Un parto diffilcile

di misimisi97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo1 ***


Ormai ero entrata nel nono mese, il piccolo Teddy sarebbe nato a momenti. Io e Cristian non vedevamo l’ora.

Tuttavia era un periodo che, al minimo sospiro mio marito andava in allarme. Mi aveva già fatto preparare la valigetta per il ricovero al settimo mese e tutte le sere teneva i vestiti pronti sulla sedia accanto al comodino nel caso durante la notte mi si fossero rotte le acque. Il mio dolce maritino maniaco del controllo.
Erano le sei di mattina e non riuscivo a dormire, ormai ero veramente ingombrante e girarsi nel letto per trovare una posizione più confortevole era diventato impossibile. Quindi mi alzai, mi misi la vestaglia e andai al piano di sotto.

Appena vidi sul tavolino del cibo mi venne la nausea. Gli ultimi mesi, proprio a causa di questo motivo, sono stati una perenne battaglia. Ogni cosa che mangiavo la rimettevo poco dopo, quindi ero arrivata a un punto che rifiutavo di mangiare perché non ne potevo più.


Ogni sera era una discussione, fortunatamente l’essere incinta mi teneva al riparo dalle mani che prudevano di mio marito. In condizioni normali mi avrebbe sicuramente sculacciata, ma ora sia perché stare seduta bocconi sulle sue ginocchia era impossibile, sia per il bambino, non l’aveva più fatto.
Al pensiero di quelle sere selvagge mi venne un po’ la nostalgia. E pensare che all’inizio ero spaventata per queste cose.
Mentre pensavo tra me e me sentii mio marito urlare dalla camera.

Cristian:” Anastasia!!!!”

Il solito. Tutte le volte che non mi vedeva a letto andava nel panico.

Anastasia:” Tesoro sono in cucina!”

Un secondo dopo mi raggiunse. Aveva i capelli scarmigliati e indossava solo i pantaloni della tuta. Era davvero sexy.

C:” Ana ti prego torna a letto, sono ancora le sei del mattino e tu devi riposare!”

Senza fare storie, tanto sarebbero state inutili contro il mio maritino dispotico, salii nella camera con lui.
Appena si arrivò a letto mi sdraia accanto a lui e iniziai a baciarlo.

C:” Hey …” Cristian mi sorrise dolcemente ricambiando i baci, poi scese verso la pancia.

C:”Teddy papà ti aspetta con ansia, sbrigati a uscire che vogliamo vederti tutti!”

In risposta a ciò che Cristian aveva appena detto Teddy iniziò a scalciare. Il mio ometto. Sicuramente sarebbe stato tutto suo padre.

A:”Penso che anche lui non veda l’ora di uscire …”

C:” Già lo penso anche io …. Ma ora dormi!”

Sbuffai … in realtà avevo voglia di altro …
Gli misi una mano sulla coscia e piano piano risalii.

A:”Tesoro in realtà vorrei fare altro …”

Prima che potessi anche solo sfiorarlo Cristian mi bloccò la mano.

C:” Ana devi riposare io non voglio che tu ti stanchi. “

Misi il broncio.

A:” Ma perché no?!”

Cristian rise, mi baciò e poi si accoccolò accanto a me stringendomi tra le sue braccia.

C:” Non hai idea di quanto ti desideri Mrs  Gray ma ultimante oltre a non mangiare, dormi pochissimo e ,dato che a momenti potresti mettere alla luce nostro figlio, voglio che tu non sia affaticata, quindi senza discutere, dormi!!”

Alzai gli occhi al cielo.

C:” Guarda che anche se non ti vedo lo so che hai alzato gli occhi al cielo …”

Ridacchiai :” E cosa farai alla tua mogliettina disubbidiente??”

C :” Lo vedrai tesoro … lo vedrai …”

Verso le dieci ci mi risvegliai. Aveva ragione Cristian, dormire un po’ di più avrebbe fatto bene a me e a puntino, che ormai tanto puntino non lo era più …
A quel pensiero sorrisi. Che bello tra poco avrei potuto tenere tra le braccia nostro figlio.
Quando mi voltai per alzarmi notai che sul comodino c’era un biglietto.

