La storia mai raccontata - Andrea e Beatrice

di Valdream00
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** INIZIO ESTATE 1990 ***
Capitolo 2: *** UN'ESTATE COME TUTTE LE ALTRE ***
Capitolo 3: *** UNA GIORNATA COME TUTTE LE ALTRE (FORSE) ***
Capitolo 4: *** INCONTRO ***
Capitolo 5: *** TELEFONATE E STRANE OSSESSIONI ***
Capitolo 6: *** PRIMA LETTERA ***



Capitolo 1
*** INIZIO ESTATE 1990 ***


Correva l'anno 1990 ed una ragazza dai capelli rossi e gli occhi verdi era seduta sulla panchina del binario che l'avrebbe portata via dalla sua città, dai suoi amici, per portarla in un luogo di cui non le sarebbe piaciuto assolutamente niente, almeno per tre mesi.

 

POV'S BEATRICE

 

Ed eccomi qui, su questo maledettissimo treno che entro 3 ore mi porterà a Matera. Ma perchè ci devo andare dannazione! I miei da quando si sono separati sono convinti che io debba distrarmi un po', allontanarmi da casa e abbandonare, almeno per un periodo, la mia routine, così hanno ben pensato di seppellirmi per ben tre mesi in quell'orribile città in cui è cresciuta mia madre.

I miei genitori sono convinti che mi piacerà, che Matera è una città speciale e che lì sicuramente scoprirò un nuovo lato di me stessa e che sicuramente sarà un'esperienza meravigliosa.

Io invece sono convinta che siano talmente preoccupati per la loro imminente separazione da non volermi tra i piedi per un po'.

Guardo fuori dal finestrino e mi incanto ad osservare il paesaggio che lentamente muta sotto i miei occhi lasciando sempre più spazio al suolo roccioso, quasi diroccato della città natale di mia mamma.

Appena scendo dal treno corro incontro a mia zia Sofia, sarà lei ad ospitarmi per questi lunghi mesi.

 

"Ciao Bea! Come sei diventata grande, come va?"

"Ciao zia, abbastanza bene nonostante l'imminente tortura" la vedo fare una smorfia di divertimento, abbiamo uno splendido rapporto da sempre e apprezza il mio spiccato sarcasmo.

 

Mi accompagna in auto fina alla sua piccola casetta che si trova nel punto più alto di Matera, se non altro avrò un'ottima visuale.

Zia Sofia mi fa fare il giro della casa e poi mi accompagna in quella che sarà la mia stanza per i prossimi tre mesi. E' una piccola cameretta con le pareti di color verde acqua, un letto ad una piazza e mezza, un'enorme libreria e un armadio a tre ante.

"Fai come fossi a casa tua, disfa le valigie e rilassati, io tornerò per cena"

"Grazie zia, a dopo"

 

Mi guardo intorno come un cucciolo di cane che ha appena perso la sua mamma e poi mi stendo a pancia in su sul letto....sarà una lunghissima estate!

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Capitolo 2
*** UN'ESTATE COME TUTTE LE ALTRE ***


Correva l'anno 1990 ed un ragazzo dagli occhi verdi e dai capelli neri passseggiava indisturbato

per le strade di quella città rocciosa e frastagliata che tanto amava.

 

 

 

POV'S ANDREA

 

Ed eccomi qui, la scuola finita da due giorni, gli amici di sempre, la spiaggia di sempre e la famiglia di sempre.

Amo vivere a Matera, è una città che rimane invariata nel tempo. Vivendo qui sai sempre cosa ti aspetta, e così mi sento io oggi, la mia estate è appena iniziata ed io so perfettamente ciò che mi aspetta.

So che andrò alla solita spiaggia, con i soliti amici, mi divertirò con le solite ragazze che ammiccano al mio passaggio fin dai tempi delle medie e percorrerò sempre la stessa strada per tornare a casa da mio padre e mio fratello.

 

Arrivo davanti ad un portone color mogano con i dettagli color verde e oro: casa.

