E' semplicemente la mia vita

di Whatsername1697
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno - Che scrivo a fare? ***
Capitolo 2: *** Capitolo due - Sogni infranti ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre - esclusione ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro - otto mesi ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque - Non affezionarti mai ***
Capitolo 6: *** Capito sei - felicità ***
Capitolo 7: *** Capitolo sette- Ti amo. ***
Capitolo 8: *** Capitolo otto - angel blue ***
Capitolo 9: *** Capitolo nove - demons ***
Capitolo 10: *** Capitolo dieci - Temporale ***
Capitolo 11: *** Capitolo undici - scars remind me that the past is real ***
Capitolo 12: *** Capitolo dodici - Apatia ***
Capitolo 13: *** Capitolo tredici - vegan ***
Capitolo 14: *** Capitolo quattordici - torneranno ***
Capitolo 15: *** Capitolo quindici- blocco ***
Capitolo 16: *** Capitolo sedici - ? ***
Capitolo 17: *** Capitolo diciassette - hai bisogno di qualcosa? ***
Capitolo 18: *** Capitolo diciotto - mi manchi ***
Capitolo 19: *** Capitolo diciannove - black soul ***
Capitolo 20: *** Capitolo venti - tradimento ***
Capitolo 21: *** Capitolo ventuno - quanto costa la felicità? ***
Capitolo 22: *** Capitolo ventidue - fanculo ***
Capitolo 23: *** Capitolo ventitré - I'm addicted to you ***



Capitolo 1
*** Capitolo Uno - Che scrivo a fare? ***




Non so perché sto cominciando a scrivere questa specie di diario o qualunque cosa sia, chiamatelo come volete, per me è semplicemente la mia schifosa vita.
In questi sedici anni della mia inutile esistenza non ho mai combinato nulla di buono, a parte forse diventare vegetariana. 
Mi sento dannatamente sola, tutti i giorni, e passo le giornate con le cuffie nelle orecchie e la musica a palla, senza parlare con nessuno.
L’ultima volta che mi sono aperta con qualcuno è stato ieri sera, ad una stupida festa piena di ubriachi, compresa me. Sono scoppiata a piangere davanti a mia sorella, le ho confidato tutto, le ho detto del ragazzo che mi piace, le ho detto che ho smesso di tagliarmi ma nonostante questo ne ho ancora voglia, le ho detto che mi sento sola e che parlare non mi aiuta, perché nessuno mi ascolta, quindi anche se parlassi con qualcuno sarebbe inutile, tanto le persone ascoltano e ascoltano, ma poi sanno dirti sempre solamente le frasi scontate come “andrà tutto bene, vedrai” oppure “non preoccuparti”.
Ma come fa ad andare tutto bene, eh? Mi sto perdendo di vista con la mia migliore amica a causa della scuola, tutti i nostri piani dell’andare a vivere insieme in quella fottuta casa di due piani ed un giardino, che ci costruiremo, stanno andando in frantumi. Vorremmo avere cinque cani e, come mi ha detto lei ieri sera, cinquemila gatti, anche se personalmente non vado matta per i gatti, lo farei solo per lei.
Fatto sta che la mia vita fa sempre più schifo ogni giorno che passa.

A dire il vero io volevo solo stare bene
fare a meno di vederti quando fuori piove
convincere i vicini a fare l’amore
stare alla larga dai finali a crepacuore.
Non muovere un dito per restare insieme
godermi l’equilibrio finché tiene
A dire il vero io volevo solo stare bene
ricordarmi che sei bella una volta al mese.
(Ministri - Spingere)

E son queste le parole che mi ripeto ogni giorno, perché io vorrei davvero stare bene, essere felice, non passare le giornate a piangermi addosso, indossando dei stupidi vestiti e non truccandomi, vorrei uscire, fare amicizie, sperare che qualcosa migliori.
Ma per adesso semplicemente non ce la faccio, tutto qui.
Però, come si dice, la speranza è l’ultima a morire, ed io spererò fino alla fine che qualcosa migliori.
Bene, dopo questo piccolo sfogo che sto scrivendo, nonostante adesso dovrei essere in camera a fare i compiti di matematica, potrei anche salutarvi. Non so se questo sia un ‘arrivederci’ oppure un ‘addio’, semplicemente scriverò per sfogarmi, ogni tanto.
Non voglio compassione, non voglio parole di conforto.

Cari lettori, spero che la vostra vita non faccia così schifo come la mia, anche se in queste quattrocento parole e passa non c’è scritto praticamente nulla di me, magari mi conoscerete, un giorno, magari mi sposerò con uno o con una di voi, chi lo sa.

Ora andrei a fare i compiti, è tutto il pomeriggio che mi ripeto “Gloria, vai a fare i compiti”, eppure sono qui a scrivere.
Però, adesso vado sul serio, e vi saluto.
Sempre se qualcuno è arrivato a leggere fino a qui.
Hasta la vista, chicos, alla prossima.

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Capitolo 2
*** Capitolo due - Sogni infranti ***


Ebbene sì, anche questa volta l'unica persona che avrebbe potuto mandarmi a puttane i miei sogni, l'ha fatto. Vi chiederete chi è questa persona. La risposta è molto semplice: mia madre. 
Lei è quella che ha infranto tutti i miei sogni fino ad adesso. 
L'equitazione, il concerto dei Green Day, il concerto dei Mars, la mia felicità. 
Fu colpa sua se cominciai a tagliarmi, per colpa sua quel giorno di luglio 2012 mi tagliai per la prima volta e vidi scorrere il sangue, era una sensazione piacevole, bruciava, ma era così bello poter sentire del dolore fisico al posto di quello psicologico. 
Beh, non voglio fare la vittima quindi lasciamo stare il mio passato da ragazza autolesionista. 
Il sogno che ora mi ha distrutto è quello di poter lavorare in un negozio specializzato in computer Macintosh. Io adoro l'informatica, e adoro i Mac. What else? E invece no! Mi devo concentrare sullo studio, devo passare le giornate chiusa in casa a fare compiti. Ma chi voglio prendere in giro? I miei pomeriggi sono composti da musica, Facebook, Tumblr e zero compiti. Però quando mi impegno davvero, quando studio, poi nelle interrogazioni e nelle verifiche prendo delle insufficienze, capite che così mi sento molto scoraggiata. 
Però questo mia madre non lo vuole capire. 
"Fai una scuola che ti piace, ora impegnati"
Ma, cara mammina, se avessi potuto cominciare direttamente la scuola agraria dopo la terza media, invece che andare in quell'itis di merda, forse a quest'ora non avrei problemi del genere, FORSE. 
Ma tanto è sempre colpa mia, sono io la deficiente che non studia e non si impegna. Sono io quella senza futuro, quella che si fa prendere per il culo da tutti, quella che non vuole bene a nessuno, quella sbagliata, la figlia stana, quella ribelle. 
Ma cosa c'è di ribelle in una ragazzina di sedici anni che vuole uscire con gli amici e divertirsi, eh? Non lo capirò mai, ma si sa che gli adulti pensano in un altro modo. 

