C'è post@ per te

di Il_Genio_del_Male
(/viewuser.php?uid=81001)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** M & S ***
Capitolo 2: *** KJ ***
Capitolo 3: *** C ***
Capitolo 4: *** K ***
Capitolo 5: *** BB ***
Capitolo 6: *** Z ***
Capitolo 7: *** Lettera firmata ***
Capitolo 8: *** Minseok ***
Capitolo 9: *** LH & J ***
Capitolo 10: *** Kai ***



Capitolo 1
*** M & S ***


Dalla rubrica A Cuore Scoperto del settimanale Non mi dire!, n. 10 12/03/2017.

 

 

Caro Kai, seguo questa rubrica dagli albori e sono una tua grande fan.
Il mio problema, più che di cuore, è di stile. Devi infatti sapere che sono innamorata come una mela cotta di un ragazzo bello e bravo, affascinante e dotato di contante; e fin qui tutto bene. Le noti dolenti riguardano il modo in cui suddetto pezzo di manzo osa abbigliarsi.
Eviterò di dilungarmi sulla quantità industriale di burrocacao e smalto trasparente che ‘sto soggettone (chiamiamolo Y per comodità) consuma ogni settimana, o sul fatto che il suo portagioie trabocchi di anelli molto metrosexual, bracciali tintinnanti e borchiati, pendenti lunghi da donna e orecchini da piercing. Quando ci siamo messi insieme sapevo di non trovarmi davanti ad un lord inglese, sicché non posso nemmeno lamentarmi più di tanto. E poi l’amore va al di là delle apparenze, giusto?
Però, la cosa che mi fa davvero cadere le ovaie è che Y non è un adolescente confuso che deve ancora trovare il proprio stile. In tal caso sopporterei, confidando nello sviluppo. Ma Y è adulto e vaccinato, svolge un lavoro di rappresentanza in cui il vestiario costituisce un importante biglietto da visita. Non può proprio permettersi di girare impunemente sfoggiando sneakers da ghetto boy, pantaloni in ecopelle che persino un gigolò rifiuterebbe di indossare, maglioni oversize, cappellino da baseball e ingioiellato peggio della Madonna del Carmine, convieni con me? Come già accennato sopra, Y è davvero un gran bel tronco di pino e ha un fisico che scansate proprio: gli basterebbe abbonarsi a vita al combo giacca-e-camicia e la gente per strada lo scambierebbe per un modello, invece che per un teppistello di provincia.
Aiutami tu, Kai. Non so più che pesci prendere!
Con affetto e stima,

M.

 

 

«Gentile M, il quesito che mi sottoponi è meno spinoso di quel che sembra.
Giacché noi maschietti siamo notoriamente duri di comprendonio, le strade percorribili sono due e di sicura efficacia. Puoi prenderlo con le buone, trascinandolo a fare shopping e manifestandogli in seguito, nella privacy della vostra camera da letto, il tuo apprezzamento per i suoi nuovi e sobrissimi abiti. Oppure puoi prenderlo con le cattive, minacciando uno sciopero sessuale (per ulteriori approfondimenti consiglio la lettura della Lisistrata di Aristofane) o dando direttamente fuoco al suo guardaroba. In entrambi i casi sarà obbligato a piegarsi al tuo volere. Se poi riceverà una conferma -in natura- del tuo apprezzamento per il suo cambio di look, avrai vinto su tutti i fronti. Recita giustamente il saggio: tira più un pelo di… che un carro di buoi. Così va il mondo, mia cara. Sfruttalo a tuo vantaggio e fammi sapere come è andata!
»

 

 

Caro Kai, ma è proprio vero che il primo amore non si scorda mai? Non c’è una via di fuga?
Complimenti da un tuo fedele seguace,
S.

 

 

«Devo ringraziarti, S, per avermi posto una simile domanda.
A parlare d’amore si rischia di scivolare negli stereotipi più triti e ritriti, tuttavia qualcosa di vero nei soliti modi di dire c’è.
Il primo amore, lo confermo, non si scorda mai. Ci segna inevitabilmente, nel bene e nel male. La prima persona per cui si prova un vero, sincero trasporto ha il potere di condizionare l’esito delle successive relazioni. Amare significa mostrarsi per quel che si è, nudi di fronte all’altro. Rendere qualcuno responsabile della nostra felicità, e viceversa. Mettersi in gioco in tal modo, soprattutto per la prima volta, è qualcosa da cui non si torna indietro; i sentimenti non si cancellano con un colpo di spugna. I ricordi che restano ce li portiamo nel cuore come una cicatrice, una verità nota a noi soltanto. Talvolta (molto spesso) fanno male.
Il trucco è andare avanti con la propria vita. Chi rimane prigioniero del passato è perduto.»

 

 

 

 

Mi ero ripromessa, terminata La caduta degli dèi, di non impantanarmi mai più con una long. E invece, da brava Miss Coerenza quale sono, dopo quasi tre anni ci sono ricascata. Sono emozionata come una cocorita in procinto di deporre le uova. CHE STO FACENDO??!

Brevi precisazioni sulla ficcy: si tratta di una raccolta con una trama orizzontale che presto sarà chiara a tutti. Starà a voi indovinare le identità dei misteriosi mittenti ed i vari pairing (checcculoH!), visto che sin dall’inizio è chiaro che il Federico Moccia coreano è Jongin. Se vi va, consigli e suggerimenti sugli argomenti delle prossime lettere sono mooooolto bene accetti.  

Una cliccatina è sempre gradita: https://www.facebook.com/IlGeniodelMaleEFP/.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** KJ ***


Dalla rubrica A Cuore Scoperto del settimanale Non mi dire!, n. 11 19/03/2017.

 

 

Caro Kai, amo le tue risposte sagaci. Spero che lo humor che ti contraddistingue possa essermi d’aiuto, perché al momento non vedo vie d’uscita.
Ti spiego in breve la situazione. Il mio ragazzo è di origini cinesi ma vive a Seoul da quando era piccolo. Siamo stati amici a lungo prima di metterci insieme, e da quando lo conosco lui non ha fatto che ripetermi quanto gli sarebbe piaciuto sfondare nel mondo dello spettacolo. E’ un bravo ballerino, canta discretamente, se la cava con il rap e pratica da diversi anni un’arte marziale cinese di cui non ricordo mai il nome, il che lo rende più atletico dell’aspirante star media. Io l’ho sempre sostenuto, ci mancherebbe. Credo davvero in lui, nel suo talento, nell’impegno che mette in ogni cosa.
Lo scorso dicembre, mentre era nella sua Qingdao a trovare i parenti per Natale, un talent scout lo ha notato e gli ha proposto di firmare un contratto con la sua agenzia. Il mio ragazzo ha accettato, entusiasta ma senza farsi troppe illusioni. E invece, a distanza di un paio di mesi, è arrivata la sua grande occasione: un’importante casa discografica vuole produrre il suo primo album. Io ero felice come non mai, lui non parliamone proprio. Ma ben presto ci siamo dovuti ricredere. Infatti, tra la registrazione del disco e la successiva promozione, lui dovrebbe passare almeno un anno in Cina.
Un anno. Mi è crollato il mondo addosso. Studio Medicina, devo lavorare per mantenermi. Ogni spicciolo che metto da parte lo spendo in tasse universitarie e bollette. Se voglio sperare di laurearmi in tempi accettabili con una buona media devo studiare ogni santo giorno. Tempo e soldi per andarlo a trovare in Cina nei prossimi dodici mesi non ne avrei affatto. Lo stesso varrebbe per lui; la vita di un idol è durissima, fitta d’impegni. E’ facile immaginare che il suo manager non lo lascerebbe salire su aereo per venire da me nemmeno se ne andasse della sua stessa vita.
Eppure, nonostante l’amore che ci lega e lo strazio del saperci separati, l’ombra di quel suo sogno infantile aleggia su di noi.
Posso, in tutta onestà, calpestare le sue aspirazioni (impedirgli almeno di provarci!) per mero egoismo e andare a dormire con la coscienza pulita? Posso tarpargli le ali e convincerlo a rinunciare ad un destino di gloria, tanto aleatoria quanto irresistibile? Lo amo. Amo quest’uomo con tutto l’altruismo di cui sono capace. Ma saprò lasciarlo andare?

