My stuffed animals di _ChocolateKookie_ (/viewuser.php?uid=911308)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
i miei amici peluche
My
stuffed animals
Una bambina ha trascorso la sua infanzia giocando con i suoi peluche,
ha passato ogni singolo giorno e ogni singolo momento con essi: ha
sorriso, e ha pianto con loro. Ma ora, quella bambina è
cresciuta, ha messo da parte i suoi amici.
In una delle tante giornate di pulizia di primavera la ragazza sta
scegliendo cosa portare in soffitta dei suoi vecchi giochi, e tra essi,
nello scatolone colmo ricompaiono i suoi vecchi amici d'infanzia; ne
afferra uno tra le mani, per sentire quella consistenza morbidosa che
avevano un tempo, e per un attimo le sembrava di essere tornata ai
vecchi tempi.
Ne stringe un altro tra le mani e fa scivolare le sue dita su una delle
orecchie, tirandola appena, come era solita fare.
Ciascuno aveva un proprio nome, e ognuno aveva una caratteristica
diversa rispetto ad un altro: Un peluche, la cui maglietta
rappresentava le tre "Z" una sopra l'altra: la accompagnava nelle
braccia di Morfeo ogni notte. Yoongi
= Buon riposo
Un altro raffigurava due omini che si abbracciavano:
veniva costantemente abbracciato nell'arco della giornata. JungKook = Abbracci
Su di un altro era inciso una faccia sorridente: lo
portava con
sè quando si sentiva di buon umore, nessuno riusciva a
cambiare
il suo stato d'animo se non quel piccolo pupazzo di pezza. Hoseok = Buon umore
E poi l'ultimo: lui non aveva una qualche figura o un
semplice
omino che lo rappresentasse, la sua maglietta era vuota eppure per lei
rappresentava qualcosa di speciale: la consolava, e lo stringeva forte
per lasciarci sopra qualche lacrima umida quando era necessario. Jimin = Consolazione
Non se ne separava mai perchè erano tutti
speciali.
Presa dai mille ricordi che la riportavano all'età
infantile,
rinunciò a separarsi da quei piccoli pupazzi di pezza, e li
adagiò tutti e quattro sul suo letto. L'età
adulta non le
permetteva di certo di poterci giocare ancora, ma in fondo non c'era
nulla di male se teneva ancora quei suoi amici d'infanzia con
sè. Ai suoi occhi sembravano diversi, come se il tempo fosse
passato anche per loro, ma per certo l'età non
poteva
averli cambiati, erano solo dei peluche.
Angolo:
Annyeong, mi è passata per la mente qualche giorno
fa di scrivere questa nuova ff un pò strana. Premetto che
non so per certo quando ci sarà il seguito, i capitoli non
saranno molto lunghi credo. Spero di avervi incuriositi un
pò :) se vi va fatemi sapere cosa ne pensate.
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Capitolo 2 *** Capitolo 1 ***
capitolo 1
MY STUFFED ANIMALS
"Ma
perchè ci ha poggiati sul suo letto?" domanda Jimin
facendosi spazio tra gli altri.
"Cosa vuoi che ne sappia! Gli umani sono strani e ipocriti. Veniamo
affidati sempre ai bambini e quando questi crescono ci dimenticano"
risponde Yoongi con tono quasi arrogante.
"Lo sai che lei non è così" si intromette
JungKook.
Yoongi rotea gli occhi al cielo, "Lei è uguale agli altri,
ha
fatto la stessa cosa o sbaglio?"
"Ehi ehi calmatevi" interviene Hoseok con il solito sorriso stampato in
faccia a calmare la tensione creatasi, "L'importante è che
ora siamo di
nuovo insieme a lei" conclude incrociando le braccia al petto.
"Certo, fino a quando non ci abbandonerà di nuovo" conferma
Yoongi.
"Davvero figo!"
"Cosa è figo Jimin?" Hoseok si volta per guardare
quest'ultimo e
non appena lo vede intento a specchiarsi e mandare dei baci al nulla
sospira scoraggiato.
"Niente! Non c'è nulla da fare" si ripete Hoseok tra
sè,
"È mai possibile che ogni volta che prendiamo sembianze
umane tu devi
per forza specchiarti?"
Jimin gonfia le guance per il commento appena fatto da Hoseok. "Con
quelle gambe corte che mi ritrovo sono costretto ad arrampicarmi per
guardarmi allo specchio, e poi
guardami! Da umano sono troppo irresistibile e ho decisamente le gambe
più lunghe del dovuto".
"È ovvio che hai le gambe corte, sei un animale di pezza"
borbotta Hoseok.
JungKook che è intento a origliare alla porta sente dei
passi
avvicinarsi alla stanza, "Ragazzi!" sussurra cercando di non farsi
sentire, "Credo che sta tornando in camera".
"Tutti sul letto!" esclama Hoseok tirando Jimin per la manica della
maglia.
Piombano in sincro tutti sul letto e si schiacciano a vicenda, il
materasso si abbassa notevolmente non riuscendo a sostenere il peso di
quattro persone.
"Idioti! Ci dovevamo trasformare prima" dice Yoongi prima di tornare a
essere un animale di pezza.
La porta si apre, rivelando la ragazza in tutta la sua bellezza, pronta
per andare al suo lavoro part-time; si avvicina al letto dove sono
adagiati i suoi peluche, e tocca dolcemente la testa di Hoseok. "Cosa
darei per portarti ancora con me...piccolo Hoseok" dice con un velo di
tristezza.
La ragazza osserva velocemente l'orologio realizzando che doveva uscire
di casa circa cinque minuti fa, afferra la borsa adagiata sulla sedia
della scrivania ed esce dalla camera in tutta fretta.
Jimin respira prendendo quanta più aria possibile.
"Non mi dire che hai trattenuto il respiro" chiede Hoseok.
"Beh in realtà si, avevo paura mi scoprisse, sai
com'è i
peluche non respirano". Hoseok sospira ancora una volta bofonchiando un
'che stupido' si tira su
dal letto scendendo e mettendosi di fronte ai ragazzi che sono ancora
seduti: "Allora devo chiarirvi una cosa, lei ci vede come dei
semplici peluche, ma è chiaro che se noi da peluche
camminiamo
lei può vederci e sentirci parlare; nel caso ci trasformiamo
in
esseri umani ci vedrà da essere umani, però a
parte lei
nessuno può vederci se non nelle sembianze da pupazzo di
pezza
imbalsamato per intenderci. Ovviamente lei ci vedrà solo se
noi
lo vogliamo"
"E come faremo ad essere visibili?" chiede il più piccolo
piegando la testa di lato.
"Mi basta solo uno schiocco di dita"
"Bene, quindi noi non dobbiamo pensare a nulla, tu ci trasformerai da
umani e tu ci riporterai alle nostre sembianze" conferma Yoongi.
"Esattamente. A proposito, avete visto la nostra bambina quanto
è
cresciuta?" Negli occhi di Hoseok si può vedere un luccichio
talmente forte da illuminare tutto il suo viso.
"Vacci piano con l'emozione o rischi di abbagliarci tutti con la tua
luminosità" dice Yoongi che aveva appena socchiuso gli occhi
per prendere sonno, ormai stanco della situazione.
"Però...ha ragione, è cambiata, è
diventata grande
e noi ci siamo persi gran parte della sua vita. Tutti gli abbracci che
mi regalava sono scomparsi improvvisamente come cenere"
Jimin vedendo la tristezza negli occhi del più piccolo
avvolge
un braccio attorno alle sue spalle, "Sono certo che ti
abbraccerà ancora" stava cercando di fare il possibile per
tirargli su il morale con delle semplici parole, in fondo lui era la
consolazione; era un suo dovere. Così fu, perchè
sul viso
del minore comparve un piccolo sorriso evidente, che non
sfuggì
agli occhi di Jimin.
