What I call life

di warblerslushie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 capitolo ***
Capitolo 2: *** 2 capitolo ***
Capitolo 3: *** 3 capitolo ***
Capitolo 4: *** 4 capitolo ***
Capitolo 5: *** 5 capitolo ***
Capitolo 6: *** 6 capitolo ***
Capitolo 7: *** 7 capitolo ***
Capitolo 8: *** 8 capitolo ***
Capitolo 9: *** 9 capitolo ***
Capitolo 10: *** 10 capitolo ***
Capitolo 11: *** 11 capitolo ***
Capitolo 12: *** 12 capitolo ***
Capitolo 13: *** 13 capitolo ***
Capitolo 14: *** 14 capitolo ***
Capitolo 15: *** 15 capitolo ***
Capitolo 16: *** 16 capitolo ***
Capitolo 17: *** 17 capitolo - A ***
Capitolo 18: *** 17 capitolo - B ***
Capitolo 19: *** 18 capitolo - A ***
Capitolo 20: *** 18 capitolo - B ***
Capitolo 21: *** 19 capitolo - A ***
Capitolo 22: *** 19 capitolo - B ***
Capitolo 23: *** 20 capitolo - A ***
Capitolo 24: *** 20 capitolo - B ***



Capitolo 1
*** 1 capitolo ***


"Tu cosa faresti se tuo figlio fosse a casa

a piangere tutto solo sul pavimento della cameretta, perché ha fame?

E l'unico modo per sfamarlo è dormire con un uomo per un po' di soldi?

E suo padre adesso è da qualche parte a fumare droga,

entra ed esce di prigione

E io sono senza lavoro

Per cui questo per te è solo divertimento

ma per me è ciò che chiamo vita."

What would you do – City High




Kurt arricciò il naso e lanciò uno strano sguardo verso il suo fidanzato Blaine che  fermò la canzone a metà mentre sistemava l'ormai silenzioso ipod , sul pavimento, tra loro.

"Cosa?"
"Ma che canzone è? Penso di averla sentita una volta quando ero bambino, ma onestamente.. ma che razza di canzone è?"

"E' una canzone che parla di difficoltà. Non hai ascoltato le parole?"

Kurt ruotò gli occhi.

"Si le ho ascoltate. La mamma single che fa la prostituta , questo è quello che ho capito."

Accanto a lui, Blaine aggrottò le sopracciglia, tirandosi su, su di un gomito , per guardare meglio il ragazzo steso accanto a lui.

Per alcuni minuti, guardò Kurt con espressione seria, poi ruotò gli occhi prima di sistemarsi di nuovo a pancia in giù.

"Se mi lasci far finire la canzone, capiresti tutto. A dire il vero è piuttosto triste quando ci pensi... certa gente deve fare questo solo per potersi prendere cura della proprio famiglia".

"C'è lavoro da McDonald" disse semplicemente Kurt, sghignazzando fin quando Blaine non lo fissò.

"Cosa? Ci sono tanti lavori qui. Ricordi quando non sono riuscito ad entrare alla Nyada ed ho lavorato al Lima Bean? Quel posto non è stato l'unica offerta di  lavoro che aveva avuto. Ti ricordi? McDonald e tanti altri fast food mi chiamarono per dei possibili lavori, che io ho rifiutato perché.. sai.. il grasso e tutto il resto..

"Ma lavori come questi ti danno a malapena una paga minima e se hai un bambino è difficile pagare l'affitto, far crescere i propri figli , e provvedere per loro come per te stesso con soli 7 dollari l'ora. Credo.. credo solo che posso capirlo quello che stanno dicendo sai? Non che io sia mai stato un lap dancer " aggiunse velocemente , ridacchiando quando Kurt sbuffò, "ma devi fare quello che devi. Adesso l'ho capito".

"Beh.. buon per te, immagino. Solo.. sai come mi sento per le cose che hanno  che fare col  porno? Questa è solo una di quelle cose. Tipo.. perché lo fai?.. non lo so.. è strano per me. Capisci cosa intendo , giusto?"

Blaine annuì, riportando lo sguardo sul pavimento , fissando le assi di legno sotto di lui.

Sotto sotto avrebbe voluto continuare a parlare con Kurt x un pò, ma dopo le ultime settimane passate a discutere , non voleva mandare all'aria la loro già precaria situazione e causare un altro terremoto , che potrebbe farli lasciare definitivamente.

Sospirò ed allungò una mano per afferrare la matita , mordicchiandosi il labbro inferiore silenziosamente; nel frattempo Kurt iniziò a controllare il suo ipod per mettere un'altra ( migliore) canzone che avrebbero ascoltato mentre studiavano.




"Quindi pensi che sia giusto mentirmi? Davvero?"

"Kurt.. lo sai che non l'ho fatto apposta, volevo solo evitare che ci rimanessi male.."

"Certo! Perché scoprire attraverso la maledettissima fabbrica dei pettegolezzi  della Nyada  che June Dolloway ti odia a morte e che il tuo fidanzato potrebbe dover rompere con te per promuovere la sua carriera nello showbiz è la più bella cosa da sentire di prima mattina!"

Kurt era furioso, le labbra incurvate in una smorfia, mentre misurava la stanza vuota rabbiosamente.

Blaine era in piedi davanti a lui, le braccia incrociate al petto mentre affrontava la sfuriata del suo fidanzato.

Kurt era incazzato ed aveva dai buoni motivi per esserlo.

Blaine aveva distorto la verità per settimane continuando a mentire, alimentando le speranze dell'amore della sua vita; ma ora la verità era venuta a galla e le sue bugie gli si erano ritorte contro.

La parte che Kurt si supponeva avesse avuto nello showcase di June Dolloway non esisteva; June odiava davvero Kurt impuntandosi su di lui ogni volta che Blaine nominava il suo fidanzato, ma nonostante tutto, Blaine aveva fatto del suo meglio per combattere per Kurt.

Aveva porto  l'altra guancia alle rudi parole di June, tirando fuori tutte le cose che amava del suo fidanzato , ma l'ereditiera non aveva nemmeno battuto ciglio alla sua insistenza.

Quella mattina presto, June gli aveva detto di smetterla di chiedere di far partecipare Kurt allo show e quando alla fine si impose, lo fece anche Blaine.

Aveva lasciato lo show.. ed era tornato alla Nyada per incontrarsi con Kurt, per farglielo sapere.

Naturalmente la vita aveva altri piani ed ora Kurt gli stava urlando contro.

Ma lasciò che Kurt si prendesse questo momento, che buttasse fuori tutto e poi gli avrebbe spiegato quello che era successo.

E si sarebbero sentiti meglio, .. sarebbero stati meglio.

Tuttavia, Blaine non si era aspettato quello che poi fece Kurt.

"La sai una cosa? Sono così stanco... ugh.. sono così stanco di tutto questo Blaine!

Sono stanco di vivere alla tua ombra; sono stanco di te che monopolizzi i riflettori e ti metti sempre al centro dell'attenzione!

Questa relazione è fatta da due persone che si suppone si amino e che si proteggano e supportino l'un l'altra, ma tutto quello che fai è trascinarmi a fondo!

Hai cercato di sabotarmi .. hai cercato.."

La lista continuò e tutto quello che Blaine poté fare fu ripetere la parola no, ancora ed ancora ed ancora.

Perché.. ma cosa stava dicendo Kurt?

Era tutto falso.

Si aveva avuto i suoi momenti e forse non era il migliore ragazzo/fidanzato/amante del mondo, ma Dio sapeva quanto fottutamente e duramente ci provava.

Non c'era nessuno al mondo più di Kurt che meritava il successo e mentre era sembrato ( a Kurt) che Blaine stesse cercando di portarglielo via, non era questo quello che era successo.

O stava succedendo?

Oh.. il tonfo sordo di qualcosa di metallico lo colpì su una spalla per poi cadere sul pavimento con un tintinnio e Blaine alzò lo sguardo, gli occhi spalancati e pieni di lacrime, quando vide Kurt fissarlo; l'anulare nudo con solo l'ombra di dove prima c'era l'anello di fidanzamento.

"Kurt?"

"Questo fidanzamento è stato un errore".

"Cosa? No amore..."

"Pensavo di essere pronto per farlo di nuovo.. mi sono sbagliato.. Dio Blaine io.. solo.. non posso.. mi dispiace".

Con le lacrime che scorrevano , Kurt si voltò e cominciò a dirigersi verso l'uscita, le braccia incrociate strette sul petto dolorante.

Mantenne a malapena la calma, piangendo , mentre si allontanava sempre più da Blaine; e prima che Blaine potesse anche solo formulare una risposta, l’altro ragazzo parlò di nuovo.

“Qualunque cosa tu abbia lasciato nel mio loft, per favore, vieni a prenderlo . Poi.. solo.. vattene.”

“Kurt no ti prego!”

“Mai più Blaine, mai più. Non posso più affrontare queste cose”

Prima che altro potesse essere aggiunto ( suppliche, richieste di perdono o altro) Kurt si mise a correre , precipitandosi fuori dall’edificio, lasciandosi dietro Blaine.

In meno di un secondo, un singhiozzo rotto e forte venne strappato dalla gola di Blaine che crollò per terra, mentre con le dita cercava di recuperare l’anello che giaceva , gettato via da Kurt, sul pavimento.

Riuscì a malapena ad afferrarlo perché le sue mani tremavano così tanto; ma una volta preso, se lo strinse al petto e cominciò a piangere forte , disperandosi nel silenzio dell’edificio che continuava solo a ricordargli quanto aveva perso.




Dopo l’incidente alla Nyada , Kurt non parlò più con Blaine, nemmeno una parola.

Rachel e Santana, nonostante fossero molto impegnate , si comportarono come se fossero state tipo le sue guardie del corpo.

Ogni volta che Blaine si avvicinava , nelle settimane successive, lo cacciavano via.

Tutte le sue cose erano già state impacchettate e lasciate fuori dalla porta del loft quando si fermò la prima volta e Blaine tentò duramente di vedere Kurt per spiegarsi ma fu tutto inutile.

Anche a scuola le cose cambiarono.

Non condividevano più lezioni da quando Blaine aveva cambiato i corsi mesi prima per dare a Kurt i propri spazi e dopo la lite Kurt fece in modo da essere sempre fuori dalla sua vista ( non dal suo cuore) quando doveva per forza essere nelle sue vicinanze.

I pettegoli a scuola non parlavano d’altro se non della rottura della coppia ma, nonostante l’interesse sulla loro saga, nessuno disse una parola sulla rottura della sua “relazione” con la star-maker June Dolloway

Per molto tempo Blaine aveva sperato che Kurt avrebbe almeno sentito qualche pettegolezzo su questo; così forse il suo ex avrebbe capito che Blaine aveva lasciato per lui e che sarebbe tornato con lui e poter finalmente parlare.

Ma, ahimè, la cosa che sognava non accadde e prima che se ne rendesse conto arrivò Mercedes che lo prese a calci in culo per aver ferito di nuovo Kurt.

Sam rimase neutrale, anche se volle sapere cosa era successo e, quando Blaine non poté spiegarlo ( non lo sapeva nemmeno lui) , semplicemente scrollò le spalle dicendo che odiava vederli separati.

Naturalmente, quando un’altra settimana passò e Blaine cominciò a notare che Sam si stava allontanando da lui, uscendo più spesso con Mercedes ( perché l’amore della sua vita sarebbe sempre venuto prima del suo migliore amico.. ovviamente)  seppe che le cose non sarebbero cambiate.

Aveva perso Kurt, aveva perso i suoi amici e … dio.. aveva praticamente perso tutto.

Questo fu quello che lo fece tornare da June.




Pregare non era mai stato un suo punto forte.

O almeno pensava che non lo fosse.

Qualcuno avrebbe dissentito.

Ma quando si trattò di dover corteggiare e scusarsi con la più grande ereditiera di New York City, Blaine fallì ogni singola volta.

June lo liquidò con un semplice gesto delle mani, definendolo uno stupido cucciolo malato d’amore se aveva pensato che con Kurt le cose avrebbero funzionato.

Aveva anche lei sentito parlare della loro rottura e vedere Blaine chiederle un’altra possibilità la fece infuriare, così lo mandò via.

Aveva altre “stelle”  da trovare, da produrre e farle splendere nel mondo!

Blaine aveva avuto la sua occasione e l’aveva gettata al vento solo per amore.

Aveva avuto molte possibilità e le aveva mandate tutte a farsi fottere.




Fu dopo un’altra notte passata a singhiozzare sul suo letto nell’appartamento che condivideva con quelli che lui credeva fossero i suoi migliori amici, venivano addirittura soprannominati Blamcedes, che Blaine alla fine crollò.

La sua anima era distrutta.

Nulla stava andandogli per il verso giusto.

Non far più parte della coppia più ammirata della scuola lo lasciò facile preda/cibo per gli avvoltoi; e loro lo fecero a pezzi sussurrandogli all’orecchio di Kurt e dell’enorme quantità di nuovi fidanzati molto più sexy che avrebbe potuto trovare in tutta la città.

E’ stata una buona cosa che si sono lasciati allora? Kurt è destinato a trovare un nuovo giocattolo molto presto; uno molto , ma molto più sexy di quello vecchio.. di sicuro meno grasso.

Queste parole gli lacerarono l’anima, lasciandogli cicatrici ovunque; riportandolo in quel baratro in cui era caduto settimane prima per colpa del suo corpo e del suo aspetto.

Nonostante il regime a cui lui e Kurt si erano sottoposto prima della rottura ( o nonostante il fatto che dopo quello che era successo lui aveva a malapena mangiato) era ancora cicciottello in vita e sembrava che il suo stomaco crescesse nonostante tutto quello che faceva.

Alcuni giorni sembrava grosso come una casa, e quelli che prima considerava amici iniziarono ad indicarlo e a ridere di lui, prendendosi gioco di lui per quanto si fosse lasciato andare.

Non riusciva più a gestirlo.

Cancellando le lacrime dalle guance con una mano, afferrò con l’altra il suo cellulare e chiamò suo fratello maggiore, iniziando di nuovo a singhiozzare non appena sentì la voce di Cooper rispondere.

“Schizzo.. ma sei proprio tu? E’ tanto che non parliamo fratellino…”

“Cooper… ho bisogno di aiuto”.




In poche ore impacchettò tutte le sue cose e se ne andò furtivamente quella stessa sera, mentre Sam e Mercedes era fuori a cena con tutti gli altri , lasciandolo come sempre solo a casa.

Il mese da quando Kurt lo aveva lasciato era stato davvero pesante e dopo essere stato escluso ed ignorato  per l’ennesima volta , stava dando a tutti quello che volevano.

Stava andando fuori dalle palle.

Sbuffando, trascinò tutte le sue valigie nel corridoio e sbirciò fuori dalla finestra , sospirando tremante quando vide la macchina che Cooper gli aveva detto che lo avrebbe aspettato fuori.

Era uno degli amici di suo fratello , conosciuto durante le tante pubblicità che aveva fatto.

A quanto sembrava era un ragazzo abbastanza decente e che lo avrebbe aiutato a portare il culo fuori da quell’appartamento.

Così  aprì la porta e lo fece entrare, cercando duramente di non crollare quando il ragazzo gli sorrise tristemente per poter poi cominciare a portare gli scatoli in macchina.

“Porterò io le scatole pesanti e tu quelli più piccoli” disse il ragazzo oltre la sua spalle, dirigendosi con attenzione verso la macchina in attesa.

Blaine guardò le scatole dietro di lui e ruotò gli occhi, sgranchendo le nocche sbucciate prima di dirigersi a prendere una delle scatole sigillate più grande.

Il ragazzo che lo stava aiutando poteva anche essere amico di Cooper, ma solo perché Blaine aveva un aspetto di merda e sembrava che avesse picchiato qualcuno ( non lo aveva fatto.. aveva solo colpito moltissime volte il sacco da boxe nelle ultime settimane) , non significava che non poteva portare la sua parte di peso.

“Hey.. Che stai facendo?” lo interruppe il tizio dietro di lui.

“Vorrei trasportare uno scatolo” sussurrò Blaine, accovacciandosi per raccogliere quello che aveva scelto.

Si bloccò quando il ragazzo , superandolo gli disse:

“Non dovresti sollevare oggetti pesanti nelle tue condizioni”.

“Nelle mie… cosa?”

“Non sei incinto?.. ho pensato che lo fossi.. oh merda.. mi dispiace .. ho detto una cazzata vero? Non volevo offenderti, fratello.  Ho solo visto la pancia ed ho pensato…”

Ogni altra parola che pronunciò, volò oltre Blaine e rimbalzò sulla parete.

Tutto ciò che il ragazzo riuscì a sentire fu un ronzio fisso ed i suoi occhi fissarono spalancati il leggero gonfiore  del suo stomaco; quel gonfiore che non andava mai via non importava quante diete o quanti esercizi facesse.

Ora che lo osservava più attentamente , lo trovò piuttosto ..strano… Strano come il pancione di una persona incinta… Oh merda!….

Tremando si portò una mano sulla pancia ed alzò lo sguardo sull’amico di Cooper , gli occhi pieni di lacrime.

“Non lo sapevo.. Non.. Oh Dio… penso di esserlo.. “ fu tutto ciò che riuscì a dire prima di voltarsi con rabbia e dirigersi verso la sua ( ex) camera da letto.
Il suo cellulare e la sua tracolla erano ancora sul materasso e , prima di ripensarci, compose il numero di Kurt aspettando che il suo ex rispondesse.

Squillò un paio di volte poi partì la segreteria, così Blaine capì che Kurt lo stava ignorando.

Prendendo un profondo respiro per calmarsi, cominciò a chiamare gli altri membri del gruppo di suoi ( ex) amici, pregando che qualcuno avrebbe risposto così poteva dir loro che se ne stava andando.

Forse avrebbe anche potuto parlargli della possibile novità che aveva appena scoperto; ma lo avrebbe fatto solo se fosse riuscito a parlare con loro per telefono.

I messaggi erano troppo impersonali.

Voleva mettersi in contatto con loro , avere il piacere di ascoltare la loro voce per l’ultima volta.

Ma nessuno rispose e , disgustato, colpì col pugno una parete, singhiozzando quando sentì una scarica di dolore risalire il braccio.

L’amico di Cooper dovette praticamente trascinarlo fuori di casa dopo questo, ma tutte le sue cose erano per fortuna già in macchina; così tutto era apposto.

Blaine lo seguì obbediente.

Con un ultimo sguardo pieno di lacrime verso quel posto che non era mai davvero stata casa sua, Blaine si portò la mano ferita al petto e chiuse gli occhi, lasciando che la lenta andatura della macchina lo cullasse e si addormentò mentre il tizio , di cui Cooper si fidava, lo portava dove aveva bisogno di andare.




( Poco più di ) tre anni dopo – inizio 2018

“Grazie a Dio abbiamo deciso di organizzarlo qui a Los Angeles perché a New York avrebbe fatto molto freddo e non avrei potuto indossare questo vestito cortissimo e meraviglioso!”

“Lo avresti fatto comunque e ti saresti congelato il culo!”

“Si .. si.. hai ragione . Lo avrei fatto davvero. Comunque basta parlare si me.. a Kurt!”

“A Kurt” brindarono tutti nella limousine.

Kurt abbassò la testa e ruotò gli occhi ed alzò di nuovo lo sguardo sui suoi amici già ubriachi, prima di prendere un bel sorso del suo vino e fece schioccare le labbra.

"Ragazzi.. siete già brilli".

"No .. non lo sono" strillò Rachel , rubandogli il bicchiere di vino dalle mani consegnandogli il suo bicchiere vuoto, prima di ingurgitare il resto del drink.

Una volta finito, sventolò il suo calice vuoto verso Santana e la sua amica, dai capelli neri, ridacchiò e riempì entrambi i bicchieri prima di cominciare a bere direttamente dalla bottiglia

Di fronte a lei, era seduta Mercedes che era sobria come Kurt se non di più.

Nessuno di loro due stava bevendo come il resto dei ragazzi nella limousine e Kurt era sicuro di sapere il perché.

Mercedes era incinta ( anche se non aveva ancora rivelato a nessuno ).

Aveva sposato Sam quasi un anno fa ed anche se nessuno dei due aveva detto una parola sulla possibile gravidanza, Kurt non era stupido.

Aveva notato i segni; aveva semplicemente scelto di ignorarli per amore loro.

L'ultima cosa di cui aveva bisogno era che si arrabbiassero di nuovo con lui, soprattutto Sam.

Dio, ricordarsi di quei giorni, lo riportò al passato.

Successe la mattina dopo che Blaine aveva chiamato tutti loro al loft , durante la loro cena settimanale.

Nessuno aveva risposto solo per compiacere Kurt, ma il giorno dopo, Sam si precipitò come una furia nel loro appartamento, piangendo ed urlando che Blaine era sparito e nessuno sapeva dove fosse andato.. e nemmeno lo aveva visto da allora.

Solo pensare al suo ex fece sentire male Kurt fin sotto la pelle  che bruciò per l’imbarazzo e la vergogna.

Per un intero mese, aveva chiuso fuori dalla sua vita il suo ex, incazzato perché aveva creduto che Blaine gli avesse volutamente mentito sul fatto che June Dolloway lo voleva come parte dello show.

Era stata solo la ciliegina su di una torta di merda e Kurt era esploso, gettando tutta la sua rabbia su Blaine.

Il vero problema era che Blaine non era stato il motivo principale .. c’erano state tonnellate di problemi che fecero alla fine scattare Kurt; ma Blaine era stata l’ultima persona che Kurt aveva incontrato quel giorno e lui era esploso … ed ora.. tre ani dopo.. Kurt rimpiangeva ogni singolo secondo.

Anche se, nonostante tutto il suo rimpianto , aveva ancora un anello al dito.

Un anello che non era di Blaine, un anello che non aveva nessun significato per lui.

Sarebbe stato un matrimonio di interesse, o di piacere ( a volte) . ma che gli dava uno scopo, perché ormai nulla stava succedendo nella sua vita.

Sospirando, strappò , ma con attenzione , uno dei bicchieri di vino in mano a Rachel  e lo bevve tutto d’un sorso , cercando di riprendere fiato quando sentì l’alcol riscaldargli il corpo freddo.

Santana lo applaudì di nuovo e gli offrì la bottiglia che Kurt prese felice, portandola subito alle labbra per prenderne un lungo sorso..

Avrebbe avuto bisogno di qualcosa di molto più forte per la serata.. se avesse saputo la verità.




“Lascia fare a Santana, troverò il posto più fottutamente equivoco in cui portarvi.”

La limousine si fermò davanti ad un enorme edificio in mezzo al nulla alla periferia di Los Angeles.

Sulle pareti bianche lampeggiavano delle luci , che annunciavano che il club aveva ogni tipo di ballerino; “gay, etero ..nominalo e noi lo abbiamo”.

Era piuttosto offensivo , ma Santana sembrò non fregarsene perché avvolse le dita attorno al polso di Kurt, iniziando a tirarlo verso l’ingresso.

Kurt indossava, sfortunatamente, una tiara , un boa di piume ed una fascia tempestata di brillantini con su scritto “ futuro sposo”.

Era fottutamente di cattivo gusto, ma assecondò i suoi amici, ridendo quando tutto il gruppo entrò, ritrovandosi in un mondo che odorava di fumo, di alcol a buon mercato e sudore.

“La zona del bar dove ci sono i nostri posti è là!” urlò Santana. La voce anche più alta della forte musica.

Alcune ragazze in topless si stavano pavoneggiando sul palco di fronte a loro e per un momento tutto il gruppo di fermò a guardarle ( Kurt stava solo giudicando.. dio.. era proprio lui a giudicare).. ma gli altri sembravano interessati ( ad eccezione di Mercedes che si stava coprendo il naso, sembrava stesse un pochino male).

“Andiamo! C’è troppa puzza qui” borbottò Kurt , prendendo Mercedes per un braccio , trascinandola verso la zona che Santana aveva prenotato per loro.

L’intero gruppo attraversò delle porte, scendendo alcuni gradini , ricoperti di brillantini, ed entrarono in una stanza buia, squallida che sembrava appena uscita dal set di True Blood.

“Oh mio dio.. se qualcuno qui è vestito da vampiro, ce ne andiamo immediatamente”,

“Oh.. non rompere i coglioni.. Qui non fanno roleplay*, o cosplay* o come cazzo chiami quella roba li.. Qui fanno spogliarelli! Ti strappi i vestiti e resti nudo!.. Cazzo.. si.. ! Siamo qui per guardare cazzi e fighe . Facciamo festa!”

Kurt voleva interrompere la sua amica ubriaca , ma stava già affrettandosi con Rachel verso il bar, così rimase accanto a Mercedes, la mano ancora stretta al suo gomito mentre la trascinava verso il tavolo che , ringraziando iddio, era lontano dalla zona fumatori del bar.

“Stai bene?”

“Sto bene.. sono solo stanca”.

“Sai che se c’è qualcosa di cui vuoi parlarmi .. sono qui per ascoltarti” e per convincerla ..sbatté le ciglia civettuolo e lei rise.

“Kurt siamo alla tua festa di addio al celibato. Non ho nulla da dirti”, l’espressione del suo viso però diceva il contrario e Kurt ridacchiò spingendola leggermente su una spalla con la propria prima di sistemarsi al suo posto.

La musica pompava intorno a loro, poi si sentì la voce di qualcuno che , con tono dolce e vellutato, annunciò che quella sera al club c’era una festa.

“Diamo tutti il benvenuto al nostro ballerino preferito..:”

“Kuuuuurt.. Dove sei finito?” la voce stridula di Rachel si sentì oltre l’introduzione dell’annunciatore, ma a Kurt non importò.

Non era li per lo show in realtà.

Si era aggregato senza motivo ( solo per far divertire i suoi amici) .

“KURT!!!”

“Qui.. psicopatica..” le urlò Mercedes , borbottando tra se e se mentre si sedeva di nuovo al tavolo.

Kurt la ringraziò per aver avvisato Rachel  su dove fossero i loro posti e poi riportò lo sguardo sul palco, guardando come le luci cambiavano colore, dal viola al blu scuro.

Una figura solitaria era al centro del palco e l’effetto delle luci passavano meravigliosamente dal blu scuro all’azzurro e Kurt , senza pensarci, prese il drink , qualunque cosa fosse, che Santana gli aveva messo davanti e cautamente iniziò a sorseggiarlo, ignorando il bruciore causato dall’eccessiva quantità di vodka mentre tornava a guardare il ballerino, appena apparso, dimenare i fianchi in modo seducente.

“Ahhh!.. Hummel.. vedi qualcosa che ti piace? “ disse una delle ragazze ( Kurt era più che sicuro fosse Santana) , ma ignorò queste parole e continuò a guardare lo spettacolo.

L’eccitazione cresceva in tutto il suo corpo mentre il ballerino in ombra salì su, su, su per il palo , muovendo le gambe per avvolgerle attorno al resistente acciaio, cominciando a volteggiare  in aria, le braccia che scorrevano sulle sue gambe come un delicato fiore mosso dal vento.

"Merda".

"Lo avrei detto anche io.. qualcuno è molto flessibile.. e di talento" aggiunse Mercedes , battendo lievemente il braccio di Kurt che la guardò un attimo  arrossendo quando lei ammiccò.

Sapeva che lo stava prendendo in giro, lo faceva sempre, soprattutto ora.

Probabilmente Mercedes odiava anche essere in questo posto, ma se si trattava della felicità di Kurt , lo avrebbe sempre supportato anche quando non era d'accordo con le sue scelte.

Come in questo momento, che stava supportando il suo fidanzamento ; un fidanzamento di cui nessuno di loro era fortemente convinto, ma nessuno aveva detto nulla.

Kurt stava per sposare un tizio che aveva incontrato durante un lavoro per Vogue un anno prima.

Si erano piaciuti , avevano fatto sesso da ubriachi nel suo grattacielo  , del tizio e prima che Kurt se ne accorgesse si era ritrovato a spassarsela con un ricco macho che amava sorprenderlo con regali e viaggi.

Comunque nonostante tutto questo lusso, la loro relazione era terribilmente solitaria.

Il ragazzo , Alexander, era bello ed attraente ma molto freddo nei confronti degli altri, così lui e Kurt passavano molto tempo da soli.

Durante i periodi di separazione , quando Alex era fuori a fare dio sa cosa, Kurt rimaneva seduto nel loro appartamento , le dita strette a dei costosissimi regali di "scusa se non sono li" e , nonostante odiasse tutto questo, questa era ora la sua vita, quella con cui doveva condividere.

Non aveva fatto grandi cose.

Non era famoso, nessuno lo voleva come performer ed , anche se si era laureato alla Nyada , non era il tipo di persona che Broadway cercava.

Così era diventato la bella statuina di un riccone.

Questo era quello che era.. una semplice bella statuina.

Ed anche se questo era quello che aveva per molto tempo temuto di diventare quando stava con Blaine, la sua paura era ora diventata realtà.

Solo che questa volta era con un ragazzo completamente diverso per cui Kurt non provava molto , perché Kurt Hummel non credeva nell'amore, non più, non dopo l'ultima volta.

O , molto più importante ( non importava quanto doloroso fosse.. o patetico, dipendeva a chi lo chiedevi) da quando Blaine era sparito.

Accigliandosi, scacciò via ogni pensiero su Blaine e finì in un sorso il resto del suo drink, mormorando per la gratitudine, quando Santana fece scivolare un altro drink uguale al primo di fronte a lui.

Non sapeva come Santana lo avesse avuto e soprattutto come mai ne aveva uno in più, ma gliene fu grato e bevve rapidamente anche il secondo.

"Oh mio dio... quel ragazzo sexy sta venendo da questa parte. Come sto?"

"Rachel, probabilmente è gay. Dubito che ti guarderà."

"Oh no Mercedes Evans-Jones-o qualunque sia il nome che adesso sui per lavorare! Non sappiamo se è gay fin quando non viene qui ed ho la possibilità di parlargli. Così devo essere sicura si come sto perché se invece è etero, potrei avere una possibilità, no?

Rachel fece schioccare le dita, ondeggiando ubriaca sulla sedia prima di mettersi a scavare nella borsetta per cercare delle banconote da un dollaro.

" E' stata una buona idea andare in banca. Farò piovere soldi!"

"Amo davvero Rachel quando è ubriaca. E' un bene .. è bello.." rifletté Santana e Kurt ruotò gli occhi per la loro strana fratellanza da ubriache.

Rachel stava ancora tirando fuori banconote dalla borsa, mentre Santana stava battendo le mani, come se stesse cercando di metterle fretta.

Mercedes guardò entrambe aggrottando le sopracciglia e scuotendo la testa per la loro stupidità.

"Ooooohhhh! Abbiamo una sorpresa stasera! Sembra che ci sia un addio al celibato qui ! Shadow è meglio se vai lì! Il promesso sposo sembra solo!"

A queste parole, il tavolo ammutolì e tutte le ragazze strillarono, Rachel diede un buffetto sulla spalla di Kurt , mentre il ballerino si voltò verso di loto e si bloccò al suo posto sul palco.

Dal punto in cui si trovavano , riuscivano a malapena a distinguere i tratti del suo viso, ma lui li stava guardando con cautela, come se avvicinandosi troppo a loro tavolo avrebbero potuto prenderlo e rapirlo.

Il Dj disse qualcos’altro sul promesso sposo ed alla fine il ballerino cominciò a muoversi e con movimenti fluidi si avvicinò al gruppo di ventenni ubriachi prima di entrare nella loro visuale.

Le luci divennero più luminose, le ombre sui lineamenti dell'uomo misterioso svanirono e .. come una scena di un pessimo film d'amore.. restarono tutti a bocca aperta alla vista del viso meravigliosamente truccato e molto.. familiare.

Eyeliner scuro, così come l'ombretto sfumato color carbone, mettevano in evidenza dei meravigliosi occhi dorati; dei brillantini scintillavano sulla pelle nuda ed abbronzata; un luccichio di piccoli cristalli mettevano in evidenza i ben definiti muscoli del ballerino mentre si muoveva .

I suoi capelli erano ricci e , nonostante fossero corti, ricadevano come boccoli sulla sua fronte... e nonostante il fatto che nessuno di loro aveva visto o sentito questa particolare persona negli ultimi tre anni, fu incredibilmente ovvio che il misterioso Shadow che si stava avvicinando al loro tavolo altri non era  che Blaine Devon Anderson, il ragazzo che era sparito così tanti anni fa.. il ragazzo che ora era uno spogliarellista.

Per cui questo per te è solo divertimento

ma per me è ciò che chiamo vita."



Note

Nuova storia...( sono sempre io.. froda o simona come preferite)

poche cose prima di lasciarvi il capitolo...

La storia è completa.. sono 20 capitoli ( anche se gli ultimi 2 sono lunghissimi quandi probabilmente li separerò) ..

Pubblicherò come al solito una volta a settimana

per ora il lunedì.. se dovessero esserci problemi ve lo farò sempre sapere..

Che dire del capitolo..

Qui Kurt è anche molto più egoista di quanto lo sia in Glee...

.. ci saranno molte sorprese..

e tanta suspance...

Al solito.. sono ben accetti i commenti e.. BUONA LETTURA

https://www.fanfiction.net/s/10334792/1/What-I-Call-Life link capitolo originale...

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Capitolo 2
*** 2 capitolo ***


Ogni cosa nel club cambiò nell’esatto momento in cui Kurt ed il resto dei presenti al tavolo realizzò chi stesse ballando per loro.

L’umore, la musica, l’intera fottuta atmosfera.. cazzo.. persino il tempo cambiò e tutto quello che poterono fare fu fissare stupidamente l’ex di Kurt camminare verso di loro , i suoi occhi , una volta espressivi, nascosti dalle luci.

Il vecchio successo di Bruno Mars, Gorillas, pompava dalle casse e Blaine .. no… Shadow.. si muoveva a tempo di musica, ondeggiando i fianchi mentre si dirigeva verso Kurt.

Già solo vederlo fu ipnotico perché Kurt sapeva che Blaine sapeva muoversi; erano stati intimi  molte volte in passato.

Anche se .. questi movimenti.. questo modo di ballare.. era qualcosa di completamente nuovo.

Non si era mai mosso così.

Mai.

Questo era completamente un nuovo Blaine e Kurt poté vedere quanto diverso fosse diventato, quando il suo ex fu di fronte a lui.

Il suo profumo era diverso, molto più muschiato, molto meno fruttato di come era quando erano ragazzi.

Tutto il suo aspetto era cambiato tanto e quei pantaloncini.. ( Dio erano proprio minuscoli ) che stava indossando lasciavano poco all’immaginazione.

“Mostragli quello che sai fare Shadow. Dagli il meglio!” lo incitò il Dj ed il pubblico urlò forte, applaudendo mentre Shadow si avvicinò, finalmente faccia a faccia con quello che tutti pensavano fosse uno sconosciuto ed inaspettato futuro sposo.

Nessuno in quel posto eccetto i quattro seduti a quel tavolo sapevano che Blaine stava invece ballando per qualcuno che conosceva da un passato precedente.

Nessuno conosceva il dolore ed i cuori spezzati che lo spogliarellista ed il promesso sposo avevano dovuto affrontare solo tre anni prima.

Nessuno sapeva , così nessuno notò l’espressione di dolore sul viso di Kurt mentre Blaine poggiava le mani ai lati della sedia su cui era seduto Kurt.

Ruotò in avanti i fianchi mentre entrava nella piccola e minuscola bolla dello spazio personale di Kurt  ed iniziò quello che gli era stato detto di fare.. di fare quello per cui veniva pagato.

“Blaine…”

Gli occhi del suo ex si fissarono nel suoi solo per un secondo prima che Blaine distogliesse lo sguardo, arrampicandosi sulla sedia per continuare la sua danza.

Mani erano ovunque ( solo quelle di Blaine… Kurt aveva paura di toccarlo e non era nemmeno sicuro se ci fosse una qualche regola sul vietato toccare).. poi Blaine afferrò lo schienale e si dimenò contro Kurt  a ritmo con la musica.

Il colore delle luci cambiava col ritmo ed ogni volta che illuminava la pelle nuda di Blaine, Kurt riusciva a sentire il suo cuore battere forte in petto, così come sentì il suo stomaco vorticare al pensiero di cosa gli fosse successo.

Accanto a lui, i suoi amici continuarono a guardarlo scioccati; nessuno di loro credeva a quello che stavano vedendo.

Il ragazzo che stava tirando il boa di piume di Kurt e che si stava muovendo in modo così seducente non somigliava per niente al ragazzo spumeggiante  e teatrale che una volta conoscevano.

Blaine non era mai stato così sfacciatamente erotico; le cose tra lui e Kurt avvenivano sempre a porte chiuse e se qualche volta erano stati beccati durante qualche tipo di effusione in pubblico, erano di solito atteggiamenti casti.

Questo era un intero mondo nuovo per loro, ovviamente lo fu molto di più per Kurt, vista l’espressione di completo stupore dipinta sul viso.

La sua tiara era inclinata, si manteneva a malapena alle due inutili mollette che Santana aveva agganciato alla sua chiusura poco prima che scendessero dalla limousine, e la sua fascia era storta ed il boa che l’accompagnava era stato gettato sul pavimento.

Guarda cosa hai fatto!

La canzone pompava e la voce di Bruno Mars urlò attraverso le casse.

Queste parole colpirono Kurt in pieno petto che alzò gli occhi sul viso di Blaine; occhi che si riempirono di lacrime quando videro l’espressione vuota sul viso del suo ex, mentre il giovane uomo scendeva dal suo grembo e cominciò a ballare dietro di lui; braccia forti attorno al suo petto mentre Blaine strofinava una guancia contro i capelli di Kurt , respirando a fatica per lo sforzo di ballare ( e probabilmente per la fatica di cercare di respirare accanto ai suoi vecchi amici) .

Blaine ne fu sopraffatto.

La canzone continuava a suonare e Blaine continuò a ballare , scivolando di nuovo di fronte a Kurt mentre con le dita afferrò rapidamente i minuscoli pantaloncini per toglierli.

“Dio…”

I pantaloncini caddero velocemente , rivelando un piccolissimo perizoma blu.

Tutto il suo tutto era visibile attraverso quella misera sottospecie di tessuto e Kurt sentì le sue guance già calde diventare bollenti , mentre era indeciso se baciare Blaine o afferrare qualcosa per coprirlo.

Chi sei? Cosa è successo al vecchio te?

Prima che la sua mente potesse anche solo formulare un altro pensiero coerente, Blaine si voltò , oscillò il culo sul grembo di Kurt , portando le braccia indietro per accarezzare i suoi capelli.

Tutto stava diventando troppo eccitante.. troppo velocemente.. e Kurt chiuse gli occhi , ingoiando forte quando senti quanto duro stava diventando.

Blaine probabilmente aveva sentito la sua crescente eccitazione; il suo culo nudo era proprio li.

Ma, lo avesse fatto o meno, il suo viso non cambiò espressione.

“Dio… e se fosse abituato a questo tipo di reazioni? Gesù… “

Disgustato da tutto questo, Kurt aprì di nuovo gli occhi ; il respiro gli si mozzò in gola quando guardò più da vicino Blaine e vide il viso del suo ex voltato verso di lui, gli occhi chiusi , lunghe e meravigliose ciglia che accarezzavano i suoi splendenti zigomi.

Anche attraverso l’arcobaleno di luci , Kurt poté vedere ogni piccola lentiggine sul naso di Blaine.

Blaine… cazzo…

Kurt voleva baciarlo, voleva tenerlo stretto a se , coprirlo e portarlo via da quell’orribile posto, ma non poteva.

Blaine non era più suo e più a lungo ci pensava più avrebbe voluto avere una fottuta macchina del tempo da poter usare per tornare indietro e poter dire al suo vecchio se, di correre a fermare Blaine prima che diventi.. prima che diventi questo.

Era così perso nei suoi pensieri che non si accorse che la canzone era finita fin quando Blaine non scese dal suo grembo , staccando le mani dai suoi capelli per prendere la tiara di Kurt ( che era caduta sul pavimento) e la posizionò di nuovo sulla sua testa .

Per un secondo , Kurt si sistemò quello stupido oggetto di plastica , rimettendola nella stessa posizione in cui gli era stata messa prima di entrare.

“Congratulazioni per il tuo fidanzamento” sussurrò l’uomo mezzo nudo per poi voltarsi  ed andarsene , fermandosi quando Santana lo chiamò e gli allungò una manciata di soldi.

“Prendili .. Shadow.. li meriti”.

Ci volle un minuto prima che Blaine si avvicinasse , come se fosse stato combattuto se prenderli o meno , ma la quantità di quei soldi fu molto invitante.

Così li prese.. così come aveva preso i striminziti pantaloncini che aveva gettato per terra.

“Grazie”.

“E’ stato bello rivederti” disse Rachel a bassa voce,  la voce di nuovo calma a causa dello shock  che sembrava aver bloccato l’intero gruppo.

Blaine la guardò per un secondo; qualcosa nei suoi occhi scintillò poi girò i tacchi e se ne andò.

I suoi stivali ticchettavano sul pavimento mentre si faceva strada tra i numerosi tavoli pieni di chiassosi uomini .

Kurt e gli altri guardarono con orrore il loro ex amico che veniva palpato e colpito mentre camminava.

Un omone ebbe addirittura la faccia tosta di afferrarlo per i fianchi mentre passava, tirando il piccolo uomo verso di lui.

Lasciò un bacio sullo stomaco piatto  di Blaine e cominciò a massaggiare il suo culo nudo, guadagnandosi un applauso dalla folle ubriaca prima che un’altra ballerina.. una donna che stava semplicemente raggiungendo la sua postazione sul palco… tirò via Blaine rimproverando il cliente.

Mentre la donna stava urlando contro il coglione, il loro amico sgattaiolò verso il retro , le braccia ancora piene dei suoi vestiti e tutti i soldi che la gente gli aveva lanciato durante lo spettacolo.

A testa bassa, superò la tenda che portava dietro le quinte e Kurt giurò di aver visto Blaine strofinare la guancia contro i pantaloncini .. come se stesse asciugandosi delle lacrime.



Una volta superata la sorpresa di rivedere il loro amico ancora una volta, il gruppo si alzò ed uscì dal locale, accalcandosi sotto uno dei molti lampioni ma abbastanza lontani dalla folla di maniaci che stavano fuori del locale ad infastidire alcuni dei ballerini che erano usciti per fumare una sigaretta.

“Non posso credere che lo abbiamo trovato. E’ passato così tanto tempo..” commentò Mercedes, rompendo il ghiaccio dopo qualche minuto in cui erano tutti rimasti li nell’aria fredda della notte.

Santana era rimasta stranamente silenziosa da quando Blaine aveva accettato i suoi soldi e Kurt avrebbe voluto sapere cosa le passava per la testa.

Quanto a Rachel , lei continuò a guardare con nostalgia l’edificio, scuotendo la testa di tanto in tanto mentre guardava quegli stronzi ubriachi toccare con le loro zampacce le donne che erano li fuori.

“Perché i buttafuori non fanno nulla? Che razza di posto equivoco è mai questo?”

“Ovviamente uno che non si prende cura dei proprio dipendenti” disse finalmente Santana, distogliendo per un attimo lo sguardo dal gruppo mentre scavava nella borsetta per tirare fuori un pacchetto economico di sigari doppio, accendendone uno e portandolo alle labbra.

Kurt la guardò fumare, le labbra serrate quando Santana fece un profondo tiro di un sigaro di cui non riconosceva l’odore, e quasi le chiese di dargli l’altro, perché aveva bisogno di fare qualcosa.

Rimanere li fuori con i nervi tesi non stava di certo aiutando.

Tutto quello che riusciva a pensare era Blaine di fronte a lui , i fianchi di Blaine che si muovevano contro di lui.

Poteva ancora sentire il persistente profumo di Blaine sui suoi vestiti e c’erano brillantini su di loro, un promemoria di tutto quello che era appena successo all’interno di uno strip club scelto a caso in California.

Erano passati tre anni dall’ultima volta che aveva visto o persino sentito parlare di Blaine Anderson… ed ora lo aveva trovato, in un fottuto strip club dall’altro lato della strada.




“Scusami?.. C’è qualche possibilità che tu possa dirmi a che ora il ballerino Shadow finisce di lavorare?”

La ragazza con i capelli biondo platino dall’altro lato del bar , sollevò un sopracciglio scuro , sistemando il bicchiere che stava pulendo di lato prima di allungarsi oltre il bancone di legno, mettendo in mostra l’ampia scollatura.

“Ti chiederei perché stai cercando qualcuno come lui, ma la tua voce ti ha tradito. Oh.. e le tue streghe. Bel gruppetto.. Ma no.. tesoro.. non diamo informazioni come questa. Non è sicuro per i ballerini”.

“Oh.. ma va bene se i clienti li palpeggino o mettano le loro zampacce su di loro e li trattino come se fossero cibo da mangiare? Davvero un posto di classe questo. Fottutamente di classe”.

La ragazza rise, ruotando gli occhi prima di voltarsi ed allontanarsi dall’altro lato del bar ignorandolo completamente mentre lui continuava a farle domande sui movimenti di Shadow.

Dietro di lui, una persona si schiarì la gola e lui si voltò.

Non fu sorpreso di trovare Santana , che si tirò su il vestito e si sistemò la scollatura.

“Dammi un secondo” gli disse la sua amica, muovendosi lungo il bancone per raggiungere un altro dei baristi.

In pochi secondi  ( e con un drink in mano) tornò e prese dal reggiseno un fogliettino ( Questo non ha nulla a che fare con Anderson. E’ solo per i miei occhi. Prendi questo drink) e cominciò a raccontare quello che aveva saputo.

Blaine avrebbe finito il turno intorno alle 3 , cioè tra poco , quindi la cosa più sicura che Kurt poteva fare era aspettarlo dall’altro lato dell’edificio da dove uscivano di solito i ballerini.

Tutto urlò pericolo per Kurt , ma comunque annuì e disse ai suoi amici di aspettarlo fuori mentre lui andava nel retro per vedere Blaine.

Alle tre in punto , la pesante porta di metallo , che conduceva nel retro del locale, si aprì e ne uscì in perfetto orario Blaine.

Stava indossando un paio di jeans ed una felpa col cappuccio che gli copriva il viso, litigava col suo cellulare, e si diresse direttamente verso il parcheggio.

Kurt lo seguì da vicino, le parole bloccate in gola, mentre guardava l’unico vero amore della sua vita allontanarsi da lui.

Sapeva di dover far qualcosa, dovrebbe avvisare Blaine della sua presenza, ma non ci riusciva.. la sua voce non voleva collaborare.
.
Tuttavia, il rumore dei suoi passi sul marciapiedi rivelarono la sua presenza e Blaine si voltò velocemente per affrontarlo.

“Chiunque tu sia… non voglio.. oh!”

“Blaine…”

“Vattene Kurt!”

“Possiamo parlare ? Solo un secondo? Non ci vediamo..”

“No, non possiamo. Devo andare in un posto e devo andarci ora. Inoltre , non me ne frega un cazzo di quanto tempo è passato dall’ultima volta che ci siamo visti. Non sono io quello che mi ha tagliato fuori dalla sua vita e non sono stato nemmeno io quello che mi ha fatto voltare le spalle da quelli che credevo fossero miei amici..”

“Blaine.. ti prego..”

L’altro ragazzo ringhiò ed andò via, dirigendosi verso una macchina , che Kurt riuscì ad intravedere , che lo stava aspettando nel parcheggio.

Da quello che Kurt riusciva a vedere, c’era una donna appoggiata alla macchina che lo stava guardando mentre loro due si stavano avvicinando.

“Vuoi che mi sbarazzi di questo coglione?” la donna chiese a Blaine ma Blaine la fermò con un gesto della mano , dicendole di salire in macchina, ma… prima che potesse dire qualsiasi altra cosa.. si sentì un urlo acuto gridare la parola papà dal sedile posteriore e Blaine si bloccò all’istante.

“Non mi hai detto che era sveglio. Perché è sveglio?”

“Si è svegliato mentre venivamo qui! E’ stato con me tutto il giorno. Cooper non rispondeva al telefono, così ho dovuto tenerlo più di quando avrei dovuto. Cosa, tra l’altro, che mi ha fatto perdere il lavoro..”

“Oddio ,Avery.. mi dispiace . Ho fatto delle belle mance stasera, per cui qualunque cifra avresti fatto, posso..”

“No” la donna, (Avery pensò Kurt) declinò l’offerta, ruotando gli occhi mentre apriva la portiera davanti.

Una volta aperta, l’abitacolo si illuminò e Kurt spalancò gli occhi quando vide un piccolo bambino legato al seggiolino per auto che lo fissava.

All’inizio quando aveva sentito la parola papà aveva pensato ad un specie di scherzo , ma ora… ora guardando nell’auto , sentì il cuore quasi smettere di battere.

Perché li in quella macchina c’era il bambino più adorabile che avesse mai visto; i suoi capelli erano quasi della stessa sfumatura di castano di Kurt ed erano ricci, con un taglio molto carino e corto che lo faceva assomigliare a Blaine ogni qual volta non metteva il gel.

Inoltre, il bambino ( Kurt considerò che non poteva avere più di due o tre anni ) aveva dei meravigliosi e splendenti occhi color ambra come quelli di Blaine.

In mano aveva un pupazzo lacero a forma di animale e quando Kurt guardò più attentamente il giocattolo del bambino , il suo corpo si irrigidì per la comprensione.

Era il cane di Margareth Thatcher .

Oh dio…

Il suono delle portiere che sbattevano lo riportarono alla realtà ed alzò lo sguardo , gli occhi spalancati, quando la macchina iniziò ad allontanarsi.

“Aspetta!” urlò, agitando le braccia in aria.

Urlò loro di fermarsi, di dargli una possibilità di spiegarsi , ma la donna alla guida abbassò il finestrino e gli mostrò il dito medio, facendo poi sgommare la macchina, prima che lei, Blaine ed il misterioso bambino.. Kurt aveva lo strano presentimento che fosse suo… sparissero nel buio della notte.




“Cioè stai cercando di dirmi che Blaine potrebbe avere un figlio .. e che potrebbe essere tuo?”

“L’ho visto Santana! Assomigliava a Blaine ma anche un po’ a me e lui.. lui dovrebbe avere circa tre anni. Deve esserlo! E se ha tre anni .. è per forza mio. Non c’è nessuna possibilità che possa essere di qualcun altro”.

Rachel e Mercedes scossero la testa tristemente, entrambe stringevano una delle mani tremanti di Kurt tra le proprie, mentre il gruppo era seduto sul marciapiedi fuori dal club.

Non appena Blaine era andato via, Kurt aveva chiamato Rachel per farle sapere che li aspettava fuori e non appena arrivarono, Kurt crollò.

“Cosa devo fare?”

“Beh.. dobbiamo prima scoprire qualche notizia su Blaine e poi potrai andare da lui per scoprire se è davvero tuo figlio.. e se lo è.. umm… hai bisogno di fare qualcosa al riguardo”.

Prima che qualcuno potesse dire altro, Santana si alzò e mormorando qualcosa, si tirò su il vestito così da avere il sedere quasi completamente scoperto.

Strinse la cintura del vestito per mettere in bella mostra le sue tette prima di piombare di nuovo nel club, torno dopo pochi minuti con un sorriso ed un altro pezzettino di carta.

“Questo lo puoi avere.. prego!”

Kurt fissò la piccola nota scritta ed il suo cuore batté più forte.

C’era un indirizzo ed affianco potevi leggere una frase.
“Shadow inizia il turno domani alla dieci . Buona fortuna!”

Dando un’altra occhiata al numero dell’appartamento, Kurt inserì tutto nel suo cellulare e programmò il GPS, grato di poter avere la possibilità di parlare con Blaine dopotutto.

Avrebbe usato il resto della serata per riposare.. ( o no.. visto che aveva i nervi a fior di pelle ) e poi doveva decidere con cura cosa avrebbe detto.

Perché se lo conosceva ancora bene, domani non sarebbe stata una giornata facile ed anche se odiava anche solo pensarlo, sapevo di meritarsi tutto , soprattutto dopo quello che era successo tra loro tre anni fa.

“Quindi ..cosa farai?” chiese Mercedes, accarezzando il braccio di Kurt quando posò il suo cellulare alla fine.

Intrecciò con l’altra mano le loro dita.

“Andrai..”

“Andrò a trovarlo . Dobbiamo parlare ed ho bisogno di sapere perché sta facendo questo. E’ migliore di tutto questo”.

“Ed Alex?”

“Me la vedrò con lui più tardi. Ora ho bisogno di parlare con Blaine”.

 

Cherrywood Apartments #206.

Kurt nascose il logoro pezzo di carta nella tasca dei pantaloni e prese un profondo respiro, chiudendo gli occhi mentre alzava una mano per bussare alla porta.

Il complesso sembrava abbastanza carino ed il posto era situato in quello che appariva come un quartiere decente, ma non si poteva mai dire con i posti come questo.

Sapere che qui ci viveva Blaine , probabilmente, tutto solo con suo figlio , fece spaventare un po’ Kurt.

Forse era il loro bambino…

Rapidamente bussò , colpendo con forza e più volte le nocche sul legno, prima di allontanarsi per aspettare.

Dopo cinque minuti nessuno rispose, così bussò di nuovo, scuotendo la testa quando nuovamente non ottenne risposta.

“Blaine?”

“Stai cercando Blaine Anderson?” disse  una dolce vecchietta , davanti alla porta dell’appartamento 207; era piccola di statura ed i suoi capelli erano di una bella tonalità grigio-blu.

Il viso era gentile e quando Kurt annuì, sorrise.

“Lui e Landon sono andati al mercato ortofrutticolo circa un’ora fa.. Dovrebbero tornare tra poco . Il mercato chiude alla 2”.

“Oh.. um.. grazie”

“Prego”.

Non appena finì di parlare, gli sbatté la porta in faccia , sorprendendolo e spaventandolo a morte.

Non pensava che i vicini fossero così gentili.. i suoi non lo erano.. e si chiese se Blaine sapeva che alla vecchia vicina piaceva raccontare a dei perfetti estranei tutti i suoi spostamenti e per quanto tempo sarebbe rimasto fuori casa.

Non era sicuro, questo era certo, e seppe di doverlo dire a Blaine se avesse avuto la possibilità di parlare con il suo ex.

Sospirando si appoggiò contro la porta d’ingresso di Blaine e scivolò a sedersi sul pavimento, prendendo però prima il cellulare dalla tasca.

Mentre aspettava , mandò un messaggio ai suoi amici; raccontando della vicina chiacchierona, di come sembrava il complesso e di quanto fosse terrorizzato di doversi preparare ad affrontare l’intera situazione.

Stava rispondendo a Rachel quando il suono dell’ascensore che si apriva gli fece alzare lo sguardo… ed eccoli li.

Blaine e Landon stavano attraversando il corridoio mano nella mano; Blaine teneva con la mano libera una borsa di tela piena di cibo.

Suo figlio stava facendo dondolare il cane di Margareth Thatcher , mentre si avvicinavano , sorridendo mentre canticchiava e saltellava verso il loro appartamento.

Quando vide Kurt rialzarsi dal pavimento, Blaine si bloccò, socchiudendo gli occhi mentre lentamente tirava suo figlio dietro di lui.

“Vattene”.

“Ho bisogno di parlarti”.

“Oh!.. così mi segui fino a casa? Davvero carino , Kurt. Sul serio. Vattene. O chiamerò la polizia”.

“Non mi importa. Ho davvero bisogno di parlare con te. Mi puoi dare cinque minuti? Per favore, Blaine. Ti sto implorando”.

“Così pensi di meritarti cinque minuti del mio tempo quando tu non hai potuto nemmeno darmi cinque minuti del tuo anni fa?.. Ha!.. divertente. Togliti dalla mia porta e lasciami entrare nel mio appartamento. Poi puoi andartene e tornare dovunque sia la tua vita ora e non avvicinarti mai più a me”:

Kurt fu irremovibile, col corpo bloccava ancora la porta d’ingresso dell’appartamento di Blaine.

Inalò forte ed abbassò lo sguardo sul bambino dagli occhi nocciola che stava curiosando da dietro le ginocchia di suo padre, il suo cagnolino di pezza poggiato contro il viso mentre con aria interrogativa controllava l’uomo con cui suo padre stava discutendo.

Quando i due si guardarono l’un l’altro , Blaine si arrabbiò ancora di più e , posando la borsa della spesa per terra, si chinò per prendere in braccio Landon.

“Ti darò il tempo di contare fino a cinque per toglierti dalla porta. Se no lo fai , chiamerò la polizia. Se ti togli entrerò in casa mia e tu potrai uscire dalla mia vita di nuovo okay? Sono stato bene senza di te.. quindi cosa ti fa pensare che ora ho bisogno di te nella mia vita? Non meriti cinque minuti e nemmeno cinque secondi del mio tempo. Ora.. Vattene”.

Si allungò a prendere la busta della spesa e , mentre era concentrato su questo, Kurt lo colpì .

“E’ mio Blaine?”

Le parole colpirono il giovane uomo come un treno in corsa e quasi inciampò per la forza dell’onda emotiva che lo sopraffece.

Non era così che si era aspettato andasse la sua settimana.

Non era così che si era aspettato di rivedere di nuovo Kurt.

Quando era un po’ più giovane e la rottura ( ed il dolore) era ancora fresca, si era sempre immaginato di vedere Kurt a Los Angeles un giorno e che il suo ex lo avrebbe visto e avrebbe corso verso di lui pregandolo di perdonarlo.

Poi avrebbe incontrato Landon e si sarebbe innamorato di lui ed il resto era storia.

Mai in un milione di anni  si era immaginato di essere chiamato a fare una lapdance  per un addio al celibato solo per scoprire che il futuro sposo altri non era se non l’uomo col quale una volta era fidanzato.

E trovarsi questo uomo davanti la sua porta proprio ora a domandargli  del tempo per parlare, lo fece incazzare ancora di più.

Kurt non aveva nessun diritto di fargli questo, non dopo il modo in cui si era comportato durante il mese dopo che aveva rotto il loro fidanzamento… ed ora, che aveva scoperto che si sarebbe sposato con qualcun altro, rendeva le cose ancora peggiori.

Mai in tutta la sua vita Blaine aveva pensato di riempire di merda Kurt, ma ora ..guardare Kurt osservare Landon come se meritasse di sapere se il bambino tra le sue braccia fosse suo figlio, gli fece venir voglia di portare Landon dalla vicina chiedendole di coprirgli le orecchie mentre suo padre tornava fiori per spaccare il culo al suo ex.

“Gesù Blaine… da quando sei diventato così cattivo?

Quando hai a che fare con tutta la merda del mondo come ho fatto io.. ecco quello che succede.

“Vattene Kurt”.

“E’ mio? E’ l’unica cosa che voglio sapere”

Blaine sbuffò

“Tre anni fa hai spezzato il mio cuore senza mai darmi una possibilità di spiegarmi.

Tre anni fa mi hai chiuso fuori dalla tua vita e non hai nemmeno risposto al telefono quando ho cercato di chiamarti perché avevo scoperto qualche novità interessante e tutto quello che volevo era dirtelo.

Ti ho chiamato.

Ho chiamato Santana.

Ho chiamato Rachel, Mercedes, Artie e persino Sam.. che pensavo fosse il mio migliore amico.. e vuoi sapere cosa hanno fatto?

Nessuno di loro ha risposto.

Nemmeno tu lo hai fatto ed avevo pensato.. avevo pensato che almeno uno di voi lo avrebbe fatto.

Ma poi.. ci ho ripensato…

Ero seduto nel mio appartamento da solo mentre tutti voi stavate cenando senza di me e nessuno di voi si è preoccupato di chiedermi mai se volevo venire anche io da quando mi hai lasciato.. allora.. perché dovevo importarmene?

Perché dovevo essere io a preoccuparmi di restare in contatto con voi quando nessuno di voi voleva avere a che fare con me?”

“Blaine…”

“Così.. ho impacchettato tutte le mie cose e me ne sono andato.

Sono venuto qui e non mi sono mai guardato indietro.

Non ho mai pensato che ti avrei rivisto.. ho pensato di potermi rifare una nuova vita qui.

Crearmi una nuova vita per me e mio figlio ed ora tu sei qui..

Tra tutti i fottutissimi strip clubs al mondo, sei dovuto venire nel mio e sto cercando di capire a chi cazzo ho fatto così male lassù perché tutta la merda di questo mondo capita sempre a me?”

“Blaine… io..”

“Risparmiatelo.  Okay? Solo lasciami passare così puoi tornare da qualsiasi parte tu sia venuto; va a sposarti e cresci una famiglia con chiunque abbia il tuo cuore ora”.

Blaine fece un passo in avanti , le chiavi in mano , ma Kurt non si mosse.

Invece continuava a fissare Landon, che aveva nascosto la piccola testolina nell’incavo del collo di Blaine come se fosse spaventato da quanto suo padre fosse arrabbiato.. o stava semplicemente cercando di confortare l’uomo che lo teneva in braccio perché Blaine stava disperatamente tremando.

“Voglio solo parlare con te. Solo per cinque minuti…”

“Basta con sta storia dei cinque minuti! Va a casa Kurt! Non appartieni a questo posto. Torna a casa e torna ad essere  una grande star o qualsiasi cosa tu stia facendo adesso. Torna a casa e vivi la vita perfetta che volevi così tanto da dovermi lasciare.

La mia vita va bene… io e Landon stiamo bene e non abbiamo bisogno di te..

Quindi ..Vattene!”

Tutta la voglia di Kurt di combattere si sgonfiò alle parole di Blaine.

Torna ad essere  una grande star o qualsiasi cosa tu stia facendo adesso. Torna a casa e vivi la vita perfetta che volevi così tanto da dovermi lasciare.

Questo era quello che Blaine sentiva quando pensava a lui.

Kurt lo aveva escluso ed era andato avanti.

Era fidanzato, era andato avanti e .. dio.. sembrava terribile.

Sembrava così terribile agli occhi di Kurt e non riusciva nemmeno ad immaginare come a Blaine potesse sembrare tutto questo.

Soprattutto se Kurt era il padre del piccolo bambino tra le sue braccia ( ormai ne era sicuro che lo fosse.. doveva esserlo.. Le parole di Blaine e l’aspetto del bambino urlavano a gran voce che Kurt era il padre).

“Va bene” l’uomo più grande cedette e si spostò di lato così Blaine usò la chiave ed aprì la porta prima di entrare di corsa nell’appartamento.

Proprio un secondo prima che Blaine sbattesse la porta dietro di se, Kurt alzò lo sguardo e si ritrovò a fissare gli ipnotici occhi color ambra di Landon, incapace di staccarsi dallo sguardo confuso del bambino che probabilmente si stava chiedendo come mai il suo papà fosse così arrabbiato.

Sul tutto il suo nasino c’erano un centinaio di piccole lentiggini uguali a quelle che Kurt aveva avuto su tutto il suo viso, e quando Landon alzò leggermente la testolina per poter guardare meglio Kurt , prima che la porta venisse chiusa definitivamente, Kurt barcollò all’indietro sbattendo contro il muro.

L’espressione imbronciata del bambino era la copia esatta della sua; c’erano sue foto a casa di sua padre con la stessa espressione ed anche se Kurt sapeva che questo non era una cosa positiva per tutta la situazione della paternità, era ormai sicuro che il bambino tra le braccia di Blaine fosse suo figlio, non importava quanto Blaine tentasse di tergiversare.

Ora se solo riuscisse a convincere il suo ex a concedergli cinque minuti per parlare per potersi scusare e poter spiegare tutto quello che era successo tra loro…

Se solo…



NOTE

TADA... sorpresa..

Blaine , quando Kurt lo ha lasciato , era incinto..

ed ora fa lo spogliarellista.. :P .. ( woow.. )...

Scopriremo tutto.. piano piano.

Al solito non so mai cosa dire.. quindi vi lascio alla lettura di questo capitolo... ( sperando in un commentino ;) )...

A lunedì...

Link capitolo originale

https://www.fanfiction.net/s/10334792/2/What-I-Call-Life

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Capitolo 3
*** 3 capitolo ***


Ottobre 2014

“Ciao piccolino.. Sono il tuo papà”.

La stanza era vuota, c’erano solo due persone.. una era il nuovo papà e l’altra era il suo bambino appena nato.. e tutto quello che l’infermiera Avery Wilks poté fare fu osservare impotente, sulla porta , come la nuova famiglia stava legando tutti soli nel reparto maternità/paternità dell’ospedale.

All’inizio era stato davvero uno spettacolo triste.

Un giovane uomo era arrivato ore prima già in travaglio .. ma era solo.

Suo fratello, aveva detto alle infermiere , era a Chicago per registrare il pilot di una serie Tv e l’altro padre del bambino non ne sapeva nulla, quindi avrebbe affrontato tutto da solo.

Di tanto in tanto , Avery era rimasta , durante il suo turno , con lui.

Era nuova di questo reparto e passava la maggior parte del suo turno a seguire gli altri in giro, ma c’era qualcosa in questo ragazzo che l’aveva colpita.

Prima di tutto, sembrava così triste…

Forse il motivo di tutto era che stava per affrontare una delle difficoltà più grandi della vita , tutto da solo.

Poi ci fu il fatto che durante il travaglio non avesse fatto altro che guardare il suo cellulare, come se volesse chiamare qualcuno per dirgli dov’era.

Tutte le informazioni che avevano dicevano che venisse dall’Ohio, ma era indicato anche che era un ex studente di una prestigiosa università di New York, così Avery non fu sicuro del perché fosse arrivato a Los Angeles per far nascere suo figlio.. ma non fece domande.

Aveva un lavoro da fare.. aiutarlo con il travaglio e con il parto.. e questo era quello che contava.

Alcune ore dopo, il ragazzo aveva dato alla luce un bel maschietto con la testa piena di capelli ed Avery si ritrovò , fuori il corridoio della sala parto, a piangere tanto quanto il nuovo papà stava facendo una volta che suo figlio era finalmente nato.


xxx

“Landon.. Sembri un Landon..”

“E’ un nel nome” mormorò Avery, sussultando quando si rese conto di averlo detto ad alta voce.

Il suo paziente alzò lo sguardo e le sorrise stanco, annuendo prima di riportare la sua attenzione sul bimbo tra le sue braccia.

“Non potevo trovargli un nome mentre ero incinto… volevo prima vedere il suo volto.. Ed ora che è qui però… sembra un Landon”.

“Hai scelto anche un secondo nome?”

“Non ancora. Non mi è ancora venuto in mente” il ragazzo rise, accarezzando i capelli castano scuro del bambino.

Il piccolo tra le sue braccia sbadigliò e l’uomo lo guardò adorante.

“Mio fratello ha detto che dovrei chiamarlo come lui, ma non credo che Landon Cooper suoni bene”.

“Potresti sempre usare il tuo nome. Landon Blaine sembra carino”.

Blaine rise di nuovo ruotando gli occhi.

“Non potrei condannare questo povero bambino a portare questo nome.

Eventualmente , penserò a qualcosa.

 Mi verrà in mente.”

Annuendo , Avery sorrise dolcemente al nuovo papà, poi uscì, incrociando le braccia al petto mentre si dirigeva verso l’infermeria per potersi prendere un attimo di respiro.

Era stata una notte lunga ma era anche stata testimone e preso parte ad una nascita che non avrebbe mai dimenticato, soprattutto visto che era stata capace di aiutare un giovane uomo a far venire al mondo il suo bambino quando non aveva nessun altro lì per lui.
 


Febbraio 2018

Kurt chiuse gli occhi , prendendo un profondo respiro mentre tornava nell’unico posto in cui non avrebbe mai voluto essere ma in cui doveva essere allo stesso tempo.

La musica nel locale era a tutto volume e l’aria puzzava di fumo di sigaretta.

Molti dei ballerini stavano ballando tra loro sul palco, ma i loro passi erano un po’ troppo “pornografici” per i suoi occhi , così voltò la testa ed andò al bar con la speranza di trovare la ragazza che Santana aveva agganciato la sera prima.

Per fortuna , la tipa stava prendendo una bottiglia di vodka quando lui si avvicinò al bar.

Quando lo vide , gli fece un cenno e dopo aver finito di preparare i drink per dei clienti e averli avvisati che sarebbe tornata presto si avvicinò a Kurt.

“Hummel giusto?”

“Si.. Santana ti ha parlato di me?”

“Si. Mi ha detto che hai bisogno di un incontro da solo con Shadow, giusto?”

“Si.. ma non per..”

“Ascolta.. L’unico modo per avere qualche minuti da solo con Shadow è incontrarlo in una delle salette private. Sono sale solo per due persone e Shadow deve rimanere li fin quando non ha finito di fare il suo lavoro..”

“Il suo lavoro?”

“Non è niente. Non preoccuparti. Solo delle lapdance private sai come funziona, no?”

In realtà Kurt non lo sapeva, ma annuì comunque.

La barista gli sorrise e fece un cenno verso un vecchio grassoccio e sudicio che sembrava un tipo da 84 sfumature di perversione ma poco tollerante.

“Vinny! Occhi blu vuole una sessione privata con Shadow!”

“Oh.. Davvero?” chiese l’uomo strabico, che si passò una mano tra i suoi unti capelli e Kurt si ritrasse sperando che l’uomo non volesse stringergli la mano dopo.

Ringraziando iddio non lo fece.

Invece, l’uomo sorrise malignamente e lo salutò agitando le dita; poi si voltò per dirigersi verso una zona del locale che Kurt non aveva visto la sera prima con i suoi amici.

“Seguimi ragazzo. Le stanza private sono da questa parte. Il prezzo varia a seconda del ballerino, tu hai scelto Shadow.. il preferito del locale.. quindi il prezzo sarà un po’ più alto. Te lo dirà lui quando arriverà”.

Si fermarono davanti ad una porta che una volta doveva essere di color lampone, ma ora la vernice era tutta rovinata.

L’uomo bussò per accertarsi che la stanza fosse vuota e poi entrò con Kurt, indicandogli una sedia al centro della stanza, prima di lasciarlo da solo.

In pochi secondo la porta venne chiusa e Kurt rimase lì all’in piedi , da solo , nella stanza più squallida che avesse mai visto.

Cos’è questo posto?

Il pavimento era ricoperto da una pelosa moquette rossa che sembrava essere li dagli anni ’70 e mai cambiata; le pareti erano di una sorprendente sfumatura di viola  che si abbinava bene col pavimento anche se sembravano vecchie ed in condizioni pietose.

E la sedia… la sedia al centro della stanza era zebrata ed aveva al centro una rientranza per le tante persone ( probabilmente uomini , pensò Kurt mentre si avvicinava ad essa) a cui erano state fatte della lapdance private.

E forse anche altre cose…

Disgustato , Kurt rabbrividì ed incrociò le braccia al petto aspettando che accadesse qualcosa o che Blaine arrivasse così potevano semplicemente sedersi e parlare faccia a faccia.

Per alcuni minuti , rimase li in quella solitaria stanza ascoltando il la musica che arrivava attraverso le pareti sottili della cosi detta sala da ballo privata.

Nella stanza accanto a lui avrebbe giurato e spergiurato di aver sentito un gemito basso e quando lo stesso suono si ripeté un brivido corse lungo la sua schiena.

E se questi balli privati fossero più che semplici.. balli?

E se Blaine facesse questo ogni singola notte solo per fare…

I suoi pensieri furono interrotti, quando qualcuno bussò alla porta e sentì poi il cigolio della porta che si apriva.

Nervoso , Kurt si voltò e sentì il cuore in gola quando Blaine entrò nella stanza, vestito di tutto punto nella sua divisa di Shadow.

Quella notte era vestito di rosso e nero, invece del blu che aveva usato la sera prima.

I brillantini sul suo corpo erano rossi, i suoi occhi truccati con lo stesso eyeliner e ombretto color carbone ed i suoi striminziti pantaloncini non solo non coprivano assolutamente NULLA ma sotto stava anche indossando un paio di calze a rete ed un paio dei più fottutamente eccitanti stivali che Kurt avesse mai visto.

Era bellissimo, assolutamente peccaminoso, ma .. la vista gli fece venire voglia di vomitare.

Perché questo non era Blaine.. almeno non il Blaine che ricordava, quello che amava.

Questo Blaine era una persona completamente diversa, questo Blaine sembrava … spezzato.

Era come se qualcuno lo avesse infilato in una lavatrice in funzione e lui ne fosse uscito distrutto..

Rotto..

Gli si mozzò il fiato quando finalmente se ne rese conto…

Blaine era spezzato ed era tutta colpa sua.

Kurt lo aveva distrutto.

Kurt lo aveva fatto diventare … qualsiasi cosa fosse diventato.

Ed ora doveva rimediare.

“Blaine…”

“No.. no.. non ho intenzione di farlo”.

“Dammi solo un minuto.. ti prego..”

“Ti ho detto di star fuori dalla mia vita e poi vieni qui volendo.. questo?”

Blaine si portò le mani ai fianchi, socchiudendo gli occhi così tanto che l’unica cosa che Kurt riusciva a vedere nella rossa luce soffuse ( molto volgare ) fu lo scintillio dorato dei suoi occhi.

“Sei di sicuro cambiato dal ragazzo che non riusciva nemmeno a sentire una canzone che parlava di spogliarelli. Il tuo nuovo fidanzato fa il pornostar?”

“Ok.. ora smettila, Blaine! Sono qui solo perché voglia parlare con te e non perché voglio una lapdance o qualsiasi altra fottuta cosa che voi ragazzi fate qui!”

Un altro gemito si sentì attraverso le pareti e Kurt aggrottò le sopracciglia, guardando alla sua destra prima di riportare lo sguardo su Blaine.

“Sei anche una prostituta?  Perché non penso che la gente gema così solo per una lapdance”.

“Lo fanno quando si eccitano , come fa certa gente quando gli si balla seduti sopra”.

Fu un riferimento al modo in cui aveva reagito Kurt mentre Blaine ballava la notte prima ma sentirla direttamente dalla bocca di Blaine lo disgustò.

Si stavano lanciando colpi bassi a vicenda,.

Arrabbiandosi ogni secondo di più mentre si fissavano li da soli in quel piccolo , piccolo spazio.

“Se davvero vuoi sapere cosa succede qui Kurt, le chiamano sedute Kurt.

I ragazzi vengono qui per parlare con i clienti. Parlano dei loro problemi e fanno qualcosa per risolverli.

Se davvero vuoi saperlo io faccio.. solo seghe.. Non faccio quello che fanno gli altri”.

“Quindi sei una prostituta. Ma che cazzo Blaine!?”

“Non sono una fottuta puttana! Smettila di dirlo! Faccio quello che devo per essere sicuro che mi paghino okay? Credi che sia facile crescere un bambino da soli in una città in cui sai a malapena come muoverti?

Sono venuto qui perché mi pagano bene e alla gente piaccio e faccio abbastanza soldi per mettere il cibo in tavola e avere un tetto sulla testa per tenere me e mio figlio lontano dalla strada.

Fin quando mi pagano, va tutto bene.

Di sicuro sto facendo più soldi qui che con l’altro mio lavoro; questo è poco ma sicuro.”

“L’altro tuo lavoro?”

“Si.. l’altro mio lavoro. Servire ai tavoli con il minimo salario non paga un cazzo di niente quando hai un affitto e le bollette da pagare oltre a dover trovare una babysitter , comprare vestiti per qualcuno che cresce continuamente e tutto il fottuto resto”.

Le mani di Blaine scivolarono via dai fianchi  e incrociò le braccia al petto , curvando le spalle come a volersi proteggere, cosa che Kurt ricordò di avergli visto fare molte volte prima .

“Amo mio figlio più di qualsiasi cosa al mondo e farò di tutto per renderlo felice e sano.

Se questo è quello che devo fare , e sia.

Fin quando è curato questo è tutto quello che conta per me.”

A quelle parole , Kurt si sentì riportato indietro nel tempo a quel giorno, di tanti anni fa, quando lui e Blaine stavano studiando sul pavimento del loft mentre ascoltavano una canzone dei City High.*

A quel tempo, Kurt non la volle ascoltare; non gli piacevano le parole, non gli importava del loro significato e cambiò canzone con una di quelle di Broadway.

Anni dopo, non si ricordava di questo incidente fin quando non andò in un bar karaoke con Rachel e gli altri e Santana non cantò questa canzone solo per il gusto di farlo.

Essere li seduto in quel bar karaoke , ad ascoltare Santana, gli aveva fatto ricordare quell’avvenimento e per la prima volta nella sua vita, aveva davvero ascoltato quella canzone.. ne aveva capito il significato…ed ora gli veniva sbattuto in faccia…

"Tu cosa faresti se tuo figlio fosse a casa..”

Blaine continuò, e mentre parlava.. tremava.

Sembrava che più parlasse della sua situazione più gli veniva un groppo in gola e Kurt si ritrovò ad odiare ogni piccola cosa che aveva mai detto o fatto a Blaine in passato.

“Non sai.. non sai cosa vuol dire cercare di far funzionare le cose, di far quadrare i conti soprattutto quando hai qualcuno di così indifeso che dipende completamente da te.

Ho provato così duramente, da quando è nato, di farlo sentire al sicuro ed amato.. ma ho fallito.

Questo è quello che sono sempre stato , giusto?

Blaine Anderson un grande e fottuto fallimento.”

Blaine si fermò un attimo, respirando a fatica, prima di continuare.

“Ho iniziato a lavorare poche settimane dopo che è nato , poi mi sono dovuto licenziare perché non riuscivo a trovare una babysitter e non puoi portarti un bambino al lavoro.

Cooper non mi stava aiutando e so che aveva anche lui una vita, ma non ci ha nemmeno provato!

I bambini sono asfissianti per il mio stile di vita, mi disse , così mi sono dovuto trasferire.

Avevamo iniziato a litigare così invece le cose sarebbero state più facili, sai?

Poi ho trovato una babysitter .. Avery la donna che hai visto ieri sera.. mi ha salvato la vita.

Si prende cura di Landon quando Cooper non può e da quando ha iniziato a prendersi cura di lui , ho potuto riprendere a lavorare di nuovo.

Ma Dio Kurt.. la paga minima non serve ad un cazzo quando hai un affitto alto da pagare ed è alto anche il prezzo del latte in polvere e del cibo per bambini e .. ci fu una sera.. dovevo preparare la bottiglina per Landon e mi accorsi che non avevamo latte in polvere.

Cioè.. ma che razza di padre non ha da mangiare per suo figlio?

Non avevamo NULLA... né cibo per bambini , né latte.

NIENTE.

Sono andato nel panico.

Ho cominciato a rovistare dovunque alla ricerca di qualcosa perché onestamente avevo meno di un dollaro in banca.

Ma non avevo nulla e Landon urlava .

Aveva così tanta fame ed io… non sapevo cosa fare..

Così chiamai Cooper che mi prestò dei soldi, non voglio che questo accada di nuovo.

Mai più.

Dopo quella sera, sono andato alla ricerca di un nuovo lavoro, uno che pagasse di più.. ed una delle ragazze che veniva spesso al ristorante dove lavoravo mi disse che avrebbe voluto che tenessi lezioni di pole dance* perché pensava che le sarebbe piaciuto lavorare con uno come me.

All’inizio non ci sono andato, ma poi andai all’indirizzo che mi aveva dato ed ho partecipato ad una delle lezioni, ed ho fatto il provino .. e quella sera Vinny mi chiese di venire a lavorare qui e sono qui da allora..”

“Blaine…”

“Landon non deve preoccuparsi per ora da dove viene il cibo. Ci siamo sistemati, stiamo bene ora e non devo dipendere più dai miei genitori o da Cooper e da nessun altro.

E se stai pensando male di me perché in questo momento ballo e qualche volta faccio altro per guadagnare qualche soldo in più, beh… allora fottiti.

Sono, dannazione, un buon padre; mi prendo cura di mio figlio e farò qualsiasi cosa per essere certo che cresca bene”.

“Non ho mai detto..”

“Ma lo stai pensando. So che lo stai facendo.

Ti conosco.

Ricordo quanto moralista fossi nei confronti degli strip clubs e di cose come questa un tempo.

Ricordo come ti sei comportato nei confronti di Quinn e di come l’hai trattata per quello che fece dopo aver dato in adozione sua figlia.

Ricordo ogni singola battutina sarcastica che hai fatto, Kurt Hummel, e so che stai pensando che sono una specie di puttana da due soldi, ma NON lo sono.

Ballo e solo a volte faccio una sega o due, perché mi pagano meglio e mi tolgo un peso della spalle per un paio di settimane perché so di avere abbastanza soldi anche per tutte le cose di Landon e quindi vado avanti”.

Kurt annuì, facendo silenziosamente sapere a Blaine di aver capito.

Tanti anni fa, avrebbe giudicato a morte qualcuno come il suo ex, ma ora.. vedere Blaine così spezzato da tutto questo gli fece male al cuore più di qualsiasi altra cosa.

Aveva pensato di avere il cuore spezzato quando scoprirono che Blaine aveva preso tutta la sua roba ed era sparito, ma ora.. ora che sapeva tutto quello che il suo ex aveva dovuto affrontare da solo, fece sentire Kurt un pezzo di merda per tutto quello che gli aveva fatto.

“Mi dispiace…”

“Si .. beh.. dispiace anche a me a volte.

Sono dispiaciuto perché devo fare tutto questo per prendermi cura di mio figlio?  Si… a volte.

Vorrei potergli dare molto più di questo.

Vorrei poter essere un padre migliore…”

Alzò una mano per fermare Kurt prima che l’altro uomo potesse protestare, “ .. e vorrei non dover affrontare disgustosi coglioni tutte le sere , ma questo è quello che paga le bollette.

Un giorno me ne andrò da qui.

Un giorno avrò abbastanza soldi da parte per poter comprare una bella casa in un quartiere migliore, e Landon potrà avere un cane o qualsiasi altra cosa lui voglia.

Ma fino ad allora , questo è quello che devo fare…”

“Ma non devi..”

“Per favore Kurt , smettila di dirmi cosa devo fare. Sei stato lontano dalla mia vita per anni.

Hai perso questo privilegio il giorno in cui mi hai lasciato”.

Prima che Kurt potesse dire altro, Blaine gli si avvicinò e lo superò per dirigersi verso l’altro lato della stanza dove c’era un monitor touch screen nel muro.

Iniziò a digitare un codice sulla tastiera e la stanza fu invasa dalla musica; era qualcosa che Kurt non aveva mai sentito prima, ma che lo fece tremare da capo a piedi, soprattutto quando Blaine si voltò , gli occhi socchiusi e pieni di falsa lussuria che fece dolere il suo stomaco.

Questo dovrebbe essere quello che fa prima di…

“Blaine.. non…”

“Voleva un po’ di tempo da solo con me…eccomi qua. Si sieda, signore”.

“Blaine ti prego..”

I bassi pompavano così tanto che tremò il pavimento e Kurt fece un passo all’indietro , lontano dalla sedia mentre Blaine gli si avvicinava.

L’uomo più basso fu su di lui in un secondo, ed infilò le dita nei passanti della cintura dei pantaloni di Kurt prima di spingerlo sulla sedie zebrata e poi salire sul suo grembo.

“Blaine..:”

“Non è questo quello che vuole? Dica a Shadow quello che di cui ha bisogno..”

“Questo.. non voglio questo.. Voglio parlare. Possiamo solo continuare a parlare? Ti pagherò per qualsiasi cosa tu faccia di solito qui se mi lasci parlare”.

Blaine si bloccò e scivolando un po’ all’indietro su sedette sulle gambe di Kurt, alzando lo sguardo sul suo ex.

“Quindi vuole che io sia un terapista per lei?”.

“Hai detto che gli altri la chiamano sedute  .. Solo.. ti prego possiamo parlare? Voglio parlarti di..”

“Non ti parlerò di mio figlio se è di questo che vuoi sapere”.

“Ma…”

“Landon è MIO figlio, io sono suo padre. Sono entrambi i suoi papà e lo sono stato da quando è nato.

Sono la sua famiglia , mi prendo cura di lui e lo amo più di qualsiasi cosa abbia mai amato in questo fottuto mondo. Per quel che mi riguarda , tu sei solo il donatore di sperma.”

“Quindi è mio? “

“Si, Kurt! Cazzo.. Se non riesci a vederlo quando lo guardi , allora qual è il motivo per cui mi chiedi costantemente di lui? E’ tuo. Ho scoperto di essere incinto la notte che ho lasciato New York, okay? Ho provato a chiamarti e a chiamare tutti gli altri ed a nessuno è fottuto un cazzo di rispondere al telefono.”

Blaine si rialzò velocemente, dirigendosi verso il monitor per fermare la musica.

Quando si voltò, c’erano lacrime nei suoi occhi, qualcuna scendeva lungo le sue guance, sbavandogli il trucco.

“Volevo dirtelo, ma nessuno rispose al telefono”.

“Ero solo così arrabbiato con te…”

“Per nulla! Eri arrabbiato con me assolutamente per NULLA! Mi hai lasciato perché hai pensato che fossi il fidanzato più stronzo del pianeta e forse non ero il migliore ma ho sempre fatto del mio meglio per trattarti bene ed amarti.

E poi mi hai vomitato tutto addosso perché eri geloso che io avessi avuto la possibilità di fare qualcosa solo per me!

Ma cazzo Kurt… ho cercato così fottutamente tanto per fare partecipare anche te.

Ho pregato quella stupida puttana di farti entrare nello showcase ma lei continuava ad ignorarmi.

Alla fine mi disse di smetterla di chiederglielo continuamente altrimenti mi avrebbe sbattuto fuori e fu a quel punto che le dissi di smetterla di comportarsi da stronza con te e me ne sono andato e venni da te per dirtelo… e non hai mai voluto ascoltarmi!

Non mi hai nemmeno mai dato una possibilità di spiegarmi!

Mi hai semplicemente lasciato e questo fu tutto.

Non ho mai avuto nemmeno UNA possibilità!””

Le lacrime riempirono gli occhi di Kurt, mentre guardava il suo ex diventare incredibilmente emotivo.

Blaine ormai piangeva apertamente, le braccia di nuove strette al petto , mentre respirava pesantemente.

“Non intendevo …”

“Intendevi ogni singola fottuta parola che hai detto quel giorno, Kurt!

Lo intendevi davvero quando mi hai chiamato maiale egoista in cerca di riflettori ed ogni altra fottuta cosa…

Lo pensavi e non importa.. non puoi più rimangiartele.

Voglio dire.. lo so.. ti ho tradito tempo fa e questo ha mandato a farsi fottere tutta la fiducia che avevi in me.. ma pensavo.. che le cose tra noi andassero meglio.

Mi hai detto tante e tante volte che stavamo bene e che mi avevi perdonato e dio… mi sono sentito una persona orribile per quello , ma ci ho creduto davvero che stessimo bene.

Me lo hai detto milioni di volte e poi… un giorno sono venuto da te e tu mi hai semplicemente lasciato!

Ed ora sei qui a Los Angeles , facendo dio solo sa cosa.. e sei fidanzato , sei andato avanti .. hai una nuova vita allora… perché stai cercando di mandare di nuovo a puttane la mia?!”

I singhiozzi che uscivano dalla gola di Blaine scossero il cuore di Kurt sempre di più.

Kurt cercò di avvicinarsi , voleva solo stringere il suo ex in un abbraccio, ma Blaine barcollò all’indietro , scuotendo la testa, ed alzò le braccia per bloccare Kurt dall’avvicinarsi di più.

“Blaine.. dio.. mi dispiace così tanto.. “

“Non hai ancora capito quanto siano inutile adesso le tue scusa?

Non significano nulla per me.

Sono solo ormai da anni.

Non ho bisogno di nessuno soprattutto non ho bisogno di te.

Ho Landon e lui è tutto ciò che conta per me e giuro su Dio , Kurt, che se proverai a fare qualcosa per togliermi la sua custodia, io ti distruggerò.. Mi hai capito?”

Blaine si portò una mano allo stomaco, cercando di regolarizzare il suo ansimante respiro

 “E’ la mia unica ragione di vita. Essere sicuro che sappia quanto sia amato è l’unica ragione per cui sopporto tutta questa merda perché se non fosse stato per lui… mi sarei suicidato anni fa”.

Queste parole fecero fermare il mondo di Kurt.

Tutto.. tutto si fermò.

“Cosa?”

“Pensi che io voglia toccare qualcun altro per soldi? No… ma mantengo il mio lavoro solo se una volta ogni tanto do un po’ di piacere a qualcuno.

Vinny sa che non voglio fare nulla di più di una sega e credo di essere abbastanza bravo per rendere i miei clienti felici e fare qualche soldo in più.. quindi sono ancora qui.

Tanto sono fottutamente bravo solo in questo no?”

“Blaine.. smettila..”

“Se smettessi con tutte questa merdata , Kurt, io e Landon finiremo in mezzo ad una strada e non farei mai questo a lui.

Non ha chiesto lui di nascere nel mio mondo di merda.

E’ l’unica cosa che conta per me, quindi non osare cercare di tornare a New York e presentare qualche richiesta di custodia in modo che tu e chiunque sia lo stronzo che stai per sposare , proviate a portarmi via mio figlio, Kurt.

Onestamente non me ne frega un cazzo di te.

Anzi guardarti in questo momento mi sta solo facendo incazzare di più, perché tu sei qui che cerchi di aggiustarmi ed io non ho bisogno di essere aggiustato”.

“Mai.. “

Blaine scosse la testa, allungando una mano per asciugare le lacrime che scorrevano sulla sue guance.

Stava camminando all’indietro.. verso la porta.. scuotendo ancora la testa, mormorando tra se e se qualcosa sul perché gli stava succedendo tutto questo e perché ora.

Tutto il suo comportamento fece sentire Kurt una merda ed anche lui si asciugò le lacrime agli occhi.. solo per scoppiare poi in un pianto a dirotto quando Blaine aprì la porta e fuggì dalla piccola e soffocante stanza.

Dopo pochissimi secondi , la ragazza che aveva rimorchiato Santana entrò dalla porta con dei fazzoletti , chiedendogli di andar via dal club.

Shadow voleva che lui se ne andasse e mentre lei sapeva cosa era andato storto , Vinny non avrebbe mai voluto che il suo miglior performer fosse troppo distratto solo perché nell’edificio c’era un coglione occasionale..

Così con il cuore in gola.. Kurt lasciò il club sentendosi come se fosse stato trascinato nel fango e lasciato li a morire.

Non era così che aveva immaginato sarebbe finita la serata.

Tutto quello che voleva fare era parlare, e si, avevano parlato , ma tutto quello che aveva sentito era qualcosa che non si sarebbe mai aspettato.

A dire il vero, aveva immaginato che Blaine lavorava li solo per fare qualche soldi in più; non pensava che lavorasse li per necessità, proprio come la ragazza nella canzone dei City High.

E sapere che Blaine era costretto a dare sessioni di sedute private  solo per mantenere il lavoro in modo che lui e suo figlio evitassero di finire in mezzo ad una strada, fece sentire male Kurt sempre di più, fin quando corse dall'altra parte dell'edificio ed iniziò a vomitare, le lacrime che ancora scendevano dai suoi occhi mentre deglutiva a fatica e continuava a sputacchiare in quel vicolo.

Sentendosi ancora male, chiamò Santana e aspettò che lei e Rachel lo venissero a prendere per portarlo via da questo buco infernale , prima che perdesse completamente la testa  e corresse da Blaine pregandolo di perdonarlo.

Poteva sembrare una cosa totalmente stupida da parte sua.. ma, soprattutto dopo quella sera, tutto quello che voleva fare era dire a Blaine quanto fosse dispiaciuto e che si sentiva uno stronzo per avergli fatto tutto questo.

Dietro gli occhi chiusi, riusciva a vedere Landon , suo figlio, il bambino di cui non conosceva l'esistenza fino ad ora e di cui , oddio... voleva sapere di più.

Voleva sapere di più anche di Blaine ma non era sicuro se avesse potuto parlargli di nuovo o perfino rivederli.

Non che se lo meritasse .
.
Dopo circa una mezz'ora quando la macchina presa in affitto da Rachel arrivò davanti al club, Kurt si trascinò fin li , scuotendo la testa quando Santana scese dalla macchina.

"Non ha funzionato".

"L'avevo già capito quando mi hai chiamato singhiozzando , idiota.

Ma non sono scesa per parlare con te di quello che è successo. Sono scesa perché voglio parlare da sola con Anderson".

"Santana.. non puoi.."

"Non ho intenzione di aggredirlo o altro. Voglio solo vedere se è disposto ad ascoltarmi per un secondo .

Non gli dirò nulla di cattivo .

Non voglio tormentarlo o farlo sentire male per averti fatto piangere perché credimi.. se tu stai piangendo .. immagino che lui starà ancora peggio... Solo.. capisco questa situazione un pò meglio di te, quindi lasciami provare".

Indicò la macchina.

"Vai in macchina con Rachel , andate da qualche parte e prendetevi qualcosa di mangiare. Vi chiamerò io quando ho finito.. vai.."

"Santana.."

"Solo.. vai.. Vedo cosa posso fare ".

Kurt scosse la testa , appoggiando un mano sulla macchina mentre fissava la sua amica con ancora gli occhi pieni di lacrime.

"Puoi solo dirgli che mi dispiace per stasera? Non ho mai voluto che accadesse tutto questo.."

La sua amica annuì e , girando i tacchi , si diresse verso  il rumoroso ed affollato club .

Una volta andata via, Kurt salì in macchina, crollando di nuovo non appena Rachel appoggiò una mano confortevole  su una sua gamba.

Nel frattempo nel club, nascosto nei camerini dei ballerini , qualcun altro piangeva disperato, mentre si augurava che la ferita appena riaperta nel suo cuore guarisse una volta per tutte.


 

NOTE

*La pole dance è un tipo di ballo in cui una ballerina ( o un ballerino ) compie delle evoluzioni artistiche  su di un palo.. la lapdance invece è  una danza erotica, durante la quale lo spettatore, abitualmente maschile, è seduto e la ballerina si trova in contatto fisico con il di lui basso ventre o a breve distanza.

* La canzone dei City High è la canzone all’inizio del 1 capitolo.

Pochissime cose..

Abbiamo scoperto che Kurt è davvero il padre di Landon..

Come Blaine abbia conosciuto Avery.. sarà un personaggio importante..

E soprattutto abbiamo saputo come mai Blaine fa lo spogliarellista...

Cosa dirà Santana a Blaine?

Cosa succederà?

A lunedì... e BUONA LETTURA

Link capitolo originale https://www.fanfiction.net/s/10334792/3/What-I-Call-Life

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Capitolo 4
*** 4 capitolo ***


Maggio 2016

2 settimane.

Blaine aveva iniziato il suo secondo lavoro da due settimane ed in queste poche settimane aveva fatto molti più soldi ballando attorno ad un palo che nei mesi in cui aveva lavorato come cameriere al ristorante.

Il lavoro , qui, era buono; i clienti lasciavano buone mance e sembrava che Blaine piacesse davvero.

Il suo alter ego, Shadow, era diventato molto popolare già dal suo primo ballo ed anche se non voleva vantarsi, aveva davvero un grande seguito già dalla prima settimana di spettacoli.

Gli altri ballerini maschi ne furono gelosi, ma non era colpa sua.

Non veramente.

I loro corpi erano molto diversi.

C’era un uomo conosciuto col nome di Kong che era davvero enorme e corpulento.

Aveva sminuito Blaine e così fecero gli altri.

Tutti sembravano ..alti.. qualcuno magro , qualcuno più muscoloso … ma pur sempre alti.

Quando Blaine arrivò al locale, era molto più compatto paragonandolo agli altri ed il suo corpo magro ( grazie a dio aveva fatto molto movimento da quando era diventato padre e poi un cameriere) aveva fatto sbavare molti dei loro clienti.

Aveva quello che non avevano gli altri e quello che loro perdevano … lui lo guadagnava.

Certo, lo faceva sentire un po’ strano sapere che , da quando aveva cominciato, ogni sera c’era una manciata di estranei che lo guardavano ammirati; poi però pensava ai soldi che aveva in tasca ed al fatto che non dovesse più preoccuparsi di come procurarsi il prossimo pasto di suo figlio e quindi .. ne valeva la pena..

Non ci sarebbero state più lacrime versate per la paura di essere cacciati perché non poteva pagare l’affitto o per la paura che lui e Landon sarebbero rimasti in quel piccolo appartamento in quel quartiere di merda per sempre.

Poteva mettere via una parte dei soldi che guadagnava ora e si sarebbero potuti trasferire.

Le possibilità erano infinite ed anche se era ancora all’inizio di questo lavoro, sapeva che non se ne sarebbe andato.

Non ancora almeno, non quando serviva ancora fare molti soldi.

“Buonanotte Brandi” gridò ad una delle ballerine più vecchie mentre sgattaiolava via dalla porta sul retro e si dirigeva verso il parcheggio.

Era l’unica cosa che davvero odiava.

Vinny, il suo capo, aveva fatto costruire il parcheggio dei dipendenti molto lontano rispetto al locale per non infastidire i clienti.

La strada dal club al loro parcheggio era abbastanza lunga e le luci in quell’area non erano sufficienti così Blaine aveva sempre paura che potesse succedere qualcosa di brutto.

Non era successo mai nulla.. toccando ferro.. ma aveva ancora paura.

“Sei stato grande stasera, Shadow”,

Una voce spuntò dietro di lui e Blaine si bloccò, le dita strette attorno alle chiavi della macchina; le aprì come un’arma per doversi eventualmente difendere.

La voce non gli era familiare ma quando si voltò per guardare l’uomo, sentì il cuore in gola quando realizzò che era uno dei clienti a cui aveva fatto una lapdance quella sera.

L’uomo era stato estremamente generoso con le mance; una volta gli aveva una banconota da 100$ , che aveva infilato affettuosamente nel tessuto sottile del suo perizoma ed una pacca sul culo.

Oltre al centone, gli aveva dato banconote da 5 e 10 per tutta la serata e per ringraziarlo, Blaine gli aveva sorriso e fatto l’occhiolino prima di scendere dal palco.

Ripensandoci ora , era stata probabilmente il suo più grande errore.

Quando aveva iniziato a lavorare, Brandi ( la donna che aveva salutato prima) lo aveva avvertito di non essere troppo amichevole con i clienti.

“Non flirtare troppo con loro, fraintendono sempre. Se vuoi ringraziarli, fa qualcosa di più semplice , senza esagerare”.

Ma come poteva un occhiolino essere eccessivo?

Aggrottando le sopracciglia , Blaine fissò male l’uomo dai capelli grigi quando notò che si era avvicinato mentre parlava del ballo di Shadow e di quanto fosse stato .. eccitante.

“Grazie” fu tutto quello che Blaine poté rispondere.

Sentì un brivido di paura sulla schiena e strinse più forte la chiavi, lanciando un’occhiata verso il club per vedere se c’era qualcuno che potesse aver notato lui e il ragazzo sconosciuto.

Ma non c’era nessuno in giro.

“Apprezzo la sua franchezza  “.

“Ti dirò una cosa..” continuò l’uomo , gli occhi verde scuro che vagavano su e giù sul corpo, ormai completamente vestito , di Blaine, “ sei bellissimo anche con i vestiti . Ma scommetto  che potresti essere ancora più bello anche completamente senza.”

“Oh.. io.. non faccio questo , signore. Io ballo solo. Non faccio altro”.

Non era nemmeno sicuro del perché stesse ancora avendo questa piccola chiacchierata con questa persona.

In ogni caso, aveva davvero bisogno di andare dalla sua amica Avery per andare a prendere Landon prima che iniziasse il turno di Avery in ospedale; invece era in difficoltà nel tenere a bada l’uomo che sembrava pensare di poter ottenere qualcosa di più da lui.

“Devo davvero andare. Ma grazie per le mance. E’ stato davvero molto generoso”.

“Si lo sono stato… Molto generoso per una semplice lapdance .. non trovi?”

Le implicazioni dietro le sue affermazioni gli fecero gelare il sangue.

Blaine spalancò leggermente gli occhi, mentre osservava l’uomo più vecchio davanti a lui ; i capelli sale e pepe , la ruga del sorriso attorno la bocca e agli occhi color smeraldo, gli occhiali dalla montatura argentata sul naso piuttosto attraente.

Era un bell’uomo, ma sembrava una di quelle persone sgradevoli che pensava di dover avere qualcosa in cambio della loro generosità.

Un tipo simpatico!

Grande.

“Io…”

“Andiamo.. ti ho dato più di 200$ in contanti stasera ed ora cerchi di abbandonarmi così ? Quale persona gentile farebbe così? 200$ sono un sacco di soldi , Shadow”.

Si avvicinò di più, sorridendo mentre Blaine indietreggiava .

“Ti prometto che farò in modo che ne sarà valsa la pena”.

“Non vado a letto con i clienti, signore. Mi spiace”.

Sapeva che non doveva scusarsi.

Non doveva scusarsi per non voler far sesso con uno sconosciuto che pensava di esserselo meritato solo perché aveva dato ad un ballerino tanti soldi, ma gli era semplicemente scappato.

La sua vecchia educazione da studente della Dalton era venuta fuori nel momento peggiore e Blaine scosse la testa , odiandosi un po’ di più quando l’uomo lo guardò fastidiosamente.

“E’ un peccato. Pensavo fossi diverso, ragazzo. Forse cambieresti idea con un bel rotolo di banconote.

Catturi più mosche con il miele che con l’aceto,  guance dolci ..” mormorò con voce disgustosamente dolce, sorridendogli pericolosamente prima di voltare i tacchi e tornare al club.

Una volta che perse di vista l’uomo , Blaine si voltò ed iniziò a correre .. corse velocemente verso la sua macchina prima di saltare e chiudersi dentro, respirando con affanno mentre cercava di trattenere le lacrime.

Non sapeva cosa intendesse l’uomo con quelle parole, ma non gli era piaciuto il suo tono; era spaventato a morte dal fatto che, probabilmente, avrebbe incontrato quest’uomo molte volte ancora a causa del suo lavoro.. ciò nonostante, quando tornò a casa quella sera e trovò un avviso di ritardato pagamento della bolletta della luce davanti la sua porta e vide di avere poco più della cifra della bolletta in tasca  solo per il ballo che aveva fatto quella sera, capì di non poter abbandonare quel lavoro ora..

E quando la sera dopo tornò al lavoro, Vinny lo tirò da parte per parlargli , finì per essere rimproverato per aver negato ad un cliente un suo diritto fondamentale ( COSA???)  così si ritrovò ad essere spedito nella parte più nuova del suo lavoro: la stanza dei balli privati.

Quella notte, si diresse la, con un nodo in gola, la paura gli attanagliò le ossa mentre cercava di venire a patti con quello che stava per fare.

Vinny lo aveva già minacciato più volte di licenziarlo se non fosse andato fino in fondo ; alla fine arrivarono ad un compromesso: solo seghe.

Ma spezzava comunque il suo cuore sapere di dover fare qualcosa che andasse contro i suoi principi per guadagnare qualche soldo in più.

Per tutto il tempo in cui pensava a questo, mentre si dirigeva verso la parte privata del club, pensò anche a Landon ed a quanto questi soldi lo aiutassero a prendersi cura di lui.

Landon era l’unica cosa che importava in tutta questa situazione.

Fin quando Landon era al sicuro, avesse cibo a sufficienza ed amato, Blaine poteva affrontarlo.

Poteva farlo solo un paio di volte a settimana, fare molti più soldi e sarebbero stati fuori da quel buco di merda di appartamento in pochi mesi.

Comunque , quando aprì la porta e venne salutato con le parole.. “Ciao Sweetcheeks”, capì che tutto questo avrebbe avuto un prezzo.

 

Febbraio 2018

Santana non ci mise molto a sgattaiolare dietro le quinte e a trovare Blaine.

All’inizio fece un sacco di domande alla sua cotta della settimana, poi si travestì da cameriera ( una Cristina Aguilera in burlesque) per poter superare la folla di uomini eccitati e poi la parte privata del club.

Il buttafuori , all’entrata del backstage, la fece passare con facilità ( troppo facilmente, pensò mentre lasciava il vassoio pieno di drink su di un tavolino attraversando poi il corridoio poco illuminato che portava ai camerini ).

Notò immediatamente Blaine, rannicchiato su di una sedia, le gambe raccolte al petto e la testa poggiata sulle ginocchia.

Stava ancora piangendo ( ovviamente) visto che la sua magra schiena era scossa dai singhiozzi e per un momento Santana si sentì terribilmente in colpa per essersi intromessa in questo suo momento privato.

Poi però pensò al suo amico troppo emotivo in macchina e sapeva di dover fare qualcosa; avevano avuto entrambi la relazione più incasinata di tutti i suoi amici, così avrebbe provato a sistemare le cose.. e se doveva affrontare il mostro furioso in cui si era trasformato Blaine.. lo avrebbe fatto.

Sospirando drammaticamente , si sedette sul bordo del tavolo di Blaine, appoggiandosi contro lo specchio illuminato mentre sosteneva l’espressione scontrosa e gli occhi stanchi del suo ex amico.

L’uomo di fronte a lei era completamente diverso dall’uomo sicuro di se che aveva visto la sera prima; l’uomo che era stato capace di ipnotizzare il loro tavolo con i suoi movimenti e che aveva catturato l’interesse di Kurt , scuotendo semplicemente i fianchi .

Non era stupida; sapeva con certezza che si amavano ancora.
Blaine poteva odiare Kurt per varie ragioni, ma amava ancora quel ragazzo come nessun altro.

Era scritto sul suo viso.

Non c’era nessun’altra ragione perché lui fosse così arrabbiato per aver rivisto Kurt se non l’essere stato trovato e che Landon fosse stato scoperto dall’unica persone che Blaine non aveva mai immaginato di poter incontrare di nuovo.

Kurt stava allo stesso modo.

Fidanzato con un altro ragazzo , ma che amava ancora tanto l’uomo che aveva stupidamente lasciato andare.

Vedere Blaine la sera precedente aveva fatto riaffiorare tutti i suoi sentimenti e Santana era certa che il suo amico era stato davvero ad un passo dal chiamare il suo fidanzato per cancellare i piani per il matrimonio.

Ringraziando a dio , non ce n’erano.

Il loro addio al celibato improvvisato era stato qualcosa a cui aveva pensato Rachel quando tutto il cast, che doveva registrare il  pilot della sua nuova serie tv, era atterrato a Losa Angeles.

Era stata qui una settimana e voleva che tutti venissero a vedere la sua nuova sistemazione.

Durante il viaggio,  Santana e Mercedes erano passate davanti ad uno strip club e Santana seppe che avrebbe portato li Kurt per fare una pseudo festa per le sue imminenti nozze.

Ovviamente, né Kurt né Alex avevano ancora deciso una data , ma perché non potevano comunque lo stesso festeggiarlo?

Non capita tutti i giorni che un loro amico si sposi.

Solo che questa sarebbe stata più o meno la seconda volta per Kurt, solo che stavolta , Kurt non sembrava entusiasta dell’intera situazione.

Così solo per liberargli un po’ la mente da tutto questo, Santana aveva pianificato l’intera serata così erano finiti allo strip club come ultime fermata.. e fu li che tutto cambiò.

Fu li che due pezzi di vetro andati in frantumi erano stati rimessi insieme, non completamente interi, ma che combaciavano ancora e per una volta nella sua vita , Santana fu felice che la sua avventata decisione potesse portare a qualcosa di buono.. beh.. forse..

“Sai che non era questo che mi sarei aspettata quando sono venuta nel backstage per vedere il famoso Shadow?”

“Fottiti Santana” disse con calma Blaine, a voce bassa ma comunque ancora decisa.

Sollevò le gambe sul suo tavolo  accanto a lei, dei pesanti stivali in pelle alti al ginocchio coprivano le sue gambe.

Le sue cosce erano avvolte da un peccaminoso paio di calze a rete strappate che scomparivano nel più piccolo paio di pantaloncini rossi che Santana aveva mai visto.

Nonostante il suo abbigliamento ( o forse.. la sua mancanza) il trucco era un disastro, ma c’era da aspettarselo.. il ragazzo aveva pianto tantissimo fino ad un secondo fa.

Blaine scosse la testa un paio di volte, poi si allontanò dalla ragazza  lasciandosi poi cadere, con le gambe incrociate sotto di lui, su di una sedia mentre aspettava che Santana se ne andasse.

Ma lei non lo fece.

“Sai , Anderson, nessuno di noi si aspettava di vederti qui quando ci siamo fermati. Hai impacchettato tutto e sei sparito tre maledettissimi anni fa.. e poi ti troviamo qui.. ed è come..”

“No” sibillò Blaine, voltandosi e puntando un dito nella direzione di Santana, ” Non hai il diritto di dirmi com’è, okay? Tu e nessun altro di quelli che hanno vissuto vicino o con me a New York ha il diritto di dire qualcosa sul fatto che me ne sono andato, perché se a qualcuno fosse importato, avreste risposto a quel fottutissimo cellulare quella notte! .. Dio.. mi avreste almeno trattato come un essere umano, come un vostro amico, invece di chiudermi fuori come avete fatto!”

Scosse la testa con rabbia, muovendosi come una furia nella stanza e dirigendosi verso uno scaffale pieno di boa di piume e altri oggetti e costumi di scena.

“Mi avete trattato tutti come una merda invece di chiedermi cosa fosse successo. Vi siete tutti immediatamente schierata con Kurt e mi avete messo da parte ed ora tutto ad un tratto è colpa mia se me ne sono andato.

Beh.. la sai una cosa?

Fottiti Santana.

Tu e tutti i tuoi amici egoisti del cazzo potete tornare immediatamente a New York per quel che mi importa.

Non me ne frega un cazzo di non rivedervi mai più.”

Santana incrociò le braccia al petto , aggrottando le sopracciglia appena un po’, mentre guardava tutta la rabbia di Blaine che esplodeva contro di lei.

Capiva la sua rabbia.. lo faceva davvero.

L’ultima volta che si erano parlati faccia a faccia prima che se ne andasse , era stato proprio due giorni prima che sparisse , quando Blaine si era fermato da loro per cercare Kurt e potergli parlare.

Santana quel giorno era a casa, Kurt era sotto la doccia e Rachel era uscita per fare dio solo da cosa, quindi  le fu lasciato il compito di mandarlo via… questo fu quello che fece all’epoca.

Lei e Rachel erano diventate delle guardie del corpo di Kurt, se così si può dire.

Kurt era tornato una sera completamente incazzato , piangendo ed urlando qualcosa di appena comprensibile e poi Rachel notò che non aveva più l’anello al dito.

Quando domandò e Kurt le disse che era finita , che era stanco delle merdate e della stupidità di Blaine , entrambe pensarono che Blaine lo avesse tradito di nuovo.

Nessuna delle due però si preoccupò di chiedergli cosa fosse successo.

Entrambe si schierarono con Kurt anche se erano tutti amici e quando Blaine , la sera stessa, si presentò a casa loro pregando di poter parlare con Kurt.. Santana fece quello che sapeva fare meglio… lo minacciò.

Lo fece anche ogni singola sera che Blaine tornava.

Ma quell’ultima sera , l’ultima sera in cui lo vide, l’ultima sera che tutti videro Blaine prima che sparisse ( meno Mercedes e Sam che vivevano con lui) gli disse chiaro e tondo che non importava cosa succedesse, loro avrebbero sempre scelto Kurt tra loro due.

Erano prima amici di Kurt e poi lo erano diventati di Blaine e che i suoi sentimenti non avevano nessuna importanza per loro se feriva Kurt.

Quella sera Blaine annuì semplicemente, fece un passo indietro e si voltò, prima di lasciare il loft e non tornò mai più.

Due giorni dopo, Sam irruppe nel loro appartamento, in piena crisi isterica e Kurt che per un mese aveva finto che non gli importasse un cazzo di come stesse Blaine, corse immediatamente a prendere il suo cellulare provando , come un matto , a telefonare al suo ex.

Nel frattempo Blaine aveva fatto qualcosa al suo cellulare, lo aveva spento o disattivato, così nessuno di loro riuscì a contattarlo.


Nessuno a Lima o nessuno degli altri diplomati in giro per il paese aveva avuto sue notizie; era come se fosse sparito dalla faccia della terra… e quando realizzarono che non sarebbe tornato mai più, Kurt crollò e raccontò loro quello che era successo.. quello che aveva fatto a Blaine.

Rachel si avvicinò a lui di corsa, piangendo con lui perché conosceva il dolore che Kurt stava provando, ma Santana… si era sentita una completa stronza.

Perché per tutto il tempo aveva creduto che Blaine avesse fatto qualcosa di terribile a Kurt, che aveva spezzato il suo cuore di nuovo.. ed invece.. era il contrario.

Per alcune settimane, dopo quella sera, Santana non riusciva nemmeno a parlargli senza desiderare di urlargli contro.

Si sentiva in colpa per come aveva mandato via Blaine e si.. non erano forse migliori amici  ma, nel corso degli anni , erano diventati.. qualcosa.

Lei lo rispettava e lui l’ammirava , a parte i suoi continui scherzi.

Tuttavia, dopo che se ne fu andato, tutto quello a cui Santana riusciva a pensare era l’espressione del suo volto quando alla fine andò via.

Era come se si fosse completamente arreso e prima che lei se ne rendesse conto, il Blaine che avevano conosciuto era sparito.

Solo per essere rimpiazzato con questa amareggiata ,incazzata  e cresciuta versione di Blaine che non si sarebbe mai aspettato d i vedere.

Anche se più lo guardava tanto più capiva la sua angoscia.

“Sai che mia madre ballava? Come te intendo. Si spogliava per pagare le bollette “.

Blaine si fermò e guardò, socchiudendo gli occhi, la ragazza che aveva di fronte.

“Sono più che sicuro che tuo padre fosse un dottore, Santana. Smettila di cercare di fare quattro chiacchiere con me. Non me ne fotte un cazzo”.

“Beh.. se solo mi ascoltassi…”.

“Oh!!.. io devo ascoltare te? Si .. che meraviglioso e fottuto concetto! Pensa te.. ognuno di voi vuole che io stia ad ascoltare quando nessuno di voi mi ha potuto dare un po’ di tempo anni fa. E’ carino da parte vostra decidere chi deve parlare in questa specie di relazione tra noi”.

“Mi dispiace per quello…”

“No.. Non ti dispiace per questo. Ti dispiace di avermi incontrato ed essere stata testimone di quello che è successo all’esibizionista Blaine Anderson.”

“Blaine…”

“L’uscita è da quella parte Lopez. Perché non porti il tuo bel faccino fuori di qui?

Così tu ed il tuo piccolo gruppo di impiccioni dispiaciuti potete saltare sul primo aereo per la città e tornare a fare qualsiasi cosa stiate facendo nella vostra piccola bolla di ex membri delle New Directions”

“Gesù Anderson, sei ancora amareggiato”.

“Beh lo saresti anche tu se fai l’impossibile per il tuo ragazzo e quello ti ricambia vomitandoti addosso ti tutto” sibillò Blaine , spingendo via Santana per sistemarsi il trucco sbavato.

Santana lo vide aprire la serratura del suo beauty e, quando fu completamente aperto, il cuore di Santana batté un po’ più forte alla vista di una foto di un bellissimo bambino al suo interno.

Il bambino stava sorridendo , mettendo in mostra i suoi piccoli dentini e stava abbracciando un peluche molto familiare al petto.

Per Santana, era il perfetto mix tra Blaine e Kurt, poi, riportando lo sguardo su Blaine, lo trovò bloccato davanti allo specchio.

“Mi dispiace che hai dovuto affrontare tutto questo da solo . Lo so che non vuoi sentire nulla di quello che vorremmo dirti, ma ci dispiace.. soprattutto a Kurt”.

Blaine sbuffò accanto a lei.. che continuò.

“Come ti ho detto prima, mia madre ha fatto la stessa cosa.

Ero davvero piccola quando lo fece, ma mio padre…se n’era andato ed avevamo bisogno di soldi.

Si era comportato da coglione .. del tipo che un giorno è tornato a casa e disse che se ne sarebbe andato.

La sua famiglia odiava mia madre per qualche strana ragione.. si sono sempre comportati come se mio padre avesse sposato qualcuno di inferiore a loro.

Lui era un dottore .. lei la mamma single,.. quando si sono incontrati.. di mio fratello .

Lui ha un padre diverso dal mio e tutto.. se non lo sai.”

Alzò lo sguardo per vedere se Blaine la stesse ascoltando e quando notò che aveva lo sguardo sulla sua matita per gli occhi , continuò.

“Ad ogni modo.. mio padre ci aveva lasciati ..così.

Aveva lasciato mia madre con assolutamente ..niente, aveva preso tutti i soldi dal conto ed altro.

Così mamma fece quello che doveva e tornò a fare il lavoro che faceva quando mio fratello era un bambino.

Tutte le notti e nei weekend, ci aveva trovato una babysitter ed andava a Lima Heights per spogliarsi in un club li.. eravamo ancora nelle vicinanze di Heights quindi non era lontano.. ma era li che andava e lavorava come un mulo per pagare le bollette e mantenerci fin quando.. alla fine… mio padre un giorno tornò.

Per molto tempo non ho capito come funzionasse la loro relazione.

Cazzo.. ancora non lo capisco.. ma rispetto mia madre per aver fatto quello che ha fatto.

E’ difficile essere un genitore , ma ci vuole molto di più per mettere da parte il dolore e tutto il resto per far vivere una vita migliore ai propri figli”.

Accanto a lei Blaine era rimasto in silenzio, le bianche dita strette attorno alla matita mentre guardava la fotografia nascosta di Landon.

Santana riuscì a vedere le rotelle girare nella sua testa, così fece un passo indietro e si voltò per lasciare il camerino e dare al suo ex amico del tempo da solo.

Non aveva pianificato così la loro chiacchierata.. o almeno non il soggetto di cui avevano parlato.. ma Santana sapeva quando era il momento migliore per tirarsi indietro.. e così fece.

Con un ultimo sguardo d’addio , uscì dal club ed aspettò nel parcheggio che Rachel tornasse indietro a prenderla.

Per quando arrivarono nel parcheggio, Kurt si era addormentato sul sedile del passeggero e Rachel scosse la testa lanciando uno sguardo a Santana mentre l’altra ragazza saliva sul sedile posteriore.

“Hai mai pensato che abbiamo fatto un grossissimo errore quando abbiamo fatto quello che abbiamo fatto allora?”

“ Se stai parlando di come abbiamo trattato Anderson… si lo penso.”

Rachel abbassò lo sguardo sul volante, scuotendo la testa prima di rialzarla e guardare Santana dritto negli occhi attraverso lo specchietto retrovisore.

“Anche io”…
 


Gennaio 2017

“Allora.. ho incontrato questo ragazzo. Si chiama Alexander e penso che andremo a vivere insieme”.

“Cosa?”

“Hum.. questa è onestamente la peggiore idea che abbiamo mai sentito. Hai appena incontrato questo ragazzo e vai a conviverci? Ti ricordi cosa è successo quanto tu e Blaine avete vissuto insieme? Voglio dire… onestamente.. “

Santana si fermò, ruotando gli occhi e facendo un cenno con la mano allo sguardo feroce che gli rivolse Kurt. Nessuno parlava più di Blaine, soprattutto se non volevano vedere quel lato di Kurt che rendeva tutti tristi o infastiditi.

Blaine era l’argomento che nessuno toccava mai ; era ancora un tasto dolente per tutti loro, soprattutto per i sensi di colpa che molti di loro provavano quando pensavano al fatto che fosse sparito e la ragione per cui lo aveva fatto.

Nessuno di loro era stato per lui un buon amico ed alla fine tutto fu troppo per Blaine che impacchettò tutte le sue cose e se ne andò.

Erano anni che nessuno lo aveva più visto , ma Santana sapeva che Kurt si chiedeva e pensava a lui di tanto in tanto ( in realtà il di tanto in tanto.. significava.. sempre ).

Tuttavia, non volendo litigare con il suo amico , teneva la bocca chiusa per la maggior parte del tempo, lasciandolo vivere nel suo strano e piccolo mondo con le conseguenze della sue azioni.

“Ok.. parlami di questo ragazzo”.

“Beh.. l’ho incontrato ad una festa di Vogue e siamo andati subito d’accordo. E’ davvero molto carino , ha un bel corpo ed è anche piuttosto piacevole.. Oh .. ed ha anche.. un bel pacco.. se capisci cosa intendo”.

Rachel urlò, ma Santana la mise a tacere,  disgustata persino dal sentirlo dire prima che arrivasse la sua ordinazione.

Non era come se non avesse  mai sentito abbastanza sulla vita sessuale di Kurt.

Dal disastro con Blaine, Kurt era diventato incontrollabile, cercava di provare qualcosa , secondo quello che Rachel le aveva detto di aver saputo da Kurt; ma di nuovo solo sentirne parlare la nauseava.

Non le importava nulla della vita sessuale di Kurt , soprattutto visto che  lei era in astinenza.

“Ed allora cosa? Lo sposerai o qualcosa del genere?”

Il suo commento le uscì fiacco, ma pensò che gli altri non l’avessero nemmeno sentita , visto che erano troppo impegnati a chiacchierare a lungo su qualche collega di Alex , sul suo grazioso appartamento e sull’enorme conto in banca.

Tuttavia, quando Kurt la guardò ferito, aggrottò la fronte .

“ok.. onestamente sono passati anni…”

“Non lo so Santana. Per ora prendiamo le cose con calma.”

“Si.. perché andare a vivere insieme dopo solo una folle notte di sesso da ubriachi dopo una festa è andarci piano…”

“..ma forse un giorno.. qualcosa succederà. Vedremo.”

Abbassò lo sguardo sulla sue mani, sul dito che una volta portava un anello che tutti sapevano che ancora teneva nascosto nel cassetto della biancheria.

Era l’unica cosa che Blaine aveva lasciato indietro, poggiato sul comò dal suo lato vuoto della stanza come se portarlo con se fosse la cosa più dolorosa da fare.

Quando Sam lo vide li il giorno che scoprì che Blaine era andato via, lo aveva portato con se e lo aveva lanciato contro Kurt mentre, per tutto il tempo, dava di matto ed urlava che il suo migliore amico se n’era andato.

Kurt raccolse l’anello, lo strinse nel suo palmo e se lo tenne stretto al petto, scuotendo la testa molte volte, prima di correre a telefonare a Blaine.

Aveva quell’anello con se da allora.

“Allora se voi due vi fidanzerete, impegnerai finalmente l’anello che ti ha dato Anderson o lo terrai come ricordo?”

Sapeva che stuzzicarlo lo avrebbe fatto solo arrabbiare di più , ma aveva chiuso con l’intera faccenda, aveva finito di comportarsi come sempre, come facevano di solito i suoi amici quando si trattava di Kurt.

Sentiva come se lo stessero coccolando troppo anche se lo sbaglio era stato suo, ed anche se amava Kurt come un fratello , era stanca di fargli da babysitter.

Accanto a lei , Kurt scosse la testa, allungandosi per prendere il suo bicchiere di vino, tra le dita.

“Non so cosa farò dell’anello se mi fidanzerò di nuovo, ma no ci penserò adesso. Per ora mi preparerò per trasferirmi da Alex e vediamo come andrà”.

Mentre lui sorseggiava il suo vino , Rachel gli augurò buona fortuna; ma Santana bevve il suo in un solo sorso , stanca di questa situazione di merda che le fece venire voglia di bere un altro bicchiere ( ed un altro.. ed un altro ancora..)




Era tardi quando finalmente le ragazze e Kurt accostarono accanto al palazzo di Rachel.

Kurt si svegliò qualche minuto prima che raggiungessero casa, così si mise a guardare fuori dal finestrino con espressione nostalgica mentre Santana lo guardava dal suo posto sul sedile posteriore, chiedendosi  a  cosa gli stesse pensando.

Stranamente, riuscì a notare che stava giocando col suo anello di fidanzamento, togliendolo e rimettendolo inconsciamente, come se portarlo fosse di peso e Santana si chiese se avesse qualcosa a che fare con la comparsa di Blaine ( Era sicurissima che lo fosse).

“Blaine ha detto qualcosa quando gli hai parlato?”

“ Oltre ad avermi insultato e mi ha chiesto di andarmene? No.. in realtà non ha detto molto. Quel ragazzo è la persona più incazzata che io abbia mai visto, fattelo dire.

Si pensa che la paternità addolcisca le persone ma… “

“Ha nominato Landon?”

“No.. ma ha una sua foto nel camerino.   E’ bellissimo ed è tuo figlio. Non potrebbe essere più Anderson – Hummel nemmeno se ci provasse.”

Di fronte a lei, Rachel tubò e Kurt sorrise tristemente, tornando a guardare fuori dal finestrino.

“E’ adorabile. Non posso credere che è così grande…”

“Beh sono passati alcuni anni , Kurt. Se Blaine era incinto di un paio di mesi quando lo hai lasciato, Landon dovrebbe avere all’incirca 3 anni, giusto? Quindi  è già un piccolo ometto e … oddio.. presto sarà abbastanza grande per cominciare la scuola. E’ pazzesco”.

Rachel stava farneticando e Santana le sorrise, scuotendo la testa, visto che più lei parlava più Kurt diventava triste.

Dio.. voleva un mondo di bene a Kurt, ma era davvero difficile sentire male per lui in questa situazione visto che ce l’aveva davvero messa tutta in questi anni insieme.

Ma solo vedere Blaine quella sera ,l’aveva fatta sentire una completa stronza perché lei sapeva quanto fosse stata dura per sua madre fare quello che faceva adesso Blaine notte dopo notte .

Ovviamente Blaine doveva essere davvero in una brutta situazione prima per essere finito li perché Blaine Anderson non era proprio il tipo da mettere piede in un club come quello se non per puro divertimento personale o qualsiasi altra strana cosa ci fosse li.

Lavorare li era qualcosa che nessuno di loro avrebbe mai immaginato nel futuro di Blaine; Broadway o qualcosa che avesse a che fare con l’insegnamento sembravano le soluzioni migliori per lui allora, poi però la sua vita si era capovolta ed ora ballava per soldi per tenere lui e suo figlio lontano dalla strada.

Ancora col pensiero a quello che aveva visto quella sera, Santana aveva completamente dimenticato una certa cosa.. o meglio qualcuno che aveva fatto impazzire sia Rachel che Kurt quando parcheggiarono la macchina davanti al complesso di Rachel.

Entrambi iniziarono a parlare velocemente  prima di uscire dalla macchina parcheggiata e Santana ruotò gli occhi  e slacciò la cintura di sicurezza prima di scendere e si ritrovò a fissare dall’altra parte niente meno che l’ex migliore amico di Blaine Anderson, Sam Evans.



“Shadow?”

“Si?” sussurrò Blaine , scendendo dal tavolino su cui si era steso.

Santana lo aveva lasciato solo circa un’oretta fa , ma si era a malapena mosso; invece si era riposato nel retro mentre tutti gli altri correvano avanti ed indietro per ballare o servire ai tavoli.

Sapeva che non poteva restare a lungo così prima che Vinny venisse a cercarlo, aveva rimandato il suo spettacolo già due volte, ma rimase sorpreso quando vide che a cercarlo non era Vinny ma Brandi.
“Hai un cliente nella “Zebra room” “ disse dolcemente l’anziana donna e Blaine sospirò, voltandosi per controllarsi allo specchio prima di seguirla in mezzo alla marea di persone .

Alcuni dei clienti abituali lo salutarono quando lo videro uscire dal backstage e Blaine ricambiò annuendo loro, mettendo su la sua espressione da “spettacolo”  mentre attraversava la folla per dirigersi nella stessa stanza in cui lui e Kurt avevano discusso la sera prima.

“il cliente ha richiesto che ballassi Bump 'n Grind di R. Kelly”.

Il calore dalle sue guance svanì  e Blaine deglutì profondamente , lo stomaco in subbuglio quando si fermò davanti la porta della familiare stanza.

Sapeva chi era questo cliente; lo stesso ragazzo che chiedeva sempre R. Kelly ogni volta che veniva a fare “terapia” con Blaine.

Era la loro canzone, affermava il cliente, ed il sapere chi ci fosse dietro quella porta, gli fece accapponare la pelle.

Prese un profondo respiro per calmarsi, mise su una finta espressione seducente ed aprì la porta e sentì il suo cuore spezzarsi quando il cliente seduto davanti a lui , parlò un sorriso misterioso sul viso.

“E’ passato un bel po’ , vero, sweetcheeks?




Note

Grande Santana in questo capitolo...

Buona lettura..

https://www.fanfiction.net/s/10334792/4/What-I-Call-Life

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Capitolo 5
*** 5 capitolo ***


“Vuoi che resto ancora un po’? O devo..?

“Puoi andare se vuoi. Sei all’in piedi da quando hai finito di lavorare  e odio farti stare qui più del necessario quando hai bisogno di dormire”.

Blaine lasciò cadere il borsone accanto ad una pila di scarpe sul pavimento all’ingresso, sospirando una volta che il pesante borsone lasciò la sua spalla.

