Shinichi
Siamo in auto
con Akai. La tensione è alle stelle. Se questa
operazione dovesse riuscire sarebbe la fine di una delle più
grandi e più
pericolose organizzazioni criminali al mondo.
Per aumentare le
probabilità di successo sono stati
mobilitati moltissimi uomini dell’FBI, oltre alla CIA e alla
Polizia Segreta
giapponese. Anche Reina e Amuro sono stati messi al corrente
dell’incursione,
così da eventualmente facilitare le azioni della polizia e
riuscire a mettere
spalle al muro più membri possibile. Purtroppo nessuno
è al corrente
dell’identità del membro più
importante, il capo, visto che neanche i due
infiltrati sono riusciti a guadagnarsi abbastanza fiducia per
conoscerlo, e
questo gioca non poco a nostro sfavore.
Mano a mano che
ci avviciniamo avverto l’adrenalina scorrermi
nelle vene, ma anche un senso di liberazione e di normalità
che non avvertivo
ormai da molto tempo. So bene che potrei non riuscire a sopravvivere,
ma non
riesco a smettere di sperare che invece oggi potrebbe essere
l’inizio di una
nuova vita, una vita con lei.
Shinichi. Ran! Forse
sto impazzendo, ma sono sicuro di aver sentito la sua voce. Dove sei
adesso?
Perché ho questa brutta sensazione?
Una frenata
secca mi risveglia dai miei pensieri.
“Ci
siamo ragazzi. Gli agenti sono già appostati qui attorno.
Dobbiamo muoverci con molta cautela”
In quel momento
vedo passare due volanti della polizia;
riconosco Takagi, Sato e l’ispettore Megure. Per fortuna
Takagi mi riconosce e
si ferma accanto alla macchina di Akai.
“Conan
che ci fai qui?”
“Voi
cosa ci fate qui??”
“Io
ero appostato qui vicino per arrestare una banda di
rapinatori quando ho visto passare una Porsche nera e
all’interno ho
riconosciuto il detective Goro, ma aveva gli occhi bendati.
Così ho chiamato
subito l’ispettore il quale mi ha detto che poco prima Ran
era venuta a fare
denuncia di scomparsa non avendolo visto rientrare a casa.”
In quel momento
scende Akai e mostrando il suo distintivo:
“Sono
dell’FBI. Il detective Goro è stato rapito da
un’organizzazione criminale di cui siamo sulle tracce da
anni. Questa sera
potrebbe essere il momento decisivo per sgominarla per cui anche se
è coinvolto
un vostro amico vi chiedo di non interferire con
l’operazione. Sono in gioco
molte vite”
“Non
avevo idea che l’FBI indagasse qui in Giappone. Ma non
possiamo stare con le mani in mano. Anche noi siamo
poliziotti”
“La
prego ispettore fate come vi ha chiesto”
“Prometto
che non interferirò ma mi permetta di partecipare,
siamo sempre tre agenti in più a sorvegliare”
“Come
volete ma sappiate che rischiate la vita”
“Lo
sappiamo bene. Vorrei solo capire cosa c’entri tu Conan
in tutta questa storia”
“Le
spiegherò quando tutto questo sarà finito, ma mi
dica…
Ran adesso dov’è?”
“Purtroppo
Ran non appena ha sentito dove avevano portato il
padre è fuggita e ho paura che sia venuta qua da
sola”
Al suono di
queste parole sento il sangue gelarsi nelle vene.
In un attimo vedo il mio peggior incubo materializzarsi sotto i miei
occhi. Ran, se dovesse succederti qualcosa,
io…
All’improvviso
udiamo uno sparo.
“Sono
Akai, avete sentito anche voi lo sparo?”
“Risponde
Black. Sì abbiamo sentito. Akai non muoverti
finché
non ti do il segnale”
“James
devo vedere che è successo. Ascolta, mi apposto dietro
ad un container con un fucile di precisione. Cercherò di
colpirne più che
posso. Quando si accorgeranno di me si creerà il caos e voi
ne approfitterete
per intervenire”
“Akai
è pericoloso”
“James
sai che lo farò comunque. E poi mi hanno già
ucciso
una volta ricordi?”
