La Speranza Di Vivere Felici

di Hephily
(/viewuser.php?uid=887629)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Giornataccia ***



Capitolo 1
*** Prologo ***



 
Prologo



hibike  kaze no uta  me o tojireba  kokoro no koe  senaka osu yo 
mezasu kumo wa  zutto motto takaku
todoke  kaze no uta  mimi sumaseba  kokoro no koe
 afuredasu yo  mabayui hodo no kagayaki o hanatsu
kimi yo  aoi senritsu ni nare
tachihadakaru kunou  mayoi no kazukazu
onaji kaze ni fukarete iru bokura dakara utaeru uta ga aru
 
 

 
La malevolenza, una brutta bestia da sconfiggere, come poteva fare Sorey a sconfiggere tutta quella malevolenza? Eppure Sorey con le sue forze e con l’aiuto dei serafini era riuscito a portare la pace in un primo momento, ma il suo viaggio non era finito lì, aveva vinto una battaglia, ma non la guerra. Sorey insieme agli altri avevano molto da imparare, dovevano crescere insieme, aiutarsi e sostenersi l’un l’altro. Nel suo lungo viaggio aveva da imparare molte cose, ma soprattutto lui voleva imparare a essere un buon Redentore. Dopo aver salutato Alisha, Sorey insieme i suoi amici si diressero verso Rolance, il commercio per la giovane Rose era molto importante, ma sapeva che ad avere affianco il giovane Redentore significava avere un profitto molto più alto di quello che aveva prima. Sorey sapeva che durante il viaggio avrebbe incontrato nuovi Serafini che l’avrebbero aiutato e anche altri amici che si sarebbero uniti al suo viaggio, scoprendo tutti insieme nuove rovine e templi, però il suo viaggio non era composto solo da avventure belle, davanti a lui ci sarebbero stati problemi, incertezze e soprattutto malevolenza molta malevolenza. Il Dominus della catastrofe aveva dato altro tempo al Redentore per imparare al meglio a usare i suoi poteri e fronteggiarlo ad armi pari, ma di certo non avrebbe giocato pulito. Sorey non era l’unico a vedere i Serafini, ma non sapeva che oltre a lui c’era un’altra ragazza a vedere i suoi amici Serafini; Haile abitava proprio a Rolance, anche lei come Rose lavorava nel commercio, ma per avere guadagni alti si faceva aiutare da Hephily, soprannominata da Haile “Heph” era abile nel commercio, ma era anche una brava Serafina, lei possedeva l’elemento del fulmine, aveva una forza straordinaria che non la usava nel modo corretto. La malevolenza non le dava molto fastidio, ma solo sera in eccesso cominciava a stare male, come Mikleo.

-Ancora per molto devi stare lì sopra?- Chiese Haile guardando l’amica sopra la tela della bancarella.
-Si vede il cielo che è meraviglioso, pensa se una nube piena di fulmini e pioggia arrivasse in questo momento.- Rispose Heph guardando tutti cittadini e i turisti passare da ogni bancarella.
-Non ci provare, non osare fare questo scherzo, mi mandi in rovina!- Esclamò la ragazza, non le piaceva che qualcuno mandava a monte il suo commercio, soprattutto se quel qualcuno era proprio Heph.
-Sei una guasta feste, scusa guasta tempeste, suona meglio.-
-Fammi finire di vendere le cose e poi puoi andare dove vu..ma dove sei?-
Haile rimaneva sempre più stupita dall’abilità dell’amica di nascondersi, non capiva mai perché si comportava in quel modo. Era strana certe volte, ma tutto questo dipendeva dal suo passato.

