Finalmente ci siamo capiti

di Lucalucaluca
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non dormire nel mio letto ***
Capitolo 2: *** Il monte Kagami e lo spirito della barriera ***
Capitolo 3: *** Persi negli ingranaggi dell'anima ***
Capitolo 4: *** Le tante facce dell'amore ***
Capitolo 5: *** Le scelte di Lucy e di Megumi ***
Capitolo 6: *** Febbre, pulizie e complicità ***
Capitolo 7: *** Due rivali, stessa missione ***
Capitolo 8: *** Nausea sulla barca ***
Capitolo 9: *** I krotus e il tempio sotto il mare ***
Capitolo 10: *** Ignorare l'amore ***
Capitolo 11: *** L'aria che respiro sei tu ***
Capitolo 12: *** Ho deciso che lo farò (prima o poi) ***
Capitolo 13: *** Le prove ***
Capitolo 14: *** Inizia lo spettacolo ***
Capitolo 15: *** L'arrivo a palazzo e l'incontro con la regina ***
Capitolo 16: *** Piacere, sono Tatsuo ***
Capitolo 17: *** Stanotte ci guarderanno le stelle ***
Capitolo 18: *** Giornata d'amore e di torte alla panna ***
Capitolo 19: *** Momenti felici e momenti tristi, ecco il custode del tempo! ***
Capitolo 20: *** Addio ***
Capitolo 21: *** Nulla si dà per nulla ***



Capitolo 1
*** Non dormire nel mio letto ***


CAPITOLO 1 – NON DORMIRE NEL MIO LETTO

E’ passato qualche tempo dalla battaglia tra Fairy Tail con le altre gilde di Fiore e l’impero Alvarez. Natsu, Lucy, Happy e gli altri hanno ripreso la loro normale vita (se così la si può definire) a Magnolia…

***

Casa di Lucy. Entrano le prime luci della mattina dalla finestra.

“Aaaaaaaaa… non ho ancora pagato l’affitto!” grida Lucy, svegliandosi di soprassalto a causa di un incubo. Dopo essersi resa conto che è stato solo un sogno si rassicura, tuttavia vede muoversi una figura al proprio fianco nel suo caldo letto.

“NATSU!!”urla mentre lo scaraventa contro il muro, presa dall’imbarazzo.

“Cosa ci fai qui?!” dice la ragazza. Rossa in volto per la vergogna.

“Ma che ti è preso Lu!” rilancia lui. “Beh, se per te è normale che io appena sveglia debba trovare in casa mia un ragazzo e un gatto – lanciando un’occhiataccia al povero Happy che ignaro di tutto dormiva ancora – e per giunta nel mio stesso letto!”

La maga è furibonda, ma non per l’accaduto in sé (che ormai si ripeteva quasi ogni giorno), bensì per il fatto che stesse parlando con Natsu. E lei, quando parlava con Natsu, si arrabbiava quasi sempre. Anche senza motivo. Anche non volendo arrabbiarsi.

“Lu, fai così ogni volta che mi trovi nel tuo letto. In fondo non faccio nulla di male”dice ancora lui.

“A proposito - segue lei - perché mai venite a dormire da me quando avete una vostra casa dove riposare?”

“Beh, in verità, ad Happy piace molto il tuo morbido letto, mentre a me…ecco…” Lucy si meraviglia di vedere un Natsu tutto rosso per l’imbarazzo, gli sembra strano, e per un secondo ne è attratta. Lo stesso Natsu è sorpreso di sentire il cuore accelerato e di sentirsi bloccato con le parole (non che fosse molto bravo, comunque) fin quando dice “Mi piace il tuo odore, Lu”. Natsu non capisce il perché di quella sensazione. Sa che i sintomi scaturiti dalle parole che ha pronunciato sono proprio quelli dell’imbarazzo, pur non avendone avuto spesso a che fare. Più volte aveva detto alla ragazza che aveva un buon odore tuttavia questa volta per il fatto di trovarsi virtualmente da solo con lei (considerato che Happy non lo sveglierebbe una palla di cannone) senza nessuno della gilda, senza essere alla gilda, gli dà una sensazione strana, mai avvertita. La maga si fa più rossa del pomodoro mentre maledice i sensi super sviluppati del Dragon Slayer che gli permettono di sentire così bene il suo profumo e, allo stesso tempo, viene sempre più attratta dal ragazzo che ha di fronte.

Presa dalle emozioni, e sapendo che il mago del fuoco non ama mentire, soprattutto ad un’amica come lei, dice “E’ solo questo il motivo?”non è certa di ciò che sta facendo, ma la voglia di saperlo la incoraggia. Il silenzio di qualche attimo eterno, almeno per lei, si spezza con la voce di Natsu che dice “Beh, mi piace starti vicino, qualche volte ti abbraccio anche oppure metto la testa nei tuoi capelli dorati per sentire il loro odore dolce, ma io non ci trovo nulla di strano”. Lucy rimane ferma, si meraviglia di come l’abbia detto con naturalezza, come se fosse la cosa più normale del mondo. Allora tutto il desiderio accumulato nei confronti del rosato svanisce e lei pensa, un po’ triste “E’ inutile, lui non prova certe cose... – e si chiede – L’unico motivo per il quale sta accanto a me la notte è perché gli fa piacere stare vicino ad una sua amica, per quanto stretta? Davvero è solo questo? .... Si! – rassegnandosi – è solo questo…” e sospira.

Natsu, con un’espressione un po’ ebete ma molto dolce, non capisce perché Lucy abbia cambiato umore all’improvviso, anche se, in effetti, la considera un po’ strana di tanto in tanto non potendo immaginare che la causa sia proprio lui. La maga sta ricominciando ad arrabbiarsi quando Happy si sveglia e commenta “Buongiorno, Lucy… Sai, – disse dopo essersi ripreso un poco – questa casa è davvero carina, ci vorrei vivere io, e pensare che l’affitto è di soli 70.000 jewels!”. Al suono di quelle parole, Lucy prende un colpo e inizia a farneticare cose sull’affitto non pagato e sul ira della proprietaria che si abbatterà su di lei.

“Come farò, come farò!” ripete agitata.

“Beh ieri ho visto alla bacheca della gilda una richiesta da 100.000 jewels tondi tondi” dice entusiasta Natsu.

“Si – fece lei – ma comunque dividendola con voi non potrò pagare l’affitto”.

“Aaaaaaaaaaa Lucy! Senti, io non sono bravo in matematica, ma se sarà necessario ti daremo tutta la ricompensa per pagare questo stupido affitto. Chiaro? Andiamo Happy!”.

“Aye, sir” fa l’exceed felice.

La bionda rimane molto contenta per ciò che i suoi due amici hanno detto e le passano sia il senso opprimente di tristezza sia l’arrabbiatura e si affretta a raggiungerli.

Con una irruente pestata Natsu spalanca la porta della gilda. L’atmosfera è la solita che si respira a Fairy Tail. Cana beve vino da un’enorme botte tutto il tempo, Gajil canta stordendo tutti i compagni intorno, Elsa mangia beata una fetta di torta e guai a disturbarla, Lluvia fa come sempre la corte a Gray, togliendo e aggiungendo dalla sua agenda i possibili “rivali in amore”. Mirajane chiama Lucy e le dice di accomodarsi al bancone mentre Natsu cerca la richiesta in bacheca. Quando la bionda si siede molte ragazze la accerchiano per parlare un pochino.

“Lo ha fatto di nuovo?” dice Cana, sapendo già la risposta.

“Sì” fa Lucy, rassegnata.

“Ma su Lucy, lo sai che ti vuole bene, per lui è una dimostrazione di affetto – continua Mira – forse prova anche qualcosa per te!”

“Non credo proprio” fa Lucy muovendo il palmo della mano su e giù come ad allontanare quell’assurdo pensiero. “Credo che Lucy abbia ragione” infierisce Kinana.

“Già” fa Lucy, con Cana che continua “E scommetto che a te dispiace, giusto Lucy?”. La bionda per non lasciare spazio a dubbi risponde subito “Ma che ti salta in mente” senza accorgersi di essere un po’ più rossa del solito. Cana sorride in maniera ambigua e continua “Ci spieghi per bene allora perché ogni notte viene a casa tua” ma Levy prontamente la interrompe per togliere l’imbarazzo alla sua amica “Cana, vedo che come al solito ti piace mettere in imbarazzo la gente, eh”. Cana sorride. Lucy è ormai tutta rossa e mentendo a sé stessa dice “Io non sono imbarazzata e poi non fa niente di sconveniente, tranquilla – d’un tratto abbassa lo sguardo e continua – proprio niente…”. Volendo sdrammatizzare Lisanna interviene “Dai Lucy, in fondo Natsu, Happy e tu siete un team, no? E’ normale che voglia stare con i suoi compagni, non credi anche tu?” Queste parole fanno riflettere Lucy, che effettivamente non si è mai spiegata del tutto il fatto che Natsu abbia scelto lei come compagna di team. Mentre pensa Natsu le prende una mano e le consegna la richiesta dicendo “Ecco Lucy, non abbiamo trovato quella richiesta, ma questa è anche meglio!”. Il documento diceva: Scacciate i Vulkan del monte Kagami che distruggono i nostri campi. Ricompensa: 1.500.000 jewels. “Ma è tantissimo” afferma la maga degli Spiriti Stellari saltando dalla sedia. Ed Happy aggiunge “Aye, così non dovrai preoccuparti dell’affitto per un po’”. “Giusto, ma, quando avete intenzione di partire?” fa la bionda. E Natsu di botto “Chiaro no, ORA!”. “D’accordo – dice entusiasta la maga – ma sappi che ci vorranno almeno tre ore di treno” aggiunge. A quelle parole Natsu gela e dice “I..Io vado a piedi” e Lucy risponde “Certo come no, appena senti parlare di mezzi di trasporto ti tiri indietro eh” tirandolo d’orecchio verso l’uscita.

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Capitolo 2
*** Il monte Kagami e lo spirito della barriera ***


CAPITOLO 2 – IL MONTE KAGAMI E LO SPIRITO DELLA BARRIERA

“pprbbbhlll…..  bbrbrrrllll…... aaahhhhhhh…”

“Natsu smettila, lo so che è un problema per te viaggiare sui mezzi di trasporto, ma ora cerca di calmarti” rimprovera Lucy. “Ci provo Lu, ma è davvero terribile”.

“Ho letto i dettagli della richiesta – continua la maga – e sembra che da un mese e mezzo a questa parte i Vulkan della montagna stiano distruggendo i campi e le case degli abitanti del villaggio”.

“Aye, basterà qualche colpo di Natsu e saranno tutti KO” dice il gatto blu ma Lucy interviene “Noooo! Finirà per distruggere di nuovo tutto e non ci verrà data la ricompensa”. Natsu invece sta così male che preferisce lasciar stare l’argomento.

***

Giungono a destinazione, Natsu si riprende, e iniziano a incamminarsi verso il villaggio. Arrivati, osservano come tutti i campi una volta coltivati del villaggio siano diventati un ammasso di terra brulla e che molte case siano distrutte. Verso di loro si avvicina una vecchia signora dai capelli bianchi raccolti in una coda bassa e con un vestito tutto bianco con dei nastri di stoffa rossi che dice di essere la sacerdotessa di quel villaggio e che li fa accomodare nella sua abitazione per spiegare loro ciò che è successo in quel luogo.

“Il mio nome è Kiyoko, come vi ho già detto sono la sacerdotessa di questo villaggio e se volete posso rivelarvi le motivazioni di questi attacchi”. Lucy è molto attenta alle parole della saggia anziana mentre il rosato e l’amico blu escono all’aperto a giocare non volendo prestare la benché minima attenzione.

“Tanto tempo fa, qui viveva una sacerdotessa, il suo nome era Megumi. Ella si dedicava soltanto al bene degli abitanti del villaggio, cercando di porre rimedio a tutti i problemi della gente. Una volta, durante un gelido inverno, due uomini vennero a trovarci…beh, veramente erano rimasti alle porte del villaggio tutta la notte ed erano infreddoliti e affamati. Gli abitanti erano titubanti nell’accogliere degli sconosciuti, ma Megumi decise di accettarli al villaggio per misericordia nei loro confronti. Essi si riscaldarono, mangiarono e dormirono tutto il giorno e la sacerdotessa ne fu felice. Ma poi, il giorno seguente, i due uomini rivelarono la loro natura malvagia e decisero di occupare e controllare il villaggio con la forza. Gli abitanti non sapevano che quei due fossero potenti maghi con i quali fu difficile confrontarsi, e, dopo la battaglia per il controllo del villaggio, nonostante vincemmo noi, le perdite economiche ma soprattutto umane, circa 90 uomini e 20 donne, fecero scendere una cortina di disperazione sulla gente rimasta e la sacerdotessa, che si sentiva in colpa scappò da quel luogo. Dopo due lunghi anni tornò al villaggio, pronta ad essere trattata come la peggiore delle traditrici, e lo stupore di trovare gli abitanti pronti a credere ancora in lei fu grande. Avevano capito che fuggì solo perché si sentiva tremendamente in colpa. Megumi, durante quei due anni di assenza, aveva imparato ad usare la magia, una magia in grado di creare barriere per proteggerci dai nemici. In realtà, lei aveva deciso di rinunciare ad una vita normale per la salvezza del suo villaggio. Usando, infatti, spessissimo quella magia proibita e oscura, finì col ricevere una maledizione che la tramutò in una perla trasparente. Da quel momento, nonostante il suo aspetto non fosse più umano, Megumi continuò a creare quella barriera. Almeno fino a qualche settimana fa, ora infatti non vi è più alcuna protezione e i Vulkan ci attaccano quasi ogni giorno per prendere le ultime provviste rimaste e alcune volte anche le nostre donne” conclude la donna.

“E mi dica, lei sa quale può essere il motivo per il quale la perla non protegge più questo posto e poi, al momento, dove si trova questo famigerato gioiello?” dice Lucy interessata.

“E’ una mia ipotesi – continua la sacerdotessa – ma penso che lo spirito di Megumi abbia perso fiducia in noi. Vedi, cara, i nostri avi giurarono alla perla, cioè Megumi stessa, che si sarebbero sempre ricordati di lei, sia loro che le loro discendenze. Tuttavia, con il tempo alla gente importò sempre meno di rivivere la memoria della sacerdotessa che ci salvò tutti dando per scontato il fatto che la barriera sarebbe rimasta sempre e comunque. La loro convinzione trasformò questa storia in una semplice leggenda. Ormai la gente a cui racconto questo aneddoto mi prende per una pazza pur cercando di non darlo a vedere. Credo che oltre a me qui nessun altro abbia continuato a credere nello spirito di Megumi e per questo lo stesso spirito ha deciso di punirci togliendoci la barriera che ci proteggeva dai nemici. Per quanto riguarda la sfera, durante il primo attacco dei Vulkan uno di loro la prese e la portò sul monte Kagami”.

“Stia tranquilla, signora, porteremo a termine l’incarico che ci avete affidato! Sconfiggeremo i Vulkan e vi porteremo anche la perla di Megumi cosicché possiate di nuovo avere un ricordo della vostra sacerdotessa. Lasci fare a noi” dice la maga bionda dispiaciuta dell’accaduto.

“Ve ne sono grata – risponde la vecchia – ma attenzione al monte Kagami, dicono che in quel posto si possano fare strane visioni spaventose che portano ad un sonno profondo che, abbinato a quelle temperature gelide, uccide”.

Lucy, con una faccia determinata, conclude “Staremo attenti, signora. Anche se a dirla tutta grazie al mio compagno qui fuori sarà difficile avere freddo” sorridendo in modo dolce. Con queste parole Lucy esce dall’abitazione dell’anziana e chiama Natsu ed Happy per incamminarsi verso il monte.

***

Dopo una mezz’oretta di salita.

“Uaaaaaaaa! Aiuto!!” urla Lucy scivolando lungo una salita ripida e ghiacciata.

“Presto, Happy, dobbiamo prendere Lucy” dice Natsu a metà tra lo spavento e il divertimento.

“Aye, tieniti Natsu” e il gatto blu lo prende e lo porta in volo con le sue ali magiche.

La maga degli Spiriti Stellari sta rotolando lungo il fianco del monte quando improvvisamente viene fermata da qualcosa o da qualcuno. Si gira e vede un enorme Vulkan che tutto contento esclama, sillabando in maniera gutturale “Donna! Donna! Trovato donna! Donna tutta mia!”. Lucy è pronta a combattere ma in quel momento arriva Natsu e lei contenta dice “Natsu, grazie di essere venuto a salvarmi!”. Per un secondo crede che Natsu sappia anche essere premuroso con lei (perché si, l’aveva salvata più volte, ma nei gesti quotidiani non faceva certo trasparire questa sua premura nei confronti della maga). Sta pensando che Natsu si sia precipitato lì tutto preoccupato per lei. Si sta proprio sciogliendo a quei pensieri fino alla risposta di Natsu “Lucy, fatti catturare”. La bionda in quel momento vuole spaccare la testa al rosato ma lui prima che lei apra bocca continua “Se ti farai catturare, potremo scoprire dove si nascondono gli altri Vulkan, dopodiché li sconfiggerò e tutto sarà sistemato”. La ragazza ha paura di quello che tutti quei Vulkan potrebbero fargli, però confidando nelle sue capacità e ammettendo a sé stessa che il piano di Natsu in fondo non è così male annuisce e si fa catturare.

Natsu ed Happy seguono il Vulkan con Lucy sulla spalla dall’alto.

“Chissà che faccia sta facendo Lu” dice lui ridacchiando non poco con un sorriso furbo.

“Natsu, sei crudele sai” fa Happy al quale però sfugge lo stesso un leggero ghigno.

Durante l’inseguimento una forte folata di vento improvvisa allontana Natsu ed Happy da Lucy, la quale, non vedendoli più da un po’ decide di scendere dalla spalla del mostro peloso evocando Loke, lo Spirito Stellare del Leone. Loke atterra con un colpo il Vulkan che sviene e subito dopo incomincia, come al solito, a fare la corte alla povera maga che decide di farlo scomparire dopo averlo ringraziato. Adesso ciò che più preme a Lucy è trovare i suoi due compagni per riunirsi e mettere la parola fine alle angherie dei Vulkan.

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Capitolo 3
*** Persi negli ingranaggi dell'anima ***


CAPITOLO 3 - PERSI NEGLI INGRANAGGI DELL’ANIMA

La giovane maga cammina da circa un’ora a passo sostenuto in cerca dei suoi compagni tuttavia ha perso l’orientamento vedendo da tutte le parti uno strato di neve bianca sempre uguale. Viene presa per un secondo dalla paura di non riuscire più a rivedere i suoi amici ma subito si rassicura, incomincia a riflettere sul da farsi e la cosa più ovvia che gli viene in mente è di chiedere l’aiuto di uno dei suoi amici stellari.

“OK, proverò di nuovo con Loke” dice Lucy avendo riacquistato fiducia.

“Apriti, portale del Leone, Leo!” ma la chiave d’oro non brilla e Loke non appare…

Allora fa un altro tentativo con Capricorn “Apriti, portale del Capricorno, Capricorn!” ma neanche lui risponde all’appello. Prova con Aries, con Virgo, con Scorpion… ma niente. Allora gli balza in mente un’idea, “che la magia non si possa usare?”. Si rende conto che nel punto del monte dove si trova non si può usare la magia, essendo come inibita, ma, concentrandosi un momento, incomincia a sentire un’aura magica di una certa forza. “Com’è possibile - dice un po’ incuriosita - se io non posso usare la magia, perché c’è quest’aura così forte? Che sia proprio quest’aura il motivo del blocco magico?”. Fa qualche altro passo, ma d’improvviso sente dei preoccupanti scricchiolii provenire dal terreno. Fa cadere gli occhi sotto di sé e si accorge di trovarsi su una non troppo spessa lastra di ghiaccio che sotto il suo peso si frantuma lasciandola cadere in uno strano tunnel che comincia a percorrere dopo essersi ripresa.

***

Nel frattempo Natsu e Happy, dopo essere stati scaraventati dal vento sul manto di ghiaccio e neve, avevano esplorato parte della zona in cerca di Lucy. Mentre camminano, scoprono una specie di cunicolo scavato nella montagna. “Happy andiamo a controllare, sento una presenza da quel cunicolo”.

“Credi che sia Lucy?” chiede speranzoso l’exceed “No, ne sono sicuro, questo non è il suo odore”. Happy non ne dubita, poiché sa che quando si parla dell’odore dell’odore di Lucy, beh, forse neanche la stessa Lucy ne sa quanto Natsu.

“Io vado Happy” dice impavido e determinato il rosato ma il gatto risponde “Aspetta Natsu! Se li non c’è Lucy cosa vuoi andare a fare?”.

“Lì dentro c’è qualcosa che non mi piace. Chiamalo intuito del Dragon Slayer. E poi, sono sicuro che chi si nasconde dentro questa montagna sa dove si trova Lucy”. “Pensi che sia il capo dei Vulkan?” chiede l’amico “Lo spero, così potrò prenderlo a calci in culo”.

Varca deciso l’apertura del cunicolo, si volta e fa segno all’amico blu di entrare, ma appena quest’ultimo sta per farlo una montagna di neve cade da un altro punto del monte bloccando l’entrata. “Aspetta, Happy, ora ti faccio passare” grida lui, ma appena sta per lanciare il suo pugno infuocato sente la voce di Lucy, come un sussurro portato dal vento che dice “Natsu………vieni…salvami…”. E’ un suono leggerissimo, anche per lui che ha un super udito. “Happy, ho sentito la voce di Lucy, ma non sento il suo odore” dice il mago e Happy, preoccupato, controbatte “Potrebbe essere un trappola Natsu”. “Lo so, Happy - dice con voce un po’ più bassa - ma non posso lasciare niente al caso, capisci no?”. Happy capisce la preoccupazione del rosato e dice “Natsu, fai attenzione, e mi raccomando, riporta a Fairy Tail la nostra Lucy”. “Contaci Happy” dice infine il ragazzo mentre si incammina alla ricerca di Lucy.

***

“Ahi, che dolore!” esclama la maga. “Dopo quella bella botta ancora mi fa male la schiena, e per di più non so neanche dove mi porterà questa strana aura che sto seguendo”.

Sta camminando da un pezzo e continua a patire il freddo come e più di prima, temendo la sua stessa morte, fin quando non vede, al di là di una curva, una luce bianco latte dalla quale proviene un bel tepore. La ragazza capisce che si tratta del “covo” di colui dal quale scaturisce quel potere e che ha bloccato la magia.

“Forza Lucy, tu sei una Heartfilia, non ti spaventerai mica di un po’ di luce spero” si dice da sola per incoraggiarsi e proseguire. Decide quindi di passare per la curva e di fronte a lei si ritrova un sfera, anzi, una perla, dalla quale traspare la calda luce bianca. Si avvicina titubante al cimelio che come reazione si illumina di più e ancora di più fino a far apparire una figura intangibile, uno spirito dalle fattezze femminili con lunghi capelli mossi e neri così come i suoi occhi profondi. Indossava lo stesso kimono che aveva visto indossare alla sacerdotessa Kiyoko. Preceduta da un sospiro lo spirito apre bocca e dice “Sei tu, dunque?” con voce somma e distaccata. Inizia quindi un dialogo tra le due:

“Chi, io? Ma se non ti ho mai visto”.

“Non mentire, sei tu colei che è stata incaricata di prendere la perla affinché possa tornare la barriera protettiva”.

“Quindi tu sei.. Megumi! Tu sei lo spirito della sacerdotessa. COME HAI POTUTO! Come hai potuto abbandonare tutti coloro che una volta proteggevi e amavi…” Lucy fa cadere dal viso lacrime di rabbia e dispiacere.

“L’amore dici - i suoi occhi si fecero gelidi, come se fosse una cosa che non la toccasse minimamente - lo ho abbandonato molto tempo fa. L’ultimo barlume del mio amore si è spento quando tutti si sono dimenticati di me”.

“Ciò che dici è triste… E’ vero che vivere in solitudine è terribile e che tu per secoli non hai fatto altro che vedere gente che ti ignorava sempre più, però non è nulla che non si possa risolvere. La vendetta non ti porterà a niente. Puoi ancora ristabilire l’affetto con gli abitanti del tuo villaggio..”.

“Tu sai cos’è davvero l’affetto? Tu sai davvero cos’è l’amore?… Esistono almeno tre tipi d’amore… “

***

“LUCY! LUCY!” grida Natsu a perdifiato percorrendo veloce il cunicolo. Girata un’altra curva si ritrova con qualcosa che lo turba.

“Ciao, Natsu” dice una Lucy circondata da una strana luce e che non sembrava essere fatta di carne ed ossa.

“Tu, tu non sei Lucy! Non ne hai l’odore”.

“Il mio odore dici. Beh io non ho idea dell’odore che possa avere il fantasma di un defunto” continua lei.

“U-Un fantasma?! Ma cosa dici, Lucy non si farebbe mai sconfiggere da degli stupidi Vulkan”.

“Vulkan? No, Natsu, loro non c'entrano nulla. Non ti rendi conto di dove ci troviamo? Tu non patisci il freddo per via della tua magia del fuoco, ma un corpo debole come il mio non ha resistito alle temperature gelide di questo posto… morendo sepolta dalla neve”.

“E gli Spiriti Stellari! Perché non ti saresti fatta aiutare da loro?”.

“Non cambi mai, Natsu - disse facendo un sorriso freddo - Non ti sei accorto che da quando sei entrato in questa cavità del monte Kagami la tua magia è scomparsa?”.

“Che stai dicendo! Ti faccio vedere io! PUGNO DI FERRO DEL DRAGO DI FUOCO!!” Ma ciò che ne esce è solo un semplice pugno senza l’ombra di una fiammella.

“Hai visto - fece lei mentre lui bruciava per la rabbia di non sapere se quella fosse o no la vera Lucy - se fossi stato più attento io ora sarei con te. No scusa, la colpa è la mia che mi sono affidata ad uno sciocco come te per essere salvata”.

“Perché? Perché?! Se sei la vera Lucy perché cerchi di tormentarmi con tutte queste cose che stai blaterando”.

“Giusto Natsu, scommetto che sei dispiaciuto, non è forse così? In fondo hai perso una tua compagna di gilda, la tua compagna di team, una tua amica…”.

“Beh, su questo ho più di un dubbio. Lucy non mi tratterebbe mai così”.

“Neanche quando la fai soffrire?”.

“Che..che significa?”.

“Io sono morta per causa tua… tuttavia non ti porto rancore per questo. E’ successo in una missione e non ti posso certo dare la colpa”.

“E allora perché io sarei la causa delle tue sofferenze”.

“Perché? Perché tu sei uno stupido e io lo sono stata più di te! Per te non fa differenza tra vedere una qualsiasi compagna di gilda e me, è vero, io non ti avrei mai chiesto di preferire qualcun’altro a me, tuttavia speravo che tu mi potessi guardare con occhi diversi, così come ti guardavo io. Io nel profondo sentivo che tu non provassi nulla di diverso in me rispetto a qualsiasi altro amico ed io mi disperavo per cercare di vederti semplicemente come un compagno d’avventure. Ma non ci riuscivo. Mi arrabbiavo spesso con te, sempre, perché cercavo di non pensarti come ti avrei voluto pensare, ma tu infierivi sul mio cuore con i tuoi sorrisi, i tuoi abbracci, e la tua strana abitudine di annusarmi i capelli… Alla fine la delusione di sapere che tutto questo per te non era altro che un gesto normale, naturale, che avresti potuto replicare con chiunque mi provocò un foro nel petto che potevo riempire solo con ciò che ancora mi faceva star bene, gli amici in gilda, i miei Spiriti Stellari e ancora una volta tu..Natsu! Nonostante le ferite che mi arrecavi le mie emozioni per te rimanevano inalterate e mi bastava vederti felice per rassegnarmi. Ora però è diverso. Sono morta e non sono riuscita a dirti ciò che provavo. Sono morta e la delusione e la sofferenza che mi hai afflitto sono venute con me. Dimmi Natsu? Ora che sono morta non ho più paura… Tu, cosa provi per me?”.

Natsu rimane immobile a quelle parole che lo hanno ferito come pugnali velenosi. Ha perso la sua amica e lei è morta nella tristezza per colpa sua.

“Lucy… anzi no, Lu. Vorrei parlare io ora, anche se non sono abituato a farlo. Non so se le emozioni che provo si chiamino amicizia, affetto, amore… Tu, tu lo sai perché senza neanche conoscerti veramente ti ho voluta nel mio team, nella mia squadra? Quel giorno, il nostro primo giorno, vidi una persona speciale. Sentivo una strana sensazione… come se già ci conoscessimo da tempo. Pensai quasi subito che semplicemente mi fossi simpatica. Poi ti chiesi di far parte della mia squadra. Perché? - chiede retorico - Perché eri una brava persona, ricordo che ti dissi così, eppure non fui sincero al 100%. Io mi sentivo al sicuro con te. Mi piaceva vedere il tuo sorriso, mi piaceva sentire il tuo odore dolce che mi riempiva. Ho sempre creduto che fosse una cosa tutto sommato normale, si, una simpatia particolare, ma niente di più. Col tempo però capii che non era una semplice simpatia più marcata. Una simpatia di quel tipo l’avevo con Elsa o con Lisanna ma con te era diverso. Dopo i primi tempi ormai eri anche nei miei sogni, per cui decisi di passare più tempo con te per togliere dalla testa quei pensieri avendoti di fronte… Beh, devo dire che ha funzionato. Ha funzionato fare esercizio fisico a casa tua, ha funzionato mangiare con te e gli altri, ha funzionato starti vicino la notte. Non ero più costretto a sognarti e quindi mi sentivo più, diciamo, corretto nei tuoi confronti. Mi dava fastidio immaginare cose che tra amici non dovrebbero accadere, eppure di tanto in tanto accadeva che si risvegliasse quel desiderio in me, e allora facevo di tutto per farti arrabbiare prendendoti in giro e facendo battute stupide. Cercavo di sembrarti sempre il solito stupido e facevo di tutto per vederti come una buona amica. Io ti chiedo scusa per aver desiderato cose che non avrei dovuto desiderare ma era impossibile non pensarti”.

