Skating On Ice!!! [Interattiva]

di AlekHiwatari14
(/viewuser.php?uid=99324)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Iscrizione ***
Capitolo 2: *** Prologo ***
Capitolo 3: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 7: *** Louis Dupain - Retroscena. ***
Capitolo 8: *** Yune Isakov - Retroscena. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 13: *** Margò Dupain - Retroscena. ***
Capitolo 14: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 12 ***



Capitolo 1
*** Iscrizione ***


Skating On Ice: Iscrizioni.




Salve a tutti, ragazzi.
Siccome mi sono appassionata molto a questa serie, ho pensato di fare una bella interattiva dove chiunque può partecipare con un personaggio e/o con idee basate sulla storia e il suo proseguimento.
Ovviamente, come avrete letto nell'introduzione, la trama non è ancora definita, anche perchè non so quanti di voi parteciperanno e quindi mi regolerò a seconda dei personaggi e delle situazioni che vorrete dare. 
E non escludo che ci saranno molte, ma molte scene Viktuuri e chi più ne ha più ne metta.
Comunque sia, chiunque vuole partecipare, può farmelo sapere nelle recensioni.
Vi prego di specificare se si tratta di idee riguardo alla storia o di personaggi nuovi che volete aggiungere.
Per quanto riguarda il personaggio da creare, dovrete compilare la scheda qui sotto:

Nome:
Cognome:
Nazionalità:
Età & Data di nascita:
Carattere e Fisico:
Passioni:
Abilità:
Storia del personaggio:


Punti meno fondamentali, che potrete anche tralasciare:

Connessioni con un personaggio già presente nella storia originale:
Paure:
Punti di forza:


Per quanto riguarda le idee, vedrò di impacchettarle e metterle insieme nel modo migliore che ci sia.

Con questo, non ho altro da aggiungere a parte che aspetto le vostre iscrizioni.
Ah...giusto!
Per l'aggiunta di personaggi, il termine è a Febbraio, ma se ho abbastanza iscritti e idee credo di poter anche iniziare la storia verso il 24/25 dicembre così da mettere anche qualche parte natalizia con i nostri Boys. 

Ringrazio tutti per l'attenzione e ancora di più i partecipanti alla interattiva.
Alla prossima. Baci.
AlekHiwatari14

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Prologo ***


Prologo.



Fa freddo e il mattino è appena iniziato. 
Il Gran Prix è finito qualche giorno fa e tra un po' sarà natale. E' triste, ma ognuno dei nostri pattinatori dovrà salutarsi.
Victor e Yuuri non fanno eccezioni. 
Le lacrime scorrono inesorabili, mentre i due si abbracciano per l'ultima volta.
"Mi raccomando. Non smettere mai di allenarti."gli sussurra il russo prendendogli il volto e guardandolo negli occhi per l'ultima volta. Quegli occhi, unti di lacrime, che solo loro sanno cosa significa, perchè loro amano svegliarsi l'uno accanto all'altro e sapere di doversi staccare fa più che male.
La mano sul volto del ragazzo e i due cuori palpitanti non possono fermare ciò che provano. I due volti si avvicinano sempre di più per compiere qualcosa di scioccante e dolce allo stesso tempo.
Qualcosa dove l'uno non si sarebbe dimenticato dell'altro. Qualcosa di indelebile e proibito, ovvero il bacio dell'addio tra i due amanti. Sono sempre più vicini, le labbra si stanno per toccare e....


"Chi diamine ha scritto questa porcata?" domanda un ragazzo guardando il cellulare e alzando il busto. E' vestito di nero, ha pantaloni con tasche borchiate e catenelle legate ai passanti, una maglia con un teschio al petto bianco, guanti con le dita scoperte e il volto coperto dal cappuccio della felpa che ha addosso e che lascia fuoriuscire solamente due ciocche ai lati e il ciuffo laterale che non mostra interamente il viso.
Il ragazzo si alza dal letto, mettendo i piedi a terra nella stanza disordinata che ha e si avvicina alla scrivania, vicino al letto, per accendere il computer e mettere Skype. La persona che sta videochiamando è...
"Ehi, Selfie-man! Come te la passi?" chiede seriamente il ragazzo vedendo Phichit dall'altra parte del pc.
"Ehi, Louis. Come mai questa sorpresa?" domanda l'amico facendo mostrare l'identità del ragazzo che si toglie il cappuccio della felpa scompigliandosi i capelli e mostrando il suo volto bello e giovanile. La pelle è liscia e di una carnagione chiara e delicata. Alto 1.70 centimetri circa, dal fisico magro e tonico. Ha capelli castani lunghi fino al collo. Il ciuffo rivolto verso destra e due ciocche che gli incorniciano il volto e risaltano i suoi grandi occhi azzurri. Non c'è ombra di dubbio. 



Questo ragazzo è il pattinatore francese, Louis Dupain. Due anni fa ha gareggiato per il Gran Prix ed è arrivato in finale guadagnandosi il quinto posto. Quest'anno, purtroppo non è riuscito neanche a presentarsi alle qualifiche, per causa di una tendinite avuta qualche settimana prima durante le lezioni di danza. Probabilmente, dovute all'eccessivo sforzo di volersi migliorare.
"Siete ancora a Barcellona?"chiede Louis notando che non è la solita stanza di casa sua facendo sorridere l'amico.
"Si, non tornerò a casa prima di Gennaio. Sai, il mio amico Yuuri ci ha invitato a casa sua per festeggiare natale." 
"Chi? Il quattrocchi? Tsk... è sempre lo stesso. Piuttosto, cos'è quella porcata che mi hai mandato?" interroga all'amico incuriosito riferendosi alla storia inviata da Phichit e l'invito ad entrare nel fandom ufficiale della coppia.
"Non lo sai? Sono il capo fondatore del fandom Victuuri. Non ti piace?" risponde Phichit vedendo il ragazzo perplesso, ma la ragione per cui è dubbioso ne è un'altra. 
"Victuuri? Cos'è?" domanda incuriosito. Dopotutto è normale che non lo sappia. Non è riuscito a vedere il campionato in streaming e di conseguenza non sa nulla sulle relazioni che si sono create.
"Stai scherzando, vero? E' l'inno del momento! E' quello che tutti vivono e sperano in questo istante! E' la ship del momento! E' la Victor per Yuuri."
"E perchè non Yuuri per Victor?" ironizza nel vedere l'entusiasmo che ci mette l'amico nel suo fandom.
"Perchè non ci sta! Il mio fandom e le mie fan sono aumentate a dismisura da quando ho postato la foto con Yuuri e Victor. Ho fatto una ricerca e ho trovato molte persone che li amano, così ho deciso di aprire il fandom Victuuri."
"Certo, così le prendi per i fondelli in modo che credono che tu sia uno di loro, dico bene?"
"Veramente amo anch'io quella coppia. E poi stanno bene insieme." rivela Phichit lasciando ancora una volta perplesso il francese.
"Tsk...Io non ci vedo niente di speciale."
"Piuttosto, che ne pensi se trascorriamo le feste insieme?"
"Ma come? Non dovevi andare dal quattrocchi?"
"Si, ma ha detto di invitare chi volevo. Dopotutto ha parecchie stanze, alle terme, dove abita. Inoltre, pare che voglia fare una festa a sorpresa sul ghiacchio a Victor. Quindi c'è la possibilità di pattinare. Che fai? Vuoi venire?" propone invitandolo ad andare con lui.
"D'accordo... ci penserò su."
"Allora ci si vede!"
"Salutami Celestino."
"Certo. Provvederò." risponde chiudendo la chiamata e lasciando il francese lì a pensare sul dafarsi.
Intanto, bussano alla porta della stanza d'albergo dov'è Phichit. Senza esitare, il ragazzo chiude il computer e si alza dalla scrivania andando verso la porta per aprirla.
Una ragazza gli salta letteralmente addosso abbracciandolo e urlando:"Sei stato grandioso, Phichitto-kun!!"
La ragazza si stacca e mostra il suo volto giovane, dai grandi occhi azzurri incorniciati da grandi ciglia. I capelli castani, legati da una coda perfetta e lunga che arriva fino a metà schiena. Corpo esile, di statura minuta e snella, leggermente più bassa di Phichit. Non c'è alcun dubbio.
Quella ragazza non è altro che la figlia del coach Celestino, pattinatrice italiana, Vanessa Cialdini, amica intima del nostro Phichit.
"Vanny! Da quanto tempo!" urla il ragazzo abbracciandola e non sapendo della sua presenza lì. Dopotutto è arrivata solo il giorno della finale del Gran Prix e, non volendo disturbare il padre, ha deciso di mettersi tra il pubblico per fargli una sorpresa al nostro Phichit che non vede da quando è stato preso alle finali.
"Mi sei mancato così tanto!"
"Facciamo un selfie per immortalare questo momento!" propone euforico prendendo il cellulare e scattando la foto insieme alla ragazza, mentre il padre li guarda sorridere felice.
"Hai già visitato la città?"
"Non ancora."
"Bene, vieni con me!" dice prendendola per mano e aggiungendo:"Usciamo, così ti mostro la città."
La ragazza annuisce e urla un grande:"SI!" per poi seguire il ragazzo fuori, mentre Celestino gli sbraita dietro:"Dove andate? Ehi!"
"Tranquillo, papà. Ci vediamo dopo!" risponde la ragazza felice del gesto del ragazzo, mentre il padre rimane lì a guardarli scappare, preoccupato.
Intanto, da qualche parte in Giappone, quella notizia della festa viene alle orecchie di un altro ragazzo. A dargli la notizia dell'evento natalizio è stato proprio l'amico Yuuri. 
E' per strada quando gli squilla il cellulare. Prende il telefono e vede il messaggio di Yuuri dire:"Ti va di passare il natale insieme? Domani torno in Giappone. Spero che tu possa venire."
Il ragazzo sorride nel vedere quel messaggio. Alza lo sguardo e finalmente si può vedere il suo aspetto. 
Ha un fisico esile e delicato, alto all'incirca 1.60 centimetri, dalla pelle cinerea, priva d'imperfezioni. Gli occhi eterocromi, ovvero il sinistro azzurro ghiaccio e il destro verde scuro. Ha i capelli di un colore nero corvino, lunghi fino alla base del collo, con il ciuffo lungo rivolto verso destra che copre l'occhio verde lasciando intravedere solo quello azzurro.  Non c'è ombra di dubbio. E' Yune Isakov, pattinatore russo-giapponese. Anche lui quest'anno non è riuscito a partecipare al Gran Prix a causa di una lieve distorsione alla caviglia dove Yakov, il suo coach, gli ha proibito di allenarsi per evitare peggioramenti.
Il pattinatore non sta nella pelle. Dopotutto è dall'estate che non vede il suo amico Yuuri.
Così, tranquillamente, si incammina pensando all'invito dell'amico che, nel frattempo, si trova ancora a Barcellona a leggere qualcosa su Facebook.
"Eh? Victuuri? Che diamine è questa cosa?" si chiede aprendo le pagine del fandom che gli ha inviato Phichit e scoprendo la verità che neanche lui è a conoscenza.
L'immagine del profilo di quella pagina ha come sfondo la foto dei due che pubblicò Phichit in Cina e, come immagine di copertina, la foto degli anelli alle loro mani. 
"Cosa? E' impossibile!!" continua ad urlare Yuuri vedendo quel colpo basso inflitto dall'amico. 
Con lui c'è anche Victor nella stanza che prepara la valigia per l'indomani, quando il telefono squilla anche a lui. Il russo lo prende e vede che è un messaggio di Phichit su Facebook. Gli è arrivata la stessa pagina che ha ricevuto Yuuri qualche attimo prima.
Spalanca gli occhi dallo stupore e fischia dicendo:"Diamine, non pensavo avessimo così tanti fan." 
E' normale essere sorpresi. Nessuno si sarebbe aspettato che il numero degli iscritti alla pagina è superiore ai 150.000.
"Credo che dovremo accontentare i nostri fan. Guarda qua quanti fanart di noi."
"Victor! Ma che dici? Piuttosto... dovremo preparare le nostre valigie. Non stare lì a guardare il cellulare. Domani si parte!" rimprovera il giapponese prendendo la sua valigia e cercando i suoi vestiti nell'armadio per prepararla, mentre il russo sorride nel vedere il comportamento imbarazzato del ragazzo.
Senza dargli conto, si sdraia sul letto e incomincia a sfogliare un po' quel fan club così insolito.
Ci sono fanart e fanfiction di tutti i tipi. 
Qualcuno ha fatto anche una sottospecie di triangolo amoroso tra lui, Yuuri e Chris e la cosa lo fa ridere e non poco.
"Ah...non riesco a capire come fai a divertirti." batte il giapponese perplesso nel vederlo ridere. 
Chiude la valigia e la sposta vicino al letto dove Victor lo trascina vicino a lui.
"Victor! Che combini?"
"Che domande? Facciamo un selfie da mandare al gruppo." propone il russo mettendo la fotocamera sul cellulare per scattare la foto.
"No! Non se ne parla!"
"Avanti! Sono curioso di vedere come reagiscono gli iscritti." e con questo, riesce a convincere Yuuri scattando la foto pubblicandola nel gruppo.



Quella foto, in pochi istanti, fa il giro del web. I milioni di like e commenti, però infastidiscono Phichit ignaro di ciò che è accaduto.
E' seduto su una panchina insieme a Vanessa a mangiare una bella crepes, quando il telefono non smette di squillare.
"Che cos'è?" domanda la ragazza vedendo l'amico che, incuriosito dal continuo squillare, prende il cellulare e incomincia a fissarlo.
Phichit spalanca gli occhi dallo stupore. Victor ha pubblicato una foto sul gruppo e il fandom è in delirio, ma non lo è solo il fandom. 
L'urlo del ragazzo si fa sentire per tutto l'isolato, mentre si alza di scatto dalla panchina.
"Oddio! Non ci credo!" sbraita continuando a fissare l'immagine.
"Cos'è successo?" richiede Vanessa, ma non ha alcuna risposta.
Conoscendolo, fa un bel respiro e prende il cellulare guardando il fandom, ma non ha tempo di vedere che il ragazzo, dalla felicità, si fionda addosso abbracciandola.
"Vanny! E' incredibile! I miei fan sono in delirio a causa di Victor. Guarda qua!" mostra il cellulare rimanendo attaccato a lei.
"Diamine! 54.000 like e 200.000 commenti in dieci minuti? Ma siamo pazzi!?" risponde incredula guardando quei post per poi ridere.
"Cos'hai da ridere?"
"Aspetta! Ti mando una foto, o meglio un disegno che ho fatto. " dice la ragazza prendendo il cellulare.
"Sai l'idea del fandom è stata così stravagante quando me l'hai detta che non ho resistito a disegnarti questo." continua inviando una foto sul gruppo. 
Il ragazzo apre il fandom e guarda la foto che la ragazza gli ha inviato. La cosa lo rende felice e non poco.
"Questa va diritto su instagram! E' stupenda! Grazie, Vanny!" ringrazia il ragazzo per poi stringerla a se e continuare a dire:"Sei la migliore amica che potessi avere."
Quelle parole, però sono come una lama nel cuore della ragazza. Per lei, Phichit è molto di più di un semplice amico. Lei si è innamorata di lui durante tutti questi anni di allenamento insieme, ma non vuole rovinare tutto. 
La paura di perderlo è così grande che non ha intenzione di fare il primo passo e sentirsi un rifiuto addosso, così è costretta a sorridergli e dirgli:"Lo stesso vale per me."
Intanto, Victor e Yuuri decidono di uscire e camminando incontrano Yuri insieme ad Otabek in un bar. 
Così, i due entrano e si siedono insieme al russo e al kazuco, quando li raggiunge Chris.
"Guarda che belli che sono. Quasi mi dispiace aggregarmi a voi." ironizza sedendosi accanto a Victor.
"Sempre il solito." risponde il russo guardandolo sospirare.
"E' stata una bella gara però, anche se tu non eri in pista." mormora Chris guardando Victor sorridendo e voltarsi agli altri compagni con una vena di malinconia, per poi aggiungere:"Insomma! Quest'anno non sono riuscito neanche ad arrivare al terzo posto." rivela fingendo un sorriso, quando dentro sta morendo. Victor se ne rende conto e, con il suo solito entusiasmo, cerca di distrarlo avvolgendo il braccio attorno al collo di Chris dicendo:"Hai visto la foto che hanno mandato a Phichit?"
"Quale delle tante?" 
"Victor ha insistito per inviarla una nel suo fandom." informa Yuuri imbarazzato della cosa.
"Tsk...Che porcata!" esclama il russo Yuri incrociando le braccia e avendo ricevuto anche lui lo stesso invito al fandom.
"Questa di voi? Si, l'ho vista questa. Hai visto quella che hanno pubblicato dopo?" chiede lo svizzero guardando sul cellulare.
"No, fammela vedere!" esclama Victor prendendo il cellulare di Chris e vedendo la foto che fa il giro del tavolo.



"Oddio, che squallore!" dice Yuri vedendola e rimanendo perplesso della cosa.
"Phichit sulla nave di Victuuri?" domanda Yuuri incredulo.
"Spero che non faccia la fine del Titanic." ribatte Victor facendo ridere tutti.
La giornata passa in tranquillità e in sintonia. Presto i ragazzi tornano nei loro alberghi. L'indomani l'aspetta una lunga giornata.
Viene mattino e i ragazzi sono tutti in partenza, compreso il nostro punk russo.
"Muoviti, Yuri! Se no faremo tardi!"
"Si, ho capito."sospira Yuri andando verso il coach Yakov che lo aspetta vicino all'ingresso dell'aereoporto per il check-in.
Improvvisamente, qualcuno lo urta facendogli cadere il cellulare da mano e inciampando sulla valigia del ragazzo facendolo irritare e non poco.
"Ehi! Guarda dove metti i piedi!" sbraita voltandosi verso chi si è scontrato con lui. 
E' una ragazza che non tarda a scusarsi:"Mi spiace, io non..."  cerca di dire alzando lo sguardo verso di lui e bloccandosi, nel vedere il suo volto, incredula, ma non è l'unica. Anche il ragazzo la guarda sorpreso. I due si conoscono e non poco.
"M-Margò?"domanda stupito il ragazzo non credendo ai suoi occhi.
Ebbene, quella ragazza seduta ancora a terra è Margò Dupain, sorella di Louis e pattinatrice francese. Ha un viso giovanile e priva di imperfezioni, come il fratello. E' magra, alta 1.65 centimetri circa, molto curata e con un bel po' di forme che evidenziano il fisico e la sua struttura attraente e femminile. I capelli sono lunghi e arrivano fino al seno, ricci, di color castano chiaro, raccolti da un fiocco rosa che usa per farsi la coda lasciando il ciuffo riccio fuori. Occhi azzurri grandi come il fratello, ma di un azzurro tendente al grigio. E' una ragazza semplice e lo si può ben intuire dal modo in cui si veste. T-shirt rosa a righe bianche con un giubbino bianco, jeans strappati alle ginocchia e con converse nere.
Yuri rimane lì imbambolato a guardarla, mentre lei lo riconosce subito. 
"Yuri? Sei tu?" domanda alzandosi all'in piedi.
"Però, certo che sei cresciuto parecchio." continua vedendo che è alto quasi quanto lei.
"E' da un po' che non ci si vede..." risponde con un tono di nostalgia.
Dopotutto è stato con lei per tre anni...
No! Non è stata la sua ragazza, ma la sua balia.
Ormai tutti sappiamo la storia del nostro Yuri di quando aveva dieci anni che fu trasferito a San Pietroburgo a causa del pattinaggio. Beh, siccome i genitori erano occupati e il nonno sempre in pensiero, decisero di assumere una tata che lo accudisse e li informasse su suo figlio. 
In quel momento, la ragazza stava avendo un bel po' di grattacapi a causa dei problemi economici dovuta alla separazione dei suoi, la madre che non stava molto bene e non poteva pagargli più le lezioni di pattinaggio. Margò, vedendo la situazione tragica, accettò la proposta di lavoro subito e abbandonò temporaneamente il pattinaggio per dedicarsi a lui. 
In quei tre anni, la ragazza si è affezionata molto al ragazzo, tanto da diventare molto protettiva con lui e considerarlo quasi un fratello minore, mentre lui si prese una bella cotta, tanto che sentendo del licenziamento della ragazza e quindi lontananza tra i due, ha incominciato ad odiare tutti diventando scontroso e acido.
"Già, stai tornando in Russia?" chiede la ragazza vedendolo pensieroso.
"Beh... ecco..."
"Yuri! Fai presto o perderemo l'aereo." urla Yakov da lontano.
"S-scusami... io...devo andare." balbetta e senza aggiungere altro si allontana dalla ragazza prendendo la valigia e correndo dal coach. Si sente così imbarazzato e fuori luogo, il che è normale. Dopotutto rivedere una vecchia fiamma è sempre qualcosa che ci fa battere il cuore, sopratutto se quella fiamma non si è mai spenta.
Senza rendersene conto, dalla fretta, ha dimenticato il cellulare a terra. La ragazza lo prende, in quel momento lo schermo si illumina e abbassa la testa vedendo che è arrivato un messaggio di Victor che dice:"Ci vediamo da Yuuri, allora!"
"Victor?" si chiede incredula mentre tiene tra le mani quel cellulare.
Avrebbe dovuto darlo a Yuri, ma non sa quando lo rincontrerà. Avrebbe voluto chiedergli molte cose, ma non c'è tempo. Qualcuno la prende da dietro abbracciandola. E' Sara, la sorella di Michele.
"Margò! Andiamo! Si farà tardi!"
La ragazza sospira e annuisce seguendo l'amica che si stacca. Dopotutto non posso far aspettare Michele.
Anche loro sono stati invitati alla festa, anche se Margò non ha mai avuto il piacere di conoscere questo Yuuri di cui parlano tutti.
Intanto,  il nostro Yuri incontra Otabek, ma per sua sfortuna, non è da solo.
"Che ci fa lei qui?" domanda guardando storto la ragazzina accanto all'amico che non tarda a ricambiare il suo stesso sguardo.
E' una ragazza bassina, circa 1.50 centimetri, ha dei capelli color rame cortissimi e scompigliati che le sfiorano appena le orecchie, occhi castani intensi, con piccole sfumature dorate e tante, forse troppe, lentiggini che nascondono il colorito chiaro della ragazza, sopratutto sulle guance e sul volto. Sull'orecchio destro ha un dilatatore nero da un centimetro e porta l'apparecchio fisso solo sull'arcata superiore. Ha addosso una  felpa nera larga, pantaloni morbidi neri strappati sulle ginocchia, guanti di lana con le dita scoperte e i cappellino di lana bordò con la scritta bianca:"NO PHOTO PLEASE". 
Che altro dire? Insomma. Tutti abbiamo compreso che lei è la giovane debuttante della categoria senior femminile Aubrey Santiago.
"Non lo sai? E' stata invitata anche lei alla festa di Yuuri." informa Otabek lasciando ancora più perplesso il ragazzo che risponde:"Certo che ha invitato cani e porci quel maledetto porco lardoso." 
"Puoi dirlo forte."dice la ragazza continuandolo a squadrare. Quello sguardo e la presenza della ragazza irritano Yuri a tal punto da incominciare ad urlare:"Stai zitta lurida befana!"
"Ah...come osi lurido mostriciattolo!"
"Mostriciattolo io?" domanda incominciando a litigare con la ragazza.
"Ehi. Smettetela voi due. Dobbiamo passare il natale insieme. Non vorrete passarlo litigando?" richiama Otabek riportando i due alle buone maniere. 
"Beh...allora ci vediamo lì." risponde la ragazzina allontanandosi dai due.
"Ehi, dove vai?" chiede Otabek. 
La ragazzina si volta e informa:"Vado a cercare Leo."
E con questo va via alla ricerca del suo compagno di squadra.
Presto, i nostri ragazzi si ritrovano a partire verso il Giappone, ma una volta arrivati incominciano i primi grattacapi per Yuri che si rende conto del cellulare che non ha con se.
"Che ca...!"esclama cercando nella borsa e nella valigia disperatamente.
"Aspetta, ti chiamo così vediamo se squilla." propone Otabek vedendolo in crisi.
Così, digita il numero chiamandolo. Inaspettatamente, qualcuno risponde.
"Ehm... Yuri? Qualcuno ha risposto a..." senza dargli il tempo di finire di parlare, Yuri strappa dalle mani dell'amico il cellulare incominciando a dare i numeri.
"Ehi! Pezzo di idiota! Chi diamine sei? Come cazzo hai il mio cellulare? Sappi che lo voglio indietro e...."
"Yuri, sei tu?"
"M-Margò!" riconosce sbiancando improvvisamente.
Intanto, dall'altra parte dell'aereoporto, Phichit attende con Vanessa l'arrivo del loro amico Louis.
"Ma tu guarda chi c'è! Ciao, Celestina!" saluta il francese togliendosi gli occhiali da sole e sorridendo alla ragazza, per poi farle l'occhiolino.
"Buon giorno. Com'è andato il viaggio?" domanda la ragazza vedendolo fermarsi dinanzi a lei.
"Sono state ore intense, ma sto bene. Piuttosto, come ti senti, Selfie-man? Com'è stato il Gran Prix?"
"Emozionante! Avresti dovuto esserci!"
"Mi sarebbe piaciuto, ma il medico mi ha proibito di sforzarmi se voglio continuare a pattinare. Che palle!"
"Finezza zero, come sempre" nota l'amico facendo ridere Vanessa.
"Lo sai che la finezza è per le femminuccie e a me non mi si addice. Avanti, andiamo! Sono curioso di vedere il quattrocchi come si sente. Dopotutto non è da lui vincere un secondo posto." dice il ragazzo prendendo le sue cose e avanzando verso l'uscita.
I due lo seguono, quando si fermano davanti all'uscita.
"Leo! Aubrey! Siete venuti anche voi?" chiede Phichit avvicinandosi ai due.
"Si, Yuuri mi ha invitato e non mi andava di rifiutare così ho deciso di venire insieme alla mia compagna di squadra." risponde mostrando la ragazzina che ha subito gli occhi puntati di Louis addosso.
"Cos'hai da guardare?" curiosa, domanda la ragazzina aspettandosi una risposta.
Gli occhi acidi e freddi del ragazzo la confondono. Non sa cos'ha in mente. Sembra così misterioso, ma in realtà il ragazzo sta solamente cercando di comprendere se è ciò che pensa. 
Prende il cappuccio del giubbino dell'amico facendolo voltare.
"Cavolo. Phichit? Quando mi hai detto che c'erano altre persone, non credevo che venisse anche Pippi."
"Pippi?" chiede Phichit non sapendo a cosa si riferisce.
"Perchè? Guarda che anche se ha tagliato i capelli la riconosco." 
"Ma di che stai parlando?"continua a domandare perplesso Phichit non capendo cosa volesse insinuare l'amico.
"Non è Pippi Calzelunghe?" continua a chiedere il francese seriamente indicando Aubrey.
La cosa fa scoppiare a ridere tutti e arrabbiare la ragazzina che incomincia a sbraitare:"Ehi! Come diamine ti permetti?"
"Guarda che non ho detto niente di che." rivela rimanendo perplesso dalla reazione della ragazza.
"Scusalo, Aubrey. Tende a dare soprannomi a tutti. Prendilo come un segno di amicizia." difende Phichit avvolgendo il braccio intorno al collo del ragazzo e tirandoselo aggiunge:"Andiamo, idiota! Se no faremo tardi alla festa. Mi raccomando. Cerca di contenerti e comportarti un po' meglio."
"Perchè? Cos'ho fatto di sbagliato?" domanda ancora una volta Louis non capendo cos'ha fatto.
"Non puoi dare soprannomi a tutti. Ci sono persone che non l'apprezzano." informa Vanessa camminando affianco ai due andando verso le terme di Yuuri.
Intanto, all'Ice Castle, Yuuko, l'amica d'infanzia di Yuuri, sta preparando tutto l'occorrente per la mezzanotte. Mancano poche ore a natale e anche al compleanno di Victor. Yuuri le ha chiesto una festa sul ghiaccio indimenticabile e non può negarglielo, ma mettere tutte quelle luci e quegli addobbi da sola è una vera faticata.
"Takeshi? Sai se Yuuri ha invitato qualcuno?" chiede la ragazza al marito mentre è sulla scala per ripulire il negozio.
"Pare abbia invitato un bel po' di ragazzi."
"Ci sarebbe proprio d'aiuto una mano." rivela Yuuko stanca, mentre scende dalla scala e incomincia a guardarsi intorno vedendo il lavoro enorme che c'è da fare.
"Vedrai che ci raggiungeranno. Dopotutto sono amici di Yuuri e di Victor, o sbaglio?" domanda il marito alla moglie che gli sorride e annuisce.
Nel frattempo Phichit, Louis e Vanessa sono arrivati alle terme del ragazzo dove li sta aspettando all'entrata.
"Ehi, ciao ragazzi."saluta Yuuri avvicinandosi a loro.
"Mica abbiamo fatto tardi?" chiede Vanessa non sapendo dove e a che ora è la festa.
"No, tranquilli. Adesso Victor sta nelle terme. Casomai mai dopo trovo una scusa per uscire e andate da Yuuko. Tanto la sapete la strada, o sbaglio?"
"Tranquillo. Tanto siamo di casa qui."rassicura la ragazza sorridendo.
"Dove dobbiamo mettere le nostre cose?" domanda Phichit facendo vedere le valigie.
"Si, adesso vi dò la camera. L'unica cosa, dobbiamo metterci d'accordo quanti nelle stanze. Non possiamo occuparle tutte."
"Va beh...incomincia a darcene due, una per Vanny e un'altra per noi. Poi quando vengono gli altri ci organizziamo meglio." propone il ragazzo facendo annuire l'amico.
Vanno in camera e, mentre stanno nella stanza, arrivano anche Yuri e Otabek che chiacchierano del più e del meno.
Passa un po' di tempo e dopo aver posato anche loro le loro cose. Stanno nella stanza centrale aspettando gli altri che arrivano mentre continuano a parlare tranquillamente.
"Quindi è per questo che la conosci. Ora che ci penso, c'era una ragazza che stava fuori tutto il tempo ad aspettare, ma non sapevo fosse lei."rivela Otabek pensandoci su.
"Ecco il cellulare." interrompe Margò comparendo dietro al russo e mettendogli il telefono sotto al naso.
"Grazie." ringrazia il ragazzo afferrando il cellulare, per poi voltarsi verso la ragazza e vedere che non è sola, ma insieme ai suoi compagni di squadra Sara e Michele.
"Hi, Yuri!"saluta Sara, seguito da occhiatacce da parte di Michele.
"Tsk...piuttosto..." si volta verso la ragazza senza dar peso a Michele e alle sue occhiatacce:"Come mai sei qui, Margò?" 
"Non lo sai? La nostra Margò è una pattinatrice a livello internazionale. Guarda qua! Un'altra medaglia d'oro."informa Sara prendendo la medaglia dalla borsa dell'amica.
"Ah... Sara. Piantala!" esclama riprendendosi la medaglia.
"Perchè non me l'avevi detto? Insomma...che eri una pattinatrice."richiede Yuri aspettandosi una risposta sensata.
"Non mi piace dire le mie cose. Lo sai come sono." risponde la ragazza mettendosi la mano dietro la nuca.
"Ragazze? La vostra camera è pronta." dice la signora Katsuki facendo annuire le due. 
"Grazie, signora." ringrazia Sara prendendo la valigia seguita dall'amica.
Le due si allontanano andando nei corridoi, quando una voce familiare ferma di scatto Margò.
"Magya..." si sente chiamare voltandosi e vedendo l'unica persona che gli ha affibiato quel soprannome.
"Vitya..." sussurra la ragazza vedendo Victor dinanzi a lei. 
Non si vedono da molto e la cosa sorprende entrambi.
"Vi conoscete?" domanda Sara vedendo la strana faccia dei due.
"Victor?" chiama Yuuri, che esce dalla camera dietro di lui e, nel vederlo imbambolato, cerca di capire cosa fosse successo.
Ad un tratto, il russo corre e abbraccia la ragazza lasciando tutti a bocca aperta.
"Magya! Dove sei stata per tutto questo tempo, eh?" poi si stacca e la prende per le spalle guardandola diritta negli occhi e continuando:"Ma guarda quanto sei cresciuta! Quanti anni hai adesso? L'ultima volta che ci siamo visti avevi astento 13 anni."
"N-ne ho... 24 finiti."risponde timidamente la ragazza arrossendo di colpo alla reazione del ragazzo.
Il russo fischia per poi dire:"Diamine! Sono davvero passati undici anni dall'ultima volta?"
"Scusate? Cosa mi sono perso?" chiede perplesso Yuri vedendo la strana situazione e non capendoci nulla.
"Scusate, non ve l'ho detto? E' una mia amica d'infazia. Ci allenavamo spesso insieme." rivela avvolgendo il braccio intorno al  collo della ragazza.
"Davvero? Io pensavo che..." tenta di dire Yuri sorpreso, ma non è il solo ad esserlo e lo interrompono subito andando dalla ragazza e incominciando a farle mille domande.
"Margò? Perchè non mi avevi detto che conoscevi Victor?" richiede Sara vedendola silenziosa che si sposta dal ragazzo che incomincia a fissarla intimidendola ancora di più.
"Ehm... ecco... io..." balbetta la ragazza arrossendo difronte a quella strana situazione e ripensando al momento in cui l'ha conosciuto.

*** Flash Back***



La nostra Margò ricorda ancora quella volta. Dopotutto non potrà mai dimenticarlo. Ha 9 anni quando accade l'incontro con il nostro Victor. E' al campo estivo di Yakov e non vuole ascoltarlo.
"Guarda che non andrai da nessuna parte se non incominci a pattinare come si deve." rimprovera Yakov vedendo che la piccola si rifiuta di entrare in pista a pattinare.
"Ma...io..."
"Niente ma! Mettiti i pattini e fa un giro della pista. Subito!" ordina il coach senza darle tempo di spiegare. La piccola Margò si sente molto insicura. Non ha mai indossato dei pattini prima ed essendo consapevole di essere impacciata ed imbranata, la cosa la preoccupa e non poco. 
Ha una tremenda paura di fare figuracce e di essere derisa, ma cerca di superarla indossando quei pattini e avvicinandosi alla pista. Mette i piedi sul ghiaccio e, come si aspetta già, cade a terra senza neanche riuscire a fare un passo.
"Margò! Alzati e prendi confidenza col ghiaccio!" urla il coach vedendola a terra. La piccola annuisce e tenta di alzarsi per pattinare, ma cade di nuovo. 
In quel momento, si sente derisa. Tutti ridono di lei e la piccola non riesce a trattenere le lacrime sentendosi inutile.
"Perchè? Perchè non ci riesco?" si domanda mentre le lacrime scendono sul suo viso, quando qualcuno si avvicina a lei rispondendo a quelle sue domande:"Perchè non ti equilibri bene."
Quella voce e quei pattini dinanzi a lei, le fanno alzare la testa vedendo il ragazzo 13enne dai capelli lunghi sorridente, tendergli la mano e dirle:"Se vuoi, ti insegno io a distribuire il peso."
Quel sorriso e quella mano fu di conforto e d'aiuto per la piccola. Il tempo passa e grazie a quella persona riesce a pattinare e a dimostrare di cosa è capace. Per questo, Margò si innamora di lui, di Victor. Si innamora del suo lato semplice, del suo lato pazzo, ma anche di tutti i suoi difetti. E' lui la persona che l'ha aiutata, ma purtroppo, prima che potesse dichiararsi a lui, qualcun'altra lo fa. Cosa peggiore, però è che ha assistito alla scena e la ragazza di Victor non è altro che una delle sue migliori amiche, una che le da consigli proprio come fa Victor. Per lei è stato un vero e proprio shock. Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Quel dolore dentro di se, non lo spreca, anzi. Lo usa per esprimere i suoi sentimenti sui pattini guadagnandosi la prima medaglia d'oro. 
Così, con quel dolore dentro, decide di cambiare orari e di vedere il meno possibile Victor siccome le fa male vederlo e sapere che sta con qualcun'altra che non è lei che tra l'altro si allena insieme a loro.
Per questo, non si è mai più informata su di lui e si è concentrata solo ed esclusivamente sulla sua vita fino ad ora e sviluppando qualcos'altro: la paura di amare qualcuno e l'odio irrefrenabile per quella persona che gli ha portato via il suo grande amore.


***Fine Flash Back***

Il fratello Louis, che si trova ad uscire dalla stanza insieme a Phichit, vedendola balbettare e sapendo il motivo, sorride avvicinandosi e avvolgendo il braccio attorno al collo della sorella dicendo:"Ehi, guarda che non sono affari vostri. E poi si vede lontano un miglio che ci sbava dietro."
Sentendo le parole del fratello, la ragazza si altera e non poco. Afferra la valigia che ha accanto a se e gliela tira, con tutta la forza che ha, addosso facendolo cadere a terra.
"Allora, sentimi bene, rognoso bastardo! Punto uno, quel tuo schifoso braccio puoi tenertelo bene dove sta! Punto due, non sono affari che ti riguardano inoltre, ti informo che nessuno ti ha dato il permesso di parlare! E poi, che diamine ci fai qui?!"
"Modalità acida, livello cinque. Un classico di quando ti infastidisce qualcosa."
"Non prendermi per il culo!" urla la ragazza perdendo le staffe e prendendo il fratello per la maglia.
"Diamine! Ora capisco da chi hai preso." dice Otabek guardando Yuri. Dopotutto il ragazzo glielo ha detto che è stata la sua balia e quel lato della ragazza non l'ha mai visto prima, anche perchè Louis è capace di far perdere le staffe a chiunque, anche il più pacifico essere sulla faccia della terra.
"Che caratterino!" esclama Yuri guardandola affascinato.
"Su! Andiamo Margò! Dobbiamo posare le valigie. Abbiamo molto da fare."cerca di calmare Sara tirandosela con se.
Incominciano a venire i pattinatori e tra loro c'è anche Yune che, appena sorpassa l'entrata e vede l'amico, avanza il passo verso di lui chiamandolo con un sorriso stampato in faccia:"Yuuri."
Sentendo la voce dell'amico, Yuuri si volta e sorridendogli lo saluta:"Ciao, Yune. E' una fortuna che sei riuscito a venire." 
Il ragazzo, sentendosi gli occhi puntati addosso,si guarda intorno una volta entrato nel salone principale e vede un bel po' di persone incominciando a raffreddarsi e a chiudersi diventando serio.
"Yuuri? Chi è? Tuo fratello minore?"domanda Chris non conoscendo la famiglia. 
Victor si avvicina, con volto sorridente, e non ricordandosi che non è della famiglia di Yuuri, esclama:"Ehi, ciao piccolino!" 
"Ehi! Piccolino un corno! Tsk...ma tu guardali a sti deficienti! Vi sembro per caso un bambino?"
"Ma che gli prende?"
"Ehm...Victor? Lui non è mio fratello. Io ho una sorella." ricorda Yuuri facendolo pensare e ridere per poi esclamare:"Ah...già. L'avevo dimenticato!"
"E' vero, sono un po' bassino, ma non sono un bambino. Per vostra informazione, ho 18 anni." cerca di difendersi incrociando le braccia.
"Già. Posso confermare. Ci conosciamo da parecchio tempo." continua Yuuri sorridendo e cercando di aiutarlo, ma le cose vanno di male in peggio quando c'è Louis nei paraggi.
"Tranquillo, tappo. C'è chi è più basso di te." punzecchia Louis tenendo le mani nella felpa e girando lo sguardo verso Minami sulla sua destra per poi continuare indicandolo con il pollice:"Tipo ciuffo rosso. Lui si che sta ucciso in altezza."
Tutti incominciano a ridere vedendo la realtà della cosa. Inoltre, il soprannome che gli ha dato Louis gli sta alla perfezione al nostro Minami che è impossibile non capire chi sia.
"Che cosa hai detto? Come ti permetti di insultarmi in quel modo?" urla Minami sentendosi deriso.
"Guarda che non ti sto insultando. Sto solo dicendo che sei più basso del tappo. Tutto qua."
"Ehi, ma che problemi hai?"
"Non ho nessun problema." iniziano a litigare i due quando il thailandese è costretto a mettersi di mezzo.
"Ehi, ragazzi. Basta! E tu, Louis." separa Phichit prendendo l'amico sotto al braccio e continuando a rimproverarlo:"Ti avevo detto di non cacciarti nei guai." 
"Perchè? Cos'ho detto di sbagliato?"
"Ah...lascia perdere. Sei un caso disperato!" rivela Phichit mettendosi la mano in fronte per poi voltarsi verso Yuuri e chiamarlo:"Yuuri?"
Il ragazzo capisce e prende Victor per mano trascinandoselo fuori.
"Yuuri! Dove mi porti?"
"Abbiamo finito gli alcolici. Guarda quanti ne siamo! Avanti! Accompagnami!" continua tirandoselo con se.
Appena la porta delle terme si chiudono i ragazzi si guardano in faccia sorridendo e annuendo.
"Bene, mettiamoci a lavoro!" esclama Vanessa facendo strada agli altri verso l'Ice Castle, luogo in cui si sarebbe tenuta la festa di Victor.
"Ragazze? La cucina è di la. Ho già preparato un po' di cose. Aiutatemi."dice Yuuko facendo strada dalle ragazze, mentre i ragazzi pensano alle luci e agli addobbi sia natalizi che di compleanno.
"Chris? Va con Leo e Michele. Aiutali negli addobbi!" urla Phichit vedendo l'enorme ritardo di tempo.
"Si, signore!"
"Minami? Com'è la pista?"
"E' pulita. Si può pattinare." informa il ragazzino uscendo e avvicinandosi al ragazzo pronto a dargli un altro incarico:"Bene, allora pensate a gonfiare i palloncini."
Minami annuisce e va subito a fare ciò che gli è stato ordinato. Phichit incomincia a girare e, vedendo Louis senza far niente, si avvicina dandogli degli ordini a lui e all'altro scansafatiche di Yune.
"Louis, tu e Yune pensate alla musica. Vi raggiungo tra un po'." 
"Ok, Selfie-man!" risponde il francese alzandosi dalla sedia e andando verso il computer e lo stereo.
"Io non prendo ordini." mormora Yune non volendo andare con Louis.

"Che problemi hai? E' successo qualcosa?" domanda il thailandese non capendo il motivo per cui il ragazzo si rifiuta.
"Non lo vedi? E' un emo depresso."ironizza Louis incominciando a battere sui tasti del pc facendo avvicinare il ragazzo.
"Ehi, cerca di moderarti! Hai capito? Chi ti da tutta questa confidenza?" urla il corvino alterato dall'atteggiamento del francese.
"Allora, ti siedi e mi aiuti oppure no?" chiede il ragazzo voltandosi verso il corvino.
"Io non ti aiuto per niente! Prima mi chiami tappo e adesso emo depresso, ma che razza di problemi hai? Sei per caso un imbecille rincretinito?"
Il francese sospira vedendo il tentativo del ragazzo di umiliarlo, ma sembra non funzionare, anzi...
la cosa lo intriga talmente tanto che incomincia a guardarlo con occhi seducenti e pronunciare:"Se vuoi... posso farti cambiare idea su di me." 
In un frangente di secondo, Louis si alza prendendo il volto di Yune tra le mani e guardandolo diritto negli occhi per poi continuare, sussurrandogli nell'orecchio con voce dolce e placata:"Inutile che nascondi quell'occhio azzurro. I ragazzi diversi hanno il loro fascino, sopratutto quelli androgenici e quelli come te..."
Yune, vedendo il comportamento del francese, incomincia a spingerlo e allontanarsi da lui nascondendo l'occhio che Louis è riuscito a vedere e che lui nasconde.
"Louis! Piantala di flirtare e mettiti a lavoro!" rimprovera Phichit vedendolo fare il cascamorto con Yune.
"Che palle!" esclama il francese sedendosi e continuando a fare il suo lavoro rimanendo il povero Yune perplesso da quel comportamento.
"Cosa diamine è appena successo...?" incomincia a chiedersi il bruno guardando il ragazzo battere sul computer velocemente.
"Merda! Le casse! Puoi salire li sopra per vedere se è tutto collegato?" domanda il francese al corvino che incomincia a balbettare:"Beh...ecco...io.."
Non sa che fare. Le casse sono incima alla pista, sui pali vicino alle luci e per arrivarci deve salire sulla scala. Questo lo terrorizza e non poco. Si vede lontano un miglio che ha paura delle altezze.
"Ah...ho capito. Soffri di vertigini, eh?" intuisce il francese sorprendendo il ragazzo. 
Sentendosi scoperto e non volendo mostrare le sue debolezze, il corvino urla:"No! Ci vado io." per poi andare a prendere la scala e cercare di salirci continuandosi a ripetere di non guardare giù, ma una volta in cima il ragazzo si paralizza.
"Ehi, tappo! Scendi da lì. Finirai per farti male." rimprovera Louis accorgendosi che qualcosa non va e vedendolo paralizzato.
"Piantala di chiamarmi tappo! Sei davvero un incapace, egoista e leccaculo!"
"Fino a prova contraria l'incapace sei tu che te ne stai appiccicato alla scala come un babbuino. Inoltre non sono un leccaculo. Preferisco leccare altro." punzecchia il francese alzandosi dalla sedia e andando verso la scala dov'è il ragazzo.
"Ti sembrano discorsi da fare in questo moment..." Yune non riesce a finire la frase che la scala si muove e perde l'equilibrio e cadendo all'indietro. Fortunatamente Louis lo afferra al volo cadendo l'uno sull'altro.
"Oh... ma tu guarda. Cadono angeli dal cielo."
"Toglimi quelle mani di dosso e piantala di prendermi per il culo! Non ti ho dato nessuna confidenza!" sbraita il giapponese alzandosi alterato da dosso al francese.
"Ok, lo prendo per un grazie." risponde alzandosi da terra per poi alzare la testa e guardare il guaio combinato dal ragazzo. 
"Merda! La scala si è impigliata nei cavi." continua avvicinandosi alla scala e cercando di muoverla.
"Guarda che non è colpa mia! Ci ho quasi rimesso la pelle."
"Tranquillo. Non ti sto mica incolpando. Anzi, ora provvedo io." dice facendogli l'occhiolino per poi voltarsi verso Phichit e sbraitare:"Selfie-man! Sei un coglione! Le casse non vanno e Yune è troppo basso per arrivare in cima, inotre mi sta aiutando con lo stereo. Serve qualcun'altro! La scala si è impigliata!"

"Yuri? Otabek? Serve qualcuno che regola le casse. Potete farlo?" chiede Phichit comandando i due che stanno lì a portare le scatole con gli addobbi. Il russo e il kazuco si guardono in faccia per poi annuire e andare ad aiutare il ragazzo nella parte tecnica.
"Wow... ti stai dando proprio da fare."nota Vanessa uscendo dalla cucina vedendo l'amico e abbracciandolo da dietro.
"Beh...me l'ha chiesto Yuuri di tenere tutto in ordine e non posso non accontentarlo. Piuttosto..non dovresti essere in cucina?"
"Si, ma avevo bisogno di una boccata d'aria e vedere come te la passavi."rivela la ragazza sorridendolo.
Intanto, Victor riceve una chiamata e insieme a Yuuri è costretto ad allungarsi fino all'aereoporto. Perchè? Beh... sta arrivando la sua sorellina dal campionato e non può non andarla a prendere.
Dall'aereoporto esce la coach della ragazzina, Natasha Yelena Tchaikovsky, migliore amica del russo, ex-pattinatrice della categoria femminile.
E'  alta 1.73 centimetri, la sua carnagione è nivea, gli occhi azzurri come scaglie di ghiaccio, contornati da lunghe ciglia, ma sembrano occhi stanchi. Ha i capelli di uno stupendo color oro pallido, lunghi e fluenti. Labbra sottili e rosee screpolate dal freddo e mani lunghe e dita sottili, ma segnate dal mestiere e dallo studio del piano, il viso leggermente allungato, sembra una bambola di vetro, fragile e bella, ma segnata dalla vita che la distrugge giorno dopo giorno.
"E' bello rivederti." dice il russo guardando l'amica che abbracciandolo risponde:"Anche per me." 
"Fratellone!"urla una ragazzina uscendo di tutta fretta dall'aereoporto. 
Il ragazzo si stacca dall'amica e guarda quella ragazzina magra e formosa, alta all'incirca 1.60 centimetri, con la pelle chiara e il viso con leggere lentiggini che si notano appena. Ha i capelli biondo chiaro, quasi bianchi, lunghi fino al sedere e mossi, tendenti al riccio, legati in una treccie. Gli occhi sono dello stesso azzurro splendente di Victor e con uno scintillio gioiso.



Il russo non può fare almeno di guardarla sorridendo, dopotutto è la sua sorellina Aleksandra Nikiforov, ma conosciuta da tutti come...
"Sasha!" chiama Victor correndola incontro per poi abbracciarla.
Quest'anno anche lei ha debuttato per la categoria senior e la cosa la rende estremamente felice.
I due si staccano e Yuuri rimane lì a guardarli sorridere incantato, quando Sasha si sente osservata e incomincia a guardarlo.
Dopo un po' si rende conto che è il tipo che suo fratello fa da coach.
"Sasha, ti presento Yuuri." presenta avvicinandolo alle ragazze.
La ragazzina incomincia a guardare storto il fratello per poi sospire, mettendosi la mano sulla fronte:"Ah, se volevi trovarti un fidanzato potevi pure dirmelo!"
"Cosa?" urla Yuuri facendosi sentire da tutto il vicinato per poi arrossire e balbettare:"G-guarda! N-non è come pensi..."
"Ah..si? E perchè allora è stato creato questo gruppo?"domanda mostrando il fandom di Phichit.
Victor, nel vederlo, scoppia a ridere per poi avvolgere il braccio intorno al collo di Yuuri e rispondere:"Perchè? Vorresti dire che non siamo bellissimi insieme?"
"Victor! Non ti ci mettere pure te!" si lamenta Yuuri poichè non è altro che un malinteso. I due non stanno insieme, anche se Victor fa sempre credere che lo sono.
"Perchè? Guarda qua! Abbiamo anche gli anelli."
"Lo sai che questi anelli sono per la medaglia d'oro!"iniziano a discutere i due facendo ridere le ragazze.
"Per la medaglia d'oro?" chiede Natasha interrompendoli e non sapendo della loro promessa. 
"Siccome quest'anno Yurio ha soffiato la medaglia al nostro Yuuri, mi toccherà continuare ad allenarlo, fino a quando non arriveremo a quella medaglia, ma ritornerò anche a pattinare." spiega sinteticamente il russo facendo brillare gli occhi delle due.
"Davvero, fratellone?" domanda avvicinandosi a lui per poi abbracciarlo.
"Beh...almeno tu che puoi, continua a farlo." dice la coach della ragazza con un sorriso spento. Purtroppo per lei sarà impossibile riprenderlo e la cosa continua a ferirla. 
Stare ferma per dovere e non per scelta le fa male, ma sorride e finge di stare bene per non farlo pesare a Victor.
Chiacchierando, si avviano verso il market dove prendono gli alcolici per poi andare verso casa, quando passano davanti all'Ice Castle.
"Vitya!"chiama la sorella fermando il russo davanti a quell'edificio.
"Che c'è?"domanda voltandosi verso la ragazzina.
 "Perchè non andiamo a pattinare?" propone Natasha prendendo Victor per mano insieme a Sasha.
"Come? Ma abbiamo tutto questo alcool in mano e..."
"Dai, ho voglia di pattinare anch'io! Vieni!" interrompe il giapponese mettendosi dietro di Victor e spingendolo dentro all'Ice Castle insieme a Natasha e Sasha.
E' tutto buio quando le luci si accendono all'improvviso seguito da un urlo in coro dire:"Sorpresa!"
Quell'urlo fa emozionare il russo. Non se lo aspettava e vedere tutta quella genta qui per lui, quasi lo commuove.
Si avvicina ai tavoli e li vede lungo tutta la pista, nel lato di fuori, pieni di cibo e bicchieri. 
Yuuri prende gli alcool da mano e li appoggia ai tavoli dicendo:"Questi devono stare qui."
"Ragazzi! Voi siete pazzi!"
"Ci dispiaceva non passare il compleanno con te, così abbiamo deciso di farti questa festa a sorpresa." confessa il giapponese facendosi abbracciare dal russo in lacrime dalla commozione.
Quel momento magico, quasi romantico direi, però finisce subito lasciando un'aria strana, quasi spaventosa.
Le porte si spalancano all'improvviso e un urlo fa spazio ad una ventata di gelo:"It's JJ's Style!"
"Ma chi cazzo l'ha invitato a questo?" chiede Yuri appena vede JJ entrare dalla porta e mettersi in posa seguito dalla ragazza.
"Oh...non chiederlo a me. Per me poteva starsene benissimo a casa."risponde Otabek infastidito dalla presenza di quell'essere.
"Tsk...cosa sei? Una sailor?" domanda Louis vedendolo in posa e facendo scoppiare a ridere tutti nell'immaginarlo vestito da Sailor Moon.



La serata passa piacevolmente tra risate e gare di pattinaggio per dimostrare la propria bravura, ma non solo. Tutti i presenti incominciano a pattinare a turno e Louis rimane estasiato dall'Agape di Yuri, tanto che incomincia a fissarlo interessato, ma non è l'unico che gli interessa.
Yune pattina subito dopo il russo e dimostra il suo stile di pattinaggio. Sembra così dolce e mistico nella sua esibizione che il francese incomincia ad avere le idee confuse su di loro.
"Ehi, non ci pensare neanche!" sente dietro di se vedendo Vanessa.
"Cosa vuoi?"
"Ti ho visto come lo guardi e non è l'unico che hai adocchiato."
"Sono belli davvero quei due, ma mi sa che Kitty è difficile da raggiungere."dice fissando Yuri che è fuori alla pista, vicino a Otabek che chiacchiera con lui e Aubrey.
"Già, tua sorella sembra molto protettiva con lui." nota la ragazza guardando Margò che se ne sta vicino alla pista con Michele e Sara tenendo sott'occhio Yuri.
"Non la sopporto. Sembra che voglia tenere sempre sottocontrollo tutto."
"Beh... hai incominciato tu con lei. Non avresti dovuto dirle che Victor ti piaceva sapendo che aveva un debole per lui." rimprovera la ragazza sapendo della situazione tra i due.
Il francese si mette le mani in faccia per poi voltarsi nella direzione in cui c'è Victor con Yuuri e Chris confidando:"Si, ma la sua bellezza è appassita. Diamine! Era tremendamente sexy con i capelli lunghi. Adesso fa completamente schifo."
La ragazza, vedendo la reazione dell'amico scoppia a ridere. Improvvisamente, il francese diventa serio voltandosi verso la ragazza domanda:"Piuttosto... quando hai intenzione di dirglielo?"
"Dire cosa?"
"A Selfie-man della tua cotta per lui."
"Non ti sfugge nulla." risponde la ragazza guardando Phichit entrare in pista e incominciare la sua esibizione. 
"Mi piace osservare e credo che anche lui abbia le tue stesse emozioni."
"Ma che dici? Probabilmente è così solamente perchè siamo molto amici."
"Ho capito. Devo farti da cupido, non è così?" chiede il ragazzo guardandola e infastidendola.
"Piantala, Louis! Lo sai che queste cose devono evolversi da sole."
"Infatti vado ad evolvermi con l'emo." dice allontanandosi e facendo urlare la ragazza il suo nome:"Louis!" 
Come darla torto? Ha semplicemente paura che il suo amico si metta nei guai, ma sembra che la cosa vada meglio del prevvisto:"Tranquilla! Scherzavo." avverte il francese andando vicino agli alcolici.
Intanto, Yuri si ritrova davanti Sasha.
"Che ci fai qui, cretino?" domanda la ragazzina avvicinandosi al russo.
"Potrei farti la stessa domanda, stronza."risponde il russo acidamente per poi sorriderle.
La ragazza si volta e vede Aubrey, la sua rivale dai tempi che gareggia negli junior. Le due hanno sempre voluto dare il massimo e l'una ostacola sempre l'altra nei propri passi. Non ha caso, Aubrey è contrariata con lei per essere stata buttata al terzo posto nella categoria femminile.
Avrebbe voluto arrivare al primo, ma sia lei che Margò l'hanno spezzata i passi.
"Tu?"urlano le due appena si vedono incominciando a scrutarsi da capo a piede e guardarsi con sguardo omicida.
A quanto pare, Yuri non è l'unico a non sopportare Aubrey. 
"Che diamine ci fai qui?"
"Potrei chiederti la stessa cosa!"
L'aria tra Sasha e Aubrey si fa pesante e non poco.
Le due incominciando a urlare l'una sull'altra. Come darle torto? Aubrey si è vista precipitare dal primo al terzo posto nel libero.
Non possiamo neanche biasimare Sasha che, da anni ormai, ha un rapporto conflittuale con quella ragazza dato dal voler essere sempre la migliore e la più brava nel pattinaggio. Direi che è una sfida aperta.
"Chi diamine ha invitato una sbandata come te?!"
"Sbandata io? Tu mi hai soffiato il secondo posto, brutta befana!"sbraita Aubrey nervosa.
"Se sei arrivata terza non è colpa mia. Probabilmente fai schifo come pattinatrice."sfida la russa guardandola con disprezzo.
"Schifo io? Ma tu guardala a sta stronza!"
"Meglio stronza che puttana come te!"
"Vi prego, ragazze. Calmatevi!" tenta di calmare Otabek, ma ciò che riceve non è calma.
"Taci!"urlano in coro le due mettendo a tacere il ragazzo per poi voltarsi e darsi le spalle contrariate.
"Avanti, ragazze. Smettetela di litigare."cerca di riappacificare Margò avvicinandosi alle due vedendo Otabek e Yuri in difficoltà.
"Senti, è meglio che tu non parli." urla Aubrey contrariata dal primo posto avuto dalla ragazza.
"Lascia stare, Margò. Lei è stata brava e conosce il pattinaggio meglio di noi. Per questo è riuscita a vincere. Prima o poi arriverò al suo livello. Vedrai che l'anno prossimo potrò anche superarla e tu rimarrai indietro!" dice Sasha abbracciando la Margò e facendo la linguaccia a Aubrey.
La francese sospira. A quanto pare quel litigio le da fastidio anche a lei.
"Già te l'ho detto. Per me quella medaglia non significa nulla. E' solo una medaglia come le altre." spiega la ragazza sinteticamente lasciando perplesse le due.
"Anzi, per me potete anche dividerla."continua prendendo la medaglia dalla borsa e darla a Sasha per poi allontanarsi e lasciare le due perplesse.
Ma quello stato d'animo si trasforma ancora una volta in litigio dove le due si contendono la medaglia quando Yuri, stanco, l'afferra strappandola dalle mani delle ragazze.
"Ehi!"
"Che diamine fai?" domandano infuriate guardando con sguardo omicida Yuri.
"Questa è mia adesso. Dopotutto è il premio che mi spettava di diritto." risponde mettendosela al collo e allontanandosi con Otabek.
"Bastardo, cretino! Torna qui! Tu hai già la tua medaglia oro!" urla Sasha correndolo dietro. 
Intanto, vicino agli alcolici, si sente qualcosa che tira l'attenzione dei due francesi.
"Ma tu guarda! C'è anche Fairy of ice."pronuncia Chris attirando l'attenzione di Louis e Margò che sono lì vicino agli alcolici e vedono lo svizzero con Natasha.
"Piantala, Chris. E' inutile che continui a chiamarmi in quel modo." dice la ragazza sorridendo con un bicchiere tra le mani.
"Natasha! Che ci fai qui?"chiede Yuri avvicinandosi alla ragazza insieme ad Otabek. La russa sorride.
"Non lo sai? La sorella di Victor è stata invitata e, essendo la coach della ragazza, non ho potuto lasciarla da sola." rivela lasciando perplesso Louis.
"Natasha..."chiama con un filo di voce Margò attirando l'attenzione della russa che si volta.
"Ma tu guarda! Il mondo com'è piccolo. Come te la passi cara?" per poi avvolgere il braccio attorno al collo del cugino e continuare:"Oh...certo. Non ti ho presentato ancora mio cugino, vero?"
"Cosa? Yuri è tuo cugino?" chiede incredula, ma non è l'unica. Anche Yuri è perplesso non sapendo la realtà che si cela dietro quelle due.
"Cosa? Voi due vi conoscete?"
Vedendo la situazione strana, Louis si avvicina a loro. L'aria è pesante e Margò sembra avercela con Natasha, ma nessuno può immaginare il motivo di tanto astio, a parte Louis.
Lui è l'unico a sapere che Natasha è la donna che si è dichiarata a Victor e ha fatto soffrire sua sorella, ma non sa che anche Margò ha rovinato Natasha che, pur di batterla al Gran Prix l'anno prima, ha gareggiato con il ginocchio già lesionato ed ha ceduto in finale facendola fare una caduta che lo porterà sempre dentro di se per tutta la vita, motivo per cui non potrà più pattinare.
"Che succede qui? Tutto bene, sorellona?"domanda vedendo la sorella scioccata che risponde:"Si, vado fuori. Ho bisogno di prendere una boccata d'aria."
La ragazza va fuori e la serata prosegue tranquillamente, o quasi.
Aubrey sta uscendo fuori quando si accorge di qualcosa. Una serie di addobbi messi dai ragazzi provocano una serie di equivochi che è impossibile da evitare.
"L'avete messi proprio male questi addobbi." fa notare Aubrey vedendo il mischio sotto alla porta dell'entrata.
"Diamine! Non ci avevo fatto caso." dice Michele mettendosi le mani nei capelli per poi domandare:"Chi ha messo quel coso lì?"
"L'ho messo io. Dopotutto un po' di pepe ci vuole." risponde Chris avvicinandosi a Michele.
"Se pensi di poter baciare mia sorella, sei completamente fuori strada! Prendi una scala e toglilo immediatamente!" urla pensando che le intenzioni siano quelle, ma la realtà è un'altra.
Quel semplice mischio dà l'opportunità a molti di dichiararsi e non solo. 
Già c'è stata la prima vittima.
"Aubrey!" urla Yuri vedendo la ragazzina che l'ha condotto in quella situazione ambigua.
"Avanti, ragazzi! C'è il mischio. Non potete non farlo." dice la ragazza vedendo Otabek e il russo lì sotto per poi continuare:"Tanto lo so che avete una gran voglia di farlo."
"Io non festeggio il natale, quindi è inutile! Con me queste cose non funzionano!"
"E' la regola! Avanti! Dopotutto state bene insieme."
"Io mi rifiuto!" sbraita il russo cercando di svincolarsi da quella situazione, ma  Otabek conosce molto bene la cocciutaggine della ragazza e sospira:"Inutile rifiutarsi. Aubrey è spietata e ci conviene fare come dice."
"Ma...io..." balbetta Yuri pensando a quella situazione strana.
Il kazuco gli prende la mano e gliela bacia. Dopotutto il  mischio dice di baciare, ma non specifica dove.
"L'abbiamo fatto, adesso è inutile che protesti."
"Che cosa romantica. " ironizza la ragazzina ridendosela.
"Mantienimi prima che l'ammazzo."avverte il russo preso dalla rabbia, ma ad aiutarlo è Sasha che spinge la ragazzina infastidita da quello che ha fatto all'amico.
"Ehi, che diamine combini?"
"Scusa, non ti avevo visto." finge la russa guardandola storto e andando verso Yuri sorridente.
Vedendo la scena del mischio, Phichit ha un idea. Quale cosa è migliore nel suo fandom  di una bella foto del bacio romantico tra Victor e Yuuri sotto il mischio? Così cerca la sua complice, Vanessa.
"Avanti! Falli mettere vicino alla porta!" ordina il ragazzo pronto con il cellulare per scattare una foto ai due per metterla sul suo fandom.
Purtroppo il trabocchetto non funziona e Phichit si ritrova ad uscire fuori ed essere vittima del suo stesso piano.
"Cosa?"
"Devi baciarla idiota! E' la regola." rimprovera Aubrey vedendo Phichit che non ne vuole sapere.
"Avanti, cos'hai?" domanda Yuuri vedendolo sorpreso della cosa.
"Baciala! Baciala!" incominciano ad urlare in coro  vedendo Vanessa sotto al mischio con lui.
"Louis! Sei un bastardo!" esclama la ragazza vedendo che l'amico l'ha spinta lì vicino.
"Grazie, lo prendo per un complimento." risponde ridendosela.
Il coro non finisce e Phichit bacia la ragazza, ma non come vogliono tutti. 
"Cosa?!" urlano i ragazzi vedendo che Phichit l'ha baciata sulla fronte per poi domandare in coro:"E' uno scherzo?"
Quando l'urlo di Louis fa voltare tutti verso di lui che consiglia sbraitando:"Slinguazzala!"
"Piantatela, Louis!"e con questo Phichit si allontana da loro facendo ridere tutti, tranne Vanessa.
Per lei, quel bacio, anche se insignificante per gli altri, significa molto. 
"E' il mio turno. Chi viene a limonarmi?" chiede ironicamente Louis mettendosi sotto al mischio per poi informare:"Sappiate che per me vanno bene maschi e femmine. Avanti, signori!"
"Esibizionista." dice Margò vedendo il fratello e il suo euforismo dovuto all'alcool.
"E' sempre così?" domanda Victor avvicinandosi a lei.
"No. E' così quando beve molto. Di solito è più chiuso." rivela la ragazza sorridendo.
"Sei cambiata molto."
"Sono cresciuta, Victor. Piuttosto...che ne pensi della festa?" La ragazza abbassa lo sguardo cercando di non incrociare quello del ragazzo.
"E' una gran bella cosa. Sinceramente non me l'aspettavo."
"Yuuri è un bravo ragazzo. Anche se lo conosco da poco, sono contenta di averlo conosciuto." confessa voltandosi verso il russo e sorridendo dolcemente per poi notare Natasha che li sta guadando, voltandosi dall'altra parte e distogliere lo sguardo da Victor.
Dopotutto non sopporta la presenza di Natasha. E' stata lei a togliergli l'uomo che ama e che crede stia ancora con lui.
"Di che parlate?" chiede Natasha avvicinandosi a Victor con un bicchiere di vino in più tra le mani. Gli sguardi e i sorrisi che si scambiano sono come una lama nel cuore di Margò che, senza fiatare, si allontana lasciandoli da soli.
"Ma che gli è preso?"
"Chissà." risponde guardando la ragazza da lontano senza darle molto peso per poi voltarsi verso il russo e dire:"Auguri a noi."dandogli il bicchiere di vino in più che ha facendo sorride il russo.
Ovviamente, chiunque avrebbe sentito quelle avrebbe pensato che i due stessero insieme, ma la realtà ne è un'altra. Natasha è nata lo stesso giorno di Victor.
Quelle parole mettono a disagio la ragazza tanto che incomincia a mordere il bicchiere di plastica che ha tra le mani per il nervoso.
"Non dovresti mordere il bicchiere. Non è per niente femminile." rimprovera Michele avvicinandosi a Margò notando il suo nervosismo. La ragazza allontana il bicchiere dalla bocca e incominciano a chiacchierare.
Intanto, Yuuri è li vicino con Yune.
"Yune, cos'hai?"domanda vedendo l'amico perplesso.
"Quel tipo è proprio strano." rivela Yune guardando Louis da lontano che fa il pagliaccio.
"Non farci caso. Quando beve fa sempre così."
"Quindi ci prova con tutti."ipotizza il ragazzo guardando l'amico che subito risponde:"No, in realtà è un ragazzo abbastanza difficile da interpretare. Pensa che era fan di Victor, ma sembra che l'abbia odiato appena l'ha visto con i capelli corti."
"Ho parlato con Vanessa. Mi ha detto che è bisex e il suo modo di pensare è fuori dalle righe."
"Beh... lei si allena con lui e Phichit da anni. Se non lo conosce lei chi vuoi che lo conosca?"
"Non capisco perchè mi abbia parlato di lui. Inoltre... sembra mister perfettino da come parlano di lui." continua a dire perplesso Yune per poi abbassare lo sguardo e mette la mano alla nuca sospirando:"Però tutta questa gente e questo casino mi da fastidio."
"Scusa, forse avrei dovuto avvertirti che la festa era anche per il compleanno di Victor."
"Tranquillo, almeno ho passato una giornata diversa."batte il ragazzo sorridendo.
"Avanti! Tutti dentro! E' pronta la torta!" urla Yuuko attirando l'attenzione di quelli che sono usciti fuori per farli entrare.
Finalmente è l'ora della torta e tutti si riuniscono dietro Victor e Natasha dove soffiano sopra le candeline augurandosi il meglio l'uno per l'altro. 
Phichit incomincia subito con i selfie e il rientro alle terme è anche meglio della festa stessa.
Ne combinano di tutti i colori, tanto che il giorno dopo si ritrovano a svegliarsi rintontiti e in stanze diverse da quelle che sono state assegnate a loro con circostanze davvero strane.
Cos'è successo? In quali stanze e quali situazioni ambigue si sono ritrovati? Lo scopriremo molto presto...





**Angolo Autrice**

Salve, ragazzi. 
Ok, lo so. Ho pubblicato un po' prima il capitolo, ma sono riuscita a finirlo prima.
Inoltre c'è bisogno di un prologo dove spiego un po' le situazioni dei personaggi, le loro relazioni e mostro il grande evento di natale per dare un idea di come ho deciso di strutturare la storia. 
Lo so, è un po' lunghino, ma vi prometto che i prossimi capitoli saranno un po' più corti.
Scusate se ho aggiunto qualche spoiler, ma non sono riuscita a trattenermi. E poi questo dovrebbe essere un continuo della stessa serie.
Che ne pensate?
Fatemi sapere se vi piace, se ho indovinato i vostri personaggi, se ci sono errori anche nello scrivere che non ci ho fatto caso oppure se avete idee. 
Sono sempre ben accette!




Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1.





L'amore è un sentimento che nasce e difficilmente va via. Può essere tramutato in odio se tutto va male, ma nessuno può capirne il motivo e l'essenza stessa dell'amore.
L'amore può essere distinto in agape e in eros, amore incondizionato e amore terreno, ma nessuno sa che l'amore vero è l'essenza stessa di questi due elementi mescolati e uniti per bene. L'amore, quello vero, non può essere lavato ne bruciato. Rimane lì e, ogni qual volta lo vedi, ti si illuminano gli occhi. Sai che è una cosa che sta dentro di te e non può essere rimossa neanche con la forza più bruta al mondo.
Purtroppo, anche se così forte, è anche fragile allo stesso tempo. Ci rende vulnerabili, come pezzi di vetri che, se lasciati cadere, ci frantumiamo inesorabilmente.
Per colui che pattina, l'amore è verso le lame che indossa, quelle lame che tagliano quel ghiaccio spesso e lo fa spiccare il volo verso qualcosa che nessuno può raggiungere, neanche con la fantasia stessa. E' una sensazione indescrivibile, pari a quella di due anime gemelle che si incontrano la prima volta e si uniscono rendendo tutto possibile...


"Chiunque abbia scritto questo, ha compreso ciò che vuol dire pattinare per me." pensa Natasha alzandosi e avviandosi nel salone col cellulare tra le mani.
Intanto, il mattino fa luce nelle stanze dei ragazzi.
Il giorno precedente si sono dati alla pazza gioia e c'è chi ha bevuto molto, forse troppo, tanto da non ricordarsi nulla.
Il risveglio per queste persone è più tragico di quando si possa immaginare.
Il primo a svegliarsi è Yuuri che si ritrova ad avvertire il freddo gelido di dicembre sulla sua pelle nuda. Si alza e cerca gli occhiali che dovrebbero essere accanto a se, ma tocca un corpo nudo che gli sta accanto. Sorpreso, si volta lentamente vedendo Victor accanto a se che dorme beatamente come se nulla fosse, mentre il giapponese incomincia ad urlare ignaro di ciò che è successo.