“Tesoro sono andato a lavoro, cercherò di tornare il prima possibile. In cucina Gail ti ha già preparato la colazione. Ti prego vedi di mangiare qualcosa. Ci vediamo appena torno.
Sempre tuo…                                                                                                               
                                                                                                                                                 Tuo marito”

Quanto amavo quell’uomo.
Poco dopo scesi per fare colazione. Come al solito non mangiai quasi nulla e quel poco che ingerii mi fece venire subito il volta stomaco.
Corsi velocemente in bagno e d’istinto chiusi la porta a chiave. Rigurgitai tutto ciò che avevo mangiato. A un certo punto qualcuno bussò alla porta.

Gale:” Anastasia state bene??” La sua voce era preoccupata.

No non stavo bene, mi veniva ancora voglia di vomitare la testa mi girava fortissimo.

G:” Anastasia rispondete!!” Ora Gale iniziò a bussare forte.

G:” Vi prego aprite la porta.”

A un certo punto mentre cercavo di rimettermi in piedi sentii un liquido tra le cosce.

A:”Oddio mi si sono rotte le acque …”

Gale sembrava stesse per buttare giù la porta.

G:” Mrs Gray la prego mi faccia entrare potrebbe sentirsi male!!!”

Troppo tardi, la porta era lontana dal water e io non riuscii ad arrivarci.
Un giramento di testa fortissimo mi annebbiò la vista e tutto divenne buio.

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Non so per quanto tempo rimasi addormentata. So solo che mi risvegliai a causa di una violenta botta.
Alzai la testa e vidi che Cristian aveva sfondato la porta del bagno.

Cristian :”Porca puttana Ana!!”

Venne di corsa da me.
C:” Quante maledette volte ti ho detto di non chiuderti a chiave nel bagno?!?!”

Avrei voluto ribattere dicendo che non era una cosa che succedeva così spesso, ma evitai.

Anastasia:” Cristian ti prego devi portarmi all’ospedale … mi si sono rotte le acque”

C:” Non preoccuparti sta già arrivando un’ ambulanza.”

Cristian mi prese subito in braccio e mi portò al piano di sotto. Gail era seduta su uno sgabello che si contorceva le mani. Appena mi vide mi venne subito incontro.

Gail:” Oh Ana cara mi sono spaventata tantissimo quando ho visto che non rispondevate più!”

Anastasia:” Gail grazie mille, davvero senza di te non so come avrei fatto ..”

Cristian dopo avermi depositato sul divano iniziò a fare su  e in giù per il corridoio.
L’ambulanza tardava nell’arrivare.

Cristian:” Per quale cazzo di motivo ci mette così tanto …”

Stavo per rispondergli quando a un tratto sentii un dolore intenso alla pancia. Mi piegai in due e appena Cristian mi vide sbiancò.
Venne subito verso di me.

C:” Ana sdraiati tra poco l’ambulanza sarà qui ..”

In quel momento mi ricordai la valigetta e anche se iniziavo a sentire le prima contrazioni, invece di dargli ascolto tentai di alzarmi.

A:” Non posso devo andare a prendere la valigetta!”

Cristian mi guardò in cagnesco.
C:” Per una volta puoi darmi ascolto cazzo!? La valigetta te la prendo io e tu non ti muovi di qui!!”

Non gli risposi. Lo sapevo che era nel panico.
Sentii un’altra contrazione. Cavolo quanto erano dolorose.
Un secondo dopo gli assistenti dell’ambulanza entrarono in casa, mi caricarono sulla barella e mi portarono verso l’ospedale.
Appena arrivai trovai Grace e suo marito. Furono i primi ad arrivare seguiti dal mio patrigno.

