My stuffed animals

di _ChocolateKookie_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


i miei amici peluche
My stuffed animals

Una bambina ha trascorso la sua infanzia giocando con i suoi peluche, ha passato ogni singolo giorno e ogni singolo momento con essi: ha sorriso, e ha pianto con loro. Ma ora, quella bambina è cresciuta, ha messo da parte i suoi amici.

In una delle tante giornate di pulizia di primavera la ragazza sta scegliendo cosa portare in soffitta dei suoi vecchi giochi, e tra essi, nello scatolone colmo ricompaiono i suoi vecchi amici d'infanzia; ne afferra uno tra le mani, per sentire quella consistenza morbidosa che avevano un tempo, e per un attimo le sembrava di essere tornata ai vecchi tempi.

Ne stringe un altro tra le mani e fa scivolare le sue dita su una delle orecchie, tirandola appena, come era solita fare.

Ciascuno aveva un proprio nome, e ognuno aveva una caratteristica diversa rispetto ad un altro: Un peluche, la cui maglietta rappresentava le tre "Z" una sopra l'altra: la accompagnava nelle braccia di Morfeo ogni notte. Yoongi = Buon riposo

Un altro raffigurava due omini che si abbracciavano: veniva costantemente abbracciato nell'arco della giornata. JungKook = Abbracci

Su di un altro era inciso una faccia sorridente: lo portava con sè quando si sentiva di buon umore, nessuno riusciva a cambiare il suo stato d'animo se non quel piccolo pupazzo di pezza. Hoseok = Buon umore

E poi l'ultimo: lui non aveva una qualche figura o un semplice omino che lo rappresentasse, la sua maglietta era vuota eppure per lei rappresentava qualcosa di speciale: la consolava, e lo stringeva forte per lasciarci sopra qualche lacrima umida quando era necessario. Jimin = Consolazione

Non se ne separava mai perchè erano tutti speciali.

Presa dai mille ricordi che la riportavano all'età infantile, rinunciò a separarsi da quei piccoli pupazzi di pezza, e li adagiò tutti e quattro sul suo letto. L'età adulta non le permetteva di certo di poterci giocare ancora, ma in fondo non c'era nulla di male se teneva ancora quei suoi amici d'infanzia con sè. Ai suoi occhi sembravano diversi, come se il tempo fosse passato anche per loro, ma per certo l'età non poteva averli cambiati, erano solo dei peluche. 

Angolo:

Annyeong, mi è passata per la mente qualche giorno fa di scrivere questa nuova ff un pò strana. Premetto che non so per certo quando ci sarà il seguito, i capitoli non saranno molto lunghi credo. Spero di avervi incuriositi un pò :) se vi va fatemi sapere cosa ne pensate.  



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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


capitolo 1
MY STUFFED ANIMALS

"Ma perchè ci ha poggiati sul suo letto?" domanda Jimin facendosi spazio tra gli altri.

"Cosa vuoi che ne sappia! Gli umani sono strani e ipocriti. Veniamo affidati sempre ai bambini e quando questi crescono ci dimenticano" risponde Yoongi con tono quasi arrogante.

"Lo sai che lei non è così" si intromette JungKook. Yoongi rotea gli occhi al cielo, "Lei è uguale agli altri, ha fatto la stessa cosa o sbaglio?"

"Ehi ehi calmatevi" interviene Hoseok con il solito sorriso stampato in faccia a calmare la tensione creatasi, "L'importante è che ora siamo di nuovo insieme a lei" conclude incrociando le braccia al petto.

"Certo, fino a quando non ci abbandonerà di nuovo" conferma Yoongi.

"Davvero figo!"

"Cosa è figo Jimin?" Hoseok si volta per guardare quest'ultimo e non appena lo vede intento a specchiarsi e mandare dei baci al nulla sospira scoraggiato.

"Niente! Non c'è nulla da fare" si ripete Hoseok tra sè, "È mai possibile che ogni volta che prendiamo sembianze umane tu devi per forza specchiarti?"

Jimin gonfia le guance per il commento appena fatto da Hoseok. "Con quelle gambe corte che mi ritrovo sono costretto ad arrampicarmi per guardarmi allo specchio, e poi guardami! Da umano sono troppo irresistibile e ho decisamente le gambe più lunghe del dovuto".

"È ovvio che hai le gambe corte, sei un animale di pezza" borbotta Hoseok.

JungKook che è intento a origliare alla porta sente dei passi avvicinarsi alla stanza, "Ragazzi!" sussurra cercando di non farsi sentire, "Credo che sta tornando in camera".

"Tutti sul letto!" esclama Hoseok tirando Jimin per la manica della maglia.

Piombano in sincro tutti sul letto e si schiacciano a vicenda, il materasso si abbassa notevolmente non riuscendo a sostenere il peso di quattro persone.

"Idioti! Ci dovevamo trasformare prima" dice Yoongi prima di tornare a essere un animale di pezza.

La porta si apre, rivelando la ragazza in tutta la sua bellezza, pronta per andare al suo lavoro part-time; si avvicina al letto dove sono adagiati i suoi peluche, e tocca dolcemente la testa di Hoseok. "Cosa darei per portarti ancora con me...piccolo Hoseok" dice con un velo di tristezza.

La ragazza osserva velocemente l'orologio realizzando che doveva uscire di casa circa cinque minuti fa, afferra la borsa adagiata sulla sedia della scrivania ed esce dalla camera in tutta fretta.

Jimin respira prendendo quanta più aria possibile.

"Non mi dire che hai trattenuto il respiro" chiede Hoseok.

"Beh in realtà si, avevo paura mi scoprisse, sai com'è i peluche non respirano". Hoseok sospira ancora una volta bofonchiando un 'che stupido' si tira su dal letto scendendo e mettendosi di fronte ai ragazzi che sono ancora seduti: "Allora devo chiarirvi una cosa, lei ci vede come dei semplici peluche, ma è chiaro che se noi da peluche camminiamo lei può vederci e sentirci parlare; nel caso ci trasformiamo in esseri umani ci vedrà da essere umani, però a parte lei nessuno può vederci se non nelle sembianze da pupazzo di pezza imbalsamato per intenderci. Ovviamente lei ci vedrà solo se noi lo vogliamo"

"E come faremo ad essere visibili?" chiede il più piccolo piegando la testa di lato.

"Mi basta solo uno schiocco di dita"

"Bene, quindi noi non dobbiamo pensare a nulla, tu ci trasformerai da umani e tu ci riporterai alle nostre sembianze" conferma Yoongi.

"Esattamente. A proposito, avete visto la nostra bambina quanto è cresciuta?" Negli occhi di Hoseok si può vedere un luccichio talmente forte da illuminare tutto il suo viso.
"Vacci piano con l'emozione o rischi di abbagliarci tutti con la tua luminosità" dice Yoongi che aveva appena socchiuso gli occhi per prendere sonno, ormai stanco della situazione. 