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Capitolo 3 *** Capitolo 2 ***
capitolo 2
Hye-jin ormai era sul posto di lavoro da due ore e non
faceva
altro che correre per il locale con in mano un vassoio, quel giorno
quella caffetteria era decisamente troppo affollata e la stanchezza
iniziava a farsi sentire, tra cinque minuti il suo turno sarebbe
finalmente finito e poteva ritenersi fortunata di ritornarsene a casa.
Finì di prendere le ultime ordinazioni e si sciolse il
grembiule
dalla vita "Lascio tutto nelle tue mani" esordì all'altra
collega, porgendole il taccuino con su scritto le ordinazioni. Hye-jin
uscì dal locale con passo felpato, inebriò
l'aria,
più fresca rispetto a quella calda e consumata del locale.
Si sentì afferrare un braccio e si voltò per
comprendere
l'identità di tale persona, tirò un lieve sorriso
non
appena vide il suo amico, che lavorava anche nella caffetteria.
"Chanyeol! Come mai qui? Il tuo turno è finito
già da un
pezzo". Gli occhi sfuggenti del ragazzo prima si concentrarono sugli
occhi di lei, e poi si abbassarono all'istante.
"Ti stavo aspettando! Ti va di uscire con me più tardi?"
domandò speranzoso.
Hye-jin d'altro canto, era stanca e non ne voleva di certo sapere di
uscire di nuovo di casa, per non far dispiacere Chanyeol decise di
accettare. "Va bene".
"Bene" sul viso di Chanyeol spuntò un sorriso, "Ti passo a
prendere io tra un pò". Si salutarono e non appena Hye-jin
constatò di essere abbastanza distante da Chanyeol
sospirò, non che non volesse uscire con lui, ma ultimamente
qual
lavoro la stava stressando più del dovuto; tutto
ciò che
voleva fare dopo il suo lavoro, era tornarsene a casa e riposarsi.
La ragazza ormai arrivata a destinazione, estrasse le chiavi dalla
tasca ed aprì, salì le scale faticosamente, le
gambe le
dolevano più del dovuto. Una volta dentro l'appartamento
pensò che una bella doccia avrebbe tolto lo stress, si
chiuse
nel bagno e uscì dopo venti minuti, la camera non era molto
distante, e con l'accappatoio addosso si diresse verso quest'ultima per
cercare nell'armadio qualcosa da indossare. Estrasse il primo vestito
che le sembrò andar bene e non si fece molti problemi.
I quattro animali di pezza la stavano osservando nelle loro sembianze
da umani, non intuirono il motivo per il quale Hye-jin si stesse
facendo tanto bella, era appena rientrata e non si aspettavano di certo
che sarebbe riuscita nuovamente. La ragazza si disfò
dell'accappatoio, i ragazzi rimasero a bocca aperta e il più
piccolo arrossì; fuggirono dalla stanza per togliere dalla
mente
quella situazione imbarazzante, ma Hoseok si accorse che Jimin non era
con loro. Era rimasto imbambolato a guardare Hye-Jin. Gli si
avvicinò cautamente e gli tirò una sberla sulla
nuca, lo
trascinò con sè afferrandolo per il colletto
della maglia
e gli ripetè che tale cosa era scorretta.
"Mettiamo in chiaro una questione" esordì Hoseok, "Hye-jin
deve
avere la sua privacy" puntualizzò. Il minore ripensando alla
scena accaduta in quei minuti indietro, arrossì per la
seconda
volta e si sentì colpire la nuca. "Vale anche per te il
discorso
piccoletto, non fare pensieri strani nella tua testolina"
ribadì
Hoseok, sembrò voler continuare il discorso, ma il citofono
lo
distrasse. "E ora chi sarà?" domandò Yoongi. Si
diressero tutti
nel salotto, videro Hye-jin aprire la porta, comparve un ragazzo dai
capelli neri un pò spettinati. Alla vista di quel ragazzo i
quattro si incupirono capendo il reale motivo di tanta bellezza da
parte di Hye-jin.
Hye-jin fece accomodare il ragazzo sulla poltrona di pelle e lei si
diresse in cucina per prendere qualcosa da bere.
"Pensi ancora che deve avere la sua privacy?" chiese Yoongi, porgendo
la domanda a Hoseok.
"Beh...ora no" rispose.
"Dobbiamo intervenire, rendici visibili" continuò Yoongi.
"Non è ancora il momento, è troppo presto"
sentenziò Hoseok.
"Ragazzi, ho in mente una cosa, ora ci divertiremo un pò"
sussurrò Jimin spiegando il tutto ai ragazzi.
I ragazzi si avvicinarono allo schienale del divano, afferrarono il
ragazzo per le spalle e lo sballottarono da una parte ad un'altra con
il risultato di farlo frastornare. I ragazzi riusciti nella loro
missione d'intralcio batterono il cinque fra di loro per la buona
riuscita. Hye-jin una volta uscita dalla cucina corse incontro al
corpo disteso sul divano.
"Chanyeol, ti senti poco bene per caso?" domandò con aria
preoccupata.
"Mi gira la testa, ti spiace se usciamo un'altra volta?"
"Va bene, ma riuscirai a tornare a casa?" domandò Hye-jin
aiutandolo a sostenersi.
"Non preoccupartì, me la caverò". I due ragazzi
si
salutarono con un cenno di mano, chiuse la porta e si disfò
del
suo vestito per mettersi degli abiti più comodi.
Hye-jin era diretta in cucina per prendere un bicchiere d'acqua, i
ragazzi si erano parati di fronte a lei: JungKook si limitava ad
osservarla tenendo poggiati i gomiti sul tavolino, Yoongi e Jimin
invece, sventolavano le mani davanti al viso della ragazza.
"Hye-jin" pronunciarono insieme.
"Ragazzi, non può sentirvi e vedervi fino a quando non lo
decido io" bofonchiò Hoseok.
I due si arresero all'istante e non proferirono più parola,
non volevano avere problemi con Hoseok.
La ragazza si preparò per andare a dormire e trovo i suoi
peluche poggiati sul letto, vi si infilò dentro al letto
portando
con sè i suoi animali di pezza; tutti e quattro, e strinse
tra
le sue braccia, con maggior forza Yoongi che la accompagnò
nel
mondo dei sogni.
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Capitolo 4 *** Capitolo 3 ***
capitolo 3
Per Hye-jin stava iniziando una nuova giornata lavorativa,
uscii
di casa ancora assonnata; non che non avesse dormito bene, ma la
stanchezza era troppa in confronto alle ore in cui riposava. Nonostante
avesse sonno era riuscita ad arrivare in tempo a lavoro, in lontananza
scorse la scritta luminosa del locale, evidentemente era già
arrivato qualcun'altro prima di lei; non ricordava nemmeno con chi
stesse di turno quel giorno.
Nel frattempo i quattro peluche si erano decisi a seguirla, nelle loro
sembianze da umani. Immaginavano che sarebbe andata a lavoro
così, pensarono che non sarebbe stato male guardarla in
quelle
ore lavorative; entrarono dietro a Hye-jin, si girarono intorno per
guardare il locale e si sedettero sul primo tavolo a caso. La videro
indossare il grembiule e sistemarsi il berretto in testa. Dalla porta
affianco al bancone apparve un ragazzo, i quattro ragazzi parvero
riconoscere quella figura all'istante.