Grace:”Tesoro stai tranquilla andrà tutto bene!” Mi disse mentre mi mettevano nella mia stanza.
Cristian si mise accanto a me e mi prese la mano. Era più lui a tremare che io.

Anastasia :” Tesoro stai tranquillo …”

Cristian mi guardò storto.
C:” Ti ho trovato svenuta nel bagno dopo che hai rimesso tutta la colazioni. Sono tre mesi che non mangi come cristo comanda e tra poco partorirai mio figlio … dimmi Mrs Gray come pensi possa stare tranquillo?! In questo momento non ho il controllo su niente e la cosa mi manda fuori di testa cazzo!!”

Alla parola controllo sorrisi. Il mio maritino.
Le prime ore in ospedale non furono così dure. La situazione era stazionaria e le contrazioni erano poche e molto distanti l’una dall’altra. Purtroppo però durante la notte anche la mia forza di volontà venne meno.
Il dolore era sempre più acuto e più forte e a ogni contrazione mi mancava il respiro.
A un tratto non ce la feci più e scoppiai a piangere.

C:” Ana tesoro stai calma …” Mi mise una mano sulla schiena e con l’altra mi massaggiava la pancia.”

A:” Fa m-male …” Stavo praticamente singhiozzando.

A un certo punto la dottoressa Greene entrò nella mia camera.
“Mrs Gray dovrei visitarla … signor Gray la pregherei di uscire …”

Cristian, contro voglia, mi lasciò un attimo con la dottoressa affinché potesse vedere come andava con il travaglio.
Appena ebbe finito uscì e si fermò sul ciglio della porta a parlare con Cristian. Ero talmente stremata che non riuscii nemmeno a dire che volevo sapere cosa stesse dicendo, tuttavia cercai di capire di cosa parlavano.

Dott. Greene:” Signor Gray la situazione non è delle migliori … sua moglie non è ancora dilatata e alla lunga il bambino potrebbe andare in sofferenza …”

Cristian era bianco cadaverico.
C:” Come intendete procedere?”

Dott. Greene:” Se Anastasia entro qualche ora non farà progressi credo sarà necessario ricorrere al cesareo”

A quelle parole andai nel panico.
Iniziai a piangere e appena Cristian mi vide corse subito da me.

C:” Tesoro che succede?! Senti qualcosa?!”

Ero inconsolabile e dolorante. Non ne potevo più.
A:” Io non lo voglio il cesareo”

Appena dissi quelle parole il suo volto si rabbuiò.
C:” Ana non sei tu a decidere … se la situazione non migliora lo dovremo fare è per il bene del …”

A :” No No E NO!!!”

Non volevo andare sotto i ferri, era escluso.
Cristian si alzò e iniziò a fare il giro della stanza.

C:” E’ inutile che tu faccia così Ana … si tratta del bene tuo e del bambino cazzo!!”

Mentre mi sgridava per la mia testardaggine le contrazioni continuavano ad arrivare ed erano sempre più intense … sarebbe stata una lunga nottata.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Faceva male ovunque. Un dolore indescrivibile.
Ero seduta su una palla di gomma gigante, quelle che usano per fare ginnastica. Christian era dietro di me che mi sosteneva. Con una mano mi accarezzava la schiena e con l’altra mi teneva la mano.
Ecco che arrivava una contrazione. Contavo mentre stringevo la mano di mio marito.

Christian era disperato :” Ana ti prego, ti supplico facciamo il cesareo!! Sono ore che stai soffrendo!!”

Ero distrutta, avevo pianto talmente tanto che mi erano finite le lacrime, singhiozzavo e basta …
A:” Ti prego aspetta anco ….”

Quella contrazione inaspettata mi tolse il respiro.
Christian si chinò su di me e mi tenne stretta mentre aspettavamo che il dolore passasse.

C:” Anastasia sei tremendamente cocciuta …. Per una cazzo di volta dammi retta porca puttana …”

Era arrabbiato. Ma la sua non era solo rabbia. Era un misto di preoccupazione, paura, ansia.
Io non volevo arrivare al cesareo, ma piano piano mi rendevo sempre più conto che la situazione mi stava sfuggendo di mano, non so per quanto altro tempo avrei retto.

