Ovunque andrai

di LUNA5
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** capitolo uno ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO DUE ***
Capitolo 4: *** capitolo tre ***
Capitolo 5: *** capitolo quattro ***
Capitolo 6: *** capitolo cinque ***
Capitolo 7: *** capitolo sei ***
Capitolo 8: *** capitolo sette ***
Capitolo 9: *** capitolo otto ***
Capitolo 10: *** capitolo nove ***
Capitolo 11: *** capitolo dieci ***
Capitolo 12: *** avviso ***
Capitolo 13: *** capitolo 11 ***
Capitolo 14: *** capitolo 12 ***
Capitolo 15: *** capitolo tredici ***
Capitolo 16: *** capitolo 14 ***
Capitolo 17: *** capitolo quindici ***
Capitolo 18: *** capitolo 16 ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Prologo

-Ragazzi che fate? Sbrigatevi dobbiamo andare da nonna.-

-Arriviamo! Eccoci mamma.- Risposero quattro ragazzi

~~~~~~~~~~~

-Allora mi raccomando fate i bravi soprattutto voi due.-

-Perché non lo dici anche a loro?-

-Forse perché è a causa tua che mamma ci porta a casa di nonna per il fine settimana? Dato che l’ultima volta hai dato una festa.-

-Che centra anche voi eravate d’accordo.-

-Si ma…-

-Jason, Amanda fatela finita non cominciate, sapete perché vi porto da nonna inoltre non tornerò lunedì in realtà dovrò stare fuori per un mese.-

-Che cosa?? Non ce l’avevi detto. Potevamo andare da papà. –

-Vostro padre non poteva tenervi. Ascoltate so che non ne abbiamo parlato ma abbiamo bisogno di soldi Kavin. E no non mi piace affatto l’idea che anche voi vi troviate un lavoro dovete pensare solo alla scuola.-

-Ma mamma…-

-Summer, lascia stare ormai ho deciso e adesso forza scendete siamo arrivati.-

-Tu non saluti la nonna?-

-No, non posso faccio tardi se mi fermo.- Rispose a loro anche se sapevano che non era quello il vero motivo.

-Ciao mamma.- Dissero i quattro ragazzi

~~~~~~~~~~~~

-Ciao nonna, come va? – Disse entrando Jason seguito dai suoi fratelli.

-Starei meglio se vi sentirei più spesso. Mamma non si è fermata?- Rispose dando un bacio ad ognuno di loro.

-No, faceva tardi. Così ha detto.-

-Capisco! Le camere al piano di sopra sono già pronte se volete sistemare le vostre cose fate pure. Jason, Kavin la vostra è la prima a sinistra mentre quella tua e di Summer è quella difronte. Quando avete finito poi scendete che iniziamo a preparare la cena.-

-D’accordo nonna.- Risposero i ragazzi salendo le scale.

~~~~~~~~~~~~~~

-Mmm… che odorino che hai fatto di buono?- Chiese Kavin assaggiando

-Lo stufato, aiuta tua sorella ad apparecchiare.-

-Jason, Summer non avete ancora finito?? Forza che è pronto.-

-Eccoci!!- Dissero mettendosi a sedere

-Peccato abbiamo fatto tardi altrimenti vi avremmo aiutato.- Disse Jason sarcastico

-Tranquillo, tu e tua sorella poi sparecchiate e fate i piatti.- Le rispose sua nonna soddisfatta facendo quasi strozzare i due ragazzi mentre Amanda e Kavin ridevano.

~~~~~~~~~~~

-Nonna, nonna perché non ci racconti una storia come quando eravamo piccoli.-

-Si dai nonna. Summer ha ragione raccontaci qualcosa.- Le chiese Amanda

-E va bene mi avete convinto, che favola volete?-

-La bella e la bestia.- Disse Amanda

-No, niente principesse o castelli incantati ma una bella storia di paura.- Rispose Jason

-Che schifo no, è meglio una storia di auto, motori ruggenti e….-

-La fate finita? Ho chiesto io a nonna una storia perciò decido io.- Lo interruppe Summer

-Ragazzi non litigate! Ho io la storia che fa per voi, non è una favola parla di amicizia, amore, fiducia insomma questa è la storia di una bambina Noemi dove il destino le tolse tutto tranne la voglia di vivere.-

I ragazzi incuriositi si accoccolarono sul divano vicino alla nonna pronti ad ascoltare la sua storia.

Angolo autrice: Ciao a tutti questa è la mia nuova storia spero che vi piaccia e che vi abbia incuriosito. 

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Capitolo 2
*** capitolo uno ***


L’inizio della storia

Anche se il 5 maggio 2003 il cielo era più azzurro del solito e il sole scaldava come se fosse agosto per Noemi Clark una bambina di soli cinque anni non era affatto una bella giornata, infatti aveva perso da poco entrambi i suoi amorevoli genitori.

E quel giorno avrebbe segnato per lei l’inizio della sua nuova vita e solo il tempo ci avrebbe detto cosa riservava per lei il futuro.

-Siamo arrivati, potete scendere.- Disse l’uomo al volante che aveva condotto una giovane donna e una bambina davanti ad un grande palazzo, che a prima vista poteva sembrare un bel castello. Ma osservandolo meglio era solo un’enorme edificio grigio e triste con un grosso cancello nero.

-Mi aspetti qui! Per favore, ci metterò solo dieci minuti il tempo di sistemare la bambina.- Gli rispose la giovane donna

-Va bene signora.- Rispose il tassista

Arrivate difronte al cancello la giovane donna suonò il campanello e dopo essersi annunciate il portone si aprì .

-Finalmente siete arrivate! Vi stavamo aspettando. Maria lei porti la bambina dagli altri e sistema la sua roba. Lei invece mi segua.- Disse una signora avviandosi nel lungo corridoio.

-Vieni piccola, vedrai che qui con noi ti troverai benissimo, ci sono tanti bambini anche della tua età.- Le disse Maria sorridendole prendendola per mano.

Maria portò Noemi in un gran cortile dove c’erano molti bambini che giocavano tra di loro, la bambina si guardò intorno un po sorpresa, un po spaesata e timorosa di cosa l’aspettasse.

-Non aver paura, vai tranquilla a giocare con gli altri.-

La bimba continuò a guardarsi intorno finché non notò qualcuno in un angolo del cortile che se ne stava in disparte, osservando gli altri bambini con in mano un bastone che usava per disegnare cerchi nella sabbia. E se non fosse stato per i suoi bei boccoli biondi l’avrebbe scambiata per un bambino dato il suo abbigliamento. Infatti indossava una maglietta nera e dei pantaloni mimetici e un cappellino blu che le copriva il viso. Noemi senza pensarci troppo le andò incontro, sorpresa del fatto che fosse sola.

-Ciao! Io sono Noemi tu come ti chiami? Ti va se giochiamo insieme?- Le disse la bimba sorridendole

-Sparisci!- Le rispose secca senza nemmeno guardarla.

-Ho capito non vuoi giocare, ma almeno mi dici il tuo nome?- Le chiese senza smettere di sorriderle

-Ho detto Vattene! Sei sorda per caso? Voglio stare sola .- Le rispose sempre più scontrosa la bimba bionda. Senza aggiungere altro Noemi si alzo e se ne andò.

~~~~~~~~~~~~~

-Fermo quello è mio! Ridammelo ho detto.-

-Zitta nanetta, altrimenti ti picchio, anzi dico a suor Celeste che mi hai morso come l’ultima volta, così ci pensa lei a te.- Disse un bimbo più grande e grassottello alla bimba solitaria, lei lo guardò male ma non fece nulla anzi si andò a sedere con il suo vassoio ormai vuoto.

-Tieni a me non va più, mi spiace solo che è rimasto solo il dolce. Comunque è sempre meglio di niente.-

-Perché sei gentile con me? Io prima ti ho trattata malissimo non merito il tuo aiuto tanto meno il tuo dolce.-

-Avevi solo voglia di stare sola, non mi hai trattato poi così male e poi io e te siamo amiche e cosa fanno le amiche se non condividere tutto!?!!- La bimba bionda a quelle parole rimase sorpresa di tanta gentilezza e spontaneità

-Mi chiamo Jenna, ma tu puoi chiamarmi J.- Le rispose sorridendole e gustandosi il dolce.

3 ANNI DOPO ……

-J. ma dove vai? Ti metterai nei guai! Non voglio che puniscono anche te, torna a letto per favore.- Sussurrò Noemi

-Non ci penso nemmeno, suor Celeste non mi fa paura. E poi tu non puoi stare tutta la notte senza aver cenato per colpa di quel ciccione di Matías, perciò adesso vado a cercarti qualcosa da mandare giù. Tu aspetta qui.-

Dopo dieci minuti Jenna rientrò con un piatto pieno di patate arrosto e un pezzo di carne.

-È fredda! Ma buona è tutto quello che ho trovato.-

-Grazie ma non dovevi. Se suor Celeste ti trovava sai che ti faceva quella strega?!-

-Lo so! Ma come vedi non mi ha beccato, adesso mangia però.-

-Jenna!?-

-Si che c’è ?-

-Grazie! Sei una vera sorella mi proteggi sempre.- Le disse Noemi ripensando a tutti quei giorni trascorsi insieme.

Capitava spesso che Noemi o Jenna rimanessero senza cena o venissero punite per colpa di qualcun altro, Suor Celeste non era solo la direttrice dell’istituto ma anche la più cattiva per fortuna c’era Suor Maria anche se era solo una novizia, non aveva preso ancora tutti i voti lei era l’unica dalla parte delle ragazze erano sole contro tutti. Jenna era cresciuta in quel orfanotrofio, sua madre l’aveva abbandonata dopo solo un anno. Aveva visto molti bambini venire e andar via anche lei un paio di volte era stata adottata, la prima volta a due anni ma poi venne riportata indietro dato che la coppia che l’aveva presa in affidamento aveva avuto figli propri, la seconda volta era stato poco prima dell’arrivo di Noemi ma anche in quella famiglia non c’era posto per lei come se avesse qualcosa di sbagliato, per questo non voleva affezionarsi a nessuno almeno era quello che pensava prima di conoscere Noemi, con il suo sorriso e la sua gentilezza l’aveva conquistata.

~~~~~~~~~~~~~~

Come ogni mattina la sveglia suonò alle sette in punto e le ragazze si prepararono per andare a lezione da suor Gertrude la più anziana tra le suore non era cattiva ma molto severa e rigida per quanto riguardasse l’istruzione e non ammetteva ritardi per questo si meravigliarono quando arrivate in classe non trovarono la suora ma al suo posto c’era Suor Maria.

-Ragazze siete in ritardo! Dai forza entrate non rimanete imbambolate sulla porta.- Disse invitandole a sedersi

-Come stavo dicendo suor Gertrude non si è sentita molto bene perciò per i prossimi giorni la sostituirò io, adesso prendete tutti il libro di testo e andate alla pagina 32.-

Finite le lezioni Noemi lascio Jenna con una scusa dicendole che si sarebbero viste in sala da pranzo.

-Suon Maria ? Posso chiederle una cosa?-

-Certo, riguarda la lezione? C’è qualcosa che non hai capito?-

-No veramente riguarda Jenna so che oggi è il suo compleanno. Vorrei farle una sorpresa ma non so cosa è come fare. Puoi aiutarmi?-

-Volentieri, ascolta io devo andare in città più tardi che ne dici se gli prendiamo una torta e una bambolina?-

-Ma Suor Celeste lei….-

-Non preoccuparti di lei, faremo le cose di nascosto vedrai nessuno si accorgerà di niente.-

-Grazie, grazie grazie. Però non le prenda una bambolina.- Le rispose Noemi abbracciandola

-Ah no?! E che cosa allora?-

-Una palla di vetro una di quelle in cui la scuoti e scende la neve, sono sicura che l’apprezzerà di più.-

-D’accordo.-

~~~~~~~~~~~~~~

-Suor Maria, suor Maria finalmente è tornata ha trovato quello che le ho chiesto?-

-Si! È tutto apposto sono sicura che le piacerà. Più tosto c’è un problema come farai a darglielo non siete più in camera da sole dato le vostre fughe notturne.-

-Lo so e ho già pensato anche a questo. Ma ho bisogno ancora di lei.- Disse Noemi spiegandole il suo piano.

~~~~~~~~~~~~~

-Sei solo una Stronza!!- Disse Noemi entrando come una furia in mensa dritta verso Jenna buttandogli il vassoio con il cibo a terra.

-Noemi ma sei impazzita?? Che ti prende?.- Chiese Jenna incredula dal gesto dell’amica.

-Davvero vuoi far finta di nulla? So che sei stata tu, l’hai fatto apposta perché era il mio preferito è tu odi i vestitini.- Le rispose Noemi mostrandole l’abito tagliato.

-Adesso basta! Che succede qui, perché state urlando? Signorina Clark mi vuole spiegare?- Disse pacata suor Maria

-E tutta colpa di Jenna vede? Mi ha tagliato il vestito perché era gelosa.-

-Questo non è un buon motivo per comportarsi….-

-Come bifolchi! Non credevo che tra amiche ci si facessero questi dispetti.- Si intromise suor Celeste severa ma anche felice e divertita dalla situazione che si era creata tra le due amiche

-Noemi ti giuro che io non ho fatto niente.- Rispose Jenna

-Bugiarda!! E poi ti hanno visto.- Disse Noemi sempre più arrabbiata

-Ti hanno mentito, lo sai che tutti qui mi odiano tu sei l’unica amica che ho non ti farei mai del male. E tu questo lo sai.-

-Basta così! Signorina Clark accusare una persona senza prove è grave, inoltre ti sei comportata malissimo perciò verrai punita, stasera dormirai in isolamento.-

-Ma non è giusto!! È lei che mi ha rovinato il vestito.- Replicò Noemi

-Non sono stata…-

-Jenna!? Non credi che dovresti dire la verità? Suor Celeste, sono io la persona che ha visto Jenna tagliare il vestito l’ho detto a Noemi ma non credevo che l’aggredisse- Disse dispiaciuta

-Suor Maria sta mentendo!- Rispose arrabbiata Jenna

-Signorina Hamilton!! Come osa dare della bugiarda a una Suora anche lei finirà in isolamento forza andiamo.-

-Aspetti Suor Celeste, le accompagno io finisca pure il suo pasto, tanto io volevo ritirarmi nelle mie stanze non sto troppo bene.-

-Non importa lei vada pure ci penso io alle ragazze.- Le disse soddisfatta

-Ma…- Disse un po preoccupata Suor Maria e lo sembrava esserlo anche Noemi.

-Che c’è ? Non è forse d’accordo?-

-Certo che …che si.- Disse mortificata abbassando lo sguardo

-Suor Celeste, Suor Celeste finalmente l’ho trovata, Padre Carlos è al telefono vuole parlare con lei subito.- Disse una suora arrivando di corsa.

-Essia! Suor Maria si occupi delle ragazze dopo di che si potrà ritirare.- Disse irritata dal cambiamento di programma.

L’isolamento si trovava nei sotterranei erano delle stanze se così si potevano chiamere due celle con dei lettini, una stanza fredda senza nemmeno una luce, in compenso però c’erano ratti e scarafaggi, nessuno voleva passarci la notte nemmeno loro, era la peggiore delle punizioni, la più severa.

Una volta raggiunti i sotterranei lontani da orecchie indiscrete Noemi esultò.

-Evviva ce l’abbiamo fatta!! Anche se per un attimo ho temuto il peggio.-

-Ti avevo detto di fidarti, che ce l’avremmo fatta. Anche se… diciamo che qualcuno lassù ci ha voluto dare una mano.- Rispose Suor Maria

-Ma di che state parlando?- Chiese Jenna seccata

-Scusami amica mia! Se per tutto il giorno sono stata strana è distante ma era l’unico modo che avevo, per fare questo.- Disse Noemi mostrandole la stanza davanti a loro

-Questo co…. O mamma non ci credo!- Disse Jenna vedendo la stanza di isolamento ripulita con una di quelle lampade che riproducevano le stelle inoltre infondo alla cella c’era un tavolo apparecchiato per due con una torta al centro e due piccoli regali accanto.

-Ti... piace?? Ti prego dimmi che mi perdoni, anche Suor Maria mi ha aiutato era d’accordo con me.-

-Quindi la storia del vestito era solo una scusa.-

-Si. E non sai quanto mi sono sentita in male ad averti incolpato ma dovevo essere credibile, per suor Celeste.-

-Ma non dovevi rovinarti il vestito, so quanto ci tenevi.-

-Non mi importa, io ti voglio bene ed è solo questo quello che conta.-

-Anch’io ti voglio bene. Comunque hai visto quell’arpia come era contenta di quello che stava succedendo.-

-Si c’è rimasta persino male quando è dovuta andare via.- Disse abbracciando l’amica

-Suor Maria ma perché piange?-

-Già noi abbiamo fatto pace e siamo contente che tutto è andato secondo i piani.-

-È solo che… no niente.-

-La prego ce lo dica.- Insiste’ Noemi

-Voi due il vostro volevi bene mi ricorda tanto quello che avevo e che ho perso.-

-Anche lei aveva un’amica così?- Chiese Jenna

-Era mia sorella.-

-Non ci ha mai parlato di una sorella, a dire la verità non parla mai di lei.- Le rispose Noemi

-Avete ragione, non mi piace molto parlare della mia vita precedente.-

-Ma sua sorella dov’è adesso?- Chiese Noemi con delicatezza quasi incerta come se sapesse già la risposta.

-È in cielo.- Disse passandoci la mano sul polso sinistro su una piccola cicatrice almeno così pareva.

-È quella ? Come se l’è procurata?-

-Jenna!! Ssshh lascia …-

-Non preoccuparti, è un tatuaggio o meglio lo era l’ho fatto rimuovere averlo lì mi faceva troppo male.-

-Ci racconti di sua sorella e del significato di quel simbolo, la prego.-Disse Jenna sempre più curiosa.

-Io e mia sorella eravamo come questo simbolo lo Yin e lo Yang così diverse ma così uguali e unite senza poter mai fare l’una senza l’altra. Io ero per tutti la figlia perfetta mentre lei era la più scalmanata sempre contro le regole la pecora nera dicevano ma non per me, io la vedevo perfetta era tutto quello che avrei voluto essere io.-

-Come è morta?- Chiese Noemi beccandosi una gomitata da Jenna come se volesse farle notare il poco tatto che aveva avuto

-L’ho uccisa io!- Disse con lo sguardo perso nel vuoto

-Cosa???? – Dissero i ragazzi interrompendo la storia della nonna

-Ma come… dimmi che è uno scherzo nonna!- Disse Summer

-Vi avevo avvertito che non era una favola e ci saranno parti della storia che non vi piaceranno. E comunque per stasera basta così è tardi e domani avete scuola perciò tutti a letto.-

-Ma nonna non puoi lasciarci sul più bello.- Replicò Jason

-A ragione vogliamo il finale.-

-Domani se vorrete continuerò a raccontare la storia è ancora molto lunga, infondo abbiamo un mese da trascorrere insieme. Adesso come ho già detto prima tutti a letto senza fare storie.- Rispose la nonna e i quattro ragazzi senza aggiungere altro si alzarono diedero un bacio alla nonna e andarono ognuno nella propria stanza.

~~~~~~~~~~

-Amanda, ma secondo te è stata davvero suor Maria ad uccidere sua sorella??-

-Non lo so, in tal caso però mi dispiacerebbe non sembra una cattiva persona non vedo l’ora di scoprire come la storia va avanti.-

-Già anch’io. Buonanotte sorellina.-

-Notte.-

Angolo autrice: Ciao a tutti spero che il capitolo vi sia piaciuto inoltre volevo dirvi che ho scelto di scrivere in corsivo la storia riferita al presente dei protagonisti mentre la parte scritta normale fa parte del racconto della nonna. Ciao al prossimo capitolo se vorrete baci Luna5

 

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Capitolo 3
*** CAPITOLO DUE ***


CAPITOLO 2

-Siamo tornatiiii- Disse allegra Summer entrando in casa.

-Hooo uunaaa fame è già pronto nonna?- Chiese Jason buttando lo zaino a terra.

-Ciao anche a te Jason, comunque prima di tutto raccatta lo zaino, poi lavatevi tutti le mani che mangiamo.- Gli rispose la nonna sbucando dalla cucina

-Sei sempre il solito.- Lo prese in giro suo fratello salendo le scale.

-Allora?? Com’è andata a scuola tutto bene?- Chiese la nonna una volta che tutti furono a tavola pronti per mangiare.

-Dovresti chiederlo a Jason a preso cinque a letteratura inglese.- Cinguetto Amanda

-Sta Zitta!!! E comunque non sono io quello che ha fatto una gaffe con il ragazzo di cui è “segretamente innamorata”.- Rispose virgolettato le ultime parole facendo ribollire di rabbia la sorella per la figuraccia

-La smettete voi due? E poi Amanda non ha fatto una gaffe. Ma proprio una figuraccia credo che non se la scorrerà mai lui adesso forse la prenderà in considerazione.- Aggiunse ridendo Summer seguita da Kavin e Jason

-Smettetela di prendervi ingiro siete fratelli dovreste sempre difendervi.-

-Nonna ha ragione.-

-Guarda che hai iniziato tu!- Gli fece notare Kavin facendo sbuffare Amanda colta nel segno.

La giornata passo infretta, tra compiti battibecchi, scherzi e risate varie.

-Certo che ci manchi mamma.-

-Si ci comportiamo bene almeno ci proviamo, vuoi parlare con la nonna??-

-Ah! Ok se devi proprio andare allora niente sarà per la prossima volta ciao mamma ti vogliamo bene.- Disse riattaccando Summer

-Era la mamma? Perché non ce l’hai passata?.-

-Aveva da fare, ma ci saluta tutti anche a te nonna era dispiaciuta di non poterti parlare.-

-Grazie, anche se so che non è vero.- Rispose la nonna finendo di sistemare la cucina

-Nonna ma perché tu e mamma non andate d’accordo?- Chiese Amanda

-Ma certo che andiamo d’accordo! Dai mettetevi comodi se volete continuiamo il racconto di ieri.-

-Certo che vogliamo! Ho aspettato tutto il giorno per sapere cosa è successo alla sorella di Maria.- Rispose Kavin accomodandosi per primo seguito dagli altri.

-Va bene allora… dov’è che ero rimasta…

-L’ho uccisa io!- Disse suor Maria con lo sguardo perso nel vuoto.

-Cosaaaaah??- Chiesero le ragazze incredule

-Quel giorno c’era una festa, una di quelle vietate senza consensi ne genitori, io volevo andare a tutti i costi mi aveva invitato un ragazzo, il più carino della scuola. Ma i nostri genitori non ci avrebbero mai dato il permesso. Mia sorella come al suo solito disubbidì non ascoltava mai quello che ci dicevano. Quella sera mi fece alzare e piano piano ci preparammo per uscire di nascosto per la prima volta ero come lei.-

💫 💫 💫 INIZIO FLASHBACK 💫 💫 💫

-Maria, alzati preparati andiamo alla festa.-

-Ma Satin, hai sentito i nostri genitori non possiamo uscire.-

-Si ho sentito benissimo cosa ci hanno ordinato di fare ma loro non ci sono, torneranno tardi come sempre del resto e poi se sistemiamo bene i cuscini nemmeno se ne accorgeranno.-

-Ma…-

-Niente ma! Vuoi venire o no??-

-Certo che voglio. Ho solo paura che ci beccano. Sei una vera pazza e io più pazza di te che ti do retta. È la prima volta che mi fai ribellare.-

-Hai proprio una faccia tosta adesso dai anche la colpa a me. La verità è che stai crescendo e ne hai abbastanza di fare la brava bambina.- Disse ridendo facendo sorridere anche me anche se stava scherzando senza rendersi conto ci aveva colto in pieno

-Sali, la festa non è proprio dietro l’angolo.-

-Wow!! E questa da dove sbuca??- Chiesi sorpresa

-È mia. Dato che mamma e papà non volevano comprarmela ci ho pensato da sola ormai è un anno che ho la patente ti piace?-

-Vuoi scherzare? È stupenda e poi…-

-Lo so ! È rosso fuoco o come direbbero i nostri Rosso peccaminoso.- Disse con uno sguardo provocatorio come se volesse intendere altro.

La nostra famiglia era molto religiosa, severa rigida a volte a me non importava molto infondo eravamo le figlie di un pastore ma Satin… per lei era dura soffriva molto nell’essere sempre giudicata per quello che faceva e non faceva per il suo modo di essere. Anche se non lo diceva mai anzi sembrava che se ne fregasse proprio. Ma io sapevo che il suo comportarsi “male” era solo per attirare l’attenzione era il suo grido d’aiuto, invece di far capire quanto era meravigliosa.

-Me la fai guidare??-

-Sei matta?? Non hai ancora la patente.-

-E daiiii ! Tra un mese avrò la patente.-

-Magari dopo, quando torniamo a casa. Adesso andiamo o faremo tardi.-

~~~~~~~~~~~

-Guarda!! Quello non è Peter??? Il ragazzo di cui sei pazzamente innamorata?!?!?!-

-Satin! Ma che dici? Non ne sono pazzamente innamorata ho solo detto che è carino.- Diventando rossa per l’imbarazzo.

-Si come no! Dai vai da lui, io tanto devo raggiungere Jack mi sta aspettando.- Disse facendomi l’occhiolino sapeva che quel ragazzo non mi andava troppo a genio era un teppista e aveva brutti giri, ma secondo mia sorella era solo un incompreso come lei così diceva.

-Maria, che ci fai qui? Hai smarrito la via?? Insomma tu ad una festa non è domenica o sbaglio.-

-Georgina smettila, va a tormentare qualcun’altra.- Le rispose suo fratello Angel prima che potesse aggiungere altro.

-Va bene, va bene me ne vado. Stavo solo scherzando.- Gli rispose sospirando alzando gli occhi al cielo.

Era un ragazzo dolcissimo un vero Angelo l’esatto contrario della sua gemella se non fosse stato per il fatto che erano esteticamente identici nessuno avrebbe pensato che fossero parenti.

-Tutto bene? Mia sorella a volte è davvero insopportabile.-

-Si tranquillo, non è successo nulla. Ormai ci sono abituata.-

-Però ha ragione cioè che ci fai qui? È la prima volta che ti vedo ad una festa come questa.- Mi chiese sorridendomi.

Era il mio migliore amico dopo mia sorella ovviamente

-Stavolta è diverso, sono stata invitata cioè…. Peter…-

-Ho capito!- Disse rabbuiandosi

-Stai attenta ok? Non mi piace quel ragazzo ha in mente solo una cosa.-

-Io non credo. E poi mica sarai geloso?- Chiesi scherzando

-Si! Molto.- Mi rispose serio per poi scoppiare a ridere.

-Scemo! Ci avevo creduto per un attimo ho pensato che avessi una cotta per me.- Gli dico spingendolo amichevolmente

-È sarebbe così brutto?? Insomma sei una bella ragazza e anch’io non sono male.- Rispose sempre scherzando

-No, certo che no, ma siamo amici da quando avevamo il pannolino e…-

-Tranquilla, calmati non ho una cotta per te. Stavo solo scherzando.-

-Un corno stava scherzando le piace eccome.-

-Jason fa silenzio non interrompere.-Lo riprese Amanda.