KJ

 

 

«Cara/o KJ, la tua lettera riapre in me una vecchia ferita.
Quando toccò a me scegliere tra le due opzioni -essere egoista o rinunciare a chi amavo- non fui molto brillante. Non feci niente, in realtà; lasciai che fosse un’altra persona a decidere anche per me. Sono il peggiore consigliere a cui ti potessi rivolgere, mi dispiace.
Tuttavia, credo che in cuor tuo conosca già la risposta. Non sarà facile accettarlo. Non lo è mai. Ti sono vicino, per quel che vale.»

 

 

Caro Kai, la scorsa settimana ti ho scritto chiedendoti se sia possibile dimenticare il primo amore.
Quest’oggi invece vorrei sapere in che modo, eventualmente, potrei riallacciare i contatti con il mio ex. Sono passati degli anni e ci siamo persi di vista, ma i sentimenti che provo per lui sono forti come un tempo. Tu credi nella seconda chance?
S.

 

 

«Spiacente, S. Le minestre riscaldate sono buone solo se non fungono da metafora per una relazione morta e sepolta. Ti consiglio di desistere; ti faresti solo del male.»

 

 

Carissimo Kai, sei ufficialmente il mio mito! Ho affumicato un po’ la camera da letto e scomodato i vigili del fuoco per un nonnulla, ma finalmente Y ha afferrato il messaggio e la nostra vita di coppia è rifiorita. Grazie!

La tua fan numero uno,

M.

 

 

«Cara M, sei matta come un cavallo ma leggendo la tua lettera ho riso di cuore per la prima volta da mesi. Grazie a te, e salutami quel martire del tuo fidanzato!»

 

 

 

 

Una cliccatina è sempre gradita: https://www.facebook.com/IlGeniodelMaleEFP/.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** C ***


Dalla rubrica A Cuore Scoperto del settimanale Non mi dire!, n. 12 26/03/2017.

 

 

Caro Kai,
è un tuo collega a scriverti. Che poi, insomma, si fa per dire. Anche io curo una Posta del Cuore, ma è molto meno conosciuta della tua. Sono un liceale come tanti, e per il momento devo accontentarmi di collaborare con il giornalino scolastico. Ma non escludo di diventare un tuo collega degno di questo nome, in futuro! Mi piacerebbe. Scommetto che sei pure un bel ragazzo ;)
Di solito sono bravo a dare consigli, e a sviscerare la vita amorosa altrui me la cavo bene. Stavolta, però, è di me che si tratta. Del mio cuore che rischia di andare in pezzi da un momento all’altro.
C’è questo ragazzo, a scuola. Si chiama L e si è appena trasferito. Come potrei descriverlo senza scadere nel banale? E’ bello, anzi bellissimo, anche se detesta che glielo si dica. Ha il viso di una bambola: due agate nere per occhi, il naso come una virgola, bocca corrucciata, zigomi perfetti, un sacco di capelli. Alcuni trogloditi lo sfottono dandogli della fatina, lo molestano con urlacci e allusioni sessuali tanto pesanti da far arrossire persino uno scaricatore di porto. L il più delle volte rimane indifferente a tutto ciò, ma se perde la pazienza son cavoli amari… per i bulli.
L infatti potrà anche avere un visetto da ragazza, ma il resto del corpo è decisamente virile. Anche se ci portiamo una buona spanna di differenza in altezza, lui è molto più forte. Tira di quei rovesci! E’ muscoloso e ben definito dappertutto, è tenace, sa difendersi. Esce sempre vincitore dalle risse.
Il punto, però, è un altro. Giochiamo entrambi nella squadra di calcio del liceo, perciò pian piano stiamo diventando amici. Lui è simpatico, divertente, tifa Manchester United come me, ama alla follia il bubble tea (l’ho assaggiato e devo ammettere che ha un suo perché)… L’avrai capito da solo: vorrei essere qualcosa di più che un amico per lui. Non è solo una questione di attrazione fisica, di L mi piace tutto. E se non ho completamente travisato i suoi segnali, ho qualche speranza di successo.
Quello che mi frena dal tentare un approccio diretto è l’atmosfera non proprio gay-friendly che regna a scuola. Che mi consigli, Kai? Butto il cuore oltre l’ostacolo sperando in bene o rinuncio in partenza per evitare casini (soprattutto a lui)?
Grazie in anticipo,
C.

 

 

«Caro C, la tua lettera mi ha fatto molta tenerezza. I tuoi sentimenti sono delicati e al tempo stesso intensi come solo un ragazzo così giovane può provarne.
Tuttavia non posso non indignarmi nel rendermi conto in che razza di società omofoba, gretta, ferma al Medioevo sei costretto a vivere. Come si può, arrivati al 2017, denigrare l’amore solo perché diverso e non comune? Quale ego fragile deve nascondersi dietro a chi prova gusto nel gettare fango su una persona basandosi unicamente sul suo aspetto fisico? Come se importasse. Come se avere un volto femmineo, piuttosto che il corpo, fosse riprovevole. La ritengo una grave mancanza di rispetto anche nei confronti delle donne.
Insegna a L che essere belli non è un handicap. Diglielo con il cuore, ripetiglielo ogni giorno; leggerà la sincerità nel tuo sguardo e verrà a patti con il regalo che Madre Natura gli ha fatto. E ti prego, anzi ti scongiuro: non lasciare che una manica di bulletti repressi rovini quello che di prezioso e raro vi lega. Se lo ami e lui ti ricambia, meritate una possibilità.»

 

 

Caro Kai, spero che la frequenza con cui mi rivolgo a te non ti disturbi né ti arrechi imbarazzo. E spero che vorrai rispondermi anche questa volta.
La scorsa settimana non ho potuto fare a meno di notare una certa malinconia nelle tue risposte. Analizzando la situazione di KJ ti sei lasciato scappare un accenno ad una storia d’amore finita male. Correggimi se sbaglio, ma mi è sembrato che dalle tue parole trasparisse un dolore ancora molto forte per quell’esito infelice.
Ciò, tuttavia, non collima con la risposta data alla mia domanda. Se, come tu stesso hai detto in precedenza, una cicatrice può far male a distanza di anni senza guarire mai, perché con l’amore dovrebbe essere diverso? Sei davvero convinto che il tempo smorzi i sentimenti? In tal caso, non rischi di essere vittima di un pregiudizio?
Sempre affezionato, tuo
S.

 

 

«Caro S, sei decisamente un osso duro. Non cederai finché non avrò ammesso che l’amore è più forte di ogni altra cosa? E va bene, inguaribile romantico, accetto la sfida.
Se acconsentirai a raccontare sulle pagine di questo giornale la tua storia, io ricambierò la cortesia e spiegherò le mie motivazioni. Vedremo chi di noi due avrà più argomenti per convincere l’altro.
A te la prossima mossa.»

 

 

 

 

Una cliccatina è sempre gradita: https://www.facebook.com/IlGeniodelMaleEFP/.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** K ***


Dalla rubrica A Cuore Scoperto del settimanale Non mi dire!, n. 13 02/04/2017.

