Theodore e il primo amore

di misimisi97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incontro ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** L'incontro ***


Sono le sei e trenta del mattino e la sveglia, come ogni giorno, suona per ricordarci che anche oggi è l’ora di andare a scuola. Meno male questo per me è l’ultimo anno … non ce la faccio veramente più.
Dal corridoio sentii la voce di mia sorella.

Phoebe:” Nessuno vada in bagno!! Devo truccarmi e farmi la doccia … sono indecentemente in ritardo stamattina!!”

(Solo stamattina ….) pensai sorridendo. Mentre mi alzavo per prendere i vestiti la mamma entrò in camera.

Anastasia: “Buongiorno Teddy!”

Sbuffo :” Mamma quante volte te lo dico di non chiamarmi Teddy …. È imbarazzante!”

La mamma rise di gusto.

A:” Tesoro mio ma Teddy è un nome così carino!”

Detto questo uscì non prima di avermi fatto una linguaccia. Alzai gli occhi al cielo. Appena scesi in cucina sentii il profumo della colazione di Gail. Amo quella donna. Papà era impegnato a leggere il giornale e la mamma mi stava versando del succo d’arancia.

A:” Tesoro non puoi monopolizzare il bagno!!! Anche tuo fratello Ted deve andare a scuola!!”

P:” Cinque minuti e sono pronta!! Lo giuro!!”

Tutti ci mettemmo a ridere.

Cristian:” Io non le crederei … l’ultima volta che ha detto così è uscita dopo mezz’ora …”

Mentre i miei parlavano del più e del meno io bevevo il succo d’arancia pensando alla partita di pallanuoto che avrei fatto oggi pomeriggio. Non vedevo l’ora.
Poco dopo stranamente Phoebe uscì dal bagno e appena arrivò in cucina ci fece una bella linguaccia.

P:” Male lingue!!!”

Tutti ci mettemmo a ridere … la nostra piccola Phoebe, sempre allegra  …
Mi alzai, le stampai un bacio sulla guancia e mi avviai in bagno per finire di prepararmi.
Mezz’ora dopo io e Phoebe eravamo seduti in macchina, Taylor ci stava portando a scuola. Mentre si andava notai che mia sorella era impegnata al telefono.

T:” Con chi stai parlando?!”

Phoebe nascose il telefono:” Con nessuno!!! Ma tu fatti i cavoli tuoi!!”

Mi girai indispettito. Lo sapevo che stava parlando con Matt il suo “ragazzo”. Era nella mia squadra di pallanuoto … non mi è mai stato molto simpatico, il tipico ragazzo da una botta e via … Se avesse toccato o fatto soffrire mia sorella l’avrei ucciso.

Taylor:”Ragazzi siamo arrivati!”

Scendemmo dalla macchina, lo salutammo e andammo a scuola. La campanella era già suonata quindi dovemmo subito andare ognuno nella propria aula.
Mi girai, salutai velocemente mia sorella e corsi in classe. Fortunatamente quell’arpia di Miss Smith non era ancora arrivata.
Mi misi seduto al mio banco e iniziai a discutere con i ragazza della partita di pallanuoto. Eravamo tutti carichi, non vedevamo l’ora di giocare. Il mio migliore amico Marc era il più entusiasta.

Marc:” Oggi spacchiamo il culo a quelli stronzi!! E oltretutto oggi nella corsia accanto alla nostra ci sono quelle di nuoto sincronizzato!!”

Tutti fischiarono tranne me. Non c’era nessuna ragazza in quell’istituto che avesse attirato la mia attenzione. L’anno scorso Melissa, la capo Cheerleader ci provava spudoratamente, ma io con altrettanta schiettezza le avevo fatto capire che non m’interessava. Da quel momento ogni volta che passavo davanti al gruppo delle cheerleader nessuna mi parlava … quanto sono strane le donne.
A un cero punto quell’arpia della nostra professoressa entrò.

Miss S. :” Ragazzi tutti a sedere che comincia la lezione!!” La sua voce era squillante e insopportabile. Mentre tutti ci sedevamo disse rivolta verso la porta :” Su forza che aspetti a entrare!!”

