Adventures in the oceans

di _Another_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Scappare ***
Capitolo 2: *** Il Risveglio ***
Capitolo 3: *** Esplorando il sottomarino ***
Capitolo 4: *** I pirati Heart ***
Capitolo 5: *** Il mio nome è.. ***
Capitolo 6: *** Tra Haki e Compere. ***
Capitolo 7: *** Piccola Battaglia, Grandi Scoperte ***
Capitolo 8: *** Più di un frutto del mare. ***
Capitolo 9: *** •Special• Christmas Gift? ***



Capitolo 1
*** Scappare ***


 Capitolo 1- "Scappare"

Scappare.
Era questo il pensiero che occupava la mia mente.. solo questo.
Scappare da qualcosa…qualcosa di estremamente orribile..
Qualcosa che non aveva nemmeno potuto farmi combattere.
….Ma voi potevate immaginare quanto me ne poteva importare in quel momento?
Il mio unico desiderio era di non morire…quello l’avrei fatto solo dopo che avrei raggiunto il mio sogno…
Non adesso.. quando la mia vita era appena iniziata.
Correvo, Cadevo e mi rialzavo…ripetei questa sequenza un sacco di volte, fregandomene di tutte le ferite che mi facevo.. del sangue che scorreva sulle mie gambe e sul mio petto…
Finché non mi ritrovai nel vuoto…
Un ampia voragine accolse il mio corpo nella sua oscurità più totale… Sembrava quasi che la notte rispetto a quella voragine era la luce totale..
…Non ricordo cosa stavo pensando.. so solo che in quel momento sentii la mia mente svuotarsi di tutti i miei pensieri…alleggerendomi la testa.
E poi…Dolore.
Ho sentito un Dolore lancinante sul mio intero corpo.
Sembrava che qualcosa nel mio corpo si fosse rotto…oppure era solo uno scherzo a causa di tutto il male che sentivo in quest’ultimo.
Sentivo solamente le onde del mare accarezzarmi metà del volto.. precisamente la parte destra…
Un po’ d’acqua mi entro in bocca…ma non ci feci caso..
E poi… E poi…non sentì più niente..
Ne il dolore.. ne il sapore dell’acqua..
Strinsi solamente qualcosa con la mano destra.
E poi….mi addormentai…
O meglio…Svenni.

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Capitolo 2
*** Il Risveglio ***


    Capitolo 2 - "Il Risveglio"

 


Nero.

Questa era l’unica cosa che riuscivo a vedere.

Era come se fossi in un abisso..
Un abisso silenzioso…e terrificante..
L’unica cosa che volevo era scappare.. scappare da quel mondo terribile..
E lentamente.. aprii gli occhi.
Un odore di disinfettante comincio a farmi bruciare le narici.. mentre gli altri sensi cominciarono anche loro –forse disturbati da quell’odore- a riattivarsi..
Vedevo ancora un pò sfocato.. sembrava che la vista fosse il senso più provato da quella profonda dormita…quasi come se fosse stato costretto a stare in quel dannato abisso..
Portai lentamente la mia mano sui miei occhi, massaggiandoli dolcemente e cercando di riuscire a recuperare completamente la vista.. volevo capire dove diamine ero finita…


-….Vedo che ti sei svegliata-

Una voce mi riportò alla realtà.. una voce maschile..

Cercai di girare il collo verso chi aveva parlato.. ma alla fine lo girai solo di qualche millimetro..
Mi sentivo senza energie.. quasi come se qualcosa me le avesse prese tutte, lasciandomi senza nemmeno un briciolo di forza…con lo sguardo cercai di inquadrare il mio interlocutore.. anche se la vista ancora annebbiata non mi aiutò molto..


-Non ti sforzare, non sei ancora nelle condizione fisiche di muoverti..-

“..Chi se ne importa…a me basta vederti”

Finalmente la sensazione di annebbiamento sparì completamente e vidi il volto di chi mi aveva parlato.
Era un ragazzo alto e magro, con dei capelli neri blu che si potevano scambiare facilmente col nero. Indossava una felpa arancione con le maniche nere, mentre nel centro c’era uno strano segno; la felpa gli lasciava scoperte le braccia, dove si potevano tranquillamente notare i numerosi tatuaggi:
Lo stesso sulle mani, dove in quella sinistra si poteva leggere la parola D E A T H su ogni dita, mentre in quella destra c’era una specie di cerchio.
Dopo aver fissato per lo più sul suo corpo, lo cominciai a fissare in viso.

Due occhiaie importanti mettevano a risalto due occhi di ghiaccio..

In vita mia non ne avevo mai visti di così belli..
Aveva anche un leggero pizzetto e delle basette. Sulle sue orecchie si trovavano due paia d’orecchini d’oro.


-..La vuoi finire di fissarmi?-

Le sue parole mi riportarono alla realtà..
Cavolo.. poteva essere il ragazzo più bello del mondo, ma aveva un atteggiamento decisamente antipatico.. e arrogante.


-…Dove.. dove sono?-

-Sei nella mia nave.. o meglio nel mio sottomarino-

-…Ah-…


Un sottomarino? Che diavolo ci facevo in un sottomarino?..
In effetti avevo sentito qualcosa simile ad un oscillamento.. ma non pensavo fosse un sottomarino quello in cui stavo viaggiando..


-Che…che mi è successo?-

Il ragazzo continuò a fissarmi.. poi prese una sedia e si mise vicino a me…

-…Ti abbiamo trovato sull’isola dove avevamo attraccato circa due settimane fa.. eri sulla spiaggia e avevi numerose ferite.. fortunatamente erano solo graffi..-

Mentre parlava io cercavo di ricordare.. ma non mi veniva nulla.. avevo solo un vuoto colossale nella testa… e nella mia memoria..

-..Tranne quella che avevi sul fianco sinistro.. quella era abbastanza grave..-

A quelle parole, cominciai a toccarmi con le dita il fianco che aveva detto.. sentivo che c’era qualcosa di morbido.. una benda forse…che mi avvolgeva completamente entrambi i fianchi..

-…Fortunatamente siamo riusciti a fare in tempo.. altrimenti eri all’altro mondo..-

...Quelle parole.. mi terrorizzarono….poi dette con quel tono di voce mi diedero una sensazione di morte improvvisa…
Ero veramente.. finita in quello stato?
La mia testa era piena di domande.. ma per quanto provassi a ragionarci, la mia testa sembrava sempre sul punto di scoppiare..


-…Comunque adesso basta parlarne…devi solamente riposare..-

Mise la sedia sotto la scrivania e si girò per andarsene…

“..Ora o mai più..”

-…Il nome..-

..Si fermò di fronte alla porta..
Anche se flebile.. la mia voce lo aveva raggiunto..


-Posso sapere almeno il tuo nome?-

..Il silenzio prese il sopravvento in quella stanza.. si poteva anche sentire il battito del cuore di entrambi in quei…dannati minuti…

-…Law..-

-..Eh?..-

-Il mio nome è Trafalgar Law..-


Sentii la porta sbattere…e poco dopo rivolsi il mio sguardo verso il soffitto..
..Non so quante cose pensai.. quante idee e ipotesi mi vennero in mente..
Cercavo solamente di capire..-o meglio ricordare- quello che poteva essermi accaduto.. ma più ci pensavo e più le mie ipotesi erano idiozie senza né capo né coda..

Alla fine decisi di concentrarmi solo su quel nome..
..Trafalgar Law.. ero sicura di averlo già sentito da qualche parte.. ma dove?
…Anche concentrandomi non riusciva a venirmi nulla…assolutamente nulla…

Quindi decisi di dormire…
..e sprofondai in un sonno profondo.

 

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Capitolo 3
*** Esplorando il sottomarino ***


Questa volta devo ammettere che il mio risveglio fu…più normale dell’ultima volta.
Certo…la mia testa era ancora troppo scombussolata..
e nessun ricordo mi era venuto in mente in tutto quel tempo..
Non sapevo ne cosa mi fosse successo..
Ne…chi ero.


…”eh.. ma poteva essere solo un semplice mal di testa ..di che ti lamenti..”

…Un semplice mal di testa?
...Ah certo.. chi non si ricorda un cavolo della propria vita è perché è soggetto a un emicrania..
..Spiegatemi il senso di tutto ciò per favore..

Comunque.. tralasciamo tutti questi pensieri dementi che mi passavano in testa.
Sono rimasta a dormire per circa due giorni…
Anzi.. nemmeno a dormire.. ma a guardare il soffitto, nella speranza che mi potesse venire in mente qualcosa di utile..
Alla fine.. beh…ero riuscita comunque a riposare.. seppur “ammazzandomi mentalmente”…
Almeno non sentivo più quel bruciore su tutto il corpo..
…Beh.. Tranne ai fianchi certo.. ma era normale..
In fondo.. stavo quasi per passare a miglior vita per quelle ferite..
Quindi un po’ di sopportazione ci voleva no?.

Sta di fatto che almeno riuscivo ad appoggiarmi al muro.. cosa che rendeva quella noia mortale un po’ meno…noiosa.
Riuscivo a pensare meglio.. le idee si schiarivano ..e riuscivo così a farmi idee con almeno un filo di senso logico..
Mi ero riuscita quindi a fare una pseudo-idea.. anche se non mi ricordavo niente..
Alla fine tutto quello che avevo ideato…era solo un inutile Idiozia.
Sospirai e chiusi gli occhi.. anche se non volevo dormire.. provai almeno a calmare gli ultimi neuroni che non erano impazziti del tutto, quando all’improvviso qualcuno bussò alla porta.


Io: -..Avanti-

Mi ritrovai davanti a un Orso.. o meglio ad un orso bianco che indossava una specie di uniforme con uno strano segno che non avevo mai visto prima..
..Se non fossi stata con quelle ferite.. gli sarei saltata addosso solo per accarezzarlo tutto il tempo..
Forse così mi sarei calmata..


??: -Emh..signorina?-

La voce del orso interruppe i miei pensieri..

??: -..Sta bene signorina?-

Io: -S-si.. stai tranquillo.. mi sono per un attimo persa nella mia mente.. niente di che..-


(…Come sparare Cazzate: Consiglio 1:
-Se una persona ti chiede se stai bene.. e tu in quel momento sei un pò in difficoltà fisica, non gli dire che tipo ti fa male qualcosa.. digli semplicemente che sei “persa” nella propria mente. –
Almeno dicendogli quello, sembrava meno preoccupato..)



??: -è sicura?-

Io: -Certo che sì! Anzi…ti ringrazio perché probabilmente sarai stato tu a portarmi qui..
Se tu non ci fossi stato a questo punto sarei all’altro mondo!-

A quelle parole, vidi che abbasso il capo e il suo viso cominciò a diventare di un tenue rosso..
Si vedeva che era imbarazzato…cosa che però lo rese ancora più tenero..
Se non fossi stata con tutte quelle ferite, gli sarei saltata addosso e l’avrei cominciato a coccolare come non mai..
Non avevo un buon rapporto con gli animali.. però su quelli diciamo “Morbidi e carini” facevo sempre uno strappo alla regola..


Io: -Comunque…sei venuto a dirmi qualcosa?-

Non appena pronunciai quelle parole, alzo la testa..

??: -..Ah giusto! Il capitano voleva sapere se lei riusciva a muoversi..-

“..Il capitano?”

Io: -Si.. riesco a muovermi abbastanza bene.. perché questa domanda?-

??: -Mi ha chiesto di portarla a fare un in giro sulla nave e successivamente a portarla in quella che per ora diventerà la sua camera-


“….Vuole che tipo rimanga qui o cosa?”

??: -…Se lei è d’accordo, io sono pronto a farle fare già il giro della nave e a portarla quindi nella propria stanza.. sempre se riesce a muoversi..-

..Per tutta risposta, mi tolsi la coperta e misi i piedi per terra, così alzandomi..
Certo.. inizialmente dovetti tenermi alla sedia della scrivania.. però riuscii a mettermi in equilibro.


Io: -..Andiamo?-

L’orso aprì la porta e uscimmo da quella fredda stanza.
 
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Io: -Questo sottomarino è gigantesco!-

Con un sorriso idiota sulla mia faccia, guardavo tutto ciò che mi capitava a tiro..
Non riuscivo a staccare gli occhi da ogni minima cosa io vedessi..
Sembravo quasi quelle bambine di fronte ad un gigantesco castello di bambole.. pronta ad ammirarne la bellezza da tutte le parti..
O almeno, questa era la mia sensazione..


??: -L-le piace veramente?-

Io: -Certo! Siete proprio fortunati ad avere un imbarcazione del genere.. vorrei abitarci io! –

Un piccolo sorriso apparve sopra il viso dell’orso.. forse il mio commento l’aveva fatto felice!

Io: -Comunque.. posso chiedervi quanti siete?-

??: -Siamo 12..non siamo moltissimi..-

Io: -La quantità non conta.. l’importante è che siate forti no?-

 
..Quel piccolo sorriso si stava decisamente allargando.. forse le mie parole l’avevano fatto felice!
E dovevo ammettere che sotto sotto lo ero anche io.. ma per tutt’altro motivo..

Io: -…Ah giusto! Mi sono dimenticata la cosa più importante!-

Mi misi ad urlare, richiamando la sua attenzione..
Perché infatti le persone normali quando vogliono chiedere qualcosa si mettono ad gridare come matti..


??: -C-c’è qualcosa che non va?

Io: -Sono proprio maleducata.. ti ho fatto un sacco di domande ma non ti nemmeno chiesto il tuo nome!-

Bepo: -I-il mio nome è Bepo, signorina!-

Io: -Bepo..Capito! Continuiamo a far il giro, Bepo?-

Bepo: -Certo! Mi segua signorina!-

Non so quante domande gli feci.. ne quante volte lo interruppi.. sta di fatto che dopo una buona parte di cose chieste, cominciò lui stesso a descrivermi ogni cosa che trovavamo..
Ed ogni volta.. gli spuntava un sorriso sulle labbra.

Alla fine mi feci un idea di come era fatto il sottomarino.
La stanza dove mi fui svegliata era l’infermeria dove erano collegate 2 sale operatorie e un piccolo ripostiglio dove tenevano numerose scorte mediche ed altri oggetti per la nave.
Poi c’erano due bagni, di cui uno con 6 docce in comune, attaccate alle stanze della ciurma –tra cui anche quella di Bepo, il Vice-Capitano-. Naturalmente l’unico che aveva un bagno personale era lo stesso Law.
Inoltre c’erano la palestra, la cucina, la sala comandi e una piccola officina..(che io inizialmente avevo scambiato per uno sgabuzzino.)

Dopo aver girato  in lungo e in largo, Finalmente arrivammo a quella che per ora diventò la mia stanza…


Io: -Questa è la sua camera…-

Indico una porta fatta di metallo..

Sembrava quella delle celle di massima sicurezza.. altro che di una camera..


Bepo: -è di fronte a quella del Capitano…quindi penso che non avrà problemi-

Io: -Il capitano?-

Bepo: -Si.. il suo nome è Trafalgar Law.. penso che lei l’abbia già visto quando si è svegliata la prima volta..-

Appena Bepo mi disse il SUO nome, non so perché ma mi ritrovai con gli occhi spalancati..
Di tutte le persone con cui potevano mettermi come “vicino” di stanza, la prima pensata era SENZA DUBBIO la persona che mi aveva spaventata a morte il giorno prima.. ora si che potevo dormire in pace..


Io: -A-ah…ho capito..-

Bepo: -..Si sente bene? È diventata pallida tutto ad un tratto..-

Io: - S-sì.. non preoccuparti-

Detto questo aprii la porta velocemente e mi cercai di entrare..

Bepo: -Ah.. stavo per scordami una cosa..-

Io: -Hai qualcos'altro da dirmi?-

Bepo: -Tra un ora e mezza dovremmo cenare.. quindi spero che riesca ad unirsi a noi..-

Io: -… vi raggiungerò con piacere.. grazie per il pensiero..-

Gli feci un piccolo sorriso e lui divenne rosso come un pomodoro.. abbassò la testa e notai che stava ancora una volta sorridendo..
Mi fece sentire felice.. almeno avevo conosciuto una persona -o meglio orso-  molto premurosa nei miei confronti.. e sentivo dentro di me che fosse la prima persona a farlo nella mia vita.

 
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Dopo aver chiuso la porta, cominciai un po’ ad osservare la stanza.
Di fronte a me si trovava una scrivania di legno dipinta di bianco mentre sopra c’era una piccola lampada bianca anch’essa; la sedia lì vicino era così comoda che avrei potuto usarla come letto direttamente: Mi appollaiai su quest’ultima e osservai ancora meglio la stanza:
Di fronte a me c’era un letto poco più grande di uno ad una piazza e mezzo, e verso destra un comodino su cui si trovava una piccola sveglia; Un grosso armadio sporgeva nella parte più meridionale e sinistra della stanza: Andai ad aprirlo e all’interno trovai alcune felpe –dove era disegnato sempre quello strano simbolo- messe un po’ in disordine.


“Le avranno messe come capitava”

Chiusi l’armadio e sospirai.
Mi girai verso destra e notai qualcosa di interessante:

Un piccolo Oblò..
Un piccolo Oblò dai cui riuscivo a vedere le meraviglie del fondale marino.. anche se in una piccola parte..
Mi affascinò ancora di più l’idea di vivere qui dentro..
Cioè.. poter ammirare – e scoprire- il fondale marino doveva essere strepitoso.

Mi spostai sul lato sinistro del letto, dove una porta ricevette la mia attenzione:

La aprii e trovai con sorpresa un piccolo bagno composto dalle varie necessità –Tra cui, con sorpresa anche una doccia-.
L’idea di avere una propria doccia mi fece tirare un sospiro di sollievo.. non avevo nessuna intenzione sciacquarmi nelle docce in comune…ASSOLUTAMENTE NO.