 

 

Carissimo Kai, anche se non ti conosco affatto (sigh) sei il solo che possa aiutarmi.
Io e la mia ragazza, J, stiamo insieme da qualche mese e avremmo deciso di arrivare in terza base… cioè, di fare sesso per la prima volta. Ci sentiamo pronte; onestamente, anzi, mi stupisco di come siamo riuscite finora a tenere a bada i nostri ormoni!
J è uno schianto, non so se hai presente il tipo: circondata da amiche e ammiratori, intelligente, rappresentante d’istituto, dolce, bella come un angelo e persino ricca. (E sexy.) Il pacchetto completo, insomma. Da quando sto con lei sono una persona diversa. La mia migliore amica M ed il suo ragazzo Y dicono che J mi ha trasformata, da figlia segreta di Satana quale ero, in un gigantesco marshmallow arcobaleno. Benché reagisca sempre prendendoli a scappellotti, non posso negare che abbiano ragione.
Tuttavia, o forse proprio perché J è tanto importante per me, se da un lato non vedo l’ora di infilarmi nei suoi slip dall’altro ho una fifa blu che non mi fa dormire la notte. Sarebbe la mia prima esperienza di tipo sessuale, non ho mai… hai capito, no? Ho paura di combinare un casino, di non piacerle, di non soddisfarla. Non voglio sembrare un’imbranata, ma è esattamente così che mi sento. J non sa che sono vergine, non abbiamo ancora affrontato l’argomento faccia a faccia. Mi vergogno troppo a rivelarglielo…
Urge un consiglio dei tuoi!
Un bacione, spero di leggere una tua risposta al più presto.
K.

 

 

«Tenerissima K, ti ringrazio per la fiducia che riponi in me. Immagino che, in un certo qual senso, discutere di argomenti così delicati con un perfetto estraneo sia più liberatorio e forse anche più facile che con una persona cara. Vero è, però, che ci vuole del fegato a parlare di intimità sulle pagine di un giornale.
Non mi sembri una ragazzina sprovveduta, né particolarmente timida. Descrivi la tua bella come una persona davvero incantevole, perciò perché averne paura? La sincerità è il fondamento di qualsiasi relazione. Se la ami, se ti fidi di lei, prima di passare all’azione dovresti aprirle il tuo cuore.
La prima volta non è uno scherzo per nessuno; credo che metterla al corrente della tua inesperienza gioverebbe molto al vostro rapporto. Così lei saprà di essersi conquistata la tua fiducia e potrà iniziarti al magico mondo del sesso nel migliore dei modi, con la dovuta accortezza.
Buona fortuna!»

 

 

Caro Kai, giunti a questo punto temo di non starti particolarmente simpatico e me ne dispiaccio.
Ma poiché non è da me rifiutare una sfida, eccomi di nuovo qui a infestare la tua rubrica.
La mia storia ha inizio sette anni fa, quando ero un fresco neolaureato in Scienze Politiche ventiquattrenne. Stavo con un ragazzo di nome Jongin, che studiava per diventare giornalista, ed eravamo felici.
I miei genitori, due tradizionalisti vecchio stampo, non vedevano di buon occhio che perdessi il mio tempo con quello che definivano “un incidente di percorso” invece di accasarmi e sfornare nipotini a ripetizione. Ma giacché ero maggiorenne e vivevo con il mio compagno, si limitavano ad una silente disapprovazione.
Finché tutto non è andato a rotoli. Ero stato invitato ad una festa. Avevo chiesto a Jongin di accompagnarmi, ma quella sera avevamo litigato per un motivo futile che nemmeno ricordo. Alla festa ci andai con animo alterato. Ero infastidito dalla lite, di malumore. Ce l’avevo con lui perché era sempre così irragionevole quando si impuntava su qualcosa. In mezzo alla confusione, alla musica assordante del locale, in mezzo alla folla tra cui non riuscivo a distinguere un solo viso amico, d’un tratto mi sentii molto solo. Iniziai a bere. Una ragazza mi abbordò.
Due mesi più tardi riuscì a rintracciarmi a lavoro e mi annunciò di essere incinta: il padre del nascituro ero io. Il test del DNA le diede ragione.
I miei genitori colsero la palla al balzo e mi dissero che avrei dovuto comportarmi da uomo d’onore, sposando la ragazza e allevando con lei nostro figlio. Ma c’era Jongin, ancora all’oscuro di tutto. Quando venne a sapere la verità, seppi di essere un uomo finito. Non intendo dire che provò ad usare violenza contro di me; non lo avrebbe mai fatto, era una persona troppo pacifica. Eppure la sua reazione fu addirittura più violenta di una sfuriata o di un pestaggio: smise di parlarmi. Si trincerò in un silenzio ostinato, con il preciso scopo di allontanarmi da sé. I suoi occhi persero quella luce segreta, discretamente maliziosa, che me li faceva amare. Si dimostrò impassibile di fronte alle mie suppliche. Gli dissi che non avevo alcuna intenzione di giocare all’allegra famigliola con una persona di cui non sapevo nulla, che non significava nulla per me. Non volevo diventare padre di un bambino concepito per sbaglio, frutto di una ripicca e della sbornia.
Lui, in tutta risposta, non mosse un solo muscolo del viso. Ignorò le mie lacrime, le mie urla, persino le accuse che -da schifoso vigliacco- gli mossi. Solo quando gli gridai in faccia che non mi amava abbastanza da combattere per me, che anzi non mi aveva mai amato, si lasciò sfuggire un sorriso muto, il più triste che abbia mai visto. Sorridendo, toccandomi per l’ultima volta, mi spinse fuori dal nostro appartamento e dalla sua vita.
E’ una piccola storia squallida, lo so. La donna che ho sposato è stata mia moglie per circa un anno, giusto il tempo di veder nascere il bambino. Non ha protestato quando le ho proposto il divorzio e un sostanzioso assegno di mantenimento per il piccolo. Adesso abbiamo un rapporto civile e vedo mio figlio ogni mese.
Ma lo strazio di aver perso l’uomo che continuo ad amare nonostante tutto non passa. Sette anni dopo io sono ancora qui, una bestia ferita con il cuore in mano. In attesa. Jongin, mi rivolgo direttamente a te. Se dovessi leggere queste pagine, te ne prego: fatti vivo. Scrivimi. Il mio indirizzo e-mail è sempre lo stesso. Non ti ho dimenticato e so che nemmeno tu l’hai fatto.
Tuo per sempre,
Sehun

 

 

«Che storiella commovente, degna del patetismo tipico dei romanzi dickensiani! Una sviolinata molto toccante. Se questo Jongin non ti ha mai ricontattato, un motivo c’è: mi stupisce anzi che tu non l’abbia ancora capito.
Coda di paglia? Ai posteri l’ardua sentenza.»

 

 

 

 

Una cliccatina è sempre gradita: https://www.facebook.com/IlGeniodelMaleEFP/.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** BB ***


Da: sosehun@yahoo.kr
A: redazione.nonmidire@gmail.com
Oggetto: Esigo delle scuse!

 

Nell’ultimo numero del vostro giornale, il responsabile della Posta del Cuore ha avuto il pessimo gusto di liquidare la mia lettera con una battutina acida e sgarbata. Onestamente, l’ho trovato un comportamento del tutto fuori luogo. Si è permesso di prendersi gioco dei miei sentimenti, ignorando quanto mi sia costato mettere a nudo la mia vita di fronte a un perfetto estraneo. Se era davvero sua intenzione rispondermi con professionalità, avrebbe potuto usare una maggiore delicatezza, come il galateo insegna, oppure non pubblicare la lettera e risparmiarmi una simile umiliazione. Perché ridicolizzarmi in tal modo?
Quando si supera il limite della buona educazione è giusto riconoscerlo. Pertanto vi avverto che, se a breve non avrò letto sulle pagine della vostra rivista una lettera di scuse firmata a suo nome, disdirò l’abbonamento e non esiterò a farvi cattiva pubblicità.

In fede,

OS

 

 

Da: redazione.nonmidire@gmail.com
A: sosehun@yahoo.kr
Oggetto: RE: Esigo delle scuse!

 

La sua mail è stata inoltrata a chi di dovere; le arriverà una risposta il prima possibile.
Mi scuso con lei a nome del giornale.