- Comunque ti do ragione anche secondo me è cotto.-

-La fate finita?? Scusali nonna continua.- Intervenne Summer

-Guarda che mi ero accorta che stavi scherzando.- Gli risposi sperando di essere il più convincente possibile.

~~~~~~~~~

È passata un’ora da quando io e mia sorella siamo arrivate alla festa e ancora non ho avuto il coraggio di andare da Peter, non voglio e non posso ignorarlo ancora, perciò faccio un gran respiro e mi avvicino a lui e hai suoi amici. Infondo sono venuta apposta per lui e poi mia sorella ha ragione devo smettere di aver paura, devo buttarmi nella vita.

-…. Io ancora non capisco perché hai invitato Maria. Ma ti piace??- Sento chiedergli e visto che sono curiosa di sapere cosa pensa mi nascondo dietro la colonna attendendo la sua risposta.

-Certo che no! Quella è una suora anche se devo dire che non è poi così messa male ma resta il fatto che non sa vivere. No io punto alla sorella quella si che è una puledra da dominare. Ma sanno tutti che sono legatissime per questo mi lavoro prima lei. Inoltre voglio essere il primo a farmele entrambi.- Risponde ridendo e scherzando con i suoi amici mentre io mi sento distrutta. Sembrava che ci tenesse a me che fosse mio amico era così gentile, buono invece stava solo pensando a come portarmi a letto. Aveva ragione Angel mi ha solo illusa e presa in giro per due mesi comportandosi come un principe azzurro. Senza pensarci mi giro e corro via ferita.

-Hey stai attenta, guarda dove vai.-

-Ma che fai!? Non mi hai visto per caso-

-Maria!?- Mi ferma per un braccio Angel e distinto lo abbraccio, tra le sue braccia mi sento protetta come sempre quando qualcosa non va.

-Secondo te io non so divertirmi?- Gli chiedo a bruciapelo

-Ma che dici? Tu…tu sei stupenda e..sei simpatica.-

-Ma non mi so divertire giusto? È questo che stai dicendo?- Chiedo trattenendo le lacrime.

-No, non è così è solo che tu non ti ubriachi per divertirti, non ne hai bisogno hai altri modi e sei fantastica, unica.- Dice cercando di convincermi

-Ma io non voglio essere unica.- Rispondo allontanandomi da lui.

-Aspetta, dove vai?-

-A divertirmi a essere uguale a tutti almeno una volta nella vita.- Dico avviandomi al banco degli alcolici.

Dopo nemmeno tre drink la testa inizia a girarmi ma non mi importa e continuo a bere

-Bellezza vieni a ballare.- Mi chiede un ragazzo che non ricordo di aver mai visto

-Certo.- Rispondo seguendolo in pista

-Mary?!?! Ma che fai ?? Sei impazzita? Scendi da quel tavolo forza andiamo ti porto a casa.- Dice mia sorella arrabbiata trascinandomi giù

-Lasciami, io mi sto divertendo.- biascico facendo fatica a reggermi in piedi e a rimanere lucida

-Dai non fare così!-

-Tu lo fai sempre perché io non dovrei? Hai paura che io ti possa rubare la scena? Che diventi più popolare di te?-

-Non sai quello che dici, forza andiamo.- Dice affermandomi nuovamente per il braccio.

-No! Io non vengo sono stufa di essere quella perfetta perché tu fai casini per entrambe, sono… stanca di essere la tua ombra in tutto e per tutto. Sai che ti dico? Che sto bene anche senza di te Satin diavolo in persona.-

-So che non lo pensi veramente, è l’alcool che ti fa parlare. Per favore scendi e parliamone.- Dice con voce spezzata, l’ho ferita glielo leggo negli occhi ma io l’ho fatto solo perché ero arrabbiata con me stessa e non è giusto. Ora che l’effetto sta svanendo mi sento malissimo, oltre a sentirmi in colpa.

-Hai ragione scusa, io… io…- Ma non finisco la frase che corro fuori a vomitare.

-Aspetta che ti aiuto.- Dice mia sorella avendomi seguita tenendomi i capelli.

-Grazie, anche se non me lo merito.-

-Hey! Sei sempre la mia sorellina, però adesso mi spieghi perché ti sei ubriacata. Non è da te.-

-È tutta colpa di Tommy, a lui piaci tu mi ha solo presa ingiro.-

-Che cosa?? Quel… quel… adesso mi sente.-

-No ti prego. Lascia stare voglio solo dimenticare tutto.- Le dissi disperata

-Oh piccola! Vieni qua. Mi spiace così tanto, non pensiamoci più. Lui non ti merita se non vede quanto tu sei meravigliosa. Dai torniamo a casa.-

-Satin non avevi detto che potevo guidare?- Le dico una volta davanti a l’auto fiammeggiante. Ma sei ubriaca. Forse è meglio un’altra volta.-

-Ma mi è passata, ti pregooo e poi le strade sono deserte.- Dico facendole gli occhi da cucciola

-Va bene piccola rompiscatole. E comunque vai piano.-

💫💫💫💫 FINE FLASHBACK 💫💫💫💫

-L’ultima cosa che ricordo è il semaforo rosso, non feci in tempo a fermarmi passai uguale ci scontrammo con un camion, due minuti prima stavamo cantando a squarciagola poi solo un gran botto luci accecante e il buio. La fine di tutto.-

-Non è stata colpa tua.- Disse Jenna

-Invece si, sapevo che non dovevo guidare ma avevo insistito e mia sorella non voleva darmi altri dispiaceri. Quando i dottori mi dissero che era morta una parte di me morì con lei. Quando tornai a casa la sua roba era già sparita come se non fosse mai esistita. Entrai in depressione iniziai a essere una cattiva ragazza, persi anche Angel il mio migliore amico avevo ferito anche lui ho fatto tanti sbagli ce n’è uno che rimpiango più di altri.-

-Come reagirono i tuoi genitori?- Chiese Noemi

-Dopo un episodio in particolare mi cacciarono di casa volevano mettermi in un collegio per ragazze disagiate. Dicevano che volevano la vecchia Maria, che quel giorno secondo loro avevano perso la figlia migliore non solo Satin. A quelle parole mi cadde ulteriormente il mondo addosso come potevano parlare così di mia sorella. Scappai, vivevo per strada non volevo avere nessun contatto con loro.-

-E come ci sei finita a fare la suora?-

-Un prete. Mi ha trovato fuori dalla sua chiesa erano giorni che non mangiavo avevo freddo stava piovendo. Lui mi offri un pasto caldo e mi diede anche un posto dove dormire. Erano già due anni che vivevo per strada. Mi ha aiutato a rimettermi in piedi fu l’unico a capirmi e non voleva niente in cambio. Ma adesso basta parlare di me è il tuo compleanno e dovete festeggiare a domani ragazze, verrò presto per rimettere tutto apposto così nessuno ci scoprirà.-

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12 Dicembre 2008

-Sapevo che eri come tutti gli altri, che anche tu un giorno mi avresti abbandonata altro che sorelle.- Le urlò contro

-J. ma che dici? Sai che ti voglio bene non smetterò mai di volertene. Non potevo dire di no a una nuova famiglia l’ho fatto anche per te. La mia adozione non cambierà nulla, vedrai che… che magari non subito ma presto prenderanno anche te e nessuno ci potrà più separare, parlerò con loro.- Le rispose pacata cercando di spiegarle le sue ragioni.

-La tua nuova famiglia?? Ma ti senti quando parli? Ancora non sei andata via e già credi di essere una di loro. Dici che le cose non cambieranno ma già lo sono. Tu sei cambiata.- Continuò Jenna arrabbiata

-Jenna non è vero, noi saremo sempre una cosa sola. Siamo come il giorno e la notte, la luna e il sole, il bene e il male, la luce e il buio senza l’altra non possiamo vivere, come questo disegno lo Yang per me e l’Ying per te.-

-Si come no, continua a credere nelle favole. Anzi guarda lo vedi??- Disse strusciandosi il disegno fatto a penna.

-Adesso non c’è più, sparito come Suor Maria, come te. Svegliati Noemi, questa è la vita reale. Addio non perdere più tempo a tornare, per me non esisti più sei cancellata. Come questo stupido simbolo.- Le dice andandosene lasciandola in lacrime mentre preparava la sua valigia.

-Signorina Clark la sua nuova famiglia è arrivata la stiamo aspettando tutti giù.- L’avverti suor Gertrude

-Certo, arrivo subito.- Rispose Noemi asciugandosi le lacrime agli occhi

-Allora piccolina sei pronta a venire con noi?- Le domandò una donna alta elegante con un sorriso materno, aveva capelli color miele acconciati in uno chignon e dei occhi verde smeraldo era una bellissima donna con sorriso materno, accanto a lei c’era un uomo anch’esso molto elegante alto era ricciolo e brizzolato con occhi azzurri.

-Si sono pronta. Mamma papà posso prendervi per mano?- Chiese Noemi un po’ imbarazzata

-Certamente, da brava saluta le tue amiche così andiamo.-

Noemi salutò tutti, tranne l’unica persona che avrebbe veramente voluto li al suo fianco. L’unica che le sarebbe mancata. Ma Jenna non si era presentata.

Fino all’ultimo Noemi sperò che la sua amica corresse da lei ma questo non avvenne.

-Signorina entri la prego.- Le disse un uomo con la divisa che le teneva lo sportello aperto, riportandola alla realtà ormai doveva andare non poteva più aspettare.

Una volta salita in macchina e varcato il grande cancello, Noemi si girò e si mise a sedere composta, pronta per iniziare la sua nuova vita.

-Mamma ho per caso dei fratelli sorelle? Abbiamo degli animali? Com’è…-

-Puoi anche smetterla adesso, basta domande. E poi devi chiamarmi Madre e Padre mio marito almeno un presenza d’altri. Adesso che fai parte della nostra famiglia devi comportarti in un determinato modo.- Le disse la signora che fino ad un attimo prima sembrava amorevole e gentile adesso invece era fredda e scontrosa quasi scocciata dalla presenza della bambina.

-Ma io pensavo…-

-Che cosa? Che potevi fare quello che ti pareva? Beh scordatelo, ti abbiamo scelta perché tu possa passare per nostra figlia, Suor Celeste ci ha garantito che eri la più adatta a ricoprire questo ruolo che sei una bambina a modo che non hai mai dato problemi.- La interruppe la donna facendo rimanere Noemi sorpresa dalle sue parole sapeva bene che se Suor Celeste aveva detto quelle cose era solo perché voleva liberarsi di lei, dividerla da Jenna era quello il suo vero intento.

-Quello che voglio che tu capisca è che noi siamo una famiglia molto ricca ed influente grazie al nostro cognome ti si apriranno molte porte ma tu devi essere impeccabile, non mi interessa cosa farai una volta a casa ma fuori e in presenza d’altri sarai Noemi Ferrari è chiaro? Nessuno dovrà sapere del passato solo in pochi ne saranno al corrente.

-Si signora.- Rispose Noemi abbassando lo sguardo

-Bene vedo che hai capito.-

-Non essere triste, in cambio noi ti garantiamo una vita di agi, istruzione insomma non ti mancherà nulla. Ritieniti fortunata e un giorno se te lo sarai meritato tutto ciò che è nostro sarà solo tuo.- Le disse il signor Ferrari

Noemi capì che Jenna aveva ragione niente sarebbe stato più come prima. Adesso aveva perso tutto nonostante la vita agiata che le aspettava lei si sentì sola, svuotata.

~~~~~~~~~~~~

-Guardatela, povera Jenna tutta sola. Di nuovo.-

-Hai ragione magari se si fosse comportata bene, probabilmente adesso sarebbe fuori di qui. In una vera famiglia.- La presero in giro alcune bambine

-Ben detto Emily.-

-Suor Celeste noi stavamo solo…-

-Parlando, lo vedo e come dicevate nessuno vuole le bambine cattive con sé. Perciò prendete esempio e non fate mai come la signorina Hamilton. Adesso andate. Tu no Jenna sei in punizione, per non esserti presentata quando tutti saltavano la tua amica.- Disse Suor Celeste marcando l’ultima parola con un sorriso maligno sul volto.

Jenna senza dire una parola la segui sapeva bene cosa l’aspettava quello era solo l’inizio, ma non era quello a spaventarla, la cosa che le faceva più paura era che adesso era sola.

-Povera Jenna. Chissà come soffre.- Disse Kavin senza rendersi conto di averlo detto ad alta voce

-Già ma anche a Noemi non è andata poi così bene, la nuova madre mi sembra un’arpia.- Gli rispose Jason

-E poi nonna che succede?-

-Lo scoprirete domani, adesso andate a letto lo vedo che siete stanchi.-

-È vero io sto morendo dal sonno. A domani nonna.- Disse Jason augurandole la buona notte per primo.

 

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Capitolo 4
*** capitolo tre ***


-È arrivata la secchiona. Che c’è hai preso un brutto voto? Oppure…-

-Annie! Adesso piantala, lasciala in pace, ma soprattutto ridalle i vestiti so che sei stata tu.-

-Come scusa? Amore andiamo che ti prende lei è… cioè guardala è una sfigata non è colpa mia se a ginnastica qualcuno è entrato negli spogliatoi e le ha rubato i vestiti e adesso deve indossare quella roba.-

-Non sono uno stupido so bene che sei stata te. Ma il gioco è bello quando dura poco, la devi lasciare stare. Fai come ti ho detto se non vuoi tornare a casa a piedi e restare senza ragazzo.-

-Come vuoi, Blaire ridalle i vestiti. Ci vediamo dopo amore.- Disse baciando il ragazzo sotto gli occhi di Amanda per poi darle una spallata e andarsene, seguita dall’ amica

-Perché l’hai fatto?- Chiese stupita Amanda

-Come perché? Sei mia sorella e non mi piace quando si prendono gioco di te, posso farlo solo io.-

-Jason è la prima volta che… si insomma che mi proteggi non l’avevi mai fatto, anzi a dire la verità ti univi a loro.-

-Non hai bisogno di me per difenderti, lo sai fare benissimo da sola.- Le rispose Jason ridandole i vestiti per poi avviarsi alla sua prossima lezione.

~~~~~~~~~~~~

-Anch’io voglio una pastina al cioccolato.-

-Mi spiace ma era l’ultima domani le ricompro.-

-Tieni mangia pure la mia, io mi faccio un panino.-

-Amanda stai bene? Da quando dai qualcosa a Jason?- Chiese sorpreso Kavin

-Che di strano? Non è la prima volta che lo faccio e poi la cioccolata ingrassa perciò non rinuncio a nulla.-

-Invece si! Non ti è mai importato della linea e poi fai sempre apposta a finire la roba solo per fare un dispetto a Jason.- Le fa notare Summer

-Non fatela così lunga, non è vero che mi tratta sempre male.-

-Questa si che è bella tu che la difendi. Per me c’è qualcosa sotto che avete combinato?- Chiese scettico Kavin

-Nulla.- Risposero all’unisolo i due ragazzi.

-Nonna tu non dici niente?- Disse Summer sorridendo

-Perché dovrei? Per una volta che non litigano. Finalmente si comportano da fratelli finché dura lasciamoli stare.- Disse

La verità è che sapeva bene il motivo del loro comportamento iniziavano a essere più uniti e sperava che continuassero così sperava che raccontando la sua storia potesse fargli capire cosa voleva dire essere legati ed era proprio quello il motivo per cui lo faceva.

~~~~~~~~~~

-Che ci fai ancora così?- Chiese Kavin

-Così come?- Rispose Summer non capendo

-È sabato, sono le sette e non sei pronta per andare chissà dove con le tue amiche.-

-È allora tu? Noni sembra che stai per uscire.-

-Apparte che io non mi preparo due ore prima e poi non ho molta voglia dato che non mi sento molto bene preferisco stare a casa.-

-Anch’io non voglia di uscire.- Disse Summer tornando a guardare la TV

-Che ci fate qui?- Chiese Amanda riferita ai suoi fratelli

-Ancora qui state?- Disse Jason mettendosi a sedere sul divano

-Ancora?? Ma che è stasera?? Non ci va di uscire. Non è mica grave?!?!- Rispose Summer alzando la voce.

-Ok, non c’è problema ma stai calma. È la prima volta che ti sento dire una cosa del genere, di solito ne fai una tragedia quando mamma ti vieta di uscire e se non ricordo male una volta sei uscita anche con la febbre.- Gli fece notare Jason

-Non è vero!-

-Si che lo è!- Rispose Kavin sorridendo

-Guarda che tu non sei da meno.- Gli ricordò Amanda

-Che centro io adesso? E comunque non sto bene. È Summer quella strana.-

-È va bene lo ammetto non voglio perdermi la storia ok? Contenti adesso?- Disse esasperata facendo scoppiare tutti a ridere

-Che guardate di così divertente?- Chiese la nonna sentendoli ridere di gusto.

-Niente è solo Summer che ha detto una cosa buffa.- Rispose Jason

-Nonna ma stasera che si mangia?- Chiese Kavin affamato

-Come? Pensavo che stasera usciste essendo sabato di solito non ci siete mai. Per questo avevo pensato di ordinare cinese dato che piace solo a Jason e ad Amanda.-

-Veramente noi… resteremmo a casa per stasera, io non mi sento bene mentre Summer…-

-Anch’io e poi non ne ho molta voglia.-

-Perfetto allora ordineremo cinque pizze.- Disse la nonna prendendo il telefono.

~~~~~~~~~~~

-Nonna siamo tutti pronti, manchi solo tu.-

-Arrivo ragazzi, stavo facendo i popcorn sono l’ideale davanti a un bel film.-

-Ma quale film? Io voglio sapere cosa accade a Jenna e Noemi-

-Anch’io, sono rimasta apposta cioè sto male e non mi va di uscire.- Disse Kavin

-Va bene ho capito, vorrà dire che li mangeremo mentre vi racconto la storia.- Rispose la nonna prima di rispondere il racconto da dove l’aveva lasciata.

Dopo mezz’ora di viaggio nel quale Noemi non aveva riaperto bocca giunsero a destinazione. La villa dei Ferrero era enorme aveva un amplio giardino, Noemi rimase esterrefatta dalla bellezza della casa non si aspettava nemmeno la metà di quello che vide. Varcato l’enorme cancello dove c’era raffigurata un’enorme effe notò che il vialetto era delineato da alberi che circondavano tutta la villa come se ne limitasse i confini.

-Signorina Ferrero, se vuole può scendere.- Disse l’autista aprendo la portiera dell’auto.

-È enorme.-

-E non hai ancora visto l’interno, forza non rimanere lì impalata, vieni entriamo.- Le disse il suo nuovo papà.

Appena furono nel salone la signora Isabell Ferrero fece chiamare tutta la servitù.

-Bene adesso che siamo tutti, vi presento Noemi mia figlia come già avevo annunciato nessuno dovrà mai scoprire chi è in realtà, per tutti lei è sempre stata in collegio. Perciò da questo momento in poi verrà trattata con rispetto e dovrete eseguire anche le sue richieste.- Disse Isabell alla servitù poi si rivolse a Noemi.

-In questa casa sarai libera di fare ciò che vuoi, muoverti come desideri ricordati però che ruolo interpreti perciò dovrai avere un certo decoro e rivolgerti alla servitù per qualsiasi tuo bisogno.-

-Adesso Caleb ti presenterà tutti, io e tuo padre dobbiamo andare.- Disse e senza attendere risposta andò via seguita da suo marito

-Signorina Ferrero, Dick è l’autista che hai già conosciuto poi ci sono io il responsabile del personale in pratica se hai qualche lamentela è a me che ti devi rivolgere. Lei è Madelyn la cameriera nonché mia moglie, poi c’è Sophia la cuoca, Aiden il giardiniere, Maison il tutto fare e infine Ethan mio figlio bhe lui non ha ancora mansioni ma se vuoi può sempre tenerti compagnia infondo avete la stessa età.-

-Caleb, non credo che la signorina Noemi voglia frequentare nostro figlio, lui è…-

-Perché no?- Chiese Noemi interrompendo Madelyn

-La signora, cioè mia madre a detto che potevo fare ciò che voglio quando sono sola e a me piacerebbe tanto avere un amico.-

-Io però non sarei tanto entusiasta fossi in te, è una vera peste mio figlio. – Rispose Caleb facendogli l’occhiolino.

-Scusare il ritardo, la macchina non partiva ma tanto non è arrivata la piccola malefica giusto?- Chiese una donna elegante stile signorina Rottermayer solo che era più giovane.

-Emma!- La riprese Madelyn indicando la bambina.-

-Ciao penso di essere io Malefica tu chi sei? Di cosa ti occupi?- Chiese sorridendole

-Emma la tua tutrice, io non volevo… cioè…- Disse impacciata e disperata dalla figuraccia appena fatta.

-Signorina Ferrero lei è…-

-Noemi, chiamatemi solo Noemi per favore almeno quando siamo soli.-

-Va bene come desideri, adesso se vuoi ti mostro il resto della casa.- Le rispose Caleb

-Wow, non mi aspettavo una bambina adorabile, ma più una piccola arpia.- Disse Emma a Madelyn che alzo le iridi al cielo sospirando.

Erano passati quattro giorni dall’ingresso di Noemi nella grande villa e nella Famiglia Ferrero

-Domani sera daremo una festa, dove tu verrai presentata il tuo ritorno dal collegio.- Disse Richard mentre facevano colazione.

-Ma caro così presto? Non avevamo deciso di aspettare un mese?- Chiese Isabell preoccupata

-Si è vero ma Emma mi ha detto che Noemi impara infretta e che è pronta ed io sono d’accordo con lei.-

-Ma…-

-Oh andiamo Isabell, guardala è composta, in ottimo stato, sa come comportarsi ci porta rispetto oltretutto sta facendo tutto come le abbiamo raccomandato.-

-Anche volendo non posso organizzare tutto in meno di un giorno.-

-Ti aiuterà la servitù so bene come sei quando organizzi un’evento, sei sempre impeccabile e sta volta non sarai da meno.- La rincuoro il marito.

- Il padre non mi sembra poi così stronzo, insomma non era poi così male.- Intervenne Jason

-No infatti era…gentile da quel che ricordo.-

-Cosa hai detto nonna?- Chiese Amanda dato il tono basso che aveva usato.

-Niente dicevo che ha ragione forse non era così male rispetto ad Isabell almeno penso.-

-Che strano è come se la conoscessi, parli di lei come se…-

-Certo Summer, è una favola è come qualsiasi altra storia sembra vera, ma ovviamente non lo è.- Le rispose Jason

-No ! Summer ha ragione è come se … non so come dire ma sembra…-

-La fate finita?? Perché dovete sempre interromperla? Io voglio sapere cosa succede. Nonna continua per favore.disse Kavin.

 

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Capitolo 5
*** capitolo quattro ***


-Noemi sveglia è tardi, devi tornare nella tua stanza, se ci trovano insieme sono guai.-

-Dieci minuti per favore, ho sonno.- Si lamentò Noemi

-Va bene, ho capito. Tieniti forte a me, ti porto io conosco i tuoi dieci minuti.- Le rispose dolcemente il ragazzo

Erano passati sei anni dal giorno in cui era stata data la festa per il ritorno di Noemi Ferrero. Ed erano sei anni che tutte le mattine Ethan la svegliava alle cinque e mezza per riportarla in camera sua affinché non li scoprissero.

Tutte le sere aveva degli incubi sul suo passato, su Jenna sulla sua vita, poi una notte durante il temporale, Noemi era terrorizzata dai lampi dormiva sempre insieme a Jenna quando ce n’era uno ma adesso che era sola in una nuova casa era ancora più spaventata non sapeva dove andare i suoi genitori ero poco presenti sempre in viaggio. Provò a raggiungere la loro stanza ma era troppo enorme la casa per ricordarsi ogni singola stanza così finì nella camera di Ethan.

Anche lui era spaventato ma fece finta di non esserlo per tranquillizzarla così le fece posto nel suo letto. Il mattino dopo però presero entrambi una grossa sgridata da parte della signora Ferrero che non voleva che i due si frequentassero dato il ceto sociale. Questo di certo non fermò Noemi che continuò a vedere Ethan diventando così il suo migliore amico erano inseparabili. Anche Richard si rese conto che non c’era nulla di male se volevano essere amici purché rimanesse un segreto nessuno doveva sapere che era figlio dei domestici.

Ma nessuno avrebbe mai approvato che dormissero insieme perciò dopo che tutti erano a letto lei sgattaiolava fuori per intrufolarsi nella stanza di Ethan. Da quando stava con lui non aveva più avuto incubi si sentiva protetta.

-Eccomi qua! Siamo arrivati, a dopo principessa.- Disse dandole un bacio sulla fronte

-Ah! Quasi dimenticavo Auguri buon sedicesimo compleanno.- Gli disse sulla soglia della porta

-Grazie sei sempre il primo a ricordartene, ti voglio bene Ethan.- Disse ritirandosi nel letto ricadendo nel suo sonno profondo.

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-Buongiorno madre, padre.- Saluto Noemi dando un bacio nella guancia di entrambi per poi mettersi seduta a fare colazione.

-Auguri signorina Noemi.- Disse Madalyn portandole una fetta di ciambellone per colazione

-Grazie Madalyn.- Le rispose sorridendole

-Credevo fosse il prossimo mese scusa mi era passato di mente.-

-Non importa madre, non è poi così importante.-

-Invece lo è, soprattutto quando si fanno sedici anni è un passaggio molto importante adesso non sei più una bambina. Purtroppo dobbiamo partire ma ti prometto che al nostro ritorno controllerò tutti i miei impegni e troverò un giorno per la tua festa. Festeggeremo come meriti, infondo sei una brava ragazza ti comporti bene, a scuola vai bene sei la prima della classe e finora non ti sei mai messa nei guai.-

-Grazie. Per me questo significa molto.- Rispose Noemi felice, non aveva un gran rapporto con i signori Ferrero ma a volte la sorprendevano con dei piccoli gesti. In quei anni Noemi aveva imparato a conoscerli a sapeva cosa gradivano e cosa invece li disturbava e sapeva che se si comportava bene avrebbe potuto fare ciò che voleva questo erano i patti. Inoltre Noemi era brava a nascondere le cose.

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-Allora principessa che vuoi fare? Oggi sono a tua disposizione.-

-Inefetti c’è qualcosa che voglio fare e ho bisogno del tuo aiuto. Ma soprattutto nessuno deve sapere nulla.-

-Che configurate voi due?- Chiese Caleb, addentrando un biscotto

-Niente chiedevo solo a Ethan se gli andava di fare un giro al parco.-

-Vi chiamo Dick allora.-

-No grazie. Andiamo a piedi mi piace camminare inoltre è una bella giornata sarà bello stare fuori.-

-Va bene come vuoi bambina o dovrei dire signorina? Dato che oggi compi sedici anni.-

-Grazie Caleb te ne sei ricordato.- Disse abbracciandolo

-Ma certo sei come una figlia per me.-

-Vero vuole più bene a te che a me.- Si intromise Ethan ricevendo uno scappelotto da suo padre e tutti e tre scoppiammo a ridere.

~~~~~~~~~~~~~

-Mi spieghi dove stiamo andando? Il parco è dall’altra parte.- Disse Ethan

-Lo so! Non mi hai sentito prima quando ti ho detto che dovevo andare in un posto? E nessuno doveva sapere niente. Non potevo dire la verità a tuo padre.-

-Ok va bene, ho capito ma… aspetta ti vuoi fermare?- Disse Ethan facendola fermare

-Voglio solo capire, Noemi guardami dove stiamo andando?-

-A fare un tatuaggio!.-

-Cosa? Ma sei matta? Sai bene che non puoi farlo i tuoi non sarebbero d’accordo ti potrebbero punire. E addio festa.- La rimproverò Ethan come sempre cercava di proteggerla e tenerla fuori dai guai anche se alla fine vinceva sempre lei.