Comunque, ricontrollai velocemente la stanza…Guardando solo il colore delle pareti –un azzurro cielo- ed il pavimento, dove la zona del letto era coperto da un morbido tappeto bianco..
..Ed ancora mi chiedevo cosa ci facessi io in una grande camera come questa…
E pensavo…al motivo per cui quel tipo aveva deciso di farmi restare qui…

Lasciai stare tutto e mi diressi in bagno.. avevo l’intenzione di farmi urgentemente una doccia..
Perché sapete, le persone normali si fanno la doccia anche con tipo 3 strati di bende messe per far disperatamente cicatrizzare una dannata ferita; Fortunatamente, quando visitammo lo sgabuzzino, avevo chiesto a Bepo se poteva darmi alcune bende da mettere in caso quelle indosso si sporcassero di sangue..
Presi dall’armadio alcuni vestiti, un paio di asciugamani, il phon “magicamente apparso” e mi diressi nella doccia.
 

 
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Non so quanto tempo rimasi dentro quel bagno.. probabilmente una buona mezz’ora..
Ma almeno ero riuscita a lavarmi sia il corpo che i miei capelli e a vestirmi con cose pulite.
Appena uscii dalla porta, posai gli asciugamani –che si erano asciugati anch’essi nel frattempo- e il phon;

Sinceramente, non sapevo che aspetto avevo..
Perché per mia sfortuna, nel bagno mancava lo specchio, quindi non potevo sapere in che condizioni ero..
L’importante era che almeno profumavo di pulito..
Piegai gli asciugamani e li portai all’armadio dove li posai all’interno.. e poi…poi…
Poi non capii più niente.. mi ritrovai a fissare la persona riflessa nello specchio nell’armadio..


 “Q-questa.. questa.. sono io?”

Cercando di non svenire da un momento all’altro e provai mentalmente a farmi una descrizione del mio aspetto:

Ero una ragazza abbastanza alta – circa sui 175 cm- e magra con un fisico a clessidra; due lunghe gambe mettevano a risalto la vita e i fianchi. Più sopra si trovava il petto dove si trovava un seno di medio-grandi dimensioni.
Dopo essermi soffermata sul corpo, alzai lo sguardo nella zona che mi aveva colpito dall’inizio: Il mio viso.

Anzi.. alla fine era come il solito volto delle ragazze ventenni…
Tranne per un piccolo particolare:

Gli occhi.

Non potete capire quanto tempo sono stata ad osservarmeli.. erano ..erano..
Erano fottutamente belli…ecco com’erano.
Ne piccoli, ne grandi.. erano sulla media grandezza.. ma non era questa la cosa più importante:
Il colore: questa era la cosa che mi sorprendeva di più.. il colore.
Viola.. erano viola..
Il colore che rappresenta il mistero, la paura e l’incertezza..
..e stranamente.. il fato ha deciso di darmeli così..
..Rimasi a fissarmeli.. quasi ipnotizzata..
Non muovevo nemmeno un muscolo.. ne facevo un minimo rumore..
Sentivo solamente i battiti del mio cuore..

Infine lunghi capelli mossi accompagnavano il mio volto; mi arrivavano fino all’inizio del fondoschiena, ed erano di un castano chiaro.. con qualche ciocca tendente allo scuro..
I capelli e gli occhi erano in sintonia perfetta..
Cioè..
..Nemmeno io riesco a spiegarlo..
Sta di fatto che rimasi in questo stato non so per quanto tempo.. pensando cose incasinate e perlopiù senza ne capo ne coda.


Law: -..Vedo che stai meglio del previsto.. veramente notevole.. -

Mi girai di colpo, presa dall’ansia e col pensiero che sia riuscito a vedermi mentre mi osservavo come una con problemi mentali..

Io: -Ah…sei tu..-

Appoggiato alla porta, il tipo che mi aveva parlato due giorni fa mi squadrava da capo a piedi senza mai togliersi dalle labbra uno strano ghigno beffardo..
Io invece lo fissai, senza dire niente…
Adesso che non avevo più la vista annebbiata riuscivo a guardarlo perfettamente..
…Quello che avevo pensato l’ultima volta su di lui non era cambiato..
Anzi.. si poteva benissimo moltiplicare x 2..


Law: -..Sbaglio o ti avevo detto di non fissarmi?-

…si moltiplicava anche x 2 la sua arroganza e antipatia, sia chiaro.

Io: -..Che vuoi?–

Law: -..Uuh..vedo che qualcuno si sia svegliata con la luna storta..-

…un ghigno divertito si fece strada sul suo volto.. facendomi innervosire come una matta..

“Se hai intenzione di farmi incazzare, sappi che ci stai riuscendo…”

Io: -..Posso sapere per quale motivo sei qui?-

Law: -Niente.. volevo solo vedere se riuscivi almeno a stare in piedi..-

“Ah.. quindi sei venuto solamente a provare a sfottermi eh?”

Law: -Comunque, la mia intenzione era quella anche di accompagnarti nella sala da pranzo.. se non sbaglio è l’unica stanza che non hai ancora visto..-

“…Accompagnarmi..?”

Io: -..Perché tutta questa voglia di accompagnarmi?-

Non rispose.. fece solo un ghigno malizioso…che io ovviamente non riuscii a decifrare.

Io: -…Come vuoi..-

Mi avvicinai dandogli uno sguardo di sfuggita, mentre lui chiuse velocemente la porta e ci mettemmo in cammino…

Nessuno dei due fiatò.. ci limitammo solo a darci alcune occhiate di sfuggita e vari ghigni..(soprattutto lui)..
Sembrava quasi che quel silenzio era formato da parole…parole che entrambi sentivamo senza il bisogno di aprire bocca.
Alla fine, ci ritrovammo entrambi davanti ad un grande portone, da dove si sentivano numerose voci..


Law: -..Oltre questa porta c’è la sala da pranzo.. là dentro ci sono tutti gli altri..-

Detto questo si girò e comincio a tornare indietro, mentre io lo fissai come un ebete..

Io: -..Si può sapere dove stai andando?-

…Si fermò di colpo…e girò leggermente il capo, da cui si poteva osservare uno strano sorriso..

Law: -Non sono affari tuoi.. pensa ad entrare piuttosto..-

Ricominciò a camminare, senza più girarsi.. mentre io lo continuai ad osservare in silenzio..
Solo dopo averlo visto sparire dal corridoio mi girai verso la porta e sospirai..

Non riuscivo a capirlo..
Era una dannata incognita.. solo questo…
O almeno era quello che pensavo.
Dopo qualche minuto mi decisi ed aprii la porta della tanto agognata sala da pranzo. 


 
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-Angolino dell'autrice-

 

Ciaoone ragazzi e benvenuti nel nuovo capitolo!

Lo so..'sta volta il capitolo é decisamente più lungo.. e infatti ci ho messo anche più tempo..( sopratutto perché stavo scrivendo anche un altra st- AARGH STAI ZITTA ROB!)
Comunque..lasciatemelo dire.. tutte le pagine che ho scritte le ho fatte divertendomi come un idiota..sopratutto la descrizione al mio personaggio..

Mi diverto un sacco in questi casi.. e questa volta diciamo che ho voluto sforzarmi ancora di più.
Il prossimo capitolo arriverà tra questa domenica e lunedì..
oppure.. posso fare la demente e pubblicarla sabato..
dipenderà dalla mia mente idiota.
Un Bacione 
❤️️

Robin_Chwan_ya
(P.s ringrazio tutti voi che avete visualizzato e commentato i capitoli precedenti..Vi amo da morire 
❤️️😂!)
 
 

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Capitolo 4
*** I pirati Heart ***


 
 

Capitolo 3- I pirati Heart


Appena spalancai la porta, non capii se mi trovavo nella sala da pranzo o in una taverna piena di ubriachi.
Non per l’aspetto della sala –che era decisamente grande e luminosa- ma per le persone che in quel momento urlavano come dei matti.
Erano tutti ragazzi che indossavano un uniforme bianca ed un cappello –diverso tra di loro-, e non facendo caso a me continuarono a sbraitare , senza nemmeno guardarmi di striscio.

??: -EH NO RAGAZZI! SI VEDE LONTANO UN MIGLIO CHE AVETE VISTO LE MIE CARTE!-

??-??: -MA CHE DIAVOLO STAI FARNETICANDO? NOI NON ABBIAMO VISTO NULLA-

??: -GIUSTO..PROPRIO NULLA!-

??: -SMETTETELA DI MENTIRE! PRIMA QUESTA MACCHIA SULLE CARTE NON C’ERA..QUINDI L’AVETE TOCCATE!-

??: -AH CERTO..ALLORA ANCHE VOI AVETE VISTO LE MIE!-

??: -E PURE LE  MIE!-

??: -Ragazzi..tutti voi avete sbirciato le carte del compagno vicino a voi..-

??-??: -FAI SILENZIO!

Eh niente.. continuavano a parlare -o meglio litigare-  senza rendersi conto che “Ehi.. guardate che esisto anche io”. Alla fine rimasi solamente ad osservarli.. cercando di non mettermi a ridere, perché sì, erano abbastanza idioti… ma facevano morire dal ridere.. e morire nel vero senso della parola.
Quindi restai in silenzio.. guardandoli litigare come dei bambini a cui erano state rubate le caramelle. E sotto sotto, cercavo disperatamente di non scoppiare in una risata improvvisa.. perciò decisi finalmente di parlare, così mi sarei salvata io ed avrei salvato anche loro, visto che dalle parole stavano passando alle mani.


??: -ADESSO TI FACCIO NERO!!-

??: -TU FARMI NERO?! SEMMAI IL CONTRARIO!-

??: -GLI UNICI CHE QUI DIVENTERANNO NERI SARETE VOI DUE!-

??-??: -COSA HAI DETTO? RIPETILO SE HAI CORAGGIO!-

Io: -emh…Scusate?-

Si girarono tutti verso la timida vocina che aveva appena scandito quelle parole:
Si girarono tutti verso di me.. e questo mi rese ancora di più imbarazzata.. MOLTO imbarazzata
E poi.. silenzio: Silenzio di tomba..
Si riuscivano a sentire persino i battiti dei cuori di ognuno in quella stanza –tra cui anche il mio- a causa di quel silenzio.


??: -..Scusa.. ma tu chi sei?-

“Bella domanda.. manco io lo so.”

Nervosamente cominciai a mordermi il labbro inferiore.. provando qualcosa di strano.
Quasi come.. mi mancasse qualcosa.


??: -Sbaglio o tu sei quella ragazza ritrovata sulla spiaggia?-

Io: -S-si… e vi ringrazio infinitamente per avermi salvata.-

Un mio piccolo sorriso portò fischi, urla e facce da ebete da tutti i presenti: Quasi come se non avessero mai visto un sorriso fatto da una ragazza. Anzi…sembrava che non avessero mai visto una ragazza in generale.

??: -Eheheh..signorina?-

Mi ritrovai di fronte a due tizi: uno con i capelli castano-rossicci indossante un cappello verde con visiera rosa e un altro con un cappello nero con la scritta “Penguin” ed un pompon nel mezzo di esso.
Entrambi avevano uno sguardo da idiota e mi squadravano dal basso verso l’alto. Si capivano lontano un miglio che fossero un tantino pervertiti.


??: -Ci scusiamo da parte di tutti per il casino provocato. Ci perdoni.-

Io: -Ah, non importa..anzi.. mi avete fatto divertire un sacco!-

Quello che potevo definire un “sorriso” da parte loro divenne un ghigno. Un ghigno DECISAMENTE ancora più pervertito.. quasi maniacale. Ma invece che spaventarmi mi fece sorridere ancora di più.. provocando innumerevoli apprezzamenti da loro e dagli altri compagni.

??: -..finalmente.. ABBIAMO UNA RAGAZZA A BORDO!-

??: -ma che ragazza.. QUESTA E LA DONNA PIU BELLA DEL MONDO!-

??: -Di più! E LA DEA DELLA BELLEZZA FATTA PERSONA!

??: -GIUSTO! ED ORA L’ABBIAMO TUTTA PER NOI!-

Un leggero imbarazzo cominciò a farsi strada sul mio volto.. anche se fortunatamente non riuscirono a vederlo essendo ancora presi dalla “felicità” di avermi tra loro.
Questa era veramente.. una ciurma di pirati?


??: -Comunque.. siamo molto felici di averla a bordo, eheheh-

??: -Proprio così, ihihihih-

Io: -Mi fa beh, molto piacere sentirvelo dire.. spero di non crearvi disturbo-

??: -Disturbo? Ma quale disturbo! Anzi, noi siamo mooolto lieti di averti qui-

??: -Già, mooolto lieti!-

“..è un pappagallo per caso?”

Io: -..Grazie mille -

Dissi solamente questo.
Potevano essere dei pervertiti o qualsiasi cosa.. ma dentro di me li sentivo già come una famiglia.
Mi sentivo già legata a loro.. seppur non conoscendoli.


??: -A proposito.. siamo proprio degli idioti!-

Io: -..Uh?-

??: -Ci siamo scordati di presentarci!!-

Io: -Ah quello..-

??: -Quanto siamo maleducati!-

??: -Si.. proprio maleducati!-

Io: -Beh.. potreste cominciarmi a dirvi il vostro nome, se volete-

Sachi: -Io sono Shachi, molto piacere!-

Penguin: -Io invece Penguin! Lieto della tua conoscenza.-

Io: -Piacere mio!-

Strinsi le loro mani sorridendo.
Poi mi fermai.. pensando al nome del secondo tizio.


Io: -Ma ti chiami Pinguino o Penguin?

Penguin: -Penguin.. perché?-

Io: -N-niente.. così per sapere-

(Come sparare Cazzate: consiglio numero 2:
Invece di interessarti a qualcosa e quindi chiedere, nega assolutamente: Così potrai renderti sospetta ancora di più!)


??: -E NOI? NON CI PRESENTATE?-

??: -GUARDATE CHE ANCHE NOI VOGLIAMO CONOSCERE LA BELLA SIGNORINA EH!-

??: -NON E GIUSTO CHE VE APPROFITTATE SOLO VOI!-

Shachi - Penguin: -BEH, ALLORA MUOVETE IL CULO E PRESENTATEVI DA SOLI!-

Erano di nuovo sul punto di una lite. Sembrava che sapessero solo fare questo.

??: -Perché non ci sediamo e proviamo a parlare un pò? -

Quasi come se avessi detto la legge di Dio, si voltarono verso di me ed annuirono con la solita espressione ebetale: se avessi voluto li avrei potuti utilizzare direttamente come marionette.

Penguin: -Non è solo bella.. E ANCHE INTELLIGENTE!-

Shachi: -Siamo fortunati ad avere a bordo una donna così..-

Penguin: -Giusto! RAGAZZI! AVETE SENTITO? TUTTI SEDUTI!-

Quasi come dei soldatini, si sedettero al bancone a pochi metri da me, mentre quei due mi presero per mano e mi fecero accomodare su una sedia presa precedentemente.
Chiacchierammo per minuti interi, presentandosi e raccontando quali erano le loro mansioni sulla nave.
Scoprii numerose cose sui loro conti e le loro attività:

Quei due pervertiti, ossia Penguin e Sashi, grazie alle loro ampie conoscenze mediche, erano i principali assistenti medici delle operazioni del capitano; Poi c’erano Clione, Uni, Owen e Cole che invece, si spartivano i vari compiti che Law stesso gli affidava.

Poi c’era Dom, che era il cuoco di bordo: Era veramente un ragazzo con un talento incredibile..( lo posso dire perché lui stesso mi chiese di provare la specialità che stava preparando.. era davvero squisito!)

Infine Nate, Stuart, Roy e Matt si occupavano della sala comandi.. ed era di quest’ultimo l’officina, dove ricopriva anche il suo ruolo di meccanico.
Scoprii anche, che Bepo, quell’orso gentile, era il navigatore nonché Vice-Capitano dei Pirati Heart: A mio parere era una scelta decisamente azzeccata.

Invece di Law, beh.. venni a conoscenza solamente che veniva dal Mare Settentrionale...più una sua caratteristica che gli dava il soprannome di “Chirurgo della Morte”.


Io: -..Un frutto del mare?-

Matt: -Sì! Il nostro capitano ha mangiato un frutto del mare! Il frutto Ope-Ope no mi, della categoria Paramisha! Gli permette di fare un sacco di cose interessanti!-

Io: -Wow.. deve essere una figata questo frutto..-

Matt: -Lo è! Dovresti vedere il capitano mentre combatte, ne saresti entusiasta!-

Notai che tutti parlavano del capitano con aria entusiasta e con un immensa riconoscenza in lui: non so ancora come non facciano a tremare appena lo fissano o lo semplicemente guardano negli occhi.
Però, chi sono io per giudicare? Sono solo una ragazza che non ricorda niente di niente..


Stuart: -Però adesso basta parlare di noi e del capitano; Parlaci di te piuttosto.. come ti chiami? Da dove vieni?-

A quelle domande, qualcosa simile ad un attacco di panico cominciò a farsi strada nel mio corpo, mentre la paura di voler rispondere a quelle domande si fece ancora più forte.

Io: -I-il mio nome?..Il..Il mio nome é..-

Fortunatamente Dom –seppur inconsciamente- mi salvò da quella situazione imbarazzante, richiamandoli e dicendogli di sedersi perché era quasi pronto: tutti si alzarono mentre io rimasi a fissare il vuoto per qualche secondo.

Shachi: -Ne parleremo cenando! Si chiacchiera meglio mettendo qualcosa sotto i denti..-

Non risposi.. mi limitai solamente a fissarlo, anzi, a fissare un punto qualsiasi poco distante dal suo volto

Shachi: -..Stai bene? Sembri un po’ stanca..-

Io: -N-no.. sto bene, non ti preoccupare-

Gli feci un sorriso per rassicurarlo e mi voltai verso il bicchiere dove ci versai un po’ d’acqua: riuscire a calmarmi era la priorità assoluta.