Kim Minseok, vicedirettore

 

 

 

 

Dalla rubrica A Cuore Scoperto del settimanale Non mi dire!, n. 14 9/04/2017

 

 

Caro Kai,
qual è la sottile linea che divide un sincero interesse dallo stalking? E come distinguerla?
Nell’ospedale dove lavoro è arrivato da poco un nuovo infermiere. Non parla benissimo la nostra lingua perché si è trasferito dalla Cina soltanto sei mesi fa, però nel suo lavoro è molto competente.
Forse è per questo che metà dei nostri pazienti gli sbava dietro (l’altra metà è troppo giovane o avanti d’età per guardarlo con concupiscenza). O magari è merito del suo fisico da urlo, delle fossette che gli si disegnano agli angoli della bocca ogni volta che sorride, degli occhi scuri come semi di girasole e gentili…
Poiché siamo amici su Facebook, mi succede spesso di dare una sbirciatina al suo profilo. Così facendo ho scoperto che ha anche tanti altri interessi oltre alla medicina. Ama i musical, suona la chitarra, canta (la coincidenza mi fa sorridere, perché da ragazzina sognavo di debuttare in una girl band). Gli piacciono i bambini (io lavoro in Pediatria!), cucinare e lavorare a maglia. Ha un dolcissimo coniglio nano di nome Lay che vezzeggia come un figlio.
A sua insaputa lo seguo anche su Weibo, Tumbrl e Instagram. Il guaio è che, nella vita reale, lui quasi non sa che esisto! Nonostante capiti spesso nel mio reparto, infatti, sembra non ricordarsi mai il mio nome. Altri colleghi mi confermano che si comporta così anche con loro. Se non altro, almeno, ho una piccola consolazione: è fatto così. Ma resta il problema del mio semi-stalking, tristemente in contrapposizione alla sua indifferenza.
Come dovrei agire, secondo te? Sono in crisi.
Baci stellari dalla tua lettrice

BB

 

 

«Cara BB, se fossi in te eviterei di darmi per vinta in partenza.
Il tuo bell’infermiere è un tipetto alquanto svagato, concordo. Ma sta a te stimolargli la memoria.
Sfrutta Facebook: scrivigli un messaggio, lascia qualche like (non troppi, onde evitare di essere presa per una vera stalker) ai post che condivide, commenta le sue foto più carine. Durante l’orario di lavoro salutalo sempre con un gran sorriso; se lo vedi stanco, offrigli un caffè. Fatti consigliare una ricetta. Chiedigli un parere professionale. Mostrati espansiva e apertamente disponibile, in sostanza. Amichevole. E tra una chiacchierata e l’altra, sii subdola. Sonda la sua vita privata, cerca di capire se è single e interessato.
Se son rose fioriranno. In caso contrario, non abbatterti! Non esiste uomo che meriti le tue lacrime, ricordalo. Sono sicuro che una ragazza come te non faticherà a trovare un altro (e migliore) candidato.
Comunque vada, ti auguro che sia un successo.»

 

 

 

 

Da: kimkai@gmail.com
A: sosehun@yahoo.kr
Oggetto: Mi voglia scusare

 

Mi voglia scusare, esimio signore, per aver ferito il suo orgoglio di maschio dolente. Disonore su di me, disonore sulla mia mucca![1] E’ evidente che posseggo la sensibilità di un sarago.
Tuttavia devo avvisarla che non riceverà alcuna lettera di scuse da parte mia, né privatamente né sulla mia testata. (Si dà il caso, infatti, che Non mi dire! appartenga alla famiglia Kim da due generazioni.) Pertanto, se si aspettava che fossero presi provvedimenti disciplinari nei miei confronti, sono spiacente di deluderla.
Disdica pure il suo abbonamento, sparli di noi con chi più le aggrada. Qualche migliaio di won in meno al mese non ci manderà in rovina.
Cordiali saluti.

Kim Kai

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com
Oggetto: RE: Mi voglia scusare

 

Se questo è dunque il trattamento che devo accontentarmi di ricevere in risposta alle mie rimostranze, signor Kim, il nostro scambio epistolare termina qui.
Avrà notizie dal mio avvocato.



Da: kimkai@gmail.com
A: sosehun@yahoo.kr
Oggetto: RE: RE: Mi voglia scusare

 

Prego, si accomodi. Se è in spese legali che vuole sperperare il suo denaro, lungi da me trattenerla.
Mi chiedo, tuttavia, di quale tipo di denuncia io sia passibile. A quanto mi risulta, non ho rivelato dati personali, non l’ho calunniata né ingiuriata né tantomeno ho minacciato la sua incolumità.
Il mio unico errore è stato quello di pubblicare la sua prima lettera, invece di cestinarla come avrei dovuto. Le dirò, era partito così bene. Mi divertiva risponderle, mi piaceva la sua ostinazione romantica. Peccato che poi se ne sia uscito con quel
mea culpa francamente penoso. Se c’è una cosa che non sopporto, signor Oh, è l’ipocrisia. E lei è una persona profondamente ipocrita.
Le auguro una buona giornata. A mai più risentirci.

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com
Oggetto: RE: RE: RE: Mi voglia scusare

 

Un momento. Come fa a sapere il mio cognome? Chi glielo ha detto?

 


Da: kimkai@gmail.com
A: sosehun@yahoo.kr
Oggetto: RE: RE: RE: RE: Mi voglia scusare

 

L’ha scritto lei nella lettera di reclamo al giornale.

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com
Oggetto: RE: RE: RE: RE: RE: Mi voglia scusare

 

Devo contraddirla. Non l’ho scritto da nessuna parte, ho controllato. Non compare nemmeno sul mio indirizzo mail. Ne devo dedurre che ci conosciamo, signor-?
Ora che ci penso, il mio ex fa Kim di cognome; è il rampollo di una dinastia di editori e giornalisti. Se non ricordo male aveva un cugino di nome Minseok, che casualità vuole sia il vicedirettore della rivista…
Cazzo.
Jongin, sei tu?

 

 

 

 

[1] Mulan docet.

Una cliccatina è sempre gradita: https://www.facebook.com/IlGeniodelMaleEFP/.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Z ***


Dalla rubrica A Cuore Scoperto del settimanale Non mi dire!, n. 15 15/04/2017

 

 

Caro Kai,
il mio ragazzo ti ha scritto qualche settimana fa. Chiedeva un consiglio riguardo a una decisione molto ardua da prendere: se trattenermi al suo fianco o lasciarmi libero di intraprendere la carriera di idol in Cina.
So quanto gli sia costato esporsi pubblicamente, lui che è un tipo introverso e tende a tenersi tutto dentro. Mi addolora che il suo senso di colpa lo abbia indotto a non confidarsi con me, ma non è questo il punto. Il punto è che lui è disposto a rinunciare a me pur di aiutarmi a realizzare il mio sogno. Tanto grande è il suo amore, così privo di egoismi e recriminazioni. Non so se ne sono degno, però voglio provarci. Non troverò un’altra persona capace di un simile sacrificio, né una che mi strappi il cuore dal petto con la sua stessa lieve, affettuosa grazia.
Arrivo al dunque. Non voglio partire per la Cina da uomo single. Sposami, KJ. Sposami e costruiamo insieme il nostro futuro. Ti prometto che lotterò ogni giorno per renderti felice.
Ti amo,
Z

 

 

«E’ la prima volta qualcuno usufruisce della mia rubrica per fare una proposta di matrimonio. Benché la cosa abbia un vago retrogusto di soap opera sudamericana, ammetto di sentirmi lusingato.
KJ, mi rivolgo a te. A suo tempo ti consigliai di lasciare che la vostra relazione andasse alla deriva perché, da come avevi descritto la situazione, sembrava che quella fosse l’unica soluzione possibile. Adesso che ho sentito l’altra campana, ti dico solo: non lasciarti scappare quest’uomo. E’ vostro diritto -anzi, dovere- essere spudoratamente felici.
Mi congedo regalandovi le parole immortali del poeta più sublime di tutti i tempi.

 

Non sarà che al matrimonio di anime costanti
io ponga impedimenti: non è amore quell’amore
che muta quando incontra mutamenti,
o tende a ritirarsi se l’altro si ritira.