"Ma quello non è il pallone gonfiato che è venuto
a casa l'altro giorno?" chiese Jimin con tono arrabbiato.
"Credo proprio di si" mormorò il più piccolo.
"Ecco perchè si conoscono, lavorano insieme!" disse
Yoongi.
"Mi state dicendo che noi ci siamo ingelositi solo per un ragazzo
qualunque?"
"Hoseok credevo fosse il suo ragazzo" disse Jimin abbassando la testa
dispiaciuto.
"Abbiamo solo frainteso" spiegò JungKook.
"La prossima volta non mi farò convincere da voi, sia
chiaro" concluse Hoseok.
"Buongiorno Hye-jin! Come stai?" la voce improvvisa del ragazzo la fece
sussultare leggermente, si ritrovò Chanyeol alle sue spalle
con
un sorriso a trentadue denti, Hye-jin era quasi affascinata da quel
sorriso, era così smagliante che quasi quasi lo invidiava e
si
chiedeva come facesse a stare in quel modo.
"Buongiorno Chanyeol, un pò stanca, ma sto bene. Tu
piuttosto?
Ieri sera ti sei ripreso poi?" chiese Hye-jin con tono gentile.
"Si, forse era solo un pò di stanchezza, ma ora mi sento
meglio"
il ragazzo circondò le braccia attorno alla vita della
ragazza e
posò il mento sulla spalla di lei; poi spostò il
viso
verso il collo di Hye-jin e ci lasciò sopra un piccolo
bacio.
A quel contatto Hye-jin rabbrividì, sentì una
scarica
lungo la colonna vertebrale e si allontanò alla svelta.
"Ehm sbaglio o quel tizio ha appena baciato Hye-jin?"
domandò
Yoongi stropicciandosi gli occhi, credeva avesse visto male.
"Non sbagli proprio per niente, io quel pallone gonfiato lo riduco in
un
hamburger" bofonchiò Jimin a denti stretti sbattendo i pugni
sul
tavolino.
"Hoseok cosa stai aspettando per renderci visibili ai suoi occhi?"
chiese JungKook.
"Non è il momento" disse quest'ultimo, lanciando un'occhiata
al minore.
"Io sono stufo di aspettare, voglio stare con lei e parlarci quindi
deciditi, altrimenti proprio in questo momento farò il
bambino
cattivo" concluse il più piccolo.
"La farete considerare una pazza che parla con il nulla, ma se
è questo quello che volete vi accontento subito".
"Chanyeol ci sono dei clienti" esordì Hye-jin dirigendosi
verso
il tavolino dei quattro ragazzi. Il ragazzo alquanto sorpreso non
riuscì a capire dove fossero i clienti, visto che non ce
n'era l'ombra.
"Buongiorno, cosa desiderate?" la voce della ragazza era pacata e
rilassante, si rivolse a loro mostrando un sorriso raggiante.
"Stupenda!" bofonchiò tra sè Jimin.
"Cosa?" chiese Hye-jin sporgendosi in avanti per capire meglio. Hoseok
si precipitò a tirargli una sventola per farlo tornare nel
mondo
reale.
"Scusalo, non sa cosa dice di prima mattina" disse Hoseok inchinando la
testa.
"Hye-jin! Ma con chi stai parlando?" la voce di Chanyeol fece voltare
la ragazza verso di lui, se lo ritrovò alla sua destra; e
quando
tornò a voltarsi verso i ragazzi, questi non c'erano
più.
Non sapeva cosa dire, per un momento stava credendo di essere pazza, se
non c'era nessuno con chi aveva parlato?
"Non lo so" disse la prima cosa plausibile che le passava per la mente.
"Sei sicura di stare bene?" chiese Chanyeol accarezzandole il viso.
"Sto bene, è solo stanchezza" ripetè.
***
Un'altra
giornata era riuscita a
portare a termine, e come ogni giorno una volta che il suo turno finiva
tornava a casa, ripetè la strada che aveva fatto in
mattinata e
una volta a casa crollò sul divano del salotto e il sonno
si impossessò di lei.
I quattro ragazzi dal pianerottolo superiore la osservarono e una volta
che la ragazza era atterrata sul divano si guardarono tra di loro,
scesero in salotto per guardarla più da vicino mettendosi in
cerchio davanti a Hye-jin; tutti e quattro pensarono la stessa identica
cosa: il suo viso era rilassato e tenero, respirava regolarmente con la
bocca semichiusa e la voglia di coccolarla sfiorò il
pensiero di
tutti. Jimin istintivamente avvicinò lentamente la mano per
spostarle dal viso delle ciocche di capelli che ricadevano su di esso.
"Non può dormire quì, deve andare a letto"
"Sono d'accordo con te Hoseok" disse Yoongi, "Qualcuno deve portarla in
braccio fino alla camera" concluse quest'ultimo che, si
avvicinò
al viso della ragazza baciando la sua guancia.
"La porto io" esordì il più piccolo. La
afferrò
per le spalle facendo poggiare la testa di Hye-jin sul suo petto,
infilò un braccio sotto le gambe e la prese in braccio
facendo
molta attenzione a non farla svegliare. La ragazza si mosse
leggermente, ma non ebbe il coraggio di svegliarsi, socchiuse di poco
gli occhi che richiuse velocemente l'istante dopo. JungKook
sembrò irrigidirsi, ma tornò a respirare solo
quando vide
Hye-jin riaddormentarsi.
Salì le scale e arrivò in camera, la
adagiò sul
letto con molta delicatezza, e non appena il ragazzo la stava lasciando
Hye-jin circondò con le braccia il collo di JungKook.
Il ragazzo perse un battito quando si ritrovò il viso e le
labbra di
Hye-jin a poca distanza, si sentì colto dall'imbarazzo e
abbassò gli occhi per distrarsi, ingoiò la saliva
e
afferrò le braccia di Hye-jin per toglierle anche se non
voleva farlo. Riuscì ad
allontanarsi e uscì dalla stanza, tornando dai suoi amici.
"Dovremmo farle compagnia" disse Jimin.
"Concordo con te" Yoongi sbadigliò mettendo la mano davanti
alla
sua bocca e si diresse verso le scale insieme agli altri.
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Capitolo 5 *** Capitolo 4 ***
capitolo 4
Uno spiraglio di luce che arrivava dritto al viso di Hye-jin
le
fece aprire gli occhi, della serata precedente ricordava di essere
tornata a casa stanca morta e di essere piombata sul divano. Si
sollevò mettendosi seduta e solo in quel momento si accorse
di
non essere sul divano, ma sul suo letto. Si
sentì
confusa per un istante e provò ad immaginare a come sarebbe
riuscita ad arrivare fin lì, era forse sonnambula? Quel
pensiero le balenò per un po' nella testa, ma
decise di non pensarci più, così si
infilò le
ciabatte che strascicava a terra e si diresse verso quella che doveva
essere la sua cucina. In lontananza vide una figura, poggiata contro il
muro, le sembrò molto famigliare. Si fece due domande su
come
una persona a lei sconosciuta fosse in casa sua. "Buongiorno"
esordì il ragazzo mostrando uno dei suoi sorrisi migliori.
Hye-jin si strofinò gli occhi una volta, e poi un'altra
volta
ancora, ma questa figura continuava a comparire. "T-tu chi sei?" chiese
titubante e con voce bassa. Sempre con il suo solito sorriso stampato
in faccia si avvicinò alla ragazza, poggiandole una mano
sulla
spalla stringendola lievemente. "Sono il tuo peluche Hoseok, il tuo
buon umore" ultimamente, stavano succedendo molte cose strane e a
Hye-jin tornò alla mente l'episodio del locale, di quei
quattro
ragazzi. Cercando di ricordare e di sforzare la mente provò
a
rammentare i visi dei quattro, e spalancò la bocca non
appena si
ricordò di Hoseok. Non ci stava capendo più
niente, si
spiegava di come fosse possibile.