 

" Andre sei tu?" mio fratello Tommaso urla dal salotto quello che è il suo saluto abituale.

"e chi vuoi che sia? Ovvio che sono io! Che fai fratellino?" gli rispondo.

"guardo la tv"

"okay io vado in camera mia a cambiarmi e poi esco, dillo tu a papà d'accordo?"

"vaaaa bene" mi risponde Tommaso, ha nove anni e ci adoriamo fin da quando è nato.

 

Entro in camera mia e mi chiudo la porta alle spalle, mi incanto ad ammirare i miei innumerevoli poster dei Nirvana e le foto con i miei amici che ricoprono le pareti e inizio a prepararmi.

Questa giornata d'inizio estate è perfetta, come ogni altra estate.

 

Già, solita casa, solita conversazione, solita uscita con gli amici, solita vita....perchè quest'estate dovrebbe essere diversa?

 

Mai previsione fu più sbagliata di questa, mai una sicurezza fu infranta più facilmente, più velocemente di questa

 

Continua...

 

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Capitolo 3
*** UNA GIORNATA COME TUTTE LE ALTRE (FORSE) ***


Ad Alice che ha letto le mie storie per prima e che, anche nel dolore, non perde la speranza.

UNA GIORNATA COME TUTTE LE ALTRE (FORSE)
POV’S BEATRICE
Sono passate tre ore e di mia zia neanche l’ombra, meglio andare a farmi un giro, forse seguendo qualche indicazione riesco a raggiugere quella piccola spiaggetta che ho intravisto dalla terrazza. Decido di mettere dei pantaloncini corti a vita alta azzurri e una canotta bianca, ai piedi delle sneakers  bianche, mie fedeli compagne di avventure.
Esco percorrendo la stradina sterrata che si presenta davanti ai miei occhi salvo poi ricordarmi che non ho la più pallida idea di come raggiugere la spiaggia.
“mi scusi lei sa la strada per la spiaggia?” chiedo al primo sconosciuto che passa per caso
“ signorina guardi è molto semplice, deve andare dritta fino alla piazzetta poi gira a destra sulla stradina che da sul mare e alla fine troverà le segnalazioni” mi risponde.
Provo a seguire le indicazioni del signore ed in effetti trovo la piazzetta e successivamente la strada di cui mi ha parlato poi il nulla…ma non aveva detto che c’erano le segnalazioni? Ma perché le stradine diroccate di questa città mi fregano sempre?
POV’S ANDREA
Mi hanno detto che ci saremmo visti alla spiaggia, e loro non sono ancora arrivati.  Possibile che quei tre siano sempre in ritardo penso sorridendo.
Mi guardo attorno alla ricerca di una qualche distrazione dall’attesa e la intravedo: una chioma rossa appare in lontananza e cattura subito la mia attenzione… l’ennesima vittima del mio divertimento disinteressato?

Continua….
AMGOLO AUTRICE:  GRAZIE A CHI LEGGERA’ QUESTA STORIA, GRAZIE A CHI SCRIVERA’ UN PICCOLO COMMENTO…..PROMETTO CHE LI FARO’ INCONTRARE PRESTO AHAHAHAAHAHAA
ALLA PROSSIMA,
VALDREAM

