The Black

di alexis_off
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** Ritorno da te. ***
Capitolo 3: *** Inizio ad aprire gli occhi. ***



Capitolo 1
*** 1 ***


"Dovremmo scegliere sempre chi, per la nostra felicità, farebbe di tutto."

"Parole sante!"Direbbe qualcuno, e magari tra loro ci sarei io. Ciao, chi sono? Marg, per gli amici...aspettate ma quali amici? sono Marg e basta. 
Vivo in un monolocale, all'interno dell'università. Sono già al terzo anno, non ho mai saltato una lezione perché credo che sia importante passare ogni esame a pieni voti...ma oggi no, oggi stavo a pezzi. Dopo un anno e due mesi di fidanzamento, il mio ragazzo ha deciso di finirla qui, con un semplice "non fai più parte della mia vita"...si può essere così senza cuore? Nemmeno da vicino, ma tramite quella merda di chat di facebook. Bastardo
Insomma, sto a piangere sul divano affiancata da fazzoletti pieni di muco, messaggiando con il mio migliore amico che cerca di consolarmi, e che purtroppo non può correre da me perchè ha la febbre: che vita!
Chiudo il mac, e vado a lavarmi: sono pietosa.
Dopo una doccia calda, e aver continuato a piangere, mi sono asciugata e ho indossato il mio pigiama di pail...perchè la depressione deve essere completa! Successivamente ho visto vari film d'amore, e appena usciva un ragazzo pronto ad amare la ragazza urlavo come una scema:"Non credergli! Ti lascerà con un pessimo messagino su facebook!Tutti stronzi e bastardi!" ...e sapete? non cambiava nulla.
Perchè perdere un amore così importante, che ci hai perso la verginità, e ci hai vissuto un anno insieme...beh fa male, e tanto.
E tra un pensiero e l'altro crollo, sperando di sentirmi meglio.

---------TRE ORE DOPO--------

Apro gli occhi, e sento il viso impasticciato. Che ore sono? Guardo la sveglia: 7:30 di sera, scendo dal letto, indosso una tuta e scendo a comprarmi la cena. Arrivo avanti al minimarket, di solito hanno una mensa che soddisfa sempre il mio palato.
Entro, c'è un odore di frittura...
"Ciao Marg, che faccia...", mi giro.
"Ciao, eh...influenza."
"Prendi queste compresse, fanno passare l'influenza subito!" - mi sorride il commesso.
"No...grazie, in realtà cercavo qualcosa da mangiare"
"Ah, guarda che la cucina deve ancora esser aperta..." - sorride.
"...Mh, capito, allora farò un po di spesa!" -annuncio.
Tra gelato, cioccolata, caffé, e verdura: avevo riempito il frigo.
Tornando a casa mi passa affianco l'auto con all'interno le mie ex migliori amiche:come mi mancano...vorrei rivivere l'esperienze viste in passato.
Apro la porta, accendo lo stereo, e inizio a fare una bella insalata:la mangio, ma non mi basta...voglio anche il gelato.
-DRIN...DRINN-
Prendo il telefono sperando in un messaggio del mio ex, ma è mia mamma.
"Ciao ma'"
"Ciao Marg, come stai?"
"Bene, tu?"
"Bene, volevo ricordarti che tra due mesi c'è la messa per Olivia" -dice abbassando la voce.
"Si, lo so. Tornerò a casa per quella data, ora devo studiare..ciao ma', ti voglio bene."- stacco, senza aspettare una sua risposta.
Chi sia Olivia? Lo saprete più in avanti.


 

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Capitolo 2
*** Ritorno da te. ***


----Settimane Dopo------.
La maggior parte delle persone crede che la presenza di una persona(che immotivamente ci fa senitre completi) sia principale, anche per me fino a pochi giorni fa era così...ma sbagliavo.
Ho da poco passato l'ultimo esame che avevo nei programmi, e sono pronta tornare in Italia dalla mia famiglia:ho la messa di Olly.
Chiudo la porta alle mie spalle, prendo la valigia e scendo il pianerottolo, dove trovo il mio migliore amico e il tassisa ad aspettarmi; gli ultimi saluti e il taxi mi porta all'aereoporto...dove prenderò il mio volo per l'Italia.

