Verso il futuro

di Aky
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo ***
Capitolo 2: *** Secondo ***



Capitolo 1
*** Primo ***


“ L’ampia stanza sontuosamente arredata e affrescata era immersa nella più totale oscurità della notte ; un uomo era seduto di fronte a un’imponente scrivania in legno di quercia e fissava una graziosa ragazzina sui tredici anni d’età : dai medi lunghi capelli biondo argento , i grandi occhi azzurri rilucevano di luce propria , la pelle avorio brillava alla tenue luce della luna e la spilla che portava attaccata al grande ficco del suo vestito le dava un’aria elegante .Il silenzio che imponente regnava nella stanza fu rotto dall’uomo che con voce fredda e severa si rivolse alla ragazzina che gli si trovava di fronte

- Nadja , sappi che non approvo la tua scelta .

- Lo so nonno – rispose lei , con voce cristallina , per nulla intimorita dall’ uomo.

- E so anche che niente ti farà cambiare idea , quindi ti do il mio consenso – continuò lui .

- Grazie nonno , te ne sono immensamente riconoscente – disse lei felice del consenso dell’uomo .

- Ma a un solo patto – continuò no badando minimamente alle parole della nipote .

- Quale patto nonno ? – chiese sbalordita la ragazzina .

- Se vorrai viaggiare dovrai attenerti alle mie disposizioni con o senza il tuo consenso – specificò lui .

- Va bene – rispose lei annuendo per poi chiedere esitante – E quali sarebbero le tue disposizioni ?

- Per prima cosa con te verranno Rosso e Bianco che ti seguiranno in ogni momento assicurando la tua incolumità – cominciò lui – Dovrai dare tue notizie ogni due settimane massimo ogni mese .

- Sarà fatto nonno – rispose la ragazza .

- E per finire dovrai ritornare qui a Vienna non oltre il tuo quindicesimo compleanno in modo che ti possa essere impartita la giusta educazione consona a una nobil donna così da poter ereditare il ducato alla mia morte – finì l’uomo .

- Ma nonno , io non voglio … - cercò di spiegare lei ma l’uomo la interruppe con voce fredda e severa

- Questo è il mio volere e tu lo rispetterai .

- Va bene nonno farò come mi hai chiesto – disse lei rassegnata per poi dirigersi alla porta nell’intento di andarsene – a presto nonno ! Ci rivedremo tra due anni – e così detto se ne andò . “

Una ragazzina si svegliò di soprassalto , madida di sudore , nel suo letto , situato in un angolo del carro mobile appartenente alla compagnia Danelion di cui faceva parte , e con mano tramante si passo una mano sugli occhi color del celo bisbigliando fra se e se

- Ancora quel sogno ! – poi lentamente scese dal letto cercando di fare il meno rumore possibile per non svegliare i compagni di viaggio e lentamente si diresse verso l’uscita ma prima si fermò a guardarsi allo specchio accanto alla porta che conduceva all’esterno ;

nell’ osservarsi constò che era veramente cambiata molto : i capelli biondo argento ormai superavano il suo sedere , gli occhi avevano assunto un taglio più adulto ma erano ugualmente grandi e brillavano di luce propria , le sue forme , coperte da una candida camicia da notte di lino , erano diventate più armoniose rendendo il suo corpo più maturo e si era lievemente alzata in altezza . Dopo essersi osservata allo specchio uscì dalla porta e sorpasso le amache dove dormivano Rosso e Bianco e facendo molta attenzione si arrampicò su per la scala di metallo per poi sbucare sul tetto del carro mobile . Gattonò lentamente fino al reggipetto e vi appoggiò sopra i gomiti adagiando il volto sulle sue candide mani iniziando a osservare il celo stellato in cui faceva la sua bella apparizione una stupenda luna piena . Nella sua testa si formulò un unico pensiero che la rendeva sia triste sia felice : “ Tra poco dovrò tornare a Vienna … dovrò lasciare i ragazzi … e non voglio … ma d’altronde ho fatto una promessa al nonno … una promessa è sempre una promessa … e poi potrò riabbracciare la mamma “

I suoi pensieri furono interrotti da un lieve rumore improvviso che la fece voltare verso la botola , da cui partiva la scaletta , e vide sbucare da essa il viso assonnato di Silvie che la osservandola preoccupata le chiese con voce impastata dal sonno

- Nadja come mai sei sveglia a quest’ora della notte ?