-Stai zitta, chiaro?-
-Ma che ci fai sotto la bancarella?-Chiese Haile abbassandosi a guardarla.
-Ho sentito la presenza di altri serafini, e non mi va di vederli, poi ci sta quel ragazzo chiamato Redentore.- Rispose Heph guardando da sotto la bancarella.
-E ti vuoi nascondere? Sono i tuoi simili non puoi farlo su esci da lì!- Haile cercava in tutti i modi di convincere Heph a fare qualcosa, soprattutto uscire dai suoi nascondigli, ma era inutile con lei, era più cocciuta di tutti.
Attirare la gente invece era una virtù di Haile, soprattutto attirare il Redentore.
-Smettila attiri solo l’attenzione di chi non devi!-
In tutti modi possibili Heph cercava di allontanare Haile da lei ma impossibile.

-Scusa..va tutto bene?- Chiese un ragazzo dai capelli castani.
-Ecco lo sapevo.- Disse a bassa voce Heph, ricevendo una pedata dall’amica. -Hay!-
-Chi ha detto hay?- Domando il giovane ragazzo.
-Nessuno! Forse avrai sentito qualcuno tossire, qui si vendono armi, frutta e altre cose, ti interessa qualcosa?- Guardò il ragazzo negli occhi senza mai abbassare lo sguardo verso Heph.
-Cucù chi c’è l’ha sotto?- Disse Edna alzando la tela della bancarella.
-Non c’è nessuno lì sotto!- Rispose Haile guardando Edna.
-Tu puoi vederli?- Chiese sorpreso il Redentore.
-Vedere i fiori? Si tutti siamo in grado di vedere i fiori.-
-Questa sta mentendo.- Intervenne il giovane dagli occhi di ghiaccio.
-Io non mento dico la verità!-
Essere sbadata faceva parte del comportamento di Haile, riusciva ad andare in panico molto facilmente.

-ThunderFlash.- Il cielo cominciò a farsi scuro, la tempesta stava arrivando e non era una delle semplici tempeste che evocava Heph.
-Questi fulmini non sono naturali, Lailah tu che dici?- Chiese il Redentore girandosi verso la serafina del fuoco.
-No, affatto solo un Serafino che è abile nell’elemento dei fulmini e in grado di scatenare questa tempesta.- Rispose Lailah guardandosi intorno in cerca di Heph. Proprio così Lailah e Heph si conoscevano da molto tempo; e non sono mai andate d’accordo.
-Non capisco chi state cercando.- Intervenne Haile guardando la scena.
-State? Come fai a sapere che sono con qualcuno?- Chiese il Redentore avvicinandosi alla ragazza.
-F-Fermo non ti avvicinare!-
-Altrimenti?- Si accigliò il ragazzo.
-A-Altrimenti ti uccido con un coltellino di plastica!- Rispose Haile tirando fuori dalla tasca dei coltellini.
-Dei coltellini di plastica, tu ti vorresti difendere con quei coltellini?- Intervenne una seconda voce.


ANGOLO AUTRICE:

Salve a tutti! comincio così dovrebbe andare bene. Allora arrivo subito al dunque, premetto che questo è solo il "PROLOGO" quindi una specie di inizio, se posso definirla così, inoltre spero che alcuni di voi non lasceranno recensioni offensive o critiche pesanti, perchè da me non avranno nemmeno una risposta . Accetto solo critiche COSTRUTTIVE, che mi aiutino a migliorare; detto questo alzo i tacchi e me ne vado. *saluta con la manina e tira Mikleo dai capelli*

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Giornataccia ***






 

hibike kaze no uta me o tojireba
kokoro no koe senaka osu yo
mezasu kumo wa zutto motto takaku

todoke kaze no uta mimi sumaseba
kokoro no koe afuredasu yo
mabayui hodo no kagayaki o hanatsu
kimi yo aoi senritsu ni nare