Oh no, esso è un faro per sempre fisso
che guarda alle tempeste e mai ne è scosso;
è la stella polare di ogni nave errante,
e il suo valore resta ignoto, anche se l’altezza ne sia presa.

L’amore non è lo zimbello del Tempo,
anche se rosee labbra e guance
cadono nel compasso della sua falce ricurva.
L’amore non muta con le sue brevi ore e settimane,
ma resiste fino all’orlo del Giudizio.

Se questo è errore e mi sia provato,
io non ho mai scritto
e nessuno ha mai amato.

 

Auguro una buona Pasqua a tutti i miei lettori. A risentirci la prossima settimana.»

 

 

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: redazione.nonmidire@gmail.com
Oggetto: All’attenzione del vicedirettore (RISERVATO E URGENTE)

 

Signor Kim, credo che lei sappia perché le sto scrivendo.
Ho il diritto di conoscere la verità. Kai è lo pseudonimo con cui Kim Jongin, suo cugino, firma la rubrica
A Cuore Scoperto? E’ una settimana che cerco invano di mettermi in contatto con lui.
La prego, almeno lei, di rispondermi.

In fede,

Oh Sehun

 

 

Da: redazione.nonmidire@gmail.com
A: sosehun@yahoo.kr
Oggetto: RE: All’attenzione del vicedirettore (RISERVATO E URGENTE)

 

Gradirei non essere tirato in mezzo a questa faccenda, signore. Mi duole non poterle dare la conferma che cerca.
Buona giornata,

Kim Minseok, vicedirettore

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Jongin, ti prego. So che sei tu. Minseok è un osso duro quanto te e non ha voluto rispondermi, tuttavia anche un cieco capirebbe che la sua circospezione è una forma di difesa.
Se il nostro amore ha significato qualcosa per te, rispondimi. Insultami se vuoi, maledicimi. Ma non lasciarmi in sospeso.

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Jongin, il tuo silenzio è assordante. E’ questa la punizione che hai scelto per me?
Se solo mi lasciassi spiegare. Non trovo le parole per dirti quanto rimpiango di aver gettato al vento quello che avevamo. Perché era prezioso; era la nostra vita. E’ colpa mia. Sei arrabbiato con me e lo accetto.
Ma nemmeno per un attimo ho preferito lei a te. Quella sera ero ubriaco, incazzato. L’ho scopata immaginandomi che ci fossi tu al suo posto. Non mi sono mai piaciute le donne, per l’amor di Dio, lo sai bene!

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Forse è una cosa abbastanza mostruosa da dire, visto che sono padre e tutto, ma è la verità: nemmeno l’amore per mio figlio supera quello che provavo, e continuerò a provare, per te. A lui voglio bene perché è un bambino adorabile ed è sangue del mio sangue, nonostante non sia stato voluto.
Il mio amore per te, invece, è frutto di una scelta. Ti ho scelto tanto tempo fa, Jongin, perché il mio cuore ha riconosciuto in te l’anima gemella. Sei la mia metà, che ti piaccia o no. Ed io, da sette anni a questa parte, vivo diviso in due. Incompleto, senza di te.

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Mi ricordo quel sonetto, era uno dei tuoi preferiti. Me lo hai declamato la sera del nostro secondo anniversario, appena dopo aver fatto l’amore. Di sicuro lo ricordi anche tu.
Mi manchi.
Per favore, rispondi.

 

 

Da: kimkai@gmail.com
A: sosehun@yahoo.kr

Eccoti accontentato, Sehun. Ottieni sempre ciò che vuoi, non è così? Del resto sono stato io, stupido e avventato, a tradirmi.
Ribadisco quanto già detto: disprezzo profondamente gli ipocriti, e tu sei uno di loro. Non hai imparato proprio nulla dai tuoi sbagli? Sei talmente concentrato sulla tua augusta persona, così incurante dei sentimenti altrui, che mi vergogno di essere stato innamorato di te.
Compatisco la povera donna che hai sposato, persino tuo figlio. Non merita un padre del genere. E tu, Sehun, non meriti nessuno che ti stia accanto.
Il tuo presunto amore non mi tocca più. Dubito che tu sia mai stato in grado di provarne per qualcuno che non fosse te stesso.
Considera questa mia come la pietra tombale di una storia morta e sepolta da anni. Abbi rispetto della mia vita e, per una volta, sii altruista: lasciami in pace.

Addio.

 

 

 

 

Ho notato un po’ di confusione tra voi lettori, pertanto voglio chiarire un dubbio comune. Dietro alle identità dei mittenti delle lettere (e i relativi interessi amorosi, fidanzati/e) si nascondono solo e soltanto gli EXO. L’unica eccezione è la M del primo capitolo, che sarei io. Sì, mi sono auto attribuita lo status di compagna di Yifenzio perché in pratica è come se fossimo già sposati.

Una cliccatina è sempre gradita: https://www.facebook.com/IlGeniodelMaleEFP/.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Lettera firmata ***


Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Perdonami, Jongin. Essere altruista non mi riesce facile come vorrei.
E’ che, vedi, ho passato sette anni della mia vita rimuginando su come mi sarei comportato in caso ti avessi incontrato di nuovo; come mi sarei sentito, cosa avrei detto, quale sarebbe stata la tua reazione. Il peggiore degli scenari possibili prevedeva che tu fossi ancora arrabbiato e mi vomitassi addosso tutto il tuo odio con parole terribili. Così è successo, e onestamente non ne sono sorpreso.
Però mi hai risposto. Adesso so che sei davvero tu. Credimi o meno, ma questo mi basta. So che hai un bel lavoro, che sei un professionista stimato. Presumo (e spero) che tu goda di buona salute. Sarei tentato di chiedere notizie della tua famiglia, se non sapessi già che non risponderai mai al mio messaggio.
Ti dirò: anche questo, sì, anche questo mi sta bene. Mi accusi di essere un egocentrico senz’anima, e forse hai pure ragione. Perciò continuo a scriverti, continuerò a farlo; ma senza aspettarmi nulla in cambio. Non voglio essere un tormento per te. Il tuo dolore mi tocca profondamente.
Mi è mancato non poterti raccontare alcunché della mia vita in tutti questi anni. E benché nessuno mi assicuri che questa mail e le prossime che seguiranno non verranno gettate nel cestino ancor prima di essere lette, ho deciso che correrò il rischio. Fintanto che posso tenermi in contatto con te, in qualsiasi modo, io sono felice comunque.

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Aprile è un mese crudele. All’inizio illude mantenendo le promesse di marzo, che sanno di natura in sboccio e temperature miti. Maggio è a un soffio, le giornate si allungano, i colori sono più vivi. La luce del sole inizia a scottare. Poi, verso metà mese, il timido anticipo d’estate viene spazzato via da un temporale che abbassa i termostati, stria il cielo azzurro di sfumature plumbee e affoga le margherite nei prati.
Non so dire se mi piaccia oppure no. Forse dovrei esserci affezionato, visto che è proprio in aprile che sono nato. Quel che è certo è che io, tradendoti in un modo tanto meschino, mi sono dimostrato altrettanto crudele. Con te, che eri la mia estate.
La natura ha i suoi ritmi, le sue stagioni. Io, invece, che motivazioni avevo?

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Non ti ho ancora parlato del mio lavoro. Ho una cattedra di Scienze Politiche alla Yonsei University, dove sono professore associato di Diritto. Nel frattempo mi preparo per conseguire l’abilitazione a professore ordinario, il che significherà una posizione più stabile in facoltà e un aumento di stipendio.
Mi piace insegnare. Essere riuscito a costruirmi la carriera che desideravo è uno dei pochi traguardi personali di cui sono fiero.