"Cosa sta succedendo? Tu sei solo un peluche, non puoi essere reale"
rispose la ragazza con i suoi occhi lucidi.
"So che adesso potrai sentirti confusa, ma noi siamo reali" il ragazzo
si fece serio, e fu lì che si sentì ancor
più
confusa per via della sua serietà.
Tolse bruscamente la mano di lui poggiata sulla sua spalla
"È
impossibile. Nulla di tutto ciò è reale, ti
dimostrerò che i miei peluche sono in camera" in fretta e
furia
si diresse nella sua camera, si girò a destra e sinistra nel
tentativo di individuarli, rovistò nell'armadio e sotto al
letto; aveva messo a soqquadro tutta la stanza ma dei peluche non
c'è ne era traccia, sembravano come volatilizzati. "Sono
più che sicura di averli lasciati qui l'ultima volta" si
ripeté a bassa voce riprendendo a cercare. Nel frattempo i
quattro ragazzi si pararono davanti alla porta della sua stanza,
aspettarono che lei si accorgesse di loro, ma sembrava talmente presa
che non li degnò nemmeno di uno sguardo.
"Hye-jin siamo qui" sbottò con tono quasi brusco Yoongi, che
fino a poco tempo fa stava attendendo un suo sguardo. La ragazza si
voltò verso la voce in questione e quando li vide si
sentì cedere. Li guardo e realizzò che quelle
facce erano
le stesse del locale. Si sollevò da terra e con passo lento
si
avvicinò ai quattro ragazzi, si ritrovò di fronte
a
Jimin, gli sfiorò una guancia per sentire se fosse davvero
reale. "Siete umani?" chiese.
"Be' in realtà possiamo trasformarci da peluche a umani e
viceversa, ma in questo momento si siamo umani" rispose Hoseok.
"Ho qualcosa che non va forse?" domandò Hye-jin abbassando
gli occhi a terra.
"Cosa vuoi dire?" domandarono in coro Yoongi e Jimin che dall'inizio
tennero lo sguardo puntato su di lei.
"Ho qualche problema mentale forse? O ho le allucinazioni?"
"Non hai nessun tipo di problema" rispose Jimin rassicurandola
"È reale" continuò quest'ultimo. Hye-jin sembrava
ancora
scettica all'idea di credere a tali, passò di fianco ai
ragazzi
e tornò al piano inferiore. I quattro la seguirono fino al
divano dove lei si sedette.
JungKook che tutto il tempo era stato a guardare, decise che quello era
il momento giusto per agire. Le si avvicinò e la
abbracciò saldamente. La strinse a sé
più forte
che poteva senza soffocarla, cercando di trasmetterla quanto
più
affetto possibile. Gli altri ragazzi si riguardarono fra loro turbati
dal comportamento così espansivo del minore, in quanto era
solito imbarazzarsi.
Il ragazzo si allontanò pian piano da Hye-jin e la
afferrò per le spalle guardandola dritta in viso, gli
restò difficile farlo, non era in grado di reggere lo
sguardo
per così tanto tempo; era consueto abbassare lo sguardo, in
tale
modo si sentiva sollevato e non era costretto a fissare gli occhi
dell'altro, sopratutto se la persona in questione era Hye-jin.
Cercò di provarci ugualmente doveva farcela per forza,
oramai si
era messo in gioco. Gli era complicato persino spiccicare una parola di
senso compiuto, più ci provava più le parole gli
morivano
in gola, ingoiava ripetutamente la saliva e tentò di fare
mente
locale prima di aprire bocca.
"Spero che in questo modo hai potuto capire che sono reale, hai sentito
le mie braccia e il mio corpo abbracciarti. Non dimenticare tutti gli
abbracci che mi hai dato, potremmo continuare ancora...e non da
semplice animale di pezza, ma da umano. Due braccia sono sempre meglio
rispetto a delle zampe no?" JungKook riuscì a tirar fuori
quello
che la sua mente in quel lasso di tempo aveva pensato, ma con gli occhi
un po' lucidi e il naso gocciolante. Sembrò commuoversi
anche Hye-jin che le sorrise debolmente, gli afferrò il
mento
con due dita scoprendo il suo viso, e mentre una lacrima scendeva
cautamente dal viso del ragazzo, Hye-jin provvedette a toglierla
passandoci il pollice e accarezzando la sua guancia.
"Ora dovrei intervenire io consolazione"
"Si da il caso che è anche il mio turno caro Jimin visto che
sono il buon umore, solo io posso renderla felice" si
glorificò
Hoseok.
"Mi sento escluso in questo contesto" esordì Yoongi,
mostrando
il labbro inferiore per sfoderare un broncio ben visibile.
"Non metterti in disparte dormiglione, ho bisogno di te per fare sonni
tranquilli" asserì Hye-jin. Yoongi sembrò
rasserenarsi a
quelle parole, non riusciva a tenere il broncio a lungo tempo quando
proferiva parola lei. Hoseok spalancò le braccia per
sollecitare
gli altri ad un abbraccio di gruppo, compresa Hye-jin che non si
tirò indietro. Si strinsero e quasi non si schiacciarono tra
loro.
A interrompere l'abbraccio fu proprio la ragazza stessa
"Ragazzi,
io ho fame" enunciò, seguito da un brontolio allo stomaco;
Hye-jin diventò paonazzo in viso quando tutti e quattro
scoppiarono a ridere buttandosi a terra con le lacrime agli occhi. La
ragazza corse in cucina per togliere l'imbarazzo provato e per
cucinarsi qualcosa. I quattro la osservarono ai fornelli con un
adorabile grembiule legato con un fiocco alla vita. In cerchio
osservarono increduli il piatto poggiato sul tavolo, e fiutarono per
sentire l'odore dell'alimento in questione. Secondo l'olfatto di
JungKook sembrò qualcosa di estremamente gustoso e
cercò
di immaginarne il sapore.
"È pollo!" enunciò Hye-jin, "Volete assaggiarlo?"
domandò. I quattro si guardarono, volevano prendere le
stesse
decisioni. Erano in dubbio, in fondo non conoscevano gli alimenti degli
essere umani e provarli equivaleva a qualcosa di nuovo. "Si"
pronunciarono tutti e quattro all'unisono poco dopo. La ragazza prese
le bacchette insegnando a ognuno di loro il modo corretto per
adoperarle, ma ai quattro ragazzi sembrò un' impresa quasi
ardua. Non riuscivano a tenere allineate le bacchette e ogni qualvolta
afferravano un cibo, queste si incrociavano. JungKook
sembrò essere ad un passo dal divorare il boccone che aveva
tra
i due bastoncini, e proprio mentre lo stava sollevando per portarlo
alla bocca cadde per la quinta volta.
"Perché è così complicato?"
domandò Jimin
ormai stanco, battendo la testa sul tavolino; era esausto di provare e
riprovare.
"Forse perché non abbiamo mai imparato ad usarle, testa
quadra!"
asserì Yoongi che per l'ennesima volta stava sollevando
l'ennesimo boccone, che fallì miseramente. Si rassegnarono
all'idea di mangiare con le bacchette. "Perché dobbiamo
usare le
bacchette quando abbiamo le mani" fu di nuovo Yoongi a parlare e a
quell'affermazione parvero illuminarsi tutti, come se quella fosse
stata l'unica soluzione. In sincrono si fiondarono sulla pietanza, ognuno
con
il rispettivo boccone nel piatto. Quel cibo sembrò smuovere
le
papille gustative di tutti e quattro, era di loro gradimento e se ne
meravigliarono anche loro stessi; a tal punto da riempirsi il piatto
per la seconda volta.