Giornataccia

Ovviamente difendersi con dei coltellini di plastica non era l’idea giusta, ma non era neanche giusto mettersi contro il redentore e quattro serafini, anche se dalla parte di Haile c’era Heph, l’avrebbe difesa o forse no?
Heph certe volte era bipolare, non si poteva sapere come si comportava indeterminate giornate, però Haile sapeva che poteva contare sull’amica, anche se molto spesso era proprio Heph a cacciarla nei guai.
-Lasciatela stare, come può una semplice donzella uccidere un castano con dei coltellini di plastica? Haile è una sempliciotta, suvvia.- Disse Heph seduta sopra il telo della bancarella.
-Non sei d’aiuto, e poi non sono una sempliciotta!-
-Heph sapevo che c’eri tu dietro a questa tempesta.- Intervenne Lailah, loro non erano mai andate d’accordo, neanche da piccole di sopportavano.
-Nessuno ti ha dato il permesso di chiamarmi Heph, chiaro!?-
-Su su ragazze non litigate, Heph a cuccia- Rispose l’amica provando a calmare i loro spiriti di combattimento.
-Non sono un cane.-
-Oh come siete noiose..- Intervenne Edna facendo roteare il suo ombrello e guardando la scena.

L’unico che cercava di capire la situazione era proprio Mikleo, con i suoi modi voleva capire, come mai proprio Haile riusciva a vedere i Serafini, ma un’altra domanda che li sorgeva era, come ha conosciuto Heph?
-Scusate ragazze, basta litigare, vorrei parlare con Haile, se è possibile.- Ribatte il giovane Redentore, anch’esso era stupito dal fatto che non era l’unico a vedere i serafini.
E questa situazione lo eccitava molto, poteva condividere con qualcuno questo dono speciale.
-V-Vorresti parlare con me? E di cosa?- Chiese impaurita Haile.
Stare solo con un ragazzo non era una bella cosa per lei, era imbranata appena entrava nella zona “un ragazzo vuole parlare con te”.
-Se volete vi preparo una stanza tutta per voi, così potete parlare tranquillamente.-
-Heph smettila!- Imprecò Haile sulla serafina del fulmine.
-Ok sto zitta, ma tanto so qual è la domanda di tutti quanti loro, come mai un semplice umano riesce a vedere un serafino?-  
Non si sapeva qual è fosse la natura di Heph, ma la ragazza riusciva a capire le persone tramite i loro sguardi, i movimenti delle mani, il modo di parlare.
La serafina del fulmine non era mai andata molto d’accordo con Lailah, per un piccolo trascorso che ebbero da piccole, molto piccole.
Si racconta che la giovane Serafina del fuoco non aveva delle grandi abilità di controllo dei suoi poteri; un giorno però era decisa di superare quella enorme sfida del controllo che la intimoriva molto, nel bel mezzo degli allenamenti c’era proprio Heph per sbaglio una palla di fuoco bruciò metà dei suoi lunghi capelli che lei amava molto, più di se stessa, da quel giorno Heph non volle più vedere Lailah.

Da quel giorno le due giovani serafine non si incontrarono più fino ad ora.
-Heph certe volte non ti capisco proprio.- Disse l’amica guardando la scenata che stava per fare.
-Andate via di qui, non parliamo a chi non compra i nostri prodotti.-
-Quindi se ti compro un kilo di mele parli con noi?- Intervenne Edna cercando di capire la mente contorta di Heph.
-No, sparite prima che scateno l’inferno dei fulmini.-
-Heph, dai smettila.-
La serafina era abbastanza testarda quando si metteva qualcosa in testa non dava retta a nessuno ed era molto difficile convincerla.

