Quella linea sottile tra odio e amore

di Nandy09
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Caapitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Caapitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Caapitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Caapitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Caapitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Caapitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Caapitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Caapitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Caapitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Ecco, ci risiamo, cambiamo casa per l'ennesima volta , questa sarà la terza? o la quinta volta ? ormai ho perso il conto, ho perso il conto da quando mamma e papà si sono lasciati, e io sono andata con mamma e questo comporta che ogni volta che va male con qualcuno, dobbiamo trasferirci altrove.
Però  almeno questa volta , andiamo a Montecatini ,vicino Firenze,  dove abita la mia migliore amica Elisa , che mi sopporta, nei continui lamenti, di mamma eccc.... Le devo tutto, inoltre mi iscrivo nella sua stessa scuola.
La nostra amicizia nacque poco prima che mi trasferissi a Milano , dove ho vissuto nell'ultimo periodo, cosi un giorno la incontrai al parco e iniziammo a parlare e diventiamo subito amiche, anche quando stavo a Milano, noi abbiamo fatto di tutto per rimanere amiche, e sai che dico? con la distanza ci siamo rafforzate che strana cosa!
Fiesole  non è male come cittadina , tranne per le persone, famiglie, o meglio, famiglia, o ancora meglio LUI.
L'essere piu insopportabile, che esiste sulla faccia della terra!
Come lo conosco?
Amici in comune quando ancora papà stava con noi.
Non siamo mai andati d'accordo, scherzi, su scherzi, insulti, schiaffi, manate, uhh chi ne ha più ne mette.
E purtroppo vuoi-non vuoi, abiterò sotto al suo  piano, e come se non bastasse mia  mamma ha detto queste parole " è il DESTINO" MA COSA CAZZO DICI? il destino che ce l'ha con me! ecco. Io e quello ci odiamo, come si odiano i cani e i gatti, come quando c'è la rivalità nei derby calcistici, come due cose che insieme non possono andare.
Destino ma non prendiamoci in giro.
Arriviamo alla stazione di Firenze  verso le nove di sera, novembre, aria un po' più fresca, ma almeno più sopportabile di quella di Milano, senza nebbia..prendo le valige, aspetto mamma ci avviamo all'uscita e qui che vedo che c'è Elisa  ad aspettarmi la quale mi salta subito  addosso.
" CLARIIIIIIIIIIIIIIIIIISSSSSAAAAAAAAAAAAA" dice  prima di soffocarmi , io ricambio  soffocandola ancora di più mamma e i suoi genitori ci guardano straniti
" Cavolo come mi sei mancata" dice quando ci stacchiamo.
"Io???Tu! ti devo raccontare tante cose, uh ma staremmo in classe insieme" dice ridendo, rido anche io all'idea di cosa potremmo combinare questo anno.
Ci salutiamo con la promessa che il giorno dopo,ovvero domenica, lei sarebbe venuta alla mia nuova casa per pranzo in modo da raccontarci tutto.Mi dirigo  con mamma alla macchina, saliamo, e partiamo per Montecatini ci mettiamo 20 minuti, arriviamo li,  e appena vedo il  cognome " RINALDI" sul citofono ho quasi  iniziato a  bestemmiare
Mamma prende  le chiavi, e ci avviamo  verso la nuova casa, per fortuna nessuno ci sta aspettando, la casa è già piena di cose, e tutto il necessario, grazie si super vicini al piano di sopra , più  che altro ricchi vicini..
Cosi mi dirigo nella mia camera, viola, mi butto  sul letto, e mi addormento .
Ora non so per quando tempo mi addormento ma quando mi sveglio, anzi, quando qualcuno mi sveglia mi accorgo che sono  le dieci, sento qualcuno che mi dà  pizzicchi sul braccio, ma non volevo aprire gli occhi, ma per mia sfortuna lo faccio, e mi trovo davanti a due occhi verde chiaro che mi guardano, è  lui.
Mi allontano  di scatto
"Oh ti sei svegliata non ne potevo più !" dice  con la sua voce da cretino
"Ma che vuoi? perchè stai qua?" dico  guardandolo
"Tua mamma mi ha detto di svegliarti, beh ti sei svegliata, posso andare"dice  alzandosi " ah, non mi dire che vieni alla mia scuola" dice
"Si, ma non in classe tua"
"Meno male, una cretina in classe sai che divertimento "
"te ne vai? "dico  quasi urlando!
Se ne va .
Mi rimetto  le coperte addosso, incazzata, e mi addormento  di nuovo..ma ho già  la sensazione che sarebbe stata molto dura.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Mi sveglio   con un mal di testa atroce, bel'inizio di settimana e bell' inizio di scuola,penso, scendo giù per fare colazione, e  vedo che mamma non si è risparmiata sulla colazione, in quanto sulla tavola  c'è  di tutto e di più , ma io essendo a dieta, prendo  solo una merendina, corro a prepararmi,metto una  camicia e dei  jeans, prendo  il mio  nuovo zaino e mi dirigo alla fermata dell'autobus premo play e  le canzoni sul mio  i-pod prendono vita, subito mi arriva un messaggio dalla mia migliore amica Elisa
"Giornooooo! tra un po' ci vediamo siiiiii! Comunque dobbiamo prendere l'ultimo posto eh! Classe insieme! " sorrido leggendo il messaggio e la rispondo
"Giornoooooo! Siii finalmente, ti devo raccontare una cosa ricordamela, ora sto aspettando l'autobus! " mentre aspetto  l'autobus fuori casa,sento qualcuno che mi chiama, mi giro  ed è ancora lui, dio che nervi, e mi chiedo il motivo percui non cade dalla finestra del quinto piano!
" Ohhhh! mi senti? A cretinaaaa!" dice urlando
mi giro  e gli faccio il dito medio "
che vuoi?" dico arrabbiata
" Io e te fuori scuola non ci conosciamo, ste figure di merda, non le voglio fare grazie." detto questo entro dentro, lo guardo con tutto l'odio del mondo la sua finestra, anche se non nascondo che ci sono rimasta un po' male, ma mi ricordo la promessa che mi ero fatta, ovvero di non piangere più per lui.
Quando arriva  l'autobus, mi precipito  dentro, mi siedo all'ultimo posto, e metto le cuffie, cercando di non pensare a nulla, o meglio a lui.
Quando arrivo a Firenze  decido i di fare una sorpresa a Eli , ovvero, andare fuori casa sua, cosí prendo il telefono e gli scrivo
"Ohi  muoviti sto già fuori scuola e sto da sola :( " mi risponde dopo cinque minuti
"Sisi ora vengo! :3  " Così mi nacondo, giusto in tempo per vederla uscire dal portoncino, gli salto adosso, e scoppiamo a ridere, per poi a braccetto dirigerci fuori scuola!
Ecco ora avete presente quelle scuole americane belle, con ragazzi belli, ragazze normali...
Non era questa la scuola, mi trovo   di fronte a un edificio enorme grande quanto la reggia, con una massa di ragazzi e ragazze che sembrano usciti da una brutta copia dei film americani, le ragazze poi tutte IDENTICHE, tutte vestiti uguali! I ragazzi per l'amor di dio, ce ne sono di  alcuni carini, ma anche loro fotocopie! mi giro verso Eli con una faccia perlplessa, lei mi guarda e dice " Ehhh, so 4 anni che sto qua dentro! " io rido, per poi metterci al  muretto, dove lei mi spiega un po'  i gruppi che si sono formati a scuola, quando arriva al gruppo di quel cretino di Federico,ho capito subito, somo tutti  presuntosi,  nessuno escluso, urlano e commentano chiunque, e mi rendo conto che sono tutti cretini come lui.
Elisa  mi fa vedere anche il ragazzo con il quale lei "litiga" sempre, ma che in fondo, in fondo, in fondo le piace  ma questo non ditelo a nessuno, altrimenti dà di matto!
Vedo in lontananza delle ragazze avviccinarsi deduco che fanno parte della mia nuova classe, infatti Elisa  me le presenta
"Clarissa lei  è Alessia , Alessia lei è Clarissa , una nuova alunna"
Sorrido e stringo la mano a una ragazza castana, con due occhi grandi che si intravedono dagli occhiali sembra simpatiaca e cosi vado avanti con Federica, Luisa, Lucia, Arianna e Stefania
Elisa mi spiega  che nella classe dove sarei andata ci sarebbero stati dei gruppi, e io mi chiedo In quale classe non avveniva questo?
prima di entrare,mentre parlavo con le nuove ragazze, sento Elisa urlare contro qualcuno mi giro e sento
" SEI SEMPRE IL SOLITO COGLIONE MATTEO , MA CAZZO QUANDO CRESCI? NE?! DIO CHE NERVI, TI UCCIDEREI" mi avviccino
"Che succede?" dico
"Sto cretino mi ha bagnato" dice  arrabbiata..
mi giro  e vedo sia lui che Federico  ridere, vado  vicino a loro, e prendo la bottiglia che avevo in mano e li bagno dalla testa ai piedi, ad entrambi, e corro dentro trascinandomi Elisa che mi guarda esterefatta
"Questo significa guerra, ma cazzo ma stai capendo già tutto come fare" ride
"Guerra sia che ti devo dire" dico ridendo

Ridendo, e scherzando ancora sull'accaduto, ci incamminiamo verso la classe, ma ho come la sensazione che i problemi aldilà di quello appena successo, non sono finiti, anzi...

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Purtroppo, non  fini la, io e Elisa andiamo a vedere il foglio della disposizione delle classe ed ecco,che ci accorgiamo della sorpresa che la bella Preside aveva fatto, vedo che non solo dovevo stare sullo stesso piano, di Federico, ma la loro classe era di fronte alla nostra, non potevo chiedere di meglio davvero! Guardai  Elisa visto che lei doveva combattere con Matteo e  si fece prendere per pazza e disse
" MA STIAMO SCHERZANDO? BENE NON USCIREMMO DALLA CLASSE MANCO PER PISCIARE, VEDI COME LO DICO" io riuscivolo solo a ridere,ma ero nervosa, mentre speravmo di  veder uscire fuori un " E' tutto uno scherzo, salutate la telecamera" , arriva Federico  che mi spinge totalmente e si rivolge al cretino del suo amico

" Ah Matteo, stiamo sopra, andiamo!" disse correndo per le scale
"Sisi, scusate perdenti" disse l'altro cretino correndo appresso a lui!
Io non riusci a trattenermi e  gli urlai contro "COGLIONI"
Aspettiamo per salire, e quando arriviamo in classe per fortuna, c'era l'ultimo banco alla finestra libero, lo prendiamo  subito.
La mattinata passò velocemente, e feci conoscenza dei nuovi professori, tutti molto simpatici tranne le prof di   "Matematica/fisica, e scienze/biologia/chimica", per il resto non ero molto indietro con il programma, feci anche conoscenza dell'altra parte della classe, e fino ad adesso erano tutte simpatiche, ma Elisa mi disse che era tutta apparenza, io mi girai e solo allora mi resi conto che mi trovavo in classe di tutte ragazze, non c'era neanche un ragazzo, e quindi capi subito a cosa si riferisse Elisa in quanto in una classe tutte femmine è  facile litigare, e creare pregiudizi!
Quando suonò la campanella della ricreazione subito usciamo fuori dalla classe  e mi accorsi di una cosa, che non è che li incontravamo per sbaglio, anzi ci perseguitavano proprio! ! Mentre ero alle macchinetta, a prendere qualcosa, si avvicina Federico , io feci finta di nulla, perchè  lui cosi mi aveva  detto, presi una busta di patatine, e lui dietro di me, con la sua odiosa voce dice:
"Ma stai sempre a mangiare? ma quand'è che ti metti un po a dieta? eh?!"
io, mi giro , lo guardo e  con tutto l'odio di questo mondo e gli dico
" Quando tu ti compri un cervello, magari, coglione."
Detto questo, mi avvio per tornare  in classe, ero arrabbiata e pensavo tra me " MA COME CAZZO SI PERMETTE? MA STIAMO SCHERZANDO? COGLIONE DI MERDA, CRETINO, CHE POTESSE FINIRE SOTTO UNA MACCHINA, LA MIA MACCHINA, ESSERE INSIGNIFICANTE!"

Ero arrabbiata.
Furiosa.

Per il resto della mattinata per fortuna non li abbiamo più visti tranne qualche volta che , si affacciavano in classe cose cosi,  e c'è da dire che neanche Elisa ebbe vita facile con Mattia che le rompeva le scatole, era due bambini ecco.
Finalmente suonò l'ultima campanella , e ci dirigiamo al muretto, a parlare con le altre della classe, dove Alessia  la prima ragazza che avevo conosciuto, mi presenta il suo ragazzo " Federico " al quel nome, avrei voluto bestemmiare, ma mi mantenni, anzi a volte lo usavo per dispetto contro di lui, e credetemi era esilarante quando lui si girava credendo che chiamavo lui.
Salutai tutte e decisi di accompagnare  Elisa  a casa la quale subito mi dice
" Mi aspettavo di peggio, ma amica di guerra tieniti pronta!" rise,  e io la guardai e dissi ridendo "Sono nata pronta, c'è li mangeremmo!"
Ci guardiamo e scoppiamo a ridere, succedeva sempre cosi, quando dicevamo qualcosa, o su di loro, ma anche su di noi, ci guardavamo e ridevamo come due sceme, era anche questa una delle cose che più amavo della nostra amicizia, ma proprio  in quel momento passò Matteo  sul suo motorino urlando come un gatto in calore
" AAAA CRETINEEEEEEE!", Elisa subito si mise quasi al centro della strada e rispose a tono a quel cretino
"A COGLIONEEEEEEEEEEE!"
Vi posso dire un segreto? Li amo, li amo  quei due, sono  una coppia fantastica, davvero, ma non potevo dirlo, altrimenti Elisa mi avremme massacrato!
La salutai, e tornai fuori scuola, ad aspettare l'autobus, e qui trovai ancora Federico  che parlava con i suoi amici,io decisi di sedermi  sulla panchina, facendo finta di nulla,ma notavo che  lui mi guardava, e  dopo un pò si avviccia, io già  pensavo ai futuri insulti da dirgli, ma non fu cosi..

" Ti  serve un passaggio?" disse con calma , Io rimasi colpita, non ero pronta a questo..
" Come?" le uniche parole che riusci a dire..
"Ti serve un passaggio?" ripete con calma, che mi soprese ancora di più, lui non manteneva la calma..
" Autobus ma se vuoi..." dissi guardandolo non sapevo che pensare, ero più che sorpresa, ma durò poco
" Giusto, no dai, non me ne tiene piu, fottiti cià!" disse con quel sorriso di merda.
Lo guardai, andare via e pensai , " MA QUESTO ERA VERAMENTE CRETINO???!!"
Aspettai l'autobus, ma per qualche strano motivo a me sconosciuto  non passò e non sapevo come fare, mamma era a lavoro, cosi mi armai di coraggio e decisi di farmela  a piedi, e mi arrivo un messaggio, da Federico

"Uh dimenticato, oggi sciopero...buona camminata :*"

Lo lessi, strinsi il telefono,  e come se non bastasse venne a piovere, non avevo l'ombrello, come mia solita sfortuna, ero arrabbiata nera con tutti, e  riposi neanche al suo messaggio, non mi andava neanche di insultarlo.Arrivai a casa,bagnata fracida, mi girai e lo vidi   sul balcone comodamente seduto,  che rideva vedendomi, alzai lo sguardo, davanti a sua mamma, gli feci il dito medio, entrai dentro, e urlai a mamma:

"IO COMMETTO UN'OMICIDIO, E TU NON FERMARMI OKAY?"

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Non ero nervosa, ne furiosa, ne arrabbiata.

Ero solo pronta per un'omicidio, ma di quelli violenti.

Che razzo di coglione è mai quello?

Lo odio, dio se lo odio, lo schifo, lo ucciderei, dio!

Mi spoglio ed entro in doccia, una doccia calda era quello che mi serviva, non ricordo quando minuti rimasi in doccia, dato che mamma urlava per farmi uscire, cosi decisi di uscire, ma solo perchè lei mi aveva chiamato.. usci e lei venne in camera

" Clarissa vestiti carina, abbiamo ospiti" dice guardandomi con un sorriso a trenta due denti!

" Ospiti? siamo qua da due giorni gia abbiamo ospiti? chiedo sorpresa, ma presto mi passò un pensiero per la testa, mi girai verso mia madre
"NO, non mi dire che solo loro, lui." dico urlando

Silenzio da parte di mamma.

Mi girai verso mia mamma
"Mamma, mi sto sbagliado vero? non è lui con la sua famiglia.."

"Clarissa sai che abbiamo buoni rapporti, e che grazie a loro che siamo qua.." dice come se fosse la cosa più naturale del mondo, ma non la faccio finire di parlare e sbotto

" CERTO E IL FIGLIO CHE MI TRATTA NA MERDA, E CHE MI FA QUASI PRENDERE U'ACCIDENTE ANCHE LUI E GENTILE? MA PER FAVORE! "chiusi la porta in faccia a mia mamma.

Odiavo litigare con lei , ma questa volta era troppo, non era possibile una cosa cosi. Sapeva benissimo, la nostra situazione e lei parlava di matrimonio, che invece eravamo bellissimi cose cosi, ma per favore. Senti bussare alla porta si sentiva mia madre da fuori che mi implorava.., non mi restava altro di vestirmi, optai per mettermi davvero qualcosa di carino, cosi mi misi una vestina, stretta in vita e gonfia sotto, sopra la ginocchio, stivali, e decisi anche di truccarmi ma leggermente, non amo il trucco pesante..

Scendo in cucino, e aiuto mia mamma in cucina, verso le otto sento suonare il campanello, vado ad aprire e mi trovai di fronte la mamma e il padre, di quel decelebrato

" Ciao bellissima, buon sera" guardai la madre Lara che mi salutava con un sorriso, enorme, con lei non avevo problemi anzi, mi era sempre stata simpatica, mi girai che vi il padre Antonio che anche lui mi salutava, li salutai a mia volta facendoli accomodare dentro casa.

Mi sporgo dietro di loro, ma del cazzone non c'era traccia cosi chiusi la porta, meglio cosi pensai, ma mentro mi giravo vidi Ciuffo , il loro cagnolino, era adorabili, cosi lo prendo in braccio e lo coccolo,era un'amore,in braccio, era di una dolcezza infinita, mentre l'acarezzavo gli sussuravo " Povero cucciolo, con quel padrone cattivo, chi sa che ti combina, cucciolino dolce sei siiiii" sorridendo mentre lo riempivo di baci, ma l'atmosfera durò poco..

"Il cane lo tratto bene, sai com'è non ha il tuo nome."
Mi giro di scatto, e vidi l'ultima persona che volevo vedere
" Qualcuno ti ha chiamato?"
Passarono minuti dove ci guardavamo, lui mi guardava dalla testa ai piedi, quasi meravigliato,e mi scappo un sorriso di soddisfazione, ma poi rovino tutto con quella sua bocca del cavolo.
"Ti puoi mettere tutti i vestiti che vuoi, sempre cessa e grassa. "

Detto questo, andò in cucina,prendendo ciuffo , rimasi li ferma,con le sue parole in testa, mi senti all'improvviso vuota e stanca di tutta questa situazione con lui, con mia mamma, di non sentirmi mai a casa, di non avere piu un padre affianco a me, e come se tutto il mondo mi stava cadendo addosso, ed io restavo la, ferma, non sapendo cosa fare, era una sensazione orribile, respinsi indietro le lacrime non potevo piangere, e non volevo davanti a lui eli raggiunsi in cucina ,la serata passò tranquillamente, avevo ancora quelle parole in mente, cosi non parlai con nessuno, rimasi in silenzio per tutta la sera, e rispondevo solo a qualche domanda, per educazione. Finita la serata, aiutai mamma, in cucina per poi salire sopra in camera, mi misi subito a letto volevo chiudere quella giornata.

POV ELISA

"Mamma scendo a comprare un cornetto!"
"Compralo anche a me!"

Risi, per mia mamma, mentro scendevo giù mi sentivo strana, come una sensazione, controllai di aver preso le chiavi e i soldi, e andai alla cornetteria che era poco distante da casa mia, entrai nella cornetteria, e presi due cornetti enormi alla nutella, mi era venuta all'improvviso la voglia del cornetto, pagai, e usci fuori.

"Si mamma, ora torno tranquilla."

Senti una voce..QUELLA voce, era la voce di quel coglione di Matteo, mi incazzai, pure qua dovevo trovarmelo, lo guardai, e mi trovai involontariamente, a mordermi il labbro, okay forse non proprio involontariamente..era vestito come un cretino, mi nascosi guardandolo meglio,aveva un jeans stretto blu, e una canottiera, e quel capello da rap che secondo lui, lo faceva diventare bello, risi al pensiero.

"Ti nascondi nana?"
Mi bloccai totalmente e il cuore iniziava a battermi forte, ma cosa mi succede?
"Matteo, ma che brutta sorpresa" lo guardai incazzata
"Oh davvero? per questo mi fissavi e ti mordevi il labbro?"
"E-eh? m-ma che dici..?" balbettai, come aveva fatto a vedermi?
"Che ci fai qui?" guardò il vassoio con i cornetti
"Volevo qualcosa di dolce" dico semplicemente, ed era vero..
"Anche io..ma pensavo ad altro.."

Lo guardai, perchè si sta avviccinando? ora lo colpisco, lo uccido, lo picchio, non feci in tempo a spostarmi che le sue labbra erano sulle mie, mi bloccai totalmente, lui continuava a baciarmi, instintivamnete gli porto le braccia al collo, stringendolo a me ricambiando il bacio, tirandogli i capelli, mentre sentivo il suo corpo stringermi contro il muro, passarono, minuti, secondi, anni, quando ci staccamo solo per riprendere fiato..

"Mh..molto più buono del cornetto" disse ridendo
Lo guardai incapace di parlare, e di muovermi, annui solamente, lo vidi riabbasarsi, e il mio cuore perse un battito quando mi morse il labbro..
"Respira piccola..a domani, buona notte e sognami"
"N-Notte.."
Balbettai, non riuscivo a concentrarmi per dire qualcosa di sensato, mi ribaciò a stampo e lo vidi salire nella sua macchina per poi andare a casa..mentre io combattevo contro un infarto

Pov Clarissa

Presi il telefono e mi accorsi che c'era un messaggio di Elisa, apri il messaggio e rimasi sbalordita

"NON POI CAPIRE, MERDA, MERDA, MERDA, AIUTAMIIIIIIIIIIIII, MATTEO, QUEL CESSO, MI HA BACIATO, CAPISCI? E IO...IO HO RICAMBIATO, CAPISCI? MERDA! "

Mentre leggevo il messaggio ridevo, per loro due e per la scena, le risposi che forse in fondo le piaceva, lei mi rispose che ero pazza, cose cosi, non le raccontai di quello che disse Federico altrimenti non sarebbe piu esisistito a quest'ora,staccai con lei e andai a letto, stringendomi sotto le coperte, mi addormentai subito per fortuna, sognando l'unica persona che non volevo sognare..

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


....
"Sei bellissima quando sorridi, e poi dio guardati, ti amerei per tutta la vita" disse baciandomi
Ricambiai il bacio stringendolo a me, per paura che si allontanava
"Chi sa come saranno i nostri figli " sorride per poi intrecciare le nostre mani
" Castano chiaro con , capelli mossi..sicuramente!" Dissi sicura
"La tua dolcezza" disse baciandomi
" i tuoi occhi " dico baciandolo
"la tua tenerezza" disse baciandolo
" la tua perfezione" dico guardandolo nei suoi occhi azzurri con amore
"Ecco..dio.. mi è venuta voglia di bimbi nostri" disse ridendo
"Sposarmi..." Dico guardandolo per poi ridere
Si inginocchia a miei piedi, mi guarda con occhi lucidi; apre una scatoletta, con dentro una bello di diamanti..." Vuoi essere la donna della mia vita per sempre?"
In lacrime, lo guardo " per sempre?"
"per sempre."
Mi alzo dal letto, lo guardo per poi urlare "si, si,si,si,si "

No, non avete sbagliato storia o che e solo quando il tuo cervello fa brutti scherzi, ti fa fare sogni del genere, che la mattina ti provocano, un cuore che batte furioso, che se dottor house, si trova nei paraggi ti direbbe, "figlia mia siediti che tra un pò avrai due infarti in uno" quei sogni che ti fanno desiderare di non aprire piu gli occhi, che ti cariano i denti, a solo ricordali, quei sogno belli quanto dolorosi.

Mi sveglio di corsa con il cuore che mi batte forte, e che rimbomba nelle orecchie come un martello, scendo dal letto, e vado in bagno per lavarmi la faccia con acqua gelata, ora che ci penso è la prima volta che lo sogno in veste di fidanzato, e mi accorgo che è una sensazione.....piacevole, ma orribile al tempo stesso.
Tra me e lui non ci sarà mai, e dico mai, e sottolineo, NIENTE.
Ci odiano a morte, e cosi doveva andare.
Cosi doveva rimanere.
Faccio colazione, per poi scendere per andare alla fermata, salgo sull'autobus.
Per poi andare a prendere Elisa a casa, per poi avviarci a scuola, stranamente era taciturna..
"Successo qualcosa?" Le chiedo
" Matteo..non si è fatto sentire, no che mi interessi, o che, pero cavolo, ci siamo baciati e LUI mi ha baciato." Disse sottolineando il "LUI"
La guardai.." Parlaci.."
"EEEEEH? NO!!!" Urla
"Va bene " dico ridendo
Arriviamo fuori scuola, e ci mettiamo al muretto,e subito per mia disgrazia arriva Federico ,mi rendo conto che è la prima volta che lo vedo dopo ieri sera, e dopo il sogno, lo guardo così per curiosità e lui si gira
"Cazzo guardi?" dice con quella sua voce da cafone e coglione.
" Le faccio di cazzo che devo sopportare a prima mattina sai com'è." dissi incazzata nera.
"Ah e io che devo dire?"
Continua a provocarmi ..con quella sua voce e con quei sorriso del cavolo..ma che era bellissimo, ma che dico ,no non era bellissimo.
" Niente, che spari solo cretinate ! ."
"Stronza."
" Stronzo."
" Puttana"
"Puttaniere" mi accorgo si avanzare verso di lui era veramente troppo adesso.
"Zoccola"
Continua, avanzando anche lui verso di me.
"Vuoi davvero che ti picchio qua davanti a tutti? " dico con rabbia
"Sto tremando." Dice con la voce piene di provocazione.
"Fai bene! " dico guardandolo con sfida.
"Antida dai lascialo stare!"
Mi giro e vedo Elisa che mi richiama se non mi chiamava lei lo avrei picchiato giuro, entriamo in classe, e mi siedo e racconto quello che era successo ieri sera a casa mia.
"COSA HA DETTO? COSA HA FATTO? IO LO CASTRO A STO FIGLIO DI..." Dice urlando con rabbia.
"Eli zitta, stiamo in classe! " dico ridendo guardandola, quando si arrabbiava si arrabbiava, non c'era nulla da fare!
Verso l'ultima ora, qualcuno bussa alla nostra classe
"Scusate puo uscire un'attimo Elisa?"
Mi girai a guardare Matteo che invece si guardare la prof guardava Elisa erano adorabili, guardo Elisa che a sua volta mi guarda e vedo che sta per svenire rido, e nel momento in cui la prof dice che poteva uscire si precipita fuori correndo, e posso immaginare cosa dovevano fare!

Poco dopo, suona la campanella, così raccolsi le mie cose e anche quelle di Elisa, usci fuori ma non c'erano tracce di loro due, così mi affacciai in bagno ed erano lo a baciarsi, ridere.
"Non disturbo, continuate, io esco, vi aspetto giu! " dico ridendo, e lascio lo zaino li, esco contenta per loro due e mi scontro con l'unica persona che purtroppo esiste ancora.
"E guarda cazzo! " dice incazzato
"Stai calmo! " dico guardandolo con odio.
" Hai visto Matteo?"
"Si sta in bagno con Elisa a baciarsi, lasciali stare!" dico e rido vedendo la scusa faccia sorpresa
"Cosa ma che stai dicendo?"
" Zitto." Lo spingo via per poi salutare le altre e dirigersi alla fermata dell'autobus..

Pov Federico
La guardo andare via, devo dire che negli ultimi mesi e migliorata e diventata carina..carina? Ma che dico è bellissima, ma non so spiegarlo sento questo sentimento di odio verso di lei, ma non nascondo che amo le nostre litigate e battibecchi, la senti vicino a me. E poi sono veramente sorpreso che mi tiene testa, davvero non me lo sarei mai aspettato. Almeno non è come tutte quelle "altre" che si trovano in questa scuola senza personalità.
Apro la macchina e salgo dentro, mandi un messaggio a Matteo mi deve spiegare un pò di cose.
"Ehi, ma sta storia? Quando me lo volevi dire?"
Il tempo di posare il telefono che si illumina il display
"Scusami, hai ragione, stasera da te!"
Sorrido, e metto in moto passò davanti alla fermata, la guardo rido per poi suonare con il clacson e ridere, la guardo dallo specchietto che sbuffa...è adorabile.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Arrivai a casa,e neanche il tempo di mettere piedi in cucina che mia mamma già mi stava chiamando, anzi turlava il mio nome!

" Clarissaaaaaaa"

"Ehi eccomi, perche urli?" chiesi, mentre prendevo qualcosa da mangiare.

"C'è una sorpresa per te"disse con un sorriso che a trentadue denti

" Sorpresa? per me?" chiesi cuoriosa "Oh ci siamo..uccidiamo Federico?" chiesi mentre scoppiavo a ridere immagiando la scena, e anche mia mamma stava ridendo di questa mia ultima affermazione, ma poi mi disse
"No, anzi apri qui, e vedi cosa c'è dentro" disse sorridendo

Apro la busta, molto curiosa di scopire quello che c'era all'interno, apro la busta, e vedo che dentro c'era un buono di un'anno, per svolgere degli allenamenti di tennis, a un campo non molto lontano..

(N.B. Amo il tennis)

...lessi tutto, dove avrei partecipato anche a dei tornei minori, alzo gli occhi dal foglio per guardare mia madre, ed urlare come una pazza, anche se ero consapevole che non si capiva nulla di quello che stavo dicendo diciamo che era più un misto di " AAAAAHHH, ODDIO, MERDA, O CAZZO, STUPENDO, STO MORENDO AIUTOOOOO!"

Mia mamma mi guardava, e ridendo disse di calmarmi..come potevo calmarmi?

" Mammaaaaaa!" le vado incontro per abbracciarla fortissima.

Ero contentissima,non smettevo di sorridere, cosi corsi a dirlo a Elisa che già si immaginava di fare la mia menager, con un piccolo particolare ovvero che ragazzi belli li avrebbe presi tutti lei. Verso il pomeriggio, mamma mi disse che doveva uscire con la mamma del grande nemico, cosi io mi misi a fare i compiti, ma fui interrota da qualcuno che bussava alla porta vado ad aprire, e mi trovo Federico davanti.