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Capitolo 6 *** Capitolo 5 ***
capitolo 5,1
In quei giorni passati i quattro peluche stavano pian piano
imparando sempre di più da Hye-jin: dagli atteggiamenti
degli
essere umani alle pietanze privilegiate da questi ultimi.
A Hye-jin sembrava ancora così strano e surreale che quei
quattro animali di pezza fossero reali, non riusciva a farsene una
ragione. Però, si era accorta che la sua vita era
decisamente
cambiata. Prima aveva l'occasione di poter esprimere la sua
spensieratezza e l'angoscia ai suoi quattro amici, senza che questi le
rispondessero. Attualmente invece, poteva manifestare tutte le emozioni
che aveva dentro di sé con qualcuno presente, con qualcuno
di
reale, che la ascoltasse, che gioisse con lei nei momenti
più
allegri e che la consolasse in circostanze demoralizzanti. Aveva
trovato una famiglia perfetta, li considerava un po' come dei
fratelli in grado di sostenerla.
Loro si limitavano e seguirla ovunque soprattutto quando si recava a
lavoro, anche perché il tempo che le rimaneva dopo non
era abbondante. Usciva in orario extra lavorativo rare volte, ma a
Hye-jin andava bene quella vita. Prima magari la considerava un
po' più monotona, ma quei quattro la rendevano decisamente
più interessante ora come ora. Da quando erano riusciti a
tramutarsi in umani rare volte li vedeva nella loro forma originaria,
comparivano e scomparivano sotto gli occhi della ragazza, e spesso e
volentieri Hye-jin veniva presa da un sussulto di spavento.
Chanyeol nell'ultimo periodo trovava strano il comportamento di
Hye-jin, durante le ore lavorative la vedeva sobbalzare più
volte e quando terminava di lavorare filava all'uscita, come se avesse
fretta di andarsene. La conosceva fin dal tempo delle superiori, ed era
più che convinto che in lei qualcosa fosse cambiato.
Chanyeol
nel momento in cui rifletteva era assorto a pulire lo stesso tavolino
da ben cinque minuti. Strofinava e rivoltava il panno più
volte
pulendo la medesima parte.
"Ti stai accanendo sul tavolino per caso?". La voce e la vicinanza di
Hye-jin lo fecero sobbalzare a tal punto da mettersi una mano sul
petto.
"Ero solo assorto a pensare. Stai andando via?" chiese Chanyeol,
vedendo la ragazza togliersi con un gesto rapido il grembiule.
"Si, ho finito il turno". Se la stava dando a gambe ancora una volta,
ma
prima che Hye-jin potesse fuggire la afferrò per il polso
facendola voltare. Hye-jin per un attimo rimase stupita, e questo non
passò inosservato agli occhi Chanyeol. "Mi devi ancora un
pomeriggio da
trascorrere insieme" ricordò il corvino.
"Non me ne sono dimenticata, e che ultimamente sono stanca e quando
torno a casa crollo dal sonno" rispose alla svelta Hye-jin. Non poteva
ammettere che passava il pomeriggio con quattro ragazzi, che per giunta
riusciva a vedere solo lei.
"Domani hai la giornata libera vero?" domandò Chanyeol,
sapendo già la risposta.
Hye-jin annuì, e fu proprio in quel momento che al ragazzo
venne
la brillante idea di chiederle di uscire. "Allora, usciamo domani!"
affermò, senza togliere la mano dal polso della
ragazza.
Hye-jin sembrò pensarci per un attimo, ma alla fine
acconsentì. Fu solo in quel momento che Chanyeol
lasciò andare
il suo polso.
Era stata colta alla sprovvista, e non poteva inventarsi una scusa per
non uscire con Chanyeol. I due si salutarono con un cenno di mano e,
una
volta che Hye-jin giunse a casa si buttò a peso morto sul
letto,
a pancia in su e con il braccio destro poggiato sulla fronte.
"Ehi, sei tornata!" esclamò il ragazzo dai capelli verde
menta, poggiando il gomito contro la porta.
"A quanto sembra" disse quasi in un sussurro seguito da un breve
sospiro.
Yoongi sembrò accorgersi del cambiamento d' umore di
Hye-jin. Attraversò l'intera stanza per raggiungerla,
sedendosi
all'estremità del letto.
"Cosa ti turba Hye-jin?" mormorò Yoongi affondando una mano
sul
materasso. La ragazza fu colta ancora una volta alla sprovvista, non
poteva tenere nulla per sé che qualcuno riusciva a
decifrarle
ciò che le passava per la mente. Tirò un sorriso
forzato
per non dare nell'occhio nel tentativo di dargliela a bere. "Nulla,
sono solo stanca" disse nel modo più risoluto.
"Stai mentendo. Cerchi di nasconderti facendo finta di essere stanca
solo per deviare il discorso". La ragazza si sollevò dal
letto
mettendosi allo stesso pari del ragazzo, si fissava le mani per non
incastonare gli occhi con quelli del ragazzo. "Hei, guardami" disse
Yoongi, afferrando con due dita il mento di Hye-jin. "Puoi confidarti
con me".
"Sono solo i miei complessi mentali, tranquillo".
"C'entra per caso quel ragazzo? Chanyeol?". Hye-jin annuì
tornando a
posare lo sguardo a terra. "Vuole che usciamo insieme domani, e io ho
accettato". Tra i due ci furono minuti di silenzio e Yoongi non emise
un singolo suono, persino Hye-jin percepì che dopo quello
che
avevo detto si era creata una certa tensione.
Il ragazzo dopo averci riflettuto su trovo una risposta da dare a
Hye-jin. "Verro io con te, che ne dici?".
"Davvero?" chiese la ragazza sgranando di poco gli occhi.
"Sto davvero parlando seriamente" disse il ragazzo assumendo la faccia
seria. Si avvicinò al viso di Hye-jin, infilando entrambe le
mani tra i capelli per scompigliarli. La ragazza dal canto suo si
ritrasse indietro, aggiustando quelle ciocche disordinate, ma Yoongi si
divertiva con poco e disfare i capelli di Hye-jin era diventato uno dei
suoi passatempi preferiti.
***
Hye-jin si sentì più a suo agio sapendo che al
suo fianco
ci sarebbe stato Yoongi, non si sarebbe sentita sola in un certo senso.
Si ripeteva dentro se stessa che quelle due o tre ore insieme a
Chanyeol sarebbero passate in fretta. Sperava che i ragazzi non
chiedessero del
luogo dove fosse diretta, anche se ne dubitava. Doveva tenersi pronta a
inventare delle scuse veritiere se questi avessero cercato delle
spiegazioni.
Non voleva dare troppo nell'occhio vestendosi diversamente,
così
tirò fuori dall'armadio dei pantaloni neri strappati alle
ginocchia e una delle sue tante adorate felpe. Persino per il trucco
optò per quello che era mettere di solito. Aveva deciso con
Yoongi che sarebbero usciti separatamente, e non insieme, per poi
ritrovarsi alcuni metri più avanti.
"Sto uscendo!" quasi urlò, diretta all'uscita afferrando la
maniglia della porta. Il primo a piombare nell'ingresso fu Jimin,
teneva tra le mani un lecca lecca che di tanto in tanto portava in
bocca. "Dove stai andando?" chiese piegando la testa di lato con il
lecca lecca tra le labbra.