Law: -Sembra che tu sia riuscita a conoscerli tutti..-

Ci mancò poco che sputassi l’acqua: Law si sedette al capotavola –posto che era alla mia sinistra- prendendomi di sorpresa; sembrava che si divertisse a spaventare i poveri cristi che in quel momento era sovrappensiero o pensavano ad altro.

Io: -Sono dei pazzoidi.. ancora non ho capito come hai fatto a trovare delle persone così.-

Rispose ghignando, mentre io mi misi d osservare Dom che portò a tavola una pentola dal profumo inebriante di chissà quale prelibatezza; si fiondarono a prendere ognuno una porzione, anche se il primo piatto fu dato al capitano e successivamente a me. Assaggiai e rimasi stupita da quanto fosse buono.. Dom era un cuoco veramente eccezionale!
Anche gli altri approvarono quel che pensavo gustandosi quei piatti, non facendoci rimanere niente: erano dei lupi, altro che delle persone!


Uni: -*gnam* Comunque *gnam* devi dirci ancora come ti chiami!-

Cole: -Giusto! Perché non c’è lo dici? *Slurp -

Il mio respiro cominciò poco a poco a sparire, mentre tutti –tranne Law- cominciarono a fissarmi: Sarei potuta svenire da un momento all’altro; Morsi il labbro inferiore con forza e strinsi il braccio sinistro: Non mi ero mai sentita così a disagio in tutta la mia vita.

Io: -Io.. non lo so. Non me lo ricordo-

Diedi uno sguardo e notai che mi osservavano sorpresi.. estremamente sorpresi.
Tutti.. tranne Law, anzi lui era sorprendentemente calmo; Così calmo che mi faceva paura.


Law: -Smettetela di fissarla. La fate confondere ancora di più-

Girai la testa verso di lui, con una faccia che manco riesco a descriverla.. e shockata è anche poco.

Law: -Penso che vi siate resi conto in che stato era quando l’abbiamo trovata sull’isola, no? Quindi era decisamente probabile che avesse ricevuto, oltre alla ferita al fianco, una colpo alla testa così forte da provare un trauma.. e quindi un amnesia.-

Lo ascoltavano tutti, in silenzio.. riuscendo anche a capirlo.. diversamente da me che, in medicina, non ci capivo nulla.

Law: -Stranamente, questa amnesia non è dovuta ad un colpo alla testa, ma bensì ad una caduta: una caduta violenta: Estremamente violenta.-

Clione: -Aspetti Capitano.. Sta dicendo che..-

Law: -è caduta dalla scogliera.-

Le loro bocche erano spalancate, ed alcuni lasciarono cadere nel piatto la forchetta alzata precedentemente per infilzare qualcosa nel piatto.

Penguin: -M-ma.. nessuno potrebbe vivere dopo una caduta del genere!-

Sachi: -Già! Quella scogliera era alta tipo 40 metri! Come fa una persona a non rompersi l’osso del collo?!-

Owen: -Se fosse successa davvero una cosa del genere, a questo punto lei.. lei sarebbe…-

Law: -Morta-

Un brivido mi percorse tutta la schiena, dal basso verso l’alto.. provocandomi un senso di terrore frustante.

Law: -Però, incredibilmente, è viva e vegeta.. e non ha nemmeno un osso rotto.. a discapito della sua memoria –

Un ghigno si stampò sulla sua faccia, mentre io lo fissai terrorizzata. Ma gli piaceva così tanto specificare le parole “Viva” o “Morta”?.
Dopo qualche secondo di stupore generale, cominciarono tutti a ritornare a mangiare, come se non fosse successo nulla, parlando fra di loro, e restando indifferenti per il resto della serata.

 
Finito di cenare, Law si alzo, dirigendosi nella sua stanza, mentre io restai a toccarmi inconsciamente i capelli e a guardare il motivetto della tovaglia, fino a quando vidi gli altri avvicinarsi lentamente verso di me.


Io:  -C’è.. qualcosa che non va?

Sachi: -Emh..N-noi ti volevamo chiedere scusa-

Io: -Scusa? E di cosa?-

Penguin: -Ecco.. non sapevamo che tu avessi perso la memoria.. ne di quello che beh, ti era effettivamente successo.. Non volevamo essere bruschi.. quindi ti chiediamo di perdonarci..-

Avevano tutti uno sguardo dispiaciuto e rivolto verso il basso, sentendosi forse colpevoli di quello che era successo: Ebbi un senso di tenerezza per loro, tanto che cominciai a sorridergli apertamente: Mi avvicinai e diedi ad entrambi un bacio sulla guancia, e loro alzarono la testa di scatto, increduli e rossi come dei peperoni, facendomi ridere sotto i loro sguardi stralunati.

Io: -Avanti, non ne fate una tragedia! E poi avrei scoperto comunque quello che mi era successo veramente.. quindi smettetela di fare quei musi lunghi e fatemi un bel sorriso!-

Uno dopo l’altro, cominciarono a sorridermi, mentre le espressioni di Shashi e Penguin divennero da “sorrisi” a facce ebetali con pizzichi di perversità. Li salutai velocemente con un cenno di mano e ritornai nella mia stanza, pensando a tutte le cose che aveva detto Law.
 

 
\/\/\/\/\/

 
“Dove cazzo e finita?”

Aprii di nuovo il cassetto a cui avevo già dato uno sguardo precedentemente, spostando di nuovo le robe che c’erano all’interno. Niente, non la trovavo.

Merda..”

Ero sul punto di una crisi nervosa: avevo cercato e ri-cercato in ogni zona della stanza alla ricerca di qualcosa, ma niente. Niente di niente.
In realtà non sapevo nemmeno io cosa stessi cercando: avevo solo una sensazione, solo questo, a cui mi ero totalmente affidata: la cosa certa era che quello che stavo cercando era di assoluta importanza per me.


Law: ..Mi vuoi spiegare a cos'è dovuto questo casino?-

Law era appoggiato alla porta, con le braccia incrociate e lo sguardo fisso su di me: le sue labbra formavano un ghigno sadico, come se si divertisse vedermi impazzire.

Io: -Non credi di avermi spaventato abbastanza? Se sei venuto a farmi qualche altra battuta sarcastica o qualsiasi cosa, sappi che non ho nessuna intenzione di rimanere calma e non perdere le staffe..quindi vattene-

Il suo ghigno diventò uno sguardo serio e affilato: se avesse voluto, mi avrebbe già fatto fuori: inghiottii la saliva e mi girai, fissando il letto e sentendo Law avvicinarsi.

Law: -Non è che stai cercando questa?-

Mi voltai di scatto, e con sorpresa trovai Law ghignante con in mano una collana: Una semplice collana d’argento contenente un pendente a forma di goccia, di colore blu ,rinchiusa in un' altro ovale e da alcune linee. Sentii il cuore perdere un paio di battiti.. quello che stavo cercando era a pochi metri da me.

Io: -Eccola finalmente.. ora perfavore, ridammela-

Law: -Vienitela a prendere.-

La parola “Sfida” si leggeva sui suoi occhi di ghiaccio, ed il ghigno sulle sue labbra aumentava ancora di più la seguente parola: Come avrei voluto avere una mazza in quel momento.
Mi avvicinai ed allungai il braccio per prenderla, mentre lui cercò con il braccio di portarla verso l’alto, e quando faceva in questo modo col cavolo che riuscivo a prenderla, essendo lui un tizio di 1.90 cm mentre io una tappetta di 1.75 cm di altezza. Comunque, sta di fatto che ogni volta cercassi di afferarla, lui indietreggiava ed stendeva il braccio, mentre io cercavo, saltando di prenderla.


“..Ti pareva che non me la facesse prendere in santa pace..”

 Proprio mentre presi la spinta usando la sua spalla, utilizzai un po’ troppa forza e caddi sopra di lui, facendo scivolare anche lui, sotto di me.
Sapendo che mi stavo per fare un male cane, all’impatto chiusi gli occhi.. ma stranamente non sentii nessun dolore.. tranne un ulteriore scombussolamento nella testa: Alzai lo sguardo e vidi di trovarmi stesa sul corpo di Law, anch’essi scombussolato per la botta. Fortunatamente aveva la mano sinistra sopra i suoi occhi, potendo così non vedermi mentre la mia faccia diventava ogni secondo ancora più rossa.


Mentre mi stavo per alzare, notai la collana per terra e l’afferrai: La mia intenzione era quella di scappare, fuggire e buttarmi in mare se necessario (anche se la mia mente idiota non aveva ancora concepito di essere in un dannato sottomarino), ma proprio mentre pensava a queste bellissime idee, la mano di Law mi strinse con forza il polso, facendomi decisamente male.


Law: -Se pensi di andartene così, ti sbagli di grosso-

Il suo ghigno faceva capire in tutti i modi la sua inesorabile voglia di farmela pagare, provocando, dentro di me, il terrore più totale.

E poi.. non capii nemmeno io quello che feci.

Appoggiavi la mia mano alla sua ed affondai le unghie su di essa: Spostai il peso corporeo sulla gamba sinistra e lancia la gamba destra verso l’alto: Gli occhi di Law erano puntati su quello che stavo facendo, e da questi s'intendeva che, sembrava una cosa assurda da poter fare.. o meglio che IO riuscissi a fare.. e non lo biasimavo, cioè nemmeno io sapevo cosa stesse accadendo al mio corpo, che da quel momento divenne indipendente. Lasciai la sua mano, ma  rimasi comunque con la gamba alzata, quasi come che, per me fosse normale una cosa del genere, e contemporaneamente indossai la collana.

Era una sensazione splendida ri-indossarla di nuovo.. tutti i disagi che avevo avvertito in precedenza scomparirono, lasciando così pace ed armonia nella mia mente: Senza accorgemene,mollai la gamba destra facendola tornare a terra, mentre tra le mie labbra un espressione vittoriosa cominciò ad allargarsi sempre di più.


Io: -Eheh.. se credevi che avrei lasciato stare, TU ti stavi sbagliando di grosso,bello mio. -

Lo fissai, fregandomene altamente: la voglia di sfotterlo era alta, ma talmente alta, che avrei voluto che i miei occhi sparassero raggi che incenerissero ogni essere vivente/animale/oggetto che mi si parasse davanti. Lui ricambiava lo sguardo, e la parola “Uccidere” si leggeva e si intendeva da tutte le parti.
Si alzò e mi sorpasso, raggiungendo la porta per uscire, mentre una me “confusa” fissava il vuoto.


Law: -..Sembra che a poco a poco stai cominciando a ricordare le tue “capacità”, Murasakime-ya -

Tralasciando il soprannome alquanto “strano” mi misi a rimurginare sulle parole appena dette, anche se, non riuscii a capirci molto.. quindi mi concentrai al “nome” utilizzato per chiamarmi.

Law: -Se mi stai per chiedere il significato del soprannome che ho appena detto, sappi che ho preso spunto dal colore dei tuoi occhi: è raro vedere persone con un colore delle iridi così particolari.. e poi non go voglia di dover chiamarti con un “Ehi tu!”.. sarebbe decisamente noioso. Hai afferrato ora, Murasakime-ya? -

Mi girai di scatto, incredula da quello che avevo sentito, guardandolo uscire e chiudere la porta, lasciandomi, oltre al disordine della stanza, ad uno stato di caos mentale.

“..Altro che chirurgo.. questo è uno psicopatico.. ed io dovrei affidarmi a sto tipo?!"

Sospirai e cominciai a mettere in ordine. Dopo una ventina abbondante di minuti, mi fiondai sul letto –senza essermi tolta i vestiti- e mi addormentai come un masso.

 
_____________________________________________________________________
 

\Angolino dell'autrice/
 

*Cerca di coprirsi con una sedia mentre voi lettrici tirate cose addosso*..Argh! basta, ho capito! perdonatemi se non sono riuscita a mettere il capitolo tra Lunedì e Domenica..ma per favore smettetela di farmi del male!

Voi: Così ti impari!
An: Nooo..dai finitela..

Scherzi a parte, vi prego di scusarmi se non ho pubblicato il capitolo entro i giorni che avevo detto nel precedentemente capitolo..ma ragazzi, tra quadrimestri ed altre robe ho avuto un bel pò di grattacapi.
 
COMUNQUE! ho una domanda per voi!:

..Che ve ne pare del soprannome che ho dato alla nostra protagonista?
Sì, lo so.. forse é un pò lungo e difficile da pronunciare.. MA -come ha già spiegato il caro chirurghino- non avevo voglia di far dire a Law un -ehi tu- o simili...

Law:..Spiegami allora come avrei dovuto chiamarla.
An: Ma che ne posso sapere io? sei tu quello che dà soprannomi pure agli altri, mica io..anzi, secondo me pure alle piante dai dei nomignoli..
Law: *Mi guarda minaccioso e comincia a togliere dal fodero la spada*
An: S-scherzavo.. cavolo quanto sei permaloso!

Comunque, vi do la data definitiva dell uscita del prossimo capitolo: Domenica prossima uscirà ( probabilmente di sera)..oppure Lunedì mattina.
e vi dico subito che le cose si faranno un bel pò interessanti.. u.u

Coooomunque, vi ringrazio a tutti voi per le numerose visualizzazioni, e per chi di voi ha messo la storia nelle "Seguite" (AkA GirL, Eirynji, FantasyAnimeManga96 e Torao D water law), a quelle da "Ricordare"  (katy3003) e nelle "Preferite" (Vio19).
Vi ringrazio di cuore.. e ringrazio anche chi dà solo uno sguardo alla storia!

Arigatou, Min'na ❤️️

-Animegirl7-

P.S. Ringrazio di cuore Eirynji per aver finora, commentato ogni capitolo (Ecco un vasetto di nutella per te! ( o quello che ti piace :D )

P.P.S. Ho cambiato il nome da "Robin-Chwan-ya" a "Animegirl7". Cosa ve ne pare?



 
 
 

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Capitolo 5
*** Il mio nome è.. ***


 

Capitolo Quattro- Il mio nome é..


Era passata una settimana da quando feci la conoscenza dei pirati Heart, e lo ammetto.. furono i giorni più belli della mia vita: Sachi, Penguin e tutti gli altri cercavano sempre di farmi fare un sorriso, anche se alla fine diventavano risate. Grandi risate.

Law invece, lo vidi poche volte, ma mi spiegarono che la buona parte del suo tempo lo passava nella sua sala operatoria a testare le sue idee “malsane” su delle povere cavie, oppure stava nella sua camera a studiare: Quando venni a sapere che “giocava” con i morti, numerosi brividi mi erano scesi sulla schiena…capendo ancora di più il motivo del suo soprannome.

Quel giorno ero sul ponte ad osservare il mare intorno a me: eravamo emersi qualche giorno prima e la reazione degli altri fu diciamo.... un tantino stramba.(nel senso che il povero Bepo si buttò direttamente sul ponte.. mentre gli altri tutti nel mare.. come dei bambini.)

Il vento scompigliava i miei lunghi capelli, mentre assaporavo il profumo del mare, un odore che io ritenevo magnifico e che riusciva sempre a farmi amare questa mia nuova vita che stavo vivendo.


Penguin-Shachi: -VIOLA-CHAAN! Il pranzo è prooonto!-

Sospirai e mi incamminai verso la porta che dava al corridoio: quei due rompevano le palle soprattutto quando cercavo di starmene in pace, ma poi alla fine, cosa centravano?

So cosa state pensando: pensate che abbia ripreso la memoria e quindi il mio nome sia quello con cui mi abbiano chiamato quei due: INVECE NO! Quello ero giusto il mio soprannome e si riferiva come al solito al colore dei miei occhi: si erano tutti fissati con 'sta cosa, quasi se non ci fosse stato altro di interessante.

Aprii la porta della sala da pranzo e un profumo inebriante mi prese totalmente: Dom tra i fornelli compiva sempre un sacco di miracoli.. erano proprio fortunati ad avere nella ciurma un genio come lui.

Mi sedetti a quello che era diventato il posto –quello alla sinistra di Law- e cominciai a giocherellare con la mia amata collana. Dal giorno in cui l’avevo ritrovata, non me la tolsi più: era qualcosa di estremamente importante, quasi come se fosse una parte di me, avvertendo all’interno uno strana sensazione.. quasi come se all’interno ci fosse qualche sorta di.. potere.


Matt: -AHHH! Idiota, mi hai sporcato la divisa!-

Dom: -Se ti metti sempre tra le scatole, mi spieghi come faccio a passare?- 

Owen: -Avanti, e solo una macchietta.. non ci fare un processo..-

Matt: -uff.. poi è il capitano a prendersela con me, non con voi-

“Sempre i soliti..”

Risi silenziosamente. Adorav
o quando facevano le loro piccole litigate.. sembravano più dei ragazzini, non alcuni pirati di una delle ciurme più conosciute del mondo…e con loro c’ero anche io.

Penguin: -Viola-chaan.. ecco a lei il pranzo!-

Io: -Graaazie! Mmh.. ho l’acquolina in bocca!-

Leccai le labbra e aspettai che scendessero anche quei due –Law e Bepo- e dopo aver salutato il tenero orsacchiotto, ci mettemmo tutti a pranzare, chiacchierando e sparando cazzate a più non posso -tranne Law che rimase come al solito nel suo amato silenzio-

Law: - Murasakime-ya, ti sei ricordata qualcosa?-

Io: -Niente di niente.. altrimenti te l’avrei già detto-

Law: -Capisco.. la tua memoria non ha proprio voglia di tornare, eh?-

Gli lanciai un occhiataccia: Odiavo quando cominciava a sfottermi.

