Ci scusiamo per il ritardo.

di Hope997
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il treno per Los Angeles ***
Capitolo 2: *** Quando meno te lo aspetti ***
Capitolo 3: *** Giocare con il fuoco ***
Capitolo 4: *** Tra pensare e fare. ***
Capitolo 5: *** Una sera...particolare p.t 1 ***
Capitolo 6: *** Una sera...particolare p.t 2 ***
Capitolo 7: *** Una sera...particolare p.t 3 ***
Capitolo 8: *** Una lunga mattinata. ***
Capitolo 9: *** Una richiesta.. perfavore. ***
Capitolo 10: *** Grandi rivelazioni. ***
Capitolo 11: *** Tutto viene a galla. ***
Capitolo 12: *** Scontri e raduni (s)piacevoli. ***
Capitolo 13: *** Tutto troppo.... ***
Capitolo 14: *** Spettatore di baci. ***
Capitolo 15: *** Gelosia o protezione? ***
Capitolo 16: *** La fiamma. ***
Capitolo 17: *** La strega lascia il suo zampino. ***
Capitolo 18: *** I sentimenti vengono allo scoperto. ***
Capitolo 19: *** Il mio eroe. ***
Capitolo 20: *** Le persone si mostrano sempre per come sono davvero. ***
Capitolo 21: *** Una piccola vendetta. ***
Capitolo 22: *** Piccola. ***
Capitolo 23: *** Tutto in un soffio. ***
Capitolo 24: *** Uno sguardo è molto di più. ***
Capitolo 25: *** La lettera. ***
Capitolo 26: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Il treno per Los Angeles ***


Ero seduta su quel treno da un paio di ore.
La musica mi accompagnava in quel viaggio. La mia mente viaggiava a velocità incostante.. mancavano esattamente venti minuti e il mio fondoschiena avrebbe ripreso a muoversi. Fissavo una dolce coppietta. Due anziani. Si tenevano per mano. Entrambi sulla settantina. Una coppia che di sicuro ai loro tempi sarebbero stati bellissimi.
In quell'istante pensai a mio padre. Chissà come mi sarebbe risultato da vicino, come sarebbe stato riabbracciarlo.
Posai le cuffiette per dirigermi in bagno quando ad un tratto il treno frenò bruscamente ed io spintonai qualcuno.
-"Ma che diamine...faccia attenzione." I suoi occhi si posarono su di me. Mi scrutavano. Rimanemmo li a fissarci per qualche secondo e poi pensai che se quel tizio mi fissava in quel modo avrei avuto sicuramente qualcosa in viso.Mascara sbavato? Capelli fuori posto?O semplicemente un pervertito che mi trovava carina.
-" La smetta di osservarmi. Potrebbe essere mio padre." Le parole uscirono furtive dalla mia bocca. Portai una mano alle labbra e quell'uomo accennò un sorriso facendomi spazio per passare.
-" Se suo padre è cosi giovane.. e affascinante, è di sicuro fortunata." Una voce femminile si fece spazio tra noi e si sistemò accanto a quell'uomo trattenendolo per un braccio. I miei occhi rotearono. Rivolsi uno sguardo al tizio e  scappai a risedermi. Senza concludere il motivo per cui mi ero alzata. Mi sentivo osservata...e avrei giocato tutto quello che era in mio potere..che il suo sguardo era posato ancora su di me.


Los Angeles. La città degli angeli. Da piccola ero solita chiamarla la città della felicità. Mi piaceva esplorarla da cima a fondo. Ogni strada, ogni museo, ogni spiaggia..tutto. I miei erano separati da quando avevo 8 anni..e li non venivo da quasi 10. La scuola l'avevo finita con il massimo dei voti e quell'estate mio padre mi offri un soggiorno da lui. Erano anni che non ci vedevamo ma ogni sera non mancava la sua buonanotte. Certo lo avrei potuto sorprendere, piombando li, ma di certo fino a 16 anni mia madre non me lo avrebbe mai permesso. Ed eccomi..la piccola Jessy era ritornata. Cercai di scovare mio padre tra i tantissimi volti..e con mio grande rammarico,mi accorsi che un uomo teneva all'altezza del petto un cartellone con scritto: Jessica Fox. Agitai la mano e subito venni soccorsa per la valigia enorme che mi trainavo dietro.
-"Miss Fox..salve sono l'autista di suo padre...Gordon Ray..com'è andato il viaggio? " leggevo nei suoi occhi un grande interesse. Mi limitai ad un accenno di capo e lui capi che non avrei avuta voglia di parlare. Mi sentivo ancora osservata e quando i miei occhi si posarono sugli occhi verdi che zampillavano di eccitazione, capii a chi appartenessero.
-" Penso che lei abbia perso questo". Mi porse il mio cellulare e glielo strappai da mano con tanta foga e senza neanche ringraziarlo, avanzai fino alle porte scorrevoli.. con l'autista alle mie spalle.
La macchina era spaziosa. Tra me e Ray vi era un grande vetro oscurato. L'ebrezza entrava in auto con fare minaccioso, le persone si affrettavano tra le stradine. Uno squillo mi risvegliò da quei pensieri. Lui.
-" Pronto...Cam lasciami in pace ora." Riattaccai il telefono. Cameron, il mio ex fidanzato. Avevamo trascorso gli ultimi tre anni insieme e davvero lo avrei sposato. Una lacrima iniziò a rigarmi il viso. Stupida Jessy. Ray mi osservava dallo specchietto e non potetti far altro che sorridergli. Era un uomo che sapeva il fatto suo. Alto..muscoloso..quei capelli tirati indietro da non so quanto gel e la mascella squadrata. Un perfetto quarantenne.

Notai un grosso viale davanti a noi..enormi ville ma una piu di tutte mi colpì. Aveva una grande quercia ai piedi..la riconobbi. Quella era casa mia. La mia dolce casa a due piani; non feci in tempo a meravigliarmi, che un uomo si presentò sulla soglia. Urlai a Ray di fermarsi. Eccolo. Il mio eroe. Inizia a correre..a piangere...sentivo le lacrime impossessarsi della mia forza.
-" papà. " e con una spinta decisa lo scaraventai a terra, abbracciandolo forte.
-" la mia piccola principessa..quanto sei cresciuta." Mi strinse ancor di piu e da quelle braccia non sarei mai voluta andar via. Lo osservai, nulla era cambiato tranne qualche segno di età avanzata agli angoli degli occhi azzurri..azzurri proprio come i miei.


















Buonasera Gente*-* ho provato già una volta a pubblicare una storia ma ho subito abbandonato ahahahah spero vivamente che questo primo capitolo possa piacervi <3 mi auguro di esserne all'altezza.. Vi ringrazio in anticipo e per favore fatemi sapere cosa ne pensate, se vi va. Baci u.u 
p.s: Scusate per i possibili errori. :( 

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Capitolo 2
*** Quando meno te lo aspetti ***


-"Sei diventata una DONNA..mia adorata Jessy." queste furono le parole di Luke Fox. 
In effetti non ero mai stata considerata bambina. Sin da piccola sembravo sempre la più grande di tutti e si meravigliavano quando pronunciavo la mia vera età. In parte si stupivano del mio viso candido, dei miei grandi occhi azzurri che facevano solo da spicchi a quella grande chioma castana, il mio piccolo nasino all'insù era sempre stato invidiato da tutti. 
Non credevo ancora di essere lì e quando mio padre mi diede un pizzicotto sul braccio, mi resi conto che quello non era un sogno anzi l'inizio di una vacanza meritata. 
Entrai in casa e respirai l aria pura che mi mancava. Si presentarono immediatamente tutte le cameriere e guardie che sorvegliavano casa: Jack, Carl, Ross , Backy, Polly, Tatiana, Will. A dire il vero chiesi, tempo fa a mio padre il perche di quelle guardie e lui si limitò a dire, che si sentiva più protetto e piu sicuro ma sapevo che fosse una semplice scusa dato che si annoiava a morte di guidare e svolgere determinati affari da solo.

La mia camera si trovava al piano superiore e quando la porta fu aperta, i miei occhi si illuminarono di gioia. Tutto era perfetto e semplice. Tutto bianco e nero come amavo io. Tutto lucido e profumato. Mi scaraventai sul letto proprio come una bambina e prima che potessi urlare di felicità mio padre si accostò alla porta e disse sorridendomi:-" Jessy mi sei mancata..spero che ti troverai bene qui. Ed ora sui, chiama alla mamma.Stasera abbiamo ospiti." 
Gli sorrisi e rimasi sola in camera. Attesi un po prima che qualcuno mi rispondesse poi udì la sua voce:-" Signorina le sembra l ora di chiamare? Sono preoccupata. Sei dall altra parte della.." :-"Mamma sono solo a qualche ora da te, non farne unatragedia, sono viva e vegeta. Stai tranquilla, ora scusami ma devo andare. Ah qui è tutto perfetto."la sentii sospirare. :-"Va bene. Mi manchi Jessi!" e staccò. Ero via solo da qualche ora e gia le mancavo immensamente. Beh come contraddirla, vivevamo insieme da anni senza mai separarci.
 Non feci in tempo a chiudere la chiamata che ricominciò a squillare ed eccole le mie amiche. Kat e Tea. 
-"dimmi che li ci sono miliardi di ragazzi stupendi e giuro abbandono tutto e vengo li da te con il primo treno." La voce di Kat mi pervase l orecchio. 
-" ho fatto un bel viaggio grazie mille Kat..per il momento ho incontrato solo pochi uomini e lavorano per mio padre." e uno in treno che non mi toglieva gli occhi di dosso, pensai. Chiacchierammo un po prima di staccare. Non mi cambiai a dire il vero e mi affrettai ad andare giu in salone dove mi accorsi di una presenza nuova.
Delle spalle grandi e grosse mi si presentarono davanti agl occhi E un profumo mi circondò. Tenni fissa gli occhi sul quella schiena, non appena mio padre si scostò e disse:-" Jessy eccoti... volevo presentarti un mio grande amico nonché collega di lavoro..Matthew Philips. " 
Si voltò e quasi non ebbi la sensazione di venir meno. La stessa persona di quella mattina. Quello stesso uomo ora era li.
 Mi parve che il suo respiro fosse piu intenso. I suoi occhi ancora una volta brillavano. Si passò la mano tra i folti capelli castani per poi poggiare la mano sulla sua barba. Una bellezza quasi unica. Il suo naso perfetto e quelle labbra. Dio cosa avrei combinato a quel labbro inferiore.
 -" Jessy non fare la maleducata...presentati." un richiamo mi fece sobbalzare da quel pensiero. Deglutii a fatica per poi porgergli la mano. -" mi scusi, il mio nome è Jessica Fo.." la sua risata risuonò nella stanza. Il bicchiere di jin che aveva tra le mani fu posato sul tavolino li vicino. 
-" conosco il tuo nome, Gordon mi ha dato l onore di poterlo scoprire in stazione. Piacere mio piccola fox." Si stampò uno di quei sorrisi meravigliosi sulle labbra per scoprire dei denti perfettamente allineati e quando le nostre mani si toccarono, fu una scintilla. 
-" Matthew..Luke dove siete?" Mi voltai e una donna bellissima mi si parò davanti. Miss bellezza. Miss ochetta. Eccola la stessa che gli stava avvinghiata quella mattina in treno.
 Il suo volto angelico con il suo fisico adorabile e il suo profumo dolcissimo mi annebbiarono. I suoi occhi ramati mi fulminarono senza un motivo.
 -"ah..tu..sei...jessica." la sua voce stupita mi risvegliò.
 I due uomini ci guardavano. Ma quello alle mie spalle prese il sopravvento per affiancarla:-" Micky...lei è la piccola di casa Fox..sii gentile."
 La rabbia mi colpì allo stomaco:-" chiariamo sta cosa eh.. smettila di chiamarmi piccola Fox."Imitai le ultime due parole con la sua voce fastidiosa. Lo percepivo..lo sentivo..mio padre stava per darmi fuoco solo con lo sguardo. 
-" Chiedi immediatamente scusa ad entrambi, jessica!" Matthew avanzò e il suo sguardo mi fece andare a fuoco:-" che peperino eh...piccola Fox." sussurrò senza che nessuno potesse ascoltarlo se non io e prima di poter replicare sfociando nella volgarità, uscii di casa per accogliere aria sana.
 Los Angeles per la prima volta mi appariva buia...il sole non era più alto in cielo e i lampioni si accendevano sopra i miei occhi. 
Sarei dovuta entrare e chiedere scusa, perche avevo esagerato lo ammetto ma solo immaginando quei due mi saliva un non so che. Fondamentalmente non mi avevano offesa o altro ma a pelle erano insopportabili. Senza accorgermene, sulle scaline si era seduta proprio lei.
 Teneva tra le dita una sigaretta che boccheggiava ogni tanto. 
-"tesoro forse abbiamo iniziato con il piede sbagliato. Che dici..." 
-"senti tesoro lo dici a qualcuno che non sia io e in piu non sono venuta qui per trovarmi amichette!" 
Balzai e stavo li in piedi davanti a lei. Senza scomporsi mi osservò, ridendo di botto. 
:-" Te lo ripeto, abbiamo iniziato con il piede sbagliato che dici se ci ripresentassimo?" :-"Ah Ah Ah Mai!" Ma perchè ostentavo ancora? non mi aveva fatto nulla. -" ...mocciosa..ah stai alla larga da Matthew..non cerca un impegno come babysitter!" 
Risi di gusto e lei non si fermò. 
-"mi sono accorta di come lo osservavi in treno e di come volevi scioglierti solo guardandolo in viso." Non volevo piu ascoltare quelle stupide parole. L' abbandonai li ed entrai di corsa in casa. Rivolsi di getto lo sguardo a quei due uomini.
 -" Jessy dove.." Chiusi la porta della stanza alle mie spalle. E mi accoccolai su quel letto freddo. Per essere il primo giorno di vacanze era andato un vero schifo. 
Tra un pensiero e l altro,morfeo venne ad accogliermi.
 
 
 
 
 
 
 
Vi chiedo scusa per alcuni errori, terrei a sapere cosa ne pensate <3 Vi abbraccio e tenetemi aggiornata u.u

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Capitolo 3
*** Giocare con il fuoco ***


Una mano calda mi accarezzava i capelli. Quando aprii gli occhi, vidi solo un anziana donna sorridermi. Backy se non erro. Il suo sguardo diceva tanto sulla sua persona. Dolce ma forte. 
-"Buongiorno miss fox..ha dormito bene?  Suo padre è uscito con la signorina Micki..le ho portato la colazione... sa mi sono accorta subito che lei non va molto d'accordo con miss Evenanght e dopo ieri sera, sono passata per accertarmi che si fosse un pochino ripresa ." 
Istintivamente l abbracciai..e per la prima volta quel contatto non mi risultava pesante. 
Quella donna odorava di albicocca. 

Avevo una strana sensazione.  Come se a breve fosse successo qualcosa. Entrai in bagno e velocemente mi infilai in doccia cantando l ultimo singolo di Rihanna e Drake. La mia playlist comprendeva quasi tutte le loro canzoni, qualcuna italiana e spagnola. Amavo lo spagnolo e ricordo vagamente quando Cameron mi portò un piccolo souvenir da Barcellona. Lo conservavo con  gelosia. Era un piccolo bracciale argentato con ciondoli che rappresentavano la capitale.
Uscii dalla doccia e per poco non mi venne un infarto. 
-" CHE DIAVOLO CI FA LEI QUI!" urlai senza tregua. 
Posò la sua mano sulla mia bocca e di scatto gliela morsi.  
-" ahi...stupida!" 
Era davanti ai miei occhi in tutto il suo splendore mattutino e se Dio avesse voluto farmi morire d'infarto, ci stava riuscendo. Il pantalone del pigiama a tinta unita fasciavano le sue gambe e dalla vita in su era totalmente nudo.Che muscoli! 
-" so cosa ti stai chiedendo.. questa notte ho dormito qui dopo che Micky si è sentita poco bene dopo la discussione con te..dovevo andare in bagno e ..."
-" Ha incomincato lei e poi non sa bussare?  Non sa andare in un altro bagno? Mi sa di scusa.. mi sta inseguendo? Guardi che lo dico a..."

La sua espressione si rilassò, quasi come se mi guardasse con tenerezza.
-" Sei proprio una bimba ed ora taci piccola fox.. ho altri gusti." 
-" tipo scoparsi l'ochetta?" 
Mi accigliò..che diamine poteva fregarmene? avanzò lento verso me costringendpmi ad urtare contro il lavandino.  Ero in trappola. 
-" Invidiosa per caso piccola Fox? Vorrebbe esserci lei al suo posto?" Mi prese il mento tra le dita. E sorrise..uno di quelli belli ma accattivanti. Non riuscivo a sostenere il suo sguardo.Quasi come se mi avesse letto nel pensiero, chiuse gli occhi e notai il suo volto avvicinarsi. 
Ispirò per poi suggerirmi:-" piccola fox.. dovresti coprirti..altrimenti mi chiamo fuori da quel che potrebbe succedere qui..e il tuo corpo profuma di latte di mandorla."lo sentii inalare il mio profumo.
Di corsa mi affrettai ad uscire e lo sentii ridacchiare.
Mi sentivo accaldata. Mai piu avrei permesso di rivolgersi in quel modo .
Sentivo le guance andarmi in fiamme. Il mio corpo era teso. Nono non doveva accadere.
Doh. Il telefono. Lo avevo lasciato sul lavandino. Mi diedi della stupida. Di soppiatto mi infiltrai nel bagno, accorgendomi che l'uomo in questione era  in doccia sotto al fruscio dell'acqua. Almeno la fortuna questa volta era dalla mia parte. Afferrai il telefono e in men che non si dica mi ritrovai con le spalle al muro.
-" Piccola Fox... se volevi ammirami ancora, bastava dirlo, non mi sarei tirato indietro." Le goccioline d'acqua cadevano  dalla sua fronte. I capelli bagnati si erano automaticamente arricciati e le sue labbra erano quasi a qualche cm dalle mie. 
:-"Ammi..io guarda.. no! sei tu che sei entrato prima in.." la suoneria del mio telefono mi interruppe.
:-" RISPONDI! POTREBBE ESSERE IL TUO FIDANZATO"  la sua voce divvenne glaciale e non più calda come prima.
Rifiutai la chiamata e scossi la testa. Cameron. Ancora lui. Fissai quelle iridi di fronte a me. Lo spinsi e scappai via.








Grazie perchè mi state offrendo questa possibilità <3 Spero di star facendo un buon lavoro, vi voglio bene <3 

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Capitolo 4
*** Tra pensare e fare. ***


Mai come quella volta, la mia stanza sembrava lontana. 
Il cuore era in gola, una nausea tremenda. 
Come osava chiamarlo fidanzato? Cosa cercava ancora Cameron? Perchè il mio cuore esplodeva solo nel nominarlo?
Qualcuno mi afferrò per il polso.
:-"Jessy che succede?"
Il mio nome tra le sue labbra suonava perfettamente.
 Lo guardavo ma lentamente il suo viso scomparve tra le mie lacrime.  
:-"Lasciami..non devi toccarmi." 
:-"Che succede qui?"
 Insieme ci voltammo per scoprire il proprietario di quella voce. Mio padre. 
:-" Matthew lasciala..E allora? che succede?- silenzio tombale- Mbeh, Penso che ora sia meglio andare vero? Devo parlare con Jessica, da soli!!." 
La voce di Luke Fox si fece seria e intensa.
Il signor Philips non proferi' parola anzi rimase li, quasi come se cercasse una vera conferma nelle parole di mio padre.
:-" Luke..ci vediamo domani.. abbiamo la riunione." Mi rivolse un sorriso e poi scomparve in bagno per sistemarsi definitivamente.

-"L'hai fatta grossa questa volta! La signorina Micky stanotte si è sentita poco bene a causa delle tue accuse! Mi ha detto che lei cercava solo di porgerti una mano per essere amiche e invece tu? tu le rovini la reputazione? e poi cos'è questa storia di Matthew?" 
Si passò una mano tra i capelli. Era serio?
:-"Ma scherzi? Quella stronza ha davvero osato dire questo?"

Speravo fosse finito li quel teatrino ma purtroppo conoscendo mio padre, sapevo che quello sarebbe stato solo l'inizio. 
Sospirò e si sedette sulla poltrona accanto al comodino, li c era una foto. Noi tre che sorridevamo. Io, mamma e papà. Erano davvero felici insieme. Mamma era sempre stata bellissima, una donna semplice e intelligente. Gli occhi neri, sprizzavano felicità. Mi tenevano in braccio. Papà stampava un casto bacio sulla fronte della moglie. 
Perché tenerla ancora li?
:-"Jessica mi ascolti?"
Saltai. Stava parlando e senza accorgermene avevo perso il filo del discorso. 
:-"Non usare questo tipo di linguaggio in casa mia e ne con amici.  Matthew...  un bellissimo uomo indubbiamente ma non fa per te. " 
Mai avrei creduto che mio padre potesse dire ciò.  
:-" sai.. sono davvero stanca ed è passato solo un giorno. Lui non mi interessa neanche lontanamente e se quella stronza ti ha raccontato cio e le credi, vuol dire che non riesci neanche piu a riconoscere la verità negli occhi di tua figlia. Sai speravo che crescendo questa cosa non cambiasse. Ricordi quando la nostra vicina, Margareth inventò la storia del gatto? a te bastò guardarmi dritto negli occhi per capire la verità. Non pensavo che la lontananza avrebbe permesso ciò. E con questo,  mi vado a fare una passeggiata. " 
Il volto di mio padre si incupi' e con un gesto della mano mi invitò ad uscire.

Quella mattina l'aria era pesante o semplicemente io la sentivo cosi. Camminavo da mezz'ora e senza rendermene conto ero giunta al molo. L'acqua limpida ospitava qualche barchetta.  Chiusi gli occhi. 
《 Puttana. Uno. Due. Tre schiaffi in volto. Non osare muoverti. Le mie lacrime bagnavano le mie labbra. Tremavo. Le braccia tenute dietro alla schiena.》 
Mi portai una mano alla guancia. Un flashback venne a trovarmi. Sentivo il collo stringermi. 
-"Avrei fatto meglio a non venire da te...ma guardandoti, sapevo che avresti avuto bisogno di questa." 
I nostri occhi. Philips. 
Una bottiglina d acqua. 
La mia bocca non riusciva ad aprirsi. A proferire parola. Singhiozzavo. Mi strinse a se. I singhiozzi si fecero piu intensi. 
-"Ehi piccola fox..che ti succede! Guardami.." 
Le sue mani calde si posarono con leggerezza sulle mie gote. 
Avevo voglia di baciarlo e non so perché quel pensiero si tramutò in gesto. Le mie labbra erano distese sulle sue. Calde e soffici.  Sapore di caffè. Lo sentii irrigidirsi e di colpo mi spostò. Lo fissai con un punto interrogativo enorme sulla testa.  
Ma cosa avevo fatto? Che mi era preso? 
-"Jessy...no! Non dovevi..." lo bloccai con un gesto della mano. 
-"Ho fatto ciò che volevi... ti ho preceduto... volevi questo ma anche altro! "  mossi le dita sui miei fianchi.
-:"Ma cosa stai dicendo! Cazzo-mi afferrò le spalle- perché! Perché lo hai fatto! Ho 30 anni..Jessy!" 
-"Volevi questo altrimenti non mi avresti seguita!"
La sua espressione mi stupi'. Avevo fatto centro? 
-" Sono venuto solo per accertarmi che stessi bene e non altro!" si affrettò a giustificarsi.
-"Scusate se vi interrompo. Ciao bella, ti guardavo da qualche minuto e davvero sei bellissima. Stasera al K&O c è una festa...vieni  con questo e fa il mio nome, Poul Argon." Un bigliettino arancione mi venne offerto. Quel ragazzo biondo e  occhi ramati non era per niente male. 
Risi.
-"Chi dice che verrò?" 
-" A meno che tu non voglia avere tra i piedi, i vecchi...senza rancore amico -diede un'occhiata a  Matthew- tu verrai..anche per vedermi." aggiunse. 
Trattenni una risata...annuii e lui ricambiò mandandomi un bacio non appena si allontanò. 
-" La smetti di flirtare con quel bamboccio? " aspettava una risposta che non ottenne poi continuò:-" tu non andrai...non berrai fino ad ubriacarti e scoparti il primo che capita!" 
Risi forte. Mi guardava con sfida. Mi alzai sulle punte e gli sussurrai queste parole:-" Signor Philips...geloso per caso? Vorrebbe esserci lei al suo posto? ricorda questa parole? Prima l'ho baciata per gioco...non mi attirano i vecchietti." tornai al mio posto e senza voltarmi, avanzai, lasciandolo da solo.  
1-0 per me, Signor Philips.




Ragazze Buonasera, scusatemi se ci ho messo un po' di tempo per pubblicare questo capitolo, spero vi piaccia! <3 

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Capitolo 5
*** Una sera...particolare p.t 1 ***


Menomale che rientrando a casa, Backy e Polly mi avevano avvertito dell assenza di mio padre.
 Non avrei retto un altro minuto in piu. 
Strada facendo avevo chiamato mamma e le mie amiche per tenerle aggiornate.
Stranamente mio padre di domenica pomeriggio era assente e insieme a lui mancava parte delle guardie e per giunta il viso delle due domestiche era preoccupato ma dubito fosse successo qualcosa.. mi avrebbero avvertito. 
Quel pomeriggio mi dedicai ai preparativi per la sera ma cio nonostante non riuscivo a non pensare a quell uomo. Mi perseguitava. Lui e il suo maledetto profumo. La sua presenza mi mandava in tilt. Eppure mai mi sarei offesa per quel rifiuto. Io Jessica Fox avrei potuto avere chiunque e invece quel trentenne riusciva a scatenarmi un nonsocchè. 
Era misterioso e intrigante. Dietro ai suoi silenzi e i suoi sguardi si celava qualcosa. Se il suo rifiuto fosse dato dal fatto che nascondeva una relazione? E se fosse stato omosessuale? 
Naaah.. scossi la testa.
 Quell uomo mi aveva accertato di essersi infilato nelle mutande della stronzetta che gli girava continuamente intorno. Come obiettare. Era perfetta, niente da invidiarle, certo, ma il suo corpo era molto piu femminile e....prosperoso. Il mio era bello, Cameron e i miei amici, spesso mi facevano i complimenti soprattutto al mare ma niente a che vedere con quello. 
Rientravo nella classica taglia 40. Non era quella la bellezza ovvio ma facevo la mia figura con una terza e beh.. il mio lato b era apprezzato da tutti. Ricordo ancora quando Cameron mi regalò un completino da Tezenis per la nostra prima notte.
 Era di pizzo bianco.
 Lo ADORAVO! Adoravo anche lui ma quello era irrilevante. Quella notte fu indimenticabile. Cameron fu cosi dolce e amorevole. Mi tenne stretta a lui tutta la notte senza lasciarmi un secondo. Si preoccupava se sentissi dolore e se fossi a mio agio. Quella fu anche la prima volta in cui ci dicemmo Ti amo. Una fitta al petto. Perchè stavo ricordando quei momenti? Non lo meritava. No. No. 
Il mio primo amore buttato al vento. Ci eravamo promessi tanto , gli diedi tutta me stessa quella notte e le volte a seguire. Mi offrii completamente. Corpo ed anima. Ma come tutte le favole anche questa ebbe una fine.. non tanto bella come speravo. 
E Woila. In piedi di fronte allo specchio, controllai ogni minimo dettaglio. 
Avevo indossato una gonna a vita alta nera e un top glitterato rosa. I capelli li avevo lasciati sciolti ma questa volta li avevo arricciati e un velo di trucco mi copriva la pelle. 
Presi le ultime cose, infilandole nella borsetta e con una velocità disarmante, scesi le scale. 
-" Papà ciao, che fine avevi fatto?"
 I suoi occhi mi squadrarono da capo a piedi. Ora di sicuro avrebbe fatto il moralista. Di come una ragazza di 19 anni avrebbe dovuto vestirsi e blablabla. Il suo volto però non cambiò espressione. Era esausto e pallido. 
Mi avvicinai e lo accarezzai. 
-:" Papà...tutto bene?" La mia voce divenne tremolabte. Mi accorsi che la sua gran chioma bianca era scomparsa.
-" cos hai fatto ai capelli?" 
Non riuscivo a scorgere nulla nei suoi occhi. 
-:" scusami per ieri...sono stato troppo duro con te.. guardati sei bellissima. Matthew mi ha detto che hai conosciuto un tipo e che vai a ballare. Divertiti e non fare molto tardi." 
Ancora lui. Stava diventando un ossessione. Cosa cercava fa me? 
Abbozzai un sorriso, stampai un bacio sulla guancia di mio padre ed uscii in tutta fretta.