Dopo pochi secondi entrò in classe una ragazza. Era veramente bella. Piccola di statura, magra capelli rossi e due occhioni verdi.

Miss S.:” Ragazzi vi presento la vostra nuova compagna Isabella Miller.”

La ragazza teneva la testa abbassata. Era imbarazzatissima. Le ragazze vicino a me iniziarono a canzonarla sottovoce. Erano insopportabili.

Miss S:” Si sieda vicino a quel ragazzo moro, il signor Gray.”

La ragazza si avviò vicino a me e si sedette. Da vicino era ancora più bella. Aveva il nasino alla francese con qualche lentiggine. La sua carnagione era perfetta, molto chiara sembrava alabastro, per non parlare degli occhi. Quegli occhi erano magnetici, di un verde chiaro che andava mano a mano a scurirsi in prossimità della pupilla.
Inutile dirvi che non ascoltai una singola parola della professoressa durante tutta l’ora di lezione.
Appena suonò la campanella Isabella corse praticamente fuori dall’aula. Non ero riuscito a rivolgerle la parola, ma avevo notato che durante l’ora anche lei mi guardava di sottecchi. Dovevo assolutamente parlarci.
Quando arrivai a mensa lei non c’era, la cercai con lo sguardo per tutto il refettorio.

Marc:” Hey amico che guardi??”

Teddy:” No niente ….”

La ragazza che prima aveva preso in giro Isabella sghignazzò.
Jennifer, la ragazza più stronza di tutto il liceo. Quando ti prendeva di mira eri spacciato.
Quella ragazza era insopportabile

Jennifer:” Cercava la ragazza nuova … come si chiama …. Ah si .. Isabrutta” Tutti scoppiarono a ridere.

La guardai in cagnesco dopodiché  mi alzai e mi avviai in piscina. L’avrei rivista dopo, durante la partita dato che lei era il capo della squadra di quelle del nuoto sincronizzato, ma avevo bisogno di allontanarmi da lì.
Mi dava fastidio che insultassero quella ragazza …. Non la conoscevano nemmeno ed erano già pronte a prenderla di mira. Erano cose che proprio non sopportavo.
Mezz’ora dopo tutta la mia squadra di pallanuoto si trovava nella piscina. Eravamo tutti pronti, stavamo solo aspettando la squadra avversaria.
Mentre parlavo con Marc e i ragazzi entrarono nella stanza anche quelle del nuoto sincronizzato.
Con mia grande sorpresa c’era anche Isabella.

T:” Ragazzi torno subito!” Mia allontanai dal mio gruppo per andare da lei.

Si trovava in un angolo, distante da tutti e teneva le braccia incrociate. Ora che lo notavo era veramente magra.

Theodore:” Hey ciao!”

Isabella si voltò verso di me e sgranò gli occhi.

Isabella:” C-ciao..” Riuscì a balbettare. Era veramente timida questa ragazza e la cosa mi piaceva.

T:”Piacere io sono Theodore Gray, il tuo compagno di banco”

I:” Piacera Isabella Miller …”

Era minuscola in confronto a me.

T:” Vedo che sei nella squadra di nuoto sincronizzato … forte!”

Le dissi così ma non mi sembrava molto convinta … guardava l’acqua come se potesse mangiarla …

I:” Beh io ….”

Il suono del fischietto ci fece voltare entrambi.
L’allenatore ci voleva a bordo piscina.

T:” Isabella perdonami ma devo andare … comunque piacere di averti conosciuta … ci vediamo in giro …”

Lei arrossì violentemente.

I:” Ciao Theodore e buona fortuna!”

Le sorrisi poi mi voltai e andai verso bordo campo.
Mentre eravamo in piedi ad ascoltare l’allenatore non smettevo di fissarla. Era veramente bellissima.
Lei era sul bordo della piscina che scrutava l’acqua … era terrorizzata.
A un tratto notai che il gruppo delle ragazze di nuoto sincronizzato le si avvicinò. Tra loro c’era Jennifer. Stavano tutte ridacchiando quando a un tratto Jennifer andò verso di lei e le disse :” Allora pulcino spaesato che fai? Non ti butti?!”