- Non riesco a dormire – rispose la ragazza osservando la donna che in tanto le si era seduta di fronte per poi aggiungere – Così ho deciso di venire qua su a riflettere .

- Come mai non riesci ad’ addormentarti ? – chiese questa visibilmente preoccupa per poi chiedere esitante – E’ forse dovuto al fatto che tra poco dovrai tornare a Vienna ?

- Come fai a saperlo ? – chiese lei sbalordita .

- Ieri sera ti ho sentita mentre parlavi con George del fatto che presto te ne andrai insieme a Rosso e Bianco , ma non ho capito bene il motivo e neanche il perché non lo hai detto anche a noi altri – rispose lei semplicemente osservando la

ragazza che le sedeva accanto .

- Vedi Silvie , la sera in cui ho annunciato che sarei partita con voi il nonno mi ha fatto promettere che entro il mio quindicesimo compleanno sarei tornata a Vienna per essere educata come si conviene e poter in tal modo ereditare il ducato – rispose Nadja abbassando lo sguardo – E non vi ho detto nulla per non farvi rattristare , neanche il capo lo sapeva .

- Capisco – disse la donna guardando dolcemente la ragazzina – E per questo che Rosso e Bianco ti hanno seguita non è vero ?

- Si , anche il fatto che loro mi hanno seguita faceva parte della promessa – ammise l’altra .

- Quand’e che dovrai tornare a Vienna ? – chiese lei cautamente .

- Dopo domani mattina verrà una carrozza a prenderci – rispose Nadja iniziando a piangere .

- Su , non fare così – disse Silvie abbracciandola .

- Io non voglio allontanarmi da voi – disse la ragazzina fra i singhiozzi .

- Lo so piccola , neanche noi lo vogliamo – la rassicurò la donna – Ma vedi tu non sarai sola li a Vienna , li con te ci sarà la tua mamma a cui vuoi un mondo di bene e lei ne vuole a te , poi tuo nonno e anche altre molte persone che devi ancora conoscere ma che sicuramente ti vorranno un mondo di bene .

- Si è vero però .. – ammise lei fra i singhiozzi .

- Hai paura piccola Nadja , vero ? – chiese lei dolcemente per poi continuare – Ma non devi averne , perché tu sei forte .

- Non è vero io non sono forte – rispose la ragazza .

- Si che è vero , è tu lo sai – continuò la donna accarezzandole i capelli biondo argento – Se no non saresti qui e non avresti fatto tutto quello che hai fatto e poi il nostro non è un addio ma un’ arrivederci perché un giorno ci rivedremo .

- Ne sei sicura – chiese Nadja alzando il volto per far incontrare i suoi stupendi occhi azzurri arrossati per il troppo pianto

con quelli castano chiaro della donna .

- Si , al cento per cento – rispose lei con un sorriso dolcissimo – E poi non serve a nulla disperarsi visto che si rischia di peggiorare soltanto le cose , inoltre non è da te abbatterti in questa maniera .

- Hai ragione Silvie – ammise Nadja calmandosi e sciogliendo l’abbraccio in cui erano strette – Grazie , per avermi consolato .

- Non c’è di che – rispose la donna alzandosi e dirigendosi verso la botola – Nadja vieni con me a dormire ?

- No , rimango un po’ qui a pensare – le disse lei tornando a guardare il celo stellato .

- Va bene .

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Capitolo 2
*** Secondo ***


Quella mattina quando i componenti della compagnia Dandelion si svegliarono furono accolti al nuovo giorno da un buon odore di briosc e crostate appena sfornate e da una Silvie intenta a preparare un caffè che gli si rivolse con una voce che non ammetteva repliche

-       Nadja è andata a fare delle commissioni insieme a Rosso e Bianco , appena arrivano inizieremo a fare colazione .

-       Come mai hai preparato così tante cose per la colazione ? – chiese Kennosuke , un ragazzo sui quindici anni giapponese .

-       Oggi si festeggia qualcosa ? E che cosa ? – continuò Rita , una bambina italiana , esprimendo il pensiero di tutti .

-       Lo saprete a tempo debito – rispose secca la donna .

-       Come mai tutto questo mistero ? – chiese Thomas .

-       E perché Nadja è andata a fare delle commissioni ? Non mi pare che ci mancasse qualcosa ? – continuò curioso Abel .

-       Basta domande ! Vi scoprirete tutto quando torna Nadja ! – rispose infastidita da quelle domande Silvie .