K&O dista un quarto d ora a piedi. A dir la veritá con tutta la foga e l eccitazione che sorgeva in me ad ogni passo, ne impiegai esattamente 10. 
Una grandissima sala si apriva davanti ai miei occhi. Vetri..lucine e gente di tutti i tipi aspettavano con ansia l ora per entrare. 
Osservai il biglietto che segnava l ora di inizio per le 22.50.. mancavano 10 minuti. 
Schiamazzi di comitive, puzza di canne e alcool, mi invasero. 
Non mi sentivo per niente fuori luogo anzi.. sapevo che per la prima volta era il posto giusto. 
-:" eccoti bellezza, ho pensato a te tutta la giornata." Delle braccia mi circondarono la vita e sapevo a chi appartenessero. 
-:" Così accogli solitamente le ragazze?" La mia sfida stava per aver inizio.E voltandomi incontrai i suoi occhi ramati. Quella sera era ancora piu bello. Un jeans e una camicia gli adornavano il suo corpo scultoreo.. e infine il giubbotto in pelle poggiato sulle spalle. I capelli li aveva lasciati ricadere morbidi sulla fronte. 
-:" ahi ahi.. tasto dolente - mi rise quasi sul collo e il suo alito sapeva di fresco- solitamente le accolgo diversamente ma con te sarei capace di cambiar metodo." 
Ogni suo respiro divenne piu caldo e in un nano secondo le sue labbra furono sulle mie. Un bacio sicuramente voluto da entrambi. Di sicuro quel biodino che mi teneva stretta a se, sapeva farci. Un bacio cosi non lo ricordavo dai tempi di...mnhh..beh da tanto. 
Quando ci staccammo era solo per riprendere un pò di fiato. 
I suoi occhi brillavano. 
-:"Non mi sono neanche presentata... Jessy." La sua bocca si posò leggera sulle mie nocche e sorrise. 
-:" wow jessy." 
Mi strinse la mano e se la portò dietro alla schiena. Quel gesto mi ricordava tanto Cameron. Era raro che andassimo a ballare e quelle poche volte, lui mi teneva stretta perche, guai a chi ti tocca,devono sapere a chi appartieni, erano le uniche parole che riusciva a pronunciare e senxa obiettare, mi tenevo legata a lui. 
-:" Ragazzi questa è jessy." 
Gli sguardi di tutti si posarono su di me. Un gran gruppo di ragazzi mi si era parato davanti. 5 ragazzi e tre ragazze..con me quattro. 
Mi colpì in particolar modo uno di loro. Stava sulle sue, non mi aveva degnato neanvhe di uno sguardo. Il cappuccio in testa e totalmente vestito di nero. 
Quando si voltò, qualcosa mi fece sussultare. I suoi occhi. Somigliavano a quelli di..CAMERON. 
Fu proprio lui a prendere parola.
-:" non ci bastano le puttanelle della nostra comitiva? Devi aggiungerne altre?" 
Le ragazze non lo ascoltarono bensi vi avviarono all entrata. 
-:" stronzo!" Sottolineai a bassa voce. 
-:" come mi hai chiamato?" Si avvicinò con fare minaccioso sulla mia traettoria. Poul non si mosse. Lo sentii ridacchiare e sghignazzare quando quel tizio mi ostruì il passaggio. 

《Come mi hai chiamato? Stronzo? Una strattonata al braccio. Le mie urla.》 Un altro ricordo mi fece visita. 

Lo spinsi e per poco non gli diedi un pugno in pieno viso. Poul mi mantenne e mi accarezzò i capelli. 
-:" ehi calma..stava scherzando." 
-:" bel modo da coglioni di scherzare che avete." 
Rise e mi accompagnò all entrata. 
Mi sentivo osservata e piu volte prima di lasciarmi andare, mi voltai ma nessuno era li preso a guardarmi anzi ognuni pensava ai cavoli propri. Epoure gli occhi di qualcuno erano fissi su di me.

Strinsi la mano di Poul e lo diressi in un angolo tranquillo.
-:" quello mi avrebbe alzato volentieri una mano in viso e tu ridevi da perfetto coglione!" 
La mia rabbia era fin sopra i limiti. Nessuno doveva trattarmi cosi. 
-:"Ragiona..cazzo.. avrei mai permesso a qualcuno di metterti le mani addosso? Ma che sei scema? Senti Jessy. Sei troppo nervosa.. non sono il tipo che ha voglia di giocare o altro... ti ho invitato perche ti trovo molto carina e stasera lo ammetto, mi sarei voluto divertire qui con te..tra un ballo e l altro.. senza sesso giuro ma sembra che tu sia sempre pronta per attaccare tutti quindi Quando ti darai na calmata mi chiami." 
Mi diede un bacio sulla fronte e scomparve dalla mia visuale. 
Ottimo ero rimasta da sola.

Forse avevo sbagliato a baciarlo senza neanche conoscerlo, ma era la mia vacanza e volevo godermela.

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Capitolo 6
*** Una sera...particolare p.t 2 ***


-:"Un sex on the beach." Rivolsi un occhiata al barman che accolse la mia richiesta, sorridendomi. 
-:"Certo bellezza, complimentoni." Sporgendosi per ammirarmi. 
Che stupidi i ragazzi. Credevano di poter attirare le ragazze con qualche complimento in piu. 
Io poi..non ero affatto attratta da quel genere di cose. Pff.
-:" Fissami ancora e non so se domani rivedrai la luce del sole." Ammiccai un sorriso e quel ragazzo scomparve dietro alla colonna in marmo. 
Poul non si era fatto ancora vivo. Beh non che mi interessasse particolarmente. Quel locale era enorme ma ugualmente non si riusciva a respirare. Troppi ragazzi. E quella sensazione di sentirsi osservata, non era sparita. 
-:"Bellezza ecco a te il  drink.. lo offre il tizio li." Indicandomi un gruppo di...uomini.Istintivamente alzai il bicchiere per ringraziarlo e quell uomo mi mandò un bacio. 
Credo che i suoi anni avrebbero distrutto mio padre e la mia dignità.  Era particolarmente affascinante, non il mio genere di uomo ma poteva starci. Capelli neri raccolti in un piccolo codino, gli occhi piccoli, le labbra grosse e due orecchini adornavano il suo orecchio destro. 
Risi a crepapelle.  Immaginarsi un futuro con qualcuno di piu vecchio mi faceva morire dal ridere. 
 Portai il bicchiere alle labbra e bevvi. Due enormi sorsi. 
Presi altri due cicchetti e in poco tempo, tutto intorno a me iniziò a girare. Mi feci spazio tra la folla e iniziai a muovermi a ritmo di musica.
-:" Balliamo insieme?" Le mani di Poul scivolarono sui miei fianchi. Iniziai a muoverli. Le braccia intorno al suo collo. La testa continuava a girarmi. I suoi occhi erano fissi nei miei. Quel ragazzo era quasi perfetto. Gli occhi e il naso erano perfetti. Le labbra carnose al punto giusto. 
Quando i miei occhi si spostarono dietro di lui, notai, con mio grande piacere, un pianerottolo..molte ragazze si affrettavano a salirvi e poter ballare tra loro. Avevo davvero voglia di divertirmi e quello sarebbe stato un buon modo. 
-:" Lasciami e vedrai di cosa sono capace." sussurai a Poul che mi guardava con aria eccitata. 
Ordinai un cicchetto esplosivo e a passi felpati salii su quel "palchetto". 
Mi veniva da ridere. Mi leccai le labbra indirizzando lo sguardo a Poul e poi al tizio che mi aveva offerto da bere. Non lo avrei mai piu rivisto quindi potevo stuzzicarlo.
Passai le mani tra i miei capelli e iniziai a fiancheggiare. La musica mi stonava e in men che non si dica, iniziai a ballare in modo sensuale.. da sola.

Sentivo gli occhi di tutti  puntati su di me. E alcune mani sporgersi sulle mie gambe. Ballai per tutta la durata della canzone e solo quando fini' scivolai al centro della stanza. Molti ragazzi, carini per giunta, si congratularono. 
Poul era seduto al banco che mi osservava con uno strano luccichio nelle pupille. 
 A dir la verità, per quanto bello e sexy poteva essere, sapevo che dopo quella sera, almeno per me, quella sottospecie di rapporto poteva finire. Non cercavo storie d'amore.
Avanzai verso il ragazzo che mi aspettava ma qualcuno mi prese la mano fra le sue ma solo quando gli rivolsi lo sguardo, mi accorsi che le sue spalle erano enormi e che oltre ad avere un bel lato B, le sue braccia erano perfette. Provai a guardarlo in viso ma le lucine della discoteca  mi offuscavano la vista.
Quando fui fuori, l'aria fredda mi colpi' diretta sulla pelle calda. Le nostre mani si sciolsero e i suoi occhi si indirizzarono su di me. Lo riconobbi..ma tutto intorno a me si fece nero, prima che potessi replicare.




Buondiiii fanciulle, sono agitata perchè ho sempre timore di poter sbagliare qualcosa.
Da come abbiamo potuto vedere, Jessy riesce solo a divertirsi con i ragazzi.. niente storie serie o altro u.u 
Ed ora chi sarà questa persona misteriosa? Dalla descrizione possiamo capire che ha davvero un bel fisico.. speriamo solo che anche il suo volto non ci deludi.

Spero vi piaccia, un bacio e scusate <3 

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Capitolo 7
*** Una sera...particolare p.t 3 ***


La sveglia segnava le 5.
 Quella stanza non era la mia. Le mura in legno e questo letto matrimoniale a baldacchino non ricordavano la mia stanza.Quella stanza profumava di fresco. Quel profumo mi ricordava qualcuno. Al mio fianco c'era un bicchiere d'acqua e oltre al lumino acceso, vi era una foto. Due ragazzi, entrambi appena laureati, sorridevano calorosamente. 
Mi alzai in fretta da quel letto e sgaiattolai nel corridoio. 
Tutto in legno. Delle porte sulla mia sinistra ed altre alla mia destra. Al piano inferiore si apriva un grosso salone. 
La terza porta era semiaperta e cosi la mia curiosità ebbe la meglio. 
Avanzando, notai uno specchio enorme e solo quando mi specchiai notai delle cose.
Ero completamente svestita con solo una camicia che mi copriva fin sopra le ginocchia.  I capelli erano raccolti in uno chignon disordinato e il mascara era sbavato. Dov'ero? L ansia mi pervase e in piu la testa continuava a dolermi. Non ricordavo nulla.
-:"Si Micky non preoccuparti..lo avvertirò..ora vado a controllare se..."
-:"Matthew come hai potuta portarla qui e non avvisarmi nemmeno? Sono entrata in camera e pensavo di trovare solo te e invece." Queste voci attirarono la mia attenzione.Quel nome mi spiazzò.
  Non poteva essere. Stavo in casa di...con quei due.. Dio non poteva farmi questo. Presi coraggio e quando la mia mano si posò sulla maniglia di quella porta, essa si apri, facendomi indietreggiare.
Il signor Philips mi si parò davanti. In tutto il suo splendore. Il profumo della sua pelle mi invase. I suoi occhi divennero magnetici. Riuscii solo a leggere il suo labiale che mi suggeriva di tornare in camera e in men che non si dica mi richiusi in quella stanza.
Il cuore accellerò. Bevvi un sorso d'acqua e mi sedetti sul bordo del letto. Prima non avevo fatto caso che le lenzuola erano totalmente scoperte. Questo vuol dire che aveva dormito con me? Avevamo fatto sesso? Non me lo avrei mai perdonato se fosse accaduto. Le mie mani strinsero le ginocchia. 
La porta si aprì e la luce si accese. Eccolo con i suoi capelli buffi e lo sguardo assonnato. Mi osservava e notavo con piacere come la sua espressione divenne seria e stuzzicante allo stesso tempo. 
-:"Mi può spiegare cosa ci faccio qui?"mi avvicinai con fare minaccioso ma lui npn si scompose anzi.. con indifferenza chiuse la porta a chiave. Cosa avrebbe voluto farmi?
-:" Levati quell espressione impaurita dal volto. Non voglio abusare di te se pensi questo. Se tu sei d accordo ovviamente- quella stupida frase ci fece sorridere entrambi- vorrei chiederti di tornare a lettp se è possibile. Sono davvero esausto, questa serata non ha avuto un ben che minimo di fortuna." Lo vidi levarsi la maglietta e sedersi sul letto. 
Voleva dormire nel mio stesso letto? 
-:" tu..lei...sta nel mio letto?"
-:" tesoro rilassati.. il letto è mio..se non ti sta bene puoi anche dormire sul divano del salone?!"
Se avessi accettato sarei passata per una bambina impaurita. Non sarebbe successo nulla. Deglutii e mi riparai sotto alle lenzuola. 
Incrociai i suoi occhi. Le sue labbra bagnate si schiusero. Quei folti capelli in cui poterci passare le dita. Il collo..le spalle...i pettorali erano perfetti. E quando posai di nuovo lo sguardo sui suoi occhi verdi. Egli mi sorrise.  Aveva capito a cio che stavo alludendo. 
-" non credere che solo perche ti ho guardato questo ti dia il permesso di fare ciò che vuoi..ed ora spiegami perche sono qui!" Incrociai le braccia sul petto. 
-:" lunga storia piccola Fox..te la spiego al risveglio. Buonanotte." Fece per chiudere gli occhi ma un tuono e un lampo distrusserp quel silenzio. 
-:" piccola Fox spero mi auguto che  tu non abbia paura dei temporali.. buonanotte." Mi diede le spalle. E no!  Dovevo sapere cosa mi aveva portato qui. Iniziai ad accarezzargli il bicipite quando lo vidi afferrarmi il polso e posarsi velocemente su di me. Al mio cuore  mancò un battito.  Il suo respiro si fece intenso. 
-:" a cosa vuoi giocare piccola fox? Non risvegliare la bestia che é in me perche davvero questa volta potrei fregarmene e... Proprio come vuoi...TU!" scosse la testa e la sua bocca affondò nel mio collo. La lingua iniziò a formare dei piccoli cerchi su esso. 
-:" ma..mnh." mi aggrappai letteralmente a lui. 
-:" ti ho accontentata abbastanza. Notte. "
Si scostò brutalmente da ferirmi nell'orgoglio. Rimasi a fissare le sue spalle. 
Mi ricordava il momento il cui dopo aver fatto l amore con Cameron, egli si vestì e se ne andò. Era arrabbiato ed io tendevo sempre a giustificarlo.
Erano episodi differenti ma quest'uomo non aveva il diritto di trattarmi come una bambina eccitata. Raccolsi il cuscino, la coperta e senza degnarlo di uno sguardo, aprii la porta e mi diressi giu in salone.




Salve ragazze, vi ringrazio perchè siete in tante a leggere <3 A breve il prossimo capitolo e vi anticipo che accadrà un qualcosa di molto bello aahahaha <3 Baci u.u p.s: questa è stata l'ultima parte di questo capitolo <3

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Capitolo 8
*** Una lunga mattinata. ***


Il mio risveglio fu dato da un profumo di cornetti e cappuccino. Aprì gli occhi e la visuale che mi si offrì davanti fu sconcertante. Miss ochetta che stampava un bacio sulle labbra del Signor Philips,prima di chiudere la porta alle spalle.
:-"Buongiorno Fox." Quell'uomo era stupendo. Indossava una camicia bianca non ancora abbottonata e il pantalone blu che gli fasciava le gambe muscolose. Vedevo attraverso il tessuto, i muscoli contrarsi.
-:"Hai perso la lingua?" rise. Mi limitai ad accennare un si col capo e addentai il cornetto che mi aveva offerto. Crema. Che bontà.
-:" Ora mi tocca darti una lezione-prese una pausa- tra poco ti accompagno da tuo padre, gli ho spiegato tutto tralasciando alcuni dettagli." Che si riferisse all'accaduto tra noi? Cogliendomi di sorpresa, mi prese come un sacco di patate.
-:" Lasciami.. Ora!." Iniziai a scalciare ma non si spaventò da quella sottospecie di minaccia anzi percorse velocemente le scale e con un leggero calcio alla porta, spalancò quello che dovrebbe essere il bagno. La vasca era piena d'acqua, sicuramente calda e, proprio in quel momento, mi lasciò scivolare li.
Avevo sbagliato i miei calcoli. Era congelata. Non appena l'acqua toccò la mia pelle, ebbi un sussulto.
-:"Che questo ti servi a calmare i bollenti spiriti, piccola Fox.. Se non fossi arrivato io, quel tuo amichetto ti avrebbe stuprata."
:-"Tu sei pazzo.. lasciami...e se ne fossi stata contenta? Nessuno ti aveva detto che io non avrei voluto anzi era proprio il mio tipo." sbuffai.
Si rabbuiò in viso.
-:" Se vuoi scoparti il primo che passa, fallo pure.. vuoi comportati da puttanella,ubriacandoti e facendo attizzare chiunque,vecchi e giovani, fallo pure... Credi che non abbia visto come fissavi quel tizio?quello che ti ha offerto da bere? Ti sbagli. Ti ho seguita per il semplice fatto.. Dio che- si passò le dita fra i capelli- Se fossi mia ...mia figlia.. Dio solo sa cosa ti combinerei."
Cercavo il suo sguardo ma lui lo evitava puntualmente.
Era agitato e non capivo neanche il motivo.
Era cosi vicino che riuscivo a sentire il suo profumo. Profumava di uomo. Ispirai. Ma prima di poter commettere qualche sciocchezza, lo spinsi.
Mi alzai di scatto dalla vasca rovesciando parte dell' acqua, non curante del fatto che la camicia fosse completamente trasparente.
-:" Non sei mio padre. Non sei nessuno. Mi hai seguita. Lo sentivo. Lasciami in pace. Preoccupati di quella li..come si chiama..e lasciami perdere..se ho voglia di scopare..scopo con chiunque!"
Le mani erano fisse sui fianchi.
Teneva gli occhi fissi su un punto.
-:"Hai ragione non sono tuo padre.. non sono nessuno ma Tu- mi puntò il dito- Tu non capisci un cazzo! Sei solo una mocciosa viziata che della vita non ha ancora capito un emerito.. bah, vestiti che ti riaccompagno a casa!"
Posò gli abiti sul mobiletto e sbattè la porta del bagno,lasciandomi sola.

Il salone non era sembrato cosi vuoto al mio risveglio. Mi aveva avvertito che avrebbe ritardato di cinque minuti a causa di una telefonata. Non mi aveva rivolto mezzo sorriso. Niente. Riusciva a fami incazzare con una velocità disarmante. Riusciva a farmi dimenticare per un momento Cameron anche solo fissandomi con i suoi occhi magnetici. Mai prima di allora, avrei permesso a qualcuno di mettermi a tacere come aveva fatto lui in bagno. Solitamente, conoscendomi, sarei uscita dalla porta e gli avrei urlato contro di tutto e di più ma non so, il suo modo, quest'attenzione non mi resero infuriata, beh in parte un po' incacchiata, ma era tutto tollerabile.
Ai tempi di Cameron, questi atteggiamenti mi avrebbero lusingata e in parte anche con lui era accaduto. Con la differenza che Cameron era stato il mio amore. Non lo sentivo da qualche giorno e le sue mancate chiamate o messaggi, mi destabilizzavano. Nonostante i suoi modi bruschi di amarmi, lui era stato l'unico a starmi vicino.
Un foglio attirò la mia attenzione.
Una lettera.
Caro Matthew. Lessi qualche parola come il mio ometto sta crescendo. Gli ho dato il tuo nome. Mi mancano le nostre lunghe passeggiate. Tua per sempre. Non era firmato! :-" Posa questa lettera!" mi voltai e mi fulminò.
:-" Ora siamo pari.. entrambi siamo..."
Non riuscii a terminare la frase che le sue mani si posarono sulle mie guance e le labbra si adagiarono sulle mie. Mi stava baciando. Ci baciammo lentamente e poi con passione, trasporto. Non era rude anzi, un bacio da principe azzurro. Mi accarezzo i capelli e si staccò.
:-" Prima che tu possa parlare e dare agio a quella lingua biforcuta di poter dire qualcosa, mi anticipo.. prendila come una vendetta per il bacio al molo..me lo dovevi ed ora andiamo."
Si voltò e fui costretta a seguirlo. Mi aveva spiazzato. Lurido stronzo.

Nessuno proferì parola sulla strada verso casa. Ogni tanto lo guardavo con la coda dell'occhio e mi accorgevo che sorrideva. Mi ricordava Cameron per certi versi.
:-" Siamo arrivati, potresti avvertire tuo padre che ci vedremo nel pomeriggio per quella riunione spostata domani?" si voltò e quando i nostri occhi si incrociarono, io sorrisi.
:-" S-c-o-r-d-a-t-e-l-o!" uscì di fretta da quella macchina e prima che entrassi in casa, sentiì il rumore del motore avviarsi.
:-" Jessy..amore di papà- abbracciandomi- Matthew mi ha spiegato tutto, come ti senti ora? La febbre è passata? Quel ragazzo è oro colato!"
I suoi occhi si illuminarono. Oro certo. Aveva mentito a mio padre per proteggermi. Meritava un punto in simpatia di cui lui scarseggiava. Al diavolo lui e tutto.
: -" Febbre..certo papino, ora sono bella pimpante!"
Ridemmo insieme. Quella giornata avrei voluto solo tascorrerla con lui. Vidi mio padre accasciarsi al suolo.
:-" Pa...Backy,Polly, AIUTO!"





Buonasera fanciulle, questo è il sesto capitolo e spero vivamente che abbiate capito qualcosina! <3 Mi auguro vi piaccia, baciiii <3

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Capitolo 9
*** Una richiesta.. perfavore. ***


Quella sala d'attesa era completamente vuota.
Gli infermieri e i medici andavano e venivano.
Ray mi aveva portato una tazza di camomilla che però vedevo fumante ancora sul tavolino. Backy mi rassicurava ma leggevo nei suoi occhi,insicurezza. Polly era rimasta a casa.
Mi sentivo vuota, non avrei mai voluto che  accadesse qualcosa al mio amato eroe.
In quell'istante ricordai come mio padre mi faceva volare sempre più in alto quando mi prendeva in braccio.
Le lacrime s'impossessarono dei miei occhi e quando una mano si poggiò sul mio volto, singhiozzai.
Mi prese tra le sue forti braccia.
:-" Jessy starà bene...sarà stato solo un brutto capogiro. Vedrai domani si riprenderà!"
Alzai gli occhi verso quell'uomo che mi teneva stretta a lui. Mi rassicurò. Papà era forte.
:-" Grazie signor Philips." mi sorrise così calorosamente che ebbi una stretta allo stomaco.
Nel frattempo avvertii mia madre, che allarmata, chiese esplicitamente se fosse il caso di venire da lui ma dopo aver parlato con Matthew, si tranquillizzò. Non riuscivo ancora a capire perchè i miei avessero divorziato. Ci tenevano l'uno all'altro. Ricordavo vagamente quando sorprendevo mamma piangere in camera da letto con una foto del loro matrimonio tra le mani. Non aveva mai voluto aprire quel discorso, diceva sempre che erano problemi da grandi di cui io non c'entravo.
Cameron spesso mi suggeriva di parlarne con mio padre ma conoscendolo, mi avrebbe fatto tacere con una sola parola.
:-"Siete i parenti?" un giovane medico ci rivolse la parola e noi in cerchio, accennammo un si.
:-" Si è ripreso ora...si è trattato di 'ipotensione ortostatica, condizione che si può verificare, ad esempio, per l'assunzione di alcuni farmaci. Assume medicinali come Farmaci ipotensivanti o farmaci antidepressivi?"
Il dottore ci studiò uno a uno ma solo Matthew prese la parola.
.-" Che noi sappiamo no, dottore!" Il suono della sua voce divenne severa.
:-" Va bene, lo teniamo sotto controllo per alcuni accertamenti e domattina può tornare a casa."
Matthew e Ray gli strinsero la mano e quando questo ci lasciò soli, iniziai a correre alla ricerca della stanza di mio padre che trovai solo in fondo al corridoio.
Era pallido e a stento mi sorrise quando mi vide.
Senza rivolgergli la parola, lo abbracciai.
Avevo solo bisogno di quello.
Poco dopo fecero ingresso il resto del personale.
Matthew si tenne lontano quasi come se non volesse disturbare.
:-" Matth.." la voce esausta di mio padre richiamò l'attenzione di tutti.
:-" Ehi amico cosa mi combini eh? Su riprenditi in fretta che dobbiamo concludere gli ultimi affari."
Un sorriso si formò all'angolo della bocca di mio padre e di conseguenza tutti sorrisero. Riusciva a trasmettere serenità a chiunque gli stesse vicino.
:-"Ho una richiesta da farti. Stasera resta con Jessy... Oggi è il giorno libero del personale, perfavore."
Cosa? Matthew mi fissò, Nessuno dei due voleva. Come volerlo?
:-" No!" Entrambi rispondemmo e scoppiammo a ridere.
Ray si avvicinò e quasi non mi venne da abbracciarlo. Era stato tutta la mattinata a chiamare i più illustri medici di Los Angeles, si era prodigato per noi due. Me e papà. Non avevo mai visto qualcuno tenerci cosi tanto all'altro.
:-" Signore le chiedo il permesso di restare con miss Fox." La gentilezza con cui Ray si fece avanti, stupì tutti.
:-" Ray sei eccezionale, ma questo giorno te lo meriti. Vai da tua moglie, avrà bisogno di te e Backy...vai anche tu!" :-" Alla fine mi tocca badare alla piccola Fox.. beh ci divertiremo sicuramente, tra cartoni animati e giochetti da femminuccia."
Matthew iniziò a ridere da solo ma in me si creò solo una grande rabbia.
:-" Signori è arrivato il momento di andare, l'orario di visita è terminato.salutate e andate via! "
Un'infermiera ci avvertì. Somigliava alla tata brutta di un film per bambini.
Ci affrettammo a salutare mio padre che mi tenne stretta a lui per qualche minuto.


