Cap.3 Confess

“Paura, Potter? Ora sono uno dei prediletti della Umbridge!” gridò Draco. Harry digrignò i denti, si fermò, tornò indietro lungo il corridoio e raggiunse Malfoy. Lo sbatté contro la parete e Draco impallidì.
“Quello che ha paura sei tu, Malfoy” sibilò Harry. Draco sorrise.
“Mai di te” sussurrò, abbassando le braccia.
“Perché?” chiese Potter. Draco si sporse in avanti e lo baciò.
“Perché tu salvi tutti, sfregiato” mormorò con voce roca.
Harry arrossì, lasciandolo andare. Vide Draco cadere in ginocchio, si sporse e lo baciò a sua volta.
“Solo se ti fai salvare, Malfoy”.

[100].

Cap.4 Primo bacio

Draco inciampò nella lunga veste nera che indossava, cadendo dallo sgabello su cui era in piedi. La sarta impallidì e lo aiutò a rialzarsi.
“Lei si rende conto di quello che è successo?! Mio figlio poteva morire!” iniziò a strillare Narcissa. Draco sgranò gli occhi, le iridi azzurre divennero liquide. Corse via, allontanadosi dalla madre e dalla sarta verso cui la donna stava urlando. Malfoy si nascose dietro il separé, ansimando.
Harry lo guardò e batté le palpebre.
“Stai piangendo?” domandò all'altro bambino. Draco negò, aveva le lacrime rigate di lacrime. Harry si sporse e lo baciò sulla guancia, sentendo il sapore di salato sulle labbra.

[108].

Cap.5 Preoccupazione

Harry vide Draco chiudere la porta dell'ufficio e mise in una carpetta i documenti da Auror.

“Mi avevi detto che ti avevano dato finalmente il lavoro sicuro da scrivania” sussurrò Malfoy. Osservò la fasciatura al braccio del fidanzato.

“Ed invece rischi ancora la vita. Quanto odio tutto questo” sibilò. Harry si raddrizzò gli occhiali.

“Senti...” sussurrò.

“E' da quando siamo ragazzi che non fai altro che rischiare di morire! Quanto ti vidi morto, quel giorno, contro Voldemort, capii che se muori tu, muoio anch'io” sussurrò Draco. Harry si alzò e lo raggiunse, abbracciandolo con il braccio sano.

“Mi dispiace, perdonami” implorò.

[106].

Cap.6 Tali padri...

“Non posso credere che davvero Scorpius e Albus si siano rinchiusi nel bagno delle ragazze, da soli ed insieme come facevamo noi alla loro età” si lamentò Draco. Harry gli passò la mano tra i capelli biondo platino, resi quasi candidi dalla luce della luna che filtrava dalla finestra.

“Da qualcuno dovranno pur aver preso” lo rassicurò. Draco schioccò la lingua sul palato.

“Non lo so, Al è Serpeverde...”. Iniziò a dire. Harry si piegò e gli baciò la fronte.

“La verità è che forse ero anche io una serpe” gli sussurrò all'orecchio con tono seducente.

[100].

Cap.7 Notturno

Draco teneva la testa sulla spalla di Harry, i suoi capelli biondo platino risaltavano sulla pelle più abbronzata dell'altro giovane. Una ciocca mora copriva la fronte di Potter, che stringeva con un braccio Draco al proprio petto. Entrambi indossavano solo dei boxer ed erano coperti da un delicato lenzuolo di lino decorato con ricami di pizzo. Le mani dei due giovani erano congiunte con le dita intrecciate. Draco stringeva la gamba di Harry tra le proprie affusolate.

Il vento gelido della notte filtrava dalla finestra aperta, facendo ondeggiare le tendine candide. I respiri dei due ragazzi erano profondi e regolari.

[100].

Cap.8 Il re e lo stregone

Harry si sedette ai piedi del trono e alzò il capo, guardando il sovrano. La luce del sole faceva risplendere la corona d'oro che indossava sui pallidi capelli biondo platino. Draco teneva gli occhi socchiusi, le iridi azzurre brillavano di riflessi argentati.