-È per questi che lo facciamo di nascosto, ti prego accompagnami per me è importante.- Gli disse speranzosa

-Mmm… va bene ma uno piccolo e deve essere nascosto molto nascosto non voglio che ti puniscono.-

-Certo paperino, dai andiamo altrimenti faremo tardi.-

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-Allora? Ti piace?- Chiese Noemi tutta sorridente e soddisfatta del suo nuovo tatuaggio

-Si è carino, anche se non capisco perché quel segno. Tra tutti i disegni che potevi scegliere.- Rispose dubbioso

-Lo so che per te può sembrare solo un sole e una luna ma per me vuol dire molto di più.-

-L’hai fatto per lei non è vero?- Disse Ethan sorridendole

-Si, anche, mi manca così tanto e il fatto che…che lei…-

-Hey principessa! Vieni qui. Oggi è il tuo giorno non devi essere triste.- Disse Ethan stringendola.

~~~~~~~~~~~~

Erano passati tre giorni dal compleanno di Noemi e lei non faceva altro che pensare a Jenna, voleva vederla parlarci, capire. Doveva solo trovare il momento giusto.

-Madalyn, Madalyn.-

-Signora, signor Ferrero ben tornati.-

-Grazie, dov’è nostra figlia?- Chiese il signor Ferrero

-Purtroppo non è in casa, è andata in biblioteca a studiare.-

-Che peccato! Non vedevo l’ora di vedere come è cresciuta mia…-

-Va bene, non c’è problemi prepari una stanza per il ragazzo starà un po da noi.-

-Si signore. Vado subito.-

-Per quanto riguarda te, inizia subito a comportarti bene ti ricordo che non sei in vacanza, ho promesso a tua madre che saresti cambiati e che saresti venuti con noi affinché saresti stato fuori dai guai e intendo mantenere quella promessa. A meno che tu non voglia andare in riformatorio perché è lì che andrai se farai un altro dei tuoi casini.-

-Richard ha ragione, devi smettere di fare il bambino è iniziare a essere più responsabile Joshua non hai più cinque anni. E poi non voglio scandali nella mia famiglia. Le regole le sai adesso sta a te rispettarle.- Disse dura la signora Ferrero.

-Certo è tutto chiaro. Adesso posso andare? Vorrei farmi una doccia il viaggio mi ha stancato.-

-Va bene vai pure. Se vuoi puoi usare il bagno di Noemi nella sua stanza nel frattempo che Madalyn prepara la tua stanza. È la seconda a destra salendo le scale. – Gli disse Richard

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-Basta non ne posso più! Per oggi abbiamo studiato anche troppo infondo siamo ancora in vacanza no?-

-Ma come? Credevo che le secchione non facessero altro.- Scherzo Ethan

-Ma sentitelo come se lui non andasse bene a scuola.- Rispose Noemi colpendolo scherzosamente

-Ok, ok hai vinto tu. Dai principessa torniamo a casa.-

-Aspetta chiamo Dick non ho voglia di farmela a piedi.-

-Sei pigrona. Per così poco vuoi chiamare Dick? Avanti cammina, casa è a solo venti minuti da qui.-

-Va bene.a solo perché ho voglia di gelato e so che tornando a casa c’è un chiosco.-

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-Che ti avevo detto? Visto siamo già arrivati.- Disse Ethan davanti al cancello di casa

-Ethan quanto mi vuoi bene??-

-Molto ma che c’entra adesso?- Chiese confuso

-Centra perché io sono stanchissima e non vedo l’ora di farmi un bel bagno caldo ma non ho nessuna voglia di fare un altro passo .- Disse Noemi guardandolo con occhi da cucciolo ed Ethan sapeva bene cosa voleva dire e senza aggiungere altro si girò e abbasso in modo che lei potesse salirgli sulle spalle.

-Oddio che carino deve proprio volerle bene per fare una cosa così. Ma quanto sarà dolce? Voglio anch’io un ragazzo come Ethan.-

- Per forza sei una pigrona proprio come Noemi.- Le fece notare Kavin

-Inefetti tuo fratello a ragione non possiamo dargli torto.- Rispose la nonna continuando poi la storia.

-Andiamo scimietta ti porto fino alla camera.-

-Sei un amore Ethan. Ti voglio bene.- Disse baciandolo sulla guancia

-Eccoci qua! Adesso puoi scendere ci vediamo dopo.-

-A dopo.- Rispose Noemi entrando nella sua stanza.

La ragazza posò i suoi libri, prese il suo mp3 mettendo la musica con le cuffiette adorava fare il bagno ascoltando i suoi artisti preferiti, dopodiché apri il cassetto e prese la sua biancheria e dei vestiti adesso era pronta per entrare in bagno, canticchiando la canzone che scorreva nella sua playlist mentre si spogliava.

Poi spalancò la porta del bagno e si trovò davanti un ragazzo alto moro, con occhi grigi/azzurri come il ghiaccio e un fisico impeccabile con l’asciugamano legato intorno alla vita.-

-Niente male!-Le disse il ragazzo ammirandola facendola tornare alla realtà

-Oh mio Dio!! Tu chi sei?? Che ci fai nel mio bagno?- Urlò Noemi coprendosi con la maglietta che si era appena tolta dato che era in intimo.

-Hey! Che ti strilli? Non sono sordo e poi… davvero non mi riconosci?- Gli chiese il moro.

-Noemi tutto apposto?? Ti ho sentita…Joshua??? Ma sei tu? Che ci fai qui??- Chiese Ethan entrando nella stanza

-Si sono io. Come va quattrocchi?? Vedo che finalmente porti le lenti a contatto.-

-Adesso mi ricordo di te! Tu, tu sei quel bambino dispettoso che mi torturata quando ero piccola e che rovinata le mie bambole.- Disse Noemi puntandogli il dito contro

-Esagerata!! Non ti ho mai torturata al massimo ti facevo qualche dispettuccio.-

-Dispettuccio!?!? Mi hai terrorizzata a morte con la tua macchinina telecomandata mettendoci sopra un pagliaccio spaventoso mentre entravo in una stanza buia, per non parlare del fatto che mi hai bruciato i capelli.-

-Quello è stato un caso non l’ho fatto apposta non volevo darti fuoco.-

-Comunque che ci fai qui? Questa è la stanza di Noemi.- Disse Ethan scocciato, non solo perché era lì ma anche per il modo in cui guardava la sua amica seminuda.

-Appunto è la camera di Noemi non la tua. A te non devo nessuna spiegazione, sei solo il figlio della servitù. A meno che voi due… no ne dubito non sei abbastanza per lei.- Disse squadrandolo da capo a piedi ma prima che Ethan potesse dire qualcosa Noemi sbotto

-Ma chi ti credi di essere?? Razza di… di sbruffone non hai nessun diritto di entrare in casa mia e trattare di merda chi ci abita è chiaro? E adesso fuori esci immediatamente da camera mia.- Gli urlò contro Noemi

-Tranquilla esco subito, vi lascio soli piccioncini.- Rispose marcando l’ultima parola

-Comunque dovrai abituarti alla mia presenza. Mi sono appena trasferito. Ci vediamo Raganella.- Disse con il suo solito tono facendole l’occhiolino.

-Aaahhhh!!!!!!!😲 io quello proprio non lo sopporto. È un pallone gonfiato. E poi non è vero che sono una ranocchia lo odio!!- Disse furiosa Noemi non le era mai piaciuto quel soprannome

-Lasciami stare, non ne vale la pena arrabbiarsi. L’importante è che stai bene era solo un falso allarme, le tue grida intendo. Adesso è meglio che io vada se mi trovano qui e ti vedono così… sono guai a dopo.- Disse Ethan uscendo dalla stanza facendo arrossire Noemi.

Per la ragazza non sarebbe stato così semplice condividere lo stesso tetto con l’unica persona che non sopportava. Joshua il nipote di Richard era sempre stato un ragazzo sicuro di sé, con un carattere forte ma era diventato arrogante dopo la morte di suo padre, quando era ancora un bambino. Non era mai andato d’accordo con Ethan per il suo caratteraccio inoltre come aveva ribadito Josh lui era solo il figlio dei domestici non un amico con cui giocare.

-Wow!! Certo che è proprio tosto questo Joshua. – Disse Amanda

-A me sembra solo un coglione.- Ribatte Summer

-Forse, o forse no lo scoprirete più avanti adesso però basta, vado a letto sono stanca.- Rispose la nonna alzandosi dal divano

ANGOLO AUTRICE : CIAO A TUTTI SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO DAL PROSSIMO HO DECISO CHE LA STORIA NON SARÀ PIÙ RACCONTATA DALLA NONNA MA DAL PUNTO DI VISTA DEI PERSONAGGI.  

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Capitolo 6
*** capitolo cinque ***


Uscita dalla doccia mi vesto e scendo di sotto per la cena. Dove ad attendermi ci sono già i miei genitori e Josh

-Madre, padre ben tornati.- Dissi accomodandomi al mio posto

-Non saluti tuo cugino?- Mi fece notare mia madre ma prima che mi potessi giustificare Josh le rispose

-Ciao siamo già incontrati prima, mentre uscivo dalla sua camera.-

-Bene, ora che siamo tutti possiamo cominciare. Madalyn inizi pure a servirci.- Disse mio padre

-Perciò Josh starà con noi??- Chiesi curiosa

-Si i suoi genitori non potevano occuparsi di lui, vivrà con noi a tale proposito frequenterete la stessa scuola perciò ti sarei grato se lo aiutassi ad ambientarsi.-

-Ma…-

-Non ho bisogno della baia- Mi interruppe seccato Josh guardando male suo zio.

-Non saresti qui, se ti fossi controllato. Ricorda cosa ci siamo detti.- Ribatté mia madre severa e in tutta risposta Josh si alzo di scatto

-Dove pensi di andare siediti e mangia.- Continuò lei

-Non ho fame vado a letto.- Gli rispose andandosene

-Joshua, Joshua torna immediatamente qui.-

-Lascialo andare Isabell. Domani ci parlerò di nuovo vedrai che cambierà.- Le rispose mio padre io non ci stavo capendo nulla. Perché Josh era qui? Che cosa era successo di così grave? Perché non poteva occuparsene sua madre e suo marito?

-Noemi?? Noemi mi hai sentito?-

-Cosa? No scusami cosa mi stavate dicendo?

-Stavolta parlando della tua festa sarà anche un’occasione per far fare nuove amicizie a Josh io e tua madre avevamo pensato a sabato, dato che lunedì ricomincerà la scuola.-

-Certo va benissimo.-

-Adesso che è tutto deciso finiamo di mangiare.- Disse Isabell

~~~~~~~~~~~~

 

-Che cosa hai?- Mi chiese Ethan stringendomi tra le sue braccia

-Niente ripensavo solo a quello che era successo oggi. Tu sai il vero motivo per il quale Josh è qui?-

-E come potrei? Io ne so quante te posso dire solo che la cosa non mi piace affatto, non voglio che ti ferisca prendendosela con te solo perché tuo padre ti ha chiesto di fargli da guida.-

-Spero solo che si ambienti in fretta così non avrò ad averci a che fare.-

-Lo spero. Adesso però dormiamo che è tardi.-

-Si hai ragione.-

~~~~~~~~~~~

-No, noo ti prego.- Dissi svegliandomi di soprassalto avevi avuto un incubo come le prime volte che dormivo da sola mi girai verso Ethan, dormiva beato non si era accorto di nulla. Senza far rumore mi alzai dal letto e scesi in cucina.

-Che ci fai qui?-

-Non si vede? Mi preparo uno spuntino, tu più tosto come mai non dormi?- Chiese Josh addentando il suo panino

-Non ho sonno, avevo… fame anch’io.-

-Come mai sei qui?- Chiese Noemi interrompendo il silenzio che regnava ormai da dieci minuti

-Hai per caso qualche problema di memoria? Mi sembrava di averti già dato una risposta non ho cenato perciò…-

-Intendevo perché sei venuto a vivere qui!-

-Diciamo che è l’ultima possibilità che ho di rigare dritto. E poi stare qui è meglio del riformatorio almeno non ci sono sbarre. Notte raganella.- Disse uscendo dalla cucina senza che io potessi fargli altre domande.

Dopo aver rimesso tutto in ordine anch’io tornai in camera la mia stavolta, ripensai alle sue parole che più che chiarirmi le idee me le confuse cosa voleva dire con ultima possibilità? E perché rischiava di andare in riformatorio? Più ci pensavo e più le idee si confondevano. Ma non era l’unica cosa che mi dava il tormento.

~~~~~~~~~~~

-Buongiorno principessa, stamattina ti sei svegliata presto. Non c’eri già più quando mi sono alzato.- Mi sussurro per non farsi sentire da orecchie indiscrete

-Si infatti è così.- Risposi mentendogli era la prima volta che lo facevo, avevo sempre condiviso tutto con lui anche i miei incubi, ma per qualche strana ragione stavolta non gli dissi nulla.

 

POV JOSH

-Josh, dobbiamo parlare!- Disse mio zio appena mi vide

-Veramente stavo andando a fare colazione possiamo fare dopo?- Risposi superandolo

-No. Subito.- Disse bloccandomi per un braccio

-Seguimi, andiamo nel mio studio lì nessuno potrà disturbarci.-

-Allora? Cosa dovevi dirmi di così importante, che non potevi aspettare.- Chiesi una volta entrati nel suo studio

-Siediti!-

-Non ce n’è bis..-

-Ho detto siediti.- Disse autoritario e senza aggiungere altro feci come mi aveva ordinato.

-Pensavo di essere stato chiaro, ma a quanto pare non è così perciò te lo ripeterò un ultima volta. Ho promesso a tua madre e al giudice che ti avrei tenuto fuori dai guai dopo quello che è successo, ci sono delle regole da rispettare, per quanto tu voglia fare il ribelle, il duro sappiamo entrambi che hai fatto una stronzata so che per te non è stato facile dopo che mio fratello è morto ma questo non giustifica il tuo comportamento. Tua madre a fatto tutto il possibile per te trovando anche un uomo che ti ha accettato.-

-Quello è solo un coglione.-

-Il coglione come lo chiami te si è preso cura di voi e comunque il giudice è stato chiaro la prossima bravata ti porta dritta in un unico posto, dove nessuno vuole andare, credimi io lo so bene.-

-Si come no! Figuriamoci se voi avete mai provato un brivido in vita vostra. Tu e mio padre siete sempre stati perfetti.- Risposi incavolato non poteva sapere come mi sentivo

-Ti sbagli, anch’io come tuo padre ho fatto i miei errori ma non c’era nessuno a proteggerci. Comunque non è questo il punto.-

-È allora qual è ?-

-Che da oggi si cambia, andrai a scuola, studierai, porterai rispetto a me e a tua zia, parteciperai alle feste comportandoti in modo adeguato come un vero Ferrero.-

-Era meglio se…-

-Non ho finito, non ti metterai nei guai e in cambio riavrai la tua moto e il cellulare.-

-Ma la mia moto è distrutta.-

-L’ho fatta rimettere apposto, so quanto ci tenessi.-

-Sono libero di fare ciò che voglio? Di andare dove voglio? O dovrò rimanere chiuso in queste quattro mura?-

-Una cosa alla volta, per le prime volte dovrai dirmi dove andrai e non potrai fare tardi, la sera non si esce almeno finché non vedrò che sei disposto a cambiare che hai capito i tuoi errori. Ma soprattutto che hai chiuso con il passato.-

-Sai bene che la mia vita è cambiata da quella notte e per quanto io voglia dimenticare o tornare indietro non posso farlo.-

-Lo so, è per questo che ti sto aiutando, ma devi essere tu il primo ad aiutarti.-

-Va bene. Accetto le tue condizioni ci proverò almeno.-

-Per ora mi basta. Tieni questi sono i tuoi.-Disse tirandomi le chiavi della moto e porgendomi il mio telefonino

-Non farmi pentire di averteli ridati. Ah dimenticavo fra qualche giorno ci sarà la festa di compleanno di tua cugina, per te sarà un’opportunità per conoscere nuova gente. Un’ultima cosa tratta bene Noemi quella ragazza ne ha passate già troppe.-

-Si, me ne rendo conto farò del mio meglio infondo voglio bene a raganella.- Risposi uscendo dallo studio a dire il vero le volevo molto bene, fin da quando era piccola mi aveva conquistato subito con il suo modo di fare dal primo istante in cui l’avevo vista
 

INIZIO FLASHBACK

-Quindi saresti tu la mia cuginetta??-

-Io… io penso di sì mi chiamo Noemi tu come ti chiami?-

-Sono Joshua ma preferisco Josh raganella.-

-Raganella?? Perché mi hai chiamato così? Cosa vuol dire?-

-È una piccola ranocchia. Proprio come te.- Dissi prendendola ingiro la verità era che qualche ora prima l’avevo vista arrampicarsi su un albero per salvare un gattino che non riusciva a scendere era stata agile come una ranocchietta per questo avevo deciso di chiamarla così era carino anche se lei non la pensava affatto così.

-Io non sono una ranocchia.- Mi rispose indispettita pestandomi un piede con tutta la forza che aveva per poi andarsene subito lasciandomi li senza che io potessi darle spiegazioni. Anche se era piccola era un vero peperino

FINE FLASHBACK

Appena accesi il cellulare vidi venti chiamate perse dai miei vecchi amici e altrettanti messaggi, cancelli tutto senza nemmeno leggerli e lo rimisi in tasca, avevo chiuso con loro la notte in cui tutto cambiò.

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Capitolo 7
*** capitolo sei ***


-Wow e questa?? Ethan hai comprato una moto e non mi hai detto nulla??-

-Ma veramente…-

-Giù le mani raganella, non si tocca la mia moto solo il sottoscritto può farlo.- Disse Josh dietro di noi

-La stava solo guardando non c’è bisogno di trattarla in questo modo.- Gli rispose Ethan

-Non sei tu che devi dirmi come comportarmi, con MIA cugina quattrocchi.- Disse marcando la parola mia e quattrocchi come se la disprezzasse, facendo arrabbiare ancora di più Ethan. Infatti gli vidi chiudere le mani a pugno e serrare la mascella.

-Tranquillo ora che so che è tua nemmeno mi ci avvicino. A dire il vero non è nemmeno chissà che anzi è troppo e si sa il troppo storpia del resto è come te, mister egocentrico. Andiamo Ethan non voglio fare tardi all’esame.-

-Non dirmi che è oggi il gran giorno. Insomma pensavo che ce n’erano anche troppi di pericoli al giro.-

-Hai ragione, peccato però che il più pericoloso l’hanno lasciato libero.- Dissi aspettandomi una battutaccia ma non arrivò anzi i suoi occhi si spensero si mise il casco e sfreccio via.

-Come hai fatto?- Mi chiese Ethan alludendo al fatto che per la prima volta avevo fatto rimanere senza parole Josh addirittura l’avevo messo in fuga

-Io…io non lo so.-

-Va beh dai non pensarci hai un esame che ti aspetta.-

-Abbiamo vorrai dire. Guarda che almeno uno dei due deve prendere la patente non voglio farmi scarrozzare da Dick, inoltre a scuola ci voglio tornare con un’auto guidata da noi. Almeno così smetteranno di fissarci, come se lì dentro fossi l’unica ricca.-

-Tecnicamente tu in quella scuola sei l’unica ricca sfondata confronto hai nostri compagni.- Ethan aveva ragione ero la figlia dell’imprenditore più ricco della città anche se questo non mi aveva aiutato a fare amicizia o meglio tutti lo volevano essere ma solo per convenienza solo perché…

-Solo perché non sanno chi sono realmente.- Dissi a bassa voce

~~~~~~~~~~~

-Adesso che abbiamo la patente pensi che mio padre mi compri un auto?-

-Mmm…fammi pensare?!! Credo proprio che ti dica… Figliolo hai la patente fossi in te mi accontenterei.- Dissi imitando Caleb il padre di Ethan

-Ahaha sei proprio uguale a lui.-

-È invece mio padre? Pensi che mi lascerà guidare?-

-Ma certo! Altrimenti perché farti prendere la patente. E poi scusa non è stato proprio lui a incoraggiarti affinché non fossi più indipendente?-

-Solo perché Dick è sempre impegnato con me.- Risposi facendo scoppiare entrambi a ridere entrando nel viale di casa

-Oh guarda c’è posta.-

-Strano mia madre doveva averla già presa.-

-Avrà avuto da fare altro, dai prendiamola noi.-

-Va bene.- Rispose Ethan passandomela, la maggior parte era pubblicità ma poi…

-Noemi tutto bene?- Chiese Ethan preoccupato vedendomi bloccata con la lettera ancora in mano si avvicinò e con un gesto meccanico gli diedi la lettera affinché capisse.

-Mi spiace, però forse adesso è l’ora di andare avanti, per me è quello che ti vuole dire, rimandandoti la lettera indietro.-

-No! Non smetterò mai. Io non mi arrendo prima o poi dovrà ascoltarmi.-

-Noemi dammi retta, se voleva ti aveva già risposto le hai mandato mille lettere in questi sei anni non ti ha mai risposto, adesso addirittura te l’ha rimandata indietro, non credi che sia arrivato il momento di arrendersi? Volta pagina proprio come ha fatto lei. Per lei sei morta ti ha cancellato.-

-Allora dovrà dirmelo in faccia, che mi ha cancellato dalla sua vita.- Dissi correndo via in lacrime

Stavo correndo senza nemmeno sapere dove stavo andando, correvo sempre più veloce finché non andai adesso a qualcuno.

-Hey!-

-Mi scusi è colpa mia.- Dissi senza alzare lo sguardo e mentre stavo per andarmene nuovamente mi sentì afferrare

-Aspetta dove vai? Raganella!?!- Disse il ragazzo con cui mi ero scontrata e solo quando pronunciò quel nomignolo lo riconobbi e d’istinto mi rifugiai tra le sue braccia continuando a piangere sul suo petto.

 

POV JOSH

Erano passate due ore da che ero uscito dalla villa con la mia moto. E non avevo smesso un attimo di pensare alle parole di Noemi, anche se so che non l’aveva pronunciate con cattiveria mi aveva ferito, semplicemente dicendo la verità pur non sapendolo. Stavo tornando alla mia moto quando una pazza mi travolge.

-Hey-

-Scusa è colpa mia.- Risponde la ragazza in lacrime o meglio Noemi mi chiede scusa senza nemmeno guardarmi o fermarsi e prima che possa scappare l’afferro

-Aspetta! Dove vai? Raganella?- E solo in quel momento si accorge che sono io e fa una cosa che mai mi sarei aspettato, mi si butta addosso, piangendo disperatamente.

-Noemi perché piangi? Non dirmi che è per l’esame.- Dissi cercando di tirarla su di morale

-No l’esame è andato bene.-

-Allora perché piangi?- Chiesi guardandola negli occhi

-Sei ancora ingiro con la moto?- Chiese asciugandosi le lacrime senza rispondere alla mia domanda.

-Si certo. Ma perché?-

-Puoi portarmi in un posto? Per favore.- Chiese con voce spezzata, quasi implorante

-Va bene.- Le rispose senza fare altre domande dato che non rispondeva.

~~~~~~~~~~~

Venti minuti dopo mi fermai davanti ad un enorme cancello nero. Noemi scese dalla moto e si tolse il casco avvicinandosi all’entrata

-Non è cambiato niente.- Bisbiglio che quasi non riuscì a sentire

-Dove siamo?- Chiesi raggiungendola

-A casa mia.- Rispose suonando il campanello

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Capitolo 8
*** capitolo sette ***


POV NOEMI

Erano passati poco più di sei anni dal giorno in cui avevo lasciato quel posto, dove avevo lasciato lei la mia migliore amica, provai a telefonare, scriverle ma non ebbi mai una sua risposta fino a quest’oggi cioè almeno le altre volte mi piaceva pensare che se anche non ricevevo una lettera in cambio sapevo che le leggeva, invece l’ultima quella che le avevo spedito qualche giorno fa mi era tornata indietro senza nemmeno aprirla era come se mi avesse detto che di me non voleva più saperne. Ma io non potevo accettarlo volevo, pretendevo delle spiegazioni non poteva veramente aver mantenuto la sua promessa quella in cui mi aveva gridato che per lei non ero mai esistita che mi aveva cancellato. Per questo ero tornata volevo che mi ascoltasse poi avrebbe potuto fare ciò che voleva. Anche se il mio più grande desiderio era quello che lei mi perdonasse.

-Dove siamo?- Mi chiede Josh riscuotendomi dai miei ricordi

-A casa mia.- Fu l’unica cosa che risposi, infondo era la verità non ricordavo nulla se non ricordi sfumati prima dei miei 5 anni perciò questa era stata la mia casa prima della mia vita attuale.

-Perché siamo qui?- Chiese non capendo e come dargli torto. Lui non sapeva nulla di me se non che ero stata adottata

-Puoi aspettarmi qui? Devo fare una cosa ci metterò un po, sempre se puoi non sei obbligato ad aspettarmi troverò un passaggio se vuoi andartene.-

-Non ci penso nemmeno! Sei sconvolta e non so nemmeno il motivo per il quale sei venuta qui scordati di potermi liquidare in questo modo, io resto con te perciò se tu entri entro anch’io. Che ti piaccia o no ti è chiaro Raganella??- Mi rispose deciso sorprendendomi non credevo che gli interessasse.

-Si?! Cosa volete?!- Ci chiede una suora giunta al cancello per aprirci se non ricordo male si chiama Claire era solo una novizia quando vivevo qui.

-Devo parlare con Jenna Hamilton, le dica che Noemi Clark è qui.-

-Noemi??! Sei davvero tu?? Sei cresciuta moltissimo venite entrate.- Disse facendomi strada

-Aspettate qua torno subito.- Ero così nervosa dopo anni l’avrei rivista finalmente.

-Chi è Jenna?? E perché ti sei presentata come Noemi Clark?- Chiese Josh una volta rimasti soli.

-È la mia migliore amica e Clark è il mio vero cognome.- Risposi senza guardarlo avevo paura che leggesse cosa stessi provando in quel momento.

-Signorina Ferrero, che ci fa lei qua?? Non pensavo che l’avrei rivista.-Disse squadrandomi da capo a piedi suor Celeste in tutti questi anni non era cambiata affatto se non per qualche ruga in più aveva il solito sguardo glaciale, maligno

-Sono venuta per Jenna.- Le risposi decisa non voglio che abbia paura di lei

-Pensavo di essere stata chiara quando le ho rimandato indietro la lettera.-

-Cosa?? Non aveva nessun diritto, era di Jenna la lettera doveva consegnargliela! Voglio vederla subito.- Le urlai contro

-Signorina Noemi, ma come si permette di parlarmi in questo modo, pensavo che vivere in una famiglia di buon nome come i Ferrero le avesse insegnato un po di buone maniere, ma come vedo non è cambiata affatto.- Mi rispose con un tono soddisfatto per avermi fatto perdere il controllo. Ed io mi sento una stupita per esserci cascata.

-Sarei proprio curiosa di sapere cosa ne pensano i suoi genitori, della sua improvvisata anche se non credo che ne saranno felici. Ma oggi mi sento particolarmente generosa ti consiglio di andartene e di non tornare, altrimenti sarò costretta a prendere dei seri provvedimenti oltre a dover avvertire i signori Ferrero.-

-Lei non mi fa paura! Non sono più una bambina che può intimidire e ricattare a suo piacimento, sono cresciuta e faccio quello che voglio.- Le risposi adirata, sento che tutta la rabbia che ho dentro sta per scoppiare, so bene che ciò che ha detto non è un blef e che se i miei saprebbero che sono qui per me sarebbero guai seri. Le lettere, le telefonate ho sempre dovuto fare tutto di nascosto faceva parte del patto dimenticare la mia vecchia vita. Ma in questo momento non me ne importa nulla voglio solo vedere Jenna.

-Pensaci bene Noemi. Sai di cosa sono capace.- Mi rispose Suor Celeste sfidandomi

-Noemi calmati! Andiamo via non risolverai nulla così.- Mi sussurrò Josh all’orecchio. Prima che io potessi risponderle

-Non c’è bisogno che lei dica o faccia niente a nessuno, tanto meno ai miei zii ce ne andiamo subito. Ci scusi per il disturbo e la nostra insolenza Madre.- Continuò Josh trascinandomi via

-Perché l’hai fatto??- Gli urlai contro

-Io non…-

-Basta Noemi, calmati sai bene quanto me che quella suora non stava mentendo e so bene com’è mia zia e cosa ne penserebbe di questa storia. Fidati è meglio così. Troveremo un altro modo per parlare con la tua amica.-

-Troveremo??- Aveva davvero detto così?? Che mi avrebbe aiutata?? O lo faceva solo per non avere guai? Non si era mai comportato così prima d’ora

-Si cioè… tu…tu troverai un modo.-

-Noemi, Noemi- Mi chiamò un ragazzo alto moro poco più grande di me almeno così sembrava facendomi segno di avvicinarmi al cancello

-Come conosci il mio nome?- Chiesi diffidente non lo conoscevo

-Ma come?? Così mi ferisci!! Con tutti i dispetti che ti ho fatto, pensavo di esserti rimasto nel cuore o per lo meno impresso nella mente e invece ti sei dimenticata di me. Dai guardami bene nanerottola.- Disse sorridendomi aveva un che di….

-Non ci credo! Sei davvero tu?? Mattias-

-In persona, per caso ho sentito mentre parlavi con la strega. Comunque se cerchi Jenna non è più qui da qualche mese ormai. Dopo che te ne sei andata è cambiata si è chiusa ancora di più, non le importava di niente e nessuno. Anche quando veniva punita non si ribellava accettava senza aprire bocca poi una coppia con tanti altri orfani l’ha adottata e da allora nessuno a più sue notizie. Adesso devo andare se mi beccano mi puniranno. Certo che avevo proprio ragione sei sempre stata una ragazza stupenda.- Disse correndo via.

-Grazie.- Mormorai almeno sapevo che Jenna non era lì ma questo non mi fece stare meglio anzi…

-È adesso come farò?!! Non saprò mai dove è andata.- Dissi più a me stessa che a Josh

-Guarda il lato positivo, per lo meno adesso non è più qui dentro.-

-Si hai ragione.- Risposi rinfilandomi il casco pronta a ripartire.

POV JOSH

Vedere così Noemi mi fa male per tutto il viaggio mi è stata attaccata, ferma immobile come se non fosse stata dietro di me, vorrei aiutarla ma non so come, mi viene in mente solo un modo.

-Siamo arrivati.- Dissi spendendo la moto mi porse il suo casco e senza proferire parola si avvio verso casa. Non era servito a molto il mio tentativo di distrarla per farla stare meglio.

-Principessa dove stata? Ho provato a chiamarti un sacco di volte il tuo telefono era sempre staccato ero preoccupato. Stai bene? Mi spiace per quello che ti ho detto.- Le disse Ethan abbracciandola e per qualche strano motivo mi innervosisco in fondo non ha fatto nulla di male. Purtroppo però il mio corpo e la mia bocca non la pensano così

-Lasciala in pace, non vedi che è stanca?- Risposi freddo allontanandolo da lei.

-Levami le mani di dosso!! Non sei tu a dovermi dire come comportarmi con lei. Non ne hai nessun diritto.- Rispose fissandomi con uno sguardo di fuoco come se questo bastasse a spaventarmi.

-Ricordati di stare al tuo posto, sei pur sempre il figlio dei domestici.- Gli ricordai dandogli una spallata per poi andarmene

-Dove sei stato?- Chiese mio zio vedendomi rientrare

-In giro con la moto.- Risposi senza aggiungere altro non volevo mettere nei guai Noemi

-Forse ho sbagliato a ripartire le chiavi, sono stato troppo precipitoso non solo rientri tardi ma non avverti nemmeno, non erano questi i patti.- Mi rimproverò mio zio con sguardo severo

-È meglio se….-

-Che succede?- Lo interruppe Noemi entrando

-Noemi stai bene? Ti è successo qualcosa?- Gli chiese mio zio guardando prima lei poi me.

-Nulla, non sto bene. Ma cosa c’è che non va?- Chiese capendo la tensione che c’era tra noi.

-Sai per caso dov’era Josh?- Chiese improvvisamente mio zio, come se volesse una conferma di quello che stava pensando.

-Certo, era con me. Abbiamo fatto un giro per la città, poi mi sono sentita male e mi ha riportato a casa, scusa se non vi abbiamo avvertito ma pensavo che non ce ne fosse bisogno, inoltre non credevamo di fare così tardi.- Gli rispose desolata

-Va bene, la prossima volta avvertite adesso andate pure a riposare. Si vede che siete stanchi.-

-Grazie, mi hai tolto da un casino.- Le sussurrai all’orecchio

-Ho solo detto la verità.-

-Noemi aspetta, perché Jenna è così importante per te? Mi hai solo detto che era la tua migliore amica ma o l’impressione che ci sia di più.-

-Hai ragione, è più di un’amica era, è come una sorella per me il mio sole, dentro quel posto.-

-È per questo che hai quel tatuaggio sul fianco?-

-Tu come...???- Chiese sorpresa

-Ricordi? Quando ci siamo scontrati, diciamo che mi è cascato l’occhio.- Le risposi vedendola arrossire

-Ti prego non dire…-

-Lo so! Mia zia non approverebbe so bene che non ti ha dato il permesso e non solo per quello che hai fatto ma anche per il tatuaggio, tranquilla non dirò nulla.- La rassicurai per poi andare in camera mia

-Josh?!??-

-Si che c’è?-

-Cosa ti stava dicendo mio padre? Perché ti avrei tolto da un casino?-

-Niente, lascia stare è una storia troppo lunga.- Le risposi chiudendomi in camera

Dopo essermi fatto una doccia veloce presi il telefono digitando più volte lo stesso numero, senza mai chiamare non ne avevo il coraggio. Volevo provare a mettere le cose apposto anche se non sapevo come, così lasciai stare. Rimisi il telefono sopra il comodino ma come l’appoggiai lo schermo si illuminò di nuovo. Era un numero sconosciuto ma risposi comunque.