:-" Devo passare a casa a prendere le mie cose e avvisare Micki dell'accaduto."
Il signor Philips mi avvertì prima di entrare in macchina.
Roteai gli occhi al sol sentir nominare quel nome.
Mandai un messaggio su Whatsapp alle mie amiche e in men che non si dica avviammo una conversazione su mio padre.. Matthew e i loro pseudo amori.

Il tramonto rincorreva la macchina o viceversa. Una leggera musica si sentiva dallo stereo. Matthew era serio. Le sopracciglia corrugate e lo sguardo quasi perso nel vuoto.
Non c'era tanto traffico ma quell'uomo rispettava ugualmente i limiti di velocità.
:-" Che palle.. accelera un pò!" Alzai il volume della radio e lui la spense direttamente.
:-" Piccola Fox ho te in macchina e vorrei evitare che andassi a spifferare a tuo padre, ogni cosa."
:-" non ho spifferato ciò che avrei potuto dire, di certo non lo farei con questo." gli lanciai uno dei miei sorrisi migliori e lui ricambiò.
:-" Beh per un bacetto è tutto lecito..C'è una notte intera."
Una smorfia si creò sul suo volto e quando la mia bocca si aprì per rispondere, li si sporse verso di me.
Stava di nuovo per baciarmi? Era così vicino che.. sfiorò le sue dita sulle mie gambe.
:-" Potresti spostarti devo prendere un foglio dal cofanetto li."
Indicò un qualcosa di nero e rise notando il mio volto stupito. Raccolse il tutto e uscì dall'auto, chiudendo le serrature. 




Buonasera ragazze, sono emozionata per questo capitolo.Il tutto inizia a prendere una forma. Vi voglio bene <3

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Capitolo 10
*** Grandi rivelazioni. ***


Impiegò esattamente 20 minuti e poi apparve in macchina.
Aveva spruzzato sicuramente un po di profumo perché l odore che emanava era inconfondibile.
:-"Scusa per l attesa; Micki non ci capiva un cavolo di questa storia. Qualche scenetta di gelosia perché siamo da soli e niente." ammiccó Matthew.
:-"La portavi con te."
Accese il motore e prima di ingranare la marcia, mi sussurró:-" Non vedevo l ora di liberarmene un po..e poi tenevo tanto a questa serata."
Sentii le guance infiammarsi.

Ormai la luna osservava tutti dall'alto. Non appena entrammo in casa, lui si versò dello gin ed io mi affrettai al bagno.
Avevo bisogno di una bella doccia rilassante.
Quella casa era vuota senza papà e le cameriere. Solo il pensiero di poterlo perdere mi faceva rabbrividire.
Sciolsi i capelli. Avrei voluto cambiare colore. Magari un nocciola. Ci avrei pensato sicuramente l indomani. Fissai il mio corpo allo specchio. Cameron spesso ci aveva fatto l amore solo a guardarlo. Quello stesso corpo che oggi appariva perfetto,tempo fa aveva subito tanto. Questa volta non mi venne dq piangere anzi fui orgogliosa della donna che stavo diventando.
:-" Piccola Fox ordino delle pizze va bene?" una voce da dietro alla porta mi chiese ciò.
:-" Gradirei non mangiare. Grazie."
Silenzio totale che venne riempito dallo scorrere dell acqua. Avevo programmato la serata. Un po del mio telefilm preferito e poi letto. Non avrebbe avuto niente da obiettare.

 
Quando scesi le scale, il salone era illuminato dalla tv.
The big bang theory e Matthew sorrideva ad ogni battuta di Sheldon.
Cameron amava quella serie e infatti passava quasi due ore a guardarlo. Quanto erano simili. Sul tavolino erano posizionate due pizze e una birra con coca cola.
:-"Fox vieni a sederti." batte' la mano sul divano.
Mi sedetti portando le ginocchia al petto e in quel momento mi sorrise. Un sorriso puro e dolce. Addentai un trancio di pizza e vidi sorseggiare la birra.
:-"E' davvero ottima." leccando il pollice sporco. Il suo sguardo cambiò. Divenne intenso.
:-"Te lo avevo detto." ammicco' e tornò a guardare lo schermo.
Di sottecchi mi accorsi che sorrideva. Una fossetta si formava sul viso. Diedi qualche altro morso alla pizza mentre lui l'aveva già finita da un pezzo.
 
Lo osservai ancora una volta.
I suoi capelli questa volta erano spettinati.
I suoi occhi erano socchiusi e lasciavano intravedere l'iride verde luccicante. La sua pelle leggermente scura non aveva segni come rughe o altro anzi risultava liscia.
:-"Succede qualcosa?" Colta con le mani nel sacco.
Arrossii.
:-"Certo che no..ammiravo la tua vecchiaia..magari potresti chiedere a qualcuno di farti da badante." scoppiai a ridere e non so come venni travolta dal suo corpo.
Era sopra di me. Intrecció le mani ai miei polsi.
:-"Vorresti essere simpatica piccola fox?"
:-"Lo sono c'è differenza."
Portò le sue dita sulla mia pancia e cominciò la tortura. Il solletico. Nessuno me lo faceva dai tempi dell elementari. :-"Basta..sto per farmi.." scoppiai nuovamente a ridere dimenandomi sotto di lui.
Quando aprii gli occhi incontrai i suoi. Le pupillr dilatate. Cos aveva ora?
:-"Mi ricordi una mia vecchia compagna..." divenne serio e quando le nostre labbra stavano per toccarsi,il mio telefono squilló.
Si spostò velocemente, sedendosi preoccupato. Il numero che apparve sullo schermo del telefono,lo conoscevo a memoria.
Cameron. Tempismo perfetto,direi.
:-"Cameron.."
Mi accorsi che Matthew si era avvicinato senza volersi far notare. Almeno secondo lui.
La voce dall' altra parte del telefono era esausta e furibonda.
:-" Perché hai chiamato?lasciami in pace.. Sono in vacanza e beh.. Poi si vedrà."
Ascoltai il sospiro di Cameron e spensi il telefono.
 
 
Trassi un sospiro.
Sentivo la presenza di Matthew alle spalle e appunto quando mi voltai, lo vidi titubante.
:-" Il fidanzatino?" Chiese con aria delusa. Cosi mi sembrò.
:-"Certo che no.. era un mio ex."
Sentivo le gambe cedermi quando lo vidi avvicinarsi.
:-" piccola fox...vuoi parlarne?"
Nessuno si era mai interessato a me e Cameron. Perfino quando ci lasciammo.
Affondai il viso tra le mani e respirai a pieni polmoni.
La sua mano calda viaggiava sulla mia schiena e non appena arrivarono in fondo, lo guardai irrigidita.
:-"Perfavore...non toccarmi..io.. Se te ne parlo, prometti di non correre a dirlo a mio padre?"
Il suo viso rivelava paura. Che stavo per fare?
Mi sarei scavata la fossa dopo avergliene parlato ma forse era l unico modo per essere aiutata.
Aiutata da quello che subivo alcune notti quando i miei occhi si chiudevano per un lungo sonno. Aiutata ad affrontare meglio la vita senza flashback che ritornano a galla.
:-" Jessy parla mi stai preoccupando."
Avanzai alla finestra. Il vento soffiava leggiandro in quella notte. Il cielo accoglieva mille stelle e solo quando la luna permise di farsi vedere, iniziai a parlare.
:-" Quattro anni fa..vestivo le panni di una dolce mocciosa che trascorreva le sue giornate tra lo studio e l allenamento di danza. Dopo aver terminato l'allenamento, il coach mi chiese il favore di raccogliere le palle rimanenti e senza obiettare acconsentii..ma poco dopo si avvicinò un uomo. Avrebbe avuto i suoi 50 anni.. ci provò spudoratamente e purtroppo..riuscì a bloccare il mio corpo al muro. Le sue luride e sporche mani si muovevano sulle mie gambe. Ero paralizzata ma in quell istante, qualcuno mi aiutò. Cameron. Lo picchiò violentemente. Dovetti tirarlo. Si prese cura di me quella sera e nei giorni a seguire..poi divenne il mio ragazzo."
Presi una pausa. gli occhi colmi di lacrime.
Matthew era impallidito e si contorceva da solo.
:-"Jessy non...avrei mai permesso ciò."
Mi abbracciò ma non riuscii ad abbandonarmi alla sua stretta. Mi stavo mettendo in parte a nudo e quel gesto significava pietà. Ancora tra le sue braccia continuai a parlare.
:-"Siamo stati tre anni insieme. È stato l unico a cui io abbia dato tutto. Corpo..anima e tutto l amore che potevo offrire."
Mi sedetti sul pavimento seguita da Matthew che non mi interruppe neanche per un secondo. I suoi occhi erano fissi sulle mie labbra e le mani chiuse a pugno. Sentivo la sua rabbia.
:-"Racconta!" Mi incalzò.
:-" Il mio principe azzurro.. ci amavamo. Hai presente lo ying e lo yang? Il mare e la terra? Ecco. Noi eravamo cosi. Nella nostra diversitá, ci completavamo. Passavamo le giornate insieme e mai ho avuto il tempo di ringraziarlo per avermi salvato. Si perchè lo aveva fatto. Dopo quella sera ho passato momenti davvero angoscianti e strazianti nel silenzio più totale ed in solitudine. Ai miei genitori non ho mai avuto il coraggio di dirlo ed infatti ancora non lo sanno perché volevo e voglio proteggerli, non oso immaginare quanto ne avrebbero sofferto. Come in tutte le storie c è un pero. Stavamo da due anni e qualche mese insieme. Dopo una forte litigata, Cameron mi colpì. Quella volta solo in volto. Pianse. Non voleva farmi del male e come una stupida ci credetti- le mie mani tremavano come la mia voce, Matthew era buio in viso- 
Subi per sette lunghi mesi, questo. Colpi alle costole, allo stomaco, strattonate, schiaffi."
Iniziai a singhiozzare e Matthew mi accoccolò sul suo petto.
:-" Shh piccola.. è finito tutto. Non si avvicinerá più te lo prometto. Quello sporco bastardo... Cazzo Jessi perche non lo hai denunciato o ne hai parlato con i tuoi? Luke non avrebbe mai permesso questo lo sai."
Quel nome mi provocò una fitta allo stomaco. Papá mi avrebbe protetta.
:-"Certo ne ero innamorata ma allo stesso tempo, mi rafforzava, pensavo di poter superare tutto da sola.. decisi di portare avanti questo enorme incubo e salvaguardare i miei ; anche se, proprio perché non sapevano di questo, ho dovuto spesso giustificare persino con loro miei comportamenti, spesso privi di significato, magari litigandoci pesantemente. Mi ricordo che fu un periodo davvero infernale. Respiravo, ma non vivevo. il cellulare sempre in mano perché se non rispondevo immediatamente aumentavano le minacce. All'inizio tendevo sempre a giustificarlo poi però incominciai a capire. Chi ama non si comporta cosi.Non ti fa del male."
Sudavo fredda e Matthew era li attento ad ascoltarmi. Sembrava una furia.
:-" Dio mio eri... una bambina..come hai fatto a gestire..tutto Jessi?"
:-"In effetti non lo so..era solo un grande stress e un continuo mal di testa. Non capitava tutti i giorni, ovvio..ma quando rientravo in casa dopo quegli avvenimenti, correvo in bagno a vomitare. Mia madre ha spesso creduto che fumassi ma io sapevo che non si trattava si quello. Avevo persino smesso di andare a danza, fu lui a proibirmelo perch3 diceva che i ragazzi mi avrebbero guardato."
Mi alzai di scatto e mi sistemai sul tavolino. Lui mi fissava.
:-"poi ho acquistato forza. Ogni volta che accadeva,lo minacciavo,nonostante provassi qualcosa per lui. Arrivai al punto di lasciarlo e beh eccomi. Lui mi chiama.. mi chiede si tornarci insieme..che non lo farà piu.. non so cosa credere..probabilmente sarà cambiato ma ora non voglio. Preferisco starmene da sola. Ho chiuso con gli uomini." Si accovacciò ai miei piedi tenendomi le mani.
:-" Jessy..sei stata...formidabile. avresti dovuto parlarne ma hai reagito alla grande. Guardati.. promettimi però, che non gli darei più corda."
Mi posò un tenero bacio sulla fronte. Il suo alito era caldo e le labbra invitanti.
:-"Signor.."
Il campanello distrusse quel momento.
 
 
 
 
Tadàn. Ve lo sareste mai aspettato? Beh una storia abbastanza raccapricciante! 
Pian piano tutto sta iniziando a prendere una forma :/ 
Chi sarà a suonare il campanello? 
Buona lettura <3 

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Capitolo 11
*** Tutto viene a galla. ***


Matthew si affrettó ad aprire la porta di ingresso. Solo sentire la sua voce fu modo di riconoscerla e il vederla fu solo una conferma
 :-"Micky cosa ci fai qui?"
La biondina buttò le braccia al collo di quell'uomo ed ebbi una stretta allo stomaco.
Era bellissima anche con un paio di jeans scuri e una maglietta porpora.
I capelli erano mossi e due grandi orecchini adornavano i suoi lobi.
Vidi Matthew aspirare quel profumo che ormai era giunto anche alle mie narici. Odorava di gelsomino e pepe rosa.
:-"Mi mancavi e saperti qui solo soletto..mi rattristava."
Il ticchettio dei suoi odiosi tacchi a spillo risuonarono all'ingresso.
:-" Non sono solo.C'è Jessy con me!" in quelle parole lessi rabbia.
Per quale motivo ora ?
Entrambi mi rivolsero un occhiata.
Matthew mi sorrise calorosamente.
:-" Non puoi paragonare la compagnia della tu fidanzata a quella di...- i nostri occhi si incrociarono- ciao!"
Le avrei spaccato volentieri quel naso. Accennai un saluto con il capo.
Stavano insieme? Per questo mi aveva detto che era gelosa se stavamo insieme? Perché baciarmi?
Come se mi avesse letto nel pensiero, Matthew mi parlò:-" Fidanzata è esagerato. Noi...noi ci frequentiamo da un po."
Perché.si giustificava? Era teso. Lo percepivo.
:-" Auguri..ora se vogliate scusarmi, vi lascio.. La giornata è stata lunga. Buonanotte."
Spostai i miei occhi su entrambi e poi mi avvicinai alle scale quando la sua mano si posò sul mio polso.
I suoi occhioni verdi, brillavano. La mascella serrata.
:-" Domani continueremo quel discorso. Scusami e sogni d oro piccola fox." la sua bocca si incurvò agli angoli.
In quello sguardo ci lessi qualcosa. Non saprei spiegare cosa ma era una bella sensazione.
Sin da subito mi aveva guardato diversamente rispetto ai soliti ragazzi che mi giravano intorno. Forse il fatto di essere più maturo. Due essere uomo.
Mi lasciò pochi minuti dopo e salii lentamente le scale. Solo il suo sguardo mi metteva in stato di agitazione.

Le 02.25 di notte. Non sentivo volare una mosca.
Avevo passato la notte a rigirarmi nel letto.
Miss ochetta era andata via da un po e avevo sentito Lq porta della stanza degli ospiti, chiudersi.
Chissà se stava dormendo o era preso a messaggiare con la sua fidanzata. Che stupido. Mi aveva mentito ma per quale ragione? Scrissi un messaggio alle mie amiche tenendole aggiornate sulle ultime news. Mamma mi aveva lasciato la buonanotte su whatsapp. Che donna moderna.
Speravo solo che il giorno dopo non avrei incontrato quell uomo perché non sarei riuscita ad affrontare ulteriormente quel discorso. Per me era finita quella sera. Di certo Backy e Polli sarebbero state presente quindi non potevo temere nulla, non avrebbe mai parlato in presenza delle due donne mq poi che mi era preso? Non avevo mai parlato con nessuno dell accaduto, perché con lui si?
Proprio in quel momento la porta si aprì e velocemente mi accorsi di chi fosse.
Il suo profumo o la sua bellezza?
 Mi sedetti al centro del letto e lui mi fissò.
:-" Non riuscivo a dormire." avanzò verso di me.
:-" come mai signor Philips?" Avevo ripreso a chiamarlo in quel modo per mettere distanza tra noi.
:-"Pensavo all accaduto e non sopporto l idea che qualcuno ti abbia sfiorata in quel modo."
Leggevo tracce di sensualità in quella frase pur sapendo che.non esistevano.
Prese una ciocca dei miei capelli tra le dita e me la spostò dietro all orecchio.
:-" Perché.non mi hq detto.che lei è fi....impegnato con miss ochetta?"
Scoppiò in una risata gutturale. si  asciugó le lacrime che si erano formate e riprese.
:-" Le dirò che la chiami così!"
Si stava prendendo gioco di me? Perché non rispondeva?
Incrociai le braccia e vidi la sua gamba incrociarsi sotto alla altra. Anche in quel momento era sexy.
:-" Mi dica il motivo." fredda più che mai.
:-" Jessy sono un uomo. Ho visto come mi guardavi. E non ti nego che nei tuoi confronti  provo attrazione. Sei una bella mocciosetta. Non nego neanche che sarei voluto entrar.."
Lo schiocco di uno schiaffo risuonó nella camera. Il suo.volto era girato a destra e non si mosse. Portó la sua mano sulla guancia.
:-" Sono fidanzato si. Mi intrighi come potrebbe intrigarmi qualsiasi donna e si avrei voluto scoparti ma sei la figlia del mio migliore amico e collega!" le sue parole risultarono come una freccia in pieno cuore. Un tuono in una notte silenziosa.
Non aprii bocca.
:-" Mi auguro solo che tu sappia di chi innamorarti. Cameron non ti merita." si alzò e quando fece per uscire,io parlai..
:-" entrambi senza palle."
Mi distesi e voltai lo sguardo verso la finestra. La porta si chiuse di botto e una lacrima mi percorse lo zigomo bagnando il cuscino.



Il sole illuminò la stanza.Quella notte non chiusi occhio.
Riuscivo solo a pensare alle mani di Cameron collegate a quelle parole del signor Philips.
Mi sentivo molto più angosciata quando varcai l'arco del salone da pranzo.
Seduto al posto di mio padre. Jeans e camicia. Impeccabile anche alle 8.35 del mattino.
Io invece ero in uno stato pietoso. 
:-" Buongiorno!" La mia voce assonnata richiamò l attenzione di Backy.
Lui non mi rivolse ne un saluto ne uno sguardo. Anzi i suoi occhi erano concentrati sul giornale.
:-" buongiorno signorina Jessy." Backy posizionò un vassoio sul tavolo. Latte,biscotti,croissant,bacon,spremuta,uova e pancarre. Mai prima di allora avevo visto tutta questa bontà in una volta sola. Sorrisi alla domestica e addentai quel ben di dio.
:-" Backy..papà a che ora torna?" tra un boccone e l altro, chiesi ma prima che la donna potesse rispondermi, la voce alla mia sinistra prese il sopravvento.
:-" Le 16." Non lo ringraziai anzi lo fulminai. Non parlavo di certo con lui.
:-" Backy..non pranzeró qui, accompagno Miss Evenanght dai suoi genitori e credo di fermarmi li."
Quell'accenno fu inopportuno. Era solo per avvisarmi che voleva fare sul serio con lei?
:-" Oh signore...una bellissima notizia. Miss Evenanght é bellissima e ci tiene molto a lei. Quelle poche volte che parliamo mi inonda di notizie su di voi.. mi racconta di.come vi siete parlati la prima volta e beh sogna di sposarvi." Sputai tutto il succo.
Cosa? Non era presto per parlare di matrimonio?
Lo sentii sgnignazzare.
:-" Backy.. È ancora presto per parlare di matrimonio.. Ma non si preoccupi lei sarà la prima a saperlo..ovviamente." l abbracciò e quasi non mi si sciolse il cuore.
:-"Ora mi tocca andare al lavoro. L azienda va avanti anche grazie a me. Buongiornata."
Stampó un bacio sulla guancia della donna e scomparve prima di ricevere una risposta.
:-"se avessi avuto qualche anno in meno..ahh che peccato." Un sospiro mi colse di sorpresa.
Sorrisi e lei si sedette al mio fianco.
:-" la signorina tiene molto al signor Philips. Si conoscono da anni ma solo da qualche.mese si frequentano.
Miss Evenanght mi chiedeva spesso di rivelarle qualcosa su di lui e alla fine lo ha conquistato. Fanno una.bella coppia vero?"
Perché mi parlava di loro?
:-" Backy perché.." :-" Il signor Philips però non è innamorato.. Lo.vedo. Quando conobbe Miss Evenanght,  lui stava attraversando un brutto periodo. La morte della mamma e la sua compagna, nonchè futura moglie, lo piantò il giorno prima del matrimonio perchè il signore era in una totale depressione. Divennero ottimi amici, li e miss Micky ma nulla gli ha ridato il sorriso. Tranne quando è arrivata lei Miss Fox..lui la la cerca quando non è in casa e quando vi trovate nello stesso posto, vedo come Mr Philips la guarda e qel sorrisino soddisfatto che gli si forma sulle labbra. Quella sera che lei andò alla festa, tartassava suo padre affinché venisse a prendervi  perchè affermava che quella zona era frequentata da alcolizzati e gente di poca fiducia; ma Mr Luke non si preoccupò anzi gli chiese di non farsi prendere dal panico perché sapevate vedervela da sola. Il signor Philips si congedó dopo cinque minuti, in fretta e in furia. E so per certa che è venuto da lei."
Mi lasciò a bocca aperta.
:-" Backy cosa dice! Non è come.crede..si sbaglia!"
La donna mi.guardò e scosse il capo. Si alzò e mi lasciò sola con quelle confessioni.







Buongiornooo <3 
Questa mattina sono felice di annunciarvi che pubblicherò anche un altro capitolo ehehehe :3 
Backy ci vede lungo o si sbaglia? Matthew perchè ha reagito in quel modo? Beh basta leggere i prossimi capitoli e capirete tanto <3 
Baci e grazie ancora di tutto perchè siete in tanti e posso esserne solo fiera <3

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Capitolo 12
*** Scontri e raduni (s)piacevoli. ***


Avrei voluto fare una sorpresa a mio padre andando in ospedale se solo Ray  non me lo avesse proibìto.
 Allora decisi di dedicarmi un pò allo shopping.
Le parole della domestica mi risuonarono nelle orecchie, quasi per tutta la mattina.
Stava per sposarsi ma venne lasciato. Di certo chi lo ha fatto è stata solo una stupida. Non poteva permettersi di lasciare un tipo del genere. E in più aveva perso anche la mamma. Povero. Non credevo che avesse questo passato eppure. Non immaginerei mai la mia vita senza i miei genitori. Sarebbe tragica. Scacciai quel pensiero negativo e mi concentrai sui miliardi di negozi ma  solo uno attirò la mia attenzione. Cloeh. L insegna era in rosa e le enormi vetrate ospitavano dei bellissimi shorts e top.
All interno era molto più accessoriato. Tutto ciò che si desiderava era concentrato in quel negozio.
Una tutina bianca in seta apparve ai miei occhi e senza pensarci neanche due volte la provai.
Le due fasce coprivano il seno e il pantaloncino scopriva le gambe. Perfetto.
Lo avrei indossato sicuramente per qualche evento.
Girovagai un po per le salette e alla fine uscii da li con quattro buste contenenti intimo, dei sandali, short, maglietfine corte e quell'adorata tutina.
Magari se fossi andata al mare, mi sarei abbronzata e quella tutina mi sarebbe calzata a pennello.
 Girai l'angolo e mi scontrai con qualcuno.
Riuscì a prendermi al volo e quasi non venni meno quando i nostri corpi aderirono.
:-" Ti sei fatta male?"
:-" n..no!" mi ricomposi in fretta e quando alzai lo sguardo su di lui, dovetti appoggiarmi al suo braccio per non svenire.
:-"Che..Cosa diavolo ci fai qui?" lo spinsi per poi raccogliere le.buste sparse a terra.
:-"Jessy dio mio.. Ieri ti ho chiamato per avvertirti."
Non poteva essere. Un vero incubo. Quel ragazzo era davvero il mio.. Cameron. No. Stavo sognando.
:-"ehi Jes.." con un segno della mano lo feci tacere.
:-" ora taci! Come..scherziamo? Non puoi essere qui."
Lo scansai e iniziai a camminare. Ero venuta li per rilassarmi.
:-" fermati." le sue dita circondarono il mio braccio.
:-" Lasciami ora e non osare toccarmi."
Lui indietreggió col capo chino.
:-" scusami.. Mi daresti l opportunità di parlarti,? C è un bar qui vicino  e..."
Perché no? Avremmo solo parlato stop. Guardarlo mi faceva  ancora male anche se il cuore stava per esplodere.
In altre circostanze gli sarei saltata addosso.
Accentuai il mio si col capo e percorremmo quella stradina che.portava dritta al bar.
La testa mi.girava. Mi intimoriva. Lo amavo..ancora?
Ci sedemmo in fondo alla sala ed entrambi ordinammo una bibita fresca.
Quel bar era tutto in vetro con accessori bianchi. Rivolsi lo sguardo a tutto ciò che mi circondava. Poche persone erano li presenti. I camerieri erano impeccabili.
Tamburellava le dita sul tavolo e notai qualche piccola goccia di sudore far capolinea sulla fronte.
:-" Jes se sono venuto qui è perché io ti amo..ancora. Non mi crederai e forse anche io al tuo posto reagirei così. Ma ho preso un bus del cazzo per venire da te,non dormo più perche mi manca tutto di te. Mi mancano le nostre chiacchierate. Mi manca trovarti a casa dopo una giornata di stress, con mia madre che cucini, mi manca la tua pelle e le tue mani sulla mia.. Mi manca ogni tua particella anche sentirti russare."
Quel ricordo mi fece sorridere. Spesso ci accoccolavamo sul suo letto e quando ero stanca morta, russavo.
Lui si lamentava sempre ma ci scherzava su.
:-" io non russo." Lo guardai.
Nei suoi occhi si era spento qualcosa. I suoi adorati occhi color nocciola. Aveva lasciato che i capelli biondi crescessero un po e il pizzetto era li dove lo avevo lasciato.
Erano esattamente cinque mesi da quando quella sera lo lasciai per strada con la pioggia. Quella notte fu solo un caos. Piansi fino ad addormentarmi e nei mesi successivi, persi parecchi kg.
Non avevo più una vita. Non ero più me stessa. Continuavo ad amarlo nonostante tutto. Come poteva accadere?
 Rise. Quanto poteva mancarmi quella risata?
:-" va bene Jes, non russi... Scusami sono stato un pezzo di merda."
:-" l importante è saperlo. Lo ammetto sono stata malissimo. Non volevo vedere più nessuno. E sarei falsa a dirti che ad oggi non provo nulla nei tuoi confronti."
I suoi occhi si accesero.
:-"No!!!! Non ti sto perdonando. Ho imparato ad amarmi dopo quello che hai potuto farmi e se solo potessi strapparti il cuore e bruciarlo davanti ai tuoi stessi occhi..lo farei senza pietà."
:-" Te lo lascerei fare. Credi che non mi senta uno schifo? Non ho permesso più a nessuno di avvicinarsi. Seth mi proponeva qualsiasi cosa e sono passato per lo zimbello tra i ragazzi. Ho provato un dolore lancinante quando alla uscita dei risultati del tuo esame, non potevo starti vicino, non potevo abbracciarti. Non mi lasciavi amare ogni cosa di te. Questa è stata la punizione più dura."
Incominciai a piangere e lui non si mosse. Sapeva che non mi sarei lasciata consolare. Purtroppo era ancora il mio amore ad avere la meglio.
:-"Non ti credo mi dispiace..io..tu...tu hai fatto. Voglio andare via."
Si alzò lui, invece.
:-".Jes resterò qui fino a domani sera. Pensaci davvero."
Mi accarezzò i capelli, pagò le due bibite e sparì dalla mia vista.
No,avevo bisogno di sentirlo vicino.
Mi alzai e senza prendere nessuna busta, corsi fuori.
Lo riconobbi alla fermata dell autobus. Mi mancava e non potevo negarlo a nessuno soprattutto a me stessa.
Corsi più veloce che.mai e quando lui si voltò, si affrettó a raggiungermi. Mi tenne stretta. Mi mancava. Una mancanza viscerale.
:-" Jes ti amo."
Non risposi ma lo strinsi di più.



