Crash Bandicoot: il ritorno degli elementali di DhaevetralWarrior (/viewuser.php?uid=905538)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il vero inizio ***
Capitolo 3: *** La storia di Aku Aku ***
Capitolo 4: *** Una amara sconfitta ***
Capitolo 5: *** L'incontro col dottore, nuova minaccia, in un altra dimensione e Isola Wumap folle ***
Capitolo 6: *** La lotta del Tecnoriccio ***
Capitolo 7: *** Finiti in trappola ***
Capitolo 8: *** Sfuggiti ***
Capitolo 9: *** Arrivo al tempio di Ro-Ko ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10: Crash, Cortex e Aku Aku VS Ro-Ko ***
Capitolo 11: *** Nuovi pericoli e minacce ***
Capitolo 12: *** Fr-Ez, l'elementale caduto ***
Capitolo 13: *** Nuovi mutanti e un aiuto inaspettato ***
Capitolo 14: *** Il ritorno di Aku Aku ***
Capitolo 15: *** La sconfitta di Py-Ro ***
Capitolo 16: *** Sperduti su un isola deserta ***
Capitolo 17: *** Affetto tra padre e figlia e... dov'è Crash? ***
Capitolo 18: *** Fr-Ez e Wa-Wa ***
Capitolo 19: *** Lo-Lo e i super mutanti ***
Capitolo 20: *** Spiegazioni ***
Capitolo 21: *** Corsa contro il tempo ***
Capitolo 22: *** La pace ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Storia di crasj
Capitolo 1: Prologo
Crash stava lì, sdraiato sul tappeto di casa sua, ad
osservare il camino. Il fuoco bruciava in modo vivace, ma illuminava
poco la casa dei Bandicoot. Era quasi mezzanotte, ma i suoi occhi non
davano segni di chiusura. Non smetteva di osservare il fuoco, di
osservare i guizzi, mentre era immerso nei ricordi di una settimana
prima. A lui sembravano passati secondi dalla sua avventura con Cortex.
E gli mancava. Certo, Cortex era cattivo, aveva cercato di ucciderlo
più volte... ma c'era qualcosa che li univa... il loro gioco
di squadra aveva quasi provocato un'amicizia... le avventure passate
insieme: la caverna, il laboratorio del giacchio, la scuola del male.
Ricordava tutto con piacere. Nel frattempo, l'ultimo tronco che
alimentava il fuoco stava morendo. Il fuoco mostrava le sue ultime
scintille, perdendo sempre più potenza. Il calore da esso
emanato diminuiva piano piano, in modo graduale, come una ferita che
nel tempo guarisce. Il fuoco si spense. Crash rimase al buio.
L'oscurità circondava la stanza, ma non fu questo a farlo
sentire triste. Coco e Crunch erano usciti a cercare frutti wumpa e Aku
Aku era andato con loro per proteggerli da probabili pericoli, e lui si
sentiva solo. Solo ed indifeso. In quel momento la mancanza di Cortex
si fece sentire ancora di più. Certo, Cortex aveva cercato
anche dopo la sconfitta dei fratelli cattivi di ucciderlo, ma lui ne
sentiva troppo la nostalgia. Durante quella avventura, non si era mai
sentito solo. Sapeva che Cortex era sempre da qualche parte. Ma era
inutile pensare al passato. Cortex era il suo più acerrimo
nemico e non sarebbero mai potuti diventare amici. Le occhiaie di Crash
diventavano sempre più pesanti. Le sue palpebre si chiusero
e lui si stese a terra sul tappeto. Iniziò a sonnecchiare.
Non sapevo cosa lo aspettasse.
ANGOLO AUTORE: Salve:) Mi era venuta in mente questa diea, e ho deciso
di svilupparla. Si svolge dopo twinsanity. Spero che questa storia vi
piaccia, ho molte idee per questa storia e già, il titolo
della storia dovrebbe far presagire qualcosa... alla prossima!