"Però...ha ragione, è cambiata, è diventata grande e noi ci siamo persi gran parte della sua vita. Tutti gli abbracci che mi regalava sono scomparsi improvvisamente come cenere"

Jimin vedendo la tristezza negli occhi del più piccolo avvolge un braccio attorno alle sue spalle, "Sono certo che ti abbraccerà ancora" stava cercando di fare il possibile per tirargli su il morale con delle semplici parole, in fondo lui era la consolazione; era un suo dovere. Così fu, perchè sul viso del minore comparve un piccolo sorriso evidente, che non sfuggì agli occhi di Jimin.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


capitolo 2 Hye-jin ormai era sul posto di lavoro da due ore e non faceva altro che correre per il locale con in mano un vassoio, quel giorno quella caffetteria era decisamente troppo affollata e la stanchezza iniziava a farsi sentire, tra cinque minuti il suo turno sarebbe finalmente finito e poteva ritenersi fortunata di ritornarsene a casa. Finì di prendere le ultime ordinazioni e si sciolse il grembiule dalla vita "Lascio tutto nelle tue mani" esordì all'altra collega, porgendole il taccuino con su scritto le ordinazioni. Hye-jin uscì dal locale con passo felpato, inebriò l'aria, più fresca rispetto a quella calda e consumata del locale.

Si sentì afferrare un braccio e si voltò per comprendere l'identità di tale persona, tirò un lieve sorriso non appena vide il suo amico, che lavorava anche nella caffetteria. "Chanyeol! Come mai qui? Il tuo turno è finito già da un pezzo". Gli occhi sfuggenti del ragazzo prima si concentrarono sugli occhi di lei, e poi si abbassarono all'istante.  
"Ti stavo aspettando! Ti va di uscire con me più tardi?" domandò speranzoso.

Hye-jin d'altro canto, era stanca e non ne voleva di certo sapere di uscire di nuovo di casa, per non far dispiacere Chanyeol decise di accettare. "Va bene".
"Bene" sul viso di Chanyeol spuntò un sorriso, "Ti passo a prendere io tra un pò". Si salutarono e non appena Hye-jin constatò di essere abbastanza distante da Chanyeol sospirò, non che non volesse uscire con lui, ma ultimamente qual lavoro la stava stressando più del dovuto; tutto ciò che voleva fare dopo il suo lavoro, era tornarsene a casa e riposarsi.

La ragazza ormai arrivata a destinazione, estrasse le chiavi dalla tasca ed aprì, salì le scale faticosamente, le gambe le dolevano più del dovuto. Una volta dentro l'appartamento pensò che una bella doccia avrebbe tolto lo stress, si chiuse nel bagno e uscì dopo venti minuti, la camera non era molto distante, e con l'accappatoio addosso si diresse verso quest'ultima per cercare nell'armadio qualcosa da indossare. Estrasse il primo vestito che le sembrò andar bene e non si fece molti problemi.

I quattro animali di pezza la stavano osservando nelle loro sembianze da umani, non intuirono il motivo per il quale Hye-jin si stesse facendo tanto bella, era appena rientrata e non si aspettavano di certo che sarebbe riuscita nuovamente. La ragazza si disfò dell'accappatoio, i ragazzi rimasero a bocca aperta e il più piccolo arrossì; fuggirono dalla stanza per togliere dalla mente quella situazione imbarazzante, ma Hoseok si accorse che Jimin non era con loro. Era rimasto imbambolato a guardare Hye-Jin. Gli si avvicinò cautamente e gli tirò una sberla sulla nuca, lo trascinò con sè afferrandolo per il colletto della maglia e gli ripetè che tale cosa era scorretta.

"Mettiamo in chiaro una questione" esordì Hoseok, "Hye-jin deve avere la sua privacy" puntualizzò. Il minore ripensando alla scena accaduta in quei minuti indietro, arrossì per la seconda volta e si sentì colpire la nuca. "Vale anche per te il discorso piccoletto, non fare pensieri strani nella tua testolina" ribadì Hoseok, sembrò voler continuare il discorso, ma il citofono lo distrasse. "E ora chi sarà?" domandò Yoongi. Si diressero tutti nel salotto, videro Hye-jin aprire la porta, comparve un ragazzo dai capelli neri un pò spettinati. Alla vista di quel ragazzo i quattro si incupirono capendo il reale motivo di tanta bellezza da parte di Hye-jin.

Hye-jin fece accomodare il ragazzo sulla poltrona di pelle e lei si diresse in cucina per prendere qualcosa da bere.
"Pensi ancora che deve avere la sua privacy?" chiese Yoongi, porgendo la domanda a Hoseok.
"Beh...ora no" rispose.
"Dobbiamo intervenire, rendici visibili" continuò Yoongi.
"Non è ancora il momento, è troppo presto" sentenziò Hoseok. 
"Ragazzi, ho in mente una cosa, ora ci divertiremo un pò" sussurrò Jimin spiegando il tutto ai ragazzi.

I ragazzi si avvicinarono allo schienale del divano, afferrarono il ragazzo per le spalle e lo sballottarono da una parte ad un'altra con il risultato di farlo frastornare. I ragazzi riusciti nella loro missione d'intralcio batterono il cinque fra di loro per la buona riuscita. Hye-jin una volta uscita dalla cucina corse incontro al corpo disteso sul divano.
"Chanyeol, ti senti poco bene per caso?" domandò con aria preoccupata.
"Mi gira la testa, ti spiace se usciamo un'altra volta?"
"Va bene, ma riuscirai a tornare a casa?" domandò Hye-jin aiutandolo a sostenersi.
"Non preoccupartì, me la caverò". I due ragazzi si salutarono con un cenno di mano, chiuse la porta e si disfò del suo vestito per mettersi degli abiti più comodi.

Hye-jin era diretta in cucina per prendere un bicchiere d'acqua, i ragazzi si erano parati di fronte a lei: JungKook si limitava ad osservarla tenendo poggiati i gomiti sul tavolino, Yoongi e Jimin invece, sventolavano le mani davanti al viso della ragazza.
"Hye-jin" pronunciarono insieme.
"Ragazzi, non può sentirvi e vedervi fino a quando non lo decido io" bofonchiò Hoseok.
I due si arresero all'istante e non proferirono più parola, non volevano avere problemi con Hoseok.

La ragazza si preparò per andare a dormire e trovo i suoi peluche poggiati sul letto, vi si infilò dentro al letto portando con sè i suoi animali di pezza; tutti e quattro, e strinse tra le sue braccia, con maggior forza Yoongi che la accompagnò nel mondo dei sogni.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


capitolo 3 Per Hye-jin stava iniziando una nuova giornata lavorativa, uscii di casa ancora assonnata; non che non avesse dormito bene, ma la stanchezza era troppa in confronto alle ore in cui riposava. Nonostante avesse sonno era riuscita ad arrivare in tempo a lavoro, in lontananza scorse la scritta luminosa del locale, evidentemente era già arrivato qualcun'altro prima di lei; non ricordava nemmeno con chi stesse di turno quel giorno.

Nel frattempo i quattro peluche si erano decisi a seguirla, nelle loro sembianze da umani. Immaginavano che sarebbe andata a lavoro così, pensarono che non sarebbe stato male guardarla in quelle ore lavorative; entrarono dietro a Hye-jin, si girarono intorno per guardare il locale e si sedettero sul primo tavolo a caso. La videro indossare il grembiule e sistemarsi il berretto in testa. Dalla porta affianco al bancone apparve un ragazzo, i quattro ragazzi parvero riconoscere quella figura all'istante.