Isabella indietreggiò. “N-no  i-io  n-non  r-riesco  a …”

Non riuscì a finire la frase che Jennifer la spinse.
Una volta in acqua iniziò a muoversi velocemente.

Jennifer:” Ma che fai?! Sei impazzita per caso?!”

Le ragazze la deridevano e la rabbia mi assalì. Tuttavia non capivo perché Isabella si agitasse così tanto in acqua.
L’allenatore mi si parò davanti e io non la vidi più.

Allenatore :” Allora ragazzi prestate attenzio …”

Improvvisamente si sentì un urlo.

“Oddio sta affogando!!! Sta affogando!!!!” 

Mi misi davanti all’allenatore e con orrore vidi che il corpo di Isabella andava verso il fondo della piscina …

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


In un secondo mi gettai in piscina e nuotai verso di lei.
Mentre scendeva verso il fondo con i capelli tutti sparpagliati sembrava una sirena. La presi per una mano e la tirai verso l’alto. Appena emersi insieme a lei nuotai verso la parte più bassa della piscina. La presi tra le braccia e salii i gradini portandola fuori dall’acqua. Immediatamente intervenne l’allenatore che la fece sdraiare e le praticò la respirazione bocca a bocca.
Ero di pietra.
Poco dopo Isabella si riebbe e sputò tutta l’acqua.

Allenatore:” Ragazzi ognuno torni alle proprie mansioni!! E’ un ordine!! Lo spettacolo è finito.”

Senza prestare attenzione a ciò che era stato detto mi avvicinai a Isabella.

T:” Isabella come ti senti?!”

La mia voce era ansiosa.

Isabella:” Beh … sono stata meglio …” Poi mi scrutò con quei suoi occhioni grandi. Cristo era bellissima.

I:” Sei stato tu a tirarmi fuori dall’acqua?!”

T:” Si … appena ho visto che stavi andando verso il fondo mi sono subito gettato …”

L’allenatore intervenne.
Allenatore:” Signorina Miller si può sapere che è successo ?!?”

I:” Nulla signore … sono solo scivolata …”

COSA?!?!?! SCIVOLATA?!?!
La guardai con gli occhi fuori dalle orbite e stavo per dire qualcosa ma, dal suo sguardo supplichevole, decisi che non sarei intervenuto … per ora.

T:” Professore se non è un problema preferirei accompagnare Isabella verso gli spogliatoi … la vedo ancora molto scossa …”

Il professore acconsentì.
Presi Isabella sotto braccio e lei divenne subito rossa come un peperone. Era molto timida.
Una volta che eravamo un po’ più distanti mi accostai a lei :” Si può sapere perché hai mentito?!?! Io ho visto quello che è successo e non è assolutamente vero che sei scivolata.”

Isabella non osava alzare la testa, continuava a guardarsi le mani.

I:” Non volevo creare scompiglio e non voglio che nessuno venga punito per colpa mia … non voglio dare spettacolo …”

Stavo per protestare quando lei si scansò.
Eravamo arrivati allo spogliatoio.

I:” Grazie mille per avermi salvata Theodore …”

T:” Non c’è di che!!” Volevo dire qualcos’altro ma ero impacciato. Poi mi accorsi che aveva i capelli sul viso e d’istinto, come faceva sempre mio padre con mia madre, le misi la ciocca dietro l’orecchio. Appena scostai i capelli intravidi che il collo era pieno di lividi.

Cazzo!!!

Lei, come un gatto a cui avevano tirato una secchiata d’acqua, si scansò subito e si riportò i capelli dov’erano.

I:” S-scusa  è  m-meglio che v-vada …” Balbettando corse negli spogliatoi e mi lasciò davanti alla porta sconcertato.
Ma che diavolo sta succedendo?!? Perché ha quei segni sul collo?!?

Allenatore:” Gray!!! Tempo scaduto!!!”