Io: -Si dà il caso che io sia caduta da una scogliera e non da qualche palazzo, e poi preferisco aver perso la memoria al posto di essermi rotta delle ossa-

Law: -Sarà, ma hai comunque un bel taglio profondo sul fianco..-

Fissai la zona del mio corpo appena menzionata: I primi giorni aveva bruciato parecchio, tanto che ogni movimento mi era praticamente impossibile. Fortunatamente, grazie alle cure di Law, cominciavo già a sentirmi meglio…almeno fisicamente.

Io: -Ringrazia che almeno non mi faccia male..-

Law: -Non vengo soprannominato “Chirurgo della morte” a caso, sai?-

Io: -Infatti vieni chiamato così perché di solito ammazzi la gente, no? Avresti potuto farmi morire e usarmi come cavia per i tuoi giochetti-

Law: -Avrei potuto.. ma ti ho trovata decisamente interessante.. e sarebbe stato uno spreco lasciar morire una ragazza come te..-

Io: -Stai cercando di dirmi che sono bella o robe simili?-

Law: -Credi a quello che vuoi-

Ghignò, per poi cominciare ricominciare a mangiare con la solita indifferenza.

“ ‘Ti ho trovata decisamente interessante’.. che mi sta’ a significare sta frase prima o poi me la dovrai  spiegare..”

Poi mi venne un idea:
..Poteva essere.. che sapeva qualcosa su di me? Sul mio passato?
E se fosse stato così.. perché quel bastardo non me lo voleva dire?


Io: -Sai qualcosa.-

Si girò verso di me, con sguardo serio: Se avesse voluto mi avrebbe già trapassato.

Law: -Cosa dovrei sapere?-

Io: -Sai qualcosa su di me.. ma a causa della tua immensa stronzaggine non me lo vuoi dire..-

Law: -Cosa ci guadagnerei non dicendoti nulla?-

“E mo’ che gli dico?.. merda, sono alle strette!”

Io:  -Come se potessi sapere i tuoi pensieri da matto in quella testa che ti ritrovi..-

Law: -Da questa affermazione deduco che tu non sappia trovare una risposta alla mia domanda-

“Mi ha in pugno. Dannato chirurgo-so-tutto-io!”

Io: -E cosa te lo fa pens-

Un improvviso boato interruppe la nostra conversazione, provocando panico tra tutti i presenti.
Law si diresse, a passo veloce, verso il ponte, seguito dai ragazzi e da una me –come al solito- confusa.


Io: -Ma quelli sono..-

3 ombre giganti erano sotto il sottomarino, circondandoci, e provocando stupore tra tutti i presenti –tranne la sottoscritta che non capiva che cos’erano-

Penguin-Shachi: -RE DEL MARE!-

Le urla di Shachi e Penguin mi diedero l’idea che quei cosi fossero pericolosi. ESTREMAMENTE pericolosi.
Uno dopo l’altro apparvero.. e mio dio, “Giganteschi” era solo un eufemismo: quei cosi erano colossali!


I miei occhi si spalancarono alla vista di quei cosi, che ai miei occhietti sembravano un pò i “titani” che avevo letto precedentemente in un libro: soltanto che quei titani divoravano a sangue uomini e donne, mentre questi anche le navi e il carico all’interno.


Law: -Nate, Stuart, Roy, Matt!-

N/S/R/M: -S-sì capitano!-

Law: -Dirigetevi verso la sala comandi, spegnete i motori e gettate l’ancora! Le onde provocate dai Re del mare non devono assolutamente spingerci a largo! Inoltre restate lì finché non ve lo dirò io!-

N/S/R/M: -Agli ordini capitano!-

Law: -Shachi, Clione, Uni, occupatevi di quello a destra! Dom, Owen e Cole invece quello che si trova a poppa del sottomarino!-

Shachi: -E di quello a prua?-

Law: -Me ne occuperò io! Eseguite quello che vi ho detto!-

Con un cenno del capo, tutti puntarono lo sguardo verso la direzione in cui si trovava il re del mare, impugnando le proprie armi: Chi aveva dei pugnali, chi delle pistole, chi anche una piccola fionda.. insomma, anche se alcune lasciavano a desiderare, i loro visi dichiaravano la parola “Guerra” al mostro.

Penguin: -Viola-Chan! Non ti preoccupare, ti proteggerò io!-

Io: -Eh?.. ah..emh, grazie!

Bepo: -Signorina, non si preoccupi, qui ci sono anche io!-

Io: -Aww, che tenero! Grazie anche a te!-

Si misero davanti a me -Penguin con una lancia e Bepo in una posizione d’attacco- squadrando ogni centimetro di territorio, in cerca dell’eventuale pericolo.

Il mio sguardo però, si fisso su Law, che cominciò ad estrarre una lunga spada dal proprio fodero: avevo già notato in precedenza, che la portava con se ovunque andasse: Mi incantai a guardarlo mentre la maneggiava con assoluta maestria.. chissà quanto tempo ci aveva messo per imparare ad usarla.


Law: -Room-

La voce di Law mi fece tornare con i pensieri per terra.

“..Cos’è quel coso blu che gli sta spuntando dalla mano?”

Lasciai perdere la spada e mi concentrai sulle sue mani: All’improvviso un cerchio blu cominciò a spuntare dalla sua mano destra, per poi allargarsi sopra le nostre teste e su quella del Re del mare: Inglobò quasi tutto il sottomarino.

Law: -Amputate-

Con un solo movimento di spada, quel dannato mostro si divise a metà. ESATTAMENTE a metà…ma stranamente non usciva ne sangue ne niente dal corpo del mostro.. anzi, le due parti fluttuavano in aria.

“Quindi questo è il potere del suo frutto del mare.. Pazzesco.”

Anche gli altri se la stavano cavando egregiamente: quei poveri Re del mare avevano trovato pane per i propri denti. Mi facevano quasi pena.

In poco tempo quei mostri furono battuti.. esseri di quella stazza sconfitti da piccole prede. Prede però con una forza smisurata… alimentata dal voler viaggiare e conoscere nuove isole, e col desiderio di poter ognuno, raggiungere i propri sogni.

Si rituffarono poco dopo in acqua, scappando il più velocemente da noi, che esultavamo come matti –tranne Law che però, mostrava un ghigno vittorioso-.


Io: -WOW! Ragazzi, voi mica siete umani! Siete fortissimi!-

Cole: -EHEH..NON BISOGNA SOTTOVALUTARE I PIRATI HEART!-

Uni: -GIUSTO! ABBIAMO ANCHE UN CAPITANO FORTISSIMO!-

Io: -Su quello non ne dubito.. dovreste ins- -

Non riuscii a finire la frase che un altro boato mi colse di sorpresa. Un'altra di quelle bestie era emersa, ancora più grande e ancora più minacciosa. E chi fissava? ME.

Penguin: - VIOLA-CHAN! E PERICOLOSO!-

Matt: -ALLONTANATI! QUEL COSO
È  FUORI CONTROLLO!-

Le mie gambe non riuscivano a muoversi: erano così paralizzate dalla paura, che sembrava che avessero messo le radici per non farmi muovere. le mie sensazioni erano così forti che non riesco nemmeno a spiegarle. Non ero mai stata così. Mai.
Come faccio a dirlo? Semplice, è la “me” dentro a farmelo capire: anche se non ricordandomelo, sapevo che una cosa così non mi era mai successa… forse.
Il mostro portò di colpo le sue enormi fauci sul mio corpo pietrificato, e l’unica azione che mi fu permessa fu quella di portarmi le braccia sopra il mio viso, per non guardare l’orribile fine che stavo per avere.


“..é finita?”
 

Inizio Flashback:
 
 
Io: Sorellina! muoviamoci o ci prenderanno!

??: Tsk, non ci voleva.. proprio ora che abbiamo ripreso la nostra libertà!

Io: Dammi la mano!

??: Ti pare il momento di queste cose? Presto, nascondiamoci in quei cespugli!
 
??: ..Dove sono finite quelle puttanelle?

??: Sono riuscite a scappare! Dannazione, ed ora cosa diremo al capo?

??: Grr.. dannate mocciose, LA PAGHERETE CARA!

La voce di quel tipo rimbombò nella mia mente, facendomi inevitabilmente tremare.

Io: Sorellina..

Le lacrime cominciarono a rigarmi il volto.. mentre dolorose fitte mi pervadevano il petto.

Io: Perché.. fanno così? C-cosa gli abbiamo fatto?

La bambina vicino a me si girò, mentre cercava falsamente di non piangere.

??: ..Ascoltami bene.. questa cosa continuerà, e noi dobbiamo essere pronte; Ci vogliono morte, essendo per loro la causa di un crimine che non abbiamo mai commesso.

..Un crimine.. questa parola rimbombava nella mia testa.

??: Abbiamo due possibilità: Morire o scappare.. e sai benissimo cosa abbiamo scelto noi: Scappare.Scappare da un mondo in cui l’ignoranza è all’ordine del giorno, dove la gente pensa solamente a sfruttare gli altri per i propri fini, e noi che ci siamo ribellate abbiamo firmato la nostra condanna.

La nostra condanna a morte..

??: Ma io sono felice di aver fatto così, di essermi rivoltata contro quei vermi che non ci meritano

Alzai lo sguardo, e con stupore, la bambina aveva un sorriso fiero sul suo volto.

??: Ascoltami bene mondo che ci vuoi morte.. credi davvero che noi staremo ad ascoltarti? Se pensi che noi ti daremo retta, beh, ti sbagli! Noi VIVREMO! Ecco cosa faremo.. Vivremo per vendicarci per quello che ci hai fatto.. e quando saremo pronte, tremerai di fronte a noi, capito?

Io: Sì! Tieniti pronto alla tua fine!

Piangendo e ridendo, ci abbracciamo, stringendoci come non mai, dopo aver dichiarato guerra a quel mondo che ci aveva odiato e fatto del male… promettendoci di fargliela pagare.. a costo di morire.
 
 
Fine Flashback:
 
 
“..Non deve finire così.. l’ho promesso.. a me stessa.. e a lei.”

Aprii di scatto l’occhio sinistro, rivolgendo lo sguardo verso il re del mare, che era poco distante dal mio viso

Il mostro si fermò, fissandomi. Per un momento, sembrava quasi che non riuscisse a muoversi.

..Era.. spaventato?


Io: -..Vattene-

Restò fermo, mentre i suoi occhi esprimevano tutto.. tranne la voglia di mangiarmi.

Io: -Mi hai sentito?.. ti ho detto di andartene.. e non osare comparire di nuovo qui.. ne tu, ne i tuoi compagni.-

Continuava a fissarmi.. ma tanto ero sicura che mi aveva capito.
Cominciò ad allontanarsi, lentamente e non togliendo gli occhi di dosso non solo da me, ma dall’intero sottomarino.. quasi come se volesse ricordarselo. Infine si tuffò in acqua, scomparendo dalla mia e dalla vista degli altri.


E poi.. silenzio. Silenzio di tomba.
Silenzio stroncato da un corpo caduto a terra.
Il mio.

 
 
o°o°o


Uni: -Viola-chan! Viola-chan, stai bene?-

Le voci dei ragazzi mi svegliarono dal piccolo svenimento che mi aveva precedentemente preso.

Mi misi a sedere, massaggiandomi con le dita le tempie.


Io: -Umh..che cosa mi è successo?-

Owen: -Sei caduta di botto al suolo! Ci stavamo preoccupando un sacco!-

Io: -Ah..beh.. scusatemi se vi ho fatto allarmare-

Uni allungò la mano e mi aiutò ad alzarmi, mentre io cercai di ricordare un po’ che cosa mi era accaduto

Sachi: -Emh..Viola-chan?-

Mi guardavano tutti, quasi come se fossi un Alieno o chissà che..

Io: -P-perché mi guardate così?-

Matt: -Ci puoi spiegare.. come hai fatto?-

Io: -Cosa?-

Cole: -Come hai fatto a far fuggire il Re del mare.. in quel modo?-

Io: -Come l’avrei fatto fuggire?-

Penguin: -Hai aperto solo un occhio e poi gli hai detto di andarsene.. e lui eseguito i tuoi ordini..-

“..Cosa avrei fatto?!”

Io: -..State scherzando vero?-

Le loro facce stavano tutt’altro che scherzando.

Io: -R-ragazzi.. io.. non so come ho fatto.. mi è venuto d’istinto, tutto qui-

A causa dell’imbarazzo, strinsi ancora di più la collana e abbassai lo sguardo.

Ciurma: -..MA TU SEI GRANDE!-

Mi girai di scatto verso di loro, con un occhiata che più sbalordita di così non si poteva avere.

Nate: -Cioè, quando mai abbiamo incontrato una ragazza che sappia fare ‘ste cose..-

Cole: -Giusto! È la prima volta che incontriamo una persona così!-

Stuart: -Vi immaginate cosa farebbe a quei idioti della Marina? Li batterebbe tutti!-

Clione: -Gli farebbe un culo così in meno di due minuti!-

Parlavano tra loro, sparlando su questo mio “potere” appena scoperto: sembravano così felici di aver potuto conoscere qualcuno in grado di fare una cosa del genere.. ed io mi sentivo felice: felice che c’era qualcuno che, finalmente, non mi considerava un mostro.

..Un mostro? E questa cosa da dove usciva fuori?


“..Aspetta, non vorrai dirmi che..”

Roy: -Stai bene Viola-chan?-

Io: -Eh? Ah..sì, tranquilli sto bene!-

Nate: -Perché non torniamo a mangiare?-

Io: -Buona idea! Il mio stomaco brontola!-

Uno dopo l’altro ci dirigemmo di nuovo alla sala da pranzo, riprendendo a chiacchierare tra di noi –Law se ne era andato pochi minuti dopo- come se non fosse successo nulla.

Clione: -Ahh..questa giornata me la ricorderò per sempre!-

Penguin: -Sono d’accordo! Come potremo dimenticarci quello che ha fatto la nostra cara..-

Io: -Asya-

Quelle parole mi erano uscite indipendenti dalle mie labbra: non era stato il mio cervello ad ordinare alla mia bocca di parlare: questo significava solo una cosa..

Matt: -Che?-

Io: -Il mio nome.. è Asya-

Rimasero a bocca aperta, e l’avrei fatto anche io se non mi fossi trattenuta: quel nome mi era venuto in mente così, a caso, senza nemmeno pensarci.

Penguin-Shachi: -…LA NOSTRA CARA ASYA-CHAN!-

Uni: -Che nome bellissimo! È proprio adatto a un fiore come lei!-

Owen: -La nostra Dea.. ASYA-CHAN! -

Cominciarono a farmi complimenti sul mio nome, accompagnati da fischi, urla e le solite facce da ebeti: pure per un’idiozia del genere si misero a fare così.

“Chi li capisce è bravo..”

Bepo: -Emh..signorina?-

Io: -Sì Bepo?-

Bepo: -V-volevo farle gli auguri per essersi finalmente ricordata il suo nome-

Io: -Che tesoro! Grazie!-

Un timido sorriso spuntò sul suo muso: era dolcissimo quando faceva così.

Io: -Ah, Bepo..-

Bepo: -Cosa c’è, signorina?-

Io: -Avanti, smettila di chiamarmi “signorina”, mi metti in imbarazzo! Chiamami semplicemente Asya, ok?-

Bepo: -V-va bene, A-asya-

Gli accarezzai un pochino il pelo per poi allontanarmi, andando verso la mia stanza: avevo bisogno assolutamente di riposarmi.

Law: -..Finalmente ti sei ricordata il tuo nome..-

Io: -AAAH!-

Un urlo soffocato si fece strada nelle mie corde vocali, prima di potermi accorgere che c’era un Law posizionato sulla porta che dava alla mia camera.

Io: -MA SEI RINCOGLIONITO O COSA?-

Law: -Non c’è il bisogno di urlare..-

Io: -AH? NON C’È IL BISOGNO DI URLARE? MI STAVI FACENDO PRENDERE UN INFARTO!-

Law: -Smettila di fare tutto questo chiasso..-

“Basta, lo faccio fuori”

Feci un respiro profondo: Con lui ci voleva pazienza: MOLTA pazienza.

Io: -Posso sapere, di grazia, cosa ci fai appoggiato alla mia camera?-

Law: -Precisando che questa è una delle MIE camere visto che siamo nel MIO sottomarino.. comunque, come hai detto tu mi sono semplicemente appoggiato alla porta, quindi non ti fare idee che ti stessi aspettando o robe simili-

“Infatti la gente si *appolla alle porte così, a casaccio.. ma a chi la vuoi dare a bere, demente!”

Io: -Ed hai intenzione di restarci tutto il pomeriggio?-

Ghignando si spostò, lasciandomi così la possibilità di poter entrare.

Law: -Comunque, mi sorprende che tu riesca ad utilizzare l’Haki del Re Conquistatore: è piuttosto raro.-

Io: -L'Haki di che?-

Law: -Non ricordi nemmeno cos’è l’Haki?-

Io: -No.. per niente-

Law: -..La tua mente fa decisamente pena, Asya-ya..-

Io: -Oh senti, non mi scocciare.. Almeno mi ricordo come mi chiamo..-

Law: -Come se fosse importante..-

Gli scoccai un occhiata acida: Ma che razza di discorsi sono? È meglio ricordarsi la propria vita che il nome?

Law: -Ovviamente sono ironico… Che ti succede, Murasakime-ya? Sembri sul punto di scoppiare-

Ghignò nuovamente, e questa volta divertito, mentre io volevo che apparisse qualcosa con cui poterlo colpire per farlo morire.

Io: -IO..IO..ARGH, MALEDIZIONE, TI FACCIO FUORI!-

Law: -Pensa a ricordarti il tuo passato, invece che a queste futili idiozie..-

Sparì all’angolo del corridoio, lasciandomi rossa in viso e con un preoccupante istinto omicida che continuava a crescermi nel petto.