" Hai sbagliato casa?" chisi con un tono neutro
"Ah-ah " disse per poi entrare senza che gli davo il permesso.
"Qualcuno ha detto entra?"
" Posso entrare? si grazie, prego! "
" Bah, sei veramente ridicolo!" dissi per poi chiudere la porta, ed automaticamente strinsi le braccia la petto
"Allora? cosa ci fai qui?" chiesi guardandolo per la prima volta negli occhi
"Oh stai calma, non passerei mai il mio tempo con te, e che devo andare a fare gli allenamenti e mi serve qualcuno che mi mantiene Ciuffo! disse guardandomi a sua volte negli occhi
"Lo faccio solo perche amo quel cane in modo smisurato! " dissi sorridendo al bellissimo cagnolino che aveva tra le braccia
" Bene, perche urlavi oggi?" disse per poi appoggiare Ciuffo a terra
" Ho scoperto come ucciderti" dissi ridendo

Non mi fini neanche di dire la frase, che mi ritrovai con le spalle al muro e lui che mi stringeva a sua volta al muro con il suo corpo.
"Non provocarmi!" disse serio.
Stranamente sentivo il mio cuore che batteva a mille, molto stranamente aggiungerei
"E chi ti provoca, mr perfezione! " dissi seria.
" Clarissa."
" Federico."
" Ti vado a prendere l'occorente per Ciuffo"
"Si vai." inciampa pensai.

Mentre si stava per allonatanare, si riavviccina e mi da un leggero morso sul collo, per poi andare sopra.
Rimango immobile a toccarmi il collo, dove mi aveva dato quel leggero morso, sentivo che stavo per arrossire fino ai capelli, e sentivo il suo profumo fin nelle laringi del naso era orribile..o forse no, un pensiero mi attravverso la mente." ANTIDA, STIAMO PARLANDO FEDERICO LO STRONZO NON INIZIAMO! " mentre mi stavo per riprendere, senti Ciuffo che abbaiva verso la porta, visto che avevano suonato e io non avevo sentito nulla, per colpa di quelle sensazioni che quel cretino mi aveva provocato.
Prendo Ciuffo in braccio che mi lecca il viso, e io rido, e decido di aprire la porta
" Qua c'è il cibo, e non so se vuoi fargli il bagno, vedi non mischiargli la cretinaggine! " disse sbrigativo.
" Fotitti!" dissi con gli occhi ridotti a due fessure.
" Con te? sicuramente!"
Detto questo, usci, sospirai, presi ciuffo in braccio, chiusi i libri, non ero più concentrata per studiare

Bagnetto? " chiesi a Ciuffo, ridendo, il quale mi mordicchio il labbro, in segno affermativo cosi portai Ciuffo in bagno a fare il bagnetto, e mi resi conto che c'era più acqua addosso a me, che nella vasca..

POV ELISA

" ...A quindi io ti avrei baciato!" disse Matteo guardandomi
" E chi io? ma fotitti! " dissi guardandolo, a volte era veramente insportabbile.
"Sai solo dire questo, bambina!" mi prese in giro
"Io bambina, vuoi vedere come ti do un calcio in quel coso piccolo che hai?" dissi ridendo
" Ah-ah, tu l'hai ricambiato"
"Non è vero! " dissi
" CHEEEEE?" disse urlando
" Okay forse. " dissi guardandolo, era troppo divertente vedere le sue espressione, quando cercava di fare il serio ma non ci riusciva per nulla, ma non mollava, e mi resi conto che mi stava fissando, e che lo avrebbe fatto fi quando non gli dicevo che era vero.
"Okay, si ma ti schifo lo stesso." dissi sconfitta.
" Oh ma guarda, pure io!"
"Bene."
" Bene."
" L'ho detto prima io."
" BENE."
" Non alzare la voce. BENE."
" Mado!" disse ridendo
Risi per poi avviccinarmi a lui
" Si scusa?" ma lo vidi che avanzava anche lui verso di me, con quel sorriso del cavolo  sulle labbra, e non era un buon segno.
"Cretino!" dissi
Ma mi strinse al muro, e in quel momento volevo solo che mi baciava, e che metteva fine a questo stupido dialogo, ma non potevo certo dirlo a lui, cosi gli do pugni sul petto " Ti odio, e hai un brutto profumo."
"Davvero?" disse per poi mordermi il collo
" Matteo ti picchio! " dissi mentre gli davo delle gomitate
" Shh... parli troppo." e cosi le sue labbre, e aggiungerei finalmente, mi baciarono e io ormai persa di lui non potevo fare altro che ricambiare il bacio.

Pov Clarissa

...sento il campanello bussare più volte e ripetutamente, già avevo capito chi poteva essere senza che aprivo quella porta, ma apro la porta e mi trovo davanti un Federico con un completino da calcio, che gli stava maledettamente bene.

" Dove sta? è vivo?" disse guardandomi
" Si, perche non sei tu! " dissi mentre uscivo dal bagno dopo averlo sistemato, dal casino che io e ciuffo avevamo fatto.
"Ma che avete fatto?" disse ridendo
" Il bagno" dissi mentro andavo in cucina, con lui che mi seguiva, e vedo che Ciuffo non appena lo intravede, gli corre in contro, e lui lo prende per coccolarlo, sorridendo, aveva un sorriso..dolcissmo, basta, Dovevo smetterla.
" Questo è il cibo, ha mangiato anche e..tutto qua! " dissi porgendogli tutto.
" Bene. ti dovrei dire quella cosa?" disse sbuffando.
" Cosa?" chiesi non capendo a cosa si riferiva.
" Grazie." disse a bassa voce
"Non ho sentito.." dissi ridendo, era troppo divertente.
"Grazie." ripetè con la voce un pò più alta stavolta.
"Ah? " dissi ridendo
"Grazie e non lo ripeto, cretina!" disse serio
"Cretino, prego!"
"Stronza."
" Vatti a lavare che puzzi! "dissi ridendo, ma il mio sorriso si tolse dal viso nel momento in cui mi resi conto che si stava avvicciando, e mi strinse di nuovo al muro, e mi morse di nuovo, nel punto di prima, per poi dire semplicemente
"Ora si"
E lo vidi andare via, e sentivo di nuovo quella sensazione invadermi tutto il corpo..cosa mi stava succedendo?

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Entrai per la prima volta in un campo di tennis, anche se non era come quello di Wimbledon, ma non potevo chiedere troppo, sentivo l'odore della terra rossa, sotto i miei piedi, avevo quasi paura di camminarci per rovinarla.  sentivo il rumore delle palline che toccavano le corde della racchetta e mi senti a casa. Salutai Elisa  che era sul asfalti, con un cartellone, anche se prima di venire gli avevo detto che non cera bisogno, dato che non era una partita! Ma ero comunque contenta, che alla fine ne aveva preparato uno, andai incontro al mio nuovo allenatore, che si chiamava Massimo era sulla quarantina, gli strinsi la mano e mi disse che potevamo iniziare, primo iniziai con dei riscaldamenti con le gambe,e poi attivò la "spara palla" ovvero dovevo  colpire la pallina che usciva da li, all'inzio ero incerta ma poi c'è lo fatta, non vi dico Elisa come urlava..Finita la lezione, mi sentivo triste, volevo continuare a giocare mi ero divertita tantissimo, ma la mia ora era finita presi  il borsone e io e Elisa decidiamo di andare a prenderci un gelato.

" Sei stata brava daaai!" Disse Elisa sorridendo
"Si, ma mi manca..." Dico con il broncio
"Chi io?"
Mi girai sentendo quella voce, ancora lui dio che nervi sembrava che ovunque andassi stava lui Federico..
"No, il mio ragazzo." Dico guardandolo con sfida
"Ma chi ti si piglia." Disse ridendo
" Il suo ragazzo, 1 a 0 per Clarissa ." rido guardando Elisa, per poi annuire verso Federico
"Ma vava! " disse andandosene
"Dio quando lo odio, mamma mia." dico sbuffando, per poi entrare in gelateria, una volta preso il gelato  ci sede diamo  fuori, dove Elisa mi raccontava della situazione con Matteo
"Secondo me gli piaci! "dico convinta
"Seeeee."
" Siii!" Dico ridendo
" Ti piace il gelato eh?"
Ci girammo e ci trovammo davanti Matteo e Federico, la giornata non faceva che peggiorare..
" Certo, amore, vuoi provare?" disse Elisa ridendo, li guardai e notai che c'era qualcosa di malizioso nel loro scambio di battute e sguardi,risi di più
"Ohi , dove sei andata?"
Mi girai verso Federico, forse voleva   iniziare una conversazione normale
"A tennis." dico guardandolo
"No, ma dai e c'è la fai a muoverti?!"disse ridendo
"Certo che sei proprio un coglione. Elisa io vado a casa, a domani" baciai la guancia della  mia migliore amica per poi andare verso casa, mentre mi allontanavo sentivo Elisa che gli urlava contro, aumentai il passo, non volevo essere raggiunta da nessuno, volevo solo stare sola, di tutte le offese che mi faceva, quelle sul peso, non le sopportavo , ero dimagrita per lui, perché mi faceva sentire grassa,e ora continuava a dire quelle cose, era sempre stato il mio problema, sempre, ero sempre presa in giro per questo, o perché ero grassa, o perché ero brutta, non ne potevo più, di questa storia. Iniziai a correre perché sentivo le lacrime, che stavano per scorrere sul mio viso entrai nell'autobus, dirigendomi verso l'ultimo  posto e piansi, arrivai a casa,ma  non fui fortunata in quanto mi trovai mamma davanti..
"Clarissa  che succede?" Chiese preoccupata
"Niente " dissi cercando di mostrarle un sorriso per non preoccuparla
" È andata tutto bene, ho colpito 30 volte la palla, e fatta una piccola partita, è tutto perfetto!"
"Allora perché piangi"
"Allergia  lo sai! vado a finire di studiare a dopo ".
Era la prima scusa che mi era passata per la mente ma non ero convinta che ci aveva creduto, volevo parlargli di quello che Federico mi diceva ma al momento non ci riuscivo mi sentivo troppo male e umiliata.
Mi buttai suo letto stanca dopo una doccia calda, mi sentivo già meglio, presi il telefono e c'erano tipo 10 messaggi di Elisa , dove mi chiedeva dove stavo , e che stava per chiamare la poliza, e che aveva picchiato Federico, gli scrissi che non si doveva preoccupare stavo bene, solo stanca, cosi mi addormentai.
Fui svegliata da  un messaggio di Federico, ero sorpresa apri subito il messaggio
"Non  avrei dovuto dirlo, lo ammetto, scusami, davvero.
Ma non abituarti.:)"

Sorrisi, almeno si era scusato, gli risposi
"Grazie per le scuse, tranquillo."

Pov Federico
A volte ero veramente un coglione, anzi lo ero sempre, non avrei dovuto dire quelle cose a Clarissa, non se le meritava, ma non capisco, quando c'è lei nei paraggi non riesco a dire cose sensate, mi escono solo quelle frasi, senza senso. Sbuffai
"Ragazzi ci vediamo ciao" dissi a Elisa e Matteo
"Fai bene, e non farti più vedere. E chiedigli scusa o stanotte ti vengo in sonno e ti uccido non è uno scherzo." disse Elisa
La guardai, era arrabbiata e anche Matteo lo era, avevano ragione non meritava quelle  parole..
"Si, ciao."
Dissi per poi raggiungere la macchina, una volta arrivato a casa, mi buttai sul letto, dovevo dirgli scusa, così prendo il telefono e trovo il suo numero in rubrica:
"Non avrei dovuto dirlo, lo ammetto, scusami, davvero.
Ma non abituarti.:)"
Guardai il messaggio per po inviare invio, sospira i per poi bloccare il telefono dopo due minuti, mi arriva un messaggio
"Grazie per le scuse, tranquillo."
Lessi il messaggio più volte, okay ero stato uno stronzo, blocco il telefono, per cercare di mettere fine a quella giornata, ma la prima cosa che riuscì a vedere erano due due occhi color nocciola che mi guardavano lucidi.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


La mattina dopo, c'era scuola, tra cui c'erano le prime interrogazioni, e io non avevo studiato molto, dato che avevo passato tutto il pomeriggio a piangere, per colpa di lui, anche se sapevo che non meritava le miei lacrime, e la sera ero sfinita, infatti mi ero addormentata solo dopo che mi aveva chiesto scusa per messaggio..Ma adesso non sapevo che fare per quando riguardava la scuola in qualche materie potevo anche cavarmela ma in altre no, decisi di contattare Elisa "Abbiamo un problema..." "Dici pure, anche io ne ho uno" "Inizia tu" "No inizia tu" "Okay  non ho studiato un cazzo! " "Manco io! telepatia! FILONE?" "Ahh? non ne ho mai fatto uno!" "Principiante , ti insegno io, oggi! " "Okay  ahahahah" Bloccai, il telefono, e mi preparai, non avevo mai fatto filone, no perché volevo sembrare la studente modello, ma avevo paura di farlo, ma oggi era necessario,non potevo permettermi delle insufficienze. Così all'improvviso mi passo un pensiero, per la testa se anche Federico avrebbe fatto filone come me, ma  subito scacciai questo pensiero, non dovevo pensare a lui sopratutto dopo ieri e le sue parole. Mi avvio alla fermata per prendere l'autobus, una volta arrivata mi giro e lo vedo, era li, inutile dire che il cuore mi stava per abbandonare dato che batteva come se avessi percorso la maratona, lo guardai per poi fare finta di nulla, misi le cuffie come ogni mattina, stamattina per un motivo in più, non volevo ascoltare la sua voce, ma poco dopo vedo che si gira nella mia direzione e mi vide, si avvicina e mi toglie la cuffia, per poi metterla lui al suo orecchio "Tiziano Ferro, complimenti." disse con tono neutro " Grazie, come mai qua?" ero sorpresa che mi stava parlando da persona civile "Macchina  dal meccanico, e motorino fa freddo.." disse spiegando senza guardarmi neanche una volta "Ah,capito." Arrivato  l'autobus, mi fece entrare per prima ero sorpresa anche di questo , mi aspettavo che si sarebbe seduto affianco a me,ma invece vidi che si andò a sedere, affianco a una ragazza, rimisi la musica, e guardai fuori, ogni tanto mi guardava, aveva sempre fatto cosi, se non mi parlava mi fissava, io non capivo questo suo atteggiamento ma con il tempo mi ero abituata e  non mi importava. Una volta arrivata scesi, e andai da Elisa  solo che stava parlando con Matteo. " Ridami il telefono Matteo ora." "No, non mi va." disse ridendo " Ridamelo, ti faccio, male, ma male." Quanto Elisa si arrabbiava erano cavolo per tutti quanti, anche per Matteo in questo caso "Ma vai non ci riusciresti nemmeno" disse per poi fare una linguaggia alla sua ragazza "Giorno, Matteo  dai per favore!"dissi con tono noioso ridendo "Giorno, oh Fede" disse guardando dietro di me, mi girai e lo vidi stava arrivando con un sorriso sulle labbra, pensai amaramente che a me non rivolgeva sorrisi così.. "Ohi  Belliiiii!" disse ridendo "Il telefono MATTEO" " Matteeeeeo" Guardai Matteo per poi ridere, cercava di imitare la voce di Elisa "Matteo facciamo filone?" "NO!!!" Io e Elisa urlammo insieme, non era possibile non potevamo fare anche loro filone, certo stamani sarei stata contentissima di questo ma ora no. " Perché?" Chiese Matteo "Perché  lo facciamo noi!" spiego Elisa "Allora tutte e quattro!" " Io entro" dissi questo per poi avviarmi verso l'entrata del cancello, proprio lui che chiede di farlo tutte e quattro insieme non ho parole, più camminavo più pensavo che non era possibile, che me lo dovevo trovare pure a fare filone , un pò di libertà, dio mio, senti Elisa  avviccinarsi, con il telefono, meno male lo aveva preso, mi chiese se volevo veramente entrare, dissi di no, cosi prendemmo un'altra strada, e andammo a una piazzetta non troppo distante , ci appropriammo delle altalene , passando gran parte della mattinata, a mangiare come porche, e a prenderli in giro imitandoli,amo le giornate così, mi sentivo libera. Ma all'improvviso venne a piovere e come al solito eravamo  senza ombrello, cosi iniziamo a correre sotto la pioggia ridendo, ci fermammo sotto una casa, al riparo,io ero zuppa dalla testa si piedi ,strinsi i vestiti, dopo poco, decidemmo di tornare a casa, cosi ci avviammo, e io andai alla fermata, quando vidi, delle persone, riunite che guardavano qualcosa a terra, curiosa, mi avvicinai,non lo avessi mai fatto, vidi dei vestiti familiari, e una faccia, familiare  a terra, mi giro la testa,mi mantenni al braccio di una signora. Non poteva, essere lui, non doveva, non poteva, non doveva succedere una cosa cosi, questo mi ripetevo, nella mente, mi avvicinai lentamente per paura, ma mi resi conto che tutte le mie paure erano fondate era lui, che stava disteso a terra con gli occhi chiusi , gli toccai il viso e cercavo di chiamarlo, cercando di rimanere la voce ferma.. "Federico..mi senti? rispondi, dai non fare il cretino Federico..Fede.....Cazzo svegliati. muoviti.ora.cazzo! CHIAMATE UN'AMBULANZA! " Urlai per poi scoppiare  a piangere con lui i la braccio, non sapevo che era successo, non vedevo sangue fortunatamente da nessuna parte, lo strinsi di piu a me, come se sentisse il contatto, nel fratemppo che arrivava l'ambulanza, gli accarezzavo i capelli, cercando di farlo svegliare, vidi, Elisa  e Matteo  arrivare.. " Ma che cavolo e successo?" Chiede Matteo preoccupato " Oh mio dio..è svenuto?" Non riuscivo a parlare, piangevo e singhiozzavo allo stesso tempo " n-non l-lo so, lo trovato qua.. non si sveglia!" "Matteo che è successo?" chiese Elisa "Non lo so, siamo stati insieme tutta la giornata , poi ha detto mi avvio alla fermata... e ora sta qua..a terra io non capisco c'è lo giuro.." L'ambulanza, arrivò, e decisi di andare con lui, incaricando a Matteo e Elisa  di chiamare i suoi genitori e avvissare mia mamma.Mi girai a guardarlo, gli stringevo la mano, i dottori gli mettevano la mascherina con l'ossigeno, li guardai cercando di capire qualcosa, per poi dirmi che respirava e che stava per riprendere i sensi, chiusi gli occhi, pregando, all'improvviso, mi senti la mano stringere, apri gli occhi, e mi trovai lui che mi guardava spaventato, senza pensarci, mi alzai, e lo abbraccia forte.. "Sei un coglione, mi sono preoccupata tantissimo, li per terra, dio! "dissi piangendo "Non ti liberarai di me.." disse con un piccolo sorrido sulle labbra "Cretino"  dissi per poi dargli un piccolo schiaffo sul braccio. Una volta arrivati all'ospedale, vidi che già ci aspettavano tutti, lo lasciai con i genitori, abbraccia forte Matteo  e Elisa che mi strinsero.. "Cretino, fa prendere degli spaventi enormi" "Ehhh." "Ragazzi potete  andare se volete, io torno con mamma.."dissi sorridendo Li salutai per poi entrare dentro, per aspettare mamma. POV MATTEO "Io devo andare allenamenti.." dissi per poi guardare Elisa, dio quanto è bella, a volte fatico a credere che è realmente mia.. "CHEEEEE? NO!" In questi caso invece non l'amavo tanto, scherzo amavo ogni sua piccola sfumatura. " Antipatica di merda!"dissi per provocarla " Coglione!" "Cretina!" " Ignorante!" "Ti muovi o no? nana" dissi ridendo per poi avviarmi al motorino "Stai calmo per okay? Ora no perché sono la tua quasi ragazza ti comporti così" "Quasi ragazza eh?" dissi ridendo, per poi accelerare, una volta arrivata in palestra, tolsi il casco, e rimasi a guardarla "Che c'è ora?" Guardai il suo sorriso e poi lei, la strinsi a me per poi baciarla, ormai era diventata una parte importante della mia vita, non ne potevo fare a meno, mi era entrata dentro le ossa anzi nel sangue ovunque. POV CLARISSA Li vidi , salire sul motorino che ancora gli urlava qualcosa contro, risi, amandoli sempre di più . Mi alzai, dovevo sapere come stava, non ne potevo più avevo una morsa allo stomaco per l'ansia bussai  alla porta ed entrai, lo guardai sorrisi e vidi che mi stava per dire qualcosa "Vieni ti devo dire na cosa.."

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


...
" vieni, ti devo dire una cosa.."


Lo guardai, pensando a tutto quello che poteva dirmi, ma non ottenni risposta così presi la sedia accanto a letto, guardandolo
"Dimmi.."
" Ti volevo ringraziare, per avermi aiutato, , e chiamato l'ambulanza, sei stata molto gentile.."
" Non sono cosi perfida, da lasciarti li, per terra, come minimo! " dissi guardandolo e stupendomi che poteva pensare  davvero una cosa del genere
"Grazie." disse sussurrando
"Come scusa?" dissi
"Grazie" disse con voce più alta
" Ah? Non ho sentito" dissi ridendo
"Fanculo, grazie." disse a denti stretti
" Bravo, ora vado, rimettiti, che mi manca litigare con te!" dissi guardandolo
"Anche a me" disse ridendo
Lo guardai, per poi guardare la sua risata, era il suono più bello che ci potesse essere, sorrisi per poi uscire dalla stanza, e ritrovandomi a pensare che era la prima volta che rideva  per qualcosa che avevo detto, sarà la botta in testa che aveva preso.
Guardai mamma, sorridendo
"Ohi sei arrivata, andiamo?"
"Veramente Clarissa non c'è nessuno che può fare la notte mi sa che ti tocca a te.." Disse guardandomi, giuro che avevo visto un sorriso
"Come nessuno? la mamma?"dissi allarmata, va bene che mi aveva sorriso ma fare la notte con lui mi sembrava troppo.
"Lavora"
" Il padre?"
"Non può"
" Sorella , zia, zio, nonna,nonno, cavolo! " dissi esasperata..
"Nessuno piccola.."disse quasi dispiaciuta
"Okay , la faccio io  ho capito! "dissi rassegnata
"Sicura?"
" Si, tanto lo avete fatto apposta, mica so scema io! vammi a prendere le cose, almeno! "
"Sisi, vado!"

Non era possibile, non era possibile. questo era un complotto.
Un complotto stupido, e cretino. Io. uccido. tutti.tutti.tutti.
Ecco cosa mi ripetevo, aspettando mamma che veniva, la vidi arrivare con un zaino, dicendomi che c'era tutto, e che ora doveva scappare, e che mi avrebbe chiamato!
Ma vedi tu io cosa devo passare, non solo gli salvo la vita, ma ci devo pure dormire insieme, io e lui, lui e io, no non era possibile!! Qualcuno mi fucili ora. Presi lo zaino e andai in camera, non lo trovandolo , e ora dove era andato quel cretino che doveva stare a riposo, per la botta che aveva preso..
"Federico ..? dove sei? devi stare a letto, non puoi girare cosi"
Silenzio.
"Federico!"
Inizia a preoccuparmi, visto che nessuno mi rispondeva.vidi la porta del bagno chiusa, l'apri e lo trovai disteso a terra..
"FEDERICO!"
lo presi, portandolo sul letto
Era svenuto di nuovo, chiamai, il dottore, che mi fece aspettare fuori, quando il dottore uscì gli andai incontro
"Allora? Come sta?"
"Tutto bene, si è svegliato, non farlo muovere dal letto, e debole!"
"Si certo" dissi con calma per poi entrare in casa, ora mi avrebbe ascoltato.
"MA SEI CRETINO? NON PUOI ALZARTI! "dissi urlando
"DOVEVO ANDARE IN BAGNO, O MI ACCOMPAGNI TE LA PROSSIMA VOLTA?!!" disse arrabbiato
"Certo che no, cretino."
"Bene" sbuffo per poi ristendersi, nel frattempo mi misi seduta sulla sedia
"Comunque devo farti io la notte.."
"Andiamo bene!"disse non guardandomi
"Ah.Ah. meglio di niente! "
"Infatti  sei inutile, quindi! "disse guardandomi
"La gentilezza di prima se ne andata?" Lo guardai
"Si problemi?"
Decisi di non rispondere e di lasciar perdere, presi un libro che fortunatamente mamma mi aveva portato e iniziai a leggere ignorandolo del  tutto.

POV ELISA

"Bene sono arrivata fermati!"dissi indicando la strada ma Matteo  oggi era più cretino del solito
"Coglione io abito li, e te lo sai."
"Shh lasciami fare" disse continuando a guidare
" MATTEO TI DENUNCIO, PER SEQUESTRO! " dissi, già abbastanza irritata ma era inutile continuava a ridere come un cretino e pensare che amavo questo cretino.
"Non ridere" gli dissi dandoglicolpi sulla schiena*
Vidi che si era fermato davanti a una palestra, lo guardai con un sopracciglio alzato
"Ma davvero vuoi vedere come mi alleno? grazie!" disse sorridendo
"Cosa?  portami a casa!"
Lo guardai, vidi che si stava avvicinando
"Fermati ora!"
"Shh"
L'ultima cosa che senti fu quella, poi mi persi nel momento in cui le sue labbre si posarono sulle mie, lo strinsi a me ricambiando il bacio, portando una mano dietro la sua nuca e alzandomi sulle punte.
" Cretina"
"Cretino"
"Certo che sei proprio bella.."disse sorridendo
"Si anche tu dai" dissi ridendo.

POV ELISA

Finì di leggere il quinto del libro capitolo,quando gli portarono la cena, lui stava dormendo, cosi la presi  io e gliela misi sul comodino..
"Federico.." Dissi sporgendomi verso di lui
"Mh.."
Nulla, continuava a dormire..
"Fede  la cena.."
"Shh" disse con voce impasta dal sonno per poi girarsi dall'altra parte
"Fede dai la cena si raffredda" dissi guardandolo
"E CHE CAZZO STO DORMENDO! CHE ME NE FOTTE DELLE CENA?!!" disse urlando
Lo guardai bloccandomi  totalmente non mi aspettavo una reazione del genere , alzai le mani
"Scusami tanto, antipatico" dico per poi uscire fuori   sbattendo la porta.
Andai sul balcone, respirando, l'aria fredda, non ne potevo piu, nonostante gli facevo compagnia , mi tratta pure male, ma perché non schiatta, io non lo so, che nervi!
Mi veniva voglia di farlo dormire da solo, era l'unico capace di farmi cambiare umore  così velocemente, tornai in camera, senza guardarlo in faccia,aveva mangiato tutto bene. Portai il vassoio al'infermiera, mi misi seduta di nuovo, leggendo.
"Tu non mangi?"  disse guardandomi
"No."
"E perché?"
Ora gli importava di me, dio che bipolare questo ragazzo.
"Perché non ho fame."
"Ma devi mangiare!" Protestò
"Ora ti interessa di me?" Chiesi stanca
"Fottiti" disse sbuffando
"Sempre tu." dissi guardandolo male
" Oh con te sicuro."
"Certo nei tuoi sogni! "
"Stronza"
Mi alzo "Stronzo!"
Lo guardai, per poi rendermi conto  che mi aveva afferrato il polso e che si stava avvicinando alle mie labbra
" Cretina" mi disse per mi mordermi il labbro.
Non ci stavo capendopiù nulla, avevo solo il cuore che mi rimbombava nel petto e nelle orecchie lo guardai
"C-che fai?" chiesi
"Shh"
Lo vidi avvicinarsi sempre di più alle mie labbra, per quanto mi ostinano ad odiarlo, volevo quel bacio più di tutto, mi avvicinai  di più a lui..ma
senti  bussare alla porta, mi allontanai di scatto guardandolo, per poi guardare la porta e vedere chi aveva osato disturbare questo momento..era suo padre, così ne approfittai  per  uscire  fuori, mi mancava l'aria, e avevo il cuore a mille, ripensavo al suo viso vicino al mio, al suo profumo.. non poteva farmi questo, effetto no.
Mi resi conto che sarebbe stata una lunga notte..

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Ritornai in stanza, cercando di ricompormi, il padre lanciava occhiate al figlio per poi guardava a me, forse aveva scoperto tutto? Scoperto poi cosa? Che suo figlio soffriva di personalità multiple? Una volta dolce, una volta stronzo. Non sapevo che fare, e cosa dire, così mi limitai a sedermi e rimanere in silenzio.

" Quindi  rimani tu per la notte? grazie." fu il padre a rompere il silenzio
"Sisi, rimango io, si figuri!" dissi sorridendo
" Potevo pure rimare solo."
Ma doveva per forza essere così antipatico?
"No, se hai bisogno di qualcosa, chiami lei."
"Okay, va bene papà!"
Salutai il padre, e quando  usci dalla stanza,fu come se ora doveva iniziare un guerra, io guardavo Federico male, lui mi fissava con quel sorriso da stronzo sulle labbra.

"Non farlo mai più." Dissi seria
" Ma dai ti e piaciuto! disse ridendo
"Sei veramente insopportabile stai zitto."
"Ho ragione, ho ragione, magari se vieni qui, ti bacio anche!"
Lo guardai, ma veramente era così cretino?
"Ah si? e come mai? cosi poi mi puoi umiliare di piu, con i tuoi amici? No." dissi tutto d'un fiato, rimase in silenzio per un po di tempo e avevo paura di quello che poteva dire o fare.
"Stronza"  fu l'unica cosa che disse per poi girarsi  dall'altra parte per dormire.
Volevo piangere, volevo farlo, da tempo, ma non potevo farlo proprio ora, ero stanca di questa situazione, da bambini piccoli, e immaturi, non ne potevo piu, mi sprecava troppe energie, e poi perchè mordermi, il collo, il labbro e poi fare finita di nulla?Perché? Mica sono un giocattolo senza sentimento? No non sono così ho dei sentimenti, e lui me li sta  mandando in tilt. Non so neanche io cosa mi sia successo, ma anche a lui è successo qualcosa, lo visto nei suoi occhi, e udito dalla sua voce, ma se prova interesse per me allora , perché non dirmelo, ma continuare e insultarmi? non ha senso, niente ha  senso.
Mi addormentai con questi pensieri in testa, la sedia a dondolo era abbastanza scomada, per dormire, qualsiasi posizione non andava bene era una tortura, per questo mi svegliai. La camera era racchiusa in un silenzio, che metteva paura, mi girai verso il letto e lo vidi, dormire, tranquillamente, vidi il suo respiro regolare, le sue labbra cosi sottili, quei occhi, che avrebbero potuto illuminare una stanza intera, ora erano chiusi, sorrisi.Non so perche lo feci, ma mi venne spontaneo, volevo andare li e abbracciarlo forte, ma non potevo farlo, cosa  gli avrei detto? come mi sarei giustificata? Aveva freddo? volevo solamente per una volta sentirmi amata da qualcuno.  Sentirmi importante per lui.  Volevo, togliere queste stupide, barriere, fatte di carta costruite da noi per giunta. Cosa potevo dirgli? magari, che forse in qualche parte di me, mi stavo innamorando di lui,di lui cosi cretino ma allo stesso tempo dolce, romantico, e bello, dio se era bello.
Dovevo finirla di farmi del male da sola, cercai di riaddormentai, quando senti qualcosa..anzi qualcuno.

" Mi passi l'acqua? sei sveglia? "lo guardai, aveva la voce impasta dal sonno
" Si sono sveglia, l'acqua?" dissi avvicinandomi
"Sisi , grazie.."
Aveva detto grazie, stava davvero male..allora pensai, per poi avvicinarmi, gli sollevai di poco la testa per farlo bere
"C'è la fai a dormire li?" chiese preoccupato
"Mh diciamo.."dissi, era scomodissima quella sedia, lo guardai e vide che mi stava facendo spazio sul letto
"Dai vieni qui.."
" Federico ti sei drogato? " Dissi ridendo
"Su approfitta ."
Lo guardi per essere sicura che non stava scherzando, non me lo devi ripetere due volte e mi misi accanto a lui, subito senti due braccia calde abbracciarmi e stringermi a lui, quasi come se aveva paura che me ne sarei andata, ma non me ne sarei mai andata per nulla al mondo, non so cosa provai in quel gesto, ma era qualcosa che mi dava quasi sollievo, calore, protezione, amore era una bellissima sensazione,così presi coraggio e  mi girai dalla sua parte, e appoggiai la testa sul suo petto, per poi addormentarmi.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Sentivo il suo respiro su di me.