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Mio figlio si chiama Jonghun, per mia scelta.
Irrazionalmente speravo che, dandogli metà del tuo nome, finisse per assomigliarti almeno un po’. E benché possa sembrare assurdo, quel bambino ti assomiglia davvero. Ha il tuo stesso carattere fiero e taciturno, affettuoso e violentemente timido, ostinato ma generoso. Ha i tuoi occhi buoni e luminosi, il naso a patata, la boccuccia soffice come un petalo di rosa. Non so davvero come sia possibile. Ha preso gran poco da me e ancora meno dalla madre.
La mia ex moglie è una bella donna, ma del tipo freddo e altero. Molto elegante. Adora il bambino, mentre non ha mai nutrito un briciolo di stima nei miei confronti. Ai tempi del divorzio ricordo che le chiesi se non sarebbe stato meglio, per tutti noi, che lei non mi avesse rintracciato dopo quella notte maledetta e avesse cresciuto il piccolo tenendomi all’oscuro. Che senso aveva avuto il nostro matrimonio, date le premesse con cui era incominciato? E Jonghun, povera anima innocente, non avrebbe meritato una famiglia unita? Lei rispose dandomi ragione, ma disse anche che non se l’era sentita di affrontare da sola la gravidanza. Aveva un lavoro precario, dei genitori che si aspettavano di vederla accasata e felice prima dei trent’anni. La spaventava essere una madre single.
Non ho avuto cuore di rimproverarla per il suo egoismo. Del resto Jonghun non sarebbe stato concepito se io stesso, quella sera, non mi fossi sentito abbandonato e incompreso da te. Non ti sto accusando, sia chiaro. Solo… quanti errori madornali si commettono per paura della solitudine.

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Nonostante tutto, tu sei ancora la mia anima gemella. Ma probabilmente io non sono la tua.
Tra tante cose, questa è quella che più mi addolora.  

 

 

 

 

Dalla rubrica A Cuore Scoperto del settimanale Non mi dire!, n. 16 23/04/2017

 

 

Gentile Kai, che senso ha parlare d’amore ai giorni nostri?
I divorzi sono in aumento e i matrimoni in calo, non nascono abbastanza bambini, la crisi mette in ginocchio sempre più famiglie. Nuove guerre e malattie decimano la popolazione mondiale.
Esiste ancora l’amore? Dov’è? Io mi guardo attorno e vedo solo odio, angoscia, sofferenza.

Lettera firmata

 

 

«Gentile anonima/o, siamo obiettivi.
In passato guerre, carestie e mali incurabili non sono affatto mancati. Effettivamente fino a circa cinquant’anni fa ci si sposava di più, una volta nella vita finché morte non ci separi, e si procreava con maggiore impegno. Ma quante di queste unioni, mi chiedo io, quanti di quei figli erano voluti, frutto dell’amore e non di una mera convenzione sociale?
Se è l’amore inteso come spirito universale e motore del mondo che vai cercando, mi dispiace disilluderti ma non esiste. Non è mai esistito. I valori che hanno governato le sorti del genere umano sono stati (e sono tutt’ora) ben altri, a loro volta riassumibili in uno solo: l’istinto di sopravvivenza. Desideriamo di più, accumuliamo di più, rubiamo al vicino, ci scanniamo a vicenda, lottiamo per la supremazia e il denaro perché in fondo sappiamo che il nostro passaggio sulla Terra ha una data di scadenza. Il pensiero della morte ci spaventa come nessun altro. Lo sfidiamo, cerchiamo di dimenticarcene, ma lui non ci abbandona mai.
Esiste invece l’amore particolare e contingente, come era solito dire il mio professore di filosofia. Ovvero quello che si prova per un amante, i figli, gli amici, i genitori, un animale; persino per un lavoro, una casa o un ideale. L’amore concreto che sa di non poter salvare l’umanità ma ci prova lo stesso, e che all’estasi romantica alterna noia, frustrazione, rabbia, scarsa comunicazione. L’amore nasce e resiste grazie a tutti noi che abbiamo qualcuno o qualcosa con cui scontrarci e per cui valga la pena alzarsi la mattina, lottare affinché il mondo sia un posto accogliente e più giusto.
L’amore non è sparito, né un qualche dio capriccioso lo ha nascosto sulla cima della montagna più alta. E’ dove è sempre stato: dentro di noi, anonimo/a. Anche dentro di te. Prova a cercare.»

 

 

 

 

Una cliccatina è sempre gradita: https://www.facebook.com/IlGeniodelMaleEFP/.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Minseok ***


Destinatario: Jonginnie

Jo, tutto ok? Si è poi fatto più sentire quel tipo che ti cercava?

 

Destinatario: Minseok

Non sei bravo a fare il vago. Comunque sì, Sehun mi ha scritto. E scritto. E riscritto.

 

Destinatario: Jonginnie

Di sicuro non gli manca la tenacia. Gli hai risposto?

 

Destinatario: Minseok

Solo una volta, per mandarlo al diavolo. Ci sono andato giù pesante.

 

Destinatario: Jonginnie

E lui?

 

Destinatario: Minseok

Non ha fatto un plissé. Continua imperterrito a scrivermi. Una mail al giorno, tutti i giorni. Considerazioni sul passato e sul presente. Ha una bella penna.

 

Destinatario: Jonginnie

Però. Sono indeciso se ammirarlo per lo straordinario ottimismo o se compatirlo per lo stesso motivo.

 

Destinatario: Minseok

Io non lo capisco. Gli ho detto cose francamente orribili immaginando che così si sarebbe eclissato per sempre, e invece lui fresco come un quarto di pollo fa tutto il contrito e si assume le sue responsabilità, chiede perdono, si cosparge il capo di ceneri… con solo sette anni di ritardo, eh.

 

Destinatario: Jonginnie

Ne deduco che leggi le sue mail?

 

Destinatario: Minseok

Beh. Sì.

 

Destinatario: Jonginnie

Capisco.

 

Destinatario: Minseok

Piantala col tono da grillo parlante, Seok. Non sei il mio analista.

 

Destinatario: Jonginnie

Ahah, buono quello. Dovresti cercartene uno nuovo. Anni di terapia per niente, se posso esprimere la mia opinione.

 

Destinatario: Minseok

Ma che ne puoi sapere tu…

 

Destinatario: Jonginnie

Lo so perché sei mio cugino, ti conosco da quando portavi il pannolino e lavoriamo insieme. E’ evidente che in cuor tuo non hai affatto superato la storia con Sehun.

 

Destinatario: Minseok

Questo lascialo decidere a chi di dovere. Tipo -sai- me.

 

Destinatario: Jonginnie

Se mi sbagliassi, tu quelle mail non le degneresti di uno sguardo.

 

Destinatario: Minseok

Cosa intendi?

 

Destinatario: Jonginnie

Non prendiamoci in giro. Leggi i suoi messaggi ma lo contatti solo per insultarlo pesantemente. Sei ancora arrabbiato con lui. Eppure da quando si è rifatto vivo le tue risposte in A Cuore Scoperto non sono mai state tanto apprezzate. Ti stai ammorbidendo, prima eri più caustico.
Tutti questi elementi sommati insieme danno un unico risultato possibile.

 

Destinatario: Minseok

Cioè che la psicoterapia sta funzionando?

 

Destinatario: Jonginnie

Che sei innamorato di Sehun quanto lui lo è di te, testone. E appunto per tale motivo non lo hai mai perdonato.

 

Destinatario: Minseok

Il mio analista non la pensa così.

 

Destinatario: Jonginnie

Perché ha l’acume di un broccolo, che c’entra.

 

Destinatario: Minseok

Davvero ne sei convinto?

 

Destinatario: Jonginnie

Ti riferisci all’inettitudine del tuo dottoruncolo, oppure…

 

Destinatario: Minseok

Oppure.

 

Destinatario: Jonginnie

Ne sono sicurissimo. Non c’è nulla di male a provare dei sentimenti per una persona a tanti anni di distanza, sai? Tanto più che Sehun mi è parso sinceramente pentito nella lettera pubblicata sul giornale. Un filino patetico, forse, ma addolorato. 

 

Destinatario: Minseok

Beato te che hai tante certezze.

