Disoccupata anche in Amore

di Briseide12
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Verità su di me ***
Capitolo 2: *** Diventare grandi ***
Capitolo 3: *** Vattene dall' Italia ***
Capitolo 4: *** Inizio della mia storia sentimentale ***
Capitolo 5: *** Ricominciare ***
Capitolo 6: *** Folla ***
Capitolo 7: *** Attesa ***
Capitolo 8: *** Viaggio ***
Capitolo 9: *** Nuova generazione ***
Capitolo 10: *** L'amico ritrovato ***
Capitolo 11: *** Momento ***
Capitolo 12: *** Errare ***
Capitolo 13: *** Educazione ***
Capitolo 14: *** Guerra e pace ***
Capitolo 15: *** Vivere ***
Capitolo 16: *** Amicizia ***
Capitolo 17: *** Oltre il velo ***
Capitolo 18: *** Rapporto ***
Capitolo 19: *** Crepa nell'anima ***



Capitolo 1
*** Verità su di me ***


Sono Disoccupata, in qualche modo adesso è un modo di essere, una bella etichetta appiccicata sulla mia carta d'identità che ti fa tanto sentire la mancanza del caloroso e confortante studentessa. Dovete sapere che non sono nata disoccupata, (ci sono quelli che nascono Assunta, ma non è il mio caso) ero una studentessa e con sudata fatica bramavo la fine della mia agonia con l'unico scopo di cingermi il capo di alloro.....nel mio essere piccolo e felice di allora non dimorava l'oscurità della parola disoccupato. Dopo i 5 canonici anni universitari della 3+2 (Grazie Gelmini.....), ho avuto la magica e fantomatica illusione di laurearmi, ben due volte, con il cuore stretto di gioia e la testa stracolma di certezze (ero drogata di laurea: è simile all'amore, solo più subdolo) mi addentravo nel mondo del lavoro. Ma che dico ahahaha, non mi ci sono neanche avvicinata allo spioncino. Retraggo la mia affermazione precedente, dicendo che incominciai ad addentrarmi nella ricerca del lavoro, inviavo i curricula sia online che offline, mi aspettavo che mi avrebbero chiamato da un giorno all'altro (che cucciola ahahahah). Sì, ero una piccola bambina credulona.......forse lo sono ancora. 
Voglio rivolgermi a voi ( sperando che siate in tanti se non è così, sono lieta di rivolgere l'antica cortesia del dare il voi al mio unico illustre lettore) con schiettezza, dirò la verità della verità. Inizierò spiegandovi il perché di "Disoccupata anche in amore", semplicemente al giorno d'oggi non esistono siti solo per trovare lavoro, ma anche siti che promettono di trovare l'anima gemella con frasi d'effetto come "tanti single aspettano te" o "qui puoi trovare la tua metà" ecc ecc; quindi dato ciò posso affermare con certezza che sono disoccupata anche in quel campo. La mia vita è stata abbastanza bizzarra, monotona per certi versi, ma prioritariamente bizzarra. Non sono un tipo noioso, nè pedulante, ma nonostante tutto ero una fan spietata dello studio a livelli che non potete immaginare. Non mancavo mai a lezione, andavo volontaria all'interrogazione e adoravo fare i compiti a casa.......una pazza di studio. Mi sono portata con me questa pazzia fino all'ultimo anno di università, credevo con tutta me stessa che lo studio mi avrebbe dato quello che volevo. Lo studio mi avrebbe aperto la porta verso il lineare cammino che conduceva al lavoro dei miei sogni e con esso sarebbe arrivata anche la relazione perfetta e matura che cercavo....ahahahah...lo so ero leggermente illusa.
La mia vita sentimentale è stata abbastanza travagliata e così piena di immaturità da farmi ridere per non piangere, come si suol dire. La mia prima storia è stata breve e insipida e la seconda traumatica....ora temo la terza, dato che sembra che abbiano la tendenza ad amplificarsi gli aspetti negativi di storia in storia. Si non ho avuto molte storie e la mia serietà m'impedisce di avere storielle...non riesco neanche a provarci ad averle...lo so, sono un caso umano.
Adesso vi chiederete cosa mi abbia risvegliata da questi sogni e queste illusioni....bé innanzitutto le mie esperienze amorose, le porte in faccia anche dal McDonalds (si, essere respinti dal Mc non ha prezzo) e due (in realtà tre, la prima era un'iniezione di azoto) operazioni chirurgiche a distanza di 4 anni l'una dall'altra (queste ultime due in particolare, mi hanno conferito una sfiducia totale nei medici.... vi anticipo solo che andai tre volte in ospedale durante una crisi, scoprii dopo che lo era, e mi mandarono a casa dicendomi che era stress e c'erano malati reali che avevano bisogno di loro....bene il cosiddetto "stress" si è trasformato in asportazione con urgenza....dopo soli 8 anni di crisi dal dolore paralizzante...quindi perdonatemi la sfiducia verso i medici). In un mondo in cui ci vuole la raccomandazione anche per fare la commessa o per un'impresa di pulizie, ti viene di dire a tutte queste personcine meravigliose che nella sanità ci uccidono e negli altri campi ci fanno perdere tempo, un grosso e pieno di sentimento V......O. Concedetemelo.
Se vi ha interessato, il mio muro delle stramberie, sappiate che affronterò ogni argomento nel dettaglio nei giorni a seguire. M'inchino per l'attenzione che mi avete concesso e Buona vita.

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Capitolo 2
*** Diventare grandi ***


Il peso delle responsabilità, la consapevolezza che nulla si risolve per magia e sopratutto che non esiste un essere magico in grado di regalarti ciò che vuoi senza ricevere nulla in cambio....tristi verità che si acquisiscono crescendo. Pensare al domani diventa meno piacevole e focalizzarsi sul presente sembra quasi impossibile. Quando sono in palestra, sul tapis roulant (sì, vado in palestra per semplice scrupolo di coscienza e in parte per non sentirmi pietrificata, quando mi muovo), comincio a camminare e mi riprometto di pensare al presente, ma una parte di me mi sconsiglia vivamente di farlo e si rifugia nel mondo immaginario (lo so, avevo detto di essere cresciuta....uso la scusa del fanciullino interiore), comincio a pensare a quale auto comprerò, al vestito da lavoro che avrò ed al lavoro stesso che potrò avere; l'unico elemento che conto di avere anche nel mio immaginario e che ho tutt'ora è l'andare in palestra e mi serbo quest'ultimo pensiero come il mio talismano lucente. Per fortuna molto spesso ,mi salva da questi pensieri, una qualunque persona che affiancandosi al mio tapis roulant inizia ad accelerare il passo e lì ha inizio la sfida senza tempo. Iniziamo a sfidarci indirettamente (perchè sappiamo entrambi che è un comportamento poco adulto), con la coda dell'occhio controlliamo la velocità del nostro "sfidante" ed un sorriso compare spontaneo sul nostro volto se notiamo di andare ad una velocità maggiore. Vi prego ditemi che capita anche a voi.
Posso affermare con eccentrica semplicità che la palestra è il luogo in cui puoi essere un bimbo, mantenendo la parvenza di un adulto sano e sportivo. Ho pensato da dove poter iniziare a rendervi partecipi della mia vita e penso che iniziare dal lato sentimentale sia il modo migliore di rivolgermi a voi come cari amici. Dovete sapere che sono un tipo molto solitario, ovvero se un'amica mi chiede di vederci non oppongo resistenza e posso anche divertirmi, ma queste proposte allettanti non capitano spesso. La mia routine consiste nel trascorrere le serate a leggere o a guardare qualcosa di divertente in tv (che non vedo prima delle 20) ed aggiungo a mia colpa che resto sveglia massimo fino alle 23/23:30, perchè anche se la mattina non ho impegni, mi piace l'idea di svegliarmi e pianificare qualcosa da fare. La mattina la dedico a seguire corsi online, svolgere qualche commissione e imparare qualche parola in diverse lingue straniere. In un periodo simile a questo, imparai il linguaggio dei segni e l'alfabeto enochiano (il così detto alfabeto degli angeli). Adesso che mi avete più o meno inquadrata (spero che non sia un quadro troppo disastroso), potrete certamente capire che il lato sentimentale ha faticato ad emergere nella mia vita e quando è arrivato, mi è letteralmente esploso in faccia. 
Il mio primo "amore" lo incontrai in biblioteca, non una biblioteca qualsiasi, ma quella della mia amata ragione di vita, l'università. Sì, confermo quello che state pensando....ho iniziato abbastanza tardi a preoccuparmi di quel lato che era rimasto allo stato adolescenziale. Vi dico solo che finì in meno di un mese, mi lasciò lui e il motivo era i 30 km che ci separavano. Storia triste e per non umiliarmi ulteriormente non vi dirò quanti atteggiamenti strani vi erano nell'allora mio 30enne boyfriend, non scelto per posizione (fuoricorso a psicologia....senza lavoro...senza auto ecc. ecc.), nè per prestanza fisica (era alto quanto me e magrolino). Allora voi direte, scelto per cosa?.....ecco non lo so. Pensavo fosse intelligente ed emancipato, ma non lo era. M'interrompo qui, perchè non ha senso neanche per me. Amici miei, dicono che l'amore è cieco, il mio era in coma vegetativo.
Se mi aveste conosciuta all'epoca, forse mi avreste schiaffeggiata e mi avreste chiesto di ragionare e di usare il cervello che pensavate avessi ed io forse mi sarei "salvata". Forse posso dare la colpa al fato, al pensiero confortante che quello che accade era scritto e non dipende dalle nostre azioni. L'unica scusa che sembra reale anche a me è che quando si vuole che qualcuno ci ami, passiamo sopra a molte cose, alcune importanti ed altre meno.

