lo stregone e la sposa

di lapisblu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** non c'é nessun posto come casa ***
Capitolo 2: *** il re dei calamari, la vecchia libreria e il mago bacone ***
Capitolo 3: *** Topolina e Falco, il Duca Piovra e il primo volo di Nicole ***
Capitolo 4: *** una brutta avventura per Nicole e Zenon, i ragni meccanici della Regina, senza poteri magici, una manica di pazzi. ***
Capitolo 5: *** ancora Topolina e Falco, l'origine della magia, il Generale Cane, affari in sospeso ***
Capitolo 6: *** i granchi scomparsi, la driade e la lamia, Amélie - la prima donna di Zenon ***



Capitolo 1
*** non c'é nessun posto come casa ***


 

“eeeeee”

 

“llllleeeeee”

 

“colllleeeeee”

 

“Nicoleeeeeeeeeeee”

 

“Nicole...............................”

 

“Nicole!”

 

“sveglia, Nicole!”

 

“uhm...”

 

“avanti, Nicole! torna in te!”

 

“Uhm... Hally....?”

 

“sì, esatto sono io. Svegliati, dai. Sono le dieci.”

 

“ancora cinque minuti.... è tutto buio”

 

“riprendi coscienza. Avanti! Non posso entrare nella stanza di Zenon. Non posso svegliarti tirandoti le coperte come faccio tutti i giorni. Non mi permetterei mai di farlo con il letto di Zenon”

 

“Perché?.... oh, è vero... sono qui....”

 

“dai, Nicole. Ci vediamo giù. A dopo.”

 

Nicole apre gli occhi lentamente, c'è buio intorno a lei. Fa caldo e si trova immersa in una nuvola morbida e soffice.

Mette la testa fuori dalle coperte e vede nella penombra la sagoma di Zenon che le dorme accanto.

Sul lato destro del letto.

È disteso sulla schiena e dorme a bocca aperta.

Con curiosità Nicole si avvicina a lui.

Sta proprio dormendo. Respira lentamente, si sente il soffio dell'aria che entra ed esce dalla bocca.

Zenon nell'abbraccio del sonno ha perso parte del suo aspetto umano e mostra la terribile dentatura aguzza inferiore degna di uno squalo, mentre i denti superiori sono umani.

Nicole si limita ad accarezzargli il mento e a chiudergli un po' la bocca.

Zenon china la testa leggermente verso destra.

Il suono dell'aria che passa per la bocca è scomparso.

Senza fare rumore, Nicole scende dal lato sinistro del letto.

Aiutata dalla luce flebile del lume da notte che Zenon tiene sull'unico mobile della stanza, Nicole si mette le pantofole e si allontana dal letto. Gira la maniglia della porte e con cautela esce dalla stanza. Chiude la porta dietro di sé.

Fa più freddo nel corridoio, la pelle di Nicole si è accapponata.

 

Fa freddo qui fuori dal letto – pensa – dovrei mettermi un pigiama più pesante quando vado a dormire. Zenon non tiene molto in considerazione la temperatura di questa parte della casa. Non gli interessa che dove sta lui faccia freddo. Il caldo lo manda tutto da me.

Nicole scende al piano di sotto e va verso la cucina.

 

La stanza è vuota, dalla soglia della porta si vede la moderna cucina a gas sulla quale sta bollendo a fuoco lento la zuppa per il pranzo di oggi. Proprio vicino sulla parete alla destra appena entrati, c'è il vecchio camino della cucina. È così grande che sono stati scolpiti dentro la cappa del camino dei sedili per chi vuole mettersi dentro al caldo intorno al fuoco.

 

Le ceneri dalla brace sono ancora calde.

Un leggero fil di fumo si alza da un tizzone ancora caldo. Il filo di fumo aumenta il proprio spessore. La cenere si sposta come se venisse calpestata. Il fumo assume un aspetto umano e dopo poco esce dal camino una donna anziana .I suoi abiti sono del colore grigio della cenere. Stringe in mano un mestolo di legno. Si volge a guardare Nicole in pigiama 1

 

“Ciao, Cinder. Buongiorno!” - dice Nicole tutta sorridente

 

La vecchia si limita a salutare Nicole con un cenno del capo e va verso la pentola sulla cucina a gas. Solleva il coperchio della pentola e dà una girata con il mestolo alla zuppa che sta cuocendo.

 

“Scusami, se arrivo soltanto adesso. Avevi già preparato la colazione?”

 

La vecchia cinder annuisce con il capo ma allarga le spalle.

 

“Eri indecisa, per questo sono scesa a dirti che Zenon sta ancora dormendo. È stanco morto. Forse possiamo, meglio dovremmo, ritardare ancora un po'” – Nicole si mette a sedere al tavolo della cucina

 

“ciao, Nicole. Sei sveglia, allora. Come sono contenta, fuziono ancora bene come sveglia!”

Una gatta nera balza sul tavolo senza fare rumore, con la leggerezza che solo un alito di vento può avere.

 

“Hally? sì. Come ogni mattina.”

Nicole gratta il mento alla gatta

 

“Come da tuoi ordini. Sono o non sono il tuo alleato?”

Hally fissa Nicole con l'occhio destro totalmente bianco.

 

“Certo certo.... perché mi fissi così?”

 

“Volevo vedere se sei cambiata in qualcosa. Hai passato la notte con Zenon, un incubo, e hai due occhiaie così.”

La gatta adesso fissa Nicole con entrambi gli occhi, con quello bianco e con quello giallo, sano con la stretta fessura della pupilla in mezzo.

 

“Lo sai? Siamo stati svegli fino alle quattro. Gli ho raccontato quello che alice mi aveva detto sulla chiaroveggenza.....” - “sbadigl sbadigl.....”

Nicole sbadiglia mettendosi la mano davanti alla bocca.

 

“E avete parlato solo di quello?”

 

“Di quello e di altro.”

 

“Davvero? Sono curiosa. La curiosità è femmina e io sono una gatta curiosa..... racconta!”

“E sì....ahhhh..... achum....”

Nicole starnutisce con forza.

 

Hally per lo spavento si trasforma in una pallina nera e si butta sotto la cucina a gas.

 

“Ehi, io mi faccio il bagno lavandomi a secco con la mia lingua”

due occhi spuntano dall'ombra sotto la cucina a gas. Si vedono i denti di Hally bianchissimi emergere dall'ombra.

 

“Scusami.”

 

Si sente un piccolissimo crack come di qualcosa che viene spezzato. Il suono ricorda un rametto spezzato.

 

Cinder indica l'ombra di Nicole.

 

Nicole si gira e vede la propria ombra più scura del solito. La superficie dell'ombra si increspa e si alza assumendo la sagoma di un essere umanide. Pochi attimi dopo dall'ombra di Nicole si materializza nella stanza Zenon completamente vestito con gli abiti di taglio classico inglese che indossa sempre.

 

“Zenon? Ma non stavi dormendo?” - Nicole è stupita di trovare Zenon in piedi

 

la vecchia cinder fa un leggero inchino di saluto verso Zenon.

 

Hally si diverte a fa navigare i denti nell'ombra sotto la cucina: ogni dente va in una direzione diversa dalle altre.

 

“Quando non ti ho più sentito vicino a me nel letto, mi sono materializzato nella tua ombra. Non sapevo dove fossi finita e questo era l'unico modo per trovarti.” - Zenon si passa la mano sinistra sui capelli, sistemandosi i capelli metallici d'oro frammisti agli altri capelli neri umani.

 

“Salute maestro della mia padrona.”

Gli occhi di Hally stanno giocando ad inseguire i denti. Adesso i denti si sono divisi in due gruppi e ogni occhio segue uno dei due gruppi. Uno va a destra e uno va verso sinistra.

 

I capelli metallici di Zenon ondeggiano come farebbe la coda di un cane mentre osserva di sfuggita Hally. Tua la sua attenzione è rivota a Nicole che è pigiama in casa. Un pigiama troppo leggero.

 

“Echiù!!!!!”

 

“Nicole. Dovresti vestirti. Fa ancora freddo qui fuori dal letto.”

 

“Lo so, Zenon. Ero passata a dire a cinder che ti saresti alzato più tardi..... ma adesso che non è più necessario, vado subito in camera a vestirmi. Vieni, Hally. “

 

“Subito.” - un piccolo proiettile nero schizza fuori da sotto la cucina a gas e si tuffa nell'ombra di Nicole.

 

Nicole esce dalla cucina e sale le scale per il piano di sopra.

 

Zenon si sistema il cravattino blu scuro e si siede sulla sedia che Nicole occupava prima.

 

“Allora, cinder... sei felice di avere questa padrona su cui vegliare? Un'altra persona attorno al tuo focolare domestico..... che ne dici?”

 

cinder si limita a sorridere.

 

“Sì, sono felice anch'io. Se è questo che ti stai chiedendo. Dopo tanto tempo capisco questa emozione umana e perché gli uomini cerchino la felicità per tutta la propria vita.”

 

Cinder scompare per un attimo nella cappa del camino per poi riapparire con contorni più definiti e un aspetto più solido e si mette a preparare la colazione per Nicole, Zenon e Hally. Per prima cosa prende in mano il bollitore dell'acqua del thé. Poco dopo l'acqua dentro il bollitore inizia a fare le prime bollicine e manda un leggero alito di vapore.

 

“E comunque devo sistemare il riscaldamento. Fa un po' troppo freddo nelle altre stanze per essere le 10 del mattino. Non puoi scaldare tutto tu con questo camino e quello in salotto....”

“.... e devo rilassarmi. Quello che è successo la scorsa volta, non si ripeterà più”

 

******

 

è pomeriggio inoltrato nel Salotto della casa di Zenon e Nicole.

Il fuoco arde nel caminetto davanti alle potrone e al divano.

Zenon è seduto sul divano al fianco di Nicole e le sta spiegando il funzionamento della stregoneria renovation .

Sul tavolino basso davanti a loro sono poggiati sotto un foglio di carta assorbente un fiore di papavero, una forbice, il pennello lingua di gatto e un calamaio. Cinder ha portato del thé e dei biscotti su un vassoio.

 

“Il cardine di questa stregoneria consiste nel vedere nel passato l'immagine dell'oggetto da ricostruire e proiettarla nel mondo fisico presente. Mi segui, Nicole?“

 

“In pratica io trasporto nel presente ciò che era nel passato?”

 

“All'incirca. Se tu tagliassi questo fiore. - Zenon accarezza il fiore di papavero che ha messo sul tavolino. - le due parti riavvicinate si riunerebbero se la polvere atmosferica e l'atto del tagliare non avessero distrutto i due lembi rendendoli incapaci di legarsi tra loro.”

 

“E quindi come funziona?”

 

“Semplicemente ricordi alle due parti com'erano unite prima di essere separate, diventando due parti completamente estranee l'una all'altra.”

 

“Quanto potere bisogna usare, Zenon?”

 

“Non molto. Devi usare la tecnica pittorica come medium per unire le estremità. Guarda.2

Zenon, afferra la forbice sul tavolo e taglia il gambo del fiore. Poi afferra il pennello appoggiato lì vicino, lo intinge nell'inchiostro e lo mostra a Nicole

 

“il pennelo a lingua di gatto va impugnato in questo modo, così non gocciola, e tracci nell'aria un segno dritto che congiunge i due monconi..... guarda “

la linea tracciata da Zenon nell'aria diventa reale, come se qualcuno l'avesse dipinta con dell'inchiostro nero. Pochi attimi dopo il gambo del fiore è ricostituito e l'inchiostro si dissolve.

“È com'era prima?”

 

“sì. Ora prova tu. “

 

“Va bene.”

 

Nicole taglia il gambo del fiore.

Poi accarezza il braccialetto che porta sulla sinistra fatto con quattro serpenti di metallo. Ognuno dei quattro serpenti, uno di bronzo, uno d'argento, uno d'oro e uno di metallo laccato di nero ha il corpo avvolto con quello degli altri e morde la propria coda.

Al tocco di Nicole, il serpente di lacca smette di mordesi la coda.

 

Grazie.... - mormora Nicole

 

Nicole prende il pennello dalla mano di Zenon e traccia il disegno nell'aria.

 

I due monconi sono ancora una volta uniti

 

“ottimo. Un allievo mago ci avrebbe messo almeno una settimana prima di riuscire a far materializzare l'inchiostro e avrebbe sprecato tanto fiato inutilmente con le formule magiche.”

 

“Ma un allievo mago non è una figlia della nebbia come la mia padrona....” - Hally sbadiglia vicino agli alari del camino. - “un allivo mago non potrebbe mai ricevere da me il mio occhio destro...3

 

“Hally, sei sempre maliziosa.”

 

“Meow.... sono una gatta femmina. Graffio. Meow. “

 

Zenon si limita a bere dalla tazza di thé e lascia cadere il discorso.

 

“Questo era un esercizio base che con qualche modifica si può applicare a molte cose inanimate e ai viventi semplici come i fiori.”

 

“Non si può fare anche con le persone?”

 

“Non è possibile, Nicole. Per gli esseri umani serve l'imposizione delle mani, un metodo che non posso insegnarti. Essa è una prerogativa della linea di sangue dei merovingi.”

 

“Va bene. Ma posso rimettere insieme anche i cocci di un vaso?”

Nicole prende un biscotto all'uvetta passa e se lo avvicina alla bocca

 

“Certo. In questo caso devi disegnare la sagoma del vaso che vedi nel passato.”

 

Nicole addenta il chicco d'uva passa che sporge dal biscotto

 

“Vuoi che ti aiuti a vedere il passato, Nicole?” - chiede Hally

 

“….Dipende da quanto potere devo usare. Zenon, credi che il primo livello del bracciale basti con l'aiuto di Hally?”

 

“Per adesso limitiamoci a rigenerare gli oggetti tagliati. Va bene, Nicole?”

 

“sì.”

 

“te la senti a provare di nuovo con il bracciale completamente chiuso?”

 

“sì. Ma tu credi che funzionarà ugualmente?”

 

“Lo credo.”

 

Il serpente di lacca si morde di nuovo la coda al tocco di Nicole.

 

“Adesso, se tu fossi un mago il tuo potere sarebbe completamente inibito, ma nel tuo caso la tua capacità di vedere oltre la realtà è ancora presente. Concentrati e guarda oltre.” - così dicendo, Zenon taglia ancora una volta il gambo del papavero.

 

Stavolta il segno d'inchiostro tracciato da Nicole non riesce ad unire i due monconi perché scivola via tra le due estremità del fiore e finisce sul foglio di carta assorbente sul tavolino.

 

“Non funziona: non si attaca alle estremità.”

 

“Calma, Nicole. Riproviamo. “

 

“Uhm....” - Nicole aggrotta le sopracciglia

 

“Ascolta. L'inchiostro serve solo e soltanto per preparare le due parti. È la tua capacità di vedere oltre che deve convincere le due parti. Devi essere convincente. Dei convincere i due monconi, devi mostrare loro com'erano quando erano uno.”

 

“È questione di carisma?”

 

“no. devi solo vedere il giusto ingranaggio da sbloccare. Guarda oltre ancora una volta.”

 

Nicole traccia ancora una volta il segno nell'aria

Stavolta le due estremità si uniscono.

 

“Molto bene. Ma dobbiamo ancora studiare come rendere la parte resistente” – Zenon sorride.

 

“In che senso?”

 

“Lo vedi, Nicole? Il segno del taglio c'è ancora sul gambo” – Zenon lo indica con la punta della forbice – “e le due parti sono unite solo nella parte interna.”

 

“Ohi....”

 

“non ti preoccupare. Adesso ci riposiamo e riproviamo tra un po'.” - Zenon beve dalla tazza – “ inoltre non è detto che tu debba fare tutto in un giorno.”

 

Nicole guarda fuori dalla finestra alle sue spalle.

 

“Pensi che ci sarà burrasca stanotte?”

 

“sì. riesco a vederla.”

 

“Anch'io....”

 

“che bella la vita con la padrona e il suo maestro che riescono a vedere nel futuro senza usare troppi incantamenti. Non come i maghi.”

 

“Hally, in questo momento io vedo gli spiriti del vento che danzano felici. Non vedo il futuro.” - dice Nicole alla gatta

 

“Vado a dire a Derisp di rinforzare la ragnatela del recinto dei coleotteri e metto un paio di sigilli di protezione contro il vento a difesa dell'arnia dei coleotteri.”

 

“Ti serve una mano, Zenon?”

 

“Mettiti la giacca pesante e ricordati di non dare troppa confidenza agli spiriti del vento. Oggi sono scatenati e in vena di fare scherzi cattivi.”

 

“Subito. Vieni anche tu, Hally.”

 

“Posso stare al caduccio nella tua ombra, Nicole?”

 

“Certo.”

 

Hally non se lo fa ripetere due volte e si tuffa a corpo morto nell'ombra di Nicole.

 

Mentre Nicole esce dal salotto e va verso l'atrio a prendere la giacca, Zenon raccoglie il piccolo papavero dal tavolino, con semplice movimento fa sparire il segno del taglio e si avvicina ad un piccolo tavolino nell'angolo del salotto.

Due vasi di papaveri sono lì in bella mostra.

Zenon si limita solo a riunire il fiore reciso con il gambo che esce dalla terra.

il fiore è di nuovo integro e ben piantato, ma ha la testa chinata.

 

“non separare ciò che è unito. Non sciogliere ciò che è legato.... “ - ripete a bassa voce Zenon.

“Non distruggere senza motivo....”

 

Il fiore alza il capo e suoi petali diventano più freschi e appariscenti.

 

“Imparerai anche questo, ma con il giusto tempo. Vedrai.”

 

“Zenon?”

 

“Arrivo.”

 

 

 

****

 

La luce ambrata del lume sulla scrivania illumina solo una piccola parte dello studio.

Libri di ogni dimensione e foggia sono esposti nelle librerie che ricoprono le pareti della stanza.

Un tavolo con la superficie ricoperta di piastrelle bianche e i bordi rialzati si trova in disparte sulla destra appena entrati: lì sopra un acquerello dai colori insolitamente cupi e pastosi è circondato da alcuni pennelli e da diversi fogli di carta macchiati e buttati alla rinfusa.

 

In fondo allo studio, Zenon è seduto alla scrivania completamente sgombera e armeggia con una bacchetta di quarzo e un foglio di carta.

Scrive sul foglio uno stemma con un lapis, poi tiene per la catenella la bacchetta sospesa sul foglio e aspetta.

 

Te lo chiedo ancora: La troverò oggi?”

 

Il pendolo inizia a muoversi tracciando un cerchio.

 

“quindi è un sì” - mormora

 

il pendolo si muove con maggiore velocità

 

“è decisamente un sì”

 

si sente provenire una piccola risatina da uno degli angoli più lontani della luce del lume.

 

Zenon traccia un piccolo disegno su un angolo del foglio: uno stemma.

 

oggi io devo trovarla e averla, costi quel che costi. Questo è il compito che ti affido.”

 

Passa di nuovo il pendolo sul foglio di carta.

Il pendolo oscilla disegnando un cerchio come aveva fatto anche prima.

Zenon taglia il piccolo stemma, lo piega in quattro, se lo mette in bocca e dopo averlo masticato lo ingerisce.

Aspetta un attimo ad occhi chiusi.

Poi li apre e si alza dalla scrivania

 

“Il mio cappotto! Sto uscendo!”

si sente ancora la piccola risatina venire da quell'angolo.

Il cappotto di ulster arriva volando come farebbe un uccello.

 

******

 

ti trovi in una piccola saletta dalle pareti spoglie.

Diverse sedie sono state disposte davanti ad un palco improvvisato: è il palco dell'asta che si tiene oggi.

E tu ci sei sopra perché devi essere ben visibile.

Indossi una camicia molto lunga e poco più

i tuoi polsi sono legati con una corda

I partecipanti all'asta sono per la maggior parte uomini, alcuni di questi indossano abiti orientali. Tutti sono orribili a vedersi, vero?

Hanno i corpi sformati, le gambe sono sporzionate al resto del corpo. Sono così enormi. Così come è enorme quello che si trova tra le gambe.

Ti guardano come un cane affamato guarda una bistecca di carne.

Hanno la lingua penzoloni.

Visi gonfi e arrossati.

Sudati.

Le donne sorridono con malizia.

Pensano a come sfruttarti.

Il loro volto è ridotto ad un enorme sorriso a quel pensiero.

Il naso e gli occhi non si scorgono più su quei visi.

I seni cadenti.

I capelli lunghi fino al pavimento.

Le unghie delle mani sono allungate come fossero delle lame di coltello.

Sono pronte a colpire al minimo tuo errore, sono spinte dall'invidia.

Li vedi tutti e non te ne importa.

Non ti importa quello che ti succederà.

Da tanto tempo non ti interessa più.

Il tuo sguardo non mente.

Puoi provare ancora paura?

 

“ed ecco il prossimo lotto: femmina, quindici anni, di sangue francese puro ed è vergine. L'asta è aperta. Fate la vostra offerta, signori. Si parte da cinquemila euro”

 

voci che vengono dalla platea.

 

“seimila”

 

“sette”

 

“sette e mezzo”

 

“un attimo di attenzione, signori. Ahem! Io offro centomila euro.”

 

lo senti?

 

Riesci a sentire il silenzio che è calato nella stanza?

 

Senti il mio potere?

 

“siete rimasti senza parole? Molto bene. Ripeto la mia offerta”

 

senti il mio potere su di loro. Su tutti loro.

 

Sorridi, perché sto schiacciando solo per te questi inutili vermi.

 

Tutti gli sguardi sono diretti verso quell'uomo che indossa una lunga giacca ulster grigio chiaro, indossa un cravattino blu scura e gilet con una fantasia a scacchi grigia e blu.

Se ne sta in piedi, mentre tutti gli altri sono seduti.

Alcuni dopo averlo visto in faccia si girano verso il palco e cercano di appiattirsi sulle sedie per non farsi vedere da lui.

Altri lo fissano con curiosità.

Questo è quello che stai vedendo.

 

lo ripeto: centomila euro. Centomila euro per la vita della ragazza. Questa è la mia offerta”

 

uno degli astanti si gratta il mento e decide di rilanciare

“centocinquemila euro”

 

“signori, vi ricordo che vista la natura di quest'asta non sono accettate dilazioni del pagamento, che deve essere contestuale alla dichiarazione del vincitore del lotto.” - il banditore sembra preoccupato che uno dei partecipanti non abbia i soldi per pagare: illuso.

 

Tu vedi che l'uomo con il cappotto non si scompone.

 

Come osano opporsi a me?

 

“Molto bene! finiamola qui ora e per sempre. Pago il prezzo di un milione di euro. Vi farò un bonifico elettronico, così l'accredito è immediato”

 

dalla sala salgono delle proteste

 

“un milione di euro? Da raccontare agli amici”

 

“è troppo. Anche per una vergine di quindici anni”

 

“ammesso che lo sia”

 

“esibizionista”

 

è finita: ho vinto. Torniamo a casa, vieni.4

 

 

§§§§§§§§§§§§§§§

 

un forte tuono sveglia Nicole.

 

“Ah!”

 

si stropiccia gli occhi. Sente il vento fuori che soffia e la pioggia cadere con forza.

 

Sono ancora qui. Ma cosa ho visto? Era un sogno, anzi era il ricordo della prima volta che io e Zenon ci siamo incontrati visto dagli occhi di Zenon......

 

un tuono molto forte si sente vicino alla casa

 

 

“aAAAAAAAhhhhhhh …..... pauraaaaaa.....”

 

Nicole si nasconde dentro le coperte tremando spaventata. Si raggomitola come un gatto

 

*rattle rattle*

 

Zenon muove la destra sotto le coperte. Le accarezza piano la testa.

 

“Hai paura?”

 

“certo. fuori di qui gli spiriti dell'aria si stanno scatenando.”

 

Zenon si infila anche lui sotto le coperte e si mette viso a viso con Nicole.

 

“Cosa ne pensi se facessi calare un po' di silenzio? Potrebbe essere utile per renderti più tranquilla?”

 

“sì. come pensi di fare, Zenon?” - Chiede Nicole curiosa.

 

“Guarda.”

 

Zenon esce fino alla cintola da sotto le coperte. Rivolge le palme delle mani verso le pareti, chiude i pugni e la magia è completata.

 

Da sotto le coperte Nicole osserva stupita come le pareti si ricoprando di una specie di lanuggine e la finestra della stanza scompare.

 

Non si sente più nulla.

 

“Questa lanuggine si usa per imballare le uova nel nostro mondo, nell'altro mondo viene usata per attutirei suoni. La sparizione della finestra è un piccolo tocco di classe.”

 

“È il tuo metodo?”

 

“È il mio metodo. Te lo insegnerò. Poi con un po' di pazienza ci riuscirai senza bisogno del pennello lingua di gatto.5

 

Nicole si distende al fianco sinistro di Zenon finalmente tranquilla e posa la mano sul petto dello stregone

 

“È difficile da imparare?”

 

“No, Nicole. Te lo assicuro. Per me è così naturale perché la mia natura di ombra mi rende predisposto alle stregonerie che alterano le cose e la realtà.”

 

“Un'ombra....”

Nicole infila le dita nell'abbottonatura della camicia del pigiama di Zenon. È caldo al tatto. Zenon è caldo al tatto. Zenon ha carne ed ossa sotto quella camicia.

 

“Quando il mondo è avvolto dalle tenebre le cose cambiano diventano qualcosa di diverso. Le tenebre nascondono e alterano la realtà. Questa è la mia natura e la natura del mio metodo: nascondere le cose ed alterarle l'aspetto, in modo permanente.”

 

Zenon riprende ad accarezzare la testa di Nicole.

 

“Potrei fare le fusa.... Sai, Zenon. Ho avuto uno strano sogno. Ho sognato il giorno in cui ci siamo conosciuti”

 

“davvero?”

 

“Sì” – Nicole stringe la stoffa della camicia di Zenon – “quando mi hai comprato da quei mercanti di schiavi in Francia.”

 

“Ma è stato uno strano sogno” – continua Nicole – “ho visto il tutto dal tuo punto di vista e ho visto anche cosa facevi prima. Ho visto la... chiaroveggenza che hai usato per trovarmi.”

 

“Questa è una novità per me, Nicole.”

 

“Anche per me lo è. Non è mai successo.”

 

Nicole intreccia le sue gambe con la gamba sinista di Zenon

 

“suppongo che sia la prima volta che ti succede in questi tre anni che vivi con me.”

 

“È la prima volta, è vero. Magari è successo perché stiamo dormendo insieme da ieri notte.”

 

“Perché non è successo anche ieri?”

 

“Forse aveva bisogno di tempo. È solo la seconda notte che dormiamo insieme e... Non lo so, Zenon.”

 

“È stato spiacevole?”

 

“Non del tutto. Anzi. Ho visto come tu vedi il mondo ed identico a come lo vedo io. Vediamo le stesse cose. Gli altri dicevano che ero pazza. Dicevano che ero psicotica... le insegnati, i medici e ..... “ - gli occhi di Nicole diventano umidi

 

Zenon stringe Nicole a sé per tranquillizzarla.

 

“Adesso” – riprende Nicole – “so che è normale. E... grazie a te non sento più freddo, non mi sento più sola.”

 

“Neppure a me piace il freddo, Nicole. Lo odio. L'ho capito con te: mi dai un piacevole tepore. Ora riposa, il passato non tornerà mai più. Ora sei qui con me.”

 

“Zenon.....”

 

Nicole si sta addormentando.

 

§§§§§§§

 

la stanza dell'edificio dove si trovavano prima poco dopo la fine dell'asta scompare con un lampo di luce. Adesso Nicole si trova insieme allo strano uomo in un prato.

 

“Ma dove siamo? È stato come tuffarsi in mare, toccare il fondo e riemergere. E soprattutto cosa è successo ai suoi capelli?”

 

I capelli neri di Zenon adesso sono mescolati a capelli del colore dell'oro che mandano riflessi metallici alla luce del giorno.

 

“Come ti dicevo, io sono uno stregone e sono anche un incubo. Ti do il benvenuto in Scozia. Ci troviamo nelle Highlands non molto distanti da casa nostra.”

 

“Casa nostra?”

 

“Certo. Da adesso io e te siamo una famiglia.”

Zenon allunga la mano verso Nicole

 

“ma io....”

 

“non temere, Nicole. Qui sei la benvenuta. La casa. La nostra casa si trova alla fine di questo prato. A qualche kilometro c'è una piccola cittadina.”

 

“Davvero?”

 

“sì.” - Zenon tocca le corde che legano i polsi di Nicole – “per prima cosa liberiamoci di questa robaccia” - le corde che legavano i polsi di Nicole si sgretolano e cadono a pezzi.

“Da questo momento tu sei la mia apprendista. Praticherai la magia come la pratico io e starai come me.”

 

Nicole si limita a guardarsi i polsi adesso liberi

 

“hai uno sguardo così triste. Sai, Nicole? Dovremo fare qualcosa per questo, siamo una famiglia e non voglio che tu sia triste. Mai più. “

Zenon poggia la mano sulla testa di Nicole e se l'avvicina al petto.

 

Nicole è stupita. Sente il petto di Zenon, è tiepido e sembra davvero quello di un essere umano.

 

Andiamo!

 

La casa di Zenon è un edificio a due piani in parte circondato da alcuni alberi . Un lato della casa è occupato da una specie di serra. Una sorta di giardino d'inverno. Altro Nicole non riesce a notare perché l'aria è diventata fredda e lei sta morendo di freddo a causa degli abiti leggeri che indossa

 

Zenon fa entrare Nicole dentro casa

 

“Benvenuta, Nicole. Entra, vieni andiamo in salotto. C'è il camino acceso.”

 

Nicole entra nel salotto battendo i denti e si mette proprio davanti al grande camino nel salotto.

 

“Riscaldati.”

 

“Brrrrrr....... Grrrrrazie.” - Nicole trema e si strofina le braccia per farsi caldo

 

Passano alcuni minuti, ma Nicole batte ancora i denti, sembra ancora infreddolita.

 

“Allora.... andiamo alla vasca da bagno.” - dice Zenon

 

Nicole sbatte gli occhi – “vasca da bagno?”

 

“Il miglior modo per scaldarsi è un bagno caldo e così potremo anche lavare via la sporcizia.”

 

“ma io... veramente.”

 

Zenon prende in braccio Nicole - “andiamo”

 

“gwahh!!!”

 

“cinder, puoi iniziare a preparare da mangiare per me e Nicole. Verremo quando avremo finito il bagno”

 

Zenon esce dal solotto portando Nicole in collo e sale le scale per piano di sopra dall'atrio

 

“avremo finito?” - Nicole guarda Zenon preoccupata

 

“certo. Lo sai come funziona: ti lavo io.”

 

Zenon entra nella stanza da bagno. Una vasca da bagno è stata già preparata e l'acqua è bella calda, un leggero vapore sale dalla superficie

 

“Posso cavarmela da me, sono abbastanza grande.” - Nicole cerca di liberarsi dalla stretta di Zenon.

 

“su. su. Non fare il gattino. Sai come funziona. Dai Dai. Ti sentirai meglio dopo.” - Zenon posa a terra Nicole inizia a sfilarle via la felpa sudicia - “Leviamo questa roba che hai addosso...”

 

“Nooooooo pietàààààà. FACCIOOOOO DA MEEEEEEEE”

 

Poco dopo...

 

Dio non esiste.... mi ha spogliata... mi ha visto completamente nuda dal davanti e ora... – pensa Nicole

 

“la schiena è lavata. Per le parti che puoi raggiungere tu stessa, io non ci metterò mano. Esci quando ti sentirai riscaldata. “

 

Zenon si asciuga le mani con l'asciugamani mentre esce dalla stanza - “Vado a sistemare per la cena con cinder, ma prima ti porto degli abiti puliti. Una mia camicia e i paio dei miei pantaloni per emergenza andranno bene.6

 

 

§§§§§§§

 

nel sonno Nicole mormora – “eppure è stato gentile. Non mi sono sentita in pericolo. Lui è fatto così... è maldestro e mi piace..... anche se è un incubo....”

lo so, Nicole – pensa Zenon ancora sveglio – solo tu ci riesci.

 

******

 

le ultime goccie della pioggia delle notte cadono dal tetto della casa. Gli alberi sono ancora bagnati dalla pioggia della notte prima

 

è tarda mattina a casa di Zenon e Nicole.

Nel salotto di casa, Nicole sta studiando un libro che le ha dato Zenon sulle arti della renovation.

Zenon è seduto in poltrona a leggere un libro di poesie di William blake.7

 

“Chissà cosa starà leggendo?” - si domanda Nicole guardando verso Zenon – apprezza molto la poesia “tiger”

 

“Chiedimi pure se hai bisogno di una mano.” - dice Zenon alzando lo sguardo dal libro

 

gulp! Mi ha visto - “Per ora mi sembra chiaro. Grazie, Zenon.” - Nicole sorride

 

“tra qualche giorno, se riesci a controllare l'inchiostro, passeremo ad esercizi più raffinati. Sono quasi tre anni che sei con me e direi che sei pronta ad imparare il mio metodo, la mia stregoneria.”

 

Nicole accarezza la sottile collana di argento che Zenon le donò il primo giorno che si conobbero e che venne ad abitare con lui.

 

“Mi hai già insegnato la tua più grande magia.”

 

Zenon sorride.

 

Il campanello di casa suona.

 

“Aspettavi qualcuno, Zenon?”

 

“Non direi, Nicole.” - Zenon chiude il libro e sembra seccato – “nessuno dei soliti clienti”

 

Nicole si alza da divano e va verso l'ingresso per aprire alla porta.

 

Zenon raccoglie il libro di Nicole e lo ripone nel cassetto della scrivania ddossata alla parete, vicina alla due finestre del salotto.

 

…..

 

cinder porta in salotto del thé leggero per Zenon, Nicole e l'ospite inaspettato

Nicole e Zenon sono seduti sulle poltrone ai due capi del basso tavolino davanti al caminetto, l'ospite è seduto sul divano, dal lato vicino a Zenon.

Cinder sistema le tre tazze, la teiera e la zuccheriera sul tavolino, poi apre la scatola metallica di biscotti scozzesi appena poggiata sul tavolino. Finito di sistemare tutto, si ritira nell'altra stanza camminando come farebbe una persona normale

.

Hally osserva la scena dalla soglia della stanza e fa finta di pulirsi.

Grazie al rapporto alleato-padrona Hally e Nicole commentano la scena parlando con il pensiero

 

Ho sempre pensato che tra gli stregoni e la chiesa non corresse buon sangue, Hally

 

cosa te lo fa pensare, Nicole?

 

È la prima volta che vedo un prete in questa casa in tre anni, Hally

 

in effetti Zenon non sembra il classico puttino....

 

Zenon si rivolge a Nicole e fa le presentazioni

 

“Nicole, il nostro ospite è padre Harry. Un sacerdote della chiesa del Re. Viene in paese una volta a settimana a dire messa per i suoi scarsi fedeli e dipende dal vescovo.” - Zenon marca con il tono della voce la parola ^scarsi^

 

“È un piacere fare la tua conoscenza, Nicole. Un nome francese?” - il sacerdote sorride a Nicole e sembra sincero.

 

“Grazie, padre. Sì, sono francese” – Nicole risponde al sorriso.8

 

“Padre Harry, lei è Nicole, la mia apprendista. Vive con me e condivide la vita che ho scelto di vivere in questi luoghi in tutto e per tutto.”

 

“Zenon, avevo sentito che avevi preso un'apprendista ma non pensavo fosse una ragazza così giovane e carina. Quanti anni ha?”

 

Nicole versa il thé per prima cosa nella tazza di padre Harry

 

“La ringrazio per il complimento, padre. Ho diciotto anni. Quante zollette?”

 

“Così giovane? Ah, una zolletta basta, grazie” – padre Harry fa un cenno con la mano

 

Nicole versa il thé a Zenon e poi lo versa per sé stessa. Né lei né Zenon usano lo zucchero.

 

“È, però, da un po' di tempo che sento dire che hai preso un'apprendista, Zenon” – riprende padre Harry – “sono alcuni anni che questa voce gira”

 

“Nicole vive con me da circa tre anni” - taglia corto Zenon

 

“quindi questo significa che aveva circa.. uhm... diciotto meno tre, quindici?”

 

“esatto, padre, avevo quindici anni quando Zenon mi disse che saremmo diventati una famiglia.”

 

“E ne sei felice? Eri così giovane allora e qui vivete isolati “

 

Nicole assume un'espressione seria – “non ho mai avuto dubbi e sono più che felice di essere al fianco di Zenon. Questo è il mio posto.”

 

Zenon, che ha assunto un aspetto umano per non spaventare il sacerdote, si limita a sorridere e non può che mostrare i denti anomali inferiori. - “non siamo separati dal mondo, padre – risponde Zenon

sarebbe stupito nel vedere quante persone vengono a chiedermi consiglio o cercano l'aiuto delle mie medicine.”

 

“Lo so. È che pensavo che una ragazza così giovane volesse essere più indipendente. “

 

“Io non sono come le mie cotanee che lei può aver conosciuto, padre. Ho trovato il mio posto e non ho bisogno di scappare giustificandomi che voglio essere indipendente. Non c'è nessun posto come la propria casa.”

 

“Devo dire che mi ricordate una coppia di novelli sposi.”

 

E non sapresti quanto hai ragione, caro il mio sacerdote – pensa Hally mentre sale grembo a Nicole e si stiracchia prima di mettersi a dormire.

 

“Cosa la porta da queste parti, padre?” - Zenon chiede dopo aver bevuto un sorso di thé

 

“un lavoro. Il vescovo mi ha dato l'incarico di consegnarti questa lettera. La tua opera è richiesta a gran voce.” - il sacerdote passa a Zenon una piccola busta gialla che teneva nella tasca della giacca.

 

Zenon la prende con la destra. L'osserva per un attimo, poi la gira per vedere se c'è qualcosa scritto dietro e la posa sul tavolino.

 

Nicole prende un biscotto dalla scatola di metallo.

 

Padre Harry non ha ancora toccato il thé portato da cinder e non ha preso neppure uno dei biscotti

 

“un milione di sterline.” - dice Zenon fissando padre Harry dritto negli occhi

 

“come? Che significa?”

 

“Questa è la cifra che dovrete pagare prima, altrimenti non farò neppure la fatica di aprire la busta.”

 

“Non è una somma eccessiva? “

 

“Ho un'apprendista e non sono interessato a buttare il mio tempo per cose inutili. Questo è il mio prezzo per esaminare il lavoro che mi proponete.”

 

“ma sentitelo vuole essere pagato solo per esaminare il contenuto della busta.”

 

“Se volete il mio aiuto dovete farlo. Qui nelle highlands il potere della chiesa del re non è mai arrivato e il potere della chiesa universale è molto debole qui, proprio in questo mio luogo. In questa mia casa.”

 

“Tu sei sia sotto la nostra tutela che sotto quella degli universalisti per quello che hai combinato. Non c'è bisogno che tu venga pagato.”

 

“Il passato è passato. La seconda guerra mondiale è finita. Se volete un colpevole dovreste cercare il vostro mago di corte e il rabbino dell'epoca. Io fui chiamato per risolvere il disastro che avevano fatto quei due”

 

“e lo hai peggiorato”

 

“l'ho risolto, ma non come si aspettavano i vostri capi dell'epoca. Non come loro volevano. I golem sono incontrollabili quando impazziscono.9

 

“Distruggerlo non rientrava negli accordi.”

 

“Non distrutto. Mi sono limitato a separare i componenti che lo costituivano e l'ho restituito alla pace del nulla dal quale proveniva. Che poi il vostro mago sia stato incapace di riunire le componenti e ricrearlo è una colpa che non mi si può attribuire”

 

“in sintesi, però, l'hai distrutto. L'hai reso inutilizzabile”

 

“Padre, lei non era neppure nato all'epoca, parla per sentito dire. Per spegnere una macchina che è andata fuori controllo, gli uomini le tolgono la corrente. Ho fatto una cosa simile con il golem.10

– Zenon fa una pausa- “Sia come sia ,dovete pagarmi ora come allora.”

 

“E insisti pure? Il denaro è lo sterco del diavolo”

 

“allora voi tutti amate vivere nella sporcizia. Tra voi, quelli che promettono paradisi artificiali e felicità eterna post mortem, fate a gara a chi ha il palazzo più sfarzoso e la ricchezza più estesa in questo mondo. Non fate altro che ammassare ricchezze e potere”

 

“quelle sono il frutto delle donazioni dei nostri fedeli”

 

“fatte affinché siano usate a fin di bene. Giusto?”

 

“certamente. Per il bene.”

 

“Quindi ognuno di voi le usa per rafforzare la fede dei vostri fedeli, fare proselitismo e per convertire i fedeli degli altri e diventare l'unica vera religione esistente? “

 

“Pensi di poter discutere di escatologia? Pensi di aver le basi teologiche per farlo?”

 

“Chiamatola come volete. A me sembra che tutti quelli come i vostri capi usino queste ricchezze per scopi totalmente personali approffittando della paura della morte che tutti gli uomini hanno. Li convincete che sono posseduti dal male, dal quale possono liberarsi solo se seguono le vostre parole e fanno trionfare la Vera Religione. Alimentate la loro superstizione perché è la vostra forza, il vostro potere su di loro, mentre vi fate la guerra tra di voi per decidere quale sia la Vera Religione. “

 

“Sei decisamente il figlio del diavolo come si dice in giro.”

 

“Certo, non lo nego. Papino mi voleva così bene. Ahimé, mi ha sbattuto qui sulla terra senza il becco di un quattrino e pochi soldi che avevo in tasca sono finiti troppo presto. Dunque pagate senza discutere e la finiamo qui.11

 

“io... io... tu...”

 

“Cosa? Vuole sbottare per la rabbia e andarsene, padre Harry? Prego, l'uscita è da quella parte. Conosce la strada.”

 

“Volevo dire che io non posso decidere nulla. Sono i miei capi che possono decidere di pagarti e non ho ricevuto istruzioni in merito.”

 

“Perché non li chiama?” - chiede curiosa Nicole

 

“dovrei disturbarli? So già che non accetterebbero la proposta di Zenon.”

 

“Allora perché non provare a chiamare il capo di tutto?” - continua Nicole

 

“capisco che vivendo con lui, ne stai apprendendo gli usi, ma dovresti sapere che è impossibile parlare con lui. E io senza istruzioni non posso fare …...”

 

nell'aria si sente il suono della sigla di Dragon Ball

 

“è il suo. Risponda pure, padre” – dice Zenon annoiato mentre finisce la propria tazza di thé

 

il prete tira fuori dalla tasca il cellulare, Nicole nota la scritta :

 

CHIAMATA IN ARRIVO : KAMI

 

“sembra così facile a me” – pensa la ragazza

 

“meow! Proprio così!” - le fa eco con il pensiero la gatta Hally.

 

Il padre Harry risponde al telefono

 

“eccellenza! Sì, certo. Sono qui e sono.... ah! Lo sapeva di già, non era una domanda....”

 

“si chiama onniscenza, Nicole. Ricorda: non puoi mai giocare d'azzardo con lui.”

 

“sì, Zenon”

 

“ma ricorda anche che non è onnipotente come vuole far credere. Ci sono cose che non può fare, per questo ha bisogno di qualcuno che le faccia per lui.”

 

“scusatemi. Dovrei parlare in privato.”

 

“Prego, padre. Si accomodi nell'atrio di casa. Lì potrà parlare in tranquillità”

Zenon indica con la mano la porta per la stanza accanto.

 

Pochi minuti dopo, il padre è di ritorno.

 

“Vi metto in vivavoce.” - ha un tono sconsolato

 

“ehilà, gente. Come state?” - dice una voce bonaria dal tono musicale

 

“al solito. Ma questo lei lo sa già. Così come conosce la mia richiesta.” - Zenon sembra annoiato

 

“Davvero cerca di rompere il ghiaccio con una frase così banale? Me lo aspettavo diverso” - Nicole è stupita

 

Hally si limita a stiracchiarsi e scende dalle ginocchia di Nicole

 

“avete risposto come mi aspettavo.”

 

“Come sapeva che avremmo risposto” – lo corregge Zenon

 

“giusto, Zenon. Come sapevo. Io e il caro Harry abbiamo parlato di questa faccenda qualche minuto fa.”

 

“la mia offerta è stata accettata in tutto e per tutto?”

 

“Una metà la pagheranno i capi di Harry e l'altra metà gli altri, considerando che entrambi hanno.... un interesse reciproco nell'affidarti l'incarico.”

 

“Bene. È un piacere discutere di affari così.”

 

“Altrettanto per me. Harry, caro, puoi rimettere il microfono?”

 

“Subito, eccellenza.”

 

Nicole si alza dal divano e si mette dietro la poltrona dove è seduto Zenon. Si sporge in avanti per abbracciare il collo dello stregone e mettere il viso vicino al suo. Guancia a guancia.

 

“Cosa ne pensi? Ho fatto le domande che mi hai detto di fare.” - gli dice lei con il pensiero12

 

“brava. So di poter contare su di te. Per il resto, non si tratta una grossa cifra per loro: manterranno la promessa fatta.”

 

“Perché gliel'hai chiesta?”

 

“Devono imparare che io sono aldilà del loro potere. Se mi vogliono, devono pagarmi per il disturbo.”

 

“E perché una cifra così semplice da pagare per loro?”

 

“Mai essere esosi. Fai un prezzo che il cliente possa pagare”

 

“Quindi accetterai l'incarico?”

 

“Solo e soltanto se può essere utile per insegnarti qualcosa.”

 

“e ti pagheranno quel milione?”

 

“Servono solo per prendere in considerazione la loro proposta. Ne vorrò altri per il lavoro, se lo ritengo interessante per te.”

 

“E lui lo sa?”

 

“È onniscente. Sa perfettamente a cosa miro. Sospetto che sia qualcosa di interessante per noi, e di riflesso qualcosa di spinoso e irrisolvibile per loro, altrimenti non sarebbe intervenuto personalmente nella contrattazione.”

 

“Allora ti daranno altro denaro?”

 

“Sì. Non a caso lui ha detto che accetta la mia richiesta in tutto e per tutto; e conosce la cifra finale che chiedo. Cinque milioni sono una cifra onesta, alla fine di tutto”

 

 

****

 

nel prossimo capitolo:

 

vicino alle coste della cornovaglia.

 

reggiti, Nicole. Andiamo a chiederglielo di persona.

 

Zenon si butta dalla scogliera tenendo in braccio Nicole. Il mare sotto di loro è agitato. Degli enormi tentacoli fosforescenti, grandi quanto un uomo, si agitano sotto il pelo dell'acqua...............

 

 

NOOOOOOOO ZENOOOOOOOOOOOOOOON AAAAAAAAAAAAAAIIIUUUTOOOOOOOOO. - Nicole è avvinghiata al collo di Zenon e trema di paura

 

[….]

 

allora lo chiederemo al mago di corte. Colui che ispirò la figura di Prospero, il mago protagonista della Tempesta.

 

[….]

NOTE 


 

  1. ho creato cinder pensando a Silver o Argentuccia, la creatura che fa da domenstica nella casa di Elias – ancient magus' bride. Ho creato questo personaggio pensando all'idea dello spirito del focolare o allo spirito che protegge una casa. Gli romani avevano il Domus, perciò mi è sembrato normale dare per spirito che protegge la casa di Zenon, uno spirito che vive nel camino o folcolare della casa stessa.

  2. La tecnica pittorica che Zenon sta insegnando a Nicole è derivata dalle tecniche del pennello celestiale del videogioco Okami. In quel videogioco, il giocatore può ricostruire alcuni oggetti distrutti usando il potere divino del pennello celestiale di Amaterasu. Potete trovare questo videogioco sul PSN in versione HD

  3. Hally è l'alleato di Nicole. Il loro tacito patto di reciproco aiuto è stato sancito dal dono dell'occhio. Il nome Hally privato della H diventa Ally, alleato in inglese. Gli alleati mantengono volontà propria e non sono schiavi come i famigli.

  4. qui Nicole vive in prima persona il ricordo di Zenon. Il ricordo del loro primo incontro e cosa ha fatto Zenon poco prima che si incontrassero. Nel manga the ancient magus' bride, c'é una scena simile sebbene le similitudini si fermano qui. Questa è una vera e propria asta di esseri umani, alla quale non partecipano maghi o stregoni. O almeno non tutti lo sono. Quelli che, dopo aver visto Zenon, si nascondono di certo lo conoscono e ne hanno paura. Il motivo per il quale lo temono sarà spiegato più avanti

  5. Zenon non parla di magia o di stregoneria ma di metodo. Ogni mago o stregone ha un suo approccio, un suo metodo nel fare certe cose. Zenon, in questo caso, ha dimostrato di non aver bisogno di usare le tecniche pittoriche, il che significa che per ottenere certi effetti ci sono diversi metodi.

  6. Anche questa scena è stata ispirata da una scena analoga di the ancient magus' bride. Fate caso al “freddo” ci torneremo sopra più avanti.

  7. William Blake e Tiger. Conoscete la storia di William? Prese in sposa una donna analfabeta, le insegnò a leggere e a scrivere e lei l'aiutò nel suo lavoro. Mi sembrava un bel parallelismo con la vicenda di Zenon/Nicole.

  8. Ho scelto di dare a Nicole la nazionalità francese per un motivo molto semplice: la Normandia è conosciuta per essere terra di magia e di esseri fantastici. Auberon è il nome francese di Oberon. Quale origine migliore per una strega, se non la Normandia francese? In Francia, durante il Medioevo, si sviluppa il romanzo dedicato alla Tavola Rotonda con numerosi elementi magici o mistici.

  9. Una vecchia leggenda parla di un golem sfuggito al controllo del rabbino. Questo episodio è un richiamo a quella vecchia leggenda.

  10. Tra Zenon e Padre Harry di certo non scorre buon sangue.

  11. Qui Zenon si fa beffe del suo interlocutore, in quanto non ha alcun rapporto con i diavoli o con i demoni.

  12. Zenon e Nicole lavorano insieme. È normale che si reggano il gioco a vicenda. Sicuramente non sono persone altruiste, cercano sempre il loro guadagno.


 

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Capitolo 2
*** il re dei calamari, la vecchia libreria e il mago bacone ***


Una folata di vento porta l'aria salmastra dello stretto di mare.

Nicole dalla cima del promontorio può quasi vedere oltre il braccio di mare le piccole coste della Francia. La terra dove è nata. La terra che stava per avere la sua vita.

 

Zenon cammina dietro Nicole guardandosi intorno, come se stesse cercando qualcosa o qualcuno.

Nicole arriva in cima al promontorio: il suo sguardo abbraccia completamente l'orizzonte e il braccio di mare sembra così piccolo. La terra così vicina.

 

“che posto strano”

 

“ricorda agli inglesi che sono un'isola e che non sono sperduti in mezzo al nulla” - Zenon raccoglie una piccola pietra da terra.”gli ricorda che il nemico è a pochi kilometri da loro”

 

“è strano questo posto. Sembra quasi che possa toccare le coste della Francia.”

 

“in realtà potresti farlo davvero. Sei una figlia della nebbia, ciò che è lontano per te diventa vicino. Basta che tu possa vederlo.1” Zenon sta guardando il sasso che ha raccolto

 

“e tu? Che mi dici di te, Zenon”

 

“io viaggiavo tra le dimensioni, tra i vari stati dell'essere e dell'energia. Per me quei luoghi sono non più vicini di quanto non sia tu adesso rispetto a me.”

 

“viaggeremo insieme un giorno?” chiede Nicole toccando il braccio destro di Zenon

 

“certo. E torneremo sempre a casa. A casa nostra”

 

“cosa stai facendo?” Nicole si avvicina la testa al petto di Zenon e lo guarda dal basso verso l'alto cercando il suo sguardo.