 

Destinatario: Jonginnie

Eddai, non mettermi il broncio solo perché ho ragione!

 

Destinatario: Minseok

Non esageri con la spavalderia, dottor Freud. Non ho confermato la sua diagnosi.

 

Destinatario: Jonginnie

Perché ti scoccia ammettere di essere nel torto, Nini. Facciamo un piccolo test, vuoi?

 

Destinatario: Minseok

Se è un’altra delle tue trovate balorde ti uccido, sappilo.

 

Destinatario: Jonginnie

Su su, accontenta il tuo cugino preferito! *aegyo*

 

Destinatario: Minseok

Nonché l’unico.

 

Destinatario: Jonginnie

KIM JONGIN, NON POLEMIZZARE SU OGNI COSA CHE DICO.

 

Destinatario: Minseok

Sì ma stai calmino, eh.

 

Destinatario: Jonginnie

Mi calmo se accetti di sottoporti al mio test.

 

Destinatario: Minseok

Sei un dittatore in erba, come tutti i nanerottoli.
Accetto. Contento?

 

Destinatario: Jonginnie

Ovviamente <3. E’ davvero molto semplice, però ti chiedo di rispondere con assoluta sincerità e senza starci troppo a pensare.
Immagina di avere Sehun davanti a te, in tutto il suo tormentato e coglionesco splendore. Come ti comporti?

 

Destinatario: Minseok

Facile: lo prendo a calci e pugni finché mi va.

 

Destinatario: Jonginnie

Ok, ma che limiti ha il tuo volere? Lo picchi al punto da mandarlo in ospedale? Finché non muore?

 

Destinatario: Minseok

No! No. Non sono un assassino. Diciamo che lo picchio senza esagerare: un occhio nero, lividi, qualche contusione. Gli faccio del male ma non lo pesto a sangue. Dio, non ci riuscirei mai!

 

Destinatario: Jonginnie

Quindi lo ammacchi un po’. E poi?

 

Destinatario: Minseok

Poi niente.

 

Destinatario: Jonginnie

Bugiardo.

 

Destinatario: Minseok

…Non ne ho la più pallida idea.

 

Destinatario: Jonginnie

Invece credo che tu lo sappia molto bene, cuginetto mio <3.

 

 

 

 

Destinatario: Minseok

Oggi Sehun mi ha scritto una mail assurda.

 

Destinatario: Jonginnie

Spero che ‘assurda’ non sia un sinonimo di ‘sconcia’.

 

Destinatario: Minseok

Beh, no. Però il sesso c’entra.

 

Destinatario: Jonginnie

Jongin, se ti aspetti del supporto morale da parte mia devi parlare chiaro.

 

Destinatario: Minseok

Dice, ehm, dice che da quando ci siamo mollati lui non pratica più.

 

Destinatario: Jonginnie

Non pratica cosa, lo yoga?

 

Destinatario: Minseok

Non è più uscito con nessuno. Zero tango orizzontale. Nemmeno una botta e via. Nemmeno con l’ex moglie.

 

Destinatario: Jonginnie

GIURA?!

 

Destinatario: Minseok

Sono parole sue; sulla loro attendibilità non posso esprimermi.

 

Destinatario: Jonginnie

Oh, io ci credo. Sehun mi sembra proprio il tipo sufficientemente romantico e masochista da mettersi la cintura di castità in attesa che il suo grande amore torni da lui.

 

Destinatario: Minseok

Consentimi di essere scettico al riguardo.

 

Destinatario: Jonginnie

Sei un ragazzino testardo.
Però se ci pensi è buffo. Dopo sette anni di astinenza uno rischia di dimenticarsi anche i fondamentali! In tal caso dovrai insegnargli tutto da capo. Ma gli funzionerà ancora l’arnese?

 

Destinatario: Minseok

MINSEOK TI PREGO.

 

 

 

 

Una cliccatina è sempre gradita: https://www.facebook.com/IlGeniodelMaleEFP/.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** LH & J ***


Dalla rubrica A Cuore Scoperto del settimanale Non mi dire!, n. 18 7/05/2017

 

 

Caro Kai,
voglio ringraziarti a nome mio e di C, che da due settimane è il mio ragazzo.
Seguendo il tuo consiglio, infatti, ha finalmente tirato fuori le palle e mi ha chiesto di uscire. (Appena in tempo, perché se non si fosse dato una mossa gli sarei direttamente saltato addosso.)
Siamo più uniti che mai, alla faccia dei bulletti omofobi della nostra scuola. Non abbiamo paura di loro. Insieme siamo una forza; alla fine -ne sono sicuro- vinceremo noi.

LH

 

 

Grazie Kai, grazie davvero!
Mi riferisco alla lettera della mia dolce K pubblicata sul numero 13. Grazie alle tue gentili parole, K ha trovato il coraggio di confidarsi con me. Abbiamo parlato a lungo delle sue paure, di quanto fosse importante il passo che stavamo per compiere. Io stessa ero parecchio nervosa all’idea!
Poi però è avvenuto tutto naturalmente, come se l’avessimo già fatto centinaia di volte. E’ stato bellissimo…
Ti auguro di essere felice quanto lo siamo io e K.
Baci,

J

 

 

«Grazie a voi, ragazzi, perché date un senso al mio lavoro.»

 

 

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Come stanno i tuoi cani? Monggu, Jjangu e Jjangah, se non erro. Non sono più giovanissimi, suppongo. Ricordo che all’epoca Jjangah era ancora una cucciola. Quanto li viziavi! Li trattavi come se li avessi partoriti tu stesso. (Saresti un ottimo padre.)
Anche io ho preso un barboncino toy. Bianco, però. Ha compiuto due anni da poco, si chiama Vivi. E’ mingherlino e ricciuto, sembra un agnellino. Ha un bel carattere. Jonghun ne va matto, è capace di giocarci insieme per delle ore. Piacerebbe anche a te.

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Che io sono single da quando ho divorziato già lo sai. E tu? Non so niente della tua vita privata.
Mi sembra impossibile che un uomo bello e intelligente come te non abbia trovato un compagno stabile. Quando stavamo insieme dicevo, scherzando solo in minima parte, che presto mi avresti rimpiazzato perché avevi la fila di aspiranti fidanzati -più carismatici, più affascinanti, più potenti di me- fuori dalla porta. Ero tanto geloso.
Lo sono tuttora, ad immaginarti felice tra le braccia di un altro. Ma ho perso quel diritto troppo tempo fa e accidenti, benché ne sia consapevole fino alla nausea non riesco ad accettarlo fino in fondo.
Scusami. Cestina questa mail e dimenticala.

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Chissà se leggi le mie lettere. Chissà se ti manco almeno un po’.

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Queste giornate si trascinano una dopo l’altra, uguali e interscambiabili tra loro.
Lo psicologo presso cui sono in cura mi ha diagnosticato una lieve forma di depressione. Non l’ho detto a nessuno. Sei la prima ed unica persona a saperlo.
Prendo un farmaco che mi aiuta, anche se per questo motivo non posso più guidare e devo spostarmi con la metropolitana. Tanti la odiano, tuttavia a me non dispiace. E’ molto affollata ma pulita, e le raffiche d’aria che investono le scale mobili hanno un sorprendente odore biscottato. Incontro sempre gli stessi habitué: studenti e impiegati, soprattutto. Penso di essere l’unico insegnante del gruppo.
Il momento peggiore è la mattina, quando devo trascinarmi fuori dal letto. Mi sveglio e sono solo. Non ci sei tu, non c’è mio figlio; nemmeno Vivi, che ama dormire sul divano. Solo solo solo solo.
Ma hai ragione, sai. E’ quello che mi merito.

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Che notte magnifica. Hai visto quante stelle? Sembrano diamanti su un letto di velluto nero. La dedico a te.
Ti amo, Jongin. Non volevo farti soffrire. Eri tu l’uomo con cui avrei voluto costruire una famiglia.

Mi dispiace. Perdona il disturbo.