"Devo incontrare un'amica, lavora nel mio stesso locale"
precisò, cercando di non balbettare e di non agitarsi
troppo.
Non le piaceva affatto dire le bugie, e quando si ritrovava a dirle si
faceva prendere dall'ansia per paura di essere scoperta. Era convinta
che se avesse detto di Chanyeol si sarebbero presentati tutti, non
voleva assistere a uno show.
"Posso accompagnarti" mormorò Jimin che si stava dirigendo
già all'uscita.
"F-forse è meglio di no, tornerò presto". L'ansia
stava
già iniziando a prendere il sopravvento, e questo non era di
certo un bel segno. Si augurava che Jimin avrebbe cedesse al
più
presto, altrimenti le sue palpitazioni sarebbero aumentate come non
mai, così come il suo volto completamente rosso.
Jimin sembrò acconsentire e si ritrasse indietro salutandola
con
un cenno di mano. Attese che la ragazza si infilasse il cappotto, la
tirò a sé afferrandola per le maniche del
soprabito, lo
sistemò meglio e le abbottonò i bottoni. "Non
devi
prendere freddo" le disse, strizzandole di seguito la guancia.
Yoongi se ne stava insieme agli altri: era disteso sul letto della
ragazza ad osservare ciò che facevano gli altri, il
più
piccolo si stava dilettando nel gioco delle freccette e Jimin, che era
appena rientrato dalla porta si era focalizzato a guardarlo, fino a
prenderne parte anche lui nel gioco. Hoseok invece stava sonnecchiando
e di tanto in tanto si cullava sulla sedia a dondolo. Yoongi si
sollevò dal letto e avvertì gli altri della sua
assenza nel pomeriggio. Persino Jimin e
JungKook si bloccarono e Hoseok si svegliò dal suo pisolino.
"Veniamo anche noi" dissero in coro Jimin e JungKook.
"No, non potete. Devo andare solo"
"Cos'è questa storia che oggi dovete stare tutti da soli!
Prima Hye-jin, e ora anche tu"
"Aspetta aspetta Jimin. Hye-jin è uscita?"
mormorò Hoseok
sollevandosi dalla sedia. Jimin annuì solamente abbassando
di
conseguenza lo sguardo. "È uscita senza di noi?! Dobbiamo
cercarla".
"Hoseok forse è meglio che restate a casa, è solo
uscita!" questa volta fu Yoongi a parlare, che dentro se stesso stava
sperando di fargli cambiare idea. Ma l'altro cautamente gli si
avvicinò dubbioso. "Non è che avete un
appuntamento voi
due?" asserì Hoseok strizzando un po' gli occhi.
"Ma cosa dici?" disse Yoongi sfoderando un mezzo sorriso.
"Yoongi, e strano che lei esce, e poco dopo
esci anche tu" puntualizzò Hobi continuandolo a stuzzicare.
"È solo una coincidenza" rispose Yoongi che nel frattempo
aveva preso a girare per la stanza.
"Oh Yoongi è palese che ci stai nascondendo qualcosa, sputa
il
rospo!" in quel preciso istante fu Jimin a parlare, intento a togliere
le freccette dal bersaglio.
"Promettetemi che non vi azzardate a fare nulla, altrimenti non
parlerò"
"Lo promettiamo" dissero tutti in coro.
"Be' Hye-jin è uscita con Chanyeol oggi e mi sono proposto
di
accompagnarla" spiegò Yoongi un po' malinconico.
"Mi ha mentito! Per uscire con quel tizio poi, a me ha detto che usciva
con una sua amica" il viso di Jimin dimostrava lo stato che poche volte
era solito assumere, era un misto tra l'arrabbiato e il dispiaciuto,
voleva
bene a Hye-jin e non voleva di certo essere preso in giro.
Dopo un'attenta discussione si erano decisi di andare tutti insieme
all'appuntamento.
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Capitolo 7 *** Capitolo 6 ***
capitolo 5
Hye-jin stava aspettando ancora Yoongi, non faceva altro che
guardare
l'orologio e di tanto in tanto bofonchiava qualcosa. Sollevò
lo
sguardo per l'ennesima volta nella speranza di veder arrivare il
ragazzo. Apparì sotto ai suoi occhi,
ma non era solo c'erano tutti.
"Mi dispiace Hye-jin" fu l'unica cosa che uscì dalla bocca
di
Yoongi che se ne stava a fissare il vuoto. La ragazza
rilasciò un debole sospiro che non passò
inosservato agli
occhi di tutti. Sapeva che la colpa non era di Yoongi, non lo
biasimava, lui voleva solo aiutarla e questo lei lo aveva capito. Prima
che questi potessero dire qualcosa
anticipò la mossa di tutti. "Dispiace anche a me, avrei
dovuto
dirvelo", a interrompere quella conversazione fu proprio Chanyeol che
chiamò a distanza Hye-jin. Si voltò notando il
ragazzo
sollevare la mano in aria sventolandola a destra e sinistra, le corse
incontro fino a ritrovarselo di fronte. "Ehi" la salutò
nuovamente
posando le labbra sulla guancia della ragazza. Percepì del
calore
sulla sua guancia e il respiro di Chanyeol vicino alle sue labbra.
Hye-jin cercò di
rimanere il più indifferente possibile, ma quegli
atteggiamenti
non la aiutavano di certo. Dentro se stessa si ripeteva in
continuazione di restare calma e di respirare.
"Pallone gonfiato! Sei solo un pallone gonfiato" ripeteva Jimin a un
centimetro dal viso di Chanyeol.
Hye-jin afferrò il ragazzo per
un braccio trascinandolo nel primo locale che le passò sotto
agli occhi. Decise di sedersi nel tavolino fuori anche se in
realtà faceva freddo, stava battendo i denti, ma ormai si
era
seduta ed era troppo faticoso alzarsi di nuovo. Teneva lo sguardo
basso, anche in quel momento faceva fatica a guardarlo, si stava
torturando le mani inconsapevolmente e quando se ne accorse smise di
farlo.
"Forse era meglio se andavamo dentro" Hye-jin sollevò lo
sguardo
notando la nuvolina bianca che si era formata in quel lasso di tempo
che Chanyeol aveva parlato, percepì che anche lui aveva
freddo. Erano
seduti l'uno di fronte all'altro mentre i quattro ragazzi se ne
stavano dietro a Hye-jin a scrutare i movimenti di Chanyeol.
"Sei strana ultimamente, ti sta succedendo qualcosa per caso?"
enunciò il ragazzo posando la sua mano tiepida sopra a
quella di
Hye-jin, fredda al contrario della sua.
"Da cosa lo percepisci?" chiese Hye-jin guardando in tutt'altra
direzione con sguardo vago.
"Beh...innanzitutto il tuo modo di evitare il mio sguardo, non riesci a
non guardarmi negli occhi per soli cinque minuti, e poi dopo il lavoro
scappi sempre. Sei distratta persino durante le ore lavorative"
"Forse...il problema potrebbe essere un ragazzo" doveva inventarsi
qualcosa e non poteva dire di avere a che a fare con quattro
peluche-ragazzi.
"Stai frequentando qualcuno?" domandò sgranando gli occhi.
"Perché non me ne hai parlato?" continuò ancora
stringendole di poco la mano.
"Ci stiamo solo conoscendo, non ci frequentiamo molto" lo
liquidò. Anche questa volta stava mentendo.