“Basta, io questo qua l’avveleno.. non lo sopporto più..-

Sbuffai ed entrai nella mia stanza: Avevo numerose cose da fare.. o meglio da trovare.

 
_____________________________________________________________________



\Angolino dell'autrice/
 

*Si risveglia sotto un cumulo di macerie.. o meglio libri, lampade, disegni, manga e peluche..* ..Mmh? Dove sono? *Si guarda attorno, stupita del casino*..Ah giusto..

PORCA MISERIA, SCUSATEMI!
Si lo so.. non riesco a mantenere le promesse di far uscire i capitoli in una settimana.. ma qui c'é il carnevale.. e quando inizia il carnevale BEH..c'é un casino:
Si lo so.. il carnevale non inizia la settimana scorsa, ma dove abito io - o meglio, vicino a dove abito io- inizia tutto la settimana prima, ed io, facendo parte di un'attività che chiede molto tempo, mi ritrovo a partecipare alle robe Pre-Carnevale.

Non ho intenzione di far uscire il capitolo nelle date dette fatto però una merda. Questo MAI e POI MAI.

Comunque..che ne pensate? oggi capitolo un pò lunghetto (11 Pagine di Word.. manco per scuola faccio robe così <-<) dove però, si dà finalmente un nome alla nostra protagonista!
Spero vi piaccia il nome che le ho dato. Inizialmente non ero sicura ma poi ringrazio la mia amica - a cui darò il nome di EL.. -perché sì..non fate domande- EL che mi ha convinto ancora di più a dare alla protagonista il nome "Asya".


Spero vivamente che vi piaccia, e mi raccomando: Se trovate errori, frasi un pò incomprensibili, non esitate a dirmelo, chiaro?

Ci vediamo al prossimo Capitolo.. statemi bene, Min'na ^^ !


-Animegirl7-

P.S  Il capitolo uscirà Venerdì 17 Marzo, verso le 17:00
 
 

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Capitolo 6
*** Tra Haki e Compere. ***


 
                                                                                                                                                     Image and video hosting by TinyPic
 

                                                                                                                                                                                                                                                                                       
 


“Mi stai dicendo che io riesco a fare.. una roba del genere?!”


Stupita come non mai, sfogliai le pagine del libro che stavo leggendo.

E, da come si può facilmente intuire, l’argomento riguardava principalmente il “potere” usato da me nella battaglia contro i Re del Mare: L’Haki del Re Conquistatore.


Questa voglia di “conoscenza” nei confronti di quest’ultimo era uscita fuori grazie all’ultima conversazione con Law, il quale pareva saperne molto.

Avrei potuto chiedere direttamente a lui, ma -per mia fortuna- Bepo, nella sua camera aveva una libreria con numerosi libri, e tra questi c’erano alcuni riguardanti l’Haki: Passai le ore a capirne i contenuti e a comprendere cos’era veramente questo famigerato potere.

Era una forza misteriosa che si trovava –anche se in stato dormiente- in ognuno di noi, e che poteva essere risvegliata tramite allenamento o shock estremamente forte.

Esistono 3 tipi di Haki:

Quella dell’osservazione che permetteva di sentire la presenza di altre persone e la capacità di “prevedere” le mosse dell’avversario.

Poi quella dell’armatura che permetteva di aumentare la forza fisica attraverso una sottospecie di armatura che era in grado anche di attaccare i frutti del mare di tipo “Rogia” considerati intangibili.

Infine quella che dopotutto mi importava di più:

L’Haki del Re Conquistatore.

Era la più rara tra le tre, ed anche la più difficile da controllare, soprattutto perché era l’unica che non si poteva imparare. Permetteva di poter intimidire o far perdere coscienza alle persone intorno, e solo chi possedeva un controllo pieno poteva causare persino dei danni all’ambiente circostante.

..Non so per quanto tempo rimasi a bocca aperta.


Matt: Terra in vista!

Le urla di Matt riuscirono fortunatamente a farmi uscire dal mio stato di shock.

“Eheh..credo che i miei momenti di studio siano finiti”

Sorrisi e chiusi il libro e mi stesi sul tappeto del pavimento, guardando con interesse il soffitto.

“Certo che è strano.. una persona come me dotata di un potere del genere.. ed io che pensavo fosse solo una cazzata.. com’è buffa la vita”

I miei pensieri furono interrotti da qualcuno che stava bussando alla porta. Mi alzai ed andai ad aprire, ritrovandomi davanti Bepo.

Bepo: Buongiorno Asya, volevo avvisarla che tra una ventina di minuti scendiamo a terra.

Io: Va bene.. arrivo subito!

Sorrisi e chiusi la porta, dirigendomi verso l’armadio. Presi una T-shirt nera –con il “simbolo” o meglio il Jolly Roger di Law in giallo- e dei Jeans del medesimo colore; Infine, lasciai che i capelli -precedentemente raccolti in una coda- potessero essere liberi dall’elastico. Presi uno zainetto e ci infilai un paio di libri, una bottiglietta d’acqua e un borsellino con qualche Berry dentro.

“Chissà se riuscirò a ricordarmi qualcosa.”

Mentre mi dirigevo sul ponte, mi chiesi se l’isola dove eravamo attraccati avrebbe potuto far scaturire in me qualche ricordo riguardo al mio passato.

Il tempo era magnifico: Il sole era già in alto nel cielo, e i suoi raggi riscaldavano qualsiasi cosa. I ragazzi erano già sul ponte, indossando anche con questo caldo le loro tute.. o meglio uniformi.


Shachi: 'Giorno Asya-chan! Cavolo, sei uno schianto!

Io: Ti ringrazio.. piuttosto, quando scendiamo?

Uni: Lo stavamo per fare. Scendi con noi?

Io: Perché no?

Entrambi esultarono felici, mentre io ridacchiai.

“Sono proprio dei matti.. piuttosto..”

Io: Law?

Penguin: Tra un po’ verrà anche lui.. ha detto che aveva del lavoro da fare

“Il suo lavoro consiste principalmente a fare il demente con i morti o a studiare come un matto.. opto per la seconda.”

Poi, le mie labbra parlarono da sole.

Io: Voi cominciate ad andare, che io vi raggiungo dopo

Nate: Eh?.. Perchè?

“Brava l’idiota.. ed ora cosa m’invento?”

Io: D-devo finire una cosa importante.. anzi importantissima.. vitale oserei dire... e-eheheh

Usai una risatina che mi fece innervosire ulteriormente mentre i ragazzi mi guardarono con una certa curiosità. Il desiderio di morire in quel momento si stava amplificando ancora di più.

Stuart: Come vuoi, Asia-chan. Ci vediamo in giro allora.

Uno dopo l’altro scesero a terra, mentre io cercai di calmarmi un pochino, visto che mentre parlavo avevo perso minimo due o tre battiti cardiaci.

“Ma chi me la fa fare..“

Sospirai e mi avviai verso il corridoio, dirigendomi verso una porta, dove mi appostai.

“Allora Asya.. calmati: devi solamente entrare in quella porta e parlare, solo questo, e spera anche che quel demente non ti faccia niente, perché sai, tu sei solo una povera sfigata che ha appena scoperto di poter far intimorire gli esseri, mentre lui può fare a pezzi un corpo e farlo volteggiare a proprio piacimento.”

La mia mano tremante si avvicino alla maniglia, mentre l’altra bussò. Prima piano e poi un po’ più forte.

“Manco risponde.. quanto è odioso.”

Inconsciamente aprii la porta ed entrai.

Era una stanza luminosa, più grande della mia. Nel muro a sinistra adiacente alla porta si trovava una scrivania, nera e abbastanza ampia, con sopra una pila di libri –quasi tutti di anatomia-; Alla mia destra si trovava una libreria carica di ulteriori libri e verso il muro di fronte ad essa un armadio a tre ante.

Poi.. qualcosa attirò la mia attenzione.

Una gigantesca lastra di vetro copriva la parete in fondo a destra, parete che, rispetto alle altre quadrate, risultava più ad una piccola U arrotondata. Riuscivo a scorgere il paesaggio dell’sola, e lasciatemelo dire.. era magnifico.


“Chissà com’è sono gli abissi dell’oceano.. beato lui che può vederlo ogni volta che s’immergono..”

Mi avvicinai ancora di più a quello spettacolo, e la voglia di toccare il vetro era immensa. Sembrava tutto così.. così..


Law: Che ci fai qui?

Io: AHHHHH

Mi girai e trovai un Law intento a scrutare ogni mio movimento, proprio come un predatore verso la propria preda.

Law: Ti piace proprio urlare mentre ti rivolgo la parola, eh?

Io: E a te piace tanto entrare come un fantasma, senza dire niente, facendomi prendere un infarto eh?

Si avvicinò, non togliendomi gli occhi di dosso. Alla fine eravamo distanti pochi centimetri l’uno dall’altro.

Law: Prima di tutto io sono il capitano, pertanto posso entrare ed uscire in una stanza senza chiedere il permesso a qualcuno, seconda cosa è la mia stanza.

Io: Quello che fosse la tua stanza si capiva benissimo, ma l’unica cosa che non riesco a comprendere è il motivo demenziale per cui tu debba spaventare a morte qualsiasi essere vivente che ti capita a tiro.

Un ghigno abbastanza conosciuto apparve sulla sua faccia.

Law: L’unica che si spaventa in questo modo sei tu.. quindi l’unica demente alla fine saresti tu stessa.

“Il suo ragionamento non fa una piega. Dannato so-tutto-io!-

Io: Mmh.. touchè. Comunque credo finalmente di poter sloggiare.

Avanzai verso la porta, o meglio cercai, ma Law si mosse con velocità e si parò di fronte a me, impedendomi di muovermi o fare qualsiasi tipo di movimento.

Io: Che diavolo vuoi adesso?

Law: Penso che tu debba spiegarmi il motivo della tua visita qui

Io: Volevo semplicemente aspettarti, in modo da poter scendere insieme.

Law: Ed il motivo di cotanta gentilezza?

Io: Era abbastanza triste lasciarti solo soletto scendere a terra.

Law: Oh? Dovrei sentirmi gaio per seguente pensiero?

Cercai di trattenermi dal picchiarlo, dovendo quindi affondare le unghie dentro i palmi delle mani.

Io: Hai finito o devo restare qui per sempre?

Il precedente ghigno si allargò di qualche millimetro, per poi lasciarmi finalmente lo spazio necessario per farmi passare.

Io: E comunque.. Gaio o no, l’unico psicopatico e demente allo stesso tempo sarai sempre tu..

Fu il mio turno di ghignare, ricevendo come risposta un’occhiataccia da parte sua. Per evitare che mi facesse a pezzi come quei poveri Re del mare, corsi il più velocemente possibile verso l’uscita, sperando di non trovarmi nel suo raggio d’azione.

Non so per quanto corsi, desideravo solamente allontanarmi dalla vendetta di quel psicopatico, e senza accorgermene mi ritrovai in un piccolo bosco.


“Brava Asya, hai corso così tanto fino a perderti.”

Fortunatamente, notai un vecchio cartello su un' albero.

“Umh.. Per raggiungere la città devo andare a sinistra.”

Mi voltai verso la direzione appena pensata, e mi diressi verso il centro dell’isola.

Ero veramente impaziente di poterla esplorare.. da cima a fondo.


o°o°o


Raggiunta la città –Nonché unica dell’isola- mi ritrovai ad ammirarla da ogni angolo.

Numerose case dai toni dell’arancio e del rosso fiorivano da ogni parte, mentre un sacco di gente era attirata dai profumi e sapori che provenivano dalle numerose bancarelle piene di ogni squisitezza. I negozi erano tanti e carichi di persone, mentre dalle numerose locande provenivano odori deliziosi.

Mi trattenni dal desiderio di sbavare e cominciai a dirigermi in alcuni negozi.

Il primo che visitai fu quello d’abbigliamento: Mi era decisamente stufata di dover indossare sempre felpe con disegnato sopra il Jolly Roger di quel demente. Sembrava quasi che fossi di sua proprietà.

Comprai quindi quattro T-shirt, due top, tre pantaloncini e un paio di jeans –di cui uno con strappi alle cosce e ai ginocchi-. Presi anche un paio di scarpe e alcuni fuseaux neri.

Avevo solamente bisogno di vestiti comodi e belli allo stesso tempo.

Passai all’intimo, quindi mi diressi in un altro negozio, dove presi ben quattro reggiseni abbinati al resto dei vestiti. Stessa cosa feci per le mutande; Inoltre, per far “compensare” i bisogni della mia inutile vita, presi delle calze morbidissime -Nere- e antiscivolo.

..Al diavolo le ciabatte!

Pagai e –con un po’ di fatica vista le numerose buste- decisi di dirigermi verso il piccolo parco per riposarmi. Non prima però di aver comprato una borsa bianca con due strisce nere ai lati.

Il parco era magnifico: Una piccola fontana adornava quel piccolo luogo immerso nel verde, dove la gente si sedeva in una panchina o sul prato per parlare o ascoltare “le voci” della natura.

Respirai a pieni polmoni e mi avviai verso un albero. Magnifici fiori adornavano i lunghi rami, e numerosi uccellini cinguettavano festosi su di essi. Amavo il loro canto, mi tranquillizzava.

Poco prima di sedermi, sentii delle urla di bambini sulla strada, seguito poi da un leggero tonfo. Mi girai e notai un libro a terra.


“Probabilmente è caduto a loro”

Lo andai a prendere e tolsi la polvere con la mano per poi salire sull’albero precedentemente adocchiato, sistemandomi su un ramo abbastanza grande e comodo.

“ -Il Trionfo della Dea dei Mari-.. sembra interessante.”


Aprii il libro e cominciai a leggerne il contenuto. Narrava di una ragazza, proveniente da un altro mondo, che si ritrovò a dover viaggiare insieme ad un branco di scalmanati per poter tornare nel suo luogo d’origine, ma durante questo viaggio dovrà, a poco a poco, mettere la parola fine al suo burrascoso passato.

Lo lessi da cima a fondo, senza nemmeno lasciare un frase. Mi aveva affascinato e incuriosito, era qualcosa di magnifico e brillante, che mi ricordava tanto la mia situazione di adesso.


“Rispetto a lei, io non vengo da un altro mondo.. poi non ho un passato come il suo. Anzi, non me lo ricordo proprio.”

Sospirai e guardai verso l’alto, verso i rami più alti. Mi premeva il fatto che non ricordassi niente, che nulla riuscisse a farmi venire in mente la più stupida delle cose.

Intanto, una piccola farfalla si posò sulla mia mano. Le sue ali erano tinte di bianco, come i più belli fiocchi di neve durante una giornata d’inverno. Ammaliata dalla sua bellezza, la portai a poca distanza dal mio viso, tenendola con l’indice. Muoveva a poco a poco le ali, quasi come se volesse continuare quell’interminabile viaggio che l’aveva portata a sostarsi sulle mie mani.


“Eheh.. non vedi proprio l’ora di tornare a volare, eh?”

Mi sporsi un pochino, lasciandola prendere dolcemente il volo. L’osservai librarsi in cielo ed andare lontano, cosa che mi fece sorridere.

“Come vorrei librarmi nel cielo come loro..”

Chiusi gli occhi e mi rimisi nella posizione di prima. Mancava poco e sarei caduta tra le braccia di Morfeo.

Shachi: Avanti, dammene un pò!

Penguin: -Te lo scordi.. questo è per Asya-chan! Tu puoi direttamente portare il tuo culo a quella bancarella e li prendi quello che vuoi!

Shachi: Ma Asya-chan non è qui.. quindi potresti darmelo, no? Altrimenti si scioglierà..

Penguin: Ti sbagli.. l’ho vista entrare nel parco un oretta fa e sono sicuro che non sia più uscita da qui, quindi probabilmente sarà su qualche panchina o sotto qualche albero.

Risi nel sentirli litigare.

Io: Shachi, Penguin! Sono qui!-

Shachi: ..Hai sentito?

Penguin: Quella era la sua voce! Asya-chan, dove sei?

Io: Sopra di voi.

Alzarono lo sguardo e spalancarono leggermente la bocca. Rimasero a fissarmi anche quando scesi con un salto dall’albero.

Penguin: Che stavi facendo lassù?

Io: Niente, leggevo.. a proposito, cos’hai in mano?

Penguin: Pensavo che volessi fare uno spuntino e quindi ti ho preso un gelato. Spero che ti vadano bene i gusti delle palline.

Mi porse il gelato ed cominciai subito a gustarmelo.

Io: Mmmh.. pistacchio e nocciola.. squisito!

Penguin: Sapevo che ti sarebbe piaciuto! Non per niente quest’isola produce uno dei gelati più buoni dell’intera Rotta Maggiore!

Io: Rotta Maggiore?

Shachi: Sì, e percorrendo questa strada arriveremo all’Arcipelago Sabaody!

Io: ..Arcipelago Sabaody?

Quel nome fece scattare una molla dentro la mia mente. Chiusi gli occhi, facendo affievolire i ricordi dentro la mia testa.


 
Inizio Flashback:

 
Io: Allora, per dove siamo diretti?

??: La nostra prossima meta sarebbe l’isola degli uomini pesce!

Io: Per andare nel nuovo mondo?

??: Esattamente! Non vedo l’ora!

??: Prima però, ci dirigeremo verso l’Arcipelago Sabaody, così potremo trovare qualcuno in grado di rivestire la nostra nave. E poi andremo dritti dritti nell’isola degli uomini pesce!

Io: ..Da lì le nostre strade si divideranno quindi..

??: Questo lo dici tu!

Io: Eh?

??: Tu verrai con noi nel Nuovo Mondo!