"Che diamine significa? Cos'è successo?" incomincia a domandarsi pensando al giorno precedente, ma l'unica cosa che ricorda è la gara a chi regge meglio l'alcool organizzata da Chris. 
E mentre Yuuri incomincia a farsi i film mentali su cosa sia successo, qualcun altro ha lo shock del risveglio.
"Eh? Ma che ca...?" si chiede Yune trovandosi nel letto con Louis, ma la cosa che lo terrorizza di più è che non è l'unico in quella stanza. 
C'è anche Chris, Leo, Phichit e Michele che si abbracciano beatamente dormendo.
Improvvisamente, si sente avvolgere dalle braccia di Louis che gli è accanto e lo trascina nel futon  stringendolo a se con braccia e gambe.
"Che diamine...? Svegliati!" urla cercando di svegliare il francese senza successo. Anzi, sente solo un mormorio che dice:"Altri cinque minuti, papà." per poi stringerlo ancora più forte.
Intanto, nella stanza accanto, qualcuno si sveglia trovandosi a guardare il volto dell'amico sorpreso.
"Otabek?"chiede Yuri vedendolo dormire accanto a se che lo abbraccia.
Il russo ha proprio bisogno di abbracci mattutini, tanto che ricambia l'abbraccio pensieroso.
Ciò che è successo quella sera l'ha sconvolto e non poco. 
Troppe cose gli sono sfuggite e l'unica cosa che sa è che non vuole perdere ciò che ha adesso, il suo amico Otabek e la ragazza che ama, Margò.
Tra le mani stringe la medaglia che la ragazza ha dato a Sasha e Aubrey e che lui gliel'ha strappata per poterla tenere con se.
Non ha mai avuto nulla di lei e quell'oggetto lo considera un premio per gli anni passati a sopportare la mancanza della ragazza.
Per lui è stata dura, ma sa che da adesso in poi lo è ancora di più.
Senza disturbare l'amico, si stacca da lui, alzandosi e andando fuori. Sembra che qualcuno già sia nel salone, così si diregge li vedendo Sasha e Aubrey che litigano di prima mattina, insieme Natasha già sveglia da un po'.
"Buongiorno."saluta la cugina vedendo Yuri entrare.
"I ragazzi stanno ancora dormendo?"chiede vedendo che lui è l'unico sveglio.
"Si. Hanno bevuto troppo ieri. Mi sa che per svegliarsi ci vorrà un bel po' di tempo." rivela la cugina lasciandolo perplesso.
"Buongiorno."pronuncia Sara seguita da Vanessa. Le due sono ancora stanche, ma non vogliono perdere la giornata a poltrire.
"Dov'è Margò?" domanda Yuri non vedendola con loro.
"E' ancora a letto." informa Vanessa sbadigliando e seguita da Sara che conclude:"Ieri ha bevuto troppo. Mi sa che farà la stessa fine dei ragazzi."
Le due si siedono e Yuri si allontana dal salone centrale per andare verso la stanza delle ragazze per vedere Margò come sta.
Lui ha visto la ragazza ubriaca e sa che non sta bene quando lo fa. Infatti, la sua reazione non è quella di ridere e scherzare come il fratello, ma piangere disperatamente e Yuri l'ha vista mentre si è messa a piangere durante la festa.
Arriva nel corridoio davanti alla porta della ragazza, quando dall'altra stanza esce Yune urlando:"Maniaco!" per poi sbattere la porta violentemente e direggersi nel salone.
Senza dar peso alla cosa, il ragazzo apre la porta della ragazza entrando e chiudendola dietro di se per poi avvicinarsi e vederla dormire tranquilla. Yuri si inginocchia e si sdraia nel futon accanto alla ragazza. E' da tanto che non riposa al suo fianco. Le mette la mano sul volto per accarezzarla, ma si ferma. Non vuole svegliarla. Così, incomincia a fissarla. Non ha mai visto quella parte vulnerabile della ragazza che ha visto l'altro giorno. 
"Chissà perchè piangevi..."si domanda continuandola a fissare per poi avvicinarsi e baciarle la fronte.
Quel bacio la sveglia e vedere il volto di Yuri un po' la confonde.
"B-buongiorno."saluta il russo arrossendo di colpo.
"Yuri... dobroye utro." ricambia il buongiorno in russo sorridendogli per poi chiedergli:"Che ci fai in camera mia?"
"Ero venuto a vedere se eri sveglia, ma ti ho visto dormire e..." 
La ragazza alza il busto e il pigiama, stile kimono, rosa che ha addosso si allarga lasciando uscire tutto il collo fuori e ipnotizzando il russo che non riesce a smettere di guardarla.
In quell'istante, però a rovinare l'atmosfera c'è Louis che, vedendolo entrare, ha aspettato il momento adatto per raggiungerlo e fiondarsi su di lui.
"Kitty!" chiama abbracciandolo e facendo sbraitare Yuri.
"Piantala di chiamarmi con quel nome e togliti di dosso, brutto bastardo!"
"Louis..."pronuncia la ragazza vedendolo addosso all'amico indifeso.
"Boujour, mademoiselle."
La ragazza incomincia a guardarlo minaccioso per poi prenderlo per il collo del kimono che ha e trascinarlo nel salone centrale scaraventandolo addosso a Phichit che se ne sta per fatti suoi.
"Tu! Cerca di tenerlo a bada a questo bastardo!"
"Che ha combinato?" chiede ignaro il povero Phichit.
"E' entrato in camera mia mentre dormivo e lo sai che mi da fastidio!"
"Chissà come mai, però Kitty non ti infastidiva." punzecchia Louis facendo allarmare la cugina.
"Cosa? Yuri era in camera tua?"
"Ma insomma! Lo sai meglio di me che Yuri è un bambino. Quelli bastardi e disgraziati sono gli uomini della tua età! Non dovresti prendertela con un angoletto come lui!"
"Potresti chiamarlo angoletto a dieci anni, ma ti ricordo che è cresciuto. Ne ha quindici. Gli ormoni incominciano a circolare, mia cara." cerca di spiegare Louis, ma a quanto pare la ragazza non vuole ascoltarlo.
"Comunque il discorso non cambia. E' pur sempre più innocente di te e dei tuoi amici qui presenti!" iniziano a litigare, quando Vanessa e Phichit tentano di dividerli e portare pace tra loro.
"Avanti, calmati Margò. Non è successo nulla."
"Già. Dopotutto siete fratelli. Non dovrebbe infastidirti." cerca di far ragionare Vanessa, ma non ci riesce.
"Invece lui mi irrita il sistema nervoso. Lo sai meglio di chiunque altro."
"Piantala di agitarti. E poi se sono entrato puoi star sicura che non era per te." informa guardando Yuri che è dietro Margò per poi fargli l'occhiolino.
"Ehi, ma che ca...?" dice vedendo il tentativo di approccio da parte del francese rimanendone disgustato.
"Come osi insinuare che mio cugino è gay?! Brutto bastardo!" urla Natasha tirandogli un giornale in testa.
"Non provarci neanche a guardarlo!" continua la francese unendosi alla sua rivale momentaneamente per distruggere la cosidetta minaccia di nome Louis.
"Cos'è questo casino?" domanda Victor entrando insieme a Yune e sbadigliando.
Le due si fermano dal menare il francese e si voltano verso il russo.
"Buongiorno, Victor." saluta la russa avvicinandosi all'amico.
"Buongiorno." risponde poi inizia a fissare Margò pensieroso.
"Ehm..." balbetta non capendo il motivo di quegli occhi puntati addosso. 
Possibile che sia successo qualcosa il giorno precedente, mentre era ubriaca?
Presa da mille pensieri, la ragazza abbassa lo sguardo arrossendo e se ne va nei corridoi ritornandosene nella sua stanza.
"Ma che l'è preso?" domanda Yuuri uscendo e vedendola correre.
"Non ne ho la più pallida idea." batte Sara non comprendendo l'atteggiamento della compagna di squadra.
"Piuttosto, cos'è questa storia che eri in camera con Margò?" chiede Natasha prendendo il cugino per il colletto della maglia che ha adosso attendendo delle spiegazioni.
Intanto, all'Ice Castle, Aubrey e Sasha sono appena arrivate decise ad affrotare una volta per tutte la questione.
"Ti ripeto che io sono la migliore!"
"Ed io ti dico che ti sbagli. Io sono più brava di te." continua a ripetere esausta Sasha, mentre entra con Aubrey nel centro.
"Ehi, buongiorno ragazze." saluta Yuuko appena le vede entrare.
"Ciao, Yuuko. Possiamo avere la pista per noi?" domanda Aubrey avvicinandosi alla ragazza.
"Certo. Perchè, no?"
"Inoltre... ci serve qualcuno che valuti le nostre esibizioni. Potresti farlo?" richiede Sasha, ma Yuuko è un po' indecisa se farlo o no. Dopotutto dovrebbe stare a vedere i clienti e non può distrarsi dal lavoro.
"Beh...ecco...io non saprei."
"Tranquille. Ci pensiamo noi!" dice una delle figlie della ragazza spuntando dietro alla madre, già con la videocamera tra le mani e le altre due con il cellulare pronte a riprenderle.
Le due annuiscono e si esibiscono, mentre Victor e gli altri entrano nell'Ice Castle.
"Wow... Aubrey è davvero brava." dice Vanessa avvicinandosi al muretto per poterla vedere meglio.
Phichit, vedendola lì da sola, si avvicina alla ragazza titurbante.
"Vanny?" chiama facendo voltare la ragazza a sinistra dove lui si appoggia al muro lì vicino.
"Cos'hai? Qualcosa non va, Phichit?" chiede vedendo il ragazzo strano. Sembra che qualcosa lo turba e non poco.
"Senti, mi spiace per ieri." si scusa con la ragazza abbassando la testa per non farsi vedere dall'imbarazzo, anche se lei non comprende il motivo di quelle scuse.
"E per cosa?"
"Per... quando ho bevuto. Mi spiace. Davvero." continua a ripete col rossore in volto, ma la ragazza seriamente non capisce. 
Dopotutto non è successo nulla tra loro che lei ricordi.
"Guarda che non è successo nulla." dice mandando in allarme il ragazzo:"Che? Ma Louis mi ha detto che..."
"Pardon! Colpa mia!" interrompe il francese appoggiandosi al muretto, mettendosi in mezzo ai due, per poi continuare:"Avrei dovuto dirti che la persona del bacio appassionato non era lei, ma era lo svizzero."
"Che?!" urla Phichit incredulo, per poi prendere Louis per la maglia e continuare:"Mi stai prendendo in giro?"
"No, ho qui il video. Guarda con i tuoi stessi occhi." informa mettendogli il video sotto al naso e lasciando perplessa anche Vanessa.
Non ricorda neanche lei nulla del genere e la cosa è scioccante.
"Cosa? Hai baciato Chris?"domanda la ragazza sorpresa.
"Diamine! Devo aver bevuto proprio tanto per baciare uno come quello."
"Credo di si visto che hai incominciato a chiamarlo cricetina." continua a dirgli facendo sbiancare Phichit. Il ragazzo riavvolge il video e si sente dire proprio quelle parole e la cosa più strana è che le dice proprio lui, Phichit. E' la sua di voce.
"Ok, ho capito. Vado a sciacquarmi la bocca con l'acido. Non si sa mai." avverte allontanandosi e andando verso i bagni disgustato dalla cosa. In quel momento, Louis scoppia a ridere e Vanessa, conoscendolo, intuisce tutto.
"Ok, era uno scherzo. Dico bene?" chiede Vanessa vedendolo ridere.
"Ho fatto un ottimo fotomontaggio, non trovi?" dice facendo scoppiare a ridere la ragazza che lo spintona.
"Sei un bastardo! Ma da dove l'hai trovato quel cricetina?" domanda riguardando il video e sentendo la voce del ragazzo dire proprio cricetina.
"L'ho registrato, mentre era ubriaco. E' stato facile. Gli ho fatto delle domande sui suoi criceti e ha incominciato a parlare. Non la finiva più. Ci ho messo tutta la notte per completarlo."
"Praticamente l'hai preso in giro un amore, direi."
"Esattamente." risponde il francese ridendosela mentre la ragazza, scausalmente, gira la galleria del cellulare del ragazzo vedendo qualcosa che la turba.
"A quando vedo non è stata l'unica cosa che hai fatto." rivela vedendo le foto sul cellulare di Louis di Yune mentre dorme. 
"Non è come pensi." tenta di giustificarsi arrossendo e tirando il cellulare dalle mani della ragazza, ma Vanessa lo conosce molto bene e incomincia a chiedere:"Sei entrato in modalità stalker o amore pazzo?"
"Amore folle. Lo so, sono strano, ma quel tipo mi piace davvero." confessa abbassando lo sguardo.
"Non credo che lui ami essere chiamato tappo, però."
"Si, ma lo sai che dimentico i nomi e poi lui non si è neanche presentato."
"Beh... tu non gli hai dato il tempo di presentarsi che l'hai chiamato tappo. E' ovvio che non vuole starti dietro. Dovresti utilizzare un altro approccio. Non credi?" fa notare l'amica e lasciarlo pensare sulla cosa.
"Di che parlate?" domanda Natasha avvicinandosi ai due.
"Niente di che. Piuttosto, come mai stai attaccata al cellulare?" chiede Vanessa vedendola costantemente con il telefono tra le mani. 
La ragazza sorride.
"Tra un po' dovrà venire il mio ragazzo e non so se ha capito o no dove si trova questo posto." risponde per poi riguardare preoccupata il cellulare.
Intanto, Yuuri entra in pista seguito da Yune che vuole allenarsi con lui, ma sembra che a qualcuno la cosa non vada affatto.
"Yuuri!" urla Minami correndo in pista anche lui contrariato dal fatto che stesse insieme a Yune.
"Minami, vuoi unirti a noi?"chiede il giapponese commuovere il ragazzo, mentre Yune, contrariato della cosa, continua a guardarlo per poi andarsene in disparte e allenarsi da solo.
Improvvisamente, si sente la musica cambiare e Louis va in pista. Vedendolo entrare in pista, Yune esce. Dopotutto è stanco di averlo sempre appiccicato addosso, ma il corvino ha compreso male il francese. Questa volta, Louis non vuole dargli fastidio, anzi. Sembra avere semplicemente voglia di provare la coreografia che avrebbe dovuto portare al Gran Prix quest'anno. Quella coreografia che ha furia di provare l'ha fatto star male.
"Ma... questa canzone è...bring to my life?" balbetta Yune voltandosi riconoscendo la canzone degli Evanescence.
Vedendo il francese allenarsi su quella canzone, decide di vedere che razza di coreografia ha fatto, ma ne rimane stupito. Il suo modo di pattinare sembra dolce e malinconico, elegante ed è quasi ipnotico, ma la cosa che lo sorprende di più è che quella coreografia la conosce. E' la coreografia che ha ideato qualche anno fa il grande Stèphane Lambiel.
"Come diamine fa a...?" si chiede rimanendone sorpreso. Sono pochi i pattinatori che riescono a copiare le coreografie di altri pattinatori, ma la cosa più scioccante è ciò che sente dire dagli altri che lo ammirano.
"Eppure è un peccato che non è riuscito a partecipare. Avrebbe messo sicuramente molti in difficoltà." inquadra Victor osservandolo.
"Ho sentito dire che Stèphane quest'anno non ha partecipato perchè gli ha fatto da coreografo." rivela Chris lasciando perplesso Victor che subito commenta:"Allora è per questo che non ha partecipato. Avevo sentito che aveva un buon pattinatore tra le mani, ma non credevo fosse lui."
Sentendo i due parlare della questione e incuriosito della cosa, Yune decide di vederci chiaro entrando in pista appena Louis finisce di provare la coreografia.
"Come fa un idiota come te a pattinare così?" domanda avvicinandosi, mentre il ragazzo sta bevendo dalla sua borraccia, appoggiato al muretto. Il francese posa la borraccia con l'acqua su quel muretto per poi voltarsi verso il corvino che ancora attende una risposta.
"Perchè vuoi saperlo? Tanto neanche ti piaccio." punzecchia allontanandosi dal ragazzo e lasciandolo perplesso. Possibile che uno come lui ha cambiato atteggiamento dal provarci al quasi ignorarlo?
E' vero. A Yune non piace affatto la presenza di Louis, ma vuole davvero sapere come fa a trasmettere tutte quelle emozioni mentre pattina e vuole perfezionarsi come ha fatto il francese.
"E' vero! Non mi piaci per niente, ma il tuo modo di pattinare è unico. Voglio sapere come fai." urla il ragazzo facendo fermare il francese che si volta rispondendogli:"Non posso." 
"Cosa?"
"Non dico i miei segreti a qualcuno che non mi da neanche la possibilità di essergli amico." continua a stuzzicare il francese pattinando all'indietro, mentre il corvino incomincia a pattinare verso di lui dicendogli le sue ragioni.
"Ma tu continui a chiamarmi tappo e la cosa mi da sui nervi!"
"Allora perchè non mi dici semplicemente come ti chiami?" domanda bloccandosi di scatto e facendo fermare anche il ragazzo che incomincia a guardarlo incredulo.
Dopotutto sono partiti entrambi con il piede sbagliato ed è vero. Lui e Louis, da quando si sono visti, non si sono presentati neanche. Il ragazzo abbassa lo sguardo e risponde:"Yune....mi chiamo Yune."
"Yune... credo di riuscire a ricordare il tuo nome..." pronuncia il francese per poi avvicinarsi. Gli tende la mano e continua con un sorriso:"Io sono Louis."
Il corvino afferra la mano presentandosi al ragazzo.
Sembra che i due hanno finalmente trovato un punto di partenza e la cosa incomincia a piacergli, anche se non ha alcuna intenzione di mostrare ciò che prova ritirandosi subito la mano.
Intanto, Sasha e Aubrey stanno al computer.
Le figlie di Yuuko hanno caricato le loro performance e la loro gara a chi è la migliore è quasi giunta al termine.
Mancano pochi secondo al rintocco dell'orologio e le due stanno con il fiato sospeso. 
Il cellulare squilla ed è la sveglia che afferma che è scattata l'ora X.
Mettono il canale youtube e controllano le visualizzazioni.
"Si! Ho vinto io!"urla Sasha vedendo che le sue visualizzazioni hanno superato quelle di Aubrey di poco.
"Maledizione! Così non vale! Dobbiamo farlo davanti ad una giuria, no davanti ad un computer!" protesta la rossa vedendo di aver perso ingiustamente.
"Su questo sono d'accordo con te, ma ti ricordo che ho vinto io la medaglia argento, quindi vuol dire che sono sempre migliore di te." prende in giro la ragazza per poi allontanarsi dalla ragazza che rimane lì vicino al computer a controllare cos'ha sbagliato.
Sasha va verso il fratello, ma mentre si sta diriggendo vicino alla pista, qualcuno entra e la vede riconoscendola subito.
"Sasha!"
"Mila!" urla la ragazzina correndo tra le braccia della pattinatrice che si allena insieme a lei.



"Ma tu guarda com'è piccolo il mondo." dice Victor vedendola entrare e avvicinarsi a lui.
"Buon compleanno e buon natale." ricorda la rossa abbracciandolo.
Il russo ringrazia e la ragazza si avvicina alla pista notando Yune.
"Yune?" chiama riconoscendolo.
"Mila..." dice vedendola e riconoscendola anche lui.
"Voi due vi conoscete?" domanda Victor perplesso nel vedere i due che parlano amichevolmente.
"Si, io e lui insieme a Georgi eravamo nel turno della sera. Poi si è trasferito qui improvvisamente e Yakov, ogni tanto, gli manda le coreografie e gli esercizi per farlo allenare." rivela sorprendendo Yuri.
"Cosa? Yune lo allena Yakov?" chiede avvicinandosi alla ragazza anche lui.
"Si, ho avuto un po' di problemi e il coach è stato molto gentile ad allenarmi. Molte volte lo facciamo anche on-line." informa facendo un sorriso e sorprendendo tutti.
Dopotutto non è da Yakov essere così gentile, o almeno esteriormente non sembra così.
Improvvisamente si sente il rumore di un campanello. E' quello della porta dell'entrata alla pista di pattinaggio.
"Si può?" si sente udire una voce maschile da lontano. Quella voce mette in allarme Natasha che si fionda su colui che ha parlato. 
E' un splendido ragazzo di appena un anno più grande di lei, alto 1.90 centimetri circa, molto magro, dalla muscolatura asciutta, ma non esagerata. Ha la carnagione molto chiara risaltata dal colore dei capelli neri come la pece, corti e perennemente scompigliati. Gli occhi sono di un verde smeraldo, profondi e penetranti, pieni di una scintilla di furbizia. Ha il volto scavato e le labbra sottili, vestito con uno vestito nero che gli da un'aria poco rassicurante e quasi spaventosa, simile ad un uomo della mafia, ma alla fine è solo apparenza e Natasha lo sa molto bene.
"Finalmente sei venuto. Pensavo non avresti trovato il posto."
"No, tranquilla." risponde il ragazzo rassicurandola.
"E lui chi diamine sarebbe?" domanda Yuri perplesso e non conoscendo l'uomo. Dopotutto la cugina non gli ha ancora detto nulla del suo nuovo ragazzo.
"E' vero. Scusate!" dice per poi avvicinare il ragazzo agli amici e presentarlo:"Vi presento Kenneth Clarke. Lui è il mio ragazzo, stiamo insieme dall'anno scorso."
"Allora sei tu quello che mi ha sempre parlato." riconosce Victor sorridendo all'uomo che non ha mai visto fino a quel momento.
"Ah...tu devi essere Victor. Anche a me ha parlato molto di te e di quanto siete amici."
In quell'istante, nella mente di Margò qualcosa non torna. Da quando in qua i due sono amici? 
L'ultima volta che li ha visti, erano insieme e ieri, alla festa, festeggevano a loro e questa è una delle cose che manda in tilt la francese. 
"S-scusate? Voi siete amici?" chiede Margò spalancando gli occhi senza capirci nulla di ciò che sta accadendo.
"Si, Margò. Lo siamo da quand'eravamo bambini. Non te lo ricordi?"
"Si, ma io mi ricordo anche un altro dettaglio..."
"Ehm...ehm... sorellona?" chiama Louis per poi avvicinarsi alla sorella e rivelare:"Quei due non stanno insieme da ben sei anni pieni." sussurrandoglielo all'orecchio e lasciando la ragazza sorpresa.
"Che? E tu lo sapevi?"
"Beh...leggo ice jewels." informa mostrandole la rivista per poi aggiungere:"Inoltre è questo che sto cercando di dirti da una vita e tu non mi dai mai ascolto quando voglio parlarti di Victor."
La ragazza rimane lì a guardare il fratello, per poi voltarsi verso Natasha che si stringe al suo nuovo ragazzo e in fine guardare Victor con la faccia da ebete. Sembra che nessuno si sia reso conto dello stupore della ragazza, quando Victor, sentendosi osservato, si volta verso di lei. Incrociando quello sguardo, la ragazza diventa completamente rossa e abbassa la testa indietreggiando lentamente.
"Margò? Cos'hai?" domanda Sara vedendola strana.
"Devo...." sospira per poi scappare via nel bagno dove chiude la porta a chiave.
Rimane lì per un po' per poi incominciare a balbettare:"Victor.... è.....single....?" incredula.
La ragazza se ne sta con le spalle contro la porta scioccata dalla notizia. Ha la testa bassa e le lacrime incominciano a scendere. Non riesce a credere a ciò che ha appena visto e sentito.
I sentimenti sono così tanti che non sa che fare, se ridere o piangere. Le scappa un urlo di gioia che la inginocchiare a terra e dire:"Santa Clause esiste! E' il regalo di natale più bello che ci sia. Grazie!" continua piangendo di gioia, ma per sua sfortuna non è in bagno da sola.
In bagno con lei c'è anche Sasha che si appoggia con le spalle alla porta del gabinetto dov'era e realizza:"Quindi, ti piace Vitya."
Margò alza la testa e vedere la ragazza lì che ha scoperto del suo amore segreto, la fa urlare ancora di più. 
"Che diamine ci fai qui? Pensavo fossi con gli altri." 
La francese va in panico. Tutto avrebbe voluto al di fuori che proprio Sasha sapesse della sua cotta per il fratello.
"Tranquilla. Non dirò nulla a mio fratello." tranquillizza la russa avvicinandosi alla francese.
"Mi sento davvero ridicola."
"Giusto per sapere, da quand'è che ti piace?" domanda inginocchiandosi verso Margò.
"Da quando avevo nove anni. E' stato lui ad insegnarmi ad andare sui pattini."
Quella risposta intenerisce molto la piccola Sasha, tanto che non può fare almeno di meravigliarsi e fantasticare sulla cosa:"Davvero? Un amore sul ghiaccio? E' davvero romantico."
Ma Margò la fa tornare sulla terra ferma dicendole come stanno realmente le cose:"Si, ma lui ha notato Natasha e non me."
La russa la vede alzarsi e quel volto felice sembra dare cenno alla tristezza. Sasha si alza anche lei e sospira:"Ah...non mi ci far pensare. Quando stava con la mia coach era una vera tortura. Ho dovuto subirmi quel cretino di Yuri tutto il tempo." ricorda pensando a tutto quello che ha passato insieme al suo caro e vecchio amico Yuri.
"Ho notato che tra voi c'è un rapporto molto stretto. Possibile che tu e lui...?" cerca di chiedere ipotizzando una relazione tra i due, ma non riesce a finire la frase che la russa la interrompe:"Se vuoi posso aiutarti con mio fratello."
"Cosa? Dici sul serio?" domanda meravigliata dalla reazione della ragazzina.
"Si, ma ad una condizione." pronuncia alzando il volto verso la ragazza, per poi metterle le mani sulle spalle e dire:"Voglio che mi aiuti a perfezionare i salti multipli."
La francese sorride e annuisce:"Ok, per me va bene."
"Ah! Grazie, Margò!" ringrazia abbracciandola, per poi uscire dal bagno, ma all'uscita c'è Aubrey che ha ascoltato tutto, o quasi.
"Così aiuterai Sasha, eh? Bella incapace! Pur di non perdere vuole perfezionarsi e farmela sotto al naso." mormora la ragazzina vedendo Margò e Sasha uscire insieme.
"Se vuoi, posso aiutare anche te." risponde non volendo discussioni e cercando un punto d'incontro.
Dopotutto non sa cosa ha sentito e quindi deve rimediare in qualche modo.
"Cosa vuoi in cambio?"
"Che tutto quello che hai sentito, lo dimentichi." dice tentando di fare un accordo che fortunatamente riesce:"D'accordo. Per me va bene."
La francese sorride e vede allontanarla con un sorriso anche lei stampato in faccia.
Intanto sulla pista di pattinaggio, Phichit cerca di allenarsi insieme a Vanessa, ma Louis interrompe il loro allenamento attirando la loro attenzione staccando la musica. 
"Ehi, che stai combinando?" domanda Phichit avvicinandosi al muretto dov'è il computer collegato alle casse vedendo il francese li vicino.
"Niente..."dice guardando i due per poi aggiungere:"Metto la tua canzone." mettendo la sigla di Hamtaro in italiano.
"Hamtaro?" chiama la ragazza ridendosela.
"Oddio, quanto lo adoro!" esclama il thailandese sentendo la canzone e guardando il francese che incomincia a prenderlo in giro.
"Guarda che hai anche Celestina abbinata alla canzone!" esclama facendo voltare Phichit verso Vanessa.
Dopotutto non è colpa della ragazza se ha una felpa con il cappuccio che sembra la faccia di un criceto. Quella felpa gliel'ha regalata Phichit ed essendo amante delle cose carine, non può non mettersela.
Il thailandese scoppia a ridere vedendo anche la vivacità della ragazza che, invece di sentirsi presa in giro, si mette il cappuccio della felpa in testa e incomincia a cantare e a ballare quella canzone. Quelle scemenze sono così divertenti, che coinvolgono il ragazzo dando un vero e proprio spettacolo sul ghiaccio davanti agli amici che non possono fare almeno di guardarli.
"Tsk...che ridicoli che sono." mormora Yuri guardandoli pattinare.
"Dai, che sono bravi." dice Yuuri vedendoli esibirsi.
"Sono d'accordo con te." concorda Leo avvicinandosi e guardando l'amico che fa il pazzo insieme a Vanessa.
"Che succede qui?" chiede Aubrey avvicinandosi anche lei, ignara di quel che sta accadendo.
"Aubrey! Uniamoci anche noi." propone l'amico vedendola avvicinarsi.
"Cosa? Leo, non lo dire neanche per scherzo. Non se ne parla!" protesta Aubrey pensando ad una possibile umiliazione dai suoi rivali Yuri e Sasha.
"E dai! Smettila di allenarsi e divertiamoci un po'!" si lamenta Leo andando in pista per poi avvicinarsi a Phichit e imitarlo nei passi.
La ragazzina rimane lì per un po'. Non vuole essere presa in giro, ma guardare l'amico divertirsi la fa morire dentro.
Così non resiste e la voglia di divertirsi con Leo prende il sopravvento, correndo in pista e pattinare sulle note di Hamtaro.
"Quasi mi viene da piangere." prende in giro Yuri vedendola lì, quando un ceffone alla nuca lo fa riprendere.
"Smettila di guardarla!" riprende colei che l'ha colpito, ovvero Sasha. Poi, lo prende per mano e lo conduce sul ghiaccio a ballare su quelle note.
Uno ad uno, si lanciano in pista per ritornare un po' bambini e divertirsi come meglio possono.
Le feste passano così, tra chiacchiere, risate e allenamenti. Presto, i nostri pattinatori, sono costretti a tornare a casa, ma con qualcosa di molto diverso nelle loro vite. Qualcosa chiamato amicizia...

**Qualche giorno dopo, in America...**

"Cosa? Vuoi che ti aiuti a perfezionarti?" domanda Leo vedendo Aubrey che le ha chiesto una mano.
"Si, Margò mi ha aiutato, ma ho bisogno di molto più allenamento di questo." rivela la ragazzina vedendo che nei salti multipli, più di un triplo axel e di un loe loop, non riesce a mantere l'equilibrio.
I due sono seduti sulle panchine della loro palestra e Leo, vedendo l'amica perplessa, si avvicina mettendole una mano sulla spalla e dicendo semplicemente:"Tranquilla. Ti aiuto io." con un sorriso rassicurante sulle labbra.
Quel sorriso che è in grado di rassicurare chiunque e che fa ricambiare la ragazzina abbracciandolo amorevolmente l'amico per il supporto continuo che gli da.
Intanto, qualcun altro, sta avendo dei brutti grattacapi. Chi? Beh...lo scopriremo presto....




**Angolo Autrice**

Salve, ragazzi. 
Ok, ho seguito un po' di consigli che mi avete dato. Ho cercato di non farlo troppo lungo stavolta.
Che ne pensate?
Fatemi sapere se vi piace, se ho indovinato i vostri personaggi, se ci sono errori anche nello scrivere che non ci ho fatto caso oppure se avete idee. 
Sono sempre ben accette!
Inoltre ricordo che chiunque vuole partecipare, lo può fare. Basta solo farmelo sapere.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2.



Abile è colui che conosce cos'è la sofferenza e la nasconde sempre e comunque con un sorriso fortemente positivo, ma coraggioso è chi mostra le lacrime perdute, perchè non ha paura di mettere a nudo il proprio se.
Le lacrime e la sofferenza sono note solo ai veri pattinatori, coloro che ad ogni passo, mettono la propria anima e, ad ogni salto o trottola che sia, hanno sempre la forza di rialzarsi dopo una caduta. Perchè coloro che pattinano, ci mettono il cuore nel farlo, esprimono il proprio io senza alcun timore...



** In America...**

Leo ha promesso alla sua amica che l'avrebbe aiutata negli allenamenti e senza perdere altro tempo, iniziano ad allenarsi.
La ragazza è decisa a dare il massimo e a perfezionarsi. 
Sa che per farlo ha bisogno di molto allenamento e proprio mentre si allena, incontra qualcuno di sua conoscenza.
"Otabek!"chiama Aubrey vedendo l'amico kazuco  che si avvicina al muretto della pista di pattinaggio e la saluta con la mano.
"Che ci fai qui?" domanda la ragazzina avvicinandosi al ragazzo che sta sedendo sulle panchine per mettersi i pattini.
"Sono venuto per allenarmi qui per qualche mese. Ho intenzione di partecipare alle qualifiche americane." rivela il ragazzo allacciandosi i pattini.
"Quindi ti sfiderai con Leo."
"Già."risponde sinteticamente il ragazzo.
"Piuttosto, dov'è mister kitty?" ironizza la ragazzina riferendosi all'amico Yuri che non è con il kazuco.
"E'  tornato in Russia. Pare voglia allenarsi per le nazionali."
"Per la prima volta ha fatto una scelta sensata." dice la ragazzina prendendo la borraccia d'acqua e incominciando a sorseggiarla, mentre il kazuco entra in pista e si ferma ai muretti accanto a lei incominciandola a fissare.
Aubrey è davvero molto contrariata con il russo e non ci vuole un genio per capirlo.
 "Come mai sei così contrariata con Yuri? Eppure sembrava  fosse passata quella tensione."
"Quell'idiota ha osato darmi della debole ed io non lo dimentico, sai." ricorda la ragazzina sbattendo la borraccia sul muretto e incominciando a pattinare in avanti. 
Il ragazzo la segue e cerca di farla ragionare:"Ma è stato al campo estivo. Eravate bambini. Potresti anche metterci una pietra sopra."
"Guarda che ce l'ho messa, solo che quando vedo la sua faccia odiosa non riesco ad essere gentile. Lo sai. Poi si è messa anche Sasha e davvero non la sopporto. Crede di essere la migliore, ma si fa allenare dalle altre pattinatrici. Assurdo!"
"Beh... dovresti saperlo che usa la tua stessa tattica. Osserva prima di pattinare." ribatte il kazuco allontanandosi dalla ragazzina e lasciandola riflettere su ciò che ha detto. 
Dopotutto è vero. Lei ha sempre pensato ad osservare prima di pattinare. 
Quella strana scena dei due, però è stata assistita anche da qualcun altro.
"It's JJ style!"urla colui che l'ha visti parlare.



"JJ? Che ci fai qui?" domanda Leo avvicinandosi al ragazzo.
"Sono venuto per il campionato americano. Pensavo lo sapessi." spiega il ragazzo per poi voltarsi verso Aubrey e dire:"E' davvero un peccato che la gattina non sia venuta." prende in giro riferendosi a Yuri.
"Certo. E' un vero peccato, perchè ti avrebbe fatto mangiare la polvere, ma credo che comunque ti andrà male visto che c'è Leo e Otabek." risponde la ragazzina abbracciando l'amico Leo che è accanto a lei.
"JJ?"chiama una ragazza vedendolo parlare con Aubrey e Leo.
Ha intorno i 17 anni a giudicare dal volto giovanile, . Ha un fisico esile e minuto, alta all'incirca 1.55 centimetri. Ha dei capelli castani corti, che le sfiorano le spalle e occhi color nocciola, molto intensi. Ha addosso la divisa del Canada e sotto la felpa aperta, ha una t-shirt rossa con un teschio bianco. Non c'è dubbio. E' la pattinatrice canadese, Nicole Leer, compagna di squadra del nostro JJ.
"Nicole!" urla Aubrey riconoscendola subito.
"Aubrey." pronuncia la ragazza con voce fredda, avvicinandosi alla ragazzina.
"Che ci fai qui?"
"Sono per lo stesso motivo di JJ. Partecipo alla competizione americana." rivela lasciando Aubrey urlare:"Cosa?"
"Questa volta non mi sorpasserai, mia cara. Sappilo!" provoca Nicole. Dopotutto non gli è andata giù il fatto di aver avuto un misero quarto posto al Gran Prix. Come darle torto? E' molto ambiziosa e non sopporta perdere.
"Tsk...ti farò mangiare la polvere." risponde la ragazza alla provocazione, quando Leo la prende per mano trascinandola al centro della pista.
Il ragazzo conosce molto bene l'amica e sa che non sopporta le provocazioni, sopratutto da qualcuno che ha intenzione di fare meglio di lei.
"Andiamo ad allenarci." dice JJ sedendosi sulle panchine per mettersi i pattini.
Nicole annuisce e lo segue.
Gli allenamenti proseguono stranamente bene, quando Aubrey ha un'idea.
Quale modo migliore di allenarsi mentalmente se non guardando e riguardando quei passi che anche Leo riesce a fare?
"Avanti, Leo. Provala ancora una volta!" urla la ragazzina con la videocamera tra le mani che riprende l'amico in pista.



"Ti prego, Aubrey. Facciamo una pausa. Sono esausto." si lamenta il ragazzo esausto dopo ore ed ore di prove continue.
"Si, voglio solo riprendere la tua performance, così la riguardo tranquillamente." cerca di convincere la rossa e l'amico annuisce rispondendo:"D'accordo, ma facciamo presto."
Così la ragazza incomincia a riprenderlo nei movimenti. Come al solito, Leo riesce a farla sorprendere durante le sue esibizioni. Ne rimane incantata dai movimenti eleganti del ragazzo e dall'agilità che ha nei salti.

**Intanto, in Thailandia...**

Vanessa e Phichit sono tornati in Thailandia e lì hanno iniziato ad allenarsi insieme al loro coach, Celestino.
E' un giorno come gli altri quando accade qualcosa che lascia perplessa Vanessa.
"Cosa?" chiede meravigliata guardando il cellulare.



A quanto pare Chris è venuto in Thailandia anche lui e la cosa preoccupa molto la ragazza, anche perchè, durante il soggiorno alle terme, il ragazzo più volte ci ha provato con lei. Phichit è ignaro del fatto che lo svizzero sia in Thailandia e lei non ha neanche intenzione di dirglielo. Anche perchè non vuole allarmare l'amico di qualcosa di cui lei non è neanche sicura. Non sa se verrà a trovarli e sospira sperando che tutto vada per il meglio, quando un messaggio di Chris le fa spalancare gli occhi.
"Ciao, tesoro. Sono in Thailandia. Sono venuto a vederti. Non riesco a stare senza di te."
"Che diamine significa? Questo è pazzo!" urla la ragazza vedendo quel messaggio incredula.
"Vanessa!" chiama il padre vedendo che qualcosa non va. 
La ragazza alza il capo per guardarlo e il padre continua:"Smettila di stare con il cellulare! Devi allenarti! Il campionato è alle porte! Forza!"
La ragazza annuisce e posa il cellulare sul muretto incominciando a provare la coreografia, mentre Phichit si allontana e va vicino ai muretti a bere.
Prende la borraccia, quando il cellulare di Vanessa incomincia a squillare. Avendo molta confidenza con la ragazza, non bada alla cosa e lo prende per vedere chi fosse. 
"Cosa? Un video da Chris?" si domanda incuriosito incominciando a guardarlo.
Il ragazzo è nei pressi della Thailandia centrale e sembra intenzionato a vedere Vanessa a tutti i costi.
"Ciao, piccola. Scusa se ti mando questo videomessaggio, ma vorrei sapere in che parte della Thailandia sei. Sai, non riuscivo a smettere di pensarti. Ho così tante cose da dirti. Rispondimi. Un bacio dal tuo Chris." dice lo svizzero mandando un bacio nella fotocamera lasciando perplesso Phichit e con una domanda fissa nella mente:"Da quando in qua Vanny frequenta Chris?"



E mentre il thailandese è scioccato dal messaggio che ha appena visto, la ragazza finisce l'allenamento, per poi avvicinarsi a lui e vederlo guardare e riguardare più e più volte quel messaggio incredulo.
"Phichitto-kun..." sussurra la ragazza accorgendosi della faccia del ragazzo, per poi avvicinarsi e chiedergli:"Va tutto bene?" toccandogli la spalla.
Il ragazzo si volta urlando.
"Vanny! Mi hai fatto prendere un colpo!" sbraita toccandosi il petto.
"Che ci fai con il mio telefono?" nota la ragazza vedendolo sbiancare e domandare:"Da quand'è che frequenti Chris?"
"Che?" chiede sorpresa non capendo il perchè di quella domanda così stupida.
"Ti ha mandato un videomessaggio." informa il ragazzo tendendogli il telefono che la ragazza afferra.
Incomincia a guardare il video rimanendo scioccata dall'atteggiamento infantile e quasi arrogante di Chris. Dopotutto lei non gli ha mai dato tanta confidenza.
"Veramente io non lo frequento. E' lui che si è attaccato come una sanguisuga." rivela la ragazza toccandosi la nuca. Si sente tremendamente a disagio e sapere che quel ragazzo sta venendo per lei la preoccupa, ma sembra che non sia l'unica.
"Beh... se lui non ti piace, perchè non glielo dici?"
"Già fatto, ma sembra che sia un autentico cretino." risponde la ragazza abbassando lo sguardo insieme a Phichit.

**Nel frattempo, in Francia...**

"Sono tornato." avverte Louis entrando dalla porta di una lussuosa villa. Ha sulle spalle lo zaino che porta sempre con se e chiude quella porta ignaro di ciò che sta accadendo. 
Si dirigge verso il salone e lì si rende conto che qualcosa non va vedendo che le due domestiche sono allarmate.
"Dove sei stato?" chiede una di loro scendendo le scale che sono all'ingresso.
"Tuo padre è su tutte le furie. Ha scoperto tutto." informa l'altra domestica facendo sbarrare gli occhi a Louis.
"Cosa?" sbraita il ragazzo, per poi correre al piano di sopra. Incomincia a girare nel corridoio aprendo ogni porta, quando arriva davanti alla porta in fondo al corridoio, la porta della sua camera è spalancata.
La stanza del ragazzo è in disordine e le scarpe di danza classica, che il francese tiene sempre nascosto nell'armadio, le ha il padre tra le mani insieme alle riviste di ice jewels e i numerosi poster di Victor, dove ha i capelli lunghi, che il ragazzo ha sparsi in camera.
"P-padre..."balbetta vedendolo lì seduto sulla sedia accanto alla scrivania che guarda quelle scarpette di danza disgustato.
"Mi dici cosa significa?"domanda guardando il figlio con aria severa e quasi inorridito da ciò che ha scoperto.
"Papà... avrei voluto dirtelo, ma..."
"Cosa? Che mio figlio è una femminuccia?"urla il padre alzandosi dalla sedia di scatto per poi continuare ad urlare:"Che razza di immagine può avere un uomo che danza sulle punte e che guarda il pattinaggio?"
"Papà...ascoltami...io..." cerca di parlare, ma il padre non gli da tempo di farlo che lo interrompe nuovamente.
"Ti ho permesso di fare di tutto. Ho accettato che fossi un perdente a calcio e negli altri sport, ti ho permesso di imparare il piano e il violino, ti ho permesso di farti vestire come vuoi, ti ho permesso di avere qualsiasi cosa tu volessi, anche il cane ti ho permesso di avere, ma non accetterò mai un figlio che si comporta come una donna! Ci manca solo che sappi che ti piacciono anche gli uomini. Se sapessi una cosa del genere, preferirei saperti morto!" 
Quelle parole del padre sono come una pugnalata al cuore di Louis che continua a cercare di spiegare, ma sembra tutto inutile.
"Papà..."
"Non dire niente! Rimarrai in camera tua a riflettere su quello che è successo e queste cose mi accetterò di buttarle! Non posso avere un figlio affemminato." dice il padre deciso avviandosi verso la porta della camera.
"Papà, ti prego! Lasciami spiegare! Io..." ma il padre lo interrompe ancora una volta voltandosi verso di lui pronunciando:"Lasciatelo dire. Sei la più grande delusione che si possa avere!" per poi chiudere la porta a chiave dietro di lui.
Lo zaino che Louis ha sulle spalle, gli scivola cadendo a terra e il ragazzo rimane lì a guardare quella porta chiusa pensando alle parole del padre, per poi prendere una decisione.
"Beh... allora sappi che sono già morto per te." sussurra aprendo l'armadio e prendendo la valigia per poi uscire dalla finestra di casa e scappare via.

**Intanto, in Russia...**

"Sei sicuro che per te non sia un problema?" domanda Yuuri mettendo l'ultima valigia nella stanza di Victor.
"Tranquillo, tanto vivo da solo. Un po' di compagnia ci voleva." risponde sorridendogli per poi abbracciarlo e continuare:"Poi in Russia fa freddo. Ci vuole qualcuno che mi riscaldi."


"Piantala, Victor!" esclama imbarazzato Yuuri cercando di allontanarsi, ma Victor lo stringe ancora di più.
"Ma guarda che porcellino in forma che abbiamo qui!" dice il russo toccando la pancia del giapponese e notando che è dimagrito.
Il ragazzo scoppia a ridere:"Dai, Victor! Sbrighiamoci! Dobbiamo andare ad allenarci." dice svincolandosi dalla presa del russo e prendere il borsone che porta con se durante gli allenamenti.
I due si diriggono alla pista di pattinaggio, lì Natasha sta già allenando la sua allieva Sasha.
"Forza! Continua a provare con l'axel. Devi migliorare l'atterraggio sul ghiaccio."
"Si!" urla Sasha ascoltando il consiglio della coach, Natasha, che sta attenta all'allenamento della ragazzina.
"Sei sempre molto severa nei tuoi allenamenti." nota Victor avvicinandosi all'amica che sta cercando di dare diritte alla sorella del ragazzo.
"Beh... se non si allena nei salti, non riuscirà mai ad arrivare al tuo livello." risponde sorridendo.
Ad un tratto, si sente un rumore di passi. 
Lo stupore dei ragazzi è enorme quando vedono chi è ad entrare sulla pista di pattinaggio.
"Ma..." si blocca la ragazza vedendo la persona che sta venendo verso di loro.
"N-non è possibile..." balbetta incredulo Yuri che si ferma ai muretti dov'è Natasha guardando l'uomo accompagnare una ragazza di sua conoscenza.
"Quello è..." sospira Victor anche lui sorpreso.
"Sergei Ponomarenko!" urlano in coro conoscendo l'uomo che accompagna Margò accanto al coach Yakov. Quell'uomo sulla cinquantina è l'ex-pattinatore russo di fama internazionale e coach attuale della ragazza.
Ma quella non è l'unica sorpresa che i ragazzi hanno.
"Sergei, da quando tempo."dice Yakov vedendolo e andandogli incontro.
"Già, sembra essere passata una vita." risponde il pattinatore sorridendo e abbracciando l'uomo non c'è suo amico d'infanzia.
"Margò! Da quando in qua ti fa da coach?"sbraita sorpreso Yuri avvicinandosi alla ragazza che entra in pista.
"Veramente... è da quando avevo 13 anni che mi fa da coach." batte la ragazza sorprendendo tutti.
"Cosa?" chiede Victor avvicinandosi a lei.
"E' per caso uno scherzo?" continua Natasha incredula guardando la ragazza che si volta e risponde:"Perchè dovrebbe essere uno scherzo? Lui è mio padre."
Quella risposta fa andare in tilt i ragazzi che incominciano a fare domande.
"Cosa? Tuo padre è russo?" inizia Yuuri sapendo che la sua nazionalità è francese e non russa. La cosa è abbastanza strana per tutti, anche perchè la ragazza non ha mai detto di avere un padre ex-pattinatore.
"Com'è possibile che sia tuo padre se sei francese?" continua Victor seguito da Natasha che ribatte:"Già, sono proprio curiosa di saperlo." 
La ragazza ha gli occhi puntati addosso e la cosa la mette a disagio. Anche perchè la questione è abbastanza delicata e lei odia dire i fatti suoi agli altri.
"Margò!" chiama Sasha avvicinandosi anche lei alla ragazza per poi domandare:"Che succede?" vedendo che tutti hanno gli occhi puntati addosso alla francese.
"Margò?" attira l'attenzione l'uomo verso di se. La ragazza si volta e il coach le ricorda:"Inizia a riscaldarti e poi proviamo con la base. " 
Margò annuisce e si allontana iniziando a scaldarsi, ma non si è dimenticata della promessa fatta alla piccola Sasha. Poco più tardi, la francese porta la russa nella sala dove prova sempre i passi di danza.
"Che dobbiamo fare qui?"chiede la russa incuriosita.
"Per imparare i salti multipli devi imparare a farli da qui. Sul ghiaccio è troppo pericoloso. Potresti farti male seriamente." risponde la ragazza per poi continuare:"Iniziamo con il riscaldamento. Fa freddo e i muscoli devono essere ben riscaldati per fare miracoli."
La ragazzina annuisce e le due si mettono all'opera, mentre Yuri è di passaggio e nota le due che si allenano.
"Perchè sta aiutando a quella stronza?" si incuriosisce rimanendo lì a guardare, fuori la porta, l'allenamento delle due, finchè Sasha non si sente osservata.
"Ehi, cretino! Che ci fai li?" urla vedendolo lì fuori.
"Sto vedendo cosa combinate."
"Vuoi allenarti anche tu?" propone la francese vedendolo lì sulla porta che continua a fissarle.
"Veramente...io..." balbetta non sapendo che fare. Vuole accettare, ma anche rifiutare. Dopotutto non vuole allenarsi insieme a Sasha e rendersi ridicolo davanti a lei e a Margò, quando Lilia, la sua coreografa e ballerina, comprende il tentennare del ragazzo e lo riprende:"Plisetsky! Come vuoi diventare più elegante e aggraziato se non ti alleni duramente? Se continui a scappare non diventerai mai una prima ballerina!"
Quelle parole fanno scoppiare a ridere Sasha che incomincia a prenderlo in giro:"Una prima ballerina? Tu? Lo sapevo che eri una femminuccia."
"Piantala di prendermi in giro, brutta str..."
"Plisetsky! Modera i termini!" rimprovera nuovamente Lilia vedendolo alterare.



Il ragazzo incomincia a guardare storto l'insegnante di danza per poi  buttare la borsa a terra e unirsi alle ragazze nelle prove.
Intanto, Yuuri e Victor sono sulla strada per tornare a casa. Il giapponese ha ancora molte cose da sistemare e vuole farlo il prima possibile. 
Entrano a casa del russo, quando un messaggio fa spalancare gli occhi al giapponese.
"Cosa? Ma è impazzito?" urla guardando quel messaggio.
Il russo si avvicina e si rende conto che qualcosa non va. 
A quanto pare, Louis sta andando da Yuuri, ma non sa che il giapponese si è appena trasferito da Victor e ci starà per un bel po'.
"Maledizione! E adesso che faccio?" si chiede andando in panico, poi si ricorda di Yune e tenta di chiamarlo, ma purtroppo il ragazzo ha il telefono spento.
"Che faccio?" continua a chiedersi, mentre Victor gli mette una mano sulla spalla e lo rassicura dicendogli:"Tranquillo. Vedrai che troverà un modo."

**Intanto, in Giappone...**

Yune è alle prese con la sua frenetica vita monotona. Ogni santo giorno ha vissuto facendo sempre le stesse cose. 
Seguire i corsi univeritari, alla fine delle lezioni va di corsa a casa per le sue lezioni di violino, appena finisce, giusto quella mezz'ora di stacco per correre ad allenarsi e andare a danza per le coreografie. L'unica cosa che lo solleva è il suo levriero che non si stacca mai da lui e lo segue ovunque vada.
"Misha, rimani qui."raccomanda il ragazzo inginocchiandosi davanti al cane albino, per poi accarezzarlo e continuare:"Esco tra un'ora. Fa il bravo, mentre mi alleno, ok?"
Il cane abbaia, segno che ha compreso ciò che ha detto il padrone. 
Il corvino annuisce e va dentro per pattinare, lasciando il cane lì vicino all'entrata, al riparo dal freddo. Come al solito, non ha mai avuto una vita semplice e neanche ora ce l'ha, ma nonostante quei ritmi di vita assurdi, sembra che al nostro Yune non interessi poi così tanto essere da solo. Anzi, la vede come un'opportunità per migliorarsi sempre di più.
L'ora di allenamento finisce presto e il ragazzo si accorge di avere il telefono scarico.
"Diamine. E' proprio morto. Va beh... vorrà dire che dovrò arrangiarmi." sospira per poi guardare fuori la pioggia che incomincia a cadere.
Esce fuori e prende Misha con se, per poi aprire quell'ombrello piccolo che ha sempre in borsa, incominciando ad incamminarsi verso casa.
Il cane incomincia ad abbaiare e a tirare il padrone.
"Misha, sta fermo! Non vedi come piove?" tenta di rimproverare quando ad un tratto si accorge di qualcosa che lo sorprende.
Davanti a se c'è Louis, appoggiato ad un muro che tossisce. E' bagnato fradicio e la cosa insospettisce il ragazzo, tanto da avvicinarsi e incominciarlo a prendere in giro.
"Tsk...che coglione. Esci di casa senza nemmeno portarti l'ombrello. Sei un vero idiota!"



"Non sono un idiota. Sono un perdente senza speranze." risponde il francese alzando il volto  verso il ragazzo sorridendogli per poi tornare a tossire.
"Da quando tempo sei qui?"
"Da un bel po'. Ho chiamato Yuuri, ma a quanto pare è in Russia. Volevo comunque andare alle terme, visto che non so dove andare, ma sono una frana nell'orientarmi e mi sono ritrovato qui." rivela il ragazzo facendo capire di essersi perso.
Il corvino lo guarda. Sa che con quell'acquazzone non può stare lì per molto, così sospira:"E va bene! Vieni con me."
Il francese rimane lì a guardarlo per un'attimo, mentre il corvino cammina davanti a lui. Notando che non lo segue,  si ferma e si volta chiedendo:"Allora? Che fai? Vieni o no?"
Louis annuisce e lo segue stringendo la borsa che ha al petto e trascinando la valigia.
Arrivano alla porta di casa del ragazzo dove Louis rimane a guardare l'entrata di quella piccola casa incantato.
"Cos'hai? Non hai mai visto una casa? Forza, togliti le scarpe ed entra!" ordina il ragazzo vedendolo lì imbambolato, poi nota l'insistenza del ragazzo verso la borsa e domanda:"Cos'hai li?"
"Nulla, solo qualcosa che non potevo lasciare a casa."
"Avanti, fa vedere!" esclama il corvino incuriosito tirando la borsa dalle mani del francese rimanendo sorpreso da quel che ha li dentro.
"Che diamine ci fa un cane nella tua borsa?" chiede incredulo il ragazzo vedendo un bellissimo cucciolo di husky che lo guarda.



"Mi spiace, non te l'ho ancora presentata." dice il francese per poi prendere il cane in braccio e continuare:"Lei è la mia bellissima Laika. Non trovi sia stupenda?" presenta togliendola dalla borsa e mostrandolo al ragazzo.
"Da quando in qua ti piacciono i cani?"
"Ci sono fin troppe cose che non sai di me! E non credo sia un problema visto che già ne hai uno." fa notare il francese incominciando a ridersela.
"No, tranquillo. Non è un problema." dice il corvino scontrosamente, per poi prendere un asciugamano e porgendoglielo:"Tieni, asciugati. Prima che ti viene un raffreddore."
Il francese sta mettendo giù il cucciolo quando, vedendo quel gesto, spalanca gli occhi. Si alza lentamente e prende quell'asciugamano dalle mani del giapponese abbassando la testa.
Una lacrima scende e tocca il pavimento facendone accorgere al ragazzo che sta li davanti e gli chiede:"Cos'hai adesso? Perchè stai...?"
"Scusa. E' che... è la prima volta che qualcuno si prende cura di me." mormora il francese con le lacrime agli occhi lasciando perplesso il ragazzo.

**Intanto, in Russia..."

"Grazie per essere venuto." ringrazia Natasha entrando in un audi 3 per poi voltarsi verso colui che la conduce. Quell'uomo alla guida di quell'auto è il suo ragazzo, Kenneth.
"Sai che non avrei mai potuto lasciare la mia ragazza al freddo." rivela l'uomo guardandola per poi avvicinarsi e baciarla sulle labbra.
L'uomo incomincia a guidare e la ragazza prende una sigaretta dal pacchetto per poi mettersela in bocca.
"Come va con la base? Stai avendo problemi?" chiede la ragazza accendendo quella sigaretta e incominciandola a fumare.
"Purtroppo non sono ancora riuscito a completarla. Il lavoro ne è tanto in questi giorni."
"Sei ancora su quel caso?" domanda sapendo che il suo lavoro di investigatore è abbastanza pesante.
L'uomo annuisce:"Si, è abbastanza difficile, ma tranquilla. Riuscirò a finire la base per la prossima settimana."
"Lo spero. Prenditi tutto il tempo che ti serve. Sasha è abbastanza brava ad esibirsi anche su una base di appena un giorno. L'importante è che prima delle nazionali sia pronta." ricorda la ragazza voltandosi verso il suo ragazzo che la sorride e la tranquillizza.

** Intanto, in Thailandia...**

"Tesoro, ciao!" saluta Chris vedendo Vanessa sulla pista di pattinaggio, ma la ragazza non lo nota neanche.
"Chris, che combini?" domanda Phichit avvicinandosi ai muretti.
"Ma tu guarda! Ci sei anche tu? Pensavo che la mia piccola fosse sola."
"Da quando in qua Vanny è la tua piccola?" urla innervosito dalla presenza e dal comportamento di Christophe.
"Cosa c'è? Non dirmi che sei geloso."
"Non sono geloso. Lei è la mia complice e compagna da una vita e si da il caso che mi da fastidio non sapere il perchè le gironzoli dietro!" cerca di difendere, ma Chris lo risponde con una domanda che sembra abbastanza provocatoria:"Secondo te, perchè un uomo gironzola dietro una donna?"
"Cos'è? Mi stai provocando, per caso?"
"No, ma Vanessa è davvero carina e ho intezione di mettermi con lei, sappilo."
"Te lo scordi! Lei non ti vuole!"
"Adoro le sfide. Dovresti saperlo." rivela lo svizzero allacciandosi i pattini, per poi entrare in pista e seguire Vanessa che in quel momento si sta allenando e non si è minimamente accorta della presenza di Chris.
"Qui si mette male." dice il thailandese vedendo l'amico avvicinarsi alla ragazza. 
Che farà Phichit adesso che sa delle intenzioni di Chris verso l'amica?
Dopotutto, per tutto questo tempo, non ha mai visto la sua amica con nessun altro e vedere che qualcuno ci prova lo manda in tilt.
Cosa succederà? Lo scopriremo molto presto...





**Angolo Autrice**

Salve, ragazzi. 
Ho cercato di aggiustare e rendere un po' più chiare le situazioni. 
Che ne pensate?
Fatemi sapere se vi piace, se ho indovinato i vostri personaggi, se ci sono errori anche nello scrivere che non ci ho fatto caso oppure se avete idee. 
Sono sempre ben accette!
Ricordo che chiunque vuole partecipare, lo può fare. Basta solo farmelo sapere.
Alla prossima dalla vostra AlekHiwatari14.






Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3.



Amo il modo in cui mi guardi.
Amo il tuo dolce essere insicuro.
Amo l'amore che ci metti nel farlo.
Amo ogni tuo gesto, anche quello più impacciato, che ti rende unico e speciale.
Corro verso di te, che sei il mio unico battito, la mia unica speranza di sopravvivenza.
Tu che sei il mio tutto, sei il mio Eros e non posso fare almeno di essere tentato da te.
Le nostre labbra unite e il sapore della tua bocca mi fa impazzire. 
Accarezzo quei capelli, così morbidi e lucenti.
Il tuo sguardo accattivante mi pervade.
Più lo osservo e più me ne innamoro.
Sei la mia droga. Non posso stare un solo attimo senza di te, mio Yuuri.
Lasciare tutto per trovarmi con te e rimanere nel tuo abbraccio è la pazzia più bella che abbia mai fatto.
Lasciare tutto per non tornare indietro.
Tra le tue braccia, sento che nulla è impossibile.
Finalmente sono completo.
Senza le tue braccia, senza le tue labbra e senza questo corpo sono solo un uomo come tanti, ma con te sono completamente diverso.
Sono solo un uomo... un uomo confuso e perso...
...perso dentro la tua anima immensa e in quegli occhi così profondi.
Occhi, così splendenti, che quasi mi ipnotizzano e mi manovrano a fare ciò che il mio cuore teme. 
Quelle labbra leggiadre e rosee le prenderei a morsi.
Mi butto su di te per concedermi in tutto e per tutto.
Tu mi appartieni proprio come io ti appartengo.
E nessuno potrà mai spezzare questo legame tra me, Viktor Nikiforov, e te, il mio Yuuri Katsuki, perchè io ti amo immensamente...



"Ho le lacrime nel leggere questa storia. E' bellissima. Sto incominciando a shippare anch'io la Victuuri. Non ci credo."



"Piantala di leggere quella cosa e aiutami con gli scatoloni." rimprovera Yuuri, con gli scatoli tra le mani, vedendo Victor attaccato al cellulare che non smette di leggere il fandom creato da Phichit. 
"Ma è bellissima! Ci sono delle storie uniche!"
"Si, certo..." ironizza il giapponese guardandolo storto per poi andare nell'altra stanza per posare gli scatoloni.
Il russo sposta lo sguardo e lo guarda allontanarsi.
Sa che Yuuri è abbastanza preoccupato per causa di Louis e del suo arrivo improvviso in Giappone. Così, incomincia a pensare:"Cosa potrebbe tirare su Yuuri?" 
E mentre il russo pensa, da qualche altra parte, sempre in Russia, la sorella ha appena finito l'ora di lezione.
Esce da scuola e, come al solito, si dirigge verso casa quando fa un incontro strano.
"Ehi! Guarda dove vai!" urla Sasha vedendosi completamente travolta da quel ragazzo che l'è venuto addosso, ma la sorpresa è che quel tipo lei lo conosce.
"Yuri!" riconosce la ragazzina vedendolo preso dal panico.
"Stronza! Sta zitta e vieni con me!" ordina il ragazzo prendendola per mano senza neanche darle il tempo di capire, ma un'istante dopo comprende tutto.
Una folla di fans li stanno seguendo. Sono le Yuri's Angels.
"Yuratchka!" urla una delle fan, seguita da un'altra:"Vieni qui! Non scappare!"
"Porca puttana! Ma quando mi lasceranno stare queste bef..." si sta lamentando il russo, quando una smart for four si ferma davanti all'incrocio che devono attraversare. Fortunatamente, in quell'auto c'è qualcuno di loro conoscenza.
"Margò!" chiama Yuri riconoscendola. Ha le lacrime agli occhi nel vederla lì davanti a lui.
"Salite, presto." dice la ragazza facendoli salire in macchina. Senza esitare, Yuri sale in macchina spingendo anche Sasha. Poco lontano da lì, però la ragazzina incomincia a litigare con Yuri.
"Perchè devi stare avanti?! Volevo mettermi io!" esclama Sasha vedendo che il ragazzo è salito davanti, vicino a Margò.
"Alla faccia! Adesso ti lamenti che stai dietro? Guarda che quelle se ci prendevano era la fine!" rivela in ragazzo alterato dal comportamento infantile della ragazza, ma la cosa fa ridere la francese che cerca di portare pace:"Basta litigare."
"Margò? Come mai da queste parti? Stavi andando da qualche parte?"chiede la russa mettendosi al centro per poter parlare con i due con tutta tranquillità.
"Veramente stavo tornando a casa. Ho appena finito di seguire i corsi all'università." informa la ragazza facendo comprendere il motivo della borsa che Yuri si trova ai piedi.
Il ragazzo, incuriosito, la apre e vede i libri al suo interno, ma anche il cellulare della ragazza. Senza dargli conto, lo prende e incomincia a giocarci.
"Yuri, che stai combinando?" domanda Sasha vedendo che il ragazzo prende il cellulare dalla borsa di Margò senza il suo consenso.
"Voglio giocare a Candy Crush. A che livello sei arrivata?"
"Non ci gioco da una vita. Controlla pure se vuoi." dice la francese vedendolo scavare nel cellulare, ma il ragazzo non mette affatto il gioco.
Anzi, si sofferma su qualcos'altro che lo lascia sorpreso. 
"Hai molti messaggi non letti su What's app."
"Lasciali perdere. Non credo risponderò." continua a rispondere la ragazza senza togliere gli occhi dalla strada.
La cosa che lascia perplesso il ragazzo è che quei messaggio sono tutti di Michele. 
Incuriosito incomincia a leggerli e capisce della relazione tra lei e quel tipo.
"Da quand'è che tu e Crispino state insieme?" chiede irritato facendo spalancare gli occhi a Sasha che non sa minimamente della relazione tra i due.



"Cosa? Stai con Crispino?" urla la ragazzina sorpresa. Dopotutto sa che Margò ama suo fratello ed è strano sapere che sta con un altro.
Sasha incomincia a farsi mille film mentali su quali potrebbero essere le vere intenzioni della francese verso il fratello, ma i suoi dubbi vengono presto tolti.
"Non stiamo insieme. Ci abbiamo provato due anni fa, ma... dopo una settimana l'ho lasciato. Lui vuole riprovarci, ma non voglio. Ho altro a cui pensare adesso." risponde la francese lasciando sorpresi i due. Sasha capisce che con altro a cui pensare si riferisce non solo al pattinaggio, ma anche a Victor, mentre Yuri pensa che vuole solo pensare alla sua vita.

**Intanto, in Thailandia...**

Vanessa è contrariata dalla presenza di Chris e dal suo modo di fare.
"Tesoro, ciao. Come te la passi?"
"Chris..." chiama la ragazza voltandosi verso il ragazzo.
"Volevo chiederti, stasera che fai? Ti andrebbe di uscire con me?" propone lo svizzero avvicinandosi sempre di più alla ragazza. 
Vedendo quella scena, Phichit si fionda verso loro per tirare la ragazza dalle grinfie del ragazzo.
"Vanny!!!" urla Phichit andando verso la ragazza e prendendola per mano.



"Abbiamo molte cose da fare! Non perdiamo tempo." continua il thailandese trascinandola via da Chris.
"Ehi!" dice Vanessa confusa, ma è contenta del gesto del ragazzo, tanto che si lascia trascinare.
Non capisce il motivo di quel gesto di Phichit.
Dopotutto da quando lo conosce non si è mai comportato in modo così assurdo e strano.
Il ragazzo la porta in città dove Vanessa, incuriosita, incomincia a fare domande.
"Cosa ti è preso?"
"Eh?"
"Cioè... perchè mi hai trascinata così?" chiede la ragazza vedendo l'amico strano.
Il ragazzo sembra abbastanza perplesso. Non sa come rispondere a quella domanda. E' la prima volta che prova un sentimento del genere ed è difficile anche per lui spiegarlo e comprenderlo.
"Mi andava di fare due passi con te. Tutto qui." risponde con un sorriso, anche se la ragazza comprende che qualcosa non va, ma non osa chiedere.

**Intanto, in Giappone...**

Yune si sveglia per fare colazione. E' stata una serata abbastanza lunga e ansiosa, ma fortunatamente è passata bene.
Apre la porta di camera sua, lasciando Louis nel futon a dormire, per andare in cucina dove la madre sta cucinando la colazione.
"Buongiorno, tesoro."
"Buongiorno, mamma." saluta il ragazzo sedendosi a tavolo.
"Ho visto che hai portato un cucciolo a casa." nota la madre vedendo l'husky accanto al levriero che tenta di mangiare dalla ciotola.
"Non è mio. E' di un amico." rivela il ragazzo lasciando sorpresa la madre che incomincia a chiedere:"Un amico?"
"Si, si è fermato a dormire stanotte e ha portato anche il cane con lui."
"Cosa? Quindi devo fare altro riso? Perchè non me l'hai detto prima?"
"Perchè è venuto così all'improvviso che non ho neanche avuto il tempo di avvisarti. E poi avevo il cellulare sottocarica." spiega sinteticamente il ragazzo mettendosi la mano in fronte.
La madre prende la ciotola di riso e gliela porge sorridendo al figlio che la prende e ringrazia, quando dalla stanza, esce Louis.
"Boujour." saluta il francese sbadigliando e mostrandosi alla madre di Yune che sta cucinando. 
"Je suis Louis. Molto piacere signora." si presenta il ragazzo chinando il capo e sbadigliando di nuovo. La donna rimane sorpresa nel vedere l'amico del figlio, sopratutto a causa dell'etnia diversa dalla sua.
"Non sapevo fosse francese."
"Mamma... perfavore!"
"Che c'è? Sono solamente sorpresa che finalmente il mio piccolo ha portato qualche amico a casa."
"Mamma!" alza la voce il corvino innervosito dall'euforia della madre.
"Huh? Sono il primo a venire a casa tua?" domanda il francese con un tono ancora assonnato e pensieroso, non riuscendo ancora a connettere ciò che sta accadendo.
"Inutile che mi guardi così. Sei patetico!" risponde il ragazzo spostando il volto verso la ciotola di riso per iniziare a mangiare, ma la reazione del francese cambia l'attimo dopo realizzando la cosa.
"Yu-kun!" chiama il francese prendendolo da dietro e abbracciandolo euforico.
"Ma sei impazzito! Così mi soffochi, idiota!" urla tentando di togliere il braccio che il francese gli ha messo al collo per abbracciarlo.
La donna incomincia a ridere. Vederlo finalmente con qualcuno è la cosa che le fa piacere.
La risata della madre innervosisce il ragazzo che incomincia a chiedere:"Cos'hai da ridere?"
"Niente, tesoro. Adesso devo andare a lavoro. Mi raccomando, ragazzi." raccomanda andando verso la porta.
"Non si preoccupi signora! Ci penso io a suo figlio!"
"Invece di dire queste scemenze, siediti e mangia, idiota!" sbraita il corvino trascinando il ragazzo sulla sedia dove nota la colazione ricca di riso e contorni vari.
"Non mangio riso." dice il francese, per poi alzarsi e incominciare ad aprire i pensili:"Non avete un po' di latte? O magari un thè..."
"Il thè è vicino ai fornelli. L'ha appena fatto." informa il corvino indicando la tegliera.
Il francese prende la tegliera e mette il contenuto in un bicchiere per poi incominciare a fissarlo e dire:"Sembra acqua calda."
"Ah...certo che sei proprio cretino! Neanche un thè sei capace di farti, eh?" rimprovera il corvino alzandosi da tavola.
Velocemente, prendere la bustina di thè che è vicino alla tegliera, preparandogli il thè, per poi posare il bicchiere e metterlo nella tazza. Dopo aver preparato il tutto, gli porge la tazza e incomincia a prenderlo in giro:"E' così che si fa. Idiota!"
Il francese prende la tazza e la fissa, mentre il corvino torna a sedersi per mangiare il riso.
Louis si avvicina, sedendosi di fronte a lui e posando la tazza sul tavolo, per poi allungare la mano e metterla su quella di Yune.
Al solo contatto, il ragazzo si blocca, alzando la testa lentamente verso il francese  che con l'altra mano gli toglie i capelli dagli occhi per vederlo meglio.
"Potresti evitare di farlo? Lo sai che mi da fastidio." rimprovera il corvino tirandosi la mano e togliendo quella del francese dai capelli, per poi sospirare e tornare a mangiare.
"Merci..." sussurra il francese abbassando il volto per poi sorseggiare il thè.
Il ragazzo si blocca a quel sussurro e alza lo sguardo verso di lui, notando che il francese è giù di corda.

**Intanto, in Russia...**

Victor ha avuto un'idea per tirare su di morale Yuuri. Non sa se è una buona idea, così cerca consiglio alla sua migliore amica, non appena arriva alla pista di pattinaggio.
"Cosa? Una festa?" domanda Natasha sentendo la proposta di Victor.
Il russo alza la testa dopo aver finito di allacciare i pattini, abbassando la gamba dalla panchina e spiega:"Vedi, siccome Yuuri mi sembra giù di corda, avevo pensato di fare una festa per farlo distrarre dalle preoccupazioni. Magari un pigiama party come i vecchi tempi."
"Beh..non mi sembra una brutta idea. Chi inviterai?"
"Non so. Credo giusto le persone più strette come te, mia sorella, Yuri e Margò. Lo sai che non ho molto spazio in casa." continua a rispondere il russo, mentre Natasha annuisce accettando di venire alla festa.
Gli allenamenti finiscono presto e Victor ritorna a casa per prepararsi al pigiama party... o meglio, preparare Yuuri alla festa.
"Cosa? Ma ho ancora tante cose da aggiustare, non puoi fare un pigiama party in questo caos!" fa notare Yuuri le scatole ancora piene delle sue cose all'ingresso, mentre il russo se la ride.
"Tranquillo. E' meglio per te. Almeno avremo una mano in più per togliere questa robaccia."
"Cosa? Ma è la mia di roba! Mi da fastidio che qualcuno mi aiuti! Che figura ci faccio io se vedono la camera in disordine?"
"Non chiederlo a me." risponde il russo dubbioso quando i primi invitati bussano alla porta.
"Sono già qui. Che prontezza!" continua il russo sorridendo e andando ad aprire. Fuori alla porta, però c'è solo Margò.
"Magya! Sei da sola?"
"Si, Sasha e Yuri hanno detto che sarebbero venuti dopo con Natasha." avverte la ragazza entrando in casa e posando il borsone all'entrata, per poi notare le scatole ancora piene lì all'ingresso.
"Yuuri? Non hai ancora finito di aggiustare?"
"No, Victor sta sempre con il cellulare tra le mani e quindi sono costretto a fare tutto da solo." rivela il ragazzo prendendo degli scatoli e portarli in camera sua.
"Aspetta, ti do una mano. Così facciamo prima." dice la ragazza seguendolo e prendendo uno scatolo dall'ingresso, mentre Victor se ne sta sul divano in soggiorno a leggere quelle fanfic su di lui e Yuuri appassionatamente.
Margò entra nella stanza di Yuuri e incomincia a chiedere:"Dove lo poso?"
"Portalo qui, vediamo cosa c'è dentro." ordina il giapponese posando uno scatolo nell'armadio.
La ragazza si avvicina, ma inciampa nel tappeto, vicino al letto, facendo cadere lo scatolo a terra.
Nel cadere, si apre e ciò che esce da lì lascia Margò sorpresa e non solo lei.
"Ma sono le riviste di Ice Jewels! Oddio! Questo è Vitya!" esclama la ragazza mentre il giapponese, preso dal panico, chiude la porta della stanza per poi fiondarsi su quelle riviste.
"Margò, dai qua! Se li vede Victor è finita! Non voglio che lui sappia che sono un suo fan...." tenta di dire quando nota lo sguardo innamorato della ragazza, quasi ipnotizzata dalle foto di Victor.
"Margò..." sussurra il ragazzo mettendole la mano sulla spalla per poi farla voltare.
"Scusa, hai ragione. Togliamole di mezzo." dice alzandosi e mettendo tutto dentro lo scatolo. Il giapponese si rende conto subito che qualcosa non va. 
La ragazza ci mette fin troppo amore nel sistemare quelle cose, ma non ci da molto peso. Semplicemente sorride e pensa che anche lei sia una fan di Victor.
Così, mentre lei sistema tutto, Yuuri si ritrova a prendere gli ultimi scatoli dall'ingresso.
La ragazza si dirigge verso l'armadio e cerca di mettere lo scatolo con le cose di Victor in cima, ma è troppo bassa.
"Dannazione! Perchè fanno gli armadi così alti?" si lamenta cercando di arrampicarsi e mettere lo scatolo in alto.
"Aspetta, ti do una mano io. Devo posare anche questo." avverte Yuuri entrando in camera con un altro scatolo e andando verso di lei.
La ragazza riesce a metterlo in cima e sospira scendendo, mentre il giapponese si ritrova ad inciampare su una rivista rimasta a terra e cadere.
La caduta fa saltare lo scatolo dalle mani del ragazzo e gli occhiali dagli occhi ritrovandosi a terra sulla francese che incomincia a chiedere:"Stai bene?"
Il giapponese arrossisce davanti a quella situazione imbarazzante spostandosi dalla ragazza rispondendo:"S-si... t-tu...stai bene? Niente di rotto?"
"Si, tranquillo." tranquillizza la ragazza con un sorriso alzando il busto e prendendo gli occhiali del ragazzo da terra mettendoglieli.
In quell'istante, la porta si apre e chi vede quella scena va su tutte le furie.
"TU!" si sente pronunciare. Yuuri si volta e vede Yuri che lo guarda contrariato.