 

“dimmi cosa vedi attorno a noi in questo momento, Nicole”

 

“bhé quello che vedo io è una specie di vapore violastro che esala dal terreno. È una sorta di traccia che solo quelli come noi riescono a vedere”

 

“esatto, Nicole. Qualcuno si è divertito parecchio qui” – Zenon sorride mostrando i denti come stesse ringhiando

 

“il tuo maestro ha ragione, Nicole. Sento una strana aria in questo luogo. È successo qualcosa che mi fa arricciare il pelo” - dice una vocina dall'ombra di Nicole

 

“qualcosa ti spaventa, Hally?”

 

“qualcosa mi irrita”

 

“infatti. C'è qualcosa di spiacevole per gli spiriti come te, Hally. Qualcosa di piacevole per un incubo come me e qualcosa di terrificante per gli uomini” - il sasso che Zenon tiene in mano si sgretola esalando quel vapore violaceo.

 

“io non provo nulla. Devo preoccuparmi, Zenon?”

 

“no. Sei stata solo istruita a dovere. Del resto tu stai diventando una strega e sei la mia apprendista: non puoi avere paura di queste cose”

 

“dove pensi che sia quell'insenatura?”

 

“lasciamo perdere l'insenatura descritta dal caro padre Harry. Io direi di seguire questo strano bagliore violaceo che si manifesta nell'aria”

 

Zenon avanza facendo strada a Nicole. I due scendono dal promontorio seguendo questa strano vapore violetto luminoso che solo loro riescono a vedere

 

“Hally, tu riesci a vedere questo vapore viola?”

 

“mi dispiace, Nicole. Qualunque cosa state vedendo, io non riesco a percepirla”

 

“non mi stupisce. Nicole, ti ricordi quanto di parlai della possibilità di viaggiare tra una configuazione della realtà ad un'altra?”

 

“sì, Zenon.”

 

“qui stiamo seguendo le tracce lasciate da una evocazione transdimensionale. Hally non riesce a vederla perché non può viaggiare da una dimensione all'altra2

 

la coppia arriva a incontrare una strada in asfalto. Zenon e Nicole iniziano a seguire la strada.

 

“di qua, Nicole. Lungo questa strada.” Zenon tende la mano a Nicole.

 

Ad un certo punto la strada scende verso una gola.

Zenon e Nicole continuano a seguire la strada che adesso corre sul fianco del promontorio.

Il mare si agita placidamente sotto di loro.

 

La strada si immette in una insenatura e la costeggia completamente.

 

Zenon si avvicina a Nicole. La abbraccia e le fa cenno di non parlare. Poi si mette guancia a guancia con lei.

 

“non parlare. Ci siamo. Ora non avere paura per quello che vedrai” - la frase di Zenon risuona nella mente di Nicole.

 

“non ti preoccupare. Non c'è nulla che mi possa spaventare. Non sai quante cose orribili ho visto in quei quattro anni prima che ti incontrassi.” Nicole tocca leggermente il mento di Zenon. È ruvido.

 

“bene. Adesso stammi vicina e guarda verso il mare. Guarda, anzi osserva, dove ti dico di farlo. Segui il mio sguardo”

 

Nicole gira il capo seguendo lo sguardo di Zenon. Il mare aperto ha qualcosa che non va.

Una luce verdastra si diffonde dalle profondità del mare e illumina l'aria decisamente ad alcuni metri dal promontorio.

 

“ma cosa....” Nicole stringe il braccio di Zenon

 

“guarda meglio”

 

qualcosa galleggia sotto il pelo dell'acqua: enormi tentacoli, grandi quanto un uomo ondeggiano spinti dalle onde.

Sono ricoperti da spine simili alle spine delle rose. Emanano una luminescenza sinistra verdastra. Terminano con delle propaggini che ricordano una mano umana.

 

“....”

 

“sento che sei senza parole. Guarda in mare aperto e vedrai il corpo di questo calamaro dell'incubo”

 

“non ci posso credere” - bisgiglia Nicole per poi mordersi il labbro inferiore. Zenon si limita a sorridere mostrando i mostruosi denti inferiori come se volesse intimorire la creatura in mare. Come se potesse vederli fin da lì.

 

“ha un corpo enorme, Zenon. È lungo quanto uno di quei vecchi autobus rossi che ho visto in quel museo”

 

un corpo affusolato che sembra essere stato privato della pelle galleggia sotto il pelo dell'acqua non molto distante dalla costa. È lui che emana la luce verdastra che si vede in mare aperto. I tentacoli appartengono a quella creatura. Alcuni tentacoli più corti circondano la bocca, l'acqua attorno è agitata e la schiuma dell'acqua di mare è presente in grande quantità.3

 

“quella è la bocca?”

 

“sì, è esatto, Nicole.”

 

“potrebbe ingerire un uomo intero”

 

“potrebbe farlo”

 

“ho paura”

 

“non averne. Non può nulla contro di noi. Non temerlo, Nicole” Zenon si limita ad accarezzare il capo di Nicole.

 

“è davvero qui?”

 

“no. È sospeso tra qui e altrove, per nostra fortuna”

 

“adesso capisco, Zenon, perché padre Harry fosse così a disagio a raccontarci quello che era successo al furgoncino che era passato di qui. Questa presenza è contraria a ….”

 

“qualunque ordine naturale. È innaturale. Certamente, Nicole. Lui non dovrebbe essere qui”

 

“cosa pensi che ci faccia qui?”

 

“non lo so, Nicole. Appartiene alla dimensione dell'incubo”

 

“viene dal tuo stesso mondo?”

 

“no, Nicole. Esistono differenti e diverse dimensioni dell'incubo. Io provengo dal confine dell'incubo, lui viene da un altro incubo”

 

“È enorme. Non sappiamo cosa ci faccia qui, quali siano le sue intenzioni"

 

“reggiti, Nicole. Andiamo a chiederglielo di persona.”

 

“uh?”

 

Zenon prende in braccio Nicole, prende la ricorsa e si butta dalla scogliera. Gli enormi tentacoli fosforescenti, grandi quanto un uomo, si agitano sotto il pelo dell'acqua proprio sotto di loro

 

“NOOOOOOOO ZENOOOOOOOOOOOOOOON AAAAAAAAAAAAAAIIIUUUTOOOOOOOOO”. - Nicole è avvinghiata al collo di Zenon e trema di paura. Grida nel pensiero.

 

"meowwwwwwwwwwww ho visto troppi hentai per non sapere come andrà a finireeeeeeeeeeee" - grida Hally4

 

“haaaaalyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyhhhhhhhhhhhhhhh” grida Nicole furiosa stavolta a pieni polmoni.

 

“non ti preoccupare, Nicole. Dai!” il tono di Zenon è tranquillo e composto come al solito

 

poco prima di finire in acqua la caduta di Zenon rallenta fino ad arrestarsi a pochi centimetri dal pelo dell'acqua.

 

Zenon si imita a camminare sul pelo dell'acqua. Sotto di lui i tentacoli si agitano. Altri tentacoli più sottili dei precedenti si distendono sott'acqua proprio sotto Zenon.

 

“i...il t... tuo metodo ti permette di camminare sull'acqua, Zenon?”

 

“Di norma no. Non potrei farlo se questo tratto di mare non fosse stato stregato. Ciò che si trova sopra non può entrare sotto e viceversa”

 

“non capisco, Zenon”

 

“l'acqua agisce da sigillo. La presenza non può uscire da qui sotto, ciò che è stato evocato sotto il pelo dell'acqua non può emergere. Questa è la natura dei laghi, sono fatti per nascondere ciò che si trova sotto di essi e questo stretto di mare non è altro che un grande lago”

 

“non lo sapevo”

 

“non ti preoccupare. Dopo che avrai imparato ad usare la tecnica pittorica e la tecnica della scuola dell'alterazione, ti insegnerò a vincolare le presenze e ad evocarle5

 

“a quale scopo?”

 

“per difenderti da loro e per dominarle”

 

“Zenon, io....”

 

“ti senti più tranquilla, Nicole?”

 

“sì....”

 

 

 

Zenon fa scendere delicatamente Nicole. Adesso anche lei si trova in piedi sul pelo dell'acqua.

 

“è una bellissima sensazione” Nicole mette una mano sul fianco e con l'altra protegge lo sguardo dalla luce “acqua perdita di vista, come se fossimo su una barca”

 

“e sotto di noi ci sono tentacoli enormi.....” - pigola Hally

 

“Hally, hai sentito? Non può toccarci” - le risponde Nicole

 

“e meno male, Nicole, perché a me piace mangiare il pesce. Non mi piace essere mangiata dal pesce”

 

“neppure a me piace finire sul piatto principale di un un …. insomma non mi piace diventare cibo per una presenza tentacolare acquatica.” Nicole fa una pausa “però ti capisco, Hally, tra le altre cose io preferisco i dolci. Sarebbe un incubo, se un dolce potesse magiarmi e cercasse di farlo”

 

“oh, Nicole” - Zenon si massaggia il collo e ridacchia. La battuta di Nicole l'ha fatto ridere.

 

“eh?!?”

 

Nicole e Zenon si avvicinano al corpo dell'enorme presenza tentacolare.

Il corpo è in parte avvolto da una sorta di conchiglia trasparente decorate con guglie aguzze. La conchiglia lascia intravedere il corpo della presenza sotto di essa e sotto la pelle della presenza sono visibili i suoi organi interni.

 

“affascinate. Emana un grande potere” dice Zenon. L'aspetto di Zenon sta mutando, i capelli neri lasciano il posto ai capelli metallici d'oro, i denti inferiori si stanno trasformando diventando sempre più affilati ed aguzzi

 

“lo sento anch'io: ha qualcosa di regale. Di imponente.” Nicole guarda verso Zenon “ stai assumendo il tuo aspetto quotidiano, Zenon?”

 

“non c'è motivo di mantenere una forma che non spaventa gli uomini. Inoltre l'ho appena riconosciuto.”

 

Dalla bocca della presenza tentacolare l'acqua di mare schiuma, entra ed esce dai denti a faraglione. Tanti piccoli tentacoli grandi quanto il braccio di un uomo sono disposti a formare una specie di barba tutti intorno alla bocca.

 

“chi siete voi che venite a visitare il Re dei Calamari?” - la voce sembra provenire dal fondo del mare e assomiglia ad un gorgoglio

 

“sire” dice Zenon” io sono Zenon, stregone ed incubo, e lei è Nicole, la mia apprendista e la mia sposa”

 

“sire” si limita a dire Nicole

 

“al Re dei Calamari fa piacere avere della compagnia dopo tanto tempo. Voi siete i primi che riescono a vederlo e a parlargli”

 

“parla in terza persona?” chiede con il pensiero Nicole a Zenon

 

“non so dirti se si tratta un vezzo reale oppure è davvero abituato a pensare di sé stesso in terza persona. Non curartene, Nicole. È gia tanto che questa volta sta parlando usando concetti comprensibili.” risponde lo stregone con il pensiero.

 

“il vostro potere è grande sire. È molto difficile ignorarlo” - dice Nicole in tono sincero.

 

“Vero, giovane sposa. Anche se è un re in esilio, il suo potere è visibile a chi ha occhi per vedere e orecchie per ascoltare”

 

“siete in esilio, sire?” - chiede Zenon

 

“sì, incubo incarnato. Stregone Zenon, crederesti che il potente Re dei calamari dei nove fondali marini dell'incubo sia esiliato in questo luogo?”

 

“una grande disgrazia, sire. Come è potuto succedere?” Zenon si avvicina al Re dei Calamari e con lo sguardo cerca i segni di una qualche stregoneria sul Re dei Calamari.

 

“non ricorda i dettagli, ricorda solo di essersi trovato in questa prigione liquida e cangiante. Pochi istanti prima si trovava nel suo regno e poi è finito in esilio, prigioniero”

 

“perché prigioniero, sire? Non può tornare al mondo dal quale proviene? Non vedo vincoli di nessuna sorta e non percepisco nessuna costrizione con l'eccezione dello specchio d'acqua”

 

“il re non può tornare al proprio regno, se non ricorda dove si trova. Se ha dimenticato il suo regno” - il tono della voce è amaro e triste. Il flusso d'acqua dai faraglioni si è quasi arrestato appena pronunciata quest'ultima frase. - “il re non può fare ritorno alla propria reggia”

 

“questo è un bel problema, allora, sire. Non ricordate nulla degli istanti successivi a quando è stato evocato qui?” - Zenon si massaggia il centro della fronte con l'indice della mano sinistra chiudendo gli occhi.

 

“no. Il re non ricorda”

 

“che significa, Zenon?” Nicole si avvicina a Zenon e gli cinge la vita da dietro.

 

“un lavoro da manuale: è stato evocato sotto il pelo dell'acqua in modo tale che non potesse aggredire l'evocatore. Poi gli hanno levato i ricordi per impedirgli di tornare indietro e gli hanno impiantato in modo artificiale alcuni rudimenti della nostra logica, questo era l'unico modo per renderlo uno schiavo incapace di fuggire e capace di comprendere la lingua del padrone”

 

“è stato un mago?” Nicole appoggia la guancia destra contro la schiena di Zenon

 

“quasi sicuramente. Però il potere del Re dei Calamari è così grande che non è riuscito a controllarlo ed è stato costretto ad abbandonarlo qui”

 

“controllo?”

 

“sì, Nicole. Io sono il tuo alleato, tu non mi puoi controllare, ma io ho stretto un patto di aiuto con te. Quando si vincola uno schiavo, il padrone deve avere abbastanza volontà da farsi obbedire per poter sfruttare il potere di questo famiglio.” - Hally fa spuntare un paio di orecchie dall'ombra di Nicole

 

“quindi, Hally, questo mago è una mezza cartuccia?”

 

“non del tutto, Nicole. Ha comunque evocato una creatura del mondo dell'incubo qui. È abbastanza potente. O meglio, ha un alleato abbastanza potente ad aiutarlo.” - Zenon tocca il braccio di Nicole e risponde all'abbraccio della ragazza

 

“chi può essere, Zenon?”

 

“non ne ho idea. ” - Zenon fa una pausa, si liscia i capelli con una passata della mano e riprende a parlare - “Anche se qualche sospetto ce l'avrei, a dire il vero. Diamo un'occhiata sul promontorio, quel sasso che ho fatto a pezzi prima, emanava una strana presenza”

 

Nicole stringe con maggior presa la vita di Zenon. Il corpo di Nicole inizia a fondersi con quello di Zenon, è come se stesse entrando dentro di lui. I due si sciolgono come se fossero neve al sole, al loro posto resta un'ombra nera, una macchia d'inchiostro, che scivola veloce sul pelo dell'acqua.

 

“va bene” - dice la voce di Nicole che sembra provenire ovunque e da nessun posto.

 

La macchia nera scivola veloce sulla parete rocciosa del promotorio. Nulla sembra fermarla. Un' attimo dopo è in cima al promontorio.

La prima ad emerge è Nicole, poi, anche Zenon esce dalla macchia.

 

“mi piace questo modo di muoverci. È così intimo. Sono felice di conoscere questo metodo” sorride Nicole improvvisando una giravolta verso Zenon

 

“è piacevole in effetti. E adesso che sei la mia sposa, ha tutto un suo fascino.”

 

“anche se la prima volta che l'hai usato mi sono spaventata a morte. Non è piacevole vedere il proprio corpo che si scioglie. Se poi ci aggiungi che l'ho visto sciogliersi insieme al tuo.”

 

“e non è neppure piacevole farsi tutta questa scalata a zampe nude” - un paio di zampette da gatto sono aggrappate al ciglio del promontorio. Hally con fatica si tira in cima. - “ senza un corpo, non proietti più un'ombra, Nicole, e io sono rimasta a piedi in mezzo al mare.....”

 

“è la punizione che ti meriti per quello che hai detto quando stavamo precipitando, Hally.” - dice Nicole sorridendo.

 

“temo che non troveremo nulla” - Zenon tira un calcio ad un ciuffo d'erba nel tentativo di cambiare discorso.

 

“eh?”

 

“ha ripulito il posto, Nicole.”- Zenon si massaggia le spalle alla base del collo

 

Hally si rituffa nell'ombra di Nicole

 

“ti riferisci al mago che ha fatto tutto questo, ma cosa avremmo dovuto trovare?”

 

“tracce della sua magia, Nicole. Dal metodo che ha usato avrei potuto capire chi è.” - Zenon tasta il suolo.

 

“e adesso?”

 

“non saprei, Nicole”

 

Nicole guarda il cielo, si inumidisce le labbra e si rivolge a Zenon.

 

“e se usassimo la chiaroveggenza per vedere nel passato?” - chiede la ragazza.

 

“alice ti ha fatto venire voglia di usarla, eh?” - dice Zenon avvicinandosi a Nicole

 

“no. sì. Pensavo che potrebbe essere utile” - Nicole guarda verso il basso.

 

“non conosci neppure le basi del metodo. È un azzardo” - Zenon le poggia la mano sulla spalla

 

“volevo dire che tu potresti usarla per vedere nel passato”

 

Zenon resta in silenzio

 

“Zenon?” - Nicole alza lo sguardo verso Zenon

 

Zenon si gratta il mento con la destra

 

“mi devi promettere che non proverai mai ad imitarmi e non userai mai questo metodo senza di me”

- Zenon accarezza con la sinistra i capelli di Nicole in modo delicato - “è pericolosa per i Figli della Nebbia”

 

“te lo prometto, Zenon” - Nicole mette la propria destra sopra la mano di Zenon che le sta accarezzando i capelli

 

“Hally” - dice Zenon verso l'ombra di Nicole - “ti faccio divieto assoluto di scherzare su quello che hai sentito adesso e ti probisco di parlarne a qualcuno. Come sposo della tua padrona faccio valere questo privilegio su di te”

 

“Sposo della mia padrona, lo prometto” - dall'ombra di Nicole si vede emergere il sorriso felino di Hally.

 

Zenon si leva la giacca e la posa a terra aperta. La fodera è rivolta verso l'alto, la parte esterna è a contatto con il terreno. Si siede sopra e fa cenno a Nicole di sedersi tra le sue gambe.

 

“cosa vuoi fare, Zenon?”

 

“posso farti vedere come funziona il metodo, qui e adesso. Attingerò al potere della visione che tu come figlia della nebbia possiedi, ma la tecnica e il controllo saranno le mie.”

 

“quanti livelli devo aprire?”

 

“uno sarà sufficiente. Il tuo potere sarà focalizzato e concentrato dalla mia visione”

 

“va bene” Nicole tocca il bracciale e il serpente di lacca smette di mordere la propria coda

 

“io e te, Nicole, vediamo le varie configurazioni che si sovrappongono a questa. Che siano il presente, il futuro, l'adesso o altri stati della realtà, cioè altre dimensioni, non fa differenza. Tu non te ne rendi conto perché non riesci ad interpretare ciò che vedi, vanno al di là della tua comprensione.”

 

“e quindi?”

 

“renderò chiaro ciò che è oscuro per te. La tecnica è complessa perché il veggente di solito deve intepretare cìò che vede, per questo il mio aiuto è fondamentale.” - Zenon si limita a massaggiare le spalle di Nicole - “ pensa a me come ad un paio di occhiali”

 

“sono pronta. Mi affido a te, Zenon”

 

“chiudi gli occhi, Nicole”

 

“sì”

 

Zenon poggia la mano sugli occhi di Nicole

 

“quando si usa questa tecnica si rischia di vedere gli strati più prondi delle configurazioni. I Figli della Nebbia a causa del loro grande potere nella visione, si perdono in quegli abissi e non fanno mai più ritorno. La morte arriva rapida. Non dovrai mai usare questa tecnica perché non sai ancora come fare a svegliarti.”

 

“non voglio lasciarti. Te lo prometto, non la userò mai senza di te” Nicole appoggia la mano sul ginocchio di Zenon e lo stringe

 

“alice non è una figlia della nebbia come te oppure un incubo come me. Non conosce questo rischio, perché la sua mente è troppo ristretta per poter avere la consapevolezza di questi mondi folli che esistono e si sovrappongono agli altri mondi.”

 

“vedo tante forme dorate nel buio.... Zenon... il tuo potere”

 

“rilassati, vieni indietro e appoggiati al mio petto. Viaggeremo insieme nel passato”

 

Nicole si sente leggera e confusa come se avesse sonno. Si abbandona al tocco di Zenon. Le sembra che la stia abbracciando con forza.

 

Le sembra di sciogliersi in quell'abbraccio, di ripiegarsi su sé stessa mentre Zenon la ricopre e la racchiude con il proprio corpo

 

….

 

Un mondo grigio.

Un mondo grigio le compare davanti agli occhi. Il cielo di questo mondo è cupo e scuro.

Una specie di cenere dorata resta nell'aria e illumina questo mondo.

 

Un prato.

Il vento fa piegare l'erba.

Nicole si sente sollevata dalla folata di vento.

Ha l'impressione di essere trascinata via.

Ha l'impressione di essere trascinata via per essere risucchiata in un abisso.

Un freddo abisso la sta reclamando e il vento la trascinerà fin sul fondo.

Nessuno la troverà mai

Nessuno verrà mai a cercarla.

Ha paura.

Si sente perduta.

 

Si sbaglia.

Sente che qualcosa la trattiene al suolo.

 

La folata di vento passa.

 

 

Qualcuno l'ha trattenuta.

“Zenon.”

 

“sono qui con te.” - la voce di Zenon sembra provenire da ogni angolo di quel mondo - “nulla ti farà del male”

 

“adesso andiamo al promontorio”- la voce di Zenon adesso le sembra così vicina, così calda.

 

l'erba scorre sotto Nicole, il paesaggio cambia e in un battito di ciglia si vede il mare all'orizzonte

 

“sono così veloce. non mi sembra di camminare, Zenon”

 

“non lo stai facendo. Sono io che ti sto portando in collo. Siamo un tutt'uno”

 

“quindi la presenza che sento è il tuo essere? è così dolce la tua stretta”

 

“sì. Tu stai vedendo ciò che vedo io. Tu sei in me.”

 

“....guarda, Zenon. C'è qualcuno sul ciglio del promontorio”

 

“il responsabile di tutto questo”

 

“ci vedrà?”

 

“No. Non l'ha fatto e non lo farà. Questo è il passato e noi siamo solo spettri nel passato. Siamo solo spirito”

 

 

Il mago indossa una stola ricamata con lettere latine in gotico.

Diverse corde sono disposte sul terreno del promontorio. Tutti i capi finiscono per unirsi sotto una cassetta di legno che il mago sta usando come un piccolo altare.

Sopra la cassetta è stata accesa una candela accando ad un guscio d'uovo adagiato su un panno.

 

Il mago versa alcuni liquidi nel guscio d'uovo. Poi versa un poco di cera sciolta della candela dentro il liquido nel guscio d'uovo.

Prende un pezzo di corda grezza e lo butta dentro l'uovo.

Usando la candela dà fuoco al liquido dentro l'uovo.

 

La fiamma brilla di un grigio acceso.

 

Il mago tira fuori dalla tasca una scatolina decorata con simboli orientali, l'apre e un vapore innaturale esce dalla scatolina avvolgendo l'uovo.

 

L'uovo viene trasportato dal vapore oltre il ciglio del promontorio e il liquido fiammeggiante viene versato in mare.

 

Le corde sul promontorio hanno un tremito come se qualcuno le avesse tirate.

 

Il mare cambia colore e una selva di tentacoli emerge dalla profondità del mare. Sebbene colpiscano con violenza il pelo dell'acqua, non riescono ad uscire fuori. Restano così bloccate tra le profondità del mare e la sottile pellicola che separa l'acqua dall'aria.

 

La visione diventa sempre più confusa

 

“che cosa succede, Zenon?”

 

“il potere usato dal mago ha alterato i confini del passato. Non possiamo vedere altro. Svegliamoci”

 

“svegliarsi?”

 

“pensa a qualcosa che ti ha fatto piacere, nel nostro mondo. Ricorda che questo è un sogno, ma anche una realtà alla quale tu non appartieni. Dobbiamo svegliarci per tornare indietro.”

 

“un sogno.... io non appartengo a questo mondo.... Zenon, senti potresti.... vorresti fare il bagno come me, come quella volta? La prima volta che sono venuta nella nostra casa”

 

“vieni. Svegliati! siamo tornati, Nicole.”

 

…...

 

Nicole apre gli occhi e sente l'abbraccio di Zenon. Si rende conto che Zenon ha poggiato il capo sulla sua spalla sinistra.

 

“ma cosa fai alle donne.... tu? Lo sai che cosa mi ha fatto svegliare?”

 

Nicole gli accarezza la guancia

 

“lo so. Io ero con te”

 

Zenon le bacia la spalla

 

“e tu come hai fatto a svegliarti?”

 

“io non ne ho bisogno. Sono un incubo, per me non esiste la veglia o il sogno. La mia volontà è un tutt'uno con il mio essere, mi è basta desiderare di riportaci indietro per fare ritorno qui”

 

“...e...”

 

“ e vorrei farlo quel bagno.”

 

“staremo stretti nella vasca.”

 

“penserò a qualcosa. Potrei usare un mondo artificiale dipinto per questo.”

 

“MEOOOOOOO! siete tornati? Ero così in pena” si sente un miagolio straziante

 

“Hally?” Nicole con la coda dell'occhio vede la piccola gattina nera che galoppa verso di loro

 

“era assurdo. Vi vedevo ma era come se non foste lì. Eravate nascosti tra le pieghe della realtà. Anche se sono uno spirito non ho mai visto qualcosa di simile” - la gatta struscia il muso contro le gambe dei pantaloni di Nicole “ credevo sareste spariti. La tua ombra non c'era più, Nicole”

 

“Hally. Non aver paura siamo tornati” Nicole allunga la mano e gratta sotto il mento la gatta.

 

“è stato interessante. A quanto sembra avevo ragione su di te, Nicole. Sono riuscito ad eliminare quella debolezza mortale che affligge i Figli della Nebbia; ora devi solo imparare a sfruttare ciò che ti ho dato”

 

“sssshhhhh....” mormora Nicole - “senti il suono del mare? È così bello sentirlo con te vicino e con Hally che fa le fusa. Potrei vivere solo di questo. Quel mondo era così freddo, morto, silenzioso che mi fa venire i brividi al solo pensarci”

 

il serpente di lacca torna a mordersi la coda.

 

“hai ragione. Si sta meglio qui. Si sta meglio qui, Nicole. Non mi ero reso conto di quando sono freddi quei mondi rispetto al nostro in questo istante. Qui, a casa. Qui, con te”

 

“vero, Zenon”

 

Zenon incrocia le braccia sul petto di Nicole

 

“allora che ne dici di questo bagno insieme?”

 

“per me va bene. Ma cosa faremo dopo?”

 

“andremo a trovare il mago che ha combinato questo pasticcio”

 

“lo hai riconosciuto?”

 

“sì.” - Zenon dà un piccolo bacio sul collo di Nicole “dalla scatoletta che ha usato.”

 

“è così inconfondibile?”

 

“certo”- Zenon sorride in modo perfido “il mago di corte. Colui che ispirò la figura di prospero, il mago protagonista della Tempesta

 

“non sono ferrata in letteratura. Chi è?”

 

“si fa chiamare Bacone.”

 

“Bacone? È ancora vivo?”

 

“vivo e vegeto, e fa sempre pasticci quando cerca di fare il mago. Come al solito. Come settant'anni fa. Come adesso”

 

in lontanza si sente il rumore del mare.

Vicino si sentono le fusa di Hally.

Il vento porta l'odore del salmastro.

 

 

§§§§§

 

Il piccolo campanello attaccato alla maniglia della porta del negozio suona.

Nicole e Zenon entrano nella piccola libreria.

 

Grosse librerie occupano le pareti laterali del negozio.

Una piccola libreria bassa è stata messa al centro della stanza, si estende per tutta la lunghezza del negozio, parallela alle grosse librerie.

 

Da fondo del negozio, un uomo scosta la tenda che separa il davanti del negozio dal retrobottega.

Si intravede una teira elettrica poggiata su un piccolo tavolo. Il vapore leggero esce del beccuccio.

 

“Zenon, amico mio”

 

“ciao, William. È un piacere anche per me vederti”

 

Il libraio, William, è un uomo di circa settant'anni, stima Nicole. Indossa uno strano cappello di lana giallo ed arancione dal quale spuntano alcune ciocche di capelli grigio. Indossa un golf azzurro rattoppato sui gomiti. Curiosamente non porta occhiali.

 

Nicole si guarda intorno. Poi si avvicina allo scaffale basso e legge i titoli dei libri. Alcuni sono in francese, altri in inglese, altri in italiano e in una lingua che non riesce a capire

 

“deos.... datur....” - cerca di leggere passando il dito sul titolo inciso sulla costa del libro

 

“latino. È un libro in latino, Nicole” - dice Zenon dopo aver buttato un'occhiata alla costa del libro che anche Nicole sta guardando - “dietro ci sono anche libri in arabo e in greco. Giusto William?”

 

“esatto, Zenon. Dimmi, posso offrirti qualcosa da bere?”

 

“è vero che sono le 6 del pomeriggio, ma decliniamo la tua offerta. Ti ringrazio ugualmente”

 

“è una miscela leggera, Zenon. Fidati di me. Conosco i tuoi gusti”

 

“e va bene, William. È tanto che non ci vediamo”

 

William va dietro nel retrobottega, lasciando soli Zenon e Nicole.

 

“che posto” - dice Nicole sottovoce

 

“sì. È una delle poche librerie che vende ancora libri adatti a chi pratica la vera magia. È raro di questi tempi, adesso si trovano solo libri didattici scritti per i mezzi maghi. Spazzatura.”

 

“vi conoscete da tanto?”

 

“da quando William era giovane e rilevò l'attività dal vecchio proprietario”

 

“davvero?”

 

“un vecchio folletto irlandese”

 

“oh.”

 

“eccomi di ritorno” - William porta due tazze di thé insolitamente chiaro e le poggia sul bancone

 

“grazie, William” - dice Zenon prendendo la tazza dal bancone

 

“grazie, signor William”

 

“di nulla, signorina.” - risponde William sorridendo verso Nicole. - “che ne dite se ci accomodiamo dietro? È scomodo parlare in piedi”

 

“certo.” - risponde Zenon prendendo anche la tazza di Nicole

 

Zenon e Nicole passano dietro il bancone, William tiene tirata la tenda di lato.

 

Il retrobottega è davvero caotico. I libri sono poggiati su mensole a muro caricate all'inverosimile.

Si ha quasi l'impressione di vivere in un mondo fatto di carta.

 

“è strano”- pensa Nicole ”di solito mi capita di vedere creature che abitano ambienti come questi. Ma questo posto è vuoto. Come la casa di Zenon. Possibile che questo William sia un mago oppure uno stregone come Zenon?”

 

“prego, sedetevi” - William sposta un paio di sedie da sotto il tavolo.

 

“tieni sempre pulito. Eh, William?” - Zenon poggia la mano sopra uno degli scaffali

 

“diciamo che è abbastanza facile farlo. I vicini non amano entrare in questa libreria, perché ci sono troppi maghi che girano da queste parti e non vogliono correre il rischio di essere neppure percepiti da questi individui”

 

“percepiti?”

 

“sì. I maghi possono al limite percepire i vicini di questo mondo. Non possono vederli come fa uno stregone come me. Figurarsi parlargli.” - Zenon si siede e invita Nicole a fare lo stesso

 

“già. O per fortuna, direi. Il livello dei maghi è parecchio basso di questi tempi.” - William si siede a capo del tavolo girato verso Zenon. - “chissà cosa potrebbero fare”

 

“amareggiato, William?”

 

“solo stanco. Passerà come al solito e lunedì sarò di nuovo pimpante e gioviale”

 

“come sempre” - Zenon abbozza un sorriso

 

“è strano” - pensa Nicole - ”Zenon sta mantenendo il suo aspetto umano anche adesso che siamo nel retrobottega e nessuno ci vede. Possibile che Zenon non voglia che William veda il suo vero aspetto?”

 

“è da tempo che non ci vediamo, Zenon. Saranno circa sei mesi”

 

“non ho avuto molto tempo per venire a Londra” - Zenon prende un sorso di thé dalla tazza

 

“sei sempre sempre il solito. Per questo sono stupito che tu sia qui con una ragazza.”

 

“Nicole. Viene dalla francia. È qui da circa tre giorni”

 

“è uno dei tuoi lavori?”

 

“no, William. È la mia apprendista”

 

attimo di silenzio

 

William beve un po' del proprio thé. Fa per dire qualcosa, poi si ferma e beve ancora.

 

Un altro attimo di silenzio, poi William si fa coraggio

 

“Zenon, io ti conosco. Tu ami scherzare, ma non sei un bugiardo, quindi hai davvero deciso di prendere un'apprendista”

 

“ne sentivo il bisogno”

 

“tu che senti il bisogno di prendere un'apprendista è qualcosa di insolito. Dopo aver visto questo, ho visto tutto e posso chiudere in santa pace il mio negozio”

 

“cosa c'é di strano, William?”

 

“tutto! Adesso mi spiego come mai oltre al solito ordine di libri, mi hai chiesto dei libri-base che si usano per insegnare i principi della chimica, della distillazione, la botanica e la base degli incantesimi ai giovani apprendisti maghi.”

 

“ovviamente partirò da quello, ma per Nicole ho deciso di insegnarle la stregoneria di persona. Secondo il mio metodo”

 

“sicuramente sei un tipo eccentrico, amico mio. Quasi nessuno insegna più tra le mura domestiche”

 

“i maghi non più, eppure tra gli stregoni è la norma”

 

“già! Dimenticavo....”

 

Nicole ascolta la conversazione guardando il thé dentro la tazza. Si sente estranea a questi discorsi. Si sente di troppo.

 

“Piacere di conoscerti, Nicole apprendista di Zenon, io sono William” dice l'uomo sorridendo verso Nicole

 

“piacere, signor William.”

 

“sono curioso: dove vi siete conosciuti te e Zenon? Sei molto giovane”

 

“ecco. Sono stata comprata da Zenon ad un'asta di ragazzi scappati di casa venduti come schiavi, in uno stabile non molto lontano da Parigi.”

 

“asta di schiavi? ” - William sgrana gli occhi e si gira verso Zenon - “tu l'hai... comprata?”

 

“perché sei stupito? erano soldi onesti quelli che ho usato” - Zenon si gratta i capelli

 

“conoscendoti lo erano di sicuro. È che ti comporti sempre in modo strano con gli altri.”

 

“non ho fatto nulla di strano. Giusto, Nicole? Ho fatto qualcosa di strano con te?”

 

“ecco....” - Nicole sembra incerta

 

“ehi? Nicole? Perché esiti, credi che mi sia comportato in modo strano?” Zenon

 

“non so cosa rispondere. Zenon, mi hai portato a casa tua, mi hai svestita e fatto il bagno, poi durante la cena hai detto che volevi fare di me la tua apprendista, una strega, anche se speri che io possa diventare la tua sposa. Tutto questo rientra tra le cose strane?” - Nicole dopo aver detto tutto questo, beve dalla tazza - “non conosco come funziona il mondo magico” - sentenzia - “so solo che adesso siamo una famiglia”

 

“visto, William? Nulla di strano qui. Qual'è il problema? Non crederai alle voci che mi dicono che sono uno strano, vero?” - Zenon sorride di traverso

 

“no, tutto nella norma trattandosi di te.” - William si gratta il naso - “Nicole, scusami, quanti anni hai?”

 

“quindici anni. quasi sedici tra un mese”

 

“capisco. No, nulla di strano, come dicevo, trattandosi di te.” - William posa la tazza sul tavolo - ”Zenon, tu ti fidi dei miei consigli, vero? Posso consigliarti un libro come al solito? Mi sembra adatto alla situazione”

 

“certo. Ti ascolto, però....”

 

William si alza senza ascoltare la risposta di Zenon e tira fuori dalla scaffale a muro un libro con fare sicuro per poi porgerlo a Zenon.

 

Nicole legge il titolo stampato sulla copertina verde bordata di nero e bianco

 

vladimir nabokov

 

LOLITA

 

“devo prenderla come un'offesa personale? Perché la sto prendendo come un'offesa personale, William. Ti rado al suolo il negozio?” - Zenon si limita a passare l'indice della mano destra lungo il bordo del tavolo

 

“è la prima edizione storica in francese. Comunque, lasciando perdere gli scherzi e parlando d'altro, Zenon, il tuo ordine di sei mesi fa è pronto.”

 

“bene. Meglio. Ottimo.” - Zenon si alza dal tavolo

 

“ho la sensazione che sarà il tuo ultimo ordine di libri. Oggi chiudo il negozio per sempre.”

 

“lo so. È per questo che sono venuto a prendere l'ordine. Vorrei aggiungere anche altri libri”

 

“ti serve una mano?”

 

“ho visto tre o quattro libri interessanti quando siamo entrati. Magari dopo”

 

Zenon esce dal retrobottega.

 

“che tipo” - dice William tornando a sedersi

 

“ah, dimenticavo. Non ti azzardare ad aggiungere quel libro al mio ordine, siamo intesi?” - dice Zenon dall'altra stanza.

 

“come se tu non ne avessi viste di cotte e di crude in questi secoli. Non mi permetterei mai. Al limite te lo regalo”

 

“non ci provare. Non ho bisogno di un'altra copia di quel libro, anche se è una edizione storica. Fra parentesi l'ho preso proprio da te”

 

“eh eh eh. Sei sempre il solito. Nessuno te la fa.” - William ridacchia grattandosi il naso

 

Nicole poggia la tazza sul tavolo

 

“grazie per il thé”

 

“oh? di nulla” dice William mentre finisce il proprio

 

“quindi il negozio chiude oggi?” - lo sguardo di Nicole è dubbioso

 

“sì”

 

“quindi lei e Zenon non vi vedrete più?”

 

“suppongo di sì. Lui non ha molti amici a Londra e non viene spesso qui. In realtà non ha molti amici. Anzi non ha amici. Questo è quello che ho capito in tutti questi anni. È solo.”

 

“quindi è una persona sola come me” - pensa Nicole

 

“ehm... perché chiude il negozio, signor William?” dice Nicole

 

“sono rari i clienti come Zenon che cercano libri specifici, difficili, che descrivono un mondo più complesso di quello che i libri scolastici pieni di propaganda e strafalcioni presentano.”

 

“chiude perché non ha più clienti, allora?”

 

“sì, anche per quello. Sono diventato troppo vecchio per seguire questo mondo. Io non sono né un mago né uno stregone e non sono neppure una di quelle creature fantastiche delle quali si parla nei racconti. Sono una persona normale.” - William si alza dalla sedia, prende la teiera e la porta verso il lavandino.

 

“non le dispiace di non vedere più Zenon, signor William?”

 

“un po'. Le sue stranezze erano divertenti, preoccupanti e interessanti. Lui fa cose che nessuna persona farebbe e le considera perfettamente normali. Alle volte non sembra neppure umano. Peccato”

 

“dove possiamo trovarla quando avrà chiuso il negozio? Magari a Zenon farà piacere saperlo, magari potrei dirglielo io.”

 

“questa è una novità. Chissà che lei non sia la coscienza di Zenon” - mormora William

 

William torna verso il tavolo, prende un piccolo block notes dal cassetto e scrive sopra l'indirizzo

 

“ecco. passatemi a trovare qualche volta quando avrò chiuso il negozio, ok?” William sorride

 

“certamente. Quando chiuderà il negozio, signor William? Lo farà davvero oggi?” - Nicole piega il fogliettino e lo mette nella tasca dei pantaloni

 

“sì, alle sette in punto. La cassa resterà chiusa per sempre, almeno per me” William adesso dà le spalle a Nicole e torna verso l'acquaio

 

…...

 

Zenon porta due sacchetti pieni di libri. Sembrano pesanti, ma Zenon li trasporta come se fossero delle piume.

 

Per tutto il tragitto Nicole ha lanciato delle occhiate a Zenon per poi distogliere lo sguardo da lui

 

“non credevo che i libri potessero costare tanto” - alla fine dice lei.

 

“sono tanti. Per questo il conto è stato così alto.”

 

“già, deve essere per quello” - la voce di Nicole è triste e il suo sguardo è diretto verso il basso.

 

“uhm.... cosa c'é che ti preoccupa, Nicole? Ti vedo triste come il primo giorno, ma stamani non eri così giù”

 

“nulla”

 

“non è nulla. Dimmi pure. Non servirà a nessuno, se non me lo racconti”

 

“non è nulla.”

 

“non aver paura, Nicole. Non pensare che io non riesca a capire, racconta cosa c'è che non va”

 

“è una cosa stupida”

 

“non deve essere una cosa stupida, se è qualcosa che ti rende triste. Io ti ho promesso che non saresti stata più triste. Raccontami tutto, vuoi?” - Zenon si ferma ed attende

 

Nicole apre le labbra. Poi le chiude. Guarda di lato.

 

“è che sono tanti soldi” - dice

 

“ho capito” - dice Zenon - ”ti senti in colpa. Pensi a quanto ho speso all'asta e quando ho speso adesso, Vero? Non devi preoccuparti.”

 

“nessuno ha mai fatto questo per me.... mi sembra troppo” - Nicole continua a guardare in basso verso il marciapiede - “mi sembra ingiusto”

 

“i soldi dell'asta erano necessari, altrimenti chissà in quale mani saresti finita. Li hai visti anche tu che cosa avevano nella loro anima quelle persone, vero? Tu puoi farlo come lo faccio io.” - Zenon posa le buste per terra e si inginocchia per cercare lo sguardo di Nicole - “questi libri servivano a me e a te. Ci servono e, anche se non ci servissero adesso, potrebbero farlo in futuro....” - Zenon fa una pausa - ” inoltre William è un buon amico... meritava un secondo ultimo addio da parte mia”

 

“un addio?”

 

“William è morto sotto un bombardamento durante la seconda guerra mondiale. Quello che hai visto era il suo fantasma che non sa di essere morto. Chiuso il negozio, la ragione che lo mantiene in questo mondo, svanirà per sempre”

 

“allora è per questo che....”

 

“i cari vicini sentono la presenza di un fantasma della morte e non si avvicinano al negozio. Non sono i maghi a spaventarli”

 

“e l'indirizzo?”

 

“lì non vive più nessuno da tanto tempo. Ci sono stato tempo fa a controllare.”

 

Nicole controlla l'orologio che porta sulla destra: segna le sette e cinque minuti

 

“oramai sarà andato via....” - anche Zenon ha visto l'ora sull'orologio di Nicole

 

“sono una stupida, vero? Mi viene da piangere” - Nicole ricorda come il vecchio William li aveva salutati con affetto quando stavano andando via.

 

“no” - Zenon abbraccia Nicole - ” non sei stupida. Hai ancora un grande cuore, Piccola mia, nonostante quello che hai passato.”

 

*snif*

 

“quando ti sentirai meglio, torneremo a casa. Ricorda quello che ti dico, tu fai parte della mia famiglia e dove si mangia in uno, si mangia in due. Nulla sarà mai troppo per noi due.”

 

restano così per alcuni minuti, i singhiozzi di Nicole diventano sempre più radi.

 

“va meglio?”

 

“sì. sì.” - Nicole si passa la mano destra sugli occhi

 

“Nicole... dovrei avere un falzoletto”

 

Nicole si asciuga gli occhi mentre Zenon recupera le buste con i libri

 

“grazie....”

 

“sai, Nicole. Dovrò cambiare un po' il mio stile di vita. Adesso dovrò chiedere a cinder di scaldare meglio la casa, almeno la parte dove vivrai tu, e poi dovrò abituarmi a mangiare in modo regolare mattina e sera”

 

“davvero? Eh eh eh “ - Nicole si avvicina a Zenon - “ perché non mangiavi di solito?”

 

“a me basta molto poco. Sai, sono un incubo, non provo certi bisogni”

 

“tipo? Racconta” - Nicole fa per prendere una delle borse di Zenon

 

“attenta! è pesante!” - Zenon lascia a Nicole la borsa meno pesante - “bhé, non sono interessato al denaro. Io di solito risolvo i problemi degli altri perché così posso imparare qualcosa di nuovo e affinare il mio metodo; all'inizio non mi facevo pagare, poi sono stato costretto a farlo per allontanare dalla mia porta i profittatori.”

 

i due ricominciano a camminare

 

“davvero? Quindi hai un lavoro, Zenon? Pensavo che vendessi i tuoi capelli d'oro.”

 

“non lo faccio di frequente, una o due volte ogni cinque anni, perché è difficile spiegare la provenienza di questi fili d'oro purissimo.” - Zenon continua - ”il lavoro è un passatempo, perché lo studio deve essere affiancato anche dalle prove sul campo. Da oggi diventerà, però, parte integrante dell'insegnamento che ti darò; sarà un vero lavoro per noi due”

 

“perché?”

 

“mi sarà utile per insegnarti il mio metodo e ritengo giusto che tu possa avere del denaro per conto tuo. Una parte del denaro che otterremo dai lavori resterà a te. Si chiama soddisfazione personale”

 

“non capisco” Nicole cammina sempre più vicina a Zenon

 

“a cosa serve studiare senza poter toccare con mano gli effetti della fatica fatta?”

 

Nicole tocca la collana d'argento che Zenon le ha regalato quella sera, tre giorni fa.

è la mia benedizione per te. È il sigillo di protezione che metto su di te. È il patto che faccio con te. Non sarai mai più triste e sola come lo sei stata fin'ora. Hai trovato il posto che ti appartiene. Fidati di me. Io e te siamo una famiglia” ricorda le parole di Zenon

 

“lo farò anche senza il tuo incentivo, Zenon” - dice Nicole determinata

 

“Bene. Bene. Bene.”

 

Zenon e Nicole raggiungono un piccolo cortile lontano da sguardi indiscreti

 

“stringiti a me” - dice Zenon

 

Nicole abbraccia Zenon

 

“poi ti insegnerò a viaggiare con me senza dovermi abbracciare” - Zenon tira fuori dalla tasca un piccolissimo bastone da passeggio.il bastone cresce all'improvviso fino a raggiungere le normali dimensioni

 

“è davvero necessario? Mi piace viaggiare abbracciata a te.... mi ricorda quando....” - pensa Nicole

 

“uno, due e tre... bastone da passeggio, portaci a casa” Zenon batte il bastone tre volte per terra e al terzo colpo scompaiono in lampo di luce bianca......6

 

§§§§§

 

 

un lampo di luce bianco: Nicole e Zenon compaiono nel cortile.7

 

“alla fine partiamo e torniamo sempre da qui quando veniamo a Londra. Quanti ricordi” - pensa Nicole stroppicciandosi gli occhi

 

“non capisco perché tu tenga gli occhi aperti quando viaggiamo. Non è necessario, Nicole”

 

“mi piace vedere i tuoi capelli che diventano luminosi quando viaggiamo. Mi è sempre piaciuto” risponde Nicole sistemandosi a tracolla la piccola borsa in pelle. Un leone rampante è stata marchiata a fuoco sulla pelle della borsa.8

 

“allora non ti piacerà quello che sto per fare” - Zenon si passa le mani nei capelli come se volesse tirarseli indietro. Al suo tocco i capelli di metallo d'oro diventano come quelli umani di un nero cupo.

 

“e invece è bellissimo. Potremmo aprire una scuola per sciampisti. Tinta 100% naturale. Eh eh eh eh! Altro che l'henné” - Nicole allarga le spalle sorridendo

 

“sì, in effetti potremmo sbaragliare la concorrenza: abbiamo il tocco magico” - Zenon si prende il mento tra mani

 

“già. Senti, Zenon...”

 

“dimmi, Nicole”

 

“che tipo è questo Bacone?”

 

“il mago che si fa chiamare Bacone è alquanto scorbutico, lo è diventato con l'età. Non vorrei che ci giocasse qualche brutto scherzo” - i denti inferiori di Zenon si trasformano diventando umani -” teniamoci pronti a ribattere colpo su colpo9

 

“che bello poter mutare così il proprio aspetto.... non vedo l'ora che tu me lo insegni, Zenon” - Nicole gira intorno a Zenon per guardalo da diverse angolazioni

 

“come incubo per me è facile mutare d'aspetto, è naturale. Anche se con il mio metodo posso farti diventare un mutaforma, Nicole, non sottovalutare il potere del medium d'inchiostro che ti sto insegnando ad usare”

 

“eh eh eh eh. Certo, mio maestro”

 

…..

 

Nicole e Zenon passeggiano per le vie dalla piccola bombay

 

Diversi ristorani si affacciano sulla strada e reclamizzano il proprio curry come il miglior curry di tutta l'inghilterra

 

 

“questo quartiere è un piccolo ricordo di quando esisteva l'impero. Sono sempre così nostalgici eppure non posso che apprezzare il loro fiero orgoglio nazionale. Alla fine è un modo per essere orgogliosi di sé stessi.”

- Zenon tocca il lampione al quale passa vicino e butta un'occhiata a Nicole “uhm... va tutto bene, Nicole? “ - chiede vendendo l'espressione di disagio di Nicole

 

“non mi piace questo odore che c'é nell'aria. Lo trovo davvero disgustoso”

 

“ti riferisci all'odore del curry, Nicole?”

 

“sì, non mi piace l'odore del cumino che ci mettono dentro. Mi ricorda il pane che mi davano in una casa famiglia dalla quale scappai. Era un brutto posto.10" - Nicole si avvicina a Zenon e gli prende il braccio destro - "A te piace questa puzza, Zenon?”

 

“hai mai visto sulla mia tavola un piatto a base di curry? Anch'io non lo apprezzo.”

 

“manca ancora molto, Zenon? Magari potrei farmi sparire il naso”

 

“uh. E come faresti a respirare?” - Zenon accarezza la testa di Nicole - “siamo quasi arrivati. Bacone non ama la ricchezza ma non apprezza neppure vivere in una topaia”

 

i due si fermano davanti ad un palazzo ben tenuto, simile agli altri vicini. Un palazzo mediocre e normale. Sulla bottoniera si vedono diversi nomi, molti dei quali stranieri rispetto ai classici cognomi inglesi.

 

Zenon si limita a gettare uno sguardo sul campanello che riporta il nome di Prospero.11

 

“suoniamo?”

 

“certo, Nicole. È una visita di piacere. Per ora.”

 

la porta dello stabile si apre da sola lentamente ancora prima che Zenon suoni il campanello.

 

“curioso. Ci aspettava?” - dice la vocina di Hally

 

“non lo so. Tu che ne dici, Zenon?”

 

Zenon si limita a sorridere a Nicole e fa spallucce

 

“Bacone non sa leggere nel futuro. Chiediamolo alla porta il perché si è aperta”

 

Zenon si limita a picchiare con le nocche sulla porta che si è aperta e si rivolge alla porta

 

“dimmi porta, perché ti sei aperta?”

 

“il mio padrone mi ha detto di aprirmi quando uno stregone si presenta all'ingresso” - la voce della porta è tutto uno scricchiolio.”

 

“interessante. Bacone di solito riceve visitatori?” - il sorriso di Zenon ricorda un gatto che sta fissando il topolino prima di inseguirlo

 

“no, siete i primi dopo tanto tempo. Anni, io credo”

 

“grazie, porta. Vieni, Nicole.” - Zenon porge la mano a Nicole e le fa l'occhiolino

insieme entrano nell'atrio del palazzo.

 

Una porta a vetri li separa dalle scale, nell'angolo una grossa pianta di felce in un vaso sorveglia

l'ingresso.

 

Zenon tira diritto spingendo l'anta della porta a vetri e si gira per un attimo verso la pianta di felce

 

“buongiorno! Sono lo stregone Zenon. Bacone ci aspetta. ”

 

“buongiorno,signor Stregone. L'appartamento del signor Bacone è il numero 6” la voce dalla felce è piccolina piccolina

 

“grazie” risponde Zenon ”sentito, Nicole?”

 

“certo. Numero 6” Nicole butta un'occhiata verso la pianta e vede nascosto nelle foglie, invisibile allo sguardo umano, uno grosso ragno arancione che fuma il narghilé comodamente sdraiato su un'amaca fatta di fili di seta. “buongiorno”

 

“il portiere?” - domanda Nicole a Zenon

 

“il portiere” - riponde lo stregone

 

i due salgono le scale

 

alcuni vermini con un solo occhio si issano sui gradini e guardono con curiosità i due ospiti.