Sentivo il  battito del suo cuore.

Sentivo  il suo profumo.

Sentivo lui accanto a me.

Era una sensazione bellissima, mi sentivo protetta, come se fuori potesse scoppiare la fine del mondo, a me non importava perche stavo li accanto a lui, al caldo, abbracciati ed era bellissimo! Pensai a cosa sarebbe successo, quando i suoi occhi si sarebbero aperti, a se ritorneremo al casino di sempre o almeno qualcosa sia cambiato, decisi di non pensarci, era meglio vivere il momento, mi strinsi di più a lui, e lui mi strinse a se, sorrisi, e mi riaddormentai!



POV ELISA

Ho sempre pensato che svegliarsi accanto alla persona che si ama fosse la cosa più bella del mondo. Ora posso dirlo con certezza, girarti e trovare la persona che più desideri, che più ami, al tuo fianco è una sensazione indescrivibile non si può paragonare a nulla. Sopratutto se questa persona è tremendamente bella, e non riesci a non fissarla.

"Mi stai fissando?" disse con gli occhi ancora chiusi.

"Ma se stai dormendo!" dissi ridendo  per poi  mordere la sua mano che si era avvicinata al mio viso.

"Ehi, non è questo il buon giorno che avevo in mente" disse ridendo, guardandomi negli occhi.

"Che risveglio volevi? Ti ricordo che ti odio." dissi seria per poi ridere.

"Ah se questo è il tuo modo di odiarmi, prego fai pure.."

"Scemo..vieni qua che ti bacio" dissi stringendolo a me, e unendo finalmente le nostre labbra, automaticamente Matteo mi strinse a se ricambiando il bacio con dolcezza.

"Bene hai avuto il tuo jolly" dissi una volta che mi fui staccata dal suo bacio.

"Ma uffa.."

Lo guardai, aveva il broncio.

Non potevo resistergli quando si comportava così, no era troppo.

Mi avvicinai mordendogli il labbro, per poi prendere il suo telefono.

"Ma tutte queste ragazze?" 

" Sei gelosa?"

" Ma , figuati, chi ti pensa"dissi seria

"Oh va bene! "disse ridendo

" Sei coglione."

"E tu una stronza."

" Cretino"

" Vieni qua!" Disse per poi stringermi a lui e baciarmi, ama questo nostro rapporto può sembrare assurdo, ma io amo ogni nostra litigata, abbraccio, bacio, schiaffo presa in giro semplicemente amo lui.

POV CLARISSA

Mi rigirai nel letto, ma senti un vuoto accanto a me, mi girai lui non c'era più, mi alzai dal letto, preoccupata non doveva fare sforzi ne tantomeno muoversi così lo chiamai per essere sicura che stesse bene

"Federico?"

"Sto in bagno, vuoi venire a controllare? "disse con tono brusco

"Oh no tranquillo."

Tutto come prima, perché la cosa non mi sorprende? Eppure speravo che qualcosa era cambiato.

Usci, fuori, per andare  a prendere qualcosa, alla macchinetta, presi una merendina, tornai in camera, lui si era riemesso a letto, così mi misi seduta sulla sedia, mangiando

"Quando posso uscire?"

" Non lo so."

" Ma che palle."

"Già."

"Ma stai sempre a mangiare!"

Lo guardai, per la prima volta

"Veramente ieri sera non ho mangiato, e poi che ti frega?" dissi con tono brusco

"Niente."

"Bene"

"Bene"

"Ma fammi capire prima sei gentile, poi stronzo."dissi guardandolo davvero non lo capivo.

"Eh che ci vuoi fare."

Stavo per  dirgli che no era normale un comportamento del genere ma bussarono  alla porta, andai  ad aprire, erano le sue amiche, le guardai, erano bellissime, le feci entrare, per poi andare  fuori, nel frattempo decisi di chiamare Eli, ma non mi rispose, probabilmente era con Matteo ero così felice per lei. Così provai a chiamare mamma gli raccontai di quello che era successo sia ieri che oggi, io e mia mamma non avevamo segreti, anche se a volte mi faceva pentire di dirgli certe cose. Lei sosteneva che gli piacevo, ma non lo voleva ammettere a se stesso, e quindi ora mi ritrattava cosi.

Staccai con mamma, e ritornai in camera, stavano ancora parlando ridendo e scherzando , così mi misi in un'angolo, a leggere il libro, no che non volessi parlare con loro, ma ero ancora arrabbiata dal comportamento di Federico.

"Allora Fede, che si dice?"

" Nulla Alessia, che si deve dire, sto qua dentro, na palla, non vedo l'ora di uscire." disse sorridendo

"Ecco anche perché manchi in discoteca, la sera" disse ridendo

"Oh tranquilla , aspettatemi che torno" disse ridendo

Oh andiamo non potevo assistere a queste conversazioni così demenziali "manchi in discoteca" non ho parole e il cretino che gli da anche corda. Ma nonostante ciò, volevo vedere se chiedevano di me.

"Allora  andiamo, ci sentiamo,stammi bene" disse sorridendo, per poi abbracciarlo

"Certo tranquilla" disse sorridendo ricambiando l'abbraccio

Guardai la ragazza incerta se salutarla o no, feci un cenno con la testa nel momento in cui rivolse la sua attenzione a me, e vidi che mi guardava dalla testa ai piedi per poi ridere, la guardai nuovamente per poi dire a bassa voce 

"Che cavolo ridi?"

Federico se ne accorse infatti mi chiese cosa avessi detto, mi limitai a dire un "niente", ma quando la sua amica uscì, non feci in tempo ad alzarmi che mi venne subito vicino

"Ti sembra il caso?"disse con tono brusco

"Fatto cosa?" dissi guardandolo

"Quello che hai fatto."

"Ovvero? voi ridete di me!"dissi ferita

" Scusa eh ma ti sei vista?"

Quello che forse mi fece più male in quel momento fu la serietà con cui disse quella frase, guardandomi negli occhi, rimasi in silenzio sentendo le lacrime pungermi gli angoli degli occhi, lo aveva rifatto, mi aveva ferita, e colpita nei mie punti deboli, ma non potevo resistere di più così, mi avviai verso la porta.

"Dove vai ora?"

Non so cosa successe nel sentire quelle parole, ma volevo solo fare una cosa, così mi girai verso di lui e gli diedi uno schiaffo pesante

" SEI IMPAZZITA? "disse urlando

"SEI UNO STRONZO. NON PERMETTERTI PIU DI FARE UNA COSA.."dissi urlando a mia volta.

Non riuscì a finire la frase perché, senti il suo corpo che mi stringeva contro il muro, e le sue labbra sulle mie.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Mi stava baciando.
Federico mi stava baciando... a me.
Le sue labbre erano sulle mie.
Le mie labbra sulle sue.
Il mio cuore stava per esplodere,sentivo tutto, amplificato  il suo profumo, la sua stretta.
vita.
Decisi di aprire gli occhi, solo per vedere se lui li aveva chiusi, e li aveva, il mio cuore a momenti impazziva..ricambiai il bacio, ero insicura, non sapevo cosa fare, eppure lo avevo visto fare mille volte, dicono che il primo bacio sia facile, baciare una persona è come bere acqua, beh non è vero, è complicato, sopratutto quando hai un frischio alle orecchie, il cuore che a momenti, usciva fuori, dicendo "Basta, non c'è la faccio piu" le gambe molli, un nodo allo stomaco, ll viso in fiamme, ma deciso di fare a modo mio così  chiusi gli occhi e mi lascia andare..
Ora non so esattamente quando durò il bacio, ma quando ci staccammo , sentivo freddo, non avevo più quella sensazione di calore.
Lui mi stava guardando.
Io lo guardavo, non riuscivo a dire nulla. Mi accorsi che mi stava fissando le labbra, e io non riuscì a non fissare le sue, erano gonfie e rosse.

"Ma che cavolo  ho fatto.."disse guardandomi, potevo vedere quanto lo aveva sconvolto questo bacio.
"Mi hai baciato.." dissi guardandolo
" Brava,questo l'ho capito."
Rimasi in silenzio, sentivo che qualcosa si stava rompendo, si era pentito? Avevi sbagliato qualcosa?
"Che schifo" disse per poi pulirsi  le labbra
Lo guardai, avevo sentito bene? Ma come si permette.
"Scusami?"
"Ho detto che schifo, okay?"
" Che schifo per me caso mai!" dissi arrabbiata.
"Ma dai, stai zitta, ti è piaciuto."
"Stronzo"
"Stronza"
Mi avvicinai a lui, questo era troppo,
LUI mi baciava, LUI mi stringeva, e poi io ero la stronza?
"Allora?" dissi guardandolo
Non so come ma mi strinse a se
"Allora cosa?"
Lo guardai, per poi scendere a guardargli le labbra, dio era perfetto. Nel frattempo mi resi conto che si era abbassato sulle mie labbre, e senti un pizzichino a un labbro, mi stava mordendo il labbro, sentivo dei brividi, lo guardai, sentivo solo il rumore del mio cuore che sembrava che stesse per uscire dal petto, poi fu un'attimo e le sue labbre erano di nuove sulle mie, lo strinsi a me ricambiando il bacio.
Passammo la mattinata a fare questo, a litigare per poi baciarci, in quei baci, c'era dolcezza, amore, tenerezza e vi giuro che sorrideva, sorrideva davvero, non lo avevo mai visto sorridere così.
Poco dopo, venne il dottore, che disse che poteva andare a casa, sua mamma aveva firmato, così, lo aiutai a raccogliere e  andammo da sua madre, non mi guardo, ne mi parlo per tutto il tragitto, mi sentivo esclusa, forse si comportava così perché anche lui era ancora stordito da tutto quello che era  successo, avevamo passato mezza mattinata a baciarci come due innamorati.
Una volta arrivati a casa, disse che aveva bisogno di una doccia, cosi scappo sopra, lo guardai, non mi aveva neanche salutata, sentivo un dolore al petto, salutai la mamma e andai in camera, pronta a dire tutto a Elisa.

POV FEDERICO

Finalmente ero tornato a casa non potevo più di stare in quella stanza, in quelle mure tutte bianche e quel odore di medicinali ovunque, l'unica così a positiva era lei. Mi sarei aspettato di tutto, ma non quello che è successo, l'ho baciata , e ne sono consapevole, l'ho fatto perché volevo farlo, perché in quel momento ero stanco di litigare, cosa gli dovevo dire? Che quando sono arrivate le mie amiche non ho fatto altre che pensare a lei che era fuori? Che non è vero che andrò in discoteca? Che voglio solo stare affianco a lei? Non sono mai stato bravo a parole, per questo l'ho baciata per dirgli quello che forse non gli dirò mai a voce. Amo il nostro rapporto, fatto di provocazioni, insulti anche se non eccessivi, ma poi basta che la guardo e capisco che mi sono innamorata di lei.
Dovevo dirlo a Matteo
"Ohi Matteo, sono uscito dall'ospedale, sono a casa puoi venire? Dobbiamo parlare."
Abbiamo sempre avuto un rapporto stretto io è lui, non abbiamo bisogno di dirci quando ci vogliamo bene, o altro, io so che lui ci sarà sempre e lui sa che io ci sarò, e il fratello che non mai avuto. Senti vibrare qualcosa, presi il telefono era lui
"Arrivo, dieci minuti! Porto due birre" sorrisi, per poi andare in bagno a farmi una doccia come si deve.

POV CLARISSA

Dovevo dirlo a Elisa, presi il telefono e la chiamai, sperando che non stessi rovinando qualche momento con Matteo, per due che dicono di odiarsi, quei due passano molto tempo insieme, risi al pensiero, come appena rispose, gli dissi tutto d'un fiato..
" TU E FEDERICO COSA???? QUANTE VOLTE???? OH.MIO.DIO!" disse urlando, pensai seriamente che tutto il vicinato, aveva sentito che mi era baciata con Fede grazie a lei.
" Sai..non ci sento più.." dissi
"IO TI UCCIDO MO CHE CI VEDIAMO, A QUEST'ORA LO DICI?"
"Smettila di urlare, stavo con lui!"dissi ridendo
"E BRAVA...ehm scusa, brava come siete belliiiii"disse sorridendo
"Mh..ma se non ci hai visto?"dissi ridendo
"Oh immagino, l'ho fatto tante volte"
Risi a quella affermazione, era vero come mia madre lei era convinta che eravamo un'ottima coppia, parlammo per altri trenta minuti, poi disse che doveva  vedere Matteo, così staccai e mi stesi sul letto.
Ripensavo al bacio.
Ripensavo a noi.
Ripensavo a tutti, anche al suo comportamento, prima dolce, ma poi distaccato se c'era altre persone in giro.
Verso le undici mi arrivò un messaggio, da parte sua, diceva semplicemente
"Vieni in soffita ora."
Andai in soffitta, avevo il cuore a mille, non ci vedevamo da quando era uscito dall'ospedale, una volta arrivata sopra, non vidi nulla era solo tutto buio.
"Fede  dove sei, e buio qui.."
"Mh..qui"
Senti qualcuno che mi strinse forte a se, sorrisi vedendolo, ma non devi in tempo perché le due labbre erano di nuove sulle mie, e mi ritrovai a ricambiare l'ennesimo  bacio della giornata.
"Si ma non stiamo insieme comunque." disse sorridendo, per poi ritornare a baciarmi, restammo li fino a mezza notte, a baciarci e a raccontarci cose, mi sentivo finalmente a casa.

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Capitolo 13
*** Caapitolo 13 ***


Il giorno dopo a scuola si comporto come se non fosse successo nulla, come se quei baci non significavano nulla, o addirittura che non ci fossero mai stati,ogni tanto mi giravo a guardarlo, e lo trovavo a ridere insieme ai suoi amici, la sua risata era meravigliosa, ma mi accorsi che a differenza degli altri giorni non mi guardava neanche per sbaglio, non mi aspettavo  di certo che diceva baciarmi davanti a tutti,  ma cavolo almeno un "ciao" me lo meritavo, invece nulla, rideva  e scherzava con i suoi amici e amiche, e io ne risentivo di tutto questo, mi limitavo a guardarmi i piedi ed Elisa beh presto se ne accorse.

"Ehi che hai?"disse guardandomi
"Eh? oh nulla..."dissi sorridendo
"Dai  è per Fede?"
"Si,  non mi ha proprio accussato manco per le solite battutine, come se non esistessi e come se non fosse successo nulla." dissi con gli occhi lucidi
" Capito è uno stronzo, magari potresti ingelosirlo.."
"Eh? cosa? Ma no dai.."s
"Si invece  prendi un ragazzo e parlaci! "disse convinta

Cosi feci, presi un ragazzo che conosceva Elisa ed iniziai a parlare con questo ragazzo, mi sentivo il suo sguardo addosso, e pensai che dovevo davvero fare questo per attirare la sua attenzione? Mi sentivo doppiamente male. Fortunatamente la campanella subito suonò così, mi affrettai ad entrare non volevo stare un minuti di più fuori. Durante tutta la mattinata non successe nulla le lezioni proseguivano normalmente ma verso la quarta ora qualcuno bussò  alla porta

"Salve  prof, puoi uscire Clarissa?"
Mi girai automaticamente al suono della sua voce, lo guardai che ci faceva qui?!
"Visto? Ha funzionato!"
Guardai Elisa che continuava a farmi occhiolini, ridendo
"Si, può uscire ma presto che devo spiegare"
Guardai, la prof, dopo poco mi alza i ed uscì fuori, chiusi la porta lo guardai forse davvero per la prima volta.
"Come mai sei qui?" dissi seria
"Chi era quello di oggi?"disse guardandomi
"Come scusa?"
"Quel ragazzo Clarissa." disse arrabbiato
Ah era pure arrabbiato? Lui mi aveva ignorato  per tutto il giorno e poi si arrabbiava pure.
"Un mio amico! " dissi"
"Ah e  chi? perché non lo conosco?"
"Mica li puoi conoscere tutti? geloso? "dissi ridendo
"Di te? manco morto." disse guardandomi
Lo guardai, in quel momento volevo solo piangere, ero stata una cretina a credere che potesse esserci qualcosa tra di noi.
"Allora  cosa vuoi?"
"Niente, mia annoiavo." disse guardandomi
" Bene, io devo andare! " feci per entrare in classe
" Ah si giusto, vai, ciao cessa."disse ridendo
Entrai in classe senza guardarlo, non si meritava neanche il mio saluto, ero arrabbiata ma come cavolo  si permette? prima mi baci, poi mi tratti na merda, fai il geloso, ma lo neghi, ma fottiti.

POV MATTEO

Federico era andato in bagno da tipo dieci minuti, mi stavo annoiando, fortunatamente ero all'ultimo posto, sorrisi pensando a Elisa, ogni giorno provavo qualcosa di diversi per lei, l'unica cosa certa è che l'amo tanto, e vorrei davvero dirglielo. Nel frattempo  mi nascosi meglio, e decisi di inviargli un messaggio
"Piccola che stai facendo?"
"Storia, non ne posso più, comunque la felpa verde la bruciamo."
"Provaci e ti uccido"
" Oh andiamo, mi ami non lo faresti"
"Scommettiamo?"
"Ma amore è orribile!"
"E' bellissima  basta"
"Ma ti senti?"
"Piccola stiamo scrivendo come faccio a sentirmi? ahaha!"
"Antipatico!"
"Sei bellissima"
"Tu amore."
Sorrisi, proprio mentre stavo per posare il telefono  vidi Fede rientrare
"Allora come è andata"dissi guardandolo
"Lasciamo stare." disse guardando il quaderno
Lo guardai, decisi di non andare oltre, lui sapeva che per qualsiasi cosa ci sono, solo che non lo capisco abbiamo fatto le due ieri, a parlare del bacio che c'è stato con Clarissa, e poi stamattina non l'ha neanche salutata, deve capire che deve lasciarsi andare.

POV CLARISSA

Tornai in classe, vidi Elisa che sorrideva guardando il telefono, sorrisi guardandola, ero davvero contenta, Matteo aveva un buon effetto su di lei. Feci giusto in tempo per il suono della campanella, una volta fuori mi guardai intorno e allo stesso tempo, mi maledicevo non dicevo dargli importanza, ma ebbi un senso di vuoto quando mi accorsi che non c'era fuori scuola.
"Matteo scusa, Fede?" chiesi
Oh  si è fatto, venire a prendere, gli girava la testa.."disse mentre picchiava scherzosamente Elisa
"Stronzo smettila"
Li guardai, risi erano l'amore quei due, scrissi a Federico
" Ehi tutto bene?
La risposta arrivo quasi subito
"I  cazzi tuoi.? "
"Fottiti" gli risposi, posso il telefono per poi salutare, Matteo ed Elisa che come appena mi allontanai iniziarono a baciarsi. Per tutto io tragitto alla fermata, pensai a quello che era successo oggi, e a come mi aveva risposto Fede al messaggio  questo era  un coglione, stronzo di merda, digli che si riavvicina che vuole baciarmi, un calcio nelle parti basse, ammesse che le abbia! Tornai a casa, mangiai, mi misi sul letto, non lo chiamai, ne nulla, doveva imparare, mamma andò al lavoro, così io rimasi da sola, inizia a fare i compiti, quando bussarono alla porta, andai ad aprire, e mi accorsi che era lui con il suo cagnolino Ciuffo .
"Si?"
"Siamo  io e puffo, apri! "disse allegro, apri la porta e lo guardai, alzando un sopracciglio
"Sai ciuffo   ti voleva"disse guardandomi, vidi ciuffo alzarsi  sulle zampine,per essere preso, sorrisi, lo presi.
" Diiio che bello che sei! "dissi sorridendo mentre lo accarezzavo nel frattempo Fede si era seduto in cucina, lo segui, mi chiedo come mai questa visita.
"Che mi devi dire?"chiedi guardandolo
"Oh niente."disse
" Allora perché sei qui?"lo guardai, non riuscivo a capire..
"Oh  te lo detto, mi annoiavo"disse
" Hai tante amiche..come mai qua?"
" Oh gelosa?" disse ridendo
Lo guardai, e decisi di rispondere a tono come lui aveva fatto con me.
"Manco morta."
Lo vidi ridere, per poi alzarsi, lo guardai mentre mi toglieva Ciuffo dalle mani, poi successe in un'attimo, mi strinse al muro con il suo corpo per poi, appoggiare le sue labbra sulle mie baciandomi, volevo resistere, ma non c'è l'ha feci, così mi ritrovai a ricambiare il bacio affondando una mano nei suoi capelli.

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Capitolo 14
*** Caapitolo 14 ***


....ricambiai ancora una volta il bacio, come se ormai il posto delle mie labbra, erano sulle sue, come se ormai il mio corpo per vivere aveva bisogno che lui mi baciava, a me non dispiaceva, ma nella mia mente c'erano tanti pensieri
Perchè si comportava cosi? mi bacia, mi abbraccia, sembra dolce, per poi insultarmi e ricominciare da capo? Perchè mi illudeva che qualcosa stava cambiando, per poi mandarmi in frantumi come sempre. Io non sono una carta da stropicciare quando non va bene quello che scrivi, e poi riprendermi quando ne hai voglia, perche hai ispirazione, sono un'essere umano, sono fatta di sentimenti, e per la prima volta, mettici che è il mio primo bacio e tutto,ma quello che sto provando è simile alla felicità.
Ci staccamo dopo poco, ci guardammo per alcuni minuti, finche lui non mi lascio, e  avvio alla porta con puffo, allora gli dissi
" Perchè mi baci?"
"Perché  mi va."
"Mi spieghi che cazzo mi significa?"dissi arrabbiata
" Semplice che quando ho voglia ti bacio."disse come se fosse la cosa più naturale del mondo.
"E certo, perche tanto qua ci sta na cogliona vero? ma fottiti!" dissi guardandolo
"Tanto sei mia." disse con sicurezza
"Oh questo lo dice te."
"È così e lo sai!"
"Dio vattene."dissi seria
"Oh lo stavo facendo."disse per poi aprire la porta e andarsene.

POV FEDERICO

Perche cavolo doveva finire sempre così? Perché non mi lasciavi andare, non ci riuscivo, mi sento bloccato, si che non è lei il problema perché è lei la ragazza che voglio accanto a me, che voglio amare. Ma non c'è l'ha faccio non riesco a dimenticare, non riesco a dimenticare come sono stato preso in giro, da l'unica persona che realmente credevo di amare. Si perché dopo aver rivisto Clarissa non sono tanto sicuro che quello che provavo per Chiara, la mia ex, fosse amore, ma in quel periodo lo credevo davvero, e da l'ora che non riesco più ad andare avanti, non riesco a sbloccarmi con nessuna ho in mente le sue parole "non sei abbastanza, non sei un buon fidanzato, fai stare male tutti quelli che ti circondano" e ho paura che possa succedere davvero, di non essere abbastanza con lei, lei che in questo momento è l'ultima persona che vorrei ferire ma che a causa di questo mio problema la ferisco, ma non posso continuare così, sto facendo del male sia a lei che a me. Sospiro buttandomi su letto, devo trovare una soluzione subito.

POV CLARISSA

Se ne andò, portandosi dietro di se, tutti i baci e le sensazioni provate prima, ora c'era solo rabbia e frustazione, mi accasciai alla porta e mi lasciai andai alle lacrime, avevo perso il conto delle volte per cuoi avevo pianto per lui, mentre lui se ne sbatteva di tutto, io come la cretina piangevo, chiedendomi dove sbagliavo, e se un giorno potevo essergli almeno amica, almeno questo avevo bisogno dei suoi sorrisi, della sua risata.
Mi alzai,da terra, ma le lacrime continuavano a scorrere,senti bussare alla porta. Merda, mi
alzai da terra, e cercai di regolare il tono della mia voce
" Chi è?"
" Cli sono io aprimi! "
Era Elisa, avevo proprio bisogno di lei adesso, avevi bisogno di distrarmi
di pensare a tutto che non riguardi Federico, apro la porta, con gli occhi gonfi per le troppe lacrime
"Ohi entra" provai a fare un sorriso
" CHE CAZZO E SUCCESSO?"disse urlando entrando come una pazza
"Oh niente"dissi per poi sedermi sul divano, sapevo che ora mi avrebbe fatto il terzo gradi, avevo bisogno di sedermi proprio per questo
"Ehi non dire niente! Hai pianto, quindi dimmi ora cosa succede che già ho una mezza idea." disse sedendosi accanto a me per poi abbracciarmi, scoppiai a piangere, le raccontai tutto, dei baci che c'erano stati, di quello che provavo, che ho sempre  provato e che non ho mai avuto il coraggio di dirlo, le raccontai di come un'attimo prima era dolce l'altro mi trattava male, e di come odiavo tutta questa situazione.

"Vedi, non è come te e Matteo, che si vede che vi amate, a me mi odia."dissi guardandomi le mani
"Ehi, non sara cosi dai, forse si sente bloccato, non so perché si comporti così, ma se fa così qualcosa significa."disse accarezzandomi i capelli
"Si, che mi odia."dissi singhiozzando
" Ehi, ci io sono qui"disse abbracciandomi forte a lei.
"Lo odio, ma allo stesso tempo lo amo."dissi piangendo
"Lo so, e adesso io e te andiamo a fare shopping si?"dissi sorridendo
" Si andiamo!"

Passammo tutto il pomeriggio a fare shopping, e a decidere cosa comprare  a Matteo per la sua festa, dato che non gli aveva ancora comprati nulla, ed era andata in panico totale, ogni cosa non andava bene, era un stress quella ragazza, ma infondo mi ero distratta e non ci avevo pensato, finimmo la serata, andando a mangiare la pizza, e gelato, rimanemmo dieci minuti abbracciate, perché sapevo che come se ne sarebbe andata, avrei ripensato a lui e avrei pianto di nuovo, ma ringrazia cento volte contate. Mi aveva distratto, mi aveva fatta stare bene, ed ero fortunata ad avere lei come mia amica, sapeva sempre cosa fare, e cosa dire, la conoscevo da pochi anni, ma era come se in realtà lei ci fosse sempre stata.
Arrivata a casa, mi feci una doccia, mi misi a letto, era stanchissima, quando senti bussare alla finestra..mi affacciai, era Federico.
"Guarda che se ha voglia di baciare qualcuno, vai a baciare il cuscino! "dissi guardandolo male
"Dai scema, fammi entrare!"disse sorridendo, cosa aveva da sorridere? Ma nonostante tutto lo devi entrare, e in un'attimo si infilò nel mio letto, stringendomi a lui, mi girai guardandolo
"Che stai facendo?" chiesi con gli occhi lucidi
"Voglio farti coccole"e mi strinse a lui, coccolandomi, non sapevo cosa stesse succedendo, a cosa mi avrebbe portato questa relazione se così si può chiamare, ma in questi momenti mi sentivo a casa, mi sentivo protetta e amata ed era quello di cui avevo più bisogno ora. Così mi lasciai andare, alle sue coccole, mi strinsi a lui addormentandomi.

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Rimanemmo a farci le coccole per tutta la serata, ogni tanto mi giravo nella sua direzione per vedere, se stavo sognando,oppure era la verità tanto che ogni tanto gli davo dei pizziccoti, lui rideva. Il fatto strano era che noi due stavamo nella stessa stanza senza litigare, senza insultarci, senza picchiarci.
Io e lui accoccolati sul mio letto, nella mia stanza, dove io gli facevo i grattini a lui, lui a me, dove parlavamo di tutto e di più
Se era un sogno, lasciatemi dormire per sempre.
Mi girai a guardarlo, era bellissimo, quei occhi, che erano perfetti per il suo viso, quel capelli, quei lineamenti quelle labbra, che se non c'erano le avrei immaginate cosi, sottili, gonfie per i troppi baci, dati a me.
Lui mi guardò e mi sorrise per poi  avvicinarsi  lentamente, mi baciò, e fù un bacio dolcissimo, di quelli dove, non vuoi e non puoi staccarti, non so quando durò perché  nel momento in cui le nostre labbra si toccavano era tipo "addio mondo".

"Sai..devo andare.."disse sorridendo
"Eh no dai.." dissi, facendogli il broncio

Dopo poco tempo, si senti un tuono forte,segno che il temporale era vicino.

"Oh  vedi?"dissi tirandolo su di me "Io ho freddo, e paura, vieni qua, con me! "
"Cucciola  mia! disse sorridendo "Eh va bene, rimango qui con te!" disse per poi stendersi accanto a me e stringendomi a lui in modo che da appoggiare la testa sul suo petto. Poco dopo ci addormentammo insieme, come due innamorati..

POV ELISA
Il tuono mi fece sobbalzare, nonostante amassi la pioggia e il temporale, era sempre un colpo sentirli così vicini poi, accessi la piccola luce sul comodino, e mi strinsi a Matteo, che dormiva dolcemente con la mano stretta nella mia, lo amo ogni giorno di più, e sempre come la prima volta, anche se ho paura che possa stancarsi di me, che decida di andarsene di trovare un'altra ragazza, magari migliore di me, avevo parlato con lui di questo dubbi e lui mi aveva rassicurato nel modo più dolce possibile..

"Lo sai che tra un po' ci sarà un temporale assurdo?" disse entrando nella mia camera
"Sei tutto bagnato.." dissi ridendo
"Oh ma davvero? Amoreee vai a comprare la pizza, Eddai suu ho fame!" disse imitando la mia voce
"Non ho quella voce io scemo!" dissi incrociando le braccia
"Sicura?" disse avvicinandosi 
"Cosa stai facendo? Vai via!"
"Ti sto abbracciando" disse per poi buttarsi addosso a me bagnandomi  a sua  volta
"Ti odio." dissi urlando
"Tu mi ami." disse baciandomi a stampo.
"Amore..devo dirti una cosa, sono solo cose mie mentali probabilmente ma ne devo parlare con te..ecco vedi io ti amo, forse non te lo dimostro nel modo migliore ma è così, e ho paura che tu possa allontanarti da me, per via del mio carattere, ho paura che ti troverai una persona migliore, non sono ne bella, ne simpatica."  dissi torturandomi le mani mentre una lacrime usciva fuori
"Ma cosa stai dicendo? Tu sei perfetta, e non lo dico perché sei qui ora davanti a me, io amo il tuo carattere, mi tieni testa, mi sfidi, mi fai capire dove sbaglio, io amo ogni piccola parte di te e questo non cambierà mai. E poi smettila di dire che non sei bella, sei stupenda. Lo sei in ogni cosa che fai, ti sei una ragazza fantastica, che ha solo bisogno di credere un po di più in se stessa, e io amo anche questa tua insicurezza. Vieni qua." disse per poi abbracciarmi.
"Scusa.." lo strinsi forte, piangendo, so che qua ti dubbi sono inutili, ma ho queste paure, e lui e l'unica cosa bella che ho e non voglio perferla, lo strinsi più forte per paura che fosse tutto un sogno.
"Ti amo tanto amore, e voglio fare l'amore con te." disse accarezzandomi la guancia
"Amore..anche io, ma io non..ecco..non l'ho mai..fatto.."dissi diventando rossa dal l'imbarazzo
"Vuol dire che sarò il tuo primo, e ultimo ragazzo. E ti amerò come giusto che meriti." disse sorridendo
"Ti amo." dissi baciandolo, per poi stringerti su di me.
Per poi amarci nel modo più dolce e profondo con cui due persone possano amarsi.