Torniamo al lavoro. Perché penso al lavoro a soli sedici anni? Solamente perché quando avrò finto la scuola vorrò avere da parte dei soldi per andarmene via di casa, perché vivere in questa famiglia disastrata non è semplice. Quattro figli e due genitori. Io sono dalla parte di mio 'padre' (magari vi spiegherò un'altra volta perché il padre è messo tra virgolette) e mia sorella è dalla parte della madre, che io chiamo anche Hitler. Gli altri due fratelli sono ancora troppo piccoli per schierarsi. 
Ma una famiglia non dovrebbe essere unita? Sì, ma noi non siamo una famiglia normale, siamo una famiglia disastrata.

Prima o poi tutto questo finirà e finalmente potrò andare ad abitare dove voglio, con chi voglio. Non vedo l'ora che quel giorno arrivi. 
Vostra Gloria. 

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Capitolo 3
*** Capitolo tre - esclusione ***


Have you ever been a part of something 
that you thought would never end?
and then of course it did. 


Io sì, e mi sta capitando proprio adesso, con quelli che in teoria sarebbero i miei amici. Ci conosciamo da due anni, o meglio, due anni fa uscivamo tutti insieme, poi la compagnia si è divisa, ma quest'anno è tornato tutto come prima. O forse no. Siamo tutti più grandi di un paio di anni, siamo cambiati, sia fisicamente che caratterialmente. Ci sono dei momenti in cui con loro mi trovo bene, altri in cui mi sento totalmente esclusa. Forse è anche colpa della differenza di età, loro hanno tutti due anni più di me, a parte la mia migliore amica. 
La verità è che io non sto bene con nessuno. L'unica persona che riesce a rendermi felice è la mia migliore amica, tutte le altre persone non contano. 
Entrambe ci sentiamo escluse, fuori posto. Ma riusciremo mai a trovare delle persone con cui staremo bene? Chissà, magari un giorno, quando saremo adulte. Non voglio pensarci adesso, riesco solo a ricordarmi che è tutto inutile, già, non serve a nulla combattere.
Ma fosse solo che mi sento esclusa con i miei amici allora forse mi metterei il cuore in pace, ma mi sento esclusa ovunque. In famiglia, a scuola. 
Ho cambiato scuola quest'anno ed ho conosciuto persone nuove. Sono tutti simpatici, per carità, ma non riuscirò mai ad integrarmi completamente. Anche gli anni passati era così, e pure alle medie e alle elementari, pur avendo convissuto per sette anni con le stesse persone in classe, non mi sono mai trovata bene con loro. 
--
Mentre scrivo, le note della canzone più triste dei my chemical romance suonano nelle mie orecchie. E loro mi mancano terribilmente. È bruttissimo svegliarsi ogni giorno e, aprendo gli occhi, trovarmi davanti tre poster che rappresentano la band che mi ha salvato la vita. 
Vorrei solo che tornassero.

Caro babbo natale,
Lo so di non essere stata brava quest'anno, tra bugie, lacrime, dolori e brutti voti a scuola non so quale sia il fatto peggiore, ma ti chiedo solamente una cosa: fai tornare insieme quei quattro disgraziati.
Non chiedo soldi, non chiedo regali inutili, chiedo solo di poter riavere indietro i My Chemical Romance. 
Spero che almeno tu potrai aiutarmi.
Con amore, Gloria. 

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro - otto mesi ***


  • Sono già otto mesi che loro non ci sono più, e mi mancano come non mi è mai mancato nessuno. Forse è una cosa sciocca il fatto che mi manchino delle persone che non ho mai visto e con cui non ho mai parlato, ma è così, molto spesso le persone più importanti sono gli sconosciuti che ti hanno aiutata in un certo periodo della tua vita. Posso sembrare patetica agli occhi degli altri ma non ci posso fare nulla. Ieri sera ho pianto per loro, cosa che succede ogni ventidue e ventitré di ogni mese. Un mio compagno di classe mi ha detto "sei pazza, loro non hanno fatto nulla di importante per te", ho evitato di rispondere perché solo io so cosa hanno fatto i My Chemical Romance per me. Mi hanno salvata. Mi hanno dato forza quando ho provato a suicidarmi e sono finita in ospedale, mi hanno dato forza quando ho smesso di tagliarmi e mi danno forza tutt'ora nei momenti difficili. Forse ne parlo troppo, di loro, ma non posso farci nulla se sono diventati importanti per me in poco tempo. Ricordo ancora come li conobbi. Tutte le pagine di Facebook condividevano il video di questi MCR della canzone "sing", così decisi di ascoltarli. La canzone mi sembrava buona e quindi approfondii ascoltando altre canzoni. Non è stato amore a primo ascolto, ma con il tempo ho cominciato a capire i loro testi, ad interessarmi alla loro vita. Ogni loro canzone è perfetta per un qualche momento particolare. Non c'è nulla di sbagliato nelle loro canzoni. Mi ci rivedo molto in loro, in Gerard soprattutto. Lui ha avuto un passato difficile come il mio, ha tentato il suicidio, si tagliava ed era un alcolizzato (cosa che, per fortuna, io non sono). Ma nonostante tutto questo lui ci ha provato e ne è uscito. Così ho pensato "se ce l'ha fatta Gerard perché io non dovrei farcela?" Ebbene, non ce l'ho fatta grazie a questo pensiero, ma ce l'ho fatta grazie alla loro musica, grazie alle persone che mi sono state vicine e grazie all'aiuto del mio psichiatra. È una parola un po' drastica, psichiatra, ma lui un giorno mi disse che non esistono più i psicologi, solo i psichiatri. A proposito di lui, è una brava persona, non ci vado da molto tempo perché apparentemente ora sto meglio, ma dovrei tornarci, almeno un'ultima volta. Per ringraziarlo, per salutarlo e, cosa non meno importante. Per riprendermi il cd che gli prestai un paio di mesi fa.

