Paint the Sky Blue

di Pineapple__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1 Rejected Kiss ***
Capitolo 2: *** #2 Cheeks ***
Capitolo 3: *** #3 Prince Charming ***
Capitolo 4: *** #4 Focus ***



Capitolo 1
*** #1 Rejected Kiss ***



#1 Rejected Kiss


Saltuariamente anche Nakahara Chuuya, secolare e temutissimo membro esecutivo della Port Mafia, aveva bisogno di ricercare una vicinanza, un contatto fisico con altre persone che, possibilmente, non fossero la suola di Dazai sopra la propria testa. E fu proprio in quel momento che, giocherellando pigramente con le ciocche color corvino del ragazzo a fianco a lui e saggiando con lo sguardo -in massima segretezza- le spigolose linee del suo corpo, che nacque nella sua sadica mente l'idea di rubare un bacio ad Akutagawa. 

Un piccolo sorrisetto sornione apparve sul viso del rosso, mentre si approssimava lentamente alle labbra di uno sciagurato Akutagawa; voleva solamente continuare a leggere il proprio libro in santa pace, senza che un nanetto con tendenze poco consone ad un ambiete lavorativo come il loro provasse disperatamente a strappargli un bacio. Nemmeno le sue rinomate frecciatine omicide o minacce di mort ebbero effetto sulla corsa all'oro del superiore.

E fu così che le labbra di Chuuya si andarono a schiantare su una superficie estremamente ruvida, nera e, soprattutto, che emetteva un sordo e prolungato ringhio. 

L'uomo con il cappello indietreggiò, sconfitto, ritonando a limitarsi ad intrecciare le dita tra gli stopposi capelli del partner. Era conscio del fatto che, se si era spinto a tal punto da evocare Rashōmon, fosse meglio battere in ritirata.







angolino dell'ananas malaticcio
Sfruttando il fatto di essere incatramata a letto con febbre e raffreddore, il mio cervellino ha pensato bene di partorire prompt nuovi di zecca che, ovviamente, non potevano rimanere solo un pensiero volante.
Il fandom di Efp ha bisogno di ChuuAku e, da brava Goebbels di questa coppia, eccomi qua con la prima raccolta - enjoy~!
bacissimi 
Pineapple__

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Capitolo 2
*** #2 Cheeks ***


#2 Cheeks

"Dammi retta, Akutagawa, non puoi fidarti di nessuno in questo mondo-" aveva esordito Nakahara-san, asciugandosi sgraziatamente con una manica della camicia le labbra bagnate, dopo aver preso un'ennesima e generosa sorsata direttamente dalla bottiglia "Amici, amici e poi ti rubano la bici!"

Il rosso soffiò indignato, saturando l'aria circostante con il fetore del suo fiato dall'elevato tasso alcolemico. Akutagawa aggrottò greve la glabra arcata sopraccigliare, emettendo un piccolo rantolo di disgusto e trattenendosi dal portare due dita ad ostruire le narici - era conscio che quel gesto avrebbe alterato ancora di più l'equilibrio mentale già instabile dell'uomo che barcollava davanti a lui nel vano tentativo di assumere una postura corretta. Non era la prima volta che assisteva alla scena di Chuuya in stato di inconfutabile ebbrezza, ma quella sera aveva -più delle altre volte- una qualche sfumatura comica ed esilarante. Solitamente le sbronze del rosso partivano sempre da un unico punto o, per meglio dire, da un'unica questione: Dazai. Ogni qualvolta che l'ex membro veniva nominato, più per affogare la stizza derivata dal fatto di non averlo ancora spedito a far compagnia al suo caro amico Odasaku che per altro, in un modo o nell'altro finiva sempre per incollarsi alla bottiglia.

Ma, in quel frangente, sembrava tutto completamente stravolto, eccezion fatta per l'immancabile tono di voce di qualche ottava sopra la media; c'era qualcosa di più tranquillo e sereno in quello stato in cui penosamente il pel di carota versava. Il nome dell'odiato ex partner non era stato proferito nemmeno una singola volta dalla sua bocca, forse troppo impegnata a trangugiare imbarazzanti e cadenzate cioncate di vino rosso. Ma il ragazzo, statuario davanti a lui, non era particolarmente interessato agli -ci scommetteva- spaventosi livelli di alcool nel sangue della barcamminante figura che gli si presentava dinanzi.

Era rapito dall'insolito colore delle guance di Nakahara-san: era ben consapevole che la carnagione naturale del suo superiore fosse più rosea e in salute rispetto alla propria, così com'era a conoscenza del fatto che, quando si assumono alcolici, la temperatura corporea aumenta e, di conseguenza, i vasi sanguigni si dilatano, facendo apparire la pelle sempre più arrossata e calda. Ma la sensazione che Ryuunosuke aveva nell'osservare le guance di Chuuya andava ben oltre che la semplice spiegazione scientifica. Sembravano pomodori maturi o succose fragole, solo pronte ad essere morse da qualcuno. Ecco cosa avrebbe voluto fare, toccarle, mordicchiarle, assaporare per la prima volta il calore umano al quale il ragazzo di nero vestito tanto anelava.