Sorrisi, ricordando quello che era successo, e mi aveva amata davvero, mi aveva fatto sentire, la donna più importante, mi aveva fatto sentire amata, ed era quello che ho sempre cercato nella mia vita, essere amata.

"Ehi sei sveglia" disse aprendo gli occhi
"Si..il tuono mi ha svegliato.."dissi stringendomi a lui
"Vieni qua, lo sai che ti amo? Sarà la centesima volta che te lo dico  ma è cosi" disse baciandomi la fronte
"Non mi dispiace sentirlo sai?" dissi baciandolo a stampo, per poi stringermi di più a lui per sentirlo più vicino se era possibile, lo vidi riaddormentarsi  con il sorriso sulle labbra, si mi ero completamente innamorata.

POV CLARISSA

La mattina dopo, mi svegliai lentamente, apri gli occhi, distesi il braccio ma non senti un corpo affianco a me, solo il letto, mi alzai, di scatto, lo chiamai, ma nulla, cosi mi alzai feci colazione, mi vesti, andai sopra e bussai alla sua porta, mi apri la mamma

"Salve ,cerco Fede, è in casa? dissi sorridendo
"Ciao, oh si è  in camera sua, a dormire stava stanco, non viene a scuola"disse sorridendo
"Capisco, posso entrare? gli devo dire una cosa.."
"Certo vai pure"
Andai in camera sua, perché non mi aveva lasciato un messaggio per dirmi
che andava sopra e che non sarebbe venuto a scuola?
"Ehi, come mai qui?" disse una volta che fui entrata
"Perché  te ne sei andato cosi?"
"Oh mia andava..e poi non volevo far preoccupare mamma" disse guardandomi
Lo guardai, sorrisi , per poi avvicinarmi   e baciarlo, ma giro il viso prima del tempo, lo guardai interdetta, mentre un senso di panico allo stomaco  si stava diffondendo
"Clarissa noi non stiamo insieme, io e te non possiamo mai stare insieme.." disse guardandomi
"C-cosa?" dissi guardandolo
"Ora vattene." disse guardandosi le mani.
Lo guardai, con le lacrime che mi stavano per uscire, la gola che mi bruciava, ma non volevo piangere, non davanti a lui, mi girai, ma prima di andare gli dissi
"Ascoltami bene io non so un tuo giocattolo, Federico , non lo so, non puoi usarmi quando vuoi a tuo piacimento giocare con i miei sentimenti e poi uscirtene con "mi andava" perché dimostri solo di non avere le palle, se non vuoi stare con me abbi  la decenza di dirmelo in faccia, senza usare frasi del cavolo chiaro? Ho cercato di venirti incontro più volte, ma tu comporti così, e prima di trattare le persone così assicurarti di fare prima pace con te stesso. Perché sono capricci i tuoi. E se prima ci parlavamo anche solo per insultarci, tu per me ora , non esisti più, mi fai solo schifo. "

Dissi urlando per poi uscire sbattendo la porta, mi incamminai, giu per le scale, entrai in casa,andai in camera, mi gettai sul letto, e soli li, mi lasciai andare alle lacrime.

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


POV FEDERICO

Avevo capito tutto, avevo capito cosa mi bloccasse, cosa non mi spingeva a rendere le cose più semplici, dovevo fare pace con me stesso, aveva perfettamente ragione non potevo vivere questa storia, ferendola ogni due minuti, dovevo prendere una decisione, o continuare la storia con lei, cercando di eliminare tutti i dubbi e gli scheletri nell'armadio, o finirla qui, e privarmi del l'unica cosa che mi faccia stare veramente bene. Dovevo parlargli dovevo dirgli come stavano realmente le cose. Mi preparai per andare a scuola, chiamai Matteo
"Ohi, oggi vieni a scuola? di si perché mi serve una tua mano, parlerò a Clarissa, dei miei dubbi.."
"Certo che vengo, sei sicuro? Convinto?"
"Si, non posso continuare così, devo prendere una decisione e subito."
"Si, hai ragione anche perché altrimenti Elisa ti uccide.."disse ridendo
"La mantieni tu allora..ci vediamo fuori scuola e grazie." dissi sorridendo
"Ehi, non mi devi ringraziare, sono qui apposta! A fra poco stiamo diventando troppo romantici"
Risi, staccando la chiamata e preparandomi, per andare a scuola, una volta arrivato aspettai Matteo, guardai l'ora, l'autobus di Clarissa dovrebbe essere arrivato, ma ancora non la vedevo, vidi arrivare Elisa da sola, allora capi che molto probabilmente non sarebbe venuta, e mi sentivo doppiamente uno schifo e uno stronzo. Dovevo rimediare a questo!
"Ohi, di cosa mi dovevi parlare?"
Guardai Matteo abbracciato con Elisa
"Oh nulla, poi ti racconto" dissi entrando, dovevo sbrigare questa faccenda da solo, ci avrei parlato oggi pomeriggio, sarei andata da lei.

POV CLARISSA

Tornai in camera, e mandai un messaggio a Elisa dicendo che mi sentivo poco bene, e che non sarei andata a scuola, volevo andarmene.
Volevo andarmene da li, da tutti, non volevo vedere piu nessuno.
Volevo solo stare a casa, nel mio letto, e basta.
Mi sentivo presa in giro, usata, umiliata.
So che non sarebbe cambiato nulla, ma al momento volevo solo questo.
Raccontai tutto a mamma, e lei mi disse che avevo fatto bene, che era uno stronzo.
Il problema principale era che io mi ero gia innamorato di lui, non so come ne quando era successo, ecco perche ci stavo male, a lui avevo dato il mio primo bacio, e ora che ci penso proprio a lui, lo volevo dare, con lui ho provato delle sensazioni che non pensavo di poter mai provare, sembrava quel l'amore che ti raccontano da piccoli solo che
io sono stata piu brava, sono andata avanti, nel momento in cui ci siamo messi insieme, ci siamo anche lasciati.
Il motivo? Non so sa.
Non lo so, non lo voglio sapere.
Lui era andata scuola, lo avevo visto uscire e prendere la sua macchina, e partire. Verso mezzogiorno senti bussare alla porta era la mamma, infondo lei non mi aveva fatto nulla, e ho pregato mamma di non cambiare gli atteggiamenti con lei, erano cose nostre.
Mi aveva portato Ciuffo , l'unico con il quale potevo distrarmi al momento. Lo presi i braccio e lo presi in braccio, la mamma doveva andare a lavoro, e quindi era rimasto da noi.
Vidi che mi guardava, chissà se lo sapeva quando è stronzo suo figlio.
Mi misi al letto con puffo, il quale mi mordicchiava, le mani, io ridevo e lo coccolavo, non so come ma mi addormentai con puffo, quando mi senti leccare il viso, apri gli occhi ed era puffo, che mi saltava e leccava in faccia, risi, e lo bacia, sulla testolina, era adorabile!
Poco dopo senti il campanello suonare, a dai ad aprire ed era Federico con la sua migliore amica.
"Ciao c'è ciuffo ?" Disse guardandomi
Lo ignorai, mi rivolsi a ciuffo chiamandolo
"Si, ciuffo!"
Vidi ciuffo arrivare , correndo con le campanelle che aveva attaccate al collare fare rumore, era adorabile lo presi in braccio, e gli baciai la testolina.
"Ciao piccolino, fai il bravo!" dissi guardandolo, per poi guardare Federico per la prima volta
"Ecco qua!"
"Grazie , spero che l'hai tratto bene."disse guardandomi
"Oh guarda più di te sicuro, ciao!" dissi per poi sbattere la porta.
Rimasi ferma, appoggiata alla porta, piu non volevo vederlo, più lo dovevo vedere, e cazzo se era bello.
Decisi di uscire mi avrebbe fatto bene, decisi di andare agli allenamenti, presi il borsone le racchette e mia avviai! Qui si che potevo sfogarmi, grazie a dio, rimasi li per 3 ore circa, quando usci, mi accorsi che stava piovendo forte, così presi l'ombrello e mi avviai.
Era buio e dovevo tornare a casa a piedi, mamma lavorava e non volevo disturbarla.
Quando senti bussare dietro di me, avevo il cuore che mi batteva forte,pensai a tutti possibili scenari, e se mi avrebbe rapito? O peggio? Ma poi mi girai e vidi che era lui, lo ignorai e continui a camminare.
Ma lui continuava a suonare il clacson, feci finta di nulla e continuai a camminare, all'ennesimo suono, mi girai .
"Cosa cavolo vuoi?"dissi arrabbiata
"Sali, su."disse guardandomi
"No!"
"Clarissa sali!"
"Ho detto di no"
"Dai sta grandinando, e sei bagnata su sali."
Lo ignorai continua a camminare, prima mi tratti male e poi vuoi essere gentile? Cosa sono sensi di colpa? Pensai continuando a camminare, ma mi senti presa per un braccio e buttata letteralmente in macchina.
"Fammi scendere ora!" dissi guardandolo
"Smettila!" disse ripartendo
Rimasi in silenzio, ogni tanto vedevo che si girava, a guardarmi, quando mi accorsi che non stavamo andando a casa.
"Dove stiamo andando" chiesi
"Devo comprare delle pizze." disse per poi scendere, oh adesso quello arrabbiato era lui? Ma stiamo scherzando? Lo vidi entrare in pizzeria, era odioso, stronzo, ma allo stesso tempo bello..e perfetto.
Una volta in macchina, mi porse le pizze
"Puoi mantenerle"
Annui, per poi rimanere in silenzio.
"Allora vuoi venire a mangiare da me? stiamo solo io, te e ciuffo!" disse guardando la strada
"No grazie"
"Perché?" disse guardandomi
"Oh vuoi anche il perché? dissi guardandolo
"Sei proprio una viziata."
"IO VIZIATA? IO? MA TI SENTI? MI BACI, MI ABBRACCI, MI COCCOLI, MI FAI CAPIRE CHE TI PIACCIO, E POI MI TRATTI UNA MERDA, E ORA PRETENDI CHE VENGA A MANGIARE A CASA TUA COME SE NIENTE FOSSE SUCCESSO? MA TI DROGHI?"
"Uno non urlare, due te la stai prendendo troppo."disse con tranquillità.
"IO URLO QUANDO MI PARE UNO. DUE, PRENTENDO TROPPO? NO CARO, SEMPLICEMENTE NON SO COME LE TROIE CHE TI SCOPI!"dissi urlando, per poi scendere dato che eravamo fermi al
semaforo.
" DOVE VAI?"disse urlando
" A CASA!"dissi incamminandomi, lo senti urlare qualcos'altro, per poi scendere dalla macchina, aumentai il passo non volevo essere raggiunta ero stanca di tutto questo basta. Ma fu in un'attimo, mi sento tirata per un braccio e poi senti due labbra sulle mie, ero cascata di nuovo tra le sue braccia.

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Rimasi ferma, non potevo ricambiare il bacio, dopo tutto quello che mi ha fatto, non lo meritava, e non lo meritavo io, non potevo cedere di nuovo,lasciarmi andare a questo bacio per poi cosa? Fammi trattare male di nuovo? Essere ignorata? No, non potevo. Lo guardai per poi interrompere il bacio, per poi tornare a casa. Una volta tornata a casa, decisi di fare una doccia, dovevi pensare, dovevo pensare a quello che stava succedendo, se ne valeva davvero la pena oppure no, non poteva giocare con i miei sentimenti, ma nonostante tutto, ogni cosa andava a suo punto. Uscì dalla doccia, misi il pigiama e mi misi a letto, cercando di non piangere ma a quanto pare nell'ultimo periodo è diventata un impresa.

POV MATTEO

Ultimamente, non mi potevo lamentare, sembra che tutto stia andando nel verso giusto, ho Elisa che completa le miei giornate, ancora ci penso a come tutto è iniziato, al nostro finto odio, perché fondamentalmente non c'è mai stato, c'è sempre stato amore, ma forse eravamo troppo presi da non rendercene conto.
"Questo film non mi piace, cambia!"
La guardai, sorridendo, ormai passacavo ogni giorno, secondo possibile insieme, e ogni volta speravo che non si stancasse di me.
"Ah si, se magari, mi dai il telecomando!" dissi ridendo
"Ma..no è mio!"disse
"Amore  è mio!" dissi mentre cercavo di prenderlo
"Amore  non mi chiami, coglione."
"Okay,  tesoro è mio."
"Oh manco tesoro."
"Oh senti cosa, dammi il telecomando! "dissi ridendo
"Ah  cosi si chiama alla propria ragazza? bene."disse incrociando le braccia
"Gesù sto impazzendo!"dissi abbracciandola
"Lo sai che ti odio vero?" disse stringendosi a me
"Se questo è il tuo modo di odiarmi, fallo per tutta la vita." dissi
"Baciami.."
Non me lo feci ripetere due volte, la strinsi a me per poi baciarla, le accarezzavo la guancia durante il bacio, avevo così paura di perderla, era fragile e io dovevo proteggerla, continuai a baciarla dolcemente, fin quando non senti il telefono squillare..
"Se è Federico lo uccido!" dissi cercando il telefono
"È Federico" disse Elisa ridendo, mi bacio a stampo per poi andare in bagno
"Mi hai interrotto lo sai?" dissi scherzando
"Si lo so scusa..ma devo parlarti"
"Dimmi tutto!"
"Io non so cosa fare con Clarissa, io la amo voglio stare con lei, ma ho paura, paura di sbagliare, si farla soffrire, non ci riesco, mi sento bloccato, io non voglio farla soffrire ma sto facendo proprio questo e lei ora mi odia e io non so che fare. " disse piangendo.
Odiavo, vederlo così, avrei fatto tutto per lui, era il mio migliore amico, mio fratello. Lui c'era sempre stato per me, e dovevo aiutarlo, ma stavolta era questione che doveva affrontare con se stesso.
"Fede, lei non ti odia, lei ti ama, devi capire che non è come la tua ex, tu non  sei sbagliato, sei perfetto, lo vuoi capire? Ogni relazione e diversa, Clarissa ti conosce da tempo, sa come prenderti, e se tu gli parli di quadri problemi lei capirà e ti aiuterà. Devi cercare di affrontare questa situazione non va bene così. Smettila di privarti di qualcosa solo perché hai paura. Affrontale queste paura. E se non lo fai, io ti prendo a calci in culo chiaro?"
"Grazie, come al solito sei fottutamente giusto."
"Non fare cazzate"
"Tranquillo, grazie ancora."
Giusto il tempo di posare il telefono che  vidi Elisa tornare in camera abbracciandomi
"Quanto hai sentito?" dissi ridendo
"Mh..tutto! Hai detto delle cose giuste.."disse baciandomi
Sorridi ricambiando il bacio, stringendola più forte a me. Io avevo trovato il mio angolo di paradiso ora toccava a lui.

POV FEDERICO

Matteo aveva ragione, non potevo andare avanti così, dovevo dirgli tutto, e dovevi liberarmi di questo peso. Preso il telefono e apri  la chat con lei, spero non stia dormendo
"Ciuffo  non si sente bene, vomita, che cazzo devo fare?"
Era la prima scusa che mi è venuta in menta, spero regga, lei ama Ciuffo farebbe di tutto per lui..
"Stai calmo, arrivo."
Lessi, il messaggio, e il cuore mi batteva più forte, mi promisi di non fare cazzate, di comportarmi da Federico e basta, senti il campanello suonare ed andai ad aprire, era bellissima, anche con il pigiama, struccata, e con delle ciabatte a forma di panda.
"Non  farci caso, stavo a letto, dove sta?"disse guardandomi
Si era accorta che la stavo fissando da più di dieci minuti, cazzo Federico contieniti.
"Chi scusa?"
"Ciuffo , hai detto che stav...FEDERICO" disse urlando
La guardai, per poi chiudere la porta, stringendomi contro di essa.
" Era  l'unico modo per farti venire.."
"Dio sei uno stronzo, lasciami andare."
"No,  prima baciami!"dissi guardandola
"No."
"Si."
"E sentiamo  perché?"
La guardi, non riuscivo a parlare, ero come bloccato.
"Ecco, ciao."disse aprendo la porta
" Eddai cazzo aspetta! "
"Cosa c'è?" disse guardandomi stanca
"Vuoi  rimanere? dai sono solo, e ciuffo si è addormentato.."
"Okay va bene"
La portai in camera, cercai di mettere in ordine ero nervoso, non sapevo da che parte iniziare, decidemmo di guardare un film, ma non sapevo nemmeno di chi film si parlava, ero impegnato  a guardare lei. Poco dopo, deciso di scendere giù, dovevo calmarmi e trovare le parole giuste, feci una cioccolata calda tornai sopra
"Ecco qua.." gli porsi la cioccolata, lei mi sorrise sorpresa.
" Oh grazie, non dovevi.."
"Guarda che lo fatta a me,a te per educazione lo data."dissi scherzando
"Oh giusto.."disse bevendo
Non dovevo fare così!
Mi rimisi seduto, bevendo la cioccolata, la guardai
"Allora..  il film e finito, anche la cioccolata io scendo giu, allora! Ciao."disse alzandosi
" Hai così  paura di me?"chiesi
"Io non ho paura di te. ma di quello che puo succedere.."disse guardandomi
"Ovvero , che ti bacio?"
"Si.."
"E allora?"chiesi
"E allora Fede ,se mi baci un motivo ci sara, qual'e?" chiese guardandomi
"Ecco..passo il tempo."dissi senza pensare
"Okay, bene. io vado"disse scendendo giu
Ma feci in tempo e a ripresi stringendola a me, non potevo perderla.
" Eddai aspetta, rimani a dormire qua? "
"Cosa? no."
"Devo parlarti di una cosa importante, che riguarda noi, ti prego."
"Va bene."
Sorrisi, per poi alzare le coperte dal letto e mettermi sotto, la strinsi a me
"Dimmi tutto."
"Si.."

Avevo paura, ma era la cosa giusta da fare, per me, per lei, e per noi.

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


POV CLARISSA

Guardai Federico, sembrava nervoso, non capivo cosa mi doveva dire, ma se serviva per capire cosa succedeva tra noi, allora ero pronta a tutta.
"Sono qui ti ascolto"
"Si lo so, ma è tardi e l'unica cosa che voglio adesso e stringerti tra le braccia , perché non so se dopo vorrai vedermi ancora.."disse con occhi lucidi
"Ehi Fede, tranquillo, ne parliamo domani okay?" dissi abbracciandolo forte, non lo avevo mai visto così fragile, ci stendemmo, lo stringevi a me coccolandolo, per poi addormentarmi e rendermi conto che stavo sognando proprio lui

"Sei bellissima, amore davvero" disse con la voce rotta dal l'emozione 
"Mamma non esagerare ora .."dissi sorridendo
"Credimi non sto esagerando piccola, guardati.." disse per poi indicare il mio riflesso nello specchio..

Mi voltai, e mi vidi nel mio abito bianco, come lo avevo sempre desiderato, senza spalline, con la scolatura a cuore, stretto in vita con tanto piccoli ricami, e con la gonna ampia, avevo i capelli raccolti eccezione di due, ciocche ricce che mi ricadevano sul viso, sorrisi, per la prima volta mi sentivo bene con me stessa, mi sentivo, bella. Sospirai, per poi raggiungete la chiesa, mi incamminai verso colui che sarebbe diventato mio marito, era perfetto, nel suo smoking nero, con quei capelli castani chiari, che sfumavano nel biondo, quei occhi color azzurro chiaro, che mi hanno sempre colpito, più mi avvicinavo più sentivi il cuore battere, sorrisi una volta arrivata vicino a lui, mi sorride e fece per alzarmi il velo..

DRINDRINDRINDRIN.

Mi alzai di scatto, cosa era successo? Cosa avevo sognato? Ero nella mia camera, anzi no ero nella sua camera e non in chiesa, avevo il pigiama e non quel vestito bellissimo, asciugai una lacrima che mi sapevo che era uscita, sorrisi, avrei tanto voluto che quel sogno fosse vero, mi sdrai, guardandolo, era bellissimo..
"Mi stai fissando.."
"Oh davvero?" dissi ridendo
"Si, che hai sognato? Ti sei alzata di sbotto" disse guardandomi
"Mh..nulla, davvero!"
"Eddai dillo.."
"Ho sognato il nostro matrimonio"dissi guardandomi le mani
"Davvero?" disse sorridendo
"Si.."
"Scommetto che ero stupendo!"
"Cretino!"dissi tirandogli il cuscino sul viso
"Allora? Di cosa mi devi parlare?"
"Si, Clarissa è una cosa mi tormenta, prometti che non mi fermerai, ma mi farai prima spiegare tutto!"
"Prometto!" non lo avevo mai visto così, doveva essere davvero qualcosa di serio, mi misi seduta meglio e lo guardai aspettando che iniziasse a parlare.
"Mi dispiace, averti trattato così per tanto tempo, averti fatto piangere, fatta sentire sbagliata, non accettata, e inutile. Ma non è così, tu non mi sei mai stata indifferente anzi, eri sempre al centro dei miei pensieri, come un pallino fisso, quando ti sei trasferita, ho capito che la mia fine era vicina.." disse con un mezzo sorriso "ma no, in senso negativo, ma positivo, vederti tutti i giorni, ogni secondo mi ha reso tutto più difficile. Io sono un ragazzo che se devo  amare lo faccio senza "se" e senza "ma" mi butto, mi immergo nella situazione, do tutto me stesso, perché così sono fatto. Ho avuto una ragazza, ero innamorato pazzo di lei, avrei fatto di tutto per lei, mi ha lasciato, perché? Perché ero troppo azzeccoso, le dicevo in continuazione che l'amavo, le facevo regali,ma le lasciavo anche i suoi spazi, era libera di fare tutto, ma secondo lei non ero un buon ragazzo, non sapevo amare, non ero in grado di provare io vero amore. Questa cosa mi distrutto, interiormente, da quel giorno, sono diventato così, stronzo,schivo, chiuso, ho iniziato a pensare che la mia anima gemella, non esisteva, che ero destinato a stare da solo, ho dato peso alle sue parole. E me la prendevo con te perché, mi piacevi, e non doveva riaccadere, ed è successo, mi sono innamorato di te, in una volta, ma in ogni litigata, sorriso stronzo, frecciatina, io mi innamoravo sempre di più. Ho avuto paura, di stare male, di non essere alla tua altezza, ecco perché ho fatto quello che ho fatto con te, e credimi mi dispiace tanto. Scusa. Sono un misto di imperfezioni non andrò mai bene, le persone cercano la perfezione." concluse piangendo
Lo guardai, non mi aspettavo una rivelazione del genere, non mi aspettavo che si aprisse con me così tanto. Io lo amo? Si che lo amavo, e ora che sapevo che anche lui mi amava, c'era solo una cosa da fare.
"Fede, tu non hai colpe, lei non ha saputo apprezzare che persona sei, no ha saputo apprezzare che ragazzo per bene sei, si merita stronzi che la facciano soffrire , no persone che l'amano. Tu sei perfetto come sei, con le tue imperfezioni e questo quello che rende  le persone belle, le imperfezioni. E se lei non le ha accettate , le accetto io. Io non voglio la perfezione, quella non esiste e se pure esiste stanca. Per me TU sei perfetto. Amo te in ogni sfaccettatura, mi hai fatto stare male lo ammetto, ma se tutto quello che ho passato, mi ha portato a questo ora, mi porta a noi, allora ne è valsa la pena." dissi guardandolo per poi abbracciarlo forte, era molto più fragile di quello che si poteva pensare, aveva bisogno di rassicurazioni, e insieme c'è l'avremmo fatta, ne ero convinta.
"Grazie, di avermi capito, e scusa per tutto. Rimedierò a ogni lacrima, e a ogni broncio che hai affrontato per colpa mia."
"Shh.."dissi sorridendo
"Dio come sei bella, te lo ripeterò all'infinito.."disse sorridendo "se non ti da fastidio, se ti risulto pesante, azzeccoso dimmelo non voglio perderti.." aggiunse con gli occhi lucidi.
"Ehi, non succederà. Ora baciami." dissi stringendolo
Sorrise per poi stringermi a lui, baciandomi, questa volta non fu un bacio dato per rabbia dopo i nostri soliti litigi, ma fu un bacio di amore, di speranza, di rassicurazione. Sorrisi, ricambiando il bacio, per poi inclinare il collo quando le sue labbra si posarono sul mio collo, lasciando una serie di baci umidi e dolci.
"Voglio fare l'amore con te." dissi sorridendo
"Ti amerò, nel modo giusto che meriti, con dolcezza, e lentamente, voglio vivere ogni secondo con te."
Facemmo l'amore, come aveva preannunciato lui, lentamente e dolcemente, come se i nostri corpi non aspettavano altro che unirsi in un'unica cosa, come se fossero stati creati per unirsi, per amarsi, era un continuo sfiorarsi, baciarci, sorrisi. E dimostrammo quel amore che c'era sempre stato ma che a causa di paure, e timori, non avevamo mai espresso . E per la prima volta, capi il significato di casa.

 

POV ELISA
Non poteva essere davvero, così non poteva succedere, è sempre così, quando tutto va per il verso giusto arriva qualcosa, o meglio qualcuno in questo caso a rovinare tutto, dovevo andarmene da li, anche se avrei voluto urlare, picchiarlo, e fargli capire quanto mi faccia schifo in questo momento, ma ero distrutta in ogni senso. Presi la via per tornare a casa, la percorsi correndo dovevo avviarmi le idee, arrivata a casa mi buttai sul letto, presi il telefono e digitai poche parole ma efficaci.
"Tra noi è finita."
Spensi il telefono, mi strinsi nelle coperte, e diedi libero sfogo alle mie lacrime.

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Qualche ora prima



"Ohi Matteo stasera, andiamo alla festa in quel locale che ha aperto da poco?"
"Si dai a che ora Ale?" avevo voglia di andare a divertirmi, di passare un momento con i miei amici, lasciai il telefono sul comodino per poi andare in bagno per una doccia.
Sorrisi, ripensando alla giornata passata con Elisa, eravamo andati al centro commerciale, facendo finta di essere sposati, per poi mangiare al Mc Donald's, è l'unica certezza che ho al momento, e ne sono grato. Esco dalla doccia, giusto in tempo per sentire il telefono che squillava
"Pronto?" dissi cercando i vestiti nell'armadio
"Sono io Ale ci vediamo alle nove e mezza?"
"Quindi fra dieci minuti?" dissi ridendo
"Si, viene anche Federico?"
Solo ora mi ricordai che Federico aveva l'appuntamento con Clarissa per chiarire tutto, spero che ci sia riuscito dopo lo chiamo.
"No, è impegnato comunque okay a fra poco" stacco, per poi vestirmi velocemente, scendo giù per avvisare mamma che esco con Alessio, è il mio secondo migliore amico, con lui a differenza di Federico che lo conosco da una vita, Alessio l'ho conosciuto il primo anni di liceo, ci siamo capito subito, due teste pazze. Mi affaccio alla finestra per vedere se è arrivato ed eccoli li, raggiungo la macchina.
"Oh finalmente, da quando ti sei fidanzato sei scomparso"
"Scemo" dissi sorridendo, pensando a Elisa, automaticamente le inviai un messaggio
"Ti Amo Piccola"
Sorrisi per poi mettere il telefono in tasca, spegnendo la connessione  dato che era già scarico.
"Eccoci qua, diamo  inizio alla serata!"
Guardai, Alessio sorrisi, per poi scendere dalla macchina, entrammo facilmente nel locale e primo impatto si poteva capire che c'era gente ubriaca ovunque, già la festa era iniziata da poco, l'odore del l'alcool era esagerato,sorrisi ad Alessio per poi avviarmi al bancone dove ordinai un drink, mi muovevo sul posto, c'era la musica, c'erano i miei amici, ma mi mancava qualcosa, mi mancava Elisa.


POV ELISA

"Mamma sono tornata a casa!" chiusi la porta sorridendo, stringendo il pupazzo che Matteo aveva vinto giocando a quelle macchinette che devi riuscire a prendere i pupazzi all'interno della cesta, ci aveva messo mezz'ora e aveva speso cinque euro, si era ostinato che mi doveva prendere quel pupazzo, sorrisi, mi mancava già, ero completamente andata per lui.
"Già a casa? Matteo?" disse mia madre uscendo dalla cucina
"Sisi, forse dopo mi raggiunge"dissi sbirciando la cena sulla tavola
"Hai mangiato già?"
"Si, mc "sorrisi
"Ecco perché mi piace uscire, voi è quel cibo!" rise per poi tornare in cucina.
Risi, andando in camera, mi buttai sul letto, stringendo il pupazzo, senti il telefono vibrare, apri la chat ed era lui
"Ti amo piccola."
Sorrisi, mi affrettai a rispondere
"Anche io amore, dopo ci vediamo?"
Posai il telefono per poi, andare in bagno per una doccia calda, eppure sentivo che qualcosa non andava.

POV MATTEO

Meglio fermarsi al secondo drink, non vorrei esagerare, per poi ritrovarmi ubriaco, Alessio era scomparso sulla pista, perso di vista, fantastico, e dentro questo locale non c'è neanche un traccia di linea.
Mi feci spazio fra la folla, individuando un divanetto, mi buttai sopra.
"Non ci posso credere..Matteo!"
Alzai lo sguardo, verso la figura che mi era davanti, Alessandra.
La mia prima cotta, era davanti a me dopo quanto? Dieci anni che non la vedevo? Era cambiata tanto, adesso era una donna, avevo nove anni quando mi infatuai di lei, era più grande di me di due anni, era la mia vicina di casa, stavamo sempre insieme fin quando lei non diverte trasferirsi a Londra, ed ora era qui davanti a me. Piansi tantissimo quando se ne andò, non me lo aspettavo, ancora oggi mi capita di pensarla, ma come amica, non provo più nulla per lei. Ed io stavo facendo la figura dello stupido dato che mi sono completamente incantato.
"Alessandra? Che ci fai qui?" dissi abbracciandola
"Sono tornata per la festa di fidanzamento" disse sorridendo
"Fidanzamento?" Chiesi sorpreso
"Si, mi sposo Matteo, ho trovato la mia anima gemella!" disse mostrandomi l'anello con tanto di diamante sopra, cavolo.
"Dio, sono senza parole.."dissi abbracciandola di nuovo
"Si, sei nel mio addio a nubilato"
"Oh davvero!" dissi ridendo, in effetti la guardai meglio e vedi la fascia con scritto
"Presto Sposa"
Risi, guardandola, alzando un sopracciglio!
"Sei solo?"
"Sono con un mio amico, ma al momento mi sa che è scomparso ecco.."dissi ridendo
"Capito, allora rimani con noi dai, perché non ci facciamo una foto insieme?" disse sorridendo
Una foto? La guardai sorpresa, non me lo aspettavo, pensai ad Elisa, si sarebbe arrabbiata, ma poi gli avrei spiegato tutto, infondo era solo una foto..
"Si dai!"dissi avvicinandomi a lei.