“Natsu - continua lei - tu sai cos’è davvero l’amore?”.

“..cos’è......l’amore?” ripete perplesso vista la strana domanda.

***

“Dai ragazzi quanto diamine ci mettete a tornare” esclama esausto il povero Happy stanco di aspettare i compagni fuori al freddo.

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Capitolo 4
*** Le tante facce dell'amore ***


ALCUNI DI VOI MI HANNO DETTO CHE IL FONT CHE UTILIZZO PER SCRIVERE I CAPITOLI E' CONFUSIONARIO E SENDE MENO SCORREVOLE IL TESTO PER CUI HO DECISO DI UTILIZZARE UN PIU' CLASSICO "ARIAL". SPERO CHE COSI' LA LETTURA SARA' PIU' GRADEVOLE. :)

CAPITOLO 4 - LE TANTE FACCE DELL’AMORE

“Tu sai cos’è davvero l’affetto? Tu sai davvero cos’è l’amore?… Esistono almeno tre tipi d’amore… “ dice la sacerdotessa e Lucy che, pur sapendo qual è la sua missione, chiede “Spiegati…”.

“Sei curiosa eh - dice Megumi con una sottospecie di sogghigno - scommetto che lo vuoi sapere per toglierti un dubbio che ti perseguita, non è forse così?”.

Ha colpito nel segno, Lucy a quelle parole fa un passo indietro. Gli viene in mente Natsu e si morde il labbro sentendo un vuoto nel petto.

“Come ti chiami?” continua lo spirito.

“Lu..Lucy” dice titubante la ragazza.

“Ascolta, Lucy. Io posso leggere il tuo cuore e sentire le tue emozioni e ho scoperto che sei molto simile a me, per cui ti voglio dire una cosa. Esistono tre sfaccettature dell’amore, tre motivi che ti spingono ad amare: il desiderio, la felicità propria e la felicità altrui. Mi spiego meglio. Parto dal desiderio, quello sessuale, che attanaglia il cuore in un vortice che libera i sensi e crea una sensazione di gioia, seppur temporanea. Poi c’è la felicità personale, la voglia di stare sempre con il proprio amato, di scherzare con lui, di mangiare con lui. Questo è un amore casto al contrario del precedente. L’ultimo tipo d’amore è ciò che in passato riguardò me. E’ la voglia di vedere coloro ai quali vuoi bene sempre felici, anche a caro costo. Questo amore non riguarda dunque solamente gli innamorati ma più in generale tutti coloro a cui tieni. Questo irrefrenabile desiderio mi spinse a dare via la vita da umana per gli abitanti di quel villaggio……Io non sarò in pace finché non gli avrò restituito tutta la sofferenza che hanno inferto a me! Ora è il tuo turno Lucy, dimmi perché il tuo spirito si tormenta”.

La maga bionda è incapace di mentire a sé stessa, sente mancare il corpo tuttavia trova la forza di parlare “Suppongo che al mio dolore non ci sia soluzione - dice con gli occhi lucidi - poiché non ho il coraggio né la forza di eliminare la fonte della mia sofferenza. La verità è che il mio dolore ha i capelli rosa, gli occhi verde scuro ed è sempre focoso ed esuberante - la maga mette su un piccolo sorriso pensandolo - è sempre pronto a dare la vita per un suo amico, anche per me, come io sarei disposta a dare la mia per lui… però…… credo che ciò che lui prova per me sia solamente una normale amicizia. Sono la sua compagna d’avventura, è vero, ma ciò non cambia nulla. MA IO LO AMO! Non riesco a pensarlo come un amico! … eppure so che se voglio continuare a vederlo senza vergognarmene devo continuare a fingere anche se questo mi provoca un grande dolore. Io voglio vedere Natsu felice, spensierato e allegro come adesso a costo della mia felicità, eppure lo vorrei anche vedere vicino, anche ora, a rivelarmi il suo amore… NON SO COSA PENSARE, e ciò mi provoca un’enorme tristezza…” conclude una ragazza.

“Proprio ciò che è capitato a me. Per amore degli abitanti del villaggio ho creato quella barriera pur sapendo a cosa andavo incontro. Volevo poterli difendere dopo la sofferenza che gli avevo causato… tanto da sacrificarmi. E loro? Dopo qualche decennio la mia memoria iniziò già a sparire dalle loro menti, fin quando io divenii una leggenda alla quale nessuno voleva più credere. Ciò mi ha fatto capire come le persone dimentichino in fretta coloro che amano. Lucy! Se tu non ci fossi anche Natsu prima o poi ti dimenticherebbe! Non lo capisci?”.

A ciò che la bionda sente quasi sviene e pensa “Davvero Natsu mi dimenticherebbe? Beh in fondo perché ricordarsi di me? No Lucy, non dire così - si ripete in mente - Natsu non ti dimenticherebbe mai, in fondo siete amici no? Natsu non si dimenticherà di me! Stanne certa”.

“E da dove verrebbe tutta questa sicurezza?”.

“Anche se non prova amore nei miei confronti comunque io sono una sua amica e Natsu non si dimenticherebbe mai di un suo amico!”.

“E’ per questo che non gli hai mai detto niente di ciò che provi giusto? Hai paura che se gli dicessi una cosa del genere lui non ti possa considerare più una tua amica solo per non farti stare male, vero? Tu lo fai per la sua felicità”.

“Io…Io” Lucy non sa a cosa credere quando Megumi continua

“Allora dimma Lucy… preferiresti morire sapendo che Natsu ti ricorderà per sempre oppure preferiresti vivere al suo fianco con quel peso sul cuore sia tuo che suo…”

***

“Quando mi vedi Natsu, quali sono i tuoi pensieri?” dice senza pensarci molto la finta Lucy che Natsu ha di fronte.

“Io… quando ti vedo? - fa una pausa il rosato per fare mente locale e organizzare le parole - beh, io quando ti vedo sono felice ma allo stesso tempo ho paura. Sono felice perché vedo i tuoi occhi e sento il tuo profumo e sono triste perché ho paura che tu possa andare via da me, ma ormai, è già successo… Per questo cercavo di non dare a vedere niente!” Al povero mago scorrevano tante lacrime dagli occhi.

“Natsu - riprende lei, con gli occhi stranamente dolci - tranquillo, puoi ancora salvarmi… La verità è che io sono solamente una emanazione della tua anima. Sono stata creata da te grazie al potere del monte Kagami di rivelare le anime perdute e i desideri repressi delle persone. Non c’è tempo perché tu capisca. L’unica cosa certa è che tu vuoi salvare Lucy adesso, non è così?”

“CERTO!”

“Bene, allora sappi che Lucy sta facendo una dura scelta in questo momento. Sta rischiando la sua vita per la tua felicità. Devi salvarla Natsu. Segui il sentiero e arriverai da lei. Lucy sta aspettando solo il tuo arrivo, Natsu..”dice l’emanazione prima di dissolversi.

“Grazie” pensa Natsu mentre corre più veloce che può per salvare la sua compagna - “Aspetta Lu, io ti salverò” ripete nella sua mente...

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Capitolo 5
*** Le scelte di Lucy e di Megumi ***


CAPITOLO 5 – LE SCELTE DI LUCY E DI MEGUMI
“Allora Lucy, cos’hai deciso?” dice fredda ghiaccio la sacerdotessa.
“Voglio davvero abbandonare Natsu, Happy, Gray, Elsa, Mira, il Master, Elfman, Lisanna e tutti gli altri? Voglio davvero abbandonare Aquarius, Loke, Aries, Virgo, Cancer e tutti i miei Spiriti Stellari?” pensa la maga che sta mettendo seriamente in discussione la sua utilità come maga e come amica.
“Allora, ragazza? Se sei convinta di poter ancora essere utile ai tuoi amici vai pure... il problema sarà quando ti accorgerai che i tuoi così cari compagni non ti considerano poi così speciale. Sei sicura di voler soffrire scegliendo di vivere in mezzo al tormento se alla fine nessuno si curerà del tuo dolore e una parte della tua anima rimarrà sola?”.
La bionda rimane ferma a tremare come una foglia e lacrime che neanche lei ha chiamato le rigano il viso pallido.
“Va bene, verrò con te” si rassegna la ragazza in preda ad un vortice di emozioni che si scontrano. Amore o amicizia… Vivere o morire… Tristezza o felicità…. Non c’è che dire, lo spirito è riuscito a manipolare la mente di Lucy ponendola di fronte a degli interrogativi ai quali in un altro momento avrebbe saputo dare una risposta decisa immediatamente.
“E’ stato così difficile perché non c’è lui qui vicino a me? Beh forse è meglio così” pensa triste.
“Tocca la mia mano, così verrai con me” dice Megumi.
Gli occhi della maga perdono di vitalità chiudendosi in parte mentre le lacrime continuano a scorrere come se una parte di lei abbia ancora dei rimpianti. I passi di Lucy sono lenti e l’unico suono che si sente è quello dei suoi stivali sul ghiaccio lucido. Quando mancano pochi passi si sente un urlo:
“LUCY! LUCY!” grida Natsu quando inizia a sentire il suo profumo.
Lei si svegli parzialmente dalla trance aprendo un po’ più gli occhi. Questa scena sorprende lo spirito della sacerdotessa che si meraviglia del risveglio, seppur non completo, della maga al sentire di quelle parole.
“E’ lui dunque, il motivo” deduce con un sorrisetto appena pronunciato e affatto dolce Megumi.
Quando Natsu finalmente arriva seguendo la luce che aveva visto poco prima trova lo spirito e Lucy che piange. Vedendo la scena dice:
“Sei stata tu a far piangere Lucy? Avevo promesso che non avrebbe più pianto. La pagherai per questo”.
“Io sarei stata a farla piangere? In verità lei mi ha confessato che sei stato tu! E per questo ha deciso di lasciare questo mondo” afferma lei.
Al rosato tornano in mente le parole della finta Lu che gli dicevano di come fosse lui la causa della sua sofferenza, però lui non sapeva molto bene ciò che quell’emanazione volesse dirgli. Anzi lui credeva che fossero stati i suoi atteggiamenti (che usava per scacciare idee e desideri su di lei) a farla rattristire.
“Lucy, mi senti? – dice cercando di far risvegliare la sua amica da quella magia – ti prego, non cedere! Non puoi morire. Non puoi lasciare i tuoi amici qui e andartene senza rimpianti. Lo so che stai pensando a questo… – dopo aver sentito tali suoni Lucy alza lo sguardo verso il suo compagno e apre leggermente la bocca – Lucy, i nostri amici di gilda non vorrebbero che tu te ne andassi, i tuoi Spiriti Stellari non vorrebbero e neanche io lo vorrei Lucy.” Con le lacrime agli occhi dice “Lucy, per favore resta con me!”.
Natsu non pensa ad altro che al bene della sua amica, quelle parole non sono ancora parole da innamorato… sono parole di un amico sincero, questo sì. Lucy, nonostante lo capisca, rimane colpita nel profondo da quelle parole.
“Na-Natsu” pronuncia a stento.
“Sì Lucy, combatti! Tu sei forte sia come maga che come persona. Più volte ti sei sacrificata per noi e spesso hai anche rischiato la vita per i tuoi compagni. E dopo tutto ciò che hai fatto per noi, vuoi lasciarci così. No, non te lo permetterò!”
Quelle parole sono le gocce che fanno traboccare il vaso. Lucy si riprende completamente dalla trance e piangendo si butta tra le sue braccia. Lui la abbraccia in modo più fraterno che altro, e lei si sente al sicuro. Non smette di singhiozzare e le sue lacrime bagnano il petto del rosato che poggia la testa sulla sua spalla pensando a quanto abbia sofferto. La sua stretta si fa più forte e ognuno sente le sensazioni dell’altro.
Dopo quel lungo abbraccio da cui lui per primo si è staccato per concentrarsi sulla sacerdotessa, Megumi, con gli occhi semichiusi di disgusto e sorpresa si esprime: “Complimenti, devo ammetterlo, qualsiasi tipo di legame abbiate è davvero molto forte… Neanche io sono mai stata in grado di amare così tanto nella mia vita umana”.
“Perché non torni da loro? Perché non cerchi di riacquistare la tua umanità? Magari non avrai più le fattezze di un essere umano ma il tuo cuore è comunque in grado di amare, non è forse così? – dice con voce forte e determinata Lucy – è vero, molti si sono dimenticati di te, ma non per cattiveria. Anche io mi sono persa spesso e ho capito che a volte ci vuole l’aiuto di qualcuno per ritrovare la strada. Tu hai bisogno degli abitanti del villaggio”.
“Impossibile! – afferma la sacerdotessa – nessuno crede in me, come potrebbero loro aiutarmi!”
“Non è così, la sacerdotessa attuale del villaggio crede in te. E’ stata lei a chiamarci. Il suo desiderio è che tutti possano di nuovo ricordarti. Non ti biasima, perché capisce il tuo dolore. Ma sa che se tu non perdonerai quella gente finirai col non perdonare neanche te stessa perché pur cercando di nasconderlo la tua anima è buona, l’ho capito quando sono entrata in quella specie di sonno. La tua non è altro che una protezione dal tuo dolore, ma ora ho capito che il dolore va affrontato a occhi aperti e con la testa alta!”.
Megumi ha quasi un mancamento. Tutto l’odio che aveva accumulato nel tempo fino a decidere di annullare la barriera svanisce alle semplici parole della bionda.
“Non posso – dice rassegnata – non mi perdonerebbero mai. Non dopo ciò che ho fatto”.
“Non è come pensi – dice Natsu – tutti possiamo sbagliare, hai sbagliato tu così come hanno sbagliato gli abitanti. Ma si può rimediare. Va da loro e spiegagli cosa è accaduto, raccontagli dei tuoi sentimenti e loro capiranno. E se non lo faranno, posso comunque obbligarli con la forza, hehe...”
Lucy lo guarda male e lui si corregge: “Ovviamente scherzo”.
Alla vista di quella scena la sacerdotessa che ha finalmente liberato il suo cuore non sa se ridere per quella strana coppia o commuoversi per le parole che le avevano dedicato, finché dice “Portatemi da loro, voglio farmi perdonare! Gli restituirò la barriera e la mia amicizia…”.
Il blocco magico che avevo imposto ormai si è dissolto e il rosato dopo che Lucy prende la perla distrugge il ghiaccio sopra le loro teste per uscire dalla cavità. Trovano Happy e ritornano al villaggio riportando il cimelio alla sacerdotessa Kiyoko. Dopo di ché la sacerdotessa Megumi di fronte a tutti si scusa e spiega il motivo della sua tristezza. Tutti gli abitanti decidono di darle ancora una volta fiducia cominciando a credere, così come tanto tempo fa, alla storia della loro sacerdotessa che sacrificò la vita per salvarli tutti. Decidono di festeggiare e tutta la notte il team si diverte e si rifocilla.
***
Mattino seguente.
Dopo aver salutato tutti Natsu, Happy e Lucy stanno tornando alla gilda ma, in treno…
“bbbrrrrrrggg… aaaahahahhh… grrrrrrrrrrlrllll…”.
Questi i versi del rosato atterrito dal suo male per i mezzi di trasporto.
“Natsu!” esclama Lucy e lui risponde “Scusa” venendo però interrotto da una fortissima nausea.
La maga guarda Happy che dorme a causa della stanchezza accumulata nell’aspettare al freddo i suoi compagni e sospirando un “ahhhhh” di rassegnazione dice “Natsu, puoi mettere la testa sulle mie gambe se vuoi”. Natsu, in preda alla nausea annuisce e in fretta si sdraia sulle poltrone del treno e poggia la testa sulle morbide gambe di Lucy. Si accorge che il suo problema per i mezzi di trasporto si è attenuato ma lei gli dice “Se mi vomiti addosso ti faccio cadere”.
Lui, sapendo che la minaccia è dovuta solo alla vergogna che anche lui stranamente sente (essendo una sensazione rara da provare per lui), si distende di più fino ad addormentarsi sulle sue gambe bianche. Lucy, quando si accorge che il suo compagno si è addormentato, porta la sua mano destra sulla guancia calda del rosato e quella sinistra tra i suoi capelli. Lui, inconsapevolmente nel sonno, fa un sorriso disteso e beato e lei ricambia con un sorriso pieno di gioia. Scende il silenzio sul treno e la maga osserva il tenero Natsu che dorme per tutto il tragitto.

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Capitolo 6
*** Febbre, pulizie e complicità ***


QUESTO CAPITOLO FA PARTE DI UNA SEZIONE PARTICOLARE. INFATTI LA VICENDA SI APRE E SI CONCLUDE IN UN UNICO CAPITOLO COME SE FOSSE UNA ONE-SHOOT MA COMUNQUE NECESSITA DI ALCUNE CONOSCENZE DELLA STORIA. CONSIDERATELO UNA SPECIE DI DIGRESSIONE.

CAPITOLO 6 – FEBBRE, PULIZIE E COMPLICITA’
Due giorni dopo l’avventura sul monte Kagami, casa di Lucy.
La bionda, dopo aver fatto un bagno caldo, decide che è il momento di dormire poiché è molto stanca. Oggi ha fatto commissioni di ogni tipo e non ha nemmeno avuto il tempo di passare in gilda per salutare. Appena si mette nel letto si addormenta beata, troppo assonnata anche per leggere ma dopo qualche minuto da quando lei si è addormentata il rosato entra dalla finestra della casa dell’amica insieme ad Happy.
“Natsu – dice sorridente il gatto – allora, lo facciamo?”.
“Certo Happy! Non vedo l’ora di vedere che faccia farà domani mattina, hihihi”.
L’exceed allora prende dal suo zaino verde dei pennarelli di tanti colori, pronto per “decorare” insieme al ragazzo la faccia dell’amica. Natsu impugna un pennarello e con un sorrisetto furbo sta per disegnarle la faccia quando Lucy si incomincia a lamentare nel sonno con strani versi.
Natsu con una faccia interrogativa guarda la sua amica Lucy.
“Natsu, che ti prende? Muoviti o si potrebbe svegliare” sussurra piano il gatto blu.
“Happy, non so dirti il perché, ma non ci riesco”.
“Te lo dico io il motivo, lei ti piaaace” dice Happy per molestarlo un po’.
Natsu diventa rosso in volto e chiude gli occhi, gira il volto in modo da non vedere l’amico e dice un secco quanto falso “Non è come pensi”.
“Certo come noooo – continua Happy -  dillo che ti fa tenerezza”.
“E questo cosa centra scusa! Il fatto che mi faccia tenerezza non significa certo che mi piaccia -  risponde lui - comunque ho deciso che per sta volta non la imbratterò, ma non perché mi piace” continua sbuffando.
“OK, ma i miei dubbi rimangono caro mio”.
Natsu si sfila quindi le scarpe e si infila nel letto di Lucy. La ragazza, molto agitata questa notte, si gira e si rigira nel letto impedendo a Natsu di chiudere occhio. Alla fine trova una posizione comoda proprio ad un palmo di naso dal rosato muovendo le palpebre come se stesse facendo un incubo. Il ragazzo, toccandole una mano, si rende conto di come lei stia sudando. Allora sveglia Happy per controllare se Lucy ha la febbre o meno (questo perché essendo più caldo di una comune persona Natsu non percepisce una differenza di temperatura di pochi gradi come nel caso della febbre) che purtroppo annuisce. Capisce quindi che la causa è stata la permanenza sulla freddissima montagna della sacerdotessa. Il mago gira il suo sguardo, dopo aver detto ad Happy che può tornare a dormire, verso il soffitto e promette a se stesso: “Domani aiuterò Lu a farle passare la febbre. In fondo è colpa se è stata tutto quel tempo al freddo visto che l’ho fatta rapire dal Vulkan. Farò tutto ciò che sarà necessario fare, aye… cioè… sì!”. Dopo questa promessa chiude gli occhi anche lui per risposare.
***
Arriva la mattina. Natsu si sveglia di buon ora lasciando riposare. Nel frattempo cerca di prepararle la colazione.
“Happy, c’è il latte in frigo?”.
“Aye, eccolo”.
“Grazie. Ma come cavolo si accendono i fornelli a questa cosa!?”.
“Natsu non combinare disastri come al solito per favore”.
“Non preoccuparti, ho avuto una fantastica idea”.
Dopo queste parole decide di usare la sua mano infuocata al posto del fornello della cucina. La cosa sembra funzionare ma purtroppo lo cuoce così tanto da farlo bruciare.
“Hai visto cosa hai fatto Natsu. Quando Lucy si sveglierà si arrabbierà moltissimo e allora sì che diventerà spaventoooosa
Il rosato cerca allora qualcos’altro da prepararle. Provano con i cereali ma provoca un disastro spargendoli dappertutto. Preparano (o meglio, cerca di preparare) una cioccolata calda che schizza però su tutte le pareti e i mobili della cucina. Non riescono neanche a preparare un tè senza distruggere o sporcare qualcosa.
Quando non ha più idee il mago si ferma un attimo per ragionare e vede il disastro che ha combinato.
“Oh no, Lu mi ucciderà!” esclama.
“Cosa facciamo quindi? Dobbiamo ancora comprare le medicine per la febbre”.
“Dividiamoci. Tu va a comprare i farmaci Happy, io cercherò di sistemare un po’ qui”.
“Aye, sir. E non distruggere altro”.
“Conta su di me, Happy”.
Con queste parole il gatto materializza le sue ali e parte per comprare i farmaci. Il rosato, invece, si rimbocca le maniche e cerca di pulire tutta la cucina, purtroppo con un risultato scadente.
“Non mi arrenderò. Sono tutto un fuoco!!” dice dimostrando di non voler rinunciare. Continua dunque a pulire armeggiando con pezze, scope, detersivi e acqua. Spera davvero di poter fare felice l’amica fin quando…
“Natsu, che ci fai qui?”.
Lucy si è svegliata e sentendo i rumori provenienti dalla cucina è andata a controllare. E’ tutta rossa, i suoi respiri sono affannosi e non si regge bene in piedi per via del malessere. Ha gli occhi stanchi e lucidi. Avanza lentamente verso di lui.
“No aspetta Lucy, è tutto bagnato…” cerca di dire lui ma non fa in tempo e Lucy scivola sull’acqua che c’è sul pavimento. Non ha la forza di urlare e semplicemente chiude gli occhi sapendo di cadere. “Che succede, dove sono sbattuta?” si chiede sentendo uno strano calore. Apre gli occhi e si ritrova sul petto dell’amico che ha impedito che cadesse. Lo sguardo del rosato è preoccupato, non è il solito sguardo che è abituata a vedere.
“Lucy” dice lui.
“No… non ti preoccupare. Sto bene” ansima lei, con le mani strette al suo cuore che nonostante la febbre diventa indomabile.
“Invece non stai affatto bene – risponde lui un po’ più forte – Non avresti dovuto alzarti. Happy sta andando a prenderti delle medicine”.
“E come facevo? Sentivo dei rumori provenire da qui. La febbre mi ha impedito anche di immaginare che dovevate essere tu ed Happy”.
“Scusa Lucy. Volevo solo aiutarti un po’ ma ho fatto un disastro”.
Natsu decide di abbracciarla per coccolarla.
“Aspetta Natsu” replica esausta lei.
“…lo so che stai soffrendo Lu…… Sto soffrendo anche io per te. Non so come comportarmi, cosa fare. Scusami”.
La giovane maga è confusa. Vorrebbe chiedergli se ciò che ha detto si riferisce solamente alla sua febbre o se finalmente il ragazzo si è reso conto di ciò che lei prova, magari ricambiandola.
“No Natsu – riesce a dire a malapena – non è colpa tua. In fondo può succedere a tutti di prendersi un malanno… e può succedere a tutti di sbagliare ogni tanto, anche se tu sbagli continuamente”.
La maga non è sicura che ciò che il rosato abbia voluto dire sia proprio quello che crede lei, ma avere almeno una speranza la conforta e nel suo cuore quel turbamento che ha si placa.
“Grazie. Il sapere che volevi aiutarmi mi fa stare un po’ meglio” dice guardandolo negli occhi e rendendosi conto di quanto siano spaventosamente vicini. Riesce a sentire il fiato del mago e il suo cuore che batte forte. Una sensazione di calore ancora più intenso la pervade e sente il corpo del ragazzo che sta diventando bollente. I due si avvicinano l’uno all’altra guardandosi profondamente. Poi lei si allontana, spaventata da ciò che può accadere e da ciò che sente. Natsu continua a guardarla e alla fine le fa un sorriso a trentadue denti dicendo subito dopo “Lu, ti riaccompagno nel letto, va bene?”. Lei annuisce senza parlare. Poco dopo torna Happy e le somministrano i farmaci. Il resto del giorno trascorre tranquillamente con Natsu che, dopo aver finito di pulire, le resta accanto insieme ad Happy strappandole qualche sorriso.

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Capitolo 7
*** Due rivali, stessa missione ***


CAPITOLO 7 – DUE RIVALI, STESSA MISSIONE
Natsu, Lucy ed Happy sono tornati pronti a ripartire per un’altra missione. Questa mattina sono andati insieme in gilda proprio per decidere quale incarico svolgere.
“Ciao Mira – dice Lucy mostrando un sorriso – sai, stavo cercando un incarico da fare, tu per caso ne hai uno sotto mano per noi?”
“Mi dispiace Lucy, ma sapendoti ammalata non ho controllato come faccio di solito. Prova in bacheca, lì troverai sicuramente ciò che fa per te” risponde Mirajane con la solita gentilezza.
“OK, ci vado io” fa Natsu.
“A proposito Lucy – interviene Elsa che mangia una fetta di torta – mi hanno detto che ti sei ammalata perché sei rimasta troppo tempo al freddo. Se la colpa è di Natsu se vuoi posso insegnargli come si tratta una ragazza”.
Natsu deglutisce spaventato mentre si dirige verso la bacheca.
“No, no tranquilla. Sono stata io poco attenta” la calma Lucy e il rosato fa un sospiro di sollievo.
Tutto alla gilda sembra “normale”. Natsu, dopo aver scrutato i vari annunci sulla bacheca fionda la mano per prendere quello che gli sembra più interessante ma nel momento in cui afferra il foglio c’è qualcun altro che lo prende nello stesso tempo. E’ Gray.
“Ehi mutandone, lascia subito la mia richiesta” inizia il Dragon Slayer.
“Che cosa fiammifero? Credo che il tuo fuoco abbia bruciato anche l’ultimo pezzo di cervello che ti era rimasto. La richiesta l’ho presa prima io”.
“Tu il cervello lo hai congelato invece!” infuria ancora Natsu.
“Quell’incarico è di Gray-sama – dice con voce arrabbiata Lluvia – è l’incarico che devono fare Lluvia e Gray-sama insieme, vero Gray-sama?”.
“Che-che cosa? E quando l’avrei deciso?” replica il mago del ghiaccio.
“Non ti distrarre, Gray” interviene Natsu che gli infligge una testata prendendo il foglio.
“Tu brutto cretino... dammi la mia richiesta!”
Scoppia, come di frequente, la rissa tra quei due maghi questa volta per un incarico di lavoro.
“Forza Gray-sama! Forza Gray-sama!” ripete Lluvia con ritmo.
“Ragazzi – interviene Lucy – ma perché litigate?”.
“Perché questo ghiacciolo spogliarellista mi ha rubato la richiesta”.
“No, sei stato tu a rubarmela demente infuocato”.
“Ma dov’è il problema – continua Lucy – potremmo farla tutti insieme”.
“Non se ne parla – infuria Lluvia – questa è un’occasione per Lluvia di stare sola con il suo Gray-sama”.
“Non preoccuparti Lluvia, ti lasceremo il tempo di stare con Gray”.
“Beh, se è così Lluvia è d’accordo”.
“Lucy – continua Natsu mentre è ancora in lotta per la conquista della richiesta di lavoro – perché dovremmo fare una missione con questo qui?”
“Ma dai Natsu, non è certo la prima volta che collabori con Gray no. Anche se non vai d’accordo con lui è innegabile che insieme siete fortissimi”.
“Anche tu, Gray-sama, per Lluvia possiamo anche unirci a loro”.
La decisione è presa. Le due ragazze sanno come prendere i loro compagni meglio di chiunque altro.
“Allora Natsu, ti sei calmato un po’?”.
“No, e non capisco come tu abbia potuto unirti a loro”.
Lucy allora dice “Beh, in fondo tu ed Happy potete anche scegliere un’altra missione da fare adatta a voi due”.
“Ma cosa dici Lucy? Non potrei mai fare una missione senza di te. Io…”.
“Non potrei hai detto? Volevi dire non potremmo… voglio dire, tu ed Happy, giusto?”.
“Sì, sì. Io ed Happy. Certo, che avevi capito”.
La maga allora fece un sorriso con un accenno di malizia che fece arrossire il ragazzo.
“Bene allora – conclude Lluvia – partiremo domani
 

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Capitolo 8
*** Nausea sulla barca ***