Avery era di fronte a lui , le braccia incrociate al petto, mentre studiava la postura del suo amico.

Non appena Blaine varcò la porta, Avery capì che aveva avuto una serata difficile al lavoro ma , anche se avrebbe voluto parlarne con lui, sapeva che quando tornava così parlare era qualcosa che non era pronto a fare per un bel po’.

“Okay.. bene.. Landon si è addormentato presto. C’è stato un piccolo incidente prima..”

“Cos’è successo?”

“Beh.. ha vomitato . Non so se per qualcosa che ha mangiato o se non si sente molto bene, ma non ha la febbre o altro, così ho pensato che fosse successo perché ha corso come un matto .

Lo terrei d’occhio comunque e se qualcosa cambia , telefonami.

Odierei se si ammalasse; è il mio piccolo cucciolo.”

Blaine annuì , le labbra serrata mentre guardava il corridoio che conduceva alla camera da letto di Landon.

Avery lo guardò tristemente, allungando un amano per accarezzargli un braccio, poi si voltò per prendere la sua borsa e mettersi le scarpe.

Con un dolce ciao, gli diede un bacio su una guancia, accigliandosi quando sentì un forte odore di sapone provenire dalla pelle di Blaine.

Non che avesse nulla contro l’essere eccessivamente puliti, ma ormai sapeva cosa significasse quando Blaine tornava a casa profumato in questo modo e , questo , le spezzò il cuore.

“Ne parliamo domani , okay? Ti voglio bene”.

“Ti voglio bene anch‘io, Aves. Grazie per essere stata con lui questa sera”.

“Non è mai un problema. Gli voglio bene. Buonanotte Blaine chiamami se hai bisogno di qualcosa.”

Una volta che Avery se ne fu andata, Blaine chiuse la porta a chiave e si appoggiò contro il pesante legno, chiudendo gli occhi e pregando che il forte mal di testa sparisse in fretta.

Era stata una notte lunga, una delle più difficili che aveva dovuto affrontare ed era certo che lo fosse stata per la ridicola quantità di merdate riapparse nella sua vita negli ultimi giorni.

Solo poche ore fa, non solo aveva dovuto affrontare Kurt, ma anche Santana ed ora era spaventato che anche Rachel e Mercedes sarebbero arrivate per fargli un dispetto.

Onestamente non gli importava di rivederli di nuovo.

Non aveva più bisogno di loro.

Anni fa, quando era incinto e solo e sentiva la mancanza dei suoi amici, aveva desiderato incontrarli per caso perché gli mancavano da morire.

Ma ora.. ora che erano ritornati nella sua vita ( anche se solo per pochi giorni) voleva solo che se ne andassero.

Sbadigliando , controllò due volte di aver chiuso bene tutte le serrature e si diresse verso il corridoio buio e affacciandosi nella cameretta di Landon  vide il suo bambino tutto rannicchiato nel letto, le coperte di lato anche se era tutto appallottolato.

Vederlo così e sapendo che non si sentiva bene, spezzò il cuore di Blaine che deglutì a fatica per poi entrare in punta di piedi nella stanza fino al lettino.

Con dolcezza , si inginocchiò accanto a lui, sfiorando con le dita i capelli ricci di Landon e le sue guance paffute.

Per fortuna la pelle del bambino era fresca quindi forse non era né raffreddore né influenza come pensava spaventato; ma per poterne essere sicuro  ( e per poterlo tenere d’occhio ) si chinò e prese suo figlio in braccio e portò, con attenzione, il bimbo addormentato giù per il corridoio verso la sua camera da letto.

Appoggiò Landon sul lettone e poi andò a mettersi il pigiama.

Mentre si cambiava cercò di ignorare le impronte arrossate delle dita di cui erano pieni i suoi fianchi , oltre alla forma arrossata di una mano sul suo sedere.

Gli occhi gli si riempirono di lacrime pensando alla vergogna che provava di essere ricoperto di segni come quelli.

Quando aveva cominciato a fare gli spogliarelli aveva pensato che il lavoro non sarebbe stato tanto difficile ma con il passare degli anni le cose erano cambiate ed ora era costretto a fare cose che mai avrebbe immaginato di fare.

Questi fottuti segni sulla sua pelle erano un costante ricordo di quanto fossero cambiate le cose.

Nauseato, li coprì velocemente , indossando il pantalone di una tuta ed una maglietta, prima che potesse diventare ancora più disgustato di se stesso.

Mentre gettava i vestiti nella cesta , Landon si lamentò , scalciando le piccole gambine mentre si rotolava e piagnucolava nel sonno.

“Oh tesoro.. “ mormorò Blaine, raggiungendo velocemente il letto per poi stendersi accanto al figlio, canticchiando a bassa voce quando Landon gli si accoccolò immediatamente contro il petto.

Il bimbo si lamentò di nuovo,  stringendo forte con le piccole manine la maglietta di Blaine.

“Non ti senti bene tesoro?”

“Si.. “

“Vuoi che ti porti in bagno? Devi vomitare di nuovo?”

“No..” la sua voce sembrò così piccola nella grande e silenziosa camera da letto.

Il solo sentire la voce forzata di suo figlio fece piangere di nuovo Blaine, che si voltò e accoccolò meglio, ed iniziò a cantare la canzone preferita di Landon .. la stessa che gli cantava quando , appena nato, era nervoso a causa delle colichette .

"You are the sunshine of my life..."




Ottobre 2016

Il mercato ortofrutticolo era pieno, , centinaia di persone camminavano tra le bancarelle alla ricerca della migliore frutta e verdura dell’autunno.

Blaine si aggirava tra la folle, le mani strette saldamente al passeggino di Landon mentre cercava di passare tra un fastidioso gruppo di persone che si era fermato a chiacchierare proprio davanti a lui.

Era stanco, esausto per aver lavorato fino a tardi la sera prima, ma quella mattina era l’ultimo giorno , per tutta la settimana successiva, che il mercato sarebbe stato aperto e Blaine voleva poter prendere tutto quello che poteva ora che ne aveva la possibilità.

“Mi scusi.. permesso”, si scusò , spingendo il passeggino oltre una famiglia ferma a guardare una zucca fin quando non riuscì ad arrivare dall’altra parte della bancarella.

Per un attimo, studiò le verdure, ne prese un paio per controllarne la maturazione poi le passò all’ambulante per pagarle.

Landon , che stava riposando nel passeggino, all’improvviso strillò facendo sobbalzare Blaine mentre stava prendendo il sacchetto di verdure appena pagate.

Guardando verso il basso, gli si fermò il cuore quando vide due paia di occhi verdi molto familiari che gli stavano restituendo lo sguardo.

“Non sapevo che fosse padre”.

“No.. no.. no.. no.. no.. no.. no.. no...” ripeté Blaine mentalmente mentre guardava l’uomo che era inginocchiato e stava giocando con suo figlio .

Era il suo peggiore incubo.. imbattersi in qualcuno del suo lavoro.. sia che fosse un cliente od un collega ballerino  e che scoprissero l’esistenza di suo figlio.

Tempo fa, pensava che imbattersi in un qualsiasi cliente sarebbe stato terribile.. ma ora.. vedere uno dei suoi clienti abituali ( l’unico che non avrebbe mai e poi mai voluto incontrare anche fuori dal lavoro ) giocare con suo figlio, gli fece venire voglia di vomitare.

Percependo il suo nervosismo , l’uomo si rialzò e fece un passo indietro e sorridendo a Blaine, gli indicò un punto del mercato più tranquillo , perché l’ambulante aveva già impacchettato tutto e se n’era andato.

Blaine lo guardò.. lo guardò davvero.. poi lo seguì, le dita artigliate alle maniglie del passeggino di Landon.

Una volta che si furono un po’ allontanati dal gruppo, l’uomo si voltò ed offri un sorriso sincero a Blaine, guardando Landon.

“E’ per questo che … balli?”

Attraverso i denti stretti , Blaine rispose.

“Si..”

“E’ un bellissimo bambino. Capisco perché fai quello che fai. Essere genitore è dura”.

“Sei…”

“Ho anche io dei figli. Anche se adesso sono grandi”.

L’uomo sorrise di nuovo e rialzò lo sguardo su Blaine.

“Riesci a guadagnare abbastanza?”

“Riesco a guadagnare abbastanza per tirare avanti”

“Ma guadagni abbastanza per vivere comodamente?”

“Non vedo come questo possano essere affari suoi “ sibillò Blaine , stancandosi sempre di più a causa della persona di fronte a lui.

Un minuto prima, si stava godendo la giornata con suo figlio, facendo compere per la loro cena, il minuto dopo veniva bombardato da uno dei suoi clienti abituali , con domande che lo mettevano a disagio sulla sua vita privata, da un uomo che non aveva nessun diritto di farlo.

“Sto solo dicendo… hai un bambino piccolo , che presto comincerà a crescere e serviranno più soldi. Ti farebbe comodo fare qualche soldo in più..”

“Non penso..”

“Sei un grande ballerino, ragazzo. Hai talento e sei molto bravo con le.. mani. Non posso immaginare quanto saresti bravo a fare altre .. cose”.

L’uomo fece scorrere lo sguardo sul corpo di Blaine, godendosi la vista di un Blaine in jeans, maglietta e giacca.

“Se alzassi la …posta.. al club , ti garantisco che la gente pagherebbe fior di quattrini per qualcuno come te. Io lo farei di sicuro”.

Fece un passo avanti , entrando con facilità nello suo spazio personale, mentre allungava una mano sul gomito del giovane uomo; il suo sorriso più ampio quando Blaine si irrigidì sotto il suo tocco.

“Pensaci .. okay, baby?”

Con questa frase , lo strano ragazzo se ne andò , lasciando un nervoso e tremante Blaine, li fermo, le mani con le nocche bianche ancora strette al passeggino di Landon.

Il bambino rideva , agitando la manina verso il signore che si era voltato a salutare la coppia ed una volta che l’uomo se ne fu andato, Blaine si asciugò le lacrime , la paura che penetrava fin dentro le ossa a causa di quello che gli era stato appena proposto davanti a suo figlio .



“Dai Lan.. fatti mettere il giubbotto. Alza le braccia!”

Il bambino , invece si lamentò ed infilò la testa nel petto del padre mentre Blaine cercava di infilargli il giubbotto.

Ruotando gli occhi, Blaine baciò la fronte febbricitante di Landon mentre tirò su il bambino e lo sistemò sul tavolo della cucina.

“Dai tesoro.. lascia che papà ti metta il giubbotto così possiamo andare. Prima arriviamo, prima starai meglio”.

Alla fine Landon obbedì, alzando le braccia in aria così che Blaine potesse infilarle nelle maniche del giubbotto prima di chiudere la cerniera per poter così coprire bene il bimbo malato.

Poi lo prese in braccio , poggiandoselo su di un fianco mentre prendeva tutto quello di cui avrebbe avuto bisogno per andare in clinica.

Il portafogli, il cellulare, le chiavi, il cagnolino di Margareth Thatcher..?

Okay.

Una volta che fu sicuro di aver preso tutto, lui e Landon lasciarono l’appartamento e assicurandosi di aver chiuso bene la porta a chiave, si diressero verso l’auto.

L’aria del mattino era fresca e sentire il vento gelido contro la pelle fece preoccupare ancora di più Blaine, soprattutto quando sentì la fronte di suo figlio , poggiata contro la pelle nuda del suo collo , ancora più calda.

“Andrà tutto bene, tesoro. Papà ti farà stare meglio”.

Con una mano aprì la macchina e si abbassò con attenzione per poggiare Landon nel suo seggiolino , agganciandolo poi prima di sedersi al posto di giuda per iniziare il lungo viaggio verso il pediatra.

Da quando si erano trasferiti dal vecchio e poco raccomandabile quartiere in questo  quartiere più bello, faceva avanti ed indietro tra i suoi due lavori e tutti gli altri posti ogni giorno.

Il tragitto era lunga ma doveva ancora trovare un pediatra migliore qui in questa zona ed entrambi i suoi lavori erano nella vecchia zona in cui viveva quindi non poteva fare diversamente.

Le paghe erano buone e poteva fare il pendolare… quindi semplicemente affrontava il viaggio.

Anche se era sicuro che un giorno avrebbe avuto bisogno di cambiare le cose.

Quando?

Non ne era certo, ma se ne avresse avuto bisogno , lo avrebbe fatto.

“Stai bene li , tesoro? “ chiese , guardando nello specchietto retrovisore come stesse affrontando il viaggio suo figlio.

Il bambino aprì gli occhi stanchi e fece una smorfia, la pelle pallida e le guance rosse per la febbre.

La vista spezzò il cuore di Blaine .

“Stiamo andando da zia Avery e dal suo amico Bob, okay? Ti faremo stare meglio”.

Non osava dire la parola dottore, sapendo quanti capricci avrebbe fatto suo figlio a questa parola, così chiamava il dottore semplicemente con il suo nome.

Avery era già li in clinica ad aspettarli visto che il suo turno in ospedale iniziava non prima di un paio di ore.

Dopo che Blaine l’aveva chiamata quella mattina, si era offerta di andare con loro per assicurarsi che qualsiasi cosa avesse Landon non fosse qualcosa di serio.

Onestamente, Avery pensava che fosse uno di quei virus che prendeva lo stomaco per 24H, ma Blaine, come un padre apprensivo, era preoccupato che fosse qualcosa di peggio..

Così , una volta sveglio ed aver sentito il figlio accoccolato a lui caldo come una stufa, decise di portare Landon immediatamente dal dottore, che fosse influenza o meno.

“Siamo quasi arrivati, cucciolo” diceva dolcemente ogni volta che Landon brontolava, piagnucolando , con la sua tenera vocina, di avere mal di pancia.

“Ancora un minuto”.

Riusciva a vedere la clinica poco più avanti in fondo alla strada quando prese l’ultima curva.

Ma proprio un attimo prima che Blaine parcheggiasse, Landon urlò e vomitò, singhiozzando quando capì cosa gli era successo.

“Oh tesoro..” mormorò Blaine, parcheggiando in fretta la macchina prima di scendere dalla macchina e correre velocemente verso il sedile posteriore.

Avery stava già uscendo dall’edificio quando Blaine si lanciò verso i sedili, così iniziò subito ad aiutarlo a slacciare le cinture di sicurezza al piccolo bambino malato.

“Ha appena vomitato?”

“Si.. stavo facendo la rotonda per entrare nel parcheggio ed ha iniziato a vomitare. Oh.. tesoro” disse Blaine mentre puliva la bocca di Landon ed i suoi vestitini con delle salviette per neonati , gettandoli con noncuranza per terra, fin quando suo figlio non fu quasi del tutto pulito.

Una volta che Landon sembrò stare meglio, Blaine lo tirò su e lo portò con attenzione in clinica con Avery al seguito.

La sua amica infermiera fece quello che sapeva fare meglio: trascrivere tutto quello che era successo a Landon nella ultime 24h.

Circa un’ora dopo , la piccola famigliola ( Avery compresa) uscì dalla clinica con varie prescrizioni e con l’ordine di tenere a letto Landon per un giorno o due per far riposare il suo corpicino stanco.

Sfortunatamente aveva l’influenza ( come aveva pensato Avery) ed anche se era un’influenza leggera, il dottore voleva che il bimbo riposasse quanto più poteva per evitare che le cose peggiorassero.

Sospirando , Blaine riallacciò il suo bimbo addormentato nel seggiolino , poi salutò Avery promettendole di chiamarla più tardi se qualcosa nella temperatura o negli atteggiamenti di Landon fosse cambiata.

Quando la sua migliore amica se ne fu andata, Blaine rimase in macchina seduto al posto di guida, il petto ansimante, cercando di riprendere fiato.

Sembrava come se , tutto in una volta, il mondo gli stesse crollando addosso, soprattutto in così poco tempo.

Il lavoro stava diventando sempre più difficile, dover lasciare spesso Landon, per essere sicuri di non avere di nuovo difficoltà economiche .. era sempre più dura e come se le cosa non potessero andar peggio, l’ultima settimana da solo era stata probabilmente la peggiore che Blaine avesse avuto da un po’.

Un paio di settimane prima, la sua macchina si era rotta e così Avery dovette accompagnarlo al lavoro tutte le volte che aveva potuto; aveva ritirato la macchina proprio il giorno prima ed il conto era stato atroce.

Inoltre, Kurt ed i suoi amici lo avevano trovato e gli stavano creando problemi, così aveva i nervi a fior di pelle ed ora quest’altro problema con Landon.

Era come se non potesse avere un attimo di tregua, come se un potere superiore pensava fosse divertente fotterlo ancora un po’ prima di farlo crollare definitivamente.

E.. oddio.. era davvero ad un passo dal crollare…

Così fottutamente vicino..

Respirando a fatica, uscì con la macchina dal parcheggio e si mise in viaggio per tornare a casa, le mani tremanti mentre cercava di mantenere il controllo , fino a quando sarebbe arrivato al sicuro nel suo appartamento.

Nel giro di un'ora , era nell'ascensore del suo palazzo con Landon addormentato contro il suo petto, gli occhi chiusi mentre aspettava che l'ascensore si fermasse al suo piano così che potesse portare suo figlio malato a casa, accoccolarsi accanto a lui sul letto ed addormentarsi, ignorando tutto il mondo attorno a lui.

Quando l'ascensore arrivò al piano, Blaine sospirò, ne uscì e strinse con una sola mano Landon mentre con l'altra giocherellava con le chiavi per poter poi aprire la porta.

Fu solo quando arrivò a pochi passi dal suo appartamento , che si accorse che c'era qualcuno davanti la porta.. una persona alta, bionda e che lo stava fissando.

"Blaine..".

"No.. non posso affrontare anche questo ora.. Vattene Sam.. "

"Hai.."

"Mio figlio è malato. Non posso intrattenermi con te, o ascoltare le tue scuse o qualsiasi altra cosa per cui sei qui. .. Per favore.. solo.. vattene. Non posso affrontare questo..."

Sam si allontanò dalla porta, gli occhi azzurri spalancati mentre il suo ex migliore amico lo stava allontanando per poter aprire la porta.

La mano dell'altro uomo tremava, mentre cercava di infilare la chiave nella serratura, l'altro braccio teso sotto il peso di suo figlio completamente a peso morto mentre dormiva contro il petto di Blaine.

I suoi occhi si riempirono di lacrime, mentre imprecava sotto voce cercando di infilare la chiave in quella cazzo di serratura.

"Hai bisogno.."

"Non mi serve niente da te" Blaine esplose.. boccheggiando quando la chiave gli scivolò dalle dita e cadde sul pavimento.

Landon si agitò tra le sue braccia, piagnucolando un pò quando l'urlo disturbò il suo sonno.

"Scusa tesoro.. Papà è dispiaciuto.. Ti porto dentro in un secondo.. Resisti".

Accarezzando con la mano, adesso libera, la schiena di Landon , Blaine scosse la testa , tirando su col naso e deglutendo prima di iniziare a cercare di inginocchiarsi per prendere la chiave,

Sam lo aveva anticipato ed aveva già preso le chiavi e , superandoli, cercò la chiave che aveva visto prima in mano a Blaine.

Con un sospiro triste, infilò la chiave nella prima serratura per sbloccarla, aspettando che Blaine gli indicasse poi la chiave per la maniglia prima di sbloccare anche quella.

Una volta che la porta fu aperta, Sam restituì le chiavi al suo ex migliore amico e guardò l'uomo scivolare in casa , dando poi un calcio alla porta per chiuderla dietro di lui.

Prima che la porta si chiudesse completamente, Sam riuscì a sentire il suo amico singhiozzare e gli si spezzò il cuore per quando male si sentisse per averlo fatto arrabbiare così tanto.

 

Dicembre 2014

Landon urlava, il suo piccolo volto corrucciato e le guance arrossate ,mentre piangeva perché aveva bisogno che Blaine gli cambiasse il pannolino.

Per essere un bambino così piccolo , aveva dei polmoni che potevano competere con i cantanti d'opera e Blaine a volte si chiedeva se suo figlio da grande volesse diventare un performer come lo erano entrambi i suoi papà.

Anche se in quel momento Blaine non aveva nulla per cui cantare.

Era appena diventato padre, tutto solo in una grande, grande città.

Certo, stava vivendo con Cooper in quel momento, ma suo fratello stava registrando qualcosa a Chicago e non era nemmeno tornato a casa per vedere suo nipote, così per gli ultimi mesi Blaine aveva fatto tutto da solo .

Landon aveva poco più di un mese ormai, essendo nato pochi giorni prima di Halloween e , nonostante il Natale fosse dietro l'angolo, Blaine non si sentiva di festeggiarlo.

Soprattutto visto che era così dannatamente stanco.

La stanchezza gli era penetrata fin dentro le ossa.

I giorni e le notti le passava a cullare suo figlio malato, piangendo insieme a lui , mentre Landon urlava come un matto a causa dei dolori alla pancia perché soffriva spesso di coliche.

Il tempo sembrò fondersi; le ore ed i giorni acceleravano poco a poco e quando Landon ebbe un mese d'età, Blaine aveva completamente dimenticato che giorno fosse.

Lui stesso stava ancora guarendo dopo il parto, la cicatrice , sotto  la pancia, stava guarendo bene ma gli faceva ancora molto male a causa dell'eccessiva fatica di essere un padre single.

Non aveva nemmeno nessuno che potesse guardare Landon mentre si faceva il bagno o mangiava.

Ogni volta che aveva bisogno di fare qualcosa doveva legare suo figlio al seggiolino in modo da poterselo portare ovunque avesse bisogno di andare o tenerlo in braccio per cullarlo contro il suo petto mentre lui si trascinava a consumare l'ennesima cena precotta o qualsiasi cosa fosse facile da preparare.

Sentì un altro forte urlo e Blaine abbassò lo sguardo sospirando quando capì di aver di nuovo la testa tra e nuvole e che suo figlio stava ancora aspettando che gli mettesse il pannolino  pulito.

Controllandolo per essere sicuro di aver pulito ed asciugato bene il bambino chiuse il pannolino e lo rivestì , lavandosi velocemente le mani , prima di riprendere suo figlio in braccio  e lasciare il bagno pubblico per tornare nel supermercato.

Era quasi uscito dalla zona in cui c'erano i bagni quando si scontrò con una donna. Chiese rapidamente scusa e fece un passo indietro, stringendo più forte Landon.

Anche la donna chiese scusa, parlando a raffica, mentre alzava lo sguardo per vedere con chi si fosse scontrata.. e fu in quel momento che si riconobbero.

“infermiera Avery?”

“Oh mio dio! Blaine!.. Che bello rivederti. Oh.. oh santo cielo.. c’è anche Landon.. Oh com’è cresciuto. Ma quanto è bello!”

La donna cominciò a coccolare il bambino e Blaine sorrise, abbassando un po’ le braccia per permetterle di guardare Landon più da vicino.

Quando gli chiese se poteva prenderlo in braccio, Blaine glielo diede volentieri, ricordandosi quanto fosse stata dolce e gentile con Landon quando era stata la loro infermiera in ospedale.

Mentre teneva il bambino, chiese a Blaine come fossero andate le cose in questo mese o poco più, aggrottando le sopracciglia quando il suo ex paziente le rispose con un’unica e tesa parola.

Passò le dita tra i capelli ricci che adornavano la testa di Landon e quando fece una considerazione su di loro, non poté fare di notare quando l’uomo accanto a lei sembrasse triste mentre guardava suo figlio.

“Va tutto bene, Blaine?”

Ci mise un secondo, come se stesse pensando di non rispondere del tutto.. quando alla fine crollò, raccontandole di quanto fosse stato tutto difficile e che stava facendo tutto da solo.

Non appena finì di parlarle di tutte le difficoltà incontrate , Avery lo trascinò verso una caffetteria dall’altra parte del negozio e lo fece sedere mentre si sedeva anche lei accanto a lui.

“Raccontami tutto” gli disse e Blaine lo fece, raccontando tutto dal principio; le parlò del suo ex fidanzato e di come lui lo avesse lasciato e di come, poco prima di andarsene , avesse scoperto di essere incinto.

Quando finì di raccontare , pianse per la vergogna di aver spifferato così tanto a qualcuno che a malapena conosceva, ma la ragazza accanto a lui, gli prese la mano e gli promise che lo avrebbe aiutato .

Avrebbe badato a lui, lo avrebbe aiutato ogni volta che ne avrebbe avuto bisogno.

Potevano essere amici, migliori amici.

E col passare del tempo… lo erano diventati davvero.



“Cosa farò? Non posso andare al lavoro stanotte e loro.. loro continuano ad apparire ovunque”

“Gli hai detto che avresti chiamato la polizia?”

“l’ho detto a Kurt. Gli altri.. si sono semplicemente presentati al club pretendendo di parlarmi. E non è che posso semplicemente sbatterli fuori a calci.

Ho potuto chiedere a Vinny di cacciare Kurt l’altra sera, ma non lo potrò fare ancora.. pensa che così perderà dei soldi.”

Blaine sospirò, sistemando il telefono tra l’orecchio e la spalla, mentre si allungava a prendere dal mobile un dado di brodo per la zuppa di pollo che stava preparando.

Sentì Avery brontolare al telefono e capì che stava pensando a qualcosa.. forse stava pianificando qualcosa per aiutarlo.

“Non posso fare nulla visto che ho il turno stanotte, ma posso fermarmi domattina dopo il lavoro e stare con te in caso venisse qualcuno.

Poi posso restare con Landon se Cooper non può o se invece può, posso semplicemente venire al club con te e se qualcuno di quegli stronzi si dovesse presentare dovranno prima vedersela con me…”

“Non posso chiedertelo , Aves.. Stai lavorando così tanto e non dormi mai..”

“Nemmeno tu..”

“Le nostre vite sono completamente differenti. Tu non dormi perché sei un’infermiera ed aiuti le persone. Io non dormo perché..”

“Sei un padre ed hai un figlio di cui prenderti cura..”

“Questo non è..”

“Sai che è la verità. Ed intendo tutto quello che fai per Landon con questo.. lavoro e tutto il resto, quindi non discutere. Ora, ti chiamo non appena finisco il turno e poi sarò da te. Conservami un po’ di zuppa.”

“Questo posso farlo” ridacchiò Blaine, salutando la sua amica, prima di posare il cellulare sul bancone tornando a mescolare gli ingredienti della zuppa che stava cucinando per il figlio malato.

Landon era nell’altra stanza, raggomitolato sul divano mentre guardava i cartoni, le braccia avvolte attorno al cane di Margareth Thatcher .

La febbre era scesa un po’ e sembrava che il suo appetito fosse tornato, così Blaine gli stava facendo una zuppa buona per il suo pancino malato che sperava suo figlio riuscisse a mangiare.

“Hey Lan. Vuoi dell’altro succo?”

Quando non ricevette risposta, Blaine si precipitò nel soggiorno, sorridendo quando trovò suo figlio addormentato, la testa appoggiata di lato mentre sbavava sul cuscino.

Abbassandosi , coprì il bimbo con una coperta e gli diede un bacio sui capelli prima di ritornare in cucina per finire di preparare la loro cena.

Mentre tagliava le carote ed il sedano, lasciò che la sua mente tornasse a qualche ora prima quando aveva trovato Sam davanti la sua porta.

Era stato uno shock all’inizio, poi era subentrata un po’ di paura di vedere il suo ex migliore amico a Los Angeles anni dopo che Sam gli aveva voltato le spalle.

In quel preciso momento, avrebbe voluto incazzarsi con lui così come aveva fatto con Kurt e Santana , ma con Landon malato e con tutto che pesava sulle sue spalle , tutto quello che Blaine poté fare fu chiedere a Sam di andarsene.

Per fortuna, lo aveva fatto.

Certamente, ora che sapeva che praticamente tutti era a Los Angeles per qualche motivo, gli fece rizzare i capelli.. perché ora erano ovunque in attesa di parlare con lui, scusarsi con lui o qualsiasi altra cosa che a Blaine non interessava proprio.

Se l’era cavata così bene in questi 3 anni  senza di loro, quindi cosa gli faceva credere che adesso aveva bisogno di loro?

Brontolando raccolse le verdure appena tagliate e le buttò nella pentola del brodo di pollo, coprì subito con un coperchio, appoggiandosi poi contro il bancone mentre guardava il telefono che aveva poggiato prima.

Alla fine avrebbe dovuto chiamare Vinny per dirgli che non sarebbe andato , ma al momento tutto quello che voleva realmente fare era mandare tutti a farsi fottere, prendere suo figlio e scappare di nuovo.

Non gli importava , non più.

Voleva solo restare solo.

Questa volta sarebbe stato  più facile .

Ogni volta che erano lui e Landon ( a volte Avery)  le cose erano più facili.

Non doveva più pensare a quanto avesse fallito nel tenersi gli amici ed un fidanzato , a quando tutti lo avessero odiato abbastanza da lasciarlo andare senza combattere.

Poteva scomparire nel suo piccolo mondo e poter fare tutto quello di cui aveva bisogno  per assicurarsi che suo figlio fosse ben curato.

Ora aveva questa nube oscura che incombeva su di lui, sulla possibilità che Kurt tornasse di corsa a casa dal suo fidanzato  ( che Blaine immaginava fosse un avvocato) e che entrambi avrebbero cercato di ottenere la custodia di Landon contro di lui.. ed avrebbero vinto perché sarebbero andati dal giudice a dirgli che Blaine era un pessimo padre che si spogliava e che faceva, a volte, delle seghe a degli uomini sconosciuti.

Così avrebbe perso la custodia e non avrebbe più avuto nulla per cui vivere e …

Basta Blaine.

Scosse la testa, allontanandosi dal bancone per poter mescolare la zuppa sul fuoco.

Le budella attorcigliate, lo stomaco in subbuglio  mentre pensava a cosa c’era ancora in serbo per il futuro suo e di suo figlio , ora che tutto il suo vecchio gruppo di amici di New York aveva saputo di loro due.

Un giorno , forse presto, le cose per lui potrebbero crollare di nuovo , come accadeva ogni qual volta c’era New York di mezzo.

“Papà?”

Ma se fosse successo, Blaine avrebbe combattuto per tenere suo figlio al sicuro e non importava come .

Scuse o no, questa volta non si sarebbe arreso senza combattere.

Non quando si trattava di Landon , non quando si trattava di proteggere la cosa più importante della sua vita.

“Arrivo, tesoro.. Aspetta, papà sta arrivando”.



Note

Con questo capitolo abbiamo conosciuto un pò Avery e come sono diventati amici..

Alla prossima settimana,..

Link capitolo originale

https://www.fanfiction.net/s/10334792/5/What-I-Call-Life

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Capitolo 6
*** 6 capitolo ***


Kurt stava sorseggiando un caffè bollente rivolgendo la sua attenzione verso l’esterno, dove una folla di persone vagava per la città; sia turisti che locali se ne andavano in giro per fatti loro nell’aria fredda di fine febbraio.

Per lui non era così freddo, considerando che aveva vissuto a New York per anni e in Ohio per decenni prima, ma era divertente vedere i Californiani che stavano dando di matto per qualcosa che era ben al di sopra del congelamento.

“Questo posto è occupato?” una voce gli chiese alla sua sinistra e Kurt si voltò , sorridendo e ruotando gli occhi quando notò Sam all’in piedi accanto a lui.

“No.. sto bevendo il caffè da solo.. Che sfigato vero?”

“Il più grande”  lo prese in giro Sam, lasciandosi cadere sulla sedia con uno sbuffo.

Ora che aveva qualcuno con cui parlare , Kurt voltò le spalle alla finestra e guardò Sam in volto, ridendo quando notò che lui aveva un caffè ghiacciato ed un piatto di biscotti davanti.

“Niente photoshoots questa settimana?”

“Ne ho fatto uno la settimana scorsa, ma li ho presi solo perché mi sento una merda”.

“Ti senti un merda e così mangi dei biscotti?”

“Si tratta di Blaine, okay?” borbottò Sam a bassa voce.

Kurt lasciò perdere immediatamente, sapendo che se lo avesse spinto troppo , avrebbero ricominciato a litigare e davvero non voleva farlo di nuovo.

Era già stato abbastanza brutto dover allontanare Sam da lui tre giorni prima quando il suo amico si era presentato all’appartamento furente per quello che aveva visto a casa di Blaine.

Secondo lui, Landon era malato e Blaine era ad un passo dal crollare, cosa che aveva sicuramente fatto non appena chiuso la porta dietro di lui.

Mentre Sam era esploso per questo, Kurt si era irrigidito e si era voltato per correre a nascondersi nella stanza degli ospiti che stava usando.

Naturalmente, quando Sam lo vide scappare, lo inseguì e lo colpì con parole che Kurt non aveva sentito da anni.

Quando il litigio finì, le emozioni erano ancora forti, ma Mercedes, Santana e Rachel si erano messe tra loro per farli calmare.

Ci volle un po’ prima che Sam si calmasse ma subito si scusò con Kurt per essere esploso in quel modo e la cosa successiva che Kurt ricordava era che stavano parlando dei loro rimpianti per quello che avevano fatto a Blaine e di quando fosse strano che adesso lui avesse un figlio.. un figlio che era di Kurt.

“Pensi che sia già tornato al lavoro?” chiese Sam, distraendo Kurt dai suoi pensieri sul loro litigio.

Kurt alzò lo sguardo , fissando gli occhi azzurri di Sam con espressione vuota.

“Diavolo se lo so. Sono andato lì la scorsa notte e il buttafuori mi ha detto che ancora non era rientrato.

Avevo pensato di andare a casa sua a vedere se andava tutto bene, ma.. lo abbiamo tormentato così tanto ultimamente e se Landon è davvero malato.. non voglio stressarlo ancora di più. Lui o Landon.”

“Ti capita mai di pensare a cosa sarebbe successo se avessi scoperto che era incinto prima che se ne andasse?

Tipo se fosse riuscito a parlare con qualcuno di noi quella sera?

O se non avesse invece spento il suo cellulare dopo che era scappato?”

“Da quando ho visto Landon quella sera.. io.. questo è tutto quello a cui riesco a pensare. Cioè..” Kurt si fermò, tracciando col dito il bordo della sua tazza di caffè, “ non riesco ad immaginare quanto di sia sentito tradito quella sera e poi più di ogni altra cosa.. scoprire anche questo.

Doveva essere terrorizzato.

Solo.... ho pensato a tutto quello che era successo tra noi e quello che noi… che io ho fatto e poi penso a quello che fa solo per sopravvivere ed io.. lo odio .. lo odio per questo Sam.”

“Lo so.. Lo faccio anche io.. C’ero anche io, ricordi?”

Kurt annuì, allungando una mano per rubare un biscotto dal piatto di Sam, toccando però solo una marea di briciole prima di riuscire a prendere un biscotto e metterselo in bocca.

Lui e Sam avevano discusso su tutta la storia degli spogliarelli dopo  la loro litigata e Kurt confessò di essere a conoscenza anche delle "terapie" richieste a Blaine dal club, che chi sa per quale straba ragione , sembrò che questo non infastidisse  Sam più di tanto.

Se non altro, annuì solennemente e chiese a Kurt di continuare, il suo viso diventava sempre più scuro man mano che ascoltava Kurt raccontargli tutto quello che aveva visto e sentito al club.

Erano rimasti a parlare per tutta la sera , discutendo di Blaine e di quanto fosse cambiata la sua vita.

Alla fine della serata , Kurt era esausto , sotto il peso di tutte quelle emozioni, e Sam non stava meglio; si allontanò per rannicchiarsi accanto a sua moglie , le strinse in un abbraccio e poggiò, in modo protettivo, una mano sulla pancia di Mercedes pensando al loro figlio che stava crescendo.

Pensare alle cose che Blaine era costretto a fare per assicurarsi che il figlio crescesse bene... spezzava il cuore di Sam e se un giorno avrebbe avuto la possibilità di parlare con il suo ex migliore amico , si sarebbe scusato dall'alba al tramonto.

"Ci proverai di nuovo stasera? Non resterai ancora per molto a Los Angeles".

Kurt si morse il labbro in risposta alla domanda di Sam, abbassando lo sguardo sul suo cellulare che aveva poggiato al centro del tavolo.

"A dire il vero, resterò qui ancora un pò. Mi ha chiamato Alex e non tornerà da Praga per altre due settimane.. Lui.. Lui non pensa mai ad altro.

Parte per questi viaggi e poi non torna per mesi, parliamo a malapena in questi giorni ed anche se a volte comunichiamo è solo perché mi telefona per dirmi che starà via più a lungo e poi mi spedisce qualcosa."

Ruotò gli occhi, sbuffando tra se , quando pensò alla conversazione che aveva avuto con il suo fidanzato , quella mattina presto.

"E' questo quello che ha detto oggi... che starà via molto più a lungo e che mi aveva spedito un regalo".

"Forse gli dispiace ed è per questo che ti manda regali?"

"Questo però non significa che io voglia che mi regali qualcosa di costoso, ogni singola volta che accade. Sono stanco di rimanere in quell'appartamento da solo tutto il tempo.

E' come se il suo lavoro fosse più importante di me e mi sento come se stessi li senza motivo.

"Stanno bene insieme... formano una bella coppia..." questo è quello che dicono tutti di noi e questo è tutto.

Non sanno come siamo quando siamo insieme ed io sono solo un accessorio."

"Probabilmente non  così che..:"

"Alex ha questo collega, si chiama Antonio; è una specie di capo per Alex, se così si può dire.

Beh.. la fidanzata di Antonio è una modella di nome Valentina ed eravamo ad una festa durante le feste di Natale; tutti parlavano e facevano commenti sull'anelo di fidanzamento di Valentina.

Mi ero avvicinato per confrontare i nostri anelli perché.. sai.. volevo solo vedere se il suo anello era più bello del mio.. ed abbiamo chiacchierato un pò.

E sai una cosa?

La sua relazione con Antonio è semplicemente come la mia con Alex!

Ha avuto persino il coraggio di dirmi che capiva completamente perché stavo con Alex, perché lei stava con Antonio per lo stesso motivo!"

"Come fai a dire.."

"Valentina è una nota arrampicatrice, Sam!

Tutti nel settore, sanno che sta con quel ragazzo solo per i suoi soldi e quando si presenta a qualche evento, la gente parla di lei come la sexy bambolina di un riccone.

Ecco quello che sono per loro! Non sono Kurt Hummel , laureato con ottimi voti alla Nyada, eccetera,  eccetera.

Sono Kurt Hummel il bel bocconcino sexy, arrampicatore , fidanzato con un fotografo di successo! "

"Kurt..!

"Sai quanto questo mi fa incazzare? Che la gente mi veda così dopo che mi sono fatto il culo per laurearmi alla Nyada e cercare di sfondare a Broadway?

Ho passato tutta la mia vita cercando di avere successo e non l'ho fatto.

Ero spaventato a  morte che un giorno sarei stato eclissato dalla persona che amavo.. e quando stava per succedere.. ho rotto con lui prima che questo potesse realmente accadere.. e questo dove mi ha portato?

Sono ancora nell'ombra.

Sono ancora tutto quello che mi spaventava diventare e non ho ottenuto nulla.

Ora sono fidanzato con qualcuno a cui non frega un cazzo se stiamo a malapena insieme e l'unica persona che io abbia mai davvero amato è diventata una persona completamente diversa e si spoglia per soldi!"

Sam restò in silenzio , scuotendo la testa negativamente, mentre ascoltava Kurt divagare mentre la sua voce diventava sempre più forte ed alta man mano che si emozionava.

Per fortuna la caffetteria era piena di clienti e rumorosa , altrimenti la gente li starebbero fissando.

Comunque non importava quanto il suo amico si stesse arrabbiando, Sam sapeva che probabilmente era meglio per Kurt buttare tutto fuori.

Aveva vissuto nella menzogna per gli ultimi tre anni, mentendo a se stesso che stava bene dopo che Blaine era sparito quando in realtà era più che lontano dall'esserlo.

Sam era li quando tutto era crollato.

Era furioso quando Blaine sparì ed aveva accusato Kurt di tutto fin quando non fu divorato dai sensi di colpa quando capì che .. si.. nonostante fosse stato Kurt a rompere con Blaine.. tutti gli altri potevano restare semplicemente neutrali ed essere amici di entrambi.

All'inizio Sam cercò di rimanere neutrale ; trascorse del tempo sia con Blaine che con Kurt fin quando Mercedes non cominciò a portargli rancore per essere ancora amico di Blaine.

Gli era stato detto che Blaine aveva tradito di nuovo Kurt ed anche se all'inizio Sam non ci aveva creduto, cominciò a chiederselo quando notò il suo amico deprimersi proprio come aveva fatto quando lo aveva tradito la prima volta.

Da allora, aveva cominciato ad uscire più spesso con Mercedes e Blaine fu allontanato sempre di più e prima che se ne rendesse conto, aveva completamente tagliato fuori Blaine da qualsiasi cosa.

Quella sera durante la cena con tutti al loft, c'era ovviamente uno spazio vuoto.. come lo era stato da settimane ormai .. ma tutti finsero che andava tutto bene.

Beh.. fu  tutto okay solo fin quando il cellulare di Kurt non iniziò a squillare .

Sam riusciva a ricordare tutto perfettamente di quella sera: di come Kurt guardò il suo cellulare, ignorando la chiamata; di come  cominciò a squillare quello di Rachel e poi quello di Santana seguito poi dai cellulari di tutti gli altri.

Il suo fu l'ultimo e fu molto combattuto sul rispondere o meno, la paura lo travolse... e se Blaine si fosse fatto male? .. e se Blaine stesse per fare qualcosa di molto stupido?

Stava quasi per accettare la chiamata quando Rachel si allungò e gli tirò il cellulare di mano, premendo poi il tasto rifiuta prima di riposarlo sul tavolo.

Alcune ore dopo, lui e Mercedes stavano camminando nel silenzioso appartamento quando Sam si diresse verso la stanza di Blaine per vedere se andava tutto bene.

Ma si ritrovò in una stanza ancora più silenziosa ed essenzialmente spoglia.. l'unica cosa che era stata lasciata era l'anello di fidanzamento di Kurt.

Fu una delle giornate più brutte della sua vita.

"Sam?"

La voce di Kurt lo distrasse dai suoi pensieri ed alzò lo sguardo , sbattendo le ciglia velocemente per trattenere le lacrime che stavo ormai cadendo.

Se le asciugò velocemente e riabbassò lo sguardo sul suo caffè ormai annacquato, il labbro inferiore tra i denti.

"Vai di nuovo al club per vederlo?"

"Si.. Dovrebbe essere tonato. Sono passati tre giorni. Se non è tornato vado al suo appartamento."

"Posso venire con te? Voglio solo parlargli.."

"Si.. si.. puoi.. Anzi.. preferirei che venissi.. non voglio tornare li da solo".

Sam annuì e guardò il suo amico finire gli ultimi sorsi del suo caffè.

Una volta che Kurt finì, entrambi si alzarono, gettarono i loro bicchieri vuoti e si diressero verso il mare di gente in strada che andava dio solo sa dove.,

Mentre camminavano, Sam guardò Kurt e si chiese se ci sarebbe stato un grande cambiamento nella sua vita.. un cambiamento che avrebbe coinvolto Blaine e forse il figlio che aveva appena scoperto di avere.

Poteva solo pregare che qualcosa sarebbe accaduto , e che fosse qualcosa di buono.

Avevano già dovuto affrontare tante cose brutte ultimamente e lui non ne poteva più.




"Shadow è venuto a lavorare stasera?"

"Ragazzo.. sei venuto qui ogni singolo giorno.. Hey Derek.. sembra che abbiamo un nuovo membro del fanclub di Shadow! Dai a questo nuovo fanboy il numero…”

"Amico.. gli altri non sono fanboy. Gli altri sono tutti degli stronzi vecchiacci.. questo ragazzo  è il più giovane che ho visto di tutta la dannata banda.. e non è un tipo strano."

Il buttafuori squadrò Kurt dall'alto in basso , con un sorriso, poi diede una veloce occhiata a Sam prima di riportare lo sguardo sull'uomo corpulento accanto a lui.

"Comunque Shadow è uno dei più popolari. ringraziando iddio è tornato, altrimenti l'intero dannato club sarebbe impazzito".

"Quindi è qui?" chiese di nuovo Kurt, facendo del suo meglio per sbirciare oltre le spalle  alte e muscolose del buttafuori per riuscire a dare un'occhiata nel club.

Era stupido lo sapeva.. la zone del club in cui aveva bisogno di entrare era dall'altra parte dell'edifico, ma sperava almeno di poter intravedere Blaine girovagare.

Una mano poggiata sul suo braccio lo riportò al presente e quando si sentì strattonato , guardò Sam ad occhi spalancati.

"Cosa?"

"Hanno detto che possiamo entrare. Blaine è dentro e si esibirà presto, quindi entriamo . Troviamoci un posto".

Afferrando il gomito di Sam, Kurt lo trascinò dentro il club e lo tirò in mezzo alla folla di ragazzi ubriachi e scalmanati verso la zona dove si sarebbero esibiti i ragazzi.

Scesero di corsa le scale coperte di brillantini , rimanendo scioccati quando videro com'era stata preparata la sala.

Sembrava di essere in una scatola di sardine , in quella particolare parte del bar; uomo dopo uomo dopo uomo.. tutti accalcati e ubriachi fradici., davanti al palco.

In fondo alla sala non c'era quasi nessuno così Kurt e Sam presero un tavolo vicino alle scale, abbastanza lontani in modo che Blaine non potesse vederli ma abbastanza vicino in modo che loro potessero vedere lui.

Un volta che si furono seduti al tavolo, una cameriera vestita in modo succinto si avvicinò loro offrendogli due shortini di qualcosa colorato di viola e blu.

Sam rifiutò, ma Kurt ne prese due e se li scolò entrambi velocemente quando il Dj cominciò ad annunciare il successivo ballerino.

"E' tornato ed è pronto per sorprendervi tutti stasera.

Quindi prendete i vostri soldi e preparatevi ad acclamare... Shadow!"

La musica pompò, le luci cambiavano colore, dal verde al verde acqua , quando una sagoma scura apparve sul palco.

Kurt sentì lo stomaco sottosopra e deglutì, senza distogliere lo sguardo dal suo ex che indossava una maglietta così stretta che sagomava il suo meraviglioso corpo ed un paio di pantaloncini attillati , rosa e cortissimi; ai piedi aveva un paio di scarpe da ginnastica dai colori vivaci ed sul viso una maschera rosa che copriva i suoi occhi ed una parte del naso.

Nell'insieme sembrava una specie di caramella... fu solo quando la musica divenne più alta e partì il coro che Kurt capì il perché.

C'mon

Take a bottle, shake it up

Break the bubble, break it up

(Dai, prendi una bottiglia, scuotila

Rompi la bolla, rompila)

Blaine puntò un dito verso un punto preciso del palco ed all'improvviso dell'acqua schizzò dal pavimento  bagnando sia lui che tutta la prima fila; Blaine diventava sempre più bagnato.

La maglietta bianca si appiccicò ai suoi muscoli ben definiti e Blaine si leccò le labbra e, mentre la musica continuava , se la levò.

Pour some sugar on me

Ooh, in the name of love

Pour some sugar on me

C'mon fire me up

Pour your sugar on me

Oh, I can't get enough

(versa dello zucchero su di me

Ooh, nel nome dell’amore

Versa dello zucchero su di me

Dai accendimi

Versa dello zucchero su di me

Oh, ne ho abbastanza)

Alcuni degli altri ballerini ( donne, notò Kurt ) superarono Blaine con in mano dei lunghi bastoni a righe colorate.

Ognuna di loro , li sollevò in aria e della polvere di zucchero scese dal soffitto, ricoprendo il corpo di Blaine di una sottile patina di dolcissimo zucchero colorato.

Sembrava come se avesse appena fatto una corsa in un negozio di caramelle e gli uomini del pubblico stavano pendendo dalla sue labbra.

Blaine, d'altra parte nonostante continuasse a ballare ed a sorridere, sembrava completamente esausto.

Tutti, in quel posto , potevano pensare che stesse bene, ma Kurt conosceva quell'espressione.

Kurt conosceva tutte le espressioni di Blaine come il palmo della sua mano.

Solo a vederlo così, Kurt si sentì nauseato e chiuse gli occhi, lasciando che la musica rimbombasse a ritmo col il pulsare del suo mal di testa.

Sam, accanto a lui, scosse la testa quando vide Blaine sedersi sul grembo di uno dei clienti tra il pubblico , e l'uomo iniziare a leccare una striscia di quella polvere al gusto d'arancia sui suoi bicipiti.

I'm hot, sticky sweet

From my head to my feet, yeah

(Sono caldo, appiccicoso dolce

Dalla testa ai piedi si)

Blaine canticchiava la canzone e , scendendo dal grembo dell'uomo , cominciò ad oscillare attorno al palo ( ma senza in realtà arrampicarsi) poi continuando a cantare in playback , si spinse con le gambe attorno al palo , iniziando a roteare e ad aggrapparsi alla barra di metallo.

Uno degli uomini tra il pubblico agitò una grossa banconota e Blaine si diresse velocemente verso di lui ancora ballando e , voltandosi per stuzzicare il cliente, infilò le dita nella cintura dei suoi pantaloncini .

Li abbassò leggermente, mostrandogli appena un pò il perizoma che indossava sotto di essi ed il cliente applaudì infilando la banconota, più un'altra manciata . nei pantaloncini di Blaine, la sua mano che palpava la carne sotto di essi, fin quando Blaine non lo spinse via e col dito mimò la parola.. "no, no, no".. .. muovendosi poi disinvolto verso l'altro lato del palco dove altri clienti stavano tendendogli dei soldi.

"Penso che sto per sentirmi male" urlò Kurt, alzandosi dal tavolo..

Sam ebbe a malapena la possibilità di alzarsi per raggiungerlo che Kurt era già corso via, sparendo tra la folla mentre si precipitava per le scale e poi fuori dal club.

Una volta che se ne fu andato, Sam riportò la sua attenzione verso il palco , sospirando quando vide Blaine finire la sua coreografia.. che fu più che altro un dibattersi e dimenarsi , mentre alcuni casuali uomini leccavano via la polvere di caramella dal corpo del suo ex amico, mentre li cavalcava e si abbassava i pantaloncini dando a tutti una visione del suo splendido culo.

Il pubblico si scatenò fischiando, le persone in fondo urlavano a Blaine di toglierseli completamente e tutto ricordò a Sam di quando era lui, anni fa, a spogliarsi.

Solo che le cose erano meno folli nel suo vecchio locale di quanto lo fossero qui.

Le donna per  cui si spogliava erano molto più riservate di questi uomini.

Le persone che poteva vedere tra il pubblico che guardavano Blaine erano dei vecchi pervertiti a cui sembrava non fregasse un cazzo che un ragazzo di trent'anni più giovane di loro gli stesse ballando in faccia.

Alcuni di questi pervertiti avevano addirittura un'erezione, ovviamente , evidente attraverso la stoffa tesa dei loro pantaloni.

Ingoiando abbondantemente, Sam voltò la testa e riportò lo sguardo su Blaine, guardando il suo amico fare gli ultimi passi di danza prima di afferrare i soldi sparsi sul pavimento con esperta precisione.

Stava per scendere dal palco con una bella manciata di soldi, quando un cliente mascalzone  si allungò e, afferrando il volto di Blaine tra i palmi , tirò a se il ragazzo più basso e lo baciò sulla bocca, leccando poi il resto dello zucchero verde lime dalla sua mascella.

Blaine andò in panico , gli occhi sbarrati per lo shock e poi un altro uomo urlò tirando lontano da Blaine il "ladro di baci" spingendolo di nuovo verso la folla.

Dopo questo .. tutto esplose.

Blaine corse verso il backstage , i buttafuori arrivarono di corsa ed il pubblico iniziò a prendersi a pugni; alcune persone si buttarono nella mischia per l'eccitazione o solo per il gusto di farlo.

Mentre tutti erano impegnati a dar di matto per la rissa che si era scatenata sul palco, Sam la prese come un'opportunità per seguire Blaine.

Così, mandando un veloce messaggio a Kurt, corse verso il backstage, passando attraverso i buttafuori che erano impegnati a trattenere un cliente arrabbiato.

A Kurt: C'è una rissa al bar. Aspettami fuori. Sto andando da Blaine.

 


Quando sei disperato .. a volte devi ... sai.. usare tutte le tue risorse e fare quello che dei per trarne vantaggio.

Blaine lasciò cadere la pila di soldi sul suo tavolo, le dita che scorrevano tra le banconote leggermente umide mentre le sistemava in base al loro valore.

La maggior parte erano banconote da un dollaro, ma ce n’era tante anche di valore superiore mischiate tra loro… da 10$, da 20$, 50$ ed anche alcune da 100$.

Blaine sorrise alla vista di quelle da 100.. queste avrebbero compensato i giorni che aveva perso per prendersi cura di Landon.

Cinquanta dollari sarebbero andati al club ( una regola di Vinny.. per fortuna Shadow era uno dei ballerini che piaceva di più altrimenti non sarebbe mai riuscito a fare un po’ di soldi in più , se poi doveva darne 50 in mano a Vinny ogni volta che lavorava) ed il resto sarebbe stato suo, una volta che li avrebbe contati e tutto il resto.

Sospirando , si passò una mano tra i capelli ancora appiccicaticci e disordinati, gli occhi fissi sulle banconote.

Questi soldi compensavano , sicuramente, la disgustosa sensazione della lingua di altri uomini su di lui… questo era molto più che sicuro…

Naturalmente questo è quello che credi… Devi crederlo.. per poter dormire la notte.

“Shadow? Hai una visita”.

Una delle ragazze interruppe i suoi pensieri e Blaine si voltò verso di lei,  le narici dilatate quando vide un volto molto familiare dietro di lei.

La ragazza aspettò a malapena che Blaine riconoscesse l’ospite, scegliendo di tornare subito fuori nella mischia, lasciando Blaine e Sam da soli.

“Vattene”.

“Ho bisogno di parlarti”.

“Divertente.. Questo è quello che tutti volete fare con me in questi giorni. Peccato che io non voglia parlare con nessuno di voi.

Quindi se vuoi scusarmi, devo cambiarmi e tu puoi uscire .

Attraversa il corridoio dal quale sei venuto , oltrepassa la porta e non tornare mai più.

Okay?

Grazie”.

Una volta che ebbe urlato questi ordini, Blaine tornò a sistemare i suoi soldi, mettendoli poi in un sacchetto di plastica che poi chiuse a chiave nel suo beauty case.

Sam indugiò , in disparte, non ancora pronto ad andarsene, ma quando Blaine si voltò e lo sguardò di nuovo, aggrottò la fronte.

“E’ passato così tanto tempo Blaine.. Non possiamo solo…”

“Possiamo solo cosa Sam?  Ci sediamo e chiacchieriamo davanti ad una pizza?

Colleghiamo la nostra vecchia Xbox e spariamo a qualche alieno?

Forse possiamo anche chiamare Artie e vedere se vuole.. Oh! Aspetta.. Anche Artie è qui?

E’ il prossimo ?

O lo sarà Mercedes?

E che mi dici di Rachel?

Sta venendo anche lei a trovarmi ?

Siete tutti qui?

Anche Kurt è di nuovo qui?

E Santana? 

Avete tutti messo su un gruppo di sostegno per me? 

O qualcuno all’improvviso salterà fuori da dietro la tenda e mi colpirà alla testa con un mattone, così che potete trascinarmi di nuovo a New York? 

Cioè… visto che siete tutti così entusiasti di parlare con me ora”.

“Non è quello che…”

“Continuate tutti a ripeterlo. Vi siete semplicemente presentati qui e vi siete comportati come se fossimo vecchi amici e come se io fossi qui per farvi divertire!.. Beh.. Notizia flash! Non lo sto facendo.

A meno che non siete qui per lanciarmi dei soldi… non me ne frega un cazzo che siete qui.

Se voi ragazzi non lo avete ancora capito.. io sto lavorando in questo momento e tutto quello che state facendo è distrarmi dal fare il mio lavoro!”

“Questo non è un lavoro, Blaine”.

“Che cazzo significa?”

“Disse il ragazzo che faceva gli spogliarelli al liceo. Come se non sapessi  cosa vuol dire! Fottiti Sam.

Non ho bisogno del tuo culo pretenzioso che mi dica cosa posso o non posso fare. Sono adulto ormai.

Posso prendermi cura di me stesso e dalla mia famiglia senza  il tuo aiuto o l’aiuto dei  tuoi cosiddetti amici”.

“Stiamo solo cercando di…”

“Cercando di fare cosa? Di impedirmi di rovinarmi la vita? Beh.. indovina un po’? Sono abbastanza sicuro che questo sia accaduto esattamente tre anni e mezzo fa, quando il mio fidanzato ha chiuso con me.. oh.. e lo hanno fatto anche i suoi amici! Che cosa meravigliosa , vero?  Che bella vita faccio!”

Blaine ruotò gli occhi drammaticamente, precipitandosi come una furia verso il suo armadietto, dove posò il beauty case e cominciò a togliersi i vestiti appiccicosi di zucchero da dosso.

Sam abbassò la testa, per non guardare il suo vecchio amico che si spogliava completamente nudo davanti a lui, e quando sentì i passi di Blaine affievolirsi perché si stava dirigendo in un altro posto, lo seguì , entrando nel bagno comune che era a pochi passi dal camerino.

Blaine entrò in una delle docce ed aprì l’acqua e , non appena fece un passo sotto il getto , lasciò che il liquido lavasse via tutta la polvere di caramella che ricopriva la sua pelle.

Delle scie di acqua colorata mista a zucchero colavano dal suo corpo finendo nello scarico, e , mentre si lavava i capelli, Sam si appoggiò alla parete della doccia, fissandosi i piedi.

“Quando Mercedes mi ha chiamato per dirmi che ti avevano trovato, è stata una della cose migliori che io abbia sentito da tanto tempo”.

Attesa per vedere se Blaine rispondeva , ma l’altro ragazzo continuò a lavarsi, gli occhi chiusi ed ignorando completamente la presenza di Sam.

“La notte che te ne sei andato.. siamo tornati nell’appartamento.. e tu non c’eri.. e dio Blaine…ero così spaventato. Siamo andati a cercarti.. solo io e Cedes .. ed ho provato a telefonarti.. ma tu non rispondevi.

Io.. quando mi avevi chiamato prima.. stavo per risponderti.. ma Rachel prese il mio telefono.. e lo so avrei dovuto riprendermelo.. avrei dovuto risponderti subito.. ma non sapevo cosa fare.

Tutti continuavano a dire che tu e Kurt vi eravate lasciati perché lo avevi tradito di nuovo…”

Una bottiglia di shampoo cadde per terra, il rumore riecheggiò per tutta il bagno, mentre rimbalzava sulle piastrelle del pavimento.

Sam alzò lo sguardo, aggrottando la fronte quando vide lo sguardo vuoto sul viso di Blaine, e fu in quel momento che capì che il suo amico non sapeva nulla della storia del tradimento.

Per tutto il tempo , per tutti gli anni in cui non aveva parlato con nessuno di loro, Blaine aveva pensato che loro fossero arrabbiati con lui perché Kurt era sconvolto per la storia di June Dolloway.

Invece era una cosa completamente diversa, un campo completamente differente.

Invece di credere che c'era stato un litigio sul condividere le luci della ribalta e che questo era stato il motivo della loro rottura, tutti avevano pensato che Blaine lo avesse tradito di nuovo.

Lo scoppio di una risata fece riportare l'attenzione di Sam sul suo amico ma, quando lo fece, desiderò non vedere mai più quell'espressione sul viso di Blaine.

"Questo è tutto quello in cui sono bravo, vero? Questo è il solo motivo per cui sarò conosciuto".

"Cosa?.. Blaine..."

"Tutte quelle scuse. Tutto quello che ho fatto per provare quanto ci sia stato male. Quella proposta. Ho fatto  tutto per niente , vero?"

Rise di nuovo, questa volta una risata più amara.

"Non importa cosa faccio.. non sarò mai abbastanza buono per voi. Faccio il lavoro giusto , non è vero? Blaine Anderson, il drogato di sesso che non riesce a tenerlo nei pantaloni, perfetto per fare lo spogliarellista. Huh.. Divertente.."

"Questo non è vero , Blaine. Non ho mai pensato che lo avessi tradito di nuovo.. non.."

"Li hai assecondati comunque!"

L'altro uomo alla fine esplose, voltandosi nel box della doccia per fronteggiare Sam.

Quando voltò di scatto la testa schizzò un pò d'acqua , dai suoi capelli bagnati, e Sam sbatté gli occhi quando le gocce lo colpirono sul viso.

"Credo che questo sia una specie di Karma per voi, giusto? Guarda cosa è successo a quel bastardo traditore con cui era fidanzato Kurt! Ora vende il suo corpo per soldi! Ha!

Significa che io non sono in vendita.

Le parole che Blaine disse anni ed anni fa si incisero sulla pelle di Sam che cominciò a piangere mentre fissava il suo ex migliore amico sconvolto e furente.

"Blaine.. no.. "

Prima che potesse aggiungere altro Blaine si accasciò , un suono strozzato uscì dalla sua gola mentre cadeva sul pavimento della doccia, respirando a fatica.

"Puoi.. puoi solo andartene.. per favore? Va.. via.."

Si accucciò sul pavimento, in posizione fetale , mentre tossiva , il respiro spezzato, ogni lamento balbettato ed ogni pianto , che riecheggiava nel bagno, erano una pugnalata al cuore di Sam.

"Blaine.."

"Vattene!"

Ci fu un rumore dal camerino , che fece indietreggiare Sam che si scontrò quasi con un altro ballerino, un uomo alto dalla corporatura di un bodybuilder , con un perizoma leopardato che lanciò uno sguardo a Blaine , accasciato sul pavimento e poi afferrò Sam per il colletto e lo sbatté fuori dalla stanza.

"Torna e ti rompo la faccia. Non so cosa tu abbia fatto a Shadow , ma è meglio per te se non torni mai più.." lo avvertì l'uomo e poi chiuse la porta in faccia a Sam, lasciando il ragazzo biondo scosso solo nel corridoio.

 

Aprile 2017

"Sai tesoro... sei uno spogliarellista. Non dovrebbe essere così difficile  per te"

"Per favore.. fermati.. ho detto di no! Toglimi le mani di dosso".

"Hai  le mani di altri uomini su tutto il corpo notte dopo notte e non vuoi scopare con me? Ma che razza di spogliarellista sei?"

"Solo perché ballo questo non vuol dire che scopo con chiunque provi dell'interesse per me. Ora togliti !"

Blaine spinse , scalciando mentre lottava per togliersi di dosso l'uomo sopra di lui.

Era stata una cattiva idea andare alla festa di compleanno di Kong.

All'inizio, Blaine era arrivato al club con un biglietto per il suo collega, ma poi Kong e gli altri ragazzi lo avevano pregato di andare con loro da un'altra parte... in una villa nella zona ricca della città.

Una star della Tv amico di Kong aveva organizzato una piccola festa a casa sua e voleva che tutti gli amici di Kong partecipassero.

E questo in qualche modo includeva anche Blaine.

Per la prima volta da anni, Blaine era stato invitato da qualche parte che non comprendesse il portare suo figlio con se, così mandò un messaggio a Cooper per chiedergli se poteva tenere Landon un pò di più.

Cooper dato che incitava spesso Blaine ad uscire per incontrare qualcuno di nuovo, accettò dicendo al fratello di divertirsi e di lasciarsi andare .

Ma Blaine non era interessato a farlo, non aveva fatto sesso con nessun altro dopo Kurt e non stava cercando una scopata di una notte o altro; non quando doveva preoccuparsi della sue salute oltre che quella di suo figlio.

Aveva una paura inconscia di beccarsi qualcosa da qualcuno di contagioso e che potesse passarla al figlio con un bacio di arrivederci o tramite una delle tante volte che suo figlio gli si avvicinava per assaggiare le cose che a volte mangiava o beveva.

Così era sempre attento.

Sempre.

In più, il sesso per lui era qualcosa che voleva conservare per una relazione un giorno.

Doveva già affrontare troppe cose inerenti al sesso  al suo lavoro.

L'ultima cosa di cui aveva bisogno era non smentire quello stereotipo che solo perché faceva lo spogliarellista era anche uno facile.

Questo non era vero... non per tutti almeno e di sicuro non per lui.

Nonostante il ragazzo dalle mani lunghe sopra di lui, pensasse il contrario.

"Togliti di dosso!" urlò di nuovo, spingendo più forte.

Il ragazzo che prima era a cavalcioni su di lui , cadde a terra , urlando ed imprecando quando colpì il pavimento duro.

Immediatamente Blaine si rialzò, inciampando nei suoi stessi piedi per la fretta di raggiungere la porta per scappare.

Non era nemmeno sicuro di quello che fosse successo; un secondo prima stava ballando con questo bel ragazzo che lo stava baciando , il secondo dopo  il ragazzo gli stava chiedendo di andare in un luogo più appartato in modo da poter continuare a pomiciare.

In quel momento Blaine gli aveva detto "ok.. ma niente sesso. Non sono quel tipo di ragazzo" ed io suo amico aveva accettato.

Fino a quando non arrivarono in camera e l’uomo chiuse la porta a chiave dietro di loro.

Poi le cose cambiarono in peggio.

Le mani del ragazzo cominciarono a tirare via i suoi vestiti, a mordicchiare Blaine,; e prima che Blaine se ne rendesse conto le mani dell’altro ragazzo erano nei suoi pantaloni , le dita che graffiavano la vecchia cicatrice del parto cesareo.

Quando chiese al ragazzo di fermarsi , l’atmosfera nella stanza cambiò  e tutt’ad un tratto sembrava che dovesse per forza fare sesso con questo estraneo carino.

Era uno spogliarellista , era questo quello che faceva , giusto? Si toglieva i vestiti per vivere.

Dovrebbe essere abituato a questo.

Come gli era venuto in mente di dire che non era quel tipo di ragazzo se fondamentalmente era n professionista del sesso?

Che santarellino!

Il tizio allungò una mano afferrando Blaine per la caviglia e lo tirò sul pavimento.

Blaine rimase senza fiato mentre cadeva, le ginocchia colpirono forte il legno prima di cadere in avanti , battendo anche la testa.

La stanza iniziò a girare, la vista sfocata mentre guardava la losca figura che incombeva su di lui.

L’uomo era pesante seduto sui suoi fianchi , le dita strattonavano e tiravano la sua camicia.

“Fermati!” lo pregò Blaine, i suoi occhi si riempirono di lacrime, mentre sbatteva le palpebre cercando di mettere a fuoco le immagini che vorticavano su di lui .

“Per favore.. Non voglio farlo.. “

“Smettila di fare il prezioso. Sei un fottuto spogliarellista. E’ questo quello che vuoi.. sempre.. “

“No.. no.. non voglio. Per favore”.

Sentì dolore alla guancia quando voltò di scatto la testa e quando i denti ferirono la sua guancia, sentì  un gran bruciore al viso, ed urlò quasi soffocandosi quando la bocca si riempì di sangue.

“Zitto! Non te lo dirò di nuovo!” lo avvisò l’uomo sconosciuto precipitandosi ad aprire la cerniera dei pantaloni di Blaine, tirandoli giù ( insieme ai suoi slip) a metà coscia.

L’aria sulla pelle appena scoperta era fredda e Blaine rimase senza fiato, lottando contro la presa del ragazzo su di lui.

“Per favore… “

“Sta zitto o ti faccio stare zitto io!”

“Toglimi le mano di dosso, cazzo. Aiuto!” continuò ad urlare , gridando nonostante i pugni che cominciò a ricevere, ogni pugno più forte del precedente.

Le sue urla riecheggiarono nella stanza, ma Blaine ebbe paura che non fossero però forti abbastanza perché qualcuno potesse sentirle, soprattutto non sopra la musica a tutto volume che veniva dal piano di sotto.

Tuttavia, dopo pochi minuti, sentì il suono di qualcuno che prendeva a calci la porta e prima che Blaine se ne rendesse conto, Kong era in piedi sulla soglia, gli occhi neri pieni di rabbia quando videro Blaine sul pavimento ed un tizio qualsiasi che lo prendeva a pugni.

“Lascialo stare, stronzo disgustoso” urlò Kong , afferrando il ragazzo per i capelli, scagliandolo dall’altra parte della stanza come se fosse una bambola di pezza.

Alcuni degli altri festaioli se ne andarono con lui una volta che Kong lo cacciò via e non appena Blaine fu libero, Kong e Brandi , gli unici colleghi che Blaine riconobbe, vennero ad aiutarlo, coprendolo ed dandogli una mano per alzarsi.

“Forza zuccherino, Dobbiamo pulirti”.

Dopo la festa, Blaine non poté andare al lavoro.

Non dopo quello che era successo e per le cose che aveva detto quell’uomo.

Riusciva a malapena a guardarsi allo specchio .

Eppure , non cercò nemmeno di denunciare il ragazzo che ci aveva provato con lui perché era spaventato a morte che avrebbero indagato anche su di lui e avrebbero capito che si spogliava per soldi e gli avrebbero portato via Landon.

Così dopo che Kong e Brandi lo avevano aiutato a pulirsi quella notte, tornò a casa , ignorando le domande di Cooper su cosa fosse successo e accoccolandosi a Landon pianse per tutto quello che lo aveva travolto in questi ultimi anni da solo.

Avrebbe voluto poter rimanere lontano dal club dopo tutto quello che era successo, avrebbe voluto trasferirsi in un posto nuovo.. un posto migliore.. ma un paio di settimane dopo quando tornò a casa trovò alcuni avvisi di disattivazione a causa di un ritardo nei pagamenti,  Blaine seppe.. seppe di doverci tornare di nuovo.

E lo fece.




Il suo corpo era pieno di brillantini, il trucco rifatto attorno ai suoi occhi dorati, nessuna traccia delle lacrime versate.

La pelle era ancora umida e profumata di pulito grazie alla doccia ed i suoi capelli ricadevano in riccioli lucenti.

Per tutti quelli che erano nel club, Blaine appariva peccaminoso, delizioso, un bocconcino prelibato e quando si voltò e percorse il corridoio della zona privata, alcune facce si accigliarono perché qualcuno stava per avere lui.. ma non erano loro.

Bussando alla porta, Blaine entrò nella zebra room e voltò immediatamente lo sguardo spento verso  il centro della stanza dove sapeva di trovare il suo cliente.

Richard era li, come sempre , i suoi occhi verdi si illuminarono quando videro Shadow entrare nella stanza sexy come non mai.

“Sei bellissimo, guance dolci” disse , facendo le fusa, sorridendo a Blaine che si era diretto verso il touch screen premendo alla cieca i numeri per la canzone che metteva sempre quando erano insieme.

Immediatamente la voce di R. Kelly riempì la stanza e mentre lui cantava, Blaine si voltò , un sorrisetto sinistro sul volto, mentre si avvicinava lentamente all’uomo sulla sedia.

My mind's telling me no

But my body, my body's telling me yes

Baby, I don't wanna hurt nobody

But there is something that I must confess (to you).

( La mia mente mi sta dicendo di no,

ma il mio corpo mi dice di si.

Non voglio far del male a nessuno

Ma c’è qualcosa che devo confessare (a te)

“Vuoi sempre provare qualcosa di nuovo Richard? Penso che questa sia la notte perfetta”.

“Davvero?” l’uomo fu preso alla sprovvista, gli occhi brillanti per la sorpresa mentre Blaine si sistemava dolcemente a cavalcioni, dondolandosi avanti ed indietro , poggiando la testa del suo cliente sul suo petto.

“Si “ sussurrò con un sorriso , che però non raggiunse i suoi occhi.

Meccanicamente , allungò le mani verso la fibbia della cintura di Richard, le dita che tiravano la pelle mentre l’altro uomo lo toccava ovunque.

Nel profondo poté sentire  la bile bruciare nel suo stomaco risalire fino alla gola, mista all’eccessiva quantità di alcol che aveva bevuto prima di lasciare il camerino, ma deglutì  , inclinando la testa fino ad appoggiarla sui capelli grigi di Richard.

Gemendo piano, si lasciò andare, permettendo ad ogni cattivo pensiero che gli altri avevano avuto su di lui.. sia che lui fosse una troia, una prostituta, un traditore.. o qualsiasi altra cosa.. di consumarlo del tutto.

Se loro pensavo questo.. allora lui lo sarebbe diventato davvero… a cominciare da ora.



NOTE

Cosa succederà tra Blaine e Richard?

Piccolo annuncio..

lunedi non ci sarò.. quindi il 7 lo pubblico giovedi .. ( questo.. cioè tra 3 giorni )

Link capitolo originale

https://www.fanfiction.net/s/10334792/6/What-I-Call-Life

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Capitolo 7
*** 7 capitolo ***


Non poteva farlo.

Mani estranee lo stavano toccando, lo stavano accarezzando come se lui fosse il loro amante, lo abbracciavano come se fosse destinato ad essere cullato da loro.

Erano ..sbagliate..

Erano.. disgustose.. e prima che potesse andare oltre, si allontanò di colpo, le lacrime agli occhi mentre cadeva all’indietro , sul pavimento.

Respirava a fatica, ansimando pesantemente per lo sforzo; l’uomo accanto a lui esitò, abbassandosi per controllare se stava bene, ma Blaine non poteva sostenere il suo sguardo, la gola stretta a causa della terribile nausea.

“No” lo pregò , gattonando all’indietro  fin quando non fu abbastanza lontano da Richard, la schiena premuta contro la porta mentre l’uomo più vecchio lo guardava con curiosità.

“Stavi andando bene, guance dolci. Perché ti sei fermato?”

“Io.. io .. non posso . Ho promesso a me stesso che non lo avrei mai fatto. Dio…” scosse la testa con violenza, si rialzò dal pavimento , ripulendosi prima di dirigersi di corsa verso il touch screen per fermare la musica, con una mano si massaggiava lo stomaco nauseato e poi si appoggiò pesantemente contro il muro.

“Non posso farlo”.

“E’ proprio un peccato. Quindi non finirai quello che hai iniziato?”

Ad occhi spalancati Blaine guardò verso il posto dov’era Richard, il suo pene duro appoggiato contro il ventre quando si alzò.

Pochi secondi prima , Blaine era stato così incredibilmente vicino a fare sesso con quest’uomo , ad un passo dal buttare al vento tutti i suoi valori e principi solo per un errore di giudizio.

Prima era così arrabbiato, così distrutto per aver sentito quello che tutto il gruppo di New York City aveva pensato di lui quando Kurt lo aveva lasciato ed era crollato , piangendo nella doccia , fin quando Kong non era tornato e lo aveva trascinato fuori dalla doccia e gli aveva ficcato una bottiglia di vodka in mano.

“Bevilo” gli disse il suo amico, aspettando che Blaine ne prendesse un bel sorso, prima di avvolgere un asciugamano attorno al corpo del ragazzo nudo, per poi spingerlo sulla sua sedia.

“Cerca di calmarti , prima che ti venga un attacco di panico”.

Così , seguendo il consiglio del suo amico, Blaine si calmò.. continuando a bere.

Continuò a buttar giù la vodka, lasciando che il bruciore irritasse la sua gola per l’insana quantità di vodka che stava bevendo.

Fu allora che gli venne comunicato che c’era un cliente per lui in una delle stanze private e lui seppe esattamente chi fosse; la sua mente confusa ed ubriaca gli urlava semplicemente di andarsene, ma il suo cuore spezzato ed il suo corpo gli dicevano di andare, di lasciare che accadesse, di lasciare che le cose per cui aveva tanto combattuto per non farle accadere, questa volta seguissero il loro corso.

Richard era stato un cliente così paziente; aveva aspettato, se lo meritava.

Tutti li meritavano.

Tutti gli ammiratori di Blaine lo meritavano.. meritavano una possibilità con lui e gliel’avrebbe data.

Era questo che tutti si aspettavano da lui, no?

Lo sapevano tutti fin dall’inizio, dal liceo per lo meno.

I suoi vecchi aguzzini lo chiamavano così.

I suoi vecchi amici lo chiamavano così.

Lo sapevano tutti e da sempre, l’ultimo a saperlo era stato proprio Blaine.

Era bravo solo per una cosa: il sesso.

Non sarebbe stato bravi per nient’altro.

Così, prima di uscire dal camerino prese un paio di respiri profondi e di convinse a farlo.

Avrebbe fatto molti più soldi così, avrebbe reso qualcuno molto felice e tutto al mondo sarebbe andato bene.

Beh.. il mondo degli altri.. non nel suo.

Fu quando Richard strinse i suoi fianchi , attaccando come un animale in calore con le sue labbra il collo di Blaine, che il giovane uomo tornò alla realtà.

La voglia di vomitare lo sopraffece e spinse via Richard, il sapore pungente della labbra dell’altro uomo ancora sulla sua bocca.. sapevano di sigarette stantie ed alcol…

“Scusa?” chiese di nuovo Richard, avvicinandosi all’uomo nel panico dall’altra parte della stanza.

“Ho pagato per avere una sega. Mi aspetto..”

“La farà qualcun altro. Io non posso.. non stasera” disse Blaine senza fiato, scuotendo la testa , poi si voltò e fuggì dalla stanza, ignorando le urla del suo cliente che sentiva attraverso le sottili mura.

Non appena uscì di corsa dal corridoio privato, Brandi lo fermò afferrandolo per le spalle quando Blaine cercò di superarla.

“Stai bene, ragazzo?” .

“Manda qualcuno nella zebra room per finire il lavoro. Credo di sentirmi male”.

“Sei sicuro? Vinny si incazzerà”

“Beh.. Vinny può succhiarmi il cazzo perché io non tornerò lì”.

Prima che Brandi potesse aggiungere altro , si liberò della sua presa e corse giù per il corridoio poi fu stritolato tra la marea di gente  schiacciata insieme nella sala principale del club.

Mani lo palpeggiavano dovunque; le persone urlavano il suo nome ogni volta che entrava ed usciva dai loro gruppetti.

Un uomo avvolse le sue braccia attorno alla sua sottile vita, stringendolo forte da dietro prima di allungare una mano per palpeggiarlo.

“No” sibillò Blaine in risposta , fermando il ragazzo dalla mani lunghe .

Lo squadrò con sguardo duro, cosa che gli fu abbastanza difficile visto il suo livello di ubriachezza ma l’uomo comunque capì, allontanandosi da lui con le mani alzate.

Una volta che la zona gli sembrò sgombra ( gli altri si spostarono quando Blaine scattò contro il cliente troppo sdolcinato) continuò a dirigersi verso il backstage, inciampando nella porta principale poi finalmente arrivò nel suo camerino.

Kong era ancora li, indossava un nuovo outfit per la sua prossima performance e quando vide Blaine, sollevò un sopracciglio.

"Stai bene, Shadow?"

"No.. no.. ho bisogno di andar via da qui".

"Hai bisogno di un passaggio? Il mio ragazzo è ancora qui, può accompagnarti lui".

"No.. sono.. sono apposto. Ce l'ho un passaggio. Grazie".

A quel punto, Kong se ne andò per ballare, lasciando Blaine da solo nel camerino.

Le mani gli tremavano.

L'uomo sopraffatto dalle emozioni si buttò di nuovo sotto la doccia per lavar via le impronte sudice delle mani di Richard sulla sua pelle; si assicurò di essersi ripulito perfettamente prima di uscire dalla doccia per finire di prepararsi , combattendo contro la voglia di lasciarsi semplicemente cadere.

Riusciva a sentire il rumore della folla turbolenta filtrare dal corridoio mentre si vestiva e quando la voce di Vinny esplose dalla porta aperta, capì che le urla erano per lui, soprattutto visto quando più forte ed arrabbiato sembrava il suo capo.

"SHADOW!"

Sentendo il suo nome, Blaine alzò lo sguardo , gli occhi scuri in quelli del suo capo.

"Si.. Vin?"

"Perché Richard , al bar principale si sta lamentando di non aver ricevuto la sua sega? Avresti dovuto andare da lui per fare il tuo lavoro. Lo sai che gli piaci solo tu!"

"Ho chiesto a qualcun altro di farlo, non mi sento bene.."

"Non me ne frega un cazzo di come ti senti in questo momento! Hai già perso alcuni giorni di lavoro solo nelle ultime settimane e poi torni e non ti spogli o non fai nulla per essere alla tua altezza! Come pensi che possa continuare a tenerti qui se non riesci nemmeno a lavorare come si deve per me?"

Il suo corpulento e grasso capo era a pochi passi dal suo viso, il suo alito puzzolente bollente sulla sua pelle, mentre Blaine si guardava i piedi scalzi.

Le sue scarpe erano abbastanza lontane, in attesa di essere calzate ed allacciate , ma non poteva raggiungerle con Vinny li.

Per un secondo pensò di colpire il suo capo e scaraventarlo dall'altra parte della stanza, per la non necessaria maleducazione che gli stava mostrando; poi Blaine prese dei profondi respiri , in attesa che l'esagerata idea di mandarlo al diavolo passasse  prima di mettersi in guai peggiori.

Invece, decise di rispondergli, ma prima che potesse dirgli qualcosa di sarcastico ( irriverente) la porta si aprì e Kong entrò spingendo una banconota da 100$ in mano a Vinny.

"Questo è quello che io e Shadow ti dobbiamo , okay? E se pensi di licenziare Shadow, ti direi che è la cosa più dannatamente stupida che io abbia mai sentito.

E' uno dei migliori performer qui, dopo di me naturalmente.

Se vuoi che questo posto cada a pezzi allora licenzialo, ma se vuoi ancora farci soldi ti suggerisco di tenerti occhi da cerbiatto .

Alla gente lui piace, soprattutto a quelli più perversi."

Vinny aprì la bocca come se volesse protestare ma quando si fermò a pensarci , scrollò le spalle , scosse la testa e poi si voltò per lasciare la stanza senza aggiungere altro , sbattendo la porta dietro di se.

"Non era necessario che lo facessi" disse a voce bassa Blaine, raggiungendo la borsa per prendere 50$ per restituirli al suo collega.

Kong ruotò gli occhi , colpendo la mano di Blaine non appena il ragazzo più piccolo tirò fuori i soldi.

"Tieniti i tuoi dannati soldi, idiota. Ne hai più bisogno di me. Non ho un tenero pasticcino da crescere io. E poi anche il mio ragazzo guadagna bene, quello che guadagno qui è solo un gruzzoletto per i giorni difficili".

"Quindi balli anche se non hai in realtà bisogno di soldi?"

Kong sorrise e si lasciò cadere su una sedia.

"Ballo perché mi piace come mi fa sentire.. essere desiderato e tutto il resto , sai? Oh.. ed è un modo veloce per far soldi. Ne faccio molti di più qui che con il mio noioso lavoro dietro una scrivania."

Contò tutte le sue banconote e poi le mise in una borsa, tornando poi a guardare Blaine.

" E poi sono meraviglioso nudo... Perché non mettere in mostra tutto questo ben di dio".

Blaine ridacchiò appena un pò, abbassando la testa  mentre si metteva la sua sacca sulla spalla, controllando di aver presto tutto e la richiuse.

Era sicuro di tornare domani o il giorno dopo, ma per il resto della serata aveva bisogno di uscire da li.

Era soffocante restare in quel posto chiuso con tutto il peso che sentiva sulle spalle.

"Vai ragazzo. Sembri sul punto di svenire o di esserti ammalato ed io davvero non voglio mettermi a pulire il tuo vomito in questo momento".

"Grazie Kong" sussurrò riconoscente Blaine, sorridendo quando il collega lo mandò via con un cenno della mano guardandolo lasciare il camerino.

In pochi secondi , Blaine corse via ( un pò traballante visto che non era ancora del tutto sobrio) verso l'uscita sul retro, gli occhi puntati sull'obiettivo, quando sbatté contro la porta, poi l'aprì , lasciando che l'aria fredda della sera rinfrescasse la sua pelle bollente.

Fece pochi gloriosi passi al buio, poi si bloccò, gli occhi puntati su un uomo che altri non era se non il suo ex fidanzato , appoggiato contro una macchina con le braccia incrociate al petto e le lacrime agli occhi .

"Cosa ci fai..?"

"Possiamo parlare? Solo.. ti prego parla con me. Non voglio infastidirti di nuovo. Vorrei solo poterti spiegare tutto".

L'alcol che aveva bevuto ronzava nella sua testa, che si sentì come se il suo cervello fosse stato riempito d'aria.

Si guardò intorno nel parcheggio , sperando di beccare qualche collega che se ne stava andando per poter chiedere un passaggio, ma fuori non c'era ancora nessuno.

C'erano solo lui, il suo ex ragazzo e qualche cliente vicino al club che non stavano prestando nessuna attenzione a loro due.

Dannazione.

"Kurt.. non posso.."

"Solo per stasera. Ho bisogno di spiegarti tutto. Posso portarti a casa e parlare in macchina mentre andiamo o possiamo farlo più tardi.. solo.. ti prego.. Blaine?"

C'era ancora tanto che Blaine avrebbe voluto dire, ancora tanta rabbia che avrebbe voluto vomitare contro il suo ex che aveva anche il coraggio di essere li, di averlo seguito dappertutto , ma si sentiva così male e così esausto che sapeva che da un loro litigio in questo momento non ne sarebbe uscito vincitore.

Non ce l'avrebbe fatta.. non nel suo stato d'animo.

Così, scrollando le spalle, fece un passo avanti, inciampando in una crepa del marciapiedi, poi , ritrovando l'equilibrio, tolse la sua sacca dalla spalle e la passò a Kurt.

Il suo ex la prese, la lanciò sul sedile posteriore e poi aspettò che Blaine si sistemasse sul sedile del passeggiero prima di mettersi alla guida.

"Grazie".

"Vengo con te solo perché Avery mi avrebbe ucciso se l'avessi chiamata ora dicendole di essere ubriaco fradicio, okay?"

"Sei ubriaco?"

"Per quale altro motivo avrei accettato un passaggio da te, Kurt?" rise amaramente Blaine, voltandosi sul sedile per fissare l'altro uomo, prima di chiudere gli occhi poggiando la testa sul cruscotto; i suoi capelli sfiorarono l'avambraccio di Kurt.

"Perché non sei rimasto dov'eri? Perché sei dovuto tornare?"

Kurt si morse il labbro, gli occhi fissi sulla strada mentre il suo cuore batteva forte in petto.

Avere Blaine con lui in macchina significava avere di nuovo Blaine così vicino dopo anni ( se non contiamo la prima sera in cui si sono incontrati di nuovo) ed onestamente Kurt avrebbe voluto fermare la macchina su di un lato della strada fin quando non avesse avuto la possibilità di raccontare tutto quello che aveva bisogno di dirgli.

Tuttavia, Blaine era completamente distrutto accanto a lui, il corpo accasciato mentre balbettava tra se e se e tutto quello che Kurt avrebbe in realtà voluto fare era prendersi cura di lui, anche se era quasi certo che Blaine non glielo avrebbe mai  permesso.

"C'è qualcuno a casa tua?"

"Landon e.. ed.. Avery".

"Credi che mi ammazzerà quando mi vedrà?"

"No.. ammazzerà me. Poi forse anche te. Non lo so. Ma siamo ancora qui?"

"Non stai per vomitare, vero? Perché la macchina non è mia . E' di Rachel".

Blaine ridacchiò, rialzandosi per potersi sedere meglio sul sedile.

"Se devo.. vomiterò comunque. Chi se ne frega di chi è la macchina?"

Blaine chiuse gli occhi di nuovo, massaggiandosi con una mano lo stomaco e Kurt distolse lo sguardo dalla strada per un secondo, abbassandolo sulla mano del suo ex e sul punto in cui Blaine l'aveva lasciata.

Molto tempo fa, aveva portato il loro bambino da solo, vagando per la California , cercando di trovare uno scopo... cercando di trovare se stesso...

Vedere Blaine con la mano sul suo grembo fece chiedere a Kurt quanto fosse stata dura per Blaine.

"Mi dispiace, sai? So che probabilmente non significa nulla per te.. ma mi dispiace.. Sono davvero dispiaciuto!"

"Hai ragione.. Non significa nulla. Solo.. svegliami quando siamo a casa".

 

Settembre 2014

"Non immagini cosa ho sentito?"

"Non lo so Cooper. Cosa hai sentito?" gemette Blaine, sistemando meglio il suo pesante corpo sul divano, mentre ruotava i fianchi per trovare una posizione più comoda per riposare.

Era ormai difficile anche sedersi per lui.

Il bambino era in una posizione così bassa che tutto gli faceva male.

La sua schiena.. i suoi fianchi.. le sue gambe.. sia che facesse yoga o qualche bagno caldo niente sembrava aiutarlo.

Sospirando, si passò una mano sul ventre sistemando il cellulare vicino al suo orecchio, ascoltando attentamente suo fratello farneticare in continuazione della nuova pubblicità che stava facendo.

".. e non ci crederai! Secondo Glenna, l'assistente del mio agente, se non sai chi è... la tua vecchia amica del liceo.. quella ragazza.. Rachel?

E' in trattativa in questo momento per avere un suo show personale.

Credo che l'abbiano vista a Broadway e vogliono darle uno show e ci stanno lavorando adesso. Ci vorrà del tempo per avviarlo e tutto il resto, ma è pazzesco no?

Sarà meglio che mi faccia partecipare. Sono io che le ho insegnato tutto quello che sa comunque. Ricordi quella mia lezione di recitazione..."

Cooper continuò a farneticare, la sua voce ticchettava nel suo orecchio , ma Blaine a malapena prestava attenzione se non per quel ronzio delle interferenze del suo cellulare.

Dopo che suo fratello aveva menzionato Rachel , tutto quello a cui Blaine riusciva a pensare era come ( alcuni mesi prima ) tutto il suo mondo fosse crollato e a come Rachel ( e tutti gli altri ) avevano avuto una parte enorme in questo.

Se fosse stato una persona cattiva , avrebbe augurato a tutti loro tutto il male possibile, ma non poteva non quando gli importava ancora così tanto di loro.

C'erano sere mentre era seduto tutto solo nell'appartamento di Cooper che non voleva altro che telefonarli per dirgli dove si trovava.

C'erano sere quando il bambino scalciava o faceva qualcosa di straordinariamente folle che desiderava chiamare Kurt e pregarlo di rimettersi insieme così da poter crescere loro figlio insieme.

Diamine, tutte le tappe della gravidanza se li era goduti sostanzialmente lui e lui solo.

Cooper era troppo occupato a viaggiare per il paese per fare spot o foto pubblicitarie, così Blaine era tutto solo per la maggior parte del tempo.

Andava ai suoi appuntamenti tutto da solo, andava al corso preparto da solo e per un momento, aveva persino pensato di frequentare la UCLA per poter avere qualche vantaggio per qualche corso universitario.

Ma quando realizzò che sarebbe stato incredibilmente difficile crescere un bambino da solo ed allo stesso tempo seguire le lezioni , abbandonò l'idea, decidendo di prendere le cose una per volta.

Mancava solo poco più di un mese al parto.

Un altro mese di dolori, pene ed agonia e poi tutto questo ne sarebbe valsa la pena.

Non gli importava dover gestire tutto questo, voleva solo che suo figlio fosse sano... il bambino che era l'ultimo legame tra lui e l'Ohio.

Questo bambino per lui significava più di altra cosa al mondo , persino più della sua stessa vita.

Più ci pensava e più realizzava che se non fosse stato per il bambino che portava in grembo, lui non avrebbe resistito così tanto come aveva fatto.

Il suo bambino gli aveva dato uno scopo.

Suo figlio gli aveva dato una ragione per vivere quando pensava di non averne più una.

Massaggiandosi la pancia, salutò suo fratello , chiudendo la telefonata prima di gettare il cellulare di lato.

Il bambino , quando sentì la pressione delle sue dita, scalciò: forti colpi contro il suo ombelico che lo fecero sorridere teneramente e che gli riempirono il cuore.

"Davvero non vedo l'ora che tu sia qui . Sono così solo " sussurrò , chiudendo gli occhi lasciando che le lacrime ,trattenute alle notizie di Cooper su Rachel , cadessero.




"Blaine? Hey svegliati, siamo arrivati" Kurt punzecchiò il suo ex  con un dito , colpendo la spalla di Blaine mentre l'altro uomo brontolava nel sonno prima di voltarsi , finalmente , a fissarlo.

"Cosa vuoi?" si lamentò Blaine, spingendo via la mano di Kurt per poi slacciarsi la cintura di sicurezza e scendere dalla macchina.

Non appena mise una gamba fuori dalla macchina , inciampò e quasi cadde a faccia a terra , annaspando quando sentì qualcuno afferrarlo per la vita rimettendolo in piedi.

Kurt era al suo fianco, un braccio avvolto attorno a lui, fermo, mentre nell'altra mano teneva le chiavi della macchina, gli occhi fissi sull'uomo malfermo accanto a lui.

"Non ho bisogno del tuo aiuto"

"Sei un pò fuori forma in questo momento, Blaine. Lascia che ti accompagni sopra e poi ti lascerò da solo , okay?"

"Non ho mai avuto bisogno di te. Non ho bisogno di te, sai? Non ho avuto bisogno di te per anni. Non una volta. Per nulla".

“Lo so. Te la sei cavata così bene”.

Blaine si fermò.

"Ti stai prendendo gioco di me?"

Blaine si staccò dalla stretta di Kurt e fissò il suo ex gli occhi infuocati dalla rabbia e dall'ebbrezza.

 " Non ti permettere.. non ti azzardare a prenderti gioco di me perché faccio quello che devo per tirare avanti".

"Non mi stavo prendendo gioco di te.. Stavo concordando con te.. Hai fatto del tuo meglio per prenderti cura di te stesso e di Landon. L'ho capito ora. Non mi prenderei mai gioco di te per il fatto che ti prendi cura della tua famiglia. Mai".

"Non mi fido di te. Nemmeno un pò.. mai più.."

Spinse via Kurt ed inciampò sul marciapiede di nuovo , poi tremante digitò il codice notturno per entrare nell'edificio prima di aprire con forza il portone d'ingresso barcollando , con Kurt alle calcagna.

Mentre Blaine si dirigeva verso l'ascensore, Kurt lo seguiva ad una certa distanza; abbastanza lontano , in modo che Blaine non l'aggredisse per essergli troppo vicino.. ma vicino abbastanza in modo da essere in grado di prendere al volo Blaine nel caso dovesse cadere di nuovo.

"Ancora non sono certo del perché tu sia qui", Blaine continuò a farneticare, entrando in ascensore, prima di premere il bottone del suo piano.

"Per tutti questi anni sei rimasto a New York.. poi BAM un giorno sei comparso da queste parti e mandi di nuovo a puttane la mia vita."

"Non sapevo che fossi qui.. Se lo avessi saputo sarei venuto tanto.."

"Stronzate.. Non rifilarmi stronzate Kurt. Ti saresti girato dall'altra parte se mi avessi visto anni fa e lo sai. L'unica ragione per cui sei qui è che vuoi bruciare quest'ultimo ponte prima di sposarti".

Blaine abbassò lo sguardo sulla mano di Kurt, fissando direttamente il suo anello, accigliandosi per un momento prima di chiudere di nuovo gli occhi.

"Probabilmente è tutto quello che io non sono mai stato , giusto?"

"Blaine..."

L'ascensore suonò, le porte scorrevoli si aprirono.

Blaine si precipitò immediatamente fuori dal piccolo spazio chiuso , trascinando i piedi sulla moquette a fantasia ed inciampando contro la sua porta; armeggiò con le sue chiavi , decidendo alla fine di continuare a bussare fin quando la porta non venne spalancata ed una annoiata Avery apparve sulla soglia.

"Sei.. Blaine? Cosa ci fai a casa così presto? Dovevi chiamarmi..."

Si bloccò all'istante quando vide Kurt avvicinarsi a loro, così , spalancando gli occhi , si allungò, afferrò Blaine per un braccio e lo tirò in casa, sbattendo la porta non appena Blaine fu  in casa.

"Ti ha seguito fin qui? Cosa ci fa qui?"

"Mi ha portato a casa "

"Perché?! Blaine hai detto che non volevi vederlo mai più! Perché è qui? Perché non mi hai chiamato? Sarei venuta a prenderti!"

"Vuole parlare! Tanto vale lasciarlo parlare così poi posso dirgli di andare al diavolo ed andare avanti, capisci?"

"Ma non gli devi nulla!"

Blaine annuì , collassando su di una sedia dal tavolo della cucina.

Appoggiò la testa pesante sul fresco legno, chiudendo gli occhi mentre ascoltava i leggeri colpi che Kurt stava facendo bussando alla porta d'ingresso chiusa.

"Lo so che non gli devo nulla ma continuerà ad infastidirmi fin quando.."

"Allora chiama la polizia! Non ha nessun diritto di ..."

“Sono passati tre anni, Aves.

Tre anni e pensavo di averlo superato.

Ho continuato a dirmi.. ho continuato a dirmi che avevo chiuso con lui, che non mi ha mai meritato.. che non ho mai meritato quello che mi hanno fatto .. ma ora.. sono tutti qui.

Tutti loro.. ogni singola persona che mi ha ferito.. e non importi quanto io li odi.. quanto io li ho odiati.. sento ancora la loro mancanza, sai?” sbuffò, scuotendo la testa, “E’ una stronzata vero? Voglio che se ne vadano.. ma odierei vederli andar via…?

Ho fatto il meglio che ho potuto senza di loro.. ho costruito la mia vita qui .. ed ora… sono tornati tutti.

Ora LUI è qui.. ed è come se io non avessi fatto nulla…

La parte stupida di me.. quello stupido diciannovenne che era innamorato pazzo di Kurt.. vorrebbe tornare indietro.. ed io .. non so cosa fare”.

“Dovresti dargli una bella spinta e ricordargli che è stato preso a calci mentre era a terra.

Non puoi lasciare che accada di nuovo ..

Mi ricordo come stavi allora.

Ricordo quando stavi per partorire .. quanto fossi spaventato e solo .. e tutto quello che volevi  era la tua famiglia.

Me lo ricordo perché IO ero li in quella stanza con te, Blaine.

Chi c’era li?

Nessuna di queste persone che vorresti lasciar rientrare di nuovo nella tua vita!

Nessuno di loro era li!

Non erano con te quando Landon ha scalciato per la prima volta!

Non erano con te quando sei entrato in travaglio.. o quando lui è nato!

Si sono persi il suo primo sorriso.. i suoi primi passi.. le sue prime parole.. il suo primo tutto.. solo perché ti hanno trattato di merda!”

Si fermò, asciugandosi le lacrime che scendevano sulle sue guance.

“Non ti sto chiedendo di tagliarli fuori per me.. voglio che tu dica loro di lasciarti in pace per il tuo bene”.

Accanto a lei Blaine restò in silenzio, la testa ancora appoggiata sul tavolo, mentre ascoltava ogni singola parola che la sua migliore amica gli stava dicendo.

Avery aveva ragione.. lui lo sapeva.. e Kurt stava ancora bussando a quella fottuta porta!

Tuttavia, per quanto Avery avesse ragione, lui avrebbe fatto entrare Kurt, lo avrebbe lasciato parlare e poi gli avrebbe detto quello che aveva da dirgli per se stesso prima di accompagnare Kurt e tutti gli altri di nuovo fuori dalla sua vita.

Questo era tutto quello che voleva.. ascoltare quello che Kurt aveva da dire ed assicurarsi che Kurt ascoltasse lui.

Dopo di che, tutto sarebbe finito.

Avrebbe seppellito quella parte del suo passato e sarebbe andato avanti, solo lui, Landon e chiunque volesse far parte delle loro vite.

“Avery?”

“Si?”

“Puoi farlo entrare per favore?”

“Blaine…”

“ Ti prometto che non mi comporterò come un fifone.. Voglio solo ascoltare quello che ha da dire.. Sono quasi sicuro che sia qualche cazzata sul non poter tornare indietro e dopo questo.. gli dirò tutto quello che penso e dovrà ascoltarmi e poi potrà lasciarsi questa cazzo di storia alle spalle e tornare dal suo fidanzato ed andare a vivere a New York o dove diavolo ha pianificato di vivere”.

“Posso restare con te se vuoi…”

“Va tutto bene. Posso prendermi cura di me stesso”.

Si alzò, ondeggiando per un secondo, fermandosi poi per ritrovare l’equilibrio, quindi le indicò la porta.

“Se dovesse tentare qualcosa, cosa che sono certo non farà, gli darò un bel calcio in culo.

Ricorda.. so tirare di boxe ed ho anche preso lezioni di autodifesa dopo che quel tipo…lo sai”.

“Lo so..”

Prima che potesse raggiungere la porta, Blaine la fermò, sorridendole quando alla fine si voltò per salutarlo.

“Hey Aves?”

“Si?”

“Lo sai che ti voglio bene, ma posso prendermi cura di me stesso.

Non sono più quel patetico e piagnucoloso ragazzino che hai incontrato in ospedale tre anni fa”.

“Lo so.. Sei cresciuto molto.. Sei un uomo adesso .. ed un ottimo padre”.

“E tu sei la mia migliore amica. Ti voglio bene”.

“Ti voglio bene anche io”.

Dandogli un ultimo sorriso, Avery aprì la porta d’ingresso, il suo viso cambiò espressione da felice ad incazzata  in meno di due secondi e mezzo.

Kurt fece un passo indietro, inspirando profondamente mentre la ragazza di fronte a lui afferrava la borsa dalle mani di Blaine e si rimetteva le scarpe.

Una volta che fu pronta ad andarsene, si avvicinò a Kurt, entrando nel suo spazio personale e sibillò.

“Se gli fai di nuovo del male, desidererai non mettere mai più piede in California”.

Kurt ebbe a malapena il tempo di espirare che lei era già andata via, precipitandosi come una furia per il corridoio evitando però l’ascensore per poter prendere le scale.

Una volta che sparì dalla loro vista, Kurt si voltò verso Blaine ed entrò nell’appartamento , riprendendo fiato, quando vide quanto fosse bello l’appartamento.

“Così questa è casa tua?”

“Questa è casa mia”.

“E’.. molto bella”.

“E’ vivibile.. Non è grande.. ma ha le dimensioni giuste per me e Landon”.

Mentre Kurt si guardava attorno, Blaine chiuse a chiave entrambe le serrature prima di mettere anche la catenella.

Una volta che tutto fu ben chiuso, superò Kurt ,attraversò il corridoio buio fin quando non si fermò davanti ad una stanza con la porta socchiusa.

Kurt lo seguì, non sapendo cosa potesse fare in questo posto estraneo, ma.. quando si fermò davanti alla soglia, il suo cuore si fermò.

Blaine era inginocchiato sul pavimento , con la punta delle dita accarezzava la guancia di Landon che dormiva, poi si allungò per lasciare un bacio sulla testa del piccolo ometto.

Dalla soglia, Kurt riuscì a vedere le lacrime sul viso di Blaine, poté vedere qualcosa di simile alla sofferenza ed alla paura brillare in quegli occhi dorati che lui conosceva così bene e si chiese cosa stesse passando nella testa del suo ex.. sia che avesse a che fare con lui o per qualcosa che era successa prima che i due si incontrassero.

Era molto difficile dimenticare le parole di Sam una volta che il suo amico era uscito dal club, scosso ed esausto.

Sam aveva a malapena menzionato quello che Blaine gli aveva detto, ma disse che il loro amico era crollato poco prima che un altro ballerino lo cacciasse via e fu in quel momento che Kurt decise di rimanere ad aspettare che Blaine finisse di lavorare.

Doveva parlare con lui, così Sam chiamò Mercedes ed in qualche modo Santana le procurò una piccola macchina per poterlo riportare a casa e poter così lasciare la macchina di Rachel a Kurt.

Era l’unico modo per convincere Blaine ad andare con lui ed aveva funzionato.. anche se ora Kurt  non aveva idea di cosa avrebbe fatto o detto .

Perché , uno, Blaine era leggermente ubriaco e , due, Kurt era spaventato a morte.

“Papà… chi è quel signore?”

Il suono della piccola voce interruppe i suoi pensieri ed abbassò lo sguardo, la gola chiusa quando vide Landon mezzo sveglio che lo stava fissando , agitando la manina addormentata verso Kurt fin quando l’altro uomo non rispose.

Kurt lo salutò .

“Ciao Landon”.

“Ciao”.

“Devi tornare a dormire , cucciolo” sussurrò Blaine, aiutando il piccolo ometto a stendersi prima di riaggiustargli la copertina.

Fu solo quando Blaine rimboccò le coperte a Landon che Kurt notò che sulla biancheria del lettino c’era Dumbo, uno dei suoi film della Disney preferito.

“Non sapevo che facessero la biancheria di Dumbo?”

“Nemmeno io all’inizio” disse Blaine a bassa voce accarezzando la manina di Landon sopra il piumone, “ E’ incredibile le cose che si riescono a trovare nel negozi dell’usato”.

Mentre Blaine continuò ad aiutare Landon a stendersi , il bambino tirò su col naso e Blaine gli accarezzò i capelli, coccolandolo , la voce così dolce che Kurt si sentì un intruso in questo loro momento che non avrebbe dovuto vedere… o forse si?

“Cosa c’è tesoro? Ti fa ancora male il pancino?”

“Un po’”.

“Hai preso le tue medicine?”

“Si.. Zia A mi ha fatto anche una zuppa ma il pancino mi fa ancora male”.

Si accoccolò al padre e Blaine , ignorando completamente Kurt sulla soglia si stese sul lettino accanto al figlio, abbracciandolo forte mentre il piccolo piagnucolò , rannicchiandosi contro di lui.

“Mi dispiace che ancora non ti senti bene, tesoro. E mi dispiace di averti lasciato anche stasera”.

Landon piagnucolò ancora un po’ , chiudendo gli occhi quando Blaine strinse un po’ di più il suo corpo , canticchiando a voce abbastanza bassa che Kurt riusciva a malapena a sentirlo.

Kurt sapeva che Blaine conosceva la canzone, ma forse non ricordava quando l’aveva sentita, così Kurt rimase ad osservare la coppia, la vista sfocata mentre li guardava interagire.

Se non fosse stato così stupido avrebbe potuto anche lui far parte di tutto questo.

"Baby mine, don't you cry.

 Baby mine, dry your eyes.

 Rest your head close to my heart, never to part, baby of mine..."

“Piccolo mio , non piangere.

Piccolo mio , asciuga le tua lacrime.

Appoggia la testa vicino al mio cuore..

Non ci separeremo mai , piccolo mio”

 

Aprile 2011

“Hey.. stai bene?”

“Sto bene “ squittì Kurt, abbassando la testa mentre cercava ( fallendo) di asciugarsi le lacrime , con discrezione, che si erano formate agli angoli dei suoi occhi.

Blaine fermò il film , così la casa rimase completamente silenziosa e gli unici rumori che si potevano sentire era solo il leggero piagnucolio di Kurt mentre cercava di non crollare.

“Non stai bene.. Cosa c’è che non va?”

Blaine allungò una mano, intrecciando le loro dita mentre il suo fidanzato si asciugava il viso sulla manica della felpa.

Era una serata pigra per loro.. un appuntamento serale.. una delle poche serate in cui avevano casa quasi tutta per loro.

Carole era in giro da qualche parte, mentre tutti gli altri erano fuori, così avevano deciso di cenare e poi vedere un film insieme a casa Hudson-Hummel .

Kurt aveva ordinato del cibo d’asporto e lasciò che Blaine scegliesse il film; cosa che probabilmente era stata una pessima idea , visto che , per chi sa qualche strana ragione, Blaine non aveva fatto altro che parlare di quanto avrebbe voluto vedere Dumbo.. così aveva scelto proprio quel film.

Naturalmente Kurt non aveva avuto il coraggio di dirgli che Dumbo era uno dei suoi film preferiti ma che lo facevano piangere e, come previsto..quando Dumbo venne separato da sua madre e lei gli canta “Baby Mine”, le lacrime iniziarono a scorrere copiose… che era poi questo il motivo per cui erano arrivati a questo punto.

“Kurt?”

“E’ solo.. questo film.. Io e mia madre lo vedevamo spesso quando ero piccolo e mamma mi cantava questa canzone e…”

“Oh!.. Oh Kurt mi dispiace. Io non.. non lo sapevo”.

“E’ okay.. Va tutto bene .. solo.. mi ero dimenticato di quanto amassi questa parte.. mi manca tanto sai?”

“Lo so.. Mi dispiace”

Blaine lo tirò tra le sue braccia, stringendolo forte mentre Kurt, dopo aver preso qualche respiro tremante, si calmò tra le braccia del suo fidanzato.

Era meraviglioso essere li, .. avere qualcuno che lo abbracciasse ogni volta che si sentiva triste o giù o altro.

Le braccia di Blaine attorno a lui, lo facevano sentire bene e sospirò, accoccolandosi di più tra le sue braccia mentre Blaine si stendeva sul divano con Kurt appoggiato contro il suo petto.

“Possiamo fermarlo il film se vuoi”.

“No.. stai morendo dalla voglia di vederlo. Possiamo continuare.. Solo.. non giudicarmi se dovessi piangere”.

“Non ti giudicherò, sciocchino. Stavo per piangere anche io quando ho visto te farlo”.

“Beh.. se piangiamo entrambi, possiamo farlo insieme”.

“D’accordo..”

Per la fine dei quella canzone, stavano entrambi piangendo, abbracciati l’un l’altro, e nonostante Kurt sentisse tantissimo la mancanza di sua madre, era contento che ci fosse Blaine a farlo sentire meglio.



>
"But you're so precious to me, sweet as can be, baby of mine.."

“Sei così prezioso per me, dolce come solo tu puoi essere.. piccolo mio”

La voce di Blaine si sentì per tutta la stanza, vibrando fin dentro l’anima di Kurt che indietreggiò , allontanandosi correndo per il corridoio, mentre le lacrime continuarono a scorrere ed a cadere dal suo mento fin sopra i suoi vestiti.

Solo sentire il suo ex cantare a loro figlio spezzò il suo cuore in un milione di pezzi.. in molti più pezzi di quanto avesse mai pensato si potesse spezzare ancora.

Col cuore in frantumi, si accasciò sul divano , singhiozzando , la testa tra le mani, mentre l’appoggiava sulle ginocchia, crollando quando si rese conto di tutto quello che aveva perso solo per colpa di una stupida scenata, tutto per colpa della sua stupida gelosia.

All’epoca era così arrabbiato con Blaine per avergli mentito ed ora era incazzato con se stesso per aver lasciato che tutto finisse solo a causa della sua paura di diventare un “marito trofeo”.

Perché guardando la vita di Blaine adesso.. non importava quando fosse dura per lui.. la vita di Blaine era ricca di amore, ricca per il piacere di avere una famiglia meravigliosa.. e Kurt.. lui.. si aveva un ricco fidanzato e buoni amici.. ma non aveva nulla di quello che aveva Blaine.

Niente..

Non una meravigliosa famiglia ed il loro amore incondizionato.

La sua vita in confronto era povera e l’odiava… la odiava perché non aveva nessuno da incolpare se non se stesso.

 


NOTE

* La canzone è “Pour some sugar on me”  dei Def Lappeard

Come promesso ecco il capitolo..

Blaine per fortuna non è riuscito ad andare fino in fondo con Richard...

abbiamo conosciuto un pò di più Avery e la sua combattività

E Blaine , anche se ubriaco, ha deciso di ascoltare Kurt...

Cosa gli racconterà?

Cosa succederà?

Alla prossima !!!!!!!!

Link capitolo originale

https://www.fanfiction.net/s/10334792/7/What-I-Call-Life

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Capitolo 8
*** 8 capitolo ***


Erano passati più tre anni dall’ultima volta che Kurt aveva avuto a che fare con Blaine Anderson ubriaco , ma nonostante tutto il tempo in cui erano stati separati, Kurt sapeva dannatamente bene cosa succedeva quando Blaine si ubriacava.

Una di queste cose, sfortunatamente , era che Blaine perdeva completamente i sensi e che avrebbe dormito per un bel po’ di tempo.

La prima volta che era successo , fu dopo la disastrosa festa , durante il liceo, a casa di Rachel.

Un’altra volta capitò il giorno dopo la festa , nel 2013, che le New Directions avevano organizzato per il loro diploma.

Entrambe erano finite con un Blaine completamente devastato che dormì fino a tardi la mattina seguente; così Kurt sapeva che anche questa volta sarebbe successo.

Tuttavia, se ne dimenticò e si ritrovò la mattina dopo ad essere svegliato da un ditino che gli colpiva la spalla.

“Hey?.. Hey signore?”

Kurt sbatté gli occhi stanchi, socchiudendoli poi a causa della luce del sole che filtrava attraverso la finestra del salone.

Kurt si sentiva come se avesse la testa piena di sabbia, e sentì un forte dolore al collo mentre si sedeva più dritto sul divano, sbadigliando.

Sentì di nuovo qualcuno punzecchiarlo, questa volta con più forza , così balbettò qualcosa che fermò chiunque stesse toccandolo.

“Chi sei?”

La voce interruppe i suoi pensieri e Kurt si costrinse a tenere gli occhi aperti nonostante il bruciore, fissando il piccolo ometto che era in piedi davanti a lui.

Landon alzò lo sguardo, le braccia strette attorno al cane di Margareth Thatcher , mentre fissava con curiosità l’uomo seduto sul divano in salotto.

I suoi capelli erano sparpagliati all’insù e da tutte le parti, i suoi occhi verdi dorati brillavano mentre studiavano Kurt come se fosse eccitato dal fatto che in casa ci fosse una persona nuova.

Quando alla fine Kurt fu abbastanza sveglio per rispondergli, Landon si avvicinò a lui , la mano allungata per toccare il suo gilet, mentre con le piccole dita giocherellava col bottone scuro.

“Mi piace il tuo gilet”.

“Grazie”.

“Papà a volte indossa dei gilet. Ha anche dei bei gilet. Conosci il mio papà?”

“Si lo conosco”.

“Il mio papà mi ha detto di non parlare con gli sconosciuti.. ma tu lo conosci .. quindi va bene. Sei un amico del mio papà?”

“Io..” ingoiando pesantemente, Kurt si guardò intorno, con lo stomaco che gorgogliava per il nervosismo, mentre pensava a quello che desiderava poter dire.

Sotto sotto , avrebbe amato potersi definire di nuovo amico di Blaine, ma dopo quello che era successo tra loro, sapeva che probabilmente non sarebbe mai successo.

Dopo le ultime settimane, sembrava che i suoi sogni su quello che sarebbe successo una volta che lo avesse ritrovato ( per sempre) non sarebbero mai diventati realtà e anche se non poteva biasimare Blaine per non volere che nessuno del gruppo di New York ritornasse nella sua vita, sperava ancora , che un giorno.. forse.. il suo ex potesse invece lasciarli rientrare.

O almeno lui.. sebbene sembrava una cosa decisamente impossibile.

“Io.. uh..”

“Puoi prepararmi qualcosa da mangiare”

La domanda sorprese così  tanto Kurt che si dimenticò di cosa gli stesse per rispondere.

Con gli occhi spalancati, abbassò lo sguardo sul piccolo ometto di fronte a lui; il suo viso si addolcì quando il bambino lo guardò così affettuosamente , la fiducia che brillava in quegli occhi così simili a quelli di Blaine.

“Vuoi qualcosa da mangiare?”

“Papà sta dormendo ed è ora di fare colazione. Io ho fame.. Mi puoi preparare qualcosa?”

Landon si agitò , muovendo le piccole manine mentre si dondolava avanti ed indietro sulla punta dei piedi , in attesa.

Le sue azione ricordavano così tanto Blaine a Kurt , dal suo modo di agitarsi al modo di fissare l’uomo più grande con quei grandi occhi da cerbiatto.

Il bimbo urlava Blaine dalla testa ai piedi ma quando ci mise troppo per rispondergli Kurt si ritrovò senza fiato a causa dello sguardo che ricevette…perché quello era il suo sguardo.

Landon lo stava fissando con gli occhi pericolosamente socchiusi mentre aspettava una sua risposta e Kurt quasi si soffocò a causa di quello sguardo.

Perché in quel momento, non c’era nessun altro al mondo a cui Landon somigliasse di più se non a lui.

“Oh tesoro.. si.. posso cucinare per te” disse alla fine Kurt con voca rauca, sorridendo quando il viso del bimbo si aprì in un sorriso, i piccoli dentini bianchi che scintillavano alla luce del giorno.

“Che cosa vuoi mangiare?”

“Frutta! Papà mi da la frutta e lo yogurt ed è tutto buonissimo quindi .. mi piacerebbe questo, per favore!”

Così educato, pensò Kurt tre se, mentre , ancora stanco, si tirava su dal divano.

Prima che avesse la possibilità di fare anche solo un passo, Landon gli si avvicinò e gli prese la mano, incrociando le piccole dita a quelle di Kurt.

Questo gesto face vacillare ogni parte del suo corpo per l’angoscia, il dolore gli gelò le ossa e quasi crollò in quel preciso momento, li, lo stomaco contratto al pensiero che quello che gli stava stringendo la mano fosse suo figlio , che si fidava così tanto di lui da chiedergli di preparargli la colazione, mentre Blaine stava riposando.

Con le lacrime agli occhi , Kurt permise al bimbo di portarlo in cucina, sospirando tremante quando il bimbo lasciò la sua mano , fermandosi davanti al frigorifero.

“Posso avere le banane, le fragole e dell’uva per favore?”

“Solo queste tre cose?” chiese Kurt , la voce quasi strozzata.

Gli tremava la voce, poteva sentirlo mentre parlava, ma Landon, ovviamente, non se ne accorse , lo sguardo pensieroso mentre decideva cos’altro voleva mangiare.

“E forse qualche kiwi” alla fine aggiunse, ed il suo sorriso riuscì a calmare abbastanza Kurt che riuscì ad aprire il frigo e mettersi al lavoro.

Mentre cercava tra la folle quantità di verdure fresche e frutta con cui Blaine aveva riempito il frigo, Landon si sedette al piccolo tavolo della cucina, le gambe penzoloni, mentre guardava l’amico del suo papà lavorare.

“Hai figli?”

Kurt si fermò, fece una smorfia, ma alla fine, prendendo un profondo respiro, rispose.

“Si. Uno solo”

“Maschietto o femminuccia? “

“E’ un maschietto”.

“Quanti anni ha?”

“Ha.. tre anni..”

“Come me!.. Io ho tre anni” disse Landon battendo le mani , il suo sorriso ampio quando Kurt si voltò a guardarlo.

Le lacrime brillavano negli occhi dell’uomo più grande , che scosse la testa , lottando duramente per non crollare li davanti al bambino.

Per non pensare a tutto questo, Kurt si mise immediatamente al lavoro, iniziando a tagliare la frutta che Landon gli aveva chiesto , sbucciando la banana, poi il kiwi prima di cominciare a tagliarle, insieme alle fragole e all’uva , in pezzettini piccoli.

Per sua fortuna, sembrava che Landon avesse finito col suo giochino delle domande; il bambino invece, uscì dalla cucina solo per qualche secondo ritornando con un libro per colorare che a quanto pareva serviva anche come attività di apprendimento.

Mentre Kurt finiva di preparargli la colazione, il bambino tracciò delle lettere con i suoi pastelli ,la piccola lingua che sporgeva da un angolo della bocca chiusa, mentre scriveva con una sorprendente precisione.

“Sei molto bravo “ lo elogiò Kurt, poggiando la ciotola di frutta appena tagliata davanti a suo figlio ( era strano pensare a lui in questo modo perché era sicuro che Blaine non penserebbe mai a lui come il padre di Landon, ma anche solo sapere che Landon era suo figlio malgrado lui non fosse li non era giusto non pensare a lui come tale).

“Fai molti esercizi col tuo papà?”

“Si. Papà legge per me ogni sera e poi studiamo le lettere.

Landon indicò il punto in cui Blaine aveva scritto a lettere maiuscole il nome di Landon e sotto, c’era la stessa scritta ma con la calligrafia traballante ma leggibile di Landon.

“E’ per quando andrò a scuola”.

“Sei molto intelligente”.

“Grazie. Anche il mio papà me lo dice” disse Landon con un sorriso, spostando di lato il libro da colorare per tirare la ciotola di frutta davanti a se.

“Posso avere anche dello yogurt? Con la cannella?”

Quando alla fine Kurt gli diede un piccolo barattolo di yogurt , Landon lo ringraziò, ridacchiando quando l’uomo più grande spruzzò accidentalmente un po’ troppa cannella nello yogurt.

“Va bene. Mi piace la cannella”.

“ Ci scommetto. Anche a tua padre piace molto.”.

Dopo ciò smisero di parlare, l’unico rumore che si sentiva era quello che faceva Landon mentre mangiava un cucchiaio pieno di frutta seguito da uno stracolmo di yogurt cosparso di cannella.

Ogni tanto Landon mormorava felice, sorridendo a Kurt, prima di prenderne un altro cucchiaio .

Dopo alcuni minuti, Landon finì e allontanò finalmente la ciotola, massaggiandosi adorabilmente il pancino , prima di guardare di nuovo il frigorifero.

“Posso avere anche del succo?”

“Quale vuoi?”

Kurt, ricordandosi di aver visto una grande varietà di succhi di frutta  sulla porta del frigo, aspettò che Landon gli dicesse di aver scelto il succo di mela, prima di darglielo poi vide il piccolo ometto afferrare il suo libro da colorare per poi andarsene in salotto.

Un attimo dopo, accese la televisione per vedere i cartoni, così Kurt poté sistemare la cucina; finì con calma la frutta che Landon aveva lasciato nella ciotola prima di lavarla, asciugarla e metterla apposto.

Mentre stava per buttare via il barattolo di yogurt, sentì un brivido lungo la schiena quando gli arrivò la voce di Landon che chiacchierava con qualcuno, che Kurt era sicuro che non fosse Blaine, fin quando non sentì qualcuno rispondergli.

Spaventato, si precipitò fuori dalla cucina, le mani appiccicaticce per aver toccalo lo yogurt nel barattolo, e, quando vide Landon seduto sul pavimento con il suo cellulare in mano, sentì il suo cuore fermarsi.

“Landon? Con chi stai parlando?”

“Non lo so. Ecco” disse il bambino allungando il cellulare a Kurt che subito lo prese.

Una volta che le dita di Landon furono libere, il bambino tornò a colorare , con la lingua che sporgeva dalun angolo della bocca.

Kurt andò nel panico, il cuore gli batteva forte in petto, mente pensava con chi stesse parlando Landon.

Poteva essere Rachel.. forse Santana o dio non voglia… Alex!

Tuttavia quando portò il  cellulare all’orecchio, il suo cuore rallentò quando sentì la voce di suo padre arrivare dall’altra parte.

“Kurt?”

“Papà.. Oh grazie a dio”.

“Con chi stavo parlando? Ha detto di chiamarsi Landon ed ha detto qualcosa su Blaine e …?”

“E’ una lunga storia. Davvero una lunga storia. Non è che posso richiamarti più tardi?”

Burt, dall’altra parte, sospirò.

“Così.. ho appena parlato con un bimbo che potrebbe o meno avere a che fare con qualcuno di nome Blaine, qualcuno che ha lo stesso nome del fidanzato che avevi circa tre anni e mezzo fa e vuoi chiamarmi più tardi per parlarne?”

Quando Kurt non rispose, Burt continuò.

“Sei ancora a Los Angeles? Hai trovato li Blaine? Devi essere onesto con me Kurt, perché non ti sento parlare di Blaine da tantissimo tempo e…”

“Blaine è qui , papà. Ci siamo imbattuti in lui una settimana fa e lui.. ha un figlio.. di tre anni”.

“DI tre anni? Cosa significa questo , figliolo? Perché sono un po’ confuso. Vi siete lasciati tre anni fa e mi hai detto che era stato tutto un equivoco, ma che poi Blaine era sparito e ..”

“E’ mio, papà… Landon è mio.. mio figlio”.

“Oh..”

“Solo.. assomiglia così tanto ad entrambi.. E’ adorabile, papà, ed io non sapevo nulla di lui.

Ho lasciato Blaine e lui era incinto, ed io non lo sapevo nemmeno..

Dio.. ha cercato di dirmelo ed io l’ho ignorato e.. cazzo .. ed ora di la in salotto c’è un piccolo ometto che è mio figlio..

Solo.. papà…”

La voce di Kurt si incrinò, mentre si appoggiava al tavolo della cucina, le lacrime che gli annebbiavano la vista, quando sentì Landon cantare la sigla dei Bubble Guppies.

Tutto lo circondò così velocemente; tutti i suoi rimpianti ed il suo disgusto per tutto quello che era successo negli ultimi anni, per tutto quello che lo aveva travolto come uno tsunami .. e voleva.. urlare.. gridare..

Voleva lanciare oggetti e piangere; ma più di qualsiasi cosa .. voleva sistemare tutto.

Disgustato , scosse la testa ed ingoiò il pesante nodo alla gola, mentre, tutt’ad un tratto , pensò al pesante anello che portava al dito,  pensava a quel  legame che lo lasciava solo a New York City.

Alex , il suo fidanzato, era fuori a fare dio solo sa cosa a Praga, mentre Kurt, era a Los Angeles, e stava avendo un enorme crollo emotivo.

E tutto quello che voleva davvero fare era togliersi quel dannato anello e lanciarlo nell’Oceano Pacifico.

Ma non era davvero colpa di Alex se Kurt si sentiva una merda per tutto questo.

La colpa era completamente sua; se fosse rimasto tranquillo allora, se non fosse stato un totale stronzo tre anni fa, tutto questo si sarebbe potuto evitare.

Il piccolo ometto nella stanza accanto sarebbe stato anche suo ( e non solo biologicamente,.. ma proprio.. completamente.. suo .. suo figlio) e l’uomo che stava smaltendo la sbronza , dormendo nel lettino di Landon troppo piccolo per lui , sarebbe stato suo marito invece di un completo estraneo.

Senza fiato , Kurt cercò di trattenere i singhiozzi che stavano minacciando di sopraffarlo, focalizzandosi sulle parole del padre , la voce rassicurante dell’Hummel più vecchio che lo riportava al presente.

“Respira, figliolo. Cerca di non dare di matto. Continua a respirare”.

Una volta che sembrò si fosse calmato, Burt parlò di nuovo, la voce stanca e pesante.

“Sai che mi sono sempre chiesto cosa fosse successo a Blaine?

Quando mi chiamasti quella sera per chiedermi se avessi sentito Blaine, non avevo idea di cosa fare.

Vi eravate lasciati e mi sono detto di non prendere il primo volo per New York per ucciderlo solo perché quando me ne parlasti mi dicesti di poter gestire la cosa.

Poi.. un mese dopo.. mi chiamasti per dirmi che Blaine era sparito e che tu avevi tirato troppo la corda ed io non sapevo cosa fare.

Ho controllato qui in giro.

Ho chiamato i suoi genitori  e loro non mi dissero un cazzo .

Chiamai Cooper ed anche lui non mi disse nulla.

Ora.. Ora so che è a Los Angeles, dove probabilmente è stato per tutto questo tempo.. e che ha mio nipote con lui?

Dio Kurt questa notizia è sconvolgente per me.. ma tu.. stai bene?”

“No” sussurrò Kurt asciugandosi le lacrime con la mano.

Tirò su col naso e si calmò, respirando lentamente e costantemente per rallentare il battito veloce del suo cuore.

“Pensavo di essere venuto qui solo per trovare Rachel e vedere Los Angeles.

Non mi sarei mai immaginato di trovare tutto.. questo… ma.. Dio.. sono così felice di averlo ritrovato”.

“E lui.. è contento che lo hai ritrovato?”

Kurt rise amaramente, allungando le orecchie quando sentì Landon cantare di nuovo, la sua voce squillante in perfetta sintonia con qualsiasi cosa stesse ascoltando in televisione.

Ascoltandolo cantare, Kurt si chiese se da grande volesse fare il cantante.. proprio come avrebbero potuto fare entrambi i suoi papà.

“Papà.. io.. posso richiamarti più tardi? Blaine sta dormendo e Landon è da solo davanti alla tv..”

“Capisco. Ancora non so cosa sta succedendo li, figliolo, ma se hai bisogno di me.. chiamami ok? Ti voglio bene”.

“Ti voglio bene anche io, papà. Tanto.”

Dopo essersi salutati, Kurt riattaccò il cellulare e si portò la testa tra le mani, continuando a piangere prima di ripulirsi e ritornare in salotto.

Landon era ancora lì, seduto sul divano con le gambe incrociate sotto di lui, solo, ancora concentrato sulla televisione.

Quando Kurt si sedette accanto a lui, il bambino lo guardò, sorridendogli, prima di spostarsi per avvicinarsi a lui, appoggiando la piccola testa sul braccio di Kurt.

Kurt sentì un altro brivido lungo la schiena , mentre lanciava un’occhiata a suo figlio notando quanto Landon fosse la perfetta combinazione di Blaine e sua.

I ricci capelli di Landon erano ovviamente di Blaine, ma avevano lo stesso colore dei capelli di Kurt; il naso e le guance erano cosparsi di piccole lentiggini , come entrambi i suoi papà, ma la sua pelle era così chiara che si sarebbe facilmente bruciata al sole, proprio come quella di Kurt.