POV ELISA

Era la decima volta che controllavo il telefono, ancora nessun messaggio da Matteo, strano, guardai la mia lista di film horror, sorrisi trovando uno che ancora non avevo visto, nel frattempo che si caricava il film, andai su Facebook, solite notizie, nulla di nuovo, eppure c'era questa sensazione che mi stava uccidendo, scorsi giù, e notai una foto.
Matteo con Alessandra.
La sua prima ragazza.
Cosa facevano insieme in quel locale?
E perché non rispondeva alle mie domande?
Cercai di calmarmi non dovevo affrettare a conclusioni, anche se in questo momento pensavo a qua te ragazze aveva tradito Matteo, ma lui mi amava non lo avrebbe mai fatto. Apri la chat, e lo contattai
"Amore dove sei?"
Decisi di chiamarlo anche, zero nessuna risposta.
Se c'era una cosa che odiavo era che non sapevo aspettare, dovevo sapere subito le cose. Così scesi dal letto, presi il gubbino e mi avviai al locale, dovevo scoprire.
Fortunatamente il locale non era lontano da casa, più mi avvicinavo al locale più avevo il cuore a mille, cosa avrei fatto se si stavano baciando?
La mia reazione non era esagerata, Matteo ha sempre avuto una cotta per lei, sempre, e più volte l'ho beccato a parlare di lei con Federico, dopo tanto anni, volevo solo capire.
Mi avviai all'entrata, per poi fermarmi, erano fuori dal locale, Matteo stava fumando e lei rideva, aveva una fascia che nella foto non c'era ma non capi cosa c'era scritto forse "Miss Troia dell'anno " era un odio reciproco con lei. Ma questa è un'altra storia. Stava ridendo e scherzando, Matteo stava distante da lei, e questo mi fece sorridere, poi vidi lui che si toglieva il gubbino e glielo porgeva, e lei che si attaccava a lui, i loro visi erano troppi vicini per i miei gusti, troppo. Lo vidi sorridere quel sorriso che aveva solo con me, qualcosa dentro di me si frantumò si poteva sentire il rumore. Non poteva essere davvero così, non stava succedendo. Mi girai giusto il tempo di vedere lui che entrava nella sua macchina guidando con lei che gli baciava l'angolo delle labbra.
Non poteva essere davvero, così non poteva succedere, è sempre così, quando tutto va per il verso giusto arriva qualcosa, o meglio qualcuno in questo caso a rovinare tutto, dovevo andarmene da li, anche se avrei voluto urlare, picchiarlo, e fargli capire quanto mi faccia schifo in questo momento, ma ero distrutta in ogni senso. Presi la via per tornare a casa, la percorsi correndo dovevo avviarmi le idee, arrivata a casa mi buttai sul letto, presi il telefono e digitai poche parole ma efficaci.
"Tra noi è finita."
Spensi il telefono, mi strinsi nelle coperte, e diedi libero sfogo alle mie lacrime.

Mi strinsi nelle coperte, avevo freddo, mi sentivo persa, sola. Non è detto che ora stiano insieme, ma quello che ho visto ha dato luce a tutti i pensieri che ho sempre avuto su di lui, ha sempre amato quella ragazza sempre, è sempre stato così. Sono stata una cretina quel giorno a credere che potesse nascere qualcosa tra di noi, siamo troppo diversi, finiamo questa storia prima che tutto questo mi distrugga.
Chiusi gli occhi ma avevo i loro visi che si sfioravano davanti agli occhi. Dovevo parlare con lui, mi doveva guardare in faccia e dirmi tutto.

Senti qualcosa vibrare, apri gli occhi guardai l'orologio erano le dieci di mattina, strano avevo dormito, presi il telefono, c'erano dieci messaggi di Clarissa e uno di Matteo. Persi un battito  leggendo il suo nome.
"Cosa mi significa questo messaggio Elisa? Che succede? Perché è finita?  Sto venendo da te!"
Lessi il messaggio ridendo amaro, senti il campanello suonare, scesi giù ad aprire, lo guardai.
"Eli che succede? Che mi significa?"
"Alessandra come sta?" chiesi sorridendo in modo finto.
"Alessandra? Che c'entra..la foto?"
"La foto è la cosa minore Matteo, vattene per favore."
"Ma cosa stai dicendo? Eli amo te cazzo lo sai, lei ieri era venuta per.."
"Zitto!" dissi interrompendolo
"Non voglio sapere ne come, vi siete trovato la ne perché, ne cosa avete fatto. Vi ho visto, sorride, sfiorarvi, abbracciarvi, sei salito in macchina con lei, e guidavi tu. Da quando Matteo? Quando? Per questo siamo usciti il pomeriggio noi?"
"Ma cosa stai dicendo? Non è successo nulla, non ti tradirei mai"
"Sei uno stronzio davvero, ti amo di qua, di la, mi hai scritto Ti amo prima di andare a quella festa, ti rendi conto? Io non so cosa sia successo, e non voglio saperlo, so quello che ho visto, ti sei fatto baciare all'angolo delle labbra, e non ti sei allontanato, gli hai sorriso in quel modo, quel sorriso che fai a me."dissi guardandolo
"Eli, farti spiegare.."
"Non voglio sapere nulla!"
"Ma fammi  spiegare cavolo, non è successo nulla, se fosse successo qualcosa ti avrei scritto quello? Sarei venuto qui stamani? Non iniziare a inventare cose!"
"Io inventare? Ma stai scherzando? Non mi hai risposto, perché stavi con lei, lei Matteo, lei cazzo, lo sanno  tutti che ti piace ancora. Hai sempre fatto così, se eri stanco di me perché non dirmelo? Eh? Hai preferito fare tutto di nascosto dimmi di un  po se non avessi visto la foto me lo avresti detto? Avresti avuto le palle di dirmi che gli avevi dato il tuo giubbino che scommetto che ha ancora lei, che ci vi siete sfiorati, che ti ha baciato l'angolo delle labbra! Dio mi odio perché non dovrei stare ora a parlarti, ma a prenderti a calci in culo capisci? No non avresti avuto le palle, non le hai mai avute. Quindi  vattene tu e tutte quelle cose dolci, ti amo, sei il mio angolo di paradiso, e poi ti abbassi a questi livelli? Sei uno stronzo. Vattene, a fanculo tu e le tue   cose dolci, i tuoi modi di fare, tutto. Vai da lei, e auguri e figli maschi." Dissi per poi spingerlo fuori di casa.

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


POV CLARISSA

Avete presente quando vi sentite piccoli e vi sentite amati da tutti?
ecco cosi stavo io.
Avete presente quando vi guardate attorno e vedete che va tutto bene e che siete nel posto giusto?
ecco cosi stavo io.
Avete presente quando, avete un compito e non avete studiato e vostra madre  non vi fa andare a scuola, e voi vi sentite felici?
Ecco cosi stavo io.
Avete presente quando, sentite un calore nel corpo, le cosiddette farfalle nello stomaco, l'aria vi manca ma non fate nulla per paura che sia un sogno?
Ecco così stavo io.
Avete presente quando, vi sentite nel posto giusto al momento giusto?
Ecco così stavo io.
So che sono esempi cretini, ma non posso e non riesco a trovare esempi che possano dire come mi senta ora, come mi senta da ieri sera, come mi senta, quando lo gaurdo, come mi senta dentro, non ho parole tutto qui.
Mi svegliai piano, con ancora il suo profumo addosso, mi girai a guardarlo era bellissimo, qualcosa paragonabile alla perfezione, era lui,sorrisi, stava accoccolato sul cuscino, con un sorriso sulle labbra, con l'altra mano, stringeva la mia maglia, quasi come se volesse che non me ne andavo, ma io non me ne sarei andata, non ora.
Gli accarezzai i capelli dolcemente, scesi giu attenta a non svegliarlo, gli preparai la colazione, con tutto quello che c'era a casa sua, sali di nuovo sopra, dormiva ancora, gli posai la colazione sul letto, per poi nascondermi, per vedere cosa faceva se non mi vedeva vicino a lui.
Vidi che si svegliava piano, mi nascosi meglio, tocco il lato dove stavo io, si alzo con il busto, e guardo attorno..
"Cliss, amore? Tanto lo so che si sei.." disse scendendo dal letto
Mi scappo una risata leggera, misi la mano davanti alle labbra per non farmi sentire, intanto vidi che si era alzato e mi stava cercando
"Lo sai, sento il tuo profumo su dai vieni.."disse alzandosi completamente dal letto
Mi nascosi di più, dietro la tenda
"Mh..forse sei qui?" disse controllando sotto al letto
" Oh forse qui.."disse controllando  dietro la porta
Rimasi ferma dove ero, sperando che la tenda non si muovesse
"Mh..forse, dai dove sei..disse avvicinandosi  alla tenda
"Forse qui?"disse ridendo
Rimasi in silenzio, lo vidi ridere per poi abbracciarmi attraverso la tenda, mi lasciai scappare una risata questa volta più forte
"Giorno Amore!"
"Lo sapevo" disse ridendo per poi scostare la tenda, stringermi a lui e baciarmi.
Passammo metà mattinata a baciarci, e ridere, come due persone innamorate da tempo, ma forse cosi era, in tutti i nostri litigi, schiaffi,forse c'era un pizzico di amore, e noi non lo sapevamo, lo avevamo sempre tenuto nascosto forse per paura di rifiuti, o semplicemente per mancanza di coraggio. Ancora non potevo credere a quello che era successo, non me ne capacitavo, e ancora di più, non riesco a capire come potessi provare delle emozioni  così forti, mi sentivo a casa, protetta, e tutto questo grazie a lui, alla persona che fino a pochi giorni fa pensavo di odiare.

POV MATTEO
Guardai la porta che mi era stata gentilmente sbattuta in faccia. Cosa cazzo era successo? Come ci ero finito in questa storia? È vero Alessandra si è spinta un po oltre, ma non ho fatto nulla che non dovevo fare, l'ho semplicemente accompagnata a casa, perché era ubriaca non potevo lasciarla guidare. Non potevo perdere Elisa, assolutamente. Dovevo fare qualcosa immediatamente, torna a casa e scrissi un messaggio a Federico
"Non voglio rovinare nulla, ma ho bisogno di te."
Una volta scritto, chiamai Elisa
Nessuna risposta.
Nessuna risposta.
"Cosa di non farti vedere ne sentire, non ti è chiara? Eh cavernicolo?"
"Eli ascoltami, devi lasciarmi spiegare, non è andata come pensi non ti tradirei mai cazzo."
"Queste frasi fatte, vai via, già è tanto se non ti ho rotto la macchina a calci, immaginando che fosse il tuo sedere."
"Eli..Amore.."
Aveva staccato, lanciai il telefono sul letto,  in questo momento poteva anche rompersi non mi importava, l'unica cosa che mi importava era chiarire questa cazzo di situazione.
Sempre cosi, più ti va bene una cosa e più escono complicazioni in mezzo, stava andando tutto bene, ma mi riprenderò ciò che è mio.

POV ELISA
Come osava continuare a chiamarmi? Forse non gli era chiaro che non volevo vederlo mai più. Forse la mia reazione era un po esagerata, ma lui ha sbagliato e di grosso, e non ho intenzione di farmi mettere i piedi in testa non più, ho passato una vita a fare finta di nulla, ad acconsentire agli sbagli altrui solo per paura di perderli, ma questa volta poteva andare a quel paese davvero. Eppure stavo in camera non riuscivo ad uscire ne fare nulla, tutto mi ricordava lui in questa stanza, e anche il regalo li sulla scrivania, quello per Natale mi ricordava lui. Sospira, presi il telefono e scrissi a Clarissa
"Ehi dispersa, tutto bene?"
posai il telefono, per poi appoggiare la testa sul cuscino, in una serata tutto era finito, uno cerca la felicità per tutta la vita e poi basta un secondo per portarla via. Sentivo qualcosa che vibrava, mi girai e presi il telefono era un messaggio da Clarissa
"Tutto bene, scusa se non mi sono fatta sentire ne vedere mi dispiace molto, mi farò perdonare! Con quello che ho da dirti! Federico ha ricevuto un messaggio da Matteo dicendo che aveva bisogno di lui, che succede?"
Aveva bisogno di Federico ? Sapevo io di cosa aveva bisogno, un calcio in culo, e un paio di schiaffi, pure la vittima ora si mette a fare.
"Federico? Cosa e successo tra di voi? Voglio sapere tutto!"
Mi limitai a scrivere solo questo, non mi andava di parlare di quel cavernicolo.
"Eli che succede? Sono fuori aprimi."
Era sempre stata così più o meno la nostra amicizia, ci capivamo a vicenda, senza che io dissi qualcosa lei già aveva capito e già aveva la soluzione al problema, ammiravo il suo ottimismo il suo continuo cercare il lato positivo anche dove io non lo vedevo. Scesi giù ed apri la porta.
"Ciao, non c'era bisogno che venivi"
"Mh..pigiama, capelli raccolti, occhiaie, gelato sulla maglia, qui qualcuno ha pianto per un cavernicolo!"
La guardai, sorridendo per poi stringermi a lei e lasciarmi andare alle lacrime, ringraziando mentalmente quel giorno che la incontrai.

POV FEDERICO
"Sto arrivando, calmati ma che succede? Ti lascio bene e poi ti ritrovo così?"
Scesi dalla macchina, chiusi la chiamata senza aspettare la sua risposta ero arrivato fuori casa sua, bussai, e quello che mi ritrovai davanti non era Matteo, aveva i capelli sparati in ogni direzione, occhiaie, e aveva la maglia con scritto "Ho bisogno d'affetto" comprammo quella maglia, quando avevamo dodici anni, così per scherzo, e ci giurammo di usarla solo in momenti in cui litigavamo con qualcuno, o quando non era un buon periodo, così da capire subito il problema, era una cosa infantile, ma era una cosa nostra personale- non potevo credere che gli andava ancora, certo un po corta perché era cresciuto, lo guardai e capi subito, entrai in casa, sedendomi sul divano.
"Su forza, racconta tutto, e se mi nascondi qualcosa, ti graffio la macchina."
"Cosa avete contro la mia macchina oggi?" disse buttandosi sul divano, coprendosi il viso con le mani.
"Lascio stare la macchina, ma racconta."
"Fede non c'è nulla da dire. Elisa mi ha lasciato, l'altra sera sono andato con Alessio in quel nuovo locale, così per divertirmi, non passavo una serata con loro da tempo, non lo detto a Elisa, no perché non volessi o altro, non lo so neanche io, ma glielo avrei detto da vicino il giorno dopo, stavo li, e chi incontro?" disse guardandomi
"Cazzo ne so, chi incontri? Tua mamma? " chiesi guardandolo
"Mia mamma? Cretino, incontro Alessandra, te la ricordi? Quella che abitava vicino a me, quella che mi piaceva"
"Cazzo, Alessandra, si la ricordo eri pazzo di lei..vi siete baciati e Elisa ci ha visto?" chiesi allarmato
"Non è andata così, lei era li mi ha riconosciuto, era una festa di addio a nubilato, si deve sposare, abbiamo parlato un po, bevuto qualcosa, poi io sono uscito fuori perché volevo andarmene, avevo anche il telefono  scarico, solo che lei si è avvicvinata, aveva freddo gli ho dato la mia giacca  , poi era ubriaca, e mi sono offerta di accompagnarla a casa, ed Elisa ci ha visto e pensa che ci sia andato a letto insieme. " disse tutto d'un fiato.
"Cavolo, tu non ci sei andato a letto insieme vero?!"
"Mi fai incazzare  quando fai così, ti pare che andavo a letto insieme, stando con Elisa? Cazzo parliamo di Elisa, la amo tanto, è la prima ragazza che mi ha fatto capire cosa sia l'amore." disse arrabbiato
"Okay calmati, perché non ci parli? Anche se lei non vuole, la conosci, fa sempre così, ora sta arrabbiata, deve schiarirsi le idee, ma ti ama, cazzo se ti ama, e chiarirete tutto, ma tu devi spiegarle come stanno le cose veramente!" dissi abbracciandolo
"Vai via" disse imbronciato
"Metti la maglia 'voglio le coccole' e poi non vuoi un'abbraccio?" dissi ridendo
"E che hai sempre ragione, e cazzo ti odio, stronzo! " disse ricambiando l'abbraccio forte.
Era mio fratello, anche se non di sangue per me lo era!
"Tu che hai fatto in questi giorni?" chiese guardandomi
"Oh, sono fidanzato ufficialmente con Clarissa!" dissi sorridendo
"Lo sapevo, visto? Dovevi solo aprirti, ora muoviti che voglio dei nipotini!"
"Certo come no!" dissi ridendo
"Dai facciamoci una partita, fammi vincere, ho bisogno di coccole!"disse sorridendo
"Non vale per le partite" dissi ridendo, per poi concentrarmi sulla partita.

POV ELISA
"Bella merda eh? Tu sei il mio angolo di paradiso, se le sognava la notte ste frasi."
"Eli, capisco che sei arrabbiata, ma so che lo ami, e so per quanto stronzo, e cretino sia Matteo che ti ama anche lui, e che non ti ha tradito, è preso da te, seriamente, devi fargli spiegare le cose, deve dire la sua.."
"Hai ragione, ma ho paura, e se davvero è andato a letto con lui? Tu non conosci 'Alessandra la troia'"
"Conosco Matteo, e non farebbe una cosa del genere a te, dopo il tempo che ci ha messo per dichiararti il suo amore, e se poi davvero è andato a letto con lei, non esisterà più."
Sorriso guardandola, per poi abbracciarla forte, aveva ragione dovevo parlare con lui e chiarire questa storia, doveva dire la sua, lo amavo, e solo due giorni senza di lui mi sono sembrati una vita, ho aspettato troppo tempo per stare con lui, e non voglio mandare all'aria tutto, per una stupida che non si sa stare al suo posto.
"Hai ragione, ora faccio una doccia e vado da lui!" dissi sorridendo
"Brava, poi ti racconto cosa è successo a me" disse asciugandomi le lacrime
"Ma voglio sapere ora!" dissi
"No, ora vieni prima tu, chiarisci con Matteo e poi parliamo, tanto sto qui non mi muovo." disse stringendomi la mano
"Grazie, davvero! Senza di te ora lo avrei ucciso!" dissi ridendo
"Mh..allora era meglio che non venivo, ora vado, tu fatti bella va da lui, chiarisci e sforna nipotini" disse ridendo
"Ehi, vai via ora!"
L'abbracciai per l'ultima volta per poi, andare in bagno, e farmi una doccia, era quello di cuoi avevo bisogno, rimasi sotto il getto dell'acqua più del dovuto, una volta finita, mi vesti velocemente per poi scendere giù, e avviarmi fuori casa sua, svoltai l'angolo, e la vidi!
Miss Troia, strinsi i pugni, questa volta non mi lascio incantare, questa volta mi riprendo il mio uomo.

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Capitolo 21
*** Caapitolo 21 ***


POV MATTEO
"Mamma vai tu?" chiesi sporgendomi dalla porta della mia camera, dovevo ancora prepararmi
per andare da Elisa per chiarire tutto!
"Matteo, è per te vieni!"
Scesi le scale, Federico non poteva essere perché da poco era andato via, chi cazzo era? Sbuffai, scendendo l'ultimo gradino per poi trovarmi davanti Alessandra. Avevo mille scenari in testa ma questo non rientrava da nessuna parte. Cosa ci faceva lei qui?
"Alessandra..come mai qui?"
"Volevo ringraziarti per l'altra sera, ho un po esagerato e per fortuna tu stavi li.."disse sorridendo
"Figurati, non ti avrei lasciato mai guidare in quelle condizioni! Come vanno i preparativi per il matrimonio?" chiesi, anche se in realtà non me ne fregava nulla, dovevo andare da Elisa.
"Bene grazie, ti volevo appunto.." disse per poi essere interroga dal campanello, sbuffai, per poi aprire la porta. C'era davvero qualcuno che mi voleva male a questo mondo, ma davvero.
"Oh, ho interrotto forse qualcosa?" disse per poi alternare lo sguardo da me a Alessandra.
"Elisa? Non ci posso credere, da quando tempo! Voi due non vi odiavate?" disse Alessandra
"Sono cambiate tante cose da quando quel bellissimo giorno hai deciso di andartene. Ora spiegami che cazzo vuoi dal mio ragazzo. Che in questo momento invece di parlare sta fissando il tutto come un coglione." disse per poi spingermi
"Io..dio è un incubo. Elisa devo spiegarti tutto, aspetta..hai detto fidanzato? Quindi stiamo ancora insieme?" chiesi guardandola
"Zitto." disse per poi incrociare  le braccia al letto
"Forse e meglio se vado, dovete parlare a quanto vedo, è stato bello rivederti Elisa, ah Matteo poi ne riparliamo.."
"Vorrei dire lo stesso, ma non ci riesco, ah forse Matteo non sarà disponibile." disse per poi aprire la porta di casa
"Addio." disse con sorriso falso.
Ed è in questo momento che capivo il motivo per cui l'amavo, amavo la sua gelosia il suo proteggermi, il suo essere ossessiva nei miei confronti. Sorrisi guardando la scena, per poi guardare Alessandra che andava via.
"Io e te dobbiamo parlare razza di coglione." disse urlando, per poi salutare mia mamma sorridendo e correre su per le scale.
Non sarebbe stato per nulla semplice.
Sali le scale con lei, per poi entrare nella mia camera, mi misi seduto sul letto sospirando.
"Pensavo che se un giorno mi avresti tradito lo avresti fatto almeno con una di una bellezza esagerata, è bruttissima quella!"
"Eli io.."
"Che poi ha anche una voce da oca, ma non ti vergogni?" disse buttandomi le penne addosso, mi scansai per poi stringerla contro il muro.
"Tu ora mi ascolti. E ti stai zitta per una buona volta. Io non ti ho tradito non l'ho mai pensato di fare ne trovato un solo motivo per farlo. Ero uscito con Alessio, per andare in quel nuovo locale, volevo dirtelo ma il telefono si è scaricato del tutto. Comunque stavo li, e lei si è avvicinata, sono rimasto sorpreso non la vedevo da anni, era li per festeggiare il suo fidanzamento era con delle amiche. "
"Qualcuna la sposa?" disse guardandomi cercando di liberarsi dalla mia presa, risi stringendo di più la presa.
"Non mi interessa, comunque gli ho fatto gli auguri, lei si avvicinava  io mi allontanavo poi sono uscito fuori perché ero stanco volevo tornare a casa, mettere il telefono in carica e chiamarti. Lei è uscita fuori, ubriaca si è appoggiata a me, mi ha baciato l'angolo delle labbra, mi sono allontanato poi mi ha chiesto di accompagnarla a casa, l'ho fatto perché era ubriaca e poi sono tornato a casa. Fine della storia."
"Tu non ci hai fatto nulla?" disse guardandomi
"No. Te lo giuro, dio sei bellissima gelosa." dissi sorridendo
"Ancora non ti ho perdonato, stava li dopo anni e tu non hai fatto nulla. Perché?"
"Perché amo te. Perché non si chiama Elisa, perché non assomiglia a te, e perché non ha il tuo carattere che è l'unico che mi tiene testa e mi aiuta a capire perché...semplicemente amo te. Non ti tradirei mai, lo vuoi capire?" dissi accarezzandole la guancia.
"Ti odio tanto, sono stata malissimo."
"La prossima volta mi ascolti!" dissi ridendo, per poi avvicinare il mio viso al suo per poterla baciare.
"Cosa fai?" chiese guardandomi
"Voglio baciarti.."
"No bello mio, questo te lo sogni, ti ho perdonato a dovrai aspettare per quello!" disse per poi allontanarsi e aprire il mio armadio per cercare una mia felpa, una volta trovata la indossa per poi mettersi sotto le coperte.
"Ho fame..hai qualcosa di dolce?"
"Si.."dissi sorridendo, per poi avviarmi in cucina
"Ah..dormo qui!" disse non riuscendo a nascondere un sorriso
"Certo amore." dissi per poi scendere giù alla ricerca di qualcosa di dolce. Lei mi apparteneva era il mio angolo di paradiso, e nessuno ci poteva dividere.

POV CLARISSA
Tornai a casa, giusto un tempo per sentire il telefono di casa squillare, corsi a rispondere
"Pronto?" dissi
Nulla, non rispondeva nessuno, sbuffai per poi mettere giù, doveva essere qualcuno che si divertiva a fare scherzi, ma un po di maturità?
Andai in camera, presi il pigiama per poi infilarmi sotto le coperte, era stata una giornata stancante, sorrido ripensando a Federico e a quello che era successo tra di noi, era ancora così surreale, stavo per chiudere la porta quando senti mia mamma parlare con qualcuno in cucina, guardai l'ora era tardi chi poteva mai essere, scesi dal letto per fare un'occhiata, mi nascosi dietro il muro perché uscire con un pigiama con sopra disegnati cupcake non era il massimo, mi sporsi.
Duro un'attimo, il sangue mi si  gelò nelle vene.
Non era vero.
Non era realmente in cucina.
Non poteva essere tornato.
Corsi sopra, afferrai il telefono per per poi scrivere un messaggio a Federico.
"Ho bisogno di te. Urgente."
Scrissi per poi stringermi nelle coperte, non poteva essere vero, era tutto un sogno. Guardai il telefono che aveva iniziato a squillare, risposi
"Fede" dissi prima di scoppiare a piangere
"Amore che succede? Dove sei?" Chiese allarmato
"Sono a casa." dissi singhiozzando
"Due minuti e sono da te, apri la finestra"  disse per poi staccare la chiamata, scesi dal letto per aprire la finestra,lo vidi entrare da quest'ultima, lo guardai per poi stringerla forte in un'abbraccio piangendo.
"Ehi piccola, che succede?" chiese accarezzandomi i capelli
"Mamma è in cucina che parla con Papà." dissi guardandolo
"Tuo padre..ma non vi aveva abbandonato.." disse
"Si..io non lo voglio vedere, non mi interessa nulla di lui." dissi piangendo stringendo la sua maglia.
"Tranquilla ci sono io con te!" disse per poi, rimettermi sotto le coperte, lo vedi togliersi le scarpe, e il giubbino, sorridendo visto che sotto aveva il pigiama, si infilo nel letto accanto a me stringendomi forte.
"Dormi, ci sono io qui, domani affronteremmo tutto." disse baciandomi a stampo.
Mi calmai dopo poco, sentendo come le sue braccia mi stringevano a lui in modo protrettivo, lo guardai dormire, capendo ancora una volta quanto l'amavo, gli accarezzai il profilo del viso con un dito, per poi stringermi a lui e addormentarmi, con un unico pensiero avrei affrontato mio padre.

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Capitolo 22
*** Caapitolo 22 ***