Il rientro a casa fu spensierato.
Papà sarebbe arrivato tra un ora ed io avrei voluto tanto cucinargli una torta. Backy era in cucina insieme a Polly. Il resto delle cameriere era in giro tra giardino e camere. Quella casa era enorme.
:-"Salveeee..abbiamo ingredienti per una torta margherita?"
Mi sentivo raggiante e quando le due donne posizionarono l occorrente sul tavolo,incominciai a dedicarmi a quella mini sorpresa. Quando ero piccina, preparavo sempre delle torte con mia madre cossichè mio padre, al ritorno dal lavoro, potesse mangiarle. Amava quella che faceva la mamma. Era buonissima. Biscotti, fragole e panna.
 Alle 16 spaccate,la torta era pronta e in casa c'era odore di buono. Ero sporca di farina e uova ma in venti minuti riuscii a fare una doccia veloce e vestirmi.
Sentii la porta aprirsi e tra domande e risate, riconobbi la voce del mio eroe. Era a casa.
Corsi giù in cucina e senza accorgermene, ero tra le sue braccia. Mi toccò appena la chioma e lo sentii annusare.
:-" Hai cucinato una torta?"  la sua voce era sottile come non mai.
Ammiccai un si. Mi prese le mani tra le sue e le portò alla fronte. Solo allora notai un livido sul braccio. Era nero e violaceo.
:-" Questa sera andiamo a cena fuori.. verranno Miss Micky e Matthew, Backy, Ray e sua figlia." mi informò papà.
Ecco il momento giusto per indossare quella tutina!
:-" Siiii che bello!" furono le uniche parole che uscirono dalla mia bocca. 
Stetti con mio padre per quasi tre ore. Parlammo a lungo di tutto. Del suo lavoro, di cosa avrei voluto fare e infine della mamma. 
:-" Ho amato tua madre, sul serio. E probabilmente questo mi porterà ad avere sempre un occhio di riguardo per lei. Questo non deve suonare come una frase scioccante o insolita anzi, d'altra parte siamo stati sposati per quasi 13 anni ed abbiamo avuto una figlia stupenda. Eppure gli altri non sembrano capire. Gli amici, i familiari e la maggior parte delle persone, ci prendono per sciocchi. Ci credono ancora innamorati perchè abbiamo avuto un divorzio migliore di tanti matrimoni. Ci stimano perchè il nostro rapporto è rimasto solido. Non come quelli frustati o venati di tensione. Forse è un grande sforzo quello che abbiamo fatto perche fondamentalmente il vero motivo per cui ci siamo lasciati..non lo conosco. Forse ci siamo allontanati. Per il lavoro o altre questioni ma questo non vol dire che non possiamo essere buoni amici.Ho notato che c'è una cosa in particolare che confonde la gente: il fatto che siamo ancora così affettuosi l'uno con l'altro. Siamo tipi che amano il contatto caloroso, soprattutto con te. Lo siamo sempre stati e smettere d'improvviso..beh non giova. Dopo il divorzio sono uscito con  un paio di donne, tutte hanno avuto difficoltà ad accettare la "situazione".. insomma chi accetterebbe che  il proprio compagno chiami l'ex moglie per una chiacchierata notturna o viceversa. Spesso mi hanno  domandato: La ami ancora? Mi limitavo a dire.. è stata il mio più grande amore, rimarrò per sempre legato a lei e parte del mio cuore è suo." Questa fu la risposta di mio padre alla domanda vi amate ancora?


Eravamo arrivati al ristorante "Providence". Una struttura incantevole. L'interno si apriva in una grande sala addobbata da miliardi di lucine e tavoli in legno pregiato. Le finestre erano particolarmente belle e profumava di cibo squisito. 
Vi erano uomini d'affari e donne bellissime che fungevano da accompagnatrici. Famiglie benestanti e infine vicino alla balconata riconobbi i nostri ospiti. 
Backy indossava un vestito nero. 
Il classico abito elegante di Ray affiancato da sua figlia, che avrà avuto più o meno la mia età. Non era bella ma di certo era affascinante. I capelli rossi ricci e un paio di occhi color ghiaccio. Le labbra erano sottili e il suo corpo minuto.
I miei occhi si posarono sulla bellissima coppia.. Brad Pitt e Angelina Jolie dei poveri. Di certo non per somiglianza fisica. Lei indossava un vestitino rosso fuoco e i suoi capelli erano stati raccolti in una spina di pesce. Un trucco molto leggero.
Lui invece era.. aveva indossato una camicia bianca e un pantalone blu scuro. La giacca era stata posata sulla sedia e i gemelli dei polsini richiamavano gli orecchini dorati della sua bellissima compagna.
Aveva fonato i capelli portandoli indietro e solo una piccola ciocca ricadeva sulla fronte. 
Mi voltai verso papà che aveva lasciato scegliere a me il suo completo. Era grigio. 
Io invece avevo indossato la tutina e i capelli erano sistemati di lato con degli enormi boccoli. 
Vidi il signor Philips studiarmi attentamente e deglutire. 
:-" Buonasera a tutti." Mio padre spezzò quel ghiaccio e vedere i due colleghi abbracciarsi, mi fece quasi commuovere.
:-" Buonasera piccola Fox, sta d'incanto." 
Fissò la mia scollatura e la sua mano si posizionò all'altezza della schiena. Avevo la pelle bollente e quel contatto non fece altro che mandarmi in tilt. Un casto bacio sulla guancia e si spostò.
Temevo davvero di svenire quando si spostò. 
Quella sera si prospettava decisamente....stressante.





Ragazzeee, sono emozionata ahahah  Questa serata sarà coinvolgente. 
Baciniii <3 
 

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Capitolo 13
*** Tutto troppo.... ***


Miss ochetta mi rivolse uno dei suoi sorrisi più cattivi e abbracciò mio padre quasi in lacrime. Falsa!
Riusciva a manipolare a suo piacimento, chiunque le stesse vicino .
Se avessi avuto l'opportunità di poterla schiacciare, non ci avrei pensato due volte a farlo.
Cercava attenzione da tutti.
 Rigirava una ciocca di capelli tra le dita e guardava Matthew con aria provocante.
 Quest'ultimo, invece, era cosi attento alle parole che gli rivolgeva mio padre, che non aveva occhi se non per lui. 
Mi guardò di sfuggita prima di sedersi al mio fianco e solo allora mi accorsi di come i suoi occhi erano cupi e spenti. 
La serata continuava con argomenti pesanti: affari, viaggi, donne e uomini. 
Solo allora mi venne chiesto qualcosa. 
:-" E tu sei fidanzata?" gli occhi di tutti erano puntati su di me. 
Perchè la figlia di Ray non si ammutoliva? Non aveva niente di meglio da fare che interessarsi della mia vita privata? 
:-"Non proprio. Ho ripreso a sentirmi con il mio ex."
Una risposta secca. Non mi guardai intorno perchè potevo percepire la felicità di mio padre anche se fossimo stati a km di distanza però  non potevo dire lo stesso del signor Philips che tossii violentemente.
:-" Matthew caro, bevi qualcosa, che ti succede?!" disse preoccupata  Micky prima di colpirlo lentamente sulla schiena. 
Lo guardai e incontrai le sue iridi. Erano fiammeggianti. 
Backy spostava lo sguardo da me a lui e sorrideva con aria compiaciuta. 
:-" Perchè non me lo hai detto avrei proposto di farlo venire con te, qui, oggi." accennò mio padre che davvero aveva sempre adorato Cameron anche se non lo aveva mai visto. 
Qualche volta si erano sentiti a telefono e si trovavano d'accordo su tutto. 
:-" Ci siamo lasciati per un pò poi oggi l'ho incontrato in centro... è venuto per me!" 
Non so per quale assurdo motivo, trovai quel gesto molto romantico.
Tutti si congratularono tranne il signor Philips che mi guardava ancora in modo indignato.
:-" Perchè non lo chiami? é l'occasione giusta per farmelo conoscere." incalzó mio padre seguito da tutti. 
:-" Luke forse tua figlia non è pronta? In fondo si sono rivisti oggi." rispose l'uomo al mio fianco. 
Che gli prendeva? 
La decisione sarebbe stata la mia. Non perché lui era a conoscenza di alcuni avvenimenti poteva permettersi di scegliere al posto mio. 
:-" Credo che la decisione debba essere mia non credete?- mi finsi mortificata-ora se vogliate darmi il permesso, esco fuori a chiamarlo."
 Il mio tono e le mie parole sorpresero tutti.
:-"Certo miss Fox..nessun problema."  
Ray era davvero un gentleman. Teneva molto alla figlia si vedeva da come la guardava. 
Sistemai la sedia e mi diressi fuori. 

La brezza estiva mi sfiorava la pelle accaldata. 
Una sorte di brivido mi percosse la schiena.
 Incominciavo a sentire freddo. Alzai il volto e notai il cielo stellato.
Mi rilassai. 
Non so perché ma quella sera ero particolarmente tesa, pensierosa.
 Non avrei mai voluto deludere qualcuno.. soprattutto me stessa. Cameron mi aveva mandato un paio di messaggi durante la serata ma la voglia di rispondergli era davvero bassa. 
Avevo anche provato un pizzico di gelosia quando Miss Evenanght posò la testa sulla spalla del suo uomo, il quale circondó con una presa il suo corpo. 
Sarei rientrata e avrei finto che Cameron non avrebbe potuto raggiungerci. 
Non mi andava di averlo fra i piedi. E poi perchè il signor Philips...solo allora mi accorsi che qualcuno mi affiancò.
La giacca mi venne messa sulle spalle. Profumava di lui. 
Non mi guardava anzi scrutava una docile ragazza. Era bellissima. Capelli lunghi neri e la pelle chiara ma qualcosa le aveva obbligata a stare sulla sedia a rotelle. Ad aiutarla vi era un ragazzo. Un ragazzo alto e in forma. 
:-" Guardala..continua a sorridere al suo più gran nemico." 
Sapevo a chi si stesse riferendo. La vita. Quella ragazza era felice. Sorrideva a chiunque incontrasse i suoi occhi. 
:-" Ho affrontato ostacoli sulla mia strada e probabilmente tu mi avrai etichettato come lo stronzo di turno ma non è cosi. Semplicemente, come te, resto legato al passato. Quella lettera è stata scritta dall'unica donna che io abbia davvero amato - si schiarí la voce- ti starai chiedendo che nesso c è tra loro e questa confessione. Fondamentalmente nulla. Guardando quella ragazza, mi è venuta in mente lei. Lei sorrideva sempre ad ogni ostacolo. Dovevo sposarla ma non fui abbastanza, forse. Mi lasciò perché sembrava che stessi andando al patibolo e invece quello era l'unico motivo per cui vivevo. Lei e il mio bambino." 
Sgranai gli occhi. Aveva un figlio? Dio. 
:-" No Fox. Quello della lettera, non è mio figlio. Il mio pargoletto scomparve due mesi prima del matrimonio." 
Incrociò le braccia e divaricò  le gambe. 
:-" Ero così impotente..così amareggiato e depresso per la morte di mia madre che non mi accorsi che lei soffriva. Che lei perdeva kg per la scomparsa del nostro ometto. Mi lasciò perché non fui all'altezza. Ed io l amavo." 
Gli toccai il braccio e lui non si mosse.
:-" Mi dispiace..."
:-" Per cosa esattamente?" 
:-"Per questa sofferenza..non.." 
Mi sorrise. 
Cosa c entrava un sorriso in quella circostanza? 
:-" Fox..Lei rimarrà un dolce ricordo. Ora qualcuno mi ha stravolto la vita."  
Si voltò e i nostri volti erano l uno di fronte all'altro. 
:-" Miss Evenanght avrà fatto un ottimo lavoro. Sono contenta per entrambi." la mia frase risultò poco credibile. 
Matthew si avvicinò. Fronte contro fronte.
:-" Jessy lascialo. Non ti merita. Lui ti ha malmenato. Ti ha umiliato e non cambierà." 
Che sciocca. Voleva solo impietosirmi per poi puntare su questo discorso. 
:-" Signor Philips la prego di non intromettersi nella mia vita." gli porsi la sua giacca.
:-" Jessy non costringermi a dirlo a tuo padre!" 
:-" Lo faccia ma aggiunga che il suo collega mi ha baciato più di una volta! "  
Sbattè le palpebre. 
Lo avevo davvero detto? Che.. stronza.
:-" Ti avevo sottovalutato."  
Mi avvolse. Le sue dita sulla schiena e le mie tra i suoi capelli. Cosa stavamo facendo? avrebbero potuto vederci. Mio padre, Backy e il resto.
Le sue labbra sul collo. Un morso. 
:-" Ahi.. Matthew fermati." 
E in quel momento, le nostre labbra si unirono. Erano morbide. Gli morsi il labbro inferiore e lo sentii.. sospirare. D’un tratto il bacio si fece selvaggio, un incendio. Non riuscivamo a staccarci e quando lo facemmo fu solo per la lontana voce di Backy che ci chiamava.  Mi strinse la mano e i suoi occhi mi assorbirono. 

Invece di dirigermi al tavolo, come lui, andai direttamente in bagno. Dovevo rinfrescarmi. Ribollivo. Mi osservai allo specchio e le mie gote erano rosse. 
Un applauso mi spaventò. 
:-" Bel treatino entrambi."  
Oh no. Ci aveva visto. Miss Evenanght. Mi guardava con odio e potevo capirla in parte.
:-" Sai cosa ho dovuto aspettare per un bacio del genere? Puoi solo immaginare di quanto io abbia potuto soffrire ma credimi la tua presenza qui sarà molto breve." 
Non mi fece proferire parola che chiuse la porta proprio davanti ai miei occhi. 
Ero davvero spregevole. 

Quando ritornai a sedermi, gli occhi di Matthew erano solo un'enorme punto interrogativo. 
Non riuscivo a sostenere lo sguardo di nessuno. 
:-" Cameron non può." 
:-" Strano..sicuro di averlo chiamato?" 
Quella ochetta stava davvero per dire tutto?
Mio padre mi accarezzò il braccio:-" Passamelo, lo convinco io." 
Cavolo no! Troppe emozioni insieme. 
:-" Basta non insistete.. Non può..non lo.. Io- Io.. Al diavolo! " 
Mi alzai e iniziai a correre.. cercavo aria.. qualcosa che non mi parlasse di Cameron, Matthew e la mitica ochetta." 






Buonaseraaaaa, so che è un capitolo molto breve ma spero vi sia piaciuto ugualmente. Il titolo vi lascia libera scelta all'immaginazione. Ognuno sceglie di completarlo come preferisce ahahah Siete in tante e solo voi mi date la forza di voler continuare a scrivere della nostra Piccola Fox! <3 Grazie ancora <3  P.s: Vi prometto che il prossimo sarà più lungo <3

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Capitolo 14
*** Spettatore di baci. ***


Sarei voluta fuggire ma i miei piedi erano come incollati al suolo.
Avevo solo lontanamente immaginato di alzarmi e iniziare a correre.
Sarei risultata maleducata se avessi mandato tutti a quel paese?
:-"Jessy allora?Ci parlo io?" insistette mio padre.
Scossi la testa.
Mi doleva. Un martello pneumatico.
Sentii improvvisamente una mano calda posizionarsi sulla mia coscia.
Mi voltai e con mio grande stupore, il signor Philips non mi guardava anzi, fingeva indifferenza pur avendo la mano su di me.
Cosa gli passava per la mente ?
:-"Non posso credere ai miei occhi.Philips Matthew!"
Una donna sulla trentina si piazzó davanti a noi.
Ecco ci aveva visti.
Era stato sorpreso.
Ero stata sorpresa.
Sentivo il mio volto andare in fiamme.
Lo vidi balzare e affrettarsi ad abbracciare quella finta rossa.
Micky era in preda ad una crisi di gelosia, il suo volto cupo la diceva lunga.
Le mani della sconosciuta percossero la schiena di Matthew e lui la strinse a se più forte che mai.
Come osava farlo così davanti alla sua fidanzata?
Essa posizionò i suoi grandi occhi color nocciola sulla persona seduta quasi al mio fianco.
:-"Evenanght cerca ancora di abbordare i promessi sposi?"
Quasi non mi cadde la mascella sul tavola quando quella donna le rivolse la parola... in quel modo.
Micky non rispose anzi il suo viso divenne paonazzo.
Qualcuno riusciva a farla tacere.
:-"Dai Helena non dire così."
:-"Cosa?Caro ti ricordo che lei..."
Matthew le afferrò il braccio e si allontanarono poco dopo il nostro tavolo. Discussero.
Lei gli stampò un bacio sulla guancia e andò via.
Al suo ritorno, nessuno aprì bocca tranne miss ochetta che gli rivolse un' occhiataccia e proferì..
:-"Pulisci quello schifo che hai in viso."
Lui eseguì l'ordine e scoppio' a ridere.
La serata si concluse diversamente da come me la sarei aspettata.
Avevamo chiacchierato tranquillamente anche se il signor Philips aveva discusso con la Evenanght ed entrambi non mi rivolsero né uno sguardo, né altro. E da una parte ero sollevata.
C'Era un qualcosa di misterioso che si celava dietro al suo sguardo da finto buonista.
Mio padre riusciva sempre ad elogiarlo e non nego che magari nel suo lavoro fosse un maestro ma di certo la sua vita non era andata come sperava.
Mi aveva confessato tanto è vero ma pur guardandolo dritto in faccia, sentivo che forse non tutto era venuto a galla.
Non era il classico uomo che spifferava la sua vita anzi..e perché farlo con me?
Io gli avevo confessato delle cose in un momento di debolezza e lo stesso non si poteva dire di lui.
Forse un po' di nostalgia aveva preso il sopravvento ma si era rifatto una vita e la Evenanght era contenta di farne parte.
Quando ci salutammo, la biondina si era rifugiata in macchina senza rivolgere lo parola a nessuno se non a mio padre.
Lui, invece, aveva rivolto un sorriso caloroso a tutti,tranne che a me, augurando la buonanotte, poi era scomparso dentro a quella macchina nera.
Comportarsi così era da immaturi.
Avevo scambiato qualche battuta con la figlia di Ray che risultò molto simpatica a dirla tutta e infatti le chiesi di scambiarci i numeri. Almeno sarei stata in compagnia se ne avessi avuto voglia.



Rientrati in casa, lasciai liberi i miei piedi da quelle scarpe che non risultavano così comode.
:-"Tesoro che dici se ci facessimo una buona tazza di latte e cereali? Come quando eri piccola."
A Luke Fox mancavano quei momenti? A dir la verità anche a me mancavano.
Non c'era notte, adulta o bimba che fossi, in cui non pensavo a mio padre e alle nostre serate davanti al latte e al nostro stupidissimo telefilm. A ridere e scherzare. La mamma ci raggiungeva dopo qualche ora per spegnere la tv e farmi andare a letto.
Annuìì e i suoi occhi si illuminarono.
Solo scorgendo quella felicità mi ricordai di Cameron.
Sapevo di non ricevere risposta dopo aver passato la serata ignorandolo , eppure gli augurai sogni d'oro.
Alzai il capo dal telefono e vidi mio padre tamponarsi il naso.
Si voltó e quasi non svenni.
Era completamente sporco di sangue.
Mi avvicinai e cercai di fermare l emorragia.
Passarono pochi minuti quando tutto tornò alla normalità.
:-"Tesoro siediti, ti sei spaventata."
:-"Avvilita è la parola giusta. Ora dimmi cosa ti succede? Svenimenti, pallore, sangue. Dimmelo."
Ero nera. Non ero stupida o una bambina, avrebbe dovuto parlarmi e invece fece il contrario.
:-"Ascoltami sto bene..ora principessa mi sistemo e prendiamo questa." indicò la tazza piena di latte.
:-" No tu salirai e riposerai."
E così fece.


<:-"Jessy resta con me. Ti prego."
Lo abbraccio. Cameron. Mio.
:-"Si solo con te."
:-"Sicura? Dimentichi qualcuno!"
:-"Signor Philips che ci fa lei..lei qui?"
:-"Perche tu mi vuoi."
:-"No. No.">

 
Sussultai.
Che sogno avevo fatto?
Io non volevo il Signor Philips. Era bello e intrigante ma nulla di più.
Mi ero addormentata sul divano senza accorgermene e qualcuno mi aveva anche messo una coperta sui piedi.
:-"Buongiorno piccola Fox, dalle sue espressioni capisco che ha fatto un incubo,vero?"
Il Signor Philips era seduto di fronte a me sulla poltrona, con le gambe incrociate e la mano sul mento. la barba ispida e un completo semplice.
:-"Lei è il mio incubo!"
:-"Quindi mi hai sognato." rise.
:-"Non era quello che intendevo dire."
Risultai più falsa di non so cosa.
Si alzò e posò le sue mani sullo schienale del divano, bloccandomi.
:-"stasera ho l'aereo."
Il suo alito sapeva di menta e caffè.
:-"Buon viaggio allora."
Mi prese il viso tra le mani.
:-"Solo questo? Parto con Micky."
Diavolo. Solo sentirla nominare mi si strinse il cuore.
:-"Le ripeto buon viaggio. Ora se può lasciarmi."
Il mio sguardo era fisso sui suoi occhi e viceversa. Era una calamita.
:-" Tu non vuoi questo. Tu mi vuoi lo sento. Mi desideri."
Le sue nocche toccarono la mia guancia e mi lasciai andare a quella carezza.
:-" Matthew andiamo?"
Entrambi ci ricomponemmo quando sentimmo quella voce avvicinarsi piano dalle scale.
Mi stampò un dolce bacio sulla fronte poi scomparve dalla mia visuale. E in poco tempo entrambe le voci sparirono.
Perché la sua presenza non mi era indifferente?
La mia attenzione però fu catturata da un mazzo di rose rosse, all'ingresso.
:-"É per lei signorina. Non è firmato ma il facchino mi ha riferito che deve andare al molo."
:-"Grazie Backy."
Annuasai quei fiori e iniziai a prepararmi.
Esattamente un ira dopo ero sul molo.
Lo vidi e quando lo spazio tra noi si ridusse, iniziò a parlare.
:-"Oggi parto e ho pensato se tutto questo meritasse un bel finale. Sarò stronzo, bastardo e stupido eppure ti amo. Tutti meritano la felicità e anche noi. Ti prego.."
Calai il capo e le lacrime si fecero spazio tra i miei occhi.
Quel molo era stato spettatore di un bacio privo d'amore. Ed oggi lo sarebbe stato di uno ricco di risentimento e passione.
Mi alzai sulle punte e lo baciai. Uno di quelli voluti. E che mi mancavano.
:-"Questo è uno dei giorni più belli."
La sua voce soffiò leggera tra i miei capelli.
:-"Dobbiamo solo parlare."
:-" Ne avremo di tempo, ora pensiamo a noi!"
E di nuovo le nostre labbra si unirono.
Passammo gran parte della e del pomeriggio insieme. Tra risate e baci. Tra abbracci e piccoli scherzetti. Mi mancava tutto questo.
Poi per le cinque in punto, ci lasciammo perché l'aereo sarebbe decollato per le 19.45 e doveva ancora preparare ogni cosa.




Ragazzeee buonasera, sono tornata fra voiiii , ho avuto problemi con il pc purtroppo e non sapete quanto mi è mancato scrivere ahahahah
So che vi ho promesso un capitolo un po' più lungo ma sono contenta di avvisarvi che..Tadaaaan..POV di Matthew!
Spero solo che vada tutto a gonfie vele e sinceramente mi sta salendo anche un po' d'ansia a pubblicare questo. >.<
Chi sarà la donna rossa? Ed è vero che Matthew nasconde qualcosa?
Ed infine questo bacio? aaaah sono troppo euforica, lasciate un parere se vi va <3 Vi adoroooo
​Stasera spero di pubblicare questa nuova Pov <3 Incrocio le ditaa

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Capitolo 15
*** Gelosia o protezione? ***


POV Matthew

Avevo provato a chiudere gli occhi in aereo ma fu inutile.
L Hostess che fiancheggiava per lo scompartimento, era il mio unico punto fisso. La donna al mio fianco riposava beatamente.
:-" Signore desidera qualcosa? Le avverto che mancano esattamente 10 minuti all'atterraggio."
Una bionda dagli occhi verdi mi rivolse la parola. La stessa Hostess di cui riuscivo a guardare solo il di dietro, ora aveva anche un volto.
Beh di certo era una bellissima ragazza ma quei due occhioni verdi erano imparagonabili a quelli della piccola Fox.
Quelli della Fox erano luccicanti e adornati da lunghe ciglia nere. Raccontavano una storia.
Le avrei voluto rispondere di farmi divertire un po ma mi limitai a scuotere la testa.
Andò via dispiaciuta.. chissà se anche lei avesse rivolto pensieri sconci sul mio conto.
:-" Cos'hai da sorridere?"
:-" Micky mi ha fatto saltare,diamine!" Quella donna certe volte era insopportabile.
:-" Che dici la prossima volta ti avverto? Magari ti mando un messaggio o una lettera con scritto sto per svegliarmi ?"
Sorrisi e le vidi una smorfia formarsi all'angolo della bocca.
:-" Sei molto più bella quando ridi. Suvvia un sorriso non costa nulla."
Era bellissima in qualsiasi sfumatura. Truccata o meno, assonnata, ubriaca, felice,triste, mentre piangeva e quando rideva a crepapelle. NOn che ne fossi innamorato ma quando mi sarebbe capitato una bellezza del genere con tanto di intelligenza?
MI strinse la mano come se mi avesse letto nel pensiero e mi baciò. Un bacio casto e puro. Molto diverso da quelli scambiati con Miss Fox.Quelli erano voluti da dentro. Qualcosa mi spingeva a baciarla e non riuscivo a trattenermi..perchè solo quando le nostre labbra su univano, una scarica mi percuoteva l'anima.
Diamine perchè pensavo sempre a lei anche in quella circostanza? Quella mocciosa.
:-" Avvisiamo alla spettabile clientela che siamo in fase di atterraggio. Ringraziamo di aver scelto la compagnia British Airways voli. Voi siete i clienti migliori."