"Yurio..." cerca di dire il giapponese, ma la furia del russo si fa sentire presto.
"Porco lardoso! Che diamine stai combinando? Scendi subito da Margò!" urla Yuri vedendolo fin troppo vicino alla ragazza e prendendolo per il collo della maglia trascinandolo fuori, lontano dalla francese.
"Così mi strozzi! Yuri! Lasciami!"
"Yuri!" richiama Natasha vedendolo trascinare il giapponese.
"Che diamine stai combinando?" domanda Sasha vedendolo lasciare la presa e far respirare il povero Yuuri.
"Io? Nulla! E' lui che ha incominciato!" 
"Guarda che io non ho fatto nulla." cerca di difendersi il giapponese e di far ragionare Yuri, ma è tutto inutile.
"Nulla? Sei praticamente saltato addosso a Margò! Sei uno sporco maiale! Lurido porco, senza un briciolo di decoro!" urla tentando di dare addosso al ragazzo, ma Victor lo mantiene da dietro.
"Avanti...calmati!" cerca di calmare il russo.
"Guarda che non è colpa sua. E' solamente inciampato." difende la francese uscendo dalla stanza e chiarendo la faccenda.

**Intanto, in Thailandia...**

Phichit è in camera sua a guardare la tv pieno di dubbi.
"Perchè Chris si deve mettere di mezzo proprio ora? Perchè deve provarci proprio con Vanny? Ci sono così tante ragazze. Potrebbe provarci con Sara o con Mila, no? Perchè proprio lei?" si chiede il thailandese perplesso standosene seduto sul letto, quando il suo piccolo criceto marroncino sta per cadere dalla spalla.
Il ragazzo lo prende al volo e sospira:"Ah... sei sempre iperattiva te, eh?" dice guardando il cricetino che vuole andare verso il pacco di Mikado che il ragazzo ha sul letto come spuntino.
"Cosa c'è? Ne vuoi uno?" domanda sorridendo per poi aprire il pacchetto tenendosi il cricetino sulla spalla.
"Aspetta! Così stiamo più comodi." continua il ragazzo sdraiandosi sul letto e mettendo il cricetino su di lui che si arrampica per prendere il biscotto dalla bocca del ragazzo.
"Ah...che testarda che sei. La cioccolata non puoi mangiarla, Vanny! Mangia quest'altra parte!" rimprovera il ragazzo al criceto che lo incomincia a fissare per poi mangiare dall'altra parte. 
Ebbene si, Phichit ha un criceto con lo stesso nome di Vanessa. E' molto affezionato a quel criceto essendo stato regalato proprio dalla ragazza, anche se lei non lo sa che gli ha dato quel nome.



In quell'istante, bussano la porta della camera del ragazzo per poi essere aperta.
Il ragazzo distoglie lo sguardo dal criceto, notando che è Vanessa ad entrare. Nel vedere quella tenera scena, la ragazza incomincia a ridere.
"Ma che carini che siete." prende in giro chiudendo la porta dietro di se.
"Mi hai distolto dal mio momento romantico con la mia cricetina. Sei cattiva!" ride il ragazzo alzando il busto e mantenendo il criceto che non vuole staccarsi da lui.
"Perdonami, se vuoi tolgo il disturbo."
"Ma no, tranquilla. Questa peste vuole vedersi anche lei Hamtaro." rivela facendo ridere la ragazza che si avvicina e si siede sul letto con lui a guardare la tv.

**Intanto, in America...**

Nicole è in camera d'albergo con JJ quando nota che il ragazzo sta messaggiando con qualcuno.
"Con chi messaggi?" domanda avvicinandosi.
"Con la mia ragazza. Ha detto che verrà domani." risponde alzandosi e mettendo il cellulare sottocarica per poi continuare:"Se chiamano rispondi tu. Vado a farmi una doccia."
"D'accordo." dice la ragazza vedendolo entrare in bagno. 
Qualche istante dopo, il telefono squilla. La ragazza lo sblocca e vede una notifica di instagram.
"Cosa? Ma questo è...." sussurra meravigliata vedendo che il ragazzo ha nella lista di instagram qualcuno che la ragazza ammira e non poco, ovvero Yuri Plisetsky. Al Gran Prix l'ha visto pattinare e non riesce a smettere di pensare a quel suo modo così leggiadro ed elegante di farlo.
Incomincia a scavare nella lista dei contatti dell'amico per vedere se avesse anche facebook e what's app per poterlo contattare.
"Si!" esclama prendendo il suo cellulare e aggiungere sia il numero che il contatto di facebook.
Intanto, da qualche altra parte dell'America, Aubrey si sta divertendo con Leo. Sono ad un ristorante e le risate tra i due non possono mancare.
"Ma dai, guarda che buona è la patata." provoca la ragazza tentando di fargli mangiare le patate al forno che hanno portato.
"Sono sazio. Non la voglio."
"Allora preferisci la banana forse?" stuzzica la ragazzina ridendosela e prendendo uno spintone dal ragazzo che incomincia a ridere:"Piantala, Aubrey."
"Volevo solo sapere le preferenze del mio compagno di squadra. Tutto qua."
"Ti ho detto di finirla." continua a dire il ragazzo vedendo che lo prende in giro.
"Va beh.. allora me la mangio io." dice la ragazzina aprendo la banana e addentandola.
"Sarebbe anormale se non ti piacesse."
"Ma guardalo! Adesso mi prendi anche in giro?" domanda spingendo il ragazzo che continua a ridere:"Guarda che hai incominciato tu."
"Che bella coppia." interrompe Otabek avvicinandosi ai due e vedendoli divertire.
"Otabek! Siediti! Mangia anche tu la banana con me! Tanto noi siamo esperti di banane."
"Ma che stai dicendo?"
"Lasciala stare. Si è ubriacata con la coca cola." afferma Leo vedendola fare la pazza con il ragazzo.
Il kazuco, però sembra essere sconnesso dal mondo. Ha il cellulare tra le mani e sembra che non smette di messaggiare.

**Intanto, in Giappone...**

Yune sta avendo i suoi grattacapi con Louis.
"Non seguirmi ovunque vado. Mi da sui nervi!" urla il corvino vedendo che il francese l'ha seguito per tutto il tempo.
"Scusa, ma come ti ho già detto non so orientarmi."
"Potresti anche prendere le tue cose e tornartene a casa, invece di seguirmi ovunque vado." dice scontrosamente Yune infastidito dalla presenza assidua del ragazzo. Quel tono e quelle parole infastidiscono il francese che avanza il passo e risponde deciso:"A casa non ci torno." per poi fermandosi dinanzi al corvino e continuare:"E poi ho promesso che ti avrei aiutato, ti sei dimenticato?"
"No, non mi sono dimenticato, però non puoi stare sempre da me..." tenta di spiegare Yune nervoso, ma Louis lo interrompe subito:"Tranquillo. Appena mi trovo un lavoro part-time e una sistemazione, me ne vado subito."
Quella risposta lascia perplesso il corvino. Louis non ha mai alzato la voce con lui, ne tantomeno è stato così nervoso di qualcosa. Così, incuriosito, domanda:"Perchè dovresti trovarti un lavoro e una sistemazione?"
"Perchè sono scappato di casa."
"Huh?"
Yune è sorpreso. Perchè mai una persona dovrebbe scappare di casa e andare da lui? La cosa si fa abbastanza strana, ma non ha il tempo di chiedere che il francese lo guarda e domanda:"Dov'è la palestra? Voglio allenarmi." 
I due si diriggono lì per allenarsi e Louis aiuta Yune negli allenamenti.
E' strano, ma l'avere qualcuno accanto che lo aiuta è molto confortante per il ragazzo. Dopotutto è da molto che non si allena con qualcuno che è fisicamente presente nei suoi allenamenti. E Louis sembra essere un ottimo insegnante.
"Spalle diritte, testa alta. Alza la gamba più che puoi quando giri!" urla il francese mostrandogli la trottola alta.



**Intanto, in Thailandia...**

"Smettila! Mi fai il solletico!" ride Phichit vedendo che il suo criceto è entrato nella maglia. 
Vanessa scoppia a ridere.
"Che biricchino."
"E' una vera monella!" esclama riuscendo a farla uscire dalla maglia, per poi rimetterla nella gabbietta.
"Eppure quando vedi i criceti, ti compare sempre il sorriso." nota la ragazza facendo voltare il ragazzo verso di lei a domandare:"Cosa?"
"Prima sembravi preoccupato, per questo sono venuta a vedere come stavi."
"Ah...beh... Christophe, a volte è un po' fastidioso." confessa abbassando lo sguardo per poi chiudere la gabbia del criceto e avvicinarsi alla ragazza che sorride e risponde:"A volte? Lui è sempre fastidioso."
"Parlando d'altro... tu... parteciperai alle qualifiche del prossimo mese?"chiede il thailandese sedendosi accanto a lei.
"Parli di quelle americane? Non lo so. Non ho ancora una base. Quella dell'anno scorso non mi piace e vorrei cambiarla. Vorrei qualcosa di carino."
"Beh...allora perchè non usi la mia base?" propone lasciando sorpresa la ragazza.
"Dici Shall we skate?"
"Si, se vuoi posso aiutarti con i passi. Che ne dici?"
Sentendo quelle parole, la ragazza sorride e annuisce dicendo:"Penso sia una cosa grandiosa."


**Intanto, in Russia...**

"Allora, siccome ho pochi posti, possiamo fare così. Io e Yuuri dormiremo nel suo letto, mentre Sasha e Natasha dormono nel mio letto." dice Victor cercando di organizzare un modo per dormire tutti insieme. 
"Genio! Ti sei dimenticato di Yuri e Margò!" ricorda Sasha lasciandolo perplesso.
"Dove dormono quei due?" domanda Natasha avvicinandosi a Victor che incomincia a riflettere:"Me ne ero dimenticato. Dove li mettiamo?"
"Nel letto con noi sicuramente no, perchè è troppo piccolo. Già due di noi ci vanno strette."rivela la russa all'amico lasciandolo perplesso.
"Non hai un futon dove possono dormire?" chiede il giapponese facendo sospirare il ragazzo.
"Ah...Yuuri? Stiamo in Russia, non in Giappone. Qui le persone dormono sui letti o sui divani. Purtroppo il divano è piccolo e non credo ci vadano due persone." informa il russo andando verso il divano.
"Aspetta, sei sicuro che non si apre?" domanda Natasha cercando di vedere se fosse un divano-letto.
"Ragazzi? Credo che dovremo cambiare un po' di progetti." avverte Margò uscendo dal bagno facendo voltare Victor e chiedere:"Perchè?" 
"Yuri si è addormentato nella stanza di Yuuri."
"Cosa?" domanda la cugina avvicinandosi alla stanza e vedendo il ragazzo dormire beatamente.



"Da dove ha preso quel peluche?" chiede Sasha vedendo il tenero gatto tra le braccia del ragazzo.
"Veramente è mio. Non dormo mai senza." rivela Margò arrossendo.
"Ma che carina! Magya! Sembri una bambina! Assomigli a mia sorella." dice Victor intenerito dal comportamento della francese. La ragazza le cade il mondo addosso vedendo l'abbraccio del russo e sentendosi umiliata dal fatto di assomigliare ad una bambina e per giunta alla sorella. Non perchè non le piacesse, anzi. Ma sa di aver perso punti con Victor portando quel peluche con se.
Così, vedendo Yuri dormire, decidono di cambiare i posti. Sasha e Natasha nel letto di Victor, mentre i due piccioncini nel divano che, fortunatamente, si scopre essere un divano-letto grazie all'aiuto di Natasha.
Presto viene mattina e Yuri si trova a svegliarsi con accanto Margò. 
"Margò..." sussurra alzando il busto con il peluche tra le braccia e guardarla. La ragazza sta dormendo e non si accorge del fatto che il russo si è svegliato. Vicino al letto, c'è una rivista di ice jewels che prende l'attenzione del ragazzo. E' una rivista vecchia che risale a 9 anni fa e ci sono numerosi articoli di Victor e Natasha, ma uno in particolare, prende l'attenzione del ragazzo.
"Cosa? Un articolo su Margò?" si chiede incuriosito, prendendo la rivista da terra e incominciando a sfogliare quelle pagine.
L'articolo riguarda a quando la francese debuttò nella categoria senior e lui non esita a leggerlo.
"Margò, debuttante quindicenne della categoria senior femminile, vince sulla campionessa Natasha per 0.05 punti. Successo dalla prima esibizione con Krwling dei Linkin Park." 
Alla fine dell'articolo c'è anche una foto della ragazza con in mano dei fiori.



Quella immagine lascia sorpreso il russo che incomincia a dire:"Che carina... qui aveva la mia età..."
Improvvisamente, vibra il cellulare del ragazzo. Qualcuno cerca di mettersi in contatto con lui. 
Il russo strappa la foto della ragazza e la mette nella tasca dei pantaloni, per poi avvicinarsi al letto e vedere chi è.
"Ancora questa Nicole? Ma chi diamine è?" si domanda incominciando a scavare nella lista amici di facebook della ragazza per capire bene chi fosse.
Lo stupore è enorme appena vede l'amicizia di Nicole con il caro JJ.
"Cosa? Conosce quel tamarro? Ah...non immagino che razza di persona possa essere per avere un amicizia simile. Meglio lasciarla in sospeso per ora." dice chiudendo il cellulare per poi sdraiarsi e guardare la ragazza dormire.

**Intanto, in America...**

"Uffa! Perchè non accetta l'amicizia?" si domanda Nicole vedendo che il russo è online, ma non risponde ne ai messaggi di facebook, ne su what's app.
"Che combini?" chiede JJ avvicinandosi alla ragazza che se ne sta con il cellulare tra le mani mentre fa i suoi esercizi.
"Nulla. Ho inviato la richiesta ad uno e non risponde."
"Invece di pensare a queste pagliacciate, dovresti allenarti e provare sulla base." rimprovera il ragazzo vedendola perdere tempo.
"Che palle che sei." si lamenta per poi posare il cellulare sul muretto e andare a provare la base, mentre Aubrey prova insieme a Otabek.
"Piega la gamba quando atterri. Se no ti fai male." avverte il kazuco vedendo che la ragazza non riesce a perfezionare il triplo salchow.
"Maledizione. Devo fare molto di più! Non posso permettere che mi sorpassano tutti!" esclama decisa tentando di migliorarsi.

**Intanto, in Russia...**

Yuri rimane letteralmente disgustato di fronte alla scena che ha davanti, ma non è l'unico. Con lui c'è anche Margò che entra nel soggiorno per andare in cucina a fare colazione. Lì trovano Yuuri e Victor nel divano che dormono tranquillamente abbracciati.
I due hanno ancora le cuffie alle orecchie e il giapponese ha ancora gli occhiali agli occhi. Probabilmente, nel sentire il brano della coreografia i due si sono addormentati in quella strana posizione. 
Margò sembra sorpresa, ma non è l'unica. Anche Yuri lo è.
I due sembrano due amanti, due dolci piccioncini che non hanno intenzione di lasciarsi. L'uno è attaccato all'altro e la cosa infastidisce il russo.
"Che orrore! Bleach!" esclama allontanandosi da lì, ma a quanto pare la reazione della francese è abbastanza diversa dal russo.
"Ma che dici? E' dolcissimo." dice con sguardo innamorato guardando Victor dormire tranquillamente.
La cosa lascia perplesso Yuri che incomincia a spalancare gli occhi guardando la ragazza avvicinarsi al divano e osservare i due che dormono.
Quella reazione spiazza il russo che confonde incomincia a pensare che la francese si sia presa una cotta per il suo rivale, Yuuri.
"No, ti prego! Il porco lardoso, no!" afferma disperato osservando la scena.
Cosa succederà ora? Lo scopriremo presto....





**Angolo Autrice**

Salve, ragazzi. 
Eccomi qui ritornata con un nuovo capitolo.
Ho seguito un po' di consigli che mi avete dato.
Che ne pensate?
Se avete idee, ricordo che sono sempre ben accette!
Chiunque vuole partecipare, lo può fare. Basta solo farmelo sapere.
Inoltre, il capitolo verrà pubblicato ogni mercoledi o giovedi come un proseguo della serie stessa.
Fatemi sapere le vostre opinioni e se trovate qualche errore o qualcosa che non va.
Alla prossima.
Baci. AlekHiwatari14







Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 4 ***



Capitolo 4.




Ti ho trovato quel giorno, posato su di me, perso e confuso dalla vita.
Mio piccolo gioiello, non tremare al timor di fallire.
Ti proteggerò, ora e sempre, mio Yuuri, come la cosa più preziosa del mondo...
...del mio mondo. 
Ti custodirò gelosamente e niente e nessuno potrà dividere questo nostro grande amore.
Così piccolo e fragile, ma anche tremendamente spietato nel prendermi e spiazzare continuamente il mio cuore.
Sei una botta di energia pura a cui non posso fare almeno.
Sei la droga più bella, il cioccolato più amaro e il miele più dolce che ci sia.
Sei un miscuglio di sapori che messi insieme ti rendono speciale ai miei occhi.
Non abbandonarmi, mia piccola fata.
Non lasciarmi da solo, perchè io voglio custodirti per tutto il resto della mia vita.
Ricordati di me, Viktor Nikiforov, tuo guardiano e coach. Colui che ti aiuta nei tuoi passi e non ha intenzione di abbandonarti, ne ora ne mai...



"Più leggo e più shippo la Victuuri. Incredibile!" esclama Victor leggendo un'altra storia nel fandom di Phichit, mentre è alla pista di pattinaggio.
"Se la shippi così tanto, allora vuol dire che sei tentato." prende in giro Natasha vedendolo appoggiato vicino ai muretti, completamente preso dal cellulare e dal gruppo.
"Perchè? Ti sembro per caso gay?" chiede il ragazzo alzando la testa verso la compagna che è fuori dalla pista.
La ragazza si avvicina ai muretti di fronte a lui.
"Non sto dicendo questo. Dico solamente che al cuore non si comanda. Tutto qui!" dice la russa guardando il ragazzo che rimane perplesso.
Possibile che sia come dice Natasha? Che lui ama la Victuuri perchè dentro di se ci spera in qualcosa del genere?
"Ma no! Che diamine stai dicendo? Io sono solamente il coach di Yuuri." ride il russo per poi posare il cellulare e allontanarsi dalla ragazza che scuote la testa affermando:"Che infantile! Dopo tutti questi anni non è cambiato di una virgola. Che idiota!"


**Intanto, in Thailandia...**

"Vanny, alza di più la gamba e cerca di stare diritta!" pronuncia Phichit mentre aiuta Vanessa nella coreografia dandole delle diritte, ma i loro allenamenti vengono presto disturbati dal caro Christophè.
"Tesoro, la tua performance mi lascia sempre senza fiato." interrompe lo svizzero avvicinandosi alla ragazza che si ferma e incomincia a fissarlo:"Chris, che ci fai qui?" domanda non aspettandosi di trovarselo davanti.
Dopotutto, il thailandese ha voluto cambiare pista proprio per non beccarlo e invece eccolo lì, proprio di fronte a lui che importuna la sua Vanessa.
"Oh...cara. Dovresti saperlo. Al cuore non si comanda. E' lui che mi ha guidato da te." dice lo svizzero facendo l'occhiolino e avvicinandosi sempre di più a Vanessa per poi concludere con:"Sei bellissima."
Quelle parole e la presenza del ragazzo alterano il thailandese che incomincia a lamentarsi:"Potresti evitare di interromperci? Vanny deve perfezionare i passi e non può farlo con te sempre tra i piedi!"
"Ma io non do fastidio, anzi. Voglio essere la sua musa ispiratrice." afferma lo svizzero prendendo la mano destra della ragazza e baciarla per poi concludere:"Sei stupenda." facendo infuriare Phichit e non poco.
"Lo so che è stupenda! Non c'è bisogno che tu lo ricordi!" sbraita il thailandese prendendo l'altra mano della ragazza, per allontanarla da Chris.
"Vanny. Vieni qui! Dobbiamo allenarci." continua prendendo anche l'altra mano della ragazza. 
"Lo sai, sembrate davvero una bella coppia!" spiazza Chris vedendo l'uno di fronte all'altra.
I due spalancano gli occhi e guardano le loro mani arrossendo.


L'imbarazzo è forte ed entrambi lasciano le mani l'uno dell'altra per poi guardare altrove.
"M-ma che dici?" domanda imbarazzata la ragazza, seguita da Phichit:"Già, io e Vanny siamo solo..."
"Intendevo dire come duetto." interrompe lo svizzero avvicinandosi ai due.
"Come duetto?"
"Già, ma è una fortuna che tu non lo voglia fare." dice lo svizzero provocando Phichit e avvolgendo il braccio intorno alla vite della ragazza avvicinandola a lui e continuando:"Che ne dici? Ti andrebbe di fare un duetto con me? Sai, sarebbe magnifico. Pensaci, passare tutto il tempo insieme, respirare la stessa aria e perchè no, magari da cosa nasce cosa."
Quelle parole mettono a disagio Vanessa, ma non solo. Phichit incomincia a pensare alle parole dello svizzero e a quella sua vicinanza con la ragazza.
Nervoso, la tira a se abbracciandola:"Scordatelo! Vanny è la mia migliore amica e se dovrebbe pattinare in coppia, non c'è persona migliore di me. Giusto, Vanny?" domanda il thailandese facendo annuire la ragazza.
"Già, e poi siamo già i  fondatori della Victuuri!" sdrammatizza la ragazza ancora rossa dallo strano comportamento di Phichit e di Chris, ma finge un sorriso facendo allontanare lo svizzero contrariato.
Le parole di Chris, però mettono a dura prova Phichit, tanto che incomincia a pensare seriamente di fare pattinaggio di coppia con Vanessa.

**Intanto, in Russia...**

Sasha si ferma ed esce fuori dalla pista. Ha i piedi doloranti a causa degli allenamenti. 
"Ahi... come brucia!"afferma sedendosi su una panchina lì vicino e togliendosi i pattini. 
Ha i piedi pieni di bolle e tagli dovuti ai pattini nuovi.
"Stronza, che hai combinato?" domanda Yuri notando i piedi rovinati della ragazza, mentre se ne sta appoggiato al muretto a bere.


"Secondo te? Ho preso dei pattini nuovi."
"Lo sai che non si mettono subito i pattini nuovi, vero?" ricorda il russo guardandola e uscendo dalla pista di pattinaggio per avvicinarsi a lei.
"Si, lo so, ma mia madre ha buttato i vecchi e adesso devo arrangiarmi con questi." rivela la ragazzina cercando un modo per togliere il dolore dai piedi.
"Prendi!" dice il russo tendendogli una pomata per le bolle distogliendo lo sguardo dalla ragazzina e continuare:"Ci sono passato anch'io. So com'è doloroso e fastidioso."
"Grazie." ringrazia afferrando quella pomata per poi continuare:"E' la prima volta che fai qualcosa di gentile con me."
"Tsk..gentile? Io? Ma figurati! So quanto sei rompiscatole quando ti fanno male i piedi e non voglio rotture!" informa il ragazzo arrossendo e allontanandosi da lei. 
La cosa fa sorridere la ragazzina. Sasha sa che in fondo Yuri ci tiene per lei e si è sempre preoccupato molto, quasi come se fosse un fratello.
"Yuri sembra preoccuparsi molto per te." nota Margò fermandosi al muretto per parlare con Sasha.
"Ma che dici? Lui non si preoccupa affatto per me."
"A me invece sembra esattamente il contrario." dice la francese mettendosi di spalle e guardando la pista di pattinaggio.
"Margò? Invece di parlare di me e di Yuri dovresti pensare ad allenarti." rimprovera la ragazzina infastidita dai discorsi della francese.
"Si, ma non posso farlo se c'è già Vitya e Yuuri in pista." informa Margò guardando il ragazzo negli allenamenti con il giapponese.



"Ah...comunque ho parlato con Natasha. Pare che a mio fratello piacciono le donne con i capelli lisci e sistemati." rivela facendo spalancare gli occhi alla francese, mentre sta bevendo dalla boraccia facendola quasi affogare.
"Huh?" domanda la ragazza voltandosi e incominciando a tossire, mentre la russa si aggiusta i pattini per riprendere l'allenamento. 
"Non ci credo..." sussurra la povera Margò a se stessa sentendosi il peso del mondo tutto sulle spalle.
Per la francese è abbastanza difficile da mandare giù ciò che ha riferito Sasha. Ama i suoi capelli ricci e per lei anche solamente stirarli richiede un enorme sacrificio, figuriamoci tagliarli e sistemarli.
La russa entra in pista senza neanche dare il tempo alla francese sconvolta di chiedere altro.

**Intanto, in Thailandia...**

Christophe sta girando per la città quando riceve una chiamata improvvisa.
"Ehi! Carissimo! Come te la passi?" domanda lo svizzero rispondendo al telefono.
"Solite cose. Come procede con Selfie-man? Ci sono progressi?" chiede il ragazzo rivelandosi essere Louis.
"Ah...ci avevi visto giusto. Phichit ci è cascato con tutte le scarpe, lui e anche Vanessa. Ma come ti è venuta un idea del genere?"
Ebbene, si. Chris non è innamorato di Vanessa, ma è tutto un piano del nostro Louis per farli dichiarare l'uno all'altra.
"Beh...è un mio amico. Non voglio che abbia una delusione o che possa rimpiangere di non essere riuscito a dichiararsi. E poi si piacciono entrambi." informa il francese stando vicino ai muretti a guardare l'allenamento di Yune.
"Già. Si vede lontano un miglio che è innamorato.  Pensa che ho finto di voler fare pattinaggio di coppia con Vanessa e lui sta pensando seriamente di provarci."
"Ottimo lavoro. Mica ti ho causato problemi con il tuo boy?"
"Tranquillo. L'ho messo al corrente. Finge di essere il manager deluso dal comportamento irresponsabile del suo pattinatore." rivela facendo ridere il manager che è al suo fianco che si avvicina e lo abbraccia.
Intanto, dall'altra parte della Thailandia, Phichit si trova sul letto a riflettere sul dafarsi.
"Vanny... ci sei?" chiede il ragazzo tramite what's app attirando l'attenzione della ragazza che sta in camera a studiare.
Vanessa prende il cellulare e incomincia a vedere i messaggi del ragazzo rispondendo:"Si, ci sono. Qualcosa non va?"


"Volevo chiederti... a te andrebbe di fare coppia con me?" domanda il thailandese per poi continuare:"Cioè, intendo nel pattinaggio. A cambiare da quello di figura a quello di coppia. Ti andrebbe?"
La ragazza, leggendo quei messaggi, rimane sorpresa. Non capisce perchè l'amico voglia cambiare campo così improvvisamente.
"Come mai questa decisione?"
"Così. Voglio vedere come va. Siccome ci sono molti pattinatori nel campo di figura, pensavo di buttarmi in quello di coppia e farmi un nome insieme a te. Che ne pensi?" continua a chiedere il ragazzo perplesso pensando che la ragazza rifiuta.
Il ragazzo lancia il cellulare con il rossore in volto. Non vuole sapere la risposta della ragazza. Ha paura che l'abbia mandato a quel paese.
Il cellulare squilla. E' arrivato il messaggio con la risposta. La curiosità però prende il sopravvento sull'indecisione di Phichit e guarda il cellulare. Vedendo la risposta sbarra gli occhi urlando un grande:"Si!"


La ragazza ha accettato la proposta del ragazzo. Dopotutto anche a lei piacerebbe stare un po' più a contatto con lui e, pensare alle parole di Chris, l'ha fatta prendere quella decisione, anche se affrettata, con un sorriso.

**Intanto, in Giappone...**

Yune e Louis hanno appena deciso di fare una pausa dall'allenamento. 
Il francese si siede sulla panchina accanto al corvino, quando questo si alza improvvisamente. 
"Yu-kun? Dove vai?" chiede Louis vedendolo allontanarsi dalle panchine dov'è seduto.
"Vado un attimo in bagno. Torno subito." risponde prendendo la borraccia vuota dal muretto e andando in bagno.
Il ragazzo entra e riempie l'acqua dal rubinetto, per poi sciacquarsi il viso sudato, quando qualcosa attira la sua attenzione.
La porta dietro di se si apre, ma non ci fa molto caso inizialmente.
Chi entra, però attrae la sua attenzione incominciando ad infastidirlo.
"Ma tu guarda, Yune Isakov. Come te la passi?" domanda un ragazzo di circa 18 anni, ovvero la stessa età del corvino. 
Yune alza lo sguardo e appena guarda nel riflesso dello specchio i suoi occhi si spalancano di colpo.
Quel tipo che ha parlato non è solo. Ha altri due ragazzi con se e il corvino conosce bene quello che possono fare.
"Che ci fai qui? Lo zoo era chiuso?" domanda cercando di deviare la cosa e mostrarsi forte, ma quei tre conoscono bene l'animo fragile del ragazzo. Dopotutto l'hanno preso di mira alle medie e alle superiori, tanto che il povero Yune si è ritrovato a tornare a casa con lividi e graffi causate dalle risse con quei tipi che non hanno mai smesso di prenderlo in giro a causa della sua statura e dei suoi particolari occhi eterocromi.
"Cos'è? Adesso ci prendi anche in giro, femminuccia?" afferma nervoso uno dei tre, per poi avvicinarsi al capo banda, ovvero colui che ha attirato l'attenzione di Yune, appoggiargli il braccio sulla spalla.
"Tsk...ma guardalo! Non è cambiato di una virgola. E' sempre lo stesso ragazzetto gracile, perfetto che tenta di nascondere i propri occhi da delle stupidi lenti." dice il capo banda avvicinandosi sempre di più al ragazzo notando che ha le lenti a contatto scure, per poi continuare:"Sto incominciando a pensare che per essere così, non hai le palle sotto." 
Quelle parole irritano Yune vedendosi messo con le spalle al muro da quei tipi:"Coglione!" tenta di reagire dando un pugno al bullo, ma questo lo blocca al muro aiutato dagli altri due pronti a pestarlo.


Il corvino incomincia seriamente a pensare al peggio, ma poco importa. Ne ha avute tante e sinceramente neanche gli interessa di quello che vorrebbero fargli.
In quel momento, compare Louis dietro di loro.
Non sopporta vederli sul suo Yune e agisce d'istinto.
Prende per i capelli i primi due ragazzi che si trova davanti, incominciando a rimproverli:"Eh..no! Così non va proprio bene ragazzi. Tre contro uno. Eh..no! Siamo proprio sleali."
"Louis! Va via! Che diamine stai combinando?" domanda Yune vedendo che il ragazzo si mette di mezzo, tentando di scappare, ma il capo banda lo prende per i capelli. 
Vedendo la faccia di Louis, irritato dal suo comportamento e comprendendo che Yune lo conosce, cambia obiettivo punzecchiando il francese senza lasciare la presa ai capelli del povero Yune:"Ah...quindi questo è un altro idiota, un altro frocio del cazzo come te."
"Prego, tesoro. Se vuoi te lo posso infilare nel culo anche adesso." provoca il francese guardando il tipo con disprezzo.
Il tipo corre verso di lui, accettando la sfida lanciata e spingendo il corvino a terra.
Purtroppo le aspettative del bullo cessano sul nascere. Non sa che il nostro Louis ha fatto molti sport prima di dedicarsi al pattinaggio e, tra i tanti sport, c'è anche pugilato e arti marziali, quindi per lui è facile stendere a terra qualcuno.
Louis, vedendosi alle strette, mette in atto le mosse che conosce. 
Ha tra le mani ancora le teste dei due ragazzi, li fa sbattere uno contro l'altro, per poi saltare e finire col piede diritto della faccia del bullo che sta per dargli addosso.
L'impatto fa cadere a terra il tipo e il francese lo prende per il braccio per poi metterlo di spalle e sbatterlo con la faccia contro al muro.
"Lasciami!" urla il ragazzo dal dolore della presa del francese.
"Sei un uomo senza palle." risponde nervoso Louis stringendo il braccio del ragazzo dietro alla schiena sempre di più.
"Ti ho detto di lasciarmi! Sei tu che hai incominciato a metterti di mezzo!"
"Ah...davvero? Fino a prova contraria sei tu che mi hai provocato. Non sopporto quando toccano le mie cose, hai capito?" sbraita il francese sbattendolo nuovamente con la testa contro il muro più e più volte.
"Ma non ho fatto niente!"
"Ti sei avvicinato al mio ragazzo minacciandolo. Secondo te come dovrei sentirmi io? Eh?" sussurra il francese facendo spalancare gli occhi al tipo.
Il solo pensiero che quel bullo ha toccato Yune fa imbestialire Louis che lo sbatte ancora una volta nel muro con violenza. 
"Scusa! Scusa, non lo faccio più!" supplica il ragazzo sentendosi la spalla quasi spezzare e il sangue che incomincia a scorrere dal naso.
Louis, sentendo le parole, lo lancia verso gli altri ragazzi a terra e continua:"Considerati fortunato che non voglio sporcarmi le mani! Se ti becco di nuovo a rompere le scatole a Yu-kun, giuro che non avrai più una vita."
I tre, vedendo il francese alterato, scappano a gambe levate. Louis si volta verso Yune che intanto si è alzato e continua a guardarlo incredulo.
"Va tutto bene?" domanda il francese calmandosi e avvicinandosi al ragazzo sfiorargli il viso, quando il corvino gli toglie la mano dalla faccia e incomincia ad urlare:"Ma sei impazzito? Perchè diamine l'hai fatto? Potevo farcela benissimo da solo!"
Quelle urla del corvino spiazzano il francese che abbassa il volto e dice:"Forse non ti è chiara una cosa."
Lo dice con tono serio e severo. Fa ancora un passo verso il corvino per poi continuare, appoggiando le mani sulle spalle del ragazzo:"Io sono serio con te, Yu-kun. Quando ho visto quei tipi che volevano darti addosso, ho reagito senza neanche rendermene conto..." confessa il francese alzando lo sguardo verso di lui mostrando gli occhi lucidi.
Il francese tenta di trattenere le lacrime per non mostrarsi debole, ma non ce la fa. Una lacrima scende sul suo viso. La rabbia che ha dentro verso quei tipi è forte. 
Il francese si avvicina a Yune sempre di più fino ad abbracciarlo, scoppiando in lacrime.
"L-Louis..." chiama il corvino vedendolo piangere.
"Scusa! Scusa se ti ho fatto arrabbiare."risponde il francese incuriosendo il corvino:"Huh?"
"Nessuno ti farà del male finchè ci sarò io. Te lo prometto. Ti proteggerò da chiunque, anche a costo della mia stessa vita." continua a confessare Louis stringendosi più forte a lui.


"C-cosa?" domanda sorpreso Yune. 
Il corvino rimane pietrificato da quelle parole e da quelle azioni. Nessuno mai ha fatto ciò che ha fatto Louis per lui. Quelle parole gli arrivano diritte al cuore. Non sa come reagire. E' in qualche modo intenerito da quella reazione del francese che l'unica cosa che riesce a fare è ricambiare semplicemente l'abbraccio. Possibile che quel ragazzo debba sempre confonderlo così?

**Intanto, in Russia...**

Sasha litiga con Yuri.
"Stronza! Ridammi il mio cellulare!"
"Avanti, che hai da lamentarti? Voglio guardare chi hai su facebook." dice la ragazzina sbirciando nel telefono del ragazzo che tenta di riprenderselo correndole dietro e urlando:"Perchè? Io mica vedo i fatti tuo? Ridammelo!"
"Ops... mi sa che ho accettato la tua richiesta." rivela la russa andando a toccare su accetta senza volerlo, per poi fermarsi.
Yuri si blocca sapendo che solo una persona ha nella lista delle richieste d'amicizia. Guarda minacciosamente la ragazza. Tutto avrebbe voluto al di fuori di quello.



"Huh?" urla il russo prendendosi il cellulare dalle mani della ragazza e guardando la richiesta d'amicizia di Nicole che è stata accettata:"Ma sei davvero una bastarda! La mia vita adesso è rovinata! Questa è amica di JJ."
"Tranquillo. La conosco. E' una tipa tranquilla." afferma mostrando il pollice in su irritando il russo.
"Tranquilla un corno! Guarda se è come quel bastardo che incomincia a tempestarmi di chiamate e messaggi, me la prendo con te!"
"Che succede qui?" chiede Natasha avvicinandosi ai due vedendoli litigare.
"Niente." rispondono in coro i due dandosi le spalle.
"Invece di perdere tempo, dovreste allenarvi." rimprovera la russa facendoli tornare ad allenarsi.
Sasha sta per inseguire Yuri per andare al centro della pista, quando la coach la ferma.
"Sasha, aspetta! Vieni con me, ho un pezzo da farti ascoltare." rivela facendosi seguire dalla ragazzina che incomincia ad ascoltare la base che Natasha ha in mente per lei.
Quella base è tutta suonata a piano ed è di una melodia celestiale. L'unica persona che può comporre in modo così sublime è Kenneth, il ragazzo di Natasha.
Quell'uomo, per amore della coach di Sasha, l'ha composta solo ed esclusivamente per lei.


**Intanto, in America...**

Nicole riceve la notifica che Yuri ha accettato l'amicizia. Dopo una settimana passata ad attendere finalmente il russo l'ha accettata, se solo sapesse la realtà probabilmente non sarebbe così felice.
"Si, ha accettato!" esclama felice incominciando a guardare tutte le foto e tutto il profilo del ragazzo.
"Quant'è carino. Mi sa che da vicino deve essere più dolce ed elegante di come si dimostra sulla pista." ipotizza la ragazza guardando le diverse foto con il gatto e i diversi post di gatti che Yuri ha condiviso.
"Che combini?"domanda JJ vedendola attaccata al telefonino.
"Nulla di che."risponde mandando un messaggio a Yuri, ovvero:"Ciao."
Quel semplice ciao è capace di rendere una belva il russo che vedendo il messaggio, incomincia a correre dietro Sasha e le lancia il telefono in faccia, ma questo la nostra Nicole non può saperlo.
Per un  po' non ha risposta così incomincia a fare i suoi esercizi, ma qualche attimo dopo le arriva un:"Ehi."
"Mi ha risposto!" esclama Nicole euforica iniziando a messaggiare con colui che crede essere Yuri, quando dietro di lei compare Aubrey che incuriosita dal continuo messaggiare della ragazza, sbircia sul cellulare vedendo che è Yuri.
"Cosa?! Tu conosci quel disgraziato?" urla la ragazzina avvicinandosi a Nicole e strappandole il cellulare di mano accertandosi che quel Yuri Plisetsky fosse proprio quello che conosce lei.
Infatti è proprio il suo contatto.
"Perchè? Lo conosci?" domanda incuriosita Nicole riprendendosi il cellulare dalle mani della ragazza.
"Se lo conosco? Certo che lo conosco! Abbiamo frequentato lo stesso campo estivo."
"Dici sul serio?" continua a chiedere la ragazza prendendo le mani della ragazzina guardandola entusiasta della notizia.
Aubrey annuisce e Nicole incomincia ad aprirsi con lei rivelando che in effetti non lo conosce da vicino, ma l'ha solamente visto pattinare al Gran Prix rimanendone incantata. 
"Quando pattina esprime tutto il suo io. E' così dolce e fragile." dice con occhi sognanti la ragazza ripensando all'esibizione dell'agape di Yuri. 
Aubrey, sentendo quelle parole, scoppia a ridere:"Chi? Yuri? Dolce e fragile?" chiede continuando a ridere con le lacrime agli occhi.
"Cos'hai da ridere?"
"Si vede che non lo conosci. Quella è una peste! Tutto è al di fuori di dolce e fragile. Credimi." rivela ridendosela e lasciando la ragazza perplessa dalla cosa.

**Intanto, in Russia...**

"Ridammi il cellulare!" urla Yuri vedendo Sasha messaggiare con Nicole fingendosi lui.
Il ragazzo riesce a strappargli il cellulare dalle mani incominciando a guardare la conversazione avuta con la ragazza.
"Ma tu guarda che mi hai combinato. Adesso come faccio ad uscire da questa situazione?" si chiede il russo vedendo che la ragazza ha messaggiato un bel po' con Nicole.
"Che domande. Continua a messaggiare, no?" consiglia la ragazzina sorridendogli.



Quel sorriso innervosisce Yuri. La ragazzina se ne accorge e si allontana. Va a provare sulla nuova base e il russo rimane lì a fissare il  cellulare dubbioso.
"Che cazzo faccio adesso?" continua a chiedersi, grattandosi la testa e pensando che da quel momento in poi avrebbe dovuto messaggiare con qualcuno che neanche conosce.
Cosa peggiore per Yuri è che lei è amica di JJ e probabilmente ogni cosa che si dicono ne viene a conoscenza anche quella persona che lui detesta.


Intanto, sempre in Russia, Victor sta tornando a casa senza Yuuri. Il giapponese ha bisogno di allenarsi ancora un po' e per il russo è un modo per rimanere un po' da solo, fare la spesa e riflettere sulle parole della sua migliore amica, Natasha. 
"No, ma che diamine ci penso a fare? Yuuri è solo un pattinatore. Tra noi c'è semplicemente un rapporto d'amicizia." cerca di convincersi, ma poi si ferma e continua a pensare:"Allora... perchè pensare di stare senza di lui mi fa sentire triste?"
Per Victor è difficile da comprendere quella situazione. Non capisce più i sentimenti che prova.
Possibile che sia stato per così tanto tempo solo da non riuscire più a comprendere cos'è l'amore e cos'è l'amicizia?
Pensando a tutto questo, il russo arriva vicino casa. Ha tra le mani la busta della spesa, quando qualcosa prende la sua attenzione.
"Vitya..." sente chiamarsi. 
Il ragazzo si volta vedendo Margò passare di li.
"Magya... che ci fai qui?" domanda vedendola venirgli incontro.
"Ho dimenticato alcune cose a casa tua l'altro giorno. Ho chiesto a Yuuri se poteva portarmele e mi ha detto che tu già eri a casa." rivela la ragazza abbassando lo sguardo intimidita.
"Certo. Vieni, entra pure!" risponde il russo facendo entrare la francese che va diritto nella stanza di Yuuri.
"Cos'è che avresti lasciato?" chiede posando le buste sulla tavola per poi avvicinandosi alla porta della stanza, guardando la ragazza che cerca sotto al letto.
"Ho lasciato un rivista di ice jewels che Yuuri di doveva prestare e non trovo il ciondolo del cellulare." informa alzandosi e guardando sotto i cuscini dove trova solamente la rivista.
"Maledizione! Dove diamine è quel ciondolo?" continua a chiedersi andando nel panico e cercando ovunque.
Vedendo la ragazza agitata, il russo si avvicina:"Aspetta, ti do una mano." dice aiutandola nella ricerca:"Com'è esattamente il ciondolo?"
"E'... un pattino d'argento bianco." informa la ragazza guardando nell'armadio.
"Cosa?"
"Si, è il mio portafortuna. Non me ne separo mai." continua la ragazza cercando disperatamente il ciondolo.
Victor abbassa lo sguardo e lo trova vicino al comodino. Si accovaccia per prenderlo e nota che  quel ciondolo gli è familiare.


"Ma è il ciondolo che prendemmo io, tu e Natasha." ricorda il russo osservandolo meglio.
La francese si blocca. Ha pensato che il russo l'ha dimenticato che quel ciondolo l'hanno preso insieme a loro, invece si sbaglia. Victor si ricorda e la cosa la intimidisce. Si volta lentamente e prende l'oggetto dalle mani del ragazzo.
"S-si..." balbetta la ragazza titurbante prendendo con se anche la rivista per poi allontanarsi di li.
Il russo si alza e la segue vicino alla porta.
"Sai, mi piacerebbe pattinare insieme, tutti e tre come facevamo un bel po' di tempo fa." afferma facendo fermare la ragazza vicino alla porta.
"Anche a me, se è per questo, ma non possiamo... Natasha non può..." rivela la ragazza con un tono triste.
In fondo anche a Margò mancano i vecchi tempi e anche se non lo mostra, tiene molto alla russa. Cerca di non mostrare la tristezza alzando il volto per salutare Victor, ma si ritrova ad osservare lo sguardo color ghiaccio del ragazzo, arrossendo di colpo.
"D-devo andare!" esclama imbarazzata aprendo la porta e andandosene lasciando il ragazzo li perplesso. In quell'istante sta per entrare Yuuri dalla porta che, scontrandosi con la ragazza, cade su Victor. Margò è troppo imbarazzata e presa da quello sguardo che ha visto tanto che non si accorge dello spintone dato al giapponese. 
Lo scontro involontario con la francese provoca qualcosa di assurdo. I due si ritrovano l'uno nelle braccia dell'altro.
Il giapponese spalanca gli occhi, mentre il russo si lascia andare all'attimo incominciandolo a coccolare. 
"Ma che bel porcellino che abbiamo qui!" dice baciandolo sulla fronte continuandolo a stringere amorevolmente.
Possibile che Natasha ci abbia visto giusto? Che il nostro Victor, in fondo, ama Yuuri e neanche se ne rende conto? Lo scopriremo presto...



**Angolo Autrice**

Salve, ragazzi. 
Eccomi ritornata con questo nuovo capitolo & scusate se ho anticipato la pubblicazione.
Che ne pensate di questo capitolo?
Vi è piaciuta la parte di Yune e Louis? E quella di Phichit e Vanessa?
Non so perchè, ma la parte di Sasha e Yuri la trovo esilarante e voi?
Fatemi sapere se vi piace e le vostre opinioni. 
Sono sempre ben accetti anche consigli o accorgimenti.
Inoltre ricordo che chiunque vuole partecipare, lo può fare. Basta solo farmelo sapere & la pubblicazione del prossimo capitolo avverrà ogni mercoledi/giovedi.
Alla prossima. Baci. 
AlekHiwatari14

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Louis Dupain - Retroscena. ***


Retroscena: Louis Dupain.



Pubblicità:Questo programma è presentato da....Yuuri Katsuki. 
Sei stanco della solita vita da porco? Basta mangiare e sentiti più libero con Victor Nikiforov...


"Chi ha mandato la pubblicità?" interrompe l'autrice entrando in scena e facendo togliere la pubblicità che l'ha mandata in onda Victor.
"Perdonami, ma è così carino il porcellino!"
Cala il silenzio in sala e l'autrice riesce a portare l'ordine e far allontanare il russo dalla scena per poter presentare il primo retroscena della storia.
"Ok, ragazzi! Benvenuti al primo retroscena di Skating on ice!" annuncia l'autrice rientrando in studio dove il primo ospite è già seduto e si lamenta.
"Ehi! Autrice! Siamo sicuri che quest'intervista rimane tra noi? Perchè non ho alcuna intenzione di dire i fatti miei a gente che neanche conosco!" si lamenta Louis standosene seduto sui divani della sala registrazione e mettendo i piedi sul tavolino di vetro di fronte a lui.
"Stai tranquillo. E' solo per coloro che seguono Skating on ice. Vogliono sapere di più su di te." rivela l'autrice facendo sbadigliare il ragazzo.
"Vogliono sapere di più su di me? Beh... da che incomincio? La mia vita è bella complicata. Non posso ridurla in due parole."
"Prenditi tutto il tempo che vuoi. Dopotutto le tue fan e gli spettatori vogliono sapere. E tranquillo. Ci assicuriamo che gli altri che partecipano a Skating on ice non ne sanno nulla." continua ad informare l'autrice facendolo sospirare.
"Grazie a Dio! Sarebbe una tortura se Yune venisse a sapere la verità su di me."
"La verità?"
"Certo! Non mi darà neanche la possibilità di stargli accanto. E se tutto va bene che lo sa dopo che ci fidanzeremo, mi lascerà come hanno fatto gli altri. Ne sono sicuro!" si agita il francese alzandosi e urlando all'autrice preoccupato per il suo futuro.
"Perchè non ti calmi e ce lo spieghi meglio?"
Il ragazzo si calma, rimettendosi comodo e guardando la telecamera dicendo:"Ok, come vuoi." si convince, incominciando il suo racconto.


***Parole di Louis***



Sono nato a Parigi, il 19 gennaio del 1994.
Era un inverno freddo quando sono venuto al mondo.
Fin da subito, la mia vita è stata un inferno.
Non è facile vivere in una famiglia benestante, dove tutte le responsabilità sono sul primogenito maschio.
La cosa bella è che da bambino sono sempre obediente a mio padre fino a quel giorno.
Avevo sei anni quando accadde.
Da più di un anno mi allenavo a calcio, la cosa che mio padre ammirava e voleva che facessi dal primo istante, ma... non ero portato.
Ricordo che tornai a casa già con il cuore a pezzi per la notizia che dovevo dare a mio padre. Mi avevano scartato dopo lunghi allenamenti a calcetto e lui ci teneva tanto che entrassi nella squadra.
Mia sorella Margò mi aiutò anche negli allenamenti, ma per quanto mi sforzarsi, calciare un pallone non era il mio forte.
Sapevo di averlo deluso, ma non mi aspettavo quel teatro una volta tornato a casa.
Entrai dalla porta della mia immensa villa salendo velocemente le scale per cercare mio padre e togliermi questo peso di dosso, ma ciò che trovai fu tutt'altro.
Sentivo dei lamenti provenire nella camera dei miei. 
Qualcosa non quadrava. Pensavo che qualcuno stesse male, così mi precipitai li dentro aprendo la porta per controllare, ma ciò che trovai spiazzò ogni mia aspettativa. Rimasi lì immobile davanti a quella scena.
Mia madre stava abbracciando un altro uomo, erano entrambi mezzi nudi e la cosa più schifosa era che mio padre era nella stanza accanto a parlare con una persona importante.
"Louis... sei tornato." mi disse mia madre avvicinandosi e coprendosi con le lenzuole.
"Lui è..." cercò di presentarlo, ma in quel momento non ci sentivo. Ero sconvolto.
Non riuscivo a sentire nulla. Mi sentivo male. La vista si annebbiò ed è come se dimenticai quel che è successo.
Incominciai ad urlare non sentendoci e non vedendoci bene, ma era come se le mie urla non uscivano dalla bocca. Non le sentivo, ma attirarono mio padre che trovò quella scena.
Fu l'attimo più devastante della mia vita. Ricordo che tutte quelle urla e quella strana situazione mi fecero perdere i sensi. 
Non so cosa accadde precisamente tra i miei, ma da allora niente andò più nel verso giusto.
I miei si separarono e Margò fu costretta ad andare con mia madre. Mi sentivo in colpa. Pensavo fosse colpa mia che i miei non stavano più insieme.
Inoltre, sapere che mia sorella, la persona che amavo di più, non fosse stata accanto a me, mi feriva. Sapevo che andava con mia madre solo perchè voleva farli riappacificare, ma quel tentativo probabilmente è stato vano.
Da allora non l'ho più rivista in Francia, quasi come si fosse dimenticata di me e di mio padre.
Lui iniziò a bere e andò in depressione, anche per causa mia. Voleva che diventassi un calciatore, ma non era possibile. Non ero tagliato e non mi piaceva neanche così, l'anno dopo lasciai la squadra e la cosa non andò giù a mio padre.
Ricordo che era ubriaco e mi tirò un bicchiere dietro ferendomi la schiena. Infatti, ho una cicatrice sul fondoschiena. Da allora non ho più avuto alcun contatto fisico con lui, anche se quello è stato l'unico contatto che ho avuto da quel che ricordo.
Già lui è stato sempre chiuso e poco espansivo, poi quell'episodio l'ha fatto chiudere ancora di più dentro di se, tanto che quando torna da lavoro si chiude sempre in quella stanza a bere. Si chiude a chiave, così che non possa ferirmi nuovamente. 
Lui è stato sempre un uomo molto esigente. Ha sempre voluto che mi comportassi come un uomo d'affari, un uomo nobile e quindi mi ha costretto a suonare piano e violino fin da piccolo, ma confronto al calcio, lì ero abbastanza portato, anche se mi sentivo sempre estremamente spaesato. Come se qualcosa mi mancava.
Inoltre, quell'anno mi resi conto di avere un problema enorme. 
Anche avendo sette anni e una memoria acuta, non riuscivo a ricordare i nomi dei miei compagni di classe ne tanto meno di quelli che conoscevo.
Inoltre, questo mi portava ad avere brutti voti nelle materie orali. Ero bravo solamente nelle materie pratiche e nelle lingue, ma quando si trattava di nomi, non ricordavo nulla.
Inizialmente pensavano fossi semplicemente svogliato, ma poi mio padre assunse altre domestiche in casa.
Per lui il lavoro aumentava sempre più e senza mia madre, portare la casa avanti, diventò impossibile per le altre tre domestiche che c'erano già. Li si rese conto del problema che avevo.
Non ricordavo i loro nomi, proprio come non li ricordo ancora tutt'oggi, tanto che per identificarle le ho soprannominate Cip&Ciop, ma tralasciamo questo dettaglio.
La cosa mi faceva sentire piccolo ed estremamente diverso dagli altri che, a causa di questo, mi rintanavo spesso in camera a piangere. 
Diventai introverso e solitario. Sentivo come se nessuno riusciva a capirmi.
Quell'evento, però smosse mio padre che mi portò dai migliori medici essendo nel campo.
Mi fecero esami su esami e l'unica cosa che venne fuori fu che ero affetto da una patologia psicologica chiamata amnesia lacunare, ma con una particolarità strana... La mia mente dimenticava solamente i nomi e le presentazioni, ma per il resto ricordavo tutto.
Inoltre scoprirono che era dovuto ad uno shock. Probabilmente a quello della scoperta di mia madre con un altro uomo, al fatto di aver deluso mio padre o a causa della separazione dei miei e di mia sorella ritrovandomi sempre solo a casa.
Questa cosa, però non era il massimo. Questo problema, anche se banale, era qualcosa di serio.
Le persone che mi prendevano di mira, vedendo la mia difficoltà a ricordare i nomi, potevano pestarmi senza correre problemi, ma fortunatamente questa cosa durò poco.
Imparai a difendermi mettendo insieme i vari sport che conoscevo pian piano e anche grazie all'aiuto del pugilato e di arti marziali, l'ho scampata molte volte. Inoltre compresi che per riconoscere le persone dovevo associarle a dei difetti o dargli dei nomignoli. Almeno così potevo socializzare tranquillamente senza essere considerato ritardato o idiota.
Grazie a questo metodo un po' strano, la mia media scolastica aumentò. Diventai praticamente il secchione della classe in poco tempo.
A tredici anni, proprio grazie alla mia difesa, riuscii a incontrare il mio primo amore. Non ricordo come si chiamava, ma io la chiamavo semplicemente Cucciola. Era bellissima ai miei occhi. Alta, molto alta per avere la mia stessa età. Doveva essere all'incirca 1.70 centimetri. Aveva i capelli neri corti e un carattere forte.  La difesi da alcuni tipi che la prendevano in giro per la sua altezza. Eppure era strano... era proprio quello che trovavo stupendo di lei. Mi sentivo un bambino in confronto ed eternamente protetto.


Siamo stati insieme per un anno intero, poi lei scoprii che era attratta dalle donne e che stranamente io ero solo un eccezione, così decisi di lasciarla e rimanere in buoni rapporti con lei. Infatti, è la mia migliore amica adesso.
Dopo di lei sono stato con altre ragazze, ma erano tutte storielle di qualche mese o settimana, fino a quando non scoprii la mia bisessualità.
Ricordo che stavo con la mia ultima ragazza quando lo notai.
Già avevo i miei dubbi sulla mia stranezza visto il genere di musiche che ascoltavo e delle persone alla quale ero attratto, ma lì fu la prova lampante di quanto fossi strano.


Passeggiavo tranquillamente dopo aver accompagnato a casa la mia ex e, in una vetrina, vidi una televisione che trasmetteva il pattinaggio di figura. Mi fermai e guardai incantato quel tipo che danzava su quei pattini. 
Era così affascinante e angelico, infatti per me è come un angelo.



Mi ammaliò con le sue esibizioni e il suo splendore, ma per incontrarlo sapevo che avrei dovuto faticare.
Ero molto indeciso se dirlo o no a mio padre, ovvero riguardo il pattinaggio, ma prima che potessi parlare dovetti tirarmi indietro all'istante e finsi che non mi piaceva.
Per mio padre era solo spazzatura. Mi resi conto che per lui il pattinaggio, così come la danza e la ginnastica erano cose che solo una donna poteva fare e quindi io non potevo farlo. Ero un uomo, dovevo portare la casata Dupain e il buon nome di mio padre.
Blah... quante cose mi dice il mio vecchio!
Ricordo che all'epoca, sapere una cosa del genere, mi fece male. 
Avevo il morale a terra. Sapere di non poter mai incontrare l'uomo dei tuoi sogni è brutto, ma ancor peggio è che mio padre aveva distrutto il mio sogno di incontrarlo.
E come ogni cosa, come si dice, quando tutto va male, c'è sempre uno spiraglio di luce.
Sè! Luce... chiamiamolo così!
In quel momento mi apparve un angelo o forse era un diavolo, chissà.
Io lo chiamavo Boss per il semplice fatto che si comportava come un mafioso. Voleva comandare e avere tutto sottocontrollo anche su di me. Questo lo rendeva buffo ai miei occhi. 
Ricordo che era il mio nuovo compagno di banco. L'unico compagno di banco che ho avuto, visto che mi sedevo sempre infondo alla classe vicino alla finestra ad aspettare che quelle lezioni noiose finissero. 
Nessuno voleva sedersi accanto a me, a parte le ragazze che sembravano tutte impazzire quando mi vedevano, ma tralasciando questo pietoso dettaglio...con lui ho passato momenti indimenticabili. 
Momenti stupendi e proprio grazie alla sua sfacciataggine riuscii a trovare il modo per iniziare a pattinare, anche se in ritardo rispetto agli altri. Avevo 15 anni e per un 15enne iniziare qualcosa che non ha mai fatto, come il pattinaggio di figura, è una tragedia.
Ho passato i primi anni ad aggiustare l'elasticità e ad imparare a pattinare, ma già dopo un po' riuscivo a muovermi tranquillamente. La paura di cadere, che avevo inizialmente, sparì e tutto mi sembrava più bello.
Era come se per la prima volta andava tutto bene.
Mi sentivo libero e finalmente felice.


Anche con Boss andava bene e non pensavo andasse a finire così male.
Dopo tre anni insieme d'amore e d'accordo, ci fu un litigio violento e il più brutto che ho vissuto sulla mia pelle.
Ricordo che ero stanco di quella relazione. Essere sempre sottomesso ha i suoi pro e i suoi contro, sopratutto per uno come me che vuole comandare invece di essere sottomesso, ma tenevo troppo a Boss per potergli rivelare la verità.
Un giorno, la mia migliore amica venne lasciata dalla sua ragazza e corse da me. Non potevo lasciarla così. Era in lacrime ed io non sono bravo a consolare le persone che piangono.
L'unica cosa che seppi fare era piangere con lei.
Sinceramente, non ricordo come finii in quella situazione, ma mi ritrovai a farlo con lei. 
Probabilmente dovevo sfogarmi in qualche modo visto che Boss non mi lasciava comandare mai.
Non so come, ma la cosa venne all'orecchio di Boss. Cercai di spiegare la situazione, ma lui era incavolato nero. 
Non ho mai detto a nessuno del mio problema a non riuscire a ricordare i nomi, neanche a lui. Mi vergognavo terribilmente e avevo paura che se l'avesse saputo mi avrebbe mandato a quel paese.
"Boss di qua, Boss di la. Ma quand'è che mi chiamerai per nome? Sono tre anni che continui a chiamarmi così! Sono stufo! A volte è come se non te lo ricordassi nemmeno!" mi disse arrabbiato. Probabilmente era quello che lo feriva e aveva ragione. Io davvero non lo ricordavo il suo nome.
Cercai di spiegare e di aprirmi con lui, ma Boss non mi credette anzi... si arrabbiò ancora di più pestandomi a sangue.
Fu il momento più brutto della mia vita e, cosa peggiore, non c'era neanche nessuno a casa a cui potevo raccontarlo. Mi rintanai in camera mia a piangere e la notte passò così. Passarono vari giorni prima che riuscissi a riprendermi. 
Fu proprio Cucciola, la mia migliore amica, a riprendermi per mano e dirmi:"Avanti, possiamo farcela!"
Così lei tornò con la sua ragazza ed io, proprio come lei, ritornai alla pista di pattinaggio.
Dopotutto, era vero che non stavo più con Boss, ma avevo ancora il mio pattinaggio e quell'anno riuscii ad incontrare il mio idolo, l'uomo a cui avevo tanto ambito, ma quell'uomo era completamente diverso da come me lo ricordavo.
Aveva i capelli corti ed era alto. Tremendamente alto. Tutta quella bellezza che aveva era sparita nel nulla. 



Ci rimasi male e non poco. Anche il carattere gioiale che aveva mi faceva schifo. Proprio come un angelo è cambiato in un istante, dall'affascinante bellezza femminile a quella schifosamente maschile.
A causa sua litigai anche con Margò che rividi dopo anni in quella competizione. Da allora sembra odiarmi. Non credevo che qualcuno potesse perdere la testa in modo tale da mettere in discussione anche il rapporto tra fratello e sorella. 
Non l'ho mai vista così presa per qualcosa. Probabilmente l'amore che ha per quel tipo l'accecava e non poco visto che l'uomo che lei odiava, l'uomo che ha tolto la nostra felicità, era diventato il suo coach. Era disposta a tutto per quel pattinatore e la cosa mi fece riflettere molto.
Passai un paio di mesi prima di decidere se continuare o no la strada come pattinatore. Poi mi resi conto che ero nato per stare sul ghiaccio. Senza mi sentivo perso e durante uno dei miei allenamenti incontrai Celestino. Mi chiese chi era il mio coach ed io confessai di non averne così mi prese sotto la sua ala dove conobbi Celestina, Selfie-man e Quattrocchi.
Insieme eravamo una bella squadra, poi successe l'impensabile. Un noto pattinatore che non so il nome mi disse che ero bravo e voleva allenarmi, così l'anno dopo, al mio 22esimo compleanno decisi di allenarmi con lui in Francia. Dopotutto per me sarebbe stato molto meglio per non insospettire mio padre e per seguire l'università, ma purtroppo durante l'allenamento di danza mi stirai un tendine e fui costretto ad abbandonare l'idea di partecipare alle selezioni per il Gran Prix. Per un anno non potevo pattinare, ma non mi feci trovare impreparato. Infatti mi anticipai tutti gli studi e adesso ho solamente la tesi e la laurea da dare. Purtroppo rimando spesso perchè la facoltà che ho scelto non è giurispudenza come voleva mio padre, ma ingegnere d'informatica per specializzarmi in hackering e non credo che lui approvi una laurea del genere.
Anche se sembra che a selfie-man piaccia questa cosa dell'hacker. Molte volte mi ha chiesto di aggiustargli il cellulare che si bloccava oppure il computer, ma non mi importava più di tanto.
Inoltre, aiutarlo non mi faceva pensare a lui, al mio Boss. Non passava giorno che non lo pensassi. Io l'amavo veramente e lui non mi comprendeva per niente. Anche se dopo di lui ho avuto molte, forse troppe storielle, non era nulla di che. Nel mio cuore c'era sempre lui fino a quando non vidi lui... Yune.
Fu come un fulmine a ciel sereno, praticamente l'imprevvisto più bello che poteva accadermi in quel momento.
Era bellissimo, il suo volto perfetto, i suoi occhi di colore diverso e quel ciuffo che cercava di nascondere ogni difetto. Era bassino e non c'era cosa più carina degli uomini bassi. Proprio il suo essere esile e bassino mi fece uscire il soprannome tappo.  



Lui lo odiava a morte e ricordo che tentava di ridicolizzarmi.
Che cosa carina! Non che mi piaccia essere preso in giro, ma almeno potevo dire di aver fatto centro su di lui, di essere stato notato e quello era la cosa che mi importava.
Però non ho fatto i conti su qualcosa di strano.
Quando ho sentito il suo nome, per la prima volta, la mia mente l'ha ricordato.
Possibile che l'amore sia così forte da curarti anche un problema del genere? 
Pensavo di essere guarito, ma invece non lo sono affatto. Non ricordo ancora il nome di selfie-man, così come non ricordo quello di Celestina.
L'unico motivo per cui ricordo il nome del coach è perchè quando l'ho conosciuto indossava una tuta celeste come il suo nome. Quanto sono ridicolo e patetico!
Non c'è persona più strana di me e me ne rendo conto. In fondo nessuno abita in una villa, ha quattro stanze tutte sue tra cui una che chiama proibita, perchè non ci fa entrare nessuno. 
Eh no! Non fatevi strane fantasie! Non è quel tipo di stanza proibita che pensate voi!
In quella stanza c'è tutto al di fuori di fruste e cose del genere 50 sfumature di grigio. 
Al massimo ci trovate 50 sfumature morbidose, visto la vasta gamma di action figure e peluche che ho nascosto lì dentro, ma mi vergogno di dire che sono un nerd.
Si, sono un appassionato di anime, manga,  videogames, serie tv e film. Non a caso ho una stanza per ognuna, ovvero una per i film, gli anime e le serie televisive con le poltrone stile cinema e una vasta libreria piena di dvd e blueray di spalle diviso in categorie. Si, sono molto precisino e perfettino quando si parla di film e anime. 
In un'altra stanza ho ogni genere di videogames e console presente sul mercato. Ho anche i miei strumenti musicali li dentro con tanto di mixer.
Eh...si. Sono un appassionato di elettronica e non posso lasciarmi perdere le nuove tecnologie, così come i nuovi giochi che ci sono, non trovate?
Inoltre, nei miei programmi short di pattinaggio, uso sempre le colonne sonore dei film o degli anime che mi piacciono.
L'ultima volta mi sono presentato con la colonna sonora di Pirati dei...aspetta! Come si chiamava? C....? Va beh...comunque avete capito spero!
Una cosa straordinaria.



Mi vestii come il protagonista, il capitano mezzo pazzo e ubriaco. La folla era in delirio.
Quest'anno sto pensando di portare qualche altra interpretazione del genere visto che negli short sono una frana, ma almeno mi diverto e faccio divertire i miei fan, e poi... preferisco sempre a dare il massimo sul programma libero. Lì riesco a sbizzarrirmi come voglio.
Poi, ho l'ultima stanza, quella che uso più spesso dove dormo, leggo manga e vivo la mia vita. Un po' disordinata, lo ammetto. Vestiti buttati a destra e a sinistra non è un bello spettacolo, ma non riesco a tenere in ordine la stanza più di qualche attimo. 
Finisce sempre che non trovo qualcosa e mi metto a scavare negli armadi e, quando la trovo, mi scoccio di mettere in ordine.
Beh... che altro dire di me? 
A parte che sono allergico alle noci e al pelo dei gatti, che ho il terrore dei ragni e degli insetti e che sono cocciuto, talmente testardo che non mollo con Yune? 
Ah...già. Ho dimenticato di dire che sono molto emotivo e che le attenzioni mi commuovono.
Inoltre... non vi ho detto un altro dettaglio di me che non so se possa interessare...
Siccome ho avuto molte storielle di... come dire...?
Una botta e via? Si dice così? 
Comunque ho avuto molte storielle basate più sul sesso che sull'amore e molte persone con cui sono stato, mi hanno spesso stakerato dopo averlo fatto con me.
Dicono che sono praticamente perfetto, bello, con un bel carattere e a letto do spettacolo e la cosa mi da i brividi quando ci penso.
Ricordo che l'ultima volta non sapevo come svincolarmi da quel tipo. Aspetta! Come si chiamava? Pinky lo chiamavo io, ma era bello strano!



   Comunque, anche molti mi vedono perfetto, io non mi vedo affatto così. 
Mi vedo il classico sfortunato di turno che cerca di aiutare l'ambiente e gli animali e se ne frega dell'opinione del padre che vuole presunzione da parte mia. Sono lo sfigato che quando vede un cucciolo per strada, lo porta al riparo e cerca di trovargli una sistemazione per non lasciarlo solo.
Sono l'idiota che invece di vantarsi di ciò che ha, cerca di aiutare l'anziana ad attraversare la strada.
Sono quel tipo di persona semplice, con dei problemi in famiglia e di salute se vogliamo guardare che non ricordo i nomi della gente. Sono quel tipo di persona come tutti gli altri. Certo, ho una vita agiata, ma a me piace tutt'altro. 
Preferisco un ambiente piccolo e senza confort, ma con qualcuno che mi sta accanto e che mi accudisce, che mi da amore... piuttosto che una villa enorme e rimanere sempre da solo.
Sono questo tipo di persona qui... e poi... probabilmente... sono l'unico cretino alla quale poteva rimanere folgorato dalla bellezza di Yune tanto da lasciare casa mia per andare da lui.
O forse no?
Comunque una cosa è certa. Sono un bel po' strano e la mia vita è bella complicata, me ne rendo conto.
Chissà se un giorno troverò la mia strada, ma a parte questo, non ho altro da aggiungere.
Grazie per sostenermi & per essere miei fan, amici di Skating on  ice!
Sperando di avervi chiarito un po' di cose su di me...

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Yune Isakov - Retroscena. ***


Retroscena: Yune Isakov



"Ok, ragazzi! Benvenuti al secondo retroscena di Skating on ice!" annuncia l'autrice entrando in studio dove sta per presentare l'ospite che è già in studio.
"Autrice! Siamo sicuri che quest'intervista rimane tra noi?" domanda Yune che si avvicina all' autrice facendola sospirare. 
"Anche tu con questa storia? Sta tranquillo e siediti!" risponde facendolo sedere sui divani della sala registrazione, per poi continuare:"Come ho già detto al primo ospite, è solo per coloro che seguono Skating on ice. Vogliono sapere di più su di te." 
"Quindi c'è stato già qualcuno prima di me?"
"Si, ma per privacy non possiamo dirti chi è ne quel che ha detto." spiega l'autrice vedendo il ragazzo ancora dubbioso che chiede:"Quindi vogliono sapere di più su di me?"
"Certo! Prenditi tutto il tempo che vuoi. Dopotutto le tue fan e gli spettatori vogliono sapere. E tranquillo. Ci assicuriamo che gli altri che partecipano a Skating on ice non ne sanno nulla." continua ad informare l'autrice facendolo sospirare.
"Ok, allora... da dove incomincio...?" incomincia a pensare il ragazzo guardando indeciso la telecamera per poi domandare nuovamente:"Siamo sicuri che...?"
"Yune?" interrompe l'autrice esausta per poi continuare:"Ne abbiamo parlato già prima di entrare in scena e anche ora. Nessuno a parte i tuoi fan e gli spettatori di Skating on ice lo verrà a sapere, quindi rilassati, fa un bel respiro e inizia il racconto!" rassicura l'autrice.
Il ragazzo si convince e incomincia a raccontare la sua storia.



***Parole di Yune***


Sono nato a Tokyo il 29 ottobre del 1998.
Mio padre era un famoso pattinatore, mentre mia madre un prestigioso avvocato.
I miei, dopo la mia nascita, incominciarono a non andare più d'accordo e così, quando compii due anni, divorziarono ed io fui costretto ad andare con mio padre a Mosca.
Ricordo che mio padre lasciò la carriera di pattinatore di figura per dedicarsi completamente a me. Per raccimolare qualcosa, incominciò a scrivere piccoli romanzi e con quello portava avanti la nostra piccola famiglia composta da me, lui e i due levrieri che aveva con se, uno maschio chiamato Wodka e l'altro Rum che era femmina.
A quattro anni andai per la prima volta su una pista ghiacciata. Il ghiaccio sotto i pattini mi faceva paura, ma guardare mio padre come pattinava mi affascinava e mi dava coraggio.



Volevo seguire le sue orme e lui me lo permetteva. Insieme facevamo tante cose. Fu lui ad insegnarmi parecchi trucchi e mi faceva da coach sulla pista dove spesso si rincontrava con un certo Yakov. 
Più tardi scoprii che i due erano scesi in pista insieme e si allenavano spesso quand'erano giovani.
Presto imparai a pattinare e a mantenermi in equilibrio.
Amavo andare su e giù per la pista. Mi faceva sentire libero, quasi come se invece dei pattini avevo le ali e riuscivo a volare sul ghiaccio. Quel ghiaccio che inizialmente mi spaventava, divenne mio amico, proprio come lo era stato per mio padre e niente mi faceva essere più felice di questo.
Lui era il mio idolo. 
Ricordo che incominciai a suonare violino e la sera, per fargli vedere i miei progressi, cantavamo sulle note che suonavo anche se ero completamente impacciato e non riuscivo a indovinare una sola nota.
Sinceramente, non sentivo molto la mancanza di mia madre. Anche perchè era sempre presente.
Mi telefonava appena aveva un po' di tempo e mio padre non mi lasciava un attimo solo. Dire che ero felice equivale a dire poco.
A otto anni andai a vedere la prima esibizione sul ghiaccio. Yakov aveva invitato me e mio padre a vedere un ragazzo prodigio che lui stesso allenava, ovvero Victor Nikiforov.
Vedere tanta eleganza mi diede la spinta necessaria per impegnarmi ancora di più negli allenamenti e la cosa favolosa fu ciò che accadde dopo.
Ricordo che ero seduto sulle panchine e notai che mio padre non era più accanto a me. Si era allontanato un attimo per parlare a telefono con qualcuno. Non ricordo chi fosse, ma non vedendolo tornare incominciai a preoccuparmi.
L'esibizione dei pattinatori era finita e decisi di uscire per vedere dove fosse andato, ma finii per perdermi e ritrovarmi nei corridoi che mi conducevano verso la pista. 
Rimasi incantato nel guardare l'immensa pista e la platea. Incominciai ad immaginare le emozioni che ogni pattinatore provava prima di entrare in pista e le ansie che li accompagnava. E proprio mentre guardavo incantato quel posto, andai a sbattere su qualcuno e lo stupore fu enorme quando vidi chi era.
"Ehi. E tu che ci fai qui, piccolino?" mi chiese dolcemente inginocchiandosi verso di me. 