"Sai cosa penso? Che questo ragazzo non sia adatto a te,
perché
ti sta cambiando. Non sei più tu Hye-jin!" il tono di voce
del
ragazzo si alzò leggermente, mentre i ragazzi da dietro
blateravano qualcosa.
"Ma sentilo! Parla come se la conoscesse" proferì Jimin.
"Cosa ne vuoi sapere tu, ragazzino!" borbottò da dietro
Hoseok.
"L'ho detto io che è un pallone gonfiato" rispose Jimin
girando
attorno a Chanyeol. Hye-jin poteva sentirli benissimo e con lo sguardo
di tanto in tanto li seguiva.
JungKook si avvicinò a Chanyeol e poso le dita sul collo del
ragazzo per provocargli solletico e a quel punto il ragazzo
iniziò a dimenarsi e a ridere.
Hye-jin scosse varie volte la testa a destra a sinistra nel tentativo
di farsi vedere da JungKook, quest'ultimo smise e Chanyeol si rese
conto che non c'era nessuno a fargli il solletico "Ero sicuro che ci
fosse qualcuno"
"Cosa hai sentito?"
"Come se qualcuno mi stesse facendo il solletico. Sarò
diventato
pazzo anche io, tornando al discorso di prima-". La ragazza era troppo
impegnata a guardare i suoi amici, aveva paura che combinassero qualche
scherzo come al loro solito e, per un momento si dimenticò
persino di Chanyeol.
"Mi stai ascoltando Hye-jin?" la distrasse, sventolandole una mano
davanti.
"Eh? Si ti sto ascoltando" rivenne dal suo stato di trance.
"Lo vedi, anche ora ti stai distraendo" mormorò Chanyeol
dispiaciuto.
La ragazza si alzò di scatto dalla sedia sbattendo le mani
sul
tavolo facendo sussultare il ragazzo. "Io sono così! Sono
sempre io. Mi hai chiesto di uscire solo per discutere di questa cosa?"
Hye-jin alzò il tono di voce.
"In realtà volevo dirti altro, ma lascia stare tanto ormai
è troppo tardi, qualcuno è arrivato prima di me"
Hye-jin
non capì, cosa voleva dirle? Era troppo tardi per cosa?
Tornò a sedersi tornando a respirare in modo regolare, "Cosa
vuoi dire Chanyeol?"
Il ragazzo dall'altra parte del tavolo si sollevò portando
una
mano sulla nuca della ragazza, pian piano si avvicinò a lei,
ma
prima di raggiungere il suo obiettivo si ritrovò un piatto
di
plastica in faccia. "Ma cosa? Persino i piatti mi ostacolano"
mormorò Chanyeol grattandosi nervosamente la nuca.
"Questo è troppo pallone gonfiato! Non ti
permetterò di
baciarla, mai e poi mai" Jimin si dimenava per colpire Chanyeol e
Hoseok lo teneva fermo per le braccia dicendogli che non sarebbe
servito a nulla, i suoi pugni sarebbero andati all'aria. Era stato
proprio Jimin a mettere un piatto tra il viso di Hye-jin e Chanyeol.
"Jimin sta calmo!" intervenne JungKook per placare le iri furiose del
maggiore.
"Come posso stare calmo? Vuole baciarla!" rispose.
"Non possiamo interferire nella sua vita sentimentale" il ragazzo dai
capelli color menta interferì sentendosi ancora in colpa per
aver detto la verità.
"Parla per te, io interferisco eccome! Lei non merita il primo che
capita. Ricordatevi che è la nostra Hye-jin" in malo modo
Jimin
si liberò della presa di Hobi che per tutto il tempo lo
aveva
tenuto fermo, e con passo rapido scomparì all'istante.
"Senti Chanyeol...se non hai nient'altro da dirmi-"
"Posso...solo abbracciarti per un istante?" disse il ragazzo
interrompendo Hye-jin. Chanyeol la stava pregando, pregando per un
abbraccio.
Si unirono in un abbraccio stringendosi a vicenda, Chanyeol
sfiorò i lunghi capelli mossi di Hye-jin stringendoli
appena.
Fece scorrere la mano fino alle punte, e lasciò cadere le
lunghe
ciocche sulle sue spalle. Chanyeol inebriò il profumo dei
capelli della ragazza e quasi non voleva staccarsene. Hye-jin
posò una mano sul petto del ragazzo, come per allontanarlo.
"Restiamo così un altro po' Hye-jin, solo un altro
po'" mormorò affondando il viso nel cappotto della
ragazza.
Chanyeol si separò dalla ragazza mostrandole un sorriso come
era solito fare. Rispetto alle altre volte quel riso era più
malinconico e freddo, e non smagliante e solare.
Il ragazzo si siede dello stupido da solo mentalmente. Era
così
chiaro che il suo cuore provava qualcosa per Hye-jin. Agli occhi di
Chanyeol era sempre bella, in qualsiasi momento. Persino durante il
lavoro era splendida. Aveva perso talmente tante ore ad osservarla a
tal punto da prendere un rimprovero e persino un ceffone dietro la nuca
dal proprietario. Si era ormai convinto di volerci provare con Hye-jin,
e proprio in quella giornata di freddo gelido voleva esprimerle i suoi
sentimenti. Prima di uscire di casa Chanyeol voleva farsi
più
carino del solito, si era aggiustato i capelli ordinandoli alla
perfezione, e persino scegliere l'abbinamento dei vestiti aveva
richiesto più tempo del previsto: li indossava e faceva una
specie di sfilata dall'armadio alla specchio poi si osservava e passava
al
prossimo capo d'abbigliamento. Tutto ciò si era ripetuto
come
minimo per tre o quattro volte. Chanyeol ripassò a mente
ciò che avrebbe dovuto dire a Hye-jin, ma più lo
ripeteva
e più quelle parole gli sembravano banali, aveva ripreso il
discorso già due volte eppure non riusciva a trovare una
conclusione. Era agitato dall'idea di dover parlare di questo genere di
cose, non era abituato e moriva al solo pensiero di sbagliare
ciò che aveva programmato.
Nonostante tutto quello che aveva ideato, al solo udire che ci fosse di
mezzo un altro ragazzo si dimenticò tutto, come un'amnesia.
Si
maledì all'istante per non aver fatto breccia per primo nel
suo
cuore. Era amareggiato e sconfortato dall'idea di dover dimenticare di
Hye-jin, la classificò come una delle imprese impossibili e
visto che lavoravano insieme era impossibile non incontrarsi.
Gli balenò per la mente l'idea di cambiare i turni. Una
delle
probabilità, ma pensò che prima o
poi sarebbero
sicuramente capitati insieme.
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Capitolo 8 *** Capitolo 7 ***
capitolo 7
Hye-jin quando tornò a casa si diresse verso la
sua camera,
era convinta che Jimin fosse lì. Spalancò la
porta
guardandosi a destra e sinistra, ma del ragazzo non ce n'era l'ombra.
La ragazza sospirò e un senso di colpa le
attraversò la
mente. Si precipitò nel salotto con l'auspicio di trovarlo
lì, ma anche quella fu la seconda delusione.
Trovò Hoseok
seduto comodamente sulla poltrona. "Hoseok, per caso sai
dov'è
Jimin?" chiese titubante la ragazza, nella speranza di una riposta
positiva.
Il maggiore scosse la testa a destra e a sinistra, segno di negazione.
Hye-jin si rattristò, era tutta colpa sua se Jimin era
arrabbiato
con lei.
"Ehi, non preoccuparti per lui. È solo arrabbiato, poi gli
passa" disse il ragazzo mostrando uno dei suoi sorrisi.
