The Repentant

di karma neutral
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Loss ***
Capitolo 2: *** The Loss (Fine Atto) ***
Capitolo 3: *** Creature ***



Capitolo 1
*** The Loss ***


The Repentant
Capitolo 0 Atto Introduttivo : The Loss

Ore 21:30  24/08/16


Luna sbadigliò languidamente osservando i documenti sulla scrivania. Sistemare tutto dopo ogni scorribanda delle ragazze stava diventando una faticaccia.

"Ma Luna pensavo fossi tu quella che amava fare le ore notturne!" si trattenne dal strappare il foglio che aveva tra le mani. Avrebbe fatto di tutto per non dare a Celestia quella soddisfazione.

Sebbene in pubblico le due principali passasero per buone collaboratrici , e avessero ottimi rapporti. In realtà le due erano più giocose di quanto si immmaginasse.

E farsi scherzi e tirarsi tiri mancini era uno dei tanti modi che avevano per interagire. Di solito Celestia era la più lesta a usare le parole , mentre dal canto suo Luna organizzava sempre vendette tremende.
Non per niente era lei a fa rispettare la disciplina come vice preside.

Dall'ultimo incontro con Gaia Everfree , la situazione sembrava essersi ristabilità tra la città e il campo Everfee. Ristabilità per modo di dire ovvio...
Le ragazze sebbene avessero promesso di usare i loro poteri solo in caso di emergenza , talune volte non si facevano problemi ad adoperarli.
Non era difficile con Sunset , Twilight e Futtershy. Sunset poteva vedere i ricordi delle persone e Fluttershy parlare con gli animali. La storia era diversa con le altre quattro , specie Rainbow e Pinkie. Ogni volta che la ragazza si metteva ai fornelli bisognava sperare che qualcosa non saltasse in aria.

Ogni volta era un calvario tentare di mettere a tacere voci e stampa. Al di fuori della scuola era difficile tentare di mantenere il segreto fra un certo numero di persone. Almeno la cittadina e la scuola erano sufficentemente isolate. 

Finì di compilare l'ultimo modulo , ossia una serie di documenti che includevano  una serie di storie di copertura e accordi per insabbiare il tutto. La rattristava sapere che probabilmente le ragazze non erano al corrente degli sforzi di loro due dietro le quinte.
Sia Celestia che lei bramavano un ritrono alla normalità, alla civiltà. Per il bene di tutti ma sopratutto degli studenti. Entrambe si ricordavano di come si erano rivelate impotenti dinanzi a Gaia Everfree.

Tese i fogli sulla scrivania "Penseresti..." sospirò "...che una Istitutrice debba proteggere gli studenti a ogni costo." ma questa non la digeriva proprio.
Sentì il cellulare vibrare sulla sua scrivania , sulla schermata apparve un messagio 

"Luna è tardi oramai vieni a casa , sai che mi preoccupo. Ti ricordi che sera è vero? Assicurati che nessuno stia vicino al piedistallo , ma ormai tutti gli studenti dovrebbero essere a casa. Tu controlla ugualmente ok?" assieme al messagio giunsero due emoticon; una di un cuore e uno smile che mandava un bacio.

Questo la fece sorridere , Celestia era sempre stata una donna molto dolce , ma mai ingenua. Ella era una donna intelligente che conosceva le potenzialità degli studenti , e credeva nelle loro capacità di migliorarsi e crescere.
In passato Luna aveva avuto dei disagi poichè ella faceva sempre rispettare la disciplina scolastica. Essa non era meno intelligente di Celestia , ma mancava l'esperienza. A causa della sua natura combattiva e testarda la relegava a un ruolo secondario nell'istituto. A causa del suo ruolo si attirava le antipatie di molti studenti.
Luna non si sentiva amata , malgrado svolgesse bene il suo incarico.
Dal canto suo Celestia era sempre pronta a perdonare e a dare una seconda possibiltà se la lezione fosse stata effetivamente imparata. La stessa piaceva anche fisicamente oltre che caratterialmente.
Ciò aveva portato Luna ad allontarsi dalla scuola...