Era proprio lui, Victor Nikiforov. Avevo il cuore pieno di gioia nel vederlo, ma comunque dovevo trovare mio padre così dissi semplicemente:"Mi sono perso."
Quel ragazzo fu così gentile da prendermi per mano e accompagnarmi verso l'uscita dove incontrai mio padre che mi cercava disperatamente.
"Finalmente! Dove ti eri cacciato?" mi chiese prendendomi in braccio e portandomi via da quel tipo.
Quell'esperienza l'ho tenuta dentro e ho cercato di migliorarmi sempre di più per entrare nella categoria junior per poter essere allenato da Yakov e quindi con lui avrei potuto allenarmi con Victor e non solo, anche gareggiare con lui.
Se solo fossi stato meno determinato, probabilmente lui sarebbe ancora qui con me.
Se quel giorno, invece di urlare per il ritardo agli allenamenti, fossi stato a casa non sarebbe successo quel che è accaduto.
Un'auto, a tutta velocità, ci prese in pieno distruggendo l'auto di papà e facendoci fare un volo fuori dalla corsia.
Quel pirata della strada... quel bastardo... 
Se solo non avessi insistito così tanto per portarmi ad allenarmi, adesso sarebbe ancora qui.
Sarebbe qui e non... non l'avrei visto in quelle condizioni. 
Rimasi lì, immobile a vedere mio padre ferito gravemente al torace. Ero preso dalla paura e dal dolore. 
"Papà! Papà!" urlavo disperatamente cercando di liberarlo dal vetro dell'auto.
Non so come, ma mi ritrovai solamente con qualche graffio, mentre lui era schiacciato dal peso della sua stessa auto.
Fu una scena raccapricciante, proprio come quella che seguì dopo. 
Se quel giorno non avessi insistito per andare a pattinare.... non l'avrei visto in sala rianimazione ed i medici che urlavano:"Lo stiamo perdendo."
Non avrei... insomma...
Scusate è difficile per me parlarne. Fa ancora male dopo tutti questi anni.
Ricordo che rimasi da solo, in ospedale, aspettando che mio padre si svegliasse, ma non fu così. 
L'unica cosa che accadde è che venne mia madre per portarmi in Giappone con se.
Dovetti lasciare tutto lì. Il pattinaggio, così come mio padre... 
Seppi solo dopo qualche giorno che non ce l'aveva fatta e che fuori quella sala aspettavo inutilmente.
Purtroppo Wodka e Rum non li ho potuti portare con me. Non potevano viaggiare in aereo, così li abbiamo lasciati a casa di mio padre e, una vicina di casa, se ne occupava.
Presi le mie cose, o almeno quello che potevo prendere, e me ne andai. 


Ricordo che mia madre era contro al pattinaggio. Voleva che diventassi dottore o avvocato e questo mi fece andare su tutte le furie.
Dopotutto, l'unica cosa che avevo di mio padre, l'unica cosa che mi era rimasta di lui, era proprio quella passione e non c'era un solo attimo che non pattinassi pensando a lui.
Mia madre mi iscrisse nelle migliori scuole del Giappone. Voleva solo il meglio per me, ma non fu una gran cosa.
Incominciarono ad emarginarmi dal primo giorno che mi videro. Fui subito preso di mira a causa dei miei occhi eterocromi, inoltre, avendo studiato a casa con mio padre e insegnanti privati, non riuscivo a relazionarmi con gli altri.
Ero considerato strambo, dallo sguardo inquietante e la parlantina arrogante. Questa era la voce che girava nei corridoi. Inoltre si venne a sapere della morte di mio padre e incominciarono a colpevolizzarmi ancora di più.
Sapevo che era per causa mia, ma sentirselo dire e vedere che tutti si allontanano neanche fossi affetto da peste è terribile.
Mia madre mi fece prendere lezioni di piano per farmi distrarre e avere altri interessi così che dimenticassi tutta la faccenda di mio padre.
Inoltre, il mio punteggio alto mi fece saltare le medie e mi ritrovai alle superiori in poco tempo.
E lì furono cavoli amari.
Avevo 12 anni e pensavo che i problemi si erano tranquillizzati. Inoltre avevo un nuovo amico dalla mia parte, ovvero Misha. Era arrivato direttamente dalla Russia. Non so come, ma la vicina di casa riuscì a mandarmi questo cucciolo nato da Wodka e Rum. Per me era come riavere una parte di me di nuovo al mio fianco. Purtroppo, Wodka e Rum non ce l'hanno fatta. La vicina li ha soppressi, dopo un episodio strano dove i due hanno aggredito un uomo, lasciando solo il povero Misha.
Eravamo e siamo entrambi vittime dello stesso destino con l'eccezione che io ho mia madre e lui ha me solamente.
Niente poteva andare male. Avevo Misha, l'unico cucciolo avuto dai levrieri, che rappresentava, e rappresenta ancora, l'ultimo regalo avuto da mio padre e per me è come un fratello. Avevo cambiato scuola e stava andando tutto bene... almeno era quello che credevo, ma non fu così. Dei ragazzi dell'ultimo anno mi presero di mira. 


Uno di loro conosceva il ragazzo che mi prese in giro alle medie e fui costretto a subire le torture più aspre. Mi picchiavano e mi prendevano in giro, quando andava tutto bene ed erano di buon umore, ma quando si incavolavano facevano paura. 
Ricordo che una volta, nei bagni della scuola, mi presero a calci e a pugni. Mi spogliarono contro il mio volere e mi spegnevano le loro sigarette addosso. Non a caso, ho la schiena a pezzi, ma non volevo dirlo a mia madre.
Già aveva troppe preoccupazioni su di me e sul lavoro. Non volevo che le cose peggiorassero, così mi chiudevo sempre più in me stesso e mi isolavo in camera mia cercando di pulire la cenere rimasta attaccata alla pelle.
Ogni volta che dovevo andare a scuola, non ne passavo una giusta. Mi prendevano in giro perchè ero più basso di loro e perchè avevo gli occhi di colore diverso.


Ogni volta che mi guardavo allo specchio, non riuscivo ad accettarmi. 
Odiavo il fatto di essere preso di mira solo per il mio aspetto, così incominciai ad indossare le lenti scure.
In quel periodo incontrai lui, Komui, un ragazzo che arrivò nella mia classe. Stranamente incominciò a provare interesse per me. Mi aiutava spesso con i bulli, nel senso che quando mi facevano i dispetti, lui era pronto ad aiutarmi, a prendere le mie cose da terra e tendermi una mano per farmi rialzare.
Pian piano mi innamorai di lui e successe l'impensabile. Per la prima volta avevo un ragazzo, ma stranamente nulla andava per il verso giusto. Litigavamo spesso perchè diceva che non l'amavo. Voleva la prova d'amore e dopo due mesi, siamo stati insieme, ma quel che per me era amore, per lui era un gioco. L'aveva fatto per vedere cosa si provasse a stare con un ragazzo, se  era lo stesso dello stare con una ragazza. Me lo disse in faccia, senza un briciolo di decoro e... mi resi conto che l'aveva fatto per soldi. Che quei bulli l'avevano ingaggiato per farmi questo.
A scuola incominciarono a deridermi e a chiamarmi femminuccia e non mi sono mai sentito più umiliato in vita mia.
In quel periodo i miei voti scesero e smisi di prendere lezioni di piano. Mi sentivo a pezzi e ricordo che litigai con mia madre per questo.
Non voleva farmi fare più pattinaggio. Pensava che quell'interesse stava influendo sulla mia media scolastica, così feci un patto con lei.
Avrei migliorato i miei voti a scuola, ma solo se continuavo con la mia passione senza ostacolami.
Fortunatamente, accettò e dovetti impegnarmi duramente. Non è facile conciliare scuola, danza, lezioni di violino e pattinaggio, sopratutto se la vita a scuola è un inferno e vorresti solamente sparire nel nulla.
Dopo un po' conobbi una ragazza. Era bella e dolce, ma non fu niente di serio. Capii subito che entrambi eravamo troppo frustrati dalle nostre relazioni passate e cercavamo di dimenticarle. La cosa non andava per nessuno dei due e dopo un mese ci lasciammo senza neanche farlo, anche perchè non ci vedevamo molto. In un mese ci siamo visti all'incirca quattro volte.
Da lì ebbi parecchie storie. Non mi importava più niente. Come mi avevano usato, così volevo usare, ma non sono quel tipo di ragazzo e finivo con l'affezionarmi e starci male.
L'ultima storia l'ho avuta con il mio vicino di casa. Un bastardo che non vi immaginate nemmeno.


Biondo, alto, con  l'aria da figo. Avrei dovuto stare lontano da lui.
Siamo stati insieme solo qualche mese. Aveva un carattere pessimo. Il classico narcisista che se non ha quello che vuole è capace di fare l'impossibile e renderti anche la vita un incubo. Infatti lo lasciai per questo. Era troppo ossessivo e possessivo nei miei confronti e mi sentivo oppresso dalle sue attenzioni.
Ci fu una lite violenta, come ogni storia che ho avuto. Sono finite tutte così, litigando e lasciandoci senza vederci più, ma con lui la cosa non andò così.
Incominciò a stalkerarmi, a prendere informazioni su di me, a venirmi letteralmente addosso e volermi per se e la cosa non mi piaceva affatto. Da allora, quando lo vedo, non faccio altro che fuggire, anche perchè mi feci male alla caviglia a causa sua... proprio per fuggire, ma... non potevo dirlo  a nessuno. Non avevo prove.
E' un vero bastardo, uno psicopatico avido di sesso e la cosa mi mette i brividi.
Quel tipo se mi vedesse con qualcun altro è capace di uccidere. E' molto, forse troppo aggressivo nelle sue azioni. 
Da allora non sono stato attratto da nessun altro. Pensavo che sarei rimasto 'Forever alone', finchè... non mi sentii chiamare tappo e da lì incominciarono i guai con Louis.



Aveva quell'aria ribelle e del classico stronzo che vuole prendere solamente in giro chiunque gli capiti a tiro.
Ero infastidito dal suo modo di fare. Cercai di reagire umiliandolo, ma non aveva nulla fuori posto e con chiunque parlassi sembrava mister perfettino. Non aveva alcun difetto e la cosa che mi demoralizzava era che anche se cercavo di umiliarlo, riusciva a girare la frittata a suo favore mettendomi in imbarazzo.
Poi... improvvisamente ha cambiato atteggiamento con me. Dal bastardo è passato all'essere permaloso e in fine all'essere protettivo. 
E' un ragazzo strano e non poco, ma ha un non so che di interessante e affascinante.
E' capace di spiazzarmi in un attimo e sorprendermi in ogni situazione.
Non riesco a capire se mi piace davvero, ma... ha qualcosa che mi incuriosisce. 
Dopotutte queste storie, non ho intenzione di buttarmi a capofitto su qualcuno che potrebbe prendermi in giro nuovamente. 
Ho avuto il cuore a pezzi troppe volte e non voglio sentirmi ancora così.
Voglio una persona stabile, qualcuno che nella mia vita conti davvero.
Non so perchè, ma sento che di lui mi posso fidare. E' come se percepisse ogni mio stato d'animo. Inoltre... è abbastanza carino. L'unico problema è che tenta di flirtare ed odio essere preso in quel modo da qualcuno, ma... mi affascina.
Sopratutto quello che ha fatto in palestra mi ha affascinato.



Nessuno si è messo contro a dei bulli per difendermi. 
Poteva anche farsi gli affari suoi, ma... è corso da me senza pensarci due volte.
Non credevo che qualcuno l'avrebbe fatto e questo mi confonde terribilmente. Mi fa pensare che probabilmente ogni mia vecchia storia non è mai stata reale e questo mi sconforta, ma è anche un sollievo perchè almeno adesso ho qualcuno al mio fianco.
Ha detto che vuole proteggermi, ma non riesco a capire da cosa e perchè. 
Perchè dovrebbe difendere uno come me che non ha mai avuto nulla di buono nella vita? Perchè ha scelto proprio me tra tante persone? 
Più lo osservo e meno ci capisco.
Come ho appena detto... è un tipo strano e pieno di sorprese.
Comunque staremo a vedere... aspettate! Come siamo finiti a parlare di Louis? Perchè sto parlando di lui quando devo raccontare di me?
Ah... mi farà perdere la testa quel tipo!
Ritornando a me, ci sono altri dettagli che non so se possono interessare.
Tipo che sono amante degli animali e sembra che loro amano me visto che mi ritrovo sempre seguito da qualche cucciolo di cane o di gatto per strada.



Adoro disegnare, ma non lo faccio quasi mai a causa del poco tempo che mi rimane. Quando ho tempo, infatti mi metto a ritrarre paesaggi o animali, oppure a suonare il piano.
Si, anche se la casa è piccola, ho ancora il piano che suonavo fino a 12 anni, ma è in cantina. Mia madre odia il disordine e quindi l'ha messo lì per avere la casa più larga e, apparentemente, più pulita.
Ah... le mamme! Chi le capisce! 
Inoltre sono miope, ma odio farmi vedere con gli occhiali quindi spesso metto le lenti scure, anche per coprire l'eterocromia.


Che altro dire? Tengo molto a Misha e non riuscirei a pensare una vita senza di lui. E' la mia spalla destra e spero di continuare a vivere con lui in eterno. In fondo... è stato il mio primo e vero amico. Non vi pare?
Ah...già. Ho dimenticato di dirvi come ho conosciuto Yuuri Katsuki.
E' stato per un puro caso durante una delle gare nazionali. Gareggiavo per gli junior e lui era già nei senior. Appena mi vide mi disse che ero stato grandioso nella mia esibizione.
Nessuno mi aveva fatto complimenti del genere e, essendo in uno dei miei periodi 'bui' se vogliamo chiamarli così, non poteva far altro che farmi sentire meglio. E' stato il mio primo amico umano e credo che sia anche il migliore in circolazione. Da lì abbiamo incominciato a messaggiarci e a tenerci in contatto, infatti in estate e nelle feste ci rincontriamo spesso e volentieri, anche perchè essendo più libero e non avendo corsi all'università è più facile dedicarsi agli amici e alle passioni.
Con questo credo di aver detto tutto su di me.
Spero di avervi schiarito un po' le idee, se no arrangiatevi. Non mi metto a spiegare le cose come stanno un'altra volta.
Già aprirmi è difficile ed ho fatto un enorme sforzo a parlarne con voi.
Per il resto, vi ringrazio di seguire Skating on ice ed essere miei fan...

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5.



"Sasha! Rimani vicino a me." raccomanda il fratello 23enne allecciandosi i pattini e guardando la sorella, di appena 10 anni, che si allontana da lui andando sul lago ghiacciato.
"Si, voglio solo farti vedere quello che ho imparato con Yuri e Natasha." avverte la piccola iniziando a fare l'esibizione.
"Non essere così  sicura e non allontanarti troppo." continua a preoccuparsi Victor vedendola allontanarsi durante gli esercizi.
"Sta tranquillo, fratellone. So quello di cui sono capace." testarda, la piccola non l'ascolta e si allontana ancora un po' per poi accovacciarsi e fare la trottola bassa.
Tutti quei giri fatti nel bel mezzo del lago preoccupano il russo. Lui sa che è pericoloso pattinare lì, sopratutto al centro dove il ghiaccio è meno spesso.
"Sasha, vieni via da li!" rimprovera il russo cercando di farla allontanare e salendo sul lago iniziando a pattinare verso di lei.
La piccola perde l'equilibrio cadendo e sbattendo la testa. Il ghiaccio sotto di lei si rompe e si ritrova a cadere nel lago gelato. 
Victor, vedendola cadere, pattina più veloce che può, scivolando e prendendola dopo solo una manciata di secondi.
Per la piccola, quegli attimi sembrano eterni. Ripensa a tutto ciò che ha fatto nella vita e quasi sviene nel ricordare gli errori e i rimpianti che ha avuto, come quello di non ascoltare il fratello di non allontanarsi da lui, promettendosi di non fare niente più di sconsiderato...


"Huh?" si chiede Sasha alzando il busto di scatto. E' stato tutto un sogno. Un sogno che le ha rievocato un evento spiacevole accaduto più di 5 anni fa, un evento che lei avrebbe voluto dimenticare.
Ha il cuore che non cessa di battere ed è tutta sudata a causa dell'incubo.
Natasha, che dorme accanto a lei, se ne rende conto.
"Cosa c'è? Un altro incubo?" domanda vedendola agitata.  La ragazzina annuisce e la coach, vedendola spaventata, si alza dal suo letto avvicinandosi a lei per poi abbracciarla.
Le due sono molto legate l'una all'altra. 
La russa sa che la piccola, da quel maledetto giorno, non riesce più a riposare sicura ne tanto meno tentare di fare la trottola bassa.
Cerca di rassicurarla sedendosi accanto a lei e sussurrandole:"E' tutto passato."

**Intanto, in Giappone...**

Yune sta tornando a casa, dopo una lunga giornata di università dove il francese l'ha seguito nuovamente. I due camminano verso casa per prendere le loro borse della palestra e andare ad allenarsi. Il tempo è scuro e tetro. Sta iniziando a piovere e hanno dimenticato entrambi l'ombrello.
Sono quasi a casa e il tempo inizia a peggiorare incominciando a piovere.
Il corvino apre la porta velocemente per entrare e non bagnarsi, ma si ritrova travolto dal levriero.
"Misha! Dove vai?" urla Yune vedendo il cane scappare appena apre il cancello di casa. Senza pensarci due volte, il ragazzo lo segue buttando a terra la borsa che porta all'università. Louis, vedendolo scappare, lo segue anche lui notando il gatto del vicino che corre davanti al levriero.
"Maledetti gatti! Yu-kun, fermati!" tenta di fermare il francese vedendo il ragazzo correre verso la strada per riprendere il cane.
Sta per attraversare con il semaforo rosso e un'auto gli sta per andare addosso, quando Louis lo prende per il braccio tirandolo a se e salvandogli la vita.



Purtroppo, la stessa sorte non l'ha avuta il povero Misha che rimane gravemente ferito.
"Misha!" urla il corvino disperato vedendo il cane scaraventato dall'auto in corsa.
Lo shock è enorme. E' come un deja vù. Sta rivivendo lo stesso istante passato con il padre quel maledetto giorno che gliel'hanno strappato via.
Yune non sa che fare e l'unica cosa che riesce a fare è avanzare lentamente verso il corpo del cane.
E' a terra e sanguinante. Ha una ferita profonda al petto e Yune non può fare almeno di guardarlo col cuore spezzato
"Misha...."sussurra accovacciandosi e sporcandosi di sangue, mentre nota quella ferita che le ricorda tanto il padre.


"Yu-kun...." chiama Louis tentando di aiutarlo avvicinandosi a lui.
"Misha..." continua a ripetere abbracciando il corpo del cane che quasi non riesce a muoversi più per poi continuare:"Ti prego...apri gli occhi..." dice con un filo di voce incominciando a piangere.
E' una scena straziante, quasi come in un film drammatico dove la pioggia batte sul corpo del cadavere e sulla persona che gli sta accanto. E' talmente straziante che Louis non accetta quella situazione. Già di per se, come animalista, odia vedere animali feriti, ancor peggio vedere una situazione del genere dov'è coinvolto non solo il levriero, ma anche Yune, la persona che lui ama.
"Togliti di mezzo!" sbraita Louis prendendolo per il collo della maglia e togliendolo da sopra al cane.
"Louis... che fai?"
"Lui non morirà!" esclama deciso tentando di salvare la vita al cane, togliendosi la felpa e mettendola sulla ferita.
"Che dici? Non vedi la ferita? Non apre gli occhi e..." dice facendogli notare la profonda ferita sul torace del cane che il francese copre.
"Dobbiamo portarlo dal veterinario! Se dico che non morirà, non lo farà! Ho promesso di proteggerti e lui è parte di te, non posso lasciarlo morire senza far nulla." gli urla con le lacrime agli occhi prendendo in braccio il cane ferito.
"Louis..." mormora vedendo il francese che inizia a correre per salvare la vita del suo levriero.
Arrivano dal veterinario più vicino e la ferita purtroppo è ad un livello quasi letale che il cane è costretto ad avere numerosi interventi che difficilmente gli salveranno la vita.
Il solo pensiero che il suo levriero non ce la può fare, spiazza il corvino che si accascia a terra sulle ginocchia piangendo dal dolore e dalla disperazione.
"Merda...! Perchè..?" incomincia a chiedersi  mettendosi le mani nei capelli, mentre Louis parla con i veterinari per trovare una soluzione.



**Intanto, in Thailandia...**

Phichit e Vanessa devono parlare con Celestino riguardo la loro decisione del pattinaggio, ma sembra che il thailandese è abbastanza indeciso.
"Sei sicura di volerlo fare?" chiede nuovamente il thailandese.
La ragazza annuisce:"Sicurissima."
"E se poi ce ne pentiamo?"
"Perchè dovrei pentirmene? Forse... non sei sicuro di volerlo fare?" domanda la ragazza vedendolo perplesso.
"No, anzi..."
"Allora? Di che ti preoccupi?"
"Mi preoccupa Celestino. Pensi davvero che approva una cosa del genere?" richiede il thailandese guardando il coach che sta entrando vicino alla pista per vedere che combinano.
"Beh... perchè non dovrebbe?"
"Forse perchè sei sua figlia e potresti farti male."
"Ho pattinato per tanto tempo e non mi è successo nulla. Perchè mai dovrebbe accadere adesso? Su! Vieni!" dice la ragazza afferrando il polso del thailandese per avvicinarsi al padre.
"No! Aspetta!"tenta di dire il thailandese, ma Vanessa non gli da neanche il tempo di parlare che lo trascina con lei dal padre.
"Papà!" chiama la ragazza facendo voltare il coach per poi continuare:"Abbiamo una cosa da dirti!"

**Intanto, in Russia...**

Sasha è in pista a provare sulla nuova base e Yuri si ferma a guardarla.
Si vede lontano un miglio che il russo tiene molto alla ragazza, tanto che osserva il suo sguardo triste pensieroso.
"Qualcosa non va..." si dice tra se e se preoccupato.
Non sa che la notte ha rievocato quel brutto evento e la ragazza sta male per questo.
Tutti i suoi occhi sono puntati su di lei e Natasha che cerca di rassicurarla e farle fare del suo meglio,  quando qualcosa attrae la sua attenzione. Le risate di Margò e di Yuuri lo irritano. 
"Potresti mantenermi gli occhiali?" domanda il giapponese alla francese che non si tira indietro e glieli mantiene posando la rivista, che ha tra le mani, sul muretto. Quella rivista è la stessa che il giapponese gli ha prestato. 
Yuri non lo sa che tra di loro c'è una semplice amicizia basata anche sull'ammirazione dello stesso idolo, ovvero Victor. 
L'amicizia dei due, infatti viene confusa con qualcos'altro che al russo da sui nervi, ovvero che la francese si è presa una cotta per il giapponese.
"Yuri? Che combini?" chiede Sasha vedendolo sovrapensiero e avvicinandosi a lui.
"Niente di che." risponde per poi guardare il cellulare e vedere un messaggio di Nicole che dice:"Non vedo l'ora che viene il Gran Prix." facendogli capire che parteciperà anche lei ed è intenzionata a conoscerlo.
Sasha incomincia a sbirciare sul cellulare vedendo il messaggio della ragazza e la faccia del russo che incomincia a lamentarsi:"Penso solamente che se non fosse per te non mi ritroverei messenger pieno di messaggi di questa Nicole." continua guardandola male.
"Beh... se è una tua fan non posso farci niente. Sei tu che l'hai aggiunta!"
"Ehi, ma sentila! Sei tu che hai accettato l'amicizia!" urla il russo puntandole il dito contro.
"Non l'avrei fatto se tu l'avessi rifiutata."
"Cos'è? Non sarai mica invidiosa adesso?"
"Invidiosa? E di cosa? Guarda che io ho molte più fan di te." discute contrariata quando la coach la interrompe.
"Sasha! Non perdiamo tempo. Devi riprovare sulla base. La nazionale è tra due settimane e non puoi permetterti pause." rimprovera Natasha facendola  sospirare e tornare ad allenarsi.
Intanto, Victor e Yuuri provano la loro coreografia.
Sembra amore puro e chiunque lo osservi lo può ben intuire, quando il giapponese incomincia ad essere abbastanza teso.


Il pensiero di partecipare anche lui alla nazionale russa insieme a Victor, già è motivo di agitazione per lui. Ad aggravare la situazione è anche il fatto che questa competizione è tra due settimane e anche se ha fatto grandi progressi, non vuole sminuire il suo Victor essendo ancora molto impacciato nei movimenti.
Quel pensiero fisso e la tesione addosso, gli fa sbagliare il triplo salchow e si ritrova a terra.
"Yuuri?" chiama il russo avvicinandosi e vedendolo a terra.
"Scusa, mi spiace." mormora dispiaciuto il giapponese. Si sente in colpa solo al pensiero che Victor può perdere per causa sua.
Il russo se ne rende conto. Sa che è molto agitato e non vuole sminuire la sua fama, così domanda:"Che ti succede? Voi fare una pausa?"
Il giapponese annuisce e si fa aiutare ad alzarsi, ma quella mano lo tira così forte che si ritrova tra le braccia del russo che gli sussurra:"Tranquillo. Non essere teso. Tanto è solo una nazionale." 



Quelle parole sono di conforto per il giapponese, tanto che si stringe a lui.

**Intanto, in Thailandia...**

Celestino ha saputo dell'idea dei due e non è per niente d'accordo.
"Non se ne parla neanche!" risponde deciso guardando contrariato la figlia.


"Ma papà!" cerca di dire la ragazza per convincerlo, ma il padre ha le sue ragioni:"Niente, ma! E' pericoloso. Se Phichit non ti tiene bene potresti volare e farti seriamente male."
"Ma anche nel pattinaggio di figura posso farmi male."
"Un conto è che lo fai da te ed un altro è che sei scaraventata da qualcuno, Vanessa."
In fondo, Celestino non ha tutti i torti. Nel pattinaggio di coppia ci sono molte figure pericolose e vedere la figlia fare quelle figure con l'ansia di farsi male, non è una bella cosa per un padre.
Ma Vanessa è decisa, tanto che ribatte:"Io mi fido di lui. Sono sicura che non mi farò male."
Quelle parole e l'azione della ragazza di mettersi contro il padre per lui, lasciano sorpreso Phichit.
Vanessa si fida di lui e lui di lei. 
"Coach! Vanessa non si farà male." dice deciso avvolgendo il braccio al collo della ragazza sorridendo e facendo sorridere anche lei.
Purtroppo, quella non è l'unica preoccupazione di Celestino.
Il coach sa che se passano al pattinaggio di coppia, devono passare molto più tempo insieme e condividere anche lo stesso tetto per rafforzare la fiducia. E questo, molte volte, può far innamorare l'uno dell'altra e, il solo pensiero che la sua bambina possa stare con qualcuno, non gli va giù.
"No, non se ne parla. Se volete fare pattinaggio di coppia dovete trovarvi un nuovo coach. Io non vi assisto." rifiuta Celestino contrariato sperando che i due cambiano idea, ma Vanessa è fin troppo decisa e testarda.
"Conosci qualche coach che fa pattinaggio di figura e di coppia?" domanda la ragazza al thailandese che incomincia a riflettere.
"Non saprei. Dovremo fare un po' di chiamate."
"Bene! Mettiamoci all'opera allora!" esclama entusiasta prendendo il cellulare e incominciando a chiamare tutti i contatti che ha.
"Phichit." chiama il coach facendo voltare il ragazzo e avvicinarlo a lui, mentre Vanessa esce fuori dalla pista per chiamare i vari contatti.
"So che è testarda ed è difficile farle cambiare idea, quindi...prenditi cura di mia figlia." dice il coach appoggiando la mano sulla spalla del ragazzo e sorprendendolo.
Celestino si fida di loro, ma come padre ha pur sempre le sue paure. Il thailandese annuisce appoggiando la mano sulla mano del coach che ha sulla spalla e afferma:"Stia tranquillo. Finchè Vanny è con me starà al sicuro." 

**Intanto, in America...**

Leo si sta allenando quando vede Nicole e Aubrey andare d'amore e d'accordo. Sembrano sorridersi e parlare del più e del meno, ma la cosa che lascia sorpreso il ragazzo è il fatto che c'è anche JJ, persona che Aubrey non regge molto, eppure sembra ridere e scherzare con lui. 


La cosa lascia un bel po' perplesso il ragazzo, tanto che per guardarli, inciampa sul ghiaccio cadendo a terra.
L'impatto fa rumore e le due si voltano vedendo il ragazzo a terra.
"Che botta!"
"Ti sei fatto male?" domanda Aubrey avvicinandosi a lui e tendendogli la mano.
"No, tranquilla. Sto bene." risponde afferrando la mano della ragazza e alzandosi all'in piedi quando qualcuno attira la loro attenzione.
E' un ragazzo dai capelli colorati di un rosa pallido fino alle spalle, una carnagione chiara e fisico dalla muscolatura come quella di Victor. Alto, molto alto, probabilmente su 1.79 centimetri circa. Ha molti piercing, all'incirca cinque sull'orecchio destro, quattro sul sinistro e uno sulla lingua. Gli occhi non sono visibili a causa dei suoi inseparabili occhiali da sole. Indossa una felpa rosa con skinny neri e stivali alti rivestito con fibie. 


Non c'è dubbio. E' il pattinatore danese, Kyle Burns, arrivato lì per competere anche lui per le qualifiche americane.
"Ma tu guarda, JJ. Che ci fai qui?" domanda il ragazzo vedendolo con Nicole in pista.
"Non sapevo che saresti venuto."
"Davvero? Sappi che io vengo sempre tesoro. In ogni contesto. Se vuoi te lo dimostro. Appartiamoci nei bagni e ti faccio vedere come vengo bene." stuzzica avvicinandosi ai muretti della pista per approcciare JJ.
Sfortunatamente, il canadese non ci casca ai suoi tentativi di flirtare con  lui.
"Chiediglielo a qualcun'altro. Io sono già impegnato. Ho una bellissima ragazza e non voglio farmi rompere da un idiota come te."
"Sempre freddo, eh? Sappi che la tua lei non ti fa riscaldare abbastanza." prende in giro il ragazzo allontanandosi per mettersi i pattini.
"Chi è quello?" chiede Nicole fissandolo da lontano. 
"Quanti piercing che ha!" nota Leo avvicinandosi a JJ con Aubrey che domanda:"Non trovate che sia tremendamente figo?"
"Huh?" si voltano tutti a guardare la rossa come se avesse detto qualcosa di strano.
Vedendosi gli occhi puntati addosso, subito inizia a spiegare il motivo di quelle parole:"Adoro come si veste. Dovresti prendere esempio Leo."
"Ah...ricominciamo adesso? Non voglio vestirmi come quel tipo li." inizia a lamentarsi il ragazzo vedendo la ragazza che, secondo lui, lo prende in giro.
"Ma staresti bene." conclude la rossa, mentre JJ lo guarda mettere i pattini preoccupato.
Sa che Kyle è un tipo molto determinato e se ha deciso di competere per le qualifiche americane, qualcosa non quadra. Probabilmente vuole puntare a lui e JJ ne è pienamente convinto, sopratutto dal modo in cui lo guarda e dalle avance che gli fa continuamente.
"JJ!" chiama una voce femminile familiare al ragazzo.
Sentendo quella voce si volta di scatto vedendo colei che lo fa sorridere.
E' Isabella, la ragazza del pattinatore, che appena lo vede si avvicina a lui.

**Intanto, in Russia...**

Yuri ferma la francese appena la vede prendere una pausa dagli allenamenti.
"Margò, non mi piace che passi tutto questo tempo con il porco." dice contrariato alla ragazza non appena la vede vicino al muretto.
"Perchè? Yuuri è una così brava persona." chiede la ragazza per poi sorseggiare dalla borraccia.
"Una brava persona? Ma che diamine stai dicendo? Ti sta prendendo per il culo, Margò!" urla il ragazzo preso da un attacco di gelosia.
"Ma che dici?"
"Lui è fidanzato." continua ad urlare il russo prendendo il cellulare, mentre la ragazza tenta di spiegare la situazione:"E allora? Noi siamo solamente ami..." 
Margò si blocca non appena il russo le mette il fandom di Phichit sulla Victuuri sotto al naso e la francese vede il volto di Victor. Yuri incomincia a sperare che la ragazza, vedendo quel fandom, litighi con il giapponese e lo incomincia ad odiare.
La francese, vedendo il volto di Victor, incomincia a sfogliare le pagine del fandom e a riflettere sulla relazione di Yuuri e Victor. Non crede a quel fandom, dopotutto conosce bene il russo e sa che è stato fidanzato con Natasha, ma qualcosa attira la sua attenzione facendole cambiare tutti i suoi pensieri. E' una foto scattata al Gran Prix.


Victor che abbraccia Yuuri realmente è come una ferita nel cuore della ragazza, sopratutto guardando quegli anelli che non ha notato prima.
Margò ci rimane veramente male e la sua reazione spiazza il russo.
"G-grazie... per... avermelo detto..." balbetta con un filo di voce e un sorriso finto dandogli il cellulare e mettendosi il cappuccio della felpa rossa che ha addosso. 
La ragazza si allontana uscendo dalla pista e il russo intravede una lacrima scendere a terra intuendo ciò che ha fatto.
"Margò..." cerca di fermarla, ma la ragazza è già uscita fuori dalla porta della palestra andando negli spogliatoi.
"Yurio!" chiama Victor vedendolo in sovrappensiero.
"Avanti! Abbiamo una coreografia da fare!" continua prendendo l'attenzione del russo che posa il cellulare e si allontana.
Inizia a seguire la coreografia che Victor ha fatto per lui e Sasha comprende che qualcosa non va.



 E' fin troppo pensieroso e non è da lui, quindi la russa cerca, come al solito, di tirarlo su di morale.
"Cretino!" urla la ragazza avvicinandosi a lui e sorpassandolo facendolo solbalzare e perdere l'equilibrio cadendo a terra.
"Ma sei impazzita?" sbraita il russo vedendosi a terra e incominciando a guardarla storto.
"Se ti spaventi per così poco, sei davvero un vigliacco."
"Cosa? Ripetilo se hai il coraggio!"
"Vi-gli-a-cco!" sillabalizza la ragazza facendo irritare il russo che incomincia ad alzarsi e a correrle dietro.
"Sasha! Devi allenarti!" rimprovera Natasha cercando di staccarla dal cugino, ma è tutto inutile.
Sasha non ha intenzione di fermarsi un solo attimo e farsi prendere da Yuri. Sa che è veramente infuriato e se la prende è finita per lei.
"Ah...quei due non la finiranno mai di litigare." dice la coach sospirando esausta e mettendosi la mano in fronte.
"Beh...anche tu ed io eravamo così." ricorda Victor avvicinandosi ai muretti vicino alla russa.
"Ma che dici? Non siamo mai stati come loro."
"Però facevamo sempre tutto insieme." continua il russo guardandoli litigare.
"Già, alla fine anche nell'essere coach hai voluto imitarmi."
"Imitarti io? Guarda che sei tu che mi hai imitato!" ride il russo facendo sorridere la coach che lo abbraccia da dietro.
"Invece di pensare a queste sciocchezze, dovresti tornare ad allenarti. Lo sai bene che fare il coach e il pattinatore allo stesso tempo, non è facile."
"Se è per questo, mi sono sempre complicato la vita."ribatte il russo facendosi rispondere con un:"Concordo." dalla ragazza.
"E poi amo complicarmela, se no per quale motivo mi sarei messo con te che sei la mia migliore amica e sarei diventato coach di Yuuri?"
"Approposito, come mai questa decisione?" domanda incuriosita aspettandosi una risposta sensata.
"Mi aveva chiesto di fargli da coach. Sinceramente non volevo, ma poi ho visto la sua esibizione del libero che mi ha copiato e mi sono detto, va beh... facciamo questa pazzia."
"Sei sempre il solito." ride Natasha staccandosi dall'abbraccio e spingendolo per farlo allontanare e continuare con la coreografia.

**Intanto, in Giappone...**

I veterinari avvertono che la ferita è troppo profonda e ci sono poche possibilità che il cane di Yune che ce la fa a superare la notte dopo l'intervento.
La notizia sconvolge il corvino, ma la cosa più brutta per lui è che è costretto a tornare a casa e lasciare il cane in clinica.
Le lacrime del ragazzo non riescono a placarsi e Louis non riesce a vederlo piangere.
"Tranquillo. Vedrai che andrà tutto bene." cerca di rassicurare il francese mettendogli una mano sulla spalla, ma non ci riesce. Non è bravo a consolare le persone. L'unica cosa che riesce a fare è piangere anche lui insieme al ragazzo.
"Ti prego, Yu-kun. Non piangere..." sussurra il francese prendendo il volto del ragazzo. Entrambi si sentono vulnerabili. Il francese, così come il corvino, non sopporta veder piangere qualcuno.
Entrambi si lasciano guidare dall'istinto, stringendosi in un abbraccio. Quel contatto, non basta per togliere il dolore dentro al corvino. Louis se ne rende conto. Per lui Misha non è solo un cane, ma un amico con cui ha condiviso momenti belli e brutti, com'è per lui il suo husky, Laika.
Il francese si sente inutile. Non sa come consolare qualcuno quando piange, ma la cosa non importa.
Anche perchè ciò che ha fatto per salvare Misha, Yune non lo dimentica, tanto che fa qualcosa che non avrebbe mai immaginato di fare. 
Yune bacia il francese che spalanca gli occhi al contatto con quelle labbra così desiderate.


Entrambi scivolano a terra, all'ingresso di casa, con le lacrime agli occhi e con le labbra unite. Quel bacio è così dolce che, Louis non può fare almeno di lasciarsi trasportare dal corvino.
Gli sfiora il volto e lo stringe sempre più a se. 
Gli istinti si fanno sempre più vivi mentre si baciano dolcemente e il francese non può fare almeno di mettersi sul corvino bloccandolo a terra. Le loro labbra unite non bastano a nessuno dei due. Vogliono sempre di più. 
Le labbra del francese scivolano dalle labbra al collo e le mani sotto i vestiti.
"Non ho mai odiato questi vestiti così tanto..." gli sussurra all'orecchio Louis dolcemente, per poi baciarlo sul collo nuovamente accarezzandogli i capelli.
Yune sta troppo male per dare peso a quelle parole e così si ritrova a farsi trasportare dal francese senza neanche rendersene conto. 
Si ritrovano a spogliarsi, a togliersi le loro maglie, a rimanere a dorso nudo l'uno di fronte all'altro, continuando a baciarsi. Le labbra del francese scivolano dalle labbra al collo del ragazzo per poi scendere sempre di più, incominciando a toccare quel corpo che ha desiderato dal primo istante.
Yune non riesce a comprendere perchè solo quell'attimo può farlo stare bene.
Si lascia andare completamente al francese che lo tocca anche nelle parti più intime.
Improvvisamente, però qualcosa scatta nella mente di Louis. Alza lo sguardo verso il volto del corvino.
Il ragazzo ha gli occhi lucidi e il rossore in volto, proprio come se volesse lasciarsi andare per dimenticare il dolore e il francese se ne rende conto. Inoltre, il corvino ha tante cicatrici e bruciature che Louis non può fare almeno di notare e sfiorare delicatamente. 
Anche se ama quell'attimo e l'ha atteso allungo, non può approfittarsi del suo Yune. Non proprio ora che sta male, così respinge il corvino a malincuore, alzando il busto e allontanandosi da quel corpo affermando:"Non posso."
"Che?" chiede sorpreso Yune vedendo che si allontana da lui.
"Non voglio essere un ripiego. Non voglio averti solamente perchè stai male." rivela il francese con gli occhi lucidi, alzandosi e riprendendo la maglia per poi continuare:"Non voglio approfittarmi di te... Non sono così meschino...Voglio stare con te, quando tu sarai pronto a volermi e adesso non lo sei per niente."
Il francese si allontana, quando Yune lo prende per mano, trascinandolo verso di lui e abbracciarlo.
Louis gli accarezza i capelli e lo stringe forte a se.
Il desiderio di avere Yune è forte dentro al francese e già sta rimpiangendo di averlo respinto, ma sa che davvero il corvino sta male e lui non vuole approfittarne della sua debolezza, anzi. Vuole proteggerlo, vuole sostenerlo, tenerlo stretto a se e non lasciarlo andare per nessun motivo al mondo.



**Intanto, in Russia...**

E' sera e Margò sembra essere scomparsa dalla palestra. Il senso di colpa si fa forte dentro Yuri che incomincia a cercarla.
Dopo un po' la trova nell'altra ala della palestra di pattinaggio a provare la coreografia. Lì il russo comprende la verità. Per Margò il pattinaggio non è solo una passione, ma anche una valvola di sfogo.
Ha le lacrime agli occhi e il dolore nel petto della ragazza è talmente forte che perde l'equilibrio nell'atterraggio del triplo axel ritrovandosi a terra.
"Margò! Fermati! Ti stai allenando da ore. Finirai per farti male!" urla Yuri con le lacrime agli occhi avvicinandosi alla ragazza per fermarla.
"Yuri..."sussurra con le lacrime agli occhi.
"Sei una cretina! Non voglio che tu..."balbetta il russo abbracciando la ragazza con le lacrime agli occhi anche lui.
"Mi spiace...io..."
"Ed io sono uno stronzo. Non avrei dovuto mostrarti quelle cose....io..."
"Non piangere. Non è colpa tua..." tenta di consolare la ragazza prendendo il volto del ragazzo asciugandogli le lacrime con le mani.
"Margò...io..." mormora prendendo il volto della ragazza e baciandola. Il bacio la lascia sorpresa. Non può immaginare che davvero prova quel sentimento. Dopotutto è solo un bambino secondo il suo punto di vista. 



Intanto, da qualche altra parte in Russia, Natasha è con il suo ragazzo.
"Che combini?"domanda la ragazza avvicinandosi a Kenneth che la sta aspettando fuori alla palestra.
"Che domande? Sono venuto a prendere la mia ragazza." rivela il tipo avvolgendole il braccio attorno alla vita per poi allontanarsi con lei.
"Certo che sono davvero una bella coppia." dice Yuuri vedendo i due allontanarsi.
Le parole di Natasha sulla relazione tra lui e il giapponese si fanno sempre più vive ed ecco la domanda che rientra nella mente di Victor come una mitragliatrice. Lui ama davvero Yuuri o è semplice e pura amicizia?
"Avanti! Non diciamo scemenze!" esclama il russo allontanadosi da lì.
"Victor? Che ti prende?" chiede il giapponese seguendolo e non capendo la reazione.
"Victor? Fermati!" continua a dire Yuuri vedendo la strana reazione del ragazzo che si ferma improvvisamente.
"Ma che ti prende? Non sarai geloso della storia tra Natasha e Kenneth ora?"
"Ma che dici? Non sono geloso di loro, anzi. Sono felice." afferma il russo con un po' di confusione nella mente.
"Allora, cos'è che ti assilla?"
"E' solo che sono preoccupato. Non so se riuscirò a farcela con questa cosa."
"Quale cosa?" continua a domandare Yuuri non capendo le intenzioni del ragazzo, ma Victor non vuole dirgli ciò che prova. Sa già che il giapponese è già ansioso di suo e non vuole dargli ulteriori pesi e preoccupazioni sulle spalle, così si tocca la fronte e incomincia a pensare una scusa da usare con lui.
"Intendo farti da coach e continuare a pattinare. E' faticoso."
"Vieni! Andiamo a bere qualcosa." dice il giapponese prendendo per mano il russo. 
"Cosa?"
"Dai, avanti! Andiamo! Così siamo sicuri che ti senti meglio." continua a rassicurare il giapponese trascinandolo con se. 
Quel contatto fa sorridere Victor che si lascia trascinare tranquillamente e incomincia ad essere euforico.

**Intanto, in America...**

Otabek si sta allenando quando si ritrova Kyle alle spalle.
"Huh?" si chiede voltandosi e ritrovandosi il ragazzo che lo prende per i fianchi.
"Sta attento a dove vai, caro."
"Fino a prova contraria, sei tu che mi sei venuto dietro." risponde contrariato il kazuco vedendo che il tipo vuole flirtare con lui.
"Io preferisco che gli altri mi vengano dietro e non il contrario." stuzzica il ragazzo allontanandosi dal kazuco che incomincia a guardarlo con il suo solito sguardo contrariato, quando squilla il cellulare.
Il ragazzo apre la chat e vede che è un messaggio di Mila. Nessuno lo sa, ma dopo il Gran Prix i due hanno deciso di messaggiarsi e frequentarsi segretamente.
"Come vanno gli allenamenti? Io ho appena finito." scrive la ragazza e il kazuco non tarda a rispondere:"Io ho appena iniziato. Come vanno le cose lì?"
Così iniziano a messaggiare, mentre Aubrey si sta allenando con Nicole. 
Improvvisamente, la rossa nota il sorriso del kazuco, simile a quello che ha quando messaggia o parla con Yuri, fermandosi di colpo.
"Aubrey, qualcosa non va?"
"Sta messaggiando con il cretino, sicuramente." si lamenta la rossa avvicinandosi al kazuco.
"Però, a quando vedo l'amore è nell'aria." punzecchia la ragazzina fermandosi davanti a lui.
Sentendo quelle parole, il ragazzo posa il cellulare sul muretto domandando:"Che vuoi?"
"Allora ci ho visto chiaro. Messaggi con il tuo boy, non è vero?" continua a punzecchiare Aubrey avvicinandosi sempre di più.
"Boy? Io non sono gay."
"Che peccato!" urla Kyle passando di lì e facendo irritare il kazuco che incomincia a lamentarsi:"Ma guarda un po' che gente che c'è qui." 
"E allora con chi messaggiavi?" domanda Nicole incuriosita, ma la risposta che ha non è delle migliori.
"Non sono affari tuoi." sintetizza allontanandosi dai muretti per continuare la coreografia.
Sfortunatamente, dimentica il cellulare vicino al muretto e Aubrey, curiosa più che mai, si avvicina e incomincia a sbirciare nel cellulare.
"Ma che fai?" chiede Nicole vedendola controllare il cellulare.
"Sto vedendo se ha messaggiato con Yuri. Lui e quel cretino sono molto legati, quindi..." Aubrey si blocca.
Non può credere ai suoi occhi. Otabek non sta chattando con Yuri come ha pensato, ma con Mila.
"Da quando in qua Mila e Otabek stanno insieme?" si domanda la ragazza guardando l'amico che è a provare la coreografia. Per Aubrey, l'Otayuri è andata a quel paese, ma non si fa trovare impreparata. Incomincia a pensare che sia tutto un piano per nascondere la loro storia d'amore al pubblico. Dopotutto, non c'è metodo migliore di trovarsi una ragazza che finge di stare con lui per nascondere la relazione con qualcun altro. E la ragazza pensa proprio a questo che il nostro Otabek finge di stare con Mila per proteggere l'amore segreto con Yuri. E poi, Mila è della squadra russa. Nulla è meglio di lei.
"Non c'è cosa più romantica." sospira la rossa pensando a qualcosa del genere.

**Intanto, in Thailandia...**

Vanessa ha trovato il coach e non vede l'ora di avvertire Phichit della grande scoperta.
"Ok, grazie. Ne parlo con Phichit e ti faccio sapere." dice la ragazza attaccando il telefono, mentre il thailandese si avvicina a lei.
"Vanny..."chiama facendola voltare e attirare la sua attenzione.
"Ho trovato il coach!" informa la ragazza entusiasta della cosa.
"Davvero?"
"Si, l'unico problema è che dovremo trasferirci in Russia."
"In... Russia?"
"Già, Victor conosce qualcuno che fa al caso nostro. Devo solamente chiamarlo e avvertirgli che andiamo."
"Vanny, ascolta. So che sei entusiasta di questa cosa, ma forse ha ragione Celestino, cioè... non sarà pericol...." e mentre tenta di dire le sue preoccupazioni alla ragazza, arriva Chris che avvolge il suo braccio intorno al collo del thailandese e domanda:"Che combinate qui?"
"Eh? Che ci fai tu qui!?" urla staccandosi dallo svizzero che subito risponde:"Sono venuto a vedere la mia bellissima Vanessa come stava, perchè? E' per caso un reato?"
"No, ma tanto non la vedrai più e sai perchè?" chiede il thailandese per poi avvicinarsi alla ragazza e avvolgere il suo braccio al collo e continuare:"Noi ce ne andiamo in Russia."
"Cosa? Volete lasciarmi da solo qui? Ma come siamo perfidi." finge lo svizzero di essere deluso, poi ci pensa un attimo e continua stuzzicandolo:"Ho come un certo sospetto... non è che vuoi togliermi la ragazza, Phichit?"
Quella domanda è un arma a doppiotaglio. Sa che qualsiasi cosa dirà potrà essere usata contro di lui. Come reagirà Phichit e chi sarà il coach che li allenarà? Lo scopriremo presto...


**Angolo Autrice**

Salve, ragazzi. 
Che ne pensate di questo capitolo? 
Sappiate che ho cambiato range da giallo ad arancione perchè da ora in poi le cose incominciano a farsi più complicate e "leggermente" hot, sopratutto tra Victor e Yuuri. 
Poi capirete leggendo cosa intendo.
Fatemi sapere se vi piace, se ho indovinato i vostri personaggi, se ci sono errori anche nello scrivere che non ci ho fatto caso oppure se avete idee sui vostri personaggi o avvenimenti che vorreste aggiungere. 
Sono sempre ben accette!
Inoltre ricordo che chiunque vuole partecipare, lo può fare. Basta solo farmelo sapere.
A presto.
La vostra autrice, AlekHiwatari14.




Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6.



"Lui è mio ora." dice Yuuri abbracciando e proteggendo il suo unico e vero amore, Victor.
"Inutile continuare a sognare e a sperare. Lui è il mio uomo e non me lo farò togliere da una come te." continua il giapponese guardando con disprezzo la persona che ama anche lei il russo.
Poi, si avvicina, con quell'aria da figo che guarda diritto in faccia quella persona, per proteggere il suo Victor da lei e rivelare qualcosa di incredibile:"Non vedi? Siamo già come marito e moglie." afferma mostrando gli anelli nuziali e continuare:"Credevi davvero di riuscire a conquistare il cuore di qualcuno che è già innamorato perso di me?"
Il buio lo circonda e quella persona è presa dall'ombra, trascinata in fondo, come se non avesse via di fuga...


Un urlo viene lanciato da Margò alzando il busto di scatto. E' notte fonda e la ragazza è sudata. Trema di paura al sol pensiero che il suo Victor sta già con Yuuri. E' stato solo un sogno, ma sa che quell'incubo è reale. Apre facebook e vede il fandom Victuuri esistere realmente. Per lei è stato uno shock enorme. Le lacrime le vengono spontanee. Non può far almeno di pensare che l'uomo che ama ha già qualcun altro che si occupa di lui. 
"Perchè...? Perchè va a finire sempre così...?" si chiede sedendosi per poi guardare una foto sul comodino e continuare:"Sono davvero patetica, vero mamma?"
Ha le lacrime agli occhi e la cosa che le fa più male è che l'unica persona che l'ha consolata tutto quel tempo e ha curato tutte le sue ferite, non c'è più. 
La madre della francese l'ha lasciata quattro anni fa e da allora non c'è momento in cui non senta la sua mancanza.
Vivere da sola, per Margò, è un inferno, sopratutto in momenti come questo in cui vorrebbe qualcuno al suo fianco.


"Cos'ho fatto di sbagliato? Perchè dovevo innamorarmi proprio di lui e non di qualcun altro?" continua a chiedersi mettendosi sotto le lenzuola isolandosi da tutto e da tutti. Ormai è più di una settimana che va avanti così e in pista avvertono che qualcosa non va.
"Margò non è venuta neanche oggi."
"Già, chissà come mai." discutono Mila e Georgi notando la mancanza della ragazza.
"Ehi! Porco lardoso! Per caso sai che fine ha fatto Margò?" domanda Yuri non vedendola neanche oggi agli allenamenti.
"No, purtroppo non la sento da più di una settimana."
"Tranquilli. Conoscendola si sarà presa qualche influenza. E' un classico di Magya." tranquillizza Victor, ignaro della realtà delle cose, andando in pista e tirando Yuuri:"Avanti, porcellino! Abbiamo molto lavoro da fare e meno di una settimana per perfezionarci!" richiama il russo facendo annuire il giapponese che lo segue senza fare storie.
Yuri è preoccupato. Pensa che probabilmente centra qualcosa lui nell'assenza della francese e la cosa che lo preoccupa di più è vedere il padre della ragazza andare e venire dalla pista senza mai trovarla.
"Vorrei sapere che fine ha fatto. Non risponde neanche al cellulare." rivela l'uomo al coach Yakov preoccupato.
Sentire quelle parole sono dolorose per Yuri. Sapere che la scomparsa della ragazza potrebbe essere causata da lui, è un colpo al cuore e Sasha si rende conto che qualcosa non va nel russo.
"Cretino! Cos'hai?" domanda la ragazza avvicinandosi e vedendolo pensieroso.
Il russo apre la chat di what's app e nota che la ragazza non entra da più di una settimana neanche li incominciando a pensare al peggio.
"Ehi, mi stai ascoltando?"
"E' colpa mia..." sussurra il russo sentendo i sensi di colpa farsi sempre più vivi e gli occhi che incominciano a diventare lucidi.
"Che?"
"E' colpa mia se Margò non sta venendo." confessa incominciando a piangere e abbracciando Sasha che rimane perplessa.


**Intanto, in Giappone...**

Yune si sveglia. Ha passato un'altra notte nello stesso letto con il francese. E' da una settimana che la passano così.
Non si hanno ancora notizie di Misha e il corvino teme il peggio. Pensa che già sia passato a miglior vita e il dolore dentro di se si fa sempre più vivo.
Louis, dopo averci pensato un bel po', ha deciso di cercare qualche modo per tirarlo su. In quella settimana ha provato di tutto come preparargli della cioccolata per farlo sentire meglio, ma essendo una frana della cucina, ha bruciato tutto e ha dovuto buttare quella cioccolata diventata melma. Non conoscendo modi per come consolarlo e non riuscendo ad addolcirlo rimane sconfitto.
Inoltre, vedere il viso triste del ragazzo che ama non è il massimo per lui. Sopratutto vedendo il corvino andare a letto, isolandosi da tutto e da tutti, e piangere disperatamente per il levriero.
Senza dire parola, l'unica cosa che è riuscito a fare è stargli vicino e stringerlo forte a se per consolarlo.
Quell'abbraccio l'ha rincuorato parecchio e se non fosse stato per le continue attenzioni di Louis, Yune non avrebbe superato il colpo.
Sono stati giorni duri per Yune, ma il francese non ha mollato un solo attimo. E' stato accanto a lui tutto il tempo senza mai approfittarne delle sue debolezze, ma al risveglio il corvino non lo trova. Sembra essere sparito nel nulla. 
"Louis..." chiama il corvino non vedendolo in camera accanto a se. Si alza e va in cucina a cercarlo. 
Si sente solo e senza forze, quasi perso senza il francese, ma vuole mostrarsi forte.
Stranamente, Laika è ancora a casa, il che fa pensare che sia uscito solo per un attimo.
"Beh...almeno posso approfittarne per mettermi gli occhiali." dice il ragazzo prendendoli dalla tasca e mettendoseli. 
Sono occhiali da vista con il bordo spesso e nero. Anche se il ragazzo è miope, non li mette spesso. Preferisce portare le lenti a contatto scure per coprire il colore degli occhi che non accetta. Inoltre sembra vergognarsi del fatto che qualcuno possa vederlo con quegli occhiali.
Si avvicina al tavolo dove vede un pacco di biscotti con un bigliettino scritto:"Yu-kun! Mangiali e mettiti in forze!" con tanto di faccina e cuoricino finale.
E' la scrittura di Louis. Non è il massimo per il corvino, ma non può far almeno di sorridere.
Fa come gli è stato detto, aprendo il pacco e prendendo uno di quei biscotti, quando nota un manga lì sopra. Probabilmente del francese. Incuriosito incomincia a sfogliarlo rendendosi conto che è un vecchio manga di GTO.


In quel momento rientra Louis e, vedendolo con gli occhiali e all'in piedi, incomincia a fissarlo.
"Dove sei stato?" chiede il corvino incuriosito vedendolo entrare.
"Avevo alcune cose da fare..." risponde vagamente chiudendo la porta dell'ingresso e continuando a fissare gli occhiali del ragazzo avvicinandosi.
"Che c'è?" continua a chiedere il corvino dimenticandosi che indossa ancora gli occhiali.
"Stai bene con gli occhiali." afferma il francese facendo arrossire il corvino che sposta il volto dall'altra parte imbarazzato.
"Idiota, sono miope e poi odio portarli. Preferisco le lenti a contatto..." cerca di spiegare, quando il francese li prende dal volto del corvino provandoseli.
Anche Louis è miope, ma non usa mai gli occhiali. L'unico momento che li usa è quando sta al computer o deve fare attività che richiedono uno sforzo della vista.
Per lui sono inutili e non sa di avere la stessa gradazione del corvino.
Appena li mette, si ritrova a guardare il volto del ragazzo, a suo parere più bello di prima, rimanendone sorpreso.
Talmente bello ai suoi occhi che scappano anche le goccioline di sangue dal naso e il francese è costretto a mettere le mani vicino per non farsi vedere.
"Cos'hai?"
"Nulla!" risponde aggressivamente buttando gli occhiali sul tavolo e guardando dall'altra parte col rossore in volto.
"Certo che tu sei davvero strano." afferma il corvino allontanandosi da lui e mettendo la tegliera sul fuoco per riscaldare l'acqua per bere del thè, quando il francese attira la sua attenzione.
"Comunque... per Misha sta tranquillo." rassicura Louis andando verso la camera del ragazzo e aggiungere:"Lo dimetteranno la settimana prossima. Sembra essersi ripreso alla grande e..."
E mentre cerca di spiegare, il corvino lascia tutto correndo verso di lui e lo abbraccia da dietro sorprendendolo.
"Yu-kun...?" chiama il francese vedendosi avvolto dalle sue braccia.
"G-grazie..." ringrazia con le lacrime agli occhi, sollevato che il suo amico a quattro zampe stia finalmente bene. Incomincia a pensare a tutto quello che Louis ha fatto per lui e sopratutto alla vita salva del suo Misha iniziando a mormorare qualcosa:"Se non fosse stato per te... adesso..."
"Ehi, te l'ho detto. " interrompe il francese voltandosi verso di lui e aggiungere:"Ti proteggerò da tutti e da tutto. E quando prometto mantengo sempre le mie promesse." dice scompigliandogli i capelli per poi cercare di farlo sorridere:"Però devo avvertirti che ci sono alcune cose che devi vedertela da solo. Come i ragni e gli insetti... sono troppo forti per me." rivela cambiando espressione da una felice e rassicurante ad una disgustata al pensiero di quegli esserini.
La sua reazione fa scoppiare a ridere il corvino. Dopotutto chi non avrebbe riso? Louis, quando vuole, sa come far ridere le persone e, dopo tanto tempo, finalmente è riuscito a vedere il sorriso di Yune.
Quella risata sembra rendere felice il francese:"Finalmente sorridi."
Sentendo quelle parole, il corvino alza il volto ritrovandosi la mano del francese sul volto e lui sempre più vicino fino a baciarlo. 


Quel bacio sorprende il corvino. E' così dolce e passionale allo stesso tempo. Sentire quella lingua contro la sua lo confonde. Louis lo confonde. Non riesce a comprendere perchè sembra piacergli così tanto. Vorrebbe tanto respingerlo, ma non può far altro che lasciarsi andare.
In fondo, Yune è stato molto vulnerabile e gli ha permesso molte volte di baciarlo, ma anche lui stesso l'ha baciato e non solo.
Louis ha lottato molto per farlo star tranquillo. 
Avrebbe potuto approfittarsi di lui ogni momento, eppure il francese non l'ha fatto, anzi. L'ha rispettato standogli accanto e cercando un modo per tirarlo su per non  farlo deprimere.
La cosa sembra incuriosire il corvino incominciandosi a chiedere perchè? Perchè quel ragazzo non ne ha approfittato delle sue debolezze, ma gli è stato accanto? Possibile che quel Louis sia innamorato di lui così tanto da lasciarlo respirare e rispettarlo in tutto e per tutto?
E mentre la sua mente è circondata da questi pensieri, Louis stacca le sue labbra dal corvino, per poi sorridergli e dire:"Comunque, ho una bella sorpresa per te. Preparati e andiamo alla pista."
"Ma... ho l'università adesso..." balbetta il corvino cercando un modo per svincolarsi da lui e stare un po' da solo a riflettere, ma il francese non ha proprio intenzione di fargli perdere ciò che ha preparato per lui.
"L'università può aspettare ora. Fa come ti dico e vedrai che non te ne pentirai." avverte allontanandosi da lui per andare in camera.

**Intanto, in Russia...**

Sasha scopre del bacio di Yuri e Margò facendo scatenare l'inferno.
"Tu cosa? Ma dico io tra tante ragazze che ci sono proprio lei dovevi andare a baciare?"urla Sasha scoprendo la verità.
"Che urli a fare? Abbassa la voce!"sbraita il russo stordito dalle urla della ragazza e vedendola su tutte le furie.
"Guarda che io non sto urlando affatto! Non ci posso credere che un cretino come te va a baciare ad una come quella!" 
La ragazza si altera ancora di più e questo insospettisce il nostro Yuri che incomincia a punzecchiare:"Cosa c'è? Non sarai per caso gelosa adesso?"
Quelle parole mettono i brividi a Sasha incominciando a pensare se fosse gelosia come ha detto Yuri oppure è solo irritata. Lo sguardo del russo puntato su di lei, che è li a riflettere e quelle parole dette con un pizzico di malizia, fanno alterare ancora di più la povera Sasha.
"Gelosa? Ma che diamine ti fai uscire adesso? Non sono affatto gelosa io!" esclama arrossendo di colpo.
"Ah...ma davvero? E' allora perchè sei diventata tutta rossa?"
"Invece di parlare di me, dobbiamo pensare ad altro. Abbiamo l'allenamento da fare adesso." cerca di svincolarsi, ma la risposta fa ridere il russo che subito le punta il dito contro urlando:"Avevo ragione! Sei gelosa!" 
Quelle urla fanno voltare tutti e la ragazza infuriata, gli da uno schiaffo dietro alla nuca.
"Che razza ti fai uscire? Perchè mai dovrei essere gelosa di...?" tenta di dire, quando il russo l'abbraccia. Ha bisogno di conforto ora e Sasha è l'unica persona che può confortarlo in quel momento.
"Ehi, che ti prende?" domanda vedendosi avvolta dalle braccia del russo che incomincia a mormorare:"Secondo te, come dovremo fare con Margò?" chiede ripensando a ciò che ha fatto e Sasha non perde tempo a prendere la palla in balzo e farlo sentire un verme:"Come vuoi che facciamo? Dobbiamo solo sperare che ritorni e non sia per uno shock. Dopotutto sei un bambino rispetto a lei. Inoltre, anche per me sarebbe strano baciare qualcuno con dieci anni in meno a me." afferma la ragazza buttando giù di morale Yuri.
"Di che parlate?" interrompe Natasha vedendoli discutere.
"Niente." sospira deluso il russo andando in pista per provare la coreografia.
Intanto, nell'aereoporto, sbarcano in Russia Phichit e Vanessa. Come al solito, la ragazza non si è fatta mancare nulla portando con se più di dieci valigie che il povero thailandese è costretto a portare.
"Sei sicuro di potercela fare?" domanda la ragazza vedendolo carico di valigie.
"Tranquilla! Va avanti! Ci penso io..." ma neanche il tempo di finire che inciampa su una delle valigie cadendo a terra.
"Stai bene?" chiede Vanessa correndo da lui inginocchiandosi.
"Si, tranquilla." risponde alzando il volto e ritrovandosi davanti lo sguardo della ragazza arrossendo di colpo.
"Sicuro? Hai tutta la faccia rossa. Non è che hai sbattut..."
"Andiamo!" interrompe il ragazzo alzandosi velocemente da terra e prendendo la mano della ragazza:"Dobbiamo fare in fretta, se no chi li sente a quei due." continua lamentandosi che sono in ritardo.
Arrivano alla pista di pattinaggio, con tanto di valigie, per incontrare coloro che li dovrà allenare.
"Finalmente siete venuti." nota Lilia vedendoli entrare per poi chiamare:"Yakov! Sono venuti!"
Ebbene, i loro coach sono proprio Lilia e Yakov che un tempo hanno fatto pattinaggio di coppia. Non si sa bene come mai hanno deciso di dedicarsi una a danza e l'altro al pattinaggio, ma grazie all'aiuto di Victor hanno deciso di fare un eccezione e allenarli.
"Yuri! Alza di più la gamba, ma cos'hai? Devi essere perfetto se vuoi vincere le nazionali!" sbraita Yakov vedendo il russo pensieroso che non riesce nemmeno ad eseguire correttamente la coreografia. 
Lilia si allontana da Phichit e da Vanessa, rendendosi conto che il coach non l'ha neanche sentita che l'ha chiamato.
Vanessa è al settimo cielo, ma la cosa sembra anche metterla abbastanza tensione. Dopotutto non è stata allenata da nessun altro a parte il padre ed è la prima volta per lei stare lontano da lui.
"Sei tesa?" domanda Phichit vedendola nervosa.
"Un po'." mormora con la voce tremante.
"Tranquilla. Vedrai che ce la faremo." sussurra il thailandese prendendola per mano rassicurandola.


**Nel frattempo, in Giappone...**

Yune ha seguito Louis all'ice castle dove non c'è anima viva.
"Perchè siamo venuti qui?" chiede il corvino vedendo la cosa più enigmatica del solito.
"Che domande? Dobbiamo allenarci. Abbiamo una nazionale da vincere."
"E tu mi hai fatto saltare l'università per questo?" incomincia ad arrabbiarsi non sapendo che in realtà il nostro Louis ha assunto una persona per migliorarlo nella sua tecnica, ma il francese non vuole neanche rovinargli la sorpresa dicendoglielo.
"Beh... in realtà anche per un'altra cosa..." dice andando sul vago e iniziando a pattinare all'indietro sulla pista.
"Ehi! Dove vai? Voglio sapere che cos'è!" risponde alterato il corvino avvicinandosi a lui sulla pista quando si sente qualcuno chiamare:"Louis!" 
"Oh... finalmente sei venuto!" esclama il francese alzando la mano per salutare chi l'ha chiamato.
Il corvino si volta verso quella voce e spalanca la bocca e gli occhi vedendo chi ha di fronte a se.



E' Yuzuru Hanyu, il pattinatore più famoso del Giappone ed è proprio di fronte a Yune.
"Ma....che...?" incomincia a chiedersi vedendo il francese andare verso quel tipo.
"Vieni! Ti presento Yune." sente dire dal francese facendo avvicinare il ragazzo a lui.
"Ah...allora sei tu il famoso Yune che ho tanto sentito parlare da Louis."
Quelle parole di Yuzuru spiazzando il corvino che ancora non riesce a realizzare cos'ha fatto il francese per lui:"C-cosa...?"
"Piaciuta la sorpresa? Da adesso in poi ti allenerà lui." rivela sorridendo Louis lasciandolo perplesso.
"S-stai scherzando spero."
"No, nessuno scherzo. L'ho assunto per questo. Inoltre non c'è modo migliore di allenarsi con chi è più bravo di te, proprio come ho fatto io. Quindi... assimila il più che puoi. Per una settimana sarà tutto tuo."
"E' uno scherzo... non ci credo..." dice incredulo vedendosi il tipo davanti a se e Louis che si allontana per ammirarli da lontano.

**Intanto, in America...**

JJ chiama:"Nicole?"
La ragazza si volta e si avvicina a lui mentre stanno per uscire dall'albergo. I due sono diretti verso la pista di pattinaggio. Oggi è un grande giorno per entrambi e sanno che devono mettercela tutta per vincere.
"Mi raccomando. Fa del tuo meglio." raccomanda JJ vedendola leggermente giù di morale.
Nicole sa che dovrà  affrontare la sua amica Aubrey siccome entrambe competono per il primo posto della nazionale, ma la ragazza non ha alcun intenzione di lasciare quel premio alla rossa.
Vuole essere idonea per il Gran Prix e sa che solo lì potrà incontrare il suo idolo Yuri Plisetsky. 
Inoltre già si sono dati appuntamento i due e sarebbe davvero vergognoso per la ragazza mancare a quell'appuntamento tanto desiderato.
La ragazza annuisce e i due si recano verso la pista di pattinaggio dove, intanto, Aubrey si sta riscaldando insieme a Leo e Kyle.
"Piantala di venirmi dietro!" si lamenta Leo vedendo il danese pattinare dietro di lui.
"Guarda che mi sto solamente riscaldando come te, ma se conosci altri modi, sarò felice di accontentarti." stuzzica il ragazzo dando i brividi a Leo e facendo ridere Aubrey.
"Io un modo lo conosco e anche Leo lo sa!" incomincia a punzecchiare anche lei il moro che tenta di staccarsi dai due.
"Voi due siete pazzi!"
"Ma perchè? Guarda che potrebbe nascere una bellissima storia d'amore tra te e Kyle."
"Scordatelo!" gli urla Leo allontanandosi dai due che nel frattempo continuano a riscaldarsi andando su e giù per la pista. In quel preciso istante, arriva Nicole seguita da JJ. 
La ragazza ha il cellulare in mano e decide di scattarsi un selfie e mandarlo al suo Yuri mostrandogli che sta per competere per le nazionali.
"Nicole!" saluta Aubrey avvicinandosi a lei e venendo anche lei nel selfie.
"Aubrey..."
"In bocca al lupo, sorella! Fa del tuo meglio." le dice sorridendo e la ragazza non può fare almeno di augurare il meglio anche a lei. 
Le due hanno deciso che, nonostante il punteggio, si sosterranno a vicenda.
Dopotutto non c'è cosa più bella di un'amicizia come la loro. 
Ovviamente, non si può dire lo stesso per la categoria senior maschile. Anche perchè c'è Kyle che ha intenzione di vincere su JJ, ma semplicemente perchè ha qualcosa che gli frulla nella mente.
I due sono negli spogliatoi, aspettando che arrivi il loro turno per scendere in pista quando JJ si sente gli occhi del danese puntati su di lui.
"Ti ho detto di non ronzarmi intorno." sbraita JJ vedendolo dietro di lui che continua a fissarlo.
"Sei un perdente." punzecchia il ragazzo standosene seduto su di una panchina, facendosi guardare dal canadese.
"Cos'hai detto?"
"Che sei un perdente. Se pensi di vincere su di me, ti sbagli di grosso."
"Cos'è? Mi stai sfidando?" domanda JJ non capendo le offese del danese. 
Il ragazzo sospira:"No, ti sto proponendo di fare un giochetto." informa alzandosi e mettendosi di fronte al canadese, che è ancora seduto sulle panchine degli spogliatoi, prendendogli il volto tra le mani e proporgli:"Perchè non facciamo così. Se vinci tu, ti lascio libero, ma se vinco io, ci appartiamo e mi lasci giocare con te come voglio."
"Questo tipo di giochi non mi piacciono." cerca di dire JJ, ma Kyle lo interrompe subito.
"Guarda che potrei scoparti anche qui  se volessi, ma voglio che tu sia consenziente. Quindi ti conviene accettare, anche perchè in questo momento non sei nelle condizioni di discutere." fa notare il danese stando alzato di fronte a lui, in una posizione non molto comoda per il nostro JJ che è ancora seduto. 
Non ha vie di fuga. Deve accettare prima che Kyle perda la pazienza e se lo scopi negli spogliatoi come ha detto.
Inoltre si nota molto bene l'eccitazione di Kyle. Sopratutto in una distanza così ravvicinata.
"E va bene! Come vuoi!" accetta solamente per svincolarsi da quella strana situazione e fuggire via di lì, ma Kyle lo blocca alla panchina.
E' molto determinato e non vuole perdere, così decide di dargli un anticipazione baciandolo e lasciando disgustato JJ. Sa che così facendo il nostro canadese, solo guardandolo o ripensando a quell'attimo, può distrarsi facilmente.
Kyle stacca le sue labbra dal canadese informandolo:"Questa è solo un anticipazione, tesoro. Il resto lo lasciamo per dopo." per poi andarsene e lasciarlo respirare.
"Che schifo!"esclama JJ cercando di sciacquarsi la bocca e prima che potesse accorgersene è già l'ora di andare in pista.