Mi girai e corsi verso la piscina, ma quel senso di angoscia non mi lasciò per tutto il giorno.
Appena arrivai a casa non considerai nessuno. Corsi subito su per le scale ignorando mia madre che mi chiamava e mi rinchiusi a chiave. Avevo bisogno di riflettere.
Che quella ragazza fosse un po’ strana lo avevo capito nel momento in cui aveva messo piede in aula … ma fino a questo punto proprio non pensavo.

Allenatore:” Signorina Miller si può sapere che è successo ?!?”
I:” Nulla signore … sono solo scivolata …”

Per quale cazzo di motivo aveva mentito?!? Perché non ha detto niente a quelle stronze che ,tra parentesi, se l’erano filata appena era riemersa dall’acqua?! Al solo pensiero ribollii di rabbia.
Ma soprattutto cos’erano quei segni?!? Appena si è accorta che li avevo visti si era subito allontanata.
Mentre rimuginavo sentii bussare alla porta.

T:” Non voglio essere disturbato!!!”

Cristian:” Non importa entro lo stesso.”

Appena entrò mi scrutò. Venne verso di me e si mise seduto sul letto.
C:” Che c’è ometto?”

T:” Nulla papà …”

Papà mi guardò divertito.
T:” Theodore lo so che c’è qualcosa che non va … ti si legge negli occhi …”

Era così evidente!?
Mi spostai sul letto a disagio.
C:” A me puoi dire qualsiasi cosa … lo sai …”

Ci riflettei per un momento. Cavolo era mio padre ed era l’unico in grado di potermi aiutare …

Iniziai esitante:” Oggi a scuola è arrivata una ragazza nuova …”

Aspettai che dicesse qualcosa ma non fece nulla. Rimase in attesa, così continuai.

T:” E’ molto bella … anzi troppo solo che … non lo so ha qualcosa che non va …”

C:” Perché dici questo?”

T:” Stamattina eravamo in piscina e un gruppo di ragazze l’ha spinta in acqua, pensavo sapesse nuotare e invece è quasi affogata … al professore non ha voluto dire nulla … ha detto che si è trattato di un incidente.”

Mio padre era senza parole.

C:” Ma com’è possibile …”

T:” E non è tutto …”

Mio padre mi guardò con gli occhi sgranati.
T:” Mentre l’accompagnavo nello spogliatoio mi sono accorto che dietro al collo aveva una scia di lividi … io penso che qualcuno la stia picchiando …”

Mio padre rimase ammutolito.
T:” Papà che hai?!”

C:” Niente Teddy … niente …”

Rimase un attimo in silenzio, poi prese il BlackBerry e digitò un numero.

C:” Welch avrei bisogno immediatamente delle informazioni su una persona …”

Un attimo di pausa.
C:” Il suo nome …” Mi guardò per sapere la risposta.

T:”Isabella Miller!”

C:”Isabella Miller! Mhhh … entro quanto? Perfetto !! Grazie Welch!”

Chiuse la telefonata.
C:” Tra dieci minuti vieni nel mio studio.

T:” Va bene!”

Detto ciò mio padre uscì. Talvolta è un privilegio essere il figlio di Cristian Gray.
Mentre attendevo che passassero dieci minuti andai in cucina.
Gail era al bancone che cucinava.

T:” Che c’è di buono per stasera??”

Gail:”Insalata di pollo!!”

Buona … meno male pensavo qualche brodo.
T:” Vorrei farmi una spremuta d’arancia …”

Gail mi sorrise in modo affettuoso.
G:” Ho comprato un succo all’arancia, è nel frigo ..”

Lo presi, mi riempii il bicchiere e lo bevvi …  avevo bisogno di rinfrescarmi le idee. Dopo poco m’incamminai verso l’ufficio di mio padre.
Appena arrivai davanti alla porta bussai. Ero teso, volevo sapere chi era questa Isabella Miller …

C:” Avanti!”

Aprii la porta, mio padre stava facendo su e giù per la stanza con aria preoccupata …
Non mi guardò quando attraversi lo studio e mi misi a sedere, continuava a camminare. Cattivo segno. Appena aprii la posta per vedere le informazioni di Welch mi si gelò il sangue.

Cazzo …

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