 

Quando Nicole volge lo sguardo verso di loro e li saluta, i vermini si nascondono intimoriti dalla novità.

 

“fino adesso tutto bene. Vedo parecchie creature del mondo vicino nell'edificio. Che tipo di mago è Bacone, Zenon? Lui riesce a percepirle?” - Nicole si guarda attorno - “sembrano spaventate dal fatto che io riesca a vederle”

 

“Bacone, o meglio l'uomo che si fa chiamare Bacone, non è un mago regolare. Lui non aveva le predisposizione per essere un mago. La sua intuizione è troppo bassa. La sua visione troppo offuscata. Quello che lui è adesso, lo è diventato con un intervento divino12

 

“adesso sono curiosa cosa significa intervento divino?”

 

“che ha avuto una grande fortuna, ma sta per finire.” - “decisamente sta per finire”

 

Zenon e Nicole arrivano in cima al pianerottolo, la porta dell'appartamento 6 è aperta, si sente la televisione accesa nell'appartamento.

 

Zenon va avanti per primo, facendo cenno a Nicole di stargli dietro.

 

“nasconditi dietro di me” - le dice con il pensiero

 

“va bene” - lei risponde nello stesso modo

 

Zenon avanza verso l'appartamento tendendo le mani leggermente alzate, pronto ad afferare qualcosa al volo

 

un attimo prima che Zenon varchi la soglia dell'appartamento la porta si chiude all'improvviso sul viso di Zenon.

 

Lo stregone evita l'impatto solo perché teneva le mani pronte d'avanti a sé.

 

“Zenon!”

 

“nulla. Nulla. Non è nulla, Nicole”

 

“non ho visto nessun elementale del vento chiudere la porta” - dice Nicole confusa.

 

“non è mai stata aperta.... un illusione. Ben fatta ma non troppo, vedevo una porta chiusa che si sovrapponeva a quella aperta di questa dimensione, ma non riuscivo a capire se appartenenva a questo mondo oppure ad un altro” - Zenon si passa le mani nei capelli “ BEL TRUCCO! TE LO RICONOSCO! ADESSO VUOI FARMI ENTRARE? SONO VENUTO A TROVARTI”

 

“ti è piaciuto, eh. Che ne pensi? Ti faccio arrivare fino a qui solo per il gusto di chiuderti la porta in faccia. Puoi andartene, Zenon” - la voce di Bacone proviene dalla porta e ha lo stesso tono della voce della porta d'ingresso del palazzo

 

“devi impegnarti di più vecchio illusionista, ti ho riconosciuto subito quando hai parlato attraverso la porta.” - dice Zenon, il suo tono di voce è freddo come l'acciaio

 

“ma davvero?”

 

“vecchio illusionista, io vedo ciò che tu non riesci neppure ad immaginare con tutto il suo sapere. Pensavi davvero di ingannarmi?” - i capelli di Zenon stanno tornando ad essere metallici d'oro. Non c'é più bisogno di simulare l'aspetto di un uomo normale.

 

“bhé sia come sia, io non ti invito ad entrare e tu non potrai farlo. È stato un dispiacere, Zenon”

 

“in tutti questi anni non sei cambiato di una virgola: non sono un vampiro, non ho bisogno che tu mi inviti ad entrare perché io possa farlo.” - Zenon ha riacquistato la compostezza nel tono della voce.

 

“la mia porta resterà chiusa”

 

Zenon si gira verso Nicole: i due si guardano

 

“ascolta, Nicole. Bacone è sensibile alle parole dolci, specie se dette da una donna” - dice con il pensiero Zenon13

 

“signor Bacone, mi sente? Piacere, sono Nicole.” - Nicole si ferma un attimo poi riprende a parlare” Zenon mi ha accompagnato perché volevo conoscere un uomo che ha davvero vissuto alla corte della Regina del mondo”

 

“ti interessa, ragazzina?”

 

“certo. Stavo leggendo dei libri, ma mi sembravano vuoti. Aneddoti carini, note di colore ma nulla di più. Fonti di seconda mano, nessuno degli autori ha mai vissuto lì” - Nicole controlla il tono della voce e la velocità con la quale parla, scandendo tutte le parole- “Zenon, il mio maestro, mi ha detto di conoscerLa e mi ha detto che lei ha vissuto in quel mondo” - Nicole mente con una semplicità disarmate. Zenon pensa di averci visto giusto quando ha creduto che Nicole avrebbe padroneggiato con facilità le tecniche che alterano la realtà.

 

“quindi sei qui perché vuoi conoscermi?”

 

“per conoscere un vero mago che ha vissuto al tempo della Regina del mondo”

 

“che libro stavi leggendo?”

 

“History of great Britan - storia della grande britannia. Si chiamava così. Lo conosce?” - risponde Nicole su suggerimento di Zenon

 

“Certo! lo conosco!” - risponde Bacone immediatamente

 

“adesso non aggiungere altro, Nicole. Il titolo di un libro a caso serviva solo per solleticare l'ego di Bacone” - avverte Zenon con il pensiero

 

il silenzio cala sul pianerottolo

 

nessun suono si sente venire dall'appartamento.

 

Passano alcuni minuti

 

“ehi, ragazza... ehi? Ci sei ancora?” - alla fine dice Bacone

 

“non rispondiamo” - dice Zenon con il pensiero a Nicole “ facciamolo rosolare nel dubbio”

 

“ehi, ragazza! ci sei ancora?”

 

il silenzio cala di nuovo sul pianerottolo

 

stavolta si sentono alcuni suoni venire dalla porta.

 

La porta si apre, un vecchio in vestaglia si affaccia dallo spiraglio.

 

Il vecchio Bacone vede lo stregone Zenon, lì ritto in piedi sul pianorottolo, con i suoi soliti capelli d'oro e neri, magro allampanto, le braccia conserti, sta aspettando con espressione seria. Accanto a lui c'é una giovane ragazza dai capelli castano chiaro lunghi sul dietro e dagli occhi azzurri14. La ragazza arriva al petto di Zenon, tiene le mani incrociate dietro la schiena. È davvero una novità vedere Zenon con un'apprendista, per di più un'umana outsider dal circolo dei maghi.

 

“buongiorno, signor Bacone.” - Nicole sorride raggiante

 

“buongiorno a te, ragazza.” - Bacone si guarda intorno - “ quindi volevi conoscermi?”

 

“certo, signor Bacone. Siamo venuti fin qui apposta per questo” - lo sguardo di Nicole è così innocente

 

“venite, vi parlerò del passato. Anche se il tuo maestro, bambina, ha più passato da raccontare di me” - Bacone gli fa cenno di entrare nell'appartamento

 

“grazie, signor mago Bacone.”

 

“meowww... Nicole, sei fantastica. Bacone ha ingoiato esca, galleggiante e lenza. Tra un po' ingoiava anche la canna da pesca. meow” - dice con il pensiero la piccola Hally.

 

Zenon si limita a fare l'occhiolino a Nicole e la invita a passargli avanti.

 

….

 

l'interno dell'appartamento di Bacone è molto particolare.

Un'enorme terrazza circolare circondata dal cielo a perdita d'occhio. Il pavimento è ricoperto da mattonelle bianche e tanti piccoli canali portano l'acqua della fontana che si trova al centro della terrazza circolare.

L'acqua cade fuori dalla terrazza perdendosi nel vuoto sottostante. Il suolo non si vede, solo nuvole.

Un'enorme volta in pietra bianca copre la terrazza.

 

Zenon, Nicole e Bacone stanno parlando seduti in aria.

Un vassoio d'argento si muove, galleggiando nell'aria, tra Nicole, Zenon e Bacone

 

Bacone ha dismesso la vestaglia semplice di prima e indossa adesso abiti orientali molto larghi e un mantello arancione con arabeschi che lo fa assomigliare ad una specie di grossa falena. Indossa anche la stola con le lettere gotiche che indossava nel passato sul promontorio in cornovaglia

 

“e questo è quello che successe a corte quella notte. ho soddisfatto la tua curiosità, ragazza?” - Bacone tiene la testa appoggiata di lato alla mano destra con fare molto rilassato

 

“Sì, signor Bacone. Mi sono divertita.” - Nicole posa la tazzina da caffé nel vassoio svolazzante - “ Vuoi aggiungere qualcosa anche tu, Zenon?”

 

“ti ringrazio, Nicole” - Zenon si sistema il nodo della cravatta e inizia a parlare - “ parlando di aneddoti, Bacone, ho sentito una strana storia che ti interesserà”

 

“di cosa si tratta?” - Bacone socchiude gli occhi con noncuranza

 

“bene. Qualche giorno fa, sulle coste della cornovaglia sono successe cose molto strane. Ah, fermami pure se ti rendi conto di conoscere questa storia, Bacone.” - Zenon lancia uno sguardo di sfida a Bacone - “il furgoncino di un fornaio, stava passando su una strada a picco sul mare, quando ha avuto un incidente. Alcuni enormi tentacoli l'hanno colpito sfasciandolo del tutto”

 

“davvero? Che cosa spiacevole....” - Bacone si rimette a sedere composto

 

“il garzone se l'è cavata. Poi gli abitanti della zona, di notte vedono nel mare una strana presenza luminescete e hanno paura.” - Zenon adesso ha uno sguardo serio - “Bacone, anche tu credi che sia un pazzo furioso colui che ha evocato un calamaro infernale da un piano infernale nel nostro mondo?”

 

“immagino che lo sia, indubbiamente. Ma non si tratta di un calamaro infernale.” - Bacone fa cenno al vassoio di allontanarsi

“hai ragione, non lo è. I suoi tentacoli non sono quelli di un calamaro infernale, altrimenti i garzone sarebbe cenere adesso.” - Zenon si ferma, sorride e sferra la sua bordata - “Tu ne sai qualcosa, ho sentito la presenza dei tuoi geni sul promontorio al quale il calamaro è stato legato”

 

“cosa te lo fa pensare? Io credo che tu ti stia sbagliando.”

 

Zenon butta in mezzo alla stanza un po' della polvere del sasso che aveva sgretolato sul promontorio.

 

“il sasso ha assorbito il potere del tuo genio. Come tutta la scogliera. Basta frantumarla per farne uscire il vapore magico” - Zenon fa un gesto con la mano e dal sasso si sprigiona un forte vapore violaceo visibile anche da occhi normali -

“vedi? Bacone, sei un incompetente. Non sai neppure perché i geni che esaudiscono i desideri vivono nel deserto. Le rocce e la sabbia assorbono il potere di questi geni ed è per questo che li trovi solo lì”

 

“sai cosa sto pensando adesso, Zenon?” - Bacone si sta lisciando il bordo del mantello vicino al collo

 

“rendimi partecipe delle tue riflessioni, Bacone” - dice Zenon prendendosi il mento mento tra il pollice e l'indice

 

“tu sei un ficcanaso di prima categoria” - Bacone si alza in piedi, lentamente scende verso la terrazza “ della peggior specie. Tutti ti evitano come la peste. Nessuno che sia umano o appartenete all'altro mondo vuole avere a che fare con te. A ben vedere, direi.”

 

“continua, mi stai facendo divertire” - Zenon si alza e scende anche lui verso la terrazza per raggiungere Bacone

 

“ma guardati, Zenon. Ti sei ridotto a comprare ad un'asta di carne umana una piccola ragazza spezzata per placare la tua solitudine15” - adesso Bacone se ne sta davanti a Zenon e lo fissa con aria di sfida - “questo è il solo modo che avevi per costringere qualcuno a starti accanto”

 

“vecchio rudere, non mi sembra che tu sia messo meglio. Non vedo nessuno in giro, solo illusioni di una gabbia dorata creata con i tuoi strumenti di potere.”

 

“e dire che tu sei anche più vecchio di me, Zenon”

 

“vecchio rudere, che ne diresti di morire una volta per sempre? Posso darti una mano, sfidarmi così ti eutanasizzo. Anzi, no: ti sopprimo”

 

“accidenti, quanto si amano. Chissà cos'é successo tra loro” - pensa Nicole mentre osserva la scena

 

“meow. il vecchio farà una brutta fine. Se lo merita per quello che ha detto su di te. Meow” - Hally commenta dall'interno dell'ombra di Nicole - “mi lecco i baffi pensando ad uno spettacolo come quello dell'altra volta”

 

“sono vecchio, ma non rimbecillito. Non sfiderò mai a botta e risposta magica uno stregone che ha vinto il suo nemico mago ad un paradosso” - Bacone si gira dando le spalle a Zenon. - “del resto ti fai chiamare Zenon”

 

“bene, vecchiaccio. Visto che, come l'altra volta devo rimettere a posto il tuo pasticcio, dimmi cosa avevi in mente di fare con il Re dei Calamari”

Nicole scende verso la terrazza

 

“volevo un famiglio. Uno schiavo di inaudita potenza. Ecco cosa volevo. Basta strumenti di potere per questo vecchio mago.”

 

Zenon porge la mano a Nicole che fluttua ancora in aria

 

“perché lo voleva, signor Bacone?” - Nicole afferra la mano di Zenon e torna con i piedi per terra

 

“perché ho bisogno di una fonte di potere che proviene dal mondo dell'incubo per i miei studi. Per quanto potente possa essere un incantesimo, serve sempre l'aiuto di qualche entità esterna” - Bacone adesso si appoggia al bordo della fontana al centro della terrazza - “ come ti avrà spiegato il tuo maestro, è necessario possederla a prescindere”

 

“siamo strega e stregone. Non abbiamo bisogno di famigli, noi vediamo i fili dietro realtà e con la vista tocchiamo le corde giuste. Dovresti saperlo, Bacone” - Zenon spiega con calma - “ o meglio, tu lo sapresti, se tu avessi studiato la magia”

 

“ecco, ancora con questa storia?” - Bacone tiene il capo chino - “io sono un mago”

 

“e hai perduto il controllo del tuo famiglio”

 

“può raccontarci cosa è successo, signor Bacone?” - Nicole si stacca dal fianco di Zenon e si appoggia anche lei al bordo della fontana

 

“ho usato il potere del mio genio, l'ultimo genio che avevo acquistato e tenevo in cattività, per evocare la creatura e manipolarne la mente” - Bacone tocca con le dita l'acqua dentro la fontana, ad ogni tocco l'acqua cambia colore in modo molto delicato - “ma non sono riuscito a sottometterlo al mio volere. Si rifiutava”

 

“ti mancava la volontà per farlo. Il tuo livello di potere è troppo basso per poter rendere tuo schiavo un essere come il Re dei Calamari” - Zenon si avvicina a Bacone, ma non si appoggia alla fontana. Si limita a stare i piedi davanti a Bacone

 

“purtroppo quello era il mio ultimo genio. Da adesso non posso più usare la magia ed è per questo motivo che non posso rimandare indietro quell'essere”

 

“non potrebbe comprare un altro genio?” - chiede Nicole curiosa

 

“il commercio dei geni è illegale, Nicole. Inoltre è oltremodo impossibile per Bacone procurarsi un altro genio che esaudisce i desideri.” - Zenon si mette al fianco di Nicole appoggiandosi al bordo della fontana

 

“il tuo maestro ha ragione. Non si trovano più geni imprigionati che esaudiscono un desiderio per ottenere la libertà. E anche se si trovassero, avrebbero prezzi altissimi e la compravendita sarebbe illegale.” - Bacone si sta guardando le mani - “fu una fortuna quando ero giovane, incontrare quell'uomo orientale che mi vendette 5 scatoline arabesche dell'epoca di Salomone”

 

“una simile fortuna non si ripete, Bacone”- Zenon gira il coltello nella ferita

 

“proprio per questo desideravo un famiglio così potente da poter sostituire i miei geni” Bacone si rimette a sedere nell'aria

“e la cosa ti è sfuggita di mano. Come successe con il golem... almeno stavolta non è morto nessuno”

Zenon si rimette a sedere anche lui

 

“non ancora almeno” - lo corregge Nicole.

 

“come posso fare a rimandarlo indietro? Non ho il potere di farlo. I miei strumenti di potere sono deboli”

 

“basta rendergli i suoi ricordi. Il Re dei Calamari è un incubo abituato a viaggiare tra i mondi, perciò tornerà a casa da sé quando ricorderà da dove proviene”

 

“questo è il problema....” - Bacone si tiene la testa tra le mani

 

“Bacone, hai danneggiato i ricordi quando li hai estratti, vero?” - Zenon sorride in modo cattivo socchiudendo gli occhi. I denti inferiori affilati come coltelli sono ben visibili nel sorriso.

 

“non sapevo che sarebbe successo”

 

 

…..

 

Zenon e Nicole tornano suoi propri passi. Camminano fianco a fianco. Il sole sta calando sulla città di Londra

 

“che tipo quel Bacone, meow. Eh, Nicole? Ha fatto davvero un bel disastro” - dice con il pensiero Hally

 

“sfido io che il Re dei Calamari non vuole quei ricordi, Hally. Quando mai si è sentito parlare di ricordi personali vissuti in terza persona.”

 

Nicole afferra la mano di Zenon. I due camminano mano nella mano.

 

“è l'incoveniente della tecnica che Bacone ha usato, Nicole. Se non altro non ha fatto storie a consegnarceli. Andava di fretta. E che fretta!” - Zenon tocca il taschino del panciotto dove conserva la pietra mnemonica del Re dei Calamari

 

“stavo pensando una cosa, Zenon”

 

“dimmi, Nicole”

 

“potremmo fabbricare dei ricordi in prima persona sulla base dei ricordi in terza persona del Re dei Calamari” - Nicole e Zenon si fermano perché il semaforo pedonale è rosso - “ poi potremmo darglieli”

 

“si accorgerà che sono artificiali e li rifiuterà. L'idea è buona, ma con lui non funzionerà, Nicole”

 

“allora potremmo creare un'immagine del regno del Re dei Calamari per poi dare i ricordi in terza persona al re” - Nicole si stringue al braccio di Zenon - “ l'immagine mostra il Re dei Calamari nel passato in un momento tratto da questi ricordi. A questo punto il re dovrà crederci”

 

“dovremmo usare la nostra capacità di vedere il passato direttamente nel regno del Re dei Calamari” - Zenon si passa la mano destra nei capelli - “ si può fare ma bisogna che ti insegni le basi della tecnica. Diamoci un paio di giorni prima di partire per quel regno”

 

la coppia ritorna nel piccolo cortile che usano come punto d'arrivo e di partenza nei viaggi

 

“Bacone era terrorizzato. Grazie, Zenon. Mi ha offeso parecchio quel suo discorso” dice Nicole stringendosi a Zenon

 

§§§§§

 

Il vassoio svolazzante porta stavolta diversi datteri dolci.

Tre piattini lo seguono per raccogliere i semi.

 

Nicole si è servita per prima e ha trovato piacevoli questi datteri dolci. Buoni quanto un dolce normale.

 

Hally li considera una divertente palla con la quale giocare ogni tanto si vede un dattero saltare fuori dall'ombra di Nicole, ricaderci dentro e una coda di gatto nero fare capolino.

 

“ora vedremo come fare, Bacone. Comunque se io fossi in te, prenderei il primo aereo o nave in partenza”- Zenon prende alcuni datteri dal vassoio

 

“perché mi dici questo, Zenon?” - Bacone sta aprendo uno dei datteri per levargli il seme

 

“se il Re dei Calamari è sigillato in mare, come hanno fatto i suoi tentacoli a raggiungere il furgoncino e come fanno gli uomini normali a vederlo?” - dice Zenon con noncuranza

 

“ora che ci penso è strano....” - Bacone si mette in bocca le due metà del dattero

 

“chi conosci che ha abbastanza potere da fare e disfare a suo piacimento il tuo incantesimo di vincolo? Ti do un suggerimento: è il re del mondo dei nostri cari vicini”

 

“Auberon? Il re?” Bacone smette di masticare il boccone

 

“precisamente. Come credi che l'abbia presa quando ha scoperto che un altro re è tenuto prigioniero qui in inghilterra? Ricordati, Bacone, che il canale della manica e la normandia fanno parte dei suoi possedimenti” - Zenon addenta uno dei datteri completo di seme tranciandolo di netto per poi mangiare anche la seconda metà.16

 

“non bene, Zenon.” - con fatica Bacone inghiottisce il boccone

 

“cosa pensi che ti farà sapendo che hai evocato quel re per renderlo tuo schiavo?” - Zenon sorride come se nulla fosse, si passa la mano destra nei capelli - “voleva che la presenza del Re dei Calamari venisse scoperta. Ti ha mandato un avvertimento indebolendo il tuo incantesimo, ti ha detto che lui sa tutto.”

 

“farò meglio a prendere il primo aereo per l'America”

 

“io ti suggerisco la Cina. Più lontana. Ti puoi nascondere in una buca da qualche parte in mongolia”

- Zenon racchiude nel pugno chiuso le due metà del seme del dattero che ha mangiato. - “buon viaggio”

 

§§§§§

 

“guai chi mi provoca. Nicole, tu sei la mia sposa e nessuno può offenderti” - Zenon accarezza i capelli di Nicole

 

“Grazie. Grazie” - Nicole prima sorride, poi si alza sulle punte dei piedi e bacia Zenon sul mento.

Nel prossimo capitolo

[…..]

 

“questi sono i campi flegrei, qui c'é uno dei ingressi del regno dell'incubo. È un punto stabile e sicuro, Nicole, così non rischiamo di finire in qualche luogo folle dell'incubo”

 

“è così pericolosa la dimensione dell'incubo?”

 

“l'incubo è vivo e muta la propria configurazione di continuo. Se usassimo il bastone da passeggio, rischieremmo di finire in una regione pericolosa anche per me. Luoghi così folli da annientare la volontà del viaggiatore. Privati della nostra volontà non potremmo mai più andarcene.”

 

[….]

 

“oh? Buongiorno, stregone Zenon”

 

“buongiorno, Topolina. È una sorpresa vederti qui. Dov'è il tuo fratellino Falco?”

 

[….]

 

“lo senti Zenon?”

 

“sì. In questa piana si combatte una guerra eterna da tempo immemore. Questo è il clamore delle armi”



nota dell'autore alla seconda versione dei capitoli 1 e 2.

Voglio fare i miei più sinceri ringraziamenti a Charly per l'aiuto che mi ha dato: mi ha mandato una lista degli errori di battitura  che ho commesso nel primo e nel secondo capitolo.

Non ho parole, è stata fantatica.

 

Mi hai fatto un bellissimo regalo, Charly.

Ti ringrazio.

Grazie.

Note 

  1. Qui abbiamo il primo accenno al potere di Nicole. Un potere innato che si basa sulla visione.

  2. Viaggio tra le dimensioni, spazio, tempo, configurazioni energetiche etc.... e poi si finisce con l'avere un dio sumero nel frigorifero.

  3. Mi sono ispirato al calamaro infernale descritto nel romanzo “Diablo -l'eredità di sangue” di Richard A. Knaak. In realtà l'unica cosa che questi due esseri hanno in comune è che si possano vedere gli organi sotto la pelle. Il mio Re dei Calamari è un essere intelligente e dodato di un certo potere.

  4. Hally è molte volte l'elemento comico del gruppo. Ha atteggiamenti che non la rendono diversa dallo stregatto e altri che la rendono decisamente particolare.

  5. Scuola dell'alterazione: questa scuola è presente nel sistema della magia di the elder scroll e di tanti altri gdr cartacei o nei videogiochi.

  6. Questo episodio è totalmente inedito. Mi è venuto in mente su due piedi pensando agli amici o agli alleati che Zenon può avere. La risposta è desolante: nessuno. Il dialogo tra Zenon e William sulle stranezze che Zenon ha fatto su Nicole ricorda molto uno analogo tra Elias e Angelica su the ancient magus bride

  7. Partono e ritornano nello stesso punto. Ho sempre amato questo tipo di parallelismo tra le scene.

  8. Il leone rampante è un simbolo dell'araldica scozzese.

  9. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare il modello ispiratore di Bacone, non è il personaggio storico vissuto in Inghilterra. Mi sono ispirato alla sua controparte presente nel videogioco Shadow Hearts. Ammetto di essere andato a memoria.

  10. Emerge un altro pezzo del passato di Nicole. Un pezzo spiacevole.

  11. Prospero è il nome del personaggio della Tempesta che si dice sia stato ispirato dalla figura storica di Bacone.

  12. Intuizione, visione e altro ancora. Esiste una scala di potenza tra chi pratica la magia.

  13. Ancora una volta Zenon e Nicole dimostrano di lavorare in coppia

  14. Abbiamo la descrizione di Nicole. Dal colore degli occhi e dei capelli, Nicole proviene dalla Normandia. È stato fatto di proposito quando ho creato il personaggio.

  15. Bacone si dimostra decisamente cattivo facendo questa allusione alle ragazze spezzate e all'incapacità di Zenon di avere una compagna normale.

  16. Due parole sulla creazione del personaggio di Zenon. Ne ho parlato anche con Charly e ho deciso di scrivere queste note su suo stimolo. Zenon all'inizio doveva avere dei tentacoli nei capelli, questo particolare è stato poi abbandonato perché non volevo che il lettore potesse pensare che tra Zenon e il Re dei Calamari esistesse qualche tipo di rapporto o legame. I capelli d'oro sono una mia invenzione, ho pensato qualche attributo sovrannaturale da dare a Zenon e mi sono venuti in mente questi capelli. Dopo una rapida ricerca su internet ho visto che nessun personaggio fantastico ha capelli fatti d'oro vivo. La dentatura da squalo è un particolare orrorifico che ben contrasta con i modi tranquilli di Zenon, anche se le sue parole non sono sempre misurate.


 

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Capitolo 3
*** Topolina e Falco, il Duca Piovra e il primo volo di Nicole ***


Il vapore sale dal terreno impedendo la vista. L'odore dello zolfo e di uova marce riempie l'aria.1

 

“meowww. Che odoraccio per il mio povero nasino. La puzza arriva persino nella tua ombra, Nicole.”

 

“mi dispiace, Hally. Hai provato ad immergerti a maggiore profondità?”

 

“ho quasi toccato il fondo della tua ombra, Nicole”

 

“fai attenzione a dove metti i piedi, Nicole. Quest'acqua nelle pozze è calda.” - dice Zenon girandosi per vedere con la coda dell'occhio Nicole.

 

“sì. Scusami, Zenon. Hai ragione”

 

Nicole si avvicina a Zenon e uno affianco all'altro proseguono sul terreno accidentato.

 

Tanti piccoli nanetti dalla pelle gialla, rossa o color creta osservano Zenon e Nicole. Hanno un solo occhio verdastro e una bocca sdentata. Alcuni di loro si avvicinano a Zenon.

 

“Zenon, li hai visti? Cosa sono?”

 

“sì, li vedo. Non temere, sono elementari della terra e dello zolfo. Non sono pericolosi e non amano fare tiri mancini.” - Zenon offre il braccio a Nicole - “ amano guardare chi passa di qui”

 

Un gesto della mano dello stregone basta per spaventarli e farli scappare via; alcuni si nascondono dietro i dossi del terreno

 

“hanno paura di noi, Zenon?”

 

“sì, Nicole.” - Zenon alza ancora la destra verso un paio di elementari che si sono avvicinati troppo. “non sono abituati al fatto che un'umana possano vederli. Temono il tuo potere”

 

“non temono il tuo?” - dice Nicole guardando in basso dove sta mettendo i piedi

 

“anche il mio. Ma in questo momento temono di più te che sei una Figlia della Nebbia. Temono il tuo potere del vento che tutto corrode e disperde. La roccia non teme forse il vento che la erode?” - Zenon volge la destra e con gesto deciso della mano spazza via la colonna di vapore sul loro cammino - “ non teme forse l'acqua che la scava?”

 

“acqua e vento. Questa è la mia natura....” - mormora Nicole

 

“come la mia è tenebre ed acqua. Per questo io e te siamo ben affiatati insieme”

 

la coppia continua a camminare inoltrandosi nei campi. Ad un certo punto Nicole si rende conto che i piccoli elementari della terra e dello zolfo non si mostrano più.

 

“non li vedo più, Zenon” - ad un certo punto dice Nicole

 

“quando ho scostato la nebbia, abbiamo superato il punto che non possono superare. Ci stiamo avvicinando all'ingresso del Regno dell'Incubo” - Zenon continua a tenere Nicole sottobraccio

 

“perché dobbiamo entrare per l'ingresso che si trova qui? Non potremmo usare il potere del bastone da passeggio? Il mio e il tuo potere combinati insieme dovrebbero consentirci il salto dimensionale”

 

“di norma potremmo farlo. Il guaio è che la dimensione dell'incubo è viva e vitale. Muta costantemente. Guarda, Nicole” - Zenon indica una strana radice carnosa che sembra essere sospesa tra la realtà fisica e un'altra realtà

 

“la vedo ma è come se non ci fosse, Zenon. Che roba è?”

 

“una delle radici del cancello dell'incubo. Per editto del Re dell'Incubo la zona intorno al cancello dal lato dell'incubo non deve mutare. Quelle radici ancorano il lato dell'incubo a questo lato fisico immutabile. In questo momento ci troviamo nelle Terre di Confine tra i due mondi.”

 

“è così pericoloso questo Regno dell'Incubo, Zenon?”

 

“lo è, se finisci nel luogo sbagliato.” - Zenon fa cenno a Nicole di precederlo, i due si infilano nello spazio libero tra due grosse radici e procedono i fila indiana.

 

“Se usassimo il bastone da passeggio, rischieremmo di finire in una regione pericolosa anche per me, Nicole. Luoghi così folli da annientare la volontà del viaggiatore. Privati della nostra volontà non potremmo mai più andarcene”

 

“prigionieri per sempre.... terribile....” - dice Nicole girando il capo verso Zenon

 

“Infatti. Adesso, però, non fermarti. Andiamo avanti” - Zenon appoggia le mani sulle spalle di Nicole “ parleremo più avanti"

 

i due arrivano in uno spiazzo tra le radici. Cinque sedie sono state lasciate lì.

 

“che posto strano, perché hanno messo delle sedie qui?”

 

“è un punto di sosta per i viaggiatori diretti al cancello o.... di … ritorno” - Zenon si apre la giacca e si sbottona il panciotto.

 

“stai bene, Zenon?” - chiede Nicole

 

“sto bene.....” - Zenon si guarda intorno - “c'é qualcosa nell'aria che mi disturba. Qualcosa che non c'era le altre volte. Mi risulta difficile mantenere l'equilibrio per avere un aspetto umano”

 

“posso fare qualcosa, Zenon?” - Nicole si avvicina allo stregone e si guarda intorno

 

“stammi vicina. Sto consumando molto del mio potere, potrei doverne prendere in prestito un po' del tuo” - Zenon accarezza il collo di Nicole con la destra

 

“Hally” - chiama Nicole - “ esci dalla mia ombra e vai in avanscoperta. C'é qualcosa di strano, lo sento anch'io”

 

“subito, Nicole.” - i denti bianchi di Hally scintillano nell'ombra di Nicole. Un piccolo fulmine nero esce dall'ombra di Nicole: la piccola gatta nera si materializza dove il fulmine cade.

 

“vai, Hally.” - dice Nicole accarezzando il piccolo opale occhio di tigre della collana al collo.

 

“ti farò vedere attraverso l'opale cosa vedrò. Vado subito, Nicole” - La gattina sparisce tra le radici con un balzo in avanti

 

Zenon fissa Nicole.

 

“non sarai geloso perché tengo al collo l'occhio che Hally mi ha donato?” - Nicole si accosta a Zenon - “sai che non mi levo mai la tua collana d'argento che mi hai donato tre anni fa” - così dicendo Nicole accarezza la seconda collanina che porta al collo.

 

“in realtà sono incuriosito dalla cosa. Di solito sono io a praticare la magia e tu mi assisti. È strano vederti agire da sola” - Zenon si allenta la cravatta

 

“stai male. Per una volta sarà io a prendermi cura di te, padrone mio” - Nicole sorride aiutando Zenon a levarsi la cravatta

 

“non è la prima volta che lo fai..... grazie” - dice lo stregone

 

Zenon con l'aiuto di Nicole si siede su una delle sedie

 

“come ti senti, Zenon?” - chiede Nicole - “ posso fare qualcosa di preciso?”

 

“ti ringrazio. Ora va meglio.”

 

“bene. Perché io adesso ho un gran freddo” - Nicole afferra una sedia, si siede accanto a Zenon e apre il primo sigillo a serpente del bracciale

 

“può bastare, Nicole. Non è necessario che tu mi dia altro potere” - fa Zenon toccando il braccio sinistro di Nicole, sul quale la ragazza porta il bracciale

 

“hai l'aspetto di uno che sta facendo un grandissimo sforzo, Zenon. Non ti ho mai visto così in difficoltà a mantenere la forma umana.” - risponde Nicole - “se escludo quella volta”

 

“già....”

 

“accetta ancora un po' del mio potere, Zenon” - Nicole mette la propria mano su quella di Zenon - “ancora un po'”

 

“è una dolce sensazione. È davvero piacevole il calore che sento adesso” - Zenon chiude gli occhi.

 

“vero? È il calore che mi hai dato in questi tre anni” - Nicole si alza dalla sedia e si siede sulle gambe di Zenon, poi accosta il viso al petto di Zenon e chiude gli occhi.

 

Zenon l'abbraccia.

 

Passa una mezz'ora.

 

“va meglio?”

 

“sì, sto meglio. Grazie, Nicole”

 

“di nulla, mio sposo” - Nicole sorride guardando Zenon

 

“Mi ha colto alla sprovvista. Questa aura che è rimasta nella piazzola ha fatto impazzire il mio equilibrio interno. È stato come avere un crampo alla gamba e, allo stesso tempo, essere costretto a camminare”

 

“cosa pensi sia stato, Zenon?” - chiede Nicole mentre si appoggia ancora al petto di Zenon

 

“non saprei. Che novità da Hally?”

 

“nulla. Non vedo nulla ed è strano”

 

Zenon guarda in direzione del cancello dell'incubo.

 

“forse ho capito” - dice lo stregone indicando la bambina che sta venendo verso di loro dalla direzione del cancello dell'incubo. È accompagnata da un gatto nero.

 

Nicole si gira verso la direzione indicata da Zenon.

 

la bambina indossa un piccolo vestitino azzurro chiuso sulle piccole spalle da due fiocchi azzurri. Ha i capelli dorati disposti in due lunghe trecce.

 

Nicole si alza in piedi e le va incontro.

 

“non so chi sia, ma se vuole fare del male a Zenon se la vedrà con me” - pensa Nicole, perciò con fare deciso si mette in mezzo tra la bambina e Zenon.

 

“oh? Buongiorno, stregone Zenon” - dice la piccolina vedendo Zenon dietro Nicole

 

“Buongiorno, Topolina. È una sorpresa vederti qui. Dov'è il tuo fratellino Falco?” - Zenon si alza dalla sedia e va verso la bambina.

 

“sta arrivando. É dietro di me” - la bambina sorride

 

“possibile che una bambina così piccola ed innocente abbia fatto stare così male Zenon?” - pensa Nicole

 

….

 

Zenon e Nicole, Falco e Topolina sono seduti nel largo spazio tra le radici. Stanno parlando.

 

I due bambini ricevono un regalo da Nicole: un paio di cioccolatini ciascuno.

Sono contenti e ringraziano con gioia per il regalo ricevuto perché non hanno mai visto dei dolci simili.

 

“Fortuna che te li porti sempre dietro, Nicole. Sei una golosona e magari a Zenon piace pure la ragazza con le maniglie dell'amore... meow” commenta Hally con il pensiero vedendo la scena. La gatta si stiracchia e punta le ginocchia di Nicole.

 

“sigh sigh sigh.... erano i miei assi nella manica, venivano dalle cucine dei Gnomi. Cosa non si deve fare per esser gentili...” risponde Nicole allo stesso modo “ e comunque, Hally, Zenon ha altri gusti”

 

“allora ti conviene mangiare meno cioccolata....” con un salto Hally atterra con estrema delicatezza sulle gambe di Nicole

 

“i miei baci sono più dolci, sai? Lo dice anche lui”

 

“e poi sarei io quella maliziosa... meowwww”- Hally si limita a sedesi sulle ginocchia di Nicole

 

“ e quindi Topolina, perché tu e Falco siete qui nelle Terre di Confine? Avete un compito da svolgere?”

 

“sì, stregone. Siamo qui perché ci siamo offerti di aiutare la Fata dai Capelli D'oro” risponde Topolina

 

“già.” le fa eco il fratellino Falco

 

“deve essere una cosa davvero importante, se volete recarvi nel paese dell'Incubo” dice Nicole mentre accarezza sotto il mento Hally

 

“La buona Fata ha bisogno del nostro aiuto perché sta male e noi abbiamo deciso di aiutarla. Per questo siamo venuti fino a qui: dobbiamo recuperare una cosa per lei” risponde ancora una volta Topolina

 

“la Fata dai Capelli D'oro, anzi, la Fey del Cristallo Splendente lo sa che siete qui?” continua Zenon

 

“lo abbiamo deciso io e mia sorella” taglia corto Falco

 

“me lo aspettavo.” risponde Zenon “la Fey non manderebbe mai i suoi protetti nel Regno dell'Incubo”

 

“cosa vuoi dire, Zenon?” chiede Nicole

 

“Topolina e Falco sono protetti della Fey. Topolina per un breve periodo ha persino beneficiato del potere della Fey” Zenon si richiude il panciotto “ ma per quanto grande possa essere il suo potere, lei non metterebbe mai a rischio la vita dei suoi protetti mandandoli nel Regno dell'Incubo”

 

“La Fata ha bisogno del nostro aiuto e, grazie al mio coraggio, nulla e nessuno ci potranno fermare” afferma spavaldo Falco

 

Topolina tace

 

“lo vedi anche tu, Nicole?” suggerisce con il pensiero Zenon

 

“sì....”

 

una strana aura brillante simile ad una luce gialla tenue viene irradiata da Topolina, all'altezza del suo petto.

 

“Falco è famoso per essere un gran spaccone, non si rende neppure conto che la sorella tiene nascosto nel piccolo seno uno strumento di potere” continua Zenon

 

“la loro assicurazione sulla vita”

 

“è come dicevo, Nicole. la Fey non li manderebbe mai fino a qui. Ci sono voluti venire loro e lei non può esimersi dal proteggerli. Questa è la dannazione degli esseri benefici: l'essere costretti a fare il bene”

 

“è stato quello strumento di potere a farti stare male?” chiede Nicole sempre con il pensiero

 

“sì. È fatto apposta per scacciare le presenze malefiche e gli incubi. Su di me ha un effetto limitato” Zenon fa una pausa come se stesse riflettendo “temo che finiranno nei guai. Nel Regno dell'Incubo quella roba non funziona e gli incubi che vivono laggiù sono potenti come me”

 

Zenon si passa le mani nei capelli, poi alza in piedi e va verso Topolina.

 

Si piega sulle ginocchia per parlare a quattr'occhi con la bambina, le mostra il pugno chiuso.

 

“Topolina, puoi aprire la tua mano?”

 

Zenon lascia cadere nella mano aperta della bambina uno dei propri capelli metallici.

 

“ti sarà d'aiuto per il tuo viaggio. È d'oro purissimo ed incorruttibile. Gli incubi di quel mondo amano l'oro e la sua luce. L'unica luce che non li ferisce. Alcuni incubi potrebbero riconoscere il potere che il capello emana, allora rispondigli che te l'ho donato io come augurio di un felice viaggio” - Questo dice Zenon sorridendo.

 

“che genere di viaggio?” chiede Topolina in modo innocente

 

“viaggio di nozze. Tu e Falco non siete veri fratelli, dico bene? E vi volete bene” Zenon accarezza la testa della bambina “so che vi siete sposati circa cento anni fa. Consideratelo il mio regalo di Nozze”

 

“da non crederci.” bisgiglia Nicole

 

“Grazie, Stregone Zenon.”

 

“adesso preparati, perché Topolina ti chiederà se tu e Zenon siete sposati, Nicole.” dice con il pensiero Hally

 

“quando lo farà, le risponderò di sì.”

 

“un paio di inviti risparmiati. Certo che a ripensarci la cerimonia è stata davvero rapida e intima: c'erano io, lo spirito del fuocarile e basta. Non avevi neppure invitato la tua amica Alice” Hally si acciambella per dormire sulle gambe di Nicole.

 

“devo davvero insegnarti cosa significa il tatto tra gli esseri umani, Hally”

 

“umani.... umani.... cosa vuoi che ne sappia di quello che voi uomini chiamate tatto lo spirito di una gatta? Nulla! E va bene così” Hally comincia a fare le fusa

 

“vogliamo andare, Topolina?” chiede Falco

 

“ancora un attimo, Falco” gli risponde Topolina

 

“vi possiamo accompagnare fino al cancello, no?” suggerisce Nicole

 

“bel lancio.” dice Hally. La gatta si stiracchia e si tuffa nell'ombra di Nicole

 

“lo so. Così abbiamo evitato l'argomento matrimonio” dice con il pensiero Nicole ad Hally

 

il sorriso bianchissimo della gatta compare per un attimo sulla superficie dell'ombra di Nicole.

 

“buona idea, Nicole.” Zenon si rimette in piedi.

****

 

la comitiva arriva al cancello del Regno dell'Incubo.

 

Tutte le radici convergono in un solo punto: un gigantesco ceppo alto quanto un palazzo di due piani.

 

“venite”dice Zenon “ ci sono le scale per salire sulla cima”

 

“che posto assurdo” dice Falco guardandosi intorno

 

“la configurazione di queste Terre di Confine è ancora soggetta alla dura realtà della fisica. La configurazione del Regno dell'Incubo è mutevole ed instabile, ne vedrai delle belle” - Zenon poi si rivolge a Topolina - “tenete gli occhi aperti e non fidatevi di quello che vedere. Mettete sempre alla prova tutto”

 

il gruppo trova la rampa di scale che sale verso la cima del gigantesco ceppo.

 

“andiamo” dice Falco salendo per primo

 

Nicole si avvicina a Zenon e sotto voce gli dice.

 

“non sarebbe meglio.... ecco... fare il viaggio con loro, Zenon?” Nicole lancia una occhiata in direzione di Falco

 

“capisco la tua preoccupazione. Topolina lo terrà fuori dai guai, come al solito.” - Zenon appoggia la mano sulla schiena di Nicole, in basso poco sopra al sedere, e la avvicina a sé “inoltre i miei poteri non funzionano in modo regolare con loro vicino. Io e il potere della Fey di Cristallo non siamo compatibili”

 

“lo sento. La loro presenza, adesso, sta dando noia anche a me” Nicole risponde all'abbraccio di Zenon

 

“non possiamo mettere a repentaglio la nostra esistenza per la loro. Hanno ricevuto dalla Fey tutto ciò che serve loro per cavarsela.”

 

“capisco. Comunque vedo che stai meglio.”

 

“ho capito cosa stava usando contro di me e l'ho reso inefficace. La contromisura drena costantemente il mio potere”

 

“allora, Topolina? Non ce la fai a starmi dietro?” - dice falco girandosi verso Topolina

 

“certo che ce la faccio” - gli risponde la bambina.

 

 

 

 

….

 

 

Il gruppo arriva sulla cima del ceppo. Una gigantesca spianata. Nessuna costruzione è stata eretta sopra questo enorme spazio grande quanto un campo da calcio.

 

Nicole non vede nulla. Percepisce solo qualche debole linea di forza.

 

“GUARDIANO, SONO TORNATO! MOSTRATI! SONO ZENON!” grida Zenon

 

“ben tornato.... figlio della Tenebra e dell'Acqua... eccomi a te” la voce del Guardiano suona strana all'orecchio di Nicole. È una voce che sembra sia maschile che femminile. Proviene da ogni punto della spianata

 

 

Nicole vede le linee di forza che si concentrano in un punto non molto distante da Zenon, diventano sempre più spesse formando un bozzolo. Il bozzolo cresce di dimensioni fino a diventare grande quando un uomo, poi si spezza e il Guardiano emerge dal bozzolo diventando visibile.

 

“AH! è comparso dal nulla????” - Falco indietreggia vedendo il Guardiano

 

grazie tanto che non l'ha visto, pensa Nicole, questo bambino centenario, questo Falco, è e resta cieco nella sua natura più profonda. Non è come me. Mi domando se Zenon non abbia sopravvalutato le capacità di Topolina. A meno che, la Fata non abbia dato ai due bambini anche qualcosa di più potente dello strumento di potere che ha fatto stare male me e Zenon.

 

“Guardiano, io e la mia sposa, Nicole, chiediamo di attraversare per il cancello”

 

Nicole osserva con attenzione il Guardiano.

È una donna con ali da farfalla. Le ali iniziano dietro la nuca e finiscono alla fine delle scapole, un altro paio di ali nascono dalla schiena e un terzo paio di ali si trova dietro la caviglia sinistra. Solo le ali dietro la schiena si muovono con un leggero battito.

Ha il viso di un essere umano, eppure gli occhi sono compositi, tipici di un insetto, di un azzurro profondo. Non sembrano di potersi muovere nonostante siano inseriti nelle orbite come gli occhi di un essere umano.

 

“può sentirci?” chiede con il pensiero Nicole ad Hally

 

“no, non può. Il legame tra me e te è chiuso” risponde Hally con il pensiero

 

“che razza di essere è? è una fata? Che ne dici, Hally?” chiede ancora con il pensiero Nicole

 

“non fidarti di quello che vedi, Nicole. Per esseri come il Guardiano il sesso non ha significato. Potrebbe essere benissimo un emafrodita”

 

“un cosa?”

 

“vuol dire che ha le tette, sopra, e la banana, sotto. Magari lo chiamano Re Cobra da quanto è ben fornito”

 

“Hally!”

 

“Cosa vuoi da me? Noi gatte abbiamo sei capezzoli. Siete voi femmine d'uomo ad avere un'anatomia così noiosa; e poi credete di essere la normalità.” Hally si lecca la zampetta e se la passa dietro l'orecchio con fare tranquillo

 

“non credi che ci possa aver sentito?”

 

“il Guardiano? Lo escludo.”

 

“mi riferisco a Zenon, Hally”

 

“ponci ponci poropon.... meow!”

 

“Hally....”

 

Il Guardiano si avvicina di più a Zenon. I due adesso sono distanti a pochi passi l'uno dall'altro.

La luce della tocia che il Guardiano tiene nella sinistra illumina il viso di Zenon.2

Lo stregone sorride.

Il Guardiano fissa Zenon e poi rivolge lo sguardo verso Nicole, infine ritorna a fissare Zenon.

 

“ci farai passare?” - chiede lo stregone

 

“tu, Figlio delle Tenebre e dell'Acqua, sei il benvenuto, così come la ragazza che ti accompagna perché partecipa della tua stessa natura” - risponde il Guardiano senza mutare espressione. La voce è un miscuglio di toni femminili e maschili.

Anche se il Guardiano è lì davanti a Zenon, la sua voce proviene da ogni parte dell'altopiano.

 

“Bene. Ti ringrazio, Figlio di Nyx” - risponde Zenon. Lo stregone si gira e porge la destra a Nicole per inviatarla a farsi avanti - “vieni, Nicole”

 

Il Guardiano per un breve istante dirige la luce della torcia verso i due bambini, poi la ritrae come se fossero di alcun interesse per lui

 

“tu, Figlio delle Tenebre e dell'Acqua, tu che muti e ti trasformi, tu che sei fluido, tu che sei un'ombra, sei il benvenuto nel cangiante ed oscuro Regno dell'Incubo. La tua sposa sarà trattata con deferenza perché è un tutt'uno con te” - mentre parla il Guardiano si alza in volo e si dirige verso il centro dell'altopiano -” i due bambini, che provengono dal Regno dell'Immutabile e Luminoso Cristallo, sono malvenuti nel Regno dell'Incubo. Meglio per loro andarsene.”

 

A sentire queste parole Topolina congiunge i pugni con il piccolo seno: lancia un'occhiata a Falco, che freme dalla collera e sembra essere sul punto di scoppiare.

 

“Oh, buon Guardiano” - dice Topolina prevenendo la risposta di Falco - “ti prego di farci passare. Abbiamo un importante compito da portare a termine”

 

“quale sarà la cosa che stanno cercando? Zenon?” chiede Nicole con la mente

 

“Non lo so. E non mi interessa. Pensiamo prima a noi” - risponde Zenon con il pensiero, poi aggiunge - “ non sono indifesi come sembra.”

 

il Guardiano inclina la torcia, un frammento incandescente si stacca. Sembra così piccolo e caldo. Appena tocca il suolo, si apre una voragine.

 

“non sta a me fermarvi, piccola bambina. Il potere che ti protegge non può nulla nel Regno dell'Incubo. La sua oscurità è così grande che nessuna luce può spezzarla. I suoi abitanti non riconoscono nessun potere se non quello del Grande Re dell'Incubo, l'essere che l'ha creato. Ricorda questo.”

 

Il Guardiano scompare, la sua torcia precipita verso il basso, dentro la voragine. La luce della torcia si perde nelle tenebre.

 

“Andate. La torcia mostra la via. Addio” - le parole del Guardiano suonano come un bisbiglio, come se fossero portate dal vento.

 

“allora andiamo?” chiede Hally

 

“tuffati nella mia ombra, Hally. Non voglio perderti per strada”

 

“l'idea di perdermi non è divertente”

la gatta cammina sopra l'ombra di Nicole e vi scompare dentro.

 

“dimmi, Zenon, cosa devo fare”

 

“Stammi vicina. Sarà come viaggiare con il bastone da passeggio. All'incirca. Ti suggerisco di tenere il viso premuto contro il mio petto”

 

“ehi?”

 

Zenon prende in braccio Nicole con una estrema facilità, come se fosse fatta di paglia.

 

“gwaaaa” - strilla Nicole per la sorpresa

 

“Stiamo per volare come abbiamo fatto la prima sera di tre anni fa, quando ci siamo conosciuti. Preferirei, però, che tu non vedessi il mondo dell'Incubo dall'alto.”

 

Zenon avvicina il viso di Nicole al proprio petto.

 

“noi andiamo!” - dice Zenon rivolgendosi a Topolina e a Falco - “ricordate l'avvertimento del Guardiano: per quanto sia potente la Fey del Cristallo, nulla può nel Regno dell'Incubo.”

 

“noi non andremo subito. Io e mio fratello dobbiamo parlare” - risponde Topolina e sorride con dolcezza “fate buon viaggio”

 

“bene.” - risponde lo stregone - “lo auguro anche a voi”

 

Nicole lancia un ultimo sguardo verso i due bambini: per un breve istante vede al posto di Topolina una piccola topolina dal pelo bianco ritta sulle zampe di dietro e al posto di Falco vede un falchetto dalle piume bianche e nere.3

 

Dall'ultima immagine dei due bambini Nicole capisce che Zenon ha ragione: i due bambini non sono quello che sembrano. Il Potere della vista penetrante di Zenon ha svelato la vera natura dei bambini agli occhi di Nicole.

Quando Nicole è vicina a Zenon può beneficiare del potere dello stregone.

 

“andiamo, Zenon” - Nicole stringe la camicia di Zenon.

 

“potresti chiudere gli occhi, Nicole?”

 

“sì...”

I due si tuffano nella voragine

 

“volare come tre anni..................fa” pensa la ragazza

 

§§§§§

 

Sera.

Nicole e Zenon sono seduti al tavolo di cucina.

Il camino è acceso.

 

Nicole indossa una camicia di flanella a quadretti di Zenon: le va larga, specialmente sulle braccia. È stata costretta ad arrotolare la maniche della camicia per avere le mani libere. Stesso trattamento per i pantaloni che sono troppo lunghi per la ragazza. La cintura è stata chiusa sul primo buco, di più non si può stringere.

 

Per stasera andrà bene così. È solo la prima sera che trascorrono insieme: la mattina Zenon ha acquistato Nicole all'asta.. La ragazza adesso emana il leggero chiarore, come fa una piccola candela sul punto di spegnersi.