"It's JJ style!" urla JJ deciso a vincere. Entra in pista e la folla è in delirio. Parte la musica, la sua solita 'Theme of King JJ'.  L'inizio va tutto bene. Niente può fermarlo, tranne un piccolo dettaglio, ovvero che Kyle è in agguato. Basta guardarlo che il ragazzo gli manda un bacio e il nostro JJ inizia a pensare a quel bacio sbagliando tutta coreografia trasformando i tripli e i quadri salti in doppio e singolo.
La tensione è molta e il punteggio che ottiene non è dei migliori. 
Deve solo sperare che Kyle sbagli la coreografia.

**Intanto, in Russia...***

Yuri riceve il selfie di Nicole rimanendo un'attimo incredulo.
"Ehi, cretino. Cosa c'è che non va adesso?" domanda Sasha avvicinandosi a lui per poi notare il selfie dov'è anche Aubrey. 
Quella foto da sui nervi non solo Yuri che è sempre inondato di messaggi, foto e chiamate da Nicole, ma anche Sasha che, vedendo Aubrey dietro la ragazza, incomincia ad innervosirsi.
"Che cazzo ci fa Aubrey lì?" urla strappando il telefono dalle mani del russo e vedendo la sua rivale lì.
"Probabilmente compete anche lei per le nazionali, no?" ipotizza Yuri sospirando. Dopotutto è ancora già di morale e non è il solo.
Anche Victor ha i suoi grattacapi, infatti ha deciso di fare una pausa dagli allenamenti, allontanandosi dalla pista e andando a fare un giro fuori dalla palestra per stare un po' da solo con il suo cucciolo.
"Makkachin... secondo te cosa dovrei fare?" domanda Victor accarezzando il cane.


E' molto perplesso e ciò che è accaduto in questi giorni l'ha scosso parecchio. E' sempre più confuso sui suoi sentimenti verso Yuuri. Sa che prova qualcosa di forte, ma non sa cosa sia.
La neve incomincia a cadere lentamente, mentre il ragazzo non se ne rende neanche conto dello spettacolo. 
E' troppo immerso nei pensieri di tutto quel tempo passato con il giapponese. 
"Victor..." sente chiamare voltandosi e vedendo Natasha dietro di lui.
"Cos'hai? Perchè sei qui fuori?" chiede la ragazza vedendolo seduto sulla panchina fuori dalla palestra.
"Volevo prendere una boccata d'aria." risponde il ragazzo abbracciando il suo barboncino.
"Raccontala a qualcun altro. Cos'è successo? Hai l'aria di uno che ha le idee confuse." rivela la russa sedendosi accanto a lui.
Dopotutto i due si conoscono da una vita ed è facile per loro rendersi conto se qualcuno dei due sta male o è perplesso per qualcosa.
"E'... per Yuuri."
"Oh... quindi sei preoccupato per il tuo ragazzo." punzecchia la ragazza facendolo sorridere:"Non è il mio ragazzo. Lo sai bene, ma... c'è qualcosa che non riesco a capire."
"Cos'è?"
"E' che quando non c'è mi sento solo, quando è accanto a me sento che tutto può andare sempre in meglio e riesce a sorprendermi ogni istante. Riesce a spiazzarmi con poco." informa per poi mettersi la mano in fronte e dire:"Non ci sto capendo più nulla. E' la prima volta che affronto una situazione del genere e non so come comportarmi.  Secondo te perchè mi sta succedendo questo?"
"Beh... non lo so, ma sicuramente la causa ne è una. Provi qualcosa per il giapponese e dobbiamo scoprire cos'è. Potrebbe essere ammirazione, ma anche amore." ipotizza la russa facendolo ridere.
"Ti prego! Smettila di scherzare! Già te l'ho detto. Non sono gay."
"L'amore va oltre al fisico. Potresti innamorarti di chiunque. Non è detto che deve essere per forza una donna a farti perdere la testa." afferma Natasha facendogli comprendere la verità su di lui.
Intanto, all'interno della palestra, Phichit e Vanessa iniziano a parlare con i due coach sulla loro idea.
"Veramente, avremo deciso di pattinare sulle note di Shall We Skate."
Quella rivelazione fatta da Phichit, irrita Lilia che non è affatto d'accordo sulla scelta della base.
"No, non se ne parla neanche. Deve essere una base dolce e armoniosa. Non potete mettervi a pattinare su una base del genere. Inoltre, il primo passo da fare è rafforzare la fiducia, quindi prendete le vostre cose e seguitemi." dice la donna avanzando verso l'uscita. 
I due la seguono e si ritrovano ad entrare a casa di Lilia e Yakov.
"Che bella casa." afferma Vanessa vedendo l'abitazione enorme e confortevole.
"Alloggerete qui, a casa mia e di Yakov."
Quelle parole di Lilia lasciano perplessa la ragazza, ma la cosa spiazza i due quando vedono cos'ha per solo in serbo la donna.
Apre una delle stanze per poi informare:"Questa è la vostra stanza." mostrando la camera con due letti affiancati. 
E' abbastanza piccola, ma piena di confort.
"Ehm...la nostra?" domanda Phichit pensando di non aver capito bene.
"Certo.Da adesso in poi avrete un'unica stanza. Dovete rafforzare il vostro legame e la vostra fiducia prima di poter pattinare insieme liberamente. Quindi... vi lascio la giornata libera per sistemare le vostre cose e passare il tempo insieme."
"COSA?" urlano i due vedendo la donna allontanarsi.
"Ah... un'altra cosa..." interrompe Lilia fermandosi. 
Si volta guardandoli per poi aggiungere:"Domani iniziamo la lezione alle sette, quindi vi prego di essere puntuali." con questo la donna se ne va, lasciando i due presi dal panico.
"D-dovremo...dividere la camera..." balbetta Phichit incredulo.
"Beh... ha detto così." mormora la ragazza imbarazzata. 
"Ehm... disfiamo le valigie? Che dici?" propone il thailandese indeciso.
La ragazza annuisce e incominciano a mettere le cose nella stanza, ma Vanessa sembra essere molto a disagio.
Stare nella stessa abitazione con Phichit è entusiasmante, ma allo stesso tempo è impaurita. Anche perchè sa di non poter disfare tutto visto che ha due borse piene zeppe di cose che non vorrebbe mai far vedere al suo Phichit, come la borsa dell'intimo e quella dove ha i trucchi e profumi che ci ha piazzato gli assorbenti, ma non sa che lo stesso imbarazzo ce l'ha anche il thailandese.
Non vuole mostrare la sua biancheria intima alla ragazza che gli piace. Che penserebbe mai se vedesse i suoi boxer preferiti con i criceti stampati sopra? 
Anche se odiano ammetterlo, quella posizione è scomoda per entrambi, ma nessuno dei due vuole tirarsi indietro. Dopotutto Vanessa ha cercato i coach e Phichit gliel'ha proposto, quindi sarebbe una figuraccia se uno dei due mollasse proprio ora. Inoltre, non vogliono essere motivo di delusione l'uno per l'altro quindi l'unica cosa che riescono a fare e tacere e mettere le cose in ordine.
Quel silenzio però aumenta il disagio ancora di più. Nessuno dei due è mai stato così silenzioso.
"Tutto bene?" si chiedono reciprocamente voltandosi l'uno all'altra per poi annuire e sorridere, ma è più che palese che i due si sentono fuori posto.
Presto si ritrovano ad aggiustare le loro cose e, come al solito, Vanessa mette quella felpa che indossa sempre quando sta a casa. Quella felpa con le orecchie e a forma di panda che ama tanto. 
Entra nella camera, dopo essersi fatta una doccia per smaltire lo stress del viaggio e della situazione, trovando Phichit sul letto che incomincia a cercare una base sul computer. La ragazza si siede accanto a lui incominciando a sbirciare.
"Che combini?" 
"Sto cercando una base..." tenta di rispondere il thailandese, sentendo la sua presenza e si girandosi verso di lei quando si blocca di scatto. Vederla con quella felpa lo fa entrare inconsapevolmente in modalità moe.


"Che carina!"esclama con occhi brillanti, facendo arrossire la ragazza che risponde:"Huh?"
"D-dicevo la felpa..." cerca di sdeviare il thailandese abbassando lo sguardo dall'imbarazzo. Vederla conciata con quella felpa morbidosa, la rende ancora più attraente ai suoi occhi e la ragazza non se ne rende conto, anzi. Pensa di essere ridicola con quella felpa che ama alla follia. 
"Comunque, c'è una cosa che volevo chiederti da tempo..."mormora la ragazza imbarazzata alzando lo sguardo verso di lui.
"Certo. Dimmi pure. Cosa c'è?" 
"Beh...riguarda al discorso tra te e Chris. Che intendeva? Per caso c'è qualcosa che non so?"
"Ehm... no! Tranquilla. Lo sai com'è Chris. Spara cavolate una dietro l'altra." continua a rispondere Phichit cercando di sdeviare la cosa.
Anche perchè non vuole dire la verità. Non sa come potrà prenderla Vanessa. Sono amici da una vita e potrebbe mandarlo a quel paese se sapesse della sua cotta per lei e il suo continuo litigare con Chris per non farlo ronzare dietro la ragazza.
Dopotutto, solo l'idea che possa trovare qualcuno che non è lui, al nostro Phichit fa male, figuriamoci un tipo come Chris. Non accetterebbe mai il fatto che Vanessa e lo svizzero possano avere una storia. Per lui, Vanessa è qualcosa che nessuno deve toccare o avvicinarsi, ma ha paura di confidare tutti questi sentimenti. Non vuole perderla per una scemenza del genere. Per Phichit, lei è molto più importante di qualsiasi altra cosa al mondo.
Se solo sapesse che lo stesso vale anche per Vanessa, probabilmente non si farebbe tanti problemi.

**Intanto, in America...**

Kyle sta per entrare in pista. JJ spera vivamente che il ragazzo totalizza un punteggio più basso del suo, ma non è così. Il danese è deciso a vincere, anche perchè c'è in gioco non solo JJ, ma anche l'entrata nella categoria senior.
Scende in pista vestito semplicemente con una camicia bianca e un pantalone nero. Stranamente non ha i suoi soliti occhiali e il braccio copre i suoi occhi che sembrano essere di un color ametista stupendo.



La base parte e ciò che ha scelto per pattinare è la canzone 'crazy in love' di 50 sfumature di grigio. 
La perversione di Kyle è alle stelle mentre pattina, tanto che la sensualità che ha suscita negli spettatori qualcosa di indescrivibile. Sono tutti ipnotizzati dalla sua coreografia, anche se i salti non sono molto puliti, riesce a guadagnarsi la fama del pubblico e battere JJ.
"Non ci credo. Non è possibile." incomincia a ripetere il canadese vedendo il punteggio di Kyle superiore al suo.
Purtroppo gli aspetta qualcosa di molto brutto che neanche può immaginare.
Intanto, nella sezione femminile, competono Nicole e Aubrey.
La prima a scendere in campo è Aubrey, sulle note stesse note di Leo, ovvero 'Still Alive'.
L'esibizione affascina molto Nicole. Dopotutto è molto brava la nostra Aubrey e non si può negarlo. 
Per Nicole, anche se felice per il punteggio alto che ha totalizzato, ha pur sempre la preoccupazione di non potercela fare. 
Così, entra in pista piena di paure di non potercela fare. Anche un misero secondo posto le andrebbe bene se fosse sufficiente per entrare nel Gran Prix.
"Davai!" urla Aubrey dandole coraggio. La ragazza annuisce e arriva al centro della pista facendo un bel sospiro. Incomincia a pattinare sulla stessa base di JJ. In fondo i due sono molto legati e si sono sempre allenati sulle stesse basi e hanno sempre fatto le stesse coreografie. Nessuno lo sa, ma l'ammirazione che Nicole ha per JJ è profonda. E' come se fosse la sua roccia, sempre pronto a sostenerla nelle sue difficoltà.
Fortunatamente, le due riescono a superare quell'ostacolo aggiudicandosi Aubrey il primo posto e Nicole il secondo. Entrambe hanno accesso per le selezioni al Gran Prix e non potrebbero essere più felici di così, ma lo stesso non si può dire di JJ che è stato battuto da Kyle.
Cosa accadrà adesso tra di loro? Lo scopriremo presto...




**Angolo Autrice**

Salve, ragazzi. 
Che ne pensate di questo capitolo? 
Fatemi sapere se vi piace, se ho indovinato i vostri personaggi, se ci sono errori anche nello scrivere che non ci ho fatto caso oppure se avete idee sui vostri personaggi o avvenimenti che vorreste aggiungere. 
Sono sempre ben accette!
Inoltre ricordo che chiunque vuole partecipare, lo può fare. Basta solo farmelo sapere.
A presto.
La vostra autrice, AlekHiwatari14.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7.


"Louis..."chiama Yune sentendosi avvolto dalle braccia di quel ragazzo. Il francese non lo sa, ma il fatto ha salvato la vita al suo Misha, il corvino gli è eternamente grato e non solo. Dal primo istante che l'ha visto, ha sempre sentito di provare interesse per lui, ma non sa che tipo di sentimento sia. L'unica cosa che sa è che Louis lo prende davvero tanto.
Gli istinti sono difficili da controllare per entrambi. Quel semplice tocco del francese e quel bacio così passionale, eccitano terribilmente il corvino, tanto che si ritrova a spogliarsi di tutto ciò che ha addosso. Quel corpo nudo di fronte a lui, i brividi che salgono sempre di più sulla sua pelle e il francese che lo bacia dolcemente il collo per poi scendere sempre di più, per Yune sono qualcosa di indescrivibile. Il suo tocco, i suoi baci e l'essere l'uno sopra l'altro è come una droga. Si ritrovano a lasciarsi andare agli stimoli, a farlo come se quell'attimo l'hanno desiderato in eterno. Sentire quel contatto intimo del francese lo fa arrossire. 
Sembra che non vogliono staccarsi l'uno dall'altro. Presi in un abbraccio e quell'atto così desiderato, è qualcosa di strano. Non ha mai pensato che quel ragazzo potesse farlo sentire così bene. Quell'ansimare e quei piccoli movimenti non possono far almeno di compiacerlo. Sentire Louis dentro di se, sentire che sta diventando suo, è qualcosa di strano.  Sente che quel momento non è mai stato più perfetto. Sembra sentirsi finalmente completo e vorrebbe che quell'attimo durasse eternamente...

"Yu-kun..." chiama Louis alzando il busto e vedendolo ansimare nel sonno. Ebbene, Yune sta sognando quell'atto d'amore, ma il francese non può sapere del sogno perverso del corvino.
"Yu-kun..."continua a sussurrargli cercando di svegliarlo, ma sembra che il corvino non ha intenzione di svegliarsi. E' troppo preso e avvolto dal sogno per dargli conto.
Louis si alza dal futon e si avvicina a lui sempre di più toccandogli la fronte preoccupato dai strani versi del ragazzo.
"Che strano. Eppure non ha la febbre. Perchè si sta lamentando...?" incomincia a chiedersi sedendosi accanto a lui, poi alza le coperte sdraiandosi vicino al corvino incominciando ad osservarlo. Le sue guance si tingono di rosso e non può far almeno di notarlo. Per Louis, quel aspetto del corvino è irresistibile. Si avvicina baciandolo sulle labbra delicatamente per non svegliarlo. Il francese vorrebbe tanto farlo, non a caso pensa sempre a quella volta, quando Misha ha avuto l'incidente, rimpiangendo di non averlo fatto. Anche se vuole, non osa andare oltre.
"Louis...controllati!" si dice staccando le labbra dal corvino. Non vuole approfittarne. 
Non vuole prenderlo mentre dorme, anche se la voglia è tanta. Così si allontana dandogli le spalle, ma rimanendogli lo stesso accanto. 
"L-Louis..."sente mormorare Yune nel sonno. Si sta per voltare, quando vede le braccia del corvino che lo avvolgono. 
Il francese mette la mano sulla mano del ragazzo per poi rilassarsi e dormire voltandosi verso di lui. 


Sente che probabilmente lo sta sognando, ma non può immaginare quel sogno perverso di Yune che continua nei modi più sconci esistenti.

**Intanto, parlando di sconcerie, in America...**

JJ si ritrova a ricevere un terzo posto e a rimanere abbastanza deluso dalla cosa. E' vero che ha accesso alle finali e può entrare nel Gran Prix. Inoltre Kyle è stato battuto da Otabek che si è piazzato primo, ma il danese non la pensa così.
Dopotutto ha pur sempre totalizzato un punteggio superiore a lui e pretende ciò su cui ha scommesso.
Così, JJ si ritrova a scappare al ragazzo, determinato ad averlo a tutti i costi.
"Scordatelo!" urla JJ chiudendosi a chiave nei bagni sperando di essere libero dalle grinfie di Kyle.
"Non puoi rimanere lì in eterno. Anzi... potresti se solo mi facessi entrare."
"Fanculo! Non mi faccio inchiappettare da uno come te!" sbraita impaurito da quello che gli potrebbe fare.
Quelle parole, però non vanno molto a genio al ragazzo:"Guarda che io non faccio questo genere di cose, al massimo sono gli altri che lo fanno a me." 
Da lì non ha alcuna risposta e Kyle incomincia davvero ad averne troppo:"Avanti, apri questa porta!" incomincia ad innervosirsi cercando di aprirla con la forza, ma non ci riesce.
"Ok, ho capito. Ama gli estremi, estremi rimedi." continua il danese arrampicandosi nel bagno accanto ed entrare dall'alto nel bagno dov'è JJ.
"Lasciami!" esclama cercando di uscire dal bagno, ma Kyle lo blocca mettendosi davanti a lui.
"Avevi promesso, caro. Avanti! Che ti costa?"domanda prendendolo per i pantaloni.
"Mi costa che avrò gli incubi per mesi a causa tua!"
"Avanti, facciamo una cosa veloce. Neanche la tua ragazza se ne accorgerà." dice, mettendogli le mani dentro al pantalone e toccarlo energicamente.
"Piantala!"
"Dai, fai tutte queste storie, ma in fondo è come scoparti la tua ragazza, con la differenza che ho qualcos'altro sotto." cerca di convincere il danese facendo piccoli movimenti con la mano.
Quella situazione è troppo imbarazzante per JJ che cerca di togliergli la mano:"Togliti!"
"Ma non ti eccita neanche un po' essere toccato da me. Perchè io, al solo pensiero di averti, mi sento tutto un fuoco."
"E spegniti allora!"
"Non posso. Tu hai la pompa. Devi spegnermi tu!" informa facendolo sedere sulla tazza con la forza e abbassandogli prepotentemente i pantaloni.
"Lasciami! Ti ho detto di lasciarm..." tenta di sbraitare JJ quando si blocca. Kyle si è abbassato e sente la sua bocca proprio lì. Ormai non può fare nulla. Deve lasciarsi andare e poi il danese sembra essere molto bravo in quella pratica, tanto che il canadese non riesce a porre resistenza.
Intanto, Isabella, la ragazza del nostro JJ, non vedendolo incomincia a preoccuparsi.
"Nicole? Hai visto JJ?"
"No, veramente l'ultima volta che l'ho visto stava andando nei bagni. Perchè?" incomincia a chiedere Nicole vedendola preoccupata.
"E' da più di un'ora che lo cerco. Sembra essere scomparso." informa la ragazza preoccupando anche Nicole.
"Cosa? Ma hai visto ovunque?"
"Si, proprio non riesco a trovarlo. Ho paura che si sia sentito male nei bagni."continua la ragazza allarmando anche Aubrey che vedendo preoccupata l'amica Nicole, incomincia a chiedere:"Leo? Potresti andare a cercarlo tu?" 
"Io?"
"Si, sei l'unico che può entrare nel bagno dei maschi." ribatte la rossa e il ragazzo sospira:"Ok, ci vado subito." allontanandosi dalle ragazze andando in bagno.
Purtroppo, Leo non può minimamente immaginare cosa si trova in quel bagno.
Infatti, tanto che ha fatto il nostro Kyle è riuscito a farsi JJ.
Ignaro di ciò che sta accadendo, Leo apre la porta del bagno ritrovando Kyle che esce da uno dei gabinetti.
Ha un aspetto strano. Si lecca le dita, alzandosi e abbottonandosi i pantaloni.


"Dovresti lasciarti andare un po' di più, tesoro." avverte uscendo dai bagni.  La cosa che insospettisce Leo è che quel tipo esce senza neanche lavarsi le mani. Come se già avesse fatto tutto uscendo dal bagno.
"Ma che schifo di gente. Tsk.. va beh... cerchiamo JJ." si dice il ragazzo incominciando a cercare il canadese.
"JJ? Sei qui?" incomincia a chiamare per cercarlo, sentendo un lamento come un pianto.
In quel gabinetto dov'è uscito Kyle, trova JJ in condizioni indescrivibili. Denudato dei suoi vestiti, segni di baci e succhiotti ovunque, per non parlare della faccia traumatizzata del canadese.
"Ti prego... dimmi che non è successo..." mormora cercando di convincersi che non ha fatto nulla con il danese, ma è tutto inutile. Le immagini di quel tipo che si abbassa per prendere i suoi gioielli di famiglia sono rimaste impresse nella mente di JJ, ma la cosa che lo sconvolge di più è che gli è anche piaciuto in qualche modo.
"JJ...?" chiama Leo cercando di aiutarlo, ma non sa come fare. 


Kyle è stato capace di ferirlo anche nel suo orgoglio tamarro di essere uomo etero e convinto.

**Intanto, in Russia...**

Margò prende la sua decisione.
Ha il cuore a pezzi, ma non può non farlo. Non vuole far soffrire Victor, così come non vuole soffrire ancora lei. A pochi giorni dal campionato nazionale si alza dal letto, vestendosi e andando alla pista di pattinaggio con un unico obiettivo in mente.
"Cosa? Vuoi ritirarti?" domanda Natasha sentendo le sue intenzioni. 
La ragazza annuisce, mettendo le mani sul muretto e guardando l'esibizione di Victor e Yuuri.
"Si, dopotutto non ho motivi per continuare a pattinare. Probabilmente, se l'ho fatto per tutto questo tempo è solamente per Vitya...e per te." rivela la francese lasciando sorpresa Natasha.
"Per me? Tsk...ma non farmi ridere."
"Ci ho sempre sperato di riuscire a conquistare il cuore di Vitya, ma... non posso continuare a sperare adesso. Lui ha Yuuri. Quando sta con lui gli si riempiono gli occhi di gioia. Inoltre... pattinare senza avere un avversario competente come te è davvero triste e deprimente."continua lasciando sorpresa la russa che si volta verso di lei:"Ma che stai dicendo?"


La francese, anche se odia ammetterlo, sta male per quella scelta forzata. Dopotutto non ha altri modi e vedere Victor e Yuuri andare così d'amore e d'accordo le fa male. Vuole andare via da lì e non farsi vedere dai due, non vuole dare un dispiacere a Victor. Sa che ci starebbe male sapere che abbandona tutto per causa sua, ma non ha neanche intenzione di dirglielo, così la francese si volta verso Natasha:"Queste sono tue di diritto. Non ho bisogno di avere a casa qualcosa che mi ricordi te e Vitya." continua a dire dando la busta, che ha tra le mani, a Natasha per poi allontanarsi.
Sasha, vedendo la scena, si avvicina incuriosita.
"Coach? Cos'è successo? Cosa c'è li dentro?" domanda facendo aprire la busta alla coach che spalanca gli occhi sorpresa nel vedere le medaglie della ragazza.
Comprende fin da subito la scelta della francese anche non comprendendo pienamente il motivo.
Il solo pensiero di abbandonare tutto,  fa male a Margò, tanto che si ferma fuori la palestra con le lacrime agli occhi prendendo quel pacchetto di sigarette che fuma solamente in momenti di rabbia e accendendosene una.
"Giornata dura?" interrompe Georgi salendo le scale della palestra e vedendola li fuori a fumare.
Intanto, da un'altra parte della Russia, Phichit e Vanessa decidono di andare a fare un giro per la città. Non hanno alcuna idea quale base usare per la loro esibizione. Sanno che dovranno studiare molto per riuscire a fare quei salti e quelle figure. 
"Certo che la Russia è davvero bella." dice Vanessa rompendo quello strano silenzio che tra di loro non c'è mai stato.
"Già. Che ne pensi dei nuovi coach?"
"Sinceramente, non sono mai stata lontana da mio padre, quindi la cosa mi è abbastanza nuova."
"Ti capisco. Anch'io sono abbastanza nervoso per domani." informa il thailandese fermandosi e facendosi guardare dalla ragazza incuriosita:"Come mai?"
"Ho paura di non riuscirci. Che... mentre eseguo qualche figura possa... farti cadere." rivela il thailandese preoccupato.
Dopotutto se ha accettato è solo per togliere di mezzo Chris e stare più tempo con Vanessa, ma quella situazione gli sta stretta. Teme seriamente per la ragazza. Vanessa sorride e si avvicina a lui dicendogli semplicemente:"Beh... se cado mi rialzo e riproviamo. Come sempre, no?"
Quelle parole arrivano nel cuore di Phichit.
Arrivano così tanto che non riesce a far almeno di abbracciarla e dirle:"Cercherò di non farti cadere."


Vanessa, sentendo quelle parole e ricevendo quell'abbraccio inaspettato, rimane un po' perplessa, ma poi si lascia andare ricambiando l'abbraccio.
"Sono sicura che con te, non cadrò." rassicura, convinta delle parole che ha appena pronunciato. 
E' qualcosa di inspiegabile, ma lei sente che con Phichit tutto può andare solo per il verso giusto. 
Anche quella strana situazione della camera in comune le piace, tranne nei suoi giorni rossi ovviamente.

**Intanto, in Giappone...**

Yune si sveglia ritrovandosi accanto a Louis.
Alza il busto sorpreso pensando che sia accaduto realmente nel vedere il ragazzo dormire in boxer e cannottiera.


"Cosa caz...?" non finisce di dirlo che nota qualcosa. Ha ancora la t-shirt e i pantaloni della tuta, che usa come pigiama, addosso capendo che è stato solo un sogno.
Stranamente, sembra rimanerci un po' male, ma non da peso alla cosa. Meglio che non sia successo nulla, piuttosto che ferirsi a vicenda. Questo è ciò che pensa Yune mentre si avvicina e incomincia ad osservare il volto di Louis da vicino.
"Perchè...? Perchè mi prendi così...?" si domanda osservandolo e pensando a tutto quello che è successo durante questi giorni.
Per Yune è difficile da spiegare, ma il fatto che quel tipo gli ha salvato Misha, l'ha fatto diventare ancora più interessante agli occhi suoi.
Incomincia ad osservarlo con attenzione notando qualcosa che prima non ha visto.
"Ma... questa..."mormora tra se e se notando la cicatrice del francese uscire dalla cannottiera leggermente rialzata sul fianco.
Incuriosito, sfiora quella cicatrice che sembra essere profonda chiedendosi:"Chissà come se l'ha fatto..."
Quel tocco, però sveglia il francese.
"Yu-kun..." sussurra Louis aprendo gli occhi e vedendo lo sguardo del ragazzo puntato su di lui.
"Che stai facendo?" domanda vedendosi sfiorato dal corvino.
"N-nulla!" risponde imbarazzato voltandosi dall'altra parte.
"Che hai sognato stanotte? Non facevi altro che lamentarti..."
"N-non ricordo..."balbetta il corvino alzandosi dal letto, quando il francese dice:"Possibile che c'ero io?" facendolo bloccare e rabbrividire.
"M-ma che dici?"
"Strano, non facevi altro che ansimare il mio nome." rivela il francese alzando il busto e incominciando a fissarlo con quell'aria maliziosa. 
In fondo ci ha visto giusto. Il nostro Yune veramente l'ha sognato, ma non ha alcuna intenzione di dirgli che ha sognato di farlo con lui. Sarebbe troppo imbarazzante, così afferra il cuscino e glielo butta in faccia urlando un:"Idiota!"
Ma quel che vuol essere una difesa si trasforma presto in una battaglia di cuscini in tutto e per tutto.

**Intanto, in Russia...**

Victor è andato a bere. Deve riflettere su ciò che prova per il giapponese e la cosa gli sembra più ardua del previsto.  Così decide di rimanere un po' da solo senza Yuuri, ma sembra che tutte  le strade portano su un unico binario. 
"Non posso essere innamorato di Yuuri." cerca di convincersi, ma è la verità. Lui ama profondamente il giapponese. Le cose sono tragiche anche perchè il russo non sa come confessare il suo amore.
Dopotutto non può andargli vicino e dirgli ti amo. Se lo facesse verrebbe preso come uno scherzo, sopratutto per il suo carattere esuberante e pazzarello che si ritrova. 
Senza rendersene conto, incomincia a bere un po' troppo perdendo il senno della ragione.
Ritorna a casa e il giapponese è già al letto che dorme. 
"Yuuri..." chiama il russo denudandosi e mettendosi nel letto accanto a lui. 
Yuuri, però sembra non volersi svegliare.
"Yuuri..." continua a chiamare incominciando a toccarlo e a baciarlo sulle labbra. 
Quel bacio è così passionale che, al contatto con la lingua del russo, Yuuri non può far almeno di svegliarsi e ritrovarsi a baciarlo.
"Victor...che sta...?" cerca di chiedere, quando nota l'euforia data dall'alcool. Quell'euforia che fa arrossire il russo e confessare:"Yuuri, io ti amo..."


Quelle parole sorprendono il giapponese, ma cerca di essere ragionevole.
"Victor. Sei ubriaco fradicio."
"Ma io ti amo..." continua a dirgli incominciando a baciarlo sulle labbra per poi scendere sul collo.
"Victor! Piantala!" tenta di svincolarsi. 
Il giapponese non vuole quell'atto, anche se quelle parole del russo gli fanno vibrare il cuore. Ha paura, seriamente paura. Anche perchè farlo in quelle condizioni, non è qualcosa che gli piace.
"Victor!"urla tirandosi il cuscino e svincolandosi dal russo.
"Che fai? Dove vai?" chiede il russo vedendolo scendere dal letto e andare verso la porta.
"Sei ubriaco. Non voglio dormire con te in queste condizioni." rivela dando una ferita al cuore di Victor, per poi continuare:"Ci vediamo domani mattina. Buona notte."
Così va nella stanza di Victor chiudendosi a chiave, ma quel che è successo lo turba e non poco. Possibile che Victor debba sempre sorprenderlo così?
"Ah... se solo non fosse ubriaco... forse...." incomincia a chiedersi appoggiando le spalle dietro alla porta e toccandosi le labbra che il russo ha baciato. 
Odia ammetterlo, ma ha sempre amato Victor dal primo momento che l'ha visto. Il suo amore per il russo è qualcosa di indescrivibilmente grande, ma non vuole rovinare tutto e perdere anche quei pochi istanti che hanno passato insieme.
Vuole trascorrere con lui tutta la vita, ma ha paura di dirgli cosa prova. In fondo è pur sempre un uomo come lui e potrebbe mandarlo facilmente a quel paese. Dopotutto è stato anche con Natasha e Yuuri crede che possa amarla ancora. Non sa della bisessualità del russo. Quella bisessualità che Victor ha scoperto da poco solo ed esclusivamente con lui.
Intanto, da qualche altra parte della Russia, Natasha è insieme al suo ragazzo, Kenneth. I due si sono ritrovati per bere e fumare a casa di lui. 
"Era da un po' che non passavamo insieme la serata." dice la ragazza avvicinandosi al ragazzo nel letto mezzo nudo, fumando una sigaretta.
"Già. Sai una cosa? Forse non te l'ho mai detto, ma... riesco ad essere felice solo con te." rivela il ragazzo prendendo la sigaretta dalle mani della ragazza e baciandola. 
"Veramente non me l'hai mai detto." risponde la ragazza riprendendosi la sigaretta e continuando:"Non mi freghi! Questa è mia." per poi mettersela in bocca e scendere dal letto per bere qualche altro bicchiere di vodka.
"A Sasha è piaciuta la base?" domanda il ragazzo alzandosi dal letto per raggiungere la sua ragazza.
"Si, le è piaciuta tantissimo. Approposito, che ore sono?" chiede la russa perdendo il senso dell'ora e guardando l'orologio segnare le tre di sera passate.
"Oh... porca!" esclama bevendo velocemente quel bicchiere di vodka.
"Che succede?" 
"Devo andare a casa. Sasha starà in pensiero." rivela incominciandosi a vestire.
"Aspetta, ti accompagno." dice il ragazzo vestendosi e accompagnandola a casa. 
La serata è andata bene per entrambi. Natasha entra dalla porta di casa e trova la piccola Sasha a dormire insieme al cugino Yuri.
"Che ci fa qui?" si domanda entrando e vedendo che i due si sono addormentati guardando un cartone della disney. 
La russa non fa caso al modo di dormire dei due, ovvero nello stesso letto, l'una abbracciata all'altro.
Per lei è normale vederli in quella posizione. Dopotutto hanno passato tanto tempo insieme ed è difficile per lei pensare che ci possa essere qualcosa tra i due.
Senza dar peso alla cosa, spegne la tv, andando nel bagno e incominciando a struccarsi. 
Intanto, a casa di Yakov e Lilia, Vanessa e Phichit sono tornati, ma non riescono a chiudere occhio dall'emozione.
Così decidono di ammazzare il tempo, leggendo le storie per bambini che Phichit ha portato con se.


"Phichitto-kun! Raccontami una storia!" prende in giro Vanessa mettendosi sul letto accanto a lui vedendo quel libro di favole che ha tra le mani.
La cosa lo fa ridere e non poco.
La serata passa tranquillamente e i due si ritrovano ad addormentarsi proprio mentre leggono quel libro, uno accanto all'altra.
Tutta quella timidezza iniziale, quelle fobie e quel disagio sembra essere svanita nel nulla, tutto grazie a quella chiacchierata fatta per strada.
Entrambi sono decisi. Vogliono intraprendere questo percorso insieme e nessuno può ostacolarli.

**Nel frattempo, in Giappone...**

Il sorriso di Yune, ipnotizza Louis che si incanta a guardarlo e si ritrova sommerso da cuscini, ma sembra che non voglia perdere questa battaglia.
"Vieni qui!"esclama il francese prendendolo per la mano e trascinandolo sul letto. Il corvino si ritrova seduto, di spalle, sul francese che l'abbraccia. Quella sensazione l'ha già provata, così come quella strana posizione.
"Louis, questa posizione non mi piace..." dice imbarazzandosi della reazione che sta avendo.
"Davvero? E' un peccato.Io l'adoro..." sussurra il francese avendo la stessa reazione anche lui e leccandogli il collo.
"Louis..." tenta di dire, ma il francese è troppo preso da quel momento che non può far almeno di mettere le mani dentro al pantalone del ragazzo toccandolo proprio lì.
"Mmm... che strano. Questa non sembra una reazione mattutina." punzecchia il francese tenendo con un braccio stretto a se e l'altra mano nei pantaloni del corvino guardandolo con la coda degli occhi.
"Smettila... lasciami..." balbetta Yune arrossendo, ma è più che ovvio che quella situazione lo eccita tremendamente, sopratutto dopo il sogno che ha fatto. Quel momento lo ha aspettato con ansia e non può svincolarsi dalle grinfie di Louis, perchè semplicemente non vuole scappare e il francese se ne rende conto incominciando a baciarlo dolcemente il collo e muovendo la mano con dei piccoli movimenti.
Entrambi si vogliono, ma il corvino non vuole ammetterlo, anche se il francese lo comprende visto che non si svincola e non si lamenta della situazione, anzi. Sembra ansimare di piacere proprio come nel suo sogno  e la cosa fa sperare Louis che quella situazione si evolva in qualcosa di molto meglio.
Quei movimenti e il modo di toccarlo di Louis, prendono molto il corvino, sopratutto nella posizione in cui si trova dove riesce a sentire l'eccitazione del francese, e la cosa lo eccita ancora di più.
"L-Louis..." ansima Yune arrivando e bagnandosi i boxer, i pantaloni e anche la mano del francese che è ancora attaccata a lui.
"Il mio piccolino si è bagnato tutto." stuzzica il francese imbarazzando il corvino.
"Smettila!" dice col rossore in volto quando il francese prende un pacco di salviette che ha nascosto sotto al letto del corvino.
"Sapevo che prima o poi sarebbero servite." punzecchia prendendo un paio di fazzoletti.
"Che diamine ci facevano sotto al letto?"
"Beh.. un uomo ha pur sempre le sue esigenze da soddisfare." risponde imbarazzando ulteriormente il corvino, ma la cosa che lo imbarazza ancora di più e che Louis cerca di asciugarlo lui.
"Smettila! Guarda che posso farlo anche da sol..."
"Lo so, ma è molto più eccitante se lo faccio io." interrompe Louis asciugando il suo pulcino bagnato, incominciando a baciarlo dolcemente sulle labbra.
"Louis..."
"Lo so che lo vuoi... sappi che anch'io lo voglio." informa prendendo la mano del corvino e mettendogliela nei suoi boxer per poi continuare:"Io l'ho fatto a te, ora tocca a te farlo a me."
Il francese si avvicina sempre di più e i due si ritrovano uno di fronte all'altro ad una distanza molto ravvicinata.
Per Yune è difficile tirarsi indietro. Louis ha ragione, anche lui vuole tremendamente il francese, così incomincia a toccarlo nello stesso modo in cui è stato toccato.
Quei movimenti compiacciono molto al nostro Louis tanto che non può far almeno di avvicinarsi alle labbra del ragazzo ansimando:"Yu-kun..." per poi baciarlo.
Quell'attimo l'ha atteso in eterno e il francese comprende che il corvino si sta lasciando andare di sua spontanea volontà. Sa che è questione di momenti e Yune sarà suo. Louis, non riesce a trattenere gli istinti, incominciando a mettere le mani sotto la maglia del corvino per toccarlo e far sentire il suo contatto il più possibile mentre lo bacia. 
Quei movimenti e la vicinanza del ragazzo stanno per far arrivare il francese, ma la cosa non va come Louis ha sperato, anzi. Va molto, ma molto peggio di come si può immaginare.
"Yune!"chiama la madre del ragazzo aprendo la porta proprio mentre il francese arriva. Fortunatamente, riesce a coprire, con le lenzuola del corvino, non solo la sua parte nuda, ma anche la posizione in cui si trovano, nascondendo qualsiasi cosa che possa far  pensare male alla madre.
"M-mamma!" balbetta imbarazzato della situazione.
"Che state facendo? Vi sentivo mormorare dalla cucina."domanda la madre imbarazzando ulteriormente i due.
"N-niente..!"
"Stavamo toccando argomenti intimi." ribatte Louis imbarazzando ancora di più Yune.
"Louis!" urla il corvino rosso come un peperone, ma la madre del ragazzo capisce tutt'altro.
"Ah... quindi cose tra ragazzi, eh? Vi lascio soli allora. Ci vediamo più tardi." 
"Ok, mamma." risponde Yune vedendo la porta chiudersi, per poi guardare Louis con sguardo omicida:"Stavamo toccando argomenti intimi?"
"Perchè? Che volevi che le dicessi? Che ci stavamo masturbando a vicenda?"
"Sei un idiota!" esclama il corvino staccandosi dal francese.
"Ehi, dove vai? Guarda che avevamo appena iniziato!"
"Sarà, ma non mi va di stare con un idiota come te!"gli urla il corvino innervosito dalla situazione imbarazzante in cui si è trovato,  tirandogli un cuscino in testa e allontanarsi.
Ma a quanto pare, l'entrata improvvisa della madre, ha fatto fare danni al francese incomincia a chiamarlo:"Yu-kun..."
"Che c'è ancora?"chiede alterato voltandosi verso il francese mentre è vicino alla porta di camera. 
Louis abbassa il volto vergognandosi del disastro combinato. 
"Non vorrei allarmarti, ma mi sa ho bagnato tutte le lenzuola." rivela con il rossore sul viso dall'imbarazzo.


**Intanto, in Russia...**

Natasha è pronta per andare al letto, ma attende il messaggio del suo ragazzo che è tornato a casa. 
Passa più di un'ora e la ragazza non ha alcun messaggio ne chiamata.
Incomincia a pensare che qualcosa non va per il verso giusto. Sente che è successo qualcosa, incominciando ad agitarsi.
"Perchè non chiama?"
Improvvisamente, il telefono incomincia a squillare, ma non è il numero del suo ragazzo. Preoccupata, risponde e ciò che sente dall'altro lato del telefono la fa urlare.
"No! Vi prego! Ditemi che è uno scherzo! Io non ci credo!"sbraita al cellulare buttandolo per aria e incominciando a piangere disperatamente.
Quelle urla svegliano Yuri e Sasha che si precipitano da lei.
"Natasha?" chiama il russo cercando di farla riprendere.
"Che le succede?" domanda la ragazza non capendo cos'è successo alla coach.
"E' tutto uno scherzo! Uno stupido scherzo!" continua ad urlare la coach mettendosi le mani tra i capelli e avendo una vera e propria crisi nervosa.
"Natasha..." cerca di chiamare Sasha, ma la ragazza la sbatte per aria.
"Perchè? Perchè?" continua a chiedersi urlando e piangendo.
"Dove sono le medicine?" incomincia a chiedere Yuri vedendo che la crisi della ragazza non si arresta.
"Eccole!" dice Sasha dando gli ansiolitici che la sua coach usa da sempre.
Quelle medicine calmano temporaneamente la ragazza, anche perchè il dolore dentro di lei non va via. 
Dopotutto, ricevere una chiamata dalla polizia che il suo Kenneth è in ospedale, non è il massimo.
Sembra che il suo ragazzo è stato chiamato in centrale per un caso su cui sta lavorando, ma appena è arrivato lì, un criminale è evaso sparandolo al petto.
La notizia sconvolge terribilmente la nostra Natasha e non riesce a chiudere occhio tutta la notte.
Sorge il sole e, da un'altra parte della Russia, Victor si ritrova nel letto di Yuuri. Esce dalla stanza. Non ricorda cos'è successo, ma trovarsi nella stanza di Yuuri lo fa pensare. 
Sa che qualcosa è sicuramente successo, ma proprio non riesce a ricordare.
"Buongiorno." saluta Yuuri stando ai fornelli per preparare la colazione.
"Buongiorno... "
"Qualcosa non va?" domanda vedendolo che si tocca la testa.
"Devo aver bevuto troppo ieri. Come mai ero in camera tua?" incomincia a chiedere attendendo delle risposte.
"Non ne ho idea. L'unica cosa che so è che sono dovuto andare in camera tua a dormire. Sembravi fuori di testa. Pensa che hai detto di amarmi." rivela mentre il russo beve del caffe facendolo quasi strozzare.
"COSA? Cos'ho fatto?" continua a domandare incredulo.
"Hai detto di amarmi. Assurdo, vero?" dice il giapponese sorridendo e continuando:"In fondo è impossibile che uno come te possa amarmi. Tu sei etero. Potrei pensare una cosa di questa da Chris, ma non da te."
"Yuuri..." sussurra Victor con voce bassa e triste. Il giapponese si volta e lo vede con le lacrime agli occhi.
"V-Victor... cos'hai?"


"Sei davvero un egoista idiota. Io... ti amo veramente..." confessa il russo con  le lacrime agli occhi.
"Victor..." chiama Yuuri vedendolo alzarsi.
"Lascia stare. Non ho fame adesso." mormora prendendo il giubbino e uscendo di casa per restare un po' da solo. 
Yuuri incomincia a sentirsi in colpa. Non ha mai immaginato che Victor potesse provare certi sentimenti per lui.
Intanto, Sasha si ritrova a scuola. E' preoccupata per la coach che è rimasta a casa e probabilmente sarà andata in ospedale a cercare il suo Kenneth. 
Sa che sta male così, all'ora di ricreazione, esce dalla classe diriggendosi in quella dov'è Yuri.
Il russo è molto pensieroso. Ha molte cose per la mente. Non riesce a comprendere perchè Margò non l'ha più vista, come non sa perchè Natasha ha avuto quella crisi, lo stesso vale per Sasha. Anche lei vorrebbe saperne di più, per questo è andata a cercare il russo.
"Yuri..."chiama la ragazza vedendolo a guardare fuori dalla finestra pensieroso.
A quanto pare il russo non si è nemmeno accorto della presenza della ragazza che, vedendolo riflettere, gli scatta una foto incominciandola a modificare e mettergli le orecchie da gatto per poi inviargliela su what's app.
Il ragazzo, sentendo il cellulare vibrare, apre la chat vedendo la foto.



"Ma sei impazzita!" sbraita voltandosi verso di lei che si avvicina.
"Sembravi un gattino pensieroso."
"Stronza! Pensavo a mia cugina. Secondo te, cos'è successo?"
"Non ne ho idea. Ero venuta a chiederti questo, sinceramente."rivela la ragazza lasciando perplesso Yuri.
Come reagiranno a questa nuova situazione? Lo scopriremo presto.




**Angolo Autrice**

Salve, ragazzi. 
Che ne pensate di questo nuovo capitolo?
Vi è piaciuto come si sta evolvendo la Victuuri e le varie coppie?
Fatemelo sapere se vi piace, se ci sono errori anche nello scrivere che non ci ho fatto caso oppure se avete idee. 
Sono sempre ben accette!
Inoltre ricordo che chiunque vuole partecipare, lo può fare. Basta solo farmelo sapere.
Il prossimo capitolo verrà pubblicato mercoledi/giovedi.
Alla prossima. Baci.
AlekHiwatari14

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8.



E poi... arriva quel momento della nostra vita. Quel momento in cui dobbiamo mettere in chiaro i nostri progetti, i nostri sentimenti e quell'amore che ci unisce e le difficoltà che ci dividono. Non avrei mai immaginato che potesse accadere qualcosa del genere. Il tempo trascorso con Yuuri è stato indimenticabile. Vorrei tanto tornare indietro e rompere questo silenzio che adesso si è annidato tra noi. Non lo sopporto. Mi spezza il cuore solo a pensarci. Perchè la vita sembra prendersi gioco di noi? Perchè proprio ora che ho compreso chi sono e cosa voglio? Io lo amo veramente, ma lui sembra non comprenderlo e la cosa mi spezza il cuore...

E' passata una settimana da quando Victor ha confessato i suoi sentimenti a Yuuri. 
Il russo sta male. Da allora lui e il giapponese si parlano davvero poco, come se non avessero più  parole da dirsi. La cosa lo fa soffrire e si ritrova a scrivere quei sentimenti nella sua agenda. Vorrebbe tanto sfogarsi con qualcuno, chiedere consigli, ma Natasha sembra essere scomparsa. Sono giorni che non la vede alla pista e al telefono non risponde. 
Victor non sa di ciò che è accaduto a Kenneth e del motivo per cui la ragazza non lo risponde. 
Sente la tristezza prenderlo ed avvolgerlo sempre di più. Vorrebbe capirci di più di quella situazione, ma sembra che qualsiasi cosa faccia, va tutto per il verso sbagliato.
"Ecco il suo caffe..." dice la cameriera del bar posando il caffe sul tavolo. 
Il ragazzo alza lo sguardo, sentendo una voce familiare, e con grande stupore riconosce la ragazza che ha davanti:"Magya?" 
Ebbene, Margò lavora in un bar come cameriera per raccimolare qualcosa in più. Vivendo da sola si è dovuta rimboccare le maniche, anche per pagare le varie tasse,  la palestra e il pattinaggio che fino a poco tempo fa l'ha accompagnata nella sua vita.
"Vitya..." sussurra sorpresa la ragazza vedendolo.
"Che ci fai qui?"
"Io ci lavoro. Piuttosto, come mai Yuuri non è con te?" chiede ignara del litigio dei due. 
"Abbiamo litigato, ma niente di che." risponde semplicemente con volto triste.
La ragazza abbassa lo sguardo. Vedere il ragazzo triste, le fa male, così si allontana, quando Victor la chiama.
"Magya!"
"Si?" la ragazza si volta verso di lui fermandosi.
"Hai un minuto?"
"Certo. P-perchè?" domanda la ragazza avvicinandosi a lui.
"Tu sei la seconda persona che mi conosce bene dopo Natya, quindi vorrei un consiglio se non ti dispiace."
"Ehm... no. Tranquillo." balbetta la francese sedendosi accanto a lui per poi dire:"Dimmi di cos'hai bisogno."
"Vedi, c'è una persona che mi piace, ma sembra che questa sia testarda e non lo comprende. Dopo tutto il tempo passato ad allenarmi con questa persona, mi sono ritrovato innamorato pur essendo terribilmente diversi."
"Huh? Diversi? In che senso?"
"Nel senso che siamo di paesi diversi. Abbiamo culture diverse. Caratteri diversi essendo io più espansivo rispetto a questa persona che è molto più timida. Quindi, non so come fare. Sembra che tra di noi ci sia solamente silenzio adesso." rivela il russo perplesso.
La francese, sentendo tutte quelle parole, incomincia a deglutire pensando che quella persona possa essere lei.  Dopotutto, caratterialmente assomiglia molto a Yuuri e quella situazione descritta dal russo, la rispecchia molto.
Peccato che Victor parla di Yuuri e non di lei, ma di certo il carattere del russo e la sua vivacità fa pensare tutt'altro alla ragazza.
"Magya, secondo te che dovrei fare?" le domanda mettendole la mano sulla sua e avvicinandosi di più a lei mandando in tilt la francese.


"Eh?" urla arrossendo di colpo e andando dietro con la sedia e cadendo a terra.
"Magya? Che ti prende?" le chiede vedendo che la ragazza incomincia a fissarlo incredula.
"N-niente... è solo che... non so. Forse dovresti dirglielo e basta. F-forse anche questa persona prova i tuoi stessi sentimenti, no? P-poi... il tempo ti farà capire se siete destinati a stare insieme oppure...no." balbetta la ragazza alzandosi da terra con volto rosso e intimidito.
"Forse hai ragione." afferma il russo sollevato dalle parole della francese alzandosi dalla sedia e continuare:"Grazie, Magya! Non saprei come avrei fatto senza di te." le rivela abbracciandola e lasciando la ragazza con il fiato sospeso.
Victor ha compreso le parole della ragazza. Dopotutto ha ragione. Yuuri ha bisogno di tempo per comprenderlo, così si allontana con un sorriso sulle labbra. 
La nazionale russa non può attenderlo, inoltre ha ancora molte cose da fare prima dell'ora dell'esibizione, così lascia il bar dicendo:"Ci vediamo alla nazionale. Fa del tuo meglio." per poi andarsene.
Victor non sa del ritiro della ragazza e lei già sta pensando di ritirare tutto e correre ad esibirsi. 
Sopratutto dopo quella chiacchierata con Victor, pensando che quei sentimenti detti dal russo siano per lei.
Intanto, da un'altra parte della Russia, Phichit e Vanessa si stanno allenando, ma sanno che quell'allenamento durerà poco. C'è la nazionale e non possono allenarsi su quella pista, ma almeno possono assistere per vedere il livello dei partecipanti.
Hanno iniziato ad allenarsi da poco e Lilia sembra avercela con Phichit.
"No, no, no! Non ci siamo!" urla la donna facendo fermare l'allenamento dei due.
"Phichit, le spalle e la schiena devono restare diritte! Il portamento è tutto nel pattinaggio."
"Ma è quello che sto facendo." dice il thailandese avvicinandosi alla coach che invece la pensa diversamente:"No, Phichit. Non ci siamo proprio. E' quasi una settimana che vi alleno e ancora non hai combinato nulla di buono."
"Cosa? Ma io sto facendo progressi, vero Vanny?" tenta di farsi difendere dalla ragazza, ma non ha neanche il tempo che Lilia incomincia a fargli la ramanzina.
"Non appoggiarti a lei. Fai l'uomo! Guarda i tuoi errori invece dei tuoi progressi, perchè non hai combinato nulla di buono! Non hai neanche cambiato le lame ai pattini e così non possiamo neanche iniziare a parlare di pattinaggio di coppia!"
"Perchè? Cos'hanno i miei pattini che non vanno?"
"La lama è troppo lunga. Potresti far male a Vanessa nelle figure." rivela la coach lasciandolo perplesso:"Cosa?"
"La lama del pattinaggio di coppia è diversa da quello del singolo, quindi prima la cambi, prima iniziamo, ma adesso preparatevi. Dobbiamo andare alla nazionale, almeno così comprendete la difficoltà delle figure!" rimprovera Lilia allontanandosi dal ghiaccio.
Il thailandese non ha immaginato neanche che quelle lame dei pattini fossero pericolose. 
Avrebbe potuto far del male alla sua Vanessa senza neanche accorgersene e la cosa lo preoccupa molto. 
"Phichitto-kun... tutto bene?" domanda Vanessa avvicinandosi e vedendolo preoccupato. 
"Si, tranquilla." finge un sorriso il thailandese incominciando a pensare di dover vedere come e dove trovare le lame adatte al pattinaggio di coppia.

**Intanto, in Giappone...**

Inizia la nazionale Giapponese e Yune è pronto per esibirsi, ma le lenti a contatto che ha portato sono state scambiate. Si è ritrovato a dover indossare quelle trasparenti che lui odia a morte e che mette in risalto la sua eterocromia degli occhi.
A quanto pare Yuzuru, il suo nuovo coach momentaneo, gli ha prestato una sua vecchia divisa e Yune sembra risplendere. Adora quel vestito, ma per lui viene messo in secondo piano a causa dei suoi occhi.
Pensa che le persone possano concentrarsi solo su quelli e non sulla performance e il vestito raggiante che ha indossato. Quel vestito fatto di mille sfumature di blu e nero con quel velo tra l'azzurro e il blu che scende leggero sul torace, legato alla spalla sinistra e copre il fianco destro. 
"Avanti, non essere nervoso." tenta di calmare Yuuko vedendolo perplesso a causa degli occhi, per poi continuare:"Sei davvero carino così."
"Carino un corno! Non ci vedo nulla di carino." risponde irritato il corvino, quando la ragazza vede Louis avvicinarsi alla pista.
"Louis, non trovi che Yune sia carino vestito così?" domanda Yuuko attirando la sua attenzione e facendolo avvicinare di più al ragazzo.
Per il corvino è una mortificazione avere quegli occhi scoperti e farsi vedere ad una gara senza le sue lenti scure. 


Il francese lo guarda con aria perplessa, acida e scontrosa, dicendo:"Per niente." con voce nervosa incominciando a fissarlo con le braccia incrociate.
"Ecco. Lo sapevo! Parla la voce della verità." ironizza Yune vedendo la tempestività che il francese ci ha messo nel rispondere, ma Louis non ha finito lì.
"Non è affatto carino. E' semplicemente come la luna."continua sorprendendo i due.
Quelle parole insospettiscono Yune che incomincia a fissarlo.
"Come la luna?" chiede Yuuko non capendoci nulla di quello che vuole dire il francese.
"Risalta tra milioni di stelle e risplende nella notte. Praticamente incantevole."
"Huh?" Yune arrossisce di colpo sentendo le parole del ragazzo, mentre Yuuko incomincia a fissarlo con aria affascinata:"Ah...che poeta!" sospira incantata.
Il francese si avvicina al muretto della pista dov'è il corvino, mettendogli la mano sulla mano e aggiungere:"Fai vedere di cosa sei capace."
"Louis..." mormora il corvino, mentre il francese lo bacia sulla fronte.
Yune annuisce e si allontana andando al centro della pista per iniziare la sua coreografia sulla base di 'Don't give up' di Josh Groban. I suoi movimenti sono migliorati parecchio rispetto all'ultima volta che ha pattinato sul ghiaccio ed si capisce molto bene il suo essere disinvolto. Inoltre, sembra che quella melodia lo trasmette dolcezza e riesce a rispecchiarsi perfettamente. Chiunque lo guarda rimane ipnotizzato dal modo dolce in cui pattina. 
E' una dolcezza che non ha mai mostrato fino a ora, una dolcezza assoluta, alla quale Louis non può non rimanere incantato.
Ecco il primo salto dell'esibizione, un triplo salchow, ma viene eseguito male e il corvino si ritrova a cadere a terra. La ripresa, però è scattante. Si rialza velocemente continuando l'esibizione, mentre Louis ripete pensieroso:"Calmati, Yune. Sei troppo teso..." 
Lo dice a voce bassa. Sente la tensione del corvino. Dopotutto come dargli torto, ha abbandonato temporaneamente il pattinaggio a causa della caviglia e adesso ritrovarsi davanti ad un pubblico gli provoca un bel po' di tensione.
Quelle parole, anche se sussurrate soltanto, sembrano arrivare alle orecchie di Yune. 
E' qualcosa di inspiegabile, ma i due sembrano essere in qualche modo connessi e riescono a capirsi anche con un solo sguardo, tanto che il corvino incomincia a ripetere:"Sono calmo..." per poi eseguire il salto successivo, un triplo axel, con successo.

**Intanto, in Russia...**

Inizia la nazionale russa.
Natasha non si è ancora presentata e di conseguenza il coach di Sasha sarà Yakov. Sa che probabilmente non si presenterà. Ha troppi problemi per pensare all'esibizione della russa, ma alla russa non gli importa più di tanto, anche perchè sente la tensione della nazionale addosso che quasi la schiaccia. 
"Mamma... quanta gente!" dice la ragazza vedendo la folla in platea. 
"Sei tesa?" domanda il fratello vedendola nervosa per la gara. La ragazza si gira e annuisce. 
"Si, ma sono preoccupata anche per Natasha."
"Tranquilla. Vedrai che verrà sicuramente." tranquillizza Victor abbracciandola, ma sa che probabilmente non verrà. 
Ha appena saputo ciò che è successo e di conseguenza sa che la ragazza penserà a Kenneth, invece di venire da loro, ma come darle torto? Infondo è pur sempre il suo ragazzo.
Intanto, dall'altra parte della Russia, Natasha è in ospedale accanto a Kenneth. Il ragazzo sta bene, ma è sotto effetto dei farmaci. La ragazza ha mille preoccupazioni, mentre tiene la mano del ragazzo tra le mani. E' preoccupata per Sasha e per Yuri che l'hanno vista presa del panico, è preoccupata per la nazionale, ma sopratutto per quel ragazzo che ha accanto e che ancora non si è svegliato.
Purtroppo sa che ci vorrà del tempo. I medici l'hanno già informata che dovrà stare così per un'altra settimana ancora e per Natasha è straziante. Quella situazione non le piace per niente. Sta male, ma tenta di fingere di star bene come sempre accendendo la tv e guardando la nazionale di pattinaggio, tenendo quella mano stretta nella sua. 
Sa che per l'esibizione della sua allieva ci vorrà un po' di tempo, visto che ci sarà prima la gara dello short maschile e a seguire ci sarà lo short femminile.
Nel frattempo, negli spogliatoi maschili, i nostri ragazzi si stanno preparando.
"Questa va diritta su instagramm!" dice Victor scattando una foto mentre il Yuri russo e il Yuuri giapponese si stanno preparando.



"Metti via quella cosa!" si lamenta Yuri nervoso, alzandosi dalla panchina sulla quale è seduto con Yuuri e si allontana.
"Yurio!" chiama il giapponese preoccupato.
Il russo sembra nervoso ed è difficile dargli torto, sopratutto in una competizione del genere senza la cugina, lo rende ancora più agitato.
Yuuri non sa della situazione in cui Yuri si è trovato, cosa che invece Victor ha saputo pochi istanti prima di entrare al palaghiaccio da Yakov.
"Lascialo stare. Vorrà stare un po' da solo." afferma il russo incominciando a spogliarsi per mettersi la tuta per l'esibizione.
In quello spogliatoio sono rimasti soli e la cosa preoccupa il giapponese. Sapere dei sentimenti di Victor e dei suoi lo rendono nervoso e non poco. Continua a chiedersi cosa pensarà la gente se li vedesse insieme e a farsi mille contrasti nella mente, come la marea di fan che lo vorrebbero sicuramente morto.
"Che fai? Non ti spogli?" domanda il russo guardandolo pensieroso.
Quelle parole fanno solbalzare e arrossire dall'imbarazzo il giapponese che incomincia a pensare male.
"Che?" urla sentendo la domanda del ragazzo.
"Dobbiamo andare in pista e fare il giro di prova. Ti sei dimenticato?" ricorda il russo facendo sospirare il giapponese sollevato della cosa per poi rispondergli:"Ah... già. Appena hai finito, mi preparo anch'io e ti raggiungo."
Quelle parole sono come delle spine nel cuore di Victor. Sembra così distante rispetto alle altre volte e la cosa incomincia a farlo star male.
"Yuuri, ascolta,io..."
"Victor. Non dire nulla, per favore. Già sono teso di mio per la nazionale." interrompe il giapponese abbassando il viso e non volendo sentire ciò che Victor ha da dire, ma al russo sembra non importargli della cosa.
"Si, lo so. Volevo solo dirti che ti capisco." dice sorprendendo Yuuri che alza il volto e incomincia a guardarlo, mentre il russo continua:"So che è difficile accettare i miei sentimenti, anche per me lo è, ma... ti darò tutto il tempo che vuoi. In fondo è una situazione difficile da accettare, anche per me." confessa con occhi bassi, per poi voltarsi verso di lui e avvicinarsi mettendogli una mano sulla spalla e aggiungere:"Quindi... ti chiedo solamente di valutare la cosa e... di continuare come siamo stati fino ad ora, perchè vederti distante non mi piace."
"Hai ragione. Scusa, Victor. Forse mi sto comportando un po' troppo da egoista." risponde il giapponese mettendo la mano sulla mano che il russo gli ha appoggiato sulla spalla per poi confidare:"Il fatto è che... ho paura. Ho paura perchè provo anch'io i tuoi stessi sentimenti e..." 
Il giapponese incomincia a piangere confessando tutte le sue più grandi paure:"Ho paura che le persone incominciano ad odiarmi perchè già per causa mia hai abbandonato il pattinaggio per farmi da coach, se sapessero una cosa del genere io... non so come potrebbero reagire e la cosa mi terrorizza. Non ho mai provato nulla del genere per qualcuno, sopratutto se questo qualcuno è un lui. E' la prima volta che mi succede e quindi...io..." 
Il russo, sentendo tutte quelle parole e quei timori, non può far almeno di abbracciarlo e stringerlo forte a se. Dopotutto il giapponese ha ragione, anche lui ha le stesse paure.
L'unica cosa che riesce a dire è:"Però è solo grazie a te che sono tornato a pattinare."
Quelle parole fanno alzare il volto del giapponese e farlo guardare. I loro occhi sono lucidi. Sanno che quell'amore probabilmente sarà un ostacolo per le persone e così decidono di prendersi del tempo per comprendere meglio ciò che provano. Non possono decidere proprio ora che hanno già una nazionale da fare e la tensione è già a mille.
Intanto, fuori dallo spogliatoio, Yuri incomincia a cercare nei corridoi Margò. Sasha non gli ha detto ancora nulla del ritiro della ragazza e lui spera vivamente di vederla tra quei corridoi, ma non è così. 
"Ehi, Cretino! Che combini?" domanda Sasha vedendolo cercare nei corridoi.
"E' venuta, non è vero?" chiede sperando di vederla, ma la russa gli da la triste notizia.
"Veramente, non credo che verrà."
"Huh?"
"L'altro giorno, quando Natasha ha avuto quella crisi, era di questo che volevo parlarti, ma poi già c'era la coach in quelle condizioni e non potevo dirtelo così." dice la russa titurbante suscitando curiosità nel ragazzo:"Dirmi cosa?"
"Quel giorno, Margò è venuta alla pista e... ha dato tutte le sue medaglie a Natasha dicendo che si ritirava." rivela la ragazza spiazzando il russo.
"Cosa? No...cioè... non è possibile..."
"Forse non avrei dovuto dirtelo ora, ma... "
"E' per colpa mia, non è vero?" chiede perplesso Yuri pensando che sia colpa sua, ma Sasha cerca di tirarlo su:"Da quel che ho sentito, sembra di no. La colpa è di qualcun altro."
La ragazza sa che è per colpa del fratello, ma non vuole rivelarlo a Yuri. Ha promesso a Margò che non avrebbe mai detto a nessuno della sua cotta per Victor ed ha intenzione di mantenere la promessa, anche se quella risposta altera il russo che incomincia a sbraitare:"Qualcun altro? Mi stai prendendo in giro?"
"No, ma non posso dirti altro." informa intristendo il russo. In quel momento, esce Victor dallo spogliatoio sentendo ciò che ha detto la sorella.
"Cosa? Magya allora...?" balbetta il russo perplesso.
Sapere che anche un'altra persona della sua infanzia non pattina più insieme a lui è come una ferita che si apre nuovamente. 
Tutto avrebbe voluto, tranne questo. Già la mancanza di Natasha e i loro vecchi allenamenti gli mancano e sapere della francese lo fa stare ancora più male.
"Ma... perchè non mi ha detto nulla?" incomincia a chiedersi con mille incertezze e preoccupazioni.
"Vitya...?" chiama la sorella avvicinandosi.
"Perchè non me l'hai detto? Magari riuscivo a farle cambiare idea."
"Vitya, penso solamente che lei vuole stare un po' da sola..." mormora la sorella. Sa che il motivo di quella decisione riguarda lui e Yuuri, ma non vuole dirglielo. 
Non pensa che potrà capire le ragioni della ragazza, anche perchè Margò sembra volere la felicità di Victor e non la sua tristezza.

**Intanto, in America...**

Nicole sta lasciando la pista, sapendo del campionato nazionale della Russia, per andarla a vedere in streaming.
Non vuole perdersi neanche un attimo l'esibizione di Yuri. Per lei è il suo idolo e non può lasciarsi scappare l'Agape del ragazzo.
"Nicole? Dove vai?" domanda Aubrey vedendola di corsa.
"C'è la nazionale russa. Vorrei andarla a vedere."
"Cosa? La nazionale russa?"
"Si, c'è anche Yuri e quindi..."
"COSA?!" sbraita la rossa correndo verso di lei togliendosi i pattini di corsa per seguirla.
"Che fai?"
"Che domande? Vengo con te! Devo vedere quell'idiota che si è messo in testa!" poi si volta verso il compagno di squadra urlando:" Leo! Vieni anche tu? Andiamo a vedere la nazionale russa!"
"No, rimango ancora un po' ad allenarmi."
"Otabek? Vieni con noi?" domanda la rossa facendo fermare il kazuco per poi continuare:"Andiamo a vedere la nazionare russa. Vuoi venire?"
In un primo momento, il kazuco le guarda con quell'aria indifferente, per poi sospirare e dire:"D'accordo. Vengo con voi. Tanto ho finito di allenarmi."
Così, i tre lasciano la pista e vanno nell'albergo di Nicole per vedere la gara in streaming, mentre JJ se ne sta sdraiato sul letto della camera d'albergo. Il nostro povero canadese non ha ancora mandato giù l'esperienza avuta con Kyle e la cosa lo manda in depressione.
"JJ? Sono tornata!" avvisa Nicole entrando in camera d'albergo trovandolo nel letto.
"E' rimasto  nel letto?" chiede Nicole preoccupata ad Isabella che è rimasta con lui tutto il tempo.
"Già, vorrei tanto capire cosa gli è successo. Neanche al Gran Prix ci è rimasto così male per aver preso un sesto posto. Eppure dovrebbe essere contento che pur sbagliando è riuscito a qualificarsi terzo." rivela la ragazza preoccupata vedendolo sotto le coperte che non ne vuole sapere di uscire.
"Va beh... senti, prendo il portatile e vado nella hole. Sono con Aubrey e Otabek a guardare la nazionale russa. Se volete raggiungerci, ci trovate lì." avverte la ragazza prendendo il computer e avviandosi verso la porta ricevendo un semplice:"Va bene." dalla ragazza.

**Intanto, in Russia...**

Arriva il turno di Yuri. Il ragazzo è molto teso, sopratutto dopo aver sentito da Sasha del ritiro di Margò. Inoltre è anche in pensiero per Natasha che ancora non si è fatta vedere.
"Yuri! Fa del tuo meglio." incoraggia Victor aggiustandogli i capelli in una coda con due treccie laterali.


Il ragazzo si allontana andando al centro della pista aspettando l'inizio della base. Ha indosso un vestito blu con al petto due strisce orizzontali, una rossa e l'altra bianca, che sembra rappresentare la nazionale russa. 
Da quel che indossa, si evince subito che, stavolta, non ha portato il solito 'Agape', ma qualcosa che lo rispecchia molto di più.
Anche contro alla volontà del coach Yakov, il russo ha preparato tutto sulla base di 'Your Knight' di Monochrome Hearts. 
E' riuscito a farlo solo grazie all'aiuto di Victor e di Natasha che gli hanno fatto da coreografi.
La base gli ricorda molto l'incontro con il suo amico Otabek, di quando gli ha rivelato che il russo ha avuto gli occhi da soldato al loro incontro al campo estivo. Inoltre lo rispecchia anche molto emotivamente e per lui è facile lasciarsi trasportare su una base simile al suo stato d'animo.
La musica parte e il russo incomincia a lasciarsi andare eseguendo quell'esibizione con un'energia unica. Chiunque lo guarda, comprende fin da subito l'eleganza e la fragilità che ci mette nel pattinare su quelle note, mantenendo lo stile 'Agape' insegnato da Victor.

**Intanto,  in America...**

Nicole si è messa al computer per guardare la nazionale russa in streaming.
"Uh! Ecco che scende Yuri!" dice facendo avvicinare Aubrey e Otabek che sono accanto a lei.
"Ma che razza di vestito indossa?" si lamenta Aubrey notando la tuta dell'esibizione rappresentare la nazionalità russa.
"Io trovo che sia molto originale." afferma Nicole seguita da Otabek che dice la sua:"Già. Anche la base sembra essere adatta a lui."
"Ma quando ci mette a fare un salto?" continua a lamentarsi la rossa.
"E' molto intelligente. Probabilmente ha deciso di lasciare i salti nella seconda parte." informa la ragazza sapendo che i salti messi tutti nella seconda parte hanno un punteggio maggiore.
Ecco che il primo salto avviene proprio nella seconda parte, ovvero all'inizio del ritornello.
E' un triplo Axel seguito da una trottola bassa e da una alta.
"Grande!" urla Nicole vedendo la riuscita del salto.
La coreografia è stupenda e incanta chiunque, sopratutto perchè i salti sono stati messi tutti nei vari ritornelli, il secondo ritornello, infatti, ha come salto un triplo toe loop, seguito da una scivolata volontaria e varie pattinate che unisce il secondo ritornello al terzo. Nel terzo ritornello altri due salti ha aggiunto, ovvero un triplo salchow e un doppio loop.
Quella coreografia lascia sorpresi tutti, tanto che Nicole incomincia ad urlare:"E' stupendo! Non ci credo!" sopratutto vedendo il punteggio totalizzato estremamente alto.

**Intanto, in Russia..**

Yuri esce dalla pista esausto. Ha messo tutto se stesso in quell'esibizione e i pensieri sono stati tutto il tempo accanto a se. Non sa ancora del punteggio alto ottenuto. Va al kiss and cry sperando di non aver sbagliato, anche se riesce a capire i suoi più piccoli errori.
"Cazzo! Avrei dovuto alzare di più la gamba quando ho fatto la trottola." si rimprovera, mentre si siede insieme al coach.
Arriva il punteggio e la cosa lo fa spalancare gli occhi. 
"100.89?" si chiede vedendo il punteggio alto sia nel tecnico che nella presentazione dello short guadagnandosi il primo posto, ma non sa se quel primo posto ci sarà ancora.
Victor e Yuuri stanno scendendo in campo e non sa la cosa come andrà.
"Victor! Davai!" urla il russo facendo sorridere il suo coreografo. 
In fondo, se ha avuto quel punteggio alto, lo deve anche a Victor, no?
"Victor...io..." dice il giapponese incerto. 
"Tranquillo. Ce la possiamo fare." tranquillizza il russo mettendosi in posizione per il suo  ritorno al pattinaggio.
Parte la base ed è quella che tutti conosciamo, ovvero Stay close to me.
Yuuri incomincia a pattinare, mentre Victor fa i suoi stessi passi. Sono l'uno di fronte all'altro, quando si uniscono e creano ciò che è magia.


Quell'esibizione incanta chiunque. I due escono dalla pista. Non sanno che hanno avuto anche loro un punteggio alto, ma non battono il nosto Yuri.
"100.88?" si chiedono a coro i due guardandosi in faccia e arrivando per un 0.01 secondi, ma essendo che rientrano nella categoria maschile e non di coppia, Victor va per secondo e Yuuri terzo.
Quell'esibizione, anche se ai due è sembrata grandiosa, per qualcun altro è motivo di polemica.
"Eppure non capisco. Loro non hanno i pattini di coppia come dice Lilia." incomincia a polemizzare Phichit vedendo la coreografia dei due.
"Beh... non vorrei darti torto, ma... quelle figure non sono molto note nel pattinaggio di coppia." fa notare Vanessa prendendo il cellulare e mettendo internet.
"Ho visto un po' di figure e quelle sembrano semplici pattinate se guardiamo le altre." continua a informare la ragazza mettendogli il cellulare sotto al naso e facendogli vedere le figure più pericolose che ci sono. La cosa incomincia a preoccupare ancora di più Phichit. Non sa se è all'altezza della cosa e vorrebbe tanto gettare la spugna, ma Vanessa sembra fin troppo entusiasta di quel nuovo percorso e non può deluderla.