Era magro , ma piccolo e , solo guardando la sua altezza, ricordò a Kurt di come sembrava lui quando guardava le sue foto da piccolo.

Anche lui era molto piccolo per la sua età e sembrava che anche questo lo avesse preso da lui

“Ti piace il mio papà?” il piccolo ometto alla fine chiese, rompendo il silenzio che aveva riempito la stanza per gli ultimi minuti.

Kurt abbassò lo sguardo su di lui, in quegli occhi color miele pieni di sincerità, e sospirò, sorridendogli con dolcezza.

“Si.. si.. mi piace il tuo papà”.

“Come conosci il mio papà?”

“Noi.. umm.. eravamo amici tanto tempo fa”.

“Conosci zia Avery?”

“Si la conosco.. E’… molto carina.”

“E’ la mia migliore amica”

Landon si mise a saltellare sul divano mentre con la mano batteva sul braccio di Kurt guardandolo eccitato.

“Mi fa tanti regali e ci divertiamo”.

Più parlava e più Kurt notava le sue difficoltà nel pronunciare le R e le F, ma era così incredibilmente adorabile che l’unica cosa che Kurt poté fare fu sorridergli , mentre il bimbo parlava a raffica.

Naturalmente , non appena avevano cominciato a legare un po’, un rumore dal corridoio avvisò entrambi che c’era qualcuno nella stanza, così alzarono lo sguardo ; Landon sorrideva, il sorriso di Kurt invece sparì quando vide il suo ex guardarlo con rabbia.

“Landon..” iniziò Blaine, lo sguardo sempre fisso di Kurt, “ perché non vai di la a giocare un po’? Papà ha bisogno di parlare col suo amico”.

“Okay!”

Sorprendentemente e senza fare storie, Landon andò velocemente da Blaine per abbracciargli le gambe prima di correre per il corridoio per andare in camera sua, da dove lo si sentì chiacchierare mentre giocava con i suoi giocattoli.

Fu solo quando Landon andò via ed iniziò a giocare che Blaine gli rivolse finalmente, ma a stento, la parola; ma  quando lo fece , non sembrò che le cose sarebbero andate bene.

“Sei ancora qui”

Non era una domanda.

“Si”

“Mi sono svegliato pensando.. no.. sperando che quello che è successo ieri sera fosse solo un incubo, ma.. poi ti ho sentito parlare con Landon ed ho capito.. che non potevo avere motivo di credere che fosse tutto un sogno.. cioè.. non è come se qualcosa , da quando ho fatto coming out, sia andata per il verso giusto nella mia vita, no?”

“Blaine..”

“All’inizio mi sono fatto prendere dal panico perché mio figlio era sparito ed ho pensato che forse il mio peggiore incubo fosse diventato realtà e che tu avessi aspettato che mi fossi addormentato così da poter portare via Landon e correre a New York dal tuo nuovo e ricco fidanzato, ma.. poi ha iniziato a parlare.. ed ho pensato grazie a dio è ancora qui.

Poi sono venuto qui credendo di trovarlo da solo a guardare la tv ma no.. tu sei qui.

Credo che tutte le mie paure non sono completamente sparite.. sei ancora qui.. seduto nel mio salotto come se ti avessi invitato a restare”.

“Ho pensato di andarmene.. l’ho fatto.. ma poi.. non ero sicuro che mi avresti lasciato parlarti in un secondo momento.

In più.. beh.. mi.. mi sono addormentato mentre ti aspettavo. Avevo pensato che saresti tornato .

“Beh.. hai pensato male”.

Lamentandosi Blaine si sedette sulla poltrona reclinabile vicino al divano, appoggiandosi ai morbidi cuscini, mentre si massaggiava le tempie per alleviare il dolore.

Kurt lo guardò tristemente , sapendo dannatamente bene che il suo ex aveva , probabilmente, un fottuto mal di testa ( come sempre dopo una sbornia ) ma non era sicuro di cosa fare.

Alla fine ci provò, pregando che Blaine non pensasse che il suo comportamento fosse falso.

“Vuoi che ti porti qualcosa da bere? Un po’ di acqua , magari? E forse qualche aspirina?”.

“Parli come se sapessi cosa fare quando ho una sbronza.. Notizia flash.. mi so prendere cura di me stesso. L’ho fatto per anni.. sono un padre .. so cosa sto facendo. Non c’è bisogno che mi fai da babysitter”.

Avevo ragione. Non l’ha presa bene.

“Lo so che puoi prenderti di cura di te stesso.. stavo solo chiedendo..”

“Beh.. non farlo”.

Il giovane chiuse gli occhi e si accasciò ancora di più nella poltrona reclinabile, lasciandosi sfuggire un sospiro una volta che si fu sistemato.

Dopo che alcuni minuti tesi, Blaine riaprì finalmente gli occhi guardando Kurt, le sopracciglia aggrottate mentre osservava i movimenti del suo ex.

“Beh.. volevi parlare… quindi parla. Non ho tutto il giorno per intrattenerti. Io e Landon abbiamo delle cose da fare”.

Annuendo, Kurt intrecciò le dita, e prese un profondo respiro mentre pensava a cosa dire.

Sapeva che la maggior parte delle cose che avrebbe detto non sarebbero state prese bene dal suo ex, soprattutto visto che il Blaine che aveva amato tanto tempo fa sembrava essersi indurito dalla vita che faceva qui in California.

Tuttavia , sperò di poter aprirsi un piccolo varco attraverso quel muro che Blaine si era creato per proteggersi.

“Blaine.. mi.. mi dispiace..”

Le sue parole furono accolte con scherno, come aveva previsto.

“Lo so che non significano molto, o forse nulla, per te.. ma lo sono davvero.

Non sono mai stato così dispiaciuto per qualcosa in tutta la mia vita”.

Si fermò, cercando di riprendere fiato per calmare i nervi.

“Il giorno che ti ho lasciato .. quella è stata probabilmente una dello cose più stupide che io abbia mai fatto.. ero così arrabbiato quel giorno.. con te… per la Nyada.. per tutto.

Ed invece di fermarmi a pensare, a raccogliere i miei pensieri.. me la sono presa con l’unica persona che sapevo.. dio detto così sembra una cosa orribile… che sapevo non avrebbe reagito”.

Blaine, di fronte a lui, restò calmo.. le narici dilatate quando inspirò profondamente, ma.. a parte questo.. restò immobile.

Kurt continuò.

“Quel giorno, tutti continuavano a dire cose su di te e lo showcase.. di come mi avresti lasciato perché June ti aveva detto che l’unico modo per diventare una star fosse che tu fossi single.

Io.. cazzo.. so che non avrei dovuto dargli retta.. erano solo quegli stronzi pettegoli  della Nyada.. solo che poi tutto quello a cui riuscivo a pensare era il fatto che Rachel  aveva avuto la sua grande occasione e così anche Mercedes e poi l’avevo finalmente avuta io una possibilità.. e June invece di scegliere me.. scelse te.. ed io ero così arrabbiato”.

Blaine ancora non disse nulla, lo sguardo fisso sul bordo del divano, un po’ più in la da dove era seduto Kurt.

L’espressione del suo viso , però , non era leggibile.

Kurt non riusciva a capire se era ancora arrabbiato o sul punto di piangere… ma nonostante tutto, era tranquillo. Solo.. tranquillo.

“Ero geloso.  Lo so ..è stupido essere gelosi della persona che ami.. ma la mia mente.. continuava ad urlarmi cose su di te e su tutti gli altri.

Del tipo .. non importava cosa facessi .. non avrei mai avuto la possibilità di essere scelto.

Tipo con Tony al liceo quando abbiamo organizzato West side story.. del fatto che io avessi fatto l’audizione.. e tu no.. e comunque hanno voluto te..

E’ come se qualcosa fosse scattato in me.. non importava cosa facessi.. saremo sempre stati  l’uno contro l’altro.. e nella mia mente.. tu avresti sempre vinto ed io ero geloso.

Dio, Blaine.. ero così geloso.

Non stavo nemmeno pensando! Ero completamente accecato da tutto questo!

Non ho nemmeno pensato al fatto che potessero esserci ruoli più adatti a me che a te… o al fatto che non fosse colpa tua se June era interessata a te ..ero.. ero incazzato di brutto che non ragionavo.

Poi.. ho sentito tutte quelle voci e qualcosa si è rotto..

Lo giuro , qualcosa s’è spezzato a metà ed ho continuato a pensare a quando fossi arrabbiato per il fatto che lei avesse scelto te.

Ero arrabbiato con me stesso per averti portato con me.. perché se non lo avessi fatto.. lei avrebbe scelto me.. ma soprattutto.. ero arrabbiato con te.. e .. Dio.. non ne avevo nessun motivo di esserlo.

Tu non avevi fatto nulla.. ed avevamo anche parlato di questo..  ed io ti avevo detto che andava bene.. ed in quel momento lo pensavo davvero.. ma tutto stava continuando a sommarsi.. ed ero così geloso di tutto che sono scattato.. e mi dispiace…”.

Cercò di trattenere le lacrime.. ma poi.. scuotendo la testa.. le lasciò cadere.

“Ti ho lasciato senza alcun buon motivo”.

Blaine, in maniera abbastanza straziante, restò ancora in silenzio, anche se il suo sguardo passò da vuoto a disgustato come se le parole di Kurt stessero scavando attraverso la sua pelle , la sua carne.. fino a raggiungere la sua anima.

“Blaine..?”

“Mi hai lasciato perché eri geloso? Ho detto a June che me ne andavo perché non volevo rompere con te.. perché ti amavo.. ero anche dispiaciuto perché lei aveva scelto me.. Quel giorno venni a scuola per dirti che avevo…”

“Lo so..”

“Lo sai?.. Oh beh.. illuminami”.

Le sue parole erano così pungenti e sarcastiche da sembrare come schegge di vetro contro il cuore di Kurt.

Chiudendo gli occhi, Kurt tirò su col naso, mentre le lacrime continuarono a cadere sulle sue guance.

Riusciva perfettamente a ricordare quel momento come se fosse successo il giorno prima.

Ricordava di star camminando per i corridoio della Nyada solo una settimana dopo che Blaine era sparito e di essere entrato di corsa in un bagno per recuperare il controllo dopo che qualcuno aveva fatto una battutaccia su Blaine mentre gli passava accanto.

Era da poco in bagno che alcuni altri ragazzi entrarono , sparlando del ritiro improvviso di Blaine dalla Nyada.

Ma fu solo quando uno di loro disse qualcosa a proposito di June che Kurt capì tutto, lo stomaco in subbuglio per la nausea, mentre ascoltava i ragazzi ridere delle disavventure di Blaine.

In quel momento venne a sapere tutto; di come Blaine aveva abbandonato lo showcase per Kurt; di come Kurt gli aveva spezzato il cuore; di tutto quello che gli altri gli avevano detto o fatto prima che sparisse e del fatto che Blaine era tornato strisciando da June per avere un’altra occasione.

Alla fine i ragazzi che chiacchieravano davanti ai lavandini iniziarono a ridere a crepapelle su quello che chiamarono il fallimento di Blaine , e Kurt, una volta che se ne furono andati, crollò nel box, piangendo per tutto quello che aveva sentito e fatto per arrivare a questo.

“Ne ho sentito parlare , dopo che sei sparito. La gente parlava…”

“Le stesse persone che dicevano che ti avrei lasciato per June? Immagino.”

“Blaine.. io.. non ho..”

“Esatto. Non hai. Non mi hai ascoltato , non mi hai dato una possibilità. Ti sei semplicemente messo un’idea in testa e ti sei comportato nella tua solita vecchia maniera. Non mi hai lasciato nemmeno un attimo per spiegarmi e .. poi.. hai lasciato che i tuoi amici pensassero che ti avessi di nuovo tradito, quando sapevi dannatamente bene che avrei preferito piuttosto uccidermi che farti di nuovo del male in quel modo.”

 Alla fine , mentre terminava la frase , la voce di Blaine si spezzò.

Gli occhi erano pieni di lacrime, ma Blaine non volle lasciarle cadere.

Solo che erano lacrime di rabbia e questo fu quello che più ferì Kurt.

Blaine non era più triste per la loro rottura; era furioso.

“Sei stato un mese intero senza parlarmi! Hai lasciato che i tuoi cani da guardi mi facessero a pezzi ogni volta che tentavo di avvicinarmi a te.

Mi hai messo i nostri amici contro, facendogli credere che ti avevo ferito di nuovo quando in realtà, sei tu quello che mi ha fatto del male!

Ho passato un mese intero a cercare di parlare con te!

Un mese intero a cercare di far capire agli altri il mio punto di vista e a nessuno è importato.

Questo è tutto quello che succede quando si tratta di me..”

“Blaine..”

“Ho lasciato la mia famiglia per te, Kurt.

Mio padre continuava a dirmi che “impegnarti alla tua età è stupido, Blaine.” Ma io non l’ho ascoltato.

Ho combattuto per te.

Ho fatto di tutto per stare con te!”

Respirava a fatica, la voce sempre più alta mentre diventava sempre più emotivo.

“Ti ricordi il mio diploma? I miei genitori non sono nemmeno venuti! Erano così incazzati con me per star buttando via la mia vita ed io mi sono detto che erano loro a perderci , perché sarei andato a New York per diventare qualcuno, che ci saremo sposati e saremo stati felici e avrei mostrato loro quanto si sbagliavano!

Poi un giorno ti sei incazzato con me ed hai rotto il fidanzamento ed io dov’ero? Proprio dove i miei genitori mi dissero sarei finito!”

Si fermò per un secondo, scuotendo la testa mentre si guardava la mani tremanti.

Quando rialzò lo sguardo, Kurt sentì il suo corpo irrigidirsi dal dolore.

“Quando ho avuto Landon, il giorno della sua nascita.. ero solo.

Avery era li perché era la mia infermiera , ma non la conoscevo bene come ora.

Cooper era a Chicago per registrare una pubblicità ed i miei genitori.. i miei genitori non hanno alzato nemmeno il telefono.

Cooper li aveva chiamati un mese prima che partorissi e disse loro che ero incinto e quando gli ha detto che ci eravamo lasciati.. vuoi sapere mio padre cosa ha detto?  “Questo è quello che si merita” . Non povero Blaine ci dispiace.. ma solo che era quello che mi meritavo.”

Alla fine alcune lacrime cominciarono a cadere, ma non per colpa di Kurt,… non avevano nulla a che fare con lui.

Erano per Landon.

“Non hanno mai incontrato mio figlio. Non se ne sono mai importati. Ho il bambino più perfetto al mondo di là” disse indicando il corridoio, “ che è il loro primo nipote e a loro non interessa… perché io ho mandato a puttane la mia vita e questo è quello che mi merito”.

“Sono così..”

“Pensavo che le cose tra noi stessero andando bene!  Dopo la sparatoria al liceo, quando Becky fece cadere accidentalmente la pistola te lo ricordi? Pensavo che le cose tra me ed i miei genitori stessero migliorando , dopotutto.

Iniziarono ad interessarsi a me.

Poi sono tornato con te e le cose sono andate di nuovo male, e mentre allora io non ti avrei mai incolpato di qualcosa.. ora.. non posso.. non posso fare a me di pensare che avrei dovuto ascoltarli sul tuo conto”.

Tutto l’aria uscì di colpo dai polmoni di Kurt mentre guardava fisso il volto del suo ex, il cuore stringersi quando quelle parole spacca anima uscirono dalla bocca di Blaine.

Tutti quegli anni, tutto il loro tempo insieme che Kurt aveva buttato via con leggerezza…e  di cui si era pentito…

Blaine invece si era pentito di ogni singola cosa fatta con Kurt.. e questo .. faceva male.

“Dio.. Blaine..”

“Non mi pento di aver avuto Landon. E’ l’unica cosa mia che non mi ferirà come hanno fatto gli altri.

Forse quando sarà più grande passerà attraverso la fase del “ti odio” che dicono a volte i ragazzi, ma adesso io sono il suo mondo ed è mio e questa è l’unica cosa che conta.

La gente va e viene, ora lo so . Ma la mia famiglia è mia per sempre.

Landon è la mia famiglia.

Lui è tutto quello che ho.

Cooper è qui si… ma non è l’uomo che pensavo sarebbe stato.

E’ ancora egocentrico come sempre.

A parte questo.. è tutto quello che mi resta della mia famiglia”.

“B… Blaine..”

Era davvero patetico.

Di tutte le cose che Kurt avrebbe voluto dire, per scusarsi.. l’unica cosa che riuscì a dire , con voce rauca, fu il nome del suo ex.

Blaine.. fu l’unica parola che riuscì a tirar fuori, l’unica che riuscì a dire a causa del groppo che aveva in gola, e lo odiava.

Ma non perché odiasse Blaine, ma per quanto si sentisse orribile in quel momento.

Conoscere tutti i sentimenti di Blaine al riguardo…cazzo.. lui non era nemmeno sicuro che fosse davvero tutto .

Perché tre lunghi anni di amarezza e dolore non posso essere riassunti in così poche frasi.

Anche se una di queste significavano .. mi pento di averti amato.

Scuotendo la testa, Kurt si portò le mani al volto, singhiozzando , quando sentì Blaine alzarsi della poltrona e camminare silenziosamente per la stanza, i passi leggeri sulla soffice moquette.

Per un secondo, Blaine frugò su una mensola, da qualche parte vicino alla tv e poi Kurt sentì un peso sulle gambe e, togliendo un attimo le mani davanti alla faccia per abbassare lo sguardo, vide un grande album magnificamente decorato.

Sulla copertina c’era scritto Landon con delle lettere azzurre e a pois bianchi e sopra una foto in bianco e nero sgranata… l’ecografia del bambino che Blaine aveva portato in grembo.

“Un album di ricordi?”

 Blaine non rispose e si diresse verso la porta , fermandosi solo per un secondo per prendere un profondo respiro , prima di voltarsi di nuovo verso Kurt.

“Puoi andartene se vuoi. Oppure puoi rimanere a guardarlo. A me davvero non interessa. Se vuoi sapere cose ti sei perso nella sua vita.. è tutto li dentro..

Non proprio tutto.. non puoi tenere un album di tutto.. ma le cose più importanti sono li dentro”.

“Blaine.. io..”

“Non chiedermi altro. Soprattutto cose che non posso darti”.

Con queste parole, sparì nel corridoio , poi poco dopo gli strilli di Landon di” papà guarda questo” riempirono l’aria .

Una volta solo , Kurt passò le dita sopra le lettere in rilievo sulla copertina dell’album di foto del bambino , poi prese un profondo respiro, scuotendo la testa per il senso di colpa e l’angoscia per tutta questa situazione.

Sapeva cosa Blaine aveva voluto dire con la frase  “cose che non posso darti”… voleva dire.. Landon ed il suo perdono.

Sapere che probabilmente non sarebbe mai stato perdonato per quell’unico ma grande errore che aveva fatto, fece sentire Kurt come se tutto il suo mondo stesse cadendo di nuovo in pezzi.

E quando sentì Landon ridacchiare attraverso il lungo corridoio, Kurt si ricordò di tutte le cose sbagliate che aveva fatto in questa situazione e pianse ancora, soffrendo per la perdita di una famiglia che aveva stupidamente distrutto ancora prima di avere la possibilità di crearla.


NOTE

Piccolo regalino postpasquale...

Landon parla per la prima volta con Kurt..

Kurt si spiega con Blaine...
Buona lettura

Link capitolo originale

 https://www.fanfiction.net/s/10334792/8/What-I-Call-Life

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Capitolo 9
*** 9 capitolo ***


Maggio 2014

“Hai sentito? Anderson ha intenzione di rompere con Hummel molto presto. Credo che June abbia questa specie di piano in cui Blaine deve fingersi etero per poter ottenere più finanziatori e l’essere fidanzato con  Kurt è un ostacolo o qualcosa del genere”. “Ma davvero credi che sarà lui a rompere con Hummel? Voglio dire.. andiamo.. Hummel è uno che non ti lasci sfuggire. Ha battuto Rachel Berry alla Follia di mezzanotte!”

“Si.. ok.. ma cosa sta facendo adesso? La Berry è a Broadway, il suo ragazzo è il nuovo “animaletto” di June Dolloway, e  lui , invece , canta in un ristorante mentre serve patatine!  Comunque penso che se Blaine vuole davvero diventare qualcuno come noi.. dovrebbe davvero mollare quel tipo dal poco talento ed andare con June”

“Quindi pensi che lo farà?”

“Andiamo!” Il ragazzo misterioso ridacchiò; la sua risata gelò il sangue nelle vene di Kurt.

”Ho fatto  alcune ricerche su di loro, considerando che sono  una delle coppie più importanti della Nyada e tutto; ed ho scoperto che quando erano al liceo Blaine, nonostante fosse uno junior , è stato capace di fregargli il ruolo di Tony di West Side Story da sotto il suo naso. Kurt aveva fatto l’audizione per Tony mentre Blaine per l’ufficiale Krupke ed il direttore del cast ha scelto Blaine come protagonista.

Ovviamente Kurt non deve significare molto per lui se ha accettato e gli ha  rubato  il suo  ruolo preferito.”

“Jacob.. non so..”

“ E poi.. June Dolloway è arrivata in città.. Kurt è stato scelto per cantare per lei.. il perché ancora non l’hi capito.. e lui si è portato dietro il fidanzato .. e cos’è successo? A June è piaciuto Anderson più di lui.. E cosa ha fatto Blaine?”

“Ha accettato di lavorare per la Sig.ra Dolloway”.

“Bingo! Invece di rinunciare e lasciare che fosse il suo fidanzato a splendere, quel maiale egoista in cerca di riflettori sta organizzando un intero showcase solo su di lui e presto lascerà Kurt per la sua carriera.

Sai che succederà”

“Beh… ora che mi hai parlato di quello che è successo al liceo… vedo le cose da una diversa prospettiva”.

“Si.. questa relazione è spacciata. Se Hummel sa davvero cosa è meglio per lui, lascerà Blaine prima che lui abbia la possibilità di umiliarlo pubblicamente. E’ già abbastanza brutto che lo stia mettendo in ombra così presto durante il loro fidanzamento.. Kurt non sarà altro che una bella bambolina quando si sposeranno e Blaine diventerà un grande..”

Da lì, Kurt non riuscì ad ascoltare altro.

Era così arrabbiato di risentire tutto quello che aveva già sentito.. e la verità era che quei due ragazzi non erano le uniche persone che aveva sentito parlare di lui e Blaine.

Praticamente tutti a scuola erano eccitati per la nuova novità che Alicia Hamilton aveva ascoltato per caso.

Aveva sentito June dire a Blaine, durante la cena, di lasciare Kurt per far decollare la sua carriera .

Poi qualcuno chiamato Parker Areundel li aveva sentiti in una delle sale di prova discutere sul ruolo di Kurt nello showcase di Blaine.. e .. secondo lui.. Kurt non aveva proprio nessuna parte in quello show.

Che non era quello che Blaine gli aveva promesso.

Tutti facevano in modo che Kurt li sentisse.

Le ragazze alzavano la voce quando lui si avvicinava.

Durante le lezioni di combattimento , i ragazzi gli sparlavano alle spalle o ne parlavano apertamente mentre si allenava con il combattimento con la spada a pochi passi da lui.

Più cose sentiva.. più si arrabbiava..

Poi i suoi insegnanti lo stavano pressando da tutto il giorno; Rachel lo stava annoiando con tutti i suoi discorsi sul lasciare Broadway per fare televisione; lo studio lo stava uccidendo;  il suo turno alla tavola calda gli stava rendendo difficile avere una vita privata.

La maggior parte delle serate, le passava steso sul letto in attesa che Blaine chiamasse, ruotando poi gli occhi quando , finalmente, il nome del suo fidanzato appariva sullo schermo del cellulare .

Blaine gli sussurrava centinaio di scuse per averlo chiamato tardi.. si scusava per le prove, gli diceva bugie su alcune modifiche che stavano facendo alla parte di Kurt nello show … e , mentre attraversava il corridoio quel giorno, tutto quello che riusciva a pensar era che Blaine continuava a mentirgli .

Era stato già difficile ricostruire la sua fiducia in Blaine dopo che lo aveva tradito un anno e mezzo prima.

Quando erano tornati insieme la scorsa primavera, Kurt era riuscito a rimettere insieme i pezzi del suo cuore e ricostruire la fiducia.. permettendo così a Blaine di tornate con lui.

Ora , però, sentiva che Blaine gli stava di nuovo mentendo, soprattutto visto che mentire era una delle cose che si erano ripromessi di non fare mai più.. beh.. ne fu disgustato.

La rabbia gli stava divorando l’anima, accumulandosi in lui per tutto il giorno visto che quando vagava per i corridoi la gente gli sparlava alle spalle o rideva di lui.

Per molto tempo, era stato il ragazzo più rispettato della scuola, ammirato per aver battuto Rachel Berry alla “Follie di Mezzanotte” e soprattutto per essere stato ammesso direttamente da Carmen Tibideaux in persona.

Ora, con Blaine sotto lo stesso tetto, sembrava che tutti i suoi successi passassero inosservati.

Per tutto il primo semestre, Blaine era rimasto nell’ombra ed era a malapena riuscito a farsi notare nella prima metà del secondo.. ma quando June Dolloway era arrivata in città ed il suo fidanzato aveva impressionato alla grande la donna dell’alta società, tutto ad un tratto , Blaine Anderson era passato dall’essere solo il fidanzato di Kurt ad essere una vera e proprio minaccia.

All’inizio Kurt ne era stato orgoglioso.. ora ne era geloso e si sentiva tradito..

Perché Blaine gli stava mentendo; Blaine aveva dei segreti con lui, cosa che aveva promesso di non fare mai più.

Così Kurt si chiese quante altre delle sue promesse non stava mantenendo.

Le aveva già rotte prima.. chi poteva sapere se non lo avrebbe fatto di nuovo?

Disgustato, si era incamminato verso l’edificio; le sopracciglia aggrottate quando sentì la voce di Blaine ed il suono dei tasti di un pianoforte dal corridoio.

In quel preciso momento, non voleva sentire il suo fidanzato cantare, non voleva ascoltarlo mentre suonava e quando finalmente Blaine finì e si fermò per salutarlo, Kurt alzò una mano, gli occhi color grigio tempesta socchiusi mentre gli riversava addosso ogni singola paura ed ogni dubbio avvelenato dall’invidia.

Prima che potesse capire cosa stesse succedendo  , stava lanciando l’anello di fidanzamento addosso a Blaine per poi correre come un matto fuori dall’edificio; lo stomaco chiuso dalla preoccupazione, mentre si chiedeva che cazzata avesse appena fatto.

Quella sera mentre con noncuranza gettava le cose di Blaine in una scatola , lanciandola poi fuori dalla porta del loft, ignorò la fitta al petto che lo pregava di correre da Blaine per spiegarsi e permettere a Blaine di fare lo stesso.

Con il passare delle settimane, Kurt continuò a raccontare a tutti velate bugie, fin quando , alla fine, cominciò a calmarsi, non tanto da essere pronto a perdonare Blaine, ma abbastanza per fare i conti con le sue paure e le sue insicurezze.

Poi Blaine sparì e la rabbia residua volò fuori dalla finestra quando Kurt realizzò che forse aveva fatto una cazzata,  più grossa di quanto avesse pensato.
 
 

"Allora.. ho sentito che June Dolloway ha un nuovo animaletto domestico. Ricordi Carmello DiGoza? Lo ha fatto uscire dall'aula l'altro giorno e gli ha detto che lo avrebbe fatto diventare una star".

"Immagino che questo significa che sia stato davvero Blaine Anderson che l'ha mollata"

"Ovvio che lo ha fatto. Kurt ha rotto con lui, la Dolloway, alla fine,  lo scaricato ed ora non si fa vedere nemmeno a lezione.."

"Oh mio dio.. a proposito ... ho sentito che si è ritirato!"

"Non è possibile! Mi stai prendendo in giro? Lo ha fatto davvero?"

"In giro si dice che si è ritirato ed è tornato in Ohio . Non dire che te l'ho detto io, ma sono quasi sicuro che una parte di tutto ciò sia vero.. e d'altra parte.. voglio dire.. deve aver mollato perché Cassandra July lo ha urlato durante la sua lezione.."

"Dannazione! Ha mandato tutto a puttane. Ha perso il fidanzato e la sua benefattrice in poco tempo. Avrei mollato anche io . Non sarei stato capace di mostrare la mia faccia in giro senza voler morire."

"Si perché si sa.. se dovesse tornare.. tutti lo menerebbero".

"Probabilmente tornerebbe ingrassato di 15kg.. "

"Aveva messo su un bel pò di chili prima che se ne andasse. Sarà stato il senso di colpa".

"Probabilmente si".

Il gruppetto di pettegoli , finalmente, uscì dal bagno , e Kurt, dopo aver sentito il rumore della porta che si chiudeva dietro di loro, si accasciò sul pavimento del bagno sporco e crollò.

Blaine era scomparso ormai da qualche giorno; nessuno era riuscito a rintracciarlo e Kurt si sentiva una merda per questo, perché le ultime parole che aveva detto al suo ex non erano state altro che parole di rabbia e di odio a causa dello stress e delle sue paure.

Sapeva che avrebbe dovuto parlarne con lui; cazzo... nelle loro ultime settimane insieme avevano avuto tanti problemi di comunicazione e si erano ripromessi di lavorarci su.

Dalle insicurezze di Blaine sul suo peso ed il loro problemi di convivenza .. se lo erano promessi.. e Kurt , invece di fare come si erano detti, aveva completamente gettato via tutto.

Si.. Blaine non era proprio del tutto innocente in tutto questo.. gli aveva mentito.. ma Kurt era colui che aveva lasciato che tutto crollasse.. era stato colui che gli aveva voltato le spalle.

Ora Blaine se n'era andato e Kurt non sapeva dove fosse.

 

Aprile 2016

"Si dice che Rachel Berry stia per ottenere uno show tutto suo... in tv."

"Stai scherzando? Che tipo di show potrebbero creare intorno a lei? E' stata Fanny Girl per tipo.. tre secondi e sono abbastanza sicuro che a nessuno importi della sua vita"

"Beh.. immagino che così darà finalmente qualcosa da fare al suo migliore amico".

Il tizio che aveva cominciato la discussione, ridacchiò e Kurt ruotò gli occhi e trafisse con la forchetta la sua insalata ormai andata a male, mentre ignorava le persone meschine dietro di lui. Aveva smesso ormai da molto tempo di dare ascolto ai pettegoli del cazzo della Nyada; il primo anno dopo la sparizione di Blaine non aveva fatto altro, ora era riuscito ad andare oltre.

Tutti sapevano come la pensava lui al riguardo .

Quindi ora aprivano bocca solo per irritarlo.

Solo che questa volta… non si irritò.

Non più.

“Non posso credere che si stia per laureare tra un mese e non ha ancora avuto nessun ruolo a Broadway”.

“Scommetto  che se non si fosse fatto sfuggire l’ex fidanzato, ora avrebbe partecipato ad una tonnellata di spettacoli. Si è scavato la fossa da solo”.

“Si.. e nel frattempo ha rovinato la vita a qualcun altro. Non mi sorprenderebbe se quell’Anderson stesse succhiando cazzi per soldi”.

“O se sei drogasse..”

“Decisamente”.

Ruotando di nuovo gli occhi , Kurt prese un altro boccone del suo pranzo, mentre i pettegoli lasciavano la stanza chiacchierando tra loro.

Le loro voci si sentirono anche dal corridoio, le loro chiacchiere su di lui non significavano assolutamente nulla per Kurt che finì di pranzare per poi giocare col suo cellulare.

Aveva solo altre due lezioni quel giorno e dopo sarebbe uscito con Isabelle ed il resto del gruppo di Vogue per una cena di lavoro.

Certamente non aveva ottenuto ruoli come gli altri suoi compagni, ma aveva ancora Vogue su cui fare affidamento , e a lui non fregava un cazzo dei suoi compagni di scuola.

Kurt sarebbe diventato qualcuno un giorno , Broadway o no.

 
Agosto 2017

“Hey tesoro, giornata lunga?”

Kurt si lasciò cadere sul letto, sbuffando , mentre guardava il suo fidanzato.

Alex stava preparando la valigia per fare un altro viaggio; l’altro uomo non alzò nemmeno la testa mentre piegava i vestiti , anche se aveva chiesto a Kurt come fosse andata la sua giornata.

“Ho scoperto che non ho ottenuto la parte per cui ho fatto il provino… Oh.. ed Isabelle ha già scelto qualcun altro per andare con lei in Francia , soprattutto perché le avevo detto che avrei ottenuto il ruolo, così adesso non ho nessun piano alternativo per l’autunno.

Lo passerò bloccato qui senza nulla da fare.”

Si accigliò leggermente , rotolando di fianco per guardare nella valigia di Alex.

“Sei sicuro che non posso venire a Praga con te? Possiamo passare del tempo insieme visto che non siamo riusciti a passare del tempo da soli da quando sei tornato da Tokyo”.

“Kurt.. lo sai che non sarebbe professionale per qualcuno del mio calibro portare con se il fidanzato durante viaggi come questo. Sarò impegnato per tutto il tempo e tu rimarresti da solo bloccato in albergo..”

Prima che Kurt potesse dire che avrebbe potuto fare un giro turistico ( come tutte le volte che ne discutevano; queste discussioni erano molto frequenti ) Alex continuò.

“E’ meglio per te se resti qui. Puoi passare del tempo con i tuoi amici o altro. Non sarebbe divertente per te restare tutto il tempo in albergo”.

“Dici sempre così. Ma ci sono tante cose che potrei fare mentre tu sei impegnato col lavoro. Dai Alex..”

“Sai già cosa ti dirò.. lascia perdere.. okay tesoro?”

Senza aggiungere altro l’altro uomo lasciò la stanza, lasciando solo Kurt che sospirò mentre faceva ruotare avanti ed indietro l’anello di fidanzamento al dito.




Creare album di ricordi era sempre stato uno dei passatempi preferiti di Blaine.

Kurt ricordò le lunghe giornata estive passate sul pavimento della sua camera da letto con Blaine al suo fianco quando il suo fidanzato scattava felicemente foto di loro due per poi incollarle su delle pagine piene di colori vivaci e , poi, entrambi aggiungevano a mano della piccole didascalie che descrivevano l’amore che provavano l’uno per l’altro.

Questo libro, l’album del piccolo Landon , non era molto diverso dall’album dei ricordi che Blaine aveva creato tutti quegli anni prima.

Ogni piccola cosa della vita di Landon era li documentata ( o almeno tutto quello che Blaine aveva potuto documentare) .

C’erano foto a bizzeffe di Landon appena nato , alcune direttamente dal giorno della sua nascita (c’’era sicuramente la mano di Avery in quelle ) ed anche alcune con il primo vestitino quando uscirono dall’ospedale.

Dalla nascita, Landon era assolutamente adorabile con la testa piena di ricci ed il meraviglioso volto da cherubino.

Solo guardare quelle foto fece riempire gli occhi di Kurt di lacrime, che asciugò subito, sorridendo mentre sfogliava l’album e lottava per mantenere il controllo.

Mentre leggeva sentì le urla di divertimento di Landon ; il bambino stava ridacchiando mentre Blaine imitava stupidamente qualche personaggio di cartoni che Kurt non poteva riconoscere.

Erano a qualche stanza di distanza, le loro voci gli arrivavano chiare attraverso la porta aperta della camera da letto di Landon e, nel profondo , Kurt avrebbe voluto unirsi a loro.

Invece, rimase per un’altra mezz’ora immerso nel libro del bambino, piangendo silenziosamente mentre studiava con amore ogni singola pagine che aveva catturato l’intera vita di Landon .

Quando arrivò all’ultima pagina ( che documentava il terzo compleanno di Landon , lo scorso ottobre) Kurt capì di essersi perso semplicemente molto di più della crescita di suo figlio.. aveva perso anche quella di Blaine.

C’erano molto foto di loro due sorridenti in molti posti diversi: il loro primo appartamento, la nuova macchina ( usata ) di Blaine , il loro nuovo appartamento , allo zoo, all’acquario etc..

Ogni foto mostrava un Blaine che sorrideva felice a suo figlio, e Kurt sapeva perché sembrasse così felice… perché lo era davvero.

Blaine aveva affrontato tantissime difficoltà nel crescere Landon tutto da solo, eppure era ancora incredibilmente grato per quello che aveva.. soprattutto suo figlio.

Queste foto avevano rivelato molte cose a Kurt, soprattutto la più importante… non importava come, Blaine avrebbe fatto di tutto per rendere suo figlio felice.

Non c’era nemmeno una foto di Landon in quel libro dove sembrasse infelice o trascurato.

Sembrava vivace , sorridente ed amato e Blaine aveva fatto tutto da solo.

“Ho anche dei Dvd “ una voce sussurrò dalla porta e Kurt alzò lo sguardo non sorpreso di vedere a pochi passi da lui Blaine, fresco di doccia e con abiti puliti ( quando aveva avuto il tempo di farlo non lo sapeva, ma si ritrovò ad osservare con ammirazione il suo ex.. Blaine era bellissimo… lo era sempre stato.. ma la paternità.. lo aveva reso in qualche strano modo ancora più attraente) .

Lanciando un’occhiata al televisore , Blaine continuò.

“Sono solo piccole cose che Avery ha filmato per me negli anni. Quasi tutte le prime volte di Landon e qualche altra cosa… Se vuoi vederli… puoi.. Devo fare il bagno a Landon prima di uscire quindi…”

”Non ti importa?”

Blaine guardò Kurt negli occhi per un secondo, poi distolse lo sguardo, sul suo volto di nuovo un’espressione vuota.

“Sono nel mobiletto in uno scatolo etichettato con nome di Landon. Ce ne sono un paio li. Sono sicuro che sai come far funzionar il lettore Dvd.”

Con questo , si voltò e se ne andò, lasciando Kurt di nuovo da solo nel salotto.

Accigliato, Kurt si alzò e si avvicinò alla tv, frugando tra le pile di film della Disney e alcuni Dvd di spettacoli per bambini , fin quando non trovò i Dvd che stava cercando , inserendo nel lettore con attenzione quello etichettato come “ i primi giorni di Landon”.

Il volto di Blaine apparve immediatamente sullo schermo… un volto giovane e stanco.

Si sentì il pianto di un bambino riempire la scena ed il giovane Blaine che tubava; la fotocamera zoomò all’indietro mostrando un Blaine seduto al centro del letto dell’ospedale, la vestaglia in dotazione che gli scendeva dalla spalla, mentre cullava dolcemente un neonato infagottato in una copertina azzurra tra le braccia.

“Allora… e lui chi è?” chiese una voce fuori dall’inquadratura, e Kurt poté riconoscere la migliore amica di Blaine, Avery.

Anche lei sembrava più giovane ed , anche se le era un po’ antipatica , Kurt apprezzò quello che stava facendo per Blaine.

Sullo schermo Blaine sorrideva, un sorriso stanco mentre guardava verso l’obiettivo.

“Questo.. è Landon. Landon Finn.”

Il cuore di Kurt si fermò.

“Landon Finn? Così hai deciso alla fine il secondo nome ? Come mai poi hai scelto Finn? Ricordo che eri parecchio indeciso ieri sera”.

Blaine arrossì mentre sollevava il piccolo tra le braccia per dare un piccolo bacio sul piccolo naso di Landon .

“Avevo bisogno di pensarci.. cioè.. avevo già deciso di dargli come secondo nome Finn… da quando ho scoperto di essere incinto.. ma non ero sicuro se dovevo.. cioè se potevo.. Comunque ho pensato che sarebbe stato un bell’omaggio per un grande uomo che Landon non incontrerà mai… suo zio Finn”.

“Oh.. mi dispiace sentire..”

“Va bene..”

Blaine rimase in silenzio per un momento, lo sguardo su suo figlio e solo su suo figlio.

Quando riguardò verso la telecamera , Blaine sorrideva di nuovo ed inclinò le braccia per permettere ad Avery di zoomare sul bambino.

“Ho il bambino più bello al mondo.. mi dispiace per tutti gli altri il cui bambino non è il mio”.

Avery rise e Kurt iniziò a piangere di nuovo ed il dolore che stava provando aumentava sempre di più, man mano che gli veniva permesso di entrare nei momenti più importanti della vita della sua famiglia, che aveva stupidamente perso.



“Papà?”

“Si tesoro?”

“Andiamo al supermercato con il tuo amico?”

Landon abbassò la testa e chiuse gli occhi quando Blaine versò sulla sua testa una ciotola d’acqua per lavare via lo shampoo dai suoi ricci.

Usò altre due ciotole piene di acqua e Landon ridacchiò quando suo padre iniziò a lavarlo con una spugnetta piena di sapone.

“Intendi dire Kurt? No tesoro , non andiamo al supermercato con Kurt”.

“Perché no?” il bimbo alzò le braccia , strillando quando il suo papà iniziò a lavarlo sotto le ascelle.

“Papà?”

“Smettila di agitarti Lando Carlissian*” lo prese in giro Blaine, baciando la testa bagnata di Landon prima di continuare a lavare il figlio; il bambino si agitò spruzzando l’acqua quando suo padre cercò di lavargli tra le dita dei piedi.

“Più in fretta facciamo, prima andiamo al supermercato”.

“Posso prendere un gelato?”

“Non lo so tesoro. Il tuo pancino è ancora sottosopra e… Oh mio dio! Landon… mi sono dimenticato la colazione! Oh tesoro mio… mi dispiace così tanto! Starai morendo di fame! Oh mio Dio.. ma che razza di padre sono?.. Oh mio dio..”

“Quel signore mi ha preparato la colazione. Mi ha dato la frutta! E lo yogurt alla cannella!”

E, come sempre, Landon sbagliò appena un po’ la parola cannella ..ma aveva comunque espresso il suo pensiero e Blaine si sedette col culo per terra, fissando il figlio, incredulo.

“Kurt ti ha preparato la colazione?”

“Tu stavi dormendo ed io avevo fame. Era buonissima.. ed il mio pancino sta bene. Possiamo comprare il gelato … ti prego? Lo voglio al gusto di cheesecake!”

Le parole delusero il giovane padre mentre fissava suo figlio che era in attesa di una risposta, sul suo piccolo viso un sorriso implorante.

In quel momento somigliava così tanto a Kurt che Blaine sentì un nodo in gola carico di emozioni , che però ricacciò indietro , scuotendo la testa, mentre prendeva un’altra ciotola d’acqua per finire di sciacquare via il resto del sapone dal corpo di Landon.

“Mi dispiace di non essermi svegliato in tempo per prepararti la colazione , tesoro.. Solo per questo possiamo sicuramente prenderci un frozen yogurt * oggi dopo aver fatto la spesa”.

“Grazie papà!”

“Prego”.

Con un sospiro triste , Blaine aprì il rubinetto per poter sciacquare Landon con dell’acqua fresca mentre pensava a cosa significasse il fatto che Kurt fosse stato così premuroso da preparare da mangiare per  Landon , mentre lui non poteva.



Mentre guardava il dvd del primo compleanno di Landon , Kurt notò che il suo cellulare stava vibrando.

Il suono interruppe i suoi pensieri mentre osservava Blaine cantare per suo figlio mentre Avery coccolava Landon e filmava .

La cosa triste era che erano solo loro due; Blaine aveva spiegato all’inizio che Cooper non era potuto venire perché stava registrando una pubblicità.

Solo vedere loro due da soli con Landon, che si filmavano a vicenda, il cuore di Kurt si spezzò ancora più di quando avesse pensato potesse fare ( come se questa sensazione non si fosse già ripetuta milioni di volte da quando era andato fuori di testa per aver visto il suo ex venire verso di lui all’altra parte della sala di uno strip club scelto a caso in California).

Perché la maggior parte dei compleanni per il primo anno di età erano occasioni da passare in famiglia e al massimo con qualche amico.

Non come quello di Landon, dove c’erano solo uno dei due papà e una loro amica.

Se avessero fatto parte della sua vita, come avrebbero dovuto fare, ci sarebbe stato tutto il gruppo di amici di New York, i suoi genitori, ed un sacco di altra gente alla sue festa e.. Kurt. E non solo Blaine ed Avery.

Si stava asciugando le lacrime quando il suo cellulare vibrò di nuovo, così forte da far tremare il tavolino di legno.

Seccato, Kurt allungò una mano per prendere il cellulare , impallidendo quando vide il nome del suo fidanzato sullo schermo.

“Pronto?”

Alla fine rispose con voce rauca mentre cercava di combattere contro la miriade di emozioni che lo affliggevano.

Sembrò che Alex non avesse capito la sua angoscia, visto che lo sentì ridere apertamente.

“Hey sexy! Come va? Mica ti ho svegliato?”

“No.. qui è quasi ora di pranzo, quindi non mi hai svegliato”.

“Oh.. grande.. Ci stiamo preparando per andare a cena, anche se un po’ in ritardo , e ti ho chiamato per sapere se ti era arrivato il mio pacco”.

Kurt ruotò gli occhi , accarezzando con le dita i tasti del telecomando del lettore Dvd.

Voleva quasi attaccare il cellulare in faccio al fidanzato perché aveva più voglia di continuare a vedere i video di Landon che stare ad ascoltare Alex che gli domandava del regalo di scuse che aveva spedito al loro appartamento a New York.

Tuttavia, per accontentare l’altro uomo continuò a parlare .

“No.. sono ancora a Los Angeles con Rachel. Probabilmente non tornerò prima di un altro paio di settimane. Non so.. Quindi non ho ricevuto il pacco”.

“Kurt! Una parte potrebbe marcire se non sei li a mangiartelo”.

“Ti prego.. non dirmi che mi hai preso un altro cesto di frutta! Alex, te lo avevo detto l’ultima volta che me ne hai mandato uno..”

“E’ frutta ricoperta di cioccolata, tesoro! So quando ami la cioccolata così ho pensato che l’avresti apprezzato. Immagino saranno da buttare quando tornerai.. “

“Posso chiamare il portiere e vedere se vuole darlo alla moglie.. sono sicuro che lei l’apprezzerebbe”.

“Si.. certo.. quello che vuoi.. Uno spreco di denaro secondo me..”

“Alexander! Sapevi che sarei stato a Los Angeles per un paio di settimane! TI ho detto che non sapevo quando sarei tornato; non è colpa mia se hai decido di mandarmi qualcosa di deperibile come regalo di “scusa se sei bloccato a New York da solo” quando ti avevo già detto quali erano i miei piani!”

“Non ti ho chiamato per litigare con te Kurt” il suo ragazzo sbuffò, la voce ovattata mentre diceva qualcosa a qualcun altro mentre era al telefono.

Sfortunatamente per lui, non aveva coperto bene il telefono, così Kurt sentì le parole puttana ed ingrato uscire dalle sue labbra e sapeva che Alex stava parlando di lui.

“Quindi ora sarei una puttana ingrata?”

“No!!.. tesoro.. non è quello ..”

“Sai cosa? Chiamami quando sarai meno impegnato e vuoi davvero parlare con me invece di volerti solo assicurare che io abbia ricevuto il tuo stupido regalo di scuse dal cazzo”.

Prima che Alex potesse aggiungere un’altra parola, Kurt attaccò il cellulare lanciandolo di lato , mentre di passava arrabbiato le mani tra i capelli.

Si sentì infastidito dalla calma del suo fidanzato e da quando fosse disgustoso il fatto che questo era quello che ormai facevano.

Non c’era passione nella loro relazione; tutto era di Alex e Kurt doveva solo stare li sembrare.. bello.. e più ci pensava , più l’odiava perché aveva lasciato che accadesse .

“Guai in paradiso?” una voce divertita chiede dalla porta e Kurt alzò lo sguardo , guardando male Blaine che stava sorridendo furbamente.

“Non provarci nemmeno con me ora…”

“Hmm.. stavo solo chiedendo se stavi bene.. ma se tieni la tua rabbia contro il tuo attuale fidanzato lontano del tuo ex è meglio”.

Ruotò gli occhi e si allontanò solo per un secondo, ritornando nella stanza con Landon accanto, che gli stava stringendo forte la mano.

“Stiamo andando al supermercato per prendere alcune cose.

Landon vorrebbe che venissi con noi perché ti vuole ringraziare per avergli preparato la colazione.

Ma se hai intenzione di restare di pessimo umore , sei più che benvenuto ad andartene da Rachel e non tornare più.

La scelta è’ tua.”

Kurt li guardò entrambi, vestiti allo stesso modo , e pensò a quanto fosse adorabile Landon con i pantaloni kaki e il cardigan blu scuro.

Lui invece era ancora seduto su quel divano con gli abiti della sera precedente, tutti spiegazzati e sporchi mentre loro due erano bellissimi e puliti.

“Io.. uh..”

“Se vuoi venire con noi , puoi usare la mia doccia.

In realtà non ho vestiti che potresti indossare, ma posso mettere i tuoi nell’asciugatrice o puoi cercare qualcosa tra i miei vestiti di quanto ero incinto.”

Landon lasciò la mano di Blaine per un secondo e sparì nel corridoio per poi tornare con un maglione , spalancando gli occhi , mentre lo porgeva a Kurt.

“O…” disse Blaine con dolcezza, guardando l’oggetto blu notte nelle mani del figlio, “ puoi indossare questo cardigan di Cooper, che gli ho regalato ma che non ha mai voluto indossare. Dovrebbe andarti ; Cooper ha le spalle più larghe di te, ma probabilmente starà molto meglio a te che a lui”.

Kurt prese il maglione dalle mani di Landon con un tranquillo grazie e poi alzò lo sguardo su Blaine, e vide che il ragazzo più piccolo lo stava osservando con attenzione.

Prima che potesse dire qualcosa, Blaine uscì dalla stanza facendogli segno di seguirlo, prima di accompagnarlo verso il bagno , subito dopo la sua camera da letto.

“Le mie cose non saranno probabilmente buone come quelle a cui sei abituato, ma non è un problema se le usi. O , se vuoi , puoi usare quelle di Landon.. qualsiasi cosa preferisci va bene.”

Indicò un piccolo armadietto al lato.

“Li ci sono gli asciugamani; il deodorante ed altre cose sono sotto il lavandino e se vuoi che metta le tue cose nell’asciugatrice basta che te lo togli e me le lasci fuori dalla porta del bagno. Le vengo a prendere non appena trovo qualcosa da fare a Landon per evitare che mi tormenti per andare via subito”.

Kurt annuì, mentre guardava l’enorme quantità di oggetti nelle doccia.

C’erano giocattoli a bizzeffe lungo il bordo della vasca, paperelle di gomma e pupazzetti simili, così come oggetti morbidi a forma di animaletti che servivano sia come oggetti per giocare che come spugne per lavarsi.

Lungo la parete c’erano due coppie di shampoo e saponi per il corpo; quelli dai colori vivaci erano ovviamente di Landon , quelli dai colori più tenui erano di Blaine.

Le bottiglie più grandi erano sistemate su di uno scaffale sulla parte posteriore della doccia.

Era evidente che questo fosse un bagno che apparteneva ad una famiglia e non a due uomini senza figli come il bagno di Kurt a New York.

Era molto più che sicuro di preferire questo bagno.

“Io… “ iniziò Kurt, sentendo il rossore apparire sulle sue guance, “ pensi che potresti… umm.. lavare .. la mia …”

“La biancheria? Umm.. penso di avere un pacco di slip che ho comprato da poco ma che non ho ancora aperto se ne vuoi uno”.

Questa volta fu il turno di Blaine di arrossire leggermente e Kurt sentì lo stomaco fare la capriole.

Oh!..

“Sarebbe fantastico. Grazie”.

“Nessun problema”.

Quando Blaine se ne andò, Kurt fece vagare lo sguardo per il bagno , grande.. ma non grandissimo, esplorando ogni suo piccolo angolo.

Il lavandino era alto ma , di lato , c’era un piccolo sgabello rosso che serviva sicuramente per Landon quando si lavava i denti.

Il suo spazzolino era di Spiderman ed era in una tazza sulla mensola vicino a quello blu e bianco di Blaine insieme a due tipi di dentifricio.. quello di Landon al gusto di fragola  e quello di Blaine uno sbiancante al gusto menta .

C’erano anche due tipi di colluttorio  e più guardava , più realizzava che in quel piccolo bagno c’erano due tipi di quasi tutto.

Uno di Blaine, uno di Landon .

Kurt sentì una fitta al cuore alla vista, un’altra crepa , perché avrebbe potuto avere tutto questo anche lui.

Potresti ancora averlo…cercò di tranquillizzarsi.. pensò che forse avrebbe potuto riavere Blaine… pur sapendo che era tutto inutile.

Blaine si era indurito molto ed anche pensare di poter tornare ad essere amici sembrava una battaglia persa.

E poi.. pensò.. che era nel bagno del suo ex con in mano un vecchio maglione di Cooper.. in attesa di aprire un nuovo pacchetto di slip dell’ex appena nominato…

Forse .. la cosa non era poi così difficile dopotutto



Una volta che Kurt finì di farsi la doccia e prepararsi , uscì dal bagno e si incamminò per il corridoio da dove riusciva a sentire Landon cantare , la sua bellissima voce gli arrivava chiara mentre canticchiava qualche canzone dello spettacolo che stava seguendo in tv.

Quando arrivò finalmente in salotto, vide Landon ballare davanti alla tv, le braccia in aria mentre imitava le mosse di chiunque fosse il tizio sullo schermo.

Blaine era sdraiato sul divano , gli occhi fissi , con espressione amorevole, su suo figlio , mentre ballava e saltellava a ritmo della canzone.

Gli ci volle un secondo per notare che Kurt fosse sulla soglia , ma .. quando lo fece.. Landon si fermò , rimanendo immobile e la bocca aperta ad O.

“Sei identico a me”

Landon sorrise ,indicando il maglione blu che indossava Kurt.

Kurt gli sorrise ed annuì lanciando un’occhiata a Blaine , per un secondo, solo per vedere il suo ex squadrarlo (  due volte) prima di alzarsi e spegnere il televisore.

“Bene.. ora che Kurt è pronto.. sei pronto ad andare al supermercato Lan?”

“Siiii!!”

Con un ultima occhiata a Kurt, Blaine si assicurò che tutto fosse bel chiuso in salotto  per poi prendere tutte le sue cose,  aspettando poi davanti alla porta d’ingresso che Kurt prendesse il suo cellulare ed il suo portafogli dal tavolino.

Landon non smetteva di saltellare da un piede all’altro , cose che fece ridacchiare Kurt soprattutto quando gli fece delle facce buffe.

Alla fine, quando Blaine tossì’ per far notare loro che li stava aspettando li davanti alla porta, Landon si fermò.

Sorridendo, Kurt uscì subito dopo Landon , guardando Blaine chiudere bene la porta a chiave prima di dirigersi tutti insieme verso l’ascensore.

Kurt era contento di camminare al loro fianco, un sorriso sul viso mentre pensava al fatto che avrebbe passato tutta la giornata con loro; ma quando sentì la familiare sensazione di dita che si stringevano alle sue ed  abbassò lo sguardo per vedere Landon fare l’esatta cosa con Blaine, Kurt realizzò che voleva tutto questo ed anche di più con loro.

Con entrambi.



“Che tipo di fro-yo* vuoi, tesoro?” chiese Kurt  guardando Landon andare avanti ed indietro davanti i dispenser dello yogurt con gli occhi spalancati.

Erano alla yogurteria da soli visto che non appena aveva messo piede dentro il negozio il cellulare di Blaine aveva iniziato a squillare ; così ora Blaine era rimasto fuori a parlare con chiunque avesse deciso di disturbarlo durante la loro passeggiata.

Era l’ultima tappa delle giornata, Kurt aveva passato l’intero pomeriggio con loro mentre giravano per il centro commerciale ed avevano preso alcune cose per il loro appartamento e per Landon .

Ora avevano finito e stavano per prendersi uno yogurt dopo un veloce pranzo a base di hot dog e patatine fritte alla zona ristoro.

“Io vorrei quello alla cheesecake ma non so leggere” Landon disse mettendo il broncio , il labbro inferiore sporgente, mentre guardava Kurt con gli stessi occhi da cucciolo di Blaine.

Kurt non poté fare a meno di soffocare una risata.

Landon era così carino…

“Vuoi quello alla cheesecake?  Che coincidenza. Anche io voglio quello! Ed io so leggere!”

Ridendo, Kurt prese la tazza di Landon e si avvicinò al dispenser al gusto di cheesecake, fermandosi per  indicare la scritta su di esso.

“Vedi queste? C-H-E-E-S-E  si legge cheese… e C-A-K-E si legge cake!  Uniscile ed ottieni?”

“Cheesecake!” disse Landon , battendo le mani ed il suo sorriso divenne ancora più ampio quando notò qualcosa sotto la scritta che subito riconobbe.

“C’è anche una foto!”

“Si.. così ora siamo sicuri che questa è la cheesecake. Vuoi  solo questo?”

“Vorrei anche le decorazioni “ disse Landon indicando il bancone delle decorazioni.

“Okay.. passiamo anche metterci delle decorazioni”.

Con un altro sospiro felice, Kurt riempì sia la sua tazza che quella di Landon con lo fro-yo alla cheesecake , prendendo la mano del bambino mentre si dirigevano verso il bancone .

Una volta che ebbero decorato i loro fro-yo con pezzettini di cracker integrali , salsa di fragole e pezzettini di fragole fresche ( e quando Landon gli disse che voleva le sue stesse decorazioni , Kurt sentì il cuore battere più forte) si diressero poi verso la cassa mentre Kurt lanciò uno sguardo fuori verso Blaine che era ancora al telefono.

“Sai cosa piace al tuo papà?”

“Umm..” Landon rimase pensieroso , il dito indice premuto contro le labbra mentre osservava la pila di dispenser.

Per un momento rimase fermo , sovrappensiero, per poi illuminarsi , saltellando mentre correva verso di loro indicando a Kurt lo fro-yo al gusto di cioccolato caldo.

“Prende questo qui! E.. e ci mette della cioccolata liquida sopra con dei marshmallows! Me lo ricordo! Ricordo la cioccolata!”

Kurt annuì, piuttosto sicuro che Landon avesse ragione su quello che avrebbe voluto Blaine, così si avvicinò al dispenser per preparare una tazza a Blaine, decorandola poi con del cioccolato fondente e marshmallows , come il bimbo agitato accanto a lui aveva detto.

Una volta che la tazza di Blaine fu pronta , pesarono i loro fro-yo e Kurt pagò tutto, bilanciando poi la sua tazza e quella di Blaine in una mano , mentre con l’altra prese Landon per mano e si diressero insieme verso un tavolo vuoto.

Aiutò Landon a sedersi prima di lasciarsi cadere sulla sua sedia.

Dopo pochi minuti , Blaine arrivò di corsa nella yogurteria , accigliato per la rabbia mentre i suoi brillanti e dorati occhi vagavano per il negozio fin quando alla fine vide Kurt e suo figlio al tavolo con tre ciotole di fro-yo davanti a loro.

“Ti abbiamo preso quello al cioccolato caldo. Se non è questo quello che vuoi, posso prenderti qualcos’altro ..”

Iniziò a dire Kurt , fermandosi quando notò la strana espressione negli occhi di Blaine.

“Cosa c’è?”

“Era Vinny. Stanno organizzando una festa ed io sono il performer più richiesto” disse Blaine scoraggiato mentre si accasciava sulla sedia .

La sua voce era poco più che un sussurro ma Kurt riuscì a sentire la tristezza nella sua voce, come se ci fossero migliaia di altre cose che Blaine avrebbe preferito fare piuttosto che quella.

“E’ una bella cifra. Quando ci sono questo tipo di feste si fanno delle belle mance e di solito riesco a fare il triplo di quello che guadagno solo ballando al club. E’ solo… Avery è di servizio stanotte e Coop è fuori città ed io… “

“Se hai bisogno di qualcuno che guardi Landon , io posso..”

“Kurt.. non..”

“Lo so .. lo so che sei ancora arrabbiato con me.. Lo capisco questo.. lo faccio davvero.. ma ti giuro che lo terrò al sicuro…”

Kurt guardò Landon per un secondo , sorridendo quando vide il bambino allungare il cucchiaio per rubare un boccone del fro-yo di Blaine.

“Se non ti fidi di me.. puoi prendere il mio portafogli ed il mio cellulare.. Non posso scappare senza documenti... giusto?” scherzò, ritornando però serio quando Blaine gli lanciò uno sguardo che Kurt avrebbe giurato , avrebbe potuto ucciderlo all’istante.

“Non intendevo questo.. mi dispiace”.

“Questo deve essere tipo uno scherzo del destino . La scorsa settimana sono andato al lavoro pensando che tutto sarebbe stato come al solito e poi.. sei riapparso. E poi.. se ovunque.. ed ora devo andare al lavoro e la mia solita babysitter non può venire e poi l’unica persona che può guardare mio figlio.. sei tu.”.

Esasperato Blaine abbassò lo sguardo sulle sue mani e Kurt notò che stavano tremando sulle sue gambe.

“Riesci a capire quanto tutto questo mi spaventi? Lasciarlo con te?”

“Potrei dire che capisco bene.. ma in realtà non posso . So che non lo capirò mai , ma non voglio che ti preoccupi.

Posso prendermi cura di lui.

Staremo bene.

Landon starà bene".

Blaine rimase il silenzio, gli occhi gli si bagnarono di lacrime.. poi distolse lo sguardo.

Landon era così occupato a mangiare da notare che suo padre ed il suo amico erano mortalmente silenziosi accanto a lui e Kurt guardava Blaine con un nodo alla gola ed un dolore allo stomaco pensando a quanto tutto questo stesse sconvolgendo Blaine.

Sapeva che doveva essere dura per lui essere bloccato li seduto con il suo ex ( il padre di suo figlio) sapendo di dover lavorare quella sera e di dover lasciare suo figlio col suddetto ex.. lo stesso ex da cui era spaventato a morte perché c'era la possibilità che se ne andasse portandosi via suo figlio un giorno.

Provandoci sul serio, Kurt si allungò ed appoggiò la mano su quelle tremanti di Blaine, accigliandosi quando lo vide deglutire pesantemente al contatto ( o forse lo aveva fatto anche per il tocco dell'anello di fidanzamento di Kurt, su quel dito che un tempo portava un meraviglioso anello regalatogli da Blaine e che ora indossava quello di un altro) .

"Blaine..."

"Per favore... promettimi che non te ne andrai.. ti prego.."

"Non me ne andrò. Ti aspetteremo a casa fin quando non tornerai. Te lo prometto".

"Kurt..."

"Lo prometto".

Sapeva che le sue promesse non significavano un cazzo per Blaine, ma ci mise tutto se stesso in quel prometto, sperando e pregando che Blaine accettasse , che per questa volta gli avesse creduto.

"Solo... lascia che mi prenda cura di lui per stasera. Ti prometto che andrà tutto bene".

Blaine abbassò lo sguardo sul suo fro-yo che ormai si stava squagliando, il cuore in gola mentre ignorava la fitta di dolore che sembrò all'improvviso sopraffarlo quando percepì il freddo metallo dell'anello di Kurt sfiorargli la mano.

Guardò suo figlio e vide il piccolo ometto sorridere a Kurt mentre rubava una fragola dal suo fro-yo e quando Kurt gli restituì il sorriso, sembrò che un pò della paura di Blaine si stesse affievolendo.

Nonostante tutto, sarebbe stato sempre terrorizzato dal pensiero di Kurt.

Tutto del suo ex lo spaventava e sapere che l'altro uomo fosse di nuovo nella sua vita ( non importava se lo fosse stato solo per poco tempo) c'era una parte di Blaine che gli urlava di stargli lontano.. di scappare!

Però vedere il modo in cui Landon si illuminava attorno all'altro suo papà attenuava leggermente questa sua paura iniziale; Landon sarebbe stato al sicuro con Kurt.

Kurt non gli avrebbe fatto del male.

D'altra parte.. farebbe del male a Blaine?

Forse.

Ma a Landon?

Probabilmente no.

Sospirando , avvicinò il gelato e ne prese un cucchiaio, continuando ad osservare Kurt e Landon interagire tra loro , mentre lottava con se stesso per decidere cosa fare.

Aveva solo un paio di ore per accettare o meno l'ingaggio, perché tutto dipendeva da quanto potesse o meno fidarsi davvero di Kurt.

Perché perdere un'ottima paga per una sola notte era nulla al confronto della possibilità di perdere suo figlio a causa di qualcuno di cui ancora non si fidava, non importava cosa il suo stupido cuore provasse per lui.
 



NOTE

*Lando Calrissian è un personaggio dell'universo fantascientifico di Guerre stellari

* Lo yogurt gelato ( o fro-yo) è un dolce congelato a base di o contenente yogurt.

Scusate il ritardo...

Link capitolo originale

https://www.fanfiction.net/s/10334792/9/What-I-Call-Life

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Capitolo 10
*** 10 capitolo ***


“Questo è il mio numero di telefono per le emergenze. Anche il numero del club è qui, ma se hai davvero bisogno di me chiama questo qui prima.

Se nessuno risponde , allora chiama al club.

Se non riesci a metterti in contatto con nessuno in questo modo, allora dovresti…”

“Blaine.. andrà tutto bene. Dubito che possa accadere qualcosa.

Mi hai dato otto numeri differenti negli ultimi dieci minuti e so esattamente chi chiamare se qualcosa andasse storto… cosa che non accadrà perché farò tutto quello che è in mio potere per fare in modo che Landon sia al sicuro con me.

Te lo prometto”.

Blaine lo guardò, le sopracciglia sollevate solo per un secondo , prima di distogliere lo sguardo, gli occhi fissi sull’orologio a muro di fronte a lui.

Aveva solo dieci minuti per poter uscire dall’appartamento se voleva iniziare il lungo viaggio per arrivare al club, ma sentiva che dieci minuti erano troppo pochi per spiegare quanto fosse complicato fare da babysitter ad un bambino piccolo.

Sospirando , si incamminò per il corridoio fino alla stanza di Landon , il cuore batteva piano mentre dava un’ultima occhiata al figlio che dormiva, memorizzando ogni singola lentiggine del naso del bambino; poi si intrufolò in camera , si inginocchiò e gli diede il bacio della buonanotte.

“Tornerò appena la festa sarà finita.. dovrebbe probabilmente finire intorno alle 3.

C’è del cibo in frigo o ci sono posti qui intorno che fanno consegne a domicilio se non trovi nulla che ti piaccia nella dispensa.

Comunque.. non ordinerei il cibo perché Landon potrebbe svegliarsi per il rumore.

In effetti… se vuoi una pizza… potrei andare.. a prendertene una prima di andare…”

“Blaine…” ridacchiò Kurt guardando l’uomo nervoso accanto a lui divagare..

Aveva già visto Blaine agitato migliaia di volte ma mai così..

Gli fece battere forte il cuore sapere che il suo ex fosse così maldestro ed agitato per l’amore che provava per suo figlio…

Beh.. una parte di lui era triste perché Blaine era spaventato di lasciare che fosse lui a guardare Landon durante il suo turno, ma tutta la tristezza sparì perché riusciva a percepire quando amore irradiasse Blaine quando si trattava del figlio.

Blaine farebbe qualsiasi cosa per Landon com’era evidente dal tipo di lavoro che faceva, e Kurt capì che se avesse fatto qualcosa di sbagliato mentre stava con Landon, Blaine lo avrebbe ucciso.

Non lo avrebbe nemmeno biasimato se lo avesse fatto.

“Andrà tutto bene. Ho la lista dei tuoi numeri per le emergenze, la lista delle cose da mangiare che piacciono a Landon se dovesse svegliarsi , i film che gli piace guardare se dovesse aver paura.. Ho tutto..

Ho già fatto il babysitter.. posso farcela… solo.. fidati di me”.

“E’ più facile a dirsi che a farsi” disse Blaine passando accanto a Kurt per uscire dalla camera da letto e incamminarsi per il corridoio.

Si fermò davanti alla porta d'ingresso fissando la sacca ai suoi piedi, come se questa potesse morderlo se solo provasse a prenderla.

Un altro lungo e stanco sospiro uscì dalle labbra di Blaine prima di lanciare un altro veloce sguardo a Kurt, gli occhi dorati....mentre silenziosamente pensava al comportamento e all’outfit di Kurt... come per assicurarsi di aver preso la decisione giusta

 “Ti prego… fatti trovare qui quando torno..”

“Non vado da nessuna parte.. non andiamo da nessuna parte. Te lo prometto”.

Con un ultimo sguardo , mentre raccoglieva la sacca, Blaine uscì dall’appartamento, lasciando Kurt da solo nello sconosciuto  edificio ad ascoltare i passi del suo ex percorrere il corridoio e poi iniziare a scendere le scale.

Una volta che Kurt fu sicuro che Blaine fosse andato via, controllò due volte che tutte le serrature fossero ben chiuse e poi andò a prendersi qualcosa da bere, decidendo di prendere un bicchiere di latte ed alcuni biscotti a forma di animali da un contenitore gigante che era sul bancone in cucina.

Quando prima aveva visto il contenitore, Blaine gli aveva spiegato che Landon amava quei biscotti e quindi ne comprava in grandi quantità proprio per questo.

Kurt capiva completamente; erano stati anche i suoi preferiti quando aveva la stessa età di Landon e mangiarli adesso ( non senza prima averli inzuppati nel latte , ovviamente) lo aveva riportato indietro nel tempo a quando era un bambino.

Dio.. quando aveva l’età di Landon , amava passare del tempo con i suoi genitori , mangiando questi biscotti e guardando film insieme.

C’erano le sere in cui , quando tornava a casa dall’officina e si toglieva gli stivali da lavoro , ignorando il fatto che puzzassero di olio di motori, suo padre si sdraiava sul divano accanto alla moglie ed al figlio, stingendoli fra le braccia mentre guardavano quello che Kurt riteneva fosse il suo film preferito per quella settimana.

C’erano sere in cui sua madre gli permetteva di giocare con i suoi trucchi , entrambi agghindati ; lei con qualche suo bel vestito e lui con qualcuno degli abiti della domenica di suo padre, mentre sorseggiavano del tea nel servizio da tea di porcellana blu della madre.

Poi il padre tornava a casa e si univa al loro gioco, il grande corpo schiacciato in una delle piccole sedie per bambini mentre sorseggiava rumorosamente la sua tazza di tea , col mignolo alzato.

Kurt ridacchiava , rosso in faccia, durante i loro tea party e poi abbracciava i suoi genitori baciando entrambi sulle guance mentre diceva loro quanto li amasse.

Questi ricordi , quelli dove la sua famiglia era tutta insieme ( al completo) erano i suoi preferiti.

A volte , quando si sentiva solo , ripensava alla sua vita prima che morisse sua madre e ricordava quanto fosse felice.

Poi pensava a quanto le mancasse.

Perché vivere con un solo genitore era difficile.

Quando sua madre morì, lui era giovane.. molto giovane.

C’erano state alcune settimane dopo la sua morte che tutto quello che Kurt poté fare era girovagare da solo per la città, le lacrime agli occhi, chiedendosi dove fosse sua madre.

Il padre aveva il cuore spezzato , era solo e ci mise un po’ a riprendersi e a realizzare che aveva un figlio da crescere , un figlio da amare, un figlio per cui essere entrambi i genitori.

Il ruolo di suo padre divenne doppio, e nonostante facesse del suo meglio, le cose non furono più le stesse.

Le sera che Kurt passava con la babysitter non erano le peggiori, ma c’erano anche sere in cui desiderava stare con suo padre a guardare un film con lui piuttosto che stare con la chiacchierona Amy Myers che passava più tempo al telefono con il suo ragazzo che a controllare lui.

Diamine.. c’erano stati giorni in cui Kurt restava fuori dalla stanza di suo padre ad ascoltare l’uomo mentre recuperava un po’ di sonno, dopo aver passato un’altra sera a lavorare fino a tardi su qualche macchina di qualche stronzo ingrato; le mani gli prudevano per il desiderio di bussare alla sua porta e svegliare Burt, sapendo che non poteva perché se suo padre non dormiva, non lavorava bene e se non lavorava bene, avrebbero avuto difficoltà a pagare le bollette.

Così Kurt ci convisse , amando il suo papà e sentendo la mancanza di sua madre allo stesso tempo, desiderando che la sua famiglia potesse essere di nuovo intera.

Anche adesso desiderava che la sua famiglia fosse ..intera.. ma non la famiglia a cui pensava di solito, ma quella che avrebbe voluto avere.

Ancora perso nei suoi pensieri, Kurt rimase a fissare per un po’ il muro , mentre i biscotti, lasciati per troppo tempo in ammollo nel bicchiere di latte erano diventati mollicci e si erano posati sul fondo della tazza.

Poi sollevò lo sguardo sul tavolo della Tv dove c’erano alcune foto incorniciate di Landon e Blaine , le loro facce sorridenti , mentre li fissava tristemente.

C’erano foto che ritraevano Landon a tutte le età; dalla nascita ad oggi ed in ognuna Blaine sembrava sinceramente felice mentre stringeva suo figlio al cuore.

Le ultime foto … le più recenti.. ritraevano loro due durante quello che sembrava il terzo compleanno di Landon, che indossava uno di quei cappelli a punta per le feste mentre il padre gli baciava una guancia.

Anche Avery era nella foto e Kurt si chiese chi l’avesse fatta, ma , mentre fissava la piccola famiglia nella foto , desiderò essere stato li con loro.

Avrebbe voluto saperlo.

“Kurt?”

Sentire il suo nome lo distolse dai suoi pensieri e guardò verso la porta, lo stomaco sottosopra quando vide Landon a pochi passi , i piedini scalzi che si muovevano come al solito, mentre stringeva forte il cane di Margareth Thatcher tra le braccia.

“Signor Kurt?”

“Si tesoro, cosa c’è?”

“Posso dormire qui? Mi fa male il pancino!”

Kurt aggrottò le sopracciglia alzandosi dal divano per avvicinarsi al bambino .

Si inginocchiò e poggiò una mano sulla fronte di Landon , grato per il fatto che il bambino non scottasse.

“Hai bisogno di andare al bagno? O ti senti male?”

“No.. ho fame..” disse timidamente Landon, guardando Kurt attraverso le lunghe e nere ciglia.

Fissava un piatto di biscotti che giacevano solitari sul tavolino e quando Kurt seguì il suo sguardo , ridacchiò leggermente, poggiando una mano sulla schiena di Landon guidandolo verso il divano.

“Pensi che al tuo papà dispiacerà se ti do un biscotto?”

“Zia Avery mi permette di mangiarli a volte”.

Landon ne prese uno e lo studiò sorridendo prima di inzupparlo nel latte di Kurt.

“Di notte voglio dormire nel letto di papà, ma ora lui non c’è così non riesco a dormire”.

Oh!

“Oh tesoro…” fu l’unica cosa che Kurt riuscì a dire, pima di rimanere completamente in silenzio , mentre guardava Landon mangiucchiare il suo biscotto ed accarezzare la piccola testa del cane di Margareth Thatcher.

Mentre il piccolo ometto mangiava, Kurt sentì un dolore al petto al pensiero che Landon desiderasse che il suo papà fosse a casa con lui, mentre invece il padre era a farsi il culo al lavoro; era stato come quel bambino tanto , tanto tempo fa.

Le circostanze non erano così diverse ( anche se in realtà lo erano, urlò la sua mente) ma Landon si sentiva proprio come si era sentito lui.

Blaine era come Burt da questo punto di vista, sempre al lavoro per provvedere a suo figlio.

La mamma di Kurt era morta e Burt dovette fargli anche da madre; Kurt aveva lasciato Blaine e Blaine doveva fungere da entrambi i genitori per loro figlio.

Comunque nonostante tutto , Kurt sapeva dannatamente bene che Landon era ben curato ed amato.

Kurt rispettava Blaine perché faceva quello che doveva solo per assicurarsi che il figlio avesse un tetto sulla testa e del cibo per lo stomaco.

Ma, nonostante ciò, vedere Landon seduto sul divano a quest'ora tardi, sussurrare quanto volesse accoccolarsi e dormire accanto al padre , spezzò il cuore di Kurt.

"Ti manca molto il tuo papà?"

"Si".

Landon inzuppò un altro biscotto nel latte e lo guardò ammorbidirsi .

"Papà lavora tanto ed a me manca. Mi proteggere dai mostri e dal buio".

Il leggero difetto si pronuncia che Landon aveva con la R fece sorridere Kurt , ma smise quando vide il piccolo ometto stringere più forte il suo animaletto di peluche.

"La mia stanza è spaventosa quando papà non c'è".

"Tu ed Avery guardate un film in attesa che papà torni a casa?"

"Si.. Guardiamo Nemo o lil'foot fino a quando papà non torna"

"Littlefoot?"*

"Il dinosauro! "

Dimenticandosi del biscotto , Landon corse verso lo scaffale e scavò tra la pila di Dvd , voltandosi poi con un sorriso ampio quando agitò il dvd di " La ricerca della valle incantata" di fronte a lui.

"Lil'foot"

"Oh.. ho capito. Lo vuoi vedere?"

"Si!" risposa Landon saltellando e battendo le mani felicemente , mentre Kurt inseriva il dvd ed andò a prendere una tazza di latte fresco ( più piccolo ) ed un cucchiaio per poter mangiare il resto dei biscotti a forma di animale mentre vedevano il film.

Non passò molto che Landon iniziò a sbadigliare di nuovo, e , poco a poco, si addormentò profondamente , appoggiato completamente contro il fianco di Kurt, il cane di Margareth Thatcher poggiato pigramente sul suo grembo ed un braccio intorno alla vita di Kurt e la testa sul suo petto.

Fermando il film, Kurt cambiò canale cercando qualcosa che non lo facesse piangere ( si fermò su un canale di cucina dove stavano trasmettendo una gara) e poi si sistemò meglio per stendersi sul divano cullando Landon contro il suo petto, mentre si appoggiava al cuscino.

Il bambino stava dormendo profondamente , il naso appoggiato contro l'incavo del collo di Kurt e il suo petto si alzava ed abbassava ad ogni respiro; Kurt gli accarezzò la schiena, un nodo in gola quando realizzò che voleva questo più di qualsiasi cosa .

Voleva essere padre.

Voleva l'amore ed una famiglia , ma non riusciva a vedere tutto questo con Alex non quando il suo quasi marito fosse pieno di impegni.

Probabilmente Alex non avrebbe mai voluto avere figli; probabilmente avrebbe detto di no a Kurt per poi mandargli un cesto di frutta ed il solo pensiero gli fece venir voglia di vomitare.

Onestamente da quando si era imbattuto in Blaine nello strip club, la sua visione della vita era cambiata e questo lo spaventava perché sapeva che nonostante tutto non aveva nessuna possibilità di rimettere apposto le cose non importava quando ci provasse.

Essere amico di Blaine probabilmente non sarebbe mai potuto succedere di nuovo.

Landon non avrebbe mai saputo che Kurt era l'altro suo papà... e Kurt sarebbe quasi certamente finito in un noioso matrimonio.

No.. aspetta.

La mente iniziò a correre.. si allungò e sbloccando il cellulare ed usando il tasto di chiamata rapida, chiamò Alex aspettando poi che il suo fidanzato rispondesse.

Aspettò un bel pò e dopo ( quello che a lui era sembrato ) il milionesimo squillo, Alex rispose, con voce ansante.

"Tesoro? Sapevo che avresti chiamato".

"Alex... c'è qualcosa che ho bisogno di chiederti.. solo.."

"Sai che non devi chiedermi di fare sesso al telefono, Kurt.. Puoi solo..."

"Non è per questo che ti ho chiamato" borbottò Kurt, ruotando gli occhi mentre si sistemava meglio sul divano.

Landon tirò su col naso , strofinando il piccolo naso contro il collo di Kurt prima di rimettersi giù e Kurt tornò a massaggiare la schiena di suo figlio.

“Hai mai… hai mai pensato di avere figli?”

La risata tagliente di Alex raggiunse le sue orecchie e Kurt sentì il cuore sprofondare.

“Bambini? E’ per questo che mi hai chiamato? Abbiamo appena litigato . Mi hai attaccato il telefono in faccia e poi mi chiami per chiedermi se voglio figli? Onestamente…”

“Voglio solo saperlo. Non ne abbiamo mai parlato . Siamo fidanzati e non abbiamo ancora parlato del futuro”.

“Tesoro è tardi.. Probabilmente hai bevuto e sei solo e lo capisco.. Quindi perché non lasciamo perdere questo argomento e ci divertiamo un po’? So che ti manco e…”

“Non voglio fare sesso telefonico con te! Cazzò Alex.. voglio.. voglio parlare con te.. Non me ne importa un cazzo se ti sembro cattivo al telefono! Voglio discutere con te di alcune cose e tu non ci sei mai o passiamo così poco tempo insieme da soli ed io lo odio”.

Landon si mosse tra le sue braccia e Kurt si calmò, scuotendo la testa mentre lacrime di rabbia scendevano dai suoi occhi chiusi.

“Oh mio dio.. Stiamo per litigare di nuovo? Se ti dico che non voglio figli ti faccio felice? Onestamente tesoro, non posso sopportarli. Sono appiccicosi e terribili e nessuno sano di mente vorrebbe…”

Prima che potesse terminare la frase , Kurt riattaccò il cellulare e lo lanciò attraverso la stanza ; atterrò su alcune pile di vestiti puliti di Landon che dovevano essere messi a posto.

Una volta che il cellulare lasciò le sue mani, Kurt avvolse le braccia attorno al corpo di Landon , abbracciandolo più forte; nonostante avesse cercato di trattenere le lacrime, iniziò a piangere pensando a quanto in quel momento odiasse il suo fidanzato.

E di come l’unica cosa perfetta che avesse mai avuto fosse fuori in quel momento e veniva palpeggiato da disgustosi e stupidi coglioni , mentre cercava di guadagnare qualche dollaro , più che necessario, in più.


Dip it low, pick it up slow

Roll it all around, poke it out like your back broke

Pop, pop, pop that thang

I'mma show you how to make your man say 'Oh'

Appoggiaglielo in basso

prendiglielo su pian piano
faglielo girare

prendilo da farti rompere la schiena

succhia, succhia, succhia quella cosa

ti faccio vedere come far dire al tuo uomo "Ooo"

Dip it low – C.Milian
 

Ruotando , Blaine lasciò le sue gambe attorno al palo e si fermò, la schiena arcuata all’indietro per fronteggiare la folla.

La voce di Christina Milian fluiva dagli altoparlanti come seta e la folla turbolenta lo stava divorando, esultando ed urlando le loro solite oscenità mischiate a suppliche mentre Blaine ballava.

Dall’altra parte del palco c’era Kong , il ballerino corpulento , che stava ballando da seduto mentre Blaine mostrava le sue abilità acrobatiche.

La maggio parte dei clienti erano presi da Shadow, ignorando Kong a favore del più piccolo dei due e quando le loro ubriache offese divennero più forti , Blaine spinse via la rabbia verso la loro maleducazione in un angolo della mente e continuò a ballare

Il festeggiato ( il tizio seduto davanti ed al centro del lato del palco dove c’era Blaine) stava fissando con ammirazione Blaine, gli occhi confusi dall’alcol mentre rideva e guardava Blaine scivolare giù dal palo con una perfetta spaccata.

It's late at night, he's comin' home

Meet him at the door with nothin' on

Take him by the hand, let him know its on

If you understand me, y'all come on

( E’ sera tardi, sta tornando a casa

Incontralo davanti alla porta con nulla addosso

Prendilo per la mano , fagli sapere che succederà

Se mi capisci , fallo entrare)


Una volta tornato a terra , Blaine si rialzò , gli occhi ammalianti, mentre scendeva dal palco per sedersi pigramente sul grembo del festeggiato , un finto sorriso sul viso mentre strusciava lentamente il corpo su di lui.

“Buon compleanno, dolcezza” disse facendo le fusa , sbattendo le ciglia allungate dal mascara prima di baciare l’uomo su una guancia per poi tornare a ballare.

La folla attorno a lui applaudì, ridendo per il rossore apparso sulla guance del loro amico quando Blaine iniziò di nuovo a strusciarsi su di lui e dopo un secondo o due in cui mostrava al suo cliente quello che poteva fare, Blaine si alzò di nuovo , infilando le dita nella cintura dei suoi pantaloncini.

“Regalo per Caleb! Consegna speciale!”

I suoi pantaloncini caddero sul pavimento rivelando un tanga viola coperto di brillantini che fece spalancare ancora di più gli occhi a Caleb.

Ridacchiando ,Blaine si girò e tornò a lavorare strusciando il suo meraviglioso culo sul grembo dell’estraneo festeggiato mentre alcuni uomini lanciavano soldi all’uomo ormai quasi nudo.

Blaine continuò fino a quando non finì la canzone , scivolando via da Caleb come acqua che scorre sulla pelle, per poi inginocchiarsi per prendere i suoi soldi che poi infilò nella sue scatola chiusa a chiave che aveva nascosto dietro al palco.

Anche Kong era li, sistemando la sua piccola somma di denaro nella stessa scatola.

“Kong.. la tua scatola è dall’altra parte…”

“Nahh! Non sto lavorando per me stasera, Shad. Il mio fidanzato mi porta ad Honolulu la settimana prossime ed ho abbastanza soldi per tutto il viaggio ed oltre.

Hai avuto alcune giornate di merda. Te li sei meritati.”

“Non ho bisogno della tua carità..”

“Non ho mai detto di farlo per carità. Vedilo come un regalo. Compra qualcosa al tuo bellissimo bambino o portalo fuori a cena.. Offro io..”

“Kong.. onestamente..”

“Non tutti qui ballano per vivere Shadow. Alcuno di noi lo fanno per divertimento.

In questo momento, mi sto divertendo e tu sembri invece qualcuno a cui stanno puntando una pistola alla tempia.

Lascia perdere , non preoccuparti dei soldi.

Cerca solo di concludere questa serata e poi torna a casa dal tuo piccolo ometto”.

Blaine iniziò a piangere, il cuore che batteva forte nel petto mentre fissava il suo collega.

“Non so cosa dire..”

“Non diventarmi sentimentale . E poi non sto guadagnano un cazzo con te li fuori che agiti il tuo bel culetto comunque. La folla ti sta mangiando con gli occhi ed io sono solo un contorno insignificante!”

Kong scoppiò a ridere e diede una pacca sulle spalle di Blaine , voltandosi a guardare la folla.

“E’ meglio se torni la fuori , cambiati prima che Vinny ti venga a cercare.

Devi fare un altro ballo tra pochi minuti. Te li intrattengo fino a quando torni”.

“Grazie Kong” disse Blaine , sorridendo timidamente mentre il suo amico sparì oltre il sipario, nella confusione.

Una volta sicuro che i soldi fossero ben chiusi nella scatola, corse nel backstage per andare nel suo camerino ,per togliersi il tanga ed infilare qualcosa di più peccaminoso.

Si tolse il boa di piume e gli abiti viola; questa volta indossò qualcosa di pelle… pelle nera come la notte.

I suoi pantaloni erano cortissimi come sempre , che coprivano un tanga di seta nero quasi trasparente , abbinato ad una canottiera a rete e per finire, un paio di stivali (neri) col tacco alto e pieno di catene.

Non mise le calze stavolta , decidendo che la canottiera a rete fosse sufficiente, lasciò i capelli un po’ spettinati , ed aggiunse una linea sugli occhi e dell’ombretto, quasi a disegnare una maschera nera sul viso per poi fare un passo indietro ed ammirare il suo lavoro.

Da fuori poteva sentire tutti diventare sempre più agitati ,così si diede un ultima occhiata allo specchio  e poi corse per raggiungere il palco, quasi scontrandosi per la fretta contro un Vinny  completamente rosso in faccia.

“Vai sul palco Shadow!”

“Sto andando “.

Prendendo un profondo respiro per calmarsi, attraversò la tenda del sipario aperta , mettendo su l’espressione che sapeva che i suoi clienti volevano , prima di salire su palco; le mani che andavano su e giù sul suo petto mentre si dirigeva pavoneggiandosi verso il festeggiato e i suoi amici  di nuovo.

Il gruppo di uomini impazzì, urlando forte quanto la musica che pompava dalle casse e Blaine proseguì , la sua espressione da spettacolo sul viso, mentre cominciò a muovere il culo , sopportando le mani di questi estranei su tutto il suo corpo.

 

Maggio 2016

Sembrava che le poche lezioni di pole dance che aveva preso, stavano funzionando ; le urla e gli applausi assordanti mentre Blaine si fece avanti per prendere i soldi che giacevano sul palco.

Alcuni uomini gli  stavano sorridendo , congratulandosi con lui per l’ottimo lavoro fatto e Blaine abbassò la testa timidamente mentre raccoglieva a due mani i suoi soldi prima di lasciare il palco.

Kong era già seduto alla sua postazione , sorridendo quando vide il suo nuovo collega entrare nella stanza.

“Grande serata , ragazzo. Come hai fatto?”

“Non lo so..” disse Blaine con sincerità, mentre gettava tutti i suoi soldi sulla postazione che gli era stata assegnata per truccarsi.

Nel mucchio c’era una grande quantità di banconote spiegazzate e, mentre li separava in base al loro valore, Blaine si ritrovò senza fiato quando capì quanto fosse alta la cifra.

“Oh mio dio…”

“il più popolare. Ti troverai davvero bene qui” Kong rise , bevendo un sorso del suo drink , appoggiandosi un po’ sulla sua sedia.

“Dovresti probabilmente sceglierti presto un nome d’arte. Hai ballato solo una volta ed hai fatto un bel po’ di soldi… avrai un bel successo..”

“Non mi viene in nulla”.

Accigliandosi , Blaine fece vagare lo sguardo per la stanza per vedere se trovava qualcosa che potesse dargli un suggerimento su quale potesse essere il suo nome d’arte.

Dio , quando era ancora in Ohio ( ed usciva con Kurt) aveva fatto un sacco di quegli stupidi quiz tipo: “ Qual è il tuo nome da spogliarellista?” o “Quale potrebbe essere il tuo nome da star porno?”

Ed ora .. non riusciva a ricordare nessuna risposta ; non un singolo nome gli veniva in mente e , nervosamente, si chiese se sarebbe mai stato capace di trovarlo , in questo mondo, dove aveva bisogno di separare se stesso dal ragazzo sul palco.

Innervosito dal suo silenzio , Kong si alzò e si sistemò il vestito, dando a Blaine un’ultima occhiata , prima di dirigersi verso la porta.

“Sono sicuro che troverai qualcosa”, gli disse da sopra la spalla ed una volta che fu uscito, Blaine si ritrovò solo nel retro del club.

C’era un brutto odore di sigaretta per tutto l’edificio ed era piuttosto scuro per essere un posto dove ci si deve focalizzare su corpi nudi.

Blaine lo immaginava più luminoso ma quando si fermò al bar quella sera , rimase sorpreso di quanto squallido fosse quel posto.

Quella serata, per la sua prima performance, Blaine si incupì , scavando a fondo nella sua anima per trovare il coraggio di salire su qual palco.

A dire il vero, era spaventato a morte per doverlo fare, di doversi spogliare.

Ma stava lottando per tenersi a galla; la sua vita come padre single era difficile e le ragazze alle lezioni di pole dance gli avevano detto che avrebbe fatto molti soldi qui ( e se la somma che aveva guadagnato durante i primi 6 minuti di una canzone significavano qualcosa… era vero) .

Comunque si sentiva ridicolo a fare quello che aveva fatto.

Togliersi i vestiti per degli uomini che non conosceva lo spaventava molto .

Era consapevole della lunga cicatrice che aveva sul ventre, come di tutte le piccole cicatrici a causa della botte che aveva ricevuto al liceo.

Quella sera… per distrarre il pubblico… tutto quello che indossava era scuro: i suoi abiti, il suo trucco… tutto..

Perfino la canzone che aveva scelto era cupa; le parole ancora risuonavano nella sua mente mentre ricordava i movimenti che aveva fatto attorno al palo e sul grembo di alcuni clienti a caso.

Help me, I broke apart my insides

Help me, I've got no soul to sell

Help me, the only thing that works for me

Help me get away from myself

(aiutami sono a pezzi,

aiutami non ho un'anima da vendere

aiutami a fare l'unica cosa che funzioni per me,

aiutami ad andare via da me stesso)

Closer by NIN


La vera prima canzone che aveva ballato era qualcosa che non pensava avrebbe mai scelto per uno spogliarello.

Molto tempo fa aveva pensato , per scherzo, di ballare per Kurt, forse prendere qualche lezione di aerobica e twist, per rafforzare il suo corpo mentre imparava anche qualcosa di divertente da provare in camera da letto.

Naturalmente, non avrebbe mai pensato di perdere l’amore della sua vita in quel modo, o di diventare un padre single , vivendo a mille miglia lontano dalle persone che amava davvero.

Quindi ballare la canzone che aveva scelto era stata una cosa piuttosto azzeccata, soprattutto quando aveva sentito alcune parti del testo.

Erano tetre, ma anche sexy e questo era quello che sapeva di aver bisogno per superare tutto ciò.

You can have my isolation

You can have the hate that it brings

You can have my absence of faith

You can have my everything

(puoi avere il mio isolamento,

 puoi avere l'odio che esso porta

puoi avere la mia assenza di fede,

puoi avere tutto ciò che è mio )

Closer by NIN


Ballare per questi uomini, per quelle anonime facce ed avere le loro mani su di lui, era stato come fare un’esperienza fuori dal corpo.

Non si sentiva Blaine quando era sul palco, non si sentiva Blaine quando mani callose mani callose lo palpeggiavano mentre si muoveva su di loro con delle evidenti erezioni.


La persona li fuori , che ballava su quel palco non era davvero Blaine Devon Anderson.


Help me, tear down my reason

Help me, it's your sex I can smell

Help me, you make me perfect

Help me think I'm somebody else

( Aiutami, ad abbattere la mia ragione

Aiutami , è il tuo sesso che posso odorare

Aiutami, mi rendi perfetto

Aiutami a farmi sentire come qualcun altro)

Closer by NIN


Era così che si sentiva: qualcun altro.

La persona che era un tempo non poteva fare tutto questo, ma qualcun altro si.

L’uomo su quel palco stasera era qualcuno di più forte di quanto lo era lui, qualcuno che poteva gestire i tocchi indesiderati e gli sguardi da pervertiti.

Sospirando , si guardò allo specchio , scuotendo la testa quando vide il suo riflesso; l’eyeliner scuro.. l’ombretto sbavato.. i brillantini che decoravano le sue guance infossate.

I suoi capelli erano in disordine , il suo sorriso sembrava diverso e più di guardava , più notava quando fosse diverso dal ragazzo che era stato, dal ragazzo che amava i musical e voleva diventare una star, dal ragazzo che amava Kurt e New York.

Ora era solo l’ombra di quel ragazzo.. l’ombra di quello che era ..

Oh… ed eccolo…

“Shadow..”.



Kong ruotò gli occhi prendendo un sorso della sua tequila doppia mentre indugiava al bar , gli occhi fissi sul ballerino solitario sul palco.

Shadow stava spaccando , senza più i suoi vestiti scuri, ora indossava qualcosa che sembrava essere uscito dritto dal culo del coniglietto di Pasqua.

Il corpo ricoperto di coriandoli brillantati dai colori vivaci e pastello, pantaloncini a pois rosa, bianchi e blu che stringevano così tanto il suo culo da sembrare dipinti su di lui.

“So che Shadow è qui da un po’, ma non appartiene a questo posto” disse il barista, appoggiandosi al bancone accanto a Kong.

L’altro uomo annuì  ed agitò il bicchiere per farlo riempire di nuovo, accigliandosi quando vide l’amico ballare sul festeggiato ed iniziare a giocherellare con il suo boa di piume.

“Il ragazzo dovrebbe essere a Broadway o in qualche posto simile. E’ troppo bravo per questa merda”

But when you're with me

I'll give you a taste

Make it like your birthday everyday

I know you like it sweet

So you can have your cake

Give you something good to celebrate

So make a wish

I'll make it like your birthday everyday

I'll be your gift

Give you something good to celebrate

(Ma quando sei con me, ti darò un assaggio

Renderò ogni giorno il tuo compleanno

So che ti piace dolce, quindi puoi avere la tua torta

Ti darò qualcosa di bello da festeggiare

Quindi esprimi un desiderio

Renderò ogni giorno il tuo compleanno

Sarò il tuo regalo

Ti darò qualcosa di bello da festeggiare)

Birthday by Katy Perry

Shadow stava cantando insieme a Katy , la sua voce era perfetta per quella canzone, mentre stava esibendo il suo bel culo. per una folla di ragazzi turbolenti accanto a lui.

La festa era agli sgoccioli , l’orario di chiusura si stava avvicinando e tutti guardavano Shadow e solo Shadow mentre ballava l’ultima canzone della serata.

Per tutta la sera Blaine aveva fatto del suo meglio , come se non volesse essere li, ma aveva fatto tutto quello che poteva … ma solo per i soldi.

Kong riusciva a capirlo bene.. conosceva il ragazzo abbastanza bene e si chiese cosa fosse successo a Shadow prima di presentarsi al lavoro.

Sapeva che il ragazzo aveva avuto un paio di serate pesanti, ma c’era qualcosa altro sotto la superficie che ( nonostante tutta la sua gloria da duro) Blaine aveva paura scoppiasse.

Non appena la canzone finì, Shadow concluse lo spettacolo con un dolce sorriso , sussurrando “Buon compleanno “ all’orecchio del suo cliente prima di scendere dal suo grembo ed afferrare i soldi della serata, strizzando poi l’occhio al gruppo di uomini prima di sparire dietro le quinte.

Vinny si affrettò ad accompagnare tutti fuori , così Kong lo prese come il segnale per poter andare nel backstage, così attraversò la folla fin quando non si trovò nel familiare e tetro corridoio.

Gli ci volle poco più di un secondo per arrivare nello spogliatoio , ma quando entrò, si accigliò di nuovo per quella che doveva essere la milionesima volta quella sera.

“Shadow? Sei qui?”

“Nella doccia!”

Il suo amico ballerino gli rispose e Kong scosse la testa , lo stomaco sottosopra , mentre si chiedeva cosa fosse successo  perché il suo amico fosse corso direttamente sotto la doccia, e così velocemente.

“Stai bene?”

“Penso che uno dei ragazzi sia venuto nei pantaloni o altro. Non lo so . Ma qualsiasi cosa fosse, è finita sul mio braccio”.

“Oh.. Che schifo. E’ stato il festeggiato?”

“No … in realtà quel ragazzo è abbastanza tranquillo . E’ stato uno dei suoi amici. Giuro su dio.. è venuto e poi si è asciugato addosso a me. “

Una marea di imprecazioni si sentirono dalla doccia e Kong si avvicinò al suo armadietto , prendendo all’interno una bottiglia di sapone antibatterico.

Tornò in bagno , tossendo quando il vapore dell’acqua troppo calda riempì i suoi polmoni.

Coprendosi la faccia allungò la bottiglia , annuendo quando Shadow l’accetto con un grazie; l’aria si riempì subito del profumo del sapone, l’aria umida e pesante , non appena Blaine iniziò a strofinarlo sulle sue braccia.

“Sai.. avresti dovuto colpire quel coglione. Non paga per venirti addosso.”

“Probabilmente pensava di potersi dare una pulitina prima di andarsene. Dannatamente disgustoso. Uno pensa che ormai dovrei essere abituato a questo ora , dopo tutte le dannate seghe che Vinny mi fa fare, ma questo è stato.. inaspettato. Quando sono io a doverle fare.. almeno mi posso preparare per questo schifo”.

Strofinò più forte il sapone sul suo braccio tanto da farlo diventare rosso.

Dopo qualche minuto sotto il getto dell’acqua per lavarsi bene, chiuse l’acqua d uscì dal box, ridando il sapone a Kong.

“Grazie ancora. Ho bisogno di rimettermi a farle. Ho l’impressione che Vinny mi farà fare gli straordinari con Richard una volta che deciderà di tornare”.

“A fanculo Richard. E’ solo incazzato per aver fatto coming out tardi e si è perso tutti i bei ragazzi quando era anche lui giovane”

“Me ne parlò una sera. Mi sentirei anche dispiaciuto per lui, se non fosse così viscido per tutto il tempo.

Odio il fatto di piacergli così tanto. Ogni volta che viene .. vuole solo me.. “

“Dovresti fargli un bel pompino un giorno così da potergli staccare il cazzo a morsi..”

Shadow ridacchiò leggermente mentre si asciugava il corpo nudo senza alcune preoccupazione, mentre Kong andò a posare le sue cose.

In pochi secondi , si trasformò dal misterioso ( a volte frizzante) ballerino che tutti conoscevano col nome di Shadow in Blaine, il tranquillo e giovane padre che Kong aveva incontrato quasi due anni prima.

Quando non indossava il suo costume, era una persona completamente diversa e mentre a Kong piacevano entrambi , preferiva in realtà Blaine , soprattutto quando aveva la possibilità di passere dell’ottimo tempo con lui, e specialmente quando il suo amico continuava a guardare nl suo beauty dove c’era nascosta una foto di suo figlio.

“E’ tutto apposto, ragazzo? Sembri un po’ teso questa sera!”

Blaine sospirò , finendo di vestirsi lentamente per tornare a casa.

Si passò una mano tra i capelli bagnati e si guardò allo specchio di nuovo per essere sicuro di aver tolto tutti i brillantini dalla sua pelle e dai suoi ricci.

“Ti ricordi quelle persone che si sono presentate qui cercando me?”

“Sei nei guai?”

“No.. no.. niente del genere.. E’ solo.. fanno tutte parte del mio passato. Quel ragazzo.. è l’altro padre di mio figlio.. Lui.. ci siamo lasciati anni fa. Mi ha lasciato e poi ho scoperto di essere incinto. Non potevo più restare nella stessa città con lui così me ne andai ed ora .. mi ha trovato..”

“Intendi dire il ragazzo fidanzato?”

“Si..”

“Oh.. ragazzo.. che sfortuna.. “

“E’ solo.. difficile sai?  E’ tornato ed ora sa di nostro figlio e tutto ad un tratto vuole essere parte di tutto questo.. Ma ..lui è fidanzato.. credo con uno stronzo ricco .. e quindi.. potrebbe dare a mio figlio una vita migliore di quanto potrei fare io.. .. ed io .. faccio lo spogliarellista per prendermi cura di mio figlio .. mentre l’altro padre potrebbe dargli tutto quello che può desiderare ed anche di più..”

“Okay..” borbottò Kong, voltandosi a fronteggiare l’amico che si stava vestendo.

Lanciò uno sguardo duro all’altro uomo accanto a lui, scuotendo la testa disgustato mentre si avvicinava a Blaine.

“Onestamente.. faresti meglio a non giudicare il tuo modo di fare il padre.. perché sei  il miglior fottuto papà che io abbia mai visto e se stai dando di matto solo perché qualche testa di cazzo è tornata nella tua vita per due fottutissimi secondi , allora sei un idiota”.

“Kong..”

“Hai cresciuto tuo figlio da solo per tre anni.

TI sei fatto il culo ballando per almeno due anni ed hai fatto così tanto per te stesso. Guardati!

Quando sei venuto qui per la prima volta eri così magro e debole.

E scusa.. ma lo eri.

Non sono uno stupido.

TI ho visto divorare quei pasti che ti portavi dal ristorante dopo il tuo turno.

So che era il tuo unico pasto del giorno perché stavi risparmiando i soldi per tuo figlio. E’ sempre stato per tuo figlio.. e lo è ancora oggi.

Pensi che solo Brandi ti abbia sentito piangere nella doccia dopo una nottata pesante?

Nah! Ti ho sentito anche io”.

“Io non..”

“Non lo sapevi perché non volevo lo sapessi. Non è compito mio giudicarti e nemmeno voglio che tu pensi che provo pietà per te perché non è così. Sai una delle persone più dannatamente forte che io conosca qui.

Hai dovuto affrontare molta più merda di quanto la maggior parte di noi abbia mai fatto ed onestamente.. ragazzo.. tu non appartieni a questo posto..

So che non canti a meno che qualcuno non lo chieda o se Vinny sta cercando di farsi pagare di più.. ma, quando canti.. mi ritrovo sempre a chiedermi perché non sei a Broadway o su qualche palco da qualche altra parte”

“Io non posso..”

“Tuo figlio ha tre anni adesso. Inizierà abbastanza presto la scuola ed avrai molto più tempo di quanto pensi.. Solo.. non restare  bloccato qui quando potresti diventare qualcuno di grande da un'altra parte… e quando sfonderai.. quando non se.. faresti meglio a ricordarti di me e di Brandi e di tutti gli altri, okay?”

“Oh mio dio.. Kong..”

“Ora.. va a casa da tuo figlio e coccolalo da pazzi .. poi portalo a cena e divertiti a giocare con lui e pensa a quanto tu sia un buon padre”.

Con queste parole, Kong scompigliò i capelli umidi di Blaine ed uscì dal camerino, lasciando senza parole il giovane padre .. ma con qualcosa a cui pensare mentre finiva di prepararsi.

 
Fu all’incirca intorno alle 4 del mattino che Blaine arrivò finalmente a casa, entrando furtivamente nell’appartamento con la sacca e le chiavi in mano.

Sentì un leggero ronzio venire dal salone, così seguì la direzione del suono fermandosi sulla soglia , ritrovandosi poi congelato dallo shock.

Kurt era sdraiato di schiena , addormentato, un braccio steso inerme su di un fianco, mentre l’altro era avvolto protettivamente attorno a Landon , anche lui profondamente addormentato.

Il bambino era rannicchiato sul petto di Kurt , la testa appoggiata nell’incavo del collo dell’altro padre , respirando contro il pomo d’Adamo di Kurt.

Indossava ancora il pigiama con i dinosauri che Blaine gli aveva messo prima di uscire, i suoi capelli ricci arruffati e soffici contro la mascella di Kurt.

Respiravano in sincronia; il piccolo corpo di Landon si alzava ed abbassava in perfetta sintonia con i movimenti del petto di Kurt, mentre entrambi dormivano con la musica di alcun spot pubblicitari in sottofondo.

Li stava ancora fissando , quando Kurt arricciò il naso , spalancando gli occhi assonnati solo per un secondo, beccandolo sulla soglia.

Aprì la bocca per parlare, fermandosi quando Blaine scosse la testa e gli sussurrò di tornare a dormire.

Ancora esausto, Kurt sorrise con aria assonnata e richiuse gli occhi , russando dolcemente per qualche secondo.

Solo guardarlo riaddormentarsi così facilmente , la sua mano ancora poggiata sulla schiena di Landon , fece dolere il cuore di Blaine nel peggior modo possibile.

Questo sarebbe potuto essere il loro futuro.

Sarebbe tornato a casa tardi dopo uno spettacolo o dopo una cena di festeggiamenti per trovarli così sul loro divano a New York.

Kurt avrebbe potuto essere con lui dal primo giorno e godersi la sua gravidanza dell’inizio e avrebbe potuto crescere Landon da quando era un piccolo neonato fino al piccolo ometto che era diventato ora.

Avrebbe potuto avere tutto questo.

Ma questo era solo uno scorcio di quello che poteva essere.

La realtà dell’intera situazione gravò, pesantemente sulle spalle di Blaine  mentre fissava lo scintillio dell’anello di fidanzamento  di Kurt che brillava alla luce della Tv.

Quell’anello non era il suo , era di un altro uomo, qualcuno che Kurt ovviamente amava , altrimenti perché si sarebbe fidanzato?

In poco tempo, sarebbe tornato a New York per iniziare una nuova vita li con qualche estraneo che Blaine sperava di non dover mai incontrare; mentre Blaine e suo figlio sarebbero rimasti qui a Los Angeles, vivendo la loro piccola e solitaria vita con la loro piccola cerchia di amici e parenti.

Dio.. non sapeva perché si sentisse in questo modo, perché odiava sentire la mancanza di qualcosa che non c’era mai stato.

Kurt non era suo.. non più.

Per la maggior parte del tempo, aveva odiato Kurt per tutto il male che gli aveva fatto.

Diamine, pensava di odiarlo ancora adesso, ma.. mentre fissava il suo ex e suo figlio stesi sul divano,. Blaine si ritrovò ad essere geloso come non mai.

Perché Kurt era andato avanti ed era innamorato di un altro.. e lui… Blaine Devon Anderson.. era ancora pazzamente ( e stupidamente) innamorato di Kurt Elizabeth Hummel, dopo tutto questo tempo , anche se continuava a ripetersi di non esserlo più.

Sospirando tristemente, poggiò la sua sacca sul pavimento, lasciando cadere le chiavi sul pavimento ed in punta di piedi si avvicinò al divano, sedendosi sul tavolino accanto e rimase a fissare i due uomini, che si somigliavano tanto , di fronte a lui.

Le labbra serrate , Blaine si chinò per lasciare un bacio sulla testa di Landon alzando poi leggermente lo sguardo per guardare il viso addormentato di Kurt, mentre il suo ex borbottava qualcosa nel sonno , le dita che accarezzavano la schiena di Landon prima di fermarsi.

Respingendo le lacrime, che aveva trattenuto dal momento in cui era tornato a casa, Blaine si alzò dal tavolino ed andò a sedersi sulla poltrona dell’altra parte  della stanza, raggomitolandosi sul soffice sedile mentre con la testa appoggiata sulla braccia, fissava il suo ex e suo figlio dormire pacificamente di fronte a lui, i loro respiri sincronizzati , spezzando e riscaldando , allo stesso tempo, il suo cuore ogni secondo che passava.


NOTE

*https://it.wikipedia.org/wiki/Alla_ricerca_della_Valle_Incantata

Piccolo regalino.. forse lunedì non potrò pubblicare... alla prossima settimana comunque..

link del capitolo originale

https://www.fanfiction.net/s/10334792/10/What-I-Call-Life

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Capitolo 11
*** 11 capitolo ***


Dicembre 2013

“Oh Kurt, guardali.”

Al suono della voce del suo fidanzato , Kurt alzò lo sguardo, sorridendo tra se quando vide cosa stesse fissando Blaine.

L’amore della sua vita stava facendo l’occhiolino ad una coppia di gemelli dall’altro lato del supermercato, i bambini tutti infagottati in un passeggino doppio a qualche reparto di distanza.

I loro genitori erano impegnato a cercare qualcosa sugli scaffali e Blaine era tutto preso dai loro figli , sorridendo e salutandoli con la mano , quando i bimbi gli sorrisero, i loro sorrisi sdentati deliziarono Blaine per tutto il tempo.

Non potevano avere ..più di qualche mese, ma abbastanza grandi per restare seduti dritti ed osservare il mondo intorno a loro e Kurt si ritrovò a fissarli come stava facendo il suo fidanzato.

Perché quando guardava i bambini ( e poi guardava Blaine )poteva vedere come sarebbe stato il loro futuro.

Un giorno sarebbe successo a loro due; avrebbero avuto dei bambini ed avrebbe potuto vedere tutto ciò ogni singolo giorno; avrebbe potuto vedere i suoi amici legare con i loro figli , far loro della facce buffe e cantare per loro.

Non vedeva l’ora.



Un pesante peso sul petto di Kurt si mosse, spingendo forte sulle sue spalle mentre si sistemava a sedere sul suo stomaco.

Facendo una smorfia, Kurt aprì gli occhi , sbattendo le ciglia per il leggero buio, per vedere una scura figura seduta su di lui, la sua forma sfocata avvicinarsi sempre di più fino ad essere naso contro naso.

Oh!

“ Landon?”

“Il tuo alito puzza”

Kurt si accigliò , facendo scivolare una mano dietro la schiena di Landon mentre si metteva a sedere , spostando suo figlio dal suo petto al suo grembo.

“Il tuo non è che sia più profumato, tesoro” disse scompigliandogli i capelli già arruffati , mentre i suoi occhi assonnato vagavano per la stanza fin quando non vide un groviglio di arti addormentato  sulla poltrona a pochi passi da loro.

Blaine era sdraiato sulla grande poltrona, le gambe penzoloni , di lato, mentre dormiva supino , un braccio sotto la testa e l’altro poggiato sul suo stomaco.

Anche dalla sua posizione sul divano, Kurt poté vedere quando il suo ex fosse esausto; i suoi occhi avevano profonde occhiaie, il corpo appallottolato come un gatto, mentre dormiva nonostante la Tv fosse a tutto volume , mentre Landon cercava qualcosa da guardare.

Sospirando, Kurt alzò Landon dal suo grembo , facendolo sedere sul divano e si alzò per andare a controllare Blaine.

L’altro uomo era ancora profondamente addormentato, i ricci che ricadevano sulla sua fronte in piccoli boccoli ancora un po’ umidi e questo significava che non era tornato a casa da così tanto.

Secondo l’orologio sul muro erano passare da poco le 6 del mattino e Kurt ricordò di essersi svegliato per un secondo per vedere Blaine fermo sulla soglia solo poche ore fa.

Doveva aver avuto una nottata più lunga di quando si aspettasse.

“Blaine?” la sua voce fece a malapena agitare il suo ex .

Blaine strinse un po’ più forte il braccio in vita e tornò a dormire, la bocca leggermente aperta mentre respirava lentamente.

“Blaine.. non preferiresti stenderti sul letto? Sarai tutto indolenzito , se resti qui”

La sue preoccupazioni non ottennero nulla.

Beh.. nulla a parte un leggero russare .

Landon , che era seduto ancora sul divano a gambe incrociate, ridacchiò quando sentì il suo papà russare ed agitò il telecomando verso Kurt , sorridendo quando il suo babysitter si voltò verso di lui.

“Portalo in braccio a letto! Papà mi porta a letto così a volte”

“Oh.. Landon.. non penso..”

“Papà ha troppo sonno per camminare. Portalo tu!”

Il bambino gettò il telecomando di lato e scese dal divano con facilità , prima di avvicinarsi a Kurt che era ancora in piedi accanto alla poltrona.

Sorridendo all’altro uomo, Landon indicò suo padre poi verso la porta, correndo per il salotto quanto più velocemente le sue piccole gambe gli permettessero ( dannatamente troppo veloce secondo Kurt) .

“Ti faccio vedere io la strada”

“Landon..”

“Ti prego.. A papà farà tanto male la schiena se resta qui! Ti prego.. signor Kurt!”

Poi mettendo su , di nuovo, un’espressione da cucciolo, Landon mostrò quanto potesse essere persuasivo mentre lanciava uno sguardo a Kurt; Kurt si sentì come se avesse fatto un salto indietro nel tempo e stava ascoltando qualche stupida richiesta dallo stesso Blaine.

Alzando le spalle, Kurt si voltò di nuovo verso il suo ex , cercando di trovare il modo migliore per sollevarlo e portarlo in braccio per il corridoio senza svegliarlo.

Si chinò , le mani tremanti , mentre faceva scivolare un braccio sotto le gambe di Blaine e l’altro sotto la schiena avvolgendolo poi attorno alla sua vita sottile.

Anche dopo tutti questi anni, Blaine ancora non era leggero come Kurt ricordava; non era pesante nel vero senso della parola… ma il suo corpo era ancora difficile da sollevare e trascinare in camera da letto, quasi come lo era stato in passato quando stavano insieme e Kurt doveva affrontare le stesse circostanze.

Sbuffando, sollevò il corpo del suo ex, appoggiando la schiena di Blaine contro il suo petto, prima di voltarsi verso il punto in cui Landon lo stava aspettando in corridoio, il piccolo viso tutto illuminato mentre guardava il suo nuovo amico portare il suo papà in braccio per casa.

“Da questa parte”.

Come Kurt cominciò a camminare, Blaine si rannicchiò contro di lui, le dita appoggiate pigramente contro il petto di Kurt, proprio sopra il suo cuore, dove le poggiava sempre ogni volta che dormivano a letto insieme , un tempo.

Era il solito posto di Blaine quando stavano insieme; le sue mani si appoggiavano  al cuore di Kurt perché , come diceva sempre , tanto e tanto tempo fa, con le sue esatte parole, “Sentire il tuo cuore battere mi fa ricordare casa”.

A quel tempo, Kurt derideva le sdolcinate e romantiche parole del suo ragazzo, ma ora… ricordarle ,mentre trasportava Blaine in camera da letto, faceva un male cane.

Stringendolo più forte , Kurt girò l’angolo e seguì Landon lungo il corridoio, facendo attenzione che i piedi di Blaine non urtassero contro le strette pareti , mentre camminava.

“La stanza di papà è proprio qui” sussurrò Landon, voltandosi per indicare una porta parzialmente aperta.

Kurt sapeva dove fosse la stanza di Blaine , ci era passato davanti il giorno prima quando era uscito dal bagno, ma, quando superò la soglia, rimase sorpreso di quanto fosse bella la stanza .

Tra loro due, Kurt era sempre stato il decoratore d’interni, facendo tutte le scelte e sistemando le cose nel modo che lui riteneva più opportuno.

Blaine non diceva mai davvero molto, lasciava semplicemente che Kurt facesse tutte le scelte, ma , ovviamente, ( ovviamente, si rimproverò) Blaine sapeva come sistemare bene proprio come sapeva fare Kurt.

Ed , aggiunse mentalmente, come quell’unica volta quando viveva con te e voleva in angolo per studiare!

Ma spinse via questo pensiero perché faceva molto male.

“Puoi tirare le coperte per me, tesoro?”

Landon annuì , arrampicandosi sul letto come una piccola scimmia e con le piccole mani tirò e strattonò le coperte per disfare il letto rifatto perfettamente da Blaine.

Una volta che le lenzuola furono tirate giù, Kurt strisciò più vicino al letto, poggiando lentamente Blaine sul materasso con facilità, combattendo contro la voglia di spostare alcuni riccioli ribelli dalla fronte del suo ex, mentre fissava l’uomo addormentato.

Landon , che non si interessò allo strano momento tra il suo babysitter ed il suo papà, si tirò su sul letto e baciò il naso del suo papà prima di rotolare, tipo un coccodrillo, sul materasso e poi sul pavimento.

“Possiamo fare colazione ora?” chiese , tirando i pantaloni di Kurt che annuì distogliendo lo sguardo dal meraviglioso viso addormentato di Blaine, abbassandolo per guardare loro figlio.

Con un’ultima occhiata a Blaine, Kurt rimboccò le coperte al suo ex e prese la mano di Landon , dirigendosi con lui in cucina per trovare qualcosa da preparargli per colazione.



“Signor Kurt?”

“Si tesoro?”

“Stavo giocando con il tuo cellulare ed ho premuto un tasto ed ora c’è un signore in linea. Dice di essere il tuo papà!”

Landon si alzò in punta di piedi , agitando il cellulare di Kurt con un sorrisetto sul viso leggermente irritato.

Quando Kurt lo ringraziò e prese il suo cellulare, il bambino tornò di corsa in salotto per giocare davanti alla tv, dove avrebbe dovuto essere mentre Kurt era impegnato a preparare la colazione; ad ogni modo,  Landon , ovviamente, toccava anche cose che non avrebbe dovuto toccare, come il cellulare di Kurt , che lui aveva lasciato a caricare sul tavolino.

Con un sospiro , si fece forza per affrontare la discussione che avrebbe di sicuro avuto con suo padre per averlo chiamato così presto ( anche se in Ohio era molto più tardi rispetto a Los Angeles), ma quando rispose fu sorpreso di sentire suo padre ridere.

“Papà?”

“Hey ragazzo.. Ma lo sai che quel monello parla a raffica. Ha parlato per 15 minuti buoni prima che riuscissi a chiedergli di passarti il telefono!”

“Mi dispiace per questo. Sto preparando la colazione e Blaine sta dormendo ed ho dimenticato di aver lasciato il cellulare… “

“Non è un problema , ragazzo. Mi è piaciuto parlare con mio.. ehm.. nipote. Sembra un tesoro.”

“Oh.. lo è. E’ il più adorabile”.

Tirando su col naso, Kurt portò la sua attenzione sui fornelli ed andò nel panico, spalancando gli occhi quando si rese conto che la frittella che stava preparando si fosse bruciata da un lato.

“Merda! Ho appena bruciato la frittella.. Papà?.. Posso richiamarti dopo? Non sono capace a fare più cose contemporaneamente”

“Puoi sempre lasciare che parli ancora un po’ con mio nipote.. io.. uhm.. sarebbe bello..”

Kurt aggrottò le sopracciglia e gettò la frittella bruciata nel cestino prima di chiedere a Landon di tornare sistemando il cellulare sul tavolo.

Mise il vivavoce e fece sedere il bambino chiedendogli di raccontare a Burt una storia mentre lui finiva di preparare la colazione.

Landon fu felice di accontentarlo ed immediatamente iniziò a raccontare una favola su un castello magico in cui viveva un drago e di un bell’uccello canterino che faceva avverare i desideri.

Kurt ascoltò il racconto di Landon mentre cucinava, finendo facilmente parecchie frittelle quando la storia finì ( le favole includeva anche una canzone originale e Kurt pensò che sentire suo figlio fosse una della cose più belle di sempre).

Quando le frittelle furono tutte pronte e sistemate su un piatto ( con della frutta) , Landon era pronto per mangiare così si tuffò sul cibo non appena Kurt gli mise il piatto a tavola.

“Papà.. dobbiamo mangiare adesso.. ma ti chiamo appena posso , okay?”

Sentì suo padre tirar su col naso per trattenere le lacrime e Kurt scosse la testa odiando il fatto che suo padre fosse così emozionato per questo , per qualcosa che avrebbe saputo anni prima se…

Si fermò, bloccando gli stessi pensieri che lo stavano tormentando da giorni, mentre si sedeva a tavola, finendo di salutare suo padre.

Una volta che la telefonata fu terminata, iniziò anche lui a mangiare , godendosi questo tempo da solo con suo figlio.

Landon stava mormorando , apprezzando il cibo, dando , ogni tanto il pollice in su o un cenno del capo a Kurt, mentre mangiava e prima che Kurt se ne accorgesse aveva ripulito più della metà del suo piatto, spingendolo poi via con un sospiro.

“Eri veramente affamato!”

“Era tutto buono. Grazie signor Kurt!”

“Prego tesoro. Vuoi aiutarmi a pulire?”

“Okay”.

Scendendo dalla sedia, Landon si precipitò verso il lavandino , in attesa che Kurt lavasse i piatti .

Entrambi pulirono la cucina in poco tempo, mettendo via gli avanzi e caricando la lavastoviglie come se niente fosse.

Quando alcuni dei programmi preferiti di Landon stavano per iniziare in Tv, avevano finito di pulire e si stavano rilassando sul divano.

Landon si distese sul fianco con i cane di Margareth Thatcher mentre Kurt giocava col cellulare .

Fu durante questo momento di rilassamento che Kurt decise di scattare una foto a Landon da inviare al padre con la didascalia “ Incontra Landon!”

Dopo pochi secondi il suo cellulare vibrò per l’arrivo di un messaggio su cui c’era scritto quanto fosse adorabile il piccolo ometto.. e poi.. pochi minuti più tardi , arrivò una foto .

Era una foto di Kurt alla stessa età di Landon , sdraiato sul divano con un lecca-lecca in una mano mentre nell’altra aveva il telecomando del videoregistratore… e in quella foto sembrava proprio Landon.

“Chi è?” chiese una voce alla sua sinistra .

Kurt abbassò lo sguardo non sorpreso di trovare il bambino chino si di lui mentre studiava la foto sul suo cellulare.

“Chi è questo bimbo? Sono io?”

“No, tesoro. Sono io quando avevo la tua età”

“Mi assomigli”.

“Si .. è vero”.

“Posso vedere? “

Landon si allungò , stringendo tra le dita la maglietta di Kurt e si chinò in avanti per guardare la foto più da vicino prima di tornare a sedersi e guardare Kurt accigliato.

“i tuoi occhi sono blu. Nella foto.. sono verdi”.

“Lo sono.. I miei occhi cambiano colore. A volte sono blu, a volte sono verdi ed al volte grigi. Anche i tuoi occhi fanno lo stesso. Cambiano colore, così come fanno quelli del tuo papà. Voi due avete entrambi gli occhi nocciola”

“Nocciola?”

“Si. Sono verdi e marrone mischiati insieme. Sono molto belli”.

Landon inclinò la testa pensieroso, guardando Kurt profondamente negli occhi , prima di riguardare la foto.

“Hai qualche giochino sul cellulare?”

Con questo tutte le sue domande sulla foto e sul colore degli occhi terminarono e Kurt gli sorrise, chiudendo la schermata del messaggio per cercare qualcosa per far giocare Landon.
.
Alla fine decise per Angry Birds , mostrando al bambino come far scorrere il dito sullo schermo per lanciare gli uccelli contro alcune casse e scatole.

Landon ci mise qualche minuto per capire , ma prima che Kurt se ne accorgesse, stava ridendo come un matto quando gli uccelli, dopo il volo, colpivano facendo esplodere le casse.

Mentre Landon era impegnato a giocare, Kurt decise di guardare qualche altro dvd di Blaine.

Prendendone uno etichettato col nome di Landon da sotto la tv , lo inserì nel videoregistratore e lo guardò, mentre il bambino in questione era occupato a sparare uccelli tra le colonne.

 
Maggio 2015


“Hai mai pensato.. solo.. a chiamare Kurt per dirgli di Landon?

“No. Dio Coop! Perché me lo chiedi sempre? “

Blaine ruotò gli occhi , sistemandosi Landon tra le braccia mentre aspettava che lo scalda biberon suonasse per poterlo far mangiare.

Suo figlio urlava, il suo piccolo faccino premuto contro la spalle del padre mentre piangeva per la fame.

Erano ore che faceva così, piangeva perché stava male.. ed ora.. per fame e tutto quello che Blaine poteva fare era continuare a cantare qualcosa per lui cercando di calmarlo.

Ma non stava funzionando.

Cooper, che era miracolosamente a case per una volta, era seduto al tavolo della sala da pranzo, la fronte poggiata sulle braccia incrociate , mentre soffiava e sbuffava su quanto fosse rumoroso suo nipote.

Questo era tutto quello che Blaine aveva sentito da quando suo fratello era tornato dal tour promozionale per la compagnia di credito per cui aveva registrato una pubblicità.

Solo cose che riguardavano il bambino.

Perché piange così tanto?

Perché devo tenerlo io?

Non puoi fare la doccia più tardi?

Non puoi portarlo da qualche parte?

Sto cercando di imparare a memoria queste battute.

A dire il vero, Blaine si sentiva malissimo per aver invaso lo spazio di suo fratello.

Aveva chiamato Cooper perché sentiva di non aver nessun altro a cui chiedere aiuto in caso di bisogno, ma da quando era arrivato, si sentiva come se Cooper non lo volesse intorno .

Non che lui e suo fratello fossero davvero molto legati.

Aveva cercato di costruire il loro rapporto dopo che Cooper era tornato in Ohio nel 2012, ma una volta che era tornato a Los Angeles  tutta l’intera faccenda del diventare “migliori fratelli” volò fuori dalla finestra.

Ora che Blaine era un giovane padre, era riuscito a vedere quanto immaturo fosse in realtà suo fratello maggiore.

Cooper era egoista , pensava sempre solo a quello che lo riguardava mai agli altri e mentre Blaine voleva molto bene a suo fratello , odiava sentire questo muro tra loro in questo momento.

E questo muro era il piccolo tra le sue braccia.

“Su tesoro.. tra poco papà ti darà la pappa. Va tutto bene.. Shhh!!..tesoro.. shhh”.

Sta piangendo da giorni Blaine. Ho un’audizione tra due giorni e non riesco a riposare. Questa sistemazione non sta funzionando. Sei sicuro di non poter tornare da Kurt? Voglio dire.. “

“Non posso tornare a New York, Coop! Nessuno mi vuole li e quanto pare non sono desiderato nemmeno qui. Allora perché continuo ad ascoltarti?”

“Blaine non è quello..”

“Tu vuoi che me ne vada. L’ho capito da quello che hai appena detto. Non sono stupido sai?”

Scuotendo la testa, Blaine cullò il figlio mentre fissava lo scalda biberon , ad un passo dallo strappare il coperchio e lasciarsi scappare un “cazzo” e dare a Landon una bottiglia di latte tiepido .

Al solo pensiero , prese un profondo respiro , il corpo tremante, per cercare di calmarsi prima di esplodere.

Tutto pesava sulle sue spalle così tanto… prendersi cura di Landon tutto da solo.. sentire Cooper fare lo stronzo con lui per le piccole cose quando lui non c’era mai stato per mesi e scoprire tutto questo.. gli stava crollando il mondo addosso.. di nuovo.

Landon era malato , i conti del medico si stavano accumulando perché il piccolo povero bimbo aveva avuto problemi allo stomaco prima poi problemi con le coliche ed ora una doppia otite.

Blaine non poteva fare nulla per suo figlio malato; se avesse potuto si sarebbe preso ogni dolore ed ogni fastidio del figlio , solo per non sentirlo piangere.

Ma la vita non era giusta ed invece di essere lui quello malato, lo era Landon e Blaine non poteva fare nulla tranne che pregare il medico di dargli dei medicinali che lenissero il dolore di suo figlio.