-       Ora smettetela , se Silvie dice che sapremo tutto quando arriveranno gli altri sarà così – intervenne con voce pacata la nonna .

-       Ha ragione la nonna – intervenne George lanciando un occhiata a Silvie per capire se i suoi sospetti erano fondati ricevendo una risposta affermativa .

-       Va bene abbiamo capito – annunciò rassegnato per tutti Abel comprendendo che era perfettamente inutile continuare a insistere .

-       A proposito ormai sono più di tre anni che Nadja si è unita alla nostra compagnia ? – constato all’improvviso Rita .

-       E’ vero – ammise Thomas – Anche se ammetto che mi sembra che sia da una vita con noi !

-       Si però ancora devo capire perché quei due surrogati di detectiv si siano uniti a noi se poi non fanno altro che stare a presso di Nadja seguendola dappertutto – disse con voce irritata Kennosuke ripensando ai due uomini interpellati .

-       Di la verità che non ti piace il fatto che loro ti impediscono di avvicinarti troppo a lei ! – lo canzonò Rita con un sorriso divertito stampato in faccia .

-       N..no ma che dici ! – le rispose balbettando e rosso in volto Kennosuke suscitando le risate del gruppo intero .

-       Te la sei andata a cercare – gli fece notare fra una risata e l’altra Thomas .

-       E poi non capisco che gusto ci provi a farle la corte se tanto ai suoi occhi sei solo un’ amico ? – domandò Rita infierendo sul povero ragazzo .

-       Be che c’è di male a tentare – si giustificò lui ridendo forzatamente – Prima o poi dovrà cedere , No ?

-       Non credo che accadrà mai – si intromise con voce seria George .

-       E perché mai ? – chiese curioso Kennosuke .

-       Per il semplice fatto che Nadja non rimarrà per sempre con noi , prima o poi dovrà tornare dalla sua famiglia – spiegò l’ uomo tenendo lo sguardo basso per

non dover incontrare gli occhi di nessuno e compromettersi .

-       E vero George  ha perfettamente ragione , infondo Nadja prima o poi erediterà il patrimonio della sua famiglia e di conseguenza dovrà tornare a Vienna per amministrare il tutto – ammise la nonna facendo un segno di assenso con il capo .

-       E poi è a Vienna che si trova sua madre – aggiunse Abel capendo il discorso sia del capo che dell’anziana donna – E di sicuro le deve mancare molto anche se fa di tutto per non darlo a vedere .

-       Ormai dobbiamo abituarci all’idea che un giorno ci lascerà per percorrere la sua strada – continuò saggiamente Thomas .

-       Però non è giusto – disse Rita imbronciando il volto e incrociando le braccia .

-       Rita ha perfettamente ragione – le diede man forte Kennosuke .

-       Non credete di essere egoisti ? – li riprese arrabbiata Silvie , che aveva seguito la conversazione in silenzio comprendendo che anche gli altri compagni avevano iniziato a sospettare qualcosa , - Nadja ha una famiglia da cui tornare che non vede ormai da quasi due anni , e poi lo abbiamo sempre saputo che prima o poi ci lascerà .

-       Scusa hai ragione – risposero in coro i due bambini sinceramente pentiti facendo cadere su tutta la compagnia un pesante silenzio che durò fino a quando

una dolce voce argentina richiamò la loro attenzione

-       Siamo tornati ! -  appena si voltarono videro una Nadja più bella che mai : con alcuni ciuffi di capelli biondo argento legati all’indietro da un candido nastro

di raso , il vestito che indossava era abbastanza scollato da lasciare le spalle scoperte : con le maniche corte a sbuffo , la parte superiore del vestito che ricopriva il seno e quel poco delle spalle era costituito da morbido san gallo bianco mentre quella inferiore di morbido tessuto rosa chiaro , un candido e morbido fiocco su cui era stata posta la spilla della ragazza decorava la parte superiore del vestito ; e ai piedi portava un paio di ballerine lucide e bianche . In una mano teneva una corsettina rosa con in bordini bianchi mentre con l’altra stava facendo un segno di saluto nella loro direzione e dietro di lei carichi di pacchi si trovavano Rosso e Bianco .

-       Ben tornati – la salutò tranquillamente Silvie – Noto che hai fatto tutte le tue compere .

-       Si , sai preferisco scegliere io quello che devo indossare piuttosto che un’altra persona che non conosce minimamente i miei gusti – rispose la ragazza

lasciando comparire sul suo bel volto  un piccolo sorriso  .