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Capitolo 3
*** Vattene dall' Italia ***


Sto accumulando un numero così alto di porte in faccia che penso potrei inserirle nella mia casa del futuro (sì, credo ancora che avrò una casa in futuro ahaha). Sicuramente l'argomento della disoccupazione è stato affrontato (almeno a parole) infinite volte da qualsiasi esponente della tv, sia da politici che da figuranti da salotto. Non comincerò ad elencare le infinite e spasmodiche difficoltà, delusioni e mancanza di autostima che questo infonde in un individuo anche se giovane e pieno di vita....anche se stranamente la giovinezza è un termine relativo, si è giovani per alcuni e vecchi per altri, quello che credevo un elemento oggettivo si è trasformato in soggettivo.
Comunque, vorrei focalizzarmi sulla frase detta dai più, oltretutto ci tengo a specificare che quei più occupano un posto di lavoro a tempo indeterminato, vivono nel luogo in cui sono nati e nei loro viaggi si possono contare solo quelli a scopo ludico. La frase è (riporto testualmente le parole illuminanti): "Vattene dall' Italia, se fossi giovane me ne andrei subito con poche cosette a tentar la mia fortuna", bene cosa dirvi amici, queste parole le apprezzo solo da chi lo ha fatto davvero, da colui/colei che non avendo nessun parente, nè amico, nè amore estero si è imbarcato/a da solo/a in questa avventura. Invece, quando viene pronunciato da altri, non la gradisco per niente e un solo pensiero martellante irrompe nella mia mente <> che d'altronde a questa conclusione uno ci arriva da solo con amarezza e senso di frustrazione. Cari individui dalle parole illuminanti, non parlate di quello che non conoscete e non avete provato sulla vostra pelle, noi giovani (penso di poter ancora usare il noi) non abbiamo più orgoglio nè dignità, chiediamo lavoro a chiunque anche se siamo super qualificati e speriamo con il profondo del nostro cuore di non dover lasciare la nostra patria, circondati dalla nostra parlata e dalle nostre usanze (come il sacro bidet). Non avete idea di quanto sia difficile essere noi gli immigrati ed essere noi, quelli additati di rubare il lavoro e tutto questo... perchè?..perchè gli Italiani che dicono di governarci, in realtà sono totalmente incapaci di far ripartire una nazione che ha tutto. Prendiamo la super nominata Inghilterra, non ha nulla, niente che può essere comparato ad un solo elemento che abbiamo qui da noi (sono patriottica e realista), lo ammettono anche loro, Cibo, Clima, Monumenti, Ville, Giardini, Scienza....mentre l'unica cosa di cui ridono sono i nostri politici. Esatto è lampante  che è quello il problema, quando abbiamo le persone sbagliate, non può andare diversamente. Dico io, amici miei, perchè mettere una persona che non ha le minime nozioni base di medicina a Ministro della Sanità e così via dicendo ugualmente nei vari settori. Non voglio continuarvi a tediare con cose che indubbiamente sapete già, comunque chiedo ai faciloni che elargiscono consigli (parole a vanvera), consiglio caldamente di stare zitti, solo così si salverebbero dalla considerazione bassa che acquisiscono.
Scusatemi, ma era dovuto specificare questo. Verba volant e mi fermo qui.
Nelle prossime mie confessioni, ho intenzione di approfondire la mia ultima storia sentimentale al fine di chiedervi consiglio, come ai miei amici più cari e al contempo rendere più chiaro il disoccupata anche in Amore.

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Capitolo 4
*** Inizio della mia storia sentimentale ***


Non so bene come funzioni, ma un giorno che tu sia consenziente o meno, guarderai una persona e te ne innamorerai, da quel momento da estraneo che conduceva una vita che non conoscevi, diviene per te : la tua vita. Quest’uomo o donna che sia, sarà da quel momento il motivo primario della gioia e della tristezza e come se si è protetti da un alone invisibile, quello che avviene all’esterno non ci tocca, per quanto grave possa essere.
Fu così che per cause sconosciute persino a me, mi ritrovai anche io nella densa melassa dell’amore. Sia chiaro la mia storia è soggettiva, ovvero quello che è accaduto a me non capiterà per forza a tutti/e.
Non sono mai stata un genio negli inizi, ma cercherò di regalarvi un inizio degno di questo nome.
Tutti attraversiamo un momento della nostra vita in cui ci sentiamo soli, non quella solitudine passeggera, ma la solitudine depressiva che ci fa sentire persi. Bene, mi ritrovai anche io in questa situazione e dato che non mi piace restare in balia della depressione né divorarmi vagonate di cioccolate, ho deciso per la peggiore delle ipotesi………mi sono iscritta ad un sito d’incontri.
I personaggi che si trovano in questi siti, rappresentano gli estremi della società ovvero o estremamente muscolosi e palestrati che cercano solo la botta e via di una notte, oppure i belli solo per la propria mamma (forse) che fanno foto con cuccioli per ottenere un mi piace. Oltre agli estremi però, capitano anche quei rari individui che come creature mitologiche pensi che non esistano e quando gli trovi ti abbondoni all’idea che ti crei di loro, durante le conversazioni in chat. Iniziai la conversazione in chat con questo individuo mitologico, sembrava una persona di altri tempi e piena di interessi, mi chiamava milady e si rivolgeva a me in stile dolce stilnovo.
Ero su quel sito da meno di tre giorni e comparve lui, D. riporto esattamente il nickname che aveva nel sito. D inizia la conversazione con un timido ciao e dopo i preamboli iniziali di una conversazione tra estranei mi chiede se avevo un account facebook. Dovete sapere che l’unica difesa in quei siti è chiedere se hanno un account facebook, perché questo gli identifica e ci permette di capire se siano reali, se hanno quell’aspetto che dicono di avere; ovviamente avere un discreto numero di foto e più di 100 amici rende la situazione più chiara.
Dopo il mio assenso alla fatidica domanda, ci scambiamo i contatti e D non si fa sentire per circa due giorni. Pensai che non gli ero piaciuta (anche se avevo le stesse foto del sito d’incontri), mi sentii con un altro ragazzo nel frattempo. La domenica ricomparve e con un “domenica noiosa?” ruppe il ghiaccio di due giorni. Iniziammo a parlare da gennaio e ogni conversazione era perfetta, ovvero una compatibilità che non crederesti neanche con il tuo gemello omozigote. A febbraio dato che non si decideva lui, dopo giornate a parlare di creare un partito politico immaginario, gli chiesi di vederci per andare insieme a vedere un film al cinema.
Accettò anche se era un po’ risentito che la prima mossa l’avessi fatta io (strani i ragazzi), comunque decisi che era carino anche questo pensiero.
 