"Ma quello non è il pallone gonfiato che è venuto a casa l'altro giorno?" chiese Jimin con tono arrabbiato.
"Credo proprio di si" mormorò il più piccolo.
"Ecco perchè si conoscono, lavorano insieme!" disse Yoongi.
"Mi state dicendo che noi ci siamo ingelositi solo per un ragazzo qualunque?"

"Hoseok credevo fosse il suo ragazzo" disse Jimin abbassando la testa dispiaciuto.
"Abbiamo solo frainteso" spiegò JungKook.
"La prossima volta non mi farò convincere da voi, sia chiaro" concluse Hoseok.

"Buongiorno Hye-jin! Come stai?" la voce improvvisa del ragazzo la fece sussultare leggermente, si ritrovò Chanyeol alle sue spalle con un sorriso a trentadue denti, Hye-jin era quasi affascinata da quel sorriso, era così smagliante che quasi quasi lo invidiava e si chiedeva come facesse a stare in quel modo.
"Buongiorno Chanyeol, un pò stanca, ma sto bene. Tu piuttosto? Ieri sera ti sei ripreso poi?" chiese Hye-jin con tono gentile.
"Si, forse era solo un pò di stanchezza, ma ora mi sento meglio" il ragazzo circondò le braccia attorno alla vita della ragazza e posò il mento sulla spalla di lei; poi spostò il viso verso il collo di Hye-jin e ci lasciò sopra un piccolo bacio.

A quel contatto Hye-jin rabbrividì, sentì una scarica lungo la colonna vertebrale e si allontanò alla svelta.

"Ehm sbaglio o quel tizio ha appena baciato Hye-jin?" domandò Yoongi stropicciandosi gli occhi, credeva avesse visto male.
"Non sbagli proprio per niente, io quel pallone gonfiato lo riduco in un hamburger" bofonchiò Jimin a denti stretti sbattendo i pugni sul tavolino.
"Hoseok cosa stai aspettando per renderci visibili ai suoi occhi?" chiese JungKook.
"Non è il momento" disse quest'ultimo, lanciando un'occhiata al minore.

"Io sono stufo di aspettare, voglio stare con lei e parlarci quindi deciditi, altrimenti proprio in questo momento farò il bambino cattivo" concluse il più piccolo.
"La farete considerare una pazza che parla con il nulla, ma se è questo quello che volete vi accontento subito".

"Chanyeol ci sono dei clienti" esordì Hye-jin dirigendosi verso il tavolino dei quattro ragazzi. Il ragazzo alquanto sorpreso non riuscì a capire dove fossero i clienti, visto che non ce n'era l'ombra.
"Buongiorno, cosa desiderate?" la voce della ragazza era pacata e rilassante, si rivolse a loro mostrando un sorriso raggiante.
"Stupenda!" bofonchiò tra sè Jimin.
"Cosa?" chiese Hye-jin sporgendosi in avanti per capire meglio. Hoseok si precipitò a tirargli una sventola per farlo tornare nel mondo reale.

"Scusalo, non sa cosa dice di prima mattina" disse Hoseok inchinando la testa.
"Hye-jin! Ma con chi stai parlando?" la voce di Chanyeol fece voltare la ragazza verso di lui, se lo ritrovò alla sua destra; e quando tornò a voltarsi verso i ragazzi, questi non c'erano più. Non sapeva cosa dire, per un momento stava credendo di essere pazza, se non c'era nessuno con chi aveva parlato?
"Non lo so" disse la prima cosa plausibile che le passava per la mente.
"Sei sicura di stare bene?" chiese Chanyeol accarezzandole il viso.
"Sto bene, è solo stanchezza" ripetè.

***

Un'altra giornata era riuscita a portare a termine, e come ogni giorno una volta che il suo turno finiva tornava a casa, ripetè la strada che aveva fatto in mattinata e una volta a casa crollò sul divano del salotto e il sonno si impossessò di lei.

I quattro ragazzi dal pianerottolo superiore la osservarono e una volta che la ragazza era atterrata sul divano si guardarono tra di loro, scesero in salotto per guardarla più da vicino mettendosi in cerchio davanti a Hye-jin; tutti e quattro pensarono la stessa identica cosa: il suo viso era rilassato e tenero, respirava regolarmente con la bocca semichiusa e la voglia di coccolarla sfiorò il pensiero di tutti. Jimin istintivamente avvicinò lentamente la mano per spostarle dal viso delle ciocche di capelli che ricadevano su di esso.
"Non può dormire quì, deve andare a letto"
"Sono d'accordo con te Hoseok" disse Yoongi, "Qualcuno deve portarla in braccio fino alla camera" concluse quest'ultimo che, si avvicinò al viso della ragazza baciando la sua guancia.
"La porto io" esordì il più piccolo. La afferrò per le spalle facendo poggiare la testa di Hye-jin sul suo petto, infilò un braccio sotto le gambe e la prese in braccio facendo molta attenzione a non farla svegliare. La ragazza si mosse leggermente, ma non ebbe il coraggio di svegliarsi, socchiuse di poco gli occhi che richiuse velocemente l'istante dopo. JungKook sembrò irrigidirsi, ma tornò a respirare solo quando vide Hye-jin riaddormentarsi.

Salì le scale e arrivò in camera, la adagiò sul letto con molta delicatezza, e non appena il ragazzo la stava lasciando Hye-jin circondò con le braccia il collo di JungKook.
Il ragazzo perse un battito quando si ritrovò il viso e le labbra di Hye-jin a poca distanza, si sentì colto dall'imbarazzo e abbassò gli occhi per distrarsi, ingoiò la saliva e afferrò le braccia di Hye-jin per toglierle anche se non voleva farlo. Riuscì ad allontanarsi e uscì dalla stanza, tornando dai suoi amici.

"Dovremmo farle compagnia" disse Jimin.
"Concordo con te" Yoongi sbadigliò mettendo la mano davanti alla sua bocca e si diresse verso le scale insieme agli altri. 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


capitolo 4 Uno spiraglio di luce che arrivava dritto al viso di Hye-jin le fece aprire gli occhi, della serata precedente ricordava di essere tornata a casa stanca morta e di essere piombata sul divano. Si sollevò mettendosi seduta e solo in quel momento si accorse di non essere sul divano, ma sul suo letto. Si sentì confusa per un istante e provò ad immaginare a come sarebbe riuscita ad arrivare fin lì, era forse sonnambula? Quel pensiero le balenò per un po' nella testa, ma decise di non pensarci più, così si infilò le ciabatte che strascicava a terra e si diresse verso quella che doveva essere la sua cucina. In lontananza vide una figura, poggiata contro il muro, le sembrò molto famigliare. Si fece due domande su come una persona a lei sconosciuta fosse in casa sua. "Buongiorno" esordì il ragazzo mostrando uno dei suoi sorrisi migliori.

Hye-jin si strofinò gli occhi una volta, e poi un'altra volta ancora, ma questa figura continuava a comparire. "T-tu chi sei?" chiese titubante e con voce bassa. Sempre con il suo solito sorriso stampato in faccia si avvicinò alla ragazza, poggiandole una mano sulla spalla stringendola lievemente. "Sono il tuo peluche Hoseok, il tuo buon umore" ultimamente, stavano succedendo molte cose strane e a Hye-jin tornò alla mente l'episodio del locale, di quei quattro ragazzi. Cercando di ricordare e di sforzare la mente provò a rammentare i visi dei quattro, e spalancò la bocca non appena si ricordò di Hoseok. Non ci stava capendo più niente, si spiegava di come fosse possibile.