A:” Tesoro ti prego ho bisogno di rimettermi sul lettino … non ce la faccio a stare così …”

Christian molto delicatamente mi prende in braccio e mi depone sul lettino, dopodiché si mette seduto accanto a me e mi prende la mano.

C:” Ana con un cesareo non avresti bisogno di soffrire così tanto …”

A:” Christian tu .. tu non capisci …”

Christian si alzò … era infuriato …
C:” AH IO NON CAPISCO?!?!?!  Ana sei per caso impazzita?! Rischierai di perdere la vita se continuerai a fare la cocciuta porca miseria!!!”

La sua rabbia mi fece venire voglia di piangere … era un momento così difficile per me … ogni madre sogna di mettere al mondo suo figlio nel modo più naturale possibile … perché lui non lo capiva.
Iniziai a piangere sia per i suoi modi, sia per il dolore …
Appena se ne accorse venne subito da me, mi prese la mano e iniziò a baciarla.

C:” Scusa … scusa … scusa ..” A ogni bacio una scusa finché non sentii un singhiozzo.
Stava piangendo!!

A:” Tesoro …”
Lui mi guardò, aveva le lacrime agli occhi … sembrava spiritato …

C: “Ti prego, ti prego fai il cesareo …”

Stetti qualche minuto in silenzio … poi parlai.
“Ancora un’ oretta … se entro un’ora la situazione è sempre quella ti giuro che farò il cesareo …”

Speravo di non dover arrivare a tanto.
Christian mi guardò con uno sguardo truce.
C:” Un’ora Mrs Gray! E se entro quell’ora non cambia niente ti ci porto io in sala operatoria.”

Detto questo mi prese la mano e rimase in silenzio.
Dopo un’ora la situazione non era affatto migliorata. I dolori erano sempre più forti, tuttavia non ero abbastanza dilatata. Tutti gli infermieri del reparto erano preoccupatissimi. Anche la mia famiglia e la famiglia di Christian che erano venuti in ospedali erano in apprensione.
Christian stava quasi impazzendo, quando a un certo punto la porta della mia stanza si spalancò. Era la dottoressa Greene.

“Mrs Gray, il suo travaglio dura da quindici ore. Le contrazioni sono rallentate, nonostante l’ossitocina. Dobbiamo fare il cesareo: il bambino è insofferenza.”

“Era ora” ringhiò Christian.

Alla fine abbandonai l’idea di fare un parto naturale. Puntino era in pericolo quindi non importava più quello che volevo io. Prima veniva lui.
I dottori mi spostarono subito in sala operatoria.

Christian si posizionò dietro la tenda con me mentre procedevano al cesareo.
Ero esausta, pensai di non potercela più fare. Christian era tesissimo.

“Ti amo” sussurrai.

“Oh Ana” singhiozzò “Ti amo tanto anch’io”

Procedettero con il taglio. Fu una sensazione stranissima. Sentii una pressione alla pancia mai provata prima. Christian, per quanto fosse spaventato, guardò la scena affascinato.

Dopo poco venne alla luce mio figlio.

Theodore Raymond Gray.

Io e Christian eravamo al settimo cielo.
Il bambino era bellissimo. Mentre lo guardammo piangemmo entrambi. Fu un’emozione indescrivibile.
Purtroppo però Theodore doveva essere visitato quindi la dottoressa lo prese con se e io e Christian venimmo spostati nella mia camera.
Appena arrivai tutta la famiglia ci fece le congratulazioni. Erano tutti entusiasti.
Kate, Mia, Grace e mia madre piangevano di felicità mentre tutti gli uomini di casa abbracciarono Christian.

Elliot:” E bravo il mio fratellino!!”

Christian lo guardò sorridendo. Era al settimo cielo.
C:” Alla fine siamo riusciti a convincere questa testa dura!”

