Nightmares

di itzmadh
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Thanks Vegeta ***
Capitolo 2: *** Why are you doing? ***
Capitolo 3: *** You are beautiful, Bulma ***



Capitolo 1
*** Thanks Vegeta ***


Un ennesima nottata passata a piangere nel letto per colpa di Yamcha e delle sue mille ragazze che si portava appresso oltre a me. Aver scoperto che mi tradiva era stata la cosa più brutta al mondo. Perché a me? Insomma.. Ci conoscevamo da quando avevamo 16 anni.
Nel mentre ero immersa nei pensieri, non sentii l'arrivo di qualcuno ma nemmeno il caffè scorgere dalla tazza.
'' Donna, svegliati dal tuo momento di trance e guarda cosa stai combinando '' solamente allora, dopo aver sentito la squillante voce di Vegetta, mi scossi tutta, rendendomi conto solamente adesso del guaio che avevo combinato.
Imprecai tutti i santi e mi pulii la mano con lo straccio portandomi il polso contro la fronte, sospirando più stanca che mai. Si, perchè ero stanca di tutto, ma sopratutto di Vegeta.
Mi girai, nervosa più che mai, sbattendo la mano con lo straccio sul tavolo ma Vegeta rimaneva sempre impassibile nel mentre beveva la sua tazza di caffè.
'' Smettila di chiamarmi Donna, o giuro che quello che è successo al caffè capiterà anche a te '' parlai con tono di voce alto, forse fin troppo alto, e me ne andai da quella stanza, rimanendo un Vegeta lì, scosso dal mio tono di voce usato e dalla lacrime che era fuoriuscita.
Ritornai in camera buttandomi sul letto, nascondendo il viso nel cuscino ma improvvisamente sentii un qualcosa andare contro il vetro. Così, allarmandomi di ciò, mi alzai e mi asciugai le lacrime aprendo di colpo la finestra e notai una persona che volevo dimenticare. Che ci faceva qui Yamcha?
Lo vidi saltare ed entrare nella stanza, subito indietreggiai a quel suo gesto e deglutii, '' Cosa ci fai qui Yamcha? Ti ho ripetuto e sottolineato che non volevo più vederti '' il mio tono di voce era così.. Triste, spezzato dalle lacrime per quello stupido cretino.
'' Bulma mi dispiace, non volevo tradirti, io amo solo te'' mi afferrò le braccia con forza, non riuscivo a liberarmi.
Scossi il capo cercando in ogni modo di liberarmi ma non ci riuscii, '' Lasciami Yamcha e vattene! '' ma lui era così testardo da non volermi lasciare, anzì mi fece cadere sul letto e me lo ritrovai addosso.
Mi dimenai, gli davo i pugni sul petto, ma più facevo ciò e più lui cercaa di spogliarmi. Piangevo come una cretina nella speranza che tutto ciò finisse e, non so per quale miracolo, sentii la porta aprirsi con forza.
Non vedevo chi era, sentivo solo dei grandi rumori, ma lui non c'era più sopra di me. Mi rannicchiai su di me coprendomi il viso.
Improvvisamente sentii una voce. Era la voce di.. Vegeta. Che mi avesse salvata lui?
Riaprii gli occhi e ormai non c'era più nessuno. Mi alzai e mi aggiustai le bretelle del reggiseno e indossai la maglia che avevo poco fa, uscendo dalla stanza, scorgendo il lontanza Vegeta.
Corsi da lui e, con non so quale coraggio, lo fermai per un braccio facendolo girare di colpo, ma non appena vide me, si girò di spalle riprendendo a camminare.
'' Non so perché l'hai fatto ma.. Grazie '' lui si fermò, ma non si girò.
'' Non credere che l'abbia fatto per te. Sul mio pianeta le donne devono essere rispettate. '' detto ciò, fece ritorno nella sua stanza, mentre io rimasi lì, nel corridoio, ferma, a sorridere, sentendo il mio cuore riprendere a battere forte.
Ma subito tornai sui miei passi, scuotendo il capo e a pensare che non potevo MAI innamorarmi di uno scimmione.. O forse sì..?