“Vostra altezza Milady Hermione vuole solo che entrambe le vostre casate prosperino” lo tranquillizzò. Con le dita sfiorò il manico della bacchetta che teneva alla cintola, accanto al fodero della spada.

“E' una strega potente e più legata ai babbani che a noi” sussurrò Draco. Harry gli fece il baciamano.

“Vi giuro che vi difenderò da lei e da chiunque altro per sempre” promise.

[109].

“Certo che a me quei film babbani che ti piacciono tanto sembrano sempre dannatamente orribili” si lamentò Draco. Sorseggiò la tazza di the ed osservò Harry premere i pulsanti del telecomando. Lo schermo della televisione si spense. Potter si deterse le labbra con la lingua.

“Non puoi rimanere ancorato solo al mondo antico della magia. Devi aprirti un po' anche al futuro” spiegò. Draco abbassò la tazza e sorrise all'altro.

“Solo se il mio futuro significa poter dire quanto non mi piacciono” lo punzecchiò. Harry ridacchiò, si sporse dal divanetto e baciò la testa di Malfoy.

“Idiota” brontolò.

“Con classe” ribatté Draco.

[107].

Cap.10 Essenziale

Harry sfilò delicatamente la camicia di Draco e la lanciò sul letto.

“Sei essenziale per me” gli sussurrò all’orecchio. Draco inarcò un sopracciglio ed iniziò a sbottonarsi i pantaloni.

“E cosa mi renderebbe così importante? Pensavo che il nostro rapporto fosse solo fisico” sibilò acido. Harry si grattò la fronte all’altezza della cicatrice.

“Magari all’inizio” ammise. Draco abbassò lo sguardo.

“Siete così vomitevolmente stucchevoli voi Grifondoro. Perché deve per forza diventare una storia d’amore?” chiese. Schioccò la lingua sul palato.

“Però amo i complimenti, quindi dimmi” ordinò.

“Perché tu sei un balsamo per il mio dolore e mi permetti di essere un unguento per le tue sofferenze” rispose Potter.

[109].

Piton strinse a sé il cadavere di Lily e gemette, le lacrime gli rigarono il viso e singhiozzò. Gettò indietro la testa e mugolò di dolore,

venendo scosso da tremiti sempre più forti. Urlò di dolore cullandola contro di sé, i capelli rossi di lei risaltavano sui vestiti neri che

indossava Severus.

Harry iniziò a piangere a sua volta, dimenandosi nella culla. Piton sgranò gli occhi e si voltò verso di lui.

Severus si alzò in piedi, oltre la finestra vedeva nel cielo brillare il marchio nero, il serpente di energia nera usciva dalla bocca

spalancata di un teschio.

“Tu… tu sei di Lily…” biascicò. S’inginocchiò davanti alla culla e prese il bambino in braccio. Harry smise di singhiozzare e lo guardò

in viso. Severus prese la copertina dal lettino e ce lo avvolse.

“E’ morta per te” biascicò. Harry gorgogliò.

“I mangiamorte, verranno a prenderti”. Severus si mise a correre, uscì dalla stanza, scese dalle scale e sentì delle voci provenire

dall’esterno della casa. Il battito cardiaco gli accelerò, superò il cadavere di James e raggiunse l’uscita di servizio. Estrasse la

bacchetta, fece scattare silenziosamente la serratura e corse via. Raggiunse un vicolo e vi si nascose, stringendo a sé il bambino.

“Mi occuperò io di te” bisbigliò.

[Doubledrabble, 209].

Draco passò più volte la maglia di ferro della cucina sul braccio, lasciando dei solchi nella pelle. Harry lo bloccò da dietro, immobilizzandogli le braccia. Il Malfoy singhiozzò, le lacrime gli rigavano il viso pallido e scendevano fino a cadere oltre il suo mento, mentre stille di sangue coprivano la macchia che rimaneva del marchio nero.

“Non se ne va” mugolò il biondo. Harry lo cullò contro di se e gli baciò il collo.