Dicendo ciò si avvicinò al mio lettino, si chinò e mi baciò con tenerezza le labbra.

“Anche se mi farai morire un giorno per la tua cocciutaggine grazie Ana …”

A quella confessione sussultai. Era così disarmante mio marito talvolta.

Mia:” Ragazzi lasciamo i piccioncini da soli … vorranno un po’ d’intimità!”

Dettò ciò mi strizzò l’occhio. Amavo Mia. In poco tempo la stanza si svuotò e io e mio marito rimanemmo da soli.
Christian si mise seduto nel letto accanto a me.
Ci guardammo per qualche secondo … poi lui parlò.

C:” Io Anastasia non so cos’avrei fatto senza di te … mi hai portato via dalle tenebre e mi hai ridato la vita e ora siamo qui, io, tu e il nostro bambino … non hai idea di quanto ti ami in questo momento …”

Gli sorrisi.
A:” Ti amo anche io signor cinquanta sfumature …”

Detto questo feci uno sbadiglio degno da premio oscar. Ero esausta.
Christian sorrise.

C:” E ora, dopo queste confessioni, devi dormire Mrs Gay … stanotte è stata micidiale …” Dicendo questo impallidì.

Penso che non se la dimenticherà mai.

Volevo ribattere come al solito, ma mi resi conto che aveva ragione … avevo bisogno di riposare.
Mi sdraiai sul letto, gli tenni la mano mentre Christian mi accarezzava la testa e chiusi gli occhi, pensando che tra qualche ora avrei tenuto tra le braccia il mio bambino.

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


Appena mi risvegliai notai che la stanza era piena di fiori. Inizialmente non mi ero accorta di quanti ce ne fossero, ma ora che li osservavo meglio erano tantissimi.

Christian:”Mrs Gray ha deciso finalmente di risvegliarsi …”

Mi voltai e vidi il viso radioso di mio marito che mi sorrideva.

C:” Come ti senti …?”

Anastasia:” Ora molto meglio tesoro”

Piano piano mi puntellai sui gomiti e mi misi seduta. Appena Christian vide cosa stavo facendo scattò subito in avanti per aiutarmi.

C:” Ana ti prego fai attenzione …”

Alzai gli occhi al cielo e lui sorrise.
C:”Non sfidarmi Mrs Gray perché potrei dare spettacolo anche in ospedale …”

Lo guardai come se fossi indignata.
A:”Non oseresti …”

Christian inarcò un sopracciglio … il mio maritino con le mani che prudono.
Pochi secondi dopo la porta si aprì ed entrò un infermiera con un carrellino da cui provenivano i lamenti di un neonato. Il mio cuore iniziò a battere all’impazzata.

Infermiera:” Mr e Mrs Gay ecco vostro figlio, è un bambino bellissimo … complimenti!”

Dettò ciò l’infermiera prese mio figlio e me lo mise tra le braccia. Appena accostai il mio piccolo al seno smise subito di piangere.
Christian ci guardava affascinato.

Infermiera:” Vi lascio da soli …” Detto ciò si congedò senza prima aver lanciato uno sguardo a mio marito … ormai era una routine.

A:” Amore vuoi prenderlo tu?”

Christian si avvicinò sorridendomi. Prese Theodre in braccio e iniziò a cullarlo. Il piccolo si addormentò subito tra le braccia di Christian.
Quella a cui stavo assistendo era una visione perfetta.
Lentamente calde lacrime iniziarono a rigarmi il volto.

Christian mentre cullava il bambino si girò e mi vide. In quel momento non ci fu bisogno di parlare. Si avvicinò, si sedette sul letto e mi strinse forte a se. Ora eravamo veramente una famiglia.
Dopo poco tempo qualcuno bussò alla porta.

Christian andò ad aprire e piano piano la stanza si riempì.

Kate si avvicinò al mio letto, si sedette sul bordo e accarezzò la testina di Teddy.

Kate:” Oh mio Dio Ana … hai fatto una creatura meravigliosa …” Aveva le lacrime agli occhi.