Il primo appuntamento rende tutti nervosi, ma l’appuntamento con un ragazzo conosciuto in chat non ha pari in fatto di nervosismo.
 
p.s. il seguito lo trovate nella mia storia completa CHAT

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Capitolo 5
*** Ricominciare ***


Il primo appuntamento fu seguito da altri e così iniziò la storia, a cui seguii una fine poco dopo. Il non andare d'accordo ed il sentirsi continuamente a disagio, non sono dei buoni preamboli per una relazione. Le esperienze non possono altro che farci capire cosa realmente vogliamo e ci fanno essere più determinati nel nostro scopo. In questi mesi ci sono stati moltissimi cambiamenti e nonostante le porte in faccia con cui arrederei casa, non ho rimpianti.
L'emozione delle novità e il riscoprirsi ogni giorno sono doni più che rari ed avere la possibilità di prendere un posto in questa società è la diretta conseguenza. 
Vi dicevo la mia perplessità riguardo una nuova storia, si c'è in effetti....però nonostante i piedi di piombo e l'attenzione ad non incappare negli stessi errori, non si può fare a meno di esserne coinvolti.
La vita ti mette sempre di fronte a situazioni che non potevi neanche immaginare e sembra quasi che il modo in cui vengano a sistemarsi le cose, nonostante la sfiducia che si ha, comunque ti portino dentro una nuova avventura. Sicuramente griderete all'unisono di non incappare di nuovo in quella melassa...eh lo so bene, ma non dipende da noi.
Mi scuserei dicendo che questa volta sembra diverso o altro, ma mi limito a vivere e a vedere come andrà.
So che aleggia del mistero nel modo in cui scrivo, ma l'emozione e la scaramanzia mi rendono più schiva anche con voi.
Prendo un rapido respiro e trovando la razionalità dentro di me, trattengo la gioia che vorrebbe emergere; ogni cosa ha un inizio e nonostante le esperienze passate, confido molto in questa.
Il modo in cui ci siamo incontrati ha un'atmosfera che sfiora la magia, io ho avuto sempre il vizio di scrivere e sono dedita a questa attività da diversi anni. Tra i miei tanti racconti pubblicati online, verso l'inizio di gennaio, uno di questi ha attirato l'attenzione di un mio lettore e tra diverse recensioni e complimenti, abbiamo scoperto di essere molto affini.
Bene, ero disillusa e non avevo intenzione di iniziare nulla, ma qualcosa mi diceva di andare avanti e dopo diversi giorni, abbiamo deciso di comune accordo di rivelare la nostra rispettiva identità e per voi sembrerà da non crederci.....ma quella persona si è rivelata essere un mio amico d'infanzia di cui persi notizie da circa 7 anni. 
Non so come, ma penso che ci sia del fatalismo o una sorta di disegno, ritrovarci è stato qualcosa di unico.
Tutto quello che sembrava disillusione e amarezza, si è trasformato in qualcosa di meraviglioso. Voglio cercare di contenermi un po', ma iniziare a riscoprire l'ottimismo è un percorso esplosivo; tra qualche giorno potrò riabbracciarlo e parlandogli dei problemi che mi affliggevano ha avuto la capacità di consigliarmi nel modo migliore, adesso aspetto i frutti e se il raccolto primaverile sarà ottimo, potrò cambiare il titolo del mio blog.

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Capitolo 6
*** Folla ***


Di mattina, passeggiare in città, trasmette sempre sensazioni nuove e a seconda del momento della giornata che si sceglie per camminare, si incontrano persone e abitudini differenti.
Ad esempio la mattina è dedicata agli anziani e a qualche giovane sporadico (mi inserisco nella lista), ogni angolo è invaso dal testimone di Geova di turno che appena riconosce una faccia tranquilla s'infonde il coraggio di scambiare qualche parola, cercando di sorprendere con domande senza risposta a cui solo il loro Dio può rispondere.
Le persone anziane sono le più divertenti, soprattutto quando hai un appuntamento e sei in ritardo, sembra che loro lo percepiscano e con un istinto innato, dedito all'ingombro si posizionano al centro del marciapiede assumendo un'andatura oscillante che impedisce qualsiasi pensiero di sorpasso. In quel momento ti ritrovi lì dietro di loro, vittima inconsapevole e non sai come agire, si opta per il rallentamento con la speranza di distanziarli (con la strana sensazione di essere scambiati per dei ladri), oppure si rischia la vita, tuffandosi in mezzo alla strada pur di arrivare in tempo.
Quando ero più piccola, penso elementari, se non andavo a scuola e uscivo con mia madre mi sentivo osservata da ogni singolo adulto che nella mia mente avrebbe gridato da un momento all'altro << Perchè non sei a scuola?>>; crescendo ho imparato che non importa a nessuno, anzi vedere un bambino rallegra sempre la giornata.
I miei preferiti, tra i bambini del mattino, sono quelli che si aggirano tra i 2/3 anni che solitamente sconvolgono con domande semplici, ma a cui nessun adulto pensa mai. Un esempio, quando ero in stazione, un bambino afferra per mano la madre e con la voce incerta chiede perchè ci fossero delle pietre tra le rotaie del treno, la madre lo ignora ed io penso << Quel bimbo è un genio >>. Avevo aspettato il treno diverse volte e mai mi ero guardata davvero intorno, quando cresciamo i nostri pensieri ingombrano totalmente la nostra mente tanto da impedirci di osservare realmente quello che c'è intorno a noi.
Gli ultimi che popolano la mattina sono gli immigrati che stazionano dovunque e rappresentano il paesaggio cittadino, soprattutto delle ore 16. Molto spesso quando mi trovo fuori a quell'ora, mi sembra di trovarmi in un altro stato e in quel momento penso che il mondo che io conosco e il mio senso di appartenenza ad una nazione invece che ad un'altra, sia dovuto a tutte le persone che inconsciamente incrociamo, durante la nostra camminata che ci ricordano di essere in un posto conosciuto e nostro.

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Capitolo 7
*** Attesa ***


I periodi di attesa, possono essere sia i migliori che i peggiori. In questo periodo, l'attesa lo considero il momento più bello. Forse qualche tempo fa non l'avrei considerato così, ma ora che si aprono di fronte a me, infinite possibilità, mi sento viva più che mai.
Quando passi una vita a seguire i doveri, il devo , l'obbligo; il periodo in cui questi elementi mancano all'inizio può essere opprimente, ma ora come ora lo vedo un momento di possibilità.
Amici miei è vero, l'orologio che ci rincorre e il desiderio di attuare la propria indipendenza ci sono ancora.....il punto è capire cosa è realmente importante.
Sarà che ci sono diverse cose in pentola e diversi progetti di cui attendo le notizie, ma gli elementi positivi di questa attesa forzata, emergono con forza quasi travolgendomi.
Vi elenco gli innumerevoli lati positivi, innanzitutto dormire quanto si vuole (sì ho la fissa del sonno ahah), poi seguire tutti i corsi che si è sempre voluto seguire (vuoi recitare è il momento per farlo, vuoi cantare buttati....hai qualcosa di supremo: il Tempo), uscire in qualsiasi momento della giornata, passare le serate senza il minimo pensiero di avere obblighi da rispettare il giorno dopo. Ce ne sono moltissimi altri e lascio a voi, la libertà di elencare mentalmente gli altri.
Ieri, appena la giornata è diventata raggiante, ho guardato fuori dalla finestra e vedendo che era ancora presto, ho messo la tuta e mi sono fatta una bella corsetta al parco. Altre volte , invece guardavo la giornata trasformarsi e per diversi impegni non potevo uscire a godermi quel dolce tepore. Dopo la pioggia, il parco si trasforma e gli odori aleggiano nell'aria che sembra carica di vita.
La natura in generale, ha sempre il potere di rivitalizzarmi. Ad ogni modo, lo scopo di questo scritto (o scarabocchio, come preferite ahah) è quello di infondervi un pò di calma e speranza per il futuro. Voglio in poche parole trasmettervi l'energia nuova che mi scorre nelle vene e ricordarvi che la vita ci sorprende sempre.