"Cosa sta succedendo? Tu sei solo un peluche, non puoi essere reale" rispose la ragazza con i suoi occhi lucidi.
"So che adesso potrai sentirti confusa, ma noi siamo reali" il ragazzo si fece serio, e fu lì che si sentì ancor più confusa per via della sua serietà.

Tolse bruscamente la mano di lui poggiata sulla sua spalla "È impossibile. Nulla di tutto ciò è reale, ti dimostrerò che i miei peluche sono in camera" in fretta e furia si diresse nella sua camera, si girò a destra e sinistra nel tentativo di individuarli, rovistò nell'armadio e sotto al letto; aveva messo a soqquadro tutta la stanza ma dei peluche non c'è ne era traccia, sembravano come volatilizzati. "Sono più che sicura di averli lasciati qui l'ultima volta" si ripeté a bassa voce riprendendo a cercare. Nel frattempo i quattro ragazzi si pararono davanti alla porta della sua stanza, aspettarono che lei si accorgesse di loro, ma sembrava talmente presa che non li degnò nemmeno di uno sguardo.

"Hye-jin siamo qui" sbottò con tono quasi brusco Yoongi, che fino a poco tempo fa stava attendendo un suo sguardo. La ragazza si voltò verso la voce in questione e quando li vide si sentì cedere. Li guardo e realizzò che quelle facce erano le stesse del locale. Si sollevò da terra e con passo lento si avvicinò ai quattro ragazzi, si ritrovò di fronte a Jimin, gli sfiorò una guancia per sentire se fosse davvero reale. "Siete umani?" chiese.

"Be' in realtà possiamo trasformarci da peluche a umani e viceversa, ma in questo momento si siamo umani" rispose Hoseok.
"Ho qualcosa che non va forse?" domandò Hye-jin abbassando gli occhi a terra.
"Cosa vuoi dire?" domandarono in coro Yoongi e Jimin che dall'inizio tennero lo sguardo puntato su di lei.
"Ho qualche problema mentale forse? O ho le allucinazioni?"
"Non hai nessun tipo di problema" rispose Jimin rassicurandola "È reale" continuò quest'ultimo. Hye-jin sembrava ancora scettica all'idea di credere a tali, passò di fianco ai ragazzi e tornò al piano inferiore. I quattro la seguirono fino al divano dove lei si sedette.

JungKook che tutto il tempo era stato a guardare, decise che quello era il momento giusto per agire. Le si avvicinò e la abbracciò saldamente. La strinse a sé più forte che poteva senza soffocarla, cercando di trasmetterla quanto più affetto possibile. Gli altri ragazzi si riguardarono fra loro turbati dal comportamento così espansivo del minore, in quanto era solito imbarazzarsi.
Il ragazzo si allontanò pian piano da Hye-jin e la afferrò per le spalle guardandola dritta in viso, gli restò difficile farlo, non era in grado di reggere lo sguardo per così tanto tempo; era consueto abbassare lo sguardo, in tale modo si sentiva sollevato e non era costretto a fissare gli occhi dell'altro, sopratutto se la persona in questione era Hye-jin. Cercò di provarci ugualmente doveva farcela per forza, oramai si era messo in gioco. Gli era complicato persino spiccicare una parola di senso compiuto, più ci provava più le parole gli morivano in gola, ingoiava ripetutamente la saliva e tentò di fare mente locale prima di aprire bocca.

"Spero che in questo modo hai potuto capire che sono reale, hai sentito le mie braccia e il mio corpo abbracciarti. Non dimenticare tutti gli abbracci che mi hai dato, potremmo continuare ancora...e non da semplice animale di pezza, ma da umano. Due braccia sono sempre meglio rispetto a delle zampe no?" JungKook riuscì a tirar fuori quello che la sua mente in quel lasso di tempo aveva pensato, ma con gli occhi un po' lucidi e il naso gocciolante. Sembrò commuoversi anche Hye-jin che le sorrise debolmente, gli afferrò il mento con due dita scoprendo il suo viso, e mentre una lacrima scendeva cautamente dal viso del ragazzo, Hye-jin provvedette a toglierla passandoci il pollice e accarezzando la sua guancia.

"Ora dovrei intervenire io consolazione"
"Si da il caso che è anche il mio turno caro Jimin visto che sono il buon umore, solo io posso renderla felice" si glorificò Hoseok.
"Mi sento escluso in questo contesto" esordì Yoongi, mostrando il labbro inferiore per sfoderare un broncio ben visibile.
"Non metterti in disparte dormiglione, ho bisogno di te per fare sonni tranquilli" asserì Hye-jin. Yoongi sembrò rasserenarsi a quelle parole, non riusciva a tenere il broncio a lungo tempo quando proferiva parola lei. Hoseok spalancò le braccia per sollecitare gli altri ad un abbraccio di gruppo, compresa Hye-jin che non si tirò indietro. Si strinsero e quasi non si schiacciarono tra loro.

 A interrompere l'abbraccio fu proprio la ragazza stessa "Ragazzi, io ho fame" enunciò, seguito da un brontolio allo stomaco; Hye-jin diventò paonazzo in viso quando tutti e quattro scoppiarono a ridere buttandosi a terra con le lacrime agli occhi. La ragazza corse in cucina per togliere l'imbarazzo provato e per cucinarsi qualcosa. I quattro la osservarono ai fornelli con un adorabile grembiule legato con un fiocco alla vita. In cerchio osservarono increduli il piatto poggiato sul tavolo, e fiutarono per sentire l'odore dell'alimento in questione. Secondo l'olfatto di JungKook sembrò qualcosa di estremamente gustoso e cercò di immaginarne il sapore.

"È pollo!" enunciò Hye-jin, "Volete assaggiarlo?" domandò. I quattro si guardarono, volevano prendere le stesse decisioni. Erano in dubbio, in fondo non conoscevano gli alimenti degli essere umani e provarli equivaleva a qualcosa di nuovo. "Si" pronunciarono tutti e quattro all'unisono poco dopo. La ragazza prese le bacchette insegnando a ognuno di loro il modo corretto per adoperarle, ma ai quattro ragazzi sembrò un' impresa quasi ardua. Non riuscivano a tenere allineate le bacchette e ogni qualvolta afferravano un cibo, queste si incrociavano. JungKook sembrò essere ad un passo dal divorare il boccone che aveva tra i due bastoncini, e proprio mentre lo stava sollevando per portarlo alla bocca cadde per la quinta volta.