 

 

Da: kimkai@gmail.com
A: sosehun@yahoo.kr

Cosa sarebbe questo, un cazzo di biglietto di addio?
Non ti azzardare, Sehun. Hai capito? Non ti azzardare. Piuttosto ti ammazzo io, pezzo di stronzo.

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

…Jongin, temo che tu abbia equivocato. Non potrei mai, capisci? Non finché tu e Jonghun siete qui.
Ti ho fatto preoccupare?

 

 

Da: kimkai@gmail.com
A: sosehun@yahoo.kr

Sì, vaffanculo.

 

 

 

 

Spero di non aver offeso la sensibilità di nessuno accennando a temi pesanti come la depressione ed il suicidio (ho aggiunto un avvertimento alla storia, a tal proposito). Purtroppo sono assai più frequenti di quel che si pensa, e per rispetto di chi deve averci a che fare ogni giorno mi sono limitata, appunto, ad un semplice accenno.

Una cliccatina è sempre gradita: https://www.facebook.com/IlGeniodelMaleEFP/.





Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Kai ***


Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Sono veramente mortificato per quanto è accaduto. Non era affatto mia intenzione farti credere che stessi per suicidarmi, lo giuro. Forse ho esagerato ad esternare la mia malinconia.
Ho mai contemplato questa ipotesi? Sì, mi è successo. Il mio psicologo dice che è abbastanza frequente fantasticare sulla propria morte, e non solo per le persone soggette a depressione. Però non ho pensato nemmeno una volta di concretizzare simili propositi.
Ci vuole vita per amare la vita, ed io in realtà ce l’ho. Sono troppo attaccato a questo mondo per lasciarlo andare prima del previsto.
Comunque sono contento di sapere che leggi le mie mail. Ti importa ancora di me, dopotutto?

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Sono tornato all’EXO Café, quello vicino alla facoltà di Medicina, te lo ricordi? Abbiamo preparato tanti esami seduti a quei tavoli appiccicosi con le poltroncine in vinile, interrogandoci a vicenda benché frequentassimo corsi diversi. I bubble tea che servono lì sono sempre i migliori della città. Il tuo gusto preferito era tè al gelsomino, succo di mango e pesca con bubble al lychee. L’ho assaggiato ed è veramente buono.

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Che testa! Mi sono dimenticato di farti i complimenti per la tua risposta a quella lettera anonima di un paio di settimane fa. Ci credi se ti dico che mi sono commosso?
Chiacchierando con la mia ex moglie del più e del meno, è venuto fuori che lei adora la tua rubrica e non si perde un numero del giornale. Perciò, se non ti offendi, ti porgo anche i suoi omaggi; dice che solo una persona sensibile e matura può parlare, come hai fatto tu, del senso dell’amore. Se scoprisse chi sei davvero probabilmente si sotterrerebbe per la vergogna, perché ti stima moltissimo. Sei una specie di guru per lei. Non è ironico?
Mi sprona in continuazione a rifarmi una vita. In fondo non è una cattiva donna; semplicemente non siamo mai stati compatibili.

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Vorrei tanto farti conoscere Jonghun e Vivi. Sono certo che ti adorerebbero.

 

 

 

 

Dalla rubrica A Cuore Scoperto del settimanale Non mi dire!, n. 19 14/05/2017

 

 

Cari lettori,
quest’oggi sono io a scrivere una lettera a voi.
Tre anni esatti fa inauguravo una Posta del Cuore che, lo confesso, dubitavo di riuscire a gestire degnamente. Credevo di essere la persona meno adatta a trattare d’amore e dare consigli in merito. Però, per qualche fortunato scherzo del destino la rubrica ha da subito riscosso un grande successo, e di questo vi sono immensamente grato. Tuttavia, ahimè, continuo a ritenermi il peggior Cupido di sempre.
Parlare di problemi altrui, e cercare di risolverli, è relativamente facile. Bastano un po’ di empatia e di tatto, una discreta eloquenza e buonsenso. Ben diverso è preoccuparsi della propria vita sentimentale.
La mia è stata a lungo disastrata. Incapace di riprendermi dal tradimento della persona a me più cara, per molto tempo non ho saputo come convivere con il dolore. La mia maschera di professionista in carriera reggeva bene, ma nel mio intimo le cose erano diverse. Il cuore mi sanguinava senza mai cicatrizzare. Non riuscivo ad elaborare la fine traumatica e brusca, improvvisa, di una storia importante. Una squallida questione di corna fu la causa: un tradimento imperdonabile per me, giacché mi aveva messo di fronte alla mia grande paura di scoprirmi sostituibile, non abbastanza, incapace di offrire un futuro a chi amavo. Perciò in sordina covavo rabbia e risentimento, ignorando se e quando sarebbero esplosi.
Quel momento alla fine è arrivato. La persona colpevole di avermi spezzato il cuore è tornata nella mia vita nello stesso modo plateale con cui se ne era andata. Il rancore di anni ha avuto la meglio sui miei propositi di freddezza. Ho detto cose irripetibili di cui adesso mi pento, perché certe cose non si augurano nemmeno all’ultimo degli uomini.
Questa persona, invece di scappare a gambe levate, mandando all’aria ogni mia aspettativa ha deciso di restare. Tutti i giorni mi scrive qualcosa di sé, aneddoti e considerazioni e confessioni molto dolorose per entrambi. Si scusa senza pretendere il mio perdono.
Dapprima il suo comportamento mi ha dato sui nervi. Non capivo quali motivazioni potesse avere, tanto più che io non accennavo a rispondere a nessuno dei suoi messaggi. Eppure li leggevo. Attraverso quei racconti mi riappropriavo della persona che conoscevo, ricordavo episodi ormai dimenticati. Si è instaurato un dialogo muto in cui il mio silenzio -all’inizio affilato come un’arma- si è tramutato in altro: attesa, curiosità, beneplacito. Leggendo le parole che il mio antico amore usava per descrivere la sua vita, a me sconosciuta ma vissuta a metà tale e quale alla mia, la ferita al cuore (o al mio ego?) ha iniziato pian piano a guarire.
Un caro amico mi ha aiutato ad aprire gli occhi. La verità stava sotto al mio naso, ma sino ad allora ero stato troppo cieco e concentrato su me stesso per rendermene conto. Al di là della sofferenza che ci eravamo procurati l’un l’altro, al di là del tempo sprecato a rimuginare sugli errori commessi; al di là del veleno che gli avevo riversato addosso con il preciso scopo di fare del male, sotto alle ceneri del nostro amore una fiammella, timida ma tenace, resisteva ancora.
Ed è da questa fiammella che voglio ripartire. Penso di meritare un po’ di felicità.
In questi tre anni sono stato reso partecipe delle vostre tribolazioni ripagando la fiducia dimostratami con la cortesia e il distacco (talvolta vera e propria freddezza, e me ne scuso) di un accademico ferratissimo nella teoria ma senza alcuna esperienza sul campo. D’ora in poi, spero, sarà tutta un’altra musica.
Grazie per avermi tenuto compagnia fin qui,

vostro Kai

 

 

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Mioddio, Jongin. E’ da un’ora che piango senza riuscire a smettere.
Ti rendi conto del regalo che mi stai facendo?

 

 

Da: kimkai@gmail.com
A: sosehun@yahoo.kr

Certo che me ne rendo conto. Ho voglia di un bubble tea. Vediamoci all’EXO Café, martedì prossimo alle 16?
Ho una riunione, perciò potrei fare un po’ tardi.

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com

Se non ci metti troppo, ti aspetterò tutta la vita.

 

 

 

 

Il sipario cala finalmente su questa fyccina. Grazie di cuore a chi l’ha recensita, letta, inserita tra Preferite e Ricordate. Ho dei lettori molto speciali; so di essere fortunata.

(Una cliccatina è sempre gradita: https://www.facebook.com/IlGeniodelMaleEFP/.)

Alla prossima, con molto ammmòòòreH!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3648364