“Va tutto bene, è finita, ormai non significa niente. Io so che ti hanno costretto, l’ho sempre saputo e non volevo ammetterlo” disse con voce rassicurante. Draco lasciò andare la maglia di ferro che precipitò sul pavimento.

“Tu non capisci! Voglio pulirmi! Sono stanco di essere sporco” sbraitò. Harry sciolse l’abbraccio, gli prese una spalla nella mano e lo fece voltare, guardandolo in viso.

“Tu sei sempre stato innocente, Draco. Il marchio nero, la mia cicatrice, significano solo che hanno cercato di renderci qualcosa di malvagio e non ci sono riusciti” gli disse. Lo strinse al proprio petto, Draco gli afferrò la maglia stringendola tra le mani, gli nascose il viso contro e singhiozzò più forte.

“Ti amo” biascicò. Harry lo sentì tremare e gli baciò la testa.

“Anche io” rispose.

[Doubledrabble, 205].

Tonks si osservò allo specchio, i suoi capelli rosa avevano una serie di riflessi bianchi. La donna si ticchettò sul labbro e diede dei riflessi gialli. Negò con il capo e si tinse una ciocca di blu.

“Tonks, siamo in ritardo” la richiamò il marito. L’auror si voltò verso di lui e sporse il labbro inferiore.

“Io, però, non sono pronta” brontolò. Lupin sbatté un paio di volte le palpebre, un rivolo di sudore gli scese lungo lo zigomo sporgente.

“Tesoro, sei vestita e truccata. Hai anche le scarpe e il cappotto. Sei oggettivamente pronta” spiegò. Tonks sbatté il piede per terra e sbuffò.

“Non mi piacciono i capelli” piagnucolò. Lupin ridacchiò.

“Sei bellissima così, non crucciarti” la rassicurò. Le accarezzò la guancia con il dorso della mano.

“Se vuoi che esco in questo modo osceno, devi darmi un incentivo” brontolò Ninfadora. Lupin ridacchiò e tolse dalla tasca una barretta di cioccolato.

“Potrei aver accidentalmente visto un dissennatore e penso che darti questa potrebbe farti star meglio” sussurrò. Tonks gli saltò in braccio e lo fece cadere per terra a faccia in su con un tonfo, sdraiandosi su di lui.

“Ti amo!” strillò la donna. Lupin sospirò.

“Anche io, disastro” le rispose.

[Doubledrabble, 202].

“Davvero ti piace mangiare i wurstel con la salsa?” domandò Harry. Sbatté un paio di volte le palpebre e scosse il capo. Draco inarcò un sopracciglio. Si appoggiò contro lo schienale della sedia.

“Non è tanto importante quello che mangi, quanto in che modo lo mangi” si difese. La punta delle sue orecchie era diventata vermiglia.

“Non prendermi in giro. Lo so che benissimo che tuo padre ti ha insegnato a mangiare solo cibi costosi” ribatté Potter. Sorrise e si sporse, leccando un po’ di salsa dalle labbra dell’altro.

“Non fraintendermi. Non mi dispiace per niente vederteli mangiare, sono solo sorpreso” sussurrò roco.

[103].

Cap.15 Dolcetti

Cap.16 Furetto

Drarry.

Cap.17 Desiderio

Draco strinse con forza lo stipite della porta ed osservò Harry sdraiato nel letto. Osservò il suo petto abbronzato che si alzava e abbassava, si soffermò sui suoi capezzoli e deglutì. Alzò lo sguardo e si concentrò sui segni rossi della cravatta sul collo del giovane. Avanzò di un passo guardandogli le labbra socchiuse, i capelli neri che gli incorniciava il viso. Volse lo sguardo di scatto e ghignò, guardando le gambe aperte dell’altro giovane sotto il lenzuolo candido. Raggiunse il letto e si sedette, lentamente e silenziosamente gli sfilò il lenzuolo. Osservò una porzione di glutei lasciata scoperta dai boxer che indossava.

< Lo voglio > pensò.

[108].

Ooc. Post-guerra. Drarry. Scritta sentendo Stay.