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Capitolo 8
*** Viaggio ***


Viaggiare....un'attività che tutti vorremmo fare continuamente. Ci sono molti modi per viaggiare, si può usare solo la mente o tutto il corpo, si possono realizzare in compagnia o in solitudine, durante l'inverno o nella rovente estate. Comunque sia è bene farlo.
Una domanda che mi sorge spontanea è : dopo quanti chilometri si può definire viaggio?
oppure : è viaggio anche quello che include solamente un allontanamento dalla propria città?
Con la mente ho sempre viaggiato dovunque e non ho mai avuto limiti, il mio modo d'agire è questo:
1) Entro in libreria (con un espressione alquanto coinvolta...sono letteralmente adorante dei libri, sono nuove divinità ahahh)
2) Cerco di superare i diversi scaffali che mi chiamano a gran voce (camminando all'indietro come un gambero per non lasciare quei poveri libri senza uno sguardo)....sono un pò malata ahah
3)Mi avvicino allo scaffale dei libri di viaggio
Arrivata all'ultimo punto dell'elenco, dovete immaginare il povero commesso della libreria che mi ha seguita durante il percorso, credendo ovviamente che avessi problemi e se prima poteva solo sospettarlo , ne dedurrete sicuramente che ne avrà conferma una volta che mi vedrà chiudere gli occhi e con il dito sospeso a roteare in aria, a pescare un libro a caso che immagino debba portarmi nel mio futuro viaggio.
Ogni volta che l'ho fatto ho sempre pescato il libro su Roma (che amo profondamente), sarà anche perchè dato che lo faccio spesso il mio subconscio ha memorizzato la posizione del libro.
Non lo faccio tutte le volte (voglio rassicurarvi sulla mia salute mentale ahah), quello che faccio spesso è una "scampagnata" in treno (quando voglio leggere) e in auto (quando voglio ascoltare la radio) in qualsiasi luogo che google maps ha la pietà di indicarmi. Nonostante i chilometri che percorro non sono eccessivi, si tratta comunque di un'avventura in un luogo nuovo per me...se devo essere totalmente sincera le tappe dei luoghi che visito sono le stesse, ovvero museo,castello e specialità della casa in trattoria (si lo so, sono una vecchietta dentro ahah, ma non posso farci nulla, appena vedo qualcosa di antico m'illumino). Solitamente per queste mete scelgo la solitudine anche perchè i miei amici si lamenterebbero (giustamente, loro sono giovani ahah), i miei familiari anche (perfino mia nonna...quindi perdo irrimediabilmente la brillante scusa dell'età ahah), quindi onde evitare brontolii e sensi di colpa per la noia generale, mi addentro da sola.
I viaggi in compagnia, li avevo accantonati da un pò, ma penso che li ricomincerò presto...in questo caso mi adatto e fingo di essere giovane anche io, discoteca, pub ecc ecc
Una volta provai a direzionare i miei compagni di viaggio in un museo di scienze naturali, una serra con farfalle strepitose tra cui alcune grandi quanto usignoli....dopo un ohh generale, seguirono le urla delle mie amiche e lo sventolare di mani dei miei amici...sì è vero c'erano anche le api, ma erano piccoline e carine.

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Capitolo 9
*** Nuova generazione ***


Questo post è frutto della continua insofferenza riguardo alle critiche che spesso si rivolgono a noi giovani: mammone, dipendente tecnologico ecc. ecc.
La tecnologia è entrata nel nostro mondo in modo naturale, ci siamo svegliati un giorno e nella nostra casa vidimo il nostro primo amore il computer. Non quel computer a cui siamo abituati adesso, ovvero snello e accattivante, ma un ingombrante macchina tanto simile al televisore, ma con funzioni molteplici.
Come mia esperienza personale, entrai in contatto prima solo con il computer (internet fu una perla raggiunta dopo, con fatica), quindi facevo ricerche sull'antica biblioteca in compact disc e giocavo con gli antichi floppy a carmen san diego, per non parlare degli infiniti diari elettronici creati su word.
Quando è arrivato internet, erano più le volte che il computer acquisiva virus (non immaginate in che siti andassi, all'epoca anche il sito della disney con i giochi di topolino portavano virus), quando succedeva mi mettevo lì finchè non riuscivo ad estirpare il virus in qualche modo, così che i miei genitori non avrebbero mai potuto scoprire che era "colpa" mia. Bene, a questo punto mi rivolgo a coloro che ci rivolgono solo critiche e ci vedono come una generazione senza valori e senza scopo.
Ho preparato un elenco di strepitosi punti a nostro favore:
1) Hai un'operazione da svolgere in qualsiasi ufficio postale o in qualsiasi luogo che richiede un computer......bene, ditelo che sperate che ci sia il giovane tecnologico dipendente; altrimenti l'esponente della vecchia generazione, vi porterà via un'intera giornata per una transizione di 2 minuti, dando la colpa ad internet che a suo dire è lento.
2)Un'azienda vuole guadagnare notorietà sui social ? si rivolgerà ovviamente a noi
3) Le associazioni benefiche "usano" i giovani volontari
4) Solo noi possiamo sopportare di ascoltare lunghe storie raccontate infinite volte sul periodo della guerra
5)Quando ci sono dei bambini, ci vuole un attimo a far tornare bambini anche noi e a giocare con loro
In definitiva, penso che siamo una generazione fantastica.. solo che adesso se qualcuno compie qualche sbaglio attraverso i social e tg, assume una risonanza maggiore. A quanto pare le notizie denigratorie e aggressive rendono le persone cieche ed inclini alle generalizzazioni. Concludo dicendo che nel periodo in cui regnava la disinformazione e l'assenza di collegamento con altre città o addirittura stati, tutto poteva apparire più sicuro e tranquillo, ma l'apparire non è l'essere.

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Capitolo 10
*** L'amico ritrovato ***


Nonostante il vento e la giornata avversa, mi sono incamminata in questa nuova avventura sentimentale anche se ancora non vorrei definirla pienamente così. Il mio amico (che per mio personale riserbo, chiamerò con la sua iniziale B ), cosa dire di lui se non iniziare  dai canonici elementi che delineano più o meno una persona, innanzitutto non si trova più nella mia città  da circa 7 anni, studia Medicina a Trieste è un anno più grande di me e ci conosciamo da quando io avevo 6 anni. Ci siamo conosciuti al mare e ogni estate passavamo i tre mesi più divertenti della nostra vita, il suo povero papà ne sa qualcosa ahah una volta (in verità molte più di una ), lo sotterrammo sotto la sabbia mentre dormiva e sostituivamo l'acqua minerale del suo bicchiere con acqua di mare. Quel pover'uomo era un santo, nonostante tutto ci ripagava sempre con un gelato ed una risata e mio padre lo confortava con una partita a carte ed una a bocce. Voi adesso vi chiederete come mai non avessi più sue notizie...in realtà è stupido a dirlo, ma dato che al mare non portavamo mai il cell, non ci siamo mai scambiati i numeri...sapevamo soltanto che ci saremmo sempre visti al mare e nient'altro.
Con lui, era divertente un pò tutto anche semplicemente stare sdraiati in spiaggia ad osservare i passanti, uno spettacolo più che vario devo ammettere. C'erano i palestrati dal fisico scolpito e le persone in carne a cui non importava come apparissero e i bambini abbronzati come marocchini che giocavano a racchettoni sulla spiaggia.
Adesso che più o meno avete capito il rapporto che c'era tra noi, potete ben immaginare il mio stupore, quando dopo mesi di conversazione anonima scoprii che era lui il mio interlocutore.
La prima cosa che facemmo fu finalmente scambiarci i rispettivi numeri e con la gioia incontenibile di aver ritrovato il mio amico d'infanzia, ci organizzammo per rivederci al più presto.
Ieri, mi ha chiamato informandomi che sarebbe arrivato in aeroporto e dato che volevamo rivederci, ci incontrammo direttamente lì. Appena arrivata, il problema era trovare il gate e dopo aver stalkerato diverse hostess, lo aspettai con estrema ansia. Non saprei esattamente quanto tempo rimasi ad attendere, temevo che guardando l'orologio avrei potuto non vederlo, mi guardo in giro abbastanza confusa e stavo per mettere mano al cell per capire dove fosse, quando una mano sulla spalla e la sua voce diversa da quella che ricordavo, mi emozionarono talmente da rimanere con la mano incastrata nella borsa nel tentativo di sfilare il cellulare.
Ci abbracciammo un pò e non smettevamo di ridere come degli idioti, lui è molto più alto di me, quindi il ci abbracciamo dovrebbe essere cambiato, in lui mi abbracciò ed io mi accoccolai ahaha.
Prendemmo una bella tazza di cioccolato al bar dell'aeroporto (entrambi non abbiamo mai apprezzato il caffè) e parlammo un pò di tutto, ricordi al mare, storie sentimentali, lavoro e di quanto ci trovavamo cresciuti rispetto ai nostri ricordi.
I  suoi capelli faticavo a ricordarli, poi fu lui a chiarirmi il motivo, ogni estate se li tagliava tutti a zero (ricordo che diceva che così aveva più tempo per divertirsi) ed io a volte lo invidiavo del tempo breve che impiegava per prepararsi prima delle nostre camminate estive. Adesso potevo notare che aveva i capelli neri leggermente mossi e incredibilmente folti. Non mi sembrava di aver passato molto tempo con lui, quando entrambi fummo chiamati dai nostri genitori e dalle 9 del nostro incontro erano già le 15. Ovviamente ci siamo riaccordati per vederci di sera, come dice lui : fa più da adulti.