"Perché è così complicato?" domandò Jimin ormai stanco, battendo la testa sul tavolino; era esausto di provare e riprovare.
"Forse perché non abbiamo mai imparato ad usarle, testa quadra!" asserì Yoongi che per l'ennesima volta stava sollevando l'ennesimo boccone, che fallì miseramente. Si rassegnarono all'idea di mangiare con le bacchette. "Perché dobbiamo usare le bacchette quando abbiamo le mani" fu di nuovo Yoongi a parlare e a quell'affermazione parvero illuminarsi tutti, come se quella fosse stata l'unica soluzione. In sincrono si fiondarono sulla pietanza, ognuno con il rispettivo boccone nel piatto. Quel cibo sembrò smuovere le papille gustative di tutti e quattro, era di loro gradimento e se ne meravigliarono anche loro stessi; a tal punto da riempirsi il piatto per la seconda volta.
 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


capitolo 5,1 In quei giorni passati i quattro peluche stavano pian piano imparando sempre di più da Hye-jin: dagli atteggiamenti degli essere umani alle pietanze privilegiate da questi ultimi.
A Hye-jin sembrava ancora così strano e surreale che quei quattro animali di pezza fossero reali, non riusciva a farsene una ragione. Però, si era accorta che la sua vita era decisamente cambiata. Prima aveva l'occasione di poter esprimere la sua spensieratezza e l'angoscia ai suoi quattro amici, senza che questi le rispondessero. Attualmente invece, poteva manifestare tutte le emozioni che aveva dentro di sé con qualcuno presente, con qualcuno di reale, che la ascoltasse, che gioisse con lei nei momenti più allegri e che la consolasse in circostanze demoralizzanti. Aveva trovato una famiglia perfetta, li considerava un po' come dei fratelli in grado di sostenerla.

Loro si limitavano e seguirla ovunque soprattutto quando si recava a lavoro, anche perché il tempo che le rimaneva dopo non era abbondante. Usciva in orario extra lavorativo rare volte, ma a Hye-jin andava bene quella vita. Prima magari la considerava un po' più monotona, ma quei quattro la rendevano decisamente più interessante ora come ora. Da quando erano riusciti a tramutarsi in umani rare volte li vedeva nella loro forma originaria, comparivano e scomparivano sotto gli occhi della ragazza, e spesso e volentieri Hye-jin veniva presa da un sussulto di spavento.

Chanyeol nell'ultimo periodo trovava strano il comportamento di Hye-jin, durante le ore lavorative la vedeva sobbalzare più volte e quando terminava di lavorare filava all'uscita, come se avesse fretta di andarsene. La conosceva fin dal tempo delle superiori, ed era più che convinto che in lei qualcosa fosse cambiato. Chanyeol nel momento in cui rifletteva era assorto a pulire lo stesso tavolino da ben cinque minuti. Strofinava e rivoltava il panno più volte pulendo la medesima parte.
"Ti stai accanendo sul tavolino per caso?". La voce e la vicinanza di Hye-jin lo fecero sobbalzare a tal punto da mettersi una mano sul petto.
"Ero solo assorto a pensare. Stai andando via?" chiese Chanyeol, vedendo la ragazza togliersi con un gesto rapido il grembiule.
"Si, ho finito il turno". Se la stava dando a gambe ancora una volta, ma prima che Hye-jin potesse fuggire la afferrò per il polso facendola voltare. Hye-jin per un attimo rimase stupita, e questo non passò inosservato agli occhi Chanyeol. "Mi devi ancora un pomeriggio da trascorrere insieme" ricordò il corvino.

"Non me ne sono dimenticata, e che ultimamente sono stanca e quando torno a casa crollo dal sonno" rispose alla svelta Hye-jin. Non poteva ammettere che passava il pomeriggio con quattro ragazzi, che per giunta riusciva a vedere solo lei.
"Domani hai la giornata libera vero?" domandò Chanyeol, sapendo già la risposta.
Hye-jin annuì, e fu proprio in quel momento che al ragazzo venne la brillante idea di chiederle di uscire. "Allora, usciamo domani!" affermò, senza togliere la mano dal polso della ragazza. Hye-jin sembrò pensarci per un attimo, ma alla fine acconsentì. Fu solo in quel momento che Chanyeol lasciò andare il suo polso.

Era stata colta alla sprovvista, e non poteva inventarsi una scusa per non uscire con Chanyeol. I due si salutarono con un cenno di mano e, una volta che Hye-jin giunse a casa si buttò a peso morto sul letto, a pancia in su e con il braccio destro poggiato sulla fronte.
"Ehi, sei tornata!" esclamò il ragazzo dai capelli verde menta, poggiando il gomito contro la porta.
"A quanto sembra" disse quasi in un sussurro seguito da un breve sospiro.
Yoongi sembrò accorgersi del cambiamento d' umore di Hye-jin. Attraversò l'intera stanza per raggiungerla, sedendosi all'estremità del letto.
"Cosa ti turba Hye-jin?" mormorò Yoongi affondando una mano sul materasso. La ragazza fu colta ancora una volta alla sprovvista, non poteva tenere nulla per sé che qualcuno riusciva a decifrarle ciò che le passava per la mente. Tirò un sorriso forzato per non dare nell'occhio nel tentativo di dargliela a bere. "Nulla, sono solo stanca" disse nel modo più risoluto.

"Stai mentendo. Cerchi di nasconderti facendo finta di essere stanca solo per deviare il discorso". La ragazza si sollevò dal letto mettendosi allo stesso pari del ragazzo, si fissava le mani per non incastonare gli occhi con quelli del ragazzo. "Hei, guardami" disse Yoongi, afferrando con due dita il mento di Hye-jin. "Puoi confidarti con me".
"Sono solo i miei complessi mentali, tranquillo".
"C'entra per caso quel ragazzo? Chanyeol?". Hye-jin annuì tornando a posare lo sguardo a terra. "Vuole che usciamo insieme domani, e io ho accettato". Tra i due ci furono minuti di silenzio e Yoongi non emise un singolo suono, persino Hye-jin percepì che dopo quello che avevo detto si era creata una certa tensione.

Il ragazzo dopo averci riflettuto su trovo una risposta da dare a Hye-jin. "Verro io con te, che ne dici?".
"Davvero?" chiese la ragazza sgranando di poco gli occhi.
"Sto davvero parlando seriamente" disse il ragazzo assumendo la faccia seria. Si avvicinò al viso di Hye-jin, infilando entrambe le mani tra i capelli per scompigliarli. La ragazza dal canto suo si ritrasse indietro, aggiustando quelle ciocche disordinate, ma Yoongi si divertiva con poco e disfare i capelli di Hye-jin era diventato uno dei suoi passatempi preferiti.


                                                                                                           
                                                                                                                        ***



Hye-jin si sentì più a suo agio sapendo che al suo fianco ci sarebbe stato Yoongi, non si sarebbe sentita sola in un certo senso. Si ripeteva dentro se stessa che quelle due o tre ore insieme a Chanyeol sarebbero passate in fretta. Sperava che i ragazzi non chiedessero del luogo dove fosse diretta, anche se ne dubitava. Doveva tenersi pronta a inventare delle scuse veritiere se questi avessero cercato delle spiegazioni.

Non voleva dare troppo nell'occhio vestendosi diversamente, così tirò fuori dall'armadio dei pantaloni neri strappati alle ginocchia e una delle sue tante adorate felpe. Persino per il trucco optò per quello che era mettere di solito. Aveva deciso con Yoongi che sarebbero usciti separatamente, e non insieme, per poi ritrovarsi alcuni metri più avanti.
"Sto uscendo!" quasi urlò, diretta all'uscita afferrando la maniglia della porta. Il primo a piombare nell'ingresso fu Jimin, teneva tra le mani un lecca lecca che di tanto in tanto portava in bocca. "Dove stai andando?" chiese piegando la testa di lato con il lecca lecca tra le labbra.