Cap.18 Stay

“Resta, ti prego” gemette Harry. Cadde in ginocchio e strinse le gambe di Draco, singhiozzando. Le lacrime gli rigavano il volto e le sue iridi verde smeraldo brillarono. Gli occhiali gli ricadevano storti, aveva un livido sopra l’occhio vicino alla cicatrice e un rivolo di sangue gli scendeva dal labbro spaccato fino al mento.

“RESTA!” implorò. Draco si mise a sua volta in ginocchio e abbracciò l’altro.

“Stupido idiota, sei tu che sei tornato dalla morte in questa guerra” lo rimproverò, cullandolo contro di sé. Harry singhiozzò più forte e nascose il viso nel suo incavo del collo.

“Resterò Potter, con te, per sempre” sussurrò roco.

[106].

Dramione

Cap.19 Conforto

Draco si strinse i capelli con entrambe le mani, gemendo. Aveva gli occhi sgranati, le iridi azzurre erani liquide e bianche. Strinse le gambe, il lenzuolo di lino era caduto dal letto. La luce delle stelle filtrava dalle finestre del maniero. I mugolii di sofferenza del Malfoy risuonavano nella camera da letto. Hermione si svegliò e alzò lo sguardo, sgranò gli occhi vedendo l’amante. Si alzò in ginocchio facendo cigolare il letto a baldacchino e lo abbracciò. Draco boccheggiò ed iniziò a graffiarsi il braccio, lì dove c’era il segno nero rimasto del marchio nero. Hermione gli baciò la testa, sui capelli biondo platino.

“E’ tutto finito” lo rassicurò.

[109].

Ron/Asteria

Cap.20 Nobili natali

“Non capisco proprio perché all’anagrafe continuino a chiamarmi Astoria. Mi chiamo Asteria, ed è un nome dai nobili natali” si lamentò la nobildonna. Gettò la lettera del Ministero della Magia tra le fiamme del camino. Ron era sdraiato sul divano.

“Guai a non avere qualcosa dai nobili natali, vero?” domandò. Chiuse gli occhi. La giovane donna si alzò dalla poltroncina e si accomodò seduta sulla sua pancia, sistemando le mani sulle ginocchia.

“Anche se non ci pensi, la tua famiglia è sempre stata di purosangue, esattamente come la mia” gli ricordò. Ron le sorrise.

“Sei l’unica che mi ha convinto a farmi piacere la cosa” sussurrò.

[106].

Harry osservò la sostanza filamentosa dei propri ricordi scivolare giù dalla punta della bacchetta, finendo nel pensatoio. Strinse le labbra fino a farle sbiancare e chinò il capo, una ciocca mora gli aderiva alla fronte sudata vicino alla cicatrice.

“Ho notato che elimini sempre più spesso i ricordi dalla mente. Qualcosa ti cruccia?” gli domandò Hermione, sedendosi accanto a lui. Harry annuì.

“Ho troppi ricordi di Malfoy” gemette.

“Sarà anche un’idiota, ma se lo pensi sempre, ci sarà un motivo” disse Hermione. Harry avvertì il proprio battito cardiaco aumentare e le gote gli divennero vermiglie.

“Io… io… temo…. di amarlo” ammise Potter.

[102].

Scorpius/Rose

Cap.26 Desiderio

Scorpius si passò la mano tra i corti capelli biondo platino e alzò lo sguardo, osservando la finestra del dormitorio femminile dei Grifondoro. Osservò la figura della giovane che si intravedeva attraverso le vetrate. Si mise a correre verso un albero e si arrampicò su un ramo e si sporse. Riuscì a scorgere Rose, la giovane indossava si stava pettinando i lunghi boccoli rossi. Scorpius allungò la mano verso di lei, sentiva una fitta al petto e le labbra in fiamme.

“Non so cosa farei per farti accorgere di me, ti desidero così tanto” bisbigliò.

< Sei come una fiamma e io voglio bruciarmi > pensò.

[106].

“Ti sono mancato, Potter? Io, al contrario di te, ho una famiglia da cui tornare durante le vacanze di Natale” disse acido Malfoy.