**Intanto, in America...**

Kyle arriva in una scuola di danza a Seattle, dove di solito si allena nei passi e nella coreografia da fare sul ghiaccio.
Nessuno lo sa, ma sembra che il ragazzo ama quel posto dove spesso si ritrova con la sua coach, ma stavolta non sarà lei ad allenarlo.
Kyle sta crescendo e, come ogni pattinatore che cresce di livello, ha bisogno di una persona più talentuosa nella danza e nel movimento. 
Sa che dovrà incontrare un tipo, ma non sa com'è fatto. L'unica cosa che sa è il suo nome, ovvero Blau Shvarz. 
Rimane nella sala di danza per circa mezz'ora ad aspettarlo quando improvvisamente, viene raggiunto da un ragazzo. E' un tipo bassino, di circa 1.59 centimetri d'altezza, esile e delicato, dal viso magro e zigomi molto evidenti. Carnagione candida e priva di imperfezioni, labbra carnose ed evidenti. Sembra albino. Ha i capelli bianchi corti con un ciuffo laterale che gli copre il viso. 
Ha occhi neri con sfumature rosse che si accentuano al riflesso della luce, ma pur essendo così belli, il suo sguardo è freddo e per niente rassicurante.
"Chi sei? Che ci fai qui?" domanda il ragazzo avvicinandosi a Kyle. Ha un accento tedesco e sembra molto severo, mentre attende una risposta sensata dal danese che incomincia a fissarlo.
"Sto aspettando il mio allenatore." risponde Kyle alzandosi da terra.
"Il tuo allenatore?"
"Si, un certo Blau Shverz."
"Si dice Shvarz, non Shverz. Sono tedesco e non mi piacciono le persone analfabete come te." corregge incominciandolo a guardare con disprezzo da capo a piedi per poi continuare:"Kyle Burn, dico bene? Ti immaginavo un tantino diverso." 
"Diverso?" chiede il ragazzo vedendolo andare verso lo stereo.
"Si, ma la mia opinione non deve minimamente fregartene. Se sei qui devi lavorare e stare ai miei ordini.  Non sopporto le persone che non vogliono ascoltarmi, quindi hai due possibilità seguirmi o lasciarmi. Sappi che gli allenamenti con me non sono una passeggiata, quindi valuta un po' le cose." informa il tedesco mettendo la musica di sottofondo per iniziare l'allenamento con il danese.
"Sappi che le cose facili non mi sono mai piaciute. Preferisco lottare per raggiungere i miei voleri." risponde il danese avvicinandosi al ragazzo guardandolo dall'alto in basso e incominciandolo a scrutare da capo a piede.

**Intanto, in Russia...**

Inizia la gara dello short nella categoria femminile. Sasha deve esibirsi e si sente terribilmente in ansia.
"Avanti, Stronza! E' inutile che ti fai prendere dall'ansia." cerca di incoraggiare Yuri, ma Sasha è troppo presa dall'ansia per starlo a sentire.
"Parla per te! Hai capito?"
"Davai..." sussurra il russo allontanandosi e andando a sedersi nel pubblico. 
La ragazza lo guarda mentre si allontana. Sa che Yuri è preoccupato per lei, sopratutto per causa di Natasha che non è accanto a se, ma la ragazza cerca di darsi forza entrando in pista. 
Ha addosso un body nero rifinito con spalline a mezze maniche, colletto e una gonnellina fatta di velo rosa. I capelli gliel'ha legato Lilia con uno cignon e il trucco sembra essere leggero, quasi naturale.



Sasha si sente terribilmente a disagio. Vorrebbe tanto che Natasha fosse li con lei e non sa che la sua coach la sta guardando dall'ospedale.
Cerca di svuotare la mente, aspettando l'inizio della base.
Ecco che parte e inizia a pattinare sulle note di 'River in flowers' di Yiruma. E' un esibizione molto dolce.
Il suo modo di pattinare rivela le sue paure e le sue ansie, ma anche la grande fragilità che spesso non mostra. Quella fragilità che solo pattinando insieme a Yuri è riuscita a imparare a dimostrarla.
Ecco il primo salto. E' un triplo toe loop dove l'atterraggio non è dei migliori, ma riesce a rimanere all'in piedi.
La tensione è alta e la sua esibizione va abbastanza bene, anche se con qualche errore qua e la.
"Maledizione!" esclama la ragazza uscendo dalla pista. Sa che quelle piccole imperfezioni potranno costargli il primo posto e non vuole perdere, non ora che non c'è nessun altro della sua squadra, a parte lei e Mila.

**Intanto, in Giappone...**

L'esibizione di Yune è andata abbastanza bene e si guadagna temporaneamente il primo posto. Quando qualcosa lascia perplesso il corvino e il francese. 
Entra in pista Minami con un vestito simile, se non praticamente identico, a quello di Yuuri nello short dell'Eros. A quanto pare sembra che vuole imitarlo e attuare la sua stessa performance.


Sarebbe un colpo basso per Yune se Minami riuscisse a fare una cosa del genere e il francese lo sa molto bene.
Ha sentito parlare da Phichit dell'esibizione di Yuuri e sa che se Minami riuscisse a farla alla perfezione, Yune andrebbe al secondo posto.
Sapendo di non essere molto simpatico al giapponese, incomincia a punzecchiarlo.
"Ehi! Ciuffo rosso! Che diamine stai combinando?" domanda Louis standosene appoggiato vicino al muretto della pista.
Sentendo quelle parole, Minami si volta durante il riscaldamento, vedendo la faccia del francese che incomincia ad irritarlo.
"E tu che diamine ci fai qui? Tu dovresti stare in Francia!" rivela il ragazzo fermandosi e sapendo della nazionale francese che tra qualche settimana si terrà in Francia.
"Si, lo so, ma non potevo perdermi la performance del ciuffo rosso."
"Piantala di chiamarmi così!"
"Spiacente, non posso. Vorrei solamente informarti che quel costume e quella pettinatura sono simili al quattrocchi. Non è che vuoi imitarlo?" chiede il francese notando il vestiario di Minami.
"Il quattrocchi? Parli di Yuuri?" domanda Yune sentendo il discorso del francese.
"Si, esatto. Proprio lui. Quello delle terme."
"Ehi! Sappi che Yuuri non è affatto un quattrocchi! Lui è un maestro. E' strepitoso e tu non sei neanche al suo stesso livello." cerca di difendere il giapponese, ma con Louis ogni cosa viene fraintesa.
"Si, infatti. Lui è giapponese ed io francese. Siamo livelli diversi."
"Non intendevo etnia, idiota!" urla il giapponese irritato e insospettendo il francese.
"Aspetta! Non è che ti piace il quattrocchi?"
"Cosa?" chiede Minami diventando completamente rosso.
La situazione si sta facendo abbastanza pesante e Yune cerca di calmare l'euforia del francese:"Avanti, adesso basta Louis."
"No, aspetta! E' così! Ci ho visto chiaro. Già vi sto shippando, pensa un po'." afferma euforico, ma quell'euforia da fanshipper per la scoperta di quella coppia non viene trasmessa a Yune che incomincia a rimproverarlo:"Piantala!"
"Pensaci bene, l'unione tra quattrocchi e ciuffo rosso, quale potrebbe essere?"
"Non ne ho idea e neanche mi interessa." spiazza il corvino incominciando a guardarlo storto.
Il francese lo guarda e mette il braccio sotto al braccio del corvino cercando di fargli immaginare quella ship che ha appena creato nella sua mente.
"Ma come? Dobbiamo shipparli Yu-kun! Sono bellissimi insieme! Già ho la ship nella mente. Pensaci! I quattrociuffi! Che te ne pare?"
"Credo che ti stai montando leggermente la testa." continua il corvino lasciandolo perplesso.
Fortunatamente, il piano di Louis colpisce Minami che continua a pensare alle parole del francese.
E' un colpo basso, molto basso per il giapponese. Pensa e ripensa ad un futuro con Yuuri e la cosa non è di grande aiuto, infatti l'esibizione che ha preparato sulla base dell'Eros, va tutto a monte sbagliando i vari salti e lasciando Yune al primo posto.

**Intanto, in Russia...**

"Dai, sei andata bene." incoraggia Victor vedendo la ragazza che non accetta quel primo posto avuto. Ha visto troppe imperfezioni nella sua coreografia e si rimprovera che quel posto non dovrebbe averlo.
"Sarò anche andata meglio rispetto agli altri, ma sono comunque andata una frana." continua la ragazza. Dopotutto ha ragione. Non è mai andata così male e la tensione di essere sola, senza la sua coach che le fa da spalla, ha pesato ancora di più quella tensione che ha avuto addosso. 
Improvvisamente Yuri, che è nel pubblico insieme agli altri per guardare le ultime esibizioni, li sposta con violenza essendo seduti davanti a lui.
"Ehi! Che combini?" sbraita Sasha vedendosi quasi a terra.
"Ma... quella è..." sussurra il russo sorpreso facendo guardare anche gli altri.
Ciò che vedono li lascia meravigliati e perplessi allo stesso tempo.
"Che ci fa Margò lì?" chiede Sasha incuriosita.
"Già, non avevi detto che si era ritirata?" domanda incuriosito Yuuri, mentre Victor incomincia ad alzarsi e ad urlare:"Vai, Magya!"
La ragazza è in pista e riesce a sentire le urla di incitazione che vengono da parte del ragazzo e della squadra, ma si confonde con il pubblico e non ci fa caso.
Non avrebbe voluto essere lì, ma non è riuscita a stare lontana dalla pista. Avrebbe voluto andarsene e ritirarsi, ma ha ancora molte cose da fare e non vuole deludere Victor.
Si mette in posa, sfoggiando il suo body viola brillantinato, aspettando la base.
Ecco che parte la base e la francese inizia a pattinare sulle note di 'Alone' di Alan Walker.

 
E' la prima volta che la ragazza si esibisce su di una base per niente triste come questa e la cosa sembra più complicata del prevvisto.
Anche se l'esibizione sembra perfetta e i sentimenti della ragazza sono ben visibili su quel ghiaccio, sembra che manca qualcosa. Quel qualcosa che è in grado di mandar fuori solamente con le basi tristi, quella grinta unica che sembra sparire ogni volta che la base non comprende il tema dolore.
Infatti, grazie a quel tema diverso, Margò riceve un punteggio che non è da lei, ma non può ancora saperlo. Deve andare al kiss and cry.
Eccola uscire dalla pista dove fuori c'è Georgi ad attenderla insieme al coach Yakov.
E' una scena alquanto strana per i ragazzi. I due si sono sempre parlati relativamente poco e vedere il russo poggiare la felpa della francese sulle spalle della ragazza, li lascia un po' perplessi e nervosi.
Possibile che tra Margò e Georgi sia nato qualcosa? Lo scopriremo presto...



**Angolo Autrice**

Salve, ragazzi. 
Che ne pensate di questo nuovo capitolo?
Vi è piaciuto come si sta evolvendo la Victuuri?
Fatemelo sapere se vi piace, se ci sono errori anche nello scrivere che non ci ho fatto caso oppure se avete idee. 
Sono sempre ben accette!
Inoltre ricordo che chiunque vuole partecipare, lo può fare. Basta solo farmelo sapere.
Ah...già! Chiunque vuole partecipare con un nuovo personaggio, può inviarmi la scheda fino al 15 febbraio, dopo di che chiudo le iscrizioni dei personaggi.
Il prossimo capitolo verrà pubblicato mercoledi/giovedi.
Alla prossima. Baci.
AlekHiwatari14



Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Margò Dupain - Retroscena. ***


Retroscena - Margò Dupain



"Ok, ragazzi! Benvenuti al terzo retroscena di Skating on ice!" annuncia l'autrice entrando in studio dove sta per presentare l'ospite che è già seduto.
"Finalmente una ragazza." sospira l'autrice avvicinandosi all'ospite che si dimostra essere Margò.
"Salve autrice." saluta la ragazza con un cenno di inchino con la testa.
"Mica anche tu hai dubbi o perplessità, come gli altri ospiti, sulla privacy?"
"No, tranquilla. Ho letto tutto prima di firmare e accettare quest'intervista." rassicura la francese facendo sollevare l'autrice.
"Finalmente qualcuno sistemato. Va beh. Ti va di iniziare?"
La ragazza annuisce a quella domanda e incomincia tranquillamente a raccontare la sua storia.


***Parole di Margò***



Sono nata a Parigi, il 19 novembre del 1992.
La mia famiglia non era delle migliori, anche perchè vivere in una famiglia benestante non è facile. 
Mio padre voleva solo il meglio per la sua primogenita. Non a caso mi ha iscritto ai migliori corsi di danza e violino. Il problema è che non sono portata per suonare e così decise di affidarmi altre attività. Una nobildonna deve avere tante qualità come conoscere le lingue, avere un portamento signorile, conoscere il galateo e saper interaggire con le persone. Odiavo le pretese di mio padre, ma comprendevo anche il motivo per cui lo diceva. In fondo è  stato educato anche lui nello stesso e identico modo. Quella vita, anche se noiosa, mi piaceva. Avevo la mia famiglia. Avevo mio fratello con il quale giocavo, mia madre che mi viziava con i suoi dolci e mio padre che... praticamente non c'era mai, ma almeno potevo vederlo a tavola quando mangiavamo.
Non è mai stato espansivo, al contrario di mia madre. 
Lui pensava sempre al lavoro e mai ai figli. Doveva tener alto il nome Dupain per farci vivere meglio. Anche perchè essendo un chirurgo, aveva spesso chiamate d'urgenza e non poteva mai stare con noi, ma non mi importava. Avevo comunque mio fratello e mia madre al mio fianco. Poi... lei era stupenda. 
Ha sospeso il suo lavoro d'avvocato solo per dedicarsi a me e a mio fratello, ma purtroppo i mille impegni che ci affidava nostro padre, la lasciavano sempre sola. 
Un giorno, ricordo che avevo all'incirca sette anni, venne un insegnante dalla Russia per insegnarmi la lingua. Mio padre non si è mai fatto mancare nulla. Avevo già imparato alla perfezione l'inglese e il tedesco dai migliori, dovevo passare ad imparare un'altra lingua più difficile ed io decisi quella russa.
La mia sfortuna è che quel tipo non mi è mai piaciuto. Sentivo a pelle che c'era qualcosa che non quadrava, ma non sapevo cosa fosse.
Un anno più tardi, lo scoprii con mia madre.
Ricordo che quel periodo lei era molto stressata perchè doveva rientrare a lavoro e mio padre non riusciva a ricavare un angolo di tempo per stare con noi.
Quel bastardo l'ha presa nel momento in cui stava male. Ha distrutto la mia famiglia.
Non potevo starmene con le mani in mano. Non volevo, anche perchè sapevo che non era da mia madre fare quel tipo di cose. Volevo farla ragionare.
"Margò, rimani qui!" ricordo che mi disse mio fratello prendendomi per la gonna. Aveva le lacrime agli occhi. Sapevo che stava male, ma volevo comunque tentare di mettere insieme la famiglia.
Non poteva essere andato tutto a quel paese.
"Louis, sta tranquillo. Tornerò appena avrò sistemato le cose." risposi sorridendolo.
"Promesso?" chiese con le lacrime agli occhi. Annuii e  promisi di tornare appena avrei aggiustato le cose.
Avrei dovuto saperlo che le cose potevano cambiare. Magari non avrei fatto quella promessa e non l'avrei fatto star male.
Ricordo che partii per la Russia e quell'uomo tentava di avere un approccio con me, di farsi voler bene comprandomi giocattoli e dolci.
Ora, siccome io sono amante dei dolci e dei peluche, penserete che accettavo quei doni, invece era tutt'altro. Finiva sempre che glielo tiravo in faccia o mi mettevo a piangere e ad urlare. 
"Smettila di piangere. La vuoi una caramella?" diceva tentando di farmi calmare dandomi una caramella.
"Prenditela nel culo!" urlai buttandogliela contro e mandando a quel paese tutta la signorilità insegnata da mio padre.
"Margò!" mi rimproverò mia madre. 
Questa era una delle tante scene che ci sono state fino ai miei nove anni.
Ricordo che ancora non accettavo quell'uomo, nonostante facesse di tutto per farsi accettare.
Un giorno camminavo per le strade innevate di San Pietroburgo con mia madre, quando mi incantai a vedere il lago ghiacciato e quei ragazzini che pattinavano lì sopra.
"Ti piace? Se vuoi posso insegnarti io." si propose l'uomo, ma io scossi la testa andando da mia madre.
"Mamma! Mi iscrivi a pattinaggio?"
"Perchè? Sergei può aiutarti lui."
"No, voglio farlo da sola senza di lui!" 
Così, mia madre si convinse e grazie alle conoscenze di quel disgraziato riuscii a trovare un palaghiaccio dove potevo allenarmi.
"Margò, aspetta che ti accompagno."
"Guarda che posso andare benissimo da sola quando mamma non c'è!" urlai quel giorno sbattendo la porta di casa. 
Lo odiavo terribilmente. Non passava un solo attimo che non pensassi di tornare in Francia, ma non mi sarei mai aspettata che quel giorno avrei dimenticato completamente il mio paese d'origine.
Ero stata iscritta al campo estivo di Yakov. Le cose andavano bene finchè si trattava di danza, ma poi venne il momento cruciale. 
"Guarda che non andrai da nessuna parte se non incominci a pattinare come si deve." mi rimproverò Yakov vedendo che non volevo entrare in pista a pattinare.
Avevo paura. Sapevo di essere un imbranata totale e che non avrei combinato niente di buono sui pattini, ma lui non mi lasciò neanche spiegare.
Dovetti indossare quei pattini e mettermi sul ghiaccio, ma già al primo passo caddi a terra. Le mie paure stavano diventando reali e anche se il coach Yakov mi incitava ad alzarmi e mi rialzavo, finiva sempre che cadevo a terra.
In quel momento vidi i ragazzini del campo estivo che incominciarono a deridermi.
Mi sentivo terribilmente a pezzi e fuori luogo. La cosa non mi andava giù. Incominciai a piangere sentendomi inutile e totalmente incapace.
"Perchè? Perchè non ci riesco?" 
Sinceramente, non mi aspettavo che quelle domande potessero avere una risposta da qualcuno.
"Perchè non ti equilibri bene."
Fu così che lo conobbi. Che conobbi Victor. 
Era così solare e gioioso. Aveva quei capelli lunghi e stupendi. Lo vidi tendermi una mano e dirmi:"Se vuoi, ti insegno io a distribuire il peso."
Per la prima volta, qualcuno era gentile con me e giorno dopo giorno mi affezionai a lui.
Era strano. Il mio tipo ideale di ragazzo l'ho sempre immaginato alto, occhi castani, capelli scuri corti, con un carattere scontroso come mio padre, totalmente l'opposto di quel ragazzo che mi sono trovata davanti.


Incominciai ad amare il suo carattere con tutti i suoi difetti e mi ritrovai innamorata di lui senza neanche rendermene conto.
Conobbi anche la sua migliore amica, Natasha. Insieme diventammo inarrestabili. Eravamo un trio perfetto, ma quel trio era destinato a spezzarsi.
Volevo dichiarami a Victor. Sentivo che era la cosa giusta e che insieme potevamo essere felici. Così aspettai San Valentino per farlo. 
Feci dei cioccolatini e scrissi sopra la scatola una lettera d'amore dove confessavo i miei sentimenti per lui.
Non mi sarei mai aspettata che tutto quel lavoro fu qualcosa di inutile. 
Ricordo che avevo 13 anni e andai in pista. Lì vidi Natasha e Victor baciarsi per la prima volta. 
Non so se stavano da prima, ma vedere una delle mie migliori amiche baciare la persona che amavo follemente, fu qualcosa di stuggente.
Mi cadde lo scatolo dei cioccolatini dalle mani e corsi via in lacrime. Mia madre è stata sempre presente. 
Quel giorno, come ogni altro giorno che ho passato a piangere per Victor, mi accarezzò i capelli dicendomi:"Andrà meglio. Fatti forza."
Mi confortava molto, ma comunque dovevo affrontare ogni giorno quella dolorosa realtà. 
Ogni santo giorno, durante gli allenamenti, li vedevo sempre più vicini e la cosa mi faceva sentire terribilmente piccola e insignificante. Incominciai a sentirmi fuori luogo e l'unico sfogo di tutto quel dolore e quella rabbia, riuscii a metterlo nel pattinaggio. 
Cercai di allontanarmi da lui, ma quando ami una persona e questa persona ha il tuo stesso coach è difficile farlo.
Quell'anno conobbi Sara. Con lei c'è sempre stato un rapporto speciale. Lei è la classica persona che basta guardarla per capire cos'ha in mente e ci ritrovavamo spesso a ridere e a pensare le stesse cose diventando, fin da subito, amiche per la pelle.
Quell'anno vinsi la mia prima medaglia d'oro per la categoria junior femminile e, quando me la ritrovai tra le mani, mi sentii male.
"Cos'hai? Perchè piangi?" domandò Sara vedendomi piangere. 
Non sapeva quanto faceva male eseguire un esibizione pensando a quel dolore. Quel dolore dato da quel ragazzo e dall'impossibilità di poter essere mio. Quel dolore di quel ragazzo che amavo profondamente.
"Voglio stare da sola! Va via!"urlai avendo tra le mani quella medaglia. 
Sara fece come le chiesi, ma si vedeva che era preoccupata per me. 
Rimasi lì, negli spogliatoi, con le lacrime agli occhi e le mani nei capelli.
Fu in quel momento che il bastardo colpì.
Ero debole e presa dal dolore. Non riuscivo ad arrestarlo quando Sergei entrò in quel maledetto spogliatoio. Venne verso di me e si accovacciò per guardarmi meglio. 
Era assurdo. Volevo delle risposte alle mie domande e credevo che lui, essendo un ex pattinatore, poteva darmele.
"Perchè? Perchè fa così male? Pensavo fosse stato bello avere una medaglia d'oro, ma..." balbettai indecisa con le lacrime agli occhi e guardando la medaglia tra le mani.
Mi sentivo soffocare dal dolore.
"Margò, fa male. Lo so, ma hai trovato la tua aspirazione, il tuo tema centrale." cercò di tirarmi su mettendomi una mano sulla spalla e farmi ragionare sulla cosa, ma odiavo quella situazione.
"Si, ma perchè proprio amore e dolore? Questo tema mi sta logorando dentro. Voglio portare l'amore, quello vero, quello incondizionato. Non questo stupido tema. " informai lanciando la medaglia delusa. Non riuscivo ad accettare quella medaglia. Non riuscivo a sentirla mia, ma quell'uomo la raccolse riportandola a me.
"Con il tempo ci farai l'abitudine, Margò." mi disse  avvicinandosi e abbracciandomi. 
In quel momento, mi era di conforto e non riuscii a far almeno di accettarlo. Avevo le lacrime agli occhi e sospirai qualcosa che lui attendeva da tempo:"Papà..."



Forse... fu uno sbaglio. La mia credenza di avere un solo padre, quello naturale, se ne andò a farsi fottere. Vedermi confortata da quell'uomo, cosa che mio padre non aveva mai fatto, incominciò a farmi ricredere su di lui. Incominciai a pensare che probabilmente, la mamma aveva lasciato mio padre per la sua freddezza.
Decisi di cambiare gli orari e di andare ad allenarmi la sera tardi per evitare di vedere Victor, così come decisi di farmi allenare da quell'uomo che ormai chiamavo papà.
Passò un po' di tempo e lui mi mise in testa che per ottenere qualcosa bisogna lottare e sconfiggere il nemico. Non è nel mio carattere pensare a qualcosa del genere, ma sentirsi mangiati dal dolore ti fa accettare tutto, anche quello che non faresti mai come distruggere un'amica.
Per me, Natasha era diventata il mio ostacolo. Come diceva lui, dovevo abbatterla.
Entrai nella sezione senior a 15 anni e riuscii a batterla per poco, anche se mi allenavo sempre con lo stesso tema e con la basei sempre diversa.
Anche evitando di prendere notizie di Victor e cercando di non incontrarlo, il mio cuore non faceva altro che pensare a lui, fino a quel maledetto giorno.
Avevo 18 anni.  Ormai Sergei a casa si faceva vedere poco ed io ero costretta ad allenarmi da sola.
Non capivo il motivo, ma sinceramente non volevo neanche saperlo. Avevo nel cuore solo odio. Volevo distruggere tutto e tutti e per farlo dovevo allenarmi duramente. Ricordo che tornai a casa, stanca dall'allenamento. Mia madre stava cucinando, quando improvvisamente sentii un rumore di piatti rompersi. Mi voltai e la vidi a terra. Stava male e non capivo il perchè. La portai di corsa all'ospedale e lì seppi ciò che una figlia non vuole mai sentirsi dire. 
Aveva la leucemia. Seppi che da anni si faceva controlli a mia insaputa e che era allo stadio terminale della malattia.
Le finanze non erano delle migliori. Mio padre, quello naturale, era stato furbo. Non aveva divorziato con mia madre per non darle il mantenimento, ma semplicemente lasciò separati i conti. Ciò che era di mia madre rimase suo, mentre i soldi di mio padre rimasero a lui. Probabilmente pensava che prima o poi sarebbe tornata per fare una cosa del genere, ma in quel momento quando vedi che tutto ti va contro, pensi solamente ad avercela con il mondo intero.
Mi resi conto solo l'anno dopo che le continue chemio incominciavano a far risentire le finanze di mia madre.
In quel periodo Sergei era sparito. Incominciai a pensare che avesse altro da fare, così dovetti rimboccarmi le maniche per aiutare mia madre a sopravvivere.  Inoltre, in quel periodo lei venne trasferita in una clinica specialistica a Mosca.
Volevo seguirla, così decisi di lasciare temporaneamente il pattinaggio.
E' vero che è una carriera redditizia, ma avevo molti costi da prendere in considerazione, come la palestra, gli attrezzi, l'usura dei pattini e delle lame che venivano cambiate abitualmente ogni tre mesi, i corsi di pattinaggio e gli allenamenti. Di conseguenza, anche volendo continuare, non potevo farcela. Sopratutto con mia madre in quelle condizioni, ma per seguirla dovevo avere dei soldi e per avere il denaro dovevo avere un lavoro.
Purtroppo non trovai nulla a Mosca.
L'unica cosa che trovai fu un impiego come tata per una famiglia. 
Nessuno voleva qualcuno alle prime armi, ma grazie a Yakov la famiglia Plisetsky si fidò di me affidandomi il loro figlio di dieci anni.
Ricordo che rimanere a San Pietroburgo senza mia madre era una tortura, ma cercai di tenere duro.
Inoltre avrei avuto anche qualcuno a farmi compagnia. 
Yakov non perse tempo a presentarmelo mentre lo stava allenando.
Yuri era una vera peste. 
Rammento ancora il giorno che lo vidi per la prima volta.


Non faceva altro che lamentarsi di quanto le cose andavano male. Non riusciva a fidarsi di me e la cosa riuscivo a comprenderla perfettamente. In fondo, come può una sconosciuta prendersi cura di qualcuno che neanche conosce? 
Era diffidente, nonostante cercassi di fargli le cose che gli piacevano e che il nonno mi aveva raccomandato di fargli, ma lo capivo. Anch'io ci ero passata.
Non è facile vivere con qualcuno che non conosci.
Ricordo che gli diedi la mia stanza e lo vedevo spesso rintanarsi in camera.
La cosa mi faceva sorridere perchè mi ricordava molto me, quando mi trasferii in Russia.
Così, lo lasciavo semplicemente da solo. Dopotutto era quello che voleva. Qualche mese più tardi, incominciò ad aprirsi, ma non nel modo in cui volevo. 
Lo vidi rientrare in casa e correre in camera per non farsi vedere. Insospettita, mi avvicinai alla porta e lo sentii singhiozzare. 
Stava piangendo. Non sopporto le persone che piangono così, l'unica cosa che seppi fare fu entrare, senza dire una parole, e abbracciarlo.
"Sono un incapace..." sentii mormorarlo.
"Sh...tranquillo. Va tutto bene." dissi semplicemente stringendolo a me e lui si lasciò abbracciare, cosa che di solito odiava fare. Non so cosa gli sia successo, ma da quel momento le cose con lui cambiarono.
Si lasciava aiutare con i compiti e non buttava più i Pirozhki che preparavo. Quella peste divenne un gattino addomesticato. 
Presto venne il freddo gelido dell'inverno e lo vedevo spesso entrare in camera da letto di mia madre, ovvero la stanza in cui dormivo, con quel peluche che porto sempre con me, e mettersi nel letto accanto a me dicendomi di aver paura della tempesta che c'era fuori. 
Probabilmente è solo stata una scusa per avvicinarsi di più a me. 
L'ho sempre visto come un fratello minore o come un figlio. L'unica cosa che sapevo è che amavo proteggerlo, ma quel periodo bello era destinato a sparire. 
L'anno dopo seppi che mia madre era morta ed io non potevo neanche andarmene da San Pietroburgo per vederla. 
Vicino a lei non c'ero io, c'era Sergei. Lui mi diede la notizia e mi sentii male.
Sapere che tutto quel lavorare per aiutarla, non era servito a nulla non è il massimo. Non ho avuto neanche il coraggio di dirglielo a mio fratello Louis che vidi qualche anno dopo, appena ripresi a pattinare.
Ero arrabbiata con il mondo intero, ma cercavo di non darlo a vedere. Incominciai a prendere degli antidepressivi per calmarmi e sentire meno il dolore della mancanza. 
Forse... non dovrei dirlo, ma grazie alla vicinanza di Yuri, quel momento buio passò in fretta. 
Pensai che se avessi fatto da balia a lui in eterno, non avrei mai dovuto affrontare quella realtà e dopo qualche mese smisi di prendere gli antidepressivi.
Stavo bene, ma quel bene non durò molto.
Dopo tre anni che facevo da balia, fui licenziata.
Dissero che ormai era inutile stargli vicino. Aveva 13 anni e non poteva avere la tata in eterno. 
Yakov si prese tutte le responsabilità. Doveva badare a lui giorno e notte e Yuri fu costretto a respirare e a vivere il pattinaggio e la danza, ma a quanto pare la cosa non andava ne a me ne a Yuri.


"Cosa?" chiese il ragazzino alzandosi di scatto dalla sedia per poi prendermi per la giacca che portavo e dirmi:"No, non voglio andarmene!" 
"Nessuno è buono con te. Devi irrobustirti, Yuri. Non puoi mostrare le debolezze agli altri, se no il mondo ti mangia vivo. Devi accettarlo. Non posso stare dietro di te, ho la mia vita." cercai di farlo ragionare, ma fu più dura del prevvisto.
Riuscii a staccarlo da me, solo grazie a Yakov.
Ricordo che quel giorno non volevo vedere quella casa senza mia madre. Fortunatamente avevo ancora il numero di Sara e così incominciai ad allenarmi con lei e suo fratello.


Un altro grande stronzo, scusate del termine poco fine, ma non so come altro definirlo.
L'anno scorso, mentre mi allenavo con loro, Michele decise di farsi avanti. Sinceramente ero stanca di stare da sola e in quel periodo volevo qualcuno che mi amasse e si prendesse cura di me. Lui sembrava essere dolcissimo, almeno ogni qualvolta mi allenavo con Sara si comportava così.
Anche se il mio cuore apparteneva a Victor, decisi di metterlo da parte e cercare di farmi una vita. Lui sapeva che uscivo da un amore non corrisposto e mi promise di non prendermi in giro.
La morale della favola? 
Dopo una settimana l'ho sentito parlare con Emil di me. Probabilmente non ci sarebbe nulla di strano, ma trovarsi negli spogliatoi e sentirlo dire nei corridoi che ero una troia perchè non gliel'avevo ancora data non è il massimo.
Ricordo che quando lo sentii pronunciare quelle parole stavo bevendo dalla borraccia e non ci vidi più dalla rabbia.
Apri quella benedetta borraccia e gli buttai tutta l'acqua in faccia urlandogli:"Stronzo!" per poi andarmene via di lì.
Abbiamo finito di allenarci solo perchè il Gran Prix era alle porte, ma da allora abbiamo iniziato a parlare davvero poco, anche se lui cercava sempre un modo per farsi perdonare.
Sinceramente la sua presenza incominciava ad infastidirmi, ma per la serenità della mia amica Sara finsi che stavo bene quando rodevo dentro solo nel vederlo avvicinare.
Anche se è stato un anno infernale e ho ricevuto un'altra medaglia d'oro, sono contenta.
Sono contenta perchè senza Sara probabilmente non avrei incontrato nuovamente Yuri e Victor.
Sinceramente non ci speravo neanche più nel vederli.
Tra i due, sicuramente la sorpresa maggiore è stata vedere Victor, ma neanche Yuri scherza.
Cioè... ricordarlo con un aspetto da bambino e vederlo due anni dopo completamente cambiato, più alto e più...non so... diverso direi. E' stato abbastanza strano.


Inoltre non sono cambiati per niente, Victor è sempre gioiale e pieno di energie, mentre Yuri ogni tanto mette il muso quando qualcosa non gli va.
Anche se sono cambiati fisicamente, caratterialmente non è cambiato nulla. Forse... sono solamente un po' cresciuti, ma in fondo chi non è cresciuto in questo frattempo?
E poi, c'è Yuuri che ho conosciuto da poco. Lui sembra essere molto legato a Victor, talmente che ho scoperto che hanno un fandom tutto loro. La Victuuri. 
E' stato Yuri a farmelo scoprire. 
Lui è stato così carino che, vedendo la mia amicizia con il giapponese, ha cercato di precisare che non si può andare oltre, anche se non era mia intenzione.
Sopratutto sapere che Victor non ha occhi per che lui.
E' vero che lo amo e farei di tutto per averlo, ma se ciò significa ferirlo o dargli qualche problema, preferisco farmi da parte. 
Sono fatta così. Non voglio mettermi tra la felicità delle persone. Non a caso ho incominciato ad odiare Sergei in questi giorni. 
Quando ho saputo di Victor e Yuuri ci sono rimasta male, ma la cosa che mi ha ucciso interiormente è non avere mia madre che mi consola. Lui avrebbe dovuto esserci, invece ho scoperto che ha un'altra famiglia e mia madre non era altro che un ripiego. 
Io non sono nessuno per lui.Non mi è stato accanto.
Gli uomini incominciano a farmi schifo davvero. Vedo solamente delusione attorno a me e così ho deciso di abbandonare il pattinaggio.
So che non è sempre così. So che da qualche parte c'è qualcuno che non fa schifo come gli altri, probabilmente qualcuno come Yuri che quando mi ha visto piangere ha cercato di consolarmi, anche se in un modo un po' strano, ma penso che se mi ha baciata è solamente perchè non sapeva come calmarmi.
Proprio in quel momento, quando pensi che tutto sia finito, accade l'inaspettato. Incontrai Georgi fuori al palaghiaccio dove incominciammo a chiacchierare del più e del meno.


Lui si era accorto del mio amore per Victor e voleva fare un patto con me.
Siccome la sua ex, Anya, la vedeva sempre nella platea in ogni evento di pattinaggio in cui partecipava, era convinto che fosse ancora innamorata di lui, ma voleva prendersi tempo.
Anche dopo essere passati un bel po' di anni, lui era ancora convinto di questa cosa e non voleva prendere in giro nessuna ragazza perchè sperava di ritornare con lei, così mi propose di fingermi la sua ragazza anche per vedere la reazione di Victor.
La cosa non mi piaceva per niente. Volevo aiutarlo, ma se significava compromettere la felicità di Vitya, preferivo non farlo.
Infatti, inizialmente rifiutai, fino a qualche giorno dopo. Ero convinta della mia decisione e non volevo tornare indietro, anche perchè  tornare a pattinare significava anche aiutare Georgi nel suo intento e non mi andava di veder triste Vitya.
Quel giorno, andai presto a lavoro, anche perchè non avevo l'università e mi ritrovai dinanzi a lui.
Victor viene in quel bar dove lavoro part-time.
Le sue parole mi colpirono e non poco.
Incominciai a pensare che probabilmente per me c'era una chance. Che per lui non sono semplicemente nessuno, ma significo qualcosa nella sua vita, così mi precipitai alla pista.
Non ripassavo i passi da più di due settimane e la coreografia l'ho fatta qualche istante prima, da sola e senza l'aiuto di nessuno, arrivando al terzo posto.
Non è un granchè, ma per me vale molto. 
Per me significa abbattere il muro costruito da Sergei e iniziare un'altra vita. 
Una vita insieme al mio pattinaggio e ai miei amici.
Beh... che altro dire di me? Non ho mai avuto amici prima di iniziare il pattinaggio, ma credo che comunque si è capito.
Altre curiosità? Vediamo un po'...
Ah si! Sono allergica ai fiori, ai funghi e alle fragole.
Adoro gli animali, specialmente i felini, per questo dicono che sono molto infantile anche nel modo di rapportarmi con loro.
Amo tantissimo cucinare, sopratutto i dolci e mi piace tantissimo la mentalità e lo stile di vita giapponese poichè la vedo una cultura molto signorile e anche il paesaggio del Giappone l'adoro.
Poi... ah si! Il peluche con cui dormo è un regalo di mio padre naturale al mio quindicesimo anno d'età. Forse è stato uno dei miei unici regali che mi ha fatto papà. Come ho detto è sempre stato a lavoro e di conseguenza non ha mai potuto pensare a me e a mio fratello.
Ah...già. Ho dimenticato di dirvi che sto all'ultimo anno di università, alla facoltà di medicina e spero di specializzarmi in chirurgia generale o in quella d'urgenza.
Ebbene si, amo il lavoro che svolge mio padre naturale e spero di riuscire ad arrivare al suo livello.
Per me, anche se non c'è mai stato, è sempre stato come un eroe che lasciava la famiglia per salvare milioni di vite rinunciando alla sua.
Forse... non so... è stata la mia impressione, ma quand'ero piccola ricordo il suo volto stanco e stressato di quando tornava a casa. So che non ha avuto vita facile e per questo che lo voglio bene. Lo voglio bene perchè non è perfetto, ma per la sua famiglia ha sempre cercato di dare il massimo.
Quindi concludo dicendo che mio padre naturale è un eroe e quello che mi segue, ovvero Sergei, non è minimamente all'altezza di lui.
Spero di avervi chiarito un po' di cose su di me.
Quindi, grazie di seguire Skating on ice e di sostenermi.


Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9.



Guardare il tuo volto mi rende l'uomo più felice della terra. Sapere di avere una possibilità con te, sapere che tu sarai al mio fianco e nulla potrà dividerci, mi rende incredibilmente euforico. 
Riesci a sorprendermi come non mai e la cosa mi piace da impazzire...



La nazionale russa si conclude e la francese si ritrova al terzo posto, ma non sembra importarle molto, anzi tutt'altro. Sembra essere fiera del punteggio ricevuto.
I ragazzi incominciano a discutere tra loro, quando vedono nei corridoi Margò chiacchierare con Georgi.
Victor incuriosito dal rapporto che i due hanno instaurato, incomincia a pensare che stanno insieme.
"A quanto pare Magya ha trovato la sua dolce metà, dico bene?" Chiede il russo avvicinandosi alla ragazza. 
La francese si volta di scatto e incrocia lo sguardo del russo rimanendone imbarazzata come al solito.
"Veramente... io..." Tenta di dire, quando Georgi le appoggia un braccio sulle spalle avvicinandola a lui.
"Proprio così. Io e Margò stiamo insieme."
"COSA?!" Urla Yuri avvicinandosi ai due e facendosi spazio tra Yuuri e Victor incominciando a dire la sua:"No, aspetta! Qui qualcosa non quadra! Tu e Margò neanche vi parlavate! Com'è possibile una cosa del genere?" 
"Infatti non stiamo insieme." Rivela la ragazza spostandosi da Georgi confondendo tutti.
"Cosa? Ma sembrate così uniti." Afferma Yuuri incuriosito e inseguito da Victor:"Concordo. Non vi ho mai visto così in sintonia. Come mai?"
"Diciamo che abbiamo solamente lo stesso fine. Lui vuole ingelosire Anya, la sua ex, ed io gli sto dando una mano. Tutto qui." Sintetizza la ragazza sollevando Yuri.
Vedendo i ragazzi fare troppe domande, Margò si allontana da loro andando negli spogliatoi per trovare un po' di tranquillità.

**Intanto, in Giappone**

Il campionato giapponese si è concluso con la vittoria di Yune.
I due hanno festeggiato bevendo e non poco, ma quel bere non aiuta affatto Louis che perde completamente il controllo di se.
"Louis...aspetta!" Dice il corvino vedendosi preso alla sprovvista.
I baci del francese e il modo in cui lo tocca lo prende molto. E come se riuscisse a capire ogni punto debole del ragazzo e i brividi di Yune crescono sempre di più così come la voglia e l'eccitazione.



Il francese è molto preso dalla vicinanza di Yune e stare nello stesso letto dopo aver bevuto, gli fa perdere il controllo delle sue azioni. Comprende ciò che sta facendo, ma anche volendosi fermare non ci riesce.
"Voglio capire il senso. Perchè non dovremo lasciarci andare se entrambi ci desideriamo ardentemente...?" Sussurra Louis mordendo l'orecchio del ragazzo.
Quel modo di fare del francese lo prende terribilmente, tanto che si lascia andare a quell'attimo.
Yune è sopra di Louis, mentre il francese sembra non voler demordere con il corvino. Vuole quell'attimo che ha atteso e che non riesce a resistere. Per lui, il corvino è una droga. La vuole assaporare a tutti i costi, sopratutto ora che entrambi stanno bene e si vogliono reciprocamente.
I due si ritrovano a spogliarsi, seduti sul letto.


Yune si toglie la maglia, mentre il francese incomincia a baciare quel corpo e a leccare le scottature del ragazzo.
"Che ruolo hai avuto nelle tue relazioni?" Domanda Yune per capire di più le intenzioni del francese intuendo il ruolo dominante che vuole avere.
"Di che parli?" Si incuriosisce vedendolo spostarsi da lui e farlo rimanere senza maglia, con i pantaloni sbottonati e l'eccitazione addosso:"Proprio adesso ne vuoi parlare?" Continua a chiedere il francese abbassando lo sguardo e sentendosi a disagio in quella strana situazione.
"Si, intendo... sei stato sempre seme oppure sei stato anche uke?" Richiede facendogli intuire che vuole avere le idee chiare su di lui.
"Diciamo che ho avuto entrambi i ruoli, ma se devo preferirne uno, il seme." Risponde riprendendo il corvino e incominciando a baciargli il collo, voglioso di volerlo fare.
Anche Yune è eccitato e si lascia andare dicendo:"Io invece ho fatto sempre l'uke. Non ho mai provato a fare il seme. Si sono sempre rifiutati di farmi comandare." 
Quelle parole intrigano il ragazzo che si stacca e si volta verso di lui fissandolo intensamente negli occhi.
 "Mmh... Quindi sei ancora verginello lì." Afferma con fare e voce sensuale facendo irritare il corvino.
"Eh?" Urla arrossendo di colpo:"Non sono vergine!"
"Per me, se non hai fatto il seme neanche una volta, lo sei." Rivela il francese incrociando lo sguardo del ragazzo per poi incominciare a palparlo nelle parti basse.
"Facciamo così, siccome non mi piacciono le cose monotone, lascio a te il privilegio di fare il seme stavolta." Sussurra all'orecchio di Yune per poi sdraiarsi e continuare:"Fammi quello che vuoi."
Mettendosi in una posa sensuale.


"Che?"
"Voglio che la nostra prima volta sia indimenticabile, quindi sentiti libero di farmi tuo." Continua Louis lasciando il ragazzo sorpreso.
Yune rimane lì a guardarlo, mentre il francese appoggia le mani del ragazzo lungo i suoi pantaloni per farglieli sfilare.
"Su, non imbarazzarti. Fammi quello che vuoi." incita ancora abbassandosi i boxer neri e sbottonando il pantalone al corvino, per poi baciarlo sulle labbra e scendere lungo il collo.
"Davvero posso?" Domanda ancora una volta il ragazzo impacciato, non sapendo che fare.
Il francese annuisce e raccomanda:"Non dimenticare le protezioni e il lubrificante."
"Ehm... tranquillo." Balbetta Yune insicuro, mentre apre un preservativo con il rossore in volto.

**Intanto, in Russia...**

Yuri è fuori dal palaghiaccio, seduto sulle scale, quando Sasha si avvicina a lui.
"Che combini, cretino?" domanda vedendolo lì per aspettare qualcuno.
"Nulla, volevo stare un po' qui."
"Non è che per caso aspetti Margò?" Intuisce la russa, beccandosi un'occhiataccia dal ragazzo.
"E anche se fosse? Non sarai mica gelosa?"
"Non sono gelosa, semplicemente non capisco perché le corri tanto dietro." Spiega mentre incrocia le braccia sotto al seno e ricevendo subito una risposta dal russo: "Perché non le ho ancora chiesto scusa. Tutto qui."
Per un minuto c'è un totale silenzio, che viene spezzato da Sasha, che interviene riguardo all'esibizione del coetaneo:"Comunque sei stato bravo. Intendo nel programma breve."
"A che devo tutta questa gentilezza?"
"Non è gentilezza. Sto semplicemente dicendo che il numero mi è piaciuta."
"Si, come no." La punzecchia Yuri, sapendo che qualcosa nel comportamento della ragazza non quadra.
La bionda si svincola subito dalla strana atmosfera che si sta creando dicendo:"Ci vediamo domani a scuola."
"Ok, stronza. A domani." La saluta vedendola andar via.
Per lui è qualcosa di strano. Rivedere Margò dopo quel che è successo lo confonde un po', ma anche l'atteggiamento di Sasha lo lascia perplesso.
Non riesce a capire cosa sta succedendo intorno a lui e vorrebbe tanto delle spiegazioni, ma non ha neanche il tempo di rifletterci su che una voce lo chiama:"Yuri..."
Il ragazzo si volta e vede la persona che sta aspettando, ovvero Margò.


"Margò!" Dice il russo bloccandola all'uscita per farla avvicinare a lui.
"Che ci fai ancora qui? Pensavo che-" Tenta di dire la ragazza, quando il biondino abbassa la testa interrompendola: "Mi 'spiace."
"Per cosa?"
"Per l'altra volta... mi dispiace. Non so cosa mi è preso." Confessa con il volto rosso riferendosi al bacio.
La francese lo comprende e si avvicina a lui scompigliandogli i capelli.
Yuri alza lo sguardo e vedendo il sorriso della più grande si tranquillizza.
"Ti vanno i pirozhki? Li ho preparati stamattina prima di uscire."
La domanda lo fa sorridere. Sa che quando vuole tirarlo su di morale fa sempre così. Non può far almeno di alzarsi di scatto e dire "Margò..." abbracciandola.


Intanto, da un'altra parte della Russia, Natasha ha appena spento la tv.
Si volta verso il suo ragazzo guardandolo riposare. Sta dormendo e ancora non si è svegliato. La cosa la preoccupa. Incomincia a fissare quella mano di Kenneth nelle sue mani pensando a tutti i momenti passati insieme.



Quella situazione pesa nel cuore della ragazza, tanto che si ritrova con le lacrime agli occhi quando sente qualcuno aprire la porta.
La russa si asciuga velocemente le lacrime con le maniche della maglia per non farsi vedere disperata e pensando che fosse qualcuno di sua conoscenza.
Con grande sorpresa, però, vede entrare un'infermiera.
"Signora? L'orario delle visite è finito." La informa lasciandola perplessa. 
Natasha da ancora un altro sguardo al suo ragazzo per poi annuire.
"Oh... va bene." Le risponde sapendo di doverlo lasciare anche contro il suo volere, quando improvvisamente succede qualcosa di inaspettato.
Sente la mano del ragazzo stringere la sua per non staccarsi.
"Kenneth..." Sussurra la ragazza sapendo che probabilmente si sta svegliando e la cosa non può non farla felice, anzi. E' al settimo cielo. 
Incomincia subito ad urlare:"Infermiere! Infermiere!" 
Con quelle grida riesce ad attirare l'attenzione dei medici e degli infermieri lì vicino, facendoli venire da lei.
"Che succede?"
"Si sta svegliando!" Avverte Natasha euforica. 
Come previsto, Kenneth apre gli occhi.
La ragazza incomincia a guardarlo incuriosito.
"Kenneth..." Sussurra il suo nome la ragazza stringendo quella mano con le lacrime agli occhi dalla felicità.
Peccato che tutta quell'euforia non rimane allungo.
"Tu... chi sei?" Gli domanda il ragazzo non ricordandosi nulla e sentendosi alquanto confuso. Purtroppo, i tranquillanti e le eccessive dosi di morfina, hanno fatto sprofondare Kenneth in una fase confusionaria e di smemoratezza.
Quella domanda è come una tagliata profonda che arriva negli abissi del cuore di Natasha. Una delle sue più grandi paure si sta avverando, quello di essere dimenticati, e non è una gran cosa.
Fortunatamente è un amnesia momentanea dovuta all'assunzione dei farmaci, ma questo Natasha non lo sa.
"Amore... sono io, Natasha. Non ti ricordi di me?"
Il ragazzo continua a guardarla come se non ricordasse niente. Non sa cosa sta succedendo, proprio come non si ricorda ne di lei ne della situazione che l'ha condotto li, ma neanche del suo stesso nome.
I medici allontanano la ragazza da Kenneth dove incominciano a visitarlo e fargli i vari analisi per accertarsi della situazione. 
E' un colpo al cuore per la russa, tanto che non può far almeno di trattenere le lacrime, ma escono spontanee. Il suo ragazzo non può non ricordarsi di lei. Non può succedere tutto così velocemente. Si sente in trappola e non sa come uscirne. Intrappolata dalla sua stessa paura che la fa sentire terribilmente piccola e insignificante. 
"Kenneth..." Continua a chiamare Natasha sperando in una ripresa del ragazzo.

**Intanto, in Italia...**

Un nuovo membro si è unito agli allenamenti dei Crispino. È una ragazza, alta all'incirca 1.55 centimetri, con un viso giovanile che dimostra perfettamente i suoi 18 anni e la pelle chiara. È magra ed ha un fisico asciutto con poche forme, ma in armonia con la sua struttura fisica. I capelli sono corvini e le arrivano alle spalle, ha gli occhi grigi e labbra rosse come ciliegie.
Indossa una semplice maglia a maniche lunghe nera in contrasto con i leggins bianco.


È la prima volta che i ragazzi la vedono in pista, ma la cosa che li sorprende di più è che a stento riesce a mantenersi sui pattini.
"Ehi, tutto bene?" Domanda Sara mentre si avvicina a lei, vedendola in difficoltà.
"Sì, tranquilla. È solo che non metto i pattini da tanto ed è la prima volta che indosso quelli per il ghiaccio." Informa facendo un sorriso, però si ritrova a scivolare all'indietro e cade a terra.
"Sta attenta. I roller sono molto più semplici da gestire rispetto a questi." Rivela la bruna tendendole la mano e aiutando la nuova arrivata ad alzarsi.
"Già. Me ne sono resa conto. Te devi essere Sara Crispino, dico bene?" Chiede quindi riconoscendola e reggendosi al muretto per non cadere.
"Si, c'è anche mio fratello Michele." Le fa notare.
"Vi ho visto pattinare l'anno scorso quando siete venuti a Napoli per l'apertura della pista."
"Davvero?"
"Si. Siete stati davvero bravi. Da allora non ho fatto altro che pensare a diventare una pattinatrice professionista come voi."
Sara è entusiasta della sua nuova fan e compagna di squadra, perciò non perde tempo a chiamare il fratello per farlo avvicinare a lei.
"Micky! Lo sapevi che è una nostra fan?" Chiede vedendolo avvicinarsi a loro due incuriosito.
"No, davvero?" Sorpreso, il ragazzo comincia a guardare la ragazza.
La bruna si rende conto che non si è ancora presentata: "Oh... Scusate! Ho dimenticato di presentarmi. Mi chiamo Elvira, Elvira Quagliarulo."
"Hai un accento particolare. Non sei di queste parti, vero?"
"È napoletana." Spiega la sorella, rendendo ancora più incredulo Michele.
"Cosa? Anche te?"
"Perché, anche voi siete di Napoli?"
"Si, siamo nati a Pozzuoli, vicino il lungo mare." Rivela il castano.
A quelle parole, Elvira sembra illuminarsi e incomincia ad esclamare: "Mado'! Davvero?"
E mentre parlano della loro città d'origine, Emil si introduce nel discorso.
"Ehi, what do you say?" Domanda il ragazzo in inglese, infatti con i Crispino, ma anche con gli altri pattinatori, è quella la lingua con cui comunica.
"Elvira, lui è Emil." Lo presenta Sara e lei non tarda a rispondere: "Piacere, Elvira."
"Do you speak english?" Chiede il ceco sentendola parlare in italiano e non capendo ciò che sta dicendo.
In quell'istante si crea un silenzio imbarazzante. Chiunque può capire che il ragazzo le ha chiesto semplicemente se conosce la lingua, ma alla diciottenne dell'inglese mancano anche le bassi e fraintende immediatamente quel speak english, andando su tutte le furie e lasciando uscire la sua parlantina dialettale.
"Eh, no! Aspe'! Ti stai prendendo troppa confidenza. So di non essere perfetta e di avere un po' di ciccia qua e là, ma chiamarmi speck inglesh è troppo. Questo lo dici a quella porca di tua madre. Hai capito?"
Sara e Michele, sentendo quelle parole, scoppiano a ridere.
"Elvira? Ma che hai capito?" Domanda la pattinatrice ridendo e facendo alterare ancora di più la ragazza: "Perché? Guarda che è lui che ha iniziato!"
"Ti ha semplicemente chiesto se sapevi l'inglese." La informa il castano con le lacrime agli occhi per la reazione della ragazza.
"Ah..." Risponde Elvira per poi scoppiare a ridere anche lei e continuare: "Scusate! Io non capisco nulla d'inglese. Pensavo che mi avesse dato dello speck inglese. Come si dice di no? Dobn't? Don't? Doisen't?"
"Di semplicemente di no che fai prima." Ride ancora Michele vedendola in totale difficoltà con le lingue.

**Intanto, in America...**

Aubrey si rende conto che per tutto il tempo Otabek non ha fatto altro che messaggiare invece di guardare il campionato con lei e Nicole.
"Che combini con quel cellulare?" Domanda la rossa vedendolo messaggiare. 
"Nulla." Sintetizza Otabek chiudendo il telefono e guardando la ragazza come se nulla fosse.
Quella reazione Aubrey la conosce bene. Sa che pur essendo scontroso e il suo viso è sempre lo stesso, qualcosa nasconde. Lo può capire da come ha messo via il cellulare velocemente dopo aver espresso la sua curiosità. 
La cosa fa incuriosire ancora di più la ragazza che incomincia a fare capricci:"Uff... perchè fai sempre così? Avanti! Voglio vedere!" Ordina la rossa buttandosi su Otabek per prendere il cellulare.
"Ehi!"
"Avanti, Nicole! Dammi una mano!" Incita cercando di farsi aiutare dall'amica, ma Nicole non sa che fare così si limita ad avvicinarsi.
"Ma siete impazzite?"
"Voglio sapere chi è!" Sbraita Aubrey esausta del comportamento misterioso dell'amico.
Il kazuco riesce a svincolarsi dalla presa della rossa e si allontana da lei.
"Tu sei pazza. Se credi che ti dico con chi messaggio, ti sbagli di grosso."
"Parlavi con Mila, non è vero?" Chiede Nicole alzando la testa verso il ragazzo che incomincia a fissarla con un:"Huh?"
"Ho detto, era con Mila che parlavi? Perchè gira su internet una foto un po' strana." Gli rivela notando qualche attimo prima un'immagine sospetta su una rivista online.
"Cosa?" Urla incredula Aubrey guadando l'amica.
Scende un silenzio preoccupante. Quella quiete fa intuire che probabilmente Nicole ha compreso la verità, ma il kazuco non vuole farsi scoprire così se ne esce con un:"Anche se fosse non sono affari vostri." 
Nervoso della scoperta, il ragazzo se ne va lasciandole da sole, ma così facendo la curiosità di Aubrey aumenta ancora di più.
"Fa vedere! Qual'è questa foto che gira?" Domanda all'amica incuriosita.
La ragazza non perde tempo a mostrare la foto alla rossa rimanendone sorpresa. 
Quella è un'immagine che chiunque fan dell'Otayuri non vorrebbe mai vedere.


E' una foto dove Mila e Otabek parlano tranquillamente, ma c'è un particolare che salta all'occhio. Il peluche di Otabek tra le mani di Mila e lei che lo abbraccia. 
"Non ci credo. Ditemi che è uno scherzo." Mormora la rossa incominciando a piangere dalla disperazione, quando incomincia a pensare che probabilmente è solo una trovata di Otabek, ma Nicole non è così convinta della cosa.
Non lo conosce di certo bene come Aubrey, ma quella foto non sembra essere finzione o un fotomontaggio come ipotizza l'amica che ancora ci spera nella Otayuri.

**Intanto, in Giappone...***

Sono passate più di quattro ore da quando i due piccioncini hanno incominciato a farlo.
"Oh... cazzo!" Sospira Yune esausto per poi guardare l'orologio sul comodino e scoprire che hanno passato quasi cinque ore a farlo.
Inoltre hanno cambiato posizione più volte posizione e il corvino si è ritrovato a fare l'uke senza nemmeno rendersene conto.
"Ti voglio ancora..." Gli sussurra il francese leccandogli il collo e mettendosi sopra di lui.
"Ma non ti sazi mai?"
"Veramente... pensavo di farlo tutta la notte. Mi tenti troppo e poi... sei bravo. Anche se mi hai fatto male prima." Lo informa guardandolo diritto negli occhi.
"Scusa, mi spiace..."
Il francese si sposta dal ragazzo mettendosi accanto a lui e rassicurandolo:"Tranquillo. Era la tua prima volta. E' normale essere impacciati. E poi... sono contento." Confessa con un sorriso per poi voltarsi verso di lui e ammirare i suoi occhioni eterocromi continuando:"Almeno posso dire di essere stato io il primo con cui hai fatto il seme e la cosa mi rende terribilmente felice."
"Louis..." Sussurra Yune accarezzando il volto del francese e baciarlo sulle labbra.
"Comunque, anche se non sei portato per fare il seme, devo dire che sei molto sexy quando apri i preservativi."
"Piantala!" Urla il corvino dandogli uno spintone, ma il francese lo afferra per il braccio tirandolo a se.
"Tranquillo, piccolino. Abbiamo tutta una vita davanti per imparare." Gli dice confortandolo. Quelle braccia del francese lo avvolgono e lo rassicurano, mentre si ritrova con il capo appoggiato al petto del ragazzo.
Yune riesce a sentire il battito del cuore del francese e quelle parole dette lo sorprendono. Gli fanno capire che Louis non ha intenzione di lasciarlo, ma vuole rimanergli accanto per il resto della sua vita e la cosa fa sorridere il corvino che si stringe forte a lui. 


**Intanto, in Russia**

Victor e Yuuri entrano in casa, quel luogo dove i due possono essere liberi di esprimersi. 
Lì non c'è nessuno a parte loro. Il russo chiude la porta di casa stringendo la mano fredda del giapponese e tirandolo a se per baciargli l'anello, quell'anello simbolo del loro amore. Quell'anello che per loro significa tutto e di cui nessuno capirà mai la grandezza dell'amore che c'è dietro. L'amore per il pattinaggio, la promessa per la vincita di una medaglia d'oro, ma anche quella di un sentimento che sono costretti a tener lontano dagli occhi del mondo perchè giudicato sbagliato.
"Victor...io..." Balbetta Yuuri vedendolo avvicinare a lui sempre di più.
"Sh... Yuuri, ora non servono le parole... Siamo soli e siamo liberi di essere ciò che vogliamo..." Sussurra dolcemente il russo avvicinando sempre di più il suo volto a quello del giapponese.


Le loro labbra si uniscono. Quel bacio è stato atteso per tanto, forse troppo tempo. Le loro lingue cominciano a sfiorarsi, sono uniti da un abbraccio che li fa sentire sempre più vicini mentre i battiti dei loro cuori si sincronizzano. Ogni cosa è possibile in quel momento, tutto può accadere e nessuno dei due vuole che tutto quello finisca.
Ma la paura di perdersi è troppo grande e anche se l'istinto e la voglia di andare oltre dicono di continuare, Yuuri non ci riesce.
"Victor..." Lo richiama staccandosi da lui.
"Qualcosa non va?"
"Non credo di poterlo fare. Non ora, lo sai. Ne abbiamo già parlato." Dice il moro accarezzando i capelli argentei dell'altro e togliendoglieli da davanti agli occhi per vederlo meglio.
"Come vuoi." Mormora quindi il russo staccandosi dall'abbraccio, ma non prima di aver dato un ultimo bacio assaporando per l'ultima volta le labbra di Yuuri.
Victor lo ama profondamente e vuole accettare ogni sua scelta. Sa che ha solo bisogno di tempo. Sa che non avrebbe neanche dovuto baciarlo, ma perché continuare a nascondersi quando i sentimenti di entrambi sono forti?

**Intanto, in Giappone...**

Qualcuno si sta dirigendo verso le terme della famiglia Katsuki.
È una ragazza su 1.70 centimetri, snella e dalla carnagione chiara. Ha capelli corvini che le arrivano alle spalle, sfiorandole anche il seno. Gli occhi sono a mandorla di un bell'azzurro intenso e la sua fisionomia è molto simile a quella di qualcuno che conosciamo bene, ovvero il nostro Yuuri.
Infatti questa ragazza è Robin Katsuki, la cugina del giapponese. È appena arrivata da Londra e non vede l'ora di rivederlo, dopotutto sono passati anni dall'ultima volta che si sono incontrati. 
Entra nelle terme di famiglia piena di speranze di trovare il cugino, ma una volta lì si rende conto che Yuuri non è in Giappone.
"Cosa? Yuuri è andato in Russia?" Domanda la ragazza sentendo gli zii che le rivelano la realtà delle cose.
"Si. È dovuto andare lì per continuare ad allenarsi con Victor." La informa la sorella del ragazzo facendo rattristire la bruna.
"Uffa, che disdetta! Pensavo che finalmente avremmo potuto allenarci insieme." Dice la giapponese abbassando lo sguardo, ci tiene tanto ad incontrare il cugino e sapere che è in Russia la rattrista, quando le parole di sua madre la sorprendono.
"Tesoro, se ci tieni tanto perchè non provi a contattarlo? Può darsi che questo Victor possa allenare anche te." Propone la donna facendola sorridere.
"Mamma, dici sul serio? Posso davvero andarci?"
"Certo. Dopotutto saresti con tuo cugino, non con estranei."
"Oh... Mamma, grazie! Grazie, grazie, grazie! Vado a chiamarlo." Afferma prendendo il cellulare e uscendo dalla stanza, quando si ferma e torna indietro aggiungendo imbarazzata: "Ehm... Potete darmi il suo numero? Non c'è l'ho in rubrica."
I parenti cominciano a ridere vedendo l'euforia di Robin per poter finalmente risentire il cugino.

**Intanto, in America...**

Kyle ha appena finito di allenarsi. Purtroppo, ogni tentativo di approccio con il suo nuovo coach di danza è andato male. Quel tipo lo ha letteralmente sfinito con gli esercizi e le piroette, tanto che non riesce ad alzarsi da terra.
"Ti prego, abbi un po' di compassione." Si lamenta il danese sentendo il dolore atroce alle caviglie e ai muscoli delle gambe.
"Se vuoi diventare qualcuno, devi continuare ad allenarti."
"Ma sono più di tre ore che ci alleniamo!"
"Tsk... Evidentemente non sei così bravo come dicono." Insinua il tedesco iniziando a guardarlo storto.
In quell'istante qualcuno apre la porta, facendolo soltanto innervosire ulteriormente.
"Adesso chi diamine disturba la mia lezione!?"
"Scusa, un allieva ha fatto una festicciola per il suo compleanni e mi ha detto di portarti un po' del dolce." Dice la ragazza, che lavora nella sala accanto alla sua, entrando, ma l'istruttore non sembra essere d'accordo su quella trovata.
"Lo sai che i dolci sono piene di calor-" Si blocca non appena vede che il piatto è pieno di bellissimi profitterolles accatastati. Lui ama letteralmente quella pietanza e, senza aggiungere altro, corre dalla giovane per prenderla dalle sue mani e sostituendo il pensiero precedente con un altro.
"Dicevo: Lo sai che i dolci sono stupendi. Specialmente dopo una lunga giornata d'allenamento!"
La ragazza sorride e con un cenno della mano esce, chiudendosi la porta alle spalle.
Il tedesco rimane lì a fissare i profitterolles incantato:"Quanto sono belli..."
"Posso averne uno?" Interviene allora Kyle, ma Blau non sembra contento della richiesta fatta dal suo allievo, tanto che gli urla contro: "Neanche per sogno! Tu sei a dieta, non puoi permetterti di mangiare queste schifezze."
Il danese si rende subito conto che il coach non gliene avrebbe mai ceduto neanche uno. Il suo aspetto autoritario e prepotente sembra essere cambiato completamente alla vista dei profitterolles, così Kyle decide di approfittarne.
Essendo molto, ma molto più alto rispetto al suo maestro gli prende, senza difficoltàm il piatto dalle mani, allontanandolo.
"Ehi! Che diamine combini? Ridammelo!"
"Lo vuoi veramente? Sai, stavo proprio pensando di giocarci un po'."
"Smettila e restituiscimelo."
"In cambio te cosa faresti?"
"Farei qualsiasi cosa se te mi dessi quel fottuto piatto!"
"Qualsiasi cosa hai detto, vero?" Il danese inizia subito a pensare, con un sorrisino malizioso sulle labbra.
Ben presto Blau si trova con le braccia legate tra di loro solamente per riavere l'agognato dolce, ma l'idea di Kyle è molto più perversa di così.


"Avanti, dammi i profitterolles adesso. Ho fatto quello che volevi, no?"
"Veramente, no. Pensavo a ben altro." Risponde l'allievo mettendosi su di lui, di spalle, quindi inizia a leccare uno ad uno i dolcetti davanti agli occhi del tedesco.
Vedendo quei gesti e quelle pretese, il ragazzo avvolge le sue braccia attorno al collo del danese avvicinandosi alle sue labbra mentre ha ancora il dolce in bocca.
Quel gesto così affrettato e improvviso non può che sospendere Kyle. Non ha mai pensato che Blau potesse essere così determinato e la situazione creatasi comincia a piacergli. D'un tratto la luce va via. Probabilmente è un black out o semplicemente è tardi e sono già andati via tutti, mentre i due restano in quella stanza.
Il profondo bacio al sapor di cioccolato e il buio pesto eccitano i due, che iniziato senza esitazione a spogliarsi.
"Slegami!" Ordina il tedesco facendosi prendere dalla passione. "Ti ho detto di slegarmi..." continua ancora il ragazzo sentendo le mani del danese che iniziato a toccarlo per sciogliere i nodi, ma non solo. Sente ancora le sue labbra attaccate e il sapore dolce a cui non riesce a resistere. Una volta libero, prende Kyle e lo sbatte a terra di prepotenza, mettendosi a cavalcioni su di lui e cominciando a denudarlo di tutto quello che ha addosso. Il suo studente impertinente riesce a farlo impazzire, non solo durante gli esercizi.
Sentire l'odore di profitterolles sulla pelle di Kyle è come una dolce tentazione che Blau non vuole lasciarsi sfuggire.

**Intanto, in Russia...**

E' iniziato un altro giorno e Phichit e Vanessa incominciano ad allenarsi nelle varie figure.
Il thailandese, così come l'italiana, hanno cambiato le lame dei loro pattini come Lilia gli ha ordinato, ma le varie figure sembrano più complicate del previsto.
"Vanny, cerca di bilanciarti quando ti sollevo." Dice il ragazzo vedendo che nei sollevamenti in aria, non riesce a tenerla in alto più di un secondo.
La ragazza annuisce, ma anche bilanciandosi non riesce a stare in alto e si ritrova a cadere all'indietro.
I due cadono a terra ritrovandosi l'uno sopra l'altro. 
"Ti sei fatta male?" Le chiede Phichit vedendosela addosso.
"No, tranquillo. Sto bene." Lo rassicura, anche se il contatto col ghiaccio le ha fatto male la caviglia.
Lilia se ne rende conto, anche perchè la vede subito dopo non riuscire a stendere la gamba come prima a causa del dolore.
"Vanny, ma che combini? Alzala di più." Rimprovera il ragazzo non capendo il dolore di Vanessa.
"Scusa." Si scusa abbassando il piede e non riuscendo ad alzare la gamba all'indietro più di tanto.
Vedendo quella scena, la coach interviene richiamando il ragazzo e attirando l'attenzione su di lei:"Phichit! Guarda che il problema non è Vanessa, sei tu!"
"Cosa? Ma io sto..."
"Nei sollevamenti, lei sembra fidarsi di te, mentre tu sembri un incapace. Qual'è il problema? Non ti fidi di lei, oppure non hai fiducia nelle tue capacità?" Interrompe la donna, ma Phichit sembra non pensarla come lei.
"Non è vero, io mi fido."
"Davvero? Allora perchè nei sollevamenti non riesci a stare diritto con le spalle e ad avere le braccia ben tese quando la prendi per i fianchi?" Gli domanda la coach avvicinandosi a loro.
Il thailandese non sa che dire. E' vero. Non riesce a sollevare la ragazza come si deve e quelle parole dette da Lilia non lo aiutano affatto. 
La donna prendere Vanessa per mano e continua a rimproverarlo:"Se non hai fiducia in te stesso, come puoi pensare che gli altri si accorgono di te? Inoltre, ti informo che se non fai subito qualcosa, finirai per farle male seriamente."
Quelle parole lasciano spiazzato il ragazzo. Non ha mai immaginato che il pattinaggio di coppia fosse così duro e stressante. Vedere tutte quelle coppie che pattinano in armonia, come se fosse la cosa più semplice al mondo e scoprire che è più dura di quanto sembra è umiliante. Sopratutto sapere che Vanessa potrebbe farsi male per causa sua.
Possibile che sia davvero così insicuro come dice Lilia?
La donna trascina la ragazza via dal ghiaccio, lasciando Phichit da solo a pensare.
"Su, siediti qui e fammi vedere." Ordina la coach vedendo che non riesce neanche ad appoggiare il piede a terra.
"Sto bene."
"Non stai bene. Avanti, siediti e fammi vedere." Continua a imporsi prendendo il kit del pronto soccorso dall'armadietto e facendola sedere sulla panchina. La ragazza toglie i pattini e scopre la caviglia coperta dai gambaletti neri mostrando l'ematoma fatto all'impatto sul ghiaccio.


"Maledizione. Come minimo ci vorranno tre giorni prima di riprendere con il pattinaggio."
"Cosa?" Domanda l'italiana alzando la testa verso la coach che la guarda dall'alto in basso.
La donna si accovaccia e incomincia a fasciargli il piede e la caviglia. Quella situazione mette terribilmente a disagio Vanessa, sopratutto per quando Lilia incomincia a dire:"Dovresti cambiare partner. Quel Phichit è davvero un incosciente."
"Mi spiace coach. E' stata colpa mia. Avrei dovuto dargli più fiducia. Non se la prenda con Phichit. Dopotutto sono stata io a trascinarlo nel pattinaggio di coppia."
"Davvero? Sapevo che era stato lui a proporlo."
"Si, ma se non avessi accettato, adesso non saremo qui. Quindi è anche colpa mia. Se mi faccio male è solo perchè siamo dei principianti. Dobbiamo ancora avere dimestichezza." Difende la ragazza facendosi guardare meravigliata dalla coach.
"Mi assomigli molto." Le rivela la coach sorprendendola:"Anch'io un tempo proteggevo quell'imbranato di Yakov. Spero che almeno il thailandese non è come il mio ex marito e impari ad ascoltarti presto." Continua la donna con un pizzico di malinconia nel cuore.
Per lei, vedere Vanessa farsi male, le ricorda qualcosa di doloroso che nessuno può immaginare.
L'italiana si rende conto che Lilia soffre molto dentro ed ha una passione incredibile per la danza e il pattinaggio. Lo si intuisce fin da subito e la cosa la incuriosisce parecchio.
"Coach? Posso chiederle come mai ha lasciato il pattinaggio? Perchè sembra davvero legata a questa disciplina." Le chiede Vanessa vedendola particolarmente pensierosa.
"L'ho lasciato per lo stesso motivo che ho lasciato mio marito." Sintetizza la donna non volendone parlare.
In quell'istante, Phichit esce dalla pista che, vedendo Lilia fasciare la caviglia alla ragazza, incomincia a preoccuparsi.
"Vanny, ma cosa..?"
"Tranquillo. Non è nulla. Ha detto la coach che dovrò stare ferma un paio di giorni, ma non è nulla di grave." Cerca di rassicurarlo, ma è tutto inutile. Lilia incomincia a lamentarsi del comportamento sconsiderato di Phichit facendolo sentire un incapace:"La prossima volta cerca di stare più attento. Fortunatamente abbiamo iniziato con i sollevamenti semplici. Non immagino pensare a cosa avreste potuto combinare con il twist." Mormora contrariata la coach chiudendo il kit del pronto soccorso con violenza.
Si alza e nervosa si allontana da loro lasciando il thailandese guardare incredulo la ragazza e dirle:"M-mi spiace..."