Raccolse i fogli in una borsa-raccoglitore e indossò la giacchetta per lasciare l'istituto. Lasciò l'aula insegnanti chiudendo a chiave la porta , incamminandosi in tutta tranquillità verso il primo piano.
Il chiaro di luna filtrava attraverso le finestre rendendo il camminare per i corridoi decisamente meno spaventoso. Era una donna adulta , ci sarebbe voluto più del buio per spaventarla , ma questo non significava che non lo mettese inquietudine.
Passando oltre volse lo sguardo verso il portale per Equestria , ossia ciò che restava della statua che fronteggiava la scuo...sgranò gli occhi vedendo quello che pareva uno studente incappuciato avvicinarsi alla statua.

"Cosa!? Aspetta non avvicinarti al portale...!" si interrupe, poteva anche non essere uno studente"... intendevo dire alla statua!" lontana com'era al scondo piano dell'edificio le sue proteste rimasero inascoltate.

Avanzò rapidamente verso il corridoio con il rumore dei suoi passi che eccheggiava nelle sale vuote. Curvò alle scale tenedosi al corrimano per aumentare la velocità , lanciandosi giù per le scale a gran velocità.

Passò oltre la hall quasi sfondando a spallate le porte di vetro "Tu fermati!" le sue proteste non ottennero nuovamente effetto , arrivò e metà del cortile nel momento esatto in cui lo sconosciuto poggiò le dita sul piedistallo.

Il cuore le balzò in gola aspettandosi il momento in cui lo sconosciuto fosse entrato o caduto nel portale , non sapeva esattamente come funzionava.
Il figuro poggiò entrambe le mani sul piedistallo quasi lo stesse esaminando , contiuando a tastare a superficie liscia , ma apparte quello non successe nulla.

Si schiarì la voce "Mi perdoni Mister! Ma lei non dovrebbe aggirarsi nei dintorni dell'istituto a quest'ora della notte." deglutì aspettandosi una qualche risposta "Speriamo che sè la beva e si allontani. Non so come mai non si sia attivato il portale ma meglio evitare di abusare della mia fortuna."
Il figuro sembrò finalmente accorgersi di esser stato richiamato voltandosi lentamente verso di lei , indossava una felpa con un largo cappuccio che si adattava perfettamente alla forma del suo busto.

Portava dei pantaloni blu con molte tasche e due stivali neri che lo isolavano dal freddo. Le mani erano coperte da dei guanti senza dita , simili a quelli adoperati dall'esercito.
Il cuore le saltò in gola quando incontro i suoi occhi , che seppure nella flebile luce notturna tutte le sfumature , incluso il colore , erano perfettamente visibili. Emanavano una forte intensità.

"Mister!" scosse la testa , "Dunque quale è la sua giustificazione? Non è uno studente mi pare." incrociò le braccia tentando di sembrare autoritaria e allo stesso tempo schermarsi dal freddo.

Il figuro rimase immobile inclinando la testa , Luna vide il suo sguardo andare a posarsi sul suo abbigliamento esaminandola. In particolare sulla sua borsa.

La vice-preside arretrò di un passo "Soom"  solo per venire lasciata da sola. Lo sconosciuto era scomparso dal nulla lasciandosi dietro solo un leggero fumo nero il suono di un risucchio. (Rif.Xmen)

"Cos...dove...?" iniziò a guardarsi intorno sconcertata. Con il panico che montava sempre di più avvertì nuovamente il suono del risucchio davanti a sè.
L'unica cosa che avvertì fu una leggera pressione sulla fronte "Hoeyes" il sussuro sembrò attraverccarezzaegli più parti della sua mente.
La sua coscienza venne smorzata perdendo rapidamente contatto con il resto del corpo e il buio si faceva largo ...


