Healing

di La Tigre Mezzo Sangue
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio ***
Capitolo 2: *** Arrivo ***



Capitolo 1
*** L'inizio ***


                                                                              
                                                                                                               (La fan-art non è di mia creazione, io l'ho solamente modificata leggermente con Photoshop.)







- Dottoressa Ziegler, questo dove lo appoggio?- Mi chiede Carlos, uno dei dottori, con in mano un'erba medicinale.

- Nella serra non c'e più spazio?-

- Chiederò al giardiniere.- Dice per poi iniziare a correre alla rinfusa e finendo contro un macchinario e facendo quasi cadere la piantina. Si gira e mi sorride imbarazzato.

-Dottore, vada piano se non vuole farsi del male.- Dico serena. Il giovane annuì ed esce lento come una lumaca.
Carlos è un ottimo dottore, però è talmente sbadato che una volta invece di passarmi bisturi mi passò delle forbici.

-Dottoressa Ziegler.- Come al solito, la calma in questo laboratorio è una rarità. Mi giro e noto Jack Morrison venirmi in contro, mentre le altre dottoresse ridacchiano tra di loro e fanno gli occhi dolci.

- Comandate Morrison, cosa la porta qua?- Chiedo sorridente. Jack è un mio vecchio amico, fu lui a reclutarmi in Overwatch.

- Ho una missione per te, puoi venire con me a discutere dei dettagli?- Mi chiede una volta arrivato davanti a me.

- Certamente.- Dico per poi seguirlo, mentre mi fa strada per andare nella sala delle riunioni. Una volta arrivati mi fa accomodare in una delle sedie bianche, intorno al grande tavolo ovale. La stanza é immensa e sembra sprecata per sole due persone. I vari schermi riportano tutti qualche statistica, che così di sfuggita non riesco a ricollegare.

- Angela, Overwatch ha un compito importante per te.- Parte immediatamente, con la sua solita espressione seria, per poi fare una una momentanea pausa. Quando siamo soli ci diamo del tu, invece quando siamo insieme ad altri preferiamo mantenere un rapporto formale. È una decisione che abbiamo preso di comune accordo.

- Conosci il clan Giapponese "Shimada"?- Mi chiede guardandomi, come al solito, dritta negli occhi con il suo solito sguardo serio. 

- Só che è un clan criminale e che Overwatch sta cercando di fermarli.- Dico pensandoci su. Non mi aveva mai parlato direttamente di questa organizzazione criminale, lo avevo sentito una volta parlarne con Gabriel e discutevano su come eliminarla.

- Il clan Shimada ha sede ad Hanamura, è il clan criminale più forte e spietato del Giappone. Overwatch sta cercando di fermarlo in tutti i modi ormai da tempo, ma fino ad ora non abbiamo mai concluso niente di concreto. Una nostra spia ci ha rivelato che pochi giorni fa il capo del clan è deceduto. Il capo ha due figli ed ora il figlio maggiore ha preso il posto del padre ed è divenuto il capo del clan. Pochi minuti fa la stessa spia mi ha contattato con una certa urgenza. Il figlio maggiore ha chiesto al fratello di prendere più seriamente il ruolo nel clan e di iniziare delle missioni, però il figlio minore ha rifiutato. Il più grande è andato su tutte le furie ed ha sfidato il fratello e dopo varie ore di lotta, ha vinto portandolo alla morte.- Sgrano gli occhi. Si può arrivare veramente ad uccidere il proprio fratello? E per cosa poi? Un clan. Il mondo è seriamente cambiato in peggio.

-O questo è quello che credeva. Infatti il suo cuore batteva ancora, seppur molto lentamente. La nostra spia è stato incaricato i membri a portare il corpo nella tomba della famiglia, in realtà lo porterà qua. Abbiamo mandato un aereo e in questo momento sta arrivando qua.- Conclude, spiazzandomi completamente.

-Qua?- Domando incredula.
-Overwatch vuole che tu lo salvi. Sarà un compito arduo, ma noi crediamo nelle tue capacità.- Mi risponde incrociando le braccia.

-Io... Beh, farò del mio meglio. Ma perché Overwatch vuole salvarlo?- Chiedo, sperando che anche questa mia curiosità venga appagata.

-Lui non é come gli altri membri dell'organizzazione. A lui non interessava nulla di quella vita ed il padre gli faceva fare quello che voleva, al contrario del fratello a cui veniva imposto un certo tipo di vita. Ed é questo che può aiutarci, il fatto che a lui non piaccia far parte di quel clan anche se ne fa parte. Può aiutarci rivelandoci i segreti e le tattiche.- In poche parole, lo devo salvare perché ad Overwatch serve vivo o meglio, sono i suoi ricordi a servirgli.

-Io cercherò di salvarlo con tutte le mie forze, però voglio mettere in chiaro una cosa. Sono onorata che mi venga assegnato un compito di questo calibro, ma se io lo salverò sarà soltanto perché non merita di morire e non perché Overwatch vuole usarlo.- Dico per poi alzarmi dalla sedia e andarmene senza farlo replicare.

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Capitolo 2
*** Arrivo ***


                                                                              
                                                                                                               (La fan-art non è di mia creazione, io l'ho solamente modificata leggermente con Photoshop.)








Sono passate all'incirca quattro ore dalla discussione con Jack. Ho reclutato alcuni infermieri per farmi aiutare, ora si danno da fare preparando la sala. 
Devo essere sincera, sono un pò agitata. Come è ridotto? Riuscirò a salvarlo? Ovviamente ora non posso saperlo, però comprendere un minimo i punti critici mi aiuterebbe molto.
Un improvviso e chiassoso rumore mi fa sussultare. Jack entra frettolosamente e sbattendo rudemente la porta al muro.