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Capitolo 2
*** Why are you doing? ***



Stavo pensando ancora alla serata precedente. Davvero Vegeta mi aveva salvato? Era una cosa che non riuscivo a.. Capire.
Eppure mi rendeva felice sapere che lui, il principe spietato dei sayan, mi abbia salvato da Yamcha.
Cacciai un sospiro piuttosto felice mentre giravo nella tazza il cucchiaino per mischiare il caffè con lo zucchero, guardando un punto preciso del muro, come se fossi incantata da qualcosa ed è proprio in quel preciso istante che fece il suo ingresso colui che stavo pensando da stamattina, Vegeta.
“ Buongiorno! ’’ dissi con un tono felice e sorridente, anche se sapevo che lui non avrebbe mai ricambiato. Si sarebbe messo seduto sulla sedia, con lo sguardo freddo e da duro. Ma quella mattina.. Era diverso.
Si poggiò con una mano allo schienale della sedia mentre portava l’altra sul fianco, mugolando per il dolore. Preoccupata, allarmata, mi alzai dalla sedia avvicinandomi a lui togliendogli la mano in modo da poter guardare cosa avesse.
“ Mio dio, Vegeta! Hai una ferita enorme! ’’ cercai di aiutarlo ma lui si scostò, per il suo solito e maledetto orgoglio.
“ Non ho bisogno d’aiuto donna! ” aveva un tono di voce debole e non era il momento di fare l’orgoglioso.
Così portai il suo braccio intorno al mio collo e proseguii andando verso il piano di sopra fine ad arrivare alla camera, che era ormai la sua. Lo feci poggiare sul letto, aiutandolo e andai a prendere il kit medico.
Ritornai da lui inginocchiandomi davanti al letto, bloccandolo quando cercò di rialzarsi dal letto. Lo guardai malissimo e si stette lì, fermo, spostò addirittura la mano!
Presi l’ovatta e il disinfettante e iniziai a passarlo sulla ferita, ma piano, non volevo fargli male.
“ Come ti sei procurato una ferita del genere? ” non sentii nessuna risposta, come sempre, non mi parlava mai se non riguardavano le sue cose, “ Se è successo nella Gravity Room giuro che..” non mi fece finire di parlare che mi interruppe dicendo “ Perché mi stai aiutando? ” quasi fui sorpresa di quella risposta.
Anzi, ero persino io sorpresa del fatto che lo stessi aiutando. Ma sorrisi continuando a mendicargli la ferita, coprendola con la fascia, guardandolo poi negli occhi dicendo, “ Diciamo che sto solo ricambiando il favore ” mi alzai da terra prendendo il kit da terra e stavo per andarmene quando sentii qualcuno fermarmi per il polso e il mio cuore perse un battito. Mi girai e vidi un Vegeta girato di spalle, per l’imbarazzo di ciò che stava per chiedere.
“ Rimani qui con me. ” sgranai gli occhi non credendo a ciò che aveva appena detto.
“ C-Come scusa? ” avevo sentito ma volevo farglielo ripetere un’altra volta, cosa che non fece.
“ Insomma donna, non farmelo ripetere due volte! ” risi a quel suo essere arrabbiato e poggiai il kit sul comodino sedendomi sul bordo letto, guardando Vegeta steso, dolorante ma non abbattuto. Guardava il soffitto spensierato ma con quel leggero rossore posto sulle guance. Era così maledettamente carino..
A quel pensiero scossi il capo arrossendo di colpo e abbassai lo sguardo non sapendo cosa dire. Insomma.. Di cosa potevamo parlare io e lui?
“ Ti piacciono le stelle? ” mi risvegliai dai miei pensieri a quella sua domanda piuttosto strana ma subito risposi.
“ Sì, mi sono sempre piaciute.. Da piccola mi mettevo con il telescopio e le osservavo da lontano.. ” sorrisi a quei pensieri guardando Vegeta che anche lui stava guardando me, così si alzò lentamente con il busto in modo da potermi stare affianco, ma senza rivolgermi lo sguardo, anzi, guardava in basso.
Abbassai di conseguenza lo sguardo anch’io, guardando le sue mani strette. Come erano grandi, dovevano essere davvero forti..
“ Come mai mi hai chiesto di.. ” non ebbi il tempo di finire la frase che sentii le sue possenti labbra posarsi sulle mie.
Cosa stava succedendo? Cosa stava facendo?
Perché non lo staccavo da me? Ma soprattutto.. Perché il mio cuore stava battendo così forte?