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Capitolo 11
*** Momento ***


La parola che adesso ha guadagnato più di altre un posto nel mio cuore è : Momento. Ci sono molte persone più anziane e più filantrope di noi che ci suggeriscono di vivere il momento, di non pensare al futuro nè al passato, ma vivere il presente. Bè amici è facile dirlo, ma applicarlo risulta quasi impossibile, finchè non entra dentro di noi quella consapevolezza.
Fino ad ora forse, non ci sono stati molti momenti nel vero significato del termine ovvero qualcosa che volessi realmente ricordare in futuro, adesso posso enumerarli alcuni.
Ecco, ieri sera come vi preannunciai l'ultima volta, sono uscita "in modo adulto" con il mio caro amico B. Vi devo confessare che non è stata un'uscita totalmente adulta.....confesso...ho portato gli aquiloni ahahah. Non sto scherzando, il vento era qualcosa di inarrestabile ieri e dato che B, si sintonizza presto al mio lato bambinesco, quando gli ho detto che avrei voluto portare gli aquiloni, lui mi ha assecondato subito. Ci siamo incontrati con gli aquiloni in mano. Il mio era uno di quelli classici, un rombo con quattro triangoli di colore diverso, mentre il suo era un leone (penso che fosse Mufasa del re leone, ma per pudore non l'ho detto ahhahah). Quindi immaginate due adulti che camminano con degli aquiloni in mano per cercare il punto perfetto dove liberarli, optammo per un largo spiazzo affacciato sul porto... che dire non ho mai riso così tanto anche perchè il vento cambiava direzione spesso ed ogni volta che lo faceva mi ritrovavo con i capelli sul viso e l'aquilone attorcigliato su qualche cespuglio nei dintorni. B invece correva e mi spiegava la raffinata tecnica del destreggiare in aria un aquilone, la spiegazione fu seguita da una dimostrazione di come si cade con grazia ahah (siamo vecchi per questi giochi mi sa ahah). Ad ogni modo, non c'è stata neanche stavolta una normale uscita tra adulti....oltretutto e per questo devo dire mea culpa, siamo andati al vicino parco giochi (deserto per il freddo e il tempo ostile) e....sì...sono andata sull'altalena, gareggiando con lui a chi arrivasse più in alto (povere altalene cigolanti ahah). Ecco, questo insieme di azioni infantili è stato il miglior momento di sempre, ricco di spontaneità e allegria. Sono sempre stata un tipo solare e B era quello simpatico e sono stata molto felice di vedere che entrambi avevamo mantenuto questa parte di noi. Adesso vi starete chiedendo se abbiamo fatto qualcosa di normale...vi dico di sì, abbiamo mangiato stile street food con patatine e macedonia (non è proprio normale ahah, però non pensavo che ricordasse anche questo), era una nostra consuetudine estiva e riportarla quando ancora fa freddino è stato un pò estremo, questo perchè i ristoranti hanno sempre la frutta gelida ed infatti non si sono smentiti neanche stavolta.
Ultimo elemento della serata, questo è stato quello che ho amato di più....mi ha fatto guidare la sua barca !!! Ecco mi spiego, B ha sempre avuto un sea ray 19, una barca a motore di circa 6 metri che usavamo per raggiungere la parte più pura del mare, nonostante le mie insistenze quand'ero più piccola non mi ha mai permesso di guidarla, mentre ieri sera mi ha ceduto le redini. Guidare in mare aperto è una sensazione di piena libertà, soprattutto quando il mare è libero e la luna si riflette sull'acqua. Per fortuna, la zona del guidatore era schermata altrimenti con quel vento mi sarei presa un malanno. La serata si concluse con lui che mi accompagna con la barca vicino la sponda più vicina alla strada per tornare a casa e con la promessa di una prossima uscita simil-adulta.

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Capitolo 12
*** Errare ***


Errare, sbagliare è qualcosa di difficile d'ammettere a sé stessi. Quando magari l'errore include un'altra persona, si cerca di trovare il modo migliore o la via migliore per separarsi, cercando di provare il minimo dolore possibile. Mi sono ritrovata in questa situazione a livello sentimentale e conosco le fasi che si attraversano, fingere che tutto vada bene, scusare l'altro per qualcosa che ci ha ferito profondamente ed infine trovare la forza di chiudere anche se in qualche modo la forza non la si trova mai totalmente. Quando si pensa che sarebbe bastato soltanto un gesto da parte dell'altro per poter cambiare le carte in tavola e dimostrare che in realtà non c'era stato nessuno errore, ma l'altro non lo fa...bè in quel momento ti rendi conto di quanto vero fosse l'errore e di quanto ci si sia illusi. Bene, se sapete di quello che sto parlando, potete immaginare che adesso temo la stessa cosa con B...so che è una frase sentita milioni di volte, ma lui è realmente diverso. Innanzitutto lo conosco dall'infanzia, conosco i suoi difetti e per me non sono tali, mi piace divertirmi con lui e forse sarei disposta anche a partire a Trieste con lui.
Adesso vi chiederete, perchè tutto questo trambusto...ecco in breve posso dirvi che il mio amico B mi ha praticamente trovato un contatto di lavoro più che buono a Trieste e mi ha proposto di vivere nell'appartamento sotto al suo, entrambi di sua proprietà.
Su un primo momento ero fuori di me dalla gioia, fare l'esperienza che voglio, nel campo che amo da una vita, ma dall'altra mi sento in una situazione di svantaggio rispetto a lui. Naturalmente gli ho imposto di farmi pagare l'affitto e dopo diverse proteste mi ha concesso una cifra davvero misera, ma almeno mi sembrerà di ricambiare il suo gesto.
Adesso, aspetto il dopo pasqua con estrema ansia elettrizzante, B è una persona molto socievole e con me è fraterno e gentile, però certamente partirò con l'obiettivo di trovare subito un altro appartamento. So che può sembrare esagerato o strano, oppure un atteggiamento di chi sputa alla fortuna, ma la prudenza non è mai troppa. Nel senso che voglio conservare la mia libertà, qualora avessi un bisticcio o un alterco con lui, anche se ora come ora mi sembra impossibile.
Manca circa un mese alla mia partenza, ho sempre amato le avventure, quindi vediamo come andrà questa.
B mi ha già illustrato i diversi luoghi che vuole mostrarmi una volta lì e non finisce di dirmi che è il mese migliore per partire, primavera e bel tempo.
Amici miei, chissà se è la volta che debbo cambiare il nome del mio blog.