CAPITOLO 8 – NAUSEA SULLA BARCA
Oggi Natsu, Lucy e Happy partono insieme a Gray e Lluvia per svolgere la missione che molto faticosamente hanno deciso di svolgere insieme.
“Allora che ne dite di questa missione? – dice Lucy – Sembrerebbe facile ed è anche ben ricompensata. Sarà una passeggiata per noi”.
“Sarebbe stata facile lo stesso anche senza di loro, Lucy. In fondo dobbiamo solo scacciare quegli stupidi pesci giganti” replica Natsu.
“Pesce! Pesce!” grida Happy sbavando.
La missione consiste proprio nello scacciare dei mostri marini che infestano le acque di un'isola situata nel mare di Fiore.
“Non ti agitare fiammifero” dice Gray che è appena entrato in gilda insieme a Lluvia, la quale è super emozionata di svolgere una richiesta di lavoro insieme al suo amato.
“Comunque sia – continua il mago del ghiaccio – dovremo prendere il treno e dopo imbarcarci per arrivare fino all'isola”.
“Ok-ok io vengo a piedi e sull'isola ci arrivo nuotando” afferma Natsu impaurito all'idea di dove viaggiare su un mezzo di trasporto.
“Ma dai Natsu lo sai che non puoi arrivare sull'isola così quindi non fare tante storie”. Lucy vuole convincere il ragazzo.
“Aye Natsu, Lucy stavolta ha ragione” afferma Happy di buon umore.
“Che significa stavolta, gattaccio” si arrabbia la maga degli spiriti stellari facendo una faccia indemoniata.
Natsu sospira un po' sconsolato sapendo che sarà costretto a fare ciò che vogliono. “Scusami Lucy, ma lo sai che sono terribili per me i mezzi di trasporto” le dice con un tono di scuse che lei, o meglio, tutti non si aspettavano.
“Sì sta tranquillo – aggiunge lei – non sono arrabbiata con te”.
“Meno male, allora” e il mago del fuoco le sorride con naturalezza.
“Ehi Natsu, da quand'è che sei diventato così gentile con le parole?” Lo prende in giro Gray”.
“Non sono affari tuoi ghiacciolo” risponde a tono il rosato facendo pensare a Gray che le scuse di poco fa siano state solo la sua immaginazione.
***
Sono trascorsi pochi minuti da quando i compagni hanno preso la barca dopo il lungo viaggio in treno.
“Quanto ci vorrà ancoooraaaa… bbrrrrgggh”.
Natsu è accasciato a terra dalla nausea.
“Ma Lucy, non hai mai provato a imparare una magia come quella di Wendy per il malessere da mezzo di trasporto? Se ne avesse sofferto Gray-sama Lluvia l’avrebbe imparata già da un pezzo” commenta Lluvia.
“E questo che significa scusa, perché fai questo paragone?”.
“Ma perché Lucy e Natsu sono una coppia” risponde la maga dell’acqua convinta.
“Io-Io e Natsu… una coppia?”.
“Ma no, Natsu non pensa a certe cose” continua Gray.
“Ragazzi, ragazzi – li interrompe Happy – Natsu è diventato tutto bianco. Questo mare così agitato lo fa stare malissimo. Credo che sia la prima volta che sta così male”.
“Andiamo a controllare” dice leggermente preoccupata Lucy correndo dall’altra parte dell’imbarcazione.
“Natsu! Natsu! Che cos’hai?”.
“Lu…Lucy – dice con voce roca mentre, steso a terra, alza un braccio in cerca di aiuto – sto malissimo”.
“Aspetta, ora ti faccio sedere”.
“Che cos’è fiammifero, ora non riesci neanche a stare in piedi da solo” continua Gray.
“Lucy” dice Happy.
“Dimmi”.
“Ecco, in verità io saprei come far stare meglio Natsu, però…”.
“Dimmelo Happy, Natsu è uno straccio ormai”.
“Beh, qualche giorno fa mi ha raccontato…”.
“Feermatii Happy” lo interrompe con quel poco di voce il mago, prima di avere l’ennesimo attacco di nausea.
“Perché non vuoi che ce lo dica, eh?” domanda Gray.
“Forse Natsu se ne vergogna” ipotizza Lluvia.
“Dimmelo Happy. Ora non è importante la vergogna. La cosa necessaria è far stare meglio Natsu”.
“Aye. Ve lo dico. Una volta Natsu mi ha raccontato che, nonostante viaggiasse su un treno, ha risentito pochissimo del suo disturbo e senza usare Toroia. Il motivo era…”.
“Il motivo era…” ripetono Gray, Lluvia e Lucy all’unisono.
“Il motivo era…” continua il gatto.
“Il motivo era…” ripetono loro ancora.
“Natsu si era steso a dormire sulle gambe di Lucy!”.
Un momento di silenzio.
La ragazza diventa tutta rossa e grida ai quattro venti “Pervertito!”. Sfoga tutto il suo fiato pur essendo felice di ciò che ha sentito, ma non vuole assolutamente che gli altri possano capire i suoi sentimenti, altrimenti Natsu lo verrebbe a sapere. Ma poi interviene Lluvia.
“Aspetta Lucy, Lluvia crede che Natsu stesse bene perché lui sta bene con Lucy, Lluvia vuole dire che Natsu…”.
La frase di Lluvia è interrotta dalle voci degli isolani che gridano senza sosta. Sia Natsu che Lucy tirano un bel sospiro di sollievo senza sapere il motivo delle urla della gente.

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Capitolo 9
*** I krotus e il tempio sotto il mare ***


CAPITOLO 9 – I KROTUS E IL TEMPIO SOTTO IL MARE
La barca dove si trovano i maghi è quasi arrivata sulle coste dell’isola quando sentono gli abitanti urlare e fare gesti di avvertimento senza capirne il motivo. D’un tratto un boato risuona dal profondo del mare. Grandi onde si alzano e fanno oscillare l’imbarcazione con conseguente peggioramento dei sintomi della cinetosi di Natsu. Dalla superficie dell’acqua emerge un lunghissimo serpente marino blu, occhi di ambra a fessura, le scaglie brillano alla luce solare. Si presenta minaccioso e pronto ad attaccare i maghi.
“Per chi vuole sorbetto di mostro marino si metta in coda” scherza sarcastico Gray preparando già l’ice-make.
“Lluvia aiuterà Gray-sama” continua la maga dai capelli blu.
“Perfetto Lluvia, andiamo” conclude Gray pronto ad attaccare, ma viene interrotto da Lucy nella forma Leo. Sferra quindi un Regulus Lucy Kick scaraventando molto lontano inabissandosi in mare privo di sensi. Lucy atterra, dopo il salto eseguito per sferrare il colpo, sulla barca che quasi smette di muoversi. Tutti sono interdetti. Non si aspettavano certo una reazione così da Lucy. Non l’hanno mai vista così, diciamo, piena d’iniziativa in combattimento. Per certi aspetti ha ricordato a tutti Natsu, compreso lo stesso mago del fuoco che si è rivisto con i capelli lunghi e biondi.
“S-Sei stata veloce, Lucy” dice Gray alzando un sopracciglio per lo stupore.
“Secondo Lluvia quel mostro starà alla larga da Lucy per molto tempo”.
“Ma che dici!” risponde la maga arrossata non sapendo se prenderlo per un complimento od un’offesa.
“Lucy – trova il fiato di dire il rosato che sta leggermente meglio poiché la barca si è leggermente stabilizzata sopra un mare che si è calmato – grazie a te ora sto meglio. Grazie”.
La bionda non risponde cercando di capire cosa le sia preso. Non si spiega il perché di quella reazione così poco ragionata. “Forse volevo difendere me e i miei amici” pensa, ma poi un’altra idea le balza in mente e riflette “Non c’è dubbio, devo averlo fatto per lui” incrociando il suo sguardo con quello del Dragon Slayer.
Gray aiuta Natsu ad alzarsi una volta arrivati sulla costa.
“Ah! Finalmente la terra ferma – grida contento il rosato – Lu, ti devo un favore”
“Non ho fatto niente di così eccezionale in fondo” arrossisce la ragazza per gli elogi conferiti.
“Invece sei stata fortissima, sir Anche se avresti potuto catturare quel pesce, era così invitante” termina Happy.
Gli abitanti sono rimasti colpiti dalla forza della ragazza. Certo, si aspettavano maghi potenti, ma addirittura tanto da atterrare uno di quei mostri con un solo calcio non se l’aspettavano proprio. Portano quindi tutto il team, continuando a complimentarsi con Lucy, dal sindaco del paese che si sviluppa al centro dell’isola. Li portano quindi a casa del primo cittadino, dove lui li riceve.
“Buongiorno, cari maghi di Fairy Tail” si presenta costui, un uomo vecchio con una giacca gialla, una cravatta gialla, delle scarpe gialle e dei capelli… beh, non biondi. Erano bianchi con sfumature grigie.
“Questo piccoletto sarebbe il sindaco?” irriverente dice il mago del fuoco.
“Natsu – lo riprende Lucy – certo che tu non sai proprio dove sta di casa l’educazione”.
“Non si preoccupi, signorina – la interrompe il sindaco – mi fa molto piacere vedere un giovane così pieno di energia e spirito. Non mi sono affatto offeso… Tornando al problema – fa una pausa con un sospiro – sono due settimane che quelli orribili mostri ci attaccano. La nostra economia è basata sulla pesca, se non ci permettono di pescare, noi non potremo continuare a stare qui, la nostra casa”.
Sentendo le ultime parole del signore, i maghi pensano a quanto sarebbe brutto abbandonare per sempre la loro gilda e si immedesimano nella preoccupazione degli isolani.
“Mi scusi. Lluvia crede di sapere cosa sono quei mostri. Ne aveva sentito parlare quando faceva parte di Phantom Lord. Si chiamano krotus. I krotus sono serpenti marini che vivono in gruppi.  Il loro modo di organizzare i gruppi è molto simile a quello delle api a quanto ricorda Lluvia. Hanno un capo al quale tutti fanno riferimento. Quando questo è vecchio viene designato il successore in base alle caratteristiche fisiche e il precedente capo porta con sé i più giovani e cercano un altro rifugio”.
“Questo significa che se andiamo nel nido e sconfiggiamo il capo tutti si disperderanno?”. La maga dell’acqua annuisce e continua “A Phantom Lord erano famosi perché le scaglie sono utilizzate per creare gioielli di alto valore”.
“Mmm… interessante – fa il sindaco – facciamo così allora: portatemi molte di quelle scaglie prima che facciate fuggire tutti i come si chiamano? Krotus? Ed io vi darò il doppio del denaro che vi avevo promesso, oltre al fatto che potrete prendere anche voi le scaglie”.
“OK – dice Gray – ma non c’è bisogno che ci aumenti il compenso, quello stabilito basta e avanza”.
***
Il pomeriggio stesso, grazie alla magia dell’acqua di Lluvia i maghi possono immergersi nel profondo blu avendo a disposizione caschi di acqua intorno alla testa contenenti molta più aria di quel che può sembrare alla vista e che permettono di diffondere i suoni anche nell’acqua stessa.
Dopo una prima ispezione del fondale è Happy, insieme a Natsu, ad individuare il nido: una grotta buia dove circolano molti di quei serpentoni.
Avvisano gli altri e si dirigono tutti verso la grotta. Natsu e Gray sconfiggono tutti i mostri in pochi secondi mostrando come anche sott’acqua la loro forza non diminuisce, così come la velocità dei loro movimenti. Si avventurano all’interno della cavità guidati da Natsu che ha con se una lachrima-torcia prestatagli da Lucy. Proseguendo arrivano all’entrata di un edificio nascosto dentro la grotta stessa.
Entrando trovano centinaia e centinaia di krotus che nuotano in circolo all’interno di quello che sembrava un tempio sommerso, illuminato da una strana luce blu diffusa.
“Pesci, pesci! Quanti pesci” Esclama Happy sbavando immaginando un banchetto di pesce.
Di fronte ai ragazzi, seduto su un trono sfarzoso, un uomo anziano che dopo pochi attimi di silenzio si esprime.
“Or dunque, voi chi siete?” chiede arrogante.
“Noi siamo membri di Fairy Tail – esclama Natsu – e siamo qui per togliere di mezzo questi pesciolini. E tu chi saresti?”.
“Quanta maleducazione nelle tue parole. Tu dunque vorresti, come dici tu, togliere di mezzo i miei cari compagni se non ho capito male. Ottimo, sappi però che ti sarà ardua impresa perché io te lo impedirò”.

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Capitolo 10
*** Ignorare l'amore ***


CAPITOLO 10 – IGNORARE L’AMORE
“Sarà ardua impresa sconfiggerci, ve lo assicuro” dice l’uomo del tempio alzandosi dal trono. Ha lunghi capelli bianchi e una tunica turchese che scende in tutta la sua lunghezza decorata con finiture d’oro bianco.
“Noi vi sconfiggeremo così da rendere libera la gente del villaggio” afferma pieno di sé Natsu con occhi di sfida.
“Perché non dovremmo giocare un po’ con quegli uomini” replica il tizio lasciandosi sfuggire un ghigno di arroganza al quale il mago chiude i pugni irritato.
“Aspettate a darvi battaglia, Lluvia crede che ci sia un altro modo – afferma la maga – basta che voi vi spostiate da questa zona in modo da non causare disagi ai pescatori”.
“Mai! – risponde certo – cosa vuoi che ce importi di quattro pescatori di un’isola. Voi avete fatto irruzione in un luogo sacro senza neanche sapere che ci avete fatto un favore… maghi. Presto vedrete le mie intenzioni”.
“Cosa mi importa delle tue intenzioni” esclama Natsu impaziente.
“Voi non permettete più alla gente di vivere, quale motivo vale così tanto?” continua Gray.
“Preparati” tuonano insieme i due maghi.
“Fermi ragazzi – urla Lucy – aspettate a combattere. Io voglio capire. Voglio capire chi è questo tipo. Sembra un essere umano, ma respira sott’acqua e si considera il capo dei krotus. E poi, se devo essere sincera, in lui vedo la tristezza. Voglio saperne il motivo…”.
Gray, incredulo, risponde “Lucy, noi non possiamo…” ma non finisce neanche la frase che il rosato interviene “Fermo Gray. Voglio sapere anche io anche io la sua storia, dopodiché lo pesteremo” sorride.
Lei annuisce felice del sostegno del compagno.
“Eh? Ma sei impazzito” ringhia il mago del ghiaccio.
“Sai Gray, dall’esperienza con Megumi credo che Lucy ne sia uscita con le ossa rotte, ed io come lei. Non so come spiegartelo ma non voglio che lei soffra ancora. Però voglio capire cosa ci è successo e se davvero la nostra strana sofferenza ha una cura, allora la voglio trovare”.
La mente della bionda è scombussolata: tantissimi pensieri si affollano ma non riesce a focalizzarli. Un’idea presa al balzo per la luce che nella sua fantasia emana la riempie di speranza e buon umore: “Che Natsu provi i miei stessi sentimenti? Che davvero lui mi veda non solo come la sua compagna di squadra, ma come la sua amata?”
Non ne è sicura, ma confida nel suo compagno a tratti tanto stupido quanto altre volte da lasciare interdetti per la sua sensibilità.
Il pensiero di Lucy è interrotto dall’uomo che finalmente decide di rivelare i motivi che lo hanno portato fino a quel tempio.
“Questo luogo è dei krotus. E’ stato creato dai nostri avi”.
“Ma questo è impossibile – risponde Gray – dei serpenti squamosi senza braccia né mani non possono aver realizzato questa struttura”.
“Questo edificio è davvero opera nostra. Non dubitare delle mie parole. In origine noi eravamo una comunità umana. Degli esseri umani.
Vivevamo sulle coste del continente al quale quest’isola era legata a quel tempo. Eravamo liberi di fare ciò che volevamo. Per cibarci rubavamo e facevamo schiavi le genti dei luoghi limitrofi. Non contavamo maghi nella nostra società per cui evitavamo i luoghi dove costoro abitavano.
Una volta, tuttavia, durante la bella stagione, in periodo di carestia di tutta la regione, tranne che al nostro villaggio pieno di scorte alimentari rubate, durante il viaggio di ritorno il capo della nostra comunità trovò riversa in terra una ragazza bellissima, di come non se n’erano mai viste. I capelli biondi e gli occhi azzurro chiaro come l’acqua del mare sulla riva di mattina. Il viso era dolce e il corpo formoso e provocante. Lui la portò con se fino al nostro villaggio. La ragazza mangiò molto e bevve parecchio. La notte, però, il capo andò nel letto dove la fanciulla riposava e con fare violento e possessivo abusò di lei…
La mattina seguente alle porte del nostro territorio si presentò un uomo che con fare gentile e con un offerta in oro considerevole chiese ed ottenne di parlare con la nostra guida. Quest’ultimo si presentò al misterioso uomo con la ragazza in lacrime sconvolta tra le sue braccia che premevano come a chiarirne la sua completa appartenenza. Alla vista di quella scena il viandante scattò in piedi. Colpì il comandante con un pugno reso forte dalla magia. Era un mago, e di quelli che più di tutti la tribù evitava: coloro che usavano la magia in combattimento. Dopo il colpo il capo fece uno, due passi indietro prima di accasciarsi svenuto. La ragazza, terrorizzata abbracciò il mago in cerca di conforto. Ella non era altri che la figlia di costui. Il padre stava viaggiando tra i villaggi proprio in cerca della figlia, e vedendo le condizioni di quest’ultima lanciò una maledizione su tutti i nostri antenati. Essi dormirono 7 giorni e 7 notti per poi risvegliarsi in mare e rendersi conto d’essersi trasformati in mostri serpentiformi che la gente imparò a chiamare krotus.
Solo il capo rimase umano ma costretto ad una vita negli abissi del mare. Lo strano uomo era ovviamente sparito ma aveva lasciato un messaggio impresso nella nostra mente come un marchio a fuoco. Questo diceva: ciò che state subendo è la maledizione del desiderio, che si scaglia su coloro che non bramano altro che i piaceri materiali e non conosce il significato dei più profondi sentimenti. Esiste tuttavia un modo per slegarvi da questo castigo: dimostrare a voi stessi che siete in grado di esprimere questi sentimenti, di esprimere amore. Nel frattempo sappiate che questo sortilegio, se non spezzato, continuerà nelle vostre discendenze. E così è stato. Questi qui intorno a voi sono i discendenti degli abitanti ed io il discendente del capo di allora. Il nostro scopo è spezzare la maledizione utilizzando un metodo che ancora non posso rivelarvi ma presto…”.
L’uomo ferma le sue parole per creare ansia e Lluvia preoccupata cerca di sviare il piano a lei ignoto ma che la preoccupa profondamente.
“Lluvia pensa che la soluzione sia più facile e che non ci sia bisogno di attuare nessun piano – esclama – basta solo provare amore, no?”.
“Non perdere fiato Lluvia – risponde Gray – questi sono completamente vuoti. Sono anche più freddi del mio ghiaccio”.
“Non importa – urla il capo dei krotus – non importa che non capiamo questo dannato e insignificante sentimento. Non è più necessario come avrete capito. Questo tempio fu creato da noi per motivi religiosi, ma da qualche secolo abbiamo scoperto che contiene una quantità di cristalli lachrima che, se intrisi di potere magico, potranno spezzare la maledizione. Il nostro obiettivo qui, dunque, è riunire più maghi possibile per prenderne la forza. E voi sapete i primi!”.
“STUPIDO! – grida Natsu – tutti voi siete un branco di stupidi! Rimarrete comunque dei mostri anche con le sembianze umane”.

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Capitolo 11
*** L'aria che respiro sei tu ***


CAPITOLO 11 – L’ARIA CHE RESPIRO SEI TU
Natsu è su tutte le furie, sente dentro un fuoco diverso dal solito le cui fiamme dentro di sé si rafforzano vedendo il volto triste di Lucy. Avrebbe voluto difenderla da quella sofferenza. Avrebbe certo difeso anche tutti gli altri membri della gilda, ma con lei era diverso. Stringe i denti a quel tormento. E’ chiaro. Non vuole mai più vederla triste.
“Stupidi – grida – anche se voi assumerete sembianze umani, dentro continuerete ad essere mostri”.
“E dove sarebbe il problema? Cosa vuoi che ce ne importi di avere sentimenti così inutili per i nostri fini? Forza – riferendosi ai krotus – attaccate questi mocciosi!”.
Quegli esseri iniziano a girare velocemente in un ciclo senza fine sopra le teste dei mag
hi provocando un violento vortice. Lluvia lo scansa con facilità manipolando l’acqua marina e anche Gray e Natsu riescono ad evitarlo seppur con più fatica. Lucy, però, non avendo il tempo di evocare alcuno Spirito, viene imprigionata all’interno del gorgo. Happy riesce a non essere catturato dalla corrente usando le sue ali a mo’ di pinne.
Natsu grida a Gray “Io vado a salvare Lu!” e il mago moro risponde “Va pure, io e Lluvia ci occuperemo di questo tizio e dei mostri.
“Vengo con te, Natsu” interviene l’exceed sull’onda di determinazione del ragazzo che a sua volta controbatte con voce paterna “No, Happy, stavolta no”.
“Ma… ma io… – ma vedendo il volto del suo migliore amico così strano lo asseconda – Natsu, torna qui con Lucy il prima possibile, OK?”
“Certo Happy” annuisce sicuro.
Si fa catturare dal vortice con facilità dovendo fare i conti anche con la sua chinetosi che lo fa stare male, ma lo voglia di salvare Lucy è ben più forte.
***
Lluvia e Gray nel frattempo stanno affrontando il capo la cui capacità è di creare getti d’acqua a pressioni elevatissime che neanche la maga dell’acqua riesce a deviare. Gray cerca di congelarlo ma nulla, l’avversario è forte, ma loro tenacemente non hanno la benché minima volontà di arrendersi. Si avvicinano, i due, per tentare di attaccare insieme. Il “razzo” d’acqua del nemico non si fa attende e cerca di colpire la blu ma Gray si immette nella traiettoria del colpo e con la magia del Devil Slayer riesce a congelare il colpo anche se a fatica. La maga crea intorno all’uomo una cupola d’acqua che Gray solidifica con un ghiaccio infrangibile finendo il combattimento.
***
Natsu avvista la bionda tentando più di una volta di afferrarla fin quando nota che le forze del turbine si è distrutto il casco che le permetteva di respirare.
Di fronte a ciò il Dragon Slayer perde quasi la ragione e la sua rabbia esplode con un “Ruggito del Drago di Fuoco” che distrugge gran parte del tempio e atterra decine e decine di krotus. Con due bracciate a nuoto raggiunge Lucy senza ossigeno da un po’. Ma c’è un altro problema: anche la sua aria si sta esaurendo per via degli sforzi fatti e delle fiamme utilizzate, sott’acqua per giunta.
Il rosato guarda la ragazza inerme ed è inutile chiamare il suo nome più e più volte. Le lacrime di Natsu si uniscono alla già salata acqua del mare: il pensare che possa morire a momenti lo sconvolge come niente prima d’ora. La guarda con degli occhi che finora non aveva mai aperto per nessuno. Con l’ultimo respiro d’aria che era rimasto nel suo contenitore avvicina il suo volto alla faccia di lei fino ad unire le loro bocche per passarle l’ossigeno che gli è rimasto. Sentendo di non poter respirare ancora, i suoi occhi si chiudono piano felici di aver visto le sopracciglia della bionda muoversi in segno di ripresa. Ha ancora una speranza pensa.
Gray vede il mago del fuoco che, senza forze, si lascia trasportare insieme alla ragazza dal mare mentre l’exceed cerca senza risultati di sollevarli.
“Abbiamo finito qui Lluvia. Senza il tempio non potranno fare un bel niente”.
“Lluvia è d’accordo con Gray-sama. Bisogna portare in salvo Natsu e Lucy”.
Riuniscono dunque tutti i membri del team e la blu grazie alla sua magia innalza una colonna d’acqua che li fa riaffiorare.
Poggiano i due, svenuti, sulla spiaggia attendendo il loro risveglio. E’ il tramonto.
Natsu apre gli occhi e sputa l’acqua che gli è rimasta nella trachea. Appena ha il tempo di pensare si ricorda di Lucy e in un impeto apprensivo si rialza girando la testa per trovarla. Si mette sopra di lei tenuto in alto dalle braccia per non schiacciarla. Le gambe ai lati del suo bacino. Unisce le labbra alle sue per portarle il suo ossigeno, la sua aria poiché ella non respirava ancora bene.
In quel frangente il Sole rosso fuoco da spazio durante quel ‘viaggio’ chiamato tramonto alla luce della prima Stella in cielo, una luce piccola ma penetrante.
Dopo vari tentativi la maga apre debolmente gli occhi vedendo Natsu intento a beh, non proprio baciarla, non è questo lo scopo, ma in lei l’effetto è il medesimo. Lui ha gli occhi chiusi da cui escono delle lacrime che bagnano il viso della compagna.
Dopo qualche eterno secondo lei decide di fargli capire che è ormai sveglia chiudendo le labbra. Il Dragon Slayer subito si allontana arrossendo violentemente. Attimi di silenzio si inseguono sulla cresta delle onde dell’oceano agitato come i loro cuori. Si guardano colmi del piacere di vedere l’altro salvo finché Lucy, poggiandosi lentamente sui gomiti gli strappa un bacio casto, un semplice sfiorar di labbra che però scombussola completamente il ragazzo.
Di fronte a quella scena Gray, rosso d’imbarazzo, cerca di voltare lo sguardo mentre Happy dice a voce bassa per non disturbare il momento “Lo sapevo che si piacevano!!”.
Lluvia, dal canto suo, con sommo piacere può finalmente depennare Lucy dalle sue rivali in amore pur essendo al contempo molto felice per lei.
 
 
#notedautore
Ciao ragazzi. Ho deciso che metterò le mie note sotto i capitoli che segnano un salto nella storia importante. Questo è infatti il primo.
Prima di tutto vi ringrazio tutti, da chi ha recensito ogni capitolo, a chi tramite messaggi privati o review mi ha fatto notare cose che hanno notevolmente migliorato questo pezzo della storia a chi ha “solo” (virgolettato perché è già tanto per me) letto questa prima parte. GRAZIE.
I capitoli che seguiranno tratteranno in maniera più intensa il rapporto Natsu/Lucy e daranno anche una ragione di esistere al quadratino rosso che vedete quando leggete il titolo. E sì, ci vuole qualcosa di più, ora.
Sperando che vi sia piaciuto questo capitolo, vi saluto e vi aspetto al prossimo capitolo.