    Tornando ai My Chem, l'altro giorno sono andata alla pagina del loro sito in cui Frankie parlava dell'uscita delle Conventional Weapons e devo dire che mi sono commossa, e non poco. E' già passato tanto tempo da quel giorno. Quando passarono i cinque mesi e tutte e dieci le canzoni erano uscire, tutti noi Killjoys aspettavamo con ansia una qualche notizia sul nuovo progetto, MCR5. Purtroppo abbiamo atteso invano, perché un giorno, così dal nulla, il ventidue marzo 2012, tra l'altro pochi giorni dopo il mio compleanno, in poche righe i My Chem liquidarono tutta la loro carriera, e mi ha fatto male, molto male. Dissi alla mia migliore amica "Si sono sciolti" e lei mi rispose "Sei sicura?", "Sì, l'hanno scritto sul loro sito". Piansi per settimane, e piango tutt'ora. 
    Non riesco più a parlarne, perdonatemi se lascerò questo capitolo incompleto, ma proprio non ce la faccio, non riesco a pensare al fatto che non ci sono più.
    Come mi ha detto Roxy, nella recensione del terzo capitolo, It's not over 'til you're underground, e beh, voglio solo dire che i My Chemical Romance non saranno finiti fino a quando non saranno sottoterra. 
    Prima o poi torneranno insieme, lo so.


    The Light Behind Your Eyes - My Chemical Romance
    Be strong and hold my hand
    Time becomes for us, you’ll understand
    We’ll say goodbye today 
    And we’re sorry how it ends this way
    If you promise not to cry
    Then I’ll tell you just what I would say


    If I could be with you tonight
    I would sing you to sleep
    Never let them take the light behind your eyes
    I’ll fail and lose this fight
    Never fade in the dark
    Just remember you will always burn as bright

     
     
 
 
 

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Capitolo 5
*** Capitolo cinque - Non affezionarti mai ***


Devo smetterla di affezionarmi a tutto. Alle band, alle persone, agli animali. Ogni volta che mi affeziono loro spariscono. 
Una delle mie band preferite si sciolse otto mesi fa, le persone a cui mi affeziono scompaiono, sempre. E, come se questo non bastasse, oggi mio zio mi ha dato la notizia che ha venduto il mio pony preferito. 
"L'estate prossima tornerò e gli insegnerò a saltare", sì, perché quel pony sfaticato salta solo con gli anteriori, i posteriori li trascina e basta. Ma non mi importa, quel pony è una meraviglia. Baio, con una palla di neve sulla fronte. Alto un metro e cinquanta, forse qualcosa di meno, ma in quel metro e cinquanta c'è tanto potenziale, ha bisogno solamente di essere tirato fuori. Quando partii dalla Polonia per tornare in Italia piansi, non molto per i miei parenti (non prendetemi per una persona che non dà importanza alla famiglia), ma lo feci per quel pony. Lo salutai e lo abbracciai, lui sapeva che sarei tornata solo per lui. Ed ora anche questo mio sogno è distrutto. Abbandonai già l'equitazione, due anni fa, a causa di problemi economici e problemi scolastici. In più nel maneggio in cui montavo vendettero il mio pony con cui feci il mio primo concorso, il pony con il quale saltai un ostacolo per la prima volta. Poi vendettero un'altra cavalla a cui ero affezionata tantissimo, una puledra pezzata magnifica, ed anche questo contribuì a farmi smettere di andare a cavallo. 
Tutto ciò a cui tengo sparisce, sempre. 
Sono legata così tanto agli animali che vederli andare via mi mette tantissima tristezza. Amo più gli animali che le persone. Anzi, le persone non le amo proprio. Gli animali sanno dare molto di più. 
Ma ormai anche tutto questo è finito. 
"Non affezionarti mai ad un cavallo che non è tuo", purtroppo l'ho sempre fatto, e sempre quei cavalli sono stati venduti. 
Non mi resta che stare sdraiata sul mio letto con le cuffie nelle orecchie, con la speranza di vedere tutti quei animali che sono stati allontanati da me. 

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Capitolo 6
*** Capito sei - felicità ***


"Come fanno tutte queste coppiette sdolcinate? Io non sarò mai come loro, non ho bisogno di nessuno."
E invece mi sbagliavo.
Ho incontrato questo ragazzo, già mesi fa, stava suonando con la sua band e io avevo una cotta per il suo chitarrista. Conoscendo quest'ultimo mi feci presentare il cantante e mi complimentai con lui, è la reincarnazione di Billie Joe Armstrong quando canta e suona.
Poi niente.
Un giorno per pura curiosità gli chiesi come stesse andando con la sua band, mi disse che stavano registrando un ep, che poi per vari problemi non hanno finito. Fin qui tutto normale, due ragazzi con una passione in comune che si incontrano. Poi lui si fidanzò e io non pensavo minimamente a lui come qualcosa di più di un conoscente. Qualche mese dopo, un sabato sera, passai la maggior parte del tempo a parlare con lui e legammo abbastanza.
Passai vari sabati sera con lui, parlammo su Facebook e cominciammo a conoscerci. Così una sera successe, molto probabilmente grazie all'alcol. Ci baciammo. E cavoli, per quanto tempo! Decidemmo di cominciare a sentirci, stavamo svegli fino a tardi a parlare del più e del meno. In due settimane abbiamo legato tantissimo, ormai mi sento dipendente da lui.
Mi ha dedicato una canzone bellissima, Last Night On Earth dei Green Day, e adesso continuo ad ascoltarle e a pensare a lui. Gli ho detto cose che non ho mai detto a nessuno perché ho capito che, dopo molte delusioni, lui è quello giusto. O almeno, è quello giusto per adesso, poi si vedrà.
Non vedo l'ora di scoprire cosa ci riserverà il futuro, ma spero tanta felicità. Quindi, cari pochi lettori e caro diario, finalmente posso dire di essere felice, di aver scoperto cosa sia l'amore. Lui è l'amore.
Forse è troppo affrettato da dire, ma mi fa sentire in un modo strano, è come se grazie a lui tutto fosse migliorato in un secondo.
Perdonatemi se ho scritto in un italiano abbastanza scorretto, ma visto che questo è un diario mi sembra normale che ci sia qualche errorino, no?
Beh, vi saluto.
La vostra (innamorata?) Gloria.