E più questo pensiero gli ronzava in testa, più il proprio corpo cominciava ad essere percorso da inspiegabili vampate di calore. Eppure non aveva nemmeno toccato quell'alcool che l'altro gli aveva offerto. Solo quando Nakahara-san esplose in una risata sguaiata e lo indicò come a volerlo schernire, capì la strana reazione che la propria struttura stava avendo nei confronti di quei pensieri.

"Ehi, Akutagawa-kun, perché stai arrossendo?!"







angolino dell'ananas
Ho sempre sognato di poter iniziare una flash scrivendo "Amici, amici e poi ti rubano la bici" e, finalmente, ho potuto soddisfare questo piccolo sfizio. Comunque grazie a voi per aver letto e grazie alle guanciotte di Chuuya per avermi donato l'ispirazione necessaria~.
bacissimi
Pineapple__

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Capitolo 3
*** #3 Prince Charming ***


#3 Prince Charming

Che si escludesse l'intramontabile senso d'onnipotenza, la soddisfazione di apparire agli occhi della folla sgomenta come qualcuno con la capacità di compiere un massacro con un misero schiocco di dita e il tacito rispetto che gli riservavano i suoi sottoposti, quello del mafioso era certamente un lavoro ingrato. A volte sentiva come se avesse il mondo in pugno. Altre volte, invece, il mondo sembrava cadergli addosso. 

E Chuuya ebbe proprio quella sensazione quando, facendo la propria discreta entrata all'interno di quella stanza illuminata da una soffocante luce vermiglia, vide il sottoposto disteso sull'asettica barella, con una maschera d'ossigeno calata pesantemente sul viso che, con prepotenza, pompava ossigeno all'interno degli sfiancati polmoni e circondato da macchinari di dubbia provenienza che producevano suoni mai uditi finora; sebbene sapesse perfettamente cosa volesse significare ridursi in quel pietoso stato, il suo solitamente impavido cuore fu stretto in una morsa di ferro. L'uomo, ormai non più capace di distogliere le iridi celesti dal corpo martoriato di Akutagawa, avanzò verso la sua postazione, abbandonando per alcuni istanti la propria sovente espressione fiera e baldanzosa e facendo calare un'ombra di contenuta e triste preoccupazione sul giovane viso. Chi mai, si chiese, metterebbe a repentaglio la propria vita per attirare le attenzioni di un uomo che non sarebbe degno di ricevere nemmeno lo sputo del membro del rango più basso presente alla Port Mafia? In realtà il pel di carota era a conoscenza del fatto che i sentimenti di quel ragazzo così sconsiderato, che ora giaceva inerme davanti ai suoi occhi, si limitavano ad una viscerale invidia nei confronti del ragazzo tigre; colui che aveva osato diventare il prediletto di Dazai e che, ovviamente, meritava di essere punito per un affronto così gravoso. Quelle, per Chuuya, erano soltanto un cumulo di cazzate.

Una mano si mosse, quasi involontariamente, andandosi a posare con innaturale cautela sul capo di Akutagawa per accarezzargli i capelli in un mostruoso gesto di tenerezza. Se non fosse stato per il fastidioso e ripetitivo cicalio dell'apparecchio per la registrazione dei battiti cardiaci che mostrava un'indiscutibile prova della presenza di vita, avrebbe asserito con assoluta certezza di trovarsi al cospetto di un cadavere, data la statuaria stasi in cui versava il ragazzo dai capelli corvini. 

"Se non ti svegli sarò costretto a baciarti." lo canzonò, tentando di emulare un tono di voce meno vacillante possibile.

Solo dopo alcuni attimi di lapidario silenzio, riuscì ad intravedere con malcelato gaudio una fessura farsi strada tra le appicicose palpebre del sottoposto, fin quando non fu nuovamente capace di scrutare quei melliflui e stanchi specchi argentei.

"Lasciatelo dire, Nakahara-san, come principe azzurro fai davvero schifo." commentò Akutagawa con un filo di voce.








angolino dell'ananas
Quando nella descrizione della raccolta scrissi "fluff, most of the time" mi riferivo proprio a questo. L'angst ormai per me è diventato qualcosa di irrinunciabile - non aspettatevene una vagonata come i miei soliti standard, ma i depression corner dovranno esere presenti, almeno qualche volta.
Grazie nuovamente di essere arrivati fino a qui, vi regalo le uova di Pasqua~.
bacissimi
Pineapple__