Avete presente quando, non incontrate o non vedete qualcuno che per voi è stato importante, e poi cosi, proprio quando ti abitui alla sua assenza, e quasi ti dimentichi di quella persona, te la ritrovi davanti? E non sai cosa fare, che pensare, che dire, ma rimani, li immobile a guardare. Cercando di capire perché all'improvviso questa persona sia ritornata nella tua vita, quando aveva deciso che non ne voleva più far parte, e proprio quando tu dentro di te cerchi di andare avanti, di fartene una ragione, questa persona riappare così, sconvolgendo tutto, sconvolgendo quel piccolo angolo nella tua mente dove avevi deciso si richiuderlo, magari con una doppia mandata, ma poi ti accorgi che tutte quelle rassicurazioni, tutte quelle parole che ti sei data per conforto non valgono nulla, quando sei davanti a questa persona, sopratutto se questa persona è tuo padre che non vedi da dieci anni. Ecco questo mi è successo, quando scesi giu e mi ritrovai mo padre. Quello che ci ha lasciato nella merda a me e mia madre. Scappano via, perché solo questo sapeva fare. Andandosene cosi, da un giorno all'altro, niente, biglietto, niente chiamata, via. E sono stata io quella che ha asciugato le lacrime a mia mamma, non lui. Sono stata io, nonostante i miei nove anni a dare coraggio a mia madre, a farle capire che non meritava neanche le sue lacrime. E adesso, sento che tutto sta tornando a galla, ogni cosa e non so se sono pronta a lasciare che quei ricordi ritornano in superficie, chiudo gli occhi e ritorno a quella sera. "Papà vieni io e la mamma abbiamo preparato i biscotti che ti piacciono tanto!" dissi sorridendo, mangiando il quinto o forse il sesto biscotto, avevo preparato quei biscotti perché erano i preferiti di mio padre, ultimamente lui e la mamma litigavano spesso, e a volte ero costretta a nascondermi sotto le coperte per non sentire le loro urla, provavo a chiedere il motivo ma mi veniva subito detto che ero piccola, o che non c'era nulla di cui preoccuparsi. "Eccomi tesoro! Che buon profumo!" disse abbracciandomi "Si, questa volta sono con doppia crema!" dissi orgogliosa di me stessa, guardai mio padre mentre mangiava il biscotto, ne diedi uno anche a mamma per poi continuare a guardare la tv, sospirai accorgendomi che stavano per litigare di nuovo, così corsi in camera, e mi misi a letto, cercando di pensare ad altro. Odiavo quando litigavano, perché poi passavano giorni dove non si parlavano e a me non andava questa cosa! Scesi giù dopo aver sentito una porta sbattere forte, guardai mia madre piangere, istintivamente corsi ad abbracciarla, non avevo mai visto mia mamma piangere, e finiva dritto nelle cose che non mi piacevano. "Mamma che è successo? Dove è andato papà? "chiesi guardandola "A prendere un po d'aria, torna subito!" disse sorridendomi per poi stringermi di più. Ma quel "torna subito" si è trasformato in dieci anni. Mia mamma ha cercato di spiegarmelo nel modo più infantile e adatto a una bambina di nove anni, ma avevo capito tutto. Quello che più mi faceva male era il fatto che non mi avesse salutato, era andato via così, senza dire nulla, come se io e la mamma non eravamo nessuno. Non eravamo la sua famiglia, ci ho sperato fino al mio dodicesimo compleanno no di rivederlo, ma poi ho perso la speranza e alla speranza è subentrata la rabbia, e la delusione. Quello che ho provato è stato indescrivibile, come se ogni pezzo all'interno del tuo corpo esplode, il dolore dell'abbandono è forse il dolore più brutto che esista, non mi sono sentita abbastanza come figlia. Ho aiutato mia mamma come potevo cercando di alleggerire il tutto, ma era una battaglia a chi nascondeva meglio il dolore. Asciugai le lacrime che senza accorgermene era scivolate sulle mie guance, mi feci coraggio e scesi giù in cucina, affrontato la realtà. Scesi giù e lo guardai, era cambiato, non era più mio padre, non era più l'uomo che mi portava al parco giochi, o che la sera appena tornato da lavoro mi abbraccia e mi sussurrava va di essere la sua principessa, non era più l'uomo che mi rimboccava le coperte e mandava via tutti i mostri dalla mia stanza. Rimanemmo a guardarci,per un tempo indefinito nonostante questo cercavo di ricordarmi qualcosa che mi ricordasse mio padre, il mio vero padre. Ma nulla, era cambiato, del tutto. Avanzo verso di me, quasi come se volesse abbracciarmi. Arretrai di qualche passo. "Come sei entrato?" chiesi cercando di apparire forte, ma non ci riuscì più di tanto dato la voce tremolante. "Tua mamma mi ha fatto entrare.."disse guardandomi "Ah, ma bene."chiesi, non potevo credere che mia madre lo avevo fatto entrare in casa, no dopo quello che era successo. "Clarissa , so che sei arrabbiata con me e ne hai tutte le ragioni.."disse, ma non volevo ascoltare una parola di più per questo lo guardai interrompendolo . "Papà è inutile che ora ti scusi, ti puoi anche inginocchiare, quello che vuoi, non ti perdonerò mai."dissi incrociando le braccia "Ma..mi devi ascoltare!" "NO!"dissi urlando "Che sta succedendo?" Mi girai per vedere Federico davanti a me, con i capelli arruffati a causa del sonno, che guardava prima me è poi mio padre, lui era a conoscenza della situazione che c'era tra di noi, a volte capitava che assisteva alle litigate tra mio padre e mia madre. "Oh, salve" disse, guardando mio padre, risvegliandosi da chissà quali pensieri " Ciao Federico" " Puoi anche andare."dissi guardando mio padre "Cliss" disse guardandomi negli occhi "Federico". dissi arrabbiata "Forse è meglio cosi, a presto"disse per poi raggiungere la porta "Vuol dire che ora rimani? bene. "dissi riferendomi alle sue ultime parole "Si ora rimango.." "Bene, arrivederci, a presto! "disse Federico stringendo la mano a mio padre, che mi guardo per un ultima volta prima di andarsene. Non potevo crederci, venire qua dopo nove anni e fare finta di nulla, e volere anche che lo perdonassi come se nulla fosse successo era troppo.Ma qui le persone si credono, che siamo dei pupazzi? che non abbiamo sentimenti? che non stiamo mai male? Troppe persone danno per scontato tutto, anche i sentimenti delle persone e anche che tutto possa tornare come prima o addirittura che nulla è cambiato. Se solo aprissero di più quei occhi, si renderebbero conto, di tante cose. Che le persone hanno dei sentimenti che non vanno trattate male, per poi aspettarsi che quest'ultime li accolgono con le braccia aperte, una persona può anche perdonare ma non si perdona mai del tutto. Ritornai sopra, mi feci una doccia veloce, mi vesti, tornai in camera e vidi che Federico mi aveva portato la colazione. "Grazie" dissi sorridendo, ogni volta che guardavo i suoi occhi o semplicemente il suo sorriso era come se tutto il mondo o semplicemente i pensieri negativi scomparivano. Sorride per poi baciarmi la fronte "Però non essere dura con tuo padre." "Lo sapevo, che dicevi cosi, ma cavolo Fede sai benissimo quanto ho pianto, quanto la mamma ha pianto! " dissi guardandolo "Lo so, lo so, non lo sto giustificando, ma almeno ascoltalo, okay?" disse per poi lasciarmi un bacio veloce "Okay" dissi sorridendo. "Ora devo andare, Matteo mi aspetta non ho capito bene cosa dobbiamo fare , ma se vuoi rimango"disse abbracciandomi "No vai, non ti preoccupare, grazie!" dico sorridendo "Di nulla amore. Ti chiamo dopo!" disse per poi baciarmi e uscire. "Papà oggi a scuola la maestra mi ha fatto leggere"dissi mangiando "E come è andata amore?" "Ha detto: ottimo!" dissi orgogliosa si me stessa "Ma brava amore mio, papà ti comprerà un regalo si? Cosa desideri?" disse guardandomi "Un'abbraccio!" dissi sorridendo "Ma amore, quelli te li darò fino alla fine dei miei giorni!" disse abbracciandomi "Mi conosci, mi bastano abbracci, ma se proprio vuoi voglio andare al parco, e comprare lo zucchero filato!" dissi stringendolo forte "E parco sia!" "Ti voglio bene papà!" "Anche io piccina" disse per poi baciarmi la fronte. Il soffitto o semplicemente un punto indefinito può essere un'ottima distrazione se nella tua mente hai ricordi che non vuoi che tornano a galla,è buffo come un momento prima penso di averli dimenticati pensi di aver costruito intorno a loro un muro, fatto di cemento che nessuno può abbattere, ma poi ti accorgi che non è così, che basta poco per creare una crepa anche piccolissima, e tutto cambia. I ricordi riaffiorano e provi sensazioni, paura, che pensavi di aver dimenticato. La mente umana è molto strana, a volte ti è amica a volte è la tua peggior nemica. Come lo era in questi casi, da quando Federico era andato via non avevo fatto altro che fissare questo dannato muro, e pensare a mio padre. A come tutto era più semplice e a come tutto è cambiato. Sento dei rumori dal piano di sotto, così deciso di scendere per controllare, trovo mia mamma che è appena tornata da lavoro, solo arrabbiata con lei mi ha deluso. "Mamma, come hai potuto farlo entrare? Senza dirmi nulla, vi ho sentito parlare ieri sera, e stamattina me lo sono trovato in cucina. Che sta succedendo"dissi guardandola "Mi ha chiamato, e mi ha chiesto di vederti, non posso fare nulla,è tuo padre, vuoi o non vuoi, non posso impedirgli nulla.."disse guardandomi "ORA È MIO PADRE ORA?"dissi urlando, non potevo crederci, ora si ricorda di me dopo dieci anni. "Clarissa ascoltami..." "NO! NON VOGLIO SENTIRE NULLA"dissi urlando per poi andare in camera,ero arrabbiata, delusa e amareggiata ora era mio padre, ora? Prima no? Quando ci ha lasciato, quando MI ha lasciato, non Contaci nulla? Perché le persone scappa risconto per poi tornare? Non potevo credere che mamma aveva ceduto, dandogli questo permesso. Piansi fino ad addormentarmi, quando quando mi sveglaii, avevo Federico affianco a me, che dormiva, lo abbracciai,stringendomi a lui, e lui si sporse su di me per baciarmi. "Fa male, tutto questo fa male, perché? Perché è tornato?" dissi piangendo, stringendomi a lui "Amore non piangere, si sistemerà tutto vedrai, ci sono io qui con te, non ti lascio sola." disse baciandomi la fronte. E in questo momento che capi, quanto ero fortunata ad averlo accanto e quanto ero contenta che la situazione tra noi si fosse aggiustata, avevo bisogno di lui, ho sempre avuto bisogno di lui. Rimanemmo a farci le coccole, come due innamorati, senza tempo.

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Capitolo 23
*** Caapitolo 23 ***


Mi svegliai, mi girai dall'altra parte e avevo Federico , affianco a me, che dormiva, amavo quando rimaneva accanto a me per la notte, mi sentivo più protetta e amata, e in questi giorni ne avevo proprio bisogno. Mi alzi piano, attenta a non svegliarlo e andai a farmi una doccia, dovevo pensare, a quello che stava succedendo, alla mia storia con Federico a come tutto tra di noi fosse cambiato e come questo cambiamento mi abbia migliorato non solo le giornate ma mi ha fatto riflettere su tante cose, pensavo , a mio padre che all'improvviso torna, dopo tutto questo tempo, come se nulla fosse successo, come se davvero era partito per lavoro e adesso finito il lavoro tornava a casa, ai continui spostamenti che abbiamo effettuato perché nessun posto poteva definirsi casa, avevo bisogno di stare da sola, a volte capita anche a chi vuole sempre le persone accanto a chi preferisce la compagnia alla solitudine di a ere dei momenti in cui vuole stare solo, anche solo dieci minuti possono fare la differenza, anche solo fissare un punto può migliorare tutto. Impiegai molto  tempo a fare la doccia, e quando usci, controllai se Federico stava ancora dormendo, sorrisi era bellissimo, aveva le labbra leggermente aperte e stringeva il mio cuscino al suo viso, sorrisi forse veramente per la prima volta da quando mio padre era tornato, ma poi mi accorsi che era domenica e sospirai perché non so come mi vennero in mente tutto quello che facevo, quando ero piccola, quando la domenica mattina, mamma mi portava la colazione a letto, con papà che veniva e mi faceva il solletico perché non volevo alzarmi, per poi trovare mia mamma in cucina a cucinare mentre io e papà andavamo al parco, dove  mangiavamo zucchero filato di nascosto da mamma. E ora? Ora non lo riconosco più, un giorno ha deciso di andarsene, di abbandonare la sua famiglia, come un capitano abbandona la sua nave, come i codardi quando vedono che qualcosa non va, scappano, senza lottare. Lui un giorno, ha deciso  di mettere la parola fine ai nostri rapporti, forse lui non lo sa, ma per me è cosi, e sarà cosi. Mi misi la tutta scesi giu, decisi di andare a correre, dovevo liberare la mente, più correvo più mi sentivo meglio, l'aria fresca che mi prendeva il viso, era qualcosa di confortante. Non pensai a nulla, solamente a me che correvo libera. Tornai a casa,e  trovai delle chiamate di Elisa , giusto non mi facevo sentire da due giorni, così la chiamai "No dico, quando vuoi tanto qui mica c'è gente che si preoccupa." " Ehi hai ragione scusami, ma è tornato papà e io non ci capisco più nulla. "dissi preparando la colazione a Federico, sorrisi amaro quando dall'altra parte si senti soltanto il silenzio, Elisa sapeva quello che era successo e più volte mi ha consolato. "Oh come è tornato? Per restare?" chiese "Oh, non sa che significa la parola restare."dissi dura. "Dici così perché sei arrabbiata, si aggiusterà tutto, ci sono lo sai." "Lo so e ti ringrazio, stasera vedo di venirti a trovare.." "Si che ti devo raccontare delle cose!" disse sorridendo "Oh belle o brutte?"chiesi curiosa "Ah Bho "disse ridendo "Okay , ti voglio bene!"dissi ridendo "Anche io, a dopo!" Staccai la chiamata, e  portai la colazione a Federico, che continuava a dormire, incredibile questo ragazzo dormiva per ore. " Ehi, ma che ore sono?"chiese aprendo gli occhi lentamente "Le dieci.."dissi sorridendo "Merda! gli allenamenti! "disse alzandosi di scatto per poi baciarmi  "Amore, scusa ma  scappo a dopo!" disse per poi correre fuori. Intanto io ero rimasta immobile a quella parola "Amore"forse gli sarà scappata, forse non intende quello che intendo io, ma al momento mi importava solo che me lo avesse detto, era quello di cui avevo bisogno, sorrisi per tutto il tempo mentre riordinavo la stanza. POV MATTEO "Quindi sono perdonato o no?" dissi guardando Elisa che ormai era come se si fosse trasferita a casa mia, passavamo tutto il tempo insieme, a guardare film, o semplicemente a farci le coccole, con l'unico suono che si sentiva ovvero i nostri cuori. "Ci devo pensare, effettivamente negli ultimi giorni ti sei comportato bene, mi hai sopportato quindi si dai!" disse sorridendo, per poi stringermi in un'abbraccio "Ma ora devo andare, perché tu devi uscire e io devo andare a comprare delle cose.." disse baciandomi, ricambiai il bacio lentamente, non volevo che se ne andasse mi ero abituata ad averla tutti i giorni attorno "Stasera dormi qui.." dissi mordendogli di poco il labbro "Amore dormo qua da quasi una settimana.."disse ridendo "E allora?"dissi per poi ribaciarla "Ora vado, a dopo allora!" disse per poi baciarmi a stampo ed uscire. Riordinai la stanza, per poi chiamare Federico ma aveva il telefono  spento così mi ricordai che aveva gli allenamenti, scesi giù presi la macchina e andai agli allentamenti, fortunatamente aveva a appena finito. " Ciao schiappa!" dissi ridendo "Ha parlato, come mai qui? "disse colpendomi sulla spalla con una mano "Mi annoiavo.. Facciamo qualcosa?" "Non è che ti annoiavi e che Elisa aveva da fare e sei rimasto solo, va da lei vai!" disse facendo l'offeso "Amore, lo sai che amo solo te dai.."dissi ridendo, per poi abbracciarlo, per poi andarmi a sedere sui gradini intanto che lui si facesse una doccia. Non so come la nostra amicizia era iniziata, mi ricordo che da bambino venivo preso in giro per il mio aspetto, ero un po in carne, e come in ogni scuola c'erano i solito cretini che mi prendevano in giro, ma un giorno Federico si avvicino e disse di smetterla, gli altri lo guardarono per poi ridere, ma lui per nulla intimorito prese i loro zaini e svuoto  tutto nei cestino dell'immondizia per poi prendermi per mano e portarmi a casa con lui, da li siamo dice tanti migliori amici, non ci siamo  staccati  un'attimo sempre  insieme. Con il passare degli anni sono cambiato sia fisicamente che caratterialmente ora non permetto a nessuno di prendermi in giro, questo anche  grazie a lui. "Eccomi, dove andiamo?" disse per poi mettersi la borsa a tracolla "Pizza insieme? Ti devo dire delle cose!" dissi salendo in macchina "Va bene capo!" disse per poi salire in macchina, misi in moto e parti. POV CLARISSA Ero scesa in cucina, per prendere qualcosa da mangiare era inutile non mangiare, ma mi bloccai sentendo le voci di mia mamma e di mio padre. " Quindi Alessandro ti dicevo che se vuoi rimanere puoi rimanere.. "Oh sarebbe fantastico almeno fin quando non trovo una sistemazione." "Ah hai imparato la parola " restare"?dissi uscendo allo scoperto non ne potevo più. " CLARISSA"disse mamma guardandomi " Si mamma? cosa ho detto? cosa? io non ne posso più okay? Lui c'era quando mi serviva un padre? Se ne andato nel periodo in cui avevo più bisogno di un padre, lui c'era quando a scuola vedevo tutte accompagnate con un padre e io no? Sopratutto alle recite di fino anno, oppure quando alla festa del papà tutte che facevano bigliettini, cose vari e io? Niente. O quando mi chiedevano qualcosa, che dovevo dire? ah si che mio padre era fuori per lavorosisi certo,. un lavoro durato 9 anni vero? Alessandro? Non dico che ti ho dimenticato, non dico che ti vorrei vedere morire o che, ma solo che non puoi tornare dopo 9 anni, dopo che hai fatto piangere me, e la mamma,  e aspettarti che ti venga  incontro e ti abbracci ,no,  non puoi aspettarlo, anzi non DEVI  aspettarti una cosa del genere. Sono cresciuta. Ma dentro sono sempre la stessa, tu sei mio padre come sostieni giusto? allora saprai cosa fare."dissi per poi andare in camera prendere il necessario per la notte e andare a casa di Elisa, suonando al campanello con le lacrime agli occhi, ero stanza di piangere, stanca di tutto. "Ehi.. Cliss? "disse abbracciandomi, la strinsi per poi dopo essermi calmata, raccontargli tutto, gli raccontai di come era arrivato così dal nulla, e di come per mamma era tutto normale, e di quello che gli avevo detto stasera di come avevo reagito. " Se vuoi puo rimanere qua, a dormire, si? con le schifezze e altro!"disse abbracciandomi, la ringraziai per poi mandare un messaggio a mia madre, ero scappata si, ma non volevo farla preoccupare per quando mi aveva ferito il suo comportamento ero arrabbiata con mio padre no con lei. Poi mandai un messaggio a Federico dicendogli che domani gli raccontavo tutto. Spensi il telefono, e mi rivolsi ad Elisa, passammo la serata mangiando schifezze e guardando film, si era quello di cui avevi bisogno anche se mi mancava ancora un pezzo per completare il puzzle.

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Capitolo 24
*** Caapitolo 24 ***


La mattina seguente mi svegliai con un mal di testa atroce, non avevo dormito per tutta la sera, pensavo e ripensavo alla situazione in cui mi trovavo a tutto quello che era successo da quando mi ero trasferita qui, ai litigi con Federico, la nuova scuola, affrontare di nuovo tutto, con la paura di spostarci di nuovo, ma anche avere al mio fianco la mia migliore amica. Elisa. Che adesso era accanto a me e russava, risi alzandomi per poi controllare l'orario erano le 6:59 staccai la sveglia prima che suonasse per poi buttarti addosso a lei. "Suu c'è scuola alzati!" dissi ridendo "Come? E già ricominciata?" chiese aprendo gli occhi "Si, mi devi anche dire quella cosa che mi dovevi dire ieri.." risi, iniziando a prendere i vestiti "Oh io e Matteo abbiamo fatto pace, abbiamo chiarito e tutto!" disse sorridendo, la guardai per poi abbracciarla "Sono contenta, davvero!" la strinsi più forte. "Si andiamo!" Arrivammo fuori scuola, con un metto anticipo, infatti era quasi deserta, poco dopo vidi la figura di Federico arrivare, una volta arrivato mi strinse fortissimo a se "Come stai amore?" Sorrisi alla parola "amore" era ancora  tutto così strano "Bene dai" dissi stringendolo forte, per poi baciarlo a stampo. "Sto per vomitare" disse Elisa ridendo per poi abbracciare  a sua volta Matteo.  "La campanella, ci tocca entrare ragazzi" dissi sospirando per poi avviarmi mano nella mano con Federico se c'era lui accanto a me potevo superare tutto. POV ALESSANDRO Sapevo che avevo sbagliato tutto, che andandomene quel giorno di nove anni fa, ho condannato la mia vita, ma in quel momento mi sembrava la cosa giusta da fare, anche se la più brutta e la più crudele. Non volevo realmente abbandonare mia figlia e mia moglie ma sono stato in qualche modo costretto a farlo, e quando ti mettono con le spalle al muro, quando capisci che stai perdendo la tua dignità come uomo e come padre, non ti resta altri che comportarti da vigliacco. Vigliacco, questa parola mi ha accompagnato fino ad oggi. Quando sono tornato non mi aspettavo un accoglienza calorosa, merito quella freddezza,è stata dura vivere senza mia figlia e mia moglie, senza un reale motivo per andare avanti, ma anche se non era fisicamente con me lo sono sempre state nel mio cuore. Li nessuno può togliermi l'amore che provo per loro e i ricordi che riaffiorano e fanno male. Clarissa ormai è diventata una donna, una bellissima donna, sono orgogliosa di lei, come padre e come uomo. E forse non la merito neanche un po, ma farò di tutto per riconquistare quella fiducia che un tempo vedevo nei suoi occhi, farò di tutto per riascoltare di nuovo quel "Papi" perché lei è la mia vita. Farò di tutto per riavere quei rapporti di un tempo, magari anche migliorarli, farò di tutto per riavevate l'amore di mia moglie, che nonostante nove anni non si è affievolito anzi. "Alessandro, Clarissa ha deciso di dormire dalla sua amica fin quando.."guardai mia moglie avevo capito, aveva deciso di andare via da me, per colpa mia. Senti qualcosa dentro di me rompersi e non potevo dargli torto. "Capisco, ho sbagliato..e ha tutte le ragioni" dissi sconfitto. "Raccontagli la verità, capirà!" Annui, guardandola, era diventata ancora più bella, mi alzai abbracciandola. "Mi dispiace tanto." Volevo dire tante cose, come mi ero sentito perso già dal primo minuto in cui ho varcato  la porta, a quante volte ho pianto desiderando di essere presente a ogni compleanno a ogni anniversario, ma erano come bloccate. "Io ti ho già perdonato, ho aspettato questo momento per anni, lei ti ama ancora è solo delusa e amareggiata!"  Annui guardando mia moglie, per poi baciarla, stringendola a me. POV FEDERICO "Il senso della scuola? Dell'esame? "chiesi fissando Matteo, che se ne stava chino sul banco con il telefono in mano, distratto da chissà cosa, ma forse sapevo da CHI era distratto. "Ieri ho visto Elisa baciarsi con uno" dissi guardando la prof "Che cazzo hai detto?" "Ah ma allora mi ascolti!" dissi ridendo, per poi parare il pugno che mi stava gentilmente arrivando sul braccio. "Non ti permettere più, comunque come va tra Clarissa  e il padre?" chiese Matteo posando il telefono, guardandomi. "Male, anche se il padre mi ha chiesto di vederci oggi solo noi due.." dissi, ancora non capivo il reale motivo per cui voleva vedermi, e l'ansia aumentava sempre di più. "Magari vuole ucciderti perché non gli sta bene che sua figlia stia con un come te.."disse guardandomi dall'alto verso il basso, per poi ridere "Uno come me, cosa?" chiesi guardandolo dandogli uno schiaffo dietro la nuca. "Voi due , avete finito?  Siamo a scuola se vi ricordate." Guardammo la prof per poi scusarci, questa me la doveva spiegare, che c'era qualcosa che non andava in me? Forse non ero perfetto per lei? Meritava di meglio?  Infondo l'avevo sempre fatta soffrire.. Matteo si accorse dei miei pensieri e mi diede una gomitata "Scherzavo, sei perfetto!" disse sorridendomi, annui ma allo stesso tempo non ero tanto convinto. POV CLARISSA "Finalmente è finita!" dissi mettendo tutto l'occorrente  te nello zaino, per poi seguire Elisa che era già andata da Matteo, sorrisi guardando Federico, era di una bellezza unica. "Amore!" dissi per poi baciarlo a stampo, c'era qualcosa che non andava, si poteva vedere dai suoi occhi. "Piccola!" Disse stringendomi forte per poi andare verso la macchina, salutai Elisa che nel frattempo era alle prese con i solito battibecchi con Matteo, per dirigermi con lui a casa, avrei mangiato a casa sua e poi mi avrebbe accompagnato a casa di Elisa. "Tutto bene?" chiesi entrando in macchina "Si, sono solo stanco" disse sorridendomi per poi mettere in moto, per tutto il tragitto era silenzioso e rispondeva a monosillabi mi stavo preoccupando e mi chiesi se avevo fatto qualcosa di sbagliato. "Fede, che succede?"chiesi, dovevo sapere. "Nulla.."disse senza guadarmi negli occhi, gli alzai il viso guardandolo aveva gli occhi lucidi "Amore che succede?"chiesi preoccupata "Ho solo paura di non essere il ragazzo giusto per te, tutto qui." disse per poi avviarsi in camera. Ero bloccata, come poteva pensare una cosa del genere? Mi affrettai a seguirlo per poi abbracciarlo da dietro, gli baciai la schiena e lo senti bloccarsi, lo feci girare, guardandolo. "Hai ragione, non sei il ragazzo giusto per me..perché sei perfetto per me." dissi per poi baciarlo, mi strinse a lui ricambiando il bacio accarezzandomi la guancia, lo spinsi dolcemente sul letto, continuando il bacio sorridendo, gli sfilai la maglia baciando ogni centimetro di pelle "Tu non hai idea dell'effetto che mi provochi, non pensare  mai più a una cosa del genere." dissi per poi ritornare alle labbra approfondendo  il bacio. Ribalto le posizioni così da trovarmi sotto di lui. "Sei bellissima. E voglio amarti." disse per poi sfilarmi la maglietta, lasciandomi una scia di baci, sorrisi stringendolo a me. Facemmo l'amore dolcemente, sconfiggendo tutte le nostre paure, sussurrando  parole dolci, e dichiarando quel amore, che non riuscivamo a dire a parole. Facendo unire  non solo i nostri corpi, ma anche le nostre anime, diventando un tutt'uno.

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Capitolo 25
*** Caapitolo 25 ***


POV FEDERICO Non volevo mentire a Clarissa, ma suo padre mi aveva detto di non dire nulla sul nostro incontro, ero nervoso non sapevo cosa aspettarmi, non avevo idea di cosa volesse chiedermi o altro, sospirai per poi bloccarmi quando vidi in lontananza la macchina, ora ero davvero in ansia, continuavo a picchiettare il piede a terra dal nervoso, mi alzai e andai incontro ad Alessandro. "Salve" dissi sorridendo "Ciao Federico, grazie per essere venuto, ti anticipo dicendoti che non è nulla di preoccupante.."sorrise guardandomi, tirai un sospiro di sollievo, anche se ancora non capivo il motivo di quella visita.. "Ti volevo semplicemente chiedere da occhio esterno, se ho qualche possibilità che Clarissa mi perdoni" disse per poi guardarmi con gli occhi lucidi, e per la prima volta vidi che la situazione  non era così tragica come si pensava, sia lui che Clarissa avevano bisogno di parlare, di confrontarsi e di ammettere i loro sbagli per quanto riguarda alessandro, devono mettere da parte l'orgoglio e lasciarsi andare. Sorrisi guardandolo "Sono sincero, e le dico che ha tutte le possibilità di fare pace con sua figlia, lei e semplicemente scossa non si aspettava che lei tornava così all'improvviso, si era abituata alla vostra assenza e ora si è vista sconvolgere tutto, ha bisogno di tempo, ma nel frattempo lei deve insistere essere presente.." "Grazie Federico, ho sempre pensato che eri il ragazzo perfetto per lei, e ora ne ho la prova.."disse sorridendo, per poi abbracciarmi, ricambiai l'abbraccio, sorridendo a mia volta. "Clarissa ha solamente bisogno di quelle attenzioni e raccomandazioni che non ha avuto da piccola.."dissi guardando "per qualsiasi cosa conti su di me!" "Grazie ancora, farò del mio meglio.."disse per poi abbracciarmi di nuovo e salire in macchina, ritornai alla mia macchina mi sentivo più leggero anche se volevo raccontare tutto a Clarissa ma non potevo, dovevo solo aiutarla a capire che non deve costruire un ulteriore muro verso suo padre, e che devono romperlo insieme. POV MATTEO "Matteo, ti vedo diverso, successo qualcosa?" alzai lo sguardo verso mia mamma "Non ho rotto nulla, e non ho preso nessun brutto vuoto oggi, quindi tutto normale.."dissi ridendo per poi tornare a guardare il telefono, Elisa doveva farmi sapere se era tutto pronto per la festa di Federico che ci sarebbe stata fra due giorni  ovvero il 12 febbraio, aveva deciso insieme a Clarissa di occuparsi loro di tutto e questo mi spaventava.. "Non parlavo di quello, ti vedo più sorridente.." disse "c'entra quella tua amica Elisa? " "Cosa c'entra lei ora.."dissi arrossendo, mamma non sapeva ancora che stavamo  insieme anche se questo suo  interrogatori mi fa pensare il contrario. "Mi nascondi qualcosa, ma va bene, ora vado a fare la spesa.."disse per poi baciarmi la guancia ed uscire. Ne approfittai per chiamare Elisa ero davvero preoccupato ora! Al terzo squillo finalmente mi rispose "Amore tranquillo va tutto bene!" "Davvero? Cosa state combiando? " "Stiamo comprando le decorazioni e tutto, ah sono di colore rosa forte, avevi detto così vero?" disse ridendo "Cosa avete fatto? Io vi uccido, anzi ti uccido!" "No, mi ami troppo non lo faresti!" "Scommettiamo? Dove siete vi raggiungo!" "No, tu pensa a una scusa per farlo venire qui, e quello che vuoi ma questo tocca a noi. Ah e ti amo!" Disse sorridendo "Ti amo anche io, non distrarmi. Dove siete? Nulla da fare, aveva attaccato, sospirai se penso a un paio di mesi fa a quando passavo da ragazza a ragazza solo perché non trovavo quella giusta, ad ora che finalmente  avevo trovato le ragazza perfetta per me, sorrisi pensandoci, a quei continui litigi quel prenderci in giro, ma essere sempre protettivo nei suoi confronti, mi sono sempre preoccupato o interessato a lei, e dire che era sempre stata davanti agli occhi, solo che a volte si è troppo stupidi da non renderci conto che basta guardare davvero a volte e non osservare solo. E io ringrazio quel giorno e quella assurda voglia di cornetto che mi porto sotto casa sua, dove tutto ha iniziato. POV CLARISSA Dovevo trovare un regalo per Federico. Era questo quello che mi stavo ripetendo da due settimane, ma ero arrivata all'ultimo giorno e ancora nulla tra mio padre, e il trasferirmi da Elisa non ci avevo pensato, e mi sento totalmente in colpa per questo. "Troverai il regalo giusto! Anche se penso che gli basti tu, magari con qualche completino"disse ridendo Elisa, la spinsi scherzosamente "Scema, e che vorrei davvero regalargli qualcosa che racchiuda noi, o semplicemente lui , ma ho tutte idee  banali" dissi sconfitta "Ehi, basta che ti fermi, ti rilassi e vedrai che troverai il regalo perfetto!" disse sorridendo per poi abbracciarmi, ricambiai l'abbraccio per poi avviarci verso casa. Una volta accompagnata Elisa a casa decisi di andare da mia mamma, non la vedevo da giorni, e avevo davvero bisogno di lei. Apri la porta di casa, usando le mie chiavi "Mamma sei in casa?" pregai di non trovarmi mio padre  non ero davvero pronta a questo. "Sono in cucina amore..."disse urlando, mi feci coraggio ed entrai in cucina per fortuna di lui neanche l'ombra. "Sono venuta a vedere come stai" dissi sorridendo, per poi sedermi "Bene, oh ma che dico, mi manchi e questa situazione non mi sta per niente bene..torna a casa!" disse con gli occhi lucidi, mi faceva male vederla così, ma avevi davvero bisogno di tempo per me per riordinare quel casino che avevo in testa. "Mamma ho bisogno di tempo.."dissi abbracciandola "Siamo tornati insieme, amore tu devi lasciarlo spiegare, c'è una motivazione dietro al suo gesto!" disse stringendomi Non mi sorpresi, lo avevo immaginato, eppure dentro di me qualcosa si ruppe ancora una volta ora ero davvero sola, ad affrontare tutto questo, fino ad adesso avevo il suo appoggio, avevo lei che mi capiva e ora? Lei lo aveva perdonato, nonostante tutto e allora perché io non riuscivo a farlo? Perché mi bloccavo? Avevo paura. Avevo paura di un suo abbandono di nuovo. Avevo paura di lasciarmi andare e rimanere delusa, troppe volte e stato così e ricevere un'altra delusione da lui non è in prigramma. Avevo paura di ricominciare a credere in una figura paterna, ma allo stesso tempo avevo semplicemente paura che tutto questo mi faccia stare bene. Ho avuto sempre la tendenza a pensare al peggio, ho sempre pensato che la felicità per me non esisteva, che era un concerto troppo ambizioso per me, ma ora avevo la scelta tra di essere felice oppure di vivere con il peso di mio padre, la scelta toccava a me, e questo mi spaventava più di tutto. Ero contenta per mamma, vederla felice per me era tutto, non ho mai giustificato il comportamento di mio padre lo sempre visto come un gesto volontario, ma se era volontario allora perché tornare? Perché fare pace con la mamma? e se davvero ci fosse una spiegazione a tutto? Sospirai per poi stringere più forte mia mamma. "Mamma, ho bisogno di tempo, non sto dicendo che non voglio parlarci o altro, ma devo prima riordinare tutto dentro di me, per poi affrontarlo. Credimi vorrei davvero tornare a quando ero bambina, a quei momenti, ma ho paura che sia troppo tardi. " dissi asciugandomi una lacrima che non sapevo che era uscita fuori. "Non è tardi se tu vuoi. È davvero sincero e non pensare che non ti vuole bene o che non te ne ha mai voluto, dovete aggiustare questa situazione insieme." disse per poi baciarmi la fronte, annui sorridendo leggermente, per poi salire in camera, e stendermi sul letto, ero esausta. POV MATTEO Bussai per la centesima volta il clacson della macchina, ma perché ci mette così tanto? sbuffai per poi sorride vedendola scendere, a volte mi comportavo davvero come un quindicenne alle prime armi. "Scusa il ritardo amore!" sorride per poi baciarmi  a stampo, sorrisi a mia volta stringendola a me è approfondendo il bacio, accarezzandogli la guancia. "Sei bellissima.."dissi sorridendo, per poi baciarle la fronte e partire. "Dove andiamo? "chiese dopo poco accendendo lo stereo "Sono indeciso tra una pizza o il cinema.."dissi guidando "Tutte e due? "disse ridendo, la guardai e annui, strinsi il regalo che avevo comprato per lei che ora si trovava nella tasca della mia ciacca, parcheggiai  fuori alla pizzeria, scesi prendendola per mano, per poi dirigermi dentro, occupando un posto libero. "Ho una fame da lupi, comunque non abbiamo preso le decorazioni rosa" rise, guardandomi "Meno male, altrimenti dicevo a tutti che russi!" dissi ridendo "Io non russo!" disse facendomi la linguaggua, la baciai a stampo sorridendo. Dopo aver ordinato la pizza, potevo dire di essere ufficialmente nervoso, il regalo iniziava a pesare nella  tasca dovevo darglielo. "Amore senti.."inizia accarezzandole la mano," devo dirti una cosa.." continuai ero troppo nervoso dovevo calmarmi. "Dimmi tutto.."disse stringendo la mia mano. ""In questi mesi sono successe tante cose, dai nostri continuo litigi, alle prese in giro, frecciatine, ad amarci in un modo tutto strano, fino ad oggi. Oggi che posso finalmente dire di essere un ragazzo fortunato, sono felice e questo grazie a te. Non sono bravo con le parole tendo a fare il duro delle situazione, ma tu mi ha completamente sciolto la mia corazza da duro, mi fai stravolto e in positivo. Sei entrata piano nella mia vita, per poi capovolgerla totalmente. Sono sincero non pensavo che avrei mai trovato la ragazza giusta per me, ma poi ho capito che tutti quei litigi, e quelle frecciatine nascondevano qualcosa di più, l'amore per te. Amo ogni sfaccettatura di te, dalla più evidente a quella più nascosta, amo scoprire nuove cose di te, e condividerle con te. Amo quel tuo sorriso che mi provoca brividi e sorrisi facili, amo i tuoi modi di fare, amo il tuo tenermi testa e farmi ragionare. Amo semplicemente te, senza se e senza ma, e volevo ringraziarti per essere qui e aver creduto in me. Perché io sono completamente innamorato di te." sorrido per poi infilare un bracciale al polso, con dei ciondoli. "Ogni ciondolo ha una storia, la nostra storia. C'è la scuola dove non abbiamo fatto altro che litigare ma amarci a modo nostro, c'è un cornetto dove tutto è iniziato, c'è un cuore che è il mio che ora e completamente tuo, c'è una casa, dove abbiamo fatto l'amore pera prima volta, ma anche perché tu mi fai sentire a casa. C'è spazio per tanti altri, perché questa e la nostra storia che non avrà mai una fine. Ti amo." dissi sorridendo, per poi guardarla aveva gli occhi pieni di lacrime e il labbro che le tremava dolcemente, sorrisi baciandola dimenticandomi di essere in una pizzeria e che molto probabilmente tutti avevano ascoltato, dato anche il suono di qualche applauso sorrisi nel bacio. "Io..non ho parole, sei dolcissimo e dio quanto ti amo!" sorrise per poi baciarmi, la strinsi a me ricambiando il bacio, sussurrando quei ti ami che per troppo tempo ho tenuto per me. POV CLARISSA Mi ero addormentata, me ne accorsi quando la vibrazione del telefono mi portò alla realta. "Pronto" "Amore, dio mi stavo preoccupando, dove sei?" "Scusa amore hai ragione, comunque sono da a casa mia, ho parlato con mamma" "E cosa vi siete dette?" "Puoi venire qui? Così te lo spiego.."dissi sorridendo "Certo, apri la finestra" disse sorridendo per poi staccare, mi alzai aprendo la finestra, poco dopo lo vidi entrare, mi tuffai letteralmente fra le sue braccia stringendolo. "Mi sei mancato.."dissi per poi baciarlo, mi strinse a se ricambiando il bacio tenendomi stretta "Anche tu, troppo!" sorrise mordendomi il labbro inferiore," allora? Racconta tutto" Lo feci stendere con me sotto le coperte per poi raccontargli tutto, delle mia paura, del fatto che devo abbattere questo muro ma devo farlo anche con mio padre e non da sola, lui mi sorrideva tutto il tempo e mi accarezza i capelli. "Sono d'accordo con tua mamma piccola, dovete parlare"disse abbracciandomi "Si, lo farò.."dissi sospirando, lui mi strinse a se baciandomi la fronte "Ricordati che io ci sono sempre, non sei sola!" mi girai a guardarlo, aveva ragione non ero sola, lo guardai perdendomi nei suoi occhi azzurri e li caio cosa regalargli, finalmente avevo trovato quel regalo perfetto. "Grazie, ti amo amore!" dissi baciandolo "Anche io principessa" disse sorridendo per poi stringermi a lui, mi lasciai cullare dal battuto del suo cuore e mi addormentai con l'immagine e ben chiara del regalo, ma anche di quella felicità che vedevo finalmente non più come un concerto troppo ambizioso per me.