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Capitolo 7
*** Capitolo sette- Ti amo. ***


Chi se lo sarebbe mai aspettato che questo momento sarebbe arrivato così presto? Due parole, a mio parere molto importanti, dette al momento perfetto dalla persona perfetta. Oh, più che due parole erano tre, ma non importa.
Stavamo ascoltando last night on earth sotto casa mia, e tra un bacio e l'altro me l'ha confessato.
"Forse è un po' presto per dirlo."
Bacio.
"Ma.."
Un altro bacio.
"Credo di amarti."
Tremavo, ma la mia risposta la sapevo.
Ricambiai il bacio e risposi.
"Credo anche io."
Non avrebbe potuto scegliere un momento migliore per dirlo. Sono stata travolta da mille emozioni tutte insieme. Felicità, amore, paura. Sì, paura. Paura di non essere abbastanza. Paura che quel "credo di amarti" possa diventare un "è finita qui.", ma non succederà, perché io è lui siamo come Adie e Billie Joe, lo siamo sempre stati. Ci abbiamo messo un po' per capirlo, ma già dal primo bacio, quella sera del sette dicembre, ci siamo legati l'uno all'altra, ci siamo fatti una promessa.
Beh, non ci siamo detti nulla, ma con quel bacio ci siamo promessi amore eterno, lo so. È che io non credo in tutte queste cazzate del 'per sempre', però con lui sta cambiando tutto.
Sono più felice, sorrido sempre, sto diventando sempre più positiva.
In poco tempo ci siamo innamorati e abbiamo instaurato un rapporto fortissimo.
Non ci siamo detti uno di quei "ti amo" detti tanto per dire. Era un "ti amo" sincero, me lo sento, e spero che tutto questo duri il più possibile, per sempre, se il  per sempre esiste.
Mi manca da morire, non lo vedo da tre giorni e mi manca tantissimo. Non mi era mai mancato nessuno prima d'ora, dico davvero, a parte la mia migliore amica.
Forse è davvero troppo presto, magari abbiamo affrettato le cose dichiarandoci il nostro amore, ma d'altronde non si può scegliere quando innamorarsi di una persona. That's all, per adesso.
Gloria.

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Capitolo 8
*** Capitolo otto - angel blue ***


Mi dispiace, perdonami, angelo con i capelli azzurri. Non avrei mai voluto che andasse così. Non volevo deluderti e riempire il tuo cuore di tristezza. 
Nei tuoi occhi c'è solo il vuoto. 
Perdonami, amica mia, che per me più di un'amica non potrai mai essere. Avrei dovuto capirlo fin da subito piuttosto che illuderti. 
Mi dispiace, perché tu fai tutto per me, mentre io non faccio nulla per te. 
Chiedo scusa, ma non ti amerò mai come tu ami me. 
Chiedo perdono per tutto quello che ti ho fatto, per averti illusa, per averti detto che un giorno sarebbe stato possibile. 
Scusami, tesoro, se alla tua dichiarazione di amore sono stata così fredda. 
Non c'è giorno in cui io non pensi a come sarebbe potuto essere adesso, se avessi ricambiato appieno i tuoi sentimenti. Eppure io sono felice anche così, senza di te, senza noi. Sono felice con lui. 
Mi dispiace. Non so più come dirtelo, non so come farmi perdonare. 
Dimenticami, te ne prego, lascia la nostra storia nel passato e vivi la tua vita senza di me. 
Non voglio più vederti triste, non voglio più vedere i tuoi occhi spenti. 
Troverai anche tu la tua felicità, prima o poi, ma non sarò con te quando la troverai.
Scusa se ti ho lasciata da sola.
Scusa se sono felice senza di te. 
Perdonami. 
Ti meriti il meglio, e il meglio arriverà anche per te. 
Ora spicca il volo verso cieli più sereni e non cercarmi, smetti di soffrire, smetti di rincorrermi. 
Nella tua vita non c'è altro che il buio. Trova la tua luce, cercala finché puoi. 
Non distruggerti. 

La cosa migliore da fare sarebbe non vederci più, non sentirci più, ma come potremmo fare? Ci provammo già una volta, l'anno scorso, ma alla fine siamo tornate amiche come prima. Non voglio essere egoista, ma ho bisogno di te, ho bisogno del tuo profumo simile al malibù, ho bisogno dei tuoi abbracci prima di entrare a scuola. 
Ma dimenticami, lasciami andare come io ho lasciato andare te. Non è facile, per niente, ma è la cosa migliore da fare.
Scusa se non sono una buona amica. 

Vai via. 
Insegui i tuoi sogni. 
Cerca la tua anima gemella. 
Spezza questa catena che ci tiene unite. 

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Capitolo 9
*** Capitolo nove - demons ***


Una volta che ne fai parte non ne esci più. Puoi convincerti di esserne uscito, ma non sarà mai così. La depressione, la continua voglia di morire, l'odio per il mondo, le sofferenze e molte altre cose non ti abbandoneranno mai. 
Le cicatrici ti ricorderanno ogni giorno il tuo passato, le foto ti ricorderanno i brutti momenti, i ricordi riaffioreranno nella tua mente e non potrai fare altro che sperare che se ne vadano il prima possibile. Combatti i tuoi demoni giorno e notte, inutilmente, vorresti avere un futuro migliore del proprio passato, ma la verità è che progetti la tua morte ogni giorno. Tanto morire oggi o domani cosa cambia? Assolutamente niente. 