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Capitolo 12
*** Ho deciso che lo farò (prima o poi) ***


CAPITOLO 12 – HO DECISO CHE LO FARO’ (PRIMA O POI)
Il viaggio di ritorno è silenzioso, fatto di sguardi che faticano a incrociarsi e bocche chiuse da una forza insormontabile. Questo è il clima tra Natsu e Lucy.
La ragazza pensa e rivive l’esperienza di poco fa, presa da palpitazioni che risuonano dentro sé stessa e con gli occhi bassi e lucidi, non sapendo se ciò che ha fatto sia la cosa giusta oppure no. Ma non riesce a darsi tutta la colpa… è come stata spinta dal rosato così intento a curarsi di lei, a sacrificarsi per lei. E poi, quel bacio… lui non si era certo rifiutato, e la bionda parlandosi francamente non crede che il mago abbia forzato i suoi sentimenti. Ma il dubbio è fortissimo.
Lui, d’altro canto, è davvero confuso. Neanche il suo malore riesce a metterlo KO, assomiglia a Laxus in questo momento. “Cosa mi è preso? E cosa è preso a Lucy?”. Non aveva avuto pensieri che per lei, la voglia di salvarla sopraffaceva qualsiasi idea nella sua testa. “E’ una sensazione che poche volte ho provato, ma sempre con lei. Questa volta però è stato più intenso, più forte” pensa con una mano sulla fronte china.
Lluvia e Gray ammutoliscono Happy che comunque ha già capito di suo che quello non è il momento per stupide battute. L’atmosfera è tesa così la maga dell’acqua decide cacciare fuori un argomento “Wow, Lluvia è davvero stanca dopo questa missione. Però bisogna dire che la magia di Lluvia e quella di Gray-sama insieme sono micidiali”.
“Già – prosegue il moro – ma tanto poi tutti gli sforzi sono vani visto che c’è sempre qualcuno che non accetta le ricompense”. Con l’intenzione di sdrammatizzare, il mago del ghiaccio non fa altro che rendere più pesante l’aria. Comunque sulla ricompensa ha ragione poiché qualche ora prima, al loro ritorno al villaggio per dire agli abitanti che il pericolo si era dileguato, Natsu aveva detto serio serio che non voleva alcuna ricompensa visto che non erano riusciti a portare le scaglie di krotus al sindaco. Nessuno aveva protestato, neanche Lucy.
***
Quando tornano a Magnolia Lucy, con voce flebile, annuncia che torna a casa perché ha da fare, mentre Natsu si incammina senza dire nulla verso la rispettiva abitazione. Happy, confuso come Lluvia e Gray che rimangono con gli occhi spalancati a tanta indifferenza, lo segue mogio in volo.
Ormai è notte. La bionda da casa sua cerca di scrivere qualche pagina del suo nuovo manoscritto, quando alcune lacrime la colgono impreparata e un dolore lacerante al petto si fa strada. Presa in un turbinio di emozioni si tuffa sul letto ancora intatto stringendo le lenzuola come per reprimere la sua sofferenza all’interno. Ha una voglia matta di dichiarare a Natsu ciò che sente, ora più che mai che sembra essere cambiato qualcosa, ma ancora un tormento la perseguita: “E se non mi avesse fermata in quel bacio per non farmi soffrire? Lui è così in effetti. Possibile che per non rompere quell’amicizia non mi abbia fermata? Ma anche se fosse così, comunque questo non significherebbe niente, giusto?”.
Si gira a pancia all’aria questa volta sul suo letto e sente tintinnare le sue chiavi.
Le afferra, le osserva e sorride. Leggera le sue labbra scandiscono “Amici miei, cosa devo fare? E voi che dite, mamma? Papà? E tu… Michelle?”.
Un lungo sospiro la calma. Ma subito, adesso determinata, riparte alzandosi di scatto dal letto, con le sopracciglia curvate e il braccio teso che stringe il pugno in aria “ORA BASTA! Glielo dirò…… Metterò a rischio il nostro rapporto, lo so… Ma so anche che lui, indistintamente dall’amore che potrebbe provare per me, vorrebbe che io dicessi tutto per sentirmi libera e per liberare anche lui dai dubbi. Sì, lo farò!”.
***
 
Natsu si gira e si rigira sulla sua branda ed Happy è costretto a dormire per terra poiché differentemente dal solito il suo amico non riesce a prendere sonno e quindi l’exceed non può poggiarsi sopra il suo petto.
“Natsu, cos’hai?” gli domanda.
“Niente Happy. Perché?” risponde lui. I suoi occhi tristi non lasciavano dubbi. E’ preoccupato per il suo rapporto d’amicizia così profondo con Lucy. Ha paura che il suo amore per la bionda se non ricambiato possa incrinare il rapporto che ha instaurato con lei in tutto questo tempo.
“Ma tu sei triste”.
“Nient’affatto!” reclama la sua sincerità sul viso che però non appare.
“Io ti conosco Natsu e so dirti che è raro vederti così triste. Sai, stranamente ora non voglio chiederti quale sia il problema, anche se ho un’idea, ma voglio dirti di affrontarlo come fai sempre tu, a viso aperto”.
Lo sguardo perso del ragazzo fissa il gatto blu. Si rende conto di come l’amico a volte sia in grado di dire cose così sagge. Fa un accenno di sorriso. Gli occhi lucidi s’incantano sulla volta di stelle che disegnano forme su forme in un immaginario sempre nuovo. “Te lo dirò, Lu. Non riesco più a trattenermi. Finora ci sono riuscito perché credevo che il tuo interesse per me iniziasse e finisse come amico, ma ora che ho una minima speranza, non me la farò sfuggire” pensa facendo una promessa a sé stesso.
“Si! Sono tutto un fuoco!” esclama speranzoso.
“Aye, sir!” risponde l’amico fiducioso in Natsu.
***
La mattina seguente tutti si presentano in gilda. Natsu e Lucy hanno deciso di rivelare i propri sentimenti in un momento tranquillo (ergo raro, ricordiamoci che a Fairy Tail di momenti tranquilli ce ne sono ben pochi) e quindi di trattarsi normalmente fino ad allora. Si salutano e parlano serenamente finché Mira, per uno scherzo del fato lì per girare il coltello nella piaga, annuncia ai due maghi “Abbiamo scelto voi due”.
“Per cosa?” si esprime interrogativa Lucy.
“Per l’opera teatrale di Fairy Tail!” risponde a gran voce Mirajane.
“OPERA TEATRALE!!!” gridano i due amici.
“Certo – risponde ‘il demone’ – abbiamo deciso di organizzare un’opera teatrale incentrata su una storia d’amore nella quale i maghi di Fairy Tail interpreteranno i vari ruoli e immaginate un po’, voi due siete i protagonisti, Lucy la principessa e Natsu il suo cavaliere. Non è fantastico?”.
“Che-che cosa!” esclamano fortissimo.
Stanno entrambi per rifiutarsi categoricamente come avrebbero fatto una volta per non destare sospetto alcuno (ben che meno al compagno) quando un fulmine entra nelle loro teste. “Se io e lei facciamo quelle parti è probabile che potrò restare da solo con lei…” si dice lui. “…e magari alla fine potrò dichiararmi alla fine” continua lei. Tutto categoricamente nelle loro teste. Come fanno a fare gli stessi pensieri? Beh, la forza dell’amore, no?
Si guardano reciprocamente, una leggera passata di rosso imbarazzo sulle loro gote e un debole “Va bene…” per confermare il loro ruolo nella drammatizzazione.
“Lo sapevo che avreste accettato” dice felice Cana.
“Come facevi ad esserne così sicura?” chiede la bionda.
“Mi ha detto che avreste accettato per forza” continua.
“Chi te l’ha detto?” curiosa, domanda ancora.
“Mi ha chiesto di non dirvelo, quindi… niente, mi dispiace” conclude la grande bevitrice della gilda.
Intanto, sotto il bancone del locale, un certo gatto blu bisbiglia a Mira “Hai visto? Che ti dicevo, lo sapevo che avrebbero accettato…”.

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Capitolo 13
*** Le prove ***


CIAO A TUTTI. SCUSATE SE I CAPITOLI NON ARRIVANO SUBITO MA HO TANTISSIME COSE DA FARE IN QUESTI GIORNI E (PUR AVENDO ANTICIPATO ALCUNI CAPITOLI ALL'INIZIO) NON AVENDO AVUTO MOLTO TEMPO PER SCRIVERE NON HO POTUTO PUBBLICARLI CON UNA CADENZA REGOLARE E/O ADEGUATA. QUESTO IN PARTICOLARE E' UN PO' CORTO PER PERMETTERE DI CREARE UNA GIUSTA AMBIENTAZIONE PER I SUCCESSIVI MA I PROSSIMI SAPRANNO COLPIRVI (SPERO, OVVIAMENTE).

CAPITOLO 13 – LE PROVE
I maghi della gilda organizzano un’opera teatrale ricordando quella che una volta organizzò Lucy insieme al suo team per un lavoro che fu quantomeno spettacolare.
Mira racconta la storia che dovranno drammatizzare:
“Il re del regno di Córverum, stretto alleato dello stato vicino Mendax, vuole dare in sposa la figlia, Usagi, al principe del regno limitrofo, Osamu, nonostante lei più volte chiede al padre di non farlo, il quale si rifiuta di darle retta in quanto gli affari scaturenti dagli accordi con Mendax, secondo lui, sono più importanti dei sentimenti di sua figlia. Lei ha sempre vissuto in un palazzo uscendo sempre e solo per serate di gala, non conosce la crudeltà del mondo. Un giorno, durante una riunione politica con le personalità di spicco di Mendax, incluso il principe Osamu, il quale con atteggiamenti di corteggiamento nascosto dai suoi bei modi di fare cerca di catturare l’attenzione di Usagi. La ragazza però, indispettita, torna con una certa fretta al suo castello trovando come scusa un malessere e lasciando che il padre continui la sua riunione. Durante il ritorno a palazzo vede un ragazzo, Tatsuo, che sta venendo picchiato da alcuni contadini. La ragazza scende dalla carrozza seguita dalla scorta e chiede il motivo per il quale lo stanno picchiando. I contadini si difendono dicendo che egli stava rubando dai loro campi”.
“Finito?” dice annoiato Natsu.
“No, questo sarà il prologo che racconterà Lisanna ad inizio spettacolo. Poi dalla scena che vi ho raccontato ora incomincerete a recitare. I ruoli principali sono:
Natsu – Tatsuo;
Lucy – Usagi;
Gildarts – re di Córverum, padre di Usagi;
Elsa – regina di Córverum, matrigna di Usagi;
Happy – re di Mendax;
Gray – Osamu.
Bene, iniziamo subito le prove…”
***
Le prove continuano per tutto il pomeriggio. C’è chi trova la storia ingiusta, come Lluvia, che si dispera perché il suo dolce Gray-sama dovrà addirittura cercare di baciare Usagi, alias Lucy. C’è poi chi è indispettito da ciò che dovrà fare, come Natsu e Lucy, che sospettano (ognuno dal suo punto di vista) che questa sia una farsa per farli dichiarare, e infine c’è chi come Gildarts è negato per la recitazione e quindi sbagli quasi ogni battuta. E non dimentichiamoci Happy, entusiasta di essere re del regno di Mendax, che con voce bassa dice sospirando “Se non funziona così io non so più che fare”.
“Hai detto qualcosa” domanda Natsu che col suo udito fine ha percepito tutto.
“Niiiiieeeennnte. Stavo solo ripetendo una scena!” tenta di nascondere il blu.
“Mmh… – Il rosato pur sospettando cosa c’è sotto pensa – Anche se il loro modo di fare mi dà fastidio, con il loro aiuto potrò farcela. E visto che nessuno ha niente da perderci, mi giocherò il tutto per tutto. – Guarda attento la ragazza che parla con Levy con occhi pensierosi – Aspetta ancora un po’ Lucy, presto ti dirò tutto”.

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Capitolo 14
*** Inizia lo spettacolo ***


CAPITOLO 14 – INIZIA LO SPETTACOLO
I giorni passano e la gilda è finalmente pronta per lo spettacolo che si terrà questa sera. Le prove sono andate tutto sommato benone e solo Happy e Gildarts non hanno partecipato ad esse, ma nonostante ciò Mira non è preoccupata. Sono stati invitati tutti i membri delle gilde amiche di Fairy Tail più qualche altro personaggio.
Nel pomeriggio tardo tutti gli attori e gli aiutanti si riuniscono per vestirsi e prepararsi e alcuni (Elsa) impavidi fuori ma impauriti dalla folla guardano il palco con finta indifferenza. Dopo un’ora il pubblico è al gran completo.
“Su ragazzi, dovete iniziare” sussurra Mira.
“Sei pronto Natsu?” chiede Lucy per sembrare il più naturale possibile.
“Sono tutto un fuoco!” risponde senza dubbi. Lui ama Lucy, ma non per questo desidera un rapporto diverso da quello che ha già. Più intenso, questo sì, ma non del tipo ‘ti amo’ ripetuti a perdifiato per tutto il giorno. La sua idea di amore è continuare a scherzare con lei, prendersi in giro, ma anche coccolarla, essere coccolato, proteggersi a vicenda, abbracciarsi, guardarsi, assaporarsi…
“Bene allora – riprende l’albina – Lisanna ha finito il prologo quindi tocca a voi: Lucy, Gildarts, Gray ed Happy”.
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- Principessa, mi perdoni l’insistenza, ma è davvero sicura che non voglia passare un po’ di tempo con me? - il principe Osamu, innamorato di Usagi, soffiò quelle parole nell’orecchio della ragazza a brevissima distanza.
Lei, dai capelli biondi sciolti e ondulati, con un vestito viola lungo fino ai piedi rifinito con particolari dorati.
- Ma come si permette?! Non si vergogna? – Usagi era furibonda ma così come scritto nell’etichetta non poteva certo dire più di questo, soprattutto con il figlio del re di Mendax, col quale aveva, il suo regno, molti affari finanziari.
- Ma si ricordi che comunque suo padre mi ha già concesso la sua mano e che il matrimonio è stato già fissato tra un anno.
Ella non avrebbe voluto sentire tali parole ma non poteva certo negare tutto ciò. Avrebbe messo a repentaglio la stabilità economica e politica di Córverum.
- Mi scusi adesso, ma sto molto male e devo proprio tornare a palazzo.
- Ma certo, principessa, la salute prima di tutto… la salute prima di tutto.
- Mi scusi ancora – ripeté pensando però che stava solo rimandando l’inevitabile…
- Principessa, è proprio sicura di voler tornare a palazzo? – chiese la dama che le stava sempre accanto.
- Certo. Mio padre è a conoscenza del mio malessere e sa anche che voglio tornare a palazzo quindi non vedo problemi.
- Come desidera, principessa – s’inchinò.
Durante il tragitto l’attenzione della principessa fu attirata da un gruppo d’uomini che gridavano. La principessa nella sua vita più volte s’era ritrovata a parlare con gente comune a quattr’occhi riuscendo a instaurare rapporti anche informali. Le piaceva uscire fuori dagli schemi e le piaceva condividere le gioie e le sofferenze dei più.
- Si fermi cocchiere, la prego.
- Subito, principessa.
- Cosa vuole fare? – domandò la dama.
- Voglio capire cosa sta succedendo lì.
- Ma principessa, può essere pericoloso – la ragazza stava già scendendo per cui la signora continuò – faccia almeno venire con lei alcuni soldati.
Scese seguita dalla truppa e si avvicinò. Disse con fare gentile e curioso, guardando i contadini che ne frattanto l’avevano riconosciuta e s’erano fermati – Cosa state facendo? – osservò più attentamente la situazione, i bastoni nelle mani di quelli – Stavate picchiando qualcuno?! – il volto di Usagi è perplesso e confuso, l’inorridiva sempre una scena del genere, anche solo immaginarla.
- Mia principessa, ci perdoni – s’inginocchiò uno di loro – ma il ragazzo stava rubando dai nostri campi, il periodo di siccità è alle porte e non ci possiamo permettere di essere derubati ora.
- Un ragazzo? Avete picchiato un ragazzo… lasciatemelo vedere.
La ressa di persone si aprì a squarcio e al centro c’era il ragazzo. Lei si soffermò ad osservarlo, era vestito di stracci e pieno di ematomi e ferite era svenuto.
- Ciò che questo ragazzo ha fatto è disdicevole ma le sue azioni sono state dettate dalla fame. Prima di fargliela pagare l’avete visto? Avete visto il suo stato? Posso comprende che vi siate sentiti derubati ma prima di saltare a conclusioni bisogna immedesimarsi negli altri, bisogna cercare di capire le situazioni che sono peggiori delle nostre. Forse se a dirvelo è una principessa che non ha nulla a che fare con il mondo della povertà e della miseria non ci crederete ma io sono sin…- non le danno il tempo di finire la frase che una donna, moglie di un contadino esclama – Non lo pensi principessa. Molte delle leggi che hanno migliorato le nostre condizioni sono state appoggiate da lei e le sue attenzioni sono state di conforto nel momento in cui la crisi aveva raggiunto l’apice. Ci scusiamo profondamente per ciò che abbiamo fatto – s’inginocchiò e a seguire tutti lo fecero – siamo stati accecati dalla rabbia e non abbiamo ricordato quanto possa essere difficile un vita senza niente, neanche di che mangiare…
- Basta, basta – soffiò leggera la principessa in parte commossa da tali affermazioni e si avvicinò al giovane per terra. I suoi occhi, quando lo guardarono meglio, videro una zazzera di capelli rosa alquanto strani e lei s’inginocchiò per carezzarlo…………
|Quella non era Usagi. Non era lei a mordersi il labbro e carezzarlo mettendo a dura prova la capacità di fingersi svenuto per il solleticare della mano di lei sulla guancia del rosato. Quella era Lucy che non riusciva più a trattenersi|.
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DIETRO LE QUINTE…
“Happy, Gildarts finitela di piangere…” cerca di calmare i due la dolce Mirajane.
“Mirajane sei cattivaaaaaaa!” grida Happy e Gildarts al seguito “Si sei molto cattiva!”.
“Ma, ma come?”.
“Come hai fatto a farli piangere Mirajane?” chiede Elsa in tono da far sembrare scontato il fatto che sia stata la Strauss, il tipico tono di Elsa insomma.
“Non abbiamo detto una parola e non siamo stati neanche considerati dal pubblico, eravamo solo di riempimento. Ueeeee, ueeeee” frigna Happy.
“Sì, lo ammetto, è stato molto cattiva” continua Elsa.
“Ma su dai – interviene Levy – non è successo niente di che. Infondo voi non avete partecipato alle prove chi per il pesce – e Charle – e chi per il lavoro – e le ragazze – quindi è normale che non abbiate avuto nessuna parte no?”.
I due si calmano mentre c’è qualcun altro che si agita in quel momento.
“Gray-sama!!!!!! Gray-sama!!!! – Lluvia grida in maniera convulsiva e piange disperatamente correndo a destra e a manca facendo sentire le sue urla fin dagli spalti – Gray-sama preferisce Lucy a Lluvia! Lucy è rivale in amore di Lluvia!!”.
Gray, dopo che il sipario si è chiuso per dare una piccola pausa, torna dietro il palco per prepararsi per la sua prossima apparizione e trova Lluvia ‘indemoniata’ e disperata.
“Lluvia cos’hai?” le chiede.
“Lluvia è triste perché tu hai preferito Lucy a Lluvia!!”.
Lui la vede così triste e decide di consolarla un po’ con una frase dolce.
“Ma Lluvia, Lucy ed io stiamo solo recitando, lo sai anche tu che alla fine mi respingerà”.
“Sì ma Gray-sama sembrava davvero convinto quando ha detto quelle cose a Lucy”.
“Solo perché solo un ottimo attore – ferma Lluvia ai polsi e le dice infine – Lluvia, io non voglio stare con Lucy, tranquilla”.
“Quindi – dice lei fermando le lacrime – Gray-sama preferisce Lluvia a Lucy e vuole stare con Lluvia, giusto?”.
“Beh… io non ho detto questo – arrossisce di colpo – non inventare frasi che non sono mie”.
“Oh, Gray-sama, Lluvia è così contenta!”.
“Ma ora ti ho detto che io non…” ma lei si scaraventa sul moro per abbracciarlo, il quale, dopo un primo momento in cui vuole strattonarla, decide di lasciarla fare vittima dell’affetto unico che anche lui prova per la sua maga dell’acqua.

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Capitolo 15
*** L'arrivo a palazzo e l'incontro con la regina ***


CAPITOLO 15 – L’ARRIVO A PALAZZO E L’INCONTRO CON LA REGINA
Lo spettacolo è ricominciato con il II atto. Buona lettura…
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- Ditemi – soffiò piano Usagi prima di lasciare la guancia del ragazzo – La stagione secca è vicina, non è vero? -.
Una donna annuì facendo intravedere la sua preoccupazione per l’imminente carestia che tutti avevano previsto.
- Ahhh – sospirò Usagi – in verità ci tengo molto, ma capisco che questo sia più importante -. Parlava con sé stessa quando decise di prendere, infilando una mano tra i capelli dorati legati in una crocchia, una spilla s’oro che rifletteva la luce del Sole grazie ai piccoli ma numerosi diamanti in essa incastonati.
- Questa spilla sarà sufficiente per mantenere voi e i vostri figli. E mi raccomando, dividete il ricavo equamente – finì, accennando un sorriso vedendo la donna di prima accettare il dono dalle mani della principessa in lacrime, commossa.
- Ma principessa – s’intromise la dama – quella spilla è l’unico ricordo di…- Fu interrotta dal sorriso radioso di Usagi che si girò verso di lei. Quel sorriso fu molto più chiaro di qualsiasi frase. ‘Non preoccuparti, serve più a loro che a me’ era ciò che pensava la bionda puntando poi nuovamente le iridi cacao sul ragazzo dai vestiti sgualciti e dall’aria distrutta.
- Lo porteremo a palazzo! – felice esclamò.
- Non è possibile, principessa – l’ammonirono i servi.
Lei gonfiò le guance, era la faccia di una bambina alla quale i genitori si erano rifiutati di comprarle un bel giochino. Poi lo sguardo cambiò, rilasso le labbra in un sorriso che avrebbe sciolto anche il ferro – non possiamo dare così tanti impicci ai sudditi. Dovrebbero accudirlo, sfamarlo, lavarlo e tanto altro e loro hanno a stento i soldi per vivere dignitosamente. Non ci vedo niente di male nel portarlo a palazzo, infondo lì una persona in più o in meno non fa differenza.
- Come vuole signorina – si rassegnò subito, come scossa da qualcosa la sua dama di compagnia. Era stata la sua dama da quando era piccolina e pochi conoscevano Usagi come quella signora. Sapeva che la sua cara principessa non si comportava in quel modo così assurdo per il ruolo per essere adulata o altro. Era fatta proprio così. Cercava sì ogni volta di dissuaderla da quelle azioni così poco regali però alla fine si ritrovava ad essere estremamente felice di stare accanto ad una persona di buon cuore e non ad una di quelle regnati viziate e calcolatrici di ricchezze acquisibili.
Lo portarono sulla carrozza. Dopo aver salutato i contadini Usagi entrò e si sedette su una delle due file di sedili di pelle rossa guardando il ragazzo ancora senza sensi dormiente sull’altra fila di sedili. Strinse una mano al petto, si stropicciò la veste chiudendo il pugno sul petto, in corrispondenza del cuore.
| “Oh Natsu quale effetto mi fai. Voglio sapere se ti sei mai accorto di qualcosa e poi voglio una risposta. Ora più che mai. Voglio sapere se tu hai la mia stessa voglia di parlarti, di toccarti, di baciarti per poi ridere e scherzare insieme”. |
Arrivarono a palazzo. Usagi diede disposizione di portare il ragazzo in una stanza della servitù inutilizzata e fece chiamare un medico. Egli lo visitò e quando uscì dalla camera disse alla principessa che il giovane aveva solo delle contusioni e qualche escoriazione che aveva prontamente disinfettato. La ragazza si apprestò a raggiungere l’ospite ma venne interrotta nell’atto da una donna che affannata per aver corso lungo i corridoi del palazzo la chiamò. Era una delle dame di corte.
- Principessa, principessa… scusate principessa ma sua maestà la regina vuole vedervi al più presto.
- Vuole vedermi?
- Sì principessa, mi ha pregato di dirvi che è una cosa molto importante.
Usagi si girò verso la porta. Decise di andare dalla regina visto che ormai il ragazzo era in buone mani e che dopo un buon riposo e un’abbuffata non avrebbe avuto alcun problema. Senza dire nulla lasciò la maniglia mezza abbassata che stringeva fino ad un attimo fa per incamminarsi in uno di quei corridoi del palazzo. La sua personale dama di compagnia che come sempre l’aveva seguita capendo le sue intenzioni chiese – Vuole che l’accompagni principessa? – ma la bionda rispose – Non preoccuparti, ho voglia di parlarle a quattr’occhi -. La donna non volle continuare ad insistere vedendo di sbieco il sorriso evidentemente forzato che le labbra della giovane accennavano.
Arrivò dinnanzi alla porta imponente che dava accesso alla sala personale della regina. Una guardia vedendola le aprì la porta così come poco prima le era stato chiesto. Usagi entrò e vide la regina sul suo trono con una stana espressione sulla faccia.
| “Elsa stai calma, devi resistere” pensa la rossa che impersona la regina. “Se ora non sembri calma rovinerai tutta la messa in scena. Quel cretino di Natsu è riuscito a fingere perfettamente di essere svenuto e tu non devi essere da meno” si rimprovera la ragazzo e, più determinata che mai butta un pugno sul poggiabraccio del trono ammaccandolo. Gli occhi di fuoco. Lucy, per un secondo spaventata, indietreggia di un passo. Qualche ghigno esce dalle bocche di alcuni spettatori e per poco Elsa non fa un cambio-stock per infilzare quei maleducati ma viene fermata dalla figura di Mira che, da un punto dal quale risulta invisibile al pubblico alza un cartellone con la scritta cubitale ‘Se riesci a fare questa scena avrai almeno cinque torte con panna e fragole’. La rossa, vedendo quella frase, cambia nuovamente umore ritornando composta e Lucy, dal canto suo, tira un sospiro di sollievo. |
- Vieni Usagi – la salutò la reale.
La bionda rispose con un sorriso. Lei teneva molto a quella persona. Non era la sua mamma, lei era molta poco dopo la sua nascita stroncata da una malattia ma la ragazza era troppo piccola per poter capire. Il padre dopo molti anni conobbe una nuova donna, una signora d’alta società, e se ne innamorò fino a sposarla e farla divenire la nuova regina. La figlia non reagì bene all’inizio, non aveva mai avuto una vera e propria madre e aveva deciso di non volerne poiché la sua dama le era stata sempre accanto, quasi sostituendola. E poi si sa, quasi sempre i bambini non accettano facilmente un nuovo membro in famiglia, tuttavia fu costretta a ricredersi quando quella donna incominciò a trattarla con tutti i riguardi, e non solo lei, era gentile con tutti, dalla servitù ai popolani e Usagi incominciò a stimare moltissimo quella che all’inizio pensava che fosse la matrigna cattiva di cui tante volte si legge nelle fiabe.
- Ascoltami Usagi, vorrei parlare con te del tuo futuro, ovvero della situazione tra te e il principe Osamu. La stabilità del regno è importante, certo, ma anche la tua felicità lo è e non sono disposta a sacrificare nessuna delle sue cose.
- Ma questo è impossibile, tutti gli accordi verranno annullati se non sposerò Osamu. E’ un vicolo ceco da cui è impossibile uscirne.
- Il re di Mendax ascolta solo e soltanto suo figlio dall’alto delle sue ricchezze, quindi è chiaro che nel caso in cui tu ti dovessi rifiutare Osamu farebbe cessare tutti i nostri trattati economici e non potremmo usufruire dell’aiuto militare di Mendax in caso di guerra, anzi potrebbero addirittura diventare nostri nemici con il tempo. Tu non puoi rifiutarti è vero, tuttavia se tu sparissi…
- Cosa significa ‘se tu sparissi’?
- Ragiona Usagi, se venisse divulgata la notizia che tu sia morta il principe rinuncerebbe a te senza alcuna ripercussione sul regno. Ovviamente dovresti lasciare il palazzo con una persona di cui ti fidi per poi ritornare in tempi non sospetti.
- Ma io non posso, come la prenderebbe mio padre.
- Lo informerei io convincendolo con il tempo. Non voglio certo che tu vada via ora di punto in bianco. Vorrei che accadesse tra qualche mese, magari dopo il tuo compleanno.
- Sono molto confusa…
- La scelta è solo tua. Solo tu puoi decidere se farlo oppure no.
- Va bene, deciderò prima del mio compleanno e ti darò una risposta.
- Ah, aspetta Usagi. Mi hanno riferito che hai portato un ragazzo ferito qui al castello per medicarlo.
- Non vorrai che lo cacci.
- No, no, tranquilla. Però stai attenta, potrebbe essere un malintenzionato.
- Certo, lo farò.
- Ma nel caso in cui non lo fosse, credo che non ci sarebbero problemi nel farlo rimanere a vivere qui, sempre che lui accetti e che tu sia d’accordo.
Fece un lieve sorriso di quelli peculiari delle mamme, pur non essendo biologicamente lei la madre della giovane.
- Ne sei certa? – chiese Usagi presa alla sprovvista.
-Io mi fido di te.
La ragazza annuì, si girò e s’avviò verso l’ingresso per uscire. L’eco dei suoi passi scandiva i secondi.
Prima d’uscire chinò il volto, felice – Grazie, mamma… -.