“Va
bene, sta attento”
“Senti
Conan, ti lascio una ricetrasmittente. Così sarai
sempre in contatto con me e l’FBI. Non fare niente di
avventato. Ci vediamo
dopo”.
Intanto io Ai,
insieme agli agenti e all’ispettore Megure ci
avviciniamo al luogo da dove è provenuto lo sparo. Da
lontano riesco ad
intravedere Gin con una pistola in mano, accanto Vodka e a terra un
corpo
esanime: Reina.
“Nella
prossima vita forse ci penserai a giocare a fare la
spia. E pensare che quando avevi ucciso Akai ti avevo quasi creduto.
Che
sciocco”.
Gin poi si
rivolge a Vodka: “ Dov’è il famoso
detective?”
“L’abbiamo
rinchiuso nel laboratorio qui accanto. Aspettiamo
che quel moccioso del figliastro si faccia vivo. Così
potremo chiudere il
lavoro che abbiamo lasciato incompiuto un anno fa”
“Shinichi
Kudo me l’avevi fatta. All’inizio. Ma non puoi
sperare di vivere tanto a lungo se vieni in contatto con noi. Nessuno
la fa
franca… mai”
Come avevo
intuito hanno scoperto la mia vera identità. Se
scoprono che sono qui sono morto.
“Capo
ma se Reina Mizunashi era in contatto con l’FBI, non
dovremmo andarcene? Rischiamo di essere scoperti”
“Se
diciamo al boss che ci siamo fatti abbindolare da uno
sbirro quella ci ammazza. E comunque ormai li abbiamo alle costole.
Dobbiamo
affrontarli faccia a faccia. E poi non vedo l’ora di
ammazzare qualche sbirro”
Il
boss… è una donna?
In quel momento
vedo Gin cadere a terra ferito ad una gamba.
Mi volto e vedo Akai che sta puntando il fucile contro Vodka. Anche lui
in un
istante cade a terra.
In un attimo il
caos: agenti da ogni angolo puntano la
pistola contro i due.
“Maledizione!
Akai ti ammazzo!”
Prima di essere
catturato Gin punta la pistola contro Akai,
ma prima che riesca a premere il grilletto viene raggiunto da un colpo
di
pistola al petto: Josie.
Ormai inermi,
sia Gin che Vodka vengono catturati e
ammanettati.
“Ai,
ispettore, è il momento. Approfittiamo della confusione
per andare a liberare Goro”
Corriamo verso
l’edificio indicato prima da Vodka, entriamo e
vediamo Goro legato in angolo. Non appena ci vede comincia ad agitarsi
ma non
facciamo in tempo a capire cosa voglia dirci che dalla penombra
spuntano due
figure femminili: Yoko Okino e Vermouth.
“Conan,
ci rivediamo. O forse dovrei chiamarti… Shinichi?”
Megure sobbalza.
“Tu sei… Shinichi?”
“Non
adesso ispettore”
“E
accanto a te chi abbiamo? Riconosco i tuoi occhi, uguali a
quelli di tua sorella Akemi. Tu devi essere Cherry. Sai ho messo su un
bel
teatrino nel tentativo di trovarti. Pensavo di aver fatto un buco
nell’acqua e
invece eccoti qui. Sei venuta tu da me. Quando si dice prendere due
piccioni
con una fava”
“Sono
qui per vendicare mia sorella”
“Ahahah,
tu non vendicherai proprio nessuno. Tra poco ti
ucciderò con le mie stesse mani. Ma prima veniamo a te mio
caro Conan. Mi avevi
ingannato proprio bene sai? Avevi ingannato tutti. Poi alcuni mesi fa
ho
cominciato ad avere dei dubbi, quando Goro ha risolto un caso davanti a
me,
come al solito cadendo in trans. In quel momento ti ho visto
sgattaiolare via.