 

Zenon ha fatto preparare diversi tipi di cibo: sandwitch al salmone; una minestra che odora di carne, la scotch broth; alcuni pesci cotti al forno, gli abroath smokies; un passato di patate; alcune alghe rosse; e dei dolci, i bannocks.

 

Sono un assaggio di tutto.

 

“puoi servirti come preferisci, Nicole. Non conosco i tuoi gusti, perciò ho fatto mettere un po' di tutto” dice Zenon.

 

Nicole non sembra ascoltarlo, sta guardando ora verso gli angoli della stanza ora la tavola.

 

“c'è qualcosa che ti preoccupa? Questa casa è libera. Non avere paura” - Zenon appoggia il gomito sul tavolo appoggia il palmo della mano sullo zigomo “non li vedi, perché non ci sono”

 

“che cosa?” - Nicole si mostra sorpresa

 

Zenon si limita a sorridere

 

“io riesco a vedere le stesse cose che vedi tu, e anche di più a dirla tutta.” - Zenon si rimette a sedere in modo composto “gli esseri del mondo vicino non osano entrare in questa casa.”

 

“perché non ci sono? Io li ho sempre visti ovunque” - chiede Nicole incuriosita

 

“Sentono il mio potere e mi temono. Temono il mio potere. Sanno che non possono celare la loro presenza alla mia vista” - Zenon disegna un piccolo cerchio con l'indice sulla tavola.

 

“anch'io li vedo, ma non hanno paura di me. Lei è un mago, signor Zenon, per questo hanno paura di Lei?” - dice Nicole triste

 

“hanno paura di me perché io li vedo e so come sfruttare la cosa a mio vantaggio”

 

“deve essere bello.”

 

“ti hanno tormentato parecchio, vero?” - Zenon congiunge le mani e se le mette sotto il mento come se volesse pensare - ”vediamo da dove posso cominciare? Ah, trovato! Ti va di raccontarmi cosa vedevi nel pubblico all'asta oggi pomeriggio.”

 

“vedevo delle persone” - dice Nicole

 

“Non temere, io ti posso capire. Fidati di me. Che altro vedevi?” - Zenon sorride cercando di essere più dolce possibile

 

“dei mostri.... vedevo dei mostri come al solito.... grotteschi”

 

“ecco. Giusto. Lo vedevo anch'io. Erano i desideri di quelle persone che li trasfiguravano in quei mostri.” - Zenon versa un po' d'acqua nel bicchiere di Nicole

 

“quindi io vedo i loro desideri?”

 

“erano le loro anime, in realtà. Ma non cavilliamo troppo. Ecco, adesso che sai che puoi vedere cosa muove le azioni della gente, cosa farai?” chiede Zenon

 

“non lo so”

 

“potresti usare questa conoscenza contro di loro per il tuo tornaconto oppure per distruggerli. Io lo faccio spesso”

 

“davvero?”

 

“sì, Nicole. Lo faccio sempre.” - Zenon lancia uno sguardo d'intesa a Nicole - “potresti farlo anche tu. Uomini o presenze del mondo vicino, non fa differenza. Sono alla nostra mercé”

 

“è... è... una strana minestra” dice Nicole nel tentativo di cambiare discorso accennando alla minestra fumante in tavola.

 

“è una scotch broth con rape e piselli” - Zenon fa per prendere il manico del mestolo - “ti va di provarla? Io ne prenderò un po'”

 

“sì, grazie”

 

Zenon versa nel piatto di Nicole un po' di scotch broth

 

“assaggia pure e prendi quello che desideri” - dice Zenon a Nicole mentre ne versa un po' anche per sé

 

Nicole assaggia quel poco di minestra che Zenon le ha versato nel piatto: le piace. La finisce subito con piacere.

Il bagliore pallido che emana il corpo della ragazza acquista colore e diventa più intenso4.

 

Fa per prendere il mestolo per averne ancora. Si ferma all'improvviso: ha visto che anche Zenon ha finito la sua porzione.

“Lei ne vuole ancora un po', signor Zenon?” - chiede

 

“mi farebbe piacere dividerlo con te, Nicole. A patto che tu mi chiami Zenon.”

 

“sì, Zenon” - la ragazza sorride

 

quel bagliore diventa ancora più intenso.

 

Nicole serve Zenon e poi sé stessa.

 

La cena va avanti: Nicole prende i sandwitch dal paniere, poi prova il farmaggio che Zenon ha messo in tavola di persona.

 

Zenon conclude la cena addentando una mela.

 

Nicole lo osserva, ha l'aria di volergli parlare. La ragazza muove le labbra un paio di volte, alla fine un filo di voce le esce dalle labbra.

 

“Zenon, dimmi” - dice Nicole fissandolo con timore - “ Cosa sono per te? Sono la tua prigioniera? ”

 

“dunque vuoi avere già delle risposte? Ne sono felice. Meglio chiarire subito stasera le cose” - zenon appoggia la mela sul tavolo - ” per prima cosa, sei libera di andare via quando vuoi. Non sei la mia prigioniera”

 

Nicole lancia un'occhiata verso la porta di casa che si vede dalla cucina.

 

“ovviamente, quando vorrai andartene, ti riporterò in Francia. Non ti lascerò straniera in terra straniera” - Dice Zenon con tranquillità - “ ma sei così sicura che valga la pena di tornare alla vita che facevi stamattina? La credi migliore?”

 

“non lo era.” - risponde la ragazza

 

“bene.” - Zenon gira la mela poggiata sul tavolo, così facendo il segno del morso sulla mela non si vede dal posto dove è seduta Nicole - “adesso facciamo le presentazioni come si deve”

 

Zenon si alza dalla tavola, si mette dietro la sedia di Nicole, appoggia le mani sullo schienale e si sporge in avanti. Il viso di Zenon si trova sopra la spalla di Nicole.

Nicole si gira per guardarlo

 

“io sono... Zenon. Sono considerato da molti uno stregone, e la cosa mi sta bene. Non sono un essere umano. Non lo sono mai stato” - Zenon fa l'occhiolino a Nicole - “ ma tu questo lo sai bene.... cosa vedi in me quando mi guardi?”

 

“io... vedo un oceano immerso nell'oscurità sotto un cielo coperto dalle nuvole. Nell'acqua vedo delle forme dorate che nuotano. È strano, ma trasmette un senso di tranquillità. Quelle acque sembrano calde” - risponde la ragazza

 

“hai visto la mia vera natura. Io sono un incubo. Vengo da un mondo molto lontano e cammino su questa terra da tanti anni. Alcuni secoli, sempre solo.” - Zenon mima con l'indice e il medio lo sgambettare di un uomo che cammina - “ non ho un corpo umano. Non nutro bisogni umani”

 

“cosa vuoi dire, Zenon?”

 

“fame, freddo, il desiderio di essere ricchi, il desiderio sessuale e così via, non sono bisogni che provo. Li comprendo, ma non li provo” - Zenon si ferma come se stesse cercando le parole -” o meglio, non ne sono schiavo, dato che la mia volontà è superiore al mio corpo. Io esisto perché desidero farlo, non certo perché ho un corpo5.”

 

“perché mi stai dicendo queste cose, Zenon?”

 

“perché certe volte ho dei comportamenti un po' strani.” - Zenon ha uno sguardo triste adesso - “ e comunque posso provare emozioni umane. Conosco bene il freddo della solitudine. La paura che gli altri hanno negli occhi quando vedono qualcosa che non capiscono mi ferisce. Sono emozioni non legate all'avere un corpo fisico.”

 

“solitudine. Ti capisco.... sai quante volte sono stata sola. Quante volte gli altri non credevano a quello che vedevo. Solo la mamma mi credeva. Loro dicevano che faceva male ad assecondarmi, doveva farmi curare”

 

“Le persone normali non posso capire. Non hanno la mia comprensione del mondo. Sono ciechi mentre noi vediamo, Nicole.”

 

“hai detto di vedere le cose che vedo io e anche di più. Cosa significa, Zenon?”

 

“data la mia natura di incubo, la mia visione della realtà è un po' diversa da quella di una Figlia della Nebbia. Ad esempio, io adesso ti sto vedendo attraverso i miei occhi, però, vedo anche te e me in questa stanza, come se stessi osservando la scena dall'esterno.”

 

“ti vedi in terza persona?” - gli occhi di Nicole sono pieni di sorpresa

 

“è esatto. Io sono qui accanto a te adesso e, allo stesso tempo, sono ovunque in questa stanza”

 

Nicole prende la mela di Zenon e gliela passa

 

“quindi adesso stai vedendo che te la sto porgendo e, al tempo stesso, vedi Nicole, me, che la sta porgendo a Zenon, te. Dico bene?” - chiede la ragazza

 

“esatto. Hai capito come funziona” - Zenon afferra la mela - “grazie”

 

“hai detto che sono una Figlia della Nebbia. Cosa significa?”

 

“siete esseri umani capaci di vedere i fili della realtà. Il vostro potere risiede nella vista” - Zenon accarezza il capo di Nicole - “siete molto richiesti nel mondo vicino. Potete occultare le cose e renderle vicine anche se sono lontante.”

 

“in che modo posso farlo, Zenon? Non ricordo di averlo mai fatto”

 

“per prima cosa, fa parte della tua natura di Acqua e Vento. La nebbia occulta, ma il vento collega luoghi lontani rendendoli vicini e non conosce ostacoli” - Zenon accarezza il capo di Nicole - “ per tornare qui ho attinto al tuo potere, altrimenti non sarei riuscito con un solo tentativo a coprire quella distanza”

 

“non capisco.” - Nicole fa per toccare la mano di Zenon - “oltrettutto la tua mano e calda come quella di un uomo in carne ed ossa.”

 

“come dicevo, ho attinto al tuo potere, ma la tecnica era la mia. Quando usi il tuo potere senti freddo, come succede ad una atleta quando è coperto di sudore dopo una gara. Scusami, avrei dovuto pensare a farti trovare una casa più calda quando siamo arrivati6.”

 

“va bene” - dice Nicole - “una cosa alla volta. Per prima cosa, perché io sento il corpo di un essere umano quando ti tocco?”

 

“Perché io posso mutare il mio aspetto per diventare simile ad un essere umano. Posso farlo, voglio farlo, mi è utile farlo, quindi lo faccio.”

 

“quindi puoi assomigliare ad un essere umano.” - Nicole con l'indice tocca la gamba di Zenon - “Quale è il mio ruolo? Sono qui per farti compagnia?”

 

“tu sei Nicole. Quale ruolo vorresti? Ti ho cercata così a lungo, ma non certo per darti un ruolo o un compito”

 

“da quanto tempo hai iniziato a cercarmi?”

 

“ho iniziato a cercarti circa..... vent'anni fa, all'incirca” - Zenon si passa la mano tra i capelli - “sapevo che saresti dovuta ancora nascere. Ho fatto una grande fatica ad individuare la nazione nella quale saresti nata. Ho passato i restanti anni a capire dove fossi e come fossi fatta. Mi ci sono voluti quindici anni”

 

“i morsi della solitudine sono stati davvero dolorosi... avrei voluto conoscerti prima” - mormora Nicole

 

“se desideri un ruolo, posso fare di te la mia apprendista. Ti insegnerò il mio metodo. Diventerai come me. Allora saremo in due.”

 

“e se io non volessi?”

 

“potresti essere la mia guardia del corpo. È comodo avere accanto un'umana capace di vedere le cose invisibili, come puoi fare tu. I miei clienti non se lo aspetteranno” - Zenon si stacca dalla sedia - “puoi essere tutto quello che vuoi: la mia apprendista, la mia guardia del corpo, la mia figlia oppure la mia sposa” - dice lo stregone.

 

“e se io me ne volessi andare?”

 

“aspetterò il tuo ritorno, perché so che tu lo farai. Non c'é nulla per te nel mondo degli uomini. Lo sai anche tu che quel posto ti offre solo un'amara solitudine, qui hai una famiglia e una casa.”

 

“e se mi dovesse capitare di morire prima di tornare da te, cosa farai?”

 

“adesso che so chi sei, pensi davvero che ti lascerei morire? Pensi davvero che resterei a guardare?”

 

“e prima, non avevi paura che io potessi morire?”

 

“Parecchio. Mi sentivo impotente” - Zenon addenta la mela - “prima”

 

“una domanda, Zenon” - Nicole si alza dalla sedia

 

“dimmi pure, Nicole”

 

“due in realtà. Uno, mi andrebbe una mela anche a me. Due, come fai a muoverti di solito? Hai detto di aver usato il mio potere”

 

“di solito volo” - dice Zenon mentre va a prendere un'altra mela dalla credenza

 

“voli? ok. Questo devo vederlo”

 

“è notte fuori. Una notte senza luna7 e ci sono le nuvole” - dice lo stregone guardando tra le stecche della persiana della finestra - “perché non mostrartelo? Ti va?”

 

“certo.” - risponde la ragazza e si alza

 

“allora prenderemo la mela al ritorno. Va bene?”

 

“va bene” - Nicole si avvicina a Zenon - ” però.... mi fai dare un morso alla tua?”

 

“ti è rimasta la voglia, vero?”

 

Nicole annuisce con il capo

 

Zenon acconsente: crunk!

 

Nicole strappa un boccone dalla mela

 

“cinder, io e Nicole usciamo. Torneremo all'alba, mi sa” - dice Zenon rivolgendosi al camino

 

“cinder?”

 

“lo spirito del camino. È lei che ci ha preparato da mangiare. È stata contenta di farlo, sai io non mangio molto. Non l'ho fatto molto in questi vent'anni.”

 

“perché, Zenon?”

 

“Non mi andava. Sentivo freddo, qui, da solo. Che senso aveva mangiare da solo?”

 

Zenon si dirige verso l'ingresso di casa

 

“i morsi.... del freddo. Della solitudine. Una bambina che piange in un angolo. Una bambina che nessuno vuole. Una bambina sola” - Nicole si morde il labbro - “Zenon, ascolta. io cosa sono per te al di là del mio ruolo?” - chiede ad alta voce.

 

“una famiglia” - risponde lo stregone - “.... noi siamo una famiglia. Tu sei parte della mia famiglia”

 

“Certo. Siamo una famiglia”

 

Nicole si affretta a raggiungere Zenon.

 

“ricordati che lui vede la tua anima. Ha visto cosa hai provato. Sa quali tasti toccare” - bisglia Nicole prima di uscire di casa, passando dalla porta che Zenon tiene aperta. - “e sa che avete sofferto le stesse cose”

 

Una lucerna a muro illumina l'ingresso della casa e parte del giardino davanti alla casa.

 

Zenon chiude la porta della casa e raggiunge Nicole.

 

Sta in piedi alle sue spalle.

 

“un'ottima notte senza luna” - Zenon si strofina le mani

 

“perché è così importante che non ci sia la luce della luna, Zenon? - chiede Nicole

 

“la luce della luna svela il vero aspetto delle malie, non è salutare volare quando la luna brilla alta nel cielo” - Zenon appoggia le mani sulle spalle di Nicole - “la luna non è amica delle ombre notturne e degli incubi come noi”

 

“davvero?”

 

“certo, Nicole” - Zenon fa comparire dal nulla davanti allo sguardo stupito di Nicole una collana d'argento. È un sottilissimo filo che poggia sul collo della ragazza.

 

“che cosa?” - la ragazza è stupita

 

“un regalo, Nicole. Questo argento ti proteggerà. È stregato, l'ho impregnato con parte del mio potere” - Zenon allaccia la collana

Nicole tocca la collana con la destra. È tiepida al tatto.

 

“adesso possiamo volare” - poi Zenon rivolge la mano destra verso la lucerna da muro - “ tu, lucerna, spegniti. Adesso!”

 

la lucerna si spegne.

 

Le tenebre calano sul giardino.

 

Nicole nell'oscurità ha l'impressione che un soffio di vento la colpisca sul viso

 

“adesso chiudi gli occhi, Nicole” - dice la voce di Zenon. Sembra vicinissimo e allo stesso tempo lontano.

 

Il soffio di vento diventa più forte, le solletica il naso.

Si sente leggera.

 

“guarda, Nicole. Sotto di noi”

 

Nicole apre gli occhi: nell'oscurità più totale vede le luci della città sotto di lei scorrere veloci.

Vede una grande massa di roccia con un edificio illuminato: una specie di castello

Qualcosa di mutevole riflette le luci della città: il mare

 

“ma è fantastico! Che città è questa, Zenon?”

 

“Stirling. È la città di Stirling, Nicole” - risponde la voce dello stregone

 

Nicole si tuffa in una nuvola, nera come la pece. Quando ne esce fuori, vede la città di Stirling dal Mare

 

“GWAAAA. È fantastico, Zenon!” - la ragazza è tutta eccitata -”è BELLISSIMO VOLARE”

 

“sapevo che ti sarebbe piaciuto”

 

Adesso Nicole va in picchiata verso il mare e vola a pelo dell'acqua. Se allungasse il braccio, potrebbe toccare l'acqua.

 

“Ah ah ah ah ah ah! altro che Peter Pan e la sua polvere di fata!” - Ride Nicole

 

“e sì che lo sapevo!” - Zenon avvicina a sé Nicole “ ah ah ah ah ah! Sapevo che ti sarebbe piaciuto” - dice ridendo

 

“ehi, Zenon. Ma tu sei dietro di me?” - chiede Nicole

 

“da tutto il tempo. Stiamo volando insieme”

 

“guidi tu, Zenon?”

 

“guido io, Nicole”

 

“allora andiamo verso quel castello, Zenon. Dai! Dai! Dai! Dai!”

 

“e me lo chiedi pure, Nicole? Certo che ci andiamo. Ci poseremo su uno dei comignoli”

 

“e poi?” chiede Nicole

 

“e poi andremo alla volta di Edimburgo” rispode Zenon

 

le loro risate si perdono nell'oscurità di quella notte

 

§§§§

 

Nicole e Zenon toccano terra.

Sono nel Regno dell'Incubo.

Il cielo è di un rosso acceso, le ombre degli alberi sono lunghissime e più nere della pece più nera8.

I colori dominanti di questo strano mondo sono il rosso e il nero.

 

I due sono atterrati in una radura.

 

“dove siamo, Zenon?” - chiede Nicole mentre controlla il lucchetto della borsetta a tracolla in pelle.

 

“siamo non molto lontano dal cancello. Ho preferito arrivare qui in questa radura per evitare di incrociare qualche incubo errante nella zona del cancello” - Zenon si allaccia la giacca e si sistema la cravatta dentro il panciotto.

 

“sono pericolosi?” - Nicole si guarda intorno

 

“non tanto, Nicole. A noi non farebbero mai del male. Magari potrebbero persino inizare ad adorarci” - Zenon sorride massaggiandosi il mento. Lo stregone ha assunto il suo solito aspetto: i suoi capelli d'oro sembrano davvero fatti di luce in quell'ambiente così folle.

 

“oh. Guarda la Luna, Zenon” - Nicole indica la luna viola in cielo9.

 

“non è la luna. Il Re dell'Incubo ha creato questo mondo attorno a sé e quella è la sua corte. Centinaia di incubi lo circondano lassù in cielo, nascosti dentro quella sfera viola”

 

“accidenti!” - esclama Nicole

 

“vieni.” - Zenon offre il braccio sinistro a Nicole

 

“Puoi togliermi una curiosità? Perché non volevi che vedessi questo mondo dall'alto?” - Nicole risponde al gesto dello stregone Zenon e gli prende il braccio.

 

I due iniziano a camminare a braccetto come se fossero in un parco a Londra

 

“questo mondo è stato plasmato ad immagine del suo creatore. Non è un bello spettacolo. Ti avrebbe spaventato, se tu lo avessi visto dall'alto nella sua interezza, Nicole”

 

“eppure visto qui dal basso, non sembra così folle” - dice Nicole guardandosi intorno

 

“non farti ingannare. In questo momento stai usando il mio potere perciò vedi questo mondo come normale e logico. Non lo è per nulla” - Zenon si passa la mano destra tra i capelli - “ un normale essere umano, se vedesse questo luogo, impazzirebbe all'istante e, di certo, morirebbe”

 

“è davvero così folle questo posto?”

 

“Sì. Solo gli incubi, fatti della stessa materia dell'Incubo, e gli animali, perché dotati di minor raziocinio, possono calcare queste terre senza subire gli effetti della follia che si respira ad ogni passo” - Zenon indica con la destra l'orizzonte.

 

“è una fortuna che Topolina e Falco siano due animali in forma di bambini” - mormora Nicole

 

La coppia esce dalla radura tra gli albero per avventurarsi nel bosco.

 

Dopo una passeggiata tranquilla tra gli alberi, Nicole e Zenon arrivano in un gigantesco pratone.

Nulla a perdita di vista.

L'erba è di un verde scuro quasi nero.

La luna viola incombe su tutto.

 

“ Quella luna è soffocante. Perché è così grande Zenon?”

 

“questo mondo non è regolare. Adesso siamo più vicini alla luna di quanto non fossimo prima. Quando scenderemo dal colle, tutto sarà come prima” - risponde Zenon sorridendo - “resisti ancora un pochino, Nicole”

 

“va bene. Senti, Zenon, quanto è distante il dominio del Re dei Calamari?”

 

“non ne ho idea. Dobbiamo trovare un abitante di questo incubo che mi sappia dire dove si trovi adesso quel regno”

 

“EH?!” - esclama Nicole

 

“in effetti hai ragione, Nicole. Non è facile perdere per strada un regno. Non è un portachiave, diciamo. Voglio dire, sono due cose su due piani diversi.... meowwwoooohhh” - commenta Hally

 

“eh già! Hally, ma stai bene? La tua voce è strana.” - dice la ragazza fissando la propria ombra

 

“questo posto non mi piace. Ho tutto il pelo arricciato dalla paura. La mia coda è diventata un piumino per la polvere..... meowwwuuuhhhhh.... c'è qualcosa di strano.....”- la gattina geme

 

“Hally..... cerca di stare immersa il più possibile in profondità nella mia ombra. Ok?” - dice Nicole triste in viso.

 

Zenon osserva la grande spianata, schiocca la lingua sui denti per richiamare l'attenzione di Nicole.

 

“adesso abbiamo un problema più grande, Nicole. Dì allo spirito di gatta di restare buona nella tua ombra senza fiatare, neppure con il pensiero” - dice molto calmo.

 

“che succede?” chiede Nicole.

 

Lo stregone non risponde

 

“Zenon, che succede?”

 

Zenon guarda in lontananza aguzzando la vista.

 

“Zenon?”

 

Zenon rivolge a Nicole un sguardo tranquillo

 

“non avere paura, Nicole” - Zenon sorride con l'intento di rassicurare Nicole - “ascoltami, adesso devi fare una cosa per me. Va bene?”

“va bene”- riponde Nicole

 

“devi solo abbracciami, Nicole”

 

Zenon si apre la giacca e abbraccia Nicole

 

“ascoltami, Nicole. Sta venendo da questa parte un potente incubo, che proviene dal Regno del Re dei Calamari” - Zenon accarezza i capelli di Nicole - “ogni regno ha il suo re. Ogni regno ha il suo duca. Il Duca Piovra è un giudice giusto e severo, legato alla Legge del Re dei Calamari”

 

Nicole incrocia le braccia dietro la schiena di Zenon, tiene il viso premuto contro il petto di lui

 

“devo avere paura? È pericoloso, Zenon?” - chiede cercando di sembrare tranquilla anche se si sente agitata

 

“di solito non è pericoloso per me o per te..... ma adesso è perfido.” - Zenon continua ad accarezzare la testa di Nicole -” Molto perfido.... il Duca è molto crudele e cattivo, quando si trova fuori dal Regno del Re dei Calamari, perché non è più soggetto alla Legge del Re. Adesso non è più obbligato ad essere giusto e imparziale. Quando è così, si scatena e sono guai.”

 

La terra inizia leggermente a tremare.

 

“cosa devo fare, Zenon?”

 

“Stai tranquilla. Sii tranquilla. Non gli permetterò di farci del male” - Zenon ha una voce così calma. Ispira tranquillità.

 

“sì..... lo so.”

 

“meowww... ho il terrore di quello che può fare il maestro della mia padrona quando ci si mette meowww... ho i brividi se ripenso all'ultima volta” - l'occhio giallo di Hally sbuca dall'ombra di Nicole

 

“Hally, torna dentro e stai tranquilla. Non bisogna mettere alla prova la fortuna” - dice Nicole con tono deciso.

 

“meow..... una grande sfortuna ha colto il Duca” - l'occhio di Hally si inabissa nell'ombra di Nicole. I denti della gattina affiorano sulla superficie dell'ombra di Nicole disegnando un sorriso e poi scompaiono come ha fatto l'occhio. -”.....lo compiango.... potrei.... ma anche no!”

 

La terra sta tremando

 

“uh. Sta arrivando.” - Zenon sorride mostrando i denti sia quelli sani che quelli da squalo.

 

“farò come mi hai detto” - Nicole stringe con forza Zenon - “... ti voglio bene”

 

“anch'io ti amo”. - Zenon chiude le braccia dietro la schiena di Nicole: sta usando la propria giacca per coprire la ragazza nell'abbraccio. I lembi della giacca si allungano, diventando una specie di mantello, che avvolge Nicole e Zenon. La linea invalicabile di confine è tracciata.

 

La terra adesso trema con decisione.

 

“e adesso mettiamo in chiaro alcune cose, caro il mio Duca” - Zenon alza il capo e aggrotta le sopraciglia - “ti strapperò via a morsi quei tentacoli; ad uno ad uno, se necessario. Ti piace far rumore per dire che stai arrivando, eh?”

 

Una grande sagoma si staglia contro la luna viola.

Il Duca.

Alto quanto un palazzo di cinque piani.

Di colore mutevole, ora marrone ora bianco.

Scivola sui giganteschi tentacoli, alcuni dei quali frustano la terra facendola tremare.

Occhi enormi, spenti, neri e vuoti fissano la pianura.

Altri, più piccoli, vicini a quelli enormi si muovono con frenesia in cerca di qualcuno o di qualcosa degno di attenzione.

Della sua attenzione.

 

Uno dei piccoli occhi scorge Zenon. Lo sguardo degli altri piccoli occhi, allora, si fissa sullo stregone e su Nicole.

 

L'enorme incubo rallenta l'andatura.

 

I piccoli occhi contraggono le pupille trilobate.

 

Zenon guarda diritto nel gigantesco occhio spento del Duca con aria di sfida.

 

Il colore della pelle del Duca Piovra muta in un rosso acceso.

 

Zenon prima sorride in modo crudele mostrando tutti i denti, poi li digrigna come se volesse azzanare.

 

Il Duca frusta la terra con un tentacolo due volte.

 

Zenon spalanca le fauci, la lingua biforcuta guizza fuori e dentro sibilando.

I capelli metallici si agitano frustando l'aria alle spalle dello stregone.

Tiene Nicole stretta al petto: la mano sinistra poggiata sulla nuca di lei, la destra intorno alla vita di lei..

 

A Nicole manca quasi il fiato. Sente una grande forza provenire dal corpo di Zenon, qualcosa di oscuro e primordiale. Ad un tratto tutto viene svelato.

Nicole ha una visione, per un attimo vede quella stessa immagine che ha visto di sfuggita circa un mese fa: un teschio dorato con denti inferiori affilati come coltelli, capelli d'oro lunghissimi e due occhi fatti di fuoco.

Come l'altra volta si sente protetta da quell'immagine terrificante.

 

È un monito per gli altri. La promessa che saranno distrutti.

 

Il Duca continua per la sua strada.

 

L'enorme incubo si allontana.

 

La terra a poco a poco smette di tremare.

 

Tutto torna tranquillo.

 

“è andato via, Nicole. Ben fatto, ti sei comportata bene.” - dice alla fine Zenon tirando un sospiro

 

“non ho mai sentito così tanta cattiveria contro di noi in così pochi istanti. Quell'essere mi ha disgustato, Zenon” - Nicole si struscia il viso contro la camicia dello stregone.

 

“ha poco da fare il cattivo con me. Lo avrei bollito nell'oro fuso, se avesse fatto un gesto contro noi due” - esclama Zenon tutto tranquillo sorridendo - “è scappato, perché ha avuto paura di me”

 

Nicole sposta il viso contro il fianco di Zenon, cercando di nascondere la testa sotto il braccio destro dello stregone.

 

“credo che fosse di ritorno dalla Corte del Re dell'Incubo, ma non capisco cosa possa essere...” - “ehi? Che hai? Nicole?” - Nicole ha tirato un morsettino al fianco di Zenon, proprio sotto l'ascella.

 

“si sta bene qui sotto. Potrei fare le fusa. Ho voglia di coccole” - risponde la ragazza - “hai un buon odore”

 

“e io ho voglia di fartele....” - Zenon accarezza i capelli di Nicole. Infila le dita tra i capelli e li scompiglia per poi rimmetterli a posto con le carezze.

 

“... ti amo anch'io, Zenon”

 

Restano così abbracciati, mentre la luna viola è alta nel cielo

Le mani di Nicole accarezzano la schiena dello stregone.

Zenon bacia i capelli della ragazza.

 

*****

 

Nicole e Zenon, discesa la collina dove hanno incontrato il Duca Piovra, si inoltrano nel bosco ceh si estende ai piedi della collina.

Alberi di sequoia giganteschi sono disposti in filari ordinati e ben precisi.

Passato lo spavento di prima, Nicole chiacchera del più e del meno e Zenon le dà spago

 

“uffa. Avrei proprio voglia di un pezzettino di cioccolata. La prossima porta mi porterò nel borsello qualche scorza d'arancia candita” - dice alla fine la ragazza

 

“perché vuoi mangiare altri dolci? Non sei già abbastanza dolce così come sei adesso?” - risponde lo stregone con sorrisetto -” forse potresti provare qualche amaretto per variare”

 

“ti ringrazio, ma non mi piace sentirmi amareggiata. Decisamente meglio provare un po' di zuccheroso thé” - risponde Nicole

 

“eccoli che ricominciano il gioco delle risposte a tono... meowwwww.” - dice Hally trotterellando al fianco di Nicole

 

la gattina all'improvviso inciampa e sbatte la testa contro qualcosa di duro.

 

“ahi!” - geme massaggiandosi la testa con la zampina

 

“Hally?” - Nicole si volta preoccupata verso la gatta nera

 

“ho sbattuto la testa contro questo dannatissimo fungo!” - dice tutta arrabbiata tirando una zampata contro il fungo - “ehi, un momento? Ho detto fungo? Così grosso?”

 

“in effetti è abbastanza grosso.”- Nicole nota come il fungo le arrivi a metà del polpaccio.

 

“ma è una mia impressione o non era così grosso prima?” - dice la gattina - “non ricordavo di averlo graffiato così in alto.

 

Un fungo sbuca sotto le zampine posteriori della gattina e la manda a zampe all'aria

 

splat.

 

“ehi! Andiamoci piano lì dietro!” - Hally si rialza furiosa

 

“ma che succede?” - dice Nicole

 

Un gigantesco fungo sbuca sotto i piedi della ragazza e la solleva verso l'alto.

Nicole non si lascia cogliere impreparata, si lascia scivolare lungo la cappella e ritorna con i piedi per terra.

 

Altri funghi continuano a sbucare dal suolo e stavolta crescono con gran rapidità.

 

Hally balza da una cappella all'altra cercando di raggiungere il suolo, ma non ci riesce da quanto sono fitti e veloci a crescere i funghi. Con un balzo cerca di raggiungere la cappella di un fungo più in basso; peccato che il fungo sia cresciuto mentre la gattina era in volo, così Hally manca il bersaglio e finisce con l'abbracciare il gambo del fungo.

 

Nicole è finita un un grosso fungo azzurro con arabeschi neri che non sembra voler smettere di crescere.

 

“ehi! non facciamo scherzi. Smetti di crescere” - dice Nicole -”mamma mia, come siamo in alto!”

 

L'ombra di Nicole si gonfia, la superficie si increspa e si alza assumendo la sagoma di un essere umanoide. In pochi attimi emerge Zenon.

 

“vieni” - lo stregone prende per mano Nicole e la trascina via a corsa.

 

I due saltano giù dal fungo arabescato verso un fungo dalla cappella ad ombrello molto larga e violacea.

La cappella ad ombrello del fungo regge il peso di Zenon e Nicole, lo stesso non si può dire per il gambo, che cede di lato. La cappella si inclina di lato fino quasi a toccare il suolo, Zenon e Nicole ci scivolano sopra senza potersi fermare.

 

“ZEEEEEEEENOOOOOONNNNN” - grida Nicole

 

“ehi! È divertente!” - commenta lo stregone.

 

Zenon è il primo a toccare terra, appena mette i piedi in terra, si gira per afferrare al volo Nicole.

 

“GWWAAAAAA!” - Nicole butta le braccia al collo di Zenon

 

“presa”

 

la foresta di funghi ha smesso di crescere10.

 

“però avevi ragione, Zenon. È stato divertente” - dice Nicole in braccio a Zenon

 

“MEEEEOOOOWWWW e ti voglio VEDERE. Hai il principe azzurro che ti PRENDE AL VOLO” - grida Hally abbracciata al gambo di un grosso fungo a circa una decina di metri dal suolo. -”TE! Capito? TE! IO, NO!”

 

“oh, Hally” - fa Nicole - “ va tutto bene lassù?”

 

“secondo te? Meowwww! Una favola! Va che è una favola” - Hally ha la coda gonfia come uno scoiattolo - “davvero!”

 

“allora posso lasciarti lassù” - risponde Nicole

 

“ehi?!? NON FARE MIAOSCHERZI.”

 

Nicole fa un gesto con la mano, la propria ombra si muove allungandosi fino alla base del fungo al quale Hally è abbracciata.

 

“tuffati nella mia ombra, Hally”

 

“MEOWWW. Geronimo!” - la gattina si tuffa.

 

Pluf.

 

Nicole si guarda intorno

 

“che disastro. I funghi sono così fitti che è praticamente impossibile passare in certi punti.”

 

“sì, Nicole. Sono cresciuti in modo caotico” - Zenon si sistema la giacca

 

“per fortuna non hanno divelto le squoie” - Nicole richiama a sé la propria ombra

 

“credo che le radici di questi alberi siano molto profonde, i funghi non hanno abbstanza forza da spaccarle” - Zenon indica alcuni funghi accatastati gli uni sugli altri - “crescono velocemente ma sotto sotto sono fragili come il burro”

 

“è vero, Zenon. Non sembrano in grado di reggere il proprio peso” - Nicole tocca il gambo di uno dei funghi vicino a lei. Nel gambo resta impressa l'impronta della mano della ragazza.

 

“questa deve essere la Foresta Istantanea della quale ho sentito parlare” - Zenon si gratta il mento con la sinistra.

 

“allora cosa facciamo? Ci fondiamo per creare l'Ombra Sfuggente e scivoliamo tra i funghi?” - chiede Nicole a Zenon

 

“Nessuno ci corre dietro. Faremo un po' di esercizio con le tecniche della Distruzione su questi funghi” - Zenon si sbottona il panciotto, dalla tasca interna tira fuori un pennello con serbatoio11 - “quale occasione migliore per imparare ad usare in modo estensivo le tecniche che permettono di sezionare le cose”

 

“ho capito. Un attimo” - risponde Nicole.

La ragazza apre la borsettina da tracolla in pelle, tirando fuori anche lei un pennello con serbatoio simile a quello di Zenon.

 

“rapido riepilogo della tecnica. Devi pensare ad una forbice oppure ad una spada che taglia una corda. In pratica il medium d'inchiostro indica il punto dove il corpo del fungo litigherà con sé stesso e si formeranno i due monconi” - Zenon inizia a tracciare alcuni segni di prova in aria. I disegni aerei d'inchiostro si dissolvono non appena completi.

 

“inizio prima io, se mi permetti di farlo, Zenon” - dice Nicole

 

“nessun problema” - risponde Zenon

 

Nicole traccia una linea dritta orizzontale in aria. L'inchiostro color turchese di Nicole svanisce non appena tocca il gambo del fungo. Un attimo dopo il fungo crolla al suolo troncato in due.

 

“ben fatto, Nicole. Con più inchiostro è possibile tagliare più funghi allo stesso tempo, basta premere di più sul regolatore del flusso” - Zenon disegna una linea più spessa: il primo fungo viene ridotto a rondelle mentre gli altri due dietro vengono tagliati in due.

 

“va bene, Zenon” - Nicole stavolta traccia una linea obliqua molto spessa, e cinque funghi vengono abbattuti.

 

“ovviamente si possono fare anche cose più raffinate, Nicole”- Zenon disegna un punto e lo taglia con una linea obliqua. L'intero fungo colpito dall'inchiostro esplode in tanti piccolissimi cubetti.

 

“potremmo farci una trifolata.... Meow” - commenta Hally vedendo ciò che resta dei funghi.

 

Nicole e Zenon si aprono la via nella foresta dei funghi e delle sequoie. Alla fine riescono a sbucare dall'altro lato del bosco.

 

Una valle si estende dal bosco in giù. Numerose stoviglie bucate, forchette e forchettoni enormi, spiedi e mestoli, e tanti altri oggetti che si trovano nelle case sono abbandonati sul limitare della valle vicno al bosco

 

“Ah!?!” - Nicole tocca con la punta della scarpa i cocci di diversi piatti rotti, alcuni dei quali mezzi sepolti nella terra - “guarda quanti piatti rotti, Zenon”-

 

“lo vedo. Del resto questa è la valle della Guerra Perenne. Queste sono le povere cose degli sfollati”

 

“ma lo senti anche tu, Zenon? Cosa credi che sia?”

 

“in questa piana si combatte una guerra eterna da tempo immemore. Questo è il clamore delle armi”

 

“ci sarà d'intralcio? Che ne dici?”

 

“no, Nicole. Non credo. Spero solo di trovare qualcuno capace di indicarci dove si trova il regno del

Re dei Calamari.”

 

Zenon e Nicole scendono dal crinale verso la valle, mentre camminano trovano solo cose rotte. Nessuna anima viva in giro.

Qui un secchio sfondato, là una botte sfasciata, lassù sui rami dell'albero un pezzo d'ombrello sbrindellato, laggù in una pozza un valigia aperta.

 

“è tutto rotto e sfasciato. Che strano” - dice Nicole

 

“è diverso dall'ultima volta. Non era così l'altra volta” - le risponde Zenon ad alta voce

 

“vieni spesso qui, Zenon?” - chiede la ragazza

 

“non molto. Di solito ci vengo per trovare quelle pietre rossastre che mi chiedono alcuni nostri clienti”

 

“quelle pietre che sembrano sangue cristallizzato?”

 

“sì. È un particolare tipo di granato rosso sangue che cresce sulle rocce di questo mondo” - Zenon raccoglie da terra una orologio da taschino.

 

“cresce sulle rocce?” - Nicole si avvicina a Zenon per vedere l'orologio raccolto dallo stregone

 

“lunga storia. Qui le pietre sanguinano, il granato è il loro sangue cristallizzato” - Zenon prova a caricare l'orologio.

 

Crack.

 

Il meccanismo rimane in mano allo stregone

 

“oh, che peccato” - Nicole tocca il vetro dell'orologio con le dita

 

“era già rotto.” - Zenon si rivolge a Nicole - “ come ti senti? La follia che si respira nell'aria ti sta dando dei problemi?”

 

“no, Zenon. Per adesso non provo nessuna strana emozione”

 

“bene”- lo stregone posa per terra l'orologio - “ stai mettendo in pratica i miei insegnamenti davvero bene, mia sposa.”

 

Nicole sorride tutta contenta: le piacciono i complimenti di Zenon.

 

I due finalmente arrivano verso il centro della vallata. Il rumore è molto forte.

 

“una battaglia”- mormora Nicole

 

“la battaglia infuria. Esatto, Nicole.” - Zenon si tira indietro i capelli mentre lancia uno sguardo alla mischia furibonda.

Nell'enorme polverone, spade, lance, scudi e mazze lottano tra loro con grande violenza. Una spada vibra un fendente contro una mazza, la mazza schiva il colpo e ribatte mirando alla lama della spada. Prima che la mazza possa colpire la spada, uno scudo si intromette per difendere la spada deviando il colpo. La spada e lo scudo combattono insieme contro la mazza. Un'ascia si aggiunge alla lotta, mettendosi dalla parte la mazza contro lo scudo e la spada.

 

“ma dove sono i soldati?” - esclama Nicole sorpresa

 

“mai visti soldati da queste parti. Se c'erano, oramai saranno solo polvere trasportata dal vento. Queste armi sono animate dal desiderio di lottare e non fanno altro che farsi la guerra tra loro giorno e notte” - Zenon porge il braccio sinistro a Nicole.

 

“ma vuoi andare nella mischia?” - chiede la ragazza dopo aver preso il braccio di Zenon

 

“sì e no. Dobbiamo passare di qui per uscire dalla valle. Comunque sia, passeremo ai margini della mischia onde evitare problemi” - Zenon si sistema il nodo della cravatta con la destra.

 

“andiamo allora.”

 

i due stanno per incamminarsi, quando Nicole sente un pianto sommesso

 

“mi hanno abbandonato.... povero me … adesso cosa mi resta?” -dice una vocina

 

“chi? O cosa è?” - chiede Nicole a Zenon

 

“ne so quanto te. Andiamo a vedere” - risponde Zenon

 

i due vanno nella direzione dalla quale proviene il pianto

 

Incastrato tra i rami contorti di un albero, c'é uno scudo triangolare tutto ammaccato: è lui che piange.

 

“oh! È lui che piange” - Nicole lascia il braccio di Zenon, si avvicina all'albero e parla allo scudo - “che ti succede, Scudo? Perché piangi?”

 

“oh! Ciao, Figlia del Vento e dell'Acqua.” - lo scudo si lascia sfuggire una specie di scricchiolio che sembra quasi un lamento “crakahimè, sono stato fracassato durante un contrasto. Adesso sono inutile alla lotta e non posso fare altro che restare qui a marcire”

 

Zenon si avvicina a Nicole: resta dietro di lei in attesa. Potrebbe essere stata una buona idea seguire questi pianti, pensa lo stregone, Nicole ha un fiuto eccezionale per certe cose e io so come sfruttare le occasioni che lei crea.

 

“ma senti male da qualche parte, Scudo?”

 

“no, non sento dolore fisico. Però penso che sto perdendo la lotta, bella Figlia del Vento e dell'Acqua”

 

 

“perché ti rammarichi, Scudo” - chiede Nicole - “posso aiutarti a liberarti dai rami?”

 

“oh, sì. Io non riesco più a muovermi oramai.” - la voce dello Scudo sembra essere un meno triste- “devi sapere che noi armi lottiamo per eleggere il nostro capo della giornata. L'arma più valorosa ci governerà fino al prossimo giorno e alla prossima battaglia”

Nicole aiutata da Zenon libera lo scudo dai rami dell'albero

 

“una curiosa forma di monarchia. Vero, Zenon?” - dice Nicole facendo l'occhiolino allo stregone

 

“eh sì.” - Zenon parla con voce calma scegliendo le parole - “le armi riconoscono solo il potere di un re valoroso, per questo lottano. Nel loro regno, che è questa vallata, non basta essere valorosi una volta, bisogna esserlo sempre”

 

“dimmi, Scudo. È da tanto che sei così ammaccato?” - chiede la ragazza

 

“tanto tempo quanto è bastato ai rami dell'albero per crescere ed imprigionarmi” - risponde lo scudo che adesso è tra le mani di Nicole

 

“chissà quante incoronazioni avrai perduto...” - accenna Nicole

 

“che ne pensi, Zenon?” - dice con il pensiero Nicole

 

“potrebbe esserci utile. Hai avuto una buona idea: dammi l'assist e poi chiudo io l'affare” - risponde Zenon

 

“tante.... troppe.... più che troppe” - piagnucola lo scudo

 

“è un peccato che tu sia così rovinato” - Nicole accarezza l'ammaccatura dello scudo con fare delicato

 

“è una brutta ammaccatura. Davvero brutta. Questo scudo è inservibile ridotto così” - dice con noncuranza Zenon

 

“ahimè! È proprio vero. Io sono inutile.”

 

“non potremmo ripararlo, Zenon? Mi fa una pena” - dice Nicole lanciando l'assist a Zenon

 

“davvero potreste? Davvero potreste ripararmi?” - la voce dello scudo tradisce una certa emozione

 

“eh! Non lo so, Nicole. Noi non ci intendiamo di queste cose e non abbiamo gli strumenti adatti” - Zenon lancia l'esca allo scudo per vedere se e quanto abboccherà

 

“ah.... non potete.....” - lo scudo sembra essere tornato depresso

 

“ma davvero non possiamo fare nulla, Zenon?”

 

“uhm......” - Zenon si gratta la basetta sinistra facendo finta di pensare

 

“....” - lo scudo non fiata

 

Nicole guarda Zenon con uno sguardo pieno di speranza

 

“uhm..... uhm.... No! Non funzionerebbe. Inutile” - Zenon, incrociato lo sguardo di Nicole, si tocca la tempia sinistra con l'indice - “però, così funzionerebbe.”

 

“oh.... di cosa si tratta, Zenon?” -chiede Nicole avvicinandosi con lo scudo in mano

 

“nulla di che. Un metodo, forse, l'ho trovato.” - risponde lo stregone accarezzando il mento della ragazza

 

“davvero? Ti prego, Potente Tenebra, dimmi cosa puoi fare” - lo scudo ha un tono così agitato.

 

“calma, Scudo. Se ho trovato una soluzione, l'ho fatto solo per Nicole” - Zenon sorride in modo perfido - “lei vuole aiutarti e io l'aiuterò a farlo, ma in cambio voglio qualcosa da te. Non è giusto che tu ti approfitti del suo buon cuore. Che la sfrutti”

 

“cosa vuoi da me? Cosa vuoi che faccia? Io sono uno scudo: offro protezione e difesa. Vi devo difendere? Lo farò! Dimmi!”

 

“stringi un patto con me, Scudo! Questo ti chiedo in cambio del nostro aiuto”

 

“lo farò, potente stregone. Io stringo un patto con te in cambio del tuo aiuto. Lo giuro”

 

“molto bene. Giuramento accettato. Patto stretto. Adesso indicaci in tutta onestà, in forza del patto, dove si trova il Regno del Re dei Calamari” - dice lo stregone

 

“si trova oltre quelle montagne laggiù a diverse miglia dalla costa”

 

“come lo sai?” - chiede Nicole

 

“noi armi siamo i gendarmi del Re dell'Incubo e sappiamo dove si trovano tutti i regni, perché così il Re ha deciso. Se necessario, portiamo la Legge e la Volontà del Re dell'Incubo ovunque nell'Incubo stesso.”

 

Zenon annuisce come a dire che il racconto dello scudo è verosimile e il patto lo obbliga a dire il vero.

 

“bene. Allora possiamo riparlo” - Zenon si strofina le mani tutto contento -” faremo un po' di esercizio con la tecnica pittorica della renovation.”

 

“ok”- Nicole tira fuori il pennello con serbatoio dalla borsetta per impugnarlo con la destra

 

“qui devi solo vedere l'immagine del passato dello scudo, ripassare i contorni che vedi nel passato e riempire con l'inchiostro la parte rovinata” - Zenon prende la mano destra di Nicole nella propria - “ in pratica ricordiamo alla parte come era nel passato”

 

“va bene, Zenon.” - la ragazza lancia un sorriso allo stregone.

 

Nicole appoggia lo scudo per terra. Si concentra, apre il primo serpente del bracciale, inizia a tracciare nell'aria i contorni dello scudo per poi riempire con il medium l'ammaccatura dello scudo. Per concludere inumidisce la punta del pennello sulla lingua e con la punta così inumidita tocca il contorno dello scudo12.

L'inchiostro turchese scompare in una fiammata: lo scudo è tornato integro.

 

“distruggere e alterare, sciogliere e indurire, analizzare e ricomporre: questa è la natura della tecnica pittorica renovation.” - Zenon si avvicina a Nicole e inizia a massaggiarle i muscoli delle spalle “adesso sarai un po' stanca. Rilassati, Nicole”

 

“sì.... va bene” - Nicole si lascia sfilare di mano da Zenon il pennello a serbatoio

 

 


 

  1. I terreni vulcanici e le solfatare nei tempi antichi venivano considerate l'anticamera per il regno dei morti. Pare naturale che Zenon e Nicole si dirigano in uno di questi posti per trovare l'accesso al Regno dell'Incubo.

  2. Il guardiano è ispirato a Tanato. Le farfalle e la torcia rovesciata sono simboli del dio greco. In questo caso, però, l'essere è una donna e non un maschio. Non è una cosa così strana, nella mitologia giapponese, ci sono alcune divinità che si mostrano in forma maschile o in forma femminile. Questa fata, guardiana del cancello del Regno dell'Incubo, non è Tanato. Il fatto che usi una voce sia maschile che femminile è una caratteristica che le ho dato per renderla ancor di più sovrannaturale. Chi ha giocato “Shadow of Colossus” sa che le divinità che si rivolgono al giocatore usano un timbro di voce maschile e uno femminile allo stesso tempo per lo stesso identico motivo.

  3. I due personaggi di Topolina e Falco sono un piccolo tributo ai due protagonisti della fiaba “i sette capelli d'oro della fata gusmara. Ho dato ai miei personaggi il loro nome, ma la loro storia e la loro origine è totalmente diversa. Per prima cosa non sono umani, in secondo luogo sono sposati e i loro caratteri sono molto diversi dai personaggi della fiaba. Condividono solo e soltanto il nome.

  4. Il bagliore indica la fiducia di Nicole. Del resto ha passato anni della propria vita sballottata di qua e di là, si è sentita dire che doveva essere curata, che la sua madre è stata una cattiva madre ed è finita in mano ad un gruppo di schiavisti. Adesso si trova in un mondo magico con una persona che le sta dando fiducia. Basta pochissimo per tirare sù una ragazza fragile come lei o per distruggerla.

  5. Qui Zenon dice di essere in sostanza pura volontà o intelligenza. Almeno lo è stato fino ad ora...

  6. Qui viene spiegato come mai Nicole avesse freddo quando sono arrivati dalla Francia. Ogni volta che Nicole usa tanto il proprio potere sente freddo. Il Freddo nella mia storia però può essere anche il segno della solitudine.

  7. La luce della luna svela il vero aspetto degli esseri sovrannaturali: questo è un accenno ad una storia del folklore giapponese. La luce della luna svela il vero aspetto di due yokai che tramutatosi in una vecchia e in un vecchio si preparavano a mangiare il protagonista della storia.

  8. Chiunque abbia visto il cartone animato Batman dei primi anni 90 riconoscerà sicuramente che ho tratto ispirazione dai cieli di quel cartone per descrivere quelli del Regno dell'Incubo.

  9. La luna viola indica il mutamento. Il mutamento che è il tratto distintivo del Regno dell'Incubo come dice Zenon.

  10. La foresta di funghi che cresce in modo istantaneo. Ho la reminescenza di un vecchio fumetto per bambini, disegnato da Luciano Bottaro, nel quale il Re di Picche voleva fare del male al Re di Cuori. Per facilitare la fuga del Re di Cuori dalla torre nella quale si è nascosto, la maga di corte fa spuntare nella notte una foresta di funghi giganteschi. Le truppe del Re di Picche pensano, quindi, più a mangiare che a fermare il prigioniero. Vidi la storia su Tiramolla.

  11. Questi pennelli con serbatoio esistono davvero nella realtà. Sono usati dai mangaka. Ho pensato che fossero un bel complemento alle tecniche pittoriche di Zenon e Nicole. La tecnica che Zenon e Nicole usano è presente nel videogioco Okami e funziona esattamente come la descrivo.

  12. Qui Nicole usa la tecnica della restorazione o renovation. La tecnica è presente anche in Okami, ma l'aggiunta della saliva è una mia piccola variante.

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Capitolo 4
*** una brutta avventura per Nicole e Zenon, i ragni meccanici della Regina, senza poteri magici, una manica di pazzi. ***


Volano.

 

Volano alti nel cielo.

 

Zenon e Nicole stanno volando usando lo scudo come una sorta di tappeto magico volante.