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Capitolo 16
*** Piacere, sono Tatsuo ***


CAPITOLO 16 – PIACERE, SONO TATSUO
Lo spettacolo è in corso, gli spettatori sono sempre più interessati riguardo ciò che presto accadrà alla bella principessa. Chi sarà mai questo ragazzo? Usagi scapperà davvero? L’atmosfera è sempre più carica di curiosità…
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- Il ragazzo dorme ancora? - chiese la bionda ad un servo del palazzo che badava alla stanza dell’ospite.
- No principessa, tuttavia sembra stare molto meglio.
La ragazza aprì la porta piano in modo da non svegliarlo e si sedette alla sedia accanto al suo letto.
| “Natsu, fai finta, eppure anche così mi piace tanto la tua espressione rilassata. E’ incredibile come finora sia riuscita a non confessarti nulla. Cercavo sempre dei pretesti per cercare di non far notare il mio interesse per te. Eppure una cosa è vera: mi fai arrabbiare davvero e non per finta. Dev’essere un mio modo per sfogare ciò che non riesco a dirti… Quando ti vedo nel mio letto non capisco più nulla, vorrei starti attaccata e nello stesso tempo vorrei prenderti a schiaffi. Quanto sei unico… hai conquistato il mio cuore un po’ alla volta. |
Usagi accarezzò il capo del giovane, le mani tra i folti capelli rosa le solleticavano. Ritirò la mano dalla sua testa ma fu fermata dalla mano di lui che la bloccò per il polso, piano aprì quegli occhi verdone e, con un fil di voce disse - Piacere… sono Tatsuo -.
Lei rimase un secondo ferma, poi, una volta presa coscienza di ciò che stava accadendo disse - Ciao, io sono Usagi -.
- Ciao… Usagi. Mi sai dire dove sono?
- Sei nel palazzo reale - rispose lei facendogli un sorriso. Lui, a questa visione, replicò il gesto al quale seguì una domanda - Sei tu che mia hai salvato? -.
Era un po’ imbarazzata ma si portò la mano libera dalla morsa di Tatsuo alla nuca e rispose - Beh, possiamo dire di sì -.
- Grazie Usagi. E perché io sono qui a palazzo? E poi come hai avuto il permesso di portarmi qui?
- Ad essere sinceri, dopo averti visto accasciato a terra pieno di lividi e svenuto ho subito pensato di portarti qui per medicarti e poiché sono la principessa…
- Tu-cioè lei è la principessa? Non lo sapevo…
- Non ti preoccupare Tatsuo, dammi pure del tu e chiamami Usagi.
- Va bene Usagi - disse parlando questa volta con un tono più rispettoso di prima. Si guardarono negl’occhi. Erano passati più minuti e lui aveva uno sguardo indagatore sulla giovane principessa.
- Basta! - esclamò - non me ne frega niente!
- C-cosa Tatsuo?
- Ho deciso Usagi - il tono rispettoso assunto poco prima era sparito completamente - non me ne frega niente che tu sia una principessa.
- Ah, e perché? - non sapeva neanche lei perché aveva fatto una domanda così scontata. Pensò che sicuramente lui dovesse detestare la stirpe reale per via di qualche problema che aveva avuto e un po’ le dispiaceva perché in cuor suo sperava di poter conoscere meglio il ragazzo che aveva salvato. La risposta, però, la sorprese.
- Perché tu puoi essere la persona più importante o la più insignificante, però per me tu sei solo colei che mi ha salvato. Niente di più, niente di meno che un’amica.
- Un’amica? Quindi, è questa la tua decisione?
- No, questo è scontato. Sei stata premurosa con me e quindi sei una mia amica. La mia decisione è un’altra, ho deciso che ti aiuterò in qualsiasi cosa per sdebitarmi, anche se all’inizio sarà difficile visto che dovrò trovare un lavoro.
Le sorrise somma di gioia e aggiunse:
- Ah, a proposito di questo. Avevo pensato che potresti vivere a palazzo ed essere una specie di mio, non so, consulente? Ma ovviamente io ti tratterei comunque come un… amico, ecco.
- DAVVERO LO FARESTI?! - urlò.
- C-certo, ma ora non urlare dai - le scappò una risatina alla vista di così tanta euforia.
- Voglio iniziare subito a lavorare - si levò dal letto con irruenza ma appena lo fece un dolore lancinante lo colpì al petto.
| “E’ incredibile come Natsu quando vuole sia un ottimo attore. Dev’essere la presenza di Lucy. Aye, sir”. |
Soppresse un urlo ma il gemito e il movimento istantaneo della mano verso il suo addome fecero capire subito alla ragazza che stava ancora molto male.
- Tu non ti muoverai di qui fin quando non ti sarai ripreso - lo spinse sul letto dalle spalle con molta calma.
- Ma, ma io…
- Non ti preoccupare Tatsuo, se proprio ci tieni potrai sdebitarti con il tempo - gli sorrise alzandosi dalla sedia e uscendo dalla camera lasciando che si potesse riposare.
***
Passarono alcuni mesi. Tatsuo si dedicò anima e corpo al suo lavoro, cioè creare il calendario delle attività della principessa. Non lo appagava completamente, quindi spesso si ritrovava ad aiutare alcuni sudditi nella coltivazione della terra, mentre evitava di lavorare come cameriere visti i disastri che puntualmente combinava. Il suo passatempo preferito era stare al fianco di Usagi, era il suo primo amico, ed anche l’unico, egli le riservava sempre tutte le attenzioni nei limiti della sua irruenza e goffaggine e aveva sviluppato nei confronti della ragazza una simpatia particolare, gli piaceva tutto di lei: i capelli biondi e lucenti, gli occhi castani e ammaliatori, il suo corpo formoso senza dimenticare il carattere al contempo gentile e ribelle, premuroso e vanitoso. Letteralmente impazziva a starle vicino. E lei ricambiava tutto. Ogni scusa era buona per parlare con il suo ‘manager’, per fare battute, e per avvicinare i loro corpi ogni volta senza mai andare oltre nonostante ciò che provassero, senza mai dichiararsi. Pensavano che fosse un amore impossibile, in fondo lei era una principessa e lui un suddito, per quanto graziato dalla stessa.
***
- Principessa, principessa - la dama attirò l’attenzione della bionda in compagnia di Tatsuo - la regina vorrebbe vederla.
- Si va bene, arrivo subito. Scusami Tatsuo, ora devo andare - lei sapeva già cosa la regina avesse da dirle e anche volendo sapeva di non poter dire niente neanche al suo unico vero amico e anche di più.
- No aspetta Usagi, lascia almeno che ti accompagni.
Non poté non notare il viso triste della giovane e insistette più volte affinché lei acconsentisse, e così fu. Lungo il corridoio lei non proferì parola, il respiro teso e percepibile, soprattutto ad un certo ragazzo che non si spiegava il repentino cambio umorale della ragazza. Arrivarono davanti alla porta della camera della regina. Lei si girò di scatto, lo guardò con occhi tristi e lentamente si stava rigirando quando sentì un calore avvinghiarle la vita e il fiato del giovane sulla sua nuca. Era sorpresa quanto felice di quel contatto così desiderato.
| “Il tuo corpo è così caldo, forte. Chissà a cosa stai pensando, Natsu. Se stai ripetendo le battute faticosamente nella tua testolina con poca memoria o se stai assaporando questo momento come me…”. |
- Cosa c’è che non va? Perché non posso venire?
- Non mi sembra che questi siano problemi di un suddito… - proferì lei, cercando di essere acida.
- Davvero? Va bene allora vado - stava lasciando la presa.
- NO! - esclamò svuotando i polmoni lei - non voglio che tu vada via. Ma ora non puoi venire - strinse i polsi del ragazzo e li avvicinò di nuovo al suo bacino, era indispensabile il suo calore.
- Va bene, aspetterò qui allora.
- Scusa se non voglio parlarne ma…
Fu interrotta. Lui la girò verso di sé e le pose un dito sulle labbra. I suoi occhi nocciola sgranati e le parve ancor più bello e misterioso di quanto non fosse.
- Non devi scusarti, ed ho sbagliato ad insistere prima. Ognuno ha i suoi segreti ed è giusto che rimangano tali…
| “Lucy, mi hai conquistato in così poco tempo tanto da non rendermene conto. All’inizio pensavo fosse sbagliato pensarti in questo modo, ma ora voglio sapere cosa provi tu per me, voglio sperare e crederci con faccio sempre. Voglio sapere tutto di quel bacio, di quel fuoco ancora più caldo che hai acceso”. |
- Sta tranquillo, va bene?
Con quelle parole lo lasciò per entrare nella stanza regale. La regina l’aspettava questa volta non seduta su un trono ma in piedi. Usagi si avvicinò e lei le prese le spalle con le mani.
- Usagi, non c’è più tempo - le sue uniche parole.
- Che significa? - era sbiancata a quelle parole. Non parlava mai a nessuno della fuga che forse avrebbe fatto e lei stessa cercava di scacciare quel pensiero. Ma era venuto il momento di affrontarlo, proprio lì, proprio in quel momento.
- E’ semplice: o scappi o vai con Osamu. Domani è il tuo compleanno e lui verrà qui… Non mi sorprenderebbe se ti chiedesse di seguirlo per organizzare le nozze, ha capito che tu non provi niente per lui ma non vuole rinunciare a te. E’ un tipo vile e possessivo, lo sai bene, la tua vita sarebbe quella di una regina, sì, ma costretta ad una esistenza d’inferno. Usagi, non so come dirtelo, ma per lui tu rappresenti le ricchezze del nostro regno. E saresti anche un… - non voleva ferirla ma non c’erano alternative - divertimento…
- Sì, ho capito e ad essere sinceri lo immaginavo.
- Quindi lo farai?
- V-va bene - incominciò a scendere qualche lacrima dal suo viso candido - ma il re.
- Gli ho detto tutto. Ci ho messo diversi mesi… ed è d’accordo. Tuttavia non credo potrai salutarlo. Ora è con l’esercito per un trattato di non aggressione con una popolazione vicina e non credo che per domani sarà qui.
- Sì ma se lui non dovesse chiedermi nulla non ci sarà bisogno che scappi domani comunque.
- Certamente, l’ultima cosa che voglio è cacciarti dal castello ma è necessario essere preparati. Chi porterai con te? La tua dama?
- Io… vedi io, in verità - era visibilmente agitata - vorrei portare… SE PROPRIO DEVO VOGLIO TATSUO AL MIO FIANCO - gridò per liberarsi del peso - lo so che non sarai d’accordo però…
Non le diede il tempo di completare la frase che l’abbracciò dimostrando un affetto immenso verso la bionda.
- Usagi, sei una smemorata. Non ti ricordi cosa ti dissi qualche tempo fa? Io mi fido di te.
La giovane ricambiò l’abbraccio stringendosi forte al petto della giovane donna dai capelli rossi schiacciandole la schiena per avvicinarla ancora di più.
La regina continuò a parlare - Mi piace quel ragazzo. Ci tiene a te, sono mesi che ti segue sempre. Secondo me si è innamorato… e se ti conosco abbastanza bene, anche tu ti sei innamorata, vero?
La ragazza non rispose. Rimase però a bocca aperta facendo trapelare lo stupore di quelle affermazioni. Possibile che fosse così evidente? Si chiedeva.
- Vai adesso, Usagi. Di a Tatsuo delle tue intenzioni.
- Sì lo farò. E nel caso in cui non ci dovessimo più salutare dì a papà che gli voglio un bene pazzesco… e ne voglio anche a te, che mi hai sempre compresa e trattata come una figlia. Grazie.
Un ultimo abbraccio prima di varcare la soglia dell’uscita e vedere Tatsuo che girava avanti e indietro aspettandola…
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DIETRO LE QUINTE
“Gray-sama Lluvia vorrebbe legarti con queste catene” chiede la maga dell’acqua con disinvoltura.
“Ma come?! Sei impazzita? E poi perché scusa?” risponde il moro.
“Per non farti recitare. Lluvia non vuole Lucy come rivale in amore” continua.
Il ragazzo è esasperato “Ma Lluvia è chiaro che Lucy ha occhi solo per Natsu”.
“E Gray ha occhi solo per Lluvia, sir” proferisce un certo exceed.
“Sta zitto Happy” lo attacca.
“Davvero Gray-sama pensa questo di Lluvia?” la ragazza era eccitatissima.
“Ceeerto, l’ho sentito proprio ieri seri quando…” non finisce la frase che riceve un pugno non troppo forte da Gray violentemente arrossito.
“Oh Gray-sama, Lluvia è così felice” Lluvia si butta sopra il suo amato.
“No, ferma Lluvia, ferma”
“Quanto si piaaaaaacciono” dice un Happy ancora mezzo stordito.
***
“Ehi gamberetto, io mi sto annoiando a morte qui. Andiamocene” il Dragon Slayer d’acciaio è stufo e Lily sembrava esser d’accordo.
“Quanto sei scemo Gajeel, è una così bella storia d’amore” risponde Levy non veramente arrabbiata.
“Appunto, storie che non mi interessano. Non capisco come Salamander abbia accettato di partecipare”.
“Per Lucy no?!” risponde con poca pazienza la turchina.
“E quindi? Anche se gli piace la coniglietta perché fare tutto questo”.
“Ah, ma sei proprio ottuso - gli urla lei mentre Lily si gratta la testa non riuscendo a capire dove vuole andare a parare la ragazza - come non riesci a capire che Natsu vuole trovare il modo e il momento migliori per dirgli ciò che prova”.
Gajeel guarda bene Levy e lei risponde a tono “Vai a farti un giro se proprio non ti interessa” ma lui non ci fa caso e si avvicina alla Solid Scripter.
“A me queste storie non mi interessano affatto, ma la seguirò lo stesso. Chissà se non trovo anche io il modo giusto per dire a qualcuno una determinata cosa, gamberetto…”.
La giovane rimane lì imbambolata e in cuor suo felicissima. L’amore e il rispetto che Gajeel prova per lei superano di gran lunga l’ego e la presunzione, seppur molto grandi, del ragazzo.
Vuole abbracciarlo mentre lui se ne sta andando ma un parte di lei, quella orgogliosa, le fa dire “Gajeel, mi chiamo Levy, non gamberetto”.
Lui non si ferma ma mentre cammina alza la mano come in una specie di saluto dicendo “D’accordo, d’accordo… Levy. Ma io preferisco gamberetto”.

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Capitolo 17
*** Stanotte ci guarderanno le stelle ***


CAPITOLO 17 - STANOTTE CI GUARDERANNO LE STELLE
Finisce la seconda parte… dietro le quinte:
“Wow, sono proprio fantastici” esclama a gran voce Wendy che è totalmente presa dalla drammatizzazione, subito richiamata al silenzio dalla tirannica Charle.
“Happy, ma sei sicuro che funzionerà” chiede Mirajane con un’aria un tantino preoccupata e riceve subito una risposta dall’exceed “Aye, se conosco bene Natsu non potrà resistere ancora molto…”.
“Di che parlate?” si mette in mezzo Levy. Ha capito che centra il rosato e anche la sua amica Lucy e quindi la curiosità l’assale “Parlavate di Natsu e Lucy, giusto?” continua sperando di ricevere risposta.
E’ Cana ad intervenire “Secondo me quella testa calda è geloso del fatto che Gray e Lucy dovranno…” non termina la frase che Lluvia con occhi appuntiti di rabbia e gelosia urla “Gray-sama e Lucy fingono, fingono, fingono. Me lo ha detto Gray-sama!!!” dopo la sua stessa esclamazione inizia a piangere persa nei dubbi che ora attanagliano la sua mente confusa dall’amore. A tutti scappa una risatina per via dei buffi atteggiamenti della maga dell’acqua.
“Ahhhh, la nostra Lluvia è così” conclude Cana alzando le mani come a dire ‘cosa ci possiamo fare’ dopo aver scolato tutto d’un sorso l’ennesimo barile di sake.
“Allora - gonfia le guance Levy - me lo volete dire una buona volta cosa stavate dicendo?”.
“Levy - le si avvicina Mira - Lucy ti ha detto cosa è successo nell’ultima missione?”. La turchina arrossisce un poco, evidentemente sapeva, e agli occhi di tutti questo traspariva chiaramente. “Ecco, per noi è chiaro da anni che Natsu cerca sempre la compagnia di Lucy nonché di fare tutto con lei per quanto non voglia darlo a vedere. Se all’inizio quella era una profonda amicizia, non ci sono dubbi che ora sia diventata ben altro, tuttavia nessuno dei due vuole fare il primo passo. Per questo motivo abbiamo deciso di fare questa recita e di mettere loro due come protagonisti. Happy è sicuro che Natsu per quanto cerchi di contenersi non riuscirà a terminare lo spettacolo senza rovinare tutto per rivelare tutto a Lucy, e noi non aspettiamo altro!” l’albina agita le mani non vedendo l’ora della confessione che tanto aspetta e che sembra molto vicina…
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- Usagi, finalmente! Non ce la facevo più ad aspettarti e poi… - fu interrotto da un cenno della ragazza, desolata.
- Aspetta Tatsuo, vieni con me prima, devo dirti una cosa.
Lui avrebbe voluto rispondere, sapere il motivo del suo tono così smorto e triste, il perché dei suoi occhi lucidi e bassi, ma non ebbe il coraggio, o almeno così pensò lui. Raggiunsero la stanza di lei, senza una parola per tutto il tragitto, seppur breve, tra i corridoi dell’immenso palazzo.
Lei lo aveva tenuto per una mano, camminando con un ritmo lento ma costante. Entrata si sedette sul letto e fece cenno all’amico di replicare l’azione e mettersi al suo fianco. La sentì sospirare prima che iniziasse a parlare:
- Non mi ero mai accorta di quanto sfarzo ci fosse qui, Tatsuo. Dovrei ritenermi davvero fortunata, eppure non ci riesco. Non mi è mai importato del denaro o della bella vita e neanche ora che lascerò tutto non me ne importa. Però voglio ricordarmi di tutto, di tutto ciò che c’è in questa mia casa…
- U-Usagi, ma che stai dicendo… perché mai tu dovresti andare via da qui. Tu sei la principessa di questo regno.
- Non mi è mai mancato niente eppure io pensavo di essere la persona più umile al mondo. Sono proprio ipocrita!
- ORA BASTA! Tu non sei affatto ipocrita, tutti i sudditi ti considerano una principessa onesta e una brava persona, non capisco come tu possa dire una cosa del genere. E poi cos’è questa storia, perché dovresti lasciare il palazzo…
Un abbraccio. Inaspettato, un abbraccio. Lei si era calata nelle braccia del ragazzo premendo la testa sul suo petto per sfogare quelle lacrime represse. Stava per dirgli tutto riguardo la fuga da palazzo. Stava per chiedergli di venire con lei ma lui fu più veloce.
- Non è sempre facile dire qualcosa. E se lo dico io, che di solito non ci penso due volte prima di dire quello che penso… allora dev’essere proprio vero! - stappò una risatina forzata per tranquillizzarla - Ascoltami, io vorrei che il mondo sapesse, sapesse che tu per me sei importante più di me stesso, che sei speciale, voglio che il mondo sappia che io, beh, io credo di amarti…
Gli occhi nocciola granati, il respiro diventato veloce e improvvisamente caldo…
| “Ma, Natsu, che fai? Non sono queste le battute, la confessione era alla fine, scemo! La tua memoria è davvero troppo corta, sei già andato alla fin…” |
- Io ti amo…
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“Lucy” chiude gli occhi Natsu, dopo quelle battute non programmate nel copione, ma dette e ridette migliaia di volte nella sua testa.
 
| Tra il pubblico ci sono brusii di sottofondo. Dove è finita Usagi? Perché ha chiamato Lucy… Lucy? E poi, la confessione era per Usagi, o per Lucy? |
 
“Tatsuo, ma che fai?” gli prende una guancia con il palmo intero della mano, l’altra tra i suoi capelli, lui con gl’occhi ancora chiusi.
Le prende il polso con la sua mano, la fissa intensamente e dopo le chiede “e tu?”.
Il battito di Lucy impazzisce accelerando senza sosta. Sente di esplodere da un momento all’altro.
Natsu ha paura. Di poche cose ha paura, è così per sua natura, ed una di queste è la possibile risposta a questa domanda. Perde un battito quando lei schiude le labbra. Teme la risposta.
Flebile, balbettato lei pronuncia piano





“A-anche io… Natsu” rossa in volto cerca di portare le braccia al petto sentendo un peso nel cuore sollevarsi ed andare via.
Lucy non sta capendo più nulla. E’ confusa ma desiderosa più che mai di far sapere al rosato il suo amore.
Lui inaspettatamente scioglie un sorriso raggiante che spezza quell’imbarazzo dovuto alla dichiarazione parzialmente velata ma comunque fatta davanti agli occhi di tutti.
“Lu, vieni con me!” esclama forte, l’afferra per i fianchi fino a prenderla in braccio.
“Ma che fai?!” cerca di ribellarsi al suo modo così possessivo come gentile.
“Devo dirti una cosa!” l’afferra meglio posizionandola sulla sua spalla, salta gettandosi contro il soffitto del teatro distruggendolo con un pugno reso poderoso dalle fiamme.
***
“Happy avevi proprio ragione, tu sì che conosci bene Natsu” dice l’albina felice di essere riuscita nel suo intento a cui Happy risponde con il suo solito “Aye”.
“Lluvia cos’hai?” domanda Cana alla maga dell’acqua vedendola euforica e felice.
“Lluvia è contentissima. Gray-sama non potrà più fare il cascamorto con Lucy. E’ un segno del destino. Gray-sama è solo di Lluvia”. Proprio in quel momento Gray arriva lì vicino essendo rimasto sorpreso del comportamento del suo compagno “Quello lì è proprio cretino, proprio ora che dovevo recitare io”.
“Coooosa! - Lluvia inizia a piangere a dirotto e fuori inizia a piovere senza sosta - Gray-sama vuole recitare con Lucy, vuole più Lucy che Lluvia”.
“Lluvia ma ti avevo già detto che è solo una recita” la risposta di Gray ma Lluvia controbatte “Sì ma Gray-sama era felice di recitare con Lucy perché preferisce Lucy a Lluvia!!”.
“Ah Lluvia, non è così”.
“Davvero?” gli chiede lei con ancora i lacrimoni sotto gli occhi. Lei lo ha conquistato con il tempo fino a quando non è diventata indispensabile per lui e ora voleva dirglielo.
“Sì, certo… perché vedi…” purtroppo un’interferenza interrompe le già stentate parole del moro. E’ Elsa, in piena furia. Sta distruggendo diverse sezioni del teatro “Natsu! Se ti prendo non te la caverai con qualche bernoccolo stavolta!”.
“Però Salamander non ti facevo così romantico” proferisce Gajeel realmente sorpreso dalla dichiarazione appena fatta dal compagno.
“Già però è stato molto coraggioso a dirle tutto di fronte a tutta la platea - rimbecca Levy - credo che qui sia il più coraggioso…” conclude.
“Cos’hai detto?! Lui più coraggioso di me? Gamberetto ma per favore” Gajeel è furioso. Gli dà fastidio che qualcuno gli dica di essere meno coraggioso di altri, soprattutto quando a dirglielo è Levy.
La turchina stavolta vuole arrivare fino in fondo “Beh, allora dimostra di essere più coraggioso di Natsu! Tu non hai nessuna persona a cui dire qualcosa?”.
Durante lo scontro di Alvarez lui aveva fatto una mezza dichiarazione alla Solid Scripter dettata dalla paura di non rivederla più, tuttavia una volta finita la battaglia lui cercò di sviare ogni discorso a questo riguardo. E Levy ne era rimasta dispiaciuta, avrebbe voluto che quella ferraglia le avesse detto almeno un ‘ti voglio bene’, è vero, non è una frase da Gajeel, però almeno con lei avrebbe voluto che parlasse sinceramente, abbandonando quell’orgoglio inscalfibile.
Passa più d’un minuto e inizia a credere di non essere poi così importante per lui, nei libri che tanto le piacciono l’amato non aspetta altro che rivelare il suo amore, ma lui è molto molto diverso. Abbassa lo sguardo e sospira Levy, prima che quel cervello di metallo le prenda un braccio e le dica, guardandola seria negli occhi “Sì, c’è una persona a cui devo dire una cosa. Ha i capelli azzurri, gli occhi castani, un vestito arancio ed è molto più intelligente di me. Prima l’ho trattata male, poi ho capito i miei errori e lei mi ha perdonato, poi addirittura mi sono ritrovato a lavorare insieme a lei al Concilio della magia, cosa che credevo di non poter mai fare in vita mia. A questa persona devo dire una cosa importante, ma ora non posso. Non sono abituato a parlare così tanto e sono senza voce. Domani, gamberetto” le sta dicendo che domani le dirà tutto, incredibile che Gajeel abbia fatto una cosa del genere pensa Levy, davvero incredibile. “Gajeel, ti devo parlare di due cose: uno, anche io devo dirti una cosa importante, ma oggi non posso, sono stanca, te la dirò domani - fa un sorriso malandrino - due, caro Gajeel, sei uno scemo! Quante volte ti ho detto di non chiamarmi gamberetto. SCEMO!”.
“Senti gam… Levy, secondo te Natsu dove ha portato la coniglietta?”.
“Non saprei, forse a casa sua, o forse a casa di Lucy…”.
***
“Natsu…” dice lei a voce sottile, quasi impercettibile, imbarazzata.
“Scusa se non abbiamo finito la recita, Lu, dopo mi scuserò con tutti, ma dovevo fare una cosa importante” è stranamente dolce e premuroso. Non che non lo fosse, tuttavia di solito la sua irruenza e vivacità sono molto più accentuate.
“Devo chiederti una cosa” continua.
“Cosa?” domanda lei, che vede leggermente preoccupato il suo amico.
“Ascoltami bene. Conosco da molto tempo Elsa, Gray, Mirajane. Senza parlare di Happy che è stato al mio fianco da quando è nato. Poi sei arrivata tu, Lucy. Avevo subito capito che tipo di persona eri, una brava persona, tuttavia più passava il tempo più vedevo com’eri coraggiosa, avevi rinunciato a tutta quella ricchezza da cui pochi saprebbero allontanarsi. Nonostante all’inizio non fossi molto esperta, cercavi sempre di fare del tuo meglio, a volte anche in modo buffo. Più stavi con me più notavo come stare vicino a te mi piaceva. Mi piace tantissimo. Quando sei stata in pericolo ho fatto di tutto per salvarti e tu hai fatto lo stesso con me. Mi piace stare con te, voglio scherzare con te, giocare in piscina con te come abbiamo fatto altre volte, sentire il tuo buon odore, il tuo corpo morbido schiacciato sul mio, guardarti negl’occhi. All’inizio non credevo fosse amore, ne sentivo spesso parlare ma non credevo che potesse succedere a noi due. E poi quando ho capito ho avuto paura che se te lo avessi detto tu non avresti ricambiato e che quindi il nostro bel rapporto sarebbe finito. Non volevo dirti niente però poi durante la missione c’è stato quel tuo bacio. E sperando che magari tu provavi le stesse cose che provavo io ho deciso di rivelarti tutto, mettendo in gioco anche la mia amicizia. Lucy, dimmelo, il tuo bacio che cos’era?” Natsu è diverso dal solito, e Lucy ora sa per certo che il motivo è proprio lei. E’ molto agitata ma anche sollevata. Non sa cosa dire… chiude gli occhi, si avvicina e si stringe a lui, schiude leggermente le labbra e come un soffio “Niente che non volessi con tutta me stessa, anche io ti amo Natsu…”. Ha usato tutto il coraggio che ha Lucy, in fondo lei è così, quando c’è la necessità sa essere forte e coraggiosa, altro aspetto che tanto piace a Natsu.
Dopo quella breve frase lui felicissimo la solleva dai fianchi e inizia a farla roteare ridendo senza pensieri. “Ehi basta” anche lei rideva, in un altro momento l’avrebbe atterrato con un calcio, ora no, voleva godere di quel momento. “Natsu… ma perché mi hai portato qui?” chiede lei realmente curiosa. A proposito, sono su un campo d’erba vicino Magnolia, ben illuminato dalla Luna contornata da tantissimo puntini luminosi.
“Ti ho portata qui per vedere le stelle…” lui arrossisce e lei di risposta ride di gusto. “Perché ridi?” domanda il rosato un po’ offeso ma contento.
“Mi ricordo di quella volta in cui tu volevi trovare quell’album di fotografie e io avevo frainteso tutto…” non termina la frase di proposito, non le va di ricordare quell’avvenimento. Natsu però è molto curioso. Si avvicina lento fino a finire ad un palmo dal naso della compagna. Lucy, sentendo quella vicinanza e quel suo sguardo indagatore inizia a percepire il suo battito accelerato e un calore sul volto nonché nel basso ventre. Era una sensazione irruenta, forte, ma piacevole. “Cosa avevi frainteso?” continua il ragazzo. Vede la bionda diventare ancora più rossa di quanto già non sia e fa un sorriso smagliante, di un bambino, quelli che tanto piacciono a lei e la maga adesso più calma fa lo stesso, gli rivolge un sorriso che per un attimo mette da parte l’imbarazzo per concentrarsi solo sul volto sereno del suo compagno.
Qualche istante di silenzio prima che lui si avvicini ancora di più. I nasi si toccano. Lui è a carponi. Lei è seduta sulle ginocchia con le mani stese sul manto erboso. “Natsu, ma… ma che fai?”. Ritorna sensibilmente imbarazzata, rossa come non mai in volto. “Senti Natsu io non so se…” proferisce ma non riesce a terminare quella frase che Natsu le pone una domanda “Lucy, tu mi desideri?”.
La giovane non lo riconosce più. E’ così sensuale, romantico. Non è l’irruento e casinista Natsu che cerca di scatenare risse con Gray e dimostrare la sua forza con Elsa. Tuttavia lei comprende cosa stia succedendo al suo caro rosato, è la stessa cosa che sta succedendo a lei, non riesce a resistere. Sì Lucy riesce a contenersi meglio, tuttavia la voglia che li infiamma è la medesima.
“Natsu, io ti amo… io ti voglio”. Ha detto proprio ciò che da tanto avrebbe voluto dirgli, rimanendo però sempre nella paura di non essere ricambiata. Lui, senza misure come al solito si stende su di lei accasciandola al suolo. Con una dolce irruenza unisce le sue ruvide labbra a quelle carnose di lei. Batte la lingua sulle labbra ancora chiuse della ragazza mentre entrambi si guardano intensamente negl’occhi. Acconsente Lucy che si fida e ama Natsu, e inizia una danza sensuale e calda di lingue e saliva che mescola i loro sapori in un’alchimia particolare che li fa sentire unici l’uno per l’altra. Le mani forti del Dragon Slayer reggono la nuca alla base dei dorati capelli biondi mentre lei lo abbraccia tenendo le braccia avvinghiate saldamente alla sua schiena. Sentendo i polmoni reclamare aria si staccano di malavoglia. Lui sorride leggermente perverso posizionando la faccia nell’incavo del collo incominciando a strapparle baci sul collo accompagnati da leggeri morsi e leccate. Un “ah” di lei lo ferma all’istante e titubante chiede destando la testa “Sto esagerando?”. Lei sorride quasi senza un motivo poi immerge le dita in quella zazzera rosa stringendoselo a sé. “E se ti dicessi che quel verso era perché mi fai impazzire”. Sogghigna Natsu, caldo, caldissimo, un calore che incendia ancora di più Lucy, già quasi febbricitante.
Continua la sua corsa scostando leggermente il vestito ma lei lo blocca. “Aspetta, lo tolgo” sussurra quasi impercettibilmente. “Non avrai freddo?” domanda il mago un po’ preoccupato per la ragazza. Una risatina lo sorprende “Sei bollente, come potrei avere freddo incollato a te?” Lucy è più sciolta, ha capito quanto lo desidera e vuole essere solo di Natsu per cui si lascia alle sue cure senza opporre resistenze. Arriva con la bocca al solco dei seni. I capezzoli turgidi oltrepassano la stoffa del reggiseno di fronte al quale il rosato un po’ rimane, aspettando l’ennesimo consenso di lei. “Ehi, certo che oggi sei particolarmente attento, eh?” gli chiede mentre porta le mani a slacciare il gancetto per liberare i seni buttando l’intimo indumento in un punto del prato senza prestare attenzione. Lui lecca le rotondità della ragazza e mordicchia il seno destro palpando leggermente il sinistro. Lucy si trova in una situazione nuova per lei, finora anche solo il pensiero che un uomo le palpasse i seni la inorridiva mentre adesso è quasi grata a Natsu per il piacere che le fa provare.
Scende ancora fino alla pancia. L’accarezza con una dolcezza unica. Lei prende i lembi della maglia del compagno per poi toglierla lentamente, vuole toccare quei pettorali, massaggiare la sua schiena e accoccolarsi teneramente a lui. Arriva al basso ventre dopo aver percorso vie immaginarie fatte di baci e le abbassa gonna ed intimo rimanendo ad osservare una attimo l’intimità della giovane. Struscia la sua lingua sull’apertura facendo una leggera pressione sul clitoride creandole brividi sconnessi. La penetra leggermente con la lingua calda assaporando quel sapore acre che lo sta facendo impazzire. Si solleva ritornando a baciarla avidamente scostandosi da lei per dirle “Oltre ad avere un buon odore sei anche buonissima… - arrossisce - e bellissima”. Un sorriso sulle labbra umide della maga lo scioglie e lei, intraprendente, gli abbassa i pantaloni e i boxer. Lui si dispone sopra di lei senza gravarle addosso puntando il suo membro eretto al massimo in direzione della sua femminilità.
“Lu, questa è la tua…”, non fa in tempo.
“Sì Natsu, è la mia prima volta” gli sorride.
“Anche la mia, però starò attento” la rassicura.
“Non avevo dubbi” gli sfiora il volto con una carezza.
Inizia a penetrarla piano, con movimenti delicati. La bionda soffre e gode allo stesso tempo. Lui lo sa e guardandola negli occhi aspetta solo un piccolo cenno in più per fermarsi. “Natsu, se osi fermarti ora chiuderò la finestra e non ti farò più entrare a casa mia” lo prende in giro con un occhio chiuso dal dolore che però si attenua rispetto al grande godimento che prova. “Va bene, però dimmelo se ti faccio male” l’ammonisce premuroso. Le spinte diventano più forti, i gemiti di Natsu non si controllano sentendo il membro stretto da quelle pareti così ‘accoglienti’. Lei ondeggia col bacino per aumentare quelle sensazioni. Ormai il dolore è passato insieme ad una macchia di sangue sull’erba. Esiste solo l’amore, lei e lui, Lucy e Natsu. Arrivano al culmine del piacere. Lei esplode in un orgasmo che la travolge insieme a brividi indescrivibili. Qualche altra spinta e anche lui viene copiosamente dentro di lei emettendo un urlo soppresso appena. Dapprima s’accascia sul suo corpo candido per poi uscire da lei e stendersi al suo fianco per poi stringersela a sé per riscaldarla. “Natsu…” sussurra. “Lu, sei felice quanto me?” le chiede e lei senza dubbi pronuncia un “Di più” che intenerisce ancora maggiormente il rosato. “Stanotte ci guarderanno le stelle e io ti terrò al caldo” furono le sue ultime parole cariche di sonno prima di stringerla ulteriormente e accoccolarsi a lei come a cercare la sua completezza.