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Capitolo 10
*** Capitolo dieci - Temporale ***


Tuoni, lampi. 
La natura ha deciso che è ora di scoppiare, si sa che tutti ogni tanto hanno bisogno di esplodere. E così fa il cielo. Lampi e tuoni. A mio parere esprimono uno stato d'animo arrabbiato, deluso, triste e forte. Si sa che quando si trattengono dentro troppe cose alla fine si scoppia. Ognuno lo fa a modo proprio. Il cielo scoppia con i temporali, le persone scoppiano con le parole. È che certe parole fanno male, capite? Quando si è arrabbiati si dicono tutte le cose che non si direbbero mai, vengono fuori le cose più brutte, i lati più oscuri. Eppure dopo essere esplosi non ci si sente in colpa, o almeno io non mi sento tale. Le parole che dico e i gesti che compio hanno un certo significato, ed io non mi pento mai - o quasi - delle mie azioni. Di solito le persone chiedono scusa dopo aver tirato fuori il proprio lato cattivo, ma chiedono scusa perché? Perché hanno detto la verità? Non ha senso. Ma d'altronde si fa questo per salvare le relazioni o la famiglia. Ma io "scusa" non lo chiedo mai, tranne quando mi obbligano, però così che scuse sono? Le scuse sono fatte per i pentiti, oppure per gli arresi, ma io questa parola non la uso da molto tempo in modo sincero. Perché? Perché non me ne frega un cazzo di niente e di nessuno - o quasi. Non mi interessa scusarmi, se non mi sento in colpa perché mai dovrei farlo? Io queste cose non le capirò mai. 
Vuoi chiedere scusa? Fallo. 
Non vuoi chiedere scusa? Non farlo. 
Bisogna ricordarsi che le parole dette - come ho scritto prima - durante i litigi sono solamente pura verità. E allora se vi sentite dei falliti o amate troppo la persona in questione scusatevi, ma non aspettatevi che io mi scusi con voi. Oh no, cari miei, io chiedo scusa solo quando so di non avere ragione, ormai non mi interessa più di salvare niente. 

Le botte e i flash sono finiti, e così è finito il temporale, con una pioggia tranquilla, delicata. E la pioggia la si può comparare a delle lacrime, perché si sa, molte persone piangono dopo i litigi, per poi addormentarsi magari sfiniti sul letto ascoltando il proprio gruppo preferito. 

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Capitolo 11
*** Capitolo undici - scars remind me that the past is real ***


14 novembre 2012

Vedo che guardate le mie braccia piene di tagli, ogni volta mi chiedete con stupore "Cosa ti e successo?"
"Nulla, il cane mi ha graffiata."
Non potrei sopportare le vostre espressioni di disprezzo o di compassione se dicessi che quei tagli me li sono procurata da sola con una lama affilata. 
Voi non capite, non potete capire. 
Sentirsi diversi, esclusi o soli è la sensazione più terribile di questo mondo.
Okay, forse, anzi, sicuramente ci sono persone che stanno peggio di me, che non hanno una casa o la salute ma nonostante tutto riescono a sorridere e ad affrontare la giornata. 
Io non sono così. Non riesco a vedere le cose positive della vita e quell'edificio circondato da quattro mura non lo sento come casa mia. "Casa è dov'è il tuo cuore.", peccato che non sappia nemmeno io dove sia il mio cuore. Forse è su Marte, insieme a quelli dei miei fratelli, anch'essi persi come me. Oppure potrebbe essere sepolto dalle delusioni che ho ricevuto in questi fottutissimi anni di vita. Ho ricevuto molto colpi duri e ognuno di loro mi ha indebolita a modo suo, chi più chi meno. 
Prima sì, ero forte, ma con il tempo sono diventata senza speranza, senza aspettative dalla vita, ed è difficile vivere senza sogni e speranze, senza un motivo valido per andare avanti. 
E mi rifugio in quella lama, impugnandola, tagliando fino a quando non vedo il sangue scorrere sulle braccia. È come vedere un nuovo piccolo torrente che sta nascendo, ha fretta di vedere il paesaggio che lo circonda. 
La soddisfazione che provo nel farmi del male è assurda, forse anche patetica per alcuni, ma è come se i miei problemi sparissero in quei pochi istanti nei quali ficco la lama nella mia pelle. Mi sento così libera che potrei urlarlo al mondo intero. 
Il problema non sono i tagli, il dolore o il sangue che perdo ma il dover nascondere la verità a tutti, dover inventare bugie su bugie e non è così facile, bisogna essere credibili. Ci sono giorni in cui vorrei andare in giro con le maniche tirate su mostrando i miei tagli a quelli che passano e esibendoli come trofei di cui vado fiera. "Ehi, ho avuto il coraggio di farlo, sono forte."
No, non sono forte, ma avere il controllo del mio corpo, avere una lama in mano, mi fa sentire forte. 
Autolesionarsi con il tempo diventa un bisogno quasi primario, appena trovi qualcosa di affilato ti viene la voglia di ficcartelo nel braccio o in qualunque altra parte del corpo. Anche se è bellissimo sentir penetrare una lama dentro alla pelle, sentire il bruciore e vedere il capolavoro ottenuto alla fine, è sbagliato farlo. Anzi, non è sbagliato, ma non è nemmeno giusto che qualcuno lo faccia. Dovremmo sentirci accettati per quelli che siamo senza sentire il bisogno di dover farci del male da soli. 
"Non farti del male, il mondo lo farà più di quanto possa fartelo tu da solo.", hai ragione Gerard, ma è il mondo che ci porta a farci del male, lui ci fa così male che noi dobbiamo farcene di più per coprire il dolore psicologico. 
Spero di poter dire un giorno "Sono sopravvissuta, ce l'ho fatta anche io e ce la potete fare anche voi". So che un giorno uscirò da questo tunnel e spero anche che succeda presto perché sono stufa di star male. 
Nessuno dovrebbe sentirsi solo e senza speranze. 
Fratelli, noi ce la faremo, basta crederci, un giorno torneremo ad essere felici, lo so, me lo sento.

9 maggio 2014

E dopo un anno e mezzo, finalmente posso dirlo. "Sono sopravvissuta, ce l'ho fatta anche io e ce la potete fare anche voi".

Gloria. 

