And if I died?

di NikiDark1
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Refuse he ***
Capitolo 2: *** Remorse ***
Capitolo 3: *** Marriage to the blood ***



Capitolo 1
*** Refuse he ***


~~And if I died?


Refuse he...


Rimango in piedi davanti a lei: la fisso a lungo per ricordarmela,
voglio che quel viso rimanga impresso nella mia mente, con
quell'espressione serena.... serena dopo tanto tempo e tanto
dolore.

La bara si chiude.

Non posso più vedere il mio riflesso.

L'uomo al mio fianco recita gli ultimi versi e convenevoli, fa le
condoglianze e poi si allontana, insieme al resto dei presenti.
Dei tizi con lunghi impermeabili si affrettano a gettare terra nella
fossa, coprendola interamente; finito il lavoro se ne vanno anche
loro stringendosi nei pesanti abiti.

Delle sfuggenti gocce di pioggia bagnano la frase incisa sulla lapide:
       - Una giovane ragazza privata della vita troppo presto -

Privata di una vita in completa solitudine, che nessuno rimpiangerebbe.

Sono in procinto di andarmene anch'io.
Sparendo nell'ombra.
Dove nessuno può più giudicarmi.

Almeno, finché non la vedo avvicinarsi: una sagoma nella pioggia
cammina lentamente, mi supera e si china vicino alla tomba.

E' un ragazzo.

 Non uno qualsiasi.

Ma nemmeno LUI...

Ha i capelli spettinati e i jeans zuppi.
Sul suo viso si legge il dolore, mentre appoggia al suolo un mazzo
 di rose gialle: si ricorda ancora che erano le mie preferite?

LUI, invece non se l'è mai ricordato...

Con un mano rovista nella tasca del giubbotto, fino a che non la
trova:
la sua collanina... o meglio, la mia collanina..... la nostra.

 

< Ti amavo Gwen >

 

Le sue iridi smeraldo si illuminano, quando lo dice.


Appoggia quel magico ciondolo vicino ai fiori.
Gli è tornato il sorriso.

Si allontana, andando verso la macchina: apre la portiera alla
ragazza bionda e angelica che, con pazienza lo aspettava lì.

Lei gli stampa un dolce bacio sulle labbra.

L'auto poi scompare, il cielo si offusca insieme a tutto il resto in
torno a me.

Buio.


< Dai scemo, ridammi il telecomando! > ride qualcuno.

La risata si ripete, così la riconosco subito: rare volte ho potuto
sentirla e, di questo me ne pento.

Mi trovo su un terrazzo di un grande condominio, l'appartamento
 è illuminato e riesco a vedere le persone al suo interno: sento una
forte fitta al petto, come se qualcuno ci avesse infilato
un coltello.

< Non se ne parla principessa, stasera guardiamo quello che dico
io > ride a sua volta LUI.

Si, proprio LUI.


< Ah! Va bene; dovrò imparare a sopportarti in vista del
matrimonio >

Courtney fa una finta faccia esasperata e LUI la stringe a sé,
baciandole la testa.

Ha uno sguardo sereno, completamente devoto, mentre le
accarezza il viso con la mano adornata da quella maledetta fede.

Dev'essere uno scherzo.

LUI non si sposerebbe mai a soli ventiquattro anni.

Non dopo avermi lasciata solo un anno prima.

Ci rido sopra: presto mi sveglierò nel mio letto che ha il suo
profumo, lo troverò in bagno a farsi una doccia e mi unirò con
gioia.
 Dopo esserci lavati rideremo insieme della stranezza di questo
incubo: niente camion che sbanda fuori controllo, niente
funerale, niente ragazzi con nuove fidanzate e matrimoni da
programmare.

< Non vedo l'ora di sposarti principessa, finalmente saremo solo
noi due, basta con gli insulti e le ripicche, basta con le insulse
sbandate >


Non può averlo detto.


La vista mi si appanna, vorrei piangere.


< Basta con le cazzate? >


Ma non posso piangere, non più.