 

Sotto di loro, in basso, scorre il mare. Attorno a loro il nulla.

 

Una neve violacea cade dal cielo.

 

Nicole è seduta tra le gambe di Zenon. Ha addosso la giacca di Zenon. Lo stregone, rimasto in maniche di camicia, le sta abbracciando per tenerla calda durante il volo.

 

“Scudo, tra quanto tempo arriveremo al Regno del Re dei Calamari?” - chiede Zenon picchiettando la dita della mano sinistra la parte metallica dello scudo.

 

“Siamo ancora distanti, Potente Tenebra. Quel luogo si trova in mare aperto. Ben lontano dalla costa” - risponde lo Scudo.

 

Zenon non risponde. Si limita ad aguzzare la vista verso il mare aperto.

 

“C'è qualcosa che non va, Zenon?” - chiede Nicole

 

“Nulla, Nicole. Dimmi, hai ancora freddo?” - risponde Zenon

 

“Non più. Ti ringrazio” - risponde la ragazza.

 

Zenon appoggia il mento sulla spalla destra di Nicole e socchiude gli occhi.

 

Nicole si limita ad accarezzargli i capelli.

 

In lontananza si vede una grossa montagna dalla forma insolita. Nicole ne è incuriosita

 

“Scudo! Quella montagna... che luogo è mai quello?” - chiede la ragazza

 

“È la Montagna del Pugno Sacro”

 

“Effettivamente da lontano sembra una grosso pugno chiuso proteso verso il cielo” - commenta con il pensiero Nicole. - “come se volesse colpire quella luna viola alta in cielo”

 

“Quel pugno è solo un bizzarro capriccio, il Re alle volte ama essere ironico, Nicole” - le risponde Zenon con il pensiero - “Il Re dell'Incubo non tollera nessun genere di ribellione.”

 

“Ascoltami, Scudo. Se quella è la Montagna del Pugno Sacro, noi adesso dove ci troviamo di preciso?” - chiede Zenon

 

“Siamo nel nono oceano, il Regno del Corallo Rosso” - risponde ancora una volta lo Scudo

 

“Allora vuol dire che....” - il discorso di Zenon viene interrotto da una violenta esplosione d'acqua non molto distante.

 

Gli spuzzi d'acqua ricadono come pioggia su Zenon e Nicole.

 

Zenon serra subito le braccia attorno alla vita di Nicole e cerca di farle il più possibile da scudo con il proprio corpo.

 

Finita la pioggia, Zenon tira sù il capo dalla spalla della ragazza e sporge il capo fuori dallo Scudo per vedere cosa sta succedendo nel mare sottostante.

 

Anche Nicole si sporge un pochino per vedere cosa sta succedendo.

 

Vedono l'acqua ribollire. Continuamente rimescolata, piena di schiuma, tutto a causa di qualcosa che nuota sotto la superficie del mare. È esteso come un campo da calcio.

Un groviglio informe di corpi serpentiformi si agita sotto il pelo dell'acqua. Numerosi occhi dalla pupilla a fessura, simile a quella dei rettili, adornano quei corpi. A distanza regolare tra un occhio ed un altro su quei corpi si trova un foro dal quale esce con violenza la schiuma che si riversa in mare.

 

Un'altra esplosione d'acqua e schiuma si verifica non molto distante da Zenon e Nicole: il foro ha scaricato in mare una grande quantità di schiuma e acqua di mare.

 

“Ma cosa sono? Serpenti di mare?” - chiede Nicole

 

“Qualcosa di molto peggio...” - Zenon tira Nicole a sé - “SCUDO, ALZATI! ORA! Il corpo principale dell'Ecatonpodo sta svuotando le camere di emersione e noi siamo sopra di lui! MUOVITI! - grida lo stregone - “SIAMO TROPPO VICINI!”

 

Zenon fa appena in tempo a gridare queste parole allo Scudo una colonna d'acqua li investe in pieno con grandissima violenza.

 

Nicole e Zenon vengono sbalzati fuori dallo Scudo.

 

Vengono travolti dai flutti.

 

“Nicole.......” - una voce risuona nella mente di Nicole: è la voce di Zenon che la sta chiamando.

 

“Zenon, sono qui......” - vorrebbe rispondere, ma non riesce a parlare. Nicole crede di affogare. Sente solo tanto freddo, come mai prima d'ora..... non sentì così tanto freddo neppure quella volta.... circa un mese fa......

 

§§§§§§§

 

Un campo in aperta campagna inglese.

 

Zenon, Nicole e una donna vestita con un leggero vestito bianco dai delicati ricami parlano davanti ad un pozzo..

 

“Ecco adesso sapete tutto.” - dice la donna.

 

“Quindi questo pozzo è una prigione in sostanza, Ariel?” - chiede Zenon alla donna1

 

“Sì, stregone Zenon. Come dicevo questo è la tomba di uno spirito maligno che ama fare del male agli altri”

 

 

“Capisco, Ariel.” - risponde Zenon passandosi la mano destra nei capelli neri e d'oro. -”vieni, Nicole. Osserviamolo più da vicino”

 

Nicole segue Zenon, che si ta avvicinando al pozzo con cautela.

 

La ragazza mette i piedi nelle norme lasciate da Zenon, mentre Ariel resta indietro e li osserva.

 

Nicole e Zenon osservano, anzi, studiano con attenzione il piccolo pozzo in muratura.

 

Uno di quei piccoli pozzi che servivano nel tempo passato per tirare sù l'acqua per la casa.

Quando un pozzo si secca di solito o si chiude per evitare che qualcuno ci cada dentro o si ribatte.

Il piccolo pozzo era stato chiuso.

Sigillato per diventare una tomba.

Una rete fatta di una specie di luce biancastra copre tutto il terreno. Assomiglia ad una grossa ragnatela che si irradia a partire dal pozzo. Sul corpo del pozzo si vedono strani simboli luminescenti come la rete. I simboli sono messi proprio nel punto dal quale partono i raggi della rete. In alcuni punti la ragnatela è sfilacciata, i quei punti il terreno esala uno strano vapore

 

“Me lo aspettavo più antico.” - Nicole tocca la lastra di metallo che è stata imbullonata per chiudere la bocca del pozzo. -

 

“Risale ai primi del '800 o giù di lì. Hai ragione a dire che non è tanto antico, Nicole” - Zenon imita Nicole e passa la mano destra sulla lastra metallica - “questo è l'ultimo lavoro di un vecchio esorcista. L'ultimo di loro ha smesso di lavorare nel 1869”

 

Zenon gira intorno al pozzo, Nicole fa lo stesso nell'altra direzione.

 

I due si incontrano dopo un giro intero.

 

“Guarda qui” - dice lo stregone mentre raccoglie da terra un pezzo di metallo arrugginito vicino alla muratura del pozzo.

 

“Cosa hai trovato?” - chiede la ragazza avvicinandosi a Zenon.

 

Zenon tira fuori dal panciotto il pennello a serbatoio: traccia alcuni segni nell'aria. L'inchiostro nero come la pece di Zenon forma un complesso arabesco che fluttua libero nell'aria, un attimo dopo avvolge il pezzo di metallo.

Con la punta della lingua, Zenon tocca l'inchiostro sul pezzo di metallo per chiudere la magia.

 

L'inchiostro svanisce all'improvviso: il pezzo di metallo arrugginito adesso è lucente e pulito come se fosse stato fabbricato ieri.

 

Zenon mostra l'oggetto a Nicole

 

“Davvero strano. Un chiodo di metallo a forma di T? Cosa pensi che sia, Zenon?” - Nicole osserva con curiosità il pezzo di metallo che Zenon tiene nel palmo della mano sinistra

 

“Una croce greca.” - Zenon rigira il pezzo tra le mani - “ha inciso l'alfa e l'omega sul pezzo”

 

“A cosa serviva?” - Nicole avvicina le dita della mano destra per toccare la croce greca

 

“Ha piantato tante croci sulla circonferenza del pozzo per rendere più forte il sigillo. Come se potesse servire a qualcosa” - Zenon passa a Nicole la piccola croce.

 

“meowwwww, Nicole. Sono di ritorno” - annuncia la gattina trotterellando nell'erba

 

Nicole si volta e vede Hally che cammina con passo elastico verso di lei.

“Hally” - Nicole si stacca da Zenon, restituendogli la croce, e va incontro alla gattina

 

Zenon lancia un'occhiata verso il pozzo, poi torna sui suoi passi per raggiungere Nicole, che sta carezzando Hally.

 

“Allora, Hally” - dice Nicole - “ cosa mi dici? Cosa hai scoperto?”

 

“Nulla, Nicole” - Hally si è seduta e protende le zampette davanti verso Nicole - “non c'è anima viva umana nel raggio di due kilometri. Ne sono più che sicura”

 

“Ben fatto, Hally” - Nicole prende in braccio Hally

 

“Fammi fare il gatto visone, dai” - piagnucola la gattina.

 

Nicole si sistema Hally sulle spalle come si fa con uno scialle. Hally si rilassa lasciando penzolare la zampa sinistra sopra il seno di Nicole

 

“Ehi, piano. Tieni dentro gli artigli, Hally” - Nicole stringe nella mano destra la zampa penzoloni di Hally e la allontana dal proprio seno.

 

“Oh, avanti. Alcuni uomini trovano affascinanti qualche imperfezione. È poi non voglio certo graffiarti.” - protesta Hally - “è che sei così morbidosa. Noi gatte non abbiamo cose così morbidose con le quali far giocare i nostri maschi. È davvero ingiusto”

 

“Hally....”

 

“Meowww. Un paio di colpettini. Fammi dare un paio di zampatine”

 

Zenon si avvicina ad Ariel. Si sistema la cravatta e mostra alla donna la piccola croce di metallo.

 

“Ariel, raccontami di nuovo quello che successe circa 200 anni fa in questi luoghi. Per cortesia.”

 

“Un uomo molto vecchio venne portando con sé una piccola scatola nera chiusa da una cordicella rossa.” - Ariel tiene una ciocca dei propri capelli tra le dita mentre parla con Zenon - “buttò nel pozzo la scatola e gli uomini che erano con lui chiusero il pozzo con la lastra di metallo”

 

“Ma il pozzo era secco?” - chiede Zenon

 

“È difficile che un pozzo secchi completamente, stregone Zenon. I folletti raccoglievano dalle pareti del pozzo il muschio per i loro scherzi” - risponde Ariel

 

“Nessuno di voi ha provato a riaprire il pozzo?” - continua Zenon

 

“Nessuno... che motivo avevamo per farlo?”

 

“Capisco.” - Zenon si passa la mano destra nei capelli

 

Nicole con Hally sulle spalle si avvicina a Zenon.

 

“Cosa credi che sia successo, Zenon?” - la ragazza tocca la spalla di Zenon

 

“Ah, Nicole. Cosa dice Hally? C'è qualcuno nei paraggi?” - Zenon prende la mano di Nicole nella propria

 

“Nessuno” - risponde Nicole

 

“Bene, perché faremo un po' di confusione” - Zenon sorride, mette la mano sinistra intorno alla vita di Nicole - “per rispondere alla tua domanda: quel vecchio era un esorcista e quella scatola conteneva uno spirito malevolo. Il vecchio non era riuscito a scacciarlo e lo aveva rinchiuso lì dentro”

 

“Si può davvero rinchiudere uno spirito in una scatola?” - chiede Nicole mentre gratta la testa di Hally, che fa le fusa.

 

“Sì, esistono diversi metodi per farlo. Dato che il vecchio era umano, credo di sapere quale tecnica ha usato e non mi stupisce che alla fine abbia voluto disfarsi della scatola.” - Zenon annusa i capelli di Nicole

 

“Davvero, Zenon? Davvero sai come si fa?” - Lo sguardo di Nicole è rivolto verso l'alto, verso il viso di Zenon

 

“Non è facile. Il rischio è che lo spirito riesca a liberarsi, se il sigillo non è potente. A quel punto lo spirito potrebbe volersi vendicare su di te” - Zenon accarezza i capelli di Nicole con la mano sinistra

 

“Il vecchio esorcista aveva paura della vendetta dello spirito? Credi che sia successo questo, Zenon?” - Nicole poggia la propria mano sulla mano sinistra di Zenon

 

“Sì, lo credo. Ho il sospetto che il vecchio non sapesse come uscirne, poi deve aver pensato di usare questo trucco ignobile. A lungo andare il risentimento dello spirito chiuso nel pozzo ha avvelenato l'intera zona” - Zenon osserva la campagna che a prima vista sembra normale.

 

“Purtroppo hai ben compreso la posta in gioco, stregone Zenon” - interviene Ariel - “da quel giorno tutti gli uomini che abitavano nella zona incominciarono ad essere perseguitati dalla sfortuna”

 

“E se ne andarono. Giusto, Ariel?” - l'espressione di Zenon è diventata seria - “anche voi del mondo vicino avete cominciato a stare male.”

 

Ariel non risponde.

 

“Che ironia. Quell'uomo credeva di esorcizzare il male e finì per avvelenare questa terra. Che ne pensi, Nicole?” - commenta con il pensiero Hally

 

“È tutto molto triste” - risponde con il pensiero Nicole

 

“Ariel” - Zenon mette nella tasca della giacca la piccola croce - “tu e i tuoi non avete mai pensato di sigillare la falda d'acqua che arriva al pozzo? Lo spirito usa quella per condurre il proprio risentimento, è probabile che l'abbia maledetta”

 

“ È quasi certo che l'abbia fatto.” - risponde Ariel - “ma non ci abbiamo mai pensato”

 

“Per quale motivo?” - Zenon si prende il mento tra l'indice e il pollice della mano destra

 

“Alla fine non è successo nulla di male. Solo gli uomini che vivevano qui vicino se ne sono andati via” - Ariel si liscia una ciocca dei lunghi capelli con fare tranquillo - “quanto a noi, sentivamo che c'era una strana presenza, ma facevano finta che non ci fosse e continuavamo a divertirci come al solito.”

 

“Che strano essere questa Ariel” - commenta con il pensiero Nicole

 

“Ariel è uno spirito dell'aria, Nicole. Sono liberi, superficiali e frivoli per definizione, per questo non vanno d'accordo con gli spiriti della terra. Solo gli spiriti dell'acqua li sopportano, perché sono entrambi liberi.” - Zenon risponde con il pensiero -”anche se gli spiriti dell'acqua conoscono il significato della parola “responsabilità.”

 

“Avete ignorato questa presenza fino ad adesso, Ariel. Ora voi volete che questa presenza se ne vada.” - Zenon si rivolge ad Ariel rimarcando con il tono della voce alcune parole

 

“Sì.” - la risposta di Ariel è decisa. Questo tono deciso è insolito per uno spirito dell'aria come Ariel.

 

“Come mai, adesso, lo volete?” - chiede Zenon

 

“Abbiamo paura di lei. A breve si liberà dal sigillo e si sfogherà su di noi, perché non l'abbiamo liberata. In tutti questi anni ha sempre sentito le nostre risate portate dal vento e ci ha sempre minacciato”

 

“Allora il patto è stretto” - sorride Zenon - “purificheremo lo spirito e tutto tornerà com'era prima che quel vecchio maledisse questa terra. Tornerete a divertirvi come una volta”

 

Zenon si sistema la cravatta. Fa cenno a Nicole di seguirlo.

 

“Quando cominciamo, Zenon?” - Nicole guarda Zenon curiosa

 

Zenon e Nicole si stanno allontanando dal pozzo e da Ariel.

 

“Inizierai quanto la luna sarà alta nel cielo. La sua luce distrugge le malie delle ombre notturne e degli incubi. I riti di purificazione devono avvenire sotto la sua luce” - Zenon passa il braccio sinistro intorno alla vita di Nicole - “stavolta il mio aiuto sarà molto limitato2.”

 

“Non capisco, Zenon. Perché non puoi aiutarmi nel rituale?” - Nicole si accosta a Zenon.

 

“Io... la mia natura mi consente di distruggere ma non di purificare. Anche se io distruggessi quello spirito, non libererei questa terra dalla sua influenza malefica. È necessario purificare questo luogo.” - Zenon accarezza la base del collo di Nicole con la destra -” grazie alla tua natura di acqua e vento, tu sei naturalmente portata alla purificazione.”

 

“Quindi farò tutto da sola?” - Nicole passa il braccio destro intorno alla vita di Zenon

 

“Non ti ho mai lasciata sola. Io farò saltare via il sigillo, questo posso farlo, e farò in modo tale che il pozzo non ti ostacoli.” - Zenon sorride pensando a quello che farà tra qualche ora

 

“Ti ringrazio.” - Nicole dà un bacetto alla mano destra di Zenon.

…..

 

La luna è alta nel cielo.

 

Il terreno intorno al pozzo esala meno vapore di quanto non facesse di giorno. Come ha detto Zenon, il potere dello spirito del pozzo viene affievolito dalla luce della luna. La rete luminosa biancastra che copre tutto il terreno e si collega al pozzo brilla con forza.

 

Nicole indossa un maglione con trecce azzurro, un paio di Jeans turchesi e, fatto insolito per lei abituata alla scarpe sportive, un paio di stivali di pelle scamosciati di quelli che si allacciano al ginocchio. Le braccia e le gambe di Nicole sono ornate da un piccolo braccialetto d'argento che scintilla alla luce della luna

 

Un leggero incenso brucia in un vaso. Hally accende un altro bastoncino d'incenso e lo sistema nel vaso.

 

“Sei incensi per i sei punti cardinali. Ho fatto, Nicole. MEOWWW” - smiagola la gattina

 

“Sono pronta, Zenon. Aspetto solo il tuo permesso per cominciare” - Nicole tiene in mano un ventaglio chiuso.

 

“Bene” - Zenon si allenta la cravatta a righe azzurre su sfondo nero - “farò saltare il sigillo dell'esorcista che copre il terreno e spazzerò via la struttura in muratura del pozzo dove il vecchio ha messo altri sigilli di protezione”

 

Zenon fa colare un po' di inchiostro a terra dalla punta del pennello a serbatoio. Traccia un paio di linee nell'aria che subito scompaiono.

 

“Prepara il vento per purificare lo spirito, Nicole. Io sono pronto” - dice lo stregone con uno sguardo d'intesa a Nicole.

 

“Ariel, vuoi aiutarmi?” - Nicole si volta verso lo spirito dell'aria.

 

“Volentieri, Figlia dello Stregone. Cosa devo fare?” - chiede la donna sorridendo

 

“Per il rito ho bisogno di evocare un forte vento. Il vento tutto spazza, disperde i vapori malefici, solleva la polvere, sparpaglia le ossa e spezza le rocce.” - Nicole apre il ventaglio - “ l'acqua diluisce e sigilla le cose che ricopre. Mi dovresti procurare un alito di vento che io possa usare per il rituale”

 

“Nulla di più facile per me. Come ti serve questo vento? Caldo? Freddo? Secco? Umido?” - Ariel sembra divertita dalla cosa

 

“Vista la mia natura d'acqua e di vento ho bisogno che questo vento sia molto forte e umido.” - Nicole indica il centro del ventaglio -”Ti ringrazio”

 

“Subito.” - Ariel si bacia il palmo della mano destra e poi soffia leggermente in direzione di Nicole

 

Nicole vede una piccola pallina trasparente volare leggera verso di lei. Il ventaglio di Nicole è abbastanza morbido da assumere una forma concava, così raccoglie al volo la piccola palla.

Nicole osserva la piccola pallina che trema sulla faccia del ventaglio. Con un colpo deciso la scaglia in aria e la colpisce con il bordo del ventaglio: la pallina viene tagliata in due. Il ventaglio viene avvolto dal una massa trasparente che pulsa.

Nicole con rapidi movimenti orizzontali ed obliqui scostringe la massa a distribursi su tutto il ventaglio.

 

“si comincia.”- pensa Zenon.

 

Zenon disegna un grande cerchio in direzione del pozzo, poi fa il gesto di prendere il cerchio con la mano sinistra. Chiude il pugno: l'intera rete che ricopriva il terreno viene lacerata e scompare.

Subito Zenon disegna un altro cerchio, taglia la circonferenza con una linea che dal centro và verso l'esterno e schiocca le dita. La muratura del pozzo esplode come se fosse stata minata con una carica di dinamite3.

 

Nicole ha assistito a tutta la scena ed ora fissa con sguardo risoluto il pozzo.

 

“Il vento tutto disperde. Nulla può resistere dalla sua forza. Interi popoli sono cenere trasportata dal vento. La pietra viene erosa. Le tombe scoperchiate. Le ossa sparse. La memoria cancellata” - Nicole vibra un primo colpo di ventaglio: un torbine d'aria si dirige verso il pozzo4.

 

Il vapore che stava uscendo dai resti della muratura viene spazzato via.

 

“Nulla può fermarlo. È lo scorrere del Tempo” - Nicole vibra un altro colpo di ventaglio.

 

La terra intorno alla muratura viene risucchiata verso l'alto dal turbine d'aria denudando il corpo del pozzo. Sul fondo una scura massa di fango su agita: la presenza della scatola.

 

“ È tempo per te di sparire per sempre.” - Nicole con un gesto rapido del ventaglio raccoglie il fumo dell'incenso.

 

“Vattene! Sparisci ora e per sempre! Così io comando.” - Nicole scaglia con violenza il fumo dell'incenso verso il pozzo

 

Il fango dentro il pozzo cerca di appiattirsi sul fondo per resistere al vento. Il fumo dell'incenso correde quella sostanza.

 

“Vento, disperdi questa malizia! Questo ti comando!” - Nicole vibra il colpo finale con il ventaglio generando una vera e propria tromba d'aria.

 

La massa di fango si trasforma in fumo e vola lontano. La scatola gettata tanti anni fa nel pozzo viene sollevata in aria dalla tromba d'aria e fatta a pezzi con violenza e rapidità. Di lei non resta nulla. La piccola fiammella che stava dentro la scatola viene allungata e stirata dalla tromba d'aria, finché non scompare.

 

“Fantastico” - Ariel è raggiante. Vorrebbe quasi mettersi ad applaudire, ma lo sguardo gelido di Zenon la ferma.

 

“Il vostro problema è risolto” - dice lo stregone con tono tranquillo, quasi allegro, nonostante lo sguardo gelido di prima. Adesso ha il solito sguardo calmo e gentile.

 

“Oh, Stregone Zenon.... grazie” - risponde Ariel

 

Il vento sembra placarsi.

 

Nicole chiude il ventaglio e si avvicina al vaso d'incenso quando sente una voce.

 

“Sììììììììììììì...... annnnnncora...... guaaaaaardami........ anccccccccccora......” - la voce terrorizza Nicole.

 

“No...” geme lei

 

Centinaia di migliaia di artigli ricurvi escono dalla terra. Tutti rivolti verso di lei.

 

“ZENON!” - grida.

 

Zenon, al grido di Nicole, si volta. Il volto di Zenon passa dalla tranquillità di qualche prima allo stupore e poi alla collera più nera di fronte a quello che vede: Nicole viene trascinata verso il pozzo da una specie di filamento verdastro. Dal pozzo sta emergendo una sfera verdastra grande quanto un'automobile5.

 

“NICOLE!” - Zenon fa il gesto di allungare la mano destra verso la ragazza, che scompare dentro la sfera.

 

“Ariel, cosa c'era davvero in quel pozzo? Che cosa?” - Zenon lancia uno sguardo furioso contro il povero spirito del vento

 

“Io....”

 

“È qualcosa di totalmente fuori posto in questo luogo! Se succede qualcosa a Nicole, NEMMENO AUBERON POTRÀ SALVARTI DALLA MIA COLLERA!” - Zenon butta per terra la giacca mentre corre verso il pozzo e quella strana sfera verdastra.- “Hally, tu resta qui con Ariel e tienila fuori dai guai. È un ordine! HO MOLTO DA FARE ADESSO!”

 

“Meowwww... come comandi....” - Hally si siede vicino ad Ariel - “quella cosa verde è terrificante. Mi viene il pelo bianco solo a vederla.”

 

“Ma io non capisco” - si lamenta Ariel

 

“Nemmeno io meow. Ho visto il maestro della mia padrona così furioso solo un'altra volta” - Hally si lecca la zampina e la passa dietro l'orecchio - “ e meow non è stata una cosa piacevole”

 

“Che vuol dire?” - Ariel sta guardando Hally

 

“Che sta andando a fare il culo a strisce a quella cosa. Decisamente.”-Hally ripete il gesto di lavarsi dietro l'orecchio

 

Zenon sferra un pugno con la mano sinistra alla sfera che ha appena inghiottito Nicole. Il colpo non sortisce nessun effetto.

 

“Non mi lasci entrare? Allora userò la forza per farlo” - Zenon sferra un altro colpo alla sfera - “restituiscimi ciò che mi hai preso. Lascia libera Nicole”

 

Zenon diventa completamente nero e scompare dentro la sfera.

 

“Pazzesco...” - Ariel si mette le mani nei capelli.

 

“Già. Sento che Nicole sta morendo di paura. La sento soffrire, ma io non posso fare nulla. Sono impotente.” - Hally mostra i canini arrabbiata.

 

All'improvviso l'enorme sfera diventa piccola quanto una pallina da tennis.

 

“Ahi! Marca male.” - dice Hally alzandosi in piedi. -” muoviti, Zenon! Non riesci a sentire che Nicole sta morendo?”

 

Poi si sente una voce. Una voce lontana ma inconfondibile: Zenon.

 

“OSI OPPORTI A ME? VUOI SFIDARMI? MOLTO BENE. TI DISTRUGGERÒ. A MORTE ORA E PER SEMPRE, ESSERE IMMONDO”

 

La sfera verdastra si crepa in numerosi punti.

Una luce dorata fuoriesce dalle crepe.

Poi una violenta esplosione distrugge la sfera.

Numerosi fulmini e saette cadono tutt'intorno al centro dell'esplosione.

Due fulmini dorati cadono poco distanti da Hally e Ariel

Ariel cade a sedere dallo spavento e Hally le salta adosso abbracciandola dalla paura.

 

“MMMMMEEEEOOOOOWWWWWW. L'HA SENTITO! L'HA SENTITO ECCOME! AIUTOOOOO!” - grida la gatta

 

“AIUTOMAMMAAAAAA.... RE OBERON!” - grida Ariel

 

Dove c'era il pozzo, adesso c'é un cratere fumante. Delle lingue di oro fuso escono dal cratere verso i punti in dove sono caduti quei fulmini dorati

Una gigantesca ombra nera si erge dal fondo del cratere.

L'ombra volge lo sguardo verso Ariel e Hally.

Un teschio d'oro con denti inferiori affilati come coltelli, capelli d'oro lunghissimi e due occhi fiammeggianti li sta fissando.

 

“Mamma mia! un teschio d'oro con occhi infuocati?!! adesso per lo spavento diventerò una gatta dal pelo completamente bianco, al cento per cento” - dice Hally mentre si stringe ancora di più al petto di Ariel -”chiamatemi Duchessa d'ora in poi. Meowww” - la coda di Hally è diventata gonfia come quella di uno scoiattolo.

 

“Stregone Zenon, siamo amici” - Ariel abbraccia Hally tutta terrorizzata. - “Calmati! Ti prego! Sono Ariel! Non vedi come sono carina e coccolosa?” - Ariel sta piangendo dalla paura. - “AAAAHHH”

 

L'ombra scompare.

 

Si sente una voce chiamare dal fondo del cratere. - “Hally... Ariel... ci siete? Venite a darmi una mano con Nicole. Non riesco più a muovere il braccio sinistro” - la voce di Zenon.

 

Con attenzione Hally e Ariel si avvicinano al cratere. Hally si affaccia con circospezione e guarda dentro.

 

Vede Zenon e Nicole seduti sul fondo del cratere

Zenon tiene Nicole stretta a sé usando solo il braccio destro, il sinistro non si muove e dà l'impressione di non poterlo fare. Una lunga ferita attraversa la fronte di Zenon. Dalla ferita esce un liquido nero come l'inchiostro. Anche la camicia intorno al braccio sinistro e sulla schiena è macchiata dello stesso liquido intorno ai tagli del tessuto. Nicole sta dormendo, forse è svenuta. Il golf è ridotto a brandelli e si vede sotto il reggiseno sportivo grigio della ragazza. Ha numerose ferite sulla schiena e sulle braccia. Nessuna di quelle ferite sanguina, è come se fossero state chiuse. Anche lei ha una ferita sulla fronte, come Zenon, anche se nel suo caso non sanguina.

 

“COSA ASPETTATE? VENITE A DARMI UNA MANO! NICOLE RICOMINCERÀ A SANGUINARE A BREVE!” - grida Zenon ad Ariel e Hally

 

§§§§§

 

Nicole sente qualcosa solleticarla sotto il mento. Qualcosa di leggero e morbido. Apre gli occhi.

 

Il mare sotto di lei luccica alla luce di una luna viola mentre la neve viola continua a cadere dal cielo.

 

La ragazza sente le braccia rigide e volge lo sguardo verso di loro. Le sue braccia sono fuse dentro ali gigantesche, sono quelle ali che la stanno facendo volare.

 

“Ti sei svegliata. Come ti senti, Nicole?” - la voce di Zenon viene da sopra di lei.

 

“Stanca. Ho anche sognato quello che mi è successo al pozzo circa un mese fa” - risponde

 

“Mi dispiace. Adesso sei con me. È tutto passato.” - dice Zenon

 

“Non mi avevi detto di essere rimasto ferito in quel modo” - insiste la ragazza

 

“Nulla di grave.” - Zenon sorride - “Non erano ferite gravi”

 

“Già...” - Nicole chiude gli occhi per la stanchezza

 

“vuoi dormire?” - chiede lo stregone

 

“Cosa è successo, Zenon? Non ricordo nulla. Mi sembrava di annegare come quella volta al pozzo”

 

“Siamo stati investiti in pieno da una colonna d'acqua spostata dall'ecatonpodo in fase di emersione” - lo stregone guarda verso il mare

 

“.... cosa ne è stato di Hally e dello Scudo? - Nicole è stanca, lo si capisce dalla voce

 

“Hally è ancora nella tua ombra. Non abbiamo mai perduto il nostro corpo fisico, l'ho solo modificato per sfuggire alla colonna d'acqua che ci aveva investito e ci stava trascinando verso il fondo del mare” - Zenon sorride - “adesso siamo un gigantesco gabbiano con lo spirito di una gatta nascosto nella nostra ombra.”

 

Nicole si limita a sorridere, è troppo stanca per parlare

 

“Per quanto riguarda lo Scudo, non so dirti cosa ne sia stato di lui.” - Zenon fa scendere di quota l'enorme gabbiano - “è da circa un'ora che volo in cerchio sopra il mare sperando che ci veda”

 

“Tu pensi che sia da qualche parte lì sotto?” - Nicole adesso parla tenendo chiusi gli occhi

 

“Lo spero. L'urto non era così violento da distruggerlo sul colpo. Resterò in volo per un'altra mezz'oretta, poi mi dirigerò verso la montagna del pugno sacro. Ci serve una guida per raggiungere il Regno del Re dei Calamari” - Zenon parla con tono dolce per non disturbare Nicole.

 

“È la scelta..... migliore.... ecatonpodo....quella cosa si chiama....” - Nicole sta facendo una grande fatica a rimanere cosciente

 

“È un mostro marino, Nicole. Nato dall'unione di Gea con il figlio Oceano, è stato ripudiato dal padre per il suo aspetto mostruoso, perché assomiglia ad un groviglio di serpi di mare fuse intorno ad globo di carne, che ne costituisce il corpo principale. Per qualche motivo a me ignoto è finito nel Regno dell'Incubo in tempi remoti6.” - spiega Zenon

 

“Uhm....” - Nicole non sembra essere capace di continuare la discussione

 

“Sei ancora stanca per prima. Anche se ho usato anche il tuo corpo per creare questo gabbiano, è il mio potere che lo tiene insieme” - Zenon parla con dolcezza - “riposati al caldo, amore mio. Parleremo dopo.”

 

Le piume del torace del gabbiano avvolgono il viso di Nicole

 

“Grazie.... zzzzzzzz..zzzzz.zzzz.zz.z.......”

 

 

§§§§§

 

Nicole apre gli occhi.

Si trova a letto, nella sua stanza.

All'inizio pensa di aver sognato di affogare in quel mare disgustoso e verdastro, poi vede le bende intorno alle braccia e quelle che le fasciano il petto e, allora, si rende conto che non è stato per nulla un sogno.

 

“Oh! Ha davvero dei bellissimi occhi azzurri, sarebbe un peccato se non li avesse riaperti mai più.” - dice una vocina piccola e squillante.

 

Nicole gira il capo, vede un uomo vestito con abiti di un'altra epoca. Sembra un principe austriaco in tenuta di gala: pantaloni bianchi con la piega, giacca rossa con doppia abbottonatura dorata, una spada da parata al fianco e, per finire, la fascia che tutti i principi indossano. Due sole cose stonano in quella persona: ha ali da farfalla sulla schiena ed è alto quattro dita7.

 

“Re Auberon, salute a Voi” - dice Nicole.

 

“Salute a te, dolce figlia di Oro” - Risponde il Re - “oh! Com'è deliziosa. Mi ha chiamato usando il mio nome francese. Si vede che è la tua figlia, Oro “

 

Zenon se ne sta in piedi vicino alla scrivania di Nicole in silenzio. Non sembra voler rispondere all'osservazione del Re. Tiene la mano sinistra in tasca.

 

“Oh! Mi stupisco che un misantropo come te sia riuscito a trovare una figlia così speciale”- il Re si rivolge verso Zenon - “ha capito subito chi fossi anche se non mi ha mai visto di persona”

 

“È una ragazza dalle molte qualità, Auberon” - risponde lo stregone alla fine.

 

“Oh! Lo è! È riuscita a sopravvivere all'incontro con uno di quegli esseri immondi” - il Re appoggia la mano sinistra sull'elsa della spada.

 

“È molto potente”- Zenon sorride e si passa la mano destra nei capelli

 

“Già. Ricorda che la mia offerta è sempre valida ed è estesa anche a tua figlia, Oro” - il Re vola verso Zenon

 

“Ti ringrazio per avermi aiutato a curare le ferite che quell'abominio aveva inferto a me e a Nicole, ma la mia risposta alla tua offerta non cambia.” - lo stregone porge la mano per permettere al Re di atterrarvi sopra.

 

“È un vero peccato, Oro. Ne sei sicuro?” - il Re si posa delicatamente sulla mano di Zenon

 

“Ogni Re è sovrano nel proprio regno” - risponde lo stregone

 

“E così sia. Le porte del mio regno resteranno sempre aperte per persone potenti come te e tua figlia. Ricorda questo, Oro” - il Re si sfrega le mani

 

“Ti ringrazio” - Zenon sorride

 

“Ora devo lasciarti. La mia regina Titania vorrà sapere come sta la dolce figlia di Oro che ha aiutato a curare” - il Re si alza in volo e si rivolge sia a Nicole che a Zenon - “spero possiate rimettervi presto, mi farebbe piacere avervi miei ospiti nella mia reggia. In particolare spero di poter parlare in francese con te, Nicole. È da tanto tempo che non uso più il francese con una fata”

 

“Sicuramente sarebbe un piacere anche per me parlare in francese con Voi, sire. Però io non sono una fata, ma una strega” - risponde Nicole.

 

“Dettagli. Dettagli, mia cara. E tu cosa ne pensi, Oro?” - dice il Re

 

“Non c'é nulla di male nel passare a trovarti, Auberon.“ - Risponde lo stregone

 

“Bene. La mia regina Titania ne sarà soddisfatta” - il Re inizia a diventare sottile, sempre più sottile e piccolo - “Le porterò anche questa notizia. A presto”

 

Il Re scompare.

 

Per un attimo regna il silenzio nella stanza

 

“È andato. Possiamo parlare in tutta tranquillità, Nicole” - dice, in fine, Zenon mentre si siede sulla sedia della scrivania di Nicole.

 

“Quindi quello è il Re di tutti gli esseri del mondo vicino. È davvero... potente. Il suo potere riempiva tutta la stanza” - dice Nicole.

 

“Sì! È un peccato che abbia la pessima abitudine di affibbiare nomignoli alla gente” - Zenon si passa la mano destra nei capelli - “Oro.... mi chiama Oro. Preparati perché se lo conosco, d'ora in poi, ti chiamerà Azzurro. Gli piace troppo il colore azzurro dei tuoi occhi, così come gli piacciono troppo i miei capelli d'oro.

 

“Dove sei stato ferito, Zenon? Posso fare qualcosa?” - chiede Nicole a bruciapelo cambiando il discorso in modo molto brusco.

 

“Nulla di grave. Dai, Nicole, non preoccuparti.” - risponde lo stregone. Prende dalla scrivania di Nicole una delle tre murrine che le aveva regalato e guarda attraverso il vetro

 

“Io.... non.... ho capito cosa mi è successo. Ho sbagliato il rituale, Zenon?” - Nicole si mette a sedere sul letto

 

“Non hai sbagliato. Il dolore dello spirito aveva richiamato quell'abominio dagli strati più profondi della realtà. Quegli esseri sono nati dal Chaos e non si interessano a quello che succede negli stati più superficiali. L'unica cosa che amano è distruggere, non mi stupisce che i Demoni spesso si servano di loro.” - risponde Zenon

 

“Ma per quale motivo mi ha aggredito?” - Nicole sembra confusa

 

“Voi Figli della Nebbia riuscite a vederli e loro amano torturavi a morte perché così posso sfruttare i vostri poteri per seminare il chaos nelle realtà.” - Zenon posa la murrina sulla scrivania - “vedi, loro non possono scombinare la realtà perché non riescono a vederne i fili, per questo motivo hanno bisogno del vostro potere.”

 

Nicole si tocca il viso e le altre parti del corpo

 

“Non avere paura, Nicole, il tuo corpo è integro. La collana d'argento che ti ho donato ha fatto il suo dovere. Il tocco di quegli esseri uccide gli uomini senza scampo e mutila i figli della nebbia” - Zenon sorride e si avvicina alla ragazza. - “di solito”

 

“Ma ti ho promesso che ti avrei difesa, e così ho fatto. Come vedi non hai nulla da temere” - Zenon accarezza i capelli di Nicole con la mano destra “sei tutta d'un pezzo e non ti resteranno neppure le cicatrici”

 

“E.... che mi dici della tua mano sinistra? Zenon, fino ad esso non l'hai mai mossa” - Nicole prende nelle sue mani la mano destra di Zenon.

 

“Non è il primo di quegli esseri che uccido. Stavolta mi ha ferito perché dovevo ucciderlo nel modo più veloce possibile, di conseguenza non mi sono curato molto della difesa di questo corpo.” - Zenon si siede sul letto accanto a Nicole.

 

“Parli come se per te questo corpo non fosse nulla per te.” - Nicole abbraccia Zenon da dietro e appoggia la guancia contro la schiena dello stregone

 

“Non devi sentirti in colpa per il mio braccio sinistro. Guarirò.” - Zenon resta fermo nell'abbraccio di Nicole - “ciò che conta è che tu sia con me adesso e che tu stia guarendo”

 

I due restano abbracciati per un po'.

 

“Vediamo.... cosa ti piacerebbe mangiare, Nicole?”

 

“Arbroath smokes?” - dice la ragazza

 

“Aggiudicato” - sorride Zenon

 

 

 

…..

 

Il giorno dopo Cinder entra nella stanza di Nicole per vedere se ha bisogno di qualcosa.

 

“Buongiorno, Cinder. Potresti chiamarmi Zenon? Vorrei parlare con lui”

 

Cinder fa cenno di sì con la testa ed esce dalla stanza per chiamare lo stregone.

 

Nicole si alza a sedere sul letto, scosta le coperte e scende dal letto.

 

“Ottimo! Riesco a mettere i piedi a terra. Ieri sera non riuscivo neppure a camminare, alla fine ho avuto bisogno di Hally in forma umanoide per farmi accompagnare al bagno” - pensa Nicole

Con passi incerti Nicole si dirige verso la porta della stanza, proprio in quell'istante Zenon entra nella stanza.

 

“Ah, Zenon” - dice Nicole appena vede Zenon

 

“Nicole, sei in piedi? Perché? Stavo arrivando” - Zenon abbraccia Nicole.

 

“Volevo vedere se sono già in grado di stare in piedi.”

 

“Per quale motivo?” - zenon riaccompagna Nicole verso il letto e la fa sedere sul bordo.

 

“Quella notte di tre anni fa, mi dicesti che potevo essere quello che volevo” - Nicole fissa Zenon negli occhi - “e fino ad adesso sono stata la tua allieva”

 

“Certo. Ma mi sfugge il collegamento con lo stare in piedi” - Zenon si gratta il mento

 

“Preferirei stare in piedi da me durante la cerimonia. Zenon, io adesso voglio essere anche la tua sposa.” - dice Nicole con tono deciso. - “ Lo voglio da tanto tempo, ma ho sempre rimandato pensando che ci sarebbe stato tempo per diventarlo.... che non era ancora il momento adatto...”

 

Zenon ascolta ma non risponde, si limita a passarsi la mano destra nei capelli.

 

Nicole attende un attimo poi continua “e poi dopo questa disavventura ho capito che non voglio più perdere altro tempo.... ci ho pensato sopra tutta la notte... diventiamo uno“

 

Zenon sorride. Le bacia la guancia sinistra. È il suo modo per dire sì a Nicole.

 

“Posso raccontarti quello che ci succederà una volta che saremo sposati?” - chiede Zenon

 

“Sì.... ti prego” - la voce di Nicole è diventata molte dolce

 

“I nostri poteri diventeranno uno solo. Dato che tra me e te, sei tu ad avere il livello di potere più basso, i tuoi poteri saranno amplificati in modo sostanziale dalla nostra unione.” - Zenon abbraccia Nicole per la vita - “anche i miei saranno aumentati, anche se di poco. In questo modo parteciperai alla mia natura di Incubo pur conservando la tua natura umana.

 

“In sostanza nessuno potrà più separarci. Giusto, Zenon?” - Nicole appoggia il capo sul petto di Zenon

 

“È giusto, Nicole. Così come tu diventerai parte di me, io diventerò parte di te. La tua anima mi apparterrà e tu potrai sempre e comunque richiamarmi a te. Neppure la tua morte o la mia distruzione potranno separarci.” - Zenon le bacia i capelli - “io potrò farti rivivere, tu potrai ricrearmi”

 

“Zenon?” - Nicole alza i capo e bacia il mento dello Stregone - “quando ci sposeremo?”

 

“Dopodomani è il momento migliore, perché la luna sarà nuova. La luce lunare interferisce con i nostri poteri e potrebbe rendere impossibile la nostra unione. Inoltre il tuo corpo sta ancora guarendo delle ferite, perciò sarà più facile farlo fondere con il mio.” - dice lo Stregone baciando Nicole sulle labbra.

 

“Io....” - una scarica elettrica percorre la schiena di Nicole al bacio di Zenon- “pensavo che avrei potuto invitare Alice. Così in fretta dobbiamo fare?”

 

“Non è un bene che altre persone vedano la nostra unione. Persino ad Hally sarà vietato vedere il rituale. Ci accompagnerà ai margini del bosco, poi dovrà fermarsi.” - Zenon bacia il collo di Nicole - “inoltre quando torneremo indietro, non credo che il nostro aspetto sarà.... piacevole per un'umana come Alice”

 

“Cosa intendi, Zenon?” - chiede Nicole chiudendo gli occhi e mettendo la mano destra nei capelli di Zenon

 

“Tu hai visto il mio vero aspetto un paio di volte, ma non ne hai avuto paura perché mi ami. Eppure io sono terrificante agli occhi degli uomini e delle creature del mondo vicino quando assumo quella forma.” - Zenon continua a baciare il collo di Nicole - “per unirmi a te, per fondere il mio corpo con il tuo, devo assumere il mio vero aspetto assoluto e per un po' non potrò tornare umano come adesso. Tu non ne avrai paura, ma gli altri?”

 

“E io? Otterrò dei capelli dorati come i tuoi?” - Nicole accarezza i capelli metallici di Zenon

 

“Chi lo sa? Manterrai il tuo corpo umano, ma non posso sapere come la tua volontà lo trasfigurerà” - Zenon apprezza il tocco di Nicole, così le prende anche l'altra mano della ragazza e la porta alla testa.

 

In due finiscono distesi sul letto.

 

“Uff..... dovrò subito chiedere alla Fay Morgnana di inviarmi un po' di bronzo e della lacca” - Zenon accarezza il collo di Nicole

 

“Per fare cosa?” - Nicole chiude gli occhi sorridendo

 

“Ami che ti tocchino il collo....” - Zenon dice con tono delicato - “i tuoi poteri visivi saranno aumentati a dismisura, hai bisogno di un gioiello che ti aiuti a controllare quanto potere usi durante le magie. Ho pensato ad un bracciale fatto da quattro serpenti che si mordono la coda: uno d'oro, uno di argento, uno di bronzo e uno di metallo laccato.”

 

“Una fede nuziale davvero particolare....” - Nicole passa le mani sulla schiena di Zenon

 

“mmmm... sì...” - Zenon fa una pausa - “ da oggi studierai il mio metodo basato sulle tecniche pittoriche. In questo modo sarai in grado di difenderti per davvero. Volendo potrai anche offendere, Nicole”

 

“Ssssshhhhhh..... mio maestro, per adesso godiamoci questo momento. Impariamo insieme l'amore” - susurra Nicole

 

§§§§§

 

Nicole e Zenon mettono piede sulla Montagna del Pugno Sacro. I loro corpi si separano e assumono di nuovo un aspetto umano.

 

Zenon ha ancora i capelli d'oro frammisti a quelli neri umani e ha i denti inferiori affilati come quelli di uno squalo.

 

Nicole si passa la mano tra i capelli castani per districarli, poi li lega nuovamente con il leghino per i capelli in una coda di cavallo.

 

Hally si limita a leccarsi la zampa posteriore destra.

 

“adesso cosa facciamo, Zenon?” - Nicole si sistema la tracolla e controlla che la cerniera sia chiusa.

 

“Per mutare il nostro aspetto ho bruciato in un solo istante tutto il potere che avevo a disposizione in quel momento” - dice Zenon - “ho bisogno di un po' di tempo per richiamare a me altro potere. Per adesso sono a corto di energie.”

 

“Vuoi che ti dia un po' del mio potere, allora?” - chiede Nicole

 

“Non è necessario” - Zenon sorride - “ hai recuperato da poco il tuo e non c'é necessità che tu lo consumi così presto. Potremmo aver bisogno del tuo potere a breve.”

 

“Cosa vuoi fare, Zenon?”

 

“Penso che potremmo chiedere in giro.... “

 

Il discorso di Zenon viene interrotto dal brontolio proveniente dallo stomaco di Nicole.

 

“Ehmmmm....” - Nicole diventa rossa e si mette entrambe le mani sulla pancia - “stai zitto” - bisbiglia la ragazza rivolgendosi al proprio stomaco.

 

“Cough...dicevo che potremmo cercare in giro. Magari troviamo qualcuno che può darci qualche indicazione e, dato che è ora di pranzo, venderci qualcosa di buono da mangiare. Inizio anch'io ad avere fame, ho usato molto potere da quando siamo qui” - Zenon si passa la mano destra nei capelli.

 

“Sì... buona idea” - dice Nicole un po' imbarazzata.

 

“Meowwww e qui mi inchino a te, Nicole. Sei riuscita a far venire fame ad uno spirito che di solito mangia ad ogni morte di Papa. Lui e il cibo quando si incontrano per strada manco si salutano. Potere della fusione dei corpi” - commenta Hally con il pensiero guardando di sbieco Nicole

 

“Hally.... sei sempre esagerata” - dice Nicole

 

“Io sono una gatta e....”

- “Groan....” - fa lo stomaco di Hally. Attimo di silenzio -

“E come dicevo ho una fame nera. Avanti, Nicole! Andiamo a cercare la pappa.”

 

Zenon si guarda intorno, poi fa cenno a Nicole di seguirlo.

 

“Da questa parte”

 

I due sposi si inoltrano nel bosco che circonda la radura nella quale sono atterrati, la gatta Hally li segue qualche passo più indietro.

 

Camminano per un po', poi Nicole sente l'odore del pane appena sfornato e scorge tra gli alberi un bagliore giallastro. È l'aura di uno spirito neutrale. Una creatura non necessariamente cattiva. Probabilmente Zenon deve averla vista dalla radura.

 

Alla fine trovano lo spirito che cammina in quella che è davvero una strada che attraversa il bosco.

 

Un'enorme conchiglia a spirale con una porticina, due finestre e un comignolo dal quale esce del fumo. Questo è il bagaglio che una vecchina sta portando sulle spalle aiutandosi con un bastone.

 

Zenon si sistema la giacca, si passa le mani nei capelli per tirarseli indietro e controlla la punta delle scarpe nere per essere sicuro che siano pulite.

 

“Aspettami qui, Nicole. Vado a contrattare” - dice con il pensiero Zenon

 

“Okey. Se hai Bisogno, ti reggerò il gioco” - risponde con il pensiero Nicole

 

“Ma che bello! MEOWW! Lo voglio anch'io il maschio che mi procura buona cacciagione, mi lecca il pelo e mi protegge dai pericoli. E state certi che io lo ricompenserei mettendo al mondo tutti figli che desidera: tanti forti e sani gattini. Meow!” - Hally commenta con il pensiero la scena e lancia a Nicole un sguardo d'intesa

 

“Ehi, Hally. Dimmi una cosa... non è che, forse, sei in calore?” - dice con il pensiero Nicole

 

“Adesso cosa ho detto di male? Tra noi gatti è normale la vita di branco con la condivisione delle prede, è normale che il maschio protegga la femmina ed è normale che la femmina lo ricompensi. Io, poi, sono lo spirito di gatta che è quasi diventato una succube... tutto questo mi riempie di gioia” - Hally si è alzata sulle zampe di dietro e simula un ballo come se stringesse a sé qualcuno.

 

Nicole sospira sconsolata, mentre Hally scondizola tutta contenta sognando di abbracciare il suo maschio.

 

“Hai mai sentito parlare della volontà? Sai, Hally, questa rende diversi gli spiriti con razioncinio e gli uomini dagli animali” - dice con il pensiero alla fine Nicole rivolgendosi alla gatta

 

“Certo che conosco la volontà. Quello che io voglio, infatti, è fare tanti gattini con il mio maschio, se farà per me quello che ho detto. La mia volontà è chiara.” - Hally è tutta seria mentre risponde a Nicole. - “ Più chiara di così”

 

La ragazza non può fare altro che grattarsi il naso. Ogni altra parola è inutile contro la logica di Hally.

 

Intanto Zenon si è avvicinato alla vecchia e le rivolge la parola

 

“Buongiorno, Nonna Chiocciola. Come state?” - lo stregone sorride

 

La vecchia gira verso Zenon le antenne sulle quali sono montati gli occhi e lo fissa.

 

“Buongiorno a te, bel giovane. Devo stare davvero bene, se un bel giovanotto tenebroso come te, mi rivolge la parola.” - la voce della Nonna Chiocciola è impastata: difficile capire le parole. - “quanto sei giovane, potresti essere mio nipote”

 

“Ehi, Nicole? Ma che fa la vecchia? Ci prova? E tu la lasci fare? Oltrettuto le chiocciole sono ermafrodite” - bisbiglia Hally allungando le zampe verso Nicole per farsi prendere in braccio.

 

“Buona, Hally” - risponde Nicole prendendo in braccio la gattina mentre pensa che l'aver imparato la pirocinesi non è stata una perdita di tempo, dopotutto.

 

“Chissà che odore ha la carne di quella chiocciola. Possiamo sempre provare nuovi piatti meow” - sussurra con il pensiero la gatta alla ragazza

 

“Questa qua vuol menare il cane per l'aia. Meglio cambiare strategia. Nicole, al mio cenno vieni verso di me” - Zenon avverte con il pensiero Nicole sul da farsi.