 
Fine Flashback:

 
Penguin:..ya..Asya-chan, stai bene?

Riaprii gli occhi, ritrovando i loro puntati sul mio viso. Erano leggermente preoccupati.

Io: Uh? Oh, si.. perdonatemi.. che stavate dicendo?

Shachi: Ti sei ricordata qualcosa?

Io: Niente d’importante.. piuttosto, a che ora dovremmo tornare nel sottomarino?

Shachi: Mmh.. a che ora dovevamo tornare, Pen?

Penguin: Il capitano aveva detto che verso le cinque ripartivamo.

Rivolsi il mio sguardo verso la torre dell’orologio che fronteggiava sul cielo azzurro. Era molto alta e si poteva chiaramente vedere anche dal parco.

Io: Sono le 16:50..forse è meglio avviarci.

Presi le buste -tra cui anche il libro che misi in quella che conteneva i vestiti- e cominciammo ad avviarci. Le strade erano affollate, quasi come se le giornate non finissero mai.

Comandante: EHI! Guarda dove vai, ragazzina!

Mi ero così imbambolata nel vedere la gente che mi scontrai contro qualcuno. Un tipo di due metri, tutto muscoli e con alcuni soldati dietro. Si capiva benissimo che era un pezzo grosso della Marina.

Io: Oh! Emh.. mi scusi tanto, non volevo.

“Idiota di un Asya! Ma perché non guardi dove cammini?”

L’omone cominciò a squadrarmi da capo a piedi, cosa che mi fece sentire profondamente in imbarazzo.

Comandante: N-no.. mi scusi lei, signorina Asya! Mi scusi per averla urlata contro.

Alzai lo sguardo e notai che l’omone stava morendo di paura, stessa cosa i soldati. Penguin e Shachi, invece, mi guardavano con punto interrogativo. Diedi un occhiata prima a loro e poi al tipo.

Penguin: Pss..Asya-chan? Andiamocene da qui!

Annuì e rivolsi nuovamente lo sguardo al tipo.

Io: Adesso emh.. devo andare.. la saluto eh

Con un sorrisino cominciai ad allontanarmi, seguita da quei due che cercavano di non farsi riconoscere.

Soldato: Comandante! Quei due tipi fanno parte dei Pirati Heart, la ciurma della supernova Trafalgar Law!

Comandante: Che cosa?! Uomini presto, catturateli!

“Ti pareva che li vedeva.. Dannazione a voi Marine!”

Shachi: Asya-chan.. Gambe in spalla!

Come dei pazzi, cominciammo a correre, rovesciando i numerosi banconi pieni di frutta e verdura. Stessa cosa facevano i Marine, nel tentativo di prenderci.

Io: Sachi, Pen! Si può sapere perché vi siete messi anche qui la divisa?! Vi ricordo che il vostro magnifico Jolly Roger è stampato in un punto che si può facilmente vedere!

Penguin: E’ il capitano che vuole che l’indossiamo! Altrimenti col cavolo che con ‘sto caldo me la mettevo!

Io: Mentre quel demente ste ne 'sta con le sue felpine leggere.. la prossima volta gli farò un bel discorsetto!

Dopo una buona ventina di minuti, riuscimmo finalmente a defilarci dai loro, nascondendoci in un vicoletto e, scivolando silenziosamente tra la folla, ritornammo al sottomarino.

Penguin: *Uff* Finalmente.. non ci seguono più..

Shachi: Sarò dimagrito minimo 10 chili dopo ’sta corsa..

Io: Ma..*uff*.. fate sempre così?

Penguin: Quasi.. ecco perché non scendiamo molto a terra.

Io: Ah..capito.

Shachi: Asya-chan?

Io: Dimmi.

Shachi: Quel tizio stava morendo di paura dopo averti ti ha visto.. l’hai già incontrato da qualche parte?

Io: Non me lo ricordo.

In effetti, la reazione dell’omone mi aveva sorpreso. Una persona cazzuta come quella, intimorita da una mocciosa come me?

Io: Io vado a riposarmi.. è stata una giornata decisamente stressante.

Penguin-Shachi: Buon riposo, Asya-chan

Li salutai sorridendo e me ne andai in camera, dove la prima cosa che feci fu buttarmi a peso morto nel letto, lasciando le buste a terra.

“Ma come fanno a fare una vita del genere scappando? Al posto mio, una persona normale sarebbe già morta..”

Affondai ancora di più il viso sul cuscino, e inconsciamente spuntò sul mio viso un sorriso.

“Devo ammettere però che.. è stato davvero divertente.”

 
o°o°o


??: Quindi.. si è unita a loro?

Capitano : Sì, era in loro compagnia. Sembrava che si conoscessero già da tempo

??: Ho capito. La ringrazio, Capitano.

Il capitano si congedò, mentre l’uomo si girò, rivolgendo il suo sguardo verso la finestra.

??:..Cosa diavolo hai intenzione di fare, Asya?

 
 
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\Angolino dell'autrice/
 


E dopo 3 settimane che non pubblico,eccomi qui con un nuovo capitolo!

Fortunatamente in queste settimane sono riuscita a fare il capitolo più cominciarne un altro.

Sono già a metà, tranquilli ^^ !

Spero vivamente che vi piaccia e mi raccomando: Se trovate errori o frasi incomprensibili, non esitate a dirmelo!

Ci vediamo al prossimo capitolo.. Statemi bene, Min'na!

-Animegirl7-

P.S Perdonatemi se il capitolo non è uscito alle 17:00 ma, visto che volevo aggiungere una piccola cosa (Ringrazio la cara Eirynij per avermi risposto) ci ho messo leggermente -anzi..MOLTO- più tempo del previsto. (La solita Baka..)

P.P.S ..Che ve ne pare della "Grafica"? Bella no? :D

 
 

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Capitolo 7
*** Piccola Battaglia, Grandi Scoperte ***


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(Una settimana dopo.)

Asya: Pen, Io non ci vado.

Io: Ma devi solamente portargli questa scatola!..

Asya: Ho detto di no.

Shachi: Devi solamente entrare nella sua stanza e posarla sulla sua scrivania: Tutto qui.

Asya: Ma sei fuori?! Quello mi ammazza!

Matt: E perché dovrebbe farlo?

Asya: Perché l’ultima volta gli ho dato del demente e psicopatico. E ti assicuro che non mi sono pentita di averglielo detto.


Uni: E con ciò? Non credo che si possa offendere per una cosa del genere.. o almeno credo.

Asya: Con questa risposta hai alimentato ancora di più la mia voglia di non andarci.

Io: Ti preghiamo in ginocchio.. per favore.


Era da circa un quarto d’ora che stavamo supplicando Asya di andare dal capitano per consegnarli un contenitore stra-carico di fogli -o meglio dire mappe-.

Asya: Ma perché, dico io, non volete andarci? Siete VOI i suoi subordinati, cribbio, mica io!

Nate: Ma noi abbiamo già un casino di compiti da eseguire! E se non li svolgiamo..

Asya: Che cosa vi succederebbe?

Numerosi brividi percorsero la mia schiena al pensiero di quello che ci sarebbe potuto accadere.

Io: Non vogliamo diventare cavie o essere fatti a pezzi e attaccati al muro!

Asya: AH..QUINDI VOLETE CHE LO DIVENTA IO, EH?!

Owen: NONONONONO! NON INTENDIAMO MICA QUESTO..

Shachi: Noi, ecco.. abbiamo troppe cose da fare.

Io: Esattamente! Quindi Asya-chan…

Ci fissò un attimo prima di sospirare.

Asya: Uff..e va bene.. che sia però la prima ed ultima volta, chiaro?

Roy: GRAZIE ASYA-CHAN!

Clione: AHH..COSA FAREMO SENZA LA NOSTRA DEA!

Cole: ECCO PERCHE SEI LA DONNA CHE AMIAMO PIU IN QUESTO MONDO!

Asya: ..Sappiate che mi dovete un favore..eheheh..

La sua risata, accompagnata da un sorrisetto poco rassicurante mi fece deglutire a vuoto.

Io: A-asya-chan?

Asya: Cosa c’è adesso..

Io. Sembri.. sembri il capitano quando ha in mente le nostre punizioni.

Spalancò gli occhi per poi boccheggiare incredula.

Asya: IO?! COME QUEL DEMENTE?! NON OSARE PARAGONARMI A LUI, PERFAVORE!

Nel vederla sclerare come una matta cominciai a ridere, seguito poi dagli altri.

Io: Avanti.. sto scherzando.

Asya: NON DIRE PIU UNA COSA DEL GENERE ALTRIMENTI COL CAVOLO CHE GLI PORTO QUELLA ROBA.

Io: S-sì.. va bene

Matt mi passò la scatola, ed io la porsi ad Asya, che annoiata, cominciò a dirigersi fuori dalla sala da pranzo.

Asya: Ah.. un ultima cosa.

Si fermò davanti alla porta.

Asya: Quando avrete il mio cadavere fra le mani, vi chiedo gentilmente di non buttarlo a mare. Sapete, essere mangiata dai pesci non è molto bello.

Detto ciò uscii, mentre tutti noi ci guardammo stupiti.

Nate: ..Siamo sicuri che sia stata una buona idea?

Cole: Non so proprio cosa dirti.

Uni: Sto iniziando a dubitare sul fatto che il capitano non le faccia niente.

Shachi: Avanti ragazzi! Pensate veramente che lui possa farle del male?

Io: Giusto! In fondo il capitano è una persona per bene, mica utilizza le persone come cavie.. soprattutto se si parla di ragazze.

Clione: Probabilmente hai ragione.

Annuimmo tutti insieme per poi andare a finire i lavori nei luoghi del sottomarino assegnati.

“O almeno credo che non le faccia niente..”


o°o°o



Abbassai la lampada per illuminare maggiormente il libro a cui stavo dando uno sguardo:
Era decisamente interessante, perché parlava di uno dei disturbi che stranamente aveva cominciato a farmi incuriosire: ossia, la perdita della memoria.

Ero affascinato da questa “malattia” a causa dei suoi effetti che potevano variare dal soggetto. Inoltre mi resi conto di quanto poteva essere interessante solamente farsi delle domande riguardo ad esso.

Ricominciai a scrivere appunti ai margini della pagina con più ordine possibile, cercando di non stropicciare le pagine e collegando le numerose parole scritte alle frasi di cui si riferivano; Continuai fin quando sentii bussare alla porta. Alzai svogliatamente lo sguardo senza comunque rispondere, facendo quindi aprire alla persona fuori dalla stanza, e appena intravidi chi entrò, ghignai.


Io: Toh, guarda chi ha appena varcato la soglia..

Asya: Ti ho disturbato?

Non risposi, anzi, girai il capo, rimettendomi a fissare il libro.. o almeno era quello che volevo farle credere, perché, anche se girato, con la coda dell’occhio la scoprii fissarmi, per niente intimorita o imbarazzata.

Asya: Sono solo venuta a portarti questo.

Si avvicinò e posò, sopra alcuni libri, la scatola.

Asya: ..Si direbbe ‘grazie’, comunque.

Mi fissò scocciata, per poi rivolgere il suo sguardo verso la scatola. Era abbastanza interessata sul suo contenuto.

Io: Aprila.

Asya: Che?

Io: Se sei curiosa di sapere il suo interno dovresti aprirla, no?

Asya: ..Meglio non farlo. Mi potresti ammazzare in pochi secondi, cosa che voglio evitare.

Io: E perché pensi che voglia farti fuori?

Asya: Per come ti ho risposto l’ultima volta. Sai, l’occhiataccia che mi hai rivolto non è stata molto rassicurante.

Io: Per quella ti punirò, stanne certa.

Ghignai maliziosamente, mentre lei mi guardò stupita e deglutii rumorosamente. Poco dopo cominciò ad aprire il pacco.

Asya: ..Cartine?

Io: Sembra.

Asya: Le avete fatte voi o le avete rubate da qualche povero idiota?

Io: Credi a quello che vuoi.

Mormorò un “Antipatico” per poi prenderne una e cominciarla ad esaminarla con estrema attenzione.

Asya: ..Credo che sia la seconda.

Io: E come fai a dirlo?

Asya: Semplice: Sono tutte sbagliate.

Spostai il mio sguardo verso di lei e mi alzai. Anche io ne presi una e l’osservai.

Io: ..Il motivo per cui tu pensi che siano sbagliate?

Asya: ..La linea di terra è più stretta rispetto all’intero disegno della cartina, per non parlare delle zone montuose estremamente allargate.

Io: Oh? Adesso sei pure cartografa?

Asya: Mi stupisce il fatto che una persona scrupolosa come te non se ne sia accorta. Oltre ad essere demente sei diventato pure miope?

Le sue labbra formarono un sorriso aperto e arrogante verso di me, facendomi innervosire. Pertanto rivolsi il mio sguardo nuovamente verso le cartine.

Io: Non vedo il motivo per cui dovrei starti a sentire.. dopotutto non ricordi nulla.

Asya: Non ricorderò nulla di ME, ma credo che un po’ di intelligenza mi sia rimasta.

Io: Se vuoi provare ad aggiustarle fai pure.. ma sia chiaro una cosa.

Mi avvicinai a lei, bloccandola tra me e la scrivania. Spalancò gli occhi e si sedette sul suddetto oggetto, incurvando lievemente la schiena, in modo da poter mantenere una giusta distanza fra noi.

Io: Se farai ancora più danni.. non la passerai liscia.

Le sussurrai all’orecchio, provocandogli numerosi brividi.

Asya: T-tu.. tu sei..

Fummo interrotti dalle urla dei miei uomini, che cominciarono a chiamarmi con una certa urgenza. Era ovvio che stava succedendo qualcosa di inaspettato.

Ci dirigemmo verso il ponte, dove li trovai estremamente agitati.

Io: Che cosa succede?

Dom: Capitano, guardi laggiù!

Spostai lo sguardo e vidi che ben 4 corazzate della marina si trovavano a nord dal sottomarino. Inutile dire che erano piene di soldati.

Stuart: C-capitano.. non possiamo nemmeno immergerci.. e siamo circondati..

Nate: Come.. come possiamo..

Io: ..C’è solo una cosa da fare.

Sfoderai la Kikoku e ghignai, seguito poi da tutti gli altri, avendo compreso quello che intendevo.

Qualche secondo dopo, un rumore ci prese di sorpresa: Quei bastardi avevano cominciato -mediante l’utilizzo del cannone- a sparare contro il sottomarino.

Io: Room

Maneggiando la Kikoku, tagliai a metà la sfera.

Io: Shambles

La rimandai a chi di dovere, sogghignando di gusto.

Shachi: CAPITANO! FACCIA ATTENZIONE!

Le urla di Shachi mi fecero rivolgere lo sguardo verso le 6 palle di cannone mandate contro di noi. Avrei potuto rifare la stessa cosa che avevo fatto con l’altra ma, per mia sfortuna, altre 6 furono lanciate.

Sarei riuscito solamente a fermare le prime, rischiando di far colpire il sottomarino dalle altre, con la possibilità poi di affondare.

Io: Tutti al riparo!

Tutti i presenti si spostarono verso l’interno di esso, cercando di ripararsi.

..Tutti tranne Asya.

Lei restò ferma, immobile, quasi come se non si fosse accorta della situazione che si era creata.


Penguin: CAPITANO! ASYA-CHAN! SPOSTATEVI!

Ormai mancava poco. Il sottomarino sarebbe stato preso d’assalto.

..O meglio.. era quello che pensavo che accadesse.

 
 

??: Wall Rock!



Improvvisamente, un immensa parete di roccia comparve dall’acqua, elevandosi fino al cielo ed allargandosi quanto l’intero sottomarino o più.

Le palle di cannone colpirono la muraglia, esplodendo su di essa, ma non riuscirono a scalfirla nemmeno di un millimetro.

Le urla dei Marine, di fronte a quella scena, si riuscirono a sentire anche fino a qui, talmente erano soprese. Inutile dire che anche i componenti della mia ciurma lo erano.

Mi girai e capii, finalmente, chi fosse stato il colpevole dell’atto appena compiuto.

Con il palmo della mano aperto e lo sguardo rivolto ad un punto indefinito, Il viso di Asya aveva formato un espressione di assoluta serietà e fermezza.


“Quindi anche lei riesce ad utilizzare un frutto del diavolo.. non ti bastava il controllo dell’Haki del Re conquistatore, eh?”

Mi superò, senza nemmeno guardarmi, ritrovandosi poco distante dalla ringhiera.

Asya: ..Anche qui dovevate venire a rompere le palle? C’è gente ancor più pericolosa di noi.

Sottolineò fortemente quel noi, quasi come se volesse far intendere che anche lei faceva parte dei Pirati Heart, e quindi della mia ciurma.

La cosa non mi dispiacque anzi.. mi fece ghignare con gusto.

Comandante: ..Soldati! Prendete i fucili ed azionate i cannoni: Affondate quel sottomarino!

Soldato1: M-ma.. comandate.. non possiamo!

Soldato2: Se sparassimo.. colpiremmo anche la signorina Asya!

Soldato1: E l’ammiraglio ha detto…

Comandante: NON MI IMPORTA! Si è unita a quei piratucoli.. e di conseguenza non è più legata al governo.. perciò SPARATE!

Soldati: A-agli ordini!

Tutti i marine tirarono fuori numerosi fucili e li puntarono verso di noi.     

Shachi: Eheheh.. mi dispiace, ma ci siamo anche noi!

Owen: Chi vorrà solo torcere un capello ad Asya-chan.. dovrà vedersela con me!

Uni: Anzi.. con tutti noi!

Si misero davanti a lei, con l’intenzione di proteggerla, ricevendo un sorriso da parte sua.

Comandante: …FUOCO!

Un urlo.. e poi numerose pallottole si scagliarono verso di noi, colpendo ogni zona del sottomarino, mentre i miei uomini cercarono di parare i colpi utilizzando le armi in loro possesso.