Il problema è che quel camion era reale.

Io non ci sono più, sono morta.

Sono morta andando verso casa sua, per cercare di salvare la nostra relazione; quella stessa relazione che mi ha fatto guadagnare disprezzo dalla mia famiglia e da i miei ex compagni di scuola.

Vorrei urlare che è sola colpa sua, ma non è la verità:

                           avrei potuto rifiutarlo

così mi sarebbero rimasti Courtney e Trent, le due persone che mi amavano veramente.


< Niente più cazzate >


Avrei potuto rifiutarlo in quell'aereo...

ma non l'ho fatto.


- Ti amavo Duncan... -

- ...E ti amo ancora -

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

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Capitolo 2
*** Remorse ***


~~Remorse

 


L'olio sfrigola rumoroso all'interno della padella, mentre la piccola cucina viene invasa dall'aroma di uova e bacon.
La ragazza si stropiccia gli occhi e comincia ad impiattare i pancake che ha appena finito di preparare.

Prende il suo posto a tavola guardando quello vuoto davanti a sé con aria
affranta: non si è accorta della mia presenza, anche se sono ormai
settimane che la osservo...... non ci siamo più visti dal party in onore di
Geoff e Brody, credo che sia passato qualche anno da allora.

- Nonostante tutto quello successo mi è mancata terribilmente - penso sfiorandole il viso pallido e stanco.

La sento sussultare lievemente.


- Hey.... stai bene? >


Vicino all'entrata della cucina sta Courtney: che ci fa qui?

Chiude la porta continuando a fissare l'altra.
Velocemente si toglie gli scarponi da neve e il cappotto, rivelando la grande pancia.


< Come al solito > risponde l'altra bevendo un sorso di caffè.

E' ridicolo che qualcuno di così stupido possa farla stare male.

< Basta con il caffè, devi mangiare qualcosa e poi farti una bella dormita >

L'ispanica mette in un piatto le uova e il bacon, porgendoglielo, e
sedendosi nel posto prima vuoto: mangia qualche forchettata di
pancake, fermandosi qualche volta a guardarla tristemente; fissa i suoi
capelli spettinati, le sue mani spaventosamente sottili.... fissa i suoi occhi
vuoti,arrossati e solcati dalle profonde occhiaie.

Anche Jenny aveva lo stesso sguardo, quando le fu chiesto di identificare
il mio corpo: ero lì con lei in quel momento, ma mi sentivo.. tranquillo,
non percepivo la fitta al petto che adesso mi stava divorando dentro.


< Quinto mese quindi? Manca poco... Scott deve essere felicissimo > sospira guardando il piatto.

< Gwen, smettila.... smettila di avvilirti; hai solo ventisette anni... c'è tempo per i bambini >


Fredde lacrime cominciano a scorrere sulle guance lattee.


<  Duncan non vuole bambini... non vuole nemmeno cambiare e smetterla di finire sempre in carcere >

Quel bastardo.... l'ho sempre odiato: non si merita il tempo e l'amore di Gwen.

Lui non se l'è mai meritata.


< S-sai... al corso pre-parto ho incontrato Jennifer >

Jennifer... chissà come sta.... stanno.


< Lei è incinta?? >

Gwen lascia cadere la forchetta producendo un rumore sgradevole: fissa Courtney con gli occhi spalancati e sembra in procinto di riscoppiare a piangere.

< Sì... ha il morale sotto terra dopo quello che è successo a Trent; deve essere veramente difficile perdere il proprio compagno per colpa del suo lavoro >

Cinque anni fa ero così entusiasta di diventare vigile del fuoco: non
potevo immaginare che sarebbe finito tutto così presto, non avrei mai
voluto lasciare una ragazza da sola con un figlio da crescere.

I miei piani erano diversi.... l'unico obbiettivo era quello di riconquistare la ragazza bella e solitaria di cui mi ero innamorato da adolescente.

Ma, ormai è troppo tardi: non ho più tempo.
Lei ormai è di un altro.