“Sto solo dicendo che forse dovresti dire a Kurt di Landon. Ti riprenderebbe in…”

“non voglio che lui mi riprenda , Cooper! Mi ha buttato via come se fossi immondizia! Se dovesse rispondermi ora, sarebbe solo per Landon, come credi che debba prenderla io?” Oh.. non ti voglio.. ma hai mio figlio quindi torniamo insieme!” Dimenticatelo, non ho bisogno di lui”.,

“Stai vivendo sul mio divano”

“Dio.. vuoi smetterla di ricordarmelo? Mi dispiace che sto rovinando la tua vita. .. Gesù..”

Blaine sentì un profondo dolore al petto mentre lottava contro le lacrime di cui erano colmi i suoi occhi .

Probabilmente stava esagerando; in effetti era sicuro di star ingigantendo tutto , ma Landon stava urlando , Cooper gli stava dando addosso senza nessun motivo ed ora lui stava ripensando a Kurt.

Stava tutto fluttuando nella sua testa.

Si stava prendendo gioco di lui, come facevano i ragazzi durante la scuola.

Tutto quello che aveva imparato durante la terapia , volò fuori dalla finestra e sempre più pressione crollò su di lui ed alla fine si lasciò andare, le sue labbra si separarono, mentre singhiozzi tremanti e rantolanti uscivano dalla sua bocca.

“Oh merda, Blaine.. Non fare così.. Andiamo..”

Il suo pianto divenne più forte, mischiandosi alle urla del bambino e subito dopo si sentì l’incessante vibrazione dello scalda biberon , che li avvertiva che il latte in polvere era pronto.

Cooper si alzò dal tavolo , spegnendo lo scalda biberon prima di prendere la bottiglie e provarle il latte sul polso e togliendo dolcemente Landon dalle braccia di Blaine, in modo da poter prendere il bambino e farlo mangiare.

Una volta che le sue braccia furono vuote, Blaine si accasciò a terra, singhiozzando tra le ginocchia mentre ascoltava Cooper cantare a voce bassa qualcosa a Landon, dall’altra parte delle stanza.

Cooper non gli parlò più di Kurt dopo tutto questo ed alcune settimane dopo , Blaine si trasferì.



 
Blaine si svegliò di soprassalto, il sudore colava dalla sue tempie mentre si sedeva e si guardava attorno nella stanza.

Non era sicuro di cose esattamente lo avesse svegliato così, ma aveva fatto degli strani sogni per tutta la notte.

Sogni che erano più dei flashback che avevano tormentato il suo sonno e l’ultimo gli aveva fatto male al cuore mentre pensava ad una delle ultime liti che aveva avuto col fratello maggiore , prima di trasferirsi.

In questo periodo , lui e Cooper erano molto più legati , non così legati come immaginava sarebbero stati, ma Cooper veniva più spesso da quando aveva scoperto l’altro lavoro di Blaine.

Come tutti, Cooper pregò il fratello di fare altro, di non fare lo spogliarellista , ma Blaine lo allontanò dicendo di avere tutto sotto controllo, che il lavoro andava bene ed altro.

Non disse a Cooper delle sedute o che aveva un ammiratore di nome Richard a cui piaceva un po’ troppo per essere qualcuno vecchio abbastanza da essere suo padre.

Allontanando i pensieri da Richard e da quella vecchia lite con Cooper, Blaine si asciugò il sudore dalla fronte con una mano , stiracchiando il corpo stanco , prima di alzare , finalmente, lo sguardo sull’orologio sul comodino .

Era dopo mezzogiorno , circa 25 minuti dopo, così era riuscito a dormire un po’.

Tuttavia, mentre pensava a quanto era riuscito a riposarsi, venne preso dal panico al pensiero di cosa stesse facendo Landon .

Spaventato saltò giù dal letto e cominciò a correre lungo il corridoio , bloccandosi quando sentì la voce di Kurt venire dalla cucina.

Sbirciando in cucina , vide Landon e Kurt fianco a fianco accanto al bancone.

Landon era all’in piedi sul suo rialzo rosso, mentre passava alcune verdure a Kurt per tagliarle.

Qualcosa di delizioso bolliva sul fuoco e Blaine ebbe un tuffo al cuore quando si rese conto che Kurt stava cucinando la famosa zuppa di verdure della sua famiglia.

Erano passati anni dall’ultima volta che l’ aveva mangiata ( era uno dei suoi piatti preferiti quando stavano insieme)  ed ora vedere Landon aiutare Kurt con le verdure , un altro flashback di quello che avrebbero potuto avere gli strinse il cuore.

“Papà! .. Papà è sveglio!” strillò Landon , rompendo l’incantesimo nella mente di Blaine ed , alzando gli occhi , li trovò entrambi a fissarlo.

Kurt sorrideva, un’espressione tenera sul viso mentre fissava i vestiti sgualciti ed i capelli arruffati dal sonno di Blaine.

Landon, dall’altra parte, sorrideva raggiante al padre, facendogli cenno di entrare in cucina.

“Il signor Kurt mi sta insegnando come fare la zuppa! Adoro la zuppa” Anche papà l’adora!”

“Lo so” disse dolcemente Kurt e Blaine prese un profondo respiro, entrando in cucina e fermandosi accanto a Landon.

“E’ la ricetta della zuppa di verdure della tua famiglia?”

“Si. Landon ha detto che voleva la zuppa ed io ho pensato di fare la migliore vista anche l’enorme quantità di verdure che hai in frigo in questo momento.”

Blaine lo fissò, lo sguardo profondo negli occhi di Kurt, mentre si guardavano l’un l’altro per un minuto o due.

A dire il vero, Blaine non era sicuro di cosa stesse facendo Kurt.

Un minuto erano dei perfetti sconosciuti, l’attimo dopo Kurt cercava con qualche espediente di rientrare nelle loro vite.

All’inizio era terrorizzato di avere Kurt li ( lo era ancora un po’) ma ora era curioso.. perché .. cosa diamine stava succedendo?

Non si fidava del tutto di Kurt, non dopo tutto quello che era successo tra loro negli anni , ma mentre guardava Kurt con Landon si sentì sempre più interessato al comportamento del suo ex.

Era così strano per lui.

Poi ricordò quello che aveva detto , oh.. tempo fa.

“Oh non ti voglio ma hai mio figlio quindi torniamo insieme!”

Era questo? Era Landon il motivo per cui Kurt era tornato?

Perché Kurt stava facendo questo?

Vide Kurt mostrare a Landon come versare le verdure nella ciotola per mischiarle prima di metterle in pentola.

Kurt era così dolce , gentile e tranquillo con lui attento affinché Landon non si avvicinasse troppo ai fuochi.

Continuava anche a sorridergli e sembrava così incredibilmente orgoglioso del piccolo ometto accanto a lui e Blaine aveva voglia di urlare che Landon era così solo grazie a lui.

“Vuoi qualcosa per accompagnare la zuppa ?”

Blaine , a queste parole, si voltò verso il suo ex sorpreso di vedere che Landon fosse sgattaiolato in salotto, lasciando lui e Kurt da soli.

“Cosa?”

“Tempo fa , accompagnavi la zuppa con il pane.  Vuoi…”

“Io… Kurt.. cosa stai facendo?”

“Cosa?”

“Questo. Stare qui con me e Landon , prenderti cura di lui e lo guardi .. come se gli volessi bene..”

“Gli voglio bene..”

“Lo conosci a malapena. Conosci a malapena anche me” disse Blaine incrociando le braccia al petto e appoggiandosi al bancone.

“Sei fidanzato , Kurt. Vivi a New York e noi qui e te ne andrai tra pochi giorni.. quindi.. cosa stai facendo?”

Kurt deglutì, guardando verso il salotto da dove poteva sentire Landon giocare , la sua voce sciolse il cuore di Kurt man mano che l’ascoltava.

Pensò alla discussione avuta con Alex, alla chiacchierata con suo padre e a tutti i dubbi che stava avendo adesso ( anche se alcuni erano già nella sua testa da mesi, rafforzati da tutto quello che stava accedendo attorno a lui).

Guardò Blaine, pensando a quanto forte fosse diventato il suo ex, a che padre meraviglioso fosse con loro figlio , un bambino di cui non sapeva nulla… e non seppe cosa dire.

Perché era certo che se avesse cominciato a dire tutto a Blaine, Blaine si sarebbe spaventato.

Accigliato, abbassò lo sguardo , scuotendo la testa, sui suoi piedi.

“Non lo so..”

“Non lo sai? Sei in casa mia, passi del tempo del mio figlio ed io non capisco. Voglio sapere solo il perché”.

“Non lo so.”

Blaine lo fissò accigliato .

“Beh.. quando lo scopri puoi farmelo sapere? E’ il minimo che puoi fare dopo aver rovinato la mia vita. Okay? Grazie”

Dopo quest’ultima frase pungente , Blaine si voltò e lasciò la cucina e Kurt che rimase a fissarlo tristemente.

In salotto , Landon cominciò a parlare a raffica del giochino degli uccelli che aveva fatto sul cellulare di Kurt mentre Kurt si appoggiò al bancone, il cuore a pezzi si stava lentamente ricostruendo , mentre cercò di capire cosa esattamente avrebbe fatto.

E cosa molto più importante , capire come spiegare tutto a Blaine.


NOTE

Buona lettura.. scusate la fretta...

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Capitolo 12
*** 12 capitolo ***


Cenare sia con Kurt che con Landon fu per Blaine un’impresa .

Mangiare con entrambi allo stesso tavolo nel suo appartamento era dannatamente strano.

Non era come l’ultima volta che avevano mangiato insieme, quando avevano condiviso del cibo di un fast food ed un gelato in pubblico.

Questo era qualcosa di privato, di personale.. questo era qualcosa di … intimo.

L’intera cosa spaventava a morte Blaine.

“Papà? Voglio altro pane..”

“Come si dice quando vuoi qualcosa Lan?”

“Posso avere altro pane per favore?”

Blaine allungò una mano verso il cestino del pane e prese un panino per Landon , spezzandolo a metà, prima di imburrarlo leggermente per poi metterlo nel piatto di suo figlio ,  guardando poi il giovane ometto iniziare a mangiarlo insieme a bocconi di minestra .

Kurt era seduto di fronte a loro, in silenzio, mangiando lentamente, mentre osservava l’interazione tra padre e figlio .

Rispetto al giorno prima, Blaine era molto più teso questa volta.

Le spalle irrigidite, le sopracciglia aggrottate ed aveva a malapena preso un paio di cucchiai della sua zuppa e non aveva proprio toccato nessuno dei panini fatti da Kurt.

Nel profondo, Kurt sapeva cosa stesse infastidendo Blaine.. era la sua presenza li che stava rendendo difficile la sua vita, ma Kurt era riluttante ad andarsene ( per quanto suonasse male ) .

Sapeva di non aver nessun diritto d’invadere la vita del suo ex dopo tutti questi anni, ma non riusciva ad andar via, non quando soffriva per la mancanza di quello che aveva perso.

Poter rivedere Blaine aveva riacceso una scintilla in Kurt, che pensava di aver snobbato per anni.

Dopo la sparizione di Blaine e dopo tutto il tempo passato a cercarlo, Kurt si era detto che forse era meglio così, che forse il fatto che Blaine se ne fosse andato  era una cosa buona… ( ..No..).

Senza di lui , Kurt sarebbe stato in grado di andare avanti.. o almeno pensava... che lo fosse.

Incontrare Alex aveva messo sotto sopra la sua vita.

Alex era la novità.

Alex era diverso.

Alex era tutto quello che non era Blaine e fu questo che all’inizio aveva attirato Kurt, perché se Alex avesse avuto anche solo una cosa in comune con il suo ex fidanzato… Kurt sapeva che non sarebbe mai stato capace di farlo.

Perché nonostante tutte le sue rassicurazioni sul non essere più innamorato di Blaine e sul fatto che fosse stato meglio che Blaine fosse andato via… lui amava ancora Blaine e gli mancava da morire.

Alex lo aiutò a dimenticare il dolore.

Beh.. almeno fino a quando Kurt non cominciò a notare quando Alex fosse completamente diverso dal suo ex ragazzo.

Guardare Blaine seduto al tavolo da pranzo , nell’appartamento di Blaine, mentre chiacchierava con Landon , gli fece capire quanto fosse stato stupido.

Questo tipo di vita, questa amorevole vita, era qualcosa che non avrebbe mai avuto con Alex.

Il suo fidanzato non era uomo da famiglia , amava le cose superficiali della vita;  i soldi, il sesso , le vacanze.. etc..

Dove Blaine era attento , Alex era superficiale; mentre Blaine faceva qualsiasi cosa dovesse fare per provvedere alla persona che amava, Alex era egoista.

Solo pensare a queste cose , rese l’anello di fidanzamento pesante più di 100 kg, come se il dito dovesse cadere sotto il suo peso.

Non gli piaceva ..

Non voleva questo.. non più.

Una risatina lo riportò al presente ed ,alzando lo sguardo, incontrò lo sguardo del bambino che stava sorridendogli.

“La zuppa era buonissima signor Kurt”.

“Deliziosa per il tuo pancino?”*

“Si!”

Landon rise di nuovo, riportando poi lo sguardo sul piatto , mentre Kurt lasciò che il suo sguardo cadesse dov’era seduto l’altro papà di Landon , aggrottando le sopracciglia quando notò quanto silenzioso e riservato sembrasse Blaine.

“Stai bene?”

“Vorrei che la smettessi di chiedermelo. Hai perso il diritto di farlo anni fa…”

“Lo so..”

“Ovviamente no , se continui a farlo. Non credo che tu capisca davvero tutta la situazione qui, Kurt.”

Gli occhi ambra fiammeggianti di Blaine , si incatenarono a quelli di Kurt che si irrigidì sulla sedia.

Non era così stupido.

Blaine era molto più che incazzato con lui per la stupida risposta sul perché fosse li e sul perché non se ne andasse semplicemente via, ma non sapeva come spiegarsi senza sembrare un perfetto coglione.

Tutto quello a cui pensava non sembrava mai giusto se lo avesse detto ad alta voce, le parole che gli risuonavano in testa non sembravano aver senso ogni volta che cercava di formularle.

Voleva dire a Blaine quanto fosse dispiaciuto per quanto fosse stato stupido e di come volesse farsi perdonare per quello che gli aveva fatto.

Tuttavia, non sapeva come dirlo, come esprimere il proprio rammarico senza sembrare egoista.

Voleva scusarsi , voleva che Blaine , forse, ( possibilmente) lo perdonasse , ma nulla sembrava giusto se ogni volta che apriva bocca quello che usciva sembrava un’accusa o una scusa per lui.

“Blaine…”

Prima che il suo ex potesse parlare, il rumore di una chiave nella serratura li fece zittire all’istante.

Landon si tirò su, voltandosi verso l’ingresso e Blaine si alzò di corsa , sparendo dalla vista della sua famiglia , mentre andava a vedere cose fosse quel misterioso rumore.

Una volta che se ne fu andato, Kurt si voltò verso Landon , gli occhi stanchi ( e le orecchie) in attesa di un segnale da Blaine per afferrare il bambino e scappare nel caso ci fosse qualche pericolo.

Ma nonostante i suoi timori, nessun segnale arrivò.

La porta si aprì, Blaine fece un suono strano e poi un’altra voce che Kurt non sentiva da anni, si sentì nel corridoio.

“Hey schizzo! Perché non hai risposto al cellulare prima?.. Umm.. perché fai quella faccia? Smettila di stringermi il braccio . Non è come se non fossi mai venuto nel tuo appartamento prima” .

Ci fu una pausa

“Umm.. che profumino. Cosa c’è per cena? Hai ordinato qualcosa senza di me o stiamo per…”

“Oh!”

Gli occhi di Kurt si spalancarono quando niente meno che Cooper Anderson apparve all’ingresso , i suoi occhi blu rimassero scioccati quando videro l’ex di suo fratello e per il fatto che l’altro uomo fosse seduto al tavolo da pranzo con Landon.

I due si fissarono l’un l’altro per alcuni secondi  sia Blaine che Landon non parlarono, mentre i due ex cognati si guardavano attentamente.

Kurt aspettò col fiato sospeso che il suo ex quasi cognato lo schiaffeggiasse , ma no accadde nulla.

Invece Cooper si avvicinò , un’espressione divertita sul viso mentre guardava avanti ed indietro tra suo fratello minore e l’uomo che aveva spezzato il suo cuore .

“Devo dire che non me lo sarei mai aspettato . Merda, Blaine”.

“Cooper.. non..”

“E’ tanto che non ci vediamo, Kurt”

“Si”

Decisamente.


 
Luglio 2014

“Anderson! C’è una telefonata per te”.

Cooper brontolò scendendo dal divano su cui stava riposando, prima di incamminarsi tra le persone attorno a lui.

L’assistente del regista dello spettacolo che stavano registrando, gli porse il telefono, ritornando tra gli altri che si stavano preparando per tornare a registrare.

Anche Cooper doveva tornare , al più presto, davanti le telecamere , quindi doveva chiudere in fretta questa telefonata.

Sfortunatamente non aveva idea di chi fosse e se fosse stato suo fratello minore incinto , sapeva che la conversazione sarebbe durata molto più di quanto avrebbe voluto.

"Qui è Cooper Anderson"

"Cooper... grazi a dio.. Sono io.. Kurt.."

"Kurt cioè Kurt Hummel? Umm

"Si.. Coop.. Mi conosci .. ti prego non fare così.. io.. ho solo bisogno del tuo aiuto"

"il mio aiuto per cosa?"

"io.. ho bisogno di trovare Blaine.. Non so se hai sentito, ma ci siamo lasciati ed ora è sparito ed io.. solo.. ho bisogno di parlare con lui.. sai dov'è?.. Se lo sai.. puoi dirmelo .. ti prego.. se puoi almeno dirgli che lo sto cercando?"

Continuò a blaterare , la voce tremante ed emozionata mentre gli snocciolava il motivo per cui aveva bisogno di trovare Blaine.

Tuttavia, tutto quello che Cooper poteva fare era ignorarlo.

Sapeva che probabilmente avrebbe dovuto dire a Kurt dove fosse suo fratello perché così una parte dei suoi problemi si sarebbero risolti in una sola volta.

Avrebbe avuto Blaine fuori dal suo divano , non avrebbe dovuto più avere a che a fare col fratello minore  emotivamente instabile e Blaine sarebbe stato molto più felice .

Beh.. forse..

Poi pensò a quando fosse distrutto suo fratello dopo essersi presento a Los Angeles solo un mese prima.

Blaine era incinto, cosa che gli fu confermata una settimana dopo aver messo piede in California ed aveva il cuore completamente spezzato.

Molto notti Cooper le aveva passate , steso sul letto ad ascoltare il fratello singhiozzare , i pianti soffocati di Blaine nel silenzio della notte , ma non soffocati abbastanza da non essere sentiti.

Per settimane, Blaine mangiò a malapena , il suo appetito si ridusse sotto il peso della miriade di pensieri diversi che lo affliggevano dopo la rottura e il dover andare avanti per il bambino che cresceva dentro di lui..

In quei giorni , Cooper aveva provato con diverse pietanze a far mangiare il fratello , a pregarlo di mangiare perché era spaventosamente magro e questo non poteva essere un bene per il bambino.

Gli ci volle un pò, ma alla fine Blaine iniziò a mangiare di nuovo ed iniziò a prendere peso , come avrebbe dovuto.

Ora vivevano insieme da poco più di un mese e Blaine stava migliorando .

Giorno dopo giorno, a piccoli passi , Blaine stava diventando più forte.

Se avesse pianto di nuovo, Cooper non lo aveva sentito, ma comunque riuscì a farlo mangiare come doveva nelle sue condizioni.

In più, aveva un nuovo dottore che gli aveva dato delle schede sulla crescita del bambino ed ora sembrava che le cose andassero bene o almeno bene,  per quanto potessero andare bene le cose ad un ragazzo giovane che stava per diventare padre.

“Cooper? Sei ancora li?”

La voce sottile di Kurt bloccò il groviglio di pensieri che affollava la mente di Cooper, che annuì, ruotando poi gli occhi quando ricordò che l’ex di suo fratello non poteva vederlo attraverso il telefono.

“Scusa Kurt, non lo sento da quando vi siete lasciati”.

“Niente? Non ti ha detto dov’è? Mio padre ha chiamato i tuoi genitori e si sono rifiutati di parlare. Mio padre pensa che lo abbiano diseredato e …”

“Lo hanno fatto “.

“Oh mio dio..”

“Ma sta bene. Starà bene. E’ forte.”

“Hai un numero con cui posso contattarlo? Ti prego Cooper.. ho bisogno di ..”

“L’ultima volta che mi ha contattato mi ha detto che aveva bisogno di pensare. Sembrava stare bene, ma non credo che apprezzerà una tua chiamata dopo quello che è accaduto..”

“Io..”

“Dagli tempo.. Forse ti contatterà “.

“Ma io..”

“Onestamente Kurt. Sono l’ultima persona da contattare quando si tratta di Blaine.

Anche se sapessi dov’è .. chi ti dice che ti darei il suo numero? Dopo quello che gli hai fatto? Ti prego..”


“Cooper..”

“Dagli solo del tempo… ti chiamerà quando sarà pronto “.

Prima che Kurt dicesse altro, Cooper attaccò il telefono , passandosi una mano tra i capelli mentre tornava sul set.

Probabilmente era stata una stupida idea non dire a Kurt dove fosse Blaine; onestamente Kurt era sembrato pieno di rimorso per l’intera faccenda, ma lui non aveva visto Blaine quel giorno.

Non aveva dovuto vedere Blaine cadere a pezzi non appena aveva aperto la porta d’ingresso o non lo aveva sentito piangere per la loro rottura e per la disperazione di aver perso l’amore della sua vita ed i suoi migliori amici .

Cooper non avrebbe mai dimenticato quel giorno e per lui , Kurt non meritava di sapere dove fosse il suo ex.

“Lascialo piangersi addosso” sussurrò tra se l’uomo più grande prima di metter su il suo sorriso da spettacolo e andare a finire di filmare.

“Lascialo piangersi addosso”.


 
Ottobre 2014

“Allora.. dirai a Kurt che sta per diventare padre o cosa?”

“Cooper smettila. Te l’ho già detto .. non sono pronto per questo.

L’ultima volta che ho parlato con Kurt, mi stava praticamente dicendo quanto mi odiasse.

L’ultima cosa di cui ho bisogno è che all’improvviso decida di voler tornare con me.. o.. che il cielo non voglia.. che possa chiedere la custodia di nostro figlio perché .. ancora mi odia”.

“Non credo che ti abbia mai odiato”.

“Tu non lo hai sentito quel giorno, Coop. Non hai sentito quello che ha detto o non hai dovuto avere a che fare con quello che hanno detto i suoi amici. Onestamente pensavo che le cose si sarebbero risolte, ma non è successo”.

Ci fu una pausa dall’altra parte del telefono e Cooper si stiracchiò, guardando , fuori dalla finestra, il cielo stellato.

Il vento soffiava forte ( in fondo LA è la città del vento dopotutto) ma in qualche modo gli mancava casa.. ed il fatto che fosse diventato zio e che avesse  una sola foto di suo nipote da mostrare.

“Se Kurt dovesse contattarti di nuovo.. gli dirai del bambino?”

“Io.. non lo so Cooper. Sono davvero molto stanco in questo momento e l’ultima cosa che voglio in questo momento è parlare del mio ex, okay? Puoi chiamarmi domani quando hai finito di registrare?”

“Probabilmente finiremo tardi ,ma si posso farlo”

“Bene.. grazie”.

Cooper sentì Blaine spostarsi nel letto e poi un acuto pianto lo fece sorridere, il cuore gli batté molto più forte al suono dei rumori che faceva il nipote.

“Devo andare. Il bambino si è svegliato e sono quasi sicuro che abbia fame. Ne parliamo più tardi?”

“Si ti chiamo più tardi, schizzo. Ti voglio bene”.

“Ti voglio bene anche io Coop.”

“Ciao”.

Posò il telefono sul bancone , chiuse gli occhi mentre pensava alla foto che Blaine gli aveva mandato poche ore prima.

Era la foto di un piccolo neonato infagottato, la testa coperta da un berretto bianco con la scritta “ piccolo bimbo”.

Il bambino era addormentato , le piccole labbra contratte mentre dormiva e nonostante il fatto che Cooper Anderson non era una persona amante dei bambini, non poté fare a me di pensare che suo nipote fosse il bambino fottutamente più bello al mondo.

Pensando ancora al suo nuovo ruolo di zio, Cooper cominciò ad assopirsi , un sorriso sul volto mentre pensava a quanto tutta questa cosa dell’essere zio potesse migliorare le sue doti di attore.

Prima o poi potrebbe dover interpretare il ruolo di un sexy e giovane padre e sarebbe stato grande tutto grazie al fatto che suo fratello aveva avuto un bambino.

Forse ci sarebbero stati dei vantaggi in tutta questa situazione, dopotutto.

 

Maggio 2015

Il nipote di Cooper aveva pochi mesi ora e Cooper stava per incontrarlo solo ora.

Il bambino era adorabile , era un Anderson era nei suoi geni esserlo e Cooper stravedeva per lui.

Tuttavia, il bambino urlava come nessun altro.

Da quando Cooper aveva messo piede nel suo appartamento, dopo essere tornato dal suo viaggio a Chicago per registrare una pubblicità, la sua voce stridula era l’unica cosa che aveva sentito giorno dopo giorno .

Era a casa da poche settimane e per tutto il tempo aveva avuto mal di testa .

Landon non smetteva mai di piangere.

Dormiva poche ore per poi svegliarsi di soprassalto a causa dei suoi pianti .. niente sembrava calmarlo.

Blaine non stava messo meglio.

Sembrava uno zombie , gli occhi arrossati , delle brutte occhiaie mentre si trascinava per l’appartamento con il figlio in lacrime contro il petto .

All’inizio , Cooper pensò di poterlo aiutare , tenere lui Landon per un po’ mentre Blaine riposava.

Ma imparò in fretta che i bambini non sono divertenti come sembravano.        

Landon odiava essere messo giù, rimetteva sempre e se aveva bisogno di un bagno?

Scordatelo.

Probabilmente era il bambino più infelice che Cooper avesse mai visto in tutta la sua vita e visto che Landon era infelice lo erano anche tutti quelli che erano intorno a lui.

Soprattutto Blaine.

Naturalmente aveva le sue ragioni.

Sentire suo figlio piangere a dirotto così rendeva solo le cose peggiori e Cooper si ritrovava a massaggiarsi le tempie ogni volta che sentiva Blaine perdere le staffe nell’altra stanza dopo aver fallito per l’ennesima volta nel calmare il figlio dolorante.

Ormai era cosa comune che alla serie di parolacce seguissero le crisi di rabbia.

Cooper lo aveva notato, ma non disse nulla .

Semplicemente osservava.

“Cooper? Puoi tenerlo un minuto? Devo fare una corsa in macchina a prendere l’altro pacco di pannolini che ho lasciato nel bagagliaio. Ci vuole solo un secondo”.

“Ugh.. Blaine.. Sono occupato adesso! TI ho detto che non posso smettere di imparare questo. Voglio dire.. cazzo.. ho appena dimenticato le ultime quattro battute”.

“Mi dispiace.. solo.. i pannolini di Landon sono in macchina e qui li ho finiti.

Mi ci vuole solo un minuto per andare a prenderli e tornare . Non dovrai occuparti di lui a lungo..”

“Bene.. Vai.. sbrigati…”

Blaine annuì , ringraziandolo dolcemente mentre correva fuori dalla stanza e fuori dall’appartamento.

Mentre Blaine era fuori, Cooper guardò suo nipote, senza pannolino, dimenarsi ed urlare a squarciagola per essere mezzo nudo.

Tutto il volto era rosso, un’espressione corrucciata, mentre stringeva forte i pugni e , per l’orrore di Cooper, la stanza si riempì di una terribile puzza.

Prima che Cooper potesse capire cosa stesse succedendo, vide la cosa più disgustosa venire dal culetto di Landon .

Si tappò il naso , indietreggiando.

“Oh dio.. oh no.. cazzo..”

“Merda.. pensavo avesse finito” sussultò Blaine , la voce ansante riempì la stanza mentre correva dentro il salotto e si inginocchiò sul pavimento vicino alla coperta su cui era adagiato Landon.

“E’ stato male tutto il giorno. E’ colpa di questo stupido latte in polvere, gli fa venire la diarrea.

Dio… tesoro.. oh cucciolo.. “

Cooper si allontanò mentre suo fratello tirava su il figlio sporco e , quando Blaine corse in bagno, la puzza lo sopraffece e si tappò di nuovo il naso .

“Ugh! Blaine.. Puzza!”

“E’ un bambino ! E’ cacca di bambino Coop! E’ stato un incidente .

Non riesce a digerire bene questo latte in polvere!”

“Non digerisce nessun tipo di latte bene!”

“Lo so questo. Sto cercando di trovarne uno che possa mangiare. Gesù! “

L’acqua scorreva nella vasca interruppe per un attimo la loro conversazione, ma una volta che il flusso diminuì , Cooper ritornò sull’argomento, entrando come una furia in bagno dove suo fratello, chino sulla vasca , stava lavando il culetto e la schiena sporca di Landon.

“Spero davvero che toglierai la coperta sporca dal pavimento! Non penso che potrei spiegare al mio padrone di casa una macchia del genere quando..”

“La pulirò Coop! Spruzzerò anche del disinfettante e del detersivo sulla moquette.”

“Puzza così maledettamente di la. Non capisco come qualcosa di così piccolo possa puzzare così tanto!”

“Mangia solo roba liquida. Non profumerà sempre di borotalco per tutto il tempo!”

“Non profuma mai di borotalco. Puzza sempre di latte in polvere marcio o di salviettine per bambini.

Chiunque ha detto che i bambini hanno un bel profumo era un bugiardo, e lo stesso vale per chi dice che sono carini o quanto sono tranquilli o..”

“Puoi semplicemente andartene? Non mi aiuti stando qui a lamentarti di me”.

“Ti sto solo dicendo che..”

“So cosa stai dicendo Cooper!  Stai dicendo la stessa cosa da quando sei rientrato. Ho capito. Ora puoi andartene?”

Blaine ruotò gli occhi e Cooper fece lo stesso , uscendo dal bagno per poi girare per tutta la casa con una bomboletta di deodorante , spruzzandolo generosamente dappertutto prima di scappare per sicurezza nella sua stanza ( per lo meno decentemente più profumata).

Ore dopo, ne uscì per trovare Blaine addormentato sul divano, Landon ( finalmente) dormiva contro il suo petto , il salotto completamente ripulito e profumato.

Era di sicuro una cosa temporanea, ma Cooper apprezzò il fatto che suo fratello avesse ripulito.

Naturalmente mentre camminava pensando a questo, urtò accidentalmente il tavolino , facendo cadere la tazza di succo di Blaine, che era sul bordo, rumorosamente con un tonfo.

Il piccolo naso di Landon si arricciò e poi iniziò a piangere, facendo svegliare di soprassalto Blaine e spedendo Cooper in cucina con le orecchie coperte.

Il bambino pianse per ore e per la fine della serata Cooper era pronto per mandare a fanculo il fratello.

Una settimana dopo, discussero sulla loro crescente rabbia e poi Cooper menzionò Kurt ( fu una stupida idea considerando quanto facilmente Kurt avesse rinunciato a mettersi in contatto con Blaine dopo la loro ultima conversazione)  Blaine sbottò e poco dopo si trasferì.

Sembrava che avesse trovato un appartamento in periferia che fosse alla sua portata così se ne andò.

Una volta che l’appartamento di Cooper si svuotò dai suoi precedenti ospiti, Cooper si sentì meglio per aver riavuto il suo spazio.

Molto meglio.

Sfortunatamente si sentì così solo fino a quando non vide la nuova sistemazione di suo fratello.

Dopo le cose peggiorarono quando scoprì come suo fratello minore pagasse le bollette.

Si sentì il peggior fratello al mondo.. e onestamente? Lo era.



“Non me lo sarei mai immaginato “ affermò Cooper , entrando in sala da pranzo, ignorando le suppliche del fratello di andar via e tornare più tardi.

“Immagino che avrei dovuto aspettarmelo. Blaine è stato molto impegnato nelle ultime settimane e non era mai stato così impegnato, non più.

Lui lavora, lavora, lavora sempre e passa il tempo libero con Landon, dovevo sapere che era stato Kurt ad aver rovinato i suoi piani.

Dovevo capirlo.”

Con un brillante e bianco sorriso Cooper si lasciò cadere sulla sedia vuota alla destra di Kurt, salutando con la mano Landon prima di voltarsi di nuovo verso l’ex di suo fratello.

“Allora.. come stai Kurt Hummel?”

“Sto.. sto bene..”

“Oh.. guarda qui. Che bell’anello! Significa che sei fidanzato?”

L’aria nella stanza di appesantì. Kurt e Blaine si tesero immediatamente , ma Landon si tirò su per avvicinarsi a Kurt, trasportato da tutta la sua curiosità infantile, gli occhi brillanti mentre  controllava la mano di Kurt , fin quando non trovò quello che cercava.

“Sposerai un principe o un principessa?” chiese saltellando sulla sedia, mentre fissava l’anello di Kurt, gli occhi spalancati per la meraviglia.

“Papà” Guarda! Il signor Kurt sta per sposarsi!”

“Ho visto Lan” l’espressione abbattuta negli occhi di Blaine spezzò il cuore di Kurt ed avrebbe voluto dire qualcosa ma Blaine lo batté sul tempo.

“Tesoro, visto che hai finito di cenare, vuoi guardare qualche film?”

“Si.. posso guardare Cenerentola?”

Blaine annuì , girando attorno al tavolo per prendere la mano di Landon e poi dirigersi con lui verso il salotto.

Non appena padre e figlio se ne andarono, Cooper e Kurt sentirono Landon parlare di nozze e matrimoni, il suo entusiasmo per l’anello di Kurt fece venir voglia a colui che indossava l’anello in questione di sprofondare nel terreno.

Sapeva che probabilmente tutto quel parlare di Landon del suo anello avrebbe solo aumentato la rabbia di Blaine ma non sapeva cosa fare.

Era già indeciso sul suo fidanzamento ed ora si sentì come se qualcuno gli stesse strappando il cuore dal petto, perché era suo figlio che parlava a colui che sarebbe dovuto diventare suo marito , di lui che sposava qualcun altro.

Non sarebbe dovuta andate così.

“Dio..”

“T senti una merda, vero? Sei un po’ in ritardo sai? Stai per sposarti con qualcun altro e all’improvviso di ritrovi nello stesso posto del tuo ex. Cos’è successo? Come lo hai trovato, visto che sono sicuro che non è stato lui a contattarti ? Provai a convincerlo , ma lui continuava a dire cose del tipo che saresti tornato con lui solo per Landon e bla, bla, bla.. Piuttosto deprimente in realtà”.

“Ero al mio addio al celibato e lui.. ha ballato per me”

“Oh.. beh.. dannazione.. Sicuramente non me lo aspettavo. Sembra una specie di film .. porca puttana.. probabilmente dovrei venderla questa storia per farla diventare un film..”

“No.. Cooper.. solo…no”

Kurt guardò palesemente verso la porta che conduceva in salotto, il cuore congelato in petto mentre pensava a Blaine di la, mentre chiedeva a Landon ( il tenero piccolo chiacchierone) di restare fermo a guardare Cenerentola prima di tornare in sala da pranzo  e per fare una grande cazziata a suo fratello ed il suo ex.

Stava arrivando, lo sapeva, ma questo non voleva dire che non fosse preoccupato per il suo ex di la.

“Mi sento già abbastanza male per tutta l’intera situazione, non voglio.. “

“Ti senti abbastanza male? Mi hai chiamato una volta Kurt. Solo una volta chiedendomi dove fosse Blaine e ti dissi di darli tempo. Pensavo che avresti cominciato a perseguitarmi per sapere dove fosse o.. forse questa è la parte stupida di me che ha visto tanti film romantici e che crede nel lieto fine?

Ho pensato che saresti saltato su un aereo per Los Angeles per venire a bussare alla mia porta chiedendomi di lui e sarei stato costretto a trascinarti da Blaine e che lo avresti trovato incinto da molto ed altro e che vi sareste baciati e che avrei avuto il permesso di trasformare la vostra in una commedia romantica e BOOM!

Ma… nulla. Niente più telefonate .. niente più contatti.

Nemmeno tuo padre ha più chiamato, cosa molto strana visto che aveva minacciato di richiamare, ma .. nulla.”

“Pensai che Blaine fosse andato avanti..”

“Seriamente? No.. ma seriamente? Hai davvero pensato che Blaine fosse andato avanti dopo che lo avevi distrutto in quel modo? La hai davvero distrutto sai?”

“Lo so”

“Io e mio fratello.. non siamo così vicini come vorrei.

Ed è stata tutta colpa mia.

Crescendo, mi sono reso conto di quanto io sia stato stupido negli ultimi anni e dio sa quanto sto provando a riavvicinarmi a lui.

Ma non importa quello che è successo tra noi due.. diamine non importa quello che è successo con tutta la nostra famiglia, compreso i nostri genitori.. nessuno lo ha ferito tanto quanto te.. Ci aspettavamo quello che hanno fatto i nostri genitori; si sono comportati così da quando Blaine ha fatto coming out.

Ma tu?

Tra tutti sei tu quello che non ci aspettavamo”

Cooper chiuse gli occhi per un secondo , sbattendo le palpebre prima di riaprirli per fissare Kurt per un  lungo ed imbarazzante minuto.

“Non so di preciso cosa sia successo tra voi due, ho solo sentito alcuni frammenti; Blaine non ne voleva parlare e pensarci lo innervosiva molto così non mi ha mai raccontato l’intera storia.”

“Io.. dio.. io..”

“So che non conosco la tua parte di storia.. Ci sono sempre due facce in una situazione.. si.. ma ho personalmente visto quando fottutamente distrutto fosse mio fratello dopo la vostra rottura.

Ed ora sei qui ?

Non posso immaginare la merda che gli sta passando per la testa ora”.

Lanciò un altro sguardo verso la porta e poi sospirò, incrociando le braccia al petto.

“Sono stato molto occupato ultimamente. Le riprese stanno andando alla grande, il lavoro è buono , le donne sono assolutamente meravigliose..” Cooper andò in estasi per un secondo..” .. ma non gli sono stato accanto quanto avrei dovuto, Blaine aveva bisogno di me ed io l’ho allontanato.

Mi ci è voluto del tempo ma ho capito che la fama non deve venire prima della famiglia e si,.. ogni tanto ho bisogno di ricordarmelo.. mi ha chiamato l’altra sera nel panico e sapevo di dover venire a controllarlo.

E cosa trovo?

Te.

E come ho detto prima : avrei dovuto capirlo. Sei l’unica persona che lo riduce così.”

“Ho cercato di dirgli quanto sono dispiaciuto . Solo…non so esattamente come dirglielo”.

“Il tuo cuore dovrebbe saperlo.. dio.. sembra un’altra battuta da un film. Lo diresti che sono un attore?

Oh.. a proposito di recitazione.. lo show di Rachel è già iniziato? Perché penso di dover far parte del programma come ospite visto che le ho insegnato io tutto quello che sa..”

Kurt ruotò gli occhi , fissando il suo ex quasi cognato , fin quando Cooper si riprese..

“Umm.. comunque.. se davvero sei così dispiaciuto come dici.. non dovrebbe essere difficile vuotare il sacco. Probabilmente Blaine non vorrà ascoltarti , ha così tanta rabbia accumulata negli anni.. ma immagino che lo sarei anche io visto quello che ha dovuto affrontare”.

“Sembri molto diverso dal Cooper che conoscevo..”

“Con l’età arriva la saggezza.. giovane pivello” lo prese in giro Cooper sorridendo a Kurt , prima che Blaine apparisse all’improvviso sulla porta, gli occhi scuri fissi su di loro , con sguardo triste.

“Siete amici adesso?”

“Cooper mi stava raccontando della sua carriera”

“E Kurt mi stava raccontando divertenti aneddoti sul suo fidanzato”.

Inorridito ,Kurt spalancò gli occhi , prima di socchiuderli per guardare con disprezzo Cooper .

Come previsto , l’espressione sul viso di Blaine divenne vuota mentre cominciò a raccogliere i piatti sporchi di minestra dal tavolo, superando poi entrambi dirigendosi verso la cucina.

“Non ti ho detto nulla su Alex!” sibillò Kurt , dando a Cooper una gomitata in un fianco , una volta che Blaine se ne fu andato.

“Perché lo hai detto?”

“Se non lo hai notato, Blaine è geloso marcio! Non hai visto l’espressione sul suo viso? Il ragazzo è ancora pazzo di te ed è geloso da pazzi che sei fidanzato di nuovo”.

“Non voglio che sia geloso. Voglio che mi perdoni per quello che ho fatto così da poter tornare di nuovo amici.”

“Così da poter essere nella vita di Landon?”

“Io.. voglio essere in quella di entrambi, non solo in quella di uno solo di loro.. Mi importa di entrambi”.

“Allora.. perché non hai cercato di trovare Blaine più duramente quando sparì?

Perché non ti sei fatto coraggio e non sei venuto a cercarlo? Se non era in Ohio, dove altro pensi che avrebbe potuto essere?


Tutti i vostri amici si sono schierati con te, Blaine non parlava con i Warblers da molto e c’era solo un’altra persona con cui era in contatto..”

“Non pensavo fosse qui con te! Mi dicesti che lo avevi sentito ed anche di lasciarlo da solo! Ho rispettato quello che mi dicesti ed alla fine mi sono detto che forse era meglio così , che forse stavo facendo la cosa migliore a lasciarlo andare completamente.

Dopo quello che ho fatto.. non meritavo il suo perdono”.

“Allora.. cosa ti fa pensare che lo meriti adesso”.

BOOM!

Fu come se la bomba che ticchettava nel suo petto alla fine fosse esplosa.

Le parole di Cooper lo sconvolsero nel profondo, paralizzando i suoi pensieri , mentre guardava l’uomo più grande e vide un ( ben meritato) sorriso compiaciuto rivolto a lui.

In qualche modo Cooper sapeva di cosa stava parlando.

Cooper capiva.

Tutto quello che era passato per la mente di Kurt in questi ultimi giorni venne schiacciato con quella frase e Kurt si ritrovò senza parole per la prima volta da giorni.

Che cosa si era aspettato?

Che Blaine lo accogliesse immediatamente tra le sue braccia e che accettasse il suo patetico tentativo di scusarsi con atteggiamento aperto?

Che Blaine gli dicesse.. si ti perdono , aiutami a crescere Landon! Possiamo farlo insieme!

O qualcosa di simile a questo?

Per tutto il tempo in cui era stato attorno a questa piccola famiglia, aveva continuato ad immaginare scenari diversi, situazioni diverse in cui lui apriva il suo cuore e Blaine lo avrebbe guardato ed alla fine avrebbe annuito per poi abbracciarlo.

C’erano state solo un paio di volte in cui aveva pensato che sarebbe finita male, che avrebbe pianto disperatamente ma che alla fine avrebbero fatto pace.

Non aveva mai immaginato ( ed Oh.. forse era troppo stupido per pensarlo) che Blaine non avrebbe mai  ascoltato le sue scuse e che lo avrebbe semplicemente ignorato.

Ma Cooper aveva colpito nel segno.

Dopo tutto quello che Kurt aveva fatto, non aveva mai pensato che Blaine lo avrebbe perdonato.. e se questo dubbio era ancora li con lui… lo era sicuramente ancora con Blaine.

Ovviamente.

“Io.. “

“Non dico di conoscere Blaine come il dorso della mia mano.. perché non è così .. Blaine è ancora un enigma per me come lo è per te.

Ma.. tu lo hai lasciato Kurt.

Ho provato a rimetterlo insieme, ma ci sono parti di lui che sono ancora legate a te che solo tu puoi rimettere insieme”

Per un attimo Cooper sorrise.

“L’ho sentita in un film una volta. Pensai fosse la cosa più stupida che avessi mai sentito.. ma ora che ci penso.. è perfetta per la vostra situazione”.

Kurt scosse la testa , un nodo gli stringeva la gola, mentre Cooper continuava a citare frasi da film, le parole vagavano mentre l’uomo accanto a lui era ed un passo dal perdere la testa.

Il petto gli faceva male, il dolore passò dal cuore fino allo stomaco e poi per tutto il corpo, rendendogli fastidioso respirare.

Respirando a fatica, si guardò intorno fino al punto dove il suo cellulare era stato abbandonato e li accanto dove c’erano il suo portafogli e le chiavi.

Non riusciva a respirare.

Era difficile farlo in quella piccola stanza da pranzo.

Dal salotto poteva sentire le voci di Cenerentola e dalla cucina Blaine che caricava la lavastoviglie.

Cooper era ancora accanto a lui a chiacchierare e nel frattempo Kurt si sentì debole, così debole che sarebbe svenuto da un momento all’altro.

Doveva uscire da li.

Doveva respirare.

“Devo andare” disse con voce strozzata, superando Cooper per afferrare il cellulare, il portafogli e le chiavi prima di cominciare a correre verso la porta.

Cooper lo seguì fermandolo prima che se ne andasse per sempre e l’uomo più grande gli infilò un biglietto da visita in mano… un biglietto da visita con tutte le sue informazioni.

“Cooper..”

“Se stai scappando da loro.. non tornare.. mai più..”

“Non sto scappando…io.. “

“Se hai solo bisogno di riprendere fiato.. questo è il mio cellulare. Chiamami una volta che hai risolto i tuoi problemi.

Posso aiutarti”.

Quando Kurt annuì, sbattendo gli occhi per trattenere le lacrime , Cooper  lo spinse fuori dalla porta, sbattendola dietro di lui, lasciando l’uomo emotivamente scosso da solo sul pianerottolo.

Una volta che fu solo, cedette, precipitandosi dal pianerottolo alle scale dove crollò su uno dei gradini in una crisi di pianto.

Tutto in lui faceva male, molto più di quanto avesse mai fatto prima e continuò a singhiozzare e si chiese se era questo che aveva provato Blaine quando gli aveva spezzato il cuore anni fa.


 
“Pronto?

“Papà?.. C’è qualcosa che devo dirti”.


“Voi ragazzi potete tornare a casa. Io rimango qui ancora per qualche giorno se a Rachel non dispiace che resto nei paraggi.

No Sam.. è meglio se tornate tutti a New York.

Vi chiamo io se.. se qualcosa cambia.

Lo prometto”.


“Alex? Hey sono io.. non so perché non rispondi al cellulare.. ma quando ..senti questo messaggio .. chiamami .. o mandami un messaggio..

Abbiamo bisogno di parlare.

Avrei preferito farlo faccia a faccia una volta che saresti tornato in città, ma non so quando torni così.. solo.. chiamami okay?”


“Non pensavo che avresti chiamato..”

“Ho bisogno di parlargli .. lavora stasera? “

“Si.. il suo turno inizia alle 9pm. Tengo io Landon stasera, così se vuoi andare ti suggerisco di farlo stasera.

Lavorerà tutta la settimana, così a meno che tu non voglia parlargli davanti a Landon , è meglio se vai a cercalo al club..”

“Grazie Cooper..”

“Farai meglio a non ferirlo di nuovo perché ti giuro…”

“Non lo farò. Lo prometto”.


Tre giorni.

Questo fu il tempo che Kurt ci mise per sistemare i suoi pensieri, per schiarirsi la mente , prima di buttarsi tra le fiamme che avevano già divorato Blaine.

Questa era la sua unica possibilità di spegnere quelle fiamme, la possibilità di vedere  se Blaine gli avrebbe preso di nuovo la mano e si fosse fidato di lui.. e forse.. solo forse.. di lasciarlo rientrare nella sua vita.

“Ad essere onesti non pensavo saresti rimasto dopo tutto questo”.

Kurt alzò lo sguardo, la testa appoggiata sul suo pungo mentre aspettava nella zebra room , col culo sulla sedia logora.

Blaine era all’in piedi davanti a lui, vestito in modo da togliere il fiato , i suoi occhi truccati  di nero fissi su Kurt e solo su Kurt.

“Volevo parlarti”.

“Così hai lasciato il mio appartamento senza salutare me o Landon , poi hai aspettato un paio di giorni prima di deciderti a tornare. Interessante.”

Blaine chiuse la porta dietro di se, mettendo il blocco prima di attraversare la stanza per appoggiarsi contro il muro vicino al touchscreen.

“Cooper mi ha detto che stavi venendo. Non me lo aspettavo, ma questo mi ha dato la possibilità di provare un nuovo ballo”.

“Penso che al pubblico sia piaciuto”.

“Non erano pronti per questo. Non sono abituati a questo lato di me”

“Nemmeno io”.

L’uomo più giovane sbuffò, ruotando gli occhi mentre incrociava le braccia al petto.

Kurt deglutì pesantemente , distogliendo lo sguardo dai muscoli ben scolpiti del suo ex, portandolo sulla moquette sgargiante.

Blaine borbottò per qualche secondo, perso nei suoi pensieri, prima di decidere di parlare di nuovo.

“Sai a cosa serve questa stanza… il mio capo mi ucciderà se non vengo pagato per essere qui.. “

“Pagherò il conto. Voglio solo parlare… questo è tutto… nulla di più”

“Non credo che avrei potuto farlo con te in ogni caso” ammise Blaine , la voce bassa nella stanza leggermente rumorosa.

Nonostante non ci fosse musica nella stanza, la musica alta nell’altra stanza( così come gli orribili gemiti ) si sentiva attraverso le sottili mura , lasciando ben poco all’immaginazione.

Tuttavia, entrambi gli uomini erano in uno stato d’animo diverso.

Nessuno dei sue stava prestando attenzione ai rumori circostanti, erano entrambi focalizzati sull’altro.

Su nessun altro.

Su nient’altro.

“Ti puoi sedere? Puoi sederti qui se vuoi.. Io.. solo.. non riesco a stare seduto a parlare con te se resti all’in piedi”.

Spostandosi da una parte all’altra della stanza, Blaine controllò il pavimento, ed infine si sedette col culo per terra.

Allungò le gambe, le dita graffiavano le cosce attraverso le calze a rete cercando di calmare le sue nervose mani.

Fu solo quando si sedette che Kurt notò che Blaine si era cambiato d’abito.

Prima stava indossando abiti molti più corti: pantaloncini bianchi, niente scarpe, capelli spettinati ed ilo suo solito trucco.

Questi abiti più scuri erano nuovi.

Non erano come i vestiti sensuali e focosi che Kurt aveva visto durante la sua prima volta nella zebra room.

Questi urlavano Shadow*.

A Kurt sembrava che Blaine li stesse indossando come una protezione.

Come la sua vecchia giacca dei Warblers, come il suo costume da Nightbird.

“Non indossi il tuo anello”.

Distolto dai suoi pensieri, Kurt abbassò lo sguardo sulla mano nuda, agitando le dita mentre fissava il piccolo segno dove prima c’era il suo anello di fidanzamento.

Poche ore prima, lo aveva tolto, infilandolo nella valigia prima di lasciare l’appartamento di Rachel e salire in macchina per fare il viaggio di poco più di un’ora per arrivare sul posto di lavoro di Blaine.

Per giorni , l’anello aveva iniziato a pesargli , la sensazione fredda sul dito lo stava facendo impazzire.

Alex ancora non lo aveva richiamato, ignorandolo per fare chi sa cosa e dopo alcuni giorni di silenzio assoluto , Kurt ci rinunciò e si tolse quel fottuto anello dal dito.

Non riusciva a guardarlo; non poteva sopportarne l’idea senza esserne nauseato.

Così lo aveva messo via.

Lontano dagli occhi , lontano dal cuore..

“Mi.. mi dava fastidio.”

“Ti dava fastidio? O forse il fatto di indossarlo mentre sei con me che ti infastidisce?”

“Non sei tu. Sono io.. oh dio.. questa sembra la classica frase di quando ci si lascia…”

“E’ meglio che ricevere tanti insulti...”

“Blaine…”

Abbassando la testa , Blaine tirò le gambe al petto , appoggiando la fronte sulle ginocchia mentre fissava la moquette distrutta sotto di lui .

“Se hai deciso di tirare tutto fuori,  ti suggerisco di iniziare subito.

Non posso stare qui per tanto senza che arrivi qualcuno per assicurarsi che non stia qui a giocare…e non intendo in quel senso”*

“Non so da che parte cominciare.. voglio dire.. lo so ma.. è davvero difficile…”

“Non deve essere così difficile se sei qui”

Kurt alzò gli occhi, guardando Blaine per un secondo prima di scivolare dalla sedia e mettersi allo stesso livello del suo ex, sedendosi nella stessa posizione di Blaine, prima di decidere che per lui sarebbe stato molto più confortevole sedersi con le gambe incrociate.

Una volta sistematosi, unì le mani , abbassando lo sguardo sul segno sull’anulare che sembrava ferirgli gli occhi ogni volta che lo guardava.

“Sai.. il girono che ci siamo lasciati.. il giorno che ti ho lasciato.. è stato l’errore più grande della mia vita. Ho fatto molte, molte cose stupide negli ultimi anni, ma nulla, nulla può essere paragonato a quello che ho fatto a te. Nulla.”

Aspettò per vedere se Blaine dicesse qualcosa ( giusto per sicurezza) prima di continuare.

“Sono stato così stupido allora.

Mi sono lasciato accecare dalla gelosia e dalla rabbia per nessun motivo ed ho perso il controllo con te.

E non meritavi tutto questo.


No.”
Blaine rimase impassibile, lo sguardo fisso sul pavimento e solo sul pavimento mentre Kurt parlava.

“Blaine.. io.. quel giorno è stato uno dei miei giorni peggiori.

Il modo in cui ti ho trattato non è assolutamente il modo in cui qualcuno dovrebbe trattare il proprio fidanzato.

Non.. non ti ho dato una possibilità.

Non ti ho lasciato parlare…

Sono semplicemente scoppiato e poi.. poi ho lasciato che i miei amici pensassero che fosse tutta colpa tua se ci eravamo lasciati e non era così.

Sono stato così stupido.

Ho lasciato che il mio egoismo si intromettesse in qualcosa di perfetto ed ho rovinato tutto.

E la cosa peggiore è che ho ferito te.

Ti ho ferito così tanto e non lo meritavi proprio.

Sei stato così buono con me in quegli ultimi mesi.

Quando le cose tra noi hanno cominciato ad andare a rotoli, mi hai dato spazio.

Quando stavo male, ti sei preso cura di me.

Quando le cose diventavano tese, ti confidavi con me.

Ne abbiamo pagato entrambi il prezzo.. ma tu eri così buono…

Così buono..

Ed in uno stupido… dio.. in un fottuto momento.. ho lasciato andare via tutto.

E per cosa?

Niente.

Per gelosia.

Perché ero egoista.

Avrei dovuto ascoltarti quel giorno.

Invece di lasciare che la mia rabbia prendesse il sopravvento e che me la prendessi con chi davvero lo meritava .. ma me la sono presa con te.. perché era.. più facile.”

L’altra parte della stanza era ancora silenziosa, Blaine appoggiato contro il muro, la schiena dritta, respirava a fatica e … semplicemente ascoltava.

Kurt continuò.

“ Dopo che te ne sei andato.. ti ho cercato.

Tutti ti abbiamo provato a cercarti, perché ci siamo resi contro di aver sbagliato così tanto con te.

Non pensavo che te ne saresti andato e dio.. sono stato stupido anche a pensare che non lo avresti fatto.

La sera che chiamasti, mi ero detto che ti avrei affrontato il giorno dopo.

Che per allora sarei stato pronto.

Cazzo…

Ci ho messo un po’ a convincermi a parlarti di nuovo..

Era arrabbiato, cosa stupida, ma ero anche .. tipo .. imbarazzato per come aveva reagito.

Prendere a calci le cose?

Infantile.

Urlarti contro?

Maleducato

Ho perso il controllo con te ed ho lasciato che tutto prendesse il sopravvento e non sapevo cosa fare.

Mi sono isolato da te ed è stato fottutamente stupido perché ci eravamo detti quanto fosse importante per noi comunicare.”

“Penso sia questo che mi ha ferito di più” sussurrò Blaine alla fine, la voce bassa e sottile, “ che dopo tutto quello che avevamo affrontato , non mi hai voluto ascoltare.

Mi ha fatto ricordare della nostra prima rottura .

Dopo che ti ho tradito .. voglio dire.

Quando.. quando sei tornato al McKinley per Grease e non mi hai lasciato spiegare.

Sono riuscito a capirti per quella volta perché ti aveva tradito, ma quando mi hai attaccato alla Nyada?

Non sapevo cosa avessi fatto di sbagliato.

Ancora non lo so .”

Questo faceva male.

Faceva male perché Blaine aveva ragione.

Nemmeno Kurt sapeva cosa avesse fatto Blaine di sbagliato; in realtà , Blaine non aveva fatto assolutamente nulla di sbagliato.

Quel giorno era stata tutta colpa di Kurt.

In quel periodo, avevano dovuto affrontare i loro problemi di comunicazione e riuscirono a risolverli insieme senza incidenti.

Quella volta , aveva fatto tutto Kurt, e aveva lasciato Blaine senza sapere cosa avesse fatto.

Kurt capiva la sua reazione.

Capiva senza riserve.

“Non hai fatto nulla di sbagliato..”

“Voglio dire.. so di aver distorto la verità sulle intenzioni di June e lo showcase .

Ho mentito , ma l’ho fatto solo per proteggerti.

Stavo cercando di convincerla a farti partecipare.

E’ stato stupido da parte mia mentirti ma allora non pensavo fosse così sbagliato farlo.

Però non ho mai capito come questo potesse far finire il nostro fidanzamento.

So.. so che non avrei dovuto mentirti.

E’ stato stupido da parte mia e mi dispiace per averlo fatto, ma.. volevo dirtelo.

Ma non mi hai ascoltato”

“Lo so..”

“Per molto tempo  ho pensato che ti fossi stancato di me.. come.. come avevo temuto quella volta..

Poco prima che me ne andassi , tutti continuavano a dire che potevi fare meglio senza di me e che eri meglio di me.

Tutti continuavano a parlare  della nostra rottura e fu tutto quello che sentivo in giro.

Erano così…erano così dannatamente crudeli in quel posto.

Posso capire l’essere dispettosi per la competizione.. ma rovinare l’autostima di qualcuno? Distruggerli deliberatamente? Non lo capirò mai..”

“Cedo che se la prendano con chi è più .. debole.. Sanno chi possono far fuori facilmente . Se la prendono con i più bravi.. li rovinano e poi vanno fino in fondo .

E’ così che io e te siamo diventati dei bersagli”.

“Beh.. si sono sbarazzati di uno di noi..”

“No.. Io ho causato tutto .

Non loro.

Sono stato io e mi dispiace.

Dio Blaine… credo che non riuscirò mai a dirti quanto mi dispiace per quello che ti ho fatto.. ed in un certo senso a Landon.

Ti ho allontanato quando avevi più bisogno di me.

Le cosa che ti ho detto quel giorno?

Erano così terribili e mi dispiace per quello che ti ho detto..

Non posso rimangiarmele, ma voglio che tu sappia che non le pensavo davvero.

E’ stata la rabbia a parlare per me ed io.. dio.. sembra orribile.. ma me la sono presa con te.. e ti avevo promesso che non lo avrei mai fatto”.

Blaine non rispose.

Allungò le gambe , le braccia lungo i fianchi ,inclinando la testa all’indietro , fissando il soffitto.

Visto che era distratto , Kurt guardò a lungo il suo ex , osservando tutti i cambiamenti nel corpo di Blaine, fissando poi la cicatrice , ben visibile sopra la cintura dei suoi pantaloncini .

“La sera che te ne sei andato, ho chiamato tutti quelli che ho potuto per vedere se fossi andato da qualcuno di loro.

Non ho pensato a Cooper fin quando mio padre non mi disse di averlo chiamato..”

“Tuo padre ha chiamato Cooper?”

“Si.. Cooper non gli disse molto. Lo stesso fece poi con me. Quando riuscii a parlarci mi disse che stavi bene, ma che avrei dovuto aspettare che fossi tu a contattarmi..

Non mi disse altro, non dove eri o altro.

Dopo la telefonata, aspettai ma non mi hai mai chiamato .. ed ora capisco il perché ..

Ma quando non ho avuto tue notizie.. mi sono arreso”.

Blaine ,amaramente , brontolò

“Come se fosse la prima volta che rinunci a me…”

“Blaine… avrei dovuto provarci di più.. Avrei dovuto.. “

“Avresti dovuto.. questo è tutto quello che sai dire ,vero?”

“Si” rispose Kurt a bassa voce.

“Sono passati quattro anni da quel giorno.

Quasi quattro anni dal giorno in cui hai deciso che il nostro amore non valesse più nulla e mi hai buttato via come fossi immondizia.

Tu ed i tuoi amici mi avete buttato sul marciapiedi e mi avete lasciato in balia di me stesso.

Ho passato settimane a cercare di capire cosa fare o come riconquistarti .

Alla fine sono crollato e me ne sono andato ed ora tutto quello che tu e tutti i tuoi amici riuscite a dire è avrei dovuto fare questo o avrei dovuto fare quello.

Credi che io non pensi mai a quello che avresti dovuto fare?

Credi che io non pensi a tutto ciò la notte a volte?

O che io non ci abbia mai pensato notte dopo notte da quando sono qui?”

“Io .. solo..”

“Ho capito che hai dei rimpianti.

Ma , onestamente Kurt.. sono stanco di ascoltarli.

Ti sei scusato per quello che è successo.

Ho ascoltato tutto quello che volevi dirmi ed i tuoi rimorsi, ma è successo anni fa.

Sono passati quasi quattro anni ed io ho cercato di andare avanti.

Ho perdonato te e gli altri? Diamine no!

Ma ho imparato a non lasciarmi sopraffare come quando è successo la prima volta.

Ho un figlio che ha bisogno di me più di questo dramma.

Non ho tempo per una “festa della pietà”.”

Scosse la testa , sorridendo leggermente.

“Ho vissuto in questi quattro anni facendo le cose giorno per giorno.

Ho lasciato che tutto mi sopraffacesse quando sono arrivato qui .

Dopo che Landon è nato, ho quasi perso il controllo diverse volte.

Non sapevo cosa fare con un neonato soprattutto quando ero da solo e distrutto .

Alla fine ho iniziato ad imparare ma ci sono state delle volte in cui ho lasciato che il mio passato mi raggiungesse e poi ho realizzato che non potevo permettermi che accadesse di nuovo , non quando c’è qualcuno nella mia vita che conta su di me per tutto.

E’ stato solo quando ho visto te e gli altri che ho capito quanto avevo allontanato quel dolore.

Ho dovuto affrontare cose abbastanza di merda da quando sono qui, che non avrei mai immaginato di dover affrontare ; l’essere padre e tutto il resto.

Ma ho allontanato anche queste cose.

Perché?

Perché Landon ha bisogno che io stia bene.

Non posso lasciarmi sopraffare da questo dramma.

Queste ultime settimane con tutti voi qui hanno provocato un vespaio con cui onestamente non voglio avere a che fare di nuovo.

Ho visto quanto io sia cresciuto mentre voi siete rimasti fondamentalmente gli stessi”.

La sua voce era ancora calma, ma severa ed ogni parola si incideva sull’anima di Kurt.

“Mi siete mancati tantissimo all’inizio, ma vederti ora qui, mi ha fatto capire che sto bene senza di te nella mia vita.

Abbiamo dei bei ricordi insieme.. ma ora..”

“Cosa significa?” chiese Kurt , tirando su col naso, asciugandosi le lacrime che ormai scendevano dai suoi occhi grigi e tempestosi, la gola stretta quando finalmente Blaine lo guardò.

“Significa che non so cosa voglio adesso.

Significa che so di poter stare bene senza di te nella vita, ciò nonostante mi mancherai.

Significa che puoi scusarti per tutto quello che vuoi ma quello che è successo non può sparire solo perché a te dispiace.

Non posso veramente perdonarti per qualcosa che ha modificato completamente la mia vita , sai?

Posso accettare le tue scuse.. e lo faccio, credo.

Ma quello che è successo , ha mandato a puttane la mia vita lo capisci questo, vero?

Voglio dire.. guardami..”

Blaine indicò i pochi vestiti che indossava e le calze a rete .

“A volte ,mi sono chiesto come sarebbero andate le cose tra noi se quel giorno ne avessimo parlato.

Del tipo.. saremo sposati ora?

Saremo diventato dei grandi performer o alla fine avresti capito che la moda è il campo in cui spacchi.

Del tipo che di sera , potevi essere una star di Broadway ed un designer di moda a livello mondiale o uno stilista di giorno.

Mi sarebbe piaciuto fare spettacolo e restando nell’ombra, fare il padre nel tempo libero.

E Landon?

Vivrebbe in una casa con due padri come dovrebbe, invece che con un solo padre che a malapena vede”

Più parlava, più Kurt si sentiva male, il suo pianto divenne sempre più forte, ogni frammento di dolore si fece strada in lui.

“Dio.. Blaine…”

“So che sei venuto qui per parlare.. ma io.. sento di aver ascoltato abbastanza.

Ti dispiace.

Ho capito.

Dispiace anche a me.

Mi dispiace di averti mentito allora.

Mi dispiace di averti tradito al liceo.

Penso ancora che non lo avevamo superato per davvero… non importa quanto dici di avermi perdonato.

Noi.. non siamo le stesse persone di allora Kurt.

Stai per sposarti con un altro uomo per l’amor di Dio..

Vivi dall’altra parte del paese ed io e Landon siamo qui..”

“Non deve essere..”

“Non sradicare la tua vita solo perché hai scoperto di essere padre.

Io e Landon stavamo bene prima che arrivassi e staremo bene quando te ne andrai”.

Allungandosi , Blaine si alzò dal pavimento, spazzolandosi con le mani il sedere e le gambe per togliere ogni residuo di polvero o sporco della disgustosa moquette.

Kurt fece lo stesso, le sue lacrime stavano diminuendo mentre si alzava.

“Non voglio che finisca così”..

“Non ho detto di volere che finisca.. Solo.. ho bisogno di tempo.. Vuoi che torniamo ad essere amici ?

Non sono sicuro di poterlo fare, non ancora per lo meno.

Devi capire che ci sono anni di cose qui dentro “

 Indicò il suo cuore, lasciando lì la sua mano mentre si avvicinava al suo ex emotivamente instabile.

“Non posso permetterti di rientrare solo perché tu vuoi che io lo faccia .

Non posso lasciare che tu venga qui e ti comporti come se fossi l’eroe venuto a salvarmi da qualsiasi cosa tu creda che io abbia bisogno di essere salvato.

Sono stato da solo per anni.

Non ho bisogno di un eroe”.

Blaine si zittì fermandosi di fronte a Kurt , pochi centimetri dal suo ex, mentre Kurt lo guardava intensamente.

Si fissarono l’un l’altro attentamente , c’era a malapena spazio tra loro , quando Kurt si sporse in avanti , chiudendo gli occhi, mentre pressava la sua bocca su quelle di Blaine.

Fu un tocco brevissimo, un incontro di labbra, prima che Blaine si tirasse indietro velocemente, scuotendo la testa mentre indietreggiava verso la porta.

“Fa buon viaggio, okay?”

“Blaine.. aspetta..”

Prima che potesse dire altro , Blaine aprì la cigolante porta ed uscì nel corridoio , sbattendo la porta dietro di lui prima di scappare verso il suo camerino, lottando per superare la folla di gente per poter andare in un posto dove poter stare da solo .

Mentre correva , si fermò solo una volta per dare qualcosa ad uno dei baristi.

Una volta nascosto in bagno, si infilò in una delle docce e si lasciò andare , iniziando a piangere, con la mano davanti la bocca, a causa della sensazione di calore che il bacio di Kurt aveva lasciato.

Kurt nel frattempo, si rimise in sesto, raddrizzò le spalle cancellando ogni traccia di lacrime dagli occhi prima di lasciare la zebra room, dirigendosi poi verso l’uscita.

Era quasi fuori dalla porta, quando si sentì chiamare, l’amica di Santana correva verso di lui con un foglietto tra le dita.

“Shadow mi ha chiesto di darti questo”.

Ringraziandola Kurt uscì ed aprì il biglietto.

“Questo è per Landon “ seguito da un numero di telefono.. il numero di Blaine.

Sorridendo tristemente Kurt infilò il biglietto in tasca e si diresse verso la macchina di Rachel , un peso ancora vivo sulle spalle, ma un po’ più leggero rispetto a prima.

A dire la verità, si aspettava che la serata andasse peggio di quanto invece era andata.

Nei suoi pensieri, si era immaginato che Blaine per farlo tacere una volta per tutte lo avrebbe cacciato a calci dalla sua vita.

Tuttavia, col biglietto che scottava nella sua tasca , pensò di aver fatto qualche progresso  e non poté fare a meno di pensare che forse un giorno.. le cose potevano cambiare…

Con un’ultima occhiata al club , si appoggiò la mano sul cuore e salì in macchina , guidando nella notte verso casa di Rachel per prendere i suoi bagagli e più tardi prendere l’aereo per New York dove avrebbe dovuto affrontare alcune pesanti situazioni.

 

NOTE

* la frase è "Soup's yummy, mister Kurt". " Yummy in your tummy?" non sapevo come tradurla per fare la rima.. accetto suggerimenti!!..

*Qui ho messo una nota solo perché Shadow ( ombra, oscurità) qui vuol significare sia il “soprannome” di Blaine al lavoro.. sia il fatto che Blaine ( a causa di Kurt ).. diventa un po’ l’ombra di se stesso..

*La frase originale è “I'm not screwing around... and I don't mean in that way."  Screwing around ha diversi significati.. “perdere tempo, in giro a scopare, a cazzeggiare” ma poi non avrebbe senso la frase dopo.. quindi.. ho lasciato così se qualcuno ha un suggerimento è sempre ben accetto.

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Capitolo 13
*** 13 capitolo ***


Fine Maggio 2018

Kurt era affaccendato nel suo appartamento, alcuni schizzi in una mano mentre cercava la sua matita ; guardava attentamente sul pavimento, sia nel suo studio che nel corridoio.

Disegnare era stata l’unica cosa che aveva fatto da quando era tornato a New York.

Il lavoro andava a rilento visto che molti dei suoi colleghi erano in giro in altri paesi per fare dei servizi fotografici e delle sfilate di moda ed Alex non era ancora rientrato , così Kurt aveva deciso di mettere su carta alcune sue idee , mentre aspettava che il suo fidanzato tornasse.

Deve essercene una  in uno degli scatoli pensò tra se, abbassando lo sguardo su una ( delle tante) pile di scatole sparse per tutto l’appartamento.

Erano piene fino all’orlo delle sue cose, tutte pronte a partire una volta sistemata la sua situazione con Alex.



Quando era tornato sulla costa est ed era entrato nel suo appartamento , aveva lasciato il suo anello sul bancone della cucina ed aveva iniziato ad impacchettare , mettendo tutti i suoi vestiti ed altre cose nelle scatole da farsi spedire in un secondo momento.

Iniziò anche a cercare un nuovo appartamento temporaneo, mentre cercava di capire cosa volesse fare della sua vita.

Perché, onestamente, nonostante avesse vissuto a New York per anni, sentiva che la sua casa fosse altrove.

Sentiva che era li in California in un piccolo bilocale.

Questa sensazione era diventata sempre più forte negli ultimi giorni.

Quando era tornato a New York , all’inizio, pensò che non avrebbe mai sentito Blaine.

Anche se gli aveva dato il suo numero per il bene di Landon, Kurt aveva paura ad usarlo perché non voleva perseguitare ancora Blaine, visto anche quello che lui ed i suoi amici avevano fatto le prime settimane dopo che lo avevano ritrovato.

Tuttavia, dopo 5 giorni da quando era rientrato, fu svegliato di mattina presto dalla suoneria del suo cellulare.

Un numero sconosciuto lo stava  chiamando con facetime  quando alla fine rispose , sullo schermo apparve il volto del suo ex.

In pochi secondi anche il volto di loro figlio apparve sullo schermo che , quando vide il volto assonnato di Kurt, strillò salutandolo con la manina iniziando a parlare a raffica al signor Kurt che gli era mancato così tanto!

Dopo questa chiacchierata e dopo che Landon si era precipitato a prendere il suo nuovo libro da disegno per mostrarlo a Kurt , Blaine si scusò per aver chiamato così presto ( anche se era presto solo in California) mentre a New York era un po’ più tardi.

Dopo che Kurt era partito , Landon era stato molto triste per non averlo potuto salutare così aveva voluto chiamare il suo nuovo amico Kurt ed aveva tormentato in continuazione il padre, fin quando, alla fine , Blaine cedette e diede al bimbo quello che voleva.

Questo fu il motivo per cui quella mattina il cellulare di Kurt aveva squillato.. ed aveva continuato a farlo da allora.

Era diventato quasi un loro appuntamento quotidiano.

Il telefono di Kurt squillava e quando lui rispondeva vedeva Landon salutarlo , la bocca aperta pronto a raccontargli milioni di storie sulla sua giornata e su cosa lui ed il suo papà avevano mangiato a pranzo o cosa aveva visto mentre erano al supermercato.

Probabilmente gli altri avrebbero trovato eccessivo le loro telefonate giornaliere( a volte ne facevano anche più di una) ma a Kurt non importava .

In effetti , quando non si sentivano Kurt era molto preoccupato , chiedendosi se qualche stronzo avesse fatto del male a Blaine al lavoro e che il povero piccolo Landon era con Avery mentre Blaine era ricoverato in ospedale .

Tuttavia si preoccupava per nulla perché Blaine era li a sorvegliare le chiacchierate tra Landon e Kurt tutte le volte ed anche se ci mise un po’ per aprirsi di nuovo, presto anche lui cominciò a parlare tanto quanto loro figlio tutte le volte che lui e Kurt riuscivano a parlare.

A volte si lamentava per il lavoro, a volte si lamentava di qualche cliente per poi arrossire quando ricordava con chi si stava lamentando.

In questi giorni, il cuore di Kurt batteva forte in petto perché Blaine sembrava il vecchio Blaine, il ragazzo che aveva tanto amato prima di lasciarlo così brutalmente.

Lentamente ma inesorabilmente sembrava che Blaine stesse lasciandolo rientrare nella sua vita, anche se Kurt era sicuro che Blaine non lo sapesse ancora.

Andava comunque bene; Kurt avrebbe accettato tutto se questo significava essere di nuovo nella sua vita.. per sempre, questa volta.

Con un profondo respiro, si lasciò cadere sul divano, gettando il blocco degli schizzi di lato, non potendo più disegnare visto che non trovava le matite e non aveva proprio voglia di cercarle.

Sbadigliando, si sdraiò sul divano allungando le gambe ed incrociando le braccia sul ventre e pensò alle settimane a venire.

Era stato a casa in questi ultimi pochi mesi , essendo atterrato in città agli inizi di Marzo, e si aspettava che Alex tornasse a casa molto presto.

Ma il suo fidanzato lo aveva chiamato per informarlo che sarebbe partito per Roma per alcune settimane e poi per Pechino, per alcuno servizi in esterno.

Ogni volta che Kurt cercava di parlarci ( perché più Alex rimaneva lontano più Kurt si arrabbiava verso l’altro uomo che non aveva mai tempo per poter parlare con lui) era sempre più chiuso, inventava scuse e lamentele che Kurt non aveva mai sentito da lui.. e più questo succedeva , più Kurt si ritrovava ad odiare l’uomo che si supponeva avrebbe dovuto sposare un giorno.

Ma ora non più!

Non poteva restare con Alex ancora un attimo in più.

Più pensava all’uomo con cui era fidanzato , più stupido si sentiva.

Alex era pomposo ed egoista.

Pensava che i soldi fossero la chiave per amare e che il sesso fosse la cosa più importante in una relazione.

Diamine, quando Kurt ci pensava si chiedeva come diavolo facesse l’altro uomo dall’altra parte del mondo mentre era lontano da Kurt.

Perché quando era a casa, era sempre su di lui, palpeggiandolo e prendendolo in braccio per portarlo a letto.

L’uomo era un maniaco del sesso.. fu questo che all’inizio piacque a Kurt perché a quel tempo.. voleva solo provare qualcosa.. ed ora sapere che lui era via in qualche posto straniero senza il suo fidanzato fece girare gli ingranaggi nella testa di Kurt .

Forse Alex lo tradiva?

Probabilmente si..

Era stato cos’ reticente nell’ultimo periodo, quindi c’era qualcosa che non andava ed era strano.

Mentre era perso nei suoi pensieri, sugli ultimi anni ( soprattutto gli ultimi mesi ) fu riportato alla realtà dal suono del suo cellulare che squillava.

Il cellulare era appoggiato sul tavolino e sul suo schermo apparve il nome di Blaine che lo stava chiamando con facetime.

Sorridendo, Kurt accettò la chiamata.

Si sistemò sul divano con un sorriso splendente sul viso quando apparve il suo ex davanti a lui e dopo pochi secondi anche Landon.

“Buon compleanno!” urlarono i due, ridendo quando Kurt saltò per la sorpresa.

“Grazie” sussurrò, portando la mano libera sul cuore lottando per riprendere fiato.

I due ragazzi erano raggianti con i loro sorrisi identici; Landon si lanciò in una travolgente interpretazione di “tanti auguri a te” mentre Blaine canticchiava a bassa voce.

Mentre cantavano per lui, gli occhi di Kurt si inumidirono , pensando alla solita idea del “ questo avrebbe potuto essere mio”, qualcosa a cui pensava ogni giorno, quando la piccola famiglia lo chiamava direttamente dalla California.

Kurt mosse la testa a tempo con la canzone, mordendosi il labbro poi, finita la canzone, Landon rubò il cellulare dal suo papà e si mise a correre per la stanza per poter mostrargli un disegno che aveva fatto per il suo nuovo migliore amico.

Sul foglio c’era il disegno di una torta; era azzurra con fiori multicolori ed una candelina.

Accanto c’era disegnata una figura stilizzata con i capelli a spazzola castani e gli occhi azzurri ed accanto a questa figura ce n’erano altre due che indossavano dei cappelli a festa , ma una con i capelli castani e gli occhi verdi e l’altra con i capelli neri e gli occhi marroni.

“Questo sei tu.. questo sono io.. e questo è papà!” disse dolcemente Landon , indicando ogni figura nel disegno, “ Questa è la tua torta! E questo è il tuo regalo” il suo piccolo dito premuto contro una figurina attaccata accanto alla torta.. era una macchina.

“Ti abbiamo preso una macchina”.

“Beh.. grazie.. Amo le macchine”.

“Prego”.

In pochi secondi , Landon ridiede il cellulare a Blaine , arrampicandosi sul grembo del padre , mentre Blaine sistemava la fotocamera in modo che entrambi apparvero sullo schermo di Kurt.

“Hai organizzato qualcosa per il tuo compleanno?”

“Beh..” iniziò Kurt, sistemandosi sui cuscini del divano, “Ho intenzione di ordinare qualcosa fuori, cucinarmi una torta e poi mangerò ogni singolo boccone da solo, fino a scoppiare. Probabilmente ingrasserò di qualche chilo .. ma chi se ne frega .. è il mio compleanno”

“Cos’altro si può fare il giorno del proprio compleanno. Mangiare è la parte migliore” commentò Blaine ridacchiando , mentre Kurt ricambiava il sorriso.

“Lo sai”.

Per un secondo, rimasero in silenzio , Kurt guardava Blaine che lo stava fissando.

Questa era una cosa nuova per loro ( o per lo meno per Kurt ) perché ogni volta da quando avevano iniziato a chiamarsi tutti i giorni, Blaine diventava sempre più.. rilassato su tutto.

All’inizio era difficile per Blaine mantenere il contatto visivo durante le loro telefonate e Landon era comunque colui su cui era focalizzato il tutto.

Poi, man mano che le settimane passavano, Blaine cominciò a parlare sempre di più e poi la fotocamera cominciò a rimanere su di lui per più tempo e poi i suoi occhi rimasero su Kurt molto di più.

Prima che Kurt lo capisse, tutto sembrava come se stesse chiacchierando di nuovo con il suo fidanzato.

Perché questo Blaine si comportava molto come il Blaine che Kurt conosceva prima che lo lasciasse in modo brutale.

Questo Blaine era molto più a suo agio con tutto e al dunque questo era quello che importava a Kurt.

Questo era tutto quello che voleva; che Blaine stesse di nuovo bene con lui.

Per un po’ più di un’ora , la piccola famiglia continuò a chiacchierare tra loro.

Landon ridacchiava mentre Kurt gli raccontò di essersi imbattuto in un gatto randagio la sera prima mentre tornava a casa dopo aver cenato con Sam e Mercedes.

Blaine , invece , ( mostrando le sue qualità di padre affettuoso) gli chiese dolcemente se stesse bene e se aveva pulito bene il graffio sulla caviglia.

Secondo lui, l’ultima cosa di cui Kurt aveva bisogno era di prendersi la febbre da graffio di gatto.

Kurt ruotò gli occhi con affetto.

“E’ qualcosa che esiste per davvero?”

“Non lo so.. ma puoi comunque ammalarti per essere stato graffiato da un gatto sporco, quindi fai in modo che sia pulita bene.

Ed intendo continuamente Kurt.

Non lavarla e poi ignorarla .

Hai l’abitudine di fingere che le tue ferite sono meno peggio di quanto in realtà sono e poi…”

Si bloccò, accigliandosi per un secondo, quando si rese conto di cose stesse facendo.

“Scusa.. solo..”

“E’ tutto okay” lo rassicurò Kurt con un sorriso, catturando lo sguardo del suo ex per un attimo prima che Blaine abbassasse la testa per l’imbarazzo.

Pazientemente , Kurt aspettò che Blaine parlasse di nuovo per non mettergli fretta, come faceva ogni volta che Blaine si comportava così; rimaneva in silenzio per un po’ fin quando Blaine non parlava di nuovo … questo o ogni volta che Landon decideva di interrompere , ma fino ad allora aspettava che Blaine dicesse qualcosa.

Lo aveva fatto sempre tutte le volte che era capitato.

“Oh mio dio.. e baciatevi semplicemente!”

Una voce giunse dall’ingresso e gli occhi di Kurt si spalancarono quando all’improvviso apparve sullo schermo anche Cooper.

Cooper strappò Landon dal grembo di Blaine prendendo poi il posto del bambino facendo gemere Blaine quando le sue gambe vennero schiacciate dal peso del fratello.

“Hey Kurt.. come va?”

“Abbastanza bene. Sono annoiato a morte, ma non fa niente.

Tu come stai?”

“Sto a meraviglia! Ho visto la tua amica Rachel l’altro giorno. Penso che entrerò a far parte del suo spettacolo, quindi grazie per aver messo una buona parola per me.!

Non c’è ancora un ruolo concreto per me, ma sono sicuro che farei un ottimo lavoro sull’essere il suo interesse amoroso.

O potrei essere un professore sexy o qualcun altro che lei desideri durante lo show.

Sono perfetto per ..questo ruolo .. voglio dire.. guardarmi..”

L’uomo più grande continuò a blaterare , ignorando i mormorii di disagio del fratello , mentre Kurt ridacchiava e Landon lo fissava con curiosità.

“Che significa sexy?” chiese il bambino, scatenando il lato paterno di Blaine che spinse via il fratello e prese tra le braccia suo figlio, riprendendosi nel frattempo il cellulare da Cooper.

“Papà te lo spiega dopo , tesoro. Adesso diciamo ciao ciao a Kurt così lo lasciamo ai suoi piani di compleanno così puoi farti un bel bagno”.

Landon si accigliò , non volendo ovviamente chiudere la telefonata con l’uomo in linea.

Si voltò , imbronciato, verso la fotocamera pavoneggiandosi un po’ mentre Kurt faceva dei versetti per la sua adorabile faccia.

“Ciao signor Kurt. Buon Compleanno!”

“Grazie, pasticcino. L’ho apprezzato.”

“Ti voglio bene”.

“Ti voglio bene anche io” sussurrò Kurt , il cuore che batteva all’impazzata in petto , come ogni volta che suo figlio gli diceva queste meravigliose parole.

Lo stava facendo ormai da un pò; un giorno lo buttò lì prima che Blaine attaccasse.

Quel giorno fu uno shock per Kurt perché non sapeva come gestire la cose e nemmeno Blaine, perché non chiamò Kurt per quasi una settimana dopo questo.

Fu la pausa più lunga tra una telefonata ed un’altra che ebbero, e questo spaventò Kurt più di qualsiasi cosa perché era sicuro che Blaine non lo avrebbe più chiamato.

Tuttavia, dopo circa una settimana da quando Landon gli disse per la prima volta ti voglio bene, Blaine lo chiamò con facetime e ritornarono alle loro solite chiacchierate; nessun accenno sulle parole di Landon fu fatto e non lo facevano ancora oggi e Kurt non riusciva a capire se a Blaine la cosa andasse bene o se lasciava semplicemente che accadesse come aveva appena fatto.

“Divertitevi oggi ragazzi”.

Blaine gli sorrise.

Fu un sorriso leggero e timido come sempre, ma ogni volta che Blaine lo faceva , Kurt sentiva il cuore riscaldarsi.

“Non esagerare oggi. E occupati di quel graffio. Non vogliamo che si infetti”.

“Signorsì!” disse Kurt mettendosi sull’attenti, ridacchiando poi quando Blaine lo mandò a quel paese.

Dopo essersi salutati dolcemente di nuovo, chiusero la chiamata; Kurt lasciò cadere il cellulare per terra e, stendendosi sul divano, rimase a fissare il soffitto completamente bianco .

Era il suo compleanno , era tutto solo nel suo appartamento e desiderava essere dall’altra parte degli Stati Uniti con le due ( beh tre se conti anche Cooper) persone con cui vorrebbe essere di più al mondo.



“Lo hai chiamato proprio oggi tra tutti i giorni? Davvero?”

“E’ il suo compleanno e Landon voleva fargli gli auguri”

“Oh.. così Landon voleva chiamarlo? Vedo..”

“Oh.. zitto Cooper..”

“Seriamente però.. proprio oggi? Di solito in questo giorno canti alcune canzoni arrabbiate sulle relazioni finite e poi usciamo a mangiare e a festeggiare il giorno che sei arrivato in California..”

“In teoria sono arrivato il giorno dopo, ma ho deciso io questa data come..”

“Quello che vuoi schizzo. Comunque sono scioccato che gli hai parlato oggi. DI solito questo giorno è davvero un casino per te ..”

“Gli ho parlato anche il giorno del quarto anniversario da quando mi ha lasciato spezzandomi il cuore e questo non mi ha ucciso.. quindi.. ovviamente.,. va tutto bene”

“Non ho detto che non va bene.. “

“Ora se vuoi scusarmi, devo fare il bagno a mio figlio per poi prepararci per uscire, così mettiti comodo o fai quello che vuoi.”

Con questa frase Blaine si voltò , tirò su Landon da davanti la tv e sparì in corridoio, lasciando lì Cooper , confuso e preoccupato per lo stato mentale di suo fratello.



27 Maggio 2014

Blaine rimase all’ingresso , nascosto nell’ombra, ascoltando i due suoi ( ex) amici raccogliere le loro cose mentre si dirigevano verso la porta.

Mercede stava chiedendo a Sam se aveva preso tutto, se aveva preso tutti i pacchetti regalo e i biglietti di auguri che erano poggiati sul mobile all’ingresso e Blaine poté sentire il fruscio della carta di qualsiasi cosa lei stesse prendendo da sopra il mobile.

Dopo un momento, Sam confermò di avere tutto in mano e Mercedes disse di aver preso lei tutto il cibo che dovevano portare e se ne andarono, chiudendo la porta dietro di loro con una determinazione che mandò un altro po’ a pezzi il cuore già spezzato di Blaine.

Non gli avevano nemmeno chiesto se voleva andare con loro.

Sapeva di non essere stato invitato, questo era stato molto chiaro dal modo in cui tutti si comportarono attorno a lui, ma aveva pensato che forse… solo forse.. sarebbe potuto andare anche lui, solo come amico , a festeggiare il compleanno di Kurt, dell’uomo che una volta era stato il suo più grande amore.

Aveva 21 anni ora, l’età legale per bere e fare qualsiasi cosa volesse, ma invece di organizzare una grande festa, Kurt aveva preferito festeggiare al loft con i suoi più grandi amici.

Blaine non era stato incluso , non più.

Nelle ultime settimane , i ragazzi erano entrati ed usciti dal suo appartamento , sussurrandosi l’un l’altro cose che riguardavano la cena di compleanno di Kurt quando sapevano dannatamente bene che Blaine potesse sentirli.

A volte si sedevano in salotto e ridevano di qualcosa che avevano organizzato mentre Blaine era li solo per poi essere fissato da Rachel e Santana come se fosse un intruso quando erano loro ad essere nel suo appartamento.

Era stato così per settimane ed ora era arrivato l’inevitabile giorno… e Blaine era stato lasciato fuori dai festeggiamenti.

Tuttavia, Blaine si chiese se Sam avesse preso il biglietto che aveva nascosto tra i regali all’ingresso.

Anche se non era stato invitato al compleanno di Kurt, voleva dargli comunque qualcosa.

Ma quando arrivò all’ingresso e vide il suo biglietto da solo sul tavolino all’angolo capì che era stato tutto inutile.

Scuotendo la testa, prese il bigliettino e scappò come una furia nella sua stanza, la gola stretta mentre gemiti di dolore , che voleva lasciare scatenare minacciavano di squarciargli il petto.

Quando entrò in camera sua, strappò la busta e ridusse il biglietti ( e la dedica all’interno) in minuscoli pezzi, buttandoli poi nel cestino accanto alla scrivania.

Il buono regalo che Blaine aveva pianificato di dare a Kurt tornò nel suo portafogli e poi strinse le gambe al petto , lasciando uscire le lacrime di rabbia che aveva finora trattenuto, piangendo a dirotto per quanto tutto questo fosse ingiusto.

Si sentiva male, si sentiva tradito, e mentre i suoi amici erano impegnati a festeggiare la vita di Kurt nel loft dall’altra parte della città, gli venne voglia di scappare..

Si sentì come se potesse semplicemente… sparire.



“Hey tesoro”.

Kurt ruotò gli occhi , seduto mentre ascoltava il suo ( ancora) fidanzato blaterare su quanto fosse impegnato , non permettendogli di dire una parola.

Non ebbe nemmeno la possibilità di salutarlo.

Solo Alex disse ciao e poi iniziò a parlare.

Bla, Bla, Bla, Bla, Bla.

Mentre l’altro uomo continuò a blaterare, Kurt inclinò la testa e chiuse gli occhi , ignorando il tono di vanto che aveva il suo fidanzato mentre raccontava che erano partiti da Pechino per Tokyo e che sarebbe tornato a casa nel giro di qualche giorno.

“Quindi .. dove sei ora?”

Riuscì finalmente ad interromperlo , sentendo il suo ex amante sospirare pesantemente.

“Ancora in Giappone.

Faremo un giro turistico domani e forse dopodomani poi prenderemo un aereo per Hollywood o qualcosa del genere.. Non lo so.. Qui nessuno mi dice niente.”

In meno di un secondo poi la voce di Alex divenne più bassa, diventando dolce come il miele.

“Non vedo l’ora di essere a casa, tesoro.

Giuro che ti metterà a 90 sul divano non appena metto piede in casa, non riuscirai a camminare per una settimana quando avrò finito.

Tipo.. ti ricordi di quella volta quando sono tornato da Rio…”

“Si.. me lo ricordo” disse Kurt sottovoce, ruotando gli occhi mentre giocherellava con un filo tirato di uno dei cuscini accanto a lui.

Ogni volta che Alex menzionava quel momento, Kurt ricordava i primi tempi della loro relazione quando le cose sembravano vivaci , nuove ed eccitanti.

Il momento di cui stava parlando era qualcosa accaduto non molto tempo dopo che avevano cominciato a frequentarsi prima che Kurt ebbe modo di scoprire che all’uomo piaceva lasciarlo a casa mentre lui viaggiava e si divertiva .

Insieme avevano fatto pochissimi viaggi, al massimo di una settimana in diverse città.

A volte Alex mentre era via gli regalava qualche giorno in una Spa come regalo di scuse, ma non aveva mai portato con se Kurt , nei suoi lunghi viaggi che duravano un mese o più.

E questi erano anche piuttosto numerosi.

Così, sentirlo parlare del suo rientro a casa ed il suo essere così eccitato per questo , fece venir voglia al ragazzo più giovane di urlare.

Perché per la prima volta dopo tanto tempo, aveva lentamente iniziato a capire che il suo fidanzato lo avesse preso in giro.

Poteva scappare e divertirsi mentre Kurt restava bloccato a casa.

Poteva fare quello che cazzo voleva e si aspettava che Kurt fosse li ad aspettarlo ogni volta che tornava a casa mesi e mesi dopo.

I sentimenti di Kurt non avevano importanza in tutto questo e la cosa lo faceva incazzare a morte.

Perché una volta aveva qualcuno che lo trattava come un re, qualcuno che lo amava incondizionatamente e lui aveva rovinato tutto e si era ritrovato in una relazione con qualcuno che gli dava soldi e regali come se fosse uno sposo trofeo.

Disgustoso!

“Comunque, Kurt.. adesso devo andare! Derek e gli altri del gruppo vogliono andare fuori a mangiare del sushi ed io sto morendo di fame.. non ho mangiato per tutto il giorno , quindi ti richiamo più tardi, okay? Ti amo!”

Prima che Kurt potesse aggiungere altro, il suo fidanzato aveva chiuso la chiamata, lasciando Kurt appeso.

Frustrato, l’altro uomo lanciò il telefono dall’altra parte del divano , ringhiando per la rabbia, arrabbiato perché ancora non aveva una data precisa di quando Alex sarebbe tornato a casa così da potergliene dire quattro e lasciarlo una volta per tutte.

C’era anche un’altra cosa che l’uomo aveva notato nella conversazione che aveva avuto con il suo fidanzato.. neanche una volta Alex gli aveva augurato buon compleanno.

Diversamente da Blaine e Landon che lo avevano chiamato specificamente per questa ragione, Alex lo aveva chiamato per parlare di sesso e di tronare a casa senza comunque dare a Kurt una data precisa.

Non c’era stato nessun buon compleanno , tesoro o quali sono i tuoi piani per stasera.

Aveva parlato solo di lui e Kurt era livido.



Odio i turisti” brontolò Kong , passando accanto a Blaine mentre si toglieva gli abiti per indossarne di nuovi.

Avevano iniziato il turno da poche ora , avevano già fatto un paio di spettacoli per una folla indisciplinata di uomini ed ora si stavano preparando per ritornare fuori per farne un altro.

Da fuori, riuscivano a sentire gli applausi degli sgradevoli cretini che stavano aspettando che tornassero e Blaine sospirò, abbassando le palpebre per finire di mettersi l’eyeliner lungo le ciglia.

“La maggior parte della nostra clientela è fatta di turisti..”

“Da qui la battuta.. odio i turisti .. Shadow”.

Continuando a borbottare tra i denti, Kong sparì in bagno lasciando da solo Blaine nel camerino, mentre l’altro uomo era ancora impegnato a rifarsi il trucco.

Una volta finito, Blaine fece un passo indietro , stappò il coperchio del contenitore di brillantini commestibili per il corpo e ci immerse il pennello , passandoselo poi sulle spalle, sulle guance ed in altri punti del corpo.

Le luci soffuse , color chiaro di luna, del backstage davano luce a sufficienza a farlo sembrare peccaminoso, così si sistemò i suoi piccoli pantaloncini e si passò una mano tra i capelli, pronto per andare.

Prima di uscire, si mise in bocca alcune mentine e si precipitò fuori dalla porta, i suoi pesanti stivali ticchettavano sul pavimento mentre correva verso il suo posto sul palco…

Anche se erano passate solo due ore dall’inizio del turno quella sera, Blaine sapeva che sarebbe stata una serata più lunga e difficile del solito per lui.

Stava ancora riflettendo su quello che Cooper gli aveva detto in precedenza sull’anniversario della sera in cui era arrivato a LA.

Tecnicamente, il vero anniversario sarebbe stato il giorno dopo , ma il motivo catalizzatore era stato il compleanno di Kurt , che era oggi , e dopo aver parlato con Kurt per il suo compleanno per la prima volta dopo quattro anni, Blaine non poteva fare a meno di sentirsi strano per tutta la situazione.

Per molto tempo, si era detto che non avrebbe mai lasciato rientrare nella sua vita Kurt perché era ancora spaventato a morte.

Nonostante tutto, c’era sempre una parte di lui che provava qualcosa per lui , ma aveva sempre pensato che fosse una parte molto piccola, quasi inesistente dopo quello che era successo tra loro due.

Tuttavia durante questi mesi in cui si erano sentiti ogni giorno e il vedere Kurt e Landon insieme, Blaine si era ritrovato in un bel dilemma.

Gli mancava Kurt, gli mancava essere loro e questo era un pensiero pericoloso.

Troppo pericoloso.

Non poteva farsi coinvolgere di nuovo da Kurt .. non più.

Notte dopo notte si diceva di ricordarsi il dolore provato anni fa, di ricordarsi quanto fosse stato duro essere soli.

Ma… dio.. era stato solo per così tanto tempo e tutto ad un tratto.. l’unica persona che lui abbia mai amato era ritornata nella sua vita.

Il suo cuore ( e la sua mente) gli urlava di tornare indietro, ma non poteva lascia che accadesse.

Erano passati solo pochi mesi da quando si erano ritrovati , solo pochi mesi da quando aveva visto Kurt in quella fottuta e stupida fascia che gli annunciava che lui era andato avanti abbastanza da fidanzarsi con un altro uomo.

Non era passato così tanto tempo da quel fatidico giorno e sinceramente aveva passato molto più tempo a crescere suo figlio da solo di quanto ne avesse passato con Kurt.

Avrebbe dovuto essere facile voler essere solo , ma non lo era ed è questo che lo affliggeva di più.

Prendendo un profondo respiro, spostò le tende di lato e salì sul palco , le urla estasiate dei suoi clienti gli riempirono le orecchie , mentre avanzava seducentemente , la voce bassa mentre cantava la canzone che avrebbe ballato.

You had plenty money 1922

You let other women make a fool of you

Why don't you do right, like some other men do?

Get out of here, get me some money too.


Avevi un sacco di soldi, nel 1922

Lasciavi che le donne ti prendessero in giro

Perchè non fai le cose per bene,

come fanno alcuni altri uomini?

Esci di qui e procurami anche un pò di soldi


Il pubblico era silenzioso mentre cantava, guardandolo ad occhi spalancati mentre camminava disinvolto tra la folla e flirtava con i clienti , dando qualche attenzione in più a coloro che gli allungavano i soldi più grossi ( che , abbastanza sorprendentemente , consistevano in un piccolo gruppo di uomini ad un particolare tavolo. A Blaine sembravano dei grossi produttori , ma non ci si soffermò più di tanto, prendeva semplicemente i soldi prima di passare al tavolo successivo) .

Lasciò che la sua voce parlasse per lui , allungando le note mentre sorrideva sensualmente e si avvolse ad uno degli uomini , che stava arrossendo.

Dall’altra parte della sala, vide un ragazzo con quello sguardo , uno che aveva visto di tanto in tanto, che di solito urlava “zebra room” per lui.

Sapeva quello che quello sguardo significava e sapeva che, entro la fine della serata , si sarebbe ritrovato con la mano avvolta attorno al cazzo di quello sconosciuto.. sfortunatamente.

Now if you had prepared twenty years ago

You wouldn't be a-wanderin' now from door to door

Why don't you do right, like some other men do?

Get out of here, get me some money too.


Se ti fossi preparato vent’anni fa

A quest
’ora non busseresti ad ogni porta

Perchè non fai le cose per bene,

come fanno alcuni altri uomini?

Esci di qui e procurami anche un pò di soldi


Alzando lo sguardo , catturò gli occhi di Vinny, mentre si dirigeva verso il posto dove era seduto il ragazzo dallo sguardo arrapato; il suo capo gli stava dando il segnale di sbrigarsi ad andare dal ragazzo così che avrebbe fatto molti più soldi, così Blaine fece quello che doveva, dirigendosi proprio verso l’uomo sorridente mentre cantava le ultime strofe della canzone.

Leccandosi le labbra, si sedette sul grembo dell’uomo sconosciuto, ignorando il fatto che il tizio aveva immediatamente poggiato le mani sudate sulle sue gambe e cantò l’ultima battuta della canzone, facendo le fusa, pressandosi contro il corpo dell’uomo dalle mani lunghe sotto di lui.

Why don't you do right, like some other men do?

Perché non fai le cose per bene,

come fanno alcuni altri uomini?


“Sei fottutamente meraviglioso” ansimò l’uomo, allungandogli alcune banconote da 100$ , che Blaine prese dalle sue dita con vero piacere.

Con un sorriso, Shadow scese dal suo grembo e, infilando le dita nel colletto dell’uomo, si voltò per dare una visione totale del suo culo mezzo nudo.

Iniziò ad allontanarsi , era a pochi passi , quando lo sentì chiedere ad un altro ballerino come poteva avere del tempo da solo con Shadow.

Preso all’amo e caduto nella rete.

“Allora com’è andata?” gli chiese Kong quando tornò nel camerino.

Blaine lanciò un’occhiata al suo collega e cominciò a strofinare un asciugamano sulle gambe dove erano state poco prima le mani del cliente; le sentiva ancora appiccicose del suo sudore che lo fece rabbrividire.

“Odio anche io i turisti” .

Kong scoppiò a ridere.



Un compleanno solitario.. tutto solo.

Kurt prese un sorso di vino e guardò fuori dalla finestra, osservando le luci notturne di New York City mentre tutti attorno a lui si stavano godendo la meravigliosa serata di Maggio.

Faceva leggermente freddo fuori , l’aria del crepuscolo era frizzante e rinfrescante, ma lui non se la stava godendo.

In effetti, era stato tutta la serata dentro l’appartamento, mangiando una torta comprata alla pasticceria in fondo alla strada nonché un’oscena quantità di cibo thailandese mentre piagnucolava su quanto annoiato fosse.

Il compleanno precedente lo aveva passato con i suoi amici mentre Alex era impegnato.

Diamine.. tutti i compleanni prima di questo , aveva fatto lo stesso.

Ora, tuttavia, era bloccato tutto solo nell’appartamento; Rachel era in Cali, Sam e Mercedes avevano impegni per la serata Santana era in giro da qualche parte con Brittany e lui ed Artie non erano poi così uniti come una volta; così era praticamente solo.

Per tutta la sera , avrebbe voluto essere ancora a LA e , anche se non avesse potuto essere con Blaine e Landon, gli sarebbe comunque piaciuto passare la serata con Rachel.

Cavolo, sarebbe uscito anche con Cooper.

Avrebbe fatto qualsiasi cosa.

Invece era seduto tutto solo nel suo appartamento, attaccato ad una bottiglia di vino, seduto tra una marea di scatole che avrebbe presto portato via.
.
Non appena il suo fidanzato sarebbe tornato a casa, vale a dire.

Lui era uno dei motivi per cui stava bevendo così tanto quella sera.

Perché dopo la loro patetica conversazione ( Alex non si era nemmeno ricordato che era il suo compleanno) Kurt aveva iniziato a pensare a quello che aveva detto quello che sarebbe presto diventato il suo ex fidanzato poco prima.

Nulla sembrava quadrare.

Alex era da qualche parte in Giappone, ma presumibilmente non aveva mangiato per tutto il giorno, anche se quando aveva chiamato Kurt a Tokyo era mattina molto presto.

Era strano sentire l’altro uomo dire che non aveva mangiato solo che Kurt ricordava che quando avevano parlato dovevano essere circa le tre del mattino a Tokyo e Alex odiava mangiare tardi, non importava dove fosse.

In più, il rumore di sottofondo era sospetto; troppo forte per una camera d’albergo a quell’ora tarda.

Niente combaciava.

Era come se Alex gli stesse mentendo e tutto questo fece incazzare Kurt ancora di più.

Perché , anche se aveva intenzione di lascialo ( molto presto) comunque non meritava che gli si mentisse.

Meritava la verità.

Meritava rispetto.

Inclinando la testa all’indietro , prese gli ultimi sorsi di vino ed cominciò a chiamare Alex, fissando il telefono mentre aspettava che il suo fidanzato rispondesse a questo cazzo di telefono.

Era stanco delle bugie e delle attese e di tutto..

Era stanco di essere trattato come se fosse la secondo scelta e non poté più aspettare che l’altro tornasse in quella cazzo di casa…

Voleva finirla adesso e lo avrebbe fatto.

Se il suo fidanzato rispondeva a quel cazzo di telefono.



“Sai .. ho avuto uomini in ogni parte del mondo.. ma nessuno di loro.. è meraviglioso come te”.

Blaine ruotò gli occhi mentre chiudeva la porta dietro di se, mettendo il blocco, prima di fare qualche passo in avanti per avvicinarsi all’uomo seduto di fronte a lui.

Era il ragazzo di prima, quello a cui aveva dato un piccolo assaggio , il ragazzo che Vinny aveva adocchiato e verso cui lo aveva spedito prima , sapendo dannatamente bene che quel ragazzo avrebbe comprato qualsiasi cosa Shadow vendesse.

Era evidente che il suddetto ragazzo , seduto sulla poltrona nella zebra room, volesse Shadow come tutti si erano aspettato e , sfortunatamente per Blaine, sembrava che il tizio fosse un emerito stronzo.

"Scommetto che lo dici a tutti i ragazzi".

"Viaggio molto ma preferisco la cucina casalinga, se capisci cosa intendo?"

"Ragazzi americani?"

"Ci puoi scommettere".
.
"Da dove vieni? Non sembri californiano"

"Ah.." iniziò l'uomo con un sorriso , abbastanza grande da mettere in mostra i suoi denti innaturalmente bianchi.

Era un bell'uomo Blaine glielo poteva concedere, ma sembrava un completo stronzo.

"Vengo da New York , la grande mela.

Sono un fotografo, lavoro per alcune delle più importanti riviste di moda.

Probabilmente ne hai sentito parlare.. Vogue.. Elle.." ne snocciolò sempre di più, non facendo attenzione al fatto che Blaine lo stesse ignorando.

Che presuntuoso del cazzo, pensò Blaine tra se , passando le dita sul touchscreen per trovare una canzone che lo avrebbe tenuto abbastanza occupato da non dover prestare attenzione al ragazzo chiacchierone a cui doveva fare una sega.

Dietro di lui l'uomo continuava a blaterare passandosi una mano tra i sottili capelli, mentre fissava Blaine.

I suoi pantaloni erano già tesi a causa della evidente erezione ed ogni tanto si toccava sorridendo a Blaine mentre lo faceva.

Disgustoso.

"Qualche richiesta particolare?"

"Puoi cantare per me mentre lo fai? Il tuo capo ha detto che fai solo lavoretti di mano, che è dannatamente un peccato.. hai una bocca perfetta".

Blaine ruotò di nuovo gli occhi , mettendo una canzone instrumentale e sexy per cantare in sottofondo prima di voltarsi verso il suo cliente seduto.

Le mani subito lavorarono sulla cerniere dell'uomo, aprendola abbastanza da mostrare che l'uomo era senza mutande.

Subito, la sua lunghezza venne fuori e Blaine si morse le labbra impressionato dalle sue dimensioni.

"Ti piace quel che vedi?"

"E'.. carino".

"Scommetto che ti sembrerebbe ancora più grande tra le tue.."

La frase rimase in sospeso quando la vibrazione del suo cellulare , lo interruppe facendolo bestemmiare sotto voce, mentre ignorava la telefonata.

"Scusa per questo. Ora dove eravamo rimasti?"

"Beh.. stavo per.."

Il telefono vibrò di nuovo, facendo accigliare Blaine mentre guardava il suo cliente prendere il cellulare ( che era uno di quei modelli che Blaine non si sarebbe mai potuto permettere con il suo stipendio) dalla tasca dei pantaloni per gettarlo con noncuranza per terra.

Finì proprio accanto ad una delle gambe di Blaine , lo schermo verso l'alto e Blaine pensò che potrebbe essersi rotto vista la forza con cui aveva colpito il pavimento.

Tuttavia sembrò che tutto fosse apposto quando Blaine lo guardò un pò più da vicino mentre avvolgeva lentamente una mano attorno alla lunghezza del suo cliente per tenerlo occupato mentre dava un'occhiata al cellulare

Nulla lo avrebbe preparato a quello che vide dopo.

Il telefono era ancora acceso, lo sfondo illuminato, la luce creò una zona scura sotto la sedia dove era parzialmente appoggiato .

All'inizio fu difficile vedere lo sfondo, ma quando Blaine guardò meglio, realizzò che c'era una foto di una sagoma molto familiare.

Scioccato , il respiro bloccato in gola , la mano che si muoveva meccanicamente mentre fissava il telefono accanto a lui.

Sullo schermo c'era Kurt , il corpo nascosto nell'ombra, completamente nudo con la schiena rivolta verso l'obiettivo in quella che sembrava una posa artistica; la testa voltata, mettendo in mostra il suo forte profilo ed aveva gli occhi chiusi.

Per un occhio inesperto , probabilmente, sembrava la foto di un qualsiasi modello, ma Blaine conosceva quel corpo, conosceva quel viso.

Era Kurt in tutto e per tutto.

Ipnotizzato da tutto questo, Blaine quasi non si accorse che il telefono vibrò di nuovo , il suono attutito dalla maledetta moquette.

La vibrazione era bassa così il suo cliente non si accorse che stava suonando di nuovo, ma ad essere sinceri, Blaine ne fu contento che non lo avesse notato.. gli dava una maggiore possibilità di guardare.

Sullo schermo poté leggere il nome di Kurt e di nuovo il suo cuore si fermò, il panico che gli scorreva sulla schiena, mentre osservava a lungo l'uomo che stava toccando

Questo era il fidanzato di Kurt?

Era Alex?

L'idea che stesse probabilmente aiutando il fidanzato di Kurt a tradirlo , gli passò per la mente.

Una parte di lui avrebbe voluto vomitare, l'altra voleva alzarsi e prendere a pugni il tizio direttamente in faccia.

Tuttavia una piccola e più razionale parte di lui gli suggerì di non saltare subito alle conclusioni sbagliate, che forse era tutto un malinteso... e che questo ragazzo avesse una foto di Kurt sul telefono perché gli aveva scattato qualche foto in precedenza.

Forse le cose non erano come sembravano, no?

Il mondo non poteva ridursi solo al suo strip club così che entrambi , sia Kurt che il suo fidanzato, fossero finiti lì, giusto?

Non c’era modo.

Lascia perdere Blaine . Non è la tua battaglia, non sono affari tuoi. Se questo è il fidanzato di Kurt , questa era una battaglia che doveva affrontare lui.

Non devi fare nulla più di una sega con quest’uomo.

Quindi falla finita e vattene.

Più in fretta finisci più in fretta puoi buttarti tutto alle spalle.

La sua mano si avvicinò al telefono, avrebbe voluto rispondere alla chiamata, ma era terrorizzato.

Perché.. cosa sarebbe successo se dall’altra parte ci fosse stato davvero Kurt?

E poi?

Non farlo Blaine.

Lascia perdere!

Se questo è il fidanzato di Kurt e lo stava tradendo erano problemi di Kurt!

Non gli devi un cazzo, ricordi?

Ti ha ferito.

Il karma è un grande bastardo, ricordi?

Sta avendo quello che si merita.

Solo che quando Blaine ci pensava, non poteva fare a meno di ricordarsi quanto era stato terribile per Kurt quando era stato lui a tradirlo.

Era stato il suo più grande errore, uno per cui aveva un gran rimorso ancora oggi ed odiava il fatto che questo tizio, questo stronzo, potesse essere il fidanzato di Kurt e che lo stava tradendo.

Perché non importava cosa fosse successo tra loro in passato, Kurt non meritava di nuovo questo.

Non lo meritava.

Ignorando la sua coscienza , Blaine fece di testa sua, mettendo a tacere le urla nella sua testa , mentre faceva scorrere il dito sul tasto rispondi, aspettando che la video telefonata partisse.

Prima che la persona dall’altra parte avesse la possibilità di parlare ,Blaine mise il cellulare su muto e si appoggiò un dito della mano libera sulle labbra per zittirla.

Il suo cuore batteva violentemente in petto , la bile che risaliva in gola , mentre aspettava che lo schermo si caricasse , e, quando lo fece, sentì il corpo formicolargli da un indescrivibile dolore.

Perché, come aveva purtroppo previsto, c’era Kurt dall’altra parte… e quando il volto truccato di Blaine apparve sul suo schermo al posto di quello di Alex.. il volto di Kurt sbiancò.



Note

La canzone che canta Blaine è Why Don't You Do Right by Amy Irving.

Link al capitolo https://www.fanfiction.net/s/10334792/13/What-I-Call-Life 

Colpo di scena ... cosa succederà adesso?                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         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Capitolo 14
*** 14 capitolo ***


“Oh mio dio…”

Kurt lasciò cadere il telefono per terra, le mani tremanti mentre guardava l’apparecchio con orrore.

Solo un minuto prima, la sua chiamata con facetime era stata accettata , finalmente, ma quando si connesse, al posto di vedere il volto del suo fidanzato che lo fissava, fu Blaine ( il suo ex) a rispondere al suo posto.

In quel momento capì perfettamente cosa stesse accadendo.

Kurt non era uno stupido.

In quei pochi secondi aveva visto il volto distrutto dal dolore di Blaine, sul suo schermo, e capì dove fosse in quel momento il suo fidanzato.

Il pavimento viola ed il fatto che Blaine avesse gli occhi truccati di nero, gli mostrò che Alex era nella zebra room allo strip club dove lavorava Blaine.

Non era  in Giappone come aveva detto; era nella fottuta LA , California, in un fottuto strip club mentre si faceva fare una sega da un ballerino qualunque.

Ma Blaine .. non era un ballerino qualunque.

Era l’ex di Kurt, il suo unico grande amore ed il padre del loro bambino.

Era l’uomo a cui ,ancora, apparteneva il suo cuore ( ora lo sapeva) ; l’uomo a cui Kurt aveva messo sottosopra la vita, colui che Kurt continuava a ferire.

Tuttavia, nonostante questo, era colui che ancora trattava Kurt come un amico; colui che gli permetteva di avere contatti con loro figlio anche se sapeva di non meritarselo.

Era colui che aveva chiamato Kurt ore fa e gli aveva augurato buon compleanno.. qualcosa che il suo attuale fidanzato non aveva avuto cura di fare.

Ed ora.. c’era Blaine dall’altra parte del telefono di Alex, probabilmente, spaventato a morte per quello che stava succedendo.

Aveva risposto alla chiamata di Kurt come se già sapesse chi fosse ed il pensiero confuse Kurt.

Perché per quale motivo Blaine avrebbe risposto se pensava che fosse il suo Kurt?

Gli aveva confessato prima, che a volte aveva dei clienti sposati e si sentiva terribile per quello che faceva con loro sapendo che avevano un marito da qualche parte in attesa del loro ritorno.

Blaine l’odiava.. odiava che loro tradissero, perché sapeva cosa causava e quanto costava.

Allora perché diamine aveva risposto al telefono di Alex?

Lo aveva fatto per un altro motivo oltre.…Oh!

In preda al panico, Kurt prese di nuovo il cellulare , il cuore gli si fermò quando notò che la chiamata, sfortunatamente, era stata chiusa.

Lo schermo del suo telefono era spento, nessun segno di Blaine ed il dolore di Kurt nel sapere che il suo ex si era di nuovo ritrovato nel caos peggiorò tutto.

Perché fino a pochi mesi fa, la vita di Blaine non era così incasinata .

Certo.. aveva delle difficoltà, ma non era coinvolto con tutte queste assurdità .. ed ora lo era.

Mesi fa, lavorava e si prendeva cura della sua famiglia.

Poi Kurt era entrato in questo quadro e con Kurt arrivò uno tzunami di drammi; il gruppo di New York , vecchi sentimenti, dolore, lacrime ed ora Alex.

Da qualche parte nella costa ovest , Blaine era bloccato in una stanza con l’attuale fidanzato di Kurt, dovendo considerare quest’uomo come un normale cliente, nonostante sapesse che questo ragazzo era tutt’altro.

Nel profondo Kurt si chiese se anche Blaine era in preda al panico come lui e poi si chiese cosa stava succedendo.

Per un momento, pensò di richiamare di nuovo Alex per poterlo scoprire, ma le sue mani tremavano così tanto da non riuscire nemmeno a provarci.

Era così agitato; sentiva di stare per vomitare.

Il più il suo corpo fremeva per la rabbia e tutta la collera che provava per Alex , voleva esplodere come lava; era così arrabbiato e disgustato!

Perché.. come poteva essere successo?

Perché Alex gli aveva fatto tutto questo.

Prendendo un profondo respiro per calmarsi, si guardò intorno, fissando tutte le scatole di cartone, impilate attorno a lui,  che contenevano tutte le sue cose.

L’aria era pesante, si sentiva claustrofobico per tutto.. per l’imminente rottura che ormai si profilava sempre più all’orizzonte e per il fatto che doveva gestire la questione di Blaine.

Non avrebbe lasciato che Blaine avrebbe affrontato tutto questo dramma da solo.

In alcun modo.

L’avrebbero superata insieme e, sperava, che Blaine no si sarebbe tirato indietro come temeva Kurt.

Da quando il suo ex aveva risposto al telefono di Alex , Kurt seppe che aveva capito che stava succedendo qualcosa , ma era , ancora, terrorizzato dalle conseguenze.

Da qualche parte la fuori, Blaine stava affrontando qualcosa di cui non avrebbe dovuto essere parte e Kurt non lo avrebbe lasciato affrontare tutto da solo.

Con le mani che ancora tremavano, strinse il cellulare più forte che poté , scorrendo la lista dei suoi contatti  e chiamò due dei suoi migliori amici per farsi aiutare.

Ne avrebbe avuto bisogno.

 

Aprile 2016

“Sono rimaste ancora poche settimane e poi sarai laureato alla Nyada. Questo è abbastanza eccitante” disse Isabelle , brindando con un bicchiere di vino con Kurt mentre faceva vagare lo sguardo per la sala, dove un centinaio di ospiti , alla loro festa, stava socializzando tra loro

Kurt annuì, troppo impegnato a mandar giù il suo drink per dire qualcosa al suo capo, ma sapeva che lei aveva capito.

Era stato acido tutta le sera ed Isabelle stava cercando di essere gentile , chiacchierando un po’ con lui , invece di rispedirlo a casa.

Altri capi lo avrebbero licenziato in tronco per essere così poco professionale, ma Is lo conosceva molto bene.

Così lo aveva lasciato rimanere, lasciando che bevesse un po’.

Eventualmente lo avrebbe fermato lei se avesse esagerato , ma in questo momento, lui aveva bisogno del suo drink.

“Vado a salutare Diane. Aspetta un po’ prima di riempirti il bicchiere , okay? Voglio fidarmi che non sarai imprudente”.

“Okay”.

Con questo, Isabelle sparì e quando Kurt notò che lei non stava prestandogli attenzione , fregò un bicchiere pieno di moscato da un vassoio li accanto, lasciando al suo posto il suo bicchiere vuoto.

Prendendo un sorso sperimentale dal suo nuovo drink , sospirò e si avvicinò al suo tavolo, non sorpreso di trovare Chase seduto li al telefono.

“Non dovresti parlare con i pezzi grossi?”

“Non dovresti farlo anche tu?”

“Ah.. touché “.

Kurt prese un altro sorso di vino e si lasciò cadere sulla sedia vuota accanto al suo collega.

Chase stava fissando il suo cellulare come se fosse la cosa più importante della sua vita; il suo drink , di fronte a lui, intoccato e Kurt sapeva che se non lo avesse finito presto, se lo sarebbe bevuto lui.

“Allora cosa sta facendo il tuo fidanzato?”

“Sta dando di matto per qualcosa. Non lo so.. E’ strano.. mi ha appena mandato un sms e sa dannatamente bene che sono impegnato da matti adesso. Davvero non lo capisco..”

“E’ per questo che non voglio relazioni. Troppe seccature”.

Chase lo guardò con simpatia, sollevando un sopracciglio mentre indicava il bicchiere di alcol appena bevuto nella mano di Kurt.

“Stai bevendo per sbronzarti. Ovviamente non avere una relazione ti da più fastidio che averne. Non ti comporti così a meno che qualcuno non nomini… Lui..

Quindi… cos’è successo? Ti va di raccontarlo al cugino Chase?”

“Cugino Chase è un nome stupido..”

“Bene allora.. Preferisci autocommiserarti.. Vedi se ti aiuterò di nuovo..”

“oh… sta zitto.. Non intendevo questo..”

Accigliato , Kurt spinse via il suo bicchiere vuoto , avvolgendo poi le dita attorno al bicchiere di Chase, alzandolo con attenzione con mano tremante per portarlo alle labbra , ignorando completamente l’espressione di tristezza del suo amico.

“Se vuoi darmi un consiglio , fallo.. Non ho tutta la giornata”

“Beh.. cos’è successo?”

“Gli stessi solito pezzi di merda dei miei compagni che parlano male di me.. le solite vecchie… le solite vecchie cose.. che non arriverò mai da nessuna parte nella vita e di come ho rovinato la vita del mio ex quando l’ho lasciato. Sai.. le solite cose che dicono sempre..”

“Loro non ti conoscono.. Non dovresti permettergli di turbarti”.

“Stronzate.. Sai che mi feriscono”.

“Vero.. ma sono passati anni, Kurt.. Non puoi incolparti per sempre..

Il tuo ex se n’è andato di sua volontà… poteva restare.. molte coppie si lasciano ma restano comunque nella stessa città!”

“Molte delle altre coppie non si sono lasciate come abbiamo fatto noi.. Gli ho davvero fatto molto male.. e lui non meritava tutto questo.. Ora lui se n’è andato e tutti mi incolpano per questo.. ed hanno ragione sai?.. Avevano ragione dall’inizio..”

Ancora accigliato , bevve tutto il bicchiere di vino di Chase con un paio di grandi sorsate; sbattendo poi il bicchiere sul tavolo guardandosi attorno freneticamente alla ricerca di un cameriere a cui chiedere , a gesti, di portargli un altro drink.

Mentre faceva vagare lo sguardo per la sala, si bloccò, i suoi occhi catturarono quelli di qualcun altro dall’altra parte della sala.

Un uomo incredibilmente affascinante era all’in piedi, di profilo, un bicchiere di vino premuto contro le labbra mentre sorrideva a Kurt, annuendo con la testa una volta che fu certo che il ragazzo più giovane lo stesse osservando.

Kurt deglutì pesantemente, spostando velocemente lo sguardo , ma non poté fare a meno di arrossire, dalle guance alla parte alta del corpo..

Quell’uomo lo stava spiando, lo stava mangiando con gli occhi da lontano ed era un bel po’ di tempo che non gli succedeva.

Dopo quella sera, quella non fu nemmeno l’unica volta che quel ragazzo lo fece.



Agosto 2016

“Quel ragazzo ti sta guardando Kurt”

“Chi?”

“Quel fotografo.. Alex.. qualcosa.. Dovresti andare a parlargli. Sta spopolando alla grande in questo settore..”

“Se è così importante.. come mai non ricordi in suo cognome?”

“Non sono bravo con i nomi.. Citami!”

Kurt ruotò gli occhi , prendendo un altro sorso del suo Martini mentre Chase continuava a blaterare di questo così detto fotografo importante che sembrava stesse facendo gli occhi dolci a Kurt.

Ad essere onesti, Kurt sapeva che questo ragazzo lo stava mangiando con gli occhi.

Durante gli ultimi mesi, il tizio era stato piuttosto raccapricciante con le sue occhiate , lo guardava sempre con la coda dell’occhio tutte le volte che erano alla stesse festa esclusiva.

Le ultime manifestazioni di Vogue erano state molto interessanti e sembrava che anche questa serata sarebbe stata altrettanto.

Sorridendo , lo fissò sbattendo leggermente le ciglia, quando vide che l’altro uomo lo stava guardando di nuovo.

“Forse mi ha scambiato per qualcun altro”.

“Si.. qualcuno che vuole scoparsi..!” rise Chase , spingendolo per il gomito mentre Kurt sollevava un sopracciglio per provocazione.

“Perché non vai a presentarti?”

“Per favore.. ho di meglio da fare..”

“Tipo .. bere a volontà o stare qui seduto tutto solo per tutta la sera?.. SI.. Okay Hummel.. Divertiti”.

“Lo farò”.

Chase sorrise di nuovo, battendo una mano sulla spalla di Kurt mentre si alzava e lasciava il tavolo.

Non appena fu abbastanza lontano, Kurt fregò il drink di Chase avanzato e cominciò a sorseggiare anche quello, gli occhi che studiavano attentamente la grande quantità di gente attorno a lui.

Era perso nei suoi pensieri, quando qualcuno si sedette accanto a lui, offrendogli un bicchiere di un liquido ambrato.

“Umm…”

“Ho pensato di portare qualcosa da bere all’uomo più bello della serata. Spero non ti dispiaccia”.

“Non che abbia qualcosa contro qualcuno che mi offre da bere.. ma non mi piace il whiskey”.

“E’ un peccato” e con questo, schioccò le dita ad uno dei camerieri giovano  che si precipitò al loro tavolo restando poi in attesa che il suddetto fotografo ordinasse.

“Portami due Sex on the beach* per favore”.

Dopo che il cameriere se ne andò, si voltò di nuovo verso Kurt ,sorridendogli.

“Spero ti piaccia il sex on the beach . A me?,.. il sesso piace ovunque”.

Kurt ruotò gli occhi ancora una volta ma ridacchiò comunque, ormai brillo, mentre guardava il ragazzo che stava flirtando con lui.

Non che gli altri non lo avessero colpito, gli altri ragazzi facevano quello che lui gli permetteva di fare.. ma questo ragazzo.. era diverso.

Questo ragazzo era un po’ più grande e secondo quando aveva detto Chase era anche una persona di successo nel mondo della moda.

C’era qualcosa in lui che intrigava Kurt, una specie di ammirazione per così dire.

Quest’uomo ce l’aveva fatta  e nonostante il suo essere un po’ .. eccessivo, Kurt si ritrovò leggermente attratto dalla maestosità che emanava.

“Sesso ovunque? Sembra divertente”.

“Per un secondo, pensavo di averti spaventato”.

L’uomo ( Alex ricordò Kurt)gli sorrise e poi iniziò a bere il whiskey che Kurt aveva rifiutato all’inizio.

Si passò una mano tra i capelli folti per poi lanciare una lunga ed attenta occhiata al giovane uomo accanto a lui, sorridendo quando Kurt arrossì sotto il suo sguardo.

“Sei incredibilmente bello. Sei un modello?”

Prima che Kurt potesse rispondere, il cameriere tornò con i suoi drink , così prese prima un paio di sorsi per darsi un po’ di coraggio prima di buttarcisi a capofitto.

“Non sono un modello. Lavoro Con Isabelle Wright a Vogue.com”

“Ahh.. Isabelle. E’ una gran donna.

 Ho lavorato con lei qualche volta.

Veramente affascinante.

Ma un po’ eccentrica , ma credo sia quello che ottieni da qualcuno che viene dall’Ohio.”

“Oh.. così credi che io sia eccentrico?”

“Sei dell’Ohio anche tu? “

Quando Kurt annuì, Alex fece lo stesso .

“Figurati. Molte delle persone che ho incontrato da quando faccio il fotografo vengono dall’Ohio. E questo mi sorprende sempre perché ho sentito alcune cose su questo stato. Cose del tipo.. vacche e Buckeyes*… qualunque cosa siano”.

“Solo i più forti ne escono” lo prese in giro Kurt, finendo il primo drink prima di prendere anche l’altro.

Kurt ascoltò Alex chiacchierare ancora un po’  su come fosse cresciuto a Manhattan e prima che se ne accorgesse stava bevendo il suo .. 7 drink e ridacchiava allegramente contro la spalla del suo nuovo amico.

“Sei terribilmente allegro”.

“Sono leggermente ubriaco. Succede”.

“Poteva andare peggio.. potevi essere un ubriaco molesto. Ho avuto a che fare con loro prima..”

Kurt strinse gli occhi , il suo sguardo si posò sul bicchiere vuoto del suo nuovo conoscente.

“Come mai non sei ubriaco? Hai bevuto più di me”.

“Chi ti dice che non lo sono? Se mi alzassi in questo momento, probabilmente finirei disteso sul pavimento “.

Rise, facendo ridere ancora di più Kurt e quando entrambi si calmarono , si ritrovarono a fissarsi l’un l’altro, la passione bruciava nel loro occhi .