"Devo incontrare un'amica, lavora nel mio stesso locale" precisò, cercando di non balbettare e di non agitarsi troppo. Non le piaceva affatto dire le bugie, e quando si ritrovava a dirle si faceva prendere dall'ansia per paura di essere scoperta. Era convinta che se avesse detto di Chanyeol si sarebbero presentati tutti, non voleva assistere a uno show.
"Posso accompagnarti" mormorò Jimin che si stava dirigendo già all'uscita.
"F-forse è meglio di no, tornerò presto". L'ansia stava già iniziando a prendere il sopravvento, e questo non era di certo un bel segno. Si augurava che Jimin avrebbe cedesse al più presto, altrimenti le sue palpitazioni sarebbero aumentate come non mai, così come il suo volto completamente rosso.

Jimin sembrò acconsentire e si ritrasse indietro salutandola con un cenno di mano. Attese che la ragazza si infilasse il cappotto, la tirò a sé afferrandola per le maniche del soprabito, lo sistemò meglio e le abbottonò i bottoni. "Non devi prendere freddo" le disse, strizzandole di seguito la guancia.

Yoongi se ne stava insieme agli altri: era disteso sul letto della ragazza ad osservare ciò che facevano gli altri, il più piccolo si stava dilettando nel gioco delle freccette e Jimin, che era appena rientrato dalla porta si era focalizzato a guardarlo, fino a prenderne parte anche lui nel gioco. Hoseok invece stava sonnecchiando e di tanto in tanto si cullava sulla sedia a dondolo. Yoongi si sollevò dal letto e avvertì gli altri della sua assenza nel pomeriggio. Persino Jimin e JungKook si bloccarono e Hoseok si svegliò dal suo pisolino.
"Veniamo anche noi" dissero in coro Jimin e JungKook.
"No, non potete. Devo andare solo"
"Cos'è questa storia che oggi dovete stare tutti da soli! Prima Hye-jin, e ora anche tu"
"Aspetta aspetta Jimin. Hye-jin è uscita?" mormorò Hoseok sollevandosi dalla sedia. Jimin annuì solamente abbassando di conseguenza lo sguardo. "È uscita senza di noi?! Dobbiamo cercarla".

"Hoseok forse è meglio che restate a casa, è solo uscita!" questa volta fu Yoongi a parlare, che dentro se stesso stava sperando di fargli cambiare idea. Ma l'altro cautamente gli si avvicinò dubbioso. "Non è che avete un appuntamento voi due?" asserì Hoseok strizzando un po' gli occhi.
"Ma cosa dici?" disse Yoongi sfoderando un mezzo sorriso. 
"Yoongi, e strano che lei esce, e poco dopo esci anche tu" puntualizzò Hobi continuandolo a stuzzicare.
"È solo una coincidenza" rispose Yoongi che nel frattempo aveva preso a girare per la stanza. 

"Oh Yoongi è palese che ci stai nascondendo qualcosa, sputa il rospo!" in quel preciso istante fu Jimin a parlare, intento a togliere le freccette dal bersaglio.
"Promettetemi che non vi azzardate a fare nulla, altrimenti non parlerò"
"Lo promettiamo" dissero tutti in coro.
"Be' Hye-jin è uscita con Chanyeol oggi e mi sono proposto di accompagnarla" spiegò Yoongi un po' malinconico.

"Mi ha mentito! Per uscire con quel tizio poi, a me ha detto che usciva con una sua amica" il viso di Jimin dimostrava lo stato che poche volte era solito assumere, era un misto tra l'arrabbiato e il dispiaciuto, voleva bene a Hye-jin e non voleva di certo essere preso in giro.
Dopo un'attenta discussione si erano decisi di andare tutti insieme all'appuntamento. 

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


capitolo 5 Hye-jin stava aspettando ancora Yoongi, non faceva altro che guardare l'orologio e di tanto in tanto bofonchiava qualcosa. Sollevò lo sguardo per l'ennesima volta nella speranza di veder arrivare il ragazzo. Apparì sotto ai suoi occhi, ma non era solo c'erano tutti.

"Mi dispiace Hye-jin" fu l'unica cosa che uscì dalla bocca di Yoongi che se ne stava a fissare il vuoto. La ragazza rilasciò un debole sospiro che non passò inosservato agli occhi di tutti. Sapeva che la colpa non era di Yoongi, non lo biasimava, lui voleva solo aiutarla e questo lei lo aveva capito. Prima che questi potessero dire qualcosa anticipò la mossa di tutti. "Dispiace anche a me, avrei dovuto dirvelo", a interrompere quella conversazione fu proprio Chanyeol che chiamò a distanza Hye-jin. Si voltò notando il ragazzo sollevare la mano in aria sventolandola a destra e sinistra, le corse incontro fino a ritrovarselo di fronte. "Ehi" la salutò nuovamente posando le labbra sulla guancia della ragazza. Percepì del calore sulla sua guancia e il respiro di Chanyeol vicino alle sue labbra. Hye-jin cercò di rimanere il più indifferente possibile, ma quegli atteggiamenti non la aiutavano di certo. Dentro se stessa si ripeteva in continuazione di restare calma e di respirare. 

"Pallone gonfiato! Sei solo un pallone gonfiato" ripeteva Jimin a un centimetro dal viso di Chanyeol.
Hye-jin afferrò il ragazzo per un braccio trascinandolo nel primo locale che le passò sotto agli occhi. Decise di sedersi nel tavolino fuori anche se in realtà faceva freddo, stava battendo i denti, ma ormai si era seduta ed era troppo faticoso alzarsi di nuovo. Teneva lo sguardo basso, anche in quel momento faceva fatica a guardarlo, si stava torturando le mani inconsapevolmente e quando se ne accorse smise di farlo.
"Forse era meglio se andavamo dentro" Hye-jin sollevò lo sguardo notando la nuvolina bianca che si era formata in quel lasso di tempo che Chanyeol aveva parlato, percepì che anche lui aveva freddo. Erano seduti l'uno di fronte all'altro mentre i quattro ragazzi se ne stavano dietro a Hye-jin a scrutare i movimenti di Chanyeol.

"Sei strana ultimamente, ti sta succedendo qualcosa per caso?" enunciò il ragazzo posando la sua mano tiepida sopra a quella di Hye-jin, fredda al contrario della sua.
"Da cosa lo percepisci?" chiese Hye-jin guardando in tutt'altra direzione con sguardo vago.
"Beh...innanzitutto il tuo modo di evitare il mio sguardo, non riesci a non guardarmi negli occhi per soli cinque minuti, e poi dopo il lavoro scappi sempre. Sei distratta persino durante le ore lavorative"
"Forse...il problema potrebbe essere un ragazzo" doveva inventarsi qualcosa e non poteva dire di avere a che a fare con quattro peluche-ragazzi.
"Stai frequentando qualcuno?" domandò sgranando gli occhi. "Perché non me ne hai parlato?" continuò ancora stringendole di poco la mano.
"Ci stiamo solo conoscendo, non ci frequentiamo molto" lo liquidò. Anche questa volta stava mentendo.