< Mi sento strana... è come se qualcosa mi stringesse il petto  >


<  Stai provando rimorso, Gwen >


< Credo di aver sbagliato tutto > dice, stringendosi all'altra.

 

Angolo autrice

Ciao ragazzi!
Sentite, prima di lanciare quei pomodori ascoltatemi!
Questo capitolo fa veramente schifo secondo me, avrei potuto fare molto meglio, ma purtroppo non ho avuto né idee né tempo.
Lo pubblicherò, perché ormai l'ho scritto e devo concentrarmi su Sinners House e un futuro progetto.
E questo è tutto.
Ci sentiamo presto!

 

 

 


 

 

   

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Capitolo 3
*** Marriage to the blood ***


                                      ~~Marriage to the blood

 

                                                                                             Buio.... Luce.. Buio.......Luce

 

Degli infermieri entrano nella stanza, chiudono il mio corpo in un sacco e lo trasportano via su una barella. Vado con loro.

Sono fuori.

Il cielo è tetro: niente sole e nessuna nuvola, neanche una traccia di nebbia.

Non sento né freddo né caldo.

Chissà che giorno è?

Quanti giorni sono passati da quando è successo?
Quattro? Cinque?

Cavolo, ha importanza?

Forse potrei chiederlo a quel  tizio alla guida, credo che sia lo stesso che mia ha portato nella camera mortuaria,e che poco prima mi ha fatto uscire. Lo raggiungo sui sedili davanti e fisso fuori dal finestrino.
Il sole illumina per alcuni secondi la via trafficata in cui ci stiamo inoltrando, poi viene completamente coperto da massicce nuvole.
Gocce di pioggia cominciano a sgorgare e scivolano veloci sul vetro.

< Cazzo, fa talmente freddo qui dentro... mi sembra di stare rinchiuso in obitorio > sussurra il mio "amico".

Sghignazzo sommessamente e gli tiro una pacca sulla spalla, giusto per il gusto di vederlo rabbrividire.

Una vibrazione invade l'aria:

 Il ragazzo si sfila ti tasca il cellulare. Fissiamo lo schermo e prima che lui rifiuti la chiamata riesco a scorgere l'orario.
Sono le 10:08 di martedì 6 dicembre.

< Hey Dan, non è quella la chiesa in cui si vuole sposare tua sorella? >

Non ascolto chi dei paramedici abbia fatto la domanda, mi limito a fissare quell'edificio familiare.

Anche lei ha scelto quella...

La chiesa al di là della strada è imponente e sembra molto antica , ai lati alte siepi la distaccano dalla civiltà. Le sue grandi vetrate colorate sembrano brillare di luce propria... mi ricordano due grandi occhi, due grandi occhi che scrutano ogni mio movimento:

                                                                       sento una fitta al petto

                                             non mi spaventa... è come un veloce graffio sulla pelle viva.

                                                    Sinceramente non pensavo che avrei sentito qualcosa.
                                                   Infondo lo so che di quella storia non me ne frega niente.

- Ma quell'edificio è comunque l'ultimo posto in cui vorrei trovarmi - penso prima che la vista mi si offuschi.


                 
                                                             Buio.... Luce.. Buio.......Luce

I miei occhi riescono a malapena a mettere a fuoco le immagini intorno.
Ma io so dove sono: percepisco le persone sedute, in attesa dell'inizio della cerimonia. Sento i respiri pesanti dello sposo in piedi all'altare, sento il fruscio del vento che si infrange contro le grandi vetrate..... se mi sforzo riesco ancora ad  udire le ruote dell'ambulanza in cui mi trovavo poco prima.

Riacquistando a poco a poco la vista mi sposto in un angolo della chiesa, se sono qui ci sarà un motivo: forse qualcuno da qualche parte vuole prendersi gioco di me. Quindi tanto vale restare e godersi lo spettacolo.

Le porte della Chiesa vengono spalancate dolcemente ed una brezza fresca entra insieme alle tre damigelle, l'orrenda marcia nuziale risuona per accogliere l'arrivo della sposa.