Intanto da qualche altra parte, sempre in Russia, Yuri è nella sua classe a guardare il cellulare e le ultime notizie su facebook, quando qualcosa salta all'occhio.
"Huh? E' uno scherzo?" Si chiede vedendo la foto dell'amico Otabek che chiacchiera con Mila sulla prima pagina della rivista ice jewels online spalancando gli occhi.
"Non ci credo. Quel bastardo non me l'ha neanche detto." Continua il russo incominciando a salvare della immagine e inviandogliela al kazuco su what's app per dirgliene quattro, quando la professoressa si rende conto del messaggiare nervoso del ragazzo.
"Plisetsky!" Lo richiama.
Il russo alza la testa e incomincia a fissarla contrariato:"Si, prof?"
"Visto che sei così distratto, suppongo che tu queste cose le conosca già."
"Veramente, io..."
"Bene. Vieni alla lavagna e risolvimi questo problema." Interrompe la donna senza dargli neanche l'occasione di parlare.
"Ma prof..."
"Plisetsky, niente ma e vieni immediatamente qui!" Lo rimprovera facendolo alzare dal banco e posare il cellulare nello zaino.
Il ragazzo si avvia alla lavagna dove c'è già un esercizio ad aspettarlo.
"Credo che lo sai risolvere, no?"
"Veramente no." Confessa il ragazzo, ma sembra che quella rivelazione non arriva alle orecchie della professoressa.
"Devi trovare la base dell'acido coniugato." Cerca di aiutarlo, ma il ragazzo di chimica e fisica ci capisce ben poco così si ritrova a fare un pasticcio e ricevere un insufficienza sul registro.
"Maledizione. Questa non ci voleva." Gli dice Sasha dispiaciuta.
I due sono fuori scuola e Yuri gli ha raccontato dell'accaduto:"Già. Adesso mi tocca studiare duramente per le prossime settimane e la cosa più straziante è che non ci capisco nulla. Qualsiasi cosa faccio per imparare sembra che dimentico anche quel che già so."
"Ti conviene studiare con qualcuno se non vorrai ripetere l'anno." Gli propone la ragazza, ma quel ripetere l'anno nella mente del russo suona come qualcosa di atroce.
"Stai scherzando? Se venissi bocciato la mia carriera di pattinatore verrebbe messa a dura prova. Non posso neanche pensare ad una cosa del genere." Le risponde il russo, ma la cosa che lo irrita di più è il silenzio dell'amico, tanto che aggiunge:"E poi... mi chiedo come mai Otabek mi abbia nascosto una cosa del genere. Sono un suo amico, no? Poteva benissimo dirmelo."
"Forse non è sicuro dei sentimenti che prova per Mila." Ipotizza la russa, ma la cosa comunque non cambia per Yuri. 
Otabek non gli ha detto nulla e lui non sopporta questo silenzio.
"Sarà, ma ciò non toglie che comunque avrebbe dovuto dirmelo. Se siamo veramente amici l'avrebbe dovuto fare, come poi ho fatto io..." Sospira il russo preoccupato ricordandosi di quando gli ha confessato i sentimenti che prova per Margò.
Possibile che Otabek non si fidi di lui?
Possibile che tutto quell'essere amico è stata solo una sceneggiata per avvicinarsi a Mila? 
E' questo ciò che pensa il nostro Yuri mentre incomincia a guardare il cielo pensieroso.
Lui non crede che il kazuco l'ha fatto per usarlo, ma allora com'è potuto succedere? 
Perchè Otabek gliel'ha tenuto nascosto? 


Intanto, da un'altra parte della Russia, Margò sta rientrando a casa dopo aver fatto un po' di spesa al supermarket, quando vede Georgi ad aspettarla giù casa sua.
"E tu che ci fai qui?" Chiede la francese avvicinandosi al russo incuriosita. 
"Sono venuto a prenderti. Te lo sei dimenticata?"
"Scusa, pensavo che l'uscita fosse saltata. Non ti sei fatto sentire tutta la giornata." Gli rivela la ragazza guardandolo scontrosamente.
La situazione tra i due è piuttosto complicata. Margò non riesce a fidarsi di lui, anche se la loro relazione è solo finzione e quell'uscita è solo un pretesto per mostrarsi al pubblico insieme, rendendo il loro finto fidanzamento più reale agli occhi delle persone e ai media.
"Mi spiace. E' colpa mia. Avrei dovuto controllare il cellulare prima di uscire. Mi sono accorto pochi minuti fa che era spento." Le dice il russo facendo sospirare la francese.
"Va beh. Aspettami qui. Poso le borse e andiamo." Avverte la ragazza aprendo il cancello di casa, quando le parole del ragazzo che seguono la colpiscono e non poco.
"Tranquilla. Prenditi tutto il tempo che vuoi. Tanto è la nostra prima uscita, no?"
La ragazza entra velocemente dentro il cancello chiudendolo e si dirige verso la porta di casa dove entrando incomincia a pensare alle parole di Georgi.
La cosa sembra preoccuparla e non poco. 
Con il russo non c'è nulla a parte una semplice conoscenza e un accordo, ma in lei qualcosa sta cambiando e se ne rende conto.
Le attenzioni di quel ragazzo, incominciano a farla riflettere su ciò che sente in quel preciso istante.
Margò posa le chiavi e si avvia nella sua stanza perplessa. Lì c'è la foto della madre.
Vorrebbe capirne di più, ma senza di lei non riesce a comprendere nulla. 
"Mamma..." Chiama la ragazza avvicinandosi alla foto della madre per poi continuare a chiedere:"Perchè? Perchè mi sento così strana?" 
La ragazza si mette la mano al petto sentendo che il cuore batte ogni istante sempre più forte. Quella strana sensazione non l'ha mai provata e le fa paura, ma non vuole lasciarsi prendere da quelle emozioni.
Ha promesso a Georgi che l'avrebbe aiutato e infatti, anche se impaurita da quelle emozioni, si sistema i capelli e il trucco per poi prendere la borsa e raggiungerlo.
Possibile che Margò stia incominciando a provare qualcosa per Georgi? Lo scopriremo presto...



**Angolo Autrice**

Salve, ragazzi. 
Che ne pensate di questo nuovo capitolo?
Vi è piaciuto?
Fatemelo sapere se vi piace, se ci sono errori anche nello scrivere che non ci ho fatto caso oppure se avete idee. Sono sempre ben accette!
Vorrei fare un ringraziamento speciale alla creatrice di Sasha che è stata così gentile da aiutarmi con la revisione del capitolo. Quindi, grazie mille!^^
Inoltre ricordo che chiunque vuole partecipare, lo può fare. Basta solo farmelo sapere.
Ah...già! Chiunque vuole partecipare con un nuovo personaggio, può inviarmi la scheda fino al 15 febbraio, dopo di che chiudo le iscrizioni dei personaggi.
Il prossimo capitolo verrà pubblicato a San Valentino e sarà proprio sulla festa degli innamorati, quindi preparatevi!
Alla prossima. Baci.
AlekHiwatari14

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10.



San Valentino. La festa degli amanti e degli innamorati. Quella dove tutti possono essere ciò che vogliono senza aver timore che i loro sentimenti vengano derisi. Quella festa dove tutto può diventare magia...


È il giorno di San Valentino, quando Yuuri si ritrova a farsi svegliare dall'odore del cioccolato fuso. Quell'odore è invitante e lo tenta talmente tanto che si ritrova ad alzarsi incuriosito.
Entra in cucina, dove trova Victor che sta cercando di preparare dei cioccolatini per quella festa. Ha intenzione di darli a Yuuri, ma la sorpresa è saltata siccome il giapponese lo scopre prima ancora di iniziare.
"Victor, che stai facendo?"
"Ah... ti sei già svegliato. Volevo farti una sorpresa." Rivela il russo voltandosi con la pentola di cioccolata fusa verso il ragazzo per poi aggiungere:"Vuoi darmi una mano?"
Yuuri annuisce e iniziano a preparare il cioccolato insieme.
Sicuramente nulla è più romantico di questo. Per Victor è molto meglio della sorpresa, anche perchè può abbracciarlo e assaggiare quella cioccolata con lui e condividere tutti i disastri fatti.

**Intanto, in Giappone...**

Louis è già sveglio, mentre il corvino sta ancora dormendo tranquillamente.
Il francese ha molte preoccupazioni, anche se non lo dimostra. Sa che dovrà tornare in Francia e la cosa non gli piace per niente.



Sono le cinque del mattino quando entra nuovamente nella stanza dove dorme con Yune. Appoggia un pacchetto di cioccolatini sul comodino del ragazzo, con tanto di biglietto, per poi uscire. 
Yune, al rumore della porta chiudersi, si sveglia incominciando a fissare quel pacco accanto a lui.
"Huh?" Incuriosito, alza il busto stropicciandosi gli occhi e stiracchiandosi stanco, per poi prendere quei cioccolatini nelle mani.
La cosa sembra preoccuparlo, sopratutto per chi gliel'ha dati, ma dall'aspetto sembrano buoni. 
Si fa anima e coraggio incominciando ad assaggiarne uno, ma rimane colpito dal dolce sapore.
Sono fin troppo buoni e questo fa supporre che non li ha fatti il francese, anche perchè la forma e il sapore è lo stesso dei cioccolatini Lindl.
Subito dopo, nota la busta che sta vicino ai cioccolatini. 
È una lettera dove il francese confessa il suo amore per il corvino:"Non ho mai incontrato una persona come te. Per me sei veramente speciale e importante. Spero che i cioccolatini siano di tuo gradimento. Ho tentato di farli io, ma non ci sono riuscito e te li ho comprati. Grazie per essermi accanto.... tuo Louis."
"Tuo Louis...? Tsk! E' patetico." Afferma il ragazzo guardando quei cioccolatini con il rossore in volto. Anche se odia ammetterlo adora quelle attenzioni del francese.
Poco più tardi, Louis rientra a casa e vede Yune aspettarlo davanti alla porta d'ingresso.
"Yu-kun..." Lo chiama sorpreso nel vederlo lì ad aspettarlo.
"E così, ti comporti come una ragazza." Inizia a prenderlo in  giro. Dopotutto, per i giapponesi, San Valentino è la festa dove le donne si dichiarano agli uomini e non l’inverso.
"Perchè?" Gli chiede il castano incuriosito dalla cosa.
"Dare dei cioccolatini il 14 Febbraio è usanza delle donne qui in Giappone." Gli rivela il corvino dandogli le spalle e andando verso la cucina dove il francese lo segue per rispondere.
"Da me lo fanno sia uomini che donne, quindi..." E mentre tenta di giustificare quel gesto, si ritrova ad essere interrotto dal ragazzo che gli tende un pacchetto.
"Ecco. Tieni!" Gli dice arrossendo:"Non farci l'abitudine." 
Louis, incredulo, afferra quel regalo e incomincia a scartarlo.
Appena apre quella piccola scatola, comincia a fissare il contenuto. Sono dei bellissimi cioccolatini bianchi fatti dalle mani del suo Yune.
La cosa non può non commuovere il ragazzo tanto che si ritrova a piangere e a dire:"G-grazie, Yu-kun!" per poi abbracciarlo.


**Intanto, in Russia...**

Phichit vorrebbe approfittare di questo giorno per confessare i suoi sentimenti a Vanessa, ma non sa come fare e, tanto meno, se è la cosa giusta.
Dopotutto si conoscono da tempo e il thailandese ha paura di un rifiuto da parte della ragazza. 
"Su, via. Dopotutto non è difficile. Devi solamente dirle che ti piace." Cerca di farsi forza, quando una voce familiare lo fa rabbrividire.
"Ehi, Phichit."
Il ragazzo si volta lentamente adocchiando qualcuno che non avrebbe proprio voluto vedere dinanzi a lui.
"Chris! Che diamine ci fai qui?"
Ebbene, lo svizzero ha deciso di colpire nuovamente. Sa che il thailandese è troppo insicuro ed ha mille paure; dopotutto Louis lo conosce come le sue tasche e lo ha incaricato proprio per questo, per far dichiarare in un modo o nell'altro Phichit, anche se l'avesse fatto l'italiana sarebbe andato bene.
"Che domande? È il mio compleanno ed ho intenzione di passarlo con la mia Vanessa." Lo stuzzica il ragazzo, Phichit sobbalza sorpreso: "Cosa?"
"Se non ti dispiace, devo andare a confessarle tutti i miei sentimenti. Dopotutto un giorno più perfetto di questo non c'è." Continua a punzecchiarlo dirigendosi verso l'entrata del corridoio che conduce allo spogliatoio dove si trova la ragazza.
In quel momento, Vanessa sta uscendo e si trova davanti questa scena che non si sarebbe mai aspettata di vedere. Lei ha intenzione di dichiararsi a Phichit, non a caso ha cucinato dei deliziosi biscotti proprio per il ragazzo, ma di certo non si aspetta una reazione del genere.
"No!" È il thailandese ad aver urlato, Vanessa ne è certa. Incuriosita, si avvicina alla pista dove trova entrambi i ragazzi che discutono pesantemente.
"Ti ho detto di no. Devi smetterla, hai capito?!" Sbraita il giovane prendendo il biondo per la manica della felpa e fermandolo, per poi continuare: "Forse non ti è chiara una cosa, quindi voglio mettertela in testa una volta per tutte. Vanessa non sarà mai tua!"
"Davvero? E perché mai?" Gli domanda lo svizzero accorgendosi della presenza dell'interessata dietro al bruno, ancora ignaro della cosa.
"Perché, finché ci sarò io, non ti devi avvicinare a lei, chiaro? Mi da sui nervi quando lo fai!"
"Non sarai geloso?"
"Si, sono geloso, va bene? Mi infastidisci quando ci provi, perché lei mi piace ed è dalla prima volta che l'ho vista che vorrei stare con lei, quindi dovresti finirla di ronzarle attorno!" Sbraita il ragazzo, continuando a non accorgersi che la castana è proprio dietro di lui.
La ragazza rimane sorpresa. Non ha mai immaginato che il thailandese provasse i suoi stessi sentimenti. Lo stupore è così grande da farle scivolare il pacco di biscotti dalle mani cadendo a terra e attirando l'attenzione di Phichit che spera con tutto se stesso che non sia proprio lei, ma Chris da conferma a tutte le sue paure.
"Ehi, Vanessa. Come mai quella faccia?" Le domanda lo svizzero facendo voltare il ragazzo che incontra il suo sguardo. 
Phichit si rende conto fin da subito che è impossibile che lei non abbia sentito ciò che ha detto, soprattutto per la reazione della ragazza e le sue guance rosse.
"Vanny..." Sussurra con un filo di voce ed il rossore in volto.
"Bene, credo che il mio lavoro qui è finito. Ci si vede." Dice Chris uscendo dalla palestra con tranquillità, lasciandoli da soli. 
"V-Vanny... io..." Tenta di spicciare parola il bruno, quando, per sua grande sorpresa, la ragazza si muove, raccogliendo il pacco di biscotti che ha preparato per lui e imbarazzata comincia a fissarlo.
Phichit si sente parecchio a disagio. Ormai la frittata è fatta. Vanessa sa dei sentimenti che prova e non può nasconderli ancora.
"Vanny... io..." Cerca di parlare, ma lo sguardo dell'italiana su di lui lo mette in imbarazzo, non sa che fare e neanche cosa dire. Abbassa lo sguardo mormorando: "Sono un idiota, vero?"
Lei comincia ad avanzare verso il thailandese, proprio mentre il ragazzo pensa che la loro amicizia sia messa a rischio per sempre. Probabilmente non ha tutti i torti: Non può esserci amicizia lì dove entrambi provano sentimenti ben più profondi.
Phichit si ritrova avvolto dalle braccia di Vanessa. Non si aspetta quell'abbraccio e la cosa lo spiazza, ma ancora più sorprendenti sono le parole della ragazza: "Anch'io..." Mormora intimidita dalla situazione.
Quelle due semplici parole riempiono di gioia il cuore di Phichit che si ritrova a piangere: "Vanny... io... voglio renderti felice. Io..." Cerca di dire, ma non c'è bisogno di aggiungere altro. Vanessa lo ama e parlare, ormai, non serve più.



**Intanto, in Italia...**

San Valentino è una festa di cui si sente l'atmosfera anche qui, ma nessuno si sarebbe aspettato che ad Emil potesse piacere la nuova arrivata. 
A quanto pare, la gaffe fatta qualche giorno prima dalla ragazza l'ha resa interessante agli occhi del ceco e, siccome non sa come approcciare con Elvira, chiede aiuto al suo migliore amico Michele.
"Davvero? Ti piace Elvira?"
"Si, ma non so come fare. Lei sembra non volermi neanche parlare. È quasi come se fosse di un altro pianeta."
"Emil, non è che non vuole parlarti. Semplicemente non capisce l'inglese."
Il ceco sospira e si volta verso l'altro lato della pista guardando la bruna alle prese, per la prima volta, con la trottola alta; perde continuamente l'equilibrio, ma grazie a Sara che le da una mano negli esercizi riesce a non cadere, evitando di farsi male.
Michele si rende conto che l'amico probabilmente ha davvero un debole per la napoletana, così si offre come intermediario.
"E va bene. Ho capito. Aspettami qui, vado a parlarle io per te." Dice il castano cominciando a pattinare per raggiungere la ragazza dall'altro lato della pista.
Elvira, una volta saputo dell'attrazione di Emil nei suoi confronti, non è per niente entusiasta. Anzi, tutt'altro: "Miche', forse non ti è chiara una cosa. Non è che è brutto, per carità!" e già con quello ha detto tutto. Quando alla diciottenne non piace qualcuno usa sempre quell'espressione accompagnata da giustificazioni, infatti continua con: "Il fatto è che non lo capisco quando parla."
"Elvy, ma quando mai l'uomo e la donna si sono capiti?" Domanda il ragazzo, intuendo la situazione.
"E anche questo è vero, però..." Tenta vari stratagemmi per svincolarsi dalla conversazione che Michele si ostina a portare avanti, ma non ci riesce. L'italiano inizia ad elencare le qualità del ragazzo per farle cambiare idea.
"Una possibilità puoi anche dargliela però. Guardalo bene!" Dice mettendole una mano sulla spalla e facendole ammirare l'amico per poi continuare: "È bello, alto, simpatico... Guarda quanto sta bene con quella barbetta. Non è cosa da molti."
Emil, vedendoli voltare verso di lui, fa un 'mi piace' con la mano pensando che le cose stiano andando a suo favore, ma invece non è così.



"Si, certo. Quella barbetta da capretta è il massimo, guarda." Ironizza Elvira guardandolo contrariata.
Michele è convinto di poterle far cambiare idea sfruttando il concetto dell'amore che elimina le diversità e le distanze dicendo: "L'unico problema è che è ceco, ma..." Ma non riesce a finire la frase che la ragazza esclama un "Uh..." dispiaciuta, portandosi le mani contro le labbra e voltandosi verso di lui.
È palese. La ragazza ha frainteso totalmente le parole del compaesano continuando: "E com'è successo?" 
"Successo cosa?"
"Eppure non me lo sarei mai aspettata una cosa del genere. Sembra vederci bene."
"Elvy, Emil ci vede benissimo." Le risponde il ragazzo cominciando a squadrarla innervosito.
"Sei tu che hai detto che è ceco."
"Si, è ceco. Viene della Repubblica Ceca." Spiega rendendo più sollevata la ragazza, ma anche facendola alterare ulteriormente.
"Ah... E dillo così, no? Mi hai fatto pensare che quel poveretto non ci vedeva. Che tra l'altro avrebbe avuto anche molto più senso."
"Io ho detto la verità, sei tu che hai frainteso."
"E parla come mangi, no? Già tiene una bellezza esemplare, poi lo facciamo anche cecato la cosa diventa ancora più bella qui." Inizia a lamentarsi Elvira sfoggiando anche qualche parola dialettale, cosa che scatena le risate di Michele.
La ragazza prende troppo sul serio le parole dell'amico e non vuole altri pensieri per la testa, quindi lo rimprovera.
"Miche', è inutile che ridi. Va dal cecato lì e vagli a dire che nun è cosa mij. Addà luà man!" 
(Traduzione: Miche', è inutile che ridi. Vai dal cieco lì e digli che non è cosa mia. Deve toglierselo dalla testa.
Risponde in napoletano facendogli capire che non vuole avere alcun rapporto amoroso con il ceco.
"La cafona che è in te sta prendendo vita."
"No, Miche'. È una cosa seria. Si deve togliere il pensiero. Diglielo che io voglio uno del mio paese. Sai come si dice, la moglie che vuoi è dei paesi tuoi. Quindi, diglielo." Continua a lamentarsi la ragazza facendo allontanare il castano che ride ancora per la reazione della napoletana.

**Intanto, in Russia...**

Yuri si ritrova ad entrare nel palaghiaccio pieno di dubbi e incertezze.
Vorrebbe tanto confessare  i suoi sentimenti a Margò.
"Spero tanto che accetta questi..." Si dice il russo prendendo dalla borsa un pacco di cioccolatini, ma l'incertezza prende il sopravvento sul ragazzo che riposa quella scatolina nello zaino. Sopratutto quando si ritrova ad affrontare una scena alquanto strana. Anche la ragazza ha dei cioccolatini tra le mani e la cosa sembra preoccupare il biondino. 
Peccato che quei cioccolatini non sono regali come Yuri presume, ma è lei che vorrebbe tanto darli a qualcuno.
"Avanti, Margò. Ce la puoi fare." Si incoraggia guardando Victor mentre parla tranquillamente con Yuuri, ma una volta dietro le spalle del russo, fa dietro marcia e torna indietro.
"Ah... non ce la faccio. Se li rifiuta? E se il cioccolato non gli piace?" Continua a chiedersi la ragazza impacciata.
Quel comportamento salta all'occhio di Yuri che non perde tempo ad andarle vicino e chiedere:"Che combini?"
"N-niente!" Esclama la ragazza nascondendo i cioccolatini dietro di lei per non farli vedere.
Sasha, intuendo la situazione, si avvicina notando la scatolina tra le mani della francese.
Incuriosita, gli sfila quel pacco dalle mani domandando:"E cosa sono questi?"
"Ridammeli!"Urla la francese arrossendo di botto e andando in panico.
"Ma è per mio fratello." Scopre la bionda vedendo il nome del fratello su quella scatola.
"No, Sasha. Ti prego, dammeli." Dice la ragazza cercando di sfilarli dalle sue mani, ma è troppo tardi. Anche se la francese riesce a prenderli, la russa non l'ascolta e chiama il fratello.
"Vitya! Margò ha fatto qualcosa per te."
"Per me?" Chiede sorpreso il russo avvicinandosi.
"Ehm...io...." Incomincia a balbettare Margò vedendo che quel pacco viene preso tra le mani di Victor.
Quella scena è un po' deludente per Georgi. Stranamente ci rimane male e non comprende il motivo.  Dopotutto non stanno insieme e la ragazza potrebbe fare ciò che vuole, ma vederla parlare con Victor, lo uccide interiormente. Per questo non può aspettarsi l'azione che la francese fa subito dopo.
"Georgi..." Lo chiama facendolo voltare, mentre lei si avvicina alla pista.
"Questi sono per te." Gli dice tendendogli un pacco di cioccolatini e guardando dall'altra parte con il rossore in volto.
Il ragazzo rimane sorpreso e quel gesto non può far altro che renderlo felice.
"Grazie…" Ringrazia il russo incominciandola a fissare con il sorriso sulle labbra e prendendo il regalo nelle mani della ragazza.
E mentre i due incominciano a ridere e a chiacchierare, quella scena viene vista anche da Yuri che va su tutte le furie.
"Ah... Si è messa a dare i cioccolatini a tutti. Incredibile." Incomincia a lamentarsi. Sasha, che è accanto a lui, incomincia a dire la sua.
"Beh... cos'hai da lamentarti? Li hai mangiati anche tu, no?" Chiede Sasha sedendosi sulla panchina accanto a lui bevendo dalla borraccia, mentre il russo incomincia a sfogarsi.
"Si, quelli di Victor. Ah.. non capisco perchè solo a quei due gliel'ha fatti."
"Sempre a lamentarti. Sbaglio o ha detto che era per tutti? Avrà semplicemente dimenticato di scrivere gli altri nomi." Presume la russa. Dopotutto Margò se n'è uscita proprio con questa scusa di aver dimenticato i nomi degli altri ragazzi e che è solo un simbolo d'amicizia per non sembrare stupida agli occhi di Victor, ma Yuri non è così imbecille. 
Il comportamento della francese l’ha fatto innervosire e non poco, tanto che si ritrova a fare un gesto che neanche lui immagina di poter fare.
"Ho portato anch'io una cosa, ma mi sa che non serve più a nulla." Le confessa il russo scavando nella borsa e togliendo il biglietto vicino al pacco, per darglielo alla ragazza.


"Tieni, Stronza. Mangiali tu." Le dice mettendo quello scatolino tra le mani dell’amica, per poi andarsene ad allenare senza neanche vedere la reazione della biondina.
Sasha rimane sorpresa. Non ha mai pensato che Yuri potesse fare un gesto del genere, sopratutto nei suoi confronti. Inoltre, si nota molto bene l'imbarazzo del russo quando gli ha dato quel pacco e la russa non può far altro che sorridere. In fondo tiene anche lei a Yuri, anche se non sa perchè le fa piacere ricevere quelle attenzioni da lui. Forse per amicizia? O ci sarà qualcos’altro sotto? Chissà. L’unica cosa che Sasha sa è che Yuri si sta comportando in modo strano. Sembra essere sempre più vicino a lei e la cosa non può far altro che farla sorridere.

**Intanto, in America..**

Kyle è arrivato nuovamente all'accademia di danza per le sue lezioni. Attende il suo coach lì, in quella sala, pensando a qualche giorno prima. Il danese è molto attratto dal tedesco, sopratutto perchè riesce a sorprenderlo come nessuno ha mai fatto prima.
Quelle sensazioni che ha provato quel giorno, quando l’hanno fatto, è stato qualcosa di intenso.
È la prima volta che si rivedono dopo quel giorno e il ragazzo si aspetta un’altra notte con il suo coach.
Peccato che i sentimenti che prova, non siano gli stessi di quelli che prova Blau. Anzi.
Sembra che ciò che è successo qualche giorno prima, l'albino non ne vuole nemmeno parlare.
Eccolo che entra in sala con il suo borsone e la sua solita aria scontrosa.
Kyle lo sorride, mentre il tedesco gli va incontro, ma ciò che accade lo sorprende. Il ragazzo lo sorpassa come se dinanzi a lui non ci fosse nessuno, posando la borsa sotto al tavolo dello stereo incominciando a prendere i cd.
Infatti, Blau non prova emotivamente nulla per il danese. Per lui è stato solo uno sfogo, anche perchè è ancora legato sentimentalmente al suo ex e non vorrebbe mai negargli una possibilità di ritornare insieme.
Quell'atteggiamento indifferente ferisce molto ragazzo che si volta verso di lui vedendolo alle sue spalle, vicino allo stereo, a scegliere la base su cui allenare.
"Qualcuno è di malumore." Ipotizza il danese vedendolo scontroso, ma quell'opinione non va molto al tedesco che non tarda a rispondergli con:"Il mio umore non sono affari che ti riguardano. Va in posizione. Devi allenarti."
Kyle, invece di eseguire gli ordini, si avvicina al coach, che è di spalle, mettendo un pacco sul tavolo dov'è lo stereo sussurrandogli:"È un pensiero per te."
Vedere quel pacco a forma di cuore e sapendo del suo significato, l'insegnante di ballo lo prende incominciandolo a fissare.
Sa che il suo allievo si aspetta una reazione come quella del giorno prima, peccato che a lui le cose dolci non piacciano, fatta eccezione per i profitterolles che è l'unico dolce che ama profondamente.
Il tedesco apre quel pacco per poi sorridere e dire:"Tutte queste calorie non fanno per niente bene."  
E con questo svuota quella scatola nel cestino della spazzatura lì vicino per poi voltarsi verso di lui puntandogli il pacco vuoto che ha ancora tra le mani allontanarlo da lui:"Invece di pensare a queste scemenze, pensa ad allenarti! Avanti!"
Purtroppo per Kyle, Blau è una persona molto dura ed è quasi impossibile entrare nel suo cuore, ma la cosa invece di scoraggiare il danese, lo intriga ancora di più.
"Però... interessante." Sussurra tra se e se il ragazzo guardandolo con la coda dell'occhio compiaciuto del comportamento del tedesco.
Probabilmente avrà un lato masochista nascosto che neanche lui è a conoscenza. Sembra quasi piacergli il modo in cui lo tratta e lo tortura durante le lezioni di danza, ma in fondo i gusti son gusti.



**Intanto, in Russia...**

Seung-gil Lee è appena arrivato all'aeroporto di San Pietroburgo, dopo un stancante viaggio in Germania. Lì ha partecipato ad una conferenza ed ha dovuto fare vari scatti fotografici per una pubblicità. Inoltre, ha avuto la possibilità di allenarsi per bene, ma non ha potuto rimanere lì allungo, sennò avrebbe perso le nazionali, perciò ha deciso di tornare in Corea.
Purtroppo l'aereo diretto a casa sua arriverà tra più di due ore. 
Sapendo che Margò avrebbe voluto parlargli, inizia a messaggiare con lei dandole appuntamento nel bar poco lontano.
Una volta lì cominciano a parlare, ma la questione che la francese vuole affrontare non gli piace minimamente.
"Pensavo di avertelo detto. Sara non mi interessa, così come non mi interessa nessun'altra ragazza. Devo pensare alla mia carriera di pattinatore, non posso farmi prendere dalle distrazioni."
"Quindi per te l'amore è una distrazione?" Cerca di capire Margò facendolo alterare ulteriormente.
"Certo. In fondo dovrei passare del tempo con la ragazza in questione per conoscerla, no? Beh... Questo significherebbe allenarmi di meno nel pattinaggio e non voglio neanche pensare a questa possibilità, lo sai." Irritato, Seung-gil si alza e si avvia verso l'uscita, quando la castana lo ferma nuovamente.
"Almeno potresti pensare di dirglielo invece di scappare. A Sara piaci veramente e non voglio lei possa soffrire a causa di un idiota, è mia amica."
"Tranquilla, glielo dirò chiaramente. Visto che è talmente ottusa da non capirlo con le azioni..." Risponde andandosene fuori, per poi prendere il cellulare e iniziare a scrivere su WhatsApp all'italiana per chiarire la faccenda.
Una volta fuori, però, non guardando avanti per poter digitare il messaggio,  va a sbattere con la spalla contro qualcuno. L'urto gli fa scivolare il telefono dalle mani, facendolo cadere a terra.
"Mi spiace. Non volevo." Dice la ragazza, su cui è andato a sbattere, abbassandosi per raccoglierlo.
Lui fa lo stesso gesto non accorgendosi dei movimenti di lei e, prima che potessero accorgersene, si sfiorano le mani. 
Sorpresi, alzano entrambi lo sguardo e il coreano rimane incredulo davanti agli occhi della fanciulla che ha davanti.
Quegli occhi a mandorla color cielo lo stregano.
Ebbene, la giovane che ha di fronte è Robin, la cugina di Yuuri, ma il pattinatore non può minimamente immaginarlo.
"T-tranquilla..." Cerca di rassicurarla Seung-gil ancora incantato dallo sguardo di lei. Dopotutto come dargli torto. Gli asiatici con gli occhi chiari sono molto rari, sopratutto se si tratta di quell'azzurro vivace.
I due si alzano in piedi e la mora, insicura sulla zona dove si trova, inizia a chiedere: "Ehm... Scusa la domanda, ma per caso sai dov'è la pista di pattinaggio? Non sono del posto."
"Beh, neanche io a dirla tutta."
In quel momento però tocca a Margò uscire dal bar e la giapponese si avvicina a lei allontanandosi dal ragazzo per chiederle la stessa cosa. Fortunatamente la francese sta andando proprio lì e si offre di accompagnarla.
"Davvero? Oh... Grazie mille!"
"Lo sai, hai un viso familiare. Non è che ci siamo già viste?" Chiede la pattinatrice cominciandola ad osservare meglio il viso della sconosciuta.
"Ehm... Non credo. "
"Aspetta, ora che ci penso... Devi essere la cugina di Yuuri Katsuki, Robin, giusto?"
"Si, come lo sai?" Domanda la giapponese incuriosita, non si aspettava che potesse saperlo.
"Qualche giorno fa tuo cugino ha detto che saresti venuta a fargli visita, non vedeva l'ora." Rivela la ragazza tranquillamente mentre cammina con Robin, dirigendosi verso la pista.
Quelle parole lasciano perplesso il coreano. Sapere che è la cugina di un pattinatore come Yuuri lo sorprende, ma allo stesso tempo non vorrebbe dar peso alla cosa.
Gli occhi di Seung-gil sono rivolti verso la fanciulla.
Per lui è qualcosa di strano. Quella ragazza lo incuriosisce, e non poco.
Sembra che per la prima volta qualcuno gli interessi veramente, ma come sempre non può permettersi distrazioni. Deve dedicarsi al pattinaggio, così prende la valigia e sale sull'aereo, ma la sua mente lo riporta sempre a quello sguardo caldo e dolce di Robin.
Non ha mai provato alcuna attrazione per nessuna. Com'è possibile che qualcuno come lei possa farlo incuriosire e interessare così facilmente?



Intanto, mentre Seung-gil è avvolto dai suoi pensieri su quell'aereo, Robin arriva alla pista di pattinaggio e una volta lì non può non lanciare un urlo di fronte alla persona che si trova davanti.
"Che diamine urli?" Sbraita Yuri innervosito dal comportamento della ragazza.
Ebbene, la nostra Robin è una grande fan del russo e ritrovarselo lì, davanti a lei, è la cosa più grande al mondo.
"Non ci credo! Tu sei Yuri Plisetsky!" Afferma la giapponese avvicinandosi pian piano al ragazzo con gli occhi che luccicano dall’emozione, ma non riesce ad andargli più vicino poiché viene chiamata.
"Robin!" Si sente chiamare da dietro. Quella voce proviene dalla pista e la bruna si volta rimanendo sorpresa ulteriormente. Lì c’è il cugino sulla pista insieme al grande Victor Nikiforov.
"Yuuri!" Continua ad urlare la ragazza andando incontro al giapponese abbracciandolo per poi aggiungere:"Da quanto tempo!"
"Saranno anni che non ti vedo."
"Tsk... ci mancava solo un altro porco all'appello." Mormora alterato Yuri intuendo chi è.
Dopotutto è impossibile non capirlo. Sono due gocce d'acqua e la cosa sorprende Victor.
"Wow... certo che vi assomigliate parecchio."
"Tu devi essere il coach, Victor, giusto? Io sono Robin." Dice tendendogli la mano come normalmente fanno gli occidentali. La cosa insospettisce il russo. 
Dopotutto ricorda perfettamente il primo incontro con Yuuri e sa benissimo che i contatti fisici nei paesi orientali non è preso così alla leggera come fa la ragazza.
"Che strano. Non si usava fare l'inchino in Giappone?"
"Si, ma lei è cresciuta a Londra. Pensa che è stata lì per più di 14 anni." Gli rivela Yuuri per poi essere seguito dalla cugina che continua:"Già, si può dire che sono più occidentale che orientale." 
La cosa sorprende Victor, soprattutto per come Robin abbraccia il cugino come se niente fosse.
Entrambi sembrano molto legati e la cosa lo rende felice, ma mai come la ragazza che è ancora sottoshock.
Non ci crede che finalmente può allenarsi insieme al cugino e la cosa che la entusiasma di più è che, su quella pista, c'è anche Plisetsky, il ragazzo che lei ammira di più.

**Intanto, in America...**

Aubrey e Nicole, curiose di saperne di più sulla presunta storia d'amore tra Mila e Otabek, decidono di indagare. Inoltre, alle due sembra abbastanza strano che il kazuco debba tornare al suo paese proprio il giorno di San Valentino. 
"Dobbiamo inseguirlo! Svelta Nicole!" Ordina la rossa prendendo per mano la ragazza e trascinandola con lei.
Le due corrono dietro il ragazzo per vedere dov'è diretto e Aubrey ci ha visto giusto. Otabek non torna nel suo paese natale, ma semplicemente sta andando in Russia.
Nessuno può immaginare che il motivo non è solamente l'incontro con Mila, ma anche un altro.
Ha discusso con Yuri e, insieme alla russa, ha deciso di rivelare le cose come stanno al ragazzo. Purtroppo Mila non vuole farlo da sola anche perchè la cosa non riguarda solo lei, ma sopratutto il kazuco. Inoltre, lui vuole che il russo sappia tutta la verità su di lui e Mila. In fondo ha ragione. Il biondo gli ha sempre detto tutto e lui si è comportato un po' da bastardo non dicendogli i suoi timori e le sue incertezze su quella storia, gli stessi che ha anche Mila.
I tre si ritrovano a prendere l'aereo e a scendere in Russia, dove con grande sorpresa trovano una scena al quanto strana.
Phichit sta aspettando Otabek all'aeroporto. I due si salutano e sembrano andare molto d'accordo, ma se il thailandese si trova lì e solo per non insospettire ulteriormente Yuri e anche perchè il kazuco vuole fare una sorpresa alla sua ragazza.
"Ciao, com'è andato il viaggio?" Chiede il ragazzo avvicinandosi al bruno.
"Bene." Sintetizza con la sua solita espressione.
Le due, vedendoli insieme, incominciano a fare varie ipotesi, ma il più grande film mentale se lo fa Aubrey che incomincia ad immaginarsi una probabile storia d'amore tra i due.


"È una tragedia!" Urla la rossa mettendosi le mani tra i capelli e pensando a ciò che potrebbe vedere, ovvero un favoloso bacio tra i due, ma ciò non accadrà mai.
"Ti stai facendo troppi film mentali. Probabilmente vuole fare una sorpresa alla sua ragazza." Continua ad ipotizzare Nicole centrando in pieno, ma la rossa non la pensa così:"E se la volesse fare a Yuri? Oh... sarebbe un sogno! Già me li vedo corrersi l'uno incontro all'altro."
"Comunque vorrei farti notare che noi non dovremo neanche essere qui. Ti rendi conto?" Domanda la canadese sentendosi in difficoltà. Dopotutto se n’è andata senza una valigia, ne avvertire il suo compagno di squadra JJ e questo sembra preoccuparla molto.
"Si, tranquilla. Il tempo che ci accertiamo della cosa e ritorniamo in America. Non si accorgeranno nemmeno della nostra assenza." Convince la rossa prendendo Nicole per mano e tirandosela con se per inseguire i due che incominciano a camminare.
Arrivano alla pista di pattinaggio dove vedono Otabek entrare lì dentro. Le due, senza esitare un solo attimo, continuano a seguirlo ritrovandosi davanti ad una scena strana che nota anche il kazuco.
"Che fai?" Domanda Mila abbracciando Yuri che si ritrova a guardare il telefono.
Il russo è arrabbiato. Sapere della storia con Otabek e il silenzio dell’amico lo uccide moralmente.



"Togliti di dosso, nonna! Non sono dell'umore giusto."Risponde nervoso vedendosi avvolto dalle braccia della rossa.
"Su, avanti. Non sarai ancora nervoso con me?"
"Che domande? E' un periodo di merda. Prima Otabek non mi dice nulla di te e di lui, poi la ragazza che mi piace si mette a distribuire cioccolatini come una commerciante in crisi, dopo ancora arriva la scrofa urlante che mi stordisce, ci manca solamente l'ultimo colpo di scena ed è fatta. Quest'altro bastardo gli sto mandando i messaggi e neanche risponde. Mi sono rotto!" Sbraita il ragazzo alterato staccandosi dalle braccia della ragazza per allontanarsi.
Si volta e con grande stupore si ritrova davanti all'amico che lo chiama:"Yuri..."
"Otabek..." Sussurra il russo pronunciando il suo nome.
I due incominciano a guardarsi negli occhi sorpresi.
Quel momento sembra perfetto, come due amanti che si incontrano nuovamente dopo tanto tempo. L’uno avanza verso l’altro per avvicinarsi, ma quell'istante, così perfetto, viene distrutto da Mila che corre verso Otabek.
"Ehi, che ci fai qui?" Gli domanda la rossa avvicinandosi al ragazzo abbracciandolo.
"Secondo te?" Ribatte il kazuco porgendole un pacco di cioccolatini e facendo sorridere la ragazza.
"Non ci credo! Sei venuto per me!" 
"Bello schifo! Tsk..." Risponde Yuri, disgustato da quella scena, allontanandosi da loro.
"Ma che gli è preso?" Chiede Mila preoccupata nel vedere il compagno di squadra così scontroso.
"Tranquilla. Credo di sapere cos’ha. Vado a parlarci io." Avverte Otabek allontanandosi anche lui dalla sua ragazza per raggiungere il russo.
Quella scena è troppo per il cuore di Nicole. 
"Non ci credo... Y-Yuri... Pli....Plisetsky....?" Cerca di ragionare, ma è troppo presa da quel ragazzo che le passa davanti e neanche si accorge di lei.
"Nicole? Ti senti bene?" Le chiede Aubrey vedendola arrossire di colpo.
"N-non credo...." Sospira la ragazza continuando a fissare il russo che a parer suo è angelico, ma di angelico non ha nulla.
Infatti, Otabek lo ferma poco distante per chiarire la questione.
"Yuri, fermati!" Gli dice prendendolo per il braccio.
"Che diamine vuoi? Stai con la nonnina, no? Va da lei invece di gironzolarmi attorno!" Gli urla Yuri su tutte le furie, cercando di svincolarsi dal kazuco, ma non ci riesce. Anche se riesce a staccare la mano del ragazzo dal suo braccio, il bruno vuole chiarire una volta per tutte.
"Io non me ne vado. Sono venuto anche per parlare con te, quindi parliamone civilmente e non fare il bambino."
"Tsk... bambino io? Sei tu che mi hai tenuto nascosto tutto questo." Gli sbraita il quindicenne puntandogli il dito contro.
"Solo perchè non ero sicuro di questa storia, proprio come non ne sono sicuro neanche adesso." Gli confessa il ragazzo lasciando l'amico perplesso.
"Huh? Che vuol dire che non sei sicuro?"
"Non so cosa provo realmente per Mila. Abbiamo deciso di frequentarci, di parlarci, ma non so ancora cosa sento per lei."
"Quindi è per questo che non me l'hai detto?"
"Certo. Che avrei dovuto dirti? Che parlo con una ragazza che ho conosciuto al Gran Prix? Sembra una cosa normale parlarsi tra di noi, o sbaglio?" 
Quelle parole fanno ragionare il russo lasciandolo perplesso e abbassare lo sguardo deluso.
Dopotutto non ha torto. Anche lui probabilmente si sarebbe comportato così.


"Yuri, guardami!" Dice il kazuco facendo alzare lo sguardo al ragazzo per poi guardarlo negli occhi e proseguire con:"Ti sembro il tipo che possa nascondere qualcosa al suo migliore e unico amico? Lo sai come la penso."
In quel momento scende uno strano silenzio. Yuri sta male e, dopo un po’, cerca di farlo comprendere al suo amico:"Hai ragione, ma mettiti nei miei panni. Ho avuto una settimana nera. Prima Margò e Georgi, poi tu e Mila. Non ci sto capendo più nulla. Mi sembra di essere in mezzo a degli estranei."
"Senti, non so cosa sia successo con Margò e ti capisco se ce l'hai con me, ma anch'io non sapevo come, ne tanto meno cosa dirti perchè neanche io so cosa provo." Ripete nuovamente il bruno sentendosi alquanto incasinato interiormente.
Il russo se ne rende conto. Non è un brutto periodo solo per lui, ma anche il suo amico se la sta passando male, così semplicizza:"Potevi semplicemente dirmi che ti piaceva, no? In fondo se ti stai frequentando, almeno un po' deve piacerti, o sbaglio?"
"Hai ragione. Forse avrei dovuto dirti semplicemente questo, ma non ci ho pensato." Informa il kazuco facendo sorridere il ragazzo.
"Idiota, invece di pensare a me faresti meglio ad andare dalla nonna psicopatica, prima che te la fai sfuggire." Gli dice Yuri sorridendo e voltarsi dall'altra parte fingendosi offeso.
"Tranquillo. Riprenderemo il discorso più tardi se vuoi." Tranquillizza il bruno mettendogli una mano sulla spalla sorridendogli.
"Ok." Ribatte semplicemente il russo vedendolo staccarsi da lui e andare da Mila.
In fondo, Yuri tiene molto a Otabek e non vorrebbe mai che fosse infelice. A quanto pare, lui non è l'unico a lasciare un sorriso sul volto dell'amico, ma anche la rossa ci riesce perfettamente e lo si nota subito sia per come i due si comportano sia guardando i loro occhi.


La cosa non può non lasciare un sorriso sul volto del russo, ma quel sorriso viene spento immediatamente non appena nota Aubrey e Nicole nello sfondo romantico di Otabek e Mila.
"E tu che diamine ci fai qui?" Urla il biondo notando Aubrey. Sasha, sentendo tutte quelle urla dell'amico, si volta mentre è in pista spalancando gli occhi. E incominciando a sbraitare anche lei:"Tu! Che sei venuta a fare qui?" 
La bionda esce immediatamente dalla pista e dirigendosi verso la rossa per poi accorgersi di Nicole chiamandola incredula:"Nicole! Anche tu?"
"S-Sasha. Ciao..." Saluta la canadese con un filo di voce dall'imbarazzo accompagnata con la mano che la alza pian piano.
Otabek, sentendo tutte quelle urla, si volta e vedendo le due lì comprende ciò che è accaduto.
"Scusate. È colpa mia. Avrei dovuto guardarmi le spalle prima di venire, ma credo che non sia un problema per loro rimanere qui per qualche giorno." Tenta di difendere il kazuco guardandole e sperando che Aubrey non si becchi un altro rimprovero.
"Ehm...certo. Anzi, lo sai che vi dico? Sono venuta qui proprio appositamente per allenarmi e scontrarmi con te, mia cara." Informa la rossa indicando con l'indice la bionda.
"Sei davvero una rompiscatole."
"Aubrey… Ma noi non dovevamo rientrare per…?" Tenta di dire Nicole per comprendere le intenzioni dell’amica, ma viene interrotta subito da quest’ultima.
"Shh… fai finta di nulla. Siamo in territorio nemico. Fai parlare a me." Bisbiglia all’amica facendola tacere, ma la cosa non dura molto.
"Ehi, sbaglio o tu sei la pazza che conosce il tamarro?" Chiede Yuri avvicinandosi a Nicole riconoscendola.
"Che?"
"Parlo di JJ. Sei quella che mi ha aggiunto su Facebook. Nicole, giusto?"
Quella domanda è come un barlume di speranza per la nostra canadese. Il suo idolo l’ha notata e la cosa non può non farle chiedere:"Ricordi il mio nome?"
Ma la realtà è un’altra che gli piazza il russo davanti senza esitare un solo attimo.
"Sarebbe un po' anormale non ricordarmi di te dopo tutti quei messaggi che mi invii mattina e sera incessantemente." Dice il russo con tono ironico guardandola in mal modo. Dopotutto non potrebbe andargli peggio. Tutte le disgrazie sono avvenute in poco tempo e Yuri non sopporta più quella situazione. Fortunatamente, quando si raggiunge il fondo, si può solamente risalire.
"Ehm... ho comprato questi per strada." Gli informa Nicole tentando di dargli il sacchetto che ha tra le mani per familiarizzare un po’ con il ragazzo, ma la cosa sembra non interessare al biondo.
"Se è altro cioccolato te lo puoi risparmiare."
"Veramente, non sono venuta qui per il cioccolato, ma per seguire Aubrey e Otabek." Continua a rivelargli la ragazza facendo alterare Yuri che incomincia a diffidare di lei.
"Si, come no. Dicono tutti così." Le risponde nervoso incrociando le braccia, ma quel broncio viene tolto subito dalle azioni della canadese.
"Ecco. Guarda! Sono buoni. Lì ho assaggiati prima in stazione mentre venivamo qui." Aggiunge la ragazza prendendo ciò che c'è in quella busta.
Gli occhi di Yuri si illuminano. È un bellissimo pirozhki caldo e non può non accettarlo. Soprattutto se gli viene offerto con tanta gentilezza come lo fa Nicole.
"Oddio! Grazie... finalmente qualcosa di buono." 
Finalmente Nicole può ammirare il sorriso del russo per la prima volta dal vivo e la cosa la manda in tilt per la troppa dolcezza che emana il nostro Yuri.


Intanto, sempre in Russia, Natasha è nuovamente in ospedale. Oggi è un grande giorno per lei, il suo Kenneth viene dimesso e non può essere più felice di così.
Il ragazzo ha ancora un po' di confusione nella testa, ma ricorda perfettamente la sua ragazza.
"Sei pronto?" Gli domanda Natasha entrando nella stanza e trovandolo sul letto a guardare nuovamente la valigia rispondendole incerto:"Si, ho preso tutte le mie cose... credo."
"Aspetta. Ti do una mano a controllare." Gli dice la ragazza avvicinandosi all'armadio per controllare meglio, quando viene avvolta dalle braccia del ragazzo dietro di lei.
"Kenneth..."
"Perdonami." interrompe il ragazzo prima ancora che lei proferisce parola.
"Che?"
"Per l'altro giorno. Mi spiace non averti riconosciuto. Io..."
"Tranquillo. Eri sotto l'effetto dei farmaci. Non è stata colpa tua." Conforta la bionda, ma lui si sente un totale idiota:"Come ho fatto a dimenticarmi di te? Sono uno stupido."
La ragazza si volta verso di lui, ricambiando l’abbraccio, mentre il bruno ha le lacrime agli occhi dal dolore per quanto accaduto.
"Va tutto bene." Lo rassicura, mentre il suo ragazzo la prende per il volto sussurrando:"Natasha… io…" 
Ma poi si rende conto che le parole non servono e le loro labbra si uniscono. Quel bacio è così intenso che sembra parlare alle loro emozioni.
Natasha, si ritrova inconsapevolmente a piangere insieme a lui. Quell'evento l'ha sconvolta e non poco.
Pensare che adesso non sarebbe stato qui a baciarla, le fa male, ma non può immaginare la realtà che Kenneth le ha nascosto ed ha intenzione di rivelarle.
"Non voglio più dimenticarmi di te..." Continua a sussurrarle il ragazzo sentendosi fragile e debole. Dimenticarsi di una delle persone più care della sua vita è qualcosa di atroce, soprattutto ricordandosi il motivo per cui è ancora in vita.
"...Dopotutto sei stata tu a salvarmi." Le rivela per la prima volta facendosi guardare dalla ragazza.
"Che?" Chiede incredula non capendo a cosa si stesse riferendo.
Kenneth si toglie la collana che ha sempre con se, quell'oggetto fatto di medagliette che gli ha regalato la ragazza l'anno precedente.



"Il tuo regalo di compleanno. Quelle medagliette che mi regalasti." Le dice mostrandole le medagliette.  Quell'oggetto fa spalancare gli occhi alla ragazza.
Sono perforate ed è solo grazie a quelle che il colpo non ha preso il cuore del suo Kenneth e l'ha salvato. 
Natasha, vedendo quella fortuna, incomincia a piangere.
"Kenneth… perché non me l’hai detto?" Gli domanda la ragazza mettendosi le mani vicino agli occhi per nascondere le lacrime.
"Non sapevo come dirtelo e.. non ricordavo me l’avessi regalate tu..." Continua a confessare il ragazzo, per poi stringerla forte a se.
Quell'abbraccio riempie il cuore della ragazza. Quel dolore sembra alleviarsi ogni volta che il suo amore l'abbraccia o la stringe a se facendola sentire completa e pensare che quella sensazione di benessere eterno sarebbe scomparso, la uccide emotivamente.



Intanto, nella pista di pattinaggio, Robin incomincia a scaldarsi, mentre Yuuri ammira i progressi della cugina, ma quella pace e serenità non dura allungo.
Victor si avvicina a lui dando un opinione che irrita il giapponese.
"Però tua cugina è carina." Stuzzica il russo guardando Robin pattinare nella pista.
Quelle parole provocano una inaspettata gelosia in Yuuri che non perde tempo a replicare:"Ehi, non ci provare neanche." 
Nervoso, il ragazzo si volta verso l'amico vedendolo un po' troppo preso a guardare la cugina. La cosa lo fa sorridere e voltare verso il giapponese.
"Cos’è? Non sarai mica geloso adesso?" Provoca il russo vedendolo nervoso.
A quella domanda, il ragazzo arrossisce di colpo per poi rispondere:"Chi? Io? Geloso? Che domande? È mia cugina. Non voglio che…" 
E mentre sta per dire la sua, il russo l’abbraccia da dietro stringendolo forte a se, interrompendolo.
"Victor!" Richiama il ragazzo vedendosi stringere, ma ciò che Victor vuole fare, va oltre le aspettative di Yuuri. 
Lo sente appoggiare la testa sulla sua spalla e sussurrargli dolcemente:"Sappi che anche se vi assomigliate, lei non mi interessa."
"Cosa?" Gli chiede il corvino incredulo, mentre continua a sentire la stretta del suo coach sempre più viva.
"Non è minimamente paragonabile a ciò che sento per te." Gli confessa il russo a bassa voce facendo arrossire il giapponese ancora di più, per poi staccarsi e appoggiarsi al muretto accanto a lui e guardarlo negli occhi.
"Davvero? Ma... tu hai detto che è carina." 
Confuso, Yuuri incomincia a guardare Victor accanto a lui. Si ritrovano ad ammirarsi negli occhi. 
Sono molto vicini e anche se volessero sopprimere le loro emozioni, è praticamente impossibile.
Il russo distoglie lo sguardo, iniziando a guardare Robin e ad esprimere la sua opinione:"Semplicemente pensavo che sarebbe stato diverso se tu fossi stato lei."
"Che vuoi dire?"
"Voglio dire che non ci saremo dovuti nascondere se uno di noi fosse stato una ragazza."
Quella verità spiazza Yuuri. In fondo è vero. Se uno di loro fosse dell’altro sesso, non ci sarebbe nulla di strano nello stare insieme. 
"Victor… stavo pensando… Non hai mai pensato alle ragazze prima? Cioè… perché proprio io che sono un uomo?" Dunque, chiede Yuuri sempre più confuso sia su di se sia sul suo coach e compagno, ma le sue domande hanno presto risposta.
"È questa la cosa che non comprendo neanche io. Ho avuto un bel po’ di ragazze e se ti dicessi che sono attratto dal mio stesso sesso, ti mentirei, ma… con te è diverso. Ho dei sentimenti che vanno oltre anche a quelli che ho provato per le mie ex e questo mi confonde."
"Cosa?"
"Yuuri, se ti ho detto i miei sentimenti e solo perché ne sono certo di provarli." Gli confessa nuovamente il russo facendo sorridere il giapponese che replica:"Se è per questo, la stessa cosa vale per me."
La mano di Victor si appoggia su quella del suo Yuuri e i due si incominciano a scambiarsi sguardi innamorati che nessuno potrebbe fraintendere. I due si amano e non possono negarlo. Vogliono andarci piano con la storia e, adesso che c’è anche Robin, devono metterci ancora più cautela soprattutto per le fobie che sta nutrendo il giapponese, ovvero il pensiero dei suoi riguardo quella relazione. Sarebbe un vero scandalo sia in famiglia che nel pattinaggio e non possono fare passi falsi. 
Come si comporteranno con Robin che sarà una loro ospite in casa? Lo scopriremo presto…




**Angolo Autrice**

Salve, ragazzi. 
Che ne pensate di questo nuovo capitolo?
Piaciuto l'evoluzione delle coppie? Qual'è la vostra preferita?
Fatemelo sapere se vi piace, se ci sono errori anche nello scrivere che non ci ho fatto caso oppure se avete idee. 
Sono sempre ben accette!
Vorrei fare un ringraziamento speciale alla creatrice di Sasha che è stata così gentile da aiutarmi con la revisione del capitolo. Quindi, grazie mille!^^
Inoltre ricordo che chiunque vuole partecipare, lo può fare. Basta solo farmelo sapere.
Il prossimo capitolo verrà pubblicato mercoledi/giovedi.
Alla prossima. Baci.
AlekHiwatari14




Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11.




In un universo parallelo, dove ogni cosa scorre bene per i nostri piccioncini, è arrivato il fatilico momento. 
"Signor Nikiforov?" Chiama un medico uscendo dalla sala parto. Il russo si alza rispondendo:"Sono io."
"Complimenti, signore. È diventato padre di un bellissimo maschietto." Si complimenta il medico mostrandogli il capolavoro creato da lui e dal suo unico amore Yuuri.
Il ragazzo, appena vede quel cucciolo lì, in quel nido, incomincia a piangere avvicinandosi sempre di più al vetro.
"È il padre?" Gli domanda un infermiera facendolo annuire.
"L'avevo intuito subito. Vi assomiglia molto."
"Voi dite?"
"Si, ha il vostro stesso sorriso."Nota l'infermiera per poi allontanarsi dai due lasciandoli soli.
Victor incomincia a giocare con quel piccolino che ormai è la sua gioia. È il frutto dell'amore suo e di Yuuri e non può essere più felice di così.
"Hai già deciso come lo chiameremo?" Gli chiede Yuuri entrando nella stanza per vedere anche lui il nuovo arrivato nella famiglia.
Il russo annuisce.
"Lo chiamerò... Yakov..."


Victor incomincia a fissare il cellulare incredulo. Quella fanfic non gli piace per niente.
"Eh no!  Si è rovinata sul più bello. Perchè proprio Yakov? Potevo anche chiamarlo Yuri o Yurio visto che ci sono molte storie anche su di lui." Incomincia a pensare il russo, ma quell'immagine lo intenerisce fin troppo. Anche se non è d'accordo con il nome del bambino, quella è una rappresentazione davvero unica che lo rispecchia molto. Inizia ad incantarsi e a fantasticare su come sarebbe se Yuuri fosse una lei e ci fosse la possibilità di una situazione del genere, ma è costretto a tornare alla realtà che comincia a pesargli. 
Già normalmente è dura trattenere i suoi sentimenti per il giapponese e da ora in poi sarà anche peggio.
Robin è arrivata nella loro abitazione poichè è lì che dovrà rimanere, per un po' d tempo, insieme al cugino e a Victor.
Entrambi sono consapevoli che non possono essere liberi di essere ciò che vogliono, in primis per rispetto, ma c'è anche un ulteriore motivo che spinge i due a tenere segreta la loro relazione.  La ragazza è una gran chiacchierona e, quando è presa dall'euforia, potrebbe svelare tutto ai parenti anche involontariamente e da lì la notizia si diffonderebbe a macchia d'olio. Non che i due vogliano tener nascosto il loro amore, ma Yuuri ha molte preoccupazioni su quella storia e sui pregiudizi che potrebbero infangare il nome del suo unico grande amore, Victor, e non vuole che questo accade.
"Grazie mille per l'ospitalità." Ringrazia la cugina del giapponese vedendosi ospitata nella camera del ragazzo.
"Tranquilla. Puoi restare quando vuoi. Victor è contento della tua presenza, vero?" 
"Certo..." Mormora il russo perplesso guardando contrariato la ragazza che si mette nel letto di Yuuri.
"Beh... allora buona notte." Augura la giapponese sorridendo, mentre i due escono dalla stanza.
"Vuoi che ti lascio la luce accesa?" Continua a chiedere il cugino premurosamente prima di uscire.
"Si, grazie." Replica Robin facendo solamente chiudere la porta al ragazzo che sta uscendo dalla stanza.
Per Victor è una grande opportunità. I due dormiranno nello stesso letto e la cosa fa diventare il russo più euforico che mai, ma Yuuri non è dello stesso parere. Sapere che la cugina è nella stanza accanto e potrebbe sentirlo lo rende terribilmente a disagio.
"Victor, piantala." Gli dice vedendosi avvolto dalle braccia del russo.
"Avanti, siamo da soli." Cerca di convincere il ragazzo incominciando a baciare il collo del giapponese che gli dà le spalle.



"Si, ma c'è mia cugina di là."
"Avanti..." Continua a sussurrare il russo prendendo il volto del ragazzo, che è ancora di spalle, baciando quelle labbra che lui desidera tanto.
Quelle bocche unite, quella vicinanza, i loro cuori che si uniscono insieme ai loro respiri, accende la loro passione irrefrenabile. Yuuri si lascia guidare da Victor ritrovandosi su di lui, ma quei baci e quella voglia di volersi si arresta non appena sentono un rumore provenire nella stanza accanto.
"Victor..."
"Tranquillo. È solamente la cugina pazza. Non farci caso. Continuiamo..." Cerca di invogliare il ragazzo preso più che mai dalla situazione.


"No, Victor. Non voglio farlo, sopratutto sapendo che c'è lei nell'altra stanza." Gli risponde scendendo dal russo e alzandosi dal letto.
"Dove vai adesso?"
"Vado a controllare che sta combinando." Continua a replicare il giapponese, uscendo dalla porta e lasciando Victor lì a dirsi pensieroso:"Questa ragazza è un bel problema..."
Yuuri arriva nella stanza accanto. Non sa che fare. Sembra essere preoccupato per la cugina, così incomincia a bussare per poi aprire la porta.
"Va tutto bene?" Le domanda vedendola nel letto con il cellulare tra le mani.
"Si, perchè?"
"No, forse mi sono impressionato, ma ho sentito un rumore. Pensavo fosse successo qualcosa."
"No, non è successo nulla. È solamente caduto il cellulare mentre cercavo di posarlo sul comodino." Spiega tranquillamente continuando a digitare sul cellulare per poi spostare lo sguardo sul cugino che le risponde con un:"Capisco..."
"Comunque..." Attira l'attenzione su di lei, mentre il ragazzo tenta di uscire. Sentendo quelle parole si ferma e incomincia a fissarla, mentre quest'ultima continua la sua frase piena di curiosità:"Le pareti sono davvero sottili. Di che parlavate tu e Victor? Vi sentivo bisbigliare." Gli chiede incuriosita mettendo a disagio il cugino.
"Ehm... niente di che. Cosa da maschi, insomma. "
"Capisco." Risponde la ragazza riposando il cellulare sul comodino, mentre il giapponese esce per l'ennesima volta augurandole la buona notte.

**Intanto, in America...**

Aubrey e Nicole sono atterrate nella loro cara nazione insieme ad Otabek. Il ragazzo sembra abbastanza irritato dalla reazione delle due e dal loro comportamento infantile nel seguirlo senza neanche averglielo detto.
I tre non si parlano neanche e la cosa sembra pesare alle due.
"Aubrey..."
"Si, lo so." Dice l'americana guardando il kazuco nervoso continuare ad avanzare senza neanche degnarle di uno sguardo.
"Mi sa che l'abbiamo fatta grossa." Ipotizza la canadese preoccupata.
"Guarda che è colpa sua! Se ci avesse detto tutta la verità, noi non saremo volate in Russia con lui." Tenta di giustificare la rossa, ma Nicole sembra davvero tormentata per quei silenzi dell'amico.
"Lo so, ma..."
"Aubrey!" Interrompe una voce familiare provenire da lontano. Le due alzano lo sguardo in avanti dove vedono Leo che le va incontro.
"Che diamine hai combinato?" Domanda l'amico avvicinandosi all'americana, preoccupato, per poi aggiungere:"Mi hai fatto prendere un colpo quando mi hai detto che eri in Russia." 
La ragazza incomincia a fissarlo perplessa e mormorare un:"C-che?" 
"Ma ti rendi conto? Avresti anche potuto dirmelo che te ne andavi."
"Perchè mai avrei dovuto dirtelo?" Chiede la rossa incuriosita. 
Leo, sentendo quella domanda, arrossisce di colpo abbassando lo sguardo.
Anche se non sembra, il ragazzo ha un debole per Aubrey e passare il giorno di San Valentino senza di lei, lo ha ferito molto. Anche perchè avrebbe potuto confessare i suoi sentimenti, ma ormai è andata. Dirglielo adesso sarebbe troppo umiliante per lui, così tenta di trovare una scappatoia dicendo:"Beh... avrei visto Phichit e gli altri."
"E tu ce l'hai con me a causa di quel thailandese?"
"Beh... ecco..." Incomincia a balbettare il ragazzo.
È molto più che ovvio che è solo una scusa. Tutti i presenti l'hanno compreso che il vero motivo è la rossa, tranne Aubrey che incomincia a fantasticare cose inesistenti:"Ma certo! Come ho fatto a non pensarci? Volevi incontrare il tuo ragazzo."
"Che?" Urla incredulo il ragazzo cominciando a squadrarla da capo a piedi:"Che... vuoi dire?"
"Su, via! Non essere timido. Lo so che hai un debole per lui. Se no quale altro motivo ci sarebbe sotto?"
"Beh...ci sono tanti motivi." Replica l'americano arrossendo nuovamente e suscitando la curiosità della ragazza che continua a domandare:"Tipo?"
"Tipo... la città."
"Che?"
"La città, gli amici... ma poi scusa perchè dovrei dirtelo?"
"Perchè sono la tua compagna di squadra e ho intenzione di sapere tutto." Incomincia a discutere la rossa, quando Otabek si allontana da loro attirando l'attenzione di Nicole:"Otabek..."
"Vattene a casa." Le risponde il kazuco alterato. In fondo come dargli torto? 
Gli hanno rovinato la serata che ha avuto in mente per Mila e la canadese si sente in colpa.
"Nicole? Non ci pensare! Vedrai che si riprenderà." La rincuora Aubrey mettendole una mano sulla spalla e allontanandosi dall'aeroporto insieme.
Arrivano sotto all'hotel dove alloggia la ragazza con il canadese, lasciandola lì.
Per Nicole è piuttosto dura il rientro, sopratutto per ciò che è successo la sera precedente.
Nulla di particolare, ma stare a chiacchierare con il suo idolo la rende particolarmente nostalgica. Vorrebbe portare indietro il tempo e farsì che quell'attimo non finisca mai. Anche se più di una persona ha classificato Yuri come un punk ribelle o come una tigre dei ghiacci, per lei rimane sempre lo stesso, ovvero un angelo che danza sui pattini.
Con quel ricordo impresso nella mente, la ragazza apre la porta di camera trovando JJ sul letto a guardare la tv.
"Nicole, dove sei stata?" Le domanda JJ non appena la vede rientrare.
"Scusa se ti ho fatto preoccupare, ma ho seguito Aubrey. Quella pazza mi ha fatto arrivare in Russia senza niente. Per fortuna c'era Otabek con noi." Rivela la ragazza andando verso l'armadio per poi aprirlo.
"Deve essere stato stancante."
"Già, non immagini." Gli risponde la canadese scavando in quell'armadio per prendere dei panni puliti e andarsi a fare una doccia, ma prima di entrare nel bagno, curiosa, incomincia a chiedere:"Piuttosto, cosa avete fatto?"
"Che?"
"Era San Valentino, no? Che avete fatto tu e Isabella?" 
Quella domanda dell'amica fa ritornare nella mente  quella serata magica al nostro JJ.

**Flash Back**

È sera e il nostro ragazzo si è finalmente ripreso dallo shock avuto con Kyle. La sua bellissima ragazza è stata con lui tutto il tempo sostenendolo e aiutandolo nella sua ripresa. 
JJ è nel bagno per prepararsi ad uscire con Isabella, quando, arriva un messaggio sul cellulare del ragazzo. È una notifica di instagram da parte di Yuri. A quanto pare, il russo ha festeggiato San Valentino insieme a Sasha e ai suoi coetanei e tra quella gente c'è anche Nicole. 
La cosa sorprende JJ e prima di poter realizzare cosa sta accadendo, ha una chiamata sul cellulare da Leo.
"JJ, ciao. Aubrey è con te?"Inizia a chiedere il ragazzo preoccupato.
"No, perchè?"
"È scomparsa. Sto tentando di contattarla, ma la linea non prende. L'ultima volta che l'ho sentita stava con Nicole."
"Beh... veramente neanche Nicole è ancora rincasata." Rivela il canadese preoccupato, quando Isabella entra nel bagno dov'è il ragazzo dicendogli:"JJ, ha appena chiamato Otabek."
"Cosa? Ehm.. Leo rimani un attimo in linea." Avverte il ragazzo allontanando il cellulare dalla bocca e chiedere alla ragazza:"Otabek?"
"Si, ha detto che Aubrey e Nicole sono con lui in Russia. Se chiama Leo digli di non preoccuparsi. Quelle due hanno i cellulari senza soldi ne connessione." Informa per poi uscire dalla stanza, mentre il canadese da la notizia a Leo.
"Leo, ci sei? Mi sa che quelle due si sono andate a fare un viaggetto."
"Un viaggetto?"
"Si, ho appena visto la foto su instagram di Yuri e Isabella ha detto che ha chiamato Otabek. Sono in Russia adesso."
"In Russia?"Continua a chiedere Leo incredulo.
"Si, ma non preoccuparti. Tornerà tra qualche giorno sicuramente."
"Grazie, JJ." Ringrazia il ragazzo staccando la chiamata perplesso.
Il canadese si guarda allo specchio iniziando a realizzare la cosa che gli piace un bel po'.
Esce dal bagno trovando la sua ragazza sul letto.
I due già hanno in mente una serata romantica, ma sapere che Nicole non c'è, gli lascia ancora più spazio alla fantasia. 
JJ si avvicina pian piano alla sua Isabella, avanzando a gattoni su quel letto e mettersi su di lei.
"Ma che fai?" Chiede la ragazza vedendo il volto del canadese avvicinarsi al suo.
"Siamo soli, lo sai?" Stuzzica il ragazzo incominciando a baciare la bruna sulle labbra.
La ragazza annuisce e JJ incomincia a proporre:"Io avrei una mezza idea su cosa fare." per poi farle capire cosa, prendendo un preservativo dalla tasca dei suoi pantaloni.
"Mmh... la cosa mi tenta."
"Abbiamo tutta la notte per noi." Sussurra il ragazzo iniziando ad aprire quel preservativo e a spogliarsi insieme alla sua ragazza per fare ciò che hanno entrambi in mente fare.



**Fine Flash Back**

Ovviamente JJ non può dire ciò che è successo quella notte, così si limita a rispondere con:"Solite cose. Cioccolatini, rose e seratina romantica. Niente di più."
"Ah...capisco. Vado a farmi una doccia." Avverte chiudendo la porta del bagno e lasciando il ragazzo lì a pensare.
In Nicole vede qualcosa di strano, ma non riesce a comprenderlo. 
Il volto della ragazza sembra sprigionare una strana serenità e un sorriso sospetto, cosa che normalmente non fa.
Sembra quasi che abbia un debole per qualcuno e JJ probabilmente conosce quella persona, ma non è certo. Il canadese riprende il cellulare per guardare meglio quella foto messa da Yuri notando come l'amica sembra a suo agio in mezzo a tutta quella gente, ma salta ai suoi occhi anche un altro particolare. Nicole non ha occhi che per il russo e la cosa inizia a preoccuparlo.


**Intanto, in Russia...**

È stata una dura notte per Yuuri e Victor. Sapere che non possono neanche parlare tranquillamente che Robin può sentirli, li ha lasciati un po' scossi, ma non possono ancora sapere che i problemi ancora devono cominciare.
Arrivano alla pista di pattinaggio dove Victor ha accettato di fare da coach anche a Robin sotto insistenza di Yuuri.
Come al solito, il russo sceglie la base e i movimenti per poi mostrarli alla ragazza, ma quei passi sembrano abbastanza complicati, tanto che la giapponese si ritrova a cadere a terra.
"Attenta!" Avverte il cugino vedendola cadere.
Si precipita da lei, preoccupato, tendendole la mano:"Tutto bene?"
"Si." Annuisce la ragazza con un sorriso afferrando la mano del ragazzo, ma una volta in piedi si rende conto dell'anello del cugino incominciando ad urlare:"Non ci credo!"
"Che...?" Chiede il ragazzo vedendo la giapponese riprendere la mano ammirando quell'anello stupendo, simbolo dell'amore del giapponese e del russo.


"Ti sei fidanzato e non mi hai detto nulla? Chi è la fortunata?" Incomincia a chiedere euforica mettendo a disagio il cugino che non sa che rispondere.
"Beh...ecco...veramente..."
Victor si rende conto dell'imbarazzo di Yuuri.
Pattina verso di lui e mettendogli una mano sulla spalla afferma:"Si, non lo sapevi?"
"Victor!" Richiama il giapponese sentendosi sempre più imbarazzato della cosa.
"Davvero? Tu sai chi è la fortunata? Voglio conoscerla."
"F-fortunata? Chi ti ha detto che..." Tenta di svelare Victor, ma non ci riesce. Yuuri gli tappa la bocca con la mano trascinandolo fuori dalla pista per evitare di rivelare la realtà alla cugina.
Il russo sa che, anche se avesse detto le cose come stanno, Robin non ci avrebbe creduto, ma le paure di Yuuri sono molto più grandi e non vuole neanche che si accenni della loro relazione.
"Ma sei impazzito? Volevi dirgli di noi?"
"Certo. Perchè no? Tanto neanche ci avrebbe creduto."
"Sarà, ma comunque lo sai come la penso. Ne abbiamo già parlato. Che si fa adesso?"
"Che?"
"Lei ha visto l'anello. Come faccio?" Gli domanda Yuuri preoccupato, ma sembra che Victor non abbia alcuna preoccupazione che lo sfiora.
"Che domande? Troviamo qualcuno che si finge la tua ragazza e già ho qualcosa in mente." Gli risponde incominciando a chiamare la sua grande amica Natasha, ma non va come spera.
La ragazza si rifiuta. In fondo è normale. Deve ancora aiutare il suo ragazzo nella ripresa e non può lasciarlo un solo attimo da solo. Vuole stargli accanto e prendersi cura di lui.
Così, l'arma che Victor vuole utilizzare, è andata a quel paese.
"Natasha non può."
"Sasha... tua sorella Sasha potrebbe..."
"Non ci pensare neanche." Interrompe il russo nervoso continuando:"Mia sorella è fuori questione. È troppo piccola per te."
"Chi altro c'è? Mila l'ha già vista con Otabek e quindi non possiamo chiedere a lei."
Victor comincia a pensare, quando ai suoi occhi salta ai suoi occhi Margò che in quel momento si trova vicino alla pista a parlare con Georgi.
"Il mio angelo!" Esclama Victor andandole vicino e sperando nel suo aiuto.
Quella reazione del russo preoccupa terribilmente la francese che inizia a fissarlo con il rossore in volto.
"V-Vitya?! Ti senti bene?" Gli domanda vedendolo avvicinare e mettere le mani sulle sue spalle.
"Sto benissimo, ma starei ancora meglio se mi facessi un favore."
"Un... favore...?" Balbetta la ragazza non capendo cosa vuole realmente da lei, così il ragazzo incomincia a spiegare:"Si, vedi.. è arrivata la cugina di Yuuri l'altro giorno e..."
"E... cosa?" Gli chiede cercando di capire cosa vuole da lei.
"E mi chiedevo, siccome il nostro giapponese non vuole dire le sue cose private e la cugina ha visto l'anello, potresti far finta di essere la sua ragazza?" Continua a chiedere il russo, prendendo le mani della francese, per poi avvicinarsi sempre di più a lei.
Quegli occhi di Victor e quello sguardo la stordiscono. Non riesce a rifiutarsi a quel ragazzo. 
Il rossore sul viso della ragazza si fa sempre più evidente.
Sta per accettare la richiesta, quando Georgi l'abbraccia da dietro e risponde per conto suo:"Non vorrei essere un guastafeste, ma Margò già sta aiutando me. Non potete usarla così. È una persona."
"Ehm... ecco..." Incomincia a balbettare Margò imbarazzata da quella strana situazione. Quella reazione da parte di Georgi non se lo aspetta e vedersi avvolta da quelle braccia, davanti a Victor, le sembra una scena un po' surreale.
"Beh... è un peccato. Mi sa che dovrò trovare qualcun altro per il mio Yuuri." Continua il russo abbassando il volto e diventando triste. 