Kurt non era sicuro che Alexander fosse nelle sue stesse condizioni, ma dio… era passato così tanto tempo dall’ultima volta che aveva sentito il tocco di un altro uomo.

Erano passati mesi e la sua vita amorosa era diventata fredda come il ghiaccio, polare persino.

All’inizio le storie occasionali erano diventate comuni, ma da quando si era laureato era stato così impegnato che aveva a malapena il tempo per un appuntamento o per uscire o altro.

Ora c’era quest’uomo incredibilmente sexy che stava flirtando con lui e la sua mente confusa.. lo voleva.

“Alexander..”

“Vieni a casa mia? Vivo non molto lontano da qui.. possiamo prendere un taxi e domattina ti preparerò la colazione..”

“Chi ti dice che resterò tutta la notte?”

Sorridendo Alex si sporse, il suo respiro caldo, che odorava di whiskey,  sul collo di Kurt, mentre parlava.

“Non devi se non vuoi farlo… ma mi piacerebbe poter adorare il tuo corpo per ore.. se mi permetti di farlo..”

Fece scorrere i suoi occhi sul petto di Kurt , lanciando una persistente sguardo al lembo di pelle scoperto che si intravedeva attraverso la camicia.

“Vedi.. ho incontrato uomini in ogni parte del mondo, ma nessuno di loro era bello quanto te. Nessuno.”

Quando Kurt arrossì di nuovo, Alex ridacchiò , premendo le labbra sul collo di Kurt per un secondo.

“Lascia che ti mostri quanto penso tu sia bello..”

“Dio.. si.. mostramelo..”



“Dio.. tesoro.. le tue mani.. Cazzo! Vorrei che usassi anche la bocca.. Così fottutamente magnifico. Guardati!.. Merda.. tesoro..”

Blaine chiuse gli occhi , ruotando il polso, mentre lottava contro la stretta allo stomaco che gli urlava di fermarsi.

In un altro giorno .. avrebbe fatto la sega.. preso i suoi soldi e se ne sarebbe andato.

Era diventato così bravo nel separare se stesso da questa parte del suo lavoro.

Era una vita che non si sentiva così , come se stesse per vomitare a causa dell’enorme senso di colpa che aveva per quello che stava facendo.

Si.. aveva dei problemi quando si trattava di vedere Richard a volte , ma ora nulla lo avrebbe fatto sentire meglio per quello che stava facendo.

Nulla.

Nemmeno sapere che lo stava facendo per guadagnare qualche dollaro in più per amore di Landon, avrebbe fatto sparire la bile dalla sua gola.

Perché nonostante il fatto che lo stesse ( ancora) tecnicamente facendo per assicurarsi che suo figlio fosse ben curato , non poteva liberarsi dell’orribile sensazione che Kurt sapeva che stava facendo una sega a quest’uomo, quest’uomo che era il fottuto fidanzato di Kurt.

Se avesse ascoltato la sua testa ed avesse ignorato la chiamata , non sarebbe stato in questo casino.

Non si sentirebbe come se stesse per scoppiare per il disgusto.

Sarebbe stato un giorno come un altro , li nella zebra room.

Ma non lo era.. perché per qualche strana ragione , la vita di Blaine Anderson aveva deciso di diventare una specie di film dell’orrore da cui non riusciva a scappare.

“Ahh!.. Cazzo.. Cazzo!”

L’uomo seduto si arcuò sulla sedia, ed il suo sperma si riversò sulla mano di Blaine.

Mentre l’altro ragazzo veniva, Blaine si lasciò scappare un forte sospiro, togliendo poi lentamente le mani dal cazzo di Alex , allungandole per alleviare a sensazione di crampi , prima di sollevare lo sguardo sul suo cliente.

Alex sembrava.. sazio.. , fissava Blaine con occhi semichiusi , ancora pieni di lussuria .

Questo fece venire il voltastomaco a Blaine .. questa esperienza era stata .. disgustosa.

“Questa è stata fottutamente la migliore sega che ho mai ricevuto…Sei un dio..”

Blaine chiuse gli occhi , trovando nel profondo la forza sufficiente per rispondere al suo cliente.

Non poteva lasciare l’uomo in sospeso dopo tutto questo.

Era stato .. addestrato.. ad essere un lavoratore cortese ed ignorare un cliente pagante era un grande “no-no” , non importava chi fosse.

Annuendo, Blaine lo guardò di nuovo con il suo migliore sguardo compiaciuto di cui era capace , i suoi occhi dorati scintillavano per le luci soffuse della stanza.

“Felice di essere stato d’aiuto. E’ stato un soggetto ben .. disposto..”

“Credimi.. ci saranno molti altri soldi per te.. sono in città per alcuni giorni.. ed ho intenzione di tornare fin quando non ce ne andremo”.

Sorridendo diabolicamente , allungò una mano per accarezzare la mascella di Blaine, passando poi la punta del dito sul labbro inferiore di Blaine prima di alzarsi e prendere delle salviettine dal contenitore vicino alla sedia.

Quando Blaine si alzò per andarsene, Alex si ripulì , richiamandolo proprio prima che uscisse dalla porta per dirgli che sarebbe tornato il giorno dopo, alla stessa ora.. pronto ed in attesa.

La sua promessa fece sentire male Blaine, disgustato abbastanza da doversi trattenere duramente  fino a quando non fosse arrivato nel suo camerino per poter finalmente vomitare.

“Stai bene, ragazzino? Quel tizio non ha fatto casini con te vero? Perché se vuoi posso andare a picchiarlo”.

Si offrì Kong, appoggiato allo stipite della porta del bagno, mentre osservava il suo amico ballerino vomitare in bagno.

Quando Blaine non rispose, gli si avvicinò lasciandosi cadere in ginocchio accanto al suo collega malato.

“Shad?”

“Sto bene.. E’ stato qualcosa che ho mangiato prima.. mi sentivo.. mi sentivo male e pensavo di potercela fare.. ma non era così e poi.. ho dovuto fare la sega a quel ragazzo.. e pensava che avrei vomitato.

Ringraziando a dio non gli ho vomitato addosso..”

Kong gli lanciò uno sguardo.. uno di quelli su cui si leggeva chiaro che sapeva che Blaine stava mentendo, ma non gli disse nulla.

Questo era un problema di Blaine ; lo avrebbe coinvolto solo se ne avesse avuto davvero bisogno.

Annuendo, accettò la sua bugia, rialzandosi per andar via.

“Vinny ti avrebbe scuoiato vivo se lo avessi fatto. Sono contento che ci sei riuscito, Shad… Spero ti senti meglio.”

Blaine chiuse gli occhi, appoggiando la testa sulle braccia mentre si stendeva sulla tavoletta del water.

Poteva sentire il suono degli stivali di Kong battere sul pavimento, ed una volta che fu certi che il suo amico non fosse a portata d'orecchio, sospirò tremante, sussurrando "si.. anche io.."



Se c'era una cosa che Kurt ammirava di più dei suoi amici era che gli guardavano sempre le spalle.

Certo.. erano stati abbastanza sciocchi da ascoltarlo in certe stupide situazioni, ma se accadeva qualcosa a lui.. erano sempre al suo fianco e questa volta non fu diverso.

Santana arrivò in un batter d'occhio dopo che l'aveva chiamata ( cosa che lo sorprese non poco considerando che lei , prima, gli aveva detto di essere molto impegnata ) , le braccia incrociate al petto , mentre entrava come una furia nell'appartamento e lanciò uno sguardo a tutte le cose impacchettate di Kurt.

"Devo dirlo.. me lo aspettavo che sarebbe successo. Dopo che ti sei scontrato con Anderson di nuovo, era semplicemente inevitabile.

Tuttavia, il fatto che il tuo nuovo giocattolo scopava altre persone e che te ne sei accorto solo ora.. mi sorprende

Riuscivo a vedere le bugie di quel coglione lontano un miglio.."

"Allora... perché non me lo hai detto?

"Perché sei un idiota.. e comunque ... non mi avresti ascoltato.

Sei sempre stato cieco quando si trattava di lui ed avresti ignorato qualsiasi cosa io o gli altri ti avremmo detto.

E tutti avevano la stessa sensazione.

Eravamo solo troppo vigliacchi per dirtelo".

Kurt guardò a lungo ed intensamente la sua amica, mordendosi le labbra mentre pensava alle sue parole.

Aveva ragione.

Per molto tempo , aveva ignorato i loro commenti sul suo fidanzato.

Dopo il loro fidanzamento, era sempre la stessa vecchia storia quando uscivano.

Le festa mondane che frequentavano erano sempre piene di gente scioccate dal fatto che Alex si fosse fidanzato, che fosse pronto a sistemarsi con qualcuno.

Si avvicinavano a Kurt, chiedendogli come ci fosse riuscito, come fosse stato capace di accalappiare ed addomesticare il famoso playboy.

Come aveva fatto qualcuno come Kurt ad addomesticare lo sfrenato maniaco del sesso?

Come aveva fatto?

Quale era il suo segreto?

Una volta , qualcuno disse che alla fine Alex si era innamorato e Kurt gli credette.

Perché .. per quale altro motivo Alex gli avrebbe chiesto di sposarlo se non lo amava?

Non aveva senso.

"Perché così poteva avere la botte piena ed.. il marito.. ubriaco.

Sposarti avrebbe significato per lui avere un marito sexy a casa e potersi poi scopare altri ragazzi nel frattempo" borbottò Santana e Kurt spalancò gli occhi, la sorpresa scritta sul suo viso quando capì di averlo borbottato ad alta voce.

"Quel fottuto coglione.. ha incastrato te e chiunque glielo avrebbe dato in giro per il mondo.

Può farsi chi vuole mentre è via.. nel frattempo tu saresti stato a casa a struggerti per lui.

Sei sempre qui ad aspettarlo e lui lo sa.

I regali che ti manda , servono per farti stare qui ad aspettare.

Ricordi quando iniziò per la prima volta a fare questi viaggi e ti mandava questi ridicoli cesti regalo?

Andavi in brodo di giuggiole per queste cose come nessun altro.. fin quando Mercedes disse che era strano che mandasse tutte queste cose quando poteva semplicemente portarti con lui.

E cosa facesti allora?

Smettesti di parlarne":

"Sono stato uno stupido.."

"Si.. direi.."

Santana si lasciò cadere sul divano, accavallando le gambe, mentre aspettava che Kurt facesse qualcosa.

Quando sparì nella sua stanza , tornando con una valigia in mano, lo applaudì , annuendo nel frattempo.

"Quando lo becchi... prendilo a calci in culo, okay? Prendi a pugni quel fottuto bastardo o umilialo a morte.

Faglielo rimpiangere.. mi hai sentito?"

"Lo farò.."

"E di ad Anderson che lo saluto.."

Kurt ruotò gli occhi e salutò la sua amica uscendo dall'appartamento come se fosse un uomo che stesse andando in missione ( cosa che era) .

Santana sarebbe rimasta li ed avrebbe aiutato Sam a portare via tutte le sue cose il giorno dopo, così quando Alex sarebbe tornato in città, avrebbe vissuto li da solo mentre Kurt avrebbe vissuto da un'altra parte.

Fin quando non avrebbe deciso dopo vivere, Kurt avrebbe lasciato le sue cose al vecchio loft ( dove, abbastanza sorprendentemente , Santana viveva) ed ora, una volta che tutto fu sistemato, era pronto a prendere il toro per le corna.

Tuttavia, prima aveva bisogno di raggiungere LA ed assicurarsi che Blaine stesse bene per poi fare a pezzettini Alex.


 
Trovare un aereo per la California, non fu così difficile.

In poche ore Kurt era sull'aereo , attraversando il paese per arrivare a LAX* dove si sarebbe ritrovato a girare per il terminal,  con una valigia in mano, alla ricerca niente meno che di Cooper Anderson.

Dopo pochi secondi in cui si fece strada tra la folla , individuò il suo passaggio dall’altra parte , l’altro uomo appoggiato contro il muro con una tazza di caffè in mano.

“Cooper!”

“Bene, bene, bene, se non è il mio ex quasi cognato. Namasté”

Sollevò la sua tazza usa e getta in onore di Kurt ed annuì.

“Devo proprio dirlo.. non mi sarei mai aspettato una chiamata del genere da mio fratello ieri sera… ma credo che avrei dovuto aspettarmelo dopo tutto questo casino, non è vero? Voi due avete le vite più assurde di sempre.

Primo, vai al tuo addio al celibato e Blaine è il tuo ballerino!

Poi scopri il più grande segreto di Blaine, torni a casa per scoprire che il tuo fidanzato ti sta mentendo e che sta facendo i suoi comodi in uno strip club dove il tuo ex ha fatto uno spogliarello per lui…

Questo è fantastico… se ci pensi è proprio fantastico.

Kurt scosse la testa  per i vaneggiamenti di Cooper e seguì l’uomo più grande fuori dall’aeroporto, salendo nel taxi, mentre Cooper si fermò per dare l’indirizzo al tassista.

Come previsto, Cooper diede l’indirizzo di Blaine e quando Kurt si permise di pensare a quello che stava succedendo sentì di nuovo una sensazione di vomito in gola.

Per tutto il viaggio , era stato terrorizzato di rivedere Blaine; dopo che aveva chiamato Sam e Santana,  aveva richiamato Blaine e l’unica cosa che Blaine poté fare fu dirgli di venire li a LA se voleva beccare Alex sul fatto , perché il ragazzo aveva pianificato di tornare a trovare Blaine.

Kurt, all’inizio, aveva solo voglia di bombardare quello che sarebbe diventato molto presto il suo ex , facendogli sapere che aveva scoperto che lo stava tradendo ma quando Blaine gli disse di venire in California, Kurt concordò prenotando il primo aereo disponibile.

Ora era nello stesso stato di Blaine ed aveva una paura matta di stare per commettere un errore madornale.

Blaine era già stato coinvolto fin troppo in questo casino ed affrontare Alex li a La , tra tutti i posti al mondo, fece innervosire Kurt.

Perché .. cosa sarebbe successo se Alex capiva che Blaine fosse l’uomo di cui gli aveva parlato?

E se le cose diventavano pesanti o pericolose per Blaine e Landon?

Li avrebbe persi di nuovo?

Era difficile pensarci.. perché Kurt non pensava che Alex si sarebbe arrabbiato con Blaine… probabilmente avrebbe cercato di riprendersi Kurt con qualche regalo costoso o qualche patetica scusa; ma nonostante  con Kurt fosse diverso, Alex era un tipo piuttosto freddo con gli altri.

Ad Alex non importava nulla degli amici di Kurt , ed ogni volta che uscivano , poggiava sempre una mano sul suo fianco in modo possessivo .. non forte da allarmare qualcuno ( in realtà nemmeno Kurt ) ma.. Alex era piuttosto folle se ci pensava.

Perché quando si sedeva e ricordava tutta la loro relazione , riusciva completamente a capire il motivo per cui gli altri lo chiamavano “marito trofeo”.

Faceva un figurone al suo fianco, ma questo era praticamente tutto..

Non portava nulla nella loro relazione se non il suo aspetto ed ora, realizzò che tutto era stata una disgustosa bugia.. tutto.. una bugia..

“Tutto bene li?” chiese Cooper , distogliendo Kurt dai suoi pensieri.

L’uomo più giovane alzò lo sguardo e scosse la testa , riportando poi lo sguardo fuori dal finestrino , mentre il tassista  si districava nel traffico mattutino per accompagnarli.

“Il gatto ti ha mangiato la lingua?”

“No.. solo… non so come la mia vita sia andata a rotoli così..”

“Beh.. per iniziare hai lasciato il tuo primo fidanzato che poi è sparito.

Poi.. sei caduto così in basso che ti sei fidanzato con un verme che ti tradisce ed ora che lo hai beccato sei qui per confrontarti con lui per poi correre da mio fratello e pregarlo di tornare con te e tutti e due vivrete felici e contenti”.

“Dubito che succederà..”

“Probabilmente no.  Questo è solo un mio desiderio ma non importa cosa succederà.. voi due ritornerete amici almeno. Sono sicuro che lo apprezzi…”

“Si.. Solo.. non capisco dove tutto sia andato storto. Voglio dire.. credo di capire dove.. e come tutte le mie azioni abbiano causato questo effetto domino.. ma.. ma questi ultimi mesi sono stati assurdi…Imbattermi nel mio ex dopo non averlo visto per più di tre anni ?

Scoprire di avere un figlio con il suddetto ex tutto mentre sono fidanzato con qualcun altro e poi scoprire che mio attuale fidanzato non ha fatto che mentirmi per tutto il tempo?

Sembra una soap opera e non capisco perché sta succedendo tutto a me”.

“La gente si chiede sempre il perché .. non cerca mai di capire il come” disse Cooper a bassa voce, ignorando lo sguardo triste di Kurt , mentre guardava senza realmente vedere le macchine che superavano.

Il sole del mattino filtravano tra le nuvole, illuminando la macchina di un grigio dorato; sotto questa luce, gli occhi di Kurt brillavano per le lacrime non versate e Cooper annuì , leggermente contento che l’ex di suo fratello stesse affrontando una battaglia interiore. "

 Era ora che Kurt crescesse e sembrava che sarebbe successo prima di quanto chiunque ( soprattutto Kurt ) pensasse.



“Consegna speciale per Blaine Anderson”.

Kurt si lamentò alla presentazione di Cooper e spinse via l’uomo , salutando Blaine, ancora mezzo addormentato,  sulla soglia del suo appartamento.

Blaine era ancora in pigiama, i capelli arruffati e gli occhi pieni di stanchezza mentre guardava i due uomini.

“Abbassa la voce. Landon sta dormendo ancora”.

“Sono sciuro che sarà eccitato per questo regalo come lo sei tu. Ora.. se volete scusarmi.. devo andare perché c’è un tassista molto seccato che aspetta di essere pagato.. ma che non avrà un soldi fin quando non avrà accompagnato anche me a casa.. quindi.. ciao! Non vi stancate troppo nel coccolarvi.”

Mentre Cooper rideva della sua battuta, Kurt e Blaine gli mostrarono il dito.

In pochi secondi era sparito giù per le scale lasciando i due ragazzi da soli.

Kurt si sistemò la tracolla sulla spalle e strinse il manico della valigia con l’altra mano, aspettando pazientemente che Blaine lo invitasse ad entrare.

Blaine, ancora pieno di sonno, impiegò qualche secondo poi , alla fine, fece un passo indietro in attesa che Kurt entrasse per poi chiudere a chiave la porta.

“Ti ho fatto il letto sul divano, se non ti dispiace.

Non devi andare a dormire.. ma io sto per svenire e Landon sta ancora dormendo in camera sua…quindi penso che me ne andrò..”

“Si.. si va bene..” disse Kurt a bassa voce, dando un’altra occhiata all’appartamento ben curato di Blaine.

Nulla era cambiato dall’ultima volta che era stato li ed ora solo essere qui di nuovo lo fece sentire così bene, come se quello fosse il posto a cui apparteneva , più di qualsiasi altro posto.

Prese un profondo respiro, e lasciò che il profumo di casa Anderson lo avvolgesse con il suo amore e sospirò , lasciando le sue cose accanto al divano, prima di lasciarsi cadere su di esso mentre guardava Blaine.

“Grazie per.. sai.. “

“Possiamo parlarne più tardi. Non voglio davvero affrontare il discorso ora perché non tornerei mai a dormire” indicò un punto nel corridoio, “ Sono proprio li. Sai dov’è la mia camera da letto, ci sei già stato. Solo.. vado a provare a dormire ancora un paio di ore. Sei.. uh.. più che benvenuto se vuoi guardare la tv o qualche dvd.

C’è del cibo in frigo .

Sai dov’è il bagno e se hai bisogno di qualche coperta in più ce n’è qualcuno in camera di Landon nel cesto dei suoi giocattoli contro il muro accanto alla finestra. Io.. umm.. credo.. ci vediamo tra qualche ora?”

“Si.. “ sussurrò Kurt , fissando il suo ex tremare mentre Blaine si passava una mano sul collo per poi voltarsi per tornare in camera.

Dal divano Kurt poté capire quanto fosse esausto il suo ex , soprattutto da come si muoveva.

La sera precedente , durante la loro telefonata Kurt era preoccupato perché Blaine era sembrato perso.. come se si sentisse in colpa per quello che era successo con Alex e quando Kurt cercò di spiegargli che non aveva nulla a che fare con quello, Blaine lo ignorò dicendogli di aver bisogno di dormire e che si sarebbero visti quando Kurt sarebbe arrivato in Cali.

Ora si comportava in modo strano e si, poteva essere che fosse davvero stanco, ma solo sapere che Blaine si sentiva in qualche modo angosciato per questa situazione , fece sentire uno schifo Kurt , perché anche lui aveva avuto parte in questo.

Tutto era crollato da quella sera in cui aveva permesso a Santana e alle altre ragazze di trascinarlo in uno strip club a caso a LA ( anche se a pensarci davvero, era completamente in debito con loro per avergli permesso di rincontrare Blaine, per quanto sia stato tutto molto doloroso).

Se non fosse stato per quella sera, Blaine non sarebbe stato coinvolto in tutto questo, ma ora lo era e tutto stava andando a puttane.

Blaine era stato trovato ( quando non voleva essere trovato) , il fidanzamento di Kurt stava per finire ( anche se , in verità, doveva finire molto tempo fa) , il loro piccolo ed adorabile ometto si era trovato in mezzo a questo fuoco incrociato.

Kurt lo amava , amava Blaine e non era sicuro di come sarebbero andate le cose dopo.

Ma, non importava come, avrebbe fatto qualsiasi cosa per proteggere il suo ex e loro figlio se ce ne fosse stato bisogno .

Alex non significava nulla per lui paragonato a loro ed anche se era piuttosto triste dove chiudere una storia di un anno ( di più) e un fidanzamento , davvero non significava nulla se era tutto fondato sulle bugie.

Per le successive ore, Kurt continuò a pensare a cosa sarebbe successo.

Si assopì un po’ , solo per poi svegliarsi di soprassalto ad ogni suono proveniente dalla tv.

Probabilmente sarebbe stato meglio per lui spegnere quel dannato apparecchio, ma aveva bisogno del suo rumore per non immergersi troppo nei suoi pensieri .

Il silenzio lo faceva impazzire, i rumori glielo impedivano.

“Signor Kurt?”

Spalancando gli occhi, rotolò sul divano e fissò con occhi appannati dal sonno il piccolo ometto di fronte a lui, mentre il bimbo si avvicinava saltellando sulle punte dei piedi.

“Buongiorno tesoro…”
“Ciao!”

All’improvviso si lanciò verso Kurt saltandogli addosso con tutta la forza facendo gemere Kurt.

Delicatamente, avvolse le braccia attorno a suo figlio e lo strinse forte , godendo appieno la sensazione di Landon tra le sue braccia ( una sensazione che gli era davvero , davvero mancata tanto) .

Tutti questi giorni solamente a guardarlo attraverso il piccolo schermo del suo cellulare erano stati duri, gli era mancato vederlo da vicino; gli era mancato stingerlo tra le braccia e sentire il suo profumo.

Per molto tempo non aveva capito quanto fortemente desiderasse dei bambini fino a quando non aveva scoperto di averne uno suo.

Dopo aver scoperto di Landon ed essere stato separato da lui, Kurt capì finalmente quei genitori ( cosa che una volta trovava molto noiosa) che odiavano stare lontani dai loro figli , i genitori che uscivano per un appuntamento e passavano l’intera serata a chiedersi cosa loro figlio o loro figlia stesse facendo.

Da quando era tornato a New York, Kurt aveva gli stessi pensieri.

Dopo le telefonate con Blaine, si chiedeva sempre cosa i due stessero facendo li a LA, se stessero decidendo cosa cenare o se stessero organizzandosi per andare al parco.

Odiava essere dall’altra parte del paese , di essere così lontano, ma ora seduto li con Landon tra le braccia, si sentiva come se fosse tornato nel luogo a cui apparteneva.

“Mi sei mancato Lan”.

“Mi sei mancato anche tu”.

Landon si allontanò sorridendo a Kurt , con i suoi piccoli dentini bianchi; un sorriso che sembrava.. oh.. così simile a quello di Blaine.

Le piccole mani avvolte, con eccitazione, attorno a quelle dell’altro padre, stringendo le dita dell’uomo più grande mentre gli raccontava di un nuovo cartone che gli piaceva tanto , del fatto che Blaine gli avrebbe regalato il giocattolo e del fatto che avevano fatto dei biscotti con la forma del cane del cartone.

Per essere un bambino di tre anni , di sicuro sapeva parlare e Kurt era sempre felice di come Landon parlasse bene, pur essendo così piccolo.

Landon era incredibilmente intelligente , la prova che Blaine fosse suo padre, e Kurt non poteva fare a meno di ammirare quanto il piccolo ometto fosse adorabile.

“Tua padre si è svegliato?”

“No.. sta ancora dormendo. Ho sentito Topolino..” disse indicando la tv e Kurt alzò lo sguardo , sorpreso di vedere che il canale era cambiato dal film che stava vedendo mentre si addormentava a Disney Channel.

Fu allora che Kurt si rese conto di aver fatto quello che ormai faceva da quando era tornato a New York.. dopo i giorni passati a fare da babysitter a Landon a LA e a scoprire quali erano i suoi programmi preferiti, a volte ( quando Kurt non riusciva a dormire) girava canale su uno di quelli per bambini e si addormentava grazie a quello che c’era in tv.

Solo poche ore prima, quando era arrivato a casa di Blaine, aveva cercato di addormentarsi guardando un film a caso.. ma non ci era riuscito così aveva cambiato canale.

Questo era il motivo per cui Landon aveva sentito Topolino in tv e questo era quello che lo aveva fatto uscire dalla stanza di Blaine.. ed era per questo che aveva trovato Kurt in salotto.

Oh!

“Vuoi guardare Topolino o vuoi fare colazione?”

“Colazione!”

“Cosa vuoi mangiare?”

“ommmm… lettes?

“Una omelette? “

“Si..”

“Okay.. bene.. andiamo a preparare le omelettes!”



Blaine si svegliò un’ora dopo che Landon aveva svegliato Kurt e quando entrò in cucina non fu sorpreso di trovare Kurt e loro figlio sbattere le uova e tostare il pane per la loro colazione.

L’orologio sul muro segnava che erano passare da poco le 11 del mattino e Landon probabilmente stava morendo di fame ed anche se nel profondo Blaine si sentiva un po’ strano ad avere li Kurt ( così come lo era tutta l’intera situazione che lo circondava) era comunque incredibilmente felice che suo figlio si stesse divertendo.

C’erano anche alcune cosa con cui fare i conti.

Landon amava Kurt.. lo adorava.

Dopo che Kurt aveva cominciato a venire li, c’era stata l’iniziale curiosità infantile  per una nuova persona in casa loro.

Ma dopo che Landon aveva alla fine conosciuto Kurt se n’era innamorato.

Quello era stato per Blaine il momento più spaventoso di tutta la sua vita; vedere suo figlio provare dei sentimenti per l’uomo che li aveva abbandonati.

Certo.. quando Blaine ci pensava.. si chiedeva spesso che Kurt lo avrebbe comunque lasciato se avesse saputo che era incinto.. ma per la maggior parte del tempo lasciava che questi pensieri sparissero.

Il passato era passato e come diceva Elsa in uno dei film della Disney preferiti da Landon , Blaine doveva lascialo andare.

Beh.. non del tutto.

Si sentiva ancora tradito ogni volta che guardava Kurt , ma andava sempre meglio , la ferita non faceva più tanto male o era straziante come lo era stato all’inizio.

Tuttavia, uno dei motivi poteva anche essere il vedere Kurt e Landon interagire che rendeva le cose più luminose.

Non importava il loro passato, Landon meritava avere l’altro padre nella sua vita.

Blaine ricordava la sua infanzia e quanto le cose fossero state tese.

I suoi genitori si odiavano, ma restarono insieme per i figli , trasformandosi , alla fine, nei due insulsi adulti che erano oggi.

Litigavano e suo padre lavorava tanto così da essere a malapena a casa e quando lo era , le cose erano spiacevoli e tese.

Sua madre si isolava da tutti , passando la maggior parte del tempo in giro con le amiche o nascosta nello studio davanti al computer ed una volta che Cooper se ne andò, Blaine si arrangiò da solo per la maggior parte del tempo, sperando che i suoi genitori fossero più simili a quelli dei suoi amici.

Lo tenevano al sicuro per quanto potevano ( gli davano una casa, da mangiare e qualsiasi cosa di cui avesse bisogno) ma lui voleva di più… voleva sentirsi amato e non ci si era mai sentito.

Le cose materiali era.. solo cose.. materiali..

Compravano il suo amore.. lui voleva abbracci e i momenti felici che avevano gli altri.

Comunque, ormai.. non aveva più importanza, i suoi genitori lo disprezzavano ( e disprezzavano le sue scelte di vita , avevano detto) e lui sapeva che non avrebbe mai permesso che Landon sentisse lo stesso dolore che provava quando pensava alla sua famiglia.

Landon sarebbe stato amato ed era ovvio che Kurt lo amava.

Certo.. Blaine avrebbe protetto suo figlio da qualsiasi cosa, me se Kurt era disposto a far parte della sua vite e a non lasciarlo mai... Blaine glielo avrebbe permesso.

Era spaventato a morte, ma lo avrebbe fatto per il bene di Landon , come tutto quello che aveva fatto e faceva da quando Landon era nato.

“Buongiorno.. stiamo preparando delle omelettes!” annunciò Kurt , con un sorriso frizzante che l’altro uomo aveva visto fargli solo accanto a Landon.

Era il Landon-sorriso che a sua volta fece apparire un sorriso anche sul volto di Blaine.

“vedo.. Fai le migliori omelettes..”

“Beh.. sono un po’ arrugginito .. ma ci stiamo provando . Vero Landon?”

“Si!... Sto tagliando i pomodori..”

A dire il vero, stava semplicemente spiaccicandoli in un pasticcio molliccio, col coltello del burro, ma se farlo lo faceva sentire d’aiuto e non si faceva male nel frattempo… poco importava.

Dopo che Landon disse questo, Kurt ridacchiò..

“E’ un grande piccolo aiuto.. Molto bravo ad usare il coltello..”

“Visto papà? Sto aiutando..”

“Vedo cucciolo.. vedo”.

Blaine alzò lo sguardo su Kurt e gli fece un sorriso , uno che Kurt ricambiò altrettanto rapidamente.

I loro sguardi erano intensi, entrambi gli uomini condividevano gli stessi sentimenti  e prima di voltarsi per versare la uova sbattuta nella padella calda, Kurt arrossì , non notando che Blaine aveva fatto lo stesso.



Dopo aver fatto colazione si rilassarono; Blaine , Kurt e Landon erano scappati in salotto pe vedere un film .

Landon si accoccolò sul grembo di Kurt , appoggiando la testa sul petto dell’uomo di grande , mentre guardavano uno dei suoi film preferiti , La bella e la bestia.

Mentre guardavano il film, Landon disse che gli sarebbe tanto piaciuto vedere la vera Belle e Blaine accennò qualcosa sul portarlo molto presto a Disneyland, cosa che fece entusiasmare ed eccitare Kurt.

Sarebbe molto divertente .. Scommetto che amerebbe essere li tutto il giorno”

“Landon ama Disney . Cooper voleva portarlo per il suo compleanno, ma gli ho detto di aspettare che sia un po’ più grande.

In più non ho molti soldi e non voglio che Cooper paghi per questo  sai?

Quindi pensavo che possiamo andarci per il suo prossimo compleanno .

Avrà quattro anni e penso che sarà abbastanza grande per poter camminare per il parco senza doverlo invece spingere nel passeggino per tutto il giorno”.

“Si.. i passeggini occupano un sacco di spazio”.

Kurt non parlò di quanto si era lamentato Alex per questo , quell’unica volta che erano andati a Disney world in Florida.

Era l’inizio delle loro relazione e pensavano solo a vedere quanto più possibile ed in fretta per poter scappare in albergo per una maratona notturna di sesso e cibo.

In quel periodo Kurt era inorridito dal pensiero dei bambini in generale;  li voleva più avanti ed Alex non ha mai fatto parola sui bambini, a parte brontolare tra i denti durante tutto il loro viaggio a Disney, così Kurt non ci aveva mai pensato.

Ora tuttavia , seduto li con Landon accoccolato al suo petto, non riusciva a pensare a nulla di più perfetto che portare suo figlio, con gli occhi scintillanti, a Disney ed avere la possibilità di vedere il viso di suo figlio illuminato dalla meraviglia.

La loro conversazione si affievolì mentre guardavano il film e ,una volta finito il film  Landon si era addormentato sulla spalla di Kurt , la testa appoggiata al colletto della sua camicia, sbavando e russando.

Kurt ridacchiò mentre gli accarezzava la schiena; Blaine gli si avvicinò prendendo delicatamente il bambino dalle sue braccia per portarlo a dormire nel suo letto .

Un volta che Landon fu fuori combattimento, i due adulti rimasero in salotto, con due tazze di caffè fumante in mano, pronti , finalmente, ad affrontare la discussione rimandata troppo a lungo.

“Cosa farai con Alex?”

“Non lo so.. Voglio confrontarmi con lui , ma non voglio che finisca per rigirare tutto contro di me

 “Come potrebbe incolpare te? .. Non.. “

Le parole gli si bloccarono in gola quando guardò il volto di Kurt.

Kurt rimase in silenzio, gli occhi bassi, e Blaine si bloccò, sapendo esattamente cosa stesse pensando la sua mente.

Kurt stava pensando alla prima volta che si erano lasciati, la sera che Blaine gli confessò di essere stato con un altro.

Avevo bisogno di te e tu non c’eri!

Ricordava a malapena le cose che disse , se quelle furono le esatte parole, ma gli bruciavano ancora sotto pelle , sentiva ancora un dolore lancinante al cuore.

“Oh.. Kurt.. Io…”

“Ti ho perdonato tanto tempo fa. Tanto , tanto tempo fa.. Non hai nulla a che fare con questo.. Alex.. lui.. lui lo ha fatto .

Diamine.. mi sta facendo questo da così tanto tempo ed io ho chiuso gli occhi e gli ho permesso di farlo.

Lo sapevano tutti tranne me..”

“Alex è un pezzo di merda..”

Le parole gli uscirono tremanti , come se fosse stato difficile per Blaine dirle e Kurt sentì lo stomaco agitarsi, ricordando che Blaine era colui che aveva avuto a che fare con Alex il giorno prima.

Accigliato, alzò lo sguardo su suo ex , deglutendo pesantemente quando vide l’espressione cauta negli occhi dorati del suo ex.

“Blaine?..”

“Ieri sera quando era… quando era nella zebra room…. Volevo ucciderlo Kurt .

Volevo fargli seriamente del male.

Perché non meriti questo, non di nuovo.. non dopo quello che ti ho fatto.

Questo ragazzo doveva sposarti ed era in giro a fare sesso con altre persone, come se non significasse nulla..

Eri a casa ad aspettarlo, indossavi il suo anello.. mentre lui andava a letto con altri uomini!

E’ disgustoso!

Non riesco a capire come abbia potuto farti questo.

Quella volta.. quella volta che ti ho tradito.. non mi sono mai odiato tanto come allora.

Ancora mi odio per quello che ti ho fatto ed odio che questo.. questo coglione .. ti abbia ferito così tante volte.. io non.. non capisco..”

L’astio nelle parole di Blaine fecero male , ma allo stesso tempo fecero esplodere, il cuore di Kurt.

C’era così tanta passione il quelle parole; Blaine era veramente arrabbiato che Kurt fosse stato ferito da tutto questo.

Anche dopo tutto questo tempo, anche dopo avergli detto che non gli importava più nulla di lui.. Blaine si preoccupava ancora per lui.

C’era anche, probabilmente, un pizzico di odio nascosto da qualche parte per quello che lui aveva fatto a Blaine.. ma in questo momento, Blaine era pieno di rabbia, pronto a far del male a qualcuno che nemmeno conosceva solo per Kurt.. e Kurt capì di essersi innamorato ancora di più dell’uomo seduto di fronte a lui.

“Blaine.. io..”

“Tornerà al club stasera.. ieri sera mi ha detto che ne voleva ancora e.. e  che sarebbe tornato .. se vuoi confrontarti con lui…

Devi farlo fuori però perché Vinny non tollera queste cose nel club.. ma posso distrarre Alex mentre arrivi.. se vuoi”.

“Lo faresti per me?”

Blaine alzò lo sguardo su Kurt, uno sguardo scurito da qualcosa che gli tolse il respiro.

Blaine poteva essersi raccontato di odiare ancora Kurt, che non poteva superare quello che Kurt gli aveva fatto, ma l’espressione nei suoi occhi.. diceva il contrario.

Oh… diceva proprio il contrario..

“Non meriti questo Kurt.. Non di nuovo.. Mai più..”



Il club era pieno al solito , i clienti sparsi un po’ dovunque, rendendo più facile l’ingresso di Kurt.

Sgattaiolò nel retro, lasciando vagare lo sguardo sul palco dove di solito si esibisce Blaine.

Erano passati mesi da quando era stato lì , ma poco era cambiato.

La stanza puzzava di fumo , che riempiva l’aria mentre svariati clienti accendevano e gettavano senza cura i mozziconi per terra.

L’alcol scorreva a fiume al bar ed alcuni ballerini, che Kurt riconobbe dalle sue precedenti visite nel backstage , stavano ballando adesso , facendo  le loro cose per la folla, mentre tutti ( ovviamente) aspettavano che Shadow uscisse.

Kurt invece era interessato a quello che Shadow aveva programmato per la serata.

Blaine gli aveva a malapena detto quale fosse il suo asso nella manica; gli aveva solo detto che quando la sue performance per la serata fossero finite gli avrebbe fatto un cenno e lui avrebbe dovuto seguire Alex.

E questo era tutto.

Oltre a questo Kurt non doveva fare nulla , così aspettava, nascosto dietro il sipario, che Blaine gli facesse il segnale…qualunque fosse..

“Okay.. signori e… signore! Date un caloroso benvenuto al nostro preferito.. Shadow…!”

Il pubblico urlò.. i clienti abituali, ovviamente, con maggiore partecipazione.. mentre il sipario si apriva e Blaine apparve in tutta la sua gloria come Shadow, il viso truccato alla perfezione, il suo corpo più meraviglioso che mai.

In questi ultimi mesi dal loro ultimo incontro qui al club, Blaine si era irrobustito un po’, i suoi muscoli più sodi ed il suo corpo più snello e non spaventosamente magro come Kurt ricordava.

L’ultima volta che era stato li, Blaine era molto magro , non troppo ma di sicuro molto più magro di quando stavano insieme.

Le costole erano visibili ( leggermente) e sembrava stanco.

Ora , invece, era fottutamente meraviglioso e Kurt dovette deglutire pesantemente , mentre il suo ex si dirigeva verso il pubblico ed iniziava a ballare.

La musica partì e Blaine iniziò a muoversi  e qualcosa scattò nella mente di Kurt.. sapeva esattamente cosa stesse facendo Blaine.

Esattamente.

Say my name, say my name

If no one is around you, say, "Baby I love you"

If you ain't runnin' game

Say my name, say my name

You acting kind of shady, ain't callin' me baby

Why the sudden change?

Dì il mio nome, dì il mio nome

Se nessuno è intorno a te, dì "Tesoro ti amo"

Se non stai correndo via

Dì il mio nome, dì il mio nome

Stai recitando in modo losco

Non mi stai chiamando, tesoro

Che è successo all'improvviso?

Blaine si avvicinò ad un tavolo dove erano seduti degli uomini ben vestiti sussurrando le parole della canzone, fingendo di flirtare con qualcuno seduto in prima fila a quel tavolo.

Kurt strizzò gli occhi , cercando a fatica di vedere a chi stesse sbattendo le ciglia Blaine, ma quando uno degli altri ragazzi si mosse per fare più spazio e Blaine, Kurt sentì una fitta allo stomaco.

La persona che stava avendo tutta l’attenzione di Blaine.. era Alex.. che si stava godendo ogni secondo ti tutto questo.

What is up with this, tell the truth who you with?

How would you like it if I came over with my clique?

Don't try to change it now, say you got to bounce

When two seconds ago you said you just got in the house

It's so hard to believe that you were home by yourself

When I just heard the boys or heard the voice of someone else?

Just this question: why do you feel you got to lie?

You caught up in your game, no you cannot say my name

Che succede?

Dimmi la verità, con chi sei

Come farebbe a piacerti se venissi col mio gruppo

Non provare a cambiare le cose adesso

Dici che ti vanti troppo

Quando due secondi fa, hai detto che saresti solo rimasto

In casa

E' difficile credere che tu sia

A casa, da solo

Quando ho solo sentito la voce

Sentito la voce di qualcun altro

Solo questa domanda

Perché senti di dovermi mentire?

Vieni colto con le mani nel sacco nel tuo stesso gioco

Quando dici il mio nome. 

 Say my name destiny's child

Tutta la performance di Blaine fu tutta una farsa nei confronti di Alexander, Blaine stava prendendosi gioco di lui e l’altro uomo non se n’era nemmeno accorto.

Era troppo impegnato ad ubriacarsi ed a perdere tempo con i suoi amici ( che Kurt riconobbe dalle molte feste a cui Kurt aveva partecipato come il +1 di Alex) per prestare abbastanza attenzione alla canzone da capire che parlava di lui.

Sembrava che Blaine si stesse divertendo però , e stava mettendo tutto se stesso nella performance come se gettargli addosso tutte le sue stronzate fosse la cosa migliore di sempre.

Ad essere onesti , anche Kurt pensava che fosse piuttosto divertente.

Il suo fidanzato credeva che quel ballo fosse un modo per Blaine di flirtare con lui, quando in realtà Blaine lo stava prendendo per il culo.

Grandioso!

I know you sayin' I'm assuming things

Something's goin' down that's the way it seems

Shouldn't be a reason why you're acting strange

If nobody's holding you back from me

'Cause I know how you usually do

When you sayin' everything to me times two

Why can't you just tell the truth?

If somebody's there then tell me who

So che dici che sto supponendo delle cose

Qualcosa è andato storto, così sembra

Non dovrebbe essere il motivo per cui stai recitando in modo strano

Se nessuno ti sta portando via da me

Perché so cosa fai di solito

Quando mi dici tutto due volte

Perché non mi dici semplicemente la verità?

Se c'è qualcuno lì con te, dimmi chi è

 

La performance stava volgendo al termine e Blaine era tornato sul palco , girando attorno al palo , continuando a mantenere il contatto visivo con il pubblico mentre , di tanto in tanto, incrociava lo sguardo con Kurt, ancora nascosto nel retro.

Nessun altro sapeva che lui era li , tranne Blaine  ( e forse qualche suo collega che lo aveva riconosciuto).

Alex ed i suoi amici non lo avrebbero riconosciuto a meno che non gli fossero andati così vicini da poter dare un’occhiata sotto il cappuccio con cui Kurt aveva nascosto il viso.

Faceva piuttosto caldo li sotto, considerando anche lo spazio ristretto in cui erano ammassati i clienti del club ( pericoloso in caso di incendio) ma Kurt, fino a quando sarebbe rimasto nascosto avrebbe avuto la possibilità di affrontare quello che molto presto sarebbe diventato il suo ex, sarebbe rimasto li sotto fin quando sarebbe stato necessario.

Say my name, say my name

If no one is around you, say, "Baby I love you"

If you ain't runnin' game

Say my name, say my name

You acting kind of shady, ain't callin' me baby

Betta say my name

Dì il mio nome, dì il mio nome

Se nessuno è intorno a te, dì "Tesoro ti amo"

Se non stai correndo via

Dì il mio nome, dì il mio nome

Stai recitando in modo losco

Non mi stai chiamando, tesoro

Faresti meglio a dire il mio nome

Blaine finì lo spettacolo , cantando a bassa voce le parole della canzone e fermandosi accanto al sipario, ammiccò verso Alex prima di prendere i soldi che gli avevano lanciato e poi sparì.

In pochi secondi , Alex si alzò e lasciò il tavolo , dirigendosi verso il punto in cui era Vinny , il piccolo grasso uomo raggiante quando Alex gli sventolò sotto al naso una pila di dollari di grosso taglio.

Alcuni di quei soldi, finirono nelle tasche del capo di Blaine ( cosa che secondo Kurt era super ambigua), poi Alex mise il resto dei soldi nella tasca dei suoi pantaloni , seguendo l’altro uomo fuori dalla sala e su per le scale coperte di brillantini, verso le stanze delle sedute.

Quando passarono accanto a Kurt, il ragazzo più giovane abbassò la testa , mantenendo lo sguardo sul pavimento, rannicchiandosi poi quando Vinny ed Alex lo urtarono salendo le scale.

Alex si scusò per averlo urtato e Kurt si sentì leggermente male al pensiero di quanto avesse condiviso con quell’uomo.

Non lo aveva mai amato come amava Blaine e la loro relazione era ridicola per quanto squilibrata fosse; ma .. sapere che ad Alex non importava un cazzo dei suoi sentimenti e che aveva continuato a vedere altri uomini alle sue spalle, lo fece sentire male dal disgusto.

Tanto tempo prima, Kurt aveva accettato che il loro non sarebbe stato un vero e proprio matrimonio, e che le cose erano diverse.. non si sposavano perché erano pazzi l’uno dell’altro.. soprattutto visto che Kurt era certo che non avrebbe potuto amare come aveva amato Blaine.

Ma provava dei sentimenti per Alex.

E questi sentimenti non significavano un cazzo per l’altro uomo.

Assolutamente un cazzo.

“Hey..” una voce interruppe i suoi pensieri e Kurt alzò lo sguardo .

Blaine era in piedi davanti a lui, apparendo meravigliosamente peccaminoso come sempre.

I brillantini che scintillavano sul suo corpo lo facevano sembrare etereo sotto le luci e Kurt deglutì, decidendo di guardare un punto sulla spalla di Blaine mentre parlava.

“Sto andando nella zebra room. Dirò ad Alex che .. vorrei fare.. qualcosa di.. di.. verso..” balbettò la parola come se fosse difficile da dirla.

Kurt si chiese cosa gli stesse passando per la testa.

“Gli chiederò di seguirmi fuori , così ho bisogno che mi aspetti fuori al backstage, okay?”

Quando Kurt non rispose, Blaine si accigliò.

“Kurt?”

“Pensi che stiamo facendo la cosa giusta?

“La cosa giusta? Di cosa diamine stai parlando?”

“Questo. Confrontarmi con lui così. Pensi che sia…”

“Se non vuoi farlo, non farlo Kurt. Se vuoi rimanere con lui mentre continuerà a fare quello che vuole con te per il resto della vostra vita.. bene. Fallo.. E’ la tua vita..”

“Non è questo..:”

“Ha passato gli ultimi minuti a sussurrarmi porcate all’orecchio su cosa mi avrebbe voluto fare una volta finito lo spettacolo. Sai quanto sia difficile continuare a ballare quando tutto quello che vuoi fare è prendere a pugni qualcuno in faccia?

E’ dannatamente dura e sapere che tu vuoi semplicemente che lui continui a farti questo schifo mi disgusta.

Se lo ami ancora, va bene..

Grandioso!

Ma non trascinarmi più in questo .

Sono stanco di essere travolto dalla tua merda, Kurt.

Non ho firmato per questo.”

Beh.. lo hai fatto quando hai risposto al cellulare l’altra sera Kurt pensò tra se, ma non disse nulla.

Invece, poggiò la mano ferma sul braccio tremante di Blaine, stringendo le dita attorno al suo gomito.

“Voglio ancora confrontarmi con lui.. Solo.. sfidarlo qui.. tra tanti posti .. è .. solo.. questo è il posto in cui lavori Blaine.

Non voglio metterti nei guai”.

A questo, l’espressione amareggiata sul volto di Blaine si addolcì e Blaine distolse lo sguardo per un secondo per poi, finalmente, guardare Kurt con occhi luminosi.

“Starò bene.. solo.. incontriamoci fuori okay? Andrà tutto bene…”

Sorridendo , colpì leggermente il braccio di Kurt e poi si precipitò , gli stivali che ticchettavano sulle scale mentre correva su e lontano dalla vista di Kurt.

Sul palco uno dei ballerini più grandi iniziò il suo spettacolo ed il pubblicò cominciò ad applaudire di nuovo, ad urlare mentre l’uomo faceva alcuni esercizi sorprendenti al palo.

Kurt lo guardò giusto per un secondo, odiandosi un po’ di più mentre pensava alle cose che Blaine faceva sera dopo sera per soldi.

In questo momento il suo ex era su , cercando di attirare fuori Alex per un confronto che Kurt non aveva nessuna idea di come affrontare.

Era pronto per chiudere la loro storia , era anche pronto per cercare di riprendersi Blaine, ma doveva fare un passo alla volta.

Sospirando, si diresse al piano di sopra e fuori dal club, dirigendosi verso l’uscita del club , dove aveva aspettato Blaine la prima volta che avevano riparlato insieme dopo tutti quegli anni di silenzio.

Si tolse la felpa che indossava  e lasciò chela fresca brezza estiva lo calmasse, il respiro affannoso mentre pensava a quello che stava per succedere.

Per alcuni minuti aspettò, il cuore che batteva veloce in petto, poi.. una delle spesse porte metalliche si aprì e Blaine ne uscì, ancora a malapena vestito,  con una mano avvolta attorno al polso di Alex.

Il fidanzato di Kurt stava ridendo per qualcosa che doveva avergli detto Blaine, ma la sua risata si spense quando notò Kurt , lì in piedi , le braccia incrociate al petto, gli occhi socchiusi pericolosamente.

“Kurt! Tesoro.. cosa ci fai..?”

“Non chiamarmi tesoro, Alex!

Che cazzo sta succedendo?

Cosa ci fai qui a LA ?

In uno strip club poi..

Pensavo fossi a Tokyo!”

“C’ero! .. Siamo arrivati solo poche ore fa e …”

“Oh.. stronzate.. Mi hai mentito per tutto questo tempo!

Ti ho chiamato, chiamato e richiamato ieri e non hai risposto!

Non mi hai nemmeno chiamato per augurarmi un fottuto buon compleanno!”

Alex impallidì , spingendo via la mano di Blaine dal suo braccio e si avvicinò a Kurt.

“Oh mio dio.. tesoro .. mi dispiace..”

“Tutti si sono ricordati del mio compleanno tranne te.

Eri troppo impegnato a divertirti per curartene ed ora sei qui in uno strip club quando sai fottutamente bene che io ero a casa ad aspettarti”:

“Io ed ii ragazzi volevamo solo divertirci un po’ e questo è tutto.. Niente di più:.”

L’uomo cercò di prendere la mano di Kurt, ma Kurt indietreggiò un po’, fissando il suo “molto presto ex “ fidanzato .

“Kurt.. dai.. tesoro.. ti amo.. ti amo così tanto.. Stiamo per sposarci!

Davvero pensi che ti avrei tradito con uno spogliarellista?

Come se ti tradirei mai con uno squallido prostituto…”


Dietro di loro Blaine fece un verso strano.. e Kurt vide rosso.

“Non ti azzardare a chiamarlo così! Non lo conosci!”

“Oh,. Tu si? Per favore.. è uno spogliarellista...Sai come sono..”

“Non ne conosci nessuno..” urlò Kurt, spingendo leggermente Alex .

I suoi occhi si riempirono di lacrime , non per la discussione che stava avendo con il suo fidanzato.

Erano lacrime per Blaine.. perché non meritava le parole che gli erano state dette.

Alex non conosceva la storia di Blaine.

Non conosceva nessune delle storie dei ballerini e. anche se gli ci era voluto del tempo per comprendere meglio le cose.. Kurt sapeva che era sbagliato giudicare qualcuno per il suo lavoro.

Perché a volte le persone erano costrette a fare quello che dovevano..

“Non ti permettere di parlare di Blaine in questo modo.. io…”

Le parole gli si bloccarono sulla punta della lingua.. quando si rese conto del suo errore.

Gli occhi spalancati, i suoi e quelli di Alex.. e poi l’altro uomo si voltò verso Blaine, gli occhi pieni di una rabbia  che Kurt non aveva mai visto prima .

“Blaine? Blaine come il tuo ex.. quello che tutti odiano nominare accanto a te? Quel Blaine??”

Kurt non riusciva a dire una parola, un nodo in gola, mentre il suo cuore batteva dolorosamente in petto.

Blaine era in piedi , a pochi passi da loro, le mani strette a pugno , ricambiando lo sguardo di Alex.

Entrambi gli uomini sembravano sul punto di esplodere e Kurt non poteva permettere che accadesse, non volendo che Blaine fosse il motivo di una lite.

“Alex .. ti prego..”

“Questo è Blaine, vero? Te lo sei scopato alle mie spalle?”

“Non ti permettere…”

“Scommetto che avete scopato e poi quando mi sono presentato qui, te lo ha detto così potevi finalmente lasciarmi e farmi pure passare per il cattivo.

Beh.. fottiti.. Kurt.

Non funzionerà”

“Mi hai tradito da quando ci siamo messi insieme” sibillò Kurt, avvicinandosi al fidanzato.

“Io e Blaine siamo solo amici! E’ stato un amico migliore di quanto lo sia stato tu come fidanzato!”

“Stronzate… E’ uno spogliarellista, Kurt.. Non può darti quello che ti do io..”

Alex lanciò un’altra occhiata a Blaine.. sorridendo compiaciuto quando vide il volto dell’uomo più basso contrarsi in una smorfia.

“gli spogliarellisti sono qui solo per il nostro divertimento.. Non possono fare altro, così si spogliano..

Ovviamente questo è quello che il tuo meraviglioso ex fa..

Non può farcela in altro modo .. così è qui..”

L’uomo ignorò l’urlo arrabbiato di Kurt e continuò.

“.. Non è riuscito nemmeno a tenerti come suo.. ed ora dovrei esserne geloso? "

Per favore..

Non è il suo nome che urli quando ti scopo a letto..

Il suo nome non è sulle tue labbra quando ci baciamo..

Non è il suo nome che..”

“Alexander … basta!”

“vedi..” voltandosi di nuovo verso Blaine, sorrise indicando con la testa Kurt, “ Non importa.. sarai sempre solo uno spogliarellista e non sarai mai come me..

Potrai anche fargli fare quello che vuoi in questo momento.. ma io sarò l’unico che ricorderà..

Non sei mai stato così memorabile.. memorabile abbastanza da essere nominato dai suoi amici.

Voglio dire.. sono  uscito con tutti loro e nessuno ha mai detto una sola parola su di te..

La prima volta che ho sentito parlare di te è stato quando Burt s’è lasciato scappare accidentalmente il tuo nome.. e Kurt alla fine mi ha raccontato tutta la storia…

Sai .. di quanto fosse arrabbiato perché gli rubavi la scena.. di quando ti disse di sparire.. e tu lo hai fatto..

Così facile.. così fottutamente facile.. proprio come sei tu..

Carino , vero?

Scommetto che eri davvero arrabbiato che sta con me ora.. giusto?

Ecco perché hai ficcato il naso in affari che non ti riguardano.

Cioè..

Avevo pensato che fosse strano che sul mio cellulare ci fosse una chiamata risposta senza che io lo toccassi ..

Eppure Kurt è qui ed ora scopro che lo spogliarellista davanti a me altri non è che il suo ex..

Divertente..”

Blaine sembrava pronto a scattare , apriva e chiudeva i pugni.

Le narici dilatate mentre respirava pesantemente e Kurt fu preso dal panico , spaventato per quello che stava per succedere.

Sapeva che se Alex avesse continuato ad aprir bocca, Blaine sarebbe esploso e che non sarebbe stato piacevole..

Ma sapeva anche che Alex sapeva combattere bene.

Il suo fidanzato aveva fatto Karate da piccolo e Kurt aveva paura che Blaine si potesse fare del male.

“Alex .. basta!”

“Sto solo ricordando a Blaine qual è il suo posto in società.. oh.. aspetta.. non ne ha uno..”

L’uomo stava per iniziare un’altra tiritera quando Blaine , alla fine, lo attaccò, il corpo scattò rapidamente mentre caricava e colpiva Alex.

Alex reagì e mentre il pugno di Blaine colpiva la sua mascella inferiore , il suo pugno colpì la guancia di Blaine , proprio sotto l’occhio sinistro.

Entrambi gli uomini barcollarono all’indietro, Kurt urlò di smetterla e questo attirò l’attenzione di due buttafuori che si precipitarono li.

Blaine cadde sul pavimento , il colpo gli rimbombò in testa ed Alex , leggermente stordito dal pugno alla mascella, si avventò su Blaine, continuando a prenderlo a pugni .

Kurt si buttò nella mischia, afferrando il suo fidanzato per le spalle, mentre singhiozzava sul suono dei pugni di Alex che colpivano Blaine ancora ed ancora..

Kurt si fece largo con la forza, strattonando e graffiando con le unghie corte , con tutte la forza , fino a quando Alex alla fine vacillò e lo spinse via colpendo il mento di Kurt con un pugno.

Non appena si rese conto di aver colpito Kurt, si fermò voltandosi per guardare il suo fidanzato che lo fissava mentre si massaggiava la mascella.

“Kurt…”

“ Vaffanculo..”

Blaine gemette, rotolando su un fianco quando il buttafuori afferrò Alex per toglierglielo di dosso , inchiodandolo poi al muro.

Il sangue colava dal naso e da un lato della bocca, l’occhio si stava gonfiando rapidamente e si erano formati molti nodi tra i suoi ricci.

Se Alex non lo avesse subito colpito all’occhio , probabilmente avrebbe potuto reagire meglio, ma era stato subito buttato giù.

Si sentiva stordito come se fosse sott’acqua, si lamentava e sputò un po’ di sangue sul cemento.

La voce di Kurt riempì l'aria mischiandosi con quella di Alex, dei buttafuori e di Vinny, ma la testa di Blaine pulsava troppo per potersi concentrare su una in particolare.

Delle dita accarezzarono i suoi capelli e Blaine si lamentò al tocco, spingendo via la mano mentre cercava di rimettersi in piedi.

Un braccio scivolò attorno alla sua vita e si ritrovò, immediatamente. appoggiato contro un corpo caldo che gli sembrava molto familiare.

"K..rt.."

"Shh! Va tutto bene. Sono qui.. Dio Blaine.."

"smettila di piangere.. sto bene.."

"Ma il tuo viso no.. Blaine.. mi dispiace.."

Kurt passò le dita lungo la mascella di Blaine, asciugando il sangue ormai secco dalla sua bocca e dal naso con la felpa che stava indossando prima.

I buttafuori stavano ancora urlando contro Alex, chiedendogli di lasciare il locale immediatamente e Vinny stava urlando qualcosa su una denuncia, ma si calmò quando i buttafuori trascinarono via Alex .

Una volta che rimasero solo Kurt, Vinny e Blaine, il proprietario del club esplose urlando contro Blaine per quello che era successo.

Era livido con il suo dipendente, incazzato che Blaine avesse lasciato che le cose arrivassero a quel punto e per "come poteva avere dei clienti se i suoi ballerini li picchiavano?"

Fu durante questa sfuriata che il corpulento palla di lardo disse le parole che Blaine non pensava di sentire mai.

"Sei licenziato".

Kurt rimase a bocca aperta, ma Blaine annuì sorridendo mentre guardava il suo capo tra le ciglia piene di sangue secco.

"Grande" fu tutto quello che disse prima che Kurt lo aiutasse ad alzarsi da terra.

Con un ultimo sguardo al suo capo, tornò nell'edificio , prese le cose che sapeva di aver bisogni di portare a casa con lui e con un ultimo addio a Kong e a Brandi ( entrambi avevano sentito della lite da un cliente ed erano corsi a cercarlo) lasciò quello che era stato il suo lavoro per più di un anno e salì sulla sua macchina senza dire una parola.

Con le lacrime agli occhi Kurt prese la sacca piena delle cose di Blaine e l'appoggiò sul sedile posteriore poi si voltò a guardare il suo ex fidanzato , il volto pieno di sangue e lividi, mentre il ragazzo si agitava sul sedile.

Kong e Brandi lo avevano ripulito un pò prima di farlo uscire e questo aveva dato a Kurt il tempo di chiamare Santana per spiegarlo quello che era successo mentre l'aspettava.

Aveva ancora delle cose da dire ad Alex, ma non lo avrebbe affrontato ora, soprattutto non con Blaine in quello stato.

Se non altro, Kurt era contento che Blaine fosse riuscito a colpire Alex un paio di volte, nonostante il fatto che i suoi pugni non erano stati forti come quelli dell'altro uomo.

Alex era sembrato un pò malconcio quando Kurt aveva visto i suoi amici spingerlo in un taxi in attesa, ma Blaine era quello messo peggio, e sapere che Blaine era ferito spezzò il cuore di Kurt.

"MI dispiace così tanto.." sussurrò , prendendo il viso di Blaine tra le mani a coppa.

Blaine non lo guardava, preferì invece guardare per terra.

Alla luce della luna, Blaine sembrava più giovane, stanco e Kurt lo tirò con cautela più vicino , baciando la fronte del suo ex, prima di permettere alle sue labbra di lasciare una scia di baci su ogni ferita dal volto di Blaine, fino a fermarsi ad un passo dalle sue labbra screpolate e gonfie.

Guardando Blaine intensamente negli occhi, mormorò un altro mi dispiace e poi lo baciò, le lacrime che scendevano dagli angoli dei suoi occhi mentre Blaine ricambiava il suo bacio.

 

 NOTE
  • Il Sex on the beach è un cocktail alcolico e la sua traduzione è “sesso in spiaggia”.


  •  Buckeye può fare riferimento ad un tipo di alberi ( tipo castagni) , al soprannome con cui sono conosciuti gli abitanti dell’Ohio.. o alla squadra di football ( gli Ohio stata Buckeye) dell’università dell’Ohio.
a Giovedì.. dato che la settimana prossima non ci sarò.. pubblicherò un capitolo in più questa settimana..

BUONA LETTURA!

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Capitolo 15
*** 15 capitolo ***


“Avrei  dovuto colpirlo”.

La strada sfrecciava veloce mentre Kurt guidava la macchina di Blaine, le dita in una stretta morsa attorno al volante, mentre si dirigevano verso casa di Blaine.

L’interno dell’auto era al buio, tranne che per l’illuminazione del cruscotto, ma nonostante questa oscurità, Blaine riuscì a vedere l’espressione seria del suo ex… il modo in cui le sue labbra erano rivolte verso il basso e di come le sue sopracciglia fossero fortemente aggrottate.

Kurt era incazzato, giustamente, ma ora non serviva più esserlo, secondo Blaine.

La lite era finita, Alex era sparito e loro stavano tornando a casa.

“Dio.. avrei dovuto dargli un pugno in faccia non appena ha iniziato a parlare.. Perché non l’ho colpito?”

Kurt continuò a borbottare tra se, il piedi a tavoletta sul pedale del gas, mentre sfrecciavano tra le strade secondarie, stranamente tranquille, che li avrebbe portati nel quartiere di Blaine.

Se avesse continuato a guidare così avrebbero rischiato di essere fermati e multati e Blaine non aveva i mezzi per pagare una multa a causa della rabbia di Kurt.. soprattutto ora che era stato licenziato.

Allungò una mano tremante ed accarezzò con la punta delle dita il polso di Kurt, lasciando la mano lì fin quando Kurt non lo guardò .

Uno sguardo di comprensione rimpiazzò l’amaro disgusto e Kurt diminuì la velocità , accigliandosi tristemente verso il suo ex attraverso il buio.

“Scusa.. mi sono fatto trascinare dal momento..”

“Non ti biasimo.. Sento ancora l’adrenalina scorrere nelle vene..”

Blaine lasciò scivolare il suo tocco dal braccio di Kurt, riportando la mano ferita e gonfia sul grembo, appoggiandolo accanto all’altra ( anch’essa gonfia) .

Kurt fece uno strano verso quando vide quanto sembravano brutte le mani di Blaine e prima che potesse scusarsi di nuovo per gli eventi della serata, Blaine scosse la testa, alzando le spalle alle parole silenziose del suo ex.

“Va tutto bene, Kurt.. Davvero.. Sto bene..”

“Non avrei dovuto lasciare che ti aggredisse in quel modo.. io.. mi sono fatto prendere dal panico.. Avrei dovuto colpirlo.. ma sono andato nel panico.. Chi fa questo?”

Mentre Kurt continuava ad elencare le cose che avrebbe dovuto fare, Blaine chiuse gli occhi , ascoltando il lieve ronzio dell’aria condizionata e lo scricchiolare delle ruote sull’asfalto.

La notte era più calma ora visto che era piuttosto tardi e Blaine fu grato di non essere in giro durante il traffico mattutino.

Il suo rumore sarebbe stato troppo forte per il suo mal di testa e tutto quello che voleva fare era arrivare a casa, prendere un paio di antidolorifici ed andare a dormire.

Era più facile a dirsi che a farsi.

Cooper stava facendo da babysitter a Landon e Blaine sapeva che avrebbe avuto un colpo una volta che avrebbe visto suo fratello malconcio e gonfio.

Anche cercare di spiegare a Landon le sue ferite era qualcosa che Blaine non era così ansioso di dover fare.

L’altra volta era andata bene; Landon era troppo piccolo per capire perché il suo papà era tornato a casa pieno di lividi, ma ora faceva un sacco di domande, con quella sua adorabile curiosità.

Forse Blaine poteva dirgli di aver combattuto con dei ragazzi cattivi?

Landon amava Spiderman.. poteva sempre raccontarla così.. ma poi avrebbe dovuto dare più spiegazioni quando Landon sarebbe cresciuto e non era sicuro di volerlo fare.

Tutto sommato, sembrava che dire la verità avrebbe creato un sacco di problemi, ma Blaine sapeva che doveva farlo.

Non poteva lasciare che il figlio lo vedesse così, pieno di ferite e un occhio completamente chiuso dal gonfiore, senza dargli una spiegazione del perché e di come se li era fatti.

Forse posso dirgli che sono caduto ed ho sbattuto contro una porta?

“Non credo che funzionerà” disse Kurt a bassa voce, lanciando a Blaine un occhiata veloce prima di voltare verso un’altra inquietante e desolata stradina.

Blaine lo fissò ad occhi spalancati ( o ad occhio considerato che uno al momento era fuori uso).

“Non mi sono reso conto di star pensando ad alta voce”.

“Stai tipo borbottando qualcosa da quando siamo partiti per tornare a casa.

Sei sicuro di stare bene? Non è che hai un trauma cranico, vero? Se si , non addormentarti.. No voglio che cadi in coma addosso a me … non in nessun modo.

“Sto bene.. ho solo un forte mal di testa.. ma comunque nulla che un paio di antidolorifici non possano risolvere”.

Quando Kurt gli lanciò un’altra occhiata , Blaine sospirò , scivolando sul sedile con un gemito.

La testa lo stava uccidendo ed aveva anche dei tagli sulla schiena e sulle braccia per aver colpito l’asfalto quando era caduto, quindi sapeva che sarebbe stato di merda per qualche giorno.

Ma non avrebbe detto nulla a Kurt, però; il suo ex stava già male per la lite ( su quello che non aveva fatto)  e Blaine non voleva vederlo andare in panico mai più.

“Siamo quasi arrivati al mio appartamento. Posso prendere qualche medicina e poi mettermi a letto.. umm.. credo che mi occuperò di quello che dovrò dire a Landon quando si sveglierà e mi vedrà.”

“Cosa dirai a Cooper?”

“Gli dirò la verità. Capirà”.



Credere che Cooper non avrebbe dato di matto era una cosa stupida.

Non appena vide il fratello e Kurt entrare dalla porta del soggiorno, si fiondò su di loro urlando tanto che Blaine fu costretto a spingerlo per convincerlo a calmarsi prima che facesse svegliare Landon.

“Cosa cazzo è successo alla tua faccia, Blaine’”

“Cosa vuoi che sia successo? Sono caduto dal palo ed ho sbattuto il viso sul palco”.

“Stronzate. Sei caduto dal palo un sacco di volte ma non ti sei mai fatto così male”.

La voce di Cooper si abbassò tantissimo e Kurt dovette faticare per ascoltare la sue successive parole.

“E’ stato Alex a farti questo? Blaine.. cos’è successo?”

“Certo che è stato Alex.. sono riuscito a colpirlo anche io.. ma è riuscito a stendermi subito ed ha avuto la meglio. Non ne è uscito illeso comunque, Kurt me lo ha tolto di dosso e sono riuscito a dargli qualche pugno.”

Scosse la testa, spingendo via il fratello per poter andare in bagno.

“Non è stato come l’ultima volta. Questa volta ho reagito”.

“L’altra volta?” chiese Kurt , guardando Blaine scomparire nel bagno e chiudere la porta alle sue spalle.

Cooper sospirò, voltandosi per lasciare il corridoio facendo cenno a Kurt di seguirlo.

L’uomo più giovane fece come gli era stato detto e seguì Cooper fino a quando l’altro ragazzo non si fermò in cucina, appoggiandosi poi al bancone, le mani strette sul lavandino , lo sguardo basso.

“L’anno scorso Blaine andò ad una festa ed un ragazzo ha cercato di.. violentarlo..”

Quando Kurt ansimò, Cooper continuò, sapendo che l’ex di suo fratello era paralizzato dall’orrore.

“Andò a casa di un amico di un suo collega ed ha incontrato un ragazzo.

Non era… non era uscito con nessuno da quando vi siete lasciati.

Ha cercato di incontrate qualcuno.. ma era troppo spaventato di farli avvicinare a Landon quando non sapeva se sarebbe durato o meno , così stava soprattutto per contro suo…

Quella sera.. ha incontrato questo ragazzo che sembrava essere davvero interessato a lui.. e Blaine ha pensato che si sarebbero solo divertiti un po’.. tipo una pomiciata o cose così.

Credo che il ragazzo la pensasse diversamente… e chiuse a chiave la porta alle loro spalle.. e cercò di infilarsi nei pantaloni di Blaine..”

“Mio dio…”

“Blaine cercò di convincerlo a smettere, ma lui non lo fece.. così quando alla fine Blaine lo spinse via e cercò di andarsene.. il ragazzo lo ha aggredito..

Lo stese e Blaine picchiò la testa.. e poi.. quando Blaine reagì lottando, il ragazzo cominciò a picchiarlo.

Il.. uh.. collega di Blaine, Kong, ha sentito il trambusto da dietro la porta e l’ha buttata giù a calci , ed ha allontanato Blaine dal ragazzo.”

Kurt trattenne  le lacrime, lo sguardo fisso sul pavimento, mentre pensava a tutto quello che Blaine aveva dovuto affrontare negli ultimi anni.

Dio.. le cose che Alex gli aveva detto qualche ora fa… probabilmente aveva riportato a galla dei brutti ricordi e dio solo sapeva quello che stava pensando Blaine dopo la loro lite.

Cooper continuò.

“Blaine tornò a casa quella sera ed era una persona diversa.

Era.. beh.,. era già cambiato molto ai miei occhi da quando aveva accettato quel lavoro e .. non mi hai mai raccontato molto di quello che succedeva li.

Mi ha detto solo che a volte alcuni ragazzi allungano un po’ le mani.. ma niente di più.

Mi disse che non erano affari miei e che non mi ero mai preoccupato per lui prima.. quindi perché lo facevo adesso?”

L’Anderson più vecchio fece una pausa, il respiro bloccato in gola per un attimo, mentre pensava al suo fallimento dell’essere un buon fratello.

“Quella notte però.. mi sono spaventato a morte per lui… è tornato a casa.. ferito e pieno di lividi proprio come stasera.. e dopo quello che era successo , non volle fare più nulla.

Aveva paura di prendere Landon; aveva paura di tornare al suo lavoro al ristorante, lo stesso dove lavora ora.

Restava in camera per tutto il tempo e poi.. alla fine.. decise di farsi aiutare e prese delle lezioni di autodifesa.

Prese delle lezioni simili.. lezioni di boxe.. anche dopo quello che gli successo al Sadie Hawkins,.. ma dopo l’aggressione alla festa.. è come se.. come se si fosse dimenticato cosa fare.

Le lezioni di autodifesa servirono ad aiutarlo a diventare più forte sia mentalmente che fisicamente… e ce l’ha fatta.

Ce l’ha fatta davvero..

Tornò al lavoro.. cominciò ad essere di nuovo Blaine.. e tutto sembrava andare bene..

Ora è tornato nello stesso modo… e sono fottutamente terrorizzato , Kurt”.

“Lo sono anche io.. Solo.. avrei voluto colpire Alex.. io.. sono andato nel panico e quando mi sono ripreso.. era su Blaine e tutto quello che ho potuto fare è stato cercare di spingerlo via da lui..

Avrei dovuto colpirlo… avrei dovuto…”

“Sei riuscito a fermarlo . Hai fatto più di quanto ho fatto io..” sussurrò Cooper, allontanandosi dal lavandino per avvicinarsi al suo ex quasi cognato per stringerlo in un forte abbraccio, “ lo so che ti ho gettato addosso un sacco di merda da quando sei tornato, ma sono felice che sei qui, Kurt..”.

“Niente di tutto questo sarebbe successo ..se non fossi tornato..”

“Forse no.. ma se non riesci a vedere quello che vedo io quando si tratta di mio fratello.. allora non capisci quanto sia una cosa buona che tu sia qui..”

Cooper uscì dalla cucina e sparì in fondo al corridoio per andare a controllare il fratello, lasciando l’uomo più giovane confuso ed indeciso su come comportarsi.

Cosa aveva voluto dire Cooper ?

Cosa significava il fatto che la sua presenza era una cosa buona per Blaine?

Una volta sparito Cooper, Kurt pensò attentamente alle parole del suo amico sulla sua presenza li.

Ancora perso in questi pensieri, Kurt rimase in cucina al buio pensando a tutti i problemi che Blaine aveva dovuto affrontare in tutti questi anni.. e la ragione di tutto era stata la loro rottura.

Se fossero rimasti insieme, niente di tutto questo sarebbe successo.

Se avessero sistemato le cose, il Blaine che in quel momento si stava medicando nel suo bagno californiano non sarebbe esistito.

Ci sarebbe stato un Blaine molto più felice, molto più in salute, non un Blaine ferito, che avrebbe vissuto a New York e avrebbe fatto quello che amava , mentre era con la sua famiglia.

Non importava.. perché Kurt sarebbe sempre affogato nei suoi rimpianti su quello che era successo al suo ex fidanzato ed ora, seduto nella cucina del suddetto uomo mentre aspettava che il suo amico riapparisse, tutto questo lo feriva ancora di più.

Odiava che Blaine era rimasto ferito per qualcosa che aveva a che fare di nuovo con lui.

Odiava di non essere intervenuto come avrebbe dovuto fare.

Avrebbe dovuto prendere a calci in culo Alex dall’inizio; avrebbe dovuto mettere al tappeto quel bastardo non appena tutte quelle bugie erano uscite dalla sua bocca… avrebbe dovuto…

Ancora con questi “avrebbe dovuto..”

Scuotendo la testa , Kurt si alzò ed uscì dalla cucina dirigendosi in punta di piedi verso il corridoio da cui poteva vedere un piccolo raggio di luce dalla porta del bagno semiaperta.

Silenziosamente sbirciò oltre la porta , il cuore in gola mentre guardava Cooper che passava del disinfettante sui piccoli graffi , causati dalla ghiaia, sulla schiena nuda e sulle spalle di Blaine.

Piccoli segni lasciati dalle pietre che avevano lacerato la sua pelle, erano ben visibili sul suo dorso e dalla sua posizione sul vano della porta, Kurt riuscì a vedere un piccolo taglio anche vicino all’orecchio, che gocciolava sangue sull’attaccatura dei suoi capelli.

Blaine era ancora bagnato, fresco di doccia, e la sua pelle sembrava lacerata; il suo viso ( riflesso nello specchio) era pieno di lividi e bernoccoli ; e nuove lacrime si formarono negli occhi di Kurt, per quanto grave sembrasse Blaine.

Sotto la luce , le ferite erano peggio di quanto pensasse ; il suo occhio era violaceo e gonfio ed anche il suo labbro inferiore era bello gonfio.

Blaine trasalì quando suo fratello mise altro disinfettante sulle ferite e poi i due fratelli iniziarono un’intensa conversazione sottovoce, le loro parole non abbastanza alte da essere sentite da Kurt , ancora nascosto nell’ombra mentre li guardava.

Mentre Cooper continuò a prendersi cura di suo fratello , Kurt uscì dal suo nascondiglio vicino la porta e si diresse verso il salotto , il cuore dolorante per la rabbia e la tristezza per tutto quello che stava crollando a pezzi intorno a lui..

Il suo corpo tremava per la rabbia e continuò a farlo mentre andava avanti ed indietro nell’appartamento di Blaine, ascoltando il dolce suono della tv accesa davanti a lui.

La sensazione di tremore che sentiva continuò.. ancora ed ancora.. ed ancora.. fin quando , alla fine, smise di camminare su e giù , bloccandosi sul posto quando capì che non era solo l’imminente voglio di esplodere che cresceva in lui a farlo sentire in quel modo.. il suo telefono… che era stato nella tasca posteriore dei suoi pantaloni per tutto quel tempo.. vibrava.

L’apparecchio vibrò più e più volte fino a quando Kurt alla fine non lo tirò fuori dai pantaloni , guardandolo disgustato.

Aveva parecchi sms consecutivi , tutti della stessa persona.

Da Alex:

Tesoro.. mi dispiace tanto per stasera.  Possiamo vederci e parlarne per favore? Ti amo tantissimo.



Era passate ore ormai dalla lite al club e prima che Kurt se ne rendesse conto, il cielo si stava schiarendo , il sole cominciava ad intravedersi tra le nuvole ( così come tra le persiane) , mente si faceva mattino e la città si svegliava.

Cooper era rimasto sveglio con lui, i due uomini erano seduti nel tranquillo salotto in attesa di un qualsiasi rumore che facesse capire loro che Landon si fosse svegliato.

Blaine si era addormentato poco più di un’ora prima, il suo mal di testa si era calmato abbastanza da permettergli di cercare di farlo, invece di restare ancora  sveglio.

Prima di andarsene aveva preso , però , un altro antidolorifico per dare un po’ di sollievo al suo corpo dolorante e poi andò a letto.

Kurt lo guardò dormire per un po’, appoggiato sulla soglia mentre il suo ex , aggredito, russava tutto disteso nel suo grande letto.

Kurt , poi, sentendosi leggermente raccapricciante nell’essere li a guardarlo, tornò di corsa in salotto, sedendosi accanto a Cooper.

Rimasero li fin quando Landon avrebbe deciso che era ora di alzarsi.

E, conoscendo bene Landon, sapevano che sarebbe successo abbastanza presto, così semplicemente aspettarono.

La tv era accesa e sullo schermo c’era uno spot pubblicitario di una padella che non si sarebbe mai graffiata, ma nessuno dei due uomini ci stava prestando attenzione.

Cooper era impegnato a studiare una specie di sceneggiatura mentre Kurt aveva il cellulare in mano , gli occhi fissi sui messaggi che aveva ricevuto ore prima.

Ce n’erano anche molti nella posta in arrivo ( ora lette) da Alex, che lo pregava di incontrarsi in un hotel da qualche parte in città così che potessero parlare.

Come se il suo presentarsi li significasse che le cose tra loro si sarebbero sistemate .

Come se Alex non avesse appena picchiato a sangue uno degli amici di Kurt , senza nessun motivo apparente se non la sua palese gelosia.

Come se Alex avesse qualche diritto di essere arrabbiato con Blaine .. o con Kurt se è per questo.. dopo tutte le merdata che aveva fatto da quando lui e Kurt si erano messi insieme.

Ringhiando tra i denti, Kurt gettò il cellulare di lato, senza nemmeno preoccuparsi di guardare quando colpì il pavimento con un tonfo sordo.

“Il tuo fidanzato?”

“Non è il mio fidanzato. Non più.”

“Dopo quello che ha fatto a te e a Blaine, speravo proprio che non lo fosse più.

Il ragazzo è un pezzo di merda”.

“Non lo so.. “ Kurt mandò giù il nodo che gli si stava formando in gola,  sbattendo gli occhi per alleggerire la tensione,..” tutto questo tempo e non lo sapevo fino ad ora.

Non si è mai comportato così con me”.

“La gelosia è piuttosto brutta..”

“Così come le sue bugie e i suoi tradimenti e tutto quello che è venuto poi di pari passo..”

Sospirò.

“Cazzo… solo .. e tutto quello che gli ho dato?? Lo ha gettato via come se fosse spazzatura.

 Non gli interessava nemmeno che io ero a casa ad aspettarlo o che mi importasse di lui..

Ho passato un anno con lui e so che non era la relazione ideale.. ma pensavo.. che sarebbe andato tutto bene tra noi.

Pensavo che almeno gli importasse di me.. ma non lo ha mai fatto.”

“Alcuni uomini sono così.. Vogliono tutto alla luce del sole e farebbero qualsiasi cosa pur di averlo, non importa chi feriscono nel loro cammino”

Cooper chiuse il manoscritto e lasciò vagare lo sguardo sulle cornici poggiate sul tavolo della tv.

Le foto di Blaine e Landon erano tutte al loro posto, le cornici spolverate e splendenti, che contenevano foto dell’adorabile famiglia.

Ognuna di queste foto aveva catturato momenti di Blaine e suo figlio, sia insieme che foto solo di Landon, ma tutte.. mostravano una vita costruita sulla solitudine, quella che aveva trionfato dopo che Blaine era stato messo da parte.

Semplicemente guardare Cooper che le fissava , fece battere più forte il cuore di Kurt; perché sapeva a cosa stesse pensando Cooper.

Sapeva dove Cooper volesse arrivare.

“Alcuni uomini sono egoisti.. So di non avere alcun diritto di giudicare , perché mi sono comportato allo stesso modo; ma in questi ultimi mesi , ho imparato a capirlo.

E sono sicuro che lo hai fatto anche tu”.

Cooper annuì, ascoltando a fondo le parole di Kurt , mentre continuava a fissare le foto di suo fratello.

A dire il vero, lui e Kurt non erano molto diversi l’un l’altro.

Avevano entrambi i proprio obiettivi, i loro percorsi verso il successo ed entrambi erano un po’ egoisti ( okay... molto egoisti).

Ma entrambi erano stati riportati alla realtà; entrambi erano stati segnati delle loro decisioni ed avevano imparato dai loro errori.

Cooper sapeva in cosa aveva sbagliato anni prima; sapeva di aver deluso suo fratello ed alla fine aveva sbagliato anche con suo nipote.

Guardare Kurt , gli aveva fatto capire che anche lui aveva capito i propri sbagli.

Ma ora, erano entrambi qui per sistemare le cose.. e secondo quello che Cooper era venuto a conoscenza quella sera, Kurt era molto vicino ad aggiustare le cose.

“Blaine mi ha detto che ti ha baciato..”

“Io.. si.. lo ha fatto.. L’ho baciato prima io.. ma lui ha ricambiato…”

Kurt arrossì e tutto ad un tratto il tessuto del divano divenne molto interessante, tanto da passarci sopra le dita.

“Non mi aspettavo che lo facesse.. mi sono lasciato trasportare dal momento e.. l’ho baciato.. lo avevo baciato anche prima.. proprio prima di partire per New York.

Ma quella volta mi spinse subito via, così capii di aver fatto la scelta sbagliata..”

“Il fatto che abbia ricambiato il bacio è una grandissima cosa, sai? “

“Probabilmente la sua mente era più sconvolta di quanto pensassimo..” .

Cooper ridacchiò.

“Nah.. conosco mio fratello .

Non sei stato in giro per un po’.. ma sta lentamente tornando da te .

Quando ti ha baciato stasera… probabilmente non lo aveva pianificato.. ma ha lasciato che accadesse.

Blaine.. è un romantico.. lo è sempre stato.

Inconsciamente, gli manchi da impazzire e dopo quello che è successo stasera tra te ed Alex.. forse era spaventato a morte che potesse farti del male..”

“Ma è lui quello che…”

“Ricordi.. ricordi quando corresti in quel vicolo e fosti ferito?”

Kurt annuì e Cooper continuò.

“Beh.. Blaine si sentì una merda dopo quel fatto.. Mi chiamò dopo che ti fecero uscire ed in quel momento ero molto impegnato al lavoro.. così non è che mi sono seduto a parlargli come avrei dovuto, sai?.. ma lui mi chiamò lo stesso .. era.. distrutto.. aveva tutti questi flashback del prom..”

“Lo so..”

“E voi due.. vivevate separati ed era così spaventato che mentre tornava a casa quella sera , qualcosa di brutto potesse capitarti mentre eravate separati.

Non è mai stato bravo quando c’è la possibilità che tu possa farti male.

Scommetto che avrà pensato che Alex ti avrebbe fatto qualcosa.. ed è questo che lo ha fatto scattare.. Questo ed anche il fatto che il tuo fidanzato è un coglione e lo ha trattato da schifo.”

“Alex non avrebbe mai dovuto dire quelle cose..”

“Ma è quello che tutti pensano di questi ballerini sai?

All’inizio quando Blaine mi ha parlato del suo lavoro.. mi sono incazzato con lui.

Del tipo.. chi si spoglia per soldi?

Voglio dire.. mi hanno proposto centinaia di volte di fare un porno.. ma .. mentre sarei meraviglioso da vedere nudo su uno schermo.. non avrei mai il coraggio di farlo, sai?

Ma Blaine.. ci ha visto solo l’opportunità di rendere la vita migliore per lui e suo figlio e lo ha accettato..

Non ha mai pensato alle conseguenze di questo lavoro.. semplicemente lo ha fatto.

Questo per me è ammirevole.

Io probabilmente avrei cercato una fidanzata ricca o qualcosa di simile che si sarebbe presa cura di me e di mio figlio.. ma Blaine.. si fa sempre da parte quando si tratta di suo figlio.

Questo è un genitore.

Non so da chi ha preso.. ma è dannatamente un ottimo padre ed amo questo di lui..”

“Lo so.. anche io..”

Alla confessione tranquilla di Kurt, Cooper sorrise e lo guardò con uno sguardo curioso, prima di riportare la sua attenzione alla porta.

Il suono del fruscio delle coperte si sentì dal corridoio , seguito da un leggero rumore di piccoli piedini che colpivano il pavimento.

Prima che Kurt potesse dire una parola, Cooper si alzò e sparì dalla stanza , tornando un secondo dopo con Landon, ancora assonnato, in braccio mentre il bambino si guardava attorno alla ricerca del suo papà, strofinandosi un occhio stanco.

“Guarda chi si è unito a noi?”

“Hey.. Landon.. Buongiorno tesoro.. “.

“Dov’è papà?” chiese il bambino, spingendosi sulle spalle di Cooper un po’ di più per cercare il padre.

Per la sua età , Landon era un bambino molto osservatore e sapeva che, una volta mattina, il padre sarebbe stato a casa.

“Sta dormendo?”

“Si.. papà sta dormendo.. Non si sente molto bene.. così adesso lo lasciamo da solo a riposare okay.

Forse possiamo preparargli qualcosa per pranzo più tardi così si sentirà meglio e poi forse tu e Kurt potreste preparargli dei biscotti?”

Sentendo parlare si biscotti, il cattivo umore di Landon sparì e guardò Kurt, sorridendo quando l’altro uomo annuì.

“Okay.. posso fare colazione?”

“Certo che puoi , schizzetto. Andiamo a vedere cosa c’è in dispensa?”

Cooper mise Landon a pancia in giù e, facendo con la bocca il suono dell’aereo, le fece volare fino in cucina; gli strilli e le risate del bambino li seguirono fin quando sparirono.

Una volta che furono andati via, Kurt si alzò , si spolverò i vestiti, decidendo di lasciarsi la maglietta ed i pantaloni che si era cambiato prima, per andare ad incontrare il suo ex fidanzato.

Si passò una mano tra i capelli , si infilò le scarpe e salutò Cooper con la mano , facendogli sapere che usciva.

L’uomo era impegnato a distrarre Landon con alcune scatole di cereali da scegliere , ma gli fece comunque il gesto  di approvazione col pollice e lo guardò lasciare per l’ennesima volta l’appartamento da quando era tornato.

Almeno questa volta Cooper era sicuro che Kurt sarebbe ritornato per sempre.



Febbraio 2017

“Per celebrare il fatto che ora viviamo insieme, ti ho preso un piccolo regalo”.

Alex porse una piccola scatolina , con un sorriso in volto , mentre guardava Kurt prenderla; il suo fidanzato aveva gli occhi spalancati per la curiosità.

“Alex.. ma perché?”

“Volevo solo festeggiarti, tesoro .. e poi mi dispiace molto che tu non possa venire con me a Firenze.

So quanto morivi dalla voglia di venire, ma ti prometto che la prossima volta che andrò via, non importa  come ma verrai con me.

Non mi importa di quello che dicono gli altri, voglio essere in un bellissimo posto con il mio fidanzato meravigliosamente sexy. E poi quando sono via mi manchi molto”.

Quando Kurt arrossì , Alex si sporse e lo bacio profondamente.

“Manchi anche a me.. sempre”.

“Allora.. lo apri questo regalo?”

“ Sai che non devi farmi nulla. Paghi già la maggior parte di tutto e mi mandi regali quando sei via.

Così mi vizi.”

“E’ così sbagliato voler viziare qualcuno che se lo merita?

E’ sbagliato coccolare la bellezza e celebrare un re?”

Quando non ebbe nessuna risposta, l’uomo sorrise un po’ di più, accarezzando con le labbra a tempia di Kurt.

“Solo.. aprilo.. ti prometto che l’adorerai”.

Aspettò pazientemente mentre Kurt sfiorava la carta regalo , le unghie fecero piccoli strappi alla carta prima di strapparla, finalmente, in un colpo solo ed aprì la scatolina.

Kurt gemette a bassa voce, ed Alex si pavoneggiò, facendo scivolare un braccio attorno alla vita sottile di Kurt.

“Beh?”

“Oh Alex.. è meraviglioso.. Ma è anche troppo..”.

Tra le mani aveva uno splendido orologio in platino con un cinturino di pelle nera.

Kurt riconobbe la marca, sapeva quanto costava ( per l’amor del cielo.. era platino) e non riusciva a credere che gli avesse fatto questo regalo così di lusso..

Non avrebbe mai potuto permettersi qualcosa del genere con il suo salario; solo stringere qualcosa del genere era qualcosa che lui aveva immaginato solo nei suoi sogni più sfrenati.

Ma ecco che il suo fidanzato.. il suo sexy, intelligente e stupendo fidanzato gli regala questo favoloso orologio.. e Kurt fu sorpreso dal gesto.

“Lo amo e ti amo, ma non posso accettarlo.. è troppo..”

“Te lo sto regalando perché ti amo , Kurt. Questo è per festeggiarti…”

Questi sono per festeggiarti….

Kurt trasalì, pregando che Alex non se ne fosse accorto.

Il suo fidanzato non lo aveva fatto per fortuna..

Dio..

Era passato così tanto tempo dall’ultima volta che Kurt aveva pensato a Blaine, ed all’improvviso , la sua mente si riempì dei loro ricordi insieme…

Un momento tranquillo tra loro quando Kurt gli portò un mazzo di rose e guardò il suo migliore amico ( l’amore della sua vita) fissarlo con uno sguardo di gratitudine e pieno d’amore.

“Kurt?”

“Si?”

“Sei sparito per un secondo.. Come se stessi sognando..”

Kurt abbassò lo sguardo sull’orologio ancora tra le sue mani.

La sua opulenza gli tolse il respiro e chiuse gli occhi, cercando di riconcentrarsi, prima di voltarsi verso il suo fidanzato.

“Si .. a volte mi capita.. Sei troppo buono con me..”

Alex rise , stringendo la gamba di Kurt mentre lo tirava a se per un altro bacio.

Le loro labbra si incontrarono ed il loro bacio si fece più profondo, fin quando Kurt si allontanò per respirare , chiedendogli poi di mettergli l’orologio .

Alex , a quel punto, si prese il suo tempo per togliere l’orologio dalla scatolina , agganciandolo al polso di Kurt con estreme precisione mentre il suo fidanzato era rimasto incantato.

Erano insieme da poco tempo, ( e vivevano insieme da ancora meno) ma se il loro rapporto sarebbe stato così.. Kurt era sicuro di poter gestire la cosa.

Soprattutto quando alzò il braccio e fissò il costoso gioiello con cui era decorato.

Si.. poteva abituarsi a questa



Com’era prevedibile , Alex soggiornava in uno degli alberghi più belli di LA.

Il posto puzzava di ricchezza e potere e questo fece rabbrividire Kurt, mentre prendeva l’ascensore per andare da Alex.

Il portiere era stato gentile ad indicargli dove andare ed ogni dipendenti che incrociava era molto gentile, gli sorridevano o gli domandavano se avesse bisogno di aiuto; ma nonostante questo Kurt si sentiva come se fosse in un mondo completamente diverso mentre si dirigeva verso la stanza di quello che presto sarebbe diventato il suo ex fidanzato.

L’eccessiva vivacità dello staff ed il fatto che Kurt si sentisse completamente vestito male , mentre vagava per l’edificio, gli fece venire un po’ di nausea .

Ma, una volta in ascensore, deglutì e prese un profondo e calmante respiro, appoggiandosi alla parete  a specchio dell’ascensore che lo stava portando verso il suo destino.

Le porte suonarono e si aprirono, rivelando un corridoio impressionante che sembrava essere appena uscito da un film ( in realtà Kurt era abbastanza sicuro che lo fosse davvero.. qualcosa doveva essere stato registrato qui; tuttavia non aveva intenzione di passare tutta la mattinata a chiedersi cosa . Aveva di meglio da fare).

Uscì in corridoio ed aspettò che le porte dell’ascensore si chiudessero e cominciasse a salire verso altri piani, prima di incamminarsi per il lussuoso corridoio verso la stanza di Alex.

Più si avvicinava , più diventava nervoso e quando si ritrovò di fronte alla porta del suo fidanzato, Kurt stava tremando per la paura e la rabbia.

La tasca dei pantaloni era pesante contro la sua gamba ; una bomboletta spray era nascosta li, datagli la notte prima da Blaine per la sua sicurezza.

Perché non l’aveva usata durante la lite?

Non se ne era ricordato ma ora sapeva di averla e se ce ne fosse stato bisogno l’avrebbe usata .

Anche se pensava che non sarebbero arrivati a tanto .

Deglutendo pesantemente, bussò sulla pesante porta di legno , fissando la grande finestra in fondo al corridoio , da cui si vedeva tutta la città, in attesa che Alex venisse ad aprire.

Il sole splendeva attraverso i vetri  e Kurt rimase con lo sguardo fisso sui suoi raggi che risaltavano i tappeti persiani.

Opulenza pura.

La più fantasiosa delle fantasie.

Il più ricco dei ricchi.

Questo era quello che tutto questo rappresentava.

Era tutto una bugia…

“Kurt?”

Alzando lo sguardo , Kurt si ritrovò a fissare Alex, il suo fidanzato stava ricambiando lo sguardo con un occhio leggermente livido.

Anche se Blaine aveva avuto la peggio, era comunque riuscito a mettere a segno qualche colpo e mentre dava una bella controllata al suo fidanzato, Kurt non poté fare a meno di ridacchiare alla vista di Alex con ( quello che presto sarebbe diventato) un bellissimo occhio nero.

Diamine.. Blaine era riuscito anche a colpirlo in bocca abbastanza forte da fargli uscire un livido sulla mascella e a farlo sembrare uno scoiattolo.

A dire il vero, si meritava molto di più di questo, ma Kurt era comunque felice che Blaine fosse riuscito a colpirlo almeno un po’.

“Vuoi entrare?”

“In realtà.. no.. ma se questo è l’unico modo per poter parlare , credo che entrerò..”

Aspettò che Alex si spostasse prima di entrare , ritrovandosi in una stanza ancora più lussuosa.

C’erano grandiosi dipinti sulle parete, appesi dietro a dei tavolini in mogano, su cui erano appoggiati dei vasi eleganti pieni di fiori freschi.

Il pavimento era di legno laccato, lucidissimo , e la stanza profumava divinamente.

Per i ricchi, anzi… pensò Kurt mentre studiava la stanza.

Quando era giovane , Kurt sognava queste ricchezze, di poter vivere in un posto così lussuoso e chiamarlo casa; ora era tutto strano per lui, come se quello non fosse il posto a cui apparteneva.

Questo è quello che volevi?

E’ questo quello che desideravi  più del vero amore?

Cosa ti è successo Kurt?

Cosa è successo a quel Kurt che cercava la loro anima gemella?

Quando erano diventati così superficiali?

Quando avevano deciso di accontentarsi di qualcosa di meno?

Per lui questo era meno

Alex era il meno.

Certo, aveva i soldi ( ottenuti grazie ad un fondo fiduciario ed all’aiuto delle conoscenze del padre ) ma , mentre avrebbe potuto dare tutto questo a Kurt, non poteva dargli l’amore.

Non come voleva lui , non l’amore che meritava.

Scuotendo la testa per il disgusto, Kurt seguì il suo fidanzato in salotto, lasciandosi poi cadere sul morbido divano a fantasie; le braccia incrociate strette al petto , mentre guardava Alex sedersi di fronte a lui.

Una volta che entrambi furono seduti, Alex  subito iniziò fissando Kurt con una strana espressione che lui non aveva mai visto prima.

Questa dovrebbe essere il suo modo per scusarsi?

Ma che diamine…?

“Alex.. cosa..?”

“Mi dispiace per l’altra sera Kurt. Mi dispiace di aver perso il controllo e mi dispiace per averti colpito.

Non era mia intenzione “.

“Oh.. quindi.. agitare le braccia fino a prendermi in pieno viso non era quello che volevi?”

“Mi stavi graffiando! Stavo solo cercando di scrollarti di dosso. Non volevo farti del male”.

Quindi volevi scrollarmi di dosso per poter far del male ad uno dei miei amici?”

Quando sentì Kurt dire che Blaine era un suo amico , Alex socchiuse gli occhi.

“Quel tizio mi ha attaccato per primo. Avevo il diritto di difendermi.

Si è avvicinato a me come un fottuto psicopatico, Kurt!

Non sapevo se avrebbe colpito me o te”.

“Oh.. per favore! Blaine non mi avrebbe mai fatto del male!

Si è avvicinato a te perché sei stato uno stronzo con lui!

Tutte quelle cose che hai detto.. non ne avevi il diritto.

Blaine è una brava persona; sta facendo solo quello che deve fare.”

“Spogliarsi per soldi non è qualcosa che devi fare!”

“Quando non hai via di scampo, si! Dio Alex.. io ero proprio come te!

Pensavo il peggio delle persone che ballavano così , ma poi ho avuto modo di conoscere le loro vite.

Lavorano semplicemente per vivere, proprio come me e te.

Non tutti i lavori pagano abbastanza per vivere comodamente.

Diamine, la maggior parte dei lavori salariati non ti danno abbastanza soldi perché una famiglia possa rimanere a galla.

Le persone sono costrette a fare due o più lavori per far quadrare i conti ed il fatto che tu li giudichi perché lavorano sodo per poter vivere , mi disgusta!

Ero come te ed odio il fatto che fossi così stupido”.

Alex ruotò gli occhi , borbottando sottovoce fin quando Kurt non colpì il divano con la mano, per attirare di nuovo  la sua attenzione.

“Cosa?”

“Per la maggior parte del tempo , sono stato accecato da te.

Ti amavo in qualche strano modo che non ho mai capito.

Amavo quello che rappresentavi per me: il potere, il successo , la ricchezza.

Avevi tutto questo.. quello che volevo intendo..

Volevo essere ricco.

Volevo la notorietà e tutti i vantaggi che ne derivano.

Volevo essere al tuo fianco, viaggiando per il mondo ed  iniziare la nostra vita insieme.. e per tutto questo tempo.. hai vissuto senza di me..”

“Kurt…”

“No… dio no…Lasciami finire perché questa volta devi parlare..”

Kurt guardò Alex con rabbia, aspettando che l’altro uomo chiudesse il becco, prima di continuare .

“Ho passato tutta la mia adolescenza a desiderare tutto questo.

Volevo andar via dall’Ohio, volevo trovare l’amore, volevo il successo, volevo una famiglia.. volevo.. tutto..

Sono venuto a New York e tutto è crollato intorno a me.

Nulla stava andando per il verso giusto per me.. poi le cose hanno cominciato a migliorare.

E poi di nuovo peggiorate perché ero così dannatamente stupido ed ho fatto cose ben peggiori!

Ho pensato che non ce l’avrei fatta a resistere li e che avrei dovuto impacchettare le mie cose e tornare in Ohio, perché ero certo di aver fallito.

Poi una sera.. ti ho incontrato e mi hai fatto sentire di nuovo vivo..

Mi hai fatto conoscere così tante cose nuove e l’ho amato.

Mi sono divertito tanto con te e quando mi hai chiesto di sposarti , ero pronto ad iniziare una vita con te.

Ma.. dio.. più ci penso più mi rendo conto di quanto fosse tutto un errore.

Ero pronto a sistemarmi con te quando sapevo che non mi amavi e che io non amavo te, almeno non quanto la gente intorno a noi pensava ci amassimo.

Il matrimonio sarebbe stato molto conveniente per entrambi; tu avresti avuto il tuo sexy marito trofeo che tutti volevano trovassi ed io avrei avuto, finalmente, la vita che volevo”.

Kurt chiuse gli occhi .

“Ero pronto ad accettarlo…

Ti avrei sposato completamente cieco alle tue bugie.

Mi hai mentito per tutto questo tempo che siamo stati insieme.

Mi hai mentito… mi hai tradito..

All’inizio quando mi dicesti che non potevi portarmi conte, ho creduto che fosse perché avrei potuto distrarti , ma poi ho realizzato che tutti i tuoi amici portavano le persone per loro importanti con se .. ed io .. ero l’unico bloccato in casa.

Poi mi mandavi tutti quei regali come se niente fosse e nel frattempo.. scopavi con dio solo sa chi mentre io era a casa ad aspettarti.

IO!

Il tuo fidanzato..”

L’uomo più grande scosse la testa allungando una mano per vedere se Kurt la prendeva.

Ma non lo fece.

“Tesoro… davi capire.. ero solo..”

“La solitudine non è una scusa per tradirmi milioni di volte, Alexander!

Dio.. se non volevi essermi fedele.. perché mi hai chiesto di sposarti?

Perché.. sai una cosa?

Mi hai fatto apparire come un completo idiota!

Tutte quelle persone sapevano che mi tradivi e mi fissavano come…” Ecco Kurt Hummel.. il suo fidanzato va in giro a scopare ma lui non lo sa.. Guarda che idiota.. che peccato.. così sexy ma.. così stupido!”

Tutti lo sapevano! Tutti!”

“Nessuno di loro significa qualcosa per me.. mi sei mancato così tanto e …”

“Se ti mancavo così tanto.. perché non mi portavi con te?

E non dirmi quella cazzata che non ti era permesso perché tutti gli altri portavano i loro mariti o le loro mogli.. i loro fidanzati o le loro fidanzate.. con loro.. quasi tutte le volte.

Io ero l’unico lasciato indietro e nessuno ha mai detto niente perché erano tutti amici tuoi e non miei!”

L’uomo più grande scosse la testa , alzandosi , facendo avanti ed indietro per la stanza.

“Sono tutti amici tuoi , Kurt.

Come puoi dire che i miei amici non sono anche amici tuoi?

Quello che è tuo è mio e quello che è mio è tuo, ricordi?

Siamo fidanzati! Questo è…”

“Non siamo fidanzati.. non più..”

“Cosa?.. Cosa vuoi dire?”

“Voglio dire che non farò questo con te.. non sposerò qualcuno che mi tradirebbe ogni singolo giorno per il resto della mia vita.

Non ho intenzione di restare a guardarti con qualcun altro… mentre io sono proprio li accanto a te .. e tu dovresti essere con me invece che tra le braccia di un altro ragazzo!”

Quando Alex cominciò a parlare di nuovo, Kurt lo interruppe, alzandosi anche lui.

“Merito di meglio di tutto questo, Alex!

Merito di meglio di qualcuno che mi tratta come spazzatura!”

“Oh.. quindi mi lasci per uno spogliarellista?”

“Fanculo…Fottiti… Blaine è un uomo meraviglioso che non merita il tuo astio..

E’ un mio amico e mi ha dato più possibilità e salvato così tante volte , più di chiunque altro io conosca.

Gli devo così tanto e l’ho trattato così male e non lascerò che tu faccia lo stesso.

Non di nuovo, mai più..

La scorsa sera non doveva mai succedere .

Non avresti mai dovuto alzare un dito su di lui.. perché non ha nulla a che fare con noi..

SI è ritrovato coinvolto solo perché tu non riesci a tenerlo in quei fottuti pantaloni..”

“Lui è venuto da me.. non il contrario.. Sai come sono queste persone. Le persone che fanno questo lavoro sI scatenano da far schifo.. .

Non ho dovuto nemmeno chiedere…”.

“Oh.. chiudi quella cazzo di bocca..! Mi hai tradito dal primo momento che ci siamo messi insieme..!

Davvero pensi che io creda s quello che stai dicendo?

TU sei andato in quel club per cercare un po’ di divertimento ed hai pensato di averlo trovato..

Bah.. notizia flash.. non lo hai fatto.

Ed in più hai perso il tuo fidanzato..

Spero tu sia contento!”

Alex lo guardò, un’espressione stranamente sinistra  sul viso, mentre sogghignava a Kurt.

Per la prima volta nella sua vita da quando aveva incontrato questo ragazzo, Kurt si sentì minacciato da lui, perché ( se Alex avesse voluto) probabilmente, avrebbe potuto fargli del male.

Velocemente, infilò la mano nella tasca del pantalone afferrando la bomboletta spray al peperoncino , in caso ne avesse avuto bisogno.

Tuttavia, Alex  non cambiò posizione.

Invece , cominciò semplicemente a prenderlo a parolacce, rovesciandogliele addosso come coltelli affilati con l’intento di fargli del male.

“Mi stai lasciando per quell’inutile spreco di spazio? Bene.. Divertiti… Sei tu quello che ci sta rimettendo, Kurt.

Cosa hai questo prostituto che io non ho?

Di certo  non ha i soldi.

E’ ridicolo e utile quanto una matita bianca.

Immagino però che siete fatti l’un l’altro.

L’unica cosa in cui sei bravo.. era una sveltina;.. eri buono solo da scopare…”

Prima che potesse finire la frase, Kurt diede un pugno sul naso ad Alex; un colpo duro che ferì le sue nocche ….. e l’uomo urlò per il dolore, inginocchiandosi con il viso tra le mani mentre il sangue schizzava dappertutto.. sulla sua camicia, i sui pantaloni e le sue mani.

Kurt fece un passo indietro , scuotendo la mano dolorante, mentre guardava il suo ex singhiozzare per il dolore, un sorriso si diffuse sul suo viso mentre ascoltava le grida angosciate di Alex.

“Fottiti Alex. Spero di averti rotto il naso, pezzo di merda.. e se provi a ricontattarmi di nuovo, te lo rompo di nuovo.”

Si avvicinò , chinandosi per assicurarsi che Alex lo sentisse chiaramente.

“Questo era per Blaine..”

Quando il suo ex alzò lo sguardo, gli diede un bel calcio nella palle.

“E questo è per me…ti auguro una bella vita.. coglione..”

Sorridendo, si voltò ed uscì di corsa dalla stanza, passando accanto a due amici di Alex fermi in corridoio, agitati , mentre cercavano di capire cosa fosse successo nella stanza del loro amico.

Quando li superò.. Kurt gli mostrò il dito, allungando la mano anche da dentro l’ascensore, per continuare il gesto fin quando le porte non si chiusero, ritrovandosi poi a ridere a crepapelle per il momento fico che aveva appena avuto.

Di tutte le rotture che aveva avuto negli ultimi anni, non ce n’era una che non avesse odiato; odiava ferire qualcuno di cui gli era importato.

Questa invece .. l’avrebbe rifatta milioni di volte.

Perché era stato perfetto.. e quel traditore pezzo di merda aveva meritato tutto quello che aveva avuto.



“Gli hai rotto il naso? Ne sei sicuro?”

“Si è incrinato. L’ho sentito spezzarsi sotto il pugno.

Probabilmente se l’è rotto.

E’ quello che meritava.

Mi ha tradito.. ha picchiato Blaine e poi mi ha insultato quando è lui quello che è stato beccato.

TI prego…”

“Però.. non posso credere che lo hai picchiato.

Voglio dire .. so che sei capace di farlo.. lo hai fatto tempo fa con quegli stronzi.. sono… solo orgogliosa di te!

Sono felice cha hai chiuso quella relazione!

A nessuno di noi piaceva..”

“Me lo dici ora.. ed ora tutti mi confessate quanto lo odiavate ed io sono l’ultimo a saperlo.”

“Beh.. a dire il vero.. nessuno di noi voleva turbarti.

Tutti noi sapevamo quanto sconvolto eri quando Blaine sparì e non volevamo che ti ritrovassi di nuovo in quella situazione .

Cioè.. quando incontrasti la prima volta Alex, pensavo fosse una cosa buona per te.. poi.. ha cominciato a diventare strano..

Santana mi disse che le ricordava Brody.. ma io non le credetti all’inizio…”

Kurt ridacchiò , appoggiandosi al sedile , mentre il taxi lo scorrazzava attraverso il terribile traffico di LA per riportarlo a casa di Blaine.

“Non hai creduto a nulla di quello che ti dicemmo di Brody, fin quando tutte le prove non furono li davanti a te.”

“Beh.. si.. ma ora sai come mi sono sentita..”

Rachel fece una pausa.. mormorando qualcosa a bassa voce, per poi parlare di nuovo.

“Tuttavia.. solo.. sono davvero felice che sia tutto finito.

Spero che Alex non provi a tornare con te o che ti denunci o altro..”

“Non oserebbe.. Ha davvero fatto molto male a Blaine ed ha colpito anche me..

Se ci prova, lo denuncio anche io per tutto..

Ma non credo che darà fastidio .

Ho davvero ferito il suo ego.. “

“Bene.. spero torni nella grotta da cui è strisciato fuori e ci resti..”

“Anche io..”

Un bel po’ di tempo passò mentre i due amici sentivano solo i loro respiri  al telefono..

Kurt osservava le altre macchine sfrecciargli davanti sull’autostrada, la mano ancora dolorante poggiata sullo stomaco, mentre pensava a quello che Blaine stesse facendo in quel momento.

Puntale come un orologio, Rachel parlò proprio della persona che stava pensando , un sorriso apparve sul suo viso, quando lei gli chiese:

“Allora.. questo cosa significa per te e Blaine?”

“Cosa intendi?”

“Proverai a riconquistarlo, vero?

Hai detto che ti ha baciato .. dovrà pur significare qualcosa.”

“Non lo so.. cioè.. si .. mi ha baciato e tutto, ma .. sono successe troppe cose da quando l’ho lasciato che non credo mi perdonerà mai per quello che ho fatto.

Tutto quelle orribili cose che gli sono successe.. è tutta colpa mia..”

“Non è detto..”

“No.. lo sono..
.
Io l’ho messo incinto .. io sono quello che lo ha abbandonato..

L’ho lasciato da solo .. senza nessuno con cui confidarsi perché vi ho fatto scegliere me e cosa avrebbe dovuto fare in questa situazione?

Non poteva semplicemente lasciare l’appartamento che divideva con Sam e Mercedes e trovarsi un posto per conto suo a New York.

Avevamo pianificato di vivere insieme .. dove andavo io .. lui mi avrebbe seguito.

Io sono andato avanti e l’ho lasciato indietro.”

Sospirò pesantemente, chiudendo gli occhi mentre il battito del suo cuore rallentava.

“Tutte quelle promesse che avevo fatto.. io.. le ho infrante.. e dio.. doveva essere spaventato a morte quando se ne andò.

Sapere che stai per avere un bambino e l’unica persona che ti aspetti sia li accanto a te per tutto il tempo .. ti ha lasciato?

Non aveva nessuno se non Cooper.. e anche lui non è che abbia fatto molto per lui.. così si è ritrovato da solo..

Come posso scusarmi per questo?”

“Se n’è andato di sua iniziativa, Kurt”.

“LO so questo.. ma l’ho praticamente costretto ad andarsene”.

Il tassista gli lanciò un’occhiata dallo specchietto retrovisore e Kurt si scusò di aver alzato la voce, abbassandola per placare l’uomo.

“Solo… non sai tutto quello che gli è successo tra quando ha lasciato New York ad ora.

Pensa che non abbia raccontato tutta la verità a nessuno.. ma Cooper mi ha raccontato qualcosa.. ed è qualcosa di orribile, Rach”, si fermò di nuovo, riprendendo fiato mentre la sua voce diventava più alta.

“Sei fossi stato al suo posto non so cosa avrei fatto. Voglio dire.. mio padre mi avrebbe di sicuro aiutato .. ed anche Carole.. ma se non avessi avuto questo supporto, come ha dovuto fare Blaine, non credo che ce l’avrei fatta..”

“Kurt.. non ..”

“E’ stato terribile.. davvero terribile.

Dio.. perfino sentire Alex dirgli tutte quelle cose la notte scorsa ha spezzato il mio cuore perché lui.. non conosce Blaine come lo conosco io.. ed io ormai lo conosco a malapena!

Le cose che so sono così motivanti perché Blaine fa qualsiasi cosa per Landon.

Se Landon ha bisogno di qualcosa , Blaine si fa in quattro per dargliela e si mette sempre all’ultimo posto se si tratta di lui.

Ha dovuto affrontare così tanto dolore per essere certo che suo figlio.. nostro figlio.. fosse felice e non posso competere con questo.

Non voglio competere con questo.

Voglio semplicemente amarlo e prendermi cura di lui e di Landon ed essere sicuro che siano al sicuro.”

“Scommetto che è stata dura per te vederlo ferito in quel modo l’altra sera, vero?” chiese Rachel, la sua voce un dolce sussurro.

Fu in quel momento che Kurt si rese conto di star piangendo.

Le lacrime scorrevano dai suoi occhi , Kurt tirò su col naso asciugandosi le guance.

“Non se lo meritava . Le cose che Alex gli ha detto ed il modo in cui lo ha colpito?

Blaine stava cercando di aiutare me.. e si è fatto male durante la discussione .

Finisce sempre per farsi del male ed io sono stanco di questo.

Voglio farlo stare meglio.

Voglio tenerlo al sicuro.”

“Lo ami ancora..”

“Non ho mai smesso.. perfino quando mi sono comportato da idiota..”

Rachel ridacchiò, poi per un secondo , dal telefono, arrivarono dei rumori; Rachel si stava sistemando da qualche parte nell’appartamento… poi tutto tornò di nuovo silenzioso.

“Quindi cos’hai intenzione di fare?”

“Non lo so.. Ma ci penserò..”

“Beh.. ti auguro buona fortuna..”

“si.. grazie.. perché ne avrò proprio bisogno”.



Era poco dopo l’ora di pranzo , quando Kurt arrivò finalmente a casa di Blaine; pagò il taxi e, praticamente corse verso l’appartamento saltellando, sentendosi finalmente libero da un grosso peso visto che era tornato single liberandosi di quel pezzo di merda del suo fidanzato.

Alex ora era qualcosa del passato ( o almeno così sperava Kurt ) e le persone che potrebbero essere ( dovrebbero essere, aggiunse mentalmente Kurt ) parte del suo futuro erano al piano di sopra in sua attesa.

Questo pensiero gli fece accelerare il passo e si affrettò per le scale, decidendo di non prendere l’ascensore a favore di un po’ di esercizio; prima di arrivare finalmente davanti alla porta di Blaine.

Alcuni suoi colpi alla porta avvisarono qualcuno all’interno che c’era una visita e la porta si aprì di scatto, rivelando non Blaine o Landon e nemmeno Cooper , ma la migliore amica di Blaine, Avery.

La donna lo fissò per un lungo momento, le sopracciglia sollevate per la sorpresa , mentre studiava l’uomo di fronte a lei.

Erano passati mesi dall’ultima volta che si erano visti e che avevano parlato da soli ed il leggero cipiglio sul viso di lei gli rivelarono tutto quello che lei pensava di lui.

“Ciao Avery”

“Quando sono arrivata poco fa, Cooper mi ha detto che Blaine aveva compagnia.

Quando sono andata a controllare il mio amico, sembrava che qualcuno si fosse divertito con la sua faccia indossando dei tacchetti ed ho immediatamente pensato che avesse a che fare con te.. e.. Oh .. guarda.. era vero”.

“Avery.. ti prego .. io solo..”

“Come l’ha presa il tuo fidanzato?”

Kurt si fermò , le parole bloccate in gola.

“.. Cosa?”

“Il tuo fidanzato, il ragazzo che ha fatto questo a Blaine? Come l’ha presa? Voglio dire.. ovviamente lo hai lasciato , non sono stupida Kurt Hummel”.

“Lui.. non l’ha presa bene.. ma si è ritrovato con le palle ammaccate ed il naso rotto”.

A questo, il volto di Avery si illuminò con un malizioso sorriso ed una risata maligna uscì dalle sue labbra, mentre indietreggiava per lasciarlo entrare nell’appartamento.

“ Ben fatto.. cazzo .. si.. così si fa..”

“Era il minimo che potessi fare dopo quello che è successo a Blaine la notte scorsa.

Avrei dovuto fare di più ma probabilmente avrebbe chiamato la polizia e l’ultima cosa di cui ho bisogno è avere dei precedenti”.

“Devo dire di essere sorpresa che hai avuto il coraggio di farlo.

Una parte di me pensava che sareste scappati insieme e che foste andati a Las Vegas a sposarvi”.

“Quella probabilmente è la parte di te che mi odia a morte per aver ferito Blaine”.

“E’ quella.. Ma se sei qui.. allora so dove le tue priorità sono e mentre ed anche se devo dire che non mi piace molto l’idea che tu sia di nuovo qui a scombussolare la vita del mio migliore amico, fin quando lui è felice, allora io lo rispetterò .

Qualsiasi cosa sia successa tra voi due , lo rispetterò.

Blaine merita di essere felice ed amato e se sei tu quello che gli darà tutto questo, allora.. bene..”.

Kurt annuì , ascoltando il suo straparlare sul suo amico.

Aspettò , sapendo dannatamente bene che qualche minaccia stesse per arrivare presto, una per cui era preparato.

Arrivò in pochi secondi.

“Mi faccio da parte e mi lascio alle spalle tutti i miei risentimenti per te ed i tuoi amici, ma se lo ferisci… intendo in qualsiasi modo o forma.. ti farò del male.

CI sono deserti ovunque su questa costa, sai?

So che vieni dalla costa est e sei abituato a colline erbose e a cosa del genere, ma ti ucciderò e porterò il tuo cadavere oltre il confine di stato e lo getterò da qualche parte in Nevada e ti farò diventare cibo per gli avvoltoi.

MI hai capito? Sono stata chiara?”

“Cristallina”.

La donna si voltò, lanciando uno sguardo veloce verso la porta semi aperta della camera da letto di Blaine, poi si voltò di nuovo verso Kurt.

La sua espressione era diventata più tranquilla, più rilassata quando riprese a parlare.

“So che probabilmente non stai prendendo seriamente la mia minaccia, ma ti assicuro che lo è.

Sei tornato da poco nella sua vita , quindi hai appena iniziato a conoscere la nuova versione dell’uomo che amavi.

Forse ami anche questa, ma devi capire che la persona che vedi adesso è una persona distrutta rispetto alla persona che conoscevi allora.

Faccio parte della vita di Blaine da quando Landon è nato, da quando è entrato, in travaglio e pronto per  partorire, nel mio ospedale in cerca di aiuto.

Sono stata al suo fianco quando piangeva per quanto fosse spaventato.

Ero li quando ha avuto bisogno dell’epidurale per l’intervento.. l’ho tenuto stretto quando gli hanno fatto tutto questo..

Ho visto Landon nascere ed ho raccontato ogni minimo dettaglio a Blaine perché voleva sapere se tutto andava bene.

Sono anche una delle infermiere cha lavato vostro figlio e sono colei che lo ha portato a Blaine per la prima volta per abbracciarlo.

Ho passato giorni con il tuo ex, aiutandolo, insegnandogli come cambiarlo, come fasciarlo o come far fare il ruttino a Landon  e  quando decise il suo nome sono stata la prima a saperlo.. tutto perché quest’uomo sconosciuto dal cuore spezzato che si era presentato nel reparto in cui lavoro .. voleva.. no.. aveva bisogno di un amico.

In tutta la mia vita non sono mai stata così turbato per  la nascita di un bambino.

Certo.. ci sono le occasioni tristi quando un bambino non ce la fa.. allora piango; parlo delle nascite giornaliere classiche .

Prima di tutto , di solito, i bambini sono una cosa speciale.

Ho incontrato due persone.. a volte una se stavano facendo tutto da soli.. tutti pronti per diventare madre o padre..

Se sono da soli, di solito hanno comunque il sostegno dei genitori e degli amici.

Non ho mai visto qualcuno che fosse completamente solo, senza alcun sostegno.

Dio.. non facevo l’infermiera da molto tempo quando Blaine arrivò ed era così.. giovane.

Alcune persone quando guardano un diciannovenne pensano che sia abbastanza grande da essere considerato un adulto; ma quando sono così soli e spaventati.. puoi davvero renderti conto di quanto giovani siano in realtà.

Dopo, quando lasciò l’ospedale , ho pensato spesso a loro.

Mi chiedevo cosa lui e Landon stessero facendo e poi un giorno ci siamo imbattuti l’un l’altro di nuovo, e Blaine era così turbato , ancora tutto solo , e seppi che non potevo lasciarlo di nuovo da solo.”

I suoi occhi , che stavano vagando per la stanza mentre parlava, si posarono per un secondo in quelli di Kurt, che riflettevano la stessa tristezza.

“Siamo diventati migliori amici quel giorno e sono rimasta la suo fianco da allora”.

“Sei un’ottima amica”.

“Sono la sua migliore amica.. Vedi Kurt.. il motivo per cui ti sto dicendo tutto questo è che non voglio rivedere Blaine di nuovo in quel modo.

Cooper sa come mi sento su tutto questo.

Sa cosa provo per lui e penso che debba saperlo anche tu.

Non mi importa quanto pensi di amare Blaine ora.. non puoi.. non puoi fargli del male come hai fatto prima”.

“Non lo farò”

“Voi due .. litigherete , questo è certo.. Blaine è come una bomba ad orologeria pronta ad esplodere e potrebbe farlo prima ancora che tu abbia la possibilità di capire cosa c’è che non va.

Tuttavia.. non ti farà mai del male.

E’ tutto fumo e niente arrosto.

Se fosse stato diverso , non ti avrebbe nemmeno permesso di guardarlo quella sera quando vi siete incontrati di nuovo.

Sfortunatamente per lui , però, gli siete mancati, tu ed i tuoi amici, dal giorno in cui tutti voi lo avete allontanato.

Ha giurato e spergiurato di star bene da solo , ma non è così.

Blaine ha bisogno delle persone, ha bisogno di contatto umano ed ha sentito la tua mancanza dal momento in cui hai tolto l’anello di fidanzamento.”

“Lo so..”

“Solo.. finché avrò vita , voglio essere nella vita di Blaine e spero di esserlo.

Gli voglio bene e voglio bene a Landon come se fossero mio fratello e mio nipote.

Non ho figli .

Ho appena trent’anni ed ho un ragazzo , ma il tuo ex e suo figlio sono la cosa più vicina ad una famiglia che ho.

Un giorno spero che io e l’amore della mia vita avremo dei figli nostri e lascerò che Blaine si occupi di loro come ho fatto io in tutti questi anni con Landon… ma spero che quando questo accadrà lui sia felice come lo sarò io”.

Si voltò , dirigendosi verso la porta mentre prendeva la borsa e le chiavi dal pavimento.

“Puoi renderlo felice?”

“Ci proverò. Farò tutto quello che è in mio potere per fargli sapere quanto lo amo e quanto amo Landon.

Farò tutto il possibile per renderlo felice di nuovo… o almeno felice attorno a me..”

Avery sorrise, guardando Kurt un ultima volta, prima di aprire la porta ed uscire in corridoio .

“Cooper voleva che restassi fin quando non fossi tornato a casa e poi potevo andare..

Blaine.. lui.. lui è in camera sua con Landon… ti sei perso tutta la spiegazione sulla sua faccia, ma sono sicura che Blaine ti spiegherà tutto quando si sveglierà” strinse forte le chiavi nel suo pugno, “ Stasera sarete solo tu , Blaine e Landon.

Cooper rimaneva a casa sua ed io devo andare a lavoro,.. quindi.. questa è la tua occasione, Kurt. Non sprecarla . Okay?

Merita molto più di una stupida scusa e di un abbraccio”.

“Lo so .. “

“Bene.. Dai a Landon un sacco di baci da parte mia e se hai bisogno di qualcosa.. il mio numero è sul frigo”

Kurt la guardò attraversare il corridoio , mentre faceva tintinnare le chiavi in mano.

“Grazie Avery… per.. sai.. tutto.”

La donna gli sorrise , le guance arrossate, prima di sparire nell’ascensore.

Poco prima di andarsene, però, si affacciò mimando il gesto di tagliare la gola.

“Ricordati che ti uccido” mormorò un’ultima volta, prima di indietreggiare e lasciare chele porte dell’ascensore si chiudessero.

Una volta che Kurt fu certo che lei fosse andata via, chiuse la porta dietro di se , chiudendo a chiava tutte le serrature, controllando poi tutto due volte prima di dirigersi verso il corridoio per fermarsi davanti la porta della stanza di Blaine.

Il suo ex stava dormendo su di un fianco, il corpo in posizione fetale, mentre Landon dormiva nella stessa posizione ma in senso contrario.

La testa del bambino era appoggiata alla maglietta del pigiama di  suo padre , il piccolo naso contro il netto di Blaine e la mano stringeva forte la maglietta dell’uomo mentre dormivano.

Le braccia di Blaine erano avvolte attorno al corpo del piccolo ometto, una poggiata sulla testa riccioluta di Landon e l’altra attorno alla sua schiena.

Dalla posizione di Kurt, sembrava che Blaine stesse proteggendo Landon nel sonno, il suo corpo teneva stretto suo figlio come un bozzolo, mentre il piccolo bimbo dormiva tra le sue braccia protettive.

Insieme formavo l’immagine perfetta e alla vista Kurt sentì il cuore gonfiarsi in petto.

Con calma, entrò in punta di piedi nella stanza e si sedette accanto a Landon, accarezzando le punte dei ricci che uscivano dalle dita allargate di Blaine.

Le nocche di Blaine erano rovinate, blu e nero a causa dei colpi inflitti ad Alex la sera prima.

La sua pelle era ricoperta da piccoli tagli e Kurt vi appoggiò la mano, accarezzando i lividi che si era procurato mentre permise ai suoi occhi di viaggiare sul viso addormentato del suo ex.

Mentre dormiva, Blaine sembrava tranquillo , ma era evidente che aveva subito delle lesioni .

Il suo occhi sinistro era completamente chiuso a causa del gonfiore, la pelle attorno ad esso era viola e nera con accenni di giallo proprio nel punto più chiaro del livido.

In un angolo del suo labbro inferiore aveva un piccolo taglio, la sua rotondità più pronunciata a causa del gonfiore per la ferita riportata.

C’era anche un taglio sull’angolo destro della sua fronte che finiva in un bernoccolo vicino alla tempia destra.

La colorazione scura su entrambe le sue guance evidenziò anche quanto fosse stato colpito forte li e gli occhi di Kurt si riempirono di lacrime di rabbia, mentre accarezzava la morbida e calda pelle.

Il suo tocco fece agitare l’uomo , l’occhio ferito si aprì di scatto e Blaine lo fissò.

“Kurt?”

“Scusa.. non volevo svegliarti”.

“Avery..?”

“E’ andata a casa.. ci sono solo io.. in questo momento.. torna a dormire.. devi riposare … ne hai bisogno.”

“Sto bene”.

“Sei ferito, Blaine. Torna a dormire. Possiamo parlare più tardi.”

Era evidente quanto l’altro uomo fosse esausto, visto che non aveva reagito a quello che disse Kurt.

Invece di litigare con lui come faceva di solito, chiuse immediatamente gli occhi , appoggiando la guancia contro il palmo della mano di Kurt , prima di iniziare a russare leggermente e stringere più forte le braccia attorno a Landon.

Non appena si riaddormentò, Kurt si distese sul letto, avvicinandosi a Landon per poi far scivolare un braccio su entrambi i suoi ragazzi ; un sorriso apparve sul suo viso quando Landon rotolò sulla schiena sistemandosi tra i suoi due papà.

Essere steso così , era meraviglioso, come se fossero una vera famiglia completa; e mentre Kurt lasciò che gli eventi di quel giorno lo raggiungessero e lo cullassero verso un sonno pieno di sogni , seppe che non c’era nessun altro posto in cui volesse essere se non li accoccolato ai due uomini accanto a lui.