Arrivammo all'Hotel poco dopo un'ora. Uno stress incredibile. Quella giornata stava giungendo al termine e menomale che quella sera, Micky fu totalmente mia, perchè averla al mio fianco con quel completino e non poterla toccare, mi veniva difficile.


04.48. Il cielo non era ancora sorto ed io ero già sveglio. I miei occhi si erano aperti non appena sentii la prima macchina sfrecciare in strada. Lei dormiva.
Dio quanto potesse dormire quella donna, era incredibile.
Presi il telefono e composi il codice. 0508. L'unica data che mi è mai rimasta nel cuore.
Nessun messaggio, nessuna chiamata.
L'applicazione di facebook era li che mi chiamava ed istintivamente digitai il suo nome. Eccola. Piccola e semplice.
La foto di copertina rappresentava lei con le amiche.
Tutte sorridenti e ad essere sincero, lei era dolce quanto bella.
La foto del profilo, invece. Deglutii. Quasi non ebbi un colpo nel vederla in quel modo. Sicuramente il suo compleanno. I capelli mossi e due ciuffetti che ricadevano ribelli sul suo volto. Un vestito rosso intenso, in pizzo o macramè adornavano quel corpo del tutto femminile. La schiena era stata lasciata nuda. Lei che saliva una grossa scalinata in marmo. Il volto rivolto all'obiettivo e la felicità tra le sue labbra. Sembrava più grande di quanto dimostrasse.
Vari commenti. Tra cui anche ragazzi. Commenti inopportuni, a mio parere, ma tutti a dirle che era perfetta.
Una stretta allo stomaco quando avanzando le foto, notai una con un tizio.
" Ho guardato dentro un emozione e ci ho visto tanto amore che ho capito perchè non si comanda al cuore."
Loro sulla neve che si sorridevano.
Cameron.
TRa i commenti notai il suo nome. Era davvero innamorata di lui.
Cliccai quel nome e la schermata subito si apri.
In effetti era un bellissimo ragazzo, muscoloso e alto.
Un tipo apposto se non avesse picchiato Jessy.
Lui al mare.
Lui a scuola.
Nel giardino e poi con lei. Si tenevano la mano. E si baciavano.
Quelle stesse labbra che anche io avevo assaporato.E che pensavo solo mie.
Rientrai nella sua bacheca e 2h fa le era stato pubblicato un cuore in bacheca con tanto di scritta: Per sempre,piccola.
Ne avevo fin sopra i capelli. Lanciai il telefono e si schiantò sul divano, menomale.
:-" Mnhh Matt..che..ti ..mnh.. prende?"
Rieccola. Mancava solo il suo terzo grado.
:-" Micky torna a dormire, sono cavoli miei."
Sospinsi le lenzuola e mi diressi in bagno.
Avevo bisogno di una bella doccia fredda.



Tutti seduti.
Parlavano di come il marketing della pubblicità potrebbe aumentare se noi blablabla.
:-" E lei cosa ne pensa Signor Philips?" Un uomo barbuto sulla cinquatina mi stava chiedendo cosa nello specifico?
:-" Mi scusi ma non stavo seguendo il suo discorso."
:-" La prego di lasciare le sue problematiche al di fuori della riunione. Parlavo di che ruolo debba avere la pubblicità nel Marketing!"
Acconsentii. Non potevo deludere Micky che mi rivolse un sorriso/ sguardo minaccioso.
:-" Secondo la mia teoria, la pubblicità che gia agisce deve sugli istinti primari, deve andare oltre le barriere convenzionali del super-ego e dell’ego, che controllano in modo socialmente accettabile tali istinti, e sollecitarne la soddisfazione tramite l’acquisto e il consumo di oggetti e beni in grado di superare le frustrazioni, le paure, i sensi di colpa che ognuno di noi vive a livello profondo.."
Ora tutti di sarebbero aspettati un'approfondimento che subito diedi.
:-"Da qui l’affermazione di una serie di stereotipi ever-green nella comunicazione pubblicitaria, utilizzati con innumerevoli varianti ma sempre riconducibili a pochi semplici elementi corrispondenti agli istinti di base: il sesso, il potere, il denaro, i cuccioli, l’eterna giovinezza. Per fare questo la pubblicità ha innanzi tutto bisogno di capire a quali istinti siano associati o dissociati. i beni e i prodotti proposti, e di conseguenza ha la necessità di strumenti esplorativi che siano in grado di cogliere l’ego con la guardia abbassata. "
Parlai per quasi due ore e solo quando proferii tali parole, loro mi sorrisero.
:-" Per questo noi vi proponiamo di concludere un contratto con la < Casa Fox>, sa abbiamo milioni e milioni di contratti firmati, quindi se creda che noi possiamo sfruttarla, si sbaglia. Le parlo da uomo, collega e fratello. Accetti, provi, non le costa nulla, sappiamo che la sua azienda, non ha declini, ma cerca solo di migliorare e con noi, lo farà di sicuro."
Gli occhi di Micky zampillavano di felicit°à.
Una mano si posò sulla mia spalla. Mr Goth.
:-" Avevo sentito molto su di lei. Mi congratulo. Chiudiamo questo contratto sperando di non pentircene."
Una stretta di mano e tutto fini.

Avvisai Luke che fu contentissimo della notizia. Aveva nominato Jessy un paio di volte e tutte le volte lo avevo ignorato. NOn riuscivo a tollerarla. Un comportamento da stupida, ritornare con chi ti ha fatto del male. Beh forse non era sveglia come credevo. L'avevonimmaginata diversa ma semplicemente era uguale a tutte.
:-" Come festeggiamo?"
La bionda mi abbracciò e la baciai. Sapeva di caffe e cioccolato. Era una delizia con quel tailleur rosa addosso.
:-" Ti porto a cena fuori quindi ora va a prepararti che voglio vederti in tutto il tuo splendore."
Le schiaffeggiai il sedere e lei saltò.
Era proprio come una bambina. Una bambina di 25 anni che non potevo crescere. Non perche non lo meritasse bensi a causa della mia eterna confusione. Della mia paura di affrontare le cose e dell eterna paura di poter sbagliare come un tempo.

Indossai il mio smoking nero e lei un'abito bianco corto.
Avevo prenotato un lussuoso ristorante e quando le mie pupille incontrarono quelle del ragazzo di fronte a noi, il sangue mi si fiondò al cervello. Lo fissai mentre ci rivolse la parola.
:-" Prenotazione a nome di?"
:-" Philips." Accennò col capo e lo seguimmo.
:-" Benissimo Signori, torno alla reception, a breve arriverà il cameriere.Mr e Mrs Philiphs."
Non so cosa mi prese quando quel ragazzo mi voltò le spalle.
Avevo immaginato le sue mani sulla mia piccola. Lui che la sgiorava e il secondo dopo la picchiava. Lo aggredii letteralmente e lui si difese. Sfogai cosi la mia rabbia, tutti accorsero a guardarci. Provarono anche a separarci ma non ebbero la meglio.
Micky mi supplicava di smetterla ma ormai ero troppo dentro per uscirne. Odiavo l'idea che quella sottospecie di uomo dovesse alzare aolo un dito su una ragazzina che a stento riusciv a difendersi.
:-" Tu sei un pazzo, chi cazzo ti conosce, razza di stronzo.!"
La sua bocca si piegò in una smorfia dolorosa quando il mio pugno lo colpi allo stomaco.
Vidi intorno a me,tutto crollare ma lui era ancora li, con quel suo sorriso beffardo.
Doveva soffrire almeno la metà di quanto avesse sofferto lei.
:-" Tu non mi conosci, ma io si. Questo è per lei- un calcio- questo é per me- un calcio doppio.!"
Non mi importai di niente e nessuno, presi la mano di Micky e uscimmo da quel posto, nonostante avessi uno zigomo violaceo e un labbro spaccato.

:-Ora potrei sapere cosa cavolo ti è saltato in mente? Parla Matthew!?" Micky mi passava una crema sulla zona del viso dolorante.
:--" Smettila Jes..Micky!"
La sua espressione si rattristì.
Aveva collegato subito quel nome e per questo stese le braccia lungo i fianchi e la vidi allontanarsi. Stretta vicino al balcone e quando la raggiunsi la supplicai di scusarmi.
:-" Ti scuso."
:-" Guardami Micky."
:-" Non mi dare ordini, per amor del cielo! Ed ora ascoltami. Stalle lontano. Se vi vedo ancora gironzolarvi intorno, non vi avverto. Ne parlo direttamente con Luke! EH si. Ti sto minacciando. E se credi che io possa sopportare quello che ha subito Helena, ti sbagli! "
Mi stupii. Mai avevo visto o sentito, Micky parlarmi in quel modo e soprattutto cosi arrabbiata. Ci aveva sorpresi a baciarci? Aveva visto qualcos'altro? Ma come poteva parlarmi in quel modo. Non mi rivolse neanche uno sguardo e si chiuse in bagno.
Cosa cazzo stavo combinando della mia vita? Perchè avevo picchiato quel ragazzo? Che mi importava della vita della piccola Fox? Facesse quel che diavolo creda! Riuscivo solo ad immaginare il dolore che poteva provare Micky all'idea di vederci insieme. Perchè stavo trattando in quel modo quella donna che mi amava?




Salve bellezze, sono tornata con questa news. Spero vivamente che possa piacervi e sincera, io adoro Matthew <3 è troppo un cucciolo in vesti di stronzetto. Fatemi sapere che ne pensate, vi adorooooo u.u

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Capitolo 16
*** La fiamma. ***


Erano passati velocemente questi due giorni, ringraziando il cielo.
Avevo una bella ramanzina da fare a Mr Philips, poiché il suo comportamento irragionevole nei confronti del mio Cameron, era discutibile.
Quella stessa sera, Cameron mi telefonò e solo quando iniziò a raccontarmi l’avvenimento, io collegai la sua descrizione al nome che mi frullava in mente. Ovviamente, avevo negato di conoscerlo, ma quando i nostri occhi si sarebbero incrociati, lo avrei mandato a quel paese prima di regalargli un ceffone in pieno viso.
Avevo avvertito mia madre e le mie amiche della seconda possibilità che ci eravamo offerti io e Cameron e a dirla tutta, entrambe le parti erano contentissime.
Non so ma quella reazione non si era neanche suscitata in me.
Certo mi faceva piacere, ma immaginarci insieme in un futuro non mi rallegrava molto anzi.
:-“Jessy stanno per arrivare, mi raccomando strappati un sorriso, dobbiamo festeggiare?”
Incalzò mio padre tutto in ghingheri.
Era felicissimo del contratto firmato e come dargli torto. E poi io come avrei fatto a sorridere? Fingere un sorriso a chi ha picchiato il mio ragazzo per una cosa che non gli riguarda nemmeno? Davanti alla Evenanght! Oddio .. e se gli avesse raccontato tutto? NO NO.. non poteva.
Guardavo mio padre che aspettava, sicuramente una risposta che però non ottenne verbalmente.
Mi alzai e lo abbracciai. Prevenire è meglio che curare, semmai la Evenanght avrebbe saputo e avrebbe voluto spifferare TUTTO a mio padre, io avevo provato la sensazione di abbracciarlo per l’ultima volta.
Finsi un sorriso.
:-“ Cosi va bene?” e rise di gusto.
:-“ Già va meglio. A proposito ma com’è sta Cameron? Si è ripreso?”
Avrei voluto dirgli che il suo caro collega gli stava per rompere il setto nasale.
:-“ Si piano piano, si rimetterà tutto a posto.”
Mi sfiorò i capelli e quel gesto mi riportò indietro di molti anni.. quando dopo una litigata con la mamma, lui le regalava una stanza piena di rose e le accarezzava docilmente la guancia. La mamma non riusciva ad essere arrabbiata.
Come farlo con un uomo di questo genere? Bastava guardarlo in viso e subito si percepiva la calma, l’amore e tutto ciò che di più bello si poteva avere. Era privo di cattiveria e difetti.
Lo stesso uomo che ad oggi era stanco.
Quello che credeva di non essere visto, quando si massaggiava le tempie o prendeva qualche tipo di medicinale. Lo stesso che tendeva ad appoggiarsi su un mobiletto quando gli veniva un’emicrania.
Quei pensieri furono accantonati quando dalla porta di un tardo pomeriggio, vi entrarono le uniche persone che in quel momento avrei preferito evitare.
La Evenanght abbracciò mio padre e mi rivolse un semplice ciao. Strano da parte sua mi sarei aspettata di essere incenerita. Poi al suo fianco entro, mrs Simpatia e bellezza.
Matthew Philips. Era spento. La barba ancora sfatta. Non mi guardò e ne mi salutò. Sembrava che io fossi un fantasma.
Avrei voluto urlargli contro: Ehiii esisto! Non doveva importarmene.
A peggiorare la situazione fu anche il fatto che andarono in soggiorno senza prendermi in considerazione. No questo non lo potevo sopportare.
Aspettai che loro si sedettero e feci ingresso con un sorriso a 36 denti.
:-“ Backy vorrebbe sapere se avreste voglia di caffe o altro.”
Rivolsi a tutti il mio sorriso ma nessuno, tranne mio padre, mi guardò.
:-“ Certo Jessy, dici a Backy di portare anche dei biscotti.” Mio padre mi guardò e poi continuò a parlare con quei due. Che palle!
La Evenanght era bellissima. Aveva accavallato le gambe fasciate da un pantalone in seta beige e il suo top bianco le risaltava il seno. Che fisico! Magari anche io, crescendo avrei potuto vantarmi di avere un corpo cosi formoso e snello, nulla togliere al mio, ovviamente.
:-“ Jessica perché non ti siedi con noi?” Fece la donna prima che io potessi dileguarmi.
:-“ Ehm non vorrei disturbare, sono discorsi di lavoro.”
:-“ Che disturbo, vieni.” Battè la sua mano sul lato alla sua sinistra.
Voleva farmi sedere al suo fianco? Questo viaggio le aveva fatto male?
Presi coraggio e quando per sbaglio, sfiorai la gamba del signor Philips, lo sentii sussultare. Lo guardai e lui teneva lo sguardo fisso sulla finestra.
Mi sedetti e il profumo che emanava la donna mi pervase perfino i polmoni.
Backy portò su un vassoio, Caffe, biscotti e tè. Che odore!
:-“ Sapete che la mia adorabile figlioletta è tornata con Cameron?”
Vidi lo sguardo della Evenanght posarsi sull’uomo al suo fianco.
Stava alzando un sopracciglio come a dire, questo ti meriti? NAhhh, forse mi stavo solo impressionando.
:-“ Oh che bella notizia, quando lo farai conoscere?”
Ok miss ochetta non era cambiata.
:-“ Ahi!” Sentii un urlo oltre la donna.
:-“ Matthew ma sei imbranato? Cos’hai combinato!” Ci alzammo tutti istintivamente e i nostri occhi si incrociarono.
Erano freddi.. glaciali. E quando il mio sguardò si posò sulla sua camicia bagnata di caffè caldo, scoppiai a ridere.
:-“ Spogliati, vai in bagno a sciacquarti. Jessy aiutalo, tu sai dove stanno le mie camicie e dagliene una.! “
:-“ NO! Matthew starà bene cosi.”
Alle solite, i suoi attacchi di gelosia.
:-“Micky smettila!” La sua voce apparve rude.
La biondina tacque. Abbassò il capo e si sedette.
:-“ Andiamo.”
Wow progressi. Mi rivolgeva anche la parola.
Salimmo le scale in totale silenzio e solo quando arrivammo in camera da letto, lui chiuse la porta a chiave.
Finsi di non accorgermene ma cosa voleva? Presi una camicia e un asciugamano e gliela porsi.
I miei occhi si stupirono nel vedere quei magnifici addominali e pettorali. Solo in quel momento, mi accorsi che sotto la costola destra, aveva un graffio e un livido abbastanza grande.
:-“ Che ha combinato?” Posai la mano su quel livido e indietreggiò.
:-“ Caduto!”
:-“ Cadere vuol dire prendersi a botte con il mio ragazzo?” Lo fissai.
Non rispose anzi si sedette sul bordo del letto e prima che potesse vestirsi, presi una crema per far scomparire in breve tempo quell’orrido livido.
:-“Si stenda, le passo questa.” Indicando un tubetto.
:-“ Non ne ho bisogno.” Si alzò e quando meno se lo aspettava, gli posai la mia mano su quel segno violaceo e nero.
:-“ Mi ascolti, si segga, le passo questo e poi non mi vedrà più.”
Come potevo essere cosi calma dopo quello che aveva combinato?
:-“ So quello che ha fatto, e posso solo dirle che doveva farsi gli affari suoi. È la mia vita.”
:-“ Benvenga Jessica.”
:-“ è cosi arrabbiato da chiamarmi per nome? Dovrei essere io quella nera!” Sorrisi.
:-“ Faccia quel che le pare.”
:-“ Bene se ha intenzione di rispondermi cosi, la crema sta qui e la camicia anche. Ci si vede in salotto.”
Stavo per aprire la serratura quando la sua voce risuonò in quella stanza illuminata dal sole che tramontava.
:-“ Aspetta.”
Avanzò con passo felpato nella mia direzione.
:-“ Hai provato lo stesso quando ti ha baciato?”
Le sue labbra sulle mie. Strette. Le nostre mani si unirono. Ci guardammo. Fronte contro fronte.
:-“ Mi sei mancata.”
Un battito in meno. Stavo sognando?
:-" Ti sono man..mancata?" La mia voce tremolante si fece spazio.
:-" No! Ma questi si."
E la sua bocca riuscì a baciarmi con foga. Una fiamma si accese in me. Probabilmente anche in lui e lo sentivo. Sentivo quel trasporto mai stato prima. Sentivo le sue mani tra le mie. La barba sul mio viso. Si. Gli ero mancata.


Buongiorno ragazze <3
Come state?Beh io sono contentissima <3 Siete in tante a leggere e vi ringrazio davvero, mi auguro che sarà sempre cosi.
Spero vivamente che questo capitolo vi piaccia, un bacio <3

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Capitolo 17
*** La strega lascia il suo zampino. ***


Sospirò tra i miei capelli.
:-"Che buon profumo."
Le sue mani si adagiarono sui miei fianchi..ovunque.
Non si fermava e solo quando gli presi con forza le mani, i nostri occhi si incrociarono.
Le sue pupille erano dilatate e fiammeggianti.
:-"Che ti prende?"
Le parole mi si bloccarono in gola e quando mi accarezzò il braccio, lo abbracciai e a differenza di come credevo, anche lui ricambiò.
Era sincero almeno in quel momento e i nostri corpi stretti non mi dispiacevano.
Mi stampò un dolce bacio sulla fronte ed uscii con la camicia di mio padre fra le mani. Forse lo aveva capito.Aveva capito prima che io potessi parlargli.
Fissai il mio volto allo specchio, mi sentivo davvero un mostro. Come avevo potuto fare questo a Cameron? a me stessa?
Aprii la porta quasi tremolante e l'immagine che mi si parò davanti quando varcai la soglia del soggiorno,fu pessima.
La Evenanght sulle sue gambe e lui che le toccava con leggeezza la schiena.
Quando si accorsero della mia presenza, il signorino si fermò e mi guardò come se volesse giustificarsi. Non mi importava.
:-" Cos'hai combinato al rossetto?!" Mio padre mi scrutava. SCIOCCA! Come avevo fatto a non accorgermene? e lui...lui perchè era impeccabile?Anzi no.. una piccola macchiolina di rossetto gli aveva sporcato l'angolo della bocca.
La biondina si scostò dalle sue gambe, ci aveva visto lungo e tutto non finì li.
:-" Luke...le cose sembrano ovvie!" Si alzò brutalmente.
Lo aveva fatto apposta.. aveva notato quel particolare gia da prima eppure aveva finto.
Per la prima volta vidi il volto di mio padre diventare rosso..dalla rabbia.. e se un fumetto avesse potuto raffigurarlo, di certo il fumo dalle orecche non sarebbe mancato.
:-" Da quanto?" le uniche parole di quell' uomo mi ferirono.
Erano semplice ma...
:-" Luke ascoltami...è un malinteso. Non è come credi!"
Oh no. Stava provando anche a difendere l'indifendibile?
:-" NON PARLO CON TE!"
:-" ECCO! SEI SOLO UNO STR...!"
:-" Tappati quella bocca..!" Quell'urlo ci fece sobbalzare. Rimasi impietrita.
:-" Non è colpa sua- indicandomi- ho solo..solo...l'ho baciata..si lo ammetto!"
COOOOSA? Scherzava vero? perchè prendersi le colpe?
:-" Esci da casa mia."
Luke Fox pareva cosi calmo ma sapevo che il sangue gli ribolliva nelle vene.
:-" Lo ammetti cosi? Non chiedendomi neanche scusa?"
Nessuno prese in considerazione la biondina.
In quella stanza c'eravamo solo noi.
:-"Luke io..ti.."
:-" VATTENE!" Matthew Philips prese la sua giacca e usci da quella casa, ed io ingenuamente lo rincorsi.
:-" Dove credi di andare, mocciosa?"
E ci risiamo, la strega. Tutta colpa sua. Lo sapeva che lui fosse sporco ma doveva fare la sua stupida sceneggiata.
:-" LAsciami stare, sei solo una lurida poveraccia."
Lo schiocco di uno schiaffo in pieno viso.
Mi aveva schiaffeggiato? Rimasi li immobile e prima che non potessi rispondere delle mie azioni, qualcuno mi anticipò. 
:-" Non osare più farlo, Micky!"
Era li. Di nuovo.
:-" Piccola Fox, torna dentro, tuo padre sarà arrabbiato."
Mi sorrise e quando la sua mano accarezzò la mia, ebbi una scarica.
Non me lo feci ripetere e li lasciai alle mie spalle, mentre il suo corpo si allontanava.
:-" Domani tornerai da tua madre! Non importa questa vacanza ha avuto un termine!"
La voce di mio padre risultò fredda e scostante.
:-" Non andrò da nessuna parte. Non ha fatto niente! Ti ha mentito! non mi ha baciato."
:-" NO? Chiamo tua madre. Non riesco a seguirti, sembri una bambina! Comportati da matura, diamine!"
:-" Sai che ti dico? Restatene da solo in questa casa, con chi vuoi, fanne ciò che vuoi, ma non credere che io ci sarò per sempre."
:-" Morirò prima o poi, non credi?FAi le valigie!"

Quella sera, non cenai, non risposi alle chiamate di mia madre, ne a quelle di Cameron o delle mie amiche.
Composi un numero e scrissi un messaggio:
Grazie.. domani tornerò a casa. Mi dispiace. Ciao.
La risposta non tardò ad arrivare:
Ho trovato solo un modo per scaricare quella strega. Risolverò con tuo padre. Sei davvero una brava ragazza, Jessy. Abbi cura di te.
Lessi quelle ultime parole come un'addio. E Anche questa volta Morfeo mi venne a trovare.



Buonasera Ragazzuoleeee <3 Ci sono mancata per un po ma sono ritornata e sono ancora qui con vi, per aggiornarvi sulle ultime news. Un buuu per quella strega della Evenanght! Non posso crederci che Jessy vada via cosi... secondo voi il padre ha reagito bene in questo modo? Vi voglio bene e grazie a tutte <3 p.s so che questo capitolo sia piccolo e me ne dispiace ma è solo l'anticipazione..stasera potrei pubblicare il 18esimo capitolo u.u

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Capitolo 18
*** I sentimenti vengono allo scoperto. ***


Erano le 7.04 quando i miei occhi incontrarono le luci del mattino.
La stanza era diversa e qualcosa mi diceva che quella giornata sarebbe stata peggiore rispetto al giorno precedente.
Alle 15.00 avrei dovuto prendere il treno e non nego che la litigata con mio padre mi mortificò cosi tanto da pensare anche di non salutarlo lontanamente.
Mi alzai e mi diressi in bagno.. volevo un bel bagno caldo. Mi rilassai e nel frattempo ricevetti la chiamata di Cameron.
:-" Pronto?"
:-" Diamine ti sto chiamando da ieri! E tu ora mi rispondi? Sai almeno che colpo hai fatto prendere a me e alle tue amiche?"
Che c'entravano loro?
:-" Dove sei?"
:-" Cameron dove posso essere.."
Lo sentii rilassarsi ma quella voce rude mi risuonò di nuovo nelle orecchie.
:-" Ho chiamato a tua madre questa notte, e mi ha spiegato che hai litigato con tuo padre per colpa di quel vecchio che ti ritrovi sempre dietro!"
Dio gli aveva spiegato davvero tutto? E poi quel vecchio doveva essere..Matthew?! Di certo era un signore a confronto.
:-" E quindi? Senti Cameron è stato un malinteso... e comunque credo che sia meglio finirla qui. Questa storia non..."
Non mi fece continuare.
:-" Sei solo una poco di buono. Te lo sei scopato alla grande?"
OK jessy, mantieni la calma.
:-" Cam ma che dici! "
:-" Suvvia non fare la santarellina.. lo so bene!"
:-" Sai? Si me lo sono scopato alla grande e ti dico la verità mi è piaciuto tanto!" Presa dall'ira le parole uscirono veloci.. per poi staccare.
Cos' avevo combinato? Cosa?
Scesi le scale pronta ad affrontare lo sguardo di mio padre.. avremmo incominciato a litigare.
:-" Buongiorno."
:-" Matthew che ci fai qui?"
Il mio entusiasmo colpi' anche me. Era stato un brutto sogno o avevano chiarito?
Una tosse attirò la mia attenzione. Mio padre!
:-" Io vi osservo e voglio sorvolare sull'accaduto di ieri perchè davvero credo che sia stato solo ed eslusivamente un malintenso.!"
:-" Luke l'ho detto non ci avrei mai provato con lei.. è piccola, troppo immatura per i miei gusti e non avrei mai tradito la nostra amicizia!"
:-" Sta attento a come parli è pur sempre mia figlia. Jessy ascolta.. ti chiedo scusa per ieri, non tornare a casa!"
Facile dire queste cose dopo essersi calmati.
:-" Sai.. determinate parole me le sarei aspettata dalla mamma che mi vive ogni giorno costantemente e non da un padre che mi dice di passare le vacanze qui e per anni scompare per un semplice lavoro, limitandosi a vedere sua figlia tramite uno schermo. Avete detto le stesse cose e ve lo dico, oggi parto, cosi la bimba immatura si leva dai piedi e potrete tornare ai vostri lavoretti.!" Detto questo con i pugni serrati, sali le scale e mi intrufolai in camera mia.