“Veramente sì, mi sei mancato. Dobby mi ha raccontato quanto è cupo il maniero dei Malfoy e non mi sembra il posto migliore dove passare le vacanze” disse Harry. Una donna medievale in uno dei ritratti ridacchio. Draco sgranò gli occhi e si sporse.

“Non mi stai prendendo in giro, Grifoscemo?” domandò con voce tremante. Harry gli sorrise.

“Davvero Malfoy, una di queste volte dovresti rimanere. Io e Ron ci divertiamo, anche lui resta appositamente” lo rassicurò. Draco ridacchio.

“Sei strano, sfregiato” borbottò, arrossendo.

 [107].

Draco teneva il capo chino, i capelli biondi gli coprivano il viso. Udì dei passi alle sue spalle. Si voltò, batté un paio di volte le palpebre, aveva gli occhi arrossati. La pioggia battente colpiva le finestre e il corridoio del castello era umido. La luce di un lampo illuminò la figura di Harry.

“Non ti ho visto a lezione” disse Potter.

“Non ti accorgi se manca la tua migliore amica, ma se manco io?” domandò Malfoy con voce acida. Harry gli si mise davanti.

“Ascoltami, per una volta! Ultimamente sei distrutto!”. Alzò la voce. Draco cercò di superarlo. Potter lo sbatté contro la parete e lo baciò.

[108].

Harry osservò la maschera appoggiata sul tavolo e corrugò la fronte.

“Cambiano i signori oscuri, ma non la passione per le maschere” sussurrò. Draco lo raggiunse alle spalle e sbuffò. “Smettila di badare solo al tuo lavoro” si lamentò. Harry si passò entrambe le mani tra i capelli mori.

“Non è semplice lavoro. Questo problema permea tutto il tessuto sociale. Anche tra i babbani c’è questo tipo di razzismo” sussurrò. Draco gli afferrò il braccio con una mano. Lo trasse a sé e lo baciò. Harry spalancò gli occhi e Malfoy si staccò.

“Dovresti avere imparato che non è con il rammarico e la rabbia che sconfiggerai l’odio”.

[108].

Harry accarezzò il fianco pallido di Draco, risalì e spostò le dita abbronzate fino al suo petto. Gli accarezzò il petto, sentendolo liscio. Gli leccò il collo e risalì fino al lobo dell’orecchio con la punta della lingua. Gli scostò i capelli biondo platino e gli mordicchiò una spalla, lasciando un segnetto con i denti. Gli socchiuse le gambe e gli accarezzò le cosce. Draco gli mise le braccia intorno al collo, sentendo il corpo bollente dell’altro premere contro il suo da dietro. Harry giocherellò con l’ombelico dell’altro e si strusciò contro di lui. Con l’altra mano gli accarezzò il braccio, vicino al gomito.

[104].

Harry si stese accanto a Draco e gli passò la mano sulla schiena. Draco socchiuse gli occhi, con espressione languida. I capelli biondi platino erano sparsi ad aureola intorno al viso. Il mento gli affondava nel cuscino e il corpo ignudo era adagiato sul lenzuolo candido. Harry si mise a cavalcioni su di lui e gli massaggiò le spalle.

“Sai, sei così morbido che mi piacerebbe leccarti” gli propose Potter con voce seducente all’orecchio. Draco alzò il braccio con il marchio nero.

“Riusciresti a leccarmi anche lì, dove c’è il simbolo di tutto ciò che odi?” domandò. Harry leccò il segno nero rimasto.

“Per te, amore” rispose.

[107].

Draco si mise un cuscino dietro le spalle ed osservò Harry davanti a lui. La porta della camera da etto era chiusa. Harry si sfilò la cravatta e la lanciò dietro di sé. Si piegò e si sfilò le scarpe, avanzò di un paio di passi ed iniziò a sbottonare la camicia. Se la sfilò e tentò di lanciarla sul letto, facendola cadere sul letto. Draco roteò gli occhi. Harry si sfilò pantaloni e camicia. Draco si leccò le labbra mentre l’altro si sfilava l’intimo.