***
La donna gli cade in braccio poggiando la testa sulla sua spalla.Da lontano la scena sarebbe qusi apparsa tenera se non fosse che la donna in questione era svenuta e lui stesse reggendo il suo peso con entrambe le braccia.
Fece scivolare una mano sotto alle sue coscie e un'altra sulla sua anca caricandosela in spalla , pronto per riapparire nell'atrio . Il movimento inconsueto fece scivolare dei fogli dalla borsa-raccoglitore.
Osservò con la coda dell'occhio il contenuto della borsa riversarsi sul pavimento del cortile.
"L'avrà chiusa male." ponderò udendo un gemito dalla donna chiaramente scomoda  "...dovrò raccogliere i fogl..." inizialmente non diede peso alla cosa . Tuttavia non resistendo alla tentazione aguzzò lo sguardo notando una serie di nomi e una singola parola spiccare su un paragrafo "magia."
"Bene bene..."  contorse gli angoli della bocca in un ghigno "...cosa abbiamo qui?"


Signori e signore vi annuncio il mio ritorno su Efp!
Dopo mesi di imprese inennarabili buttiamo immediatamente le premesse infinite. Questo capitolo doveva in principio essere una  original story , ma visto che molti elementi mi sono stati ispirati da altri fandom ho deciso di inserirla come crossover.
Naturalmente questa premessa è stata totalmente stravolta dalla mia perversa immaginazione dando vita a un'intrigo meglio di Arthur Conan Doyle.
Vale la pena ricordare le seguenti cose : la trama è ambientata nel mondo di Equestria Girls subito dopo gli eventi del film The Legend of the Everfree.
Infine vi invito a dare libero sfogo ai vostri commenti (ragionati si intende) nella parte delle recensioni. Il vostro feedback conta enormemente per far salpare la storia.
E per accendere il vostro interesse, il prossimo capitolo avrà tinte...piccanti! 
-KN-

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Capitolo 2
*** The Loss (Fine Atto) ***


The Repentant
Capitolo 1 Atto Introduttivo ( Conclusione) : The Loss

Ore 22:00  24/08/16

Abbandonò la sala insegnanti accostando leggermente la porta.
Immerso nel silenzio riuscì ad udire la doceente dietro la porta mormorare qualcosa nel sonno.
Allontanatosi dalla porta sorrise leggermente infilando alcuni fogli scribacchiati nella tasca dei pantaloni. Tra qualche minuto la docente si sarebbe svegliata credendo di aver avuto un colpo di sonno mentre lavorava.

Uno scenario piuttosto comune e libero da sospetti , del cui però erano i piccoli particolari a dettare la riuscita dell'inganno.
Porre gli avvisi e alcuni oggetti al posto giusto era la parte più semplice , in definitva aveva avuto l'indiscretezza di osservare i documenti  della docente per sapere in che scrivania coricarla. 

Il resto sarebbe passato inosservato agli occhi di molti. Porre gli oggetti al posto giusto , come ad esempio a giacchetta sull'appendiabiti. Il resto come penne e documenti era stato fatto scivolare in modo che sembrasse che la docente crollando di sonno li avesse spinti giù dalla scrivania.
Il cellulare aveva vibrato diverse volte ; una certa "Tia" continuava a tentare contattare la docente , che fosse la madre o la figlia? O forse...l'amante? Tutto era possibile.

Il cellulare lo aveva abbandonato ove lo aveva trovato nella tasca della giacchetta.
Incrociò l'angolo incamminandosi lungo il corridoio, aveva visto tutte le stanze meno la biblioteca. Quest'ultima di particolare interesse per lui.
Camminando lentamente per il corridoio si concesse uno sguardo fuori dalle vetrate , osservando verso il piedistallo ove una volta , presumibilmente , ci sarebbe stata una scultura. Notò che aveva ripreso a brillare.

"Quando mi sono avvicinato il bagliore è svanito." si portò due dita al mento. Non aveva tutta la notte per indagare su qualunque cosa stesse accadendo lì. Si doveva accontetare delle magre informazioni che aveva trascritto dai documenti.
Scosse la testa riprendendo la sua vanzata , a passo più spedito. La biblioteca gli avrebbe fornito tutto il sapere necessario per sapere come muoversi in quella nuova cittadina , e intendeva approfittarne fintanto che la scuola era deserta.