---
Mi siedo, noto che al mio fianco c'è un ragazzo con un grande ciuffo scuro a coprirgli gli occhi, delle labbra carnose e un volto spigoloso...continuo a guardarlo attentamente e lui nota la mia presenza e inarca il sopracciglio destro, imbarazzata mi rimetto a posto.
Nel frattempo che l'aereo sorvolava le varie isole, il ragazzo con l'occhio destro mi guardava, mi giro di scatto e lo becco.
"Qualcosa che non va?" -sbotto.
"No, assolutamente." -risponde serio.
"Ottimo" -concludo la conversazione.
Magari sarò sembata un po' acida, ma mi è uscito spontaneo.

---
Finalmente in Italia, da lontano vedo mio cugino Davide.
"Dadddddddy" -urlo correndolo ad abbracciare
"Ohi Marg,come stai?" -chiede, ricambiando l'abbraccio.
"Bene, tu?" -rispondo staccandomi.
"Bene, ma Bert dove sta?" -chiede prendendomi le valigie.
"ehm, tra me e lui è finita..." -rispondo, guardando a terra.
"Oh, scusami Merg!" -dice imbarazzato, sorrido come se la cosa non dovesse pesargli.
Ci avviciniamo al parcheggio, e ovviamente alla sua auto...noto una presenza maschile nell'auto.
"Chi c'è li dentro?" -chiedo.
"Il fratello di Olivia è tornato per la messa..." -risponde con una voce titurbante. 
Non rispondo, del fratello di Olly ricordo solo la voce mentre mi annunciava a telefono che Olly non c'era più, e lo ricordo con i capelli lunghi e raccolti con un codino. Da sempre Olly voleva far mettere me e il fratello insieme, non riuscendoci perchè nessuno dei due sopportava l'altro.
Entro in macchina, mi giro: era il mio vicino nell'aereo.
"Oh, ciao...!" -mi fa lui.
"Non ti avevo riconosciuto in aereo, scusami" -dico.
"Nemmeno io, anzi. Sei cambiata tantissimo" -mi guarda incredulo.
"Anche tu...ti sei tagliato i capelli, e i tuoi vestiti non sembrano più appartenere ad un drogato!" -ironizzo.
"Già, dopo che Olly se n'è andata, sono cambiato completamente" -dice.
Annuisco, non solo tu mio caro

--------A CASA-------
"Mammaaaaa!" -urlo entrando in casa.
Tutti i parenti mi vengono a salutare, e dopo i baci e controbaci salgo sopra nella mia camera: tutto era rimasto come il giorno dopo dei funerali di Olly. Le nostre foto appese ricoprivano il muro bianco della mia stanza, il suo bracciale dell'amicizia avevo deciso di appenderlo...mentre il mio era ancora avvolto al mio braccio. Lei non doveva andarsene, e tornare qui solo per una messa mi fa sentire male perchè non sono andata a trovarla, ma non ho avuto il coraggio.
"Disturbo?" -entra il fratello di Olly.
"No, fai pure." -dico.
"Quante foto...da quant'è che non vieni?" -dice guardando la stanza di un'adolescente e avendo davanti a sé una persona totalmente diversa.
"Dal giorno dopo del funerale." -dico.
Tossisce.
"Io avevo intenzione di andare al cimitero, se vuoi..." -dice.
"Si, ti ringrazio: non volevo andarci da sola" -dico.
Mi sorride, e ci avviamo verso il cimitero: una volta lì mi manca l'aria...e credo lo stesso anche a lui.
"Da quanto tempo non vieni?" -gli chiedo.
"Due mesi fa venni solo un weekend...tu da quel giorno?" -chiede, ed io annuisco.
Arriviamo davanti alla lapide, lui si fa da parte e si allontana.
Guardo attentamente la foto sulla lapide, era così bella e solare...la lapide è puitissima, e i fiori sono freschi: vedo il vaso che le misi io pieno di fiori...quasi sicuramente da parte di mia mamma. 
"Olly, quanto mi puoi mancare? Non ti sembra ingiusto l'avermi lasciato così presto? Pochi giorni prima del nostro primo giorno da universitarie, in quella scuola che tanto mi pregavi di andarci e per far contenta accettai di andarci. Come va lì? Mi vedi mai? Fa freddo lì? Hai visto...non ho altre amiche come te, e mai ne avrò. Ho sbagliato a non venire, e lo so: ma dopo che capii che tu non c'eri più ad affrontare le giornate con me, mi sentivo persa, senza speranza. Bert mi ha lasciato, epoure il dolore non sarà mai eguagliabile al dolore di quando ti ho perso. Ti chiedo scusa, accettale ti prego: ti giuro che ti ho pensato quotidianamente, non c'è stato attimo in cui non pregavo per parlare con te." -dico piangendo, sento una mano calda sulla spalla.
"Lei non potrebbe mai non accettarle"....