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Capitolo 12
*** Capitolo dodici - Apatia ***


Avete presente quei momenti in cui vi sentite vuoti? Quando vi sembra che tutto vada storto e non avete più voglia di fare nulla?
Sto scrivendo mentre la prof di biologia interroga i miei compagni di classe, ed essendo già stata interrogata sto cercando dei modi per far passare il tempo. E così pasticcio i foglio con tutte le mie penne colorate, scrivo sul diario i nomi delle band che ascolto e intanto penso. Penso che, come già dissi tempo fa, una volta che ci sei dentro non ne esci più. O magari una persona su un milione ce la fa, ma quella persona non sono io. 
In questi giorni sono in uno stato di apatia totale, non me ne frega più un cazzo di niente. Passo le giornate tra divano e letto, mangiando come un maiale e giocando con il mio iPhone. Vorrei tanto tornare indietro di qualche giorno (o settimana, non so nemmeno io da quanto tempo questo stia durando) per riprovare quel senso di felicità, di libertà e di voglia di vivere. Non che abbia mai avuto tanta voglia di vivere, ma sinceramente prima ne avevo sicuramente più di adesso. Sto ancora cercando di scoprire quale sia il motivo di questa mia apatia,  eppure non riesco a trovarlo. Sarà colpa della scuola? Forse. Sono così stressata a causa di essa che potrei uccidere qualcuno.
O magari a causa dei continui litigi in famiglia? Potrebbe essere l’insieme di queste cose. Non mi va più di uscire, di studiare e nemmeno di bere il sabato sera, il che è una cosa strana. Vorrei solo passare tutte le giornate nel mio letto, magari in compagnia del gatto o del mio ragazzo. 
L’ora di biologia è passata, mancano solo dieci minuti al suono della campanella. Peccato solo che debba rimanere qui dentro per altre tre pre. Non vedo l’ora di arrivare a casa per passare un’altra giornata noiosa nel letto.
Beh, vi saluto.

La vostra annoiata, Gloria

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Capitolo 13
*** Capitolo tredici - vegan ***


Perché le persone non possono accettare e basta le scelte degli altri? Devono sempre criticare e giudicare, senza mai farsi i cazzi propri. 
Sono diventata vegetariana per scelta etica, e spero di riuscire a diventare vegana un giorno. Non sto seguendo la moda, sia chiaro, ho sempre voluto non dover mangiare animali fin da quando ero piccola, ma purtroppo mi veniva imposto. Ora ho diciassette anni ed è da quasi un anno che non tocco cadaveri. 
Il fatto è che sono un po' fissata, lo ammetto, ma lo faccio semplicemente perché sono informata. Sono stufa di vedere persone che mangiano senza sapere quello che finisce nel loro stomaco. Sono stufa di dover usare prodotti testati sugli animali, anche perché le cose più idiote vengono testate. La coca cola, la pepsi, le sigarette, i detersivi per la casa e perfino gli assorbenti! 
Ma, dico io, perché mai bisogna testare delle cose se sappiamo già i loro effetti? E poi perché testare su vite innocenti che non possono scegliere la propria sorte? Ci sono tante di quelle persone disperate, tanti criminali condannati a stare per tutta la vita in carcere. Perché testare su cavie, cani e scimmie, quando potremmo testare sulla specie animale più crudele e stupida al mondo qual è l'uomo?
Non lo capirò mai, davvero. Le persone sono troppo stupide, compresa me. 
In casa non posso mai parlare del mondo vegan perché mia mamma si arrabbia, dato che il mio fratellino di sei anni più volte ha detto di voler seguire le mie orme, e invece gli impongono di continuare a mangiare cadaveri e di inquinare il proprio corpo.
Aprite gli occhi, cazzo! La carne è piena di medicine, gli animali ne sono imbottiti prima di venire macellati. 
Ma ora, non voglio dilungarmi troppo, ci sono troppe cose da dire riguardo a questo argomento. 
Io ci spero ancora, in un mondo migliore, ogni tanto. 
Vi prego, aprite gli occhi, ve lo chiedo con il cuore. 

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Capitolo 14
*** Capitolo quattordici - torneranno ***


È passato un anno e mezzo, e  continuo a parlare di loro. Gerard ha detto che potrebbero tornare, con un nome diverso, ma potrebbero farlo, e io ci spero.
Non mi interessa se cambiano nome, mi basta che tornino. 
Io li aspetto, li aspetterò per tutta la vita. 
E ora mi addormenterò con la loro musica che suona dolcemente nelle mie orecchie, nonostante tutto il dolore. 

P.s. Mi dispiace essere tanto assente, ma l'ispirazione manca. 

Gloria. 

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Capitolo 15
*** Capitolo quindici- blocco ***


Non so se avete mai avuto il blocco dello scrittore, se avete mai voluto scrivere tutto quello che vi passava per la testa ma non riuscivate a trovare le parole giuste. 
Beh, io sì.
A dir la verità non so neanche cosa vorrei scrivere, so solo che mi manca. 
Mi manca esprimere le mie emozioni attraverso la scrittura, è solo che non mi sento più capace di farlo. Leggo e rileggo quello che scrivo ma niente mi sembra giusto. Un tempo non ero così. Scrivevo e la penna scivolava da sola sul foglio, le idee arrivavano tutte insieme e cercavo di fare il meglio per far conoscere alle persone il mio pensiero. 
Forse è colpa della pigrizia o della stanchezza, davvero non ne ho idea, ma spero di poter tornare a scrivere presto, perché mi sento vuota senza la scrittura.
 
E intanto i mesi passano e io rimango qui a sperare che tornino insieme, scusatemi se ne parlo troppo, ma è inevitabile. Sono diciotto mesi ormai, è passato un anno e mezzo, continuo a chiedermi il perché, ma non troverò mai una risposta. 
 
Gloria. 