I fogli che aveva esaminato parevano più documenti di una qualche intelligence. Strutturati in modo da stipulare una specie di accordo senza rivelare le rispettive parti. Perfino le prime parti di quest'ultimo , presumibilmente le coordinatrici scolastiche , si erano firmate con le sole iniziali.
In breve a ciò che aveva capito era che tutte le parti avrebbero taciuto in merito alla faccenda della magia i cui fatti non venivano riportati , e che le "parti note" , di cui dovevano proteggere le identità erano alcune ragazze dell'istituto.

Ma non specificava CHI erano.

Ormai era diversi corridoi più avanti in cerca della bibliote...*SLAM*  in lontananza avvertì le porte principali aprirsi di colpo seguito dallo strisciare di scarpe da tennis sul marmo del pavimento.
"Soom."
***
"Luna ?! Luna dove sei?" chiamò ad alta voce cercando di ottenere una qualche risposta. 
Era entrata a velocità talmente alta da aver attraversato l'atrio in una manciata di secondi. Anche perchè le scarpe da ginnastica sul armo del pavimento generavano attrito.

"Luna se è uno dei tuoi scherzi giuro che io...!" imprecò salendo le scale senza finire la sentenza.
Salita  al secondo piano si diresse immediatamente verso la sala insegnanti. Posto più probabile dove avrebbe potuto trovarla.
Passando nell'atrio aveva evitato di pensare all'eventualità che potesse essere caduta o inciampata in prossimità del portale.

Scosse la testa rassicurandosi di una flebile speranza che ciò non potesse essere accaduto. Non POTEVA essere acccaduto vero?

In mano teneva il cellulare , sulla sezione della rubrica vi erano segnati almeno dieci chiamate effettuate , nessuna aveva ottenuto risposta.
Passando oltre alla sala di biologia le parve di udire una specie di risucchio d'aria da qualche parte nei corridoi ma non ci fece caso.

Il giacchetto simil piumino marroncino le copriva la parte superiore mentre il resto del vestiario era un pigiama color rosa sbiadito. Era uscita di casa in fretta e furia , prendendosi solo la giacchetta(e ovviamente le scarpe) ansiosa di cercare Luna.

Passate oltre le vetrate che davano sul cortile e svoltato l'angolo fu in prossimità della sala insegnanti.
*BADA-SLAM*  "Luna sei qui?!" la maggiore vide la propria sorella sobbalzare sulla sedia in preda al panico.
La sorella saltòsul posto scivolando indietro con la sedia con un grido "Chi cosa dove...?" mormorò sfregndosi gli occhi.
"LUNA! Ti ho contattato una decina di volte almeno." esalò profondamente "Mi hai fatto preoccupare moltissimo." aggiunse
Scosse la testa "Tia...mi sono solo addormentata..." si sfregò ancora un pò gli occhi   "...sto bene."  lanciò un'occhiata assonnata alla sorella.
Celestia percepì molta incredulità in quell'occhiata , chiaramente sorpresa del suo arrivo  parecchio irruento a scuola. 

Poggiò le mani sui braccioli dandosi la spinta per rialzarsi , dimostrando un'equilibrio decisamente precario.

"Luna sei sicura di...ATTENTA!" continuò a fare la parte della sorella iper protettiva ma si interruppe andando a reggere Luna prima che rovinasse nuovamente  a terra.
Aggrottò le sopracciglia arguendo che avesse un qualche malore "Luna sei in grado di camminare?" la appoggiò alla sedia.
"Celestia sto bene , davvero! Sono solo intontita." alla sua risposta increspò le labbra dubbiosa. Luna non riusciva nemmeno a reggersi in piedi e in più sembrava totalmente spaesata.Non era da lei.
Al casino formatosi nell'ufficio avrebbero pensato l'indomani. Si chinò davanti alla scrivania racogliendo il suo borsello , andò all'appendiabiti prendendo la giacchetta e dal peso dedusse che dentro ci fosse il cellulare. 