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Capitolo 4
*** #4 Focus ***


#4 Focus


Le onde, dipinte delle mutevoli sfumature di blu, lambivano con materna dolcezza banchina del porto, in un ipnotico movimento di scaglie. Le luci della città si riflettevano su di esse, donando loro un mistico tono giallastro che tremolava, si spezzava e si ricomponeva a ritmo con la risacca, ignare di star creando uno spettacolo di cotale fascino. Un'afa precoce aveva impregnato l'aria di Yokohama, quella sera. Lo si poteva capire dal lungo cappotto color legno selvaggiamente abbandonato sul cofano della macchina, dalle affusolate e femminee mani libere dall'egemonia dei gravosi guanti di pelle, dalle maniche della camicia arrotolate fino al gomiti, scoprendo i fini ma robusti avambracci, sui quali spiccavano sottili linee venose, dall'assenza dell'inseparabile cappello e da quello spettinato chignon che raccoglieva alla bell'e meglio i setosi capelli aranciati. Il soggetto fece tintinnare nuovamente il vetro della bottiglia di birra contro il cemento del muretto sul quale erano seduti da forse qualche ora, rompendo lo scomodo silenzio che si era venuto a creare. Un sorrisaccio, qualcosa di stupido a cui brindare ed entrambi tracannarono altri lunghi sorsi di un nettare fresco e amaro.

Akutagawa non aveva mai bevuto birra, non aveva mai partecipato a uno di questi strani rituali, che Chuuya aveva etichettato come "un'uscita tra amici", durante quelle ore non aveva mai osato aprire bocca, quasi incantato dalle concitate doti orali di Chuuya, ma, oltremodo, non aveva mai avuto il coraggio di soffermarsi così a lungo sulla figura del superiore. Quegli occhi argentei, che sembravano essere capaci di scrutare i più nascosti e luridi anfratti dell'animo umano, quella sera erano pieni di quel bagliore infantile, quella scintilla di curiosità ben celata dalla sovente maschera di insofferenza. Concentrato sulla figura di Nakahara-san, il quale aveva ricominciato a gettare merda sul conto dell'ex collega, Ryuunosuke era in grado di saggiare ogni sua forma, convenendo con sé stesso della sua spaventosa bellezza; partiva dagli occhi, il suo studio, stentando a mantenere la rotta in quel miscuglio di cielo e oceano che erano le iridi del superiore. Scendeva, in seguito, analizzando il profilo degli zigomi e della mandibola e saggiando i lineamenti talmente morbidi da parvere fanciulleschi. Una vivace pennellata paonazza aveva colorato le guance del superiore, completando un quadro che sarebbe stato perfetto, se essa non fosse stata a significare l'incombere di una sua nuova ubriacatura. 

Non fece nemmeno in tempo a formulare un lamentoso pensiero su quanto sarebbe stato stancante avere a che fare con un nuovo e fiammante stato d'ebrezza che percepì degli umidi ma morbidi polpastrelli posarsi sotto il suo mento e applicare una leggera forza verso l'esterno, facendo in modo che il demone di nero vestito ne seguisse i movimenti senza nemmeno ragionare su cosa sarebbe successo nell'immediato futuro. Fu un bacio relativamente breve, delicato, dall'unione di sapori che si intrecciavano e si mescolavano tra di loro in un sapiente e intricato cocktail; Akutagawa poté avvertire l'amaro sapore della birra ingerita in precedenza, il fastidioso aroma pungente della nicotina e il lontano gusto di salsedine posata su quelle labbra morbide. Solo quando si rese conto di stare rispondendo alla provocazione del superiore, il bacio si interuppe di colpo, così com'era iniziato. Ryuunosuke si rabbuiò repentinamente, gettando un'occhiata velenosa all'uomo seduto accanto a lui, il quale si era invece aperto in uno dei suoi soventi sorrisi affilati, a metà strada tra il canzonatorio e l'orgoglioso, come se quel bacio fosse stato una delle più grandi conquiste.

"È inutile che mi guardi così, Akutagawa-kun, mi stavi implorando di baciarti" lo schernì ancora una volta, riprendendo a sorseggiare con noncuranza l'ennesima pinta.

La bocca del sottoposto non riuscì a emettere suoni che non fossero sbuffi o irritati schiocchi, forse per cercare di sopraffare l'accelerato battito cardiaco il cui suono, a giudicare dalla sua insopportabile espressione compiaciuta, era sicuramente arrivato anche alle orecchie di Chuuya.







angolino dell'ananas
SÌ SONO VIVA WOW. Scusate l'inattività, sono stata occupata da uno strumento di tortura chiamato università. 
Sorvolando questi spiacevoli discorsi, in questa flash ho voluto mettere per iscritto quello che, per me, potrebbe essere stato il primo bacio tra questi due bellissimi mafiosi. Spero di aver reso l'idea di un Akutagawa in contemplazione estetica di Chuuya - OH ANDIAMO CHI NON CI È MAI ANDATO GUARDANDO CHUUYA - e del suo essere perennemente tsundere, peggiorato dal comportamento stuzzicante del suo amatissimo superiore.
Spero vivamente vi sia piaciuta, ci si rivede presto. Almeno spero.

 
bacissimi
Pineapple__

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