Harry fece roteare i boxer intorno all’indice utilizzando l’elastico. Raggiunse il letto e si mise in ginocchio sul bordo.

[104].

“Quest’anno non torni a casa per Natale?” domandò Molly. Si sedette accanto all’altro giovane.

“No. I miei genitori se la passano in cattive acque ultimamente e non voglio pesare sul bilancino” disse con voce roca.

 “Spero davvero di riuscire ad ottenere quel posto al Ministero” sussurrò roco. Molly gli prese la mano nella propria.

“Ce la farai sicuramente e sarò al tuo fianco” lo rassicurò.

“So che potrò sempre contare su di te, mia dolce Molly Lolly” disse il giovane Weasley accarezzandogli la guancia con il dorso della mano.

“E io su di te” rispose lei. Si sporse e lo baciò, chiudendogli occhi.

 [103].

Nel camino della sala comune di Grifondoro la legna ardeva con dei sonori schiocchi e le fiamme sfrigolavano.

“Tu e quegli idioti dei tuoi amici non dovresti combinare tutti questi casini” si lamentò Lily. Osservò fuori dalla finestra i candidi fiocchi di neve cadere, si intravedevano attraverso i vetri ricoperti da uno strato di ghiaccio.

James si sedette sul bracciolo della poltrona e le mise un braccio intorno alle spalle. Socchiuse gli occhi e gli sorrise.

“Non dovresti preoccuparti dolcezza, ce la caviamo benissimo” la rassicurò. Lily si tolse il suo braccio dalle spalle.

“Certo che mi preoccupo. Mi sono innamorata di un idiota” brontolò.

[105].

Remus si piegò in avanti pulendo le labbra della moglie sporche di crema al cioccolato. Ninfadora arrossì, i suoi capelli rosa acceso si striarono di ciocche vermiglie.

“Cosa stai mangiando con così tanto gusto?” domandò Lupin. Tonks si mordicchiò il labbro.

“Alla nuova pasticceria vicino a casa fanno dei meravigliosi snaso brioche ripiene di crema nera. Perfetti per impedire allo spirito natalizio di scomparire” spiegò. Annuì un paio di volte e arricciò la punta del naso.

“Non vorrai che la tristezza ci assalga proprio in questi giorni così speciali” si lamentò lei. Si sporse e gli prese la mano nella sua.

“Ora che finalmente stiamo insieme”. Aggiunse. Remus la baciò.

[110].

“Teshioro, ti è piasciuta la bistecca?” domandò Fleur con un leggero accento francese. Bill si grattò la guancia sfigurata dalle cicatrici e sorrise alla moglie.

“Come sempre. Sei un’ottima cuoca” le disse gentilmente. Fleur sorrise, il viso pallido le brillava illuminato dalla luce del sole che filtrava dalla finestra. Si sporse in avanti, alzò una gamba e prese le mani di lui tra le proprie. Bill strinse a sua volta le mani della moglie.

“E’ quasci cruda, non devo cucinarla così tanto”. Si schernì la giovane. Bill le baciò la punta delle dita, sentendole fredde al contatto con le labbra.

“E’ perfetta, come te” ribatté.

[105].

Una lacrima rigò il viso di Cho, resa nera dal trucco sbavato.

La donna accarezzò la foto di Cedric, il giovane rappresentato sorrideva e danzava, facendo volteggiare una se stessa più giovane al ballo del ceppo.

Cho alzò il capo e vide Dudley avanzare vero di lei. Il marito si sedette sul bracciolo del divano accanto a lei, piegandolo. Si sporse in avanti e le mise una mano sulla spalla.

“N-non dovrei piangere ancora per lui. Con te ora sono felice” sussurrò Cho con voce rauca.

“L’amore resta immortale. E rispetterò sempre quello che il tuo cuore ha provato prima di conoscere me” le rispose Dursley.

[106].

“Mio marito mi diceva sempre che quel ponte sarebbe stato il simbolo del nostro amore perché è di pietra e dura da centinaia d’anni” sussurrò Luna. Giocherellò con i tappi di burrobirra che le decoravano la collana.