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Capitolo 16
*** Capitolo sedici - ? ***


Molto spesso mi metto a riflettere sul significato della vita, o almeno ci provo. 
Vi siete mai chiesti a cosa serviamo? Se tutto questo ha senso? 
Nasciamo. Appena raggiunti i sei anni ci mandano a scuola, dobbiamo studiare, fare i compiti, sottoporci allo stress continuo per tredici anni (alcuni anche qualche anno in più). Dopodiché dobbiamo trovare il lavoro, perché senza soldi non si vive. E pure lì la routine è sempre la stessa. Ti alzi, fai colazione, magari una doccia. Poi vai al lavoro, bestemmi e tiri giù parolacce perché il capo ti fa incazzare. 
La parte peggiore, forse, è che la vita non va mai come vogliamo noi. Una volta cresciuti avremmo preferito scegliere una scuola diversa, un lavoro che ci sarebbe piaciuto, una bella casetta in montagna oppure in riva al mare. Eppure raramente le persone raggiungono il proprio sogno, e questa è una cosa triste. 
Siamo come dei robot, continuiamo a compiere le stesse azioni per tutta la durata della nostra vita.  
A diciotto anni ci viene dato il diritto di votare, ma chi ha voglia di votare dei politici che non rispecchiano le nostre idee? Politici corrotti, che promettono però poi non combinano niente. 
Ma cosa voglio saperne io, della politica. Ho solo diciassette anni, non mi interessano queste cose. 
 
Una delle cose che mi fa arrabbiare, è che certe persone "adulte" criticano i ragazzi della mia età dicendo che abbiamo la testa vuota, che non possiamo parlare perché non sappiamo niente. 
Oh, cari miei adulti, se solo alcuni di voi avessero vissuto ciò che molti ragazzini vivono non avreste resistito un secondo. E non parlo dei ragazzini che si tagliano e poi mettono le foto su tumblr, di quelli che pensano solamente alla moda o ad essere popolari. 
Attenzione, però, non sto generalizzando. Certamente anche gli adolescenti che ora sono adulti hanno avuto dei problemi. 
 
In verità niente di tutto questo ha senso, né ciò che ho scritto né la vita. 
E adire il vero non c'è neanche una conclusione a questo pensiero perché, credetemi, è da anni che cerco un finale, eppure non lo trovo. 

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Capitolo 17
*** Capitolo diciassette - hai bisogno di qualcosa? ***


-Hai bisogno di qualcosa?
Sì, ho bisogno di riprendermi la mia vita, di avere la libertà che avevo un tempo. Ho bisogno di uscire, di svagarmi, di vivere la mia adolescenza quasi finita. Ho bisogno di vivere, non di sopravvivere. Ho bisogno di ritrovare la felicità, di non essere stanca ventiquattro ore su ventiquattro. Ho bisogno di cancellare l’apatia, che ormai ha preso il sopravvento sulle emozioni. Ho bisogno di leggere, di scrivere, di ascoltare musica. Ho bisogno delle mie amiche. Ma quali amiche, che ormai anche quelle mi hanno abbandonata? Ho bisogno di compagnia, non stare da sola tutto il giorno. Ho bisogno di respirare, di ascoltare la natura, di esplorare l’ambiente che mi circonda. Ho bisogno di aiutare gli animali, di salvarli dalle barbarie che avvengono. 
Ho bisogno di vivere, non di sopravvivere
-No, non ho bisogno di niente. 


    

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Capitolo 18
*** Capitolo diciotto - mi manchi ***


Ciao Angelo Blu,
Sono le 2.01 di mattina e io non riesco a dormire. Non dico di pensare costantemente a te, ma ogni tanto mi vieni in mente. 
Mi manca parlare con te e sentire il tuo profumo. Stavolta sono io a non volermi separare da te, ma ormai è tardi. 
Tu mi hai dimenticata, non pensi più minimamente a me, e questo mi fa stare male. 
Sei stata una parte importante della mia vita e io mai ti dimenticherò. Probabilmente non siamo state create per stare insieme, ma lo sai anche tu che saremo per sempre unite da un forte sentimento. 
Io ti voglio bene. Ti voglio bene come sorella, come amica e, forse, come qualcosa di più. 
Ma va bene così, io ti ho chiesto di dimenticarmi, e tu l'hai fatto. 
Ti ho chiesto di andare avanti con la tua vita, e tu l'hai fatto. 
Ti ho chiesto di stare bene, di crescere, di trovare qualcuno che riesca a capirti, e tu l'hai fatto. 
Ma, non te lo dimenticare, sarai sempre nel mio cuore e mai ti scorderò. 
Ti voglio bene amica, sorella o qualunque cosa tu sia. 
Aspetterò il giorno in cui tornerai da me, il giorno in cui tornerai a parlarmi, a scrivermi e a ridere con me. 
Ricordati che io per te ci sarò sempre, non mi stancherò mai di aspettarti. 
Ciao Angelo Blu,
La tua Gloria.  

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Capitolo 19
*** Capitolo diciannove - black soul ***


A volte mi viene in mente il gesto tragico che cercai di compiere tre anni fa. Non ricordo molto bene le sensazioni che provavo in quel periodo, ho dei ricordi molto confusi a proposito, ma so che non stavo bene. Non stavo bene per niente. Ricordo quando con la lametta mi tagliai il braccio per la millesima volta, ricordo il sangue che scorreva lungo di esso e le lacrime cadere lungo il viso. I miei sensi erano molto offuscati, non sapevo più cosa fare, come comportarmi e cosa provare. 
Quando mi portarono in ospedale, subito dopo il tentativo di suicidio, non volevo togliere quella dannata felpa dei Green Day che tanto amavo, e che amo ancora nonostante i segni evidenti su di essa di ciò che ho fatto, perché avrei scoperto quello che sentivo dentro. Avrei mostrato a tutti i miei segni di debolezza, le mie ferite di guerra, e volevo tenermeli per me. Era così bello farmi del male, credevo che facendo così tutto il dolore mentale sarebbe svanito, ma così non fu. 
I medici mi obbligarono a togliere quella maledetta felpa verde, e si meravigliarono quando videro quelle ferite. 
Erano mie, soltanto mie, non volevo che me le portassero via. 
Ora mi rimangono solo ricordi molto confusi e cicatrici poco evidenti, ma giuro che se potessi me le tatuerei per ricordare meglio quel periodo buio della mia vita, che ogni tanto ritorna ancora. Vorrei mostrarle a tutti adesso, le mie cicatrici di guerra, per aiutare quelli che si sono trovati nella mia situazione. Vorrei dirgli di essere forte, anche se so che è difficile. 
 