 

“Oh, buona Nonna Chiocciola, io e la mia sposa ci siamo perduti in questa foresta, mentre stavamo andando nel Regno del Re Calamari, e ora non sappiamo come fare” - Zenon fa cenno a Nicole, che si avvicina portando Hally in braccio.

 

La Nonna Chiocciola si volta verso Zenon, Nicole e Hally. L'essere non ha un volto umano, infatti assomiglia in tutto e per tutto ad una Chiocciola.

 

“Che sposa carina che hai, bel giovane. Ti si addice. Vedo nei suoi occhi un'ombra simile alla tua.” - Nonna Chiocciola squadra da capo a piedi sia Zenon che Nicole e sorride contenta.

 

“Nonna Chiocciola, potreste aiutarci a ritrovare la strada verso il Regno del Re dei Calamari?” - chiede Zenon

 

“Temo di non poterti aiutare, bel giovane. Vedi, non conosco nessun Re dei Calamari.” - Nonna Chiocciola adagia la casina che portava sulle spalle sul ciglio della strada - “Inoltre tra tutti i giorni avete scelto il giorno peggiore per finire in questa foresta”

 

“Cosa intendete dire?” - Zenon si accosta a Nicole e la stringe a sé con il braccio sinistro

 

“La regina è diventata vedova, perché il Re dei Mangiapietre è morto. Fino a quando il figlio non salirà al trono del padre e prenderà il potere, regneranno il chaos e la confusione.” - Nonna Chiocciola tira fuori dalla tasca una piccola campana. -“è pericoloso andare per queste terre adesso. Devo richiamare i miei nipoti che giocano qui vicino” - detto questo, Nonna Chioccola suona la campana: un suono acuto e cristallino si diffonde nel bosco.

 

La chiocciola suona ancora la piccola campana, ma nessuno sembra rispondere alla sua chiamata. Nessuna voce si ode.

 

“Capisco. Nonna Chiocciola, non avreste, per caso, del cibo da vendere? Io e la mia allieva non abbiamo ancora mangiato” - Zenon si gratta la basetta destra con fare dubbioso.

 

La vecchia suona ancora una volta la piccola campana e ancora una volta nessuno risponde alla chiamata.

 

“Purtroppo ho solo il cibo per me e.... per i miei nipoti, bel giovane.” - Nonna Chiocciola lancia un'occhiata a Nicole - “Lei ha occhi azzurri.... Mi ricorda una delle mie figlie.

 

La chiocciola mette la mano dentro la casina e tira fuori una arancia bella grossa.

 

“Di più non posso darvi.” - porge il frutto a Nicole.

 

Nonna Chiocciola suona la campana per la terza volta: stavolta si sentono dei suoni in risposta. I nipoti l'hanno sentita.

 

La ragazza prende il frutto sorridendo.

Zenon, invece, capisce che non c'è più nulla per loro. Meglio andare.

 

“Ti ringrazio per il tuo aiuto. Ascolterò il tuo consiglio, Nonna Chiocciola.” - Zenon si passa la mano destra nei capelli - “Un'ultima cosa, da che parte si esce da questo regno?”

 

“Uscite dal bosco seguendo questa strada e sarete fuori dal regno” - la vecchia indica la strada alle spalle di Zenon

 

“Vieni, Nicole” - dice lo stregone -

 

“Grazie, Nonna Chiocciola...” - Nicole fa appena in tempo a ringraziare e scappa via per raggiungere Zenon che si è già allontanto dalla casa di Nonna Chiocciola.

 

Nicole riesce a raggiungerlo, lo prende sotto braccio e lancia un'ultima occhiata indietro verso Nonna Chiocciola. Vede la vecchia far entrare i nipoti dentro la casina: esserini piccoli quanto tre mele che portano come cappello una tazza.

La vecchia ha occhi solo per i nipotini e non sembra curarsi d'altro.

 

 

******

 

 

Zenon e Nicole camminano lungo la strada che la Nonna Chiocciola ha indicato. Stanno ancora masticando l'arancia che hanno diviso in parti uguali, nonostante Zenon volesse dare una parte della sua razione a Nicole.

 

“Uff... l'arancia è durata troppo poco” - Nicole si accosta a Zenon e gli prende il braccio sinistro.

 

“Lo so.” - Zenon risponde al tocco della ragazza, così adesso vanno a braccetto - “siamo stati sfortunati ad incontrare quell'essere. Alla fine ci ha aiutato ben poco. Se almeno i suoi nipoti non avessero risposto alla sua chiamata, avremmo potuto aiutarla dietro un compenso.”

 

“Nicole, non potresti fare una magia? Tu e Zenon non siete gli unici ad essere affamati. Mi accontento anche di una sardina” - dice Hally tutta distesa sulle spalle di Nicole.

 

“Mi dispiace, Hally. Non conosco nessuna magia che crei da mangiare e non credo neppure che esista” - Nicole gratta la testa della gattina - “che ne diresti di scendere e fonderti con la mia ombra? Senza un corpo, non dovresti neppure avere uno stomaco che brontola per la fame”

 

“È una meowidea buona.” - Hally si lascia scivolare dalle spalle di Nicole e si tuffa nell'ombra della ragazza.

 

“Zenon” - fa Nicole - “ti senti un po' meglio adesso? Hai recuperato un po' del tuo potere?”

 

“Non del tutto, Nicole.” - Zenon guarda verso la luna viola – “il che è un male. Il potere del Re dell'Incubo è molto strano in questo luogo, è una fortuna che io provenga dalla Frontiera dell'Incubo, perché così non sono molto sensibile al suo potere”

 

“Chissà se ci sta guardando” - Anche Nicole guarda verso la luna viola - “senti, Zenon. Tu hai mai visto la sua corte?”

 

“Da quello che ho sentito, quella luna è un grosso alveare in fin dei conti. Si entra dal basso, si superano alcune camere per poi arrivare alla camera centrale dove si trova il Re” - Zenon parla rivolgendosi a Nicole. Non sta più guardando la luna viola.

 

“E il suo aspetto? Che aspetto ha?” - Nicole è tornata a guardare Zenon.

 

“Non ha un aspetto.” - Zenon getta un'occhiata alla strada che stanno percorrendo e agli alberi al margine della strada - “il Re dell'Incubo ha usato il proprio corpo per creare l'Incubo.”

 

“Davvero? In che senso?” - gli occhi di Nicole sono spalancati dallo stupore

 

“Questa montagna assomiglia ad un pugno, vero?” - chiede Zenon con fare sornione

 

“Sì. Assomiglia ad un pugno” - Nicole adesso guarda attorno a sé

 

“Questa montagna assomiglia ad un pugno, perché è il suo pugno. È la mano sinistra del Re dell'Incubo” - Zenon fa un gesto con la mano come se stesse mostrando quello che hanno davanti agli occhi.

 

“Allora c'é anche un'altra montagna identica a questa. Giusto, Zenon?” - Nicole precede di alcuni passi Zenon e si volta verso di lui. - “ho ragione?”

 

“Giusto, Nicole. Il Re dell'Incubo ha usato il proprio corpo per creare questo mondo oppure, considerando la cosa da un'altra angolazione, il Re ha creato questo mondo in modo tale da renderlo il proprio corpo” - Zenon offre a Nicole il proprio braccio sinistro

 

“Avevi ragione a dire che questo è un posto strano, Zenon” - Nicole prende per mano Zenon.

 

“È per questo che questo mondo muta sempre. Questo mondo è vivo come può esserlo un corpo vivente che si sviluppa e cresce.” - Zenon si passa la mano destra nei capelli - “ciò nonostante non è un bello spettacolo, Icelo è orribile a vedersi.”

 

“Icelo? Si chiama così il Re dell'Incubo?” - Nicole lancia un'occhiata curiosa a Zenon.

 

“Sì. Questo è il suo nome. Icelo, figlio di Nyx, e fratello di Morfeo e di Fantaso, colui che crea gli incubi e tutti gli esseri mostruosi che abitano nelle tenebre e nei sogni della gente della realtà nella quale tu sei nata. Lui è il Re dell'Incubo8.”

 

“Affascinante.” - Nicole stringe la mano di Zenon un po' più forte - “è davvero fantastico. È così complesso e semplice al tempo stesso.”

 

“Per questo ho voluto accettare questo lavoro.” - Zenon sorride a Nicole - “sapevo che ti sarebbe piaciuto vedere questi mondi. Inoltre si sta rivelando utile per migliorare le nostre conoscenze su alcuni mondi extra planari e per fare esperienza con le tecniche pittoriche”

 

“Non smetti mai di farmi da maestro. Eh, maestro?” - Nicole sorride e tira un pizzicotto al fianco di Zenon

 

“E a te piace. Vero, Nicole?” - Zenon scopiglia i capelli di Nicole con la mano destra - “in questo momento, però, sto imparando insieme a te, perché non conoscevo questa regione dell'Incubo.”

 

“Ebbene sì! mi piace imparare insieme a te. Perché negarlo, mio amore?” - Nicole fa il gesto di appoggiare la testa sul braccio di Zenon.

 

“Ah! Ah! Ah! Ah!” - Zenon ride contento - “e a me piace avere te al mio fianco. Essere uno e in due allo stesso tempo9.”

 

“Mio maestro.” - Nicole si stringe a Zenon

 

“Senti, Nicole. Hai fame?” - chiede Zenon a bruciapelo

 

“Sì. Tanto....” - dice la ragazza

 

“Anch'io....” - Zenon fa una smorfia - “continuiamo a parlare così non ci pensiamo”

 

“Allora, Zenon, che ne dici se pensiamo a quello che dobbiamo fare nella serra?” - Nicole mette la mano sinistra in tasca - “credo che la mandragola debba essere trapiantata. Il vaso è diventato troppo piccolo per quella pianta”

 

“A quale ti riferisci? A quella all'ingresso?” - Zenon continua a guardare la strada d'avanti a loro e in particolare la macchia che li circonda

 

“A quella. Anche se, già che ci siamo, potrei pensare di fare lo stesso con quella vicino agli alambicchi sul tavolo in fondo” - dice la ragazza

 

Zenon vede un filo di fumo in lontanza.

 

“Possibili guai in vista” - dice piano lo stregone

 

“Come dici, Zenon?” - Nicole sta ancora guardando Zenon e non ha visto il filo di fumo

 

“Guarda lì” - Zenon indica il cielo e il filo di fumo

 

“Cosa....” - Nicole aguzza la vista

 

“Spero che sia il fumo di un grosso camino” - Zenon si apre la giacca - “secondo Nonna Chiocciola questo regno è in subbuglio. Come se non bastasse, qualcosa nell'acqua di mare che ci ha investito ha sigillato i nostri potere.”

 

“Di cosa parli, Zenon?” - chiede Nicole curiosa

 

“L'Acqua sigilla e nasconde le cose. L'acqua del mare ha sigillato una parte della mia natura, quella delle Tenebre. ” - Zenon lascia il braccio di Nicole per mettere a portata di mano il pennello con serbatoio - “Lo stesso ha fatto con te. Ricordi che non riuscivi a stare sveglia mentre eravamo in volo? La componente del Vento della tua natura è stata sigillata, per questo sei stanca ad affamata.”

 

“Davvero? Non me ne sono resa conto” - Nicole imita Zenon mettendo a portata di mano il pennello a serbatoio

 

“L'effetto non è stato tragico perché entrambi abbiamo l'Acqua nella nostra natura. L'Acqua non può sigillare l'Acqua. Però l'effetto c'é stato. Tu non te ne rendi conto a causa del bracciale che indossi” - Zenon preme lo stantuffo per spingere l'inchiostro verso la punta del pennello - “nel mio caso, invece, è evidente la perdita di potere, perché non indosso uno strumento che limita il mio potere. Trovo seccante trovarmi in questo stato.”

 

“E allora dobbiamo ricorrere alle tecniche pittoriche?” - Nicole nasconde il pennello nella manica della camicia

 

“Non possiamo fare altrimenti. Spero solo che non ci siano troppi pericoli da affrontare in questo regno, in alternativa possiamo sempre ricorrere alla fuga.” - i capelli d'oro di Zenon si agitano

 

“A proposito, Zenon. Guarda!” - Nicole indica una sagoma che sta venendo verso di loro. Sta quasi correndo.

 

a mano a mano che si avvicina la sagoma diventa più definita. È una persona o qualcosa di molto simile ad una persona.

 

Un coniglio bianco.

Un coniglio bianco con caratteri fisici decisamente umani: postura eretta, una sacca sulle spalle e un pantalone addosso.

 

Il coniglio sta scappando da qualcosa a giudicare da quanto veloce cammina, ma ad un tratto si ferma e fa un gesto per indicare qualcosa. Dal fondo della strada compare un'altra sagoma. Stavolta si tratta di una volpe dall'aspetto umanoide come il coniglio.

 

“Ma cosa” - si lascia sfuggire Nicole

 

“Clienti in arrivo. E con loro anche qualcosa da mangiare” - Zenon sorride - “stavolta mi farò pagare in alimenti. Cosa ne pensi, Nicole?”

 

“Bhé... se loro sono una volpe e un coniglio, allora noi siamo il gatto e la volpe” - sorride di rimando Nicole - “io il gatto! lui volpe! Noi siamo in società! Di noi ti puoi fidar....10

 

“Ben detto.” - Zenon fa l'occhiolino a Nicole

 

Il coniglio e la volpe adesso sono quasi arrivati ad incrociare la strada con Nicole e Zenon; Nicole coglie l'occasione e si rivolge subito alla volpe.

 

“Ehi! Buona volpe, che succede? Perché scappate così? Da chi state scappando?” - Nicole sorride alla volpe

 

“Ciao. Ci si vede. Se ti preme la pelle, non andare da quella parte” - la volpe taglia corto presa dalla fretta

 

“Davvero? Non c'è qualcosa di bello da quella parte?” - Nicole si rivolge a Zenon - “hai sentito, Stregone Zenon? Cosa ci potrà mai essere di più terribile lì del Duca Piovra che abbiamo messo in fuga? Nulla che la nostra magia non possa distruggere”

 

“La nostra magia non teme nulla e nessuno. Andiamo, Strega Nicole. Il Re dell'Incubo ci attende. Passeremo di lì e chiunque proverà a fermarci se la vedrà brutta. Nulla può fermare due Incubi come noi” - Zenon parla a voce alta stando ben attento che la volpe e il coniglio lo sentano

 

“Ehi! Moglie mia, hai sentito? Sono dei maghi” - dice il coniglio

 

“E con questo?” - risponde la volpe

 

“Conoscono il Re dell'Incubo, magari potrebbero....” - il coniglio rallenta il passo

 

Prima che la volpe possa rispondere Nicole si rivolge al coniglio

 

“Certo. Hai capito bene, Bianconiglio. Io e mio marito conosciamo il Re dell'Incubo, del resto siamo degli incubi....” - Nicole fa una piccola pausa ad effetto - ” e pratichiamo la stregoneria. C'è qualche nemico che vuoi vedere distrutto? Qualche malattia dalla quale stai scappando? Tutto risolto, ti basta stringere un patto con noi”

 

“Hai sentito, Fox?” - dice il coniglio

 

“Bunny, stai pensando davvero di farlo? - la volpe tocca con la mano destra la spalla del coniglio

 

“Dove potremmo andare, Fox? Perché non provare? Abbiamo lavorato tutta la vita per quella casa. Per la nostra casa” - il coniglio tocca la mano della volpe e la prende nella sua.

 

“Quanta fretta. Potete parlarci dei vostri guai, dei vostri problemi. Possiamo aiutarvi, se lo volete” - Zenon sorride alla coppia di animali - “diteci cosa succede”

 

“Allontaniamoci ancora un po' e poi potremo parlare in sicurezza” - dice la volpe.

 

“Fate strada” - dice Zenon.

 

“Ehi, Nicole. Questa volpe è davvero sospettosa. Tra i due è lei il capo” - dice con il pensiero Zenon

 

“Lascia fare a me” - Nicole sorride - “me la cucinerò a puntino. Ho imparato dai migliori maestri che si possono avere, te e Hally”

 

******

 

Zenon e Nicole si staccano dalla strada principale. I due camminano nella boscaglia guardandosi attorno con attenzione. Zenon precede Nicole, mentre Hally chiude la colonna e tiene d'occhio il loro fianco sinistro.

 

“Ma sarà una buona idea, Zenon?” - dice con il pensiero Nicole mentre avanza tenendo la mano sinistra sulla spalla di Zenon e il pennello a serbatoio nella destra.

 

“È l'unica via. Con il nostro potere in parte negato dal sigillo d'Acqua anche se raggiungessimo il Regno del Re dei Calamari non potremmo fare nulla.”- Zenon ribatte con il pensiero -”Il nostro potere attuale non basta neppure a spezzare il sigillo, figurarsi a creare il ricordo artificiale” - si ferma ad ascoltare i suoni del bosco, poi riprende ad avanza

 

“Sebbene sia logica, questa impresa non sarà al di là delle nostre possibilità?” - Nicole continua a parlare con il pensiero mentre guarda alla sua destra.

 

“Potrebbe. La fuga è una possibilità se le cose dovessero diventare troppo pericolose, però, non possiamo perdere l'occasione di trovare del cibo. Placata la fame, avremo abbastanza forza da spezzare il sigillo” - Zenon guarda dove sta mettendo i piedi muovendosi con cautela nella boscaglia.

 

“È per questo che non hai voluto stringere il patto con loro?” - chiede con il pensiero la ragazza

 

“Il patto li avrebbe vincolati a darci il cibo, ma avrebbe vincolato anche noi nell'aiutarli rendendo la fuga impossibile” - Zenon risponde con il pensiero guardando verso lo spiazzo che si sta aprendo poco più avanti. Da lì viene il fumo.

 

“Sia come sia, Nicole, io se trovo un prosciutto nel cascinale, lo sgraffignerò senza fare troppe storie” - Commenta Hally parlando direttamente nella testa di Nicole sfruttando il rapporto tra alleati che esiste tra la ragazza e la gatta.

 

“Ehi, Hally! Non esagerare, un prosciutto è bello grosso da trasportare per una gattina come te. Inoltre come pensi di fare se ci dovessere essere qualche cattivo soggetto a sbarrarti la strada?” - a causa dell'adrenalina che le scorre nelle vene, Nicole risponde quasi all'istante al commento di Hally.

 

“Chiunque sia scoprirà ho zanne e artigli sia per difendermi che per attaccare. Imparerà a sue spese che non deve provocarmi, so colpire a morte.” - Hally risponde tutta fiera - “e poi so sputare. Gli sputo in un occhio. Gli sputo, sìssignore”

 

“Ci siamo, Nicole” - Zenon si ferma e indica a Nicole davanti a sé

 

La strada principale si immette in una radura. Un cascinale è stato costruito come stazione di posta per i viaggiatori. L'edificio è circondato da un muretto in parte crollato come buona parte dell'edificio. Poco distante dal cascinale, montato su pesanti pali di cemento, si trova una cisterna per l'acqua.

 

Due grossi ragni metallici stanno demolendo il muretto. Grandi come una automobile, le due macchine buttano dai tubi di scappamento sulla schiena un fumo nero mentre aprono le ganasce che hanno per bocca e strappano grossi pezzi del muro in pietra. Lo stanno letteralmente divorando.

Il frastuono della pietra sbriciolata e il ticchettio degli ingranaggi regna sovrano.

 

“Ripetimi il piano, Zenon” - dice con il pensiero Nicole

 

“Allora, useremo la tecnica Blossom per distruggere i due mangiapietre. Anche se il nostro potere è in parte negato, la tecnica pittorica agisce senza bisogno di molto potere.” - risponde con il pensiero Zenon -” La parte d'Acqua della nostra natura amplificherà l'effetto della tecnica.”

 

“Glom....bene” - Nicole inghiotte

 

“Non temere, Nicole. Sono dei semplici costruiti, delle stupide macchine da demolizione, non hanno alcun potere. Il golem che ho affrontato tanti anni fa... quello sì che era davvero pericoloso, con tutto quel potere della cabala che aveva in corpo.” - Zenon si tocca la spalla, coprendo con la propria mano sinistra la mano sinistra di Nicole. - “andrà tutto bene.”

 

“Di quale mi occupo, Zenon?” - chiede con il pensiero Nicole

 

“Ho un'idea. Io mi occupo di quello vicino alla cisterna, quello a sinistra, tu pensa a quello alla nostra destra” - Zenon indica a Nicole il bersaglio - “ricorda che Blossom ha un tempo di delay prima manifestarsi. Tu vibrerai per prima il colpo, io sarò il secondo”

 

Zenon inizia a tracciare alcuni segni sinuosi nell'aria. Sembrano dei rampicanti fatti d'inchiostro. Zenon ne traccia una decina. Poi sembra riflettere su qualcosa e ne disegna altri cinque. Dopo aver disegnato quei segni in più, li afferra tutti quanti con la mano sinistra, con punta del pennello ne tocca quattro e quei quattro scompaiono. “meglio non rischiare. Non so quanto pesa per davvero quel coso” - pensa tra sé e sé lo stregone.

 

“A te, Nicole” - la voce di Zenon è calma e dolce come sempre, anche se i capelli metallici di Zenon si agitano con violenza e lo stesso Zenon sta sorridendo mostrando in modo spaventoso le zanne inferiori.

 

“Okey” - Nicole ha già aperto il primo sigillo del bracciale. Deve solo ripetere quella tecnica che ha usato tante volte nella serra e che una volta usò per far sorridere l'amica Alice.

 

Nicole usa moltissimo inchiostro per tante creare grosse macchie, grandi quanto un pugno, una ventina e quindici piccole grandi come l'impronta di un pollice. Adesso traccia un cerchio che le racchiude tutte, poi si tocca la punta della lingua con la punta del pennello e disegna una ics dentro il cerchio.

 

“Andate e colpite. Andate e crescete, figlie mie” - bisbiglia Nicole.

 

Come un fulmine, tutte le macchie scattano in avanti dirette contro il ragno meccanico di destra. Appena uscite dalla bosaglia, le macchie diventano sottilissime, tanti aghi d'inchiostro. Colpiscono con violenza la corazza del ragno. La corazza della creatura meccanica adesso è tutta picchiolata.

 

Il ragno smette di mangiare il muro, gira la testa verso la boscaglia nella quale Zenon e Nicole sono nascosti.

 

Zenon scaglia l'incantesimo: disegna una linea che unisce le zampe del ragno di sinistra ai piloni del serbatoio d'acqua. La linea scompare all'istante.

 

Si sente un violento scoppio. La corazza del ragno colpito da Nicole viene divelta e deformata dalle piante rampicanti che stanno crescendo a vista d'occhio dentro la corazza. Alcune cercano la terra per attecchire ancora meglio. Il Ragno non riesce a muoversi, agita inutilmente l'unica zampa ancora funzionate, nel giro di pochi secondi i tronchi delle piante, crescendo con rapidità e violenza, lo hanno fatto a pezzi. La testa della bestia con le ganasce aperte è l'unica cosa che resta di lui, il resto è inghiottito dalle piante nate dall'incantesimo di Nicole.

 

Il ragno di sinistra ha appena fatto in tempo a vedere di sfuggita il compagno divorato dalle piante, quando quattro robusti rampicanti gli hanno legato le zampe e lo hanno attirato, anzi, lanciato con violenza contro i piloni di cemento del serbatoio. L'urto è così forte che i piloni cedono e il serbatoio crolla sul ragno, schiacciandolo con violenza. Anche lui viene distrutto.

 

Hally si lancia fuori dalla boscaglia con rapidità e corre verso il cascinale.

 

“Meowwww! Hally in missione! Fate largo! Prosciutto, arrivo! Sé magna!” - grida la gattina

 

Zenon esce per primo dalla boscaglia, Nicole lo segue continuando a fissare i resti del ragno di destra.

 

“È andato, Nicole. Hai creato delle piante così tenaci e robuste da spezzare il cemento armato. Lui non avrebbe mai potuto cavarsela” - Zenon sorride tutto felice e le fa l'occhiolino

 

“Non credevo di potercela fare davvero. Ho davvero sentito il sigillo d'Acqua che grava su di noi” - Nicole adesso sente la tensione calare “ ah ah ah ah ah! Che bello! Avevi ragione, il tuo metodo è davvero bellissimo. Altro che le complicatissime formule magiche, i filtri magici e le altre stupidaggini da maghi. Noi siamo una strega e uno stregone. Chi ne ha bisogno?”

 

Zenon si limita a schioccare la lingua sul palato in segno di approvazione: nessun mago può lanciare un incantesimo distruttivo così rapidamente senza aver passato l'intera mattinata a prepararlo.

 

“E la tecnica blossom non è stata neppure pensata per distruggere, serve solo e soltanto per far crescere bene le piante” - Zenon tira sù le spalle lanciando un sorriso a Nicole.

 

“Vero. Siamo grandi, maestro mio” - Nicole gli si avvicina.

 

 

Intanto, Hally si addentra nel cascinale crollato. Con fatica spassa tra i varchi lasciati liberi tra le macerie, annusa l'aria ed aguzza la vista.

“Prosciutto? Prosciuttino mio bello, dove sei? Non nasconderti” - canticchia la gattina - “avanti! Deve esserci un prosciutto da qualche parte. Il coniglio è erbivoro, ma la volpe di sicuro è carnivora”

 

Hally arriva in una stanza che sembra essere la cucina

“Poi sia chiaro, prosciuttino bello, mi accontento anche del tuo cuginetto salamino.... però, a pensarci bene, magari posso portare via sia un prosciutto per Nicole che un salame per me” - in quel momento Hally si rende conto che sette occhi rossi la stanno osservando dal fondo della stanza

 

“Oh... ciao... meoww. Io sono tua amica” - dice la gattina mostrando il canino destro in un sorriso che vuole essere amichevole

 

“Io no clock” - lo sguardo della creatura diventa molto cattivo.

 

Nicole si è accostata a Zenon, tiene la guancia premuta contra la camicia dello stregone e gli ha messo il braccio sinistro attorno alla vita.

Ad un certo punto Hally sfreccia davanti ai due scappando via dal cascinale.

 

“MEEEEEEEEEWWWWWWWWWWWWW!!!!!!!!! ALTRO!!!!!! SOCCORSO FELINO OCCORREEEEEEEE!!!!” - grida

 

“Un altro????” - Nicole si stacca da Zenon e ricomincia a disegnare le macchie di colore.

 

“Dannazione!” - Zenon vede il muro del casolare crollare.

 

Il ragno meccanico emerge furioso.

 

“Cosa clack avete fatto clock ai miei fratelli clack?“- il ragno corre verso Zenon e Nicole.

 

“Zenon!” - Nicole si rende conto che non riuscirà mai a completare per tempo la magia prima che il ragno gli sia addosso.

 

“Ah... divertente” - Zenon non si scompone di un millimetro. Con un semplice gesto lancia contro il ragno tutti i segni sinuosi che teneva in mano - “di solito sono un tipo raffinato, ma per stavolta andrà bene anche così”

 

Il ragno alza la zampa per colpire ma viene avvolto da tantissimi i rampicanti. Tutti i rampicanti che l'incantesimo poteva creare sono cresciuti alla rinfusa imprigionando il ragno.

 

“Allora, Gulliver? Come ci si sente? Sei resistente, sai? Speravo che i rampicanti ti avrebbero squartato tirando le tue membra in direzioni diverse” - Zenon si avvicina al ragno sistemandosi la cravatta

 

“Nulla che non si possa risolvere, però” - Zenon si passa la mano sinistra nei capelli e mostra le zanne inferiori con un crudele sorriso.

 

“Ma clack davvero?” - una zampa del ragno riesce a strappare via i rampicanti che la tengono ferma

 

“Sul serio. Tu sei morto!” - Zenon con movimento rapido della mano ordina ad un altro rampicante di legare la zampa del ragno - “rassegnati”

 

Nicole si fa coraggio e si avvicina anche lei, quando.......

 

“Un rullo di tamburi?” - dice la ragazza.

 

La ragazza sente il rullare di un tamburo in lontananza. Il suono sembra avvicinarsi.

 

“È vero. Hai ragione” - dice Zenon senza perdere di vista per un solo istante il ragno meccanico.

 

“NO click.... NON..... ADESSO clack....” - il ragno è in preda al panico. Le pupille degli occhi meccanici sono dilatate dalla paura.

 

Una strana comitiva si avvicina.

 

Una gigantesca mantide religiosa meccanica percuote il tamburo come farebbe un tamburino.

Un'automa dal corpo umanoide e la testa di corvo cammina accanto all'insetto.

I due fanno strada ad un carro trainato da un cavallo meccanico. La stanga del carro è parte integrante della spina dorsale del cavallo.

Dal carro pende il corpo meccanico di un'automa, ha numerosi fregi dorati sulla corazza ed è stato mutilato della testa e delle braccia.

Sul trono, trasportato dal carro, è seduta una figura femminile, una bambola. La bambola ha la pelle bianca, perché è stata rivestita con la porcellana, un volto da bambina, simile a quello delle bambole dell'ottocento, due splendidi occhi verdi. Sono stati fatti usando la giada più pura. La bocca è articolata come quella di una marionetta e sulla fronte è impresso un marchio: una clessidra rossa. Indossa un abito nero molto semplice come se fosse a lutto e sulla testa indossa una sottile corona d'argento. La bambola tiene al seno un piccolo fagotto, un bambino.

 

“Zenon...” - pensa Nicole

 

“Lo sento anch'io, Nicole” - risponde con il pensiero lo stregone - “Questa regina è ben più pericolosa di quanto non sembri a prima vista.”

 

Agli occhi di Zenon e Nicole, la bambola sul carro emana un vapore rossastro molto sinistro, il bambino, o meglio, l'automa bambino sta letteralmente poppando quel vapore. Anche la carcassa dell'automa mutilato lascia uscire un leggero filo di quel vapore. I due automi a piedi e i tre ragni meccanici, invece, non emanano quel vapore.

 

“Udite udite, esseri di carne!” -inizia a parlare il corvo - “Il Re è qui tra noi. Non più giace morto. La Legge del Re è ristabilita, il chaos è bandito. Chiunque si opporrà all'Ordine della Legge del Re e sceglierà il chaos, morrà.”

 

Il tamburo rulla

 

“Il Re è morto. Viva il Re! Viva la Regina Vedova che lo ha partorito a nuova vita! Assoggettatevi al volere della Legge del Re. Rendete omaggio al Re.” - continua il corvo

 

“Ma, allora, quello sul carro è il nuovo re, Zenon?” - chiede con il pensiero Nicole

 

“Sì. Quella Regina Vedova è molto potente. Stammi vicina, Nicole” - risponde lo stregone.

 

La Regina Vedova infila la mano nel torace dell'automa mutilato, ne trae fuori alcuni ingranaggi, se li avvicina alla bocca e li mangia. Il suono del metallo stritolato e piegato arriva fino alle orecchie di Nicole, un brivido le corre lungo la schiena. Il bambino continua a poppare il vapore rossastro dal seno della Regina.

 

“Tu, non dovresti essere qui. Tu sei un minatore, dovresti essere nelle miniere ad estrarre il metallo che serve per la sopravvivenza della nostra specie. Questo è il tuo dovere.” - il corvo si rivolge con tono duro al ragno meccanico superstite - “ non dovresti essere qui ad ingozzarti di pietre!”

 

“Posso spiegare. Mi assoggetto click alla Legge” - il ragno tenta di difendersi

 

“Silenzio! Il Re è rinato ieri, come da programma stabilito dalla Regina Vedova. La Legge è stata ristabilita ieri, non oggi. Tutti gli automi del regno, quando vengono costruiti, sono programmati per saperlo.” - il corvo tronca il discorso - “Il tuo destino è segnato. La tua condanna decisa.”

 

“Mantide, esegui” - il corvo si gira verso la mantide

 

La mantide estende la zampa, una frusta di metallo saetta fuori sibilando. Il ragno viene troncato di netto in due pezzi quasi simmetrici. La mantide ritrae con naturalezza la frusta e si rimette in posa per suonare il tamburo.

 

Cala il silenzio.

Il corvo non parla più: ciò che doveva dire non sarà ripetuto. Adesso attende la risposta.

 

“Regina Vedova” - parla Zenon - “ io e la mia apprendista Nicole rendiamo omaggio a te e a tuo figlio, il Re. Veniamo da un mondo che si trova al di fuori dell'Incubo, ma finché saremo nel vostro regno, rispetteremo la vostra Legge.”

 

“Sento il vostro potere sui rottami dei ragni minatori. Per quale motivo li avete distrutti?” - la voce della Regina Vedova è dolcissima e melodiosa.

 

“Per restituire la casa ai suoi abitanti di carne ed ossa. Ci avevano detto che i ragni li avevano cacciati. Non sapevamo che la Legge era stata ristabilita e non lo sapevano neppure gli abitanti della casa” - Zenon parla con tono calmo ma i suoi capelli si agitano come serpenti.

 

“Avete distrutto dei criminali che per certo dovevano essere distrutti, il che non è un male secondo la Legge. Non sarete puniti per questo. Ma ciò non vuol dire che siete tollerati, voi praticate la stregoneria, che sovverte l'Ordine del Mondo. Andatevene, stregoni.” - la voce della Regina Vedova è decisa e non ammette repliche - “non vogliamo agenti del chaos tra di noi. Noi esseri meccanici desideriamo mantenere l'Ordine.”

 

“Come desiderate, Regina.” - risponde Zenon.

 

Zenon si gira e fa segno a Nicole di seguirlo.

 

“E adesso?” - chiede con il pensiero la ragazza

 

“Camminiamo tranquilli. Non corriamo. Allontaniamoci....” - risponde con lo stesso metodo Zenon

 

“Ho paura, Zenon” - bisgiglia Nicole

 

“Anch'io. Manteniamo un comportamento naturale, Nicole. Al mio via iniziamo a correre” - risponde Zenon sottovoce.

 

“Grownm....” - brontola Hally approvando la proposta di Zenon

 

 

*******

 

 

Zenon e Nicole continuano a camminare allontanandosi dal bosco e dal regno della Regina Vedova. Stanno parlando, la tensione scende e la fame si fa sentire.

Zenon porta la giacca un mano, mentre Nicole si è sfilata il maglione ed è rimasta in t-shirt: hanno caldo dopo la folle corsa.

 

“.... e poi chi pensi fosse quell'automa mutilato, Zenon?” - dice Nicole

 

“Credo che fosse il vecchio re. Pensa un attimo a quello che abbiamo visto: la Regina stava mangiando il corpo di quell'automa e allattava il piccolo: tutti e tre emanavano quello strano vapore rossastro, manifestazione di potere mistico. Credo che la Regina stesse estraendo il potere dal corpo del vecchio Re per darlo al figlio11” - Zenon si passa la mano sinistra nei capelli umani e d'oro.

 

“Questo la rende ancora più terrificante di quanto non fosse prima, Zenon. Aveva un potere enorme e minaccioso, neppure Auberon sembra così potente” - dice Nicole

 

“Ogni Re è sovrano nel proprio regno. È per questo che rifiuto sempre la proposta di Auberon. Quando siamo nella nostra casa, Nicole, la nostra volontà è legge invincibile e il nostro potere è massimo, del resto quello è il nostro regno.” - le risponde Zenon - “non mi stupisce che la Regina Vedova fosse così potente nel suo regno”

 

“Meglio regnare su un piccolo regno che essere sudditi di un potere più grande. Giusto, Zenon?” - continua Nicole

 

“Giusto.” - Zenon cammina, adesso, tenendo le mani in tasca e la giacca sotto braccio.

 

“Comunque è strano che non ci abbia voluto fare del male, alla fine abbiamo distrutto due dei suoi sudditi” - Nicole gira il capo verso Zenon dubbiosa - “che ne pensi?”

 

“Credo che, secondo la loro Legge, quando un suddito viene condannato a morte e fugge via, chiunque possa ucciderlo. In pratica, quando vieni condannato, perdi ogni diritto, anche quello a vivere.” - Zenon si ferma un attimo a pensare - “ho già visto qualcosa di simile. Ricordo di aver letto una cosa simile nel codice delle leggi del '500 della Repubblica di Lucca; mi pare che abbiano ripreso una vecchia legge del Re di Francia”

 

“accidenti! Tu sai leggere l'italiano, Zenon?” - la ragazza è stupita

 

“L'italiano lo conosco a causa di Caterina dei Medici, che salì alla corte di Francia” - Zenon lo dice come se fosse la cosa più normale del mondo - “poi con te all'inizio parlavo in francese, ricordi? Del resto io parlo anche inglese, scozzese, irlandese, gaelico, greco antico e latino. Mi rifiuto di imparare il tedesco e le sue forme arcaiche. E conosco un pochino l'ebraico, ma non molto”

 

“È vero. Ricordo ancora quando mi regalasti la grammatica scozzese e quella greca.” - dice Nicole poggiando l'indice della mano destra sul mento - “a proposito, perché non vuoi parlare il tedesco, Zenon?”

 

“Vedi, la maggior parte degli esseri che parla quella lingua sono Demoni. Non vado molto d'accordo con loro ed evito di avere a che fare con loro. I Diavoli, almeno, rispettano il patto fatto e la parola data.” - Zenon accenna un sorriso - “la parola data è tutto nel nostro ambiente”

 

“GROWWW” - lo stomaco di Nicole brontola.

 

“Uufff.... ho così fame che mangerei anche del metallo come faceva la Regina Vedova” - si lamenta Nicole

 

Zenon non sa cosa rispondere. Per la prima volta si trova in un posto sconosciuto con Nicole e adesso che il suo potere è diminuito, non riesce a trovare una soluzione per tirarli fuori di lì. Le tecniche pittoriche sono state sviluppate per essere alternative al suo potere innato, ma non sono state pensate per sostituirlo in toto.

Nicole si avvicina a lui e lo abbraccia.

 

“Lo so che hai fame anche tu.... scusami se continuo a dirti che ho fame.” - Nicole bisbiglia - “so che stai pensando come fare ad aiutarci. Quando abbiamo attaccato quei ragni.... cercavamo del cibo... cercavi del cibo per me....”

 

“Ssshhhh.... Nicole” - Zenon la stringe a sé - ”sì, anch'io ho fame. Nessuno poteva prevedere l'incontro con l'ecatonpodo. Nessuno poteva prevedere che ci saremmo perduti. Troveremo qualcosa da mangiare.”

 

“Non fare tutto da solo. Permettimi di aiutarti.... non sei solo.” - la ragazza appoggia il viso sul petto dello stregone - “ho ancora abbastanza potere per farlo”

 

Zenon le bacia i capelli.

 

Hally viene verso di loro trotterellando.

“Meow, Nicole. Ho trovato una cittadina poco più avanti.” - dice la gattina

 

“Che te ne pare?” - domanda Nicole ad Hally

 

“È meglio se venite a vedere con i vostri occhi” - Hally si siede indicando con la zampa la direzione dalla quale proviene.

 

Hally fa strada.

Nicole è la prima a vedere la cittadina, Zenon arriva qualche passo dopo.

 

“Come vedete, meowwww, la cittadina sembra un normale paesino. Tetti in tegole rosse, muri in mattoni intonacati con calce bianca e una spaventosa cappa di fumo nero.” - la gattina sorride mostrando i canini amara - “voglio dire, cosa c'è di strano in una cappa di smog che avvolge una città?”

 

“In effetti, Hally, tutto sembra così umano. Così normale” - risponde Nicole

 

“Non sembra essere una maledizione. Il che è confortante.”- Zenon parla ad alta voce.

 

“Benvenuti nella Polis del Sindaco Cavaliere, stranieri.” - una voce squillante viene dalle spalle di Nicole e Zenon

 

“Gwwaaa?!?” - Nicole quasi salta in collo a Zenon dalla spavento

 

Zenon si volta senza scomporsi

 

“Vi ringrazio. Voi chi siete?” - dice lo stregone all'uomo che li ha accolti

 

“Sono uno dei Cavalieri-guardia. È un piacere fare la vostra conoscenza” - l'essere porge la mano guantata a Zenon.

 

Anche Nicole si volta e vede l'uomo.

È un cavaliere chiuso in una sorta di armatura, l'elmo assomiglia alla parte superiore di una caffettiera. Non ha buchi per gli occhi. Come faccia a vedere è un mistero. Il tronco dell'uomo è chiuso in una giacca in pelle nera bordata con sottili strisce di metallo. Indossa dei pantaloni di pelle e le gambe sono protette da parastinchi d'acciaio. Tiene sulle spalle un tridente, che assomiglia ad una gigantesca forchetta, mentre sul fianco pende una spada, che sembra più un grosso coltello seghettato di quelli che si usano a tavola.

 

“Visto, Nicole? Cosa vi dicevo? Nulla di strano da queste parti” - Hally commenta con il pensiero.

 

“Cosa vi porta da queste parti?” - chiede la guardia

 

“Ci siamo persi. Io e la mia discepola stiamo cercando il Regno del Re dei Calamari.” - risponde Zenon dando la mano alla guardia

 

“Mi dispiace di non potervi aiutare, ma non ho mai sentito questo regno. Forse lo conosce il Sindaco Cavaliere” - la guardia gira la testa verso il centro della nebbia di smog nero - “purtroppo abbiamo qualche problema in questo periodo”

 

“Lo vedo.” - Zenon sorride - “ cosa vi è successo?”

 

“A saperlo.... io e un mio compagno eravamo qui di guardia. Ad un certo punto si sviluppa quel fumaccio nero, allora lui va a vedere cosa sta succedendo in città ed io rimango qui.” - la guardia appoggia la mano libera sul cinturone

 

“Non è più tornato?” - domanda Nicole

 

“No, signorina. Nessuno è più uscito da quella nebbia. Però stanno bene” - la guardia si allontana da Zenon avvicinandosi alla cittadina, sale su una roccia lì vicino e grida “OHI, NUMERO UNO, STAI BENE?”

 

un attimo di silenzio

 

“OHI, NUMERO DUE! STO BENE! NON VEDO NULLA, ASPETTAMI Lì!” - si sente rispondere dalla coltre di smog - “ ADESSO ARRIVO!”

 

un fortissimo rumore di metallo che cade al suolo, piatti rotti e qualcos'altro si sente poco dopo.

 

“SONO INCIAMPATO DI NUOVO!” - dice la voce di prima - “ È LA QUINTA VOLTA”

 

“TRANQUILLO! FAI CON COMODO!” - risponde la guardia - “TI ASPETTO”

 

“Gli manca qualche venerdì. Eh, Zenon?” - commenta con il pensiero Nicole

 

“Io direi almeno una settimana buona, Nicole” - risponde Zenon con il pensiero

 

“Visto? Stanno bene” - la guardia, ignara dei commenti, si gira di nuovo verso Zenon e Nicole.

 

“Dimmi, Cavaliere-guardia. Il vostro Cavaliere Sindaco conosce davvero dove si trova quel regno che stiamo cercando?” - Zenon si gratta il mento con la mano sinistra. La mano destra regge la giacca sotto il braccio.

 

“Il Cavaliere Sindaco ha girato molto, di sicuro lo sa.” - la guardia si batte il petto con il pugno.

 

“Capisco” - Zenon esita per un istante - “ avete anche delle locande, lì in città? Io e la mia discepola siamo stanchi”

 

“Siete capitati nel momento giusto. Stiamo festeggiando il compleanno del Cavaliere Sindaco. Troverete tavole imbandite per le strade. E per venire alla vostra domanda, abbiamo anche una locanda presso la quale potrete riposare” - la guardia sembra sincera

 

Zenon si avvicina a Nicole

 

“Credo che dovremmo provare a parlare con questo Cavaliere Sindaco. Inoltre hanno quello che ci serve.” - Zenon si consulta con Nicole

 

“Quindi vuoi entrare nella cappa di smog?” - chiede Nicole

 

“No, Nicole. La disperderemo.” - sorride lo stregone

 

“Ma il sigillo d'Acqua non ferma i nostri poteri?” - Nicole sta aprendo la borsetta per tirare fuori il ventaglio

 

“Non useremo il vento, ma l'acqua. Il sigillo non può sigillare la parte d'Acqua della nostra natura.” Zenon fruga nelle tasche alla ricerca del pennello a serbatoio - “uniremo i nostri poteri. Del resto l'acqua è adatta a sigillare le cose, questo smog sarà sigillato”

 

Zenon prende il pennello a serbatoio, poi gira il capo verso la guardia.

 

“Dimmi, guardia. Per te sarebbe un problema, se facessimo sparire questa cappa di smog?” - chiede lo stregone

 

“Eh? No, non sarebbe un problema. Anzi.” - la guardia mette entrambe le mani sul cinturone e si volta verso la cappa di smog - “ anche loro ne sarebbero felici”

 

“Bene. Nicole, facciamo una bolla d'acqua per prima cosa. Poi tu la lancerai nella massa si smog usando il ventaglio.” Zenon fa l'occhiolino a Nicole “Adesso io farò l'ossatura d'inchiostro della bolla

 

“Va bene” - dice la ragazza

 

Zenon inizia versando una goccia d'inchiostro. La goccia fluttua nell'aria. Zenon intinge la punta del pennello nella macchia e con un movimento a spirale la spande e la tira fino a creare un disco piatto. A questo punto Zenon pizzica il centro del disco sia la superficie di sopra che quella di sotto con la punta del pennello. Adesso si è formato una specie di rigonfiamento sul centro del disco.

 

“Vai, Nicole. Iniziamo a soffiare” - dice lo stregone - “mentre lo fai pensa ad una bolla di sapone iridescente”

 

Nicole inizia a soffiare sulla superficie di sopra. Anche Zenon inizia a farlo. A mano a mano che i due soffiano, il disco piatto si gonfia fino a diventare una vera e propria bolla.

 

“Mmmaaawwww... sembra un cristal ball, meow” - sbadiglia Hally

 

“Bene, Nicole. Ora puoi lanciarla nello smog.” - Zenon sorride

 

Nicole apre il ventaglio, raccoglie la bolla nell'incavo formato dalle stecche e scaglia via la bolla. Per darle un'ulteriore piccola spinta, Nicole dà un colpo di ventaglio. Il piccolo vento che si sprigiona porta via la bolla.

Raggiunto lo smog, la bolla scompare dentro la coltre.

 

“E adesso, Zenon?” - Nicole chiude il ventaglio

 

“Aspettiamo. Possiamo solo aspettare, Nicole” - Zenon lascia cadere un po' d'inchiostro dalla punta del pennello - “avrei dovuto portarmene dietro un po' di più. Con questo scherzetto della bolla sono arrivato a metà serbatoio. Se non troviamo dell'acqua, mi dovrai prestare un po' del tuo.”

 

La coltre di smog inizia a ruotare. Al centro dell'asse di rotazione si intravede la bolla d'inchiostro, è lei che sta ruotando, e nel farlo, trascina la massa di smog con sé.

La coltre di smog inizia a ritirarsi lasciando libere le case.

Alla fine tutto lo smog è stato aspirato dentro al bolla, che adesso sembra piena di liquido. Un liquido nerastro come lo smog.

 

“Bene. Smog sigillato dentro la bolla d'acqua ed inchiostro.” - Zenon sorride e schiocca le dita - “torna indietro, Bolla.”

 

La bolla torna indietro atterrando sul palmo della mano di Zenon.

 

“Ehi, guardia? Prendi!“ - Zenon passa la bolla alla guardia. - “Tienila in un posto sicuro perché, se si dovesse rompere, lo smog uscirebbe di nuovo”

 

“Sì? E dove la metto?” - la guardia è indecisa, poi si sfila l'elmo e la mette nel buco della giacca di pelle dal quale dovrebbe passare il collo - “ecco! così è al sicuro!”

 

“Meowwwwww!!!! non ha la testa” - Hally mugola con la coda gonfia come uno spolverino

 

“Cose che capitano. L'avrà lasciata sul comodino” - commenta Zenon

 

“In realtà non ho mai avuto una testa, potente mago” - risponde la guardia

 

“Stregone. Dammi dello stregone, te ne prego.” - Zenon porge la mano alla guardia - “adesso vuoi portarci dal tuo Cavaliere Sindaco?”

 

“Subito, potente stregone” - la guardia stringe la mano di Zenon.

 

La guardia si avvia facendo cenno di seguirli. Zenon si incammina mentre si rimette la giacca. Nicole si slaccia il golf dalla vita e inizia a rimetterselo camminando dietro a Zenon.

 

La comitiva prende la strada verso la cittadina, poco dopo sono dentro l'abitato.

 

Ciò che Nicole vede non è per nulla rassicurante: gli abitanti del paese sono simili alla guardia che li sta accompagnando. Sono tutti in armature di metallo e pelle, o meglio, sono armature di metallo e pelle. Si differenziano solo per la forma dell'elmo.

Le tavole, d'altro canto, sono imbandite, ma con, pezzi di vetro, cartone, stoffe di vario colore e pezzi di cuoio.

Ci sono persino alcune cornette di telefono tagliate a metà per lungo.

 

“Psss, Zenon.... le tavole della città sono sì imbandite ma non c'é nulla di commestibile” - pensa Nicole

 

“Lo temevo. Quando si è levato l'elmo e abbiamo visto che non c'era nulla dentro, ho avuto il sospetto che questi esseri non fossero vivi come noi due” - risponde con il pensiero Zenon

 

“E adesso?” - chiede con il pensiero Nicole

 

“Faremo buon viso a cattivo gioco. Ci faremo dire dove si trova il Regno del Re dei Calamari e poi ce ne andremo via veloci come il vento” - Zenon risponde con il pensiero

 

La comitiva arriva raggiunge la piazza del paese. Un cavaliere che indossa un elmo che assomiglia ad una grossa teiera si avvicina a Zenon e Nicole.

 

“Benvenuti, stranieri. Io sono il sindaco eletto per questo anno. Benvenuti nella Polis.” - il tono di voce è più basso e gioviale di quello della guardia, ma la corporatura è identica.

 

“Grazie, Cavaliere Sindaco” - risponde Zenon - “io sono lo stregone Zenon e lei è Nicole, la mia discepola”

 

“Grazie, Cavaliere Sindaco” - risponde anche Nicole

 

“Siete dei maghi?” - dice il Sindaco, al che la guardia gli si avvicina e gli bisbiglia qualcosa.

 

“Giusto!” - il Sindaco batte il pugno sul plamo della mano - “siete stregoni. Scusate la mia distrazione, potenti... stregoni”

 

“Di nulla, Sindaco” - Zenon porge la mano al Sindaco

 

“Bene. Bene. Oggi è un giorno di festa” - il Sindaco prende la mano di Zenon - “Posso offrirvi qualcosa?”

 

“La ringrazio Sindaco, però, io e la mia discepola abbiamo già mangiato prima di arrivare nella vostra... Polis” - Zenon sorride. I capelli dorati di Zenon sono stranamente tranquilli.

 

“Peccato. Facciamo delle cornette telefoniche in bellavista che sono la fine del mondo” - dice tutto orgoglioso il Sindaco

 

“Sì. Le vostre tavole sono davvero uno spettacolo stupefacente, Sindaco” - dice Nicole - “difficile vedere pietanze così particolari sul desco di tutti i giorni, però, mi chiedevo se ci fosse anche una tavola di cibi semplici. Tipo pane, acqua o vino. Oggi cercate solo la ricercatezza culinaria?”

 

“Oh strega Nicole, io e i miei sudditi siamo quello che mangiamo, perciò nessuno di noi mangerebbe pane, berrebbe acqua o vino. Non sono buoni come cibo. Non servono a mantenere una costituzione come la nostra” - risponde il Sindaco battendosi il petto con il pugno.

 

“Vedo” - commenta mogia mogia Nicole.

 

“Il Cavaliere-guardia numero Due mi ha detto che avete spazzato via lo smog che ci opprimeva. Ve ne siamo debitori” - il Sindaco stringe anche la mano di Nicole e riprende la mano di Zenon - “c'é qualcosa che possiamo fare per voi?”

 

“Magari darci del cibo vero?” - pensa Hally mentre cerca di addentare un pezzo di cuoio che ha appena rubato.

 

“come avete fatto a finire sommersi da quello smog” - chiede Nicole lasciando cadere le lamentele di Hally - “magari avete cotto troppo una crostata?”