“Però quell’amore valeva meno di quello che provava verso i suoi animali pericolosi. Esattamente come mia madre ha lasciato solo mio padre, lui se n’è andato troppo presto” mormorò.

“Lui non ha capito quanto fosse importante per te la sua vita. Io non farò lo stesso errore” ribatté Neville. Avvolse Luna tra le braccia e la sollevò. Attraversò il ponte tenendola tra le braccia.

[101].

Cap.39 Prima volta

Hermione lascio scendere la spallina del vestito da sera e si appoggiò con l’altro fianco allo sportello della carrozza. Nel vetro di quest’ultimo si rifletteva la figura della giovane. Viktor deglutì rumorosamente guardando la spalla nuda di lei, le sue pupille si dilatarono. Il giovane la accarezzò con la punta delle dita, il viso accaldato e le labbra secche.

< Viktor rimane un tipo fisico, ma la sua espressione parla più di mille parole > pensò Granger. Krum le sfiorò una ciocca di capelli, mentre lei si slacciava il reggiseno.

“Tu bella più assai a questo ballo” disse. Hermione lo baciò.

[101].

Cap.40 Cucina

Draco si appoggiò allo stipite della porta e si portò alle labbra la fiaschetta di Whiskey incendiario, sorseggiandolo.

“Non mi aspettavo che mi avresti invitato per Natale, dopo i nostri trascorsi” ammise. Ginny si accarezzò il ventre rigonfio e sorrise.

“I nostri figli si frequentano. Passare un Natale insieme era il minimo” disse. Draco si diresse verso la cucina.

“Malfoy, lì non puoi andare. La cucina è di Harry”. Lo fermò la rossa.

“Di Harry?” chiese Draco sgranando gli occhi.

“Sì, Malfoy. E’ il suo piccolo regno privato. E ammetto che la sua bravura in quell’ambito è una delle cose che me lo fa amare di più” rispose Ginny.

[109].

Cap.41 Proposta

Hermione vide Ron avanzare verso di lei e appoggiò di lato, sul divano, gli incartamenti.

“C’è qualcosa che ti devo dire”. Iniziò il fidanzato. Hermione gli sorrise.

“Spero sia qualcosa di buono” rispose, vedendolo sedersi accanto a lei, dall’altra parte rispetto alle carte.

“Non è qualcosa di semplice, quindi forse è meglio che lo dico tutto in una volta” sussurrò Ron.

Hermione inarcò un sopracciglio.

“Ronald Weasley dimmi cosa mi devi dire” disse con tono piccato. Ron le prese la mano nella propria.

“Hermione, vuoi sposarmi?” domandò. Hermione lanciò un verso stridulo e lo abbracciò.

“Certo!” gridò. La punta delle orecchie di Ron divenne vermiglia.

[105].

“Di nuovo a nasconderti nelle classi vuote? Quest’anno non ti devi allenare per nessun torneo” domandò Hermione. Harry si massaggiò il collo.

“Se te ne vai non rischierai di essere espulsa perché sei con me in posti in cui non dovresti essere” sibilò. Strinse i pugni e si conficcò le unghie nella pelle.

“Harry volevo scriverti, ma non potevo, per la sicurezza di tutti” ribatté. Harry si alzò di scatto dal banco impolverato su cui era accomodato e si voltò verso di lei, raggiungendola.

“Potevi pensare anche a me” sibilò. Hermione gli accarezzò il viso.

“Io ti penso sempre, Harry” lo rassicurò. Harry la baciò con foga.

Lupin si guardò allo specchio, osservando i tagli sul proprio viso e le occhiaie profonde. Tonks gli passò la pezza coperta di pomata magica sulle ferite.

“E se un giorno mi trasformassi in casa?” domandò Remus con voce rauca.

“Tranquillo, abbiamo la pozione per aiutarti” disse gentilmente la moglie, accarezzandosi il ventre rigonfio. Lupin piegò la testa e si coprì il viso con le mani.

“Non voglio fare del male a te o a nostro figlio” gemette. Tonk gli prese una mano e gliela abbassò.

