragazzaccia che sei.- ridacchiò il primo.

Kris si asciugò gli occhi giusto quel tanto che bastava per ritornare ad aprirli e si trovò davanti i due giocatori di football che aveva visto il pomeriggio prima.

-Io sono Finn, comunque. Ieri non mi sono presentato.- fece quello che le aveva passato il fazzoletto porgendole la mano, Kris la strinse frettolosamente battendo i denti.

-Mi spiegate che è successo?-

-Granita in faccia. Glee Club uguale sfigato, sfigato uguale granita in faccia.- fece l’altro ragazzo.

-Noah Puckerman comunque, Puck per praticamente tutti.-

-Grazie ma non me lo stavo chiedendo.- fece la ragazza con uno sguardo di sfida.

-Meglio se vai a lavarti, se si asciuga è peggio.- concluse Finn indicandole il bagno e facendo un cenno all’asiatica dark che si dirigeva verso di loro.

-Tina, Kris è stata battezzata, aiutala a pulirsi.-

Kris e Tina entrarono in bagno e iniziarono a pulire i residui di granita che colavano dal volto di Kris.

-Porc… è una delle mie maglie preferite, se non va via chiunque sia stato dovrà iniziare a sperare di non essere nato.-

Tina ridacchiò.

- Che c’è? Mannaggia, meno male ho i capelli rasati. Chi me l’ha fatto fare di ritornare al liceo, questi giovani d’oggi, non hanno rispetto per gli anziani.-

-Quanti anni avresti scusa?- fece la compagna ridendo.

-Ven… cioè diciannove.-

-E tu saresti anziana?-

-Dettagli, ho visto cose che voi ragazzini non potete nemmeno immaginare.-

-E nonostante tutto sei finita chiusa in bagno a lavarti della granita di dosso il tuo terzo giorno di scuola.- concluse Tina.

Kris sbuffò e si asciugò la faccia togliendo gli ultimi residui della granita.

-Grazie dell’aiuto comunque, non eri tenuta a farlo.-

-Hey, ci sono passata anche io, so cosa vuol dire.-

Kris annuì e prese il suo zaino per poi uscire dal bagno e dirigersi verso il suo armadietto. “Dopo tutte quelle risse nei bar una granita in faccia penso sia il male minore, sono già scappata una volta non ha senso farlo ancora, se fare quello che mi piace comporta una granita in faccia al giorno, farò a meno di fare colazione, me la servono gratis con tanto di tinta per capelli colata inclusa.” Kris sorrise del suo sarcasmo con cui cercava di sdrammatizzare le situazioni da anni ormai. Una granita in faccia era il piccolo prezzo da pagare per avere una vita vicina alla decenza e Kris in quegli anni aveva sopportato ben di più che una bibita ghiacciata in faccia.


***

 

Un tonfo a terra e uno smorzato dal materasso, Kris aveva lanciato la borsa vicino alla scrivania come suo solito e si era lasciata cadere a peso morto sul letto, alcuni del Glee Club l’avevano invitata a cena al ristorante “Il bel grissino” per farla inserire meglio nel gruppo ma la ragazza aveva rifiutato perché sapeva che sarebbe tornata a casa dal lavoro stremata.

Con la poca forza rimasta in corpo si alzò per prendere il suo ukulele con l’idea di strimpellare un po’ ma i sui occhi caddero inevitabilmente sulla custodia nera sepolta da una marea di spartiti, d’istinto la prese, lasciando cadere i fogli per terra, si sedette sulla sedia della scrivania e poggiò la scatola sopra di essa e poi l’aprì. Osservò il suo interno con gli occhi lucidi, accarezzò il metallo argenteo e freddo del suo flauto. Era da quando aveva lasciato la scuola che non lo toccava, era arrivata quasi ad impegnarlo in un momento critico della sua avventura ma poi qualcosa le aveva fatto cambiare idea: quegli occhioni nocciola da cerbiatto, quei fili dorati che incorniciavano un viso candido, quelle due fossette che si formavano ai lati della bocca ogni volta che sorrideva e rideva, uno strozzato “Belle” uscì dalle labbra della ragazza che trattenne le lacrime di malinconia.

Le mani tremanti di Kris montarono il flauto e lo portarono alle labbra. Con un grande sospiro la ragazza iniziò a soffiare nella fessura, le labbra leggermente distese sempre più rilassate, lasciò scorrere le dita sui tasti a formare prima delle scale incomplete per scaldare lo strumento e poi, una volta pronta, ad eseguire la prima canzone che le era saltata in mente. Se lo ricordava ancora come se l’avesse eseguito al primo concerto il giorno prima quel pezzo, un duetto per flauto e violino, il suo primo pezzo da solista, primo e unico, ma non era per quello che lo amava, aveva sempre preferito suonare il secondo flauto perché, per quanto suonate da sole le sue parti non dicessero niente, insieme all’orchestra quasi risaltavano e risultavano essenziali. Lo amava perché il violino solista quella volta era toccato proprio ad Isabelle.

Una lacrima scese sulla guancia di Kris mentre il fiato tremolante continuava a fare uscire quella melodia, i pomeriggi interi a provare quel brano erano ricordi indelebili nella mente della ragazza. Smise di suonare in preda ai troppi ricordi e alle troppe emozioni, posò il flauto e si diresse verso lo zaino dal quale tirò fuori il cellulare.

 

From Mercedes

Ultima chiamata, sei ancora in tempo per venire qui con noi.

 

Kris sorrise, stava proprio per chiedere se fossero ancora tutti lì.

 

To Mercedes

Arrivo.








n.d.a.
Prima di tutto mi scuso per il ritardo,è stato un periodo un po' folle perdonatemi. Ho una bella news: ho una beta, e non una beta qualunque, no, sono riuscita farmi betare da un'autrice che mi piace molto quindi sono felicissima di ciò. Detto questo ringrazio chiunque sia passato e abbia letto questa storia, ringrazio Vicky_KS che ha inserito la storia nelle preferite e stranger00 che l'ha inserita tra le ricordate, non sapete che gioia mi avete dato. Ringrazio poi proprio la mia nuova beta AmonAmarth che ha deciso di mettersi in gioco con me in questa avventura e che mi ha permesso di conoscerla e soprattutto di farmi sentire compresa quando mi partono i deliri. Detto questo vi saluto e spero che questo capitolo vi piaccia.

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