Non ci ho dato molto penso all’inizio, se non che il tuo viso
mi era
stranamente familiare. Mi ricordavi un certo ragazzo che alcuni mesi
prima era
stato ucciso con l’APTX4869, un famoso detective liceale.
Tuttavia non riuscivo
a spiegarmi come potessi esserti rimpicciolito oltre a non essere
morto. E così
ho presentato Reina a Goro con la scusa di un caso da risolvere.
Purtroppo si è
poi rivelata un’insulsa spia. Quegli stolti dei miei uomini
pensavano che non
lo sapessi eh Vermouth?”
“Già”
“Insomma
alcuni giorni fa sono saltati fuori degli esperimenti di laboratorio
sull’APTX4869
che la tua amichetta Cherry pensava di aver distrutto. Beh in quegli
esperimenti i topi non morivano in seguito alla somministrazione del
veleno, ma
bensì tornavano ad essere dei piccoli cuccioli di ratto. In
quel momento ho
ricollegato tutto, ho ingaggiato Goro, ed eccoci qua.
A questo punto
ho una proposta da farti. Sei una persona
molto in gamba, dotato di un acume e intelligenza mai visti fino ad ora
e penso
che potresti tornarmi molto utile. Per cui tu entri a far parte
dell’Organizzazione
ed io in cambio ti farò tornare il ragazzo che eri e
risparmierò le vite delle
persone che ami. In caso contrario li ucciderò tutti, a
partire da lui”
Dicendo
così Yoko punta la pistola direttamente sulla fronte
di Goro.
“Ah e
se non l’avessi ancora capito, sono io il boss”.
Non ho il tempo
di metabolizzare quest’ultima rivelazione che
vedo Ran corrermi davanti in direzione di Yoko.
“Papààà!
Nooo!”
E’
come se tutto si svolgesse al rallentatore, come se fossi
intrappolato in un sogno. Il mio sguardo viene catturato da una figura
in
lontananza, un cecchino, che punta proprio verso di lei.
“Raaaaaaan!”
Uno sparo. Metto
a fuoco la scena terrorizzato da quello che
potrei trovarmi di fronte. Ma la figura che vedo a terra non
è quella che mi
aspettavo, ma un’altra, una donna dai capelli argentei.
Vermouth. E in
ginocchio accanto a lei Ran. Il sollievo che mi pervade è
immenso. Mai provato
niente di più devastante e allo stesso tempo così
bello.
“Vermouth!
Cos’hai fatto??” Sento singhiozzare Yoko.
“Perché,
perché l’hai fatto? Perché mi hai
salvato la vita?”
dice Ran
“Perché
tu tre anni fa a New York salvasti la mia. Ti ho solo
ricambiato il favore”
“Che
stai dicendo?”
“Io
ero travestita da quel criminale che terrorizzava la
città. Tu mi trovasti in quell’edificio
abbandonato, così cercai di ucciderti,
ma la ringhiera delle scale cedette ed io stavo cadere. E tu,
nonostante avessi
tentato di ucciderti, mi salvasti. Ti… ringrazio.”
“E
grazie anche a te… Silver Bullet” dice
rivolgendosi a me.
Queste furono le
sue ultime parole.
“Nooo!
Vermouth! Vermouth! Sorella mia!”
“Sorella?
Ecco perché ho sempre sentito dire che eri la
preferita del capo”
Amuro apparso da
dietro un angolo, approfittando della
situazione ammanetta il boss una volta per tutte.
In quel momento
mi rendo conto che l’edificio è colmo di agenti
che ammanettano e portano via ad uno ad uno i membri più
influenti dell’Organizzazione.
A quanto pare
è finita… è finita davvero.
Ciao
a tutti! Questo
è come mi sono sempre immaginata la fine
dell’organizzazione, ovviamente con
molti meno colpi di scena rispetto al Gosho Style, ma insomma ho fatto
del mio
meglio :P. Non perdetevi il prossimo capitolo perché il
meglio deve ancora
arrivare! Baci baci
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