-Pronto?-

-Ho pensato che forse dovresti avere il mio numero, anche solo per parlare o se ti servisse una scusa è stato papà a darmi il tuo numero. Ciao e grazie ancora anche se non te l’ho detto mi hai aiutato molto.- Disse riaggangiando

-Ciao raganella.- Risposi una volta che mise giù sorridendo come un ebete per qualche strana ragione era questo l’effetto che mi faceva.

POV NOEMI

Erano passati due giorni da quando ero stata all’orfanotrofio e non avevo ancora trovato un modo per rintracciare Jenna e la cosa mi faceva stare male.

Inoltre c’era il segreto di Josh che mi ronzano in testa avevo provato più volte a sapere il vero motivo per cui lui era venuto a vivere qui. Mio padre cercava sempre di cambiare discorso finché Lis non mi aveva detto di lasciare perdere che ora era così e basta. Avevo provato anche con lui sperando che si aprisse come avevo fatto io, ma non fu così anzi mi rispose di farmi gli affari mia che la cosa non mi riguardava, ma soprattutto che non voleva raganelle tra i piedi. Era tornato il solito insopportabile proprio non lo capivo. Fortuna che c’era Ethan sempre pronto a tirarmi su di morale, anche se non gli avevo raccontato tutto di quel giorno, cosa era successo dopo volevo tenermelo solo per me

INIZIO FLASHBACK

Dopo pochi km ci fermiamo, Josh spenge la moto è si leva il casco.

-Vieni con me raganella.- Disse facendomi scendere

-Dove andiamo?- Chiesi seguendolo

-Tra poco lo vedrai , forza seguimi. Vedrai che non te ne pentirai.-

Dopo mezz’ora di cammino ci fermiamo incima a una collinetta

-Adesso guarda e non dirmi che non ti fa sentire meglio.- Disse indicandone la vista e aveva ragione, mi sentivo già meglio vedendo il mare in lontananza e la città sotto che sembra così piccola da non essere reale.

-Vieni qui, siediti accanto a me l’erba è soffice. Non serve che parliamo, staremo qui finché vorrai. Lasciati tutto alle spalle almeno per qualche ora.- Mi sussurrò all’orecchio

~~~~~~~~~~~~~

Piano piano apro gli occhi e mi guardò intorno per capire dove sono

-Ti sei svegliata raganella! Sono comodo come cuscino?- Mi chiese Josh sorridendo

-Per quanto ho dormito?- Chiesi dato che il sole era già tramontato e l’aria si era rinfrescata

-Quasi tre ore, forse è meglio se adesso andiamo o ci daranno per dispersi.- Disse alzandosi

-Va bene.- Risposi mentre mi aiuta a rimettermi in piedi.

FINE FLASHBACK

-Principessa?! Posso entrare?-

-Ethan, certo entra pure.-

-Tuo padre mi ha detto di chiamarti vuole parlarti penso che sia per la festa di stasera.-

-Oddio! La festa me n’ero completamente dimenticata. Con tutto quello che è successo.- Risposi balzando giù dal letto

-Padre, madre eccomi, mi avete fatto chiamare?-

-Si! Io e tua madre volevamo dirti una cosa per la festa di questa sera come sai ci saranno i tuoi amici e i loro genitori.-

-Quello che mio marito sta cercando di dirti è che devi essere impeccabile, a partire dal vestito, il trucco e l’acconciatura. Per questo ho fatto venire qui Eloisa, ci penserà lei al tuo aspetto. È una serata molto importante entrerai a far parte dell’alta società e quest’inverno potrai finalmente partecipare al gran ballo-

-Il ballo delle debuttanti.-

-Esatto proprio quello.- Mi rispose Richard

-Fossi in te mia cara inizierei a guardarmi intorno il ballo si avvicina e tu dovrai avere un cavaliere e quale migliore modo se non la festa di stasera.- Continuò Lis

-Non può essere Ethan?- Dissi senza pensarci su

-Ethan non fa parte dell’alta società, non può essere il cavalliere di una Ferrero.-

-Lis, cara calmati. Noemi so bene che tu ed Ethan siete amici ma questo non vuol dire niente. Come ti ho sempre detto ci sono delle regole da rispettare e dei sacrifici da fare.-

-Va bene, ho capito.- Risposi delusa nessuno dei miei compagni mi piaceva e l’idea di doverli frequentare non mi allettava per niente tutt’altro mi faceva venire la nausea.

-Un’ultima cosa, stasera dovrai dire ad Ethan che non si potrà presentare alla festa, non sta bene che il figlio della servitù partecipi ad un evento mondano.- Disse Lis andandosene

-Ma nessuno sa chi è veramente dato che frequenta la nostra scuola.-

-Mi spiace, so che non è facile ma comunque ci saranno i tuoi amici e Josh, non ti accorgerai della sua assenza.- Aggiunse Richard capendo il mio dispiacere.

Se prima l’idea della festa mi piaceva adesso iniziavo a detestarla era solo un pretesto per esibirmi ancora una volta, con l’unica differenza che questa volta dovevo trovare un futuro marito.

-Allora? Cos’è codesto muso lungo? Stasera ci divertiremo, non vedo l’ora.- Mi disse Ethan felice

-C’è una cosa che devo dirti, per me…. È…-

-Ho capito, non c’è bisogno che vai avanti infondo dovevo aspettarmelo. I tuoi non vogliono che io ci sia non è questo che cercavi di dirmi? So bene che tua madre non vuole vedermi al tuo fianco.-

-Io ho provato a fargli cambiare idea ma…-

-Tranquilla so qual è il mio posto.-

-Ma non è giusto! Comunque non preoccuparti sono sicura che non ti perderai nulla queste feste sono così noiose, che la mia non sarà d’eccezione.-

-Sei carina a dire così, ma non ce n’è bisogno davvero, anzi devi divertirti anche per me. E adesso abbracciami non voglio vederti così.- Disse stringendomi forte.

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Capitolo 9
*** capitolo otto ***


Mancano poche ore all’arrivo degli ospiti ed Eloisa aveva appena finito la mia acconciatura era uno sciglion basso, largo ornato con un fermacapelli a forma di fiore e delle perle, lasciandomi qualche ciuffo che ricadeva davanti. Mentre per quanto riguardava il trucco era molto leggero sembrava che avessi solo la matita. Guardando il mio riflesso rimasi sbalordita di quanto mi avesse trasformato sembravo una vera Ferrero così mi aveva detto mia madre guardandomi e aveva ragione non mi ero mai sentita davvero figlia sua fino a quel momento. Ero così elegante, raffinata ed ordinata insomma perfetta come una bambola di porcellana ma non ero io. Non mi sentivo all’altezza, come se qualcosa fosse sbagliata io mi sentivo sbagliata, inadeguata. Anche l’abito che aveva deciso che avrei indossato non faceva al caso mio, troppo lungo color verde smeraldo con una scollatura enorme a mio parere. Inoltre era troppo semplice nessun fronzoli o ricamo niente di niente.

-Hey posso entrare?? Sei presentabile?- Mi chiese Ethan bussando alla porta

-Certo entra pure.-

-Volevo almeno ve….ma sei meravigliosa principessa. Sono sicuro che li stendersi tutti. Sembri una vera aristocratica.-

-Io mi sento così… così strana insomma guardami non è il mio stile.-

-Ma che dici? Certo che lo è! Puoi indossare di tutto credimi quando ti dico che ti dona sei stupenda come sempre.- Mi rassicurò sorridendomi

-Comunque ero venuto anche per darti questo.- Disse porgendomi un pacchettino, stretto e lungo.

-Cos’è ?- Chiesi stupita non mi aspettavo che mi facesse un regalo

-È una sciocchezza. Dai aprilo e dimmi se ti piace.-

-Wow! È meraviglioso, grazie non me la toglierò mai.- Risposi girando mi per farmi mettere la collana con l’iniziale del mio nome, per poi abbracciarlo stretto stretto.

POV JOSH

Odiavo questo genere di feste popolate solo da persone superficiali e figli di papà. Se non fosse stato che era la festa di Noemi nemmeno mi sarei presentato, ma non potevo lasciarla sola so bene che non si è mai sentita parte integrante di questo mondo.

-Si? Chi è?- Chiesi sentendo bussare alla mia porta

-Sono Ethan, devo consegnarti il vestito per la festa di stasera.-

-Entra pure, appoggialo lì sulla sedia. Finalmente adesso mi è chiara la tua mansione fare il facchino!-

-In realtà mi sono offerto volontario. Devo parlarti.-

-È da quando io ti ascolto?- Ironizzai annoiato

-Si tratta di Noemi.- Bastò quel nome per avere tutta la mia attenzione.

-Tua zia ha deciso che io non debba essere presente alla festa, il problema è che Noemi non ha mai legato con nessuno a scuola ed entrambi sappiamo il perché non è solo per chi è ma anche per il suo passato.-

-Ho capito! Tu non ci sarai ma io che centro? Non posso farci nulla.-

-Sei proprio uno stronzo! Per una volta nella tua vita pensa a qualcun altro che non sia tu. Io non ti piaccio l’ho capito, mi odi e mi va anche bene ma Noemi… Dio!! Quella ragazza è… è impossibile non volerle bene perciò ti chiedo di starle vicino.- Rispose arrabbiato non l’avevo mai visto così furioso doveva tenerci davvero tanto a lei più di quanto volesse far credere e io lo sapevo bene.

-Tanto per la cronaca l’avrei fatto anche se tu non me l’avessi chiesto. E poi io non ti odio, al contrario ti invidio.- Risposi sussurrando l’ultima parte

-Come scusa?- Chiese incredulo come se avesse capito male

-Proprio non ci arrivi èh!?! Tu non ti rendo conto di quanto sei fortunato hai due genitori che ti amano, ti sostengono non sei costretto a essere sempre perfetto ma soprattutto hai Noemi accanto e come dici tu è impossibile non volerl bene a quella raganella perciò si, non mi piaci ma non ti odio.-

-Io non so…-

-Tranquillo, volevo solo essere chiaro come lo sei stato tu. Adesso puoi anche andare devo prepararmi ho una festa che mi attende.- Risposi e senza aggiungere altro lui se ne andò.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Ormai non mancava più nessuno alla festa se non la festeggiata, ovviamente era stata una decisione di mia zia che lei fosse l’ultima ad entrare nel salone così che tutti potessero ammirarla.

-Josh, vieni ti presento Charly il signor Charly Bass il magnate delle industrie e lei è sua figlia Julie Bass andrete a scuola insieme anche se è un anno più piccola di te.-

-Che bello, son si direbbe.- Risposi quasi annoiato ma vedendo mio zio irrigidirsi mi affrettai a rimediare non volevo guai.

-Nel senso che sembra molto giovane, sei molto carina.-

-È quel che dico sempre anch’io, ma la mia bambina non mi crede.-

-Papà, per favore.-

-Ah! I ragazzi non credono mai ai genitori ma appena glielo dice qualcun altro …. Anche mia figlia è così, che vuoi farci amico mio è la nuova gioventù dai vecchio mio lasciamoli soli.- Gli rispose mio zio e io non potevo credere a quello che aveva fatto il suo vero intento era quello di farmi fidanzare con una delle ragazze più importanti della città.

-Allora… Josh giusto? Da dove vieni?? Qual è la tua storia?- Chiese facendo la finta timida ma prima che potessi risponderle mia zia annunciò l’arrivo di Noemi che scendeva le scale.

Se non l’avessi conosciuta avrei pensato che fosse incantevole, era stupenda, ma non era la mia raganella, così perfetta elegante era come rivedere mia zia da giovane, quel ruolo non le si addiceva lei era molto di più.

POV NOEMI

Avevo io cuore che mi batteva a mille stavo per fare la mia entrata ed ero terrorizzata tutti mi avrebbero guardata e giudicata. Provai a cercare qualcuno di familiare che mi rassicurasse ma come potevo trovare qualcuno se l’unica persona che poteva farlo era anche l’unica non presente. Feci un grosso respiro e scesi le scale

-Attenta.- Mi disse una voce sorreggendomi dato che ero inciampata per colpa della lunghezza del vestito e di quei tacchi insopportabili.

-Tranquilla ci sono io qui con te. Raganella.-

-Josh, grazie.- Risposi sorpresa e grata del suo gesto continuando a camminare.

~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Mi stavo annoiando a morte mia madre non aveva fatto altro che presentarmi a destra e sinistra, come se fossi un trofeo. Ed ogni volta che cercavo di isolarmi lei mi raggiungeva con un nuovo ragazzo che voleva parlarmi.

-È tu Noemi che ne pensi? È proprio strano che in tutti questi anni non abbiamo mai trovato un attimo per parlare da soli.- Disse ammiccante Seth o Sem non ricordavo nemmeno il suo nome a dire il vero nemmeno lo stavo ascoltando era così egocentrico non faceva altro che parlare di sé.

-Veramente io…-

-Noemi, finalmente sono dieci minuti che ti cerco tuo padre vuole parlarti. Scusa coso te la rubo un attimo ciaoo.- Mi interruppe Josh trascinandomi via lasciando il ragazzo indispettito come un bambino a cui viene tolto il suo giocattolo

-Ok, qui dovremmo essere al sicuro!-

-Come? Non capisco dov’è Richard.- Chiesi una volta dentro la biblioteca

-Era solo una scusa, ho pensato che volevi startene un po per i fatti tuoi.- Mi rispose facendomi l’occhiolino

-Grazie ne avevo davvero bisogno, è tutta la sera che ascolto discorsi inutili che non mi interessano minimamente.-

-Quei ragazzi sono dei veri idioti e non solo per non averti notato prima ma anche per come sono fatti e le ragazze non sono da meno non fanno altro che fare le oche e sbattere le ciglia come se bastasse per cadere ai loro piedi.- Rispose facendomi sorridere mi piaceva il lato tenero e protettivo di Josh non capivo perché non fosse sempre così

-Jo…-

-Noemi? Noemi ma dove si è cacciata ? Madalyne per favore cerchi mia figlia provi da per tutto io vado a vedere in biblioteca.- Senti dire a mia madre

-Oh no! Ci hanno già trovato.- Sospirai pronta a tornare alla festa

-Vieni, forza conosco un trucco ma dobbiamo sbrigarci.- Disse spostando un quadro dove dietro si nascondeva una porta.

-Ma cosa…?-

-Ti fidi di me?- È senza esitare gli risposi di sì con il capo

-Allora seguimi.- È senza aggiungere altro feci come mi disse, dovevamo percorrere una specie di tunnel a gattoni dato che era basso e stretto, sembrava uno di quei condotti dell’aria dopo qualche metro sbucammo in grande stanza piena di giochi e pupazzi

-Wow, non sapevo dell’esistenza di questo posto ma dove siamo?- Chiesi sempre più sospesa e affascinata

-Siamo nel fortino, lo fece costruire nostro nonno per i figli un posto dove potevano giocare, rifugiarsi. Passavano pomeriggi interi qui dentro.-

-Io…non lo sapevo-

-Credo che nemmeno Richard se ne ricordi più di questo posto, lui non era così mi ricordo che giocavo ore con zio e papà loro erano molto uniti ma a forza di stare con zia Lis è diventato come lei freddo…-

-Non è vero, cioè forse non è più abituato a mostrare amore forse questo è vero ma da quando sono qui ho imparato a conoscerli e a volergli bene, lui non mi tratta come se fossi un oggetto che usi nelle grandi occasioni si interessa di quello che faccio.-

-Già forse hai ragione tu, si è solo arrugginito.-

-Tu più tosto come hai fatto a scoprire questo posto.-

-Papà all’età di cinque anni mi disse che ero diventato grande per i segreti e che mi avrebbe mostrato un tesoro ovvero il fortino. È da allora che quando ho bisogno di starmene in pace mi rifugio qui e se sono lontano mi basta pensare a questo posto ovunque e sto meglio.-

-Adesso che ci penso quando ero piccola tu spariti spesso specie quando Lis ti brontolava il che capitava spesso- Dissi sorridendo guardandomi intorno

-Non ci credo ma quello è il mio dolce Panda ecco che fine aveva fatto! Ho pianto per giorni sapevo che eri stato tu!!- Gli dissi puntandogli il dito contro Facendolo scoppiare a ridere.

-O mamma, non ricordavo di averlo nascosto qui. Mi spiace ma guarda il lato positivo adesso puoi riprendertelo.-

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Ci stavamo divertendo come due pazzi poi improvvisamente il suo telefono squillò.

-Pronto?- Rispose sorridendo ancora ma appena senti chi era il suo sorriso si spense e si alzo di colpo girando per la stanza

-Cosa? Non è possibile.-

-No, non voglio.-

-Ho detto di no! È meglio così per tutti deve tenere la bocca chiusa.- Rispose sempre più alterato e preoccupato

-Ciao.- Rispose attaccando

-Josh?!? Tutto bene?- Chiesi un po titubante mettendo una mano sulla sua spalla dato che era girato

-Non toccarmi!- Mi disse brusco allontanandosi i suoi occhi da celesti erano diventati grigio freddo come il ghiaccio era furioso gli si leggeva in faccia.

-Josh chi er…- Ma non finì la frase che nuovamente mi interruppe

-Dovresti tornare sei stata anche troppo qui da quella parte c’è l’uscita ti ritroverai in giardino. Da lì la strada per rientrare la sai.-

-Tu non vieni con me?-

-“Tu non vieni con me??” Cosa sono la tua balia?? Non sei capace a risolvere i tuoi casini da sola??- Mi rispose facendomi il verso come era possibile cambiare umore da un momento all’altro, tutto questo era così surreale era bastata una telefonata per farlo di nuovo allontanarlo a farlo chiudere. Perché non mi parlava? Cosa nascondeva ? Volevo solo che si aprisse con me e invece mi urlava contro.

-Ancora qui raganella?? Sparisci va via non ti voglio qui.- Mi urlò al viso

POV JOSH

-Ancora qui raganella?? Sparisci va via non ti voglio qui.- Le urlai contro facendola scappare via piangendo non volevo trattarla male o ferirla non l’avevo con lei ma ancora una volta non ero riuscito a controllarmi quella chiamata mi aveva sconvolto, il passato non voleva lasciarmi in pace tornava sempre più permanente nella mia vita e prima o poi avrei dovuto affrontarlo.

POV NOEMI

-Noemi finalmente! Ti stanno cercando tutti ma cosa ci fai qua fuori?-

-Ero solo venuta a prendere un po d’aria, non mi sentivo bene. Adesso rientro subito non volevo creare scompiglio.-

-Prima di farlo, dovresti sistemarti il trucco, sembra che tu abbia pianto.- Mi disse scrutandomi

-Dev’essere stato il freddo.-

-Già è quello che pensavo.- Rispose ma sapevo che mi stava solo assecondando e per questo lo ringrazia mentalmente.
 

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Capitolo 10
*** capitolo nove ***


-Buongiorno.- Dissi entrando in salone pronta per fare colazione.

-Buongiorno Noemi, sei pronta per ricominciare la scuola?-

-Si.-

-È tu Josh? Non ti vedo molto contento.- Le chiese mia madre

-Ti sbagli non vedo l’ora.- Gli rispose ironico ma lei non ci fece caso

-Ah! Noemi quasi dimenticavo da quest’oggi Dick non sarà più il tuo autista.-

-Ma… come faccio ad andare in giro soprattutto a scuola ci vuole più di mezz’ora a piedi.-

-Si lo so, ma ormai sei grande stai crescendo e sei responsabile per questo ti abbiamo comprato una macchina. Spero sia di tuo gradimento è qui fuori che aspetta solo te.- Disse come se fosse una cosa di poco conto.

Senza finire la mia colazione mi alzai e corsi fuori non potevo credere ai miei occhi.

-Allora? Ti piace?- Chiese mio padre raggiungendomi

-Stai scherzando? È una Chrysler le baron tc decapottabile è … è meravigliosa grazie l’adoro.- Risposi abbracciandolo e subito lo sentì irrigidirsi ma pochi secondi dopo ricambiò l’abbraccio, non capitava spesso che mi dimostrasse il suo affetto ma sapevo che a modo suo mi voleva bene.

-Bene, allora queste sono tue.- Mi disse dandomi le chiavi

-Grazie, grazie.- Risposi per poi correre da Ethan in cucina

-Principessa! Come sei felice sai che oggi ricomincia la scuola vero?-

-Ethan non ci crederai mai, ho una macchina tutta mia perciò da oggi guido io.-

-Sono contento per te, sentito papà?! Richard ha comprato una macchina a sua figlia.- Disse Ethan hai suoi genitori

-Si ma Noemi è la prima della classe, inoltre era la prima volta che dava gli esami tu invece se non sbaglio hai dovuto ripetere l’esame tre volte.- Gli rispose facendomi ridere

-Scusa… ma tu da che parte stai? Sei o non sei la mia migliore amica?-

-Si lo sono, ma tuo padre ha ragione non posso dargli torto.-

-Non ci credo! Ho tutti contro è meglio se andiamo a scuola aspettami vado a prendere la roba.-

-Vai pure ti aspetto alla mia nuova auto.-

POV JOSH

Dopo aver fatto colazione e aver assistito alla sorpresa di Noemi andai a prepararmi per avviarmi a scuola.

-Non credevo che ti intendessi di auto.- Dissi a Noemi mentre aspettava non so chi in giardino.

-Si me ne intendo un po, tutto quello che so me l’ha insegnato Ethan.-

-Comunque è davvero bella. Mio zio ha fatto bene.- Dissi avviandomi alla mia moto

-Vuoi…vuoi un passaggio?- Chiese titubante

-Raganella non salirei mai con un pericolo pubblico come te, non sono mica matto ci tengo alla mia vita.- Risposi prendendola ingiro ma notando la sua espressione capi che non aveva intuito che stessi scherzando d’altronde chi poteva darle torto dopo il modo in cui l’avevo trattata alla festa non avevamo nemmeno chiarito.

-Scusa.- Disse quasi mortificata

-Noemi stav….-

-Hey! Sono pronto andiamo??- Si intromise Ethan interrompendomi

-Certo andiamo.- Rispose Noemi entrando in macchina senza ormai ascoltare le mie scuse.

Sarebbe stata una lunga giornata specie se a scuola dovevo cavarmela da solo dato che non conoscevo nessuno ma non era quello il problema non mi interessavano i figli di papà.

Giunto a scuola mi avviai in segreteria per ricevere l’orario e una mappa di essa.

-Il primo corso è insieme, se vuoi ti accompagno.- Mi disse Noemi sorprendendomi dato che me la ritrovai in segreteria pronta ad aspettarmi.

-Non credevo di trovarti qui. Comunque mi farebbe piacere questo posto è un vero labirinto.-

-Ciao si abitua velocemente come alla gente che ti fissa perché sei il nuovo arrivato, ma tu non farci caso tra qualche giorno sarà tutto normale.- Disse scherzando

-Speriamo non amo essere al centro dell’attenzione.-

-È io che credevo di sì.- Continuò prendendomi ingiro

-No il mio posto te lo lascio volentieri, più tosto che lezione abbiamo adesso?- Chiesi dato che non avevo messo quasi nulla in borsa.

-Prima cosa ti faccio vedere dov’è il tuo armadietto, poi andiamo a letteratura inglese poi all’intervallo devi tornare qui, ed iscriverti ai corsi extra.-

-È obbligatorio?-

-Si almeno tre corsi.-

-Tu quale hai scelto?- Chiesi curioso

-Letteratura, teatro e pallavolo.-

-Aspetta! Non fai la cheerleader? Non ci credo cioè non era obbligatorio per voi ragazze?-

-Ahahaha che simpaticone! Non fa per me, ci ho provato il primo anno per fare amicizia ma ero troppo scordinata e le ragazze non molto carine.-

-Tu che eri goffa? Non l’avrei mai pensato.- Risposi sorridendo di certo non potevamo dire il contrario era agile e scattante ma era anche molto disattenta le bastava poco per inciampare o andare a sbattere contro qualcuno.

-Eccoci qua, armadietto 257.-

-Sembra un gran bel armadietto vicino ai bagni e a una delle tante uscite, mi piace.-

-È non sai il meglio, quello accanto è del ragazzo più popolare dell’intera scuola, ovvero il quarterback e l’altro appartiene alla reginetta.-

-Ovvero?- Chiesi quasi disgustato

-Non fare codesta faccia, la conosci molto bene, sono sicura che appena lo scoprirai ne sarai felice.- Disse allontanandosi fermandosi qualche metro dopo.

-Sei ancora lì? Guarda che non ho intenzione di perdere tutta la lezione. Muoviti.- Disse riprendendo a camminare

-Si scusa mi ero dimenticato che tu fossi una secchiona.- Risposi sorpassandola

La prima ora volò del resto ne avevamo saltata metà ma anche le due ore seguenti furono veloci, arrivata la ricreazione ne approfitta per tornare in segreteria per scegliere i corsi extra ce n’erano molti ma pochi che mi interessassero così scelsi teatro, disegno e basket. Poi mi avviai al mio armadietto per posare della roba e con mia sorpresa notai chi fosse la reginetta adesso capivo cosa intendeva Noemi. Ero rovinato

-Josh! Non posso credere che saremo vicini di armadietto. Dev’essere proprio il destino che ci unisce non credi?- Mi disse la ragazza bionda sbattendo i suoi occhioni color nocciola

-Già nemmeno io ci credo.- Secondo solo avessi saputo che la reginetta era Julie Bass avrei cambiato volentieri armadietto, non solo durante la festa mi era stata accanto quasi per tutta la sera ma si era anche fatta dare il mio numero da mia zia, che ovviamente era stata felice di accontentarla.

-Scusa ma adesso devo andare, sai è il primo giorno e non vorrei fare tardi alle lezioni.- Le dissi per dileguarmi il più in fretta possibile.

POV NOEMI

-Finalmente la giornata sta finendo non ne posso più!-

-Noeeemiii mi stai ascoltando? Terra chiama Noemi, Noemi rispondi.-

-È che? Stavi parlando con me? Scusami ma ero sovrappensiero.-

-A cosa pensavi?- Mi chiese Ethan non ci eravamo visti per tutta la mattina avevamo solo l’ultima ora in comune.

-A nulla d’importante-

-Sei sicura?- Chiese non convinto della mia affermazione

-Ma certo! Comunque che mi stavi dicendo?- Risposi cercando di cambiare discorso il che era strano non avevo mai mentito a Ethan gli parlavo sempre di tutto tranne quando si trattava di Josh per qualche strana ragione non ne avevo il coraggio o forse volevo semplicemente tenerlo per me. La verità era che non facevo altro che pensare a lui e hai cambiamenti d’umore stamani a casa era stato freddo che mi aveva ricordato il giorno della festa e poi dopo mezz’ora ridevano e scherzavamo come se nulla fosse successo. Proprio non lo capivo.

-Dico che siamo al primo giorno e già non ne posso più! Ma mio padre mi ha promesso che mi compra l’auto nuova se passo a pieni voti almeno in metà materie.-

-Ma dai? Questa si che è una bella notizia, anche se la vedo dura.- Risposi prendendolo in giro ma sapevo bene che poteva farcela

-La vuoi smettere di prendermi ingiro?? Altrimenti io…-

-Altrimenti cosa- Lo provocai e senza rendermene conto inizio a farmi il solletico facendomi dimena come una matta

-Allora?? Ti arrendi??- Mi chiese a un centimetro dalla faccia non eravamo mai stati così vicini e per quale strano motivo il mio cuore iniziava a battere forte e mi sentì anche un po in imbarazzo sembrò quasi che accadesse anche a lui dato che si fermo ma non si spostò di un millimetro.

-Hey Ethan!! Il coach ha detto che vuole tutti in palestra mezz’ora prima dell’allenamento, perciò dobbiamo andaa-a-re…ops! Non è che ho interrotto qualcosa vero?- Chiese Peter il migliore amico di Ethan nonché il suo compagno di squadra, giocavano entrambi a basket.

Lui sapeva che Ethan non facesse parte di una famiglia facoltosa e la cosa non lo disturbava affatto anzi era uno dei pochi che non gli interessava affatto e questo mi bastava per far si che mi piacesse oltre il fatto che era un ragazzo molto simpatico.

-Che idiota!! Certo che non hai interrotto nulla stavamo solo giocando.- Gli risposi prima che lo facesse Ethan

-Infatti, diciamo che lai salvata da una lunga tortura, dai andiamo adesso altrimenti facciamo tardi, a dopo Noemi.- Disse Ethan baciandomi sulla guancia

-Ciao a dopo.- Disse Peter salutandomi con un cenno del capo

-A dopo ragazzi.- Risposi avviandomi al mio armadietto

-Noemi!?!?- Senti una voce dietro di me lentamente mi girai attenta che nessuno notare cosa c’era nel mio armadietto

-Julie, ciao che…che succede?- Chiesi un po nervosa

-Che nascondi?- Chiese cercando di sbirciare dietro di me

-Nulla.- Mi affrettai a risponderle

-Sicura? Va beh! Non importa ho cose più importanti a cui pensare adesso perciò arriviamo subito al sodo volevo chiederti di Josh.-

-Josh? Che è successo a mio cugino?-

-Ancora nulla purtroppo, sai se per caso se ha già una ragazza? O meglio ancora quali sono i suoi gusti? Insomma so di essere perfetta e solitamente questa cosa intimorisce mha quando due persone sono belle non credi che dovrebbero stare insieme? Quello che sto cercando di dire è che noi saremmo una stupenda coppia non credi anche tu?-

-Certo.- Le risposi con un sorriso tirato avrei detto qualsiasi cosa pur di farla andare via, prima che scoprisse qualcosa. Julie non era cattiva almeno con me ma proprio non riuscivo a sopportarla era troppo sicura di sé ed era la persona più viziata che conoscessi tutto quello che voleva otteneva in un modo o nell’altro a volte anche con metodi poco ortodossi.

-Sapevo che la pensavi come me! Quindi mi aiuterai e dirai a tuo cugino di uscire con me giusto?- Chiese con un sorrisetto soddisfatto sulle labbra

-No! Cioè Josh ed io non andiamo molto d’accordo e non ascolta niente di quello che gli dico.- Le risposi sperando che mi lasciasse stare ma dalla sua espressione sembrava che si stesse solo arrabbiando

-Però so che le piacciano le ragazze decise ed intraprendenti.- Aggiunsi e subito cambio nuovamente espressione

-Perciò dovrei fare io la prima mossa?!!- Disse più a se stessa che a me

-Ovvio.- Le risposi sperando che se ne andasse e così fu

-Ah Noemi!!? Che segreto nascondi?-

-Cosa??- Chiesi allarmata

-La scritta, quella sul tuo armadietto e non dirmi che non te ne sei accorta è enorme. Cosa vuol dire “IO CONOSCO IL TUO SEGRETO”-

-Ah quello!?- Risposi facendo un finto respiro di sollievo

-Nulla è solo uno scherzo di Josh, te l’ho detto non andiamo molto d’accordo e lui ama farmi i dispetti.-

-Ok! Ci si vede Noemi.-

Appena se ne andò rovistare in borsa in cerca di un fazzoletto e un po di acqua per eliminare la scritta, avevo mentito a Julie non avevo idea di chi avesse imbrattato il mio armadietto, forse era davvero uno scherzo ho semplicemente avevano sbagliato armadietto, anche perché l’unico segreto che avevo riguardava il mio passato ma nessuno ne era a conoscenza.

POV JOSH

-Tu sei nuovo giusto?- Mi chiese un ragazzo alto 1.80 circa, di corporatura media, biondo con capelli ricci e occhi marroni

-Si perché?- Chiesi sulla difensiva

-Calma amico, sto solo reclutando i giocatori il coach ci vuole tutti in palestra fra dieci minuti comunque io sono Peter Mars e tu sei…- Chiese attendendo una risposta

-Josh, Ferrero.- Risposi semplicemente

-Ferrero? Quindi conosci Noemi.-

-Si perché??-

-Wow!! Di nuovo sulla difensiva, rilassati amico è solo una mia amica cioè è l’amica del mio migliore amico.- Rispose sorridendo e subito capi che si riferiva a Ethan

-Si beh io e lui non andiamo molto d’accordo, per quanto riguarda Noemi è mia cugina.-

-Mi spiace, che non sei amico di Ethan anche se sono sicuro che cambierai idea, siete più simili di quello che pensate. Comunque adesso devo andare manca ancora qualche ragazzo d’avvertire tu intanto raggiungi la palestra, basta che prosegui dritto.- Mi disse correndo via

~~~~~~~~~~~~~~~~~

-Bene adesso che siete tutti qui, formate quattro squadre, oggi sceglierò titolari e riserve ovviamente alcuni di voi non ce la faranno perciò chi non se la sente o è poco convinto questo è il momento giusto per ritirarsi è tutto chiaro?-

-Si!- Risposero gli altri ragazzi

Le squadre erano ormai quasi fatte quando a un certo punto si udì un tonfo e tutti ci girammo.