“Tu sarai un padre fantastico come sei un marito fantastico. E non l’affronterai da solo”.

[100].

"Come vi è saltato in mente?! Potevate farvi espellere" ringhiò Granger. I capelli castani le ricadevano scarmigliati ai lati del viso.

Ron incassò il capo tra le spalle e deglutì, le orecchie in fiamme.

"Herm, rilassati. Siamo adolescenti, prima o poi doveva succedere" si scusò.

"I-io ti ringrazio di non aver fatto la spia" gemette Weasley.

"Siete degli animali! Usare il mantello dell'invisibilità per un'idiozia come l'andare a sbirciare nello spogliatoio delle ragazze" ringhiò Hermione. Ron si grattò il collo, anche le guance gli divennero dello stesso colore dei disordinati capelli.

< E se sapesse che da piccolo sbirciavo mia sorella > pensò.

[103].

Rose si legò i voluminosi capelli ricci in una coda di cavallo, teneva una bacchetta dietro l’orecchio. Guardava l’altro giovane camminare avanti e indietro per la stanza.

Albus si passò la mano tra i corti capelli neri, scompigliandoli.

“Sono contento di non indossare gli occhiali come mio padre. Almeno in qualcosa siamo diversi” disse. Sospirò e scosse il capo. La cugina gli sorrise e si avvicinò, mettendosi il suo viso a un dito da quello dell’altro, riflettendo i propri occhi nelle iridi verde smeraldo dell’altro.

“Mi piaci così” sussurrò.  Albus le diede un bacio sulla guancia.

“Grazie” disse. Rose sorrise, le gote le divennero vermiglie accentuando le lentiggini.

[108].

Lily scoppiò a ridere e si rotolò nella neve. Dimenò i piedi, schizzando neve tutt’intorno, alcuni fiocchi di neve le finirono impigliati nei capelli.

Il ragazzino davanti a lei saltellò sul posto, si soffiò sulle mani sentendole intirizzite.

“Perché siamo usciti quando fa così freddo?” domandò. Il fiato gli si condensava davanti al viso.

“Come perché?! Per la neve!” strillò Evans. Si tolse i capelli rossi e arruffati da davanti al viso. Sgranò gli occhi vedendo la pelle delle mani di Piton diventare bluastra. Si rimise in piedi e corse da lui, stringendo le mani dell’altro nelle proprie.

“Non ti facevo così delicato” borbottò Lily. Severus avvampò.

Ringrazio anche solo chi legge.
Bellamort.

Cap.48 Giuramento di sangue

La giovane si mise una ciocca riccia dietro l’orecchio. I suoi occhi si riflettevano in quelli color pece di Tom, che emanavano leggeri bagliori vermigli.

“Quando questi anni di prigionia in questa vecchia e puzzolente scuola saranno finiti, vi seguirò lungo la via della grandezza” sussurrò. Intinse le mani dentro la coppa dorata che Orvoloson teneva dinnanzi a sé. Le dita pallide di Bellatrix si sporcarono di sangue, il liquido vermiglio le sporcò le unghie aguzze laccate di nero.

“Oggi è l’anniversario della promessa che mi hai fatto. La rinnovi nonostante già si sappia che dovrai sposare un altro?” chiese Riddle.

“La rinnovo” giurò Bellatrix.

[105].

Cap.49 Vizi e tentazioni

Draco si accese una sigaretta e se la portò alle labbra, aspirandola. Harry si sporse e gliela tolse dalla bocca, la gettò per terra e la schiacciò sotto la scarpa.

“Non credevo che vizi come questi ci fossero anche nel mondo della magia” sibilò. Draco assottigliò le labbra e sorrise.

“Io sono un maestro di vizi e tentazioni. E la magia mi permette questo” sussurrò. Estrasse la bacchetta, la puntò sulla sigaretta e bisbigliò una formula. La sigaretta tornò integra.

“Accio sigaretta” ordinò Malfoy e la riprese al volo. La sigaretta si era anche riaccesa e Draco se la rimise tra le labbra.

[103].