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Capitolo 13
*** Educazione ***


L'educazione, un principio che sembra appartenere ai pochi ed essere sconosciuto ai più. Non voglio addentrarmi in questo discorso nel modo polemico e noioso che adottano la maggior parte dei figuranti da salotto, ma vorrei rendervi il tutto dalla mia prospettiva. Devo ammettere che ultimamente mi capita di uscire molto di più anche perchè mi sono unita ad una associazione culturale che organizza eventi di presentazione libri e diffusione della costituzione tra i giovani. Ebbene, devo confidarvi che adesso sarò io la vecchietta di turno che con il bastone in aria si lamenta dei ragazzini, ecco vi elenco diversi episodi all'estremo della comicità.
Iniziamo dall'ingresso in un luogo, ad esempio un cinema, sei in fila, attendi di entrare in sala e vedi che ognuno davanti a te regge la porta per permettere il proprio passaggio e la lascia alla persona dietro di sè per consentire a quest'ultima, lo stesso estremo e cruciale passaggio. A questo punto hai due tipi di persone divertenti che possono capitarti, la prima ovvero la persona che ti precede, quest'ultima finge di essere l'unica abitante della terra e dopo essere passata, lascia la porta dietro di sè senza accertarsi che tu abbia posto la mano o meno, quindi se non sei attento ti ritrovi a scontrarti contro una bella lastra girevole. La seconda persona è la più subdola, è quella che ti segue, quest'ultima decide che devi essere il suo usciere di turno e nonostante tu la guardi in faccia, mentre stai mantenendo la porta, essa da creatura maligna qual'è passa senza mantenerla, ovviamente in quel momento il tuo essere gentile ti fà sentire una stupida ed avresti voluto comportarti come la prima persona.
All'inizio sono stata ingiusta, non sono solo i ragazzini a farlo, mi sono capitati anche molte persone anziane che perdono per l'età avanzata. Proprio riguardo agli anziani, me ne sono capitati di diversi, vi parlerò del furbo. L'anziano furbo o che crede di esserlo, passa la vita a credere che nessuno intuirà la sua astuzia, non capendo che le persone lo lasciano stare per quieto vivere....quest'individuo vive per fare le file, dovunque c'è una fila c'è lui, come i vecchietti che immancabilmente ti precedono dal medico (anche se ti sei partito 2 ore prima dell'apertura). Il nostro vecchietto adesso, sta facendo la fila al supermercato, in coda per pagare la spesa e ad un certo punto, lo vedrai avanzare di escalation fino a conquistare il primo posto della fila, semplicemente avanzando ogni volta che secondo lui, una persona è distratta. Dato che nessuno è distratto, capita il signore a cui questa furbata non va giù e il nostro eroe finge di non sentire ed accenna un inspiegabile numero di acciacchi che impietosisce il povero usurpato.
I miei preferiti (eufemismo, vorrei fulminarli con lo sguardo ahahah), sono quelli che ti vengono addosso mentre cammini, perchè distratti dal cellulare o semplicemente perchè non sanno distinguere gli spazi liberi da quelli occupati e tu come buon cittadino ti scusi (ben sapendo che non è colpa tua ) e lui osa guardarti storto come se avesse ragione.
Amici miei, se ne incontrate di peggio....metteteli in riga.

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Capitolo 14
*** Guerra e pace ***


Tra le varie cose che cerco di fare in questo periodo, vi ho già accennato che sono stata coinvolta in diverse attività culturali (sono iperattiva, quindi in realtà mi ci sono tuffata io ), che tra le tante cose includono anche quello di esporre degli argomenti di portata sostanziosa nelle scuole, in questo caso Guerra e Pace. Questo argomento, penso che normalmente viene riproposto decine di volte da chiunque e dovunque, ma dopo questa giornata posso dire di avere un'idea più chiara, ovviamente non sull'argomento (le cui dinamiche penso che siano risapute e ridette dai più, interessi economici e facilità a rimanere in questo stato di cose),ma sulle persone che partecipavano al dibattito esprimendo le proprie idee (o penso che fossero le loro). Bene, sono giunta alla conclusione che i ragazzi coinvolti esprimevano quello che sentono ripetutamente dalla società ed un intervento, mi ha fatto leggermente alterare (fermo prestando che io sono per la libera parola...ma non per la ripetizione a pappagallo), vi cito testuali parole così che possiate imbestialirvi con me (o spero) "Gli immigrati non rubano il lavoro agli italiani, ma fanno solo quei lavori che gli italiani sono troppo orgogliosi per fare"....bene, sul primo punto sono d'accordo, nessuno ruba il lavoro a nessun'altro, ma GLI ITALIANI SONO ORGOGLIOSI, fanno il lavoro che NOI NON VORREMMO FARE, ma dico ci sentiamo quando parliamo o viviamo in un mondo ovattato in cui crediamo che sia realmente così. Allora, prova schiacciante del non orgoglio degli italiani (oltretutto gli abili parlatori, parlano sempre come se non fossero italiani..non usano mai il noi, ma optano per il voi), basta fare un giro al centro di impiego e vedere tra le milioni di domande fatte anche da laureati per imprese di pulizia o per bracciante agricolo o qualsivoglia lavoro remunerativo. Vi confido io, il segreto...non è colpa di NOI italiani, nè degli immigrati, la colpa è di coloro che assumono che dato che vogliono guadagnare e basta (non esistono nobili principi) non vogliono garantire nessuno dei diritti del lavoratore e vogliono togliere l'assicurazione o pagare di meno dichiarando diversamente. Ecco il motivo cardine, questi compromessi (anche se gli chiamerei , questi obbrobri), vengono accettati dalla disperazione di un immigrato (a cui la situazione, paragonata a quella che viveva, sembra vantaggiosa, comunque), ma noi italiani abbiamo delle leggi, delle tasse (che paghiamo su tutto, davvero tutto) non possiamo assolutamente accettare e non dobbiamo farlo. Quindi, non esiste l'orgoglio quello che esiste è il sentimento di giustizia che si grida a gran voce, la soluzione sarebbe semplicemente obbligare, attraverso controlli continui, a rispettare le leggi.
Scusate, lo "sfogo", ma i qualunquismi gli detesto...preferisco un opinione ragionata e propria che una sparata lì per fare il saccente.
La guerra ce la creiamo noi ogni giorno, attraverso la disillusione e la perdita di principi.
Un altro intervento, diceva con vanto ciò "Siamo tutti egoisti ed agiamo sempre per un interesse, se voglio rispetto l'ambiente, perchè m'interessa, altrimenti lo sporco", un commento traboccante di disillusione, sembra quasi che non esista l'amore per qualcosa e che tutto sia puro materialismo. Inizio con il dire che non siamo egoisti, c'è sempre qualcuno a cui pensiamo a parte noi stessi, al ragazzo/a, al marito/moglie, ai figli, all'amico/a, siamo "animali sociali" è come tali viviamo pensando anche agli altri guidati da quel sentimento meraviglioso che è l'amore, una parola che indica l'opposto dell'egoismo. Ed infine, voglio rivelare me stessa, dicendo che ho sogni e progetti infiniti anche se non mi piace il mondo che mi circonda, so per certo che cambierà com'è avvenuto in passato ed esso cambia attraverso di noi. Cambia anche semplicemente attraverso le persone che appoggiamo o che ammiriamo, immaginate un mondo in cui si ammirano i nobel (ammirati nel senso vero del termine con fan, studio della loro vita ed emulazione), in un mondo del genere si farebbe di tutto per progredire e si capirebbe che il successo passa sempre dal sacrificio.