-       Scusa Nadja perché dici così ? – chiese curiosa Rita .

-       E vero nessuno di noi a mai deciso cosa devi indossare ! – aggiunse Kennosuke dando man forte alla bambina .

-       Infatti non mi riferivo a voi ! – gli rispose rattristandosi la ragazza interpellata .

-       E allora a chi ti stavi riferendo ? – chiese sempre più curioso il ragazzino .

-       A mio nonno -  disse lei curvando leggermente le sue labbra carnose in quella che aveva tutta l’aria di essere una smorfia .

-       Scusa e perché ? Lui mica si trova qui ? – chiese sorpresa Rita .

-       Si e vero … ma vede il motivo e che … ecco … - cominciò lei a spiegare con voce titubante .

-       Si ? – la incoraggiarono tutti a continuare la spiegazione .

-       Be vedete prima di partire da Vienna gli ho fatto una promessa – disse lei iniziando a stropicciare con le mani il vestito e a strusciare i piedi al suolo

polveroso per il nervosismo che le si era accumulato nel profondo del suo cuore .

-       E allora ? Cosa centrano le tue compere con una stupida promessa ? – chiese con non curanza Kennosuke .

-       Ecco vedete , io gli ho promesso che dopo un po’ di tempo trascorso con voi sarei tornata a vivere a Vienna per ereditare il ducato – gli rispose con un filo

di voce lei abbassando lo sguardo e aspettando timorosa la reazione dei compagni che non tardò a venire

-       Che Cosa ? E quando ? – chiesero all’ uni solo loro esclusi Silvie e il capo che ne erano gia al corrente del fatto .

-       Domani mattina una carrozza mi verrà a prendere per riportarmi a casa -  rispose lei con voce atona tenendo il viso rivolto verso il terreno per non

incontrare gli sguardi dei suoi compagni .

-       Cosa ? perché non celo hai detto prima ? – chiese Kennosuke che si era ripreso prima degli altri dalla batosta creata dalla rivelazione della bella bionda .

-       Perché non volevo rattristarvi – rispose lei fra i singhiozzi alzando il volto rigato dalle lacrime .

-       Si ma … - provò a dire il ragazzino ma fu prontamente interrotto dalla nonna che con voce severa lo riprese

-       Ora basta Kennosuke ! E anche voi piantatela !

-       Ma noi non abbiamo detto niente – disse con voce spenta la piccola Rita .

-       Ma stavate pensando ! – la riprese l’anziana signora per poi rivolgersi con voce cordiale alla giovane ballerina – Non ti preoccupare non siamo arrabbiati con te per non avercelo detto , siamo solo dispiaciuti per il fatto che tu debba andartene via … ma poi chi lo sa forse un giorno potremo rivederci … non è forse vero ragazzi ?

-       Si hai perfettamente ragione nonna – disse George dirigendosi verso Nadja e posandogli un braccio intorno alle fragili spalle e rivolgendosi al resto della compagnia – Oggi sarà l’ultimo giorno in cui Nadja rimarrà con noi quindi dobbiamo renderlo indimenticabile … Giusto ?

-       Si ! – tuonò tutta la compagnia .

-       Allora sarà meglio metterci a tavola o se no tutto il ben di dio cucinato da Silvie andrà perduto – propose con voce pacata Thomas .

-       Concordo anch’io – disse Abel dando il suo consenso e detto questo tutti si misero a tavola e serenamente iniziarono a consumare il pasto in un silenzio

irreale , rotto soltanto dal rumore delle posate , che si sciolse solo quando Rita si rivolse sorridente a Nadja

-       Quindi domani potrai rivedere la tua mamma ! Sei felice vero ?

-       Si , un mondo – gli rispose l’interpellata con un dolce sorriso a illuminarle il viso per poi aggiungere con voce triste – Però sono anche triste perché non potrò più stare con voi .

-       Noi staremo sempre con te – le disse la bambina prendendole la mano e posandola sul suo petto proprio dove si trovava il cuore – Perché noi vivremo dentro di te nel tuo cuore … come tu nel nostro .

-       Rita ha ragione – la rassicurò Thomas con voce cordiale – Fino a che tu ti ricorderai di noi e noi di te non saremo mai lontani realmente .

-       E poi non è detto che noi non passeremo qualche volta a Vienna ! – aggiunse prontamente il capo della compagnia .

-       Davvero ? – chiese speranzosa la ragazza .

-       Si , proprio così – le rispose Silvie con un piccolo sorriso .

 

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