#note
Allora.... per prima cosa scusate il ritardo ma davvero questo è un periodo no. Verifiche a bizzeffe, poi mi stanco e quinidi di scrivere non se ne parla neanche dovendo ridurre il tempo principalmente alla sera dopo cena. Poi dovete scusarmi se troverete degli errori e/o delle ripetizioni nel testo perché ho molto sonno, ho riletto ciò che ho scritto ma non garantisco niente, soprattutto i milioni di 'lui' e 'lei' di cui ho abusato (cercherò di non farlo più, scusate), senza contare che questa è la mia prima fic, il mio banco di prova e il mio modo di scrivere si evolve capitolo per capitolo migliorando in alcuni ambiti e (purtroppo) peggiorando in altri che dovrò imparare a correggere (non che questo per me sia un peso, anzi è una possibilità per migliorare). Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, io ho dei dubbi sinceramente, però (positiva o negativa che sia, critiche, se costruttive, super accette) spero di poter sapere la vostra opinione. Ciaoooooooo.

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Capitolo 18
*** Giornata d'amore e di torte alla panna ***


CAPITOLO 18 - GIORNATA D’AMORE E DI TORTE ALLA PANNA
Il lieve tepore di un Sole caldo da un po’ le tiene compagnia, il vento gioca coi suoi capelli mentre i fili d’erba accarezzano la pelle bianca con un moto ondoso e rilassante. La guarda lui, a distanza ravvicinata, riscaldandola nel più dolce degli abbracci, entrambi su un fianco, tiene il braccio intorno alla sua vita avvinghiandola al suo petto mentre le gambe sopra le sue coprono la sua nudità. Ipnotizzato dalle sue guance rosa, la fronte rilassata e un sorrisino felice, spensierato.
All’inizio era un po’ agitato, preso dal desiderio ieri sera non aveva avuto limiti d’imbarazzo ma ora avrebbe dovuto parlarci, cosa ben più complicata. Poi, pensandoci meglio… e guardandola meglio, ha capito come quella sia la persona speciale che fa sentire speciale anche lui stesso, quali limiti deve porsi con colei che lo ha sopportato anni? Nessuno, soprattutto ora che condividono ancora più di prima il loro futuro…
Leggeri gemiti che si confondono con il sibilo del vento e piccoli movimenti indicano il risveglio della giovane bionda.
“Ehi, dove sono? ... Ah sì, ma… questo calore, cos’è?” apre infine gli occhi e si ritrova stretta al suo compagno. “Na-Natsu!” esclama cercando di divincolarsi da quella presa sicura che il ragazzo ha su di lei.
“Ferma Lu, sei nuda e ti prenderai un altro malanno se non aspetti che il vento si calmi un poco” rimbecca lui, con uno sguardo premuroso. Lei arrossisce violentemente, è difficile gestire il ‘dopo’, non sa cosa dire, o meglio, avrebbe da dirgli mille cose, di come si sia sentita bene, di come si senta bene ora tra le sue braccia calde, però è terribilmente imbarazzata.
“E’ stato fantastico, no Lucy” le fa un sorriso smagliante, che la scioglie senza sorprenderla più di tanto, lui è Natsu in fondo. Si fa coraggio Lucy, pronunciando piano “Più che fantastico”.
“Hai freddo?” le chiede toccando il naso della ragazza con il suo per poi giocarci. Un no veloce il suo, d’un tratto ha paura che quel bel contatto possa finire per via d’un po’ di freddo. Il volto del ragazzo è pensieroso, sicuramente per via della loro fuga pensa lei. “Senti Natsu, cosa dirai a tutti quanti per ciò che è successo? E poi - arrossisce ancora - annuncerai questa nostra cosa?”. Chiude un secondo gl’occhi, un poco di vergogna ancora c’è per quanto sappia cosa provi Natsu, il rosato però non risponde, per cui li riapre e gonfia un po’ le guance per la sua indifferenza. “Ehi! Mi ascolti - gli dice strattonandolo - che ti prende?”. Riesce ad attirare la sua attenzione. Il Dragon Slayer mette a fuoco la ragazza moderatamente indispettita. “Lucy, io… - lei è un pomodoro, quegli occhi profondi puntati nei suoi, quel suo sguardo alla sua vista così bello, stranamente serio, quel ‘Lucy, io…’ che sta pronunciando e che sicuramente sfocerà nell’ennesima dichiarazione - Lucy, io… io… io… devo andare in bagno”. Tutte le sue fantasie cascano in mezzo secondo, le cadono le braccia mentre nella sua testa le parole «devo andare in bagno» si ripetono nella sua testa come un’eco. “Ah, ah… certo” gracchia in maniera sconnessa, e lui risponde “Veramente devo fare pipì da un po’ però tu dormivi e non potevo certo…”.
La bionda apre la bocca, sta per dire che avrebbe potuto allontanarsi un attimo quando lui la stringe più forte, poggia la fronte alla sua con una faccia piccante “…non potevo certo farti prendere freddo”. Nuovamente allibita. Quello scemo di Natsu alterna momenti di completa ingenuità a momenti in cui è terribilmente provocante e premuroso.
“Bene Lucy, andiamo!” grida lui, alzandosi e portandosela appresso senza slegare l’abbraccio. Raccolgono e poi indossano i vestiti e incominciano a correre verso la gilda dopo il forte ‘sì’ della giovane maga.
***
“Quando Natsu torna ne vedrà delle belle!” esclama con voce autorevole. Elsa è arrabbiata profondamente perché il rosato ha rovinato ‘la sua interpretazione perfetta’, a detta di lei. “Prima con l’armatura dell’imperatrice di fuoco - l’espressione sadica e appagata - poi un bel colpo con l’armatura del Purgatorio e infine…” viene interrotta da Mira.
“Elsa ma lo scopo era proprio questo, certo mi sarei aspettata che finisse prima l’opera teatrale però l’importante è che tutto sia andato per il verso giusto”.
“Aye, sir!” aggiunge con voce tremante Happy, un tantino spaventato dall’espressione ancora non del tutto convinta di Titania.
La rossa si siede al bancone. Prende un bicchiere d’acqua e parla “Va bene, Mira. Le torte”. Sbatte il bicchiere frantumandolo. “Cosa?” domanda l’albina, non capisce il nesso ora.
Occhi taglienti e neri sul viso. “Le torte, Mira. Le torte che mi avevi promesso mentre recitavo. Lo ricordi il cartellone, no?”. Se solo non fosse già bianca Mirajane sbiancherebbe. Non si è ricordata delle torte presa dall’avvenimento della sera scorsa.
“Beh, ecco…”. Da bambine lei e Elsa litigavano spesso ed erano ugualmente forti tuttavia la Strauss non è più solita prendere parte ai litigi da molto tempo ormai, dolce e tranquilla com’è diventata.
“Non mi starai forse dicendo che non ci sono le torte che ho guadagnato con fatica e sudore, impegnandomi con anima e cuore”.
“Beh dai non esagerare” continua il gatto blu prima di ricevere un pugno che lo stordisce dalla maga del cambio-stock. “A-aspetta Elsa io posso spiegare…” non sa come prendere in mano la situazione, “Elsa purtroppo è così” pensa, quando…
“Gray-sama? Dov’è Gray-sama? Gray-samaa?” Lluvia è arrivata alla gilda dopo l’intera nottata trascorsa nel suo alloggio a Fairy Hills. “Cosa c’è Lluvia?” chiede Mirajane, la risposta è chiara però ogni pretesto in questo momento è buono per togliersi di dosso lo sguardo assassino di Elsa. “Dopo ciò che è accaduto ieri a Natsu e Lucy, Lluvia ha pensato che doveva dimostrare tutto il suo amore a Gray-sama perciò Lluvia ha preparato queste per il suo Gray-sama, però Lluvia non riesce a trovarlo” mette il broncio, dopo aver mostrato il suo capolavoro che le è costato una notte in bianco. Delle bellissime torte alla panna decorate con delle piccole fragoline dorate che disegnavano il volto di Gray.
“LLUVIA! - grida Elsa fissando le torte preparate dalla blu - quelle fragole… non saranno le fragole dall’immenso sapore? Le fragole leggendarie che si dice siano le più dolci del mondo”.
“Beh in effetti sono proprio quelle. Lluvia ha faticato tanto per…” la poverina non fa in tempo a terminare la frase che un leggero strattone e una piccola spinta di Elsa (per quanto piccola possa essere una spinta di Elsa) la scaraventano all’aria mentre il vassoio con le varie torte impilate rimane tra le salde mani di Elsa. “Lluvia ti ringrazio, anche se con la faccia di Gray sopra il sapore sarà comunque ottimo. Su di te si può sempre contare!” dice la rossa con un bel sorriso prima di sprofondare con la posata in quel pan di spagna reso bianco dalla panna e dolce dalle piccole bacche. Sembra estasiata dal sapore che gusta boccone dopo boccone in maniera flemmatica. Lluvia, dal canto suo, non vuole smetterla di frignare (giustamente) “Tutto il lavoro di Lluvia!!! Tutto il suo amore per Gray-sama!”.
“Qualcuno mi ha chiamato?”. E’ Gray che è appena entrato in gilda.
“Oh, ciao Gray” lo saluta Mira prima di spiegargli tutta la situazione. “Lluvia è tanto triste” conclude l’albina.
“Quanto mi dispiace” mormora con sarcasmo. “Lluvia non ha potuto dare le torte a Gray-sama… ma Lluvia non si arrende! - esclama la blu - ecco qui!” termina prelevando un vassoio (che precedentemente aveva poggiato su un tavolo senza che nessuno se ne accorgesse) di biscotti al cioccolato con la forma di Gray-sama. “Wow!” pronuncia il moro, non riusciva a smettere di sbalordirsi di quanto la maga dell’acqua fosse sempre preparata per ogni evenienza. “Lluvia è molto previdente quando si tratta di Gray-sama!” fa lei con gl’occhi furbi.
***
“Natsu!!! Te l’ho già detto, non possiamo passare per le vie principali di Magnolia” dice Lucy, stanca della discussione con il rosato.
“Ma perché Lu! Arriveremo molto prima a casa tua prendendo le strade per il corso” protesta.
“Si certo, magari facciamo anche un giro nella Cattedrale di Kardia”.
“Eh quindi, cosa ci sarebbe di male?”.
“Sei proprio scemo - gli tira l’orecchio per parlare a bassa voce anche se, visto l’udito sviluppatissimo del ragazzo, non ce n’è il bisogno - ti sei dimenticato che stamattina non sono riuscita a trovare le mie mutandine visto che il vento le ha portate via? E se se ne accorgesse qualcuno?”. La mano tenuta serrata sopra la gonnellina.
“Va bene…” dice Natsu con un ghigno. La prende in braccio tenendola con una mano dietro la schiena e una sotto le gambe. Un piccolo urlo da parte della ragazza prima della partenza a grande velocità. Corre, corre Natsu fino ad arrivare a casa sua. Lei si è abituata tanto da non essersi resa conto del fatto che il rosato si sia fermato. Immagina che lui sia il principe che porta la principessa al castello. Ma non è esattamente così.
“Con te in braccio non posso entrare dalla finestra Lu” le dice prima di metterla in terra così che possa aprir la porta. Entrano. Il Dragon Slayer si siede sul letto.
“Che fai?” gli domanda Lucy.
“Come che faccio, aspetto no?” le risponde con semplicità.
Un sopracciglio trema alla ragazza, indispettita e imbarazzata. “Mi devo cambiare e quindi devi andare via”.
“Ah, che vuoi che sia dopo quello che è successo ieri sera…”. Lui è ancora coricato trasversalmente sul suo letto profumato della sua essenza mentre lei è sopraffatta dall’imbarazzo. E’ un peperone e poco manca all’arrivo di un’epistassi. Fa un respiro per calmarsi un po’, prende dei vestiti puliti e si avvicina al bagno, si cambierà lì. Ma viene fermata per il polso da Natsu, che rapidissimo si è alzato dal letto.
“Siamo entrambi molto sudati, un bel bagno caldo no?” è diventato malizioso nella voce, la faccia malandrina.
“Ma non eri tu che volevi tornare al più presto in gilda?” gli rinfaccia la bionda girando un po’ il volto per non guardarlo in faccia. Anche Natsu in realtà è agitato, però di fronte a Lucy non riesce a trattenersi, non ci è mai riuscito.
“Ho cambiato idea, voglio farmi un bel bagno, tu?”. Lei è rossissima anche se lo vorrebbe profondamente.
“Va-va bee…” non termina la frase che un bacio del rosato l’assale nella più bella delle lotte: le lingue si aggrovigliano e i respiri si mescolano, il caldo li prende in punti sensibili. Le braccia di Natsu dietro la sua schiena e le mani di Lucy ad ancorargli il collo per avvicinare la faccia alla propria. E’ lei che stavolta comanda. Il timore di poco fa è svanito. La voglia di stare attaccata al giovane è troppo forte. Lo spinge sul letto, fino a cadere insieme. Si guardano profondamente per secondi interminabili finché lui non le ruba ancora un altro bacio passionale prima di stringerla a sé. Già pregustava l’idea di farla sua per il piacere di entrambi. La stende sopra di lui, si toglie la maglietta lasciando in bella vista i pettorali. Le prende i lembi del vestito, vuole vedere la sua carnagione chiara e i vistosi seni, vuole baciare ogni centimetro della saporita pelle e ‘giocare’ insieme a lei in quel letto.
“Ehi… Lucy sei in casa? - la voce di Levy proviene da dietro la porta - c’è qualcuno?”.
“Sì Levy, ci sono. Aspetta che ti apro la porta”.
Natsu la guarda sconsolato, inappagato. “Non dirai sul serio Lucy?” le chiede. “Non posso certo cacciarla via!”. Indossa senza più inibizione delle mutandine e costringe Natsu a rimettersi la maglia. Apre la porta.
“Ehi, Lucy finalmen…” arrossisce di colpo la Solid Scripter alla visione di Natsu. Beh effettivamente non ci sono molte altre cose che avrebbero potuto fare la notte appena trascorsa dopo una dichiarazione pensa lei…
“Che hai Levy?” le chiede la maga.
La turchina si sofferma ad osservare Natsu, poi poggia lo sguardo su Lucy e non riesce a trattenere un sorriso furbo sul suo viso. “Niente niente, vi aspettiamo in gilda, non fate tardi perché dobbiamo fare una cosa importante”. Fa un piccolo cenno di saluto con la mano prima di sparire velocemente.
A Lucy viene in mente che in gilda dovrà fare i conti con tutti i vari commenti dei compagni. A pensarci le vengono i brividi freddi. Ad un tratto però sente la spalla appesantirsi e un odore acre, di sudore. E’ Natsu che si è appoggiato a lei, che con voce roca chiede “Possiamo continuare?”. Un pochino lei vorrebbe, però vuole anche sapere cosa debbano organizzare a Fairy Tail, per cui risponde “No, Natsu, non c’è tempo”.
“Ma-ma come Lu!? - sbotta leggermente deluso - Non ti va forse?”.
“No - arrossisce - mi va anche a me, ma dobbiamo andare dagli altri”.
“Va bene” sospira lui un po’ spazientito.
“Ma prima, dobbiamo farci un bel bagno, puzziamo”.
“Ok ok vai prima tu”. L’argomento non lo interessa minimamente.
“Ma io… intendevo insieme…” sorride monella. Lui un po’ fa rosso al pensiero per poi scuotere forte la testa in assenso. Questa prospettiva lo intriga non poco.

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Capitolo 19
*** Momenti felici e momenti tristi, ecco il custode del tempo! ***


CAPITOLO 19 - MOMENTI FELICI E MOMENTI TRISTI, ECCO IL CUSTODE DEL TEMPO!
“Fermati Natsu, no! Non mi schizzare!”. Lucy si sta lamentando nella vasca da bagno sotto lo sguardo divertito di Natsu che, imperterrito, continua a darle un finto fastidio schizzandola.
La ragazza si dimena ridendo e divertendosi. Ormai il suo bagno è un disastro, acqua dappertutto, ma poco importa, giocare nella vasca insieme a lui è troppo spassoso, una cosa nuova ma al contempo familiare.
“Lucy perché non chiami Aquarius per giocare insieme” [so che al momento Lucy non ha la chiave di Aquarius tuttavia ho voluto inserirla] propone il rosato ancora un po’ divertito. “Cosa?” dice la bionda un po’ delusa, pensa “Veramente non capisce che questo è il nostro momento, quindi io o Aquarius non fa differenza?”. “Allora, perché non rispondi?” incalza. “Certo, certo… ora la chiamo” sospira sonoramente, sta per prendere la sua chiave uscendo dalla vasca.
“Ehi!” grida la ragazza prima di essere travolta da una zazzera rosa che oscura il suo campo visivo immergendola fino alla nuca nell’acqua. Una gran quantità di liquido si riversa fuori dalla vasca. “Natsu ma che cos’hai ora?” lo vede sorridere, divertito. “Devi essere più gelosa Lu” proferisce nell’orecchio della ragazza, mordendo il lobo con fare abbastanza possessivo
“Volevi vedere se…” manca poco che la maga sbotti in un impeto rabbioso. Non vuole che lui la metta alla prova, la infastidisce. “Non volevo vedere proprio niente” si difende lui strusciandosi a lei con fare affettuoso. Nasconde la faccia tra il suo mento e i prosperosi seni, accoccolandosi teneramente, mentre l’avvinghia con le braccia serrate sulla sua schiena. Lei sente l’erezione del ragazzo che sbatte sulla sua cosca nell’acqua del bagno, dopo quella situazione interrotta da Levy non gli è passata del tutto la voglia che ora si ripresenta.
“Natsu! Natsu! L’acqua è bollente, fermati!” la passione travolgente del mago del fuoco ha riscaldato fino quasi al bollore l’acqua. Piccoli gridolini di bruciore dalla bocca placati da un bacio irruento come è Natsu. “E’ colpa tua, no?” le rinfaccia e lei si sente soddisfatta nel sapere l’effetto che ha su di lui. “Non riesco a controllarmi, possiamo?” lo ha chiesto senza troppi giri di parole, bisognoso di un contatto più intimo con la giovane Heartfilia. “Certo che pensi sempre lì, eppure prima non ti vedevo così interessato…”. L’osservazione di Lucy è corretta, Natsu non aveva quasi mai dimostrato una personalità molto legata al sesso, eppure i fatti che stanno accadendo smentiscono ciò. “Mi è piaciuto tantissimo ieri, ed è piaciuto anche a te… - arrossisce - e poi, sapere che io sono così necessario come lo sei tu per me…” termina la frase lasciandola volontariamente in sospeso. Sorride la ragazza, felice di ciò che ha appena sentito. Si tuffa su di lui invertendo le posizioni, i lunghi capelli biondi appesantiti dall’acqua e decorati con gocce che lente scendono. Il suono di un gocciolare, è un rivolo che piano cade sul pavimento frammentandosi, un ticchettio che porta attesa. Il rosato sente su di lui il dolce respiro della ragazza, vuole strapparle un bacio, rovente come il fuoco… ma è troppo lento, preceduto dalle labbra della bionda che in astinenza del suo sapore s’attaccano alle sue e le lingue, ingorde, si incrociano, ruvide e calde. Si scontrano, l’alchimia prodotta stimola i sensi e senza indugi lui poggia la punta del glande sensibile sulla fessura di lei. Le massaggia il clitoride con un dito facendola godere per poi affondare in un amplesso profondo, un’unica spinta per entrare profondamente in lei. Lucy se lo stringe forte e Natsu nasconde la sua testa tra i seni della ragazza, saggiandone la morbida consistenza. S’avventa sul capezzolo turgido, lo morde e lo lecca insaziabile. Sprofonda di più nella sua carne quando lei lo stringe di più a causa della miriade di sensazioni che quelle spinte al basso ventre le regalano, rese più vigorose dal movimento che lei stessa effettua col bacino. Piacere e felicità. Lussuria e gioia. Stanno per venire, il mago alza il capo e le strappa un bacio dolce, insolitamente delicato, soprattutto per la situazione…
***
“Ei voi! - prende la parola Elsa - la festa dovrà essere fantastica!” il tono categorico. Stanno organizzando ai due compagni una festa, nessuno però, a sentire quella dichiarazione, era rimasto sorpreso. “Era anche ora che si decidessero a dichiararsi” s’intromette Gajeel, subito dopo Gray s’affretta a dire “Non capisco come Lucy possa stare con quella testa calda… infondo lei è la prima ad essere esasperata da quel rompiscatole”.
Lluvia si agita a quelle parole. “Gray-sama è geloso?! - grida - Lucy è di nuovo una rivale in amore di Lluvia?”. Il ragazzo interviene subito “Non è così, sì certo Lucy è carina…”.
“Coooosa! Quindi Gray-sama vuole stare con Lucy” deduce erroneamente la blu, sull’orlo di una crisi di pianto. “Non è così Lluvia!” le urla in faccia Gray prendendole un polso. Lluvia all’inizio gli era indifferente, ma poi capendo quanto la ragazza fosse legata a lui incominciò a vederla in un modo diverso, fino ad innamorarsene. Ma lui è Gray, può essere il ghiaccio caloroso? Beh forse una volta avrebbe risposto un ‘no’ secco, ora non ne è più così convinto. “Lluvia ricordati che devi credermi sempre, come faccio io con te” le dice ancora sorpreso di sé stesso. “Oh Gray-sama! Gray-sama ama tanto Lluvia!” la maga dell’acqua va canticchiando perché tutti la possano sentire.
“Io penso che a Lucy tutto sommato piaccia anche quell’aspetto di Natsu, altrimenti non si spiegherebbe. E’ un po’ come te che nonostante tutto gradisci le attenzioni di una certa maga che controlla l’acqua di nostra conoscenza anche se non lo dai a vedere”. Quando vuole Cana rende le parole più affilate di uno stocco, sicuramente colpa dell’alcool. “N-non è vero” risponde il mago, rosso in volto abbastanza da capire il suo imbarazzo.
“Ragazzi! - sbatte la spada sul pavimento una certa maga del cambio-stock - State battendo la fiacca? Su forza, dev’essere tutto perfetto per quando quei due arriveranno. Sarà una delle migliori feste che Fairy Tail abbia mai organizzato”. Tutti, volente o nolente, ritrovano la voglia di lavorare alle parole di Elsa che comunque, a fine festeggiamenti, ha intenzione di non farla passare troppo liscia a Natsu per il disastro della recita. “Elsa sì che è un vero uomo!” le ultime parole, chiaramente di Elfman, prima ricominciare ad organizzare i preparativi.
***
“Ora sei più tranquillo?” chiede Lucy sarcastica. Lui continua a camminare senza prestare particolare attenzione. “Natsu” lo richiama, ma il rosato sembra non voler sentire. “Natsu” il timbro di voce un po’ più vigoroso. Nulla. “NATSU” grida alla fine a squarciagola privandosi di tutto il fiato. Lui si gira verso la bionda flemmaticamente. “Ma che ti è preso?” le chiede, non particolarmente interessato. “Come che mi è preso?! Tu non rispondevi - precisa con aria offesa - che cos’hai?” continua addolcendosi.
“Niente, solo che non so cosa dovrò dire a tutti” Una frase certamente non da Natsu Dragneel, schietto e naturale. “Vuoi dire che non sai come scusarti per la recita?” la faccia di Lucy fa intuire come ella sia davvero incredula a quelle parole. “No, chi se ne importa di quella stupida recita!” interviene in sua stessa difesa, non vuole che appaia come un timidone. “E allora cosa?!” incomincia a spazientirsi. “Ecco… io… e te…” pronuncia con un fil di voce. La maga diventa paonazza, non s’aspettava certo una simile affermazione, in più in una maniera più stentata. “Ah OK, anche se credo che non rimarranno così sconvolti” ride lei, è sicura che i loro compagni sappiano già tutto, anche se un po’ di timore lo ha anche lei a dover confessare tutto dopo aver passato insieme al suo amato anni senza che avesse mai avuto il coraggio di confessargli tutto.
“Ma non è tanto questo a preoccuparmi in realtà… - continua serio - ho una strana sensazione, è come se ci stessero seguendo” conclude.
“Pfff… ma dai! Credi che ci stiano addirittura seguendo? Al massimo Happy in volo…”.
“Non parlo di loro… ma di qualcos’altro, solo che non dal suo odore non riesco a capire dove si trovi. Vado a cercarlo!”.
Lucy tenta di fermarlo. “Aspetta Natsu! - grida afferrandogli un polso - non ha senso dividerci ora, in fondo ci sta solo seguendo e poi la gilda è a due passi, se ci andassimo potrebbero aiutarti anche Wendy e Gajeel, che hanno un olfatto uguale al tuo se non addirittura superiore al tuo, è impossibile che vi sfugga”.
“Menomale che la gilda è qui vicino, vacci subito, io inizio a cercare”.
“Ma non mi ascolti” gli grida. Natsu digrigna i denti, un tantino indispettito “Mi dispiace Lu, ma non esiste che quella ferraglia abbia un olfatto migliore del mio. Vai subito alla gilda, io tornerò quando avrò capito perché sto tipo ci sta seguendo”. Fa un salto altissimo fino a salire sul tetto di un’abitazione per usufruire di una vista più ampia, fa dopo un altro salto sparendo dalla portata della bionda. “A-aspetta!” urla lei senza però ricevere risposta, è troppo lontano. Sbuffa prima di incamminarsi.
“Che stupido! Che stupido!” parlotta tra sé e sé mentre cammina lungo la riva del fiume che attraversa Magnolia. “Stai attenta Lucy o finirai per cadere” l’avvertono i gondolieri che lei ignora lasciando a Plue, precedentemente evocato, il compito di salutarli alzando una zampetta tremolante e pronunciando il solito “Pu-puun”.
***
Finalmente la ragazza arriva in gilda. Apre la porta, entra, sospira sonoramente perché teme ancora un po’ la furia di Elsa, pur sapendo che probabilmente se la prenderà solo con Natsu. “Bentornata Lucy!” è Gray, che le si avvicina subito facendo scattare Lluvia l’istinto di protezione. La blu gli si butta sopra, travolgendolo. “Lluvia ma che fai” è la reazione del moro che cerca di toglierla. “E’ scattata la modalità allarme di Lluvia, Gray-sama”. Lucy ride di gusto ripetendo a gran voce le ultime parole della maga, così particolare e spiritosa.
“Lucy - la rossa interrompe quella risata quasi isterica - sai dov’è Natsu ora?”. La bionda è un pomodoro dall’imbarazzo, si sta ricordando della dichiarazione che il mago le aveva fatto in pubblico. “Io una mezza idea ce l’avrei… - è Gajeel con tono sarcastico - scommetto che sta dormendo. Di un po’ Bunny-girl, l’hai messo al tappeto stanotte, non è così?” termina con la sua solita risata sguaiata. Levy non fa in tempo a dire nulla che il Dragon Slayer del ferro è già caduto a terra con un pugno di Titania. Quest’ultima si rivolge nuovamente a Lucy. “Ha detto che avrebbe seguito…”. BOOM. Il soffitto della gilda crolla rovinosamente sopra le teste dei ragazzi. Tutti riescono con le rispettive magie a proteggersi. Loke si autoevoca per aiutare Lucy che quindi decide di non usare lo Star Dress. Non si aspettavano un’irruzione praticamente in casa. “Quanti sono?” chiede Elsa a Gajeel che ha una visuale migliore oltre che una vista nettamente superiore per sua natura. “U-uno” sussurra mezzo incredulo. “Solo uno?!” la rossa non ci crede. Quale pazzo affronterebbe da solo tutti questi maghi così potenti?
“Mi presento, sono Sieghart”. La voce proviene dall’enorme buco. L’uomo si rende visibile a tutti. Capelli blu e profondi occhi viola. Alto, è vestito con una giacca bianca che arriva ai piedi e una maglia nera sottostante. Un segno grigio è impresso nelle vicinanze dell’occhio destro. La voce non è particolarmente bassa, ma molto penetrante. “Cosa vuoi da Fairy Tail, diccelo se sei un vero uomo” urla incazzato Elfman. “Un vero uomo eh. Io sono Sieghart, colui che protegge il tempo. Uno di voi ha messo il tempo di questo mondo nuovamente in pericolo, dopo E.N.D. e Fairy Heart adesso un’altra forza si è palesata e il tempo mi ha chiesto di fermarla. Sono qui per la maga Lucy Heartfilia”.
“Scordatelo!” perentoria gli si rivolge Titania. “Allora, fermami” le sue ultime parole prima di iniziale a muoversi con passi lenti. Il primo passo. Il secondo. Il terzo. Nessuno interviene, sono tutti come immobilizzati. Elsa, Mirajane, Gray, Gajeel, Lucy e tutti gli altri sono impotenti. “Natsu, Natsu” il suo pensiero, spera che lui possa arrivare a salvarla, ma sembra tutto perduto.
“Non toccare Lucy!” le parole di un ragazzo. Una voce forte, sicura. Natsu? No, a parlare è stato Loke. “Non puoi toccare una mia amica senza il mio consenso” ribadisce. L’uomo dai capelli blu continua inesorabile il suo cammino lento. Lo Spirito Stellare attacca con un pugno Regulus il nemico che però sparisce improvvisamente. Loke si guarda intorno, sorpreso. “Tu riesci a muoverti. Non sei umano vero?” la domanda del tizio misterioso. “Sono lo Spirito Stellare del Leone, e tu farai meglio ad andartene da qui se vuoi salva la pelle” è furibondo, pronto a scagliarsi ancora contro il nemico.
“Capisco”. Lui sbotta, vederlo così impassibile nei suoi confronti lo infastidisce molto. Sferra quindi un altro poderoso destro. Una mano. Una mano aperta blocca senza il minimo sforzo né impegno il colpo. “Basta ora” sussurra, sfiora appena il corpo dello Spirito, quest’ultimo si dissolve in un attimo tornando nel suo mondo. Lucy è ancora lì, immobile. “Tu verrai con me” dice lui, afferrandola per un braccio e iniziando a levitare, come se fosse sollevato dal vento, insieme alla ragazza a cui sfuggono alcune lacrime. Scompaiono alla vista dei membri della gilda che, data la lontananza del mago, si riappropriano finalmente dei movimenti dei loro corpi.
La porta d’improvviso viene distrutta. Entra. E’ Natsu. “Ragazzi, cos’è successo alla gilda! Perché c’è quest’odore proprio qui?” le domande sono tempestive. Happy piano gli si avvicina in volo dicendo a voce bassa “Lucy…”. “Cos’è successo a Lucy! - si agita il rosato - dimmelo Happy!”. Il gatto blu si fa forza, i lacrimoni agl’occhi sono la testimonianza della sua sofferenza. “Lucy… è stata rapita”.