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Capitolo 15
*** Vivere ***


Vivere e morire , continuare e finire...gli opposti che ci accompagnano per il resto della nostra vita.
Non mi stancherò di ripeterlo, sia a voi che a me stessa, ogni cosa è sottoposta al cambiamento degli eventi come un vorticoso moto senza fine, ogni cosa attraversa una fase che sembra ostile e poi si rivela redditizia.
Prima, devo dire che non davo molto retta ai proverbi "si chiude una porta, si apre un portone" o altri simili, forse il fatto che si dicano così spesso non fanno altro che ridurne il significato. Ad ogni modo, vi dico che è vero, mi chiedo come mai e con quale logica possa rivelarsi vero, comunque lo è. Dopo un pò, riflettendo su tutto quello che si è fatto e che si è detto, ci si ritrova a trovare un filo conduttore delle situazioni e a valutare che in fin dei conti poteva andare peggio.
Questo è il mood attuale, guardo indietro e mi rendo conto che tutto non poteva andare diversamente (ineluttabile fato o destino o Dio o altro, non so)....vi starete chiedendo se mi sia data al fatalismo o al misticismo, stile mago Silvan ahahah Comunque se ci pensate, sono delle persone geniali, non hanno talento e non sanno fare bene quasi nulla, ma comunque appaiono in tv e guadagnano soldi.
Una sorta di versione mistica di uomini e donne.
Ad ogni modo, se notate non vi sto parlando molto di B, perchè sto cercando in qualche modo di preservare gli eventi e di viverli pienamente e magari più in là condividerli pienamente con voi. Voglio raccontarvi solo un episodio che mi ha particolarmente lasciato un segno, quando eravamo piccoli vicino alla spiaggia che frequentavamo c'era un torrione che visitavamo spesso in gruppo con altri due nostri amici. Il modo in cui lo visitavamo era divertente, ovvero ci dividevamo in squadre (io ovviamente con B) e poi alla fine mostravamo il bottino. Il bottino consisteva in una serie di conchiglie (da più grande capii che erano fossili) incastrate nei mattoni del torrione che noi  estraevamo con le fidate palette, quelle che ritenevamo le più belle e poi le sottoponevamo al giudizio dei giudici (i bagnini della spiaggia) che designavano i vincitori. Io e B, vincevamo spesso, solo perchè a dire la verità, B barava un pochino ahah...dovevamo solo usare le palette, mentre lui usava gli strumenti per gli scavi di suo padre. Ovviamente io insistevo sempre per provarli e lui mi accontentava sempre. Senza divagare ulteriormente nei meandri del dolce passato, aggiungo solo un altro piccolo episodio connesso a questo.. una volta mi capitò di trovare una conchiglia lucida nera, ancora chiusa e per gioco dissi a B che doveva portarla sempre con sè, perchè era magica.
Bene, ieri siamo andati in quello stesso luogo e davanti al torrione, B mi ha fatto vedere che portava sotto alla maglietta (detta così sembra che si è denudato ahahah...no non l'ha fatto), una catenina con al ciondolo la conchiglia nera....sarà che il destino ci ha fatto ritrovare, sarà che non mi aspettavo che la tenesse ancora dopo 17 anni, mi sono emozionata non poco.

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Capitolo 16
*** Amicizia ***


L'amicizia è qualcosa che non si può neanche spiegare, è un sentimento così simile all'amore fraterno, ma con un qualcosa di particolare. L'amica/o lo hai scelto per affinità di pensiero e per reciproca stima, mentre i fratelli anche se non vivresti senza, sai comunque che possono avere vedute e modi di fare che a volte non si condividono.
Nella mia introduzione, ho detto di non avere moltissimi amici, ma ne ho alcuni su cui so di poter contare comunque e dovunque e se, nonostante la distanza, ho bisogno di loro, loro troveranno il modo di esserci.
Di questo genere, ne ho due. La cui amicizia è sorta non da moltissimo, saranno 5/6 anni che ci conosciamo, ma in questi anni abbiamo imparato ad apprezzarci e rispettarci.
La cosa curiosa, su cui vorrei focalizzarmi è che queste mie due amiche tra loro non si sono molto simpatiche, anzi oserei dire che stentano a permanere nello stesso luogo. Badate bene, per affetto nei miei confronti non me l'hanno mai detto direttamente, ma l'ho potuto intuire diverse volte.
Il problema è che loro non si accorgono di avere diversi elementi in comune alla base, ovvero quelli elementi che me le fanno apprezzare moltissimo.
Nel tempo sono stata portata a pensare che in loro si esprimessero le mie due nature, avventurosa e femminista (nel limite del normale, non comincerò a gridare "abbasso i maschi", ma sono più del tipo "nel lavoro non esiste genere"), l'altra invece  ambiziosa e prudente.
La prima natura è così dolce condividerla, ma avviene più raramente, dato che per motivi amorosi/studio/personali/lavorativi si trova all'estero, quindi riesco a passare piacevolissimi, ma brevi momenti con lei, dato che incarna perfettamente l'equivalente di Shirley di Bronte.
La seconda natura è così divertente, tanto da farmi dolere le guance dal ridere continuo, i discorsi seri si affrontano spesso ed anche quelli che possono sembrare tristi e privi di speranza; ma con lei in qualunque modo finiamo a ridere come se non ne avessimo il controllo.
All'apparenza, all'occhio di un estraneo, sembrerebbero delle ragazze comuni o vanagloriose per certi versi, ma guardandole con gli occhi della conoscenza capireste subito di aver incontrato delle care amiche che anche se sono pronte a ridere ad una tua caduta, sono anche le prime che si gettano per aiutarti ad alzarti.
Devo ammettere che entrambe sono state mie consigliere e mi hanno spesso mostrato diversi punti di vista, necessari a capire cosa volevo e cosa dovessi fare. Sono state le mie consigliere più accanite e senza che loro lo sapessero si sono spesso trovate a darmi consigli indiretti anche in ambito sentimentale.
Quindi, cosa dire amici miei, la vita è uno strano viaggio, ma se hai le persone giuste che ti fanno compagnia non sembra tanto noioso.
Gli affanni, i problemi, il lavoro sono variabili che spesso possono influire a renderci la vita vuota e spesso triste oltre misura, quello che realmente ci fà stare bene è il sorriso spontaneo che ci sorge sulle labbra, quando vediamo delle persone (famiglia, amici, amore, conoscenti) il cui solo conversare ci fa capire che siamo sempre qualcosa per qualcuno anche se qualche volta ci sentiamo inutili.

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Capitolo 17
*** Oltre il velo ***


Mi mancava scrivere, ora più che mai. Il periodo che stiamo attraversando, amici miei, non è dei migliori. Le tensioni sono palpabili e i vari stati giocano a prove di forza, incuranti dei civili.
Come ormai ben sapete, ultimamente partecipo molto spesso ad iniziative che tendono a svelare il velo che la criminalità organizzata pone su diversi ambiti che non possiamo neanche immaginare.
Mi sono stupita della mia ignoranza al riguardo o più che altro della mia leggerezza a non approfondire una determinata situazione, ovvero davo per scontato che i vestiti che noi scartiamo ponendoli nell'apposito contenitore destinato ai poveri giungessero realmente ai poveri e pigramente non mi ero mai posta il problema del perché spesso quei contenitori parevano forzati o comunque malridotti, attribuivo il tutto a mero vandalismo giovanile. Ecco, nel momento in cui mi hanno detto per mezzo di diverse prove raccolte che i capi in realtà venivano presi e venduti ai Rumeni che a loro volto vendevano ai Cinesi e che quest'ultimi usavano i tessuti per formare nuovi capi e ritrovarli nei negozi, il velo mi è caduto di dosso lasciandomi nuda nella stranezza della realtà.
Per non parlare del mercato della vendita dei corpi...ultimamente non so perché, ma vedo più facilmente anche in pieno giorno, donne in abiti succinti sedute in mezzo a strade di periferia accanto a fuochi nei bidoni. A questo punto la mia domanda è, sono diventata io un'osservatrice migliore o semplicemente la criminalità organizzata non ritiene necessario più nascondersi? ....nella mia ignoranza ritengo che sia la seconda.
Sarà forse che c'è crisi, non c'è lavoro e stranamente sembra che il corso della situazione invece che essere migliorato da strategie governative, viene pigramente enfatizzato da proposte di legge strane (esenzione di frequentare le scuole superiori con abbassamento dell'istruzione a 15 anni, ma di fatto non esistono sanzioni già dal non frequentare le medie)......bene, a questo punto, miei cari amici, è vero che adesso la situazione non è facile e che l'istruzione può sembrare fuori moda o inutile, ma è importante conoscere cosa ci accade e sviluppare un mondo interiore solido. Condivido che qui, lo studio non coincide con il lavoro, molto spesso, ma non sempre si fa qualcosa solo per guadagnarci. Affrontare la vita con un bagaglio interiore è qualcosa di indispensabile anche se serve solo a sognare.....non siamo degli automi....non siamo solo materia...abbiamo emozioni, idee e pensieri e non possiamo permettere che la visione capitalistica ci impedisca di vedere che c'è molto di più del denaro. 
Da uno Stato con la "S" maiuscola, io mi aspetto dei sostegni allo studio e un'innalzamento dell'obbligo dell'istruzione ( dove con la parola obbligo, si dà per scontato che essendo  un obbligo lo Stato debba sostenere economicamente il tutto). Quello che i telegiornali ci dicono continuamente è che lo Stato non ha soldi e che deve tagliare continuamente....bene...se così fosse i  tagli che avremmo fatto sarebbero stati ben altri, ma immancabilmente si sceglie di tagliare l'istruzione e la sanità, due elementi che dovrebbero essere intoccabili.
Volevo trasmettervi la mia indignazione con la speranza che se nel caso non fosse già presente, fosse in qualche modo sbocciata con la mia, adesso. "Guai quando un popolo non s'indigna"
Quando mi sembra che tutto non abbia senso e che il mondo sia pieno di tristezza e cattiveria, c'è sempre qualcuno che mi sorprende e spero sempre di continuare piacevolmente a sorprendermi e di poter sempre vedere che il bambino che dimora in noi, esiste ancora.