Tanto tempo fa quando era più giovane, Kurt sognava così tante cose..

Sognava di essere ricco e di avere tutto e non molto tempo dopo, divenne così cieco da credere di avere tutto quello che voleva.

Tuttavia, un giorno la benda che aveva sugli occhi cadde permettendogli di vedere tutto per quello che era realmente.

Tutte le bugie, tutti gli inganni… aveva visto tutto questo.

La scoperta gli aveva permesso di essere li con le due persone che amava di più.

Ora sentiva di avere tutto quello che aveva sempre sognato.

In quel momento, si sentì benedetto dalla ricchezza, si sentì più ricco di quanto fosse mai stato.

Perché l’amore valeva molto più dei soldi ed , anche se ci aveva messo tanto a capirlo, ora lo sapeva.

Dio.. se lo sapeva..

Non c’era nulla che valesse di più se non essere con queste due persone ed essere una famiglia vera e propria con loro.

Per molto tempo , Blaine era rimasto solo, crescendo suo figlio da solo , con mille difficoltà.

Kurt voleva aiutarlo, voleva mostrargli che lo amava più di qualsiasi cosa e che era dispiaciuto di aver dubitato del loro amore.

Sarebbe stato un lungo.. viaggio.

Roma non fu costruita in un solo giorno e riconquistare la fiducia di Blaine non sarebbe stato facile, ma Kurt era pronto a combattere per lui ed avrebbe combattuto fin quando Blaine non gli avesse detto di smettere.

Ora , semplicemente, sperava che Blaine non glielo avrebbe mai detto.

 
NOTE

Capitolo a sorpresa.. e ce ne sarà uno anche sabato.. parto per una vacanza in crociera..

Buona lettura!!!  

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Capitolo 16
*** 16 capitolo ***


“Papà è ferito..”

Accigliandosi , Kurt rotolò , tirando via la coperta dalla sua faccia, mentre cercava, confuso, la fonte di quella voce, che continuava a sentire in sogno.

Sentì le stesse parole ancora ed ancora che lo perseguitavano nel sonno , mentre cercava di riposare un po’ dopo una così lunga e stressante giornata.

Tuttavia, non importava cosa facesse, la triste voce continuò a ripetere quelle parole fin quando Kurt non decise di alzarsi , voltandosi nel letto alla ricerca di quella voce…. quella che ormai aveva riconosciuto.. di suo figlio.

Landon era seduto sul pavimento, rannicchiato, con il mento appoggiato alle ginocchia mentre fissava il suo papà dormire.

Blaine era stravaccato sul letto, le gambe storte, mentre russava e respirava a fatica a causa del gonfiore e dei lividi sul naso.

Il suo volto sembrava messo peggio rispetto ad ore fa , e solo guardarlo fece dolere il cuore di Kurt per l’angoscia.

Questa sensazione aumentò quando scendendo da letto ed inginocchiandosi accanto a Landon , trovò il bambino fissare il padre con gli occhi pieni di lacrime.

Sembrava così spaventato , preoccupato per il benessere del suo papà e Kurt odiava che questo giovane ed innocente ometto, dovesse soffrire per qualche che inavvertitamente aveva causato lui.

“L’uomo cattivo ha fatto del male a papà”.

“Oh.. tesoro.. lo so.. l’uomo cattivo è stato tanto cattivo col tuo papà”.

“Papà è ferito.. voglio farlo stare meglio...”

Sussurrò Landon mentre stiracchiava le gambe e si alzò, avvicinandosi a Blaine, iniziando a sfiorare con la piccola manina le guance del padre.

Blaine tirò su col naso, voltandosi al tocco, arricciando il naso quando Landon, accidentalmente, urtò il taglio sul labbro inferiore.

La carezza non così delicata di Landon sulle sue ferite fece agitare l’uomo ferito, ma tutto ciò che fece fu solo borbottare nel sonno e rotolare , voltando le spalle a Landon prima che Kurt , velocemente, si avvicinò e prese Landon in braccio , non volendo che Blaine si svegliasse fin quando non aveva riposato a sufficienza come meritava.

“Andiamo, tesoro.. Andiamo a fare dei biscotti per il tuo papà.. Li amerà quando si sveglierà ed in più lo faranno sentire molto meglio”.

Landon annuì contro la spalla di Kurt, appoggiando le mani  sulla schiena dell’altro suo papà, mentre Kurt lo portava dalla camera da letto alla cucina.

Li Kurt prese tutti gli ingredienti che gli servivano per fare alcune sfornate di biscotti con gocce di cioccolato… i preferiti di Blaine.

Per fortuna, il suo ex aveva tutti gli ingredienti a disposizione così potevano iniziare a cucinarli; Kurt ruppe le uova e misurò gli ingredienti, mentre Landon lo aiutava a mescolarli.

I due passarono le successive ore cucinando , facendo un gran casino con la farina e il lievito, ma , nonostante il fatto che Kurt avrebbe dovuto ripulire tutto il cibo schizzato fuori dalla ciotola, era valsa la pena vedere Landon di nuovo sorridere.

“Pensi che al tuo papà piaceranno questi biscotti?” chiese Kurt mentre infilava due vassoio nel forno preriscaldato.

Suo figlio era in piedi accanto a lui, annuendo con entusiasmo mentre Kurt sistemava i vassoi e chiuse il forno, accendendo la lampadina al suo interno per permettere a Landon di guardare i biscotti cuocere.

“Il tuo papà ama di sicuro la cioccolata, quindi scommetto che divorerà tutti i biscotti”.

“Ne voglio qualcuno anche io”

“Beh.. allora dovremo prenderne qualcuno prima che si svegli papà, giusto?”

Mentre Landon continuò a fissare il forno, Kurt si lasciò cadere su di una sedia in sala da pranzo ed appoggiò la testa sul tavolo, sbadigliando.

Era stata una lunga e crudele giornata ed era esausto.. nemmeno il riposino accanto a Landon ed a Blaine era servito.. ed in più aveva un sacco di cose da fare.

Prendersi cura di Blaine era in cima alla lista.

Landon era li con lui e Kurt sapeva che  se Blaine avesse dovuto uscire  per qualche commissione , qualcuno doveva guardare Landon per lui.. e Kurt era così pronto ad assumersi questa responsabilità.

“Hey Lan?”

“Si”

“Vuoi qualcosa da mangiare? E’ quasi ora di cena”.

Il bambino chiuse gli occhi pensieroso, un piccolo dito premuto sul labbro piegato all’in giù mentre guardava sia il forno che il frigo, come se avesse preferito avere per cena solo i dolci biscotti.

Kurt si aspettava che rifiutasse , ma poi Landon si avvicinò al tavolo e prese la mano di Kurt , trascinandolo vicino al lavello per poi farlo chinare come se volesse dirgli un segreto.

Kurt stette al gioco.

“Cosa c’è tesoro?”

“Possiamo prendere… la pizza?”

“Vuoi ordinare la pizza? Al tuo papà non dispiacerà?”

“Gli piace la pizza! Mangiamo la pizza sempre… a volte..”

“Bene.. e che pizza sia..! Perché non vai a controllare i biscotti mentre io ordino la pizza?”

Landon si affettò in cucina e si fermò davanti al forno.

Si lasciò cadere sul sedere sedendosi a gambe incrociate a pochi centimetri dal forno, il mento appoggiato alle mani , mentre fissava i biscotti trasformarsi da palline di pasta in dorati e buonissimi biscotti al cioccolato .

Mentre era distratto, Kurt chiamò Cooper, l’unica persona che poteva disturbare ( tranne Avery e Blaine, che però non avrebbe mai svegliato ) per chiedere all’uomo più grande quali fossero le pizze preferite dei due Anderson.

Coop snocciolò velocemente il nome della pizzeria e quali pizze ordinasse di solito Blaine, ma poi si offrì di ordinare lui per Kurt, prendendo le solite pizze per Landon e Blaine oltre a tutto quello che Kurt avrebbe voluto.

In pochi minuti , la loro cena sarebbe arrivata e Kurt tornò dal suo bimbo incantato dalla vista dei biscotti ormai quasi completamente pronti.

“La pizza sta per arrivare” disse dolcemente, scivolando sul pavimento accanto al bimbo.

Landon alzò lo sguardo su di lui per un secondo, un grande sorriso sul viso, spostandosi poi per arrampicarsi sul grembo di Kurt.

Una volta che si sistemò , appoggiò la testa sul petto di Kurt, abbracciandolo e stringendolo forte con le sue piccole mani .

“Ti voglio bene, signor Kurt”.

Come sempre queste parole facevano riempire di lacrime gli occhi di Kurt  che baciò la testa di suo figlio, ricambiando l’abbraccio calorosamente.

“Ti voglio bene anche io , tesoro. Ti voglio tanto bene”.



Una volta che arrivò la pizza, la mangiarono e gli avanzi furono messi da parte per dopo, Kurt si sistemò sul divano con Landon, i due avevano deciso di vedere un film mentre aspettavano che Blaine si svegliasse.

Come aveva pensato, Blaine era ovviamente  molto stanco, a malapena si era mosso quando Kurt era andato da lui un’ora prima e gli aveva dato alcuni antidolorifici per farlo stare meglio .

Così , invece di svegliarlo per farlo cenare, lo aveva lasciato in pace ed aveva cenato solo con Landon, osservando con discrezione il modo in cui il piccolo ometto mangiava ( notando quando Landon fosse la copia esatta di Blaine per quel che riguardava le impeccabili buone maniere a tavola)

Stavano guardando il film che avevano scelto , ma Kurt stava prestandogli a malapena attenzione troppo impegnato ad accarezzare i capelli ricci di Landon.

Suo figlio era steso sul suo petto, il cane di Margaret Thatcher stretto al petto, mentre guardava ad occhi spalancati il film.

Ogni tanto Landon canticchiava qualche canzone del film e Kurt ridacchiava ascoltando il piccolo cantare.

“Qual è il tuo personaggio preferito di questo film Lan?”

“Sebastian!” Urlò il bimbo, tirandosi su per sedersi sullo stomaco di Kurt, “ E’ il mio preferito! E’ rosso e sa cantare!”

“Conoscevo un Sebastian una volta. Sapeva cantare e mi faceva sempre vedere rosso..”

Landon iniziò a ridacchiare , arricciando il naso , mentre guardava Kurt con occhi pieni di allegria.

Cominciò poi a fargli una marea di domande su questo Sebastian: Era un granchio? Viveva sotto il mare? Conosceva Ariel?

Tutto quello che Kurt poté fare fu rispondere a queste domande divertito, dicendo a Landon che no.. Sebastian non viveva sotto il mare, viveva , in effetti, sotto una roccia e che Kurt preferiva restasse li .

Anche ora, dopo tutti questi anni dal loro primo incontro e la conseguenza diffidenza tra loro, Kurt odiava anche pensare a quel ragazzo.

Perché Sebastian aveva iniziato a minare le fondamenta della sua relazione con Blaine non appena aveva incontrato il ragazzo ed anche se né la prima né la seconda loro rottura aveva avuto a che fare con quel tizio viscido, Kurt ancora oggi lo odiava.

Mentre raccontava altro sul suo vecchio nemico, Landon scese dal suo grembo e sparì per poi ritornare con il portatile di Blaine tra le braccia , le dita stretta ai bordi mentre cercava di portarlo tirandosi dietro il cavo.

“Tesoro.. cosa stai..” chiese Kurt , spalancando gli occhi alla vista del vecchissimo portatile di Blaine che veniva poggiato sulle sue gambe.

Dopo tutti questi anni separati, Blaine aveva ancora il suo vecchio HP, ancora in buono stato con solo qualche graffio nuovo sulla scocca.

Kurt non aveva visto quel monello da anni.

“Voglio fare un gioco” sussurrò Landon , indicando il computer.

Aspettò che Kurt lo aprisse prima di sparire di nuovo per tornare con uno dei suoi libri da esercizi.

Kurt fissava la copertina del libro, a tema “sotto il mare”, confuso , gli occhi vaganti tra chiedendosi a cosa diamine gli servisse il portatile.

Fu solo quando Landon aprì il suo libro che Kurt capì che per la pagina su cui avrebbero lavorato serviva un programma online.

Annuendo per la comprensione Kurt accese il computer , ruotando gli occhi quando la vecchia password di Blaine ( Warblers) gli diede facile accesso ad un mondo perduto.

Sullo sfondo c’erano Blaine e Landon , entrambi davanti ad una specie di campo di zucche, Landon stringeva una piccola zucca mentre Blaine si portava dietro un’enorme zucca tra le braccia.

Cooper era a pochi passi da loro, sorrideva all’obiettivo mentre era seduto su una specie di balla di fieno e , osservando quella foto , Kurt sentì quella, purtroppo , ormai familiare stretta al cuore.

Voleva tutto questo così tanto.. così così così tanto.

Una stretta al polso lo riportò al presente ed abbassò lo sguardo , sorridendo a Landon mentre il bambino sollevava il libro per poi sistemarsi sul grembo di Kurt, la matita in mano , pronto a mettersi a scrivere.

Il film stava ancora andando in sottofondo e le canzoni distraevano Landon da quello che stava facendo, ma poi tornava a scrivere , sorprendendo Kurt con la sua intelligenza.

Passarono più di venti minuti a fare pratica con la scrittura fin quando Landon non si annoiò abbastanza da scendere dal grembo di Kurt e sedersi sulla poltrona, prestando di nuovo attenzione al film.

Kurt rimase solo con il vecchio portatile ; tre anni pieni di informazioni erano poggiati sulle sue gambe, nascosti in varie cartelle che Kurt sapeva di non aver nessun diritto di aprire.

Tuttavia, una cartella , che si trovava non molto lontana da quella dove erano salvati i lavori di Landon, gli stava tipo urlando di essere aperta, come se avesse una specie di insegna al neon con la scritta “ guardami.. dai un’occhiata” lampeggiante.

Il nome della cartella era Ohio/New York e c’erano tonnellate di altri file all’interno.

Forse fotografie, pensò Kurt tra se, mentre cliccava col cursore sulla cartella per aprirla.

Alla vista di centinaia di piccole anteprime che apparvero sullo schermo , il cuore di Kurt batté più veloce; ma nulla lo aveva preparato alla vista di un video su cui si posarono i suoi occhi in pochi secondi.

Settembre 2014 era il suo nome e dall’anteprima vide Blaine davanti alla telecamera, sorridente e molto , molto incinto.

Senza pensarci un secondo, Kurt aprì il video, allungandosi per prendere le sue cuffiette dal cellulare per inserirle nel portatile.

Il video iniziò a caricarsi ed alla vista di quello che apparve sullo schermo il cuore di Kurt si fermò.



Settembre 2014

“Mmm.. ciao?”

Blaine si girò verso la telecamera , fissando l’obiettivo fin quando l’immagine non fu perfettamente a fuoco così che fosse ben visibile sullo schermo.

I suoi capelli erano disordinati e grossi ricci color ebano cadevano sui suoi occhi, mentre sbuffava sistemandoli all’indietro.

Sembrava stanco, gli occhi cerchiati dalle occhiaie , ma nonostante tutto c’era una specie di luce attorno a lui.

Un debole sorriso si diffuse sul suo viso e si alzò, voltandosi per mostrare il suo pancione, la camicia tirava sul suo addome, tendendosi sulla rotondità della sua pancia, mentre ci passava sopra le mani.

“Questo.. “ disse indicando il ventre, “ sei tu.. probabilmente ti starai chiedendo come mai sto registrando un video come questo.. ma molti genitori hanno video che raccontano della loro gravidanza ed io non ne ho…

Purtroppo non vedrai oggetti per neonati o cose così… e mi dispiace, ma le cose sono un po’ .. strane in questo momento, ed anche se non ho la possibilità di mostrartele.. il pancione e tutto il resto .. sono davvero emozionato che stai per nascere.

Dio.. sarai qui tra meno di un mese ed io non ho nulla di pronto per te.. ma spero che non ti importi..

Saremo solo noi, piccolo, e so che questo non sembra molto divertente.. ma ti prometto che ti amerò più di qualsiasi altra persona.”

Per un attimo , Blaine si accigliò, lasciandosi cadere di nuovo sul divano , guardando fisso nell’obiettivo.

Le sue mani continuarono a muoversi in cerchio sul pancione, come se quel gesto fosse rilassante per lui .. e solo per lui.

“Sembra davvero brutto.. lo so..

Ma è abbastanza difficile pensare a tutte le cose assurde che stanno per succederti quando sei tutto solo.. sai?

Probabilmente non ti farò vedere nemmeno questo video , finché non sarai davvero grande.. tipo più grande di quanto lo sia io oggi..

Ho 19 anni.. se non lo sai.. così forse capirai tutto per allora.

O forse no..

Forse ti arrabbierai con me per essere così patetico e va bene.. sono un vero perdente ultimamente..

Ma.. non importa cosa succederà nelle nostre vite dopo che sarai nato.. sappi solo che ti ho desiderato dall’inizio.

Ti ho amato dal momento che ho scoperto di te e non vedo l’ora che tu sia qui tutto infagottato tra le mia braccia.

Farò qualsiasi cosa per te, fagiolino.. ed anche se.. nell’immediato futuro.. le cose non saranno semplici .. tutto andrà bene se saremo insieme.”

L’adolescente accarezzò ancora un po’ il suo pancione, sorridendo , prima di rialzarsi e sollevare la sua maglietta solo per mostrare la pelle liscia del suo ventre.

Piccole linee rosa chiaro correvano lungo la linea del suo addome, fermandosi proprio sotto il suo ombelico e Blaine aggrottò la fronte.

“Anche questa è la prova che mi hai rovinato anche la possibilità di avere dei bei addominali.. e la userò contro di te quando sarai abbastanza grande da avere un bambino.. che tu ne sia portatore o no.”

Si piegò leggermente sulle ginocchia, un sorriso enorme sul viso.

“Sto scherzando, tesoro! Papà ti ama più di quanto tu creda e affronterei volentieri.. dozzine di smagliature.. toccando ferro.. solo per te”.,

A questo , Blaine fissò l’obiettivo con sguardo sincero, e soffiò un bacio , poi fermò la registrazione, facendo diventare nero lo schermo.



Nel presente, seduto sul divano, col portatile appoggiato sulle ginocchia, Kurt era in lacrime.

Landon non gli stava prestando attenzione, troppo preso a guardare il film per notare che il suo babysitter aveva gli occhi lucidi ed era emotivo e Kurt era grato per questo.

Ma ancora vedere questa parte di Blaine.. mesi dopo che aveva lasciato New York.. vederlo così avanti nella gravidanza e lottare per spiegare al figlio ancora non nato, le difficoltà della vita?

Beh.. spezzò il cuore di Kurt.

Guardò il videro di nuovo, asciugandosi gli occhi con un fazzoletto, prima di chiudere alla fine la finestra , il senso di colpa e la tristezza, lo divorarono per aver praticamente invaso la privacy di Blaine, guardando un video di Blaine stesso che probabilmente non aveva voluto farlo vedere a nessuno se non a Landon.

Però.. nonostante si sentisse in colpa per aver visto il primo video , c’erano tanti altri video accanto a questo , che avevano suscitato l’interesse di Kurt.

Alcuni Kurt li riconobbe.. fecero battere più forte il suo cuore quando realizzò che erano video di lui, di loro due.

Ne guardò qualcuno, una sensazione di malessere allo stomaco, mentre guardava se stesso qualche anno prima brontolare e spingere via Blaine mentre il suo fidanzato di allora lo tormentava per fargli dire ti amo o qualcosa di altrettanto romantico.

Il Kurt del video sembrava così lontano dal Kurt che stava guardando questi video, ed anche il Blaine lì non aveva nulla a che fare con il Blaine che dormiva nella camera da letto a pochi passi da lui.

Mi chiedo pure il perché? pensò Kurt , spingendo via questo pensiero , chiudendo uno dei video della loro adolescenza per guardarne un altro , nominato sospettosamente “La proposta”.

Guardarlo fu davvero una cattiva idea.

Era come aver aperto il vaso di Pandora, come se fosse stato riportato indietro nel tempo a quel 2013; cosa che fece spezzare ancora di più il cuore di Kurt.



Aprile 2013

“Allora.. sei nervoso?”

“Ti sembro nervoso? “ chiese Blaine, sistemandosi la polo , mentre aggrottava le sopracciglia alla domanda di Sam.

Era impegnato a percorrere i corridoi della Dalton Academy , in sottofondo si sentivano le voci di alcune persone cantare; alcuni dei migliori membri dei vari cori di canto corale dell’Ohio, stavano provando le loro parti di quella che sarebbe stata la più epica proposta di matrimonio che chiunque nella costa est abbia mai visto.

Artie Abrahms stava gestendo una ripresa del dietro le quinte , correndo dietro Blaine mentre il suo amico andava avanti ed indietro , tra una stanza ed un’altra per assicurarsi che tutto fosse semplicemente perfetto.

Per un secondo, Blaine si bloccò, le mani premute sullo stomaco mentre prendeva dei profondi respiri e poi , con un luminoso sorriso , si voltò verso i suoi amici con un espressione eccitata.

“Sto per chiedere a Kurt di sposarmi..”

“Come se non lo sapessimo già..” borbottò Artie , ma i suoi mormorii non scoraggiarono la felicità di Blaine.

“Questa sarà la più grande proposta di sempre.. forse.. non lo so… solo.. voglio che sia perfetta , sapete?

Qui.. la Dalton.. è dove tutto ha avuto inizio..

Qui è dove ci siamo incontrati e dove la nostra relazione è sbocciata e.. solo.. voglio che vada tutto bene”.

“Vuoi anche che ti dica di si..” aggiunse Sam e Blaine annuì, portando la sua attenzione su un gruppo do Vocal Adrenaline , impegnati a provare il loro ballo , proprio dietro di loro.

“Mi piacerebbe che dicesse di si e spero davvero che lo faccia..”

“Lo farà.. Kurt ti ama, amico.

Probabilmente piangerà e poi vi coccolerete per ore per questo.

Voi due siete pazzi l’uno per l’altro.”

Alle parole di Artie, Blaine sorrise ancora di più, voltandosi a guardare quello che stavano facendo i Warblers in un'altra stanza.

Alcuni membri delle New Directions passarono, salutando nell’obiettivo , fermandosi ad augurare buona fortuna alla coppia, visto che Artie , ovviamente, avrebbe mostrato questo video al loro matrimonio e poi.. la telecamera si spense..

.. per ripartire con l’inquadratura dell’esterno della Dalton Academy con Kurt che entrava nell’edificio e con Blaine che cantava per lui.

Chiunque stava filmando catturò tutta l’intera proposta, correndo su e giù per i corridoi mentre gli amici di Kurt lo trascinavano per tutta la Dalton fin quando , alla fine, si ritrovarono sulla scala dove tutto aveva avuto inizio.

La telecamera registrò tutto il discorso romantico e sdolcinato che fece Blaine , così come il si di Kurt che seguì ed il loro bacio per interrompersi di nuovo e ripartire di nuovo con Blaine, in piedi in un’aula vuota mentre andava su e giù per la stanza.

“Ecco.. ci siamo.. Blaine si sta preparando per la proposta che , alla fine, cambierà tutta la sua vita, solo perché è pazzamente innamorato di un ragazzo che ha incontrato qui alla Dalton.

Come ti senti, Blaine?”

La voce era familiare , era uno dei ragazzi che era nei Warblers quando anche Kurt e Blaine ne erano membri.

Quando il ragazzo fece la sua domanda, Blaine si voltò ed arrossì, abbassando lo sguardo sulle sue scarpe.

“Sono nervoso.. ma sono pronto..” ammise a bassa voce, la voce era a malapena un sussurro.

“Questo cambierà la mia vita per sempre.

Sia se dirà di si.. sia se dirà di no..

Ma non importa cosa succederà.. bene o male.. sono pronto a passare tutta la mia vita con lui anche se questo dovesse significare dover aspettare ancora un po’ prima di ripropormi di nuovo.

Lo amo più di qualsiasi cosa al mondo e voglio stare con lui per sempre.. ed è per questo che siamo qui oggi..”

“Perché lo ami?” chiese Sam, fuori dallo schermo, e Blaine sorrise di nuovo.

“Perché si.. lo amo più di qualsiasi cosa e voglio che sia mio per il resto delle nostre vite.



Dopo questo video.. Kurt non riuscì a guardare altro.

Era già stato abbastanza difficile rivedere tutta la proposta .

Anni prima era stata solo un ricordo che ogni tanto passava per la sua mente come i crediti di un film.

Ed ora che sapeva che Blaine aveva documentato tutto?

Beh.. aveva riportato a galla molti ricordi felice e un’angoscia straziante che gli ricordarono solo quello che aveva perso e quanto stupido era stato.

Asciugando una lacrima, chiuse le cartelle prima di spegnere il computer di Blaine e riporlo dove lo aveva preso Landon.

Il bambino stava ancora guardando il finale del film, concentrato solo e soltanto sul film, così Kurt, mentre Landon era impegnato, si diresse furtivamente verso la stanza di Blaine e sbirciò all’interno, tirando su col naso , mentre guardava il suo ex dormire.

Blaine era rannicchiato sul letto, il corpo avvolto nel piumone disfatto, mentre stringeva uno dei tanti cuscini contro il petto , russando.

Le guance gonfie per i pugni pesi la sera prima.

L’occhio era ancora infiammato, scurito dal livido che lo circondava ed il suo labbro era ancora gonfio, il taglio accanto sembrava ancora più brutto.

Kurt rabbrividì alla vista, entrando nella stanza per sedersi sul letto accanto al suo ex.

Accarezzò la fronte di Blaine , spostando uno ciocca di ricci dell’uomo più giovane, prima di chinarsi a baciare la sua tempia, gattonando poi per stendersi sul letto accanto all’uomo addormentato.

Anche mentre dormiva, Blaine era beatamente meraviglioso, ed anche se sembrava essere essere passato trope volte in lavatrice , era così bello per Kurt in quel momento.

Diamine.. Per Kurt era bellissimo già dal loro primo incontro, ma ora?

Ora.. vederlo padre e guardarlo dopo quello che aveva fatto per lui.. beh.. era come innamorarsi di nuovo di lui, più forte questa volta, più profondamente della prima.

Un altro sospiro tremante gli sfuggì dalle labbra e chiuse gli occhi , continuando ad accarezzare con le dita la guancia di Blaine.

La tristezza lo sopraffece , come succedeva da quando era ritornato di nuovo nella vita di Blaine , e dovette trattenere un singhiozzo, mormorando tra se mentre lottava contro la voglia di sbriciolarsi in un milione di piccoli pezzi.

“Vorrei avere una macchina del tempo.. tornerei indietro e sistemerai tutto questo…”

“Non devi far casini col tempo..” una voce roca e tranquilla gli rispose.

Kurt spalancò immediatamente gli occhi , i movimenti della sua mano si fermarono, mentre guardava l’uomo ormai sveglio accanto a lui.

L’occhio buono di Blaine era socchiuso, ancora assonnato ma riuscì comunque a capire quello che pensava Kurt.

“Io..”

“Dov’è Landon?” chiese Blaine , chiudendo di nuovo gli occhi sbadigliando.

Per un momento, fece una smorfia, tendendo la mano per pressarla sul taglio al labbro.

“Ha paura di me?”

Il cambio di argomento fu più che benvenuto, soprattutto visto che Kurt era preoccupato di aver fatto arrabbiare di nuovo Blaine, parlando di nuovo di rimpianti.

Tuttavia, seppur benvenuto, era comunque un argomento di cui Kurt non voleva parlare.

Ingoiando, rispose alla domanda del suo ex.

“Non è spaventato . E’ semplicemente preoccupato per te.

Al momento, l’ho distratto con qualcos’altro in attesa che ti svegliassi .

Abbiamo cenato ed ora sta guardando la “la sirenetta”.

“Non dovevi cucinare per lui.. Avrei potuto..”

“Non ho cucinato.. uh.. ho ordinato la pizza.. Con l’aiuto di Cooper .. questo è tutto..

Ma era quello che Landon voleva così abbia preso le pizze..

Spero che non ti dispiaccia.”

“Va bene.. “ disse Blaine dolcemente, aprendo di nuovo l’occhio per fissare Kurt per un momento.

Nella penombra della camera da letto, sembrava più vecchio.. come se fosse sotto il peso di così tante cose e Kurt voleva prendere sulle proprie spalle un po’ di quel peso.

Non era sicuro su come fare però..

“Landon ama la pizza ed è passato un po’ dall’ultima volta , così sono sicuro che l’ha apprezzato.”

“Lo ha fatto.. non ho mai visto un bambino così piccolo mangiare così tanto .. ha mangiato quasi due fette.

“Se è davvero affamato , prova a mangiarne anche tre .. potrebbe disgustarlo.. ma tre di solito è il suo limite… il ragazzo riesce a mangiare.. lo ha preso da te.”

“Hey..”

Il ragazzo più giovane rise per il modo di ingozzarsi di Kurt, muovendosi per girarsi e scendere dal letto.

Nonostante tutto il tempo che aveva dormito, si sentiva come se invece non avesse dormito affatto; l’entità delle sue ferite lo avevano reso più debole e perfino più esausto di prima.

Così non appena si alzò, barcollò all’indietro , una mano premuta sulla fronte mentre con l’altra cercava di ritrovare l’equilibri prima di cadere.

Kurt fu in piedi velocemente, allungandosi per avvolgere un braccio attorno alla vita di Blaine così da non farlo cadere pesantemente e, prima che se ne accorgesse, le sue braccia stringevano completamente il corpo di Blaine.

“Gesù.. Blaine! Stai bene?”

“..Sto.. bene.. solo un piccolo capogiro”.

“Dovresti , probabilmente, restare a letto.

Posso portarti qualcosa da mangiare se vuoi.

Davvero non dovresti girovagare se ti senti così debole”.

Si fermò, e spalancando gli occhi, guardò Blaine agitarsi tra le sue braccia.

“Oh mio dio.. e se avessi un trauma cranico?

Ieri hai farfugliato in macchina ed ora stavi cadendo.. Oh mio dio.. oh mio dio.. avremmo dovuto portarti in ospedale.. cazzo..”

“Kurt.. sto bene.. sono solo un po’ scosso.”

Cercando di provarlo, Blaine si allontanò dalle braccia di Kurt e si alzò di nuovo, questa volta barcollando solo leggermente  prima di stabilizzarsi.

“Visto?” chiese , trascinandosi verso l’armadio per prendere un cambio di vestiti.

La sua maglietta era completamente zuppa per tutto il tempo che aveva dormito e si tolse velocemente l’indumento, ignorando la sensazione dello sguardo di Kurt sul suo petto nudo.

“La tua schiena è così rossa..”

“ Sono solo graffi.. . guariranno”.

Mentre  si infilava una maglietta pulita, sibillò tra i denti e Kurt saltò dal letto, bloccando le proteste di Blaine, sfilandogliela per studiare i graffi causati dalla ghiaia quando Blaine era caduto sulla schiena.

Le sue dita accarezzarono i segni quasi rimarginati ,Blaine sentì  una sensazione di calore densa e forte al suo tocco.

“Kurt…”

“La cassetta del pronto soccorso. Dov’è?”

“Nell’armadietto dei medicinali in bagno. .. Ma Kurt.. davvero non ho bisogno..”

“Resta qui. Vado a prenderlo.. Dobbiamo pulire questi tagli prima di rimetterti la maglietta.”

Si fermò pensieroso per un secondo, spazzolò l’indumento prima di cominciare a lasciare la stanza.

Prima di oltrepassare la soglia, aggiunse , da sopra le spalle… :

“ Se cominci a sentirti di nuovo male… per favore.. siediti.

L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è che cadi e ti fai ancora più male, ok?”

Blaine ebbe appena il tempo di annuire che Kurt era già andato via, i suoi passi si sentirono per il corridoio per pochi minuti, prima che diventassero più leggeri e poi più forti; e poi, l’altro uomo riapparve sulla soglia.

“Onestamente.. mi sentirei meglio se ti sedessi di nuovo.. hai un aspetto orribile..”

“Cavolo.. grazie..”

“Sai cosa intendo..”

Brontolando, Kurt aprì la bottiglia di disinfettante , versandone un po’ su alcuni batuffoli di ovatta, appoggiando poi una mano sul fianco di Blaine mentre lo aiutava a sedersi sul latto.

Una volta che Blaine fu seduto e al sicuro, Kurt si arrampicò sul materasso , bilanciandosi con le ginocchia e cominciò a passare l’ovatta imbevuta sulla pelle graffiata dalla ghiaia.

Il suo ex fidanzato si lamentò per il bruciore, i muscoli della schiena si contrassero  mentre piccole scie di liquido trasparente penetrava nella sua pelle lacerata.

Il suono fece male al cuore di Kurt e le cose peggiorarono quando sentì una voce venire dal corridoio.

Landon era fermo sulla soglia , gli occhi puntati su suo padre e su Kurt , mentre si spostava da un piede all’altro, il cane di Margareth Thatcher  stretto forte nelle sue piccole mani .

“Papà?

“Si cucciolo? Puoi entrare..”

“Stai bene?”

“Papà sta bene.. ha solo alcuni graffi che il signor Kurt sta pulendo”.

“Perché?”

“Così non si infettano. Ricordi quando sei caduto e ti sei sbucciato il ginocchio a casa di zio Coop e abbiamo dovuto lavare la tua gamba?”

Quando Landon annuì, Blaine continuò, facendo segno a suo figlio di entrare.

Landon obbedì.

“Lo abbiamo fatto così il tuo ginocchio non ti avrebbe fatto più male.”

“  E poi ho avuto il cerotto di Spiderman”.

“Si.. hai avuto il cerotto di Spiderman.. Te lo ricordi!..

Questo è il mio bimbo sveglio..”

A questo Landon ridacchiò lasciando che il padre lo tirasse su in un abbraccio e gli desse un bacio, prima di allontanarsi e guardare Kurt.

L’altro uomo stava guardando loro due silenziosamente , il labbro stretta tra i denti, mentre continuava meccanicamente a pulire la schiena di Blaine.

“Signor Kurt? Posso aiutare?”

“Se tuo padre dice che puoi.. a me non dispiace..”

Aspettò che Blaine gli desse l’okay prima di passare a Landon un batuffolo d’ovatta, sghignazzando quando il bambino storse il naso per l’odore del disinfettante.

“E’ puzzolente, vero? Ma aiuterà la schiena del tuo papà a guarire..”


“E noi vogliamo che papà guarisca perché l’uomo nero gli ha fatto molto male e questo è cattivo”.

Kurt sentì una brutta sensazione allo stomaco.

“E’ molto cattivo. L’uomo nero non farà mai più del male al tuo papà”.

A queste parole, Landon lanciò uno sguardo , uno sguardo che Kurt si chiese dove lo avesse imparato visto quanto puro e fiducioso fosse suo figlio, ma sapeva che era davvero molto preoccupato per il suo papà.

Qualcuno lì fuori aveva fatto del male al suo papà, talmente male da lasciargli dei segni fisici visibili ( per il momento) e Kurt era certo che non importava cosa gli dicesse, Landon sarebbe stato sempre preoccupato dal fatto che il suo papà fosse stato ferito.

Allungandosi , strinse Landon in un abbraccio, baciandogli la testa riccioluta prima di mostrargli come pulire le ferite sulla schiena di Blaine.

I due si assicurarono che ogni cosa fosse pulita e disinfettata, Kurt , delicatamente, tolse qualsiasi residuo di ovatta o di disinfettante , prima di dire a Blaine che poteva rimettersi la maglietta.

Blaine si vestì velocemente, passandosi una mano tra i capelli spettinati e tirando su Landon per stringerlo , respirando il profumo del piccolo ometto mentre gli sussurrava parole dolci all’orecchio.

In disparte , Kurt  osservava semplicemente , pulendo tutto il casino che aveva fatto mentre il suo ex e loro figlio si prendevano un momento da soli, con Blaine che sussurrava dolcemente all’orecchio di suo figlio che tutto andava bene e che lui stava bene.

Per quanto suonasse egoistico, Kurt sperava che un giorno potesse far parte del loro piccolo mondo, che potesse proteggerli entrambi come desiderava così tanto..

Fino ad allora, comunque, era felice anche solo di poter avere il permesso di essere loro vicino per essere testimone di questi momenti, non importa quanto difficile fosse guardarli.



La pizza rimasta fu spazzata via in meno di un’ora.

Blaine ne mangiò un bel po’ come se non mangiasse in modo appropriato da giorni e Landon ne prese un’altra fetta e mezzo, felice di mangiare accanto al suo papà mentre guardava Blaine e Kurt parlare di quello che era accaduto nel primo pomeriggio .

Kurt intrattenne Blaine raccontandogli dell’incidente all’hotel, lasciando da parte i commenti più succosi visto che Landon era con loro, ma per quando finì la sua storia, Blaine lo stava guardando con un’espressione che Kurt trovò difficile leggere.

Era come se Blaine fosse impressionato da quello che aveva sentito, come se fosse un po’ scioccato che Kurt avesse affrontato Alex così dopo quello che era successo.

Perché sei così sorpreso che io lo abbia affrontato ?

Sei sorpreso che io abbia lottato per te, Blaine?

Dio.. avrei detto che dovresti saperlo che avrei combattuto per te.. ma non lo sai.. perché non l’ho fatto.. non da tanto tempo.

Dio.. mi.. dispiace..”

Queste erano le parole che gli giravano per la testa mentre guardava Landon togliere tutto il condimento della sua pizza per spingerlo poi di lato.

Il bambino lo guardò ridacchiando, le labbra sporche di salsa della pizza e grasso per il formaggio e per l’ottima salsa di peperoni.

Era un disastro, Blaine era un disastro e Kurt li amava entrambi.

Ridacchiando , tirò dalla pila in mezzo al tavolo un tovagliolino e pulì con dolcezza le macchie rosse dalla bocca di suo figlio, ridendo forte quando Landon sbuffò scontento , arricciando il naso infastidito.

“Signor Kurt!

“Stai fermo, cucciolo.

Lasciami togliere tutto questo sporco dal tuo viso.

Sei tutto pieno di salsa!”

“Mi sarei leccato le labbra più tardi” brontolò il bambino , facendo sbuffare Kurt , mentre finiva di pulire lo sporco dall’angolo delle labbra di Landon.

Una volta che fu certo che il piccolo ometto fosse completamente pulito, baciò la sua guancia , borbottando tra se su quanto odorasse di pizza il suo alito.

Stava per gettare il tovagliolini sporco quando catturò lo sguardo di Blaine; l’altro uomo stava pulendo la sua bocca, gli occhi due pozze dorate che bruciavano la pelle di Kurt per quanto intenso fosse il suo sguardo.

La sua espressione era ancora illeggibile, anche se un’espressione smarrita si intravedeva tra le lunghe e nere ciglia.

Era come se fosse sorpreso da quanto paterno fosse Kurt, come se il fatto che Kurt avesse semplicemente pulito il viso sporco di un bambino fosse qualcosa che Blaine non avrebbe mai pensato di potere vedere, anche se Kurt aveva aiutato Landon un bel po’ da quando lo aveva incontrato.

Ma Kurt poteva capire perché Blaine sembrasse così disorientato.

Sebbene ormai fossero tornati nella vita dell’altro da mesi , c’erano cose nuove che scoprivano ogni singolo giorno.

Quattro anni erano passati ed entrambi erano cresciuti così tanto nel frattempo.

Certo.. la loro crescita era stata diversa e agli angoli opposti, ma per Kurt sembrava che stessero riavvicinandosi ora.

In poco tempo erano passati dal..  Blaine non vuole avere nulla a che fare con Kurt al  ti è permesso stare nel suo appartamento.

Erano passati dal litigare l’uno contro l’altro a litigare l’uno per l’altro ed ora erano seduti insieme al tavolo da pranzo di Blaine, mangiando insieme mentre chiacchieravano come vecchi amici.

Kurt tornò col pensiero alla prima sera in cui si erano incontrati di nuovo.

Kurt era seduto in uno strip club con una fascia su cui c’era scritto che stava per sposarsi.

Il suo dito era appesantito da un secondo anello di fidanzamento e lui stava galleggiando in mare di bugie.

Aveva i paraocchi; il suo cuore mentiva per tenerlo tranquillo.. Alex era buono per lui.. avrebbero costruito una vita insieme e, non importa quanto diverso fosse da Kurt, tutto sarebbe andato bene…

Era buono abbastanza.. si supponeva.

Era abbastanza per Kurt.

Poi un ballerino senza nome si è avvicinato al suo tavolo e tutto questo cambiò.

Nel frattempo, Blaine andava a lavorare con un unico pensiero in testa: fare soldi per potersi prendere cura di suo figlio.

Quella notte era pronto a ballare, fare “consulenze” o qualsiasi cosa doveva fare.

Invece quella sera gli era stato chiesto di prendersi cura di un promesso sposo che era li per il suo addio al celibato.

Mai in un milione di anni avrebbe immaginato che il suo ex fidanzato sarebbe stato seduto nel club dove lavorava , il club che era a mille miglia lontano dalla sua vecchia cosa a New York City.

Quella sera, il mondo di Blaine crollò intorno a lui e non aveva idea di come avrebbe dovuto gestire tutto questo.. ed anche se potesse farlo.

Poi tutto esplose.

Nell’arco di poche settimane, i muri cominciarono a crollare e Blaine si ritrovò di nuovo coinvolto con Kurt.

Kurt era li in attesa, il suo cuore e la sua mente ancora confusa su cosa fare, ma era evidente quanto Kurt fosse dispiaciuto e che gli importava ancora di lui.

C’era solo voluto del tempo a Blaine per convincersi che Kurt non lo avrebbe ferito di nuovo.

Ora era sicuro che non lo avrebbe mai fatto.

Perché Kurt ed Alex si erano lasciati.

Kurt era di nuovo single, proprio come Blaine , ed ora era li seduto nell’appartamento di Blaine con loro figlio, mentre parlava con Landon come se fosse stato li dal primo giorno.

Certo.. Blaine era spaventato a morte nel vedere il suo ex così unito con suo figlio; non era come se lui lasciasse entrare le persone ( o avvicinarsi così) tutti i giorni.

Le uniche persone che erano così vicine a Landon erano Avery e Cooper ed aveva comunque avuto problemi anche a permetterlo a loro per un po’.

Poi Kurt era riapparso ed aveva fatto crollare la tranquilla vita di Blaine, portando con se caos e, abbastanza strano, l’amore.

Blaine sbatté le palpebre , riportando lo sguardo sulla sua pizza mentre Kurt fuggiva in cucina per buttare il tovagliolino sporco .

Landon, ignaro di tutto, continuava a parlare dei problemi dal libro degli esercizi che aveva fatto prima con Kurt e quando l’uomo in questione tornò nella stanza, si unì anche lui alla loro conversazione, aggiungendo , con orgoglio, che Landon aveva fatto un fantastico lavoro con i suoi compiti.

Per tutto il tempo, Blaine rimase in silenzio ammirato e .. beh.. impaurito.

Perché mentre guardava suo figlio ed il suo ex parlarsi e parlare con lui, sentì il gelo che avvolgeva il suo cuore sciogliersi un po’ quando pensava a Kurt.

Era diventato sempre più caldo dalla prima volta che aveva visto Landon ed ora si stava sciogliendo rapidamente, così velocemente che Blaine era spaventato di innamorarsi di nuovo di lui, troppo rapidamente, e davvero, davvero, non era pronto per questo.

Veramente.



Anche se era riuscito ad alzarsi e a cenare, Blaine si stancò in poco meno di due ore da quando era sceso dal letto e aveva lasciato che Kurt pulisse le sue ferite.

Erano tutti e tre rannicchiati sul divano come una vera famiglia.

Landon era spaventato di poter fare del male a Blaine se si fosse appoggiato a lui, così appoggiò quasi tutto il suo peso su Kurt, contro la sua spalla, mentre guardavano un nuovo cartone a film.

Blaine, ogni tanto , distoglieva lo sguardo dal film per osservare i due seduti accanto a lui; Kurt aveva un braccio sulle spalle di Landon accarezzando lentamente gli spessi capelli del bambino mentre guardava con attenzione il film.

Anche Landon era impegnato a guardare il film , alcuni dei suoi peluche preferiti stretti tra le braccia mentre cantava insieme ai gatti sullo schermo.

Il cane di Margareth Thatcher riposava sul grembo di Blaine.. per proteggerlo e fargli compagnia.

Gli aveva detto Kurt quando un Landon agitato , gli aveva dato il peluche un’ora prima.

Blaine amò avere Maggie accanto a lui , ricordi dei giorni in cui appoggiava il giocattolo sul suo pancione attraversarono la sua mente per un momento, fin quando tornando alla realtà, lanciò un’occhiata a Kurt e a Landon.

Suo figlio cominciò ad appisolarsi , svegliandosi solo per cantare ancora un po’ prima che le sue palpebre non cominciarono a sbattere per poi chiudersi.

Più o meno a metà film, Landon si spense come una lampadina e Kurt lo guardava sorridendo.

“Ha avuto una lunga giornata”.

“Odio che deve avere a che fare con tutto questo.. sembro un mostro..”

“Sembri un uomo che è un eroe per suo figlio. Sei stato ferito da un uomo cattivo e lui lo sa e vuole che tu stia meglio più di qualsiasi cosa al mondo. Landon ti ama non importa che aspetto hai”.

“Non voglio spaventarlo”.

“Lo spaventi di più se lo lasci all’oscuro di tutto. E’ meglio se ammetti di essere ferito ma che tutto andrà bene..”

“L’ho fatto”.

“Lo so.. Sto solo dicendo che è ancora agitato attorno a te, ma gli passerà.

Non è spaventato da te; ha paura di farti male”.

Disse Kurt disinvolto, le dita tra i capelli di Landon.

Chiuse gli occhi, inspirando tremante prima di riportare lo sguardo sul suo ex.

“Lo so che probabilmente starai pensando Kurt sta zitto, ma ti giuro che sto parlando per esperienza.

Come quando mio padre ebbe l’attacco di cuore, io ero spaventato di essere troppo duro con lu…”

“Lo so Kurt.. io..”

“… ma lui mi aveva assicurato che sarebbe stato bene e tutto andò meglio dopo.

Landon è così più piccolo.. non è nemmeno una parola, ma scusami..

Landon è giovane ma è molto intelligente.. hai fatto un ottimo lavoro con lui.”

Quando Blaine arrossì, Kurt sorrise e continuò.

“Puoi pensare che il tuo viso lo stia spaventando in questo momento, ma lui è semplicemente arrabbiato che qualcuno si abbia fatto del male.

Sei tutto il suo mondo, e non è difficile vederlo. Vuole che tu stia sempre bene; sei il suo eroe e quando tu stai male, sta male anche lui”.

Non è l’unica persona che sta male.

I suoi occhi brillavano mentre parlava e Blaine sospirò, allungandosi sul divano per togliere la mano di Kurt dai capelli di Landon, allacciando le loro dita.

Dopo questo, le lacrime cominciarono a scorrere, Kurt piangeva apertamente mentre Blaine stringeva forte la sua mano con la sua.

“Io.. solo.. mi dispiace così tanto per tutto, Blaine.

Per questo, per averti fatto del male, per averne fatto a lui”

Abbassò lo sguardo su Landon, così tranquillo ed adorabile mentre dormiva contro di lui.

“Ho così tanti rimpianti , ma nessuno di essi può competere con il rimpianto di aver rinunciato a te”

“Kurt…”

“Lo intendevo davvero quando ho detto che vorrei avere una macchina del tempo. Se potessi..” ingoiò il nodo in gola e continuò, “ se potessi spostare le lancette indietro nel tempo.. lo farei all’istante.

Fermerei me stesso dall’essere così idiota, per averti ferito e aver spazzato il tuo cuore.”

Blaine chiuse gli occhi, accarezzando col pollice le nocche leggermente contuse di Kurt.

“ Ho pregato per una macchina del tempo dopo che ci siamo lasciati la prima volta. Volevo tornare indietro e fermare me stesso dall’andare a casa di quel ragazzo.

Volevo tornare indietro per prendere a calci in culo il vecchio me anche solo per aver pensato di tradirti, ma quando ho realizzato che la macchina del tempo non esiste , per quanto questo possa fare male, dobbiamo fare esperienze come questa per imparare dei nostri errori.

Non ti avrei mai.. dio.. non ti avrei mai tradito di nuovo perché onestamente fa più male di quanto pensi.

Essere traditi fa schifo ed è terribile, ma essere colui che tradisce non è come una passeggiata nel parco.

O almeno non lo è per certe persone, soprattutto per me.

Solo.. volevo così tanto quella macchina del tempo e poi ho realizzato che era stupido desiderarlo perché eventualmente avrei rovinato comunque tutto di nuovo e tornare indietro per sistemare le cose che ho sbagliato ma che potevano succedere di nuovo non importa quanto io facessi”.

Si fermò, riaprendo gli occhi per guardare Kurt , il film che stavano vedendo ormai dimenticato, mentre si fissavano l’un l’altro.

Kurt stava ancora piangendo , il volto (e gli occhi ) bagnato di lacrime e Blaine sentì un nodo in gola.

“Io.. volevo una macchina del tempo anche per l’ultima volta che si siamo lasciati.. anche se sapevo che era stupido… ne vorrei una anche adesso..”

Kurt trattenne il respiro, guardando Blaine ad occhi spalancati per lo shock .

Tra loro, Landon si agitò , colpendo con i piedi le gambe di Blaine mentre ruotava.

Il momento si spezzò..

Kurt si allungò per afferrare il bambino prima che cadesse dal divano e Blaine lasciò andare la sua mano in attesa che Lan fosse al sicuro prima di chinarsi con attenzione per prendere in braccio il bambino.

Con suo figlio tra le braccia, Blaine lanciò un ultimo sguardo a Kurt, un sorriso triste sul viso mentre si dirigeva verso il corridoio per andare in camera sua.

“Tanto tempo fa, mi hai perdonato per quello che ho fatto.. mi hai permesso di tornare con te .. nonostante ti avessi tradito nel peggior modo possibile ed ero così grato per questo.

Lo sono ancora .. perché altrimenti non avrei avuto Landon, sai?.. solo.. so di averti detto che ti odiavo e che.. che ti odiavo per quello che mi avevi fatto..

Ma cosa siamo oggi?

Siamo il risultato di quello che ci è successo allora.. vorrei.. vorrei poterti dire .. che ti perdono per tutto.. ma ancora non posso.”

Quando sentì Kurt lamentarsi , Blaine scosse la testa per fargli capire di non aver finito..

“Ma Kurt…ci sto arrivando..”

Tutto rimase silenzioso.. silenzioso .. tranne che per i piccoli singhiozzi di Kurt.

“Non so quando.. non come o perché né altro.. ma uno di questi giorni ti perdonerò.. Se ho imparato qualcosa.. nelle ultime settimane, Kurt.. è che quando si tratta di te, qualsiasi residuo d’amore che provo per te vincerà sempre su tutto.

Mi hai dato la cosa più grande che potessi mai chiedere e non posso odiarti per questo..

Può non piacermi quello che è successo tra noi e che mi ha portato , alla fine, a questa carriera.. ma ho fatto delle scelte.

Ho scelto io di andarmene e venire qui.

Abbiamo fatto entrambi degli errori.

Siamo stati entrambi degli stupidi..

Abbiamo fatto molti casini nella nostra relazione , ma adesso .. siamo buoni amici, giusto?”

“Giusto”.

“Bene..”

Sorridendo,  Blaine cambiò la posizione delle braccia , sistemando Landon per essere più comodo.

Il bambino si mosse a malapena, ancora addormentato contro la spalle di suo padre.

“Torno a letto.. io.. sei più che benvenuto se vuoi.

So che il divano non è proprio comodo o altro.

Il letto di Landon è libero ma è così piccolo e tu sei.. ancora.. così alto..” si fermò, abbassando la testa timidamente.

Kurt ridacchiò, la sua voce bagnata dalle lacrime, poi si alzò per spegnare la televisione prima di andare a controllare che le serrature fossero ben chiuse e spegnere tutte le luci dell’appartamento.

In pochi secondi , stava tornando nella camera da letto di Blaine, sorridendo alla vista del suo ex e di Landon stesi sul letto , che avevano lasciato giusto un po’ di spazio per permettere a Kurt di stendersi accanto a suo figlio.

“Blaine?”

“Mhmm?”

Pur essendo entrato da pochi minuti in camera, la voce di Blaine era già flebile, biascicata mentre iniziava a soccombere agli antidolorifici che aveva preso prima e per la stanchezza che sentiva in corpo a causa delle ferite.

Kurt si allungò oltre Landon , steso a stella di mare, e accarezzò la guancia ferita di Blaine.

“Ti amo..”.

“Lo so..” strofinando la guancia sul suo palmo, l’altro uomo si addormentò , le lunghe ciglia chiuse mentre la luce della luce illuminava, attraverso la finestra, il suo volto.

Kurt si accoccolò un po’ di più , le braccia scivolarono , protettivamente,   attorno a Landon e a Blaine, e sorrise mentre iniziava a scivolare nel mondo dei sogni, la mente che vagava mentre pensava ai grandi progressi che lui e Blaine avevano fatto nella loro relazione .

Mesi prima, quando entrò in un losco club pieno di fumo dall’altra parte della strada, non avrebbe mai immaginato di incontrare di nuovo l’amore della sua vita e di ritrovarsi col mondo capovolto per la millionesima volte nella sua breve vita.

Per quanto avrebbe voluto cambiare il passato , era comunque molto grato di essersi trovato nel posto giusto al momento giusto quella sera quando lui e Blaine erano tornati nella vita dell’altro.

Perché se non fosse stata per quella sera sarebbe tornato a New York ed avrebbe fatto il più grande errore della sua vita ( dopo l'aver lasciato Blaine, ovviamente).

Starebbe ancora pianificando di sposare uno stronzo , invece di essere steso con le due persone che ama più di qualsiasi cosa al mondo.

Sarebbe stato da solo probabilmente attaccato ad una bottiglia  a chiedersi perché la sua vita fosse così incasinata.

Ora invece era accoccolato con la sua famiglia.

Ormai stanco, cullò Landon contro il suo petto , poggiando l'altra mano sul petto di Blaine , sentendo il leggero battito del suo cuore.

Come anni prima, la sensazione fu rassicurante.

Come quando Blaine gli diceva che pensava che ascoltare o sentire il battito del cuore di Kurt ,lo facesse sentire a casa, così Kurt provava la stessa sensazione.

Essere li con Blaine e Landon , sapendo che le cose tra loro stavano cambiando?

Fece sentire Kurt a casa ed era una sensazione meravigliosa.



Notee..

Come promesso ecco il capitolo... ci vediamo dopo il 6

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Capitolo 17
*** 17 capitolo - A ***


Dopo la loro chiacchierata , tutto sembrò andare al suo posto .

I due uomini stavano comunicando di più , Landon era entusiasta di avere Kurt in giro  e le cose sembravano più luminose .

Poi le cose cominciarono ad andare a rotoli un paio di giorni dopo , quando Blaine si svegliò raffreddato.

Nel giro di un paio di giorni il raffreddore si trasformò da un semplice mal di gola a qualcosa di peggio e , prima che Kurt se ne accorgesse, i loro progressi si interruppero quando Blaine si ammalò di brutto e le dinamiche della piccola famiglia ( e tra loro ) cambiarono.

“Buongiorno raggio di sole. Come ti senti?”

Kurt si inginocchiò a pochi passi dal viso di Blaine mentre studiava il suo ex ed il modo in cui l’uomo era avvolto tra le lenzuola , il viso pallido ed il corpo tremante.

Accigliandosi , mise il palmo sulla fronte imperlata di sudore, una cruda e dura tosse che fece tremare il corpo di Blaine sotto la mano di Kurt.

Blaine aveva ancora la febbre ed il suo aspetto .. sembrava che non sarebbe guarito mai.

“Andrò a prenderti altre medicine e ti preparerò una tazza di tea. Dovresti tornare a dormire”.

Mentre attraversava il corridoio e passava accanto alla stanza di Landon, Kurt permise ai suoi pensieri di vagare su tutto quello che era successo nelle ultime settimane.

Erano passate circa due settimane da quando aveva rimesso piede a LA; era single, stava cercando di riconquistare Blaine ed entrare a far parte della loro piccola famiglia una volta e per sempre.

Sfortunatamente, Blaine aveva beccato un infezione alle vie respiratorie e non era nelle condizioni di flirtare, così Kurt, da corteggiatore, era diventato un infermiere.

Quando Blaine cominciò a sentirsi male, Kurt era certo che il raffreddore avesse a che fare col fatto che il suo ex era stato picchiato solo pochi giorni prima, e col fatto, soprattutto, che Blaine era stato mezzo nudo a causa della terribile esperienza.

Ma poi Blaine ammise di essersi sentito poco bene anche prima e che , quindi, si sarebbe ammalato comunque.

Tuttavia, il vedere Blaine passare dall’essere pieno di lividi e malridotto al sentirlo respirare a fatica e miserabile , fece sentire Kurt un po’ colpevole, visto che tutto era iniziato perché era ricomparso.

Sospirando, entrò in punta di piedi in cucina ed iniziò a preparare il solito: una tazza calda e fumante di camomilla con miele e limone insieme  ad alcune pillole per la tosse e la solita dose di sciroppo.

Questo era stato l’alimento principale negli ultimi tre giorni ed anche se l’uomo malato era riuscito a buttar giù un piatto di zuppa, ma al mattino preferisce solo una tazza di tea e dormire un po’ di più.

Kurt era felice di accontentare ogni necessità che aveva Blaine.

Ed inoltre, con Blaine fuori combattimento, Kurt ebbe modo di assumersi il ruolo di papi, il ruolo che desiderava avere da quando aveva messo gli occhi su Landon .

Non appena il mal di gola di Blaine peggiorò ( e dopo un giorno o poco più in cui Blaine finse di stare bene) chiese , finalmente, a Kurt se poteva occuparsi di Landon fin quando non si sarebbe sentito meglio.

Parlarono a lungo dell’importanza di non far ammalare Landon, visto che aveva già avuto una brutta influenza pochi mesi prima, la prima volta che Kurt era stato li , e Kurt concordò , promettendo al suo ex che si sarebbe preso buona cura di Landon fin quando Blaine non sarebbe guarito .

Era tutto quello che voleva comunque, che entrambi stessero bene.

Prendere il posto di Blaine fu difficile ma anche abbastanza eccitante.

Ogni mattina, Kurt si alzava e preparava la colazione al bambino.

Controllava suo figlio quando faceva i suoi esercizi di scrittura  e gli aveva perfino fatto il bagno.

La prima volta, Kurt era spaventato a morte di doversi occupare del bagnetto di un bambino, perché onestamente , era la prima volta che doveva lavare qualcuno che non fosse se stesso e questo era spaventoso.

Per chi sa quale strana ragione, continuava ad immaginare che, distraendosi anche solo per un secondo, si voltava per accorgersi che Landon era stato risucchiato giù per lo scarico o che gli fosse successo qualcosa di altrettanto terribile ( e di altrettanto improbabile ).

Così quando dovette farlo , tremò per tutto il tempo fin quando Landon non rise di lui e gli chiese di cantare Teenage Mutant Ninja Turtles con lui , mentre gli faceva il bagno.

I giorni passavano e Kurt sentì che il suo nuovo ruolo di padre stava andando bene.

In passato , aveva sempre desiderato avere dei figli .

Diamine.. sapeva di volerli.

Davvero , davvero.. voleva dare a suo padre la possibilità di diventare nonno ed anche se era piuttosto egoistico, voleva scoprire se era all’altezza della capacità genitoriali impeccabili ( sebbene a volte imperfette) di suo padre.

Blaine era entrato bene nel suo nuovo ruolo; era un padre straordinario.

 Anche se l’essere malato gli impediva di far sapere a Landon che era il suo mondo e nonostante i due ragazzi concordarono sul tenere il bambino lontano da Blaine, in modo che non si ammalasse anche lui, fecero in modo che Landon trascorresse comunque del tempo col suo papà.. anche se questo significò che Kurt dovette sedersi in corridoio  con Landon in grembo, mentre ascoltavano Blaine che , con voce graffiante, leggeva dal suo letto.

Sembrò che a Landon non dispiacesse il cambio.

Amava Kurt con tutto il cuore e faceva sempre in modo che anche l’altro uomo lo sapesse.

Le sue parole sbalordivano sempre Kurt, facendogli stringere il cuore in petto ; ma Kurt amava questa sensazione ed amava Landon così tanto.

Anche se il suo amore per Blaine bruciava ancora forte.

Non poté fare altro che passare le sere stazionando sulla soglia della camera di Blaine , le braccia incrociate al petto , mentre osservava il suo ex , stravaccato sul letto , il respiro debole e nasale.

Mentre Blaine era in convalescenza , Kurt fece in modo che il suo ex avesse tutto quello di cui aveva bisogno; era il minimo che potesse fare.

Una zuppa?

La faceva.

Molti più fazzolettini?

Glieli portava.

Una tazza di tea con limone e miele per lenire la povera gola di Blaine?

Kurt era un esperto nel farlo e con l’aiuto di Landon , le cose erano abbastanza facili.

Così pochi giorni dopo che Blaine si era ammalato , Kurt cominciò a fare avanti ed indietro da una stanza all’altra , un minuti controllando Blaine mentre il minuto dopo teneva d’occhio Landon.

In quel momento , Landon stava ancora dormendo, appallottolato sul letto ( su cui la sera prima si era addormentato, arrabbiato  ed infelice quando aveva scoperto che non avrebbe dormito con Blaine , non importava quanto broncio mettesse) , così Kurt aveva tempo per corteggiare Blaine.

“Tea e medicine, per il signor Malato” lo prese in giro , sorridendo quando Blaine tirò giù le coperte solo per un po’ per fissarlo con gli occhi arrossati e gonfi.

Gracchiò un grazie, che gli costò un rimprovero per aver parlato; poi prese la tazza dalle mani di Kurt, ne prese un sorso ed assaporò la sensazione di calore che invase il suo corpo.

“…buono..”

“Non c’è troppo miele vero?  Mi sono distratto.. pensavo di aver visto uno scarafaggio.. e penso che potrei averne messo troppo”

“Uno scarafaggio? Era una blatta?”

“Cosa? Una blatta? No.. perché? Ci sono delle blatte?”

“In realtà no..” sussurrò Blaine, abbassando lo sguardo sul piumone.

Sembrò imbarazzato come se quello che stava per ammettere gli costasse dirlo ( e non solo in senso fisico) .

“I vicini in fondo al pianerottolo.. li hanno a volte.. sono persone sporche..

Se li beccano loro, tutto l’edificio li becca..

Una volta ne abbiamo avuti un bel po’..

Nel nostro vecchio appartamento era molto peggio.. ma a volte entrano anche qui…

Ho delle trappole sotto il lavandino .. per occuparmi di loro, ma se ne vedi qualcuna .. dimmelo..”

“Non era una blatta , ma se ne vedo una te lo dirò di sicuro”.

Aspettò che Blaine prendesse un paio di sorsi del suo tea prima di riprendere la tazza per appoggiarla sul comodino, per poi dargli delle medicine e dello sciroppo per la tosse, una volta che Blaine aveva ingoiato la pillola.

“Riposati ancora un po’.. sembra che tu stia un po’ meglio, ma la febbre.. è ancora un po’ alta.

Torno a controllarti più tardi.:”

“M.. okay”..

Blaine si rimise sotto le coperte , tirandosele sopra la testa, mentre scivolava nel sonno velocemente.

Il fatto che si fosse riaddormentato così in fretta  e senza litigare ,fece dolere il cuore di Kurt; la prima sera in cui Blaine cominciò a stare male aveva quasi lottato contro Kurt per il fatto che non avesse nessun bisogno del suo aiuto.

Tutto quel tempo in cui Kurt aveva pensato di aver fatto progressi , svanì mentre Blaine diventava sempre più debole per colpa della febbre, e , prima che lo capisse, il suo ex diventò sempre più amareggiato secondo dopo secondo.. fin quando , alla fine, ammise la sconfitta quando la voce gli si spezzò e la febbre prese il sopravvento.

In quel momento, Blaine realizzò che si stava ammalando seriamente e che Landon non poteva ammalarsi anche lui.. così alla fine crollò e chiese l’aiuto di Kurt.

Da allora, lasciò, quasi, che Kurt prendesse le redini di tutto , e Kurt capì che per Blaine era qualcosa di enormemente importante lasciarglielo fare, non importava quanto la loro relazione fosse cresciuta negli ultimi mesi.

Persino Cooper , che si era fermato una sera dopo il lavoro, disse che per Blaine lasciarsi andare e fidarsi di nuovo di Kurt , tanto da lasciarlo prendersi cura di Landon, fosse una delle cose più difficile che avesse fatto da molto tempo ( non considerando tutte le cazzate che aveva lasciato che accadessero dopo la prima volta che Kurt era tornato); Kurt lo sapeva, nonostante tutto capì quando in preda al panico fosse Blaine quando aveva realizzato di dover cedere molto più controllo all’uomo da cui era ancora abbastanza spaventato.

Così anche se amava davvero poter aiutare Blaine ( e aiutarlo a prendersi cura di Landon ) fece il possibile per non superare mai certi limiti.

Fece in modo di eseguire alla lettera tutte le regole di Blaine per il benessere di Landon ed anche se il bambino aveva fatto di tutto per poterle infrangere, Kurt non cedette , non importava quando fosse adorabile suo figlio quando metteva il broncio.

“Signor Kurt?”

Sentire il suo nome lo costrinse a voltarsi e sorridendo si allungò per spegnere la lampada sul comodino prima di lasciare la stanza di Blaine e prendere Landon in braccio dirigendosi in corridoio.

“SI , tesoro?”

“Papà sta meglio?”

“Non ancora.. ma presto.,. potrebbero volerci ancora uno o due giorni.. ma guarirà molto presto.. te lo prometto.:”

“Posso fargli del tea?”

“Ne ha appena preso una tazza.. ma scommetto che amerebbe se gli preparassi una zuppa per pranzo. Cosa ne dici? Vuoi preparare una zuppa per il tuo papà più tardi?

“Siii!”

“Grande.. ora che ne pensi se andiamo a preparare qualcosa per colazione?”



Novembre 2014

In tutti gli anni in cui aveva conosciuto gli Anderson, Kurt non aveva mai visto la loro casa così trascurata prima.

In estate il posto era pieno di colori vivaci.. la madre di Blaine aveva un giardino di cui era orgogliosa e si vantava sempre di quanto lei ed i suoi amici scegliessero sempre la più bella varietà di fiori per decorarlo.

Kurt doveva ammettere di aver ammirato lo stile della madre di Blaine; poteva essere una persona distante e superficiale, ma aveva una bella casa.

In autunno, due aceri  decoravano il giardino con foglie di tanti colori.. creando delle ombre con la luce del sole autunnale sulla casa, rendendola più bella , accentuandone le sfumatura.

Ora invece il giardino era spoglio, le aiuole vuote.

Due spessi tronchi erano appoggiati su un angolo del portico, i due bellissimi aceri spariti.

La casa degli Anderson,  in quel momento, sembrava triste.. solitaria e .. buia.

Anni prima durante il ringraziamento, la casa degli Anderson era decorata con spaventapasseri, balle di fieno e zucche.

Blaine, essendo una persone molto abile, amava preparare le decorazioni  per le festa.

Si dava molto da fare per Halloween, disseminando il portico con luci viola ed arancio.. e tante finte ragnatele.

Per i ringraziamenti trasformava il portico in una specie di campo di zucche, e per il Natale,… la casa sembrava un paesaggio invernale.

In quel momento, l’esterno era semplice… nessuna balla di fieno in vista, nessuna zucca da vedere..

Non c’erano né la macchina del Sig. Anderson né quella della moglie nel vialetto.. ma la vecchia Prius di Blaine era parcheggiata contro il garage , completamente abbandonata e sporca.

Kurt parcheggiò il furgone del padre nel vialetto e scese, stringendosi nel cappotto a causa del vento gelido di novembre.

Tremando si avvicinò alla Prius, accarezzando la portiera del guidatore con le dita, mentre i ricordi del giorno in cui Blaine aveva preso la macchina riaffioravano.

I suoi genitori gli permisero di vendere la loro vecchia station wagon per prendersi una macchina nuova, ma rifiutarono di fargli vendere la Prius quando si trasferì a New York.

Così eccola qui, parcheggiata nel loro vialetto, non più guidata e parcheggiata qui da dio sa quanto.

Per un secondo, Kurt pensò di suonare il campanello, il suo cuore sperava che forse Blaine fosse in casa.. come se avesse odiato il posto in cui si fosse rifugiato e fosse quindi stato costretto a tornare di nuovo dai suoi genitori..

Naturalmente , questi pensieri non portavano a nulla, soprattutto visto che Kurt sapeva che gli Anderson avevano ( in modo orribile ) diseredato loro figlio.

Era la cosa che lo aveva spaventato di più quando aveva scoperto che Blaine non era tornato in Ohio e, ovviamente, la notizie era vera , soprattutto quando fissò il giardino.

Niente di tutto questo urlava.. Blaine…

Nulla di quel triste scenario ed il vuoto attorno a lui dimostrava che Blaine fosse nei paraggi.

Assolutamente nulla.

Trattenendo le lacrime, si allontanò dalla Prius, le mani strette a pungo, il freddo metallo del dimenticato ( no.. non per davvero.. non era dimenticato .. non da lui) anello di fidanzamento chiuso nel suo palmo che lentamente scaldava e bruciava la sua pelle.

Blaine se n’era andato.

L’amore della sua vita era scomparso e tutto quello che Kurt aveva per ricordarlo erano delle foto, l’anello e questa maledettissima Prius che non riusciva nemmeno a guardare.

Cazzo.. la macchina non era nemmeno sua.

Non aveva le chiavi, non poteva entrarci.

Probabilmente all’interno c’erano cosa di Blaine a cui avrebbe potuto avvinghiarsi ed erano rinchiuse in una macchina che era tenuta da due persone a cui non importava nulla che il loro figlio era scomparso.

Si chiese se l’avrebbero venduta.. insieme a tutti i ricordi di Blaine.. e tutto…

Tirando su col naso , si voltò e tornò alla sua macchina, scuotendo la testa , mentre lanciava un ultimo sguardo alla casa che una volta ammirava tanto, la casa che conteneva così tanti ricordi che riguardavano l’unica persona che Kurt amava di più al mondo.

Ormai, era solo un guscio vuoto.. proprio come lo era lui.



Il telefono di Blaine stava squillando .. di nuovo.

Questo era qualcosa che Kurt non si aspettava che succedesse.

All’inizio pensò che potessero essere Avery o Cooper a chiamare, ma quando controllò lo schermo per la prima volta, vide un numero sconosciuto.

Non era sicuro se dovesse rispondere considerando quanto male stesse Blaine e che stesse riposando, ma pensò poi che potesse essere un’emergenza , così’ rispose .

Immaginate la sua sorpresa quando dall’altra parte rispose una delle ragazzo dello strip club dove lavorava Blaine.

Pregò Kurt di chiedere a Blaine di tornare al lavoro, che avrebbero parlato con Vinny di quello che era successo perché i loro clienti erano incazzati che il loro ballerino preferito fosse stato licenziato e si rifiutavano di entrare nel club.

Ed anche se c’era un bel mucchio di clienti che andava li prevalentemente per le ballerine, questi non erano sufficienti per guadagnare abbastanza per mantenere il locale, e stavano andando alla deriva senza Shadow.

A questo Kurt non poté fare a meno di sorridere per il fatto che il locale stesse andando male senza Blaine, perché licenziandolo s’erano dati la zappa sui piedi.

Ben gli sta.

Dopo la prima telefonata, ne arrivarono una dozzina niente meno da Vinny in persona.

Anche lui pregava Blaine di tornare, dicendo che Shadow era il miglior performer che conosceva.

Ma nemmeno una volta disse che gli dispiaceva.

Disse che era stato troppo duro nel licenziare Blaine, ma non si era scusato mai per questo, pregava soltanto ed ogni singola volta che richiamò dopo lo prese a parolacce e riattaccò, chiedendo al losco individuo di non chiamare mai più.

Ma lo fece, ancora , ancora ed ancora.

“Smettila di chiamare!” urlò Kurt quando rispose per la quarta volta consecutiva.

Landon alzò lo sguardo dal suo album da colorare per un secondo per tornare poi a scarabocchiare con la sua matita sulla stessa pagina quando Kurt sparì dalla stanza per finire la telefonata.

Una volta che Kurt fu certo di non essere più a portata d’orecchio dell’influenzabile bambino, aprì la bocca per dirne quattro allo stronzo dall’altra parte.

Tuttavia, si fermò, bloccandosi sul posto quando sentì bussare alla porta.

“Giuro su dio che se sei fuori dal suo appartamento in questo momento e pensi di…”

“Hai almeno guardato il numero? “ chiese una voce leggermente familiare e Kurt si accigliò, allontanando il cellulare per guardare sullo schermo il nome di Kong.

Ricordava qualcosa di Kong, un collega di Blaine; le poche volte che lo aveva visto, il ragazzo sembrava incazzato anche solo per il fatto che Kurt fosse nell’edificio ed ora sapere che era fuori l’appartamento di Blaine, rendeva Kurt incredibilmente nervoso.

“Ascolta.. io non ti conosco , ma se sei qui per pregare Shadow di ritornare al club ti avviso che Blaine non metterà mai più piede il quel fottuto buco …”

“Bene.. perché nemmeno io voglio che torni. Ora posso entrare? Voglio vedere come sta il mio ragazzo”.

Le parole di Kong scioccarono Kurt che , accigliato, si avvicinò lentamente alla porta d’ingresso.

Sbirciò dallo spioncino, un brivido gli attraversò la schiena alla vista dell’uomo muscoloso sul pianerottolo, completamente vestito e leggermente seccato.

Aveva un borsone in una mano ed un bouquet di fiori ; qualcosa era appoggiato ai suoi piedi, ma Kurt non riusciva a vedere cosa fosse dato che la sua vista era limitata dallo spioncino.

“Devo chiedere a Blaine se puoi entrare. Dammi un secondo.”

Appoggiò il telefono al petto e si affrettò per il corridoio, non sorpreso di vedere Blaine steso di lato, che sbavava sul cuscino mentre dormiva.

“Blaine? Blaine, hey.. Tesoro.. svegliati..”.

Blaine aggrottò le sopracciglia , arricciò il naso mentre, lamentandosi , apriva lentamente gli occhi ancora assonnati, guardando dritto davanti a se, fin quando Kurt non lo chiamò di nuovo attirando la sua attenzione

Non appena si svegliò, Kurt gli allungò il cellulare , restando poi , in silenzio, a guardarlo chiacchierare con l’uomo in linea.

“Pronto? Davvero? Si.. va bene.. ci vediamo tra un secondo. Ciao”.

Sbadigliando, si tirò su e si stiracchiò, lanciando una lunga occhiata a Kurt prima di scendere dal letto, tossendo nel frattempo.

“K.. Kong.. è qui”.

“Lo so.. ho risposto al telefono. E’ davanti casa”.

“Dice che ha qualcosa per me..”

“Non pensi che sia qui per cercare di corromperti per tornare , vero? Perché davvero non hai bisogno di tornare in quel posto.. Puoi..”

“Vediamo solo cosa ha da dirmi, Kurt.. Non lo conosci.. io invece si.. E’ stato un buon amico per me da quando ho cominciato a lavorare li.. così lo ascolterò, okay?”

Le sue parole erano dure,  leggermente spezzate a causa della gola rovinata , ma Blaine tossì per schiarirsi la gola , afferrando la vestaglia dal gancio sulla porta per indossarla sopra il pigiama.

“Dov’è Landon?”

“E’ in salotto. Sta colorando in questo momento.
.
Vuoi che lo porti con me in un'altra stanza per giocare mentre voi due parlate?”

“Nah!” si trascinò per il corridoio, le pantofole sfregavano sul pavimento mentre si dirigeva esausto verso la porta d’ingresso.

Per un secondo si fermò a guardare Landon in salotto, prima di continuare

“Può restare. Si sono già incontrati prima. Landon conosce Kong”

“Davvero?”

Blaine ruotò gli occhi, offeso.

“Si.. certo..”

Non disse altro, invece sbloccò la porta.

Un secondo dopo, spalancò la porta sorridendo alla vista dell’ex collega davanti a lui, con alcune borse e dei fiori.

“Hey Kong!”

“Shad! Sai una merda..” l’uomo corpulento rise, allungandosi per stringere tra le braccia Blaine, in un abbraccio stretto.

Colpì leggermente la schiena dell’uomo più piccolo e poi si allontanò per guardare in viso il suo amico, scuotendo la testa mentre lo faceva.

“I lividi sono spariti.. questo è un bene.. Peccato che ti sei ammalato, però..”

“Si.. Almeno non sembro uno zombie.. stavo da schifo l’altro giorno; dovresti essere contento di essertelo perso.”

“Nah! Sono felice che tu stia meglio, Shad! “

Kong aspettò fin quando non fu invitato in casa prima di raccogliere tutte le sue cose ed entrare, fissando con cautela l’uomo dietro il suo amico.

Lo sguardo che Kurt gli stava lanciando era una specie di monito, ma Kong non si fece influenzare da questo tizio a casa che lo fissava così.

Lavorava in un posto dove uomini dalla mani lunghe e arrabbiati per tutto il tempo  e si era sempre occupato da solo di gente così, così come avrebbe fatto con lui.

Soprattutto visto che sapeva esattamente chi fosse quel ragazzo.

“Ahh… il padre del bambino.. devo dirti che non mi sarei aspettato di trovarti qui quando ho pensato di fermarmi..”

“Devo dire che nemmeno io mi sarei aspettato di vedere te del tutto.. Mai…”

“Sei grintoso.. capisco perché piaci a Blaine.:”

Scherzi a parte, Kong porse il mazzo di fiori a Blaine e poi spinse un bigliettino di saluti nella sua mano ; il suo sorriso si allargò quando vide Blaine dare a Kurt i fiori ed aprire la busta con un sussulto.

“Cosa? .. Kong.. no..”

“Io ed i ragazzi.. ed alcune delle ragazze.. ti abbiamo fatto un piccolo regalo di addio.. Sai.. visto che Vin ti ha cacciato così in fretta l’altro giorno.. Tu e Toya siete gli unici due che lavoravano li ad avere dei bambini ed alcune delle ragazze erano dispiaciute che Vinny ti abbia licenziato dopo che avevi perso anche l’altro lavoro.. così..”

Kong continuò a parlare e a sorridere a Blaine, mentre l’uomo più giovane si asciugava le lacrime.

Nel frattempo, Kurt li fissava in stato di shock, stupito che Blaine avesse perso anche l’altro suo lavoro.

Non ci aveva nemmeno pensato; non gli era nemmeno venuto in mente che il suo ex non avesse mai menzionato di dover andare al suo lavoro di cameriere , anche se aveva perso il lavoro come ballerino.

Ora che sapeva che Blaine era completamente disoccupato, si sentì uno schifo.

Accigliato, sparì dalla loro vista, tenendosi occupato trafficando in cucina fin quando non trovò un vaso per poterci mettere i fiori.

Perché non mi ha detto di aver perso l’altro lavoro?

Perché non mi ha detto nulla?

Quando è successo?

Non capisco.

Kurt rimase perso nei suoi pensieri a lungo, mentre Kong e Blaine si ritirarono in salotto a chiacchierare ancora un po’, le loro voci.. beh.. quello di Kong soprattutto.. forti in sottofondo, mentre Kurt pensava a tutto quello che era accaduto nella vita del suo ex.

Nonostante negli ultimi mesi in cui stava conoscendo di nuovo Blaine, Kurt realizzò che non importava quanto vicini pensava stessero diventando, non era mai vicino abbastanza.

Blaine lo teneva a distanza forse più di quanto credesse , e tutto quello che riusciva a pensare era quanto ancora non conosceva l’uomo che ancora amava.

Quanto ancora stesse nascondendogli Blaine.. o cosa avesse così paura di dirgli?

Non pensava che Kurt meritasse saperlo?

A dire la verità, Kurt sapeva di non meritare molto di più da Blaine, ma lo feriva comunque sapere che Blaine gli avesse tenuto nascosto queste notizie così importanti.

Perché ora Blaine era senza lavoro .. senza la possibilità di pagare le spese per la casa e dare da mangiare e vestire Landon.

Dovrebbe avere dei soldi da parte, ma quanto potevano durare quando hai un bambino da crescere e l’affitto da pagare in tempo?

“Dio .. Blaine..” sussurrò tra se, appoggiandosi contro il bancone mentre ascoltava  la risata forte di Kong e i gridolini divertiti di Landon riempire l’aria.

Kurt non sapeva più cosa pensare.. o cosa avrebbe dovuto fare.. ma sapeva di dover parlare con Blaine un volta che avrebbero avuto l’occasione di essere soli.

Non appena possibile.

NOTE

Da questo capitolo pubblicherò due volte a settimana .. dividerò i capitoli i due parti perché sono lunghissimi... quindi a giovedì...con la 2 parte!

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Capitolo 18
*** 17 capitolo - B ***


Quella sera tardi, Kurt si ritrovò appoggiato contro la porta della stanza di Landon, guardando suo figlio dormire mentre ascoltava il suono della doccia venire dal corridoio.

Blaine si stava preparando adesso per andare a letto , avendo dovuto aspettare che Kurt finisse di fare il bagno a Landon prima di poter leggere a loro figlio la fiaba della buonanotte ( a distanza di sicurezza per evitare che Landon si ammalasse) .

Ora che Landon era nel mondo dei sogni , Blaine era sotto la doccia e Kurt era rimasto solo con i suoi pensieri, con la consapevolezza che l’amore della sua vita era completamente disoccupato e ben presto si sarebbe trovato nei guai se non avesse risolto questo problema al più presto.

Non è solo un suo problema, non più, pensò tra se.

Sfortunatamente Kurt sapeva, nel profondo, che Blaine non gli avrebbe mai permesso di assumersi qualsiasi ruolo in tutto questo.

Non erano a questo punto nella loro relazione e Kurt ebbe paura che non ci sarebbero mai arrivati, nonostante nelle ultime settimane Blaine gli avesse concesso alcune libertà.

Gli aveva detto che un giorno lo avrebbe perdonato e Kurt non vedeva l’ora che questo accadesse, di avere il completo perdono di Blaine un giorno.

Sperando solo che arrivasse il prima possibile.. molto molto presto.

Il suono dell’acqua che veniva chiusa lo richiamò all’azione e Kurt attraversò il corridoio, chiuse a doppia mandata la porta d’ingresso e spense tutto quello che non doveva rimanere acceso.

Diede qualche attimo a Blaine di vestirsi e poi si diresse verso la camera da letto dell’altro uomo, bussando piano ed entrando quando Blaine gli diede l’okay.

Forse era okay per Blaine, ma quello che Kurt vide non appena aprì la porta fu qualcosa che aveva solo sognato si avverasse, un ricordo di tanto tanto tempo fa.

Il suo ex era nudo, stava facendo scivolare sulle sue gambe muscolose un paio di boxer rossi per coprire il suo nudo ( ed ancora stupendo) sedere ed altre parti ..basse.

L’uomo più giovane tossì leggermente, accarezzandosi il petto e  sfregandolo per lenire la sensazione di bruciore , e si voltò verso Kurt sorridendo imbarazzato.

“Scusa.. non stavo pensando quando ho detto che potevi entrare così in fretta.

Probabilmente hai dato una sbirciatina”.

“Io.. si.. “

“Si.. scusa per questo..” sussurrò Blaine, il volto rosso mentre si passava l’asciugamano tra i capelli.

Kurt rimase congelato sulla soglia, le guance in fiamme come quelle di Blaine, e la vista fece ridacchiare Blaine.

“Hai qualcosa in mente?”

“Io… si.. A dire il vero , volevo parlarti di Kong e di qualcosa che ha detto..”

“Tipo cosa? Il fatto che abbia lasciato il club? Se ne sarebbe andato prima o poi.. penso che sia figo il fatto che lui e Brandi abbiano lasciato in mia difesa, però… Sono delle belle persone..”

La vista di Blaine che si passava le dita tra i neri ed umidi ricci, mentre farfugliava , fece sbavare Kurt che inghiottì , distogliendo lo sguardo per un momento per riacquistare un po’ di contegno.

Tutti questi anni in cui gli era mancato Blaine gli si riversano addosso come pioggia,  mentre Kurt si inebriava alla vista del suo ex, ingoiando  l’immagine dell’uomo che amava come se fosse l’uomo più assetato ed affamato del pianeta.

Cazzo.. amava così tanto quest’uomo..

“Io… il tuo lavoro.. Beh.. entrambi.. Kong ha detto che sei stato licenziato dal tuo primo lavoro.

Quando è successo?”

Blaine appese l’asciugamano al gancio sulla porta e si avvicino al letto, lasciandosi cadere per prendere il suo utilissimo vaporub.

Prima che avesse la possibilità di aprilo, Kurt si sedette accanto a lui , allungando la mano in attesa, sorridendo quando Blaine glielo porse.

“Sai che posso farlo da solo “.

“Non ho intenzione di fare ..come Tina.. Lascia che mi prenda cura di te”.

Non disse altro mentre Blaine ridacchiava leggermente ( ruotando di conseguenza gli occhi).

Dopo, Blaine si sedette e chiuse gli occhi, il corpo che tremava leggermente quando la mano di Kurt entrò in contatto col suo petto nudo.

I primi giorni che era malato, Kurt aveva fatto la stessa cosa, gli spalmava il gel al mentolo per aiutarlo a liberare il naso e lenire il mal di gola.

Blaine era stato grato, riconoscente per la gentilezza del suo amico, ma ora si chiedeva per quale motivo Kurt volesse ancora farlo.

O , molto più importante, perché lasciava che questo accadesse?

Perché lo vuoi, stupido.

Pensò, combattendo la voglia di scuotere la testa.

Tenne gli occhi chiusi, in attesa che le calde mani di Kurt accarezzassero il suo petto e la sensazione sparì ancora prima che potesse riaprire gli occhi.

Kurt stava riavvitando il coperchio sul barattolo di vaporub , poggiarlo sul comodino e lasciare la stanza per pulirsi le mani.

Una volta che ritornò, si risedette sul letto, allungando una mano per stringere quella di Blaine.

“Sei senza lavoro..”

“Si.. e?”

“Perché non mi hai detto nulla? Del tuo primo lavoro, intendo!”

“Non credo siano affari tuoi.. non riesco ancora a capire come possano essere affari tuoi”.

“Io.. solo.. Blaine sei stato licenziato dal tuo secondo lavoro per colpa mia. Per quanto io possa odiare quel posto, riuscivi comunque a fare bei soldi li ed ora non hai più quel lavoro o il tuo lavoro al ristorante e..”

“Ed ora dovrò trovarmene un altro.

Ci sono altri lavori in giro.

Di sicuro non pagheranno tanto quanto riuscivo a fare da Vinny , ma ci sono tonnellate di strip club in giro e…”

A queste parole il cuore di Kurt si fermò.

Blaine stava ancora pensando di fare spogliarelli?

“Tu… vuoi.. ancora ballare?”

“Non è quello che avevo programmato per me, ma sono bravo e alla gente piace quello che faccio.

Solo.. se questo mi permetterà di mettere in banca più soldi di quanto potrei fare pulendo e servendo tavoli,.. perché dovrei trottare in giro per servire cibo senza nemmeno le mance, quando posso guadagnare tre volte tanto in una sola ora girando attorno ad un palo?”

“Ma hai detto…”

“Si .. ho detto che volevo andare via da li.. alla fine.. Ma hai visto quanto ho guadagnato l’ultima sera li.. Non posso fare la stessa cifra con un normalissimo lavoro , dalle 9 alle 5, Kurt.

Landon sta crescendo ancora ed anche se questo posto non è male, mi piacerebbe andarmene da qui per un posto migliore prima che Landon inizi l’asilo

Cioè… l’ultima cosa di cui ho bisogno è che Landon parli di blatte con l’insegnante e poi mi ritrovo i servizi sociali in casa..”

Blaine tremò da capo a piedi quando lo disse e Kurt strinse un po’ più forte la sua mano, scuotendo la testa.

“Ma non devi più fare tutto questo da solo ..”

“No.. non farlo..”

“Cosa?”

“Questo.. tutta la cosa di “aggiungere te stesso all’equazione”.

Non ho bisogno del tuo aiuto per crescere Landon.

L’ho fatto da solo per anni e posso continuare a farlo..

Devo solo prima trovare un nuovo lavoro..”

“Ma.. sono l’altro padre di Landon..” disse a bassa voce Kurt, lo sguardo basso sulle loro mani intrecciate.

Erano così vicini, i corpi a pochi centimetri l’uno dall’altro, ma Kurt sentiva ancora come se fossero su due pianeti completamente diversi.. due mondi completamente diversi.

Non importava quanto duramente Kurt spingesse i muri che Blaine aveva creato attorno a se, non venivano giù.

Ad un certo punto avevano cominciato a sgretolarsi, ma in questo momento a Kurt sembrava come se stesse lottando contro un muro appena riparato , ma più forte di prima.

Questo lo spaventava a morte perché sembrava che Blaine lo stesse di nuovo allontanando e Kurt non voleva che questo accadesse , non con tutti i progressi che avevano fatto nell’ultimo periodo.

“Landon è anche mio figlio … e lo so di non esserci stato.. ma lo avrei fatto se lo avessi saputo..”

Prima che Blaine potesse dire qualcosa, Kurt gli strinse la mano, facendolo tacere.

“Lo dirò ancora ed ancora,.. rimpiango quello che è successo tra noi e ne sarò dispiaciuto per tutta la mia vita.

Ma voglio essere parte delle vostre vite e ti devo così tanto per quello che hai fatto per Landon..

Lasciamelo fare..

Lascia che ti aiuti.. almeno fin quando non ti sarai rimesso in piedi.. poi.. potrai ordinarmi tutto quello che vuoi…

Lo prometto.

Solo.. per favore..

Me lo lasci fare?”

Blaine chiuse gli occhi, abbassando la testa, mentre si lasciava trascinare dai suoi pensieri.

Kurt, seduto il silenzio accanto a lui , aspettò pazientemente un segno o una risposta che gli avrebbe permesso di sapere se Blaine gli avrebbe lasciato essere l’uomo che voleva essere: il padre, l’amico, l’amante..

Per un minuto o due , rimasero in silenzio, il respiro rauca fu l’unico rumore nella stanza.

Un sospiro tremante scivolò dalle labbra di Blaine che alzò poi lo sguardo , i suoi occhi color ambra pieni di lacrime non versate.

“Non importa cosa faccio.. non.. non importa cosa mi dico.. mi spaventi a morte, Kurt.

Ti guardo a volte.. e.. ed ho paura che un giorno mi guarderai e realizzerai di aver fatto uno sbaglio con tutto questo..

Non mi importa se ferisci me di nuovo.. ma Landon.. lui non merita questo tipo di dolore..

Quindi.. ti prego.. ti scongiuro.. non fargli del male.. ti vuole tanto bene..”

“Lo so.. gliene voglio anche io..”

Amo anche te .

Cosa ci ha riportato così indietro?

Pensavo che l’avessimo superata questa fase, Blaine.

Mi avevi detto che lo stavi superando ed ora.. questo..

Perché?

“Solo.. mi sembra di aver fallito di nuovo..”

Quando Kurt gli mormorò un “ oh amore.. no..” Blaine scosse la testa, sentendo le lacrime , che aveva cercato tanto di trattenere, scivolare sulle sue guance.

Si sentiva così debole.. in quel momento; la malattia lo aveva compromesso.

Era così stanco, logorato da tutto.

Anni di angosce, mesi di preoccupazione, settimane di dolore e giorni di paura , piombarono su di lui come il più pesante dei pesi  ed ora che era malato e praticamente inerme, tutto sembrava doppiamente più pesante di quanto in realtà fosse.

“Non importa cosa faccio.. non importa quanto desideri chele cose vadano per il verso giusto... tutto alla fine crolla sempre..

Non posso fare nulla senza rovinare tutto..

Non ero abbastanza per i miei genitori..

Non ero abbastanza per i miei amici..

Non ero abbastanza per te..

.. ed ora non sono abbastanza per mio figlio…

Quando finirà?”

Soffocò un singhiozzo, lasciando la mano di Kurt , per stringersi le gambe al petto.

Una maledetta e pungente tosse  uscì dalla gola di Blaine e Kurt si chinò, stringendo il suo ex tra le braccia, cullandolo contro il suo petto mentre stringeva forte l’altro uomo.

“Per favore… non piangere… ti prego.. odio quando piangi…”

Le sue parole non fermarono le lacrime, non importava quanto Blaine tentasse di smettere di piangere..

Era come se avesse avuto bisogno di crollare…

Tutti gli altri litigi e le lacrime erano nulla in confronto a questo.

Questo era un Blaine completamente messo a nudo di fronte a Kurt; queste erano le sue preoccupazioni ed i suoi sentimenti praticamente su tutto e,  per quanto straziante fosse , tutto quello che Kurt voleva fare era aggiustare tutto.

A voce bassa, l’uomo più grande iniziò a cantare, passando le dita tra i capelli umidi di Blaine, mentre strofe di canzoni a caso uscivano dalla sua bocca.

L’uomo emotivo tra le sue braccia cominciò a calmarsi , la braccia strette forte a Kurt ed i suoi ansimi e gemiti iniziarono a scemare; stava ormai solo singhiozzando.

Per alcuni minuti rimasero così, stretti l’uno all’altro.

Kurt si ricordò di un giorni di quattro anni prima, quando Blaine si presentò da lui, spaventato , terrorizzato dal fatto che si sarebbero lasciati ed alla fine ( finalmente) gli rivelò i suoi veri sentimenti su come si sentiva su loro e , molto più importante, su se stesso.

Quella sera, Kurt cercò di confortare il suo fidanzato, abbracciandolo stretto mentre Blaine piangeva , mentre gli sussurrava che tra loro tutto sarebbe andato bene e che non c’era nulla di sbagliato in Blaine.

Era molto simile ad ora, tranne che stavolta Kurt era più sicuro, più reale e più pratico… soprattutto per tutto quello che provava per Blaine ed il fatto che voleva che fossero di nuovo un tutt’uno.

Non stavano nemmeno insieme , ma Kurt sapeva che avevano entrambi bisogno di esserlo.. voleva che stessero di nuovo insieme,..

Aveva bisogno di Blaine di nuovo al suo fianco e tra le sue braccia per sempre.

Aveva bisogno che il suo ex non fosse mai più questo; che il suo ex  non fosse più il suo ex-ragazzo /ex fidanzato che Kurt aveva stupidamente abbandonato.

Blaine aveva bisogno di essere il marito di Kurt , di ritornare ad essere l’amore della sua vita.

Blaine era già il padre di loro figlio, ora Kurt voleva tutto il resto per se.

Voleva di più.

Blaine era già l’altra sua metà, era la sua anima gemella e si sentiva sbagliato e vuoto senza di lui.

'Cause all of me loves all of you...”

“Perché tutto di me ama tuto di te….”

Quei ricordi facevano male.

La lite che li aveva fatti lasciare, le parole che erano state dette.. tornarono nella sua mente come pire infuocate, una sensazione lancinante di dolore.

Kurt strinse Blaine più forte ,la sua voce sfumò sulla canzone, mentre tentava di cantare l’ultima canzone che aveva sentito cantare da Blaine quel fatidico giorno quando aveva gettato tutto al vento.

Il suo ex era ancora tra le sue braccia, le dita che stringevano saldamente la maglietta di Kurt , mentre ascoltava la parole della canzone, la mano di Kurt che accarezzava la sua schiena.

How many times do I have to tell you

Even when you're crying you're beautiful too

The world is beating you down, I'm around through every mood

You're my downfall, you're my muse

My worst distraction, my rhythm and blues

I can't stop singing, it's ringing, in my head for you

Quante volte devo dirti che

anche quando piangi, sei bellissimo comunque?

il mondo ti abbatte, sono lì vicino a te in ogni movimento

sei ciò che mi fa crollare, sei la mia musa

la mia peggior distrazione, il mio rhythm and blues

non riesco a smettere di cantare, suona in testa per te

All of Me di John Legend


“Kurt..

L’uomo continuò a cantare , la bocca appoggiata all’orecchio di Blaine;  il fatto che il suo ex stesse tremando tra le sue braccia, non fece che spronarlo a cantare, sperando che Blaine capisse il senso delle parole della canzone e che gli facessero sapere che Kurt era li per lui ora e per sempre.

Sempre e per sempre.

'Cause all of me

Loves all of you

Love your curves and all your edges

All your perfect imperfections

Perché tutto di me

ama tutto di te

amo le tue curve e i tuoi spigoli

tutte le tue perfette imperfezioni..


Le sue dita afferrarono la vita di Blaine , stringendo i suoi fianchi ed abbracciandolo forte, la sua voce calda sul collo di Blaine.

Give your all to me

I'll give my all to you

dammi tutto di te,

darò tutto me stesso a te


Le parole di Kurt  sembravano una promessa.

Molto tempo da , Blaine aveva detto queste stesse parole al suo fidanzato; il cuore pieno di speranza ed amore mentre si esprimeva nel miglior modo che conosceva: attraverso una canzone.

Allora, il suo amore era stato distrutto subito dopo la sua performance e non era più riuscito ad ascoltare quella canzone fino.. ad ora.

Perché Kurt.. Kurt era lì, l’uomo che una volta aveva rovinato la sua vita, stava cercando di ritornare con lui, stava cercando di fargli ricordare le persone che erano una volta.

Di ritrovare , sperava, l’amore che provavano l’uno per l’altro.

Perché Kurt cantò queste parole come se fossero la verità; stava offrendo se stesso , stava offrendo tutto se stesso a Blaine e sperava che Blaine gli avrebbe offerto se stesso in cambio, sia che lo facesse ora.. o più tardi.

You're my end and my beginning

Even when I lose I'm winning

sei la mia fine e il mio inizio

anche quando perdo, sto vincendo


Era vero…

Blaine era il suo inizio e la sua fine ed era anche tutto quello che c’era nel mezzo.

La loro storia, per quanto burrascosa fosse, era una storia che doveva continuare.

Il loro amore era qualcosa di epico, qualcosa che molti invidiavano, distrutta solo per un suo errore di giudizio.

Ma ora avevano la loro occasione; potevano essere di nuovo loro ed essere una famiglia.

Tutto quello che Blaine doveva fare era dire di si.

'Cause I give you all of me

And you give me all of you

perché ti do tutto di me

e tu mi dai tutto di te


Kurt finì la canzone; la sua voce di affievolì , lasciando i suoi polmoni, mentre il ritornello riempì l’aria.

Accanto a lui, nascosto nel suo abbraccio, Blaine restò immobile, le mani strette ancora alla schiena di Kurt.

Non si muoveva una foglia.

Era accoccolato contro Kurt ed i loro corpi si incastravano ancora perfettamente come prima, ed il cuore di Kurt batté velocemente , mentre aspettava qualcosa.. che qualsiasi cosa accadesse.

Per un momento, non gli importò nemmeno se Blaine gli avesse urlato contro per aver riportato a galla quella canzone.

Anche se Blaine sarebbe scattato , sarebbe stata una reazione migliore di quel silenzio snervante che li circondava.

Tutto sembrava inquietante nella fredda e poco illuminata stanza e tutto quello che Kurt voleva era qualcuno.. ( qualcuno in particolare).. che dicesse una parola.

“Blaine?”

Nulla.

“Blaine.. davvero non so se questo… se le mie parole.. significhino qualcosa per te…soprattutto ora con questa canzone..”

Accarezzò con le dita la nuca di Blaine , tendendosi quando sentì  il corpo del suo ex rabbrividire al suo tocco.

“Ma ti prometto che sarò migliore.. che farò del mio meglio..

Farò ciò che è meglio per te e per Landon.

Un po’ di tempo fa, hai detto qualcosa su come tu fossi l’unico ad essere cresciuto mentre il resto di noi era rimasto lo stesso.. l’ho capito.

Ho pensato a lungo e duramente a quanto mi hai detto e , mentre all’inizio mi aveva ferito molto, ho capito completamente i tuoi sentimenti, perché avevi ragione.

Stavo vivendo una vita che non ero nemmeno sicuro di volere e nel frattempo, tu stavi crescendo e maturando nell’uomo meraviglioso che sei oggi.

Ti ammiro per tutto quello che hai fatto Blaine..

Hai cresciuto un fantastico piccolo ometto da solo e ti metti sempre all’ultimo posto in tutto , solo per assicurarti che Landon sia ben curato.

Questo è ammirevole ed incredibilmente nobile e sei il migliore dei padri.

Credo che non sarò mai capace di superarti sul podio di “padre numero uno” , ma spero di arrivarci almeno vicino un giorno.

Voglio essere nella vita di Landon e farò tutto ciò che è in mio potere per provarti che lo intendo davvero.

Le stupide decisione che ho preso in passato saranno sempre.. qualcosa che rimpiangerò , ma se.. potrò farmi perdonare da te ora.. spero che mi permetterai di farlo.”

L’unica risposta fu il silenzio, come se Blaine fosse perso nei suoi pensieri, ispirati dalla lealtà mostrata da Kurt.

Imperturbabile, l’uomo più grande continuò.

“Non devi lasciarmi entrare.. non devi darmi qualcosa che non vuoi.,. tutto ciò che ti chiedo e di permettermi di aiutarti.

Voglio solo che tu non debba mai più affrontare tante difficoltà, non quando posso aiutarti ora, non quando avrei dovuto aiutarti dal principio.

Farò tutto quello che posso per rendere Landon felice.

Se potrò essere anche solo una sorta di padre e bravo quasi quanto lo sei stato tu per nostro figlio.. allora sarò felice.. io…”

Nessuna altra parola fu detta.

La frase di Kurt fu interrotta, le parole bloccate in gola, quando Blaine si chinò e lo baciò; il suo viso ancora rigato dalle lacrime premuto contro quello di Kurt, mentre portava su le mani per bloccare i polsi di Kurt come se avesse paura che l’altro uomo sarebbe sparito se non fosse stato attento.

Kurt era scioccato, immobile .. fin quando non realizzò quello che stava accadendo , così mosse le labbra mentre restituiva il bacio.

Con dolcezza, spinse Blaine contro il materasso, allontanandosi per sovrastarlo mentre fissava gli occhi spalancati e pieni di lacrime del suo ex e l’espressione ansimante dell’uomo.

“Grazie..”

“Sei sempre stato la mia fine ed il mio inizio” sussurrò Blaine, molte altre lacrime scorrevano dagli angoli dei suoi occhi.

La sua voce era ancora rauca per la malattia ( qualcosa che dopo avrebbe tormentato Kurt più tardi) ma era forte, sicura.

“Non ho mai voluto nessun altro”.

Sorridendo Kurt baciò di nuovo Blaine, appoggiando la fronte sugli scuri ricci , mentre si rimetteva a sedere per respirare.

L’aria profumava del sapone di Blaine , del suo  dopobarba e di crema al mentolo , e per qualche strana ragione , Kurt era sicuro che quell’odore sarebbe rimasto impresso nella sua mente per sempre.

Accarezzando con le dita la mascella di Blaine, si accoccolò contro il suo ex , ignorando il fatto che Blaine fosse ( ancora ) mezzo nudo e lo tirò a se e poggiò la mano sul fianco di Blaine..

“Ti amo..”

Blaine gemette , inclinando la testa così da appoggiarla alla guancia di Kurt.

Continuò a tirar su col naso, la lacrime ancora non si erano fermate, ma Kurt cominciò a disegnare dei piccoli cerchi con la punta delle dita che lo calmarono un bel po’.

“Io… non posso.. mi dispiace..”

“Va bene.. Non devi dire nulla.. Ci penseremo più avanti..” rispose Kurt , la sua voce un sussurro suadente.

SI girò su di un fianco, fissando Blaine ed il suo corpo snello.

In tutti questi anni, gli era mancato quel corpo, gli erano mancate quelle braccia e quelle gambe.. ed il modo in cui il suo ventre fosse morbido seppur piatto.

Ora c’era una cicatrice lungo il basso ventre di Blaine e questo ricordò a Kurt tutto quello che quel corpo aveva passato.

Con attenzione, tracciò con le dita la zona di pelle dal fianco al ventre di Blaine, accarezzando con la punta delle dita la pelle rosata della cicatrice causata dal parto cesareo.

Accanto a lui, Blaine sibillò, chiudendo gli occhi.

“Va tutto bene.. sono solo io..”

Kurt lasciò la sua mano lì, le dita divaricate sul ventre mentre guardava il suo ex inspirare ed espirare tremante.

Dopo qualche minuto, Blaine cominciò a calmarsi di nuovo, il suo corpo si rilassò permettendo a Kurt di toccarlo nell’unico punto in cui aveva avuto problemi a lasciarsi toccare da qualcuno prima.

La sua pancia, anche se per qualcuno non era nulla di speciale, a lui ricordava quello che aveva: Landon.

Lasciare che qualcuno lo toccasse li, era come se lasciasse che qualcuno, un estraneo, entrasse in una parte della sua vita in cui non aveva motivo di essere.

Ma questo tocco.. non era sconosciuto; era il tocco della persona che gli aveva donato colui che cercava di proteggere e non poteva fare a meno di farglielo fare.

La mano di Kurt lo accarezzava, lo stringeva con tenerezza ed, anche se era stato ferito in passato da quest’uomo, Blaine sentì i muri crollare uno ad uno ancora una volta;  le basi ondeggiare mentre i muri mentali che aveva creato attorno a se per così tanto tempo si stavano lentamente sgretolando e trasformando in polvere.

Questa volta gli sembrava che stessero crollando per sempre.

Essere tra le braccia di Kurt, lo faceva sentire al sicuro , molto più al sicuro di quando si fosse sentito negli ultimi anni.

Gli era mancato questo tocco, gli era mancata questa connessione ed anche se era caldo per la febbre e sentiva freddo fin dentro le ossa, tutto quello che voleva fare era appallottolarsi tra le braccia di Kurt e rimanere li.

Sbadigliando , si girò di nuovo sul fianco , rannicchiandosi più vicino al suo ex, poggiando la testa sul petto di Kurt , ascoltando il battito del cuore di Kurt.

“Stai meglio adesso?” chiese l’uomo più grande.

“SI… scusa.. non so cosa mi sia preso..”

“Hai avuto delle settimane impegnative e sei malato.

A volte qualche imprevisto accade.

Sono contento però che tu stia meglio.

E’ un bene che ti sia tolto questo peso dal cuore.”

Tornò ad accarezzare i capelli di Blaine e l’uomo più giovane chiuse gli occhi di nuovo, stringendo forte i fianchi di Kurt.

Alzò di nuovo la testa , catturando gli occhi di Kurt quando aprì i suoi e poi si allungò di nuovo, permettendo alle loro labbra di toccarsi ancora una volta.

Kurt aprì la bocca nel bacio, lasciando, ingenuamente, entrare la lingua di Blaine mentre si tirava su ed afferrava la nuca del ragazzo , per approfondire il bacio.

Si baciarono ancora un po’.

Blaine, alla fine , si tirò indietro con uno sbadiglio , che fece ridacchiare Kurt.

“Va a dormire, amore..” sussurrò Kurt , spostando un riccio dalla fronte di Blaine.

Aspettò che il suo ex si addormentasse prima di stendersi accanto a lui mettendosi a dormire anche lui.

Ti amo.



La mattina seguente, Kurt si svegliò con un leggere dolora alla gola…

OH..

Quanto erano stati stupidi…



Cooper ridacchiò dalla porta d’ingresso dell’appartamento di suo fratello quando trovò Kurt che lo fissava , una coperta  avvolgeva le sue spalle ed anche la sua testa.

Era più pallido del solito , le guance incavate e delle brutte occhiaie .

Come Blaine, che si teneva a pochi passi di distanza , aveva un’orribile tosse ed il respiro affannoso.

“Nessuno vi ha insegnato che , quando uno dei due è ammalato, non si pomicia?”

Blaine gli mostrò il dito e si trascinò in corridoio fino alla sua camera da letto, lasciando Kurt da solo a vedersela con l’astuzia di suo fratello maggiore.

Non preoccupato del comportamento di Blaine, Cooper si diresse in salotto salutando Kurt, pregandolo scherzosamente di  tornare a letto con Blaine così che lui non dovesse avere a che fare con nessuno dei due uomini malati.

“Vai a letto con mio fratello. Probabilmente puoi davvero dormire con lui se vuoi, considerando che è lui che ti ha passato l’influenza.

Non posso dire di essere sorpreso, più che altro sono piuttosto divertito.

Voi due siete cos’ prevedibili, era solo questione di tempo..”

“Non siamo tornati insieme..” gracchiò Kurt e Cooper scoppiò a ridere , lasciandosi cadere sul divano mentre Landon si precipitò in camera per prendere qualche giocattolo per lui e per lo zio, così da poter giocare con lui.

“Non siete tornati insieme? Davvero? Così voi due state facendo la cosa degli amici con benefici  come avete fatto al liceo? Beh.. non ha funzionato allora e non funzionerà nemmeno stavolta”.

Sorrise al suo ex quasi cognato .

“Non preoccuparti.

Sarà presto al tuo stesso livello.

Pensi che non conosca mio fratello?

Ho imparato molte cose su di lui in questi ultimi quattro anni ; potrei sorprenderti con tutte le cose che mi ha raccontato.

Potremmo non essere i  migliori fratelli al mondo, ma lo conosco ed è ancora follemente innamorato di te”.

“Non ha ancora detto quelle parole..”

“Oh.. beh.. lo farà.

Blaine è super romantico e se glielo hai già detto, prima o poi te le ripeterà anche lui.

Probabilmente molto presto..

Ti guarda come se fossi il suo sole o qualcosa di simile..”

Kurt ridacchiò leggermente a questo , la sua risata fu interrotta da un colpo di tosse che fece arricciare il naso di Cooper.

“Hey.. no.. tornatene a letto prima che fai ammalare tutti.. Vai.. ora.. Vai!”

Quando i due piccioncini costretti a letto ( in quarantena)  furono fuori dalla sua vista, Cooper prese Landon in braccio, lasciò un messaggio ai due ragazzi e portò il bambino a pranzo fuori e a fare due compere ( e se qualche bella donna ci avrebbe provato con lui perché era uno spettacolo affascinante mentre girovagava con il bambino più adorabile dal mondo.. ben venga..)

Le ore passarono senza che nessuno dei due padri di Landon si facesse sentire e , quando i due furono a casa, Cooper mise un film per distrarre suo nipote ed andò a controllare suo fratello e Kurt, sorridendo quando li trovò sul letto di Blaine i loro corpi fusi insieme.

Solo guardando i due ragazzi , Cooper capì una cosa.

O Blaine avrebbe lasciato LA insieme a Landon per tornare a New York City con Kurt , uno di questi giorni; o Kurt si sarebbe trasferito a LA.

In entrambi i casi, sarebbero tornati insieme molto presto e se Cooper aveva ragione, sarebbe successo molto prima di quando avesse mai immaginato.

Probabilmente più presto di quanto chiunque avesse pensato.



Note

ed anche questo capitolo è finito...

 

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Capitolo 19
*** 18 capitolo - A ***


Il cigolio della porta della camera degli ospiti avvisò Cooper che qualcuno si era alzato e che stava girovagando per il suo appartamento.

Per molto tempo , Cooper aveva vissuto da solo, a parte qualche volta in cui una delle sue ragazze era rimasta a dormire o a parte qualche scappatella di una notte.

Tuttavia, qualche giorno prima, suo fratello minore si era presentato a LA, spezzato e sconfitto, la sua solita vivacità, che scaturiva da ogni singolo poro, era spente e senza vita.

Cooper non vedeva suo fratello in quelle condizioni da quella sera in cui era tornato a casa dopo una frenetica telefonata di sua madre solo qualche anno prima.

Oh.. quando desiderava che quella donna si interessasse a suo figlio più piccolo ora, come aveva fatto quella sera.

Cooper non era uno stupido.. o almeno non tanto stupido quanto pensava la gente.

Amava i suoi genitori nonostante le loro differenze.

Non pensavano che recitare fosse un lavoro redditizio e gli stavano sempre addosso perché tornasse a scuola e trovare un lavoro molto più concreto.

Per anni, li aveva ignorati, lasciando che riversassero tutte le loro ambizioni su Blaine , invece.

Ma poi suo fratello minore fu cacciato quando fece coming out ( si fa per dire) dopo il Sadie Hawkins quando lui ed un suo amico  furono picchiati fino a ridurli quasi senza vita.

Quella notte, Cooper ed il resto della famiglia Anderson scoprirono il grande segreto che Blaine aveva tenuto nascosto per anni.

Cooper ne aveva avuto il sospetto, ma non aveva mai detto nulla.

I suoi genitori ,invece?

Avevano agito come se la notizia di Blaine fosse il peggiore colpo della loro vita, come se la frase “sono gay” fosse la cosa peggiore che loro figlio potesse dirgli.

Non vi odio o ho ucciso qualcuno.. ma sono gay.

Da allora le cose non furono più le stesse e mentre guardava suo fratello scivolare su uno sgabello al tavolo per la colazione, si chiese cosa esattamente fosse successo trai suoi genitori e suo fratello minore che aveva fatto correre Blaine da lui , percorrendo tutti gli Stati Uniti  invece di guidare/volare a sud per tornare nella loro casa natale.

“Vuoi dei cereali? Ho i tuoi preferiti.. alla mela e alla cannella.”

Blaine guardò la scatola chiusa di cereali che Cooper stava sventolando e scosse la testa, incurvandosi in avanti per appoggiare la testa tra le mani .

Il suo respiro tremante e tranquillo , ma dopo qualche istante di silenzio, si trasformò in deboli lamenti .

“Blaine? Hey.. cosa sta succedendo?

Si tratta di Kurt?

Dai.. non piangere per lui.. non ne vale la pena..”

“Sono incinto…” singhiozzò Blaine , piangendo forte ora mentre tutto il suo corpo tremava , scosso fino ai muscoli

I singhiozzi , che squarciavano il suo petto, spezzarono il cuore di Cooper, ancora scioccato per quello che gli aveva detto suo fratello, che lo aveva gelato sul posto.

Blaine era incinto?

Incinto nel senso che.. avrebbe avuto un bambino?

Come poteva essere successo?

Okay.. in realtà sapeva come era successo.. ma non capiva come muoversi.

Il fatto che suo fratello lo avesse chiamato solo un giorno prima , in lacrime , dicendo che aveva bisogno di andarsene, lo aveva tenuto in agitazione tutto il tempo.

Sapeva che Kurt aveva spezzato il cuore di suo fratello e che questa volta Blaine era stato preso alla sprovvista.

La loro prima rottura fu ovvia; Blaine lo aveva tradito e lasciarsi fu inevitabile.

Ma quando erano tornati insieme e Blaine gli aveva confessato che avrebbe chiesto a Kurt di sposarlo, Cooper gli augurò buona fortuna anche se pensava che impegnarsi così presto fosse una follia.

Ora Kurt se n’era andato.

Blaine era a LA… oh.. ed era incinto.

Blaine, non Kurt.

Blaine , il fratello minore di Cooper .

Dio.. il suo fratellino che non aveva ancora 20 anni.

Aveva solo 19 anni Blaine Devon Anderson.

Futuro padre adolescente.. Blaine Anderson.

Futuro padre single di un BAMBINO.. Blaine…

Cooper si sentì male.

“Cosa farai?”

“Non lo so.. Dio! .. non lo so, Coop.. Cosa dovrei fare?

 Non posso crescere un bambino da solo…”

Blaine stava disperandosi ora, il suo pianto pietoso e straziante.

Questo era un disastro di proporzioni epiche, qualcosa che Cooper non aveva mai visto…

L’ultima volta che era stato con Blaine, mentre suo fratello era così emotivo, fu quel giorno in cui lo aveva spiato al McKinley ed aveva visto il suo timido fratellino arrabbiato cantargli una canzone su quanto Cooper lo facesse incazzare.

Avevano superato quel periodo ( almeno un po’) ed ora erano qui…Blaine era ad un passo dal cadere a pezzi e Cooper non aveva idea di cosa fare.

“Ne verremo a capo.. noi.. aggiusteremo tutto..”

Blaine tirò su col naso , asciugandosi le lacrime dalle guance con la manica della sua maglietta.

Appoggiò le mani sullo stomaco e Cooper si ritrovò con un nodo in gola alla vista della pancetta che sfoggiava suo fratello.

Sotto quelle mani , sotto quella pelle e quei muscoli e dio sa cosa ( Cooper non era un esperto del corpo umani.. fagli causa..) c’era un bambino che cresceva.

Un feto si stava sviluppando nella pancia di Blaine, un ricordo dell’uomo che lo aveva distrutto.

Sarebbe stato capace di portare avanti la gravidanza?

Avrebbe voluto farlo?

Cooper guardò suo fratello , ancora ansante e poi fece un passo in avanti stringendo il ragazzo tremante tra le braccia.

“Andrà tutto bene, Blaine… tutto andrà bene.. troveremo una soluzione.. te lo prometto”.



L’aeroporto LAX era rumoroso come al solito.

Turisti e Californiani frettolosi si facevano strada tra la folla ferma così come Cooper che ci girava attorno, con suo nipote stretto tra le braccia mentre si dirigevano verso il gate dove avrebbero incontrato  due persone molto speciali.

Erano passati anni da quando Cooper  aveva visto per l’ultima volta la coppia ed era incredibilmente nervoso.

Ma nulla gli metteva lo stomaco così sottosopra come il sapere che Landon stava per incontrare per la primissima volta i suoi nonni.

Era un evento enorme.

Per molto tempo il mondo di Landon era formato solo da suo padre, sua zio Cooper e sua zia Avery.

Non c’erano stati nonni, cugini o amici di famiglia intorno a lui, tranne i tre che lo avevano cresciuto.

Ora c’era un’altra persona speciale ( Kurt ) e adesso ci sarebbero stati due nonni che Cooper sapeva che avrebbero adorato ogni singola cosa del loro unico nipote.

“Siamo arrivati?” chiese Landon , riportando Cooper alla realtà, agitandosi arrabbiato tra le braccia dello zio, stanco di essere trasportato.

Di solito Cooper lo avrebbe lasciato camminare, girovagare da solo , tenendolo però d’occhio, o lo avrebbe tenuto al suo fianco per tutto il tempo.

Tuttavia, in un posto così incasinato , non poteva permettersi di perdere Landon tra l’enorme folla.

Il mondo reale era spaventoso e c’erano dei maniaci che avrebbero rapito un bambino in un attimo, se lo avessero trovato impreparato o che vagava da solo .

Landon non si sarebbe allontanato con uno sconosciuto, Blaine era stato bravo ad insegnargli di rimanere sempre accanto alla persona a cui era affidato.

Ma diventando un po’ più grande , Landon era diventato più fiducioso e tendeva a vedere il meglio nelle persone, inclusi gli estranei.

Così , anche se l’odiava , Landon fu costretto ad essere tenuto in braccio per tutto l’aeroporto fin quando non avrebbero raggiunta la zona in cui dovevano andare.

“Siamo quasi arrivati , schizzetto, Aspetta.”

Evitando alcune valigie , Cooper si precipitò giù per il terminale e quasi si scontò con una famiglia che si era , casualmente, fermata a chiacchierare sull’andare a prendere qualcosa da mangiare.

Landon urlò, ridendo quando lo zio fece una piroetta per evitare di calpestare una piccola bambina , e poi , superandoli, con Cooper che si scusava , si immersero di nuovo nella folla disumana.

Gli ci vollero alcuni minuti  e numerose e gentili scuse per superare la folla soffocante, ma presto furono nella zona dell’aeroporto dove avrebbe dovuto incontrare i genitori di Kurt.

Sospirando felicemente per il fatto che finalmente poteva metter giù suo nipote ( Landon non era più tanto leggere come prima.. oh.. i vantaggi dell’essere un bimbo cresciuto..) , Cooper permise al bambino di scivolar via dalla sua stretta e saltellare sul pavimento, unendo immediatamente le loro mani non appena Landon fu accanto a lui, e vide molta gente venire verso di loro.

“Sono qui?”

Landon non sapeva nemmeno chi stessero aspettando.

Tutto quello che Cooper gli aveva detto era che sarebbero andati ad incontrare i genitori del sig. Kurt e questo fu tutto.

La spiegazione più importante poteva essergli data da Kurt e Blaine, e fin quando uno dei due non avrebbe potuto parlare senza sembrare qualcuno che avrebbe sputato a colpi di tosse i polmoni, Landon sarebbe rimasto all’oscuro di tutto.

Stringendo la mano di suo nipote, Cooper gli sorrise, focalizzandosi , poi, sulle persone che gli camminavano davanti.

“Quasi, Lan. Il loro aereo è appena atterrato ; dovremmo aspettarli un po’ “

Si fermò, ruotando gli occhi verso l’altro mentre ripensava ai piani del giorno.

Burt e Carole stavano per incontrarsi con loro, poi sarebbero andati tutti a mangiare qualcosa e poi , secondo le decisioni di Cooper, avrebbe portato i due nonni a casa di Blaine e li avrebbe scaricati li ( insieme a Landon ) e poi se la sarebbe data a gambe.

Sfortunatamente, aveva da registrare questa settimana così’ si sarebbe perso molte delle cose interessanti, ma sapeva anche che se fosse successo qualcosa, Blaine lo avrebbe chiamato.

Comunque ne dubitava …

“Oh!.. hai il tuo cartello?”

Landon sorrise, ridendo un po’ mentre guardava lo zio imponente.

“Lo hai tu, zio Coop! È nella tua tasca!”

“Oh.. beh.. guarda un po’…si.. eccolo..”

Cooper tirò fuori il pezzo di carta e lo diede al bambino, guardando Landon, con un sorriso, mentre lo apriva e cercava di togliere tutte le pieghe, prima di tirarlo su mostrando con orgoglio la scritta:

Ciao nonno, ciao nonna.

Cooper lo aveva aiutato a farlo prima di lasciare l’appartamento, ed ora dovevano solo aspettare per vedere se il cartello era stata o meno una buona idea.

Secondo lui, gli Hummel lo avrebbero amato, ma a volte le cose non vanno come programmate , anche se Cooper sperava che tutto andasse bene una volta che sarebbero stati tutti insieme.

Poi accadde.. proprio mentre lui stava pensando al dannato cartello.



Fine Giugno 2014

Cooper chiuse la telefonata appoggiandosi pesantemente contro il bancone della cucina mentre giocherellava col cellulare in mano e fissava , con aria assente, il corridoio.

Nonostante fosse abbastanza lontano dal bagno, riusciva a sentire gli estenuanti suoni di suo fratello mentre si sentiva male in bagno, il ragazzo ansimava e singhiozzava mentre vomitava tutto il cibo che aveva mangiato.

Era una cosa ordinaria ormai, visto che Blaine era incinto di qualche mese ( era stato abbastanza fortunato da non ammalarsi nel primi mesi fondamentali).

Le nausee erano cominciate da circa una settimana ed erano ormai senza sosta.

Il cibo gli rimaneva a malapena nello stomaco e passava i giorni con la testa nella tazza del bagno o in un cestino che si portava dietro ovunque.

Solo guardarlo in quello stato, faceva sentire abbastanza male Cooper.

Era rimasto stupito quando suo fratello gli aveva detto di essere incinto, ma nulla lo aveva preparato alle conseguenze quando la sua gravidanza fu confermata.

Naturalmente fu una piena conferma vederlo uscire dallo studio del medico con le lacrime agli occhi, e Cooper stava stringendo il ragazzo dopo che delle semplice analisi del sangue e delle urine , confermarono la notizia che avrebbe definitivamente cambiato la vita di Blaine per sempre.

Era a LA da solo un mese e l’intera sua vita era finita sottosopra .

Ormai non passava più il tempo a cercare di superare la sua relazione finita; ora aveva con se un ricordo definitivo della suddetta relazione , che gli causava immenso dolore.

Cooper , sfortunatamente, aveva un posto in prima fila del crollo di suo fratello e solo ora dopo un mese da quando Blaine era sparito, Cooper aveva sentito qualcuno chiedergli dove fosse Blaine… e quel qualcuno che aveva telefonato era il padre dell’ex fidanzato di Blaine, Burt Hummel.

La telefonata di Burt era stata di sicuro uno shock.

Cooper aveva parlato con gli Hummel ( a parte Kurt ) solo pochissime volte in tutta la sua vita.

Era stato da loro solo quando , nel 2012, era in città ed aveva mandato loro dei fiori dopo la morte di Finn, ma oltre a questo, non erano molto uniti, così quando un numero sconosciuto apparve sul suo cellulare ed aveva risposto , pensando fosse qualcuno che lo chiamava per un casting, fu spiacevolmente sorpreso di sentire la burbera voce di Burt Hummel dall’altra parte.

Nei primi minuti della loro telefonata, l’uomo era sembrato gentile, poi era diventato più serio e severo mentre gli diceva di essere alla ricerca di Blaine.

Da qualche parte nelle sue parole, ci doveva essere stata una specie di minaccia, Cooper era certo che l’uomo avesse menzionato qualcosa a proposito di certi danni fisici se Cooper gli stava mentendo su dove fosse Blaine; ma poi Cooper sentì suo fratello minore scappare in bagno e giurò a se stesso che non avrebbe detto una parola su quale fosse il nascondiglio di Blaine a meno che suo fratello non fosse stato d’accordo sul farsi trovare.

Così , anche se odiava raccontare frottole al sig. Hummel , gli disse che gli avrebbe fatto avere notizie se avesse saputo qualcosa e poi aveva chiuso la telefonata, le spalle incurvate sotto il peso dell’enorme bugia che aveva detto.

A dire la verità, probabilmente sarebbe stato nel suo interesse dire a Burt dove fosse Blaine, per stroncare il problema sul nascere, permettendo a qualcun altro di sapere cosa stava succedendo nella vita di sui fratello.

Tuttavia, più pensava a quanto sconvolto fosse Blaine a causa della rottura , più sapeva di non poter tradire la fiducia di suo fratello prima di parlarne con lui, così aveva fatto quello che aveva fatto.

Aveva mentito per proteggere Blaine da ulteriori dolori ed avrebbe continuato a farlo fin quando non avrebbe ceduto e gli avrebbe chiesto di smetterla.. quando succederà.



Gennaio 2015

Il pensiero di dover mandare un messaggio a qualcuno.. gli stava rodendo l’anima..

Blaine gli stava mandando dei messaggi giornalieri, piccole foto che faceva a Landon che pensava fossero belle abbastanza da essere condivise.

La maggior parte dei nuovi genitori avrebbe condiviso queste foto si facebook , ma Blaine aveva disattivato tutte le sue pagine sui social non appena aveva messo piede a LA in Maggio.

Tutte le foto del suo bambino venivano condivise con una persona.. una solo ed unica persona… e Cooper lo odiava.

Non che odiasse suo nipote o suo fratello o altro.

Odiava solo il fatto che Blaine stesse facendo tutto questo da solo.

Non c’era molto che Cooper potesse fare visto che era a Chicago per registrare il suo show e tutto il resto, ma c’erano altre persone in giro per il paese che avevano cercato Blaine un po’ di tempo prima.

Si.. Cooper non li aveva più sentito dal giorno ( giorni) in cui lo avevano chiamato per chiedere di Blaine ma

C’erano due persone adorabili in Ohio che sarebbero i migliori nonni del pianeta per un bambino.

Diamine, erano abbastanza per lui più delle altre due persone che mancavano nella vita di Landon.. nonno e nonna Anderson.

Cooper gli aveva parlato della nascita del bambino e loro avevano ignorato la notizia, fingendo che fosse solo un altro messaggio.

Non c’erano stati messaggi di congratulazioni, nessuna telefonata.

Solo sua madre gli aveva mandato un messaggio : “ok” e nulla di più.

Dal momento in cui era nato, il bambino conosceva solo Blaine.. ed alcune persone che Blaine incontrava al supermercato, ma a parte queste donne, non c’era nessun altro.

Da qualche parte a New York viveva l’altro padre di Landon che probabilmente stava ancora cercando il suo ex fidanzato.

Li c’erano degli amici, delle persone che una volta avevano voluto bene a Blaine.. e se Cooper ci pensava abbastanza , era certo che a loro importava ancora di lui..

Erano stati semplicemente insensibili allora, giusto?

Probabilmente no.

Stava solo cercando di trovare una scusa.

Ma ancora, quando guardava i messaggi con le foto di suo nipote che dormiva appoggiato al grembo di Blaine, si augurava che suo fratello minore avesse altre persone con cui poter condividere queste foto.

Per alcuni giorni, le mani di Cooper prudevano dal desiderio.

Voleva prendere le foto che gli aveva mandato Blaine e girarle a qualcun altro.. a Burt.. a Kurt… a chiunque importava di Blaine.