Ricomposi la valigia proprio come era quando arrivai li. Ogni vestito al posto giusto, il letto lo avevo sistemato alla grande, avevo cambiato le lenzuola.
Le mie parole mi rieccheggiavano nel cervello.
Non lo avevo fatto per mio padre. Lo avevo deluso ma sicuramente le parole di Matthew mi avevano ferita. Mi baciava, diceva tante cose e poi? e poi se ne usciva con stupide frasi come immatura o altro.
Proprio in quel momento qualcuno apri la porta e la richiuse a chiave. Maglietta a mezze maniche bianca e un jeans scolorito. Perchè nel vederlo mi passava qualsiasi incazzatura?
:-" Potrei sapere cosa ti prende? Rispondere cosi a tuo padre!"
Mi girai ma in men che non si dica le sue mani si posarono sulle mie spalle e mi fecero voltare. I suoi occhi fiammeggianti si concentravano nei miei.
:-" Non permetterti di darmi le spalle quando parlo. Se credi che possa ritirare le parole che ho detto, ti sbagli, lo sei. Guardati immatura.!"
:-" Se mi permetessi ancora di farlo, che faresti? Mi picchieresti?Ne ho subite, uno schiaffo in più non mi spaventerebbe, al massimo potresti confermarti per lo stronzo che sei."
Vidi il suo volto cambiare in un espressione di stupore.
:-" Sei un caso perso." Si voltò e poi sbattè la mia valigia in aria. Quel gesto mi spaventò, avevo esagerato, mi strinsi nelle spalle e vidi quell'uomo agitarsi.
:-" Ecco perchè ti chiamo immatura. Lo sei. Lo sei da sempre. Ti metti sempre un livello sopra agli altri, credi di essere migliore. Basta che dai dello stronzo a tutti o cacci la storia dell'essere picchiata e credi di impietosire. Sei solo una mocciosa, e Micky aveva ragione!"
Ora mi era cosi vicino che sentii il suo respiro farsi piu veloce e ansimante.
Guardai ogni cm della sua bocca e quando, alzò lo sguardo al cielo, lo baciai.
:-" Scusamii..non so cosa mi sia preso."
In quel momento avevo voglia di strappargli i vestiti di dosso e non so neanche io il motivo.
:-" Diamine Jes!Sei una bambina. Lo capisci che non mi interessi!"
Colpì violentemente la scrivania al suo fianco. La mano si arrossì ma lui non dava segno di dolore anzi.
:-" Che ti passa per la testa? Ieri stavo rischiando di perdere il mio migliore amico e il lavoro e tu oggi mi baci? Sapendo che effetto hai su di me?!"
IO? su di lui? Il mio io se la spassava a ridere come una matta.
:-" Che effetto posso mai farti? Sono solo i capricci di un'immatura che non ti interessa no?"
:-" S-I ma..."
Si bloccò quando mi morsi il labbro. Non ero io. LO stavo provocando? O semplicemente non riuscivo ad ammettere il fatto che lui mi stava dando un due di picche? :-"Matthew..una volta."
:-" Jessy... non muoi chiedermi questo."
:-"Fai per una volta l'amore con me. Una sola poi non mi vedrai piu."
:-" No!" Stava per andarsene quando vidi il suo corpo immobilizzarsi davanti alla porta.
:-" Al diamine ogni cosa!" Mi prese con foga e mi posò sul letto.
Iniziammo a baciarci, uno di quelli passionali.
Si spogliò velocemente e poi incrociò le gambe tra lei mie.
Sentivo la felicità che gli provocavo. Gli morsi il labbro e il piacere uscì dalla sua bocca. Passò le sue mani ovunque perfino li. E solo quando ci guardammo.. scoprimmo di volerci per davvero. Ci desideravamo. Passione, sesso o chiamatelo come volete ma l'attrazione dei due era imparagonabile.
E giusto quando la sveglia segnò le 12.00, io e Matthew facemmo l'amore.

Eravamo entrambi stesi sul letto quando riaprii gli occhi, era passata un'ora. Per la prima volta ero felice. Era stato dolce e passionale, proprio come lo avevo immaginato. Mi sussurrava che ero bellissima e che avevo un corpo da far paura. Cameron non me lo diceva mai. Pensava solo al suo godimento.
:-" A che pensi?" una voce maschile interruppe i miei pensieri.
:-" A te.."
:-"A cosa nello specifico piccola Jessy?"
Posò una mano sulla mia guancia e sorrisi.
:-" Matt.. credo che tu mi piaccia.. So è stupido e fino a ieri non ero neanche io a conoscenza di questo, ma dopo quanto è accaduto, lo sai."
Non lo sentii proferire parola. Dopo due minuti esatti si alzò e incominciò a vestirsi.
Non mi rivolgeva uno sguardo. Niente.
:-" Parlami!"
:-" Dio..Jessy non dovevi.. non dovevo.. io.. io.. mi sposo!"
Quella confessione mi lasciò esterefatta.
Spalancai gli occhi e la bocca.
:-" Non l'avevi lasciata? Sei venuto a letto con me!"
Lo vidi passarsi la mano sul volto come se dovesse pulirsi da quel peccato. Che schifo.
:-" Questa notte è venuta da me.. e siamo stati a..."
Sentivo il cuore esplodermi in petto, ma per rabbia.
Lo ammutoliii con il gesto del mio dito.
:-".... sei stato a letto con lei e le hai chiesto di sposarti e tu ora me lo dici?Dopo che sei voluto venuto a letto con me?!"
:-" Tu me lo hai chiesto!"
:-" Ovviamente di ho costretto vero? Sei uno stronzo! "
Sentivo le lacrime farsi spazio nei miei occhi.
:-"Scusami.."
:-" Vattene ora e non avvicinarti piu a me!"
Uscii velocemente dalla mia stanza senza voltarsi.
Odiavo me stessa e lui. Andasse al diavolo. Andassero tutti al diavolo. Volevo solo andarmene via da li.
Risistemai la valigia e la portai giu in soggiorno.



Ragazzuole buonasera. In questo capitolo ho odiato fortemente Matthew! Noi sappiamo che jessy è la classica ragazza che sta sulle sue e non si apre mai e invece per una volta che ci prova, viene anche tradita. Vi anticipo che nel prossimo capitolo, si scoprirà qualcosa di davvero T.T Un bacio, alla prossima.

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Capitolo 19
*** Il mio eroe. ***


Mancavano pochi minuti e quel trno avrebbe spazzato via tutto ciò che avevo vissuto quelle settimane...eppure quello era lo stesso treno in cui per la prima volta Matthew mi guardò.
Cacciai via quei pensieri sul nascere e quando incontrai lo sguardo di Ray, qualcosa mi si risvegliò.
Senzi di colpa?
:-" Mi permetta di darle del tu solo ed esclusivamente per questa volta..-stavo per interromperlo quando alzò una mano sulla mia bocca per farmi tacere- alla sua età vivevo nella stessa situazione. Un padre poco presente per il lavoro e una madre che nonostante tutto cercava sempre di darmi il meglio. Ti dico sono cresciuto con l'amore di una ragazzina più grande di me.. ci impegnammo e questa fu la stessa a cui chiesi la mano e che accettò. Ero innamorato perso, hai presente quando tra miliardi di persone, riesci a vedere solo lei? Ecco a me capitava ogni giorno. Purtroppo però, un giorno mentre tornai a casa la scoprii con uno dei miei amici piu intimi. Beh il susseguirsi è solo un dire. Lei è morta pochi mesi fa e se credi che abbia dell'odio verso lei, ti rispondo di no. Continuo ad amarla come il primo giorno. L'amo quando ripenso ai nostri momenti belli e brutti. La amo nonostante mi abbia fatto soffrire. E la amo perche nostra figlia è l'unica mia ragione di vita. La amo perchè so che lei mi ha amato e quello che noi abbiamo condiviso non potrà mai essere annullato.E Forse se io fossi stato più presente, lei non mi avrebbe tradito. é stata colpa mia."
Tirai su col naso. Come faceva a vedere quella donna ancora come un angelo?
:-" Cosa c'entra questo con me?"
:-" Che nonostante tutto, non deve fuggire."
Aveva ripreso a darmi del lei. Non capivo quello che intendesse ma proprio in quel momento il treno sfrecciò davanti a noi.
:-" Allora buon viaggio Signorina Fox."
Mi porse la mano e gliela strinsi.
:-" Arrivederci Ray."
Mi voltai e cercai la mia carrozza, Ray si avviò verso l'uscita e non so ben cosa, mi suspinse fuori.
:-"Ray, Ray.." Urlai per la stazione in nome del mio autista.
:-" Signorina il treno sta per par..tire. Ha bisogno di qualcosa? non si sente bene?"
:-" Si Ray. Devo tornare da mio padre, ora."
Accennò un si col capo e mi sorrise.
:-" Ah Ray.." Lo chiamai quando mi voltò le spalle.
:-" Mi dica."
:-" Non è colpa sua.. sicuramente sua moglie, lo amava."

Percorremmo velocemente quelle stradine che portavano a casa.
Il tutto in un silenzio tombale.
Non potevo sapere che da li a poco la mia vita sarebbe cambiata radicalmente ed ero all'oscuro di quello che mi sarebbe aspettato quel giorno. Un'ambulanza proprio fuori alla nostra villetta. Infermieri che andavano avanti e indietro e l'unico mio pensiero fu mio padre.
:-" Lei chi 'è mi scusi?"
:-" L- la... figlia.. che succede a mio padre?"
:-"Vada dentro le spiegheranno ogni cosa."
E Solo quando udii il mio nome uscirgli dalle labbra, mi catapultai su di lui.
:-" Matthew.." Mi accarezzò la testa.
:-" Shh piccola..shhh." Micky m rivolgeva uno sguardo di compassione e di rabbia.
:-" Che sta succedendo a mio padre, Matthew?"
:-"Jessy lui ha un.."
:-" Un cosa Matthew.. cosa? diamine..Micky cosa? Rispondetemi."
Ero fuori di me.
Micky si avvicinò e quando meno me lo aspettavo, mi strinse le spalle.
:-"Fox devi lottare... Luke ha un cancro."
La testa iniziò a girarmi e dovetti sostenermi a qualcuno per non svenire. Un dottore col camice mi rivolse la parola.
:-Signorina come si sente?- ricevendo un ok come risposta, l'uomo in bianco si rivolse a Matthew e Ray che si era da poco avvicinato- dobbiamo portarlo in ospedale...alcuni accertamenti.. qualcuno sapeva della sua malattia?"
Le parole presero il sopravvento.
:-"N-O!"
:-" SI."
E all'unisolo qualcuno rispose.
Alzai il capo su quel bastardo che non mi aveva detto di questo problema e vedere i suoi occhi, mi fecero crollare.
MATTHEW PHILIPS.
:-"Cosa? tu sapevi tutto e me lo hai nascosto? Sei solo un.."
La mia mano stava per colpirgli il volto ma lui riusci a bloccarla a mezz'aria, la lasciò andare e si voltò.
:-" Vieni con me in macchina. Dobbiamo parlare. Da soli."
Tirando un'occhiattaccia a MIcky che non proferì parola.

Le lacrime iniziarono a rigarmi il viso quando la macchina di Matthew parcheggiò fuori all'ospedale di oncologia.
:-" Jessy.. lui non voleva..qualche mese fa scoprimmo di questa malattia...non ci sono cure effettive poichè il sanguè è stato infettato. Ha fatto milioni di chemio, ma i medici lo dissero. Niente era sicuro e una sera, tra amici,me lo confessò, mi riferì ogni dettaglio.. delle notti insonne, dei mal di testa, dei dolori lancinanti, del sangue che gli colava spesso dal naso. E poi.."
Mio padre stava subendo tutto questo da un mese ed io non sapevo nulla? Gli avevo perfino detto quelle brutte parole ed ora..piansi.
:-" poi mi parlò di te.. dei tuoi modi bruschi e dolci allo stesso tempo. Ti descrisse come una vera e propria principessa, e lui.. lui si è il tuo eroe. Cosi mi disse.. e quando mi fece promettere di non dirti nulla perch ne avresti sofferto più del dovuto, tacqui. Era una sua decisione e non volevo andargli contro. Mi ha fatto da secondo padre e quella rivelazione, mi fece piangere come non mai in vita mia."
Si asciugò una lacrima formatasi all'angolo dell'occhio.
Non gli rivolsi uno sguardo e ne una parola anzi uscìì frettolosamente da quell'auto.
LO odiavo e in circostante diverse glielo avrei urlato contro. Mi sentivo soffocare. Il mio eroe.
Cercai il tutta la sala un medico che potesse aiutarmi. Che potesse aiutarlo.
E quando qualcuno posò le mani sulla mia spalla, lo abbracciai non curante di chi potesse essere.
:-" Signorina a prego non faccia cosi."
Backy. Completamente pallida e gli occhi rossi.
Ero arrabbiata e parte del mio animo stava scomparendo.
:-" Backy come farò?! Come!!"

Pochi minuti dopo Ray e Matthew si avvicinarono e i miei occhi si chiusero sperando che quello fosse solo un brutto sogno.
:-" Ehi.." La sua voce rotta mi fece sobbalzare.
:-" Ci sono novità? Papà' posso vederlo?" Mi agitai al loro fianco.
:-" Jessy.. siediti."
La sua voce non mi commosse più di quanto immaginavo.
Si rivolse a tutti ma sentivo la sua presenza proprio dietro di me.. alle mie spalle.
:-" D'ora in poi dovremmo rimboccarci le maniche. Luke sta davvero male e non...- sospirò- non potrà regalarci tanti attimi."
:-" Questo che vuol dire? Matthew parla!" Mio padre stava per morire? mi avrebbe abbandonato?
:-" Jess..- si sedette sul tavolino e mi prese le mani tra lei sue- Luke potrà vivere minimo una settimana..massimo un anno. Dobbiamo solo sperare in.." Mi liberai da quella presa, mi sentivo soffocare, le lacrime si fecero spazio tra i miei occhi e incominciai a tremare.
Mi alzai sotto lo sguardo attento di tutti e corsi da mio padre non curante di non poter entrare in camera.
Dovevo vederlo e abbracciarlo.
Rassicurarlo si.. si perchè lui non era solo.
Vederlo su quel letto, circondato da macchinari e aghi che gli perforavano la pelle, era davvero raccapricciante.
I suoi occhi stanchi mi logorarono l'anima. Mi fissava e la sua bocca si piegò in una smorfia di dolore.
:-" Sto per lasciarti, principessa, vero?"
:-"Papà non dire cosi."
Non era possibile.. non potevo perderlo. Accarezzai la sua mano fredda e bianca.
:-" Ti avevo prome...-respirò a pieni polmoni-promesso che ci sarei stato per sempre.. scusami.."
Lo vidi piangere e gli strinsi la mano.
Le lacrime arrivarono fino alla mia bocca.
:-"Tu ci sarai per sempre."




Buongiorno ragazze. Non so che effetto farà su di voi ma io ho pianto scrivendo. Non so che altro dire davvero perchè è un qualcosa di davvero triste. Scusatemi e grazie per esserci.

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Capitolo 20
*** Le persone si mostrano sempre per come sono davvero. ***


La testa iniziò ad esplodermi.
Una bomba sarebbe stata meno invasiva.
Non potevo credere a quello che stava succedendo; in quella notte, pregai, pregai affinchè tutto questo si risolvesse, che mio padre avrebbe ripreso la sua vita tra le mani e mi avrebbe guardata per sempre con i suoi occhi amorevoli.
Avevo mandato via tutti, non per qualcosa ma perchè erano privi di forza.. tentennarono un po ma li convinsi.
Perfino Matthew che non mi lasciava un secondo, era andato via. Mi stava vicino come mai nessuno lo aveva fatto.
Telefonai la mamma poco dopo essere uscita dalla stanza di mio padre e rivelarle la dura realtà, mi spezzò il cuore in due.
Non proferì parola per bene 5 minuti ma poi singhiozzò. Uno di quei pianti che ti logorano l'anima, quelli in cui senti tanto amore quanto dolore.
L'indomani avrebbe preso il primo aereo che le avrebbe permesso di arrivare il prima possibile.
Non riusciva a stargli lontano e credo proprio che mai avrebbero dovuto separarsi.
Mi sedetti in quel corridoio freddo e fissavo la sua stanza.
Questa notizia era arrivata come un tuono o un lampo a ciel sereno. Non credevo che tutto questo potesse davvero accadere. Fissavo il volto di mio padre mentre dormiva. Era teso e la sua fronte sudata.
Come avrei fatto? Come avrei fatto a non vederlo sorridere alle mie battute o a fingere che magari un piatto cucinato da me era qualcosa di eccezionale? Una lacrima scese veloce dal mio occhio e proprio in quell'istante che qualcuno si sedette al mio fianco e prese a stringere la mia mano fredda.
:-"Potrà farcela!"
Cercai il suo sguardo e qualcosa mi disse che quell'uomo era davvero li per me e per il suo migliore amico.
:-" Matth..che ci..?
:-" Ho lasciato andare tutti.. ma non potevo immaginarti qui da sola a piangere per lui. Lui non ha solo te... ci sono anche io e lo stesso vale per te Jess."
Non mi guardava, mi trasmetteva carica solo con il suo tocco.
:-" Matth grazie..."
:-" Jess di cosa...è per lui che sono qui. Mi ha accolto come un figlio in qualsiasi circostanza. E' stato il padre che non ho mai avuto.Alla fine chi importa, il vero genitore non è chi ti procrea ma chi ti cresce e posso dire che lui mi ha tirato su come pochi sanno fare. Mi ha amato nonostante i diverbi. Mi ha accolto con tutto l'amore di questo mondo ed io? io ho saputo solo dargli pensieri su pensieri. Ed ora avrei voglia di strapparlo via da quei macchinari e urlargli che lui è più forte di qualsiasi altra cosa. Che lo è sempre stato e che non deve arrendersi, ma ne avrò occasione, lo so.. lui non ci abbandonerà. Ed ora Jess, ora....Ti volevo chiedere scusa.."
I suoi occhi erano rossi, erano spenti e sofferenti.
SCusa?
:-" Ti volevo chiedere scusa, Jess, per tutto. Da quando sei arrivata, non so cosa mi sia preso, mi hai trasformato. E' quasi un mese dal nostro incontro in treno. Lo ricordi vero? Da allora, da quando i nostri occhi si sono incrociati, non ho mai spesso di pensare a te. A te e alle tue morbide labbra, ai tuoi occhioni, a tutto e ieri ho sbagliato.. ho sbagliato a lasciarmi sedurre. Tu non mi meriti."
Davvero aveva detto tutto questo? Davvero la sua bocca aveva...
:-" Perchè la sposi allora?- scossi la testa- non mi sembra il caso di parlarne ora in questa circostanza."
:-" Jess io non..." Qualcuno lo interruppe e lo ringraziai spiritualmente.
:-" E' sua la macchina parcheggiata in seconda fila?"
Un uomo sulla 40ina, grosso e pelato, con il corpo rivestito di tatuaggi, gli rivolse la parola.
:-" Si vengo a spostarla." e si allontanarono insieme.

Mi svegliai di soprassalto, ero distesa su un letto totalmente bianco.
Su una poltrona li vicino vi era Matthew. Sorrisi nel vederlo. La sua espressione era dolce proprio come un angioletto, peccato che dovesse sposarsi con la donna degli inferi.
:-" 'Giorno." la sua voce impastata mi richiamò.
:-" Mi hai portato tu qui?" chiesi impassibile.
:-" Tua madre e il tuo ragazzo sono giu che ti aspettano, cerca di sbrigarti."
Prima che potessi replicare, mi lasciò sola. Fidanzato?
Scesi in fretta dal letto e corsi nel corridoio dove facilmente lo intravidi.
:-" Matthew ma di che parli?"
:-" Hai altro a cui pensare ma di sicuro tra i due, tu non scherzi."
Si liberò dalla mia presa e andò via.
Di che stava parlando?
Presi l'ascensore e quando le porte si aprirono ad accogliermi c'era la mia amata mamma e..... Cameron.
Mi catapultai su quella donna, quella donna che nonostante tutto, riusciva ancora ad essere forte e solo quando mi strinse forte, ci lasciammo andare ad un pianto desiderato.
:-" Jess, Luke può farcela, deve farcela."
Era quasi una cantilena che mi ripeteva ad ogni tocco di capelli. Anche struccata e vestita in modo casual risultava perfetta. Perfetta per la sua età. Dovevano amarsi tanto quei due.
Una mano mi si posò sulla spalla e il mio corpo s'irrigidì proprio come Matthew di fronte a me.
Solo una persona mi destabilizzava cosi ed era lui. Lui che in quel momento era fuori luogo. Lui che mi aveva dato della poco di buono. Lui che costantemente mi faceva soffrire. Lui che in fondo non mi amava per davvero.
:-"Oh jess."
Mi strappò dalle braccia di mia madre sotto lo sguardo di tutti e mi strinse a lui. Matthew ci fissava e quasi non volevo dirgli che lui era l'unico che io...
:-" I familiari Fox?"
:-" Si siamo noi." Si affrettò a dire mia madre, ancora con una speranza quasi esauriente.
:-" Bene, se qualcuno vorrebbe fargli visita è libero di andare, avete 10/15 minuti a persona."
Tutti ci voltammo nella direzione di mio padre evitando di rispondere a quell'infermiere rude.
Era li preso tra i suoi pensieri, con il capo chino e le mani incrociate.
:-"Mamma vai tu."
La vidi impallidirsi. Erano pur sempre tanti anni che non si vedevano e quella circostanza non rallegrava nessuno. Mi sorrise , mi stampò un tenero bacio sulla fronte e andò.
Guardai tutta la scena.
Entrò di soppiatto e quando entrambi si guardarono, vidi qualcosa esplodere in loro. Mia madre accorse al suo fianco e si strinsero in un lungo abbraccio.
:-"Jess, io vado."
Interruppe Matthew.
:-"Dove vai?" Lo guardavo con aria impietosita, perchè voleva lasciarmi da sola con quella sottospecie di ex che mi ritrovavo sempre nei momenti inopportuni?
:-" Torno da... vado a casa..ho solo bisogno di una doccia."
:-"Ah...vai da.." Stupida.
:-" Tornerò stasera...torna a casa...ormai c'é tua madre qui. E..il tuo fidanzato potrà tenerti compagnia."
Cameron mi cinse il braccio intorno alla vita.
:-"Ora può contare su di me.. Piccola MIA."
Accentuò ulteriolmente quell'aggettivo e quasi non mi venne da spaccargli il muso.
:-" Io.Non.Sono.tua."
Rivelai.
Matthew ci fissò per un paio di minuti e poi si avviò all'uscita.

:-" Chiariamo questo piccolo malinteso! Non siamo fidanzati e tu devi andartene da qui!" Fulminai Cameron e lui iniziò a ridere.
:-" SE TU POSSA CREDERE CHE TI LASCIA DA SOLA CON QUEL TIZIO,TI SBAGLI- agitò l'indice sotto al mio naso- TI MANCA UN PEZZETTINO DEL PUZZLE VERO JESS? BEH TE LO COMPLETO IO!"
Si avvicinò velocemente al mio orecchio e quasi il mio cuore non si schiantò contro un muro nel sentire queste parole. Dopo quello che avevamo condiviso e che stava accadendo..lui mi stava minacciando? Si voltò per dirigersi nella stanza di mio padre.
:-"ah..Jess, il tuo amichetto sa che stasera ci daremo da fare e che perfino ieri a telefono godevi."
Cosa? Non poteva essere..non poteva essere cosi schifosamente bastardo.
Una donna li nelle vicinanze udì tutta la conversazione o almeno in parte, perchè il suo sguardo basito la diceva lunga.
Le lacrime erano quasi pronte e la rabbia stava per avere la meglio. Dovevo parlare con lui e l'unico modo era andare a casa sua ma prima avrei salutato mio padre.
Avevo bisogno di lui e delle sue braccia.
:-"Jess.." La sua voce sottile mi crepò il cuore.
:-" Papà..come ti senti?"
Vidi osservarsi le braccia e subito capii che quegli aghi gli facevano davvero male.
Mia madre addolorata era scesa giu al bar a prendersi una camomilla per calmare i nervi.
:-" Ora che ho visto te e tua madre, davvero bene.. è diventata più bella di quel che era.. peccato non poterla portare a cena, stasera."
:-"Prima o poi, potrai e ti svelo un segreto, credo proprio che la mamma pensi che tu sia davvero molto più attraente."
Rise. Quanto avrei voluto sentire la sua risata in eterno.
:-" Che sciocca Jess. In questo stato? Ho visto Cameron, mi ha salutato dicendo che quando esco avrà delle cose da mostrarmi che mi renderanno davvero un uomo fiero di te. Non che non lo sia anzi."
Stava superando se stesso! NON gli avrei mai permesso di interferire nella vita di mio padre, se solo avesse osato fargli ascoltare determinate cose, lo avrei ammazzato con le mie mani.
:-"Jess che succede, non sei felice? Cam ha combinato qualcosa?"
Mi accarezzo il volto. Un tempo gli avrei raccontato di tutto ma ad oggi potevo solo dirgli
:-" Cam è perfetto."
:-" Quando uscirò da qui.. andremo a mangiare tutti al ristorante."
:-"Tutti?"
:-"Si, io..tu..Cam, la mamma.. E MAtthew con MIcky!"
Un brivido mi percosse la schiena.
:-"Ahh..si loro."

Il tragitto che portava dall'ospedale a casa di Matth era tanto, avevo usufruito del passaggio di un taxy.
Avevo perfino chiamato a Matthew ma non mi aveva degnato di risposta.
Mia madre era entratain camera quasi dopo un'ora, con il viso pallido e gli occhi e il naso rossi. Aveva pianto. Cameron invece era tornato a casa. A detta sua doveva farsi una doccia e aveva bisogno di riposo.
Ero stanca. Tutto troppo velocemente.
L'autista parcheggiò proprio di fronte a casa Philips e qualcosa mi perforò lo stomaco.
Bussai adagio alla porta e 5 minuti dopo qualcuno venne ad aprirmi.
:-"Ciao."
:-" Ehm, salve, cercavo Matthew!" Un ragazzo sui 25 anni mi sorrise.
:-" Certo entra, piacere John, fratello minore di Matthew."
Ecco perche gli somigliava tanto. Ovviamente il maggiore era piu bello ma colui che avevo di fronte era davvero molto interessante. Un taglio di capelli decisamente molto lungo per i miei gusti e poi biondo, occhi castani. Un'asciugamano gli copriva dai fianchi in giu e quasi non mi cadde la mascella.
:-" Piacere Jessica."
Gli porsi la mano e lui la baciò. QUest'odioso modo di abbindolare le ragazze.
:-" Sei una sua preda o posso farti mia?"
okok.. stava esagerando.
:-" Vado a cercarlo, devo parlargli."
:-"Lo trovi nello studio, in caso vieni da me."
Mi fece un'occhiolino e arrossìì.
Prima risolvevo quella storia di me e Cameron, prima potevo dedicarmi a mio padre.
Salii frettolosamente le scale e quando la mia mano si posò sul pomello della porta, quella visione mi diede cosi il voltastomaco che quasi non vomitai.
Miss Evenanght avvinghiata a Matthew che era totalmente nudo dal bacino in giu e lei con la sua perfetta gonna rossa, godeva ad ogni mossa.
Sussultai e quando Matthew incrociò il mio sguardo, qualcosa mi fece scappare, udendo il lontananza solo un :-"OH CAZZO."