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Capitolo 26
*** Caapitolo 26 ***


POV CLARISSA Ci siamo, è il giorno del suo compleanno, sembro più emozionata io di lui, è sempre così mi emoziono sempre più dei diretti interessanti, capisco che il mio comportamento a volte è da bambina. Mi girai verso Fede che dormiva beatamente stringendo il mio cuscino, scesi giù in cucina attenta a non svegliare nessuno, presi un vassoio depositando un cornetto, e il cappuccino sorrisi, prendendo una rosa e poggiandola sopra, corsi sopra, per poi chinarmi su di lui e baciargli la fronte, nulla non si svegliava scesi a baciargli la guancia, risi sentendo dei mugoli, scesi a baciarlo a stampo, per poi finire sotto di lui. "Ma allora eri sveglio!"dissi ridendo "Si, senza di te non so dormire.."disse sorridendo per poi baciarmi, ricambia il bacio lentamente, stringendo le braccia al suo collo. "Buon compleanno amore mio..e vecchietto.."dissi sorridendo per poi prendere il vassoio contenente la colazione e posizionarlo tra di noi. "Grazie amore mio.."disse sorridendo per poi baciarmi a stampo "volevo organizzare qualcosa ma Matteo mi costretto ad andare ci lui fuori città.." disse sbuffando per poi mordere il cornetto. "Tranquillo amore, ci sarà tempo!" dissi pensando alla festa che gli stavamo organizzando, scesi dal letto e apri l'armadio presi una busta contenente il suo primo regalo. "Questo è il mio primo regalo per te.."dissi sorridendo porgendogli la busta. "Ma lo sai che il mio regalo sei tu.."sorrise per poi aprire la busta, era un orologio, con il cinturino nero, ma sopratutto era quel l'orologio che vedeva da mesi in vetrina e che voleva tanto. "Amore, grazie! è bellissimo!" disse sorridendo, per poi stringermi  a lui e baciarmi, ricambiai il bacio portando una mano dietro la sua nuca. "Ricorda che questo e solo il primo.." dissi sussurrando per poi mordergli la guancia "Mh..perché non ne aggiungiamo ancora uno?" disse sorridendo per poi scendere a baciarmi il collo con baci lenti e dolci, sorrisi accarezzandogli i capelli "per me va bene.."dissi, per poi stendermi su di lui e mordergli il collo lasciandogli un succhiotto ben visibile, ma duro poco perché subito mi ritrovai sotto di lui, che mi accarezzava i fianchi da sotto la maglietta. "Ti amo piccola" disse sorridendo per poi sfilarmi la maglietta e invidiare quella lenta tortura fatta di baci morsi partendo dalla base del collo fino alla scollatura del seno. "Ti amo anche io.."dissi sospirando per poi stringermi a lui e lasciarmi andare completamente. POV ELISA "Matteo, alzati dobbiamo ordinare il cibo, allestire la sala" dissi entrando nella sua stanza e aprendo le finestre, sorriso vedendolo tutto rannicchiato mentre dormiva,mi avvicinai e gli accarezzai i capelli.. "Amore, su.."dissi baciandogli la fronte, nulla continuava a dormire sospirai gli sfilai le coperte,battendo le mani "SVEGLIAAA" dissi urlando. "Ma cosa.."disse per poi saltare dal letto "cavolo amore, fa freddissimo ma che succede? Ma ti sembra il caso?"disse guardandomi, per poi sorridere "come siamo sexy oggi.." "Smettila" dissi ridendo baciandolo a stampo "dobbiamo organizzare una festa!" dissi aprendo il suo armadio cercando i vestiti. "Ma no prego, vai pure.." disse per poi girarmi e stringermi al muro baciandomi lentamente, ricambiai il bacio lasciando perdere i vestiti che avevo in mano, mi alzai sulle punte continuandolo. "Buon giorno amore" disse sorridendo per poi mordermi il labbro "Buon giorno tesoro" dissi, sorridendo, per poi spingerlo verso il bagno. Dopo quasi due ore, finalmente si era deciso ad uscire di casa, arrivammo fuori la sala che avevamo prenotato per la serata, dovevamo pulirla e mettere i tavoli a loro posto, e posizionare la console per la musica, dopo mezz'ora di lavoro, Matteo continuava a lamentarsi, risi guardandolo. "Non c'è nulla da ridere, sono stanco, e poi non è giusto che facciamo tutto noi!" disse sedendosi "Non può mica farlo Federico, e Clarissa è impegnata con lui" dissi continuando a spazzare "So io cosa stanno facendo quei due, e noi qua!" disse alzandosi e iniziando ad aggiustare i tavoli "Amore, più a destra, così non vanno bene" dissi raggiungendolo "A me piacciono così!" "Ma sono storti!" "Non mi frega!" "Oh, ma chi ti ha invitato a te?"dissi guardandolo con le mani sui fianchi "Sono il suo migliore amico, e quei tavoli vanno bene!" disse avvicinandosi. "Quando fai così sei insopportabile!" "Ma mi ami, e tu sei sexy" disse ridendo per poi sfilarsi la felpa rimanendo con una magia nera a mani corte molto attillata, lo guardai non poteva fare così, sapeva benissimo l'effetto che faceva su di me. "Quando smetterai di fissarmi, passami lo straccio "disse ridendo "Stronzo!" dissi per poi tirarglielo addosso. Sicuramente non sarebbe stata una giornata noiosa! POV CLARISSA Sorrisi, tracciando il profilo del suo viso con il dito, era semplicemente perfetto, gli lasciai un bacio a stampo e mandai un messaggio a Elisa per vedere a che punto erano o preparativi e quando Matteo avrebbe portato Federico fuori. "Tutto bene li?" scrissi per poi appoggiare il telefono sul comodino e stringermi al mio amore. "Si qui tutto pronto. Tra un po' Matteo viene a prendere Fede" Lessi il messaggio attenta a non svegliarlo per poi sorridere, decisi di fare una doccia, una volta finita e vestita tornai in camera , e lo trovai a telefono, immaginavo già con chi. "Si, dieci minuti e sto da te" disse guardandomi con un broncio, sorrisi "Matteo calmati sembra che hai il ciclo, ti ho detto che sto arrivando, ti prendo a pugni, anche io, ciao"disse per poi staccare e abbracciarmi "Lo odio!" disse contro la mia spalla "Nah, gli vuoi troppo bene per odiarlo" dissi per poi baciarlo a stampo "Adesso vai, ci vediamo più tardi amore!" dissi per poi spingerlo verso la porta, così subito in camera per prendere gli altri regali, misi tutto dentro una borsa per poi andare a casa di Elisa, c'era ancora tanto da fare, e mancava pochissimo! POV MATTEO "Cinque minuti di ritardo, adesso ti rimango a piedi" dissi per poi abbracciarlo "Ciao anche a te, sto bene tu?" disse ridendo "Oh bene, ah si, buon compleanno!" dissi ridendo per poi stringerlo più forte a me, era mio fratello a tutti gli effetti, fanculo il sangue e quella roba li, contava solo il sentimento che andava oltre l'amicizia, toccava la fratellanza che provavo per lui. "Grazie amore!" disse ridendo per poi staccarsi "allora dove andiamo?" "Mh, in giro, ah il regalo te lo do più tardi ora non abbiamo tempo" dissi guardandolo per poi salire in macchina, il piano era quello di perdere tempo fin quando Elisa non mi avvisava che potevamo tornare così decisi di andare al centro commerciale, con la scusa di comprarmi una maglia. "Centro commerciale? Sei serio?" disse guardandomi "ero con Clarissa a letto, e tu mi hai fatto venire qui per questo? Sei geloso?" "Si, sei solo mio, e mi devi accompagnare zitto!" dissi parcheggiando, per poi scendere "Si, ma facciamo subito" disse camminando al mio fianco "volevo organizzare qualcosa con voi" "Oh che romantico"dissi ridendo per poi entrare e dirigermi ai negozi. Dopo due ore, la faccia di Federico era più o meno 'portami a casa o ti uccido' o 'ti uccido lo stesso', avevo cercato di distrarlo e far passare il tempo nel modo più divertente, ci eravamo anche fermati a mangiare qualcosa, ma ora non sapevo più che cosa inventarmi per non farlo tornare a casa. Presi il telefono e scrissi a Elisa a che punto erano con la preparazione, mi rispose subito dicendo che sta tutto pronto potevamo tornare. "Bene andiamo, ci fermiamo solo in un posto e poi torniamo a casa" dissi uscendo "Va bene!" disse guardandomi, per un secondo pensai che aveva scoperto tutto. "Che devo liberare la casa per stasera" disse avvicinandosi alla macchina, pericolo scampato. POV CLARISSA Ero più che nervosa, i regali erano finalmente completi, ero nervosa per la festa ma anche per i regali, la paura che non potessero piacergli era tanta, sospirai per poi aggiustare le ultime cose ai tavoli. "Tranquilla andrà benissimo!" disse Elisa abbracciandomi "e sei bellissima vestita così!" sorrise, avevo indossato una vestina stretta in vita e in po larga sotto, e avevo indossato i tacchi sono minaccia della mia migliore amica. "Anche tu, Matteo di sicuro svieni!" dissi guardandola, era bellissima lei aveva scelta la gonna alta con una canotta, Matteo di sicuro avrebbe apprezzato! Dopo dieci minuti, i primi invitati arrivavano, una volta al completo, spensi le luci e mi nascosi come tutti del resto. "Matteo ma dove mi hai portato? Ma vuoi morire dal vero oggi?" sorrisi sentendo la sua voce "Nah, ti piacerà!" disse per poi entrare ed accendere la luce, al quel punto uscimmo tutti fuori gridando "SORPRESA" la sua reazione fu fantastica, era un misto di stupore ed emozione, aveva gli occhi lucidi, lasciai che gli amici gli si avvicinarono per gli auguri, restavo solo io, lo guardai sorridendo. "Buon compleanno.."dissi, lui in risposta mi strinse a se baciandomi. "Ho già detto che Ti Amo? Non mi aspettavo tutto questo giuro.."disse con gli occhi lucidi. "Non devi ringraziare solo me, ma anche Eli e Matteo" dissi portandolo vicino a loro. "Grazie ragazzi, davvero..non ho parole!" disse abbracciandoli "Conservarle per il discorso!" disse Elisa ridendo. Era tutto perfetto, la musica, il cibo, passammo la prima mezz'ora tra balli e risate, arrivati al momento di regali, lasciai per ultimi i miei regali, sorrisi vedendolo, sorridere e scherzare con i suoi amici con regali beh..da maschi. Mi fece segno di sedermi sulle sue gambe, sorriso sedendomi. "Tocca a me, il mio regalo è composto da un tragitto nel senso che dovrai rispondere a delle domande, e se la risposta è giusta, avanzerai verso il regalo, le domande saranno su fi me, ma anche si di me come coppia.." dissi sorridendo. "Già mi piace amore.."disse baciandomi a stampo. "Bene, allora andiamo.."dissi per poi portarlo fuori dove avevo preparato un sentiero con delle candele, sorrisi vedendo che tutti ci seguivano e che erano curiosi. Dissi di posizionarsi al centro dice c'era scritto appunto "via" a ogni risposta esatta poteva avanzare, fino ad arrivare al regalo in tutto erano tre le domande. "Sei pronto?" dissi guardandolo "Prontissimo.."disse sorridendomi "Allora, il mio peluche preferito che tu hai distrutto, quando avevo dieci anni"dissi ridendo "hai tre tentativi" "Che cattivo ragazzo.."disse ridendo "mh..era un cagnolino con le macchie nere, melo ricordo perché poi girai tutti i negozi per regalartelo e infatti quel regalo anonimo fu il mio.."disse sorridendo, lo guardai per qualche minuti non solo aveva indovinato ma mi aveva anche svelato un dubbio che avevo da nove anni, su chi mi aveva fatto quel regalo, avevo sempre sperato che fosse stato lui e ora avevo la conferma, sorrisi guardandolo facendogli segno di proseguire. "Seconda domanda.." "Vai Federico" mi girai verso i suoi amici che lo incitavano, risi guardandoli. "Quando e come è successo il nostro primo bacio"dissi guardandolo "Queste domande curiose!" disse Matteo ridendo, mentre stringeva Elisa a se. "Mh.. vediamo, devo se mi torna in mente.."disse ridendo, sapevo che stava scherzando si vedeva da come gli brillavano gli occhi e ancora una volta rimasi incanta dalla sua bellezza! "Fede, vogliamo sapere anche la prima volta!"disse Matteo ridendo ricevendo i cambio una gomitata da Elisa sul fianco "Cretino!"disse ridendo. "Eravamo in ospedale io ero bello anche da malato, scherzi a parte..avevamo appena avuto una discussione, e io ti ho baciato perché in quel momento volevo zittirti ma era anche l'unica cosa che volevo fare, e se tornassi indietro lo rifarei altre cento volte."disse per poi mandarmi un bacio con la mano, arrossi per poi fargli segno di proseguire. "Ultima domanda..racconta a tutti quella volta che ti ho fatto ballare truccato perché avevi perso la scommessa!" "Aspettate..cosa ho sentito?voglio il video foto, tutto!" disse Matteo ridendo "Sh zitto!"rispose Elisa "Amore è una vita che voglio sputtanarlo, permettimi  di essere elettrizzato!" "Per forza? domanda di riserva.."disse ridendo.. "Non c'è.."dissi guardandolo "Inizio con il dire che avevo dieci anni, e che non si sono ne foto ne video...almeno spero...io e Cliss avevamo fatto una scommessa, chi dei due riusciva a mangiare più orsetti gommosi, vinse lei, e il pegno era che doveva truccarmi e che dovevo ballare e cantare "I like boy" e lo fatto..e mi vergogno..tanto!" concluse ridendo "VOGLIO IL VIDEO!"urlo Matteo Risi per poi premere play e far partire il video da lui appena descritto, lo vidi spalancare gli occhi e coprirsi con le mani "non ci credo" disse ridendo "Questo andrà ovunque!"disse un suo amico ridendo "Ridete voi, intanto ero sexy e bello!"disse facendomi la linguaccia, spensi il video,sotto le proteste di Matteo. "Hai risposto alle domande quindi puoi aprire il tuo regalo" Sorrise, prese il pacco che era composto da un bigliettino con scritto "PREPARA LA VALIGIA" mi guardò confuso gli feci segno di continuare, prese la busta ed apri "Puoi leggere anche ad alta voce" dissi con il cuore che batteva a mille. "Amore mio, eccoci al tuo compleanno, devo ammettere che questo è il primo che passiamo sia da fidanzati sia da persone che non litigano tra di loro. Il nostro rapporto è sempre stato odio e amore, fin da piccoli ci siamo urlati contro, fatti scherzi su scherzi, e a volte anche picchiato, ma nonostante questo ci preoccupavamo sempre l'uno dell'altro, poi con i miei continui spostamenti, il rapporto si è raffreddato ed è rimasto quello di "odio" ma alla fine la realtà ha avuto la meglio, alla fine non abbiamo potuto negare l'amore che ci spingeva l'uno verso l'altro nonostante i litigi, ogni parola detto, gesto aveva più amore che cattiveria. Siamo stato stupidi a non renderci conto di questo amore, a sprecare così tanto tempo. Io ho capito di amarti quando a nove anni, sei venuto a casa mia, io stavo piangendo per la mancanza di mio padre, tu tu sei avvicinato e mi hai abbracciato senza dire nulla, mi hai abbracciato e detto che sarebbe a dato tutto bene, e mi hai regalato la tua collana preferita  che ancora porto al collo, da li ho capito che c'era molto di più dietro un semplice bambino di dieci anni, da li ho capito di amarti. Adesso non ho intenzione di sprecare nessun secondo con te, voglio farti capire quanto sei importante per me, e quanto io ami ogni tua piccola sfumatura anche la più nascosta, voglio farti capire che oltre ad avere una ragazza hai anche una migliore amica, voglio farti capire che quello che provo per te non si può scrivere in una semplice lettera o descrivere a parole quindi te lo dimostrerò con gesti ogni secondo. Voglio farti capire che non mi perderai che non ti lascerò mai, e che non voglio cambiare nulla di te, perché sei esattamente quello che ho sempre desiderato al mio fianco. Finisco con il ringraziarti, di cosa? Di aver creduto in un noi, e di aver scelto me come tua ragazza, e di esserci sempre stato, perché nonostante tutto, tu sei sempre stata la mia ombra, la mia dolce ombra. Spero che questo regalo, e che tutto ti sia piaciuto e che quando ricorderai i tuoi 20 anni ricorderai questo momento e sorriderai, ma sicuramente te lo ricorderò io. Se mi avrebbero detto che saremmo arrivati a questo punto, probabilmente avrei riso, ma poi avrei detto "sicuramente". Perché ci ho sempre creduto segretamente ma ci ho sempre creduto in noi. Ti Amo. Tua Clarissa. " Fini di leggere con le lacrime agli occhi, sorrise abbracciandomi forte "Non riesco a dire nulla, solo grazie di tutto." disse baciandomi, ricambiai il bacio sorridendo. "Apri il regalo su!"disse Matteo asciugandosi le lacrime e solo li mi resi conto che erano tutti in lacrime, risi per poi dargli  la busta con il regalo, apri la busta sorridendo per poi spalancare gli occhi "Non ci credo.."disse guardandomi "Allora?"chiesero i suoi amici "Sono due biglietti aerei per la Spagna..e l'ingresso per visitare tutti gli stadi di calcio, da quando avevo cinque anni che desideravo questo.."disse con la voce incrinata dal l'emozione, sorrisi abbracciandolo "Ti amo tanto.."dissi baciandolo, mi strinse a lui continuando il bacio dolcemente. "Ti amo più di tutto, e tu verrai con me!" disse sorridendo "Sono onorata.."dissi stringendolo a me! "Ballo, su, Matteo metti la musica dolce "disse Elisa sorridendo abbracciandoci forte. "Ma che palle.."disse Matteo ridendo per poi mettere la canzone. "Scusatemi, lei è mia"disse prendendo Elisa e abbracciandola Risi, strinsi la mano a Federico,e gli sussurrai tre  parole che per me erano quello che stavo cercando da una vita. "Sono a casa" dissi sorridendo mentre lui mi stringeva a se per ballare il lento "Oh io lo so da una vita, grazie a te, solo tu mi fai sentire così e quello che hai organizzato oggi è stato fantastico davvero. "disse baciandomi la fronte "Volevo fare qualcosa di più grande a bello, ma poi ho capito che le cose più semplici sono le migliori e che l'amore che provo per te rende tutto questo grande e bello" sorrisi baciandolo a stampo "Tu sarai la mamma dai miei figli un giorno, e solo il pensiero mi fa vacillare, sai davvero perfetta." disse per poi baciarmi, ricambiai il bacio, avevo davvero trovato tutto, l'amore, l'amicizia c'era solo una questi me da chiarire ma dentro di me era già risolta, sospirai per la prima volta di felicità.

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Capitolo 27
*** Caapitolo 27 ***


Erano passate due settimane, dalla festa ed io e Federico stavamo tornando a casa dal nostro viaggio in Spagna, dire che il viaggio è stato fantastico è un eufemismo, ci siamo divertiti, amati e penso che il nostro rapporto si sia stretto ancora di più di quanto già non era stretto. Adesso stavamo tornando a casa, dovevamo tornare alla realtà questa settimana è stata come stare in una bolla, ho posto tutti i problemi e le preoccupazioni fuori da questa bolla, e mi sono concentrata sul viaggio e su Federico, ma ora dovevo tornare a casa e dicevo affrontare ancora la questione "papà" dovevo parlare con lui, e chiarire tutto, durante questa  due settimane ne abbiamo parlato e Federico mi ha raccontato del loro incontro e di quello che gli ha detto, ora toccava a me prendere una decisione. "A che pensi amore?" mi girai verso Federico che mi strinse a lui "Non voglio tornare a casa, certo mi mancano tutti, ma sono stata bene questa settimana"dissi guardandolo "Anche io amore e ancora ti ringrazio , ma purtroppo ci tocca tornare a casa.."disse per poi baciarmi a stampo, sorrisi guardandolo. "Ti amore mio" dissi "Anche io piccolina" "L'aereo atterrerà tra cinque minuti, assicuratevi di avere la cintura" Guardai hostess, ci siamo si ritorna a casa, sospirai per poi sorridere a Federico. POV MATTEO "Ridammi la mia maglia!" "Scordatelo, ormai è mia!" "Elisa...mi stai rubando tutte le maglie, tra un po vado in giro nudo!" dissi esasperato ma sorridendo "Mica mi dispiace" disse facendo la linguaccia, risi per poi prenderla e buttarla sul letto "Allora te la tolgo io.."dissi alzando di poco la maglietta "Maniaco" disse dandomi uno schiaffo leggero sulla mano "Nah..tutto questo è mio.."dissi dolcemente indicandole il corpo, per poi baciarla mi strinse a se ricambiando subito il bacio, gli accarezzai i capelli approfondendo il bacio. "C'è qualcosa che vibra..hai attuato nuove strategie li sotto?" disse ridendo "Scema, è il telefono" dissi ridendo per poi aprire il messaggio "Siamo atterrati, non vi vediamo dove siete?" lessi per poi alzarmi di scatto dal letto "Merda, merda vestiti ora muoviti!" dissi prendendo la prima maglia a casa che trovai nel armadio "Che succede? Spiegati!" disse Elisa  mettendosi le scarpe "Fede e Clarissa ci stanno aspettando, mi ero completamente dimenticato che tornavano oggi e che dovevo andarli  a prendere" dissi prevedo portafogli e chiavi "Ci uccideranno, pure tu eh, un po più sveglio!" disse guardandomi "Sei un'ottima distrazione credimi!" dissi mordendogli  il labbro per poi scendere giù. Arrivammo all'aeroporto in tempi record, invia un messaggio a Fede per indicargli la nostra posizione, dopo poco li vedemmo comparire. "Ti eri dimenticato vero? Stronzo!" disse Federico per poi abbracciarmi forte "Ciao anche a te, e si..scusa!" dissi ridendo ricambiando l'abbraccio, sentimmo delle urla, ci girammo e vedemmo Elisa e Clarissa urlare e abbracciarsi forte "Le solite..allora come è andato? " dissi guardandolo, lo trovavo più rilassato e felice. "Tutto bene, ci siamo divertiti tantissimo, e cavolo penso di aver trovato finalmente la mia anima gemella, si e strano che dice queste cose..ma è così mi ha completamente preso!" disse sorridendo per poi guardarla "Oh ma si vede, e scommetto che avete fatto tanta attività fisica" dissi ridendo spintonandolo con la spalla "Zitto scemo!" disse ridendo "Allora, io e Clarissa abbiamo bisogno di un pomeriggio da sole, quindi ora ci accompagnate a casa e poi ci vediamo stasera!" disse Elisa sorridendo "Sono il tuo servo?" dissi incrociando le braccia "Ovviamente!" disse, per poi aprire la macchina e salire, vidi Federico baciare con trasporto Clarissa che era diventata tutta rossa. "Si andiamo!" dissi ridendo, per tutto il tragitto sia Fede che Clarissa raccontavano del viaggio, di cosa avevano visitato, e di come si erano divertiti, ero davvero contento che si erano trovati e che tutte e due erano innamorati pazzi. "Eccoci qua, quindi ci vediamo dopo?" dissi guardando Elisa "Si a dopo!" disse per poi baciarmi a stampo e uscire trascinandosi Clarissa dietro, guardai Federico "Se vuoi ci possiamo fare le coccole io e te" dissi ridendo "Aspetto questo momento da anni amore!" disse ridendo "su parti, andiamo da me" "Questi inviti a doppio senso" dissi per poi partire "Stronzo!" disse "Ti voglio bene coglione" dissi guardandolo "Anche io pervertito" disse ridendo. POV CLARISSA "Tu ora mi racconti tutto!" disse Elisa una volta entrare in casa "Si, tutto" dissi ridendo, mi era mancata tantissimo, sorrisi guardandola, posai la valigia a terra per poi prendere una busta dalla borsa. "Questo è il tuo regalo!" dissi sorridendo porgendogli la busta "Oddio, ma non dovevi" disse, per poi aprire la busta "ma è bellissima..."disse, era una collana fatta di coralli con un ciondolo a forma di cuore. "Ti piace? Ero indecisa su questa e il bracciale, sempre fatto di coralli che si intrecciavano tra di loro, per questo ho preso tutte e due " dissi ridendo dandogli l'altra busta "Ma sei scema? Bastava uno..." disse abbracciandomi forte "grazie davvero, mi sei mancata tantissimo!" disse stringendomi ancora più forte "Anche tu, ma ora sono qui!" dissi sorridendo. "Allora raccontami tutto, cosa avete combinato?" disse con un sorriso malizioso "Mh..abbiamo visitato i vari stadi di calcio, la città, la capitale, abbiamo persino additato una moto, stavo per morire lo giuro perché non sapeva guidare la moto!" dissi ridendo "mi sono divertita tantissimo, mi sentivo libera e ho spento tutti i pensieri negativi, sai la questione con papà..cose così" dissi guardandola "Hai fatto benissimo, ho visto le foto che avete pubblicato ed si vedeva che eravate felici, e conta questo" "Si, Eli credimi se ti dico che mi sono innamorata del tutto" dissi arrossendo "Si vede, ma avete fatto i casti?" disse ridendo "Eli!"dissi tirandogli un cuscino tutta rossa "Eddaaai! Voglio i nipotini" disse ridendo "Smettila e comunque no!" dissi facendo una linguaccia "Ohh siete cresciuti" disse ridendo per poi abbracciarmi "Stasera allora che facciamo?" dissi guardandola "Pizza tutti insieme?" propose "Ci sto!" dissi "ora vado a farmi una doccia" dissi alzandomi "Si, mi presti quella vestina nera?" chiese aprendo l'armadio "Certo, quello che vuoi" dissi per poi dirigermi in bagno. Impiegai più del dovuto a farmi la doccia, ma l'acqua calda era rilassante e ne avevo davvero bisogno, sentivo un peso sullo stomaco, dovevo parlare con mio padre al più presto dovevo risolvere questa situazione in qualsiasi modo. Uscì dalla doccia infilandomi l'asciugamano, tornai in camera e vedi Elisa che si era provata il vestito "Ti sta benissimo" dissi sorridendo "Ah c'è l'hai fatta? Pensavo che Federico si era intrufolato in bagno" disse ridendo, gli tirai un cuscino in faccia come risposta. "Vediamo cosa posso mettere.."dissi aprendo l'armadio "Già deciso per te!" disse Elisa mostrandomi i vestiti sul letto, erano una camicetta bianca con il colletto e polsini rossi e la gonna sotto, sorrisi guardandola "Perfetto, hai avvisato i ragazzi?" dissi vestendomi "Merda no.."disse ridendo, per poi digitate un messaggio "fatto, ora vado a casa finisco di prepararmi e ci vediamo alla pizzeria si?" disse sorridendo "Certo a dopo!" dissi abbracciandola forte, prima di sentire la porta sbattere, senti delle voce erano mamma e papà, sospirai per poi scendere giù. "Ciao mamma, ciao Ale..papà!" dissi sorridendo, notai la sorpresa sul viso di mio padre e gli occhi lucidi di mamma che corse ad abbracciarmi "Piccolina mia, sei tornata!" disse stringendomi "Si, due orette fa, stasera vado a mangiare la pizza con gli altri"dissi per poi guardare mio padre "vorrei parlarti.."dissi "Parleremo dopo del viaggio, vado a stendere i panni si.."disse mamma per poi correre sopra, conoscendola resterà nascosta ad origliare. "Sei diventata davvero una bella ragazza, e sono così fiero di te." disse papà guardandomi "Papà, ci ho riflettuto e non posso nascondere tutte le lacrime e lo star male che ho provato in questi anni, perché davvero mi hai ferito non mi aspettavo una cosa del genere, ma ho anche capito che tu sei mio padre e che riesco ancora a vedere quella luce nei tuoi occhi che avevi quando mi portavi al parco o mi leggevi le storie prima che di andare a dormire. Io rivoglio quella persona, sono disposta a lasciarmi tutto alle spalle, voglio ricominciare da capo, ma devi promettermi e stavolta davvero che non dovrò più aver paura che tu possa andartene." dissi piangendo "Piccolina mia, te lo prometto, non farò più lo stesso sbaglio.."disse abbracciandomi forte, ricambiai l'abbraccio forte lasciandomi cullare da quelle braccia che ho sempre desiderato, e che ora era li, da quel calore e quel l'affetto che solo un padre poteva dare. Che per troppo tempo non ho avuto accanto a me, ma ormai ero grande non potevo condarnarlo per sempre, inoltre aveva già dimostrato di essere cambiato, spero solo che questa volta sia davvero la volta buona. "Adesso vai, divertiti quando tornerai ti racconterò una storia.."disse con gli occhi lucidi "anche se hai quasi vent'anni rimani sempre la mia bambina e devo recuperare tante cose"disse con la voce rotta dal pianto. "Ti voglio bene papà, e sono contenta che tu sia tornato" dissi stringendolo forte "Anche io, anche io piccolina" Poco dopo senti il campanello suonare era Federico in tutto il suo splendore, gli sorrisi "Ma come siamo belle" disse sorridendo "Tu sei perfetto.."dissi baciandolo a stampo per poi avviarci alla macchina "Ma per forza la pizza con Matteo?" disse sbuffando, risi guardandolo "Ma se vi amate " "Eh come.." Raggiungemmo la pizzeria, dove Matteo ed Elisa ci aspettavano già li, la serata si rivelò un successo, non mi ero mai divertita come stasera, dopo la pizza decidemmo di andare in spiaggia che non distava molto, amano il mare d'inverno, era semplicemente stupendo, affondai i piedi nella sabbia fredda sorrisi "È bellissimo!" dissi sorridendo "Ci facciamo un bagno?" disse Matteo beccandosi uno schiaffo da parte di Elisa "Ma ragioni? Siamo a Febbraio!" disse ridendo "E tu? Che mi dici?" disse Federico abbracciandomi da dietro, respirai l'aria di mare "Che voglio vivere vicino al mare, e che ogni mattina voglio svegliarmi con un tuo bacio"dissi sorridendo "Così sarà amore, hai fatto pace con tuo padre?" disse baciandomi il collo "Si, e sai una cosa? Ora mi sento davvero completa e come se tutti i pezzi del mio puzzle fossero a loro posto.."dissi sorridendo "Perfetto!" disse sorridendo per poi baciarmi, ricambiai il bacio sorridendo stringendolo a me. "Grazie amore!" dissi con gli occhi lucidi "Grazie a te piccina" disse sorridendo. Rimanemmo abbracciati così, a farvi cullare dal suono delle onde, mi girai e vidi Matteo e Elisa seduti abbracciati, ero contenta che tra loro tutto andava bene, finalmente avevo trovato degli amici, e un ragazzo stupendo, mio padre era tornato a casa, era tutto così perfetto, e ancora una volta pensai che allora la felicità non era poi tanto lontana, la felicità la si deve trovare nelle piccole cose che la vita ci offre, e io l'avevo trovata finalmente.