Se avesse fatto la spia su suo fratello, era  certo che qualcuno sarebbe venuto a riprenderlo per riportarlo nel luogo a cui apparteneva,  a New York e dall’altra sua famiglia.

Kurt sarebbe stato entusiasta di sapere che Blaine stava bene e che avevano un figlio insieme.

Burt sarebbe stato così eccitato di sapere che era diventato nonno e avrebbe contattato Kurt ( se non lo avesse già fatto Cooper ) ed entrambi sarebbero venuti in California a prendere Blaine e Landon per riportarlo a casa, li avrebbero amati  e si sarebbero presi cura di loro, molti più di quanto poteva fare Cooper.

Poi si ricordò di quante volte il suo telefono aveva squillato dopo le prime conversazioni con entrambi .

Ricordò come nessuno dei due lo aveva richiamato, come nessuno dei due aveva ritelefonato, solo nell’eventualità , solo per sapere se Blaine fosse comparso dalle sue parti o se Blaine lo avesse in qualche modo contattato durante le vacanze.

Nessuno aveva chiamato e quella sensazione di prurito che provava, cominciò a scemare fino a sparire del tutto quando Cooper fu svegliato una notte da una telefonata del fratello in lacrime , i singhiozzi esplosero al telefono mentre piangeva per quanto perso si sentisse e sul perché nessuno lo volesse.

Sentire Blaine crollare e sapere che il compleanno di suo fratello e molte alter feste erano passate dalla prima ( ed ultima) telefonata che aveva avuto dagli Hummel , diede il colpo di grazia alla sua voglia di dire o meno loro  dove di nascondeva Blaine o di Landon.

Non lo avrebbero mai  saputo.



Luglio 2015

La prima volta che Cooper mise piede nel primo appartamento di Blaine fu la sera che dovette fare da babysitter a suo nipote, mentre Blaine andava al lavoro.

Le costanti liti tra loto, portarono Blaine ad impacchettare tutte le sue poche cose e andarsene , ed ora viveva dall’altra parte della città in uno dei quartieri più loschi in cui Cooper aveva mai messo piede.

Il suo appartamento era minuscolo e sudicio, ma Blaine faceva del suo meglio per tenerlo abbastanza pulito per il suo bambino.

Mentre Cooper girovagava per l’appartamento con in braccio un Landon in lacrime, rabbrividì alla vista delle innumerevoli trappole per scarafaggi e carta moschicida , disseminati nelle varie stanze, cercando di tenere lontano qualsiasi cosa dal suo bambino.

Blaine era un maniaco dell’ordine , così Cooper sapeva che Blaine stava passando il peggior momento della sua vita in questo squallore, ma quando aveva fatto dei commenti su questo solo qualche ora prima , non appena messo piede sulla soglia di casa, Blaine aveva ruotato gli occhi , lo aveva scansato e se ne era andato senza dire una parola.

Non doveva dire nulla.

Cooper sapeva a cosa stava pensando.. “tu mi hai spinto a venire qui.. non giudicarmi se cerco di tenermi a galla “.

Landon si lamentò di nuovo e Cooper prese un ciuccio pulito dalla sua borsa, avvicinandolo alla bocca di suo nipote prima che Landon lo prendesse e cominciasse a succhiare.

Accarezzando la schiena del bambino, Cooper si lasciò cadere sul divano, arricciando il naso per la puzza, uno squallido, pungente e sbiadito odore di urina di gatto e di muffa riempì le sue narici perfino prima che riuscisse a sistemarsi.

“Dio.. Blaine..” mormorò tra se, rialzandosi per portare il bambino nella camera da letto.

Questa era la stanza più bella; la culla di Landon e tutto il resto delle sue cose erano sistemate qui e Blaine si era assicurato che fossero tutte cose appena comprate e non qualche schifezza con cui era già arredata la stanza.

Almeno qui la puzza non era così forte ( il pavimento ed i muri avevano bisogno di una ripulita però ) .

Cooper si sdraiò sul letto con suo nipote appoggiato al petto , fissando il muro macchiato quando sentì una fitta la cuore.

Non aveva mai voluto questo per suo fratello minore.

La notte che scoprì che Blaine se ne stava andando  ne fu felicissimo, pronto a togliersi dai piedi il fratello depresso e il nipote sempre malato per un po’.

Le settimane passarono senza nessun contatto e Cooper realizzò di sentire la mancanza di avere i due intorno.

Si scambiarono delle telefonate e poi Blaine gli chiese se non avesse problemi a fare da babysitter a Landon per qualche ora mentre lui andava al lavoro.. ed ecco il motivo per cui Cooper scoprì la loro sistemazione.

E la odiava.

Scuotendo la testa, Cooper chiuse gli occhi e lasciò che i suoi pensieri trovassero quello che avrebbe potuto fare.

Ancora una volta, sentì l’urgenza di chiamare l’ex di Blaine e raccontargli tutto.

Era passato più di un anno da quando Cooper lo aveva sentito ma desiderava telefonarlo ancora così tanto.

Il suo cuore continuava a dirgli che Kurt meritava di sapere del bambino e che forse sentiva la mancanza di Blaine, ma l’assenza di telefonate ed il fatto che non fossero venuti a cercarlo, gli fece capire che gli Hummel avevano rinunciato a lui e che probabilmente Blaine non era così importante come pensava.

E poi… che Blaine e Landon dovevano andarsene da quel dannato buco.

Meritavano molto di più , e non vivere nella parte peggiore della città , in un posto pieno di scarafaggi e sostanza allergiche .

Cooper , però, non sapeva cosa fare, così continuò a tenere la bocca chiusa, rispettando la decisione di suo fratello di farsi il culo per prendersi cura di suo figlio.

Era il minimo che potesse fare, soprattutto visto il modo in cui aveva trattato suo fratello proprio quando aveva più bisogno di lui.



Note

La seconda parte .. giovedì...buona lettura.  

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Capitolo 20
*** 18 capitolo - B ***


Erano passati anni dall’ultima volta che Cooper li aveva visti, ora.. erano qua.

Burt e Carolo erano ad alcuni metri di distanza da loro, Carole con la mano premuta sulla bocca e Burt che fissava il piccolo e riccioluto bambino , che stringeva un cartello che segnalava che erano in loro attesa.

Landon li stava guardando, sbattendo gli occhi, il cartello alzato e lo sventolò  raggiante quando i due adulti lo salutarono.

“Li vedo, zio Coop! Li vedo!”

“Lo so.. perché non andiamo a salutarli?”

Landon mise il foglio nelle mani dello zio , saltellando per il terminale verso i nonni che non aveva mai incontrato.

Burt si pulì gli occhi, sorridendo quando Landon corse verso di lui e gli disse ciao, allungando la piccola mano .

“Ciao! Io sono Landon Finn ed ho tre anni e mezzo! Tu sei il papà del signor Kurt?”

Burt deglutì, schiarendosi la gola , guardando velocemente, con gli occhi bagnati di lacrime, Carole e poi di nuovo Landon.

“Si.. si.. sono il papà di Kurt. E’ bello incontrarti”.

Prese la mano di Landon, mentre , inspirando pesantemente si abbassava per abbracciare il bambino, le lacrime non riusciva più a trattenere, scorrevano sulle sue guance.

Anche Carolo stava piangendo, la mano scese dalla bocca al petto, poggiata sul cuore.

Dal punto di vista di Cooper, sembravano stanchi, più vecchi e si chiese come erano stati negli ultimi anni.

Sapeva che la morte di Finn era stata incredibilmente difficile per entrambi e sapeva che Burt aveva dovuto combattere con un tumore alla prostata qualche anno prima; ma ora i due Hummel erano un mistero per lui.

Si chiese se Blaine sarebbe stato sopraffatto dal rivederli; lui lo era e non era mai stato tanto unito con queste persone.

Blaine, d’altra parte aveva visto la famiglia di Kurt come un estensione della sua e Cooper sapeva quanto aveva ferito Blaine , più di qualsiasi cosa, non solo perdere i suoi genitori ma anche quelli di Kurt.

Tornando al presente, Cooper portò la sua attenzione su Carole, che stava abbracciando anche lei Landon , ridacchiando tra le lacrime quando il bambino la coccolò chiedendole di non piangere.

Tutti gli adulti del gruppo avevano gli occhi lucidi ( incluso Cooper ) e spesero alcuni minuti a salutarsi; Cooper strinse loro le mani e li abbracciò , prima di abbassarsi per prendere Landon in braccio e chiedere ai ( ex) quasi suoceri di suo fratello di seguirlo nel parcheggio per prendere una macchina.

Con i loro bagagli al seguito, il gruppo attraversò l’affollato aeroporto ed,  una volta fuori, fermarono un taxi.

C’era un furgoncino parcheggiato fuori su cui salirono e Cooper lasciò che Landon si sedesse dietro con i suoi nonni mentre lui si sedeva sui sedili centrali con i loro bagagli.

Per tutto il viaggio verso casa di Cooper ( da cui poi sarebbero andati a mangiare e poi Cooper li avrebbe portati da Blaine ) , Landon parlò e parlò e parlò… intrattenendo ai suoi nuovi amici con storie su Superman e sul suo amico del cuore, il cane di Maggie.

Era ovvio che il monello aveva un’enorme immaginazione , me le sue storie facevano sorridere Burt e Carole, quindi non importava.

In un’ora ( grazie al traffico) il gruppo fu a casa di Cooper e poi uscirono per andare a mangiare, decidendo per il ristorante locale.

Una volta arrivati, Landon pregò di potersi sedere vicino a Carole ( come se fosse già pazzamente innamorato di lei) così Cooper e Burt si sedettero vicini, guardando in silenzio mentre Landon parlava di draghi e come un giorno sarebbe diventato un cavaliere che avrebbe salvato una bellissima principessa… una bellissima principessa che si chiamava.. giustamente.. Carole.

“Mi ricorda così tanto Kurt quando era piccolo”.

“Davvero?” chiese Cooper , prendendo un sorso della sua birra.

Suo nipote stava facendo arrossire Carole, la donna più vecchia era raggiante per i complimenti che il piccolo rubacuori le faceva.

“Non posso dire di sapere qualcosa di Kurt bambino, ma so che Landon si comporta un sacco anche come Blaine.

Lo stesso livello di entusiasmo, la stessa natura vivace..

Entrambi incredibilmente matti..”

Burt annuì appoggiandosi alla sedia, quando la cameriera portò i loro piatti.

Subito tutti stavano mangiando , Landon , per una volta tranquillo, mangiucchiava le sue patatine fritte ed il panino al formaggio grigliato.

Ogni tanto, qualcuno gli passava qualche morso del loro cibo, ma per lo più , mangiò dal suo piatto, felice di star mangiando al ristorante con suo zio ed i suoi nuovo amici.

“Allora..” iniziò Burt, posando il suo hamburgher nel piatto per pulirsi le dita piene di grasso, “ Quanto stanno male Kurt e Blaine?”

“Abbastanza male da respirare a fatica e pieni di tosse . "

 Blaine sta male da molto più di una settimana, Kurt sono più o meno tre giorni.

Per fortuna hanno potuto prendere gli antibiotici, così dovrebbero stare meglio molto presto.

Devo lavorare questa settimana e l’altra babysitter di Landon è a disposizione per tutto il weekend.. è un’infermiera.. così non può venire.

“So cosa significa..” disse Carole a bassa voce, l’espressione sognante mentre ripensava ai suoi giorni da infermiera.

“Essere a disposizione è una rottura… ma ci si abitua. Spero non lavori troppo..”

“Lo fa.. Potremo non andare d’accordo , ma riconosco la sua etica professionale.

E’ piuttosto tenace”.

Landon si guardava attorno , infilando un’altra patatina in bocca.

Gli adulti , accanto a lui, erano impegnati a parlare , così, semplicemente, ascoltava mangiando a sazietà, mentre tutti gli altri erano presi dalla loro conversazione.

Non era sicuro di cosa stessero parlando e lui voleva, davvero, davvero tanto finire di raccontare la sua storia sui draghi, ma il suo papà gli aveva sempre insegnato di aspettare quando gli adulti stavano parlando, così aspettò..

Ed aspettò.. aspettò.. aspettò..

La conversazione andò avanti fin quando tutti non finirono di mangiare  e Cooper si alzò per andare a pagare il conto.

Non appena l’uomo si allontanò dal tavolo, Landon si lanciò di nuovo nel suo racconto, continuando la storia per tutto il tragitto verso l’appartamento di Blaine , fin quando non arrivarono al parcheggio e Cooper lo aiutò ad uscire dalla macchina, lasciando che Landon prendesse la mano di Carole mentre lui portava le sue valigie all’interno dell’edificio.

Burt li seguiva a ruota, fissando l’edificio dove Blaine e suo nipote vivevano, lo stomaco sottosopra al pensiero di rivedere l’ex fidanzato di suoi figlio , di nuovo, dopo quattro anni si assoluto silenzio.

Onestamente, era stato uno shock quando Kurt aveva chiamato per chiedere se lui e Carole di venire a LA.

Per mesi , si erano agitati per l’aver scoperto che c’era un misterioso nipote di cui non sapevano nulla.

Il giorno che Burt aveva sentito per la prima volta la piccola voce dall’altra parte del telefono fu un giorno che non avrebbe mai dimenticato.

Anni passati a sognare un nipotino e di attesa che suo figlio si sistemasse gli caddero addosso all’improvviso tutti insieme, il secondo in cui seppe di Landon ed anche se aveva perso alcuni degli anni fondamentali della vita del piccolo ometto, ora poteva finalmente avere un rapporto con lui ed essere il nonno che aveva sempre voluto essere.

Suo  nipote era perfetto da ogni punto di vista.

Dai suoi capelli ribelli al suo sorriso luminoso, rappresentava una parte della vita di Burt che era stata chiusa da un bel po’ di tempo.

Dopo la rottura tra Kurt e Blaine , c’era stato un momento in cui Burt si era chiesto se suo figlio avrebbe mai trovato di nuovo il vero amore.

Alex non era la persona che avrebbe voluto per suo figlio ma Burt aveva supportato Kurt in tutto quello che voleva, non importa quanto stupido potesse sembrare.

Alex non era il ragazzo con cui Burt avrebbe visto suo figlio sistemato ( in realtà solo Blaine lo era ) ma ora che quel coglione era fuori dalle palle, sembrò come se il cielo si fosse schiarito e avesse dato una nuova possibilità a tutta la famiglia.

Burt non era stupido, sapeva che suo figlio era ancora innamorato pazzo di Blaine e da quello che Cooper aveva insinuato, Blaine provava lo stesso.

Ora che si erano ritrovati, forse le cose potevano ricominciare.

E forse avrebbe potuto avere qualche altro nipotino… magari…

“ Beh.. eccoci ..” Cooper lo interruppe, distraendolo dai suoi pensieri, quando si fermarono davanti la porta chiusa dell’appartamento di Blaine, poi Cooper tirò fuori le chiavi.

Aprì velocemente la prima serratura, poi quella di sicurezza e poi fece accomodare il gruppo in casa, trascinandosi dietro i bagagli, mentre gli altri si toglievano le scarpe guardandosi intorno .

“Bel posto”.

“E’ dannatamente meglio dell’altro buco di merda in cui viveva Blaine qualche anno fa,.. questo è sicuro”  mormorò tra se Cooper , facendo segno agli Hummel di seguirlo per accompagnarli nella loro stanza.

Landon stava ancora parlando a raffica , raccontando a Carole della sua stanza ( dove sarebbero rimasti loro durante la loro permanenza a LA) e dell’enorme quantità di film che aveva da fargli vedere.

A metà della sua storia, una porta in fondo al corridoio si aprì e ne uscì Kurt, i capelli spettinati e la faccia rossa col segno di qualcosa che sembrava un bottone sulla guancia sinistra.

Quando vide i suoi genitori , sorrise e li salutò, rimanendo lontano a causa della sua malattia.

“Hey figliolo..” lo salutò Burt, studiando un po’ di più il rossore sulla guancia di Kurt, fermandosi solo quando Blaine fece capolino da dietro la porta, la maglietta del pigiama tutta sgualcita e penzoloni sulla spalla probabilmente per averci dormito sopra.

L’uomo non era così diverso dall’ultima volta che Burt e Carole lo avevano visto ; era alto come al solito, forse un po’ più magro ( e più muscoloso di prima ) .

I suoi capelli erano ancora ben acconciati, anche se aveva diminuito un po’ l’uso del gel.

La principale differenza tra il ragazzo che una volta conoscevano come una persona vivace e luminosa e questa che avevano davanti adesso era la durezza che si leggeva nel suo sguardo.

Questo era un Blaine più “vissuto”  rispetto al ragazzo che una volta aveva chiesto a Kurt di sposarlo sulle scale della Dalton Accademy e , mentre Burt osservava l’ex di suo figlio, si chiese cosa esattamente fosse successo da renderlo così.

“Blaine..”

“Burt.. Carole.. è bello rivedervi..”

“Oh.. anche per noi.. tesoro..” aggiunse Carole, stringendo un po’ di più la mano di Landon , mentre guardava l’uomo arruffato dal sonno di fronte a lei.

Anche lei lo stava studiando come suo marito e le si spezzò il cuore non vedere più quell’innocenza che erano abituati a vedere in lui, rimpiazzata da qualcos’altro .

“Come vi sentite?”

“Beh… non so lui.. “ disse Kurt , tossendo piuttosto forte da fare preoccupare tutti " ma mi sembra di star per morire"
“Il sentimento è reciproco. Verrei fuori a salutarvi come si deve.. ma non voglio mischiarvi nulla”.

“Papà ed il signor Kurt sono malati” sussurrò Landon, tirando Carole per farlo inginocchiare alla sua altezza.

Una volta che la donna fu faccia a faccia con lui, Landon si sporse e le disse:

“ Non mi è permesso dormire in camera di papà perché ha la tosse!”

Dopo questo, i due iniziarono a parlare a bassa voce tra loro, lasciando che il resto del gruppo  li guardasse divertiti.

Kurt disse qualcosa sul fatto che Carole si fosse immediatamente innamorata del fascino di Landon quando Blaine ribatté che forse era Landon ad essersi innamorato di Carole.

Nel frattempo, Cooper portò i bagagli nella stanza di suo nipote e tornò fuori, avvicinandosi a Burt per dare un colpetto sulla spalla dell’uomo più vecchio.

“La stanza è pronta. Se fossi in te non mi preoccuperei  di capire cos’hanno Kurt e schizzo.

Sono abbastanza sicuro che sia.. qualcosa che puoi beccare solo attraverso il contatto.. bocca a bocca .. se capisci cosa intendo”

A questo Blaine sbuffò contrariato e Kurt lo fissò, lasciando Carole e Burt ridacchiare, sorridendo mentre lasciavano che Landon li trascinasse nella sua camera da letto, la voce di Landon li seguì in corridoio  mentre sparivano nell’altra camera.

“Puoi andartene adesso, Coop” brontolò Blaine , voltandosi per rimettersi a letto.

Kurt continuò a fissarlo, mostrando il dito all’uomo sghignazzante, prima di seguire il suo ex in camera  e sbattere la porta.

Una volta che si voltò, fu sorpreso di trovare Blaine in piedi davanti al letto, le braccia strette al petto mentre fissava il mucchio di coperte e lenzuola spiegazzate, davanti a lui.

“Hey.. Stai bene? Cooper non ti ha infastidito troppo, vero?”

“No.. solo.. pensi che chiamare i tuoi sia stata una buona idea?”

Kurt si accigliò e , avanzando, si fermò proprio accanto a Blaine, aggrottando ancora di più le sopracciglia quando vide il suo ex così distaccato.

Nonostante fosse malato, sembrava come se avere Burt e Carole li in casa sua fosse la cosa peggiore possibile, come se si vergognasse di farsi vedere in quel modo, come se il fatto che fossero li avesse aperto un altro vaso di Pandora che Blaine non era ancora pronto ad affrontare.

“Ne abbiamo parlato . Hai detto che non ti importava.

Non.. non ti ho spinto a farlo , vero? Pensavo che non ti importasse se venivano.”

“All’inizio.. pensavo fosse una buona idea.. ma.. quando li ho visti.. mi sono ricordato di quanto diverse sono le cose ora.

L’ultima volta che ho visto la tua famiglia è stato quando siamo tornati per andare a trovarli dopo un anno dalla morte di Finn e tanto è cambiato da allora..”

Le sue dita afferrarono la maglia, stringendosela più forte attorno alla sua figura snella, mentre cercava di trattenere le lacrime.

“Ho sempre pensato ai tuoi genitori come se fossero i miei…

Quando ci siamo lasciati.. è stato come perdere la mia famiglia..

Già sapevo cosa sarebbe successo con i miei genitori , ma non pensavo.. che avrei perso anche i tuoi..

L’ultima volta che mi hanno visto…io.. ero a scuola facendo del mio meglio a New York City.. ed.. ora.. dove sono?

Sono un padre single disoccupato che faceva lo spogliarellista e che vive in un fatiscente condominio perché non posso permettermi nulla di meglio per mio figlio…”

“Blaine.. no… questo non è quello che loro vedono..

Vedono quello che vedo io…

Un uomo forte e coraggioso che ha fatto il meglio che poteva con quello che aveva.

Questo posto non è fatiscente; potrebbe non essere il posto più costoso e ben tenuto al mondo… ma è bello.. caratteristico anche.

Landon è felice e in salute.. e sai che è questo quello che vedono e ti ammirano per questo.

Mio padre era entusiasta quando ha scoperto che ti avevo ritrovato.

A Carole sei mancato così tanto.. e lo stesso vale per mio padre.. e vogliono solo far parte della tua vita e di quella di Landon.

Quando li ho chiamati l’altro giorno per chiedergli di venire, mio padre si è commosso.

Gli sei mancato Blaine.. e sono solo eccitati e felici di averti di nuovo nelle loro vite così come lo sono io..

Devi credermi..”

Accigliato , Kurt si avvicinò ancora di più e avvolgendo un braccio attorno alla sua vita, tirò Blaine in un abbraccio.

Il suo ex era ancora nervoso , i muscoli tesi dallo stress, a malapena si stava rilassando tra le sue braccia.

Sembrava tipo.. stanco.. veramente.

Mesi passati a tornare l’uno nella vita dell’altro e Kurt capì che doveva ancora fare molto perché Blaine avesse più fiducia in se stesso.

Ogni suo piccolo dubbio ed ogni sua paura venivano a galla in momenti come questo e Kurt soffriva ancora di più al pensiero che ci fosse ancora così tanto odio per se stesso nel cuore di Blaine , così generoso e meraviglioso.

Aveva ancora paura di come la società lo vedesse , ancora preoccupato di cosa le persone che lo conoscevano pensassero della sua vita ora e , mentre stringeva tra le braccia l’uomo più giovane, Kurt si chiese cosa avrebbe potuto fare per dimostrare a Blaine che , non importava cosa avesse fatto in passato ( o anche nell’immediato futuro) nulla avrebbe potuto diminuire l’amore per lui.

Nulla.



Novembre 2016

“Allora.. dove andiamo a mangiare?”

Cooper brontolò, passando le dita sul piano della cucina sporco mentre aspettava che Blaine finisse di vestire Landon.

Suo fratello era impegnato ad assicurarsi che il bambino fosse completamente infagottato e pronto ad uscire nell’aria piovosa , come faceva ogni singola volta che andavano da qualche parte.

Il tempo qui non aveva nulla a che vedere con quello a casa loro nel Midwest, ma come avevano imparato entrambi i fratelli, i neonati avevano sempre bisogno di vestire in maniera appropriata per tutto, soprattutto Landon, considerando quanto fosse facile per lui beccare infezioni alle orecchie.

Blaine era molto pignolo sull’assicurarsi che Landon non si ammalasse , così Cooper lasciava sempre che  il fratello vestisse il bambino prima di uscire.

Anche se gli aveva già fatto da babysitter al bambino prima, aspettava sempre che fosse Blaine a rivestire suo figlio perché sapeva che avrebbe dovuto sopportare una predica se il piccolo bimbo avesse anche solo starnutito.

“Blaine.. mi hai sentito?”

“Non lo so.. vedremo una volta che siamo usciti.. solo.. lasciami finire questo prima..”

Ruotando gli occhi , l’Anderson più grande girovagò per l’appartamento , frugando tra le cose di suo fratello mentre ascoltava Blaine coccolare il figlio.

Era passato poco più di un anno da quando Blaine aveva lasciato il suo nido, impacchettando tutte le sue cose, una sera, lasciando poi l’appartamento di Cooper il mattino seguente , dopo alcune settimane di liti tra lui e suo fratello.

In quel momento Cooper era stato contento di liberarsi di suo fratello minore e di suo nipote, soprattutto visto che Landon non faceva che urlare interferendo con la sua concentrazione nell’imparare a memoria i suoi copioni.

Ora però, vedere il posto in cui viveva il suo ex coinquilino , lo faceva sentire una vera merda.

Il posto era una discarica , un porcile da denuncia .

Sfortunatamente, era tutto quello che Blaine poteva permettersi al momento e stava risparmiando più che poteva per potersi trasferire in un posto migliore.

Fino ad allora, doveva stare lì ed anche se Cooper aveva fatto piccole allusioni sul fatto che non gli sarebbe dispiaciuto riaverli di nuovo a casa con lui, Blaine si era rifiutato , testardo come sempre.

“Hai quasi finito?” urlò Cooper da sopra le spalle, sorridendo quando vide il portafogli di suo fratello tutto solo sul bancone della cucina.

Blaine gli urlò qualcosa in risposta , mentre cercava il giubbotto di Landon , così Cooper non si trattenne dal prendere il portafogli, spalancando gli occhi alla vita dell’enorme quantità di banconote, infilate male in un lato.

“Porca puttana. Perché così tante banconote da un dollaro?”

Fu proprio in quel momento che Blaine entrò nella stanza , Landon poggiato su un fianco , tutto infagottato e pronto per uscire.

Dopo aver visto che suo fratello aveva il suo portafogli in mano, Blaine si accigliò , allungando la mano libera per strappare il portafogli dalle mani del fratello impiccione.

“Nessuno ti ha insegnato a non ficcare il naso nelle cose degli altri?”

“Hai una tonnellata di dollari nel portafogli. Potresti fare impallidire uno spogliarellista per tutte le banconote da un dollaro che hai. Non ti fanno cambiare le mance al ristorante?”

Aspettò una risposta , pentendosi del tono scherzoso che aveva usato in precedenza quando il silenzio nella stanza riecheggiò  intorno a loro.

Landon fece un flebile mormorio, sfregando il naso contro il cappotto del padre , mentre sbadigliava e si agitava perché voleva essere messo giù, ma Blaine non si mosse.

Restò completamente immobile , gli occhi spenti mentre guardava fisso la parete dietro Cooper.

Era come se stesse nascondendo qualcosa , come se stesse ignorando l’elefante nella stanza e nemmeno una volta incrociò gli occhi del fratello.

Notare lo sguardo distante del fratello, sentire un brivido correre lungo la schiena , scossero Cooper che sentì lo stomaco sottosopra, quasi come se stesse per vomitare.

Non appena la parola spogliarellista era scivolata dalle sue labbra, Blaine si era irrigidito, bloccato sul posto, scioccato.

Da lì., le cose cominciarono ad avere un senso, quando Cooper ricordò l’enorme quantità di banconote nel portafogli di Blaine.. tutti pezzi da uno.. alcuni sporchi di brillantini cosa a cui non aveva fatto attenzione prima.. ma ora?

Blaine era stranamente silenzioso.. il suo volto pietrificato?

Significavano una sola cosa..

Porca puttana!

“Blaine?.. Oh dio Blaine…no.. perché?

Non hai bisogno di questo..”

Tutto quello che suo fratello poté dire, con voce bassa e così, così distaccata fu..

“Perché paga le bollette” e con questo.. il cuore di Cooper si fermò.



Landon amava i suoi nonni.

Sembrava essere un amore diverso da quello che provava per Cooper e per Avery.

Era un amore rispettoso; adorava sua zia e suo zio, ma ammirava Burt e Carole.

Tutto di loro gli interessava e passò ore ad ascoltarli mentre gli raccontavano storie di Kurt da bambino.

Carole gli aveva perfino parlato di suo zio Finn e Landon non ne aveva mai abbastanza di questi ricordi condivisi.

Ogni tanto sussurrava che avrebbe voluto poter incontrare Finn e queste parole portavano lacrime ed abbracci , mentre i nonni si godevano il tempo con il loro unico nipote.

In disparte sedevano Blaine e Kurt,  ancora in quarantena nella camera da letto di Blaine.

Si tenevano ad una certa distanza dagli altri membri della famiglia, ma li osservavano comunque, il cuore di Kurt gonfio di orgoglio ed amore per il fatto che i suoi genitori stessero trascorrendo del tempo con Landon.

Blaine.. invece.. aveva ancora dei dubbi su tutto questo.

Da quello che sapeva di quello che erano venuti a conoscenza Carole e Burt della sua vita; sapeva che Kurt aveva confidato qualcosa ai suoi genitori, dicendo loro che Blaine aveva lasciato New York City per vivere con Cooper e che aveva fatto svariati lavori per prendersi cura di suo figlio.

Non aveva mai detto apertamente che Blaine faceva lo spogliarellista , ma da alcuni indizi che si era lasciato scappare, Blaine era certo che gli Hummel sapessero della sua vergogna.

Questo lo preoccupava per tutto il tempo, spaventato che il peggio dovesse presto arrivare e che Burt e Carole lo avrebbero ritenuto indegno di fare il padre e che si sarebbero portati via Landon in Ohio.

Sapeva che avrebbero vinto , in modo definitivo, in una eventuale causa contro di lui se loro ( e Kurt ) lo avessero portato in tribunale, perché avevano una vita più facile rispetto alla patetica vita in cui Blaine stava cercando di crescere Landon.

Sarebbero stati meglio per lui, lo avrebbero amato di più, lo avrebbero…

“Blaine?”

La voce calda di Kurt lo riportò alla realtà, facendolo sobbalzare sul posto, li sulla soglia del salone.

Anche malato , Kurt sembrava bellissimo, così alto e perfetto come sempre.

La sua pelle pallida ( più pallida del solito) spiccava rispetto alla maglietta nera che stava indossando e che fasciava stretto il suo busto, mettendo in risalto la sua figura slanciata.

Ora che si stavano riavvicinando , Blaine si ritrovò ad ammirare il corpo del suo ex , quel corpo che una volta aveva la possibilità di toccare ed amare liberamente.

Erano ancora lontani dall’essere quello che erano una volta, ma l’attrazione fisica tra loro diventava sempre più forte , ogni giorno, ed era tremendamente una distrazione.

“Hey.. stai bene?”

Le parole del suo ex lo riscossero di nuovo dai suoi pensieri, questa volta facendogli sollevare lo sguardo per incontrare gli occhi di Kurt.

L’altro uomo guardava, accigliato e con la fronte aggrottata , Blaine , con un’espressione interrogativa , mentre si chiedeva cosa diamine avesse il suo ex fidanzato per essere così silenzioso.

Blaine sbatté gli occhi, riportando la sua attenzione in salotto, quando Landon iniziò a battere le mani  e la sua risata riempì l’aria mentre rideva per l’imitazione di Burt di Ursula della Sirenetta.

“Non è niente.. sto bene.. sono solo stanco..”

Burt iniziò a cantare “Poor Unfortunate Souls” e Landon rise , il naso arricciato mentre , appoggiandosi a Carole, ridacchiava scioccamente.

Kurt non poté fare a meno di sorridere alla vista, ma dietro di lui Blaine era ancora silenzioso, il volto così pallido.

Non importava quante volte avesse visto quella espressione sul viso di Blaine da quando si erano ritrovati , ogni volta riusciva a scuoterlo all’interno, così allungò una mano poggiandola rassicurante sul braccio di Blaine.

“Seriamente… cosa c’è?”

Blaine deglutì a fatica, sbattendo gli occhi lucidi prima di scivolare via dalla stretta di Kurt , voltandosi per dirigersi in corridoio.

La sua voce lo seguì  mentre spariva in camera da letto e Kurt sentì il corpo dolergli quando Blaine ancora una volta scappava da lui.

“Ho bisogno di una doccia”.

La porta si chiuse non appena superò la soglia e poi Blaine sparì, lasciando Kurt impotente in corridoio mentre il gruppo in salotto continuava a divertirsi.

Trattenendo la voglia di piangere, Kurt si diresse in cucina tenendosi occupato preparando del caffè fresco.

Il caffè saliva lentamente , riempendo l’aria con il suo aroma amaro, il profumo calmò il nervosismo di Kurt mentre pensava a cosa fare.

Odiava sentirsi come se stesse perdendo Blaine ogni singola volta che c’era qualche nuova difficoltà.

Era stanco di questo gioco del gatto e del topo, di questa bilancia che pendeva sempre più verso il basso e che aveva paura di non riuscire mai a bilanciare.

Odiava che Blaine fosse così scoraggiato nei suoi confronti in questi ultimi giorni , soprattutto quando pensava che le cose tra loro stessero migliorando.

Sapeva di dover fare ancora tanto per questi anni passati e come Blaine si sentiva nell’avere gli altri attorno a lui dopo quello che era accaduto nella sua vita, ma Kurt.. voleva solo aiutare.

Vedere Blaine fissare Landon con Burt e Carole lo preoccupava.

Niente nei suoi sguardi sembrava dire che Blaine fosse emozionato.

Era ancora spaventato a morte dall’avere i nonni di Landon intorno, come se fosse terrorizzato che loro stessero giudicando le scelta di vita che aveva fatto o che fossero arrabbiati per aver tenuto Landon lontano da loro.

A dire il vero, secondo Kurt, loro dovevano essere arrabbiati con lui, perché era tutta colpa sua se tutto questo era successo.

Non era mai stato così irresponsabile prima e questo gli si era ritorto contro, rovinando nel frattempo altre vite.

Ma stavano riaggiustando le cose ora.

Sarebbero stati bene ora.

Era tutto quello che voleva.

“Hey..figliolo?”
Kurt aprì gli occhi, trovandosi suo padre a pochi passi da lui , i piatti sporchi in mano mentre voleva passare per poterli posare nel lavandino.

Carole aveva preparato dei biscotti in precedenza ed avevano passato tutta la giornata a sgranocchiare , il piatto completamente ripulito alla fine a parte qualche microscopica briciola.

Nei pochi giorni in cui la coppia era stata a casa di Blaine, erano riusciti a costruire un bel rapporto con Landon ed anche Kurt fu eccitato di vedere quanto crescesse la loro relazione con suo figlio.

Un giorno ( sperava molto presto ) lui e Blaine si sarebbero seduto per parlare a Landon della sua famiglia e del fatto che Kurt fosse l’altro suo padre.

Il bambino già chiamava Burt e Carole , nonni, non capendo che lo erano davvero , ma presto lo avrebbe saputo.

Presto.. non appena Blaine si sarebbe fidato di nuovo di lui ed avrebbe permesso a Kurt di sapere cosa stesse passando in quella meravigliosa testolina.

“Hai fatto il caffè?”

“Avevo bisogno di fare qualcosa” sussurrò Kurt , lo sguardo basso sulle sue mani intrecciate.

Burt poggiò i piatti sporchi nel lavandino e tornò da lui, accarezzando una spalla di suo figlio , prima di tirare Kurt in un forte abbraccio.

Non appena fu tra le braccia di suo padre, tutto iniziò a crollare.

La preoccupazione, le paure , tutto traboccò , mentre Kurt piangeva silenziosamente sulla spalla di suo padre, sentendo le familiari braccia stringerlo forte.

Burt gli stava dicendo qualcosa con quel tono paterno che aveva ormai perfezionato col tempo e quando alla fine Kurt si calmò, Burt lo allontanò , asciugandogli col palmo i segni evidenti delle lacrime.

“Va meglio ora?”

“Non lo so..”

Burt annuì, prendendo la sconclusionata risposta per quello che era.

Aspettò fin quando Kurt non versò loro del caffè poi si appoggiò al lavandino prendendo un sorso, sospirando soddisfatto per il caffè caldo.

Kurt prese anche lui un sorso del suo caffè poi aprì il frigorifero e versò un po’ di panna nella tazza insieme ad uno strano miscuglio di cannella e zucchero che era già pronto in un barattolo di vetro sul bancone.

Per tantissimo tempo, suo figlio lo aveva fatto, nonostante Burt sapesse che suo figlio di solito ordinava qualche bevanda complicata tipo il mocha o il latte macchiato.

Fu solo dopo un pessimo anno dalla loro seconda rottura che Burt realizzò che suo figlio beveva  quel tipo di caffè ogni volta che pensava a Blaine, perché quello era il modo in cui Blaine beveva il caffè ed ogni singola volta che lo faceva era una sua vera richiesta di aiuto.

Questo.. o Kurt sentiva davvero tanta la mancanza di Blaine e voleva assaporare qualcosa di familiare.

Burt poteva completamente capirlo; aveva fatto la stessa cosa quando era morta sua moglie ed , anche se Blaine non era morto ( o almeno era quello che avevano sperato dopo la sua scomparsa) Burt sapeva perché Kurt lo faceva.

Ora, però, non ne era così sicuro.

“Voi due state bene?”

“Non penso che staremo mai bene”

“Questo non può essere vero, ora.

Voi due avete dormito per giorni nella stessa stanza e Cooper ha persino detto che…”

“Non in quel senso, papà”

Kurt posò la tazza di caffè sul bancone, portandosi le dita sul naso per massaggiarsi il setto nasale.

Era ancora ammalato , così come lo era Blaine, così Burt sapeva di dover  tenere d’occhio entrambi in caso le cose fossero peggiorate.

In quel momento, Kurt sembrava aver bisogno di sedersi ma quando Burt glielo disse, Kurt fece semplicemente un gesto con la mano e si portò le braccia incrociate allo stomaco, mentre fissava  il pavimento.

“Io.. solo.. non so cosa fare.. abbiamo passato gli ultimi mesi a riconnetterci e poi.. sono tornato ,è successa  tutta quella merda con Alex .. ed ora sembra che tutto da allora stia andando in discesa”.

“Ma mi avevi detto che le cose tra voi stavano andando bene”.

“Lo erano.. Stavamo facendo dei passi avanti, pensavo..

Poi ha iniziato a stare male e si è tirato indietro ..

Solo.. penso che lo abbia fatto perché si sente vulnerabile e non sa cosa fare.

E’ stato solo per così tanto tempo.

Si.. so che c’era Cooper qui per lui ed anche la sua amica Avery… ma.. era comunque solo.

Ora c’è tutto questo gruppo di persone nuove nella vita di Landon e penso.. che si sia spaventato che qualcosa di brutto accadrà..”

“Allora.. dobbiamo dimostrargli che non succederà..”

“Ma come?.. “ chiese Kurt , le lacrime riempirono di nuovo i suoi occhi .

“Mi sento.. come se stessi combattendo una battaglia persa…quanto ancora ci vorrà per riconquistarlo?

Lo amo, papà.

Lo amo così tanto e lui.. non mi crede ed è ancora spaventato da me.. ed io non posso fare nulla..

Vorrei solo poter aggiustare le cose..”

Burt annuì, finendo il caffè più in fretta di quanto volesse, il calore del caffè che gli scorreva in gola, riscaldando tutto il suo corpo.

Poggiò la tazza vuota nel lavandino e si voltò di nuovo verso suo figlio, sorridendogli mentre si grattava la testa calva.

“Fammi parlare con lui”

“Papà..”

“Solo fidati di me, figliolo.. dammi qualche minuto per parlargli.

Andrà bene.. deve solo vedere che siamo tutti qui per supportarlo ed amarlo..

Andrà tutto bene..”

Quando Kurt annuì, Burt diede dei colpetti sulla spalla di suo figlio , ribadendo che le cosa sarebbero andate bene..
+
Sapeva che suo figlio non gli credeva, che era ancora spaventato a morte che le cose sarebbero andate male, ma Burt avrebbe combattuto con le unghie e con id enti per tenere unita la famiglia di suo figlio.

Amava Blaine ed amava Landon, proprio come amava Kurt.

Avrebbe combattuto fino alla morte per tutti loro, e Blaine aveva bisogno di sapere che c’erano persone qui fuori a cui lui stava a cuore , non importava cosa fosse successo in quegli anni.

Sospirando , si diresse in salotto, sussurrando a Carole i suoi piani , lasciandola poi sola con Landon mentre andava a cercare Blaine.
+
Un colpo alla porta della camera da letto principale avvisò la persona all’interno che qualcuno lo stava cercando , così Blaine aprì la porta sollevando le sopracciglia quando vide Burt Hummel davanti a lui.

L’uomo più giovane, da poco uscito dalla doccia, aveva appena finito di vestirsi ed aveva ancora i capelli umidi.

Sbatté le palpebre, confuso, poi fece un passo indietro invitando l’uomo ad entrare nella stanza, chiudendo poi la porta dietro di lui.

Prima che avesse il tempo di dire una sola parola, fu avvolto in uno stretto, stretto abbraccio; le braccia forti di Burt attorno a lui, protettive e Blaine.. tremò, sentendo tutti i suoi muri cominciare a crollare, quando l’unico uomo che aveva considerato come un padre .. lo stava stringendo forte.

NOTE

Burt e Carole conoscono finalmente Landon.. e sono già pazzi l'uno per l'altro

Adoro Landon Finn..

Questo era il penultimo capitolo... altri due, sempre divisi a metà...e poi metterò "completa!"..

A lunedì

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Capitolo 21
*** 19 capitolo - A ***


Se c’era una cosa in cui Burt Hummel era incredibilmente bravo era fare il padre.

Certo non era perfetto, ma aveva fatto davvero un ottimo lavoro, con quello che aveva.

Crescere un bambino come padre single, per tutto il tempo in cui lo aveva fatto , era qualcosa che non si sarebbe mai immaginato , ma aveva fatto del suo meglio.

Ogni volta che guardava suo figlio ora, si sarebbe dato una pacca sulle spalle da solo.

La paternità era difficile, ma Kurt aveva superato la suo difficile adolescenza solo con l’aiuto di suo padre.

Ora Kurt, era un adulto responsabile ed in generale un bravo ragazzo , cosa che Burt aveva considerato una vittoria.

Sfortunatamente però, non importava quanti anni avesse Kurt, aveva sempre bisogno di suo padre .

Sempre..

Ed in quel momento il suo piccolo bambino aveva bisogno dell’aiuto di suo padre.

Aveva bisogno di suo padre per riprendersi la sua anima gemella.

Era strano pensarla così.. pensare che Kurt avesse bisogno del suo aiuto con l’amore della sua vita.. ma Burt sapeva che suo figlio non glielo avrebbe mai chiesto se , in qualsiasi momento, fosse stato in grado di farlo da solo.

In verità c’era un enorme blocco che teneva Kurt lontano da Blaine ultimamente, ed uno dei principali motivi aveva proprio a che fare con Burt.

L’Hummel più vecchio non era uno stupido… sapeva che l’ex di suo figlio teneva tutti lontano per paura.

Si era sentito nello stesso modo anche lui , molto tempo prima, in quel periodo in cui era circondato dalla famiglia di sua moglie morta.

Poteva ancora sentire quella persistente paura; le notti passate steso sul letto a  pensare che Kurt sarebbe stato meglio con la famiglia di sua moglie.. che Kurt sarebbe stato curato meglio dalla sorella maggiore di sua moglie che era una maga con i bambini ( come diceva spesso lei stessa) ed aveva una vita più facile rispetto a lui .

Essendo un meccanico non guadagnava bene come facevano i parenti materni di Kurt… erano sposati  ( o lavoravano come )  con avvocati, dottori , etc..

Avrebbero cresciuto bene Kurt e gli avrebbero dato tutto quello che avrebbe potuto volere.

Sarebbe stato meglio per lui vivere con loro invece che in una piccola casa nel rurale Ohio con un padre che lavorava fino a tardi e che era costretto a lasciare il figlio con una babysitter per tutto il tempo.

Questi pensieri avevano tormentato la sua mente per anni dopo la morte di Lizzie e mentre Kurt cresceva e combatteva per la sua identità , la dolorosa possibilità che Burt avrebbe potuto perdere suo figlio per qualcosa ( o qualcuno ) lo infastidiva terribilmente.

Lo teneva sveglio la notte, lo lasciava con gli occhi lucidi e commosso mentre pensava di aver fallito come genitore.

Lo stesso sguardo smarrito che aveva visto sul suo volto anni prima , lo stava vedendo in quel momento sul volto di una persona a cui Burt teneva profondamente: il padre di suo nipote, l’ex fiamma di suo figlio .. Blaine.

L’espressione del volto che era impresso nella sua memoria per così tanto tempo , era .. diverso, molto più duro.

Il Blaine che aveva conosciuto anni prima era cresciuto ed era diventato quest’uomo sfinito e diffidente, più consapevole del mondo ora di quanto non lo fosse quando era più giovane.

Anche da adolescente Blaine aveva conosciuto il peggio delle persone, ma era comunque rimasto una persona fiduciosa e cordiale, invece di chiudersi in se stesso e diventare freddo e sprezzante.

Questo Blaine , invece , era diventato così, come se avesse affrontato più di quanto potesse gestire e quest’idea schiacciò l’anima di Burt.

Dio.. ricordare i giorni passati a cercare Blaine, fermarsi a casa degli Anderson e dover essere accolto dal padre rancoroso di Blaine ed ascoltarlo lamentarsi di Blaine, che non era più loro figlio , che non potevano avere un figlio che aveva mandato tutto a puttane come aveva fatto Blaine, trascinando il loro nome nel fango..

Allora, Burt non chiese mai cosa volessero dire; ipotizzò intendessero il fatto che loro figlio fosse gay.

Gli Anderson avevano sempre evitato l’argomento quando si trattava di Blaine.

La madre di Blaine non aveva mai detto molto sul fatto che a suo figlio minore piacessero i ragazzi, ma suo marito disprezzava i gay.. quindi disprezzava suo figlio per esserlo.

Più tardi, seppe che avevano tagliato i ponti con Blaine, così tutte le idee che il ragazzo potesse essere tornato in Ohio, furono gettati fuori dalla finestra , soprattutto  visto che non c’era nulla li per lui.

Fu per questo motivo che Burt decise di contattare Cooper.

Il più grande dei fratelli Anderson era la sua ultima possibilità; era l’ultimo componente della famiglia rimasto a Blaine , quindi quasi sicuramente Blaine era andato da lui come ultima risorsa.

Questo, naturalmente, non aveva funzionato come aveva sperato Burt.

Contattare Cooper non lo aveva portato da nessuna parte; l’uomo si rifiutò di divulgare qualsiasi notizia su Blaine , ma gli disse che avrebbe tenuto d’occhio Blaine se lo avesse sentito.

Nulla più fu detto ed anche se si era sentito avvilito ed arrabbiato per aver fallito con suo figlio in un certo senso, Burt continuò a cercare Blaine.

Per oltre un anno, aveva continuato a cercare un certo ragazzo dai capelli neri per tutta la città con la speranza che Blaine si facesse vedere per Lima a che, per caso, si incontrassero.

Naturalmente , non era mai successo.

Era un sogno irrealizzabile, comunque.

Blaine era perso , probabilmente non lo avrebbero mai trovato.

Perché quando qualcuno vuole nascondersi così tanto.. non si farebbe mai vedere nel posto più ovvio; andrebbe in qualche posto sconosciuto e Burt fu sicuro che era quello che aveva fatto Blaine.

Mentre gli anni passavano, Burt cominciò ad andare avanti ( anche se odiava farlo) .

Ancora pensava a Blaine , cercandolo di tanto in tanto ( soprattutto da quando Kurt aveva annunciato il suo fidanzamento con quell’Alexander ) e poi il suo telefono squillò, in una giornata fredda invernale .. e tutto era crollato.

Prima che lo capisse , era a LA per incontrare il più bel bambino al mondo.. suo nipote.. e dopo aver cercato per così tanto tempo.. poté vedere cosa era successo all’uomo per cui aveva speso così tanto tempo per rintracciarlo.

In tutti questi anni Blaine si era nascosto in California, facendo del suo meglio per crescere suo figlio da solo proprio come aveva fatto Burt con Kurt, molti anni prima.

Il fatto che Landon fosse un bambino brillante e straordinario era la prova delle capacità genitoriali di Blaine.

Burt e Carole erano rimasti meravigliati da quanto parlasse bene e ben educato fosse loro nipote; Landon li aveva completamente in pugno dal secondo in cui li aveva incontrati ed ora Burt non poteva immaginare la sua vita senza suo nipote.

Avrebbe fatto tutto quello che poteva per far parte, per sempre, dalla vita di Landon , soprattutto se Blaine e Kurt non fossero tornati insieme , come ormai tutti stavano sperando.

Certamente , non avrebbe mai cercato di ottenere la custodia del piccolo.

Non avrebbe fatto del male a Blaine e sperava che nemmeno Kurt lo avrebbe fatto ( almeno non la piena custodia ) non dopo il loro difficile passato.

Burt sarebbe stato felice di vederlo ogni tanto e sentirlo al telefono se era tutto quello che poteva avere.

Si sarebbe accontentato di far parte della vita di Landon anche se avesse potuto dare solo delle chiamate con Facetime e vederlo solo per le feste comandate.
( questo non significava che non avrebbe amato vedere quel monello ogni singolo giorno.

In questi giorni che aveva trascorso col bambino , si era innamorato sempre di più di lui.

Si sarebbe trasferito anche dall’altra parte del paese se a Blaine non sarebbe dispiaciuto.

Era innamorato ed adorava essere nonno.

Era qualcosa di magico poter stringere e prendersi cura del figlio di suo figlio ed ogni volta che guardava Landon , si ricordava di Kurt alla stessa età e lo amava..)

Ora ripensando a quelle notti difficili , quando Kurt era piccolo e lui era spaventato di perdere suo figlio a causa del parenti di sua moglie, Burt sapeva che in questa situazione era lui ad essere dall’altro lato della medaglia.

Lui era il parente di cui aver paura ora.

Era lui quello che Blaine temeva potesse fare qualcosa ed era lui che doveva dimostrare al ragazzo di non preoccuparsi.

Stringendo più forte l’uomo singhiozzante , accarezzò dolcemente la schiena di Blaine mentre il ragazzo cominciava a calmarsi.

Erano rimasti così per quasi mezz’ora, Burt che stringeva Blaine, mentre l’ex di suo figlio cadeva a pezzi, tra le sue braccia.

Era come se si fosse aperta una diga e tutto era emerso, come se Blaine si fosse tenuto tutto dentro in attesa che qualcuno ( chiunque fosse un genitore ) notasse che aveva bisogno di aiuto.

Ed era quello il motivo per cui Burt era li.

Gli era sempre stato detto che era in gamba come padre ( padre dell’anno, gli aveva detto una volta Noah Puckerman ) ed ora sarebbe stato il padre che Blaine non aveva mai avuto.

Perché Blaine aveva bisogno di lui e meritava di sapere che Burt lo amava.



“Signor Kurt?”

Landon si nascose accucciato dietro al bancone delle cucina.. spuntava solo la testa.. quando Kurt si voltò a guardarlo.

Sorridendo sfacciato , uscì dal nascondiglio, gattonando verso l’altro suo papà, prima di fermarsi ed alzare lo sguardo su Kurt , con i suoi luminosi occhi color nocciola.

I suoi capelli erano arruffati , tutti fuori posto per aver giocato, e c’erano alcune briciole di biscotti sul suo pigiama di Topolino.

Per Kurt non era mai sembrato così adorabile.

Mentre i due si guardavano l’un l’altro , Carole indugiò un po’ sulla soglia , ma quando Kurt catturò il suo sguardo , Carole annuì ed uscì dalla stanza , lasciando Kurt e suo figlio da soli per un minuto.

“Hey tesoro..”

“Perché sei triste?”

Scrollando le spalle , Kurt si inginocchiò fino ad essere faccia a faccia con il piccolo bambino , e gli accarezzò i capelli ribelli.

Mentre suo figlio lo guardava con occhi spalancati ed innocenti, Kurt si ritrovò senza fiato per quanto il piccolo gli ricordasse Blaine.

Landon era così attento, proprio come suo padre e , mentre guardava Kurt, tutti i sentimenti conflittuali che Kurt aveva affrontato prima, tornarono come una vendetta. 

Le lacrime iniziarono di nuovo a scorrere;  Kurt arricciò il naso mentre combatteva contro l’urgenza di urlare quando Landon si avvicinò ed avvolse le sue piccole braccia attorno alle spalle di suo padre.

Con la sua piccola voce , il bambino coccolò il suo papà, accarezzando i suoi capelli , mentre cercava di calmarlo.

“Non essere triste signor Kurt. Va tutto bene.. va tutto bene.. va tutto bene… ti aiuterò a sentirti meglio…”

Alle parole del figlio Kurt  sentì il cuore gonfiarsi e spezzarsi contemporaneamente.

Non c’erano davvero parole per descrivere quanto amasse suo figlio.

E’ folle pensare che si possa amare una persona così tanto al punto da consumarsi, ma era così che si sentiva Kurt con Landon.

Era sicuramente un tipo diverso di amore ed anche se era un nuovo sentimento  ( vecchio solo alcuni mesi) a Kurt sembrava che ci fosse sempre stato , che fosse sempre stato una parte di lui.

Tirando su col naso, si accoccolò contro la piccola figura di suo figlio mentre piangeva tra i capelli del piccolo.

Il bambino , in tutti i suoi 3 anni e mezzo , restò fermo, capendo , in qualche modo, che Kurt aveva bisogno di questo momento.

Continuò a baciare i suoi capelli , mormorando .. “ signor Kurt.. non devi piangere..” , ma ogni volta che parlava Kurt piangeva un po’ di più.

Alla fine, dopo alcuni minuti,  lottando per recuperare la calma, Kurt si zittì. 

Allontanandosi un po’ da Landon , l’uomo più grande si lasciò cadere, sedendosi sul pavimento, tirando suo figlio tra le sue braccia, per stringere il bambino in un forte abbraccio.

Landon restò completamente immobile, appoggiando la testa contro il petto di Kurt, ascoltando il battito del suo cuore, fiducioso ed affettuoso come solo un bambino può essere.

Kurt lo teneva stretto , mormorando.. mentre assaporava la sensazione di avere Landon tra le sue braccia.

“Ti voglio bene, Landon .. lo sai vero? Ti voglio tanto bene…”

“Ti voglio bene anche io signor Kurt.. 

Ti voglio bene più di Spiderman e dei biscotti.. e del succo.. e del..”

La lista continuò ancora ed ancora.. facendo sorridere Kurt , mentre l’ascoltava.

Mormorando felice, baciò la tempia di Landon , appoggiando il naso tra i riccioli del bambino.

Respirando il profumo di ciliegie ed una piccola traccia del profumo di Carole, Kurt sospirò, capendo completamente cosa significasse essere un genitore.

Negli ultimi mesi da solo , aveva sentito l’amore che provava per suo figlio diventare sempre più profondo e sapeva di essere pronto per diventare l’uomo che aveva bisogno di essere per Landon .

Ma ora, seduto sul pavimento della cucina, col suo coccoloso ed amabile piccolino, sentì finalmente di aver capito cosa provasse suo padre nei confronti della loro relazione.

Non c’era nulla come il legame tra padre e figlio .

Nulla…

E Kurt lo capiva ora.

Per questo ( quando davvero ci pensava) era incredibilmente grato che Burt fosse li.

Perché Blaine non aveva mai avuto tutto questo nella sua vita.

Essere abbracciato ed essere amato era uno dei più bei regali al mondo e l’amore di un genitore era la cosa migliore di tutto.

Tanti avevano detto che Kurt era stato fortunato ad avere un uomo come Burt come padre e , mentre allora Kurt alzava gli occhi al cielo quando lo sentiva dire, ora capiva quello che intendevano.

Avere un padre che si prenda cura di te, che crede in te, che ti rispetta e , più di tutto , che ti ami incondizionatamente , era una cosa rara.

Burt era il padre migliore al mondo e Kurt sarebbe sempre stato grato di essere cresciuto con lui.

Sorridendo per il fatto che ora aveva l’opportunità di trasmettere la stessa guida, lo stesso senso di protezione e di amore che Burt gli aveva così pazientemente donato, Kurt diede un ultimo bacio sulla guancia a Landon , prima di rimanere a guardare il bambino tra le braccia.

“Grazie per esserti assicurato che stessi bene, tesoro” sussurrò, accarezzando, con il pollice, le guance lentigginose di Landon.

Suo figlio sorrise, abbassando la testa timidamente ( sembrando  così tanto Blaine, mentre lo faceva, da togliergli il respiro).

Per un momento , Landon restò in silenzio, saltellando da un piede ad un altro , mentre aspettava che Kurt dicesse o facesse altro.

Quando per Landon fu evidente che Kurt stava meglio e che non avrebbe più pianto, saltellò all’indietro , ridacchiando quando Kurt si spaventò per la sua , sempre presente, eccitazione.

“Voi vedere i miei nuovi giocattoli?”

Kurt annuì, facendo finta di stare al buffo gioco del bambino.

Sapeva che Burt e Carole avevano portato con loro alcune cose come regali di benvenuto  e che Landon li aveva ricevuti giorni prima, ma che lui non aveva ancora visto dato che era stato in quarantena per la maggior parte del tempo.

“Nuovi giocattoli?

Quando li hai avuti?

Dove sono?

Voglio vederli”

“Allora andiamo” .

Tirando Kurt per la manica della maglietta, Landon aspettò che suo padre si alzasse prima di prendergli la mano e trascinarlo per il corridoio fino alla sua camera da letto.

Passando  accanto a Carole, Kurt le lanciò un dolce sorriso prima di lasciare che Landon lo tirasse dentro la stanza.

“Guarda questo! Dai.. guarda!”

Un bel numero di giocattoli apparvero davanti ai suoi occhi.. cose tipo, peluche a forma di animali ed anche libri da colorare gli furono presentati con un sorriso luminoso e dalle descrizioni vivaci. 

Kurt si sedette sul pavimento a gambe incrociate , annuendo e sorridendo mentre suo figlio gli mostrava ogni singolo giocattolo.

Dopo tutte le descrizioni, Landon fece capire a Kurt di voler disegnare insieme a lui, così tirò fuori il suo cestino delle matite colorate e lo trascinò per la stanza, fermandosi per darne qualcuna a Kurt , mentre prendeva dal cestino i suoi preferiti e cominciò a scarabocchiare uno dei suoi libri.

Insieme, il due padre e figlio , si stesero sul pavimento supini, colorando varie figure nei libri illustrati , mentre Landon raccontava una storia su quello che stava succedendo nella pagina che stava colorando.

Carole , che stava tornando in salotto dopo essersi fermata un attimo in bagno, si fermò a guardarli dalla soglia, un sorriso compiaciuto sul viso , alla vista del bel legame tra i due .

Non importava cosa sarebbe successo tra Blaine e Kurt in futuro, Carole sperava che avrebbero condiviso la custodia di Landon e che lei e Burt potessero passare del tempo con il piccolo ometto mentre cresceva.

Naturalmente, tutto dipendeva da quello che sarebbe successo con Blaine, dopo la decisiva chiacchierata che stava avendo con Burt.

Ma fino ad allora, Carole  lasciò che la sua immaginazione si sbizzarrisse con l’idea di quanto sarebbe stata meravigliosa come nonna di questo meraviglioso e chiassoso bambino.

“Hey Carole?” chiese Kurt  , facendola sobbalzare e ritornare al presente.

“Si?”

“Landon vuole leggerci una storia. Vuoi che lo facciamo qui o in salotto?”

“Qui va bene” disse la donna ridendo ed entrando nella stanza.

Suo nipote correva freneticamente, avanti ed indietro per la sua camera da letto per prendere i vari animaletti di peluche che gli servivano per raccontare la sua storia.

Mentre Landon era impegnato a far questo, Carole si sedette sul pavimento accanto a suo figlio adottivo, sorridendogli mentre allungava una mano per stringergli la sua.

“Stai bene?”

“Si.. sto bene.. o almeno lo sarò.. completamente , se papa riesce a parlare con Blaine”.

“Se c’è qualcuno che può parlare con Blaine, è tuo padre.

Diamine, se gli servono rinforzi, posso andare li anche io.

Sono nella sua stessa barca quando ho avuto Finn.”

Il suo sguardo si abbassò mentre il ricordo di come aveva cresciuto Finn da sola, la stavano distruggendo.

Poteva ancora ricordare le notti di paure, di pianti perché non sapeva se poteva o meno pagare le bollette quel mese o se lei e suo figlio o se sarebbero rimasti bloccati in una casa senza riscaldamento e senza luce.

Scuotendosi da questi pensieri, si voltò di nuovo verso Kurt, stringendogli la mano .

“Blaine capirà che non è solo.. non più, almeno.

E se si dovesse vergognare in qualsiasi momento per quello che è accaduto in questi anni, dovremmo noi assicurarci che non si senta mai più così.”

Kurt le sorrise tristemente, puntando lo sguardo verso il corridoio, come se si aspettasse di vedere Blaine e suo padre li a guardarli .

La soglia rimase vuota.

Carole continuò:

“Lascia solo che se ne occupi tuo padre.

E’ il re dei discorsi di incoraggiamento.. e saprà cosa fare per Blaine.

Lo ha già aiutato prima, quindi ho molta fede che possa farlo di nuovo.

C’è molto in gioco ora, oltre l’amore per Blaine.. ha un nipote a cui pensare oltre ai .. tuoi sentimenti..

Se sarà necessario, Burt combatterà duramente per fare le cosa giusta e darti una mano.

Conosco mio marito e sistemerà quello che può.

Dopo questo però… il resto è nelle tue mani..”

“Lo so.. solo.. non cosa fare..”

“ Ti verrà in mente.. penso che tu sappia già cosa serve fare..”

Guardò per un momento Landon, poi lanciò un’occhiata a Kurt, prendendo poi , con allegri, uno degli animali di peluche dalla coperta accanto a lei.

Cambiò tono di voce, una tonalità più alta, ed iniziò a coccolare Landon e, mentre il bambino rideva per le espressioni buffe di Carole, Kurt lasciò che i suoi pensieri vagassero alla ricerca di quello che avrebbe potuto fare per fare la cosa giusta.

Come la sua matrigna aveva detto, il resto toccava a lui, una volta che ( se ) Burt avesse fatto quello che avrebbe dovuto .

Non appena ne avesse avuto la possibilità, avrebbe dovuto buttarsi e riportare Blaine da lui.



Natale 2003

“E’ un vero peccato che questo bambino debba crescere senza sua madre…e deve rimanere con un padre che lavora sempre? Così triste..”

Burt chiuse gli occhi .. lottando contro la rabbia che gli ribolliva nelle vene.. mentre ascoltava una tizia sconosciuta parlare con sua cognata di Kurt.

Attorno a loro, gli altri erano troppo impegnati da notare la sua agitazione,; la festa di Natale a casa dei genitori di Lizzie era in pieno svolgimento e l’argomento principale delle conversazioni  di tutti i presenti era seduto da solo sul divano , la guancia poggiata su una mano mentre guardava i suoi cugini sfrecciare con i loro nuovi giocattoli.

I suoi regali , ancora da scartare, erano accanto a lui e Kurt sembrava mortalmente annoiato , mentre guardava la sua famiglia ed alcuni loro amici ridere e cantare tra loro.

Era stato così per tutta la sera, appallottolato sul divano , mentre i suoi parenti festeggiavano.

Questo Natale segnava due anni senza Lizzie ed, anche se Kurt era eccitato di avere il loro albero ed aveva detto allegramente a Burt cosa volesse per quell’anno , era come se il suo entusiasmo per le vacanze fosse volato via il secondo dopo essere arrivati a casa dei genitori di sua madre.

Nello stesso istante in cui arrivarono, furono bombardati di domande ed abbracci e tutto , che nessun uomo vorrebbe davvero.

Burt osservò con tristezza Kurt fissare le sue zie con occhi lucidi quando gli si avvicinarono.

Come sua madre, avevano tutti gli stessi lunghi e fluenti capelli castani , e luminosi occhi azzurri.

Guardarli era come guardare Elizabeth stessa ( a parte qualche piccola differenza in volto ) e Burt sapeva che guardarle feriva Kurt molto più di quanto facesse vedere.

Poi, si introdussero nella festa  e comunicarono con la famiglia.. e gli altri ospiti, parlando di come fosse la loro vita in Ohio e come stava andando la scuola di Kurt. 

Certamente , la loro presenza non fu immune dai pettegolezzi.

Perché tra i numerosi impegni di lavoro di Burt e la difficile lotta di Kurt di tornare alla normalità, non erano stati molti con la famiglia di Liz ( e a dire il vero, erano rimasti lontano anche dalla famiglia di Burt ) .

Per loro, avevano solo l’un l’altro , e nonostante il fatto che entrambi stessero affrontando la perdita della donna più importante della loro vita, tutti le altre persone della loro famiglia li avevano traditi perché non avevano molto tempo per il loro figlio/nipote/ nipotino/zio.

Così quando i due erano arrivati a casa dei genitori di Liz, quella sera, erano diventati l’argomento numero uno di tutte le discussioni.

E la cosa principale delle loro discussioni erano le abitudini di lavoro di Burt e di quanto stessero danneggiando Kurt.

Gente che Burt nemmeno conosceva stava discutendo con i suoi parenti acquisiti come se lui non fosse accanto a loro.

Ci furono commenti subdoli su come fosse meglio per Kurt vivere nell’Indiana con la famiglia di sua madre.. perché loro sapevano come prendersi cura dei bambini.

Come se lui non lo sapesse fare o altro…

“Penso solo che saresti una tutrice migliore per lui di suo padre.. non sto dicendo che non penso che tuo cognato sia un brav’uomo o qualcosa di simile, ma guarda quel bambino! E’.. triste.. e così magro..! Ovviamente non ha ancora superato la morte di sua madre..”

Emily , la sorella maggiore di Elizabeth, prese un sorso del suo punch di Natale mentre scuoteva la testa , fissando il suo tranquillo nipote.

“Io ed Erica ne stavamo proprio parlando .. dopo la morte di Elizabeth , la famiglia si è riunita per parlare di cosa fosse meglio per Kurt.. cioè.. voglio bene a Burt.. lo faccio.. ma non è granché come padre.. 

Quando lui ed Elizabeth si sono messi insieme , era un festaiolo..

Si sono sposati dopo meno di un anno e poi lei è rimasta incinta poco dopo ed è come se dall’essere la mia sorellina gentile fosse diventata una specie di ribelle…

Sai che disse che non se ne sarebbe andata via dall’Indiana per tutta la vita?

Disse che non se ne sarebbe mai andata.. “

“Cos’è cambiato?”

“Beh.. ha incontrato Burt, ovviamente.. 

Andò in Ohio con una sua amica del college e si sono incontrati in un centro commerciale.. tra tutti i posti.. proprio al centro commerciale..

Poi hanno cominciato ad uscire insieme e lui e lei iniziò a rimanere a casa di un’amica e prima che lo capissimo.. si trasferì con il ragazzo che aveva incontrato a Lima ed è sparita..”

“Non .. non ne avevo idea..”

Le donne continuarono a parlare, ignorando il fatto che Burt era poco lontano da loro.

Burt ruotò gli occhi, incamminandosi velocemente verso il tavolo del buffet per prendersi qualche altra cosa da mangiare .

Mentre si riempiva il piatto di stuzzichini, sistemati sul tavolo, dovette lottare contro l’urgenza di buttare il piatto pieno di cibo attraverso la stanza, afferrare Kurt ed andarsene.

Tutte le cose orribile che Emily stava raccontando alla sua amica lo avevano fatto incazzare.

Elizabeth era la più luminosa delle tre sorella.. era la più bella, la più intelligente e con la testa sulle spalle delle tre, ma Emily ed Erica pensavano che fosse la pecora nera, tutto perché aveva lasciato casa per sposarsi.

Sapeva che stavano spettegolando così solo per apparenza..

Nessuna delle donne ( né i loro genitori) erano come sembravano .

Quando nacque Kurt, nessuno di loro si era presentato per mesi, dichiarando che la distanza era troppo lunga e che avrebbero conosciuto Kurt il giorno del ringraziamento.

Le uniche volte in cui Kurt aveva visto le sue zie o i suoi cugini erano durante le vacanze o quelle volte in cui lui ed i suoi genitori partivano per andare a trovarli .

Anche allora , conoscevano a malapena Kurt e quando Lizzie cominciò d ammalarsi , loro non avevano trovato il tempo , tra i loro impegni, di venire a controllarla.

Fu solo quando ormai era ad un passo dalla morte che si fecero vedere, singhiozzando perché avrebbero voluto avere più tempo da passare con lei e tante altre finte compassioni .

Il giorno che lei morì, si comportarono come se avessero perso la colla della loro famiglia; in realtà a malapena la conoscevano quando era viva.

Questo fu quello che fece incazzare di più Burt.

Perché persino dopo la sua morte, avevano cercato di controllare la sua eredità.

Tutto ad un tratto, in presenza dei loro amici , erano preoccupati del benessere di Kurt.. 

Lo stesso Burt era preoccupato per tutto il tempo per suo figlio.

Passò notti pensando ce forse Kurt sarebbe stato meglio in un ambiente più stabile.. come quello di Emily; lei, suo marito con i loro tre figli vivevano in una bellissima e grande casa con un giardino recintato ed un cane.

Erica aveva solo due figli piccoli, ma perfino lei aveva una vita più stabile di Burt visto che suo marito era un dentista.

Entrambe le sorelle di Liz avrebbero potuto dare a Kurt il mondo.

Ma avrebbero potuto amarlo come lo amava Burt?

No.. mai..

Era questo il motivo per cui Burt non cadeva vittima dei suoi pensieri.

Sapere di amare Kurt più di qualsiasi cosa gli permetteva di andare avanti, di essere forte ed avrebbe combattuto come un dannato per la salute e la felicità di Kurt , più di qualsiasi altra cosa.

Lui ed Elizabeth si amavano con ogni fibra del loro essere.

Ed amavano Kurt nello stesso modo, se non di più, e mentre fissava attraverso la stanza il figlio abbattuto , Burt seppe che, non importava come, avrebbe fatto tutto quello che poteva per assicurarsi che Kurt rimanesse con lui fin quando non fosse stato abbastanza grande da lasciare il nido per conto suo.

Guardando accigliato Emily mentre si allontanava da lei , si diresse verso Kurt, sedendosi sul divano con suo figlio per poi avvolgere un braccio attorno alle sue spalle.

Suo figlio sbatté gli occhi, alzando lo sguardo su di lui, sorridendo tristemente mentre si appoggiava alle braccia del padre ed i due rimasero così per il resto della festa , fianco a fianco  sul divano, mentre mangiavano gli stuzzichini a base di wrustel ed olive e dei biscotti dal piatto di Burt, ignorando il via vai delle persone intorno a loro.

Fin quando sarebbero stati insieme, nulla importava.



Burt aprì gli occhi, guardandosi intorno in attesa che Blaine si calmasse.

Erano ancora nella camera da letto di Blaine, così , mentre Blaine singhiozzava cercando di calmarsi, Burt  diede un’occhiata in giro.

La stanza era ben arredata , molto più di quanto Burt si aspettasse.

Il resto dell’appartamento era molto accogliente ed anche se Blaine non era stato con Kurt negli ultimi anni, era più che ovvio che l’arredamento era ispirato niente meno che all’ex di Blaine.

Guardandosi intorno, per la stanza da letto, Burt poté vedere alcuni piccoli tocchi di Kurt qui e li; dai cuscini decorativi gettati in un angolo, alla combinazione dei colori.

C’erano anche dei pezzi di Blaine e perfino di Landon; e mentre si guardava intorno, a Burt si scaldò il cuore vedere che nonostante tutto , Blaine e Kurt avevano tenuto un pezzetto dell’altro vicino.

Perfino l’appartamento che Kurt divideva con Alex a New York , ricordava molto Blaine, anche se Burt non aveva mai detto nulla.

Non era compito suo, ma ora?

Ora.. poteva prendere in giro Kurt quanto voleva.. naturalmente se tra suo figlio ed il suo ex fidanzato le cose sarebbero andate bene.

Mentre i singhiozzi tremanti di Blaine cessarono, Burt lo guidò verso il letto , facendolo sedere per poi fare un passo indietro, lasciando che Blaine si sistemasse.

Guardarlo mentre si strofinava gli occhi, ricordò a Burt una cosa accaduta molto tempo prima quando un Blaine più giovane si presentò alla sua porta turbato e con gli occhi pieni di lacrime per qualcosa che non riusciva a spiegare per quanto forte stesse singhiozzando.

Quel giorno, proprio come oggi, Burt abbracciò forte il ragazzo e lasciò che si sfogasse, accarezzandogli la schiena tremante mentre ascoltava le pene dell’ex di suo figlio. 

Anche allora , Blaine era l’ex fidanzato e , quella volta, Blaine era sconvolto per qualcosa che era capitato a casa e si era sentito come se non avesse nessun altro a cui rivolgersi .

Era ritornato a casa Hummel da poche settimane durante le sessioni di chemio di Burt e da allora, si erano avvicinati più che mai.

Ora, nonostante gli anni passati , sembrava che nulla fosse cambiato tra loro.

“Sai.. ti ammiro davvero tanto, Blaine..”

L’uomo in lacrime scosse la testa, con scetticismo, asciugandosi le lacrime dalle guance con i polsi, tirando su col naso.

“No… no.. non è così.. non.. non.. sai..”

“Essendo un uomo che ha cresciuto suo figlio tutto da solo per un bel numero di anni… si.. lo so.. 

Capisco , figliolo..

Lo faccio.

Credimi quando ti dico che lo capisco.. potrei non aver fatto quello che hai fatto tu.. e qualunque cosa sia, è okay.. ma ci sono passato anche io.

Dopo che Lizzie è morta ed eravamo rimasti solo io e Kurt , non sapevo come avrei fatto senza di lei.

Ero da solo con questo bambino e pensavo di non poter nemmeno gestire il tutto, ma l’ho fatto..

Ce l’ho fatta e diamine.. è praticamente cresciuto da allora.

Hai avuto un bambino ed hai dovuto affrontare tutto questo da solo..

Questo è coraggioso Blaine..”

A queste parole, Blaine ricominciò a piangere, portando le gambe sul letto e si appallottolò su se stesso, le braccia strette alle ginocchia, piangendo tra le sue gambe.

Burt lo guardò e gli si spezzò il cuore nel vedere quanto distrutto fosse l’uomo accanto a lui.

Era passato un bel po’ di tempo dalla prima volta che aveva incontrato Blaine , ma aveva sempre visto in lui ( ed in Kurt in realtà ) un adolescente spaventato , alla ricerca di una guida in un mondo che non era stato molto gentile con lui.

Anche ora, anche se Blaine ormai era un ventenne, era ancora così giovane.

Avere un bambino a 19 anni ed essere solo? 

E dura.

Crescere questo bambino tutto da solo , senza aiuto e senza alcun supporto?

Era ancora più difficile.

Burt era incredibilmente impressionato che Blaine lo avesse fatto.

Si augurava solo che Blaine potesse vedere quanto incredibile fosse stato.

“sai.. quando ho scoperto che Kurt ti aveva trovato .. ero così felice.. anche Carole lo era.. 

Noi.. beh.. abbiamo passato un bel po’ di tempo a cercarti quando sei sparito, sai?

Io e Carole abbiamo girato per tutto l’Ohio per cercare di trovarti.

Siamo anche andati dai tuoi genitori.. “ 

Burt si accigliò quando a Blaine mancò il respiro , un singhiozzo bloccato in gola , mentre aspettava di sentire cos’altro aveva da dire Burt.

“.. e non ci hanno voluto dire nulla.

So che qualcosa è successo tra te e loro ed ero così incazzato con loro per questo…

Perché di hanno deluso ..

Cristo.. Blaine.. un sacco di persone ti hanno deluso e non è colpa tua… 

Non capirò mai cos’è successo tra te e Kurt..

Amo mio figlio.. è il mio mondo.. ma a volte è proprio una testa calda.. ed anche un po’ testardo e fa cose stupide senza pensarci.

La seconda volta che vi siete lasciasti fu una di queste, ovviamente.

Voglio dire.. quando mi chiamò quel giorno e mi disse che aveva rotto il vostro fidanzamento.. non capii..

Ero confuso, ma sapevo che se Kurt pensava che aveva bisogno di farlo , sarei stato comunque al suo fianco..

Solo dopo che sei sparito ha cominciato ad ammettere tutti i suoi errori e.. solo quando ti ha ritrovato mi ha raccontato la verità su quello che era successo..

Blaine.. aveva torto..

Le cose che ti ha detto quel giorno.. era tutto sbagliato.  

Mio figlio ti adora.

Tutti lo facciamo..

Kurt era solo arrabbiato con il mondo ed a volte se la prende con le persone sbagliate.

Lo ha fatto con me.. lo ha fatto con tutti quelli che ama.. ma lo ha fatto soprattutto con te e mi dispiace per questo..

So che si è scusato con te e .. beh.. probabilmente questo non ha senso.. ma mi dispiace che sia successo..

In parte è tutta colpa mia.. perché gliel’ho sempre fatta passare liscia con questo genere di cose .. quando era piccolo ed avrei dovuto stroncare la cosa sul nascere anni fa..

Ma ha imparato ora..

Perché comportarsi così gli è costata un bel po’ nella sua vita.. 

E la più importante sei tu..”

Sembrò che Burt parlasse da solo..

Blaine era seduto sul letto completamente immobile , ancora appallottolato , la testa nascosta tra le gambe ed il respiro pesante.

Fu solo quasi alla fine del discorso di Burt che si mosse e parlò..

“Non me… Landon..”

“No.. non farlo.. “

Rimproverandolo Burt si sedette sul letto accanto al suo quasi genero , guardandolo più da vicino mentre parlava.

“non tirarti fuori da questa equazione, perché tu sei la parte più importante.. Kurt ti ama da sempre.. dal giorno che voi due vi siete incontrati .,

Ho dovuto sopportare ore infinite di lui che cantava quella dannata canzone sui sogni.. o come diamine si intitola.. dopo che ti ha incontrato e poi fu tutto un .. Blaine qui.. Blaine lì..

Per tutto il dannato tempo! Poi hai cominciato a girare intorno a lui e.. poi voi due avete iniziato ad uscire insieme e prima che lo capissi , vi siete fidanzati  e tutto quel parlare di matrimonio che avevo sentito quasi ogni singolo giorno per almeno una decina d’anni , all’improvviso è diventato tutto così reale..” 

Burt sorrise , abbassando la testa mentre ricordava.

“Sei sempre stato tu, Anderson.. sempre..”

Mentre aspettava che l’uomo più giovane rispondesse, si mise ad ascoltare i suoni attutiti delle chiacchiere di Landon con qualcuno , alcune stanza più in la.

L’esuberante voce del bambino si sentiva a malapena attraverso la porta chiusa, ma comunque fece sorridere Burt , mentre immaginava il monello mostrare alcuni dei regalini che Burt e Carole avevano portato dall’Ohio per lui.

Fu solo quando Blaine cominciò ad allungare braccia e gambe che Burt si voltò di nuovo verso il ragazzo, pronto ed in attesa solo nel caso che Blaine dovesse crollare nuovamente.

“.. non è mai sembrato così… non alla fine..”

Cominciò Blaine, la voce sottile e rotta.

“Dopo che Kurt mi ha lasciato, mi sono sentito come se io amassi lui più di quanto lui amasse me..

Non.. dopo la rottura.. non sapevo cosa fare.

Mi sono sentito come se qualcuno avesse strappato via il mio cuore .. come se avessi perso una parte di me che sapevo che non avrei mai più riavuto indietro..”

Fece un respiro tremante, ricacciando indietro le lacrime.

“Quando Kurt è tornato … quando mi ha trovato ed ha scoperto di Landon.. mi sento così di nuovo..

A volte capita ancora.. 

Anche se ha detto che mi amava ancora.. non è più lo stesso..”

Burt annuì , insicuro su cosa dire.

Voleva dire a Blaine che forse non era più lo stesso perché era stato ferito così dannatamente tanto .. ma si chiese se quella fosse la cosa giusta da dire.

Prima che potesse commentare qualcosa, Blaine continuò, asciugandosi le lacrime di nuovo.

“ Sembra.. mi sento..” la sua voce si spezzò.. “ Sento che tutti siano tornati solo perché c’è Landon.. come se .. se lui non ci fosse .. a nessuno importerebbe ..

L’unica ragione per cui le altre persone mi prestano attenzione e .. odio metterla così .. perché amo Landon più di qualsiasi cosa al mondo.. più di qualsiasi cosa io abbia mai amato prima.. ma.. sembra che se non avessi avuto lui.. a nessuno importerebbe di me.. a nessuno..”

Burt sentì il suo cuore spezzarsi ancora, gli occhi pieni di lacrime, quando capì quanto fosse spezzato l’ex fidanzato di suo  figlio.

Sotto il peso di anni di sofferenza ed angoscia, il ragazzo pianse di nuovo, le braccia avvolte attorno alla vita come se stesse cercando di abbracciarsi da solo.

“Oh.. Blaine.:”

“i miei genitori.. da quando ho fatto coming out.. non vogliono più avere a che fare con me.. mio fratello si è sempre comportato come se non fossi abbastanza buono per lui.. come se avessi potuto essere migliore.. per potergli stare dietro, sai?

Kurt.. a volte.. ho come l’impressione che mi ami solo quando gli conviene..”

“Non è vero..”

“L o amo.. lo amo davvero.. ma a volte.. mi chiedo se mi ami come ha detto che fa perché ama davvero me o se ama l’idea di me. 

Perché ho avuto suo figlio e si sente obbligato..”

“Blaine.. no.. questo non è…”

“ E voi.. anche voi siete qui solo per Landon.. Cioè.. perché avreste dovuto volare fin qui solo per vedere me?

Tutte le persone attorno a me sono qui per lui e.. e questo è meraviglioso.. perché lui merita di avere belle persone nella sua vita.. solo.. vorrei che qualcuno notasse me per una volta.. che amasse .. ME.. è troppo da chiedere?”

Con voce sottile e tremante , Blaine crollò di nuovo, permettendo a Burt di tirarlo di nuovo tra le sue braccia.

Anche l’uomo più grande piangeva ormai, mentre stringeva questo ragazzino turbato e scoraggiato.

Ecco cos’era per lui Blaine.. Un ragazzino .

Poteva essere poco più che ventenne e considerato legalmente un adulto , ma mentre Burt lo abbracciava forte , era come abbracciare quell’adolescente singhiozzante di nuovo.

Tutta la merda che si era accumulata sul suo cuore stava scivolando via, come un  fiume di sangue in piena. 

Burt stava facendo il possibile per non crollare perché sapeva di doverlo fare per riuscire a comunicare con Blaine in qualche modo, per il suo bene e per quello di Kurt.

Ma , con quanto devastante tutto era diventato, Burt trovò sempre più difficile mantenere le apparenze.

Appoggiando una mano dietro la testa di Blaine, Burt lo strinse più forte, incoraggiandolo a sfogarsi  e mormorandogli che  lo amava e che anche Carole, Kurt, Landon , Cooper e tutti gli altri lo amavano.

Era la verità.

Tutti amavano Blaine e senza di lui , il loro mondo sarebbe stato cupo.

In quel momento, Blaine aveva bisogno di loro e del loro amore.

Perché il suo mondo era oscuro ed in quel momento era ancora più oscuro di quanto fosse mai stato.



Novembre 2014

La neve brillava sotto il cielo notturno, le strada spruzzate di bianco ed alcuni fiocchi ricadevano sui vestiti che l’uomo dal volto triste stava indossando, mentre attraversava il parcheggio di un posto in cui non era mai stato prima.

Tirandosi giù il cappello da baseball, Burt sbuffò e salutò il gruppo di persone che lo aspettava li fuori.

Rachel e Santana erano fuori dal bar , entrambe si stavano riscaldando le braccia mentre aspettavano che Burt si avvicinasse.

“Perché voi ragazze non avete aspettato dentro? Vi ammalerete”.

“Berry voleva venire fuori ad aspettarti, così mi ha trascinato con lei”. 

Prima che Burt potesse chiedere Santana rispose alla sua domanda.

“Non ti preoccupare.. Brittany è dentro che lo tiene d’occhio.

Non si è spostato da quel  posto da quando ha cominciato.. tipo un’ora fa..”

Ringraziandola, Burt annuì, togliendosi il cappotto per darlo alle ragazze , prima di entrare nel club.

Rachel e Santana lo aspettarono vicino all’ingresso girovagando li intorno accanto alla porta fin quando non sarebbe tornato.

Mostrò il suo documento al buttafuori, sbuffando quando il tizio annoiato lo fece entrare con un solo gesto della mano.

Entrando nell’edificio, arricciò il naso quando sentì il forte odore di fumo, di sudore e di qualcosa di più pungente.

La musica pompava dagli altoparlanti, facendo vibrare il pavimento , e Burt si accigliò  seguendo con l’orecchio allenato il suono della voce di suo figlio che riempiva il bar.

Le luci multicolori della stroboscopica erano impietose, mentre gli oscurava la vista dell’angolo del bar dove c’era un piccolo palco, ma , una vota abituatosi a quell’arcobaleno di colori, riuscì a vedere chiaramente suo figlio. 

Kurt era sul palco, il corpo appoggiato ad uno sgabello mentre cantava del suo povero cuore spezzato.

I suoi capelli erano arruffati e disordinati , le sue guance rosse per quanto alcool avesse ingerito in precedenza e le sue parole.. beh.. erano strascicate.

La sua voce era bella come sempre, ma nessuno poteva comprendere quello che diceva mentre cantava…era troppo ubriaco..

I bassi della canzone esplosero.. il crescendo prima della fine.. e Kurt cantò a squarciagola , un braccio alzato mentre con l’altra mano stringeva il microfono.

Brittany era accanto a lui, ballando sul posto mentre lo guardava cantare e non molto lontano da lei c’era un gruppo di uomini affamati , i loro sguardi vogliosi su Kurt.

A quella vista, Burt gonfiò il petto facendosi strada tra la folla di viscidi e vecchi uomini fin quando non fu davanti a Brittany.

“Ciao Burt! “ lo salutò la ragazza , abbracciandolo con dolcezza , prima di indicare il palco.

“Ce l’hai appena fatta! Kurt sta per cantare un’altra canzone. Vuoi ballare con me quando ha finito? Possiamo fare Singles Ladies . Te la ricordi?”

“Si.. ma non stasera , Brittany.. Devo portarlo a casa..”

Sul palco, suo figlio cominciò a piangere , la sua voce strascicata si spezzò ,mentre iniziava un’altra canzone; il tono della voce gelò Burt che , con sguardo triste guardò suo figlio distrutto mentre Kurt riversava il proprio cuore e la propria anima in quest’ultima canzone che.. oh dio.. rifletteva tutto quello che stava passando.

It's been so lonely without you here

Like a bird without a song

Nothing can stop these lonely tears from falling

Tell me baby where did I go wrong

E' stato tutto così solitario senza di te qui 

Come un uccello senza il suo canto 

Niente può fermare queste lacrime solitarie dal cadere 

Dimmi piccolo in cosa ho sbagliato

                    Nothing Compares to You by Sinead O' Connor


Da quando Blaine era sparito, tutti sapevano che Kurt si stava prendendo a calci per quello che era successo.

Si incolpava per quello che era accaduto dal momento che Blaine era scappato.

Nessuno riusciva a trovare Blaine; nessuno aveva sentito nulla su di lui e , mentre i mesi passavano, la sanità mentale di Kurt stava svanendo  per questo.

Sembrava che stesse meglio quando era tornato a casa alcune sera prima, essendo tornato per le vacanze.

Poi disse qualcosa sull’andare in auto fino a Columbus e Burt sapeva esattamente dove sarebbe andato.

Quella sera , Kurt non tornò a casa.

Rachel chiamò e gli disse che Kurt era da lei, così Burt lo lasciò stare, sapendo che Rachel si sarebbe preso di lui.

Poi ricevette una telefonata nel cuore della notte da un’annoiata Santana e Burt seppe di dover andare a prendere Kurt prima che facesse qualcosa di molto stupido.. e questo era quello che aveva portato Burt in questo losco bar dall’altra parte di Lima.

Era il motivo per cui era li quel mare di uomini che stava guardando suo figlio come un branco di squali affamati e famelici.

Non era mai stato allo Scandals prima, ma era sicuro che questa sarebbe pure stata la sua ultima volta.

Fissando un tizio che cercò di spingerlo via per poter guardare più da vicino Kurt, Brut restò fermo, proteggendo suo figlio dall’uomo dalla mani lunghe mentre aspettava che i ragazzo finisse la canzone.

Per ogni singola parola che Kurt cantava , Burt sentiva il proprio cuore spezzarsi un po’ di più per il dolore e la sofferenza che suo figlio stava sopportando in quel momento.

All the flowers that you planted, mama

In the back yard

All died when you went away

I know that living with you baby was sometimes hard

But I'm willing to give it another try


Tutti i fiori che hai piantato, mamma 

In giardino 

Tutto è morto quando te ne sei andato 

Lo so che vivere con te piccolo è stata dura qualche volta 

Ma sono intenzionato a provarci nuovamente


Le lacrime scendevano sul suo viso, scivolando sulla camicia viola, ma a Kurt non importò mentre continuava a cantare ,con  i suoi occhi sfocati guardava attraverso la folla come se stesse cercando qualcuno li , qualcuno che stava cercando ovunque…

Con voce spezzata finì il resto della canzone praticamente singhiozzando , mentre stringeva la mano al petto , il palmo premuto forte contro la collana nascosta sotto la maglia, a cui era attaccato l’anello con cui Blaine si era proposto.

Se premeva forte, poteva sentire il metallo bruciargli la pelle..

Nothing compares

Nothing compares to you

niente può essere paragonato 

Niente può essere paragonato a te


Quando la canzone finì ,  la folla scoppiò in un fragoroso applauso, il gruppo inquieto fece del  suo meglio per avvicinarsi a Kurt mentre, ubriaco , scivolava dallo sgabello per scendere dal palco.

Burt e Brittany gli si avvicinarono velocemente , facendo scivolare le loro braccia attorno a Kurt mentre si accasciava contro di loro.

“Hey.. dove lo state portando? .. Doveva venire a casa mia..!” urlò qualcuno  dietro di loro.

Burt ignorò le proteste arrabbiate e trascinò Kurt fuori dal bar, lasciando che Santana se la vedesse con quei disgustosi pervertiti, mentre Burt e Brittany spingevano Kurt verso l’uscita.

In pochi minuti , furono di nuovo fuori, nella fredda e nevosa sera.

Rachel spuntò dal bar, togliendosi il cappotto di Burt per poggiarlo sulle spalle di Kurt.

“Starà bene?”

“E’ ubriaco.. starà bene dopo una bella dormita..”

Quando Rachel lo fissò, Burt realizzò immediatamente che quello che Rachel gli aveva, in realtà, chiesto non era quello che aveva pensato.

Accigliato, abbassò lo sguardo sul figlio singhiozzante e scosse la testa, capendo esattamente cosa Rachel intendesse.

“io… non lo so Rachel.. solo.. non lo so..”

Santana uscì come una furia dal bar, proprio in quel momento, minacciando fulmini e saette, mentre si avvicinava a loro, il suono dei suoi tacchi sull’asfalto.

“Giuro su Dio che strappò le lamette del cazzo che ho tra i capelli e faccio a fette il pacco di qualcuno se non la smettono di rompere i coglioni a Kurt!”

Fece dei gestacci ad un gruppo di uomini dietro di lei, il gruppo che bazzicava a pochi passi dall’entrare del bar che ancora urlava qualcosa sul fatto che Kurt dovesse andare con loro.

“Prima ho dovuto sopportare Hummel che piangeva per Blanderson per l’ennesima volta poi mi sono dovuta sorbire un medley di “ il disgraziato col cuore spezzato sono io”  ed ora questo! 

Non ho mica firmato per tutto questa merda!”

Continuò a sbraitate , rispondendo in spagnolo quando uno dei turbolenti ragazzi urlò qualcosa nella loro direzione.

Mentre lei continuava a litigare con loro, Burt si fece aiutare da Brittany a portare Kurt al suo furgone, ad aprire la portiera e a far sedere il ragazzo sul sedile del passeggero.

Una volta che Kurt fu al sicuro, Burt si voltò e ringraziò le ragazze per averlo aiutato , poi le guardò entrare nella loro macchina e mettere le sicure, prima di salire sul suo furgoncino con Kurt.

Quello che vide , una volta aperta la portiera dal lato guida , lo ferì ancora di più.

Kurt era chino , la testa contro il cruscotto, mentre singhiozzava forte.

Con le dita batteva sullo schermo illuminato del suo cellulare, le lacrime che cadevano su di esse mentre Kurt piangeva.

Anche se la sera era silenziosa e la notte tranquilla , il suono dei lamenti sconvolti di suo figlio serrarono la gola di Burt.

“Ti prego.. torna.. “  disse Kurt, respirando a fatica tra le lacrime, lamentandosi poi ad alta voce tanto da mandare in frantumi l’anima già ferita di Burt. 

“Mi dispiace.. dio.. mi dispiace.. torna .. ti prego, Blaine.. torna..”



“Non penso di averlo mai visto così sconvolto” sussurrò Burt, rigirandosi i pollici aspettando una risposta dall’altro lato del letto, dove Blaine giaceva dopo essersi calmato.

Dando una rapida occhiata alla sua destra, vide quello che una volta era suo genero, rannicchiato su  di un lato, un braccio poggiato in vita, l’altro infilato sotto la testa.

Gli occhi di Blaine erano gonfi e rossi, il naso rosa e le guance rigate dalle lacrime.

Sembrava molto più esausto di quanto gli era sembrato prima e Burt sentì il cuore dolergli per lui.

Perché sapeva che non era facile, soprattutto con tutto il peso che Blaine aveva sulle spalle ( e sul cuore) in quel momento.

Ma era per questo che Burt era li: per aiutare.

“Non mentirò. Da quando sei sparito, Kurt è stato un disastro, per molto tempo.

Quando incontrò Alex, tutti eravamo preoccupati che stesse affrettando troppo le cose, ma non abbiamo mai detto nulla.

Penso che se era felice con Alex, andava bene..

Non potevo fermarlo..” 

Fece una pausa, sospirando mentre ricordava quei giorni.

“Comunque.. Alex non mi piaceva.. lo tolleravo.. ho sempre pensato fosse un coglione, onestamente.

Così quando ho scoperto che si erano lasciati, ne fui felice.

A dire il vero, l’ho capito subito che sarebbe successo il secondo dopo che ho saputo che ti aveva ritrovato… perché il cuore di Kurt è sempre appartenuto a te..”

Un leggero sussulto dal ragazzo stanco accanto a lui, lo fece accigliare; Burt si voltò a guardare Blaine , non sorpreso di vederlo fissare il vuoto, gli occhi sfocati ma lo sguardo duro per la concentrazione, come se fosse perso nei suoi pensieri.

“Non importa quanto tu creda che a nessuno importi di te.. ragazzo.. sei in errore.

A noi importa di te, si.. hai dovuto affrontare tutta quella merda con i tuoi genitori,.. ma hai un’altra famiglia ora che ti adora e ti ama quanto meriti.

Se non siamo riusciti a mostrartelo allora dovremo fare di meglio, perché te lo meriti.

Blaine.. meriti tanto e tanto rispetto e cure ed amore e.. solo.. non dimenticarti mai di questo.. ti prego..”

L’aria era densa , ancora silenziosa come lo era stato finora, ma Burt poté vedere dall’espressione sul volto di Blaine che forse, in qualche modo, c’era riuscito.

Gli occhi umidi di Blaine da vuoti erano diventati qualcos’altro  ed un piccolo ed appena visibile sorriso era apparso agli angoli della bocca.

Sembrò che stesse iniziando a credere alle parole dell’uomo più grande e l’idea che questo stesse accadendo rese Burt felice.

“ti vogliamo bene, figliolo”

L’Hummel più vecchio disse, guardando dall’altra parte della stanza una foto di Blaine e Landon , sistemata sulla cassettiera.

Stavano entrambi ridendo,  sorridendo a chiunque stesse facendo la foto, Blaine con Landon stretto tra le braccia.,

Il sorriso sul volto di Blaine era qualcosa che Burt non aveva ancora rivisto, ma sperava di farlo prima che lui e Carole tornassero nell’East Coast.

Riportando lo sguardo sul ragazzo tranquillo accanto a lui , il cuore di Burt perse un battito, mentre notava che Blaine si stava addormentando, la stanchezza di quella giornata alla fine lo aveva raggiunto, facendolo quasi svenire..prima che Burt avesse la possibilità di dirgli alcune di quelle cose che, in realtà, avrebbe voluto dirgli .

Sospirando l’uomo anziano si alzò dal letto , prendendo una delle coperte ai piedi del letto per stenderla sulla spalle di Blaine.

Una volta certo che il ragazzo fosse tranquillo , uscì dalla stanza, sorridendo tristemente al figlio quando Kurt si precipitò fuori dalla stanza di Landon ed in corridoio.

Con un solo sguardo, i due Hummel condivisero una conversazione.

Kurt annuì verso suo padre, avvicinandosi poi per abbracciarlo; subito sparì nella camera di letto di Blaine , lasciando suo padre tutto solo in corridoio.

Erano passati pochi minuti , pochi secondi scanditi, mentre Burt era perso nei suoi pensieri su quello che avrebbe dovuto fare.

Aveva ancora bisogno di parlare con Blaine, di aiutare Kurt a riprendersi l’altro uomo , ma era insicuro su come farlo.

Preso da questi pensieri non notò Carole avvicinarsi fin quando non sentì le sue braccia stringersi attorno al collo , le labbra pressato contro il mento, mentre Carole lo guardava.

“Tutto bene?”

“Lo spero..” sussurrò Burt, riportando lo sguardo sulla porta chiusa della camera da letto di Blaine, “ lo spero davvero tanto..”


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Capitolo 22
*** 19 capitolo - B ***


Significhi per me molto più di quanto immagini.

Mi manchi .

Ti amo.

Ho bisogno di te.

Kurt sbatté le palpebre ed alla fine decise di chiudere gli occhi , appoggiando la mano aperta sul cuore di Blaine, tirandolo più vicino tra le sue braccia, mentre entrambi erano stesi sul letto.

Blaine era profondamente addormentato , distrutto dal precedente sfogo emotivo ed anche se fossero passate ore da quando era crollato, il suo sonno era così profondo che Kurt era sicuro che Blaine avrebbe dormito fino al mattino dopo.

Questa era comunque una benedizione inaspettata.

Per quanto Blaine avesse dormito tanto nell’ultima settimana o poco più, lo aveva fatto a causa della sua malattia; questo tipo di sonno era quello di cui in realtà aveva bisogno .

Era stato un disastro negli ultimi mesi da solo e dopo la scazzottata con Alex, era come se un altro peso si fosse aggiunto sulle sue spalle.

Kurt aveva fatto del suo meglio per cercare di alleggerire Blaine con tutto ciò che poté  e cercare di prendersi un po’ di quel peso così che Blaine potesse prendere un po’ di respiro, ma era stato tutto inutile.

Blaine non sapeva come fare a lasciarsi andare e Kurt era bloccato , non sapendo cosa fare.

C’era ancora così tanto da dire e così tanto da fare, ma secondo suo padre, Blaine teneva tutto dentro , così tutto quello che Kurt aveva bisogno era avere fede in suo padre e lasciare tutto nelle sue mani.

Suo padre non lo avrebbe deluso.

Non lo aveva mai fatto e di certo non avrebbe iniziato ora.

Naturalmente, Kurt non sapeva cosa esattamente avesse in mente suo padre.

Come puoi convincere qualcuno così disincantato dall’amore che c’erano persone li che lo amavano sinceramente ?

Chi aveva veramente bisogno di loro?

Contraendo le dita, Kurt si trascinò più vicino a Blaine, tirando il suo ex contro il suo corpo, poggiando la punta del naso contro la calda pelle della nuca di Blaine.

L’altro uomo profumava di sapone, dopobarba e lozione.. qualcosa che fece vorticare dal desiderio lo stomaco di Kurt.

Da quando gli era permesso di essere un po’ più “fisico” con l’uomo che amava, Kurt scoprì di non averne mai abbastanza del suo profumo e di poter toccare Blaine.

Gli anni in cui erano stati separati.. gli anni in cui si erano persi.. avevano portato dei cambiamenti in Blaine che Kurt ancora non riusciva ad afferrare nonostante lo stesse in quel momento, toccando.

Blaine era un po’ più muscoloso, la sua pelle un po’ più scura, i suoi capelli un po’ più lunghi.

Il suo comportamento era molto diverso da quello del ragazzo che Kurt coccolava in Ohio ( ed anche a New York) .

Tempo fa, Blaine non avrebbe esitato a cercare il calore del corpo di Kurt mentre dormivano; era un coccolone per eccellenza, tipo un koala.

Amava il contatto.

Ora, dormiva quasi nascosto da Kurt, avvicinandoglisi solo se accidentalmente si girava o se Kurt gli si avvicinava e lo coccolava.

Era triste e mostrava quanto fossero cambiati i due ragazzi, quanti entrambi fossero diversi dai ragazzi che erano una volta.

“Ti amo” sussurrò Kurt tristemente, inclinando la testa per poter dormire con la fronte contro il collo di Blaine.

Le sue braccia erano strette attorno al corpo magro accanto a lui e cominciò a scivolare nel sonno, sognando quel momento della sua vita in cui le cose erano diverse e l’uomo che amava non era spaventato da loro.


Dicembre 2016

“E’ solo che non so cosa fare”.
Blaine si bloccò, voltandosi per guardare il gruppo di donne seduto alcuni tavoli più in la.

Il club era vuoto, era orario di chiusura, e tutti si stavano sistemando, preparandosi per tornare a casa.

Vinny , nel frattempo, era impegnato a contare l’incasso al bar.

Ecco perché Blaine era nell’altra parte del club : per dare al capo la parte di incasso che gli doveva.

Tutto quello che aveva pianificato di fare era dare a Vin i soldi ed andarsene, ma il suono della voce acuta di una sua collega lo fece fermare.

C’era qualcosa di sbagliato.

Non aveva mai sentito Toya così distrutta prima e stava ancora singhiozzando terribilmente, come se qualcosa di orribile le fosse accaduta durante l’esibizione di quella sera.

Cosa l’aveva ferita?

Qualcuno l’aveva aggredita?

Cosa era successo?

Preoccupato , si avvicinò , attraversando la folla di curiosi, al tavolo delle ragazze, tutte stavano facendo del loro meglio per calmare l’amica.

“Cosa succede? Stai bene, Toya?”

Una della altre  ragazze, Diamond, lo spinse di lato , accigliandosi mentre lo faceva.

“Toya ha appena ricevuto un messaggio vocale dalla madre.

Il padre dei suoi figli la sta trascinando in tribunale per la loro custodia , di nuovo.

Questa volta cerca di prendersi l’intera custodia , dice che Toya non è una buona madre perché.. “ chi si spoglia per vivere?”

E’ un coglione, pezzo di merda, secondo me.

Toya è dannatamente un’ottima madre..”

Il resto delle chiacchiere di Diamond si perse nel vuoto, soprattutto visto l’orrore che stava provando Blaine al pensiero che qualcosa di così terribile fosse successa a qualcuno a cui voleva bene.

Conosceva Toya solo da qualche mese, ma l’aveva vista con i suoi figli tante e tante volte.

Una volta avevano anche avuto una  specie di appuntamento di giochi, una sera che nessuno dei due aveva trovato una babysitter e Blaine era rimasto molto affascinato da quanto Toya amasse i suoi figli.

Era sempre sembrata un po’ arrogante quando era con i clienti, ma con i suoi figli era la migliore mamma di sempre.

E sapere che il suo ex si stesse vendicando di lei usando il suo lavoro come scusa per non farle tenere i figli? 

Beh.. questo rendeva Blaine assolutamente nauseato solo al pensiero.

Soprattutto visto che poteva succedere a lui .. un giorno.

Disgustato , si avvicinò a Toya , superando Kong e Brandi per tirare l’amica tra le sue braccia.

Mormorò mentre la ragazza appoggiò la testa sulla sua spalla e le accarezzò i capelli pieni di brillantini , cercando di fare del suo meglio per farla smettere di piangere.

Mentre la cullava , non poté fare a meno di sentirsi nauseato al pensiero di cosa lei stesse passando.

Era la sua più grande paura; perdere suo figlio per qualcosa di così banale come il suo lavoro.

Sapeva che Toya era in questo giro per il suo stesso motivo: per i loro figli.

Facevano entrambi il lavoro più schifoso al mondo solo per far quadrare i conti.

Avevano a che fare con tocchi indesiderati , con parole dure ed altro solo per aver scelto di fare gli spogliarellisti solo per prendersi cura delle persone che amavano.

Per entrambi ballare portavo loro molti più soldi di quanto facevano tanti altri lavori , con lo stesso orario.

Nessuno li capiva , a parte quelli nelle loro stesse condizioni e sapere che Toya veniva giudicata per questo, spezzò il cuore di Blaine.

Ignorando le lacrime che scorrevano dai suoi occhi , Blaine strinse la sua collega più forte, appoggiando la guancia contro i suoi capelli ed incontrando lo sguardo preoccupato di Kong.

Sapeva che il suo amico capiva i suoi sentimenti su questa situazione; tutti sapevano quanto Blaine e Toya amassero i loro figli e visto che Toya era in difficoltà Blaine sarebbe stato al suo fianco.

Entrambi avevano la stessa paura ed ora uno di loro stava per affrontare il momento più orribile della sua vita.. tutto per colpa di quel coglione del suo ex.

Era tutto quello che poteva fare per mantenere il controllo, cercare di aiutare Toya a calmarsi.

Perché più ci pensava, più diventava spaventato all’idea che in qualsiasi momento, suo fratello, Avery o perfino lo stesso Kurt ( in qualsiasi dannato posto fosse )..potrebbero spezzarlo in qualsiasi momento, e fargli la stessa cosa.

E come ha sempre avuto paura .. avrebbe di sicuro funzionato.

Perché i professionisti del sesso sono essere inferiori nella società e povera Toya che sarebbe stata fatta a pezzi dal sistema per questo.



L’incubo sulla battaglia legale per la custodia dei figli di Toya, strappò Blaine dal suo sonno, quella mattina.

Si svegliò di soprassalto, sgusciando via dalle braccia di Kurt per ritrovarsi sudato e con le lacrime agli occhi. 

Preoccupato di aver potuto svegliare il suo ex, si voltò verso Kurt solo per trovare l’altro uomo ancora profondamente addormentato.

Così , con cautela, scivolò giù dal letto e si diresse in bagno, aprendo immediatamente l’acqua fredda per lavar via le lacrime dal viso.

Tutto quello a cui riusciva a pensare era il fatto che Burt e Carole erano li, che Kurt stava legando con Landon e al fatto che molte altre persone nella sua vita , sapevano di suo figlio e del suo lavoro.

In ogni momento, qualcuno avrebbe potuto tirargli un brutto tiro ed allora.. sarebbe stato fregato.. sarebbe stato costretto a battersi con chiunque per i suoi diritti di padre.

Respirando a fatica, si passò un asciugamano sulla pelle bagnata e si guardò allo specchio.. i suoi occhi segnati dalla stanchezza e vide quanto trasandato sembrasse.

Il suo stomaco borbottò per la nausea.. così si sedette sul bordo della vasca fissando i giocattoli da bagno sistemati sul pavimento e sulle mensole , intorno a lui.

Ogni piccola parte della sua vita ruotava attorno a Landon, e non poteva sopportare di perderlo….  non ora né mai..

Aveva visto l’orrore di una lotta per la custodia di un genitore ricco prendersela con un altro genitore  che lavorava nel suo ( ex ) settore.

Per tutta la durata del processo , circa un mese, Toya era stata un rottame.. molte volte era entrata in crisi ed aveva perso peso come nessun altro.

C’erano sere in cui lei non si presentava al lavoro solo per poter passare più tempo con i suoi figli ( il più che poteva , in realtà) e spesso Blaine chiedeva in giro di lei solo per sentirsi dire che non voleva vedere nessuno.

Voleva solo stare con i suoi figli e questo era tutto.

Blaine, comunque, la capiva.

Avrebbe voluto le stesse cose se si fosse trovato nella sua situazione.

Fortunatamente.. non lo era.. non ancora almeno, e questo era quello che lo innervosiva di più nell’avere tutte queste persone nuove nella vita di Landon.

Perché in qualsiasi momento, avrebbero potuto voltargli le spalle, in un secondo , ed avrebbe così perso suo figlio.

Anche se non lavorava più come spogliarellista , era ancora una parte enorme del suo passato ed ora, essere disoccupato e tutto il resto, non era in nessun modo in grado di combattere.

Avrebbe perso.. avrebbe perso molto male e questa sarebbe stata la sua fine.

Perché non poteva vivere senza suo figlio.

Col cazzo.

Prendendo un altro profondo respiro, si guardò di nuovo allo specchio per poi uscire dal bagno e attraversare il corridoio, in punta di piedi, per andarsi a prendere qualcosa da bere.

I luminosi riflessi del sole attraverso le tende gli fecero capire che era molto più tardi di quanto pensasse ed il profumo della pancetta croccante lo informò che anche qualcun altro era sveglio anche prima di lui.

“Papà! Buongiorno!” disse una voce allegra, facendolo voltare alla sua sinistra.

Landon si affannò a scendere dalla sedia, per poter correre ad abbracciare il padre mentre continuava a parlare a raffica, un enorme sorriso mentre raccontava a Blaine di aver giocato con Burt ai supereroi e di aver guardato i cartoni con Carole.

“E’ meraviglioso.. ti sei divertito?”

Quando Landon gli rispose affermativamente , Blaine si abbassò per prenderlo in braccio e dargli un bacio sulla testa, mentre si guardava intorno per la stanza.

Burt e Carole erano indaffarati ai fornelli; Burt stava cucinando la pancetta mentre Carole imburrava una dozzina di biscotti appena sfornati.

I due sorrisero alla vista dei saluti tra padre e figlio e quando Landon cominciò a dimenarsi per farsi mettere giù, Carole lasciò quello che stava facendo per affiancare Blaine.

“Posso parlarti per un minuto, Blaine? Ti prometto che farò in fretta, in tempo per fare colazione”.

Prima che il giovane uomo potesse rispondere, fu trascinato fuori dalla cucina e nella stanza di Landon , spinto poi a sedersi sul lettino del bambino mentre Carole si sedeva sul materassino gonfiabile di fronte a lui.

“Volevo solo dirti quanto ti sono grata per averci permesso di venire a casa tua”.

“Carole..”

“Capisco quanto deve essere difficile tutto questo per te.

Avere i genitori del tuo ex dopo non averci visto per anni?

Beh.. deve essere per forza dura e volevo solo dirti che lo apprezziamo molto .

Onestamente.. significa davvero tanto per me e Burt l’averci permesso di essere nella tua vita quando non ne avevi nessun motivo.”

Alzò un dito per zittirlo quando il ragazzi quasi la interruppe , scuotendo la testa per fargli capire di non aver ancora finito.

“Landon è davvero una gioia. 

Non mi sono divertita così tanto da quando Finn era piccolo.

E’ bello ricordarsi che , nonostante tutte le difficoltà, c’è ancora del buono in questo mondo, sai?

Guardo Landon e ricordo i giorni passati con mio figlio.. quanto fosse divertente vederlo crescere e diventare un uomo.. ma mi ricorda anche tutte le difficoltà che ho incontrato.

Mi ricordo di quando ero giovane e spaventata.

Quando il mio primo marito morì, stavo ancora lottando per trovare la mia strada.

Io e Christopher avevamo i nostri problemi e poi.. nacque Finn .. ed io pensai che tutto sarebbe cambiato.

Pensai che diventare mamma avrebbe sistemato ogni cosa.. ma non servì.. ed io non avevo capito quanto fosse difficile essere un genitore.. 

E’ incredibilmente dura.. soprattutto quando sei un genitore single.

Voglio dire.. mi ricordo quando stringevo Finn tutta la notte perché stava male a causa di una colica o quando prese il morbillo infantile.

Non riuscivo a riposare e dovevo anche lavorare senza riuscire a staccare un attimo.

Ricordo anche quando divenne più grande ed ero assolutamente terrorizzata che potesse dire qualcosa a scuola sul fatto che ci avevano chiuso l’acqua e di come andassimo da mia madre per lavarci , fin quando non sono riuscita a pagare tutte le bollette scadute.

Sono stata preoccupata da matti per molte cose della vita di Finn.. fino a quando non è morto.

E’ questo quello che significa essere un genitore: preoccuparsi per i proprio figli , sai?

E’ davvero difficile cercare di aiutarli a trovare la loro strada, soprattutto quando anche tu stai ancora crescendo.

Io e Burt lo capiamo questo.

Ci siamo entrambi passati e volevo solo farti sapere che capiamo le tue paure… e che non ne approfitteremo mai .

Non cercheremo mai di portarti via la sua custodia, Blaine; non quando hai dovuto lavorare così duramente solo per assicurarti che tuo figlio fosse ben curato.

Guardo Landon e vedo il bambino più felice al mondo.

Ti ama ed ama la vita e tu hai fatto questo, Blaine.

Tu lo hai fatto.

Nessun alto.. e questo è meraviglioso.”

Blaine piagnucolò, abbassando lo sguardo sulle ginocchia.

La sua vista si offuscò, la gola stretta dai singhiozzi mentre ascoltava le parole di Carole.

“Io.. io.. Carole..”

“E non è l’unica che si sente così, figliolo” un’altra voce disse, dolcemente, dal corridoio.

Blaine alzò lo sguardo ed attraverso gli occhi pieni di lacrime vide Burt, l’uomo più grande gli stava sorridendo dolcemente.

“Devi sapere che noi siamo molto fieri di te, Blaine, per essere stato il miglior fottuto padre che potevi essere per quel piccolo bambino.

Non mi importa se hai dovuto scuoiare un ragazzo per prenderti cura di tuo figlio; hai fatto dannatamente un ottimo lavoro nel crescere quel bimbo e questo si riflette perfettamente in lui.

Landon è eccezionale ed è tutto merito tuo..”

“Sig. Hummel..”

“Ora sappiamo che sei preoccupato che noi siamo qui.. ma vogliamo solo dirti che siamo qui per supportarti e non per andare contro di te.

Ti vogliamo troppo bene per farti una cosa così stupida come questa e dovresti capire che anche Kurt si sente così.

Vuole essere solo parte di tutto questo.

Diamine, in questo momento sta giocando con Landon e mi ha chiesto di venirti a controllare, per vedere se stavi bene.

E’ preoccupato per te, Blaine, e lo è … perché ti ama.”

“Io..” Blaine si interruppe tirando su col naso.

Si asciugò le lacrime dal viso e portò l’attenzione sul cassettone di Landon , su cui c’era una foto di suo figlio che gli sorrideva.

Il neonato nella foto aveva poco meno di un anno , tutto paffuto e sorridente verso la macchina fotografica.

Ricordi di quei giorni in cui si svegliava accanto a quella buffa faccia che lo fissava, invasero la sua mente e rise tra le lacrime, passandosi le dita sugli occhi , per asciugarsi nuove lacrime

Solo sentire Burt e Carole dirgli che lo capivano fece crollare alcuni di quei muri che aveva costruito così bene.

Le loro gentili parole e la loro comprensione per la sua situazione rese tutto più reale , come se quello che gli stavano dicendo fosse vero, come se potesse davvero fidarsi del fatto che loro non lo avrebbero ferito , come aveva fatto il resto del mondo.

Alzando lo sguardo sui suoi ex quasi suoceri, trovò entrambi a guardarlo con uno sguardo pieno di amore .. ed alla fine crollò completamente, permettendo loro di coccolarlo per un momento mentre singhiozzava tra le loro braccia.

“Ecco qua.. butta fuori tutto, tesoro..

Lasciati andare.. siamo qui per te e ti capiamo, caro. 

Solo.. lasciati andare..”

Carole accarezzò i suoi capelli, stringendolo al petto mentre Burt accarezzava le sue spalle guardando con comprensione l’ex di suo figlio piangere tra le braccia di sua moglie.

Carole continuò a sussurrare parole confortanti a Blaine mentre Burt rimase in attesa di un segnale da parte di Carole che gli facesse capire di aver tutto sotto controllo.

Dopo pochi secondi, Carole lo guardò annuendo brevemente prima di riportare la sua attenzione al giovane uomo tra le sue braccia.

A questo, Burt capì di poter andar via, così , dandole una piccola stretta al braccio, lasciò la stanza sorridendo tra se quando sentì una voce roca gracchiare.

“Dio.. ho.. pi..pianto.. così.. così tanto.. nelle.. ultime dodici ore.. so.. sono.. sorpreso di non.. non essere.. morto per disidratazione..”

Ancora ridacchiando per le parole di Blaine, l’uomo anziano tornò in cucina, minimamente non sorpreso quando , una volta ancora, Kurt apparve subito dietro di lui , gli occhi spalancati per la preoccupazione, le dita che giocherellavano con i bottoni della maglietta del pigiama , mentre aspettava una risposta dal padre.

“Allora?”

“Starà bene.. penso.. 

Dagli solo un po’ di tempo per riprendersi e poi puoi parlare con lui.

Carole sta cercando di calmarlo proprio in questo momento..”

“Ma.. sta bene?”

Lo sguardo di Kurt somigliò così tanto a quello di sua madre, gli occhi lucidi ed angelici; il blu ed il grigio che vorticavano al loro interno, resero i suoi occhi di un colore che a Burt ricordò una mattina tempestosa. 

Era dannatamente ovvio che Kurt fosse turbato per la salute di Blaine e Burt desiderò poter imbottigliare quello sguardo e mostrarlo a Blaine per dimostrargli  che le parole di Kurt erano proprio tutto quello che gli aveva  detto , che il loro significato fosse la verità

Non importava quanto burrascoso fosse il loro passato , Kurt amava ancora Blaine con tutto il suo cuore e l’espressione affranta sul suo viso, in quel momento, lo dimostrava apertamente.

“Come ho detto.. lo sarà. 

Credo che abbia fatto un passo indietro da quel baratro su cui stava barcollando per il fatto che noi siamo qui 

Aveva solo bisogno di essere rassicurato sul fatto che non lo tradiremo.

Succede a molti genitori single, ogni singolo giorno ..  è il loro peggiore incubo, sai?”

“Hai.. hai mai..”

“Avuto paura che qualcuno ti portasse via da me?”

Lo sguardo di Burt cadde sul posto vicino al tavolo su cui era seduto Landon , che stava mangiando delle uova fritte, del bacon a fette ed un biscotto imburrato.

Il cibo del bambino era stato già tagliato a pezzettini abbastanza piccoli da poter essere mangiato con sicurezza da un bambino e la vista riscaldò il cuore di Burt.

Perché suo figlio era padre..

Era ancora una cosa incredibile.. anche mesi dopo averlo scoperto da solo.

“Si.. figliolo..

Ero spaventato per tutto il tempo .

Ero preoccupato che le tue zie avrebbero cercato di combattere per la tua custodia dopo che morì tua madre, ma non lo fecero mai.

Ne hanno parlato qualche volta, ma alla fine, dopo un po’, ci rinunciarono”.

Non gli parlò di aver quasi escluso la famiglia dopo quell’indimenticabile Natale, quando loro passarono tutto il tempo a parlare di lui  e di Kurt come se non fossero li.

Ma Burt sapeva che Kurt, probabilmente, ancora ricordava quel giorno.. il ragazzo aveva una memoria di elefante.

“E’ di questo che ha paura Blaine?.. Oh mio dio.. io no.. “

“Gli abbiamo parlato di questo .

Sono quasi sicuro di averlo convinto.

Perché nessuno di noi cercherebbe di fargli questo, sai?

Ma lui non lo sapeva questo perché non ci conosce davvero.. o almeno non più.”

L’uomo fece una pausa, avvicinandosi al figlio per dargli una pacca sulla spalla.

“Ci conoscerà di nuovo.. alla fine.

Ma fino ad allora è qui che devi intervenire tu, figliolo.

Sei l’unico che può concludere tutto , ora.” 

“Papà…”

“So che non ti piace che io mi intrometta nei fatti tuoi… e so che sei un adulto e che puoi fare le cose da solo.. ma.. ascoltami okay?”

Quando fu sicuro che Kurt non lo avrebbe più interrotto, Burt proseguì.

“Quando sono andato da lui, mi aspettavo di vedere un ragazzo che non avesse nulla del Blaine che conoscevo.

Mi aspettavo di vedere una strana versione di Blaine che  non mi avrebbe rammentato in nessun modo il ragazzo che ricordavo venire a casa.. che usciva con mio figlio e che poi mi chiese se ero d’accordo sul poterti sposare.

Non mi aspettavo di vedere Blaine.

Così immagina la mia sorpresa quando sono arrivato ed ho visto quel ragazzo che ricordavo.

Si.. non è davvero il Blaine Anderson che ho incontrato molti anni fa e nemmeno il ragazzo che ho visto con te l’ultima volta che siete venuti in Ohio insieme.. ma.. il ragazzo che ricordo è ancora li.

Parlare a quel ragazzo e vedere quanto sia cresciuto è stata una cosa incredibile, sai?

Non ho mai immaginato nessuno di voi due diventare padre così giovani, onestamente.

Pensavo che avrei avuto dei nipotini quando voi due eravate sui trenta .. ed ora eccoti qui.. poco più che ventenne e con un figlio..

E’ incredibile.. e poi ho visto Blaine e finalmente riesco a parlargli e sai una cosa?

Mi ricorda.. te, nel periodo dopo la vostra prima rottura.

Vedo lo stesso dolore e la stessa angoscia sul suo viso che ricordo di aver visto sul tuo all’epoca.

Te lo ricordi?

Ricordi quanto eri sconvolto dopo che lui ti aveva tradito e aveva distrutto ogni briciolo di fiducia che avevi in lui?

Quanto fossi terrorizzato a farlo tornare con te perché , anche se lo amavi ancora, ti aveva fatto così tanto male e chi ti assicurava che non lo avrebbe rifatto di nuovo?

Beh.. questo è quello che vedo quando guardo ora Blaine.

Vedo qualcuno che è stato ferito davvero tanto… ma che ama ancora la persona che lo ha ferito.. ma che ha tanta paura di lasciarsi andare…

Ci hai messo mesi per rimetterti con lui..

Tutti lo ricordano.

Tutti noi abbiamo visto la strana danza che voi due avete fatto , durante il periodo in cui non stavate insieme e questo fondamentalmente è quello che stata facendo anche ora.

Solo che questa volta .. è lui quello ad avere il controllo e tu sei quello che deve aspettare.

Devo dirtelo.. ragazzo.

Questa non è una novità per me.. 

E’ la stessa cosa che avete fatto durante la prima rottura.. solo che è al contrario.

Stavolta sei tu dall’altra parte della medaglia.

Allora eri tu ad avere le carte in mano e Blaine doveva solo aspettare che affrontassi il tutto.

Questa volta , sei tu quello che sta sperando e pregando di rientrare nel gioco.. e Blaine sta appena cominciando a dare le carte.. ma ha paura di gettare il resto del mazzo nel timore che tu possa ferirlo di nuovo.

E’ la stessa cosa che è successa tra voi due anni fa.

L’unica differenza è che ora c’è un bambino coinvolto e la presenza di Landon rende le cose molto più difficili.”

Kurt annuiva mentre ascoltava il padre , ripensando a quando Blaine gli confessò di averlo tradito e quanto angosciato fosse stato per lui scoprire che il suo amore , ovviamente, non significasse molto per Blaine se il suo ragazzo era uscito e si era dato ad un altro.

Ci aveva messo una vita a capire di potersi fidare di Blaine di nuovo.

Erano tornati insieme in modo strano.. 

Prima erano tornati ad essere amici di nuovo.. parlando e godendo della compagnia reciproca, poi cominciarono a spassarsela e ad essere amici con benefici fino a quando Kurt non mise un freno quando cominciò ad uscire con un altro.

Alla fine non poté più tenere Blaine lontano e gli permise di tornare , rimettendosi insieme e poi fidanzandosi in un breve lasso di tempo.

L’anno seguente , cominciarono ad avere dei problemi che Kurt realizzò di non poter gestire e poi si erano lasciati di nuovo ed invece di essere la sua fiducia ad essere distrutta , fu Blaine ad essere destinato a tanto dolore.

“Adesso capisci cosa intendo, vero?” chiese Burt aspettando.

“Io.. io e Blaine ne abbiamo parlato una volta.. del fatto che allora lo perdonai e del fatto che un giorno anche lui mi avrebbe perdonato.. solo.. sembra che quel giorno sia così lontano..”

“Beh.. allora forse ha solo bisogno di ricordarsi del perché una volta ti amava così tanto.

Voglio dire.. quel ragazzo è ancora pazzamente innamorato di te.. tutti lo vediamo..

Ha solo bisogno di una piccola scintilla per ricordarsi di quel fuoco che ancora brucia in lui.”

Kurt fissò suo padre per un secondo, una miriade di pensieri attraversarono la sua mente, mentre ricordava le conversazioni avute con Blaine negli ultimi mesi..

Dopo ogni loro singola chiacchierata sembrava che un pezzettino di quel ghiaccio , gelosamente protetto, che Blaine aveva creato negli anni attorno al suo cuore, si stesse piano piano sciogliendo.

Più loro due comunicavano , più sembravano riavvicinarsi .

Era come innamorarsi tutto daccapo, proprio come quando erano più giovani.

A quel tempo, lui e Blaine erano due estranei che più tardi erano diventati amici e poi innamorati.

Era molto simili ad ora.

Ad un certo punto erano diventati di nuovo degli estranei, ora amici.. e presto ( sperava ) sarebbero tornati di nuovo insieme.

Cos’era accaduto la prima volta che si misero insieme?

Blaine aveva avuto una rivelazione su Kurt e su di loro.

Era quello di cui aveva bisogno adesso.

Un’ultima spinta contro quei muri , era quello di cui Kurt aveva bisogno.

Aveva la necessità di ricordare a Blaine il motivo per cui una volta amava Kurt.

Certo.. sarebbe stata dura , soprattutto dopo i tumulti interiori che Blaine aveva dovuto affrontare , ma dopo l’importante chiacchierata con Burt e Carole , Kurt era sicuro di avere una buona possibilità di riavere Blaine.

Ma come..?

La risposta gli fu data da Burt.

“Tu e Blaine avete bisogno di un po’ di tempo da soli.. senza nessuno intorno.

Nessun bambino, nessun membro della famiglia.. né amici..

Solo voi due.. proprio come facevate una volta.

Io e Carole andiamo a cena fuori con Cooper e Rachel, stasera.

Porteremo Landon con noi così tu potrai fare ciò che ti serve per aiutare Blaine, okay?

Ca la puoi fare..”

Con l’appoggio di suo padre , anche Kurt era certo di potercela fare.. forse.

Ma non importava come.. avrebbe provato..

Per Landon, per se stesso.. ma soprattutto per Blaine.



L’ultima volta che Kurt era uscito da solo con Blaine per un appuntamento, era stato un paio di settimane prima che lo lasciasse e solo un paio di sere dopo aver litigato a causa di un sito porno  e della poca autostima di Blaine.

Dopo aver scoperto l’esistenza di Landon , una marea di stranezze che Kurt aveva notato in quel periodo da parte di Blaine , ebbero una risposta.

L’ossessione per il cibo spazzatura, gli sbalzi di umore,  e gli strani, strambi ed esagerati comportamenti del suo fidanzato di allora, erano causati dalla gravidanza non ancora scoperta.

Allora, Kurt era convinto che la causa di tutto il nervosismo di Blaine fosse la scuola , ma  è venuto fuori che non era così. 

( Okay.. forse la Nyada aveva una parte in tutti questo.. ma  la gravidanza aveva giocato il ruolo più grande) 

Kurt aveva lo stomaco sotto sopra solo ripensando a quel loro ultimo appuntamento.

Ricordava ogni singola cosa; da quello che avevano mangiato e quello che indossava Blaine.

Ripensò a quel momento , dopo l’appuntamento, quando lui e Blaine sgattaiolarono frenetici, la dolorosa voglia di baciarsi che ebbero nel taxi mentre tornavano a casa e di quanto disperatamente avesse scopato Blaine una volta arrivati nel loro loft.

Quella, per Kurt, fu  la sera più spaventosa;  sembrò l’inizio della fine. . 

Non sapeva esattamente il perché allora, fin quando non scoppiò tutto durante la loro disastrosa lite, ma riflettendo su quell’appuntamento ora, riusciva a vedere le profonde crepe nelle fondamenta della loro relazione.

Sapeva fin dall’inizio che qualcosa di brutto sarebbe successo, che erano sull’orlo di qualcosa di enorme.,

Solo.. non sapeva cosa fosse ..

Ora anni dopo era ovvio che la loro tortuosa relazione poteva avere avuto una possibilità solo se loro avessero comunicato meglio .