Salve ragazze, scusate l'assenza ma purtroppo sono impegnata ma cercherò di non abbandonarvi più. Siete sempre in tante e per questo tengo a ringraziarvi. Grazie perchè nonostante tutto mi sostenete. Insomma povera Jess sta subendo tutto lei ma come si suol dire, alla fine la ruota gira. Baciii

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Capitolo 21
*** Una piccola vendetta. ***


POV MATTHEW


Matthew Philips.
Matthew Philips, proprio io, avevo preso tra le mie braccia la piccola Fox.
Mi sedetti sul bordo del letto e le accarezzavo la fronte.
Jessica Fox, da poco maggiorenne. Una ragazzina spericolata a cui io mi ero legato.
Quel poco di luce della luna filtrava attraverso l'unica finestra e le illuminava il volto. 
Ne stava davvero  passando tante. 
Rivederla quella sera in casa del suo migliore amico fu sorprendente. E sorrisi fra me e me. 
Lei con i suoi modi precisi e a volte rudi. Lei con la sua bellezza, con la sua intelligenza. Feci per avvicinarmi e stamparle un tenero bacio sulle labbra ma qualcosa mi distrasse. Un vociare. Erano semplicemente dei medici ed io.. io mi stavo spingendo oltre.
Mi ricomposi e incominciai ad accarezzarle la pelle morbida e lei..lei non si muoveva di un cm. 
L'indomani magari per farla sorridere, le avrei confessato che ha il sonno pesante. 
Un sorriso. Ne aveva bisogno. Stava per perdere l'unico uomo che lei amava ciecamente.
E pensarla sofferente e addolorata mi si logorava il cuore. Mi sarei preso cura io di lei ovviamente dopo avergli confessato alcune cose. Avrei lasciato l'insopportabile Micky e beh un lieto fine con la piccola, non sarebbe male. 
Mi sentii subito accaldato nel ricordare il nostro atto. La nostra prima volta e qualcosa mi colpi lo stomaco. 
Era dolce quanto matura. Aveva avuto sicuramente qualche esperienza prima di me perche come si muoveva la diceva lunga. 
Era stata impeccabile e per la prima volta dopo tanti anni, definii quella scopata, aver fatto l'amore. 
Certo l'avevo delusa dopo averle detto di quel matrimonio, ma non mi aveva neanche lasciato il tempo di finirei la frase. Sbagliato. Mi aveva lasciato tutto il tempo. 
Maddai a chi volevo prendere in giro. Era bella, perfetta ai miei occhi ma pur sempre piccola. Magari crescendo, le nostre vite si sarebbero rincontrare e il fato avrebbe fatto il suo dovere. 
Per una volta avrei dovuto scegliere la mia felicità. E credo che in quel momento, la mia fosse addormentata al mio fianco come un ghiro. Una risata quasi mozzata mi usci dalle labbra e lei si mosse. 
Se mi avesse visto li, sicuramente mi avrebbe considerato un pazzo. 
Feci per alzarmi ma lei sibilò qualcosa. 
:-" N..non te.. ne andare." 
Dormiva beatamente. Chissà cosa stesse sognando. 
Mi calai frettolosamente e le sfiorai il labbro inferiore. 
:-"Buonanotte piccola.."

Erano le nove passate quando aprii gli occhi. 
Lei dormiva beatamente e in men che non si dica mi catapultai al piano inferiore per controllare Luke. 
La visione che mi si parò davanti non fu delle migliori. 
Eccolo il troglodita degli incubi di Jess. 
Impassibile alla situazione mi rivolse un sorriso finto quanto lui. 
:-" Oh che onore avere anche lei qui.. " 
Gli avrei spaccato il naso in un nanosecondo. 
:-" Che ci fai qui?" 
:-" ahiahi.. Non te lo ha detto?" rideva. 
:-"Detto cosa stronzo?" 
Mancava poco e non avrei mantenuto questa calma. 
:" Calma calma... Jess. Jess non ti ha detto che mi ha chiamato in lacrime pregando affinchè tornassimo insieme perchè aveva bisogno di me?" 
Mi crollò tutto cio che avevo potuto immaginare di lei, sulle spalle. Un grosso macigno si scaraventò su di me. 
:-" Non ci credo!" 
Rise a crepapelle.
:-" Beh si.. una settimana circa... aveva voglia di farsi scopare alla grande ma non trovava nessuno alla mia altezza. Detto fra noi eh, chi non accetterebbe." 
Rimasi basito. Non avevo la forza di fare nulla e ne di risponderlo. Jess aveva superato ogni limite. Uno schifo. 
Una donna bellissima mi si parò davanti. Facilmente la riconobbi, sia per la somiglianza a quella specie di ragazzina di cui io mi ero legato e sia dalle foto di Luke, che continuamente mi mostrava. 
:-" Piacere Rachele, lei è?" Il volto incupito lasciò spazio ad un sorriso. 
:-"Piacere Matthew Philips." 
Le nostre mani si strinsero e quasi non mi venne da abbracciarla quando vidi una lacrima formarsi all'angolo dell'occhio. 
:-" NOn si preoccupi, andrà bene, ci saranno speranze." 
Lei accenno un si e con un gesto della mano si andò a sedere. 
Mi toccava salire e avvisare a quella mocciosa di chi stesse li. Mi voltai ma qualcuno mi posò la mano sulla spalla.
:-" Ah Matthew amico mio, dille che siamo io e sua madre qui. Stasera vorrei rallegrarla sai, dandoci un po dentro, soprattutto dopo la chiamata hot dell'altra sera, era cosi accaldata. Beh puoi capire!" 
Strinsi le mani in pugni. 
Non risposi neanche e me ne andai velocemente per non rovinargli il visino.

Mi finsi addormentato quando lei si sveglio.
Era completamente stordita.
:-"Giorno." sibilai.
:-"Mi hai portata tu qui?"chiese.
Impassibile alla sua domanda, mi alzai e prima di uscire le dissi:-" Tua madre e il tuo ragazzo sono giu che ti aspettano,cerca di sbrigarti."
Vidi il suo viso sbalordito e poi mi incamminai. 
Non avevo voglia di sentirla. 
Mi aveva deluso. Beh faceva la moralista del cavolo quando lei era la prima ad essere fidanzata. 
Solo sesso. Solo sesso era stato per lei. 
Tra mille avrei riconosciuto le sue mani su di me. 
:-"Matthew di che parli? "
I suoi occhi erano ignari.
:-"Hai altro a cui pensare ma di sicuro tra i due, tu non scherzi." Mi liberai della sua presa e scesi. 


Vederla piangere con la madre mi destabilizzò ma non lo diedi a vedere. Dovevo mantenermi serio e... cazzo. 
Quel bastardo che l'abbracciava proprio davanti ai miei occhi e lei..lei era tranquilla. Mi voltai perchè quella scena non era davvero per me anzi mi avvicinai alle macchinette del caffè e digitai il primo codice che lessi. 019. Pff. Un caffè macchiato. Lo bevvi d'un sorso e ritornai alla mia postazione. 
Era sola. Li che fissava i suoi genitori. Avevo bisogno di abbracciarla ma le parole di quel biondino mi tornarono in mente. 
:-" Jess, io vado." 
Si voltò e con aria triste mi chiese dove andassi. 
Di certo sarei rimasto qui a sorreggerti, piccola. Mi diedi dello stupido da solo e subito risposi.
:-"Torno da.. vado a casa... ho solo bisogno di una doccia." 
Lessi nei suoi occhi un velo di dolore. 
:-"Torni da...?"
:-"Tornerò stasera..torna a casa...ormai c'è tua madre qui. E.. il tuo fidanzato potrà tenerti compagnia." 
Quella frase mi stupi.. lo avevo davvero detto e maledicevo quella ragazzina impertinente. 
Vidi il ragazzo cingerle i fianchi. Penoso. Era roba mia quella.
:-"Ora puoi contare su di me..Piccola MIA!" 
Quello spettacolo mi stava dando allo stomaco.. immaginarla fra le sue braccia. DIo no. Non riuscii neanche ad ascoltare la risposta di lei e mi avviai all'uscita.



Sulla strada del ritorno pensai ad una possibile vendetta. 
Jessica Fox mi aveva usato e solitamente ero io quello a farlo. 
Una scopata e via. Il mio migliore amico stava per morire ed io pensavo a sua figlia  e a come vendicarmi. 
La rabbia s'impossessò di me. 
In quell'istante una chiamata dalla piccola Fox. Oh bellezza ti sbagli se credi che possa risponderti. Finsi indifferenza e solo quando staccò mi sentii vuoto. 
Avevo solo voglia di liberarmi la mente da quel chiodo fisso.
Arrivai in quella casa esattamente in 5 minuti e subire mio fratello o quella bionda..davvero era esasperante. 
Entrai in casa noncurante delle persone e mi diressi in bagno. 
Una bella doccia fredda. 


Non avevo neanche avuto il tempo di asciugarmi che Micky mi chiamò nel mio studio. 
Avevo messo un'asciugamano intorno ai fianchi e l'avevo stupida al mio arrivo. 
Era perfetta con quel tailleur rosso. Davvero un bocconcino eccitante. 
:-" Accogli in questo modo le donne?" 
:-" Solo quelle che voglio stupire." 
Risi e lei arrossi. 
:-" Come fai?"
:-"A fare cosa Mic?" 
Mi avvicinai e lei mi posò una mano sul petto. Sapeva che ero irrascibile in quelle condizioni ma sapevo bene che lei mi stava solo stuzzicando. 
:-" Ad essere cosi sexy." 
Si morse il labbro. 
:-" Beh, l'arte del mestiere." 
Risi di gusto e mi avvicinai totalmente a lei. 
:-" Me ne mostri un po?"
Sapevo che sarebbe andata cosi. 
La presi in braccio e adagiò le sue gambe intorno a me. 
Dio che profumo. 
Mi tolsi l'asciugamano e la lasciai cadere a terra. 
Non le diedi il tempo di proclamare e subito fui in lei. 
Quanto lo desiderava. 
Era bella proprio per questo. Sempre pronta a tutto. 
In quel momento immaginai però, al suo posto, la piccola Fox. 
E un sussulto nacque in me. 
Non mi stavo fermando anzi.. e sentivo Micky quasi sull'orlo. 
Mi morse il collo, secondo lei, lo trovavo eccitante, ma per niente. Mi creava solo un gran fastidio.
Ma quando meno me lo aspettavo e non so come girai il capo e incontrai i suoi occhi. Così freddi. 
:-" OH CAZZO." 
Fu un attimo e non la vidi più. Uscii frettolosamente da MIcky che mi chiese cosa stesse accadendo. 
:-" Li ho dimenticati Mic. Ora vattene." 
Ok la stavo trattando da poco di buono ma in quel momento non me ne fregava. 
Che ci faceva a casa sua? Mi aveva visto con lei! Che avevo combinato? Perchè non avevo chiuso la porta? 
Mi diedi dello sciocco da solo, ricordando che la piccola Fox mi aveva mentito e che la sera stessa avrebbe potuto ispirarsi a noi con il suo fidanzato. 
Un piccola vendetta non le avrebbe fatto male.. ma perchè nonostante questo non mi sentivo in pace con me stesso?






Salve ragazzuoleeee<3 sono contentissima di aver scritto il punto di vista di Matthew almeno cosi abbiamo un po tutti le idee chiare. 
Parto dal pressuposto che ci ho messo qualche oretta a scriverlo perchè ogni cosa mi sembrava banale. 
Ci tiene davvero a Jess ma quel cretino di Cameron ha rovinato tutto e beh, Matthew ha concluso in bellezza. Ahahah 
Spero vi sia piaciuto e scusate se ho usato un linguaggio volgare :/ 
Bacii e grazie <3

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Capitolo 22
*** Piccola. ***


Io e mio padre eravamo in piedi nel salotto ad ammirare l'ultimo vaso comprato da mia madre, che in tutta sincerità era orrendo. 
Due settimane e due giorni.
Non lo vedevo da quel giorno a casa sua.
 Almeno io. 
Non appena sentivo accennare il suo nome dai miei genitori subito scattava in me un possibile impegno. 
Veniva a trovare mio padre regolarmente e si intratteneva  giusto quell'oretta affinchè potessero parlare del più e del meno. 
I miei genitori erano sempre più affiatati, ogni sera, credendo che fossi crollata sul divano accanto a loro, si prendevano le mani e mia madre si accoccolava a lui. 
Rivederli li dopo tanto tempo, era qualcosa di inspiegabile. 
Nonostante le sofferenze, le chemioterapie , le nausee e le vertigini, mio padre lottava e non si mostrava mai rassegnato. 
Mia madre invece...ogni notte la vedevo passare davanti alla mia camera da letto e dirigersi in bagno a piangere. 
Non avevo mai il coraggio di disturbarla, di intromettermi... una di quelle sere però fu diversa. Lei si presentò in camera di mio padre e di soppiatto potetti assistere a quella meravigliosa scena. 
Lo tirava su di morale. Lo abbracciava e lo coccolava proprio come un bambino. Gli aveva stampato un casto bacio sulle labbra e si erano addormentati vicini. 
Li stavo rivivendo. Vedevo il loro amore. Mai avrebbero dovuto separarsi ed ora che si erano ritrovati, qualcosa li avrebbe divisi ulteriolmente. 
Ormai dovevo metabolizzare quel problema.
 Mai nessuno mi avrebbe ridato la felicità di qualche anno prima. Vivevo nel buio costante, con quel magone che prima o poi sarebbe esploso. Non piangevo, ne ridevo di gusto, non mi vivevo magari quei giorni a cui lui si doveva aggrappare. Ero costantemente in ansia, non dormivo e non mangiavo. Non lo lasciavo mai solo. Dovevo godermelo attimo per attimo. 
E insieme  a noi c'erano tutti. 
Backy e Ray erano rimasti qualche volta a cena da noi e lo sentivo... quell'affetto, quei giorni mai nessuno me li avrebbe ridati. 
Cameron invece si mostrò più presente di quanto non credessi.
Quel giorno di due settimane prima, lui mi chiese scusa per tutto, mi spiegò cosa cercava da me.  E Non ebbi il coraggio di mandarlo a quel paese. Avevo bisogno di qualcuno che mi supportasse e probabilmente sarò stata una sciocca ad averlo accettato di nuovo nella mia vita anche se con un ruolo differente.. amico.
Non c'era minuto in cui non si prendeva cura di me e mi teneva accoccolata a lui durante i giorni più critici, quelli in cui vedevo mio padre, dolorante. 

:-" Jess, piccola che dici se andassimo  a farci una passeggiata?" 
qualcuno mi distrasse da quei pensieri. 
:-" Cam non penso sia il caso." guardai di sfuggita mio padre che ci accigliava entrambi.
:-" Andate, noi non saremo solo." 
Cinse i fianchi di mia madre e lei sorrise. 
Giusto la visita del suo amichetto. 
:-" Oh sarà Matthew." suggerì mia madre. 
Qualcosa venne a mancarmi nel petto. Stavo per rivederlo. No.
:-" Salve a tu..tutti." 
Si bloccò forse nel vedermi. Gli davo le spalle e probabilmente per questo non potetti vedere subito il suo volto.
Cam mi strinse la mano.
Mi voltai lentamente e incontrai i suoi occhi. 
I suoi occhi si distolsero dai miei e si concentrarono sulle mani mie e di Cameron. 
Entrambi non ci distaccammo. 
Doveva pagarla e credesse a ciò che voleva.
Prese lui la parola e qualcosa mi mosse. 
:-" Luke, come va oggi?" 
Mio padre gli si avvicinò.
:-" Ho un gran mal di testa e avrei bisogno di sedermi." 
Si accomodarono sul divano. 
Non riuscivo a stare a contatto con lui. 
:-" Noi usciamo.." 
Nessuno proclamò. 
Stampai un bacio sulla guancia ai miei genitori e rivolsi un ciao freddo a Matthew che evitò anche di rispondermi. 
:-" Non lo saluti?"
Davvero mia madre aveva detto ciò?
:-" L'ho fatto, a chi avrei rivolto il ciao?"
:-" Infatti, se Cam non è geloso potresti salutarlo come hai fatto a noi!" continuò mio padre. 
Un sorriso sulle labbra del signor Philips prese forma. 
Uffaaa. Mi toccava. 
Mi avvicinai velocemente e quando le mie labbra sfiorarono la sua barba, ispirai quel profumo che mi aveva perseguitato fino a quel giorno. 
Lo sentii irrigidirsi e con voce sottile mi salutò, soffiandomi sull'orecchio. 


:-" Beh che dici, secondo te è davvero vergognoso se te li andassi a comprare io?" 
:-" Cam dai mi da fastidio parlare di ste cose con te."
Parlare del ciclo mestruale con lui era sempre stato un tabù.
Una sola volta trovò uno di quei tampax nella mia borsa e davanti a tutti i miei amici, lo sventolò, pretendendo di sapere a cosa mi servisse. 
Era comprensibile, secondo lui non avevano quella forma i tampax. E alla risata di tutti e alla mia spiegazione, oltre a prendersela, si diede dello stupido. 
:-" Non cambi vero?" mi scompigliò i capelli e sorrisi. 
Era davvero cambiato, sembrava sincero e puro. 
Mi aveva provato a baciare varie volte fino a quando per un non so chè mi lasciai andare. Da allora non demordeva. Peccato non sapesse i miei veri sentimenti. 
:-" Che dici se staser ci guardiamo un bel film? Quelli divertenti?!" 
:-" Mille volte meglio dei film strappalacrime che mi facevi subire un tempo." 
Era vero. Gli lasciavo vedere sempre e solo quei film romantici come Ghost, Sweet November, Titanic, I passi dell'amore. 
:" Dai che ti lascio scegliere il film per stasera." 
Rise proprio come un bambino e a mia volta sorrisi. 
:-" Che dici se regalassi questo a tuo padre?" 
Mi mostrò un piccolo oggetto in vetro. Senza rendermene conto, mi mostrò una cosa al suo interno.  La Tour Effeil in 3D. 
Dio quanto era bella. 
Mio padre proprio come me adorava Parigi. 
Accennai un si prima che le lacrime mi si imponevano sulle guance. 
Mio padre non avrebbe mai potuto vedere quello spettacolo. 
Cameron senza chiedermi nulla, mi abbracciò. 


Erano le 19.40 quando ritornai a casa e un profumo conosciuto, mi invase le narici.
Cameron aveva preferito tornare nella casetta che aveva affittato prima di tornare da me. 
:-" Ciao." 
Sussultai. 
Era ancora li. 
Accennai un sorriso e mi diressi su per le scale, ma qualcuno mi trattenne per un braccio. 
:-" Jess devo parlarti." 
:-" Io e te non abbiamo nulla da dirci da moltissimo tempo." 
MI liberai di quella presa e i suoi occhi si intristirono. 
Me ne infischiai e incominciai a salire lungo la scalinata, fino a quando qualcuno non mi  bloccò tra la porta e il suo corpo. 
Perchè i miei non venivano in mio soccorso? Perchè non c'era nessuno? 
Come se mi avesse letto nel pensiero, rispose.
:-" Tua madre e tuo padre sono in cucina." 
Aprii lentamente la porta di camera mia e mi catapultai al suo interno seguita da lui.
:-" Potresti lasciarmi in pace?Ho da fare!" 
Il suo respiro si bloccò e si allontanò di pochi cm. 
:-" E cosa sentiamo..." 
Inventati qualcosa, inventati qualcosa, inventati qua..
:-" Incontrare Cam." 
Il suo volto si incupi.
:-" Bene, non ti disturberò oltre, ma devo spiegarti una cosa."
non mi lasciò il tempo di rifiutare che si catapultò sulle mie labbra. 
Serrai la bocca. 
Mi mancavano i suoi baci. Lo spinsi ma lui afferrò con entrambi le mani il mio volto e mi bacio insistentemente. 
Lo odiavo. 
Mi lasciai andare per pochi secondi poi la lucidità tornò a farmi visita. 
:-" Vattene." 
:-" Proprio come avevo previsto." un sorriso beffardo. 
:-"Cosa?" mi stupii. 
:-" Non state insieme." 
Cosa ne voleva sapere lui? Vero o meno erano affari miei e lui pensasse a scoparsi a quell'essere. Mi voleva solo umiliare?! 
;-" Invece si." sbottai 
:-" SI? strano stavi per scioglierti.  Beh forse il tuo Cam, non riesce a soddisfarti abbastanza come dice? Non ti è bastato spiarmi per prendere spunto?" 
:-" Non ti stavo spiando!" 
:-" Ah quindi di tua volontà volevi ispirarti, piccola jess." 
:-" NO!"
 gli puntai il dito sul petto e lo spinsi, fino a quando lui non mi prese il polso fra le mani e mi guardò. 
:-" STAI-FUORI-DALLA-MIA-VITA, MOCCIOSA!!" 
E infuriato uscii dalla mia stanza. 
Quando vi ero entrata? Era stato lui ad occupare la mia vita! 


A cena non rimase ne il signor Philips e ne si presento Cameron, per giunta senza avvisare. 
Soli come una vera famiglia. 
:-" Jess hai deciso per l'università?" interruppe mio padre. 
Non ci avevo proprio pensato a dire il vero.
:-" Mnh non proprio, ci sto lavorando." mentii. 
:-" Per qualsiasi cosa c'è l'azienda..ricorda."
Ci risiamo. Voleva che lavorassi li come se non mi potessi permettere un lavoro tutto mio. 
Chiusi quel discorso mangiando l'ultima patata  nel mio piatto. 

Mia madre andò a dormire presto quella sera, non era in vena di film o chiacchierate, invece noi restammo in salotto a spettegolare un po.
Strano da dire per un padre e una figlia, ma fu davvero cosi. 
:-" Jess, vorrei chiederti una cosa..-disse ad un tratto- vorrei sapere... me la cavo come padre?"  Inchinò il capo sulle sue mani e lo vidi intristirsi.
:-" Papà...Sei il migliore!" mi limitai. Le lacrime ormai stavano per arrivare ma non potevo e non volevo farlo stare peggio di come si sentisse. 
Sorrise. 
:-"Jess scusami.. scusami per non essere stato presente ai compleanni, al diploma, all'esame, alla comunione...!" tirò su col naso. 
Gli strinsi la mano. 
:-" Papà tu c'eri.. ci sei sempre stato.. eri qui.!" Mi sfiorai il petto, dove il mio cuore per un secondo accelerò. 
Mi abbracciò. Stretto. 
:-" Ed io? IO che figlia sono stata?" sdrammatizzai. 
:-" Sei il mio orgoglio. E sono fiero idi aver avuto una figlia come te, piccola jessy."
La prima lacrima scese leggiadra sulla mia gote. Mio padre si affrettò a raccoglierla. 
:-" Non piangere Jessy.. io ci sarò.. per sempre." 




Buonasera a tutti, so che il capitolo è abbastanza corto, ma credo che stasera pubblicherò un altro. GRazie mille a tutte <3

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Capitolo 23
*** Tutto in un soffio. ***


Quella mattina, non sapevo cosa mi avesse riservato la vita. Sentivo nell'aria un qualcosa di strano. 
Non ebbi il tempo di stiracchiarmi e alzarmi, che Matthew irruppe nella mia stanza. 
:-" Che cavolo.. esci!"
Non mi rispose, anzi si sedette al mio fianco e mi guardava in silenzio. Mi sfiorava i capelli. 
:-" jESS.." 
:-" ESCI!! La nostra chiacchierata è terminata ieri."
Mi abbracciò.
:-" Lasciami Matthew o chiamo mio padre." 
Nel sentire quelle ultime parole, Matthew mi fissò impallidito. Non si mosse e calò il capo. 
Un qualcosa mi strappò il cuore. Mi alzai  in tutta fretta e non curante di coprirmi, uscii in fretta da quella stanza. 
Dov'era mio padre? 
:-" Papà? Papà?" 
La sua stanza. 
Apri la porta e tutto mi fu più chiaro. 
Mia madre piangeva ai lati del letto. Il resto dei camerieri era li in silenzio. Spostai il mio sguardo sull'uomo che mi aveva dato la vita.
Le lacrime iniziarono a scendere e qualcuno mi prese per le spalle.
Non  mi voltai perchè capii che era Matthew. 
:-"Dorme vero?sta solo dormendo!"
Mi avvicinai a lui.
:-" Papà?Papà? dai sveglia, oggi usciamo.. ti preparo la torta..Papà?" 
iniziai ad urlare e le lacrime si impossessarono della mia gola e dei miei occhi. 
Mia madre singhiozzava in silenzio e Matthew mi tenne stretta a lui mentre mi dimenavo. 
:-" Non può essere, mi ha promesso che ci sarebbe stato per sempre! No, lasciamiiii! Papà."
Piansi a dirotto e chiunque esso sia, mi abbracciò. 

Nella vita troppe volte si pensa di sapere. 
Quando qualcuno perdeva una persona cara, io dicevo sempre che gli ero vicina, di farsi forza, aver coraggio, avevo la sensazione di sapere che dolore profondo stesse provando. 
"Il grande vuoto" come lo chiamano in tanti... oggi sono io ad aver perso, oggi è successo a me e le parole della gente, sono così banali e insignificanti che ne farei a meno. 
Nessuno mi avrebbe ridato mio padre.
Era passato un giorno. Era passato il funerale e stavamo onorando mio padre con tutti i colleghi, gli amici e parenti a casa. 
Non mi muovevo dalla sedia, ero quasi paralizzata. Chi si avvicinava, si limitava a dire un semplice: Condoglianze.
Pff che parola. 
Mia madre era distrutta, il viso pallido e stanco. Sembrava avesse 60 anni. Sorrideva per ringraziare gli invitati. 
Erano venute anche le mie amiche quella mattina, ma a causa del lavoro o di alcuni problemi in famiglia, dovettero partire il pomeriggio.. ma poco mi importava. 
Ero seduta li, con lo sguardo perso sulla sua foto, vestita di nero. 
Non piangevo. Non mangiavo. E avrei voluto anche non respirare. 
Zia Katie si era avvicinata e abbracciandomi, mi aveva confessato che lei sentiva mio padre vicino a noi. 
Bugiarda. Ci aveva abbandonato. 
:-" Jess mangia qualcosina, ti prego." 
La voce  di Matthew mi arrivò fino al cuore.
Non risposi, lo guardai e chiusi gli occhi. 
Non avevo intenzione di fare nulla. 
:-" Jess ti prego.." Mi implorava. 
Cameron si era presentato al funerale ma per via di un non so cosa, era costretto a partire nel pomeriggio, mi aveva lasciato anche lui. 
:-" Matthew lasciala stare.." suggeri Micky. 
La ringrazia con uno sguardo. Quel giorno anche lei mi sembrava triste. 
Mi alzai e rivolsi uno sguardo a tutti i presenti che credevano in un mio svenimento, prima o poi. INvece no, salii le scale e mi rifugiai tra le camice di mio padre. 
Profumavano di lui, di eroe. 
Presi una nostra foto,tra le mani e piansi. 
:-" Mi avevi detto che non mi avresti abbandonata.." 
:-" Lui non lo ha fatto." 
Micky. 
Mi sorrise e si sedette a terra con me. 
Non sembrava la solita strega ma in quel momento ero priva di giudizio. 
:-" Jessica... mi dispiace.. so cosa vuol dire e so che nulla te lo ridarà.. ma lui resterà sempre con te.. in una foto, in uno sguardo e ovunque tu voglia." 
Mi accarezzò. 
Calai il capo.. 
:-" Scusami..per tutto.." sibilai. 
Lei finse di non ascoltare e mi abbracciò. 
Per la prima volta mi pentii di un mio comportamento o giudizio. 
:-" Lui non ti ha lasciato, ora stenditi, ti porto della camomilla." 
Feci come mi disse e quando fui sola, mi accoccolai a quella foto e sprofondai in un sonno.