"Suppongo che tu abbia lasciato il cellulare su "vibrazione" per non sentire le mie chiamate vero?" inquisì alla sorella la quale annuì ancora stordita.
Sospirò sollevata "Cascare sui addormentata sulle scartoffie..." ghignò guardando la sorella mentre si rivestiva "...mi deludi proprio Luna." scherzò
"TIA! Se potessi camminare giuro che..."  Celestia ridacchiò.
***
"Sono ancora lì , ma quanto ci mettono a schiodare?" imprecò mentalmente come avva sempre fatto dal suo arrivo.
Poteva solo dedurre che qualcosa fosse andato storto ; la porta si riaprì lentamente e le due donne ne uscirono una sottobraccio all'altra.
Pur parzialmente esposto le due non lo notarono dall'angolo dietro aggli armadietti , che era decentemente vicino alla sala inseganti. Le osservò claudicare verso l'uscita, con l'altra donna appena arrivata che continuava a fare domande alla docente.
Molte di queste riguardanti il suo malore. 

Scivolò nel buio appogiando morbidamente il corpo alla parete , non era convinto di quell'escamotage , e l'altra sembrava imporgli il quarto grado.
O era sospettosa , o solo turbata dal malore della compare.

Ebbe il dubbio che controllare la biblioteca quella stessa notte potesse risultare rischioso , e più di ogni altra cosa sospetto.
Ma avere una biblioteca significava avere anche un'archivio.E avere un'archivio voleva dire possedere informazioni.

"Qualcuna di queste potrebbe essere di immenso valore per me." constatò mentalmente , lasciando che la sua natura da frumentario avesse la meglio per un secondo.
"Ma sarebbe inutile avere accesso all'archivio senza sapere esattamente cosa cercare."

Non era grave , sarebbe potuto tornare in ogni momento. E difficilmente delle comuni pareti sarebbero state in grado di fermarlo. In quel frangente era meglio aspettare che le acque si calmassero. 

Anche ponendo la remota possibilità che qualcuno scoprisse i suoi escamotage , nessuno avrebbe capito le sue intenzioni.
"La biblioteca non và da nessuna parte. Per stanotte è abbastanza.Ho sempre bisogno di una mappa però..."  si allontanò dalla parete avanzando silenzioso nel corridoio in cerca di una finestra con la quale avere contatto visivo con l'esterno.
Per adesso aveva un nome "Camp Everfee." 

Welp...questo è fatto.
Suppongo siate confusi riguardo a questo capitolo e vi starete chiedendo "Ma le parti HOT dove è che sono?" , in sintesi ho riesaminato il prologo e ho visto che la premessa era un pò tirata per i capelli , e dunque ho voluto inserire questo capitolo si riempimento che conclude il prologo e mette in luce le intenzioni del protagonista.
(Tra l'altro sono riuscito a sfornare un nuovo capitolo a tempo Record!)
Piccole anticipazioni , nelle prossime sceni ci saranno scene un pò forti. Ma tanto sò che a voi piace quindi...ben venga. (sangue , gore , nudità ecc. Ci sarà fanservice sia per maschietti che per femminucce)
Buon proseguimento. (non ho idee per un'uscita ad effetto)
-KN-

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Capitolo 3
*** Creature ***


The Repentant
Atto 1 : Foresta effimera
Capitolo 2 : Creature 
Ore  00:00  24/08/16

"Qualcuno , chiunque , qualcuno mi aiuti!"  il giovane cervitauro saltellò con agilità tra le betulle sul terreno coperto di foglie.
Anismava pesantemente data la ferocia con cui la sua inseguitrice gli dava la caccia. Continuò a saltellare blanciando il peso con il busto , dirigendosi ingenuamente verso quella parte di foresta che era meno fitta.

Dandogli di pro più spazio di manovra , ma di contro un percorso meno difficoltoso per la sua inseguitrice. Che guadagnava sempre più terreno.

"...ci sono...quasi." ansimò nuovamente l'ingenuo al limite delle proprie forze. Ogni balzo che eseguiva lasciava un dolore fulminante alle sue coscie , ormai la corsa durava da diversi minuti.