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Capitolo 4
*** INCONTRO ***


~~CAPITOLO 4
INCONTRO
POV’S BEATRICE
Vedo un ragazzo dai capelli mori e gli occhi verdi apparire in lontananza, ora che mi avvicino mi sembra molto carino in effetti: fisico asciutto, un bel naso dritto, e un sacco di ricci a contornargli il viso.
Beh meglio chiedere a lui la strada tanto peggio di me con l’orientamento non può essere.
“ehm, scusa se ti disturbo, sai che strada devo prendere per arrivare alla spiaggia?” gli chiedo.
Avrei giurato di averlo visto squadrarmi dalla testa ai piedi e con aria disinvolta mi risponde “ rossa se preferisci ti ci accompagno io in spiaggia che ne dici?”
Ecco, il solito ragazzo fin troppo sicuro di sé e pronto a fare il cascamorto con la prima che incontra; ma perché ancora mi illudo che gli uomini possano essere diversi?
“dico che la trovo benissimo da me idiota!”…
POV’S ANDREA
Ma tu guarda questa… nessuna ragazza mi ha mai trattato così. Di solito arrossiscono, mi fanno gli occhi dolci ed abbassano la testa oppure fanno di tutto per catturare la mia attenzione, perché con la perfetta sconosciuta dai capelli rossi non ha funzionato? Ma soprattutto perché non riesco a togliermi dalla testa quegli occhi verdi che mi hanno guardato con tanto disprezzo?
“Ei Andre!” mi giro e mi ritrovo davanti Edo e Walter, ci conosciamo da quando siamo bambini e nonostante l’apparenza abbiamo un legame molto profondo.
“Ei ragazzi, finalmente MAREEE!!!”
Le nostre risate rimbombano in tutta la spiaggia e un attimo prima di perdermi completamente tra l’acqua del mare e i giochi dei miei amici mi ritrovo a pensare alla sconosciuta dai capelli rossi…Possibile che sia solo un misera comparsa nella mia estate abituale?

 

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Capitolo 5
*** TELEFONATE E STRANE OSSESSIONI ***


~~CAPITOLO 5

TELEFONATE E STRANE OSSESSIONI


POV’S BEATRICE

Sto rientrando a casa sperando di trovarci zia Sofia ma non riesco a togliermi dalla testa quell’arrogante ragazzo del litigio vicino alla spiaggia, alla fine al mare non ci sono andata e tutto per colpa sua, mi ha talmente innervosita che l’unica cosa che voglio fare adesso è solamente chiudermi in camera per tutta la giornata.
Come se non bastasse il mio viscerale odio per questa città ora ci si mettono pure i suoi abitanti.

Arrivo a scorgere in lontananza il portone dalle maniglie dorate e capisco di essere finalmente arrivata a casa. Non faccio in tempo a mettere le chiavi nella serratura che il portone si apre rivelando la figura minuta di mia zia.

“Ei Bea! Allora come è andata la prima passeggiata per Matera di quest’anno?” mi chiede.
“ Al solito, comunque gli abitanti di questa città diventano ogni anno peggio esattamente come le sue stupide stradine piene di sassi…” le risposi ancora di cattivo umore per lo scontro con il ragazzo sconosciuto.
“Sono sicura che Matera prima o poi inizierà a piacerti, esattamente come i suoi abitanti” conclude con un sorriso.

Decido di lasciare la zia in cucina e salire in camera a farmi una doccia calda, solitamente mi fa tornare il buon umore, potere più unico che raro visto il mio carattere.
Non appena esco dalla doccia, ancora avvolta nell’asciugamano azzurro cielo, decido di chiamare Carlotta.
Carlotta è la mia migliore amica praticamente da sempre, c’era quando ancora ci sporcavamo di pittura all’asilo, c’era il primo giorno di scuola, c’era quando tra le medie e le superiori i miei sono entrati in crisi ed io mi rintanavo a casa sua pur di non sentire le urla.

Così recupero il mio Nokia 5110* blu dalla borsa e digito il numero, a rispondere è, come al solito, la sua voce un po’ nasale che subito m riempie di nostalgia per casa e per la mia solita vita.

“Ciao Carly! Che fai di bello?” le chiesi tanto per iniziare la conversazione
“Oi Bea! Che bello sentirti, solita vita sai come è…Ieri sono uscita con quello che ho conosciuto in palestra, hai presente l’appuntamento più noioso della storia?! Tu piuttosto, come va a Matera?”
“ ahahaha immagino, comunque te lo avevo detto che quel tizio non mi convinceva per niente…anche qua solita vita, figurati che oggi ho persino litigato con un ragazzo di un arroganza fuori dal normale guarda…”
“Ma almeno era carino?”
“Carly io ti sto dicendo che ci ho litigato e che sono rimasta incazzata tutto il giorno per colpa di un idiota e tu mi chiedi se è carino?”
“ahahah era per sapere comunque se reagisci così significa che lo era…bene, ora scappo che mia mamma mi sta chiamando da mezz’ora. A presto Bea”
“Ciao scema!” chiudo la chiamata sorridendo, si, in effetti era carino.