Angolo autrice:
Hola a todo el mundo!!
Dato che oggi è San Valentino e sono sola come un cane, ho aggiornato il capitolo mettendo un qualcosa di piccante!!
Insomma, dovevo come regalo!!
Spero possiate lasciare qualche recensione, giuro che non vi mordo, sono buona!

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Capitolo 3
*** You are beautiful, Bulma ***



Quel bacio. Mi stava mandando in paranoia. In confusione.
Da quella sera non ci siamo più parlati.
Mi staccai dalle sue labbra e lo guardai, arrossendo più che mai ed anche lui era ormai arrossito ma l’unica cosa che feci fu scappare come una bambina.
Scossi il capo per ritornare alla realtà. Mi ero incantata a guardare quel maledetto aggeggio fuori uso della Gravity Room e non l’avevo ancora aggiustato. Ora Vegeta mi ucciderà. Almeno avrà una scusa per parlarmi, però la colpa era solo mia. Io ero scappata dal quel bacio, anche se mi era piaciuto. Ed anche tanto.
Così, decisa più che mai, mi alzai dalla sedia, lasciando scivolare dalle mie spalle il camice da lavoro andando alla ricerca di Vegeta anche se già sapevo dove si trovava.
Ma improvvisamente andai a sbattere contro qualcosa, o qualcuno, cadendo di peso a terra. Imprecai a bassa voce, alzando lo sguardo e incontrai quello cupo e serio di Vegeta. Mi impietrificai. Non sapevo cosa dire, cosa fare, ma subito tornai in me e mi alzai, prendendolo per il polso prima che potesse dire qualcosa e lo dirai nella sgabuzzino, dove potevamo stare soli.
Aspetta, veramente avevo fatto di tutto per stare soli? Ero sorpresa dal mio stesso gesto. Scossi il capo e guardai Vegeta che era scocciato al massimo.
“ Perché mi hai baciato? ” fu l’unica cosa che dissi e vidi lui impietrificarsi, non disse nulla. Ma perché?
“ Tanto sei scappata a gambe levate, che ti importa?! ” lo disse con un tono di voce alto e arrabbiato da farmi rabbrividire e indietreggiare. Ma mi feci forza e, non so come, mi avvicinai a lui, portando le mani sul suo viso e premetti le labbra sulle sue.
Un gesto da far rimanere Vegeta spiazzato e una me confusa. Ma sentii ricambiare il gesto. Le sue mani si poggiarono sui miei fianchi iniziando a baciarmi con più passione e foga, spingendomi contro la parete dello sgabuzzino, facendo cadere dei scatoli da sopra le menzole creando un forte trambusto ma non c’è ne fregò più di tanto, anzi continuammo quel bacio pieno di foga.
Ma non era né il momento né il posto giusto a farlo. Così mi fece scivolare dalle sue braccia, con un suo piccolo e visibile sorriso sul suo volto, ricambiandolo anche io.
Ero contenta di quel bacio. Mi aveva fatto sentire a casa, quelle sue labbra calda e possenti, Dio, e che cosa era.
Uscimmo entrambi dallo sgabuzzino e mi aggiustai la polo bianca che indossavo, facendo finta di nulla su ciò che era appena accaduto. Ora non vedevo l’ora che continuassimo quello che avevamo interrotto.
 
Era ormai sera, io stavo in camera mia ad aggiustarmi la vestaglia semi trasparente mentre mi sedevo sul letto. Stavo ammirando le stelle, ero così applicata a guardarle da non sentire la porta aprirsi e chiudersi poco dopo.
Improvvisamente, mi distrassi dai miei pensieri per delle labbra calde poggiarsi sul mio collo freddo. Rabbrividii e mi girai notando Vegeta. Sorrisi e gli lasciai dei piccoli baci sulle labbra dicendo poi.
“ Perché lo stai facendo? ” sussurrai guardandolo negli occhi. Lui anche mi stava guardando.
Avevo uno sguardo serio ma allo stesso tempo addolcito. Era imbarazzato da ciò che stava facendo.
“ Perché sei bella, Bulma. ” sbaglio o aveva appena detto il mio nome?
Sorrisi contenta e tornai a baciarlo, facendolo stendere all’indietro sul letto. Ci aspettava una lunga notte.

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