Comincio a pentirmi di essere qui quando riconosco quella che sembra essere la damigella d'onore: una chioma castana raccolta perfettamente, un corpo abbronzato e formoso stretto nel medesimo abito delle compagne, tutto condito con uno sguardo serio ed emozionato al tempo stesso.  Courtney percorre velocemente la navata e si sistema vicino a un testimone.

Giurerei che mi abbia lanciato un'occhiata. Io l'ho sempre detto che quella è strana forte...  non mi sorprende affatto che sia tornata subito da Gwen  dopo aver saputo della nostra rottura.

Gwen.

E' entrata, percorre lentamente la navata con il suo abito liscio e i capelli neri, sempre lucenti e profumati.
La sua schiena è nuda e invitante: quando la mano di quel cretino gliela sfiora mi sale un senso di vomito mischiato alla rabbia, è veramente una stronzata.... quei due non dovrebbero stare su quell'altare.
 

                                                - Il matrimonio è una perdita di tempo.... soprattutto il loro -

E' quello che ho pensato quella notte, quando ho ingurgitato quell'ennesima pasticca... probabilmente ho continuato a pensarlo anche quando mi hanno caricato sull'ambulanza da dove sono uscito prima.
Il prete comincia a recitare frasi sull'amore eccessivamente stomachevoli. Non posso guardare verso l'altare o penso che mi verrà voglia di ficcarmi un ago nelle vene per farla di nuovo finita, questa volta forse mi lascerò morire con più consapevolezza

Faccio un respiro profondo e ricaccio tutto indietro.


< Non pensavo che saresti venuto >

Quella voce...

Oh, no ti prego.. fa che non sia lei.

 

< Hey... guarda che parlo con te.... sai, sei un po' pallido sembra che tu abbia appena visto un fantasma >
 

La guardo: ride gioiosa non staccandomi gli occhi di dosso.
 

< Non so perché cazzo sono qui, quando mi sono svegliato non volevo finire a sorbirmi questo schifo... Gwen sta facendo una cazzata sposando quello >

Perché gliel'ho detto?

< Sei  diventato geloso Duncan? >

Sono geloso?  
No.. non mi è mai importato di nessuno, perché fare un' eccezione?
 

< E' strano, non mi sembravi geloso o innamorato quando il lunedì sera salivi a casa mia, o il giovedì e il venerdì  mentre ci rivestivamo prima che lei potesse tornare  dal lavoro >

Intravedo qualcosa di divertito nella sua voce e, quasi mi pento di non essere andato al suo funerale due mesi fa, per ballare sulla sua tomba.

< Io infatti sto bene,non mi sono buttato ai piedi di nessuno.. io  > sghignazzo, cercando di sembrare sicuro.

Lei mi  punta un dito contro e si mordicchia il labbro inferiore.
 

< Sei assolutamente disgustoso! Di solito non offendo le persone e non le giudico... ma... tu tiri fuori il peggio di me. Sai benissimo che la nostra storia è stata interrotta da me, dopo che Gwen  ci ha scoperti... ma evidentemente il karma ci ha puniti entrambi allo stesso modo >
 

Decido di non risponderle, sarebbe una perdita di tempo. Sappiamo entrambi che sta mentendo, mi ha "lasciato" solo per mettersi a posto la coscienza, scommetto tutti i soldi che ho che è ancora attratta da me.
 

La gente esulta e applaude, gli sposi si tengono per mano e il bouquet di Gwen  cade ai miei piedi ,quasi come fosse uno scherzo.

 

< L'ho sempre detto che Trent e Gwen insiemi sono bellissimi > sorride commossa.
 

Sembrano felici mentre fuori dalla chiesa vengono ricoperti di riso e congratulazioni; la mia ex ragazza ride bellissima avvinghiata a suo marito.
I loro occhi brillano quando si baciano... almeno non è più ferita, non pensa più a me..
 

< Tu parli troppo Zoey > le sorrido.

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