Il rumore dei suoi affani era accompagnato da quelle delle foglie schiacciate da lui e dalla sua inseguitrice , della quale riusciva a sentirne sempre di più la vicininanza.

Oltrepassò il limitare della foresta facendo il suo ingresso nella pianura sovrastata dalla luna piena , vera regina del cielo notturno. 
Il giovane cervitauro sentì la pressione di qualcosa di affilato sulla schiena, vide il mondo roteare per qualche secondo.
"...così vicino."  atterrò malamente sul terreno stordito dalla violenza dell'impatto.

Il tentativo di rialzarsi e perseverare a correre fu vanificato dalla mannara che gli si piazzò a cavalcioni poco sopra le gambe anteriori. Il suo primo istinto fu quello di coprirsi incrociando le braccia e proteggersi la gola.
 
Entrambi i polsi gli vennero afferrati e posti al di sopra della testa , totalmente inerme
.
Bloccato dal fisico snello e curvilineo della femmina sopra di lui. Una mannara dal pelo color ebano dotata di due occhi viola dal profilo tagliente; quest'ultima non rispettava i canoni comuni dei lupi mannari, tratti che di norma ispiravano ferocia a quelli della sua specie erano rimpiazzati con altri più eleganti,  più femminile che bestiale. 

Come altre della sua specie aveva il seno in bella mostra.

Le sue proteste gli morirono in gola, tramutanodosi in timorosi versi da cervo vedendo il muso della donna lupo avvicinarglisi pericolosamente  emettendo un debole ringhio. 

Aveva chiarito di essere lei  in controllo. Ma perchè prendere il controllo di una preda di cui ti dovresti nutrire?

Le fuaci gli divennero pericolosamente vicine , al punto da sentire il respiro di lei nelle sue orecchie. Pian piano il muso della predatrice inizìò a scendere verso il suo collo ,  lanciando raffiche di panico nel suo organismo. Avvertì i canini forare leggermente la carne con della leggera pressione. Brividi gli corsero lungo il dorso a contatto con la lingua  e il respiro della donna ferale , pregò sè stesso che la fine arrivasse in fretta.

Ma invece , a sorpresa , percepì la presa sulla sua gola allentarsi ,e la lingua lambire lentamente con cura ogni parte del collo.
"...ma cosa fà? Perchè non mi finisce subito?!"  la predatrice proseguì piano, gustandosi il momento e assaporando bene ogni parte del collo , fino a passare la lingua fino allo sterno.

Il ragazzo contorse la bocca in strane smorfie tentando di emettere alcun gemito fintanto che la lingua continuava a muoversi sul suo petto.

La predatrice lo guardò  increspando gli angoli della bocca in un ghigno mostrando le zanne come per schernirlo senza smettere di lavorare.La femmina riprese con più vigore passando con la la lingua ogni centimetro di pelle nuda sul petto e ventre  , il ragazzo non potè fare a meno di sentirsi meno in pericolo ma allo stesso tempo più violato , emettendo qualche leggero gemito di tanto in tanto. 

Dal ragazzo provennero solo mugugni confusi provando sentimenti molto contrastanti , in quel mentre sentì che la femmina stava allentando anche la presa delle gambe ma allo stesso tempo cominciò a sfregare la sua regione lombare contro il suo corpo.

Il cervino sgranò gli occhi capendo il vero intento della donna ferale , sentendo che ,ormai il suo stesso corpo stava reagendo.
La lupa allentò la presa lasciando andare i polsi del giovane. Ormai privo della volontà di reagire. Allungò le mani intorno al volto avvicinandolo alle sue labbra , reclamando il suo premio.