Asya -con mia somma sorpresa- allungò la schiena verso il basso, posando poi le mani e cominciare ad indietreggiare mediante numerose verticali all’indietro.

Quando si trovò ad una giusta distanza, si rimise in piedi, per poi piegare le gambe e lanciarne una verso l’alto, provocando un terremoto e l’innalzamento dal mare di tre scale di rocce aguzze che attaccarono le navi, facendole affondare.

Osservai attentamente la posizione della gamba lanciata, constatando che le arrivasse perfettamente al naso. Si poteva facilmente intuire, con questa semplice azione, quanto lei poteva essere snodata.
La schiena non presentava una minima curvatura, e le spalle non erano minimamente alzate, stessa cosa per i fianchi. Probabilmente, per arrivare ad una simile formazione, aveva dovuto svolgere numerosi allenamenti.


Comandante: Maledetta… LA PAGHERAI CARA!

Alcuni Bazooka apparvero nelle loro mani, tutti rivolti contro di noi.

Comandante: FUOCO A VOLONTÀ!

 
Questa volta dovetti intervenire anche io, visto che quelli sparati non erano semplici pallottole.. ma veri e propri missili. Pertanto, dovetti azionare una Room e tagliarne alcuni, provando numerose esplosioni.

Asya cominciò ad evitarne alcuni, facendo attenzione che non colpissero il sottomarino.

Asya: ..Penso sia l’ora di finire tutto questo casino..

Un sorriso superbo cominciò a farsi largo sul suo volto, e automaticamente, girò il suo busto di lato, portandosi entrambi le mani vicino ai fianchi.

Una flebile luce cominciò ad apparire tra le sue mani, formando a poco a poco una sfera dorata. Una sfera carica di energia.. energia elettrica.

Mi stupì questa variazione del suo potere: Poco prima aveva utilizzato un potere che si basava su un altro elemento, ossia la terra -e più specificamente la roccia.-, ed ero a conoscenza che l’elettricità non avesse alcun effetto sulle rocce.

Quindi.. per quale motivo tanto cambiamento?

La sfera ormai, si era formata del tutto, e splendeva di una luce abbagliante.. e stessa cosa faceva Asya: Sul suo viso erano apparso qualcosa simile a dei segni, che luccicavano tanto quanto la sfera.

..Non avevo mai visto un potere del genere.


Asya: SPOSTATEVI!

Le sue urla fecero muovere le 10 persone che si trovavano di fronte a lei, che risposero spalancando gli occhi e la bocca.

Asya:
 DENKI..BALL! 

Corse in avanti e lanciò la sfera verso l’unica nave della marina rimasta, colpendola in pieno. Pochi secondi, e la sfera esplose, travolgendo l’imbarcazione e i poveri malcapitati che erano all’interno.
Una coltre di fumo prese il sottomarino, annebbiando la vista a tutti quanti.

Roy: *Coff* *Coff* Asya-chan *Coff* dove sei finita?

Fortunatamente, alcuni soffi di vento ci liberarono dalla foschia createsi dall’esplosione della sfera, facendoci rivedere nuovamente l’orizzonte.

Penguin: ..Asya-chan?

La menzionata era di fronte a noi, di spalle e con lo sguardo verso l’alto. Sembrava che non si fosse accorta della nostra presenza, quindi continuò a guardare il cielo.

Poco dopo si girò e ci sorrise dolcemente, mettendo entrambe le braccia dietro la testa.

Asya: Eheheh.. sembra.. sembra proprio che sia riuscita a farli fuori.

 
o°o°o


Penguin: ..Così.. anche tu hai mangiato un frutto del diavolo.

Io: Pare proprio di sì!

Effettivamente era così. Anche io avevo –in un periodo a me ignoto- mangiato un frutto del diavolo.
..Anche se, in quel momento, sembrava quasi che ne fossi stata a conoscenza da sembra; Non era assolutamente vero anzi.. ero stupita quanto loro.

Io: Me ne sono ricordata solo adesso.. spero che mi possiate perdonare.

Abbassai lo sguardo, rivolgendolo verso terra.

Ciurma: …TU..TU.. TU SEI STRAORDINARIA!

Alzai di scatto la testa, squadrando ognuno di loro: I loro visi mostravano espressioni di felicità mista tra stupore e incredulità.

Clione: CIOE.. NON ABBIAMO MAI VISTO UN POTERE DEL GENERE!

Uni: E STATO IMPRESSIONANTE!

Cole: ASYA-CHAN, CHE FRUTTO HAI MANGIATO?-

Matt: DICCELO!

Io: I-io..

Non lo sapevo… anzi, non lo ricordavo proprio.

Law: Smettetela di importunarla. Già è confusa di suo.. volete mettervi pure voi?

La voce di Law fece fermare quel fiume di domande rivolto a me ed ai miei poteri appena scoperti.

Ciurma: -Oh.. p-perdonaci.

Sentendosi colpevoli, divennero seri tutti di un tratto, e per rassicurarli dovetti sorridergli.

Io: Su ragazzi, non fate così. Se stasera mi viene in mente qualcosa voi sarete i primi a saperlo, ok?

Sui loro visi spuntarono dei larghi sorrisi.

Shachi: Grazie, Asya-chan.. sei la migliore!

Owen: Per forza che lo è.. lei è una Dea!

Ciurma:
GIUSTO!

Esultarono come dei bambini, facendomi ridere. Amavo quando facevano così.. riuscivano a farmi stare bene.

Uno dopo l’altro entrarono dentro al sottomarino, lasciandomi insieme a Law, che nel frattempo si era appoggiato al muro.

Avanzai per entrare ma mi fermò, parandosi davanti a me.


Io: ..Cosa c’è, ora?

Law: Quindi anche tu sei un utilizzatore del frutto del diavolo, eh?

Io: L’ho ammesso poco fa.. sei diventato anche sordo?

Law: Mi hai veramente stupito con la tua performance, Murasakime-ya.. inoltre..

Si avvicinò nuovamente al mio orecchio destro.

Law: Mi chiedo come tu possa essere così sciolta. Sai.. non c’è molta gente con abilità del genere.-

Asya: Ed ora che hai trovato una persona con suddette abilità cosa farai? Studiarmi?

Law: ..Lo farei.. se me lo permetteresti.

L’ultima frase la sussurrò, provocando un ulteriore scia di brividi lungo la mia schiena. Mi allontanai, notando l’apparire di un ghigno sulla sua faccia.

Asya: Col cavolo; Farmi analizzare da un demente come te è l’ultima cosa che voglio. Ne potresti approfittare.

Law: ..Non sarebbe una cattiva idea..

Spalancai gli occhi e, oltre al suo ghigno, notai una scintilla di malizia apparire sui suoi occhi.

Io: ..Pervertito.

Law: Grazie per il complimento.

Si avvicinò alla porta, sghignazzando divertito.

Law: E poi..

Si fermò, tenendo la mano al chiavistello della porta.

Law: ..Non ti sarai scordata della cartina, vero?-

Asya: A differenza di qualcuno, le mie orecchie funzionano. Ti ho sentito quando mi hai detto di farla.

Law: Mi fa piacere.. perché se non la farai.. ci saranno delle conseguenze.

Non mi lasciò nemmeno il tempo di rispondere che -dopo avermi donato un ghigno leggermente perverso- entrò all’interno del sottomarino, lasciandomi come un ebete.

“..Divinità in ascolto.. datemi la forza di non ammazzarlo.. vi prego.”

Sospirai e mi avvicinai alla ringhiera, dove affondai la faccia sulle braccia precedentemente appoggiate.

..C’era.. c’era solo una cosa che mi tormentava.

“Quel tipo.. cosa voleva dire? Cosa intendeva dire quando ha detto che non ho più legami con il governo?"

La domanda che mi ponevo era la seguente.

..Quali erano i miei legami.. con loro?


_____________________________________________________________________



\Angolino dell'autrice/

 
Salve a tutti e benvenuti in un nuovo capitolo!

Eheheh.. stavolta, capitolo bomba, eh? NON NEGATELO U.U

Inoltre, ho voluto sperimentale 2 P.O.V.. Quello del caro Pen e quello di Law.. che mio Dio.. è stato un casino.

Non potete immaginare le ore per cercare di farlo decente.. perchè, diciamocelo: LAW E LAW.. NON CI SONO SCUSE! Quindi..non potevo farlo uno schifo..ecco tutto.

Comunque.. Grazie per tutto, ragazzi. Per le visual e per i commenti che beh.. mi rendono un casino felice.
Mi.. mi fate commuovere..

Coscienza: ..Sei pregata di non piangere, An.
An: Ma sempre a rompere? Cioe.. ora manco mi posso commuovere?
Coscienza: Devi farlo PER FORZA sulle mie crêpe ?
An: Ah..perchè tu, alle 23, mangi?.. CHE RAZZA DI PROBL- *Non riesce a finire la frase che la sua coscienza le butta una crêpe in faccia*..SEI UNA BASTARDA!..Però..è buona *Comincia ad abbuffarsi*.

Allora.. basta con la mia demenza XD

..Ci rivediamo al prossimo capitolo, Min'na!


-Animegirl7-

(P.s.. che ne pensate del P.O.V di Law?..Vi prego..ditemelo in modo da poter aggiustarlo!)


 

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Capitolo 8
*** Più di un frutto del mare. ***


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Dopo gli ultimi eventi, la voglia di scoprire le mie vere capacità era aumentata a livelli stratosferici.

Durante la battaglia contro i Marine, ero riuscita a liberare i miei poteri. Poteri derivati da un frutto del diavolo, Proprio come Law.

E poi.. c’era stata un'altra cosa che mi aveva sorpreso.

..Quella gamba che avevo mandato al naso.

Cioè..

..Come ci ero riuscita?

Questa era la domanda che mi ero posta, sin da quando era accaduto tutto.

Perciò, già dal giorno seguente all’attacco, mi ero messa ad esercitami.

Approfittai del mio “cervello sveglia”, che mi faceva destare sempre ad orari poco produttivi. Anche se, almeno, potevo allenarmi senza che alcuni pervertiti di mia conoscenza mi vedessero e pensassero cose non molto idonee per quei momenti.

Indossai uno dei top ed un fuseaux nero. Misi anche le calze antiscivolo, in modo da non cadere durante gli esercizi. Dopo aver legato i capelli in una coda, mi diressi fuori dalla mia stanza.

Quella sarebbe una delle ultime volte che avrei potuto respirare l’odore del mare, visto che, dopo gli ultimi avvenimenti, il caro capitano aveva deciso di immergersi.

Il sole era appena sorto, ma riscaldava quasi come se fosse pomeriggio. Visto che non c’era nessuno, cominciai a riscaldarmi: Allargai le gambe e allungai la schiena verso il basso, cercando di poggiare le mani a terra; Inutile dire che era un idiozia per me -ma per qualsiasi essere vivente, certo-.

Decisi, quindi, di aumentare la difficoltà.

Mi sedetti e allargai la gambe verso l’esterno, formando una retta orizzontale.

Un retta perfetta.

Allungai le braccia, facendo poi poggiare il petto sul freddo pavimento e attaccarmi ad esso. Mi sarei potuta addormentare ad esso, da quanto stavo bene: Era una sensazione magnifica stare nel silenzio più totale e sentirsi così elastica.


Law: Pensi che questa sia l’ora più adatta per fare queste cose?

Riconobbi immediatamente quella voce arrogante e con una nota di sfottimento all’inizio. Appoggiato alla porta e con un ghigno ad ornargli il volto, un demente di mia conoscenza scrutava ogni mio movimento.

Io: Non avendo voglia di rimanere nel mio letto, perciò ho ritenuto opportuno di dover allenarmi. Sai, per avere le gambe al naso ci vuole esercizio.

Law:  Invece di concentrarti a disegnare le cartine pensi a queste cose.. e poi non credo che tu ne abbia bisogno.

Io: E per quale motivo non è necessario che io mi eserciti?

Law: Perché, essendo nata con alcune delle vertebre più morbide, hai la possibilità di allungare e stendere i tuoi arti fino al naso ed oltre: Ho notato la tua posizione durante il confronto con i Marine.


Sorpresa, allargai gli occhi e mi resi conto di quanto fosse acuto: Era riuscito, mediante un semplice movimento –non spontaneo, tra l’altro- del mio corpo, a capire tutto questo.

..Forse, dovevo cominciare a prendere seriamente le sue abilità di medico.

Io: Ma bravo.. e adesso cosa vuoi, un applauso?

Law: Sì, grazie.

Ghignò, mentre io sbuffai infastidita: Poteva essere il chirurgo migliore di 'sto mondo.. ma il suo carattere ti faceva esasperare.

Io: Ora che hai scoperto tutto ciò, cosa vorrai farmi? Vorrai analizzarmi? Studiarmi? Farmi un esperimento?

Law: Potrei.. ma sfortunatamente la tua snodatezza è l’ultimo dei miei pensieri. Mi interessa altro

Io: Per esempio?

Law: Per esempio..


Si avvicinò, facendo diminuire la distanza tra me e lui: Rimasi sempre a terra ed alzai lo sguardo verso il suo.

..Mio Dio come mi sentivo nana in quel momento.

Law: Capire qual è il tuo potere derivato dall’assunzione di un frutto del mare.. sempre se ne hai mangiato solo uno.

Io: Mmh.. perché hai specificato il “solo uno”?


Non rispose, ghignò solamente, facendomi intuire un magnifico “Perché dovrei dirtelo?”

Io: Uff.. spostati

Curiosamente a quello che pensai, si spostò, lasciandomi spazio a sufficienza per poter farmi “passare”. Allungai le mani e le premetti sul pavimento, spingendo il bacino e facendomi andare in avanti.

Non sentii un minimo dolore.. anzi, pensavo che sarei potuta ritornare anche nella stessa posizione di prima. Mi alzai e mi misi di fronte a lui.

Io: Cosa vuoi vedere?

Law: Quello che vuoi, basta che mostri


Sbuffai e portai la mano vicino al petto, aprendola: concentrai l’energia verso il centro di essa, provocando la formazione di una piccola sfera bianca.

Law: ..Il colore non è quello.

Io: Che?

Law: L’ultima volta la sfera era colorata di giallo ed emanava elettricità

Io: Ma scusami eh.. come credi che lo possa sapere se manco me lo ricordo?

Law: Dovrebbe essere tuo compito ricordare.

Io: Lo so, ma la memoria mica arriva mediante uno schiocco di dita

Law: Certo, certo.. tanto quello che dovevo capire l’ho compreso

Io: E sentiamo.. cosa avresti inteso guardandomi?

Law: Che tu non hai mangiato uno, ma più di un frutto del mare.


Ah.. grandioso. Adesso non avevo mangiato solo uno di quei frutti maledetti.. ne avevo mangiati DUE.

Io: Ma.. in teoria non si può

Law: Un normale essere umano che decide di nutrirsi con più di uno, in genere scoppierebbe

Io: Mi stai dicendo che..

Law: Ti sto dicendo che tu, se ne hai reamente mangiati due, in questo momento ti dovresti trovare nei Campi Elisi, non sul mio sottomarino.


Un brivido mi percorse la schiena.

..Proprio bello poi ascoltare queste parole da uno come Law: Ti faceva sentire proprio bene, proprio ad un passo dalla morte.

Io: ..E q-quindi?

Law: Quindi cosa?

Io: Cioè.. sono viva e vegeta. Com’è possibile?

Law: Questo te lo devi scoprire da sola.

Io: Un aiutino no?

Law: Ti ho già aiutato abbastanza.. e ricordati di fare le cartine.


“Dannazione a me che ho accettato di farla”

Alzai lo sguardo e notai che quel demente era scomparso: Si era volatilizzato via, lasciandomi là come un idiota.

Io: GUARDA CHE SI SALUTA!

Me ne fregai ed urlai, scocciata, e rivolta alla persona che probabilmente mi stava guardando ghignando divertito. Come avrei voluto avere un potere che mi permettesse di poter individuarlo.

“Meglio che mi concentri a poter ‘controllare’ i miei poteri.. ed a scoprirne le funzioni; Poi passerò a quelle dannate cartine, così me le tolgo di mezzo”

Sospirai e tornai dentro, diretta nella mia stanza.

Avevo molto lavoro da svolgere.
 

 
o°o°o



“Facciamo una prova.”

Sbuffai nuovamente e mi alzai. Ero stata presa così tanto dal voler conoscere i frutti del mare che avevo mangiato -ed anche capire in quale occasione li avevo inghiottiti- che avevo chiesto a Bepo di portarmi tutti i libri in suo possesso  su questi dannati frutti.

E beh.. quel povero orso mi ha portato un pila intera di libri. Dovevate vedere mentre cercava di tenerli tra le sue man- emh.. zampe. Al posto del navigatore poteva fare l’equilibrista, al massimo.

“Allora.. rileggiamo quali sono i miei ‘poteri’ ”

Presi nuovamente il libro -che era ovviamente il più grande e pesante-  e ricominciai a leggermi le informazioni su quelli che potevano essere i poteri derivati dai frutti che avevo assunto.

Io: “Frutto Bōru-Bōru no mi, tipologia Paramisha: Permette la formazione di sfere di energia che, se entrano in contatto con qualsiasi oggetto/persona provocano esplosioni. La potenza delle esplosioni è determinata dalla grandezza e dalla quantità di energia della sfera”.

Questa era sicuramente uno dei due frutti.. ne ero sicura.

Sfogliai le pagine e trovai altre ‘notizie’ sull’altro frutto.


Io: “Frutto Yōso-Yōso no mi, tipologia Paramisha: Consente di poter manipolare a proprio piacimento gli elementi naturali (Fuoco, acqua ecc.); Per poter usare questo potere è necessario stare vicino alla fonte dell’elemento che si vuole utilizzare. Si può, dopo molto allenamento, utilizzare questi poteri senza una fonte.”