Le strinsi forte la mano.
C:”Ti voglio bene Kate”

K:”Anche io Ana … anche io …”

In pochissimo tempo il bambino passò tra le braccia di tutti. In quel momento ero la persona più felice del mondo insieme a mio marito anche se, nonostante il momento, non riusciva comunque a rilassarsi.
Era tesissimo perché aveva paura che Teddy si facesse male.

C:”Ragazzi direi che per oggi può bastare … il bambino ha bisogno di mangiare”

Kate da lontano sbuffò e Christian fece finta di niente.
Grace  che teneva Teddy in braccio me lo portò. Stava piangendo dalla commozione.

G:”Oh Ana” Disse passandomi Theodore in braccio. “Ci hai rese le persone più felici del mondo … non saprò mai come ringraziarti …”

La guardai sorridendole e sforzandomi di non piangere. Ero contentissima.
L’infermiera entrò nella stanza e ci disse che era l’ora della pappa per il piccolo. Appena uscì, dopo aver controllato come stessi, iniziò a salirmi l’ansia.
Avrei dovuto allattare mio figlio. Deglutii lentamente e tenendo Theodore con un braccio, con la mano libera iniziai a sganciarmi la camicetta davanti ai presenti.

Appena Christian mi vide balzò in piedi.
C:”Direi che è arrivato il momento che usciate … Ana ha bisogno di privacy …”

A:” Christian è una cosa naturale non imp …”

Christian mi fulminò con lo sguardo e capii che sarebbe stato meglio se fossi stata zitta. Il solito dispotico.

Elliot:” Il nostro babbino è geloso …” disse facendomi l’occhiolino.

C:”Elliot direi che per te è arrivato il momento di prendere una boccata d’aria …”

La stanza in poco tempo si svuotò e non appena tutti furono usciti Christian chiuse subito la porta e si voltò.
Oh Oh … era arrabbiato …

C:”Ana … io e te dobbiamo chiarire un paio di cosette …”

Iniziò a fissarmi e il suo sguardo si addolcì. Approfittando del momento di pausa mi sbottonai la camicetta, mi sganciai il reggiseno e accostai Theodore al seno.
Il mio piccolino appena si avvicinò prese il capezzolo e iniziò a succhiare  forte.
Christian rimase a guardarci estasiato. Dopo qualche minuto tornò a fissarmi.

C:”Ti prego Ana … non voglio che tu allatti in pubblico …”

Lo sapevo che me lo avrebbe detto.

A:” Christian ero sovrappensiero … stai tranquillo non lo farò più …”

Non avevo nessunissima intenzione di litigare … tanto sarebbe stata una battaglia persa in partenza.
Christian mi sorrise, poi si avvicinò al letto  e si sedette accanto a noi … Il suo sguardo divenne pensieroso …
Ecco il mio cinquanta sfumature …

A:”Christian che hai …?”

Christian si voltò e mi guardò …
C:” Ho paura Ana … ho paura del padre che potrò essere …”

Lo guardai intensamente negli occhi … lo sapevo che aveva paura … ma sapevo anche chi era …

“Tesoro ascolta … nessuno ti chiede di essere il genitore perfetto … perché non esiste un modello in base al quale ci si possa confrontare … c’è chi si comporta in un modo … c’è chi si comporta in un altro … c’è che predilige un tipo di educazione , che ne predilige un'altra … ma l’importante amore mio è solo una cosa … cioè l’amore che tu metti in ogni cosa che farai per questo bambino … finché c’è amore va tutto bene …”

Christian si sedette sul letto accanto a me e mi abbracciò.
In quel momento pensai che la mia vita era veramente bella … ora tutto aveva un senso, tutto era completo …

C:”Ti amo Ana”

A:”Ti amo anche io Christian”

Detto ciò mi stesi comodamente sul letto, con il mio cucciolo tra le braccia, immaginandomi già come sarebbe stato il primo giorno a casa per noi tre.

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