"Ehxira Akasha!"  pochi centimetri dal contatto il ragazzo vide l'espressione della donna lupo raggelarsi al richiamo di un individuo , la cui voce definire velenosa era un complimento . Le orecchie della donna si alzarono di colpo per poi abbassarsi intimorita.
Venne strattonata di colpo e lanciata indietro nella boscaglia atterrando a pochi metri da loro due ,  il cervide rimase  molto sconvolto dalla violenza con cui era stata ripresa , tant'è che rimase li dov'era paralizzato.
Proprio sul più bello...(comento post-produzione)

Si erse dinanzi a lui nella flebile luce della luna quello che pareva un'essere simile a lui , con addosso quegli...indumenti che gli umani amavano idossare per coprirsi dal freddo.

"Roh'yssah?" lo udì rivolgersi in un liguaggio incomprensibile a lui alla mannara.

La femmina abbassò le orecchie sforzandosi di mantenre conttto visivo, il minaccioso essere compì dei passi nella direzione della femmina, allungò due dita riportando gentilmente il viso della mannara in linea con il suo "Roh'yssah Akasha?" ripetè . La femmina abbassò le orecchie coprendosi il volto con una mano.

Il cervino realizzò di essere nelle condizioni ideali per tentare una fuga , allungò un braccio sul terreno tentando di riqeuibilibrare il peso , percependo delle fitte di dolore alla schiena "Aah! Ma che..." fece scivolare esitante una mano sulla schiena ritrovandosela macchiata di rosso.

Le ferite degli artigli di quando era stato placcato.

Essendo lui un'erbivoro la reazione di panico inizio subito a montare alla vista del sangue , la sua mano e le quattro zampe cervine iniziarono immediatamente  a tremare. Sentì di venir afferrato per una gamba e tirato indietro verso il figuro e la mannara.

"Hoeyes." al tocco dell'essere sulla sua tempia il cervide venne invaso da una sensazione di conforto dilagante , un'amniotica tranquillità.
Ascoltami mentre percepiva queste parole venne il figuro avvolse le sue braccia attorno al suo torso , tirandolo con uno sforzo in piedi.
Fu impossibilitato a smettere di concentrarsi sulle parole che gli giunsero direttamente in testa , ancora vicino all'essere in apparenza umano.

Tranquillo non c'è nulla da temere Sta facendo buio , arriveranno altri predatori e tu puzzi di sangue e sesso.

Le gote del giovane si infiammarono di un colore rossastro andando a espandersi fino alle lunghe orecchie da cervo. Inutile per lui tentare di nascondere l'imbarazzo coprendosi con le stesse. Le prove erano su tutto il suo corpo.

Se hai un pò di buon senso sai già cosa devi fare...

Fece svolazzare la mano davanti al suo volto . Riuscì a cogliere per un momento lo sguardo del figuro illuminarsi con un riflesso rosso.

...vai a ripuliti al fiume e vai a casa.

Nonstante il desiderio impellente di correre via da loro ,che ormai capì immediatamente non essere il suo. Guardò tra il figuro e la donna lupo un'ultima volta lanciandosi nel fitto della foresta. Grato di avere salva la vita e con una curiosità inestinguibile che si infiammava sempre di più.
Akasha tu e io dobbiamo parlare...  si portò la mano alla bocca leccando il sangue del cervitauro.
***
Ore  00:10 
Comincio a pensare che ti sia presa un pò troppa libertà sul ragazzo Akasha sorvolò sul fatto che lo stesso non avesse neppure i palchi , dunque praticamente appena adolescente.

"Mmph...ha funzionato no?Adesso starà lontano dal confine." la mannara non aveva ritirato la sua trasformazione e camminava a quattro zampe al suo fianco "Per'altro da solo non sopravvirà. Considera che gli ho fatto un favore." passò la lingua sulla labbra "Chiunque proverà ad avvicinarsi saprà che appartiene a me."

Ellispsims alzò un soppraciglio indeciso sulle vere intenzioni di Akasha. Se lo voleva forse mangiare?

 Ehm...in che senso? (comento post-produzione) 

Con l'odore di una mannara addosso , difficilmente qualcuno avrebbe tentato di aggredirlo. Comincio perfino a dubitare che la stessa provasse un minimo di rimorso in genere.

"Comunque..." proseguì la mannara "...sei andato in città presumo." lo guardò con la coda dell'occhio "Hai trovato qualcosa di utile?" 