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Capitolo 2 *** Il vero inizio ***
Capitolo 2: IL VERO INIZIO
Dopo ore di meritato sonno, Crash si sentì una
strana sensazione che gli percorreva la schiena. Tutto
sembrava cambiato in un attimo: al posto della morbidezza del tappeto
di casa sua, sentiva di essere appoggiato contro qualcosa di rugoso,
paragonabile alla corteccia di un albero. Era assolutamente anormale
passare da una sensazione a un altra, e ciò desto non pochi
dubbi al bandicoot, ancora con le palpebre chiuse. Inoltre, sentiva
sulla sua pelliccia un calore molto intenso, e ciò sarebbe
stato impossibile se lui fosse stato ancora dentro casa sua. Del resto,
il camino della notte scorsa si era spento, e a dir la
verità, ricordava di sentire un gran freddo pervadergli il
corpo. Come era possibile che tutto ciò fosse cambiato? Cosa
era successo? Dov'era ora? Chi lo aveva portato lì? Il
bandicoot capì che starsene con le mani in tasca era ormai
futile, e che l'unico modo di capire qualcosa era aprire gli occhi e
vedere cosa aveva intorno. Cominciò ad alzarsi lentamente, e
a spalancare gli occhi in modo graduale, approfittandone anche per
sgranchirsi la schiena. Inizialmente aveva la vista tutta offuscata, e
non riusciva bene a identificare ciò che si mostrava davanti
a lui. Man mano tutto si faceva sempre più chiaro,
e cominciò a mettere a fuoco il territorio, facendo perdere
quell'effetto di sfocatura, simile ad una foto fatta da una telecamera
orribile. Un brivido passò per la sua schiena, tanto da
fargli rizzare i peli. Cominciò ad ansimare, e i
suoi battiti cardiaci aumentarono in un attimo, tanto che riusciva egli
stesso a sentirli. Non si sentì più il respiro, e
per un attimo, ebbe la sensazione di morire. Davanti a lui era presente
un enorme orizzonte, con tutto l'azzurro del cielo, e in lontananza
intravedeva un imponente ed enorme ramo, che si diramava in altri tre
rami, ognuno con la sua chioma folta di erba verde. Inoltre, al di
sotto dei suoi piedi capì di non avere del legno di quercia
lavorato, ma del legno di quercia grezzo, e notò anche una
strana discesa proprio davanti a lui, che terminava con un salto nel
vuoto per poi atterrare su una piattaforma rocciosa, e vicino a essa ce
n'erano altre, ed erano veramente numerose. Davanti ad esse si ergeva
una cascata, la cui acqua scorreva impetuosa, come le foglie di un
albero mosse dal vento di un temporale. Osservò, con sguardo
decisamente terrorizzato, anche al di fuori della piattaforma,
scoprendo di non essere più sulla terra ferma, ma sopra un
vero e proprio albero, e il vedere tutto lo spazio che separava quella
piattaforma dalla foresta che si trovava al di sotto gli
bastò per fargli venire un senso di nausea, come se
l'ansimare in continuazione non fosse già abbastanza. Il
bandicoot recuperò fiato, stette coi nervi saldi e
capì di dover cercare aiuto. Certo, il senso di solitudine
era molto opprimente, e il terrore stava pervadendo la sua testa, quasi
a farla scoppiare. Il terrore di restare solo, abbandonato dal mondo;
qualcosa cominciò a scendere inesorabilmente dai suoi occhi,
era la manifestazione di un sentimento, un sentimento che non aveva mai
provato prima, un sentimento a lui prima sconosciuto, ma che ora era
visibile da quella gocciolina d'acqua che scivolava sulla sua guancia,
e che poi si staccò dal corpo del marsupiale, e
andò a sbattere miseramente contro il legno, con un tonfo
debole, che tuttavia il bandicoot riuscì a
percepire. E cominciarono a uscirne altre. Il bandicoot
cercò di fermarle, ma era inevitabile. Le lacrime del
bandicoot scivolarono anche sulla sua peluria, inzuppandola. Il povero
Marsupiale si tocco dolcemente il viso, per asciugare quell'inutile
macigno che lo riempiva di tanta umiliazione, benché lui
sapesse che era un normalissimo sentimento che tutti provano. Ma in
quel momento, qualcosa lo spingeva ad andare contro i suoi sentimenti,
e di affrontarli. Doveva capire cosa stesse succedendo. " Crash... so
che ti stai facendo molte domande... beh, meglio che tu sappia almeno
dove ti trovi... benvenuto all'albero di Uka".
ANGOLO AUTORE: Salve! Spero di non essere stato dimenticato in questo
fandom, e spero che questo secondo capitolo vi abbia interessato. Dal
quarto in poi ci saranno meno sentimenti o descrizioni... solo azione!
Quindi, cominciate a preparare i pop corn! CI sarà da
divertirsi! P.S: Vi avviso che l'albero descritto è l'albero
du Uka Uka di of the titans. Più avanti vi sarà
tutto chiaro.
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