"Sai cosa penso? Che questo ragazzo non sia adatto a te, perché ti sta cambiando. Non sei più tu Hye-jin!" il tono di voce del ragazzo si alzò leggermente, mentre i ragazzi da dietro blateravano qualcosa.
"Ma sentilo! Parla come se la conoscesse" proferì Jimin.

"Cosa ne vuoi sapere tu, ragazzino!" borbottò da dietro Hoseok.
"L'ho detto io che è un pallone gonfiato" rispose Jimin girando attorno a Chanyeol. Hye-jin poteva sentirli benissimo e con lo sguardo di tanto in tanto li seguiva.
JungKook si avvicinò a Chanyeol e poso le dita sul collo del ragazzo per provocargli solletico e a quel punto il ragazzo iniziò a dimenarsi e a ridere.
Hye-jin scosse varie volte la testa a destra a sinistra nel tentativo di farsi vedere da JungKook, quest'ultimo smise e Chanyeol si rese conto che non c'era nessuno a fargli il solletico "Ero sicuro che ci fosse qualcuno"
"Cosa hai sentito?"
"Come se qualcuno mi stesse facendo il solletico. Sarò diventato pazzo anche io, tornando al discorso di prima-". La ragazza era troppo impegnata a guardare i suoi amici, aveva paura che combinassero qualche scherzo come al loro solito e, per un momento si dimenticò persino di Chanyeol.

"Mi stai ascoltando Hye-jin?" la distrasse, sventolandole una mano davanti.
"Eh? Si ti sto ascoltando" rivenne dal suo stato di trance. 
"Lo vedi, anche ora ti stai distraendo" mormorò Chanyeol dispiaciuto.

La ragazza si alzò di scatto dalla sedia sbattendo le mani sul tavolo facendo sussultare il ragazzo. "Io sono così! Sono sempre io. Mi hai chiesto di uscire solo per discutere di questa cosa?" Hye-jin alzò il tono di voce.
"In realtà volevo dirti altro, ma lascia stare tanto ormai è troppo tardi, qualcuno è arrivato prima di me" Hye-jin non capì, cosa voleva dirle? Era troppo tardi per cosa? Tornò a sedersi tornando a respirare in modo regolare, "Cosa vuoi dire Chanyeol?"
Il ragazzo dall'altra parte del tavolo si sollevò portando una mano sulla nuca della ragazza, pian piano si avvicinò a lei, ma prima di raggiungere il suo obiettivo si ritrovò un piatto di plastica in faccia. "Ma cosa? Persino i piatti mi ostacolano" mormorò Chanyeol grattandosi nervosamente la nuca.

"Questo è troppo pallone gonfiato! Non ti permetterò di baciarla, mai e poi mai" Jimin si dimenava per colpire Chanyeol e Hoseok lo teneva fermo per le braccia dicendogli che non sarebbe servito a nulla, i suoi pugni sarebbero andati all'aria. Era stato proprio Jimin a mettere un piatto tra il viso di Hye-jin e Chanyeol.

"Jimin sta calmo!" intervenne JungKook per placare le iri furiose del maggiore.

"Come posso stare calmo? Vuole baciarla!" rispose.
"Non possiamo interferire nella sua vita sentimentale" il ragazzo dai capelli color menta interferì sentendosi ancora in colpa per aver detto la verità.
"Parla per te, io interferisco eccome! Lei non merita il primo che capita. Ricordatevi che è la nostra Hye-jin" in malo modo Jimin si liberò della presa di Hobi che per tutto il tempo lo aveva tenuto fermo, e con passo rapido scomparì all'istante.

"Senti Chanyeol...se non hai nient'altro da dirmi-"
"Posso...solo abbracciarti per un istante?" disse il ragazzo interrompendo Hye-jin. Chanyeol la stava pregando, pregando per un abbraccio.
Si unirono in un abbraccio stringendosi a vicenda, Chanyeol sfiorò i lunghi capelli mossi di Hye-jin stringendoli appena. Fece scorrere la mano fino alle punte, e lasciò cadere le lunghe ciocche sulle sue spalle. Chanyeol inebriò il profumo dei capelli della ragazza e quasi non voleva staccarsene. Hye-jin posò una mano sul petto del ragazzo, come per allontanarlo. "Restiamo così un altro po' Hye-jin, solo un altro po'" mormorò affondando il viso nel cappotto della ragazza.

Chanyeol si separò dalla ragazza mostrandole un sorriso come era solito fare. Rispetto alle altre volte quel riso era più malinconico e freddo, e non smagliante e solare.

Il ragazzo si siede dello stupido da solo mentalmente. Era così chiaro che il suo cuore provava qualcosa per Hye-jin. Agli occhi di Chanyeol era sempre bella, in qualsiasi momento. Persino durante il lavoro era splendida. Aveva perso talmente tante ore ad osservarla a tal punto da prendere un rimprovero e persino un ceffone dietro la nuca dal proprietario. Si era ormai convinto di volerci provare con Hye-jin, e proprio in quella giornata di freddo gelido voleva esprimerle i suoi sentimenti. Prima di uscire di casa Chanyeol voleva farsi più carino del solito, si era aggiustato i capelli ordinandoli alla perfezione, e persino scegliere l'abbinamento dei vestiti aveva richiesto più tempo del previsto: li indossava e faceva una specie di sfilata dall'armadio alla specchio poi si osservava e passava al prossimo capo d'abbigliamento. Tutto ciò si era ripetuto come minimo per tre o quattro volte. Chanyeol ripassò a mente ciò che avrebbe dovuto dire a Hye-jin, ma più lo ripeteva e più quelle parole gli sembravano banali, aveva ripreso il discorso già due volte eppure non riusciva a trovare una conclusione. Era agitato dall'idea di dover parlare di questo genere di cose, non era abituato e moriva al solo pensiero di sbagliare ciò che aveva programmato.

Nonostante tutto quello che aveva ideato, al solo udire che ci fosse di mezzo un altro ragazzo si dimenticò tutto, come un'amnesia. Si maledì all'istante per non aver fatto breccia per primo nel suo cuore. Era amareggiato e sconfortato dall'idea di dover dimenticare di Hye-jin, la classificò come una delle imprese impossibili e visto che lavoravano insieme era impossibile non incontrarsi. Gli balenò per la mente l'idea di cambiare i turni. Una delle probabilità, ma pensò che prima o poi sarebbero sicuramente capitati insieme.    

           


         

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


capitolo 7 Hye-jin quando tornò a casa si diresse verso la sua camera, era convinta che Jimin fosse lì. Spalancò la porta guardandosi a destra e sinistra, ma del ragazzo non ce n'era l'ombra.
La ragazza sospirò e un senso di colpa le attraversò la mente. Si precipitò nel salotto con l'auspicio di trovarlo lì, ma anche quella fu la seconda delusione. Trovò Hoseok seduto comodamente sulla poltrona. "Hoseok, per caso sai dov'è Jimin?" chiese titubante la ragazza, nella speranza di una riposta positiva.
Il maggiore scosse la testa a destra e a sinistra, segno di negazione. Hye-jin si rattristò, era tutta colpa sua se Jimin era arrabbiato con lei.
"Ehi, non preoccuparti per lui. È solo arrabbiato, poi gli passa" disse il ragazzo mostrando uno dei suoi sorrisi.
"Dici davvero?" chiese Hye-jin sedendosi vicino al maggiore.
"Piccola mia, puoi starne certa" Hoseok le sfiorò i capelli arrivando fino alla lunghezza. "Nel caso ne senti proprio la mancanza puoi provare a chiamarlo, lui ti sentirà".