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Capitolo 18
*** Rapporto ***


Oggi è stata una prolettica e straziante sequela di momenti strani/sfortunati.
 Mi sono alzata stamani, come al solito alle 6 in punto, mi sono preparata una colazione gustosa ovvero fette biscottate con marmellata di fragole, al di sopra della quale ho posto fragole fresche, mi sono preparata, ho portato il mio cane a sgranchirsi le sue piccole zampe e con il tempo che come spesso accade mi alita sul collo, mi sono recata alla fermata del mio bus.
 Voglio spostare per un momento la vostra attenzione su questo particolare fotogramma. Dovete sapere che per giungere alla fermata del mio pullman si deve attraversare un passaggio livello posto al centro della città e come la brava bimba qual sono, quando è chiuso non passo di sotto (anche perché ho la fiducia che si riaprirà presto).
 Bene, oggi con la stessa fiducia aspetto con l'orecchio teso il passaggio del primo treno, lo vedo passare, sospiro di sollievo....la sbarra non si alza. Attendo il secondo treno, dò un'occhiata fuggevole all'orologio e vedo che ancora è relativamente presto e non mi preoccupo più di tanto.
 Il tempo passa e il mio occhio ossessionato dall'orologio lo sa bene, passa il secondo treno e super sospirone di sollievo e mi sistemo in prossimità della sbarra, pronta a scattare non appena si alza. Non si alza, vedo il mio pullman passare dall'altra parte e mortificata lo saluto mentalmente con la manina ed una bestemmia. 
Il problema è che io devo essere in orario sul luogo di lavoro (sì ho trovato un qualcosina, temporaneo), quindi percorro rapidamente 2 km a piedi e con il fiatone e kg persi nell'impresa, siedo nel mio amato treno. Prendo posto, mi sistemo i capelli che hanno assunto la forma di una criniera e con estrema assenza di ciò che mi circonda prendo un libro dalla borsa ed inizio la lettura. Anzi, avrei iniziato la lettura e non cercato di leggere, se una coppia di ragazzi accanto al mio sedile o meglio dire i miei dirimpettai non avessero deciso di iniziare una conversazione. Non sono una spiona di conversazioni, ma dato che non avevo le cuffiette e che nonostante aggrottassi le sopracciglia non riuscivo proprio a concentrarmi ho ascoltato passivamente come la pala di un mulino mossa dai flutti. 
La ragazza era piccola da quello che potevo capire, mentre il ragazzo era più grande di me.
 Il mio primo pensiero fu "che carini, una coppietta", finchè il tipo non inizia a parlare di una ragazza che gli piaceva", allora penso "ah ok, sono solo amici..peccato". La cosa strana che la ragazza, appena 18 enne sembrava infastidita dal discorso e non mostrava neanche ritegno a nasconderlo. In quel momento non riesco ancora a capire, poi vedo che il ragazzo la bacia ed io penso " ah ok, sono una coppietta a cui piace farsi ingelosire", dopo sento che lui le dice di vederla come una fessacchiotta carina e lei ride dicendo che non è stupida.
 Dopo, lei orgogliosa gli dice che con una dieta iniziata a gennaio aveva perso 8 kg e lui "allora dovevi essere proprio una botte prima", in quel momento lo ammetto mi sono girata ed ho guardato la ragazza, era una ragazza perfettamente in forma ed anche se non lo fosse stata non aveva certo il diritto di parlarle con quel tono.
Dopo lui, le ha chiesto di vedere una sua foto in costume, lei acconsente subito e gli mostra una foto del suo profilo instagram e lui "non si vede nulla qui", lei "non ti avrei mai fatto vedere una foto in costume solo per te".A quel punto penso "ha ragione, si sarà offesa con il suo ragazzo".
 A questo punto, lui mi sciocca dicendo "tutte le mie amiche mi mandano foto così ogni giorno e tu sei una di loro, con il tempo quando diventerai più grande me le manderai anche tu, adesso sei solo una ragazzina". Io innalzo le sopracciglia e vedo che la ragazza ha messo il muso, ma non gli risponde a tono, lui si alza e scende alla sua fermata senza degnarla di uno sguardo, mentre lei lo segue con gli occhi durante tutto il percorso. Giuro che avrei voluto picchiarlo pesantemente.
 Dopo questo, ci sono stati diversi episodi secondari come un tizio che mi chiede se ero laureata e poi dopo averlo saputo se ne va, oppure due persone, una bigliettaia ed una turista, l'una parlava in italiano e l'altra in inglese e stranamente riuscivano a capirsi e tante altri episodi particolari.
Amici miei, concludo dicendo che sono fermamente convinta che là fuori ci sia la persona giusta per noi che magari sta trovando le nostre stesse difficoltà, nel frattempo d'incontrarla non perdiamo tempo in storie dannose o distruttive. Secondo me, l'unico indice di benessere in una storia e quando il rapporto con questa persona ti rende più sicuro/a e più sereno/a, se invece crea dubbi ed insicurezze mandatelo/a a quel bellissimo paese.

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Capitolo 19
*** Crepa nell'anima ***


Uno dei modi migliori per difendersi dal dolore è chiudersi in se stessi e cercare di non fare il minimo  rumore sperando che nessuno possa accorgersi di noi, neanche il dolore stesso.
Fare scudo in noi stessi dalle situazioni esterne e cercare di liberarsi del senso frustante di vuoto e di disagio, sfuggire ai suoni confusi e all'ottundimento che spesso il rifugio in noi stessi ci porta come muto dono è il mio iter quotidiano.
Non sono più una persona molto ottimista, come avrei potuto definirmi molto tempo fa, forse passare nel fuoco stavolta non mi ha lasciata indenne. La gioia e il dolore sono compagne e spesso arrivano una a poca distanza dall'altra, senza preavviso e scombussalando i programmi fatti. Non riconosco me stessa, ma mi chiedo se realmente mi sia mai conosciuta per davvero.
I suoni e i colori mi infastidiscono e la vita non mi trasmette più quel vibrante abbraccio di appartenenza.
Ah come vorrei potermi adagiare in un sonno eterno,  come vorrei non dover più pensare a nulla, come vorrei non dover chiedere a me stessa un altro sforzo, un ulteriore ultimo passo che si rivelerà il primo di tanti altri. Vorrei solo fermarmi e dire basta, vorrei placare la mia anima con il dolce tepore dell'assenza e vorrei difendere quello che rimane della mia mera esistenza.
Sto affondando e non riesco a riemergere, non voglio riemergere.
In questo tempo di famelici guru e di abili criticoni intromettenti, come si fa a sentirsi realmente se stessi e liberi?....invidie, gelosie, cattiverie e tanto dolore, quel dolore a cui adesso si è così tanto avezzi da diventarne insensibili.
Il dolore, ora come ora è qualcosa che si augura ai nemici con il sorriso sul viso...il dolore è qualcosa a cui non si crede più è qualcosa che si presenta come segno di debolezza e dev'essere distrutto.
Chi soffre cerca di non mostrare la propria debolezza per paura di essere del tutto distrutto, da uno sguardo o da una parola poco carina....il dispiacere è solo di chi ci ama davvero, chi non ama può soltanto essere lieto che non sia capitato a lui e  il bigotto fingerà di aiutarti, quando è sicuro che  gli altri lo vedano e possano considerarlo buono e santo.
Se non puoi affidare a nessuno il tuo dolore senza paura di essere deriso, vuol dire che non sei amato e non c'è cosa peggiore di non essere amati .

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