-Mars, Beker i soliti ritardatari il fatto che siete già due titolari non vuol dire che potete fare il vostro comodo. E adesso muovetevi venite subito qui giocherete per primi.- Li rimproverò il coach

-Che ci fai qui?- Mi chiese Ethan vedendomi

-Sono in squadra non si vede?-

-Ne dubito, tu non sei capace a fare squadra. Sono sicuro che…-

-Beker!!! Concentrati non parlare. Anche tu Ferrero se avete problemi affrontateli in campo.- Anche se sembrava solo un vecchio burbero l’allenatore capiva molto più di quello che dava a vedere.

Finito l’allenamento il coach ci informò che entro la fine della settimana avrebbe appeso la lista dei titolari e delle riserve, avevo dato il meglio di me in campo in fondo avevo imparato dal migliore un playmaker di classe ma che a causa mia non avrebbe più…meglio non pensarci, uscì in fretta dalla palestra e andai a farmi una doccia.

~~~~~~~~~~~~~

-Non dirmi che non sei curioso nemmeno un po? O ti sei scordato che oggi escono le squadre.- Mi disse eccitata Noemi

-Sono un Ferrero, sarò sicuramente in squadra raganella.- Le risposi prendendola ingiro

-Spaccone!- Rispose facendomi la linguaccia, per poi scoppiare a ridere contagiandomi ma all’improvviso si bloccò. Aveva uno sguardo impaurito

-Raganella cosa… NON PUOI CANCELLARE CHI SEI- Lessi nel suo armadietto una scritta rossa come il fuoco

-Un’altra volta?! Ma chi è?- Sussurrò

-Noemi chi è stato? Che cosa vuol dire?- Chiesi girandola verso di me.

-Non lo so, è cominciato tutto a inizio settimana con una scritta, “IO SO IL TUO SEGRETO.” Pensavo fosse uno scherzo oppure che non fosse rivolto a me, ma poi mi sono anche sentita osservata come se qualcuno mi seguisse, e adesso questo. Inizio ad avere paura

-Ne hai perlato con qualcuno?- Chiesi mettendole le mie mani sopra le sue spalle

-Solo con Ethan, mi ha consigliato di dirlo alla preside, ma questo vuol dire avvertire Lis e Richard e io non voglio.-

-Va bene, ho capito ti aiuterò a capirne di più su questa storia ma in cambio tu non devi mai rimanere sola, almeno per ora ok?-

-Va bene! Adesso però aiutami a cancellare tutto, prima che qualcuno lo veda

~~~~~~~~~~

-Hey Josh, ti va di pranzare insieme? Ci sono anche le altre cheerleader e i titolari della squadra di football. Potresti farti nuovi amici e loro sono i migliori.-

-Mi piacerebbe Julie ma purtroppo Peter!-

-Che centra Peter?- Chiese guardando dietro di sé e subito lo vide

-Si che c’è?- Chiese lui sentendo il suo nome

-Per oggi volevo dirti che oltre il fatto che è tutto confermato intendo mangiare alla mensa insieme ci sarà anche Noemi con noi.- Risposi sperando che capisse che lo stavo usando come scusa

-Come sempre, certo capitano. Così parliamo dell’allenamento di oggi.-

-Come vedi oggi proprio non posso, mi spiace Julie sarà per la prossima volta ok?-

-Certo, sarà per la prossima. Ciao!.- Rispose arrabbiata scontrandosi con Peter

-Problemi con la reginetta?- Scherzo Peter

-Tu dici che si è arrabbiata?- Risposi ridendo

-Comunque grazie, non ho nulla contro di lei, solo che non mi va di attirare altre chiacchiere. Tu più tosto perché l’hai fatto non eri tenuto ad aiutarmi.-

-Ma io dicevo sul serio!-

-Non dirmi che ancora non hai visto i risultati, sei in squadra co-capitano con Ethan ovviamente.- Continuò senza smettere di sorridere

-Stai scherzando? Cioè ci dev’essere uno sbaglio non posso essere capitano. Non voglio mi basta giocare.-

-Allora parlane con il coach è in palestra. E per quel che può valere a me non dispiace affatto. Sei uno apposto e sono sicuro che saresti anche un ottima guida per tutti noi. Siete i migliori tu ed Ethan. Adesso scappo ho quell’arpia della Herrison storia dell’arte a dopo.-

Peter non era come tutti i figli di papà, era simpatico e per il momento anche l’unica persona che non mi squadrava da capo e piedi. Decisi di seguire il suo consiglio di parlare con l’allenatore così andai in palestra.

-Coach!! Lei non capisce o forse è diventato pazzo. Non può aver deciso da solo.- Sentì urlare dall’altra parte della porta

-Beker adesso basta! Stai esagerando non mi sono mai fatto corrompere o condizionare da nessuno nemmeno dal preside quando mi disse che il capitano della mia squadra non poteva essere un ragazzo comune. Perciò finiscila sono 50 anni che faccio questo lavoro e questo è il mio ultimo anno e voglio i migliori ci siamo capiti?-

-Non dico che non deve stare in squadra, anche se lui non sa proprio cosa vuol dire lavorare in un team pensa solo a se stesso.- Quello che Ethan stava affermando mi faceva alterare ma non potevo dargli torto non volevo fare il capitano o far parte di un gruppo.

-Sai!? Conoscevo un ragazzo del primo anno con un talento innato ma nessun ragazzo della squadra lo voleva, per le sue origini per questo lui pensava di poter fare tutto da solo, era arrabbiato, ferito solo poi grazie a me e alla sua amica riuscì a farsi amare tanto da farlo eleggere capitano con nessuna obiezione.- Gli rispose pacato il coach sapevo che non aveva molti amici ma non avevo mai creduto che per lui era stato tanto difficile farsi accettare.

-Non può paragonarmi a lui!! Siamo diversi

-Come vuoi, ma non cambio idea e se non ti va bene sei libero di lasciare la squadra.- Ethan stava per controbattere ma io entrai interrompendoli

-Coach, non voglio fare il capitano lascio volentieri il mio posto a lui.-

-Mi spiace ma come ho già detto al suo compagno non cambio idea quindi se non vi va bene abbandonate la squadra. Chiaro non voglio più parlarne. Le mie decisioni non sono discutibili.-

-Si.- Dicemmo posco convinti

-Non ho capito!-

-Si coach!- Rispondemmo ad alta voce

-Bene! E adesso andate le ore di lezioni non sono ancora finite e io non voglio somari nella mia squadra.-

-Sai che non farò nulla per farmi accettare prima che finisca il campionato sarai l’unico capitano.-

-Ti hanno già accettato, sei un Ferrero.- Rispose andandosene e ancora una volta aveva ragione bastava il mio cognome per farmi accettare una volta ne andavo fiero mi faceva sentire importante, finché non mi si è ritorto contro.

POV NOEMI

Era passata un’altra settimana dall’ultima scritta nell’armadietto non ero mai sola con me c’era sempre Ethan, Peter o Josh. Ma dato che non ero più stata minacciata se così si può dire avevo chiesto loro di smetterla di essere così presenti anche se avevo la sensazione di essere sempre seguita ma questo me lo tenni per me, certamente non potevo immaginare quello che successe dopo.

Angolo Autrice: Ciao a tutti come prima cosa ringrazio tutti i lettori che seguono la storia spero che vi stia piacendo anche se non ne sono sicura e un po mi spiace perché tengo molto a questa storia e quindi se qualcosa mancasse o non vi piacesse mi farebbe piacere saperlo o al contrario se vi piace insomma mi piacerebbe avere una vostra opinione come fa MusicHeart che ringrazio è anche grazie a lei che continuo a pubblicare. Ciao e fatevi sentire se volete baci Luna5

 

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Capitolo 11
*** capitolo dieci ***


POV ETHAN

Ne avevo abbastanza di Josh non sopportavo l’idea di averlo sempre intorno. Non solo faceva parte della squadra ma era anche cocapitano insieme a me, non riuscivo proprio a capire cosa il coach ci avesse visto in lui di tanto speciale. E come se non bastasse non si staccava mai da Noemi specie dopo quello che le aveva confidato.

-Sono sicuro che questo campionato quest’anno lo portiamo a casa, tu e Josh siete i migliori playmaker che abbia mai visto giocare.- Disse Peter destandomi dai miei pensieri.

-Non è così bravo! E poi non capisco che bisogno c’era di farlo anche capitano.-

-Ethan amico mio, solitamente sono d’accordo con te ma questa volta stai sbagliando e poi Josh non è male lo dice anche Noemi.-

-Solo perché è stato carino con lei non vuol dire che è un bravo ragazzo.-

-Allora è questo il vero motivo… ti ho beccato sei geloso.- Ribatté Peter ridendo

-Ma di che parli? Geloso di cosa poi? Entrambi sappiamo giocare bene.-Risposi sulla difensiva

-Sai a cosa o meglio a chi mi riferisco, ad una certa biondina con occhi da gatto, che hai sempre intorno.-

-Che centra Noemi? È la mia migliore amica. E tu lo sai bene è inutile che fai allusioni sbagliate tra l’altro.-

-Tu dici?? Andiamo amico ti conosco so che nessuno della sua famiglia approverebbe ma non vuol dire che tu non provi nulla, hai occhi solo per lei e non dire di no, vi ho visti insieme l’altro giorno se non ti avessi interrotto ….- Lasciò la frase in sospeso facendomi l’occhiolino.

-Ti sbagli, poi a lei non interesso in quel senso.-

-Lo vedi? Non hai detto che non ti piace. Amico mio sei proprio fregato, anche se secondo me dovresti provarci, anche perché per me hai molte speranze poi fai te.-

-Scordatelo non rovinerò la nostra amicizia per una cottarella.-

-Di chi sei cotto?- Chiese improvvisamente Noemi spuntando da dietro.

-Noemiii!! Che ci fai qui? Non avevi pallavolo?-

-Che fai cambi discorso?? Comunque ci stavo andando mi accompagnate?-

-Certo! Se non sbaglio ci sono anche le cheerleader.- Rispose Peter

POV JOSH

-Ti prego che ti costa accompagnarmi, mi piacerebbe farti vedere la nuova coreografia che ho creato.- Mi chiese Julie implorante non sapevo più come evitarla o farle capire che non mi interessava.

-Va bene. Ma non ti assicuro che rimango fino alla fine, ho da fare.-

-Certo va benissimo. Andiamo allora.- Disse prendendomi sottobraccio

~~~~~~~~~~~

-Hai visto come siamo brave?-

-Si siete fantastiche.- Le risposi accontentandola in realtà avevo prestato poca se non nessuna attenzione, dati che mi ero soffermato a guardare giocare Noemi e devo dire che era molto brava in campo non era la solita sbandata ma la mia raganella agile e scattante.

-È vero, nessuno ci batte e quest’anno che sono io il capitano delle cheerleader porterò alla mia squadra alle regionali e voglio vincere. Come è ovvio che sia. Io ottengo sempre quello che voglio.- Prosegui Julie

-Si immagino, adesso però devo andare.-

-Aspet….- Ma non finisce la frase che le urla derivanti dall’altra parte della palestra richiamano la nostra attenzione.

POV NOEMI

Sto ridendo e scherzando con i ragazzi ma appena arriviamo in palestra il mio sorriso si spenge, quando vedo Josh a braccetto con la reginetta della scuola.

Sento improvvisamente una morsa alla bocca dello stomaco e un leggero fastidio ma non ne capisco il motivo, non posso essere gelosa di lui, insomma è mio cugino e non siamo nemmeno tanto legati anzi se non per qualche rara eccezione noi due nemmeno ci sopportiamo. Ma allora perché non riesco a smettere di guardarli ed essere triste?

-Allora noi ti aspettiamo qui, ci mettiamo sugli spalti.-

-Si, si va bene fate il tifo.- Rispondo senza smettere di guardare Josh e Julie

-Dici sul serio??? Di solito non vuoi che restiamo agli allenamenti.- Mi rispose Ethan incredulo

-Èh?? Cioè per questa volta va bene.- Rispondo guardandoli.

-Ok a dopo principessa.- Disse Ethan dandomi un bacio sulla guancia

~~~~~~~~~

L’allenamento era quasi finito ero stanchissima mi voltai in cerca sei miei amici che sentivo incitarmi come se giocarsi la partita del secolo, quando il mio sguardo si posò su una ragazza che non avevo mai visto era seduta in disparte in un angolo indossava un cappellino bianco e dei bellissimi boccoli biondi e blu che ricadevano sulle spalle, indossava una maglia nera e dei leggins a mimetica, come alzò lo sguardo e i nostri occhi si incrociarono ebbi un tuffo al cuore quello sguardo era il suo sguardo, in un attimo mi sembrò di tornare indietro nel tempo a quando avevo solo cinque anni. Non potevo credere hai miei occhi quella ragazza era Jenna.

-Noemiii…. ATTENTA!!!- Sentì gridare ma troppo tardi quando mi girai una pallonata mi arrivò in pieno viso facendomi cadere a terra e perdere i sensi.

~~~~~~~~~~~

Buio totale era questa l’unica cosa che ricordavo, lentamente apro gli occhi ritrovandomi in camera mia forse avevo sognato, mi sentivo così frastornata che più ci pensavo e più non riuscivo a concentrarmi e ricordare.

-Finalmente! Ci hai fatto prendere un grosso spavento raganella.- Disse Josh avvicinandosi mettendo la sua mano sulla mia fronte

-Che ci fai in camera mia??- Risposi spostandomi dal suo tocco e tirandomi leggermente in su dato ma senti subito la testa battermi.

-Guarda che non siamo a casa. La pallonata in testa deve averti proprio scombussolata se non riesci nemmeno a capire che siamo in infermeria.-

-Cosa?!- Risposi guardandomi intorno ed aveva ragione non ero nella mia stanza

-Ma cosa è successo??-

-Non lo so questo devi dirmelo tu, ti eri distratta e una pallonata ti è arrivata dritta in faccia, cosa stavi guardando?-

-Io..io … o mio Dio!! Adesso ricordo cosa è successo. L’ho trovata finalmente, l’ho vista.-

-Aspetta io continuo a non capire di cosa stai parlando?- Chiese confuso Josh

-Parlo di Jenna. L’ho vista in palestra.-

-Ma che dici? Sono passati anni come fai a sapere che è lei?-

-Josh certe cose si sanno il tuo cuore le riconosce e poi pensaci chi altro poteva lasciarmi quei messaggi sul mio armadietto se non lei.-

-Ma se lei non vuole più vederti perché farti sapere che è qui farti prendere paura anziché lasciarti stare.- Disse Josh contrariato

-Io l’ho abbandonata e lei non vuole ne vedermi ne parlarmi ma sapeva che l’avrei riconosciuta per questo mi ha mandato dei messaggi.-

-A me sembravano minacce.- Disse Josh arrabbiandosi

-Non importa cosa sono, io devo parlare farle capire che le voglio bene e che non ho mai smesso di cercarla.-

-Va bene se è quello che vuoi ti aiuterò a riallacciare i rapporti con lei conta pure su di me. Adesso riposati vado a chiamare l’infermiera.-

POV JOSH

Appena uscì dall’infermeria mandai un messaggio a Peter che attendeva come Ethan notizie di Noemi dato che la direttrice non aveva dato il permesso di rimanere con lei solo a me perché ero di famiglia, infatti quando vidi una ragazza aggirarsi per la scuola la cosa mi sembrò strana dato che la scuola doveva essere deserta.

-Ti sei persa per caso?- Chiesi alla bionda

-No! Stavo per andarmene.- Rispose sicura di sé anche se non la conoscevo sapevo perfettamente chi fosse, Noemi l’aveva descritta alla perfezione ed era impossibile sbagliarsi, aveva proprio ragione si riconosceva tra mille.

-Comunque sta bene! Si è già ripresa.-

-Come scusa? Non so di che parli.-Rispose scontrosa

-Io penso di sì! Ma se vuoi fare finta di nulla fai pure a me non interessa. Basta che non le fai del male e che la smetti con le scritte nel suo armadietto. Altrimenti tela vedrai con me.- Risposi più scontroso di lei per farle capire che non mi aveva intimorito al contrario mi aveva fatto arrabbiare di più. Se non le interessava di Noemi perché era rimasta?

-Ripeto non so di che parli, non mi interessa far del male a Noemi.-

-Non ho mai pronunciato il nome della ragazza di cui stavo parlando, perciò la prossima volta che non vuoi essere sgamata stai più attenta Jenna.- Risposi marcando il suo nome per poi andarmene lasciandola lì indispettita.

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Capitolo 12
*** avviso ***


buonasera a tutti prima di tutto volevo scusarmi con voi per la mia lunga assenza ma purtroppo sto facendo la stagione e non ho più un attimo libero per scrivere ma appena finisce l'estate vi prometto che ricomincerò spero che avrete la pazienza di aspettare baci dalla vostra Luna5 ciao e scusate ancora

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Capitolo 13
*** capitolo 11 ***


Un mese, era passato un mese dalla prima volta che avevo rivisto Jenna in più di un’occasione avevo provato a parlare, a chiarirmi con lei ma non c’è stato nulla da fare non voleva avere niente a che fare con me eppure sento che non è così, in fondo so che mi vuole ancora bene come io ne voglio a lei.

-Noemi?? Sono Josh ci sei?- Mi chiese bussando alla porta della mia camera

-Josh, che succede? Pensavo fossi già andato a scuola.-

-Si cioè ci ho provato ma la moto non parte non è che mi potresti dare un passaggio?- chiese in evidente disagio passandosi la mano sui capelli

-Bene, bene Tu che chiedi un passaggio a me, dimmi quanto ci hai messo prima di salire e chiedermi aiuto?- Rispondo prendendolo ingiro

-Un po’ ok?? Sapevo che era una pessima idea, senti lascia stare fai come se non ti avessi detto nulla.- Risponde prendendosela

-E dai! Aspetta stavo solo scherzando mi volevo godere il momento, certo che ti do un passaggio ma per tornare a casa dovrai trovartene un altro. Oggi iniziano i corsi di teatro ed io mi sono segnata è il mio ultimo corso extrascolastico.-

-Anch’io ho scelto quel corso.- Rispose lasciandomi sorpresa non credevo che gli interessasse recitare.

-Tu che reciti??-Chiesi ridendo

-La vuoi smettere di prendermi in giro? Non credevo che eri così simpatica di prima mattina.- Mi rispose scrollando il capo e sorridendo.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

-Bene adesso se siamo tutti vorrei cominciare la lezione prendete posto. Io sono il vostro nuovo professore Mongomery Daniel.- Si presentò il nuovo docente un uomo sulla trentina alto snello con un filo di barba ricciolo occhi color nocciola era proprio bello e dalla faccia e bisbigli delle altre ragazze non ero l’unica ad averlo pensato.

Appena ci fummo accomodati tutti, il professore inizio l’appello ma venne interrotto quasi subito dato che la porta si aprì nuovamente

-Mi scusi non trovavo l’aula di recitazione.-

-D’accordo si metta pure seduta signorina…-

-Hemilton, Jenna Hemilton.- Non potevo crederci anche lei avrebbe frequentato il mio stesso corso il che era strano sapevo bene quanto odiasse stare al centro dell’attenzione e stare su un palco a recitare voleva proprio dire esibirsi a fine anno non solo davanti a tutta la scuola ma anche a parenti e amici.

-Adesso faremo dei gruppi da tre e quattro persone e la prossima volta mi porterete il pezzo che vi avrò assegnato casualmente come i gruppi che ho già stabilito, voglio vedere come lavorate in gruppo.- Disse il professore a fine lezione

Tutto mi aspettavo tranne di finire in gruppo proprio con lei, sia chiaro ne sono felice ma anche spaventata ho paura di un suo nuovo rifiuto. Anche se questa volta non potrà sottrarsi se vuole passare il corso di teatro non dico che dovrà frequentarmi ma almeno parlarmi si è questo per me è già una vittoria perché potrà essere il primo passo per ricominciare.

-Hey Jenna, ho pensato che per iniziare le prove per la prossima lezione se per te va bene potremmo fare domani dopo la scuola a casa mia.- Chiesi speranzosa

-Certo così puoi mostrarmi la tua vita, la mega villa e i tuoi genitori no grazie.- Rispose con tono di disprezzo come se l’avessi offesa

-Io veramente…-

-Era solo per comodità, visto che nel gruppo ci sono anch’io e noi due viviamo insieme. Comunque se preferisci possiamo fare a casa tua per noi non è un problema.- Intervenne Josh con tono risentito

- Preferirei qui in teatro.-

-Certo va benissimo.- Risposi prima che si potesse creare tenzione tra Josh e Jenna più di quanta già ce ne fosse

- Approposito su cosa dobbiamo lavorare?- Chiese Josh cambiando discorso

-Si giusto, non ci ho guardato allora abbiamo… Oh mio Dio!- Affermai senza parole

-Cosa sarà mai? Non dirmi che è Shakespeare.- Rispose Josh riluttante all’idea prendendomi il foglio dalle mani

-Meno male ci siamo salvati non è lui. Anche se non ho mai sentito parlare di questa opera tu per caso la conosci? Si intitola “LA PICCOLA PRINCIPESSA” -Chiese rivolto a Jenna che scoppiò in una fragorosa e amara risata

-Stai scherzando?? Ah! La vita è proprio ironica, sapevo che questo corso avrebbe fatto schifo.- Rispose andandosene e io feci lo stesso

- Ma che vi prende?? Mi volete spiegare??-

POI JOSH

Proprio non riuscivo a capire perché le ragazze avessero reagito in quel modo. Non solo aveva reso Noemi triste e taciturna per tutto il viaggio di casa ma anche questa mattina il suo umore non era cambiato

-Capitano! com'è andato il corso di recitazione abbiamo una celebrità tra noi???-

-Peter quante volte ti devo ripetere di non chiamarmi così?- Risposi fulminandolo per poi cambiarmi pronto per l’allenamento

-Hai ragione, ma è troppo divertente vedere la tua faccia quando lo faccio e comunque non hai risposto alla mia domanda.-

-Non è poi così male, anche se quando il professore ci ha assegnato il pezzo Noemi e Jenna si sono stranite, forse si aspettavano una tragedia in stile Romeo e Giulietta anziché “LA PICCOLA PRINCIPESSA” che poi non mi sembra così male almeno non è triste credo.-

-Stai scherzando? Almeno sai di che parla? O parli solo per il gusto di farlo mister egocentrico.- Si intromise Ethan che fino a quel momento non mi aveva degnato nemmeno di uno sguardo

-Credo proprio che tu non ne abbia idea, altrimenti non parleresti così se un minimo tieni a qualcun altro che non sei te.- Continuò lui alzandosi e avviandosi in campo.

-Tu per caso sai di che parla?- Chiesi a Peter

-Si ho visto il film praticamente parla di una bambina, il cui padre deve partire per la guerra ed essendo morta la madre di costretto a lasciare la sua piccola principessa in collegio, dove la direttrice era una vera iena l’ha trattata bene finché un giorno non arriva la notizia che suo padre è disperso e probabilmente morto. A quel punto la direttrice spedisce Sarà così si chiama in soffitta la tiene come squattera insieme a un’altra bambina Becky nata e cresciuta in quel collegio. Legano da subito molto essendo che la piccola orfanella non aveva amici lei era l’unica.

- Merda!-

-Hey amico non disperare, alla fine si scopre che il padre è vivo aveva solo perso la memoria appena l’ha riacquista torna e si riprende la sua piccola principessa e adotta anche l’altra orfanella. Comunque non ti facevo così sentimentale sei un vero tenerone Josh Ferrero.- Rispose ignorando il fatto che non ero dispiaciuto per la storia in se ma perché questo ricordava il passato delle ragazze dato che la loro storia era molto simile.

~~~~~~~~~~~~

-Sono arrivato scusate il ritardo, gli allenamenti sono durati più del previsto.- Dissi arrivato in teatro per le prove, la verità era che ero stato dal professore per poter cambiare il pezzo ovviamente gli avevo raccontato una balla per farmelo cambiare ma la cosa non aveva funzionato.

-Non importa, forza cominciamo. Prima facciamo prima finiamo.- Rispose Jenna sospirando.

-D’accordo allora la scena che dobbiamo raffigurare è quella finale quando il padre riconosce la sua piccola principessa e se ne vanno tutti insieme. Ovviamente Josh tu farai il padre mentre Jenna tu…-

-Io farò Becky la sguattera di colore nata e cresciuta in collegio.-

-Allora io sarò Sara.-

POI JENNA

Avevamo passato un intera settimana insieme a provare il pezzo che ci era stato assegnato, non era stato facile all’inizio per me, dato che tutte le volte mi immaginavo la nostra ultima chiacchierata insieme ma dovevo ammettere che mi era mancata più di quanto pensassi, ma non riuscivo a perdonare Noemi per…

-Bene adesso è il momento dell’ultimo gruppo, Ferrero Hamilton, tocca a voi.- Ci chiamò il professore

-Bambina mia finalmente ti ho ritrovata, riesco a ricordare chi sono.-

-Oh padre mi sei mancato cosi tanto, ti prego dimmi che adesso non ci divideremo più, che torneremo a casa insieme.-

- Ma certo, su adesso vai a preparare le valige.-

- Becky, perché sei triste?? Non hai sentito mio padre? Ha detto che torneremo a casa. Adesso tutto cambierà saremo una vera famiglia. Vedrai saremo più unite che mai.-

- Stronzate, sono tutte stronzate.-

- Becky ma che stai dicendo? Saremo felici insieme.-

POI NOEMI

- Stronzate, sono tutte stronzate.- Disse rabbiosa Jenna non capivo questa non era la sua battuta. Possibile che se l’era dimenticata?