Mi vesto e decido di scendere anche io per cena, io e zia parliamo un po’ dopo di che lei si mette a guardare un film sdolcinato in TV mentre io salgo in camera con la scusa della stanchezza.

POV’S ANDREA

Rientro in casa a sera tarda dopo aver passato tutta la giornata in spiaggia con i miei amici.
Saluto papà e Tommy e me ne vado subito a letto sperando di addormentarmi subito e senza pensieri, eppure,  strano a dirsi, l’ultima cosa che mi compare davanti agli occhi prima di crollare tra le braccia di Morfeo sono quei dannatissimi smeraldi  sconosciuti.
 

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Capitolo 6
*** PRIMA LETTERA ***


CAPITOLO 6

PRIMA LETTERA

POV’S BEATRICE

Sono passati quasi due mesi dal mio primo incontro con quella sottospecie di ragazzo che il resto di Matera si ostina a chiamare Andrea e la mia opinione su di lui non è affatto cambiata né tanto meno quella riguardante questa città fatta solo di sassi.

Alla prima litigata con quell’odioso ragazzo ne sono seguite altre terminate tutte allo stesso modo:
“Guarieri vuoi avere l’immenso onore di uscire con il sottoscritto?” diceva l’idiota
“Nemmeno fossi l’ultimo uomo sulla Terra” rispondevo io decisa
Oggi finalmente però la tortura è finita perché oggi è il giorno della mia tanto attesa partenza verso casa.

Zia Sofia mi accompagna alla stazione dove trovo il treno che mi riaccompagnerà alla mia vita di sempre, tra le liti tra mamma e papà, le chiacchierate con le mie amiche, le giornate tra i banchi di scuola.

POV’S ANDREA

E anche quest’anno l’estate è finita, settembre sta per arrivare portando via con sé le giornate al mare, i falò sulla spiaggia, le serate con gli amici e il campeggio.

A differenza degli altri anni però settembre si è portato via anche Beatrice, quella ragazza con i capelli rossi che con i suoi continui rifiuti non ha fatto altro che incatenarmi ancora di più ai suoi occhi verdi e alle sue guance che si accendono di rosso ogni qual volta riesco a farla arrabbiare chiedendole l’ennesima uscita.

Sono nella mia stanza, so che il treno che l’ha portata nella sua città è partito da una settimana e un’idea folle prende il sopravvento, un’idea che non ho mai utilizzato con nessuna ragazza che sia entrata nella mia vita uscendone poco dopo senza lasciare il minimo segno.

Cara Beatrice,

Sicuramente da oggi inizierò a credere nelle favole dopo aver visto una principessa meravigliosamente stupenda come te.

Tuo,

Andrea

La classica lettera d’amore sdolcinata dicono funzioni con tutte le ragazze, funzionerà anche con lei.

POV’S BEATRICE

Sto tornando dal mio primo giorno di scuola quando la portinaia del mio palazzo mi si avvicina con una busta in mano

“Signorina, signorina Guarieri questa è arrivata stamattina per lei”
“Grazie Rosa!”

Mi domando chi mi mandi lettere visto che ormai sono nella mia città e a Matera non ho fatto nuove amicizie così strette. Apro la busta e mi trovo a leggere una di quelle frasi da carie a i denti scaricate palesemente da Internet e ovviamente il mittente è più che chiaro. La butto nel cestino davanti al portone ed entro in casa salutando mia madre.

ANGOLO AUTRICE Eccomii!!! Finalmente è arrivata la famosa prima lettera con cui ha inizio lo scambio epistolare che darà vita alla storia d’amore tra Beatrice e Andrea… Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo anche con un commento piccolo piccolo!! A presto, Valdream00

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