"Dici davvero?" chiese Hye-jin sedendosi vicino al maggiore.
"Piccola mia, puoi starne certa" Hoseok le sfiorò i capelli
arrivando fino alla lunghezza. "Nel caso ne senti proprio la mancanza
puoi provare a chiamarlo, lui ti sentirà".
La ragazza si alzò di scatto "Grazie" sussurrò
prima di sparire nella sua camera.
"Jimin", proferì il suo nome e nello stesso istante si
guardò attorno. Provò a chiamarlo una seconda
volta, ma
il ragazzo non si decideva a farsi vedere.
"Jimin, ho bisogno di parlarti. Ti prego" lo supplico. La ragazza
andò a sedersi sul letto, ormai stanca. E un altro sospiro
uscì dalle sue piccole labbra rosee.
"Cosa vuoi dirmi?". La voce rabbiosa del ragazzo la fece sussultare e
girare in un attimo. Era vicino alla finestra e non sembrava
intenzionato ad avvicinarsi a Hye-jin, lo sguardo accigliato del
ragazzo era a dir poco inquietante, così la ragazza prese
l'iniziativa parandosi davanti a lui. "Mi dispiace, mi dispiace di
averti mentito". Jimin non era in grado nemmeno di guardarla, fissava
dei punti qualunque all'interno della stanza.
La ragazza fece una
pausa, ma proseguì poco dopo.
"Non volevo farlo, e solo che Chanyeol non vi andava molto a
genio così-"
"Così ti sei confidata con Yoongi" sbottò di
colpo il
ragazzo. "Perché lui, e non me?" domandò poco
dopo.
"Perché Yoongi è stato in grado di rassicurarmi,
voleva
aiutarmi. Tu hai dimostrato odio verso Chanyeol, come potevi
consigliarmi cosa fare?"
"Be' questo è vero, non mi va di certo a genio quel pallone
gonfiato, ma la cosa certa è che qualcosa ti consigliavo"
disse incrociando le braccia al petto.
"Perché hai impedito a Chanyeol di baciarmi?" chiese
Hye-jin.
Jimin guardò di nuovo altrove e, solo una volta
incrociò
gli occhi della ragazza. "Forse, perché sono un
po'
geloso" ammise, con un lieve rossore sulle guance. La ragazza
scoppiò a ridere e Jimin non poté non arrossire
ancora di
più. "Ehi cos'hai da ridere ora?" chiese il ragazzo.
"Lo immaginavo, però volevo la tua conferma". Disse Hye-jin
soddisfatta.
"Guarda che non c'è nulla da ridere, sono ancora arrabbiato
con
te. Non credere che ti perdonerò così facilmente"
proferì il ragazzo girandosi dall'altro lato.
"Oh ti prego guanciotte paffutelle non tenermi il broncio
così"
proferì Hye-jin abbracciandolo da dietro e poggiando la
testa
sulla schiena del ragazzo. Jimin rimase pietrificato dal gesto della
ragazza, non si aspettava certo un gesto simile.
"Ehi, ma come mi hai chiamato? Guanciotte paffutelle? Non mi si addice
proprio!"
"Certo che ti si addice e visto che ci siamo voglio toccare le tue
guanciotte" La ragazza si sporse per pizzicare le gote del ragazzo, ma
quest'ultimo glielo impedì bloccandole le mani. "Yah! Non
provarci nemmeno per sogno!" il maggiore quasi urlò e la
ragazza
mise un broncio di disappunto. "Piuttosto dammi un bacio"
asserì
il maggiore, assumendo uno sguardo malizioso.
"Jiminie pabo" la ragazza tentò di liberarsi dalla presa del
ragazzo, ma non ci riuscì perché Jimin era
più
forte di lei. Si ritrovò catapultata sul letto con su sopra
il
ragazzo che scrutava ogni angolo del suo viso, la ragazza
sentì
il cuore perdere un battito, per la vicinanza del ragazzo e per lo
sguardo del maggiore fisso su di lei.
Jimin la contemplò a lungo, si perdeva nelle iridi della
ragazza
e nei suoi magnifici tratti del viso. Le liberò i polsi
dalla
sua presa per sfiorarle il viso candido percorrendo la guancia e la
mandibola con un tocco leggero, aveva persino paura a sfiorarla.
La ragazza se ne stava sotto di lui, inerme e, di tanto in tanto
sbatteva le ciglia rapidamente tenendo gli occhi fissi sul ragazzo. Nel
momento in cui Jimin si stava avvicinando al viso della ragazza Yoongi
irruppe nella stanza spalancando la porta. Rimase talmente sorpreso che
per poco non gli cadeva la mascella a terra.
Jimin si allontanò dalla ragazza mordendosi il labbro
inferiore a sangue.
"Puoi smetterla di flirtare con lei?" esordì Yoongi
guardandolo
serio. L'altro non ci pensò due volte a rispondergli.
"Può farlo quel pallone gonfiato non vedo perché
non
posso farlo io" ribatté.
"Non voglio ripetertelo più Jimin" proferì il
ragazzo dai capelli verdi richiudendo la porta alle sue spalle.
"Gli piaci! Perciò si comporta in quel modo" disse Jimin una
volta che Yoongi se ne era andato.
"Non è vero. Come puoi dirlo?" domandò.
"Lo so e basta va bene? Sono un ragazzo pensi che non so ciò
che
prova? Lo sapevo fin dall' inzio" mormorò tra sé.
"Piuttosto, cos'è successo dopo con quel pallone gonfiato?"
chiese in un sussurro.
"Niente..." borbottò Hye-jin.
"Be' se ti disturba dimmelo, ci penserò io a picchiarlo"
disse
alzando il pugno in aria. La ragazza a quella scena non
poté non sorridere. "Io e lui siamo solo amici"
specificò
lei.
"Amici un corno" brontolò. "Meglio non parlare di questo
argomento, altrimenti rischio di litigare di nuovo con te"
continuò il maggiore.
La ragazza notò il viso di Jimin più sereno e non
cupo e
arrabbiato, era riuscita a riappacificarsi con lui e ne era
più
che felice.
Per un momento notò una scintilla di malizia negli occhi del
maggiore, Hye-jin sentì le guance scottare più
del
previsto, considerò la scena avvenuta in quei
minuti
indietro; alla vicinanza del viso del ragazzo, a quelle labbra
dischiuse da cui fuoriusciva l'aria calda e, a quei occhi che
continuavano ad osservare ogni parte del suo corpo. La presenza del
maggiore le faceva sussultare di poco il cuore, soprattutto quando
quest'ultimo osava.
Hye-jin sentiva il suo cuore confuso, non riusciva a capire con
esattezza cosa provava per Jimin. Sapeva solo che in presenza sua
diventava paonazzo in viso.
Non era convinta fosse amore perché in realtà
stava bene
anche con Yoongi. Riusciva a capirsi perfettamente con il ragazzo dai
capelli verdi e, con il suo sesto senso percepiva persino le sue
preoccupazioni. La pacatezza del ragazzo la tranquillizzava e, seppur
non sorridesse così facilmente, Hye-jin era dell'idea che
avesse
un bel sorriso. Tornò alla realtà solo quando
Jimin le
cinse i fianchi con le braccia. Non oppose resistenza e
affondò
il viso nella maglia soffice del maggiore, beandosi del profumo che
emanava.
"Ricordati che ti voglio bene" borbottò il ragazzo con voce
ovattata, stringendola con maggiore forza. La ragazza si
lasciò
stringere dalle possenti braccia di Jimin, estasiandosi delle carezze
che quest'ultimo le infondeva di tanto in tanto sulla testa.
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