- Becky ma che stai dicendo? Saremo felici insieme.- Improvvisai sperando di aiutarla a ricordare ma dal suo sguardo capì che non stava recitando ma semplicemente esplodendo parlava di noi.

-Tu! Hai detto che nulla sarebbe cambiato ma appena hai saputo di avere una casa, una famiglia mi hai messo da parte come tutti. Ti sei scordata di me, sei sparita, dissolta nell’aria.- Disse alzando la voce sapevo che quello non era il momento giusto per discuterne ma era anche stata l’unica volta in cui sembrava che volesse parlare perciò non mi sarei tirata indietro non prima di farle capire che le volevo bene.

-Non è vero e questo lo sai bene, non ho mai smesso di volerti nella mia vita, ti ho chiamata nonostante tu ti negassi e poi ti ho scritto tutte quelle lettere a cui non hai mai risposto.-

-Questa è bella! Ma di che stai parlando io non ho ricevuto proprio niente, ma nonostante quello che ti avevo detto ti ho scritto una lettera al giorno sperando che mi rispondessi ma nulla così dopo un anno ho smesso, ho voltato pagina come avevi fatto tu.- Mi urlò con le lacrime agli occhi lasciandomi interdetta dalle sue rivelazioni era chiaro che nonostante io l’avessi cercata di nascosto mia madre e Suor celeste avevano fatto in modo che non ci sentissimo.

-Bravissime è proprio questo che volevo vedere. Ovviamente potevate studiare di più ma quando qualcuna si è scordata la sua parte non vi siete fermate ci avete messo emozione, vita realtà nonostante avete cambiato il testo il risultato è stato formidabile. Davvero ottimo e poi le urla le lacrime agli occhi per un attimo ci ho creduto, perciò meritate il massimo dei voti andate pure al posto. Per la prossima settimana voglio che superate le vostre paure. Adesso andate la lezione è finita.-

-Jenna aspetta non credo che dovremmo parlare di quello che è appena successo? Le cose che mi hai detto io credo che dovremmo chiarire.- Dissi raggiungendola in corridoio

-Non hai sentito il professore? Ho improvvisato mi ero scordata la mia parte stavo solo recitando.-

-Potrai anche prendere in giro loro ma non me io ti conosco so che quello che hai detto lo pensavi quello che non sai è che…-

-Non ha importanza sono passati anni ormai, lasciamo le cose così come stanno ogni uno a la sua strada da percorrere, io ormai ti ho dimenticata.- Mi rispose pacata

-Sai io credo che è quello che vorresti che ti ripeti tutti i giorni ma non è così non saresti venuta qui altrimenti non mi avresti lasciato messaggi sul mio armadietto tu sei qui per una ragione. Io ti manco come tu manchi a me altrimenti non avrei fatto questo se non fosse così.- Le dissi mostrandole il tatuaggio il sole con una luna ed una piccola J al suo interno. Ma non servì a nulla perché si voltò e se ne andò lasciandomi li a piangere

-Noemi, stai Bene? Dai non fare così. Tu ci hai provato ma a volte non basta, questo non vuol dire che non ti voglia bene o che tu debba smettere di volergliene, semplicemente che devi aspettare secondo me ha bisogno di tempo, lascia che sia lei a tornare da te.- Mi rassicuro Josh strigendomi a se.

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Capitolo 14
*** capitolo 12 ***


POV JENNA 
Ero letteralmente fuggita dall’aula di teatro finita la lezione, ma Noemi mi aveva raggiunta e mi aveva decantato tutto ciò che non volevo sentirmi dire. Non dopo quello che ci eravamo urlate, perché sapevo che era vero, mi mancava l’avevo cercata io e l’avevo trovata volevo sapere perché si era dimenticata di me. Ma adesso che sapevo che anche lei come me aveva provato a mantenere i contatti mi faceva sentire in colpa per averla odiata, trattata male quando non se lo meritava. Ma la ciliegina sulla torta era stato quando mi aveva mostrato il suo tatuaggio molto simile al mio bello stesso identico punto solo che io avevo una scritta “Tu sei la luce che accetta la mia oscurità ” con il segno dello Yin e dello Yang usato come delle virgolette. Mi faceva troppo male aver perso tutti quei giorni a farle la guerra a non volerla ascoltare e aver visto il tipo di vita che conduceva mi aveva fatto pensare che era diventata una ricca superficiale che però voleva essere carina a tutti i costi e non avere nemici. Inoltre non riuscivo a dimenticare il passato ma adesso che conoscevo la verità e sapevo che la colpa non era nostra c’era rimasta una sola cosa da fare. Perciò mi diressi nel l’unico posto dove avevo giurato di non tornare non dopo quello che avevo scoperto e che purtroppo era vero ero uscita di lì sola e stravolta dalle nuove rivelazioni per questo non volevo tornarci ma non avevo scelta aveva ancora qualcosa che mi apparteneva.
POV NOEMI
Erano passati giorni e di Jenna non avevo più notizie aveva anche smesso di venire a scuola, nonostante Ethan e Peter avevano provato a distrarmi io non riuscivo a stare bene ero sempre triste e pensierosa anche a casa dopo le lezioni passavo il mio tempo a letto a guardare il soffitto.
-Stasera io e te andiamo a divertirci sono stanco di vederti così. Rivoglio la vecchia Noemi.- Mi disse Ethan aspettandomi all’uscita della palestra 
-Non ne ho voglia sono stanca.- Risposi atonica 
-Lo vedi?? È proprio di questo che sto parlando  sei sempre stanca, distaccata non ti riconosco più non ti ho mai visto così spenta. Devi reagire, per una sera non pensare a lei pensa a te. E se non vuoi farlo per te stessa allora fallo per me.- 
-Ethan io…-
-Ti prego ho bisogno di sapere che da una parte nel profondo dentro di te ci sia ancora la Noemi che conosco la mia migliore amica.- Mi disse affranto e mi faceva male vedere Ethan  preoccuparsi così tanto per me ero stata presa così tanto dalla storia di Jenna senza rendermi conto che anch’io a mia volta stavo facendo soffrire le persone che amavo.
-Va bene ci vengo. Lo faccio per te.- 
-Noemi per fav… aspetta hai detto di si?? Ci verrai sul serio?? Anche se la festa è di Julie Cooper? E…-
-Ethan vuoi che venga o no perché se continui cambio idea.- Risposi scherzando accennando un lieve sorriso
-Certo, sto in silenzio.- Disse abbracciandomi 
~~~~~~~~~~~~~~
-Ti stai annoiando?- Mi chiese Peter porgendomi una birra
-Un po’ ma a quanto pare c'è qualcuno che si diverte.- Rispondo indicando Ethan che sta ballando 
-Già anche se a vederlo e lui che fa divertire, poverino è proprio negato per ballare. Che dici andiamo a salvarlo?- Purtroppo per Ethan, Peter aveva ragione il suo modo di ballare era imbarazzante ma ne a lui ne a noi interessava ci piaceva così 
-Che belli vederti sorridere. Sapevo che ti saresti divertita.- Affermò Ethan appena lo raggiunsi in pista 
-Veramente amico mio se volevi solo farla sorridere dovevi cimentarti in quello che stavo facendo fino a due secondi fa insomma il merito è tutto tuo dobbiamo riconoscerlo balli proprio male.- Lo prese in giro Peter ridendo di gusto e io lo seguì a ruota 
- Ma che.. io sono un ballerino nato. Noemi!! Bella amica che sei si io cerco di farti stare bene e tu mi prendi in giro ingrata!- Rispose scrollando il capo per poi rimettersi a ballare. 
~~~~~~~~~~~
-Grazie, ho passato una bella serata.- Dissi a Ethan una volta a letto
-Di nulla principessa.- 
-Invece fai tanto per me e anche se non te lo dico l’apprezzo molto, sei importante per me è sono felice di averti nella mia vita.- Gli dissi guardandolo negli occhi a pochi centimetri dal suo viso 
-Anche tu sei molto importante per me Noemi.- Rispose avvicinandomi a se ed un piccolo brivido mi scorse lungo la schiena. Improvvisamente sentivo l’impulso di non staccarmi da lui anzi volevo qualcosa di più era come se mi aspettassi che da un momento all’altro mi baciasse e fu così lo fece ma non come mi aspettavo e questo mi deluse, non so perché mi aspettassi altro forse ero stanca o forse ero solo ubriaca anche se non avevo bevuto moltissimo. 
POV ETHAN 
Guardavo Noemi dormire tra le mie braccia e non potevo fare a meno di ripensare alle parole di Peter 
💫💫💫  INIZIO FLASHBACK   💫💫💫
-Amico cos’hai? Giochi da fare schifo, non sei concentrato.-
-No ho nulla! Ero solo un po distratto fai continuamo.- 
-Sei sicuro che non sia nulla? O centra Noemi?- 
- Ma che stai dicendo?- Rispondo infastidita 
-Dico quello che vedo, il tuo umore cambia in base al suo. Non so tutta la storia ma credo di aver capito che di mezzo ci sia la nuova ragazza e che Noemi la conosce molto bene. Amico è chiaro che te sei innamorato di lei ma questo non vuol dire che se lei è triste lo devi essere anche tu.-
-Non sono innamorato di Noemi, pensavo che avessimo già chiarito questa storia-
-Va bene allora se non è per lei dimmi cosa c’è che non va?!.- Insistè Peter 
-Te l’ho detto non ho nulla!- 
-Come vuoi, perciò non avrai problemi a venire stasera alla festa di Julie Cooper i suoi non ci sono.- 
-Certo che vengo è un ottima idea Noemi si potrebbe distrarre.- Risposi pensando ad alta voce
-Ah, Ah!! Lo vedi?? Pensi sempre a lei e ti è tornato pure il sorriso, amico mio sei perso. Devi dichiararti!!- 
💫💫💫   FINE FLASHBACK    💫💫💫
Per poco non l’avevo fatto, sentirmi dire da Noemi che ero importante per lei mi aveva fatto scattare qualcosa, la stavo per baciare ci ero andato davvero vicino ma poi ho pensato a tutta la situazione è non sarebbe stato giusto magari era solo un momento o peggio ancora mi ero immaginato qualcosa che non era. Per questo all’ultimo secondo le ho baciato la fronte augurandole la buona notte. Ha ragione Peter sono innamorato di Noemi, ma so anche che lei mi considera solo un amico. Il suo migliore amico. Anche se tutto questo mi fa male per ora mi basta passare il mio tempo con lei senza chiedere nulla di più mi bastano i nostri momenti come questo, qui adesso con lei tra le mie braccia. 
POV NOEMI 
Un altro giorno era cominciato e di Jenna ancora non avevo notizie, non sapevo più che fare, non potevo nemmeno andarla a trovare dato che non sapevo nulla di lei.
-Noemi?? Ti prego fammi un sorriso avevamo detto niente più tristezza.-
-Ethan non sono triste ma solo preoccupata, devo trovare un modo per avere informazioni su Jenna in qualche modo devo avere la sua cartella scolastica li ci deve essere scritto qualcosa.- Risposi aprendo il mio armadietto da dove cadde una busta
-Cos'è questa??- Chiese Ethan raccattandola 
-Non lo so! Non è mia, non l'ho messa io qua dentro-
- Ma c’è sopra il tuo nome, tieni guarda.- 
-Non ci credo!! Ma questo… questo è il suo fascicolo con tutte le informazioni che cercavo, guarda qui c'è il suo indirizzo.-
-Cosa? Ma sei sicura? Ma dai è impossibile e poi scusa chi avrebbe fatto una cosa del genere?-
-Che importa Ethan. Adesso posso andare da lei. E tu devi coprirmi.- 
-Noemi per quanto ne sappiamo potrebbe essere uno scherzo e questo forse non è nemmeno la sua vera scheda insomma come mai è finito nel tuo armadietto? Ascolta è meglio se aspettiamo la fine delle lezioni così posso accompagnarti.- Propose contrariato alla mia idea 
- Tu non capisci, io non posso aspettare non voglio forse è stata proprio lei a lasciarmi questa busta magari a bisogno di me. Devo sapere come sta. Adesso!!!-
-Uff! Daccordo andiamo non ti lascio sola. Chiederò a Peter di coprirci.- Rispose sbuffando ancora non convinto
-Grazie sapevo che avresti capito.- Dissi baciandolo sulla guancia.
Adesso che ero difronte alla sua porta non ero più sicura di quello che stessi facendo, ma poi mi bastò guardare Ethan per rassicurarmi, con il suo semplice sorriso. Perciò mi feci coraggio e bussai. 
-Jenna!- Esclamai sorridendo appena mi aprì ma vedendola meglio il sorriso svani e la preoccupazione prese il suo posto 
- Ma cosa ti è successo?- Le domandai allungando una mano sulla sua guancia proprio dove aveva un livido e non era il solo
-Che ci fai qui? Cosa sei venuta a fare, come mi hai trovato?- Disse ritraendosi dal mio tocco
-Vattene non voglio vederti.- Mi rispose meno convinta di quello che voleva essere c’era qualcosa che non andava glielo leggevo nei suoi occhi e poi bastava vederla come era conciata
-Noemi andiamo, l’hai sentita non vuole vederti.- 
-No non me ne vado! Non prima di sapere cosa è successo.- Dissi divincolandomi dalla presa di Ethan 
-Sono solamente caduta! Adesso che lo sai puoi anche andartene.-
- Ma..-
-Bastaaa, Proprio non ci arrivi vero? Ho smesso di venire a scuola perché ero stanca di vederti, non voglio avere niente a che fare con te, e adesso vattene!- Mi urlò contro ma i suoi occhi mi gridavano con altrettanta forza di restare di non lasciarla. Stavo per risponderle quando qualcuno mi blocco.
-Jennaaaa la mia birra dov'è?? La voglio subito.- Gridò l’uomo da dentro l’abitazione facendo girare per un attimo Jenna
-Ti prego vattene. È non tornare.- Il suo tono non era più arrabbiato e freddo ma supplichevole, disperato. Ora più che mai non volevo lasciarla sola ma avevo l’impressione che se non avessi fatto come aveva chiesto avrei peggiorato la situazione. Non sapevo che fare
-Noemi, andiamo lasciamola stare.- Decretò Ethan trascinandomi via e Jenna rapidamente si voltò e chiuse la porta alle sue spalle. 
-Perché l’hai fatto? Non hai visto che aveva bisogno di aiuto?? Sono sicura che quei lividi glieli abbia fatti lui e non una semplice caduta.
-Anche se fosse?? Tu non puoi farci nulla se lei non vuole Noemi basta preoccuparti per lei, non ti vuole lasciala stare.- 
- Tu lo faresti? Intendo dire se io ti chiedessi di lasciarmi stare tu non lotteresti per me?- Chiesi esasperata 
-È diverso.-
-No, non lo è. Non per me, Ethan lei è una parte di me e so che c'è qualcosa che non va, anche se non me lo dice.-
-Facciamo così adesso ci riproviamo, ma se non funziona, fa come ti dice lasciala in pace ok?- 
-Va b…-
-Aaaaah!! Lasciamiiii.-
-È Jenna!! Jenna aprimi cosa succede?- Dico sentendola urlare dall’altra parte della porta 
-Noemi, Vattene via Ahaaa!!- Continuava a gridare 
-Noemi allontanati provo a sfondare la porta- Disse Ethan è con una spallata butto giù la porta della roulotte dove abitava Jenna.
-O mio Dio!- Sussurrai spaventata dalla scena che avevo davanti agli occhi 
-Jennaaaa! Levagli le mani di dosso così l’ammazzi! Non respira.- 
 POV JENNA 
Ero letteralmente fuggita dall’aula di teatro finita la lezione, ma Noemi mi aveva raggiunta e mi aveva decantato tutto ciò che non volevo sentirmi dire. Non dopo quello che ci eravamo urlate, perché sapevo che era vero, mi mancava l’avevo cercata io e l’avevo trovata volevo sapere perché si era dimenticata di me. Ma adesso che sapevo che anche lei come me aveva provato a mantenere i contatti mi faceva sentire in colpa per averla odiata, trattata male quando non se lo meritava. Ma la ciliegina sulla torta era stato quando mi aveva mostrato il suo tatuaggio molto simile al mio bello stesso identico punto solo che io avevo una scritta “Tu sei la luce che accetta la mia oscurità ” con il segno dello Yin e dello Yang usato come delle virgolette. Mi faceva troppo male aver perso tutti quei giorni a farle la guerra a non volerla ascoltare e aver visto il tipo di vita che conduceva mi aveva fatto pensare che era diventata una ricca superficiale che però voleva essere carina a tutti i costi e non avere nemici. Inoltre non riuscivo a dimenticare il passato ma adesso che conoscevo la verità e sapevo che la colpa non era nostra c’era rimasta una sola cosa da fare. Perciò mi diressi nel l’unico posto dove avevo giurato di non tornare non dopo quello che avevo scoperto e che purtroppo era vero ero uscita di lì sola e stravolta dalle nuove rivelazioni per questo non volevo tornarci ma non avevo scelta aveva ancora qualcosa che mi apparteneva.
POV NOEMI
Erano passati giorni e di Jenna non avevo più notizie aveva anche smesso di venire a scuola, nonostante Ethan e Peter avevano provato a distrarmi io non riuscivo a stare bene ero sempre triste e pensierosa anche a casa dopo le lezioni passavo il mio tempo a letto a guardare il soffitto.
-Stasera io e te andiamo a divertirci sono stanco di vederti così. Rivoglio la vecchia Noemi.- Mi disse Ethan aspettandomi all’uscita della palestra 
-Non ne ho voglia sono stanca.- Risposi atonica 
-Lo vedi?? È proprio di questo che sto parlando  sei sempre stanca, distaccata non ti riconosco più non ti ho mai visto così spenta. Devi reagire, per una sera non pensare a lei pensa a te. E se non vuoi farlo per te stessa allora fallo per me.- 
-Ethan io…-
-Ti prego ho bisogno di sapere che da una parte nel profondo dentro di te ci sia ancora la Noemi che conosco la mia migliore amica.- Mi disse affranto e mi faceva male vedere Ethan  preoccuparsi così tanto per me ero stata presa così tanto dalla storia di Jenna senza rendermi conto che anch’io a mia volta stavo facendo soffrire le persone che amavo.
-Va bene ci vengo. Lo faccio per te.- 
-Noemi per fav… aspetta hai detto di si?? Ci verrai sul serio?? Anche se la festa è di Julie Cooper? E…-
-Ethan vuoi che venga o no perché se continui cambio idea.- Risposi scherzando accennando un lieve sorriso
-Certo, sto in silenzio.- Disse abbracciandomi 
~~~~~~~~~~~~~~
-Ti stai annoiando?- Mi chiese Peter porgendomi una birra
-Un po’ ma a quanto pare c'è qualcuno che si diverte.- Rispondo indicando Ethan che sta ballando 
-Già anche se a vederlo e lui che fa divertire, poverino è proprio negato per ballare. Che dici andiamo a salvarlo?- Purtroppo per Ethan, Peter aveva ragione il suo modo di ballare era imbarazzante ma ne a lui ne a noi interessava ci piaceva così 
-Che belli vederti sorridere. Sapevo che ti saresti divertita.- Affermò Ethan appena lo raggiunsi in pista 
-Veramente amico mio se volevi solo farla sorridere dovevi cimentarti in quello che stavo facendo fino a due secondi fa insomma il merito è tutto tuo dobbiamo riconoscerlo balli proprio male.- Lo prese in giro Peter ridendo di gusto e io lo seguì a ruota 
- Ma che.. io sono un ballerino nato. Noemi!! Bella amica che sei si io cerco di farti stare bene e tu mi prendi in giro ingrata!- Rispose scrollando il capo per poi rimettersi a ballare. 
~~~~~~~~~~~
-Grazie, ho passato una bella serata.- Dissi a Ethan una volta a letto
-Di nulla principessa.- 
-Invece fai tanto per me e anche se non te lo dico l’apprezzo molto, sei importante per me è sono felice di averti nella mia vita.- Gli dissi guardandolo negli occhi a pochi centimetri dal suo viso 
-Anche tu sei molto importante per me Noemi.- Rispose avvicinandomi a se ed un piccolo brivido mi scorse lungo la schiena. Improvvisamente sentivo l’impulso di non staccarmi da lui anzi volevo qualcosa di più era come se mi aspettassi che da un momento all’altro mi baciasse e fu così lo fece ma non come mi aspettavo e questo mi deluse, non so perché mi aspettassi altro forse ero stanca o forse ero solo ubriaca anche se non avevo bevuto moltissimo. 
POV ETHAN 
Guardavo Noemi dormire tra le mie braccia e non potevo fare a meno di ripensare alle parole di Peter 
💫💫💫  INIZIO FLASHBACK   💫💫💫
-Amico cos’hai? Giochi da fare schifo, non sei concentrato.-
-No ho nulla! Ero solo un po distratto fai continuamo.- 
-Sei sicuro che non sia nulla? O centra Noemi?- 
- Ma che stai dicendo?- Rispondo infastidita 
-Dico quello che vedo, il tuo umore cambia in base al suo. Non so tutta la storia ma credo di aver capito che di mezzo ci sia la nuova ragazza e che Noemi la conosce molto bene. Amico è chiaro che te sei innamorato di lei ma questo non vuol dire che se lei è triste lo devi essere anche tu.-
-Non sono innamorato di Noemi, pensavo che avessimo già chiarito questa storia-
-Va bene allora se non è per lei dimmi cosa c’è che non va?!.- Insistè Peter 
-Te l’ho detto non ho nulla!- 
-Come vuoi, perciò non avrai problemi a venire stasera alla festa di Julie Cooper i suoi non ci sono.- 
-Certo che vengo è un ottima idea Noemi si potrebbe distrarre.- Risposi pensando ad alta voce
-Ah, Ah!! Lo vedi?? Pensi sempre a lei e ti è tornato pure il sorriso, amico mio sei perso. Devi dichiararti!!- 
💫💫💫   FINE FLASHBACK    💫💫💫
Per poco non l’avevo fatto, sentirmi dire da Noemi che ero importante per lei mi aveva fatto scattare qualcosa, la stavo per baciare ci ero andato davvero vicino ma poi ho pensato a tutta la situazione è non sarebbe stato giusto magari era solo un momento o peggio ancora mi ero immaginato qualcosa che non era. Per questo all’ultimo secondo le ho baciato la fronte augurandole la buona notte. Ha ragione Peter sono innamorato di Noemi, ma so anche che lei mi considera solo un amico. Il suo migliore amico. Anche se tutto questo mi fa male per ora mi basta passare il mio tempo con lei senza chiedere nulla di più mi bastano i nostri momenti come questo, qui adesso con lei tra le mie braccia. 
POV NOEMI 
Un altro giorno era cominciato e di Jenna ancora non avevo notizie, non sapevo più che fare, non potevo nemmeno andarla a trovare dato che non sapevo nulla di lei.
-Noemi?? Ti prego fammi un sorriso avevamo detto niente più tristezza.-
-Ethan non sono triste ma solo preoccupata, devo trovare un modo per avere informazioni su Jenna in qualche modo devo avere la sua cartella scolastica li ci deve essere scritto qualcosa.- Risposi aprendo il mio armadietto da dove cadde una busta
-Cos'è questa??- Chiese Ethan raccattandola 
-Non lo so! Non è mia, non l'ho messa io qua dentro-
- Ma c’è sopra il tuo nome, tieni guarda.- 
-Non ci credo!! Ma questo… questo è il suo fascicolo con tutte le informazioni che cercavo, guarda qui c'è il suo indirizzo.-
-Cosa? Ma sei sicura? Ma dai è impossibile e poi scusa chi avrebbe fatto una cosa del genere?-
-Che importa Ethan. Adesso posso andare da lei. E tu devi coprirmi.- 
-Noemi per quanto ne sappiamo potrebbe essere uno scherzo e questo forse non è nemmeno la sua vera scheda insomma come mai è finito nel tuo armadietto? Ascolta è meglio se aspettiamo la fine delle lezioni così posso accompagnarti.- Propose contrariato alla mia idea 
- Tu non capisci, io non posso aspettare non voglio forse è stata proprio lei a lasciarmi questa busta magari a bisogno di me. Devo sapere come sta. Adesso!!!-
-Uff! Daccordo andiamo non ti lascio sola. Chiederò a Peter di coprirci.- Rispose sbuffando ancora non convinto
-Grazie sapevo che avresti capito.- Dissi baciandolo sulla guancia.
Adesso che ero difronte alla sua porta non ero più sicura di quello che stessi facendo, ma poi mi bastò guardare Ethan per rassicurarmi, con il suo semplice sorriso. Perciò mi feci coraggio e bussai. 
-Jenna!- Esclamai sorridendo appena mi aprì ma vedendola meglio il sorriso svani e la preoccupazione prese il suo posto 
- Ma cosa ti è successo?- Le domandai allungando una mano sulla sua guancia proprio dove aveva un livido e non era il solo
-Che ci fai qui? Cosa sei venuta a fare, come mi hai trovato?- Disse ritraendosi dal mio tocco
-Vattene non voglio vederti.- Mi rispose meno convinta di quello che voleva essere c’era qualcosa che non andava glielo leggevo nei suoi occhi e poi bastava vederla come era conciata
-Noemi andiamo, l’hai sentita non vuole vederti.- 
-No non me ne vado! Non prima di sapere cosa è successo.- Dissi divincolandomi dalla presa di Ethan 
-Sono solamente caduta! Adesso che lo sai puoi anche andartene.-
- Ma..-
-Bastaaa, Proprio non ci arrivi vero? Ho smesso di venire a scuola perché ero stanca di vederti, non voglio avere niente a che fare con te, e adesso vattene!- Mi urlò contro ma i suoi occhi mi gridavano con altrettanta forza di restare di non lasciarla. Stavo per risponderle quando qualcuno mi blocco.
-Jennaaaa la mia birra dov'è?? La voglio subito.- Gridò l’uomo da dentro l’abitazione facendo girare per un attimo Jenna
-Ti prego vattene. È non tornare.- Il suo tono non era più arrabbiato e freddo ma supplichevole, disperato. Ora più che mai non volevo lasciarla sola ma avevo l’impressione che se non avessi fatto come aveva chiesto avrei peggiorato la situazione. Non sapevo che fare
-Noemi, andiamo lasciamola stare.- Decretò Ethan trascinandomi via e Jenna rapidamente si voltò e chiuse la porta alle sue spalle. 
-Perché l’hai fatto? Non hai visto che aveva bisogno di aiuto?? Sono sicura che quei lividi glieli abbia fatti lui e non una semplice caduta.
-Anche se fosse?? Tu non puoi farci nulla se lei non vuole Noemi basta preoccuparti per lei, non ti vuole lasciala stare.- 
- Tu lo faresti? Intendo dire se io ti chiedessi di lasciarmi stare tu non lotteresti per me?- Chiesi esasperata 
-È diverso.-
-No, non lo è. Non per me, Ethan lei è una parte di me e so che c'è qualcosa che non va, anche se non me lo dice.-
-Facciamo così adesso ci riproviamo, ma se non funziona, fa come ti dice lasciala in pace ok?- 
-Va b…-
-Aaaaah!! Lasciamiiii.-
-È Jenna!! Jenna aprimi cosa succede?- Dico sentendola urlare dall’altra parte della porta 
-Noemi, Vattene via Ahaaa!!- Continuava a gridare 
-Noemi allontanati provo a sfondare la porta- Disse Ethan è con una spallata butto giù la porta della roulotte dove abitava Jenna.
-O mio Dio!- Sussurrai spaventata dalla scena che avevo davanti agli occhi 
-Jennaaaa! Levagli le mani di dosso così l’ammazzi! Non respira.- 
 

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Capitolo 15
*** capitolo tredici ***


POV JENNA

Varcai il cancello del orfanotrofio come una furia dritta nell'ufficio di Suor Celeste.

-Ma che modi sono que… Signorina Hamilton non credev..-

-Dove sono le mie lettere le voglio tutte e subito.- Le risposi senza nemmeno farla finire di parlare non mi interessava ciò che aveva da dirmi

-Vedo che non sei cambiata affatto, sei rimasta la solita maleducata e pensare che l’ultima volta che ti avevo visto credevo che fosse anche quella definitiva e invece… mi sbagliavo.-

-Non cambi discorso, sa bene che non sarei mai tornata se non fosse che lei a qualcosa che mi appartiene, perciò mi dia ciò che mi spetta.-

- Mi spiace ma non ho le tue lettere, le ho buttate. Adesso se vuoi scusarmi devo ricevere una famiglia.- Mi rispose alzandosi dalla sua scrivania

-Davvero pensa che io sia così stupida da crederci? Conosco quanto lei sia perversa e sono sicura che quelle lettere ancora le ha e sicuramente le avrà anche lette sperando che andasse tutto male a Noemi.-

-No n ti permetto di darmi della Sadica ricorda che sono pur sempre una sposa del Signore.-

-Bene! Allora mettiamola così se quelle lettere sono state davvero buttate io racconterò cosa succede qua dentro e come lei sa conosco ogni centimetro di questo posto anche quello più oscuro e le assicuro che non sarò l’unica a farsi avanti.- Senza aggiungere altro Suor Celeste mi diede le lettere.

-Vattene non voglio più vederti.-

Ero felice di aver recuperato le mie lettere stetti tutto il pomeriggio a leggerle, c’era di tutto, le sue prime impressioni di come si fosse trovata nella nuova casa, di come amava le persone che si prendevano cura di lei, delle feste, delle sue cotte e molto altro i suoi sogni, i suoi incubi e di me di quanto gli mancassi e di quanto mi volesse bene nonostante io non le rispondessi. Stavo andando da lei quando ricevetti una chiamata.