La ragazza si alzò di scatto "Grazie" sussurrò prima di sparire nella sua camera.

"Jimin", proferì il suo nome e nello stesso istante si guardò attorno. Provò a chiamarlo una seconda volta, ma il ragazzo non si decideva a farsi vedere.
"Jimin, ho bisogno di parlarti. Ti prego" lo supplico. La ragazza andò a sedersi sul letto, ormai stanca. E un altro sospiro uscì dalle sue piccole labbra rosee.

"Cosa vuoi dirmi?". La voce rabbiosa del ragazzo la fece sussultare e girare in un attimo. Era vicino alla finestra e non sembrava intenzionato ad avvicinarsi a Hye-jin, lo sguardo accigliato del ragazzo era a dir poco inquietante, così la ragazza prese l'iniziativa parandosi davanti a lui. "Mi dispiace, mi dispiace di averti mentito". Jimin non era in grado nemmeno di guardarla, fissava dei punti qualunque all'interno della stanza.
La ragazza fece una pausa, ma proseguì poco dopo.
"Non volevo farlo, e solo che Chanyeol non vi andava molto a genio così-"
"Così ti sei confidata con Yoongi" sbottò di colpo il ragazzo. "Perché lui, e non me?" domandò poco dopo.

"Perché Yoongi è stato in grado di rassicurarmi, voleva aiutarmi. Tu hai dimostrato odio verso Chanyeol, come potevi consigliarmi cosa fare?"
"Be' questo è vero, non mi va di certo a genio quel pallone gonfiato, ma la cosa certa è che qualcosa ti consigliavo" disse incrociando le braccia al petto.
"Perché hai impedito a Chanyeol di baciarmi?" chiese Hye-jin. Jimin guardò di nuovo altrove e, solo una volta incrociò gli occhi della ragazza.  "Forse, perché sono un po' geloso" ammise, con un lieve rossore sulle guance. La ragazza scoppiò a ridere e Jimin non poté non arrossire ancora di più. "Ehi cos'hai da ridere ora?" chiese il ragazzo.
"Lo immaginavo, però volevo la tua conferma". Disse Hye-jin soddisfatta.

"Guarda che non c'è nulla da ridere, sono ancora arrabbiato con te. Non credere che ti perdonerò così facilmente" proferì il ragazzo girandosi dall'altro lato.
"Oh ti prego guanciotte paffutelle non tenermi il broncio così" proferì Hye-jin abbracciandolo da dietro e poggiando la testa sulla schiena del ragazzo. Jimin rimase pietrificato dal gesto della ragazza, non si aspettava certo un gesto simile.
"Ehi, ma come mi hai chiamato? Guanciotte paffutelle? Non mi si addice proprio!"
"Certo che ti si addice e visto che ci siamo voglio toccare le tue guanciotte" La ragazza si sporse per pizzicare le gote del ragazzo, ma quest'ultimo glielo impedì bloccandole le mani. "Yah! Non provarci nemmeno per sogno!" il maggiore quasi urlò e la ragazza mise un broncio di disappunto. "Piuttosto dammi un bacio" asserì il maggiore, assumendo uno sguardo malizioso.
"Jiminie pabo" la ragazza tentò di liberarsi dalla presa del ragazzo, ma non ci riuscì perché Jimin era più forte di lei. Si ritrovò catapultata sul letto con su sopra il ragazzo che scrutava ogni angolo del suo viso, la ragazza sentì il cuore perdere un battito, per la vicinanza del ragazzo e per lo sguardo del maggiore fisso su di lei.
Jimin la contemplò a lungo, si perdeva nelle iridi della ragazza e nei suoi magnifici tratti del viso. Le liberò i polsi dalla sua presa per sfiorarle il viso candido percorrendo la guancia e la mandibola con un tocco leggero, aveva persino paura a sfiorarla.

La ragazza se ne stava sotto di lui, inerme e, di tanto in tanto sbatteva le ciglia rapidamente tenendo gli occhi fissi sul ragazzo. Nel momento in cui Jimin si stava avvicinando al viso della ragazza Yoongi irruppe nella stanza spalancando la porta. Rimase talmente sorpreso che per poco non gli cadeva la mascella a terra.
Jimin si allontanò dalla ragazza mordendosi il labbro inferiore a sangue.

"Puoi smetterla di flirtare con lei?" esordì Yoongi guardandolo serio. L'altro non ci pensò due volte a rispondergli. "Può farlo quel pallone gonfiato non vedo perché non posso farlo io" ribatté. 

"Non voglio ripetertelo più Jimin" proferì il ragazzo dai capelli verdi richiudendo la porta alle sue spalle.

"Gli piaci! Perciò si comporta in quel modo" disse Jimin una volta che Yoongi se ne era andato.
"Non è vero. Come puoi dirlo?" domandò.
"Lo so e basta va bene? Sono un ragazzo pensi che non so ciò che prova? Lo sapevo fin dall' inzio" mormorò tra sé. "Piuttosto, cos'è successo dopo con quel pallone gonfiato?" chiese in un sussurro.
"Niente..." borbottò Hye-jin.
"Be' se ti disturba dimmelo, ci penserò io a picchiarlo" disse alzando il pugno in aria. La ragazza a quella scena non poté non sorridere. "Io e lui siamo solo amici" specificò lei.
"Amici un corno" brontolò. "Meglio non parlare di questo argomento, altrimenti rischio di litigare di nuovo con te" continuò il maggiore.

La ragazza notò il viso di Jimin più sereno e non cupo e arrabbiato, era riuscita a riappacificarsi con lui e ne era più che felice.
Per un momento notò una scintilla di malizia negli occhi del maggiore, Hye-jin sentì le guance scottare più del previsto, considerò la scena avvenuta in quei minuti indietro; alla vicinanza del viso del ragazzo, a quelle labbra dischiuse da cui fuoriusciva l'aria calda e, a quei occhi che continuavano ad osservare ogni parte del suo corpo. La presenza del maggiore le faceva sussultare di poco il cuore, soprattutto quando quest'ultimo osava.
Hye-jin sentiva il suo cuore confuso, non riusciva a capire con esattezza cosa provava per Jimin. Sapeva solo che in presenza sua diventava paonazzo in viso.

Non era convinta fosse amore perché in realtà stava bene anche con Yoongi. Riusciva a capirsi perfettamente con il ragazzo dai capelli verdi e, con il suo sesto senso percepiva persino le sue preoccupazioni. La pacatezza del ragazzo la tranquillizzava e, seppur non sorridesse così facilmente, Hye-jin era dell'idea che avesse un bel sorriso. Tornò alla realtà solo quando Jimin le cinse i fianchi con le braccia. Non oppose resistenza e affondò il viso nella maglia soffice del maggiore, beandosi del profumo che emanava.
"Ricordati che ti voglio bene" borbottò il ragazzo con voce ovattata, stringendola con maggiore forza. La ragazza si lasciò stringere dalle possenti braccia di Jimin, estasiandosi delle carezze che quest'ultimo le infondeva di tanto in tanto sulla testa.

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