<< :-" Papà dai levati quella barba, non ti sta bene." risi. 
:-" Invece si, l'aria di un Babbo natale magro." Ridemmo. Mi prese in braccio. 
:-" Papà tu sei il mio Eroe, non lasciarmi mai." 
:-" Mai piccola mia.">>


Mi svegliai di soprassalto con le lacrime agli occhi. 
Il buio e l'orologio mi fecero intendere che fosse tardi.
Speravo di aver fatto un incubo ma invece no. 
Era la vera realtà. 
:-" Jess?" 
:-" Mamma."
La donna mi tenne stretta sul suo petto. 
Mi accarezzava la chioma e sospirava. 
:-" Jess.. Jess.. come farò? Non gli ho confessato in tempo che..che lo amassi ancora."
La guardai. 
:-" Mamma.. Papà lo sapeva." 
:-" Lo spero, ora riposerò un po..qui magari, ne ho davvero bisogno." 
Sorrisi e la lasciai sola su quel letto. 
 Mi arrivò un messaggio proprio in quell'istante.
-ESCI, Matthew-
Dio. Non volevo vedere nessuno, ne parlare ma qualcuno mi spinse ad uscire. 
Si voltò di scatto sentendo la serratura della porta, scattare. 
:-" Piccola." 
Mi strinse a se. 
Mi liberai da quella presa. 
:-" Matthew sono esausta e priva di forza... ti prego.." Sibilai. 
:-"Hai mangiato?" 
Scossi la testa. Solo sentirne parlare, mi veniva la nausea. 
:-" Jess devi.. Non abbatterti." 
Davvero era capace di dirlo?
:-" Sai ho perso mio padre, non è un gioco, scusami se non ho voglia di fare nulla e neanche starti a sentire." 
:-" MA cosa credi che non ci sto male? Ho perso anche io una persona cara e non solo tu!" Sbottò.
Proprio ora doveva fare quella sceneggiata? 
Mi voltai e piansi. 
:-" Non doveva abbandonarmi, mi aveva promesso che non... lo capisci Matt? non lo vedrò piu, diamine." 
Mi strinse fra le sue braccia e mi lasciai andare. 
Non parlammo.. non parlammo per ben 5 minuti. 
:-" Jess.. ti prometto che io non ti abbandonerò mai resterò al tuo fianco." 
Quelle parole mi colpirono il cuore. 
Piansi e lui non proferi parola. 
La morte è il più grande mistero della vita. Assieme all’amore. 
Pochi secondi prima, stavamo parlando. Ho chiuso gli occhi e poi riaperti.. e lui non c’era più. 
«Papà rispondimi», gridavo. Non poteva farlo.  Mi sentii tradita, perchè mi aveva fatto una promessa.Tutto finito in un soffio.
Se la morte ha un senso per chi resta, credo sia questo, soffrire e morire lentamente. 
Ti consuma l'animo e il cuore.

 

Ragazze, grazie di tutto <3 e scusate.

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Capitolo 24
*** Uno sguardo è molto di più. ***


POV Rachele 


"Un giorno, quando meno me lo aspettavo incontrai una persona, incrocia il suo sguardo e beh non mi spiego cosa accadde al cuore. E in sostanza non è che fosse accaduto chissà cosa. Ci eravamo guardati negli occhi. Tutto qui. Ma per la sottoscritta era stato moltissimo. Fu come se nel mio cuore fosse esploso qualcosa.
Erano le 8.00 del primo giorno di lavoro. 
Corsi velocemente fino all'entrata fino a quando le gambe non mi cedettero nell'incontrare lo sguardo del mio solito passante. 
I suoi occhi azzurri erano una calamita.
Iniziai così una corsa verso l’impossibile, cominci a fare in modo che lui mi notasse.. aspettavo lo schioccare delle otto per incrociare il suo sguardo quando si dirigeva al lato opposto al mio. 
Una..due.. tre e quante volte lo potetti aspettare è impossibile ricordarlo.  
Certe notti lo sognavo. Le carezze e i baci. 
Quell'istante fu la ciliegina. 
:- Mi dirai mai perchè sorridi mentre mi aspetti?" 
Eccolo. In tutta la sua bellezza. Il suo sguardo. Il suo corpo e le sue labbra. 
:- Io... Io-non-ti- aspettavo." feci per girarmi e lui mi trattenne per un polso. 
:-Peccato, lo avrei voluto." 
mi lasciò e mi sorrise come non mai.
Poi un caffè fu la sua offerta! Un caffè di una lunga serie. Una serie di chiacchierate tra amici.
Una sera però mentre ero a letto, sentii strani rumori, mi affacciai e lo vidi. Con un jeans chiaro e una camicetta.
Scavalcç il recinto di casa.
 Scesi in fretta le scale che ci dividevano e quando fummo l'uno di fronte all'atro che qualcosa mi si mosse in petto. 
:-"Luke..che diavolo ci fai qui a quest'ora, se ci vedesse mio padre, ci ammazzerebbe." 
MI prese il volto tra le sue mani e mi baciò. 
Un bacio dopo esattamente 60 giorni. &0 giorni in cui pregavo per averlo e da allora mi fu tutto chiaro. 
:-"Shhh Rachele, sono qui per te. Ti amo.. Ti amo dalla prima volta che ti ho vista, impacciata e con quella gonnellina a fiori, ti ho amata quando mangiucchiavi la tua penna seduta alla fermata dell'autobus, ti ho amato quando mi  guardai e li scorgevo la mia vita.. Si la mia vita.. vuoi farne parte? per sempre!" 
A quella dichiarazione, sgranai gli occhi e gli saltai al collo, riempiendolo di baci. 
:-"Si Luke..ora e per sempre." 
Eravamo maggiorenni, superavamo la soglia dei venti e quando vidi inginocchiarsi, beh, ero felicissima.
:-" Rachel MccFunny, mi vuoi sposare?" 
Come? DIo! 
:-"Luke credo che sia prematuro e azzardato ma se non ti dicessi di si credo proprio che ne morirei, quindi si amore mio,, si per sempre!" 

Ci sposammo il 30 agosto 1995 dopo solo 1 mese di fidanzamento.
Tutti erano contrari definendo quella mossa alquanto immatura, ma noi lo sapevamo. Ci amavamo troppo.
Non sapevo cosa provare. Eccitazione, felicità, malinconia. Un mix di sentimenti che solo con il suo sguardo sapeva placare. 
Mi regalò la sua vita. Qualsiasi cosa ed io.. io ero cosi felice che piansi.
Per due anni fu difficile avere figli ma quando arrivò non ci tirammo indietro. La piccola Jessy. 
Cosi la chiamavi Luke.
Ai primi mesi di gravidanza avevo le nausee e tu eri li a sorreggermi.
Pensavo che avere il pancione , mi rendesse meno attraente ai uoi occhi ma tu ogni notte mi rimboccavi le coperte dicendo che nonostante tutto ero ancora la più bella.
Penso alla fatica del parto,ai dolori.
Non posso fare a meno di ricordarti mentre mi accarezzi la pancia.
Non posso fare a meno di pensare alla gioia e allo stupore dei nostri genitori.
Non posso fare a meno di pensare di rivedere i tuoi occhi che brillano,come quando è venuta al  mondo la nostra piccolina. 
Non posso fare a meno di pensare a come sarà avere una meta' mia e tua che girovaga per casa e non poterti dire, Luke guardala sta crescendo, si sposa."
Ero seduta sulla sua lapide a parlare in interrottamente.
"Sara' il frutto del nostro immenso amore a non farmi abbattere.Sara' la conferma che noi abbiamo saputo superare tutti gli ostacoli che abbiamo trovato lungo il nostro cammino.
Quando penso che dovrei rinunciare a tutto questo, perchè mi manchi,il cuore mi si riempie di tristezza.. Come farebbe la nostra piccolina, anche senza di me? Vorrei poter essere ancora il tuo amore, Luke.
Spero di averti fatto capire quello che ho dentro e come sto vivendo questi mesi."
Quando sento un “Come stai oggi” capisco che la persona sa che quello che sto facendo è andare avanti giorno per giorno.
 Sospirai. 
:-"Jess è dimagrita..tanto.. NOn esce e si occupa sole delle pratiche dell'azienda. Matthew gli è stato costantemente vicino, ha avuto paura di perderla. Però poi un pomeriggio li ho sentiti litigare e non so per cosa e da allora non ho proferito parola ne con l'uno e ne con l' altro. Luke ci hai distrutti perchè sei andato via?"
Piansi e mi accasciai sulla sua lapide. 
 Tornare al lavoro fu davvero straziante perchè significava lasciare Jessica qui e per forza maggiore, dovetti farlo. Ritornavo qui almeno ogni weekend e la trovavo sempre più peggiorata. 
Matthew,, mi chiamava ogni tanto e non riuscivo mai a chiedergli se fosse a Los Angeles e avesse in ontrato Jessy. 
La mia vita stava diventando ogni giorno un'inferno ed io non avevo permesso a nessuno di "etichettarla cosi".


Buondi ragazze,siamo quasi alla fine e spero che questi ultimi capitoli vi siano piaciuti. Grazie mille ancora per tutto e per questa possibilità.

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Capitolo 25
*** La lettera. ***


Quella mattina mai avrei immaginato tutto quello che stava per accadere.-"Jess vuoi mangiare qualcosa? ti ho preparato la colazione.!" 
Guardai l'uomo che mi aveva preso la mano tra le sue. 
:-" Matth davvero ora non mi va.. ho del lavoro da fare!"
Erano passati tre mesi dalla scomparsa di mio padre ed io ancora non credevo a quello che stava accadendo. 
Avevo preso a lavorare accanto a Matthew e tutte quelle cose mi mandavano in tilt. 
Mia madre era tornata a lavoro poichè il suo capo non le aveva dato più di due settimane di lutto.. mi aveva consegnato anche una lettera di mio padre, ma era riposta in camera senza essere  mai aperta.
Matthew invece...si prendeva cura di me, proprio cosi. Non mi lasciava andare un secondo.. un buon amico su cui contare.
Mi lasciava solo per andare a  dormire a casa sua. Spesso aspettava che io crollasi il che capitava alle 4 di notte puntualmente e il giorno dopo alle 7.30 spaccato, era li in cucina insieme a Backy a cucinare qualcosa da farmi mettere sotto i denti. 
Avevo perso completamente l'appetito e bene o male riuscivo a cavarmela con qualche yogurt. 
Cameron non lo avevo più sentito da quel giorno dopo il funerale.
:-"Allora che dici è domenica, una bella passeggiatina?"
:-"Matth!!!Preferirei dormire che uscire ma il lavoro è troppo per entrambi!" 
Vidi quell'uomo infuriarsi e lanciare dei fogli in aria e non capii il motivo.
:-"Matth...che ti prende?" dissi spaventata.
:-" Basta non riesco più a vederti cosi.. ti stai autodistruggendo ! Jessica sono arrivato al limite, ci sono stato finora ma BASTA! Non mi va di vedere la donna che  amo fare questa fine!" 
Si passò una mano tra i folti capelli e io spalancai gli occhi.
La donna che amo? Quindi lui..lui mi amava!
:-" NOn sai cosa stai dicendo." 
:-" Illuminami forza! Jessica ti amo Dannazione e tu sai dire questo? Ti sono stato accanto, soffrendo insieme a te.. anzi forse di più e per cosa secondo te? per vedere che non mi degni di uno sguardo, non mi consideri, non ti curi e ti stai lasciando andare? beh fallo ma senza di me!" 
Rimasi impassibile. Mi aveva mentito. Per tutto quel tempo era stato al mio fianco per... per compassione. 
:- Non posso amarti." quelle parole mi uscirono lente dalla bocca. 
:-" E sentiamo perchè?" si avvicinò. 
:-" Perchè..perchè..!" biascicai. 
Mi prese il volto e mi bacio. 
Un bacio casto e dolce. 
Mi mancavano. 
:-"Ecco, tu mi ami! TU MI AMi!" urlò furioso Matthew. 
Non proferii parola. 
:- Jess..rispondimi"
Continuai nel mio silenzio. 
:-" Amami come ti amo io , Piccola" 
Mi sfiorò i capelli con il dorso della mano e un brivido mi percosse perfino l'anima. 
:-" NON TI AMO!" e quella frazione di secondo mi servi a fuggire e vedere per l'ultima volta il suo volto contrarsi e il suo corpo allontanarsi da me." 


Entrai in quella stanza.. la sua camera. 
NOn entravo da tempo ormai e presi anche la sua lettera. Quel giorno avevo intenzione di leggerla. 
Era rinchiusa in una bustina bianca con emittente:io. 
Ispirai e sentivo il suo profumo ancora alloggiare laddove lo avevo lasciato quella notte e l'aprii.
"Mia piccola Jessy. " lessi e le prime lacrime si fecero spazio nei miei occhi.
"Mi dispiace tanto non poterti vivere come vorrei. E mi dispiace che tu possa pensare che io ti abbia abbandonata." Si papà tu mi hai abbandonata!
"Ti prego di non incolparti per i giorni mancati o incolpare il mondo per questa assenza.
La vita è semplicemente fortuna e la mia sará terminata. Vorrei dirti le parole giuste per farti sentire meglio ma so che nessuna riuscirà a strapparti un sorriso. 
Vorrei non essermi ammalato e non farti vivere questo momento con me.
Nella vita ho sbagliato tanto e me ne pento...avrei voluto che molte cose fossero andate diversamente ma non è stato cosi.
La maggior parte dei papà e delle figlie hanno a loro disposizione molto tempo per chiacchierare mentre noi ci siamo limitati a qualche telefonata e quegli anni in cui tu eri piccina.  Noi non avremo altro  tempo. Non sarò in grado di vederti alla tua laurea e ne di accompagnarti all'altare ,di consolarti quando ne avrai bisogno o di tifare per te quando xi sarà occasione.
 Mi auguro che che la tua vita sarà lunga, piena di soddisfazioni e soprattutto di felicità." In quel momento un lacrima colpi quella parola. Felicità. Che strano.
 "Jes, mi rammarica sapere che   non ci sarò per capire le intenzioni dei ragazzi che ti si avvicineranno.. Quindi, ecco alcuni consigli dal tuo vecchio. 
E’ molto difficile descrivere come ci si sente quando ci si innamora. Forse ti ricorderai di me e della mamma, ci hai visti ridere insieme e scherzare insieme..hai visto quanto ci siaml voluti e ci vogliamo bene. Hai visto tristezza quando ci siamo separati.. ma  entrambi volevamo il bene dell altro..questo è ciò cui l’amore vero assomiglia..mettere la felicitá dell altro al primo posto e tua madre mi ha permesso questo. Mi ha spinto ad affrontare le mie paure e solo grazie a lei se oggi sono Luke Fox. Scegli sempre ragazzi che ti dimostrano che ti amano,rispettandoti.  Se sarai incerta allora immaginalo in famiglia..immagina un futuro con lui e se pensi che potrà affrontare tempeste con te, avrai trovato un uomo da sposare." Diamine.. Matthew... lui. "Purtroppo capiterá che avrai il cuore spezzato. Fa male  e sentirai qualcosa mangiarti da dentro. Ma queste cose si superano. E anche se una storia d’amore non funziona,  Non calpestare i sentimenti.
 Rivorda sempre me e tua madre che nonostante tutto ci siamo amati..e lo ammetto ci amiamo ancora.
Mi capita spesso di sognare il giorno del tuo matrimonio e mi immagino lungo la navata con le lacrime agli occhi. Non sarò li,jes,ma sarò dietro le tue spalle quel giorno, orgoglioso e fiero di te e della persona speciale che si orendera cura di te. 
Non abbandonare mai la mamma.
Fatti sostenere da lei.. e tu sostienila.  Abbracciala quando lei si sentirá triste e aiutatevi a vicenda a superare il momento in cui me ne andrò. 
Sii gentile con chiunque ti aiuti.
Questo tuo primo Natale senza di me, non abbatterti anzi mi piacerebbe se tu e la mamma mi ricordaste per qualche minuto e iniziereste a ballare quelle canzoncine che da piccola ascoltavi. Ricordi jess? Sculettavamo e quel gesto ci faceva ridere a crepapelle.  Questo è qualcosa che riuscirà a farmi sorridere anche da lassù. 
Ho dato alla nonna i  regali per i tuoi compleanni. Vorrei poter essere lì per aprirli insieme e guardare la tua faccia.
Piccola jess, ridi sempre.La tua risata è contagiosa. Spero che non la perderai mai. Non posso chiederti di non essere triste quando andrò via. So che lo sarai, principessa. E vorrei poter essere lì per abbracciarti." Guardai intorno a me e sentii subito quella presenza forte e sicura di mio padre.  
 "Ricordati che ti ho insegnato  “rinunciare è per i perdenti”. Ho fallito un certo numero di volte nella mia vita, ma non ho mai rinunciato. Jes.. non mollare mai. Non mollare per amore. Non mollare al lavoro. Non mollare nella vita. Credi sempre in te stessa. Tutto è possibile. 
E per finire...grazie per esserci stata, principessa. 
Grazie per avermi regalato giorni perfetti ma soprattutto per avermi fatto il piu gran complimento, chiamandomi papà. 
Averti come mia figlia è solo un grande onore. Il migliore della mia esistenza. 
Grazie per avermi insegnato di piu sull amore e sulla felicità.
Goditi la vita. Non aver fretta perchè io saprò aspettarti. Magari con quella giacca grigia che ami tanto. 
Non sarai mai sola..ci sarò. Avrai me come angelo custode. E soprattutto sarai circondata da una nuova famiglia.. Backy, Polly, Ray e Matthew. Lui saprá prendersi cura di te..ti affido a lui. Affido la tua felicitá a lui. E non tirartene indietro. IO lo so cosa provate. 
Tutto il mio amore, in eterno, a te mia principessa e alla mamma. 

Tuo per sempre, eroe."

Sfiorai quella firma e piansi..piansi a lungo su quel cuscino. Pianse il mio spirito e qualcuno mi circondò.. era mia madre. 
:-"Jess..piccola mia, ora ti sarà tutto più chiaro."
:-"Scusami mamma..scusami per essere stata cosi egoista."
:-" Non dire sciocchezze amore... ora ti tocca solo non perdere il tuo principe!"

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Capitolo 26
*** Epilogo ***


La primavera cominciava a farsi spazio su quel manto verde vicino alla stazione.
Migliaia di fiori si aprivano in quel parchetto. 
Non so perchè ma quel giorno avevo voglia di fare una passeggiata proprio li, dove ebbe inizio tutto. 
Quasi non prestavo attenzioni ai continui cambiamenti, solo che mi mancava esageratamente mio padre, nonostante l'anno trascorso. 
Luke Fox non avrebbe mai più potuto vedere nulla di tutto quello.
Dopo la morte di mio padre e l'abbandono di Matthew, ero ritornata poche volte laddove ebbe inizio tutto. 
Avevo vissuto anzi vivevo un brutto incubo dall'anno precedente.
Nonostante ebbi un mese di tempo circa per prepararmi a quella scomparsa, tutt'ora non me ne capacitavo. 
Quelle giornate senza i due uomini della mia vita apparivano lunghe e vuote.  
Se non lavoravo.. gironzolavo per casa in cerca di qualcosa..e in quel momento anche..quando mi sedetti su quella panchina ebbi la sensazione di stare li persa nel vuoto e nella solitudine.
Ero sola. 
Guardai quel treno partire e immaginai che li sopra ci fossi io, trascinata..lontana da dolori e ansie. 
:-" Jess!"
Il suono di quella voce mi fece rabbrividire. 
Vidi avanzare verso di me una figura maschile che non seppi riconoscere.
Poi incrociai il suo sguardo e quasi  non svenni credendo fosse un'allucinazione. 
La barba ispida e i folti capelli. 
:-"Ma-matthew.." scossi la testa, incredula. 
Mi prese le spalle. 
:-"Mi hai spaventata!" 
:-"io? tu fissavi quel treno come se ti ci volessi far travolgere. Beh, come stai? è da tempo ormai che non ci vediamo!"
Colpa tua, mi hai abbandonata.
:-"Bene.. avresti potuto avvisarmi, ti avrei accolto diversamente.!" 
:-"Lo so lo so.." mi sussurrò. 
:-" Come mai sei tornato?" dissi ad un tratto. 
:-"Sei pallida, fin troppo..e poi sei dimagrita spaventosamente.. cos'hai?" si preoccupò ed io aggrottai la fronte. Quella domanda era priva di senso e fuori luogo. Era stato lui al mio fianco quando mio padre era morto e lui mi aveva abbandonato. 
:-"Lo so a cosa stai pensando in quella testolina..ma credevo che dopo tutto questo tempo, ti saresti ripresa un pochino e invece sei peggiorata..sei depressa.. cerca di uscirne." 
Sembra facile dirlo. 
:-"é un solo anno, Matthew! Dovrei infischiarmene e festeggiare? era mio padre, diamine." sbottai. 
:-"Non ho detto questo jess, ma sei infelice e dovresti andare avanti!" 
Risi a crepapelle e lui mi fissò. 
:-" Ho parlato con tua madre ed è preoccupata per te, jess!" 
:-" Nessuno mi può capire." conclusi e feci per rialzarmi. 
Matthew mi scosse violentemente ed ebbi un capogiro. 
:-" Nessuno sa prenderti, vieni ancora oggi viziata. Sei solo una mocciosa viziata proprio come un tempo!" gridò.
:-" Ah è cosi? beh tu invece sai come prendermi vero? mi avevi promesso che non mi avresti mai abbandonata e cos'hai fatto esattamente? mi hai lasciata soffrire da sola!" 
:-"Non parlavo di me ma di te. non fai altro che piagnucolare dalla morte di Luke!" 
:-"Piagnucolare?"
:-"Si esattamente!!!Guarda in faccia la realtà, sapevi fosse malato e gli restasse poco da vivere. Perchè non accetti che sia scomparso?" 
:-" Facile a dirsi.. hai ragione è vero  ma tutto questo non serve a privarmi di questo dolore che mi logora. Vorrei che fosse ancora qui." 
:-" Non puoi averlo più con te, Jess! Devi accettarlo." 
Mi staccai dalla sua presa e presi a camminare, avevo bisogno di aria. 
:-" C'è solo un grande vuoto, qui." gli dissi, voltandomi e sfiorandomi il petto.
:-"Non è vero, ci sono io." mi fu accanto in un attimo e mi abbracciò. 
Percepii il calore del suo corpo. 
:-"Perchè sei tornato, Matthew?" mormorai e lui mi guardò negli occhi. 
:-" Sono venuto.." 
La voce di una donna al microfono ci interruppe. 
:-"Avvertiamo i passeggeri che il treno per New York ritarderà di mezz'ora. Ci scusiamo per il ritardo e grazie!"
Fissai il cielo e poi i suoi occhi in cui un luccichio si fece spazio. 
:-" Dicevi?" 
Lui sospirò. 
:-" Sono tornato per chiederti di sposarmi, Jess. Non subito ma quando vorrai. Voglio esserci, mi sei mancata!" 
Quelle parole echeggiarono   nell'aria. 
:-"Spo..spo..sposarti Mattheew?"
ripetei incredula. 
:-" Si.. vorrei che diventassi mia moglie, dividere la mia vita con te., e so che è azzarsato tutto questo, mi considererai un folle e forse lo sono ma ho bisogno di te. L ho capito da tempo ormai ma sono stato cosi orgoglioso da non rendermi conto che nonostante ci sia la differenza d'età, io voglio solo te. Scusami se ti ho lasciato sola, ma non volevo vederti in quelle condizioni ed ora.. ora ho capito che non andrei da nessuna parte senza di Te!" Scandii le ultime parole. 
:-"Tu non vuoi. Sei scappato tempo fa e lo faresti ora!" 
:-"NO!!! tu sei scappata dai nostri sentimenti, Jess, tu mi hai rifiutato! Dovevo restare li come amico quando il desiderio di averti e la voglia di baciarti erano sempre presenti?" 
Si avrebbe dovuto farlo ma quello non lo dissi.
Mi strinse a se e provai a divincolarmi senza risultato. 
:-"matthee Philips lasciami andare!" urlai. 
:-" E' un no? mi rifiuti per cosa, adesso?Per paura? " 
Non so precisamente ma incrociai le sue labbra che si unirono in un tenero bacio. 
:-" NOn ti voglio!" dissi tra le labbra. 
:-" Ma cosa ti prende? non mi vuoi ma poi ricambi il mio bacio?!Lo sai meglio di me che siamo fatti per stare insieme, Jess. Allora? parla!"
rimasi li in piedi  e socchiusi gli occhi. 
:-"Lasciami!" 
Ripresi a camminare e sapevo che lui non mi avrebbe seguita anzi. 
Non potevo, lui mi aveva lasciato sola, mi aveva mentito. 
Lo amavo è vero, ma non potevo farmi ancora del male dopotutto. 
:-"Jess.. Jess!" sentii urlare il mio nome più volte e poi un silenzio mortale. 
:-"Jess SPOSAMI! Piccola Jess, sii mia..per sempre.!" 
A quelle parole, mi voltai e gli andai incontro.
NOn vedevo più chiaramente il viso di Matthew  a causa delle lacrime ma le sue mani sui miei fianchi mi furono d'aiuto. 
:-" Mettiamoci una pietra sopra, Jess." Sussurrò tra i miei capelli. 
:-" Va bene." risposi con un filo di voce. 
Mi abbracciò e mi tenne a se. 
Per un po credetti che il mio cuore si stava per ricomporsi e forse era cosi. 
Il mio amore era tornato. 
:-" Scusami per il ritardo, amore!"
sorrisi. 





Salve ragazze.. 
siamo arrivati all'ultimo capitolo e a malincuore devo lasciare i miei due amori, Jess e Matthew, mai avrei creduto di potermi affezionare a dei personaggi ma invece è successo. 
Ringrazio voi per aver avuto pazienza nel leggere a poco alla volta questi piccoli capitoli e per non avermi mai abbandonato nonostante non sia scritta benissimo, mi sono sentita felice vedendo che piano piano eravate in molti a leggerla. Nonostante tutto ringrazio anche le poche critiche che magari in una prossima storia mi potranno  servire! 
Davvero grazie di vero cuore.  <3 
Un bacio a tutti. 

p.s se siete propensi a lasciare una piccola recensione e vedere se questa fanfiction vi sia piaciuta, ne sarei felice <3

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