Anche adesso, cercando di esprimere le mie sensazioni riguardo a quel periodo, non so bene cosa scrivere. E non so nemmeno perché sto cercando di scrivere, tanto è tutto inutile. Una volta che ci sei dentro non ne esci più, neanche con tutta la buona volontà che riesci a tirare fuori dalla tua anima. 
Fuori posso sembrare felice, ma so che la mia anima è ancora nera, è come una tempesta che cerca di sfogarsi, ma non ci riesce. 
.......

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Capitolo 20
*** Capitolo venti - tradimento ***


Non sono una ragazza fatta per le relazioni di lunga durata. Finora ho avuto solamente una relazione, di due anni e mezzo, ma poi mi sono stufata. Non riesco a sopportare i vizi di un'altra persona, i suoi tic, le sue fissazioni. Penso di essere un lupo solitario, uno di quelli che stanno fuori dal branco, perché non potrei mai appartenere ad un branco. Amici, fidanzati, parenti e qualunque altra persona. Io non sono fatta per questo. 
Amo stare da sola, in compagnia del mio cane. Amo andare in giro per i boschi, e amo anche lavorare. Non avrei nemmeno tempo di mandare avanti una relazione adesso. 
Ma questa relazione mi ha rovinata. Mi ha portato via gli unici amici che avevo, quelli per cui dicevo "ma sì, un piccolo branco serve a qualcosa". Ora non ho più neanche quelli. 
Mi sento tradita. 
Ed è per questo che ho deciso che avere un branco non serve a nulla. Meglio soli che mal accompagnati, o forse sbaglio?
Magari prima o poi troverò qualcuno che mi farà cambiare idea, qualcuno con cui valga la pena creare un rapporto di fiducia  duraturo. 
 
E sapete miei cari? Penso di aver perso il dono della scrittura. Non so più esprimermi, non ci riesco. Io giuro che lo vorrei tanto, vorrei tanto tornare a scrivere, a sfogarmi, ma proprio non ci riesco. Tutto quello che scrivo è così confuso. 

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Capitolo 21
*** Capitolo ventuno - quanto costa la felicità? ***


Certe volte ti senti come se avessi un uragano dentro di te, pronto a devastare ogni cosa che si trovi sul tuo cammino. Un'insieme di emozioni difficilmente comprensibili, un senso di pesantezza inspiegabile sullo stomaco. 
Ansia, stress, felicità? 
Cosa c'entra la felicità? - penserete voi. 
Quando io sono felice mi si chiude lo stomaco, non riesco più a mangiare perché non ne sento il bisogno, ma allo stesso tempo è una sensazione orribile. 

Quanto costa la felicità?
Dipende dal modo in cui vuoi ucciderti.
 

Si può essere veramente felici? Come si fa a trovare la felicità? È un sentimento abbastanza estraneo a me, vorrei che fosse più presente nella mia vita. 
Perché non posso essere felice? 
Forse, infondo, mi piace proprio così. Mi piace sentirmi triste, sola e - usando questo termine in modo abbastanza azzardato - depressa. Però a volte, ma solo a volte, vorrei sentirmi bene. Vorrei avere la certezza di avere qualcuno al mio fianco che non mi abbandonerà mai. 
La felicità è uno stato d'animo molto vago a dir la verità, ognuno lo interpreta in modo diverso. 
Si può essere felici per un sogno che si è realizzato, per un regalo ricevuto, per una boccata d'aria. 
Ecco, a proposito di boccata d'aria, oggi mi sono sentita felice. Mi sono distesa su un prato, con il vento che soffiava e il fruscio delle foglie che risuonava nelle mie orecchie. 
Ma questo è durato poco, sono dovuta tornare subito alla realtà. 
Vorrei provare una felicità duratura, che non mi abbandoni alla prima difficoltà o insicurezza. 
Sono convinta però che non riuscirò mai ad essere felice: la vita di ognuno di noi è scritta al momento della nostra nascita, e io so quasi per certo che nelle pagine della mia vita abbiano dimenticato proprio questo vocabolo - felicità. 

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Capitolo 22
*** Capitolo ventidue - fanculo ***


Fanculo. 
Fanculo a me che corro sempre dietro alle persone. 
Fanculo a me che mi innamoro delle persone sbagliate. 
Fanculo alla vita che prende tutto e non dà niente. 
Fanculo al lavoro, che consuma tutte le forze che abbiamo e ci rende schiavi di questa società. 
Fanculo al mondo, che è completamente sbagliato. 
Fanculo a te, che è colpa tua se continuo a piangere. È colpa tua se io ci spero ancora. 
Fanculo alle tue belle parole, fanculo ai tuoi "ti amo", fanculo alle tue promesse e a tutto quello che mi hai detto. 
Fanculo a lei, che è sempre lei quella che hai voluto e io non sono altro che un passatempo. 
Fanculo ancora a te, che mi hai fatto provare i piaceri della vita e poi me li hai tolti in un istante. 
Fanculo alle tue bugie, alle serate più belle che mi hai fatto trascorrere, fanculo al tempo che ho sprecato per te. 
Fanculo alle lacrime che ho versato per te, e che sto versando ancora in questo momento. 
Fanculo tu e il tuo "amore libero". 
Fanculo. È l'unica cosa che posso dirti in questo momento, è l'unica cosa che meriti che io ti dica. 
Volevo solamente essere trattata come un essere umano, nulla di più. 

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Capitolo 23
*** Capitolo ventitré - I'm addicted to you ***


Chiudo i miei occhi e vedo il tuo viso
Mi domando se mai avremo un'opportunità
Perché deve essere tutto così complicato?
Perché tu devi essere così complicato?

Ti sto pensando
Ti sto sognando
Non so cosa stia succedendo nella mia mente
Spero solo che tu un giorno potrai essere mio
Ti prego dammi un'opportunità 

Sto guardando questa parete vuota
Ma non è poi così vuota quando riesco ad immaginarti
Sdraiato di fianco a me sul pavimento di questa camera
Che baci le mie labbra con tanto amore

Non avrei mai pensato di innamorarmi di te
Non avrei mai pensato di guardarti in questo modo
Non avrei mai pensato che saresti stato così speciale
Che cosa mi hai fatto?
Mi hai fottuto il cervello
Sono dipendente da te

Ti sto pensando
Ti sto sognando
Non so cosa stia succedendo nella mia mente
Spero solo che tu un giorno potrai essere mio
Ti prego dammi un'opportunità 

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