#note
Ciao a tutti, scusate il ritardo. Ma non sapevo bene come organizzare il capitolo. L'antagonista questa volta l'ho preso da un altro manga/anime: Rave. Non so quanti di voi l'abbiano visto, soprattutto il manga visto che l'anime è in parte diverso e non ha una vera conclusione, ma questa è l'opera di Hiro Mashima che ha preceduto Fairy Tail. Gerard, in particolare, è stato proprio ispirato a Sieghart(vi lascio un'immagine). Fantastici personaggi entrambi. A presto.
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Capitolo 20
*** Addio ***


CAPITOLO 20 - ADDIO
Tutti i membri della gilda sono rimasti a guardare impotenti la scena mentre Natsu non le era accanto. Il silenzio piombato nella gilda viene rotto da un calcio del ragazzo contro un tavolino che schizza contro un muro frammentandosi. E’ furibondo. Gray ed Elsa gli hanno raccontato tutto nei minimi particolari, anche loro sono furiosi per il fatto di non essere stati in grado di fare nulla. “Dobbiamo andare a cercarla!” esclama, le nocche sbiancate dalla pressione del suo pugno chiuso. “E come intendi fare?” gli domanda Gray, trovandola una cosa un po’ impossibile. “Posso seguire l’odore!” gli grida addosso.
“Oi oi Salamander, ma che ti è preso? - Gajeel con aria superiore si rivolge al mago - non ti sei accorto che non c’è nessuna traccia del suo odore né tantomeno di quello di Lucy?”. “Già - prosegue Wendy - ho notato che riesce a controllare le correnti d’aria e con quelle sicuramente ha mischiato le tracce dell’odore di Lucy”. Natsu deve guardare in faccia la realtà dei fatti. Non sa il motivo del rapimento. Non sa dove sia Lucy. Ma sa la fine che potrebbe fare se non arrivasse in tempo, ammesso e non concesso che non sia già troppo tardi. Tira un pugno al muro distruggendone una porzione. “Quel bastardo…” pronuncia a voce bassa, soppressa.
“C’è un indizio da cui possiamo partire però - è la voce di Charle che si sente, seria e ferma, lui subito viene attratto da quelle parole chiedendo quindi spiegazioni - Loke non è rimasto immobilizzato dalla magia di quel Sieghart, quindi vuol dire che ne è immune. Penso che sia una condizione comune a tutti gli Spiriti Stellari”. Il rosato presta attenzione all’exceed, non c’è il tempo per farsi rispiegare tutto, ha bisogno di capire. “E con ciò?” interviene Happy, che invece, pur cercando di capire, non intende quello a cui la gatta vuole arrivare. “Bingo! - Levy sbatte leggermente il pugno sulla mano aperta - Visto che tutto ciò riguarda gli Spiriti Stellari, potremmo chiedere ad un mago degli Spiriti Stellari. E magari i suoi Spiriti sapranno dirci dove si trova Lucy, senza contare che potrebbe anche riceverci in udienza il Re degli Spiriti Stellari, che ha uno stretto rapporto con lei”.
“Yukino!” urla Natsu, afferrando subito il concetto. “Dobbiamo subito raggiungere la gilda di Sabertooth” dice Titania incominciando già ad incamminarsi.
***
“Dove sono?”. E’ Lucy. Si trova in una stanza completamente al buio ma non è costretta né da funi che da catene. Proprio di ciò ella non si capacita “Sì non sarò la maga più forte di Fairy Tail ma non è troppo imprudente non mettermi delle manette anti-magia? Beh meglio, così potrò evocare uno Spirito Stellare. Già! Alla gilda Loke riusciva a muoversi nonostante l’incantesimo, e poi, cosa vuole questo strano tizio da me?!”.
Sente uno scricchiolio. “Scusami, Lucy Heartfilia, o forse vuoi che ti chiami Lucy?” entra il mago dai capelli blu aprendo la porta e permettendo alla luce di illuminare la stanza. “Cosa vuoi da me?” chiede cercando di mantenere la calma pur essendo in verità arrabbiatissima. “Non fraintendere. Non è una mia volontà ucciderti, ma un mio obbligo - lei sgrana gli occhi, non capendo - tutto ciò che faccio serve per garantire un futuro a questo mondo. Non uccido per motivi personali né per commissione, uccido per garantire il futuro degl’altri esseri viventi”.
“Stai zitto! - con falsa arroganza gli si rivolge - Se vuoi il bene degli altri perché allora dici di volermi uccidere? Io non posseggo né il potere di E.N.D. né tantomeno il Lumen Histoire, perché dovrei essere un problema per il futuro?”.
“Sei ceca, Lucy - la sua faccia seria - tu non sai il pericolo che rappresenti e il rischio che corre il tempo. Tu non sai niente di te stessa”.
La bionda non sa farsi una precisa idea. Sì in passato è stata molto utile, anzi utilissima. E’ diventata anche forte, è stata l’unica in grado di evocare il Re degli Spiriti Stellari ed addirittura ha imparato ad usare lo Star Dress. Sa che nella sua famiglia ci sono state molte persone che hanno fatto la storia dei maghi degli Spiriti Stellari, tuttavia…
“Qui nel regno di Fiore, il Consiglio della Magia lo chiama DMG, dimensional magic gate. Io lo chiamo Absolute Portal…”.
***
Gilda di Sabertooth. Natsu, Gray, Elsa, Lluvia, Wendy e ovviamente Happy e Charle sono arrivati in men che non si dica, il rosato ha anche saputo trattenere quella sua antipatica cinetosi pensando Lucy con preoccupazione. “Yukino, ti prego, tu puoi aiutarci?” il mago del fuoco le ha spiegato ciò che è successo in modo sconnesso e confuso, come lui d’altronde, confuso e spaventato. “Farò tutto ciò che sono in grado” risponde sentendo gravare il peso della responsabilità. Sting le cattura una spalla con la mano tranquillizzandola con un sorriso disteso, rassicurante. Evoca Libra, lo Spirito della Bilancia. “Libra, tu sai cos’è successo?” chiede e subito l’interpellata risponde “Non c’è bisogno che ve ne parli io, il Re vuole un incontro con voi - indicando con l’indice la squadra di Fairy Tail - state fermi mentre vi porto da sua maestà”. Crea un portale verso il suo mondo nel quale subito dopo tutti loro si ritrovano.
Appena giunti si trovano davanti tutti gli Spiriti Stellari di Lucy: i dieci delle chiavi d’oro e tutti gli altri delle chiavi d’argento. Aquarius prende la parola “Quella ingenua ragazzina si è messa proprio in un bel guaio e ora scommetto che sta implorando il nostro aiuto, che stupida” si sente che quelle parole sono solo frutto di una messa in scena di un carattere troppo orgoglioso per permettersi slanci di gentilezza così espliciti. Lei è una dura infondo.
“Miei vecchi amici - è la voce del Re, il baffone insomma. Elsa, Gray, Lluvia e Charle si inchinano al suo cospetto in segno di rispetto. Wendy subito segue l’esempio così come Happy, intento ad imitare ciò che fa la gatta bianca. Il rosato non intende farlo, almeno finché la rossa non lo obbliga tirandolo da un orecchio verso il basso - La mia vecchia amica è in grave pericolo, perciò la nostra fedeltà e il nostro rispetto verso di lei ci obbligano a salvarla”.
“Onorato Re - è Elsa a parlare dopo essersi alzata dalla posizione d’inchino - in verità noi vorremmo chiedere perché quel tale se l’è presa proprio con Lucy, cos’è che noi non sappiamo”.
“Elsa! Non abbiamo tempo per queste cose, non c’è tempo! - Natsu non vuole più aspettare quando poi un lampo gli percorre il cervello - No! Maledizione! Ora mi sono ricordato che qui il tempo scorre più velocemente, se Lucy a quest’ora non è più qui ti giuro che tu…”. Fortunatamente non completa la frase che quasi sicuramente sarebbe finita con minacce. Loke lo tocca destandolo. “Sta tranquillo Natsu, il Re, seppur per brevi periodi può manipolare lo scorrere del tempo qui nel nostro mondo, e in questo momento il tempo è addirittura più lento che su Earthland. Tutti noi Spiriti Stellari non siamo collegati al tempo nel modo in cui lo siete voi, siamo distaccati da esso”.
“Ho capito! Per questo tu potevi muoverti quella volta!” Gray esclama giungendo a questa conclusione. “Sì - continua Leo - quella era una magia temporale di livello molto alto, tuttavia su di noi non ha il minimo effetto”.
“La mia vecchia amica - riprende il discorso il baffone - ha un potere molto molto speciale. Unire questa dimensione con la vostra, stravolgendo la concezione stessa che voi, miei vecchi amici, avete del tempo”.
“Dopo vorrò essere punita - interviene Virgo - ma intanto vorrei spiegare un po’ come stanno le cose. La padroncina è senza dubbio la maga degli Spiriti Stellari più forte che ci sia sul vostro mondo. I maghi di questa categoria usano la magia per aprire i portali di noi Spiriti, creando dei flussi d’energia che attraversano questa e l’altra dimensione. Purtroppo i flussi che la padroncina scatena sono così forti che un giorno o l’altro potrebbe rompersi il confine temporale”. Non è molto chiaro per i ragazzi, che si sono persi a metà discorso.
“Per farla semplice, normalmente questi flussi, che potete immaginare come delle correnti, attraversano una specie di membrana, il tempo, senza però bucarla. Nel caso di Lucy, però, queste correnti sono così forti che c’è il rischio che la membrana in questione si rompa, e a quel punto sarebbero guai seri e irrimediabili. Neanche il Lumen Histoire potrebbe fare qualcosa” Loke conclude il discorso.
“Noi possiamo portarvi molto vicini a dove si trova ora, gambero” aggiunge Cancer.
“Vecchi amici, per quanto ciò che quell’uomo vuole fare alla vostra amica sia sbagliato, il suo intento finale consiste nel salvaguardare il mondo intero. Noi sapevamo dell’unicità della maga, tuttavia abbiamo sempre cercato di contenere il tutto, ma ora lo scenario è cambiato. Esiste un modo per sigillare quel potere nel corpo della mia vecchia amica, quindi riportatela qui, sana e salva!” Quelle parole profonde rincuorano tutti, precedentemente scossi.
***
“Ma che stai dicendo?!” sprezzante gli si rivolge Lucy. Sieghart le ha appena spiegato tutto sul suo potere ma a lei risulta difficile crederlo e poi non può certo lasciarsi uccidere. “Non è possibile che io abbia tutto questo potere. Hai preso un granchio sicuramente” cerca di convincerlo. “Non provarci - le risponde - è inutile. Sento perfettamente il tempo contorcersi quasi al ritmo del tuo respiro. Ormai hai raggiunto un livello tale da poter scatenare un cataclisma anche solo evocando uno Spirito minore. E’ un miracolo che tu ancora non abbia perso il controllo”. E’ rimasta interdetta. Sta incominciando a prendere per vere le sue parole però ora deve solo pensare a scappare. Prende una chiave, stranamente non le sono state sottratte, è quella di Cancer, sta per evocarlo, alza il braccio. Non fa in tempo. Lui le ha bloccato il polso, limitando i suoi movimenti. “Mi dispiace, ma è troppo pericoloso, per questo devi morire. Perché tu sei pericolosa per tutti, anche per chi ti è vicino”.
“Per chi mi è vicino? - è titubante - Possibile che abbia ragione? Possibile che io possa essere un così grave problema per tutti?” si chiede. Incomincia a perdere fiducia in sé, inizia a pensare “Non sarà meglio morire, se le conseguenze saranno così letali?”.
“Ti assicuro che io disdegno la morte di un’altra persona. Però me lo ha chiesto il tempo. Prendi una bilancia, metti su un piatto la tua vita. Poi, sull’altro piatto, metti le vite di miliardi di persone, ognuna con le tue stesse storie da raccontare e legami che non spezzerebbe mai. Quale dei due pesa di più?” il suo discorso persuasore è entrato dentro Lucy e la sua reazione lo dimostra. Ha paura di morire. Paura di non vedere più i suoi amici, Natsu. Ed è coscienziosa della sua molto probabile pericolosità. Aspetta un minuto buono prima di ricominciare a parlare.
“Tu lo giuri? Giuri di aver detto tutta la verità?” chiede la bionda, con gli occhi cupi e persi nel vuoto. “Giuro, se questo ti fa stare tranquilla” le risponde Sieghart, lievemente sorpreso. Sospira lei, rassegnata. “Scusa, Natsu. Scusate, ragazzi” pronuncia come un sibilo. Per lo shock sviene, senza preavviasi.
E’ all’aperto ora, svenuta dopo quella discussione ora si trova in un campo d’erba verdissima. “Il mio potere consiste principalmente nel controllo degli elementi naturali e di alcuni suoi composti” le spiega il mago. Con titubanza risponde. “Cosa centra ora?” gli si rivolge con voce cupa, non sa se accettare ciò che le ha detto l’uomo, “Cosa devo fare?” si chiede.
“Tu morirai, qui ed ora - a quelle parole quasi la bionda non sviene di nuovo, le tremano le braccia e le gambe, gli occhi si muovono rapidi in scatti di paura, si morde il labbro con forza, un rivolo di sangue fuoriesce rigandole il mento - tuttavia, se tu morissi brutalmente, magari con un affondo di spada, il tuo potere potrebbe manifestarsi lo stesso e il tempo del mondo sarebbe comunque in pericolo” l’impassibilità sul suo volto incredibilmente rimasta. Per quanto in tutta coscienza non vorrebbe toglierle la vita, non prova neanche rimorsi. Per questo motivo Lucy pensa di essere davvero un problema, un problema da recidere alla radice, estirpando la sua stessa vita. Le si avvicina piano, lei piange disperazione con lacrime amare. Raccoglie il suo viso tra l’indice e il pollice, lei distesa sul prato, avvicina le dita dell’altra mano alla sua bocca e a voce bassa, quasi impercettibile, pronuncia un incantesimo dai suoni strani. Una specie di luce esce dalle dita vicino alla bocca della giovane che, guidata, entra all’interno di lei. La lascia cadere a terra. Si gira di spalle. “E ora muori” conclude quell’atto strano con queste parole, fredde e penetranti nel petto di lei.
Si porta due dita alla bocca, chiusa, non capendo cosa le sia stato fatto. Non sente dolore né si sente stanca, almeno finché non incomincia a bruciare lo stomaco, le mani che stringono quel punto ora così delicato. Il dolore si fa più acuto, quelli che prima erano gridolini adesso diventano urla forti seguite da spasmi muscolari che la portano a muoversi in moti convulsi, dettati da scariche di bruciore ormai propagato al corpo intero. Un grido dopo l’altro, forti, disperati, quasi innaturali. Quello che le è stato sottoposto è veleno, uno di quelli che non uccidono all’istante, ma che portano la vittima ad un’agonizzante morte. Le lacrime scendono veloci, ormai nulla ha senso se non eliminare quel dolore così tremendo. Con quel po’ di fiato non usato per urlare, formula parole sconnesse, roche e senza più voglia di continuare. “Ti prego. UCCIDIMI” continua a ripetere, strisciando sull’erba trascinata dalle braccia tremanti. Gl’occhi rossi imploranti e lucidi, bagnati da lacrime di tortura, incontrano quelli viola e glaciali di Sieghart che rifiutano di essere pietosi.
“Muori, e fai vivere il tempo…” si interrompe. Dinnanzi a sé Natsu, Gray, Elsa e Lluvia. Wendy e gli exceed poco più distanti. E’ inizialmente sorpreso dalla loro comparsa così rapida, poi ritorna con lo sguardo inemotivo.
“Tu brutto bastardo! Cosa hai fatto a Lucy!” il rosato è furente, vederla contorcersi dal dolore dietro quella persona lo rende furioso e incredibilmente preoccupato allo stesso tempo. Sferra un pugno infiammato delle sue emozioni contrastanti che il mago para con difficoltà, indietreggiando. Il nemico crea una specie di cerchio magico con il movimento di una mano da cui esce un flusso d’energia di color azzurro che, velocissimo, sta per colpire il rosato, troppo intento a raggiungere Lucy. Fortunatamente il colpo è parato da Elsa con una spada a due mani molto larga con cui lo devia. “Ci occuperemo noi di te” pronuncia il moro, accanto a Lluvia prima di usare l’ice-make Cannon il cui colpo, però si dissolve solo all’avvicinarsi al corpo di Sieghart, che ha creato ai suoi piedi un altro cerchio magico, questa volta di difesa. Lluvia non perde tempo che un Water Nebula si fionda sull’avversario che però con l’ennesima magia ghiaccia l’acqua.
Natsu ha raggiunto Lucy, che ancora è in preda a contrazioni dolorose. Wendy prova con uno dei suoi incantesimi di guarigione che sembra però non funzionare. “Mi dispiace Natsu, ma il veleno è troppo ed è già in circolo da molto” conclude la ragazzina, che, girandosi verso il suo amico, gli mostra un volto pieno di lacrime che dicevano chiaramente quanto poco recuperabile sia la situazione. Anche i due gatti sono agitatissimi. Lui la raccoglie da terra, “Lu, per favore dimmi che ce la farai - le dice, vuole sentire la sua voce - tu ce la devi fare, tu sei forte Lu!”. Il corpo della ragazza trema, i suoi occhi tendono a chiudersi, i respiri sono deboli. “Non ho più tanto dolore - sussurra flebile, è in fin di vita e di conseguenza il dolore si è calmato - vi prego - continua - non mi dimenticate. Non mi dimenticare, Natsu…”. Chiude gli occhi, quelli sono i suoi ultimi istanti.
“No! No! Perché Lucy? Combatti! Combatti!” grida e rigrida il rosato, preso da fitte dolorose al petto il cui dolore è insopportabile. Wendy ha le mani alla bocca, lacrime che rigano il volto copiose scendono. Charle dietro la gamba della ragazzina, sconsolata ed Happy… Happy tremante mantiene forte la mano della ragazza, per farle sentire il suo calore. “Lucy, Lucy” ripete piano, la bocca del gatto amara. “Ehi - riapre gli occhi lei, la voce flebile e roca - non siate tristi, infondo è il destino di tutti e io la mia vita l’ho vissuta intensamente e nella maniera migliore: con voi. Sapere che la mia morte salverà tutti voi mi rende anche un po’ fiera sapete… - tenta un falso sorriso - e felice. Salutate tutti eh, ma proprio tutti, mi raccomando”. Si sente più forte l’ultimo respiro, chiude gli occhi. E il corpo perde forza. Natsu si accascia su di lei, l’avvolge con le braccia. Trema. Trema. Trema.
“Lucy! Lucy! Lucy!” sussurra piangendo aspettando infiniti secondi tra una pronuncia e l’altra. Alla fine sbotta in un urlo angoscioso, fortissimo. La stringe più forte, con la consapevolezza che il calore che ancora aspetta ad abbandonare quel corpo non tornerà più.

#note
Ciao ragazzi! Cosa ne pensate? Io avevo pensato tantissime cose alternative che sarebbero potute accadere ma alla fine ho optato per questa. Tranquilli non è questa la conclusione, che sinceramente non ho ancora deciso bene bene. Cosa può accadere a questo punto?

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Capitolo 21
*** Nulla si dà per nulla ***