- Mercy è arrivato. Ho incontrato un'infermiere ed gli ho chiesto di andarlo a prendere con la barella. Tu affrettati ad andare nella sala.- Mi dice così velocemente che quasi non lo capisco.

- Da solo riuscirà a portarlo?- Chiedo allarmata, mentre prendo al volo la mascherina e filare via seguita da lui.

- Lo aiuteranno chi l'ha portato qui.- Mi spiega mentre cerca di prendere fiato. Deve aver corso velocemente per arrivar prima.

Mi avvio con una certa fretta e nel mentre chiamo l'infermieri per annunciare l'arrivo del paziente. Jack entra insieme a me e tutti fanno un piccolo inchino per rispetto. 
La sala é enorme, gli oggetti però sono stati trasferiti tutti adiacenti al lettino. Il colore dominate della stanza é il bianco, però ci sono vari mobiletti grigiastri. 
Ho appena il tempo di mettermi il camice e la cuffia per i capelli, che la porta si spalanca. 
Prontamente mi giro, pendendomene successivamente. Spalanco gli occhi ed il cuore sembra fermarmisi per qualche istante. 
I capelli neri sono sporchi di sangue secco, il viso é colmo di tagli ancora aperti, i vestiti da ninja sono ridotti in stracci zuppi di sangue e nei strappi si riesce ad intravedere il dorso, anch'esso pieno di tagli più profondi e larghi. Le braccia, o quello che ne resta, sono rotte, piene di lividi e squarciate esattamente come le gambe. 
Il comandante notandomi sconvolta, mi si avvicina senza farsi notare e mi sussurra nell'orecchio.

-Angela, so che é un caso disperato però mi fido di te e delle tue capacità. Puoi farcela.-  Lo guardo riconoscente e torno in me. 
-Forza, posatelo cautamente sul lettino, ogni piccolo movimento brusco può causargli ulteriori ferite.- Ordino autoritaria. Subito i miei "assistenti" eseguono. 
-Comandante Morrison, mi dispiace ma deve uscire.- Dico senza ammettere repliche. Accenna un si con la testa e se ne va insieme ai ragazzi che hanno portato il piccolo di casa Shimada. Faccio un lungo sospiro ed inizio.


Dieci ore. Siamo qui dentro da dieci ore. Sono state lunghissime, quasi interminabili. Ma finalmente posso uscire ed avvertire Jack. 
Ce l'abbiamo fatta... Tuttavia, per salvarlo ho dovuto usare la nanobiologia. Ho dovuto ricreargli il corpo. Ne le braccia e ne le gambe non avevano speranze. L'unica cosa che sono riuscita a salvargli é il viso, anche se non tutta. I graffi diventeranno cicatrici in poco tempo, però rimarranno per sempre. Emetto un sospiro di sollievo e tolgo la mascherina e la cuffia. 

-Ottimo lavoro Dottoressa Ziegler.- Sorride, Rose una delle infermiere. 

-Grazie mille a tutti voi per l'immenso aiuto che mi avete concesso.- Dico riconoscente.

-Ora trasferiamolo in una delle stanze senza pazienti. Ora ha bisogno di un'altro tipo di cure, gli altri pazienti potrebbero fargli domande indiscrete.- Annuiscono tutti, in ogni caso incarico solo tre di loro.

Apro la porta e con mia sorpresa trovo Gabriel Reyes. Immediatamente gli sorrido. 

-Gabriel, cosa ti porta da queste parti?- Domando.

-La Blackwatch era incaricata nel sorvegliate l'aereo in cui c'era quel bamboccio. E quindi Doc? Com'é andata? Anche se dal tuo umore posso intuire la risposta.- Domanda mentre si sistema il cappello di lana, nero.

-É vivo. Questo é l'importante.- Mentre lo dico, i tre infermieri lo portano nella camera.

Per la prima volta dopo tempo, vedo l'espressione di Gabriel mutare. 
Guarda il corpo del ragazzo e dopo guarda me. Senza dire una parola, si gira e se ne va. Improvvisamente, una signora corre nella mia direzione e mi si ferma davanti.

-Dottoressa, l'attendono nella sala delle riunioni.-

-Vado subito, grazie mille.- Dico sorridendogli. Mi avvio e in cinque minuti arrivo nella base. Overwatch ha creato le proprie strutture vicine e questa é una fortuna.

-Hai fatto un miracolo?- Mi chiede La giovane Tracer, appena metto piede nella stanza.

Ci sono alcuni della squadra, Ana, Jack, Reinhardt, Winston, Torbjorn, Gerald, Tracer, Kimiko e Mirembe.

-Non faccio miracoli... beh, non sempre.- Dico ridacchiando.

-Overwatch si congratula con lei Dottoressa Ziegler. Presto avremo una sorpresa per lei.- Mi dice orgoglioso, Jack.

- A quanto pare, sapete già tutti dell'esito.- 

- Scusami, gliel'ho detto io.- Dice Mcree, uscendo da un angolo.

- Me lo ha detto Gabriel.- Aggiunge per scaricare la colpa sul suo capo.


- Non ti preoccupare, non me la sono presa.- Gli sorrido.

- Tra quanto si sveglierà?- Domanda Ana.

- L'effetto del nuovo corpo è già in corso, potrebbe svegliarsi tra due secondi come tra tre giorni.- Rispondo.

- Ottimo lavoro per una della svizzera.- Commenda ridacchiando Reinhardt, ricevendo come risposta una gomitata da Ana.

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