 

“In realtà abbiamo appena scoperto una nuova leccornia ed essendo un giorno di festa, abbiamo deciso di cucinarla in grande quantità” - il Sindaco va verso uno dei tavoli, prende un vassoio e lo porta a Zenon e Nicole

 

Una grossa massa, nera, bruciacchiata e dall'odore pestilenziale sembra sia stata colata dentro il vassoio.

 

“la chiamano plastica.” - dice il Sindaco - “ è un vero peccato che quando la mettiamo sul fuoco per renderla bella morbida e filante cacci fuori un fumo così denso”

 

“Zenon, hai sentito? Bruciano, anzi, cercano di cuocere la plastica” - dice Nicole senza cambiare espressione.

 

“Ho sentito, Nicole. Ho sentito” - risponde lo stregone sorridendo in modo decisamente plateale, anche troppo. Un sorriso tirato.

 

“Dite che facciamo male?” - il sindaco prende una manciata di plastica e la butta dentro l'elmo facendola passare per il beccuccio.

 

“Di solito la plastica non viene mai cotta, Sindaco. Si mangia fredda, al naturale. Così come viene” - la risposta di Zenon è fredda come il ghiaccio. Lo stregone si gratta il mento con il pollice e l'indice della mano destra.

 

“Quante cose sapete. Per noi è un cibo nuovo” - il Sindaco pulise il beccuccio della teiera-elmo.

 

“Eh.... Sindaco, vorremmo chiedervi una cosa” - Zenon si avvicina ad una tavola e prende una sedia per sedersi - “stiamo cercando il Regno del Re dei Calamari. Sapete dove si trova?”

 

“Ahimé! Sapevo dove si trovava. Adesso sembra che non sia più lì.” - il Sindaco si siede sulla sedia libera vicino a Zenon.

 

“Noi dovremmo andare lì.” - Zenon picchietta sul tavolo

 

“Posso raccomandarvi al Generale Cane. Lui e il suo Branco Selvaggio vivono sulle spiagge poco lontane da qui. Sanno di sicuro dove si trova adesso quel regno. È stato il Generale a dirmi che il Regno del Re dei Calamari si era spostato, ma non mi ha detto dove” - il Sindaco batte il pugno sul plamo della mano - “Certo! Un buon modo per ringraziarvi”

 

“Se stanno così le cose, partiremo immediatamente” - dice Zenon

 

“Vi avviso, però, che il Generale è un tipo strano.” - ribatte il Sindaco

 

“In che senso?” - chiede Zenon prendendosi il mento tra il pollice e l'indice della mano sinistra

 

“Sono animali selvaggi. Figurarsi che mangiano i pesci che pescano. I pesci... capite? Chi mai mangerebbe un essere fatto di carne?” - il Sindaco allarga le braccia

 

“Io, per esempio. Sono una gatta e mi piace il pesce. A scanso di equivoci, stavolta intendo quello che nuota nell'acqua.” - pensa Hally - “ehi, Nicole, forse è la volta buona che si mangia”

 

“Magari, Hally” - risponde con il pensiero la ragazza

 

“Quale strada dobbiamo prendere?” - Zenon si alza dalla sedia

 

“Ve ne andate di già?” - domanda il Sindaco

 

“Mi dispiace, ma siamo attesi in quel Regno” - Zenon mente con una naturalezza incredibile

 

“In questo caso, la strada più veloce è la seguente. Allora, prendete la strada che esce dal paese, alla prima diramazione andate sulla via di sinistra. Da lì andate dritto fino alla spiaggia. Non potete sbagliare” - il Sindaco indica la strada che esce dal paese

 

“Allora noi andiamo. Grazie di tutto, Sindaco” - Zenon fa per avviarsi

 

“Un momento” - il Sindaco salta in piedi - “numero Due. Porta qui un paio di ruote, doni per il Generale. Non voglio che in nostri amici stregoni si presentino a mani vuote dal nostro vicino”

 

La guardia entra in una delle case che si affaccia sulla piazza.

 

“Non è necessario, Sindaco” - dice Zenon

 

“Insisto. Date al Generale i miei saluti” - il Sindaco si gira un attimo verso la casa nella quale è entrato Due - “prendi anche qualcosa per il viaggio per i nostri amici, numero Due.”

 

La guardia torna tenendo sotto braccio due forme di formaggio con un buco al centro e un secchio in plastica.

 

“Due ruote di formaggio?” - esclama Nicole non credendo ai propri occhi

 

“Quale miglior regalo per quei selvaggi se non una ruota? Strega Nicole, devi sapere che quelli là sono davvero degli animali, non conoscono neppure le ruote di formaggio. I loro carri hanno ruote di legno. Che assurdità, poi! Il legno si mangia! Perché sprecarlo per farne delle ruote?” - il Sindaco esclama tutto contento

 

“Ma i tetti delle vostre case? Di cosa sono fatte le ossature dei tetti?” - chiede Zenon

 

“Ossa di animali marini. Bestie enormi che si arenano sulle spiagge.” - risponde il Sindaco

 

Zenon picchietta con le dita il piano del tavolo

“pietra” - dice Zenon

 

“È esatto, stregone Zenon. Il piano è in pietra e le gambe in ferro battuto.” - continua il Sindaco

 

“Bene. Allora possiamo andare” - Zenon prende una delle ruote di formaggio.

 

“Grazie ancora, Sindaco” - Nicole prende l'altra.

 

“EHI! State dimenticando il secchio in plastica. È lo spuntino per il vostro viaggio” - dice il Sindaco tenendo in mano il secchio, ma Zenon e Nicole sono già fuori dalla piazza.

 

“Grazie, Sindaco. Sarà per un'altra volta” - risponde Zenon

 

“Cosa voleva, Zenon?” - chiede Nicole

 

“Non lo so.” - risponde lo stregone - “allunghiamo il passo”

 

“Allora, dove ci fermiamo per affettarne una?” - chiede Nicole lanciando uno sguardo d'intesa a Zenon

 

“Arriviamo all'incrocio, Nicole. “

 

“Per me va bene, Zenon”.

 

Zenon sorride.

 

“Ma sono tutti pazzi qui, Zenon? Dimmi un po'.” - chiede Nicole

 

“Sono anche peggio” - risponde Zenon - “ questo è il Regno dell'Incubo.”

 

 

 

nota dell'autore. Dedico questo capitolo a te, Charly. 

 

Note 


 

  1. Ariel è uno spirito dell'aria protagonista della Tempesta.

  2. Solo Nicole riesce a praticare incantesimi di purificazione. Questo particolare è ripreso da ancient magus' bride. Chise è l'unica a poter praticare gli incantesimi di purificazione, in quanto Elias, per sua stessa ammissione, non ne è capace.

  3. Qui Zenon usa due tecniche usate da Ammy in Okami. La prima, si traccia un cerchio introno ad una zona contaminanta dal potere negativo di Orochi per disperderlo, e la seconda la Cherry Bomb, usata per evocare una bomba carta esplosiva.

  4. Perché usare un ventaglio per purificare? L'idea mi è venuta ripensando ad una certa cinematica di Final Fantasy X: Yuna balla agitando quello strano scettro per mandare le anime dei morti uccisi da Sin nell'altro mondo. Lo scettro non è un ventaglio, ma gli assomiglia molto, perciò ho pensato di usare un ventaglio quale strumento per l'esorcismo purificatore. Inoltre spesso gli spiriti sono rappresentati come vapore, dunque, nulla meglio di un ventaglio può spazzarli via.

  5. Abominio, o creatura extradimensionale che ama il chaos e la distruzione. Un avversario decisamente orribile.

  6. Nella mitologia greca non esiste nessun ecatonpodo. Questo mostro è una mia creazione, sebbene quasi tutti i figli di Gea hanno attributi tipici dei serpenti. Di solito hanno al posto delle gambe o dei piedi le code delle serpi.

  7. Oberon ha l'aspetto che gli viene dato nella serie di videogiochi di Shin Megami Tensei. Un piccolo principe i miniatura, in sostanza.

  8. Icelo, Morfeo e Fantaso sono figli di Nyx la notte. Zenon non ha nulla a che spartire con loro dato che proviene dalla Frontiera dell'Incubo. La Frontiera dell'Incubo come nome deriva da Bloodborne. Nella mia finzione è un luogo diverso da quello creato da Icelo. Lo anticipo adesso: Zenon proviene da un mondo creato da Erebo, la Tenebra, fratello di Nyx.

  9. Qui si comprende meglio il significato del matrimonio tra Zenon e Nicole. Anche se sono due esseri distinti adesso è come se fossero un solo essere. Il che significa, come ha detto Hally, che la natura umana di Nicole ha dotato Zenon di bisogni tipicamente umani quali la fame.....

  10. Zenon e Nicole ancora una volta dimostrano la loro vera natura. Non aiutano gli altri per altruismo, anzi, cercano di ottenere sempre qualcosa in cambio dagli altri per il proprio tornaconto.

  11. Sull'idea che il vecchio re venga sostituito dal giovane re, che non è suo figlio, si può cercare la tesi di fondo di “i miti greci – dei ed eroi in omero” di Graves. Sono teorie. Solo teorie. Nulla di più. Ho semplicemente ripreso l'idea adattandola ad alcuni automi. La regina ha l'aspetto della bambola di Bloodborne. Piccolo trivia: l'opera di Graves, al di là del tentativo di dare una spiegazione storica e razionale sulla nascita dei miti greci, è un ottimo compendio di tutti i miti e delle loro varianti.

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Capitolo 5
*** ancora Topolina e Falco, l'origine della magia, il Generale Cane, affari in sospeso ***


Nascosta tra le palme della spiaggia, si trova la sorgente d'acqua calda del Mucchio Selvaggio del Generale Cane. Un grosso masso si trova al centro della pozza d'acqua. Un bel posto – pensa Nicole – dopo tutta quella corsa dall'incontro con la Regina Vedova, ci voleva proprio un bagno per rilassarsi e ripulirsi.

 

Nicole sta lavando la schiena di Topolina. Per puro caso i due gruppi, quello di Zenon e quello di Topolina si sono incontrati nell'accampamento del Generale Cane. Il Generale ha permesso ai due gruppi di usare la sorgente, i primi a lavarsi sono stati Zenon e Falco, poi è venuto il turno di Topolina e Nicole.

 

“si sta davvero bene.....” - dice Topolina

 

“sì. Ci voleva proprio. Io e Zenon eravamo ricoperti dalla salsedine e la mia pelle aveva iniziato a prudere” - Nicole accarezza le spalle di Topolina.

 

“cosa vi è successo, Nicole?” - dice Topolina girando in parte il viso verso Nicole.

 

“abbiamo incontrato un mostro marino, credo che si chiami ecantompodo o qualcosa di simile, e per poco non siamo stati trascinati sul fondo del mare.” - risponde Nicole appoggiando l'indice della mano destra sul labbro con fare pensoso. - “ e a voi cosa è successo?”

 

“io e Falco eravamo in mare e abbiano incontrato uno strano ammasso di serpenti di mare, l'urto con quella cosa ha danneggiato la chiglia della nostra piccola barca. Per pura fortuna siamo riusciti ad arrivare su questa spiaggia.” - Topolina ha iniziato a strofinarsi i capelli - “stavamo affondando, sai Nicole? È stato tremendo, avevano l'acqua quasi alla cintola.”

 

“ti capisco....” - Nicole ricorda la sensazione che aveva provato prima quando le sembrava di affogare nella colonna d'acqua - “senti, potrei lavarteli io. Posso?”

 

“oh, certo. Grazie, Nicole” - il sorriso di Topolina è così infantile che è difficile credere che questa bambina abbia cento e passa anni e sia in realtà un animale mutato in essere umano, pensa Nicole.

 

Attorno a loro le femmine del Mucchio Selvaggio si stanno lavando, alcune sono adolescenti, altre sono madri e hanno portato i piccoli alla sorgente. Hanno un aspetto umano, ma le zanne e gli artigli sono ben visibili. Animali in forma di esseri umani – riflette Nicole – l'anatomia di queste creature è simile alla mia, ma nessun essere umano ha canini così sviluppati, una peluria striata rossa, bianca, nera o grigia, nessun essere umano ha occhi da lupo o da gatto.

 

“Alla fine, l'unico essere umano qui, sono io.” - conclude sottovoce Nicole

 

Al che l'attenzione di Nicole viene catturata da una ragazza che viene verso di lei. È umana, niente zanne, niente artigli, occhi normali, pelle liscia e niente pelo. Capelli neri lunghi, alcune ciocche sul lato destro sono state acconciate in una piccola treccia chiusa sul fondo da tre perline. Porta con sé una scodella fatta con la metà di una noce di cocco.

 

“ciao!” - dice la ragazza

 

“ciao” - risponde Nicole - “io sono Nicole”

 

“piacere di conoscerti Nicole. Io sono Akane. Che ne direste di provare questo sapone?” - la ragazza porge la scodella “lo facciamo con il latte del cocco, è dolce quanto basta per far riavere la pelle dalla salsedine”

 

“grazie” - Nicole prende la scodella - “ah! Giusto. Lei è Topolina” - dice

 

“ciao, Akane.” - Topolina sorride

 

“ciao, Topolina” - Akane sorride.

 

No. Lei è decisamente umana. - pensa Nicole – cosa ci fa qui una donna umana?

 

“vi dispiace se mi metto qui con voi?” - chiede Akane.

 

“no, per nulla. Giusto, Topolina?” - risponde Nicole

 

“Giusto” - dice Topolina

 

Nicole prende il sapone dalla scodella e inizia a lavare i capelli di Topolina, mentre Akane inizia ad insaponarsi le braccia prendendo il sapone dalla stessa ciotola.

 

“senti, Nicole...” - dice la bambina

 

“dimmi, Topolina” - risponde Nicole massaggiando i capelli di Topolina

 

“tu sei una fata? Quando ti vedo, sento la stessa sensazione che provo quando sono vicino alla buona fata.” - il tono della voce di Topolina è molto basso come se si stesse vergognando a chiedere questa cosa.

 

“devi davvero voler bene alla fata” - Nicole continua a massaggiare i capelli di Topolina

 

“oh, è stata una buona mamma per me e Falco. Ci ha raccolto quando eravamo piccoli. Piccoli ed infreddoliti ci nascondevamo nel tronco di un albero cavo. Quei giorni pioveva ed avevamo la febbre, saremmo morti se lei non ci avesse trovato e preso con sé.” - lo sguardo di Topolina è distante

 

Per un attimo Nicole vede una piccola topina bianca rannicchiata nel cavo di un albero, accanto a lei giace un piccolo falco che a fatica respira. Mani bianche e delicate prendono prima la topolina e poi il falchetto. Prima erano animali, adesso sono due bambini: un maschio e una femmina. La fata li porta in collo, mentre si allontana dall'albero. La pioggia non osa bagnare la splendida fata dai capelli d'oro, le gocce cadono lontano dalla sua persona1.

 

Ma cosa? Una visione del passato?- pensa Nicole mentre continua a lavare i capelli di Topolina – deve essere successo perché sto toccando i capelli di Topolina. Zenon mi aveva avvertito che per alcuni malocchi si usano i capelli della vittima perché contengono l'essenza della persona dalla quale provengono.

 

“oh, Topolina. Io non sono una fata, sono una strega. Zenon è il mio maestro. Ciò nonostante pratichiamo la magia come le fate.” - risponde Nicole prendendo un po' d'acqua dal catino lì vicino. - “per questo mi hai sentito simile alla tua buona fata”

 

“che cos'è una strega? È la stessa cosa di una maga? Perché chi pratica la magia, non si chiama forse mago?” - chiede Topolina

 

“non del tutto. Per gli uomini, l'affinità per l'occulto e la magia deriva dalla posizione di plutone al momento della nascita. La sua posizione distingue i maghi mezzosangue dai maghi purosangue, questi ultimi hanno plutone al massimo. Mi segui, Topolina?2” Nicole inizia a lavare via il sapone dai capelli di Topolina.

 

“certo, Nicole.” - risponde la bambina

 

“Per essere maghi questo basta ed avanza. Il loro potere deriva dalla capacità che hanno di fare patti con gli spiriti che non vedono e non percepiscono, le loro formule magiche servono a focalizzare la volontà e farsi ascoltare.” - Nicole si ferma un attimo a riflettere - “le bacchette di un mago, contengono una volontà, uno spirito, per questo la bacchetta sceglie il proprietario e lo aiuta nella magia. Privo dei suoi strumenti di potere, bacchette e affini, il mago è inerme ed inoffensivo3.”

 

Hally nuota beata nella pozza d'acqua calda. Akane si sta insaponando le gambe e lancia un'occhiata a Nicole: sta ascoltando i discorsi della ragazza. Nicole se lo aspettava.

 

“Uno stregone è diverso. Anche lui ha plutone in una certa posizione, ma deve avere anche i pianeti che riguardano il carisma in un certo modo. Il suo potere deriva da dentro di sé, non ha bisogno di spiriti per praticare la magia, sebbene lui percepisca gli spiriti e venga ascoltato da loro senza bisogno di formule magiche.” - Nicole passa rovescia un po' d'acqua sui capelli di Topolina - “Di solito lo stregone ha lo scorpione come segno, alcuni hanno il leone, altri, più rari, hanno il toro. Io, ad esempio, sono un toro ascendente scorpione4.” - Nicole tronca il discorso perché Topolina non la sta seguendo, infatti la bambina si è limitata ad annuire durante tutto il discorso di Nicole.

 

“Parlando di altro, io ho finito, Topolina. Se vuoi andare in acqua, puoi farlo.” esclama Nicole tirando un pizzicotto al fianco della bambina

 

“Eh! Eh! Eh! Sono contenta di averti incontrato, Nicole. Sei così buona, sei buona come la Fata dai Capelli d'oro.” - La bambina canticchia contenta.

 

“ah! Non ti serve una mano, Nicole?” - dice la bambina girandosi verso Nicole

 

“Grazie, Topolina” - risponde Nicole

 

Hally sfreccia in acqua inseguita da tre bambini – cane

 

“meoowwww! non voglio giocare! Voglio godermi l'acqua calda” - esclama la gattina

 

“sembra che si stia divertendo, almeno visto da fuori” - commenta Topolina

 

“direi che Hally stia aspettando qualcuno con cui giocare” - risponde Nicole

 

Detto fatto, Topolina si allontana per andare a giocare nella pozza d'acqua. Rimasta sola, Nicole prende dell'altro sapone ed inizia a passarlo sul seno e sulle spalle. Akane la osserva.

 

“che brutta ferita alla schiena” - dice alla fine Akane - “ sembra l'opera di un animale feroce”

 

“queste dici, Akane?” - Nicole allunga la mano dietro la schiena per toccarsi la cicatrice - “è il segno di uno spiacevole incontro”

 

“doveva essere molto feroce” - Akane si siede accanto a Nicole

 

“indubbiamente. Ha lasciato delle brutte ferite anche a Zenon” - Nicole prosegue a lavarsi.

“il tuo uomo?” - chiede Akane

 

“sì....” - risponde Nicole

 

“sei una strega..... non ne ho mai visto una dal vivo. Conosco gli omnyio, ma non ho mai visto all'opera una strega” - Akane annuisce come se volesse darsi ragione da sola.

 

“non siamo molto diffusi. È più facile incontrare un mago che uno stregone, oggi. Inoltre io e Zenon in questo momento siamo indeboliti dopo l'incontro con l'ecatonpodo” - Nicole adesso si sta strofinando i fianchi.

 

“è una brutta bestia. Il generale Cane ci ha sempre detto di non avvicinarci troppo a quel mostro.” - Akane guarda lontano.

 

“già. Abbiamo provato sulla nostra pelle cosa è capace di fare quella bestia.” - Nicole prende un po' d'acqua nelle mani dal catino vicino - “parlando d'altro: tu chi sei Akane? Le altre donne ti trattano con rispetto e abbassano lo sguardo quando passi”

 

“sono la moglie del Generale Cane. Io e lui ci siamo conosciuti tanti anni fa, fuori da questo luogo” - Akane si volta e in un attimo mostra la schiena a Nicole per prende il sapone dalla ciotola.

 

Nicole, vede una piccola coda, una coda da coniglio, che spunta alla base della schiena di Akane, ma non ne è turbata perché se lo aspettava. Alla fine, era evidente che anche Akane fosse una chimera donna animale.

 

“siete una bella coppia, tu e lui. Lo sai, Nicole?” - continua Akane

 

“siamo maestro e allieva.... siamo anche amanti. Eppure c'è stato un momento nel quale stavamo per prendere strade diverse.” - Nicole fa per alzarsi

 

“davvero?” - lo sguardo di Akane è sorpreso

 

“accadde tanto tempo fa. Decisi che non potevo andarmene via e tornai da lui.” - Nicole si gira verso Akane - “ti va di fare il bagno insieme?”

 

“volentieri”

 

Hally sguazza tutta felice nell'acqua con Topolina.....

 

 

****

 

nella casa comune Zenon, il Generale Cane e Falco stanno mangiando mentre aspettano che le donne abbiano finito il bagno.

 

“mi dispiace ammetterlo, ma quando i piccoli sono alla sorgente con le donne, regna una pace stupenda” - il Generale Cane sgranocchia una chela di granchio mentre parla.

 

Zenon ha rimboccato le maniche della camicia, è senza cravatta ed è seduto con le gambe incrociate: prende un pezzo di carne di granchio dal guscio aperto senza dire una parola.

 

Falco, loquace di solito, non commenta intimorito dagli occhi gialli cerchiati di rosso del Generale Cane. Il Generale è un uomo muscoloso dalla lunghissima chioma bianca, dalla vita in su nudo, ricoperto da una bianchissima pelliccia bianca. Un paio di orecchie da cane gli spuntano tra i capelli. Falco vede nel Generale uno degli orchi delle favole che la Fata gli raccontava quando era piccolo5.

 

“in effetti i piccoli sono fastidiosi alle volte” - dice alla fine Zenon - “gli occhi dei bambini rendono il male palese e vedono le creature fantastiche. Una volta sono dovuto fuggire da.... da Verdun, mi pare, perché un bambino aveva svelato a tutti il mio aspetto in un locale. Tutti gridavano di terrore di fronte al mio vero aspetto”

 

“brutta storia. È per questo che non lascio mai l'incubo. I bambini umani sono terribili da questo punto di vista” - il Generale Cane fa una smorfia: la chela di granchio si spezza sotto il morso del Generale.

 

“ora non mi succede più, ma all'epoca non ero così abituato a reprimere la mia natura. Certo essermi unito con Nicole, mi rende più facile assumere un aspetto che ricorda quello degli uomini” - Zenon prende un altro pezzo di carne.

 

“accidenti, Zenon. Da quanto tempo ci conosciamo? Lo sai che ci siamo visti così poco che non noto nessuna differenza rispetto alle altre volte” - il Generale Cane sorride mostrando le zanne. È il suo modo di essere amichevole.

 

“adesso ho l'aspetto che mostro di solito” - Zenon si passa la mano destra tra i capelli d'oro - “sfido io che non noti differenze.”

 

“vi conoscete da tanto tempo? Io l'avevo detto a Topolina che saremmo stati trattati bene qui perché conoscevamo Zenon” - dice Falco tutto gongolante

 

“da tanto, piccolo” - il Generale Cane riflette un attimo - “credo che siano passati circa 50 anni dico bene?”

 

“è stato il 1945....” - Zenon si gratta il mento - “ci siamo conosciuti quando l'Imperatore mi chiese di dare pace alle anime di coloro che furono spazzati via dal sole artificiale degli americani. Auberon mi disse che un messaggero della Dea del Sole Amaterasu mi stava cercando: sapevano che lavoro anche come psicopompo6.”

 

“la scienza degli uomini: un altro buon motivo per tenere la mia gente in questo incubo al sicuro” - il Generale Cane torce la zampa del granchio per spezzarla, poi inizia a succhiarla - “ssgrhh.... nulla che possa ucciderci, ma è troppo poco.... sicuro.... vivere nel mondo degli uomini adesso. Almeno per gli yokai come me e loro”

 

“se non ricordo male, avevi raccolto un gruppo di orfani. Dico bene?” - Zenon lancia al Generale uno sguardo d'intesa.

 

“ricordi bene. Vivono ancora con noi. Figurati che la bambina che si chiama Akane crescendo è diventata la mia donna” - il Generale Cane si batte il petto in segno di orgoglio - “non potevo lasciarli a morire in quel modo nel mondo degli uomini7.”

 

“E li hai portati con te. Qui.” - Zenon si passa la mano destra ancora una volta tra i capelli

 

“certo. All'inizio è stato difficile, ma poi sono diventati come noi a furia di vivere con noi. Adesso sono come noi in tutto e per tutto” - lo sguardo del Generale diventa languido - “Akane ad esempio non parlava quando la raccolsi nel mondo degli uomini, le ci vollero circa cinque anni prima che riuscisse a scuotersi dall'apatia che la guerra le aveva messo addosso.”

 

“bambini che hanno visto la morte in faccia. Nulla può alterare la loro mente, neppure questo luogo folle” - Zenon allunga la mano sinistra per prendere un pezzo di tubero arrostito dal vassoio vicino al Generale.

 

Il Generale avvicina il piatto a Zenon.

 

“guarda le mie cicatrici” - il Generale indica i segni sul petto nudo ricoperto da una sottile pelliccia bianca - “sono il segno del mio valore fin dall'epoca di Oda. Sembra che anche tu abbia avuto la tua dose di valore”

 

“queste?” - Zenon indica le cicatrici sul braccio sinistro - “ho soltanto avuto sfortuna di incontrare un abominio. Ma lui ha avuto più sfortuna di me”

 

“l'hai ucciso?” - chiede il Generale

 

“sì. È stato il quinto o il sesto della loro genia che faccio a pezzi senza alcuna pietà” - Zenon sorride mostrando i denti inferiori da squalo. È soddisfatto - ”l'ho spedito all'inferno per direttissima, ammettendo che esista un inferno per esseri come quelli”

 

“perché non sei sicuro del numero di quelli che hai ammazzato, Zenon?” - chiede il Generale

 

“uno non sono sicuro di averlo colpito a morte. Vedi, quello era il primo che incontrai e dovevo ancora imparare ad ucciderli in modo efficace.” - Zenon prende un altro pezzo di carne di granchio - “l'ultimo che ho ucciso mi ha ferito in questo modo perché dovevo liberare Nicole in fretta e non potevo fare altro che colpire il più duramente e il più a lungo possibile”

 

“sembrano nemici pericolosi. Ma io ho fiducia nella mia lama per ucciderli se mai li dovessi incontrare.” - Falco tocca il fodero del pugnale che tiene al fianco - “ Topolina non vuole che io combatta, ma io me ne frego. La gloria che si ottiene dalla vittoria è dolce. Mi piace”

 

Zenon non risponde.

 

Il Generale Cane si alza, allunga la mano verso l'alto per prendere qualcosa che tiene al sicuro nel contro soffitto della casa comune.

 

“guarda, piccolo.” - il Generale Cane mostra a Falco una spada lunga quanto un uomo - “questa è la mia zanna, la mia Raiken. Con questa una volta ho tagliato in due un fulmine. Il tuo pugnale ha fatto qualcosa di così grandioso?”

 

silenzio.

 

“lo sospettavo. Le spade hanno un'anima, il vero guerriero la conosce. Ad una prima occhiata il tuo pugnale non ha molto di cui potersi vantare. Dovresti usarlo per le imprese eroiche. Vedrai che l'uso gli darà un'anima” - il Generale Cane ripone la spada nel vano del contro soffitto e si rimette a sedere.

 

Zenon osserva la scena in silenzio.

 

“la Raiken....” - dice alla fine lo stregone - “ho sentito dall'arma provenire un'eco del tuo potere, Generale. Hai usato una parte del tuo corpo nella forgiatura, vero?”

“certamente. Due dei miei denti sono stati usati per affilarne la lama e il manico è stato rivestito con un filo ottenuto dai miei capelli” - risponde il Generale

 

“maghi o guerrieri sono simili. Hanno bisogno di alleati, che siano o lo spirito della bacchetta magica o l'anima della spada sono sempre la stessa cosa” - Zenon si prende il mento tra l'indice e il pollice della mano destra.

 

“eppure nel mondo ci sono tante armi senza un'anima. Come va il mondo fuori di qui, Zenon?” - il Generale prende il bicchiere per bere

 

“male. Sembra che abbia fatto bene a crearmi il mio piccolo regno in Scozia, ben lontano dall'Europa. La Francia non esiste più. La manica permette ad Auberon di mantenere il suo potere sulla terra d'Inghilterra mentre il resto del continente è il campo di battaglia tra Demoni e Diavoli. E per adesso stanno vincendo i Demoni adoratori del chaos8.”

 

“è davvero così brutta la situazione?” - il Generale Cane posa il bicchiere senza aver bevuto

 

“sì. Stanno riducendo l'uomo ad un ammasso di desideri animali privandolo della volontà di essere e di agire come individuo. Un branco di animali. Ecco cosa sta diventando l'uomo senza la volontà.” - Zenon mostra ancora una volta il sorriso anomalo, ma stavolta quel sorriso è crudele e cattivo - “quegli stupidi non fanno che ringraziare ed adorare i demoni che li stanno riducendo così.”.

 

“vermi senza onore, senza amor proprio, pronti per essere schiacciati.” - il Generale Cane beve un sorso dal bicchiere.

 

“già. La scelta alternativa, i Diavoli, non è migliore neppure. Del resto gli esseri buoni, a furia di fare del bene, si sono consumati senza lasciare successori.....” - Zenon scrolla le spalle - “sia come sia per me, bene o male non fa differenza, io sono neutrale. E non rispetto altre leggi che non siano le mie9.”

 

“posso prendere parte a questa lotta.” - Dice Falco. Sebbene la sua sia un'affermazione dal tono suona quasi come una domanda.

 

“Interessante. Se mai dovessi affrontare gli abomini, proteggiti la fronte, Falco.” - dice Zenon passandosi la mano destra tra i capelli.

 

“perché?” - chiede il bambino.

 

“adorano torturare la vittima colpendola alla testa. Conosci la storia del terzo occhio, no? Si trova più o meno sulla fronte” - risponde Zenon.

 

“ e come lo uccido?”

 

“semplice. Devi desiderare di ucciderlo. Tutto sta nella forza della tua determinazione. Quando la tua volontà di distruggerli vince la loro volontà di esistere, quegli esseri diventano fragili come il vetro soffiato e muoiono.”

 

*****

 

è notte nella casa comune, tutti gli altri individui del gruppo selvaggio dormono negli spazi assegnati. Nicole nota come alla fine questi esseri ibridi si comportino come un branco di cani, hanno una casa comune, vivono in comune e di solito mangiano tutti insieme. Sono un branco. Zenon, Nicole, Topolina e Falco sono stati sistemati in una parte destinata agli ospiti. Alcuni paravento delimitano lo spazio riservato a loro. Topolina e Falco hanno uno spazio ricavato tra due paravento, anche per Zenon e Nicole è stato destinato uno spazio analogo.

 

Zenon è disteso su una stuoia, le scarpe messe poco distanti da lui, la giacca sotto la testa a fare da cuscino. Nicole distesa accanto a lui appoggia la testa sul suo petto.

Zenon passa la mano destra nei capelli castani di Nicole.

 

Intorno a loro il buio della notte. Se Nicole si concentra può vedere, la sagoma di Hally. I denti bianchi di Hally fluttuano intorno a Nicole, la gattina vuole divertirsi pensa Nicole. Oppure, pensa, nel sonno ha perduto la forma fisica.

 

“non avrei mai pensato di rivedere quel vecchio arnese” - mormora Zenon

 

Nicole sposta il capo verso Zenon con fare interrogativo.

 

“mi riferisco alla Raiken, la spada del Generale Cane” - dice Zenon con il pensiero

 

“è un'arma speciale?” - chiede Nicole con il pensiero

 

“ha ucciso una bestia del fulmine. Un'arma simile potrebbe uccidere anche l'ecatonpodo.” - Zenon infila la mano sotto la t-shirt di Nicole per accarezzarle la schiena.

 

“siamo stati fortunati ad incontrare questa gente” - osserva Nicole.

 

“vedremo quanto siano stati fortunati domani. Per adesso questo strano yokai ci ha offerto cibo e un ricovero, ma nessun aiuto, e dobbiamo ancora guarire” - Zenon fa per stringere a sè Nicole.

 

“già....” - Nicole sospira - “guarire....”

 

§§§§

 

Zenon e Nicole vengono scortati dal capo di questo strano gruppo di animali antropomorfi. La casa comune è una grande capanna: il tetto è fatto con foglie di palme, il pavimento è rialzato da terra costruito su una palafitta, le pareti non esistono, soltanto un basso parapetto delimita il perimetro della casa. Distante dalla casa di palme, le donne stanno cucinando del cibo: l'odore ricorda il pesce affumicato della Scozia. Nicole trova decisamente intelligente, l'idea di accendere il fuoco per cucinare in una buca nel terreno, in questo modo non c'è il rischio di un incendio.

Le donne sono quasi completamente nude, un leggero gonnellino di stoffa protegge le parti intime. Anche i maschi non sono vestiti in modo molto diverso dalle donne.

 

Dalla capanna esce un uomo-cane dal pelo bianco, occhi gialli cerchiati di rosso, canini sporgenti, fisico muscoloso. Sfoggia tremende cicatrici sul torace.

 

Il viso dell'uomo-cane si illumina vedendo Zenon.

 

“amico mio, che piacere rivederti” - dice

 

“Generale Cane, ne è passato di tempo. Andiamo dentro?” - Zenon sorride allargando le braccia con fare amichevole - “ ti abbiamo portato dei doni e i saluti del Cavaliere che regna nella Polis”

 

“hai avuto a che fare con quello svalvolato? Accidenti, Denti di Squalo, ne avrai da raccontare” - il Generale va in contro a Zenon - “accomodati”

 

“grazie, Generale.” - Zenon fa una pausa - “lei è Nicole, la mia apprendista, la mia figlioccia e la mia sposa”

 

….

 

“avete avuto una grande fortuna, perché quel mostro è davvero pericoloso. Due dei miei compagni ci hanno quasi rimesso la pelle.” - dice il Generale commentando il racconto di Zenon.

 

“come mai?” - chiede Nicole

 

“quella bestia si immerge fino giù nell'oceano dei coralli. L'acqua lì è velenosa proprio a causa dei coralli. Sicché quando quel groviglio di serpi emerge, sputa fuori quell'acqua venefica” - spiega il Generale

 

“suppongo che quell'acqua sia velenosa per gli yokai perché è straordinariamente pura.” - Zenon si passa la mano destra tra i capelli - “ rischiate di essere esorcizzati a morte”

 

“precisamente. L'acqua intorno alle barriere coralline è sempre pulita e cristallina. In una parola, pura. Così pura da purificare noi yokai.” - risponde il Generale

 

“ufff....” - Zenon si allenta la cravatta - “un sigillo d'acqua sacra. Nicole, dobbiamo cambiare programmi. La cosa migliore è aspettare che il sigillo evapori, spezzarlo richiede troppi strumenti di potere che al momento non abbiamo.”

 

“capisco, Zenon. La nostra natura acquatica ci permette di diluirlo ma non di spezzarlo” - dice Nicole.

 

“precisamente.” - dalla voce di Zenon, Nicole capisce che non è per nulla contento della situazione.

 

“su con il morale, amico mio.” - dice il Generale Cane - “potreste rimanere per un po' con noi. Sembrate stanchi, riposatevi.”

 

“grazie, Generale....” - risponde lo stregone

 

§§§§

 

Nicole si sveglia nel cuore della notte. Non riesce a dormire. Come aveva detto Zenon, questo posto non è assolutamente fatto per gli esseri umani. A lungo andare anche lei sta soffrendo l'influsso della follia che si respira nella dimensione dell'incubo. Fortunatamente Zenon è accanto a lei, la sua presenza mitiga gli effetti di questo strano luogo. Nicole vede solo oscurità intorno a sé. In lontananza si sente il mare. Peccato sia un posto così strano, sarebbe piacevole altrimenti – pensa Nicole.

Nicole prende la mano di Zenon se la stringe al petto e cerca di riprendere sonno.

 

§§§§

 

“Topolina!” - esclama Nicole vedendo la bambina venirle in contro.

 

“questi sono gli stranieri che sono arrivati adesso” - dice il piccolo uomo gatto.

“sembra che oggi sia giorno di visite inaspettate” - il Generale Cane risponde all'uomo gatto - “fai preparare un posto anche per loro. Un naufrago merita di essere soccorso”

 

Topolina va verso Nicole. Le due ragazze si incontrano a metà strada fuori dalla casa comune. Nicole abbraccia Topolina.

 

“sei fradicia. Cosa vi è successo?” - chiede Nicole a Topolina

 

“abbiamo quasi fatto naufragio. Tutto per colpa di un strano mostro acquatico” - risponde Topolina.

 

Alcuni i passi indietro da Topolina arriva Falco, anche lui gocciolante. Zenon si limita ad osservare la scena da lontano, sulla soglia della casa comune. Non dice una parola. Del resto tra lui e Nicole, è Nicole quella che riesce ad essere amichevole in modo sincero con gli altri. Sono cambiate tanto le cose in questi tre anni – osserva Zenon.

 

“conosci questi naufraghi, amico mio” - chiede il Generale Cane

 

“sì. Sono i figli della Fay del Cristallo.” - Zenon rimane in silenzio per un attimo, si passa la mano tra i capelli d'oro e aggiunge - “stanno cercando qualcosa. Qualcosa per far stare meglio la Fay del Cristallo”

 

“bene.” - il Generale Cane appoggia le mani sulla cintura e si stacca dallo stregone per andare in contro a Topolina e a Falco - ”siate i benvenuti. Noi siamo il Mucchio Selvaggio. Io sono il capobranco, il Generale Cane”

 

“Grazie..... Generale Cane” - il sorriso di Topolina farebbe commuovere anche una pietra da quanto è sincero e infantile.

 

E per un attimo Nicole non si trova più sulla spiaggia del Generale Cane. La casa comune è scomparsa. Tutti sono scomparsi........ le sembra di precipitare nel buio più oscuro.

 

......cosa vorrà da noi..... in cambio.....”

 

§§§§

 

Nicole si sveglia di colpo ancora una volta. Un “AH” le scappa dalla bocca senza che se ne renda conto. Zenon è disteso accanto a lei. Il petto dello stregone si alza e si abbassa come farebbe quello di una persona normale quando respira. In questi tre anni, Nicole ha visto numerosi comportamenti tipici degli essere umani imitati da Zenon.

Ha visto in lui la paura, la gioia, la rabbia, la dolcezza di un padre, la complicità di un fratello e la premura di amante. Tutte cose davvero strane per un essere che si proclama non umano – pensa Nicole.

Nicole abbraccia lo stregone Zenon, chiude gli occhi e spera di riuscire a dormire per davvero stanotte.

Ricorda la frase che lui le disse quella notte quando si unirono: “Da adesso avrò fame, come se fossi tu ad avere fame. Avrò paura, come se fossi tu ad avere paura. Da adesso sarò felice, come se fossi tu ad essere felice”

 

“chissà se adesso condividiamo i nostri pensieri più profondi” - mormora Nicole

 

Nicole apre per un attimo gli occhi: vede una tenebra più nera della pece

“shhh... Zenon.... dormi tranquillo insieme a me. Ti prego.” - L'oscurità di agita intorno a Nicole. - “abbracciami, ma stai tranquillo. Sto bene. Andrà tutto bene.”

Qualcosa preoccupa Zenon, questa preoccupazione è arrivata fino a me e Zenon, vedendomi agitata, si preoccupa ancora di più. Spero con quella frase di averlo calmato – pensa la ragazza stringendosi a lui.

La notte prosegue tranquilla.

 

*****

 

Il giorno dopo, Zenon e Nicole sono in giro nei dintorni della casa comune e osservano quello che i membri della strana tribù di animali antropomorfi stanno facendo.

Curiosamente, solo alcuni dei membri del Mucchio Selvaggio lavorano, gli altri sembrano stare senza fare nulla.

 

“che strano” - dice Nicole - “non sembra strano anche a te, Zenon?”

 

“cosa, Nicole?” - risponde lo stregone con le mani in tasca

 

“non hanno quasi strumenti in metallo. Usano le ossa dei pesci, oppure i strumenti in legno o in pietra.”

 

“strano, in effetti....” - risponde Zenon

 

“ah! Vi ho trovato” - una voce gentile alle spalle di Zenon e Nicole

 

Zenon si volta: una donna umana dal seno scoperto lo saluta. Zenon sa che quella donna è umana solo all'apparenza perché non ci sono umani nel Mucchio Selvaggio. La demi-donna ha capelli neri lucenti e il taglio degli occhi è tipico dell'estremo oriente: Giappone.

 

“Buongiorno, Akane” - dice Nicole

 

“buongiorno a te, Nicole. Avete passato una buona notte?” - chiede la donna

 

“sì. Ti ringrazio” - Nicole cerca di essere tranquilla, non vuole svelare che ieri notte Zenon era agitato. Il che, tra le altre cose, è insolito per lui.

 

“Senti, Nicole. Ti andrebbe di aiutarmi? Devo sistemare alcune cose nella dispensa” - Akane indica una casa su un albero poco distante.

 

Zenon leva le mani di tasca, Nicole gli lancia uno sguardo d'intesa, la decisione è presa.

 

“volentieri, Akane” - Nicole sorride.

 

Mentre Nicole si allontana con Akane, dall'ombra di Nicole Hally fa l'occhiolino a Zenon: la terrà d'occhio lei.

 

Zenon va in cerca del Generale Cane. Lo trova sulla spiaggia con alcuni dei suoi uomini indaffarati intorno alle reti. Devono essere tornati dalla pesca. Le reti sono terribilmente vuote.

Zenon si avvicina al Generale tenendo le mani in tasca, si ferma a pochi passi, resta in silenzio per alcuni istanti.

 

“non è una bella notizia. Da quanto tempo le vostre reti sono vuote?” - dice alla fine lo stregone

 

“da quando quella cosa è arrivata. Prima, quando il Re dei Calamari regnava, quella creatura non si faceva vedere da queste parti. Io e il Re avevamo un patto” - risponde il Generale dando le spalle a Zenon.

 

“capisco.” - dice Zenon lanciando un'occhiata al mare che luccica.

 

“dimmi, amico mio. Dove si trova la tua allieva?” - il Generale Cane si alza e si avvicina allo stregone

 

“è andata ad aiutare Akane. Nicole mi ha raccontato che quella donna è la tua compagna” - dice Zenon in modo distratto.

 

“che te ne pare?” - chiede il Generale - “ti piace? Sai che lei era un'umana un tempo?”

 

“non lo mettevo in dubbio. È una di quelle bambine che tu e i tuoi uomini avete salvato. Ho ragione?” - Zenon tiene le mani in tasca mentre parla con il Generale, si avvicina alle reti per vedere se davvero sono vuote come gli sembrava ad un primo sguardo.

 

“lo era e adesso tutte loro sono diventate come noi. Le abbiamo salvate dalla morte quando le abbiamo portate qui.” - dice il Generale - “Non che avessero altre possibilità, o diventare come noi o morire.”

 

“uh.” - Zenon si allontana dalle reti e dal Generale Cane. - “eterna giovinezza, perdere la propria debole natura umana e chissà cos'altro. Chissà se avrebbero scelto questa strada, se avessero potuto.... è probabile che lo avrebbero fatto, tutti vogliono vivere”

 

“giusto.” - il Generale Cane tira un sospiro - “ti dirò che il mio comportamento stupisce anche me. In altri tempi, le avrei lasciate morire, ma dopo aver visto quello che il sole artificiale degli uomini...... quello che la scienza dell'uomo..... può fare all'uomo stesso.... io ho avuto pietà” - il Generale Cane mette le mani sulla cintura e fa una smorfia mostrando un canino.

 

“e adesso hanno un futuro. Uno scambio equivalente” - Zenon si gira dando le spalle al Generale Cane.

 

La discussione viene interrotta dagli schiamazzi di una voce ben conosciuta da Zenon.

 

“METTETE GIÙ QUELLE ZAMPACCE! IO SONO UN'ARMA VIVENTE! SONO UNO SCUDO! NON SONO UN PESCE DA FRIGGERE IN PADELLA!!!” - protesta lo Scudo

 

“Scudo?” - chiede Zenon voltandosi - “allora sei ancora tutto intero”

 

“oh, Potente Ombra. Ti prego salvami” - piagnucola lo Scudo.

 

“interessate.... vi conoscete” - il Generale Cane sorride in modo strano - “ come mai?”

 

“io e Nicole stavamo volando alla volta del regno del Re dei Calamari, quello scudo ci faceva da guida” - Zenon leva le mani di tasca e fissa il Generale. Mentire al Generale non migliorerebbe la situazione, pensa Zenon.

 

“cosa facciamo capo?” - domanda un uomo cane

 

“per ora lasciatelo tutto intero e mettetelo al sicuro sotto chiave” - il Generale ordina senza neppure voltarsi verso il suo sottoposto: fissa Zenon con uno strano sorriso.

 

Silenzio.

 

“dimmi, amico mio. Cosa ne pensi della mia gente? Di quello che ho costruito qui?” - chiede il Generale con fare amichevole. Così amichevole da sembrare falso - “cosa ne pensi di questo posto?”

 

“vi siete ritagliati un piccolo mondo tranquillo. Se mi interessa, posso fornirvi uno dei miei mondi dipinti. Li costruisco su misura del cliente.” - Zenon risponde in tono serio, si tratta di affari.

 

“ti ringrazio ma sono troppo piccoli per me e la mia gente. Questa realtà è più piacevole, più spaziosa e meno artificiale di quelle che costruisci tu, amico mio.” - il Generale inclina il capo di lato e con una smorfia mostra gli incisivi.

 

“potrei farne una speciale per voi. Una che non faccio per i clienti regolari.” - Zenon non cambia espressione e tono della voce: sta sempre trattando un affare.

 

“in realtà in questo periodo io e la mia gente abbiamo un problema che, magari, tu potresti risolvere.” - la proposta del Generale è accompagnata da un sorriso.

 

“se non volessi aiutarti io e Nicole dovremmo andarcene. Non è vero?” - i capelli d'oro di Zenon si agitano

 

“ospitarvi per me è faticoso. Siete in tanti, amico mio, consumate le poche risorse della mia gente” - il Generale Cane si gratta la nuca con la mano sinistra.

 

“curiosa osservazione la tua, Generale. Non mi hai forse offerto del granchio fresco ieri? Da dove possono mai derivare le vostre difficoltà?” - Zenon si passa la mano destra tra i capelli10.

 

“la vita qui è difficile. Il metallo, come quello di cui è fatto quello scudo, è raro. La salsedine corrode tutto.... e le risorse si trovano nel bosco delle mangrovie” - il Generale è serio, niente più sorrisi per lui - “tu sai cosa sono le mangrovie, amico mio? È lì che peschiamo i granchi e da lì viene la maggior parte del nostro cibo”

 

“parlamene, amico mio.....” - Zenon rimarca con il tono della voce la sua amicizia con il Generale Cane - “anzi, aspetta, voglio che sia presente anche Nicole.”

 

“non ho nulla in contrario. Vorrò far partecipare alla discussione anche Akane.” - il Generale Cane fa un gesto con la mano come per fare strada a Zenon verso la casa comune

 

“oh, Potente Ombra....” - mormora lo Scudo imprigionato nella rete



+-+-+-+-+-+-+-+
nel prossimo capitolo: cosa si nasconde nel bosco delle mangrovie.

 

 

note 


 

  1. Come spiegato nel capitolo 3, Topolina e Falco non sono esseri umani. Sono animali trasformati dal potere della Fata.

  2. Ho deciso di rendere un po' meno vago il sistema che regola la magia nel mondo di Zenon e Nicole e l'ho legato alla congiunzione astrale alla nascita.

  3. Qui si evidenzia la differenza tra un mago e uno stregone. Curiosamente, a ripensarci sopra, questo discorso sulle bacchette magiche ricorda molto Harry Potter... e dire che non ho mai letto un libro della saga. Ho solo giocato i videogiochi della serie Lego Harry Potter. L'idea che vada usato uno spirito per creare una bacchetta magica l'ho trovata in the elder scroll morrorwind.

  4. La solita contrapposizione tra stregone e mago che nasce dei tempi dei tempi nei gdr qui è spiegata considerando l'origine della forza magica. Anche in ancient magus' bride viene data una spiegazione analoga, sebbene in quella storia Chise e Elias si definiscano maghi.

  5. Il Generale Cane è stato creato pensando sia al personaggio di Sesshomaru che a quello di Inuyasha. Del resto chi meglio di un ibrido cane umano, può governare un branco di animali umani?

  6. Qui viene introdotto un tema importante: Zenon è uno psicopompo. Yuna in Final Fantasy X è uno psicopompo, Caronte è uno psicopompo, Tanato nella mitologia greca è uno psicopompo. Accompagna le anime dei morti nell'aldilà. È per questo che i partecipanti all'asta di tre anni fa quando lo riconobbero, cercarono di nascondersi alla sua vista. È per questo che nessun essere vuole stargli vicino.

  7. Zenon con Nicole, la Fata con Topolina e Falco, il Generale Cane con gli orfani: tre modi diversi di gestire il rapporto con la discendenza.

  8. Chi conosce dungeons and dragons sa che esiste questa contrapposizione tra i Demoni, esseri malvagi che vogliono portare il Chaos, e i Diavoli, esseri anch'essi malvagi che vogliono portare un loro personalissimo ordine. Per non andare troppo lontano pensate a Dark Souls: i Demoni nascono dalla Fiamma del Chaos che tutto corrompe e altera mentre i serpenti primordiali, i diavoli della vicenda, vogliono che il protagonista uccida gli Dei e diventi Dio a sua volta. Vi ricorda nulla? Sia come sia, ho ripreso l'ideadel conflitto tra Diavoli e Demoni da queste fonti.

  9. Se questo fosse un gdr, Zenon sarebbe un caotico neutrale.

  10. Zenon conosce davvero questo yokai. Sa che non dà nulla per nulla. Questo getta una luce sinistra sulla vera motivazione che ha spinto il Generale Cane a prendere con sé quegli orfani: voleva davvero salvarli oppure voleva aumentare i ranghi del suo esercito?

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Capitolo 6
*** i granchi scomparsi, la driade e la lamia, Amélie - la prima donna di Zenon ***


La luce filtra a fatica tra i rami degli alberi della foresta. Nicole avanza con cautela temendo di inciampare nelle radici che spuntano dal terreno. Si sente l'odore del mare. Il terreno è umido, fangoso, pieno di salmastro. Alcune pozze d'acqua ricordano che quella è per prima cosa una foresta che la marea, in parte, invade.

Zenon segue Nicole tenendo la giacca in mano. Ha le maniche della camicia arrotolate e la parte terminale della cravatta è stata infilata dentro la camicia per evitare che si sporchi.

Poco distanti da loro Topolina e Falco li seguono.

 

“non capisco perché si siano offerti di accompagnarci per aiutarci” - dice con il pensiero Hally dal profondo dell'ombra di Nicole. - “persino il Generale Cane ne era sorpreso”

 

“credo che lo abbiano fatto perché sono esseri buoni come la fata della quale sono i....” - Nicole esita - “... figliocci”.

 

“il che è un controsenso. Il Generale Cane ha chiesto a loro un favore ben diverso da quello che ha chiesto a noi.” - commenta Hally

 

“gli esseri buoni non possono fare altro che aiutare gli altri” - risponde con il pensiero Nicole. In quel momento si rende conto di come questa frase sia sempre stata pronunciata da Zenon con una sorta di amarezza di fondo.

 

“chissà.....” - si lascia sfuggire Nicole. Hally non riesce a sentirla perché non tutto quello che Nicole pensa viene messo in comune con Hally.

 

“temo che il loro aiuto ci sarà inutile.... meow.... meglio per loro restare al sicuro nella comune del Generale Cane” - il commento di Hally in qualche modo disturba Nicole.