La francese non sopporta vederlo con quell'espressione e così gli dice:"Ti aiuto io."
"Cosa? Ma Margò..." Tenta di far ragionare Georgi, mentre la tiene ancora tra le sue braccia, ma la ragazza ha qualche altra idea per la mente.
"Tranquillo. La mia idea non è di mettermi con Yuuri, ma semplicemente di fare qualche altra cosa." Tranquillizza la francese, mettendo la mano sul braccio del russo e suscitando curiosità nei confronti dei ragazzi.
"Qualche altra cosa?" Domanda il giapponese perplesso.
"Spiegati meglio." Incomincia ad interessarsi Victor all'idea della ragazza che intimidita, si stacca da Georgi e incomincia ad esporre ciò che ha in mente.
"Beh... chi ha detto che la ragazza di Yuuri sia proprio qui? Potrebbe essere ovunque. Non trovi? Quindi, posso chiedere a Sara o a qualche altra ragazza lontana che Robin non conosce."
Quelle parole illuminano Victor che non riesce a controllare i suoi istinti e la prende tra le sue braccia urlando:"Margò! Sei un genio!"


**Intanto, in Italia...**

Elvira tenta e riprova a fare quella maledetta trottola alta, ma le sembra più complicata del previsto.
È su quella figura da più di una settimana e ancora non è riuscita ad impararla.
"Uffa! Non ci riesco." Incomincia a lamentarsi la napoletana vedendo che ogni tentativo è vano.
"Eppure è strano. Riesci a fare benissimo quella bassa. Non è così complicato." Riflette Sara cercando una soluzione, ma la realtà è questa. Elvira non ha fiducia in sè e quella situazione, insieme alla paura di cadere e farsi male, complicano le cose non riuscendo a mantenere l'equilibrio durante la trottola alta, ma la ragazza si sente a disagio. Non vuole dire che ha paura di cadere e questa fobia la blocca, anche perchè sa che rideranno di lei. Con una paura del genere sa di non avere speranze nel pattinaggio, ma lei vuole riuscirci, così risponde semplicemente con:"E che ne so io perchè non ci riesco."
Vedendo le due in difficoltà, Michele decide di avvicinarsi a loro per vedere che succede scoprendo la pecca della bruna.


"Dai, non è difficile. Devi semplicemente alzare la gamba all'indietro."
"Non devo alzare semplicemente la gamba dietro. Quello riesco a farlo benissimo."
"Davvero?"
"Anni di danza classica mi hanno aiutato a questo. Guarda qua!" La ragazza incomincia a pavoneggiasi della grande estensione della gamba che ha. 
Peccato che i due ne combinano di tutti i colori quando stanno insieme e Michele è praticamente imprevedibile, sopratutto ora che la vuole aiutare a fare quella benedetta trottola alta.
"Ah... in effetti, hai ragione. Guarda qua che estensione!" Esclama l'italiano avvicinandosi e afferrando la gamba della ragazza nella parte tra l'inguine e il polpaccio. Quella presa fa perdere l'equilibrio alla ragazza che si ritrova ad aggrapparsi dietro alla felpa del castano urlando:"Miche'! Pozzà passà nient!  Ij car accussì!"
(Traduzione:Miche'! Che tu possa passare il nulla! Io cado così!)
"Ma quando mai? Guarda che bella trottola ti faccio fare!" Ironizza il ragazzo incominciando a pattinare e farla girare su se stessa.
"Miche'! Non mi piace questa posizione! Ha qualcosa di perverso!" Comincia a maliziare lei ridendosela e contaggiando il castano che lascia la presa. Elvira non riesce a mettersi all'in piedi ed è ancora aggrappata alla felpa di Michele.
"Miche'!" Lo chiama continuando a ridere, mentre il ragazzo la prende per i fianchi riuscendo a farle riprendere  l'equilibrio.
Presa dal panico, si avvicina al muretto per riprendere fiato e rilassarsi da quella strana posizione che ha assunto con il castano prendendo la borraccia e incominciando a bere.
In quel momento, Sara e Michele decidono di provare la loro coreografia vedendo la pista libera. 
La napoletana, vedendo i due esibirsi e stanca di fare quegli esercizi sulle trottole, si avvicina ad Emil.
In fondo non hanno ancora parlato solamente perchè non capisce la lingua del ceco. Anche se non sembra, le dispiace molto non comunicare con lui. Sente dentro di se un peso ed essendo molto chiacchierona, non sopporta stare zitta, sopratutto ora che Sara e Michele si stanno allenando ed Emil è l'unico in pausa come lei.
"Are you tired?" 
(Traduzione: Sei stanca?
Le domanda il ceco vedendola accanto a lui che inizia a sbadigliare dalla noia.
La ragazza si volta verso di lui e, come al solito, non capisce una singola parola di quello che ha detto ritrovandosi a fissarlo.
Vorrebbe tanto scambiare una parola, ma non conosce l'inglese ed è una situazione complicata tra i due visto che neanche il ceco conosce l'italiano.
Quello sguardo di Elvira mette in soggezione il povero Emil che distoglie gli occhi da lei, ma quello sguardo insistente della ragazza, in realtà, è solamente casuale siccome tenta di riflettere su come comunicare con il ragazzo. 


Ad un tratto, una  lampadina si accende nella testa della napoletana. Quale modo migliore di socializzare con il ceco se non usando i gesti? Ovviamente quelli che lei conosce ed è tutt'altro che il linguaggio dei segni.
"Deve piacerti molto il pattinaggio." Gli dice la ragazza usando il linguaggio del corpo, ovvero iniziando a fare i seguenti gesti: indicare il ceco, per poi fare un cuore con le mani e infine toccare i pattini che ha ai piedi.
Stranamente, quella trovata della napoletana funziona. Emil comprende ciò che gli chiede.
"Yes, i like ice skate." 
(Traduzione: Si, mi piace il pattinaggio su ghiaccio.)
"Da quant'è che conosci Michele?" Incomincia a domandare la napoletana aiutata dai gesti, cioè indicando prima Emil, poi il polso dove ha l'orologio e spostare il dito in pista mostrando i Crispino.
"How long? I think... three or four years."
(Traduzione: Quanto tempo? Penso... tre o quattro anni.
Le risponde il ceco facendo prima segno di tre e poi di quattro con le mani.
"Quattro? Quindi sei consapevole che la testa non gli funziona." Afferma la ragazza ridendo e continuando a fare quei gesti.
Capendo la cosa, sopratutto vedendo ciò che è successo in pista prima, il ceco inizia a ridere.
Elvira sente che Emil ha intuito ciò che vuole dire, ma non è del tutto sicura se quel linguaggio che sta usando funziona davvero, così chiama il suo traduttore personale.
"Miche'!" Sbraita la ragazza voltandosi verso la pista e vedendo il compaesano concludere con l'esibizione per poi fargli cenno di avvicinarsi.
"Che c'è?"
"Secondo te mi ha capito?" Gli domanda incuriosita, ma ovviamente Michele è all'oscuro di tutto ciò che è successo così sospira:"Elvira, Emil non conosce l'italiano."
"Lo so, ho utilizzato un altro modo. Chiedigli cos'ho detto. Voglio sapere se mi capisce."
"Emil, What has she say? Because Elvira want to know if you understand what she said."
(Traduzione:Emil, cosa ti ha detto? Perchè Elvira vuole sapere se tu l'hai capito.)
Quelle parole di Michele fanno ridere l'amico che incomincia a rivelare:"She is too funny. She said that you are really stupid and your mind is not good."
(Traduzione:Lei è troppo simpatica. Ha detto che sei veramente stupido e la testa non ti funziona.)
"What?! Che?!" Il castano si volta verso la ragazza incominciando a chiedere:"Che fai? Adesso ti metti a parlare di me?"
"Chi? Io? Non mi permetterei mai."
"Ma se ha detto che gli hai riferito che non mi funziona la testa"
"Ah... bene! Allora mi ha capito. Grazie!" Gli dice la napoletana sfoggiando un sorriso sulle labbra per poi guardare il ceco e fargli segno di 'mi piace' con entrambe le mani. Emil ricambia quel sorriso. I due finalmente hanno trovato un modo per comunicare ed Elvira non può essere più soddisfatta di così.

**Intanto, in Russia...**

Natasha, irritata dalla proposta di Victor, ha ancora il cellulare tra le mani.
"Come può chiedermi una cosa del genere sapendo nella situazione in cui mi trovo?" Incomincia a chiedersi guardando nervosa il telefono. 
Dopotutto come darle torto? Deve prendersi cura di Kenneth e non può pensare alle esigenze stupide del suo amico.
Inoltre, ci sono molte cose che i due non si sono detti tra cui gli incubi ricorrenti che il ragazzo si trova ad affrontare ogni santa notte.
"Posso sapere il motivo?" Domanda la ragazza voltandosi verso il bruno che se ne sta sul letto a fumare una sigaretta, standosene con le spalle appoggiato al muro lì vicino che gli sorregge il busto.
Kenneth non ha alcuna intenzione di dire a Natasha la verità su di lui. Non vuole compassione. Sa che la bionda, probabilmente, vorrà sostenerlo e aiutarlo. Non che lui non voglia il suo aiuto, ma si fa molte paranoie sul cosa potrebbe pensare di lui una volta saputa la verità che tenta di nascondere.
Le mani gli tremano ancora. Quell'incubo non gli lascia pace e Natasha lo comprende con un solo sguardo. Si avvicina a lui, posando il telefono sul comodino e mettersi seduta su quel letto prendendogli la sigaretta da mano per poi chiedere nuovamente:"Ti ho fatto una domanda. Perchè non me l'hai detto?"
Il ragazzo alza lo sguardo verso di lei dispiaciuto.
"Mi spiace." Le sussurra avvicinandosi a lei per poi stringerla a se inaspettatamente senza aggiungere parole.
Quell'abbraccio è così strano e Natasha non riesce a comprenderlo. L'unica cosa che intuisce è che il suo ragazzo ha bisogno di lei, adesso più che mai e non può permettersi di abbandonarlo proprio ora.
Così ciò che riesce a fare, in quell'istante, è ricambiare l'abbraccio e promettersi di badare a lui finchè lo stato di confusione del bruno non sarà andato via definitivamente. In fondo, è pur sempre la sua ragazza e non può permettersi di lasciarlo da solo in quelle condizioni.


**Intanto, in Giappone..**

"Louis." Chiama Yune entrando nella stanza, ma si rende conto che il francese è ancora sotto le coperta.
Convinto che sta ancora dormendo, il corvino lo lascia lì, andandosene all'università da solo, ignaro della verità.
Non sa che il francese deve andarsene per partecipare alle nazionali nel suo paese. Per Louis è difficile separarsi da lui, ma sopratutto dirgli come stanno le cose. Infatti, non appena Yune chiude la porta di casa, il ragazzo si alza dal futon, già vestito.
Si avvicina all'armadio, prendendo la valigia già pronta e va in cucina dov'è il suo husky. 
Ha preso tutte le sue cose e dà un'ultima occhiata nostalgico, lasciando quella casa piena di ricordi, per avviarsi all'aeroporto.
Yune è all'oscuro della cosa, ma il suo sesto senso non lo abbandona un solo attimo. 
È la prima volta, dopo più di un mese, che il francese rimane a casa a dormire e non fa niente per seguirlo. 
"Forse... avrei dovuto rimanergli vicino. Non è che magari sta male?" Incomincia a chiedersi una volta a vicino all'università. Ha portato anche Misha con sè. 
Per la prima volta, il suo levriero è uscito di casa, dopo un lungo ricovero in ospedale e le varie cure. Yune incomincia a fissarlo chiedendosi in cuor suo se ha fatto bene a lasciare Louis a casa da solo.
Anche il levriero sembra irrequieto, ma il corvino sospira ed entra all'università per seguire le lezioni.
Avanza verso il suo banco, sedendosi e prendendo i vari appunti, quando un biglietto cade dal suo libro.
Incuriosito, lo alza da terra notando che è una lettera di Louis.
Il francese non vuole nascondergli la verità, ma gli faceva male dirlo di persona così gliel'ha scritto una semplice lettera facilizzando la situazione.
"Yu-kun, ciao. Scusa se ti scrivo questa stupida lettera. Sapendo le tue abitudini, l'avrai sicuramente trovata appena entrato in aula. Non sono bravo a parole, me ne rendo conto. In realtà, mi è difficile questa situazione. Vorrei avertelo detto da vicino, ma non voglio privarti della tua vita così piena. Sei veramente importante per me, quindi... la scelta è tua. Ti lascio un biglietto per Parigi. Sto tornando a casa per le nazionali. Mi farebbe piacere averti vicino. Hai tempo fino alle undici per pensare se inseguirmi o rimanere lì. Ricorda, l'aereo parte alle undici. Fino a quell'ora ti aspetterò... Baci, il tuo Louis." Legge mentalmente Yune rimanendone sorpreso.
"Huh? C-cosa?" Domanda incredulo girando la pagina del libro e trovando il biglietto di cui il ragazzo ha parlato nella lettera. 
Su quel biglietto c'è un post it:"Spero che verrai...dopotutto le pazzie si fanno in due." Con tanto di faccina sorridente sopra.
Il corvino rimane lì a guardare quel biglietto. Ha tre ore prima che parte l'aereo. Cosa dovrà mai fare? Si sente così sconvolto. Non ha mai pensato che prima o poi sarebbe venuto questo momento. Incomincia a ripensare a tutti i momenti passati insieme a Louis e al modo in cui l'ha sempre sorpreso. Come potrà mai reagire ad una situazione del genere?
Intanto, Louis è all'aeroporto. Guarda continuamente l'orologio e spera che il giapponese lo segue, anzi. Ci crede con tutto se stesso che lo avrebbe fatto, ma nell'attesa si rende conto che è già ora.
Si fanno le undici  così velocemente e il francese non vede ancora arrivare il corvino. Ha il cuore a pezzi. Pensare che la persona che ama l'avrebbe seguito, scoprire che invece non è così, gli distrugge l'anima.
Cerca di trattenere la tristezza e la delusione annegando nella musica, mettendosi le sue cuffie, ma la traccia che seleziona dall'ipod non è confortante, anzi. Sembra fargli sentire ancora più quel peso e quel dolore di abbandonare Yune. Eh...si! Ascoltare i Daughtry con la canzone Everythig but me, non è la scelta migliore che Louis fa.
Sul sfondo del cellulare ha una foto di loro e il francese non può far almeno di mormorare:"Dovevo capirlo. Per lui sono stato sempre un peso..."
Chiamano l'ultimo avvertimento della partenza dell'aereo e il ragazzo prende la valigia sulle note di quella canzone allontanandosi da lì. Una lacrima scende sul suo viso, quando si sente chiamare da qualcuno:"Louis!"
Sorpreso, si ritrova a voltarsi e a vedere Yune correre verso di lui con la valigia tra le mani. Il francese, vedendolo, lascia andare la valigia correndo verso il corvino abbracciandolo e facendo cadere la borsa dalle mani del ragazzo.
"L-Louis..."
"Credevo che non saresti venuto..."
"Beh... sei uno stupido! Avresti potuto dirmelo prima! Almeno avrei evitato di fare le corse per seguirti!" Si lamenta il giapponese.
Louis incomincia a ridere per poi affermare:"Non sono uno stupido, sono un vero bastardo!" 
"Puoi dirlo forte. Avanti! Sbrighiamoci!" Gli dice il corvino cercando di staccarsi dal francese, ma il ragazzo non ha intenzione di farlo.
"Prenderemo il prossimo."
"Cosa?" Domanda sorpreso, quando il francese lo bacia davanti a tutti, come se quell'istante tutto fosse scomparso. Sono soli, anche se non è affatto così. Quel gesto scandalizza i giapponesi lì presenti, ma i due non se ne rendono conto e non sembra neanche importargli.


**Intanto, in Russia...**

Phichit e Vanessa stanno provando nuovamente le figure, ma qualcosa in loro è cambiato e Lilia se ne rende conto.
Il thailandese sembra essere molto più sicuro e i sollevamenti riescono alla perfezione, ma questo invece di rendere felice la coach, sembra preoccuparla.
Yakov, che si trova lì vicino a supervisionare l'allenamento di Yuri, si accorge della preoccupazione della donna, andandole vicino.
"Qualcosa non va?" Le chiede facendola voltare.
"No, anzi. Sembrano migliorare a vista d'occhio."
"Allora cos'è che ti preoccupa?" Continua a domandare l'uomo. 



Lilia alza gli occhi verso di lui e quello sguardo sembra farlo intuire la preoccupazione che continua a tormentarla rispondendole:"Tranquilla. Vedrai che a loro non accadrà."
"Lo spero." Replica la donna continuando a guardarli, ma l'amore che sprigionano è forte e i due coach se ne accorgono.
"Assomigliano a noi, quando incominciammo la nostra carriera."
"Lo so..." Sospira dunque la ex-moglie per poi allontanarsi dalla pista.
È palese. A Lilia fa male vedere Phichit e Vanessa amarsi così profondamente. Le ricorda molto il rapporto che ha avuto con Yakov prima che accadesse quella disgrazia che li ha allontanati per sempre.
Non vuole che qualcun altro possa passare le stesse pene che ha subito lei così, non appena i due finiscono di allenarsi, decide di avvertirli.
"Coach? Come siamo andati?" Domanda il thailandese andando dalla donna, ma non sembra dell'umore giusto per gioire dei loro progressi.
"Vi entusiasmate per niente."
"Cosa?"
"Avete fatto dei progressi. È vero, ma non è abbastanza. Inoltre, ho alcune cose da avvertirvi prima di continuare con gli allenamenti."Continua ad informare l'istruttrice facendosi seguire nella stanza degli allenamenti di danza. 
Una volta che i due sono entrati, la donna chiude la porta. Non vuole far sapere i fatti suoi a nessun altro, a parte coloro che sono gli interessati e vanno incontro allo stesso destino inflitto a lei e a Yakov.
"Coach, qualcosa non va?" Le chiede Vanessa vedendo lo strano comportamento di Lilia che si volta avanzando verso di loro suscitando maggiore curiosità.
"È successo qualcosa?" Richiede Phichit, quando la donna incomincia a sfogarsi.
"Me ne sono accorta."
"Cosa?"
"Non sono idiota. E' successo qualcosa tra voi due e la vostra sintonia è aumentata a vista d'occhio. Mi sbaglio?"
"Veramente..."
"Voglio la verità."
I due, allora, vedendosi con le spalle contro il muro, incominciano a rivelare:"Beh...noi..." Dicono in coro prendendosi per mano.
Lilia ormai è certa. I due provano un sentimento forte e se ne rendono conto anche loro. 
La coach, intuendo, incomincia a sospirare:"Come immaginavo." Li interrompe mettendosi una mano alla fronte.
"È ...un problema...?!" Chiede la ragazza vedendo la donna preoccupata che non tarda a replicare:"No, almeno per me non lo è."
"Allora perchè ci ha portati qui?" Continua a domandare Phichit facendola voltare verso di loro.
"Perchè non voglio che accade la stessa cosa che è successa a me e a Yakov. Ecco perchè." Gli rivela la coach lasciandoli perplessi.
"La stessa cosa?" Domanda ancora una volta il thailandese, mentre la donna consiglia:"Dovreste pensare bene a ciò che fate e a ciò che provate prima di buttarvi sul ghiaccio insieme."
"Non capisco... che vuole dire?" Richiede nuovamente anche l'italiana.
La donna si appoggia alla sbarra per gli allenamenti incominciando a raccontare tutte le preoccupazioni che l'affligono, così come lo stesso motivo per cui ha lasciato Yakov pur amandolo ancora.
"Intendo dire che non voglio che abbiate il mio stesso destino. Vedete, più di sedici anni fa, io e Yakov eravamo campioni a livello mondiale di pattinaggio di coppia. Sembrava andare tutto bene tra noi. Ci sposammo ed io ebbi la notizia che aspettavo un bambino."
"Cosa centra questo con noi?"Interrompe Phichit incuriosito irritando la donna che risponde:"Centra. Perchè dovete sapere, che quell'anno di sedici anni fa, dovetti partecipare alla mia ultima gara di pattinaggio di coppia." 
Quelle parole sorprendono i due, ma la storia che Lilia sta per raccontare va oltre alle loro aspettative.
"Avevo già programmato che dopo quell'esibizione, mi sarei dedicata alla danza per dare più tempo a mio figlio, ma quel maledetto giorno successe qualcosa che non sarebbe mai dovuto succedere." Informa la coach alzando lo sguardo verso di loro e narrando ciò che accadde quel giorno:"Ricordo che non volevo partecipare, ma Yakov mi convinse. Era l'ultima gara ed io mi sentivo irrequieta perchè dentro di me avevo una vita da proteggere, ma io e Yakov abbiamo fatto sempre tutto insieme così non lo abbandonai. Andava tutto bene, quando quel maledetto twist riuscì male." Rivela la donna abbassando lo sguardo per non mostrare il dolore che ancora la pervade, continuando:" Quel twist... mi fece cadere su quel ghiaccio. Il contatto con la superficie e il dolore mi fece svenire. Al mio risveglio ero in ospedale. Avevo avuto qualcosa che nessuna donna vorrebbe neanche immaginare di avere. Avevo perso mio figlio dopo tre mesi di gravidanza e cosa peggiore, avevo perso troppo sangue e i medici, per salvarmi la vita, mi tolsero la possibilità di diventare madre. È successo tutto così in fretta e... ogni santa volta che vedevo il volto del mio ex-marito, ricordavo quel momento. Era stata colpa sua che mi aveva convinto, ma anche colpa mia che mi ero fatta convincere. Per questo motivo, ci siamo separati."
"E noi che centriamo con questo?" Continua a domandare il thailandese non capendo la connessione tra la coach e loro.
Lilia si sente prigioniera del suo passato e quelle parole la fanno scattare rivelando tutte le preoccupazioni che ha dentro:"Non voglio che per un incoscenza uno di voi possa farsi male, sopratutto adesso che tra di voi c'è qualcosa di forte."
Quelle parole fanno piangere Vanessa. Quella donna così dura nasconde una personalità materna che all'italiana non sfugge.
Solo il pensiero che la coach ha passato tutto quello ed immaginare una cosa del genere sulla sua pelle, le fa male.
"Vanny..."
"Rifletteteci e fatemi sapere se avete ancora intezione di continuare." continua Lilia uscendo dalla stanza per lasciarli da soli.
"Che cosa ingiusta..."
"Tranquilla. Vedrai che a noi non accadrà."
"E se accadesse anche a noi? Io... non voglio."
"Vanny..." Chiama il thailandese mettendole le mani sulle spalle per farsi guardare. 
La ragazza alza lo sguardo e lui la rassicura:"Non accadrà. Le decisioni le prenderemo insieme e se tu vuoi continuare con questa strada o  lasciarla, per me va bene tutto. Basta solamente che... ci sia anch'io sul tuo cammino." Le dice il ragazzo arrossendo.
"Oh... Phichit..." Sussurra la ragazza singhiozzando. I due sono troppo vicini e troppo innamorati l'uno dell'altra per tirarsi indietro. Quello sguardo, quella strana situazione, lo stare così vicini e i loro respiri che si fondono insieme ai loro cuori danno vita a qualcosa che nessuno dei due si aspetta. Le loro labbra si uniscono per la prima volta. Quel bacio tanto atteso e desiderato, le loro lingue che si legano. Entrambi si sentono finalmente completi e convinti che quella strada fatta di difficoltà, vogliono affrontarla insieme, mano nella mano, pronti a superare ogni ostacolo.



**Intanto, in America...**

Kyle è arrivato in pista per allenarsi, quando nota Blau entrare nel palaghiaccio. 
La cosa lo insospettisce, ma nutre ancora più curiosità vederlo parlare con Leo.
I due sembrano in sintonia e la cosa non può non irritare il danese che incomincia a pattinare verso di loro.
Accorgendosi della presenza di Kyle, Blau si allontana sedendosi su di una panchina per controllare le varie basi e non aver alcun contatto con lui.
Rendendosi conto dello strano comportamento del tedesco, il danese si ferma e incomincia a fissare l'americano. 
Sa che per scoprire cosa c'è deve battere alla fonte e non perde tempo a farlo.
"Ma tu guarda. Non sapevo fossi di quella sponda." Incomincia a provocare Kyle avvicinandosi a Leo che inizia a fissarlo perplesso:"Di quale sponda parli?"
"Hai il ragazzo, ho visto." Stuzzica il danese facendosi guardare contrariato dall'americano che replica:"Non è il mio ragazzo. È l'ex di Guang Hong Ji. Lo conosco perchè i due si vedevano spesso qui."
"Guang Hong? Aspetta. Non è per caso il tuo amico cinese?" Chiede il ragazzo incuriosito e avendo come risposta un:"Si, è lui. Infatti, l'ha conosciuto per caso mentre ci allenavamo."
"Ma... non stanno insieme."
"Non che io sappia. Anzi... Pare che Guang Hong non ha alcuna intenzione di tornare. Ha detto che non gli piace come lo prendeva. A parer suo è un tipo abbastanza violento e non pensa minimamente di riconciliarsi." Spiega sinteticamente l'americano sollevando l'animo di Kyle.
"Capisco. Va bene... grazie delle informazioni." Ringrazia il ragazzo allontanandosi e andando verso Blau, ma il tedesco è andato già via non vedendo l'ex su quella pista.

**Intanto, in Russia...**

Sasha esce da scuola. Le lezioni sono finite e finalmente può concedersi un po' di pace senza quelle stupide materie che gli danno il tormento. Sta camminando verso casa, quando il telefono incomincia a squillare. Lo prende e vede che è un messaggio di Yuri.
"Ciao, stronza. Ho appena fatto i pirozhki. Vuoi assaggiarli?" Le chiede il ragazzo in quel WhatsApp inviandole anche un'immagine con lui alle prese in cucina.


"Che idiota!" Si dice per poi rispondere quel messaggio con:"La foto è vecchia. Si vede il gatto nello sfondo, quando ancora doveva diventare una palla di pelo vivente. Che vuoi?" Gli domanda la ragazza pensando volesse prenderla in giro.
"Ok. La foto è vecchia, ma ci sono davvero i pirozhki caldi. Inoltre volevo un tuo parere su una cosa e semplicemente non ne voglio parlare per telefono." Cerca di sintetizzare il russo suscitando curiosità nella ragazza. 
"Ah... tanto non ho niente da fare." Si convince andando diritto a casa dell'amico.
Una volta lì però si rende conto che non l'ha chiamata per i pirozhki.
"Non se ne parla neanche!" Urla la ragazza sbattendo la porta di casa del ragazzo irritata dal suo comportamento infantile.
"Aleksandra! Aspetta!" La chiama uscendo dalla porta per raggiungerla, ma la russa incomincia a squadrarlo contrariata.
"Ascolta, ti prego. Dammi una mano! Lo sai che in chimica non sono un genio."
"Devi vedertela da solo. Io voglio riposarmi e poi già so che insieme non combiniamo nulla di buono. Ogni volta che abbiamo tentato di studiare qualcosa insieme è finita sempre che entrambi ci siamo beccati un insufficienza, quindi scordatelo! Non posso rischiare l'anno."
"Neanche io! Ti prego!"
"Già te l'ho detto. Vedi di trovarti qualcun altro. Non so... non c'è nessuno in classe tua che è disposto ad aiutarti?"
"Non mi farò mai aiutare da quei deficienti mediocri. Lo sai."
"A proposito... non avevi gli allenamenti con Lilia adesso?" Domanda la ragazza ricordandogli degli allenamenti.
Quella semplice domanda manda in tilt il russo che incomincia a correre avanti e indietro.
"No, no, no,no! Quella mi ammazza!" Sbraita Yuri preso dal panico entrando dentro casa e prendendo la borsa della palestra per poi uscire di tutta fretta per andare dalla coach.
Purtroppo per lui, la donna non è dell'umore giusto per sopportare un suo ritardo.
"Plisetsky!"Urla vedendolo con più di un quarto d'ora di ritardo:"Ti sembra questa l'ora di venire? Avanti! Mettiti in posizione!" Gli ordina la donna incominciandolo a massacrare di esercizi.
Fortunatamente, quella tortura finisce presto e il ragazzo può finalmente riposarsi un po' facendo stretcing.
Vicino al muretto della pista, a fare il riscaldamento, c'è anche Margò.
Il ragazzo si avvicina, notando che la francese ha un libro appoggiato lì su. Sembra che sta studiando o ripetendo qualcosa. Lo stupore è enorme e gli occhi incominciano ad illuminarsi, non appena vede che quel libro è di chimica generale.
"Stai studiando chimica?" Le chiede sorpreso, mentre la ragazza alza la gamba all'indietro.
"Si. Ho l'esame il prossimo mese. Perchè?"
"Beh...ecco... ho bisogno di una mano. La prossima settimana ho la verifica e la prof. di chimica mi ha detto che se non la supero mi rimanda ed io non posso permettermi una cosa del genere." Gli rivela il russo incominciando a fare lo stesso esercizio della ragazza.
Come al solito, Margò non sa dire di no, così incomincia a sospirare e a rispondergli:"Ok, tanto meglio. Almeno mi aiuti a ripetere quello che ho imparato."
Dopodichè, la francese abbassa la gamba prendendo il libro e allontanarsi da lì dove viene richiamata da Yuri.
"Ehi, dove vai?"
"Ho finito il mio allenamento. Devo studiare. Casomai ci sentiamo telefonicamente. Ce l'hai il mio numero o sbaglio?" Domanda la ragazza facendo annuire il ragazzo.
"Si, ma..."
"Ci sentiamo." Lo interrompe andandosene velocemente senza dargli neanche il tempo di parlare.
Dopotutto ha anche lei da fare, ma sembra non aver detto tutta la verità a Yuri. Infatti, fuori dal palaghiaccio, c'è Georgi ad aspettarla. Ha tra le mani un bouquet di rose e la cosa sembra preoccupare molto Margò essendone allergica.
"Eccoti qui." Nota il ragazzo vedendola uscire per poi porgerle i fiori e dirle:"Questi sono per l'altro giorno. Scusa il ritardo."
La ragazza afferra quel regalo con molta incertezza incominciando a fissarlo perplessa.
"Cosa c'è? Non ti piacciono?" Le domanda Georgi notando il suo disagio.
"No, anzi. È... è solo che sono allergica." Informa la francese mortificando involontariamente il russo.
"M-mi spiace. Non lo sapevo." Le risponde dispiaciuto della gaffa fatta, per poi provare a riprendere i fiori, ma Margò non glielo lascia prendere.
"No, tranquillo. Non posso tenerli in casa, ma fuori al balcone o alla finestra non mi daranno alcun fastidio."
Quelle parole sorprendono il ragazzo e non poco. Non ha mai pensato che quella ragazza potesse avere così tanta dolcezza e premure nei suoi confronti.
"Che c'è? Ho detto qualcosa che non va?" Gli chiede la francese vedendo gli occhi puntati del russo su di lei.
"No... è solo che... " Si blocca continuandola ad ammirare. È strano, ma nella mente di Georgi incomincia ad affiorare il pensiero che ciò che ha detto sull'allergia probabilmente è solo una scusa per farsi apprezzare, ma poi nota qualcosa che salta all'occhio.
Incomincia a grattarsi il naso per il fastidio dei fiori e a starnutire.
"Scusa, potremo continuare il discorso camminando? Perchè vorrei portarli a casa." 
Quella reazione sorprende il ragazzo che sorridendo, incomincia a seguirla. 


Anche inconsapevolmente, tra i due qualcosa sta nascendo e neanche loro se ne rendono conto, ma chi li osserva lo comprende molto bene. Non a caso, Yuri è preoccupato. 
Li ha visti parlare, guardarsi negli occhi e quegli sguardi gli fanno male.
La sua mente è molto confusa. Vorrebbe comprendere meglio i suoi sentimenti, ma stranamente non ci riesce. Margò lo confonde, così come tutta quella situazione che si è creata.
Il russo entra nel palaghiaccio, andando verso la pista e prendendo il cellulare.
Incomincia a guardae la foto che ha sullo sfondo, ovvero quella fatta a San Valentino. 
Quell'immagine dov'è ritratta anche Aubrey e Nicole e che Yuri incomincia a fissare pensieroso.
Non comprende più ciò che prova. Amore, amicizia, ammirazione, sono sentimenti confusi, ma riesce a capire perfettamente che ogni ragazza che è entrata nella sua vita ha un ruolo ben diverso. Con Nicole c'è sintonia, anche se inizialmente ha dubitato di lei, con Aubrey c'è sfida e la cosa lo intriga, con Margò c'è la dolcezza che la madre non gli ha mai donato e infine c'è Sasha che per lui racchiude il tutto, ma che non riesce a vedersela al suo fianco se non come amica.
Probabilmente è ancora giovane per comprendere tutti questi sentimenti e a suo parere gli ormoni gli giocano dei brutti scherzi essendo nella fase dell'adolescenza.
Tra i mille pensieri, si ritrova a pattinare in quel luogo con ancora i dubbi impressi nella mente, senza rendersene conto del tempo che passa.
Possibile che debba sentirsi così piccolo? Possibile che il suo cuore debba giocargli questi brutti scherzi?
E con questi pensieri che Yuri riprende a provare il suo agape rendendolo ancora più incantevole.
Chiunque lo osserva, comprende che qualcosa nel russo è cambiato. Probabilmente sta crescendo, ma se si fosse innamorato e non se ne accorge nemmeno? E chi mai avrà preso il suo cuore?
Beh... una cosa è certa. Questo, presto o tardi, il nostro Yuri lo scoprirà...




**Angolo Autrice**

Salve, ragazzi. 
Che ne pensate di questo nuovo capitolo?
Vi è piaciuto?
Fatemelo sapere se vi piace, se ci sono errori anche nello scrivere che non ci ho fatto caso oppure se avete idee. 
Sono sempre ben accette!
Il prossimo capitolo verrà pubblicato mercoledi/giovedi.
Alla prossima. Baci.
AlekHiwatari14






Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12.



Il mio primo compleanno, con tutte le persone che amo. Ho compreso l'agape cosa fosse, sono maturato e cresciuto. Eppure mi sento sempre più piccolo dinanzi alle situazioni che non comprendo.
Continuo a dare il massimo per essere l'orgoglio della famiglia Plisetsky, ma sembra che qualcosa non va in me. 
Forse... sto crescendo e ancora devo continuare a farlo, ma... incomincio a sentirmi davvero solo e incompleto. Sopratutto pensare che, in questo giorno così speciale per me, tu non mi sarai accanto. Mi manchi... nonno...


È il primo marzo, il compleanno del nostro caro Yuri e il russo si sveglia stranamente malinconico. 
Sapere che questo giorno non lo passerà con una delle persone più care a lui, gli trafigge il cuore. 
Avrebbe voluto fare una festa lì, a Mosca, ma gli allenamenti lo riempiono anche in questa giornata insieme allo studio frenetico per prendersi quella dannata materia.
"Mew.." Sente miagolare voltandosi verso l'unica cosa che ama di più al mondo.
"Buongiorno, Kitty." Saluta il ragazzo prendendo quel morbido baduffolo di pelo e metterselo sulle gambe incominciandolo a coccolare.
Il gatto comincia a strofinarsi vicino, facendogli le fusa e a guardarlo. Finalmente un sorriso sul volto del ragazzo che è ancora ignaro su ciò che gli stanno organizzando i loro amici.

Intanto, infatti, Mila e Margò stanno organizzando la festa a sorpresa per l'ormai sedicenne Plisetsky.
"Margò, ho chiamato Otabek. Ha detto che tra un po' prenderà l'aereo con le ragazze." Avverte la rossa avvicinandosi alla francese che se ne sta su una scala a mettere le decorazioni.
"Bene. Adesso l'unico problema è farlo stare lontano dal palaghiaccio finchè non ci saremo tutti." 
"Lo so. Sta tranquilla. Ho già parlato con Sasha. Ha detto che ci penserà lei a sdeviarlo."
"Ottimo." Le risponde la francese sorridendo, per poi scendere da quella scala.
Gli addobbi stanno incominciando ad arricchire la pista. Anche se al momento sono da sole, quelle due stanno facendo di tutto per preparare la festa al ragazzo.
"Ah... mi chiedo che fine abbiano fatto gli altri." Sospira la francese guardando l'orologio e notando che sono quasi le dieci del mattino.
"Sicuramente avranno avuto da fare. Avanti! Lascia stare gli addobbi e aiutami con la torta. Li finiremo di mettere insieme agli altri."
"D'accordo." Ribatte la ragazza seguendo l'amica in cucina per poi aiutarla a cucinare.

**Intanto, in Italia...**

Elvira si trova a fare una pausa dai duri allenamenti. Prende la borraccia e incomincia a bere, mentre controlla instagram.
Lì nota una foto di Michele ed Emil fatta qualche attimo prima. Il ceco sembra essere euforico a differenza dell'italiano che invece è più teso che mai.



La napoletana, vedendola, non riesce a resistere alla tentazione di prendere in giro il suo carissimo amico Michele:"Miche'! Lo sai che state proprio bene insieme?" Gli dice mostrandogli la foto sul telefono mentre quest'ultimo si avvicina al muretto dove la ragazza si sta allenando rispondendogli semplicemente con un:"Fottiti!" 
"Quanta finezza." Incomincia a lamentarsi Elvira guardandolo con la coda dell'occhio, ma il castano sembra più nervoso che mai, così gli domanda:"Cos'hai? Cos'è quel muso lungo?" 
"Quel bastardo l'ha fatto per causa tua." Le rivela il ragazzo infastidito dall'atteggiamento della ragazza e dell'amico.
Peccato che Elvira non sa di cosa sta parlando.
"Per causa mia?" Gli chiede perplessa non capendo il discorso, quando Michele incomincia ad informarla:"Si. Perchè tu gli hai parlato l'altro giorno. Che poi non capisco, proprio io devo essere oggetto di discussione?"
Il ragazzo ha ragione. Si sente preso di mira dai due ed è normale essere infastiditi, ma la napoletana non ha avuto alcuna intenzione ad offenderlo.
"Michè, comprendimi! Io non so parlare inglese, non so neanche io come ho fatto a farmi capire dal ceco. Volevo vedere se il linguaggio gestuale funzionava e a quanto pare funziona."
"Si, ma perchè proprio io?" Incomincia a litigare con la ragazza, quando Sara si avvicina a loro.
"Micky! Elvy! Venite! La coach vuole parlarci." Interrompe i due facendo cessare il litigio e farli avvicinare alla coach.
"Ok, ragazzi. Come ben sapete tra un mese si parte per gli europei." Dice la donna incominciando ad entusiasmare Michele e Sara.
Ovviamente, quell'entusiasmo non prende neanche lontanamente Elvira, anche perchè è consapevole che ha ancora molto da imparare, ma non può neanche immaginare che la coach si riferisce anche a lei.
"Elvira, hai capito?" Attira l'attenzione della ragazza per poi continuare:"Gli europei sono vicini. Devi impegnarti."
"Cosa?"
"Non lo sai? Sei stata scelta per partecipare agli junior. La nostra ragazza di quella sezione ha avuto un incidente e quindi l'unica più scarsa rimasta sei tu. Ma devi impegnarti seriamente."
"Non...ci credo..." Mormora la ragazza sorpresa del fatto che parteciperà anche lei agli europei.
"Cerca di fare il tuo meglio. E impara più che puoi." Le consiglia la coach facendole spalancare la bocca.
Elvira si fa anima e coraggio, mettendosi d'impegno, ma quella paura di cadere è sempre più viva e non la aiuta del tutto.
Stanca, si ferma accanto al muretto insieme ai Crispino osservando l'esibizione del ceco rimanendone sorpresa.
"Diamine. Certo che quell'idiota se la cava proprio bene con i pattini." Dice Elvira guardando le prove di Emil.
"Beh..il programma che ha fatto è abbastanza tosto." Le rivela Michele per poi bere dalla borraccia.
"Eppure sembra che per lui non lo è affatto." Nota la napoletana guardando nostalgica il ragazzo.
"Pensa che Emil oggi non doveva neanche esserci." Afferma Sara suscitando curiosità nella ragazza.
"Huh?"
"Doveva andare a fare la sua sessione di paracadutismo, ma ha detto che preferisce rimanere qui ad aiutarti invece di perdere tempo con quello sport." La informa il ragazzo lasciando incredula.
"Davvero? "
"Si, lui adora gli sport estremi."
"Ah... quanto mi piacerebbe provare una cosa del genere." Sospira la ragazza pensierosa.
"Beh..allora perchè non ci provi?" Le chiede Michele, ma la risposta non è ciò che vuole sentirsi dire il castano.
"Perchè c'è un piccolo problema. Soffro di vertigini ed ho paura di cadere."
"E tu vuoi continuare a pattinare con una paura del genere? È normale che continui a non imparare. La tua paura ti impedisce di essere libera."
"Ma no! Tsk... che dici?" Cerca di sdrammatizzare e sdeviare la ragazza, ma non ci riesce.
"Dico le cose come sono. Devi affrontare la tua paura e presto anche. Abbiamo meno di un mese prima di ultimare le nostre basi e coreografie e di conseguenza, se non affronti questa paura, finirai per far fare una figuraccia a tutta l'Italia." Continua a dire il ragazzo lasciandola perplessa.
Ormai Elvira non ha scampo. Qualcosa dovrà inventarsi per quella paura, ma ancora non sa cosa dovrà mai fare.


**Intanto, in Francia...**

I nostri ragazzi, dopo un po' di tempo, sono giunti nella bellissima capitale francese. Yune non conosce ancora la verità che Louis gli ha tenuto nascosto, ovvero che è schifosamente ricco.
In fondo, anche lui ha la madre benestante che non gli ha mai fatto mancare nulla, ma di certo con tutto quello che c'è da fare non arriva al livello di Louis che viene da una famiglia ricca da generazioni.
"Eh? Aspetta! Tu abiti qui?" Urla incredulo il giapponese vedendo l'immensa villa del ragazzo.


"Si, certo. Perchè?"
"È uno scherzo, non è vero?"
"Boujour, messier Louis."
"Boujour, Ambrogio. Mio padre è a casa?"
"Veramente eravamo in pensiero per voi. Lui è andato in ospedale. Ha avuto un caso urgente."
"Solito allora." Dice il francese cercando di comprendere la situazione a casa, mentre Yune rimane lì a fissarlo allontanarsi.
"Diamine! Pensavo che questo genere di case esistesse solamente negli anime e invece..."
"Ehi! Ti muovi?" Chiama il ragazzo vedendo l'amico immobile che subito annuisce seguendolo.
Louis incomincia a girare per la casa mostrandogli le varie stanze, tra cui le sue.
"No, aspetta un'attimo! Fammi capire! Questa stanza è tua?" Incomincia a domandare perplesso il giapponese vedendo la vasta gamma di videogames e di prototipi nuovi che ci sono in quella camera.
"Ehm... veramente ne ho altre tre. Questa è quella addetta ai giochi." Informa il francese toccandosi la nuca.
"Non ci credo... tu sei..."
"Ricco sfondato? No, non lo sono. Più che altro è mio padre che ha tutti i soldi. Non io."
"Giusto per sapere, cos'hai nelle altre stanze?"
"In una ci dormo e passo tutto il tempo, in un'altra c'è la televisione e in un'altra..." Si ferma per un'attimo per poi arrossire e spostare lo sguardo lontano dal ragazzo mormorando:"...è proibita..."
Quelle parole fanno pensare male al corvino ed è normale. Chiunque avesse sentito quelle parole e si fosse trovato in quella situazione avrebbe pensato la stessa cosa.
"C-cos'hai lì dentro? Perchè....è proibita?" Incomincia a balbettare incominciando a farsi film mentali su cosa potrebbe esserci dentro.
Il rossore sul volto del francese si fa sempre più pronunciato sopratutto quando gli rivela:"50 gradi di morbidezza pura che nessuno dovrà mai vedere."
"M-morbidezza?" Chiede perplesso Yune comprendendo che tutti quei pensieri sul ragazzo sono caduti. In fondo Louis ha pur sempre un lato dolce e sapere che in quella stanza probabilmente ci sono solo peluche, fa sorridere il corvino che incomincia a immaginare l'imbarazzo del francese nel confessarlo per poi scoppiare a ridere.

**Intanto, in Russia...**

Robin ancora non ci può credere che il suo cuginetto si sia fidanzato. Dovete sapere che i due, in accordo con Phichit, hanno fatto passare una vecchia foto di Victor per la cugina del russo, nonchè presunta ragazza di Yuuri, dopo varie modifiche con photoshop, ribattezzandola con il nome di Victoria Nikiforov.
Ovviamente la sorpresa maggiore è che la giapponese si è bevuta la storia del loro incontro e del fatto che fosse in Corea, provocandole una strana euforia che sembra irritare il russo. I due sono soli, poichè Yuuri è entrato in un bar per prendere una semplice bottiglia d'acqua. Purtroppo, più di qualche momento, Victor non riesce a sopportare la ragazza e così iniziano a litigare.
Quel litigio, però, porta solo ad una parte. Confessione della verità su di lui e il giapponese.
"E tu che ne sai? Può darsi che prima o poi si sposano, hanno dei figli e presto diventerò zia!" Inizia a fantasticare la ragazza standosene vicino a dei negozi.
"Questo non accadrà mai! Sai perchè? Perchè io e Yuuri stiamo insieme!!!" Le urla il ragazzo per poi mettersi le mani sulla bocca.
Ha confessato la verità ed ora Yuuri l'ammazzerà sicuramente se lo scopre, ma ciò che accade è completamente diverso dalle sue aspettative. Infatti, la giapponese non crede ad una singola parola di quello che ha detto scoppiando a ridere e pensando fosse uno scherzo.
"Questa è bella! Davvero!" Ride in faccia al ragazzo facendolo rimanere incredulo a sussurrare un:"Che?"
"Mio cugino... gay? Si, come no! Da piccolo aveva una cotta per Yuuko e non credo che sia un lui. Ha avuto anche tre piccole pesti." Gli rivela la ragazza continuando a ridere e scioccando Victor. Non immaginava minimamente che Yuuri potesse aver avuto una cotta per la sua migliore amica.
"D-davvero?"
"Si, la sua migliore amica. Credo che l'avrai conosciuta. Inoltre, se ha iniziato a pattinare è solo grazie a lei, ma la cosa più strana è che improvvisamente incominciò ad avere la stanza piena di poster tuoi."
"Cosa? Dei poster miei?"
"Si, credevo fosse un tuo fan, ma poi seppi che si era preso anche un barboncino come il tuo e l'aveva chiamato Vicchan. Pensai che per lui eri come una luce infondo al tunnel, ma adesso che ho visto Victoria ho compreso tutto. Quel bastardo era già pazzamente innamorato di lei e ci ha fatto bere la favoletta del contatto tra fan e idolo. Incredibile, vero?"
La lingua lunga di Robin ha sorpreso nuovamente Victor. Non ha mai pensato che Yuuri potesse amarlo già da prima del loro incontro.
Pensare che fin da bambino ha nutrito quel sentimento per lui, quasi lo commuove. In quell'istante, esce Yuuri dal bar trovando i due lì.
La cugina, vedendolo uscire, gli da la borsa tra le mani per poi entrare in quel bar per andare un attimo in bagno.  Il giapponese si volta verso il russo e nota il strano pensare del ragazzo, avvicinandosi a lui che sta ancora cercando di realizzare le parole dette dalla ragazza.
"Victor, cos'hai?" Gli chiede Yuuri appoggiando la mano sulla spalla di Victor.
In quel frangente, nessuno può ostacolare la voglia di quel ragazzo che afferra la mano del giapponese tirandoselo più vicino a se, stringendolo in un abbraccio e baciandolo diritto sulle labbra. 
Ormai non importa più nulla. Per qualche istante ha dubitato dell'amore che Yuuri potesse provare per lui e scoprire che invece lo amava già da prima che lui se ne accorgesse, gli riempie il cuore di gioia a tal punto da non curarsi di ciò che lo circonda.



Intanto, mentre i due attendono Robin che esce dal bar, da qualche altra parte, Natasha si ritrova a camminare con Kenneth.
Fortunatamente, il suo ragazzo sembra essersi ripreso molto bene, ma è ancora fuori servizio per quanto riguarda il lavoro e quindi ha un'altra settimana da passare insieme alla sua ragazza.
I due stanno tranquillamente passeggiando quando si ritrovano davanti a Otabek, Nicole e Aubrey, arrivati dall'America, proprio per il compleanno di Yuri.
"E voi che ci fate qui?" Domanda la bionda vedendoli venire incontro.
"Siamo venuti per la festa di Yuri." La informa Nicole euforica. Dopotutto può finalmente rivedere il suo idolo ed è normale essere felici.
"Ah... quindi hanno invitato anche voi." Sospira incredula la ragazza per poi fare un sorriso e continuare:"Noi stavamo andando proprio lì.Volete farci compagnia?"
Senza aggiungere altro i tre si aggregano alla coppietta arrivando a destinazione.
Sfortunatamente c'è ancora tanto da fare. Gli addobbi non sono messi del tutto, la torta non è ancora pronta, come neanche i rustici e gli snack. Così, si fanno anima e coraggio, aiutando Mila e Margò nel loro tentativo di organizzare quella festa.

**Intanto, in Corea...**

Seung-gil è tornato finalmente a casa dopo un intensa sessione di allenamento. Entra stanco dalla porta, posando le chiavi sul tavolo una volta dentro, dove il suo bellissimo husky siberiano gli corre incontro alzandosi e avvolgerlo.
"Ehi! Seduto!" Lo rimprovera con un sorriso facendo sedere il cane che sta li a scodinzolare euforico. 
Il coreano si avvicina e incomincia ad accarezzarlo. È strano, ma per la prima volta si può notare il sorriso del ragazzo. Forse è per il cane che ha lasciato a casa.
Senza fiatare, si allontana da lui dirigendosi in cucina e dandogli i croccantini nella ciotola.
La casa gli sembra enorme ed ha mille pensieri che gli affiorano nella testa. Prende il cellulare e sedendosi sul divano, incomincia a perdere un po' di tempo controllando i vari social, quando improvvisamente si blocca alla vista di una foto su facebook.
"Cosa?" Si chiede incominciando ad ammirare bene.
E' una foto postata da Yuuri con lui e la cugina in un bar.
I due sembrano felici e la cosa fa stranamente sorridere il coreano che nota il nome della ragazza taggata nella foto.
"Robin..." Sussurra leggendo il nome della giapponese sul profilo, incominciandolo a sfogliare.
Vorrebbe tanto mandargli la richiesta, ma poi incomincia a pensarci su.
"Meglio di no. Potrebbe essermi di impiccio." Si convince posando il cellulare, intenzionato a farsi una doccia.Non sa che il destino gli ha riservato qualcosa di inaspettato. Infatti, involontariamente e inconsapevolmente, posando il cellulare, non si accorge di non aver spento lo schermo e fa un mezzo macello con le dita inviandogli la richiesta, ma questo non lo può sapere subito, anche perchè il cellulare gli cade da mano spegnendosi. 
"Maledizione!" Dice con voce stranamente posata abbassandosi e prendendo il cellulare da terra per poi controllare se funziona. Dopo aver controllato, va a lavarsi quando qualcosa attira la sua attenzione.
Il cellulare vibra e non appena finisce di lavarsi, va a controllare. Vedendo la richiesta dell'amicizia accettata, il coreano incomincia a spalancare gli occhi incredulo:"Ma... che...?"
Cosa gli aspetterà da quell'avvenimento e perchè proprio ora deve succedergli tutto questo?
Ed è proprio questo che si chiede il nostro Seung-gil fissando quel cellulare e non credendo a ciò che sta vedendo.

**Intanto, in Russia...**

Sasha cerca di prendere tempo come gli hanno chiesto di fare, incominciando ad andare avanti e indietro con Yuri.
"Ehi, stronza! Sono stanco di camminare." Incomincia a lamentarsi vedendo che la ragazza non gli ha fatto neanche gli auguri. Sembra una giornata come tante e la malinconia di Yuri è sempre più viva, quando la ragazza si ferma e si volta.
"Sei sempre il solito. Sempre a lamentarti! Ha ragione Lilia che sei un indisciplinato."
"Sarà. Piuttosto mi hai strascinato qui senza neanche dirmi il perchè. Lo sai che ho le prove e non posso andarmene in giro. Inoltre devo ancora studiare."
In quel momento squilla il cellulare della ragazza. E' un messaggio dei ragazzi che sono tutti pronti e possono iniziare a venire al palaghiaccio. 
La bionda sorride e prende il russo per mano.
"Avanti, cretino! Se hai così tanto da fare, bastava dirlo! Vorrà dire che andrò un'altra volta a comprare quella benedetta borsa."
"Cosa? Mi stavi facendo perdere tempo per una borsa? Ma sei impazzita?"
"Tranquillo. Adesso ce ne andiamo al palaghiaccio e si sistema tutto."
A quelle parole il ragazzo si blocca. Intuisce che c'è qualcosa di strano.
"Aspetta, adesso dove te ne vai?"
"Che?" 
"Che mi nascondi?" Le domanda il ragazzo intuendo che c'è qualcosa di strano. Sentendosi scoperta la ragazza mormora un:"N-niente."
"Ti conosco troppo bene. Avanti! Parla! Che stai architettando?"
Vedendosi alle strette, la biondina decide di avviarsi al palaghiaccio, dandogli un po' di libertà. In fondo dove altro può andare. È pur sempre quella la sua routine.
"Ah... sei sempre il solito. Volevo accompagnarti al palaghiaccio, ma tranquillo. Me ne vado."
Così incomincia ad allontanarsi, ma quel comportamento insospettisce ancor di più il russo che incomincia a dire tra se e se:"Sta decisamente architettando qualcosa."
Improvvisamente, squilla il cellulare del ragazzo e un sorriso incomincia a pronunciarsi sul suo volto. E' il numero del nonno e non può non rispondere anche con le lacrime agli occhi.
"Pronto, nonno. Ciao..." Incomincia a mormorare, ma la mancanza si fa sentire.
Inizia a chiedersi perchè. Perchè proprio in quel giorno così speciale per lui, la persona  più cara che ha non può essergli vicino?
È struggente la distanza tra di loro. Vorrebbe volare a Mosca, ma l'unica cosa che glielo impedisce è il fatto che l'indomani ha la scuola e non può saltarla. 
Così, incomincia a chiacchierare con il nonno per telefono, sedendosi su di una panchina lì vicino.



Intanto, la festa è pronta e gli invitati sono arrivati.
Inoltre, c'è un'altra sorpresa. Ebbene, il kazuco ha una qualità nascosta che nessuno di loro è a conoscenza, ovvero sa mixare con la console di dj e, non a caso, ha portato la sua per dare una festa indimenticabile al suo caro amico Yuri.
"Otabek fa da dj?" Domanda Victor vedendolo con la console che sta finendo di provare.
"Si, non lo sapevi?" Contrabbatte Mila essendo l'unica a sapere di questa qualità.
"Certo che è davvero pieno di sorprese quel tipo." Incomincia a meravigliarsi Aubrey, mentre Nicole si avvicina a loro pensierosa.
Sa che Yuri sarebbe stato lì per le quattro e non vederlo arrivare sembra preoccuparla. 
Quell'agitazione la comprende anche Georgi che si avvicina a loro.
"Qualcosa non va?" 
"No, è solo che è passata più di un'ora e Yuri non è ancora qui." 
Quella preoccupazione della ragazza, fa voltare gli altri che incominciano a guardarsi in faccia e ad avere i suoi stessi dubbi.
"Sasha, dove sei?" Incomincia  a chiedere per telefono Natasha, ma ciò che le dice la lascia sorpresa.
"Cosa? Yuri non è con te?" Senza aggiungere altro la ragazza stacca il cellulare incominciando a fissare Kenneth.
"Dove si sarà cacciato?"
"Vedrai che verrà presto." La consola il ragazzo prendendola tra le sue braccia.
"Beh... guardiamo il lato positivo. Almeno Otabek ha tutto il tempo di montare quella roba." Sdrammatizza Aubrey, ma quel gesto non sembra essere gradito.
"Natasha, io vado a cercarlo." Si propone Margò e la russa non può far almeno di annuire e seguirla.
Ormai sono le sei passate e ancora non riescono a trovare Yuri, quando improvvisamente sentono un lamento.
Qualcuno sta piangendo.
Le due si voltano ed eccolo lì, su quella panchina dove le lacrime gli escono spontanee. 



Guardare quella foto scattata a Mosca durante il Grand Prix dove il nonno è stato presente, gli fa male.
"Yuri!" Chiamano in coro Natasha e Margò andandogli vicino. 
Le due sanno il rapporto che il ragazzo ha con il nonno e comprendono subito la situazione.
"Oh... Yuri..." Sussurra Natasha, mentre Margò gli toglie il cellulare dalle mani.
"Non dovresti guardare queste cose." Lo consiglia, ma il russo è talmente distrutto che non fa caso a ciò che dice e continua il suo pianto, mentre la cugina Natasha incomincia ad abbracciarlo.
Le due non possono far altro che consolarlo, mentre il buio incomincia a scendere.
"Perchè...?" Incomincia a mormorare Yuri alzando gli occhi verso la cugina, per poi continuare:"Perchè ogni volta devo essere sempre senza di lui?"
"Yuri..." Chiama Margò facendosi guardare per poi dire:"Non pensarci. Stavolta è andata così. Magari la prossima riusciremo a farlo venire o andare noi da lui. Che ne dici?"
"Già. Se vuoi la settimana prossima posso accompagnarti io a Mosca, così festeggi anche con lui." Propone la cugina facendo scorgere un sorriso sulle labbra del ragazzo che incomincia ad asciugarsi le lacrime.
"Avanti. Andiamo." Continua la bionda alzandosi e facendo alzare anche lui.
Dolcemente, la francese lo prende per mano, mentre Natasha avvolge il suo braccio attorno al collo del cugino, avviandosi verso il palaghiaccio.
Quelle due sembrano scaldare il cuore del russo. Anche se non è da lui, si lascia portare dalle due nel luogo in cui gli aspetta la sorpresa.

**Intanto, in Francia...**

Yune e Louis si sono chiusi nella stanza che il francese usa di solito.
Le domestiche, incuriosite sul nuovo amico del padroncino, incominciano a ronzare in quel corridoio dove udiscono strani discorsi.
"Avanti, infilalo!" Dice la voce di Louis, seguita da un lamento di Yune:"Ci sto provando, ma non entra."
"Avanti, non è difficile!"
"Non entra, ti sto dicendo. Non vedi?"
"Aspetta. Ci provo io." Sentono dire dal francese.
Le domestiche, incominciano ad avvicinarsi man mano sentendo anche l'ansimare del ragazzo pensando a quei discorsi hot.
"Così mi fai male!" Urla il corvino, ma il ragazzo lo rassicura:"E' normale. La prima volta fa sempre male. Vedrai che col tempo ti abitui."
Quelle parole fanno guardare in faccia le due cameriere che incominciano ad avvicinarsi sempre di più fino ad arrivare alla porta e origliare.
"Louis, il problema adesso è avanti. Come faccio a...."
"Tranquillo. Ci penso io."
Quelle parole fanno avvicinare ancora di più le domestiche che, non accorgendosi della porta aperta, si ritrovano a cadere davanti ai due.
Sfortunatamente o fortunatamente, dipende dai punti di vista, i due non stanno facendo sesso come le due hanno pensato, ma il caro Louis sta solo facendo provare dei suoi vecchi skinny neri al corvino notando che ne è rimasto incantato.
"Ecco qui!" Continua il francese chiudendo la zip al ragazzo per poi aggiungere:"Si fatica un po' a metterlo, ma addosso fa la sua figura."
"Già." Dice guardandosi allo specchio, mentre le due domestiche rimangono deluse.
"E voi che ci fate qui? Non conoscete la parola privacy?" Domanda il francese vedendole lì ad ammirare la scena. Le due chinano il capo, chiedendo scusa ed uscendo umiliate per la figuraccia fatta, non sapendo che è stata una tattica del francese. Infatti, appena le due chiudono la porta, il ragazzo si avvicina al corvino abbracciandolo da dietro.


**Intanto, in Russia...**

Yuri arriva finalmente al palaghiaccio dove c'è la sua festa a sorpresa.
Le luci sono stranamente spente e nonappena entrano tutti incominciano ad urlare:"Sorpresa!" 
Le luci si riaccendono e il russo spalanca gli occhi dinanzi a quella scena.
I suoi amici gli hanno fatto una sorpresa e lui, invece di pensare al comportamento di Sasha che l'ha già fatto intuire tutto, si è perso d'animo incominciando a piangere. Quella scena lo commuove e non poco, ma la cosa più commuovente per lui è il regalo che Otabek ha portato per lui.
"Buon compleanno, Yuri!" Gli dice il kazuco col rossore in volto, prendendo da sotto alla console dj un peluche per poi portarglielo a nome di tutti.
Il ragazzo incomincia a fissare quel tenero peluche a forma di gatto, per poi mormorare un:"Kak mila..."
(Traduzione: Che carino...)



Prende quel pupazzo con le lacrime agli occhi. Non manca nessuno di loro e sembra davvero sollevarlo.
Improvvisamente, si sente una sberla dietro la nuca che lo fa voltare di scatto e vedere colei che gliel'ha data.
"Ma sei impazzita, stronza!"
"Ti stavi commuovendo troppo e non è da te." Giustifica Sasha vedendolo emozionato a causa della festa. In fondo, il nostro Yuri, vedendo che nessuno gli ha degnato di uno sguardo o di un saluto, tutto si sarebbe aspettato al di fuori di questo. Per un'attimo ha pensato che i suoi amici si fossero dimenticati di lui e invece gli hanno fatto solamente una sorpresa.
Odia mostrare le sue emozioni, ma quel compleanno non può non passarlo così. Inoltre, vedere Margò preoccuparsi per lui e tenerlo per mano, l'ha sollevato molto, pensando che forse ha qualche possibilità con lei.
Preso da questi pensieri, alza gli occhi e nota Otabek fare da dj. Le canzoni e le musiche che mette sono davvero straordinarie, tanto che Yuri non resiste alla voglia di provare quell'arnese anche lui.
Purtroppo, quel gesto accende la malizia dentro Aubrey che incomincia a fantasticare:"Ma tu guarda! Hai visto, Nicole?"



"Cosa?"
"Otabek gli sta insegnando il movimento di mano."
Sentendo quelle parole, Sasha si volta verso la rossa domandando:"Movimento di mano?"
"Certo. Guarda là! Non so perchè, ma ho la sensazione che finiranno a letto." Immagina Aubrey, ma quel pensiero infastidisce Sasha che incomincia a difenderlo.
"Sei una malata! Sono solo amici, stupida! Solamente una pervertita come te penserebbe a queste cose!"
"Perchè? Non li vedi bene insieme?" 
"Yuri non è gay!"
"E tu che ne sai? Mica sei la sua ragazza?" Punzecchia la rossa vedendo la reazione di gelosia da parte della bionda.
A quelle parole, la povera Sasha arrossisce di brutto incrociando le braccia e dire:"Lo so e basta! Piantala di innervosirmi!" Per poi allontanarsi da lei.
Quell'atteggiamento insospettisce Nicole che incomincia a domandare:"Aubrey, non è che per caso tra Sasha e Yuri c'è del tenero?"
"Tsk...ma figurati! Una serpe come lei non starà mai con Yuri. Lui sta bene con Otabek. Non riesco a vederci nessun altro accanto." Le rivela l'amica lasciandola perplessa.
In fondo, anche a lei piace il russo. Nonostante abbia quella grinta, lei non riesce a vederlo come lo giudica Aubrey, una tigre aggressiva. 
Per quanto ci provi, proprio non ci riesce e la cosa inizia a preoccuparla. Possibile che non sia solo ammirazione, ma provi qualcosa di più per Yuri?

**Intanto, in America...**

Kyle prova ancora una volta a conquistare il gelido cuore di Blau, ma è impossibile.
Il tedesco non riesce ad aprirsi e non è minimamente intenzionato a farlo.
Ama ancora Guang Hong e non vuole lasciarselo sfuggire. Sapendo le cose come stanno, il danese incomincia a ronzare intorno al ragazzo, ma come al solito finisce per essere esausto dall'allenamento.
"Idiota." Sussurra il coach di danza vedendolo sfinito, per poi prendere il cellulare e incominciare a digitare sopra quando una domanda del suo allievo attira la sua attenzione.
"Quanto tempo ci sei stato?"
"Di che parli?"
"Della tua storia con Guang Hong."
Il tedesco alza gli occhi verso di lui per poi dire semplicemente:"È una storia come tante che ho avuto. Inoltre non sono cose che dovrebbero interessarti."
"Oh... bene. Sai, perchè  sarebbe davvero terribile sapere che la persona che ami già ha un altro." Inizia a punzecchiare Kyle attirando nuovamente lo sguardo del ragazzo che gli chiede:"E tu che ne sai che ha un altro?"
"Beh... l'ho visto."
"Chi è?" Incomincia a chiedere Blau posando il cellulare e avvicinandosi al tipo.
"Hai detto tu che non ti interessa, quindi perchè dovrei dirtelo?"
"Stai bleffando." Intuisce il tedesco, ma il danese non vuole mollare la tattica.
"Ma no, anzi. Io lo conosco molto bene. È  uno che sta sulla nostra pista, ma tu non puoi neanche capire."
"Cosa vuoi?"
"Voglio essere il tuo ragazzo."
"Scordatelo!" Urla l'albino spingendolo per poi prendere le sue cose e uscire dalla stanza lasciandolo solo.
Quella pulce messa da Kyle, però si fa sempre più viva e il ragazzo pensa e ripensa rendendosi conto che magari davvero Guang Hong ha già qualcun altro come il danese dice.



**Intanto, in Russia..**

Sta per arrivare il momento della torta, ma c'è qualcosa di strano. Sasha non è lì e Yuri incomincia a cercarla trovandola in cucina. 
"Ehi, stronza. Che ci fai qui?"
"Tutta quella musica mi ha fatto venire un mal di testa assurdo." Gli rivela la ragazza incominciando a sospirare e aggiungere:"E poi c'è anche quella che mi da i nervi."
"Chi? Aubrey?" Intuisce il ragazzo facendo annuire la bionda.
"È un tipo strano, ma Otabek dice che non è male."
"Si, come no." Ironizza la russa contrariata. Yuri incomincia ad osservarla e non può fare almeno di notare il suo nervosismo.
"Che ti prende? Sembra che hai la peste in faccia." 
"Non è niente. Tranquillo."
"Sarà. Comunque ti conviene andare di là. Tra un po' ci sarà la torta." La informa il russo facendola nuovamente annuire.
Così, Sasha si allontana, ma camminando non vede il piede della sedia inciampando.
"Attenta!" Urla Yuri tentando di prenderla mentre sta per cadere.


Inaspettatamente, si ritrovano l'uno sull'altro e la presa del ragazzo fa scattare involontariamente la ragazza in avanti.
I due si ritrovano con le labbra giunte l'uno all'altra sorpresi. Quella scena, però non rimane segreta poichè, proprio durante del bacio durato pochi secondi, entra Margò.
"Uh... ma tu guarda." Dice sorpresa e intenerita da quella storia che secondo lei è segreta.
"Margò! Non è come pensi!" Tenta di dire il russo, ma la francese ha compreso ben altro.
"Tranquillo. Non dico niente. Vi lascio soli. Ricordatevi solamente di portare la torta appena avete finito." Avverte la ragazza chiudendo la porta facendo andare in tilt il russo.
Già quel bacio l'ha confuso e vedere che ne è a conoscenza anche la francese, lo lascia perplesso, ma non è l'unico.
I due si alzano senza dire una parola e mentre Yuri porta fuori la torta, Sasha rimane lì ancora un po'. Vedere quegli occhi e sfiorare quelle labbra la confondono e non poco.
"Cos'è quella faccia?" Domanda Natasha vedendo il cugino uscire pensieroso.
"Niente." Le risponde semplicemente mettendo la torta sulla tavola per poi voltarsi verso Margò.
Gli sembra strano, ma vederla socializzare con Georgi un po' lo preoccupa poichè la vede sempre più unita a quel ragazzo.
Cosa ancora più strana però è che l'unica che riesce a togliere lo sguardo da Margò è proprio Sasha e ciò che è successo qualche attimo prima sembra attirarlo ancora più a lei.
Probabilmente è confuso o forse semplicemente innamorato e non se n'è mai reso conto. Dopotutto è ancora alle prime armi e non sa bene cos'è quel sentimento. Pensieroso, incomincia a fissare la torta, quando un flash lo acceca. Alza lo sguardo e vede Yuuri e Victor dinanzi a se.


"Che state combinando?"
"Che domanda? Immortaliamo questo momento." Gli risponde il russo lasciandolo perplesso.
"Preferirei non ricordarlo. Siete troppo numerosi." Incomincia a lamentarsi il biondino, sentendosi quasi soffocato dall'euforia di Victor. 
Stranamente, Robin sembra essersi chiusa a riccio, standosene in disparte su di una panchina.
Vedendola da sola, Vanessa si avvicina a lei.
"Che combini?"
"Oh...ciao. Non ti avevo vista." Le dice Robin non accorgendosi della sua presenza lì alla festa.
"Sono arrivata qualche secondo fa. Come mai da sola?" Inizia a domandare e la giapponese le mostra il cellulare.
"Sto messaggiando con questo tipo qui. Non so perchè, ma mi ha aggiunto."
L'italiana prende il cellulare tra le mani e nota che quel tipo è Seung-gil rimanendone sorpresa.
"Diamine. Non pensavo riuscisse a socializzare."
"Che?"
"È un tipo piuttosto solitario e riservato. Mi sembra al quanto strano che ti mandi messaggi. Da quanto ne so, una ragazza gli sta dietro e non la degna neanche di uno sguardo. Infatti, io e Phichit pensavamo che... gli piacesse altro." Le rivela la ragazza lasciando sorpresa Robin.
"Sarà..." Mormora la giapponese fissando il cellulare che l'italiana gli da nuovamente alle mani.
"Ragazze? Non venite?" Domanda Phichit avvicinandosi a loro e aggiungendo:"C'è la torta."
"Si, arrivo." Gli risponde Vanessa alzandosi per poi porgere la mano alla ragazza per aiutarla ad alzarsi.
Le due si sorridono e la giapponese mette il cellulare in tasca andando a finire i festeggiamenti.
Tra alcool, torta e spuntini vari l'imprevisto è in agguato e il povero Yuri si ritrova a correre per non avere abbracci da un Victor ubriaco e non vedere Yuuri fare la lap dance come se non ci fosse un domani.
Tra sorrisi vari, non possono far almeno di passare una piacevole giornata.
Nonostante ciò, le incertezze in Yuri si fanno sempre più vive. Come dovrà comportarsi con Sasha?
E cosa succederà adesso che Robin ha intrecciato i rapporti con Seung-gil? Lo scopriremo presto...



**Angolo Autrice**

Salve, ragazzi. 
Che ne pensate di questo nuovo capitolo?
Scusate se l'ho messo un po' in ritardo rispetto alle altre volte, ma ho avuto molti impegni e l'ho ultimata solo oggi.
So che gli avvenimenti probabilmente potranno anche annoiarvi. Infatti, questo non è un periodo chissà quanto roseo per me, ma ci tenevo a fare questo capitolo con il compleanno di Yuri.
Che dire? Sicuramente  me lo immaginavo più ricco, ma l'influenza mi è venuta proprio quando non doveva e le idee che avevo si sono bruciate. Comunque sia, spero che vi piaccia.
Fatemi sapere che ne pensate, se ci sono errori anche nello scrivere che non ci ho fatto caso oppure se avete idee. 
Sono sempre ben accette!
Il prossimo capitolo verrà pubblicato mercoledi/giovedi.
Alla prossima. Baci.
AlekHiwatari14

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3596027