-Brianna? Brì che succede? Non dirmi che hai… ti prego non dirmi che hai bevuto.- Risposi alla donna che mi aveva cresciuta in quei ultimi anni.

-Io arrivo subito! Ma tu smetti di bere. Ti prego.- Dissi correndo a casa era un ex alcolizzata, le cose stavano andando bene aveva un lavoro stabile, una casa non capivo il suo bisogno di bere di nuovo ma appena arrivai capì all’istante.

- Che ci fai tu qui? Come sei entrato?- Dissi con tono disprezzante appena vidi l’uomo accanto a lei dubitavo fortemente che lo avesse fatto entrare lei ma dovevo esserne sicura.a

-È così che si saluta un vecchio zio? Ed io che pensavo di esserti mancato Jenna. Perché io ho sentito molto la tua assenza.- Rispose venendo o meglio barcollando verso di me.

-Brianna perché l’hai fatto entrare?-

- Ti prego non urlare, tu non c’eri e quando sono rientrata lui era qui e… non è colpa mia non arrabbiarti.-

-Vattene non sei il benvenuto qui, ce la caviamo benissimo da sole.- Dissi spingendolo leggermente non volevo che mi si avvicinasse

-Ahaha! Non sei cambiata sei la solita combattiva. Ma c’è una cosa che devi capire, non sei tu a darmi ordini. Hai capito.- Disse afferrandomi per i capelli facendomi male a quanto pare non era così ubriaco quanto credevo

-Ho capito.- Digrignai a bassa voce mentre lui teneva la sua stretta salda

-Non ho capito cosa hai detto?- Disse dandomi uno strattone ancora più forte

-Che ho capito.- Urlai

-Bene e adesso vai a preparare la cena tua madre a brindato un Po tanto per il mio ritorno.- Mi ordino scaraventandomi a terra mentre Brianna si rannicchiò ancora di più su se stessa dalla paura.

Marcus era il fratellastro di Lucas nonché cognato di Brianna i miei non erano dei santi ma mi hanno sempre voluta bene rubavano per vivere ma non avevano mai fatto male a nessuno e proprio per me loro avevano deciso di cambiare vita. Ma non Marcus lui era un vero sadico, gli piaceva procurare dolore inoltre aveva trascorsi di droga ma Lucas non voleva lasciarlo era il suo fratellone, colui che si era preso cura di lui quando la loro madre li aveva abbandonati per un altro criminale, che non voleva marmocchi tra i piedi diceva sempre che gli doveva tutto. Per questo aveva accettato di fare un ultimo colpo, una rapina, ai danni di un ricco imprenditore, doveva essere in vacanza perciò un gioco da ragazzi, ma niente andò come previsto. Non sappiamo molto di come andarono le cose so solo che Lucas morì, Marcus sparì e Brianna iniziò a bere. Sentivo molto la mancanza di Lucas si avvicinava molto all’essere un bravo padre anche se non lo era biologicamente e non potevo permettere che la donna che lui amava si rovinasse con le sue stesse mani, non fu facile ma giorno dopo giorno insieme riuscimmo a ricostruirci una vita, mai e poi mai avrei immaginato che Marcus si rifacesse vivo. Era l’inizio della fine per noi.

~~~~~~~~~~~~~~~~

Ormai erano giorni che non andavo più a scuola, non solo perché chiunque mi vedesse avrebbe capito che qualcosa non andava dato i segni che avevo in tutto il corpo ma anche perché non volevo abbandonare Brianna, non ora che aveva anche ricominciato a bere.

-Jenna, Jenna sveglia devi andartene, lui adesso non c’è non so dove sia andato o quando tornerà ma tu devi andartene subito scappa, salvati o farai la mia stessa fine e so che Lucas non vorrebbe e nemmeno io.-

-Brianna ma che stai dicendo? Sei confusa hai bev….-

-No tesoro, sono lucida. Ti prego fa come dico.-

-Non posso! Non voglio lasciarti qui sola con lui. Vieni via con me.-

-Io..-

-Brianna, Brianna dove sei vieni subito qua!- La chiamò Marcus segno che era tornato.

La mattina seguente quando mi alzai andai in cucina convinta di trovare Brianna che si scolava una bottiglia di qualche liquore invece era vestita pronta per uscire mentre Marcus guardava la televisione seduto con una birra in mano

-Dove stai andando?-

-Al lavoro i giorni di malattia sono finiti, inoltre abbiamo bisogno di soldi altrimenti come viviamo?-

-E brava la mia cognatina, vedo che il discorso che ti ho fatto ieri ha dato i suoi frutti. Vai pure alla casa ci pensa Jenna.- Le rispose Marcus appoggiandomi una mano sulla spalla facendomi tremare dalla paura. Qualsiasi cosa si fossero detti ieri non portava a nulla di buono

-Per favore non lasciarmi sola. Non voglio stare con lui.- Le chiesi accompagnandola alla porta

-Tesoro, credimi se avessi scelta farei diversamente, ma per ora dobbiamo fare come dice lui. Non voglio che ti accada nulla, fidati di me mi ha promesso che non ti toccherà ma tu non farlo arrabbiare. Presto le cose cambieranno telo giuro.- Disse andandosene mi guidavo di lei ma non potevo dire lo stesso di lui.

~~~~~~~~~~~~~~

Stavo finendo di pulire la cucina quando qualcuno bussò alla porta credevo fosse Brì che si era scordata le chiavi invece mi trovai davanti Noemi, non riuscivo a capire come avesse fatto a trovarmi ma non era questo il problema adesso, anzi dovevo trovare un modo per far sì che se ne andasse al più presto possibile, se Marcus l’avesse vista sarebbero stati guai.

Dopo averla trattata male, la supplicai di andarsene anche se in realtà volevo che mi portasse via dall’incubo ma sapevo che non era possibile e ringraziai mentalmente Ethan quando la trascinò via.

-È carina la tua amica proprio un bel bocconcino, mi pare pure una ragazza molto fortunata economicamente parlando forse potrei…-

-Non ti azzardare nemmeno a pensarlo figlio di puttana lei non…- Ma non finì la frase che un sonoro schiaffo mi rigirò dall’altra parte

- Che hai detto ragazzina? Mettiti bene in testa che qui comando io.- Continuò Marcus sbattendomi alla porta stringendo le sue mani al mio collo

-Aaah lasciami- Urlai scalciando provando a liberarmi ma appena sentì la voce di Noemi chiedermi cosa stesse succedendo mi arresi sperando che Marcus mi lasciasse andare. Invece lui strinse ancora di più stavo perdendo le forze finché non notai Ethan buttate giù la porta poi persi definitivamente i sensi

~~~~~~~~~~~~~~~~

-Dove sono? Cosa è successo?- Chiesi alzandomi troppo veloce da ovunque mi trovassi mi girava la testa

-Vado a chiamare il dottore.- Disse uscendo Ethan

-Siamo in ospedale, tesoro. Avevi perso conoscenza, ma chi era quell’uomo? Cosa voleva da te Ethan è riuscito a levartelo di dosso e siamo fuggiti via. Sapevo che qualcosa non andava.-

- Mi conosci troppo bene, quello era mio zio il fratello di Lucas e cognato di Brianna e comunque tu non eri tenuta a salvarmi non dopo il modo in cui ti ho trattato.-

-Jenna! Non pensarlo nemmeno farei di tutto per te. Sei più di una sorella per me. Adesso però devi pensare a rimetterti e dobbiamo denunciare tuo zio. Così non ti faranno più del male.-

-Faranno?- Chiesi confusa

-Si lui e Brianna.-

-Cosa?? No, Noemi tu non capisci lei è una vittima mi vuole bene e anche Lucas me ne voleva forse nella vita non hanno sempre fatto scelte giuste ma avevano e hanno un gran cuore anche quando io ho cercato di respingerli pensando che mi avrebbero solo usata ma non è mai stato così. È Marcus la mela marcia da quando è apparso nelle nostre vite tutto è cambiato.-

-Vuoi dire che…-

-Finalmente, sei sveglia adesso ti faccio qualche controllo e vediamo se è tutto apposto, però voi ragazzi dovete uscire. Ci interruppe il dottore

-Bene, abbiamo finito. È tutto apposto non ci sono traumi permanenti, ma per sicurezza passerai la notte qua.-

-Grazie dottore-

-Chiamami pure Austin, infondo vai a scuola con mio figlio Peter, che è un ottimo amico di Noemi e Ethan. Adesso vi lascio, passerò più tardi a vedere come stai.- Disse sulla soglia della porta mentre I ragazzi stavano rientrando in stanza.

-Ah Jenna, so che non volete dirmi cosa è realmente successo ma di certo non sei caduta ed alcuni traumi, risalgono a settimane fa altri sono ancora più vecchi, io solitamente consiglio di denunciare le violenze domestiche anche se la scelta è la tua, ma ricorda che non sempre sarà così, la prossima volta potresti non arrivare viva.- Disse uscendo ed era vero se Noemi ed Ethan non mi avessero salvato sarei sicuramente morta.

POI NOEMI

-Adesso noi andiamo, però domani prima delle lezioni torno a farti visita, tu chiamami per qualsiasi cosa ti ho salvato il numero.-

-Va bene Noemi, grazie ancora a proposito ho letto le tue lettere anche a me sei mancata tantissimo.- Mi rispose Jenna sorridendomi anche se non l’aveva detto chiaramente sapevo che mi aveva perdonato e che era pronta ad andare avanti insieme.

-Credi che denuncerà quell’uomo?-

-Non lo so, ma lo spero tanto, domani cercherò di convincerla.-

La mattina seguente come promesso mi svegliai prima per andare da Jenna in ospedale.

-Hey principessa!?! Vuoi che venga con te?- Chiese Ethan

-No grazie, vorrei stare un po da sola con lei e poi tu hai gli allenamenti.-

-D’accordo però chiamami appena arrivi.-

~~~~~~~~~~~~~~

-Signor Austin!? Dov'è Jenna? Sono passata dalla sua stanza ma era vuota.-

-Pensavo che già lo sapessi! Sua madre è venuta stamattina all’alba ha firmato per farla dimettere anche se io ero contrario. Ma è stata irremovibile diceva che doveva tornare a casa e che l’avrebbe fatta riposare lì. Ma c'è qualche problema?-

-No, no nessun problema grazie di tutto ora devo andare.- Dissi allontanandomi velocemente se Jenna fosse realmente tornata a casa poteva essere in pericolo dovevo raggiungerla

-Ethan ascolta devi farmi un favore coprimi a scuola ora non posso spiegarti, devi solo sapere che Jenna è stata dimessa contro il parere del medico, devo andare da lei.-

-Cosa? No! Noemi non farlo è pericoloso.- Rispose contrariato ma anche preoccupato

-Non preoccuparti starò attenta voglio solo assicurarmi che sta bene, ho provato a chiamarla ma non mi risponde.-

-Noemi, Noemi aspetta dimmi dove sei ti raggiungo andiamo insieme magari chiamiamo anche la polizia, ma ti prego non andare da sola.-

-No, ci metteresti troppo a raggiungermi, vediamoci direttamente a casa sua, appena sono da lei ti chiamo.- Risposi attaccando, poi mi diressi alla macchina e fu allora che…

POV JOSH

Stavo parlando con Kyle un ragazzo della squadra quando vidi Ethan agitato in cerca di Peter. Stavo per ignorarlo quando fece il nome di Noemi farfugliando che si stava mettendo nei guai

-Cosa hai detto?- Dissi girandolo verso di me

- Che fai adesso mi spii?? Non sono affari tuoi non tempo ne voglia di parlare con te.-

-Non vai da nessuna parte se prima non mi spieghi che sta succedendo.- Gli risposi sbarrandogli la strada

- Che Cosa?? Come hai fatto a essere così incosciente? Ti rendi conto che potrebbe essere in pericolo? Non dovevi permettergli di andare da sola e se quel tale la cercasse? Non ci hai pensato?- Gli Urali contro non appena mi raccontò tutta la storia

-Josh capisco che sei arrabbiato ma prendertela con Ethan non servirà a nulla. E stare qui a discutere non cambierà le cose anzi le peggiora lascialo andare.-

-Peter ha ragione io devo… È Noemi mi ha mandato un messaggio.-

-Avanti leggilo.- Gli disse Peter

-Dice che è tutto apposto, che sta bene e che vuole stare un po da sola con lei a quanto pare di Marcus non c'è traccia sicuramente è stato arrestato dato che ieri l’hanno denunciato.-

-Hai visto? Sta bene ci siamo preoccupati per niente.- Disse Peter

-Già meglio così, adesso se non ti spiace voglio passare.- Mi ringhiò contro senza aggiungere altro mi spostai lasciandoli passare.

~~~~~~~~~~~~~~

Si stava facendo buio e Noemi non era ancora rientrata a casa, non aveva nemmeno avvertito non era da lei. Provai a chiamarla varie volte senza ricevere risposta il telefono era sempre staccato. Iniziavo a preoccuparmi c’era solo una cosa che potevo fare.

POV JENNA

-Scusa se ti ho fatto venire via dall'ospedale ma era l'unico modo per fuggire.-

-Fuggire? Ma di che parli? non voglio andarmene non ti ho chiamato per questo.- Risposi agitata

-Jenna se non lo facciamo Marcus ci renderà la vita impossibile, stavo per riprendere a bere. Per non parlare del fatto che ti mette le mani addosso stava per ucciderti. Quando mi hai chiamato gli ho fatto credere che ti avrei riportato a casa dopo il lavoro così abbiamo un po' di vantaggio.-

-Non possiamo scappare per sempre Brì. Andiamo alla polizia ci aiuteranno se raccontiamo la verità.- Dissi cercando di dissuaderla non volevo lasciare Noemi non ora che l'avevo ritrovata.

Ma appena fumo davanti alla stazione della Polizia Noemi chiamò.

-Noemi? Come hai fatto ad avere il mio numero.-

-Saluti così tutte le tue amiche? O solo quelle che si preoccupano per te?-

-Marcus!?! Dov'è Noemi? che le hai fatto?-Chiesi allarmata guardando Brianna

-Nulla per il momento. Volevo solo assicurarmi che stavate tornando volevo essere sicuro che Brianna comprendesse come stanno adesso le cose.-

-Certo faremo tutto quello che vuoi.-

-Bene quello che volevo sentirmi dire, adesso tornate subito.-Disse riattaccando

-Dobbiamo andare ha rapito Noemi, non posso lasciarla sola mi ha salvato la vita.- Dissi in lacrime a Brianna

-Mi spiace, è tutta colpa mia. Non dovevo aprirgli.- Rispose lei ripartendo

POI NOEMI

Quando mi ripresi dalla botta ricevuta in capo ero legata ed imbavagliata all'inizio non capivo dove mi stessi trovando ma appena vidi Marcus capì tutto.

-Dolcezza! Ti sei svegliata, finalmente.-

Non potendo parlare o urlargli contro mi limitai a guardarlo con odio e disprezzo.

-Che c'è?! Non sei felice. Ah!! Aspetta.- Disse togliendomi il nastro dalla bocca.

-Va meglio ora giusto?-

-Dov'è Jenna? se solo un bastardo.- Gli urlai contro

-Non urlare o sarò costretto a tapparti nuovamente la bocca, Jenna sta arrivando, se tiene a te ovviamente.-

~~~~~~~~~~~~~~

Qualche ora dopo come aveva previsto Marcus Jenna rientrò a casa con Brianna.

-Siamo qui lasciala andare.- Ordinò Jenna appena mi vide

-Sì potrei, ma poi le potrebbe denunciarmi, o potresti scappare di nuovo tu.- Rispose Marcus con una strana calma

-No non lo farà, come io non scapperò hai la mia parola.Anche se non capisco cosa tu voglia da noi.-

-Hahaha! Come se non lo sapeste, voi mi avete rovinato la vita, prima Brianna e adesso tu mi avete portato via mio fratello, l'unico che mi volesse bene.-

-Non capisco di che parli!- Intervenne Brianna

-Eravamo inseparabili noi, ma poi si è innamorato e mi ha dimenticato, non voleva fare i colpi grossi voleva mantenere un profilo basso, giusto quel poco per stare bene con te. Ma a te non bastava. No! volevi di più, volevi una famiglia, lo è allontanato da me. E tu!- Disse puntando il dito verso Jenna

-Tu...Li hai convinti a smettere, a iniziare una vita migliore, che tutti insieme ce l'avreste fatta, quella sera quando aveva capito che non dovevamo derubare ma ammazzare uno si è tirato indietro, voleva addirittura denunciarmi se non mi fossi fermato, ho dovuto farlo.-

-No non può essere! Non puoi avere...-

-Sì! sono stato io l'ho ammazzato e adesso anche voi farete la stessa fine.- Disse puntando la pistola contro Jenna ma Brianna approfittò del fatto che lui si fosse distratto e prese il coltello sopra il tavolo scagliandosi con forza e rabbia su di lui. Quello che successe dopo fu tutto molto veloce.

Gli aveva piantato un coltello dietro la schiena sembrava averlo messo fuori uso invece un attimo prima che potessimo essere libere accadde l'inevitabile.

POV JOSH

Quando udì lo sparo mi precipitai dentro la roulotte.

L'uomo che aveva sparato aveva un coltello piantato sulla schiena ormai era privo di forze, non riusciva nemmeno a sollevare il braccio. Rapidamente mi avvicinai e lo disarmai, dopo averlo colpito è messo al tappeto pensai alle ragazze.

-Dobbiamo chiamare la polizia e un'ambulanza.- Intervenne Noemi spaventata

-No, non serve è...è morta.- Le rispose Jenna con le lacrime agli occhi

-Ragazze voi state bene?- Chiesi senza ricevere risposta

-Noemi ferma! Ma che fai non chiamare nessuno. Ora dovete aiutarmi a disfarmi dei corpi.- Le dissi prendendole il telefono dalle mani.

-Che cosa? Ma che dici? Sei forse impazzito?- urlò Noemi

-Per favore non discutere se chiami la Polizia succederà un macello, anche lui è morto finiremo solo nei casini, inoltre Jenna non potrà più stare qui.- Provai a convincerla

-No, sei tu che devi ascoltarmi se spiegheremo alla polizia come sono andate le cose, non succederà niente. Capiranno e Jenna...-

-No! Josh ha ragione, nessuno ci crederà e io non voglio finire di nuovo in una casa famiglia. Perciò adesso seppelliremo i corpi e non ne parleremo mai più.- sentenziò Jenna asciugandosi le lacrime

-È chiaro che siete sotto shock non sapete cosa dite, Non avete pensato alle conseguenze inoltre domani si chiederanno dov'è Brianna al lavoro, la verità verrà fuori. È meglio fare come dico io.-

-Basta fare la bambina. Se la polizia scopre che sono implicato in un altro omicidio mi mette dentro.- Le dissi furioso perché non voleva capire

-Cosa vuol dire in un altro omicidio?- Chiese Noemi ma non risposi mi limitai ad abbassarmi per prendere il corpo di Brianna

-Josh? Josh? Josh rispondimi!-Mi spintonò Noemi

-Perché pensi che sono stato affidato a mio zio? O lui o il riformatorio sono sotto accusa in attesa di essere processato, per tentato omicidio, devo tenermi fuori dai guai.-

-Noemi, dammi una mano. Dobbiamo fare presto prima che qualcuno si accorga di qualcosa.- Le disse Jenna avvicinandosi al corpo di Marcus

POV JENNA

Appena ci liberammo dei corpi, ci assicurammo anche di eliminare ogni traccia mia e di Brianna dando fuoco alla roulotte. Adesso rimaneva solo un problema che fine avrei fatto io.

-Dovremmo cercarti un posto in cui stare, adesso che sei sola.- Disse Josh una volta saliti nell'auto di Noemi

-Potremmo portarla a casa nostra.- Azzardò Noemi

-Non voglio creare problemi, troverò una soluzione non dovete preoccuparvi.-

-J. Non puoi chiedermi di lasciar stare, adesso che ti ho ritrovata non voglio perderti.-

-Noemi ha ragione, non sei più sola ci siamo dentro tutti quanti insieme.- Rispose Josh

Non sapevo bene la sua storia o quanto potesse essere pericoloso soprattutto dopo che ci aveva detto di essere indagato per omicidio ma una cosa era certa dal primo giorno che l'avevo incontrato ho capito due cose :

1° Entrambi tenevamo a Noemi

2° Eravamo molto più simili di quello che si potesse pensare.

 

 

 

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Capitolo 16
*** capitolo 14 ***


POV NOEMI

-Finalmente! stai bene? Devi raccontarmi tutto, mi hai fatto preoccupare e poi perché Josh e Jenna sono con te? cosa è successo?-

-La fai finita? smetti di assillarla. Non vedi che siamo tutti stanchi?-Si intromise Josh

-Lascia stare Ethan ha ragione, dovevo avvertirlo.-

-Comunque tua madre ti ha chiamato tre volte, ti ho coperto io ovviamente. A proposito tornano domani sera mi ha chiesto di dirtelo.- Mi informo Ethan

-Va bene, grazie per tutto. Domani ti racconterò come sono andate le cose. È stata una lunga giornata e sono stanca.- Risposi facendo strada a Jenna che mi segui nella mia stanza

POV JENNA

-Posso entrare?-

-Jenna che ci fai qui? non riesci a dormire?-

-A quanto pare non sono l'unica, non è così Josh?-

-Sì hai ragione, stasera faccio fatica a riposare. Noemi sta bene?-

-Si lei si è addormentata subito non deve esser stato facile questa giornata per lei. Io volevo ringraziarti per quello che hai fatto, è grazie a te se mi ha salvato so che sei stato tu a dargli il mio indirizzo.-

-Io veramente non…-

-Tranquillo, lei non sospetta nulla l'ho dedotto da sola da quello che mi ha raccontato. Sei stato forte a lasciarle l’indirizzo in una busta anonima e dato che ne io ne Ethan siamo stati l’unico indiziato sei tu. Noemi a pensato a una mia richiesta di aiuto ed io glielo ho lasciato credere, il tuo segreto con me è al sicuro. Adesso tolgo il disturbo-

-Aspetta! Anch'io volevo ringraziarti, mi hai aiutato a calmare Noemi e non hai dato di matto quando vi ho detto dell’omicidio.- Disse Josh in evidente imbarazzo non era un tipo che ringraziava facilmente al dire il vero faceva fatica a esprimere ogni tipo di sentimento

-Già! Per la cronaca io non ci credo, c'è sicuramente una spiegazione non puoi essere colpevole. Per il delitto intendo.- Risposi voltandomi verso la porta

-Come fai ad esserne così sicura? Non sono il bravo ragazzo che tutti credete.-

-Forse! Ma nemmeno l’uomo freddo e insensibile per cui ti spacci, hai solo paura di far male e deludere le persone che ami, per questo ti mantieni distaccato. Ma io ti ho sgamato 😉. Notte Josh.-Risposi andandomene

-Jenna?!! Dove sei stata?- Chiese preoccupata Noemi appena rientrai in camera

-A bere. Scusa non volevo svegliarti.-

-Tranquilla, ero solo in pensiero mi sono svegliata e tu non c’eri, pensavo che te ne fossi andata senza dirmi nulla e mi sono impaurita non voglio perderti di nuovo.-

-Non accadrà.-

-Va bene, adesso dormiamo e domani troveremo una soluzione per farti rimanere qui con noi.-

POI NOEMI

-Adesso sai tutta la storia, o meglio quello che c'è da sapere.- Dissi ad Ethan omettendogli qualche dettaglio come il fatto che Josh poteva essere un criminale o che ieri notte ci eravamo disfatto di due corpi

-Io non capisco, molte delle cose che mi hai detto non tornano come il fatto che Jenna sia qui e poi ieri eravate tutti sconvolti. Da quando c'è Josh sembra che io non esista che preferisci chiedere aiuto a lui una volta mi dicevi tutto.-

-Ethan… ti sbagli non è così è stato un caso che siamo rientrati insieme lui non c’era nemmeno.-

-Allora perché non mi guardi negli occhi quando melo dici?- Aveva ragione gli stavo mentendo e non era mai successo ma non potevo dirgli la verità su una cosa però si sbagliava Josh non centrava niente avevo solo paura di metterlo in mezzo volevo proteggerlo.

-Fidati di me ti prego, per me non è cambiato niente ti voglio bene come sempre. È andata come ti ho detto Brianna ha pagato Marcus per sparire dalla circolazione altrimenti avrebbe chiamato la polizia e poi ha chiesto a me di prendermi cura di Jenna, lei doveva andarsene per un po si è sacrificata per il suo bene. È tutto quello che devi sapere. Jenna ora è al sicuro l’unico problema adesso è come riuscire a farla restare in questa casa.-

-Forse io ho la soluzione.- Ci interruppe Josh seguito da Jenna accomodandosi a tavola per fare colazione come noi.

-E quale sarebbe?- Chiesi in attesa della sua risposta

-Potrebbe passare per una studentessa straniera che noi dobbiamo ospitare.-

-Non funzionerà! Non può mica stare qui in eterno e poi conoscendo Lis chiamerebbe subito la scuola.-

-Lo so genio, ci avevo già pensato e quello non era un problema dico solo che questo ci aiuterà a prendere tempo mentre noi cerchiamo lì veri genitori di Jenna, forse ora sono disposti a prendersi cura di lei infondo non sappiamo i motivi che l’hanno spinti ad abbandonarla magari…-

-No scordatelo! Mio padre non sa nemmeno che esisto. Per quanto riguarda la donna che mi ha dato alla luce…beh non ho bisogno di cercarla so bene chi è mi ha già abbandonato due volte non ci sarà una terza.-

-Che cosa? Hai scoperto chi è? Come, quando?- Chiesi sorpresa

-Anche tu l’hai conosciuta, quando Suor Celeste me l'ha detto pensavo solo che fosse un altro modo perverso per ferirmi, poi invece mi ha mostrato il mio certificato di nascita, l’aveva lei dato che sono stata abbandonata appena mia madre mi ha concepito.-

- Tu però non sei stata portata subito lì.- Le ricordai

-Si è vero ci sono andata dopo la mia prima adozione perciò i documenti sono finiti in mano sua. Per questo non potevo aver più dubbi. A pensarci bene adesso capisco perché sparì così in fretta senza nemmeno salutare.-

- Ma di chi stai parlando? L’unica persona che se n’è andata quando ancora ero lì è….-

-Proprio lei! L’ho avuta accanto per anni senza sapere chi fosse in realtà, diceva di volermi bene ed io le ho creduto l’ho amata come una mamma e odiata come nessuno mai quando è sparita, ma alla fine ho deciso che non si merita nemmeno quello. Per me Suor Maria è morta.-   

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Capitolo 17
*** capitolo quindici ***


-Dovresti stare attenta! così ti farai scoprire.-

-Josh ! Mi hai spaventata, hai ragione non dovevo uscire dal Fortino ma mi era presa fame. Tu invece perché sei alzato?-

-Avevo sete!- Risposi mentendo e al suo sguardo capii che non aveva creduto alla mia bugia.

-Anche a me succede, ormai ci sono abituata cambia solo il soggetto. Prima era Noemi avevo gli incubi adesso è Brianna. Spero solo che un giorno passeranno.-

-Già lo spero anch'io. Sai anche Noemi la notte non riesci a dormire se è sola per questo va sempre da Ethan o da te, credo che un passato come il nostro è difficile da superare c'è sempre qualcosa che ci tormenta.-

-Non sapevo che noemi... Insomma sta bene qua dovrebbe essere serena e non pensare al passato.-

-A volte le cose sono diverse da come appaiono, basta pensare a questa casa, i miei zii sono facoltosi non ci manca nulla all'apparenza ma se ti soffermi a guardare vedi solo una grande casa vuota, una gabbia dorata che ti impone a seguire delle regole, a non commettere errori, a frequentare solo chi ne è degno.-

-Non dev'essere stato facile per Noemi è una ragazza così solare piena d'amore, con la sua spontaneità ti contagia. Non voglio pensare che in tutti questi anni sia stata così sola. Io almeno ho avuto una famiglia che mi amava.- Disse con l'amaro in bocca

-Credo che il fatto di averti trovata la resa la persona più felice del mondo.-

-Devi amarla molto per aver fatto quello che hai fatto, tu sei diverso da Ethan.-

-È mia cugina è normale che le voglia bene è Ethan quello innamorato farebbe qualsiasi cosa per lei, non la farebbe soffrire mai.- Risposi ripensando a quanto male potrei farle se solo sapesse come sono in realtà

-Non devi mentirmi, mi ha scritto molto di te, nelle sue lettere. Ethan per lei è solo un grande amico è vero potrebbe provare qualcosa ma non sarà mai come stare con te, vedo come ti guarda.-

-Ma se non mi sopporta? Stavolta Jenna hai preso un grosso abbaglio.- Le dico sorridendo alla sua affermazione

-Se non sbaglio sei stato tu, prima a dirmi che le apparenze ingannano. Pensaci Josh in fondo tu fai la stessa cosa, fingi che non ti importi ma ci sei sempre stato e quando sbagliava eri lì a farglielo notare ma anche a consolarla se veramente non ti interessasse non saresti qui con me adesso a parlare di lei.-

-Io..-

-Non credi? Noi siamo legati perché è lei che ci lega non solo il nostro passato.- Disse andandosene lasciandomi solo a riflettere, quella ragazza mi capiva più di chiunque altro sono sicuro che saremmo diventati ottimi amici.