 

“hai ragione, Hally” - Nicole bada a dove mette i piedi, si appoggia ad una grossa radice e prima di buttare le gambe oltre l'ostacolo getta un'occhiata.

 

Nicole si sente stanca. “mi duole ammetterlo” - pensa Nicole tra sé e sé - “ma la presenza di Topolina e Falco mi disturba. In questo frangente, in cui avremmo bisogno del nostro potere, siamo menomati dal sigillo di quel dannato mostro e la presenza dei due bambini distorce le linee di potere.”

 

Nicole scivola sul fango: ha messo male il tallone del piede destro. Cade all'indietro contro Zenon.

 

“attenta. Qui rischiamo di farci male” - dice Zenon tenendo Nicole per le spalle.

 

“ops..... scusami.” - Nicole cerca di rimettersi in piedi- “Ti ho fatto male?”

 

“no. Non ti preoccupare” - Zenon aiuta Nicole a rimettersi in piedi

 

“tutto bene lì dietro?” - grida uno degli uomini animali del Generale Cane.

 

“Sì” - rispondono all'unisono Nicole e Zenon.

 

“eppure il tono di Zenon è leggermente infastidito” - pensa Nicole.

 

“dai, Topolina! Stammi dietro!” - grida Falco alla bambina tagliando la strada a Zenon e Nicole

 

“meowwwww..... Appunto” - si lascia scappare Nicole

“ehi! Quella era una mia battuta! Solo io posso fare la Gatta!” - dice Hally inviperita.

 

“uhm...” - Zenon sorride.

 

Nicole riprende il cammino seguita da Zenon. I due bambini ora li precedono ora li seguono facendo un gran fracasso.

 

“fortuna che non stiamo andando a caccia” - alla fine Zenon dice con tono serio passandosi la mano destra nei capelli.

 

Topolina e Falco proseguono fare baccano strada facendo.

 

Zenon allunga il passo e raggiunge l'uomo animale che gli sta facendo da guida.

 

“Zanna, voi prendete i granchi qui intorno?” - chiede Zenon all'uomo ricoperto da capo a piedi da una pelliccia maculata come quella di una lince.

 

“all'inizio lo facevamo. Poi abbiamo scoperto quella zona della quale vi parlavo, Ombra. Fino a poco tempo fa li pescavamo proprio lì” - l'uomo risponde a Zenon.

 

“ecco ci siamo” - dice Zanna - “la zona è poco più avanti”

 

“ottimo” - Zenon si passa la mano destra nei capelli.

 

“Vieni, Topolina. Seguimi” - Falco parte con uno sprint invidiabile.

 

Nicole non può non notare che Zenon ha serrato il pugno sinistro quando Falco gli è passato vicino

 

un attimo dopo si sente un forte tonfo nell'acqua.

 

“dimenticavo di dirvi che adesso lì c'è ancora l'acqua della marea” - dice Zanna.

 

Nicole e Zenon guardano oltre le radici che Topolina e Falco avevano saltato con facilità:

i due bambini sono finiti distesi in una pozza di acqua, fango e sale.

O meglio, ci è finito Falco. Topolina tutta linda e pulita si limita a fissarlo con fare canzonatorio

 

“tu.... Topolina.... spiega perché....” - Falco alza la testa dal fango verso Topolina.

 

“semplice. Dato che sono sempre una lumaca, come dici tu, ho avuto tutto il tempo di fermarmi quando ti ho visto cadere.” - Topolina si inginocchia verso Falco e gli leva il fango dalla fronte - “tu mi precedevi di così tanti passi che mi è stato facile farlo.”

 

“ma perché.....”

 

“tu pensi troppo in fretta e agisci troppo in fretta. Non hai più le ali, ma solo i piedi.”

 

“quella bambina è un piccolo diavolo con il viso d'angelo” - Hally commenta la scena. L'occhio della gattina galleggia sull'ombra di Nicole, di tanto in tanto emergono i denti disegnando un sorriso divertito.

 

“sembra un umi-bozu” - dice Zanna.1

 

Zenon non commenta, si limita a superare il piccolo dislivello tra la zona di caccia a granchio e il terreno da dove il gruppo è venuto.

 

*ciaff* - Zenon è atterrato in piedi nella zona di caccia al granchio.

 

“bene, Nicole. Andiamo?” - Zenon porge la mano a Nicole.

 

“ah?!? sì. Subito, Zenon” - Nicole si rende conto che era così assorbita dalla scenetta tra Topolina e Falco da non aver prestato attenzione a Zenon fino a quel momento.

 

Senza troppe difficoltà Nicole scende nella depressione del terreno che è la zona di caccia al granchio. Zenon l'aiuta a scendere.

 

“è comodo essere così alti come Zenon. Anche i dislivelli più alti sono per lui semplici scalini” - pensa Nicole - “è che io sono tappa.... a proposito! Adesso Zenon quanto sarà alto? 1.95? è così alto.... più del solito2.”

 

L'acqua della marea è rimasta in quella depressione del terreno. Alberi di mangrovia. Radici enormi. Silenzio.

 

“quindi è da qui che prendete i granchi” - Zenon fa alcuni passi dentro la depressione

 

“eh? Dice a me, Ombra?” - chiede Zanna

 

“quindi è da qui che prendete i granchi, Zanna” - stavolta il tono di Zenon è più duro e non è più una domanda. Il tono è quello di una affermazione dura.

 

“Sìssignore! Li prendiamo da qui, Signore” - Zanna scatta sull'attenti, un riflesso condizionato - “ehm... volevo dire.... che insomma.....”

 

“adesso però sono diminuiti di numero. Giusto, Zanna?” - Zenon prosegue a parlare senza badare all'imbarazzo dell'interlocutore, mentre si addentra nella zona di caccia.

 

“esatto. Ci sono giorni che non troviamo nulla” - risponde Zanna.

 

“il mare vi è forse precluso? Non pensate alla pesca?” - Zenon continua con le domande mentre si avvicina ad una grossa mangrovia.

 

“i granchi non si pescano in mare” - risponde Zanna seguendo lo stregone.

 

“I pesci, Zanna. I pesci. Mi riferisco ai pesci. Non li potete pescare?” - Zenon si china verso il basso ad esaminare le cavità formate dalle radici.

 

“meowww..... che scena divertente. Forse dovresti intervenire prima che Zenon stacchi di netto la testa a quella lince poco furba. Lo sai, Nicole?” - dice con il pensiero Hally.

 

Nicole si volta verso la propria ombra: vede il sorriso di Hally bello stampato sulla superficie dell'ombra. Un attimo dopo, i denti della gattina si inabissano e l'occhio emerge facendo l'occhiolino.

 

“solo se lui me lo chiederà.” - la risposta di Nicole è semplice.3

 

Nicole si avvicina ad una mangrovia imitando Zenon.

 

“cosa stai cercando, Zenon?” - pensa tra sé e sè Nicole

 

“quel mostro marino. Da quando c'è lui non è possibile pescare. Inoltre noi non siamo pescatori. Non sappiamo come si usano le reti e non abbiamo neppure reti adatte a pescare per davvero in mare aperto” - Zanna borbotta scuse grattandosi l'orecchio felino destro.

 

“ragionevole” - commenta Zenon

 

“è una domanda?” - chiede Zanna avvicinandosi a Zenon

 

“è una affermazione, lince.” - Zenon si tira sù e si guarda intorno.4

 

“mi scusi....”

 

“non si deve scusare di nulla, Zanna” - Zenon si avvicina ad un'altra mangrovia - “come è cominciato tutto questo?”

 

“all'improvviso.... un giorno c'erano granchi enormi pronti ad essere raccolti e il giorno dopo non c'era più nulla” - Zanna segue ancora una volta Zenon.

 

Nicole cercando tra le radici della mangrovia ha visto un filo rosso sbucare da una radice. Lo afferra per cercare di capire cosa sia.

 

“faccia attenzione, figlia dell'acqua. Quello è il cavo di trappola per granchi.” - Zanna si stacca da Zenon per avvicinarsi in fretta a Nicole.

 

“usate queste cose per catturare i granchi?” - chiede Nicole passando il filo nella mani di Zanna

 

“sì. Ma adesso sono solo gabbie vuote. Una volta era diverso” - Zanna tira il filo. La trappola viene in parte alla luce dal fango: vuota.

 

Zanna rimette a posto la trappola e torna da Zenon.

 

“non è stata una diminuzione progressiva?” - Zenon infila la mano sinistra dentro una cavità tra le radici: ha visto qualcosa.

 

“no. Ne sono più che sicuro. Oggi non ci sono più, ieri c'erano.” - Zanna stavolta è più che convinto di quello che dice.

 

“bene. Se fosse stata una diminuzione graduale, avrebbe voluto dire che ne avevate catturato in numero eccessivo in poco tempo.” - Zenon tira fuori la mano dalla cavità tra le radici della mangrovia.

 

Una pelle di serpente. Zenon mostra a Zanna una pelle di serpente.

 

“una pelle di serpente? Qui? Non è il loro ambiente” - osserva Nicole

 

“Suggerisco di tornare al villaggio. L'acqua alta e il fango sono ottimi nascondigli per i serpenti....” - risponde Zenon - “potremmo farci molto male, Nicole.”

 

“capito, Falco? È tempo che anche un essere buono come te faccia un bel bagno...” - così dice Topolina rivolta a Falco

 

“ehi, anche tu sei un essere buono. Non dovresti essere cattiva con me” - risponde Falco.

 

“qualche soddisfazioni vorrei togliermela prima di sparire. Sai?” - Topolina incrocia le braccia dando le spalle al ragazzo - “.....insieme a te”

 

 

§§§§

 

Nicole sta volando, anzi, sta precipitando. Dall'alto riconosce il Big Bang. È Londra. Dall'alto si vedono anche alcuni crateri, sono edifici distrutti. Si guarda intorno, quando la mancanza dell'enorme ruota panoramica che fu costruita per festeggiare l'inizio del nuovo millennio la sorprende.

 

È una uggiosa giornata. Il cielo è coperto. Sembra che voglia piovere

 

Zenon cammina in una strada sotto di lei. Sembra diverso dal solito. Infatti indossa un lungo cappotto che non gli ha mai visto indossare prima d'ora. È nero. Le falde cadono come se fossero le ali di un pipistrello.

 

Sicuramente pioverà oggi, a ben pensarci.

Zenon ne sarebbe contento, ma non oggi5.

un uomo molto vecchio si avvicina a Zenon

Zenon lo allontanerebbe da sé, ma non oggi. Gli dà un quarto di sterlina e lo saluta.

Il vecchio ha la tubercolosi. Morirà presto. Gli spiriti dei morti hanno già cominciato a seguirlo6.

 

Zenon passa d'avanti ad un edificio in parte bruciato. Un rudere adesso. Prima era un palazzo. Prima che un V2 lo centrasse in pieno.

 

Zenon si trattiene un attimo lì.

 

Aspetta forse qualcuno?

 

William passa di lì e saluta Zenon

 

“Buongiorno, Zenon”

 

Zenon all'inizio non risponde al saluto di William, come se non l'avesse sentito... poi dice: - “Buongiorno, William. Quello era il tuo palazzo? Vivevi in uno di quegli appartamenti?”

 

“sfortunatamente lo era.”

 

“è successo ieri sera. Vero, William?”

 

“come fai a saperlo? So che non abiti a Londra.”

 

“Sesto senso. In realtà io e il Re dei Cari Vicini siamo amici. Me l'ha detto proprio Oberon in persona.”

 

“Ti piace scherzare. Magari potresti darmi un poco dei tuoi nervi anche a me. Temo sempre di prendere la strada sbagliata. Ho paura di attardarmi e di essere.... spazzato via”

 

“questo non ti succederà, William. Non ti accaderà più di sentire una bomba pioverti in testa. Non sono più un pericolo per te.”

 

cado.

 

Cado sul naso di Zenon, con fatica mi tengo in equilibrio e infatti scivolo via.

 

Cado verso i capelli di Zenon, mi tuffo nella massa di quei capelli neri come la pece fino ad atterrare sulla pelle del capo, per poi scivolare fuori lungo una tempia.

 

Cado verso la spalla destra di Zenon. Atterro sul cappotto. Così morbido. Il mio corpo viene completamente assorbito dalla stoffa.

 

Cado verso la terra, passando d'avanti agli occhi di Zenon. Mi schianterò al suolo. La mano di Zenon mi afferra. Le dita si chiudono sopra di me. Sento il calore della mano. Poi la luce: sono seduta sul palmo della mano. Zenon è così gigantesco visto da quaggiù.

 

“Nicole.....” - la voce di Zenon sembra un tuono per me che sono così piccolina.

 

“Nicole.... basta vagare. Basta piovere. Torna indietro” - dice.

 

Piovere?

 

All'improvviso mi rendo conto che ci sono tante me stesse che stanno cadendo dal cielo. Siamo come gocce d'acqua. Io sono ognuna di loro.

Io sono la pioggia..... sono la pioggia di quel giorno.... di tanti anni fa.....

 

Zenon ci fissa.

 

Io vedo le sue spalle dall'alto. Le mani dal basso. I suoi capelli dall'alto, dai lati e da dietro la sua nuca. Vedo me stessa nel palmo della sua mano e vorrei essere anch'io nel palmo della sua mano. Eppure io sono nel palmo della sua mano e allo stesso tempo sto cadendo al suolo....

 

“torna alla realtà!” - le falde del cappotto di Zenon si aprono come farebbero le ali di un uccello. Un fiume d'acqua ne esce e travolge tutto.

 

§§§§§§

 

“gwaaaaa.....” - esclama Nicole svegliandosi di botto dalla trance.

 

“ben tornata” - Zenon sta abbracciando Nicole tendole il capo premuto contro il proprio petto.

 

“cosa è successo?” - chiede la ragazza.

 

“Stavi vagando per i miei ricordi. Sognavi di essere una nuvola e poi di essere pioggia” - Zenon accarezza i capelli di Nicole.

 

“è vero. Adesso me ne rendo conto” - Nicole si guarda intorno. Tutto è come l'aveva lasciato. La ciotola piena d'acqua che contiene la pelle del serpente. La piccola radura nascosta nella macchia costiera. La luna viola alta in cielo. Il silenzio della notte.

 

“hai sperimentato lo sdoppiamento sensoriale. Ti senti bene?” - Zenon continua ad accarezzare il capo della ragazza.

 

“sì.... insomma non è stato così strano.... è stato strano vedere William” - Nicole all'improvviso si rende conto di aver pianto mentre era nel sogno: una lacrima le scende dalla guancia.

 

“te la senti di riprovare?” - chiede Zenon.

 

“uff.... sì” - risponde Nicole guardando Zenon. Lo stregone sembra dubbioso sul da farsi.

 

“yum. Meow che lacrima salata che hai” - Hally si è allungata per leccare via la lacrima dal mento di Nicole.

 

“Hally....” - Nicole è stupita del comportamento della gattina.

 

“va bene. Va bene. Va bene. Me ne ritorno nella mia cuccia sulle foglie e ti lascio lavorare.” - dice la gatta saltando giù dal grembo di Nicole.

 

“però.... hai lacrime gustose.... mi piace leccarle” - Hally dice mentre si allontana.

 

Nicole si stacca da Zenon per rimettersi nella posizione che occupava prima. Proprio di fronte a lui.

 

La pelle del serpente nell'acqua emana una strana aura. Qualcosa di speciale la anima.

 

“dammi la tua mano, Nicole” - dice alla fine Zenon

 

“sì” - Nicole porge la destra a Zenon

 

“i nostri poteri sono sigillati dall'incantesimo dell'ecatonpodo. Solo la nostra natura d'acqua è libera di fluire.” - ricorda lo stregone

 

“continua a parlare. Ti prego, Zenon” - dice Nicole con gli occhi chiusi

 

“l'acqua fluisce libera senza ostacoli. Raggiunge ogni luogo nel tempo e nello spazio. Senti come il tuo corpo come il mio diventano meno duri?” - Zenon continua

 

“sì. “ - la voce di Nicole è più leggera di prima. Il capo oscilla avanti e indietro

 

“diventiamo acqua. Diventiamo l'acqua che circonda questo luogo. L'acqua che inonda la foresta di mangrovie e cerchiamo il serpente che ha perduto questa pelle. Cerchiamo la causa della scomparsa dei granchi” - la voce di Zenon ha assunto una tonalità strana. Nicole immagina che le parole siano scritte su tante bolle che nuotano in un mare immenso.

 

“guidami.” - dice la ragazza.

 

“cerchiamo il serpente. Diventiamo l'acqua che era lì quando c'era questo serpente.” - conclude Zenon.

 

Nicole si allunga per cercare l'abbraccio di Zenon.

 

******

 

Una luce.

 

Una luce che trema.

 

Poi.....

 

Il vuoto. Nicole sta cadendo verso la terra. Gli alberi visti dall'alto sono.....

 

“mangrovie! Finalmente!” - esclama

 

Nicole si tocca le spalle: due gigantesche ali di pipistrello si estendono per frenare la caduta. Senza fare quasi rumore Nicole plana verso il suolo. Ma non atterra. No, non atterra7.

Afferra un ramo abbastanza robusto di uno degli alberi di mangrovia e si tira sù. Scala l'albero fino alla cima.

 

“è comodo essere immateriali. In nessun modo questi rami avrebbero retto il mio peso” - dice Nicole. Le ali di pipistrello si richiudono su sé stesse scomparendo.

 

Dall'alto la foresta di mangrovie sembra sana e vitale.

Una strana nebbia la avvolge. Una nebbia innaturale: pulsa, striscia e si contorce come se fosse viva.

 

“La manifestazione del potere che sta corrodendo la foresta?”- si chiede Nicole - “che cosa ne pensi Zenon”

 

silenzio.

 

“dimenticavo: Sono sola.... lui forma questo mio corpo, adesso, e io sono la sua vista e la sua mente. ” - dice la ragazza toccandosi ancora una volta le spalle. - “diamoci da fare.... almeno stavolta la fusione ha funzionato e non ho vagato tra i ricordi di Zenon che avevano l'acqua come elemento importante”

 

con un balzo Nicole si stacca dalla cima dell'albero per andare dove la nebbia sembra più fitta.

 

“adoro queste ali. Peccato non possa farmele crescere anche nella realtà. Chissà se un giorno saprò farlo. Per adesso.... si volaaaa” - Nicole sorride tutta contenta di volare -” YUYUYUYUYUYUYU”

 

Atterrata nello spazio tra due grandi mangrovie, Nicole si guarda intorno. L'aria è piena di umidità, la nebbia è fitta e gli alberi hanno forme strane. Le radici che spuntano dal terreno sono contorte, ricordano un groviglio di serpenti. L'acqua salmastra è alta un paio di dita.

 

“Quindi così appare la foresta di mangrovie la notte con la marea che avanza” - pensa Nicole.

 

Un attimo dopo, la ragazza scompare, come se si fosse sciolta in quell'acqua marina.

Passano alcuni minuti. La nebbia continua ad avanzare. Adesso il punto dove si trovava Nicole è completamente avvolto dalla nebbia.

In un altro punto, sempre vicino ad una pozza d'acqua sgombera dalla nebbia, Nicole riappare.

 

La ragazza si strofina le braccia come se stesse sentendo freddo

 

“non ho un corpo materiale, ma sento freddo lo stesso.... sto usando troppo potere e troppo in fretta” - dice Nicole - “come se non bastasse, non ho trovato nulla. La massa d'acqua non mi sa dire nulla”

 

Nicole fa per aprire le ali e volar via quando una luce giallastra si accende tra le radici della mangrovia più vicina a lei. La luce trema: una fiamma flebile. Ora si accende ora sembra che sia sul punto di spegnersi.

 

“aiutami.....” - dice una voce.

 

“chi c'é?” - Nicole chiede

 

“aiutami” - la voce insiste

 

“come riesci a vedermi? Dovrei essere uno spirito invisibile” - Nicole si sente vulnerabile tutto d'un tratto.

 

“qui.... aiutami....” - la voce insiste ancora

 

“chi sei?” - Nicole risponde con un tono deciso - “non ho intenzione di aiutarti se non ti mostri a me. Se non mi mostri la tua natura, io non ti aiuterò.”

 

un attimo di silenzio.

 

La nebbia del bosco di mangrovie serpeggia come se fosse viva tra le piante. Nicole si trova ben presto circondata dalla nebbia da ogni lato, anche verso l'alto la nebbia si estende.

 

“oh, no. Non mi chiuderai dentro” - Nicole estende le ali di pipistrello e con un violento battito d'ali spazza via la nebbia che si stava chiudendo sopra di lei.

 

“aiutami........” - dice la voce sempre più debole.

 

“il potere non può fluire dal mio corpo a causa del sigillo, ma in questa forma la mia natura di figlia di acqua e vento è libera da ogni vincolo. Mostrati o ti spazzerò via per sempre.” - Nicole estende le ali di pipistrello ancora una volta.

 

La luce tra le radici diventa più forte e meno incerta

 

“io.... sono.... la figlia della terra che protegge questo bosco. Io sono.... la driade Clora....” - dice alla fine la voce8.

 

“se sei davvero uno spirito che abita gli alberi. Se sei davvero una ninfa della terra, allora mostra il tuo aspetto.” - Nicole è decisa a non cedere di un millimetro - “voglio vedere la tua natura9. Ho visto parecchi abomini e aberrazioni che si mascheravano da esseri miti prima d'ora.”

 

La nebbia si concentra tra le radici della mangrovia. La luce che brilla tra le radici viene così offuscata che sembra sul punto di spegnersi. Poi..... tra le radici della mangrovia, si vede una sagoma in controluce. La nebbia nasconde la persona alla vista.

 

Nicole osserva la sagoma in controluce, dopo di che si avvicina alla pianta.

 

“vieni...” - dice la pianta.

 

“quindi questo è l'aspetto di una driade.” - Nicole ripiega le ali di pipistrello mentre si china verso le radici della pianta.

 

“io.... non ho una forma.... io sono queste piante, io sono questa terra che tu calpesti.... la nebbia è la mia anima....” - spiega la driade.

 

“cosa ti preoccupa, driade Clora? Perché cerchi il mio aiuto?” - chiede Nicole

 

“io.... vi ho visto stamani, ma non sono riuscita a parlare con voi. Eravate come ciechi e sordi. Tra voi solo quell'essere di tenebra sembrava essere capace di..... leggere i piccoli indizi che vi davo” - la voce della driade è triste.

 

“non capisco....” - Nicole si china per vedere meglio la figura nella nebbia. È decisamente un piccola donna: ha capelli lunghi e un piccolo seno. Sembra una bambina di tredici e ancora meno anni. Difficile dire quanti anni abbia in realtà. Questi esseri amano mostrarsi come bambine ma non antichi, così antichi da esistere fin dal tempo del mito.

 

“io.... ho.... fatto.... trovare.... a.... la pelle.... di coloro.... che mi stanno avvelenando.....” - la voce è sempre più debole.

 

“ma il bosco è sano.” - Nicole si guarda intorno tirandosi sù dalle ginocchia.

 

“scavano la terra, mi avvelenano con il loro tocco e ora hanno anche.... loro ad aiutarli....” - la voce è quasi un sussurro.

 

“cerca.... cerca.... la.... mangrovia cava.... circondata dai suoi figli.... ad ovest” - nella nebbia si forma l'immagine di un albero cavo oramai secco, circondato da altri alberi più giovani. Nicole fissa quell'immagine.

 

Tutto attorno alla ragazza la foresta di mangrovie scorre rapida fino a che non si trova proprio davanti alla mangrovia cava che aveva visto in quell'immagine

 

“Zenon, abbiamo finito qui.....” - mormora Nicole.

 

****

 

“Una zuppiera contenente verdure cotte, alcuni piattini con alghe marinate e fettine di pesce. Poco a dir la verità. Tuberi arrostiti a volontà. Questa è la seconda colazione che il Generale Cane offre con generosità sperando nell'aiuto di Zenon. Che fortuna che abbiamo avuto, Nicole” - la voce smiagolosa di Hally risuona nella mente di Nicole

 

“Generosità.... certo.... “ - osserva Nicole - “avremo il nostro tornaconto.”

 

“una pelle di serpente?” - il Generale Cane stropiccia la pelle che Zenon ha trovato tra le radici della mangrovia il giorno prima.

 

Zenon e Nicole siedono l'uno accanto all'altra, il Generale Cane sta davanti a loro. Akane è al suo fianco.

 

“Il maschio alfa e la femmina alfa. Questo mucchio selvaggio non è molto diverso da un branco di animali. Ah, è vero: loro sono animali e yokai..... meoooowww” - dice con il pensiero Hally. Il brillante sorriso della gattina fa capolino dall'ombra di Nicole

 

“shhhh....” - risponde Nicole

 

“io non la definirei una pelle di serpente.” - Zenon prende un tubero arrostito e lo passa a Nicole

 

“è vero. Sa di pesce, di elettricità, di acquatico.... cosa ci fa qui un naga?” - il Generale Cane annusa la pelle. Arriccia le narici scoprendo le zanne. I Canini, per un attimo, sono visibili in tutta la loro lunghezza.

 

Nicole ha sbucciato un bel pezzo del tubero e passa una parte del pezzo pulito a Zenon, tenendo per sé l'altro pezzo pulito. Zenon prende il pezzo con un sorriso, facendo una carezza ai capelli di Nicole. Nicole accetta la carezza senza muoversi, dopo di che, senza fare troppi complimenti, addenta il pezzo che aveva tenuto per sé e continua a pulire il pezzo restante del tubero dalla buccia.

 

“ti piace davvero prenderti cura di lui. Vero, Nicole... maowww” - insinua Hally facendo l'occhiolino dalla profondità dell'ombra.

 

“i naga non possiedono natura elettrica, Generale. È qualcosa di diverso” - Zenon prende il pezzo da

“a rifletterci bene, questo odore non mi è nuovo. L'ho già sentito” - dice Akane.

 

Il Generale passa la pelle ad Akane. Zenon osserva la scena e prende in modo meccanico il pezzo di tubero che Nicole gli porge.

 

“ne vuoi ancora, Zenon?” - chiede Nicole.

 

“io no. Tu?” - risponde Zenon

 

“un pochino ancora ne vorrei” - dice Nicole

 

Zenon prende un tubero ancora da pulire, lo spezza a circa un terzo della lunghezza e lo fa vedere a Nicole.

 

“è troppo?” - chiede

 

“no, Zenon.” - risponde Nicole

 

Zenon inizia a sbucciarlo.

 

“ma che amore. Ti sta sbucciando il tubero..... aaaahhhhh.... meowww come miaowvorrei avere un maschio che si occupi di me così. Mew” - il commento di Hally risuona nella testa di Nicole.

 

“è una lamia.” - alla fine dice Zenon

 

“cosa ci fa una lamia qui?” - il Generale Cane sembra stupito e in parte infastidito dalla cosa.

 

“ho intenzione di andare a chiederglielo di persona dopo colazione” - Zenon si limita a sorridere - “ieri sera Nicole ed io abbiano trovato il suo nascondiglio diventando un tutt'uno con l'acqua che bagna la foresta di mangrovia.”

 

“ohhh.... una magia. Come quella dei maghi Omnyo” - lo sguardo di Akane è meravigliato. I due occhi neri sono sgranati, sembrano due perle nere.

 

“interessante. Ho fatto bene a chiederti aiuto, amico mio” - il Generale Cane si sfrega le mani.

 

Zenon non risponde, passa il pezzo di tubero pulito a Nicole.

 

“grazie, Zenon” - risponde la ragazza.

 

“perché sento in questa pelle di serpente l'odore della folgore degli oni gialli e neri?” - chiede Akane10

 

“quando la vedremo, glielo chiederemo.” - dice con il pensiero Hally

 

“Nell'epoca del Mito, Zeus si unì a Lamia e dalla loro unione nacque Scilla, dalla pelle di serpente. Tutte le figlie di Scilla, dalla corpo serpentiforme come la madre, si chiamano lamia, come la nonna, e possiedono il potere della folgore del nonno” - spiega Zenon lanciando una rapida occhiata all'ombra di Nicole.

 

“EHI! COSA!?!?! Può sentirmi????.Zenon può sentirmi?????? NICOLEEEEEEEEEEE” - Hally protesta così forte che per un attimo, Nicole ha un giramento di capo.

 

“Ehi. Ehi. Ehi. Vacci piano, quando usi la telepatia. Non gridare” - risponde Nicole - “Zenon non può sentirti. Io e te siamo alleati. Tu non sei il suo alleato”

 

“si è girato verso di me???!!!! allora avrà sentito tutti i discorsi che facevo su di te e lui.... le fantasticherie e le cose sul guardiano e chissà che altro” - continua Hally.

 

“calmati! Non eri stata tu a dirmi che Zenon non poteva sentirti? E adesso vai nel pallone perché pensi ti abbia sentito?” - risponde con il pensiero Nicole.

 

“Nicole, dovresti tenere sotto controllo la tua ombra. La sua superficie sta ribollendo. Cosa combina Hally lì dentro?” - dice con il pensiero Zenon a Nicole.

 

“ah? Certo? Voglio dire certo!” - Nicole risponde agitata. È una novità sentire per telepatia la voce di Zenon. Quando lo stregone usa la telepatia, la sua voce è stridente ed affilata, molto diversa dalla voce che usa quando parla normalmente; per questo motivo Zenon non ama usare la telepatia con Nicole. Di solito comunicano per immagini, suoni ed odori11.

 

“Hally, datti una calmata. ORA!” - dice con il pensiero Nicole dando un colpetto con le nocche della destra alla propria ombra.

 

“vi accompagnerò” - il tono del Generale Cane non ammette repliche - “voglio proprio vedere questa lamia che sta mettendo a dura prova la sopravvivenza della mia gente. Del mio branco. A me devrà renderne conto.”

 

“sarà meglio che venga anch'io.....” - dice Akane grattandosi il naso.

 

“cosa vuol dire?” - il Generale si volta verso Akane

 

“alle volte sei davvero scortese. C'è il rischio che tu la spiegazzi troppo per permetterle di parlare....” - risponde Akane socchiudendo gli occhi e sorridendo.

 

“come ti permetti donna?!? tu sei la mia cagna!” - il Generale si alza in piedi furioso.

 

Un attimo dopo crolla al suolo colpito da un destro alla stomaco sferrato da Akane.

 

“Coniglia. Sono una coniglia. Ma so tirare fuori le zanne, tesoruccio.” - Akane sorride mostrando due piccole e affilate zanne massaggiandosi le nocche della mano.

 

“che tranvata.... quei due sono davvero ben assortiti....” - la testa di Hally fa capolino dall'ombra di Nicole.

 

“già....” - dice Nicole.

 

“sei..... manesca...... per nulla femminile.....” - mugola il Generale Cane

 

“a cuccia. O ti arrivano altre manate, tesoruccio” - riponde Akane12

 

“decisamente” - commenta Nicole.

 

“uno yokai è sempre uno yokai” - dice Zenon alzandosi - “andiamo a preparaci, Nicole.”

 

“arrivo, Zenon.” - Nicole si alza - “allora dico a Falco e a Topolina di non seguirci?”

 

§§§§§

 

“sì. Preferirei che non ci seguissero più” - dice Zenon.

 

È sera, Nicole e Zenon hanno appena concluso il rituale per trovare il proprietario della pelle di serpente trovata quella stessa mattina.

 

“in effetti, anch'io trovo la loro presenza stancante. Mi priva delle mie forze. L'ho notato stamani” - Nicole si alza a fatica da sedere.

 

Zenon prende la ciotola d'acqua che contiene la pelle del serpente, la rovescia per terra spandendo tutta l'acqua sulla nuda terra. Poi raccoglie la pelle del serpente e butta nella pozzanghera alcuni grani di sale13.

 

“assorbite l'acqua, disperdete la forza rimasta nell'acqua e purificate questo pezzo di terra: questo è il compito che vi affido, per questo vi evoco” - la voce di Zenon è cupa.

 

Una risatina risuona nell'aria. Leggera e sottile, così leggera e sottile da sembrare lo squittio di un topo.

 

Nicole vede strani moscerini nascere dai chicchi di sale.

 

“una evocazione” - mormora la ragazza.

 

“roba di poco conto.” - Zenon si alza in piedi lasciando a terra la pelle del serpente e la ciotola d'acqua - “quando avrai imparato ad usare le tecniche pittoriche del mio metodo, passeremo alle evocazioni come ti ho promesso.”

 

“non sono sicura di volerlo imparare. Potrei avere a che fare con un altro abominio o vedere un'altra di quelle chimere” - Nicole si mette al fianco di Zenon e gli prende il braccio destro. Lo stringe poggiandoci sopra il capo14.

 

“hai sonno?” - chiede lo stregone

 

“sì..... ronf ronf ronf.... lo sai che mi stanco facilmente” - Nicole sorride alzando gli occhi verso il viso di Zenon, cercando il suo sguardo.

 

“andiamo. Un po' di riposo per stanotte non ce lo leva nessuno.” - dice Zenon accarezzando con la sinistra la testa di Nicole.

 

“la presenza di quei bambini drena i nostri poteri....” - Zenon continua ad accarezzare la testa di Nicole - “dobbiamo portare con noi la pelle e la ciotola, Nicole.”

 

“adesso mi stacco. Ancora un pochino....” - dice la ragazza.

 

“se volete, li porto io. Meow” - Hally emerge dall'ombra di Nicole. Cammina eretta sulle zampe posteriori. Pochi attimi dopo ha assunto l'aspetto di una ragazzina sui quindici anni: capelli neri tagliati corti, una felpa il cui cappuccio è decorato con due orecchie da gatto fatte di stoffa, jeans neri e una cintura la cui fibbia nera smaltata ricorda la testa di un gatto. È scalza15.

 

Hally raccoglie la ciotola: mani minute, unghie lunghe tinte di bianco, prendono con delicatezza la pelle e la mettono dentro la ciotola16.

Zenon e Nicole si incamminano verso l'uscita dalla radura.

 

“sono rimasta stupita quando questa mattina ci hanno chiesto di seguirci” - Nicole continua il discorso iniziato prima dell'interruzione di Hally.

 

“gli esseri buoni non possono fare altro che fare del bene e nel farlo si consumano” - Zenon ha lo sguardo stanco - “fino a morire. Questa è la loro natura. Una fiamma che arde fino alla fine della candela per poi spegnersi per sempre”

 

“ma tu mi hai sempre detto che la bontà senza la testa è pericolosa” - pensa nicole.

“sei stanco anche tu. Vero, Zenon?” - dice, invece, Nicole

 

“non credevo che questo viaggio sarebbe stato così duro. Chi poteva prevedere quella bestia acquatica? In questo regno tutto è distorto, in condizioni normali avrei spezzato il suo sigillo con facilità. Qui manca il Vero Sole. Nessun tramonto, nessuna alba, nessuna ombra dalla quale attingere potere.” - risponde Zenon.

 

Zenon continuano a camminare. Nicole si stringe ancora di più al braccio di Zenon.

 

“Zenon....” - alla fine dice Nicole.

 

“sì?” - risponde lo stregone

 

“posso chiederti una cosa? Ho una curiosità” - dice Nicole.

 

“dimmi pure” - Zenon accarezza la testa di Nicole. I due camminano piano piano.

 

“i due bambini conoscono il destino degli esseri buoni. È davvero un detto così diffuso, quello che citi sempre?” - dice Nicole.

 

“vuoi sapere se è un detto diffuso, come mai?” - chiede Zenon

 

“ecco, insomma... più che un detto vorrei sapere se... ha qualcosa di vero dietro.” - Nicole si stringe a Zenon

 

“Dipende. perché?” - chiede ancora Zenon.

 

“perché.... se è vero, loro alla fine moriranno” - risponde Nicole.

“sei davvero preoccupata. Vero?” - Zenon si ferma.

 

“quando ero piccola, mi sentivo così sola che chiedevo alla mamma una sorellina. Topolina ricorda la sorellina che avrei voluto avere” - la risposta di Nicole è un sussurro nell'orecchio di Zenon.

 

“capisco.” - Zenon accarezza i capelli di Nicole - “non è un detto diffuso. Anzi non è un detto, ma una storia davvero avvenuta. È probabile che l'abbiano sentito dalla sorella della loro madre”

 

“quindi è il loro destino...” - dice amara Nicole.

 

“potrebbe esserlo.” - dice Zenon continuando ad accarezzare Nicole.

 

“da cosa deriva?” - chiede Nicole.

 

“tu sai che non sei la prima compagna che io ho cercato di avere.” - inizia Zenon

 

“sì. Me lo hai detto quando ero ancora la tua apprendista quando, dopo un anno che vivevo da te, trovai quel quaderno di foto nella libreria dei testi di magia naturale.” - dice Nicole.

 

“Si chiamava Amélie, era una Fey della Normandia. Mi era stato predetto che avrei trovato la mia compagna nella Normandia.” - continua Zenon17.

 

“me lo dicesti anche quella volta” - Nicole si stringe a Zenon, mette il capo sul petto di lui. - “ma non mi hai mai detto cosa le successe di preciso. Lei è morta e sepolta. Questo mi dicesti.”

 

“mi dissero che dovevo cercare tra gli esseri magici della Francia e così incontrai Amélie. Pensavo fosse lei, all'epoca non sapevo ancora di te e non sapevo che esistessero le Figlie della Nebbia” - Zenon abbraccia Nicole. - “una Fey della luce e del cristallo con sentimenti umani che si accompagna ad un essere oscuro come me, che non nutriva sentimenti umani. Poteva finire solo in un modo.”

 

“Zenon....” - Nicole si stringe a Zenon e chiude gli occhi.

 

“erano i primi anni del primo dopoguerra, lei andò in Spagna, mentre io rimasi in Francia a lavorare per dare la pace eterna alle anime dei soldati morti. Mi avevano pagato bene per farlo” - Zenon bacia i capelli di Nicole - “poi, la spagnola, che mieteva le sue vittime senza nessuna pietà, uccise anche Amélie”

 

“davvero un male umano può uccidere una Fey?” - chiede Nicole.

 

“le Fey non sono esseri come me, Auberon o i cari vicini. Sono e restano mortali.” - risponde Zenon - “lei si consumò nel tentativo di fermare quel male che colpiva gli uomini e finì per contrarlo a sua volta, morendone.”

 

“quindi è così che morì” - mormora Nicola - “quindi quel detto deriva dalla storia di Amélie.” - conclude Nicole.

 

“quel detto non è altro che la frase che dissi sulla tomba di Amélie alla presenza delle sue due sorelle.” - dice Zenon.

 

“capisco” - Nicole si sente la bocca secca.

 

“andiamo” - Zenon invita Nicole a riprendere il cammino.

 

“certo che è una strana coincidenza. Tu incontri Amélie e le sue sorelle, poi incontri Topolina e Falco, i figli di una sorella di Amélie” - dice Nicole accettando l'invito di Zenon.

 

“non del tutto. La cerchia dei maghi e di praticanti della magia è molto piccola, almeno se si resta tra i maghi e le Fey mortali. Si conoscono tutti. Inoltre, sono tutti imparentati tra loro.” - risponde Zenon - “un piccolo club privato. Ovviamente se si considerano i cari vicini e gli esseri fatati della corte di Auberon, diventiamo un numero così grande che non è possibile più avere coincidenze di questo genere.”

 

“già.... siamo davvero tanti” - commenta Nicole.

 

“il Regno dell'Incubo è e resta una tappa importante per ogni essere che vuole praticare la magia ad un certo livello. Capita di incontrarsi all'ingresso del Regno come è successo con Topolina e Falco. Presto o tardi sarebbe accaduto” - Zenon accarezza i capelli di Nicole mentre camminano nella macchia. La Luna viola brilla in cielo.....

 

“Zenon....” - azzarda Nicole con un filo di voce

 

“sì?” - risponde Zenon

 

“perché hai cercato proprio me dopo Amélie?” - Nicole tiene lo sguardo basso.

 

“capisco cosa vuoi dire.... come ti dissi io non l'amavo. Ero solo affascinato dalla profezia che mi prometteva che non sarei stato più solo.” - Zenon dice deciso - “ma al di là della profezia, ti amo e ora tu sei parte della mia esistenza. Tu non sei una persona buona così come non lo sono io. Tu sei una Figlia della nebbia, più vicina ad un incubo come me, che ad una persona come Amélie. I tuoi poteri sono compatibili con i miei.”

 

“quindi io e te eravamo predestinati l'uno all'altra?” - chiede Nicole.

 

“era un possibile sviluppo del nostro futuro18. La cosa ti disturba?” - Zenon prende in collo Nicole e la fissa sorridendo - “ti senti privata dalla tua libertà di sceltà, del tuo libero arbitrio e di chissà cos'altro si inventano gli uomini?”

 

“GWAAAAA. Vacci piano.” - Nicole è stupita dal gesto di Zenon.

 

“ghiri ghiri ghiri” - fa Zenon19

 

“ehi!. Niente solletico. Ah. Ah. Ah.” - Nicole sorride abbracciando il collo di Zenon - “privata della libertà di scelta? Per nulla. Nonostante vi sia una profezia sul futuro, questo è il destino che ho scelto. Questo destino mi piace e mi va bene. Questo è il destino che voglio. Zenon, tu sei mio e mio soltanto, dalla punta dei capelli alla punta delle dita dei piedi. Io sono tua dalla punta dei capelli alla punta delle dita dei piedi

 

Zenon porta in braccio Nicole. I due scompaiono rapidi nella notte.

 

“aspettatemi!!!!” - grida Hally

 

§§§§§§

 

“aspettatemi!” - grida il Generale Cane.

Zenon porta sulle spalle Nicole e precede di numerosi passi il Generale Cane e Akane.

 

“come va Nicole?” - chiede Zenon

 

“bene, Zenon” - risponde la ragazza. - “ da quella parte”

Zenon segue l'indicazione di Nicole e devia verso quel gruppo di alberi che la ragazza gli sta indicando.

 

“e adesso?” - chiede lo stregone.

 

“avanti fino allo spiazzo e ci siamo” - risponde Nicole abbracciando il collo di Zenon.

 

Sul limitare degli ultimi alberi della foresta Zenon si ferma: da lì si vede tutta la radura che si apre più avanti.

 

La radura. Proprio al suo centro c'é la mangrovia cava della visione della notte precedente.

 

“ottimo. Davvero ottimo, Nicole” - commenta lo stregone.

 

“grazie, Zenon. Ma anche tu hai delle gambe fortissime” - Nicole fa per scendere dalla schiena di Zenon.

 

“daffero... amifo mifo” - dice la voce del Generale Cane.

 

Nicole si gira e vede una scena ridicolissima: il Generale per stare dietro a Zenon ha corso a perdifiato non curandosi di nulla, perciò è pieno di rami e rametti nei capelli, tiene in bocca un ramo che deve aver strappato con i denti per non essere colpito al volto. È visibilmente provato dalla corsa.

 

“splut.... volevo dire.... davvero, amico mio. Corri veloce. Ma mai quanto me.” - il Generale cerca di darsi un contegno.

 

“arrivo, tesoruccio” - Akane salta giù da uno degli alberi vicini.

 

Il generale è armato con la Raiken, suo onore e vanto, e porta con se anche una lunga lancia dalla punta a mezzaluna. Akane tiene fissati alla cintura due sai.

 

“quindi la Lamia si trova qui?” - chiede Akane.

 

“sì. Sento la sua forza.” - dice il Generale Cane

 

“cos'è quella roba, Zenon? Sembra veleno” - dice Nicole indicando il fumo biancastro che esce dalla mangrovia cava.

 

“sì, Nicole. La lamia è anche una figlia della terra, suo tocco è venefico come quello dei serpenti antichi dei quali hai studiato le caratteristiche.” - conferma Zenon20.

 

“attenti!” - dice Akane.

 

Dal tronco dell'albero esce fuori una creatura lunga e affusolata. Striscia nell'erba per poi alzarsi sulla coda. La lamia.

Completamente nuda. Il corpo di un serpente dall'ombellico in giù, il corpo di una donna da lì in sù. Ricoperta da una leggera pelle a scaglie da rettile, ha il volto di una donna bellissima, capelli castani chiari.

 

“ha delle corna?” - dice il Generale Cane - “è un oni?”

 

“magari è imparentata con le vipere cornute.” - suggerisce Akane.

 

“non saprei” - risponde Zenon - “ è anomala. Non ho mai visto una lamia come lei”

 

“adesso, però, abbiamo un altro problema. Sa che siamo qui” - dice il Generale Cane - “viene verso di noi.”

 

La lingua della lamia saetta fuori dalle labbra per poi tornare dentro.

 

“ci ha fiutato?!? Questa non è una lamia normale” - dice Zenon.

 

Tanti piccoli ticchetti riempiono l'aria.

 

“siamo circondati” - dice Akane.

 

Tanti, forse tutti i granchi del fango della foresta di mangrovie sono lì e circondano i nostri eroi. Le chele ben spalancate.

 

“pronto a combattere, tesoruccio” - dice Akane toccando con la lingua il canino destro

 

“certo” - risponde il Generale Cane mettendo mano all'impugnatura della katana.

 

Mentre i due animali umani parlano tra loro, Zenon e Nicole sono usciti allo scoperto. Camminano verso la lamia.

 

“ehi!!!! cosa fanno? Sono pazzi?” - esclama il Generale Cane.

 

Zenon si sistema la cravatta e Nicole si sistema i capelli.

 

Fatti un paio di passi fuori dalla macchia, si fermano, fissano la lamia.

 

La creatura si è fermata a sua volta. La lingua saetta ancora una volta tra le labbra della creatura.

 

“io sono lo stregone Zenon, lei è la strega Nicole, la mia apprendista. Siamo qui per fare affari. Con chi abbiamo l'onore di parlare? ” - dice Zenon

 

Nicole, rimasta un passo dietro Zenon, fa cadere alcune gocce d'inchiostro dal pennello a serbatoio.

 

“piroclastia inchiostro assistita” pensa Nicole - “No. Non siamo davvero due esseri buoni io e te, Zenon. Per questo vivremo a lungo. E poi lo diceva anche T.R. che bisogna sempre essere gentili a parole, ma che bisogna anche portarsi dietro un grosso candelotto di dinamite21

++++++

NOTE dell'Autore

 

 

  1. L'umi-bozu è un mostro marino della mitologia giapponese. È normale che Zanna conosca questo essere, infatti tutti gli uomini del Generale Cane sono yokai provenienti dal Giappone.

  2. Zenon in più di una occasione ha mostrato di possedere il potere della metamorfosi, di conseguenza può anche decidere quanto essere alto. In generale quando è tranquillo e si trova con Nicole, ha all'incirca la stessa altezza della ragazza, mentre quando deve intimorire il proprio interlocutore cerca di essere molto alto. Di norma Zenon ha un'altezza normale che oscilla tra 1.65 e 1.80.

  3. Zenon e Nicole formano una coppia ben affiatata, i due si completano a vicenda e si danno manforte l'uno con l'altro contro gli interlocutori che incontrano.

  4. Zenon sta mostrando un pessimo carattere in questi cinque minuti, la presenza di Topolina e Falco altera i poteri magici degli esseri come Zenon, di conseguenza Zenon vuole tagliare i convenevoli e concludere l'esplorazione per liberarsi il prima possibile.

  5. La natura di Zenon è collegata alle tenebre e all'acqua, quindi quando piove il potere di Zenon è sicuramente più libero di fluire di quanto non sia di solito. La pioggia gli dà un senso di liberazione come se potesse respirare meglio.

  6. Ricordate che Zenon accetta anche lavori da psicopompo, per un essere come lui è normale poter vedere in morti e gli spiriti della morte che seguono coloro che stanno per morire. Per lo stesso motivo riesce a vedere William morto da poco e tace: il suo silenzio è significativo.

  7. l'idea delle ali di pistrello mi è venuta fuori ripensando a Devilman. Quando Devilman apre le ali, si porta le mani alle spalle e poi le riporta in avanti come se stesse tirando fuori le ali dalle spalle. L'immagine è così particolare che mi sembrava adatta anche per questo caso. Considerate, però, che questo è un corpo ibrido plasmato da Zenon per sé stesso e per Nicole. I due non hanno ali come quelle descritte nel paragrafo. Quando devono volare fisicamente usano la magia descritta nei capitoli precedenti.

  8. Le ninfe sono spiriti benevoli della natura. Esiste una grande varietà di ninfe, secondo il mito greco, le ninfe che sono collegate agli alberi e ai boschi sono chiamate driadi. Ovviamente nel mito greco non esistevano le mangrovie perché questi alberi non erano conosciuti a quel tempo. Del resto se uno spirito può proteggere un bosco di querci, perché mai non può proteggere una foresta di mangrovie?

  9. La natura alla quale si riferisce Nicole è la forma del potere che ogni essere possiede.

  10. In questo periodo sto leggendo un omnibus su Lamù. È evidente che la ragazza è stata ispirata agli oni della mitologia giapponese e possiede uno spiccato potere elettrico. Ho ripreso l'idea che possa esistere un gruppo di oni capaci di usare la folgore come arma.

  11. Decisamente Zenon non è un essere un piacevole: alto quasi due metri, capelli fatti d'oro che si muovono di vita propria frammisti a capelli umani neri, una dentatura inferiore capace di fare invidia a quello di uno squalo e una voce affilata come cocci di vetro. Un vero e proprio incubo. Del resto è un incubo ed ogni tratto del suo aspetto fisico deve comunicare la natura anomale e terrificante dello stregone quando riprende le sue sembianze.

  12. La litigata tra Akane e il Generale Cane ricorda le litigate tra Akane e Ranma e quelle tra Inuyasha e Kagome. Le battute sono riprese da quelle scene con l'eccezione della battuta “come ti permetti donna?!? tu sei la mia cagna!”; questa è di mia invezione e si adatta bene alla natura di cane del Generale Cane. Akane usa il vezzeggiativo di tesoruccio per il Generale Cane: questo stesso vezzeggiativo è usato da Lamù con Ataru.

  13. La voce di Zenon di solito è stridente ma quando pratica la magia nera evocando gli spiriti e la sua volontà a parlare. Se questo fosse un fumetto, la nuvoletta della battuta sarebbe tutta nera con le parole scritte in bianco. Questo formato grafico è usato nelle storie di Sandman per sottolineare il carattere sovrannaturale per personaggio.

  14. Qui Nicole si riferisce all'essere mostruoso che li ha attaccati durante l'esorcismo del pozzo. L'accenno alla chimera, invece, fa parte di un'altra vicenda.

  15. Ogni tratto di Hally ragazza richiama la natura di felino della gattina. Non credo che lo dirò in modo esplicito nel corso di questa storia, ma Hally è nata dall'unione di numerosi spiriti di gatti morti, non è un gatto singolo diventato un fantasma. Il suo nucleo è quello di una gattina morta intorno al quale si sono riuniti tutti questi spiriti per dare origine con la loro fusione ad Hally

  16. le unghie sono bianche perché così contrastano con il nero degli abiti di Hally. Chi ha avuto un gatto bianco sa che le unghie dei gatti neri sono di un colore grigiastro, più scuro di quello dei gatti rossi, ciò nonostante ho preferito colorare di bianco le unghie di Hally anzicché di grigio.

  17. Come la protagonista del film il fantastico mondo di Amelié. Cercavo un nome per questa Fey e mi è venuto in mente proprio lei. Nel film Amelié vede cose fantastiche come Zenon e Nicole.

  18. Sono i famosi futuri possibili. Questo rende difficile prevedere il futuro perché bisogna capire quale tra i possibili futuri si realizzerà.

  19. Il tono scherzoso crea un contrasto voluto con il discorso serio tra i due su Amelié.

  20. In alcuni poemi si racconta di serpenti così velenosi da avvelenare l'acqua semplicemente immergendovi dentro.

  21. Una citazione tratta da l'opera di Don Rosa dedicata a Paperon de' Paperoni: è il presidente americano a dire questa frase prima di buttare giù il portone di Forte Paperopoli con un candelotto di dinamite. Quale presidente dite? Teddy.... al secolo Theodore Roosevelt.

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