Intanto Mikleo la studiava attentamente, pensava di conoscerla o forse era solo un immaginazione.
-Almeno diteci come vi siete incontrati.- Chiese Sorey.
-No.-
-L’ho incontrata in una rovina non molto distante da qui.- Disse Haile senza indugio e non ascoltando l’amica serafina.
-Haile..-Sospirò Heph andandosene per i fatti suoi come era di solito fare, quando la situazione non le piaceva.
-Non capisco, non credevo che ci fossero delle rovine qui vicino, ci voglio andare, mi accompagneresti un giorno?- Domandò dolcemente il Redentore sorridendo alla ragazza.
-Io e te? Soli vorresti dire?-
-No verrano anche loro, faremo una piccola scampagnata.-

Il sole finalmente tornava di nuovo a splendere, ma Haile sapeva che Heph non si sarebbe fermata solo a quella piccola tempesta, quando era furiosa distruggeva tutto senza pensarci due volte.
-Posso ospitarvi a casa mia, ci staremo tutti, credo..- Disse la commerciante cominciando a contare quante stanze aveva per ospitare i loro amici. Ospitare delle persone per Haile non era un problema, anche se era imbranata, le piaceva fare conoscenza di nuove persone, così da poter vendere i suoi prodotti e farli conoscere al resto del regno.
Non era mai stata brava nel vendere, molti riuscivano a fregarla oppure a rubare la sue merci, ma da quando conobbe Heph, tutto cambiò, riuscì a farsi rispettare da tutte le persone grazie all’aiuto dell’amica.
Le due avevano trascorso molto tempo insieme e il rapporto cresceva sempre di più, avevano sempre avuto dei problemi di comprensione, ma sapevano che potevano contare una sull’altra in ogni momento anche se un giorno il destino l’avrebbero separate, Haile capiva che Heph era sempre dietro l’angolo ad aiutarla.

Durante il resto della giornata la serafina non fece ritorno a casa, era la prima volta che si comportava in quel modo, non aveva mai reagito in quel modo.
Haile sapeva dove trovarla, non era difficile scoprire i nascondigli di Heph soprattutto quando si dimenticava di cancellare le tracce, anzi lo faceva di proposito a non eliminarle, le piaceva farsi trovare facilmente altrimenti il gioco diventava molto noioso a senso suo.
-Cucù! Da me non fuggi!- Esclamò Haile cercando di farla spaventare, ma era inutile, Heph non si spaventava di nessuno, solo di brutti insetti, avernali e soprattutto la malevolenza quella la spaventava parecchio.
-……-
-Oh che faccino triste, che ti è successo?- Chiese Haile sedendosi vicino a lei e ammirando le stelle.
-Non puoi capire.-
-Se non ti spieghi ovvio che non posso mai capire.- Rispose Haile preoccupata dal bipolarismo che prendeva il sopravento nel corpo di Heph.
-Lailah è quella che mi ha bruciato i capelli, ma non è quello il punto.-

-Perché non l’hai fulminata? Potevi farlo, tanto chi vuoi che si preoccupa di lei?- Heph alzò un sopracciglio, era strano vedere Haile che non sopportava qualcuno, era raro vedere Haile che andava contro qualcuno.
-Ti ho mai detto che sei strana? Sono andata via dal villaggio dei Serafini perché il mio potere era considerato pericoloso sia per gli umani che per noi serafini.- Spiegò la ragazza abbassando lo sguardo.
-E poi?-
-Poi nulla tutto qui.-
-Quel ragazzo ti guardava come non so cosa,Vi conoscete già?- Chiese Haile incuriosita dalla situazione che si era creata.
-Più o meno si e no, non ti importa no per niente, comunque torniamo a casa, mi è venuta voglia di far piovere un po’ la terra è troppo secca per le tue piantagioni.- Heph sapeva benissimo come fuggire dalle domande di Haile e dalle sue immaginazioni contorte. La serafina non si era mai confidata mai con nessuno, si limitava a dire solo poche parole della sua vita, ma adesso sapere che Lailah era di nuovo vicino a lei, era un pericolo per i suoi capelli.

Angolo Autrice:
Eccomi di nuovo qui con il primo capitolo, spero che vi piaccia.  Anche se so da parte mia che questo capitolo non è venuto come volevo. Grazie a tutti quelli che la seguono! Baci. Alla prossima!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3598415