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Capitolo 28
*** Epilogo ***


Erano passati cinque anni da quella sera in riva al mare, da quella sera dove Clarissa aveva capito che in realtà la felicità non è poi così tanta astratta,la felicità la si può cogliere nelle piccole cose, nei gesti delle persone a te vicine, nelle piccole soddisfazioni che la vita ti da, ma sopratutto è una questione mentale, parte tutto la. Adesso a distanza di cinque anni, nulla era cambiato Clarissa e Federico erano ancora quella coppia che faceva sognare tutti, e Matteo e Elisa erano ancora quella coppia da schiaffi e baci, che tutti amano. Ma nonostante questo ci sono delle novità, prima tra tutte siamo invitate al matrimonio, indovinare di chi? Di Clarissa e Federico, ma per scoprire tutto, bisogna fare un passo indietro.

UN'ANNO PRIMA

"Ma dove mi stai portando?" chiese Clarissa ridendo, non vedeva nulla solo il buio dovuto alla benda che Federico le aveva messo davanti agli occhi, le dava sostegno stringendola a lei.
"Ci siamo quasi tranquilla!" rispose ridendo, per poi metterla in un punto preciso e tirare un sospiro mille pensieri gli passavano per la mente
'E se non vuole? E se mi dice no? Ma mi ama e io amo lei, forza Federico fai l'uomo e fai quello che devi fare!', sorrise per poi sfilare la benda alla sua ragazza e trattenere il respiro. Clarissa sbatte le palpebre più volte per abituarsi di nuovo alla luce, respirava l'aria di mare, si erano trasferiti insieme da qualche mese in quella casa in riva al mare, era il loro piccolo angolo di paradiso, guardo Federico che a sua volta gli indica un tavolo che lui stesso aveva preparato sulla spiaggia, con tanto di candele e petali di rosa rosse, sorrise guardandola.
"Ti piace amore?" chiese guardandola
"Si, sei perfetto.."rispose con gli occhi lucidi stringendolo a se fortissimo "ti amo tantissimo e sei pazzo!" disse ridendo per poi baciarlo a stampo, Federico sorrise portandola al tavola, la aiuto a sedersi per poi sedersi a sua volta.
"Prima che iniziamo a mangiare devo dirti una cosa..importante" tiro un sospiro per più prenderla la mano sorridendo.
"In questi anni, ho capito davvero cosa significa avere una ragazza al mio fianco, una persona che nel bene e nel male ci sarà sempre al tuo fianco, ho capito che non ero io il problema delle mie relazioni andate male, che non c'è nulla di sbagliato in me e che non devo farmi colpe che non ho, e tutto questo l'ho capito grazie a te, grazie alla tua dolcezza ai tuoi modi di fare, anche se a volte eri dura io so che lo facevi per me, alla tua bontà, semplicemente grazie al tuo essere. In questi anni ho capito cosa significa l'amore, quel l'amore di cui tutti parlavano ma io non lo avevo trovato, prima di te, ho capito cosa significa preoccuparsi della persona che ami e di come renderla felice ogni secondo. Mi hai aiutato a migliorare me stesso e hai premesso tutto questo possibile. Amo ogni tua piccola sfaccettatura, ho sempre pensato che tu per me eri troppo, troppo buona, troppo bella, troppo fragile, troppo dolce, ma alla fine ho rischiato ed eccoci qua ora a convivere ed a fare l'amore ogni giorno, e a renderci partecipi l'uno dell'atro della nostra vita senza dubbi. E senza alcun dubbio io voglio che sia tu la donna della mia vita, la donna che un giorno porterà in grembo mio figlio o mia figlia rendendomi ancora una volta l'uomo più felice del mondo, voglio che sia tu quella donna che la sera mi aspetta quando torno da lavoro, voglio invecchiare insieme a te, voglio vedere i nostri nipotini insieme e raccontargli questa storia d'amore, la nostra storia d'amore che merita di essere scritta ovunque. Perché quello che io ho vissuto non si può descrivere a parole o in nessun altro modo, per questo cercherò di dimostrartelo così." asciugo una lacrima che era uscita fuori per poi inginocchiarsi davanti a lei e prendere la scatola dalla giacca.
"Vuoi essere quella donna? Vuoi essere mia moglie? vuoi rendermi l'uomo più felice del mondo?
Vuoi sposarmi amore?" Disse per poi aprire la scatoletta e rivelare l'anello tempestato di diamanti intrecciati tra loro.
"Oh mio dio.."disse Clarissa guardandola con le lacrime agli occhi singhiozzando "Si, si, e ancora si!" disse abbracciandolo forte.
"Amore..aspetta!" disse Federico per poi infilarle l'anello al dito e baciarlo. Clarissa scoppio definitivamente a piangere per poi stringerlo a se e baciarlo, Federico sorrise nel bacio per poi prenderla in braccio a mo di sposina e portarla dentro. Inutile dire che quella sera si dichiararono l'amore, più volte, in modo dolce e passionale.

OGGI
"Matteo devo raggiungere Clarissa, dai" disse Elisa ridendo mentre cercava di scappare da Matteo
"Un bacetto, l'ultimo promesso!" disse sorridendo Matteo
"Ti odio lo sai vero? Farò tardi e la damigella non può fare tardi!" disse per poi baciarlo stringendolo a lui
"Già sono che sverrò..sei stupenda!" rispose Matteo sorridendo per poi lasciarla andare. Elisa corse fuori raggiungendo la macchina questa volta Clarissa l'avrebbe uccisa pensava mentre guidava come una pazza per raggiungere la casa della sua amica. Finalmente si sposavano l'aveva sempre saputo che quei due alla fine si sarebbe ritrovati, non ne poteva più dei preparativi, aveva preparato insieme a Matteo una sorpresa per lui due, sperando che vada tutto bene e che nessuno si era azzardato a preparare quella sorpresa prima di lei. Scese dalla macchina prendendo il suo vestito da damigella e corse dentro
"Cliss sono arrivata, scusa il ritardo e che Matteo perde..sei stupenda!" disse bloccandosi sulla porta con gli occhi lucidi, Clarissa sorrideva e piangeva allo stesso tempo
"Davvero? non so non riesco a darmi un parere  sono troppo agitata"disse guardandosi allo specchio
"Credimi sei meravigliosa, sembri una principessa" disse abbracciandola attenta a non rovinare il vestito.
"Su, adesso ti aggiusto il trucco e mi vado a vestire!" disse per poi scomparire dalla stanza.

~
Federico era più che un fascio di nervo, e oltre ad essere nervoso non riusciva a stare fermo a causa dell adrenalina che provava in quel momento, stava per sposare l'unica ragazza che aveva riuscito a rompere tutti i muri della sue insicurezze e paura, mancava pochissimo, e non riusciva a non sorridere quando qualcuno gli faceva gli auguri o pronunciava il nome di Clarissa. Ma nonostante questo era incazzato nero per Matteo che ancora non si era fatto vivo. Senti bussare alla porta e prego che fosse lui altrimenti col cavolo che avrebbe fatto il testimone ed invece di un matrimonio si sarebbe celebrato un funerale.
"Scusa per il ritardo, ma infondo il testimone si fa attendere no?" dissi Matteo ridendo entrando in camera
"Guarda non ti rispondo perché..lasciamo stare  come sto?"chiese nervoso Federico guardandosi per la centesima volta allo specchio cercando qualcosa fuori posto ma che in realtà non c'era.
"Stai benissimo, se non fossi fidanzato e non ti staresti sposando ti salterei addosso" disse ridendo per poi abbracciarlo "davvero sei bellissimo e sono orgoglioso di te"  disse con  lacrime agli occhi, Federico sorrise per poi annuire
"Andiamo è ora...sto sudando!" disse ridendo, Matteo rise "no devi odorare non fare il cretino!"  Federico ride soltanto per poi avviarsi insieme al suo testimone alla chiesa.

~
Clarissa fin da bambina aveva sognato quel vestito bianco, e quel fatidico momento, aveva visto film su film e programmi su programmi ma l'emozione  che provi nessun film o programma può davvero dirla. Aggiusto il velo facendo ricadere sul viso, aggiusto il corpetto ricoperto di brillanti e ricambi con la lunga gonna larga che completava il vestito, era uno di quei vestiti delle fiabe era il suo vestito, sorrise alla mamma che non faceva altro che piangere e a Elisa che cercava di trattenerle, insieme si avviarono alla macchina che le avrebbe portato alla chiesa.
"Sei pronta?" chiese Elisa guardandola
"Prontissima..."rispose sorridendo, e lo era davvero.
La chiesa non aveva avuto grandi cambiamenti, in quanto tutte e due avevano chiesto di rimanerla semplice, c'erano solo i rispettivi fiori preferiti di entrambi. Federico si guardava attorno e cercava di mascherare gli occhi lucidi, ma ogni volta che pensava che Clarissa stava per entrare con il suo abito da sposa per diventare sua moglie, le lacrime minacciavano di uscire, così come minacciavano di uscire quando parti la musica nuziale.
Clarissa stringeva forse anche più del dovuto il braccio del padre, aveva paura di inciampare, o che a Federico non piacesse il vestito o che ci aveva ripensato, si giro verso il padre sorridendo.
"Sono contenta che tu ci sei in questo giorno importante.."disse mentre avanzavano
"Anche io piccolina, sei cresciuta così tanto" disse Alessandro non riuscendo a fermare una lacrima che era uscita fuori, sorrise per poi fermarsi vicino all'altare diede un bacio sulla fronte a sua figlia, per poi guardare Federico e sorride
"L'affido a te.."disse guardandolo, Federico annui, non riusciva a trovare le parole era stupefatto sia dal momento che dalla bellezza della ragazza che era a suo fianco, l'aveva vista camminare la navata in completa apnea, era bellissima e quel vestito era perfetto per lei, ma quello che l'aveva destabilizzato ancora una volta era quanto l'amava e l'aveva capito ancora una volta.
Una volta vicini, Federico si giro guardandola
"Bellissima , meravigliosa, stupenda, perfetta, sono tutti complimenti che non ti rendono giustizia."disse sorridendo
"Io non riesco più a trovare le parole adatte per descriverti.."disse per po fermarsi un'attimo a guardare il suo futuro marito, indossava uno smoking nero su misura, era semplicemente stupendo. Sorrise per poi intrecciare la sua mano alla sua. Dopo quasi mezz'ora di cerimonia, e qualche lacrime e sospiri di felicità, il prete arrivo alle ultime funzioni, annunciando le promesse.
"So che vuoi avete preferito scrivere delle vostre promesse, è così?" chiese guardandoli
"Si.."risposero entrambi sorridendo
"Bene, procedete pure" disse il prete sorridendo
"Inizio io.."disse Federico cercando di non lasciarsi andare all'emozione "Qualsiasi parola, o discorso sembrerà troppo banale per descrivere quello che soltanto tu riesci a farmi provare. Ti ho più volte ripetuto quanto tu sia importante per me, e quanto ti ama. Ma adesso ci sono delle cose che devo prometterti. Il giorno in cui hai accettato di diventare mia moglie, ho capito che ero fregato.."disse ridendo piano, per poi continuare "ma no fregato in senso negativo, ma positivo fregato perché ancora una volta ho capito quanto ti amo, e quanto tu renda felice la mia vita anche solo sorridendomi. Se il rapporto che avevamo all'inizio ci ha portato a questo, allora io non cambierei nulla, giusto qualcosina. Sei la persona giusta per me, lo capisco da quanto mi batte il cuore quando sei nei paraggi o quando mi sorridi, lo capisco da quando amore ci metti nel vedermi felice e aiutarmi, e credo che quel bambino di un paio d'anni fa aveva capito già tutto. Quindi Clarissa io ti prometto di essere un marito fedele, di esserci sempre in ogni momento della tua vita, di aiutarti in ricchezza e povertà e di non lasciarti mai sola, di esserti accanto in malattia e salute, ti prometto di renderti la donna più felice di questo mondo e ti prometto di onorarti e rispettarti, quindi vuoi tu prendere me come tuo legittimo marito, per rendermi ancora di più l'uomo più felice del mondo?"
" Disse sorridendo, asciugando le lacrime che avevano deciso di uscire fuori.
"Si lo voglio" rispose Clarissa tremando, per poi prendere un lungo respiro "Amore mio, ho sempre sognato di poter scrivere le promesse al mio matrimonio, e ti oggi mi hai dato questa possibilità, con queste promesse non voglio ribadire quanto io ti ami, perché non basterebbero e non sembrerebbero troppo banali. La nostra storia ad esempio non è mai stata banale, e sempre stata un continuo di sorprese e di colpi di scena, ma quello che ha reso la nostra storia la migliore di tutte, sei stato tu. Tu che mi hai permesso di entrare a far parte della tua vita, di non escludermi ma di rendermi ancora di più partecipe di tutto, mi hai confidato le più grandi paure e insieme le abbiano superate. Mi hai reso la donna più felice del mondo con la tua dolcezza, ma anche con la tua modestia e arroganza, si un po di arroganza, mi ha fatto capire cosa significa amare una persona ed essere amata da una persona, mi hai aiutato a migliorare interiormente ed ad accettarmi così come sono, mi ha completamente stregato, e sono completamente innamorata di te. Se chiudo gli occhi ora immagino i nostri futuri bambini, e li immagino con la tua dolcezza e con i tuoi occhi, e con i tuoi modi di fare così sicuri. Qualsiasi viaggio ci riservi la vita, se ho te affianco non ho paura di affrontarlo, come ti ho detto più volte mi sono innamorata di te all'età di dieci anni, e ora a distanza di anni ti prometto di amarti totalmente e incondizionatamente in salute e in malattia, ti prometto di esserti fedele e si onorarti ogni giorno della mia vita, ti prometto di rimanerti accanto in povertà e in ricchezza. Inoltre amore ti affido la mia vita, e la mia anima, perché non riesco ad immaginare un luogo più sicuro delle tue braccia, ma ora dimmi vuoi tu Federico prendermi come tua legittima moglie, mamma e nonna dei tuoi figli?"
Disse asciugandosi le lacrime
"Si, lo voglio" disse Federico ormai in lacrime.
"Ci dichiarò ufficialmente marito e moglie, puoi baciare la sposa" disse il prete sorridendo per poi guardarli. Federico non se lo fece ripetere due volte e strinse a se Clarissa,sua moglie baciandola, Clarissa ricambio il bacio stringendolo a se, per poi sorridere.
"Ti amo amore mio" disse guardandolo
"Anche io, mia dolce moglie" rispose Federico ridendo.
La cerimonia fu molto intima, avevano deciso di invitare poche persone, giusto la famiglia e qualche amici, ma nonostante questo si era rivelata una bella cerimonia. Erano quasi arrivati alla torta quando Elisa prese il microfono attirando l'attenzione di tutti
"Volevo fare un applauso a questa bellissima coppia, che oggi ha incoronato il loro sogno" disse sorridendo per poi unirsi al coro di applausi che era partito.
"Conosco tutte e due da moltissimo tempo, e vi posso assicurare che c'è stato un periodo in cui ho voluto uccidere Federico sopratutto quando non si muoveva a dichiararsi a Clarissa, ma anche lei non scherza con tutte le sue insicurezze, ma nonostante questo ho capito fin da subito cosa legava loro due, e non sarò di certo io quella che ora troverà le parole giuste per la loro storia d'amore. Finisco con il dirvi mie amati amori, che io è Matteo vi abbiamo preparato una sorpresa" disse sorridendo guardando Clarissa e Federico che si guardavano tra di loro sorpresi ma anche preoccupati
"Tranquilli non è nulla che non sia adatto a un pubblico di minori" intervenne Matteo ridendo "è qualcosa che apprezzerete sicuramente!"
"Esatto, quindi vi chiedo gentilmente di seguirci fuori in giardino, ovviamente tutti" disse Elisa per poi prendere per mano Clarissa e portarla fuori, Matteo nel frattempo aveva stretto a se Federico portandolo fuori.
"Tranquillo non ti sputtano!" disse ridendo guardandolo
"Oh lo spero per te, perché io ho più cose che possono Sputtanarti bello mio!" rispose Fede ridendo per poi raggiungere sua moglie e posizionarsi al centro
"Voglio che tutti qui parenti, amici, ma anche persone esterne possano assistere alla più bella storia d'amore!" disse Elisa per poi premere play, piano piano lo schermo si riempi di frasi, immagini e video che rappresentavano Fede e Clarissa, ora a litigare, ora a baciarsi ora a picchiarsi, erano tutte foto fatte di nascosto, così come i video, le frasi che scorrevano erano un insieme di frasi dettate da loro, o aggiunte dai loro migliori amici, una volta finito il video erano tutti emozionati, Clarissa era in lacrime così come Fede anche se cercava  di nasconderlo.
"Deduco che vi sia piaciuto.."sdrammatizzo Matteo ridendo, per poi essere abbracciato da Fede che lo stringeva forte
"Grazie amico, non sarei nulla senza di te!" disse Fede piangendo
"Neanche io.."disse Matteo stringendolo. Stessa sorte capito a Elisa e Clarissa che si stringevano fortissime.
"Ma non è finita qui..abbiamo un regalo per voi, ci siamo permessi di organizzarvi la luna di miele..."disse Elisa sorridendo, per poi porgere una busta all'interno contenente i biglietti per una crociera europea  , e un soggiorno di una settimana in una paese a scelta degli Stato Uniti.
"Voi siete completamenti pazzi.."disse Clarissa guardando i biglietti e poi loro. "Non potrò mai ringraziarvi abbastanza..non ho parole." disse sorridendo per poi stringerli forte.
Poco dopo ci fu l'apertura della torta, e le rispettive foto. Federico prese per mano Clarissa e la porto al centro della pista per un lento, la strinse a se sorridendo "Non è il giorno più bello della mia vita..di più!" disse sorridendo per poi baciarle il collo, Clarissa rise guardandolo "Sono felice, e tutto questo grazie a te." disse guardandolo "Non ho fatto nulla, e preparati a casa ho una sorpresa per te.."disse guardandola "Ancora sorprese?" chiese Clarissa sorridendo "Per te questo ed altro, moglie.."disse ridendo "Maritino" rispose Clarissa per poi baciarlo.

~
Una volta salutari tutti i parenti e amici, e una volta tornati a casa, Federico aveva in mente solo la sorpresa per sua moglie.
"Amore dove sei?" chiese togliendo la giacca del vestito e appoggiando la sul letto
"Sono in bagno, arrivo!" disse Clarissa, per poi uscire con un vestitino color lila che le arrivava al ginocchio, fece un giro di su se stessa. "Ti piace? Lo adoro!" disse ridendo come una bimba
"Adoro te amore, e di conseguenza anche il vestito!" disse ridendo per poi portarla sulla spiaggia
"Adesso, chiudi gli occhi e non aprirli fin quando non te lo dico io, va bene?" spiego Federico, per poi aprirle le mani e stringergli dei fili all'interno "cosa sono?" chiese Clarissa sorridendo "Adesso vedrai!" disse Federico, prendendo anche lui gli stessi fili "Amore al mio tre apri, uno..due..tre.. APRI!" disse ridendo per poi guardarla. Clarissa apri gli occhi e si trovo davanti e in mano dei fili che portavano a dei palloncini bianchi, che si illuminavano grazie a una lucina dentro. "Oh mio dio sono bellissimi.."disse sorridendo
"Si, e ne sono cento, gli altri sono li, dobbiamo esprimere un desiderio e poi farli volare..so quanto tu ami i palloncini e volevo renderli ancora più speciali!" disse Federico baciandola a stampo, intreccio la mani libera con quella di sua moglie
"Esprimiamo un desiderio e poi li lanciamo"disse guardandola
"Si!" rispose sorridendo sua moglie. Tutte e due chiusero gli occhi nello stesso momento ed esprimevano il loro desiderio, quale sia il loro desiderio non c'è dato saperlo, o semplicemente era lo stesso desiderio. Federico apri gli occhi per poi guardare Clarissa che nello stesso momento apri gli occhi
"Pronta?"
"Si!" rispose ridendo per poi lanciare i palloncini in aria, e vedere come brillavano nonostante fosse notte inoltrata.
"È stupendo.."disse sospirando Clarissa "non ho parole guarda!"
"Si amore.."disse Federico stringendola a se forte, per poi baciarle la guancia.
Dopo che i palloncini erano volati del tutto, e non erano più visibili tranne quale luce che ancora si intravedeva, Federico prese in braccio Clarissa portandola dentro casa.
"Mi sento onorata!" disse Clarissa ridendo per poi buttarsi sul letto, Federico rise per poi raggiungerla
"Che si fa la prima notte di nozze?" chiese Federico sorridendo, mentre iniziava a mordere e baciarle il collo
"Mh..qualcosa di molto intimo.."disse Clarissa stringendolo a se, sfilandogli la maglia
"Tipo..così?" disse Federico per poi toglierle il vestito in un colpo solo
"Si così!"rispose Clarissa arrossendo
"Non mi abituerò mai a tanta bellezza.."disse per poi percorre il corpo di sua moglie dolcemente con le dita, la strinse a se baciandola dolcemente, ma con intensità, Clarissa lo strinse ancora di più a se mordendogli il labbro.
"D-devo dirti una cosa.."disse ridendo
"Ora?" disse Federico guardandola
"Si..l'ho scoperto poco fa e quindi devo dirtela.."disse guardandolo
"È una cosa brutta?" chiese Federico preoccupato
"Oh no..ti volevo dire che fra esattamente nove mesi avrai un bimbo o una bimba che correrà per la casa e ti chiamerà Papà..."disse sorridendo con gli occhi lucidi
"C-cosa..?non ho capito bene forse.."disse Federico guardandola
"Sono incinta amore.."disse accarezzandogli la guancia
"Oh mio dio..amore io.."disse per poi stringerla a se forte "diventerò papà io, non ci posso credere" porto l'orecchio sul ventre di sua moglie
"Io ti amo immensamente"disse per poi baciarle il ventre e ritornare a baciarla sulle labbra, Clarissa rise per poi sfilargli il pantalone rimanendo tutte e due intimo, Federico scese a baciarle ogni centimetro del suo corpo, per poi spogliare entrambi.
"Ti amo mogliettina" disse per poi morderle il collo, allargandoti dolcemente le gambe con le sue
"Ti amo maritino mio!" disse Clarissa sorridendo per poi allarciargli le gambe al bacino. Federico inizio a spingere piano, godendo si ogni minuto e secondo, nessuno dei due aveva fretta, volevano solo dimostrarsi ancora una volta quanto si amavano, e pregustare quello che da ora in avanti sarebbe diventata la loro vita insieme. Quella che era iniziata come un'improbabile storia d'amore è diventata una delle più belle storie d'amore, tutto è iniziato da frasi dette con odio ma che sotto nascondevano più amore di quanto si potesse immaginare. Perché è una cosa è certa, a volte si cerca di mascherare l'amore o l'interesse con l'odio, cedendo che sia la cosa giusta da fare, ma quando poi il sentimento è realmente forte non esiste nessun odio che può competere con questo sentimento. Perché infondo l'odio e l'amore sono divisi da una linea sottilissima, e poi l'odio già è una forza d'affetto verso una persona.
Il viaggio che attenderà Clarissa e Federico sarà pieno di sorprese e d'amore che solo loro possono dare, e quella notte come le altre a venire se lo dimostreranno nel modo più dolce e antico del mondo.

~
...No ancora non è finita, ci tengo a completare con l'ultimo tassello, e a raccontarvi quello che è successo poco dopo a Elisa e Matteo.

~
"Sono esausto,quindi dici che gli è piaciuto il regalo?" chiese Matteo una volta a casa, buttandosi sul divano.
"Certo che gli è piaciuto, non hai visto come ci abbracciavano e piangevano? Sono bellissimi!" disse Elisa sospirando per poi dirigersi in bagno.
Matteo sorrise, per poi prendere dalla tasca del pantalone una scatoletta blu, contenente un anello, si quel anello, alla fine anche lui bad boy, aveva ceduto a l'amore, a quel amore così forte e coinvolgente che portava il nome di Elisa. Sorrise alzandosi dal divano e posizionandosi fuori la porta del bagno.
"Amore stavo pensando a una cosa" disse guardandolo la porta
"A quanto neuroni hai perso invecchiando?" disse Elisa ridendo
"No, e non ne hi perso nessuno, è una cosa importante" disse sorridendo
"Cosa hai rotto Matteo?"
"Nulla, stavo pensando, perché non ci sposiamo?" disse
Silenzio.
"Hai davvero perso i neuroni" disse Elisa non riuscendo a capire la piega della conversazione
"Non sto scherzando, sposami, sposiamoci!" disse Matteo sorridendo
"Ora che esco ti picchio, lo sai che non voglio sposarmi!" disse Elisa
"Lo so, ma io voglio farti capire che per me è importante, è importante presentarti come una mia moglie perché cavolo io voglio passare la mia vita con te, e so di non essere chissà quanto romantico, ma se c'è una cosa che so fare è quella di prometterti che ti amerò fino a l'ultimo dei miei giorni, che invecchierò con te, e verrò dal parrucchiere  con te, e farò tutto con te. Voglio che tu sia la mamma dei miei figli, voglio te per la vita e so che non serve un pezzo di carta per dimostrare tutto questo. Ma voglio regalati il più bel matrimonio del secolo perché tu meriti solo cose belle. Quindi esci da quel bagno e vieni qua" disse per poi inginocchiarsi è aprire la scatoletta.
Elisa asciugo le lacrime
"Se esco ti picchio.,"disse per poi uscire e trovarsi davanti Matteo in ginocchio con l'anello.
"Vuoi sposarmi scimmietta?" disse guardandola
"Si, sei uno stronzo ma si!" Disse per poi saltare lo addosso stringendolo forte, Matteo bacio l'anello e poi il suo dito.
"Guarda brilla come i tuoi occhi" disse sorridendo
"Ti amo pazzo!!" disse per poi stringerlo a se per baciarlo. E come ha sempre sostenuto Matteo, si Elisa per lui era il suo angolo di paradiso e adesso insieme potevano finalmente crearlo ed espandere questo paradiso.

~
 

Siamo veramente giunti alla fine di questa storia, volevo creare un epilogo degno di questa storia, che ci emozionasse e che vi rendesse partecipi anche a voi di questa storia, spero che sia stato così e che vi abbia emozionato e che vi siate sentite parte anche voi di questa storia. Ho voluto aggiungere la parte finale di Elisa e Matteo perché anche essendo coppia di secondo piano, l'ho amata e trattata come una coppia principale. Ho scritto questa storia tempo fa, era diversa da questa, e infatti è stata tutta rielaborata ma sono soddisfatta della piega che ha preso e di come sia uscita puoi fuori. Okay mi sto dilungando troppo! Concludo con il ringraziarvi per le visualizzazioni e per i mi piaci che questa storia sta ottenendo non mi sarei mai immaginata una cosa del genere, non mi ritingo una grande scrittrice, ma cerco di metterci un pizzico di me stessa e provare a esprimere quello che ho dentro, e vedere che così tante persone hanno scelto questa storia mi riempie di gioia. Un grazie a chi ha seguito dall'inizio questa storia, a chi mi ha dato la forza di continuarla e chi ci ha creduto con me, ma un grazie anche a tutti i lettori silenziosi che mi hanno accompagnato in questa storia.
Concludo qui, con il dirvi ancora grazie di tutto, e spero che questo capitolo vi abbia emozionato come ha emozionato me mentre lo scrivevo!
Allora prossima, e ancora grazie! ❤️❤️

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