Blaine era sempre quello che teneva tutto dentro, Kurt era quello che ignorava tutto.

Entrambi erano esplosi in modi diversi , entrambi devastanti e nessuno dei due aveva tenuto conto dei sentimenti dell’altro.

Kurt era quello che aveva perso la testa le seconda volta e quello che aveva messo fine alla loro storia.

Ed era questo il motivo per cui si stava preparando per questo appuntamento, ora.

Perché aveva bisogno di dimostrare a Blaine che era li per lui e non solo per Landon.

Perché la poca autostima di Blaine stava crollando ancora in minuscoli pezzettini e Kurt sapeva di dover fare qualcosa prima che Blaine si allontanasse ancora di più da lui .

“Sei bellissimo.” Si complimentò Kurt, fermo sulla soglia, mentre guardava Blaine abbottonarsi una camicia verde bosco scura e sistemandola all’interno dei jeans scuri.

Gli anni erano stati gentili con il suo ex.

Il colore dei suoi vestiti stava benissimo con la sua pelle baciata dal sole Californiano ed i suoi occhi color miele.

Mentre Kurt faceva vagare lo sguardo sul corpo esile di Blaine, sentì la gola stringersi ( così come i suoi pantaloni) alla vista.

Il suo aspetto era trasandato , i capelli non ancora sistemati; Blaine era meraviglioso , li in piedi, mentre si guardava allo specchio.

Ci volle tutta la forza di volontà di Kurt per non sbattere la muro il suo ex e fotterlo contro il muro .. assolutamente tutta.

“Sembro un boscaiolo.. ho bisogno di radermi”.

“E’ solo un filo di barba..  stai benissimo”.

“Disse l’uomo a cui non cresce una barba da boscaiolo pochi secondi dopo essere uscito dalla doccia”. 

Il tono scherzoso della voce di Blaine fece sorridere Kurt ed abbassò la testa mentre lo faceva , così perse lo sguardo appassionato che il suo ex gli lanciò attraverso lo specchio.

Quando rialzò lo sguardo, Blaine era impegnato ad arrotolarsi le maniche all’altezza dei gomiti , non prestando attenzione al fatto che Kurt lo stesse guardando proprio come un cane affamato guarderebbe un osso.

“I tuoi genitori hanno chiamato?”

“Si .. sono da Rachel in attesa che lei finisca di prepararsi e poi andranno a fare un giretto turistico prima che Cooper li porti a cena .

Cooper ha detto di non preoccuparti, controllerà lui Landon e se, in qualsiasi momento, Landon vuole tornare a casa…lo faranno uscire su cauzione”.

L’espressione sul volto di Blaine da preoccupata divenne sollevata in pochi secondi e Kurt desiderava stringere il suo ex tra le braccia, tenerlo stretto e promettergli che nulla di male sarebbe successo a Landon ( fisicamente e mentalmente) mentre era con i suoi nonni e degli altri parenti.

Burt, Carole e perfino Rachel si sarebbero probabilmente gettati sotto un pullman invece di fare del male a Landon ed anche se Rachel avrebbe incontrato per la prima volta il piccolo ometto, quella sera, Kurt sapeva che lo avrebbe amato immediatamente.

( e probabilmente avrebbe pianto una volta che avrebbe ascoltato il bambino presentarsi.

Ciao , sono Landon Finn ed ho 3 anni e mezzo).

“Allora .. sei quasi pronto?”

“Penso di si..”  dandosi un’ultima occhiata, Blaine alzò lo sguardo e incatenando gli occhi con quelli di Kurt, ruotò su se stesso per mostrargli il suo outfit.

Un orologio completava il tutto , facendolo sembrare più grande e molto sofisticato.

Era anche molto molto sexy e delizioso, ma Kurt preferì non pensarci.

Aveva bisogno di essere lucido quella sera.

Perché quella sera gli avrebbe detto ogni cosa. 

Quella sera gli avrebbe confessato tutto quello che provava per Blaine e sperava che le probabilità fosse a suo favore, e tutto sarebbe andato come pianificato.

Tutto quello che voleva era far sapere a Blaine che lo amava.

Blaine meritava tutto l’amore del mondo e se Kurt fosse riuscito a dimostrargli che l’amore che provava per lui ancora bruciava forte, nonostante gli anni separati a causa della stupidità di Kurt, tutto sarebbe andato bene.

Eccoci, pensò tra se , mentre guardava Blaine afferrare il portafogli, il cellulare e le chiavi, prima di uscire e chiudere a chiave la porta dell’appartamento.

Fianco a fianco, percorsero il corridoio insieme, toccandosi a malapena durante il passaggio in ascensore.

Blaine rimase silenzioso per tutto il viaggio in taxi, tra le mano stringeva il suo cellulare , come se stringerlo così forte potesse farlo vibrare o suonare.

Durante i dieci minuti in taxi ( e dopo la milionesima volta in cui Blaine guardò il suo cellulare) Kurt allungò una mano per prendere quelle tremanti del suo ex , facendo poggiare poi il cellulare sulle ginocchia di Blaine , mentre intrecciava le loro mani.

“Va tutto bene.. Landon sta bene.. E’ con delle brave persone.. lo terranno d’occhio ..”

“Lo so.. io .. solo..”

Un leggero rossore apparve sulla guance di Blaine ed il viso di Kurt si illuminò per l’improvvisa realizzazione.

Oh!

“Oh.. si tratta di questo, vero?”

Quando Blaine annuì nervosamente, abbassando la testa, Kurt sorrise , sollevando la mano del suo ex per lasciare un bacia sulla morbida pelle delle nocche di Blaine.

“Hey!.. andrà tutto bene.. è solo una cena.. non deve essere qualcosa che non vuoi che sia…”

Una parte di Kurt sperava che Blaine dicesse qualcosa tipo.. “ e se io volessi che lo fosse..?”

Ma quando il giovane uomo non disse nulla, Kurt pensò fosse colpa della paura così continuò ad accarezzare il dorso della mano di Blaine, con la punta delle dita, contento di osservare il paesaggio mentre erano diretti a cena.

Fin quando a Blaine stava bene quello che stavano per fare, andava bene anche a lui.

Gli si sarebbe spezzato il cuore sapere che Blaine era ancora indeciso su tutto , ma questo era comunque un inizio.

Burt lo aveva avvisato che avrebbe dovuto lavorarci su e Kurt se lo aspettava , così non si era buttato in tutto questo alla cieca.

Avrebbe preso quello che poteva e se mani strette e sguardi preoccupati era quello che avrebbe avuto per ora.. andava bene.

Poteva affrontarlo.



Il ristorante che Kurt aveva prenotato per la serata era un posto di classe, incredibilmente costoso  e lussuoso nel modo giusto .

Rachel aveva chiesto un favore per lui quando Kurt l’aveva chiamata per spiegarle i suoi piani ed ora.. eccoli qui.. a sorseggiare vino secco e a spizzicare alcuni stuzzichini mentre aspettavano che gli venissero serviti i loro antipasti.

Blaine era ancora silenzioso, lo sguardo che vagava per la sala mentre osservava la gente passare nei loro vestiti eleganti , ingioiellati e con la puzza sotto il naso. 

Kurt, diversamente da lui, appariva un milione di volta più regale, come un modello fuori dalla passarella.

Era abituato a queste cose.

Bere vino e cenare con persone ricche e famose era una cosa per lui.

Aveva fatto parte del mondo dello spettacolo per così tanto tempo che era abituato a viaggiare per il mondo e a provare cose nuove.

Blaine non lo era.

Era un noioso ragazzo dell’Ohio che aveva fallito dopo un anno vissuto nella Grande Mela, solo per venire a LA e vivere nell’ombra.

Anche solo aspettare nel salottino con Kurt lo aveva fatto sentire a disagio.

I suoi vestiti non venivano da qualche negozio di lusso a Rodeo Drive; li aveva comprati in un centro commerciale in saldo, solo perché gli servivano per un colloquio di lavoro.

Gli abiti di Kurt erano firmati; quelli di Blaine no.

Anche solo fingendo di appartenere a questo mondo gli faceva venire voglia di vomitare.

Si sentiva un imbroglione; era convinto che presto, da un momento all’altro, qualcuno sarebbe venuto per mandarlo via per essere in questo posto a cui non apparteneva.

Ed in più non lo aveva aiutato il fatto che prima il loro cameriere lo aveva trattato come una persona di seconda categoria, anche se Blaine non avrebbe mai detto nulla al riguardo…

“Non hai fame?”

Blaine alzò lo sguardo, attraverso le ciglia, fissando Kurt mentre l’altro uomo lo guardava sbattendo le palpebre, la mano ferma a metà boccone, un pezzetto di pane impregnato di olio tra le dita. 

Scrollando le spalle, Blaine fece scattare lo sguardo sul vassoio davanti a loro, guardando il modo in cui le erbe vorticavano nell’olio aromatizzato, ancora agitato dopo che Kurt ci aveva inzuppato il pane. 

Anche se i loro stuzzichini erano gustosi, Blaine non aveva molta fame, soprattutto a causa di quello che stava provando.

Aveva lo stomaco chiuso e sottosopra ed una sensazione di nausea, nonostante cercassi di calmarsi. 

Tutto quello a cui riusciva a pensare era che non apparteneva a quel posto, così come ad alcune delle parole di Burt di prima.

Tipo a quando l’uomo anziano gli aveva confessato che le cose per Kurt , dopo la loro rottura, erano state più difficili di quanto gli avessero capito.

Era strano pensare che , a quel tempo, mentre lui stava affrontando mille difficoltà, lo aveva fatto anche Kurt e che la loro rottura avesse colpito tremendamente entrambi, molto più di quanto gli altri abbiano mai pensato.

Lo infastidiva pensare di essere davvero mancato a Kurt perché tutto quello che riusciva a ricordare era l’ultima volta in cui aveva visto Kurt prima di andarsene.

Sembrava che in quel periodo Kurt fosse contento che lui fosse fuori dalla sua vita… ed ora?

Ed ora aveva scoperto che le cose non erano così.

Era solo.. perplesso, per non dire altro.

In più c’erano tutti i ricordi..

I suoi pensieri erano sommersi da piccoli ricordi del loro ultimo appuntamento insieme e da quanto tesa fosse diventata la loro relazione alla fine.

Uno dei loto ultimi appuntamenti consistette in una serata in cui i due parlarono a malapena prima di ritornare a casa per fare del silenzioso sesso sfrenato.

Ora tutto quello che Blaine poteva ricordare era come si era sentito  quella sera , come si era sentito nel sapere che stava cadendo a pezzi fisicamente e di come non fosse sicuro che Kurt capiva veramente quanto duramente lui stesse combattendo.

Certo.. c’erano stati abbracci e promesse sussurrate di essere insieme per sempre.. ma , al dunque, c’erano ancora problemi su cui discutere e Blaine non sapeva come tirarli fuori.

Poi il loro fidanzamento finì , era scappato , si era nascosto a LA e tutto quello che lui considerava la vita con Kurt era finita.

Ora era a cena in un posto in cui non era il benvenuto e mentre studiava più profondamente Kurt , realizzò quanto le loro vite fossero più diverse di quanto pensasse.

Mentre lui era perso nei suoi pensieri, alla fine , Kurt fece un morso del suo pezzo di pane, accigliandosi quando Blaine non gli rispose ancora.

Riusciva a vedere, chiaro come il sole, la confusione sul volto di Blaine.

Le folte sopracciglia del suo ex erano sollevate, un’espressione corrucciata in viso, mentre era ancora perso in un altro mondo.

Non si muoveva, semplicemente fissava qualcosa e la sua mancanza di reazione era snervante , soprattutto visto che Kurt pensava che, finalmente, avrebbero parlato quella sera, che avrebbero discusso di quello che era successo durante la loro separazione.

Aveva pianificato tutto..

Avrebbe parlato col cuore in mano.

Avrebbe detto a Blaine quello che provava realmente e che gli avrebbe promesso che si sarebbe preso cura di lui e che lo avrebbe amato per sempre , ma soprattutto che lo amava anche prima di scoprire l’esistenza di Landon .

Kurt non era mai riuscito a dimenticare Blaine; non importava quanto avesse finto di esserci riuscito.. non lo aveva mai fatto.

Perfino adesso, seduto in questo affollato ristorante pieno di persone molto più famose di quanto avesse sognato di diventare un giorno , tutta la sua attenzione rimaneva su Blaine.

Kurt sapeva che essere con lui era il posto doveva voleva essere.

Nessuno era alla sua altezza: ricco , famoso o altro.

Non voleva nessun altro .. solo Blaine.

Il semplice e complicato Blaine.

“Non hai mangiato molto.. La carne è deliziosa .Probabilmente ti piacerà anche il formaggio..”

Indicando il vassoio tra loro , Kurt aspettò che il suo ex fidanzato lo guardasse, ma Blaine non si mosse, gli occhi a malapena lasciarono quello che aveva trovato così interessante.. 

Per un secondo, respirò silenziosamente .. poi un respiro pesante quando guardò verso il gruppo di camerieri, in attesa non lontano da loro. 

Fu solo quando seguì la direzione dello sguardo dell’uomo che amava,  che Kurt realizzò cosa avesse incupito così tanto Blaine.

Il personale era impegnato a guardarli.. no.. non loro.. ma Blaine.. bisbigliando tra loro e sorridendo mentre si sussurravano parole sommesse.. come se quello che stavano facendo non fosse ovvio.

Kurt vide, immediatamente , rosso.. ed, in preda al panico, ripensò alle azioni tese di Blaine.

Mangiare e bere sembrava difficile per l’altro uomo, come se non sopportasse di essere li soprattutto dopo che avevano ordinato i loro antipasti.

Quando il cameriere aveva preso l’ordinazione di Blaine , prima, lo aveva a malapena notato, semplicemente aveva ripetuto meccanicamente  quello che aveva preso Blaine e poi si era voltato verso Kurt,  con stucchevole gentilezza mentre elencava a Kurt le loro specialità per la serata.

Kurt non aveva nemmeno fatto caso al cambiamento di tono e dell’inflessione dell’uomo.

Nemmeno quando avevano notato i movimenti a scatto di Blaine durante l’inizio della cena; il modo in cui il suo ex fidanzato  aveva preso il pane e  la sua difficoltà nel bere il vino, come se bere fosse per lui una sfida fisica.

Quando alla fine , Kurt lo capì, si sentì una persona orribile, perché l’uomo che amava di più era stato giudicato non abbastanza all’altezza per essere in un posto come questo.

Rabbia ed amarezza lo assalirono mentre sollevava un braccio in aria, schioccando le dia verso i camerieri ( ignorando l’ampio sguardo imbarazzato di Blaine, mentre lo faceva) .

Il loro cameriere si avvicinò e Kurt gli chiese di cancellare la loro ordinazione, domandando anche di parlare con un superiore per il trattamento ricevuto da Blaine.

Per tutto il tempo , Blaine scuoteva la testa, pregando silenziosamente Kurt di lasciare perdere.

Non lo fece.

In pochi istanti, il proprietario fu al loro tavolo per scusarsi , offrendosi di fare qualsiasi cosa per risolvere la situazione, così Kurt ricevette i loro antipasti ed il loro vino gratis, poi afferrò la mano di Blaine e lo tirò via dal tavolo senza dire altro.

( come se avessero parlato tanto da quando si erano seduti.. )

“Non posso credere alla faccia tosta di quel coglione!

Trattarti in quel modo?! 

Che si fotta!”

“Non dovevi farlo..” sussurrò Blaine, scuotendo la testa , mentre Kurt lo trascinava via dal ristorante ed incamminandosi verso una fila di negozi su quel tratto di strada-

Una volta fuori dalle orecchie indiscrete del ristorante da cui erano usciti come una furia, l’uomo più grande esplose, gettando le braccia in aria mentre imprecava e ringhiava tutto il suo disgusto, mentre faceva avanti ed indietro , incazzato.

“Chi cazzo si crede di essere? E comunque il cibo non era tutto questa granché!

Non ci posso credere che ti abbia trattato in quel modo..

Avrei dovuto dire qualcosa subito e no..”

“Non dovevi fare nulla. Aveva.. aveva ragione , sai?”

Blaine ignorò l’espressione sconvolta di Kurt e continuò.

“Probabilmente non avrei dovuto permettermi di essere lì. 

Posti come quello non sono per le persone come me.

Sono posti per persone come te che può permetterselo e che merita di essere li.

Le persone come me… la gente ci guarda dall’alto in basso.. non va in posti come quello.

Capisco perché si sia comportato così.. sapeva..”

La voce di Kurt divenne tremendamente stridula mentre urlava, spezzandosi quando rimandò giù il nodo che minacciava di farlo crollare in lacrime.

“Perché lo stai scusando?

Non aveva nessun diritto !

Nessuno!

Non mi importa se pensava che tu non potessi permettertelo, ti dovrebbe comunque essere permesso di entrare.

Pagavo io.

Non aveva nessuno diritto di giudicarti!

Non mi importa se te ne vai in giro con vestiti presi in un negozio dell’usato!

Stai benissimo.. molto meglio di molti di quei viziati coglioni li dentro.. ed ancora si permette di giudicarti?!

Non ti conosce nemmeno!”

“Non deve.. “

“No.. non.. non ti permettere di minimizzare la cosa, Blaine!

Non farlo!

Sono stanco di te che ti butti giù così!

Sono stanco di te che ti comporti come se fossi qualcuno che non merita di essere trattato con rispetto e come un essere umano!

Non meriti questo!

Meriti molto di più e fanculo a chiunque creda il contrario!”

Alla fine , la diga crollò e Kurt cominciò a piangere, le lacrime amare che aveva cercato di trattenere bagnarono le sue guance.

“Volevo portarti fuori stasera perché meriti di avere una pausa da tutto questo!

Per quattro anni ti sei sempre messo al secondo posto per tutti e .. cazzo.. lo stai facendo da molto più tempo”

Hai sempre messo tutti prima di te: la tua famiglia, i tuoi amici.. me.. !

Non ti sei mai preso del tempo solo per te nonostante te lo meritassi!

“Non hai mai meritato tutto questa merda , Blaine!

Quello che gli altri ti hanno fatto? 

Non meritavi niente di tutto questo!

Fanculo a tutti quelli che ti hanno ferito!

Fanculo a quelle persone al club che ti hanno fatto sentire meno della meravigliosa persona che sei!

Fanculo ai tuoi genitori, che ti hanno diseredato!

Fanculo ai tuoi amici, che ti hanno voltato le spalle e sai cosa?

Fanculo a quello stupido coglione del tuo ex che ti ha trattato nello stesso modo in cui ti hanno trattate le persone contro cui sta urlando!

Perché ha fatto le stesse cazzate che ti hanno fatto loro e non è migliore di loro.

Fanculo a lui!

Fanculo a lui e a tutto quello che ti ha sempre fatto perché tu non hai mai meritato tutto questo, Blaine!

Mai!”

Respirando a fatica, l’uomo più grande scoppiò in lacrime , scuotendo la testa avanti ed indietro , distogliendo lo sguardo dall’espressione scioccata di Blaine.

Alcune persone che girovagavano accanto a loro, lanciarono loro uno sguardo, decidendo poi che quello fosse la normalità a LA, così continuarono a camminare , lasciando Blaine e Kurt nella loro piccola bolla .

“Kurt…”

“Ti amo così tanto , sai?

Volevo che questa fosse una serata perfetta.

Volevo dimostrarti che meriti tutto il divertimento e la felicità e tutto l’amore del mondo.

Volevo che passassi una bella serata.

Volevo che parlassimo e che chiarissimo le cose e forse.. discutere di noi, o di Landon.. o di altro.

Volevo che fosse tutto perfetto , perché volevo dirti che ti amo tantissimo.

Ti amerei anche se non ci fosse Landon.

Se anche ti avessi incontrato quella sera al bar e ci fossi stato solo tu e non avessimo un figlio insieme, avrei comunque fatto quello ho fatto finora.

Sarei venuto a cercarti .

Sarei tornato al club per poter parlare con te.

Avrei chiuso con Alex per tornare con te… perché sei sempre stato tu, Blaine.

Non ho mai amato nessuno altro come amo te.

Ho provato ad andare avanti, quando sei sparito, ma non ci sono riuscito.

Ho ingannato me stesso per aver pensato di essere felice e non lo ero.

Tu sei l’unica persona che mi ha mai reso felice!

Sempre!

Dopo che te ne sei andato , il mio mondo è diventato grigio ed è rimasto così fin quando non ti ho rivisto.

La sera che sei venuto da me è come se avessi cominciato a rivedere i colori.

Mi sei mancato così tanto che non potevo respirare e poi.. eccoti li.. ed è come se , finalmente, avessi la possibilità di tornare a vivere..

Io.. non mi importa se hai dovuto fare lo spogliarellista per prenderti cura di Landon , perché lo hai dovuto fare per tirare avanti.

Ti rispetto per averlo fatto perché ti sei messo di nuovo all’ultimo posto per prenderti cura di nostro figlio e questa.. è la cosa più coraggiosa ed ammirabile del mondo.

Non potrei mai essere così coraggioso come te..”

Si fermò quando Blaine mormorò qualcosa sul liceo.

Kurt sorrise tristemente, scuotendo la testa e continuando.

“Le cose che hai dovuto affrontare in questi anni.. sono orribili, Blaine.

Non avrei mai potuto affrontarle.

Essere solo e crescere un bambino?

Sarei crollato.

Ma tu lo hai fatto e lo stai ancora facendo, più forte di prima.

Sei la persona più forte e meravigliosa che io conosca ed amo questo di te.

Ti amo così tanto.. e si.. amo nostro figlio.

Landon è il bambino migliore al mondo ed io lo adoro.. ma.. Blaine.. tu sei la ragione per cui sono qui.

Ti amo tantissimo e volevo solo che questa serata fosse perfetta.

Volevo che passassi una bella serata perché te lo meriti ed anche tanto..

Volevo solo che ti divertissi.. 

Volevo che sapessi che non ho mai smesso di amarti..

Non importa cosa sia successo in passato.. ti avrei cercato per sempre..”

E poi.. prima che Kurt avesse la possibilità di dire altro…

“Ti amo..

E di punto in bianco , il mondo di Kurt .. si fermò.



Note

Ed eccoci con il penultimo capitolo ( anche se dividerò il 20)...

Mitici Burt e Carole.. loro possono capire Blaine.. le sue paure..

E , devo ammetterlo, questo Kurt nel finale.. dio .. mi ha commosso...

e Blaine... quel ti amo.... ahhhhhhhhh!!!..

A lunedì

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Capitolo 23
*** 20 capitolo - A ***


“Cosa?”

Kurt rimase congelato sul posto, gli occhi spalancati mentre guardava Blaine , il cuore che batteva fortissimo quando vide un timido sorriso sulle labbra del suo ex ed il mondo in cui i suoi occhi lucidi brillavano sotto le luci dei lampioni.

La sue parole rimbalzavano nella testa di Kurt: ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo..

“Tu.. cosa?”

“Ti amo..” sussurrò Blaine , facendo un passo avanti fino a trovarsi a pochi centimetri dal corpo di Kurt.

Il colore del suo corpo era così vicino a Kurt che quest’ultimo si sentì circondato dal suo tepore.

I suoi capelli ingellati, sfiorarono la fronte di Kurt mentre il giovane uomo si sporse e poi le sue labbra furono su quelle di Kurt, vellutate e morbide, un sapore amaro a causa del vino e leggermente salato per le lacrime.

Kurt gemette dolcemente, facendo scivolare le braccia attorno alla vita di Blaine mentre tirava più vicino il suo amato , le dita strette al tessuto liscio della camicia di Blaine mentre continuarono a baciarsi, ignorando la folla intorno a loro mentre rimasero abbracciati l’un l’altro.

Fu solo quando Blaine si allontanò  che Kurt ricordò di respirare , sbattendo gli occhi offuscati mentre fissava il meraviglioso sorriso di Blaine.

“Lo pensi davvero?”

“Si.. Kurt.. ti ho sempre amato.. solo.. non sapevo se ero pronto a dirlo di nuovo.. Ma ora lo sono..”

“Sei sicuro?”

“Più di qualsiasi cosa”

“Davvero?”

Blaine rise , la voce spensierata e leggera.

“Si”

“Sei sicuro…”

“Si.. Kurt..”

Facendo scivolare le mani in quelle di Kurt, Blaine intrecciò le loro dita ed appoggiò la fronte a quella dell’altro uomo, ridacchiando contro le labbra di Kurt quando si baciarono di nuovo.

“Ti amo.. ero.. solo.. spaventato di farti rientrare nella mia vita.. soprattutto dopo l’ultima volta.. ma quello che hai appena detto.. ha .. ha solo confermato tutto quello che provo per te.

Perché tu mi ami ed ami anche Landon e questo significa tutto per me..”

“Significa tutto anche per me..”

“Ed è per questo che l’ho detto.. Perché ti amo.. e voglio fartelo sapere.. ma.. ma non sono ancora pronto a ributtarmi in tutto subito.. ma sono pronto a provarci..”

“Cosa significa?”

“Che voglio che ricominciamo tutto daccapo”.

“Come amici?”

“Siamo già amici..”

“Stai dicendo quello che credo tu stia dicendo?”

“Molto tempo fa.. ci eravamo lasciati.. poi siamo tornati insieme ed immediatamente ci siamo fidanzati..

Questo è stato stupido ad essere onesti.. ed è tutta colpa mia..

Ero giovane e stupido e volevo sposarmi il prima possibile..”

Ignorando i mormorii di Kurt mentre diceva “ .. lo volevo anche io .. altrimenti non ti avrei detto di si..”, Blaine continuò.

“Era troppo presto per noi, penso..

Non eravamo pronti a buttarci a capo fitto in qualcosa di così importante quando non sapevamo nemmeno come gestirci a vicenda.

Siamo passati dall’esserci lasciati a fidanzati in pochissimi giorni e questo non è .. sano.. nemmeno un po’”

Deglutendo, Blaine guardò un piccolo gruppo di persone che li stava fissando come se fossero degli artisti di strada o qualcosa di simile..

Solo vederli .. rese Blaine nervoso, così quando si voltò di nuovo verso Kurt , apparve agitato ed insicuro.

“Cosa?”

“Solo.. abbiamo bisogno di parlare.. ma .. non mi sento a mio agio a farlo qui.. non con tutte queste persone che ci guardano” disse , indicando le persone che li circondavano e Kurt li fulminò con lo sguardo , annuendo a Blaine prima di allacciare le loro dita insieme ed iniziare ad allontanarsi dalla piazza.

Erano fianco a fianco, le mani unite anche dopo che Kurt chiamò un taxi e quando ci salirono.

Per tutto il viaggio in macchina, restarono in silenzio, i loro corpi stretti l’uno contro l’altro mentre Blaine si godeva la sensazione del pollice di Kurt che accarezzava le sue nocche.

Proprio come lo era stato anni fa, il gesto era per lui molto rassicurante.

Kurt sapeva sempre cosa fare quando aveva bisogno di tranquillizzarsi .

Solo la sensazione della dita di Kurt, che accarezzavano la pelle sottile della nocche, fece sciogliere quel nodo allo stomaco,  come se tutta l’ansia causata dalla loro chiacchierata stesse lentamente svanendo..

“Stai bene?”

“Si.. sono solo nervoso..”

“Non esserlo.. sono solo io..”

Abbassando la testa , Blaine sorrise permettendo a Kurt di stringerlo più forte per tutto il resto del viaggio verso casa.

Non ci misero molto ad arrivare al complesso , così mentre Kurt pagava il tassista, Blaine si avviò verso l’ingresso per inserire il codice notturno e mantenne aperto il portone per Kurt.

Insieme, presero l’ascensore , ancora in silenzio, fin quando non furono al sicuro nell’appartamento.

Era diverso senza Landon intorno.

Il posto era tranquillo e solitario senza il suono della Tv che trasmetteva sciocche canzoni mentre Landon parlava a raffica con ii suoi giocattoli.

Camminare per il piccolo appartamento che Blaine chiamava casa, fece vorticare lo stomaco di Kurt .. perché ormai c’erano.. stavano per farlo.

Stavano per parlare e avrebbe potuto rischiare il suo cuore e la sua anima.

“Se non ti dispiace.. mi piacerebbe parlare nella mia stanza.. sai.. nel caso Cooper e gli altri dovessero tornare prima “

Kurt quasi menzionò di aver mandato un sms a Cooper chiedendogli di tenere fuori gli altri più a lungo o farli dormire direttamente da lui, ma quando vide lo sguardo supplichevole di Blaine, non disse una parola.

Invece decise di prendere la mano di Blaine e seguirlo giù per il corridoio , scavalcando giocattoli e cose simili.

Una volta in camera, Blaine chiuse la porta a chiave , voltandosi poi a guardare Kurt , mentre l’altro uomo si sistemava a sedere sul letto.

Era una situazione strana per loro.. avere la porta chiusa .. essere soli .. insieme così.

Tempo fa, approfittavano di una casa vuota.. per fare sesso ovunque potevano.

Ora .. Blaine si teneva a distanza , agitato, e Kurt lo guardava con curiosità, mentre si chiedeva cosa sarebbe successo.

Non ci volle molto prima che Blaine rompesse il ghiaccio , alzando lo sguardo su Kurt, i suoi occhi , di solito ambra, sembravano marroni sotto la luce fioca.

“Mi piacerebbe cominciare all’inizio se ti va bene..”

Tutto quello che Kurt poté fare fu annuire, aspettando pazientemente che Blaine dicesse qualcosa.

Ci vollero uno o due minuti , mentre prendeva dei profondi respiri , a Blaine per dire qualcosa, ma, quando lo fece, Kurt sentì un brivido correre lungo la schiena.

Ci siamo.

“Quando , all’inizio, sono venuto qui a LA, non mi sarei aspettato di rimanere così a lungo.

La sera che sono .. scappato.. io.. è stato allora che ho scoperto di essere incinto.

Cooper fece venire un suo amico a darmi una mano a lasciare l’appartamento di Mercedes e fece, uno strano commento  come se io lo sapessi già o qualcosa del genere.

Lo sospettavo, ma era più.. uno scherzo, sai?

Santana, una sera, mi prese in giro , mentre aspettavo che fossi pronto per uno dei nostri appuntamenti.. ed io.. semplicemente le risi in faccia.. perché non pensavo fosse possibile.

Avevo mangiato così tanto in quel periodo ed ero sicuro che fossi solo pigro ed ingrassato.. ed invece.. non era così.

Così quando l’amico di Cooper disse qualcosa e ripensai a tutto quello che era successo nelle settimane precedenti, lo capii all’istante.

Non avevo nemmeno bisogno di una conferma.

Lo sapevo.

Quando arrivai qui e lo dissi a Cooper.. mi pregò di dirvelo.. ma non ho potuto.. non dopo quello che era successo la sera che provai a chiamarvi.

A quel tempo, come sai, era già troppo tardi.

Avevo provato per un mese , perfino ad avvicinarmi a te, le ragazze mi facevano a pezzi ogni volta che provavo a cercarti, Sam e Mercedes mi ignoravano .. e poi.. c’era tutta quella merda a scuola..

Non potevo più affrontarlo.

Le mie emozioni .. erano incasinate e non sapevo il perché fino a quella sera..

Io.. io volevo dirtelo.. così chiamai.. ma nessuno rispose”.

Kurt aprì la bocca per scusarsi.,

Blaine riuscì a vedere le parole formarsi sulle labbra di Kurt, ma zittì il suo ex, distogliendo lo sguardo , per un momento, fissando il muro bianco accanto all’armadio .

“Penso che questo sia stato il colpo di grazia, sai?

Tutti quelli che chiamavo amici mi avevano abbandonato e sapevo di non poter tornare a casa.. non dopo quello che i miei genitori dissero sul nostro fidanzamento.. ed in più… non volevo sentirmi dire da loro.. “ te l’avevamo detto”..

Così ho chiesto aiuto a Cooper, che mi ha invitato a venire qui a LA e a restare da lui.. e poi.. si è stufato di me..

Non lo biasimo, non davvero.

Crescere un bambino è un duro lavoro.. e Cooper non è una persona da bambini..

Non lo è per nulla..

Penso che sia destinato a restare scapolo a vita..

E’ troppo un cavallo ribelle per poter essere domato, o comunque tu voglia chiamarlo..

Io e Landon gli stavamo smorzando l’umore per così dire; abbiamo cominciato a litigare per tutto il tempo e me ne sono dovuto andare.

Onestamente i nostri litigi mi ricordavano molto quando litigavamo io e te ed ho pensato : forse è difficile sopportarmi?”

Scosse di nuovo la testa per zittire Kurt dall’intervenire.

Accigliandosi , Kurt chiuse gli occhi ed abbassò la testa mentre continuò ad ascoltare Blaine parlare.

Voleva obiettare così disperatamente ; voleva dire a Blaine che in nessun modo era mai stata colpa sua se avevano avuto tutti quelle difficoltà con la convivenza e nemmeno per i problemi con Cooper.

Entrambi, lui e Cooper, erano dei solitari .. o almeno lui lo era stato una volta.

Cooper era stato da solo per così a lungo e ne aveva goduto.

Kurt era sulla sua stessa barca.. più o meno…

Era cresciuto solo ed abbandonato dopo che sua madre era morta; suo padre era impegnato a cercare  di tenere unita la famiglia, un po’ distaccato al dolore del figlio, così Kurt finì per crearsi dei muri per proteggersi dalla solitudine .

Aveva imparato ad adattarsi da solo ed amava i suoi spazi, essendosi abituato ad essi durante gli anni.

Naturalmente, nel corso degli anni , erano riusciti a chiarirsi, così non aveva mai minimamente incolpato il padre.. semplicemente non aveva mai imparato come abbassare questi muri , senza mettersi sulla difensiva.

Era da li che i problemi avevano preso il sopravvento, soprattutto per quel che riguardava Blaine.

Blaine voleva solo essere incluso.. essere una parte importante della loro vita, invece era stato messo in un angolo..

Aggiungere Blaine ai loro spazi, era stato un disastro visto che né Kurt né Cooper sapevano come condividerlo.

Tutto quello che voleva fare Blaine in entrambe le situazioni , era essere parte dell’equazione e né suo fratello né il suo fidanzato gli avevano permesso ( o avevano voluto, sembrava ) di farlo.

Era stata davvero una cattiveria, e , mentre era focalizzato su questi pensieri, Kurt si sentì male.

Blaine, nel frattempo, continuava, creando un solco leggero sul tappeto mentre andava avanti ed indietro per la stanza,  trascinando i piedi scalzi sul tessuto le braccia incrociate dietro la schiena perso nei suoi pensieri

 “Landon  non è stato il bambino più facile con cui vivere all’inizio.

Posso dirlo ed ammetterlo ora: non era un bambino felice.

Non era colpa sua ed anche se in realtà non era nemmeno mia, l’ho sempre pensata così.

Perché non potevo fare nulla per lui.

Era sempre malato.

Sempre.

Ha avuto le coliche per mesi, ha preso tantissime infezioni, e per un periodo, ha avuto problemi a digerire il suo latte in polvere.

Ho passato un bel po’ di tempo a cercare qualcosa che potesse mangiare senza ammalarsi.

Per non parlare della dermatite che ha avuto , oltre tutto il resto.

Ho speso un sacco di soldi , continuamente, in visite mediche e prodotti specifici solo perché volevo che mio figlio stesse bene.

Quando mi sono trasferito qui, avevo Cooper attaccato al culo a causa del fatto che Landon urlasse costantemente  e poi ha continuato a dirmi di contattarti e parlarti di Landon… ma io.. non ho potuto.

Lo capisci , vero?

Il motivo per cui non ti ho contattato?

Probabilmente no” sussurrò Blaine, scuotendo silenziosamente la testa, smettendo di parlare per poco più di due secondi solo per prendere un profondo respiro.

“Ero spaventato a morte che non lo avresti voluto..

Questo è stupido, vero?

Era sia questo .. che altro in realtà; lo avresti  respinto e mi avresti piantato in asso, e questo avrebbe spezzato il mio cuore di nuovo, o che avresti voluto la sua custodia e questo.. mi avrebbe distrutto il cuore lo stesso.

Non sapevo cosa fare.

Tutto quello a cui riuscivo a pensare a quel tempo era quanto solo mi sentissi al mondo e che lui era tutto quello che avevo ed egoisticamente volevo tenerlo tutto per me”.

“Blaine..”

“Questa è stata una mossa stupida e testarda da parte mia… devo ammetterlo.

Solo.. dopo tutto quello che è successo quell’anno.. non volevo affrontare altro.

Non penso che avrei potuto, non senza crollare di nuovo e non potevo lasciare che accadesse quando ho un figlio a cui pensare.

Da quando ho scoperto della sua esistenza, è venuto sempre prima di tutto nella mia vita.

Il secondo dopo che il dottore lo ha fatto nascere e lo ha tirato su per potermelo fa vedere, ho giurato a me stesso che lo avrei tenuto al sicuro non importava come.. anche se questo significava tenerlo nascosto a te e alla tua famiglia.

Odio quello che ho fatto adesso, perché ora so cosa stavate facendo mentre tutto questo accadeva.. ma .. questo è quello che è successo allora..”

Kurt annuì, asciugandosi alcune lacrime che scorrevano sulle sue guance.

Blaine stava ancora andando avanti ed indietro accanto a lui, perso nei suoi pensieri, e Kurt voleva più di qualsiasi cosa , fermare l’uomo e stringerlo fra le sue braccia.

“Capisco per lo hai fatto.

Non devi scusarti per averlo protetto da me perché sentivi di aver bisogno di farlo.

Posso odiare il fatto di aver perso molte delle sue prime volte.. ma.. posso incolpare solo me  stesso perché ti ho trattato in modo orribile e non avevi fatto nulla per meritarlo.

Dio.. i nostri amici ti hanno trattato così male ed avresti dovuto averli anche tu al tuo fianco.. erano anche tuoi amici, non solo miei…”

“Erano amici tuoi prima.. avrebbero sempre scelto te alla fine.. e lo hanno fatto..”

“Si.. lo hanno fatto e sono stati stupidi per questo..

So di aver avuto un certo peso per questo.

Sono stato meschino e viziato durante la nostra rottura e.. non lo so.. credo di aver voluto attenzioni.

Volevo che scegliessero me, non te.. e con questo.. ti ho tolto qualsiasi supporto.

Dio.. mi dispiace così tanto per questo..

All’epoca, io e te eravamo due persone completamente diverse con differenti desideri per la vita.

Tu godevi del contatto fisico, dell’accettazione e dell’amore.. io volevo le lodi .. e si anche l’amore, ma avevamo modi diversi di volerle.

Ho sempre saputo che quando sei solo per troppo tempo , ti chiudi in te stesso ed ho lasciato che accadesse.

Ho lasciato che accadesse prima della nostra prima rottura ed ho lasciato che accadesse dopo la seconda volta.

Avrei dovuto saperlo che qualcosa sarebbe andata male dopo che ti ho lasciato la seconda volta, perché la prima volta hai fatto qualcosa di così inusuale per te e avrei dovuto intuirlo che avresti fatto di nuovo qualcosa che mi avrebbe scioccato.. e lo hai fatto”

Aspettò per vedere se Blaine avrebbe aggiunto qualcosa, ma il suo ex rimase impassibile, fermandosi dall’andare avanti ed indietro per fissarsi i piedi.

Kurt continuò a testa bassa.

"Quando sei sparito .. ci siamo tutti fatti prendere dal panico.. io.. onestamente.. la prima cosa che ho pensato è che ti fossi fatto del male.

Sam e Mercedes dissero che avevi preso le tue cose e poi Sam mi lanciò l’anello e .. giuro.. il mio cuore si fermò.. perché cominciai a costruire questo scenario nella mia mente che avessi venduto tutte le tue cose o che le avessi date via e che fossi andato a buttarti giù da un ponte da qualche parte.

Ero così spaventato.

Ho cominciato a telefonarti, ma il tuo numero era disconnesso.

Ho chiamato tutti quelli che conosco, ti ho cercato per tutta la città.. ho chiesto alla persone alla Nyada.

Sono andato ovunque..

Non sapevo cosa fare.

Ho pianto per settimane .. sono rimasto chiuso in me stesso fino a quando Santana non ha cominciato a prendermi a calci in culo.

Ho cominciato a cercarti di nuovo.. ho chiamato Cooper .. sono tornato in Ohio per cercarti..

Niente..

Non ho trovato nulla ed onestamente… sembrava fossi sparito per sempre…

Ho cominciato ad andare avanti.. non perché pensavo di poterlo fare.. ero .. solo stanco del dolore.

Ho cominciato a bere e a fare cose stupide..

Non ero diventato un alcolizzato… ma non ero mai sobrio quanto avrei dovuto..

Chase.. ti ricordi di lui a Vogue?.. lui ed Isabelle stavano lottando per farmi essere sobrio almeno per gli eventi.. ma io li ho ignorati..

E’ così che ho conosciuto Alex..

Lui mi offrì da bere ed io.. stupidamente.. ho permesso che tutto accadesse.

Ho cercato di mettere  da parte il dolore e la rabbia verso me stesso, con qualsiasi cosa Alex mi faceva provare, che non era molto ..

Quando mi chiese di sposarlo.. all’inizio.. andai nel panico , perché non stavamo insieme da molto e non sentivo nessun legame con lui.. non come l’avevo con te, Blaine..

Ma gli dissi di si.. perché ero spaventato a morte che sarei stato come quel personaggio  che non si sarebbero mai sistemato.

Alex era ricco.. ed io.. ho pensato stupidamente di poter sopravvivere così…

Ero così stupido..

Diamine…

Sono ancora uno stupido..

E lo sarò sempre.. devi saperlo.. perché non importa come.. ma farò di sicuro qualcosa di stupido..

E’ nel mio DNA.

Sono un Hummel.. a volte siamo proprio dei testardi.”

“Soprattutto quando si tratta di cibo o di vestiti” lo prese in giro Blaine, teneramente, sorridendo a Kurt mentre entrambi ricordavano il piccolo litigio tra Kurt e Burt , per la cena, qualche sera prima, quando nessuno dei due sapeva decidersi che tipo di condimento voleva mettere sulla pizza.

Come anni prima, nessuno dei due riusciva a decidersi se mettere o meno le olive e , per quando Carole riuscì ad ordinarle, Blaine stava quasi per addormentarsi a causa delle medicine ( e per l’attesa) e Kurt era di nuovo senza voce per aver urlato.

“Non puoi discutere con un Hummel per il cibo, Blaine.. lo sai questo..”

Sorridendo, Kurt passò le dita sulla liscia coperta ai piedi del letto di Blaine, tirando via, con le unghie, un filo allentato dalla piega.

“Io.. solo.. non voglio ferirti di nuovo..

So che litigheremo perché abbiamo entrambi dei caratteri forti.. che lottano per dominare a volte.. ma.. farò tutto quello che è in mio potere.. per non farti del male come ho fatto prima.

Perché non hai mai meritato il modo in cui ti ho trattato..

Ti guardo ora e vedo quanto forte sei e voglio che tu resti così..

So che posso sembrare freddo a volte..

So che posso essere cattivo..

Non voglio essere così con te.. non più.. e mai più..”

Alzò lo sguardo per incrociare quello di Blaine, mordendosi l’interno del labbro inferiore quando vide il suo migliore amico restituirgli lo sguardo.

“Aspetterò tutto il tempo di cui hai bisogno..

Farò qualsiasi cosa vorrai che io faccia .. fin quando non mi rivorrai con te..

Hai detto che mi ami.. e dio.. queste sono le parole che sogno di risentire da così tanto tempo..

Mi va bene anche se dici che vuoi che restiamo amici.. o altro.. perché.. aspetterò..

Ti aspetterei per sempre se mi chiedi di farlo..

Mi dispiace se ci ho messo così tanto per dirti questo cose..”

“Non ti sto chiedendo di aspettare per sempre.. solo.. fin quando non mi sarò riabituato a questo.. a noi intendo..

Sei ancora un salto nel buio per me..

Non voglio fare di nuovo casini..

Non voglio che ci ributtiamo in qualcosa per cui non siamo pronti..

Sono una persona diversa.. tu sei una persona diversa..

Gli anni in cui siamo stati separati ci hanno trasformati in persone completamente diverse.

Il Blaine con cui eri fidanzato quattro anni fa.. non è più la parte più importante dell’uomo che vedi oggi..

Quel Blaine era ingenuo e bisognoso.

E’ crollato sotto tutta la tensione…

Sono più bravo adesso a gestirla…

Non sto dicendo che sono diventato un esperto o che a volte non avrò bisogno di aiuto.. ma non crollerò senza contatto umano.

Credo sia perché ho Landon.. ma sono anche cresciuto…

Lo hai fatto anche tu.. ti guardo e non vedo il Kurt che mi faceva impazzire.. e non in senso buono..”

Scrollò le spalle tristemente quando Kurt lo guardò , gli occhi leggermente spalancati a questa affermazione,..

“Non ti mentirò… ero.. tipo spaventato da te.. quando eravamo fidanzati..

Non in senso.. fisico.. solo…

Avevo paura di tutto quello che poteva farti arrabbiare.. temevo di perderti .. lo sai questo..

Te l’avevo anche detto..

E allora… non andò bene per me..

Perché sapevo che era inevitabile che ti avrei fatto incazzare di nuovo… 

Non facevo nulla di buono ai tuoi occhi.. quando vivevamo insieme..

Volevi chele cose fossero fatte o  a modo tuo o niente..

Litigavamo così tanto , vivendo insieme.., oltre al fatto che ero spaventato a morte che qualcosa potesse farti pensare che il nostro fidanzamento fosse stato un grosso errore.

Mi sono sempre sentito come se stessi camminando sulle uova attorno a te.. e poi.. quello di cui avevo più paura.. è accaduto.

Ammetto che non me lo aspettavo quel giorno… ma è accaduto.. ed è stata la classica goccia che fa traboccare il vaso..

Tutto quello di cui avevo paura era diventato realtà…”

“Dio.. Blaine..”

“Come ho detto.. non vedo più quel ragazzo ora..

Quando abbiamo cominciato a parlare di nuovo.. ho conosciuto , lentamente, la tua versione cresciuta..

Pensi molto di più agli altri ora..

Hai sempre amato con tutto te stesso.. ma a volte sembravi così freddo nel dimostrarlo..

Io invece ero troppo appiccicoso..

Penso che abbiamo superato.. questi problemi..”

Nervosamente , l’uomo più giovane si avvicinò di più al suo ex, le braccia incrociate al petto mentre si fermava a pochi passi dal letto, lo sguardo sempre basso..

“Dopo quello che è successo con il tuo ex fidanzato e .. come ti sei preso cura di me e Landon.. beh.. mi ha davvero aperto gli occhi .. ed il cuore.

Non sei più il Kurt di cui ero spaventato allora..

In realtà adesso.. ho paura solo che siamo cambiati così tanto.. da scoprire che forse stiamo meglio rimanendo amici..”

“Spero di no.. ti amo troppo per essere solo amici per il resto della mia vita..” ammise Kurt , con voce dolce.

Si alzò dal letto per avvicinarsi a Blaine, accarezzando poi,  cercando di calmarlo, le sue braccia.

Rimasero così per un momento.. Kurt stringeva a se Blaine, mentre il suo ex continuò a fissare il tappeto sotto i suoi piedi.

Il ticchettio dell’orologio a parete scandiva il tempo.. con lo stesso ritmo dei loro cuori..

Kurt riusciva a sentire il battito del suo cuore rimbombare nelle sue orecchie e si chiese se Blaine provasse il suo stesso nervosismo.

“Mi dispiace di averti spaventato così quando eravamo fidanzati..

Non lo avevo realizzato..”

“E’ tutto okay.. lo abbiamo superato adesso.:”

“No.. non lo abbiamo fatto.. perché anche se siamo diversi ora.. questo aspetto del nostro passato è qualcosa che ci ha trasformati in quello che siamo oggi.

Abbiamo passato la maggior parte del nostro fidanzamento come se tutto intorno a noi stesse per crolalre..

E questo non va bene..

Ho passato la maggior parte del nostro fidanzamento a cercare di controllare tutto e nemmeno questo va bene..

Ti dissi una volta che il nostro rapporto era come una corsa che avevamo bisogno di correre insieme.. e questo è ancora vero..

Ho deciso di vivere in base a queste parole perché non le ho rispettate quando stavamo insieme.

Volevo tenere tutto sotto controllo, per tutto il tempo.. e non ti ho trattato nel modo in cui meritavi e cioè nel modo migliore..

Ma mi comporterò meglio.. sarò migliore.. anzi il meglio per te e Landon..

Lo giuro..”

Blaine sorrise, muovendosi per avvolgere le braccia attorno a Kurt; una sulle sue spalle, l’altra attorno alla sua vita.

Stringeva così l’altro uomo, rilassato nel suo abbraccio , quando anche Kurt lo abbracciò.

Mesi prima, non riusciva nemmeno ad immaginarsi toccare Kurt così di nuovo… non dopo il loro disastroso e burrascoso passato.

Ma ora.. si sentì come se potesse rimanere in quelle braccia per sempre.

Sapeva che non sarebbe stato facile per lui.. non con i suoi problemi di fiducia e non con la paura che le cose potessero precipitare di nuovo.

Ma per il modo in cui Kurt stava pensando di comportarsi nella loro relazione (  qualunque essa sia) sembrava che le cose sarebbero andate bene.. questa volta.

 “Mi è mancato questo.

Mi sei mancato tu…”

“Sei stato qui per settimane” lo prese in giro Blaine, ridendo quando Kurt gli pizzicò un fianco mentre si allontanava un po’.

“Non sono stata settimane.. forse una o due.. ma non settimane.. e sai cosa intendo..”

“Lo so cosa vuoi dire..”

“Voglio solo dire.. che mi è mancato ..questo..” indicò Blaine che era ancora tra le sue braccia, “ho sognato spesso di stringerti tra le braccia subito dopo che sei scomparso.. mi svegliavo a volte e sembrava come se fossi li con me.. ma non c’eri..

Mi svegliavo e mi ritrovavo a stringere un cuscino o l’aria e.. questo era orribile..

Ho preso tutti i vestiti che hai , accidentalmente, lasciato da Mercedes, solo per abbracciarli e sentire il tuo odore che però.. poi dopo si è dissolto ed io non sapevo cosa fare.

Ho quasi rotto la tua macchina in Ohio una sera, perché ero sicuro che avevi lasciato una sacca con qualche tuta dimenticato nel bagagliaio.. ma ero certo che i tuoi genitori non avrebbero apprezzato se avessi distrutto il finestrino della loro macchina solo per alcuni abiti”

“Non se ne sarebbero importati.. avresti potuto anche rubare la macchina.. non gli sarebbe dispiaciuto, non fino a quando si sarebbero liberati di qualcosa che provava la mia esistenza.”

“Blaine..”

“Beh.. è la verità..” il ragazzo più giovane strinse delicatamente la camicia di Kurt, accarezzandone il tessuto.

La manifattura del tessuto sembrava costosa sotto il suo tocco e Blaine fu certo che , se avesse continuato a passarci le mani, sarebbe stato rimproverato in pochissimi secondi…

Ma .. il rimprovero non arrivò…

Kurt invece continuò a guardarlo con espressione afflitta, come se odiasse con quanta non curanza Blaine parlasse dei suoi genitori.

“Non sono più loro figlio.. hanno Cooper  e lui è quello che hanno sempre voluto.. quindi… va bene..

Io e Landon stiamo benissimo senza di loro..”

“Comunque.. non ti meritano.. sei troppo perfetto per loro..

I veri genitori non trascurerebbero i loro figli soprattutto quando hanno più bisogno di loro..

I veri genitori dovrebbero amare e prendersi cura dei loro figli.. sempre.

Quello che stai facendo tu con Landon?

Quello è essere veri genitori.

Tua madre e tuo padre non lo sono mai stati.

Mi dispiace che tu abbia dovuto affrontare tutto questo… sai ?” disse Kurt baciando la fronte calda di Blaine, permettendo a se stesso di respirare il profumo della pelle del suo amico.

“Mio padre e Carole.. ti adorano.. ti vedono come un figlio..”

“Sono la cosa più vicina ad un genitore che ho..”

“Allora.. sono felice che tu li abbia.

Anche Landon li ha.. e pendono ormai dalle sue labbra..!”

“Tutti pendono dalla  labbra di Landon.. è.. semplicemente .. troppo adorabile..”

“Ha preso tutto dal padre!” sussurrò Kurt, poggiando la fronte su quella di Blaine mentre si fissavano l’un l’altro.

Sapeva che , probabilmente, sembrava ridicolo da morire.. con le palpebre pesanti ed arrossate mentre fissava Blaine, che lo guardava tra le lunghe e spesso ciglia.

La vicinanza dei loro corpi gli faceva desiderare di più.. ma sapeva che Blaine voleva prendere questo con calma.. qualunque cosa fosse questo..

Non poteva farne a meno.

Era innamorato.

Sorridendo, prese di nuovo la mano di Blaine, ruotando gli occhi quando vide Blaine arrossire.

“Cosa?”

“Saresti scioccato nel vedere quanto in realtà si comporta esattamente come te..

E’ proprio figlio tuo..

Quando era piccolo, era tanto sorpreso per quanto il suo sguardo ed il suo modo di fare fossero identici ai tuoi.

Gli dicevo di non toccare le cose pericolose.. sai tipo le prese elettriche o cose così.. e lui si voltava a guardarmi ed era come guardare te.

Può fissarti come nessun altro a volte.. credimi..”

Mentre Blaine ruotò gli occhi, Kurt lo colpì leggermente, ridendo quando anche Blaine si mise a ridere.

“E’ vero!.. abbiamo dato a quel bambino i migliori sguardi assassini.. e quando si scatenerà in pubblico.. nessuno saprà cosa fare..”

Invece di avere la possibilità di finire la sue idea di quello che Landon sarebbe diventato in futuro , Kurt si dovette fermare perché Blaine lo interruppe.

“Come vuoi che ti chiami?”

“Io.. cosa?”

“Landon.. come vuoi che ti chiami?”

“Blaine.. non.. cosa intendi? Mi chiama signor Kurt.. non è abbastanza….”

“Io… no sciocchino.. voglio.. voglio dirgli di te.. Voglio che conosca l’altro suo padre..”

Il mondo poteva essersi spostato dal suo asse e volato fin sopra il sole, ma Kurt non se ne sarebbe mai accorto per quando il suo di mondo si fosse fermato.

Gli occhi spalancati, guardò Blaine scioccato e sentì di star piangendo mentre Blaine annuiva affermativamente, sorridendo in attesa che Kurt dicesse qualcosa.

“Beh?”

“Vuoi dirgli di noi? Di me?”

“Non le cose basilari… è troppo piccolo per questo.. solo.. voglio che sappia di avere un altro padre, e non solo me..

Se noi.. se andiamo avanti.. non voglio tenerlo all’oscuro, soprattutto se qualcosa dovesse saltare fuori e lui non lo abbia saputo prima da noi.

Non voglio che lui scopra che sei suo padre da Cooper o da qualcun altro.

Merita di saperlo da me.. da noi…”

“Blaine.. io..”

“Sempre se tu non vuoi dirglielo..”

“”No.. no.. dio no.. voglio assolutamente dirglielo.. voglio essere suo padre ed essere nella sua vita così tanto.. non hai idea.. l’ho desiderato dal momento in cui l’ho conosciuto.

Dio Blaine.. grazie.. “

“Perché mi stai ringraziando?”

“Perché non sei costretto a farlo.. non dopo quello che è successo tra noi..”

“Non sarebbe giusto per te né per Landon.

Abbiamo avuto i nostri problemi in passato.. ma abbiamo così tanti anni davanti a noi.. e non voglio continuare a rimuginare sulle cose dolorose quando possiamo sistemarle ora.

Landon merita molto di più di questo.

Noi.. meritiamo più di questo.”

Kurt trattenne un singhiozzo, concordando con Blaine mentre guardava il giovane uomo mangiucchiarsi le unghia nervosamente.

Sapeva che per Blaine farlo era un grosso passo per tutte le persone coinvolte.

Questo apriva le porte ad un nuovo livello che però poteva ritorcerglisi contro.

Ma avrebbe colto l’occasione, perché Blaine si fidava del fatto che Kurt si sarebbe assicurato che tutto sarebbe andato bene.

Beh.. Kurt si sarebbe assolutamente assicurato che lo fosse.

Non avrebbe permesso a nulla ( soprattutto a se stesso) di distruggere qualunque cosa fossero diventati e la loro famiglia.

Lo avrebbe protetto con tutto se stesso.

“Dio.. ti amo..”

Facendo un passo avanti, Kurt tirò Blaine tra le sue braccia e lo baciò, avvolgendo il ragazzo più basso con le sue braccia mentre Blaine rispondeva al bacio.

Da li, le cose si scaldarono in fretta tra loro due.. sia perché entrambi avevano lottato contro i loro desideri in precedenza sia perché le cose tra loro si stavano muovendo alla velocità della luce… comunque , prima che uno dei due se ne accorgesse, si ritrovarono stesi sul letto, Kurt a cavalcioni di Blaine , mentre si baciavano e si strusciavano l’uno contro l’altro.

Kurt infilò la lingua nella bocca di Blaine, crollando al suono peccaminoso che uscì dalla gola di Blaine.

Non aveva sentito suoni come quello  da così tanto tempo.. soprattutto non dall’uomo che amava di più al mondo, ed il suo corpo reagì sicuramente come si era aspettato.

“Kurt..?”

Blaine lo allontanò per un secondo.

Deglutì pesantemente alla vista degli occhi di Kurt così scuriti che lo scrutavano.

C’era così tanta lussuria in quello sguardo, che lo seduceva con la consapevolezza che Kurt lo trovava ancora sexy e che lo desiderava.

Era così strano.

“Tutto questo.. Significa qualcosa per.. te?.. solo.. “.

“Ogni volta con te .. significa qualcosa.. lo è stato dalla prima volta e lo è anche adesso”

L’uomo più grande passò un dito su un bottone della camicia di Blaine, giocherellandoci con le unghia.

“Darei qualsiasi cosa per essere con te di nuovo, lo sai questo  vero? .. Non voglio nessun altro.. te e solo te..”

“Dio.. non puoi semplicemente dire queste cose..”

“Perché no? E’ la verità”.

Senza dare a Blaine la possibilità di riscivolare nel suo atteggiamento autodenigratorio, Kurt cominciò a baciarlo di nuovo,  le dita, questa volta, cercarono di aprire i bottoni della camicia di Blaine, chiedendogli ( tra i baci ) se andasse bene.

Blaine poté solo annuire, permettendo a Kurt di togliergli la camicia per poi cominciare a trafficare anche con i pantaloni.

Insieme, continuarono a spogliarsi , permettendo al calore del momento di sopraffarli mentre si strappavano i vestiti di dosso

Anni di astinenza dal sesso tra loro si stavano accumulando , come una pentola troppo vicina all’ebollizione , ed entrambi volevano risolvere il problema..

Solo Blaine era leggermente impaziente.. come sempre.

Ruotando , si dimenò mentre Kurt gli toglieva i pantaloni , poi si stese sullo stomaco, tremando per l’anticipazione.

Una sensazione di calore percorse la sua schiena mentre Kurt lo accarezzava , fermandosi, finalmente e a palmo aperto , sulle fossette proprio sopra il suo sedere.

Le dita di Kurt graffiavano gentilmente la morbida pelle di Blaine, cercando di allentare la tensione di Blaine, con tocco rassicurante.

Era passato così tanto tempo dall’ultima volta che aveva sentito il tocco di un altro uomo così.. davvero tanto.

Dalla nascita di Landon , Blaine era stato riluttante nel permettere  ad un altro uomo di essere così in intimità con lui.

Si.. aveva lavorato nell’industri dal sesso .. per un po’.. ma riguardava gli spettacoli .. ed aveva solo ballato ed usato le mani.

A volte qualche cliente era stato troppo .. aggressivo.. ed era stato toccato in posti che non era molto a suo agio far toccare da degli sconosciuti..

La maggior parte del tempo riusciva a tenere sotto controllo quello che succedeva attorno a lui, ma a volte le cose andavano a rotoli e fuori dal suo controllo.

Ma .. non importava come.. Blaine faceva in modo da essere sicuro di essere pulito e al sicuro.

Sapone antibatterico, si lavava le mani o si faceva la doccia spesso ed altro.. la maggior parte della sua giornata la passava così

Forse era solo paranoia da parte sua?

La costante paura di portare qualcosa a casa da Landon lo spaventava abbastanza da voler essere sempre pulito; così faceva sempre attenzione a quello che faceva .

Che includeva la sua ( mancanza di )  vita sessuale.

Gli anni erano passati e la cosa più vicina ad un buon orgasmo l’aveva avuta quando si era masturbato da sotto i pantaloni del pigiama.

Aveva provato ( fallendo ) a diventare più intimo con qualche ragazzo in passato.. ma ogni volta che stava per succedere , si tirava indietro e scappava senza nemmeno provarci.

Era questo che lo spaventava di più dell’essere con Kurt in questo modo.

Perché Kurt non aveva smesso di perfezionare le sue capacità a letto mentre tutto quello che poteva fare Blaine era muovere il proprio corpo di qua e di la, fare della lapdance o ruotare attorno ad un palo.

Era un principiante di nuovo, insicuro su come muovere il proprio corpo e preoccupato di finire tutto troppo presto.

Kurt si vergognerebbe di lui.

“Hey.. ti sta quasi uscendo il fumo dalle orecchie per quanto intensamente tu stia pensando. Cos’è che ti turba?”

“Non è niente”.

Respirò profondamente, chiudendo gli occhi , mentre Kurt cominciò  lasciare baci eccitanti sulle sue spalle.

Poteva sentire la sua eccitazione crescere fastidiosamente , il suo pene stretto nelle mutande e pressato contro il materasso.

Poteva sentire anche la durezza di Kurt contro la sua coscia nuda, mentre l’altro uomo , sopra di lui, continuava a baciare la sua pelle nuda.

“Così meraviglioso.. dio.. così splendido..”

Lodi di ogni genere uscivano dalla bocca di Kurt , modellando la pelle di Blaine, mentre ogni bacio era intervallato da un complimento.

Più Kurt parlava, più rosso Blaine diventava , arrossendo da capo a piedi non solo perché era eccitato, ma anche per quanto intimidito si sentisse.

Era abituato a sentire cose di questo genere dagli uomini ubriachi che voleva delle “danze private”, ma.. questo.. era nuovo per lui.

No.. non nuovo… familiare.. ma insolito.

Ancora nervoso per i suoi sentimenti contrastanti, Blaine si voltò sulla schiena , guardando Kurt

Davanti a lui, Kurt sembrava un angelo.. come al solito poi..

 C’era qualcosa di stranamente sexy nel modo in cui si è mantenuto.

Durante gli anni, era diventato più attraente, molto più fiducioso, e questo era quello che preoccupava di più Blaine.

Perché quando erano fidanzati, Kurt si stava appena immergendo in questo e Blaine era spaventato a morte di vedere il fidanzato cambiare.

Questo.. questo Kurt.. era il risultato di questo.

E se guardando Blaine avesse realizzato che, mentre lui era diventato questa creatura affascinante , Blaine era diventato ( ed era sempre stato ) un patetico Troll?

“Respira per me,. Tesoro.. piccolo, respira..dai..” sussurrò Kurt mentre strofinava il naso contro la mascella di Blaine, guardando il suo sovraeccitato amore mentre l’altro uomo respirava a fatica.

Il suo amore stava tremando sotto il suo tocco, il corpo scosso come se fosse andato in panico, mentre Kurt , sopra di lui, accarezzava come una piuma la sua pelle calda.

“Blaine? Tesoro.. se questo è troppo per te, possiamo fermarci..

Non mi arrabbierò.. Voglio solo che tu sia a tuo agio..”

“No..”  quasi urlò Blaine, alzandosi di scatto , così in fretta che quasi fece cadere Kurt dal suo grembo.

Gli occhi spalancati per il panico, Blaine scosse la testa e guardò dritto negli occhi Kurt , continuando a mormorare , negando , quasi implorando..

“No.. no.. va bene!.. Sto bene.. è solo.. è solo.. che è tanto che .. non lo faccio..”

La parte finale della frase fu quasi sussurrata, tanto che Kurt dovette sforzarsi per sentirla.

Si sedettero, Kurt cercò di comprendere il senso delle parole fin quando, un minuto dopo, qualcosa in lui scattò e accigliandosi si sedette sulle gambe di Blaine.

“Da quanto.. se posso chiedere?”

“Da.. prima di Landon..”

Oh!

Kurt sentì lo stomaco agitarsi per l’angoscia, mentre fissava lo sguardo spaventato ed angosciato negli occhi color miele di Blaine.

Anche con le luci spente, i raggi della luna illuminavano la stanza abbastanza da permettere a Kurt di notare il luccichio delle lacrime in quegli occhi così espressivi.. ed il sapere che Blaine pensasse che lui lo stava giudicando.. ferì il suo cuore.

Non lo stava facendo.. non lo avrebbe mai fatto.

Onestamente, tutto quello a cui pensava era come mai Blaine fosse ancora “single”.. forse per Landon.

C’erano tonnellate di genitori single li fuori che erano sessualmente attivi dopo che la loro relazione era finita, ma.. non erano Blaine.

Non erano tutti soli a LA come lo era lui, impegnato a rinchiudersi in se stesso ed ora troppo spaventato ad uscire dal guscio dopo così tanto tempo.

L’ultima persona con sui era stato era.. Kurt.. ed ora era spaventato di rifarlo.

“Oh tesoro..”

Passando le dita tra i corti e sottili capelli dietro al collo di Blaine , l’uomo più grande , si chinò , baciando con dolcezza le labbra dell’uomo che amava, mentre stringendogli la nuca lo strinse a se.

Blaine gemette nella sua bocca, permettendo a Kurt di trasformare i  loro baci innocenti in qualcosa di più rude e sporco.

Blaine arcuò i suoi fianchi , la sua erezione, stretta nei suoi boxer, sfregò contro quella di Kurt  e ne fu abbastanza imbarazzato  , tanto che Kurt si lasciò scappare un gemito stonato… era troppo da gestire.

Dio.. era passato così tanto tempo… 

“A…aspetta..”

Blaine spinse via Kurt, attentamente per non far cadere l’uomo di schiena , un po’ di lato così da potersi sedere completamente.

Ora che entrambi erano seduti uno di fronte all’altro, Blaine ebbe la possibilità di guardare chiaramente il suo ex e cogliere il modo in cui Kurt lo stava fissando.

Un bel po’ di tempo passò mentre i due di fissavano l’un l’altro , ma fu solo quando Kurt si leccò le labbra che Blaine si rese conto che il suo ex stava aspettando che dicesse qualcosa.

Il problema era che Blaine non sapeva cosa dire.

“Blaine…”

“Io.. non è che non voglia .. questo..”

Dio, solo ammetterlo lo fece sentire un fottuto disastro.

Ad essere sinceri, le volte in cui aveva desiderato fare sesso con qualche altro uomo erano davvero poche.

Certo.. si masturbava tutte le volte che poteva per allentare la tensione dentro di lui.. ma le volte che invece aveva provato a trovare qualcuno che lo facesse sentire bene… era stati attratto solo da due o tre ragazzi.

Nei quattro anni , dopo la rottura del loro fidanzamento, era stato così intimo solo con un altro uomo.. ed era andato tutto storto, così la necessità di essere sessualmente appagato fu gettata fuori dalla finestra .

Anche la sicurezza di Landon aveva surclassato qualsiasi potenziale sensazione, per più di un minuto, per qualsiasi uomo attraente .

Dio.. era proprio un disastro, vero?

“Ascolta..” lo interruppe Kurt, allungando la mano per prendere quella del suo amico.

Si portò il palmo alle labbra e lo baciò , sorridendo contro la pelle calda di Blaine quando l’altro uomo rabbrividì per la sensazione.

“Non ti forzerò a fare nulla, lo sai questo vero?

Hai detto che vuoi prendere le cose con calma.

Aspetterò volentieri tutto il tempo di cui hai bisogno per la parte fisica della nostra relazione.. o qualsiasi cosa tu voglia che questo sia…

“Voglio che torniamo ad essere .. noi.. come lo eravamo un tempo”.

“Come?”

“Fidanzati”

Il viso di Kurt si illuminò immediatamente, i suoi occhi brillarono per l’emozione in pochi secondi.

Vedere quell’espressione sul viso di Kurt, fece battere più veloce il cuore di Blaine all’idea che Kurt davvero volesse tutto questo.

Lo voleva davvero, davvero.

“Sei sicuro?”

“Non te lo avrei detto se non volessi tornare con te, Kurt.”

Prima che avesse la possibilità di dire altro, Kurt fu dall’altra parte del letto, stingendolo stretto a se, lasciando qua e la baci lungo l’attaccatura dei capelli e la mascella.

Insieme, ricaddero sul materasso, Kurt di nuovo sovrastava Blaine, mentre cominciarono di nuovo a pomiciare un po’ di più ..

La mani toccavano ogni parte dei loro corpi, sotto le cinture e contro le loro pelli bollenti.

Blaine gemette non appena le dita fredde di Kurt afferrarono i suoi fianchi, stringendo forte le tenere carni, che di sicuro avrebbero lasciato piccoli lividi la mattina dopo.

Ansimò , scioccato, quando Kurt immerse la sua mano nei suoi boxer per avvolgerla attorno alla sua lunghezza, pompando, sperimentalmente come se fosse spaventato della reazione di Blaine.

Tutto quello che Blaine fece.. fu gemere.

“Questo.. va bene?”

“Va.. b.. bene.. continua..”

Annuendo, Kurt riportò le sue labbra sul petto di Blaine, giocherellando con la lingua attorno ad uno dei capezzoli turgidi di Blaine.

Ogni gemito e piagnucolio che usciva dalle labbra di Blaine lo fece sentire duro come una roccia così rotolò , pressando il suo pene contro la coscia muscolosa di Blaine.

Sapeva si star ansimando ed imprecando, ma Blaine stava facendo lo stesso.. e cazzo… era così bello..

“K.. Kurt.. ti prego.. di più.. ho bisogno di più…”

“Cosa vuoi tesoro?.. cosa vuoi?”

“Te.. voglio.. te.. dentro di me.. ti prego..”

Il suo tono implorante inviò un’altra scarica di eccitazione lungo la schiena di Kurt, facendo contorcere il suo pene stretto nei suoi slip.

Guardò Blaine , catturando il suo sguardo bruciante di desiderio, ed entrambi sorrisero imbarazzati; Blaine perché non era certo che Kurt lo avrebbe fatto visto quanto era stato nervoso all’inizio, e Kurt, perché non riusciva a credere che stava accadendo.

Anni sognando di avere di nuovo Blaine così  ed ora eccoli.. stava accadendo.

“E’ quello che vuoi? Sei sicuro..”

“Smettila di chiedermi se sono sicuro, Kurt… so cosa voglio.. ti prego.”

Supplicò ancora.

Cazzo…

“Okay”..

In un secondo , Kurt tirò via i boxer di Blaine, e con poca attenzione le lanciò oltre le sue spalle prima di agitarsi per togliere anche le sue fin quando entrambi non furono nudi , uno di fronte all’altro.

Anche sotto il riflesso della luna, non era difficile capire quanto belli fossero i due uomini.

Kurt era ipnotizzato dalla vista di Blaine così esposto di fronte a lui.

La pelle brillante sotto la luce, il pene duro che giaceva sullo stomaco, mentre ansimava ad ogni profondo respiro.

Blaine studiava il corpo mozzafiato del suo fidanzato in silenzio;  gli anni erano stati buoni con Kurt, riempendolo di più e più definito, facendolo apparire come un dio.

L’ultima volta che era stati insieme, sessualmente parlando, entrambi si lamentavano un po’ dei loro piccoli difetti .

Beh.. queste lamentele ora erano inutili..

“Cazzo.. Blaine..”

“Sei bellissimo, Kurt..”

“Come te.. Dio.. come te”.

“Ma dai.. ti prego.. Ho avuto un bambino. Sono flaccido in posti in cui non lo sono mai stato e nella è cambiato, non importa quanto duramente io abbia cercato di ritrovare il tono muscolare…”

Blaine fu zittito quando Kurt gli si gettò addosso e lo baciò , con le mani strette sul suo viso mentre spingeva Blaine contro il cuscino.

“Stai zitto.. sei sexy…

Da quella sera.. quando ti ho visto ballare.. lo penso..

Sei sempre stato bellissimo per me e sono stato uno stupido a non dirtelo allora.. ma.. ora lo urlerò al cielo.

Sei favoloso..

Guardati..

Sei bellissimo..

Sei incredibilmente eccitante..

Sei meraviglioso..”

“Smettila..”

Non lo farò.. come posso smettere quando sto praticamente sbavando solo guardandoti?

Non ti vedi come ti vedo io, Blaine..

Sei bellissimo..

Spero che lo capirai”

Baciò gli occhi chiusi di Blaine, strofinando i loro nasi .

“Sei incredibilmente sexy..”

 “Beh.. tu sei come un fottuto Adone..”

“Beh.. allora siamo in due.. perché ho sempre pensato che fossi come una statua di un Dio greco ..

Così abbronzato ed in forma…

Dio…”

Più Kurt parlava, più il rossore del suo corpo aumentava.

Si sentiva così.. diverso; l’equilibrio della loro relazione lo era.

Durante il loro fidanzamento , era sempre Blaine che gli parlava con dolcezza, sussurrandogli dolci parole all’orecchio, dicendogli quanto attraente fosse, mentre facevano l’amore.

Kurt non era avaro in alcun modo, ma.. non era così aperto come Blaine.

Non sempre, almeno.

Come erano cambiatele cose..

“Ti amo.. e voglio mostrarti quanto… va bene?”

Il cervello di Blaine andò in pappa.. sentì la lingua impastata..

Il leggero ronzio alle orecchie lo lasciò stordito, … così tutto quello che Blaine fece fu annuire ed offrirgli un patetico uh huh in risposta, piagnucolando quando Kurt lasciò uno scia di baci sul suo corpo.

Fu solo quando si fermò poco sopra l’ombelico di Blaine che il ragazzo più giovane realizzò cosa stesse facendo.

“Kurt.. no.. ho la cicatrice…”

“Questa cicatrice è la cosa più bella di te.. Landon è venuto da qui.. hai dovuto affrontare un importante intervento per  dare alla luce nostro figlio.. ed io adoro questa cicatrice..”

Le labbra sfiorarono la pelle in rilievo facendo rabbrividire Blaine per la sensazione, ma prima che potesse dire qualcosa, Kurt lo stava prendendo in bocca, il calore umido circondava il suo pene , facendolo piagnucolare per il piacere.

Cazzo.. fosse stato davvero per sempre..

Kurt continuò a succhiarlo, una mano impegnata a masturbarlo e l’altra che giocherellava con i testicoli.

Gemendo, Kurt continuò a fare su e giù con la testa, mentre Blaine , andando incontro ai suoi movimenti , afferrò i suoi capelli.

“Kurt.. Kurt.. ti prego.. sono vicino.. ti prego..”

La supplica di Blaine fece fermare l’altro uomo , che si staccò del suo pene con un pop ed un sorriso, un ampio ghigno quando il suo fidanzato a cui era stato negato un orgasmo , si lamentò per la scomparsa della sua boca.

“E’ tutto okay.. pazienta un attimo…”

“Aspetta..”

Note

Scusate il piccolo ritardo..

Alla prossima... con l'ultimo capitolo..

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Capitolo 24
*** 20 capitolo - B ***


Ruotando giù dal letto, Kurt corse, completamente nudo, fuori dalla camera da letto, sparì giù per il corridoio ed entrò velocemente in bagno , dove cominciò ad aprire con foga l’armadietto dei medicinali per rovistarci dentro.

Scavando tra le varie medicine per l’influenza di Blaine della scorsa settimana, trovò un interessante pacchetto , nascosto tra il vasto assortimento di bottiglie.

C’era una piccola scritta scarabocchiata sopra:

Forse un giorno mi ringrazierai per questo! Ti voglio bene, Coop”

Kurt, molto curioso, sbirciò nella scatola, arrossendo leggermente, alla vista di una bottiglia sigillata di lubrificante ed un pacchetto di preservativi.

La data dei preservativi era ancora buona, così Cooper doveva aver dato a Blaine il pacchetto non molto tempo dopo che Kurt era tornato.. e poi , quando ci pensò meglio, ricordò che Cooper aveva fatto una battuta sul far sesso durante il viaggio verso casa di Blaine, la prima sera che era ritornato a LA.

Non sarebbe dovuto essere del tutto sorpreso se quello scervellato dell’Anderson più grande avesse acquistato quella scatola come uno scherzoso regalo per Blaine , una volta che Kurt era ritornato nella sua vita.

Cooper aveva sempre imbarazzato, in uno strano modo , Blaine e che avesse punzecchiato suo fratello per la sua  vita sessuale ( o la mancanza di essa ) non aveva sorpreso Kurt più di tanto.

Pensando a questi oggetti e all’uomo nudo , nell’altra stanza , con cui li poteva usare , Kurt prese il pacchetto , con molto entusiasmo , dall’armadietto , sbatté lo sportello e tornò in corridoio.

Una volta che la porta della camera da letto fu chiusa a chiave dietro di lui, di nuovo, Kurt si gettò sul letto, sventolando il pacchetto davanti a Blaine , con un sorriso malizioso sul viso.

“Cooper aveva ragione..”

Blaine chiuse gli occhi, portandosi le mani in faccia per nascondere la sua imbarazzante umiliazione.

“Oh dio.. mi ero dimenticato di questi..”

“Che fratello premuroso , hum? Pensare alla tua salute e alla tua felicità..”

“Mi disse.. e cito.. “ Dovresti scopare, schizzo… Kurt è in città e tutti noi sappiamo cosa provi per quel cazzo..”

Volevo morire..

Non ero nemmeno sicuro di voler tornare di nuovo con te e lui stava presumendo che avremo fatto sesso fin dall’inizio..”

“Beh.. non aveva torto..” lo prese in giro Kurt, scrollando le spalle , prendendo un preservativo dalla scatole per gettarlo sul materasso.

Con una facilità data dall’esperienza  ( cosa che spezzò il cuore di Kurt visto come Blaine lo guardava mentre lo faceva ) si versò un po’ di lubrificante sulle dita e si chinò verso il suo fidanzato , avvicinando un dito all’apertura di Blaine

“Ti amo così tanto!”

“Ti amo anche io…”

Per Blaine, fare del suo meglio per sembrare calmo e controllato , sembrò non funzionare.

Non appena il dito di Kurt iniziò a spingersi in lui, Blaine si tese e si agitò per la sensazione di disagio.

“Scusa.. come ho detto.. è.. “ un sibilo “ ..passato un bel po’..”

“Faremo le cose con calma..”

“Non troppo piano … non penso che durerò…”

“Andrà tutto bene..”

Mantenendo la sua promessa , Kurt lavorò lentamente , assicurandosi di dilatare Blaine, con attenzione e precauzione.

Incurvò le dita , pompandole dentro e fuori , mentre valutava le reazioni del suo ex.

Blaine stava cominciando a goderne e a dimenarsi ;  la sua pelle brillava per il sudore .

Quando la risposta di Blaine divenne più appassionata, Kurt aggiunse un secondo dito, seguito poi da un terzo quando Blaine sembrò pronto.

In pochi secondi, Blaine stava farneticando e colpì il braccio di Kurt per farlo fermare..

“Ora.. ti prego…”

“Così impaziente…” sussurrò Kurt , sorridendo contro le labbra di Blaine, mentre si chinava e baciava più profondamente l’uomo che amava .

Prima che Blaine potesse cominciare a sentire la mancanza delle sue dita , Kurt strappò la bustina del preservativo , lo srotolò delicatamente sul suo pene, si passò un po’ di lubrificante e si allineò con l’entrata di Blaine.

“Ti amo così tanto..” sussurrò, spingendosi lentamente dentro Blaine, sentendo il proprio cuore battere forte, mentre Blaine inspirò profondamente , il dolore di essere dilatato al massimo, lo fece tremare.

“Così.. così perfetto per me.. Dio.. Blaine…”

Una volta che fu completamente dentro di lui, si prese un secondo per respirare, chiudendo gli occhi alla sensazione.

Fare sesso con Alex era stato divertente, ma non  aveva mai sentito una connessione con lui come la sentiva con Blaine..

Fare sesso con Blaine… non era solo sesso.. erano loro due che esprimevano il loro amore.. era connettersi in un modo che il solo essere l’uno accanto all’altro non bastava.

Anche i baci e gli abbracci con lui erano diversi.. erano molto meglio.. ma questo?

Questo era il paradiso…

Kurt  aveva avuto sempre problemi ad avvicinarsi troppo alle persone, Blaine incluso, ma .. man mano che gli anni passavano  ed iniziò a conoscere meglio Blaine, si ritrovò ad aprirsi alle sue emozioni e a Blaine.

Alla fine, non riuscì più a combattere contro il gelo che a volte avvolgeva il suo cuore, ma aveva deciso di farlo ora..

Li avrebbe riportati indietro ai primi giorni della loro relazione, quando cose come questa erano preziose e non una forma di liberazione come lo era stata negli ultimi giorni del loro fidanzamento.

Voleva che Blaine sapesse che questo significava qualcosa per lui e che sempre lo avrebbe fatto; che Blaine avrebbe sempre significato qualcosa per lui.

Sempre e per sempre.

“Puoi.. puoi muoverti?”

Annuendo, Kurt si tirò indietro , lasciando solo la punta dentro di lui, prima di spingersi di nuovo in lui.

Blaine gemette, senza fiato, ed il suono arrivò dritto al pene di Kurt.

Soddisfatto della reazione, Kurt continuò a muoversi, dentro e fuori, lentamente.

Le sue mani trovarono quelle di Blaine, intrecciò le loro dita mentre guardava il suo fidanzato muoversi insieme a lui.

Blaine era sorprendente sotto il riflesso della luna, il ventre scintillava di sudore e del liquido preseminale che gocciolava dal suo pene..

I suoi capelli stavano perdendo il gel, alcuni ricci si erano attaccati alla sue fronte, mentre le sue spesse sopracciglia erano aggrottate per la concentrazione.

I suoi occhi erano chiusi, la bocca aperta, da cui uscivano dei meravigliosi suoni e Kurt sentì i suoi occhi riempirsi di lacrime per quanto gli era mancato tutto questo..

A dire il vero, gli era mancato avere Blaine in quel modo per anni..

Avere la possibilità di essere di nuovo con lui fu come se fosse stato colpito da una freccia dritto al cuore.

Il modo in cui Blaine si adattava a lui?

Il modo in cui le loro mani combaciassero come due pezzi di un puzzle?

Gli era mancato…

Gli era mancato Blaine dal secondo dopo averlo lasciato e persino ora.. nonostante fosse con lui in modo così intimo.. sentiva ancora la sua mancanza.

Comunque avrebbe sistemato tutto.. dio.. avrebbe sistemato tutto..

Un senso di oppressione allo stomaco , gli fece capire di essere ormai vicino all’orgasmo e , un’altra occhiata a Blaine, gli mostrò che anche lui lo fosse..

“Sono così vicino..”

“Anche io… “ piagnucolò Blaine, voltando la testa di lato per ansimare contro il cuscino.

Kurt stava ancora stringendo la sua mano cercando di tenerlo ancorato con i piedi per terra .. visto che si sentiva come se stesse fluttuando via.

Rimpiangeva di non aver più avuto tutto questo dopo la loro rottura.

Le notti in cui si svegliava duro come il marmo lo faceva soffrire il pensiero di Kurt e solo Kurt.. sapendo che non sarebbero stati così mai più.

Ma ora… stavano di nuovo insieme ed avrebbe assaporato questo momento per sempre…

“Cazzo.. Kurt.. “

Le mani di Kurt lasciarono la sue, con una gli afferrò un fianco , con l’altra gli accarezzò una guancia ed i capelli sudati.

Incrociarono i loro sguardi , perdendosi nei loro profondi occhi , mentre Kurt si spingeva in lui con movimenti costanti.

L’avvolgente calore che lo stava perseguitando da quando avevano iniziato a fare l’amore, stava diventando più forte ed il viso di Blaine si corrucciò , sentendosi precipitare in quell’ abisso , che Kurt aveva creato per lui.

“Urgh!.. più veloce.. ti prego.. “

“Sono con te.. amore..”.

Rassicurandolo con dei baci, Kurt mosse i fianchi velocemente, togliendo la mano dal fianco di Blaine per avvolgere il braccio attorno alla sua vita.

Con l’altra afferrò il retro del collo di Blaine, avvicinando il volto dall’altro uomo , mentre ansimavano e gemevano nella bocca dell’altro.

Ogni spinta lo faceva dolere.. tremare di piacere mentre guardava il volto di Blaine diventare l’immagine perfetta del piacere.

Strinse la presa sulla sua vita sottile , spingendosi in lui con forza, mentre il suo ragazzo urlava in estasi , gridando, senza sosta, il nome di Kurt come una cantilena.

Sentirlo urlare il suo nome in quel modo, distrusse la sua fermezza, ed iniziò a piangere, spingendosi in lui sempre più profondamente, guardando Blaine andare in pezzi sotto di lui.

Aveva bisogno di questo..

Voleva questo ..

E lo avrebbe avuto  per il resto della sua vita.

Per sempre..

“Kurt..!. “

“Ti amo.. ti amo così tanto.. dio.. ti amo .. Blaine.. “

Continuò a ripetere ancora ed ancora..

Ti amo .. Ti amo.. Ti amo .. Blaine.. Ti amo

Lacrime scorrevano sul suo viso, cadendo sul mento di Blaine e scivolando sul suo collo , mischiandosi al sudore della sue pelle.

L’aria intorno a loro era troppo calda;  sembrava che non ci fosse altro al mondo.. solo loro.. e quando , alla fine, Blaine venne, lo fece sussurrando il nome di Kurt e non urlando come pensava avrebbe fatto.

I gemiti di Blaine mentre veniva, fecero rabbrividire Kurt , che si spinse il lui ancora due volte prima di venire, singhiozzando,  mentre il nome di Blaine usciva dalla sua bocca come una dichiarazione.

“Blaine..”

 Con le braccia stanche , Kurt si accasciò in avanti , distendendosi , protettivamente , sul corpo del suo ragazzo, appoggiando la testa nell’incavo del collo di Blaine.

Gli baciò il collo , respirando l’odore muschiato del corpo di Blaine e cominciò ad appisolarsi, ormai esausto per la pesante giornata e per il meraviglioso sesso che aveva appena fatto..

“Ti amo.. “

Mentre scivolava nel sonno, poté sentire il pesante respiro di Blaine sotto di lui, il petto che si alzava ed abbassava , che aiutò Kurt a sprofondare in un sonno più profondo di quanto avrebbe mai immaginato.

Anche Blaine stava ondeggiando tra sonno e veglia.. incantato dalla sensazione di Kurt steso su di lui ( e con lui ) di nuovo.

Si sentiva al sicuro..

Si sentiva.. amato e mentre accarezzava su e giù la schiena sudata di Kurt e baciò i capelli sudati dell’uomo più grande, realizzò che avrebbe voluto rimanere così per tutta l’eternità.

“ti amo anche io..”



I raggi del sole filtravano attraverso le tende aperte e riscaldavano il letto ed il corpo di Kurt , già molto caldo per l’intima presenza del corpo accanto a lui.

 Un sorriso assonnato si diffuse sul suo viso mentre stringeva il braccio attorno alla vita sottile dell’uomo al suo fianco.

Blaine era ancora profondamente addormentato , il volto schiacciato contro il cuscino per evitare che i raggi del sole lo svegliassero.

Era ancora completamente nudo, il meraviglioso corpo premuto contro il suo, mentre entrambi dormivano nascosti sotto un’enorme quantità di lenzuola.

Ricordi della notte precedente attraversarono la mente di Kurt , che arrossì, chinandosi in avanti per lasciare un tenero bacio sulla pelle profumata della spalla di Blaine e si alzò dal letto per poter sgattaiolare in bagno.

Si vestì , chiuse meglio le tende per permettere a Blaine di dormire ancora un po’ e poi si incamminò verso il bagno , dove fece pipì prima di lavarsi le mani per poi guardarsi allo specchio.

Sembrò riposato.. più felice del solito e ,  mentre si passava una mano bagnata tra i capelli , non poté fare a meno di sorridere al pensiero che le cose , alla fine, stavano andando bene per lui.

Aveva una meravigliosa famiglia, un bel gruppo di amici, un bellissimo e sano bambino e l’amore della sua vita era di nuovo tra le sue braccia .

Certo.. avevano ancora molta strada da fare .. ma l’avrebbero fatta.. stavano cercando di essere di nuovo loro e Kurt decise che avrebbe fatto di tutto per rimediare al tempo perduto.

Passò ancora per qualche minuto al bagno, pensieroso, mentre si guardava allo specchio con sguardo assente.

Fu solo quando un odore stuzzicante penetrò nella sua mente, che lasciò finalmente la stanza, ritrovandosi davanti , immediatamente , due piccoli occhi che lo spiavano dalla soglia.

Landon lo stava spiando dalla cucina, il corpo mezzo nascosto dal muro mentre guardava furtivamente l’uomo di fronte a lui.

Rimase così per un secondo o due.. urlando un “sorpresa” mentre saltò fuori dal suo nascondiglio.

Kurt rise, avvicinandosi al bambino per dargli un bell’abbraccio del buongiorno .

Fu solo quando si allontanò leggermente che notò che il sorriso di Landon era.. diverso..

Più ampio.. più pronunciato.. ed.. arancione?

“Giorno” lo salutò una voce dietro Landon.

Kurt alzò lo sguardo ed incrociò quello del padre… che ricambiò con un cenno del capo.. prima di voltarsi di nuovo a guardare il bambino che stringeva le sue gambe.

Burt notò il suo sguardo confuso così cominciò a spiegare, notando che Kurt era, probabilmente, ancora perso nella assonnata  foschia indotta da Blaine che lo aveva reso perplesso al piccolo scherzo di Landon .

“Un certo.. qualcuno.. voleva la frutta per colazione.. ti lascio indovinare.. cosa ha scelto..”

Prima che Kurt avesse la possibilità di dire una parola, Landon allungò una mano e si tolse la bavosa buccia di una fettina d’arancia, ridacchiando tra se, quando lo sguardo di Kurt cadde sulla scorza nella sua mano.

“Ho preso un’arancia..”

“Vedo..”

“Ho un buffo sorriso!.. guarda!”

Velocemente il bambino infilò di nuovo la buccia in bocca e poi sorrise , mostrando nuovamente il suo buffo sorriso .

Allungò le braccia in su, per permettere a Kurt di prenderlo in braccio per essere abbracciato per iniziare poi ad agitarsi per essere rimesso giù.

Kurt lo portò prima in cucina poi lo mise giù, mentre guardava Carole lavorare ai fornelli, impegnata a mescolare qualcosa dal delizioso profumo.

Quando la donna realizzò che Kurt era sveglio e li sentì parlare di Landon , decise di unirsi a loro, parlando , con modestia  , dei ricordi di quando suo figlio era un bambino.

“Non ho mai visto un bambino che voglia così tanto mangiare frutta e verdura , senza fare discussioni.

Finn preferiva riempire il suo viso di cereali ricchi di zuccheri mentre guardava i cartoni animati in Tv.

Non sono riuscita a fargli mangiare verdure per anni!”

“Kurt era uguale” aggiunse Burt, lanciando uno sguardo divertito a suo figlio e ridacchiando quando Kurt ruotò gli occhi .

“Elizabeth gli permetteva di mangiare qualsiasi cosa volesse per colazione e lui sceglieva sempre toast con zucchero di canna , burro di arachidi e sciroppo .

Tutte le volte.

Poi si sedeva in salotto a guardare Disney Channel per ore, mentre sua madre faceva le faccende di casa.

Fu solo quando divenne più grande che lasciò perdere i cartoni della Disney , ma ancora vuole quel dannato toast “.

“Perché quel toast è delizioso..” brontolò Kurt ruotando di nuovo gli occhi, mentre il padre borbottava qualcosa sulle sue abitudini alimentari.

Mentre loro due litigavano , una voce si intromise nella discussione sulle scelte di Landon per il cibo, scuotendo Kurt dalla sua discussione.

Non si aspettava che fosse li..

“Credo che abbia preso da Blaine.. in realtà.

Avevamo una tata che ci costringeva a mangiare sano quando eravamo piccoli..

I nostri genitori erano piuttosto pignoli su questo..

Quando sono cresciuto , ho potuto scegliere altri cibi a casa dei miei amici.. ma Blaine era ancora piccolo, così mangiava qualsiasi cosa la nostra tata gli dava..

Lei amava i cibi biologici così questo è quello che Blaine mangiava.

Ed è li che finisce la maggior parte dello stipendio di Blaine; nel cibo di Landon .

Vuole che suo figlio cresca in salute quanto più possibile e visto che lui è stato cresciuto con cibo sano, ha deciso di crescere anche Landon così”.

Carole annuì alle parole di Cooper, concordando con la sua emozioni.

“Comunque è una grande idea..

Devo congratularmi con Blaine per aver fatto lo stesso .

E’ ovvio che ha fatto un ottimo lavoro continuando ad essere fermo sul cibo.

Gli piacciono molti cibi, ma è meraviglioso che gli piacciano anche quelli freschi.

Molti ragazzi non lo fanno .”

Mentre loro continuarono a parlare di cibo, Landon si tolse il pezzetto di arancia dalla bocca e lo gettò via, rubando un altro paio di spicchi dal piatto per fare uno spuntino.

Attorno a lui, gli adulti continuarono a chiacchierare su frutta e mercati, così Landon mangiò la sua arancia in silenzio, guardando tutti gli altri mentre finivano di preparare qualsiasi cosa stessero cucinando per colazione.

In pochi secondi , il piatto di patatine al forno che Carole stava cucinando , fu pronto e Carole lo tirò fuori per poggiarlo sul bancone a raffreddare mentre serviva i piatti di polpettine croccanti e le uova fritte.

Cooper fece i toast ,Kurt raccolse i piatti e Burt mangiò un paio di spicchi d’arancia avanzati, infilandosi poi la buccia in bocca, per imitare i precedenti gesti  di Landon .

Insieme, il duo nonno/nipote , riuscì a far ridere l’intera stanza e quando Blaine entrò inciampando in cucina, dieci minuti dopo , fu accolto dalle risate di tutta la famiglia.

Kurt lo intercettò prima che avesse la possibilità di salutare gli altri, ma , una volta che Kurt parlò, Blaine non poté fare a meno di esserne felice.

“Ci ho pensato.. e.. vorrei essere… papi..”

Scherzando con Burt, Landon fece un altro sorriso “ all’arancia” e si diresse piombando a tutta velocità verso i due uomini  , ridacchiando mentre correva verso il suo papà e Kurt.

Sembrava davvero felice di vedere entrambi insieme ed il cuore di Blaine si gonfiò d’orgoglio al pensiero che questa sarebbe diventata la norma.

Arrossendo, alzò lo sguardo su Kurt e gli sorrise con dolcezza, accarezzando i ricci di Landon mentre il bambino gli stringeva le gambe.

“E.. papi sia..” mormorò , più felice di quando fosse stato da lungo, lungo tempo.



“Cooper.. posso chiederti un favore?”

“Certo, schizzo. Di cosa hai bisogno?”

“Ho bisogno che porti Carole e Burt fuori domani, se non sei troppo impegnato.

Forse puoi portarli da Rachel o a fare un giro per la città?

Io e Kurt dobbiamo fare una cosa..”

“Se voi due state pianificando di fare di nuovo sesso… oh.. no.. non guardarmi così!

Posso vedere quel succhiotto da lontano un miglio e posso sentire il suo odore su di te..”

“Cooper…”

“Ti sto solo prendendo in giro.. comunque .. perché vuoi che li porti fuori? Vuoi che porti anche Landon?”

“No.. ho bisogno che Landon resti qui ..

È coinvolto anche lui in questo… “

“Coinvolto in cosa? “

“Ho bisogni di dirgli una cosa domani.. cioè.. io e Kurt abbiamo qualcosa da dirgli….”

“Che sarebbe?... oh.. Oh!.. Oh, okay…. Davvero?

Sei serio?”

“Si.. perché? ..

Pensi che sia troppo presto?”

“No.. penso sia il momento giusto”.

Guardandosi indietro , entrambi i due Anderson videro Landon passare un pettine tra i capelli di Kurt, mentre l’uomo seduto a gambe incrociate, gli occhi chiusi ed un sorriso sul volto, lasciava che il “barbiere Landon” gli facesse una nuova pettinatura..

“E’ sicuramente.. il momento giusto..”

“bene.. “ concordò Blaine, il cuore che batteva forte in petto al pensiero di quello che stava per fare, “lo penso anche io..”



“Ok.. puoi entrare..”

Landon si arrampicò sul letto e si accoccolò immediatamente tra il suo papà e Kurt, fissandoli interrogativamente con quella adorabile espressione che tendeva a fare.

Cooper fece un piccolo cenno di saluto con la mano alla famigliola e poi chiuse la porta, urlando che li avrebbe chiamati più tardi per sapere quando riaccompagnare Burt e Carole a casa.

Kurt gli rispose, ringraziandolo per l’immenso favore che stava facendo loro e poi , il suono della porta che veniva chiusa risuonò nel corridoio vuoto facendo capire ai due uomini che era arrivato il momento di fare quello per cui si erano preoccupati per tutta la mattinata.

Baciando la testa riccioluta di Landon, Blaine tirò su il bambino e lo fece sedere sulle sue ginocchia, accarezzando la sua schiena mentre lo guardava sistemarsi su di lui.

Kurt si avvicinò , appoggiando la testa sulla spalle di Blaine mentre fissava le sue due persone preferite sedute accanto a lui.

Nell’ultimo anno da solo, tutto era cambiato.

Una parte della sua vita che non avrebbe mai immaginato , era li .. accanto a lui.

Il pensiero di essere padre non era qualcosa che avrebbe preso in considerazione dopo la rottura, ma ora… non poteva immaginare di non essere padre.

Solo l’idea di poter essere a New York e di vivere con un altro uomo ( e più tardi lo avrebbe sposato ) gli fece dolere lo stomaco.

C’era così tanto per cui essere grati e davvero riconoscenti .

Il destino ha giocato un ruolo enorme per cui lui era li e sarebbe stato eternamente grato ai suoi stupidi amici di averlo trascinato in uno strip club quella sera.

Se non fosse stato per la loro incessante insistenza.. non avrebbe mai rivisto Blaine e non avrebbe nemmeno mai conosciuto Landon.

Entrambi questi pensieri erano incredibilmente difficili da capire.

Perché loro erano tutta la sua vita ora… e sperava che lo sarebbero stati sempre .

“Cosa succede, papà?” chiese Landon, fissando i due uomini con un’espressione dubbiosa.

Indossava il suo pigiamino di Spiderman , fresco e pulito dopo il suo bagnetto mattutino e Kurt non poté fare a meno di sorridere per il fatto che i suoi capelli bagnati stavano cominciando ad arricciarsi in piccoli e preziosi boccoli.

Anche umidi, erano ondulati, ma man mano che si sarebbero asciugati , sarebbero diventati come delle soffici nuvole di ricci.. qualcosa che Kurt adorava.

Li amava su Blaine e li amava anche su Landon.

Erano un’altra delle cose che facevano battere il cuore più velocemente.

Perché guardare il bambino accanto a lui faceva tutta la differenza di questo mondo.

Landon era il frutto del loro amore; era un pezzo di entrambi, sia di Blaine che di Kurt.

Dai suoi capelli ricci ed i suoi occhi nocciola, alle guance lentigginose e il naso all’insù .. era loro.

In qualche modo avevano avuto in dono qualcosa di così fragile e puro.

Qualcuno la fuori li aveva ritenuti abbastanza speciali da poter crescere un bambino e, mentre Kurt non credeva nell’esistenza di qualche potere superiore, si interrogò sui miracoli e sul loro significato quando riguardavano il bambino.

Perché si sentiva onorato di essere il padre di questo bambino e sapeva che Blaine si sentiva benedetto anche se la sua vita non era stata tutta rose e fiori.

Entrambi sapevano quanto importante fosse crescere nel modo giusto questo bambino ed è per parlare di questo che erano rimasti a parlare tutta la notte.

Avevano parlato per ore dell’importante per Landon di conoscere il suo passato e quando la luce del sole cominciò a spuntare tra le nuvole, quindi decisero di dire a Landon tutto quello che potevano ora..

Gli avrebbero parlato di cose che erano sicuri che Landon avrebbe capito e poi, quando si sarebbe fatto più grande, gli avrebbero detto di più.

Fino ad allora, gli avrebbero fatto capire l’importanza del signor Kurt e che non era solo un amico, ma una persona di famiglia.

Landon sapeva di suo zio e di sua zia onoraria e chiamava felicemente con i loro nomi Burt e Carole, aggiungendo occasionalmente un signor e signora solo per essere educato come faceva con Kurt.

Ma visto che le cose si erano fatte serie, Blaine voleva che lui capisse il valore della loro piccola famiglia .

Kurt era l’altro suo papà e se tutto sarebbe andato secondo i loro piani oggi, Landon lo avrebbe saputo e tutto sarebbe andato a gonfie vele.

“Faremo un gioco?”

“No.. faremo una chiacchierata..

E’ molto importante, così ho bisogno che tu stia tranquillo e che ascolti , fin quando papà non avrà finito di parlare, okay?”

“Ma perché?”

“Perché papà ha qualcosa da dirti.

E’ una bella notizia e se sarai un buon ascoltatore .. papà ed il signor Kurt ti porteranno a pranzo fuori, okay?”

“Possiamo prendere la pizza?”

“Forse.. ora fai silenzio ed ascolta, okay Lan?”

“Okay”

Inalando quanta più aria possibile , Blaine iniziò a parlare, cominciando a raccontare la storia di Avery e di quella volta , un po’ di tempo fa, quando gli presentò suo cugino e suo marito.

“Ti ricordi del signor Justin e del signor Bradley?

Alla festa di compleanno di zia Avery?”

“Si!.. I principi sposati!.. ricordo..”

“Bene.. ricordi che avevano una piccola bimba di nome…”

“Ayla!.. La amo… E’ così bella!”

A questo, Kurt ridacchiò e Blaine ruotò gli occhi, con affetto, ricordandosi benissimo di quanto fosse infatuato Landon di quella bimba dell’asilo , con i capelli biondi e gli occhi azzurri.

I due piccoli avevano passato l’intera festa di compleanno a guardare film insieme e a mangiare dolci e , per la fine della serata, Blaine era certo di aver perso suo figlio per una principessina di 5 anni.

“Si.. si chiamava Ayla..

Sono contento che tu la ricordi.. comunque.. cos’erano per lei il signor Justin ed il Bradley?

Te lo ricordi?”

“Umm.. erano.. erano..”

“.. i suoi papà?”

“Papà!... Aveva due papà.. me lo ricordo.. “

“Beh.. molte persone hanno due papà.. alcuni hanno due mamme.. ed altri hanno una mamma ed un papà..

E poi ci sono persone che hanno solo la mamma o solo il papà…”

“Come me?”

“Beh.. si e no..

Si perché io sono il tuo papà.. ma no.. perché .. beh.. e se ti dicessi che hai un altro papà?”

“Ho due papà?”

Se l’entusiasmo e gli occhi brillanti significavano qualcosa per entrambi gli uomini , di sicuro mostravano quanto entusiasta fosse Landon a questa notizia.

Balzò all’in piedi e cominciò a saltellare sul letto per un attimo, fin quando Blaine non gli chiese di risedersi.

Non importava quanto eccitato fosse, saltare sul letto era ancora molto pericoloso.

“Si.. tesoro.. hai due papà.. me e qualcun altro..

Qualcuno che ti ama tanto , tanto.. e che è fiero di essere tuo padre”

Landon sbatté le palpebre, per un attimo, guardando profondamente negli occhi suo padre Blaine, prima di voltarsi , finalmente, a guardare Kurt, fissandolo come se stesse cercando di capire quello che gli stava dicendo Blaine.

“Signor Kurt?”

“Si Landon?”

Senza dire altro a Kurt, Landon si voltò di nuovo verso Blaine.

“Signor Kurt?”

“Vuoi sapere se è il signor Kurt?”

Un cenno..

“Vuoi che lo sia?”

Una serie di cenni affermativi.

A questa risposta, Blaine lanciò uno sguardo a Kurt, facendogli così capire che era toccava a lui ora prendere le redini della discussione, e Kurt lo fece con molto piacere, gli occhi già pieni di lacrime.

“Sono io.. tesoro.. sono io l’altro tuo papà.. hai ragione..”

“Ho due papà” urlò praticamente Landon, scendendo dal grembo di Blaine per sedersi su quello di Kurt.

Scrutò l’altro uomo, allungando poi la sua piccola manina per accarezzare la guancia di Kurt, sorridendo tutto ad un tratto..

“Tu..!”

“Io..”

Schiacciando le guance di Kurt insieme per fargli fare una faccia da pesce , Landon sghignazzò dalle risate , chinandosi per baciare il naso di Kurt.

“Tu..!”

“Io..!”

Blaine guardava i due con le lacrime agli occhi , scuotendo la testa mentre Landon continuava a coccolare Kurt ogni volta che piangeva.

Subito Landon cercò di calmare entrambi, abbracciandoli .

Ci misero un po’ a calmarsi tutti e due, ma poi Kurt lanciò uno sorriso acquoso e ricominciarono entrambi a piangere, fin quando non buttarono tutto fuori.

Landon rimase perplesso dalle loro azioni e  si rimise seduto a guardarli, ma quando Kurt si chinò per lasciare un bacio veloce sulle labbra di Blaine, il bambino strillò per la sorpresa.

“Hai baciato il mio papà!”

“Si.. l’ho fatto”

“Lo sposerai?”

“Forse un giorno.. se me lo permetterà”.

A questo Blaine arrossì e Kurt gli fece l’occhiolino, stringendo Landon tra le braccia.

“Posso chiederti una cosa tesoro?”

“Uh.. huh!”

“Ti sta bene che io sia l’altro tuo papà?”

“Si!”

Nessuno dei due era sicuro che Landon avesse completamente capito quello che gli stavano dicendo, ma non gli avrebbero spiegato come Kurt fosse suo padre, fin quando il bambino non avrebbe iniziato a fare domande su dove vengono i bambini.

Per fortuna non era ancora accaduto, così avevano tutto il tempo per capire come parlargliene , ma fino ad allora non avrebbero insistito.

Per ora gli avrebbero solo detto di Kurt, poi più in la, gli avrebbero spiegato di più.

“Hai un appellativo con cui vuoi chiamarmi ? "

 Puoi continuare a chiamarmi signor Kurt se vuoi o puoi chiamarmi papi.. o…”

“Papi?”

“Si.. è un altro modo per dire papa. Il tuo papà può essere papà ed io.,. potrei essere papi se sei d’accordo..

Landon guardò a lungo ed intensamente i suoi genitori, un dito premuto sulle labbra mentre li guardava confuso.

Per un momento, rimase seduto in silenzio e poi annuì , sorridendo a Kurt, mostrandogli i suoi piccoli dentini.

“Papi..

Papà e papi!

Papà” indicando Blaine, “ e papi..  “ indicando Kurt.

Quando i due uomini annuirono, Landon batté le mani, poi scese dal letto, sparendo per un momento , lasciando la stanza , i suoi passi risuonarono nel corridoio.

Blaine si alzò per seguirlo, ma Landon tornò in pochi secondi, stringendo un foglio su cui c’era un disegno fatto a matita.

“Guardate la mia famiglia!.. Guardate cosa ho fatto!”

Nel disegno c’erano tutti: Blaine, Landon, Kurt, Avery, Cooper, Burt, Carole.. tutti loro erano in piedi accanto ad una casa che sembrava , più o meno, l’edificio in cui loro ( Blaine e Landon ) vivevano.

Sopra le testa di Burt e Carole c’era scarabocchiato un grande cuore rosso.. e lo stesso cuore era disegnato sulle teste di Blaine e Kurt.

E tra loro, mano nella mano , c’’era Landon.

“Ho fatto questo!  La foto della mia famiglia!”

La foto della sua famiglia.

Lottando per trattenere le lacrime, Blaine diede a Kurt il foglio e si chinò per abbracciare suo figlio ancora una volta, mentre Kurt studiava il disegno tra le sue mani.

Pochi secondi dopo, anche lui era in ginocchio, sul pavimento, con il suo fidanzato  e suo figlio, stringendo i due tra le sue braccia, mentre, baciando i capelli di Landon, esprimeva tutto il suo amore per loro.

Tutto di quel momento sembrò giusto.

Da come aveva reagito Landon alla notizia al meraviglioso disegno che aveva portato loro , che mostrava quanto il bambino desiderasse che il suo papà ed il signor Kurt si amassero  ( diamine... per quanto intelligente era Landon… Kurt era sicuro che , quasi sicuramente, già sapeva tutto.. quel piccolo monello impertinente) .

Tutto era perfetto.

Era il più sorprendente inizio di qualsiasi cosa Kurt potesse immaginare.

Ma di certo.. quando Landon si voltò verso di lui .. “ Ti prego.. non piangere.. papi..”.. beh.. anche questo fu meraviglioso.



Ottobre 2018

Paragonata all’Ohio e a New York , l’aria autunnale in California era ancora calda, quel giorno sembrava una mattinata di fine estate  nell’East Coast.

Una folla di gente, eccitata di iniziare la loro giornata, sfrecciava accanto a Kurt , ma tutto quello che lui poté fare fu aspettare..

Non gli importava però.

La giornata non era per lui, quella giornata era per qualcuno di più importante di lui.. beh!.. era per due persone..

Per la prima volta dopo anni, Kurt era parte di qualcosa che , giusto un anno prima, non avrebbe mai immaginato di essere incluso e ancora meno immaginava di venire a conoscenza di tutto questo .

Sbattendo le palpebre per fermare le lacrime che gli offuscavano la vista, guardò alla sua destra e sentì un sorriso diffondersi sul suo viso , alla vista di fronte a lui.

Landon era li accanto a lui, incantato, gli occhi nocciola spalancati per la meraviglia, mentre fissava le zucche ed i palloncini allineati sul sentiero.

Un enorme zucca intagliata era esposta al centro del parco ed una volta che l’attenzione di Landon ne fu attratta , fu spacciato, fermandosi col padre li accanto.

“Guarda papà!.. guarda.. una zucca.. !”

“ho visto , piccolo.. a chi assomiglia?”

“Topolino..! Assomiglia a Topolino!”

Landon si fermò di botto, saltellando per un momento, prima di voltarsi alla sua sinistra per guardare Kurt.

“Papi.. sembra Topolino! Amo Topolino! Papi.. ti piace Topolino?”

“Si.. ma non quanto amo te ed il tuo papa..” disse Kurt dolcemente, sorridendo a suo figlio, prima di alzare lo sguardo su Blaine, arrossendo per lo sguardo innamorato del suo ragazzo.

In tutti questi mesi da quando si erano ritrovati allo strip club, avevano fatto tanta strada.

Erano di nuovo insieme, recuperando, lentamente,  la loro relazione ( al passo di Blaine) e le cose tra loro stavano funzionando.

Dopo essere ritornati insieme ed aver rivelato il suo legame con Landon, fu come se tutto.. tutti i cuori spezzati ed il dolore vissuto.. stesse iniziando a guarire.

Kurt aveva accettato un lavoro temporaneo per Vogue li a LA; faceva tutto quello che faceva a New York.

Solo che questa volta si stava occupando del settore moda di metà West Coast riportando poi ad Isabelle e a tutti gli altri pezzi grossi cosa è hot in quella città e cosa non è chic.

Poi lavorare a LA, aveva la possibilità di stare vicino a Blaine e a Landon .

Ed essere più vicini.. significò anche che ebbero la possibilità di vivere di nuovo insieme.

Abbastanza incredibilmente, fu proprio Blaine il primo a suggerire la cosa.

Quando Kurt chiamò Vogue per far sapere che sarebbe rimasto rintanato a LA per un altro paio di settimane , Isabelle gli offrì il lavoro (Kurt fu certo che lo avesse fatto dopo aver passato alcune ore a parlare con lei al telefono  di tutto quello che era successo in quei mesi mentre lei era stata impegnata in Europa) .

Kurt accettò immediatamente l’offerta , ne parlò con Blaine, rimanendo sbalordito quanto Blaine lo guardò  e disse:

“Puoi rimanere qui invece di cercarti un appartamento”.

Insieme, parlarono anche di trasferirsi , più in là, in un appartamento più bello.

Per ora erano felici di dividere il piccolo appartamento di Blaine mentre entrambi  mettevano da parte i soldi per un appartamento migliore in futuro.

Blaine trovò un altro lavoro poco dopo che Kurt si era trasferito.

Un ristorante d’altra classe , li in città, cercava un intrattenitore, un cantante che facesse un po’ di musica per i clienti durante le loro cene, e Blaine, dopo molte esortazioni dei suoi amici e della sua famiglia, decise di fare l’audizione.

Lui, insieme ad altri 3 cantanti , furono assunti per alternarsi sul palco in varie serate.

La paga era abbastanza buona e dava a Blaine la possibilità di esibirsi di nuovo, cosa che Kurt desiderava rivedere così tanto.

Un paio di volte aveva lasciato Landon con Avery mentre lui andava a vedere Blaine cantare  ed ogni singola volta , rimaneva fortemente impressionato da quanto talentuoso fosse realmente il suo ragazzo.

Ma vedere quanto le cose fossero cambiate per loro, lo ferì anche.

Tanto tempo fa, immaginava di andare a vedere Blaine a Broadway ( solo le sera in cui lui non si esibiva).

Si supponeva dovessero conquistare la Nyada e New York, ma non era mai successo  a causa della sua stupidità.

Ora, però, sapeva che lo avrebbero fatto.. personalmente e professionalmente.

Avrebbe attraversato le fiamme dell’inferno per proteggere la sua famiglia.

Avrebbe affrontato qualsiasi cosa affinché Blaine fosse felice.

Questo era qualcosa che Kurt si era ripromesso così tanti mesi fa, mentre stringeva  un  Blaine, nudo e soddisfatto,  di nuovo tra le braccia , felice di essere nel posto in cui apparteneva.

In passato aveva ferito Blaine ( e Landon di conseguenza ) così tanto per il suo egoismo e per la sua testardaggine.

Non avrebbe permesso che accadesse di nuovo.

Ora supportava ogni singola cosa che faceva Blaine.

Passavano le notti a letto solo parlando dei sentimenti di Blaine e del loro futuro.

CI furono discussioni sul tornare al college, sul lasciare la California ed andare in un posto nuovo e ricominciare daccapo.

C’erano state liti , naturalmente.

Kurt cercava sempre di frenare se stesso per evitare di esplodere come suo solito; invece, erano più che lo volte in cui Blaine esplodeva che quelle in cui non lo faceva, gli anni di solitudine e paura lo costringevano a ricadere in una spirale  ..in cui Kurt si sarebbe reso conto di aver fatto un errore a tornare con lui e lo avrebbe lasciato di nuovo.

Kurt , sempre, si affrettava a rassicurare il suo ragazzo che non se ne sarebbe  andato, mai più se Blaine gli avrebbe permesso di restare.

Le liti erano estenuanti e sfinivano entrambi gli uomini , ma Kurt sapeva che ne avevano bisogno.

C’era così tanto dolore nel cuore di Blaine ancora adesso , per come era stato ridotto in pezzi e sputato da tutti , che aveva bisogno di tirar tutto fuori .. così esplodeva.

Secondo Kurt, ci volevo solo del tempo.

Perché il Blaine di cui si era innamorato tanto tempo fa, lasciava che le cose lo consumassero come acido , spogliandolo del suo guscio esterno fino ad esporre la parte più interna di se, più fragile e tenera.

Questo Blaine aveva invece una pelle più spessa a proteggere il suo cuore di porcellana e Kurt doveva assicurarsi che Blaine sapesse che non avrebbe mai più fatto a pezzi il suo amore di nuovo.

Così avevano iniziato ad andare in terapia, insieme o da soli.

Ci andavano da solo un paio di mesi, ma i cambiamenti nelle loro vite erano enormi.

Era diventato più facile parlare tra loro , si erano riavvicinati e, mentre i giorni passavano, Kurt fu sicuro che Blaine stesse meglio per aver deciso di vivere con Kurt a tempo pieno.

E se le probabilità era a loro favore ( e Kurt era certo che ci stessero arrivando) si sarebbero fidanzati di nuovo e forse si sarebbero potuti sposare ed avere altri bambini presto.

Soprattutto la parte dei figli , perché più passava del tempo con Landon più Kurt realizzava di desiderare altri bambini.

Ne voleva un bel po’..

Amava Landon con ogni parte del suo cuore e della sua anima.

C’era qualcosa di sorprendente nell’essere padre e , guardare un bambino , che hai aiutato a “creare” , diventare una piccola entità.

Landon era divertente, brillante ed intelligente e vivace.

Era una gioia, la luce della vita di Blaine e Kurt ( che era completamente sdolcinato da dire, ma Kurt ora capiva cosa spingesse i genitori a dirlo )

Viveva per le mattine quando si svegliava al suono di Landon che cantava davanti alla tv.

Adorava vedere suo figlio ballare , trascinando i piccoli piedi in quel suo solito modo, mentre arricciava il naso lentigginoso e sorrideva al suo papi.

La sera amava stendersi sul piccolo letto di Landon con suo figlio sotto le coperte accanto a lui , le palpebre cadenti, messo addormentato , mentre il suo papi gli leggeva la fiaba della buonanotte.

Nel frattempo, Blaine restava sulla soglia , guardandoli con amore mentre Landon e Kurt legavano.

Era tutto … nonostante i capricci e le lacrime che crescere un bambino portava.

Loro erano tutto per lui e Kurt si sentiva onorato di avere il permesso di far parte delle loro vite.

“Papiii! Papii”.. andiamo!.. voglio andare a vedere Topolino!.. Voglio vedere Topolino e Mulan e ….”

La lista continuò, balbettata dal bambino trascinava i suoi papà attraverso il parco , fino a quando i suoi occhi non individuarono uno dei personaggi  che stava cercando.

Kurt si lasciò trascinare , stringendo saldamente, la piccola mano di Landon nella sue, voltandosi poi  a guardare Blaine non sorpreso di trovare il suo ragazzo che lo fissava.

Anni prima, poteva solo sognare momenti come questo; passeggiare per il parco con Blaine e loro figlio.

Allora sognava che entrambi fossero più grandi e sposati, invece si essere poco più che ventenni e solo fidanzati; ma tutto questo non importava, non quando Kurt sapeva che ci sarebbero arrivati, alla fine.

Sorridendo , abbassò la testa per un secondo e poi mormorò un ti amo,  a fior di labbra, a Blaine mentre Landon li trascinava, voltando l’angolo per prendere un nuovo sentiero.

Come sempre, il suo cuore perse un battito quando Blaine arrossì ripetendo le sue parole, calmo e deciso.

C’era stato un periodo in cui Kurt temeva di aver perso per sempre il diritto di sentirsi dire di nuovo quelle parole, e di aver perso per sempre Blaine.

Tuttavia, come il tempo, il destino o qualsiasi altra cosa aveva dimostrato , che a volte succedono le cose più folli.

A volte esci con i tuoi amici per andare in un posto che non hai mai frequentato e ti imbatti in qualcuno del tuo passato.

A volte scoprì un mucchio di cose folli che creano una serie di eventi che attraversano la tua vita e tutto ciò che una volta consideravi normale , all’improvviso non è così normale come credevi.

A volte il tuo cuore ti urla contro perché lo hai maltrattato troppo e tutto quello che vorrebbe è essere amato di nuovo da qualcuno che lo aveva amato nel miglior modo possibile.

A volte i loro cuori vogliono le stesse cose, ma sono troppo spaventati per provarci di nuovo.

A volte bisogna rischiare ed a volte funziona.

Kurt era abbastanza felice per tutti questi.. “ a volte..”

“E’ Pippo, papà!!!.. Guarda… è Pippo.. Papi andiamo.. sei lento! Forza..”

Da Pippo a Topolino , ad Elsa , a Gaston.. la piccola famiglia passò l’intera giornata ad incontrare personaggi per tutto il parco.

Mangiarono del delizioso cibo, comprarono un sacco di regali per Landon nei negozi ,e Kurt , addirittura pianse quando Ariel cantò “buon compleanno” a Landon , baciandogli una guancia.

Per tutto il giorno , il piccolo ometto girovagò nel parco con la mano sulla guancia, canticchiando canzoni della “La Sirenetta”.. mentre borbottava qualcosa sullo sposare Ariel un giorno.

Blaine ridacchiò prendendolo in giro, dicendo che avrebbe amato avere una sirena come nuora ed anche Kurt rise , divertito per lo sguardo innamorato sul viso di suo figlio.

SI divertirono un mondo a passare la giornata a Disney , godendosi i luoghi ed i profumi del parco mentre Landon saltellava alloro fianco, eccitato per il fatto di aver trascorso il suo quarto compleanno nel posto più magico della terra.

A fine giornata però , dopo che il sole era tramontato da tempo e la luna e le stelle brillavano in cielo , tutti erano esausti.

“ Mi fanno male i piedi”.. " borbottò Kurt, sistemando le braccia, mentre spostava il corpo appesantito dal sonno di Landon un po’ più su sul petto, alzando una spalla per appoggiare il volto di suo figlio contro il suo collo.

La giornata era stata lunga e stancante per il bimbo, che aveva ormai quattro anni, così era crollato mentre si dirigevano verso l’uscita del parco.

Il suo volto era stato truccato da tigre ( “ Oggi non sono Landon.. Sono Rajah!” ) ed aveva indossato un paio di orecchie da topo sulla testa riccioluta.

Kurt era sicuro che il trucco stesse sporcando i suoi vestiti, ma non gli importò.

L’unica cosa che contava di più per lui era che Landon aveva avuto il miglior compleanno di sempre ed era sicuro che lo fosse stato per le tantissime volte in cui Landon aveva ringraziato i suoi genitori per la gita.

“Grazie per portarlo” rispose Blaine, avvicinandosi a Kurt mentre venivano schiacciati tra la folla.

La sua mano scivolò in quella di Kurt , le loro dita si incastrarono perfettamente, mentre si fermarono per voltarsi a guardare lo spettacolo dei fuochi d’artificio.

Nonostante il rumore , Landon continuò a dormire, troppo distrutto dalla giornata, così i suoi papà si guardarono lo spettacolo da soli, abbracciati e mano nella mano.

“Penso che si sia divertito oggi.. io so di averlo fatto..”

“Anche io.. penso che abbiamo avuto abbastanza divertimento per un anno intero..”

“lo dici a me..”

I fuochi d’artificio scoppiavano in cielo , illuminando il buio con mille colori .

Gente di ogni età era incantata e meravigliata per lo spettacolo, ma Kurt si ritrovò disinteressato perché la sua attenzione fu attratta dagli occhi splendenti del suo ragazzo.

Proprio come aveva fatto Landon quando erano arrivati al parco, Blaine sembrava incantato dalla magia della Disney.

I suoi occhi , così simili a quelli di Landon, erano completamente spalancati, la bocca aperta a formare una O, ed un leggero sorriso mentre guardava il cielo.

Rimase così a lungo, senza accorgersi che Kurt stava fissando lui e solo lui, e fu solo quando Landon si lamentò che Blaine si voltò trovando gli occhi grigio-azzurri di Kurt su di lui.

“Mi stai fissando..”

“Si.. è difficile non farlo quando hai la persona più bella al mondo accanto a te..”

Blaine ruotò gli occhi , arrossendo mentre colpiva scherzosamente il braccio di Kurt .

“Sta zitto..”

“Attento.. ho un bambino in braccio..”

“Sei un idiota…”

“Un idiota innamorato.. che posso dire?”

Per puntualizzare le sue parole, si chinò per baciare un lato della testa di Blaine, spostandosi poi sulle sue labbra.

Blaine rispose al bacio, come sempre, e poi entrambi si allontanarono , aprendo lentamente gli occhi per fissarsi l’un l’altro.

 
“Grazie per avermi permesso di farlo..”

“Di fare cosa?”

“Questo.. essere con te e Landon.. Festeggiare questo giorno con voi ragazzi..”

“Sei suo padre ed il mio ragazzo.. Perché non avrei dovuto?”

“Perché quattro anni fa, lo stavi mettendo al mondo, da solo.. Questo giorno riguarda te quanto lui. Potrà essere il giorno in cui è nato, ma è il giorno in cui tu lo hai fatto nascere”.

“Kurt..”

“Così.. volevo solo dirti grazie..

Perché potevi scegliere di portarlo qui da solo o festeggiare da soli o altro.. ma hai deciso di condividere questo momento come me .. e lo apprezzo..

Così come lo faccio con te e Landon.

Sono così orgoglioso di te per tutto quello che hai superato .

Sono così grato che tu abbia avuto la forza di andare avanti invece di arrenderti..

Sono felice che mi hai permesso di tornare con te e ti amo così tanto..

Volevo solo fartelo sapere..

Ti amo più di qualsiasi cosa…”

Blaine distolse lo sguardo per un momento, riportandolo sulla nube di fumo e sulle luci scoppiettanti sopra di loro.

Quando si voltò di nuovo , i suoi occhi erano pieni di lacrime.

“Ti amo anche io..:”

Lasciò che Kurt lo tirasse più vicino con il braccio libero ed insieme rimasero così, abbracciati l’uno all’altro mentre guardavano il finale dello spettacolo dei  fuochi artificiali.

Verso la fine , Landon si mosse, svegliandosi ed allungando le braccia verso il suo papà, così Blaine alleggerì Kurt  dal peso di Landon e prese Landon tra le braccia, cantando dolcemente buon compleanno sotto voce( con Kurt che armonizzava ) al piccolo bimbo stanco mentre uscivano dal parco.

Kurt tenne il palmo sulla piccola schiena del suo ragazzo, guardando con amore suo figlio lottare per rimanere sveglio mentre lasciavano Disneyland.

Blaine era l’immagine della perfezione, mentre cullava tra le braccia Landon ( che stava crescendo come erba diventando troppo grande per qualcuno dell’altezza di Blaine per portarlo in quel modo ancora a lungo) mentre venivano schiacciati tra la folla.

Pallide luci verdi, arancio e viola piroettavano attorno a loro e Kurt ammirò il modo in cui illuminavano il volto del suo ragazzo.

Mai in un milione di anni , avrebbe immaginato una vista così: due fidanzamenti falliti alle spalle,  viveva sulla West Coast  ed era diventato padre poco più che ventenne.. nulla , nella sua vita , era andato secondo i suoi piani.

Niente di quello che era successo era qualcosa a cui aveva mai pensato.

Nei suoi confusi pensieri ,  credeva che , in quel momento , sarebbe stato una giovane promessa di Broadway .. questo o che avrebbe conquistato , come un ciclone, il mondo della moda.

Credeva che avrebbe avuto successo, che si sarebbe sposato verso i trent’anni e poi sarebbe diventato padre.

Ma ora, mentre guardava Blaine e Landon camminare accanto a lui, gli stessi capelli ricci, le lunghe ciglia e lo stesso adorabile comportamento… Kurt realizzò che questa era la vita che aveva sempre voluto.

Voleva l’amore e la felicità; ed essere diventato padre gli dava tutto ciò moltiplicato per dieci.

Una volta qualcuno gli disse:

Puoi sognare come vorresti che fosse la tua vita; puoi scegliere come viverla.

Beh.. essere qui, essere con le due persona che amava di più?

Prendere parte alla crescita di Landon?

Vedere Blaine rimettersi in gioco e diventare la star che era destinato ad essere?

Essere parte della loro felicità ed avere loro per la sua ?

Questo era quello che voleva.

Era la sua vita ora, e sempre lo sarà.. e..”

“Papi?”

“Si?”..

Alzando lo sguardo dalla spalle del suo papà, Landon sorrise ancora assonnato , inclinando la testa ,nello stesso modo di Blaine, mentre guardava Kurt con una espressione piena d’affetto ed amore.

“Ti voglio bene”..

“Ti voglio bene anche io..”

Si.. forse questa non era la vita che aveva pianificato…

Potrebbe non aver mai immaginato di essere padre così giovane, innamorarsi così profondamente, o niente del genere…

Ma quando c’era Landon che lo guardava così come se avesse fatto cose meravigliose , e Blaine che lo guardava come se non ci fosse nulla al mondo di cui avesse bisogno se non di questo, Kurt realizzò di provare le stesse cose e sempre lo avrebbe fatto.

Questa era la sua vita ora.. e sempre lo sarebbe stato..

Che bella vita era e lo sarebbe sempre stata.


Note

Fine... SIGH!!!

 questo è il link della storia originale.

https://www.fanfiction.net/s/10334792/1/What-I-Call-Life

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