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Capitolo 3
*** Inizio ad aprire gli occhi. ***


Mi volto, di soppiatto, era il fratello di Olly, Luca. 
"Scusa?"- chiesi, tirando su col naso.
"Dico, che non accetterebbe mai di vederti così. Marg, lei ci ha lasciato...ma questo non vuol dire che dobbiamo gettare all'aria la nostra vita. Guarda me!" - si indica - "mi sono migliorato al meglio che potevo, perché per lei farò di tutto!"
Gli sorrisi, aveva ragione. Mi alzai
"Hai ragione, Luca. È il momento di mostrare ad Olly, che lei è qui con me...dopo tutto" - dissi, guardando la lapide.
Mi appoggiò la mano sulla testa, per po dire
"E comunque non pensarlo a quel Bar..Bear...non so come si chiami, quello comunque! SI vede che non era la persona giusta" - mi guardò facendo spallucce.
Dopo essermi allontanata dalla lapide, per far parlare a Lukas con sua sorella...decidemmo di tornare a casa.

--- a casa --- 
" E ricordo ancora quando caddi da quelle benedette scale. John ti avrei ucciso" - ridevano i gentiori fra di loro...e io e Lukas in silenzio, sorseggievamo del buon vino. 
" Luca, allora, la tua azienda?" -chiese il mio patrigno - "so che ti sta dando tanto potenziale!"
" Si" - rispose imbarazzato Luca non si aspettava di esser intromesso nella conversazione- "stiamo cercando di produrre questi auricolari interni, per poter dar la possibilità di far ascoltare chiunque individuo, di qualsiasi età"
"Non fa male?" -chiese preoccupata mia mamma - "Cioè...è possibile a qualsiasi età?"
"Ilaria, certo che no!!" -sorrise la mamma di Olly...Luca.
"No, signora Black. Non è un operazione invasiva, ma che non produce dolori...fastidi, ma minimi"
Ascoltavo la conversazione senza emettere suono, ma non ero consapevole delle scelte fatte da Lukas, del suo progetto.
"E qual è il suo nome?" -chiese papà arrossato dal vino.
"Olector" - rispose Lukas.
Lo guardai fisso, "olector" era il nome dell'orsacchiotto di Olly...ad ogni intervento, lo portava con sé ...per poi rimanere fuoroi alla sala d'aspetto con me e i suoi genitori. Lui ricambiò lo sguardo, per poi abbassarlo.
Dopo poco, decisi di alzarmi e dirigermi in giardino. Mi misi seduta sull'altalena. 
"Ti posso spingere?" - chiese mia mamma.
"Dai, non ce n'è bisogno...vai a riposare!" -risi, guardandola un po' arrossata dall'alcol.
"Bimba mia, sai, era tempo che non ti vedevo...mi sei mancata tantissimo...la tua stanza, il tuo profumo, mi dona un'allegria, che non provavo da anni." - mi guardom con viso sincero.
"Sono felice anch'io di stare qui" -la guardai, per poi alzarmi e abbracciarla.
Ci scambiammo una buonanotte, per poi vederla correre da John. Scomparsi loro, vidi Luca in pigiama.
"Mi chiedo, perché non abitate più qui? Io amo questo paesino." - guardai, il cielo.
"Perché mamma e papà vedevano Olly ovunque, e la gravidanza di mamma poteva perdersi a causa dell'accumulo di tristezza." -disse freddo.
Rimasi fredda, non ero consapevole della gravidanza...non si notava, o forse ero io che non avevo dato peso...effettivamente la mamma di Luca non aveva preso neanche un goccio di alcol, né aveva fumato la sigaretta con mamma...si era tenuta lontana.
Luca si avvicinò, sedendomi affianco.
"Era il vostro posto?"-mi guardò
annuii.
"Molto bello, speciale"-mi sorrise.
Quel ragazzo cambiava in un minuto l'atteggiamento, senza dargli peso.

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