Ed ecco l’altro. Le mie capacità erano state finalmente scoperte.

..E sembrava quasi che ero riuscita, in qualche modo, ad unire entrambi i poteri: La sfera d’energia.. ed un elemento, l’elettricità.

Tuttavia.. alle mie domande non era stata data una risposta definitiva.

..Come ero riuscita a mangiare due frutti del diavolo?

Questo era l’ultimo tassello del puzzle: Mi mancava solo questo, e poi avrei finito di farmi ulteriori domande.

Sfogliai nuovamente il libro, e dopo alcuni minuti, trovai la risposta.


Io: “Frutto More-More no mi: Permette l’assunzione di più di un frutto del mare.”

Questa era la spiegazione: Niente di più, niente di meno.

..Ammetto che ero leggermente inquietante come cosa.

Non mi diceva ne il limite massimo di quanti ne avrei potuto mangiare, ne le conseguenze.

Perché dai, ammettiamolo: Per tutta sta roba c’era un prezzo.

“Uff.. ma per quale motivo ho dovuto complicarmi la vita?”

Scossi la testa e chiusi il libro, poggiandolo a terra. Mi misi vicino alla finestra e feci un respiro profondo.

Aprii la mano e feci una piccola sfera, mentre con l’altra decisi di utilizzare i poteri del secondo frutto. Una piccola fiamma si alzò, provocata forse dalla luce solare.

Dopotutto.. ci voleva un ‘elemento’, no?


“Wow.. non male..”

Ridacchiai: Mi stava piacendo questa cosa. Sembrava che ormai sapevo come comportarmi.

Una cosa però attirò la mia attenzione: I segni.

Esatto, alcuni segni apparirono sulla mia mano: Non mi facevano né male né nulla, adornavano solo.

In particolare, quello sulle mani erano due gocce: una rivolta verso il basso ed l’altra verso l’alto.


“Questo non è causato per un frutto del diavolo.. vero?”

*Toc Toc*

Penguin: Asya-chan! Posso entrare?

Io: Vieni, tranquillo!


Entrò velocemente e chiuse la porta, sorridendo come sempre.

Io: Ti manda quel demente, vero?

Nel sentire il nomignolo riferito al caro capitano, scoppiò in una sonora risata.

Penguin: Fortunatamente, il ‘demente’ a cui ti riferisci è in sala operatoria.

“..Povera cavia.”

Rabbrividii al pensiero di esperimenti faceva su di loro: Erano tizi morti, certo.. però..

OKEY FINIAMOLA.. ALTRIMENTI IL MIO STOMACO ROTOLA VIA.

Io: Ah.. e quindi, perché sei qui?

Penguin: Non dovevi fare delle cartine?

Io: Sì ma..

Penguin: Molto bene.. sono qui per aiutarti! E dovrebbe venire anche quell’altro idiota.. se si vuole sbrigare, forse.


Borbottò sonoramente l’ultima parte, marcando ‘quell’idiota’, riferendosi a Shachi.

Un improvviso sbattimento della porta ci fece sobbalzare: Ovviamente.. chi non poteva essere che il cosiddetto ‘idiota’ menzionato qualche secondo prima?

Shachi: Scusate il ritardo eh!

Penguin: Era ora.. che stavi a fare?

Shachi: Uff.. riordinare OGNI SINGOLO medicinale in OGNI SINGOLO scaffale. Una rottura di palle che manco ti dico.

Penguin: E stato il demente a chiederlo?

Shachi: Uh? Quale demente?


Nel sentirlo, sia io che Pen ci lanciammo un occhiata complice, ghignando e poi scoppiando a ridere, sotto gli sguardi basiti di Shachi: Evidentemente non aveva compreso chi fosse il tizio a cui ci stavamo riferendo.

Io: Law. Law è il demente.

Shachi: Ah.. emh.. lo sai che se ti sente..

Io: Mi ammazzerà? Gli ho già detto alcune volte suddetta frase ma ancora non si è deciso a punirmi.

Penguin: E poi.. è il nomignolo adatto a lui.

Shachi: ..E demente sia.

Tutti e tre scoppiammo a ridere e quasi dovemmo tenerci la pancia per evitare di cadere. Dopo qualche secondo di ricomponimento, cominciammo a metterci a lavoro: Entrambi mi descrivevano le isole ed io disegnavo.

In teoria avrei dovuto farle da sola, senza l’aiuto di nessuno. Ma evidentemente, c’era ancora in giro qualche anima che trasgrediva gli ordini e aiutava i poveri scemi come me che non ricordavano una mazza di se stesso o tantomeno di persone e luoghi in generale.

..Sfortunatamente, questa loro azione avrebbe portato ad alcune conseguenze già annunciate.

E secondo voi.. chi poteva essere il pianificatore di queste conseguenze –o meglio dire, punizioni- rivolte a me e a quei due?


 
˜˜˜˜˜

**Intanto, in un'altra zona del mondo..**


Perfetto.. credo che non manchi nulla”

Sospirai e mi sedetti sullo zaino, cercando di riprendere per qualche secondo le forze.

Quell’idiota aveva nuovamente utilizzato i suoi poteri, causandomi le solite fitte: Inoltre, stavolta aveva provocato anche la formazione di quei dannati segni.

Era stato grandioso quando, ad un tratto, mi sono ‘illuminata’: Vedere la gente che mi guardava come se fossi un cavolo di alieno faceva ridere.

Ma questa volta.. aveva esagerato.. e gliela avrei fatta pagare.

Anche a costo di ammazzarla.. non me ne fregava niente.

Ah giusto.. non potevo.

Essere gemelle.. portava a non potersi colpire a vicenda.

O almeno.. questo era il mio caso.. e quello di Asya.


 
_____________________________________________________________________



\Angolino dell'autrice/

 
Salve a tutti e benvenuti in un nuovo capitolo!
Si lo so.. è da circa un mese -precisiamo, un mese e 12 giorni- che non pubblico.

Tuttavia.. ho avuto ed avevo un sacco di cose da fare:

-SOS ESAMI.
Questo è il principale.. tra un mese ho gli esami e ho dovuto cominciare a fare tutto in anticipo.
Che poi.. chissà quali dovrò fare.. Terza media.. Di stato.. UNIVERSIT
À ?
..Ma chi lo sa u.u

-COMICON DI NAPOLI.

Per il cosplay, per tutto.. Ovviamente di OP xD
Ho fatto una personcina con i capelli rosa..ed una risata strana.
Chi sarà mai? ..Horohorohoro..

-COMPITI E INTERROGAZIONI.
..Si capisce da solo, no?

COMUNQUE.. queste sono le cose che mi hanno bloccata.. e mi bloccheranno: la prima cosa è probabilmente quella che non mi permetterà di pubblicare.
Quindi.. se non c'è la facessi, ci vediamo dopo gli esami, ossia fine giugno xD

...PER
Ò.. però..

..Ho fatto alcune bozze.. per una cosa che avverà tra circa 3 capitoli.

..Per una beh.. per una specie di saga.

..E NON DICO NIENTE U.U

Ci rivediamo al prossimo capitolo!

Statemi bene!


-Animegirl7-

(P.s QUANTI ANNI HO SECONDO VOI? ..no vabbè, lasciamo stare xD)


 

 

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Capitolo 9
*** •Special• Christmas Gift? ***


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Faceva freddo

Faceva fottutamente freddo

Nonostante fossi sommersa dalle coperte, stavo morendo di freddo

Sbuffai

Il gelo non aiutava a far tornare la mia memoria

L'inverno non serviva a molto

Cioè... arrivava la neve ed il paesaggio diventava bianco

Tuttavia, non essendo una grande fan di quella stagione, per me era tutto indifferente

Mi rigirai più volte

Fino a quando non mi ritrovai a cadere a terra

'Ahio...'

Maledissi ogni cosa

A caso, ma la maledissi

'Ma che bello quando le giornate ti iniziano alla cavolo'

Mi misi in piedi

Era iniziato tutto storto

Mancava solo che apparisse quel demente

Allora sì che mi sarei messa a urlare

Mi avvicinai all'oblò

Eravamo emersi

Ma non sembrava che ci stessimo muovendo

Cosa abbastanza insolita

Notai solo alla fine, il numeroso ghiaccio che galleggiava sull'acqua

Una fitta nebbia ricopriva il cielo

Proprio una magnifica giornata

'Aaah... freddofreddofreddoFREDDOOO!'

Saltellai da un piede all'altro

Indossavo dei pantaloni grigi di stoffa morbida ed una canotta nera

E stavo a piedi nudi

Come prendere il raffreddore, insomma

Corsi all'armadio e presi una felpa

Nera e con il solito jolly roger giallo

Ormai, l'enorme modestia di Trafalgar Law era parte della mia vita

...Cazzo... era già passato così tanto tempo?

Mi guardai allo specchio

I castani capelli erano più lunghi

Energiche erano le ametiste che mi adornavano gli occhi.

Adesso ero viva

Ora vivevo

La mia memoria non risultava più un problema

...Cosi almeno pensavo

Sorrisi e andai alla porta

Le cartine erano sparpagliate sulla scrivania

Ero riuscite a finirle

E no, non avevo voglia di portargliele

Non sono certo la schiava di quel demente

Uscii velocemente

Il silenzio si avvertiva

Come il gelo

In quei corridoi bui

'Quanto sono geniale a camminare a piedi scalzi a -6°?'

Che bello quando la tua sanità mentale andava a farsi benedire

Comunque, percorsi lentamente i vai androni del sottomarino

Non c'era nessuno

NESSUNO

Non è che mi stavano a fare uno scherzo...?

Accigliata, mi guardai intorno

...E preparai una sfera.

Già, perchè avevo intenzione di colpire chiunque mi fosse spuntato davanti

Anche Bepo

....Nah, Bepo poteva rimanere vivo

Almeno lui

E la sua pelliccia morb-... okey, basta

La situazione continuava a rimanere la stessa

Buio

Gelo

Silenzio

...E lui.

Nascosto in un angolo minuscolo

Braccia incrociate

Appoggiato ad una porta

Con il suo solito

Dannato

Ghigno

E continuava a fissarmi

Senza dire nulla

Ah beh, lui poteva continuare a fare l'indifferente

Tanto fui io quella che si prese un infarto

Con tanto di urlo

"AAAAAAH CHE CAZZO CI FAI QUAA?!"

Urlai così tanto che caddi a terra

Lui, intanto, sghignazzò divertito

"Buongiorno, Murasakime-ya. Come mai già sveglia?"

"Forse perchè non ho sonno? O forse perchè fa dannatamente freddo?"

Mi rialzai

Mentre lui allargò il ghigno

"Oppure, semplicemente, non riesci a startene mai buona a lavorare senza fare fastidio agli altri?"

"QUESTO NON CONTA NULLA!"

Lo guardai malissimo

Cosa diamine mi sfotti dopo che mi hai fatto perdere 6 battiti cardiaci?

Ma startene tranquillo a prendere organi da delle cavie no?

"Allora... in quel caso..."

Di botto si avvicinó

E in modo fulmineo, mi ritrovai sbattuta alla parete

I suoi gomiti sopra la mia testa

Nonostante i miei abbondanti 1.70 cm di altezza, lui mi sovrastava fin troppo

Mi aveva bloccato

Percepivo il suo profumo

Lattice e qualcosa simile a delle medicine

Non riuscivo a definirlo

Ma era intrigante

Alzai lo sguardo

Incontrai suoi occhi

Di quel magnetico grigio

Rappresentante le nubi in tempesta

Mi guardava

Mi fissava

Avvertiva il mio imbarazzo

Ma non mi sfotteva

Rimase ad analizzarmi

In quel suo modo freddo

Mentre i nostri respiri si mischiavano

"...Per caso avevi intenzione di vedermi...?"

La sua voce era simile ad un sussurro

Si notava il roco presente in essa

Batteva sulle mie labbra

Una delle sue mani scivolo tra i miei capelli

Li sfiorò con strana delicatezza

Per poi finire sulle guancie

Ed infine...

Sulle mie labbra

Le carezzo con le sue dita

Lunghe e affusolate

Nonostante la scritta "DEATH" incutesse timore

"P-per quale motivo vorrei vedere un demente come t-te?!"

Balbettai

Ero nel panico

Ogni suo tocco era una scarica di brividi

Nonchè... qualcosa che avevo già provato in precedenza

Troppo tempo indietro per essere ricordato

Mi sentivo a disagio

"Oh... i motivi possono essere fin troppi... non so, qualche cartina, qualcosa sul tuo passato..."

Si avvicinò sulle mie labbra

Eravamo a pochi cm

Sembrava così calmo

Invece il mio cuore batteva all'impazzata

Era... era tutto calcolato?

"Oppure... semplicemente per divertirti..."

Sibilò quelle parole

Mentre lo ascoltavo allibita

E poi

Lo spinsi via

In preda ad ogni cosa

Il respiro era affannoso

Mi era venuto un colpo

"Non... non mi considerare quel genere di persona..."

Guardai in basso

Ma lui non si smosse

Anzi

Era fin troppo divertito

Nonostante l'avessi "rifiutato"

"Non l'ho mai pensato, Murasakime-ya"

"Ed allora perchè hai fatto tutto questo casino...?"

"Per appurare che non sei una sprovveduta. Sei più sveglia di quanto abbia pensato fino ad ora"

Lo guardai di scatto

Sentivo la rabbia accumularsi nelle vene

"Quindi mi hai solamente usato per un tuo stupido esperimento?!"

"Pensala come vuoi"

Ringhiai

Voleva sfruttarmi?

Allora si fosse preparato a crepare

"...Blue..."

Sentii un onda di energia nel braccio destro

Apparve un segno

Simile ad un tridente

L'avrei attaccato

Non me ne importava niente

"Piantala. Attaccandomi provocheresti solo l'apertura di una falla e l'imbarcamento di acqua che provocherebbe la morte di tutti, te compresa"

"Chissene frega, non ho intenzione di fartela passare liscia"

Mi squadrò in modo apatico

Notó la mia rabbia

"Hai realmente intenzione di comportarti come una mocciosa?"

"E come dovrei comportarmi eh? Rispondendoti come al solito? Mi dispiace ma anche io ho un limite"

Lo guardai male

Non gli avrei permesso di continuare ad usarmi

Ne lui

Ne nessun altro

Continuò a osservare le mie reazioni

Prima di emettere un sospiro

"Aah... la gioventù di oggi non riesce mai a ragionare in modo razionale..."

'Guarda che ci passiamo solo 4 anni, idiota.'

"La razionalità di una persona con probabili problemi psichiatrici?"

Mi scoccò un occhiataccia

"Sei fortunata che abbia del lavoro da fare, altrimenti ti avrei già punita"

"L'aspettero con impazienza, demente."

Incrociai le braccia, ghignando

Trovai un velo di sadismo nei suoi occhi

'Brava Asya. Hai appena confermato la tua condanna a morte'

Dopo poco, mi superó

Finalmente mi avrebbe lasciata in pace, evviva!

Andò fino in fondo

Fermandosi

"Come desideri. Adesso però, torna in camera tua e vai a finire il tuo lavoro. Hai fatto solo metà di quello che avevo chiesto"

Lo guardai incredula

"Guarda che io ho fatto tut-"

"Mi servono anche l'East Blue e il South Blue, non solo gli altri due"

"Ma-"

"Ma niente."

Mi rivolse uno sguardo sfottente

Insieme al suo proverbiale ghigno

"Questo è un ordine e tu devi eseguirlo."

Non riuscii a controbattere che scomparve

Forse con una Room?

Sta di fatto che non lo capii

Mi lasciò come un ebete

Ma recitai sottovoce milioni di imprecature

Tutte rivolte a quel dannato bastardo

'Un giorno giuro che lo ammazzo... eccome se lo ammazzo...'

Ma non l'avrei fatto mai

Se, dopo tutto questo tempo, non ero mai riuscita a spaccargli il viso...

Come avrei potuto adesso?

Sconsolata, sospirai

Mentre buttai l'occhio su una porta leggermente aperta

Se non sbaglio, era la camera di Nate

Appeso, c'era un calendario

La data di oggi era segnata

25 dicembre

Sorrisi spontanea

E poi guardai il soffito

Grigio

Come gli occhi di quell'idiota

Mi resi conto di come il tempo passava in fretta

Come aumentavano i ricordi

Come le amicizie si rafforzavano

Ed il mondo cambiava

Tuttavia, ero certa di una cosa

Che le persone non cambiavano mai

Così come i loro segreti

Racchiusi sempre nel cuore della gente

Incatenati nel profondo

Come le loro emozioni.

'Posso considerare quello che è successo prima come un regalo, Trafalgar Law?'

 
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Konbanwa Min'na e benvenuti in un nuovo capitolo!
...Sì, AVETE TUTTO IL DIRITTO DI FUCILARMI!
Il problema è.. beh.. mi era venuto il blocco dello scrittore
E stranamente, solo per questa storia
...MA.
ORA CI SONO! I'M ALIVEEEE!
Quindi, tranquilli, usciranno i capitoli per questa FF, non so bene i tempi, ma usciranno uwu
(Anche perchè so che Asya e Law vi mancavano... EEEE BIRBANTI!!)
Questo è un capitolo Special, quindi è un pò "diverso", sia in modo di scrittura che per altro
Inoltre, il tempo è più verso il "futuro", quindi Asya conosce meglio tutti ecc. (Con tutti intendismo anche il caro chirurghino uwu)
Vi auguro a tutti una buona Vigilia ed un Buon Natale, e grazie a chi ha continuato a leggere questa FF!
Ci si rivede al prossimo capitolo!

_Another_

 

 

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