POV NOEMI

-Sei mattiniera oggi dove vai alle 7:00 del mattino di domenica tra l'altro.- Chiese Josh vedendomi uscire dalla mia camera pronta per uscire

-Ho bisogno di scoprire la verità, ma non posso farmi vedere da Jenna, non voglio che lei soffra più di quanto non abbia già fatto.-

-A cosa ti riferisci?-

-Voglio trovare Suor maria, voglio che sia lei a dirmi la verità.- Dissi ammettendo cosa avevo in mente

-Non farlo! a volte il passato deve rimanere passato.-

-Non ti sto chiedendo di aiutarmi, ho già deciso e nessuno mi farà cambiare idea.-Gli risposi irritata

-Noemi, Noemi sei pronta?- Chiese Ethan raggiungendomi

-Tu sai che vuole fare e l'aiuti?- Disse Josh riferendosi a Ethan

-Perché non dovrei?! Aveva ragione a voler cercare jenna perché questa volta deve essere diverso?-

-Non capisci che hai sbagliato? che così non l'aiuti? Se la madre di Jenna avesse voluto l'avrebbe cercata dovete lasciare le cose così come sono o la verità ti ucciderà Noemi, rovinandoti anche i bei ricordi che avevi di lei.-

-Andiamo Ethan, non voglio perdere tempo.-

-Non venire da me poi a piangere quando scoprirai la verità.- Mi urlò contro

-Ma chi ti ha chiesto niente?- rispose Ethan furioso. Come poteva pensare una cosa del genere, lui non conosceva Suor Maria tantomeno Suor Celeste quella donna era capace di tutto, magari era stata proprio lei ad allontanare Suor maria, prima che scoprisse la verità. Sicuramente era andata così ne ero certa. dovevo solo ritrovarla e riportarla da Jenna.

-Grazie Ethan per prima, per avermi difeso.-

-È tutto apposto Noemi, Non devi ringraziarmi. Ma tu sei sicura di quello che fai?- Chiese come per cercare conferme

-Sì lo sono.- Risposi convinta anche se le parole di Josh mi avevano colpita se fosse vero? se avesse ragione e io mi sbagliassi? No, non può essere Suor Maria ci voleva bene.

-Bene allora andiamo il detective Marz ci sta aspettando.- Disse mettendo in moto la mia auto ero troppo nervosa per poter guidare io.

POV JENNA

-Ehi! Dove siete tutti? Ho chiamato Noemi ma non mi risponde, anche Ethan è irraggiungibile.- Chiesi appena Josh mi rispose al telefono non potevo uscire in pieno giorno o mi avrebbero beccata.

-Sì sono usciti. Aspettami arrivo così ti porto qualcosa da mangiare e usciamo un po'.-

-D'accordo ma... -Non feci tempo a dire altro che aveva già riattaccato era molto nervoso e non ne capivo il motivo, ma l'avrei scoperto presto dato che dopo 10 minuti e arrivò.

-Che cos'hai!?- chiesi senza tanti rigiri di parole dal suo aspetto era peggio di quello che pensavo glielo leggevo in faccia.

-Ni...-

-E non dire niente.-lo interruppi facendo lo sbuffare

-Sono solo arrabbiato. ho bisogno di sfogarmi? Ti va di venire con me? Andiamo a fare un giro al centro commerciale-

-Certo! Non ne posso più di stare qui dentro dammi solo due minuti per prepararmi.-

-Va bene, fai con comodo.- Disse continuando a guardarmi

-Josh! se non ti giri non posso cambiarmi.-

-Eh? Ah! Sì scusa ero sovrappensiero.- Rispose trattandosi la nuca segno che era in imbarazzo

~~~~~~~~~~~

Sono passati quasi tre ore da quando siamo saliti sulla sua moto diretti al centro commerciale e non ha detto una sola parola se non per rispondere a monosillabi alle mie domande.

-Adesso basta! per favore dimmi cosa ti tormenta-

-Ho litigato con Noemi. E come se non bastasse Ethan si è messo nel mezzo.- Rispose serrando la mascella chiedendo le mani a pugno.

-E dove sta la novità? Tu e Noemi litigate sempre per ogni minima cosa ed Ethan puntualmente la difende.-

-È diverso, ho anche detto cose che non pensavo é inutile parlarne non puoi capire.-

-Allora Spiegamelo! Non ti fa bene tenersi tutto dentro.-

POV JOSH

-Cosa? perché l'ha fatto? Le avevo detto di starne fuori.- Rispose jenna agitata dopo che le avevo spiegato tutto

-Adesso non arrabbiarti.-

-Non sono arrabbiata! È solo che non voglio che soffra, tutto qui. Io ormai sono abituata a non essere voluta ma per Noemi è diversa Se sapessi che Suor Maria non mi ha voluto nemmeno dopo che mi ha ritrovata beh! Lei né morirebbe le ha voluto molto bene, era l'unica che ci capiva.-

-Tu non vorresti sapere perché non ti vuole?-

-Cosa cambierebbe? ho smesso di volerlo sapere dopo la terza famiglia che mi riportava indietro.- Disse rattristandosi ed io mi sentii in colpa ad averglielo chiesto

-Comunque adesso non devi preoccuparti. Siamo noi la tua famiglia e come hai visto Noemi non ti lascerà mai.- La rassicurai abbracciandola non ero un tipo affettuoso ma in quel momento era quello che serviva a Jenna per sentirsi meglio

POV NOEMI

-Pensi che il detective riuscirà a trovarla? Non mi sembrava molto fiducioso ha detto che avevamo troppe poco informazioni.-

-Tranquilla Noemi sono sicuro che si risolverà tutto, è vero gli abbiamo dato poco materiale per lavorare, ma sono sicuro che il suo lavoro lo sa fare vedrai che tra qualche giorno ci richiamerà.-

-Lo spero proprio.- Dissi guardando fuori dal finestrino, per il resto del viaggio parlammo degli allenamenti di basket e del fatto che sabato sarebbe iniziato il campionato

-È ovvio che ci vengo, anzi farò un mega striscione e poi... Ragazzi!- esclamai vedendo jenna scendere dalla moto di Josh

-Noemi, Dove siete stati?- Chiese Jenna

-Noi... Siamo stati al centro commerciale.-

-Ma che strano anche noi eravamo lì, Ma non vi abbiamo visti.- Rispose mettendomi in difficoltà non sapevo che risponderle aveva capito che mentivo.

-Davvero? È proprio...-

-Smettila di mentire! So tutto perché non hai lasciato perdere come avevo detto?- Mi bloccò Jenna

-Cosa?! Glielo hai detto? Una cosa ti avevo chiesto Josh ma tu ovv... -

-Non provarci nemmeno ad arrabbiarti con lui sarei io quella che dovrebbe infuriarsi. E comunque fai come vuoi. Cercala pure, se ti serve sapere la verità per chiudere con il passato va bene ma ti prego non lasciare che questo ti distrugga perché la cosa più importante è che noi ci siamo ritrovate.- Disse difendendo Josh e capendo la situazione

-Te lo prometto. Ti voglio bene Jenna.- Le risposi e lei mi abbracciò

-Ragazzi non per dire, ma dobbiamo andare o Jenna non potrà tornare nel Fortino senza che qualcuno la noti-

-Ethan ha ragione dobbiamo muoverci.-

-Aspetta che hai detto? mi ha appena dato ragione?-Chiese sbalordito Ethan

-Non ti illudere, mi stai sempre sui coglioni. Ma siamo una squadra andiamo, vado prima io così vi faccio cenno.-

4 mesi dopo... (POV NOEMI)

Avete presente quelle scene del film/telefilm dove i due protagonisti si baciano accidentalmente? Beh pensavo che nella vita reale non accadesse che fosse assurdo invece mi sbagliavo è proprio quello che è successo a me. Stavo al parco con Ethan mentre ricevo una telefonata da un numero privato. La notizia che mi da mi ha sconvolto e riempito il cuore allo stesso tempo che non mi sono resa conto di cosa stessi facendo e presa dall'euforia ho accidentalmente baciato il mio migliore amico. È stato strano anche se è durato solo pochi secondi quel bacio mi ha confuso inoltre non voglio che la nostra amicizia possa cambiare per un errore accidentale.

POV ETHAN

-Hey!- Dissi ritrovandomi Noemi davanti

-Hey! Io…dovrei…-

-Si scusa passa pure ci vediamo dopo.- Le dissi imbarazzo

-Non avevi gli allenamenti oggi?-

-Si infatti, intendevo ci si vede dopo a casa.-

-Ok, allora io vado.-

-Wow! E questo cos’era ??- Chiese Peter incredulo da cosa era appena successo tra me e Noemi.

-Non è nulla.- Mentì

-Ma cosa dici? In tanti anni che vi conosco non vi ho mai visto così d’impaccio tra di voi, è sicuramente successo qualcosa e tu…-

-Spiacente interromperti ma la campanella è appena suonata e ho il compito di letteratura che mi aspetta a dopo Peter.-

-Si si, scappa pure tanto ti ribecco e non avrai scampo dopo.- Mi prese in giro il mio migliore amico

POV JOSH

-Adesso non mi scappi più, siamo soli ho controllato non c'è più nessuno.- Sentì dire a Peter rivolto ad Ethan non si era accorto che io ero rientrato per prendere il cellulare

-Sicuro che non c'è anima viva? Questa storia non deve saltar fuori.-

-Si non essere paranoico e racconta.- Stavo per uscire e avvertirli della mia presenza ma appena nominò Noemi mi bloccai ritornando sui miei passi

-Che cosaaa??? Noemi ti ha baciato? Per questo prima non riuscivate a guardarvi senza arrossire? Wow amico finalmente è successo è fantastico.-

-Si ma… cosa è stato??- Disse Ethan allarmato, ero andato a sbattere contro gli armadietti appena avevo sentito che Noemi la mia ranocchietta l’aveva baciato era bastato per destabilizzarmi ed indietreggiando sono andato a urtare gli armadietti, non dovevo farmi trovare lì perciò dovevo nascondermi.

POV ETHAN

-Si ma… Cosa è stato?- Dissi sentendo un rumore provenire da dietro di noi immediatamente mi alzai

-Vedrai che non è stato nulla, sarà caduto qualcosa Ethan…-

-Hai ragione non c'è nessuno, comunque andiamo finisco di raccontarti tutto in auto così mi dai anche un passaggio.-

-Quindi mi spieghi qual è il problema?- Chiese Peter mettendo in moto la sua auto

-È durato pochi secondi, ed è stato uno sbaglio così ha detto cioè fatto intendere chiedendomi scusa.-

-Non capisco prima ti bacia, poi ti chiede scusa. Qualcosa non torna.-

-La verità è che aveva ricevuto una telefonata che aspettava da diversi mesi, quando finalmente l’ha ricevuta era così euforica che nell’abbracciarmi mi ha anche baciato. Appena si è resa conto di cosa stesse succedendo mi ha chiesto scusa.-

-E tu? Che hai fatto?-

-Nulla! Che dovevo fare? Mi ha preso alla sprovvista.-

-Ci credo che lei abbia ritratto. Che si sia sentita fuori posto avrà pensato che tu non le piaci e per non far brutte figure ti ha fatto intendere che fosse un errore.-

-Tu dici?- Chiesi non convinto al massimo

-Certo che è così amico. Forza va da lei e parlale devi essere chiaro.-

-Va bene ci proverò grazie amico.-

~~~~~~~~~~~~~~~

-Noemi possiamo parlare?- Le chiesi appena rientrai in casa

-Certo di cosa?-

-Del bacio che ci siamo dati.-

-Ah quello!! Te l’ho detto non mi sono resa conto, è stato un errore ero così contenta che il detective Mars mi avesse contattata per aver trovato a Suor Maria e nell’abbracciarti ti ho accidentalmente baciato. Per favore possiamo fare come se non fosse mai accaduto? La cosa non dev'essere fonte d’imbarazzo tra noi, siamo amici da così tanto tempo quasi fratelli non credi?- Disse con un sorriso tirato mentre io volevo gridarle che non era vero che quel bacio se pur durato poco aveva avuto un significato enorme che l’avrei voluto rifare che mi piaceva. Invece ingollai il rospo alla gola

-È proprio quello che volevo dirti io. Facciamo finta di nulla che non c’è motivo di essere a disagio come stamani.- Le dissi mentendo per il suo bene

-Hai perfettamente ragione è stato sciocco da parte mia. Wow non sai che peso mi sono tolta. Approposito domani dovrei andare dal detective per avere l’indirizzo di Suor Maria vieni con me?-

-Mi piacerebbe ma non posso mi vedo con Peter.- Sapevo che stavo sbagliando a mentirle che aveva bisogno di me ma anch’io avevo bisogno di qualcuno per potermi sfogare

-Va bene, andrò da sola allora.-

 

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Capitolo 18
*** capitolo 16 ***


Oggi finalmente dopo 4 mesi avevo finalmente ottenuto risultati il detectiv Mars aveva trovato Suor  Maria.
-Detective?!-
-Signorina Clark la stava aspettando, qui dentro troverà tutto il mio lavoro svolto in questi mesi.- Disse passandomi un fascicolo
- La persona che stavamo cercando non è più una suora, adesso si fa chiamare Felicity ed è più vicino di quanto pensavamo, fa l'assistente sociale. Qui ci sono tutti i suoi orari.-
-La ringrazio detective, questi sono per il lavoro svolto. Arrivederci.- Dissi pagandolo per poi andarmene
Non sapevo che fare, ero agitatissima quel che era certo è che volevo vederla e dato che abitava vicino allo studio del detective Mars decisi di presentarmi a casa sua.
Ero davanti alla sua porta ferma da due ore non avevo il coraggio di entrare, non sapevo come presentarmi, cosa dirle di preciso, avevo una gran paura e avrei voluto tanto Ethan al mio fianco, ma ero sola.
Stavo per fare marcia indietro quando nel girarmi per andarmene me la ritrovai davanti non era cambiata quasi per nulla.
-Stai per caso cercando me?- Chiese sorridendo  possibile che non mi avessi riconosciuta?? Ovviamente sì ero solo una bambina quando l'ho vista l'ultima volta.
-Mamma mamma! Possiamo entrare?- Disse una vicuna dietro di lei. Solo allora mi resi conto che teneva per mano una bambina di 5 anni più o meno, somigliava molto a Jenna quando era piccola aveva gli stessi occhi.
-Certo tesoro entra pure. Mamma arriva subito.- Le rispose dandogli le chiavi
-Allora è  me che stava aspettando?- chiese per la seconda volta sempre Cortese
-Io... io... No mi scusi! Ho fatto un errore stavo cercando un'altra persona.- Risposi confusa aveva una nuova famiglia come faceva a dirle di jenna, forse avevano ragione loro era meglio lasciare le cose così come stavano, ma se adesso aveva una famiglia ed era felice perché non era tornata a cercare sua figlia ero molto confusa. Non sapevo cosa pensare.
-Tutti bene? Sei pallida vuoi entrare a bere qualcosa?- chiese sempre con il sorriso sulle labbra
-Sì, io sto bene grazie, adesso me ne vado.-Risposi incerta non riuscivo a muovermi ero come paralizzata.
-Non voglio insistere però ti vedo davvero turbata non posso far finta di niente. sicura che noi non ci conosciamo? Mi sembra di averti già vista.-Disse non so come ma mi ritrovai dentro casa.
Come entrai notai subito delle foto appese ai muri ritraevano un uomo e una donna che si sposavano, un'altra era di una bambina appena nata, un'altra ancora doveva essere di pochi mesi fa dato che la bimba è raffigurata nella foto era identica la bimba seduta sul divano a guardare la tv, ma ce n'è una che attirò la mia attenzione era di due ragazze una di loro era la fotocopia di Jenna di come é adesso stavano sedute su una staccionata sotto ad un grosso albero istintamente la toccai.
-Era mia sorella, si chiamava Santina lì festeggiavamo i suoi 18 anni qualche anno dopo è morta.-
-Scusa, non volevo... -Dissi ritraendo la mano
-Tranquilla, non hai fatto nulla di male.-
-Come si chiama tua figlia?- Chiesi senza rendermene conto
-Luce è  la gioia della mia vita insieme a suo padre Mio marito Den-
-Hai altri figli?- Le domande mi uscivano da sole ero curiosa di capire 
-No, mio marito vorrebbe. Ma io non...-
-Mamma, Mamma ho fame.- Disse la bambina interrompendo la madre
-Vai pure in cucina. Ti ho lasciato la merenda sopra il tavolo, tesoro.-
-Che sbadata non ti ho offerto nulla. Vuoi qualcosa da mangiare .... Scusa ma non ho capito il tuo nome.-
-Mi chiamo No..Emily mi chiamo Emily. Adesso dovrei proprio andare. Sei stata molto gentile- Le dissi salutandola sapendo che era l'ultima volta che l'avrei rivista.
~~~~~~~~~~~~~~~
POV ETHAN 
-Noemi finalmente, sei tornata l’hai vista? Che ti ha detto??- Dissi tempestando di domande Noemi appena la vidi rincasare era quasi ora di cena era stata tutto il giorno fuori casa, ed io ero in pensiero mi sentivo una merda ad averla lasciata sola in un momento così importante è delicato per lei.
-Non c'è niente da dire. Ci siamo sbagliati, la donna ritrovata non era lei e comunque ho deciso di lasciare stare, forse questo era un segno infondo nessuno ha bisogno di lei, adesso la famiglia di Jenna siamo noi.-
-Sicura?? Eri così convinta non è che mi nascondi qualcosa forse…- 
-Ti prego Ethan non insistere è già stato difficile così, ti spiace avvertire tua madre che io non ho fame di non preparare per me. Grazie studiare tutto il giorno mi ha distrutta.- Disse andandosene forse era davvero stanca comunque stavano le cose mi spiaceva vederla così.
POV JOSH
-Mmm.. che buon odore Madaline che hai cucinato??- Chiesi entrando in cucina per bere un bicchiere d’acqua.
-Stavo facendo il piatto preferito della signorina Ferrero spezzatino con patate al forno, ma a quanto pare è molto stanca e non ha fame. 
-Come non ha fame?- 
-Si, mio figlio ha detto che non si sente molto bene, ha studiato troppo e l’è venuto il mal di testa.- Mi informò Madaline 
Non avevo visto Noemi per tutto il giorno, ma quando stamani l’avevo incrociata a scuola non mi sembrava che stesse male, tutt’altro era euforica deve per forza essere successo qualcosa lo studio era solo una scusa ne sono certo.
~~~~~~~~~~~~
-Ethan ti ho già detto che non ho fame!-
-Non sono Ethan. Sono Josh posso entrare?- Chiesi bussando nuovamente alla porta 
-Josh! Che vuoi? Sono molto stanca vorrei dormire. Non mi sento molto bene.-
-Non ti credo raganella, so che stai bene fisicamente intendo perché non mi dici qual è il problema? Dove sei stata tutto il giorno?- 
-Non sono affari tuoi! E adesso vattene non ti ho dato il permesso di entrare.- 
-L’hai vista non è così? Che c'è non ti è piaciuto cosa ti ha detto?? Oppure non ha voluto parlarti, mi spiace dovertelo dire ma…-
-Avevi ragione! È questo che stavi per dirmi? O è quello che vuoi che io ammetta! Beh ti accontento avevi ragione tu.- Mi rispose arrabbiata ma anche amareggiata per quanto volessi essere arrabbiato con lei non ci riuscivo. 
-Raganella, smettila mi dispiace! Anche per quello che ti ho detto, quando hai avuto l’idea di cercarla, non volevo che la verità ti ferisse, tutto qua. Ti va di dirmi come è andata? So che l’hai trovata ho sentito Ethan dirlo a Peter.- Le dissi sedendomi hai piedi del letto 
-Ero così felice quando ho ricevuto la notizia che non ho aspettato un attimo per vederla, sono corsa a casa sua ma non sapevo che dirle, perciò avevo deciso si andarmene mentre lo facevo mela sono ritrovata davanti, era uguale a come la ricordavo io è stato come se il tempo si fosse fermato, mi ha sorriso e in quel momento ho pensato che mi avesse riconosciuta ma mi sbagliavo.- Disse abbassando lo sguardo 
-E poi cosa è successo?- Chiesi esortandola a continuare.
-Ha una figlia e un marito, una nuova vita capisci?? Fa pure l’assistente sociale. Io non…non potevo dirle chi ero, non potevo dirle di Jenna ma volevo sapere, capire perché non l’ha cercata sono stata gran parte del pomeriggio con lei per un’ultima volta.- 
-Non piangere, hai fatto la cosa giusta. Vieni qui.- Dissi allargando le braccia stringendola a me per farla sfogare.
-Avevi ragione tu, il passato deve rimanere passato. Sai cosa mi fa più male?? Quello che mi ha detto su sua figlia dice che è la gioia della sua vita che non è mai stata così felice in vita sua, dopo la morte di sua sorella. È come se Jenna non fosse mai esistita, anche se è identica a sua sorella dovevi vederla sono molto simili era come avere uno sguardo al passato.- 
-Adesso non devi più pensarci, anzi devi pensare che anche Jenna è felice a riaverti nella sua vita e che sei l’unica famiglia che vuole.- 
-Si è vero! L’importante è che noi siamo unite solo questo conta.- 
-Bene! E adesso Raganella alza il culo e vieni a mangiare c'è una cenetta squisita che ci aspetta, che ne dici se mangiamo tutti nel fortino!?!!.- 
-È una bellissima idea.-
-Ti aspetto giù.- Risposi uscendo dalla stanza.
~~~~~~~~~
Finalmente a Noemi era tornato il buon umore stavamo scherzando e mangiando come se non fosse successo nulla finché…. 
-Ethan ce l’hai fatta finalmente!!-Esclamò Noemi vedendolo entrare
-Scusate ma non è stato facile liberarsi dai miei, comunque per farmi perdonare ho portato il dolce, gelato per tutti.- 
-Ci mancava solo il fidanzatino.- Bisbigliai
-Grazie.- Rispose Jenna guardandomi forse mi aveva sentito o forse si era accorta che il mio buon umore era andato a farsi fottere nel momento in cui lui era arrivato, io ovviamente non avevo incluso anche lui nella nostra serata e non sapevo nemmeno che l’avesse fatto Noemi. Per quanto non lo volessi ammettere ero geloso marcio ed evidentemente quel bacio tra loro era l’inizio di qualcosa di più di una semplice amicizia 
POV NOEMI
-Hey! Prima sei quasi scappato finito il gelato volevo ringraziarti per quello che hai fatto.- Dissi trovando Josh che stava rientrando in camera sua 
-Non ho fatto nulla di che.- Rispose distaccato, frettoloso di lasciarmi 
-Non è vero, nonostante ti avessi trattato male tu mi hai aiutato, restituendomi il sorriso nonostante avevi detto che non mi avresti consolato senza darmi contro.- 
-Sono semplicemente arrivato prima di Ethan, chiunque ti avrebbe… scusa ma devo rispondere.- Disse cambiando improvvisamente espressione era preoccupato 
POV JOSH 
Stavo parlando o meglio sfuggendo a Noemi quando mi arriva una chiamata, non credevo che avrei mai rivisto quel numero sul mio schermo dopo l’ultima volta.
-Mamma! Come stai?- Le risposi felice di sentirla anche se preoccupato di sapere cosa voleva dirmi
- Oh…sei tu!! Ci-ciao co-come stai?- Chiesi alla persona che si trovava dall’altra parte del telefono.
-Si lo so, mi spiace non essermi fatto sentire, ma ho pensato che fosse meglio così, dopo il nostro ultimo incontro.- 
-No! No credimi è meglio così, devi continuare a tenere la bocca chiusa, non devi preoccuparti per me io so cavarmela da solo, non voglio che ti succeda nulla lo sai. Lascia stare le cose così come stanno o questa volta finirà molto male.- 
-È meglio di no, per il momento ma questo non vuol dire che non puoi chiamarmi, anzi quando vuoi ti risponderò sempre. Ti voglio bene.- Dissi per poi riagganciare
POV NOEMI
Era una giornata come un'altra almeno così sembrava ma mi sbagliavo, come avevo sbagliato a pensare che sarei stata capace a nascondere Jenna per sempre . 
-Cosa sta succedendo qua dentro?? Chi sei tu??- 
-Pa-padre… io..io posso spie…- 
-Nel mio studio subito! Tutti quanti.- 
Erano passati dieci minuti da quando avevamo raggiunto mio padre nel suo studio dopo che ci aveva beccato nel fortino eravamo tutti in silenzio io per prima non sapevo che dire.
-Allora?? Non avete niente da dire? Voglio sapere da quanto va avanti questa storia e perché lei si nascondeva qui. Ovviamente voglio la verità.- Disse la voce autoritaria di Richard  
-Zio, loro non c’entrano nulla è solo colpa mia. Se devi punire qualcuno punisce me. Jenna è la mia ragazza ed io volevo solo stare con lei.- Mentì Josh ma non potevo far ricadere le mie colpe su di lui.
-Non è vero!- 
-Noemi, sta zitta lascia che me ne occu… -
-Basta così! So bene che non è la tua ragazza, sono mesi che questa storia va avanti ma cosa credete che non me ne sia accorto ?? Solo perché lavoro e spesso sono fuori non vuol dire che non mi accorgo di cosa succede in casa mia. Avanti dite la verità .
-La  colpa è mia! È stata mia l'idea di nascondere Jenna nel fortino lei nemmeno voleva, ma aveva bisogno di me, del mio aiuto so che ho sbagliato a nasconderla ma non sapevo che fare.- 
-Potevi parlarmene, tanto per cominciare ti avrei potuto aiutare trovare insieme una soluzione, in questi mesi mi sono preoccupato molto o persino pensato che tu e Josh… si insomma avete capito.- Continuò Richard calmandosi pensavo che ultimamente fosse assente e quindi che non si accorgesse di quello che stava succedendo ma non era così al contrario di Lis che non sospettava nulla.
- Mi dispiace, ma ti prego non cacciarla di casa Jenna è sempre stata come una sorella per me, lei è stata l'unica ad accettarmi quando nessuno l’aveva fatto eravamo noi due contro tutti in quella casa famiglia. So di aver sbagliato ma sarei disposta a farlo ancora se questo vuol dire averla con me. Quindi ti prego non mandarla via in cambio farò tutto quello che vuoi.- Lo supplicai in lacrime 
-Bene ora che so come sono andate le cose uscite , tranne tu! Voglio parlare con te Jenna, da solo poi penserò a cosa fare.- Concluse mio padre facendo uscire me è Josh 
-Noemi ti stavo cercando ma dov’eri?? Aspetta ma che sta succedendo?- Chiese Ethan vedendomi piangere ed io senza proferire parola lo abbracciai scoppiando nuovamente a piangere 
-Mio zio ha scoperto tutto, adesso è dentro con Jenna che le sta parlando.- Lo informò Josh 
-Vedrai che andrà tutto bene, tuo padre capirà ne sono certo, lui ti vuole bene.- Cercò di consolarmi Ethan 
POV JENNA 
-Signore prima che possa dire qualsiasi cosa volevo solo dirle di non punire Noemi l’ha fatto solo perché tiene a me quanto io a lei perciò sono disposta a sparire dalla sua vita anche oggi stesso. Non darò più problemi a nessuno. Sarà come se non fossi mai esistita.- 
-Non dire sciocchezze, se Noemi ha fatto tutto questo sapendo a cosa poteva andare incontro vuol dire che oltre a tenerci davvero a te, eri in guai seri. Voglio sapere che tipo di guai voglio che mi racconti la tua storia.-
-Va bene.- Raccontai ogni singola cosa di come ero finita in orfanotrofio, delle tante famiglie cambiate, di quello che suor Celeste ci faceva e di come avevo ritrovato Noemi non so perché raccontai tutto per la prima volta pensai di potermi veramente fidare di un adulto dopo Brianna e Lucas raccontai anche di lei e di come ero riuscita a farmi una famiglia ovviamente avevo omesso la parte di Marcus e la sua morte non volevo creare problemi a Josh e Noemi più di quanto già non lo fossero a causa mia.
-Capisco perché Noemi ti abbia aiutato e devo anche essere sincero sono molto fiero di lei ovviamente questo deve rimanere tra noi. Comunque adesso faremo così tu resterai in questa casa, andrai a scuola e sarai tra le prime della classe, inoltre ti comporterai a modo niente atti illegali io in cambio mi impegnerò a offrirti un tetto sotto la testa e a procurati tutti i comfort di cui hai bisogno. E dato che mia moglie non approverebbe per vari motivi se telo dovesse mai chiedere tu sarai la nipote di Dick, il mio autista. Giustificherò così la tua presenza in questa casa purtroppo dovrai mangiare e dormire col personale almeno quando noi saremo in casa.- 
-La ringrazio, non le farò pentire dell’opportunità che mi sta dando.- Risposi sinceramente grata di quello che mi stava offrendo. Noemi aveva ragione sul conto di Richard era una brava persona e le voleva molto bene.
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-Allora?? Cosa a deciso?? Ci sei stata un’eternità lì dentro.- Mi chiese Noemi appena mi vide 
-Le ho detto che può restare, aiuta la a preparare le sue cose, Ethan mostra le una stanza del personale ma prima chiamami Dick.- Rispose Richard dolce ma autoritario 
-Certo signore corro.- Rispose Ethan 
Mentre io andai con Noemi e Josh a recuperare la mia roba nel fortino per trasferirla nella mia nuova camera. 
-Che bello finalmente non devi più nasconderti.- Disse Noemi abbracciandomi ora potevo essere veramente felice con Noemi e i miei nuovi amici.

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