CAPITOLO 21 - NULLA SI DA’ PER NULLA
Non smettono di scendere le lacrime salate dai volti dei presenti, Gray, Elsa e Lluvia sono ancora occupati con Sieghart che grazie alla sua magia li tiene quasi alle corde.
“Lucy - pronuncia ancora Natsu, stringendola a sé con forza - dovevamo dire a tutti di noi, di quanto ci volevamo bene…”.
“Natsu” sussurra Happy, poche volte, forse nessuna, l’ha visto così sconvolto. Le mani del rosato tremano sotto le spoglie morte della maga, pallida come neve.
“Ehi tu - Charle intende far finire quel pianto così straziante e al momento inutile - ascolta, Lucy non tornerà indietro, però…”
“Sì, lo so!” risponde appoggiando il corpo a terra e togliendosi le lacrime dalla faccia con una passata di braccio. Gli occhi passano da un’espressione cupa, triste, luttuosa ad una forma più tagliente, aggressiva e vendicatrice. “Quel verme la pagherà. E’ una promessa che ho fatto a Lucy!” afferma pronto a prendere parte al combattimento.
“Natsu vengo con te!” Happy è pronto ad affiancare il suo migliore amico come sempre, ma un cenno negativo lo ferma.
“No Happy, è una questione che riguarda solo me”.
“Ma che dici?! Lucy era un’amica non solo tua!”.
“Lucy era una nostra amica, ma la colpa è mia e di quel bastardo. Per favore Happy, non t’intromettere” controbatte, volendolo solo per sé stesso, per la sua rabbia. Parte veloce verso il punto dello scontro. Happy, Charle e Wendy rimangono lì, vicino al corpo della bionda esanime.
“Charle - interviene la ragazzina vedendo il mago correre rapido - perché lo hai aizzato? C’erano metodi migliori, sì è Natsu, però, nello stato in cui si trova, forse non lo risparmierà nemmeno”.
“Wendy, più qualcosa per te è preziosa, più la sofferenza sarà grande quando questa ti verrà sottratta. E’ giusto che Natsu voglia vendicare Lucy ed è giusto che quell’uomo venga fermato. Io non l’ho fatto per aizzarlo, ma perché credo che sia la cosa più giusta” sospira alla fine, non le viene facile fare discorsi di questo genere.
“E poi - continua - c’è anche quella cosa…”.
“Quale cosa” chiede curiosa Wendy.
“Ho avuto una visione, era particolarmente confusa quindi non ci ho capito granché… però…io… ho visto Lucy” conclude.
“Cos’hai detto Charle?!” la blu è sorpresa, non se l’aspettava di certo, però un barlume di speranza si accende in lei, che Lucy possa ancora vivere?
***
“Tu me la pagherai” urla Natsu ai quattro venti prima di buttarsi sul mago dai capelli blu con un calcio invaso da fiamme rosse e ardenti troppo violento e veloce perché il nemico lo possa schivare. Inizia quindi la battaglia, senza esclusione di colpi. Elsa principalmente lo trattiene, Gray e Lluvia utilizzano l’Unison Raid e Natsu, con la copertura dei compagni sferra colpi micidiali.
Sieghart si trova in evidente difficoltà. Grida, fuori dal suo personaggio, solitamente pacato e apparentemente impossibile da impressionare. Tutto intorno a lui si ferma, replicando ciò che ha fatto la prima volta alla gilda. Elsa riesce a malapena a muovere leggermente le braccia, Gray invece muove solo gli occhi per guardarsi attorno. Lluvia cade e non riesce ad alzarsi. Natsu in posizione naturale, eretta e statica. Nessun atteggiamento di combattimento, le braccia rilassate lungo i fianchi, i piedi ben distanziati e la testa alta, che guarda frontalmente l’avversario.
“Che strana posa” commenta il mago, forse leggermente divertito da quel caso, sì, per lui è un caso.
“Beh - improvvisamente parla il rosato - Beh, non vuoi più combattere?”.
Lo sconcerto lo assale, mai nessuno era sfuggito alla sua magia temporale.
“Sieghart giusto? - continua il Dragon Slayer - Su me non funziona, non lo sai che il demone etherius più forte è immune a giochetti del genere?”.
“E.N.D. Non credevo che avessi tutto questo potere. Tanto da combattere contro il tempo stesso”.
“Ti ucciderò, non posso perdonare chi ha distrutto la mia casa e chi ha ucciso la mia famiglia”. Gli occhi pieni di rabbia.
“La tua famiglia, chi? Quella ragazza? Lei non era altro che un problema per tutti quanti. Non sai ciò che può fare”.
“Sì che lo so, mi è stato detto” controbatte.
“E quindi, la morte di tutti non ti tocca per niente? Sei un demone nell’anima Natsu Dragneel”. A quelle parole esplode, inizia ad attaccarlo ad oltranza non dandogli neanche il tempo di parare i colpi successivi, la sua furia risveglia in lui un potere molto superiore che sbaraglia il nemico, ormai inerme.
“Lucy non era un problema! C’era una soluzione!” esclama a voce forte, le lacrime ritornano a scendere mentre lui lo colpisce ripetutamente. Il tempo, a causa della situazione sfavorevole per Sieghart torna a scorrere in maniera regolare, permettendo a tutti di muoversi.
Esce molto sangue dal suo corpo ma il rosato non intende fermarsi, imperterrito vuole sfogare la sua frustrazione alla fonte senza badare alle conseguenze. Elsa lo ferma bloccandogli un polso. “Lasciami” grida istintivo.
“Fermati Natsu, non sei in te” Gray gli afferra l’altro.
“Cosa dite - sbraita fuori di senno - lui è la causa di tutto. E’ colpa sua!” ferma le sue parole quando lo vede rialzarsi. I ragazzi stanno comunque all’erta nonostante le sue condizioni. Barcolla, ematomi sparsi, vestiti sgualciti. Si avvicina a Natsu, calmo, lento gli si pone davanti. Il mago lo guarda con sguardo omicida finché non inizia a parlare. “Ripeti” dice a voce bassa ma perfettamente scandita.
“Che vuoi ora! - sbotta l’ennesima volta - è tutta colpa tua! Sei tu il mostro, Lucy non ti aveva fatto niente”. Egli continua a tacere, gli insulti di Natsu non lo toccano minimamente.
“Prima… c’era una soluzione…” alza la testa fino a dirigere il suo sguardo negli occhi del Dragon Slayer. L’atmosfera è tesa. Un silenzio seguito dalla calma improvvisa del ragazzo.
“Ce lo ha detto il Re degli Spiriti Stellari - incomincia, nominandolo per indurre Sieghart a credergli - ha detto che se avessimo portato Lucy da lui, avrebbe potuto aiutarla, ci ha detto che, poiché in passato ci sono stati episodi simili, sì non a questo livello però… - sospira - gli Spiriti avevano deciso di prendere delle contromisure. Non so altro" finisce.
“E io, ti devo credere?” domanda l’uomo dai capelli blu, guadagnandosi uno sguardo sdegnato e l’ennesimo insulto.
“Ormai non ha più importanza - risponde dopo - Lucy non è tra noi e ormai ho tutte le intenzioni di ucciderti, però è la verità” il cuore di Natsu piegato dal dolore psicologico e fisico.
“Chiedo perdono” termina.
Una vena pulsante torna a farsi viva sulla tempia del giovane che di rimando a quella così squallida, viscida scusa lo sputa senza pensarci un istante di più. “Natsu!” esclama Elsa, seguita da Gray che proprio non si aspettavano un simile trattamento da parte del loro amico.
“Forse avresti dovuto pensarci prima, ora le tue scuse non servono pazzo” urla sprezzante. E lui, pure inaspettatamente, gli tira un gancio dritto allo stomaco. “Bastardo!” sopprime le parole liberandosi dalla stretta dei compagni e portandosi le mani all’addome.
“Stupido, le scuse non erano verso di te, bensì versi il tempo. Non l’ho protetto” si deprime leggermente a giudicare dallo sguardo. Gray ha lo sguardo torvo, tuttavia pensa “Questo qui è proprio fuori di testa” facendo fuoriuscire debolmente quelle tre ultime parole debolmente.
“Non mettere in mezzo cose che non centrano” il rosato gli afferra il bavero della maglia sollevandolo di peso. L’ultima cosa che vuole sentire sono le sue farneticazioni assurde.
“Invece il tempo centra, come centra Lucy” continua prima di ricevere un cazzotto. “Non nominare Lucy!” esclama a voce alta e aspra.
“Se è vero che esiste un metodo per risolvere questo problema ed io ho agito senza prima essere informato di tutto allora…” si blocca.
“Allora?” continua Elsa e Sieghart parla “Per salvare qualcosa molto spesso bisogna perderne un’altra. E’ su questo che ho basato la mia vita finora, al solo scopo di proteggere il tempo. Ma ovviamente uccidendo non faccio altro che sottrarre il tempo agli essere di questo mondo. Non fraintendete, lo rifarei - e qui Natsu resiste a stento dal rompergli la faccia - se non ci fossero davvero altri metodi. Ma ora…”.
“Sei pentito?” gli chiede posandolo per terra e lui senza molta enfasi “Forse” al quale tutti un po’ rimangono allibiti, che abbiano sentito bene?
“Ragazzi, ragazzi!” Wendy con i due exceed, pensando che sia tutto finito, si avvicina correndo, fermandosi poi alla vista dell’uomo che, esclusa qualche ferita, sembra stare bene. Trema leggermente prima di essere rinchiusa in un abbraccio affettuoso di Lluvia che la tranquillizza con parole dolci. Era rimasta anche lei un poco scossa.
“Ehi Natsu” sia avvicina Happy, scosso per la morte di Lucy ma anche per i modi così brutali del suo migliore amico.
“E lui?” chiede Charle preoccupata.
“Se devo essere sincero vorrei riservargli lo stesso trattamento ha riservato a Lucy - sospira - ma non voglio diventare un verme come lui”.
“Non preoccuparti - s’intromette quest’ultimo - ho già deciso che questa vita non va più bene per me, tuttavia vi chiedo di risparmiarmi, per favore” quelle parole all’apparenza con poco senso non colpiscono nessuno, ormai il suo essere enigmatico non è più un segreto. Tuttavia qualcosa sì che ha colpito tutti.
Per favore. Quell’uomo che dice per favore? Quelle due parole rimbombano forti nelle loro menti. Perché poi dire di voler uccidersi e poi chiedere di non venire ucciso?
“Che intendi?” chiede Gray. Lui dinnanzi sogghigna, per poi accasciarsi a terra in una sonora risata che scatena l’ira di Natsu, prontamente fermato da Elsa che gli tiene un braccio.
Ancora steso sull’erba e “Il tempo è tiranno! Sempre molto da fare e troppo poco tempo per farlo! Ho fallito, non merito un titolo come quello che ho ricevuto tempo fa. Ho ucciso quando non era necessario, ho rubato il tempo di un’altra creatura inutilmente. Ma, come ho detto prima per salvare qualcosa bisogna sacrificarne un’altra. Funziona così anche con la vita - si alza in piedi facendo peso sul ginocchio - Avete mai sentito parlare dell’R System?”
“La Torre del Paradiso!” esclamano Elsa, Gray e Lluvia quasi in sincrono.
“Già - riprende - la chiamavano anche così. Quella magia permette di prendere il tempo passato, presente e futuro di una persona per donarlo ad un altro individuo. Io sono in grado di attuarla anche ora, anche qui” conclude.
“E quindi” lo strattona Natsu, sballottolandolo avanti e indietro.
“Qualcuno di noi - interviene Gray - dovrebbe sacrificarsi per Lucy, giusto?” seguito da un ghigno affermativo stampato appena sul volto del custode del tempo.
“Mi offro io - afferma Elsa con una convinzione fuori dal comune - Lucy mi ha aiutata un sacco di volte, è ora di ricambiare il favore. Fairy Tail significa famiglia, e alcune volte sacrificio” ma viene bloccata dal moro che le cinge un braccio e prontamente dice “Ma Elsa, anche tu hai aiutato un sacco Lucy, tocca a me! Mi sento in dovere di farlo, è più giusto così” finisce a testa alta.
Lluvia gli si avvicina con occhi tristi, si avvinghia a lui premendo la testa al suo petto, frigna “Lluvia non può permettere che Gray-sama muoia… però… però non può essere indifferente a tutto quello che sta succedendo. Lo farà Lluvia!” esclama con le lacrime sugl’occhi blu e un labbro tremolo. Wendy ha un po’ di paura, tuttavia sta per farsi avanti per proporsi anch’essa quando Charle, indispettita e tremante di nervosismo, esplode “Ma la volete piantare! Non è una cosa da prendere così alla leggera: perdereste amici, familiari, compagni, i vostri momenti felici… Se volete il mio parere, è meglio che tutto rimanga come sta” ma non ha nemmeno il tempo di finire che il rosato strepita un “No! Lucy deve tornare e sarò io a farlo! Solo io”. Si scatena il silenzio, più eloquente di qualsivoglia parola. Infondo tutti sanno che farebbero la stessa cosa al suo posto, fare di tutto per la persona che si ama.
“No, Natsu non puoi! - grida improvvisamente Happy legandosi alla sua gamba - mi vuoi lasciare da solo…”. Le lacrime scorrono facili e il tremore è evidente. Con le zampette bianche artiglia il polpaccio del suo caro amico che d’improvviso sembra volerlo abbandonare.
“Happy non sminuire il gesto di Natsu - gli risponde Elsa, preoccupata per il rosato, ma, dopo un’attenta riflessione, disposta a capire i suoi sentimenti - lui non ti vuole abbandonare, vuole salvare Lucy” continua ma la tristezza non diminuisce e come spesso accade sfocia in rabbia, rabbia indirizzata al primo che capita a tiro, immotivata… maledettamente umana, per quanto dettata da un gatto.
“E voi non lo fermate!” esclama. Elsa, Gray e Lluvia, toccato il punto dolente, abbassano lo sguardo, guardano il prato in silenzio, cupi. OK i sentimenti, ma loro, da membri della gilda, non dovrebbero impedire tutto ciò? La confusione li prende, vorticosa mischia i loro pensieri distorcendoli.
“Voi volete solo scollarvi un problema…” grida a più non posso Happy che, però, viene sollevato dal ragazzo, poggiandolo sulla sua spalla larga. Lo accarezza piano e poi sussurra “Lo sai, Happy, - marcando il suo nome con dolcezza - che tutti noi di Fairy Tail faremmo di tutto per un nostro compagno no? Sono certo che ognuno di loro lo farebbe al posto mio, lottare per gli altri è diventato ormai un mestiere quotidiano - sorride - Però devo farlo io, perché voglio rendere Lucy felice con le mie forze, renderla fiera di me al 100%, voglio solo il meglio per te, per lei e per tutti gli altri… Ah… quando tutto sarà finito, mi devi promettere che non litigherai più con Lucy, OK?”.
Happy scoppia allora a piangere più di prima poggiandosi sul collo del mago, aggrovigliando la coda al suo braccio in maniera affettuosa e possessiva. Un’ultima pacca sulla sua testolina prima di poggiare l’exceed per terra.
“Beh allora, vogliamo iniziare?” si rivolge tetro verso Sieghart.
“Certo certo” ribatte lui con indolenza. Si spostano vicino al corpo della ragazza, quelle poche decine di metri che fanno capire a Natsu come quello che sta per fare sia un grandissimo sacrificio, ma ciò non lo scoraggia, anzi, è orgoglioso di poter essere utile alla sua compagna.
“Ascolta Natsu - riprende il blu - tu ne sei proprio certo?” gli chiede e il cenno della testa fatto con forza dà la risposta che in fondo tutti si aspettavano.
Allora il custode del tempo si avvicina ad Elsa e “Prometti? - chiede e vedendo il volto incuriosito della rossa continua - Quando questo rito sarà finito leggi questo foglio a tutti, senza perdere tempo, indipendentemente dalle circostanze - porgendoglielo - ma prometti di non aprirlo prima di allora”.
“Prometto sull’onore di Fairy Tail” solenne risponde, non sa il perché ma non se l’è sentita di dubitare o tentennare né tantomeno di porre domande, quelle le sono sembrate parole sincere, senza ombra di dubbio.
“Ma perché non puoi farlo tu?” chiede Gray sopperendo alla mancata domanda di Titania. Il mago ghignante non risponde, si rimette nello stesso punto in cui stava prima di andare da Elsa camminando con flemma disarmante.
Distende le braccia come quasi a mettersi in croce mentre Natsu rivolge sguardi veloci a lui e al corpo esanime, pallido e spento della ragazza, sperando che il tutto si risolva nel migliore dei modi… certo, forse il migliore dei modi sarebbe stato il ritorno di Lucy senza il sacrificio di nessuno, ma nulla si dà per nulla, e la sua vita è meno importante di quella di Lucy, dal suo punto di vista.
Sieghart punta gl’occhi al cielo prima che una modesta massa d’aria incominci a spostarsi al livello della terra, per poi salire e lambire con raffiche fredde i volti dei presenti, scompigliando i capelli. Una specie di colonna di vento avvolge pian piano i due e il corpo ormai freddo della maga, assieme a quel turbinio si scatena una luce azzurra che si diffonde avvolgendo in una specie di nebbia tutto il campo circostante.
La colonna si fa più alta, fino a non distinguerne più la sommità e l’onda d’aria ora quasi devastante costringe chi sta al di fuori di essa ad allontanarsi a meno di non voler essere spazzati via. Le nuvole di mescolano intorno al fulcro di tutto mentre i ragazzi sentono un calore irradiare i loro corpi mentre il suolo cede alle crepe, la cui origine è la stessa di tutti gli altri fenomeni. A bocca aperti, sbalorditi, si stupiscono ancora di più guardando una specie di fiammata, o almeno così pensano guardando quella luce rossa e informe che illumina il cielo.
Infine un boato, un incredibile boato, assordante, fenomenale, fa stramazzare i maghi e i due exceed a terra mentre il vento comincia lentamente a dissolversi. Le nuvole come il terreno si assestano frenando improvvisamente i loro movimenti, quella massa d’aria cede mentre la luce bluastra termina all’epicentro di tutto, il luogo in cui sono presenti i due e Lucy, sempre che almeno loro siano ancora siano vivi. Questo il pensiero di tutti, che precipitosi si affrettano a raggiungerli, per accertarsi che almeno non faccia la stessa fine della bionda anche il ragazzo. Lluvia, preoccupata “Gray-sama, Lluvia ha paura che anche Natsu possa…” interrompe le parole quando Gray le afferra la mano stringendola nella sua nel bel mezzo della corsa, facendola sentire al sicuro, protetta. “Lluvia, quello zuccone neanche volendo potrebbe…” e non continua la frase, eloquente di per sé.
Arrivano. Lucy è ancora dove l’avevano lasciata, solo che ora nella sua stessa posizione, supini sull’erba, ci sono anche Natsu e Sieghart. Tutti si precipitano sulla giovane, schiaffetti, strattoni, carezze… Elsa cerca di sentire il polso, niente. Sta per lasciare il braccio ma poi sente una pulsazione sotto le sue dita, debole, delicata ma percepibile come la vita che miracolosamente riprende da dove era stata interrotta. A quella molte altre ne seguono, tutti le si avvicinano dopo quel mezzo urletto di gioia della rossa, finché lei non apre gli occhi, stanchi, affaticati ma pieni di vita. Incomincia a guardarsi intorno, le iridi castane mettono a fuoco i volti dei suoi compagni, gioiosi. Ha molto freddo ed è stordita. Muove leggermente una mano, meno bianca di prima, per poi con voce rotta dire “Ehi ragazzi, che è successo? - porta una mano alla testa, data la forte emicrania - Dov’è Natsu?” già, Natsu… Abbassano tutti lo sguardo, creando una smorfia di preoccupazione sulla bionda. Cerca di alzarsi, ma trattiene un grido di dolore quando muove le gambe, ancora intorpidite. “Cos’è successo?” chiede agitata, ma nessuno vuole darle una risposta così esplicita quanto dolorosa. Happy le si avvicina, poggiandosi sul suo petto che da poco ha ricominciato ad essere caldo, con voce rassicurante “Natsu ti ha salvata…” e a quelle parole lei se ne compiace, e quel “Dopo lo dovrò ringraziare allora” detto in maniera scherzosa imprime un senso d’angoscia nei presenti.
Elsa inizia con “Vedi Lucy, la verità è che tu… che Natsu insomma…” ma un nodo allo stomaco le impedisce di continuare e quel po’ di senso di colpa per non aver insistito prima ora si fa più presente.
“Lucy - interviene Lluvia - Lluvia è sicura che Natsu sia felice ora”, Lucy inizia a spalancare bocca e occhi e la respirazione è più accentuata, boccheggia senza esalare suoni riconducibili a parole. Semplici lallazioni portate dalla sensazione che le parole dei suoi compagni scatenano in lei.
“Tu eri morta Lucy - continua con un fil di voce il gatto blu - e allora abbiamo usato la stessa magia della Torre del Paradiso…”.
“Q-quindi… Natsu lo ha fatto. Lo ha fatto davvero?! - inizia a piangere senza tregua, continua a parlare facendo vibrare le parole della sua tristezza - Non doveva, non doveva, non doveva, non doveva, non doveva…”.
“Su Lucy adesso calmati, infondo lo ha fatto per te” Wendy cerca di consolare la disperata maga, presa da un fitto dolore al petto prorompente, lancinante.
“Non posso, non posso” fa lei, in preda all’angoscia. Si accuccia su sé stessa cercando un po’ di solitudine per riflettere sull’accaduto mentre i compagni si allontanano da lei a passi lenti, che però si sentono distintamente amplificate da quella terra ormai bruciata dall’incantesimo attuato poco prima.
“Ma dov’è andato!?” dice a voce alta la rossa.
Un accorato “Chi?” crea un atmosfera di curiosità che lei subito soddisfa “Sieghart, il suo corpo era disteso proprio qui fino a un minuto fa…”.
“Tipico di lui - risponde il mago del ghiaccio - prima ha ucciso Lucy, poi ci ha dato la possibilità di scegliere solo per aumentare in noi i sensi di colpa e ora è sparito…”. Gray viene bloccato dalla maga dell’acqua, resasi conto che le parole del suo amato creano solo sofferenza nell’animo di Lucy. “Gray-sama non essere insensibile, altrimenti l’unica che avrà dei sensi di colpa sarà Lucy” gli bisbiglia.
“Appena tornati a casa celebreremo il funerale di Natsu, sarà ricordato come guerriero dai grandi valori, che ha messo in tutta la sua vita gli altri davanti a sé stesso” afferma Elsa, nascondendo la tristezza. Sono tutti d’accordo, tranne Lucy che ancora non si rassegna all’idea di averlo perso per sempre.
Un ronfo. Sentono un ronfo provenire da un punto indefinito della zona circostante. Poi vedono il corpo steso del rosato. “Sarà stato un animale” deduce il moro. Ricominciano a parlare come prima ma un altro suono simile li desta. “Ma che diavolo è?” incominciano a indispettirsi. Ancora un paio di quei rumori e infine uno sbadiglio sonoro, prima di vedere la sagoma di Natsu alzarsi fino a mettersi seduto sulle gambe. “Ehi, ciao ragazzi - li guarda come se nulla fosse - sapeste che sogno strano che ho fatto…” pronuncia con voce piena di sonno prima di essere travolto da una calca di persone ed exceed che lo abbracciano con un affetto fuori dal comune. “Oi oi ma che avete?” domanda vedendo uscire delle lacrime da alcuni. Poi vede Lucy che si sta avvicinando con un sorriso grato, sincero e lui non può fare altro che ricambiare con quanto più amore può farlo. La bionda si butta su di lui con un salto capitombolando a terra mentre lo stringe sfogando le sue lacrime sul petto muscoloso del compagno.
“Io… credevo che tu… sì, che tu… fossi andato via, per sempre” dice quando lui le carezza i capelli con la mano grande e le stinge la vita legandola a lui.
“Prima io pensavo la stessa cosa… per questo ho fatto quello che ho fatto” conclude poggiando la sua fronte su quella della ragazza. Ripensando a quelle parole Charle pone una domanda “Ma quindi il sacrificio? E Sieghart è davvero scappato?”. Domande lecite.
“Elsa, ma il foglietto che ti aveva dato?” domanda Wendy, ricordandosi di ciò che era accaduto qualche minuto prima.
“Già! - esclama la rossa, prendendo il foglio e aprendolo - ora leggo:
Cosa è giusto? E cosa non lo è? Da quando ero bambino, abbandonato dai miei familiari, senza nessuno al mondo, povero, mi ero chiesto chi poteva giudicare gli altri e perché. Chi dà il diritto di giudicare?
Ho cercato la risposta per anni, sono diventato un mago, poi un adepto dei custodi del tempo facendo la solenne promessa che avrei difeso il tempo, almeno quello difendibile. E con tempo intendo la vita. Finora ho dovuto solo scegliere il male minore, senza rimpiangermi nulla. Uccidere una persona per salvarne dieci mi sembrava giusto, ed ancora un po’ sono d’accordo; ma oggi ho ucciso senza salvare niente, provocando solo altro dolore quando c’era una soluzione che non sono riuscito a trovare.
Ho fallito nella mia ricerca per capire chi ha il diritto di giudicare gli altri.
Proprio quando credevo di poter dire indiscriminatamente chi ha torto e chi no, ho finito per fare gli stessi errori di chi, tempo fa, mi abbandonò, lasciandomi solo al mio destino.
Pertanto, ho deciso di rimediare ai miei errori con la mia vita.
 
 
Ho capito che, prima di giudicare gli altri, devo giudicare me stesso.
Il custode del tempo, Sieghart”.
“Quindi si sarebbe sacrificato?”. Sono tutti un po’ increduli, Lucy prende la parola “Io ci voglio credere, sono sicuro che ha fatto tutto questo non per sé stesso, ma per tutti quanti” cerca di convincerli.
“Ma perché lo difendi? Lui ti aveva ucciso!” le rimprovera Gray, ma lei subito “Mi ha ucciso, e poi mi ha salvato sacrificando la sua vita per questo!”. Un attimo di silenzio si fa spazio, lasciando solo il lieve frusciare del vento.
“Io personalmente lo ringrazio - fa Natsu, incrociando le braccia dietro la nuca - si beh ha salvato Lucy alla fine, e ha salvato anche me!” sorride.
***
“Ok ok Lucy, devi stare calma… calma Lucy… caaaalma” ripete nella sua testa stanca di una giornata stressante. Era appena entrata nel suo appartamento, con l’intenzione di farsi un bagno lungo almeno un’ora e poi una bella dormita, dopo aver scritto qualche pagina del suo romanzo. E’ a un punto che le piace particolarmente e non vedeva l’ora di continuare. Ma, aprendo la porta, trova, ovviamente, il soqquadro più totale. I fogli della sua storia sono sparpagliati per terra, arnesi da palestra disseminati qua e là, un puzzo di sudore acre e la sua biancheria pulita cacciata fuori dai cassetti.
Non ce la fa più e “Nastuuuu! Happyyyy!” urla con tutto il fiato in corpo vedendoli ben stesi nel suo letto a poltrire beatamente. Questi ultimi scattano subito a quel grido saltando giù dal letto sbattendo duramente sul pavimento.
“Buongiorno Lu” fa il primo e il blu a seguire “Aye, ‘giorno Lucy” trattando la rabbia evidente della ragazza con indifferenza.
“Ma che diavolo fate? Scommetto che prima siete venuti per allenarvi, giusto?” e i due accennano un sì con la testa meccanicamente.
“Poi, dopo esservi allenati e aver sudato parecchio avete letto il mio romanzo, vero?” e ancora un altro sì.
“Poi, visto che la lettura vi annoia, vi è venuto sonno e siete andati a dormire nel mio letto, non è così?” l’ennesima affermazione.
“Eh allora… mi volete spiegare perché tutta la mia biancheria è sparpagliata dappertutto?!” urla furente.
Happy vola via dicendo solo un “Non è colpa mia!” mentre Natsu rimane a fissarla e la bionda comincia a provare un po’ di soggezione. Il suo è uno sguardo intenso, ‘stimolante’.
“Na-Natsu, che cos’hai?” gli dice mentre lui si avvicina a grandi passi.
“Non mi dire che non posso neanche sapere che cos’hai in casa, infondo sei mia” ghigna.
“Davvero pensi che io sia una tua proprietà?” con sguardo leggermente perverso si attacca al suo torace con impeto.
“Sì” fa lui. Si avvicina pericolosamente alla ragazza. Lei sta già pregustando quel bacio che sta per avvenire quando un formicolio la prende alla pancia, fino a farla scoppiare dal ridere.
“Basta, basta Natsu” ride sotto le mani ora delicate ora più forti del rosato che la trascina sul letto e si poggia sopra di lei non smettendo mai di solleticarla.
“Infondo è giusto no, tu sei solo mia perché io sono solo tuo…” le bisbiglia nell’orecchio, prima di stendersi dolcemente vicino e aspettare che finisca di ridere.
Lei gli accarezza i capelli con la mano destra mentre con l’altra struscia le braccia forti del mago e “Sono passati già tre giorni da quando è successo tutto eppure mi sembra quasi di averlo vissuto un secondo fa”.
“Beh sei morta, poi ritornata in vita e infine hai reso permanente il portale di Plue, tutto nell’arco di poche ore. Sfido io a non avere un ricordo marchiato a fuoco”. Già, per sigillare il potere di Lucy il Re degli Spiriti Stellari ha reso permanente, grazie ad un incantesimo, il portale del Cane Minore, Plue insomma, così che l’energia di Lucy possa sempre scorrere da un mondo all’altro ma in quantità ridotte, in modo da controllarne il flusso.
“A proposito, dov’è Plue?” chiede curiosa.
“Buh, credo in gilda. Qui non c’è nessuno… oltre a me e te…” e quelle parole lente la fanno rabbrividire. Vuole dimostrarsi dura, sicura di sé e del fatto di poter resistere al fascino del ragazzo. “Fermo Natsu, fermo. Sono stanchissima e non ne ho proprio voglia” dice mentre letteralmente freme sotto i suoi tocchi.
“Ma come…” è rimasto deluso, ma non si scoraggia. Si accascia su di lei pesandole e Lucy “No Natsu sei pesantissimo! Togliti! Togliti!” ma lui e il suo “Non mi va” non augurano beni. Con la testa si accoccola meglio a lei, vicino ai suoi prosperosi seni dicendo “Almeno coccolami” con aria viziata. Sospira per poi mettere meglio le mani tra i suoi capelli rosa pastello che le solleticano i polpastrelli, per poi iniziare a posargli carezze delicate. “Sei proprio un bambino” lo rimprovera con rassegnazione.
Sulle prime si lascia alle dolci cure ma lui non ha alcuna intenzione di fermarsi alle carezze, no, vuole di più.
Lucy chiude gl’occhi, il rosato le grava meno essendosi posizionato meglio e quella sensazione setosa la calma, la rilassa. Presa da quelle dolci sensazioni non si accorge della mano di Natsu che furtiva si sposta finché con un solo colpo le palpa il sedere con irruenza. “Ma sei un pervertito!” gli urla in faccia lanciandogli uno schiaffo alla rovescia e lui non può fare altro che scoppiare in una fragorosa risata seppur con un segno rosso in faccia.
“Allora… - alzando due volte di seguito le sopracciglia - sei ancora stanca?”. Si avvicina alla sua bocca poggiando le labbra a quelle della bionda. Inizialmente delicato il contatto diventa rude quando le lingue calde e bagnate si uniscono e i loro sapori si mescolano lottando sbattendo da parte a parte, spingendosi l’un l’altra accalorandosi e tremando d’eccitazione. La volontà della ragazza si annichilisce difronte al suo amore, alla voglia che ha di lei, di toccarla e possederla. Si staccano con il fiatone e senza perdere tempo è già sul suo collo per assaggiare il sapore delicato di quella pelle invitante anche più delle sue adorate fiamme. Schiocca baci veloci alternandoli a leccate e piccoli morsi, fino a marchiarla con un succhiotto.
“Anche questo ora?!” protesta trovandosi poi la faccia del Dragon Slayer a due centimetri dalla sua “Che c’è di male a chiarire di chi sei?” risponde veloce.
“Ma io non ti ho mai fatto un succhiotto” gonfia le guance e “Prego, decidi solo dove e io sarò a tua completa disposizione, in qualsiasi momento…” conclude prima di baciarla di nuovo e poi di nuovo.
“Spogliamoci ora” sussurra Lucy, “Hai avuto la mia stessa idea” conclude.
Si tolgono gli ormai sudati indumenti. La gonna viene sfilata via con noncuranza mentre la maglia buttata per terra dopo aver fatto la guerra per sfilarla. Il suo vestito monomanica lanciato per aria, le scarpe di entrambi un vecchio ricordo. La biancheria un po’ strappata e un po’ scaraventata sulle mattonelle del pavimento.
Natsu vede la ragazza tremare dal desiderio e il suo, di farla godere, non è da meno. Accarezza la rotondità del seno con il palmo mentre con la lingua giochicchia con un capezzolo scuro e indurito, strappando alla bionda qualche sussulto mentre lo morde o succhia con impeto. Continua con l’altro mentre a tradimento, con due dita, la penetra con rigore. Il pollice le massaggia il clitoride sensibile, mentre con indice e medio entra in lei strappandole urla di godimento. Lei, che non vuole assolutamente sentirsi da meno, afferra sicura l’erezione pronunciata del rosato con una mano, scendendo e salendo provocandogli spasmi nel respiro dalla goduria.
“Lu, Lu aspetta!” parla improvvisamente togliendo la presa dalla vagina e fermando la mano della maga. La guarda meglio e sorridendo “Potrei venire anche solo guardandoti” mentre lei non sa se prenderla come un semplice complimento date le sue doti fisiche o magari un modo per farle capire quanto lui la ami.
Si posiziona meglio sopra di lei, dirigendo il suo membro verso la sua apertura bagnatissima. “Quest’odore mi fa impazzire” le dice con sincerità, la lussuria nei suoi sguardi come nelle sue parole. Incomincia a farsi spazio in lei entrando lentamente con il glande e venendo elettrizzato da quel contatto. Poi entra completamente, lasciandola senza fiato. Le sorride, gli piace sapere l’effetto che le fa. Continua a ondeggiare seguita da lei che fa lo stesso ma con meno forza. Aumenta le botte che diventano forti, sconvolgenti per entrambi.
Le movenze perdono delicatezza facendo sprofondare entrambi in un antro buio del loro cervello. Lei lo prende per la schiena stringendoselo forte e leccando il suo collo mentre lui le sconquassa il ventre. Il godimento è forte, stoccate di piacere che la riempiono mentre sente le pareti che si restringono.
Quel movimento è pura passione per Natsu, quel formicolio indescrivibile, quella sensazione che lo fa sentire così bene lo esalta. Spinge ancora più forte, di più, di più fin quando non giunge nel punto che la bionda etichetta come ‘magico’, qualche fiotto di sperma la invade eliminando ogni barriera e l’orgasmo raggiunge anche lei, svuotandola ma regalandole un incredibile goduria, sente Natsu scansarsi, una cattiva sensazione non essere più così unita a lui.
“Natsu” gli bisbiglia, abbracciandolo forte.
“Sì?” fa lui ricambiando il gesto di affetto arrotolando le coperte sopra i loro corpi nudi.
“Questa non è l’ultima nostra avventura, ma, qualsiasi cosa accada io, te e tutti i nostri amici di Fairy Tail saremo sempre uniti, vero?”.
“Non lo dire più, non c’è bisogno” l’afferra per i fianchi e la porta all’altezza del suo petto, facendole sentire il suo cuore che batte fortissimo e stringendola in un abbraccio ancora più dolce di prima.
***
Intanto, fuori dalla finestra Happy, che con le ali sorregge il piccolo Plue, “Alla fine finiremo con l’avere un fratellino o una sorellina eh? Tu cosa preferiresti Plue?”.
E lo Spirito “Pu pu-puun”.
“Già, hai proprio ragione…” conclude il gatto blu.


#note
Allora, salve a tutti! Questo è l'ultimo capitolo della mia prima storia. Ho voluto scrivere questa fic (a parte il piacere di scrivere ciò che piace) per poter fare un test in modo da avere anche il parere di altre persone (quindi grazie per le critiche costruttive) e devo dire che il lavoro ha dato i suoi frutti. Ho riletto i primi capitoli e gli ultimi, estremamente diversi. Ora sono meno superficiale, riesco (credo e spero) a introdurre meglio i discorsi diretti e le frasi sono più scorrevoli anche se il mio stile rimane abbastanza ipotattico, seppur ora con qualche paratassi in più. Quindi. In primo luogo grazie di avermi seguito per tutto il tempo; in secondo luogo, poiché questa era una prova, vi aspetto, tra qualche mese credo (1 o 2), con la prima vera storia in cui la trama sarà più intrigante. Al 95% una Modern AU, chiaramente NaLu, quindi a presto!!! 

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