Per ora sò che qui esiste della magia; però non sò ancor di che tipo di magia si tratti. Proseguirò con una ricerca del territorio prima. disse infilandosi le mani nelle tasche.

"Mmh. Nient'altro?" inquisì la mannara guardandolo in faccia.

Ho una pista.Questo è quanto.Stavolta fu un pò più freddo col suo pensiero. 

La mannara sembrò voler mantenere la sua faccia da poker "Comunque..." scosse la testa "...Kuebiko ti sta cercando assieme agli altri. Hai dimenticato di portare un'offerta questo mese." 

Non è che ho dimenticato! E che di offerte non se ne trovano in questa stagione! con la foresta aperta su un'altra in piena estate , molte specie si erano dileguate. Spaventate dal cambio improvviso di habitat.

La natura della foresta è...complessa.Nemmeno io sono in grado di comprenderla del tutto.
Meditò che altre forme di vita di natura non meglio specificata stavano migrando verso quella nuova.


Akasha rimase in silenzio "Dunque ti aspetta la penitenza se non erro?"prese fiato "Perchè hai dovuto accetare?" abbassò le orecchie tradendo un certa dose di preoccupazione.

O questo o trasformare molti altri ferali in animali da macello fù la sua risposta istintiva fissando negli occhi la mannara.
Sai bene che alcuni di loro erano umani prima.Non...non posso permetterlo.  si arresto nei suoi passi assieme ad Akasha

Lei sospirò nuovamente "Non tutti i ferali sono sani e lo sai. Ma la foresta non gira in questo modo.Almeno prova a essere un minimo egoista ogni tanto." una punta di delusione nell suo tono di voce.

La mannara si congedò dalla discussione scattando sulle quattro zampe fino a sparire nel buio della foresta.
"Nvc'rho sal , nvc'rhe fol...(una cosa è egoismo , un'altra è noncuranza...)" mormorò qualcosa nell'unica lingua che riusciva a parlare. La maggior parte del tempo usava un link mentale per comunicare con altri individui , e a volte inflluenzarli.

Visto che la sua mente era impostata su "Arcano Antico"  era impossibilitato a parlare qualunque linguaggio umano. 
Scosse la testa , aveva ben altro a cui pensare che alla sua difficoltà di comunicazione. Non parlare la propria lingua natale per tanto tempo gli faceva dubitare di essere attualmente in grado di parlare ancora l'inglese.

Miseria se gli mancava. Quello e molte altre cose.

Sospiro sedendosi Non mi farò trovare da Kuebiko nei giorni succesivi finchè non trovo l'offerta. lanciò nuovamente uno sguardo alla cittadina , chissà se Kuebiko avrebbe accettato del prosciutto...era passato tanto tempo dall'ultima città. E in questa era determinato a depredare quanto più possibile.Rubare del cibo era più conveniente che cacciarlo , i dubbi morali li aveva messi da parte molto tempo prima.

Eppure aveva esitato con la donna fuori dalla scuola prima Era carina però , pensò. Non era del tutto egoista , non si sarebbe mai approfittato di lei ma quel luogo gli dava qualcosa di estremamente cartonesco e aritificioso. 

Per adesso sono dettagli... il treno dei suoi pensieri venne interrotto da un profondo ululato nella distanza. Deglutì Meglio muoversi... se era Kuebiko non voleva rimanere lì per scoprirlo.
"Soom" svanì alla volta del suo rifugio nella foresta.

 
Welp...questo è fatto.
Che sono quelle facce? Vi avevo avvisato dei dettagli piccanti o no? Ok ammetto che non sia proprio l'apice della eroticità più sfrenata.
Io non sono tipo che si vergogna tanto facilmente. E nemmeno che si arrende facilmente. Dunque anche se la storia va a rilento come interesse generale , io  voglio vedere fino a che punto arriveremo. 
Ok , ok , ok sò che voi lettori volete anche vedere i protagonisti originali della serie , e dal prossimo capitolo arriveranno , promesso.
"Asato ma sad gamaya"
-KN-

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